Il policlinico sezione pratica anno 1926 parte 1 ocr parte2

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Fase. 13

Roma, 29 Marzo 1926

ANNO XXXIII

fondato dai professori:

'

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCEL·t l SEZIONE

PRA. TICA

I

.

••

REDATTORE CAPO: PROF. .,:.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : P. Badino: Sul miglior metodo dii rreparazione dei sieri-testo per la dia.gnoeii iindividuale del sangue. Note e contributi : G. Seollo: Sulla afasia motoria di Broea. A propostito di un interessante trauma del capo con oomplriioa~·)ne di ascesso cerebrale. Riviste sintetiche : G. Notarrungeli: Il sistema 1re1icoloendoteli.aile. Osservazioni cli1niche : s. Pera: Sopra "lm caso di aaroomll. del m!ediiastino. Sunti e rasse;Jne : R1CAMBro: Lom1m el: L':::eealuria parose}atioa. - 0RGAX1 DEL MOVIMENTO : F. Naeeetiti: equ& etro di muscolo nelle miosiiti purulente. - D. Va.llone: Le fraittu.re del condlilo eeteTIIlo dell'epifisi iinif. del1l'cxmf.n"? e l OI'O ·t riattaanento chiir u r gioo. - R. Villegas: Cisti il.daJtiche ·dei mtwco•li e del tessuto oellt1lare. 1

ANATOMJ<\ PATOLOGICA:

Mueller, H es

e

Hey : Le -0at1se di

morite imiprovviea.

No tizie bib liografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Acoa.idemia Pugliese di Seiienze. Aoounti oer il medico or':'.tico : CASI STICA E TERAPIA: -~ sètticeniie streptococci1che. - Il collass o tif-OS-O. - Le aipr lri.ca11ioni t~ra.peutiche del baitteriofa go. - La teraipia del morb:Jl.I o. - Stùl'aanebia.si. - Su& >0U1ra del. l'aanebia·Sii .con lo atova,rsolo per via ora·l e . . - IGIENE: Il msca1diau:nento e J!umidità delle a,bitaz.ioni. - Sv•i luPJ>o d!ell bacillo tifico ne1Jle ()iStr~che. - NOTE DI MEDI· CINA SOIENTIFCCA : Ricer(}he s:ul1la tria&nisai-01ne de1l!a febbre ·d'31Jlgue . - Pos rA DEGLI ABBONATI. - VARIA: G. CoenCa1gli : I·l faill1imento dell'odontoiatri.a, aaneriiioania. Nella vita professiotflale : ~mma.n.is:tll'azd.one srunriitaJr.i<&. Oron1aioa del mov~m e·nto protf e&s.ionale. - Concorsi. Nomine, .1 iromozioni ed onoiri.fi•c,enze. Nt:!::ic d !ve=-se. Indice alfabetico !)er materie.

Pregh.i amo di nuovo I ritardatari a · non f!'apporre ulteriore indugio nel rimetterci l'importo del loro abbonamento pel 192';. E' questo un dove-re che gli abbonati, l egati al « P o1ic1injco » da affetto e da simpatia, debbono assolvere spontaneamente, senza costringerci a sollecitazioni indlvlduall, le quali, mentre riescoI!,o m~1 :s te a chi le rioeve, per '.la nostr.a Amministrazione sono poco simpatiche e molto onerose. I persistenti alti prezzi deJ.le .tariffe tjpografi che, ed il 11u'()lVo inasprimento verificatosi nel costo della carta ci obbligano al1a più ri gorosa economia nella tiratura delle copie del « Policlinico ». Dovremo pertanto limitare l'invio unicamente a coloro che si troverann<> in regola con la nostra Amministrazione. _.. ~~i fa. i noltre presente che il termine utile per f!l'u ire della Monografia del pro f . G. BILANCIONI: «Un grande allucinato dell'udi to: lffartin liutero », è stato prorogato a tutto il 31 corr. mese e che per riceverla, all'i!!!!)O!"to d'abbonamento si devono aggiungere 5 se ·i·'" Italia o L. 1 O se all'Estero, pe:r l,e prescritte spese di spedizione. L 'EDITORE.

Al RITARDATARI.

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LAVORI ORIGINALI. ISTIT. DI ~lEDICINA LEGALE DELLA

diretto dal prof.

R. UNI\'. DI l\IODENA

LEONE LATTF.S.

Sul miglio1· 1netodo di preparazione dei sieri-testo per la diagnosi individuale. del sangue. Dott. PAOLO BADINO assistente ·d ella R. Clinica ostetrico-g·inecologica d.i Palermo. I moderni studi sulla individualità del sa11gue si sono parti-colarmente interessati, in questi ultim1 tem})i, di due fe:n omeni, apparentemente molto sl. mili a qu ello della isoaggluti11azione e che facilmente con questo posSf)no confonder.si, generando soventi confusioni od errori di interpretazio11e:

·\'oglio dire della •pseu.doaggluti11azione da im1pila.. rr1ento e della autoagglutinazione. F urono le in·dagini 1d el Lattes e della sua scuola a n1ettere in rilieYO la gran(l e influenza ·di queste cause di errore per la idottrina e la pratica delle reazioni individuali ecl in seguito a1d escogitare rimedi eiflficaci a combatterle, onde poter .sempre e c0n sicurezza distinguere, 11el le diag11osi di gruppo sflng11igno , le vere ag,gluti:p azioni specifiche (1isoagglutinazioni) dalle false (1pseu•doagglutinazioni da i1npilamento, a11toaggluti:n azione, panagglutinazio11i). Senza dilungarmj ecces-i va1n ente i.SU .quanto è stato •scritto sulll' arigomento, ricoiI'1do 1qui ·Solamente come la pseuidoagglutinazione 1da imipila, mento si ritenga oggigiorno esclusivamente do' ' uta alle stesse cause che normalmente provocano la sovra,pposizi o11e dei .g lobuli rossi gli uni sopra gli altri a guisa di ,p ile ·di monete in .qualsiasi sangue i1ormale, senza l'intervento di spe1

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TL POI.fCLl:'\lCO

[:\.NNO

XXXIII,

FASC.

13]

I

ei ali antigeni e-d a nticorpi; nonchè dei feno1neni :\lalgrado la circostanza che oltre i 200 quet>ta di sedime11tazi one. Tale im·p ilamento come ben si di ~ turbatri ce panagglutinazione non si verifica più COIDJPre:nde n on è specitfico cli un dato gruppo (il che ci ind1ca una via .p er difendercen e) risul·~ anguigno, ma in misura i11aggiore o n1inore cot0rcbb·e comodo ed ap1po.rtuno per la. p·r atica ,conmune a tutti j san gui u mani. sueta d ella iso-aggilutinazione ottenere sieri reat~ Op,p ortune diluizion i del siero (1/2, 1/4), stagiotivi !P rivi di panagglutinin2. Essendo perciò innatura ielei sieri-testo senza i11attivazione a 560, lcteressante stu diare quale sia a questo s copo il micitinizzazione de i globul i, sono inezzi sufficieuti gljor modo di preparare i s ieri-campioni, ho ina d eìiminare il fen ome110 cl ell'impilam ento eppertrapreso in ·Qu esto sen so alcune ricerche per conciò l a pseu·doagglutin(l,zioìne (l .att2s). s iglio del prof. Lattes, -che ·r ingraz1o di avermi P er quanto riguarda invece il fe11omeno della. aa.colto nel suo laboratorio. a11toaggluti nazione, r itenuto dapprima esc1usivnIlo voll1to appu nto ver11f icare se l'assorbimento n1ente anch'esso una sempli ce n1anifestazione cli clelle autoagglutinine avveniva più com.pletamente imp ilan1ento, studi tecenti (Hi rszfeld r allieYi, lVIinei s ieri przparati dal coagulo oppure n ei plasmi 110, Goron cy, Dolter) hanno mostrato che, se pure ottenuti con l'aggiunta al sangue .cli speciali soin par eccl1i ca si si tratta <li p seu-Ooa gglutinaz1ou e. stanze anticoagula nti: citrato di sodio nelle pro$enza reazio11e antigen·e-anticorpo, in altri siamo . porzion i delJ'l O/O o fluoruro di .sodio all'l 0/00; te in presenza di una agglutinina propriam ente det11endo presente che m eidiante l'aggiu11ta ·di •fluota, cl1e p uò ifissars.i sui globuli ·di qualsiaisi proruro sodico ·s i sarebbe avuto il vantaggio di ottevenienza: e non h a quind: al•c t:na speci!icità . .t\ neré sieri-campioni antibatterici. tale agglutinina n on ·Si a·d:-ttta però il termine di In tutti i casi esaminati ho pre.parato per cia1 autoagglut111ina » percl1€ appunto agi~ce su glo scu n sangu e sieri e plasmi a 0° e a 3/o, otte11endoli lJuli qualsian si, anche animali, e talora agglutina ri spettivamente ·dn 1 coagulo centrtfu gato e con in scarsa in1sura proprio i globuli d ello stesso gli anti·coagula n ti; i -Oiver si campioni di siero e individt10. Oltre alla m a11canza .d i specificità, che plasma ho poi fatto reagir e, puri, in goccia penla ha fatta 1cfenominare 1dal Mi110 panagglutinina, " <l~nte, su tracc e -Oi sedim ento globulare dello stesessa ha un 'altra caratteristica proprietà: di agire so individuo ed osservate le r eazioni al microsoltanto a bassa temperatura, n orn1almente tra Oo scopio dopo 1/2 ora di !permanenza alla stessa e so, e-ccezionalme11te fino a 20°; m entre le isoagtemperatu ra a cui era stato preparato il rispetgluti·n ine agiscono r egolarni ente fino a 40o. P er tivo siero o plasma. P er ogni 1campione ho anche tale propri età Hirsz1eld ha 1proposto -Oi attribuirle fa tto ed osser vato preparati m icroscopici a 160. il nome di Kalte-agglutinin (a gg luti11j na da I risul~ati ottenuti si leggono nella seguente tafred:do). bPlla: 1

1

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I

1

Si ero 0ttenu to rl n I cottgt1lo Pl asn1a ottenuto col citrato PJ., sr.ia ottenuto col fluoalla tt>1uperat11ra di nlla tP1nperatura di rnro a~la temperatura di

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individ·uo nlla temperatura di:

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B. Il segno + indica agglutinazione positi Ya; eventuali fatti di impiJame11to son o stati con~ siderati corne agglutinazione n egativa. - Il segno -+:: 1n·dica reazione in t racce od incerta. Le caiselle Yuote corrisponidono a reazioni 11on eseguite. ~.


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i ..\ N~O XXXI III, F ASC. 13)

Da questa tabella ~ppare chiarame11te come i sieri preparati dal coagulo alle temperature di Oo e 37° non agglutinano aJftfatto generalmente a queste rispettive temperature n è a 16 gra.di i :propri globuli rossi; mentre i plasmi ottenuti dal sangue reso incoagulabile con l'aggiu·nta di speciali sostanze (oitrato e fluoruro di sodio) dimostrano di possedere ancora e in tutti i casi assai s1piccatamente dei poteri agglutinanti verso i P~'opri eritrociti. E evi,d ente che le :panagglutini·ne sono state più completamente assorbite dai globuli rossi impigliati nel coagulo anzichè da quelli rimasti liberi e sedime11tati in 'fondo alla provetta per l'1a ggiunta di anti-coagulanti. Inoltre, éllppare che la mancata precipitazione del .fibrinogeno, oppure forse la presenza stessa di sostanze estranee quaJi il citrato o il flu oruro Javoriscono l'ammassamento dei globuli, i quali a di•ff erenza ch e col siero, ri. sultano talo ra agglutinati in tracce anche a temperature di 370. · Qualun que sia però la ragione da ric11iamare in causa per spiegare un più facile e completo assorbimento delle panagglutinine da' parte dei globuli rossi del coagulo in corlifronto con quelli ! eparati dal plasma con gli anticoagulanti, si può tuttavia con sicurezza af.f ermare che la prepara-

zio·ne dei sieri dal coagulo, ottenuta dopo due ore <ii sieramento del sangue a 0°, .sia certame11te •da preferirsi a qt1alunque altra finora es·p erimentata. Per mettere però più particolarmente in evidenza la notevole 1nfluenza che ha la temperatura sull'assorbimento d elle panagglutinine durante il peri odo d-i sieramento del sangue, ho voluto intr~prendere un'altra serie di ricerch·e esten~ den1do quelle analoghe di Goroncy. In esse ponevo a tSietare cam:pio·n i dello stes.so sangue a tre diverse temperature: Oo, 160, 37°, per due ore circa, centrifugando poi se occorreva. Ciascuno dei tre sieri campioni che così ottenevo univo, puro, in goccia pendente a traccia idi sedimento globulare dello stesso indivi•duo , alle temiperature idi oo, 160, 370; osservavo qui ndi al microiscopio doip o 1/2 ora dalla preparazione del miscuglio mantenuto sempre a temperatura costante. Faccio notare a tal proposito di aver usato, sia in queste che nelle precedenti esperie11ze la tecnica più sc!'upolosa p er chè, nel perio1do di ~p r.elevam en­ to, di sieramento, di centrifugazione del sangue e di preparazione ed osservazione dei preparati al microscopio la temperatura non avesse mai a var jare. I risultati osservati in diversi casi sono ri.Jportati n ella tabella seguente: 0

1

1

1

1

.

Oasi

435

SEZIONE PRATICA

Sieri ottenuti dal coagulo dopo due ore di permanenza a

oo

Gruppo

870

16° • •

Reazioni dei sieri con .

oo

16°

i

globuli dello stesso individuo alla temperatura di:

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oo

16°

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1) praticata diliu\z49ne 1: ~ . I

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... 436

I I. POI ICL T~ICO

I risultati esposti in questa tabella sembra siano sufJicienti a dimostrare una completa mancanza di panagglutil1ine nei sieri che sono stati preparati per due ore a bassa temperatura (0°). E vero che nei casi 3 e 4 i sieri preparati a 00 11anno dato a q·u esta temperatura una debole autoagglutinazione, ma questo fatto non è di notevole importanza perchè ,si 1sa che la temperatura di Oo è tale da mettere nella massima evidenza le scar.se aggilutinine ev·entualmente non as. sorbite. Vi 1è 1d'importante però che anche in qt1esti due 1casi i sieri preparati a ()o non ha.inno dimostrato a 160 e a 37° al cun potere a1gglutinante verso le proprie em azi·e. Evidentemente poco al disopra ·dello Oo scompa1iva ogni 1potere autoagglutinante in .questi sieri. 1

E poi idi parti-colare interesse il fatto che i sieri preparati a 160 hanno sempre dimostrato potere agg·lutinante a 0° e spesso an.cl1e a 160, sebbene

[ANNO

XKXIII, FASC. 13]

1) I sieri-cam•p ioni per la diagnosi i1nidividuale

ottenuti dal coagulo sono in ogni -caso da pref erirs.i ai ,p lasmi ottenuti con l'aggiunta al sangue di anticoagulanti (citrato o ii'luoruro di sodio), poichè nel coagulo l'assorbimento del~e panagglutinine è a parità di condizioni termi-che molto più completo che -n el 1Sangue reso incoagulabile. 2) La ternperatu·r a di 0° pr<:>tratta per 2 ore d urante il periodo di sieramen to è la più él!datta, valendo essa ad eliminar e ipraticamente le p runagglutinin.e dai s·i eri-campioni. 3) Le panagglutinine che permangono invece aincora nei sieri preparati a 160 e a 37° si dimostrano in molti casi evi·d enti non solo alla temperatu·r a di 0°, ma anche a 160. Se quindi non s.i possano eseguire le reazioni di isoagglutinazione in rigorose con dizioni termiche, ma soltanto -come di consueto a « temperatura ordinaria » sarà• necessario valersi di sieri-camrpioni preiparati a oo. 1

in modo più scarso a questa temperatura; e come BI1B1LIOGRAF.IA. sia evidente un potere tfortemente agglutinante (superiore a que1,10 dei sieri preparati a 16°) dei ' ' · LATTE.S. Die l ndiviailalitat des Bltltes etc. J. Spriin.g.e r, 1925. sieri ottenuti dopo ·due ore di permanenza a 37°. Io. Die l.\tethoden der individuellen BlutuntersuTali sieri infatti, uniti a oo 1con globuli ros,s i dello chung. in A b·d erhalden' scnen Handbuch der biostesso 'individuo, 1dimos trano sempr.e 'forti realogischen Arbeitsmethoden. Urban und Schwa·rzenberg (in cor-.so di stampa) . zioni positive, evidenti anche n ei preparati fatti .t\MZEL unid HIRSZFELD. Ueber die Kalte-agglutinacon gli stessi sieri a 16°. tion dPrroten Blutkorperchen. Zeitschr. f. Immunitats.forsch., 43, 536, 1925 . .t\ 370 ID.On ho mai osservato segni di agglutinaDòLTER. t.Jeb er den EinflUJSs der T e1nperatur auf zione; talora impilamento 1dovuto esclusivamente, die Agglutination des Mens chenblutes, etc. Ibid., come ho potuto a;ccertarini oon opportune dilui43, 128, -19'>.J5. zioni del siero (casi 10 e 11) ad eccessiva conGoRONCY. Ueber die B edeutung der Temperatur f ur die Differerizieru?ly der echten von der f alschen centrazione di .questo. I soagglutlnation. Deut. z. f. die g.es. ger. Mediz. Dai risultati osservati si può .quin1di ritenere HIRSZFE1.o. Die Kmistilutionslehre im Lìchte serologischer ForSchung. Klin. W. 1924, pag. 1180. con tutta probabilità che durarnte il perio do di MINO. La pa.nemoagglutinìna àel sarigue u1nano. sieramento a 370 non si ver:iJfiiea alcun assorbi. I;>oljclinico, S. P. 31, 1355, 1924. me·n to _)di :panagglutinine, oh e vfengono .quindi bene m·esse in evidenza nei JPreparati fatti a più basse temp erature, 0° e 16°, di quella, 37°, a cui è stato ottenuto il siero. SEZIONE MEDICA I sieri invece preparati per due ore alla tempediretta dal Pro~. VITTORIO ASCOLI ratura di 0° hanno perduto completamente le pa- . • nagglutinine, che non possono quindi essere m esIl f·asci-colo 3 (1o m arzo) contiene : LAVORI ORICINALI : se in evi•denza n ei preparati microscipici .f atti a I. F. GUOOIONE: Sulle .aJ:teraz·ion-i del sistema retioolo. qualsiasi temperatura. endoteliale in va.rJ anim alri e con ve1Em.1i diversi. II. S. MARINO: Influenza ·della llllÌlza s ul Ticaanbio azoNe deriva che i sieri preparati a Oo si possono taito. ritener e praticamente aiffatto privi di proprietà Il f:aeciicolo 4 (1° aiprile) eonterrà : panagglutinanti, mentre invece i si·e ri fPreparatl L~VORI ORICIN:\LI .: a 160 e a 37° n e .son o p.r ovvisti in ta~e misura da I. 'I\. PONTANO: L 'iaeoesso epa.tmoo amebioo. ' rivelarle ·n ettamente an1c he nelle r eazioni prati- Il. G. ANTONELLI : InrtOII'!l10 ad urn1a si·DJg-Ollrure f (){l'Illla di a:troc!ìa subacu.ta del f.egiato con parziiaJ.e solierosi cate a « temperatura ·or.dinaria » (15o ·circa); per dliBBem.in.ruta a eintomatologiia cirrotica. ·"' il che n elle reazioni id i isoagglutinazione eseguite .... PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 6. SI come di consueto senza badare alla temperatura I non abbonati a detta Sezione· Mediea potram:io ri~ verbi invi3Jnd ') U relat ivo im'Porto, mediamte vagl).ia po. possono determinare temibil·i errori. sta.le. al Cav. LUIGI POZZI - Vda Sistina 14 - Roma. 1

'' IL POLICLINICO,,

1


[:\.NNO xxx1111, FASC. 13)

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALI RIUNITI DI

ROMA

11 REPARTO DELL ' OSPED. S. MARIA DELLA CONSOLAZlONE

Primario : prof.

SATURNO MUZI

Sulla afasia motoria di B1·oca. .A. proposito di un inte1·essante t1·auma del capo con complicazione di ascesso ce1·eb1·ale per il dott.

GIUSEPPE SCOLLO,

aissiis tente chi·r urgo.

La scoperta di Broca della localizzazionP cerebral e dell'afasia motoria in corrispondenza della pars opercularis del girus frontalis III di s1n1stra, fondamentale per tutta la dottrina delle local izzazion i funzionali nell'encefalo, fu con stderata iper lungo tem.po canone indiscusso sino a ' quando non le fu contestato ogni valore per opera sopratutto di P. Marie e della sua scuol a. ~on entro nelle discussioni svolte5j in pr0ipo~i to · dirò solo che è onnai opinione generale quella che Jfa del lobulo di Broca effettivame11te sede del centro del linguaggio; troppi casi clinici confortati dal r eperto operatorio e anatomi co avendone orm ai dimostrato la fon1datezza. Tipico, fra tali casi, quello capitato al mio Pri1nario profes. sore Muzi, or sono ;parecichi anni, di un IPPZiente cl1e a seguito di un trauma presentava afasia mo toria, come unico sintoma .di lesione cerebrale, e proceduto alla sco1pertura del lobulo di Bror.a vi • si rinveniva un piccolo grumo di sangue comprimente, la cui as•p ortazione d eterminava il 1p ronto e definitivo ritorno dalla iparola. P erò se è assodato che il lobulo ·di Broca ~ sede ùella .fun zion e del linguaggio, tale fur1zione .p are con ogni probabilità abbia un'area •ben più estesa di qu anto comunemente, dopo Broca, si era creduto; abbracciando essa oltre la 1pars opercularis e triangularis di F. 3, l'insul a an terior e !orse an ch e 11 quinto iillf eriore del girns pr.a ecentralis (Mingazzin1, Monakow, ecc. ). E me11tre infine generalmente si a1nmette ch·e la regione verbo m otoria è localizzata niell' emisfero sinistro, e solo nel destro per i manc ini, altri in''ere 01pina (Mingazzini) che tale ra.g ione sia costituita da u n a vasta zona biltaterale, dalla quale si dipartono radiazioni midollari che, a sinistra, per il centro ovale, vanno a con centrarsi all'estremità frontale del lenticularis sinistro, dopo di es. . sersi congiunte con le radiazioni 1p r o\renienti da diestra, non a·p pena queste, attraverso il .p iano anteriore .dell a trave, formano a s inistra la corrispondente irradiazion e trabeale; cosicchè gli impulsi verbali per lo stimolo degli aip1Parati del linguaggio, provengon o tanto dal c·entro sinistro di Broca cl1e da quello ,corrispondente di dec;tra. Solo che il centro di Broca ·d ello emisfero de'"i

437

SEZIONE PRATICA

1

stro conserverebbe, secondo Mingazzini, la funzionie ·del linguaggio in com.u ne con il centro di sin istra nell'età iniantile, e tale funzione in seguito, con lo svilua>po dell 'individuo verrebbe a con.centrarsi n el lobulo di sinistra. Al centro ·d i Broic a dell'emisct:ero destro rester ebbe la 1proprietà del linguaggio interiezionale e la possibilità ·d i ri·p nen.d ere in cond1zioni di b110na nutrizione e con l'esercizio, la funzione esercitata nei primi anni della vita in comune con 11 lobulo di sinistra. Col fatto .p.ella ipartecipazione, comunque essa si svolga, dell a regione destra di Broca, alla organizzazione .del linguag.gio, si siptega, ,p er·chè, in alcuni casi, ad una lesione della regione verbo motoria di s1nistra niei pazienti destrimani r1on consegua afasia motoria; o se questa insorge, nei gio\rani soggetti sopratutto si dissipa in br'eve tempo. i conoscono alcun i casi isolati (Bastian, Dicl{inson ) in cui ;persone affette da mancinismo ,p erdettero la favella in segu ito a lesione dell'ernis.f ero si11istro an zich·è del destro, accompagnat? ' da em~plegja destra. Eccezionalmente poi v i sono dei soggetti in cui .p revale la mano destra e che nonostante la distruzione del centro di Broca di sinistra, conservano, come si è ,detto sopra, la facoltà del linguaggio, oppure :pr esentano una afasia di hrevi ~­ si ma d urata (Schreiber, Mingazzini, Bralll\Vell, Collin) . Ora 1può avvenire, come fa notare Brawwell, che, in via eccezionale anche in un man.cino i cr.ntri del1a parola si .sivilup~ino nell' emi~fero si ni stro, r in\·ece 1si sviùupipino n ell 'emisfero- destro a11che in persone in cui prev'ale il lato ·d estro del corpo. Farge, Oppenheim, •P reobraschensk?', Senator hanno precisam ente osservato afasia motoria, in 1de.5trima11i a;>er lesione .dell'emisfero destro. Il ·Caso 1che .qui riporto, osservato all'Ospedale della Consolazione, a1ppartiene a questa ultima eccezionale categoria. F. G., dt anni 48 da R. P. entra in reparto il 31 gt:'nnaio 1925. Nulla nella anamnesi remota. Il 3-1 gennaio 1925, .è investito, in uno stradale ·d i campagna, da :un'automobile, e riporta •u na ferita ::i.lla testa. 1Privo ·di sensi viene trasportato ad uno ospedaletto di ;iin paese \ icino, il cui sanitario riconosciuta la gravità della lesion e per la fuor]uscita <li sosta n za cerebrale invia il f erito all'ospedale .della Consolazion e. l\llentre si !Procede allo esam e della .ferita, interrogato il paziente, che aveva già ri preso la ·Coscienza, ri~ponùe con monosillabi , ·p ur dimostrando di capire con vari cenni del caipo e con gesti quello che gli si 1dice, ma denotando 11na evidente impossi•b1ilità ad es1primersi con fr asi o con parole. 1

0

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IL POI.ICLINICO

Allo esame generale p1-.esenta: paresi totale del fac·ciale ·di sinistra e paresi dell'arto superjore di sini·s tra. La ferita, s ituata un pochino in avanti della bozza 1p arietale di destra, è complicata da frattura avallata del cranio, .è cosiparsa di so. s ta11za cerebrale e sanguina abbOntd antemente su bito dopo rimo.ssi i tamponi di garza. Date tali condizioni, si decide l'immediato intervento oiperatorio. 0 per. 1° febbraio 1925 (.dott. Fioretti assistito 1

·dal .d ott. Scollo). - Anestesia locale novocainl:ca. Scolpito P r ibattuto sul 1parietale destro un lembo cl1taneo ar c-l1ato che circoscri,,e il.a ferita, a base )nferiore, s i trova un avvallamento osseo, co, s·tituito cla una scl1eggia, ·quasi del tutto libera, della g·randezza di poco più •di un soldo di vecchio conio ...t\sportato il p ezzo d'osso del parietale infossato si scopre la dura ecchimoti~a e la~e r ata e si assiste alla .spon tanea ifuoriu scita dl grumi ·di san gue e di sostanza cerebrale. EStplo, rando e dietergendo cautarnente il fo colaio di contusione cerebrale si constata la presenza di un grosso cavo profondo n ella massa encefalica per vari centimetri, ·con direzione dall'alto e dall 'ester110 , in basso e all'interno. r.egato un vaso arterioso della 1p iameninge che dava abbondante em·orragia, si ap1pli.ca uno zaffo di garza iodoformJ.ca cl1e dalla breccia cranica si fa f,uoriuscire all 'esterno per il margine ant.eriore ctel lPmbo. Questo è ribattuto e suturato. 2 rfebbraio: Condizio11 i .generali <le] rpaziente discrete. Temper. 37.7. P. 100. Persjston o i fatti paretici a ·cariieo del facciale e dell'arto di ·Sini·stra tna molto meno accentuati . L'ammalato è orientato e risiponde l)i1\ correttamente alle doroan.d e ri,roltegli. 3 febbraio : P aresi del ,f aociale e dell'arto su• p er1ore notevolmente dimin uite. ·Quasi del tutto regrE'dita l 'afasia m·otoria. 4 febbrajo: Tutta la sindrome ner vosa 5i P'l lò con siùerare com e scO'm1parsa. 9 febbraio: V1 ene rit.iraito del tutto i} tampone che n ei giorni prered.enti si era co1n inciato a smuo,rere e si tolgono i punti di sutura ·del lembo. F erita 01peratoria di b uon asipetto. Condizioni gen ernli buone. 13 febbraio: Presentando il paziente ,qualch-0 ~ l e­ cimo di temperatura, si apre per precauzione il tunnel di cute che si era formato al disopra del tampon e ritirato , in mani era da metter e a piatto e dominare evientualmente il focolaio di frattura. Il paziente aip pare dimagrato, ma ora mangia con i11vicliabile . appetito e non si lagna di nulJ1.. ..t\l 220 giorn o dell'o1per a zione, il a>aziente cambia llmore: a ·v olte è triste e rpre.so .da pianto, a volte ride 'forzatamenite sic1cl1è egli stesso se ne mera\TLglin e contraria . I compagni vicini lo sentono mormorare : rna che viene la pazzia? 1

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23 .febbraio: Alla visita del mattino, il pazie11te appare rattristato e 1presenta conv.ulsioni clonic.;he con tinuaite a carico dei muscoli innervati dal facciale sin'i stro. Gli si ohiede come sta, e il paziente .f a subito .d ei gesti vivaci e d.ei ter1tativ1 a>e~ e.sprimersi, ma non riesce ad articolare che qualche monosillabo ed accenna al braccio si11istro giacente paretico sul letto. Portato in camera di medi-cazione il jprimario prof. Muzi ipe. n etra con un ago cannula smusso attraverso la sostanza cer·ebrale af.ftorante la superficie dell'osso, n el cavo r esiduato al focolaio di contu, sione cerebrrule, e con lavaggio debole idi acqua ·sterile tiepid a, rproc.ura la :f uoriuscita di d etritus J)ian co giallastro e di sostanza cer ebrale disfatta; jn·di applica un drenaggetto .di ·gomma a permanenza. Il paziiente, seduta stante, comincia all esprim·ersi dicen.d o di sentirsi m eglio e di poter sollevare il braccio inerte, ·si fa rnen o agitato e cessan o del tutto l e convulsioni 1clonirbe del facr·iale sinistl'o. ~ella visita •della serata, il paziente è ritornato al n ormale e dice di sentit' solo un 1p o' di d·ebolezza all'arto superior e sinistro. Interrogato asserisce r i1petutamente di essere stato serrlipre •un destrirnano. 24 febbraio: Si medi1c a e si lava ·m a si l1a fuoriuscita di scarso materiale. La sera, rioomparsa della p aresi clell'arto superiore sinistro del facr,iale, e dei sintomi di afasia motoria. Rimedicato il inattino .st1ccessi·vo si riesce a sVluotare il ca\'O e a drenarlo più convenien tem ente: l'l sindrom e nervosa scompare di nuovo ra'J)idamente. Così per vari giorni , s i assiste, com e -p er un esperimen to 1fi sio1patologico, al iirpetersi della sintomatologia n ervosa su descritta, tutte I.e volte che la rr1edicat.ura non riuscita, tap1pa il cavo, e allo scomiparire rti essa non appena un su.f.fictente drenaggio permette il deflusso del materiale ristagnante. Il 10 marzo scoppia un attacco tonico clonico, e poi ge-. a ti'po Jachsoniano, iniziatosi a sinistra , n eraJizzatosi di breve durata; si a ccentl1ano 1 si11tomi di afasia m otoria e la 1paresi del fa cciale e <lel braccio di sinistra . Con la medicatura si ·sospinge l'agocannula piu . profon-damente nel cavo, si lava -come di .c on5ueto e f·noriescono ·cenci ·di sostanza cerebrale diS'fatta. L'afasi a diminui sce 1subito note\'olmente, ma r imane modi.ca debolezza dell'arto e ipocinesia del f aJC.Ciale. 3 m.a rzo. Il 1paziente cambia •di umore, si fa triste aocu.sa forte cefalea frontale a destra, hét delle 'alternative di sonnolenza e di agitazionie, persiste leggera paresi dell'arto sl11periore e del facciale. 4 1narzo . Il paziente è profonàam ente astenico e sonnolente. Capisce quel che gli si dice rna risponde con brevi parole, svogliatamente, e rna11i1


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SEZIONE PRATICA

festa un senso di estrema debolezza generale. Si lag11a di forte .cefalea che dalla fronte, a ·destra, si irradia rpdsteriormente lrungo la linea sagittale $Uiperiore del caipo. Dice cl1e qualche volta. gli duole a ncl1e l'occhio destro. Le .p alpebre so110 a stento solle·yate dallo infermo. Le pull)ille apipaiono uguali, piuttosto mioti~l1e: quella di sinistra reagisce nleglio della de.s tra. Procedendo alla solida m-edicatura si avverte che il tubo per i~ la• vaggio tro,ra una resistenza maggiore a ipenetrare di quella cl1e da 1qualche giorno si ei-a fatta i10tare; e si 11a l 'impressione cl1e esso non riesca più a ·dre11are tutto il cavo, come se .questo ·s i !o.ss0 sepin1 entato. Con il lavaggio d 'altra parte, 11on

potè constatare cl1e •m entre i ·emisfero .sinistro era corn1pleta1nente normale, sull'emisfero destro esisteva ·una. vasta raiccolta ascesst1ale, ·cir·condata da sostanza cerebrale molle e giallastra che dalla zona sott.oistan ~e alta ,p ars 101peJ:1cu1laris del g. frontal is III si continuava indietro !un.g o il cencro oval e sottostante alla parte media della zona rolandica <:ome p u re alla parte alta del lobo tempora.le. Quali consid erazioni ci suggerisce la storia intcressa11te di questo nostro paziente? Dal lato chirurgico essa ci ammonisce a trattare i trau1ni cranici con la n1assima oculatezz-,. ascesso cerebrale

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FIG. 1. -

Ta.g·Jio rfrontale degli emisferi cerebrali.

fuoriesce nulla, e ogn1 vplta che i sospinge il liquido, il paziente è preso da agitazioni di tutto il corpo. Il 1pol zo è p.iuttosto raro (f>O) ; tem,p rrn tt1ra sui 38. Rivjsto il paziente in sPrata, lo si trova ancora più profondamente asso;p ito, la te1n1P eratura •è saJjta, il polso sempre raro, pnp ilie anisocori-cl1e con· midriasi a .cl estra; degl:utinazione 1mipossi bile. Infthe cade in corna profondo. con rnod iqa <;on.t rattura d egli arti, iperterwja (!1:0.2) , respi1•0 russante con ten·denza. al ti1Po di Cl1ey11e::;Stokes e nella nottata si 11.a l'obitus. La diagnosi cli morto e!'a facile a porsi : asce.sso cerebrale pro1 f on do. 1Autopsia : j] cadavere messo c. disposizionP di:il1'.i\utorità Giudiziaria fu sezionato dai 'Periti gindiziali, clo1pb 1quattro g·ior11i dal ,decesso. Constatata l'assoluta integrità degli organi, e assodato che la morte era •dip~sa dalla lesione cranic:-t, ottenni gen tilmente il cervello, cl1e portai al professor i\'lingazzini Direttore dell'Istitt1to Ne11ro1patologi1co di ·R oma, i l quale, con télJgli fro11tali, 1

e a sorYegliarne il ·d ecorso con diffid en za, direi q110. ~.i , •rli quel lo che pnò sembrare uno stato so·cldisfacente di salute ùel pazie11te. Il •caso descritto è, in proposito, amrnonitore . Il ·n ostro paziente h a manifes tato i 1p.rimi segni certi di localizzazion e di un proc·esso su1p;purati\'o grave a l cervello d opo ventu n o giorni dalJ'atto operatorio, ·che a·v eva rimediato arue gravi .conseguenze del traurr1a, quando sembrava c he il successo fosse as5ir,urato, per il ripristino totale d elle funzioni e lo stato generale soddisfacer1te. Gli è che, nei traumi cranici, oceorre n o11 sol o proiced-ere alle medica.turecon mano maestra e con la asepsi più rigorosa che può ri chiedere un inter vento .cteJicato, ma ''igil<tre altresl .quotidianamente e minuziosamente -per scovrire i più pi·e coli segni ,1Jre1mo11itori de1 1a irtfezione. Si legge che ascessi cerebrali, s1p ecie se profondi, possono decorrere anchP per anni i1ella assoluta mutezza cli sinto·m i. Ora ciò è vero sino ad un certo punto, in quanto la mutezza di sintomi è 1più. apip arente cl1e reale, ipotendo dei


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IL

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piccoli segni di flogosi passare facilmente inosser vati, o n on venire convenientemente vall1tati. Nel nostro caso 1per esempio, il paziente ave,·a ripreso vigore, mangiava r;on ~pp etito, e non si lag·nava affatto di nulla, purtuttavia !p er ql1anto i1on si conoscesse precedentemente il inalato, un ò.imagra:mento specie a carico del vi1so si era reso · evidente, e vi era stata poi qualohe pi,ccola elevazion e termica ser.ale di 1u no o più ·decimi , per cui ·si cr edette opportuno sezionare il tunnel di cute al diso1p ra .del drenaggio, onde m·ettere a cielo B.lperto la lesione cranica. Infine, più ch e in ogni altra lesion e violenta, n ei traumi cranici, indiscutibile è la verità che 1

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il m eccanismo della diaschisis n el senso di Monakow. Ma l 'a1asia no.n solo scompare contem.p oran eam ent e e di pari passo con la paresi brachio"fncr ia1e sinistra in diretta di1pendenza dell'inter' rento operat orio, ma ricompare, dopo 21 giorni, con la stessa IJ>aresi brachio-facciale, e tutta la sindrome subisce· le alt~rnative descritte in rap1porto alla m edicatura, come in un esperimento fisiol ogico. Si potrebbe obbiettare che l'afasia comparsa in secondo tempo di'pe11desse dall'ederna circostante al cavo ascessuale, edema il quale avrebtbe agito con compressione a distanza sulle radiazioni midollari dell'area verbo motoria di

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2. - Taglio frontale degli emisferi cerebrali.

la sorte del 1p aziente è J.egata alla prima mC'dicatura d'urgenza, s.pecie quando il cervello , organo ad alta struttura rd:iifferenziata e perciò fors e di debolissima r esistenza alle illlf ezioni, viene a trovarsi ·Contuso e in rap porto con l'am·b iente esterno, per frattura delle ossa e lacerazioni della dura. .Dal lato n~urologico il nostro caso ,ci sembra di massin10 interesse, perchè dimostra che il centro ,di IBroca può, in via eccezionale, co!1ce11traTsi n ell'emisfero ·d estr.o anche in destrimani. Come, infatti, si potrebbe altrimenti spi e.gare l 'insor,g enza dell'afasia motoria nel nostro paziente, dato 1che la l esione era a ·destra e integro risultò all'autopsia l'emisfero sinistro? Certo se l 'afasia motoria si fosse presentat:;\. soltanto nei primi momenti del trauma, si sar~bbe potuta sipiegare con una lesione a distanza ·d el centro sinistro di \Braca, 1per contraccolpo, o con

sinistra, o con compressione dirr.tta su quella parte minore di fJ.bre chet come ammette Liepmann, provenendo sempre da sinistra, pass~reb­ bero attraverso la trave. a .destra, 1per scaricar-e gli impulsi del linguaggio a mezzo dei focj dei nervi facciale e ipoglosso idi destra. J\tla, a parte C·h e un tale m eccanjsmo di compressione edEmatosa a distanza diifficilrnonte puù addlll"'Si a spiegazione .della comparsa dell'afa·sia n1otoria in pri1no tempo, resta da vedere se l'edema ri scontrato a ,quattro giorni di di~tunza dalla morte, fo sse ·cosl ·esteso in vita da spiegare una simile compressione; e anche .ciò ammettendo, resta da spiegare poi 1p er.ohè coll'estenderai in nrofondità nel ·Centro ovale dell'ascesso e con l'aumento conseguente dell'edema, non si è • avuto negli ultimi giorni il p ersistere o l'aggravarsi dei s~nto1ni di afasia motoria. Com11n,que è strano ipensare •a d una azione di 1

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collllPressione a distanza sul centro di Broca del1'opposto emi s:fero sinistro, o sulle sue radiazioni midollari, la quale si riipeta e regredisca sempre di pari passo con un'azione diretta che evidentemente doveva agire sui centri dell'arto superiore e del faicciale di destra , azione che in ultimo det€rminò anche fatti di irritazione corticale. Più logico iè invece pensare che tanto per azio11e del trauma, quanto per azione dell 'ascesso si sia a.vuta una compressione diretta sulle fibre ,p rovenienti dai centri dell'arto superiore, del racciaJe e del1a parola dell'emisfero destro, com•p ressione che fu emendata col primo intervento, asportando i grumi e sollevando la scheggia ossea, e ritornò con lo svil"upparsi dell'asce5$0 sul focolaio tra11matico, per subire le alternati\1 e id i scomparsa e ·di aumento in rapporto alla bontà o meno del fur1zionamento del drenaggio. E la sede anatomo-patologica della l esione (si ricordi che la ferita era sulla bozza parietale e il cavo si dirigeva verso il basso e l'avanti al disotto della parte media della zona rolandica fin verso alla pars 01p,e rcularis del girus frontalis II.I) ~piega altresì perchè la compressione abbia maggiormente agito sul ·centro dell'arto superiore che in ultimo rjmase 1definitivamente paretico e meno sul facciale e meno ancora sul centro della parola, la cui ifunzione si ripristi11ava più prontamente, non appena col funzionamento del drenaggio si procurava la fuoriuscita d.el detritus ristagnante nel cavo. Quindi, per la costante ri(petizione della sindro' me nervosa, per la sede anatomica della lesione . a destra, con l'integrità assoluta dell'rmisfero sinistro, in considerazione, che i centri lesi, nel nostro ca;so, sono 1qruelli scaglionati nella corteccia dall'alto in basso in tutta vicinanza fra loro, ? da ammettersi che, nel nostro paziente, pure essendo egli un 1destri·m ano, il centro di Broca fosse situ ato n ell' emisfero destro, o per lo m eno che delle vie esistes5ero in tale emi.s fera per le quali prevalentemente si scaricavano gli impulsi del linguag.gio.

RIVISTE SINTETICHE.

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a. ,C· lf·

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BIBìL'IOGRu\FIA. MINGAZZINI

G. Anatomi a clinica de.i centri ner1

vosi, 1913. In. L& afasie, 1923. LIE.PMAl'TN. MONAKOW. HENSCHEN.

BESTA. U1i

VlEf.!S P.

Die Localisation im Grosshirm, 1914. Ueber die motor Aphasie, 1003. · caso di Afasia motrice. Morg-agni, 1906. EAGLOTON. L es abcès de l'encéphale, 1924. Révision d e la quiStion de i'aphasie.

P. MARIE. Sem. méd., 1906, n. 2.

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11 sistema reticolo-endoteliale. Dott. GAETANO

delle malattie nervose.

NOTARANGELI.

Dopo il ~rimo tentativo idi H ei·d enhaim, che nel 1878 cercò di mettere in evidenza la struttura cel1ulare mediante la colorazione vitale con l'indaco carmi.11io, molti autori, e quasi tutti tedeschi, con diverso indirizzo e .con varia fortuna, si sono _occupati di questo nuovo metodo Idi studio. Mrntre El1rli1ch se ne occupa con interesse più che altro chimico, richiamando l'attenzione sui carattrri dei -colori vitali, sulla loro ·diistri•buzione ' nei tessuti e negli organi e la loro r eazione con la molecola 1del protoplasma vi'Vente e Ribbert, studiando la 1colorabòJlità delle cellufte alterate d·a 1svariati agent1 patogen1. (alterazion.e negli epiteli renrili rla sta:filocoicco piogeno, 1da oc,c lu•si.one del111e arterie renali, eec.), ne 1'a un mezzo di indagine per la 1patologia sperimentale, •Goldmann, dando alla 1co.lorazion e vitale un significato prettamente biologico, ne fa lo strumento id i tutto un rivolgimento ·contemporaneo, non scevro forse di esagerazione, che tormenta la biologia. Già Ribbert aveva osservato che vari elementi .. del connettivo posseggono . una affinità elettiva per il carminio, ma nessuna importanza aveva a questi attribuita . .Non così ·Go1'dmann, il quale, sperimentando col piTrol bleu, ·scorge che gli ele. menti colorabili intra vitam -con ·t ale colore e perciò da lui denominati ipirrofili, 1p artecipano pi1ì attivamente a vari f.enomeni biologi·ci normali . e morbosi e pensa ad un loro più intimo rapporto con il metabolismo interno dei tessuti e degli or.gani. Gli elementi pirrofili ,di Gol,dmann, identificabili in ·gran parte con i carminoifili di Ribbert, sono gli endoteli e le cellule ;reticolari della milza, idei noduli linfatici, ·d el midolo osseo, le cellule stellate di Kuipfer del fegato, i ma,crofagi del connettivo, i clasmatociti di Ranvier, le cell11le aventiziali ·di Ma:Pchand, i polib1asti ·d i MaJS•Simow, alcuni elementi interstiziali del testi·colo, della sostanza corticale del timo, della caipsula surrenale, ·della tiro,i de. 1Nel sistema nervo1so centrale, gli elementi pirrofili formano un finissimo reticolo nella nevroglia: costituiscono il terzo elemento id i Del Rio-Hortega o .m esoglia·. Però se ·Goldmann eleva a:d una certa dignità di funzione gli elementi colorabili vitalmente, non riporta ·di ,questi una i.mpressione unitaria, .p oichè li .consi·dera ·s enza alcun legrume ic:h e li ·r iunisca in un tutto sinergico. E merito ·di Aschoff averli consi·derati intimamente connessi fra loro, pur di·s logati nei vari tessuti ed ongani, deputati \

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Neurol. Centralblatt, 1903.

OPPENHEIM. T1~attato

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SEZIONE PRATICA


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!I. POLICLINICO

coordinare le varie funzioni , membri di un sisterna allo stato 1diffuso. Così gli elementi colorabili intra vitam con vari colori - carminio, pirrol bleu - ed impregnantisi di sostanze varie - ·c olesterina, icollargolo, sa ccarato di ferro - tutti di ori1gine mesencbim·ale, già costituenti il plebeio·s troma .d i Bar1d, si riuniscono in si'Stema sotto la nuo·v issima inseg·na di « retikulo-endotl1eliale System n . f1

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Lo stroma, considerato 1dai morfologi classici ben povera cosa, assurge all'inS1perata dignità di si stema di correlazione, sì ·da esse.re messo alla pari con gli altri sistemi di .correlazione: allo psichiieo ,' al ner\'oso, all'ormonico, al chimi.Co. E se l'i1nportanza del nuovo :Sistema dovrà essere proporzionale alla sua diffusione e se tutte le funzioni attribuitegli veramente gli spettano, .questa non sarà scarsa di certo. I/attività fisiologica e fisiopatologica del sistema reticolo-endoteliale si espli·c a nei -campi meno noti e ipiù ·di-battuti d ella biologia, .quale l'emopoiesi, la bili genesi, il ricambio intermedio, la secrezione interna, l'immunità. Rapporti importanti gli sono stati attribuiti .con la funzione emopoietica ed emocataretica. La sua attività formativa, che ·è spiccatissima nella vita embrionale, si va in seguito ri1d ucendo alla sola produzione di monocitj , cellule plasmatiche e rnastzellen (Rubner). La funzione emocatareti.ca della milza - eritrolisi e leucolisi - coonpetereb;be, c;econdo alicuni, aJ. tessuto reticolo en doteliale ·di questo organo. Ricerche morfologiche ·di. Strasser e sperimentali idi Smidt sul ri,cambio del f ~rro, fornirebbero argomenti suffi·cienti iper ammettere la partecipazione del sistema reticolo. endoteliale alla genesi dei pigrrn.enti ematici contenenti ferro. E poicll1·è n ell'embrione tale sisterna è indubbiamente interessato nella elaborazione . del bilinogeno, kschoff e la sua scuola partono da questa considerazione per ricercare se in •condizioni normali ed ·ancor più patologiche parteciipi alla foI'mazione dei ipigm.enti biliari. Sembra che il nuovo sistema non sia estraneo alle funzioni di nutrizione ed abbia una speciale attività nel ricambio intermedio e 1Sulla secrezione interna. I .e ricerche di Kusinoki sui lipoi1di nella milza normal e e di Kawamena nel dia.bete, gli studi di Anitschkon -e Chalaton sull'i1percolesteri• nemia sperimentale ~g iustiific ano l'importanza da questo assunta nel ri-cam.b io idei lipo-idi e specialmente in quello colesterini co. Aschoflf ha richiamato l'attenzione sulla proprietà caratteri!sti·c a del sistema r eticolo.-en'doteliale di reagire ai mi-cror·g ani'smi p atogeni ed alle loro tossine. L'alterazion e tipica della tubercolosi, il tuber. 1

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colo a cellule epitelioi1di, alla cui costituzione concorrono glj istiociti locali e gli istiociti migranti, si forma quasi esclusivam ente negli organi ricr. a niente dota ti •di elementi reticolo-endoteliali: così nelle sierose, n elle glandole linfaticl1e, nel fegato. Lo stesso avvi e11e 1per il granuloma della lepra. Il tifo è anch esso caratterizzato dalla reazione quasi specifica del sistema reticolo-en.doteliale: i noduli tipici, costituiti in prevalenza da istiociti migranti, sono la nota istopatologica principale ·dell'apparato linfati·co i11testinale. Il nuovo 5istema sembra la fucina più importante di anticoripj. Bloccando gli elementi i1stiocitari con saic·Carato di ferro (1De Nunno) o togliendo ol'gani ri1cchi di elementi re~i·colo-en1doteliali - milza, ep1. ploon - in animali da esperimento, iè stato osserJ vato l'a:bbassarsi rapi·do sino alla scomparsa della produzione degli anticorpi. Le riceI'cihe di Bicling e Isaak !anno pensare che questo sisterr1a sia soTgente di emolisine: Hahn, Skramlik, Hunermann 11anno ragioni pier ammettere che l e cellule ste1. late di Kupfer si comportino come attivatrici di agglutinine. Lubarsch, riconoscendo nei sistema reticolo-en~ rloteliale l'elemento più importante, per evoluzio ne morfolo gica e per di1f!ferenziazione funzionale~ del tessuto linforudenoideo, crede di trovare nella. sua maggiore diffusione la nota morfologica più rilevante dello stato linfatico, tentan.do così una rappresentazione più moderna e più esatta della costituzione 1i;rfatica, ritenuta come il terren() ipiù fertile ·di tante infezioni e nel tempo stesso il più torpido, che puT essendo facilmente predisposto all'infezione stessa, possiede nel contempo 1 meccanismi migliori ·p er renderla attenuata. E chi :sa se jn questo sistema non si andra a ricer care il s ostrato morf alogico idi ogni costi, tuzione in qua-nto esso n el suo svilup1p o e nelle ·sue attitudini ifunzionali ipossa avere di caratteristi·co per ogni singolo indivi1duo, ·come trasmet. . titore di caratteri ereditari normali e patologie! e •come in·dice ·della capacità reattiva agli agenti patogeni. 1

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L'argomento appassiona vivamente gli .stµ,diosi, scindendoli, come suole aoccvdere iper ogni nuova qt1estione che si agita, in jproseliti entusiasti e in 1critici tanto più fieri, per quanto più appare ieompromessa la traidizione di ·quelle classiche conoscenze ·di -cui ogni pensatore per un .senso innato ed umano id i 1conservazione è geloso custode. E tanto più a-p1pa:ssiona in 1quanto le :funzioni fondamentali 1della vita ·dei tessuti ed i meccanismi primi e più elem.entari dove 1Si imposta il ·determinismo dei ipiù importanti processi patologici sem~ra -che 1 debbansi ricercaTe in gran parte in quegli elementi considerati sino a:d oggi come costtI


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~EZ IONE

tuenti dei tessu ti di sostegno e p erciò quasi d estitui ti di importanti caratteristiche n elle funzioni d ell'economia. La d en omi1ìazio11e stessa d el i1u ovo sisten1a è con tro,rersa: le ceJ lule reticolari ed endoteliali non n e ·son o clhe pi·ccola parte, per·Chè alJora appellarlo << reticolo-endoteliale? ». l{yono e lo stesso Aschoff pr01pongono Ja de1101ninazion e più compren siva di « sistema istioci: t ario n; alcuni, tenendo conto della ,sua origin e mesenchimale, vorrebbero cl1iamarlo sernplicem ente « m esen chima >>, a ltri, forse ~iù esattamente, <e sistema delle cellule pirrofile >> . I fautori più convinti già l'invocano come il « deus ex. m achina » n ei più oscuri e tormentati raipitoli d ella patologia. La leucemia è una ripresa di attività formativa e mbrionale d egli istiociti, com e le splenom egalie em olitiche sono una ripresa di attività embrionale del m etabolismo dell\emoglobina. La patogenesi ·d ell'an emia 1p erniciosa si dovrebb e .f ar risalire alla iperfunzione del sistema r eticolo-endoteliale , d eterminata da deficit .f unzionale della corteccia (·S tephan). L.e ,c ellule tipiche, n ota i·Stopatologica caratteristica del morbo di Gaucl1er, n on sono, secondo Pich, che jstiociti liberi e fi·ssi in r eazi one dirfensi'\ra, inglobanti la sostanza ga11rl1eriana. Epstein , che 'Pure con sidera il m orbo di Gaucher come un'affezione sistemati.ca. d el sistema i stiocitario, propone senz'altro di denominare qnesta ed arf'fezioni analogihe con il nome di n istiocitomatosi ». Studiosi m eno entusiasti cer cano di r\ durre in limiti più ristretti , e forrse più veri, l'i•m iportanza d el sistema reticolo-endoteliale. P er questi l 'attiv ità dt tale 'Sistema, spiccata n el periodo embrio-nale, va man mano limitan•dosi a misura ch e l'organismo si evolve. Circa le svariate ed importantissime funzioni attribuitegli, giustamente o·s serva un maestro n ostro, il Pianese , c he rparecchie di tali !funzioni già appartenevano alle antic he cellule m esenchimali prima che andassero a costituire il nuovo sistema: così la fago citosi •con i m aJCrofagi, l'emocataresi con le •cellule emato~lobulifere, l'emopoiesi con i linfomi leucemici da rivirvi1S1cenza del tessuto linfoa:denoideo, il tessuto di granulazione .con i granulomi. Se queste vecchje funz ioni indiscutibilmente aiprpartengono al sistem a r etic olo-endoU!liale, n essuno fino ad oggi ha esaurienteme11te climostrato che gli apparten·g-0no com e vroprietà incontestabile le nuove funzion i a ttribuitegli; co·sl la elaborazione di emolj sine, ìdi agglutinine, dl precipitine, di batterio li sirn e, la biligen esi , il ricambio intennedio. Altri, 'Più s·cettici, 1c ercano di scalzare l'edifiicio dalle fon·damenta e muovono una grave obbie. zione al metodo stesso della colorazione vitale. 1

443

PRATICA

E la coloraz)o11e vita·l e veramente la espressione cli pect1lia.re attività biolo·g ica di quegli elementi che in modo eletti,,o assumono il colore, oip1pure è l 'espression e di un fen omeno fisico-chimico di a·rtso rbimento? T a le obiezion e, non ancora debellata dagli .studiosi tedeschi, ·che quasi esclusi,,amente si occupano dell'argomento, non sembra aver tutto c1uel Yalore deleterio -che gli si vorrebbe attr ibuire, poich1è am1nesso c h e critiohi giustamente il m etodo, n on riesce a togliergli ogni valore. Inifatti ancl1e ammessa la natura fisicocl1imica del fenomeno, resta poi sempre il fatto che questa pro1pr iet à idi adsorbir e il colore ·è solo di alcuni elementi che hanno com u ni caratteri istiogen etici e genesi embriologica. E qu esto fatto non ha scarsa imp ortanza a sostegr10 d el metodo.

* ** In verità ogni affermazione pro o contro è prèm atura. Certo che dina nzi alla con·cezion e idi questo nuovo sistema, che attaoca principi radicati da anni n el nos tro patrimonio sci.enti1ico, la nostra mente rimane non poco esitan te : siamo veramente dinanzi ad un momento storico per la biolo.g ia, ch e minaccia di sovvertire parecchie delle nostre con oscenze c lassiche o siamo dinanzi ad un tentativo inane d estinato ad abortire? , Roccasecca (·Caserta). BIBLIOGRAFIA. RIBERT. Die A bscheidung i·n travenos inizieTten gelo sten, J(armins in den Geweben. Ztsch. t. allgam. Phys, 1904. Die aussere und innere Sekreiìon des gesunden Organismus im Lichte àer v-italen Farbung . H . Laupp, 1909, 'fubin·ge:p. Io. Der Verdauunngsvorgang im Lichte d er vitalen Fdr bung. Verhand d. Kong. f. inn. Med.~ 1913. AscHOFF. Ueber aie Lìpoidiw,~i ltration,en in den K upf erschen Sternzellen und in dem Reticulumzell,en de.r Milz, und deren Beziehungen zu den Xanthelasmen. Ber. d. Naturt. Gesell., Freiburg, Bd. 20, 914. Io. Das r etikulo-endotheliale System und seine Beziehungen zur Gallenfarbstoffbildung. Munch. m ed. Woch., 1922, n. 37. .EPPINGER un1d StOHR. Zur P athologie des reticuloendothelialen Systems. Klin. Woch., 1922. GOLDSCH~1IDT und l S AAK. Endothelhyperplasie als Sist emerskrankung des hdmatopoetisch en Appar ates. D. Arch . lf. Klin. ·M ed. , 1922. BICLING ·Uilld I S AAK. Experimentelle Untersuchung en ilber intravitale Hdmoly se. Die B edeutung des retikuloendotheis. .ztsC'h . f. all. l?vfed., 1922. PrANESE. L uci ed ombre sulle f1Lnzioni del sistema reticolo-endoteliale . La Riforma Medi ca, aprile 1925. RUBNER. Deuts. Me·d. Wochens, 1925. StEPHAN. Mun·ch Med . Wochens, aprile 1925·. PICK. Med. Klinik, 1924, n . 49-50.

GoLDMANN.

1

EPSTEIN. W\i.en, Klin. \>Voo'h. , n. 48, 1924.


444•

IL POL!CI.IN lCO

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sop1·a un easo di sarcoma del mediastino. Osservazioni semeiologicl1e e cliniche. Dott.

SILVIO PERA,

medico condotte.

Fra ae affezioni organiche del mediastino quella

eh.e offre magg·iore interesse dal Iato semeiologico e clinico is ono i tumori mediastinici, che si riscontrano anche con una notevole rarità. Essi possono svilup1parsi nel mediastino ar1teriore e nei mediastino posteriore, ed il loro punto di partenza i)Uò essere nelle glanclole linfatiche; nel c0nnettivo, nel timo o nei suoi re5i dui • in organi vicini, od anche da metastasi. I tun1ori mediastinici relativamente più frequenti sono i sar-co1ni, un po' m eno i carcinomi. C~ratteristica dei sintomi semeiologj ci e e lini ci di essi è quella di essere molto vaghi in principi0, rendendosi evi.denti solo col progressiv0 ~u­ men.t o del tumore. Ritengo infatti opportuno riferire il seguente caso. assai climostrativo, occorsomi nella mia pratica in questa condotta rurale. B. G., ·di anni 45, agente agrario, coniugato ,

nato e domi-ciliato a Lari. Il 1padre è 1r1orto all'età di ar1ni 72 ·p er vizio cardiaco; la madre è vi ver1te ed è affetta da enfi1sema polrnonare. Ha una sorella vivente e sana. Non vi fur ono malattie predominanti i11 fan1iglia . No11 ha mai avuto malattie veneree nè sifìlitiche, nè altre degne di nota. Non si è rr1a.J. dedicato ad occupazior1i dan110se alla salute. I~on è stato fumatore; ha fatto uso assai moderato di vino e liquori; ha commesso di frequente errori dietetici; è stato lavoratore eccessivo. Le c0ndizioni ge11erali, prima ·della malattia attuale, erano buone. Questa s'iniziò circa 3 mesi fa con senso di pro·:;1razione generale e di malessere, . cefalea, vertigini. nausea, anoressia, leggiera dispnea provocatq, da affaticamento· o ·da sforzi (co1ne nel salire le scale o sollevare un peso). All 'esame obiettivo dei vari organi ed apparecchi non si rilevarono fatti notevoli che potessero spiegare i disturbi subiettivi accusati .dall'infermo. L'esame dell'orina ·diede resultato negativo. Eg·li co11tinu ò nelle sue ordinarie occupazioni; ma a IPOCO a poco le sue condizioni andarono aggravandosi, ed ai disturbi sopra accennati si aggiunsero gradatamente gravi si11tomi toracici. :infatti cominciò ad avvertire dolori retrosternali vivi e persistenti accompagnati da senso d i oppressione e di peso; tosse ·Che si manifestava per lo più ad accessi e senza escreato; dispnea continua ed intensa fino all'ortopnea in certi 1r10m enti; accessi di soffocazione tali da simulare l'angina pectoris; senso ·di costrizione laringofari11gea e disfagia. Non vi 'è stata mai febbre. All' esarn.e generale del malato si nota: uomo

[ANNO XXXIII , FASC. 131

di robusta costi tu zior1e fisica, con sistema osseo regolar~, ~na~se 1nuscolari flaccide, pannicolo adi~oso din11nu1to e scar so; colorito della pelle pai, lido con macchie di vitiligo sulla fac·cia dorsale del~e r:in.ni ~ nelle regioni sottoclavicolari. Nelle reg1on1 cervicali, 1sopra e sottoclavicolari e in quelle. a scellari si notano ingorghi glandolari; non s1 notano nelle regioni epitrocleari e inguinali Te1npera~ura ~6°. Pulsazio11i 130. Respirazioni 40. L.cg·g,tera c1anos1 della faccia e ·della parte superiore del .torace. Sensorio integro. Ineguaglianza d ~lle pupille. Il polso alla radiale è frequente, 1p1ccolo, 1nolle, irregolare. Esame o biettivo dell'apparecchio respiratorio. -

All.ispe:.ion.e si n ota che l'en1itorace sinistro è ~sim1nctrico in confronto del corrispondente di aestra ed appare come uniformemente dilatato; le escursioni r espiratorie sono notevolmente dimi11 u1te, quasi abolite. Alla palpazione anzitutto si controlla l'abolizione quasi completa delle escursioni respiratorje, già riscontrata alla ispezio110, n.ell't:1nitorace sinistro. Proseguendo nella pal1pa.z1011e accurata non si riscontra nessun pur1to di dolorabilità, sia anterior1nente che posteriormente. Il fremito vocale tattile si trasmette normalmenie su tutto l'emitorac e destro; sull'emitorace sinistro posterior1nente alla base è diminuito, mentre sul resto de1l'n1nbito polmonare fino alla spina della scapola appare rinforzato; come pure appare ri11forzato ante·r iormente, tranne ·éhe nella regione sottf'l C1D vicolare. Colla. percussione si nota suouo cl1iaro polmonare su tutto l'emitorace destro· sull 'emitorace sinist~o si riscontra 1posteriordiente ottusità completa fissa su quasi tutto l'ambito pol1nonare fino alla spina scapolare; anterior1ncnte si 11a ottusità completa fi ssa, tranne cile nellri. reg·1011e sottoclavicolare, n el la .quale si nota marcata i1Pofon esi. E da notare che l'ottusità iposteriore è più marcata ·dell'anteriore. In corrispondenza dello spazio semilunare .d i Traube si 11a ottusità i11completa e mobile col cambiamer1to di posizione d ell'ammalato. All'ascoltazione si rileva che il rr1ormorio vescicolare è normale su tutto l'ambito polmonare destro, sia anteriorrnente ct1e post~riorment e . Sull'emitorace sinistro posteriormente si ascolta iSoffio broncl1iale dolce e velato alla base, soffio bronchiale netto e distinto sul resto dell'a1nbito polmonare fino alla spina d ella scapola. Anteriorrr1ente si ha .soffio bronchial e s ulla linea parasternale fino alla linea ascellare anteriore. La tras1r1issione della voce è chiaramente rafforzata (broncofonia). Esame obiettivo d ell'apparecchio circolatorio. Aìl 'ispe.::io1ie si nota sporgenza ·della regione pre-

cordiale, la qual e p erò si conf on.de colla dilatazione uniforme della parete toraci.ca. L'urto della punta è ap1p ena visibile nel 6° spazio intercostale, un ce11tirr1etro all'interno della linea ascellare anteriore. Colla palpazione si rileva cl1e la sede d ell'urto della punta è quella notata all'ispezione; si rileva inoltr e che e.sso iè assai debole e poco ampio. Non si palpano impulsi nè rumori anor mali. Col1a percussione non è possibile stabilire i lirniti ·dell'ottusità cardiaca, che si confonde con quel la dell'en1itorace sinistro; soltanto colla percussione debole e accurata si riesce a mala pena a differenziare una zona di ottusità senza limiti netti, fra il 5° e i l 70 spazio intercostale e fra la marnmillare e l'ascellare anteriore. All'ascolta•

I


[ .~NNO

XXXIII!, F ASC. 13]

SEZIONE PRATICA

:!io·1ie si riesce a p ercepire i toni cardiaci assai

indeboliti e lontani, fra la mammillar e e l'ascellare anteriore, approssimativarr1ente fra il 5° e il 70 spazio intercostale. Non si ascoltano soffi. Esam e obiettivo d ell'appar ecchio diger erite. Lingua ricoperta da pàtina, alito fetido. Il bolo alimentare · non scende liberamente, ma si ha disfagia. Senso ·di pien ezza, di pression e e di tensione alla r eg ion e gastri·c a; qualche conato di vomito indipc11dentemente dalla ingestione di alimer1fi. La regio11e gastrica ap~ar e alquar1to sporgente, non dol ente alla pressione. Nulla di i1ote· vole alla percussione. Da parte dell'addom e si ha un certo g r a do ti i meteoris mo. Alvo piuttosto stittico. Fegato e milza nei limiti n ormali. Esame dell'orina negativo. Qua11tunqu e non vi sia stata mai ! ebbre, ap pare e\'idente l' esistenza di un versamento pleurico p er due fatti semeioJogici di n otevole importan7.a, e cioè la diminuzion e del fr e1r1ito vocale tatiile alla base dell'emitorace e la riduzione dello spa zio semilunare del Traube con ottusità 1nobilt! n ei cambiamenti ·di p osizione dell'ammalato. Eseguita una puntura esplora ti va n ell '8° sipazio int ~rcostale sulla emi&eapolare, viene estratto del liquido fortemente emorragico; perciò, data anch e la disp11ea intens a e il colorito leggermen te cianotieo deTln. faccia, si. procede s11bito alla tora centesi lenta p er ca usa dello stato gen erale d ~ l­ l'inf ern10. Dopo a\rere estratto circa 500 grarr1mi di liquido sempre fortem ent e e1norr agico, è ne c~s­ sario sospe11dere la toracentesi, essendo sopravvenuto i1 collasso con mi11accia d i p aralisi ca rdiaca. Il liquido es1ratto lasciato a riposo si divide in due ~trati: u110 inferiore rosso-scuro, certame11te in prevalenza conpusco lare ; l'altro su periore più li1n pido e m eno rosso. ~ oi1o sta11te l'éstrazione del liquido, le coridizj o. ni ·del ma1ato si m ant en gono pressoch è invariate, come pure i fatti .sem eiologici dell'em itorace sinistro, tranne alcune m odificazioni.. Infatti i.l fremito vocale tattile, ch e prin1a della toracentesi era diminuit o all a ba se, ora invee.e si riscontra rinforzato anche i11 questa zona. L'ott usità fi ~~a anteriore e posteriore è quasi invariata; •Soltant o posteriormente ora giunge alqu anto al disotto del1a spi11a scapolare. Il soffjo bronchiale ch e prirna era rloi r,e e velato alla base , ivi ora è n etto e distinto. Evide11tem er1t e n on si tratta ai una semplice pleurite, n è la presenza di liqui·do nel cavo pleurico sinistro 51piega il r eperto semeiologico e clinico. P erciò il con.cetto diagnostico si delinea assai complesso e difficile, per cui i1 malato viene inviato alla Sezjone Chirurgica dell'Ospedale di Livorno per le indagini clinich e richieste dal caso e nP.cessarie p er giungere alla diagnosi. Entra nella Sezione in pi er1a e grave difficoltà respiratoria ' e viene .sottoposto subito alla radio. s·copja toracica, che n1ostra un'ombra rr1olto oscura, a li1l1iti n etti, un po' lobul ati, di fignra cilir1dri~a, occupa11te t11tto il m~diastino, ingloba11te anche l'ombra del cuore, che non si vede altro che malamente pulsare, ma di cui n on si vedono i litniti verso sinistra. La base del torace di sinistra pure presenta un'ombra che si confonde in alto e medialmente coll'o1r1bra ·detta so\I)ra e che

appare come una raccolta di essudato, di cui si può osservare nello schermo i movimenti di succussio11e. L'ombra mediastinica è molto oscura, tanto che copre tutto ciò che è al di dietro; in alto arriva fino alla parte alta dello sterno, ed in basso si confonde co11'01nbra ·del cuore e del fegato, nonchè con quella data dall'essu dato pleurico. Si sottopone subito il paziente ad u11a prima applicazione di Roentgenterapia intensa, r>rof 011da, di durata assai lunga, la quale dà come resultato immediato un notevole miglioramento -della respira ~ion e e del ;polso. Frattanto si eseguisce la reazione di B~thelo, la quale riesce negativa col 10 metodo, positiva col 2° rnetodo. La sierodiagnosi di Wassermann dà r eazi on~ ne.g ativa.

L'esam e dell'orina non dà resul1ati speciali. Si ripetono altre applicazioni .Roentgenterapicl1e, s ia anteriori che posteriori; e le radioscopie e r adiografie seguenti mostrano una rapida e progressiva diminu zione dell'ombra , che dopo tre applicazioni si riduce alla m età. In seguito a tale diminuzione si comincia a dis tinguere il cuor e, lo sterno, le vertebre , m entre rimane invariata l'oi;nbra basilare, la quale anzi va au1nentando. ' Allo:ra si. procede ad una .seconda toracentflSt e si estraggono 250 eme. ·di liquido color cioccolato, che esan1inato mostra i caratteri di essudato (50 %o di albumina, prova di Rivalta positiva). L' esame c1'tol ogico dà per resultato un liquido essenzialmente ematico, con notevole quantità di elem en1i a tipo linf ocitico, assenza di cellule neoplastich e a caratteri istologici n etti, e soltan1o qualcl1e cell11la poli1n orfa degenerata. A q11es1o proposito occorre ricordare le difficoltà cbe si incontrano n el ·distinguere una cellula n eoplMtica da una cellula endoteliale. Dopo questo. seconda toracentesi si verifica uri n ot evole miglioramento ·sia n ello stato general e, , sia 11ei sintomi clinici; e ciò in rapporto ad accentuate mocl jficazioni dei fatti semeiologici riscontrati all' esame obiettivo; tantochè l'infermo viene d imesso dall' Osp edale dopo un m ese di dege11za, do:p o esser e stato sottoposto ad una rad'iogr af1a, ch e ir1ostra la massa mediastinica ridotta circa. a 1;'4 con sei applicazioni Ro entgenterapiche. P r.r ò co11temporaneamente alla riduzion e delJa , ma5$a rr1ediastinica ' 'a sviluppandosi ~on netevole rapidità una massa glando1are nella region~ sopraclavicolare s inistra, nodosa e ader e11te a1Ja pelle. In tali condizioni l'infermo torna a casa , .e dopo esser si mantenuto in uno stato stazionario per una ventina di giorni, presenta un nuovo aggravamento, sia dal lato genere.le .che ·da parte della respj razione e de1 1po1s o; per cui dopo circa un m ese rientra nell 'O·spedale. Sott oposto subito alla radioscopia e l!adiografia, si n ota che la massa mediastinica è un poco at1m entata, s pecialmente nella parte superiore, ove si co11tinua con una massa che va n ella :fos ~a sopraclavicolare sinistra; essudato pleurieo aum er11 ato. Eseguita una terza toracentesi si estrae circa un litro di liquido co ~tituito per la massima parte da sangue. Nonostante altre 4 applicazioni RoentgenteFapiche, il resultato che se ne ottien e q.ue~ta volta. è


44&

IL POLICLINICO

negativo. Infatti l'ombra' mediastinica non solo n.on diminuisce, 1na aumenta n ella parte super iore; m entr e le condizioni dell'infermo van1!0 progressivarn€nte aggravandosi dal iato ge11erale, da parte d.e lla respirazione e del polso, che divier1~ pi·ccolo, filiforme, frequente e aritmico. In tali condizioni esce dall'Ospedale dopo 15 giorni di çlegenza. Sottoposto ad una cura sin tomatica, 11on si ver~fi.c a ~lcun z:ii~liora rn ento; anzi si aggiungor10 d 1sturb1 gastr1c1 a,s sai accentuati con vo1nito e senso di pesantezza in corrispondenza d eJl '~po­ conùrio destro. ti nfatti all'esame obiettivo s i i1ota ch e tl fegato aumenta ·di volume e presenta alla sua superficie d ei noduli di varia dimensione, alc11ni circoscritti, altri senza limiti netti. Non si l1a dolorabilità epatica. Nello spazio di 20 giorni ci rca ta11to il volume del fegato ch e i noduli alla s u a sup~rficie at1menta 110 assai rapidarnente, in inodo che all'1spezione la r egion e epatica appa"'e sporge11te .con inarca1r1ento del bordo costale e dist er1s1on e delle false costole. Il ventre pure a umenta di volume colle 1p areti alq11~ nto tese per la formazione di una asc ite libera. • . Con1paiono edemi agli arti inferiori, oliguria, 11 se11sorio si fa ottu·so, ed in stato di coma e di marasma cachcttico l'infermo rnuore dopo circa 6 mr.si dalrinizio della malattia • 0

Dalla storia clinica risulta evidente ch e il caso riferito non è privo ·di speciale interesse, sia dal lato sem eiologico e clinico, sia per le difficoltà diag nosttche cui poteva dar luogo specialrnerlre in un primo tempo, e cioè prima della indagi ne r adioscopica e delle manifestazioni metastati.ch e. Si trattava ·di un individuo di anni 45, in cui non esi.stevano tracce ·di infezione sifilitica, 'lenza lesioni cardiache e renali, e nella cui anamr1esi non si era110. riscontr;&te malattie tubercolari. All'esam e obiettivo ·d ell'infermo si r ilevarono 1 segni di un versamento n ella pleura sini e; tra, fra i quali l'ottusità inco1r1pleta e mobile · n ello 1s pazio semilunare ·d i Traube, versamento cl1e colla puntura esplorativa risultò emorragico. Con qt1e. sto reperto a prima vi sta il con·cetto diagnostico poteva esser e quello di. una .semplice pleurite specifica. Contro tale con cetto 1però, oltr e l'assenza della febbr e, con cordavan o chiaramente i fatti semeiologici dell'emitorace sinistro ed i sintomi m cdiaitinici e toracici assai evidenti, ch e si poteva110 raggruppar e come manifestazioni da compressione flOU cleterminata certamente da un serr1plice versame11to pleurico. Infatti dopo la prima tora· 500 centesi, colla quale si estr<l!ssero . . eme. di liquido, t fatti semeiologici dell' emitorace sinistro (0ttusità, soffio bronchiale, broncofonia, spostam~nto del cuore vel'so 6inistra), tranne qu:i.lche 'l(eve mG-d1ficazione, rimasero pressochè invariati. PrGcedendo inoltre ad un esame -pa.Tticolareg giato dei sintomi clinici, si potevano fare i seguenti' rilievi.

[.t\NNO

XXXIII, FASC. 13]

I dolori retrosternali avevano i caratteri di dolori 1puntori, vivi, lancinanti, persistenti e d'intensità progressivamente crescente, da non conf ondersi cogli accessi dolorosi dell'an gina p~ctoris, o coi dolori vaghi e interrnittenti dell'aneuri;ma aortico, che cessano o diminuiscono col riposo, la ·dieta e la somminis trazione di rimedi. La tosse che si .m aniifestava ad accessi e senza e~creato, n ell'a ssenza ·di lesioni dell'apparecchio respiratorio cl1e ne .spiegassero l'origine,. sta va a dimostrare una compressione nervosa. Così pure la dispnea era da attribuirsi in m assi1na parte alla c~mpressione del polmone e del cuor e, p oichè n on esistevano lesioni r e&piratorie o cardiache che fossero ca.u sa di dispn ea continua anche dopo l'estrazion e del liquido plenrjco rnediante la toracentesi. Ne~lo stesso rr1odo Si manifestavano gli acc~~si di soffo cazi one e la cianosi, ctovuti gli 11ni a ~on1 pres.:;ion0 nervosa o diretta sulla tra eh ea o su 11!1 bronco principale, l' a11ra a compressione v.·,scol are. La disfagia inoltre n on era altro che l'effett o d i 1111a compression e dell 'esofago, mancando altri dati che facess ero .sospettare una lesione or gani ea di e~so. L'ir1eguaglianza delle pupille infine era un al~ro sintomo non privo ·d'importanza, 1per il fatto chf' nei caso nostro essa non poteva essere dovuta altro che ad una compression e od irritazio110. dfll sirnpati!;o a. livello del m ediastino. Stabilito così che i principali sintomi cli11ici rappresentavano prevalentemente manifestazioni da compression e, era evidente che, rict1iama11do · alle. m :~11te le n ozioni di anatomia topografie~. 1 azione di tale compressione predominava n el rr1ed1astino, ·dando luogo ad una vera c;indrorr1e medi astinica. Quale la causa di tale COtnJPréssione nella r egion P mediastinica? Non poteva essere t1n tumore dello stern~ p er i i fatto che un n eoplasma di quest'osso deter1nin a una 151porgenza che si 1svilU1p:pa nello stesso tempo dal lato estern o e da quello del media. sti.no. Nòn poteva essere 11n 8!Scesso fr eddo, che generalmen te dipende -d a una lesione dello scheletro, ch e si rr1anifesta all'esterno ,con una deformazione. Non potevano essere adenopatie tracheo-bronchiali di natura tubercolare per il fatto che la tubeTcolosi polmonare precede ia ,campar.sa ,di tali manifestazioni; e di lesioni tubercolari non v1i era mai stata traccia n el n ostro caso. Non poteva essere t1n aneurisr11a aorti·co, prirna di tutto per l'assenza completa di precedenti luet ici e ·d i sintomi arteriosclerotici; ed inoltre per la mancnnza di pulsazioni anormali in corrii)pon 0


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SEZIONE PRATICA

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'

. Dott. N. EMDIN

CONSIDERAZIONI SULLA OPOTERAPIA OVARICA L'opoterapia. ovarica è ormai largamente diffusa. in confronto di altri nei quali l'estrazione è ottenel campo della ginecologia e della medicina genuta senza. l'intervento della glicerina. nera.le. L'Istituto Opoterapico Nazionale di Pisa, prepara· Se tuttora può discutersi quali elementi dell'ovaio da qualche anno un'estratta liquido di ovaio, con prendano parte alla. secrezione interna, il principio un metodo speciale di estrazione studiato dal Prof. della funzione ormonica di quest'organo è riconoA. Zanfrognini, scolaro e collaboratore del comsciuto ed ammesso senza eccezione. pianto Vassale: Si tratta di un estratto concentrato E mentre la terapia generale non offre alcun _ a freddo, non glicerico, dell'ovaio: ad esso ]a glimezzo efficace di trattamento, la terapia. ovarica. cerina viene aggiunta soltanto in seguito, a solo invece si è mostrata capace di correggere le devia- scopo di conservazione. Une. larga esperienza ha ormai dimostrato ·che zioni funzionali dell'ovaio e di ristabilire l'equilibrio delle altre funzioni genitali femminili, da quella. un tale preparato: l ' e Ovarial >, rappresenta quanto di meglio si è :fino ad oggi ottenuto nel camp·o dei dell'ovaio dipendenti. I successi dell'ovarioterapia possono essere incon- preparati ovarici. Infatti la sua grande efficacia dimostra che il metodo d1 estrazione riesce ad estrarre testabilmente brillanti: naturalmente essi sono con· dizionati alla qualità. del preparato che s'impiega. dall'organo, senza alterarle, la massima parte delle In terapia ovarica, come in g~nerale in tutta la sostanze :fisiologicamente attive dell'ovaio, mentre organoterapia, è dimostrato che la somministrazione che la stabilità delle sue proprietà terapeutiche, anche dopo lungo tempo, rappresenta un vantaggio dei principi a.ttivi estratti dall'organo è più feconda di resultati favorevoli che non la somministrazione inestimabile nel1a pratica. dell'organo fresco. Ma è appunto l'estrazione dei Interessanti osservazioni~ basate so abbondante principi attivi dagli organi a secrezione interna in casistica, sull'azione terapeutica di questo estratto genere, e dall'ovaio in ispecie, che presenta grandi liquido di ovaio ha recentemente pubblicato il Prof. T . Soli, direttore del1a R. Maternità di 'l,orino. difficoltà , pratiche, difficoltà, che aumentano grandeLe principali sindromi in cui questo autore ebbe mente, quando, come avviene per necessità. pratiche, questi principi attivi devono essere imma- modo di sperimentare .largamente l'" Ovarial » fugazzinati in preparati confezionati destinati al rono le seguenti: . commercio, e che devono conservare a lungo la A) Ritardo dello svili'1ppo pubere e distui·bi della loro attività. pitbertèt: E' per questa ragione che un gran numero dei Il ritardo della comparsa delle mestruazioni, doprepara.ti cosidetti opoterapici ha un'attività scarsa vuto a torpore della funzione ovarica, è solitamente e spesso nulla. accompagnato da sintomi oligoemici e da svariati 'E un profondo ~rrore quello di trarre da evendisturbi genere.li, fra i quali prevalgono i disturbi tuali insa.ccessJ la conclusione della non rispondenza. nervosi, circolatori e vasomotori, e spesso i dolori del trattamento opoterapico: questi insuccessi (s'inp eriodici al basso ventre. In q neste fanciulle non tende sempre quando ci si trovi di ifronte a casi infrequentemente si osserva un r itardo nello sviin cui l'indicazione era accertata) dimostrano sol- luppo sornatico. E' questa una sintomatologia così tanto che quel dato preparato opoterapico di cui nota, per la sua grande frequ.enza, che non' è il si fece uso non ha agito: Il che non vuole affatto caso d'insistervi. dire che, se si fosse usato un altro e più attivo In questi casi la terapia ovarica, associata o no preparato, il resultato sarebbe stato ugualmente ad un trattamento ricostituente, dà sovente ottimi negativo. resultati, come quella che, stimolando la funzione In linea generale devono ritenersi scarsamente dell'ovaio, può mettere riparo alla causa prima dei attivi, per non dir~ inattivi, i preparati secchi, in disturbi. E coll' « Ovarial », dato in dosi da 60 a 80 compr esse od in altra confezione. Salvo i preparati gocce giornaliere, si -vede infatti comparire le medi tiroide che anche allo stato secco conservano, stru.azioni, che in genere dapprima sono scarse ed sebbene in grado sensibilmente ridotto, una qualche irregolari, e poi col proseguire della cura vanno man attività, tutti gli altri sono ~ssai scarsamente attivi mano acquistando caratteri di piena normalità, nei primi tempi di loro preparazione e. del tutto mentre si dilegÙano tutti gli altri disturbi concoinattivi dopo breve periodo di conservazione. Si deve, mitanti. quin.di, dare la preferenza agli estratti liquidi: ma B) Irregolarità mestritali, men,orragie. . anche l'attività di · questi presenta differenze noteL~ mestruazioni troppo scarse o troppo abbqndanti volissime a seconda del preparato. Così gli estratti glicerjci, pur tanto diffusi, hanno un'attività ridotta o irr~golari per intervallo e durata, quando non dipen'


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IL POLICLINICO

campo oftalmologico tMorelli: guarigione, sempre colla cura dell' e Ovarial >, di un interessante caso di esoftalmo rnestrùale); nel campo ostetrico (Gen• tili: guarigione di due casi di osteomalacia)." Di tutte queste altre indicazioni della Terapia ovarica tratteremo più diffusamente in un'altra nota. Ci basti qui soltanto avere accennato ad alcune di esse, che hanno dato luogo ad interessanti pub· blicazioni.

dano da neoplasmi, nè da forme infiammatorie, nè dà spostamenti dell'utero, sono solitamente in relazione di dipendenza con anomalie della funzione ovarica. Anche in questo campo il Soli ottenne ottimi resultati coll' <1: Ovarial » : Le mestruazioni si regolarizzano per quantità, aumentando se scarse, riducendosi se troppo abbondanti, e per periodicità. Se sono accompagnate da dolori, questi vanno man mano attenuandosi é scomparendo. Quando le mestruazioni abbiano carattere menorragico, è molto opportuno e vantaggioso associare alla cura dell'Ovarial, quella di un buon estratto liquido di tiroide, il <1: Tiroidal ».

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Alcune osservazioni sulle modalità della cura ovarica.

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Non basta il poter disporre di un preparato così attivo come l' e Ovarial » per ottenere in ogni cas<> dei risultati favorevoli, se la cura non è fatta con opportune norme. Anzitutto la dose: In molti casi i medici som• ministrano dosi affatto insufficienti: 30 ed anche soltanto 20 gocce giornaliere. L' ~ Ovarial , non è · un estratto molto concentrato, e non può esserlo, per ragioni tecniche, se deve essere attivo e durevole. Occorre quindi somministrare dosi dalle 60 alle 80 gocce giornaliere, frazionate in due o tre volte. Solo nei periodi successivi del trattamento1 quando i benefici sono già manifesti, la dose può essere ridotta a. 40 - 50 gocce. In secondo luogo è necessario insistere a lungo, talvolta assai a lungo, nella cura: mentre con alcuni estratti opoterapici, come p. es. il Biosurrenal ed il 'firoidal, gli effetti possono manifestarsi già fin dai primi giorni di cura, con l'Ovarial essi si palesanospesso solo dopo qualche settimana, talvolta dop0> un paio di mesi, senza per questo essere meno sicuri ed evidenti. Questo prolungamento della cura è necessario non solo ·-per ottenere il manifestarsi degli effetti terapeutici, ma anche per assicurarne la permanenza. Regolarizzate le mestruazioni, scomparsi i dolori,. attenuati i fen9meni a carico del sistema nervoso ecc,. non si deve cessare senz'altro la cura, ma continuarla ancora per qualche mese, usando allora df un~ dose alquanto ridotta, ed anche limitando la somministrazione dell'Ovarial ad una diecina di giorni ogni mese nel periodo premestruale. Insomma, per avere un risultato completo e duraturo, è necessario che l'organismo sia sottopostoper lungo periodo di tempo all'azione stimolante degli ormoni ovarici. Usando di queste cautele, ed applicando la cura (per quanto possa sembrare superfluo, è bene dirlo} nei casi in cui vi sia la precisa indicazione di un trattame:µto ovarico, è facile convincersi, come diceil Soli, che l' e Ovaria.l ~ per la sua attività, per la· sua conservabilità, per la facilità del dosaggio e della, somministrazione, corrisponde assai bene ai requisitb di un ottimo preparato ovarico .

C) Dismenorrea.

Benchè le c~use dei dolori mestruali sieno molteplici, in casi. non rari vi partecipa a determinarli l'alterata funzione dell'ovaia. Questo elemento: secondo l'esperienza del 8oli, è da tenersi" in considerazione specialmente per i dolori del periodo premestruale, dovuti probabilmente a congestione dell'utero, alla -quale tarda a. seguire la rottura dei vasi e · l'emorragia. Del resto pochi sono i casi in cui l'opoterapia ovarica n òn rappresenti un utile ausiliario del trattamento: ed infatti anche quì dall' « Ovarial " si ebbero sempre vantaggi evidenti. D ) Menopausa.

Nel periodo del climaterio assai spesso si" osservano numerosi disturbi di maggiore o minore gravità. Frequenti sono fenomeni vasodilatatori, parossistici, sotto forme di vampe di calore ,. al viso, accompagnate o meno da sudori profusi, e che si ripetono più volte al giorno. Simili fatti congestizi possono osservarsi anche a carico delle mucose. Frequentemente si ha palpitazioni, tachicardia, dolori ipograstrici irradiantisi agli arti inferiori, emicrania e cefalee ostinate, insonnia, astenia, irritabilità: insomma uno stato nenrasteniforme, che può in alcuni casi assumere carattere psicasteniforme. La somministrazione dell' « Ovarial » dà eviden·ti ' vantaggi in questi casi che così numerosi si presentano all'osservazione del medico, e : nei quali l'altra terapia riesce pressochè inutile. La cura va continuata più o meno a lungo, secondo che più o meno rapidamente si ha il ristabilimento dell'equilibrio organico della donna. Una fenomenologia simile si ha in seguito alla nenopausa postoperatoria, ed in q nesta pure gli effetti del trattamento coll'Ovarial sono manifesti.

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. In molti altri campi morbosi una cura ovarica fatte. con un preparato di sicura efficacia come l' e Ovarial :& ; può essere impiegata con utilità e portare più:volte a guarigioni altrimenti irragiungibili. Così n el campo dermatologico (Garzella: guarigione di un caso di vitiligine antica e ribelle); nel


I .l\NNO XXXII1J, F ASC. 13]

denza deì 2° spazio intercostale sinistro e di rumori di soffio all'ascoltazione. Escluse le accennate forme morbo se, la diagnosi di 11eoplasma m ediastini co si affacciava. sponta11ea, specialmente in ha·se a1 reperto radioscopico. Infatti la radioscopia toracica mostrava un'ombra 1nolto oscura, a limiti netti un 1poco lobulati, di figur::i cilindrica, occupante tutto il mP.di.q,s1 i r.o. Oltre il reperto radioscopico, altri. fatti deponevano per la diagnosi di neoplasma m ediAstinico. 1nifatti i dolori toraci~i. e più !)recisamente retrosternali, non erano stati mai vaghi, ma semrpre coi "aratteri propri delle neoplasie (vivi, lancinanti, persistenti -e d'intensità progressivamente crescente). Il liqutdo estratto dalla !Pleura ed esaminato. risultava un essudato anche colla proNa di Rivalta positiva; ciò dimostrava l' esistenza di una pleurite, che realrnente ha un valore ·d iagnosti.cc, p erché accompagna quasi costn11temente i neoplasmi 1r1ediastinici. Lo st esso liquido inoltre lasciato in riposo si divideva in due strati, uno inferiol'e rosso-scuro, l'altro superiore più limpido e più cl1iaro; carattere questo proprio dei versamenti neoplastici (Caridare lli , Lezione cliniC' a). Ammessa iP tal modo l'esistenza dl un n eoplas1r1a mediastinico, la natura mali gna di es.so rpure si ùelineava chiaramente in base ai fatti segue11ti: • 1) lo stato generale dell'infermo con accentuato ~ progressivo .deperimento fir10 alla :uche55ia; ?,) l'ir1izio subdolo della malattja e la rapid~là ùPll-:t sua evoluzione fino alle metastasi; 2) la concomitanza di una pleurite atipica 111 completa apiressia; 4) il carattere pirevalentemen te emorragico dcl liquido estratto dalla pleura colle toracentesi', che di1nostra appunto la reazione di essa d0terminata dalla neoplasia maligna; 5) la rapida riproduzione ·del versamento pleuric0; 6) il resultato posjtivo della reazion e di Bothelo. metodo questo che, se non costituisce nei suoi resu ltati un dato sicuro, tuttavia può essere uri s ussidio per rendere più probabile la diagnosi di neoplasma maligno. Rimaneva ancora da fare la diagnosi anator11i~a del neoplasma maligno, tenendo presentP che i tumori del mediastino relativamente pjù frequenti ~ono i sarcomi, meno frequenti i carcinomi . Ne1 nostro caso la ·diagnosi anatomica di sarcoma era basata sui fàtti seguenti.· Riguardo all'età il sarco1na si sviluppa ordinariaMente in individui giovani o di età media, preferi1'ilmente nei maschi; infatti il nostro infern10 aveva 45 anni. ~

447

SEZIONE PRATICA

C:tratteristica del sarcoma è una ra1pida evoluzio11e; i11fatti nel nostro caso l 'inizio •SUbflolo della m·alattia era stato . seguìto in breve periodo di tem1JO da un rapido sviluppo del 11eoplasrna con rapide ir1anif est azioni rr1etastatiche; e cj oè una prima metastasi nella regione .sopraclavicolare sin istra, ed una seconda metastasi a breYe :ntervallo di tempo nel fegato. Oltre l'età e la rapida evoluzione, un altro fatto appoggiava. nel nostro caso la diagnosi di 1s arco rnn; cioè la spiccata radio-sensibilità della n1assa n eo.p lastica in un primo tempo, con notevole r11igliora1r1ento n elle condizioni dell'infermo, tanto da far pensare ad una apparente guarigior1P Infatti dopo 6 ·applicazioni Roentgenterapiche la tnassa 111ediastinica era ridotta circa a 1/4. Rj guardo a tale resultato radioterap jr.o, ritengo opportuno accennare brevemente alla radioterapia rtei tumori, e specialmente dei sar comi. Indubbiamente la radioterapia rap1presentn. una delle più importanti conquiste della scienza moderna, conquista ·che applicata ai tumorj ha dimostrato l'efficacia di questo nuovo mezzo terapeutico. Le differenti forme istologiche dei neoplasmi presentano un comportamento diver-:;o all'azione dellr. irradiazioni. L'involuzi one i c;tologica degli elementi sarco1natosi irradiati si compi.cl i11 un 1nodo assai rapido, tantochè fino dalle prime irradiazioni si m odificano i sintomi locali e genera1i e quindi si n ota un raipido miglioramPnto r1ello stato general e del malato, come era avvenuto appunto n el caso i1ostro. Di consegl1enza la Roen1ganter apia è da ritenersi preziosa nej sarcorni, nei quali i resultati possono essere notevoli (De .B ernardi, Appunti di radioterapia , Pnhblicazion~? Wassermann, 1925). Infatti il giornale tedesco Nledizin. Klinik comprende il sarcoma fra i tumori n ei quali Ja radioterapia ha un'influenza fa\rorevole (P oliclinico, Sez. i:>rat., n. 20, 1913). Inoltre Skinner e Kienbock, iper dimostrare gli effetti manifesti e duraturi della radioterll.pia sui sarcomi, riferiscono di avere ottenuto perfino la guarigione di •areami voluminosi e profo11di dell'addome e del mediastino (Policlinico, ~ez. prat., n. R, 1913). Concludendo: nel caso riferito, fatta la diagnosi di n8oplasma mediastinico per esclusione e ammessane la natura maligna per i dati sopra espo~ti, la varietà anatomica di esso (sarcoma) era dimostrata da 3 fatti fondamentali: l'età del paziente, la rapi·da evoluzione del tumore colle r elative 1netastasi, l'influenza della radioterapi11 5ti di ~.sso. J.. ari (Pisa), agosto 19t5.

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. L'ossaluria parossistica. (LOMl\tIEL. lvi. edizinische Klinik,

1925, n. 6).

L'ossaluria parossisti-ca è caratterizzata dalla comparsa aocessionale di os·salati nell'urina, accomp.a gnata da parti•colari fenomeni 1norbosi, tra i q·u ali i più importanti sono i violenti •d.olori renali analoghi a quelli che si hanno nelle coliche da cal-colosi. L'a:fJezione è meno rara di quel che si crede p er chè di solito essa viene scambiata con una .comune colica renale. L'autore essendosi messo ·di proposito a stu,diare l'argomento ne ha identi.fi·cati parecchi casi, e ri1p orta la storia di uno di tali casi a mo' di esempio. Si tratta di un negoziante di 34 anni magro, nervoso, il ·quale ebbe il primo accesso nel 1921 in 5egui to ad eccessi dieteti ci. Dolore alla re·g ione renale sinistra con diffu1sione anche al lato destro ' ed al testicolo sinistro. 1L'esame radiologico non mise in evidenza concrezioni renali. Gli accessi si ripetettero in seguito con pause pi mesi anche due volte la settimana, 1duravano sei ore circa, erano indipendenti dalla dieta e dalle pratiche sessuali, erano mitigati solo dalla morfina. Forse 1

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il freddo fa·voriTa la com·p arsa dell'accesso. Dopo 1

ogni accesso si ris•contravano nell'urina numerose emazie, alcuni leucociti e cellule renali, numerosi cristalli di ossalato di calcio, elementi tutti che scon1parivai10 nei periodi interaccessionali. E ben noto che noi introid uciamo con gli alimenti sia vegetali che animali una certa quantità di a.cido ossalico; ma oltre all'esogeno l'organiismo :p uò .contenere dell'acido ossalico ·di produzione en dogena. Non è dubbio che l'acido in qui•s tione è più abbondante durante l'accesso che nei peri odi interaocessionali. Ma la comparsa del sedimento di ossalato non è l'esponente di un 'immediata alterazione del ricambio rr1ateriale. Forse gli aoeessi morbosi dipendono solo dalla modiificazione delle condizioni che r egolano la s olubilità e precipitabilità. dell'acido ossalico. Questo si trova nell'urina allo stato di ione li·b ero (COO). L'urina .è una soluzione ipersatura rispetto alla $Oll1bilità dell'oosalato idi •calcio, di cui rimane s ciolta una notevole quantità anche ·dopo la precipitazione dei cristalli. Bd al mantenim~nto in soluzione dell'aiciido ossali-c,o deve con-correre cer. tamente il contenuto in colloidi dell'urina. Poichè la precipitazione dei cristallini di ossa. lato ài calcio avviene quasi sempre nei reni, si comprende facilmente come si producano l'ematurì• ed il dolore. 1

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[ANNO XXXIII , FASC. 13J

Un fenomeno 'Patogeneti.camente analogo all'o~­ saluria è la fosfaturia, che ·è un sintomo concomitante dei disturbi nervosi, che costitui·sicono la neurastenia. Talvolta la fosfaturia è molto pronunziata tanto da dominare il quaidro •IDOI'boso, ~d allora si hanno dolori lungo la colonna ver. tebrale specialmente localizzati ai lombi. L'.i\. ha osservato caisi nei 1quali tale quadro morboso accompag.n ato da grande nervosità dura 2-3 giorni e si alterna con periodi di benessere dl parecchie settimane. Il disturbo non ha nulla a che ·f are con la reazione alcalina ·del .sangue e .dell'urina, ed il nome ·quindi di alcalinuria è inadatto. Soetbeer parla di calcariurea, jperchè considera come ca usa prin•c ipale del distu.rbo l'aumento dell'eliminazione del calcio attraverso l'urina in seguito a malattia ·della mucosa in. testL'lale. I.e ni·cerche di Lampe farebbero ritenere inesatta tale affermazione, perchè i g.ravi catarri intestinali degli uomini e degli animali non alterano il rapporto tra il calcio eliminato per l'intestino e quello eliminato .Per i reni. Secondo le ri cerche idi ·Klemiperer, Kittlitz, e Lichtvvitz non è in causa nè la ·quantità assoluta di calcio, n è il contenuto di arei.do fosfori·co·: anche qui la precipitazione del fosfato tri·calcico è dovuta alla presenza di speciali colloidi. 1Minkow.ski ritiene che fattori agenti sulle cellule renali stesse possono condurre alla fosfaturia. J_,a relativa ridu. zione , ,dell'eliminazione del calcio per l'intestino non sarebbe primitiva ma secondaria all'a.umentata escrezjone renale. Le analog·ie tra fosfaturia eù ossaluria posseno essere in rapporto forse al fatto che ambedue i ·d isturbi sono l'e.f!fetto ·d'un'influenza nervo.a sul parenchima renale, influenza che .a ltera il conte1p.uto colloi·dale. Al rigual'do è da ricordare che spesso si ha contemporaneamente o alternativamente precipitazione di :fos.fato e .di ossalato calcic• . Un altro processo morboso può essere aiddotto a .spiegare l'ossaluria parossistica: l'infarto urie• dei neonati , che, come iè noto, .è costituito .dal. l,.accumulo di urato d'ammonio nelle p.iramidi renali. Tale aiocu:mulo sembra essere la prova che il feto è nato vivo, rper·chè manca nei nati morti. L'urina al momento del parto contiene nucleo. albumina, leucociti, cilindri iafilni ed epite1iali, masse ialine informi. L'infarto e ie alterameni ad esso associate 1sono in rapporto con I 'irrequietezza e ~on il momentaneo contenuto urinario, in quanto l'urina del neonato ha un tasso d 'aioido urico molto elevato tforse dipendente dall'assorbi . ' mento del meconio. Ad ogni modo in 1questo caso si ha la precipitazione dell'acido urico nel parenchima r enale. Nell'ossaltlria si ha analoga1flen1e infarto ossal,ico renale come è provato dalla 8Si1

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{.~'1NO

st.enza del dolore. Come le il1rflue11ze nervose aigiscono per 1provocare la precipitazione non è ancora dimostrato. Dopo quanto si è esposto sembra che la limitazione di al!imenti contenenti o produtto,r i di aci·do ossalico (legumi, glutine) sia poco promet1ente. Gli accessi spesso si rarefanno spontaneamente o in seguito a cambiamento ·del modo di vita nel senso che si riducano le cause di affatica.inento de] si1stema nervoso . D'altra pa.rte l'esperienze dell'autore non sono conclusi,re sull'ed:fica• eia della teobromina e della teofillina nell'alleviare o impedire gli ac-cessi. DR·

ORGANI DEL MOVIMENTO. Sequestro di muscolo nelle 1niositi purulente. (I".

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SEZIONE PRATICA

XXXllJI, FASC. 13 ]

NASSETTr. La Cl1ir1trgia degli organ·i di 1novi-

rnento, Yol. IX, fase. 4-5). Il materiale che si forma nel fo colaio mjositico vat1a da caso a caso, in relazione alla viru1enza

dell'agente 1nicrobico e allo sta·dio dell'i11fian1n1azione. E frequente osservare delle porzioni ò1 muscolo necrotico, rammollito, spapjpolato, ma è un reperto raro la presenza di masse liberr., Je quali pure presentando le note degenerative conservano ancora, solo in tessitura, del tessuto rn11scolare. E a queste masse che si attribuisce il nomi~ di sequestri muscolari. J,o Zie?ler, che ha descritto molto dettagl inta1ne!1te l'evoluzione f> J'esito dell'infiamma7.ir,ne suppurati-va ·dr] muscoli, non accenna all'evc . nienza di un sequestro mu's colare. Il :prirr10 3 parlare di sequ estro ir1us-<'ol;1re è iStat'J Lorenz che ha ~llustrato un caso clinico -.l ei genere. ~1a la descrizione dei sequestri n111scoJari è stata fatta da Paetzo1d. Per seqne-strarn ento • <li inuscolo J)isogna intenidere l 'isol arsi e jl coaservarrsi nel focolaio di sup·p ur-azione alme 110 ,p er i1n certo periodo ·di t.empo , di una porzior1e drgenerata di qu e5to tessuto , non ancora fissa J>er J>rocesso di c olli.quazione. KE-lle n11ositi purulente ,c ir.coscritte P. cosn rara vedere sequest.ri, a <li.f ferenza di ciò che ovv ieri e nelle infian11nazioni acute purulente di altri te.ssuti. Il sequestro mu.scolare ha molti punti ùi contatto e grandi analogie pato.g enetjche .col seql1estr" delle osteomieliti. Anche nel forun·coJo e nèllc infezioni purulente dei ten·dini si ha qualchr. volta la formazione di un sequestro. In linea genern.l e si può dire che in qual.s.iasi tessuto la forrr1~1zione -O el .sequestro av,·iene per un identico meccani· ~mo, che può essere ria·ssunto in questi trP Lern1ini. mortif!é::a zione, infiammaz ione reattivn de-

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marca11te, jsola1ne11to d·i tutto o idi una porzioue più o meno estesa del tessuto mortificato. La morte del tessuto muscolare può avvA11ire per Je seguenti raigioni:

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iniezione endo·m uscolare ·di so sta'1ze aù azior-.e coagulante (a·cidi cau'Stici, sali rnetn.11 ici, ess~r.ze, sali di ~binino); 1)

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contn sioni e ferite ir1uscolari;

3) inifezione purulenta stabilJta.si di1·etta1nente

dall'esterno o per via ematica. l .:1 rniosite p11rulP.nta, sia nella forma circo . scritta come in quella diffusa, 'h a so,1 ente u11·01igine emholica. Come avvenga il dista.eco del sequestro è facile arguirlo: per la naturale te11denzc; ei~ e poss i Ede il nostro organismo d.i e1i1n1 nare le 9::irti ·di tessuto morto, isolandole rt~J tessuto sano. I IDU$COlì in cui 1p iù frequentement~ po~~o110 riS{!Ontrarsi sequestra. sono: jl bicipite, il bra, chia!e, il la1 1ss j1nP del dorso, i glutei , i gemelli. La massa idi tess.uito fonmante id sequestro pruò prec;;t' ntarsi di diverso volu1ne e forma. Ge11eraln1ente assume una forma allungata, ovoidea. I .a consistenza i' molle, .p astosa, ma non •: ;empre uniforrne. Seiiionan1do col bisturì jl tessuto si ha l'im pressione di sezionare :una n1assa lardacea. L'esame istologicc fa ri·conoscere un'infiltrazionP leucoc! tari a. L a degenerazione grassa sostitt:isce tutto il tessuto muscolare. Dei fa;sci 1nuc;r,olari non rimane traccia. Le fibre muscolari perdono la loro ·disposizione normale per l'ede·m a e l'i11filtr a zione parvicellulare che si stabilisce. E raTD ttrr i stico lo spezzettan1ento delle fibre ela~tiche . L'.A. ritien~ . come cosa. probabile che la !nassa di u:nscolo sequestrata, se non interviene il cliirurgr) a·d aiprire l 'ascesso, possa in ur1 tempo più • o rt\eno lun.g o subire la disgregazione per un procrsso autolitico dovuto ai fermenti, che si l t, herar:o dei leucociti che vanno distrt1tti e dal·e tossi n e batteriche esogene ed endogene. L'~~pul­ sio11(\ spontanea del sequestro rappresenta 1111a rarif à. SCANDV!lRA.

Le frattu1·e del condilo esterno dell'epifisi inf. dell'omero e loro trattamento chi• 1·urg1co. (D. '.'AL LONE. Annali Italiarti rli r,hir'u.rgi.ri, a11n0 I\' .

fase. VI}. Q11este ~forme di frattur e sono :frequenti nei bambini a causa della fragiilità di tt1tta l'epifisi om9eale inferjore la oui ossificazione è completa verso i 20 anni circa. l.' ..\. fa notar e ·o he la rima di queste fratture devi? la sua pro duzione all'al'chitettura dell'epi.fisi i11 ra pporto al 'Processo di ossificazione. 1

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[AN:-;o XXXIII, FASC. 13 j

IL POI.ICLINICO

Tale pro>Ce5so si inizia al 2° anno di età, epoca I...' ..c\. consiglia la riduzione e sutura ir1 catgt1t in cui co1npare il i)rimo nucleo di ossificazio11e, del pe·r iostio, abole11do l ' in~arvigliamento con chio oio~ quP.1 lo ron·diloi•deo. A 4 anni si forma la car. do rr1etalli·co il quale oltre a poter produrre la tilag ine di coniugazione, a 6 anni il nucleo epifrattura del frammento, ·disturba il procesbo dl trocleare, a 9 anni quello epicon·d iloideo, a 13 anni proliferazione della •cartilagine di aecrescimento. quello trocleare. Sconsiglia il trattamento posto•p erativo fatto co11 Il Broca e il Mouchet ·descrivono due varietà n1assaggi, per evitare la formazione del callo esu·di frattura del condilo esterno; la pri·mn, rara, è berante. un djsta·c.co epifisamo e si verifica dai 2 ai 5 anni; SCANDTIRRA. la secon·da, che si riscontra ·dai 5 ai 17 nr.nl, è Cisti idatiche dei muscoli e del tessuto la frattura. del condilo e:sterno. Il meccanismo di ·p ro·duzione di ·qu esta frattura cellula1·e. può avvenire o (per ca·duta sul .gomito ad ava111(RODRIGUEZ \ ' ILLEGAS. Revista de Ci rugia, anno IV, braccio flesso, o per caduta sulla mano. n. 5) . La sintomatologia è ·chiara. L'evenienz:i di cisti d'echinococco a localizzaGli ammalati si presentano in un atteggiarne11z1one muscolare è relativamente frequente n·e lto caratteristico. L'arto si mostra impoten I e, il 1' Argentina. Nella provincia di Entre-Rios, su 211 . braccio in flessione ·di 120-130 e con posizione i11- casi figurano 12 cisti dei muscoli, cioè il 7,9 %. ter1ne.dia fra SUJpinazione e pronazione, il braccio Nell'oS'Pedale di Viedma 3 su 70, n·e lla Clinic'l avvicinato al tronco, il pugno sostenuto d~ll'al­ chirurgi1ca di Buenos Ayres, nel periodo 1dal 1919 tra mano. La palpazione permette sempre dl apal 1921 , su 128 casi non si rinvenne, invece, nesprez zare la frattt1ra con s postamento. Per le 1r1a- st1na localizzazione miuscolare. Herrera Vegas e novrf' di ricerca spesso necessita ri·correr<' alla Cranwell su 970 casi ne rinve)lnero 40, da allora an estesia. La ·diagnosi mostra delle difficoltl1 nel si sono descritti altri 25 caisi di cisti idatiche dei caso che si tratti di frattura senza sipostame11to. · muscoli. Nei 120 casi di cisti d'echinococco a lo' ~-A. ha .studiato .4 casi ·di ·questo ti·p o ' di fr::ttcali zzazion e vari.a capitati all'osservazione nel tura , c11e r~poTta per intero. Ri.covda pertanto reparto do,re l)resta servizio l' A., si aveva la se. qual~ sono i vari modi ·di siposta1ne11to che può guente distribuzione: fegato 64,1 %, polmone 16,6, subire il frammento, e quali le varie co1n pl! ca- 1peritoneo 5.8, muscoli 3,3, milza . 3,3, rene 1,6, zioni derivanti da esso. tessuto ;perjrenale 1,6, ossa 1,6, cervelli 0,83, meso-, Le complicaZJioni, ben s'intende, possono essefe colon 0,83. Ir1 cornplesso la media di frequenza precoci e tardive. Broc~ ha constatato u11a comdella localizzazione muscolare sarebbe il 4 % circa plicazjone nervosa a cartco .d el mediano do po corrispondendo al IV posto ·d ella statistica. Ana3 anni •dell'avvenuta frattura. Mou·c het 4 a11ni . tCYmo-patologicamente è , di solito , difficile stabidopo 'Pure a carico ·del mediano. MOller 20 a11ni lire $€ la cisti si sia svilui)pata nel. muscolo o dopo a carico dell'ulnare. n'el perimisio o nell'aponeurotsi. Di gTandezza 'VaL' A. s i · ferma a trattare :Sui risultati ott4~nnt1 1'i a, l~eisti è .q uasi sempre unica e nel 40 % dei dall'inte.r vento nei suo~ 4 casi. casi supipurata. Il pericistio è rappresentato da In un primo caso l'ablazione del frarnrnPnto ha una lamina fibrosa , spessa 1-2 mm. che fa vedere dato: ottima funzionalità, lieve valgismo iper miper tras·p arenza i vasi e i nervi cui a·d erisce. I•n grazione della testa del radio in alto. alcune regior1i, come nelle docce vertebrali, dove In iJn secon·do caso fu pratic·a to l'innesto <lel numerosi fas ci muscolari si incrociano in vario ' frammento con ottima funzionalità e iperfett~ r1, senso, si formano cavità multiiple, veri nidi muscolari. costruzione anatomica. Nel terzo fu praticata l'ablazione del framn1e11La sintomatologia è quella di un tumore rotonto: limitazione dei movimenti di supi11azior1e e deggiante, liscio, indoloro, non aderente ai tessuti \ricini. Il paziente se ne accorge per le dipro!1azione, valgismo evidente. J./ A. con-clu·d e che le fratture ·del condilo estE>rmensioni o per una complicazione come suwuno dell'epifisi, se manca lo spostamento del frarr1razione, trauma, compressione vascolare o nermento , spesso è sufficiente trattarle con I.a sola vosa. ~1ovibile in tutte le direzioni, la cisti si immoirnmobilitazi.one; iper le altre, cioè quellP. con sposta1r1ento è necessario l'intervento il quale con- bili.zza con la contrazione del muscolo. E ecce' zionale il fremito idati.deo. La crepitazione è .&i'ste neìl'-escissione e nel reim'Pianto, 15econdo i propria delle cisti bisacculari che comunichino casi Se non si riescP a ri•durre il framme1tto jncruentemente, convtiene intervenire cruentr.rne11- con un ;piccolo orifizio; poggiando su questo un te pe>r evitare tutte le complicanze secondarie di- dito e spingendo il li-quido da una sacca nell'altra, s1 avverte la sensazione <"::t~ nttcri stica. pendenti dalla iIIl1J)erf etta coartazione di esso. 1

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f..\X~O XXXIIII,

FASC.

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Per la diagnosi differenziale, l' A. rufferma che, quando ·una lP.sione muscolare non si inquadri })er la sintomatologia e evoluzione nelle lesioni .generaU, bisogna pensare ad una cisti idatica. Gli errori di dia.gnosi sono frequenti anche nei 'Paesi <10,re 11 cisti .d'echinococ·co iè comune. Dei 4 casi citati dall' .i\.., in due venne fatta la ·diagnosi, gli altri erano stati diagnosticati come lipoma irre.clucibile di ernia crurale e cisti congenita del collo con .gravi disturoi vasomotori e iparalisi incompleta del mediano. L'errore rpil) comune è di confon·dere la cisti, specie quando è suppurata, con un ascesso freddo ganglionare o sintomatico di una lesione della colonna vertebrale. La diagnosi differenziale è i>ossibile solo con l 'esame microscopico del :pus e con le ricerche sierologiche. l\1a qua$i mai si pensa alla possibilità di una cisti. Cura. Quando la cisti ·è superficiale e non ha rapporti con yasi o nervi importanti, esti~azione ll f>l1a cisti e pericistico senza aprire la cavità; negli altri casj aspirazione ·del parassita, lavaggio d el campo con soluzione di formolo al 2 % o con etere f> sutura senza: drenruggio. Le cisti suppu rate vanno trattate come un ascesso caldo. ·N• elle r·isti delle docce vertebrali a struttura plurivesci\!Olare, sarà n ecessaria e possibile solo l'asportazione completa che richiede aIIljpie incisioni e . , raYi sacri1'ici idi tessuto muscolare. VALDONI.

ANATOMIA PATOLOGICA. Le cause di morte improvvisa. ('~lt!LLER, HF.S

e HEY. Jahreskurse filr artzLiche Fort-

bildung, 1925, n. 9).

Og:ni malattia acuta o crani.ca 1dei vari organi e sistemi può essere ca;usa di morte improvvisa, ossia di morte che si verifi·c a in uno stato di apparente benessere. Ma sono le ruffezioni cardio,.rascolari quelle che più frequentemente sono causa di morte improvvisa. Seguono in ofldine di frequenza il sistema respiratorio, lo stato timo. linfatico, il sistema nervoso , l'aJpparato digerente e uro-genitale. L'arteriosclerosi è l'affezione che più frequentemente è causa ·di morte improvvisa, determi.. nando rottura del cuore, dell'aorta, dei vasi ceTebrali. La rottura del cuor~ si verirfica ~on il seguente ·meccanismo· occlusione rper trombosi dell'arteria coronaria, necrosi del miocardio e consecutiva rottura dello stesso in seguito a sforzi molto leggeri e anche passati inavvertiti. I.e lacerazioni dell'aorta si rproducono con 11 medesimo meccanismo. Si tratta per lo più di Jesioni luetiche della p.arete Yasa.le . · L~ meso'-

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SEZIONE PRATICA

aortite luetica può pro\rocare la formazione 1d'un . 3.neurisma che si lacera e determina la morte, o produrre alterazioni immediata.mente al disoipra delle valvole che conducono allo strozzamento del vasi coronari ed all'arresto ·d ella circolazione cardiaca. In queste condizioni basta un pasto abbondante a (provocar€ la morte. I.' en docardite ·Ulcerosa può determinare morte improvvisa in seguito a rottura del cuore, pro\'OCata da d i.f fusione del processo alla parete cardiaca. D'altra parte il processo ul·c.eroso delle valvo 1€ aortiche può dif(fondersi all'orecchietta destra e condurre così improvvisamente all'€dema pulmonare letale. Anche le anomalie congenite del sistema candiovascolare possono essere causa di morte -improv. vi.sa . .i\.l ri.g uardo 1de'Ve essere ricofldata sopratutto la stenosi congenita dell'aorta. Strassmann rife. risce che in 8 individui con questa affezione la m orte si ebbe in I .seg·u ito ad uno · sforzo fisico : in quattro casi la morte si verificò per rottura dell'aorta dilatata ad aneurisma 1dopo la stenosi, in un caso per rottura di un aneurisma dell'arteria basale cerebrale ed in un caso per paralisi del ' 'entricolo sinistro dilatato ed ipertrofico . ·Nella degenerazione grassa del cuore si può . a'' Pre morte i~rovvi•sa. per paralisi in seguito Ml un lavoro C'h e su.p er·a anrche di poco 1q uello abituale. Nei disturhj ciroolatori dipendenti da qualsiasi causa, vizi valvolari, i.ruf ezioni, anemie, .si formano ·negli atri e nelle orecc hiette tromlbi che possono staccarsi comrpletamente dalla parete. in tali ca.si la morte si può v.erif1care improvvisamP.nt e per occlusione 1degli ostii cal'diaici o del 'rasi cerebrali. La rottura del fegato è di solito d'ortgine trau. matica, ma anche in seguito aid aneurismi multipli d ell'arteria epatica si possono avere lacerazioni più o meno .estese del parenchima epatico, abbondanti emorragie, e .quindi morte improvvi sa. Questa può essere determinata anche dalle a·p oplessie del pancreas. Le affezioni r espiratorie che 1Più comunemente condlicono a morte improV'Visa sono la ;pulmonite· ambulatoria, la bronchite, specie dei bambini, le aderenze pleuriche, le lesioni della trachea e le compressioni di quest'ultima occasionate da imiprovviJSi aumenti di volume ·di str11mt o neoplasmi. Tra le affezio11i del tubo digerente che· possono essere causa di morte improvvi'sa, debbono essere ricordate le emorragie da rottura di n·oduli varicosi :frequenti nella cirrosi eipatica, o da ulceri gastriche e·d intestinali. 1Nelle affezioni renali va ricordata la glomerulo. nefrite ncnta. 1

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lL POLICLINICO

[ANNO

XXXIII, FASC. 13]

Comunque il ·nesso causale tra ;stato timo-linfa-. Le emorragie mortali da rottura idi graYidanza tico e morte improvvisa si può accettare solo· tubarica sono oggi meno frequenti, in r~porto al perfezionamento ·d ei mezzi diagnostici e tera- .quando è ·s tata aocertata istologicamente la diagnosi di stato timo-linfatico e si pos·sa escludere peutici. l'esistenza di altre cause capaci di determinare Talvolta la causa della morte improvvisa non può essere attribuita ad alcuna alterazione anà- la morte. tomo-patologica ,grossolana. Oc-corre allora ricorDR. rere all'esame batteriologi.co, essendo risaputo che la sepsi può provocare la morte in individui apIJ>arentemente sani. :e degno di essere ricordato NOTIZIE ·BIBLIOORAFICHE. un ca·so nel .a.n ale la morte si verificò improvviR . RIBOLLA. lil eaicina tropicale e igiene marinara. Sflmente d1..1ran'te il coito, e nel quale l'esame Manuaì e teorico-prattc-0; con lettera di AUGUSTO· batteriologico del sangu e dimostrò l'esistenza di MURRI. Casa Editri.ce Luiigi Pozzi, Roma. 1 Un vol. 11na sepsi criptogenetica. di ipag. xII-454. Prezzo. L. 5-0. :e noto che l'eccitazione ipsichi.ca che acc o.mp agna il coito p-t1ò di :frequente essere causa occaI·l bel manuale ·di medicina tropicale e idi i:giene sionale di morte imprO'VVisa in individui con vizi marinara, con cui il dott. Ri bolla ·h a voluto arriJCcandiaci, cpn stato timo-lin!fati-co, ecc. chire l'interessante «Collana » 1della Ca!sa edi-· L'e;pilessia può essere ·c ausa di morte improvtrice del Policlinico, 11a già aV'uto l'onore di una visa in .q uanto jl 1paziente può soffocare se per presentazione cl1e è privile·gio di pochi. l'accesso cade sul vi·so o annega cadendo con la Esso reca in fronte ·l'elogio amblito di Augt1sto· bocca ed il naso in un liq·uido, oppure battendo Murri, che ·h a letto il li1b ro e lo ha trovato 1degno· fortemente la testo. a terra. di lode. l ,a morte può an che esser e provocata ·dall'edema Bd, j.nvero, io non conosc·o nessun'altra oipera cerebrale acuto o in ·conseguenza ·di alterazione nostra che ab1bia, 1come questa, ur1 'im:pronta schietdelle ccJl11le ·g angliari dei nuclei vitali. .<\l ritamente italiana e che raiochi-u1da con altrettanta guardo è a notare che nei cadaveri di epilettici sobrietà e chiaTezza ·di esposizione, cosi gran copia morti improvvisan1ente f.urono tro·v ate emorragie d] cono·scenze necessarie ed utili ai medici della i1untif orn1i in ·cori-i Sip on.d enza dei nuclei d.el quarmarina, ai medici coloniali e a tutti coloro ·Cl1e to ventricolo. s'jnteressano a.Jla 'Patologia tropicale. Anche nella teta11ia, srpecie nei bambini, si può Nell'attuale rm-0menito di rinnovato fer,rore v·ersrJ a·vere morte im1p rovvi sa, che in un caso di Iwatutti i problemi concern·e nti le no.stre -correnti l1uchi potette essere attribuita ad alterazioni del emigratorie e Ja nostra ipoliti ca coloniale, il mabulbo. nuale del Ribolla .g iunge a proposito per illumi.. Per ·quanto riiguaiida la .quistione ·del rapporto nare ed aggiornare j} lato loro forse 1più interes1ra stato timo-linfatico e morte improvvisa, le sante : quello igienico-sani tari o. opinioni sono discordi. Alcuni autori negano in Infatti, il comipito principale e immediato della modo assoluto una tale jnterdipendenza. Forse sr missione civilizzatrirce di t1na .Nazion·e coloni ale. ?i esaigerato n ell'attribuire allo stato timo-linfatico con siste n el combatte.re le malattie e nel creare,. ogni morte improvvisa che non .poLesse essere nei territori destinati alla colonizzazione, un amgiustificata da altra alterazione anatomo-patolobiente ·di benes·s ere rfj;sico, non soltanto per i fugica, ma d'altra 1p arte non v'· è dubbio che i casi turi coloni, ma anche per le popolazioni in•d igene. di morte per azioni esterne leg.geri:ssime (contatto L' opera id i coloniz.zazione 1dev'.e'SS·ere an·che dicon l'acqua, emozioni lievi, debole ec-cit.azione retta alla prev'i'denza e alla ·sanità fisica, pel'chè elettrica, ecc.) si riscontrano prevalentemente in nelle intrapre:se coloniaJi il su.ccesso aITide solc)n.dividui con stato timo-linfatico. a quei 1popoli ·Che reisulta:no meglio preparati aid Un tempo le morti imipr.ovvise da tale causa s.I. . aiffr.ontarvi l'azione perniciosa dei fattori d'insal11brità · e a \·inrere le insitdie dei germi morbiattribuivano a compressione rd ella trachea o a geni delle malattie locali. pressione sul vago eser·citata ·dal timo ingro.ssato. 11 1dott. Ribo1la non ha trascurato nnl1a percl1èMa non è sostenibile che un organo ·molle co1ne il suo manuale riuscjsse completo in C)gni parte. i1 timo possa ;produrre compressione della trachea fino a dare la soflfocazione o un'eccitazione del · pePC'h1è r esulta.sse j struttivo e rispondente appieno ai possibilj bisogni d·el medico marinaro o colovago tale da provocare l'arresto del cuore. E l>iU • niale. verosimile che si tratti di un 1disturbo funzionale Tutto quanto concerne l'tgiene navale, l'igiene del timo o 1delle altre glandole en·docrine con esso bromatologica a bo:r:do, la 1diaignosi iprec-0ce delle a~s ociate, e che vi a.b bia influenza anche la concomitante ipoplasia del sistema arterioso. n1aJ attj.e, la tecnica delle 1disinfezioni, la patolo1

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[ANNO XXXIlJI, FASC. 13]

SEZIONE PRATICA

gia, l'epidemiologia, la proifilassi e ·l a cura delle malattiE> infettive e 1p arassitarie, specialmente esotiche, non·ahiè le norme vigenti in materia idi legislazione sanitaria marittirrna, è esposto nel manl1alf Ribolla, in modo insuperabilmente preciso e scrupolosamente completo. Si caipisce dall'insieme del lavoro, che il suo autore non ha compiuto i.a consueta opera paziente di pedestre ,c ompilazione. Il Ribolla è un autentileo studioso d€ll'igiene navale e della patologia coloniale. Egli ~ ne cono·sce bene tutti i problemi, e a qualcuno id i essi, come, rper esempio, all'eziologia del « mal di mare », ha ,già recato contributi ben noti e molto apprezzati. Ma fra i molti pregi di questo manu·ale, ve n'h1a uno che, a mio modo di vede'I'e, torna a partico. larjssima lode dell'autore. A differenza di tanti <;erittori nostra,ni di cose mediche, i quali hanno il ben noto vizio di rimpinzare le proprie opere di sole citazioni straniere, af,f ettando dispregio - che, il più delle volte, altro non è che silenzioso sfogo di inguaribili gelosie! - verso la produzione isciNitifica nazionale, il Ribolla ha, anzitutto, valorizzato e posto in piena luce l'opera che gli italiani hanno dato allo studio e alla soluzjone dei problemi igieni.ci e patologici colonialj. Modesti o cospicui C!he siano stati i contributi -degli italianj, il Ribolla si è fatto onestamente un dovere di ricordarli seIDJpre e idi rivendicarli o~ni qual volta ciò gli sia sembTato necessario. Questo lato simpatico 1d-el libro del dott. Ribolla, contribuisce molto anche ·alla sua originalità. Infatti, in :rtalia siamo ipurtroppo avvezzi ad abbev~rarci ai li·b ri stranieri i quali - per la ig-eJll erale igmoranza •d ella nostra lingua, ma sopra.. tutto a causa del1a 1disorganizzazione della nostra prOldl'lzione iscientifica, .g en·eralmente sparpa.gliata e sperduta in innumerevoli perio·dici semi-clandestini - ben di rado accennano all'opera degli c;tudie~i italiani, anche se degnissima di men7.i one. Facciamo, perciò, fervidi voti affinc:hè la lodeTole e serena obbiettività sciientifi100, del Ribolla 'e:rva idi esempio e perohiè al suo ecr.ellente libro, che rappresenta anche una buona az1one. possano anidne le meritate fortune! 1

GIUSEPPE SANARELLI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. M. 811.. VESTRI 1,>tPmNA.' Come si deve alirrientare il llkt• etico. Un vol. in-160 di 78 pag. Bclito a. cura

dei <• Problemi della nutrizione ». Roma, 192.5. Il €a1dine fondamentale par la cura del diabete consi~1e nella dieta aidatta, per la quale i const: li, an«he abbastan~a minuziosi del medico, non

senrpre possono essere una guida sufficiente; il n1edico stesso poi ·c on tali malati, si trova non· raramente imbarazzato druvanti a domande di cu . linq.ria che esulano dalla sua scienza, tanto più che manca,,a finora da noi un libro che tratta.sse· questo argomento sul quale soltanto poche no- · • zioni ci danno i num erosi libri stranieri, tenute, ronto della differ enza di gusti e di abitudini dietetiche. F. giusto quin di ap1)licare a qu esto manualetto: della signora Silvestri Lapenn a l'abusata ·f ra.se, dicendo che esso colma una lacuna. Nella jprima: parte troviamo le indicazioni generali sul vitto, sul valore alimentare e sul contenuto in idrati dr carbonio ·dei dtve:rsi alimenti, con accenno ai ·di ,rersi regimi dietetici. Nella seconda parte, si dà' un elenc·o ·di appetitose ricette per la nostra cu-cina, particolarmente adatte per il diabetico. Com· pleta il libro un'appendice con la descrizione delle · 1)oche ricerche sull'ua-ina che il diabetico deve· sapere .eséguire per esercitare sul suo stato di salute la necessaria sorveglianza. All'utile libretto non mancherà il favore ·dei medici e dei pazienti. 1

fi l.

fvl anuale di vita, igienica e previdente (contro l 'itri-cemia e le malattie della digestione ). Pagin·e 168, <'on illustrazioni e tavol.e a colori. Milano, Antor nio Co1~dani. L. 7.

In questo vo'lume son prese di fronte sovra!11tto 13 uricemia e la gotta (che sono malattie in grande aumento) con arti.tcoli di natul'a medioa, igienica e storica (rnon manca una ohiara ill~stra­ zione filologica della parola gotta). Tra gli scrittor i 1del manuale figurano i professori Boveri, C,eresoli, Devoto, Fasoli, Pier·aJocini, Pinali, Pugliese eid altri, con capitoli bene sieelti e praticamente r edatti. Sono anche prospettate l~ linee per prevenire quei disturbi delle vie digestive, che colipiscono sopratutto gli uomini ruf·faiccendati per a,.ffari, ec·c. 1

A. S.

'l\fikrometodik. Quantitative Bestimmttng der Harn und Blutbestan<Lteile in kleinen Jtlengen f. klinische und experimentelle Zwecke. Thieme ed., Leipzig.

PINCUSSEN.

E un comodo libriccino illustrato opportunamente, idi 166 pagine che indica la tecn~ca più

facile e più consigliabile per dosare su quantità minime di urina o tdi sangue le più interessanti sostanze di valore biologico : nell'urina per es. : il sodio, il potassio, il calcio, l'ammoniaca, l'urea, l'azoto totale, gli amino-acidi, lo zuc.ch.ero, l'aci.de urico, ecc .

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IL POLICLINICO

Nel sangue : ugualmente le stesse sostanze e tutte le altre aventi un qualsiast interesse clinico o biologico. L'esposizion e è facile, chiaJra, sintetica, ed il libriccino .si r accomanda a chi desideri i11trapren dere ricer,c·h e serven.dosi id i micrometodi. 1

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L. TONELLI .

H anabuch der bio logi schen A rbeilsmethoden . Abt. IX . M ethod en zur Rr f or· schtlng der L eistilngen d es tierischen Orga1iisrn iis . T ei.l 3. H. 2. Urban e Schwarzenher g. Berlin-Wien 1925, M. 12. 60.

E.

.A.noERHALDEN.

E ln. II puntata .cl ella 3a. parte dell'op era deJ-

l31J.lle stenosi para biliari.

G. -- L'O. mostra 11na 111nghi~ima serie di ra:f1iogra mmi per dimostrare che tutte le colecistiti acute e croniche portano un.a stenosi del d·u.odeno o del colon. Spesso la colecistite non s i rileva clinican1ente, ma è il chirurgo che a.ll'a.tto oper.ativo trova ad~renze con le vie biliari oppure è il son daggio duode.n ,ale che permette di scoprire t1n.a bile cistioa alteTata e settj0a. L ' O. si ocoupa unicamente della parte radiologica e pone come s intomo rarliologico p·atognomon·ico delle aderenze con la cist.ifellea e vie biliari la l\etroposizaone del d nodeno, ben visibile colla radiogr.afia in posizione laterale . A NACLF.RlO

1' Abderhald en e contien e la trattazio•n e compiuta

da I<arny di Buiten zory (Java) rlei m eto,di che dev0no essere impiegati n ello studio delle ricerche f]logen etiche. Come le altre parti 1dell'opera contien e una \ ra, stiss11na meSise di cognizioni, una complrta di s cu s~ion e •delle i•p otesi e delle teorie che si pros1pettano in questo campo d ella bioJ ogia, e rappresenta un'altra poderosa pietra che si aggi 11nge alle prece·dP-nti nella edificazione dell'importa11tissim a opera diretta dall'.l\bderh alden. TB.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI . 'Accademia Pugliese di Scienze. Seduta ordinaria del 4 febbraio 1926. Presi denza del prof. N .

L EOTTA ,

presidente.

Tre st orie di t umori. ovarici. GAIFAM"I P. - Presenta tre casi di voluminosi tumori ovarici con i relativi pezzi a11atomici . Uno di questi è un ter atoma comp.Jesso con metastasi ~arco1n.n.tose d ell'omento in un,a giovane di 14 anni s imnl nnte llna gravidanza . Gli altri due, rispett iv.::imente un cistoma ghiandolare del peso di 30 JCg. e u11 cistoma semplice, avevan-0 permesso il pr ogresso d ella gravidanza. il primo sino al 7° mese (p·a r to il giorno successivo all'asportazione del tu1nor e), il secondo si no a termine con parto normale. .ç tllla genesi pl'llrighiari,dolare de.ll.' attiv1ità sessuale.

L . - Ricorda un caso d a lui studiato nel quale la castrazione bilaterale eseguita a;ll'età di 28 a.n ni (lu~?) 11011 det-errrni1nò che legger.a d1imin rz.i0ne dell'attività sessu a.le. A 55 anni divenne impoten te e subent.rò una sindrome adirposo-ge nita.1e con g-i necom astiia. E qui nie·cessiario i111vocare l' intervento di a.1 tre Q'hiand ~le (sur.renale, pituita ri a) neJ1la de termirniazio11e della funzione sessu.ale e del ·d 1imaterio. Q U .\RANTA

[ANNO XXXIII, FASC. 13]

L a enzimoreazione iri alcune. endocrinopatie irnfantili. V. - L 'O. ha provato l'enzim<>Teazione in cas i di ipotireosi , acondropl.a.81Ìla, mongolismo , rachitismo, stati ipoplasici di v.air io grado. Tran n è in un caso di affezione tiroidea 1' 0. ha sem pr e riscontrata reazione negativa. Crede che 1 gli stimoli di natura endogena non siano suffic-ienti a produrre a.umento di fermenti taJe, da veni re messo in evide nza dalla enzimoreazione. 1.'RTPP UTI

.C:::1t

di u n ca so di emorragia maculare bilaterale .

A. l\iT1\l~I Nos c1 . - I llustra l'eziologfia e 1a patogenesi del caso. Si t r atta di un individuo che, nel decorso d'un.a, .affezione re111natica a rticolare acuta, fu colpito . da pleuro-pol1nonite basil are bilaterale, ohe mise in pericolo la vita dell' infermo per un accesso asfittico. Durante tale .accesso nell' i nfermo si produssero n,e lla r egione mam1lare d' a mbo gli occhi vas te ernorra.gie . Spiega come l'acc~o asfittico sia stato un.a causa concomitante per la produzione della · emorr agia !}Oiohè l'infermo eria affetto in precec\enza da lesion i tubercolari ohe avevano leso il suo 3istema va.sa.le ~pecie quello venoso . Cita__parecchi a-uteri che dimostrano come le T"ene nossono e~sere colpite dal processo tuberC'01la re . Dott. L. Qu ARANTA .

'' IL POLICLINICO,, SEZIONE CHIRURGICA di r etta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il fa1se>irolo 3 (15 m a rzo) contiene : LAVORI ORICINALI : I M. ASOOLI : Le modi fioazlion.i del chtmiemo g.utrrioo · ·do1p-o le resem.oru dello stomaco. II. C. DI GIOIA: Su d:i un ea.r-0inoona del retto oon epe·<'1ia,le :nigua.rido .a.l Le -coS!idett.e 001111~ a sigliJJ.o di Eruke n,b eng. (18tUJdio cli1I1Ji1Co ed 1amiaitoono -pwtologioo).

IIT. S

GUSSIO: Sulla :i:.iatogeneii1 de ll'uloern, -Oigilunale · seconda.ria. EsPerienze fondate ~ esclwri~ me·d·iogastrioa -000I1JpJ.et,a non pa.r.a,liti.c..a. •

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PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. S. I non abbonati a. detta Sezione Chirurgica. potr&n'JlE> Picevarli invie.ndo i l relatiTo i m pono, media.nte T~li& ~le, a,1 Oa.v. LUIGI POZZI - Via 8ist.in·a 14 • ft.()Dla.. 1


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SEZION.m PRATICA \

NOTE DI CRENOTERAPIA

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CONSIDERAZIONI SULLE CURE TERMALI SUL·F UREE I

Le indicazioni delle cure termali sulfuree sono veramente assai estese. Un gran numero di medici che per mancanza di esperienza propria, diretta, delle stazioni termali solfuree, ha una cognizione solo sommaria di questo campo della terapia, associa le cure solfuree quasi esclusivamente ad una sola indicazione: quella delle malattie cutanee. E certo che sulle dermopatie le cure solfuree possono agire in modo particolarmente benefico, portando a resultati terapeutici talvolttt rapidi ed insperati. (~osì, come fa rilevare l'illustre Maiocchi nella sna interessante monografia sulle Terme di POf'retta, l'acne, la seborrea, le follicoliti, le pioder• miti e le furuncolosi, gli eczemi generalizzati e locali, la pitiriasi e la prurigine, guariscono o migliorano nettamente colla cura di bagni e polverizzazioni di Acque solfuree come quelle della Porretta. Ma v'è tutto un altro campo della patologia in . cui dall'uso delle Acque solfuree si possono ottenere effetti curativi altrettanto evidenti. Anzitutto nelle affezioni croniche delle prime vie respiratorie. Così nelle affezioni del naso (catarro purulento rino-faringeo, rinite atrofica, rinite spasmodica degli artritici, postumi di sinusiti), dell'orecchio (cat arro tu.bario e sordità consecutiva), del faringe (tonsilliti e faringiti a ripetizione, angine ipertrofiche dei bambini, vegetazioni adenoidi), del laringe (laringiti catarrali e mucopurulente, laringiti professionali dei cantanti e degli oratori, iper· trofia totale o nodulare delle corde vocali). Ma anche nelle affezioni dei bronchi, i resultati sono eccellenti: così nelle tracheo-bronchiti croniche e a· ripetizione, nelle bronchiti a ripetizione dei bambini, nell'asma. Naturalmente in tutte queste forme l'applicazione delle Acque solfuree deve essere fatta prevalentemente per via respiratoria: mediante lavaggi nasali, polverizzazioni ed inalazioni. In n~ssun luogo, sia per la perfetta rispondenza delle acque, assai ricche di idrogeno solforato e pur tolleratissime, sia per la completezza degli impianti inalatori, queste cure possono essere fatte così bene come alle Terme di Porretta, allo Stabilimento Puzzola, appunto spe• cializzato per le cure ·inalatorie. · L'idroterapia solforosa locale (polverizzazioni) esercita un'azione decongestionante, risolyente, antisettica, tonicizzante sulle mucose. Le inalazioni gassose poi (allo Stabilimento Puzzola di Porretta vi sono 5 saloni per le inalazioni) permettono di agire sulle vie respiratorie più profonde, ed esercitano una ma\

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nifesta azione sedativa sui centri del circolo e del respiro. Dopo aver respirato per qualche tempo in questo ambiente solforato, i pazienti provano un reale benessere: sentono una piacevole sensazion~ come di calore al petto, la respirazione si fa meno frequente, più facile e più profonda: il senso di oppressione si attenua e si dilegua, il polso pure diviene meno frequente. Particolari b~nefizi ottengono poi da q ue~te cure inalatorie i pazienti affetti da bronchite cronica. E sse sono indicate per tutti quelli che ai primi freddi, o dopo una coriza, sogliono esser presi da fatti bronchitici. ·In q nesti bronchitici a ripetizione si riscontrano rantolini più o meno manifesti ad una od ad ambedue le basi, e coll'andar del tempo si stabilisce un certo grado di stabile congestione e splenizzazione polmonare. Le inalazioni solfuree, quali si compiono a Porretta, fanno sparire le lesioni delle basi e correggono queste forme croniche e recidivanti, in tutti i casi non troppo cronicizzati. Ma anche quando si tratta di forme ormai antiche, i vantaggi sono evide1tti; se le lesioni anatomiche sono stabilizzate, e non possono essere rimosse, viene almeno grandemente attenuata la suscettibilità morbosa dei pazienti e la loro facilità a contrarre nuove bronchiti. Facendo regolarmente la cura a Porretta, i malati di solito passano l'inverno senza apprezzabili fatti bronchiali. Ma, come giustamente ha fatto rilevare anche il Finali, Direttore sanitario delle Terme di Porretta, in una sua recente nota, le indicazioni delle Acque sulfuree sono ootevolissime. e precise anche per gli stati morbosi generali. Le cure solfuree danno resultati eccellenti in tutte le manifestazioni della diatesi artritica, sieno esse articolari (reumatismo, artrite), respiratorie (asma), cutanee, nervose (astenia, emicranie, nevralgie), digestive (anoressia, dispepsie atoniche), ginecologiche. Per tutte queste indicazioni si devono adoperare i bagni, ma anche la bibita, la cui azione terapeutica, spesso tenuta in scarso conto, è veramente assai grande e manifesta. Le acque sulfuree date per bibita esercitano un'azione tonica, attivatrice degli scambi organici, nettamente disintossicante, colagoga, diuretica. Quindi tutti i pazienti con rallentato ricambio, i convale• scenti, gli esauriti, gli individui con fatti di autointossicazione di origine intestinale, gJi epatici., i bevitori, i cistitici, ecc., risentono vantaggi rapidi ed evidenti.


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IL POLICLINICO

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Un altro campo in. cui le cure sulfuree trovano una precisa indicazione è q,.u ello del linfatismo: e, naturalmente, del linfatismo infantile. Questa indicazione delle Stazioni termali sulfuree, ancora da noi insnfficientementè valutata, è tenuta invece in gran conto in Francia, dove più d'una delle Stazioni sulf'Rree si è quasi specializzata, ed è addirittura chiamata col nome di « station d'enfants >> . Gli è forse che da noi nessuna stazione all'infuori di Por• retta, riunisce tutti quegli elementi (qualità dell_e acque solfuree, altitudine, clima, possibilità di altre cure) ·che sono necessari perchè la cura del linfatismo infantilé riesca veramente efficace. Ed invero colle cure solfuree ·di Porretta non solo guariscono le affezioni locali di origine linfatica, sia oculari (blefariti, congiuntiviti, ch.erati.ti), sia delle vie re.- spiratorie '( riniti e rinofaringiti, tonsilliti, . adenoidismo, bronchiti a ripetizione), sia cutanee (impetigini ed eézemi impetiginosi delle narici, d~lla -r ima buccale, . delle orecchie, delle pieghe cutanee), sia delle mucose (vulviti, vulvovaginiti), ecc., ma anche migliora rapidamente e nettamente lo stato generale dei bambini. Dal trattamento con bagni solforosi e colla bibita ·con acque sulfuree, si ha un potente stimolo alle funzioni di assimilazione e del ricambio. Si ha risveglio dell'appetito, aumento del-le forze e del peso corporeo; i bambini gracili, linfatici, scrofolosi, eredosifilitici, si i:rrobustiscono e si liberano dalle loro. tare organiche. •

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Se nel !are questa esposizione assai succinta delle tanto svariate applìcazioni ~elle cure ~olfuree abbiamo più volte ricordato le Terme di Porretta, è perchè queste Terme, ce~ebrate da secoli, per tutta una s&ie di ragioni Viengono a riunire in sè gli - elementi più favorevoli per le cure in questione. In primo luogo la costituzione e la varietà delle acque solftrree che esse possiedono" Le Acque solfureè di Porretta {Puzzola, Porretta nuova e vecchia, Galleria) hanno anzitutto ìl pregio di agire per la presenza in esse di Idrogen.o solforato libero: ma a questo pregio aggiungono l'altro~ inestimabile, di essere clorurato sodiche e di contenere carbonati e borati alcalini, ol'tre a quantità assai piccole, ma ponderabili, di jodio e di bromo. E' a questa loro specialissima composizione chimica che le Acque ·solfuree di J?orretta a.evo no la loro specialissima e notevolissima efficacia terapeutica: sia per l'uso locale, perchè la loro alcalinità, ed il loro contenuto in cloruro di ·sodio ed in borati permette di intendere come la loro azione sulla ente e sulle muccose sopratutto, possa essere nello stesso tempo ènergica e blanda. L'influsso sedativo di questi sali si unisce a quello antisettico e ridut· tore dello zolfo, in modo da consentire l'applicazione delle _acque, anche se contenenti idrogeno

solforato in grandi quantità (Galleria), sulle muceose le più delicate ed irritabili, senza determinare ~ fatti irritativi apprezzabili. · _ Da questa composizione a;rmoniosa delle Aoque r solfuree di .Porretta risultano i più felici effetti terapeutici, non solo nel trattamento delle affezioni cutanee e delle affezioni dell'apparato respiratorio, del rinofaringe e delle muccose in genere, ma :a;nche in quelle de~_l'apparato gastro intestinale, dal quale sono mirabilmente tollerate. · A rendere ancora più ampio il .campo di applicaziqne delle Acque solfuree di Porretta interviene poi un altro importantissimo e peculiare fattore. Che cioè a Porretta il medico per le cure solfuree può disporre di tre diverse Sorgenti, che pur avendo uguali elementi costituenti, assai diverse sono per temperatura, mineralizzazione, contenute in zolfo. Così da un'acqua che contiene 1,26 eme. di Idrogeno solforato per litro (Puzzola), si giunge alla Sorgente Galleria, che ha il contenuto rilevantissimò di 15,0 eme per litro. L'alcalinJtà peréentuale (rapporto fra l'alcalinità totale e il residuo fisso va da 16 della Puzzola . a 20 della Porretta nuova e vecchia, e a 25 della Galleria. La mineral,izz·a zione della Galleria (residuo fisso gr. 1,21) è poco più di un terzo di quella della Puzzola (gr. 3,43); e mentre la Galleria e la Puzzola sono' fredde ( 170 e 2F>0 rispet.tivamente), la.Sorgente Porretta è termale. L'Jodio. che è circa un milligr. per litro nella Puzzola, é poco più di un decimilligrammo nella Galleria, E così via dicendo, si ha tutta.una gamma di temp.eratur-e, di contenuto di idrogeno solforato, di concentrazione, di alcalinità, che permette di scegliere caso per caso l'acqua più adatta, e di far succedere. alla cura col~'una quella coll'altra; di curare tanto la pelle quanto ' le muccose; di far uso tanto dei bagni quanto delle polvey~zazioni; delle in~lazioni come della bibita; di trattare le forme torpide come qt1elle irritabili... I

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. '* * * Nè qui ,.,.si arrestano i vantaggi riuniti della natura pFovvida in questa Stazione T-ermale: altri ve ne sono e di ca.pitale importanza. Così la posizione geog·rafìca, . in pieno. A pennino, la elevazione sul mare, la ricchez~a di boschi·cht} circondano le Terme, l'aria pura e· fresca, ma soprattutto la coesistenza di tutto un'altro Gruppo di Sorgenti importantissime, e non meno r{nomate: le Salsoiodiehe (Bovi, Leon~, Donzelle, Marte), le quali permettono di fare ciò che non è .possibile1 fate così bene in alcuna altra Stazione termale: associare le cure cloruratosodiche jodurate a quelle solfuree. Ma su questo punto, che per la sua alta importanza in crenoterapia merita di essere illt1strato più ampiamente, ci riserbiamo ritornare in altra ceca~ si one. Dott. C F.

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! ..\NNO

XXX I II! , FASC. 13)

455

SEZIONE PRATICA

APPUN1,I PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le setticemie streptococciche. J.e setticemie streptococcich e 1sono frequenti e,

111al.grado la varietà degli a sp etti clinici, presentano 11na certa aria ·di fami glia che penrnette ·di ri1co11oscerle; la dia·g no si ·rii certezza però non s1 ha cl1e dall'em ocoltura p ositiva. J 1punti di partenza di tali setticemie ·sono sempre gli stessi : f eTi te infette, utero, r egione rinofar ingea, più rara1nente un·otite cronica , delle u1 cerazioni intestinali od un'er esipela; ai.cun e son o, in apparen za primirtive, poich·è .ci sfu gge la rporta d inigr esso . .l\ . Lemierre e P.-N. Descl1amps (Journ. m éd ical fran çais, 1925, n . 4) riten gono ch e si tratt·i sempre dello stesso germe ; soltanto p er l 'endo ca~dite lenta si avrebbe, il :p iù spes so uno streptocoicco putrido, anaer obio. Clinico.mente, Ja settic emia streptococcica si ip:r.esenta taloTa benigna, lfl1gace e m et1 e crupo ad ·u na flebite o ad una ,suppurazione locale. P iù spesso, essa è gra,re, con febbre a grandi a ccessi , anemia , compartecipazione dello .stato gen erale e ic omplicazioni articolari , cutanee , epatich e, ecc. Le loca. lizzazioni secondarie più frequenti 1sono le endocarditi maligne a cute o lente, le fl eb iti, le localizzazioni r enali. La diagnosi si basa sul p unto di par te11za, sulle l ocalizzazioni secondarie, l 'ip-erleu cocitosi e la ipresenza del germe nel sangue. Tutti i trattam·enti 1)rO'POSti (siero-, vaccino-, chemioterapia) hanno <lato talora buoni risu1t aii, ma LSon o d'azion e incostante. ITT più spesso le setticemie stre:ptococcirl1e sono fa tali, ma talvolta ;finiscono con la guarigione. 1

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I ·diversi elem.enti (termico, vascolare, cardiaco e polr11onare) si svolgono indipenden temen te gli uni dagli altri. Un carattere im porta11te ,è la transitorietà; si tratta cli un a ccesso ch e può .durare 2-3 ore oppure 3-4 g·iorni. Spe~so la prognosi del sin go1o a cc esso è buona, m a 3i •l1anno recidive in 1/3 dei casi. !... 'esistenza d el collasso è poi indipenid ente dalJa gra Yi tà dell a n1alattia. Nella rnaggio1· 1parte dei casi, la curva tnrrni..ca misura la durata del collasso e la caduta della pressione ne indica la gravità. Dalla velocità! dalla pr ofondità e ùalla durata dj tale cad11ta della ter1sjone dipendono le modalità cliniche. AJcn ne cadut e s ubitan e i~ e massive si traducono con lipottrnie, sincopi, convulsioni e m orte improvvj sa. 1

Un a tale sindrl)me, secondo Roger De Br11n (Th è$e ' d e P ar i.e; e

R evue ae

m éctecine, 1925, n. 5) n on

d eriva da un'insufficienza cardiaca. Gli e53.ffii del cuor i? praticati prima, durante e dopo l'accesso son o del t utto n egativi . Essa n on può d erivare che d a una deficien za bulbare, se·b bene trainsit oria. I differe11ti centri, termici, va.so-motori, cardjaco e p olrnonare p osso l o essere inibiti in modo 1più .o men o completo, isolatarnente o simultanearnente senza i n cronism J a ssoluto ed a gradi diversi per cia scun o di essi. Questo dato si traidu ce in clini ca con l'indip end enz a d ei diversi. elementi della sindrom e e spiega così anche gli ,s tretti rapporti fra il ·C01lasso e la morte improvvisa che p11ò a ccadere p er caduta brutale della p ressione, in m ezzo a co11vulsioni, sia 1p er s in.cape cardiaca, sia per sincop e r espiratoria. Esso spiega altresì tutte le varianti sintorr1aticl1e e prono stich e del collasso -dalla r emissione termica fino alla m orte. 1

f il.

fil.

Il collasso tifoso.

Le applicazioni terapeutiche del batteriofago.

Si deve riservare la denominazione di collasso t i'foso ad una sindrome bene 1determina ta, ch·e si ritrov·a i1dentica jn tutte le osservazioni, di cui gli elementi essenziali s ono : 1) una caduta termi ca t>r1IBCa e silenzio1sa con la velocità mo1di:ca di u n grado ogni tre ore; caduta che può andare f j no all'ipotermia più accentuata; 2) una cadnta della tension e arteriosa ugu almente brusca, pil'1 o me110 marcata,· taJora pro·f onda, tal'·altra . latente rperch1è poco marcata. Quando essa si fa più a ccent11ata, si traduce con un corteo •di sintomi che comprer1. dono un'alterazione n otevole ·dell a fa<:ies che ricorda quella peritoneale, la cianosi, un ra.f!reddar11ento periferico intenso. Si aggiungono talora: tachicardia e polipnea transitoria.

I batteriofagi costituiiscono un'entità t erapeutica .dj e>o-rande ·v alore di cui le ap1plicazioni multiple ed tnoffensive tSono s uscettiibili di granid e estensione. Però, allo scorpo di ottenere il massimo rendimento, ·è indispen sabile aido·t tare una te.co i.ca di somministrazione, tenendo conto della polivalenza e della ip1iuralità dei batt.erioif agi. Le differenze os·servate nella vir·ul enza del p·r inci•p io, le diversità di adattamento, l e esperienze ,d i neutra.lizzazion e crociata hanno condotto J. \Va1gernans (Bruxelles-M éd.i cal e R evue de medecine, 1925, n. 5) alla nozion e di pluralità dei batteriofagi. Cosi p. es., per il colibacillo non esiste u n solo b~tte­ riofaP.'o ma m oltissimi 1princilpi che ·n•u lla hanno di afifine fra di loro. '"'

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L.i\Nl'IO XXXIII, F ASC. 13}

IL POLICLINICO

459

Le iniezioni sottocu·t anee debbono essere ab.b an-

donate, in causa delle reazioni locali (edema, eritema) e ·g enerali (tpertermia) che ·d etenmtnano. IJ?.vece, per ogni altra via, la sam1nini.strazione del batteriofago ·dà mantf estazioni reazionali nulle o minime. Nelle affezioni cutanee, il batteriofago stafilococcico può esse:r€ efficaoemente usato in medicazioni 1g iorna1iere. N·e1le af,f ezioni gastro-intestinali, di origine coli-baicill·a re, tifoi1de, paratif oide, dis~ senterica l'A. consigli.a di daTe per bocca 2 eme. ' del ri·sipettivo batter·iofa:go, in un po' d'aoq·ua, 2 volte al gio·r no. Nelle cistiti, si prescrivono lavande vescicali ·quoti·diane con 2-3 <C'IlloC. diluiti d·el batterio.fa·g o coli o stafilocooco, secondo il germe . in causa. Jn certe iTufiammazioni nasal~ od otitiooe, jn certi ca·si di ~ettite, ~e instillazioni o le laVaillde diluite danno ri'sultati soddis.f~enti . I ca:si ·di inisuccess-0 ois semrati po:Ssono essere evita tj .u sando le tecniche seguenti: 1) nei casi acutissimi, ìniezioni d:i batteTicxfago polivalente; 2 ) n ei casi subacuti o cromci, iniezioni successive ·d i batteriofago . monovalente · (p. es., batteriofago stafilo.cocci·co di origine dive~sa; vaccina, pu1s, feci , ecc.). Il medi·co di laboratorio, una volta in posse Siso dello stipj.t e inrf ettante, [potrà, in vitro, rendere ·g·li stipiti atti alla lisi del germe e così pTeparare un 'Vero a1Utobatteriofago. 1

f il.

La terapia del morbillo. In generale, nei casi di morbillo che si curano n·elle famigli€ iè <Sufficiente una cura i·g i.enica sem. pli•ce. !Nella :pratica ospedaliera è russ.olutame11te in·disp·ensabile l'isolamento c·h e deve farsi in una camera separata od in ·u n box. E imp,ortante assiicuTare la pu.lizia e l 'igiene del .m o.rhilloso, lavandogli la tP·elle, curandogli le eventuali riniti, congiuntiviti, intro1durre nel}e fosse nasali dell'olio (g. 15) all'eucaliptolo (C'g. 25) 01d al gomenolo. I....ereboul1'et (rii. in Gazz. Osp ed. e clin., 19 lugli·o 1925) annette molta importanza al metoido di Milne, non tanto per 01)rpor.si alla diffusione quanto ·p er prev;enire le complicazioni. ·A tale scopo, • si mettono molte gocce di eucalj1ptolo sopra una t;ompressa sul guanciale, oppure iper i più piccoli s:i spruzza l'eucaliptolo sulla ten·da di musisolina ~otto cui ess'i stanno. E c.onstgliabile la somministrazione ·dell'acetato d .i ammoniaca. buono stimolante diffu1s.ibile dei l>ron·cht. Si p:rescr.iverà: 1

Come calmante per tosse, l'·A. consiglia la tintura di .drosera, da ·sommintstra:PSi 1da 20 a 40 gocce, 2-3 volte al giorno. A malattia lfinita, si da ranno ·d ei ricostituenti: ·gli!cero'fosfati, sciroppo· iodo-tannico, chinacei, ècc. Se il morbi.Ilo semplice g·UaTisce sempre ed in 8 giorni, tutto è finito, vi sono le forme gravi e le ·complicazioni. Fra le iprim·e sono da menzionare quelle nervose, in cu·i è :consigliabile l'iniezione di 20-30 ernie. id i 1s iero di 1convales cente solo • :però nei grandicelli e negli aJdulti; nelle rformeemorrélJgiche, rare, si appli·c heranno le solite me'" dicazioni 1(cloruro di cal·cio, su.cco di limone, opoteraipia epatica); in 1que1le ·con catarro soflfocante fin dall'inizio, si daranno i ba·g ni freddi o ra:ffred:dati, gli impa.cc:hi umtdi ed una terapia ,~-· molante energica. Il morbillo nella prati·ca osp·e daliera 9:ffre quasi 1sempre 1complicazioni. Nella gan.g rena .d ella pelle, si. l1serà l'a:cqua di Alibour 01d il blu di metilene; nel noma e nella gangrena 1della bocca, il blu df metile a 1/20 e, se questo fallisce, gli arsenobenzoli. Nelle s.up;purazion1 s.econ1d arie si aprp,licherà la va:ccinoterapia antistafiloco·ccica. La com:rtltcazione d ella 1dilfterite si previene con l'iniezione ·di . ' siero antidifterico da fal'ls.i all'entrata nel paidiglione. Nella pratica privata si farà l'iniezione al primo sospetto. Le laringiti, per lo più di ti'PO strid11lo, si tratteranno con impaccl1i caldi sul l:iringe e con dei calm81nti; utile è il benzoato di henzile (20-30 go·oce al giorno), e cosi pure l'antipiri.n a O·d il bromt1ro; in 1p articolare modo si deve evitare l'intubazione. ·Gravissimo è l'associarsi ·della scarlattina con il morbillo, perciò non saranno mai abba•stanza 1 \ rigorose le misure di :protfilassi. T en·u to con to poi che il morbillo apre spesso la via ana tubercolosi, .si provvederà. a mandare il convalescente il più cl1e possibile all'aria libera e aJ(i aumentare in lui la resistenza organica. 1

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fil.

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a:cetato d'ammonio, ·g. 4-6; benzoato di sodio, .g . 1-2; s~iroppo di Eltere; .sciiropipo di 'fiori 1d'aran-cio, ana g. 49· ' a.-oqua dis.t illata q. b. per g. :fPO. 1

Sull'amebiasi. Nel Tropical Diseases Bulletin (settembre 1925)

viene riferito un n1etodo •di Drbo.hlav per eoltivare le ame.be patogene. Egli si vale di un substrato soli.do (agar-sangue, o uovo intero, emulsionato in li1quifdo rd i Locke, e coagulato) steriliz za.to in autoclave, al quale aggiunge un mezzo !iqutdo, .consistente in siero inattivato mezz'ora a 56°, ·diluito otto volte con li·quido .di Locke, e ~iltrato. Porta il materiale (feci, ecc.) nel fondo del tubo, con una pipetta, e coltiva aerobi·camente in termostato. ·Ne viene una cultura mista ~ di amebe e batteri. ·L e (amebe si 1sviluppanb al !& o 30 giorn-0, e devono essere subito trapiantate:


I-~NNO

45?

SEZIONE PRATICA

XXXI I!!, FASC. 13]

una causa com·u ne ·di catarri, poichè le pi·ccole ghiandole che devono compensare la perdita in acqua sono soggette aid un maggior lavoro. Parttcolarmente i bambini sono molto -suscettibili all'aria secca, si stanicano .f acilmente, hanno facilmente cafalee e di.sattenzion,e. Oltre a ciò, l'aria seoc a trasporta 1della polvere. specialmente se l'u1mitdità è inferiore al 30 %, le proprietà irritanti si sommano con l'azione dei germi. Quinidi l'aria seoca è danno·sa p·e r i suol effetti generali 1sull'organi1co, rper gli ef'fetti locali st1i tessl1ti e iperch.è trasporta dei germi. Si rimedia a questa .con dizione ·Con l'evaporare d ell'acqua n·egli stessi aJ.mbienti risca1dati . I rectpienti rposti ordinariamente su.n e stufe sono però insufficienti alla bisogna. E meglio usare dei larghi recipienti cavi che si 'Pongono sui radi1 tori; in tal rnodo si potrebbe anch-e economi z~ t "i! ·del carbonP poichiè non saTebbe nec·~s·:;a.ri,: elevare la. t1..\m1p f.ratura ad un grado molto n. · to.

esse si nutrono dei batteri, però, se si introdu.. cono emazie nel terreno, sono subito if agocitate dalle amebe. Le amebe conservano la loro viru.. lenza pei gattini. Il metodo ' 'ale anche per altri protozoi ipat-0ge· ni. ·Il terreno deve avere una reazione pH = 7.2-7.8 che di solito 1si trova ad avere al termine della preparazione, senza bisogno di correzione. Clark (ibidem) rif eri se e sulla sede delle lesioni in 186 .casi di amebiasi venuti a morte. In 95 casi yj era ascesso epatico, in 64 colite ulcerosa sen~a ascesso epatico, in 27 casi altre lesioni. Generalmente era preso tutto il colon. In parecchi casi le ulceri, in varia sede, erano perforate. In 19 cast , .i era p eritonite senza perforazione delle ulceri. In 6 casi vi era ascesso amebico polmonare, in 4 casi a scesso amebico centrale, che generalmente si associava ad a cesso epatico. L' ...\. dice che da pareccl1i anni la dissenteria amebica è jn dimi11uzione.

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DORI A.

fil.

Sviluppo del bacillo tifico nelle ostriche.

Sul1a cura dell'amebiasi con Jo stovarsolo per via orale.

Jordan di Chicago (Journal of Arrierican Med. Ass., n. 19, maiggio 1925) 11a preso numerose ostriche, le ha ·divise in quattro r ecipienti 1pieni ·di acq1la di mare, ha aggiunto in tre ·di questi dell~ culture di bacillo tifi1co s u gelosia di 24 ore; il 40 recipiente serviva di controllo. rDopo un'ora di immersione in quest'a oqua infetta le ostriche fu . rono poste una per una in capsule di Petri e poi in ghiacciaia per 30 giorni. .t\perte ed esaminate batteriologicamente in pe. rio di vari, si vide che m entre i c ontrolli erano privi di germi, le ostriche infette conteneva]lo bacilli ' ritlali fino al 34° giorno dopo il contagio, e che i germi però, anziché essersi accresciuti erano alquanto diminuiti. I cultori di ostriche ammettono che le ostri·che anthe se contaminate ·da tilfo .si sterilizzano rapidamente se sono poste n elle riserve e bagnate con aoqua batteriologicamente pura. Tonney e White (Journ. o/ Am. "J\if ed. Ass., n. 19, maggio 1925) hanno voluto controllare se ciò fosse vero o no. Hanno con un metodo simile a quello che ho sopra ricordato, infettato delle ostriche, poi le hanno poste in tu·b i sterili ripieni di acqua pura a varia temperatura. L e esperienze hanRo dimostrato che i bacilli persistevano viventi nelle ostr1c'lie C0 SÌ trattate fino al 320 ,g iorno rd el contagio; e sulle con·chiglie persistevano fino a 60 giorni. La sopravvivènza id ei germi in queste condizioni varia con la temperatura dell'ao.qua. Nel ghiaccio si è trovato il bacillo di Eberth nelle -0striche p er 22 giorni. Il lavagg·io anche prolungato n ell'acqua pura non ha quin·di azione battericida. L. TONELLI. 1

P. Johns e S. Jamison (lourn. A. M . A., 20 giu gi10 192.5), riferiscono di aver trattato con lo stova.rsolo per bocca (gr. 0,75 al giorno per sette giorni) quarantasei 'Pazienti di dissenteria amebica. Ventnno ·g uarirono, e non recidivarono nei sei mesi di osservazione, gli altri non mostra. rono evjdente vantaggio. D ORI A.

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IGIENE. .

Il riscaldamento e l'umidità delle . abitazioni. L'ecce.ssiva secch ezza ·dell'a'l'ia è dannosa alla salute e predispone alle malatti e. Ora, nelle aJhitazioni riscaldate artilfi•cialmente, l'aria non contiene quella quantità di acqua che è n ecessaria per la salute ed il benessere, in iquanto che l'umi<1ità r elativa ·do,Tebbe essere •circa del 50 %, m entre negli ambienti sovrariscaldati la si trova a 25-30 %. In tali condizioni, aumenta la capacità dell'aria 'Per l'acqua, si·och1è questa viene assol'bita <lall'ambiente: dai mo1b ili che si :sipaocano, dalle piante viventi , che appassi·scono e muoiono, dagli esseri umani 1dai .quali l'umi1dità viJene assorbita dalla -cute e ·dall<e mucose degli organi respiratori; ne consegue ·che la 1prima si disisecca e le vie res'PiratoTie <Si irritan-0. 1Ne vien e inoltre diminuita la resi1stenza gen€rale e la capacità lavorativa, ne icon segue stanchezza, insonnia, irritabilità car·diaca e n ervosa. La deficienza di umidità nell'aria predi spone alla polmonite ed alle affezioni bronchiali; è 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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eh erat·i nizzante), ~erchiè, comie questa, è solubile-

11ei grassi e per1chè .l 'ruccompagna in molti cibi> c-0me il tuorlo d'·uovo, il burro, l'olio di feg;ato di merluzzo.

Ricerche sulla trasmissione della febbre dengne. J. F . Siler, M. W. Hall e .A... P. Hitch.ens (Journ. A mer. M edic. A.ssociation, v. 84, n. 16, 18 aprile F. stata ·distinta da essa e hene indivi1daata in . 1925), riferiscono sulle esperienze fatte per a ccerdue modi: tare il mezzo di trasmissione -d ella febbre dengue. 1; A.lcuni cibi, come il burro, proteggono effi. Dal loro studio, rimane ·confermato che il dengue cacemente contro la xeroftalmia (in g·enere connel 60 % dei casi può essere riprodotto •d alla zan tro la ch·e ratinizzazione delle m·ucose), ma sono zFtra A edes egypti. Un pazi·ente ruftf etto da dengil.le poco o niente arttivi contro il rachitLsmo: i! che può infettare Ja zanzara almeno .durante i primi si spir.g a ammettendo ·cl1e •essi .siano ricchi di vitatre giorni della malattia; il vir11s rimane nella mina A e poveri della D. Certi vegetali (spinaci, zanzara per un periodo non i11feri ore ad undici .ìattuga, ecc.), r:bochi della .I\, sono adidirittura giorni prima che la zanzara stessa possa essere mancanti -d ella D. infettante; tale infettività, poi, permane a lungo Vi~eversa altri cibi, come l'olio di fegato di nella zanzara, probabilmente per tutta la sua vita. merluzzo, sono deciisa1nente a11tirachitjci, ma po.co Si può invece escludere che veicolo dell'infeo niente antixeroftalmici. zio11e sia il Culex quinquefasciatus. Risulta poi 2) ~ell'olio di lf egato dj n1erluzzo la vitamiche il dengue lascia u·n a certa immunità, poichrè. na !1 1è ·distrutta raipidamente 1d all'aerazione (ossi. il 58 % •degli in·dividui che avevano softf erto un d azione), che invece viene tollerata bene dalla atta·cco di dengue non hanno per nulla risentito vitamina D. l'iniezione di sangue prelevato .d ai pazienti nei Questa è molto più resistente: viene di·structa , primi g·i orni di malattia; negli altrj, la malattia solo daigili aJcidi minerali e dall'azione proLratt~ fu più breve che rdi solito (una media di giorni ·di alte temperature; risente ip:oco l'.azione deg~i 2.8 invece di 4.8). alcali. La somiglianza nel meccanismo di trasmissione fra il dengue e la f~bbre gialla suggerisce la pos· I raggi ultravioletti, ajg·en1do sul ieolester.ol o sui sjbilità -che l'organi.smo cl1e provoca le due macibi che ne contengono, ia aoquistare loro prolattie appartenga allo ,s tesso grup1po. Ambedue prietà _analog·he alla vitamina D. Così ci si sptega ' . sono date da virus filtrabili che sono presenti n.el come i r aggi ultravioletti ab1b iano la nota azione sangue periferico ed ambedue sono prodotte dal· antirachitic·a. Il latte i·rraidtato, iJ latte di don11e l~iniezione del sangue o del filtrato; ambedue, che viv<YilO molto al iSole, il latte di mucche pornelle condizioni naturali, sono trasmesse soltanto tate all'a,perto, si arri.cchisce di vitamina D; ne dalla :punt.ura della Aedes egypti (Stegomya faderivano chiare indicazioni terapeutiiehe. sciata) ; il meccanismo dell'infezione è lo st~sso. La vitamina E promuove 1a fec·onidazi·one, alIl paziente è infettante per la zanzara nei :Primi ' meno in alcune sipecie; dà an·c·h e or.i gine a prole tre giorni di malattia; la zanzara dtventa infet. bene s'riluppata e rende più icoipiQ!Sa la secrezione tante soltanto dopo che il virus è rimas1o nel suo lattiea-:-r::- stata detta vitamina della fecondazione, organismo per .circa un·di.ci g·iorni e la zanzara, della riproàuz1ione, antisterile, sostanza X, vilrz.anche per la f.ebbre gialla, rimane poi infettante rnina X . Ne è facile :1a dimostrazion-e: topi c·u1 per tutta la sua vita. si somm1ni•s trano prin•c ipi plastiici ed energetici E .desjderabile che tali studi sul dengue venpuri e, in aggiunta, sali inorganici e piiocole gano continuati ed approfonditi nella speranza quantità di cibi riochi dell•e altre vitamine, ip-0sdi chiarire in tal modo anche l'epidemiologia del~ono no·n riprodursi normalmente; basta l'agla febbre gialla. fil. giunta di tracce rdi atcuni <ei•b i naturali, ~er­ ·ch1è la fecondabilità si ripristi•ni: interviene d·u n· qu1e un altr-0 fattore minimale. N·ei maiso'hi la POST A DEGLI ABBONATI. carenza di E produrreb·b e alterazioni degener·aV'itamine D eà E. - Al dott. G. B. G., da L.: tive d.ei testicoli; ne1le femine solo disturbi fm1 I.'uso ha ormai imp-01sto la de1signazion·e di z~onali idi tutti gli organi d.ella rilproduzio11e. vitamina D a un 'Co,mponente minimale dei ctbi Il cibo più rioco di vitamina E è il germoglio che facilita la deposizione di calcio nelle o·s:sa; t11tta,rja Funk aveva già Ulsato la stessa designa- ·dei chicchi di \ frt1mento; se ne trova. an·che nei semi di cotone, nelle ulive e nell'olio d'ulive, zione :per una sostanza che promuove lo svilu:ppo nel'l.e foglie verdi. B la più stabil·e di tutte le dei blastomiceti, detta ora bios. vitamine: non è 1distrutta da acidi forti nè da La vitamina D od antirachitica è stata a lungo alcali nè da alte temperature. confusa con la A o antixeroftalmica (meglio anti1

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SEZIONE PRATICA

Le vitamine fin'oggi ricono-sciute sono, dunque, cinque: A = antixerolftalmica (anti cherati.nizza11. te, bioisterina); B = runtineuriltitca (antiberiber'ica, aicamnina);· e= antiscorbutica (emulina) ; D = anti.ra:chitica.; .E = antisteri:Ie. L. VERNEY.

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VARIA_

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Il fallimento dell'odontoiatria americana.

P er odontoiatria arnericana intendo quella ,che si baisa quasi esclusivamente su.I tecni cismo . Essa è sorta, inif atti, a Baltimora nel 1838, in seguito I,a reaziorie di lefimov nell'elmintiasi. - _.\.l dott. al rifiuto di ·quella Fa:coltà ·d i m edicina id i acco G. Cayre da Viù: gliere fra i propri insegnamenti 1quello delléi. 0 1dontoiatria. Fu costituita allora la prima scuola La reazio~e p.reconizzata da Jefimov (Vrace ba11tonoma ·d i •questa specialità, com1pletamente innaia Gaseta, 1906) consiste n ell' aggiun·g ere a 10 ctipendentr. dagli stu•di m.edi.ci. Il divorzio fu sin eme. di urina emessa di recente 5-10 go1ooe di sod'allora completo, assoluto . .Nelle Facoltà medi. luzione di nitrato me.TCuI'i1co, portando poi ad che non si irrsegnò l 'odontoiatria e al medtco non ebollizione. L'urtn·a normale ,fuventa lattescente si permise ·di compiere alcun intervento inerente e dà un precirpitato bianco; nel caso ·di elmintiasi a questa sp·e cialità. Chi ' 'oleva O;cc.u parsene, dosi avrebbe invece ·u n IPI'ecipitato ·g rigio fino a veva segt1ire il .corso ad hoc nella ·scuola autonerastro. 11oma (alla 1quale si a ccedeva coi titoli dell'istru. L'inidividuo non deve aver preso med ican1~nti zione infe.riore o media) e conseguire il diplo-m a da l{}'Ualohe giorno -e ciò •allo scapo rCli evitare di dottore in ~hirurgia ·d entaria (D. D. S.). errori. , Il si·stema s'impose rp-r esto a tutti gli Stati Uniti La reazione sarebb.e dovuta alle tossine segred' .t\merica, così .che oggi essi 1p0sseggono, fra gate dai vermj ed eliminate con le urine. buone e cattive, c irca 50 scuole. La soluzione di nitrato mereuriico indicata da Co11seguenza ,d i questi fatti? L'odontoiatria crebJefimùv >è .qu-ella of·f icinale; può quin1di servire be ignara ·di medicina e dedicò tutte le sue forz.E\ quella indicata dalla nostra fa:qnacopea che si atiene nel modo seguente. Si scal<lino moderata. e le sue risorse a sviluppare tl lato tecnico della specjalità raggiungendone i fasti,g i. Meraviglioso. mente 2 :p. di meocUTio in 3 di acido nitrico diedificio S<'i:n tillante d'ori, d'argenti e di smaltt, luito· eon 1 :p. di acqua fino a che si sia ottenuta ma ·d alle basi di creta. Il ·dente, impiantato nel una soluzìone completa ed il li·qu:Ldo non presenti più intorbidamento -con acido cloridriìCo (manmascellare, fu trattato com·e un blooco ,d 'avorio figsato in una morsa e tutti gli a:Pdimenti furono. canza d} nitrato mercur01S0). In seguito si diluii-Ce fino alla densità 2,250. tentati per restaurare le lesioni causate dalla. carie. Non risulta però c1he l'attendirb ilità di tale rea' zione sia stata contf~rmata. Come osserva P . StTutto ciò continuò 1fra l'ammirazion e del mon.do, monin (Les Toxines ve1mineruses, tNancy, 1920) le fjncr1è la m edicina si mantenne a-ssente. Ma un. bel gj orno essa volle ·fiiocare · il naso nelle .falC~ prove di tal fatta sono !State ancora poco studiate ·e sebbene seguite rigorosamente secondo le tecni- ce n·d e ·dell'odontoiairia. Non cl1e ne avesse gran vog'lia, n1a vi fu costretta av.endo osservato una che indicate "-tanno risultati tro1ppo incostanti perstretta r elazione fra le malattie dentali e alcune· chrè si possa loro accordare un valore patognomo, forme patologi1che generali . ,p azienti pei 1q uaJi si nico serio. era ceI'Ca.to invano •da anni 1sollievo in tutte le. fil. risorse 1dell'arte, guarivano 1come per incanto to. gliendo loro dei ·d enti infetti. La rivelazione più Al dott. ·D. C., da V.: • grave fu che ,queste infezioni non erano taIJ.to il. Indirizzo dell'Istituto vac:cinazione antitube~coprodotto 1sip ontaneo della carie, quainto Ja consela,re (·m etodo Calmette) : << Casino ex Dazio, Guarguenza delle manovre diel dentista dirette a saldia Medi.ca di Porta V einez.i a, ·M ilano » . vare il ,d ente dalla carie stessa. La ·cura dei caL. Sp, nali delle raidici - la spina 1d orsale della terapia Al ,d ott. ·F . R., da .F. : odontoiatrica conservativ.a , intorno alla 1quale. Non esistono in Italia [stituti di ricovero p-er csono corsi fiumi ,di .p arole ·e di i·n chiostro, .che· ra·g azzi poveri dementi. ha affati'cato le menti dei più celebri odontoiatri a m eri.cani, .che 'ha creato metodi .giu1dicati degni Pretsentamente sono r icoverati nei comruni Man.iromi, dove 'Però vengono racco1rti in r eipta rti spedi fare epoca nella storia. della specialità - fu cializzati. r,on1sid.e rata la fonte idi così ·grave 1danno. Il denA. 1P . tj sta, i1g naro di medicina, non se n'era mai a:c-. 1

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corto, pago di un solo risultato: aver liberato il pazjente dal dolore. lYia qt1el dente non :più dolente covasv·a al' di là del foran1e apicale della ·sua r adice l'i11fezione introid ottavi molto spess.J da un tecnicismo cieco e •s pavaldo, che -credeva lecito tt1tto osare, ritenen·dosi sicuro lfra le eburnee pareti di quel s110 dominio, senza te11er conto, nella propria ignoranza medica, di quella term1, FJ.ale finestra aperta su tutto il mondo della ipato. logia. Fu la scuola dei May0 a gettare l'allarme e il .campo odontoiatri co fu messo a rumore. Il maestro sommo di questo speciale tecntcis.mo, che alla tCura dei canali ra:diieolari ha dedicato tutta ·1a s11a esistenza professtonale - iJ dott. Rhein scriveva allora sconsolatamente: cc Tutti i nostri metodi sono ·da mutare » . Dopo ·s essant'anni dl ·sforzi! I.a débacle della cura dei canali ha trasoinato nella ·sua rovina un altro meraviglioso edificlo che era la gloria e il vanto dell'odoin toiatria ainer icana : gli apparecchi in oro, le 1corone, cioè, ed i lavori a ponte ·ohe abbelliscono ormai i sorrisi dell'intera umanità. La devitalizzazione dei denti da rivestire d'oro, la loro fissità coatta negli ap pare0chi a ponte, i recessi da 1questi creati al detriti .q_limentari costituiscono altrettanti fattori di una setticità orale, che neutralizza i benefici fl~nzionali di questj lavori. o .g gi la r eazione con·tro questa protesi è ·così viva che in Inghilterra - una naz.ione 1cl1e applica i sistemi 01do·ntotatrici americani ma 1con mag·g iore pru1denza - essa • è scomparsa dall'insegnamento delle scuole O·dontoiatrich·e (La Stomatologia, gennaio 1926). E non solo gli ori si offusc ano , ma an.che gli ·argenti perdono il loro splendore. La relazione -recenti'ssima di una Commissione nominata dalla Dental Society of the State of New Yorl{ perchè jndagasse sui risultati d elle otturazioni di a1·g ento (amalgama d'argento) - le più ·comuni e d ifft1se di tutte le otturazioni 1dentarie - con·clude che esse salva.no il 1dente dalla cari.e purch-è sieno perfette, perfezione che si riscontra soltanto nel dieci per cento dei C81Si, ·sia perch1è essa richied·6 trop1po tempo e qui11di troppa spesa, sia perohè la tecni·ca per conseguirla lè spesso irraggiun.gibile, per lo meno alla gen eralità dei dentisti. (Dental cosmos, ottobre 1925). Quanto agli smalti, la scoperta dei cementi silticati, coi quali è po'Ssibile fare ott11razioni che, per colore e per trasparenza, imitano alla perfezione lo smalto del 1dente, fu ·g·i udicata risipondente nel modo più ammirevole alle aspirazioni estetiche dell'arte dentaria , COSi che in breve V01gere. d 'anni la diffusione dei nuovi materiali diV(:\nne. ·e norme. Ma la generale so·d disifaziòne non 1

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tardò aid essere turbata dalla osservazion~. sempre più frequente e impressionante, che sotto questi ceme11ti, per ragioni non ancora penfettamente a·ccertate, la polpa dentaria muore. Così a poco a 1poco quelli che furono i meriti della odontoiatria amertcana svanirono alla luce ·del controllo medico. RimOOio a .questa situazione? Uno soltanto : il dentista d~ve essere medico, non soltanto nel s enso di po·&sed.ere la laurea in medicina) ma i?qt1ello ben più imiportante rdi giudicare e operare sempre con una m·entalità da medico. Allora il fattore vitale si imporrà ·sempre in ogni suo atto ed egli dirigerà i propri sforzi verso la 1p revenzione della carie dentaria, cercando di in·f luire sui fattori eh.e ·c ontribuiscono allo svilu~po e alla diffllsione di questa malattia. .Ciò rl!c·h iederà certamente· de.I tempo. Frattanto egli an1drà predican·do la necessità di curare la carie nei suoi sta·d i inizjali, prima che la compromissione della polpa ·dentaria renda ogni intervento vano o dannoso. L ' ...\mertca -è consapevole di questi fatti. Ormai i leaders dell'odonto,logia noridameri cana ammettono la necessità di un cambiamento d'indirizzo (D entai Cosmos, novembre 1924) o invoca.I).o decisamente che il 1denti'sta sia medico e che ad ogni m.edico 5i insegni l'o·do·n toiatria (Dental Items of Interest, ottobre 1925) . E il -concetto ispiratore della Ieg.ge italiana ·(1R . D. 16 ottobre 1924., n. 175t>, . convertito in legge ·dalla Camera dei Dep·utati il 12 dicembre 1925), .che s ta fa:cendosf strada anche nella culla dell'autonomismo odontoiatrico. Senonch.è esso per trionlfare deve vincel'e la fitta. I tete ·di interessi economici creatasi attorno alla -secolare istituzion€ dei Dentai Colleges. Qocorre trovàre un compromesso çlhe salvi il principio scientifico senza demolire d'un colpo ciò che hanno prodotto cent'anni di feconda attività. A que, ~to s copo lavora l'Associazione Stomatologica Ameri.cana, la quale 1diehiara di aocettare i prinCiipI della ·attuale legiislazione 01d·ontoiatrica italiana: 1) l'o•d ontoiatria è un ramo della medicina, che deve essere trattato alla stregua di tutte le :lltre specialità mediche; 2) l'Qldontoiatria deve essere insegnata a tutti i medici; 3) i medici, che vogliono d edicarsi esclusivamente a questa 15.p ecialità, devono seguire un corso bien·n ale post1111iversitario idi perfezionamento. (The Atlantic M edical l ournai, febbraio 1926). 1

G. COEN-<C!GLI.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA ·VITA PROFESSIONALE. i1ere per la sistemazione del ·p ersoJmle più .anziano debba far caJ.'ico per in.t ero al1a ola5Se. P rofilassi d el vaiolo. 2) Il grup1p·o de gli iscritti da oltre u11 decennio sarebbe fra i più sacrificati, ove non si addiveUna circolare del Ministero dell'interno .ai prenisse .ad una riforma diella legge 1923, essendo es.pQlfetti tende .ad assicurare il più regolare assetto sto ialla riduzione delle pensioni ed alla correspondei se!·vizi di profil.assi del vaiolo, con 9a.rtico1a.rie sione di cont.ri1buti eocede11ti il ' rero e proprio costio rigua.rdo iall'impi.anto nei Comurui dei r egistri pe:i· individuaJ.e. le prime vaccinazioni e per le rivaccinazioni .a llo · Sembra opportun-0 stabilire che il sacrificio atscopo di agevol1a.re il controllo sul servizio vaccitu1a lmente richiesto .a.g li iscritti eld ai successivi nico da p a rte dei medici provin ciali ; n elùe località iscrivendi per un ventennio, ia :pia.rtiire dal 1923, ove il servizi o non ha dato s ufficiente sicurezza di debb.a essere esteso ad u1i n1.aggiore periodo, così rigore e di r egol a rità, è prescritta una revisione da ripartire l'onere relativo al personale lJiù ancompleta aillo scopo di mettere in evidenza le inosziano fra un nu1nero sempre maggiore di iscritti. ser,·a.nze; è discip)inato il controllo degli esiti Non avTebbe grande portata fin1a ;nziari.a l 'estendelle v~inazioni; s'insiste sulla n~cessità di una dere il periodo di tprelevamento dellie quote ecceperfetta tecnica vaccinale. denti il costo i'Ildividuale oltre un trentennio, a ;?.a.rtire se1nl1re dal 1923. Si te11ga pr~rLte che i nuovi iscritti sono a coCronaca del movimento professionale. nosce1wa solo deilile p ensioni risultanti d alla tabella A) allegata iail disegno di legge. Il rinuncia.re Per una cassa-pensione all'aurne11to problematico e non sta.bilito comunque del medici liberi professionisti. in .a11teceden~a, che potrebbe rist1ltar e dalle quote di contributo eccedenti l'attuale costo u11ita.r io, Il Direttorio Sindacato nazionale medici liberi che potessero rendersi libere oltre il ventennio, professio11isti (Sezione Torino) si è riunito sotto i~aipipres~nta. quindi un sacrificio relativamente la presi'denza del E.egretario provinciale dott. Amati per discutere sul tema: « I stitum{)tlle della Cassa . lieve. 3) Senza variare le ipotesi d emografich e e fidi Previide~ per le ipensioni ai medici liberi pronanziarie assunte come biase delle va.l utazioni confessio11'isti ». Il relatore dott. Condio, dopo avere teu'l!u.te nella rel~ zione che accompagna il disegno in hreve sintesi ricordati vari modelli di Oassa pendi legge, tradotto poi nella legge 1923, è possibile sio11i già esistenti ed .avere .accennato .al progetto rildurre, sia l">Ure in misura i1on grande, la peTcenper l'Istituto genera:Je di pensione ,p er i farmacisti tuale di ridu?::ione stabilit.a d.alla legge 1923 i1ella ed a. quello per l a Cassa di Previdenza per gli .avmis ura del 4.0 % da a9p·l icarsi alle quote di pensione vocati e proour.atori passa .ad illustrare .ampiamenrelative a servizi prestati anteriormente al 1923. te il progetto che dovrebbe finalmente dare •anche Questo" tenendo 001J1to del fatto che dagli Enti ve11t111a pensione ai medici liberi professionisti. Dopo la presenta2'iaJ1e del .p rogetto iper il fin,anzi.ame1J1to gono corrisp~.sti i contributi per i posti di ruolo .a.11zichè per i sa11itari ÌL<jCritti. di tale cassa viene n.piprov.ato ad un,animità il seguente ordi11e clel gi<>rno: 4) l~ <leilla masisi1n.a importan~a curare il miglio. . « Il Si ndaoa.to n~ionale medici liberi professior e reimpi~o delle att,ività di corrupendio della Cassa nisti (Sezione Torino) udita la rel1a zione del prof. e la limitazione delle spese. E pure importante dott. Condio sul progetto per l'istituzione di una 11sare la massim.a severità ne]l'a.ccerta.mento dei Oa.ssa per ]e pensioni per medici lib•e ri pr'ofessioposti di ruolo, i::>er i quali deve essere corrisposto nisti e le 10-ro famiglie, n1entre ne approva in masil contributo . sima i concetti fondamentali, fa voti che t utta la 5) Una revisione delle iipotesi de1nografiehe è classe medica si unisca per lo studio di un proraccomandabile. Un.a revisione delle ipotesi finan. . . getto definitivo da presentare al Governo , auspiz1ar1e s1 imptone . cando ohe q11esto sia il principio per la formazione Come eff13tto della re.visione cli tali ipotesi è da di una sola Cassa pensione tra tutti i sanitari del ~ttendersi ebe lia famosa percentu·a le di riduzione Regno». •je) 40 %, già c:;uscettibile di qu.alnhe 1'1.duzion~, come sopr.a si è detto, indi·p€111.d.e11teme11te dall•a Pel mig lioram e nto d elle pen s ioni ai s anit ari. revisione, debbia subire l1lteriori ridt1zioni. La Col'lpo.razione Sanitaria N azio11ale ha presen6) E consiglia,b1ile, ii1 sede di i.ievisio11e evit are tato il 20 ge11naio p . p . un dettagliato memoriale quelle .p rudooti cnlcol.azio·nù l)er ecceaso , di cui vi con allegati ~plicativi intorno al ìnigli.01~aJnento sono freql1enti tr.aiccie .a.ln1eno ne1le v.ailutazio11i predelle pensioni ai sanitari inlS('ritti alla Cassa di cedenti, che se normalmente possono giovare in Previdenza (legge 19 aiprile 1923), esso giu.n1g e alle quanto creano maggiore solidità alle Casse P en s ioni , po1-tano qu~ UJn.a ingiustizia nella a.istribuseguenti oonclusion·i : zi•o11e degli oneri e dei v·a11taggi 11el terr po a tutto 1) Non si ritiene eq1u o nè confor1ne ai precedenti stabiliti p er altre classi ilnpieg.atizie p er l' of.avore 'dei futuri grwpipi di iscritti.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

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111 data 18 febbr.aio il sottosegretario di Stato alle Finanze dirigeva al Segr. Gen. della Corporaz.ione N az. Sanita.ri.a la seguente rispoota: et In relazione .ai voti dei n1edici condotti ed altri sa11itari inscritti alla Cassa di Previdenza per lé P re nsioni, mianifestati col- mem1ori1a le del 20 gennaio u. s. d·allia Cor.p ora2ione N az. Sanitaria, la Cassa Deipositi e Prestiti sta predisponendo un provvedime11to per venire incontr o, nei limiti dell)a possibilità, ai desider.ata degli inscritti: ((Lo schema del pTovvediment-o stesso, che sarà all'11C,l)O predisposto, dovrà es.~ere comuniciato 1a.l 1\1:i11istro dell'I11terno per il suo parere».

Per gli orfani dei medici morti in guerra. I

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Ii' Opera i;>er 1' .Amisten~a degli Orfami dei Medici 1no1·tj i.ii muerna è già cominciata da Ulll anno e continuerà fino al 1942, epoca in cui avmanno con. eguito i tito.li di studio su·p eriore necess.an.'i per poter d·a soli .affrorntare le .asprezze de111a vita. Cia·c.a se.ssanta Ordini dei medici hamno riBipooto ail.l'ia.ppello i11viando la quota di lci.re 2 ia.nnue ·p er ogni medico iscritto, m·a purtrop.po tJer far fronte a t11tte ]e dom.an'ùe di posti gratuiti in I stituti 01 di a1s si19'benza. in famigli.a occorre cl1iedere ancora aH1a ge1n erosità dei ciolll)ghi altre offert.e ed a tal uopo il Con1iLato ha lanciia to questo nuovo appeJlo1 sul Bollettino. della Fede:riazione Medica: « L' .aippello che oggi l.a.nciamo dalle colonne di questo Bollettino che necessariamente i~iflette i riYerberi delle lotte della travagliata classe nostra, è di quelli a cui tutti, in un'armonia di conse11Si, com·e in t1n' oasi di pace, dovra11no rispondere presente. « L·a voce è i11siBtente, tenaee perchè alimentata dia quei se11timenti di umana :poesia e di civica ilietà ch e suHcitano i bimbi biso,g nosi di aiuto. « Son•o 45 .bimbi d€i nost1-i colleghi morti in gt1err.a che già èl:l, auesto pri ~o a.nno usufruiscono di borse di st11dio e di posti gratuiti all'Istituto Oonviitto di P erugia. « I co1leghi chie, come noi, in guerra vissero non per ferire DlJa pt.'r sa.n.a.re, costretti a comprimere 11el prop t-io petto i 1 valore per lasci.ar posto solo all'amore, nell'ora ma.gnanima, nel pensare alla sposa lontana, alla piocola dolce creatura del propTio san gue, commisero a noi superstiti il sacro còmp1ito dell'assistenza. « Ed essa è già comimciata. Ma, purtrop·po, le spese sono inge11t i e molti Ordini dei medici restano tuttora sordi ai reiter·ati .wpipelli. E noi non ci sta11chererno d·i chiedere, perchè siiamo ben convinti ohe, per la inmg.giar p.a•r te, è la sola noia di ri~.?ondere, di ~a.re il vaglia, che spiegia il si1lenzio. Nou1 chiediamo che sole lire 2 all'ianrno fino al 1942, op~ure lire 40, una volta tanto, qua.le iaffriancazio11e d aJJ•a. quota stabilita. «Quest'oggi apria.m o .adunque la •s ottoscriziione sul ·n ostro giorn.a.Je e siamo sicuri che il nostro ap1p ello sarà coronato da suc0€sso. Le somme vanno indirizzate: Segr~teria del Comitato Assistenz•a Orfani di Guerra - Sa111::i.torio Militare - Anzio 0

[.t\NNO XXXIII, FASC. 13)

(Roma), ed i nomi saranno pubblicati su questo Bollettino. · cc A voi a.dunque colleghi!. .. quest'opera, che ha un contenuto ·p rofondamente etico e nobilmente educativo, sarà di bu001 auspicio per le fortune morali della nostra classe. La gara benefica è .aperta».

1° Ele neo della Sottoscrizio ri,e. 1

Gli a11ievi aspiuanti ,a} grado di tenente in S. A. P. della Sct1ol1a di sanità milita.re in Firenze (nel 1° gioTno del. corso) . . Generale med.ioo Franoesoo Della Valle Sen . prof. I~uiwi Si1nonet.ta Prof. Pietro Gatlllenga • Dott. oaiv. Guido Ancona (Ve.nezira) Oaip . med. Federigo Bocchetti . Dott. Carlo Rav.ani (Grandola) in memoria del ooo:rupianto fratello ten . col. CoTrado Ordine dei medici di Roma (offerta spontanea in conseguenza di una vertenza profession1ale risolta tra il dott. G. F. e il sig. K. B.) . . . La Flederazio.ne Italian.a Medici Infortunisti (Sez. 'rosoan.a.) per onorare 1a memoria delLa sig.ra Mad.dalena M·affei Leoncini in ricorrenza <.lel trigesim·o della su.a morte . . . . l)ott . Guglielmo Rol·l e (Brozzole) . • Dott. Raimond_i Socr.a.te . {)rdine dei medici di Parm.a (pier onorare la memoria del J)ott. Antonio Giaaobbi)

L. 310

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CONCORSI. P OSTI VAOANTI.

S. SALVATORE (Siena). - 2a cond. ; a ~utto il 10 ~r . ; L . 6500 e doppio c.-v. ; 3 trienni ventes.; L . 6_0 00 dalla Società di M. S. cc Monte An1iata_n_. Età lim. 35 a. Serv. entra 20 gg. ARQUAIA DEL .TRON1.'0 (.ri scoli Pi ceri,o). - Soàd. 10 avr. ; età lim. 35 :a. ; L. 8000 e 10\ b-ienni ve11tes. pel 25 % po_polaz. ; addiz. L. 5 fino a 1000 iscritti. L . -1 10ltre; L,. 500 inden11. laurea; L . 3200 cavaJc. per la generalità; tassa L. 50. BENGASI. jfunicipio . - Ufficiale sanitario. Soad. 20 a1pr . Vedi f asc. 8. CASATISMA (Pa'l:ia). - A tutto il 10 iapr., consor. 8 com. ; L. 13,000 e 5 qua drienni dee., oltre L. 300 t1ff. san., L. 500 &mbul. e oltre c.-v. ; età lim. 40 a. S-erv. entro due mesi. Certif. penalità e morasl.i tà a 6 mesi ; sana costit. a 3 mesi . CoMUNANZA (Ascoli Piceno). Scad. 30 aprile; capoluogo; L . 8500 oltre L. 2700 cav.; 5 qu adrienni dee.; L . 500 indenn. laurea; L. 600 se uff. san. Tassa L . 50.25. F IRENZE. Ospedale di S. Giovanni di Dio . - Direttore chirurgo primruri10; proroga al 10 apr . ; saranno .ammessi al concorso tutti i laureati che al 1o ottobre 1925 non abbia110 superato gli anni 44; i meriti militari .a parità di titoli saranno valutati in hase ai RR. DD . 30 sett. 1922 e 28 gen. 1923. ABBADIA


, f .-\~~U XXXIII!,

FASC.

13 J

Aiuto di chirurgia; L . 5250 oltre indennità chi1·urgica in L. 1200 e due c.-v.; età lim. 35 a. Soad. ore 16 del 15 .ajpr. N1Qm. e confern1a bienrruali. PENN.\ S . G10Y ANNI (!lf . acerata). . - A tutto il 5 apr., due con'd.; collina; kmq. 20; ab. 3426 di cui 500 nel cayol.; iscritti circa 300; L. 9000 e 3 quadrie1111i dee.; ricostruz. carriera; due c.-v . detratte L. 780; per cavale. L. 2500; ad uno dei sa11itari L. 600 uff. san., all'altro I,. 600 direz. Ospedale. Età li1n. 40 a. 'fassa L . 50.10. PosT·IGLIONE (Salerno). - Se-ad. 10 apr.; L. 7000 pel 20 o{. popolaz.; addiz!on. L. ,5 ; quattro quadr. dee.; L. 500 serv. detenuti; L. 500 uff. san. REOANATI (Macerata) . Per Montefiore Bagnolo ; kmq. 31 in collina; ab. 4055 ; L. 8000 e a aum. decimo; riconosc. parz. serv. altri Comuni; L. 2500 cav.; in corso aum. 1/10 e addizion. L. 3 oltre 1/10 della popo1az. Età lim . .35 a. Tassa L. 50. A tutto il 15 aprjJe. Ro},IA. .i.'llanicomio Provinciale. Tre medici as istanti, di cui uno per la sede di Roma e due per le succtrrsali. Stip. iniziale del grado 9a. categoria. Sca.d. 30 apr. Rivolgersi ufficio segreteria de11 · Amministr. provinc., via Tre Novembre 119-A (Palazzo del1a Provincia). SENIG.\LLIA (Ancona). Ospedale Civile. Chi1-urgo direttore; L. 10,000 e 12 bienni ventesimo per serv . .ai poveri; L. 2000 direz. osped. ; 1o c.-v. ; L . 2000 eventt1ale servizio poveri fuori ospedale. .A.b 25,473; iscritti circa 5000. Età mass. 40 a. Tassa L. 50.15 all'esattore della Federaz. delle Opere Pie di 8en~gallia . Serv. entro 20 gg. Chiedere ann1u1izio. A tutto il 12 .apriJe. V .\I.1LE DI 0ADORE (Bellu1to•) . Consorzio co,n Oibian a. a tutto 20 a.pr. ; L. 10,000 per 1000 pov.; .addizio11ale per altri 200, L. 5 ; dai 200 ai 400 L . 3 ; per i rimanenti L. 2; un c.-v.; inde11n. alloggio L. 1500; indlenn. trasp . con cavallo od automobile L. 3500; se investito funzione u.ff. s a11. L . 500 ; :5 qu•aklrienni droi1no. ::\IontafYn a co11 strade carreggi.a.b ili. Abitanti 4979. 'I'assa L. 50. ' rIGHIZZOLO n;ESTE (Padova). - Scad. 10 .3lprile ; L . 10,000 fino a 1000 iscritti; 5 quadrienni dee. ; c.-v. ; per tr.asp. indenn. vari ab. col mezzo; per ambnl. L. 600 a rifusione spese; se uff. san. L. 500. Tassa L ..50.15. A1l1loggio con giardino , sta.I.l a e rimessa Ye rso fitto di L. 1000. \ ,.ITERBO. Osp edale Grande d egli Infer mi. - Due med.-chir. aiuti; scad. 31 maa:.; ertà l1im. 35 a.; L. R.'100 oltre e -v. in L . 1200, camera, vitto nei giorni di guardia. (L'annunzio ci è stato 1iimesso con rita.rdo) . VITULAZIO (Caserta). - L. 7000 e c.-V.; età lim . 40 a. Tassa L. 50.10. Chiedere bando Comune. Scad. a 30 gg. da11'8 marzo. 1

CONCOH SI A PR'EM I .

Oon.cor.~o

463

SEZIONE PRATICA

«Famiglia Sa'llitwri a ». •

« La },amiglia Sa11itaria » di Milano apre 11n

conco11·so a premi fra inedici pratici sui quesiti seguenti: << Quale contributo alla difes a sociale contro la twbercol.osi crede el1a. di ~oter esigere e qrua le a 11' atto pratico è riuscito fi11ora aid ottenere,

e con quali inezzi : a) daJ tubercoloso stesso; b) dal1a fia mi•gti.a con oui convive; e) dall"a1nbierJ.1te in cui lavora o dimora (opificio, ufficio, sc11ola, collegio, osped,ale, prigione, ecc); d) dalle Autorità; e) dalle Opere di beneficenz.a ». Le risposte, che debbono es.sere si11gole per ogni singolo quesito, possono a'rere qualu11que estensio11e, e dovranno essere S'p edite alla cc Famiglia Sanitaria » entro il 30 giugno 1926. E sse saran110 esaminate da una commissione composta dai sigg.: prof. comm. Er11esto Bertarelli, insegnante di :igiene all'Università dj Pavia; prof. Umbertt> Carpi, medico primario dell'Ospedale Maggiore di Milano ; prof. Carlo Gal.assi direttore delle Opere Antitubercola.ti di Terni. Le risposte ritenute adatte, per la diffusione saranno riunite in opiuscolo che verrà mandato a tutti i i)arteci1)ianti ,aJ oon cof.so, e quella chre sarà giurlicata migliore verrà premiata co11 un assegno di L. 1000. Così pure ~a rà assegnato t1n premio di L. 500 a c~ascuna delle a.l tre otto che seguiranno in ordine di merito: ed esse saranno, insieme alla prima , p·u bblicate dalla rivista cc La Famiglia Sa.,, nitaria » . Premio · Zoia . J-'a Ditta Zoja di Milano bandisce un co11oorso

.a pre mi per lavori di terapia. Il com·plesso dei premi sa.rà di L . 15,000 (con lln pri1no premio di lire 5000). Ciascun lavoro sarà oontrassegnato da un motto, e potrà essere corretlato da gr.afiche, fotografie, rlocumentazio11i varie ecc Le modrulità del coincoo·go, che si chiuderà il 1° dicemb1re 1926, e ohe sarà giudioato d,a U'ILa Commiss ione di professori t1niversitari, sa,ra11no inV'iat e, raccolte in 'aiptposito cc Regolaménto » , a q.u anti ne fa cciano richiesta alla Casa Giorgio Zoj.a, vi-a ,~ a.llazze , J.1. 37 - Miltano (32) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

La Sooieità Russa di

~Iio1~01biologia

11a nomin.ato socio onorario il prof. Giuseppe Sanarelli , della Università di Roma, e gli ha. invia.t o in omaggio u11 indirizzo sottoscritto da 32 fra i rpii1 emi11enti rapp1resentanti dell·a scien21a medica russa, rtra i qU1ru]i N. Gfljma ] e~a, N. Tchistovitch, D. Zablolot11y, L . Tarasseivitsch , A . Wladimoroff, I. Sch\via.t sohenko, A. E~1 oroff, D. On1 eli ansky B. Ebert, A. Filaretof f, ecc. 0

1

Su prot:?osta del Ca1)o del Governo S. E . Mussolini, i1l gr. uff. prof. dott. Eugenio Cassini è stato nominato commendatore nell'Ordine dei SS. M,a.u rizio e• Lazzaro . Al 11ost.To amico vivi , centiti r allegramenti. Il dott. Giuseppe Giord•aIDo, già 11ostro aippre.zzato colLaboratore, ha conseguito ~a libera dooenza. in patol~a speciale medioa dimostrativa disct1te11d10 i1l tema : cc La sifilide del Midollo spin,a le » e t1iaittando come .argomento di lezione il Linfogran11loma m1a,l ~gno. Congriatulazioni.


464

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE.

dei dottori .Astori, di T'01nmasi e Piccinini. - Mercoledì 21 api·ilie: Visita .a T atra. Raipipresenta.nte per l'Ital ia è il prof. A. Vin·aj, deJ[a R. Università di Mil ano.

V Viaggio d'istruzione per medici alle stazioni ldrominerali. Dal 1° al 10 luglio .avrà luogo il 5° ' '· I. M., organiwarto da1ll'ENIT per diffondere tra i medici italiaDii la conosoenz.a diretta delle nostre stazioni idromi11er aJi. Il via.g gio avrà ini~io a Milano é termine a Torino . S.ar.a.nno visitate le seguenti stazioni id.rominerail.i: Bagni di B ormio, S. Caterina V·alfurva, Baigni del Masino, Bognanco, Prè-Sai•nt-Didier, Courmayeur, Valdieri e Vinadio. Esso av.rà ll1ogo parte in treno speciale e parte in iaiutomobi]e : vi sarà inclusa anche una gita al Picco!o S . Bernardo. In omni località verrà tenuta un.a co111ferenza medica illustrativa, cui f.arà seg uito la visita .a.gli stabilim1eD.ti di oura. La quota · d'iis:crizione è stabilita in L . 950, comprensive d'ogni spesa di vi·a:ggio e soggiorno. I rpa.r tecipanti godrarnn o di un biglietto .a tariffa ridotta per il viaggio dalla loro resi·denza a J\.iil a.n o, e da 'forino .alla residenz.a. Le isorizioni saranno chiuse il 31 maggio 1926: esse s i ricevono dall'Ente Nazionale Industri~ Tl1ristiche, vi a M1arghera 6, R oma . .

Congresso tedesco di urologia.

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Istituzione di un Ente Nazionale per l'organiz·zazione scientifica del lavoro. Lia C'o n.federa:zione generale dell'Industri.a Italiana ha deliber.a to l ' istitu zione di un Ente Nazionale per l' orgia11izziazione scientifica, dotandolo dei fon!di necessari ail suo •orimo fu nzionamento. L'Ente ha lo scopo dj promuovere, coordinare e diffondere gJ!i studi e le iniziative tèndenti ad ottener e un'.ap.p licazione razio111ale e scientifioa nell 'ordinamento del lavoro. Oltre .a vialersf dell'oipera degl' Istituti che in Italia già si occuipano dell'importante problema, l' Ente metterà a disposizione delle azi~nde i ristùtati dell'esperienza e degli studi ch e in questa materia si so110 già fatti in Itali.a e all'estero, pro,. ponendosi d' ailtra !parte di con1piiere per pro·p rio conto gli esperi1nenti necessari a dare agli interessati 1a possibilità p1'.atica di con statare i vanta.g gi tecnici ed economici dell'ordinamento scientifico del .].a-voro e di i·n trodurre l 'ordina·m~nto stesso nelJe aziende.

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VIII Congresso medico calabro-siculo. Si adunerà a Messina dal 28 al 30 aprile; presidente del Comitato d 'onore è il comm. Livoli, commissario ;prefettizio di M essina; p r esidente del Comitato ordin1atore il · p ,r of. Erasmo Scime11i.

Convegno dell'Associazione Internazionale di Idrologia ì\ledica.

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Si adunerà nellia casa di Bi llroth a Vienna (IX, ~---r.ank~asse 8) dail 30 setten1bre al 2 ottobre. Temi di relazio11e; 1) L 'anuria : su•a patologia, farmacologia e terapia; 2) Le n eoiformazioni n1a.ligne delliai vescica, loro pato1genesi e terap·i.a. ...\1 Congresso sarà annless.a unia ~sposiZtiione di strumei1· t j, a~1»a.rati e medicinali.

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L'Associ azione intern azio1iale di idro~ogi.a medica terrà quest'anno il suo convegi10 .annuale in Cecosloviacchi.a dal 16 .a,l 22 a.prile. Sono invitati a pairtecip arvi oltre ai memb.r i deJI.' Assooiiazione stessa .anche, i11 numero lin1itato, gli altri medici inteTessati a.gl.i st11di idrologici ed alla visita del1e principali &taz.ionj balneari delJ.a Cecoslovacchiia. Saranno concesse sipeciali facilitazioni di viaggio ~ di soggiorno. P er informazioni riv·olgersi .a.ll'Ho110.r ,ary Secretary Ii1 terna.t ional So:c.iety of Medical H ydrolo1g y, 36, Devonshri.r e PI.ace~ L on!don. W . I . Prog.r a.mma del Convegno: ven erdì 16 a.p rile 1926: Karlsbad . Tem·a di relazione : « La 0u1·a delle affevio111i epatiohie con le .acque ed i bagni n, rela.torj : Simon Erma.nn-Kraus e Glenard. - Sabato 17 .aipriJe: Marienb ad . Tema di relaz.io:ne : «La. Cllra di Sipa i1ei diso!l'dini endo~rini », rela.t ori: ~[ ax :Forges ed altri. ·- H La. cura balneare dell' iptertensione arteriosa», re].a.t ore Pf1lanz ed altri. Dornenioa 18 a.p rile : F .l'anzensbad. Re1.azione: « La tl1tela delle sor2'.:enti minerali », re]. Zorkendorfer. « L e cure ginecolog[che », N. N. - Luine";lì 19 aprile: Prn.ga. Ricevim€1r1ti e sedute. - Ma.r tedì 20 aprile: I>istany: Relazione su1l reun1atisn10, dei dotto1i Sohn1idt, Cn1unt e Veres . - Relazione sui f.anghi te1-malli, del dott. R eicha.r t, del prof. A. Vinaj ,

( :\N~O :\XXIII, F ASC. 13]

Il regolamento dell'Opera per la maternità.

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Il ministro dell 'interno, on. Federzoni, h a ricevu.t o l a Oorm.missine incaricata di prapa.r are il re· go1amento per l'esecuzione della legge 10 d icembre 1925 sulla protezione e a-.~~istenza del l.a maternità e del·l 'infa.nz{a. Il p:residente sen . Marchia.fava ha presentato il p.r ogetto di regolamento già preklisposto dall1a Commissione, il quaùe consta di oltre dueoonto articoli e regoJa il funzionamento de]l.a n uov.a Opera per la protezione delil·a materni"t à e dell'infanzia , delle federazioni :"Or - ovin cia.Ii e dei comitat.i di -p,atronato, nonchè l 'organizzazione dei Yari e c1m'Plessi serYizi di protezione e assistenza. 1

Per il corso di perfezionamento sulle 1naJattle

professionali a Napoli. Il nre9idente della C. R. I. ha .acoorrdato al1a 01li 11.i~a Cl.elle m.alatttie professionali un p.remio di L. 500 per clii 1naggiormente i11erit.erà fra gli uf fici ali della C. R . I. che frequentano il corso di malattie ·p r ofe&sionaili che si è iniziato il 25 gennajo e si è chiuso il 25 marz'J corr. Detto, corso si è svolto a Na1p0Ji p.r esso I.a d etta Clinica nell'Ospedale Gesl\ e M·a1·i.a, nelle O\l'e pomeridiane (dalle 15 adle 17).


r.l\ NNO

xxxur,

FASC. 13 ~

465

SEZIONE PRATICA

. In occasione di tale offerta il rettore prof. Bottazzi, con u na nobi1iissima lettera diretta al direttore genera.le della C. R. I ., cooi ri111g.razia la benemerita As.sociazione : « Accuso rioe21ione della lettera sopna segnata e prego la S. V . d i voler accogliere ed estern.are a l Comitato centrale della C. R. I . i miei più vivi ringrazi amenti per il premio di L. 500 messo anche per quest'anno a disposizione di quest-0 Rettorato da conferirsi ai medi.ci risultanti ufficiali della Croce Rossa Itailiana, che abbiano frequentaito dur ainte 1'1an110 il corso di perfezioo1amento presso la Clinjca delle Malattie pirorfessionali e si siano dimostrati i 1nigliori del corso stesso. «Questa nobille i n1ziativia intesa . ad aocrescere negli studiosi delta medicina la loro oultura costituisoe per cotesto ComiJtato un merit01 incalco~a­ bile degno della. pitt a J,t a co11sideraz.i one ».

..

1

Scuola di s pecializzazione in Clinica Oto-rinolaringoiatriea. La c11ola di S1)ecia liz~zione in clinica oto-rinolaringoiatrioa presso la R . Università di Roma, diretta d-al pa·of. Ghenardo Ferreri, ha la durata di tre :lnni: si inizierà i1 1° aiprile 1926. Gl' inscritti (non p iù di otto, non me110 di s~) hanno 1'obbl:Lg:o di f1req.uentar e il Corso ufficiaile di oto-rin0-l1aringoiartria e le speciaJi conferenze ed esercitazioni che saranno lor-0 d,e stÌll!ate. Per il corrente ianno scolastico 1925:.26 dato il ritardo il1ell'inizio della scuola, i corsi saranno acoelea.~ti, ma in modo che siiano completati i singoli inseg11a1

m~nti

Se il Consiglio Superiore della P. I. aippr.overà 1a proposta del n·uovo Statutor la scuola sarà limitata a due .anni . Tassa d'immaitricolazione L. 300; tasse amnuaJi L. 950; sopr.atassa di diip·l o1na L. 75. Chie dere l'annunzio .aJ1a segreteria.

con specia;le riguardo al·l a tubercolosi .polme'.>lnare e alJa S1U1a ter a·p:ita. I l . Consigtlio Direttivo è cosi composto: prof . romm. L uigi Zoia direttoire della olin.ioa medioa della R. Università di Milano, presildente, o'n . Antonio StefJano Benni vice-presiden te, :pr of . Adolfo Ferriata direttore del:La clinica medica della R. UniT'ersità. di Pavia, prof. com,m . Achille Monti delegato dalla facoltà medicia dell1a R. Unirersità d i Pia.vi.a, prof. com.m. En1"1.co Ronz.ani direttore del1' 0 spedale 1.VI,a;gmiore di Mila'Do, diott. Aohille Alip-randi p1rimario de11'0spedale M1a1ggioire di Mii.ano, prof. S . Riva Roeci delegato da.11a facoltà medioa de1lia R. Università di Torino, dott. Piino Somarelli segi-etario. La Fondazi'oine, che ha setle in Milano presso la R. Uni~ersità (via Comrnendia 9), inizia la propria ,attività ha11dendo u n reoncorso p er um premio di L.it. 10,000, ·per un'opera originale italiana che rig;ururdi lia prutogenes i, l'anatomia patologica, la sintomatollogia, la clinica, o la ter1aipiia deli.a tubie.rco~osi po1lmonare (scadenz.a 31 dicembre 1926) , e prom.Jve11do la pubblicazione delle opere scelte di Oa.r lo ForJ.anin i, p1ubbilioazio1ne ohe sarà oer.t o oaria a quanti si ocoup.ano della tubercolooi polmanare • e varrà 1a 1naggiormente mettere in luce ·l a figiu1ra i1~bile del grande studioso e ia dooumenta.re ancora una volta la priorità italiana dalla pro,p osta ed attua~ione del 1pneumo,t oraee te1~apeutico i1ella tubercol·osi polmoniaire.

..

Donazioni e lasciti. Il sig. J ohn Andrus, ottantacinquenne, h,a deciso di ]asciare ciroa 55 milioni di <lolilari, pari a u n qwarto di miliardo di lire i tal ., p er 1a fondazione di un istituto per l'-infanzia povera di New York. Il sen. Luigi A1berti11i, già llirettore del « CoTriere della Sena », h a donato 2 milioni di lire ali1a Co11gregaz.ione di Carità di Ancona per benefice111 za.

Corsi di perfeziona1ne nto a Vienna. •

Dal 14 al 27 giugno avrà luogo presso la Facoltà medica di Vienna il 210 Corso internaziollliale di perfe2Jion amento; sarà consa.cr.ato .alla tubercolosi, ' con &peci.a.le riguardo alla terapia; dal 28 a.I 3 luglio seguiranno esercita~ioni di seminario sU!llo stesso ar gome11to; contempo.r aneamente nella 2a. Clinioa m~dioa si terranno conferenze su vari temi delJa medicina. I l 22° Corso internazionale s i te r rà dal 27 settembre al 9 ottobre; concernerà i problemi .attua-li del1la nledioin.a con speciiaJe riguardo ailla terrupia; sa.rà destinato .ai mekliici riur,ali (condotti) . Cor s.i speci1a~i nei singoli :nami de]~a medicina hann•o luogo mese per mese. Ohiedere informazioni e pro·mrammi ,a]l'indirizzo : Dir. ·A. Kronfeld, Sekretar der I 11ter11.atio11ale11 For tba.ldungskurse, Porzella.ngasse 22, "\V ien I X.

.Fondazione Carlo Forlantni. Si è costituito il nuovo Consiglio DirettiviJ dell·a Fondaz;ione Carlo For lanini, che si p ropone di pro1nt1overe gl i studi e 1~ ricerche sul11a tubercolosi

Al medi ci laureati nell'Università di Roma nel

1901.

Seguendo un'antioa usanza, i medici laureati in Roma nel 1901 terranno quest'anno il banchetto de], 25° anniversario di lau r ea. Le adiesion i si ricevono presso i l dott. Torello Fortini, vi a Nicolò V, 23 - Rom.a (45). 1

Epidemia di morbillo su di una nave. Una gr.ave ep,idemia di morbillo è SdO!ppLa:ta a boTdo del pirosc~fo « Bel~dere », dcll.a Società Cosu1lich, durante una traversata tlia Trieste a B~e­ noo Aires. Dei 1313 emigr,a.nti imbarcati La metà proveniva da1la Bessenabia e i r im.anenti dall' I talia:, dalJ1a Polo11ia e d alla Jugoslavia; tutti er.ano stati iasso;~ettati pr ima dell'imb.a.r co alla prescritta vis ita medioa. Trenta oasi di miorbillo eb1b ero esito letale; rigiuardavano bambini infer iori iai 4 .anni, dei qu ali 22 i1on iave~no ra.ggiunto1 .i 3 a.nni; 24 ei~ai110 deJ.la BessM~abia, 3 della P olonia, 2 de1Ja, • • J ugMlavia, 1 oriundo dell'Itnl ia (Gorizia) . 1

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466

IL POLICLINICO

Vittime professionali.

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ro. Fo11dò e di.resse 1P istituto Pasteur dello Stato di San Pao1lo nel Brasile. CJ:>n i] p.r of. Scla.v o fondò l'Istituto sieroterap.ico e vaooino geno toocano a Siena. Poi creò a N aipoli l'Istituto siero-vaccinoterapico itali.ano, con intendin1enti no!l1 so1lo i·ndustriali, ma anche sci·e11tifici e didattici . Il suo r1ome resta legruto al metold.o dell'agglutinazio11.e nasceinte, &piplioato su larga scala 1aJl.a diagnosi ba tteriologioa del colera. Lasci.a aJ.tri notevo1li co11trih·u ti : sulla sierotera.pi.a ®lltid:ifterìca locale (a·ntitossica,antibatterioa), sullia distribuzione della spirocheta della sifilide ecc. Toscano di fa1niglia, di educazione, di elezionle, era n.ato casua~mente i11 Abruzzo. Fu un uomo nrdbo e leale e un lavoratore dri. buona tempr.a.

In u111a cJi1rrioa p1rivata di Mosca u11 paziente, certo Losgatschoff, ha ucciso a colpi di rivoltelJa il d·~tt. Ma.isel, cl1e lo aveva C'Ul'ato, il dott. Meiltsch•arski, dentista, e jl diretto.r e. dott. Hi11·1Schfeld, poi si -è 1ucciso; in um.a lettera dichi·a ra di essersi v oluto venclicare dei mwiéi che n ·Òn avevano sal)Uto ouo:.arlo . Nel1a OJ.i11ica ginecollogica dell'Osped.ale Caterina dell1a stessa città si è svolw u11 altr·o dr;amma SiaJngui1noso: un uomo urei devia a rivoltellate il medic-01 in orupo e feriv.a gria.vemente il suo aiutante, da lui sospettaiti di avere abusato della loro posizione nei rigu1ardi di sua 111oglci.e. , Il faJ·ma.cista C-arlo .t\.ceti di Saronno1 è rimasto ucciso d.allo scoippio di una bombola di ossige·n o.

Sanitari arrestati ìn America.

( ..\NNO XXXIII, FASC.

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· È morto 1al1'impirO'V'Viso il dott. CARLO FON-

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T ANINI, medico di F 1rassinoro (Mo~en:a) , giià capitano demli ialprini p1iù voJte decor.a to, consigliere proviITTciale. Soffriv.a di unia g1~ave malattia polmonare. Aveva .aie>Plena 33 a.n ni. Da 'pochi giorni -~r.a diventato piadTe.

In seguito a doonanda d~ll'autoiJ:ità federale , so110 stati a1Te:;t.ati a New York 27 medici e 6 farn1acisti, unitamente a. 3 distillatori, tper iiur.az.ioori a~d~ legge groobiziionista perpetra.t e m'edi.a.nte ia.u tori ziz.azio11 i a b·u si ve di alcoolici, iJ che frutta v.a lorb ingenti gnadaigI)i.

Il dott. ALBERTO I,UOOHI di Modena si è ucciso in Uin mome11to di 'sconforto1, ·p er·o hè .affetto da grave mailiruttia. cardiaca. Era un odontoiatra apip.rezza.tis..siiho ed aveva coperto varie oairiohe pubbliche. C'o ntava 53 an11i.

Nel !J>ieno vigore deill'età si è spento il dot~. IVO BANDI, 1pro.fesso,r e d'igiene co,loniale ne1l R. Iistibt1to Orienta.l e di N.aipoli e fond·a tore di q·u el Museo d'Igiene colomaJe. Peregrinò molto ·all'€Ste-

Indice alfabetico per materie. \

Abitazioni: riooa.ld.a.mento e umidità . . Pag. 457 A f.as:ita. motoria di Brooa in tr.a1umrutizzato del Wu>o eon com1p1ica.zi'oll'.le di ascesso )) 437 oorebr·a-le . . . )) 456 AmehilMi : ricerche . • )) 457 A1nebiasi : tera.p ia . . • 455 , Ba.ttJeriofago : ap1pli0azioni ter.a,p erutiche . )) Bib,liog1•afia . . . . 452\ 453 Oist i id.a:ticl1e dei musco1i e del tessuto )) cellulare .. . . . 450 )) 455 Colliasso tifo:::.o . . •

Cronaca, del movimen,t o prof essiornale Elmintiasi: reazione di J efimoiV . Enzimoreaz.ione in 1aJ:cu11e e11docrinopatie infiantili . . . . F e bb1-ie den.~ue: ricerche sull•a tr.asmis. c.;1one • • Fra1tture 'rJel condilo i11f. dell'omero . •

)) ))

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Morbillo: teT.a.pia . Morte improvvi-s'a · cause Occhi : emo1~·aigie n1aculari

1

Odo·nrtoiatria ame'l·ican..a: • • de-U' - · . . .

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Vitamine D ed E

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Vaiolo: pro·fiilassi ))

. Pag. 456 )) 451 • • • • 454 • • fallim,ènto 459 • • • • •

Ossàluri!J.·' paros&istioa Ostriche: svilu p1po del b,a cillo tifico San~e: t?repar.az,1one de.i sieri-te.sto per :Ira diagnosi individuale del - . . Sarcoma del mediastin•o1 Sequestro di m'USC'olo nelle miosi.ti ip.urulente . · · · · · . Se.5suialità: genesi p lu.rigliand0Jare Setticemie streptocoooioh~ . . Sistema retioolo-en doteliaJe • Stenosi piariaib~Iti.ari • • Tumoa:-i ovarici .

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Diritti di proprietà riservati. - É vietata la riproduzione di lav<Wi pubblicati nel POLICLINICO e la pubblit~azionP dei sun« df e.~si senza r.itarne la fonte. V. ASCOLI, Red. reerp . Roma . Stab. Tipo-Lit. Arman·i di M. Courrier.

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= b e = Riviste speciali di nostra edizione concesse agli associati al ~67

SEZIONE PRATICA

f.. ANNO XXXllJI, FASC. 13 ]

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''Policlinico,, in abbonamento cumulativo pel 1926. D-

Gli associati al «Policlinico>,

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qualunque Seriè siano essi abbonati, coll'aggiunta di sole:

L. 25 per l'Italia

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.. I IMPORT ANTE : Coloro che assumeranno l'abbonamento A TUTTE E TRE LE RIVISTE = potranno ricevere i fascicoli ohe si pubblicheranno durante l'anno 1926 di un.a delle tre seguenti Bostre Riviste di specialità. ·

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e ne invieranno subito l'importo, queste saranno loro cedute al prezzo di favore di sole: . .

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CUORE E CIRCOLAZIONE

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Continuazione de

Le malattie del cuore e dei vasi PERIODICO MENSILE ILLUSTR11.TO

diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI

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Clinico Medico di Roma Ogni fascicolo si componE di 40·48 paglnE di t1:sto distinto In 3 parti: a) lavori originali, l1:zlonl E confErEnzE b) rass1:gn1:, rlvistE E congrEssl ; e) notizlE blbl lograflchE.

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1. . . N. B. - Ai nuovi abbonati del 1926 a ''Cuore e Circolazione,, si concedono le intere annate ~ ~ . 1920 -1921 - 1922 -1923, del periodico ''Le malattie dél cuore,, nonckè 1924 e 1925 di ''Cuore e ~ ~ Circolazione,, per sole L. 95 se in Italia, e per sole L. 125 se all'Estero, in porto franco. ~

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LA CLINICA OSTETRICA •

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Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici fondate nczl 1898 dal Prof. F. L.A TORRE

diretta da PAOLO GAIFAMI

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ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 32 - Estczro L. 45 - Un numero separato L. 3.5.0 Per gli associati al "Policli'nico,,: Italia L. 25 - Estczro b. 38 '

IL VALSALVA

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RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI

Professore di Clinica Oto-Rlno-Larlngojatrlca nella R. Università di PISA

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Ogni fascicolo si componE di 40-48 pagln2 di tEsto, distinto In 3 parti; a) favori orlglnsll, ossErvazlonl E l1zlonl cllnlch1, contributi pratici i b) RlvistE slntEtlch2, sunti, ras· s1:gnE, quEsitl; e) notE storlchE dElla m1diclna, variEtà, cEn ni bibliografici, notlzi1, 1cc•

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IL POLICLINICO

Nuovo abbonamento cumulativo per gli associati al « Policlinico

RIVISTA

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ALARI

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Pubblicazione Bimestrale diretta dal prof. G. SAN ARELLI, col presidio dei più insigni malariologi d'Ita.lia; redattore-capo dott. L . VERNEY. Accoglie contributi originali, recensioni sistematiche e informazioni varie. Il 1° fascicolo, di oltre 100 pagine, corredato di 4 tavole e 13 figure, contiene sei memorie, una relazione e altro copioso materiale. : _ ABBONAMENTI : Italia L. 25, Estero L. 50. Per gli abbonati al « Policlinico » rispettivan;iente L. 20 e L. 40. Numeri di saggio: L. 5. I

.

Per essere inscritti fra gli abbonati del 1926 inviare vaglia postale all'editore LUlfil POZZI • Via Sistina 14 • Roma.

Importantissime pubblicazioni, per i signori abbonati: ..

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GIUSEPPE SA.NARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma

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Roma, 5 .A.p1·ile 1926

ANNO XXXIII

Fase. 14:

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fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg

PRATICA <

CAPO:

RE.DATTORE

PROF.

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VITTORIO ASCOLI I

SOMMARIO. ·

P. _<\Joosiain dri.n1i e A. Pi•atteJli: Contributo alla con oscenz.a ·della dissenteria d•a Balanitid·ium co1i. Note e contributi : L. M.anara: Reperti nuovi ne.l·l a patologia e .chemiotel'apia d&l 1Crunoco. Lezioni : D. ·.raddei: Di urua tromboflel>~te iliaca est:Jerna traumatica. Commenti : C. Sacco : A. propQfoito di etero--inlfez~one d ·i a'l'igine vaccinica. Sunti e rassegne : SECREZIONI INTERNE: J. Szàntò: Mo wficazioni plurrighiam,do-la.ri 'Ilei twnori rilpofi&ami. - C. Y. ~amphell: Sud d·isiturbi i;sichi!c1i 1nel·lie m1alatti•e delle ghiandole enidoc.Dine. - ORGANI DIGERENTI : o. Rompe: Sull a diagnosi dell'ulcera gastrica med ila1J1Jte le estrazioni fr.a21ionate. Delore, D1e RoUJgeanODJt e CreyS15el · Dell'occlusione aC'Uta deJ. piloro ne l oorso di Riten.osi. - TERAPIA : Nonne : Il trattaimeruto della pa.railis i prog\reas iva oon la malaria. - MED ICINA SP.ERI?t1ENTALE: w .alterhofer : Ricerch e siperimentali sul Osservazioni cliniche:

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sintomo e ndoteliale.

Cenni bibliografici. Accademie, Societ à mediche, Congressi : Osped·ale Ma.g. gtiore rdi Bologina. - Società Medi<oo-Ohtru.r gd1ca d1ella

Romagna.

·

Appunti per i I medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L'albn1mi 11111ria -0Ttoe.tat·i1oa.. - Il tipo grave de l:La nefll'lite scarlattinosa. - La prognosii delle sclerosi !'lena.ili. DeclO<rU.i~a1Jione dei nefriti ci !)er mezzo dell :.:t J:ngootione di carbonato di bismuto. - Sull'etiologia e teraJpia della tubercolosi renale. -- L 'azotemia .irn •c h iir.U!rgia 0

Il rene mobti1e. -

genera.de. -

Le c•a use deLl '.i·drone-

frosti.. NOTE Dl MEDIC INA SOIENTIFICA : Nom.e nola..tu.r a ana...

t.oa:n.i·ca dei polmoru. - 0 0'Iltt•roibuto ·ailla u;:liù esa.tta ioono.sicenza deill',aa>1Pal"eccbi-0 is.ospensoire idel:La t0U1pola pleurica. - POSTA IJEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professi onale : E. P a zzi: Radiolo·g-i·a; ll"~dtl.o­ logi e medic1i pratici. - Cronaca d el movimento profession a.le. - Ooncor si. Notizie diverse Rassegna della stampa medica. Indice alf?.betico !)er materie.

Preghia1II10 di nuovo I ritardatari a non frapr1orre ulteriore indugio nel rimetterci l'·i mporto del loro abbonamento pel 192l;. E' questo un dovere che gli abbonati, legati al e Policlinico» da affetto e da si·m patia, debbono assolvere spontaneamente, senza costringerci a sollecitazioni individuali, le quaLi, mentre riescono m!ll~ste a chi le rioeve, per la nostra Amministrazione sono poco simpatiche e molto onerose. I persistenti a.lti prezzi deJJe itariffe tipog.rafich~, ed il nulQIVo inasprimento verificatosi nel costo della carta ci obbligano al1a più rigorosa economia nella tiratura delle copie del cc Policlinico ». Dovremo pertanto limitrure l'invio unicamente a coloro che si troveranno in regola con la nostra Amministrazione. . ..._ iSi fa. i.noltre presente che il termine utile per fruire della Monografia del prof. G. B1LANOIONI: «Un (!rande allucinato dell'udito : Martin Lutero», è stato prorogato ulteriormente a tutto il 30 corr. mese e che per riceverla, all'importo d'abbonamento si devono agoiillngere L . 5 se -i·11, Italia o L. 1 O se all'Estero, petr le prescritte spese di spedizione . L'ED ITORE.

'

Al RITARDATARI.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Contributo alla conoscenza della dissente1·ia da Balantidinm coli pe r il 1prof. PAOLO ALESSANDRINI primario 1d egli Qsp.edali di Roma e il dott. ADRIANO 1PIAITELLI, aiuto.

lizzaz ione ulcerosa n el colon terminale può dare origi11e alla sindrome clinica i11 parola: così si ipo ssono avere stati di ssenteri ci i1ella malaria, nella tu.b ercolosi n ella bllarzio1s i n ella n efrite cr anica, nella pellagra, nella difterite, n elle affezioni e1patiche, n egli avvelename11ti da subJirnato e nelle intossic·azioni 'Per a limenti .guasti, e per infinite altr.e cause ch e ancora sfuggo11 0 lJer il dato etiologico. Per qu1el 1çhe si .riferisce alle .dj ssenterie ·da protozoi s:Lc.urame.nte oggi ·s i am.m ette una dissen teria ame·b tca, deter.minata 1d all'amoeba hi.stolytica, mentre quelle 1dovute -OJd un aumento di virulenza rdelJ 'amoeba coli e . della nana sono m olto ·discusse, .c ome ipure q.u elle ·do,rute a flagellati, eh.e secç)11do molti autori sar ebbero os:pjti innocui intes tinali.: un'altra for1na prortozoarja riconosciuta e hene 1studiata i11 questi ultimi anni è quella do'

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La pato·g·enesi degli ·stati dissenteri.r.i ]n questi \1lti1r1i anni si è molto rischiarata; si è visto che accar1te ad 11na dissenteria ad etiologia bactllare ren cieterrninatu, quale quella dov.u ta al baicillo di Shiga e di Flef(ncr, esi:srte una forma ·dov·u ta a.11'amoeba histolytica . I due t]tPi .ra.p presentano però una piccola 4>ercentuale di tutte le forme che cn.. pitano all'os·servazione, giacchè qualunque locaI

1


47C

IL POLICLINICO

[ •.\.NNO

vuta al Balantidium coli. Sulla disse.nteria da Balantidium è stata rivolta p oco l 'attenzione !finora in Italia. Ir1fezioni da Balantidiu1n sono state descritte· in quasi tutte le parti del mondo· ed in tutte le zone: in Italia, se togliamo i casi antichi del Graziadet, del Perroncito, del ·Grassi, del Casagra11 di e Bar bag.a llo di re1cente a noi non ri'sulta .che un caso dlel I.orenzani. Il San,g ior,g i ha de,s:critto una nuovà varietà di Balanttdit1m in Albania: il Dobell ritiene in questo caso trattarsi idi un ciliato libero penetrato casualmente nelle feci. Crediamo per ~iò util e rjf eri re un caso capitato alla nostra osservazione, riassumen·do :quello che si conosce oggi s ull'argomento. 1

1

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FASC. 14)

L'esame del sangue dimostrò 3,800,000 emazie. Leucociti 12,000; lieve leucocitoisi polinucleare neutrolfila; assenza di eosinofilia. -~l secondo 1 g iorno dall'ingresso all'ospedale nell'esame a fresco del 'PU·S rettale si riscontra accanto a corpuscoli di tl)Us in gran parte ben conservati, a emazie e 1detrito un'enorme quantità dl balantidium coli nella for1na ti.p ica. Assenza di altri protozoi intestinali. S'inizia subito una cura di cloridrato di emetina per iniezioni ipodermiche alla do.se di 8 cgr. al gior110 1per 5 giorni. DOIPO due giorni dall'inizio della · cura le con·dizioni generali migliorarono rap~d1amente, la ~ebbre cedJette e le scari1 che ·s i ridussero gradualmente fino ad averne trè o quattro nelle 24 ore. L'esame delle feci dimostrò già al secondo gior110 dall'inizio della cura la scomparsa dei parassiti; anche la so1nministrazione di un purgante nei giorni 1s·u ccessivi non ne miJse in evidenza nessuno. Assenza ·di cisti di balantidiun .sia in questi B..t\~sunta, nubile, anni 29. e-sami che n ei precedenti. · Padre vivente e sano; piadre morta per infeAl terzo giorno dall'inizio della cura si potè inzione puerperale; n·t1lla nel ,g entilizio e nell'in- trodurre il sigmoscopio e si riscontrò f.tCcanto ad fanzia 1degno ,di nota. S€tte anni f•a lfeb1b ri malariuna mucosa edematosa e ricoperto da un essudato che, di c11i guarì completamente con chinino. Nes denso facilmente distaccabile la presenza di 1picsun'altra malattia apprezzabile fino all'attuaJe. cole ulceri a margine scollati lenticolari facilmenQue5ta rimonta all'll giugno, €(poca in cui imte sanguinanti, .s ul tipo di 1que11e deter.minaue dal. provvisa1nente fu colpita da brivido intenso sel'a.moeba histotyti·ca; l'esame 1dell'.eis1sudato raoco}, guito ·da febbre elevata, cefalea, vomito e diarrea 1o direttamente sul fondo delle ulceri non dimosanguigna e dolori nel quadrante inferiore sinistrò protozoi ·di nessun genere.· Molte ulceri erano stro dell'apdome; il vomito cessò rrupidamente, allo .stadio di cicatrizzazion.e. mentre i·n vece il. numero delle scari.chte andò semL '1esame del sucico gastrico dimo,s trò valori dl pre più aumentando .e le scariohe erano accomacidità s uperiori alla norma (éliCidità totale 70, HCJ pagnate da un tenesmo intensissimo . libero 26) ; nulla di aipprezzabile nell'esame microAll' ospedale si riscontrarono condizioni generali scopico del contenuto gastrico. gravi, sensorio obnubilato, facies stuporosa, cute L'esame l'adiologico ga:strico ie intestinale non palJ ida, assenza di edemi e di eruzioni. Pannicolo dimostrò nulla di a'P!PTezzabile. adiposo conservato, scheletro regolare. Al 1r1omenL'esa1ne del sang11e praticato al momento delto ·dell'esame febbre a 38o,5. 1',uscita, 1dopo 18 giorni di degenza, 1dette valori Lin.gua secca impaniata, leggermente arrossata normali. ai l;>o~di; nulla a .c ari·co del fraringie, delle tonsille ( Dopo 18 giorni di degenza la paziente volle uscl· e della tiroide. , r e dall'ospedale. Non fu possibile trattenere ulteNulla di apprezzabile al torace alla percussione rjormente l'inferrna, come non fu pos.s ibile pratie all 'ascoltazio·n e. care-un ulteriore esame sigmoscopico. Cuore r1ei limiti con lieve soffio sistolico alla Le feci al momento 1dell'uscita erano raippresen. base. . tate ·da una scarica giornaliera poltacea; non vi Polso 100 a media pressione, uguale, ritmico. si riscontravano· protozoi di sorta. · Ard,dome .globoso, fortemente meteorico, !PO·CO L~anamnesi postuma mise in evidenza che l'intrattabile, ·dolente alla 1palpazione, specie nel quaferma lavorava in un laboratorio di seta artifidrante inferiore sinistro, dove non si avverte nesciale; viveva in una specie di -collegio, e che nessuna formazione abnorme. Non presenza di lisuna altra delle ricoverate fu colpita da una maquido libero. lattia del tipo di quella presentata dalla nostra Il fegato in alto : ottusità alla 6a costola sulla .p aziente. emiclaveare, in basso non si pal·p a. La milza de- · borda un dito dall'ar·c ata, dura. Esame del sistema nervoso e dell'apparecchio * ** linf oglandolare negativo. L'esame rettale dolenti;ssimo dimostra una muIl Balanti dium coli o paramoecium è un 1procosa increspata, facilmente san guinante; fuories0e dal retto uno scolo continuo di 1p us e di san gue; tozoo del grupp.o dei ·ciliati di gr.an·di ·di.mension1, si intro·duce 1perciò una sonda rettale a permache ,p resenta una complessità strutturale notevole; nenza e si raioco·g lie in un va:s.o il li·quido ;p·u ruè rivestito 1d a uno s trato di cilia -che servono per lento ·che supera i 200 cm.c. 1g iornalieri. La tem·p eratur-a i primi giorni fu continuo-re- la locomozione; fu scoperto dal Malmsten nel 1856 mittente; si fece poi intermittente con un massimo nelle feci di diue individui aflfletti ,da 1di&senteria. serale di 380. • :B di 'forma ovalare e le sue dimensioni ,,anno ·L 'esame delle urine dimostrò traccie di albumida 50 a 70 micron.; ne sono stati descritti esemna, zucchero assente, nulla di notevole nel sediplari fino alle dimensioni di 200 micron. Ha un mento. 1

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orjftcio orale permanente di aspetto imb11tifor111e circondato ·da cilia più grandi di ,quelle cihe riv'esto110 il resto del CO!'IPO ; ha un meganuclflo e 1111 micronucleo e due Yacuoli .contrattili .ritmiFCamente. Non mi diffondo rpierò sui dettagli strutturali, essendo una forma !ben •conosciuta e descritta nei minuti particolari in tutti i trattati. ~ell'interno dei vacuoli si osservano le 1più svariate inclusioni: gran·u li d'amido, emazie e leucociti, come abbiamo potuto osservare nel caso da noi studiato. 1

La locomozione del balantidium avviene per mezzo delle cilia; siccome esse sono dic;poste a spira, il movirnento è rotatoTio. Esso 1p uò ca1nbiare- di forma in virtù delle sue miofibrille e quindi può penetrare attraverso strette f tlssure . Esso si nutre di quegli elementi morfologici cbe p€r azione delle cilia orali vengono spinte nel . faringe; le sostanze non assimilabili vengono elin1inate invariate, come si verifica i1egli altri c1, liati, invece le emazie, i leu.cociti, le cellule dei tessuti e i batteri -subi·scono delle trasformazioni nell'interno del parassita e vengono assimilati. ~ei tessuti è evidente ·u n'azione necrotica forse determinata dai prodotti del ricambio del para~~ sita, ad essi ·Si deve anche l'azione emolitica riscontrata da diversi autori. La riproduzione avviene per divisione trasversale in due;· ipirima si divide il micronucleo per mitosi, poi il meganucleo per amitosi e ftna lme11te il proto1plasma forma una incisura trasversalP. e~:\ cui risulta la produzione dei due individui figli. ~ stato anche descritto un processo di sporulazione (Walker); questa gemmazione è oggi moito messa in dubbio, giacchè si ·è ipotuto osservare che quella specie di .giemma che noi 1stessi abbiamo ·y1sto in molti ese~lari nel rpolo posteriore che richiama l 'i,dea su di una vera ge1nmazione, non è altro cbe il residuo del ped11ncolo che ri11niva le forrr1e in scissione. Anche il processo ·di coniugazione è stato descritto dai ip·r imi osserv~tc:ri e recentemente ·d al Brum·p t; p.e rò questo fatto non è stato osservato da altri e richiede 1perciò ulteriore conferma. Il fenomeno dell'incistamento è invece ben noto; esso avviene nel lume dell'intestino e talj cisti ver1gono co1ne quelle ·degli altri protozoi el1mi11ate dalle feci e servono alla propagaz~one. L'animale si arrotonda, secerne un·a parete ·e dopo ·u n ipe~ riodo di debole ,attività rimane in .r iposo , mentre le in-elusioni o sono ·digerite completament"e o ' 'engo:r.io eliminate rprima idell'incistamento. La cuticola ciliata degienera più o meno completamente. Si os:servano .coripi rtfrangenti iTregolari come nelle amebe. U •dimen·saoni vanno dai 50 ai '60 micron e raprpresentano così le Ci·sti ip·i ù 1

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SEZIONE PRATICA

.g ra11di che si osservano nelle 1fJeci . Nel nostro caso non ab1biamo avuto oic1casione idi osservarle; forse la terapia ·ef.fi cace staibilita fin ·dall'inizio ha impedito la formazione delle cisti. Le cisti possono restare· in vita per lln lungo te rnpo nelle feci umide, al contrario ·del paras5ita • che rapidamente ·degenera e muore fuori dal1' 051Pi te. La via d'infezione del balantidium coli nor1 è . ancora chiara ed è intimamente legata all'identità o no del balantidium del maiale con quello .dell'u omo. Pe-r alcuni autori l'infezion e avviene direttan1ente dal maiale e lo dimostra la frequenza della baln.ntidiosi negli allevatori di maia1i, mar,ellai: i parassiti arriverebbero nell'intestino 11rnano allo stato di cisti, 1per poi perdere la parete e svilup1parsi quando trovino le con·d izjoni di ambiente favorevoli. Altri invece n egano qualur1que rap· porto ge11etico tra la balantidiosj del maiale e· la umana. Le idee più recenti però stanno a dimostrare cbe balantjdium del maiale, della scimmia e dell'uomo appartengano alla stessa specie. Contro tale affer1nazione contrastàno le antiche osservazioni di Grassi .e Calandruccio, di Caisagrandi e Barbagallo, a cui non riuscì d'infettare l 'uomo facendo ingerire cisti di balantidium del maiale . .Però esistono casi che dimostrano evidentemente tale 1possibjlità di trasmissione. Quello su cui tutti sono d'accordo è .che nel maiale il ibalantiidium 1è un ospite inno. cuo, che non determina ulcerazioni; nella scimm ia invece le ulcerazioni sono identiche a quelle dell'uomo. L'infezione nel gatto ammessa dal Casagrandi e Barbagallo è stata negata da altri. Ad ogni modo la possibilità dell'infezione da • 1 1omo a1 d uomo iè indiscu.ssa 1e rpuò avvenire per infezioni dell'acqua, delle ,~erdure o degli alimenti. 1

* ** Dal 1punto di vista anatomo-patologico tutti gli autori sono d'accordo nel constatare l'anaJog~a che. hanno le alterazioni del colon dovute al bal<1ntidit1m e quelle della dissenteliiia amebica; non sono state però descritte metastasi epatiche, cerebrali e di altri organi come nella dissenteria amebica. Le alterazioni anato1no-patologiche della balant i diosi sono b·ene note giacchè esistono cinque casi acc11ratamente studiati (.So1owjew, Klimenlte, Asl(anazy, Jaffé, Danisch) nell'uomo e in due casi nello scimpansé (Christeller). Nel colon si osservano lllceri che vanno dalle di-

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TL POT..JCLINlCO

1r1ensio r1i d i u11a len te a un a m on eta di due lire, ag,g ru1ppate, ·spèsso co11fl·u enti, a margini irregolari, spesso sollevati. La clistribuzione è stata varia. Le ulceri ora sono superfici ali, ora si ap1p rofonda110 fino alla sierosa, cl1e pt1ò p resentare lln essudato fibr i11oso. I .a localizzazione rettale si p11ò dire costante, ciò che ha importanza ,p er la diag11osi sigrn o.sco1Pica, come n-el n~stro caso. A.ll'e-same istologi-co si osserv.ano i balantiidi nel lurr1e glandolare .ma anche pro ~onda1nent e innic- · clriati n ella mucosa. Nella zona circo5tante si osserva uno strato ·di tessuto necrotico ed intorno una infiltrazione leucocitaria e linfocitaria. Alcu11i 1p arassiti si osservano an che n.ell'i11terno dPi follicoli solitarh I balar1tidi contengono n el loro i11ter110 n11ro·er ose inclusior1i idi detrit.i {!ellulari e <11 -emazie. Tutti. i vasi all'in torno d ella zona i11vasa sono iperemi.c i e nelle zone comprese tr.a i s ingoli nidi di baJantidi si osservano e8tese ar~t' ù i n .ecr osi in cui ~i risc ontrano Tesidui ·di balanti1di (sp.e.cialmente nu1clei). In mezzo a rparassà.ti benissimo -conservati, in ·c·u i 1è rpo1s1siN.Je a n che la iden.. tifi cazione ·c;lelle cilia, isi o.sser vano altri in v·i a di degenerazione, vacuolizzati e a contorni indi5tin.ti. La pen etrazione in profondità avviPne tra i fasci connettiv ali della sottomucosa, in cui si trovano i parassiti a llineati; in immediato contatto colle zone di r ecente invase si trovano accL11nuli di linfociti e di cellule . plasmatiche. Anche n el lum e dei vasi sanguigni e linfatici si trovano balanttdi; i vasi sanguigni .s pesso sono trombizzati. ·Q uasi in ·Ogni campo microscopico si osservano balantidi in mitosi. 0

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Nelle ulceri 1p·r ofon de si osser van o anche invasi ~:li strati musc olari e la sottosieros,a , e sono state osservate u1ce!'1 perforate ricoperte dall'omen·t o isp essito e peritoniti da .p erforazione (Wojt). Il caso di Stolçvi.s parlerebbe an che [P€r la presenza di lln ascesso epatico da balantidil1m che si sarebbe aperto nei b~onchi; però altre osservazioni d el genere mancano e poteva anch e trattarsi di un'infezione mista am ebica e da balantidium. Un caso recente ·di Maliwa ed H aus è importante 1p er la localizzazion e n ell'a1p1parecchio urjnario; ,p ielite ·da ·balantidium con anuria riflessa; il rene a sportato non dimostrò lesioni; esistevano i parassi.ti i11vece nell'uretere e n ella vescica ; manca p erò un esame delle feci; la via di p enetrazione pote·v a :però esseTe direttame11te .a ttraverso l~ rpar eti. d el retto nella vescica. Anche il caso di balantidiosi della milza trovato in un caso di Kala-Azar n ella puntura del1a milza n on è molto dimostrativo per ammettere la possibilità d 'invadere l 'organismo attraverso la corrente sanguigna e di moJ.tipli•car·si nei vari organi come l'amoeba h istolytica.

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* ** La l etteratura d ella dissenteria da Balantidiu tu coli no11 è ricca. I casi raccolti in tutto i.l rnonùo •superano appena i 200. Il Bran1dt ·a mmette che 111 questi ultimi tempi 1a m alattia sembra in aumento; può anche trattarsi di \Jll a-hmento apparente percl'lJè le ricer1che .m i1c ro1sico·p iche sulle feci a fresco jn casi ·di ·dissenteria 1 p er la ricevca 1dell'am-0eba b.istol~'ti·ca p·u ò averne determinato 1a loro più frequente constatazione. Inoltre bisogna tener ·conto nel gtudjcare la fre.que11za della balantid iosi anche di un'altra circostanza j che il bala11ti·dium non 1c òmpaia co·stantemente nelle feci una volta innicchiato nello spessore del colon. Nel caso di Danisch la diagnosi fu potuta n1ettere solo dopo l'esame istologico d elle ulceri d el colon, me11tre gli esami ripetuti coprologici r1or1 a vevano rivelato la .p resenza df'l 1parassita. 1

Se all'epoca delle prim e descrizioni della balanti1cliosi l1m a11a era le.cito 1d iscutere 1del :potere ~ato­ geno ctel bulantidium coli (Casagrandi e Barbag.allo) og·gi J10n se n e può più ·d ubitare. Le altera.. zio11i anatomo-patologiche bene studiate, il potere dei -parassiti d i m olti1plicarsi nell e pareti dell'intestino, l'ingestione di ernazi e e di cellule viventi, le alterazioni n ecr otiche determinate- n elle 1Pareti ùel colon, le infiltrazioni parvicel1uJ.ari e tutto il })rocesso reattivo cellulare intorno alle zone invase non lasciano più alcun adito a dubbio sul loro potere p atogen o. Resta però il fatto che in molti r casi so110 stati osser vati balantidi nell e feci in \ individui n orrnali; .e allora bisog11a p e11sare a due iipote,si: o si tratta, come ;per .ie .amebe, idi ti~i mortoì-ogicamen te diversi o bisogna pensar~ cl10 diventi patoger10 qua11do esistono lesioni del c:olo11 di altra natur,a (ameba, Shi'ga, 1eoc.) attraverso cui possa penetrare n elle ipar eti , ovver o alla possilbi1ità che il balanti·dium !Perch-è divent i. rpatoge110 abbia bisogno di d eterminate c ondizioni di ambiente. Da vaTi autori .è stato osservato .che il balantidium è sensibilissimo alle soluzioni acide anche .tdil11iti1ssime, quindi si può ammettere che un ambiente n eutro o leggermente alcalino ra:p .. ip1resenta l'optimum vitale ~er il 1parassita. In condtzioni normali, specialmente a dieta vegetale il colon prese:p.ta runa reazione legglermente aci·da, ·q uindi non rappr.Hsenta un .ambiente favorevole allo 1S\Tiluppo del balanti·diu·m ; se invece interv·engono rc ondizioni .catarrali dell'intestino per qua. Iun·q ue causa la viru~enza ·del germe aumenta , O'ia-Oohè oltre all'alcalinità 1d el m:uco interviene forse una minore 1ditfesa or.g anica ·della mucosa intestinale. Studi jnteressanti in rap1porto alle condizioni 1

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SEZIONE PRATICA

della reazion.e intesti11ale sono '.fatti per quel che si riferisce ai flagellati. l\1entr.e i flagellati intestinali pullulano negli erbi,·ori, man.ca110 completamente nell'intlestino dei carnivori. L'Hegner ha osservato che 1sottoiponendo i topi ·ad una dieta strettamente iearni,rora scompaiono i flagellati che s'i11contrano a.bitualmente nell'intestino di questi animali e la i 1eazio11e finale da acida ·si fa al·calina. I benefici che si ottengo110 in rr1olti stati di5~en­ terici abolendo ·g li e!'baggi non po.sso110 perciò riferirsi solo alla man canza .dello stimolo cbe es~r­ rita la cellulosa sulla peristalsi intestinale, e molte osser,1 azioni clinic·h e stanno a dimo sttarlo. Il 1Jroblema ·ya pel'ciò st1J,diato .sip eri.m entalmente an che per qu ello che si riferisce alla sornmi r1istra. 1io 1H~ ili Jattr i:irir1o r.he ,·eniamo ngire ros1 diver~aroentr nei Yari stati diarroici. Uno s1uùio accurato della reazione delle feci potrebbe portare 11 probJ e1na sù base razionale.

...:pecj n11r1e11te nei casi acuti il numero delle sca· richc supera le 15-20 al giorr10 e si accompagna u11 tormentoso t enesmo . Nei casi cronici si osservano per lo più alternative di stati diarroici e dissenterici con periodi di evacuazioni regolari e di stipsi ostinata. 111 qualche caso è stata descritta eosinofilia, che nel no3tro caso mancava. La febbre (molto elevala. 11el n ostro caso) ma11ca s1p esso anche nP-i casi actJU.

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* ** Per quel che si riferisce alla sintomatologia della balantidio i tutti gli at1tori sono {1 ·accordo nell'amrnettere casi di balantidiosi senza si11tomi; indi\'idui in ottime condjzio11i di salute emettono pe~ riodiearnente dei parassiti riscontrati causal1nente r1elle feci. Si tratterebbe cioè di 1p ortatori del balanticli11m. La relazione tra. parassita ed osp ite i11 tali casi non è ben chiara e non si sa se in tali c,asi il parassita attacca i tessuti limitatamente, senza determinar e un vero stato morboso cJi11ican1ente rivelabj le o se invece può ' 'ivere r.ome un co1r1111ensal e. Lo stesso problema è stato iposto p er tutti i protozoi intestjnali e per l'a1ncbiac:;i è stnta dimostrata luminosamente dal \V alk.er. Contro coloro che amrnetto110 la possibilità dPl sen1plice commen salisrno basta l'osservazio11e di \Vall<er ct1e ha notato che in caso di portRtori cli ba1anti<lium si svilu1ppano 1prima o poi sintomi <lella. dissenteria. l'\el la. massirna parte clei casi l'i11f ezione da balantidium .coli •s i rr1ani,f esta o colla ·si11tomatologia e lassica d.ella colite, che può essere a tipo di 35e nterico quar1do la looalizzazione è dell'ultima parLe clel colon, di se.m pli•c e ·d jarrea •quando si ha una l ocalizza.zione diffusa e infine di stipsi del tipo nsce11dente o di pseudoappendicit.e .quando il proces'3o è circo'3critto e localizzato al ceco e al ('01011 a-;crndente. Le feci sono per lo ~i1ì liquide, sp::i~-:.o l'Ontengor10 molto muro e talora san gue e pus. Tenesrno e coliche si osservano frequ entemente e ~·pesso il .colon .è dolente alla pressjone. Si ha inoltre cli'sap1)·etenza, nausea, sete e deper i1nento . 1

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La diag rio si è puran1ente co1p rologica; i criteri

c U11ici so110 ider1tici a quelli ·d i tutti i processi i11fla1n1natori del colon catarrali o ulcerativi; qui11di o diarrea, o stipsi alternata a .diarrea, o crilsi dolorose diffuse o localizzate alla regione élJppendicol are o all'angolo epatico. Lu djag nosi coprologica quando è positiva nor1 lasc ia dubbio di sorta; i parassiti o le cisti sono C:O$ì caratteri$tiche cl1e non 1 p ossono d·ar luogo a:d errori. :Non è necess ario come per le amebe ·di ritorrere mai ai. rpreparati colorati. Difficoltà diagnotiChe possono sol'a-ere quando i parassiti non com. paiono nelle feci e 11el caso di Danisch la diagnosi fu pos:ibile post niortc1n dopo lo studio istologico dell e les iont ulcerose del colon, giacchè numerosi csa1l1i coprologici erano riu sciti n egativi. Anche 11el i1ostro caso la i·a1pida scon1parsa dalle feci dopo la somministrazione di 1p ochi centigrammi di crnetina mentre all'esame sigmoscopico si notavan o ancora ulcerazioni, scomparsa eh.e si è osserYata a11che dopo somministrazione di purgante lascia 1p e11sare alla possibili.tà cb e negli stati cro11ici j parassjti ve11ga110 eliminati solo periodicamt nte corne si verifica per m olti ,p rotozoi intesti11aJi, e che qt1indi inolti casi possano sfuggir e alla diagnosi se l'esame delle feci viene praticato una . ola volta. La balar1tidiosi è u11a malattia che 1presenta una prognosi sempre riservata: son o stati descritti vari cosj di morte: i casi di resistenza ai rimedi e ·di recidiYc sono ancl"!e i1umerosi. P erò 1se la ·Cura fu intensa e costante si so110 a''uti casi di guarigion-e cornpleta.

*** P er quel cl1e si riferisce al trattamento de11a bala11tj di osi gli ai1ticl1i at1tori ricorsero ai clisteri di chi ni110 (1-2 rp12r mille) .i odio (all'l per 10 000) o n itrato cli arge11to (all'l per 3000) di a.ci,do ' . f0ni·co o sali1cilico, ·d1 naiftalina, .d i aci1clo aiceti1co o C1tra. -


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tannino. I successi furono però incostanti. Il ~!1i.11ino o il calom elan o 1Per os raccomandati da alcuni non pare che abbiano efficacia; il Lanzenberg ha ottenuto ottimi risultati colle soluzioni concentrate di chinina (idroclorato di chinina g. O, 75 in 300 ·Cm·c . ·di ac.q·u a) 1p er retto. Altri .metodi proposti sono il bleu di metilene (10 cgr. tre v.olte al giorno ver almeno quattro giorni). tDutcher .si vanta ·del salv:arsan , 1che iperò a l ·L anzenberg non dette nessun risultato. Mason vanta i successi dell'olio ·di c11enopodio somministrato per 11 retto, il Bel1renroth del timolo; Haughwout, Domin·g o e Leon hanno vantato- come specifico il benz oato di benzile. . . L'ide11tità della sintomatologia clinica e delle lesioni anatomo-patologiche della baJantidiosi e deJl 'an1ebiasi ci spinse a praticare una energica cura di e1net.ina ed i ri1s ultati p ossono davvero consi.derarsi ir1coraggianti. Purtro1pPo l'impossibilità a ten ere la malata sotto osservazione .p er un lungo tem,p o (essendo la paziente voluta ritornare in f~­ rriiglia nel Friuli) non può autorizzarci a con clu- . dere che si sia trattato di una · guarigione de:flnitj. va o che non si sia trattato di una di quelle guarigioni tem1poranee, cl1e siamo s oliti ad osservare n ella cura della dissenteria amebica. su.c cessi colla 1cura 1dell'emetina e ·dell'ipeca·cua. n a sono stati descritti da vari autori (Behrenroth, Barlow, _.i\ xter-Haberifeld, Tj_xier, Brenner , Co1'des). Il Dutscher e il Lanzenberg non hann o avntu alcu11 sl.1ccesso dall'e1netina, però il Cordes fa osservare che m olto dip ende dal tipo di emetina adoperata; egli dopo due cicli d'iniezioni di emetina lV!erck ha osservato la scompar sa delle manifèstazio11i cliniche e ·dei parassitj nelle feci in un caso di. 1dissenteria 1da balanti·dium che d;u rav.a da d·u ·e anni. Nel ca:so id i Ar.din-Delteil ia r.esi·stenza al1'emetina v.a .spiegata 1colla 1coesistenza di una tubercolosi intestinale. P erò non è da esclu·dere, come 'Per i.e amebe, l' esi·stenza ·di icasi 1di emetinor esi.sten za giaoch è il meocani·smo di azione ·del, 1'emetina n ei protozoi intestin ali 1è molto corri. plesso, e le .esperienze 1d i \Vialker dimostrerebbero in ·v itro u.n'azio11e scarsa o n ulla sui tparassiti. in questione.

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BIBLI OGRAFIA. P er la bibliografia fi110 al 1921 confronta: O OBELL.

[Al\TNO XXXIII, FASC. 14J

IL POLICLINICO

The intestinal proto:;oa of man. London,

Bale Sou s. Da nielsson, 1921. ConoES. Mtinch. rned. \Voch., 1921 , 1p. 484. BRA u o. Deu tscl1e med. \\rocl1., 1923, p. 1437. FOHHAI. Balantidium colitis. Zentralblatt fur Bakt. Parasitekunde, 1922. BooE. Zentralbl. ftir B al~teriol. P arasitekund, 192~.

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVILE DI CASALMAGGIORE (1CREMONA) .

Reperti nuovi nella patologia e chemioterapia del· cancro. Dott. LUCIANO

MANARA,

primario.

NOTA PREVENTI VA.

P er l'attualità del momento e ip er le italiche ragioni di prec.edenza, credo sia conveniente• r endere pu·b·blica q.ues.ta mia nota preventiva. · Continuando per tanti anni le ricerche cliniche sulla cl1emioterapia ,dei tumori maligni (di cui nel 1915 ho pubblicato la guarigione ·di un c ancro ·della goJa nelle \Clinica Chiru~gica, curato e • guarito tfin ·dal 1902, e ·d i un c.ancro 1dell'utero nella . Sezione Chi rurgica ·del Pol1clinico) ho costantem ente ottenuto r1sultati, che il tprof. Parla vecchio, a l VII co·ngresso Medtco Siciliano, tenutosi a Palermo il 23 aiprile 1923, ha confermati e definiti apprezzabili. Ora ho 'Potuto raccogliere il frllttoritàeJle mie osservazi oni in un m anuale-atlante, ch e· verrà presto p11bblicato e ohe l 'in.signe oncologo prof. Gaeta110 F icl1era ha già letto e giudicato da alcuni mesi. Ne riassu1r10 adunq.ue qui in breve le conclusionj prin.ci'Pali. _,

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Nello studi o del processo jstologico dello sviluppo e della guarigione di rp urecchi casi di tu1nori 11naligni, in ammalati curati e guariti stabllm.__e nte da molti anni colla cherniot erapia, ho costantem ente osservato ed ho potuto illustrare con più di cento microfotografi e che tanto n ell'inizio d.elJo svilu·p·p o quanto nella guari-gione i tumori maligni non .f anno altro che ricalcare le orrne dei iprocessi inJiarnmatori; ed ho 'potuto così dimostrare che i·stologicament.e le flogosi , i granulomi, le iperplasie ed i tumori m aligni sono .gli anelli idi una · stes.sa catena del patobio·morfi.smo delle cellule dei tessuti. La tpossibilità della evoluzion e dalla fase infiammatoria iJpe1~lasttca benigna iniziale del processso verso la fase an aplasti·ca maligna canieerosa, ossia dello squilibrio oncogeno, dipe111de sempre dalla im'Potenza dei l eucociti ad impedire la m igr azione .delle cellule dei tessuti. Le quali per qualche 1causa id.a adultP. .e filsse si sdiilf er enziano in cellt1le giovani generatrici di cellule embrionarie m igranti, che vanno a costituire il blastom a. ~

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SEZIONE PRATICA

Grazie alla ·chemioterapia ;però i leucociti iPOS· sono riac.quistare il ~otere ·di di.struggere per necrobiosi le cellule emì>rionarie -anaplastiche, cl1e vivono fuori dai normali confini della sede delle loro matrici: ossia di uccidere le cellule canicerose e fon·derle in sostanza fibrinoplastica e for- · marne un reti colo stromatoso. Allora il tumore si rammollisce, '.fluidifica, regredisce e guarisce per cicatrizzazione •Connettivale, con restitutio ad inte.grun1, ~01r1e ogni co•mune processso infiammatorio, col ristabili111e11to dell'equilibrio oncoge110. In ultima sintesi il tumore maligno .è l' esponente locale anatomicamente noto di una malattia, di natura ignota, che colp1sce l'organismo, togliendo ai globuli biancl1i del sangue il potere che essi esercitano in tutte le co1nuni malattie in dif Psa dell'organismo stesso. L'azione che i leucociti ese1·citano sulle cellule neoplastiche non è di fago-citosi (dalla ra.dice cpay del verbo Ècr&Cw == divoro, inghiottisco) come generalmente si ritiene, rna bensì di c atafo11esi (da . cpcvf,ç = ucc:Lsione) ·Cioè di necrobiosi ·p er contatto. Adunque i leucociti rSOnO i veri regolatori dell'equilibrio 0noo.geno, il quale è il risultato della costante ortof onesi intercellulare, così chè le cellule, che per qua1siasi stimolo si sdifferenziano e tentano di migrare lontano dai normali confini dei tessuti a cui appartengono, vengono u·ccise e fuse in materiale necrobiotico fibrino-tPlastico collageno, dai leucociti che .conservano allo stato normale il loro potere foniosico. Per .f ar ciò i leucociti da mobili circolanti nel sangue si arrestano nei vasi capillari del processo neo·p lastico; attraversano per diapetesi le pareti ·va:sali e fuoriescono metamorfosan1dosi in foneuciti ed in cellule fisse connettivali nella finissima rete linfatica iperivasale a vventiziale, o''"e generano i ifibro·b lasti. Questi formano il connettivo ci·catriziale e non so110 mai generati dagli endotPli come rfinora erroneamente iSi è riteuto. I leucociti sono adunque i veri fattori chemiotattici dinamici e plastici della guarigione dei tnmori maligni, come dei proce&Si infiammatori. La scoperta in glese, fatta ora da Gye e Bernard, dell'esistenza nel sarco1na di Rous dei polli ed in un adenocarcinoma mammario di donna, di un virus filtrabile ~eciiico compo·sto ·di germi vivi, « si'eroidi ,, ,globulari 1che isi roproduicono rper gemmazione, e di una 1sostanza estrattiva « fattore S'Pecifico » legata alla specie dell'animale portatore del tumore, coll'ammettere un ·agente etiologico infettivo rspecifico, verrebbe a confermare queste mie conclu sioni sulla· nat.ura in.f ia1runatoria dei tumori maligni, e q.u in,di anche a convalidare le mie osiservazioni ·s ulla funzione assegnata ai leucociti nella patologia dcl cancro, si mil e a quel1

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la che devono esercitare in tutte lQ comuni malattie. L'esistenza di un ger1ne specifico del cancr o giustificherepbe anche per analogia la guarigione da me ottenuta in ammalati di tumori maligni e.o n un metodo di chemioterapia specifi.c a, che è molto anale.go a quello del salvarsan u.sato p·er la sifilide, la quale sebbene prodotta dal germe specifico « !Spirocheta » ben noto, guarisce soltanto colla chemioterapia. Anche il prof. Parlavecchio nella suddetta relazione affermava « che gli elementi dei blastomi non possiedono iproprj età antigene e che nel sangue d ei cancerosi non si 'PrOd·ucono anticorpi; poichè l'immunità a oqui·stata per guarigione di blasto1ni non ·è specifica (Centanni) 1na ·polivalente (Ehrlich) fSe non addirittura gen erica, al pari dell'azione ·degli autolizzati: per oui si deve ri.cerca ·dei mezzi abbar1donare la via falsa della . immunizzanti o vaccinanti specifici per insi stere su quella dei mezzi enzimatici capaci di agire sia direttamente sulle ·cell ul e ·dei ·b lastomi, sia indiretta1ner1te per stimolazione degli or.g ani antiblastici ». Durante le inie lungil1e ricerche clini.che avevo osservato che negli am malati di tumori maligni col solfato ·di rame ottenevo risultati vari ed apparenteme11te 1ra loro in contrasto: perchè ottenevo guarigioni sorprcn-denti ed insuccessi anche con morti ·i m·p rovvise altrettanto .sorprendenti; co1ne se l'azione del rame carr1bias.se da u11 ammalato all' altro e da una fase all'altra nello stesso a1nmalato. Indagando attentarnente per t!ovare la Sl)iega zione del fenomeno ho potuto accertare che • la • cura ctlprica era variarr1ente influenzata da altri medicamenti, che gli ammalati avevano preso in precedenza o prendevano contemporanean1ente al rame co1ne l'arsentco, il fosforo, il bromo ed il iodio. I quali, se 1presi 'in dosi elevate, erano causa di vaste necrosi rapi1dissime ed irreparabili o di gravi fenomeni ·d i avvelenamento generale. Perseverando allora con maggior cautela nelle ricerche cliniche a d'orza di tentativi prudenti, in base ai ri·sultati ottenuti costantemente, ho' po• tuto stabilire con sicurezza ·c he le guarigioni stabili, ·d i t11mori 1r1aligni erano sen z'altro dovute ad un compo·sto velenosissiuno; il verde di Scheele (Cu H As 0 3 ) e ·di ;S chwein·f hurt (Cu H As 0 4 ) la oui azione fortemente caustica era s tata utilizzata dal Campani, il quale nel 1906 modiiicando il metodo di Trunn ececk-Czerny arpplicava sui -c an cri cutanei solfato di rame ed af\S enito di potassa !per ottenerne la caiduta per escara emorragica. Il sale verde aipp.unto :perchè cau.sticissimo e ve• lenosissimo, r1on ipuò e$sere introdotto ·diretta-

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mente nell'organis1no: bisogna ottenerne e regolarne la formazione nelle cellule del tumore; coll'introdurre nell'organi-s1r10 per vie diverse vari medicrurr1enti, utilizzando l'elettività del rame per

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l'azione catafoniosica dei leucociti; e non riuscire v.elenosa per l'organLsmo nè necrosante per la massa neoplastica e s~ratutto per i suoi 'Vasi ed i tessuti sani che la rivestono. Pe-r ciò a:p punto q.u esto metodo chemioterapico. coll'uso anche degli antidoti e dej correttivi, no11 può es·s ere qui riassu·nto e verrà invece facilmente aippreso ·dalla casistica esposta ed illu.strata nel rr1anl1ale-atlante · che spero di pubblicare presto. dal quale credo utile riportare qui intanto alcune fotografie per 1r1ostrarne l'ef.ficacia tera. peutica. l,e figure 1 e 2 mostrano il caso di un sarcoma periosteo della tibia a cellule mieloidi in 'lln granatiere di 30 anni, riformato dopo - circa •Sei mesi di degenza in ospedali militari nel 1917 e curato e guarito in tre rnesi. Nell'anno successivo fu rifatto abile e rimandato al fronte. 'Le figure 3 e 4 illustrano un adenosarcoma

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Fig. 1. i1' gJicogeno contenuto nella cellula neoplasti.ca maligna. Il glico-geno, che è llil1 1>0li-isaccaride (C 6 H 10 0 5 ) detto anc·h e zoamilina trattiene nel corpo della '

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delta -parotide in un giovan e di 26 a11ni curato e guarito negli ultirni due mesi del 1924. Le figure 5 e 6 riguardano un caso di cancro del testicolo destro in ·Un uomo di 62 aru1i .curato e guarito n el mese di ,g iugno ,di quest'anno; malgra. do la .com;pliieazione di una .grave 1pleuropolmonite s]nistra tipo spagnola, che nel luglio successivo lo tenne 1per quin·dici giorni in pericolo di vita, ma .che egli ha 1surperato. 1L a lfi.g-. 6 lo ritrae ap1pe, na convalescente. ·1uesto metodo di ·Chemioterapia mediante l'u,s o combinato di medicamenti semplici co•m uni del costo di pochi cente.simi, .che si trovano ovunque, scevro da o•g ni 1speculazione •co.rnmerc.iale, a:piplicabile ovunque ·d a .qualsiasi medico, anche nelle case più rnisere e ipiù '(iis1per.se, ·p uò ·costantemente guarire i tun1ori malig11i purcl1.è non siano ulcerati o troppo avanzati nello sviluppo ed in soggetti di ·età non troppo senile; imrpedisce le recidi ve 5e ap1plicato subito dopo l 'exer esi, guarisce le recidi ve in atto e le metasta si linfatiche. 0

cellula il rame !Sottoforma di oss1du1o, col quale va a co1nbinarsi l 'arsenico per formare il sale ver.de. Questo però deve essere dosato in modo da rendere la cellula cancerosa solamente labile al-

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Nei casi troppo avanzati ed ulcerati ed in s oggetti -tro·p po vecchi si p o·sso.n o avere soltanto dei miglioramenti transitori. Costituisce p oi n elle mani ·dei m edici, finora ·sfiduciati e disarmati contro il te1nibile morbo

l'intestino, l e diarree croniche, le gravi emorragie nasali, gastriche intestinali, uterin e (anche dei mìomi) ribelli agli altri :mezzi di cura; i processi croni·ci dell't1tero e degli annessi; le ·p leuriti e le 1peritoniti iperplastiche ·croniche e vegetanti; il lupus, le malattie .croniche delle ossa e delle articolazioni, delle glandole, ecc. Malattie queste che sono più facili da .guarire c'h e non i tu.mori in atto, e ch e, •Se la scoperta ·di Gye e ·B ernar.d sarà confermata, dovrebbero costituire la ·p arte d 'entrata ed il terreno di coltura del vir.u s filtra;bile per lo ·sviluppo .del c ancro. 1

·c asalma•g.giore, 10 agosto 1925.

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LEZ f ONI. Di una t1·ombo1lebite iliaca esterna t1·aumatica. I .ezi0r1e del prof. DOì\IENi co TADDEI, .clirettore della Clin ica Cl1i.rt1rgiiea rdella R. Univeflsità di 1P isa, ra<:colta dal dott. GIORGIO l\•I ILI.UL. 1

Fig. 5. un'arma rpotente per la prevenzion e ·del ca11cro, poichè, come dimostrerò n el testo, vale a cnrare f' guarire t utte le m alatti e che gli 1 p re·parano il ter.

Fig. 6. re no per il •suo svil.u ppo. T ali sono i forti deteriorame11ti organici, le anemie anche perniciose, le leuce1n1e , le les1oni della bo·cca come le ulcerazioni da carie dent.ale, le leucoplasie, le epu1. 1'd'i, le periostiti alveolari i1 p e!1plasti.ohe, ecc ... ; le gastnti cron iche, le lllcere del ventricolo e del-

Il caso, cl1e stamane \-i presento, merita la YOstr a attenzione sia per la diagno·s i di n atura e di so.de, sia aniehe per lo studio patogen etico. , i tratta ,dj un uomo, Mazzoni Annibale, •di unn1 65, colono, di Chianni, il quale racconta che il giorno 19 di-cembre ultimo s•corso, toTnando di nottP alla propria abitazion e, dalla violenza del vP11to fu lanciato in una fossa ·caclen1d o all'impicdi; l'iavutosi dallo SiPaVento subìto, con uno sforzo i1on in1differente, potiè di nuovo .salire sulla strada e raggiu11gere la propria abitazione. Do~o pochi !)assi i11sorse un dolore , ·ivo sia in corri, spondenza della regione poplit ea, sia della gam ba sinistra e più precisa1nente del poltJ>aocio; giunto alla proprja abitazione l'infermo dovette porsi in letto e di propria iniziati va fece delle applica. zio11i di. acqua vegeto-minerale in .cortiSìPOnden za ·delle sedi O\'e ma.ggiormente era avvertito il dolore. Il gior110 seguente fu cl1iamato un sanitario, poi ch(è non solo il dolor e non tendeva a dimi. nuire, n1a anche perchiè la gamba ed il ginocchio ·si11istro si erano tumefatti. I l m edi-co con sigliò ·di persistere n el riposo assoluto in letto e consigliò l 'applicazione tdi un vescica11te in corriS1pondenza del ginocchio . Sembra cl1e in_ questo periodo i1on vi sia stata tempe1·atura febbrile. Dal trattamento consigliato non fu tratto alcu11 giov·amento, anzi , .i fu una ruccentuazione del àu lore ·precede11temente avvertito e una dii.fusione di esso alla coscia. I movimenti dell'arto inferiore e del ginoccl1io in specie si resPro molto dirfficili.


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Un secondo sanitario praticò una puntura esplo- ·da; le condizioni g€nerali € lo~ali sono andate rativa del ginocchio sinistro e, da quanto assi. . progressivamente modificandosi: il volume del. . cura l'infermo, sembra che sia 1stato estratto ,del l'arto inf.eriore di sini·stra è assai .diminuito, come pu'l'e è scomparso il colorito violaceo marezli·quido siero-emati~o. Successivamente le condizioni locali andarono sempre peggiorando. La tuzato della cute i-n corrisponJdenza della Tadice delmefazione dell'arto andò progreidendo specie in la .cosc~a. L'edema però, benchiè diminuito, è ancorrispondenza della co.scia. Comparve tempera· cora presente e si estende semipre fino alll'areo tl1ra febbrile, preceduta da brivido e .s i accentuò costale di sinistra, come ipotete constatare Vk>i maggioTmente la difficoltà a comptere i movistessi. . m.e11ti dell'arto inferiore, del quale l'im·p otenza La temperatura, come vedete dalla grafica. che funzionale si lfece assoluta. vi presento, ·è andata a mano· a mano diminuenPer tali fatti l'infermo fu portato nella nostra ·do, anzi si può TilevaTe come vi sia stata una clini.ca, ove entrò il giorno 4 gennaio corre11te. Al diminuzione progressiva graiducrJ.e. ' momento ·del suo ingresso, presentava i seguenti La tem'Peratura fortemente remittente, quasi infatti obbiettivi: Alimento evidente del volume di ter.mjttente (38.6-38.4 nei primi .giorni con rem:i6'iotutto l'arrto e specialmente della coscia per edema ni fino a 37), già il ·g iorno 7 ebbe un massimo indiffuso; la colorazione de1la cute era normale sia feriore a 38, :perr ra'g giun·g ere il giorno 12 un masnella gamba, sia in corrispondenza .del terzo insimo di 37.2 ed un minimo di 36.7. feriore della •coscia, mentre nel terzo su·p eriore ·Negativo ·è l'esame ·delle urine. II paziente si di essa :si rilevava. una evidente marezzatura ve- sente meglio, ha ri;preso l'appetito; l'iJl)Jpotenza nosa. l ,a palpazione faceva rilevare un aumento dell'arto è notevolmente diminuita. Per quanto della temperatura della cute della coscia sinistra limitati, cominciano ad essere po·s sibili i mov1. ris·p etto alla corrisipondente •di ·destra; edema evimenti attivi. N·el ,ginOioClh'io non ·esiste 'Più ballottadenti-StSirno si notava~nche nel1a .cute d8lle regioni mento de,lla Totula. iruferior.e e laterale sinistra ·dell'ad1dome. Non esiLe radiografie praticate di tutto lo scheletro delsteva e-de.m a a ·cari·co 1dello 1scroto, nè a cari.co del l'arto infeTiore e ·del bacino sono assolutamente pene; il piede pure ~dematoso era .m antenuto in negative. Nella radiografia della coscia è evidente invece buona posizione : impotenza assoluta. in. tutto il suo decorso l'arteria (o la \rena?) femo-N1è in corrispondenza dello s·c heletro del bacino, rale per una linea a doppi.o contorno abbastanza nè della coscia, nè della gamba esisteva dolore regolare. Questo fatto non comune ad osservarsi spontaneo o alla pressione. Nessun dolore esi•s teva ai movimenti 'Passivi delle indica una evidente e diffusa calcificazione d€ll a articolazioni dell'anca, .del gino·ochio, ·del 1piede. ;pia rete vasale. Di ftronte a questo quadro morboso, iniziatos~ I movimenti passivi di 1queste aTtico)azioni erano con un trauma, molte ~potesi possono essere sen. tutti possibili. z' altro scartate: non può ammettersi che si s ·ri La misurazione della lunghezza dell'arto non tr-attato ' di una co.m une ieontuJsione, o di lussafece rilevare alcuna d1fferenza rispetto all'arto di zjone, o ·di una frattura delle ossa dell'arto o destra. Alla misurazione di circonferenza risuldel bacino, in quanto che non tè esistito n-è esiste tava a carico d·ell'arrto sinistro un aumento .di 4_r: alcun segno che ;possa richiamare tali lesioni. cm. a .s econda del livello· a cui tale mi-sura .era PuTe facilmente è id a escludere una artrite a capresa. La temperatura al . momento ·dell'ingresso era rico 1del ·g inocchio : la tumefazione, evidente nei .p rimi tempi a -carico dell'articolazione, la presendi 38.6. za •di li1quido nell'interno dell'articolazione stesCon l'esame generale non :fu rilevato nulla di sa, la temperatura :febbrile, Ia impotenza dell'arto notevole a .carico ,degli 8Jprparati respiratorio, di.avevano nei sanitaTi, che primi videro il malato, gerente, urinario e nervoso; a carico 1dell'apparato circolatorio si poteva rilevare: normale sed(; fatto volgere il ·p ensiero a tale 'Condizione morbosa. Ma il decorso, gli altri segni cliniici presene volume del cuore, toni poco netti, accentuatati dal nostro inifermo ed in modo s1p eciale l'edezione del 2° tono sul 'focolaio aortico. Le arterie ma così notevole 1diffu•so al Iato sinistro dell'adperiferiche sono ·n otevolmente indurite; le pedidie al collo del piede ed al polso le raidiali hanno .dome , l'assenza di dolore ai movimenti dimostrai caratteri delle trachee di uccelli; polso ritmico, no che tale ipotesi diagnostica non regge alla criti·c a .P iù ·suipenficiale. Vedremo fra ·poco come valildo, i·p erteso. Il ;paziente fu tenuto a riposo assoluto, coll'arto .f a·cilmente possa spiegarsi questo idrartro, abbafissato in una 1doccia metallica ·b en ovattata e col stanza rapiidamente e spontaneamente risolutos1. Pure si deve scartare la ipotesi di una oste<> piede sollevato da guanciali: ifurrono praticate applicazioni .calde .continue con borse ·di aie.qua cal~ mielite del remore.

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Potrebbe essere considerata èome banale la sindrome presentata dal nostro ·i nfermo: la diagnosi di tromboflebite, idi flegmasia alba doleDJS, presenterebbe un interesse mediocre .se non si tenessero presenti alcune condizioni. ·In primo luogo bisogna ricovdare che tale f'Orma è iniziata in seguito ad un trauma, che non ha de~erminato soluzioni di continuo e non ha creato una porta di ingresso a germi infettivi. In secon·do luo·go che il rprocesso 1è stato aiebbrile nei primi temipi, e 1s i possono distingu ere 2 evklenti periodi, oltre ad un 3° periodo di risoluzione lenta. Il processo 'è stato iprogressivo in 1° teID1Po per poi regredire e eia.è : 1' Dolore iniziale aJ pollpaccio ed al rpoplite pochi momenti dopo il trauma, dolore che si è accentuato nel giorno successivo lPer poi aiflfievolirsi fino a scomparire. 2) Tumefazione dapprima localizzata alla gamba ed al ginocchio (·si che nei ·p rimi tempi è specialmente sul ginocchio che fu attirata l 'attenzione dei medici) che si -è an·d ata poi diffondend o alla coscia, alla porzione inferiore sinistra de 1 ventre fino verso l'arco costale. Tale diififusione si è aecompagnata a febbre preceduta da brivido a tipo jntermittente o molto remittente. 3) Impotenza funzionale non immedjata (il paziente ha potuto tornare a casa da sè), ma progressiva: per un certo tempo circoscritta alla gamba ed al ginocchio : poi diffusa abbastanza rapidamente a tutto l'arto. 4) I sintomi dopo oltre 3 settimane di progr essione o ·di a cme sono andati lentamente e spontaneamente riducendosi. Io credo che non sia iditlficile spiegare le particolarità di .questa sindrome, se si t,iene conto d i alcune con1d izioni e si .fanno le logiche considerazioni, che dai rfatti .scaturiscono. In primo luogo mi pare logi·co ammettere cl1e in un primo tempo si sia avuta una sempli·ce trombosi venosa e che il processo infetttvo si sia impiantato tardivamente, 1s i sia avuta cioè solo in secondo tempo una vera tromboflebite. Ma prima di discutere questo punto è necessario dire in quali vene si è svolto questo processo occlusivo.• Nei primi tempi :Si può pensare ch e ·Sia intervenuta un a trombosi delle vene tibiali o della . po,p litea o magari della rfemorale. Solo cosi si spiega la sede del dolore iniziale e l'edema limitato a.Ila gamba ed ·a l ginocchio. :E:: ovvia la esclusione di un rprocesso a carico delle vene superfj ciali (saJene), a carico delle ·quali non .si apprezza alcun 1sintoma; ess o ad -01g ni modo non spiegherebbe il quadTo morboso. Ma successivam,e nte bisogna pensare che il processo si sia dif . fuso alla vena iliaca esterna. Solo .così si spiega 1

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l'edema fino alla radice della coscia anzi fino alla regione costale ·p er la difificoltà è i soarico della circonflessa e della epigastrica. La ooclusione. della vena sottocutanea aiddom.inale, ramo della .femorale, hon spieghereb»e 1'edema così estes0. ·D'altra pairte bisogna ammettere che la iliaca interna ~ e quindi l'iliaioa primitiva) ·s ia rimasta pervia non esi·s tendo segni di stasi a ~ati•ee d·ei territori, ·da 1CUi •questo via.so prende origiRe. Che il trauma abbia avuto parte, anzi sia .stato. la causa determinante del processo mi semìv.ra .ehe non .p ossa menomamente escludersi. ·Ne € evi·dente la irnmediata co·rrispo11denza: mi sembra inutile insistere su 1questo punto. . Piuttosto mi sembra conveniente fermarmi un momento sul meccanismo di questa trombosi. :t. logico cioè ammettere che n el nostro· malato il trauma abbia trovato condizioni favorevoli predisponenti alla affezione che si è s'rolta? A m e ' sembra iehe Sia (facile rispondere a:flfer.m.ati"1amente. Data la grave lesione 1sclerotiiea, anzi ateromasica, delle arterie periferiche, iè facile 'Pensare che fatti ·simili esistano anche nelle ,,ene, esista cioè flebosclerosi peTiferica. .l\ proposito di tale punto mi piace di ricol'dare al cune osservazioni molto importanti, per quanto poco note, fatte •da Banti e comunicia te ·alr Ac,c ademia medico-fwica fiorentina n el 1909, che valgono a spiegare Je embolie della 1polmonare, c•h e si osservano talora in operati guariti di 1a int.enzione. Egli notò in alicuni c asi da lui osservati all'autopsia che gli emboli non .partivan·o ·dalle regioni operate, ma 1dalle 1Vene profonde del polpaccio, dove esistevano fatti evi1denti e da lui ben dimostrati id i flebosclero si, non manifestantisi con stntomi clinict e ·di natura non definita. Ammettenido l' esistenza idi una flebos.clerosi senile .con comita·n te alla grave sclerosi arteriosa periferica, si comprende il valore iohe il trauma può avere avuto su vene già profondamente alterate e anche •s i ieomprende la facilità di ·diffusione del ;processo trombotic o, probabilmente iniziatosi sulle ivene ~rotonde ·della gamba o nell e vene poplitea o femorale e quindi diffuso fin0 alla iliaca esterna. Con tale ipot esi, se si sp.i ega ben e l'insorgen za del 1processo, n·on si {J>Uò p erò ,s piegare in modo completo tutto il quaidro clinico. Bis.ogna ammet. tere che un altro elemento .(infettivo) · sia inter venuto .secon·dariamente ;per spiegare l'insol'genza tardiva ·del processo febbrile e .forse anche la sec onidaria ed estesa diflfuisione d el processo ve-. noso ooclu sivo. .Se voi avete presente la storia cli:Ilica, che poc'anzi rvi ho riassunto, si può d~ essa rilevarr. forse anche ·come sia intervenuto l' elemento, chr ci può spiegare il ·d ecorso n el secondo 1periodo del m ale. 1

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II. POLICLINICO

Nel nostro paziente fu praticata una ;puntura esploratìva del ginoochio, fu applicato un vescicante, si sono cioè aperte vie per le quali 1de1 .germi ,possono esser e entrati in cir.colo. Date le condizioni an·atomiche già ammeisse, si comprende com.e questi abbiano trovato il migliore terreno cfi attecchimento ed abbiano potuto trasformare un ,p rooesso di trombosi semrplice traumattca, i11 una vera e propria tromboflebite. ~ovvio comprer1dere come l'aggiunta id el processo :infettirvo (.c'h e del r esto può essersi stabilito anche inrdi·p ende'Iltemente ·dalle vie d'ingresso s01praaccen11ate, ma per germi Circolanti provenienti da altra origine : aid es. intestinale) abbia favorito il 1diffonder si del iprocess.o morboso fino alla vena iliaoea esterna. Con talie diagnosi non solo è .s,piegato l 'edem a più volte n otato, ma anch e la tumerfazione d el ginooc.liio, ìn ·quanto che tale i.drarto -è comunissimo a riscontrar.si i·n ·queste forme; è spiegata e la genesi traumatica e la presenza ·dei due periodi il 1o a.f ebbrile, il 2° febbrile. La trombo-flebite obliterante, m entre è una di quelle forme morbose completame11te studiate sia dal ...uunto di vista anatomo-patologico, sia dal punto di ,rista clin•ico, non 11a ancora sta.bili ta in mod·o sicuro la ·s ua ipatogenesi. \ ' arie sono le teorie em esse dai vari autori rper spiegare lo svolgersi ·di tale malattia; ma an·cora oggi si può dire .che il campo della discussione è conteso dalla teoria di Vircl1ow (1856) e d8:-ll.a teoria di Cruveil;hi·er (1834). Seco11·do Vir cl1ow nella . trombo-flebite obliterante si ba in un primo tempo l'obliterazio·n e ·del vaso ye11oso 'Per un primitivo processo ·di trombosi, su cui si impianta in un secondo tem'PO il processo i11f ettivo che diV·erreb'b e così secondario. Cr.uveill1ier sois teneva invece cl1e 1per ottenere o meg·lio perchè ·Si stabilis.ca la trombosi a cari.co di u11 Yaso venoso bi sagna ch e in iun primo .t empo si svo·~ga un proceisso infiammato.rio, ·da 1cui di'Penderebbe il '.Pro·ceS'So ,di trombosi. La discussione intorno a .queste 1due teorie .si può dire ancora non co·m pletamente risolta. Certamente nel mass'imo numero dei casi il processo infettivo giu oca la ,p arte fonidamentale ed è pri. mitivo. Perch.è la trombosi si prodt1ca fuori di un processo infettivo è necessario, come la flebosclerosi n el caso che •Ci ha fornito argo.m ento a queste considerazioni , ammettere delle condizioni predisponenti parti•colari. E noto del resto che già l'arto iruf eriore sinistro presenta pr~isposizione alla localizzazione d'lebitica, sia essa flebite conseguente a malattie infettirve (tiJfo, pneumonite, ap.p endicite, ecc:), sia essa puerperale, sia essa osservata in operati 1

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appendice·ctomie, cure radicali di ernie inguinali, eoc.). Le ragioni invocate ·di questa 1predilezione non sono ben no,te, n:è !facili a 1definir;si. E probabile che essa sia in ~ap.porto con un circolo più lento, che si av rebbe a sinistra piuttosto che a destra: Per spiegare questa maggior lentezza ~urono e sono in,rocate: çompressioni della vena iliaca sini·stra da parte del ,s igma; coropreS-Sione da parte clell'arteria 1che la rico1pre; obliquità maggiore d ella vena iliaca .sinistra per passare al lato destro alla vena cava; assenza o insuf,f icienza valvolare. Più difficile ancora 1è stabilire il ;perchiè le flebosclerosi ·Si stabili.scano preferibilmente a sinistra. l\1a se le spiegazioni non sono sicure , si·curo è tl fatto anatomico e clinico. Da queste ieon si·derazioni mi sembra che la dia. gnosi da me ammessa (Trombosi t:r~aumatica 'Primitiva ·d elle ven e pro;fon·de della gamba e dell·a cosci-a, iprobabilmente in !Preda a tSclerois:i senile, trombQJflebite suecessiva d iiffusa ifino alla vena iliaca esterna 1dello stes so lato) sia co.m pletamente lumeggiata non .solo dal 1punto di vista anatomico, · ma anche ·da quello patogenetico. Dal punto .di vista .prognostico bisogna riconoscere che questa affezione iè molto gréllve, in quanto che espone a gravi pericoli e talvolta anche alla moTte l'ir1fermo che ne viene colpito. Si .deve tenere pr~e11te che se l'inizio idi tale forma morbosa ·è rapido , non è c osì il decorso successivo lentissimo. ·Caduta la temperatura, di solito per li.si, ·diminuito l 'e.de1na, scomparso il 1dolore, diminuìtn l'im'Potenza funzi onale, q·ua11do il processo morboso acuto sembra ·clin~camente . ri·solto ' si .devie ten er presente che può ·p ersistere il pericolo 1dell' e:nrbolia tar.èiiva (morte o infarto polmonare) o può avere origil1e un trombo di propagazione (recj1diva) . Di fronte a tali iniferrni, si deve 1praticare 1)erciò l'esame clinico cori molti riguardi, come vi ho mostrato nel caso attuale mantenere la riserva ' pronosti·ca per lungo tempo e non avere fretta a dimettere tali malati dall'ospedale o farli alzare. Il giudizio prognostico poi quoad functionen deve essere semp re r iservato. E a·ssai dif.ficile che il processo volga verso la guarigione completa in q11anto c.he è -cosa molto rara 1che non resi·du1 . o un edema cronico dell'arto o rigidità articolari, impotenze muisoolari, varici, el.etan tiasi per idi!· f1coltà di circolo, .ecc. Secondo alcuni autori in non pochi cwsi ' dovrebbe essere attuato il trattamento chirurgico; cioè la legatura a monte ·della vena o la éllper tura della vena e l 'ablazione del trombo o la asp ortazione in toto ·del tratto di vena trombizzata, previa dupli·ce legatura. T ale indicazione operatoria è netta .quando si 1

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XXXIII, FASC. 14]

SEZIONE PRATICA

tratti di flebite suppurativa o francament e settica (seno e giugulare nelle otiti medie, facciale negli antraci del labbro, ecc.) . 1M a tale trattamento non sembra indtcato nei casi, nei quali vi sia una notevole estensione d el 1processo morboso ed il processo infetti-vo sia attenuato ·con tendenza alla risoluzione spontanea. Per 1questo ed anche per l'età 1del paziente mi è sembrato ch e il trattamento più conveniente da seguire nel nos tro caso fosse l'assoluto ri'poso coll'arto in :posizione lievemente inclinata con solle. vamento del piede, con applicazione calda continua. Il risultato ottenuto è infatti buono. Alcuni chirurghi usano il trattaniento termoter~pico mediante impacchi caldo-umidi. A parte le macerazioni cutanee, tale trattamento è meno ae cettabile di · quello .caldo-secco, sia perchè è più d:iJflfi.cile manten ere con quello una temperatura costante, per il facile raffred•damento ·del materiale umido, sia per la n ecessità di movimenti dell'arto per avvolgerlo con compresse bagnate. Basta perciò usare un termO<foro o più termofori o m eglio ancora d elle borse d i a c·qua calda ap~licate ai lati dell'arto, e sul decor so dell e vene colpite. L'arto viene ricoperto poi ·di panni ·di lana, come 'ho praticato n el caso attuale. Data la lunga immobilizzazione necessaria è in dispensabile <Ch e l a articolazione dell'anca non sia n otevolmente flessa ed a.iddotta, cl1e il ginocchio sia in estension e; ma più ch e tutto bisogna provvedere perchè il ~iede non si .po11ga in equinovarismo, che può farsi spesso irreducibile. Qu esta .... <leformità del ipiede .descritta da taluno (Verneueil) come « piede torto flebiti-co », si dovrebbe piuttosto definire com e cc piede torto in flebitico m al curato » . Im:pedi·r e la deformità è facile : ba, sta mantenere il piede aid ari.gelo r etto sulla gam ~ ba ed im.p edir e la flessione delle dita mediante u11 plantare o un appoggio conveniente alla pianta del 'Piede. P er impedire l e rigidità muscolo-articolari, per favorire il ripr istino .circolatorio sar ebbe opportuno mobilizzare .p resto l'arto e praticare il massaggio. Ma dato il 'Periicolo di tali manovre, credo con·siglialbile ·di ritardarle con questo procedi. m ento: Assoluto riposo durante il perio do febbrile. Alcuni giorni dopo l' apires·s ia (continuare lu11go tempo Io studio meta.dico della temperatura) iniziare i movimenti .p assivi .delle dita del piede, praticare un massaggio lieve delle masse m uscolari lontane ·dal decorso delle ven.e trombizzate. Solo dopo un m ese può esser tn1ziata. la inobilizzazione delle grandi articolazioni (tibio-tarsica, ginocchio , anca) •dapprima passiva, poi attiva. Quando l 'edema sia quasi o d el tutto scompa.rso, avvolger e l'arto con fasci e di orespo mo.d ica, mente strette e fare prima .sedere sul letto il .p a · 1

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ziente colla gamba p endente dal margine del let· to, prima p er alcuni minuti poi per un tempo progres'Sivamen te maggiore .. Quando le condizioni di circolo e ·di elasticità muscolo-articolare siano notevolmente migliorate, si può p ermettere C'h e il .p aziente si levi e fa·ccia qu alche passo, spesso nei primi tempi con l 'aiuto ·d elle gru,ocie. 1Ciò non si farà .g eneralmente se no·n ,dorpo 40-45 ,g iorni 1dalla c.essazione 1della temperatura. P el r esto n·on 1è facile n1è conveniente dtar.e cifre gP.neriic he. Ci si .comporterà a 1seconda dei casi : lungh ezza e gravità del processo tfebbrile, estensione e gravità dell'ed ema, im·p ortanza delle vene trombosate, ·con 1d izioni generali del paziente. Naturalmente la cura preventiva e sintomatiea delle con comitanze morbose (polmoni , cuore, decubiti, .5tip·si, eoc.) ha un notevole va.lOT'e. Come cura successiva l'ioduro di potassio, i bagni caldi, le cure termali, ecc., possono arvere qualche importanza nel favorire la ripresa dell'attività funzionale, n el ridurre i postumi; ma il mi.g lior m edi.co di questi è il tempo, per quanto non sia raro avere anche a distanza di anni 8Jd osservare postumi definitivi non fac ilmente cmabili (edemi, elefantiasi, varici, dolori, piede torto). Certamente ,m olti idi essi :po,s sono essere ridotti, se Ja sorveglianza :ragionata del medico viene ese1citata basandosi su una d:iagno·si precisa e valendosi di tutti i m ezz1, che permettono di prevenire o di ridurre le conseguenze della ruffezione. 1

COMMENTI. ,, A. proposito di etero infezione di origine vaccinica. Ho l etto J,a coml1nicazion e de.I 1dott. Testa, sul Policlinico, Sezion e prattca, fase. 8, corr. anno, e, vista la note,·ole .scar.sità dei ·ca.is·i (in effetto .durante · 25 anni 1di esercizio 1professioniale no·n m i è occorso che il ipresente caso), -cr ed o non inopiportuno reniderlo noto. Avevo temtpo fa ' 'a.cicinato la bambina di certa· O. G. 1d1 G. e la !P1u·s.to.la v.a 0cini ca si era sviluppata r egolarmente. 1P er 1quietare la pi.e.cina che si lagnava 1sov.ente per la lieve reazione infiamm atoria al braccio , la mamma, aven dola sbendata, vi a:p1p o.gg·iò iSoipra la 1guancia d·estra. F osse pel 'Prurito 'J)TO·vo.cato tdal contatto o .altro, fatto sta .ol1e la ba.mibjna solff-vegò J..a iplistola suJla guancia ·della madre. . <\.lcuni .giorni d orpo alla 1sj·gnora O. G. si ·s.vilu1ppò 1sulla ·g uancia destra a 2-3 centimetri ieil'ca ,dalla corrispon:dente .co.m messura ltéùbiale una mag·nifioa rp.u stola va.iocini-ca, guarita regoJarmente dnpo un c':'rto tempo residu.a111do.n e la iben n·ota .cicatrice. Torino. Dott. CARLO 8Acco. 0

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IL POLICLI NICO

[ANNO XXXIII, F ASC. 14 l 4

. SUNTI E RASSEGNE. 1

SECREZIONI INTERNE. Modificazioni plurighiandolari nei tumori ipofisari. (J . .SzA.NTò. Deutsche med. Wo.cherJ,schrift, 15 ge11-

naio 1926} . . .

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Man ··ma.no che l'enid ocrinologia viene assumen. do un più ampio sviluppo, n·on è più possibile limitarsi a rilevare i disturbi relativi alle singole gniandO"le, ma è necessario tentare di .scoprire il fattore patologiico che sta alla base di essi. Lo stesso F alta :h a seguito tale indirizzo ·quando nel complesso sintomatico 1dell 'insu.fficienza plur1ghiandol.are .distinse la ~sclerosi multipla tielle ghiandole sanguigne e l'eunuJCo:iJdis.m o tardivo: la prima d ovu ta a modificazioni contemporanee di tutte le ghiandole endocrine, il secondo dovuto a malattia · primaria !delle ghiandole germinative. Anche altri autori, come 1B orchardt, ammettono che Ja insufficienza p luJ'lighian.dolare possa aversi come sindrome a s€, oppure come manifestazione di un tumore j1p0rfisario da parte delle ghiandole germinative, del timo, del pancreas e dei su rreni. L' A. cita come esempio due casi da lui osservati. In uno, un impiegato di 37 anni, si notav.a quanto segue: Maturità sessuale in.iziatasi a 14 anni, accresci1nento 1del corpo cessato a 18 anni; coniugatosi a tale età, ebbe 5 figli sani. A 26 anni notò che la barba ed i ba.fii crescevano scarsa mente, a .27 anni la potenza e la libido incominciarono a diminuire e si iniziò una cef al.e a che andò crescendo; tre anni dopo egl1i era del tutto impotente. All'esame fisico, si notava: altezza cm. 170, peso kg. 7@, estremità superiori spropor1'ionatamente lunghe; /Pelle, specialmente del \'iso, .gialliocia e:d aJP'Passita; d.ispo1sizion'.e dell'a•dipe a tipo f·e mminile. Viso scalìSo idi mimi·ca; !Peli asceltari e genita1'i scarsi, baffi e barba ri·dotti a :P·eluria. Tiroi>de lievemente ipoplastic.a , testicoli e pene normali, non si rpalpa la prostata. All'esame radiologico, si trova la sella tu rcica ingranàita; ii pavimento ca:de ri(pidamente in ...avtanti verse it seno .s fenoidale, all'indietro iè distrutto; il denso è · spinto all'indietro 1decalcificato assot' ' tigliato e scavato. Occhi normali, aumento ·dei riflessi prruondi; leggera diminuzione dell'atten• • ~10ae; non. s1 osserva ·g licosuria dopo sommini»kazione di ~00 g. 1a1 glucosio. Ira ,q4e.sto. ca&o, nella ·diagnosi differenziale si <lev0Re cG.asiderare l'eunucoiid:ilsmo tar·divo e la SiiOleresi multipla delle ghian·dole sanguigne. Il prime &i esclude per la mancanza ·di modiificazieni macrosce>J>iche ai genitali esterni e per il fatte .elle i primi sintomi aon furono soltanto ge. 1

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nitali (impotenza) , ma anch€ del si.tStema ner-.oso (cefalee); si ebbe soltanto un arr~sto di sruu ppo d.e i caratteri s-essuali secon1dar~ e non una r egressione. Ma nemmen o l 'ipotesi d ·e lla 'sclerosi sodidisfa del tu tto in qu anto c·h e ira il p r imo sintom o ipofisario (disturbo dello sviluppo d el corpo, arresto dei ·c aratteri genitali) ed il manifestar si d el vero ipogenitalismo sono decor si almen o w anni Si potrebbe anch·e ipensare aid una sclerosi mult~pla delle ghiandole associate al tumore ipofisario, ma man ca per la prima }'.esistenza di un (fattore patologico agente sull'organismo giovan e. 1

Nel secondo caso, si trattava d i un sarto di 27 anni che da tempo si lam.eÉ.tava di dolori alle mani ed ai pie-di, di facile stanchezza e da. qualche mese, di cefalea. Rapporti sess~ali iniziati a 18 anni, crescita della barba a 20 anni non ' però. abbondante. Leggera diminuzione di peso . A.li ' e.sa.me fisico, 1si o·sserva: altezza om. 154, peso kg. 52; scarsa l'altezza seduta (cm. 8@). Di•sposizione dell'a·dipe e forma degli arti a tiipo femminile. Peli scarsi; tiroide e genitali esterni n ormali. All'esame ra·diologico: volta cranica dj spessore normale; sella turcica, il triplo del normale, estesa eccentricamenie .con dorso reclinato e.d assottigliato. Oochi normali. Talora glicosu~ rja spontanea, tal'altrn. mancante anche dopo la somministrazione di 200 g. di glucosio. Reagisce con febbre alle ~ostanze !Piretogene; la temperatura oscilla rfra 35°,8 e 36°,4. Metabolismo basale normale; psiche tranquilla. 1

L' eievata pressione del liquor, le oscillazionl della· tolleranza per lo zucchero, la temperatura 1 subnormale ed il quadro ra diologico parlano per un -tumore -ipO'fisario. Contro la ·sclerosi m ultipla ·delle ghiandole stanno la lentezza dello isviluppo dei sintomi e la mancanza di cachessia. Il quadro € da ascriversi all'~popituitarismo, c·h e ·è però da consi·derarsi ·soltanto come una forma di passaggio. ' 0

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La separazione delle modificazioni proYocate dai tumori ipofisari in gruppi di sintomi può con·durre ad errori poichè, sebbene le singole sin. dromi indichino 1certe forme di manif estar:ion i cliniche, non lumeg;giano il processo l{>atQlogico che le provoca. In questi tumori, l'ipo-, l'ipe:np1, tuitarismo, la distrofia adiposo-genitali·s, la ~le . rosi multipla delle ghiandole, ecc., corrisp0Rd.on9. c;olta.nto a ~tadj di 'Passaiggio e non definitivi. Non si ·deve dimenticare che il tumore puà avere delle :fasi di tranquillità a cui succedon• idelle altre di accrescimento ipiù o meno rapido. Du. ra11te l'ingrossamento può aooodere che T~O disturbate sempre nuove porzioni dell'ipoti.st o dei centri cerebrali, sia. per azione meccaaica, sia per la chiusura delle vie che trasporta.& ill increti ·dall'1ipoti•si a l pavimen1o del terzo Teatri1


TANNO. XX.XIII, F ASC. 14] ~olo.

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SEZIONE PRATICA

Corri-spon dentemente, il quadro clinico cambia in modo lento ma continuo, riunendo alla fine tutte le differenti mani1f.estazioni. Così IPUÒ accadere che l'iperpituitarismo giovanile finisca per combinarsi con l'ipopituitarismo dell'età avanzata. Durante lo svilu·ppo, il tumore può poi simulare dei quadri clinici tipi-ci di cui l'origine 1p uò essere rivelata soltanto con l'analisi dei singoli sintomi e lo studio minuzioso del malato. La formazione dei caratteri sessuali secondari del resto, non decorre, a quanto sembra, parallela alle altre funzioni delle ghian1d ole germinative e può anche rimanere scarsa nonostante che ipotenza e libi-do siano normali, come si è osservato an~he .n~i casi 1 dell'A. Ciò, del resto, sta 1d'aocordo con i fatti sperimentali osservati da -d iversi autori che cioè nella spermatogenesi si possono avere degli stati eunucoi1cti ·e .con le :ved·ute di altri i quali ritengono -che il solo tessuto spermatogeno non possa adempiere a tutte le funZiioni interne dei testicoli. Siccome 1p oi è stato dimostrato che una lesione circoscritta ·del terzo ventricolo è suffici'ènte per provocare atrofia genitale, è verisimile che la funziooe d.elle altre ghiandole sanguigne dipenda non solo dai rapporti correlativi, ma anche

caso, accanto ai segni del tumore, si dovrà consi1derare.. il modo · di de·cor:so della malattia, rispettivarrp.ente i lunghi intervalld (anche idi diecine di anni) fra i singoli sintomi. Un altro -tatto 'è da !POrre in rilievo che cioè, nonostante importanti modifioazioni d·e lla sella turcica, manchino spesso i . sintomi classici , specialmente dal lato deg~i occhi. Si deve però .con~idera.re .che J.'emiano1 psia bitemporale e la limitazione del campo visivo si avrà soltanto in quei tumori c-he comprimono il chiasma e che hanno quindi una determinata direzione e localizzazione (tumori intra- e soprasellari, che crescono verso l'avanti) . Inoltre, è da tener presente che i disturbi f.unzionali dèl cervello medio han110 quasi la stessa importanza dell 'ipofunz:ione idell'ipofisi nella genesi della di.s trofia adiposogenitalis, del diabete insipi1do, ecc.; quin·di, anche in presenza di dati radiologi.ci positivi, si deve essere molto cauti prima di ·d!iagnosticare un tumore dell'ipofisi; tanto più che la deformazione della sella turcica si può avere secondari ame:nte anche in conseguenza di idrocefalo o di un tumore del terzo ventricolo. Nella diagnosi si deve quindi sempre tener conto id i tutti i dati e sipecialmente del ·decorso della malattia e di alcuni minimi disturbi costituzionali, come la dai centri cerebrali. Depongono in [avore di quesproporzione fra le singole parti del corpo ed i ste vedute anche i fatti ·de-g enerativi di tutte le.· caratteri eterosessuali, a tipo infantile. ghiandole en·do1crine riscontrati da Ascoli e da FILIPPiNI. altri dopo la distruzione di gran 'Parte dell'i'Pofisi, distruzione che va certamente connessa con Sui disturbi psichici lesioni del vicino cervello medio, ed alla qua~e van[\o forse riferiti gli accennati fatti ·d egena- nelle malattie delle ghiandole endoc1·ine. ratiTi. Rimarrebbe però ·da ,sipie&'are la ragione (C . ,ì\tl. ·CA~1PBELL. Endocrinoiogy, 1925, n. 3). per cui nei tumori ipo:fisari si abbia talvolta la Vi sono distuflbi psichici legati ai vari disturb,i degenerazione di tutto il sistema endocrino, taendo.c rini direttamente, altri in·direttamente. Le l'altra solo di una ,g hiandola oppure anche nes!una manifestazione da .questo lato; ciò trova la 1defic1 enze endocrine jpossono mettere in evti.denza alterazioni psi:chiiche latenti, come è probabile acsua verisimile spiegazione sia nella d'iversa ten, ' cadesse in un caso di Addison nel quale il ~enso denza dei tumori all'accrescimento, sia nella dedi fastidio, la sonnolenza, la depressione, erano bolezza costituzionale delle ghiandole endocrine. in tutto simili a quello che il paziente sentiva Di un'insmfficienza plurighiandolare in senso precedentemente .d urante ·g ravi indigestioni. Tastretto nei tumori dell'i'Pofisi non si 'PUÒ 'Parlare. lora il disturbo psichico dipende dalla nozione Si può piuttosto asserire che nei tumori a lento della gravità del male che il paziente . ha. Ciò iViluppo si hanno, per ragioni tuttora ignote, delle modificazioni degenerative 1delle ghiandole san- con1duce a stati depressiv:i, i quali tuttavia possono essere dominati da una energica volontà, al guigne, accompagnate dai corri·SI>Ondenti sintomi contrario di .quanto (})CCade pei stati depressi.vi clillici. Questo quadro clini·co va differenziato costituzionali. dall'eunuco·iidismo tardivo in quanto che man.L'.I\.. riferisce alcuni casi di acromegalia in cui ca.mo :nell'anamnesi quei .fatti (trauma, orchisi aveva questo ·disturbo: in altri . si aveva solo te, ecc.). che sono capaci di turbare la !funzione apatia, o una certa lentezza ideatoria, o diminutielle ghiailldole germinative. Inoltre la ricerca zione della memoria. an&m1testica aiccurata finisce .col mostrare che il ' . Negli ipotiroidei ha osservato una certa pigriprime sintoma non si è manil!estato da parte zja, un disturbo -d ella ideazione o dell'attenzione, delle ~hian1 dole. 1Più ·difficile è la differénzia~io­ pei .ql1ali i pazienti restano inoperosi o qua.si, ma ne it ali• sclerosi multipla delle ghiandole, in tal 1

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IL POLICLINICO .

sono come assorbiti dall'i·dea di aver sempre qualche cosa •da fare. ' Nell'ipertiroidismo invece vi è un'ideazione rapj da, tanto che la. mente perde più o meno la facoltà di concentrarsi; i pazienti parlano facilrne.nte, e sembrano assumere un carattere ciclotimico. 1 .a cast razione invece tende a modificare il carattere da ci-clotimico in schizotimico. Talora porta , a. stati depressiv~ con tendenza al suictdio. Nelle 1donne l'ovariectomia non sempre modi.fica profondamer1te il carattere: talora permane un certo gra:do di desiderio sessuale, e il carattere resta allegro. Quantunque le gonadi abbiano una notevole importanza sul resto dell'organismo, bisog·11a riconoscere che nelle conseguenze p,~ichiche della castrazione concorrono parecchi fattori. Il diabete ha generalmente un'mfluen.za depressiva c:;ulla p.siche: 1è ·p iù · evidente nei periodi di gran·de deb'o lezza 1isica, e forse dipendente ùa essa. In parte d~ende anche dalla coscienza del male. I rapporti tra disturbi psichi·c i e ghiandol~ en docrine, q11antunque frequentemente ammessi, non sono ancora completamente stu,diati, e sono da augurarsi a tale intento accurate osservazioni coor·diaate dell'internista e -d ello psicl1iatra. DORIA.

ORGANI DIGERENTI. Sulla diagnosi dell'ulcera gastrica mediante le estrazioni frazionate. (O. ROMPE. Deutsche med. Wochensch.r ift, 15 gen-

naio 19-26). Sebben e, con l'uso delle ricerche radiologiche, la diagnosi ·d elle malattie gastriche abbia subìto notevoli miglioramenti, ipur e anche iper il medico sperimentato è spesso un problema di.f.ficile, talora . anzi impossibile senza o·p erazione, la diagnosi .differenziale fra ga·strite cronica, ulcera, carcinoma, anornalie diverse della secrezione ed e'rentualmente !Processi infiammatori della cistif.ellea. Nonostante tutto il moderno armamentario, noi non po.s·seidi a·mo fra l e ricerche .fi!S·i che ·e chimiiehe •Ull1 solo mezzo che, all'infuori di qualche raro quadro radiologico · tipico, ci dia la certezza 1della diag no~ . . Importanti ,dati (oltre naturalmente a quelli obbiettivi ed a .quelli subbiettivi anamnestici di cui · non dobbiamo mai fare a m en o e che dobbiamo apprezzar e n el loro giusto significato) ci sono of.ferti dai valori dell'acidità. Pure, anche per questi ci troviamo d a;van ti a r e;perti mo.lto va.ri : si trova iper-, ipo- ed anch e non tanto raramente anaeidità. Smithie.s trovò su 2168 casi, nel 2.6 % 1

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deficit ·di HCl, nel 23 % HCl libero al ·disotto dil 30, nel 41 % HCl normale (40-50), e solo nel 33.4 %. valori al disopra ·del normale. Si tratt31va però· nella maggior parte dei casi d:i .;valori ottenuti mediante una sola analisi, la .q uale riproduceva. quindi un solo momento della :funzionalità ga-' strica; viene dunque naturale il ritenere che, mediante le estrazioni f;razionate, ci si possa fare· ' un concetto più preciso del chimismo gastri.co, avvicinandosi maggiormente allo scopo. In realtà tali ricerche vennero fatte ' abbastanza spesso in q11esti ultimi anni, senza però che si sia arrivati a.d un reale progresso in questo campo. L'.J\. dà la preferenza alla bevanda di alcool aI 5 % anzichè alla coniSueta .colazione di EwaldBo.ais, tpoi.chè in .que:sta -la p:re.genza di IP'a rti SO·· li.de disturba il d'unzionamento della sonda duo,denale. Egli os.s·e rva inoltre 1c he le opinioni sui risultati ottenuti con le e~trazioni frazionate variano secondo i diverisi autori. Chiasserini, seco·n . do il modo con cui si svolge la curva :per arrivare· a! punto di massima acidità, stabili.sce quattr0i tj.pi, nei . -quali ri·entrano tutte le curve di aci·dità normale e :patologiiea; la iformazione di una punta· ottusa indicherebbe per tale autore l'ipersecrezione ed una ev entuale stenosi. Katsch ammette che i valori normali idi acidità non vengono sorpassati dagli stomaci patolo,gici. Weitz trovò nelle· frazio11i dei valori alti di acidità eh.e duravano poco e che non potavano venire ri-conosciuti me d.i:ante una so1la e~trazione. Ultimamen te vVàndorff trovò che, somministrando soltanto 400 eme. dì ac-qua pura, si hanno, per l' aici·do clorid:rico li)t)~ro' valori ·di 15-30 e per l'acidità' totale di 25-40; (il massimo di aci.dità si raggiunge dopo 3/4 d'ora: fino a ore 1 e 1/2 : in iseguito si ha una lenta ·discesa- della curva. Nelle sue ri.cerche l ' A. ha usato la tecnica seguente. Al paziente si danno 300 eme. di una bevanda alcoolica al ·5 %. Co.n temporaneamente gli si fa ir:tghiottir e la sonda duodenale cl1e. dev.e essere introdotta al massimo per 55-60 .cm. dar denti anteriori e che viene lfhssata' per mezzo ·di pflas,ter; in casi dulYbi si .stabil.ilSlce la :posizionedella sonda con la transilluminazion e. P er mezzo di una siringa Record si estrae il suc.co ogni 10 minuti nella prima ora e.d ogni 15 nella seconda, dopo che si è introdotta una certa quantità di aria n ello stomaco (1pex mezzo di rnovimenti ·d i pal1Pazione oppure ins ufflandola) allo scopo dl as·sicurare la miscela di ciò che il paziente ha ingerito. Questi viene invitatd a non inghiottire n è· saliva n·è sputo. Sul succo estratto 1si dosa l'acide· clortdrico per mezzo della fenolftaleina. L'A. ha dapprima lfa.tto .r i·cerche su soggetti normali ed. in seguito su quelli in cui la diagnosì era assicurata daJl'anamnesi e dalle -diverse ri1

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SEZIONE PRATICA

cerche oppure dai reperti operatori ed ha iP Ol provato il metodo in casi dubti. Egìi ila così stabilito diverse curve del chimismo gastrico fisiologico ed ha anche confermato il decorso già descritto, lento e ritardato, della curva nella gastrite in presenza del quale si può assolutamente escludere l'ulcera. In soli due casi I' A. lia trovato la curva rampicante (Klettercurv.e) iche, seconido Rehfus, sarebbe patognomonica di ulcera duodenale. Invece, nella maggior paxte dei 1p azienti con ulceri ottenne risultati che vennero poi co11fermati da ulteriori ricerche e che quindi, in unione con i dati anamnestici, possono considerarsi come :patognomonici. Si ha cioè un innalzamento cl1e si inizia improvvisamente, mantenendosi alto per una lunga fase, tutt'al più con scarse oscillazioni e poi discendendo rapidamente alla cu;riva abituale. Graficamente, Ia curva si presenta come un tronco di cono aippiattito, una specie di altipiano. L'altezza del ·valore di aci1dità sembra indipendente dal decorso ipoichè questo rimane uguale nell'ulcera iper- come nella ipoacida. Anche i rarp.p ortl col tempo non hanno importanza, perchè l'accennato decorso si può iniziare subito do1p o l'inge. stione oiprpure invece 2-3 ore più tardi, ma pur semlpre nella forma des.cli tta; J!on temrporaneamente al massimo di acidità, si ha ancl1e il mas-

probabile e deve essere i..:sato i!! t1.ltti i casi dubbi. Beninteso non si deve fondare la diagnosi unicamente sulla curva tipica poi~hè ·è ovvio che manca finora una esiperienza larga in modo da permettere un sicuro apprezza.mento del valore di questo segno. FILIPPINI.

Dell'occlusione acuta del piloro nel corso di stenosi. (D ELORE, DE ROUGEMONT

e

CREYSSEL ..

La Presse médi·

cale, n. 101, 1925, p. 1667).

In alcuni caiSi di stenosi pilorioa inte!'vengono delle mani•festazioni aicute di intolleranza gastrica assol11ta, ·caratterizzata da vomiti in.coencibili, che possono causare la morte ,dell'ammalato. In tali con·d izioni la ·diagnosi spesso si preci-sa tr..OOi e spesso non si deduce .in tempo utile l'indicazione di flln interviento di urgenza, come nelle sindromi occlusive degli altri .segmenti del tubo di•gerente. 1Co1sì si .spiega I' alta mortalità nella rnag.g ior ,p arte 1degli interventi e .si ebbe la gua rigione solo nei casi nei quali l'intervento f,u precoce. Gli ·AA. riportano 7 osservazioni personali in indt'vidui ieon stenosi :pilori.che in .quattro casi beni•gne, in un caso 1da aderenze .consecutive a colelitiasi, ed in ·due caisi da tumore; intervenne simo di dolori. Il m8Jssimo di acidità è di 20-110 $em;pre oltre la seconda settimana dall'inizio del di HCI più eleyato che la c ur,·a media ed ha una ,romito incoercibile, in media tra il 150 e il 25° durata di 30-90 minuti . La curva dell'HCl libero decorre neJl'insieme giorno, ed in condizioni ·g ravissime 1degli infermi; parallela a quella dell'acidità totale e solo ne deebbe ·i n 5 casi la morte nei ,p rimi giorni 1dall'intervia nei casi di gastrite con abbon·dante secrevento, in un caso (1di stenosi neoplastica 1del pi. zione di muco. Nella maggior parte dei casi osserloro) morte 1dorpo ,u n anno per ·g eneralizzazione vati, il succo gastrico era li.mtPido ed incoloro codel tumore ·ed in 1u n sol caso .J a guari,g ione. me l'acqua e soltanto in alcuni casi con bassi Gli A/\. fanno notare come l'occlusione acuta valori di a;cidità aveva un ·colore verdiccio in con- del piloro si !POSsa avere tanto in sofferenti da seguenza della miscela di piccole quantità di bile; lunghissima data di 1di1st:urbi digestivi, quanto in in tali casi si aveva anche ab·b ondante secre- indivi.dui nei 1quali l 'occlusione acuta del piloro appare .c ome accidente iprimario. zione di muco. L' .L\. ri1)orta alcune osservazioni in cui le curve In un primo cperiodo il sintoma capitale è coerano tipiche per l'ulcera; in un altro .caso, la stituito dai vomiti, poco abbondanti, ripetuti, imcurva era fortemente sosrpetta per la · gastrite e pellenti, sopraggiunti sipontaneamente pi giorno non Io era affatto per l'ulcera; siccome il pazien- o di notte, con interruzione dell'alimentazione e te, nonostante il trattamento continuava ad avere a·d acces·si ,ch e si rinnovano 1sempre più frequendolori, lo si sottopose all'atto operativo ir1 cui si temente di ora in ora; dolore gastrico. All'e[piga. ebbe un reperto 1del tutto negativo per l'ulcera . strio s i designa lo stomaico teso, 1duro, animato (in atto o guarita) dello stomaco .co .rie del duo- .da. onde 1peristaltiche attive. Condizioni generali deno. an·cora buon·e. Si deve quindi ritenere che, · in complesso, il I vomiti simili a .quelli incoercibili delle grametodo delle estrazioni· frazionate è quello di scel. vide non .cessano nè col riposo, i1iè col digiuno, ta 'Per orientarci con sicurezza sul funzionamento nè con medicamenti. Il ..sondaggio ·g astlico puù dello stomaco dal punto di .vista chimico; comun- ri'Uscire ipoco !fruttuoso per particelle .solide di que, esso è indubbiamente superiore a quello che alimenti ingeriti ·i 1giorni precedenti, ostruenti la • sonda. Tali infE>rmi a.perati in questo (primo {Pecomporta una sola estrazione. Esso inoltre, in casi difficili ci ·dà la possibilità di porre la diagnosi riodo guariscono di regola. 1

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[ANNO XXXIIl, FASC. 14J

IL POI:.ICLINICO

Dalla seconda settimana si s trub-iliscono altera.zioni progressive de11e .con.dizioni .generali. I vo1niti po.ssono 1Coes1sare del tutto, subentra uno stato 5emicomato.so, il re-S{Piro diviene frequente, il a:>ol so si a,ffievoli.sce ; scarse tUrine, a volte anuria o albuminuria. ·Lo stomaco si vuota del s uo contenuto, .si rim·p iccoli.sce ; jn al·cuni 1si rha la morte senza n (}ppure poter tentare l'intervento, in altri, n ei quali si interviene, si .n ota .che i tessuti superfj·c iali sono esangui, lo stomaco si presenta cian otico, violaceo, e nonoiStante un lieve miglior amento dOipO l'intervento rSi ha la mo.r te. Tale quadro è ·del perio·do di inanizione e d'·i ntossica· zion.e, in entre il 1prin10 s i di.ce di vomito incoerc·'i bilP.. E siste costante·m ente nel ~iloro una lesione ana tomj ca, sia essa com·p ressione estrinseca a:>er flogosi d elle vie biliari, rSia rper ulcera o neo.plaSllila drl pilo.re. Giammai si eb·b e per spasmo da ulcere della piccola c urvatura. Dietro a ll'ois tacolo sl 110. i•p ertrofia 1 d ella rn:u.scolare, che si presenta }ri.du rita •p er J'ed·e-m a, .come cartone rammollito: mu·c osa, so!Pratutto 1dell'antro !pilorico , rosso-carminio, infiltrata, desquaim.ata; sierosa 1uctda, fri abile. Cianosi dei vi1sceri .contrastante con l'asipetto anerr1ico ·dei tessuti de1la parete addominale. Col d etermir1arsi 1dell'ocic.Jusione all'osta;coJo ipilorico .si aggiun•g e, se·con·d o gli AA. , lo 51pasmo secondario, .da riportar.si o all'intossicazione o alJ'j nfezione. Più !I)TO·b abile qi.1est'uJtima per l'aspetto infiammato ·dello stomaco , per la 1coe.sistenza .s pesso di inifezioni n el .cor.so di gaJStriti ulcerose o corr1e comp·l icanza idi neo'Plru~mi, per la coincid enza a volte di s i•m ili disturbi n ei iperio·di di cambiam en to idi sta~gione quando sono 1più fr eqt1enti le infezioni lboc.cali o 1digestiv.e . S econd o gli .~./\. è l'infezione a cuta 1che !porta all'occlusione. Ad aggravare le 1con.dizioni generali interven gono l 'inanizione, la disidratazione, l 'intoissicazione, qt1est'ultima per maggiore assorbimento dì pro1dotti tossi·ci attraverso la muco·sa gastrica aJt erata, o ip·er assorbimento del d.uo-d eno, quando 1 passino ;piccole quantità di contenuto gastri.co tossico saltuaria·mente a ttrarverso il !Piloro. E .ciò spi·ega la rno.r te 1degli jnfermi o,p erati •di gastroen terostomia nel 2° perio·do, di inanizione o dj into:ssicazione. Da .ciò -si deduce la n ecess.i tà di una sollecita djagnosi. ,R i.chet, Le Noir e Jacquelin attri·b uiva no il vomito i n·c oer cibile nel col'lso d1 ulcera gastrica a;d insufifi cienza epato-renale, e perciò il trattamento n1edi co avrebbe un'azione rapida e.d efifi.cac·e. Nel primo stadio d ell'ooclursione acuta del piloro si p·uò ten tare tale ct1ra, ma ,q.uando es•&a è inefficace bi.sogna d' u~g·enza, sen za attar·darsi, drenare 0

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lo .stomaco, con una gastroenterostomia, che gli AA. ,consigliano di praticare col bottone di Jaboulay. E indi.sip·ensabile evacuare il contenuto prima di s tabilire l'anooto·m osi. . •

JURA.

TERAPIA. I I trattamento della pa1·alisi

con la 1nalaria. (NONNE.

n:I edizinische

Klinik, 4 dicembre 19-25).

Il Nonne in questa conferenza detta alla riu. n ione annuale dei neurologi e psicl1iatri tedes·c hi espone i risultati delle sue eStp erienze sul trattamento della parali·s i progressiva con la inoc·ul~ zione •dell'infezione malarica. Sottopose a tale tTatta mento 450 paralitici e 30 tabetici, e nei 322 ·caisi cl1e 'Potette seguire per un certo periodo, • constatò la guarigione n el 30 %, ossia la stessa per·c entuale otte.nuta da altri autori. ,S'intendono guariti coloro che 1dal punto di ·v ista mentale s1 • !possono .con·siderare praticamente normali ed in graido di a ttendere alle loro occupazioni ed al loro m estiere. P er 1que1 che riguaDda i1 risultato del trattame11to i1egli altri pazienti il Nonne trovò che la percentuale 1di coloro cl1e ritornarono capaci is olo ai lavori di poco conto, cl1e non era110 più bisognosi idi ricovero mani·comiale 'Pur restan·d o i11idonei a 1qualsiasi iaivoro , e d i11fine di coloro ch e non migliorarono affatto, ·era analoga a quella ottenuta 1da altri clini·ci. Tra i pazie11t1 che g u a r irono fino al punto da. recuperare i ntera la -crup acità di attendere alle primitive mansio11i ·vanno ricondati : un capotre110 .. il capo di una gr9-llde azienda agricola, u11 i1eg·oziant.e n el Su.d A!ftica, un professore di ·seminarlo, un gran.d e in·dustri-ala, u11 fabbricante ·d i organi, un maggiore d ell'<?sercito , la moglie di un nledi-co . 1L 'e.s perienza ·ha dimostrato ·Che p osso.n o avere lln decorso favorevole anclhe quei casi c·h e si :presentano fin 1d al principio ·Co11 uno stato demenziale. :r'u ttavia .quando la ·d emenza rè 1g ià bene S\'i luppata, ossia .quando. è 1passata allo .stato cro nico, il ri·s ultato è ·n egativo. Ed in effetti reagi~ scono meglio i ·c asi nei .quali il trattamento è stato praticato nel periodo i11iziale. Fortunatam ente ora si è in grado idi' diagno.s ticare la ·p aralisi progressiva al .suo primo manLfestarsi. Nei 322 casi trattati ·con la malaria si ebd)ero 2i6 1dece.ssi ossia 1'8 %. In 13 tSOggetti la causa 1della morte fu l 'insufficienza cardiaca dovuta alla esi· s tenza rd i aortite si.filitica; in 9 casi la morte fu d eterminata da bron·copulmo11ite, pt1lnionite, em·bolismo pulmonare, sepsi ed ileo paralitico; e 4 ·soggetti m or irono per malaria, p1er chiè fu loro iniettato il sangue di u11 in·dividuo che aveva sofferto terzana tropicale. 0

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[:\NNO XXXlliJ, FASC. 14]

SEZIONE PRATICA

L'eSjperienza .ha dimostrato che le norme che si devono seguire nel trattamento della paralisi proa mezzo della infezione malarica sono -lezressiva ' seguenti : 1) I paralitici inoculati con la malaria devono consiid.erarsi come malati gravi, e 1devono per. tanto essere curati in ospedale o ·cliniche e ogni giorno visitati dal medico; 2) I pazienti deboli non devono essere sottoposti al trattamento malarico; 3) Si devono adoperare esclusivamente ceppi di terzana mite, .la ·c ui diagnosi sia sta:ta accertata mediante parecchi tra.pianti; 4) Il sangue 1deve essere .quotidianamente esaminato, 'Per interrompere la cura quando si con.stati che il sangue Jè stato invaso dal parassita malarico; . 5) Jl paziente •deve essere dimesso solo quan1do 2 guarito della malarila. ~ei casi esaminat~ solo eccezionalmente si trovò la milza ingrandita fino aid essere palpalbile. Non di rado però l'area splenica si trovò sensibile alla pressione. E interessante il fatto che lo stesso ceppo di parassiti raramente 1dava la ·m ed.esima forma febbrile: in un soggetto si aveva il ti!)o quoti1diano, in un altro 1quello terzano; .f orte brivido e febbre alta in uno, l'inverso in un altro; in alcun i casi gli accessi febbrili si ripetevano con i roed.esimi caratteri, mentre in altri si ruvevano sensibili variazioni. Si constatò an-che che un ceppo il quale produsse alte tem·p erature, forti brividi e colla&so, in alcuni casi provocò forme febbrili lievi. In due ·casi non si ebbe alcuna reazione ancl1e dol(>o ripetute inoculazioni; in un caso il brivtdo e la feb,b re cessarono spontaneamente e non si ebbe alcun'altra reazione alla reinoculazione. I fatti su oo-cennati fanno ritenere che la gra. vità e la forma della malaria non dipendono dai ~ aratteri del parassita ·m a \d all'organismo ohe l'ospita. Allo stesso modo il decorso e la l ocalizzazione 1della sifili-de non dipen~ono dal tipo dello ·s·p irochete. Al rigua1~do Nonne esprime l'opi11ione ·ohe la 1di!stinzione tra ·spiro.chete n eurotropo ed organotropo ·sia inso stien:Ubile. Il miglioram ento clinico dei paralitjci non fu sem'Pr e in rapporto all'altezza della febbre ed all'intensità del brivido. In alcuni ·casi -comparve un evidente miglioramento delle condizioni psichiche durante il perio1do febbri1e, ma nella maggioranza dei casi il miglioramento si ebbe 1dopo alcuni giorni ed anr-he 5ettimane, e ·q·u alche v1 )lta ·dopo mesi e anni. In alcuni casi si ebbe un considerevole peggio. ramento dello stato mentale sia 1durante che 1doipo :la cura. ' Mùhlens ha sug,gerito di 'ospendere la c11r;:i 1

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quando i plasm o·d i circolanti nel sang·ue diven~ tano molto nu·merosi e raccomai1da perciò id i praticare l'esame del sangue ognj giorno. Nonne ha constatato cl1e si può veri.fiieare• il collaisso anche quai1do i. plasmo1di co11tenuti nel sangue sono poco 11umerosi e cl1e viice.vier,s a moJti .ca;si decorrono benignamente malgrwdo i numerosi pa~ rassiti contenuti i1.e1 sangue. ·P ertanto anche n el caso in quistione ciò che 1deve fornire il criterio direttivo della condotta è il qua>dro élinico. 1 ' \ agner von Jauregg .con siglia per i :sog·getti meno resistenti di praticare la ·cura in due periord i con l'interruzione di parecchie settimane; di mitigare il decorso dell'infezion e malarica con la sommi11istrazione intercorrente di 25 cgr . .di cl1inino; ·di praticare l'inoculazione per via i.n tradermi·c a, ·con cui spesso si evita il tipo lfebbrile qu otidiano. Nonne ha trovato che questi sugg·erin1e11ti ,·anno seguìti. ·Sl<alwei.t 11a esaminato il sangue dei paralitici prima e dopo il ·periO'do febbrile. .E gli trovò ·cl1e dopo l'a ccesso si ì1a u11a forte linfocito.si, che persiste a lungo e sco·m pare generalmen te per li.si. Nei i)aralitici nei quali all'inoculazione malarica segue la remissione , la formula leucocitaria div enta s imile a queJla .della siifilide ·cerebrale. E nota cl1e in .quest'affezione c'.è lirufo·citosi, m entr e i1ella paralisi. progressiva c' è li11fopenia. ·S kal\veit venne perciò alla conclusione c·h e l'infezione rn a lari.ca intercorrente sct1ote il rapporto tra viru13 sifilitico ed organi·sn10 , per cui il paralitico è in gi·a do ·di reagire ·come u11 luetico t~rziario. E stata ancl1e dis.cussa la 1quistione •se il trattamento malaTico esclu1da .ia .c:µra 1specif~ca antil uetica. Wagner \ron Jauregg ritiene che si.1debba st1ccessivamente ,sommi11istrare il ,s alvarsan, altri ·co11sigli.a110 il m ercurio e il bismuto. 1N'Onne ha messo in prati-ca ·q uesti Yari metodi e . non sa a quale dare la preferenza. Egli ha avuto buoni risultati anche ,dalla .sola ct1ra ~peciifica, senza inoc11lazione di malaria. ~ aniche i11 ·di·scussion.e la ·q uistione se il trattamento malarico deibba ri'Petersi. Al rigua1~do non si possono dare norme ,g enertcl1e, l)erchè tutto dipen1de dal comportamento dei si11goli casi. Non ne opina che l'inoculazione ·debba ripetersi non ap. pena si manifesta UI1 peggioramento. Il r eperto 1d·el ltqt1ido cefalo-rac·h i·diano spesso non va ·d'accordo ·con il quadro clinico. Nei casi nei quali si ha la guarigione clini·ca raram ente il liquor dà un reperto normale. Straussler e Kos.l<inas che esaminarono il ma. teriale di Wagner von Jauregg trovarono .cl1e le remissioni ·Clini·che 11anno la loro corrispondenza nel reperto anatomico. Essi trovarono in un gran numero di casi, 1011.e avevano subìto l 'azio11e di oltre 5 accessi malarici, S1Carse lesioni i stologi1

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[ANNO

IL POLICLINICO

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che, e per qualche caso .p otettero aididirittura concludere per la guari·g ione anatomica; in più di un terzo dei casi esaminati trovarono un reperto che dimostrava la regressione delle alterazioni istologiche. I detti at1tori ril.evarono .ch e non si trattava di una vera guarigione, ma di una remissione del quadro istologico. Il carattere del1'in'fiam·m azione si era alterato dan.do luogo a.a un processo infiammatorio alla Bier, provocato dalla malaria o direttamente o dall'attivazione dell'organismo verso l'agente patogeno. Dal materiale ·di Nonne furono esaminati da Pette 14 casi, nei quali la morte avvenne durante o subito dopo la cura. Egli trovò che il reperto anatomico non si dif·f erenzia da quello abituale. I casi di tabe trattati dal Nonne con la malaria furono 23. In alc uni casi si ebbe un evi1dente miglioramento. Ma nella maggioranza dei casi 1 -sintomi radicolari ricomparvero. Anzi talvolta d'U-rante 1 accesso febbrile i dolori lancinanti e le cri·si .g astriche si aggravavano, ricomparivano ·d i nuovo o anche si manifestavano per la prima volta. Dalle sue esperie11ze Nonne ha riportato la c onvinzione ch e la inoculazione della malaria deve essere constderato il trattamento d 'elezion e del' a paralisi progres<Si,·a; per la tabe non si può giungere alla medesima con clusione. 1

OR.

MEDICINA SPERIMENTALE. Rice1·che sperimentali sul sintomo endoteliale.

XXXIII,

FASC.

14]

subordinati. Le reazioni stesse consistono in va-. riazioni funzionali id i permeabilità della parete caipillare. L'esame 1diel fenomeno endoteli'a1e con la stasi incomp1eta permette di studiare lo stato funziona1e delle pareti 1capillari. Così negli stati di ipertonia e nel morbo idi Basedow gli .stimo:ll termici sono suf'ficienti a determinare un aumen to della permeabilità. iPortando a c ontatto ·c on le regioni cutanee sottostanti al laJCcio, dell'·a oqua riscaJdata a 50°, ·an<Che nell'uomç> normale le petecchie ·c ompaiono più numerose, più grandi e rpiù precocemente nelle r.egioni riscalidate, che non in qu·elle omol0tghe rd ell'altro arto ; mentr·e nelle re~ gioni non a .contatto con l'acqua .ca1da le ;petecchie sono m en o numerose che non nelle regioni omologhe .dell'altro arto. Questa azione indiretta inibente le emorra:gie si osserva anche se si fa agire lo stimolo termico nelle regioni al di sopra :del la0cio. Ainche nelle regioni i:riritate- col fredrdo si manifestano delle vetecchie, tanto più precocemente 1quanto 1p iù intenso è il raffreiddam•ento; però le petec.c hie restano sempre rare e piccole, al 1contrario d i quanto ·s i osserva per l'applicazion.e di calore. ·Nelle regioni su cui non è direttamente appli1c ato lo stimolo 1d·e l fred1do si m.a nifestano emor11agie imponenti; l'azione indiretta dello .stimolo del lfredido 1è quindi op!)osta a quella che si ottiiene con lo stimolo ·del cal·do. Uno s timolo traumatico meccanic o eseguito senza determinar.e lesionj d ella .cute, provoca la comparsa di numerose emorragie nell'arto sottoposto· a stasi inco.mp·leta; emorragie .c·h e compaiono oltrechè nei punti direttamente lesi anche nelle altye regioni (azione in diretta). Stpe.sso nell-0 regioni r direttamente lese meccanicamente,1 si mani·f esta un edema locale in forma di infiltrato che o a:st>u. m e--st1bito un eolorito bluastro, op1pure nei giorni su·ccessivi mostra un colorito ·g iallo vel'dastro. 1

\J.TERHOFER.

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Munchn.

"flt.f ed.

Woch. , n. 43, 1925).

La stasi ·determinata da un l'aJccio ohe inibisca incomrpletamente la circolazione di un arto provoca anche n.ei sani la comparsa di emorragie cutanee qapillari nelle regioni al ·di.sotto del la·ccio. In gen erale le peteccl1ie si ottengono più facilmente, più precocemente e più numerose nella donna. Praticando in ·due arti omologhi, una sta>si di eguaJ.e · pressione e durata, si 'Pro,r-0cano delle emorragie simmetricamente eguali per grandezza, numero estensione e tempo di comparsa. Pevciò ' l'osservazione simultanea dell'·ef·f etto della legatura su due arti omologhi p ermette di ·d imostrar<> rapporti tra la comparsa ·delle petecchie e gli stimoli termici, meccani1ci, do.loro'si. ·Ques ti stimoli influenzano la comparsa di emorragie ·sia lo·cal m ente (nel1'a r egione in cui vengono applicati) che in punti lontani. L'influenza locale permet~e di riconoscer e l' esiste11za di u11 com1plesso meccanismo r egolatore periferico, l'influenza lontana si compie con l'intermezzo di ' 'ie nervose che con. a ucono gli stimoli locali a centri midollari \rege. tati,ri e da qui ai territori capillari a •questi centri 1

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POLLITZER.

CENNI BIBLIOGRAFICI. L a questione sessuale. Fisiopa tolog·i a, sociologia. e legislazione sessuale. ì\1i-

GIUSEPPE M ARIANI .

lano, Soc. an. iJ.stituto editoriale scientifico. P'P· VIII-457. L. 50. f: questa la. 1prim1a opera organica p·u bblicata

i·n Italia sulla ,qu•estione se~suaJ.e e ·dobbiamo es~ sere g.rati al giovane cl ini•co ·di Bari di avere affrontato un .cosi arduo tema, di averlo esaminato sotto ogini ip·u nto •di vi sta e di averlo svolto in mo,do vera.mente com·p leto e magi.strale. L' opera •s i compone di due iparti: la prima ~ un esam•e obbiettivo dei 'Vari aspetti della questione, dei legami fra il 1modo di esser e di ogni individuo e la sua personalità sessuale e quindi 1


[ANNO

XXXIII, F ASC. 14 J

48~

SEZIONE PRATlt:,\

lassi a11tiven-erea, per mezzo ·d ì uno speciale uffidei rapporti fra Je !Più diver.se espressioni della ·vita sessuale e. le svariate fo·rm-e ·d ella v.ita socio alle dipen·denze dirette del medi·C-O ca-po muciale. .~ttraverso lo stu·d io dell'evoluzione storica nic1pale coa,diuvato da uno o più specialisti titolati. e sooi.ale della sessualità, della gen·esi e dell'evoCon1e si vede, il Mariani è quel che si dice un luzione biologica dell'amore e ·d·ell'evol1u zion·e costitutiva della sessualità sociale, l'A. affronta il liberista ed auspica nelle sue conclusion.i la rea problema del matrimonio, dell'amore libero .e del11 zzazio11e, nelle loro lin€e generali, dei postulati la prostituzione e .quello, che ip·uò consi•derarst di t1na scuola che ha se·m ·p re tenuto a scindere il come il perno ·della .questione, delle malattie in- 1pra.blema sanitario 1da quello d·el1a tutela dell' o•r , fettive legiate all'atto ·s essuale che egli, con pa dine pubbli.co e del buon co1stume: problemi che rola più ap1pro1p riata, chiama intersessuali stu - 11anno -scopi e lfi.i1.alità diversi e la oeui soluzione r1ct1iede, com' è i1aiturale, m.etod.i e ipersonale didiand-01ne, da maestro, il· valore in·dividuale e sociale, l'origine e la drflf·u sion e. stinti fra di loro. Checchè .se ne possa pensare dai così detti r eNella seconda parte il Mariani prende in esan1e golamentarj sti, questi concetti vanno ·segn·alat1 e riassume lo sviluppo e lo ·stato attu·ale ·del mosia pe!' la gran de -aiutorità e competenza dell'·A., vimento sessuologico, esamina il problema eugesia ipereh è il Mariani è un sifilograf o e propriC\ nico (profilassi contro i fattori patologici eredi fra i sifilografi si trovano, in Italia almeno, i tari), dell'educazione sessuale baJSata soip ra 1 a 'Più accaniti 01ppositori a questa COil'rente lib.erale conoscenza jntima e diretta dello sviluppo ses. suale nei vari soggetti ·ed estrinsecantesi come ·c he forse sarebbe più opportuno definire ·u mana e razionale. opera stimolatrice delle tendenz.e normali ·ed utili Ma a parte ,questo, il libro .del Mariani rive 1 a ed inibitrice invece sull.e tendenz·e .a normali e la profondia comipetenza dell'~"'-. in tutti i rami di dan·nose in rapporto con l'i:mipulso sessu•ale ed qu•esto grave argomento, la sua completa prepa· in genere ieon la vita psichica :Lndividuale. Questo è certamente uno ·d ei più interessanti razione nell'affrontare lo studio, e lo 1sipirito larg.o e sereno .cl1e ispira tutta l'oipera e la pervaJde di capjtoli di tutta l'opera, ·denso •di osservazioni e lumeggiato com'è dallo studio delle 1Più recenti ·Un senso di umanità e di calore c:be ne renid e la lettura più ·C he mai attraent:e e piena d'interesa:e. dottrine sulle sindromi ormoniche. L'oper a è de dicata alla Società Italiana per· 10 Ad esso tiene dietro il quarto capitolo '' ipatolostudio .ct·elle questioni -sessuali, alla Società Itagia .ed igien•e sessuale n, integrato dallo stuidio liana di eugeni1c a ed eugenetirca, alla Lega Itad€i 1provvedimenti l egislativi LSia nel campo saniliana contro il vre ricolo ·venereo, alla Società tario p·r opriamelllte ·detto, sia in •quello della !preItal1 ana di •dermatologia e sifilogrrufia. Nessun videnza socia.ile e della tutela del buon ·costume. dubbio 1che 1da l-1n liibro così iprofondo e così .J\ questo proposito l' A. si di-chiara 1per l' a·bol1, sentito, questi s.adaJizi saipranno trarre nuovo e iione del1e case di tolleranza, ;per la lotta ad 'più forte incitamento a proseguire « in un'armooltranza contro io 1sfruttam·e nto della donna nel nica fusione di tutte '1e energie itaiiane » nei loro rampo ses5uale, per l'abolizione di .un a specia1e stu.di, n elle loro riceflche e nella loro 01pera di polizia d ei 1costumi e 1Per .i1 trattamento delle r~rlenzione 1so-ci ale. n1alate veneree (a1l'infuori natur.alment.e da ogni V. MONTESANO. qnestione che si ;riferiJsca ai -reati comuni od alla presenza di stati psiidhici de.gener ativi) sotto H . l\10NTLAUR. Syphil1s ac·quise. Les consultations un punto di vista .sanitard.o, a lla ~tregua dei majour11alières. •C. !Doin e C. éditeurs. Paris 1926, 1ati ven€rei, con qualic he restrizione 1per quelle 'P. 300. -donne che, sti·m olate dal loro is tesso interesse o a ciò ~ostrette rper misure id i oI'dine pubblico, in Piccolo volume, ·d 'i111dole wssolutamente pratica, seguito alla d eliberazione -di uno .speciale cominel quale la materia è esposta in modo su.ocinto taito ispettivo misto, vengano a far parte di una e sotto la forma di consultazion.i, ognuna delle ' classe di p.r ofessionali •da consi·d erarsi al1a pari quali .corris·p onde ai sjntomi capitali della sifidi in·dividt1i sottopo.sti ad 1UJno sp~ciale regime s aliide n.elle sue fa:si più abitu·ali ,e in cui sono nitario e in relazione ·con i iparticolari conti-atti esposti i motivi della consultazi-0ne, la diagnosi sessuali ·da. esse sttpulati ordinariament~. -differenziale, le eventuali complicazioni, ecc. Pre cedono {rue crupitoli sulla generalità de1'1a I:apera. •di vigilanza ed il regime sanitario sp-ejnfezione e sui \ ari 1m eodicamenti più in uso nella ciale aiccettato da queste professionali o loro imposto come condizion-e di l~ro esercizio, devt'es- -r.nra ·di essa: il q.uarto ed ulti·m o ca·p itolo tè de_1sere con cretato e p·r aticiato per cura .del1e autorità ·dj cato alla cura : trattamento rpreventivo, oura cosl detta ·di attacco, ·nel rperiodo primario e se municipali, seguendo con1cetti g-enerali di profi1

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[ANNO XXXIII, FASC. 14]

IL POLICLINIC.O

·ron·dario, cura del periodo terziario, dell'aortite, ·d ella sifil~de nervo.sa in genere e della paralisi progressiva in .sp ecie, ·della silfilide i-n gravi danza -e finalmente cura idei m.ala:ti .con s~ero-reazione ,, irrE"duoeibile » o nei casi d'i!Iltolleranza ai vari me.dire amenti. Nulla. ·di nuovo : ma il metodo sui generis e la chiarezza dell'esposizione ren dono utile ed attrae·n te la lettura •di qu•esto manualetto jJ quale va J)erciò con·sigliato ai medtci priati1ci •e a coloro ·che vogliono iniziarsi allo stu1d io della sifilografia. \ V. MONTESANO. 1

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,,,. ScHOI.Tz. Di e irin·ere Behandlung der Haut, krankheiten. H a ll e a. 1S. 1925. Carl Marhol·d ed., p . 37, seconda edizione. 1

QuestD lavoro .fa parte 1della 1c ollezione di monografie di dermatolog·ia . e .sififord olo·g ia i>ubblicate a c ura dei 1pro,f e.ssori Jada;ssohn e .Pililk.u s e d è una rapida rwss.e gna idei si:stemi di tera·p ia interna nelle d·ermato.si dai tempi ·Che precedettero fi el1Ta, quando le malattie cutanee si .consi dera, vano essenzialmente quali :s:ilntomi o conseguoo.ze di alterazioni dello ,stato gienerale, sino ai no.strt giorni, in cui venlilero in omor-e le teorie i'mm1Unitarie, chemioterapiche .e la do·t trina d·elle glandole 3. secrezione interna. L 'A. pTend.e in esame amz.itutto le dermato·si legate a malattie di or.gani interni o ad una data alterazione rdellO stato generale (morbo •d i Alddison n elle lesioni d·elle caps ule .surrenali, lo xamt on1a nei diabeti•ci, il prurito ·n egl'ittertci, l·e baIaniti e gli eczemi ·g enitali !Ilei dia:beti•ci, e:cc.), poscia le iderma:to:si in T~p·porto alle iJiltossiieazioni ed alle autointo&si cazioni (eritemi medicamento, s i, .strofulo, prurigo, malattie cu tanee nella gra·vidanza, eczemi dei gotto.si) : il 'Pemfi·g o ·e la. dermatite erpetiforme; l'eritema ·essudativo, }'.acne rosea, l'herpes zoster, il lupu;s e1itematoso, oc.e. {T11 cenno 1pa r ti.colare è ,fatto sulla cura interna delle dermatosi parassitarie (immuno-terapia epecifi1ca, tricofizie, f,urUJ11colosi e so1pratutto nella ful)ercolo.si; chemioter apia nella sifili1d e e for.f>e nel lic h en ruber) e sull'azione del salvars.a n :hn numerose dermatosi, ,quali il lupus, il 'Pemfigo, il cosi Qetto sarcoma del Kaposi, la m jco.si funigoi·de, le bla.storr1icosi~ e dell'ars en ico in genere sopra nu1n-erose malattie reuitanee. Cl1iude il la' 'OIQ un rapido aiccenno all'u1so del j odo, dell'ittiolo e dello zollfo per via interna in d ennatologia. Lavoro .gjntetireo, assai b<ene ordinato ed interes.a11te anche come rapi·da ra:ssegna •delle m oderne vedute sulla ipatogenesi delle dermatosi. V. MONTESANO . 1

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RCCBDEMIE, SOtIETA MEDICHE. CON6RESSL Ospedale. Maggiore di Bologna. Seduta del 31 gennaio 1926. Presidenza:

plrof.

FRANOHINI.

Oasi di costola cervicale. Prof. C . GAMDERINI . - L'O. pres~nta una donna di 22 anmi, operata da due mesi nella quale da un anno er.ano insorti contemporaneamente forti dolori 1aJla sp·a.11a e al braccio sinistro• e un .singhiozzo 1nolestissimo. In seguito all'asportazione di una cost-01.a- oervicalie, .artic0!1ata sulla ia costola, sono oessati i 'd olori dell'arto e il si11ghiozz.o. P1~nta poi UJU secondo ma.lato di 17 .a.nni con gravi disturbi oircolla tori •p er oosto1a cervi.ca.ile s. Egli ha ,la mano gonfi1a , edematosa, .Dredd•a ; i fatti, degradando, si .estenrlono· fjno ,aJ ·gomito; il colorito dehl·e dita è oiianotico; non s.i avverte polso aJ1' avambr.aooio ed ail gomito. I ~ist111rbi , iniziatisi da d.ue mesi con carattere intermittente, sono d·a 10 giorni .p er1nanenti e, da allor.a, si è .a19giunto un d.o lore vioJ.e11to . L'O. si risorv.a di riferire i dati che gli swranno f01rniti dal reperto e dal risultato operatorio per l'interpretazione dei sintomi e s~­ eialmente della sorp.p:re.ssiocne del polso, la cui spiegazione è .ancor tanto discussa. L ' O. dice che in due .ann:i egli ha osservato altri due casi di disturbi dia costolla soprannumler.amiia, che non h.a potuto rintraccia.re. CoNTI. Porta un contributo di .quattro casi ·t'lSServ.ati durante il servizio di aiuto .a ll'OspedalG M.a.ggiore e nella pr.atioa privata. Propende a spiegare j} singhiozzo del caso oitato dall'O. com.e eff€tt9, di irristazione del simp.atico cervicale. FRANOHINI . Crede che oerti disturbi nervosi (dblori) aoco~pagnanti ta.lora le costole cervicali possano spiegarsi con l'ammettere concomitanti lesioni '---~ articolari <IDoniche di tipo deformante de1La colo11na vertebrale, le quali sono più frequenti che altrovie precisamente nei tratti di passaggio fra l'un segmento e 1' ailtro del1a colonna. Qu,a nto, a.i disturbi circolatori, l'origine di questi - ae nervosa o mieooanica - sarà sempre meglio e più sicuramente documentata dalle eventuiali alter.azioni del circolo venoso (stasi, edemi, ecc.) che non di quello arte.r ioso. BuSACCHJ. Cita un caoo di edema e cianosi di un arto surperinre che durante la guerra era passato per autolesionismo e nel quale egli pow dimostf'are che i disturbi erano dovuti a costola cervicale sop.rn.n.nt1meraria. LANZERINI. Dice ohe il soffio sistolico riscontrato in due oasi .alla fossa sopracl.avicolare del 1ato delJa costola ~rannumeraria l'induce ad e.ttribuàre a oaùsa meocanioa i disturbi èircola.tori, anzichè ad irritazione del simpatico. 1

Pneum~tocefalo

tra11rnatico .

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lloNARI A. - L'O . riferisce di un ra~MA li anni ì'!icoverato d'urge11z,a con -segni di oom•oeion• M:iebrale, fr.a ttura della volta e della base er--ioa


TANNO XXXII·! , FASC. 14]

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SEZIONE PRATICA

-e con ·p resenm di una vasta breccia dei onoio e~

Cist oma ovarico co·n torsione tlel p.duncok> ed ·ipoplas~a dell'utero. LoRETI M. (Imola). - Descrive un caso di cistoma ovarico ritorto tre volte sul suo pedUJllcolo, unito n.d ipoplasia dell'utero: fa alcune considerazioni patogenetiche.

pelluto. I famigliari ohe aocompagnano l'infermo racconttano ohe esso è st ate investito da un camion e tra.Tolto sotto le ruote . Dall'ind,agine radi<>tlo~ica, eseguita. 48 ore dopo 'ÌI}, t!a.uma., risultò quanto segue: cc Frattura dei St'U..dio crifJ.ico dei moderni mezzi temporali e d-ei parietali senza infossamento dei per la cura della scabbia. frammenti. Presenza in piena massa cerebrale, in PISTOCOHI G. (Forlì). - Secondo l'avviso de11'0. co.rri~ondenza dei ventricoli later.ali, di due zone si possono così ricapitolare le qu·a lità più salienti e traspairen.oo. gassosa, riproducertti lo stampo delle dei medicamenti ant iscabbiosi da consigliare al mecavità dei ventricoLi I.a.tera.li e che stavano a significare la penetr.aziane di a.ria nei ventricoli stessi ». ' dico pratico per 1a sua clientela. I prep.arati che possono liberare in 24 o 48 ore un paziente d.alla Circa la parta di imgresso e la via semuita dal1 ~cabbia senza insudiciare, senza farlo lasciare le g;as per raggiungere i ventricoli later~li, l'O. risue occupazioni, senza irritare la pelle nè i reni, tiene che esso, pentetrato attraverso la broocia del cuoio capelluto e della t eca cranioa negli sp azi sub- anche nei ]att.anti, proprio secondo la formula degli aintichi chirurghi : Tuto, Cito, lucunde sono araonoidei, sia giunto di q•u i, iper i fori di Ma.ngenil Mitiga} Bayer, la Catamin Riedel, J'Ecr.asol diè e di Luschka, al IV ventricolo; successivamente, S chiirh-0lz, iJ Peruol Agfa. attr.a.verso l'acquedotto Silv~ano, i·l III V'entrico~o P er i bam bini lattanti si può usare l'unguento e i fori di Mon.ro nei ventricoli laterali. allo stirace che ha buon odore ed è del tutto inLe radiografie eseguite 8 giorni dopo il tr.auma n oouo. non misero più in evidenza il « pneumomatocefalo », Il Balsamo del Perù è più profumato ma può ciò ohe stava ad indicar e che il gas era stato comdare qu alche volta irritazioni èd intossicaizioni. tpletamente riassorbito. Il ragazzo, super~to un primo periodo di oiroa Questi balsami rispondono bene ma costano molto. I medicamenti ohe costano ·pooo e si devono q·u indi S giorni durante il quale le sue condizioni furono ·usare nelle f amigJ.ie 'Povere sono la pomata Milgravissime, andò nelle settimane successive migliolian e, con prudenza, l' Acoderme BaJ.dacci. rando e dopo 2 mesi uscì d all'Ospedaile completaIl sapone Antipsorico Oassia serve per quegli inmente ristabilito. dividui che hannc poche manifestazioni scabbiose L'O. produoe in merito i ra!diogrammi eseguiti e o non vogliono ungersi. proie tta. .ruloun e diapooiti,·e. Oasi famigliari di distrofia musco1are A. CIVIDALI , segretario . progressiva di Erb. 1

Società

Medieo-Chirn1~gica

della Romagna.

Seduta del 29 novembre 1925 Presidenza:

Prof. C. CAPEZZUOLI.

GiuGNI F. (Lu.go). - Presenta un ragazzo di 12 amni in cui è evidente· l"a.trofia dei gruppi muscolari degli arti e del tronco. Persiste un.a pseudoipertrofia dei polpacci. ~ il secondo di tre fratelli. Il m aggiore iniziò alla stessa età con fatti di pseudo-ipertrofia agli arti inferi.ori, ed attua,ilmente, a 19 anni, l'atrofia muscol,a re è generalizza.ta e il malato è impotente a. muoversi. Nel fratello più piccolo che conta 6 anni sono già pTèsenti inizia>li fatti che f 31Ilno sospettare la distrofia muscolare. Illustr a brevemente il oaso nella sua sintomatologia e nelle particolari reazioni eletiriche. 1

L'a.,-ichilostomiasi in R omagna. P ANTALEONI P. (Forlì). - Dopo essersi occru1pato della 8toria, passa a trattare de11a distribuzione e della malattia e ricorda i oasi da lui identificati ne] Circondario di Forlì , intrattenendosi sull a eura.. CmADI!\TI M . (Forlì). - L'O. richiamando i suoi itudi precedenti ricorda che l'esame delle feci è l'unico mezzo per la di.a.gnosi; ma deve essere eperato in gr ande, e cioè le materie fecali van ~oiolte tutte in m.olt'acqua; si decanta poi la soluzione e il residuo si passa per. uno staccio nu- · mero 000 che vien lavato abbondantemente con un getto forzato. Si d ee.anta di nuovo, e si centr.ifu~a, ; sul deposito si fa la ricerca ed il conteggio. Questa operazione va ripetuta molte volte. Si può ritenere che uno dei metodi migliori, se • on più eoonomici, sia quello di cospargere di a&l~ 0&mune .i cantieri <li 1.aivoro, le gal'llerie di oaTreggie, i luoghi umidi di ritrovo degli operai, le lam•e, le fornaci, gli orti, i cam.p i infetti, ecc.

Tre casi di reum.atismo cerebrale. DAL PRATO F. (Imo1a). - L'O. espooe la storia clinica di tre donne ricoverate per reumatismo arti cola.re acuto, nell'Ospe dale Civile di Imola, diretto dal prof. Capezzuoli. Dalla 7a alla ga. giornata di malattia, le pazienti furono prese da violento delirio e viva agitazione oon elevarsi rapidissimo della t emperatura e della freque nza di respiro e di po1so. In meno di 12 o:re in 2 oasi, in meno di 24 nel 3° .avvenne l'exitus con 44° di temperatura all'ascella ed ulterioo-e elevazione postmortale . Posta la diagnosi di reumatismo cerebrale acute 1'0. fa alcune considerazioni patogenetico-oliniehe e d alcune proposte terapeutiche. Dott. P AOLO GALLI, segretari•.

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIII,

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APPUNTI . PER IL MEDICO PRATICO. '

CASISTICA E TERAPIA. L'albuminuria ortostatica. >-J. W. Russe! (Th e Lancet, 3 ottobre 1925) osser-

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va che parecchi pazienti con scarlattina eh.e non presentano al.b uminuria durante il periodo in cui si trovano a letto, ·h anno poi albuminuria ortostatica non a1p'Pena si alzano. Spesso tale albuminuria ;p.e rsiste 'P€r lungo rt,emp-0 o per sem.i»re. E da ritenersi che alcuni casi diagnosticati per nefrite scarlattinosa non siano altro che un'albuminuria del tipo ortostatico. L'albuminuria ortostatica p.erò può seguire altre forme od altre infezioni speci'fiche, oip pure, raramente, rimanere come il ri.sultato idi una nefrite aicuta ·di tipo benigno. Molti idei casi dell'A. sono stati riconosciuti ad un esame di urina fatto ' 1 5enza al,cun sosp etto di trovarvi d ell'albumdna. La ·m aggior parte de-gli ind1ivi·dui esaminati però si lamentava di cefalea, stanchezza, e, talvolta, di l egger o edema f rucciale. Con poch i .g iorni di riposo in letto, tutti i 1sintomi .sparivano oip pure si aveva un lento miglioramento. Si è sostenuto che la \I)repon·deranza della globulina sull'albumina sarebbe un criterio differenziale per la diagnosi 1dell'albu minuria ortostatica da quella di origine organica. L 'esper:Lenza d el1' A., però, non conferma tali ' 'edute, avendo egli trovato .ch e i rapporti n~n sono costa.n ti. In diver·s i casi, la reazione ortostatica è il risultato di lievi lesioni renali; si deve ammettere però cl1e vi sono altri oasi in 1cui .ia reazione è d ovuta a {:ause m ec.c.ani.che e ohe iprobabilmente in essi l'alhumina proviene da un solo ·rene. Una certa rj spo$ta a1la 'Posizione Si osserva in molti casi di nefrite e forse in tutte l e .forme di albuminu. ria. Si possono .t rovare tutte le gradazioni id i ·d1. rr1innzione dell'escrezione idi albumina durante il riposo in letto, fino alla iee.ssazione 1com:pleta, q·u ale ~si osserva n ei casi ortostatiici puTi. E da ritenersi che l'albuminuria ortostatica sia più frequente di quanto si crede. Essa può esser.e mi·sconosciuta: 1) per la presenza di piccole quantità di albumina n elle urine del mattino , dovute all.a continuazione dell' albuminuria da posizione er etta quando il pazi.ente va a letto; si hà così una « contaminazione n d ell'u rina con l'alburnina ortostatica; 2) ,p er ~l fatto ch e la escrezione dl1 albumina cessa 1durante la diuresi, ancl1e nella stazione ere.tta; 3) per la cessazione clell '·e.screz10 ne di albumina durante la iposizione seduta. I11 tutti questi casi, ci 1si (d evo110 a ttendere ·delle ya,. riazioni estreme eiell'e&eTezion e ·di aJ.bumina, fino .alla reom'Pleta .cessazione. fil.. 1

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Il tipo grave della nefrite scarlattinosa. Sulla .b ase dell'osservazione dei 1casi di scarlattina occorsi ad Edimburgo n egli ultimi 2 anni~ .L\ . Joe e .L\. ·B . Williamson (Edimb . Med. Journ., febbraio 1926) metto110 in Tilievo come tale infe-r zione a·ssuma talora . una netta tendenza n·efro. tossica. In confronto agli anni precedenti la mortalità per c om-pli·c anze renali fu infatti notevolissima. La nefrite si ·m anifestò intorno al diciottesimo giorno di malattia, e per lo più in n1odo subdolo, con turgore delle paLpebre e della rfac,c ia, mo dica .cefalea, e più 1di ra:do vomito. J'alora invece manreò qualsiasi 1segno :premunitor.io e ifu 1SCO'Perta l'albumina n elle analisi d'urina periodicamente prati-cate. I sintomi mor'bosi si aggravarono rapidamente con f ebbre, oliguria, edemi, convu1sioni, e nello spazio di pochi giorni (6 .in media), i pazienti morirono senza aver tratto benefitCio nè ·dai ·salassi n·è dalla 1puntura lombare. L'esame microscopico del .rene ·f ece rilevare le s1oni a tipo degHnerativo e fatti necroti.ci a iear.ic o d ei tubuli secretori , -con con1g.estione ·d.el tessuto · i11terstiziale. 1

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M. FABEl\l ..

La prog nosi delle sclerosi r enali. D uboi s idi Amsterdam (J(linische Wo chensc hrift,. n. 15, a1p rile 1925) studianido un gran numero di sclrrosi renali, n ega che vi sia ·u n rapporto costante tra l'azoto totale ·del siero e i suoi ele~ \ m enti costituenti, -0 tra questi elementi stessi in· maniera eh.e il valore assoluto di uno di questi pro1d otti azotati 'Per·m etta idi calcolare il va.lore id egli altri. Atftferma C'h e le cifr e assolute dell'azoto totale, dell'urea, e dell'azoto non ureico, e dell'i n.dacan o ·del .siero san guigno non p ermettono di stabilire u11a progno·s i delle sclerosi renali. Vireversa l'.L\ . ha oss.ervato c he quan·d o il rapporto azoto urea-azoto totale calcolato con dosaggio 1dell 'urea allo x11anthy•drolo è elevato (su'Perava il 75 %) ancibe se le c ifre di qu'e.sti 1due elementi isolati .sono normali o subnormali, la prognosi ·deve essere consi derata fatale a distanza di qualche mese. L. TONELLI-

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Dec,l ornrazione del nefritici per mezzo della ingestione d i car bonato di bismuto. ì . arotzky dell'Istituto Clinico di Mosca (Parts1nédical, n. 50, 12 dicembre 1925) parten.do dal

con cetto cl1e si 1deve rimediar,e alla insufficenza r enale pro\'ocando l'eliminazione ·dei prodotti del


lANNO XXXIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

metabolismo attraverso il tu bo intestinale, e che ciò si 11>uò ottenere se questi resi·dui passati per -Osmosi nel canale diger.ente vi sono resi insolubili, propone ·d i ·dare per os grandi 1dosi di carbonato di bismuto (50 gr. giornalieri). Il meccanismo di azione di .questo sarebbe il seguente : esso a contatto dell'acido clortdrico gastrico forma un -ossicloruro insolubile nell' ac.qua e assi-cura così l'eliminazione del .cloruro id i sodio. ·G liziuski ha dimostrato che il cloruro di sodio che ..si trova nelle feci normalmente tè di solo ,qualch.e centigrammo pro die, esso salir ebbe a grammi 1,50 con questo processo . Il meto do è ·usabile in tutti i casi di ritenzione clorurata e si ·è dimostrato innocuo; solo ·da un :po' di .stipsi Che si deve sorvegliare. ·P er render e insolubile l'urea è stato propo·sto lO xantirdrolo ma le ricerche son o ancora in corso. 1

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L . TO){ELLI .

Sull'etiologia e terapia della. tubercolosi renale. Col m eto<lo d ella coltura pura e d ell'inoculazione s ull'animale, si può raggiungere. la prova che nella etiologia della tubercolosi urogenital e hanno importanza tuttj i bacilli acido-resistenti, di qualunque tipo essi siano : degli an imali a sangue caldo, o fredd o oppure bacilli rpseudotubercolari. E . L6\ve11stein (ltViener klinische ll' ochensc., 16 iu.g lio 1925) osserva rpoi che le tubercoline del comrnercio n on sono Mlatte iper la terapia della tubercolosi urogenitale ed hanno soltanto jl valore di una terapia proteinica. T enuto conto della differente etiologia , quale è mostrata dalle ricerche di. cui sopra, si devtono usare vaccini diversi; entra q11indi in cn1npo ·l 'autovaccinoteraipia , dovendosi tener presente che la stessa causa che produce la malattia J>rOd·u rrà an·c h e la ·g uarigione. fi l.

L'azotemia in chirurgia generale. M. Arnau-d (Lyon Chir., Jl. 3, 1925) ha studi'ato sugJi ammalati di chi l'urgia generale a ft1nzion ;_ r1pato-ren ali normali 1qt1ale potesse essere il valore prognostico 1dell'azotemia 1preopieratoria e la sna evolu zione n el ·decorso J>Ostoperatorio nor1nale o complitc.ato, in.fine quali fo ssero le cause <iel SUO aumento, talora e.sa·gerato, dOjpO qual•s.iasi atto operati\ro, anche il più isempli ce. Le ricer che son o state eseguite i.n 150 casi, i11 79 si ·è trovato 1prima dell'intervento un'azotemia llgtlale o superiore a 0,45 %o e 1precisamente nei cancri n on 1dell' app . di·gerente 12 ·volte su 16, nei can·cri e ulcere 1dell' arp1p. digeren te 23 .su 2.6; i1elle 5llpJ)nrazioni 27 su 30; nei traumi 9 su 9; nelle 1

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apipe11diciti non s u1ppurate 3 volte su 15, nellè affezioni chirurgi-eh-e tuber.colari 1 volta su 2. Dagli esami praticati in individui traumatizzati o operati il tasso dell'urea nel sangue nei giorni consecutivi segna un aumento nelle 48 ore, cì1e va c r escendo fino al 4°-5° giorno e scompare ·circa all'8°. Le cifre massi1ne oltrepassano talora l' unità: 1,75-2. Qu:into alla causa di questa iper:i.zotemi.a essa . ' i1on può essere riportata all'anestesia come cr edevan o Cl1evaissu e Ratr1ery ver chè essa iè an.aloga qualunque sia l 'anestetico ad0ip erat.o (etere, cloroformio, l{élèn e, rachianest esia, anestesia locale) essa si riscontra, inoltre, n e.i traumatizzati che non hanno avuto an estesia. Nè si può p ensare alla disidratazione perchè in individui nr.i quali il regime alim entare non è m odtficato' (traum atj zzati non soggetti ad atto operativo) l'azote1nia 5i eleva ugualmente. La cau sa si deve ricercare, jnvece, n ella di si.n _ tegrazione dei tessl1ti: si riPsce a costituire una ' ' era uro.g e11esi i1stolitica. ~ ci riguardi della prognosi una iperazote1nia preoperatoria i1on è di 1p er sè una contro.i ndicazione all' atto o,p erativo, in quanto spesso è dovu ta proprio alla lesione che l' intervento farà scompar ire. An ct1e dopo l'oper azione la curva d e11·azotemia 1può però salire anche. a cifre molto elevate se11za che la prognosi sia aggravata. 1D el resto in questi casi anche i sinton1i clinici di gravità rnancano e soltanto il dosaggio sist em atico de1l' urea ne1 sangue n1 e1tc in evidenza delle ritenzioni di azoto nncl1e forti. :vlATRONOLA.

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Il rene mobile.

NoYanta casi di r ene m obile sono .stati stt1•diat1 da O. P. Mathé (Surg. Gyn . anà o bstet., mag. gio 1925) icon l' es·a me id ei 1sintomi, le ri.cerch e sull'urina, le prove funzionaJi dei reni ed i pielogrammi. Il l'ene mobile è raro ·p rima della pubertà, e · per lo pit'I si riscontra nel 30_4o de.cennio di vita, · e p i'l1 spesso n elle donne 1peif la speciale con•f i gurazione ·della fascia renale. La ·g ravidanza :non rappresen ta un .fattore importante. Al lato 1s inis tro la malattia iè più rara per i 1 inaggior sviluppo 1dell a fascia di Zucl\erl<a.nidl e per la 1p·resenza della lam ina id i ToJ d t Che giaice tra il peritoneo e la fascia perirenale di Gerota, le ,quali ·f ormazioni, coi loro attaiochi al diafram• 1na e ai muscoli vicini, iorman 0 un valido ·SO· stegn o. Nella m aggioranza •dei .casi il Ten·e mobil€ non dà sintom i morbosi e n on richiede trattamentu. 1

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IL POLICLINICO

Altre volte invece insoirge ·u na ,sintomatologia urinaria, o g·astro-intestinale o n ervosa. L'applicazione di fa.s cie aid!doip.i nali appropriate, gli esercizi fortifi,canti e l'iingrassamento appo"'tano non di rado dei va-nta>ggi. La nefrOfPes~ia è indicata nei s.eg·uenti casi~ 1) .quando la vBntriera ortopedica non corrispon. de od è male tollerata; 2) nei casi ~omp.licati da inginocchiamento 1dell' ur~tere a causa· id i tralci fibrosi o di vasi abBrranti; 2) nei çasi in ct1i il rene aberrante è trattenuto 1da a-derenze; 4) nella pielite c·r onica, allo.nquand-0 il cattivo drenaggio dovuto all'aumentata mo.b ilità non tè corretto ,dalla ventriera. L' A. crede cl1e la sospensione chirur1g ica del r·ene, ·da lui praticata in 30 caisi . con resultati buoni, è coouta in disoreidito non per la sua inefficacia, bensì perelhiè · è stata molto s.pesso ' esegt1ita senza l'indicazione 1p recisa, o con tecnica falsa. 1

M. FABERI.

Le cause dell'idronefrosi.

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[ANNO

XXXIII,

FASC. 14}~

zione. Così ciascun lobo superiore viene ad a vereuna facies mediastinalis, una facie.s interlobaris e una fa cies costalis: di questa si distinguono. una grande p.ars lateralis, una piccola pars d.r1terior e una 1p iccola pars 1posterior. Il lobo superiore di sinistra, arrivando in basso fino al dia-• fra1nma, 11a anche una P·i ccola facies diaphr-ag1nati ca. Tutti e due i lobi superiori hanno •un. n1argine interlobare, un margine anteriore e un margine posteriore. Ciascun lobo inferiore ha una facies mediasti11alis, una facies interlo·b aris e una facies costalis con una pars lateralis e una pars p0sterior~ un margine interlobare, un margine inferi ore e u11 margine posteriore. Il lobo intermedio del ipolmone destro, 11a una ·facies mediastinalis, una facies diaphra·g matica, una facies interlobari~ supericr, una facies interlobaris inferior e u11a facies costalis ·Con pars anterior e l()ars lateralils; un margine interlobare superior'8, un margine interlobare inferiore, un margine inferiore e un n1argine anteriore. POLLITZM.

Il Soderlund ·(Acta Ch.i r. Scandin., 19'25-9) l1a studiato 7 casi di :Ldrornffiro1si, di cui 3 causati da vasi wccessori, 3 da 1ste;nosi con.g enita ·dello sbocco l1reterale iSuperiore, e 1 da iperne.f roma ,gviluppa tosi nell'ilo.· irenale . Nei casi in cui ·e siiSteva un vaso aocessorio, questo decorreva dalla par-et€ anteriore dell'ure" tere alla ·p arte p.osteriore del polo renale in.f e. riore, o da dietro l'uoc-etere alla parte anteriore del renè, in mani·e ra ch,e qualsiasi spostamento di.1tale organo ·c ausava l'ostruzione ureterale. In 1due casi il ·paissaggio di un catetere urete. rale die1de esàto aid una quantità di urina più gran,d e di quel che non ne possa conten·e re una pelvi •r enale, -e questo viene descritto 1dall' A. come uno dei iSintomi più importanti ;per la diagnosi. Altre .cause dell'idronefrosi, non riscontrate nei casi . d·ell' A., :possono essere la calcolosi, i tumort, e il ren·e mobile con ureteife fisso. 1

M. FABERI.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Nomenclatura anatomica dei polmoni. Un'esatta ed esauriente nomenclatura dei ,polmonj, osserva A. Ghon (Medizin. Klinik, n. 23, 1925), -è i mportante sO{Prattutto per esprimere esat. tamente l'tlbicazione dei fo colai tubercolari ·p rimitivi. Le profonde incisure interlobari vengono a formare delle superfici e dei margini che la nomenclatura usuale non prende in considera1

Contributo alla più esatta conoscenza dell'appareccltjo sospensore della cupola pleurica in rapporto alla cura ehirurg-ica di alcune malattie del polmone, a mezzo della fren•-sealenectomia. S. Bile (Gazz . med. I talo-Argentina, 1925, n. 17) t

dorpo 3.Ve•r rapidamente a,ooennato alle moderne v~,dute anatomi.che sull'apparecchio sospensore della ip leura, ·riferiiSce iSU di uno speciale compo~amento dell'inserzione :tnferiore dello scaleno aiiteriore da Jui o:sservrato costantemente su quin' caida\;reri ' <lièi (10 mas·ohi e 5 femmine) di iildiviclui morti 1quasi tutti tper tubereolo&i po1monare. L ' .~. ha notato infatti .che li.I sud1d.etto mUJScolo invia solo pocl1i&sim'ì :fa:scetti alla prima costa (tu bercolo ·di Lisfranc), mentre i due terzi delle fibre.d ello scaleno anteriore trova.no la loro inserzione inferiore sulla parte alta ed anteriore della • cupola :pleurica. Da questo deriva che lo scalen.o anteriore ha so1pratutto l 'azione di ten.dere la cupola pleurica, ~entre ben poco contribuisce all 'innalzamento della prima costa. L'importanza • :pratica ·di ciò ista.r ebbe nella utilità ,di associare alla· ;frenectomia, eseguita ·allo scopo di ottenere l 'immobilizzazio·n e del polmone corrispondente (tt1ber·colosi, bronehiectasia, ecc.) la resezione dello scaleno antèriore che pro.durrebbe un più completo collasso polmonare. L'A. ha eseguito sul cadavere tale lf.renoscalenectomia, allo .scopo di p.re·Cisarne la tecnica. 1

FIORENT:INI .


[ ANNo XXXIII, F ASC. 14]

POSTA DEGLI ABBQN,ATI. .-4ntiSP.tticl. -

Al dott. L. F., da C.:

In ch.irurgia l'antisepsi era stata abbandonata perch€ si era riconosciuto ohe g'li antisettici in nso, come il sublimato e l'acido fenico, da11neggiano i tessuti 'Più che i germi. Si era finito per limitarsi al'l'ase,psi, che potrebbe definirsi un'a.ntiseps.i preve11tiva, in .quanto che imrp.edisce le infezioni operative e 1quindi elimina la necessità di curarle. Oggi, però, si torna a ,•alorizzare l'antisepsi, perchè si sono venuti scoprendo degli antisettici i ·ql1ali ledono i germi delle inf«.lzioni cl1irurgidhe più eh-e i tessuti: sono rpiù battericidi ch e citociài. Già la m adioeina generaile ci offriva n oti esempi di azioni antisettiche specifiche (mercu1"io, Chinina, arsenobenzoli). E .si conosc evano da teIIlJ)o azioni definite contro processi morbosi locali: i chiodi di garofani e il loro olio essenziale. erano vantati nella carie dentaria, il mentolo nelle flogosi delle prime vie aree (analgesici-antiSettici). Durante la guerra vennero in voga ·gl'ipocloriti per il trattamento delle infezioni chirurgiche locali; ~ssi peTò presentano vari inoonYenie.nti: per esempio, la concentrazion.e deve oscillare entro limiti molto riiStretti; è cosi che nella Da~in modificata, se il cloro supera 0.48 ~~ è già tro:p po irritante; se scende sotto 0.45 % diviene quasi inattivo; d'altra parte, siocome il cloro è fissato dai t~ssuti, la soluzione s'indebolisce: n e deriv~ la necessità di rinnovarla in modo conti11uo. Di recente si sono trovate varie sostanze ad azione caratteristica ed anche specifica contro le infezioni locali: ad esempio, il rivanol uccide gli stafiloc occhi, la triplaflavina esercita un'azione marcata sugli streptococchi, l'acrifla,vina è efficace s11i gonococchi, l'urotrapina e i derivati esercitano un' azione elettiva sulle vie urinarie e sulle ,·ie biliari, l'acrivioletto sarebbe quasi u110 specifico 1delloe otorree, ecc. Molii di ·questi prodotti però sono ancora in via di esperimento e •di controllo. Si è tentato anche l 'impiego di prodotti biologici (antivirus = filtrati id i brodocolture). Il termine « lflavina » ha solo un .si•g nifi.c ato commerciale; si applica ai c·ollort gialli di anilina. E il preftsso a iconf erirgili una designazione -chimica definita; così il nome di acriflavina si arpplica a un derivato ·dell'acridin.a: si tratta dl cloruro dì 1diamino-metil-acri·diniù; il termine di tioflavina si ri'f erisce invece a sulfonato di di·amino-metil-p-tolui•dina: non ha dunque nulla da fare con Ja prima. Dalle ricerche di L. Karwa!Cki e S. Biernaicki (A.nnales Inst~ Pasteur, maggio 1925) risulta che . la tioflav:i.na è l'antisettico più atti,ro contro il bacillo tulbercolare in vitro; essi su·g geriscono di 0

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SEZIONE PRATICA

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provarla in vivo. Ancl1e la sanocrisina esplica una 'li~c isa azione contro il bacillo di Koch nel 1 tub(). ·da saggio; ma ne è tutt'altro che incontestaibile l. efficacia terél4)eutica. Uno dei nuovi anti.setti'Ci og·g i 1più ceilebrati t il mercuriocro1no 220 solubile: ipenetrante, rapido, potente, sarebbe anche a bassa tossicità~ anz.i quasi atossico (malgrado il s uo contenuto di mercurio) e non determinerebbe cl1e scarsissima irritazione locale; non precirpita l'albumina; s-e pro,t etto dalla luce, è a lung·o stabile in soJuzione clorurfisodica. La sua azion e antisettica è accresciuta da.lracidità; con aciidità pro'Ssima al normale è N· lativamente debole (c-o sì nell'intimità ·dei tessuti). Far.se per questo .si mostra di utilità dubbia nell• setti·cemie (p er Yia endovenosa); anzi è stato accusato di produrre .s tomatiti, nefriti e anche mor1i (cfr ...\. 'f. 'I'odd, L ancet, 14 novembre 19-25). I.,' acido borico non si può ·dire un anti:settico, tanto la sua azione è debole; ma è un ottimo batteriostatico, ossia arresta la moltirplicazione dei germi; e siccome ·è quasi sfornito di azione irritante, rende ottimi servigi, in specie impiegan dolo a caldo. L. VERNEt. •

..\1 dott. G. Avanzini, Albaredo

d '~i\.dige:

Il siero antidifterico viennese si dice depuraio colla osmosi elettri1ca per cui si a'fferma che le sostanze anafilattogene contenute nei sieri antitossici (c1ifterico e tetanico) sarebbero di molto diminuite. Infatti, secondo 1R amon (marzo 1926), « jJ siere> così preparato non ev'ita completamente ma d]minl1isce la frequenza e l'intensità dell'anaJilassi da ·siero )>. N. 1SETTR. .L\l dott. Segatore, Montreal: I metodi operatori italiani gin·eicolog·ici non sono. con,renient emente riportati dai triattati stranieri. Non si sottr ae a tale consuetudine il trattato di ginecologia dello Scroeder tradotto ultimamente a cura ·della U.T.E.J'. iper quanto i•l traduttore,. (lott. Sortino, vi abbia agigiunto una discreta bi bliogra.fia italiana. Il trattato di Gin:ecologia ope1·ativa di Doederlein e Kronig già traidotto 1da tempo, è divel'lso da quello di ciui fu a.IlJilunziata la seconda edizione f·edesca nella « 'Olin.iic a 0 °s tetri1ca »; questo è di:etto .d a Doederlein ed è di Ostetricia: non è stato tradotto. P. G. .L\l dott. A. N., ·da G. : Consigliamo: NEISSEH e JADASSOHN: Malattie della pelle, traJCi.uzione italiana 1c.on note ed ag,gi·u nte o·r lgi:n·al1. Rolna-Milano, Società editrice « Dante Alighieri » di A1brighi e Segati. G. ' 'ERROTTI: Sifi liae ·e malattie veneree, voll. 2,. Napoli, I delson. V. MONTESANO 0


IL POLICLINICO

[.l\rmo XXXIII, FASC. 14] •

VARIAw La coltivazione ed il commercio dello zafferano in Italia. L'uso del . vero zaffeTano come condimento è diminuito, specialmente per il prezzo 'Proibitirvo raggiunto da tale 1droga, la 1quale si adopera tuttora in farmacia per la ;preparazione d el lauid ano, di tinture, di emme11agoghi, ec c. La migliore qualità di zaf·f erano .è prodotta nella provincia di Aquila, donde la denominazione di zaifferano aquilano che su1pera in quotazione ql1ello di Spagna. Però, per :diverse cause, la pro1d-u zione dello zafferano nell'Abruzzo è in continua diminuzione. La più grave di tali cause è la mancanza di organizzazione commerciale cl1e favorisce la co11corre11za ·del prodotto estero; vi co11tribuisce altresì la deficienza di mano 1d'opera per l'emigra zione, sicchè sono scomparse gradatan1ente le grandi azien,d.e coltivatri.ci e gli za'fferaneti si sor10 circoscritti a l)iccoli appezzamenti, coltivabil1 soltanto da famig·lie idi agri·coltori che, no11 essendo organizzate 1per la produzione e per la vendita, ricavano ~carsi pro,f itti e fi11iscono per :abbandonare la produzione. La Spagna invece ottiene il pro dotto in con1dizioni più favorevoli ed 11a · il ,ranta.ggio ·di usufruire •del nostro lievissimo dazio rd'importazione. Inoltre numerosi speculatori ha11no lànciato Slll mercato, .sotto il nome dì zafferano aquila110 , delle sostituzioni e sofisticazioni. Le più innocenti sono le sostituzio11i. co11 gli stim1ni della zafferanone (Cartl1amus tinctorius) e co11 i lfiori della CaJendula. Vi sono poi le frodi con l'aggiu11ta di peli ·di lana, fibrille di car11e, frammenti dl vegetali, coloriti ancl1e co11 giallo vittoria cl1e è uno dei colori ,relenosi. La .coltivazione che, all'i11izio dell'ultimo venten11io comprendeva circa 500 ettari e produceva ' circa 4500 lcg. di zaff erai10 secco, ora è limitata a soli 60 ettari con una produzio11e di 500 l\g. Questa pianta, p er ·dare un buon rendimento va coltivata in zone ,~entilate sui 600-700 m., ma temperate in cui l e stagioni si avivicendino senza &balzi eccessivi. No11 vegeta nei climi i1ebbiosi ed umidi, con primavera ed autunno troppo caldi; resiste però al fred·do e ·Sino a 10<>-12° sotto zero. L. Pagliani (Boll. dell'Associazione italiana pro pian te medicinali, aromatiche, ecc., marzo 19'25) dà le indicazioni per la .coltivazione e la raccolta dello zafferano che ·costiltu]sc.e una vera ,f esta ca·m pestre, ·destinata a chiudere ed a coronare l'anno agrario dei laboriosi agricoltori. La « sfioritura », .cioè l'estrazione degli stimmi dal fiore viene eseguita da donne, ognuna delle quali può, i11 quattro ore, produrre circa 250 grammi di stim. 1

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mi freschi . Per la rac.colta d ei fiori di un ettaro occorrono 4 uomini e 16 donn.e per tutto il tempo della fioritura, cioè un mese; da circa 20,000 fiori, si ricava circa un ·Chilogrammo di zafferano fresco ohe, essiccato, si ri·duce alla metà. Il prodotto 1di un ettaro si ·v aluta in media, di 11 kg. ·di zaifferano secco che ora ha un prezzo ·di circa 1800 lire al kg. In minima quantità e 1di 1qualità .sca·dente è lo zafferano prodotto in altre .p rovincie (Calabria, Puglie, Sicilia) . Sarebbe opportuno che tale coltivazione risorg·esse a nuova vita e p erciò sarebbe necessario che venisse organizzato il commercio e si facesse la difesa .d'alle sofisticazioni con un ufficio di controllo, non trascuran·do anche la questione dei dazi di protezione. fil.

LA CLINICA OSTETRICA PERIODICO MENSILE di ostetricia, gi•necologia e pediatria, per i medi.c l pratict diretto d.M prof PAOLO CAIFAMI •

LI f a.soiicolo 3 (m a.rzo 1926) oontiene: Lavori originali : G. VIOLA-PUGLIA: Di urua nuova eiero-di.aignos'i ·di .g.riaividanz·a. - E. OAPE,O OHI: Sulla impol'tanz.a d ·eJJa milza ruel1a resistenza; a,lle li.ID!fezti.om:i de.. surlita - dia un 1C;aso .cli s1epsi puiffi"Perale gu-ave in d:onlllia di .recente isplenectomizzwta La rubrica degli errori : A. MANNA: La g.ravidanza tJu_ bMica pref>~ il termime. Fatti e documenti (Casistica cliniDa ed anatomica): F .

POMINI: Un 1caro di cborrti.on-epitelri.OtDlla lÌID. donrnia 1uetlioa. Riviste critiche: G. CUZZI: Su l'U!so dJegli estillaltJti iJpo1

fiGa.rii . r,1ediclna sociale: F . D'E:&CHIA: Per 1a m:itgiliore o~ bi1iità del oancro deJJ'utèTo. . Dalle riviste : Ostetricia : Dia.gnosi d ·iff erenzia,le tra rene girav.iidioo e n 1efrite •()1~00Ji.oa •du:t'la.rute la g.r.av·i1d1ainza, e .~ ecLwm'Psia ed uremia. - Le tCDisìÌ meetruial!i i1 n gil'a'1lidànza. - O<mtribnto .a.il iproblema del 1Pa..l'to nell a età dello IS1VilU'PPO. - La sutura dell'endometl'io nel tagLii0 ceSirur-eo. - Fol'ci:i;te idi Kd•ell•and e ;tagLio cesa..reo. - Cinecotogia : La. fu'Il!Zione della tilrdide mell1a, dismenor.rea. - Voil.ViUlue della tromb.a. - Attenti ai1le veochiie tuherooltQSi. - Broteino--teraipia, 1i1J11ileziorui di trementri.na e d:h1.termia. nelle f·o ome infiirummatoni•e utero-anne&si.a>li. - ImporlJrunza della 0,potena.piia associata al11 a rrud:ioteir.apia nella dii.sf.uniz.ione genirtaile d1ella d<mn•a . -\ I raiggii ultra.viole!Jti nelle metrol'll'.aigi~. -. Sulle ~iginri dehl~ 11etioni nella tdiatermia. Ped1atr1a: Sull'.ittero ·con.g euito. - N•e11a 1Mtì.::i&ia clii 2~ graido dei m.eona.ti. Sulla ,coJilJI>a:nsa diell'urob.iiliimia melle tfec.i dei noonruti e dei 1attainti. - Dieta, ltl!ce e conten,u to vita'lllJin.iioo 1del LM-te - Il liatte in 1Polivere n ie1.ll:e regdon'i 1ealide per li. bambirui. - Note di biologia: Jin1C<>mpatiibi:1iirtà eamguigin131 ma.terno-f•eta.J.e e toS&iemi~ gnavi.dica. -. Ov~e e r iorumblio azotato. - P1~saiggio del blEru. dii metilene da,lla madre al fleto. - Ool~rrltn.a e ;riaichiiitide. I_ .: 1 ·b r1. Varietà : Irrita1bilità femm·ÌlD,iJ.e. Meetiruazio~e pre~ •coce. - La,tte umano 1diissoociruto. - Retr.oigiressione d1 tJullDOI'li ma.]Jign.i.

Interessi professionali : N. RIZZAOA~A: Oaso 1etaJ~ di emorragia post-prurt111..'11. Imiperizla 1 d~l!a leva1trniee ~ Negligenza del cmedioo? Notizie

Ab bon amento per il 1926 : Italia JJ. 3~; Estero L. 45~ Per .gli abb001ati aJ. ,, Policlin·ioo » : Italia L. 25, Estero L. 38. Un fascioolo separato L. a.so. Inviare ' raglia Poetale all'Ediitore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - ROMA.


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-::'EZIONE PRATICA

NELLA VITA PRO_blESSIONALE. Radiologia, i·adiologi e 1nedici p1·atici

E ' n ecessario i11ten1derci siu l valore d ella parola:

raiCliolo,go . Radiologo :i1011 è colui che manovra un aippa, reccl1io p er raggi X: n on ·s ono infatti radiologi i ..\nche p er questa mia breYe nota, dedicata a1 te c11ici, i f otograifi, ·eoc. dei géltbinetti r aidiologici, medici pratici, chiedo ospitalità alla 1S·ezio11e praqt1a11tu11que spesso siano in graido d i eseguire ratitC.a del Policlin·i co . ·diog·rafie perfette. Scrivo ·con .u na cerrta perplessità perchè i11i se111R adiologo può essere solo un n1edico provetto l>ra di v0ler affermare cose ormai t.ro.p1po note, n1a, cl1e abbia esercitato la 1professione, abbia luiilga n ello stesso t empo, per mia personale esperien za l)l'atica di clini1cl1e o di 0 spe1dali. Non si pt1ò cone per qu.anto sento in ;pr op.o:Sito ·d ai miei collegl1i, s iderare com e un radiologo ,chi non sia anc.h e un mi convin.c o che ,quello che esiporrò, ancl1e se cobuon medico pratico, a m en o cl1e nolil aiprpartenga n0~cil1to da. m olti , non è superfluo r ipetel'e. da molto ternpo a d una vera .sciuola di cliniiea ra ~on è inutile con.si derare inoltr e -cl1e i co11cett1 cliolo.gi ca o n on vi ab·b ia compi.uto un serio corso cl1e io voglio ribadire 1sono, -è vero, amipiame111·e di l)erfezio11an1 ento . illustrati a1ei trattati di diagno tiica radiologica e Il c ompian~o prof. Francesco Ghi1arducci bollan ei la,rori (lella specialità, ma questi n on cadon o Ya co11 j l titolo di e< la·s traioli » i ·dilettanti non <li SO\'"ente sotto gli occh.i d ei m ectici pratici . L'On1petenti e.li r8Jdiologia ed il suo degno, succes-La radiologia, per il perfezior1an1ento r api·clo d e1. !::-O l'P 11 ella cattedra di raJdiolog·ia nella Univ:eI'lsità la tecnica e d egli appareochi (mi riferis·co alla radi Roma, il prof. Aristide Busi, n on è m en o severe., diodiagnostica) è 1di\'enuta oggi un \'ero e pote11te cl i lu i nel giu dizio di essi. mezzo cli indagine che rende numerosi ed innegabili servigi alla clin ica. Il Busi , e con lui i ·m igliori maestri di r adioloP urtro1ppo iperò :se rapi·do è ·stato il perfeziona g·ia., i11sistono dalla oélfttedra pefic·h è l'i1n.segnamen . mento del m ezzo diagnostico, n on è ugualmente to 1si a clinico, .p erch1è cioè il rrudiologo non si limirapido il riconoscimento e l 'apprezzamento di esso ti. al solo esame radiologico, ma, anche 1com e clida parte .di molti medici. .N on alludo, si comprer1. . i1ico, tragga dal complesso d ello stu1dio anamnede b ene, ai colleghi ·d elle clini1cl1e e ·d egli ospestico e.d obbiettivo 1dell'irufermo, dag·1i esami susdali, ma alla grande massa d ei medici praJt:ici. sidiari e dall'indagine r a1diol·ogi ca, gli elem enti Le cause di ciò, secon 1d o m e, possono ridursi per r aic~ertamento 1diagn ostico. a tre: Come allo ch ern10 fluorescente è necessario, per 1) Indolenza .di alcuni ch e n on si te11gon o al e eguire una buona raidioscoipia, un raidiologo abi,corrente d ei progressi sci ei1tifici, e iilon aidotta no le , cl1e sappia valersi dei segr·eti della teicni:c.a e la indagine radiologica com e non si valgono d egli di certi suoi s1::>eciali a ccor gimenti on1d e poter riesami biologici per la diagnosi e non si 1preoccuca,·are dall'esame la ricca m es.S'e ·di os ser,raziom.i pano di provare i rimedi nuo,1i nella teraipia, ecc. utili alla cUagnosi, 1cosi è assolutamente n ece-s sa· T ale in·dolenza non è .sempre colposa, ma spesso rio 1cl1e la ra:dio;grafia sia ·eseguita e inter,p retata è d:iJp end ente dalle speciali conti11ge11ze di tem·p o, da un ra·diologo esperto, cl1e :sap1pia sceglier e le di luogo o di aTI?-bi,ente nel quale i collegl1i eserciJ)OSizioni e proiezi 011i più op:po1i.u ne e sappia ritan o la prooessìone. conoscere fa cilm en~e l e imrma:gini raidiografi1che 2) Scetticismo di alitri che , per 1pr opria i1atu. norn1ali o classif)1cabili tra l e varietà anatomiche ra , sono diffi1denti e i1on r ite11gon o nec essario, da qu elle patolog)1cl1e. Tali ·cog·nizioni, tale esipequan1do si so.no creati una ·con, ·inzione diagnostiri en.za, tale abilità, no11 .p ossono es.sere acquistate, . ra, di accertarla con mezzi non ben e da essi coe solo dop o lln congruo tirocinio, che da u:n m e n osciuti. ·dico proY 2tto, capace di mettere i·n rarpp orito· la si11tom atolog·ia r adiologie.a 1con la sintomatologia 8) Disillu sione di molti per la poca o '11essuna clinica. l1tilità avuta ·dai r epe1'ti di esami- radiologici , reperti incerti e talYolta erronei. IMa in tal caso la :\f o1 t1 m ecl i ci pratici per le ragioni cl1e ho già incertezza o l'errore, è bene aif.fer1narlo, po son o accennato non si ''algono di u n così potente mezmolto spesso 1di:p e11 dere 1da indagin i esegt1ite inzo dia g·nos·1ico con quella fre.q·uenza che sar.e,b be completamente da rélJdiologi n on pro,1etti sia per necessiaria e tr a i medi ci :p ratici i meno pronti a scarsa preparazione, si a per dif.etto di tecnica o ricl1i edere l'in-claglne Rb1ì tgenologica son o proprio di appareccl1i, ecc . i pii1 n.Yantj n egli anni e p erciò quelli che dopel ùott.

ER :VIAi~NO PAZZI -

Roma..

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IL POLICLINICO

"\Tebbero ess.er più esperti delle diff~coltà diagno• stiche e ·della fia cilità con cui si 1cade in eITore. Q11esti, a 1d iff erenza 1dei giov.ani m edici ohe nelle clini.che e negli ospedali tutti i giorni vedono il largo impiego 1dei raggi X, '11on so110 abituati a ri-conoscern.e l'utilità. Se così non fosse non acca drebbe di dover coi-reggere, con relativa fr eq·u enza, .con .u na radio~co:pia o ·Con •una radio1 g ra•f ia, ·d.iagnosi erTate e talvolrta rimaste tali per anni. Sarebbe lungo enumerare 1questi 1possibili errori e solo' acoennerò alle oause p.iù 1comuni di essi : 1) Fratture inCQ!!Illp lete, ed alle volte comiplete, • d el collo anatomi co dell'omero o del femor e, fratture del malleolo iperoniero, ,del ca1cagno, di co~ stole, ecc., che non sempre .h anno una sintomato logia clini.c a evidente. 2) Tubercolosi della colO!Ilna vertebrale tumori ' ' sacralizzazioni, ecc. Mi piaoe ricor.dare che il prof. Ming.3.zzini, nella conferenza sulle •n eurolo1g ie (Ordine dei Medici di Roma, 28 gennaio 1926) 11a c1. tato un caso di isc·h ialgia bilaterale (forma che eg~i non <:µnmette come entità morbosa) riconos ciuta, all'esame radiografico, in rapporto ·ad un tumore .del •s a·cro. Quante ·cure non vengono praticate in SUJpposte ischialgie '.Prima di rtcorrere ad una radiografia eh.e m ette in ev1denza una sa:cr:alj zzazione o·d un morbo ·di Pott? • 3) Affezioni urologiche : ·calcoli renali, ureterali talvolta vescicali, coripi estranei, ecc., idro·n efrosi, tumori, ecc., ·con· sintomatologia ·clinioa n on bene netta. Ho citato io s tesso in quesrto giornale (Sezione Pratica , n. 30 del 1925) un CB:so idi '.Piur·a trattata per venti anni ·come dip·e1i.dente da cistite, maintenuta invece da pionefrosi calcolosa bilaterale e ·che c onicliusse a morte l'iniermo p er insufficienza renale. 4) L'enorme casi·s ti ca delle aiffezioni del tubo ,digerente. È noto il caso, per ·citarne ·u no, d1 ,quella signora per vari 8Jllni ritenuta affetta d·a a.ippendicite, 1d a ann.essirte e 1curata in conseguenza, ·Che aveVla invece un'uJ.cera callosa dellu stomac o ptosico e destro ,po.sto. 5) La numerosissima ca.siisti·ca ·delle malattie dell'apparato respiratorio, iln isp ecie nei' bambint. • Molti radiologi hanno avuto campo di ri.scon:trare più volte l'esistenza di un corpo estraneo (bottone, moneta, chio,do) in un bronco, generalm ente n·el grosso ·b ro1n 1co destro, in bambini che avevano tosse stizzosa, espettorato iPUrulento , ecc. e .che da tempo veni,'ano c'Urati per le più disip erate affezioni sino a cl1e i parenti non ebbero ricorso al Radiologo. Cito il ·c aso più Tecente, quello del dott. Bellucci di Perugia, ri·portato nell' A rcl1 i v1o ài Radiol ogia (fa se. 50 del 10 vol. del 1925) . 1

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XXXIII,

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Si trattava di una baimbirrla dodicenne che da tre anni deperiva, aveva febbre 1serotina, tossiva, emetteva abbondante .e spettorato, ecc. : curata da vari medici 1Per tubereolosi polmonare, finalmente veniva dai propri ·g enitori, per loro propria iniziativ.a, :faita sottoporre alla Radios copia. L'inldagine scopriva la causa del maJe in un pi·ocolo chiodo da .scarpa di contaidino nel brooco gro:s:so ·d i destra; il chio·do, ingoiato a glotti:de a.iperta, era ca·duto nel bron.co destro ed avev.a prodotto un gro'SSO ascesso ipolmonare. Il reperto fu seguito da un 'brillante atto operativo, che rtsanò oompletam·ente la baimbina! P otrei .con.t iTuuare nella en·u merazione, ma il mio .scopo iè ·quel-lo di ri•c hiamare l'attenzione sulla possibilità degli errori dov.u ti all'om~ssicme dell 'uso t empestivo ·dei Raggi X. Il rprof. Busi nella 'introrduz.iooe del suo trattato di tecntca e diagnostica raidiologica nelle malattie chirurgiche c·h iarisce molto bene i con•cetti c11e ho esrposto ·e con·ferma l'im'Portanza d·e lla initla·g ine radiologica: A ) con esempi di malati tn cui il giudizio diagnostico sarebbe rimasto incomrpleto senza il contributo radiologico; B ) .con esempi di caisi, in oui il giudizio di malattia, nonostante l'impiego ·di tutti gli altri sussidi .d1a;ginosti·ci, sarebbe rimasto incerto senza il -contributo ra:diologiico; C) con esempi •di casi in cui i raggi X corressero j.J 1g iu1dizio diagnostico che altrimenti sarebbe, con ogni pro•ba:bilità. rimast.o erroneo. D' altra parte, non bi'sogna esagerare, ed occorre stare tn· guar dia contro i facili entusiasmi e contro l'esagerazione di chi vorrebbe tutto risolver~ con i raggi X. Il Bu·si .così iprecisa il valore dell'i·ndaigine radiologica : « IAa radiologia medica non è altro, per ciò che riguarda il su·o co·n tributo diagnostico, che una 1Parte [della semeiotica nella 1quale veng0010 scoperti, investigati, interpretati tuitti ·quei fatti . anatomici e f.u nzionali normali e anomali che sono a c cessibili ai R·a ggi X ». Ciò tenendo 'llene in mente, si comprende, quanto sarebbe necessa:rio Ghe i medi·ci ,p resenziassero sempre gli esami radiosc0pici per comuniic are al ra·dj ologo il complesso tdelle toro osservazioni. Ma purtroppo, lo ripeto, spesso si constata oh·e i tpazienti sono .p·i ù convinti di a1c.uni medici del! 'importanza 1dell'iJndagine radiologica. Molti infermi infatti, -contro il parere del medico curante, o senza nealllche inter:p.ellarlo, d omandano di essere sottopo s~i alla raidioscopia od alla radiografia e si presentano •direttamente nei gabinetti pel' Raggi X. 1

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[ANNO

XXXIII, F ASC. 14]

SEZIONE PR~TICA

Quante ''olte non si deve riscontrar-e cl1e gli in· fermi ave,1 ano Tagioni da vendere per richiedere l'esa1ne radiologico! Quante volte si rende difficile la posizione del radiologo nei raipporti col medi·co curante, per a''er constatato eventuiali errori diagnostiic i che si sarebbe potuto tanto facilmente e'·itare·1 Come ho già aocennato i giovani m-edi1ci ormai conoscono l'utilità dell'in-dagiJne ed accorrono con fiducia ai gabinetti Roentgen, ma non è così iper molti vecchi medici, che .sembrano disdegnare, talvolta per tropipa fi ducia nella propria esperienza, i nuo,·i metodi di ri ce:nca, e rischiano molto più spesso di qu•e llo che non si creda, di el'ra re arrecan,do grave danno agli iruf ermi afifi dat1 alle loro cure. Domando scooa a quei colleghi dei 1quali posso a,·er urtata la suscettibilità, ma ho la coscienza tranquilla di aver compiuto un dovere iJ.'ip.etenctr urna verità indiscussa. Se i colleghi avranno ben ·c ompreso l'unico m" vente di questo mio scritto, ritengo di aver reso loro un buon servi·g io, ricordando ·di non trascurare un mezzo di esarne che spesso 1può trarli di imbaDazzo irn qualche diagnosi difficile. n,uo essere loro di conforto quando la abbiano esattamente enunciata e può infine ·diminuire le gravi responsabilità dell'aiocertamento 'clinico di malattie con si·nrtomatologia poco c·h iara. Un collega, al quai.e ho mostrato queste mie righe prima della pubblicazione, mi suggeris·ce cne una delle cause dell'uso non frequente dei Raggi X è 'I 'alto costo degli esami riaidiologi·ci. Convengo, e non può essere altri·menti, tenendo soltanto in consi1derazione gli attuali prezzi degli <3.1I>Pare oc·h i e 1diel m aJteriale, .c he l'in1d&g1ne sia dispendiosa, ma non 1posso ammettere assolutamente che questa sia una I'agione suf1'i1c iente per trascurar~ a .quando si ritengia 'Utile. P ei .p o,reri non mancano gli a:pprestamenti ora. mai aincl1e nei ipic·c oli o.spedali, 'Per i Tic·chi non e' è da 1preoocuparsi, e per la ·g ran1de massa dei meno abbienti ·sono dappertutto stabilite tarilff e mini·m e. B bene .con·siderare inoltre che la s.ipesa, per un esame raidiologico n ecessario, è 1argamente com'Pensata, 'Per ·chi la irncontra, 1dal più rapi.do accertamento diagnosti·co e quindi dal più pronto ed acconcio trattamenit o curativo. 1

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CONCORSI. PO STI VAOANTI.

ABBADIA S. SALVATORE (Sie na). -Scad . 10 anrile : vedi fase . 13. 1

AoQUANEGRA SUL 0HIESE (Jfantova). Sood. 10 apT.; per Mosio ; L. 10,000 oltre L. '2000 c. -v. aumentab . di L. 367 .60 pel cor1·ente .a nno; L. 500 bicicl. ; età lim. 40 ia. ; tass.a L . 50. 15. ARQUAIA Df.L TRONTO (Ascoli Piceno) . - Soad. 10 .31Pr. ; età lim. 35 a . ; L . 8000 e 10 bienni ventes. pel 25 % popolaz.; addiz. L. 5 fino a 1000 isoritt.à, L. 4' i0lt re; L. 500 indenn. laurea; L. 3200 oaV\alc. per la generalità; tassa L . 50. Consor zio; 1ab. 5899; stiipendio L. 9000; per uff. san. L. 1500 ; a.utom·obile o vettu1~a L . 3500; 4 quinquenn·i decimo . Scaid. 15 a ·p r. AzzATE (Oomo) . -

BENGASI. Municipio. 20 aipr. Vedi fase. 8.

Ufficiale sanitaJrio . Soad.

B ORGOSATOLLO (Brescia.). - S-cad. 10 apr.; 3000 aib. di oui 100 .iooritti; p.1anur.a; L. 9000 e 6 quinquei1ni deo.; L . 750 bicicl. ; L. 500 uff. san.; c .-v . Serv. entr o 10 (sic) gg. CASATI~MA

(Pavia) . -

A t utto il 1Q ia!pr.; vedi

f asc. 13. C1cERALE C1r..l!.NTO (Salerno) . A tutto il 15 mag.; L. 7000, oltre L. 1500 oa.v . , L . 500 uff. san.; addiz. L. 5 oltre 20 % p<>1polaz.; 4 quadrienni d ee. ; età lini. 45 a.; 4 anni eserc. professi. Tassia L. 50. Doo. 1a 6 mesi dal 15 feb . Serv. entro 15 gg. COMUNANZA (Ascoli Picerio) . vedi fase. 13.

85}ad. 30 atp rile;

FERRARA. R . Prefettwra. - Uff. san. di Copp•aro; L. 12,000 e 5 quadrienni d ee.; o .-v. in L. 3000, revedibile; faicoltà di libero eserci2Jio, purohè non ne venga nocumento .aJ. servizio e saJ.ve eventUJal·i d isposizioni governa ti ve; 1ab . 24, 772, di cui 5339 i1iel capoluogo ; kmq. 155. Scad . ore 18 del 30 aipr . Età lim. 45 a . Tassa L. 50. FIRENZE. Ospedale di S . Giovanni di Dio . - Direttoire chir ·urgo primario; proroga al 10 .aipr. Aiuto di ohirurgia; scad. ore 16 d el 15 aipr . ; vedi fase. 13. JESI (Ancoria) . - A tutto il 30 aipr.; 2a cond. rur.aJle reside~i.ale; L. 8500 aumentabili del decimo pier 5 quadrienni, oltre indenn. cav . ; età 1lim. 35 a . L uzzARA (Reggio Em.) . - Scad. 15 ,a1pT.; 1° ;r epar to; L: 8000 !Jf.:ir ] 200 pr1v.; a ddizion. L. 5; d irez . chi.rurg. Osped. e operaz . 1p{)IV. L. 2000; trasporto L. 1500; a mibulat. L. 500; c.-v . Ohie;tlere .aivviso. I

Cronaca del movimento professiopale.

lVIELzo (Milano) . Ospedale S. ]Ilaria delle Ste lle. - Assistente; L 6000 dltre o.-v. in L. 1980, .al-

Xl Congresso della Fed~razione degli Ordini dei Medici.

loggio, luce, riscald., bucato, p·arteoipa.z . xii.arie e proventi atti operativi e di ambulat. Età Iim. 30 a. Scad. ore 18 d~l 15 ~p r. Disimpegno se1"'rizi sanitar.i d el Comune. Serv. entro 10 (sic) gg.

Pei .giorni 17 e 18 aipri1le sono -0onvocate 1a Roma in ·assemblea ~nerale le r.arp1presentamze 1degli Ordini dei Medici .aderenti alla Federazione . Il Congresso si inaug,urerà alle ore 10 del 17 aprile presso la sede de lla F€derazione (Piazza Foro Trai a no 1).

!MBACCARI (Oatamia) . - A tutto 19 1a•p r ., ab. 8270, iscritti 750; L. 9000 e 4 a.u ro. dee. T.a.ssa L. 100. C'hied·e re annu11zi.o . J\II1RABELLA


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IL POLICLINICO

OVARO (Udine). - Alle :ore 16 del 27 aipr.; lire 9000 oltre L. 500 serv . .att., L. 900 ru.ff. · san., L. 3000 trasp., c.-v. Chiedere avviso ·aJQ'Ufficio munici1p ale.

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PosT·IGLIONE (Salerno) . - Scad. 10 .apr.; L. 7000 pel 20 o/c-, popolaz.; addiz!on. L. 5; quattr-0 quadr. dee.; L. 500 serv. detenuti; L. 500 uff. san . RECANATI (Macerata) . Per Montefiore Bagnolo; kmq. 31 in collina ; ab. 4055 ; L. 8000 e 3 aum. decimo; riconooc. parz. serv. altri Comll!Ili; L. 2500 cav.; in corso .aum. 1/10 e addizion. L. 3 oltre 1/10 della papokz. Età lim. 35 a. Tassa L. 50. A tutto il 15 aorile . - . R01t{A. lltlanicomio Provinciale . Tre medici assistentj, di cui uno per la sede di Roma e due per le s11cc11rsali. Stip. iniziale del grado ga. categoria. Scad. 30 1~pr. Età lim. 25-40 a. Rivolgersi ufficio segre·t eria ·dell' Amm.inistr . provinc., 'ria Tre Noven1bre .119-A (Pala.zz'o della Provincia.). .s . .ANGELO IN VADO (Pesaro Urbino). - Cercasi subito giovia ne e ·p rovetto sanita·r io specializ.z.ato in c:hil'urgtÌ.a per assi111nere J'intJe.riniato deillla condortta medico-chirurgica residenziaile di -città, e lia direzione 'dell'Osped ale civile 'Per ·gil'infe•rm:i . L,a 1·etJrib1uzione mensile sarà di L. 1000 uer la sola ' our a gratuita dei poveri, avvertendo' ohe nell'Osipedale, d11rante l'anno decorso, furon•o eseguiti oltre 20() interventi di alta chirurgia, senza quelli meno importa.nti, ed un ruumero oo.nsiderevotlei di cure ambutl.atori-e. Per qu·a.lsiasi schiarimento e domam.da rivolgel'si 1all'Uffi,c io com'un.ale di S. An gelo in Vado. Si tienie a far ri&altare che l'OspediaJe è .aiccreditatissimo presso tutti i Comuni contemni11i; si aspiir.a ad avere run V'alente operatoire per prosegui.re la lung.a tradizione. SENIG.\LLIA (Ancona) . Ospedale Civil.e. Chi1-urgo direttore; L. 10,000 e 12 bienni ventesimo per ser v . ai poveri; L. 2000 direz. osped.; io c.-v.; L. 2000 event11ale servizio poveri fuori ospe.da.Ie. Ab . 25,473; isoritti circa 5000. Età mass. 40 a. T~a L. 50.15 all'esattore della Federaz. delJe Opere Pie dì Sen~gallia . Serv. entro 20 gg. Chiedere ann unzio. A tutto il 12 .aprile. SPEZIA. Ospedale Civile Vitto ri,01 Emanuele II. A tutto il 15 .aipr. , sostituto chjrurgo primario. Chiedere capiia .avviso •al1a segreteri a. VALLE DI 0ADORE (B ellu1to). - Consorzio 001n Cibiama, a tutto 20 apr.; L. 10,000 per 1000 pov.; aiddizion·ale per altri 200, L. 5; dai 200 ai 400 L. 3; per i rimanenti L. 2; un c.-v. ; indenn . .alloggio L. 1500; indienn. tr•a sp. con cavallo od autcr mobile L. 3500; se investito funzione uff. san. L. 500 ; 5 qu1ald.rienni deoi1no. Monta~'1a con strade carreggi,abili. Abitanti 4979 . Tassa L. 50. VICARI (Paler1-no). - Scad. 30 .aipr. L. 10,000 e 5 quinquenni dee.

[.i\NNO

XXXIII,

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NOTIZIE DIVERSE. Journées Médicales de Paris. Avranno luogo dal 15 ial 19 luglio, sotto !L'iailto piatrornato ijeI presidente deltla Repub1b Jica; 'De sarà presidente ci.I rprof. F. Widal, commissario generiale il prof. Ba1tha2Jrurd, segretario gener.aJe il dott. DujaTric de 1a Rivière. Sa.r anno essenziialn1ente pratiche; consisteir an·n o in dim1o&trazio1n i, conferenze e visite; vi sarà .a.n.nes.5a un'~siposizi10111e, sotto1il 1p1a;tronaito del ministro deill commeroio, presieduta da J ean FaJUre. Sono previsti rideYimenti, se:rrate musicali, um' audifil-0ne dell''orcliestra meclica, un•a -conferenza letteraria, sledute cinematografiche, esoursioni, tra oui una a R.eimsen. Temi ufficiali f.in' oI'la fissati: il a V'aociniazio.n e antitubercolare, 1'esercizio illegale de& med.icin.a. Lia ~< ReVllle Méd icale Françiaise », promotrioe dell'a;d.un,an~. ne i1ubblioherà i TesOlOOn·t i . Quote: IPer i medici fr. 50; per Jle [oro momti o bambini fr. 20; per gli studtenti di medicirniai e gl'interni d'osped.ale fr. 20. Per informazioni i'ivolg€il'Si al segretario generale, 18, rue de Verneuil, P1aris (70).

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V1GHIZZOLO D; ESTE (Padova). - Scad. 10 aipr.ile; L. 10,000 fino a 1000 iscritti; 5 quadrienni dee. ; c .-v.; per tr.asp. indenn. vari ab. col mezw; per armbul. L . 600 .a rifusione spese; se uff. san. L. 500. Tassa L. 50.15. AMoggio con giardino. stal.l a e rim€ssa \erso fitto di L. 1000.

Per una bibliografia italiana di chimica biologica. La Società Itaàian1a di Biochimica, ohe ha sede a Padova. (Viale L oredain 2), h a 'diramato l.a seguente circo1are: • « P er inizillativ-a e sotto la. direzione della Società. I tali.ania di Biochimica verrà iniziiata tra.. breYe nella rivista « Biochin1ioa e Terapia sperimentale » la p·u bblicaz:ione <lell(a « Bibliograf~a Italiana di Ohimioa biologica ». Il numero eccessivo dei periodici, spesso poco diffusi, nei q111!ali d€iplorevolmente si frrazioJlla e si d1isperde la n.ostra :p .roduzjone ooientifica di bio· logiia., ne renld.e im·p ossibile .a;gli stranieri, difficilissima .agli itali·ani, 1a 001II1rp.Ieta conoscenz.a. E in.vèee una oonosoenza iprooisa deve diventare fa0ile, non so.110 iperchè dififonde J1a ou1ltur.a, f.aciilita le ricerche, agevola la coopePazi'Ile, coo1rdin.a gli sforzi, ma. a.nche e sop.ra tutto perohè ·dtella produzione scientifica es.':)a è, ins u per.abilmente., stimolo e f.reno, pirem~OI e contro1llo. Con ql1esti scopi viene intra.p resa la « Bibliografia ItaJ.~an·a di Ohimica biolo.g ica » dove ogni l11e51e sarannp r icordati tt1tti, possibilmente, i lavori di Chimica .a ttinenti a:11a Biologia fatti in Italia, e p!Ubblicati dal 1° ;gennaio 1925 in rp1oi. In seguito, quialora una attiva e diffusa collaborazione lo :ren·da poss~bile , sar.anno r.a.ccolti a p arte i lavo1:ri l)UJbblic.ati dal J 914 ta.l 1924. In ogni nurr1ero verrà dato l'elenco alfabetico degli a.uto!I'i, cu.i seguirà una esposizio,n e sisteiJl1atioa, per ma.ter~a, d€il[e pu1b blicazionj. Di ogni J.a,v oro si riferiranno : 1) cognome e nome (iniziale) dell'.autore (che potrà .amebe essere st1ianiero); 2) tit-010; 3) periodico (che potrà .anche essere stran.i ero), numero del volwme (in cifre .r om.a.ne) anno numero del1a prima e delJ'ultima ' , . paigin;a ; 4) I stituto (che doyrà sem.p re essere itali,ano) nel qu·aJ~ il lav.oir~ fu fatto. 1

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SEZIONE PRATICA

Perchè la Bibliografia riesc.a , come deve, comOnoranze al gen. Della Valle. pleta ; occorre ru1' 01perta di r.accol.ta. e di cooo:dim·aI11 occasione del ritiro dal servizio attivo del zione ben ·più ardua di quella che ia un es·aime su., gen. meJd. Francesco Della Valle per ra;ggil1nti liperficiale ·non sembri; e tperò q·u esta preside11za miti 1di età, si è svolta una cordiale cerimon.i.a invita tutti i cultori :dell1a biochitnioa ia co1lLa.b10>presso La Direzione Generale di Sanità Milita.re, rarvi con assidwtà e oon sollecitudine, inviando · ove convennero gli ufficiali e gl'impiegati tutti copila dei lovo lavori o, per lo meno, le IPreoise della Dir·e1zior1e. Il gen. med. Oalegari lesse un indi()azi<>ni bibli.ogria.fiche sopra ricordate. ordine del giorno diramatt01 a tutta la famiglia: dei I lavori ricevuti , raggruppati per ai•gomento, medici militari, pronunziò poi u11 elev.a to discorso tenuti 1a disposizio11te di uhiunque li riohied·a , foril gen. med. prof. Trombetta che espresse .al Della mera.nno il prim· · i1ucleo di 1m « Ufficio di ra.ccolroa aille se11si di .ammirazione, di devozione, Idi ricol)ibliografica n da organizzarsi d101J10 che ìa « B1inoscenza. bliogra.fia. » abbia qu€llo sviJup1)o· che è rnel1a ferma Medici militari assolti. volontà della i)r€Sidenza 'di r.ao-:J;iungere .in breve. Presidente: Sabbata.n i Luigi · oonei.glieri: Ascoli In esito ad un p·r ocesso svoltosi presso il TribuAlberto, Ducceschi ,~irgilio, Ferrata Adolfo, R-0nnale Militare di Vercma 1per gravi irregolarità dooii Pietro, Vanzetti Lino; segretatr i: Gayda Ti.11.ammi11istrative verificatesi nell'Ospedale Milita.r e lio. ~Ien€ghettj Egidio; eco11omo: Pighini Giadi AJes ·an'dria, mentre sono stati condannati alcomo. ouni uffici ali contabili il P. M. ritirò l'.aiocusa, con cald.e ·p arole di stima, nei riguardi di ialouni uffi- . cia·Ji medici superiori, i quali vennero assolti uniIstltntl biotipologicf. tamen.te .a l carp. me.a . dott. Toscano, riconoscendosi Jl prof. Nicola P e nde sul Oazzetti110 U n.ive rsitorio iinTita il Gover110 N az.ionale « aid assl1mere ch e i fatti loiio addebitati non costituivano reato e proclamandosi l'i11censurabilità della loro con]'i11iziativa di fondare in ogni ce11tro universitario dotta.. ~d .anness~, .anche per r.aigioni di econo1nia e di 1

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mezzi e di rp ersonale a.Ile Cliniche 1mediche generaJi, degJi I st1tu ti statali. bio-bipologvoi, destin·a ti all' anailisi e valutazione dell.'indivi!d.ualità ed alle .applicazio11i igieniche sociologiche, politiche di tale accertamento ».

Una conferenza

d~l

prof. Pende.

Nel}'q11la della Son·Qla di Sanità Milritare di Fire11ze, il i)rof. Nirola Pende, direttore del1a Clinica medica di Geno;va , ha tenuto dinanzi ad t1n foltissimo nubblico di medici una intere.5sa.nte conferenza s11l tema del com•~)enso e dello scompenso cardiaco, prospettando e dimostrando nuo~ vedute s11i meooanis.mi ·c he agisoono nel c110J.·e m.alato determjnando jl suo .adattamento compensatorio, e le ragioni per cui ta>le a<latta,mento vien meno e!'1 il modoi cli agire dei v:ari rimedi sul cuore. La conferenza tutta. materiata di coocetti e ricerche tpersonali del olin'Ìco idi Genov.a è stata v.i vamente iap1pla1udita, €Ò il direttore della Scuola di Sanità Militare colonnello Grixoni, ha offerto a.I la fine oflJ conferenziere una inedaglia d' or.01 co11iata per 1'occasi•on e.

Conferenze di profilassi sociale.

. TI prof. P. Bosellini, direttore della Cli11ica dermooifilopatic.a di Roma, per accordi con il segretario federale dell'Urbe, comm. iavv. Italo Foschi, t-errà u11 corso cli conferenze con pr·oie.zio11i luminose pre')SO [e varie sedi dei gruppi rionali fascisti di Roma.

Gare d'Igiene nelle scuole di Roma. Anche p·e-r quest'anno sono state indette d·a l Governatorato di Roma. gare d'igiene a p;r emio nelle scuotl e urbane, suburbane e rurali. La Oomn1issio11e incaricata di preparare e sorvegli.are l'ooplicaziorne delle ga:re è presiedi.1ta dal se11. Marcl1ia.faYa. '

La regiita Elisabetta dottore « honoris causa •. L 'Università di Lilla ha nominato la regina Elisaibetta ·del Belgio doctor honoris causa, in ricon1osci1n·e11to ùeJl~interess€ e dell'aiuto ohe ~Ila ha se1npre dato aille scienze medich~ . Al.l a cerimonia, s'roltasi il 21 marzo, ;assistev.a.110 il ministro f1)ance. e •della P. I. Lamoureux e il gen. Lasson; il prof. Lelier, di medicina legale, ten rre un a elevata lezione; poi la regina passò nell'Istituto Pa.steur, do-ve il dott. Guerim dimostrò la prep-arazione del vaccino tUJ'ltitUJbercolare Be G. 1,a regina vesti va 11n.a toga e un berretto confezionati da uno dei maggiori sa.rti parigini. La grande a1ula universitari.a era trasformata in una serra- di fiori. " Si è l?ento a Schio, dove era primario medico di q.uel Civico Osp edale, il dott. GUIDO SAL1\IIONT. E1·a natio .aid Ascoli Piceno nel 1870. Seppe accaiparrarsi la stima e !'.affetto di quanti lo iavvioinarono per la. dirittura del oar:attere, la bontà d'animo, l'amore al malato, l'onestà, la ca.pacità J; rofession·a le. Dura11te la guerra, eso11erato per richiesta del1' Ammi11istTazione dopo essersi arruolato volontario, si sobbarcò ad un lavoro gravoso ipie r }',assistenza .a.i ·soldati che, data la vicinanza dell'Os•p edale .alla Zona delle opera:zJioni, vi .affluiva.no in griande numero. Offrì ·p101i gr.atuitan1en~ e co11 e11tusiasmo la sua opera ai tubercolotici di guerra. N,011ostante le srue occupazioni inolteplici e gravose coltivò con j11teressa1nento la propaganda 1per l'igiene, occupandosi specialmente d el•l a lotta collltro la tubercolosi, ,alJla quale diede fede di .aipostolo. Nel 1922 potè raccoi:rli~re i fo11di per •l a istituzione dj un disipBnsario -a.n,titube.rcoiJ.are., che fu ideato e diretto ·d a L·ui. Dott. G1LE BnENDOLAN. 1

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50"2

IL POLICLINICO

R.lSSEGNA. DELL.l ST AMPA MEDIC..l.

Struttura de11a ghi1and. pineale durante la gravid. - G. ALBANO. Concentraz. iproteica del siero nello · stato pil1erperale. J ournal A. M. A., 29 ag. - C. W. GREENE. Bisogno di ossigeno nello stato di salute e di malattia. - F. W. HARTMAN e A. BoLLIGER. Fosfati in,o!l'ganici del san·g ue e tolleranza per lo zucoh. :H'. SMITHIES. Tr.attam. non chirurg. del1V'ulcer.a. peptica. Boston 111. a. I. Jowrn., 27 .aig. - Numero ve-

Quaderni di Psichiatr., l.rug.-ag. _: A. SALMON. Il sistema vegetativo nel sonno. Arch. de Med., Oir., ecc., 5 sett. - A. NAVARRO MARTIN . L a. sifil. chimio-resistente. Journ. de Chir., lug. - P. WERTHEIMER. La chirurgia del tono muscolare. Revue N eurol., lug. - O. OazE-OHOWSKI e W. M1TKUS. Forma pru'kinsonian.a dei tumori della nereolo~'Co . regione iinf1UJ11dibulo-ilpofis·a ria. Rif or1na M ed., 24 ag. - G. FRANOHINI. Myiasi [.>rensa M éd . .4.rgent.' 10 ag. o; ALVAREZ. nasale e m. gastro-inteStin. - O. S1MÈONI. Un Morbo di Banti a forma trombo-fleb.i tica. caso di inooordinaz.. tra fon.aziO'lle e respiro. Brit. JYled. Journ., 5 sett. - Numero sull'iinD eut. !led. Wo1ch., 11 sett. - C. ScHUMACHER. segnrunento. Dermoipatie e seorez. int. - H. A. Grns. Esame Pro c. R. Soc. },{ed., sett. - Il v.aJore dei raJgdella virule~a del va.ooino. - H . LIC!I'I e E . gi X nella diagn . delle maJattie del colon (disouss.). HARTMANN. Agr1anulocitosi. Il controlllo della tubercolosi e del rifornimento ],J edi z. Klini.l<, , 11 sett. - ,i\.. BIEDL e W. REDICH. latteo (1d:isouss.). - Allattamento infantile iartiifio. Iodoteriap~a de1le ipertire-osi. W. H.rs . Sull.a (discuss.). - Casistica. oura delle ,affezioni reumatiche. - F. LuKSOH. Endocrinology, mag.-giu. E. P. DuRRANT. Encef aJite vruooinioa. - J. P AL. Durezza e pieIl vigore. - J. H. l\fEA us. Disturbi chl'coJ.1a tori nezza · delle arterie paltpabili. nelle mal. delle gland. endocr. Presse JJ!éd., 2 se.tt . - C. N1coLLE. Infezioni Estud-ios Ji;Jédicos, lug. - J. FERitÀN. Infezioni inaJ)•p arenti. - P. DELMAS e A. RouME . .An.a.Lgepretuberco1ari e tuberco1losi. J. PAI.ANOA. Il s~a ostetrica dia composti ureici .. 5 sett. Fai.. Jri.q. cef.-rach. nell'encefiaJ.ite influen.2Jale. BOUfl:G-BLANC e J A USION. Pofilomielite .a.nt. sifiliJourn. de },féd. de Paris, 5 sett. - P. RENAuur tica. - 9 sett. L. Pous sEPP. Diagnosi, sintomi e J . RroHARD. Le n!llo·v e medicazioni amtiwbercoe .c11ra dei tumot>i frontali. - L. LoRTAT-J AOOB. lari. . Sindromi d'eredo-meiopragia ectodermica. . Rev . Espan. de Med. y Oir. , sett. - L. GmoNÉS. J ourn. Nerv. a . M ent. Dis., se.tt. - E. BARATH. Terapi.a delle :irti iti rl~formanti . Effetti del oaloio sul sist. nerv. vegetativo. Ann. de M éd., ag. - M. VrLLARET e a . La tenN. D. C. LEwrs. Patolo.g ia della demenza precoce. sione venosa ,.p eriferica nei varioooi degli arti infer . Bol. lrist. 11fed. Exper. (Dnenos .Aires), mag.- M. LÉVY. Cura dl'lla febbre tifoide col batteriogiu. - A. H. R0FFO e ail. Studi S1UJ ~amcro . fago. , Paris M éd., 5 sett. - Numero di oftalm., oto.. Osped. Magg., 31 .a.g . - G. L. CQLOMBO. Tera1:ino~J,aring. e stomatol . pia ohiTl1rgica dE·l r·h eratotono. I. BETTONI. Ann. l nst . Pa.stewr, sett. - J. BoRDET. Il proNu.ovo indice per 1a misura della funzinaJità reblema del batteriofiago. - E. URECH e W . ScHuY~ naJe. HER-.- 11 b.ac. di Pfeiffer agente di meningite 001· .Bull. Soc. de Oir. de Ohile, 8. - A. CoNSTANT. . spin. F eoaJoma sign1oideo. Annali d'lg., giu .-lug. - M. PERGOLA. Srubstrati .4.rch. Mai. Ooeur, ecc., sett. - M. R . CAsTEX per l1a ricerca clel bac. ·difterico. - E. FRANCO. e .al. Sindrome Mo:rimag.ni-A:dams-Stokes p·arossistiNeutra1'izzaz. ·d elle to~ne difterica e tetanioa con ca nehl'età giovanile. - E. DE NAnOR-NIKITITS. i fenolipoidi. - V. PUNTONI. La prepa:ra.z. delEtiologia dell',i pertens. arteriosa essenzira le e della l'iaz.ur di metilene e le calor.a.zioni alla Romanowski. sclerosi renale. Surg ., Gyn. a. Obst ., sett. - O. E. NADEAU e Gaz. d. Hop., 12 sett. - J.-R. HENRY . L a meO. F. KAMP:MEIER. Addominoscop·i a. - A. HYMAN. struazione. Neoplasie ren.a li. - K. A. MEYER e W. A. BRAMS. Bitll. Aféd., 9 e 12 sett. - P . GILLET. OlassifiT.u mori non carcinomatosi del:lo stomaoo. - L. eazione del. reurnat. cronico. SEED. D€1geneiraz. dei fibromi deill'utero. Zbl . f. Ohir., 12 sett. - E. MELCHIOR. EnteroPrensa Med. Argent., 20 a.g. - J. SPANGEUBERG. stomia seccmdari a nellia peritonite e nell'ileo. « Danza » !ile.are. C. BoNORINO UnAONDO e al. H . MARXER. Triattam. aperat. della lussaz. sternocla vi co'lare. Chimismo gastrioo. Morgagni, 6 sett. - E. LEo. Ileo da divertic. Zbl. in n.. M ed. , 12 sett. - F. KocH. La. sanocrisina nel1a tbc. polm. ceoaile stroz:z;ante il ceco. Rev. Méd·. de Bwrcelona, ag. - S . GIL VER.NET. Pathologica, 1 sett. - P. S. SAR'IORI. Ultria.filtraz. Va.rietà del carpo tiroi1de. - A. PEDRO Po~s. Mordei sieri e liquidi cef .-rach. W13.sermann positivi. Jfi'Tterva l\!ed., 10 sE'tt. - P. BASTAI. Sostanze . bo di Banti. as1nogene. - F. M1cireL1. Form.a pseudo- tub. di Arch. di Antrop. Orim., ecc., lug.-ag. - R. Rofebbre 1nalt.ese. M .~NESE!. Il diritto di san.are. G. MARGRETH, G. CANUTO. Reaz. di Manoilow. Riv. ltal . cli Ginecol. , sett.-ott. P. GALL. J ou.r n. M éd. Franç ., lrug. Numero sulla dieSe11nplificaz. clelit.a tecnica nell'interruz. della gra'idn11za e sterilizzaz. definitiva. C. DEOIO. tetica del lattante. 1

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(_,\NNO XXXIII, FASC. 14]

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[ ..\.:N~O

XX.XIll,

Radiol.

FASC.

14j

503

SEZIONE PRATIC ·i.

~i ed . ,

sett. - F. SoRIASSI e al. Anomalie costituzio·n ali del tubo digerente. - P . PERONA e B. 0MIZZOLO. Studio ra'diologico del disegno polmon. Zert . f. T u berk. sett. - C. CoEPER. Costituzione 1 e tbc. - B. LANGE, II. BEITZKE. I.10 vie d' i11fez. della tbc. - H. BEoKMAN. Inaloterapia. dell1a tbc. polm. l li forma 111 ed., 31 ag. - A. L u ISADA. ' r.ariazioni orarie delJ.a press. arter. - D. MAESTRINI. N11ovo met. di our.a della ·p erito•nite tbc. essudativa . TVien. K lin. W och. , 17 set.t. - F. ~fANDL e S1NGER . Affatioa·m ento e svilupipù del cancr o. B. CoGLl EVINA. H erpes zoster e malia.ria latente. Lauret, 19 sett. - V. E. N EGUS . Djsordini l a. . r1nge1 J apan M ed. World, 15 giu. - R. KoBAYASHI. Virus dell"encefalite sperimentale. 15 lug. T . OSAKA. Il tempo di coagulaz. del sangue circolante 1nel periodo mestruale. - 15 ag. U. ~iAsE­ GA "\VA . M orfologia del torace e d el coJlo n ei gi ap. ponesi . Bull . .Se. Jfed., lug.-ag. -- G. BRoTzu . Nuov.o hatteri·o filtriab. patogeno per cavie e conigli. D. Fos·cmN1. Az. del decotto di china sull'amilolis i pancr eati ca. Gazz. d. Osp . e d. Clin ., 15 sett. - A. CAMPANI e E. FroRI. Radiocalo rimetro per l1a diagn. di focolaio nel1a tbc. polm. Minerva ..llJ ed., 20 sett. - G . SALVIOLI . Particolare riflesso del piede . - C. G.\~I NA e G . ANDREI. Batteriologia del reumat. art . .ac. - G. 0LIARO. L'emicrania. P ediatria, 15 sett. - G . V 1T·ETTI e R. PoLLITZER. Stato degli organi emopoietici nell'infez. malarica del bambino.

w.

Presse .Jléd., 12 set t. -

~1.

CHIRAY, I. PAVELE, M. M1rA>RREVIICH. Colecistatonia: stati ~poi ed atonici della cistif e1lea. - P. RocHET e E . PoLLONON. La simdrome « circolo vizioso » . Deut. -~led . Vfloch ., 18 sett . - H. STAHR. Linfogr,a 11ulomatosi, tubercolosi e irritaz. 10111cogena. A. I\.:v.:.uP1NSKl. T rattam. dell '.asm·a bronch. 0001 saili di stronzio. -- E. JroEL e F. FRANKEL. Cooainis1no ed omosessu alità. - tT. S zANTO. Relaxatio diaphr agma.tioa. Rei ista d e Ohi·r1lrgie, giu.-lug. - I . J ANN e T . NETTA. Innesti ovarici. ]if ediz . Obinik. 18 sett. R . Henneberg . V.a.lore dei riflessi n ell a diagi1osi. - A. BIEDL e W. RE~ DISCH. Iodoteraipi::t della ipertireosi . - B. lPSTEIN . Influe.n za della lue congenita sul decorso della tbc. Paris j}f éd ., 19 s:et t. - DoPTER e JAUSION. Aner .. gia influenz.ale. - lv.(ATEESEN. Azione dell'emmy~ sol i111ovo sale di Bi, sulla sifilide. l 'resse l\tl éd. , 16 sett. H. V IOLLE e M.-C. R ourtE. Terap ia della febbre tif. col batteriofago. - 19 sett. E. H ARDE . Etiologi,a d ei neo•plasmi sec . le ricer che cli G'e. - l\I. GuILLEMINET e R. LABRY. • Trattam. delle fistole pleur. rib~Ji. - 23 sett. O. I.·r AN e P. ~iONRE . Arteriotomia nell'e mbolia. B AYLE. 09otera.p ia splenica nel1a tbc. polm. Bbl. f. Ohir., 26 sett. - )! . KrnscnNER. L ' i giene dAll a s aJa operatorja . - A. GRRGORY. Il dolore deglì psoas 11ella spondilite. Zbl. f. Gyn., 26 sett. - P . ScHUGT. Ulcus vulvae acutum. - E . SoLMS. L ' .t\.lexander-Adams r etro-inguinale. .tl rin. Osped. P sichiatr. Prov . in P erug·ia, IV. C. AGOSTINI. Influenza. d ei fat.tori biologici nell a formaz. <lel carattere. - R. CONIGLI. Incrost.azio nÌ delle cel.l ule nerv. 1

1

Indice alfabetico per materie. Albuminuria ortostatica . Pag. • • Anchilostomiasi in Ron1ag na . ' • )) )) Antisettici . . . • • )) ~otemia in eh i rurgia generale Bibliografia . . . . . . )) Cancro: nuovi dati sulla p-atologiia e che)) miotera.pia . . . Cistoma ovarico con torsione del peduncolo ed i.ipoplasia dell'utero . . . )) )) Oostola cervicale . . . . Oro'1'!1<Lca d el mo·vim.ent o professio11,ale .)) Distrofia muscolare progressiva di Erb: )) casi familiari . .. . . )) Dissenteria da Balantidium coli . Ghiandole endoorine: disturbi ,psichici nelle malat tie delle . . )) Idronefrosi : oau se . )) Nefriti azotemiche : prognosi . . . )) Nefritici: decliQrura.z ione per lll'ezzo del carbl()m_ato di bismuto . . ))

492 491 495 493 488 474 491 490 499 491 469 483 494 492 492

P ar ali.si u>rogressiva : trattamento oon la mal.aria . . . . . . Pag . -4:86 Piloro : occlusione 3JCUta nel corso dj ste. 485 nos1 . .. . . · · · · )) Pleure: app.areochio sospen sore della cu)) ·p ola . . . . . . . 494 )) Pne umot.ioi:r3JCe trasumatico . . 490 • Po·l moni: nomenolatura anatomica . » · 494

Radiologia, rad,io.logi e rnedic1i pratici

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R ene mobile . . . . Reu•m .atismo cer ebir1a le . . . . S cabbia: m oderni m ezzi di cura . Sintornio endoteliale : ricerche sperime11tali ·r romboflebite i·l iaca esterna traumatica Tube1·colosi renale: eziologia e terapia Tumori ipofisari: m odificazioni pluri~landolari nei . . U1lcera g·a strica: di.a.gnosi m edian te le estra2ioni frazio11at~ . . V·accino : eter.o,..infe21ione da -- . . Z aifferano: coJtivazio11e e comn1ercio

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497 493 491 491 488

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Olrlttl di proprietà riservati. -


' IL POLJ (;LI~ i CO

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<PAG!NA D ELL'AMMINISTRAZ IONE)

Ai nostri abbonati ricordiamo le seguenti importantissime

Prof• doft • ARNOLFO • CIAMPOLINI.

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SEZ. F"RATICA · F ASC. 14

put;bl~cazioni

del:

Docente di Medicina Legale degli Infortuni nella R. Università di Firenze

raumatolo ia del avoro • net rapporti con la e e .

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Dtllo stesso Prof. CIAMPOLINI :

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DIAGNOSI MEDICO-LEGALE DELLA

NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI (Il rilievo e il significato dei sintomi) ' Pre fazion e del Prof . CE S ARE BI O~DI direttore del R. Istituto d.i Medimn a Legale dell'Università di Sien.a. sommario. - La NevrOEri 'Dvaumattoa tPrima della '.legge linfoo:tu•n i. Le nevr06i d1i guerra. Il 11raiuma e la Nev1·-0si Traumatica. L'etiqpatogenesii dallla NeVtroei Tiraumatioa. La ·prognosi della N evrooi T.raumatie-a. L \inizi-0 .e !il ·decoTSO della Nev.r osi T~aJUm•atiea. Il -00ncetto ·n·o sografico ·dell~. Nevrosi T.ran.mat.Wca. ~ nevrosi .da spavento. La nevr<>Bi d'an:gosoia. Le f-0bie. L,,ins-0nin1ia. La querulo.miam.iia del nevro-traum·atiz-zato. Le funz.ioni psiohiieh-e .del.La N evroei Tra.nm.atica. La Sli.mulazione •e :J.,e.saigerazìone dei sin.toro.i. I oommozionati cerebrali e la Nevrosi TDaumati.ca.. La predisposizione a.llia Nev.rosi T.rasumat1i1ca. Tipi psicastenici e tipi emutivi. Gli arteriosolerotioi e la Nevrosi T.raUiIIlatioa. Le stimmate degenevative 1dei simuJ.atorJ. L'a1Jipne ,d egli esaani ·m edici. I .m etod1i (per 1a obbiettivazione dei sintomi 61.lbli.etti'Vli. La ,p rova di M.amkp.f 1Per i l dolore. L,angoscQPlia pupillar e. La .prova del Miiller. La 1prorva della f.alsa f.wr.ad,,izz.azione. Le ear.wtteri.stiche del dolore nella N·evr<.>6i Tr.aumatiea. Le 1aneSltesie I l ipttiatJiemo. L'e&ame de1le senelibilitit ·cuta,nee. Aneste.sie fm1zionali .e anesiteeie orgainfebe. Le turbe oouJ.ari. Le tUil'lbe dell'ol'leochio. IJ'esaane funzi.onale de1l'oreoch:i o. Le t ·uTbe dell'olf.atto. Le tu;rbe del ·g usto. Le ·tuirbe della parola e della voee. I I"iflesSii cutanei. Derm ogll'afismo. I .r.itf.J.essi tend..i:neomusoolari. L'eccita.bilità elettrioa .muscolare. La reazione .m iastenie.a ne11.a Nev.r~ Traum.a·t ica. I •drisordini funzionali .del .ca.mnnino n-ella N evroeii Traum.atJilca. Le vierti.gini. Pse11do-.r-0mberg. I tr~mori. L a mias tenia. L,esame dell a forza muscoil:a.re. Pairal isi organichie, p1aralisi funZ'iona.1i, par.a li.si sillnuJa,te,. TI senso mrusoolare. Le <X>ntr-atture. Gli atteggi·amenti c.amprtocoranici delle nevros:i belli1oh/e. Loro10si e S'coliosi s imulate. Le crisi ei:'ilettifora:ni. Le turbe gastriche e tim•t estina.lli. Le ;turbe del xi ca.mbio organico. Diabete e N1evr-0si Tr.a111matioa. Distrofie m11soolwr.i: ossee, ecc. Turbe gen.itaJ.i e N ev.roeii T,ra.umaticar. Le turbe 1resipiratoric. J;e tu.r be car:diache. La pre&sione arteriosa nell·a Nevr<>Bi Tr.aua:na.tica. Un ViOluane in-8° di p.agg. VIII-74 (N. 8 dellle Monogrrafie Med~co-Ohi-r.u:J.'lgLcbe d'a;t;tuaJ.lità), 111itidamente stan.,p wto su •c nrt.a semipa.tinruta. - P rezzo L . 1 2. - Per i nostri abbona ti, so1e L. 1 O. 7 5. 1

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• •

ANNO . L~ll

Fas«. lo

Roma, 12 Aprile · 1926

..

fondato dai professo ri :

GUIDO BACCELLI

I

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI.

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : R . PtJni e A. Oa.tterd.na: Coleliti3A3i recidiva attorno a oorpo straniero. Note e contributi : S. Trentini : Riilievi sulla. patogenesi del &intoma di Leeieur n •e l tifo. Riviste sintetiche: c. Baeile: Studi sulle m:ioos; organiehf'.

Commenti : G. Fr!Lttin: La oa.rta-seta. sunti e rassegne : SEMEIOTICA: J. G. Greenficl.d: Il valore de-!l'et;:lme riel liqu; "'lo -0erebr<H:;pinale. - PATOG n·i lL\nme I.1e t.os&iemie e la pe~. - TERAPIA: P . J Van l'ntte: J-'a diatermia nel tra.tt.amento della blenorragia della donna.. L••GtA :

Cenni bibliografici. Accademie, S •~ietà mediche, congressi : Società Medi•coChirnrgica Bellunese. Ar.punti ner il med.ico pratico : CASISTICA E TERAPIA: ![ dì·s turbi d~lla gr.iv·1 danza. I! trattamento delle convulsioni e cla.m pt i <"he. - L',i ne nl inotera.pi a nel vo-

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPFDALE }TAL. DI BUENOS AIRES -

II

"EZ. C HTRURG rCA

di retta rtal y>rof. R. .i\ . .ì.\II AROTTA

Colelitiasi recidiva. attorno a co1·po stranie1·0. Dott. R.

PINI,

aiuto, e dott. A.

CATTERINA,

assj sten te.

C!'ediamo t1tile rif erire e •de ·cTiverP -Oettagliatan1ente il caso che .ci. è occorso di osservare nella nostra sezione chirurgi.ca poic·h è, oltre alla. sua 1''\rit;.t, ci p110 illuminare sulla ipatoger1esi della litiasj biliare in vescicola infetta e ·con calcoli for1natisi intorno a .corpi s trani eri. Luc~a

L., argentina, idi nn.ni 31 e di professione

casalinga. Entra n el reparto speciale di ·qn esto Ospedale il 1° maggio 1924.Padre morto a 64 anni di occlusion e intestinale. Madre morta a 54 a11ni per sin·cop·e cardiaca. ·rre fratelli viventi e sa11i. Soffri le comuni rnalattie esantematicl1e dell'in fan zia. l\1estruò a 13 anni se11za pa.rti·colari deg11i rli nota e da allora le m estr11azioni si seguirono n ormali per quantità e te1r1po. Ebbe 3 .gravidanze con du e parti a termi11e e un aborto di 2 mesi. Dall'età di tre anni sof,fri p eriodica111e11te rll asma bronchiale. Stette igempre bene sino a due

mit<> incoercibile del1'e gravide. - L'tl.nversi()(Ile uterina. - L 'uso del bicl0<r i1drato d!i chinino e dell'estrat.. t<> pituita.r:o0 nel parto. - La cur a dell'insuffì-cienza · o vn.rica ooi raggi Roentgen. - Di·a bete e gna,vidanza. - NO'!'l: Dl r.iED I C'I N.\ S OIE NTIFJCA: Ricerche sver.ian•en•t ali eu·lla pa.togf>ne8à dell'albuminuria e dell a « nefros!i liP<>1dioa "· - Sulla natu.ra delle proteine uwinarie. La soglia ren·ale -Oel g luc0€i<> nelle diverse fOTme d·i diabete. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARI A. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Controversie giur.iidiche. Nella vita professiona le : Asaoctlaz-ione della Stampa Medica Italian•a. lJron.aca <l el m ovimeh.t o p:rofessionale.. - Amm·foti~trazione sanita.ria. Conoo.rsi. Nomine, promoz.ioni ed o norificenze. 0

Nostre corrispondeinze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

an11i or sono, epoca in •Cui incominciò a notare tremolii continui, profus i 1su1dori, tac.hi·car.dia, diarree abbondanti e leggero ingro·s samento del collo. Consultato un rr1edico, disse trattarsi di ipertir oi1cl1smo e fu sottoposta a varie cure opoterapiche che la migliorarono rapidamente e fecero scomparire tutti i disturbi suaccennati. Da circa un anno e mezzo incominciò a notare dolori di. n1ediocre ' intensità che dalla regione epi gastri ca si irradia \'ano verso l'ipocondrio destro, il ·dorso e la spalla destra. Tali dolori a t~p o continuo e gravatiYo, comparivano dopo i pasti e ·con una ·d urata 1r1edia di 6-7 ore raggiur1gendo in questo mo•m ento il loro maximt1m di inten sità per p oi decrescere a poco a poco. Alcune ' 'olte dopo qualohe ora ·dall'ir1izio dei· dolori ebbe vomiti acquosi, di sa·pore amaro salmastro, ·di color ve:ride, e in di.screta quantità . AJtre volte poi notò (diarree (3-4 scaricl1e nella g·io1·11ata) di materie oscure 1v erdastre, quasi liquide. P er 5 mesi non consultò a1cun medico e si applicò .cataplasmi, prese laudano, aS(pir.i11a e si fece clisteri di acqua fredd.a senza notare però che un beneficio momentai1eo . Per timore dei dol ori incominciò a ·diminuire gra.datamente l'alimentazione, finchè i1ell'ulti mo perio·do preoperatorio i1on ingeriva cl1e ·u na sola tazza di tè a .giorni alterni. J..Joca1mente l 'ammalata n otò l'·e1pigastTio e l'ipo·condrio ·destro au.m entati di volume e notò pure c·11e i m·ovimenti 1e esacerbavano i ·dolori. Visitata in Buenos Aires da vari m edici fu ·diagnosticata essere a.fcfetta da colelitiasi e prima di essere sottoposta all'intervento chirur·gico, dato lo stato di estrema debolezza e di den11trizione fu 0

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XXXIII, FASC. 15]

di ·s otto dell'arco costale, dolente e con magm essa ad un sip ecialc r egime 1<lietetico 11H.l lgraclo giore sen~ibilità n el suo terzo medio. Nella re.. i dolori provocati dall'ingestione del cibo. gio11e ves·cicolare si nota una tnmefazione di co11Dopo un mese fu operata di colecistostomia, siste11za carnosa co11 1in1i ti noll ben de•f initi, moìto. · estrazione idi ,rari ·calcoli, e drenaggio della cidolorosa alla press io11e e nl la palpazione. Facen... stifellea. Dop_o due ine·si fu tolto il 1d.r enaggi.o ·d i go1m m a e fi.11 ch è la ·b ile u.sci·va dalla ferita op eratoria, l 'inferma non ebbe a lagnarsi cli alcun disturl)o; 1na quando la ferita 1s i chiu.se notò nuovamente forti dolori e gonfiore locale cl1e consigliarono il chirurgo a r1aprire la f erita e porre un nuovo drena.ggio ·di gomma . .Seguì bene per circa 4 mesi epoca in c Ll i fu rimosso nuovamente e definitiva111ente il dre11aggio e fu lasciata cl1iu·dere la f erita. Durante questo iperiodo riferisce l' ammalata, di essersi accorta cl1e in una d elle medicazioni s.fuggì al m edico curante una sottile striscia di garza . dent.ro l'orifizio d ella fistola biliare e cl1e n o11 le fu più estratta. . P er circa un m ese non soffrì alcuna i11olestia J) Ur n on se.g ue1rdo alcun regi1r1e 1S1p eciale di ali. . n1 e n tazio11e; notò 111 questo tempo la .sco1npar'::>a d ella mestruazion e. Do1)0 10 ,strapazzo di lìn viag gio in automobile, i11comfnciò . a 11otare yo·n1 ito <li l i·q Lli·do verde , a ccp.1oso, di sapore a1naro , cliarr ee pro,f use e ·d olori in co·r rispon·denza d ella ci ca tricr operatori a n ella m edesima inten sità già d escritta precedentem e11te. Dopo 10-12 giorni di completo ben esser e con1inciarono nuovamente a com1p arire i dolori cl1e si esacerba,rano nei movimenti e con la palpa zi one. Mal,gr aid o l'ingestione di ivari m ediicamenti (urotrop1na, .sali bilari, ecc.) tali fatti si ri'Peter on o nuovam e11te e con intervalli sempre r11eno frequenti e co11 maggiore intens ità, tanto ch e l'an1maJata era costretta a ricorrere alla morfina e al pan top on. Visitata dal pri1r1ario ·della nostra sezione, i l prof. Marotta, fu con.&igliata é\Jd entrare in OS'Pe• dale. E "ì ame obiettiv o. - Buono stato g en eral e clell 'ammalata; si stema muscolare ed osseo ben sviluppato. T. 37.3; R. 20; P. 82 r egolare, ritmico. con bt1 ona t ensione. Decubito indifferent e. Capo. - Cranio simmetrico; cuoio capelluto co11 abbon·dante capigliatura. Colorito della cute pallido. P11pille norinali con buona reazione alla luce • e alla accomoda zione. 1Vlt1cosa boc·cale e labbra r oseo p allide. Lingiua um i·da. Denti in buon statù , di conser vazione. .A..l colJo n on si p alpano ga.i1gli anorn1ali. Region e tiroidea 1visibile; alla palp·a zione s i n ota au• m ento di ' rolume d ella ghianò.ola. Torace . - Simmetri co, elastico, ampio. Respirazione cos lo addo1r1inale st1periore. Nulla di a11ormale e deg110 di nota ai polmoni. Cvore . - ?\ei limiti , toni n etti, chiari st1 ti1tti i focolai di a;scoltaztone. Art rt on ie . - ~ el quadrante sUJperiore d estro st .. i1ot:--t tina ·cicattice operatoria Cl.ella lu11ghezza di FIG. 1. - J,a ci tifellea asp ortata~ circa 10 cm. linea r e n ei uoi dl1 e terzi i11feriori e O\'n.la re n el terzo UJPeriore. _.\.ddome deipressibile. legg ermente dolente alla palpa zione superficial e, do porre ram1r1alata sul fian co ·i11isrro il fegato si o;; pecialm ente all'ipocondrio d estro e rnetà d estra sposta ·di circa u n dito trasY~ rso e il bordo su, ùell'epigastrio. Gorgoglio ileo cec ale. .~1la p erperio1·e discende al la se ta costa . In qruesta IPOSic115i;ion r. on orità normale. z.ione l'ammalata i1 0 1a llno st iramento verso il l·'11r1ato. Bord o superiore alla q11i11ta costn . lato destro e non J) UÒ sopportnre tale postura Il hordo i11fcriore si pal1pa a tì·e dita trasverse al 1

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F ASC.

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.... E Z TO~E PR.<\TI C.\ I

r>cr lunig o tempo.

la palpazione 11a dolari P .conati di v omit.o e suJi\' a zio11e dl g u1 sto amarognolo. l\1ilza. - ~ 0 11 $i pal1)a . :'\ ei limit.i n or1nali all a percussion e. ~ Ren i . - Non si 1p alpan o. .-\ ll'e:a nie ginecol o{fi co si 11ota: \ ·agina ampia eùe111atosa . Collo del l' 11 tero g rande, r11olle. Cor110 dell'utero ' d ella g ra11 d ezza cli u11 pugno in a nti vcr sione, m obile in t utl.i i ~ e ns i. ·GraYiclan za d i cl ue 1nesi. L 'e same radi oscop i co e ~ eguit o il 12 rnaggio riYela : Prima presa d i Ba . a lle 5; esa1ne alle 10. Stomaco leglgermentc . p nrco di Ba . c;l1e occupa 11 ( ieco e l'ileo. orn 1n iu ,.::t l':lta u11~ i1110Ya dose si D OJ)O

F rG.

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il dott . P ini ed il (lott. Catte1·i11a; ·Clorof ormizza il dott. Nebbia. An estesta .1g~n cral e Jl1orfio eterea.. Incisio11e elit.. tic·a ed esci·s ione del la cicatrice. Si crud e 1sorpra la \'escicola b il ar~ grande, a der ente alla cute e al p eritoneo, deborùa nte per due dita trasver se dal rr1a rg·ine inferior e d el !fegato, con 1p ar eti n otevo1u1 cn te ispessite e con tena.cii a deren ze al piloro, al d uo d e110 11ella s u a i>rim a e seconda p orzior1e. Isolata la vescicola ·dn, tali aderenze si può appl'ezzare nella su a iparte ii1feriore, in corrispon-· de11za d ell'j n1boccatur n. del ci stico, u n corpo di co11s i ten za du r a, allungat o, n o11 sp ostabile, d ella lu11gh Pzza d i {'. ir ca 5 cm. e di ~orma c ilind rica . ~ on ~e nz a di flf icoltà si riesce nct isolar e co111ple-

Il calcolo.

osser vél : Stom aco dilatato i11 for1nn ·di ga11cio. l 1 fond o arriva a d un di to tras·v er so al di sotto d ella li n ca basiliaoa. C.a Jn era cl 'aria ùi dimensione norn1ale. Buona mo~ilità digesti'va ed espulsiva. BuoJ1 passaggio pilorico. Bu lbo duo·de11 ale n ormale. R egolare p assaggio ·du oden al e. La second a porzione del du od en o è stirata ,,erso il JJorclo costale destro ed B 'squis itamente d olorosa nllu 1pression e. · L 'fsam e d el l e orin P 11on fa rile,·arc 11ulla cl1 a normal e. L 'esam e d el sa11gue dà: 4,680,000 . gl0buli ro.ssi, J ·~,40{) globuli bia.ncù1j. Tasso e111og·Jobi11ico (Sallli J 03. Valore globula:re 0.99. Ra'Pporto 1g lobulare 1379. Forn1ula leu cocitaria: 69 polin. i1 eutrofil i, 28 Jin· foc i ti, 3 m on onucleari gr and i. Wa ssermann . - Nettam en te positiva. Con la prova della glicosuria alinie1i tare si n ota preson.za ·di glucosio n ell 'uri11a dalla 15a ora alla 2oa. Diagnosi clin lca. - Colelitiasi recidiva. Operazione. - Opera il prof. l\Iarotta: assistono 1

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tamc11t8 la cistifellea e ad e ~tir:parl a previa le- '

g·atura ·d el ci'stico alla ~ua im boccat ura dei canali. Si affon da t1n dren a.g·gio id i g·o111111a e si cl1iude la p arete in tre p'i ani. 1

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F I G. 3. TJccorso post ope ratorr io . - Viei1e tolto il dren agg io n.l terzo gior110. •L a ferita operatoria si cll iude

1L'ntamen te p er seconda inten zion e essendo com1)a rsa llna lie\'e suppt1razion e. Duran te la perma-


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POLICLl~ICO

nenza ·dell'ammalata nel reparto si continua il trattamento anti1uetico 1già iniziato. Sono sco1r1parse le cri.si dolorose; si nota un réljpido au1nento di peso; p ersistono a perio·di nausee e vomiti che si attribuiscono alla gra,ricla11za. L'esame culturale della bile fa rilevare la presenza di bacteri um ,coli. ·Coll' esam e macroscopico del ·Calcolo estratto si riesce ad isolare alcuni filame11ti di garza e l 'esa1ne microsco1pico a fresco di tia li filamenti fa ri1Cb·n oscere intorno .a ·questi de1 nu1merosi cri.stalli di ·colesterina (v. mi.crofotografia). Rivisitata !'·ammalata dO'PO vari mesi -ci dà notizia ·di aver 'Partorito feliceme11te e di .sentirsi completamente se.na. La troviamo di aspetto fl orido ed è aume11tata vari chilogrammi dopo la sua u s-cita ·dall 'osipedale. 0

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ster cla una :parte e Chauffard e la sua scuola dal. l 'altra sono venuti nuov·a mente a contrastarla. I primi ne descriveva110 il inomento cauc:;ale in differente for1na secondo· la qualità ·dei calcoli; quelli ·di pura colesterina sarebbero prodotti dà l1na stasi della bile unita ad u11n alterazione dP.ll 'inter.camhio della cole.sterina, dovuto quest·u1timo ad un .aumento nella bil e o ad nna dirninuzio119 dei 1sali che la mantPngo~1 0 sciolta. In questo ·caso, in am·b iente 1sterile, .si formerebbero calcoli ·di colesterina 1p ura ·chf> rimnrrebbero sem, pre sterili o che i11 un secorliào tempo potrebbero favorire l'infezione. In tal caso ·determinf>rebbPro la condizione ·p ercl1è il calcolo si ricopra di l1na capp~ di bilirubinato dj calcio a stratificazione co11centrica. · Il rneccanisn10 di formazior1e dci ca1coJi secondo questi autori sarebbe il seguente: quando la cnlesterina è in condizione ·di prcciipitare prende la forma di goccioline 1che si 1·iu11iscono fra di loro per fenomeni di tens1one superficiale. Tali ammas~i :si ispessiscono, cristalli zzan.do lentamente, prendendo fjn dal J)·r in·cipio In forma raggiata. Gli a Itri calcoli di colesterina e calcio associati a bilirubina, e ·quelli ·di colesteri11a ·c on riYestimento •di biliru·b inato di cal.cio si fonmerebbero seco11do il meccanis1no drc;.crit.to da I.iesengaug. L' ai1inento de11·a colesteri11a l1 el ·sangue in arn· 1nalo.ti calcolosi fu comp·r ovato ir1discutibilmente neig'li stu.di eseguiti da Grigaut cl1e sopra 46 c::i.1colosi biliari riscontrò 39 voltP. l)i ù di 2 gram111i di colesterina, ossia 1'84.5 p. 100 di i.rper·cole.sterine1r1ici. Egli attribìJiva a qt1esto fn1to la •Cat1sa del\la calcolosi . Dai lavori. di Ch'auffa~d si dednce che la colesterirremia è com·unemente la espressione di u11a alterazione nel funzionam ento della -cell11Ja epatica. Hartmann dice che .se questa ipotesi è certa si spiega .f acilmente corne si :1bhin colesterinerrtia nei calrolosi .b iliari dove il funr. i on nrn ento eipatico è spesso modificato. La colesteri11emia sarebbr quindi jJ risultato e no11 la causa della ·colecistite caJcolosa. Per convali-Oare .questa :sna t eoria, Hartman11 presenta le analisi di sangue eseguite nei suoi antjchi operati .da. M.lle .L edebt all'Istituto Pastet1r e all'Hotel Dieu, da 1D11val, ·cl1e dimostrano • come gli operati co·m pletarr1entr gu ariti e che non presentano la più piccola alterazio11e gastro epatica, i.a quantità ·d i colesterina nel siero è normale nel1'84 p. 100 dei ca:si; 1r1entre in quelli cl1e hanr.o ·delle piccole turbe ·g astro epatiche si trova i1percolesterinemia nell'83 'P· 100 dei casi. I,e vescicole infiltrate di• colec;teri11a e chiamate rholesterin-gall-blaàderr da Moynihan, e quelle de15critte da MaoCarthy col n nm r c1 i ~"trrucber1·y gal I· 1

·Gli ultiirni .lavori di anatomi.a ipatologioa e fisiorpatologi1c a 1delle vie biliari 11anno modif~cato in parte !)antico concetto cl1e tace,ra del]'l colelitiasi - una ·semplice affezione .del .m eta·oo1ismo generale per pa.s&are ad essere considerata come un'affezione locale con iSede principale ed inizjale i1el1:.L cistifellea. Senza ·dubbjo però la patogenesi della litiasi biliare -è ancora molto ·discUlSsa, quantunque alcuni autori, come 1Galirppe, Gilbert, Naunyn, 1-Iartmann, ecc., attribuiscano all'infezjo11e e 1a1la stasi biliare la .causa esclusiva della malattia, altri invece .fra i .quali vVilliam Hunter, Beer , Korte, SchP.pfer, He!'lster, ecc., rpur accettando la: teoria infettiva .come cattsa import.a11te agigiungono a questa un terzo fattore come causa premSipo11ente alla genesi ·dei calcoli. PPr Scl1upfer l'alterazio11e del ri,cambio -cole. steri11ico e !a i11ifezione delle vie biliari hanno una grande i1r1portanza nella produzione ·dei ·ca1co li l:n~ liari: ma le le.g gi :fisi·co-chimiche non ne r)sc~1ia­ rano ancora la patogenesi poichè esse mancar10 di ·una spiegazione del . primum movens, s ia per la formazione dei ca1coili sia 1per l'arresto della loro formazione e idel loro .sviluppo. E .ancor ora non sa a cl1e 1cosa att.ritb uire que•sto primum rrio'Vens, se alle leg·g i vura·m ente fi.S·i che o a quelle fisico-chimiche o a:d altre pii.1 •Complesse ·cl1e rientrano nelle anafilattiicihe. Egli consiglia di stttdiare profondan1e11te, a ch1 ''oglia scoprire le l eggi fondam entali ·della patogenesi della colelitiasi, la costituzione individ.ualc e le turbe del stste·ma n ervoso. GiA. da 40 anni si ammetteva ·con Bouchar-d che la genesi ·della litia:si biliare er·a dovuta al1'nlterazion e ·della nutrizione; più ·r ecentemente co11 Naur;yn, Gilbert e i ·suoi discepoli, Domin ici e Fonrnier si riteneva che i calcoli fossero 11 risultnto di una infezione biliare. Sembrava che la teoria infettj,ra fosse già. acci:>ttata uni versalmente ·quando A.schoff f' Bachme1. 1

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SEZIONE PRATltA

bla<lder e che Gossct riti en e essere dovute alla

presenza di colesterina i11f iltrata n ella . ml1 cosa, sono nuQlve forme portate dai so t e11itori ·della teoria umorale. Senz·a du1b:bio però la c ol esterina si trova in c erte cisti -Oi ova1io · e in vecchi idroceli senza ct1 e s i 'lbbiano in questi casi formazioni idi calcoli. La teoria infettiva, unita alla stasi hiliare è quella che attual 1r1ente ha n1aggiori fa ut ori . 1

Galippe n el 1886 fu il primo ch e ebbe l' id ea de~ ­ l'origine microbi ca d ei calcoli bil.iari. Letien11e nel 1891 raccolse e 1stn diò 11uovamen te questa teoria e 'Pensò ch e i microrgn.n ism j possan0 determ1nare fermentazione e scomposi7.io11e nel la bile capaci di produrre calcoli. ~·l a il più ifol'te fautore d el la teoria inf\')ttiva fu :"!aunyn che la illustrò a ir1piarn ente nel dPcin10 congresso di m e·dicin a a W1l sbaid en n el 1891, dor,o di aver combattu to la teoria dieteticn che era 'a sol1 ammessa fino allora. Per lni i microrg·a11i~mi, coadiuvati da una stasi biliare, provocano fenomr-ni di angiocolite con sfalda1ne11to epite1i a le flascia11do li·b ere pi·c cole gocciolin e di colesterina), coaguli di muco e ,f ibrina ricca di calrio. In qu es1.o 11lo·do si cos tituisce un nn cleo primtivo di uno o pii: cal coJi sopra il qual e si formeranno "5 UCcessivamente nuove stratificazioni d ei rlifferenti ele1nenti biliari. Questi calcoli >posson o in seguito trasformarsi in calcoli cli colesterina per colestr.rinizzazio11e. Ma an ch e piccol i criistaJli di colester!na posso110 ur1irc::1 fra loro p er 1prodotti !logistici e form are nei calcoli sprovvisti di nuclei primitivi. P er l 'infi a1nrn azion e d el le vie biliari si possonn for1nare p·u1 e l)iccoli . e numerosi calcoli di bi1i r ubi nato rli r alcio, con scarsa colesterina. PPr Naunyn il m eccanisn10 di formazio'lr di calcoli è il seguente: ammesso ch e J'equi 1 ibriu ~ollcidale d ella bile, nella quale sta c joJ !a la colester in a e il bilirubinato di 1cal·Cio, 'Sia mante11uto dall'azion e protettrice dei ·colloicli e d?. lla ug uaglianza d ella carica elettrica d ei vari ele1nent1_ della 'b ile; lln nuovo ele1nen to cl1e j11tervenga nella bjle stessa o cl1e abbi8. una carica elettrica differen te, p er esem•p io l'alb11mina, farà si cl1e sopra un nu èleo colloideo primitivo preci, iPitino i cristalli biliari cUsponendo si ritmicarr1en te in cappe conce11tricl1 e se con.d o il m ecr au isrno di l.iesrngan.g. La maggior parte degli a:t1tori accettan o la teori a i11fettiva specialm ente dopo le es,p er ien zc cli Mignot che è riuscito a fabbricar e calcoli quasi a vo1ontà, cosa clfe i fa11tori dell a t eoria rt e l!~• colesterinemia non so110 riusciti a .p rod nrre sperimentalmente aumentnn·do la colester ina nel sugue. Per ·di rpi-C1 Naunyn dimo.stra coll e siue esperien ze 1

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che intro1d uce11do colesterina in eecesso nel san g ue n on aumentava la su a proporzione nellrt l>i le. r>er 1p roclurrr calcoli sperimentalmente Migoot p roc ede\'a nel segu ente modo: Tiempiva la vesci. cola con g~rza s teril e o con u n batu ff olo di c0tone sul quaùe ·,aeposita;va un po' rdi cultura microbica; d opo tre settim ane ritirava il batt1ff olo, g·ià osservava alcu n e concrezioni , ma non dci vcrj calcoli . Ghiusa la vescicola aspettava 5ei me5i rper sa crificare l'anirnnle. Di 17 cavie sacrificn1 " dopo questo te1npo risco11trò calc:: oJi in nove. In alt r e constatò morte per ritenzione <li cnlc0·10 i1el coledoco e colec istite. In un caso sacrifil; ato d oipo 14 rr1e:si os·s ervò una. cole.cistite ·sclero-atrofiica con caratteri tipiici ed in un altro una col ecistite su1pp11ruta. con ostr u zione <lel ci,stico p er dne calcoli. ~Ii g11o t

djmo s trò p ure cl1e la ·p resenza di corpi s trarieri n ella vesci,cola non è sufficiente p er produrre ca1coli. Nel s u o lavoro troviamo 1un esperi1nento col quale d imostra come lasciando un filo di seta asetti co e per sei m esi n ella ves('.icoJn della cavia non riscontrò la più piccola -con crezion e depositata n ella par ete. Lo stesso avvenne con un batuffolo di cotone .della g randezza di un pisell o che lasciò 1p er 8 1r1esi sen za osse1"vare in seguito nelle su e fibre la più 'P·iccola cristalilizzazione biliare. Di inostrò p ure .come la sola in.f ezjon e, specialm ente quando è intensa n on è suf'ficiente a produrre eialcoli. 1r.ntrod111sse n ella vescicola fili di seta o piccoli batuffoli d i 1cotone infettati con bacteritlm coli, s.taifilococco o streptococco. Orsser·v ò al ,p oco tempo l' aJprp arire ·di una colecistite più o meno i nten sa con precirpitazione di fango bili1a re ine3cola to con rpu·s m a non dei v eri calcoli. P er otten ere ques ti ul ti1nj Mignot utilizzò cultnre di microbi attenuati e con microbi abituati a vivere nella b ile cl1c ottenne coltiv ando i germi r1ella bile .stessa durante vari mesi e aggi1111gendo o dimin uendo og11i tanto brodo o siero ascitico. l Jn a 1delle c riti cl1e a i calcoli pro doiti sperin1entalm ente <l a l l\1i gnot era cb e si dif·f eriivan o molto dai calcoli l11r1ani p er la s.carsità di colesteri11a e per l 'essere rque.st~ formati ·quaisi esclu1sivarnente da pigm enti 1biliairi. l\lla g·li esami fatti s u cce1ssiva1nente da Gebe11; hanno, dtmo st rato cOlffie questi calicoli fossero coistitmiti ·n eil la massima parte da c oleisterina con una &ca:vsa 'quantità di sali biliari e prodotti di alterazione id ei ipigmenti. Dal e.ha ap1p ·a re .quin,d i evi1d·ente come siano i-dentici a quelli .che si osservàno nell'uomo. 1P er di più è conveniente ricoridar e come gli espeTimenti lfurono fatti n elle ca·yie, anima.ili ch e is econd.o Chamffard hanno una bile molto pover a di 1col esterina ed una alimentazion e scarsament~ 1colesterinizzante.

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IL POLICLINICO

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U1'0 d ej più ferventi diferLsori ·della teorjn infetti va è Hartmann che terrr1ina il suo autorevole

capitolo s ull q, patogene.si della litiasi biliare cort queste parole: << que les calculs résultent de l 'a.c• t ion d'une infection atténuée cOJnbinée à une sta' g 11ation partjelle de la bile » . Esse11do la j nf ezjone una d elle cause prinr.ipali ' aJln for111uzione ·dej calcoli è conveniente sape!e in qual forma questa c;i pro duce. La infezio11e per via biliare ascen dente, constiderata come una delle forn1e abituali è forse q u,_•Jla rneno frequente ·poj cl1 è il ·deflus.so regolare <l elJa bile, quando non ' 'i si 01p:ponga alcu11 ostacolo, è 11 miglior drenap;.gio fisi alogico della via blliare, tenendo per di più in cor1to che il cluoden o è r::irame11te inf etto. P erò Gi lbert e il sno di scepolo ,J,ipmann 1ian110 dim cstrato che nella parte terminal e della ·v ia biliare ·è allog·gia1a i1or malmente ·una seri e .r1i 1111crobi .saprofiti cl1e aumentano la ior o .v ir uJe11z:i quan<lo la ·co·n dizio11e del m ezzo è modificatn. per la ' . ,nresenza di' calcol·i. Più comuneme11te la i1ìfezj one g iun.gendo al f f). gato per via portnic passn. alla Yescicola p er v ia biliare 1di·scen1dente o attraverso delle ricche reti linfatich e che rsiston o .f ra fegato e ' re5ricola. Secondo i r ecenti la \'0ri di ·GTalì<l lll, Bnrber , J.:>etern1ann , ·M oynil1a11, ln jnf rzione p 0r Yi a l in fn ti ca sarebbe la pil.1 ·f r eqt1ent0. L a infez ionr. nttra\·rr~o j) fegato sp i0ga la presenza idi epatite con comitante alln colecistite ac utn e cronica. I... a infezio11 e cl1e g·i unge al fegato per via portal e Pllò provenire clrtl ~nbo .g a stro-intestinale o dalla milza. L a prima for-ma s·piegher ebbe ~a fr cque11za della colelitiasi nelle appendiciti, poicl1è mancan<lo ,-ie dirette linfatich e e sa;iguig11e fra .questi ielu e organi si deve am1r1etter e, nella maggior parte d el casi, ch e l'i11fezione pro·venientP da).1'ap·p endice arrivi all a vescicola attraverso il fegato. L'altra via d'in1fezion e, ossia l'arteriale .sembra esist0re solo come l ocu1izzazio11e di unR infE'zione generale. _ Oltre alla infezion e l'altra cansa cli e contribuisce alla formazio11e .rtei calcoli è la sta~i parziale della bile. La stasi per se sola non è .c apace di prod urre calcoli. Questo fu be11 dimostrato da Nlignot n el suoi esperimenti :ponendo nella vescico1 a dell a cavia una m olla di rnetallo asettj ca allo sco1po di di str11derla . Sacrificato l'animale dopo sette rn P.si trovò la cistifellea distesa nla senz a cl1e le paret i presentassero la più pj ccola infjamm azi.one; la bile era chiara e n1anra,•a di precipitato visibile ;:il 1nicroscopio. 1

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XXXIII . f .\SC.

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Conoscel'e il ino1r1ento ùi forn1azi o11e d ci calcoli è cosa anche interessante per il cl1irurgo. . I calcoli pos·sono for1nar s i in qualunqu e punto della '\·ia biliare; a preferenza p erò 1s i riiscontrano nella Yescicola. E·d è in effetto i1ella cistifellea clave noi trovin mo pjù frequentemf=nt e riuniti i due fattori li togeni, stasi e infezione. L a vescieola bi]jare non è un sempli ce drposito l1è ..può e sete. co11si·derata come run organo rud11n ental e. 'l' utti sanno che la cistifellea accurnula la Ìlile n ell'int ervallo della digestione e le fa subire rnodifj cazior1i (co11centrazi one, aumento di mu cina e colesteri11a) che la r end ono pi11 fluida; r itiene la bile finchè lo sfintere ·di O·ddi, v~ro r egoJatore della sc'ctezione bilia re, provoca11do nn rjflesso ·del ·deposito cl1e si contrae sopra il suo contenuto, Jn espelle. Vi sono Yaric ca11se cl1e possono fa r ilitare la sta·si biliare frn le ·quali sj può ci tare : 1) I. . :::i _p osizjone della y escicol~1. L·nna tomia r·1 insegna che la vescicola s i cli r igr da avant i in cl ietro e dal basso in alto e cl :) cl C'. tra a si11istra. (~1H:.s1a obli1quitù può essere a·u 1ne11tata ' ~per la presenza di u11 ir1esocistico, di i:n a pto i acldominal o, per la compression e .del fegnto ( })11stu; che discende il borrto anteriore della gh ia11tlola e qui11d i jl fondo .della vescicola. ' f_,a s1rt1tturu. della cistifellea e delle vie biliari : più spe ci fi c~ta1n ente per la clistrib11zione e la funzionr dell e fibre 1nu·:colnri che si dispongon o nella se.guente forma: :ple._ siform e nel fondo e n el ·corpo. circolare i1ell'inft1ntlibolo e collo, 1n0Jto scar sa n ei canali biliari . 3) J... e ghiar1dole m uco e, che i11anca110 nella vesc icola sono nuLn er ose 11el coll o e n el cannle epati co cistico e coledoco. --- ' 4) J_,a varietà topogra.fica con1e : fornlazion e in " d el col lo e del cistico che predisporte a1l'i nginocchiarr1ento. la lt1ngt1ezza e la di,•er a apert nTa d el1'angolo cistico-epatico. 5) Il calibro clel cistico e clelle 11e Yalvole d1 J-Ieister. P er di più il potere di contrazi o11e delle vie d1 escrezj on e biliare si attenua . i.11golarmente i11 alcune condizioni. Così le fibl'e li~ cie si atrofi zzano nella vecchiaia; Cl1arrot 11a di111ostrato questa atrofia !'ella parete del s iste1na biliare clei Yeccl1i. Per tal motiYo i calcoli 0110 più freq uenti nelle person e cl1e abbt~110 oltrepassato i 40 anni. Le malattie infettiYe e particolarmente la f ebbre ti,f oid ~a !p rovo ca110 u11n a.to11in dell'apparato escretore e quindi fa•Yorisco110 la ta si tanto più c11 e !produco110 u11a 1cli11ninuzio11e cli bile e 'Un aurnento di mu co. p 0 c:~;iflmo i1101trr' seg·11:.:tlare 1a co1npTessior1e pel' 2)


[ ..\NNO

XXXI1II ,

t:) l

FA'-=C.

SEZIONE PRAT CA

tumorj, in ginoccl1ia111 e1 lto i1er brig·Iie, aderenze del piloro e del duo1de11 J, .-posta111e11to del fegato, ecc. Altra ·causa 1che 11a una influenza indisc11c;sa è la gravidanza poich·è d u1·a11te la gestazione vi i11fluiscc e in il volume de Il ' 11 tero e dopo il parto co11 jJ rila:sciamento della parete adclominale che prorlucendo una ptosi generale- •provoica un inginoc,. chia1ne11to dei cn11ali biliati ostac-ola11do j] d efluso della bile.

NOTE E CONTR,BUTI.

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BLBLIOGR ..\FI:-\ . ]) e la bile ({ /'étnt

jJrt/ltOI O(ji({llC.

.de Paris, 1891. GILBERT et Do:vIINT Cl . Soc. 1néd. dc

~fh èse

11611., 16 j uin

1894.

ùiliaires e.rp éri111etlfail. t:. ·oc. (le cl1ir., 19 mai 1897. GILRERT et FOURNTER. Bull. Soc. hiol.. 10 oct . 1897. vVILITA~r H uNrEn. (Jn cltol r· /ilflia sis. Brit. rnecl. . Journ., 30 oct. 1 97. BEER. Co11cer1iirig tlle ('au. l'S o/ r;a[I. tones . .-.\ mer . Jo urn. ir1e·d. S e., 1903, YOl. 30, p. 4-32. I~6RTE. Be itrage znr Cl1il'. Der Galle11,Yeg·e tlnd cler J...,eber, Berlin, 1905. Bemer/cu,11 yen :il r J; a t h o_lO{} l che'll A natorn le der Cholelithiasis uncl ('holecistitifi. ' re_

ASCHOFF.

rhandl. d. Deutsoll. Patl1. G., 1905. BOL'CHARD. Jtalad;es 1>ar ralentis.<;en1ent de la nu-

tri.tio1i. Paris, 1882. NAUNYN. l{lini le der cholelith iasis. Leirpzig, 1892. AsCHOFF et BAC:\IEISTER. Cholelithiasis, 1909. GRIGAUT. Le cycle de la chole. t ériné1ni e. Th. de

Paris , 1913. CHAUFFARO. Leçons s1Lr la lithias e bil'iaire.

Th. de

Parts, 1914. Gos ' ET. Bul1. et inèm . ,cle ID .2oc. de Chil'. Paris, 99 . 19..,.., ::\IAC CARTHY. Th e Pathology HARTJYIAN~.

1923.

DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

diretto 1clial prof. sen. •G. B.

P l SA QUEIROLO.

Rilievi sulla patogenesi del sintoma di Lesien1" nel tit·o. Dutt.

ILVlO TRENTINI.

1911 1L1E:sieiur ri!chia.m ava l'attenzione st1 di un f r n omeno ·che molto 'frequentemente suole aicco1n'pagnare l'infezione -tifoiJde, e 1cioè S'U di ùna s ub-ottusità che si rileva coi·l a 'Pericussione, alla b:xse dell'emiiorace ·di 1destra, eid a ·de.s tra soltanto, che egli ·Cl'fia1nò « su1b-ottusità retroe1p atica » in l'il1)porto, c ome ,redremo , ·alla pa;togenesi del fenomèno stesso 1' itenutJa came tale •dall'autore. T ale fenomeno, •cl1e seconido il tLesieur si rileva <'oll a p ercussione .suip erf~ciale, avrebbe un .grandi•ss imo valore .sia dal 'Punto di vista 1diagnostico, per iJ uo fcomparjre precoce tanto Ida precedere le ro._eole e l'ipertrofia 1de~la milza, 1quanto dal punto di vista p.r o.g·no:stiico, rperchiè la su1a sicompar ;a o 1clj1ninuzione, sal'ebbe jn1di1ce d ella fine d ella malattia; jl su o rpersi.stere ipoi, od il suo ricomparire ùopo il tperiodo di .ctefer,rescen za, ci permetterC'bhe idi diagnost.i•care una reci1diva. La comunicazione 1del L esiie·u r no.n pote'\ra ·n on ers sere .p resa in consi·derazione s1p ecje rper 11i mrportanz a che assume\'a in raip•porto alla 1d iagnosi della febbre tifoi1cle ess<m·do, come è noto, molto d·iffiicile, in 11n pri!m.o tempo , -fare una sicur a cli·agnosi 1di questa infezione. ~on mancearono infatti altre osservazioni e ri·r rrcl1e attravenso alle qu.ali vruri autori (R adulb scocd Atan3.1ssiiu, 1Corone, 1K uhl, Piazza, .c ampani e B ergolli, .CicconaDdi) co.n clu1s.e ro peT la reale ;freqnenza ed importanza d el sintoona 1su'ddescritto ia ·dal p11nto idi vista 1diagnostico ch e (Kuhl) •p rognostico, sebbene n·o·n si possa riten ere esclu1sivo (·C oro.n e-Campani e Be!'lg·olli) dell'infezione t:hfosa. .t\lle stesse conc1'u1sjoni 1è arrivato, recentemente, ~;f arrantoni, ·come ..da una sua com1Uni•c azione all' ulti mo ,congresso di medi1cina interna (199.A) : an. che 1qu esto antore n ello stesso tem!po .c11e conclUJde 1p er ·l'indi1sc,us1Sa importanza ·del fenomeno, ne nega la .sipecificità avendolo 'l.i scontrato , qualcl1e ''olta, anche nella difterite, febbre ipt1eriperale, scu'I'J attina, ecc. Co·m e .si v·eide all'os1servazio11e del Le·s ieur srpetta r ea1lmente una teerta im1porta.n za : in 1que:sto convennero i '~ari a:utor] cl1e i occurparono dell'airp:orn '?.nto, ma quan1do si trattò di indagare la causa e l'orjgi11e del feno.m er10 'n on tutti t pareri fu. rono co11coi-di : 1

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MIGNOT. Calcllls

.t \nn. of. 1910 . .

l STTTUTO DI CLI NICA 1MEDICA ·GENERALE

~el

Il caso da noi de critto c:redian10 che rivesta singolare importa11za, perchè Yiene a prO\'are e a confermare anche nelr uo1110 le esperienze fatte ttal Mignot nella cavia e so~tic n e indubbia1nentc la teoria infetti,·a. Noi troviamo infatti, come n eglj esperi1ne11ti del Mignot, rinniti nel i1ostro caso, i tre fattori principali e i1ecessari alla forn1azione .clei calcoli. La s tasi biliare. ·doYuta al ,·01u1u e della vescicola, alle adcre11ze di que ta eo1 piloro e col duodeno; il corpo straniero, e l:i i11fezione per la prese11za del bacterium coli.

LETIENNE.

511

nf

lh e gall-ùladder.

urg. P l1il., mai 1910, et l\1ayo Cbnic, Chiri1rgi e d es 1•oies

biliaires .

Paris,

. . NlOYNIHAN. Cholelithia.c.i. : it. early recognitiori and and early treatment. The pra c·t.itioner, London,

decembre 1908. SCHUPFER. Arcl1ivio Italiano cli Cl1irnrg., 1924, fa1sri1colo 6.

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512

fL POJ.ICLTNICO

L esieu1· -piega iJ fenomeno con un in.grand1111ento tlel fegato dovl:lto all'azione 1di1fens1iva che cruesto organo ·sarebbe cihiamato a compiere nella in'fezion e tifosa. Egli esclude la 1possibilità di una le·sione pleuro-polmonare alla quale si pos•s a im. putare la com'Parsa 1della sub-ottusità, con1 e esclu. de un possibjle innalza.m ento del fegato per e.f• fetto del meteoris1mo aven1do, in alcuni caisi, notata la sub-ottusità retro-epatica senza concomitante stato m eteoritico delle anse intestinali, mentre in altri, ove il meteorismo era talo;ra piuttosto spiccato, la ricer.ca 1della sub-ottusità era risultata i1eg·ati\7 a. Corone ammette quale piegazione del fenomeno . l'ipertrofia .a ntitos1si1ca del fegato: si ch•iede però pe:rch.è l 'inf1ezione EbeTtl1iana possa ·l"le alizzare questa ipertrofia a di!fferenza •di altre infezioni. Ki.ihl attribuisce inYece il f e11orm.eno a fatti bron. chiali o ad un risenticr:p.ento ple'uriico ; ·f atti questi che nel deieor~o •clel ttfo p·r evarrebbero, seconid o l'·autore, n ella m età deistra 1de-l torace. Piazza, partendo dal 'Principio cl1e la linea di ottusità ip osteriore epatica .n ormale passa al di là clella ·vertebrale n el 10<> ~pazio· intel'.'!costale esten. dendosi di 3 1/2-5 cm. verso sinistra, ed avendo constatato che nei tirfo &i questa ottusità sinistra si estende, invece , a 6 ed anc11e a,d 8 cm. dalla mediana vertebra1e, •si ritiene at1torizzato a concludere, dato che questo rilievo in caso di ll'Il'1 zona di ottu.sità' 'PO&teriore a destra del torace Yarrebbe a deci1dere che tale ottusità è da ascriversi al fegato ingran·dito e n on alla baise d-el polmone comunque wd1densata, (sintom a ·di Groieco) che il fenO!ffieno 1del Lesieur è eff·e ttivam·ente do\'Uto ad un i·n g·randiim ento del fegato. E·sclude che si possa trattare di un ad1densamento polmona.re da f.atti ipostatici rperch1è q·u esti si sogliono mani... festare bilateralmente. Cam-p.ani e Bergolli ritengono che il fenomeno del Lesieur non sia da imputarsi aid un ingrandimento ·del fegato ip·erchè, anche negli ingrandimenti e;patici con·siderevoli, l'ottusttà re·tro- ~patica, come ebbero '3.'d osservare, aumentava ben di rpoco. Tutto -porta a ipensare, aggiun~o110 gTI autori . ch·e 5i tratti di· fenomeni i'Po statici polmon°a ri, frequentissimi nel tifo, per an1g ioiipotonia e per le an.asto·m osi, messe in ev~denza da Gilbert e VilIaret, ché esistono fra il si sten1a portai.e ed il circolo delle basi rpolmonari attraverso le quali, ognl CJllal volta esista U·n so:vrariem1pimento d el sistema 'Portale, ne segt1e tma congestioné .d ella base polmonare. Il fatto indiscutibile del prevalere dei fenomeni irpostatic1 a ·destra, seconid o questi autori, :potr€bbe tro,1 are la sua spiegazione nel dect1bito del polmone 1destro, su di una bruse soliaa e spesso •Co11gesta •qua:le è il fegato. ~'l arcantoni Tllpetute anche le esperienze del t

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FASC.

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Piazza, attraverso al sintoma ·di Grocco già de.scritto, afferma che non si 1può esclu dere che l'ingrandimento del fegato po·ssa avere la sua infl'Uenza n ella patogenesi del fenomeno del Le· sieu:r .come non possono es.s ere esclusi i fatti circolato-ri. Ritiene che questi due fat1ori si deb. ba.no ·S ommare e che ·l a loro con1corr1itanza debba essere, ·certamente, l'esponente 1della esplicazione del fenomeno. Si do1nan1d a però come può valere 11na simile i11terpretazio11e del fenomeno quando esso ço1m.p are rtei 1primi giorni di malattia e cioè .quando jl feg·ato non può aver raggiu11to notevoli dimensioni e quanid o 'Pel' essere ancora il C'uore in buone ro1rc.lizioni di funzionalità è diffi•cile aro. ·m ettere fatti 1di ip-0stasi. .L\v anza aillora l'i'Potesi che si 1posisa in ·questi ca&i trattare di una localizzazione ·primjtlva del bacillo E1berthiano o di •11na irritazione rilfles· a della pleura oattr ave·r so allo s:plancniico. D·a questa 1su·cci11ta esposizio11e biblio1grafi1ca ri~ sulta •Che se i vari autori citati 1si trovano d'a-ccordo nell 'rummettere la. '.frequenza e l'importanza del sintoma del Lesieur nel tifo, non altrettanto lo .sono circa l 'interpretazione della .sua 'Patogenesi. P er quest'ultima ragione, sebbene il sintoma in parola s~a già entrato a tfare rparte di qualche trattato moderno di se1neiotica (Cioeconardi), ho .creduto utile Titorn.are 1sl1l1l'argomento colla speranza id i :porta:re ·qua1che contributo per una [>iù esatta interpretazione del &intoma che ho ri-cercato 1netQldi1camente in 40 a'lnmalati ·di tifo. Sopra que. sti 40 infermi 110 ri·scontrato rpositirvo il sintoma del Le.sieur in 27 casi e cioiè nel 67.5 %. Di qu.eis ti 27 casi 8 !P·r e·sentarono la sub'-ottusità retroep.a tiic a alla fine del iprimo •settenario, 15 nel secondo , 4 al prin·cipio del terzo. Benchè la percentuale d ei ca.·si nei quali la ri1cerca 1del sintoma mi riuscì 'POSitiva (67.5 %) non sia •quella rid'erita dal Lesieur (80-90 %) , ·non iposiso non ricono scere l'im:portanza -che .PUÒ aJVere il ri'lievo di questa suib-ottusità nella. diagno·s i ·della infezione tifos·a : La:siciarmo a ip1arte, però, •l 'importanz.a del fenomeno per. la .quale tutti gli autori che si occuparono dell'ru-.gomento con•clusero -con coI"demente, ed occupiamoci direttamente 1del 1suo po·ssibile ed eventuale meiccani·smo 'Pato1g eneti1co tanto (li scusso ed altr ettanto in·certo. .L\nzitutto, cosa ell e a rm e l10Il fu •dato rd i rilevare, forse per il numero limitato del le mie oa ~ervazioni, si può sipi·egare la compar.sa del 1Sintoma nei primissimi giorni; co.n un in grandtrnento idel fegato consecutivo alla 1frunzione di difesa che O.\Tebbe questo org.a no nella iniezione tif os·a? Mi sem•b ra inarrnmisisibile ch e il .fegatò ipossa, in ipo1chissimi giornj, assumere attraverso a questa sua funzione ·di 1difesa un aru:rnento tal.e da produrre 'Posteriormente e.cl in alto una sub-ottu1

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1ANt;o XXXJlII, FASC. 151

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SEZIONE PRATICA

sità ohe arri vi, .come ·d:Uce i·l Le's ieur, talora !fino alla metà della ,scapola 'Pel'ch1è, e .q uesto non lo -dobbiamo 1dimenticare, nel primo 1p erio·do di malattia nel qu.ale l'intestino non rè ancora stato ul-cerato e l'infezione si sta più che tutto ,s volgendo nell'ambito del siste:ma linlf.a tico, al fegato non è ancora stato ric'l1iesto quell'aumento di lavoro che po ssa determinare un SIUO ingrossamento .f unzi o11ale. Attraverso allo smorzarrnento ple-ssi1co, al! 'indebolimento del n1urmu-re ves.cicolare che si avverte sin dai ,primi giòrni ,dell'infezion.e, rulla base dell'emi-toraice destro viene istituendosi il ' vero renomeno de1 tLesieur, o 1Si dev·e inviece susipettare una localizzazione pleurica dell'infezione? Se qiuesti non sono i classici e rd ecisi f.enomeni semeioti ci ·che comunemente siamo soliti Tilevare nell'infiammazione pleuri1ca, ·n on -è un elPmento suffjci ente per poterla escludere; questo è da ten.ersi 1p !'esente in special -m odo nell'infezione tifosa dove, raramente, la 'Pleurite ha un -drcorso tumultuaTio, ma decorre, il più ·delle volte, in •m odo insi dioso dando luogo soltanto ad una piccolissima quantità ·di liJqiuido. È tanto insidioso 1alora il ·decorso delle ipleuriti ·del tifo che bisogna ricercarlo, dicono Widal e Merklen: in molti caisi solo la puntura metod:iica del torace -dimostrerà la presenza 1del •p tccolo strato di liquido perchè il rilievo •semeioti.co, in questi casi, può essere quello che tante volte accom.p agna la sempli•ce congestione 'Polmonare. Esclusa la probabilità iebe il sintoma del Lesieur, quando· 1com'Pare fin dai a>rimissimi giorni 'dell'inf.ezione, possa, rper le consi1derazioni fatte• precedentemente, istituirsi in seguito ad un Ingrandimento 1del fegato, quale altra ipotesi noi c 1 l)OSsiamo affaociare 'Per s1piegarne, in questo caso, la 1pa,togenesi? Con tutta rrugionevolezza dovremmo ~sciudere ·Che si tratti del vero ·sintoma del Lesieur ed arnrn,ettere una localizzazione pleurica dell'infezione: l'altra jipotesi che si •p ossa, 1cioè, "trattare ·di fenomeni ·Congestizi 1da ipostaisi polmonare mi sembra meno probabile, 'Perchè dobbiamo tener presente ·Che la 1CélfLIBa 'Princiipale che vial1e a deter·m inarli, è 1a minorata forza ca!'diaca e noi 'Saippiamo che ben ·p oche, o nessuna, possono es~ sere le modifirc azioni cardiaiche nei pri•m i giorni d ell'infezione tifosa; a meno iche non >Si tratti di casi in cui Io stabilil'si rprecoce 1della debolezz1i. miocardi·c a, sia da mettersi in rapporto a peculìalità ìn1dividuali della .f ibra C·~rcliaca, od a rpre. gresse o .gravi malattie del miocaridico. Riferendomi, ora, a11e mie osservazioni, vediamo •quale può essere l'interpetrazione d·el sinto·m a non ·più considerato, come ho fatto finora, nei -primi giorni dell'infezione, ma nei :giorni seguenti, a malattiia ,g ià in .-avanzata evoluzione. Dohbjamo, mi 1par.e, 1disicutere sulle stesse irpotesi

avanz.ate ipo-c'anzi per srpiegarci il sintoma nella sua comparsa 'Precoce e cioè : a) in·g randimento rd el fegato; b) localizzazione rpleurica o 'Pleuro-polmonare • dell'in·f ezione; e) a:d·de11samento pulmonare da ;fenomeni d'ipostasi.

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A.) I.'in·g randim.ento idel fegato nel tifo, (passato

il tp-rimo setten·ario, si osserva con una certa frequenza e talora raggi unge u:r:i tale .grado da ren·dere l'organo rpalp-~bile. Che \questo ingrandimento po·s sa però anche ·p osteriormente 1dare un aiumento in alto dell'ottusità eipatiic a si da 1artla arrivare fino a metà ,della 1s·capola, mi s~mbra poco rprobabile tPel'c.hè come afferma French,. in ha·se a sue numerose .osservazioni, rarissimamente •s i ipuò constatare 1questo fatto . Infatti l'aumento in peso dell'origano ingran·dito id à luogo ad un su o abbassamento; e siccome la resistenza de~ gli intestini, (a meno che non .esiista un intenso meteori'smo) e delle pareti aid·d ominali .è minore di quella del diafréùmma, il fegato , seguendo la linea di minor resistenza, non può che scendere in basso. Un aumento ·dell'area ·d'ottusità epatica verso l'alto ·p uò ·veriftcar.si .soltanto .quando affezioni epati1che (come un ascesso tropicale od una cisti da echinococco che si estrinsechino sulla sUJPerficie superiore id el lobo destro d.el fegato) sollevano il diaframma sovrastante, oprpure iqrll•ando si abbia una spinta agente dal basso all'alto sul fegato •p er raocolte molto rubbon·danti di liqui·do ascitico , o per tumori addo·m inali ·di un reerto volume\ sebbene sia r·aro, an che in 1qiueste •d ue eveni·enze, il verificaPsi di uno 1S'Postam.ento in alto del fegato perchè sono condizioni morbose che d·eterminano 'Più facilmente la compression·e degli intestini e ' la .s:p orgenZia .d elle pareti aid·dominali. In tutti i modi l'aumento in alto dell'area d'ottusità epatica sarebbe ·dovuta .soltanto ad uno S'POstamento in alto d.el fegato .p.er aumentata pressione endoa1ddo1Jninale. P er qu.este consi.derazioni, che l'esperienza clinica ci suggerisce, siamo portati a•d es·cludere che .anche in un rperio1do rpiù inoltrato •dell'infezione tifo.s a 'Possa il sintoma ·del Lesieur ,s piegarsi con un ingrandimento del feg.ato sebbene, ri1p.eto, €sso sia reéùlmente au,m entato di volume. . B ) L'ipotesi avanzata che il sintoma del Lesieur rpossa attributnsi an·che dopo pa·s.sati i primi giorni di malattia, a localizzazioni pleuropolmonari mi sembra che 1si debba, nella maggioranza ·dei casi, esclu·dere. Anzi tutto mancano i fenomeni semeiotici che comunemente so·g liono a cleomrp·aigna:r.e .queste affezioni, se·CiOilrd aria;rnente data la grande fr equenz·a colla quale, nel tiio, 1

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IL POLICLINICO

si rileva il f e11orneno del Lesieiur bisognerebbe dire 1cl1e il tifo nella maggior 'Parte dei oasi è accomp·a gnato da complicazioni quali l'es·p erienza clinica ci fa •assolutamente escludere. Rara è infatti .1a rpleurite : ammettiaimo pure, come di1c-e 1Gilbert, ·c.h e le statistiche di Liebermeister (4 %) e sopra tutto idi ·L ouis (1: 57) siano al ·d isotto d el vero, m·a 1sono 'Un ·dato .s ufficiente per farci ritenerie la rpleur.ite poco fre.quente senza contare che la sua .co•m paI'sa, .quand'essa si manifesta, non iè 1da 1m ettersi in raipiporto di tempo con quella d el sintom.a del Lesieur '.PerobJè 1q ue.s to compare, il ;più ·di ireqruente, alla fine della prima e nella 1secon.d a settimana, mentre la pleurite suolie manifestarsi talora n ei primi giorni dell'inf ezion·e o, ;più ·Si) esso, sul d eclinare o nel.rla convales·cenza 1della rm alattia. Non dirò della bronco1polmonite e •della ipneumonite ·a nche queste , comiplicanze i)Oissibitli ma .abbastanza rare ·d~l tifo e che non po·ssono esser e pro·sp_ettate per l 'interpetrazion.e del sintoana del Lesiieur. C) Più suggestiva è l'ipotesi ,c he la sub-ottusità retroe!patiic a sia dovuta a •COiltgestione pul.monare iipo.s~at~c·a come vo.g liono Caimp·ani e Ber.g olli. Questi .A. A. s·p jegan o il ·sintoma •del Lesieu·r colla stasi sangu1 gna ·deil 1s istema capillare sp·ecie di quello polmo·n ar.e ·Che si determinerebbe in coooe guenz•a di una diminuzione del ton o vaisale che sem'.PT·e ·suole a ccomrpagnare l'infezione E1b erthiana. A sostegno id i questa loro interpretazione f,anno osservare c.he l'alta zona i{pofoneti.ca rc·h .e costituisce il sintoma •del Lesieur si ·abbassereb·be assai, iportandosi .quasi ai limit~ nonmali ·d ella ottu sità e'Patica (pos·t eriore, 1quan·do iSi invita l'in fermo a co1npiere .u na forte ginnastica r espiratoria: solta.n to n ei casi do•ve i fenomeni .g enerali s1eno più .g·ra·vi, essi dicono, itale l'Itorno non è com· pleto. Questa ipotesi ·è, riipeto, m·olto su.gigestiv1a per·chè, oltre alil'i·p otonia vasale invocata dagli AA. , abbiamo anche, nel 1)erio1do dell'infezione ti·fo sa cl1e stiamo ora 1consi deran·do , la 1compaTsa di quei fattori .cl1e inducono alla 1stasi polmonare e che ' possiamo ria:ssumer e nella rpro gredi·ente debolezza cardiaca, .da cat11sa ver o.similmente to•ssi.ca, e nella immobilità n el letto •deill'iniermo che è resa necessaria ·dalla p rorfonda 1depreooione n ervosa (,s tato tifoso) ·p ropria ·di questa malattia. Interpretand o così il fenomeno del Lesie;ur bisogna però .doon•andarsi come e iperc'h è debba essere •costantem ente negativo il r eiperto idi una om.ologa sub-ottusità a :sinistra giaochè è notorio, 1cl1e se ·dei fenomeni di adden·s amento pulmonare da fatti ipostatici si strubiliscono, questi si sogliono manifestare, il più delle volte, 1b ilateraàmente. Campani e Bergolli trovano la spiegazione di questo iprevalere dei f enomeni ipostatici a destra n el dec~bito del pol1

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mone a.estro .&u ·di una ba-se solida e S'.Pesso con gesta qual'è il '.fegato e, forse, (ed io credo con· p oca ragionevolezza) in raigioni stm1patiche S'Pecifiche del tifo dato che le . lesioni intestinali sono in ·g rande ·p rev·a1enza a ·de.stra « essendo nota l'imp ortanza topografi,ca iproiettiv·a dei fenomeni patologici ». Prescindenido dalla rarità collia ·qu1ale si mant. festano l.esioni i·po.statiche unilaterali mi sembra. che '.Per altre ragioni l'interpetrazione che questi A .I\. vorrebbero ·dare al prevalere, nel tifo, del fen omen o i1postatico a destra, non regga troprpo alla critica. Infa tti , negando gli /\A. un ingrandl. mento del fegato ed essendo la torpograiiia del pol1none d·estro r ispetto allo ste·sso '.fe-gato costante in tutti .gli indivi1dui, non è troppo f acile il comp1~ender e come solo nelle liu nghe 1 d egenze del 1Jifo. si debba osservare il fenomeno del iLesieur e non ' in qu.elle di infezioni di altra natura. Quale, allora, ·potrà essere una i)iù giusta mterpetrazione ·del fenomeno? ·Persuaso io .clella bontà de} metodo segmito dal Piazza, ho, -come lui, tenuto ·Conto del sinto.m a ·di Grocco :p.e r studiare 1: rniei casi ed ho molto spesso trovata la concomitanza tra questo sintoma .e quello del Lesieur. Dobbiamo dunque anche noi, r iferi re 1 1nicamente all'alimento di volume del fegato l'j stituinsi del fenomeno del Lesieur? o non dobbia·mo piuttosto e ,p iù ragione,;-olmente, pensare ad •un suo spostamento in alto? 1ro pro·p endo a ritenere per veria qu.esta secon·da sup·p osizione a ven·do già in addie· tro e-Srpr esse le ragioni che mi fanno ritenere (per ~ o co attendibile lia prima. E al fegato, cosi, che noi dobbiam o riferire il fenomen o rrna non per il fatto_ç_he l'o.r gano .sia soltanto ingrandito ma bensi per:chè S'POstato in alto. Ammesso questo n oi dobbiamo ora dete1'minare• il meccanismo di produzion e di questo spostamento .•Che qualche . volta si av,rera anche qiuando . manchi il forte meteorismo intestinale che possa determinarlo e manchi qualunqu e altra ragione: nell'ambito peritoneale che possa agire m eccanicam ente sul fe.gato •s pin.gen dolo i n alto. Noi possiamo farlo soltanto iimmaginando una .maggioTe cedibilità della volta diafram.matìca, oedibilità chesi reriid e più mani.festa a destra sotto l 'azione della grossa massa ·del fegato iperf1Unzionante. Ma a quale fattore rpo·sisiamo noi riferire questa cedevolezza? Ald una lesione vera e propria anatomica, istologicamente dimostrabile, •delle fibre muscolari' odiaframmattche o ad una l·esione di funzionalità di origine riflessa in rarprporto alla .1profonda dei)·r essione nervosa dete:ro:ninata dalla infezione tifosa? Forse all'uno e •all'·altro fattore insieme: al primo in1quantochè c ono·sciamo l'azione ipotentemen te degenerati,1 a che la. tossina tifosa eser<!i1

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SEZIONE PRATICA

su·lla sosta11za 1co11trattile m u scolare facendola ·d egeneraTe e con·ducendola, nei casi più gravi €d avanzati di malattia, fino alla caratteristica ·degenerazione cerea che .111a, co·m e sappiamo. la sua sede di elezione nei muscoli retti ad·dominali e nel diaJframmia; al secondo inguanto le lesioni tossi c'he del sistema nervoso centrale, se conducono nella srfera pstc11ica allJa oaratteristica stupidità, nel can11po sensoriale ad tln ottundimento di tutto il se11sorio, nel campo ·della motilità conducono ad .un inùebolimento motorio funzionale molto manifesto. Srarso stimolo alla funzione, alterazione degenerativa incipiente (giaicchè certa.mente all'epooa di elezione iper la comparsa del ienoJ11eno del Lesieur le alterazioni degenerative non possono essere molto a'Vanzate nell'apparato muscolare), c1 danno ragioni suffici enti per sostenere la facile cedibilità ·del diaframma. fatt~re questo, dl1nque, primo fra tutti rper la produzione del feno.m eno del Lesi.eur. Tutto induce, dunql1e, a ritenere che la mia ipotPsi sia la vera ed io credo abbia molti argomenti a S'llO favore. Certamente però llna ricerc1 istologica sistematica che si faccia sul muscolo diaframma nei tifosi, e specialmente quando se ne possa stu.ctiare qualche 1CélJSO in .u n periodo non trowo avanzato di mal·attia, potrà d efinitivamente ronva1idarla. t~

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BIBL,I OGRAFI ..\. BROUARDEL-GILBERT. Trattalo d i medicina e terapia,

III, Ileo tifo. CA~IPANI e BERCOLLI. Gazzetta degli 01s bedali e delle c liniche, marzo 1918. CrccoNARD T. l\ilanuale di semeiologia medica, 1924. Soc. Ed. Libraria. CORONE. ìVIontpelLier médi,ca°Ie, 1912. EICI(HORST. P atologia ~ terapia speciale, vol. IV. Tra d. CLERICI. Soc. ;Ed . LibraTia, 1908. FRENCH. Dl agriostica differenziale, v. I, e III. J'raid. U. SELLA e G. MALAN, 1922. Soc. Ed. ·L ibraria. GILBERT e VILLARET. 1Gazzetta ospedali e cliniche, 1908. Sediuta 25 luglio 1908 à la Société m édicale des 11&pitaux. I<:ùrIL. Deutsche m edizinische \Vochen., n. 31, 1915. LE~TEUR . Lyon médi·cale, 2 febbraio 1911. l ,ESfEUR e MARCHAND. Presse médicale, 30 luglio 1913. ~ifARCANTONT, .t\.tti ·del 1 C ongresso idi medie. intern<t, 1924. PIAZZA. Rivista critic a di clinica m edica, Firenoo, 1916. RADULESCO e .~ TANASSI U. Proose médicale, 30 novembre 1912. 1

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RIVISTE SINTETICHE. R. ISTITUTO nr CLINICA

diretto da] prof.

MEDICA DI ROMA

VITTORIO Asr.OLT.

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CONCLUSIONI.

1) Nell'infezione tifosa •dell'uomo si m anifesta, i11 una percentuale abbastanza elevata, la suhottusità retro-epatica descritta da Lesieur e questo fenomeno costituisce, quindi, un .reperto di una certa importanza agli •effetti diagnostici deilla infezione. 2) Tale .sub-ottusità quando sia pr ecocemente rilevabile, con molta p r obabjlità, è determinata da una localizzazione pleurica dell 'inrfezione e non costituisce, quindi , jl vero fenomeno del Lesie.ur. 3) La sub-ottusità retro epatica quan·do si manifesti, come il più delle 'Volte, in rperiodi rpiù a\'anzati rd ell'infezion e, al id i là •Cioè 1della fine del 1° settenario, allora :Soltanto costituisce il sintoma del Lesie11r e n on si può 1sipiegare còl so·10 ingrandimento funzionale del iegato come il Lesieur ed altri autori vorrebbero, n·è 1con ~empli·ci d'enomeni ipostatici del rpol,m on·e ·destro, ima bensì con nno spostamento in alto 1del 1fegato ingrandito: spostamento c·ausato da una diminuita ton~cità del diaframma determin ata e, da alter.azione degenerativa inciJpiente, d'origine toiSsi1ca, della sua sostanza contrattile e, 1da un indebolimento degli stimoli funzionali 'dato ·dalla 'Profonda depTessione del sistema nervoso cal'atteristica, questa, del1'infezione tiif osa. 1

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Studi sulle micosi organiche. ·Dott. prof. CARLO BASILE incarjcato di Diagnostica d ell e rna latt ie tropicali. I fu11ghi pato ge.11i possj edo110 p1·oprietà . bio·logiche e specifiche, proprietà tossiche secondo la spe. cie a cui ap1partengo·n o; essi invad endo i tessuti e gli organi esplicano 1a loro azione tossica e causano alterazioni anatomiche talora le ·p iù gravi e conseguente sintomatologia clinica. Tale infezione determinata .aa f1t1nghi patogeni è stata denom in ata 1\-Iicosi. P azient.i ricerche scientifiche fl1rono esrg nite su a1oune micosj cutanee, organiche, generalizzate C·h e s i riscontrano non solo nelle r egion i tropicali ma ben anche nelle regioni a clima prevalentemente ·caJ.do ove .s.ieno le op~ortune condizioni di arnbiente che permettono lo svilurp:po del ger1ne iniettivo Etiologia delle micosi. - L'etiologia delle m·icoc;.i riferisce l'inizio 1delle infezioni: a) alle con1d iziont biologicl1e (terrr1icJ1 e. igrometri·Che) favorevoli al fup.go patogeno; a trau1

Nell'iniz'lare il Cor so di cc Diagnostica delle M alatt·ie tropi.cali » credo che sia utile r i assuniere i dati scientifici sull e micosi che destano rLttivo interegsaniento scientif ico tan,to nel campo ?nedico che n.el ca1npo chiriLrgico. NOTA. -

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( ..i\:'iNO XXXIII, FASC. 15)

l L POI.ICL l NlCO

n1atis1ni di legn o, ,di canna o serr1plicem~nte di erbe para;ssitate; b) alle condizioni biologiche d ell'organi1s·m o se recettivo <> refrat.tar:io all'infezione. Successivamer1te all'inizio d ell'iniezione si nota nei soggetti recettivi alterazioni specifiche di llatura tossica che, seguen,do la attrazione trofica, si localizzano nei vari tessuti ·e d orga ni. I .a porta d'entrata ·dell'infezione è generalmente la pelle; e parirnenti il farin ge e le a.migda 1 e. Nelle micosi ·p olmonari il ipolmone sembr a etS·ser e colpito per inalazione di ipolYerio contenen te i 1 microrganisn10. Nelle micosi intestinali il t 1l!bO g astro-enterico è una via di penetrazione n o11 nell'intesti110 normale ma nell'intestino l eso per qualche enterite. Nelle micosi generalizzate si notano lesioni cu 1anee, l)Olmonari, gastro-intestinali con sintorni a lc1calizzazione varia. Essendo n oto che il contatto dei funghi e parti· .colarmente delle loro s.p ore è n eceS's ario all'infezio11e rn1 cosica è stato sup'Po·sto che l'inoculazio!le dei funghi sarebbe possibile per mezzo di alcuni .ectop.a rassiti (zanzare, cimici, zecche) tn cui il fungo ragg,iunge lo stato i11fetti vo. B·l ologi a dei furig hi. - I f,un.ghi 1p atogeni po.ssie<lono non solo ·caratteri botanici ma anchP caratteri biologici-biochi1r1ici per ogni genere. Gli stessi metodi u sati in batteriologia h a nno a~certato un tal progresso n egli studi 1di micol o gi a che è inter essante seguirli : I.e proprietà c ulturali dei funghi p atogeni, l a specifica azione fern1entativa su gli zu ccheri , l'acidità controllabile non solo · qualitativamente. ma . s~ anche .quantitativaTI).ente , la r iproduzione S!p erimenta le n egli animali recettivi all'infezione• mico . stca 1p ern1ettono una classificazione ·s ec-01lldo 1 le var~r S'Pecie. L e reazioni un1orali p-rovocate dai funghi pato geni possono dare risultati inter essanti a scopo d1agnostico come nelle inlfezioni batteriche~ Il siero di sangue degli actinomtcosi.ci, •degli &porotriC'osici ha proprietà fi·ssatrici e 1co-fissatrici ; esistono anch e r eazioni 1speci.ficl1e co1ne la cutirea,.. zione alla t uber colina n ei tubercolosi, e la cu ti• reazione alla malleina n egli ammalati idi morva . La intraidermoreazione n egli Oidiomicosici è, secondo il Magalhaes, caratteristica e specifica inoculando sotto c11te alcune gocce ·d i filtrato di cultura pura di Oidiu1n brasiliense uccisa al calore (56 gra'<ii per un'ora). Fra 1 caratteri b iologici-biochimici .d i alto valore scienti.fico per la .classtficazione d ei furtghi pa~o­ geni è .degna di attento ·studio la sostanza che dà vario colore ai granuli micosici n ei l 'A ctinomicosi e nf'1la Z.l aàurorn i Cosi.

Le tossine m icosic l1e sono capéllci di .p rovocare l ' istoltsi dei tess nti, l'emoltsi del sangue, 1degenerazione delle cellule, necrosi. Da queste alterazioni di natura tosc;ica si origina Ja gomma micosi ca. In una gomma micosica: si risco11trano comu. ncmet1te tre zo11e: al centro la vegetazione parass,.taria con 'PUS for1nato da polinucleari e macrofagi: nella parte media si nota· una zona di cellule epitelioidi con follic oli tubercoloidi e cellule giganti. : alla iperiferia una zona linfoi1de o linfo citoide. Le gomme mi-cosi·che possono ingran·d irsi· o fonder.si con altre gomme: ipossono notar.si infiau1mazioni ·cellulari, iprocessi scleroti.ci, i;perpìJ.:,ie , d egen erazioni op·p ure possono u l·cera rsi e dar lu go ad ascessi e ì esioni diverse ed allora la m i cosi presenta un a;spetto clini1co speciale. Patologia d-el f ungh'l patogeni. -

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Nel riferire i dat] speciali di patologia segu ia1no l e m i-cosi onganiche di alto interesse medico pratico, per la diagnosi clinica ed istopatologica ·delle lesioni. Acttno·n iicosi. - Questa infezione è cau.s ata d a fungl1i d el genere actinom·iCes che penetrano nell'organismo p er frammenti di cereali, di fie . no, ecc.; -se l'organismo ,è recettivo il· fungo s1 $Vil11ppa in tutti i tessuti ed organi. In ques ta micos i è caratteristica la .p atologia del f ungo ·che 1determ ina lesioni nodulaTi ·duri alla palpazione e che successivamente si fondono e ' tendono ad a'Prirsi in tragitti fistolosi ·dai qualj fl1orlescono .g ranuli caratteristici di vario colore (n eri, rossi, gialli) secondo la sostanza da cui ess1 · sono formati e che p ermettono la cla:ssificazionc <lell e varir specie : A ctinomices. Lo studio microscopico del taglio trasversale d ei t.r agitti fistolosi mo.s tra una zona centrale rammollita, globuli rossit ~olinucleari; !illa periferia si nota u11a r ete connettivale a larghe maglie i t1 cui si riscontrano polinucleari, linfociti, p Jasmociti, cellule ad uno o più nu·clei, cell1Jle giganti disseminate o solitarie. I .a diffusione ·del pus contenente i granuli act1nortri<:osici facilita la 1diffusione dell'infezione nei tec;suti e negli organi dell'organisn10 recettivo. Clinicarr1ente si conosce : l'actinomicosi cervicof acciale, pleuro-puimonare, addominale, parietale, cutanea, cerebrale. Per invasione progressiva dei fungl)i per via sa nguigna o ·p er via linfatica ·si nota un'actinumicosi generalizzata.

Rare ·v olte l'infermo guarisce spontaneamente; o ~jinari amente esso muore 'Per la ·gra ve ca· 1

c l1e~sia.


(.l\.NNO

XXXIII ,

f"ASC.

517

SEZIONE PRATICA

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La etiologia di qt1esta grave infezione permane nel rnistero; si è 1pen·s ato che i funghi C·h e determinano le condizioni 'Patologiche rn.ggruppate 11el termine et blastomi·c osi », si riscontrano i11 natura sopra alieuni frutti e che gli infermi si sono \nfettati 1r1angiandoli o attraverso ferite o :piaghe; essi inva.dono 1' organisrno sccon·do lo stadio di re-cettività . Esco1nel eseguì ricercl1e sulla trasmissione 1della blastonii cosi r"utanea-m.uro.sa per rnezzo dj ospiti trasmissori e nella sua rigorosa monogrR.f ia conclu·de, dopo sagge ricerch e, -che l'ospite trasmissore ·del blastomicete è un ematofago non alato (zecche od altro) o con ali rudimentali non potendo essere, fino alla soluzione del iproblema, n è Culex, nè Anopheles, n è Tabanu s, n1è Simulia. f_,a blastomicosi determina n od11li, ascessi sottocutanej che fini scono per ul cerar si; l'esame ml Blastomicosi. -

Questa infezione presenta al suo inizio un cancro cutaneo periferico nelle r egioni scoperte del corpo (antibra.ccio, gamba, arti·colazione tibio- tarsica, collo, nuca); lo stadio secon-Oario è caratterizzato da rulcerazioni neìla cavità nasale, nella boc,ca, glottid e, esofUJgo, faringe, trachea; il terzo stadio segna mutilazioni del 1setto nasale, dell& bocca ... ; la tosse è frequent.e, il tono della voce è veramente caratteristico e bas ta da solo a far diagnosi di blastornicosi cutaneo-mucosa. Subentra 1o stato cachettico per le tossin e provocate dai funghi patogenj. La bl astornicosi a fo colai multipli presenta noduli ch e si trovano in profon·dità, i quali suetCessivamente, per gra:d.u ale d istruzione dei tessuti, raggiungono la suip crficie dove si t1lcerano e sono • <lolorose.

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F1c. 1. - Blastom icosi cutaneo-mucosa (.s tadio secon·darj o) d a Escornel.

Blasto1n i cosi cutaneo-1n ucosa (staùio terzo) da Escoo1e1.

FcG. 2. -

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crosco1Jjco dei noduli· blastomiceti r ivela in sezione trasversale: una zona esterna in cui si notano cellule epitelioi1di, l eneo citi m ono e 'POlin11' rleari, cellule ig iganti contenenti blasto1ni ceti; una zona interna, contenente ·g ru ppi di blastomiceti in • proliferazione atti, a; al centro sj nota uno spazio chjaro che dimostra l'avvenuta clistruzione dei tessut"..1. Nella blastomicosi cut.anea i blastomiceti determinano lesioni che si riscontra no alla fac·c ia, a1. 1·estremità, sono indolenti e rassomigliano al lu1p us o alla tubercolosi verrucosa. Nelle sezioni delle 1parti colpit~ si osservano ascessi miliari, cellule giganti, gran ulazioni pseu do tubercolari. Nella hla.stomicosi cutanea-mucosa Escomel riferisce di averla osservata n ell' ..c\.meri·c a del Su·d (Bolivia, Brasile, Perù) e ritenn e che sia .frequente nelle regioni tro1picali 1umide con vegetazione ab · bonidante e temperatu ra 11niformernente alta. 1

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La bla.stomicosi generaliz::.ata detet·1nin::i lesioni ai1ato.m iche n ei vari organi i11vasi ed all'autopsia s i riscontra una blastom.icosi miliare dei polmoni, della milza, lesioni a carico del tessuto cutaneo, delle grandi arti colazioni, delle m er1i11gi cerebrali e spinali. Fra i rasi di questa inf ezio11e si ricorcta la blastomicosi cali! orniana ell e rico.i,da. la tub ercolosi. Bla '.\tomicosi sperimentale. Le osservazionl anatomo patologiche e clini che g ià riferite trovano ampia ·conferma n elle ricer cl1e sperimentali. Dal rp.us degli ascessi da blastomiccmia sono state ottenute culture pure dei rrunghi patogeni; una piccola quantità idi ·questa cultura pura determina per iniezione :sottocutanea u n blastomicoma costituito, quasi esclusivamente ·dai fun gh i spec1fici senza l'i11ter,rento d el tesSiuto i11vaso; questi tumori si ulcerano ed a seconda la resisten za isvaniscono in tem1p o variabile; gen eralm ente si osserva tumefazione id ei gangli linJati ci prossimiori. 1


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CL POI.ICLINICO

Una n ote\role quantità di cultura determina una blasto1nicosi genera lizza ta miliare.

E$eguen1do inoculazione :per via endoperitonea. le, i sin goli parassiti passano per le vie linfa ti che nel sistema venoso; dai polmoni penetrano nella gran de cir.colazione i.nvadendo, .p er trOlfismo eletti,ro, i vari organi. L'infezione può presentare una marcia acuta o cronica; in quest'ultimo caso si osserva frequentemente la for1nazione di noduli particolari n ei differenti organj; polmoni, fegato, milza, rene, ec c. Queste mico·si sono particolarmente frequenti nel si·stema respiratorio e ricorda110 clinica·m ente il corteo .sintomatico della tubercolosi. La moniliasi e la oi diomicosi ipresentano un periodo d'in·cu bazior1e; secondo il Maga lhaes l'ot.diun1 penetra per le arni.gdale nel sistema linfa ti co, com e lo affermano le linfoadeniti al collo , alla trachea, ai bronchi, al m esenterjo che p ossono assumere proporzioni n otevoli; d alla vi a lin/ fati ca il fungo invader ebbe l'organi smo per la via 5ang·l1igna. Anatomia patologica. -. Nei IJ)Ocl1i casi di o·i, diomi,cosi studiati anatomo-patologicam·ente ldal Ma.gnlhaes è stato nota.'to all'esame mncros·copico la presen za di ab bondan te cat arro visciclo n el 1 a tracl1ea e di liquido rossastro scl1 iu.m oso alla sezione ·dei polmoni. Le sierose della pleura e del p eritoneo conten·gono li·quido e possono essere

[ANNO XXXIII, FASC.

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Si nota anoressia talvolta anche diar.rea. Le urine possono contenere albumina, e ciò è sempre ·di prognosi grave. La forma cronica dell'oidiomicosi terminale è la cachessia con edemi, diarrea, cianosi, lesioni trofi che • marasma • 1

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M oniliasi-oidiomico"si. -

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is p e~ site.

Le lesioni microsc.oip i ch e sono state stu.diate fin oggi solta11to n ei polmoni; n e1 la oidiomicosi gli ifon1ir.eti pato·g eni sono raggruppa ti jn numerosj foc olaj attorn o i quali si notano globuli rossi, leucociti e·d t1na ricca rete cli fibrina; questi foco 1a1 no11 pre entan o strutt11ra, ma danno l' asrpetto dj u11a massa finamente granulare. Sintun1a tolog·ia cli ntca. Negli ammalati di mon.i ltasi e di oidiornicosi il dimagramento è notevole, la fa;ccia è :pallida, pallide 1sono tutte le mucose visibili; all'esame ematologtco si nota diniin uzione dei globuli rossi e di emoglobina. L'infezione p uò ·decorrere in modo ac uto ed in modo cr o11ic o; i feno•m eni congestizi dominano .sempre l~ scena. La febbre è jrregola r e, da temperature elevate può 1di1scendere n. 360 ctgr. L'atten zione maggiore è ricl1iamata dall'aip·p arato r espiratorio; dolore all 'emitorare, dispnea, rantoli cr.epitanti , so1ìfio· bron;cl1i ale, 1sfregament.i pleuri ci. L'espettorazione nella rnassima parte dei ca si è abbon·dante con sip uti emottoici, si nota sierosite c11e p11ò coJ1pire una o tutte le sierose; nel liqu ido prelevato si nota il fungo patogeno. Il fegato è dolente e non raramente deborda dall'arco costale; la rr1ilza nella maggior parte dei Cai$i non si 1palpa .

Frc . 3. -

.?\i'[j ceto mo.

fl el pied e da Castellani.

Questa i11fezione si riscontra . tfrequer1te1r1ente n el piede (piede cLi !V!a.d11ra ) o in qualsiasi altra parte del corpo. Essa è causata da funghi dei generi Ascomices e hyphomiCes i -quali penetrano n el tessuto sottocutaneo o p er spine o per altre ·cau-se traumatizzanti ..t\l suo inizio ques.ta infezione è caratterizzata 1da una n odosità mj cosicn. che man mano si ingrand isce ; n el suo interno per az1one tossi ca del -~1.ad1tromycose

(micetoma). -

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FI G.

4. - Istologia iVIi ce toma .clel piede da Douglas .

fung'i avYiene distruzione 1Cellulare e verso la s uiperficie esterna si f orin ano tragitti fistolosi dai quali. ft1oriesiee un pus oleoso dovuto alla distruzione d ei tes·suti; unitam ente al pus si i1otano anche gran 11li micosici di ·colore specifi.co (nero, rosso, giallo) della specie paraissita. In un tempo successive si formano altre simili nodosità e l'ir1fermo muore per cachessia di i1atura tossica. L'esame istopatologico del focolaio infetto mo stra t1n granulo mico si ro -c ircon dato da materia amorfa ; più all'estern o s i nota infiltrazione di 1


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{ANNO ,

XXXIII, F ASC. 15]

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SEZIONE PRATICA

polirr1orfon uclcari, le pareti sono formate da tesSttto connettivo giovane, da plasma cellule, occasionalmente da cellule giganti; si nota pure una 1narcata proliferazione di vasi sanguigni. La p eculiarità della patologia del mi~etoma si è la scarsa Teazion e idei tessuti jnvasi contro 1'tn·vasio11e del fungo, e la completa assenza di riparazior1e (Castellani). Questa micosi è determinata da fungt1i apipartener1ti al genere sporotricum (Linl<, 1809) di cui si conoscono dilferent.i specie già descritte nell' uo1no in divers.e regioni. Accurati studi sono stati eseguiti sulla morfo~ logio, sulla l>iologia, biochimica, isto.p atologia, clinica delle Yarie specie .c he presentan o caratteri simili a sporotricum. beurmanni e le infezioni delle d1ffere11ti specie si raggruppano con l 't1nica <1 enominazione di sporotricosi.. Sporotricosi. -

l> oesia, con il lupus e la i ebra; una serr1plice biop-

sia separa l' una dall'altra qu este gravi infezioni. La diagnosi .di Moniliasi si impone colla tubercolosi; l'agglt1tinazione con filtrati di cultura pura cli Oidium n e accerta la n atura Oi1diomicetica. La diagnosi di sporotricosi si irr1ipone con la Sif ilide terziaria. (gomme ), con la tubercolosi sottocutanea, con l'ascesso freddo tuber.colare, con i fibrolipomi sottoiet1tanei. La ·d iagnosi etiologi.ca può farsi · con la siporo-agglutinazione di Widal, Abrami; il siero di srporotricosici può agglutinare le spore .d el fungo patogeno fino alla diluizione 1/50, praticamente alla diluizione 1/200 e 1/500. , r..:oftalmo e la cuti-reazione c•h iariscono la natura tu bercolare. la r eazione di \Vassermann, la natura sifilitica. 1

In tutte le micosi quando interessano il medico la cl1ra è con la s omm1n1strazione di ioduro di pota;ssio e con !'iniezioni iodo-iodurate .si 1'.)Uò tentare il 1salvarsan. Quan·do le ·m ico si interessano il ca·m;po cJ1irurgico se l'area localizzata è limitata allora 1può essere rimossa ·c ol gra.ttarne.n to o con l'·escis·s ione, ma se l'area colpita iè larg.a è n ece.s s•a rio un ra dicalr. intervento. T erapia delle micosi. -

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COM~VIENTI. Sporotricosi Dott. c. Picado.

FrG. 5. -

Il genere sporotricum segrega tossine multiple e varie e 1può assumere aspetti clinici innumerevoli e polimorfi: si notano iesioni acute e ·cron1.clle, (localizzazioni dermiche, ipodermiche, articolari, pul monari, viscerali). La inizi al e localizzazione -conosciu ta come cancro sporotricosico è seguita da linfoangioite ascen·dente. ~e1 tess uti l o sporotricum provoca lesioni norlulari o gom1ne che presentan o tre zone conce11triche, infiltrati diffusi,r eazio11i infiamrnatorie, .degenerazioni multiple, sclerosi, iperplasia; tutti i dati dei processi istologici conosciuti. Le reazioni sono polimorfe ed il solo modo di conoscerl e è di troYare }'agente patogeno ed otteP.f:-rnfl la cultura. La diagnos1 delle mi.c osi -0r.ganiche si basa sui idati microbiologi.ci. 1del germe, sulle reazioni specilfiche, sui ·dati clinici ed istopatologi-ci, sulle ·inoculazion i 51perimcnt.ali . La diagnosi differenziale della actinomicos·l -:,1 in1pone colla tiu bercolosi, la ·s ifili·de, 1a scrofolo,:5i, i tumori mali·g11i, gli altri micetomi. I~a diagnosi ·differ enzjaJe .della blastorn.icosi cutanea-11i11,cosa si irn1pone ·con il pian (·quando ; bottoni sono mnltipli, esuberanti), con la framDiagnosi delle micosi organiche. -

· La ca1"ta-seta. La nota del r>rOlf. Taddei sull'uso della cartapergamena in cl1irur.g ia, pubblicata n el ifasc. 12 di questo Giornale, è certamente ·i.spirata da run giusto ·s enso di opportunità, non is olo per quanto ;può ri1g uarda re i servizi cl1iruTigici specializzati, ma 1Sip8cialmente p er l 'iutili·tà 1g enerale che rpuò ricst1ltare ·dalla rdi'f:fusione, anche fuori ·d egli ambienti strettamente tecnici, ·di a1cune pTatiche .semplici e di larga a:ppl1cazione, già sanzionate dall'.esperienza. S11lle st1perficie granuleggianti, come sru gli inne-sti dermo-epi dermici , dove J.'aiderenza della gaTza pnò essere •decisamente dannosa, o, quanto meno , rendere malagevoli e dolorose le medtcazioni, la .carta-ipergamena - in altre ruppl~cazioni ancl1e da noi larg·a mente u sata - non mi Ùla dato i mi·gliori rist1ltati, pel'ch1è troppo .r igida, e quindi poco· maneggevole, e talvolta mal :tollerata. . I.a .com une guttaperca laminata si ·p resterebbe 1neglio; ma non p t1ò essere .sterilizz·a ta, ed è, ' quin di, ·da escluder.si p·er tale uso. Un .m ateriale ·che mi 1dà, invece, da molto tempo ri st1ltati ·veramente ottin1i è la cosidetta cartaseta: una sostan za p·erlfettamente liscia ed impewmeabi1e, in fogli sottili,s simi, che ·Si può sterilizzare con tutta sicurezza medi·ante la ebollizione, ancl1e prolun·ga·t a. 1

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5'20

Se ne tagliano, caiso per caso, dei pezzi di mi. sura :trdatta; vi si ;pratican·o alcuni fori per dax ' esito alla secrezione delle pi'.a ghe, e si fa. bollire, possibilmente senza piegarla. 1Se occorre far bol. lire pjù fogli contemporaneamente, si interc·a la fra 1'uno e l'altro una compressa di garza, per P.·vitare che i singoli fogli aideri·scano tra loro, e per renderne, quindi, più !facile l'u•so. Sulla piaga - eventu.almente ·p rima irrigata con soluzione ·f isiologi1ca, o con una tenue solruziu.n e borica, e poi leggermente asciugata con garza si versa lln po' 'd i vaselina previamente bollita, e successivamente 1portata, nella tStes•s a ieapsrula di porcellana, a temperatura conveniente; sopra qi1esto velo di vaselina si di·s tende esattamente l'n. carta-seta, già preparata e 1sterilizzata .come si è ·detto. Si 1sovrappone poi il comune material e dj medicazione. Con questo mezzo i processi di guarigione vengono ·sensibilmente favoriti ed aiocelerati; e le . medicazioni ·p ossono essere eseguite •S enza che i pazienti, .anche i più .sensibili, aiccusino la minima soff e.renza. Pro1f. datt. G. FRATTIN Ohiru r.go e .n ocente in Modena. 1

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Il valo1·e dell'esame del liquido ce1·ebro-spinale. rJ.

[ANNO XXXIII, FASC. 15}

IL POLICLINICO

C<OD\VINN

GnF&~FIELD.

The Practitioner,

feb-

braio 1926) . L'esame rdel li quido ·Cerebro-spinale è in1dicato, secondo l'A., nei seguenti 3 'g ruppi di caiSii: 1) In tt1tti i ,c asi con sintomi di irritazione meningea e n·e lla maggioranza dei coma, 3Jllche allorquando J.a causa ne aip.p are evi.idente; 2) In tutte le affezioni cerebrali '.e .s1p inaìi ac11te e suba•c ute nelle ·quali i sintomi si sono stabiliti nel iCOI"SO id i ipoc.h i giorni o .settimane; 3) Nella maggior ·p arte delle malattie n.ervose croniche, allorquando un ·esame del liquor può, ad esempio, ,f are ammettere od esclurd ere la neurosifilide. Quanto alla convenienza id i praticare la puntura lombare O'Ppure quella sottooocipitale, bisognerà in primo luogo considerar-e l'abilità dell'operatore, richieid endo la secon1da maggiori accorgimenti. La sprima >è in ogni modo ottima nella maggior parte dei casi e molto meno pericolosa. Nei casi invece in 1c ui non estste comuniicazione tra il Iiqui.do cerebrale e quello spinale, ieome può avvenire nelle meningiti bloccate, in moltt h1mori spinali e in malattie 1delle vertebre, si dovrà ·r icorrere forzatame111te alla second.a. 1

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Dal punto di vista della tecnica non sarà mal· abbastanza raccoman1d ato di seg.uire con appoisito· aipip·arec-chio mia nometrico· l'andamento della preiSw sione del li quor, interrompendo, ad esempio, il de-flusso tutte le volte ic·h ·e la pressione è ridotta a 3/4 1dell'i·n iziale. L'uso del manometro deve eSsere peTò 1sottaposto a ~recauzioni rigorose d1 asepsi per evitare infezioni meningee. In ogni modo, 1si a d01peli o 'Ilo il manometro, il liquido sarà fatto semp·re uscire lentamente, aidoipera:ndo· a tal fi,n·e ·d egli aghi a sezione molto sottile. 1.a quan;tità ·di ltquido da ottenere è di circa 10 crnc., ·sudrdivisi in due tu1bi, di c ui uno da coruservarsi a ripa.s o e a temperatura ambiente per l'eventuale formazione del reti•colo, e l'altro per le ricer·che .u suali. Da un primo esam-e maicrosco·p ico isi potrà già, traTre qualche giu·dizio •diagnostico. Se, per esempio, il liiQiUido .fuoriesce ematico .si 0 sserverà se la 1porzione sup·eriore, s.e dimentato il .satngue, resta limpida ·Od apalescenrte. In q.u esto secondo caiso si dovrà ritenere che .l'emorragia ·data d.a qualche tempo prima 1che la puntura ifo.sse eseguita,. mentre nel primo caso s.i penserà aid un'emorra gia acci1dentale provo•c ata dall'ago. Tutto ciò è imrportante iper la diagno's i delle cosidette emor, ragie subaracnoi·dee siponlf:anee, che si presentano con .sintomi analoghi a q.u·e lli delle mooingiti,. tanto da es.sere chiamate « meni.ngiti ernorra giche ». Liquidi limpi1di formanti un coagulo Jine si in. ieontrano in ipareochi ,casi precoci id i meningite,. specie nella tubercolare, nella luetica grave ed anche nella poliomielite e polioencefalite. ]f.iqui-di ipuruleniti e torbidi parlano per una me ni±igite o 1u~ rusce.sso, ma non danno iindi•c azionl (precise sull'estensione 1della prima, ciO'è se localizzata o .g-eneralizzata, n è sull'ubircazione della seconda, -cioè se extr.adurale o intracerebrale. Un li.q_ui·do Iimptdo, ma a riflessi giallastri, può essere dovuto tanto aid un tumore quanto ad mna . trombosi, o a:d una emorragia di vecc·h ia 1data~ Anche nella meningi~e il li1quiao ·id ella prima pun, tuTa può essere. giallastro, ma allora si troverà in pari tempo un note,role aiumento delle pro teine.Il colore giallastro, cioè I.a xantocromia, unito ad una coagulazione ma:ssiva del liquor è proprio della ·.< sindrome ·di Froin », desc·r itta in casi di t11mori "spinali, idi mi.ellti ·l.uertiche, dJi ·m ieliti trar sverse, di moTbo ·di P ott; di a•n eurismi dell'aorta discendente, e in ql1alche forma di polinevrite acuta con rparaplegi·a. Per la valutazione ·quantitatiYa deTJe gJobuline il m.etodo più conveniente è quello cl i Pan•dy 1si fa cadere una go'CCia id i Ji.qt1or in t1n tubo contenente una piccola quantità di soluzione !eni-ca all'l : 15). Con tale m eto·do, come p11re con l'ebul1

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SEZIONE PRATICA

XXXIIII, FASC. 15]

lizione, i l iquidi i1orn1ali i10.n danno opalescenza app1·ezzabile. Una rtcerca in1iportante è quella delle sostanze ridu·centi il Fehling (bollire 20 gocce di liquor con 5 gocce di soluzione di F·el1ling)..L\.nche norn1almc11te si a 5sjste in tal tnodo alla formazione di un ,p recipitato rosso. Le \'ariazioni di tale pre . ci'Pitato hanno il massin10 valore per decidere se un aume11to di to1'])idezza ·del liquor di meningitici trattati con la sieroterapia è dO''t1to ad un peggioramento d·ella. malattia oppure a 1fatti anafilattici. In questo secondo caso il glucosio sarà .al1bon1dantissimo, r11entre nel primo sarà assai .scarso o addirittura assente. I cl or.t1ri si aggiraino i11to·r110 al O,72-0, 75 ~6. ma nella n1eni11gite sono diminuiti, n e11·uremia aumentati. Una <liminuzione al disotto del 0,68 % rnpprese11ta il miglior criterio d'infausta progm.osi nelle meningiti. I.a citologia del liqt1or 0·0cu1p a un cposto assai importante, ma è necessario studiarla rapidamen te dopo l'estrazione, poichè gli elementi cellulari abnormi hanno grande tendenza a disfarsi e a scomrparire. La co.it:ura è ·consigliabile in tutti 1 casi di meningite sospetta e quando il liquor è torbido. La determinazione quantitativa delle pToteine può riuscir ·u tile allorquando la Pandy positiva ne ha svelato l'aumento. Una quantità al di1sopra del 0,5 % indica bloccaggio sipinale subaracnoideo, e non può trovarsi che in rari casi di tumore della ·cauda eqt1ina, o di polineurite 1sciatica. La Wassermann può riusci'!' positiva anche san z1 aumento delle cellule e delle proteine, come ac1caà,e talora neJla télJbe e nella 1sifilide ere.ditaria. Le reazioni collotdali son o invece meno irr1. portanti; possono talora essere di ausilio diagnostico nell'encefalite letargica e nella polioe·n oefalite e rfor.s'anche c11egli staidi a c·u ti d ella sclerosi di sseminata. La neurosirfil~de può esser riconosciuta bene per m ezzo dell'aumento rd elle cellule e 1d,elle ip roteine, unito alla Wassermamn positiva. Un eocesso di proteina i.solato· parla per una lesione meccanica del midollo , come, ad esempio, per tumore, indirizzando tempestivamente verso il trattamento chirurgico. 1\1. FABERI. 1

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PATOLOGIA. Le tossiemie e la pelle. ( GUILLAU~IE. Billletin Médical, 1926,

n. 7).

Le reazioni ct1taneo-muco·s e n ei malati d'affe~ zioni intestinali con tossiemia e bacillernia dimo. st!'a:q.o il compito attivo e passivo che ha il rivestirmento ·Cutaneo e mt1coso n ei processi d'intoss)cazione, cornpito elle fo~se 1h a un 'Significato cdi di fesa d.cll'organi s1110.

B ben nota l'in1portanza 1dell'intestino nella genesi id i lesioni cutanee a tipo d'eczema o d'aicne: queste lesioni compaiono in coinci1denza con di stt1rbi gastro-intestinali con effetti tossiemici. 1 farmaci e la dieta che riducono la putrefazione e provocano l 'evacuazione dell'intestino deter.m i· nano, se non l'immediata ,scomparsa, un raipido miglioramento .dell'eczema e 1dell'acne. Altre eru. zioni come l'herpes cutaneo, i .f oruncoli, alcun.i eritemi, come alcune manifestazioni della mucosa boc·cale e rino-faringea, ipresenitano gli stessi rapporti con disLurbi gastro-intestinali. Alct1ni fatti relativi a queste man:P:festazioni cutaneo-mucose concomitanti con gli stati tossici e tossi-infettivi intestinali hanno il loro s:iignificato e la loro importanza pratica: 1) 1Un trattamento • esclusi,,amente esterno, locale, pt1ò far migliorare le lesi on) , ma è raro ch·e 1dia effetti note,roli e duraturi; 2) Viceversa quando s i agisce •d irettamente sul punto idi partenza id ell'intossicazione si. 1p uò avere la guarigione completa e rapida della lesione cutanea, ancl1e senz'agire 1direttamente e per via esterna sulla lesione stessa. I /eruzione eritem atosa e l'o·r ticaria ohe accom1)agnano aJ.m1ne intossi·cazioni acute, m edicamento se o alimentari, son o i .segni 1piu apJParenti dell'intossit:aziorte. Jue~;tr eruzioni s~ verificano i.11 soggetti pre.d]sposti, il cui sistema endocrino..,simp atico è manifestamente disondinato o .che pre&eritano la diatesi anarfilattica. La cura di queste condizioni 1s i può prati·carc segu endo due m eto·d i farmo1din~­ micamente ·differenti: 1) trattamento che agisce st1l mezzo umorale e .consistente in un :rneocani• smo colloidale (autoemoterrupia, autosier oterapia, diserrsibilizzazione); 2) trattam ento ch e agisce sul sistema en·docrino-simpatico ristabilen.do l'·equilibrio temporaneamente (alcaloi1di simpatotropi e ' '·agotropi) o ·d urevolmen te (prodotti opotera'Pici). I fatti Che si verificano nelle 1scottature estese ·dimostrano .che la cute ha una funzione •di 'Pro. tezior1e oltre che di rivestimento. Numerose osservazioni ed esperi·enze 1h anno oramai 1dimostr.ato c11e le :::.i Iterazioni renali e gastro-entericille e la tprogqosi così infausta delle scottature HStese no ·'.l sono dov·u te ali 'assorbimento ·dei prodotti derivanti ·dalla ·disintegrazione di tes.suti, ma dalla soppres5ione o in eglio dalla riduzione ·délla fUTi.· zione antitossica cutanea o mucosa. La funzione protettiva della cute è messa in evidenza dal comportamento della sifili·de. È ben n oto C·h e la 1sifiltde nelle razze non ancora civilizzate dà prevalentemente manifestazioni cutaneomucose, mentre nelle razze civili ,queste ultime sono attualmente scarse mentre sono divenute più frequenti e 'P iù gravi le mé!Jnifestazioni nervo se. Q11esto dato id i fatto in controvertibile si è volut-· spiegare con le m odirficazioni del metodo e del regime di ''ita verificatosi nelle razze bianc·h e o ' 1

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Il POLICLINICO

ai11111ette11do adllirittura ch e un nuovo agente della sifjlirie abbia tSostituito quello che precedenteme11te attaccava la razza bianca e che tutto·r a attacca la razza n egra. Si è ·p arlato di 1sifilide ·dermatropa e neurotrapa. La v erità è che le manitestazioni rutaneo-mrucose hanno ceduto il posto a quelle ner\Tose ·d opo che .sono stati largamente adoperati i inetodi di trattamento 1s1}ecifi.co precoci ed en·e rg·j cj, che a'doperati 1SUJbito dopo •l a comparsa del1'ulcera arrestano e fanno regredire r apiidamente tutte le lesio11i cutanee e mucose .p rovocate d a 1 viru1s ·sifilitico . Il ·corollario iehe si può derivare • da q11este considerazioni 1è che la 'Pelle, organo di difesa contro la to·s·si-trufezione spirochetica, lotta per l'immunità 1d ell'organismo a m ezzo di ur1'cruzione cutaneo-mucosa (roseola e placche), e cl1e .u11 t rattamento attivo, iniziato cpr.ima che questa mani'festazion e immunitaTia .e difensiva ctella cute a bbia potuto €f·f ettuare il 1suo iei·clo n orn1aJe, ostacola questa reazione difensiva e contribuisce così allo ,svilupipo delle su·ccessive 1esioni i1ervose. La cutireazione, le reazioni ·cutanee pro1dotte da p1..1nture d'insetti o di vegetali :pare siano a n che esse manifestazioni d el pro cesso d:ùfensivo immu11itario di ·cui Ja (pelle è uno d egli orig ani. I lavori di Von Pir1quet sulla cutireazione vlliC· cinica sperimentale ·dimo'Strano ohe dopo la inoculazione ed immunizzazione vaccinica una n uo va immediata inoc uJ.azione non dà al.c una reai .i one cutanea, e che invece una ~uova inoculazione a distanza provoca la 'formazione rapida di grosse '.Pustole. Ciò pTova che l'immunità d el1' organ ismo è accompagnata da immunità ·della pellr, e .che questa al riguardo non ha runa parte es·clusivam en te 1pa>ssiva. I .a reazione id i S1chick nella d ifterite, la reazione di Dick n ella streiptococcemia, l a cutir eazione ed in tro•dermoreazione nella tubercolosi e n ella morva dimostrano che nei 1soggetti affettj da dette infezioni la pelle reagisce attivamente. La pelle n on è solo la testimone della immunità, ma , 1que1 che è più, la sede dei processi di d tfe'S a che •condu1cono alla neutralizzazione dell ' ed'fetto nocivo della tossina inoculata. Sanarelli e Besredl<a hanno dimostrato che il bacillo 1del carbonchio ha per la pelle un tropismo esclusivo e 1c he ·se jn una cavia si evita l'infezi one della pelle intro1d ucen1do direttamente il b acillo nel sa11gue o nelle sierose, la cavia non contrae la malattia, che invece è incontratta inevitabilmente se viene infettata la pelle. Besrecll<a 1continuan1do i suoi studi h a potuto ottenere u n 'immunità esclusiva della 1pelle contro il carbonchio, immunità che non è a ccompagnata da immunità generale d ell'organ ismo. ·L'esperienza <è stata estesa 1con il m edesimo ri1

XXXIII, FASC. 15J •

sultato a lla piorrea alveolare, ·all'ozena, alla blenorragia, alla .difterite a viaria , provocando un 'immunità locale delle mucose comunemente colpite da ·dette infezioni. A.dunque nella 1p elle e nelle mucose si può ottenere uno stato d'immunizzazione che ne aumenta considerevolmente il potere di difesa contro le tnfezioni esogene. Questa immt1nizzazione cutanea pare non s aJccompa>gni ad irmmt1nizzazione 1g enerale 1dell'organismo e se la cuttvaccinazione determina la protezione d ell'organismo gli è perchè la immunità conferita alla pelle non si limita al solo pt1nto inocula to ma si estende a tutto il rivestiime11to cutaneo-m ucoso. Così la dilfesa dell'organismo contro al1cune infezioni esogene non è ottenuta ·da modificazioni umorali, ma dal t'atto che gli umori ed i tessuti sono r ivestiti da un organo attivo id i ·difesa. D'altra parte i f.atti clini.ci e sperimentali provano che il rivestimento cutaneo-mt1coso come organo ·di 1difesa 1d ell' organismo si comporta in mo·d o analogo in confronto 1delle varie tossi-infezioni endogen e, nel se11so che esso tende a distrugger e o neutralizzare i prodotti morbosi. È ben noto ch e le tossi-infezioni eruttive d e·corrono ipiù gravemente quando l 'er uzione manca o aibortis·c e, e che le tossi-infezio11i c'l1e colpiscono im.provv!samente e fortemente l'organismo o che colpiscono u n or.g·anismo Ja ct1i res~ste11za vitale è Ti·dotta da una complicazione, le m anifestazioni •cut anee sono assenti o ridotte. Inoltre negli indiv·i1dui id eboli .l e reazioni cutanee alle to ssi-in·feZiion i sembra n o essere leggere, mentre in\rece ·appaiono ene1'g·iche e.d estese n egli in{\ividui resistenti. ' Iniin.a cauis e inter·correnti •Cl1e din1inuiscono la rcsi·sten za dell'organismo fa11no brt1scamente iscomparire l'eruzione cutanea. Tutte 1queste. constatazioni 11~nno un rifles.so nella sapienza ipopolare. In fatto di affezioni eruttive il volgo ne sa già abbastanza e certo hanno 11na reale giustificazione ipatogenetica e clinica le frasi : bisogna far sfo gare la malattia; non bisogna far rientr are il male; il male è dive11tato più ·g rave perch1è Io ·sfogo 1è rrientrato. In con clusion e è s~curo che in numerose condizioni morbose la comparsa di alterazi oni cutan ee è la •conseguenza ·diretta, la risultante d 'u n processo tossico che .ba colpito i mezzi umorali; P cl1e ·q11este manifestazioni cutanee non sono processi i5oiati e principalmente ·cutanei, ma seg·ni d'un processo geneirale ·c'he domina l'orga11ism o: esse costituis·cono una d elle localizzazioni d ella perturbazione generale d ell' or·g anismo. D'altra (parte le manifestazioni stesse s ono l'espres· sione d't1na funzione attiva .di difesa dell'organismo da par te id ella pelle, cl1e provvede •così alla. 1

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SEZIONE PRATICA

-<.!.istruzione, alla neutralizzazione o all'eliminazione .dei. prodotti tossici e tossinici. È p.robabile ·che per questa funzione protettrice 1:1 cute sia associata con il .sistema endocrino. .\l riguardo si può ricordare la teoria di Bruno Bloch sull'origine del pigmento melani. co e sulle --ondizioni del suo deposito sulla cute e sulle m u cose. La ·distruzione e la trasformazione del p ro pigmento negli strati profon·di dell'epi1dermide anche a mezzo di ossi1dasi, ed i ra·p porti esistenti tra questa fissazione del pigmento, i processi toS-..ici e la funzione della corteccia surrenale, d1:11ostrano i rapporti tra pelle e certe glandole e11docrine. Tra le glandole endocrine ed il sistema cutaneo1nucoso sono gli umori, n ei ·quali si verificano ..,~senzialm ente le reazioni tossiche, tra le quall bi'-ogna fare una parte preponderante dell'anafilassi, che si ricollega al di.squilibrio colloidale, ai fenomeni di flocculazione dei 1colloidi degli uro ori. );on è dubbio che le funzioni antitossiche dellé.L 11elle siano in rapporto con lo stato colloidale rle~li umori. In effetti le cure antianafilattiche e quelle, come l'autoemoterapia, che agiscono sull'ambiente umorale producono spesso la guariuione o il miglioramento 1d i af1f ezi on i cutanee .~rzema, acne, orticaria) e di affezioni mucose 1sma, febbre da fi eno, rinofarin giti). ~è deve meravigliare cl1e la funzione protett rice della pelle si estrinsechi n ella m aggioranza ,lPi .casi con .l a produzione di :fatti patologici e 1lOCivi. Al riguardo non è inopportuno ricordare ì ·es.empio della febbre, che non deve essere considerato come un fatto esclusivamente nocivo, ma anche come la prova che l'organismo lotta e s1 .rl ifende, come un processo che non sem'Pre con,.i ene ostacolare con i medicamenti. Cna tale concezione della funzion e fisiologica e f i ;;;iopatologica 1del ·sistema cutaneo-mucoso suggerisce alcune ipotesi in merito all'azione di certe pratiche terapeutitc he. Le doccie, i massa;ggi, i r.agni, le frizioni riuscirebbero vantaggiose in q11anto stimolano le /funzioni rd i di'.fesa della pelle. Cosi l':l!ctinoterapia si presta a cor1siderazioni analog{he. I raggi ultra-via.l etti hanno effetti generali anche quando l'irradiazione è fatta su di nna su'Perficie cutanea ·molto limitata. Ciò non s1' 'PUò spiegar e se non ammettendo che i raggi ultra-violetti aigiscono modificando le funzioni attive di 1difesa della pelle. Questa ipotesi è resa ancor a più verisimile dal 1atto che gli olii irra. diati ed aventi perc1ò un poter e antirachiticr, riescono attivi quan1d~ sono assorbiti attraverso una mu.cosa, e sono invece inattivi quando sono jniettati direttamente negli umori. DR. 1

TERAPIA. La diatermia nel trattamento della blenori·agia della donna. (P . J. ' ' AN PUTTE. Nederlansch Tijds chrift V . n eesktlnde, 30 gennaio 1926) .

Gè.~•

Il trattamento della blenorragia !femminile (ed ancl1e maschi·le) è uno dei compiti 1Più scabrosi del medico; lo tStesso nu:mer 0 dei metodi 'PrO'POsti indica la scarsa loro efficacia. Aie.canto alla terapia locale antisettilca, trova rposto ora da qual. che temipo una terapia locale non antisettica, la di.atermi1a che, certarrnente, 1dà nella gonorrea cron ica dei risultati ver amente sorprendenti. Non è da ritenersi p erò ·che essa sia assol·utamente infallibile in quanto 1Che l'.i\. fra le diecine ·d i casi da lui curati con la 1diatermia ha avuto un in suocesso. Si trattava ·di 1un uomo che da 5 mes i a\reva u retrite gonococcica con rprostatite e funio.olite nonostante i 1p iù energi,ci trattamenti da parte degli special:llsti. In esso il tDattamento diatr.rmico si m ostrò inef'ficace, mentre si p otè avere l ét guarigion e in 4 giorni mediante un at1tova-ccino associ ato alla diatermia ad alte 1dosi (36 ore in 4 giorni). L'infezione •gono coccica della donna, •dal punto dt vista pratico, è rpiù fa cilmente '81Ccessibile che quella dell'uomo, grazie la confomnazione del tratto genitale. Nel:l'uomo si devono trattare su.ccp1sc;ivamente l'ul'etra ainter:iore, la p osterior e, la 'PTOstata e, s·p esso, ancl1e il funicolo spermatilco e J'ephiidimo, ·si deve cambiare continuamente la posizione d egli elettrodi, mentre invece nella donna si possono influenzare tutti i tessuti infetti m Pdiante 1l'arprpli cazion e di t1n elettrode va;ginale fino al fornice 'Posteriore (eventualm ente n el retto) ed ap1pli1c1an·do l'altro sull'1rud1d ome o sui fian1chi. In una sola seduta si rpuò in tàl moclo trattare tutto l 'arp'Parato genitale e la vescica. In tal m odo, l '.i\.. ha 1p otuto, con 5 ore di trattamento in un isolo giorno , gu1ariTe 1c linicaimente e batteriologica m r nte t1n a ·diecina ·di 1donne l e quali nonostante i più s~ari ati t:r~attamenti durati mesi e mesi continuavano aid avere perdite ·~i 'l)US •dalla cervice utP-rina. 1U na sola volta ft1 n ecessario r ipetere la seduta rpercl1è la 'secr ezione er a ricom rpars a a opo ·q ualcl1e giorno. S11c cassivamente l' ..i\.. 11a ·modtficato la s1ua tec11iC·a nel senso 1di non pratiic are una sola seduta, ma •diveTse di minor durata e 1Clio•è : due ore il primo giorno ed un'ora rper altri tre giorni. Du. rante il trattarrnento la ipaziente fa 1delle irrigazioni con un leg.gero astringente per cui si può 'Usare indi:ffet"entamente il permanganato di rpotassio, il solfato di rame o l'allume; l'in1portante tS i. è che la •solt1zione non sia tropipo conoC'entrata 1

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lL POLICLINICO

Già 1d opo un giorn o, al n1attino prima dell'irrigazione, manca qualsiasi secreziq_ne patoloig ica e, nonostante le !Più accurate ri1c erche, non si trovano più gonococchi. Limitando però il tratta. mento a sol(l 1due ore, accrude che i gonococchi, dopo un certo te mpo, possono riicomparire; per qiuesto è necessario a;ssodare la gururigione c on i successivi trattamenti per mezzo dei quali la paziente guari s·ce rarp·i d·am·e nte. 1

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Cei't3Illen~e

vi sono dei casi i11 cui la guarigione 1definiti'v51 I.PUÒ ottenersi con una sola seduta di ·due ore. Ma è più sag·g io attenersi a111a regol1a çiata di irirrudiare in iparecchie sedute. 1

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XXXIII, FASC. 15·•

nn f'atto però ohe molti clinici hanno osser"'tato l'influenza favorevole del caldo ·p er la guarigione 1della gonorrea. Mia come si 51Piega cl1e ,con la diatermia, tenendo i tessuti a 4Qo per 5 ore si abbia la guartgione 1della gonorrea, mentre · il ,gono,~occo in vitro soipporta per 6 ore anche 450 e 41°,5 per diversi giorni? Si 1deve dunque ammettere ·che il ieal•d o aigi.s ca non già diretta.mente. ma in direttamente; il r]scald 8Jmento dei tessuti infiammati è la causa per cui si ha un aumento nella ~ro·duzione idi sostanze 'Pirotettive le qu·a li '3 gi·scono a loro volta sn.Ii gonococchi. È

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Che in un :primo attaioco di .gonorrea, subite dopo l'in'fezione, la ,diatermia 1g iovi meno, lo si L'elettrodo vaginale che l'A. usa per questa 3ll'comprende tenen1d0 presente iehe le cellule delpljcazione è in rame nichelato, lungo 18 cm., 1'orgap.ismo non si trovano ancora nel periodo . largo 2,6 e 1dello s pessore di cm. 1,2. Gli an1g oli e la estremità che arriva sino al fornice de,rono · in cni i.o stimolo della diatermia possa eswcitare un'azione manilfesta in mo do 1da iprovocare raipie~sere accuratamente an·rotonid ati. L'elettro1 do da ·da•n )ente Ja morte id ei gonococchi. Del resto, anap'Plicarsi all'ad·dorne o s·ui fi anchi è in pioirn·bo, che Ja rfi'Ssazione del complemento nella gonorrea !ungo ·Cm. 35, largo 20 e dello spessore di 1 mm. Arcade talvolta ch e la donna aoc;usi dolore al'l a 'Si ha soltanto ido!po una settimana dal.l'avvenuta infezione. Sipina iliaca anteriore superiore; in tal cruso si può mettere un poco di cotone asciutto sull'eletIn realtà però l'iA . ha veduto, con le consuete trodo di piombo e pratica.TVi 'Un'apertura; il più dosi rd ella diatermia, 1g iuarire immedtatamente una· delle volte però qu esto non 1è necess ario. gonorrea aJCuta in un 'Paziente, ì1 quale sei mesi prima ave,ra ·avuto un'.altra inlfezione gono·coocica Con un buon a:ppar ecichio non vi è 1da temere ed era stato rilasciato come perfettamente guant1lla 'Per un'eventuale iontoforesi idall'elettrotdo rito (eid a Dagione) 1d a uno .s1pecialista. Permantdi !Piombo; le riiccrche !atte in 1questo senso dalperò in tal ca:so il dlubbio se, rper la pregres sa 1'..\.. 1sono se·m pre rima:ste n egative, n 1è eig li 'POtè gonorrea, l'or.g anismo si trovasse in stato d.a r eamai .scopirire il minimo fenomeno 1d'intossicazione gire allo s tìmolo della diate:rnnia e da. ucci·dere da piombo. I.'intensità rtel1a c-0rrente in qiueste 3JP'Plicazioni .p iù rapi·daimente i gonocoocl1.i; ieiò 'PUÒ essert: ' 'erisimile in .quanto iche è noto che la reazione non dErve superare 1,5 aimip1ère; in tal modo si può ottenere con l'elettrodo vaginale una temperatura di fissazion.e del 1complemento permane anche sei mes:r-;dopo la .g uari1g.ione, il C'h e dimostra che , di 40°, che è sUJfftcie.n te 1per avere l'effetto desianche dopo tail tempo, l'orgianismo continua a.d derato. e1abor81re 1sostanze protettive. Si . crede generalmente ·che i gonococchi pois. Si ip1uò .dunqiue in •C<Ymples.so ritenere che, con sano in tali circois tanze venire UJocisi direttamente l'applicazione 1della diatermia sia ormai sonpa~ dal calore, rma tale opinione si basa sopra un malinteso, e cioè sulle osservazioni fatte in v·i tro 1s3to il noto afortsma di 1Ri cord: « On isait q:u ana une chauide:p·i sse 1commence; .D ieu seul sait qiua111d di ,co!ture ·di gonococchi che muoiono rapi1damenel1 e finir a n. te con l'esposizione a 38°. Si ·è ritenuto quindi che, anche in ' 'ivo 1potesse accaJdere lo stesso. Si . Associato al1a •d iateMlia :può e·ssere di valiQre è a!'II'ivati 'Persino a precisare i .m inuti in cui il inesti-m1abile l'intro1dJuzion.e paITenterale dell'auto gonococco muore; 1dopo 10 ore a 39°, dopo ore 3 ·va~cino. Forse .è anche 1POssibile mediante que e 15" a 41°, dopo ore 1 e 57" a 42°, doipo 37'' sto 'Provocare, ipochi giorni dopo l'infezione, la a lc.5°. Con i nruovi mezzi di ooltura e con la formazione di sostan ze protettri1c i e ~orta:r:e quin1'cazione perfettamente aggiustata aid una conrve di ,a « maturazione » la gonorrea in modo da 11iente concentrazione ·di H-joni, si è veduto inren,d ere possibile il trattamento 1diatermico. 'rece che il gonococco vive bene per 5 giorni a P er quanto riguarda la gonorrea femminile, è 390, che a 450 la. maggior parte 1degli sti1p iti si bene tener rpresente la n eces.sità che l'esito dei .conservano vivi anche do·p o 6 ore; tutto questo trattamento venga -controllato da un abile gine~ ' ipurchè sia im'Pedita l' e,raporazione 1d ell',a;cqn_1a di cologo. condensazione, 1sia mantenl1ta costante la ·concen- FILIPPINI. trazione di H-joni, ecc. • 1

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SEZIONE PRATICA I

CENNI B.IBLIOGRAFICI SANTE DE SANCTIS.

Neuropsichiatria Infantile. Vo-

lume ·di 995 pagine e numerose illustrazio·n i. Editore Stocl<, Roma. Prezzo L. 140. I l Policlini('o ha pubblicato l'inl(liiee delle mate-

ri e ·rii que-sto libro, ed i lettori pertanto si son potuti .già render conto della sua importanza. Nella prefazione il De San ctis aftferma ch·e questo volume non è un trattato. Ma quali che sian o gli a'Pprezzarnenti mod esti e le intenzioni dell'autore, è ce11o che si tratta d'l1n'opera istitl1zionale, che colma un ~ran vuoto della letterat11ra neuro1p sichiatrica. Si tratta di una lacu.na che era avver. tita in quest'ultimi ann] non solo in Italia ma anche fuori . .I1n effetti non può essere considerata una mera coincide11za che l'argomento trattato dal De Sanctis ha costituito materia di monografie e di libri che sono tati contemporaneamente pubhlicati in Germania ed in America. I comuni libri di patologja del sjstema nervoso trattano poco profon1damente la neuro;psi·chiatria infantile, vi ·dedicano ·q ual1ch e capttoJo, e generaln1ente l'argomento vjene considerato alla stessa stl'egua della n euro'Psicl1iatria degli adulti. Tendenza questa che mentre ha a'Pportato errori dottrinali, è stata causa di 1disorientamento nel campo iflella pratica terapeutica. Se la pedjatria ha n1eritato di distinguersi n ettamente dalla medicina interna, a più forte ragione de·ye ·differenziarsi e staccarsi come ramo autonomo la pedopsichiatria. Questa 11a materia di studio, metodi d'indagine, finalità pratiche tutte sue rprOfPrie. Le affezioni mentali e n ervose dell'infanzia ricl1iedono altrt doveri tera;p·eutici, e particolarmente sistemi di edu<!azione specj ale. Le anomalie originarj e, i disturbi" dipendenti da malattie croni1c·h e del cer''ello hanno caratteri clini.ci parti colari e riiflessi sociali enormi. Da ciò la. necessità di uno studio speciale e di adeguati apprestam·enti educativi. Il De Sanctis ha dedicato a quest'0ipera di cura e di redenzjone ventisei anni della sua intellt. gente attività. Ocp era svolta modestamente con mente di scienzi ato coscienzioso, con cuore di apostolo tenace. Il libro che egli ha preparato riassume un co.st lungo lavoro e costituisce un'altra buon'azion.e. Costitui Stce esso in effetti un incitamento ed una gui1da per questi studi, l'impostamento d'un grave problema sociale. Per noi itali·ani la pubblicazione di questo libro costitl1isce ·un legittimo motivo di compiacimento, perchè, come giustamente :h a rilevato il Morselli , i1 libro dP.ll'insig11e 'P·S iahiatra romano fa onora alla scienza italiana. 1

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.\ . l\lunRI. l\ilattrizio Bufalini. Nel .cinquantenario-

della sua morte. (N. 38 ·delle (( Attualità S-cien. tifiche )> ) , 1 op. di pag. 30. Bologna, Nioeola Zanichelli editore. Prezzo ·L. 5. Con quella perizia magistrale cui il ·M urri c1 ~la da lungo aibituati, ·e gli 1 penetra adden tro nel pensi ero del clinic o cesenate e ·dimostra il valor eeclucativo che ·g li si deve r1conoscere nel limitare· le de,·iazioni e i 1pervertim enti ,dell e dottrine i m peranti ai .SllOi tempi. 1L a biografia scritta ·dat ì\!lurri è un vero gioiello. 1

R . B.

Dott.

Pariciuti , Grassi ed Obesi nell'A.rte, nella .Storia, ne ila Letteratura. Un vol_ in-8° gr. di pag. 171, con 2 tavole e 51 incisioru_ Arezzo, 199....6, :p resso l' A. Prezzo L. 10. UGO ' ' IVIA.l\lI.

Come medico, come grasso e come studioso._ l' A. ha voluto raccogliere, in .questo libro di amena lettura, il fior !fiore di qnanto in celia o in scrio, nella storia, nella letteratura e nell'arte. è 1stato consegnato sugli obesi: lieta imban·d igione di noterelle e di notizie. · Erco il contenuto dei principali crupitoli: i gras.~i nella storia, i grassi nell'arte, i grassi nella letteratura, ·i grassi nella .l etteratura medica, 1 gra~si nei vocabolari e nei proverbi, cure strane clell' obesità. R. B.

Dott.

Le frutta nella aiimentazione e nella terapia. Un vol. in-16° idi l)ag. 207. Mi. ALFREDO MASONI .

lano, .U. Hoepli editore, 1925. ,p. rezzo L. 8.50. In questo manuale I'A.' ha rac colto· una ingentequantità ·di dati scientifici, notizie .stori~he, risul. . tanze prati<!he iSperimentali e consigli suggeriti da tecni ci e da medi·Ci s1L1lle frutta. Gli elementi suddetti sono vagliati con ·cura. Un capitolo generale tratta delle ·f rutta comealiinento; segue una parte speciale, ove sono presi in esame un ,centinaio tra frutta e legumi o ver. dure cons11mati •Come frutta, nonché i iprodotti derivati (conserve, marmellate, gelatine, can·dit1,. crpme, rosoli, bevande alcoolìche, ·ecc.), ed i re-. gimi frugivori; l ' A. fornisce anche ·d ati sul calen ·dario delle frutta e sulle località di maggtore ~· migliore prod.u zione ·di 1frutta e· di .specialità: · de. Ì'ivate .rd a. .esse. Il lavoro sarà letto e consultato con interesse-dai .m edici e non m edici. 1

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G. DRAGOTTI.

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IL POLICLINICO

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ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. Società

lledico- Chi1~u1~gica

Bellunese.

Sedut.a del 2 settembre 1925. Presidenza: Prof. P:rnRI, presidente.

l 111 ezz1. str'1111rientali ~li ind.ag'Ìne in ca.rclioloaia e la terapia cardiaca. •

Dott. A. SPANIO. - Conferenza non .adatta ad ·essere riassl1 n ta in un resoconto.

A no1nali e di di.f j eren?Jiazione regionale del rachide e loro· verificazione clinica. Dott. M. LAPENNA. - L ' O. illustra brevemente 3 casi di vizi di diifferenziazione ra-chidea presentando i relativi radiogrammi. ' Nel primo di questi si trattava di una dorsaJiz~azione della I vertebra lombare con due costole sopran nume rarie bilateralmente bene sviluppate. IJa pa;ziente presentava dolori a cintura, lungo le ·d-0iccie paravertebrali, dolori dovuti prob.a bilmente a compressione della I radice lombare determin.ata ·d alle costole soprannumerarie. Gli altri due oasi presentavano la sacralizzazio·n·e -completa deJ.la 5a vertebra lombare, e mentre in un oaso si trattò di un reperto radiografico casuale in una paziente soffe-rerite di disturbi gastrici su bas& fu nziona le, nell' alt ro l'a nomalia vertebraJe ~ra associata a una tipica spondilite deformante postraumatica (pregressa fratt ura della 3a. ver tebra 10111bare) tino - Ki.immell . Secon do l'O. è da porsi il problema se in questo caso la sa-cralizzazione non sia a.vvenuta dopo il traurn.a , come fenomeno di co1npensazione della -statj ca vertebraJe turbata. . L'O. conclude richiamando l'attenzione dei me- / dioi pratici su questi vizi d i differenziazione ra- \ chidea come causa relativame nte fr equente di di-sturbi (dolori lombosacrali çli origine oscura).

Un caso di. estesa rottura traurnritica dell'uretra me mbranosa.

camente .a nzitutto .all'apertura del focolaio di r-0tt ura e a lla fissazione del moncone prossimale alla cute, poichè oltre di ovviare all' inconveniente di i~petuti atti operativi si impedisce che la retrazione cicatriziale del moncone p r.oosimale crei un serio ostacolo alla restaura~ione del oanale uret r ale.

La pLeurotorriia nella cura della pleurite tubercolore essudativa. . P rof. G._ PIERI. - L'O. presenta una giovane d1 26 anni nella quale si erano verificate le seguenti suc~ssioni morb0se" tutte cu rate chirurgicamente e gu.arite: borsite sottodeltoidea sinistra fungosa, linfoade nite caseosa ascellare linfoadeni' te caseos a s01pr.aclavicola.re. Quattro mesi dopo la guarigione di quest'ultima, sintomi di pleurite essudativa sinistra con abbo11dante versamento, e peritonite as-citica. L a ammalata. fu operata, in rach.i ianestesia alta, di 1aparotom1a e pleurotomia sinistra. con evaou.aziio1 n e d ell' essuiJ a.to. · La inoisione plel1rica guarì ·nettamente per prima . La jncision e lal3)al"Ot nmica si tuberculizzò e richiese per gu•arire due interventi complementari (r,~s?hiamento e causticazione) . Seguì gua~igione cl1n1-ca del proces.so pleuritico e peritonit ico, che d.ata da tre mesi. Attualmente sintomi di pleurite essudativa iniziale a destra . L'O. v.olle dunque realizzare la pleurite tubercolare il m€zzo e il processo di gu.ar igione (del resto ancora oscuro) che si usa oorrenteanente per la perito11ite tubercolare. Ma ritiene che tale operazione ::;i.a solo adatta pet> i oasi in oui l'.anamn~ p.a,rli per una origine linfatica dell~ infezione pleurio:i. ~ difficile che l'operazione èorrisponda ne i casi nej quali l'infezio•n e è di origine polmonare e in c11i sussista quindi la possibilità di reinjez.ione continu.a dell1a sierosa uleurioa. G. !JOCATELLI, segretario.

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POT , TCT~TNICO

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SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. V l-.T TORIO ASCOLI

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Dott. R . BROGLIO. Presenta un malato che tre mesi prin1a aveva riportato una grave r ottura traumatica dell'nretria, in seguito al oalpestamento di llll toro infuriato. Il paziente, trasportato di urgenza in Osped ale fu opevato subito, anzichè di cistotomia soprapubioa, di perineotomia, con Ja quale si constatò la distruzione estesa dell'uretr.a oerineale. Detersa la. regione dei coa~li sanO'uigni il chi, ....., I:> ' rurgo procedette ·alla ricerca del moncone uretrale prossimale, che venne fissato con punti di seta all' .an golo posteriore dell'incisione cutanea. Sonda Ma.Jecot N . 20 .a permanenza. Decorso postoperatorio norm~le. TI malato orina d.a.ll'orificio perineale . . In seguito al buon r.isultato ottenuto 1' 0. è di opinione ohe in oaso di estese rotture dell' uretra 2nen1brauosa sia consiP.:1ia bile pt>ocedere sistemati•

Il fasc:iieolo 4 (1° aiprile) conti1ene: LAVORI ORICIN\LI : I . T. PONTANO: L'.aeceec;o 0paJtioo amebico. II. G. .ANTONELLI: lnrto1"IlO ad u1I1ia eingo-laJre fO'l"mia di aotro!ìa suba.cuta del feg-ato oon parziale oolierosi drissem i n.aJta a 1Si1ntomatolog'i a cirrotica.

SEZIONE CHIR.UR.GICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANORI

Il f.a sci colo 4 (15 a.J;ìll'ii.le) .o onterrrà : LA VOR l OR I C l·N AL I : I . - A. O.A SSUTO: Ricerche sull.a funroone renaole . Stu· ·dio sperimentale e ielimioo eul d()ISa.glgio esaitto di .aloone sostanze ooloraonti. II. - R. MIOOTTI : Oom•t l'i1buoo alla con-0scenza rd ei tumori dell1a t un•ica viagin•al!e. (Un caso d!i. lin :fa.nig.ioen dotelioma). RIVISTA SINTETICA : S. G·. GIARDINA: Il megaeeofia,go. I non aibbonati a d ette 1SezJoni .potramno riceverle i111Vliando il :rel.ativo iII11PortO mediante Vaiglia P·ostale CL. 5 ipel' ogin:i fa.soi-oolo) all'Editol'e LUIGI POZZI, Via Si.stinra 14, ROMA . 1

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XXXI·I J , FASC. 15]

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SEZIONE PRATI CA

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APPUN1,I PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. ( •listurbi •lella g ravidanza. ' Sebbene la g ravidanza ed il parto siano da ritenersi degli stati f i~iol ogici, essi son o spesso occasione per lo sviluppo di feno111eni patologici quali: eccitabilità, neurastenia, astenia gener ale, deficienze ·degli organi, atonia gastr i·c a ed intestinale, debolezza renale, disturbi d el ricambio, a n omalie endocrine, ecc. Oltre :poi alle grandi tossicosi gravidiche, quali l'iperemesi, il rene delle g.ravi.de, l'atrofia gialla. acuta del fegato . l'eclampsia, si 11anno n elle gravi·de dei disturbi e delle malattie Jeggere o gra\'1 <'lle \engon o talora trascurate o trattate da sip c-cialisti. ..\.p·p artengono a tale categoria l e rn alattje dell'occhio, dell'orecchio , d el I e vie aeree, dei reni, del cuore, ·dei vasi, delle ossa, delle artico] azioni e della ipelle che ·vengono trattate con i m etodi comuni ed il più Stpes.so senza risultato. Freqt1enti sono cer ti disturbi subbiettivi: congestioni, stati di agitazione, sensazione di mani o piedi addormentati o di riipien ezza degli arti, d ella testa, d·olori r eumatoi1di , neurn.lgici, per.dite biar1cbe, irpera:cidità, costi1Jazion <', ecc. Si ~on side­ rano di solito q u esti sintomi cornc ·d el tut t o leggeri e si curano con somministrazion e di pira1nidone, dieta Jattea, valeriana, ecc. pesso invece essi sono ·da ritenersi com e es.pressione di ·d isturbi del ricnmbio •connessi con lo stato d i gra,·idanza. Gli stati car atteristici della gravid anza possono ritenersi i seguenti : 1) Cambiamento .r tell'abito .costitu zionale con te11-

d en za n.11 a costituziDne robusta, brachitipo. Ripienezza sanguigna (pletora) che si manifesta com e iperemia e colorazione livida ·dei genitali , ''arie i ·d elle estremità in1ferj ori, tenden ze alle con gestioni, ~p eremie ed infiammazioni degli organi interni. Come causa di tale stato si a m mptte da taluno l'eccitazione d el feto e della placenta e da altri la m ancata em issione del sangue mPstruale com e accade nella caistrazion e e nel ' climateri o. 2)

3) ~1 eno chiari son o alt.ri sintomi che si ipos

-sono ritenere connessi .con uno sta to di tossinemia -o ·d i discrasia e che si manicf estano •con modilficazioni del sangue. 4) La diatesi infiammatoria, con tendenza ad infiammazioni asettiche per sostanze circolanti n el sangue. E esipressione idi tale diatesi la tendenza alle infezioni ed ai •processi settici che spesso hanno d ecorso tempestoso. ·Cmne terapia di .questi stati B. As.ch ner (D eut.

1ned. 1-l'ocl1ens., 15 ge11naio 1926) dà le seguenti

norme: l ) R cgolal'e la ci1'colazione e la ,digestione per mezzo del lavoro fisico con il moto e .la dieta · adatta. 2) In t11tti i disturbi locali o •dei singoli organi,, p en sare sempre alle 'Possibili ·cau.se .g en erali, sp·e· cialm ente a 1disturbi nella qualità e quantità ris.pettivamen te alla ripartizione del san g·ue, come r>ure a disturbi nel!' attività intestin ale, all'atonia d i 1s tomaco, costip a zione, ecc. 3) Combattere profi1attiicamente l'atonia e la cotipazione con una ·dieta aidatta ed i lassativi salini. 4) ~el le donne asten icl1 e, daTe dei corroboranti, j n qnelle eccitabili in'Vece dei sedativi legg·eri (bromuri zin co, valerian a ). ' 5) Nelle donne pl etoriche, specialmente se beD; nutrite, opìp ure in quelle con segn i di tossinemia, far e qualche piccolo sala.osso (1-3 volte nella graYidanza), sipecialm ente contro la cefalea, i dolori n euralgici o den ta1·i, le eruzioni cutanee e le ·vaTici degli arti inferi ori. fil.

11 trattamento delle convulsioni eclampticbe. I.a minaccia di eclampsia. E ·meglio prev enii:-e le convulsioni eclamptiche anzicl1·è c u rarle, si applirherà quindi la v r o1ilassi al min~mo segno ·di t ossiemia, -qua.li: a libu1ninuria, ~pert ensione (segno più precoce e più costante che l 'albuminur.ia), cefalea, dolore epi·ga.stri1co . P er la pro1f,ilassi, si prescriverà: riposo in letto in })Osizione orizzontale evitare accu ratamente og·ni raffred·da;rhento ' (portare una cami1cia di !flan ella), assicurare l'evacuazion e intestinale , regime latteo assoluto da cessar si prudentem ente s oltanto dopo che le urine e la ten sione .so110 r itornate 1101r1nali. Qt1ando l'eclamipsia diventa probaibile, :si elimin er à an zitu tto ogn i causa •di eccitazione, lasciando la malata d el t.ntto tran qnilla . in una camera in semio,scu.rità ·Si ·diminuir à l'eccitabilità del si' sterna n ervoso con l'uso di 1cloralio e ·di morfina; si daranno diei P·U'I'ganti drastici (15 g. di acquav ite alemanna 1con id ose uguale ·di scir o·p·p o di nerpr11n o) ; si -pr escriveirà la idi eta i1d·r ica; 1qualche volta potrà essere ntile i n tale stadio il salas.so . Sulla m edicazione diaforetica con m ezzi fisici i pareri non son o con,cordi; infatti, 1si è r improverata <lJd essa l'inn tilità, poich·è le sostanze tossicl1e non sono eliminate col .sudore e fPUÒ an.che dar.si cl1e esse inv·ece s i con.centrino nel .sang.t1e. La crisi di eclampsia. 1) Imipedire alla malata di mordersi la lin·g ua, intro1d ucendo un grosso faz1


[ANNO XXXIII,

IL POLICI.INICO

528

zoletto fra le mascelle; 2) dirninuire l'eccitabilità, applicando subito alle prime smorfie, 11na compressa largamente jmbevu·t a ·d i clorofor111io. Osserva iperò H. Vignes (Journal des praticiens, 12 settembre 1925) che tale rimedio, sovrano contro i.e 1convuLsioni n'l.1oce al fe·gato, sicchè in gen·e· rale il suo uso è abbandonato. Altri usano invece il cloralio a 1dos.i forti di 2-4 grcvmmi per rvolta (15-20 nelle 24 ore), opprure la n1orfina. ohe, in dosi forti, sop;prime le crisi e.d è ben tolleraLa dai reni; 3) il vero trattamento :p erò consiste nel 1salas&o che ·deve essere abbondante (fino a 1.200 grammi e non mai meno di 800); .si 1oonsiglia di ottenere una diminuzione di 'Pressione massima di 5 eme.; 4) alla p untuTa lombare non si ri·correrà che q11ando si SU'P'POnga l'esisrtenza di emorragia meningea (crisi ribelli e su.b entranti, sindrome em1, pl egi,ca, ;persistenza anormale d1e1 coma, con iper.tPrmia, o i1notermi.a cihe segue bru·s camente l'ipertermia) 0ippure quando vi .sia a;>redominanza dei sintomi n ervosi (crisi che a-u.m entano di durata, cefalea, ·d isturbi visivi, con un minimum di· altri segni tossi1ci) ; 5) il trattamento ostetrico, nel senso di 1un intervento precoce, ·è gieneralmente inutile; quello chirurgi,co è raramente indicato; tutt'al più si potrà ifare la decapsiulazione renale bilat.erale in certi casi in cui l'eclampsia si complica con ,un elemento nefriti-cd ed in cui, 24 ore dopo il parto, la situazione resta grave principalmente 1p er l'anuria. Dopo l.a crisi. Terminate le ·c onvulsioni, ·dopo il parto ed il puerperio, le ·donne che hanno avuto albuminuria gravidica o convulsioni eclampti,che saranno ,sorvegliate a lungo e sottoposte, se necessario ad un regime adatto, consiglian.do, dove sia possibile il soggiorno in una stazione climatica di media altitudine ed una cura idro1piniica. 1

I

ftl.

,,.

L'insulinoterapf a nel vomito incoercibiJe delle gravide. Si. ritiene ogrgi da molti che il sub1strato del vomito in.coericibile sia rapipresie ntato da un'al~a­ lipc!nia 1de1 sang11e e il.al circolo vizjoso che si forma (',on l'i11anizione che ·conseigue .a tale disturbo. Il meocamismo con 1cui si produce l'acidosi nella gravi·danza isarebbe i1d1e ntico a quello con cui determina il 1coma diabetico. L,1aicetone, 1'aci1do ·diacetico e quello ossi.b utirrico hanno or:lgine da ·u na ·deviazione del m·e taboli1smo dei ·grassi, -con formazione esagerata di acidi grassi e conrseguen·t e alcaliJpeni.a. Ora, isiiccome questa deviazio·n e si ha in seg.uito a.O.la mancata od insuffi.ciente combustione degli idrati di carbonio, ap~ pare probabile ohe, regolando mediante l'insulina il metabolismo id i 1questi ru1timi, si ·p otrà regolare anche quello dei grassi.

FASC.

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I ri,s ultati ottenu1ti da J. Darney (S emana medica, 4 giugno 1925) .sono stati conformi all'aspet. tativa , ne• . l senso ·Che il v·omito . incoercibile è r.a0

pida.mente ieessato. L'A. ha usato a tale scopo. l 'iniezio•r1e ·enid ovenosa di un litro di siero gllucosato aJ. 1.0 % fatta lentissimamente (in tre ore); un'ora dopo iniziata l'iniezione si introd·u ceva i;>er via sottocutanea l'inisulina (10 unità) e si n; :p eteva la stessa dose 1/4 d'ora .dopo termin·ata l'iniezione di siero. Dopo 10 giorni, altre 10 ·u nità idi inst1lina ed a distanza di un mese per due vo1te altr€ 10 unità. I.a cura non è in1d~cata nei casi di vomito pu~ ramente nervoso in cui l'eJeme11to intossicazione • manca del tu1to. fii

I/inversione uterina. Di questa gravi1ssima co·m'Plic1a zione che dà una mortalità tanto elevata, N. Masiero (La Clinica Ostetrica, f•ebbraio 1926) dà il Tesoconto di un caso. clinico occorsogli, te;r.m.inato con la guarigione. La frequenza dell'inversione uterina varia secon·do le statistiche ·d.a 1/2000 a 1/250,000. Num-erose sono le cause ,eh-e possono !Provocarla; la ·si ved1e sopravvenire in donne org·anicamente predispo:ste .per alterazi0ni g.enexali e lo·caJi (co·stituzione organica, 1pluriJparità, di'sfunzione endocrina, atonia. 11terina, sottigliezza dJelle ·p areti uterine, malconformazioni uterin-e, nu·m ori del fondo ·dell'utero, lacerazioni del collo, i1dramnios, p1a rto preciJpltoso, brevità as1s oluta e relativa del 1COfldone ombeltcale , assenza di retrazione € rdi . contrazione t1terina .durante il secondamento) in occasione di inadatte manovre nella tecnica dell'assistenza al parto (trazioni iSul cordone, sp.re.miture, 1secondamento artifi.cial.e). · È nota la difficoltà della 1diagnosi a cui talvolta: non 1si arriva 'Perchiè non s-i pensa alla rpo:ssibilità di tale evenienza. Nei casi 1du•b bi si dev-e 1p ensare a mettere in luce 1a e·s istenza di fatti importanti·s·simi, pri·m i fra i 1quali la mancanza 1deJ cor;po dell'utero niella sua .sede normale e la 'Presenza in va:gina di un 1COflPO ad •esso .si.m ile per forma~ con·sistenza ieq. aspetto. Gli errori diagnostici sono più frequenti quando l'inv·ersione è idi graido lieve o solamente incompleta. L'A. cita un caiso personale in cui l'eS3Jme attento rivelò che si trattava inv·e0e di un voluminoso fibro,m a sottomucoso ' del fondo uterino. Altre volte delle inversioni ''ere e proiprie viennero invece scamb·i ate per fi bromi uterini 'Peduncolati ed operati, con quali consegu·enze si può fa-cilmente immaginare; nella letteratura 1sono raiocolti 43 di tali .g ravi errori. La cura, 1quando J'incidente capita lontano dall'ambiente 051Pedalierò 1si limita ai ·soccor.si sinto0

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SEZIONE PRATICA

{ ANNO XXXTII, FASC. 15]

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matici 1d'·urgenza ed a caute manovre di taxis. Se la 1do11na non 1sec•combe allo u shock » -0d all'emorragia e se l'inversion,e si 'P~esenta irreducibile, 1dato ct1e le ·condizioni lo permettano si tn\'ierà la rd onna a1la mater·n ità più vi1cina. Q11alcl1e ,·olta ·si fPUò avere la riduzione spontanea man mano che procedie l'involuzione d1ell'l1tero. lVla 'Più di frequ•ente, iper lo s.t rozzamento cau·~ato dal cereine di contrazione, 1si 1 determinano disturbi di cir colo e idi nutrizione dell'utero che va incontro a necrosi settica, pier 1c ui, 1quando le manovre di taxiis falliscono, si rende nec·essario · l'intervento che 'PUÒ es·s ere conservatore o demolitore. In linea generale è preif·eribile la riJduzion1e ·p er via Japarato.mic·a anzi1ch è ~e.r quiella rvaginale; quando poi vi 1siano forti indicazioni iper tm intervento demolitore e le condizioni della piuerpera lo permettano, si ;proced·e rà alla isterPctomi é\ per via laparatomica, largheggi ando nPlle indirazioni quando la -Oonna sia vicina alla menopausa e sia già stata madre fel ice altr e vo11.e. 1

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fil .

gi X ed ha ved.ruto cl1e l'irradiazione dell'ovaio giov•a : 1) nell'amen 0rr.e1a primitiva o recente; . 2) nell'opsom-enorrea (mestruazione ritardante;: 3) nelle menorragie 1de.lla pubertà. Giova raramente ed incompletamente : 1) nell' ame·n orrea secondaria ed• antirca; 2) nell'ilpomeno:r;rea; 3) nell'i:p ermenorrea .secondaria. L'irra:diazione .della tiroide nelle i·p ermenorree con ipertrofia tiroidea ha dato all'A. buoni risultati, .m entre invee-e non ne ha dati l'irradiazione -rl ell'i,p ofisi e l'emicastrazione. L'eff etto 1dell'irraidiaziòne con dosi ·deboli non sembra d~bba interpretarsi come risultante dalla stimolazione di tessuti, bensì da distruzione di folli.coli p·atologi·ci, parti,colarmente sensibili, for. se anche da r eazioni umorali a di.stanza. .i\lla terapia ·dell'irraidiazione ovarica nelle d.isfunzioni genitali si fanno tr.e aiccuse e cioè: 1) di ' dann eggiare ·degli ovuJi sani che non sarebbero più atti a produrre una ~role sana; 2) ·di esrp-0rre la .cl-0nna alla sterilità penmanente; 3) di accelerar·e la :me·noipausa. L'A. dimostra l'infon·datezza di tali acouse, tamto più se, come è d'obbligo, ci si attiene al massimo scrupolo nel dosaggio. 1

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L'uso del blcloridrato di c11inino e dell'estratto pituitario nel parto.

f il .

T. J. Ryan (Th e Practitioner, giugno 1925) nei -c asi · normali, per ren1dere più &pedita e più completa la dilatazione, consiglia di dare daprprima dell'olio di ricino, is eguito da una bevn11cl::t cal!da; d ue ore dopo, un enteroclisma 1cl i a r t:ua r sa,pone f'd un'ora 1più tal'ldi 30 cg. idi bicloridTato di chinino, da ripet ersi ogni due ore fino ad t1n totale di 90 cg. L'ap:pli.cazione di fomenti caldi sull'ad(lon1e provoc:i delle buone doglie. Quando si ha la dilatazione di mezzo scudo (non meno) si pratica un'iniezione endomuscolare profonda di 1 eme. di estratto pituitario. I I parto si comrpie allora r~rpi damente e :senza inconvenienti. 11 chinino può anche essere ·dato i 11 forma di iniezione endomuscolare con una fiala · da 30 c.g. Tale jprescrizione è fon·d ata sul fatto che la pitl1itrina data sul principio, rprovoca soltanto unGi pic<!ola dilatazione del collo, con un'in erzja temporanea; il chinino invece, a.g endo come tonico • per Ie fibre longitu·dinall, prepara l a via ;per l'azione d ella pituitrina. L'uso di entrambi oobrevia notevolmente il periodo del parto. fil.

cura dell'insufficienza ovarica coi rag~i Rontgen. M. Bolaffio (La Clinica Ostetrica, 1926, n. 1) ha trattato numerosi casi di in.suifficien za ovari·ca sia in eccesso c.h e in dif·etto co n deboli dosi di ragf.ia

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Diabete e gravidanza.

Springer (l .V1cn. Klin. W·ochensch., ottobre 1925) ha notato la frequenza con ·cui i bambini nati da . madre diabetica, presentano all'atto della nascita lln volume e un p·eso ecicessivo (5-7 l\g.) . Può tratta11si, secon do l'A., da un maggior accrescimento ·del feto per l'alto tenore in zucchero ciel sangue della madre. ..c\d ogni mo·do è da tener pr·esente il fatto iper le eventuali ·diffi·coltà che insorgessero n.el parto, òato l'eccessivo volume ·del feto. 1

M.

CAJA.

NOTE DI MEDICINA SC'IENTIFICA. · Ricerl'he sporlmentali sulla P"togenesi dett•atbum 'nurla e della « nefrosi lipold ica ~.

Col termine di « nefrosi lipo1dica » si intende secon·do Munl<, .B enatt e Flocken.f ans (J(linische vVochenschrift, n. 18, aiprile 1925) una nefrosi, secondo il con cetto tedesco, in cui esista una albuminuria massiva con edema e lipo1duria. Gli AA. hanno fatto i seguenti esperimenti: essi tsolano il rene ·di un cane e fanno passare attra·vflrso all'albero cir colatorio dell'or.g ano .del siero di Ringer e hanno visto che il liiqui·do che in questo caso fluisce dall'uretere non contiene albu1


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IL POI.ICLINICO

[ANNO XXXIII, FA~C. 15J

mina; se viceversa si sottomette questo siero di La soglia 1·enale del glucosio nelle diverse form& Ri11ger prima che passi n el rene, alla corrente di diabete. elettrica sì ·d a modificarne il suo stato colloide, Nell'indivi1druo no nnale (1Chabanier, Péhliis, Maloi. si vede apparire albumina nei liqujdo , ureterale. ne, 1925) la soglia renale ·de1Jo zucchero 5 egue l Tgl1almente se si mescola il siero idi Ringer a str et.tan1ente le variazioni della glice1nia; n el diacl~l siero cli can e (4 su 1) il li quido ureterale non betico a1 contrario essa n on· ha più la stessa elacon~iene albumina, 1se si Ifa passare la corrente sticità e .segue meno fedelmente le dette variaS] hanno gran di quantità id i albumi11a che coazioni . , g11la in grossi fiocchi. Questa ininore elasticità sarebbe poco notevole Secondo g·li AA. l'albu1nint1ria si produce dunnel diabete grasso, molto accentuata nei dinbetici que quando vi è trasformazione fisico-·c himica dei · in agri. colloidi del siero. . Il differente modo di comportarsi della soglia Ri{Portando questi esperimenti su ani-maJi vi1r1 queste ·due for1r1e di diabete è maggiorrr1ente venti ebbero: iniettanido (essi non 1dico·n o per evider1te se st tien co11to della alimentazione: quale 'ria) un mi·scug·lio 1di siero di cane e di mentre infatti nel diabete g rasso la ljrnitazione li,quido di Ri11ger sottoposto per 4 ore a una cordeg!i idrocarbonatj produce un rapido avvicinarsi rente di 4 volts, dopo 24 ore si raccolse urina della soglia al grado della gli~emia, onde la glicon il 0,50 %o di albumina che persisteva per cosuria scompare, nel diabete magro l'azione di 4-5 giorni. Al 2°, 3° giorno vi era netta Jipo.Ydutale restrjzione dietetica è qu asi nulla. ria: si era prodotta .così una vera nefrosi lipoYdicn. JJ'azione dell'alimentazione idrocarbonata sulla sperimentale. . sogl ia Tena1e, poi, si pu ò spiegare amme1'ter1do Sec.o n.do gli .i\A. questa nefrosi l~poY1 di,ca consiche le f orH ascensioni post. prandiali ·della curva ste essenzialmente , in una degenerazione speciale glicemi ca seguìte da depressioni, affaticano Ja delrepitel]o renale con passaggio ·n ell'u rjna d1 soglia ùiminue11done la elasticità. sostanze lipo'idi che deriverebbero da uno sidop.i\llorch è col limitare la ingestione di idr~ti ·di piame11to della colesterina. Esiste infatti sempre ipercolesterin emia. Si tratterebbe in fondo di un .carbonio la cnrva della glicemia diventa più pianeggiante, la soglja renale n on ;più ·sottopo=-ta a ·distur·bo ,del metabolismo 1della colesterina che Yiolcnti. \ 1 arjazioni della glicemia, rjpiglia a poco dipen•derebbe alla sua volta da modi.f icazioni ci 1 a poco la sua normale elasticità. loi(lali dell'albumina del siero. L. TONELLI. Nel d1abet8 magro, secondo l 'A., non si tratteSlllla natura delle proteine uripa1·i e. reqbe di un disturbo autonorno del m etabolismo, bensì di un disturbo della so·g Jia reIH:l.le .per il Risulta. 1dagli 1stu·di di A. Hyn.d (T he Laricet , 31 glucosio, disturbo che determiner ebbe la g·licosuottobre 1925) cl1e le proteine 2Iiminate con l'uriria spesso notevole. Di qui autofagia e produna in condizioni diverse non sono identiche. In zione di corpi. cì1eto11ici se la glicemia, come spes. 12 casi di 1< albuminuria 1della grav:Udanza » senza so a ecade , è bassa. convulsioni si ·è avuta una rotaz.ione specifica A.. Pozz1. - 55°,81, un valore quindi che sta vicino a quello della sieroalbumina umana (- 540.47). Valori ana'" loghi si sono trovati in 5 ·casi di proteinuria n on a ssociata alla ·g ravidanza (- 540.27). POSTA DEGLI ABBONATI. D'altra iparte, i 14 casi di eclampsia is tudiati pos-1 rq1La decalcif Lcata. - Al dott. G. Zambler. di sono ·div:Ldersi in due gruppi; nell'uno la rotazione Piazzola sul Bre·n ta: è stata trovata di - 56°.37, nell 'altro, che comPer decalcificare l'acqua basta bollirla. Si eli prende 8 ·casi, la rotazione era di - 38o.5. E, menm ina rosi l'ani·dl'ide carbonica, la qu ale mantiene tre la rotazione specifica d_el primo gruppo si ruvin soJuzjone il carbonato di. calcio, e q.u esto previcina a quella della sieroalbumina umana, quella cipita . del secondo è più pros·sima alla rotazion.e della 0 r.corre, poi, raffred/darla rapi damente e fj}lattalburnina di mucca (- 410.17) . trarla; altr.i.n1enti ì'ani•d ri•d e carbonica dell'aria Si può quindi ritenere che in certi casi <l1 eclampsia l'albumina urinaria può essere lattal. torna a dissolversi e rende di nuovo solubile una parte del carbon·ato di calcio precipitato, trabumina; in tali .condizioni, l'eclampsia sarebbe ·da considerarsi come una reazione dovuta alla cir&forma11dolo in b:Lcarbonato (carbonato aciido) . • colazione nel sangue di una proteina estranea; L'acqua distillata è pratica.mente priva di caJ- · probabilmente la ghiandola mammaria può essere r.io; ma è ·dannosa, perch1è trO'.P•PO ipotonica. L'azione antiuricemica dell'acqua ipo- ed acaJnn ~attore importante nella prod11zione della eclamp.sia. fil. cica è t11tt'altro cih e ;provata. L. V. 1

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SEZ IONE PRATICA

d·ott. S. L., da Catania:

Il Manuale italiano di ra;dio1diagno.stica co~ple­ to ·è q11ello della Società italiana ·di Radio·l ogia (ed. Ta dtdE>i, Ferrara. L. 100). 1

Ouello veduto nell'atrio della Clinica è 1u n rvo... lumetto di Semeiot'bca Radiologica di lVIILANI-LAPENN 4, ed. Bucciarelli, Roma. E. M .

.i\l p·ro1f. G. R., 1da Roma:

_-Esculape » si rp·u bblica a Parigi x1ve, rue Froideva11x 15; è a 1perio dicità men<S.i'l•e; ablbonctm~nto annuo per l'estero 55 fr.; un numero separato 5 fr. È consacrato alle arti e ahle letteTe in rapporto con la medicina. · cc

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R. B.

VARIA . • Mo1·talità dei medici negli Stati Uniti. Il Jo1Lrnal of A m. J.11 ed. AsSociation (9 gennaio

1926) informa che 1durante il 1925 !Sono morti 1 2483 u1ed]ci negli Stati Uniti, .su un totale di 147,010, il cì1e corrisponde a una proporzione di 17, 22 n1ortt ogni 1000 medici. l!.'tà. L'età della morte varia da 24 a 107 anni; 21 al .disotto dei 30 anni di età; 119 fra 31 e 40 anni; 368 !fra 41 e 50; 560 fra 51 e 60; 665 fra 61 e 70; 489 fra 71 e 80; 207 fra 81 -e 90; 18 fra 90 e 99; 1 raggiun·se l'età di 107 anni. Il rpiù gran numero ùi morti si ebbe nell'età di 66-67 anni. La ma:ggiore mo·r talità si ebbe nel m ese di ago,s to (243); 1'l minore nel mese di 1dic.e.m bre (155). Cause di morte. Su 2420 morti da .c ause specifi. r.l1e, 872 spettano al 1sistema cir•colatorio, e precisamente si ebbero 559 morti da malattie c·aroia. "h e, di cui 90 ·da angina ipectoris, 81 ·da miocard iti ac11te. I/emorragia cerebrale causò 233 morti. J,e malattie del :S~tema respiratorio esiclusét 1

la tuber·colos-i - causarono 278 morti, ·Co.sì distr1. buite · 222 ·da ipolmonite, 26 ·d a influenza, 12 da asma, 4 da edema polmonare e 2 da 1cancro p·o lmonare. I . . e malattie 1del sistema .g enito-urinario eausarono 227 morti , ·di cui: 161 .aa ne.frite, 14 da malattie della prostata, eeic. Le malattie del rSistema .d igerente e annes1si - escluso il cancro e il diabete mellito - cagionaron·o 108 v~ttime, di io ui 3~ da a'Ppendicite, 16 da •Cirro.sii epati•ca, 9 da ul• eera gastrica, 2 ·da u1cera ·duo.d enale, 13 da cole• cistite o calcoli bi1iari, 10 1d a o·struzione intestinale acuta, 2 1da ascesso epatico, 1 da pancreati1e, e,oc. Il ,cancro causò 118 vitti.m e, e •Colrpì i seguenti organi: 26 volte lo stoma:co, 12 l 'inte·s tino, 8 il pancreas, 7 la iprostata, 11 l'eso.fago e la trachea, 6 il fegato e 6 la V·e.&ci ca. La tuberco•

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losi causò 52 vitti.me; l'eresipela, 8; il tifo, 7; la. s·carlattina, 2; la leucemia, 3; la difterite, 1, e· cos1. l'alcoolismo, la pellaigra, il reumatismo acuto articolare e la poripora emorragi·ca. Le malattie del si.sterna nervo.so d etetminarono 73 morti, di cui 19 da paral:Lsi, 9 1da tumori ·Cerebrqli, 9 ·da meningite, 7 .da p.aralisi .p rogressiva, 6 da en-cefalite epidem.i ca, 2 .da sclerosi multi·p le, 2 da a;sce...c;. si cerebrali, 2 da p·a ralisi -agitante, 1 ·da tumoredel midollo ·s pinale, 1 ·da mielite trasversa, ecc. Furono 83 i mediici . morti per aoci,denti: 40 travolti da automobili o per disgrazie auto1nobilist1cl1e; 14 per cadute; 7 [>er annegamento; 6 per disgrazie rd a armi -da fuo.c o; 4 iper incen:di; 3 per· asfissie; 2 per rs cottature ·da raggi X; 2 per veleni;. 1 per disgrazia aviatoria; 1 1per .shock elettrico~ 13 per.dettero la vita per omi·ciidi; 59 rposBro termine aJla loro vita nel seguente modo: 30 con • arm i. da fuoco, 5 con veleni, 4 con m orfina, 2 con • fen olo, 1 .con gas, 2 si annegarono e 2 si gettarono dalla !finestJra; in 13 caisi non fu i.n dicato. il modo ·d el suicidio. . lnfjne 234 medici - ·di età superiore ai 70 anni rnorirono di e< ' ' ecchiaia » ·e 63 per cau•se non pre... r.isate

La vita media dei medici olandesi. . P . A. De Wilde (Nederl. T ij'aschr. v. Geneesk. ,. 21 novembre 1925) calcola che la vita media di .2500 m edici dell'O~anda, a partire dal 1861, è stata di 59.6 anni; la vita media della !p opolazione ma• s.chile per il periodo corris'Pond·e nte fu ·di 64.8, ainni; la 1differen za a sfavore •d ei me1d ici risulta I tan to più pronunziata, ,qualora si consi·deri ol1e la professione non viene s·celta, per .solito, ·da soggE>tti ·deboli, di mo.do che l e probabilità di 'Vita. lunga sono pe•r e·ssa maiggiori. Durante gli ultimi 9 mesi la m edia è is tata anicora più bassa di quella ,g enerale : 57 anni.

PUBBLIC'"'ZIONI PERVENUTECI. CANTIBRI ÙOLLATINO.

A·nemia perniciosa splenome-

galica. - l\1:i1ano, Soc. Ed. Libr.a ria, 1925. Io. L'anisocoria n ella dia.anosi della · s-ifilide, e particolarmente nella diagnosi preco·ce e nel.le form e ianorate . - Milano, Soc. E'd. Libraria, 1924. ' CAPU ANI G1ANFRAN0Esco. Oo1itri bwto alla conoscenza della guaribilità della meningite tubercolare. - R()ma,, « Gr afj {li », 1924. CARLINI PERICLE. U1ia n1Uova ipote9i sulla causa della 1nestruazione . - MiJiano, L. F. Cogli.ati, 1

1924.

U'll, caso di sporotricosi r1J,-tanea d·issr.1'1'Ìn<lla. - NaipoJi, N. Jovene, 192-1 _

0A&L1J COI RAFF.!,ELE.


[.~~NO

l L l'OLICLCNICO

XXXIII,

FASC.

15]

1

POLI1 ICA SANITARIA E GIURISPRU'DENZA* •

CONTROVERSIE GIURIDICHE. XVIII. -

a provve.dimenti emanati ir1 forza del decreto 2i mag.g io 1923.

Nnmina dell'unico graduato.

:e

stato costan temente ritenuto che, anche se un solo Inedico abbia presentato domanda di ammitSsion e al con corso o, comun.qu,e, un concorrente solo sia stato ·dichiarato ·eleggi·b ile, il Con1une ab·bia l'obbligo di provvedere alla nomina, salvo il ·caso in c~i esso possa ,dimo$trare una causa di indegnità o di in capacità o altro ragionevole e serio motivo di esclusion e dalla n omina, indiipend·entemente dal giudizio tecnico, pu1-..chè la causa si fondii su ;fatti sp ecifici, positivi e con creti, ri- · sultanti ·da con grua motivazione del 'VeTbale del1' organo deliberante. In linea ,d i principi.o 1ciò n on è disclllSso. Tutta·v ia non è inutile ricoDdare che que-sta m assima è stata confermata dal Consiglio di Stato, V Sezione, con decisione 30 ma.g gio 1925, i1. 350. I diissensi rtg·nardano po·i l e appli,c.azioni · concrete, al fine di .stabilire quale ·causa si possa considerare legittima, per giustificare il rifiuto di nominare l 'unico concorrente eleggibil e. E .certo p erò ·Oh·e, in ogni caso, jl motivo, 1deve esser.e non soltanto ser io e grave ma specifico, 1definito e provato. 1

\

1

-xix -

I Comuni possono ricol'rere co11tro la deliberazione della G. P. A. che n<>n approva un provvedimento di rifor1na straordina1'ia dell'organico?

Il Comt1ne di Cerva a-v-·eva delibel'ato di soppriIrLere un posto ·d ell'or.ganico in appJj,cazione del . R. D . ?,7 maggi.o. 1923, n . 1177. Ma la G. P. A. non ap1Jrovò questa deliberazion e. Ricorse il Comune al Consiglio ,di Stato contro il proV\redimento d ella ·G. P. A . e fondò il s110 diritto di ricorso sull'articolo 4 del cit;-1to decreto. M a la V S ezi.one, co11 decisioue 13 agosto 1925, n. 372, ha c oni.Si·derato che pres11pposto essenz ia le dell'esi>erimento 1d el rimedio giurisdizion ale previsto n el citato art. 4 è la •Jsistenza di un pro\Tvedimento approvato dalla G. P. A., la quale integra l'atto medesimo. Essen·do stata i1egata l'approvazione tutoria ·e d esse.n do \'er1uto meno il provvedi1n.ento d1eliberato d al Con· ·siglio Com1unale rr1anca la premessa n ecessaria per l'esercizio dei rin1.edi giurisdizionali previsti dall'ar.t. 4. In. sostanza, il Consiglio di Stato 11a n.egato il ,diritto di rtcorrere contro ·d eliberazioni dielle au torità tt1torie che n eghino l'approvazione 1

1

(*) La p resen~ rubrica è affidata all'avv.

XX. - Possono ricorrere le Associazioni mediche ·non legalmente riconosciute? A n orma d1eJl' art. 26 <lella l egge sul Consiglio di Stato, percl1t: possa propor'S i un ricorso in sede giurisdizionale, occorre che tra l'atto amministra· tivo che si 1mpugr1a e l 'interesse Clhe si pretende ìeso i11terce·da un rapporto diretto determina.to ~ personale, n on g'en erico n è vago. Non è armnisswile, per difetto di interesse, un ri·corso prodotto contro la nomina di un sanitario (nella specie, primario id i ospedali) nell'interesse di tm'associazione di sanitari. Qualora un regolamento di personale sanitario ospedaliero restringa i concorsi di aiuto medico e di m edico primario n ell'ambito rispettivo d!egli assist enti e degli aiuti, si viene a 1costituire in que::1.o modo una carrLer a tra detti uffici; pertanto, se un provvedi1ner1to abl>ia illegittimam.ente sottratto a l cor1cor.so per il g'r3id o superiore . al('JUni posti disponibili, ha interesse giuridi.co di ricorrere chi si Sia vista diminuita o rjtardiata la possibilità cli progredire in quella carriera. Il R. D . 30 dicembre 1923, n . 2841, ha reso obbligatorio il 1rt.1bbli:co con.corso quando si tratti di ospedale che ab1b ia a.lrneno 500 letti : in tal caso l'interesse di un a1uto ·di ·Ospedale a ri·correre co11tro la n orr1ina d•el inedico-primario, è un interesse n on personale n·è ,g iuridico ma è com:une a tutti i Jaure.ati in medicina e eh irur~ia, e cioè un interesse non diret.to n è concreto, e perciò non sulficientc per sperimentare il ricorso innanzi al Consiglio di Stato. In s.ostanza , con que:;te ma·ssime, che s ono tratte dalla deci5ion e 11 settembre 1925, n . 773, la lV Sezio11e del Consiglio ·di Stato ha riaffermato due iPrinieiipi, in linea teorica e prati!ca: 1) le associazioni n on legalr11ente i·j.conosiciute non hanno personalità ·g iuridica e CjUindi n on costituiscono un ente distinto .aei singoli ·s oci e n on possono perciò agir.e com e tali, ci-0è •come associazioni, mediante riicorso in sede giurisdizionale; 2) l 'interesse giuridico ch e solo può J.egittima re il ricorso giurisdi· zion ale deve essere personale, diretto, concreto e attuale; in altri termini d1e,·e trattarsi di un prov\ edim ento che attualmente e direttamente ferisca un inter esse di persone de't.erminate. 1

G10V AN NI SELVAGGI ,

ese1·cente in Cassazione, consulente

](·c:re!e del nostro periodico.

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(1\NNO XXXl'II, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

533

NELLA VITA PROFESSIONALE . •

Associazione della Stampa Medica Italiana

. . E stata diran1ata la seguente lettera a i giornalisti medici italiruni: Gentilissi·nto Collega, Alla fine d'ottoib re si tenne a R t01IDa u11a riunione di giornalisti medici, la quale disct1sse ed apip rovò la proposta, di costitt1ire una Associa,zione della ~tauiµa .JJJ edica I talia·na. Nella. riu11ione si nominò u11 comit.ato (Ascoli di Rom a, C!l9asso di Nrupoli, Olerici di ì\IIilano, CoenCa.g li di I~ 01na, ~'erranni11i di N.aipoli, Oli aro di Torino, Polin1a11ti di P eru'gia, Sa] pietra di Palermo, \ Ter11ey di Roma) :ll1caricato di prep.ar~1re u110 8tat11to : un p rogetto di statuto fu ab.bo~za.t-01, e si a.ffi'd ò allo s crivente il còmpito cli precisar11e i te1·mi11i e di . pediPlo a.i me111bri del comitato per referenclum . In novembre l o scrivente preparò u110 statuto completo e lo i11viò per rf'f erend um ag]i altri men1bri del comitato. Alct111i l'iisposero ,irooto, a.Itri co11 qt1alche 'ritardo, gli ulti1ui olo pochi gior11i fa. Il sottoscritto h.a te11uto conto de1Je opinio11i e dei desideri dei "olleghi: crede pertanto che questo stat11to ~ia cla ritenersi app rovato d.a lla Com1n1ss1one. · Lo spedisce a t ntti q11anti coloro che })re ero parte a]Ja riunione di R.oma e a qnei giornalisti (•he, 'Per quant'O è a ua conoscenza. 'Joss0no avf're interesse i1ella ricostituita Asso"Ciazione, p~rohè 1nandino la loro adesione uniform.ando~i alla secon~a delle disposizioni transitorie di questo statuto.

Roma . ·>9 n1arzo 1926. Prof. Vrr1 0Rro Ascor,1.

Schema di statuto dell'Associazione della Stampa Medica italiana. (p1·oposto da V. AsooLI). 1. L' ~t\.ssociazione della Stampa l\!Iedica si <,l&titui<SIOO allo scopo <li fo11·.m .a re u·11 Oolle gio professionale, che possa in og11i occasione assume.r e la rapprese11tanza. del giorr1alismo medico italiano, favorir11c il pro-gre~so, fomentarne la solidarietà e }'.affratellamento. e t utelare gli interessi 1norali e in·ateriali <lei soci. Parallela.m ente, l'Associ.azione mira a valorizz.are la m edicina nazionale, diffonde11dola in Italia e all'Esitero 2 - L'Associazione elegge su a sede in Roma. 1

• . oci. L 'Associazione comprende: et) Soci 01·dinari: 1) il i)rQprietario del periodico medico; 2t) il direttore e i redatto,r i -effettivi ; b) Soci nggregati: i. collabora.tori abituali <li singoli giornali m~dici ; e) Soci onorari: quelli che abbiano• d.a to il prestigio del loro nome alla direzione di girornali medici o che abbiano com·unque favorito l'incremento delJa stampa medica . • 3. -

4. - La n om ina dei soci avviene su l)roposta di due soci ordinari, per deliberazione di ciascun Comitato looale, ed è inruppelli3Abil.mente ratificata. o no dalla Giunta E secutiva. 5. - Sono esclusi daJl' Associazione i <lirettori, redattori, ecc., di periodici destinati precipuan1eute alla pubbljcità e di quelli c4e risulta55ero proprietà o dipendenza diretta di una casa industriale (si eccettuano, tra Je industriali, le case ed itric i). Non sono ammessi come soci ordinari i redattor1 ùi Atti o Bollettini di .t\cca<lemie o Società scientifiche ed i B ollettini degli Ordi11i dei Medici . 6. - I soci 101rdinari e i soci aggregati pagano la quota di L. 30 annue. 7. - I soci ordinari hanno tutti i diritti conf€riti d.ail presente statut.o. I giorn..'tli .associati portora11110 ]ia sigJ.a ASMI. I soci aggregati hanno diritto all'assistenza mor.a.le ed economica della Assoc·iazione , i:>ossono essere eletti a far parte del Consiglio cli famiglMi., pa•r tecipa110 alle discussio!l1i delle a.ssemblee, ma non hanno \roto deliberativo. I soci onorari po.s s0no es.sere in\itati al1e asse1nblee o a portare l'autorjtà o ]'.appoggio del loro nome o del loro !Jarere in sin·g ole circostanze. 8. - La radiazione di un socio o di un gior.:. nalc per n1orosità è f.atta dal Comitato locale, dopo tre i11viti a r~golare il suo debito. I ~·oci 0rd in ~u i 0 asggrega.t i vengo1n o a scadere di f·atto quando perdano le condizio11i per cui sono tati .a.mmessi. Per altri gravi 1notivi l.a radiazior1e vie11e p.ro111lossa dallo stes.50 Comitato e contestata al socio per ]e .sue giustificazioni ; viene sanzio nata dalla Giunta. Il socio potrà .alpipellarsi aJ giudizio del!' assemblea della circoscrizione, che discuterà in inerito. Tutti i dooumenti per la definitiva decisione sa.ranno mandati al Consiglio di famiglia.

1

Direzione e amministrazione.

9. - Per favorire i pi tl immediati rapporti tra i soci e ineglio tenere conto delle con.d izioni de)Jevarie r egioni d'I ta.lia, l'Associazione si suddivide in tre Sezioni. I-1e Sezioni svolgono la lor:rn .attività rispettivamente nella circoscrizione dell'Itali a sette11trio11ale , dell'Italia ce11tr ale e Sardegna, dell' Italia m.ericlio11ale e Sicilia. 10. - Oc;ni Se1.ione ha il :pro:prio ele11co d·e.i Soci, u111.a propria amn1i11istrazione, si .r iunisce in assemblea ed esercita ogni .attività so1eiale nell.' ambito della pro·p ria. ·c ircoscrizione: a.ttenèndosi a direttive com.uni 'ch:e sarànno stabilite 'd'accordo . • Ogni Sezione è a.mministrat.a da un Comitato contposto del Preside nte e di due membri eletti dall' as.se111 bJea della Sezione fr.a i soci o,r dinari. Ogni Sez.i-One elegge ogni ano10, -0ltre ai C'011Tipo11enti del p~ro:prio Comitato, un me1n1bro del Consiglio· di. f cim.ialia, fra i soci ordina1~i e a~crregati. 11. - I com:?onenti dei Conutati dèl[e tre Sezioni riuniti insieme costitt1iscono il Consiglio di. rettivo dei]]' Associazione, il qt1ale designa fra i Presidenti dei Comitati il p·r oprio Presidente, con-

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IL PUL ICL J);TCO

servando gli altri due qu.ali vice-presidenti . Uno L 'assemblea sar à pres ie{1uta dal Presidente, e di questi v ice-presidenti. assume le f unzioni <li in a~ser1z.a di lui da uno dei vice-pr esidenti. . eco11omo-oruss.1ere. L ' 01~dine del *~orn·o per le assemb1lee generali Il Presidente del Consiglio direttivo e i clt1e vicesa rà inviato almeno 15 gior11i prima. presidenti rormar10 la Giu11ta EsecutiYa. L ' assemblea d i circoscrizione dey·essere convoIl Consiglio direttivo i1omina un segTetario gecata alrr1eno una volta ali' anno e precisamente 11erale dell' As-sociazione fu.01ri clel p,roprio &e110. un i110se priu1a dell' assen1blea ge11eral'e . Si riu11isce Il se!:!'r·eta • jo 11011 ha voto i11 Oonsimlio. Egli funquante volte il proprio Comitato direttivo lo crez ion a . ~nche da segretario della Giunta Esecuti,-a. da nooes~~riù o 5 S<Jci ordina;ri ·d ella Circoscrizione · 12. - I men1bri dei Co1nitati delle S·e zioni, e conlo r icl1iooano. Gli inviti sar an110 diramati almeno segiuenten1ente dcl Consiglio, scado110 a t11r110 Ull O e giorni prima . .all'arino; nei primi du-e anni la scadenz.a s i stn18. LB deliberazioni d€lle .a.5Sen1blee sono bil1sce :per sorteggio; negli anni succes·s ivi pt r pre3e .a maggioranza d·i voti, qualu11qt1e si.a il anzianità di nomina. n11uH:'ro dei pra.~nti. I inembri scadu ti sono riel eggibili . P er le {1elib ~razioni dei Con1ita.ti Jocali , per il Se per qualunque causa Yenisse n el corso de1c•onsiglio e la Giunta OCCOrl'e almeno la presenza 1'.anno .a mancare t1n co.m1pone:n te di un Oon1it~to cl i 2/3 dei 1nerubri. locale l '.asse1nblea della Sezi:o·ne. elegge il succe, 19. -· L)gni s·ocio ordinario hri diritto a 1111 sore. '"oto nell'assero b 1ea. 13. - Il Consig lio ra p·presenta l' Associazione: Il socit1 or<linario 9uò f.a.rsi rappresentar€ da un fis~ a le norme direttive del suo funzionamento , altl·o ~ocio lnedia nte 'delega scritta , ma i1e : un sostabilisce i bil a nci, convoca le as-sembl e.e gener.n li cio n11ò -Hvere u iii ci i 11n a ra•ppresenta11zn. -cui rende conto della ;>·r oprÌa opera. La Gi•unta l1a l'ordinari a gestione flell 'Associa7.Ì.one ; esegue le <lelibern~ioni del Con iglio; riModificazione dello Statuto e scioglimento della vede <' sa.nziona o re.spin ge col suo voto gli atti Associazione. <lei Co.mitati neriferi ci. La Giunta ins!e.m e con due ·dei membri appo90. Questo Statuto si p.u ò moclificare cl.albitamente ae:sign.a ti d alle assemblee locali' costii ' assemblea generale a n11uale, su proposta del Contuisce il Consiglio di fan1igli.a, che è speci.a lmente si glio rlirettiV'o o di cinque soci effettivi. Le moinoarica.to di servire d.a medi atore nei conflitti diricazj on i n€11' or di ne del giorno devo110 1essere netche posso'll,o i11tervenire tra i soci per i loro di~ ta1ne n te iiLl<iica,te e accoro pagnate da bre·vi ra.gioni ritti o inte.ressi pTofoosionali. D ei tre membr1 e-5:plicati ve . • eletti dalJe asaemblee loca]i fanno parte del Con 21. - L'assen1blea generale !)UÒ deliberare con siCYli ~ di fam ig lia i due che non aipparte11gono a 11 n 111aggioran2a di ·v oti J.o scioglin1ento 1del l'As O'CÌ.aci;coscrizione del socio che ha p·r omoss.o jl giuzione qu ando sia. 1presente almeno la metà dei SO{'i dizio. in nrin1a co11voca.zio11e e i11 se·c o11da r eigolare con14. 11 Consiglio direttivo si ri11nisce o'2;ni Yocaz,lio111e con n1aggiora11za di 2/3 qunlunrJ11e sii" qualvolta la Giunta Esecutiv~ lo g iu dichi -01>po1:il nuniero rlei presen ti . tuno o tre membri del Consigli·o ne facciar10 rtl~11a Sezione può sciogli er.c~i co11 analoghe mochiei::tn; in ogni 1nodo, semp re prim a {1ell' asse1nclalità. I l Co·11siglio direttivo pllÒ ricostituire la bleia annuale. Sezione f' Le11e1·e fino a.d allora u11 Co.m missario L a Giunta ~i riunisr-e i1on meno di tre volt€ c11e ria s~1uma le funzioni del Comitato. all'anno per rivedere l'o·p era de_i Comitati l~ca.li I 11 raso di &ciogli1.00nt.o dell'Associazione l'ase •per coordinarla con le direttive del Cons1gli o semble.a design.a una persona che liquidi la situaC,entr.ale. zione e ve1~si il residuo di cassa a stabili1menti ospiIl Consiglio cli famig] i a si rit1nisoo , quand o bi talieri o .ad enti dì bf\neficenza . Giunta lo giudichi necessarjo o u11 Comitato locale lo richieda. 15. - le a t1ote dei ~oci incassate da ciascnn Disposizioni transitorie. Comitato loc:i. le saran110 così ripartite: metà per 11so proprio, metà al Consiglio gener ale per le spe1) L 'attuale Co1nitato Provvisorio . suppl.isce il Co11sigli-0 Ce ntra le per dare inizio alla ' ' 1ta sose geneirali. . . 16. - L e snooe d'interesse gener~ le, con 1l v1('iale e s ·1111pegna di indire ]e elezio11i ent.ro sto de11'econo~lQ ~onn ordinate dal President('.> d eJ otto medi. Consi!rli10 Dir~ttivo . I Presidenti .dei Ooonitati 2) Coloro, direttori, red.attori o proprietari di . . . locali dispongo110 J.?0.!.' le re]nt.ive c1rcoscr1z10111. periodiicL m€dici: che ritenga110. a i1orn1a tlel ·p~·e­ sei1te Statuto1, di avere i requis iti per essere soc~o: Assemblee. posson o i11viare la <lon1anda al . dott. ...i\.. , ~1~~ 1 (' 1 J)resso la Ga zzetta degli Os1ledal1 e llelle r.l11~".1" 17. - L 'assemblea generale dei soci de,·e esser e a ì\fila.110, a.l dott. L. \~erne~· presso Il Polu:lin1ro e;envocata dal Consiglio almeno una volta a ll' anno. in Ro 1ua, a.I prof . .:\ . ~~errannini pre.so la R1fo1'n1(1 nella s·ede e 'in coincidenz.a dei Co11f!ressi di McJl ed ira a K a.poli. dicin a e di C11irurgia. 1

'

[ ..\~~o \.~\XIII. FAbC. 15]


f AN:-10 XXXIII I,

FASC.

13 ì

SEZ lONE PRATlCA

.

Cronaca del movimento professionale. Sindacato Nazionale Modico Fa~cista. Il segretario gen erale della Corporazuo111e N azio11~1le Sanitaria, d ott. Arnaldo Fioretti l1a e1nanato ' N az1011a li le norme (;>er l'ordinamento d ei in d a.ca.ti di Medici i11 unico ~in1!a.cato Na zio11ale ~1edico Fascist a . ' Le riporteremio1 i1el prossimo t1u1ner o.

Esami per medici di bordo.

su ccessi ,.e qualsiasi materia estra 11ea ; vieta altresì di aggiull!gervi acqua, .allo scopo di aUJme11tarne il peso ; potrà i l1ttav i.a oosere consentito l'impiego di q uelle sostanze che rispondano e rioonosciute esigenze teci1i c:he e commerciali: esse verranno indicate co11 n 1 00.·11~e r egolan1e11tari. Ai t rasgr essori sono co111111inate 111ulte fi sse di L. 300 ia 3000 e u•n a multa p r opor zionale. E proibita l '·i1nportazione di caffè torrefatto pel quaJe si~tno state il11lpiegate Ie sosta nze ltddette. Sono fissate le norme lJer il pre1i evo dei camo i·on i , le a nalisi le contestazioni ecc. 1

1

:B indetta per il i11e_e di luglio 1926 un a. sessione

<l i esa.1ni di idoneità per La con cessione dell'autorizzazione ad .imbarc.are c.-on1e medico di bordo. Tali

CONCORSI.

~

a n1i .avra11no luogo contemp101r a neame11te oltre<·hè in Roma (Direzio11e Ge neraJe d ella a nità Pl1bbJica) prei so le Prefetture di Ge11ova. Nap ~ li , Paler1110 e Triest e. Gli aspiranti d0Yran110 f.ar per,·enire entro il 1° g iugno ia loro istanza, su car ta d a botllo da L . 3. alla. Prefettura de lla Pro,·incia di ordinaria resiclenza che i1e our€r à l 'i11oltro al ~iinistero. Nell'istanza ·dovrà e. ere indicata, dicl1iarandone i motivi , la selde presso la qiua•le l'a pirante de. i<lera sostener e le !Jr ove di esami. Tale sessione è l'unica l1tile cl1e , ;p1iima della scadenza def 4 luglio, Yiene bandita in cornfronto dei ~anitari delJa V e n ezia Giulia, il cui i)r ovvisairi o eser cizio com e medici di bordo È' stato prorogato fino a t ale dai>a con il R. D. 2 11ovembre 1923. •

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Per 1a lotta antitnbercolnre.

1

Contro le frodi nel1a torrefazione del cafl'è. l.Tn regio D. L . 18 ott. 1925 n. 1929 ip11bblicato su•l la. G. TT. del 16 nov . 1925 n. 266 vieta d'impiegare nella 1•ar r efa7.ione rlel caffè> e in operazioni

Pn~T I VAC.\NTI.

~t\.zzAT·E

(Corno). - Consorzio; .ab. 5899; stipen di(:) L. 9000; per uff. san . L. 1500; .automobi le o vettu r a. L. 3500: 4 qui n ql1enni decjn10. Soaid. 15 apr. BENGASI • .1~lunicipio. Ufficiale sanitairio. Scad. 20 a1pr. Vedi fase. 8. B '1RGO S. L o1tRNZO ( l'°irenze). P e r l a Sez. Ro11ta , con 9 fraz. ; a.b . 3820, di oui 864 i n montagiua 2456 in collina, 500 in pianura; kmq. 5586; L. 8500 olt r e L . 3009 1 ca.v . e é1 tri enni dee . ; .addiz . L . 5 olt re 500 pov., f ino a L. 2000; L. 1200 popolaz. ]j_ 111itrofe · c .-v.; scad. 20 a.p r. ore 18; età lim. 40 1a. Cl1iedere a nnunzio. C.\ STELFIDARDO (Ancoria) . _I\. tt1tto 30 a.p rile ; cond. prevalenten1. chirurg.; 500 pov. st1 34,30 .ab .; 1 .. 1.: 000 e 5 quadr. dee., c.-v. L. 3000 direz . Osipea. Ci,·ico ; p r ovanti atti operat.; L. 1300 se uff . ·3n. ; L . 1000 a 3000 m ezzo trasp. 'l'a . a L . 50.10. E tà Ji111. 2.3-45 ?.. Chiedere an nu11zio. 1

CAstcEJ,

Jl 1ninistro "Ìegli I ntèrJ1i, on . F edcrzoni. che fer Yidamente s' interes. a dell a lotta a ntitubercolar e, r·OOl c ircolar e che f.a seguit o a quel la del 25 a.pr. 1925, ri ,·ol1~e nt1ovo ~Qipello a.i signori prefetti d el R egno, perch è a nc h e quest'n11no i11 ogni cen t r o d ' I ta li a, rla l p iù gr.a11de .al più piccolo, abbia a.d organizzarsi l a Festa del fiore, scegliendo il miorno p iù acl atto. per ra!'l;g iungere risultati migli101J:i. A tale organizzazione, secoudo la circoJa re , <lo' ra.11no prr ovveder e i Co11sorzi Provi11cia li antitu bercolari, direttam e nte, attraverso l 'oper a cli comitati loca]i ove que. ti esistano . A R on1a fun~!.on a d a ien1p o il Co rnitato R on1n110 per ].a lot.ta contr o la t11ber colosi. E sso ogni an110, di -nr cf1ria iniziati,·a li.a celebrato la Giornata cli . Prorpagancla a ntitubercolare che si r ipeterà nnC'l1e qt1e t'a nno per 'deferente autorizzazione g ià o:tte11uta dalla R. Prerfettura . Questa Giornata per 11ull.a differisce d alla F esta del Fiore avendo.i1e le &tes.se fin alità e lo st esso sig:n ificato e corrsiponden1do ,ai precisi inten.d jmenti del G01vern o. Il Comitat~ R omano ne 11a f issata perciò la cel ebra zio11e per il giorno 6 giugno prossin10 , · ricorrenza d ell o Rtatu to, l a quale renderà più sole1111e e più feconda la Jp rovvid.a iniziativa.

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'

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S.

PrETB.O MoNFERRA'l'O (.4.lP .s.~a11clriu).

~

~000

cad . 30 a1!1r.; L . L. ,)00 trasp. C1c;ERALE

CI1~.N'fO

olt r e L. 500 uff ... a n. e

(Salerno) . -

1nag . ; vedi fase. 14. COMUNANZA

(A scoli Pic e'l'lo). -

vedi f.asc . 13. oo ~f EG LIANS

-

A tutto il 15 . Scad. 30 a1p rile;

.

(TJdi·n e). -

Scad. 30 a9r. ; L. 9000 oltr e 1. 3000 tr~ip., L. 1620 r. -v., L. 500 ser v. ·a tt., L. 900 llff. san. T assa, L. 50.10. FERR~RA. R . P re fettura. - Uff. san. di COQparo; . cad . 30 alpr. ; vedi f,asc. 14. FIRENZE. _ 4.rcis1Jrdale di > ' . JJ. ~ll O'UU e 1'{fal>ili11te'l'lti l?iu.ni ti. - Aiuto di ch irurgia· L. 5250 olt1«e indennità chirurgia in L. 1200 e due c.-\. ; ·età 11111. 35 a. Scn.d. 1orre 16 del 15 a.or. Non1. e oonf ern1e biennali. GAGLIOLE (JiacPrafu). Al 15 a~1r. ; L. 8000 e 3 qu.a,dr. d ee. ; L. 1200 c .-v. ; traS\? . L. 2500 se ca,·allo o al1tomezzo, a.Itrim. L. 500; L. 600 ltff. san.; età lin1. 24-40 .a . ; tassa. L. 50 15 ; serv. ea1tro 15 ~ ·; docu111. a 3 m esi d al 15 m.ar . G uALDO (1'/a.ce'to,ta). Al 20 aip r. , ore 12 ; eapol. e 11 f r a,z . ; .ab. 217 agglo1neirati e 2114 ~.a rsi; L. 9000 e 3 ql1adr ie1111i dee. oltre L. 2500 t r asp . e L. 1200 c. -v . ; età lim. 40 a.; tass a L. 50,10 · doc. a 3 m esi dal 18 Inar. .JESI (Arico1ia) . A tut.to 30 apr.; "'i' edi fase. 14. L ECCE . OongrP(J·lzione di Oar-ità . Direttore del Gabinetto d i I stolo gi a e Batteriologia nell'Osped è1lf> Cinle cc Vito F azzi ». Sca'd. ore 12 del 15 mag. 1

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536

[ANNO XXXIII, FASC. 15)

IL POLICLINICO •

D ooum. al 1•) gen . Tassa L. 50 al presidente della (.~ongre.gaz. L. ~8000 oltre il 40 % e introiti speciali. Chiedere annun~io. LuzZAR .\ (Reggio Eni .). S cad. 15 apr. ; vedi fase. 14.

(Milano). _Ospedale S . Maria delle Stelle. - Assistente· ~ca d. 15 a.pr.; vedi fase. 14. l\iI1RAB.ELLA ll\IBACCARI (Catania) . A tutto 19 MELZO

a1pr . ; vedi f aso. 14-. ORVIETO (Perugia). - S ca.d. 30 rupr. Per Sugano. L. 8000 e L. 600 s erv. att. ; c.-v. ; L. 4000 :trasp.. OVARO (Udine). - Scaid. 27 .wpr . ; vedi fase . 14. PIRANO {I·ttt~ia) . - Scad. 20 ·a.pr., 2a oond. ; ];ire 9000 e 4 qua.dr. dee., .c .-v., ·o ilt~ L. 4000 trasferta e L. 900 serv·. a.ntimalar. ; età liin. 25-4-0 a. RECANATI (Macerata). Per Montefiore Bagpolo ; vedi f.asc. 14. Soa.d. 15 apr. ROMA. llianicomio Provinciale. Tre medici a ·iste11ti : ca d. 30 a::;>r. ; vedi fa c . 14 .

Comandi degli E1tti , ) resso i quali •gli interess:iti presta.no servizio, o, se j11 congedo, degli Enti press:> i q11alri sono in forma, non oltre il 16 ap-rile .

Il ooncorso .ad aiuto di chirurgia di oui nei f asc. 13 e 14 p·u bblioat:> sotto FrRENZE, deve riferirsi al R. Arcispedale di S. 1\-I. Nuova e Stabilin1enti Riuniti . C0Nc0Rs1 A PHF.)1 t o .

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SPEZIA.

Ospedale Civile Vittorio Emanitele Il.

A tutto il 15 aipr., sostituto chirurgo primario. Chiedere copia .avviso •al1a segreteria. 'l'EltRANUOVA BRACCIOLINI (l1.rezzo). Ca;pol. ; L. 9000 oltre L . 3000 trasp., c.-v. e serv . .attivo ; 4 quadr. dee . Età. lim. 35 .a. Tassa L . 50.10. .

Amministraz . Provincial e del Friuli. Medico di Sezione del Manj comi o Provinci.ale ; L. 11,000 l()~tre suipplem. serv. attivo L. ~300 e c. -v., .alloggio personale, ll1ce, riscald am., vitto nei giorni di gu~rdia. A tutto 30 .a1pr. Età lim. 25-35 a. Docu111. a 6 m e i dal 1° ap;r. Tàs a. L. 50 all' E o::>onnmo. Se n iomin.a a iued. rprin1ario ad hQnorent L. 2500. i..-:i ter rà comto clell'azione ~;>olitica. \TALLE DI CADORE (B elvitno) . -- Co1isorz.io, a tutto 20 a'Pr. ; vedi fase. 14. VICARI (P aler1no) . -- Scad . 30 aipr. L. 10,000 e 5 quinquenni dee. ) VrLLAMINOZZO (R eggio, E ni.) . -r Scad. 15 aipr., 2a con'd.; a.b. 4216; p1ov. 500; territorio montuo.so ; J,1 . 8000 oltre L. 3000 indèìrrr: di categoria , L. 3000 ob·b l. cavallo, L. 500 .a·m bul. L. 1200 c .-v. se ammogliato L. 780 se scapolo ; età lim . 35 a. ~ ta.ss.a L. 50. VITO D' As10 (1.I cline). - , Sca~~l. 15 a:!JT., 2° rep. ; L. 9000 ol tre L. 500 serv. attiv-0, L. 3000 tra.sp . , 2 e .-v. , nlloggio con orto e a cql1a: . ede a Pielun go. UDINE.

('rlnco rso per la nootina. in s ervii.~io a.ttivo pertfL(J,... nente di i1,,fficialri 1nedici del R. E.serr·ito e della' R. 1llarina. '

E aip eTto lln concorso per titoli: a1) rper k'l i:i·o1nina j11 ser vizio attivo permanente nel R. E sercito di 6 ca.pitani Jnedioi e 14 tenenti me'tlici fr.a.. u~­ ciali 1nedici degli 8tessi gradi delle catiega.r1e 1n congedo ,fel R. E sercito, i1onchè dci. 3 ufficiali medici inJeriori fra ufficia.li medici della Cliooo Rossa Jtalia.11a dei oorrisoondenti gradi; b) ipe-r 1a nomina i11 s . a. p. ~ell::l R. M ari11a. di 2 oa.pita.n~ medici e di 4 tenenti medici fra ufficiali med1c1 degli stes i gradi delle categorie in congedo ~ella R . Maf'ina. Le do1nande di .a mmissione, con I re1.atiYi documenti, doYra:nno essere presentate ai

Oonc;orsn interrna-?Jion.ale pr r lavor·i cli ·1necliciria sp e1·i1ne11 tal e. 1

L a « Revista Sud-Americana d-c En·docrint011ngf.a, Immunologia y Quimioterapfa » b,a.ndisce un concoro tra. in"\restiiga,t ori di tutto il in1o ndo con tre premi, di cui uno di 1000 pesos argentini e due di 500 (al ca.m bio .att11ale 1000 pesos corrispondono incirca a. 11,100 franchi, 10,350 ]ire, 2950 pesetas, 1500 ma1~ohi 1 01r o, 76 sterJ.ine) . I temi dei lavori sono · f aco]tativi, però vengono preferiti quelli eh€ tra.ttano argon1enti di endocrinolo~ia, i1n1nuno1ogia e c·hem•otera1pia, escludendosi i lavori che riguardino p rodotti di determinati istituti IQ fabbriche e. che possano servire a fini di propag.a:n:'da commerciale. I lavori concorrenti possono essere scritti in sp.amio]o italiano franoese, tedesco, inglese IOl portoc ' ' ghese; dovranno essere d.attilografa ti, su un solo lato dei fogli, e non superare 16 pagine di stampa de1la i·i vista·_, recher.anno uno p se·udonimo JOd una frase bre,re, che sara nno ri'!)etl1ti Sll di una husta contenente il nome e l·' in.diri0zo dell'autore. 11 giudiZ'io s arà dato da una Commissi one t ecnica com·:>osta 'di professoo:i universitar i e del direttore della ~ivista. i lavori premiati verran)')O pl1bblicati sulla rivista: gli autori ne r.lceveranno 100 oopie di e~ratti gratis. La riprodl1zione di grafici, fotorrr-a.fie ecc. è a spe5e della rivista : Oltre ai la.vari . premi a.t i se ne potranno pubblicare .aJtri che a giudizio della Commis1Sii1ome ne siano stima.ti mer itevoli · mli autori di questi i.avori Ticever-anno 100 cop ie 'di estratti gratis. I lavori va nno spediti alla Direzione della rivista (Rivadavia. n. 1745, Buenos Aires, A1·g€ntina) prima del 31 luglio. ~

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il 26 marzo u. s., il Senato Accad€mico clella I{. Univers ità di Ron1a con voto unanin1e, affidava 1'1ncarico delila Clinica pedi atrica e dell' insegnamento della P ediatria al -prof. Francesco Va.lagu.ssa urimario nell'O pedale del B.a:mbin Gesù di Roma. Il prof. Vittotrio Aducco è n omin.ato i·ettore della R. Università , di P•jsa. ;,er j] biennio 1925-2-6 e 1926-27. ORDINE DELL.\

(}o n1·1n e. t1.da t ore .

Roma. Cavaliere . _ t-3 (Avellino) .

CoRONA D' lT.\LIA.

D)ott.

Salvatore

Tosca no,

Dott. Fra11cesco Bonel11 . Quagliet-

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• [ .t\NNO XXXI II, FASC. 15]

SEZIONE PRATI C.\ I

NOSTRE CORRISPONDENZE. IV Convegno della Sezione Emiliana d ella Fed erazione f ra i l\Iedicl infortunisti. Le riunioni che .an1111almente pro1nuo,v e lo 2'ela11te pl'esidente 'd ella Sezione Emilia111a dott. Cioffi, sia per il i1umero e la qualità dei conve11uti, che per l' importai1za degli. argome11ti ohe si discutono, .assumono per gli ~tudiosi di inf101rtunistica un valoTe inolto maggiore di quanto non aiftpaia dalla modesta ]oro de11omin.azione. Il c01nvegno fu quest'anno tenuto a. ~lode11a il 28 febbraio, signorilmente ospitato dal direttore dell'Tutituto di Medicina I.egale prof. L. L attes. Vi inter ven11ero i.l rettore magnifico r)rof. Colo1nbini, il prof. . peri no assessore d'Igiene, i direttori d~gli I stituti di Medicina Legale di B ologn.a e Parma proff. ì\iloriani e Ro111an-e~e con i loro assistenti, il prof. Tovo tpresidente della Federazione, i proff . Fiori, Balli e Vaccari di Modena , Sassi di Bologna, Diez di Roma, P1Xlsperi e Tarducci di Firenze, Casati di Ferrara Borghi di Modena, il dott. Rolli de] le FF. S •. , molti medici della O. N. I. delle sedi di Bologna, Moclenja e Reggio, fra i quali i d ottori P.anzacchi, Niontanari, Betocchi, Dal Pr.atio, tTeannerat, il dott. J\1Ianzi11i per il Sindacato En1iliano Infortuni il dott. Pullè di Riccione, e molti altri. Pronunziarono brevi discorsi 'di a\?ertl1ra il prof. l~attes, che fu acclamato !)residente clel Convegno, e il dott. Oinffi.. Tutti e due rioordarono co·n parole commosse l'alta figura di L or enzo B orri _il quale d aJla cattedra Jell' Ate11eo modene e fondò l'infortunistica it.alian a Relatore uffici.alte fu il dott. GALANTE ·il quale trattò con dottrina e compete11za il tema: << Le l'lotture aortiche nell' infort11nistica », esponendo BJ_)ecialm ente, col corre~o di numerose proiezioni dimostrative, il Tisultato delle ricer che •isto-pato,_ logiche 1da l11i compiute seguendo l'indirizzo del s110 maestro p1iotf. Moria11i. Alla discu ssione sulla relazione partecipa1·ono i proff. Lattes, PrO$?eri, Diez e Cioffi, m ettendo i11 evidenza l' im·p orta11za del oontrib11to , r i<!;inale e delle esaurienti conclusionj, e facendo1 plauso oltre che al relatore, al prof. ~f.oria.ni. L'intere~ante re]azione sarà oggetto di prossima pubblicazione. Seguirono1 le comu:nica.zioni delle quali riportiamo i titoli: VACCARI: Ematoma aneuri~Inatioo traumatico clell' arteria tibialP. anteriore. ' D1Ez: S11lla indennizz.abi1lità del d.anno potenziale in infortu11istica. (11 controverso .argomernto cl.iede luogio a viva discussione .alla qµale presero p.arte i proff. ToV'o, Romanese e Borghi). PANZACCIIT: Sulla p ·a tologia della funzione. MoNTAKARI: Sul1e lussazioni del femore e fratture del coti le. BETOOCHI: Fr.atture del collo femorale. Dt\.L PRATO: Fratture 1 pertrocanterjche. SASSI: Su due rial'li casi di infìoTtunistica ooulare . RoLI : Su di un caso di .ascesso epatico ".la · tra uma. 1

Anosmie e ipoomie ne ll'infortunistica (i11teressante studio fisio-pa.tologico e medico-legale della q uestio11e). C10FFI :· Sull'.art. 17 della Legge infortuni. N otevole, ~n ultima, per La d·otta e lucid·a esiposizione, e per le numerose dimostrazioni radiografiche proiettate, la confer e11za del prof. BALLI sulla « Sindro11ne da irritazione del tTonco lombo-sacr ale e bra.nca anastornutica nell'infortunistica». C10FFI:

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D.

ft:/OTIZIE DIVERSE. VI II Cong r esso Medico Ca labro- Siculo. Sar à tenuto a M essina 11ei giorni 29-30 a•prile e l 0 n1aggio. I lavori del Co11gresso si svolge:ra n110 ne]l' al.1 la del Consigli101 ~rovi nei a le (cor so Cavour , piaz?A Circolare). I con gressisti sono viva1nente 1}regati d'inviare al J)iù presto (e n on .Più ta.r di del 15 a.p·r ile) la loro adesione 11onchè il titolo delle comunica.zio11i scientifich e, imdirizzan'rloli .al do tt. A11to11ino Rizz,o (R . Clinica OculiRtica). Le tessere :personali che daranno diritto al 30 %'di rid11zio11e Sl1lle F errovie verr.anno i11vi.ate a chi ne far à ricl1iesta. (Sii fa presente che alla massima (.:> arte dei congressisti con'rerrà acq11istar e la tessera (L . 6) ohe in oocasione d ella « Primavera Sicilia11a » dà, diritto allo sconto ferroviaxit0 del 50 %). L a q11ota cl' iscrizione .al congresso è 1)er i inedici L. 30 e per gli ade.re11ti (per sorne ·di famiglia) L. 20. Saranno a disposizione dei congr essiJSti (che ne voruanno fare richie-=;ta) i 1nicroscopi n eces ari alle dimostra.z.ioni, pratiche, n1ornch è u11 a.ptpaTecohio di . . pro1ez1011e. Il testo ·delle sin·go1e comunica~ioni .al co11gr esso sar à i)11ùblicato ·nel volume degli « Atti dell'VIII Congresso Medico Calabl'o-Sieu]:o. ». I lavori del congresso verranno anche riass11nti i1e]la « Rivitita Sanitaria Siciliana ». T emi .. delle rela~ioni : « Ca11cr o malatt i a soci.ale » (prof. Er11~to Tri co1n.i); cc Ohe1nioter.apia della tul)er colosi ~p nof. M au rizio Ascoli) ; « P er una C'a ssa pensioni a favor e dei medici liberi esercenti » (dott. S.a tpi·e tra): cc E 11eoe&saria l'istituzione del Ministero d i Sanità PUJbblica? » ( dott. B artolo n e,). Richiedere il progr.amma. alla. segreteria . 1

X II Congresso internnziona le d i F isiologia. convocato a Stocolma dal 3 ali 6 1a.~1ost.o , ; sa1·à (ìr~sieduto d.a1 l l)l'Of. J. E. Johansso n ; segr eta.rio ge11eral e 1te è jl dott. G. Liljen. trand (K arolinska Tnsti tìl1 t. Stock:l1om, S1rez.i.a). È

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Un a v ittoria della iclrol o~i a italianR. Con R. D . 11 gennaio, 1) ubblicato nella « G.à.zzetta Uffioia1C' >> del 10 febbT.aio 1926, si stabilisoe c.:he: cc Il no1ne 'di 11n' acqua mineraile autorizzata

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ed i ca.r.n tteri essenziali della relativa eti chetta non 'Possono esser e .adoperati f?er contratSSegnare sali, p er (J_)re1)aJ:azioni estempora11ee di .acque minerali ». Si stabilisce, inolt re, che : « Le etichette dest in ate a 0ontrassegnare qu~sti sali debbolllo con1

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IJ. POI ICLI~ICO

te11ere la ju,dicazione q~alitativa e qua11titati,ria dei prodotti che li costituisco110 ». Il che eigniifica c'Tidente1nente ohe non sarà più p<:issibiJ e inettere 111 co1mnercio ·p olveri, COlll l)'re~eso SCO[?O igienioo. . cn1·atjrvo, le quaJli si v.aJigano abt1siva1ne11te clel 110111e di a.eque accr1 •dit:1t~· e contengano dei :e1nplici prodotti, più 0 me110 puri, della grande industria chimica, scelti talora senza. cTiterio ter.arpeutico . La rigorosa a.p plicazio11e di questo decreto che raippresenta t1n notevolissi1no [::>erf€zionan1e11to delJ,a, nostra legislazio:ne a favor e delle acque 111i11era]i italia11e, 'in1pedirà che si eluda110 la ],e tter a e 10 spirito di esso1 con dei r~pieghi usa11do, ad ese1npi o, dei giri di f,r ase per design a re 'le a.eque che si volessero contraffaTe . Qt1e. to i111port111tissi1110 decreto cl1e può con. iderarsi veramente u11a i1otevo] e, vittorja del1a, idr o. logia it~li.a.11a , porta le firme ·oltrech è di S. }1. e del Capo del Gove·r no, dei ministri S . E. Federzo11i e S. E. Belluzzo. 1

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Un nnovo tubercolosario a Milano.

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Il Sanatorio di G.arbagnate, anche co11 i nuovi a1nr;>lia1ue·11ti ohe .h anno portato la. dispo11ibilità di ] 300 posti , 111on è suffioie11t-e a.i bisogni della città di Milano , per ciui il Com1.111e l1a deciso la costruzion e di tln t ubercolosario cl1e permetterà lo s1nista.mento dei malati a seconda della gi»a.Yità delle loro co11dizionì. !"ii è a::ncl1e {leoioo1 di dare u11 largo impul ~o a lJ a \accinazio11e Cal.m ette.

Conferenza della Croce Rossa Orientale• . La Croce Rossa· Orieli-tale terrà la s.uà 3a. 0o:nfer e11za a Tokio, nella settima11a che rprecede e. i11 quella ché segu~ il 15' 110T-embre 1926. La 2a. coJ.ife1 ren.ro ve11ne po~posta si·11.e di e. • ContemporaJ1eamente, la Croce R.os.~a Gia.p p o.:.. nese c-clebrer~, il st10 se1nicente.nario ....!\.lla riunione 011 ~ i11vitate le Croci Ros. e di altri Paesi e quanti s 'interes.saJ10 alJa loro opera .

Nella stampa sanitaria. L a « Ze.itschrjft fiir d·a s g€é5amte Ill·.ankenhaJlS" ·esen » corntm.u·a Jia. cc Zeitsohrift, fii'l· Knankenanstalten »; oltre ohe a.i now~orni, sarà ora consacnata a tutta l'iaisisistJenzia s anita.ria; è diJ:etta d.a,l ~;> rof. A. Gottstein e dai dottori P. Weinstock e J. \Virth ed è edita. d a J .u lius Springe1·; i f.ac;cico~i sono riccihi di memo rie origir1a.li, riviste d' i~si~"111e, argomenti s1.1lle zone lin1inari resoconti, J'e<'..ensioni ; i11 bella. ve te ti•p ografica, son-0 oopiosa111ente i ll t1str.a,ti. 1

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Viaggio di medici inglesi in America. Una con1itiva di circ:a 200 medici e studenti in 1nedici11a dell'U i1iversità di Oambri1'1ge (I ngl1ilter1 a) sa.lipe.rà da Liver~Jool il 13 agosto e farà scalo a ) '[ ontrenl (C~na clà) , poi 'isiterà Toronto, Nia~:ara 'V·ashi11gton , Baltin11a.r.a, Filadelfia, New ì~ or k, Ne"· Ha ve11 e Bosto11.

Corsi speciali per medici.

Esposizioni di medici artisti.

Presso la Direzione ) [ed·i ca d ell'Ospedale M.aggior e di Mil1a.no sono a1perte •a / t 11tto il 21 a•prile. Je iscrizio11i ai Corsi speciali di tec11iche diagnostiche e tera1-neutiche -"!1ern1edici. I oor si sud'1etti - ch e avTa11110 la duratn di u11 111e e - si inizieran110 il gior11'0 22 aprile e com.} re11clera11no leziolli di elettrocardiografi a, roentgenterapia , fotor.adiotera.piia., 1ist0Jo.gia p atologica, batterioliOgia n1icr oscO!)ia e sen1eiolorgia del fegato e grosse vie bi]i.a.r i. P er l'i scrizione - che potrà essere an cl1e a . i11goli d·i dett i cor si - occorTe presentare il cliip lo1111a di la uren in inedicina e cl1irt1rgia ottenuto 111 :u na U11ive,r sità del Regno ed il paig amen to cl elJ.a 0111n1a di L. 50 per o,g ni COil'SiO . .1.\.1la fi11e dei singoli corsi, a quelli che li aivra.11- · no freq1.1 entati 1dilige11temente e con profitto, arà rilasciato ll no speciale attestato.

La Società Medie.a. di Ant,verp (Belg.i-01) ha oa:gn.nizz.a t o, nello scorso .i nverno, un cc salon des iné<licins » i i1te1rnazionale i11 cui sono stati esposti q111aidri, opere cl'.aTte, opere musicali e oggetti iarti&tici p14od.oitti da i11edi ci; ha riportato un cr>ieno successo. l~ich i a1na,va ' ]'atte11zioue U'll vio1li110 interamente :5a1bb1-:ioa:bo dal dott. Larrnbotte, oui la. chi1 urgia va preciip ua111ente debitrice del processo del1' ost~os.illliteSii . U'11' .altria iesiposizri.011e conge11ere, rpr.OIIIlossa dall1a rivista cc \ ..,.ita ~I4dica », . i è tenuta a Madrid; ' Ti figur,a;, rano 337 01ptere di pittura, scultur.a., music·a , a.Tchite1ttl1ra, letteria.tuTa , fotograiie ecc. ~ riuscita lLDa ina11ife..st.azione sin1patica dei segnaci c.1 i E. 'CU~;.1 o io . I

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Un corso di ~:;>ecializzazio11e in cre11otera,p ia orgnnizzato d all'Univer sit.à di Parma si terrà dal 12 .a.rprile al 30 git1g110 presso l'{Tniver sità stessa e<:l a Salso1na.ggiore. sotto la direzione del].' on. pJ."of. U. Gatti. Tassa L. 25. Chied,e re annt1nzio alla Segreteria.

Sede di Cosenza della. CassR N azio11ale infortnni.

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[ ..\.x~o XXXIII, FASC. 15j

Con l'interveltjio di . E. 1Iichele Bi.a.n chi. sotto egrPt ari:o ·di Stato 11el }1ini ter o dei LI. PP. , è .;_;tata i11a11g11rnta la llt10,ra sede del Coilntparti-ttte!lto di Co. enza della Cas. a N azio11ale di _.\. . icur a%ione ner ~li inf1rtu11i ,911 l lavor0 1•

1

Da Berlino ci giun~e ora soltanto la. doloro a i1otizia delJ.a irreparabile cperdita. del prof . J Al\'fES l SRAEI1, .coJh ia.Yve1111ta il 20 febbra~01, all'età cli -I aJ111l.. Di Lui !=>UÒ verame11te diTs·i che oon Guyon, amch ' E gli orinai scompar so, divise il supremo onore di Nestore dell'Urologia. La fama de.Ila sua abilità !"'"li pr·DCUrò glori a e onori meritatjssimi. Fu iallievo1 di L g11genbeck e sotto quell'illustre g uida di,-enne u11 e~perto chirurgo, ma a.llora la chirurgia renale era, co1ne J.·if~·isce Caisper, ancora bambina . Fu dieci anni dopo che Gustavo Simon , a,~eva ipratic1to in H eidelberg l.a iprima nefrecto1nia. 11el 188 , ch e I srael ineraiVigliò tutto il mondo


[.\~NO

XXXIII, FASC. 15 ]

:3EZ10-:\E PRATIC.\

scientifico oon la s ua. statistica della i1efr~ctomia in oui l a, morta}ità per ot_0era.zio11i re11ali di Czerny del 51 %' e di Kiister del 2·9 ola er a abbqssata. .al 16,2 '1o· A11cora Israel ebbe faina di dia.gnosta., i11 epoca in oui le inclagini accessorie eTano a.i prin1ordi o i1ea.11che i1ate, da n~suno mai sor1)assat.a. Il suo metodo cli i)alpazione è !J1~i11ci1)e fra. tutti i metodi. N el. 1901 p11bblicò la. .sti a. « Cli11ica delle n1a1a.ttie renali», ,~olume in cui egli aveva condensato quella gr.ande esperienza. cl1e gli diede univer. ale a•t 1torità i11 ITiateria; quel volume rece11te111ente ao-gior11ato in oollabor~zione col figlio 'Vilhelm, ha ri,~edt1to dopo 25 anni la luce e fa a11cora te to co1ne le lezi oni cliniche di Gl1von . • Era. sucoedl1to co111e chirl1rgo in ca,':>o al st10 n1ae" c;;tro J.,angenbeck, in quell'Ospedale Ebraico della. c·ittà cli Berlino ch'egli .p ortò ad a1n111i r evole ~)er­ fezio11e organizzativa e che ft1 l'an1bie11te oYe Egli f.li procurò tanta fama; in quel va. t1Q1 O pecla]e accoglieva tutti con larga signorilità e ospitav.a. C\Opr a.t utto i c:;uoi correligion.airi che scacciati da l rniYer sità estere si r ecavaa10 a st11diare la c.I1irurg ia presso di Lui. attratti dal.I.a luce del suo .a.lto sape rP. Egli d a tre anni aveva abbandonato il .T11de11 ICrao kenhaus e vi aveva cl1ia11ta,t o ·i l suo 1nigliore allievo il Rosenstein. Recente111ente a'Veva dov11to per triste in·isio11e della sorte farsi o.per.a.re di pro~tatertomia. 'rJa P.a)'l' a. Lip~ia, ma. chi lo riYi<lE> poi presiedere, col suo se111pre i1n1peccabile stile cli s ignorilità, Je sedute della Società Berline.c:ic. di U ro~og;ia e il. penultimo Co11gre so Tedesco tenutosi a Berlino, non potè non a.n1n1irare con quanto . ereuo stoicismo quell'illustre vecchio sapesse sopportare i·l peso e g}i .acciacchi degli a11ni inoltrati. Da ultimo ]a orisi rrt.()•n etaria te''"lesca. gli portò 11n gTave disa1g io econ•o1J11ico; per cui è n1orto

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i11 p overtà - e senza ohe .a.i su oi colleghi i11 i1-essuna. guisa fosse conoesso a.lleviarla in sia. p ur tenu e misura - Colui ohe deve a buo11 diritto esser con.siderato come il. Padre della• Chirurgia del Re11e. A.

CASISUT0.

n1orto a Treviso il prof. cJ1111n. co11te GIUSEPPE q.RADENIGO, ordina1·io dell'Università di N aipoli, direttore di quel I.a Cli11ica. oto-rino-larin1gologica. preside11te della Società Italiana di Lari11golngia e Otologia. Ne dare1no più a111 nia i1otizia jn un prosisimo n n1nero. È

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In un accidente .a,uton1ob·i li.·tico è rin1asto ucciso il 1 )rof. PA UL HEGJijRJ che da poco a.veva lasci.a.to tper limiti di età 1'insegna1ne11to· di fisioJ-0gia pres, so l l nivers ità di Bruxelles, della quale egli era stato rettore. 1 10 lléger seppe educare un gran nu1nero ·di allievii di 'ralore. Ha compit1to i)regevolì ricerche sulla. leucocito. i, sull'infiamm.a.zio11e, s trlle 1nodificazioni che gli alcaloidi &ubi...c ::n10 i1-e•l l'1oir gani sn110. sul rica111bio del sistema nervoso. Si è spenta a Londra in età di 60 anni la do-tt. aLOl1J A .-\LDnrc•t r-BL..\.TCE, vale11te chirurga, decana della Scuola. :\Iedica Femminile. Nei s uoi cstudi e i1ella .~ua carriera professi101nale era passata di uccesso in succes. o. Durante la guerra prestò ope1·a a1pprezzn.ta in una. U11ità 0~·3edaliera a Ol1a... teat1 To11rla:ville, ·p resso Cherbourg nella qt1.ale fll.1rono accolti in gra11 nu1nero feriti e malati fr.a ncesi e beJ,g i ; pas. ò poi a ll'Ospedale di R oyal1mo11t, della C1r oce Rossa Fr.a11cese e Inglese ·diJ·etto dalla dott..a Ivens, che nell' Aldrjch-Blake trovò u11a valorosé"1 collaboratrice.

Indice alfabetico per materie . ..\.cqlta deca]cifìic.ata . . . J>uy. 530 Albuminuria e cc J1efrosi lipoidicn » : pa)) toge11esi 599 )) -~ 1n1ninist1·azione sanitaria. . 535 .lssociazione clella Stampa ]fedicn ltu)) 1io nei .533 • )) B ibliogr.afia 525 Blenorra·gia della don11a: tratta111ento )) con I.a dia termia . .523 )) Carta-seta in ohirurgia . 519 ('olieliti asi recidi va attor11-0 a corp10 . tra. )) n1ero . . 505 )) (!rori.aca. del· mo virn ento professi a nalP. 535 )) · Diabete e gravidanza . 529 )) Diabete: soglia. renale del gluco. io 530 -9)) Eclampsia: trattame11to 0 -I )) .527 Gravidanz.a: distl1rbi . Liquido cerebro-s[i>inale: 'ralore clell'e)) . . 520 snme 1

.'Jl,fedici i·n.fortunisti: co 1iveg no .

))

Medici: mortalità e vitia n1edia

))

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537 531

}lico~i

~ onz i na

organiohe

dell'H,nico

ura 1l 11a f (J

Ovaie: jnsuffi.cie11za curata co11 i raggi X Parto: uso ael chinino e dell'estra.tto pituitario P}eruTotomia. nella cura. della i)lel1rite tl1bercolare essudativ.a Proteine ur1narie : 11Ht11ra Rachide: anomalie di differe11ziazion.e regionale . .

Ricorsi, di A ssociazioni n1erli;cl1e 11011 legalm ente cost·i.t1iif e . J-<,icorsi (lii 001nvT1i contro 7<(· Gt.. P . .-! .. Tifoi: rilie;vi sulla patoge11es i del si11ton1a cli Lesie11r Tossie1n ie e la pelle . Uretra membranosa: e.stesa rottura traumatica Utero : inver si on e . \Tomito incoercibiJe delle gra., ide: 111Slll·i11oterapia

1~ag.

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Olrlttl d! propriet~ riservati - É 'ltiP.tn.ta ta riprod1,zinne di 'la1Jori pubblicati nel POLICLINICO e la puhblù1azio1111 dei sunti d.f ,,.~.<n .~e:nzn Mfnrne la fnnfe.

Roma. - Sta.b.

Tio~Lit.

Arman·i di M. Courrier.

V. ASCOLI, Red. resp .


I L POLJ CLINICO

(PAGTNA DELL'AMMlNISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA - FASC.

Ci siamo procurati per offrire ai nostri abbonati alcune copie delle poche rimaste disponibi dell'importante volume del : :

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per Il Dott. Prof. A. ROMAGNA lllANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma

Prefazione del Prof. GIOVANNI 11'.INGAZZINI Direttore della R. Clinica delle malattie nervose e .mentali dell'Università di Roma

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Ecc.o come si è espresso l'illustre prof. Minga.z zini nel presenta.re .il libro: «Comprendere l'entità dei sonni e sogni fu problema che, dall'a.n tichità in poi, « mis·e a tortura il cervello dei più profondi pensa.tori. Non se ne salvò Shakespeare, «quando solleeita Amleto, · turbato dai suoi dubbi, a. dima.n darsi ~ la. morte sa.r à vero « sonno e qua.li sogni sri faranno nel fondo della1 tom-b a. «Ma sonno e sogni, acquista.n o importanza anche per noi medici: l'a.nalisi minu« ziosa, alla qua.le nel secolo sco·r so e nel presente sono state sottoposte tutte le ma<< nifesta.z ioni della. vita psichica, no·n poteva tras~ura.re davvero g·li uni e gli a.I tri: ' una « raccolta1 bibliografica,, quale è esposta nel presente, può dare appena una pallida idea « di qua.n to si è fatto e. si è scritto intorno a questo a.r ·g omento : eppure mi sia lecito «affermare che medici, i qua1i sia.no in grado di ba-t tere_, da questo punto dj vista, un3:i << via giusta, si contano sulla punta d~lle dita. «Perciò quanti desiderano che la professione del medjco siia un vero sacerdozio e «non, come oggi ·va diventa.n do, un mestiere di lucro, saluteranno ·con pia.cere questo «libro del mio ,,aloroso aliievo, il prof. RoMA.GNA MANOIA , ~:critto in istile chiaro, con «la dovuta pa1..simonia e con una logica spartizione della materia. . . «.A lui, già noto nella -repubblicà, dei Neuropatologi,- sia adunque il dovuto plauso «e al libro a.rrida fortuna». . Prof. GIOVANNI MJNGAZZJNI. 1

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Uu volume in s·• di }Jttgine Vl 1I-L9G, nitidamente stampato su carta semipatiuata, cou 12 figure nel test< e d una riuscitissima illustrazione sulla copertina. . Tn f'nmmo:r r· 1n r .. I tiìl ni1ì IA ~nPQA '11 FinAdl7.ÌonA no~tale. Per i nostri abbonati sole L . .L6~2~~~1.l.1..111iM....lii.wMM11111:•


Roma, 19 Aprite 1926

ANNO XXXIII

Fasr. 16 \

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI SEZIONE RED'ATTORE

PRATICA

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. 096ervazioni cli'niche : P. Benri: La teraJpia dei ver&amen,t 1 pleuTici con 1in•iezioni enrdopleuri.che di joduro dd 1>0t.aseio. . Note di tecnica : C. T06oa.no: Sulla oonservazione del a:angue per l.a determina.zione del glucosio .con il metodo dii Bang. Riviste sintetiche : M:. Gtioseffì: Oeserva.z.ioni tala&so-te-

r&piche. DiYagazioni : L. C. Ma.ssini: "àfau.r ice Letul1'e e liJ. ireoente suo volume u Le Poum001 "· Sunti e rassegne: PATOLOGIA: R. Sethmliidt: L'asan.a 0<>-

liftituzi•nale. - H. C-0enen : Vertigine, oo11a.eso e shock nei loro ra.i.iporm ool &i.sterna. nervoso vegetativo. CmRITRGIA: F. Legueu e A. Ga1-.cin: La -cuna preventiva dell'emorrragia nella proota.tectomia transvesoioale. - Salviini: P.ii&ultati im mediati e lontani della µr<>eta;tectomia sopr~pubica. 'Cenni bibliografici

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA

DIMOSTRATIVA

della R. UNIVERSITÀ Dl GENOYA diretto dal prof. P. E. LIVIERATO.

La terapia dei versamenti pleurici con iniezioni endopleu1·iche di joduro di potassio per il dott. PIETRO BERRI, a ssistente volontario. Da molto tempo l'joduro di potassio è ritenuto capace di svolgere una favorevole azi,one sui versan1enti cavitarii, sia a ccelerandone il riassorbi1nento, sia inibenido o modifican.do il processo di ' sclerosi che assai di frequente tiene dietro alla flogosi delle sierose, determinando inspe~simenti ·ed aderenze id ei foglietti. . . ' Tale in·dicazio,ne dell'joduro •di potassio era parsa 'du!bbia a Nothnagel . e a Rossbach; tuttavia un'azione in questo senso dell'jodo, dei suoi sali alcalini e delle sue varie com.binazioni organiche . . è generalmente ammeS!sa dai pratici' i quali so. . -gliono prescrivere ai pleuritici, ai perical'lditici, r- nelle asciti da .causa infiammatoria, una volta tra.scorso il periodo acuto febbrile della malattia, una cu~a· j odica a base di JK per boc·ca .o' di .inie. zioni jodo-jo1durate, i cui vanta;ggi si r endono as:Sai bene manifesti. 1

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Accademie, Società mediche, Congressi : R. Aooaidemriia

Yediioo-Chtirurgica di Napoli. Appunti per il medioo prati1CO: SEMEIOTICA: I dolo.Tli epigastrici e il loro valore oom1>a.raito per la diaigno- ' etica. - Il dolore nelle affezion·i :I'len.aJ·i. - La sede del dolore nella plielite. - CASISTICA E TERAPIA : L'i.mpetigo 1con1tagiiosa dei neolll3Jti. - La necessità di ~u ­ r.are l'aione giovandJe. La derma.tite da cerotto aidesivo. - Per a.mmarb1clire li tessuti .ci catJriziali. La profilassi dei t.aterecci e dei f1memoni delle dtta 001n La sta~i venoea. NOTE DI MEDICINA SCI ENTIFICA: Inte-rp:vetazione pia:togenetica della eindroo:ne dd Mikulicz. - Citosteatonecroe.i del tessuto· ad'iposo sotto:mttaineo. - V ARIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimen•t o .professionale. Concorsi. Nomine, p.romo2Jioni ed o nori·fi cenze. 1

Notizie diverse. 1ndice alfabeti,co per materie.

'

La cura è più efficace nelle forme croniche ma, in genere si può anche r endere molto bene evide11te nelle pleuriti con versame11to, nel periodo in cui il riassorbim ento naturale si effettua decisament.e (ì\ilanquat) (1). • Nella cura delle pleuriti essudative si è cercato anche di portare il farmaco a contatto dei foglietti irr1metten.done, dopo puntura esplorativa, una grande quantità nel liqui•do ir1 essi cor1tenuto; unicamente però n ei vers amenti purulenti (pio torace, i·dropio1pneumotorace), allo scopo di d_eterg·ere !a cavità o di modificare l'andamento del proc.e sso infettivo-infiammatorio, prima di d J,·er ricorrere allo sv uotamento chirurgico. Gosì si 1. ~a110 la 1soluzione jodo-jodu.r ata parti colarmente e la tintura di jodio diluita in aequa con jodur.:> di potassi o com é solvente (Dug·ue.t), da ini~ttarsi ·quando i malati n on abbiano più· f ehhre. Anche gli olii jodati (lipjodol-iodipina) p0~S(•n.o Yenire immessi nella pleura non ,solo a scopo radiodiagnostico ma anc]le terapeu.ticp. P er qu~nto rig:ual'da la via di introd1Uzione del farmaco (iniezip.ne e~dopleurica) essa è '3t1+:a già. seguita ·nella cura 1delle pleuriti· €$Sudati VQ per altre sostanze all 'infuori d.e11,jodo e derivati; ! i< o!'do qui· di. sfuggita le iniezioni dl violet.to d1 1

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. . .. . (1) MANQUAT. Traité élémentaire d e thérapeutique, J1LI vol., J. B. Bailliière, Paris, 1920. •

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1L POLICLINICO

[ANNO XXXIII, .F ASC. 16j

:netile sugger1te dal Lewis di New-York che J'errile (1) ha sperimentato, con diiscreto e·sito, nella Cli11ica Medica di ·Genova negli anni 1899-1900.

gradi, si ri&ssorbono rapiò·amente col migliorare ad es. della dit1res1. Bisogna perciò concludere che nej processi flogisti·ci delle siero.se il potere a.sS::lrbente viene diminuito od anche abolito come Non mi con.s ta che il solo jo·d uro .di potassio in succede nelle pleuriti antiiel1e con cotenne pleusoluzione acquosa, quale si .suole somministrare riche in·dividuabili semeiologicamente. 1per bocca, ma in altra con.centrazione, sia stato, P·er saggiare .dunque questo potere basta ricerin modo :sistematico, usato per questa via, non care nei secreti (di mlnuto in minuto per la satanto per agire sulla icau.sa e sulla natura -Oel pro<..:esso pleuriti <.:o, quanto per dare modo al far- liva, di rr1ezza ora in mezza ora peT la uri11a) l'JK introdotto nell?- pleura nella dose da 0.25 ad un maco stesso di estrinsecar.e direttamente in situ le grammo, in veicolo aioquoso, do1po essersi accerproprietà tera:peutich·e ohe, come dlcemmo, ne ta ti cor1 puntura asplorativa ·della reale ·esistenza hanno da tempo consiglia.to l'uso per via orale. di liquido. Per quanto i vari testi di teraa>ia non . accennino a Livierato venne preci·samente nella conclusione siffatto modo di s·ommini.strazio11e ctieg·li joduri alche, quantun•que nel perio·do ascendente e febib rile calini, ho ritenuto che tale mo·dalità ·d'impiego a della pleurite essudati ,.a, la corrente esosm·otica scopo terapeutico potasse con giovamento venire utilizzata. sia molto più intensa, esiste ancora un'altra cor, L'introduzione i1ella ~aYit~.. pleurica d'jo.duro di rente opposta, dalla cavità sierosa verso i linfatici, per cui l' wssorbimento può a·vvenire. In altri potassio, sia ptn·c con altro jntendi1nento, è tutcasi invece manca del tutto questa corrente: l'est'altro però che un fatto nuovo. Sin dal 1887 il prof. LiYierato (2) a v.eva p~aticat o un grande nu- sudato, malgra·do i r:iJpetuti svt1otamenti e le cure più attive, si riforma ed il suo riassorbimento è mero 1di iniezioni end91pleurich-e di j od uro di poestremamente lento. tassio e ·di sali di chinina, per saggiare la capaPer cui, come corollario pratico, il saggiare la cità assorbente della pleura. Data ·da una parte capacità assorbente della pleura l1a un certo vala rapidità (3 m' dopo l'ingestione) e la facilità lore nel senso cl1e, anche nelle pi.ccole raccolte licon cuj l 'JK, per qualsiasi via introdotto nell'orquide, laddove inopportuno parrebbe lo svuotaganismo, viene eliminato e messo in evidenza nei mento, un esito positivo o negativo della prova secreti (urin.e, saliva, mu1co nasale, muco delle vie respiratorie) e, dall'altra, la così diversa te11denza -coll'JK iPOtrebbe far dec1dere o meno all'intervento. Ciò per evitare ulteriori ·danni derivanti da al ria;ssorbimento d ei vari versamenti pleurici, è una parte ·d al permanere in situ per lungo tempo import.ante s.ag·giare a:>er ogni pleuritico la capadi una massa li-qui-da esercitante una dannosa cità assorbente della pleura nei rigual'di specialpressione sul parenchima polmonare, e dall'altra mente della terapia .da segufrsl. in ogni singolo dall'inutile insistere nelle cure mediche in forme cas.o. Non solo in .soggetti diversi ma anche du• ormai cronicizzate . rante il decorso dello stesso caso si può assistere Non mi è parso inutile di:tìfondermi su queste a modificazioni del potere assorbente della pleur1cerche ·d el prof. Livierato a:>er 1due ragioni ; prira, in ·quanto che, mentre durante il proce.sso inmo, .p erch·è i:a relazione ad esse venne fatto al fiammatorio, versamenti formatisi rapidamente inio maestro stesso ·di consigliarmi ad estendere restano stazionari per breve tempo e poi con dial campo tiella terapia l'uso d€ll'joduro di po.screta rapi·d ità vengono riassorbiti 1s enza cure o tassio; secondo, poichè sono .q ui 1sopra riassunte con cure .semplici, altre volte l'essu·dato, formato le eventualità in cui l'JK può essere, oltre che di gradatamente .nel ·P·e riodo inlfiammatorio, resta stautilità diagnostica e prognostica, anche di utilità zionario per moltissimo tempo senza che avvenga curativa. alcun riassorbimento nono stante il sussidio della A conferma di quanto è suesposto e delle mie terapia più attiva. 1)reced!enti affer1nazioni, riporto una breve casuiInvece i trasudati che in part.e obbediscono a stica in -cui I'joduro di pota;ssio viene considerato leggi diverse e che d:iJfferiscono chimicamente dasolo come agente terapeutico, indipendentemente gli e.ssuid ati, per .quanto e nella genesi e nella dalla sua pr oprietà di indicatore 1d ella capacità composizione sia ·d agli uni agli altri ,questio11 e di assorb€nte della pleura. In un'altra serie di ricerche c·h e terrà dietro a q'l1elle che sono oggetto tiella presente nota preli· (1) La Clinica Me dica d-el prof. E. MARAGLIANO (1881-1907), vol. I, S. E. L., Milano . minare, saranno invece ricercati comparativamen(2) LIVIERATO. suila capacità assorbente della te il 1potere assol'lbente della pleura e l'azione ripleura nei diversi stadi della pleurite essudativo. solvente ldell'JK, tenendo conto di tutti i .fattori Riforma m0dica, 1887 e La Cli!Ilica medica del prof. intrinseci ed estrinseci che possono modilfi-care il E. MARAGLIANO, 1881-1907, vol. I, s. E. L., Milano. 1

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[ANNO XXXIII, FASC. 16)

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SEZIONE .PRATICA ~la

ii .vètsàmento di sinistra non acçennava a 1dirni11uire per cui si ritQnne necessario rililnovare la toracentesi, m entre a destra il nuovo vers~ me11to ;for.matosi .a~sumeva rapidamente notevoli proporzioni. Visto lo scarso esito dell'autosieroterapia si ricorse al! 'iniezione ·di JK gr. 0,25, 11ella * 1pl eura d-estra. ** Fu ·f acile apprezzare da qt1esto lato una sensiI casi che potei s,eguire in tutto il loro decorso . })ile diminuzione 1del liquido mentre a sinistra il ·v ersamento restduo che, dopÒ lo svuotamento, non ~ trattare con l 'JK ir1 vario p eriodo di i11alattia, si era più modi,ficato, ten1deva ainch'ess-0 a riasfurono .complessivamente 111 numero di ci11que: ~orbirsi totalmente. In questo ·caso è interessante tre pleuriti e::,sudative m eta- e ·pai-a-pneun1011icl1e, il rapporto ed il divario fra i risultati ottenuti una pleurite essu dativa « a frigore » e d t1n i·dro- coll' autosieroterapia e coll'iniezione end opleurica -Oi Jl{ la cu i ,p i,ccola quantità ha icoaidiuvato al torace. processo 11orma.le 1di riassorbimento.

decorso di un versamento e delle caratteristiche fisico·chim:iiche; microscopi~he e batteriologiche del versamento stesso. 1

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primo ca so (gio,·ane id i ~8 anni) la sinto1natologia pleurica insorse i11 7° giorno di malattia (polmonite diplococcica del lobo inferiore di sini1stra), in ·co in.ci denza della cri.si. Tre giorni dopo, previa 1puntura esplorativa che dette esito a liJqui·do con Ri valta positiva, si instillarono nella ,p leura di sinistra 2 eme. di una soluzione di joduro ·di potassio al 12.5 % (0.25 id i JI{ in 2 <'mc. di aciqua distillata). La prima i11iezion : endo1)leu rica parve accelerare il i1aturale ptocesso cli guarigione; ben presto p erò si ebbe una .i1uova essudazione siero-fibrinosa con febbr e e peggioramento dello stato generale. Un'altra in ·tillazi one di JK nella stessa qua11tità. e proporzio11e rfece rapi1da1nente retrocedere il Yersamento. t degno d.i nota il fatto ch e si proce<lette alla sornmi11i strazio11e di diuretici solta11to <luramte l'evoluzione della prima fase del processo pleuritico. La diuretina prescritta \ren11e 1poi dj proposito sospesa n ella secon1d a faise, in cui, ieor ~olo JK si ebbe un ·più rapido e 1 definiti,10 esaurirsi ielel versamento. 1

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secondo caso (giovéllne di .18 anni) af'f etto dn. polmonite franca a.] lobo inferiore rdi .sinistra, la pleurite ebbe inizio cinque giorni do1p o la crisi, in piena aipiressia. Il liqui1do, presentante lln<1. Rjvalta poiSitiva, era poco copioso ·e po'CO moib ile. 111 11o giorno ·d i degenza (1·4o di malattia, 7° dalla crisi), si praticò l'in stillazione di JK al 1.2.5 °1a. Il versamento andò rapidamente ri1ducenido5i mentre la diuresi si manteneva normale. I benefizi della :i!Il.stillazione di JK, non integrata d::t so1nministrazio11e id i diureti ci , furono evidenti p oichè, per quanto il versamento .fosse co.s ì modico da non ·creare fenom eni spiaicevoli, l'JK può aver tuttavia contri1buito ad affrettare il riaissorbimento. 1

Il quarto soggetto (giovane di 16 anni) v.enne al nostro a1nbulatorj o 1p resentando una pleurite es. sudativa a destra con copioso versamento. L'uso <li diuretici n o11 inifluì sul ria>ssorbimento del li·qt1ido; una toracentesi cui si ri•corse dovette essere interrotta ;per il sopravvenire di una lipoti'1nia. Ci limitammo perciò a .pre&erivergli d·e l cloTuro di calcio. Dopo 1:5 giorni ritoflnò in condizioni assai migliorate ma sempre con liqui1do nella pleura. Si i11i ettò allora l'JK n ella solita concentrazione, rt. cercando l'eliminazione dell,jodio 1I1ella saliva di n1i11uto i11 m inuto per un'ora, senza risultato. Do1po a ltri 15 giorni il pazi·ente ritornò a •non senza cl1e si notassero più li1qui1d o nella pleura od alcun seg110 a:pprezzabile di postumi. Non mi cr-edo però autorizzat o a trarre da questo caso ·delle co11cl11sioni in m erito ai risultati del trattaroeuto jo1durato :poichiè era trascorso troppo tempo rta un esame all'altro ed il vel\Samento 1presentava già, .sin dal momento dell,iniezione, evidente tendenza al riassorbime11to s·p ontan eo.

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Il quinto .soggetto (uon1 0 •di 68 anni) presentav'l un Yersamento a sinjstra di natura meccanica, co11 Ri valta neg·ati\'a. Si trattava di u•n arterio. scleroti,co, miocarditico in iposistolia, portatore dj un ·Catarro bronchiale. L'uso di cardiotoni,ci, idi 1diuretici, le toracentesl ripetl1te n on i111peidivano il riprodursi a ssa1 rapido del trasudato. A 1distanza di tre gio~ni l'una dall'altra si praticarono dt1e i11stillazioni ·di JK. ·C on celerità ·1dav. vero sor·p.ren1dente il livello 1del liquido an,dò ab· bassandosi senza !Che si manifestasse ·di nuovo Ìa teTlJden za al riformarsi'. 1Il paziente fu dimessò per sua volontà dalla clinica in 1condizioni notevolrnente migliorate. .D opo 1qualche giorno .p erò egli ri comparve in ambulatorio in i stato di grave scompenso e con u n nuovo i'drotorace. :e questo l 'uni·co cruso di versamento non infiammatorio in cui sperimentai l'J.K. Si può pensare iche l'JK, unitamente al rjpristino . dell'eusistolia, abbia is timolato il ·p otere assorbente della pleura, .f avorendo. ed ac.celeran1do il riasso.r·b i.m ento del tras.utClato. 1

terzo ca.so (uomo di 64 anni) affetto 1da infezione influenzale e da polmonite !franca al lobo superiore di sinistra, i sintomi di una pleurite secoa, già evid·e ntl all'ingresso, andarono i11tensifican·dosi 1dal 2° giorno di malattia in poi , sinchè in t>0 giorno fu possibile mettere in e\'}1denza una pleurite essudativa alla base destra -co11fermata dalla ·p untura esplorativa che ·diede esito a liqui1do con Rivalta IPOSitiva. Il versamento era stazionario. !In 100 g·iorno ·di n1alattia anche alla base destra ebbe ·inizio .t1n processo pleuritiico. In 15° giorno, contèmporaneamente ad una più intensa .somministrazione di diuretici, si iniziò l'auto1sieroterapia. ~el

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Dalle considerazioni preliminari e dai 'c asi· élinici riassunti ba:lzano chiare le in·di,cazion'i . di · questo metodo ter8lpeuti co c·h e mi 1è · parso unfre· 1 alla semplicità l'ef1f,icacia. • • , • • •• Non crédo vi possano e'Ssete delle "coÌitrbiiidfcà- : ZÌOni 'pOiCfliè nessun i11·c onveniente n·otal 1 nei 1·c·asf I osservati. L'azione nociv~ 1dell'jodio su eventi.tal)'·; 1

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544

focolai · attivi di tuber-0olosi polmonare è ostaicolata nel suo manifèstarsi d~lla esigua qup.ntità di sostanza intro.d otta, . che, già di per se scarsissima, dato il ta~so ·della soluzione, viene ancora a trovar.si più o meno ma sempre estremamente diluita a seconda ·d ella maggi.ore o minore quantità di liquido effuso nella cavità pleurica. · In ogni modo, volen.do cautelar.si di fronte a spiacevoli c0mplicazioni polmonari, sarà bene accertarsi che la pleurite non accompagni o celi un processo attivo •di bacillosi, astenendosi eventualm~nte dall'intervento. •Non sono però restìo a ritenere che nelle forme id i pleurite co·s ì dette <~ a frigoI'e » che s0no, per una buona parte a.Imeno, espressione . di un netto ~rocesso specifico dalla sin~omatologia ·p olmonare ancora silenzio, sa, l'joduro po.ssa esisere ·di un certo giovamento. È necéssario che l'iniezione jodurata sia preceduta da una puntura esplorativa in mo1do che il ,rarrrtaco venga immesso sicuramente in seno ad u11a massa ltqui1da. La pleura, trovandosi diretta:mente a contatto .della soluzione di joduro, come 1Potrebbe capitare in con.d izioni i1ormali quando i foglietti · .sono umettati da una s·carsissima quantità di liqu~do sieroso, potrebbe reagire vi.olenterriente data la sua .sensibilità, così variabile anche .. da caiso a caso·, sensi1bilità che ipuò r endere pericolosa anche la semplice puntura esplorativa. Come agisce l'joduro di potassio · intro·d otto ii.ella pleura? B i1oto come i composti iodi·ci presentino nell'organismo delle metamorfosi complesse di cui le 1più importanti sono 1quelle che si producono sotto · l'influenza del pnotopLasma vivente 0 d'un acido o di diastasi qssi danti. L'joduro, a contatto dei tessuti a reazione aci·da, si decompone meitendo ir1 libertà 1dell'jodo che si fi ssa alle sostanze albu1ninoidi dando luogo a •d ei prodotti di sostituzione, a degli iodo-albuminati instabili cioè: che si sdoppiano a loro volta e si disintegra110, eliminando l'jod!o sotto forma di jo• • duiro di potassio. Probabilmente in ·co11tatto dei tessuti intiammati e deg'li essudati, che hanno un'alta concentrazione di H-io11ìl ques~a azione è più mani1festa. Analogamente a ,quanto succede per l'joduro di potassio ingerito, anche IPer quello. iniettato in una pleura nor.malmente permeabile, l' eliminazione tè estremamente rapi1da come se ~il farmaco non avesse fatto altro· che · attrav~rsare l'organis mo e subire tutt'al più una doppia decomposizione. C'è una parte però .di JK inadecomposto che si trattiene per molti giorni nell'economia ma che non agisce come l'jodio atti,ro derivante dalla decomposizione di qu·ell'j od uro così rapi·damente eliroi nato. Quest'jodo attivo modifica la nutrizione, le reazioni difensive e la distruzio-ne degli albuminoi•d i. 1

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[ANNO XXXIII, F ASC. 16)

IL POI.lCLINICO

Se anche in 1seno al Ii.guido contenuto nel cavo pleurico si J)rodu.cono qu~ste metamorfosi che c-ostituiscono l'azione ct:armaco..dinamica dell'joduro di potassio, c'è da ritenere che. ivi tale sostanza agi~ca come ~timolatrice del potere as.5orbente dell'endotelio della 1sierosa, reso torpido 1dalla gravità rdel !Processo infiammatorio o dalle cattive condizi.oni di nutrizione òei foglietti legate a profonde turbe vascolari, disintegran.do le neoformazioni connettivali, evitando o limitan~do la formazione di ad·e renze o di inspessimenti che. se n·on rappresentano costantemente un risultato anatomico della i)leurite, come Guyot (1) aveva ,5p.eriment1lmente ·dimostra.te, Ilt; costituiscono tuttavia un re&iiduo relativament~ frequente. F. non . credo ar·dito il ritenere che l'joduro agisca anche come antibaicterico non perchè influisca 1direttamente sui germi contenuti eventualmente itel liquido , ma perchè inibisce il loro s'riluppo per modi1icazioni apportate alla costituzione nsiico~chimic a de] terreno . Concludendo dun.que si può dire cl1e, in tutti i icasi di versamento pleurico in cui 1si ritenga necessario a ccelerarne il riassorbimento, può essere ~co nsigliabile l'iniezione endopleurica idi joduro dt :potassio. E si può allargare a questa terapia il concetto 1ehe Livierato espres.se comè conclnsione del suo Javoro sulla capacità assorbente della 1p leura. Non ·attendere .cioè, per iniziare ~a cura, che il ver. :samento si stabilizzi; ma ricorrervi preco cemente -per non rischiare dj veder reso inutile, in seguito :alla abolizione della capacità assorbente della p leura, anche questo sussidio terapeutico. I

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La Clinica Me·dica del pro·f .

MARAGLIANO,

vo-

lume I.

.. Prof. Oott. CIOACCHINO FUMAROLA

Docente e primo aiuto nella Ol:ini-0a delle m81lattie nervoee e me~tai1i della R . Università di Roma.

Diagno~tica

delle Malattie de' Sistema nervoso

Prefazione e due capitoli del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI

PARTE GENERALE : un volume in-8 di pa.g. VIII.JSZ, in carta di lueso, n itidamente eit.a.mpato. -0on 175 fjg'Ure qua.si tutte originali inte-rca.late nel testo . e 8 ~vole, fuori testo, a -colori. Prazzo L. 4 2. Per 1 nostri aibbonati sole L 3 6, 7 5. . . PARTE SPECIALE : 1) Sist ema n ervoso per1fer1co. u.n volmme di pa.g1ine 242, oon 67 figure intere.alate nel ~Bto. Prezzo L. 2 8. Per i noetri abbona.ti, eol• L. 25, 7 5. PARTE SPEOIALE: 2) Sistema nervoso centrale: MIDOLLO SPINALE. Un volume di pa,g. 238, -00n 66 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 3 3. Per i nostri .abbonati, sole L. 3 O, 2 5 in pe>rto fMinoo. :e i:n ooreo di stampa i 1 vol. III die1la PARTE SPECIA J,E ohe tratta IL CERVELLO. Iniviare Vaiglia Poetale all'Editore LUIGI POZZI - Via. Si&tina., 14 • ROMA.


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[ANNO

XXXI·II, FNSC. 16]

NOTE DI TECNICA. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA DELLA R . UNIV, DI ROMA.

diretto dal prof. V. Ascor.1.

Sulla conservazione del sangue per la dete1·minazione del glucosio con il metodo di Bang. Dott. C.

TOSCANO,

54-5

SEZIONE .r'RATICA

assistente volontario.

La scoperta dell'insulina, mettendo i11 prima linet'~ il rinnovato problema della cura del diabete, l1a prodotto u11 fervore di strudi sull'argon1ento. Superate le diffidenze, che 11el ca1r1mino delle nuove terrupie, anche se razionalissime, costantemente si oppongono, oggi si può dire cl1e la cura insulinica, condotta da mani esperte , prod·uce vantaggi grandissimi in tutti i diabetici, dai più leggeri ai più gravi. Non è dunque lontano il giorno in cui si potrà constatare che la cura insu]inica è pc11e trata e si è affermata come tera1pia di uso corrente, alla portata, se non di tutti i medici 13ratici, almeno di gran num er o di essi. Una delle difficoltà che si oppone a tale volga. rizzazione della cura è costituita dalla impossi' bilità di condurre una terapia insulinica senza l'ausilio della gli cemia. Una cura ins11Jinica non può esser iniziata e condotta avanti senza il con. trollo periodico d ella glicemia. E questa una condizione che quanti hanno llna qualche esperienza della in.sulina pongono co1ne base fondamentale della cura. La glicemia deve volta per volta guidare il medico per stabilire le dosi di in sulina e la dieta. ipiù adatta al diabete in esame. Ma i metodi per la determinazione del glucosio nel sangue non sono in gen~re alla portata del medico pratico. Anche i laboratori meglio attrezzati, se non di spongono di personale che abbja una iparticolare esperienza su tali m etodi, I1on possono dare garanzie sufficienti di esattezza. E questo un ostacolo n otevole, che impedisce il diffondersi della cura e r ende difficile il controllo d,elJa cura stessa, quando l 'inferm>0, lontano da centri di stl1dio, non possa tenersi in diretto oontinuo con tatto con Io ·speci alista. Deriva da ciò l'utiJità di un m etod o che renda possibile, a distanza di tempo e di luogo, la determinazione del glucosio su un campione di sangue. Già F. v·. San-Oer ir1 Tf},e Joil'r rla l of Biological Chern,istry, novernbre 1923, ricercan.çio un siste1na di conservazione del sangue rispetto a varie sostanze in esso conte nute, fra le quali il g·lucosio, concludeva per l'uso del fluoruro di sodio e ùel timolo associa ti. Volendo restare nel cam.po strettame11te pratico, credo opportuno di rilevare che un sistema ù1 conservazione del sangue deve essere riferito al metodo di dosaggio prescelto, nel senso. r.he le so, 1

stanze· qdoper~te per la conserv.azion.e ·non .devono influire sulle re.a~on,i -attravers9 ,_l~ ,quali il metod>o prescelto perviene al suo . risultato. O~orre dunque limttare· il ican1po di ricerca · e rif~rirsi acl uno di tali metodi . . Nelle mie ricerche, a differenza dell'A. citato che si servì -d el . ·metodo dr.i F'olir1 e ~-u, · m i sorio riferit.o al · n 11ovo • 1nicrometodo del Bang ·che, per consenso o'rmai t1r1anj me, è ritenuto il più preci~{) rfra i micrometodi. Metodo delicato senza dubbio e che richiede mani esperte, perch-è la sua· apparente semplicità non 1p orti ad errori grossolani . Metodo ' }t>-reciso • quanto lo 1p uò essere un micrometodo, ma· sufficiente sempre per i bisogni della clinica. Così li1nitato i.l campo, ho provato a: con·se·rva:--e ò~l sangue con fluoruro di sodio, adàizion:i.nd<> 10 eme. cil'ca di sangue rprelevato dallR vena con ctgr 5 cj~ca cli fl'Uoruro ,di .sodio. Il san~ue e!·a. sempre conservato in provetta non sterile e tuttele snccessive manipolazioni venivano eseguite .senza alcuna preoocupazione di asepsi . f: ·da notare però che, adoperando il metodo del Bang, per :1 sangu.e fluorurato ~ cc orre )una dealbl1Jninizza. zionP molto lunga, di 24 ore circa, senza di che, àopo la centrifugazione, il li-quido risulterebbe torbido ed i valori .sarebbero troppo alti. Rjporto qualche protocollo delle mie esperienzP.. Il 30 novenlbre 1925 sj prelevano dalla ve11a ~ cmr.. circa di sangue, raccogliendolo in proYetta non sterile, contenente ctgr. 3 circa di fluoruro di sodi{). Contemporaneam·ente si prelevano dal dito dello stesso infermo (diabete mellito) eme. 0.10 di sangue cl1e si versano in iemc. 6.5 di soluzione dealburni11izzante del Bang. 1La glicemia,, così determinata, di un valore di 2.64 %-0. A partire d<lJ giorno appresso; ogni 24 ore, 'fil prelevano dai san gue fluorurato omc. 0.1, e, .p revia dealbnminizzazi one di 24 O·r e, si determina il gl11cosio. Ecco i ,,alo!'i su ccessivamente ottenuti, avvertendo cl1e la glicemia del giorno 1 ·dicembre (dopo 24 ore) ir1 effetti è da constderare deter1ninata dopo 48 ore, contando le 24 oré di dealbuminizzazione. AI1aloga considerazione va !fatta. per le glicemie . dei gior11i succe~sivi. Ecco i ri·s tlfati: 1

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30-XI glicemia 2.64 %0r . 2.67 1-Xl'I 2-XI1 2.67 )) 3-XI1 2.71 » 4-XJ.I 2.71 . ' . • • 2.60 ll 5-XI I 6-XII 2.03 ))

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Dai dati su esposti risulta che dal 30 novembre al 5 dic.embre, per un perjodo cioè di. 5 giorni (che divent.a.n o 6 per il motivo già ·detto) la gliee1nia ha oscillato fra 2.60 e ~. 71, per abbassarsi il 6 dl· eemhre a 2.03; nei ~i-0-rµi successivi·· t ~a.lo!'i ~. s.i sono ancora- abbassa·ti·: nifitevo-Jmente. ·se " si tten 1


546

IL POLICLINICO

conto che la. differ-enza fra 2.60 e 2.71 (valori cstre•

mi) corri.sponde ad una differenza di irposo1fito . d~

' 100

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~

'

100

d1 omc., si rpuo affermare c.l1e tali va !ori,

e con maggior ragione i valori intermedi essen·d o ' compresi entro i limiti di errore del metodo, sono equivalenti. L '8 dicem,bre 1925 5i ;prelevano dalla vena , in . condizioni analoghe a quelle ·dPlla esperienza pre. cedente, 15 eme. cir.ca di sangue (diabete). La gliicem1a eseguita su 0.1 di sangue prelevato d1al dito .n ello stesso tempo dà un valorEl ·di 2.96 %o. Il ~angue fluorurato viene diviiSo in tre parti uguali e ~0ns~rvato in provette non sterili con la sempJice protezi<me di un truppo di ovatta. I valor~ ottenuti sui 3 camipioni ogni 24 ore, sono qui sot~o riportati. Campione 1 C .. mpione 2 Campione 3

9-XII 10-Xll 11-XII . . 12-XII 13-XII

..

2.92 2.96 3.03 2.35 1.14

2.92 2.92 3.03 3.03 2.28

2.89 2.92 3.03 3.03 1.75

fluoruro (pochi granellini) . Le 1prime gocci e d1 sangue, -data la forma a iondo coni'Co ·della fiala verranno subito in ·contatto con il fluoriuro. Ba~ sterà agitare t1n po' il sangue raccolto ·e c·h iudere la fiala alla lampwda o con ceralacca, perchè il carr1rpione sia pronto per l'invio al laboratorio. Tale metodo, .c·he ho controllato ripetutamente e di cui la praticità risalta a prima vista , ·cr~do . meriti di essere ·dif.fuso. Pro.seg·uen·do le 1r1ie ricerche, rivolte a cercare altei mezzi per la pratica risoluzione .del problema, ho voluto provare se la soluzione d~alb11mi­ nizza11te del Bang iper .sè sia capace di conservare il glucosio del sangue. La soluzione dealbuminizzante ,del Bang si pre1para .s~iogliendo al calore leggero gr. 1.5 di a:cetat0 di uran]o in 200 eme. circa di acqua distillata ed aggiungen1do subito ·dopo 650 eme. di soluzione sat11ra a fred·do ·di cloruro di potrus.<:;io, eme 0.75 di una soluzione di aci,do clori·drico al 25 % (oppure eme . 0.54 di aci·dc cloridric0 del commercio) e tanta acqua .distillata ftn 0 ad un litro • Il 4 dicen1bre 1925 ,5i ·preparano 5 provette da centrifuga i1on sterili contenenti ciascuna eme . 6.5 di soluzione ·d ealbuminizzante e crr1.c. 0.1 di &ang11e, prelevato ·dal dito (·diabete). L.e provette, tap.pate con ovatta non .sterile, vengono lasciate alla luce e tutte le mani1p olazioni sono eseguite senza alcuna cautela ·di a;sepsi. Ogni giorno si determina il glucosio ·SU uno dei -campioni. I risultati son9 qui sotto riportati . 1

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La conservazione è dunque perfetta ·in tutti e tre i .campioni fino al _giorno 11 dice·ml>rP (dopo 4 @.'icrni); poi si ma11tiene 1per un giorno ar12.ora, nei cam pioni 1 e 3 mentre il. n. 2 din;tostra una netta diminuzione, che si accentua snocessi vamente. ·auan·do inizia l~ diminuzione del glucosio, il sa!lgue, prima di colore rosso rutilante, a-pp·a re .scuro e meno vischioso, criterio anche questo che può, almeno .gro3solanamente, indiiq arci lo stato 1 di conserv~zione del ·cam'Pio11e. Da questi da.ti si può eencludere positi,rarnente c:;_irqa la possibilità di conservar~ un campione di sa.n~ue per un 1periodo di 4-6 gior11i, con l'aggiunta ~~ una piccola ·quantità. di, fluoruro di sodio, aldella .deterininazi one del .meno dal rpunto ·d i vista . glucosio. Il' fluoruro ·d i sodio non infl11enza i processi di riduzione e di ossi.dazione cl1e avve11gono . nel Bang e solo re.n de necessaria una deal• buminizzazione 1m olto prolungata. P.rati·crunente 4 giorni sono suf.ficienti per inviare il campione an·che in un laboratorio molto lonta-no e per eseguire l'esame. Però, ·dovendo 01g·ni volta ese· guire il 1)-relevamento dalla vena, gl'in· fermi be:O: 1di.f'fiéilmente si adatterebbero . • alla ripetizione fr equente dell'analisi. Per ov~.ria're a tale i11co11veniente no C'Ì'e. . d11to oprportuno a doperare, per la con· 1 •• •• • servazione del sangue, d-e lle fiale come '• • · 1 1. da annessa fig..u ra, a •eolio piutt~to lar .r . , • · go .ed . a fondo conic0. E facile, prele. ' 11 •• 11 1 .va:nd0 ..gooc~a ·a goecia il samgue ottenuto adah ·dito, Oi dall'oneoohio : per ipuntura., poter11e rac1coglicre ;1/2 omc . .:i!n :una: pic..celissima: quantità dt 1

[ANNO XXXIII, FASc. 16]

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4-XII glicemia 2.64 %o · 2.57 5-XII 2.67 6-XII 2.67 7-XII 2.64 8-XII ))

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111 una successiva esperienza, eseguita r.on modalità analoghe, si otteng·ono i valori seguenti:

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10-XI·I gli1cemia 3.03 %o 2.85 11-XJ:J 3.03 12-Xf.J 3.03 13-XJ.I ·3.03 14-XJll 3.07 15-XJll ))

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An·cbe con la ,soluzione dealbuminizzante adoperata cper il metodo di Ba11g è dunque possibile co11servare inalt~rati o quasi per 5-6 giorni i vaJori del ta-sso glicemico e ciò an,c he s~ la qtlan· tità di soluzione adoperata è minore di omc. 6.:,, come di1nost.l'ano le prove seguenti. , Il 10 ·di cembre 1925 si preparano 6 1pro\•ette da centrifuga, di cui u11a (il n. 1) contiene eme. 6.5 di soluzione dealbuminizzante più eme. 0.1 di ·sangue prelevato dal dito di un diabetico fortP.1nente insulinizzato, le altre (nt1merate da 2 a 6) 1

1


I ANNO XXXIII,

FASC.

16]

SEZIONE PRATICA

conte11go·n o un eme. di soluzione deaJ.bumi.nizzante, più 0.1 dello stesso is angue. Successivarnente, a ·distanza 1di 24 ore si determina il gluco·s io in ognPno dei ·cainlpioni. Alle provette ·d al 2 al 6, al 1nomento della dete!'lminazione, s~ aggiungono altri 5.5 eme. di solu?;ione ·dealbuminizzante~ si lascia rtposare ·un'ora circa, ipoi si procede con il modo ·solito. Ecco i risultati. Campione n. 1 il 10-Xll rlà .gli cernia = 0.89 %o . 2 )) 11-XII = 0.85 3 )) 12-XII = 0.85 4 )) 13-XII = 0.85 5 )) 14-XII = 0.85 6 )) 15-XII = 0.85 ))

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In una successiva esperienza, iniziata il 14 dicembre 1925 e analogarnente condotta, i valori ottenuti sono qui sotto indicati: Campione n. 1 il 14-XII 1d à glicemia = 2.14 %o 2 » 15-XII = 2.17. 3 16-XII = 2.21 4 17-XII = 2.17 18-XII 5 = 2.14 6 19-XII = 2.17 ))

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Ancl1e in questo ca:so ritengo che si pos<,;ano ntiliz~are le ifialette per l'invio del campione, adoperando delle fiale a collo tanto largo ·da p ern1 ettere il passaggio ad una sottile pipetta da 1/10 di ~mc. Da1 dito si preleva con la pipetta 1/10 ·di cn1c. di sangue che si lascia cadere in 1 eme. di soluzione dealbuminizzante già veI\sata nella fiala. La fiala, chitl·Sa alla lampada o con ceralacca, viene jnviata al laboratorio (più vicino. ·~uivi la soluzione ~ontenente il sangue viene vers.ata in una provetta da centrifuga ed addizionata con altri 5.5 eme. di soluzione dealbuminizzante, con i quali s i lava pri-ma ripett1tamente la fiala per asportare eventuali traccie idi coaguli :Che 1'ossero rimaste n f taccate al.le pareti . , Concludendo, ·è possibile conservare un campione di sangue, destinato alla determinazione del glucosio , ·s ia ad·dizionandolo con una piccola quantità di fluoruro dii sodio sia versandone eme. 0.1, esattamente pr~levati, in 1 -0mc. di soluzione dealbu1n1nizzante del Bang. Nei due -casi 1'11so di fiale a.ppo·sitamente costruite e :p oco dis.s imili da quelle in U·So per le ·comuni 1so.luzioni iniettabili, può tac111tare l'invio · del campione al la•b oratorio· prescelto. La conserv·a zione in fluoruro ha il vantaggio della maggiore prat-i-cità, in quanto elimina l''uso di pipette esattamente calibrate, per il preleva1nent-0 della quantità di sangue necessaria al1

l'~same.

Roma, 21 dicembre 19-25. ,

547

RIVISTE SINTETICHE. Osservazioni talasso-terapiche. Dott. 1M.

GIOSEFFI,

Parenzo

(li stria).

quando l~ proteinoterapia a;sipecifica ha a cquistato riconoscimento generale nelia medicina interna, una nuova via si è schiusa per comprendere meglio l'essenza dei fattori ~limatici sull'uorno sano, come sull'uomo ammalato. Se. Ja protei11oter~pia aspecifica e la ·b alneo- e cli111atoterapia presentano tra loro .notevoli ·d ifferenze esteriori, a tutte ·due iè comune l'azione stimo· latrice sull'organismo. Iniezioni di latte o di siero ' radiazioni solari e stimoli clima-fb- e talassoterapici, seppure diversi nella loro· qualità ed intensità, rimangono tuttavia identici p er il lcro effetto . di attivazione dei rPOteri di difesa biologica dell'organismo. Dnlle ricer0he di Kestner. Pexmoller e Plaut. poi ql1ale influenza il clima marino eserciti ~appiamo 1 sul metabolismo basal e, sulla curva ·dell'emoglobina still'aumento ·della 1nassa muscolare, sulla , cutireazione tubercolinica e sulle reazioni capillari della pelle nei bambini anemici e denutriti, .dopo il bagno, oppure quand-0 abbiano· so.g giornato anch e 1poche ore soltanto alla 51piaggia. Il. 1netabol·isrrio basai.e (oo,nsumo id i O a ·d1igiiuno e n el riposo) ·è au1nentato. L'aria del mare, l'azione del vento, i, raggi solari, ai quali alla s.piaggia si aggi ungo110 anche .quelli riflessi dalla superficie del mare, eser,c itano uno stimolo sulla pelle, su questo or.g ano paTticolarmente fotosensibile. Coll'aumento del ricambio ·è anche aumentato l'appt~tito; i :bambini intr.o·du cono ·c·o sì con la maggiore ·quantità ·di cibo non is olo un maggior n11mero di calorie, ma pure una maggiore quantità di sostanze oltre che proteiche anche vitaDa

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n1ini'~he.

L ·aum·t nto degli eritrociti e d.ell'emoglobirta, ri-

tenuto finora fattore terapeutico precip11an1entEl deì .clima cli montagna, spiegato con la rar.e.fazior1e dell'aria, si Tiscontra invece, come sappiamo, pure in altitudini minori ed anche al livello del mare (Biirl<er, Lacqueur). Il :fattore terapeutico essenziale, più che ·dalla rarefazione dell'::i.r1a , sembra essere costituito dalla ·i rradiazione solaré. Oggi sapjpiamo corne esista una relazione manifesta tra il contenuto di emoglobina nei lìambini al mare e la durata della irradiazio.:. . ne solare: Se nelle altitudini i raggi · solari at t1·ave'.r sano uno strato d'aria ·p iù sottile, 5ulla spiaggio 1part~ ·dei raggi solari è riflessa dallo specc.;l1io · ·del mare e maggiore risulta quin!!i il numero dei raggi attinici che colpiscono 1'or-


548

IL POLiçLìINICO •

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gan1smo. Nei 1)a1nbini denutriti e negl,i ,anemici l'.a un1ento dell'emoglo:Qina è rp.~ggiore f cbe nei sani. Con l'azione solai:e s'.i spiega anche l'anda1r.t nto della c·u rv(l annu.a dell'em0globina; questa. l Tf ·'" ent:i CiO·è una· rapida discesa ..:1~l nove1nbre ~ nel dicerr1bre, · che sono · i me:;! det1a i11i1tin1a .~ur~.ta de1 1 'insoJ azione .Con il .soggiorno al mare 'ab·b iam10 visto aumenrare la ci rr'>r:- f ererlz~z delle estremità e dirri·ln11,;Te q·u ella dell ' addom~; l'aumento è più intenso alle roscie (di 3 crn. in medj a) ed alle braccia i1t1111e.djatamente sotto l'~scella (di 0.60 cm.). Serr1'bra in genere che le braccia sieno le prime a se11tire .ie conseguenze .'di una nutrizione inst1ft1cie11te e le prim2 a.id 8.UJ;Uentare di circonferetiza tn b1 .!'J!ìa condizione. La diminuzione della circonferenza dell' addome è dqvu.ta ad un aurne'lru d el tonlQ della muscolatura addomina:le, la qual e tienr così meglio equilibrio ai gas dell'intestino. L'aumento degli arti in circonferenza è ·dovuto ad un aumento della massa muscolare. I bambini aumentano così in peso ed in grandezza. L'aumento in 1ung·hezza è mag.g iore dall'aprile all'agosto, cioè nei mesi di maggiore insolazione, e minore nei ;nesi invernali. La c11.tireazione tu bercolinica .diventa Ve'ft':'O la • ' ftne del soggiorno al mare 1più rapida, J)rova ev.iden~e ·di un miglioramento nello stato di difesa imn1unitaria deÌl'organismo infantile. Anche la reazione capil'lare della cute è più 1pt011ta. Bastan0 poche settimane ·d i is og,giorno al mare perchè hambini 1r1a~ri con la ·p elle bianca, quasi g·iallogn.ola, cM>cante, ari-da, toco elastic a asisu1nano un coiortto roseo, fr ~·o paffuto. Da queste osservazioni risulta un-raltro . fatto importante, eo1ne cioè non sia !Sempre la costituzione quella el1e rende anemici e gracili i ba.mbini, ma piuttost') l'ambiente in cui .essi vivono. ·B asta ca1n. . biaFe quell'ambiente per ottenere la trasformazione di ·b ambini pallidi e denutriti in bambini rosei e p er tonificare la loro muscolatura e migliorare la loro sanguificazione. E ·u n fatto questo già notato dall'Es-0herich: quando egli visitando l'ospizio marino di Grado aveva trovato i ·b ambini dell'ospizio 1palli-di, contrariamente agli al,tri abbronziti , che facevano vita 1sulla spiaggia, volle eru~rne la causa, e trovò che i bambini ·dell',ospizio passa.vano gran parte della giornata n el g·iardino loro riservato e solo un'ora al giorno nel bagno ·ap1p artato, ~ppartlen-ent:e all'ospizio. E la spiaggia invece quella che deve o.o stjtuire il luogo di soggiorno dei bambini. Noi usiamo far prendere i bagni di . ~o1e la mattina, quando più va~taggiosa è l'azione angioeccitante . dell'aria. Nei giorni di calma . si invi. . .tan0 i 1pazienti a inuoversi; meglio di tutto è non ~

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[ANNO

XXXIII, .FA&.

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.a bituarli a starsene sdraiati, ~a occ.u parli invece con ·dei ·g iu·ochi, con lo sport, coh laoori o con. . la ginnastica all'aperto, liberi da ogni inQ.um.e nto. : Più. proficui ci risultano i bagni di sole, se associati alle frizioni, alle abluzioni, alle doccie, ai b~gni. I migliori risultati terapeutici abbia1no raggiunto in quei pazienti, nei .quali con l 'el1oterapia erav·amo riusciti ad ottener.e oltre che la pigmentazione, anche quello stato di iperem·i a c:rionica ·della cute, cqe le conferisce una tinta quasi rosso bruna. ' I malati di tubercolosi polmonar~ fi.bro'5a, sclerosante o come ·diremo in linguaggio più moderno quelli cornpensati vale a dire i malati senza febbre, aibili al lavoro e senza dimi~uzione di peso si trovano bene sulle sipiaggie istriane, non così i sub-compensati cioè individui febbricitanti con tendenza al dimagrimento con facile esauri.b ilità, con sintomi neurasteni.c i (irrita·b ilità, en1otività con diminuzione della capacità lavorativa), e men che meno quelli s•comtpensati, con f ebbre el.evata, con completa inabilità di lavoro,. con tendenza all'emoftoe. Io osservo ·da lustri con una certa regolarità l'insorgenza ·di em·o ftoe '.Più o meno profusa, tutti gli- anni, negli stessi pazienti, durante il ,p eriodo autunnale, proprio quan·do vediamo iniziarsi le massime oscillazioni baro1netri-che., dopo la pressione· costante dei mesi estivi; anche nei malati con fotme cirrotiche non mancano sipesso in quell'epoca gli escreati emorragici. Evidente1nepte le brusche variazioni di pressione P- dello stato igrometrico riescono dannose al rD 3..Jat o di poìn·ton1, e particolarmente l' aurnento brusco dell'umi·d ità produce facilmente llna congestione di tutto l'apparato re51pjratorio che può determinare facilmente l'emottisi (Tou<'l1ard). ·:}uantunque taluni dei talasso-terapisti francesi (Lalesque in Arcachon) e tedeschi sulle spiag'gie .del N·o:rd (Niieolas Silt, Von No·derniy e Sug·ling Her1nig e Cobert.) sieno ifa\··orevoli alla cura marina dei tubercolosi, non meraviglierà se per le ragioni dianzi accennate riteniamo Ja costa Istriana non adatta alla cura dei tubercolosi gravi; (anche Pannwitz sconsiglia ~er Madeira, TenerifR e.d Aiaccio il soggiorno a~la spiaggia immediata e preferisce il clima di montagna ). Ottimi sono invece i Tisultati ottenuti nella cura della adenopatia tracheobronchi ale. Così pure si raggiungono i migliori risultati climatoterapici nei malati .con afj'ezioni del rino faringe (aJClenoid1e.i ), del laringe,, della trachea, e dei bronçhi, speçialmente durante i mesL caldo umidi dell'otÌobre e novembr.e ·e dell'aprile e del maggio . 1 •,

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[.t\N~O

XXXIII, FASC. 16 ]

Non ricordo di aver mai riscontrato dacchè eser1:i to a l 1na re un caso di· ozaena. Nelle pleurit i essudati11e noi assistia1no quasi r egolarmente all'assorbimento spontaneo ·dell' essudato con, e senza coadiuvanti calcici e iodi.ci e così p11re nelltl pleuriti .p urulente da diplococco, s1pecialm ente dell'età infa n tile. Nessiun caiso ·di perito. nite sierosa ho avuto il bisogno di affidare al chirurgo per la laparotom ia. In ;poche settimane di elioterapia l' essudato scom1Pare, specialmente n•:.i !)n111bini, tal\'r.>lta i.1t modo sorprend·ente. I co nva/ rJsccnti d '1 rifl~tenza oon le caratteristiche sci t3 subfebbrili lasciate dall'infezione ed ~ri ginate spesso da qualcl1e ingorgo delle glandole ilari recente, che, se talvolta è di natura specifica, m olto s1pesso non reagisce offatto alla tubercolina, acquistano dopo il soggiorn o di alcune settimane sulla spiaggia e dopo una cura di sole cat1tarrlente dosata, con lo sfebbram ento il Yigore e l'enforia di prima. Ruon i, tal ora ottitni risultati si possono ottenere nella cura ·dell' asma da fieno. e dell'asma Vro ntl1 lr1Je. In bambini con diatesi essud:aitiva, • soggetti ad accessi asmatici vediamo, dopo il soggiorno a1la spiaggia scom parir e gli accessi (Sz~goe p er .t\bbaziu, Hartog e Nicolas per il 111are rlel nord). Evidentemente l'aria pura del mare nlla spiaggia, come quella delle altit11'dini SUJperiori a 1200 metri, scevra di sostanze asmogeni, sia che derivino dall'aria, dalla pol,1 ere (Peni ci!1ium o Sa ccaromiceti), tie11e lontani gli stimoli, l:he sogliono provocare l'accesso. Neppure il soggiorno alla spiaggia, come n ean che 11 soggiorno nelie altitudini, n on gu arisce l 'asma, tuttn via esso permette di iniziarvi una cura a ntin ller gira, specjftra (quando si sia trovata la sostanza asmogena), o altrimenti quella aspecifica {pPptonica o tnh:·rcolinica) ed otten ere cosi la dec;;c;en c;ibilizzazione. ~Pi pertossicolosi iJ .soggiorno alla spi·ag.gia abbiamo visto esplicar e una notevole influ enza sul decl innre e sulla successiva scomparsa d ei vari sin1on1i (febbre, vomito, durata, intensità e frequ P1~za ·d egli accessi), svolgendo ino1tre fav oreYolr po tere i•reventivo ed n.r1che curativo, ,s ebbene in n1inor grado, per l e cornplicanze polmonari. Kt1ho rn ha attribuito al clima marino con la c;ua fortP insolazione t1na azione microbicida sul bacillo cli .B ordet e Gengou. I hngni ·d i mare proiungati per 2 'fino 3 ore ed interrotti dalla esposizione delle 1)arti malate al sole sono stati utilizzati particolarmente durante la guerra seconùo le ind icazioni di Bernhardt e Rol lier, Doscn1et, .s .c11nitzler, Deutschlanber, 1p er la c1lra dei f eriti e dei mutilati . .E noto ancl1e 1dalle r ecenti ricer ch e di Torraca come la pigmenta1

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SEZIONE PRATICA

z.i,one 1della c ute possa, a vere U·n 'azione fa,roreYole sùl processo di gu arigione delle f erite. I bagni di inare si .sono m ostrati in questi casi ntili p er quella ginnastica nel ba:gno tanto raccomandata da Leyden e GoJ.dscheider; n ei casi 1·on co11tratture ed irrigidim ento ·degli artj s1 ' ~ono 1nostrati utili i bagni di sa:bbia . Il clima della costa istriana non si presta in· vece affatto durante il periodo autt1nnale e primaver ile, qua11do le correnti sciroccali vi dominano, 1p er la cura dei m alati di reumatismo mJUscolare ed articolare croni co . Le tumef azior1i ed i ,dolori a umentano sotto l'azione .dell'umidità atmos.ferica. Sep.p ure Kruse e Beneche hanno avuto dei risultati favorevoli sulle spiaggie d el m are del nor·d, tuttavia gli inglesi, i quali hanno grand e esperien za in questo riguardo sconsi·g liano il clima 1narino caldo umiù·o p er la cu ra dei reumatismi. I malati di sciatica, di mono- e di polineuriti non si trovano bene su quest e spiaggie ch e 11ei mesi estivi; i1ei m esi u m idi della primavera e dell'aut unno, co1ne in quell1 invernali, a nche i dolori seguono 1e oscillazioni dell'umi,dità atmosferica. Una differ enza si può n otare solo •p er quelle ipJaghr, do,·e , a :qualcl1e centinaio di metri dalla costa, j singol i fattori climatici s ubiscono nn m11tn1n ento, per l 'interposizione di una catena n on int errotta di colline ·Ch e difende quella plaga dai venti. I n una serie cli dist1Lrbi della sensibilità e ·delJa 1notilità Zie11en e ·Glax hanno trovato utili gli imp accl1i con acqua saJata o di inare associati acl una t erapia fisicn. Sui nevrastenici eretistici, · i quali devono ·evitare gli stimo1i troppo forti , specjalmente sui malati di neurosi cardiaca, il clima caldo urnido della costa Istrian a esercita una azione sedativa. Conviene usare soltanto gran·de circospezion e con l' elioterapia. Il mare di luce sulle nostre spiél ggie è già p er se stesso uno stjmolo potente rper i n ervi e non tutti i pazienti lo sopportano; esp onendoli im.p rovvisamente a ·questi stimoli noi possiamo provocare in essi ipesan tezza del caipo, cefalea. cong estioni ·ed ai1cl1e obnubilamento· del sensorio ·e cor1fusi oni al capo . Invece bambi· nj n europatici, ind1eboliti da S'll rmenage scolare hanno avuto grande giovamento dalla cu ra eliomar1na. ·Gli emicranici si senton o bene e qua nd'anche n ei p eriodi di scirocco avvertono l'ini· zio di qualche attacco, ·quasi sempre si ottiene l'atte11uazion e fino alla scomparsa .degli accessi con la cura .del peptone. ~ltcunj n11alati di Parch i1isoni.s1no dopo ericef a lite, che ·h o avuto 1' occasio11.e di seguir e negJ i ultimi a nni, dopo un·a o due settiman e di. esa~ ' 1

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55ù

IL POLICLINICO

(ANNO XXXIII, F ASC. 16~

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cerbazione dell'agitazione, dei tremo.r i e dell'insonnja ·cominciaro t10 a riiser1tire ·g iovame11to dp,l so.g,g iorno al mare e finirono con l'es·s ere più quieti e col riacquistare, se insonni, i loro sonni tranquilli. G1i ipertiroidei larvati ed oligosintomatici, le clor osi ipertiroidee, gli ipertiroidei psudo-tubercolari, quelli con dimagramento d'origine ipertir-0idea ch·e 1si accornpagna .ad' astenia. degli arti e.a a depressio11e psic.hiica, insomma tutte ,1e forme di ipertiroidismo minimo costituzionale che incontriamo frequenti nella pratica, che a noi vengono dalle regioni suba~p.i ne o dalla ·p ianura Friulana, dal Goriziano, meno singole eccezio11i, migliorano do~o il cambia1nento di soggiorno; taluni di 1questi mal.ati appena al m.are si sentono in gTado di esplicare una attività; il torpore e la s\·o.gl iatezza cedono e con la migliore sanguificazione si ha anche un aumento di peso. Sui gastro ·, entero- ed epato-1;a::ienti, per i qual i sono contr oindicati i bagni di m are, il soggiorno alla spiaggia n on abbiamo visto esercitare in· flu enza Jdiversa Ida [quella provocata da altri climi. Se Albu ha notato che per essi il cli1r1a m arino è dannoso, la causa non a.ndrebbe ricercata tanto n el clima, quanto nella j1peralimentazione carnea in uso sulle s1piaggie nordiche, dove quell'autore ha r accolto le sue osser~ vazioni. Notevoli risultati si hanno n elle dispepsie nervose 1spec1almente nei ba1nbini. Gli ane11iici e gli aste1i·i ci d1qpo malattie infettive come i convalescenti dalla tifoi·de, dalla disse11teria, ·dagli esantemi acuti dell'infanzia, ·dall 'influ enza, 1$e11tono grande giova1nen to dal soig·giorno q.J ffita re, favorendo l 'arja marina e l'insolazion e, come già. acicennato, l'aumento d e·gli er itrociti e dell' ernogoglina. P er i cardio- e per gli angio pazienti, con insufficienza del n1uscolo cardiaco, sia funzionale che organica, il soggiorno sulla costa istriana si è dimostrato quanto mai gi:o·v.evole·. Mentre Clar voleva intr avvedere n elle correnti s·ciroccali e nel conseguente elevato g rado jgrometrico dell'atmosfera con la successiva limitazione della funzione vicariante della cu te un a influenza cardio debiljtante, Glax fin dal 1890, e più particolarm ente n el 1918, accentuava l'importanza terapeutica del soggiorno dei cardio-f!) azienti al mare e rilevava come i !Pazienti di Clar fossero in realtà ·del neuropazienti, rparticolarmente sensibili a11'1 scirocco. I cardjo-pazienti con lesionj orga. n iche si trovano invece ben e nel clima temperato nella nostra costa. Tripold osservò anzi com e l'aumento dell'umidità porta seco anche l'aumento della diuresi, specialmente in quei m a lati 1

che passan 0 repentiPamente dal clima ·di montagna al m are. Non risulta ben chiarita la parte cJ1e ha in questi .casi la 1pressione barica. Che vi sia l1na qu alche relazione, se anche n on di grande rilievo , tra funzione cardio-renale e pressione atmosferica non rpuò n egarsi. Glax · rif er i se e di .car·dio-pazi~nti presi da mal di m ontagna non appena passavano br usca1nente dalla costa ad u11'altitudine di mila m.~tri sopra il livello del m are; la sindrome scom.p ariva con il ritorno dei pazienti al mare; è per questo che i cardioipazienti d'oltre A]JPe erano inviati Q.ell'inverno numer0si alla n ostr a Rivier a. Pare l'alta pressione eserciti una azion e terapeutica sul miocardio intanto più chiara ed evi·dente st1f:ficie11te, azione ' quanto maggiore .è l'altitudine ·d onde l'ammalato vien e · al 1nare e quanto più brusco ne è il passaggio. Marcon-Metzner a Hendaye ha visto dei barr1bini con vizi compensati sopportare ottjmarnente ancl1e i bagni di mare. Noi contiamo dei cardio-fP'n.zienti tra i n ostri n uotatori e Yogatori. Particolarmente t1tili sì sono rivelati i bagni nelle sinàro·m i cardio intestinali associate al 1neteorisn10, dovute a d uno sta,to di simpatico-ipertonia che è la causa d ei disturbi a carico del cuore e d ei vasi, disturbi .che sono infi11e originati da llno spostam ento del diaframma in alto; 1

la tonificazione 1naggior e · delle pareti addomi-

nali, la r eg·olarizzazione ·dell'alvo dopo i bagni fa11110 sco1nparite con la causa (pseudo adiposità' anche l'effetto. .Dei vP.nti sappiamo -come g·eneralmente si ritenga che essi sono dannosi specialmente agli ateroscler otici. . P er il sog-giorno dii tali }>azienti sulle spiaggie istriane dovremo p.rendere in consi derazion e l 't11nidità eu i ' 'enti congiunti agli estremi d'u1nidità. La bora aum enta decisa1nente la pressione ·del sangue ed è per ciò dannosa a questa categoria di malati. Le correnti caldo-umide, lo scir ocico ed i ver1ti ·da m ezzogiorno, non 11anno in vece, per quanto forti sian 0, questa pro1pri età. E così che i c ardio-pazienti e gli angiosclerotici possono soggiornare sulle spiaggie istriane purchè n elle giornate di bora evitino il vento. Glax soleva consigliare ai suoi cardio· pazienti 11n soggiorno estivo al mare del Nord, • evitando la spiaggia immediata, e per l'inverno la riviera istrian a, allo SCOIPO ·di evitare a que-sti n1alati - fattore non ·privo ,d'im.p ortanza l 'azione deprimente, capsata dalla scarsa insolazione sulle spiaggie nordiche, poichè noi saJppiamo che il sole € l'amico dei cardiopatici sia per il benefico effetto del caldo sulla fun zione della p.elle e dei r eni, :s ia per gli effetti dinamici gener ali. della gran·d e luce solare (Mariani ). 1


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SEZIOl\TE PflATIC.\

P iù sensibile ancora d ei cardiopatie~ di fro11te ai venti freddi si sono mostrati gli ipertonici; invee.e 11ei semplici iJJCrt ensivi da surn1e11age la quiete ed il riposo alla spiaggia ed anche i bagni di mare si sono n1ostrati utili1ssin1i, ervide11ten1ent e in segl1ito al consecutivo rilasciamento dello spasmo Yasale, cl1e sappiamo su1bentrare nel bagn o rtopo un lieve aumento della pressione. Cocl1ez in .t.\lgeria, Lalesque a Arcachon e Langenhagc11 a ìVIe11ton e 11anno pure essi conf enr1ato .]'azione fa,·or e·vole dcl clima marino per gli arter iosclerotici. I 1uolati di 1ieurosi cardiaca risentono dal cli1na umido della rosta istriana un effetto sedativo, poich€ lo sc irocco esercita un'azione ipnalogn. FaYore,·oli riescono a questi malati i bagni di spiaggia durante i m esi caldi ; 11 bagno associato al i1uoto esercita un'azione favorevole s ull 'aritmia, con1e è stato rilevato anche dia Fiirbringer. Glaz metteva soltanto con Grab1ey in guardia da un'azione combinata dai bagni di 1nare con i bagni di sole. S e per i cardi.o-paz ier1ti p ortatori di lesioni organiche, purchè bene compensate, si è visto che sopportan o bene i bagni di mare, agli arterio. s.clerotjci non 1potre1nmo invece consigliarli specialn1ente qua11do il mare è m osso. · P er i n.efropa::.ienli è raccomandata l'aria calda secca <lell'estute sulla costa istriana da Tripold e cla Glax. Trip ol<l e Glax hanno· poi osservato che J1ei re11ali n1e11tre d 'inverno· do,·evano som rr1inistrate rontin namente d ei diuretici ad ..\bbazi u non n.vevar10 bisogno di farlo e li p oteva110 lasci::ire c.lurante i 1nesi calcl i e secchi de ll ' estate senza m ed icamenti. ì\eJ clima rnlclo uini rlo ad elevata urr1idità r elativa la c.l iurPsi è con si dP.revol1nente aumentata , è diminuita invece quando 1'11111idità è bassa. La tem~ernt 11rR ba<;sa invece fu aurnentare l'azione diuretica mentr e quella elevata la climinuisce. Il rninimo della eliminazione coi11cide col maJssirno ·della ternp er atura dell'aria e col minimo della umidità, il m assimo della eliminazion e invece col 1nassi1no dell'11rr1idità e col 1ninirno della ten1peratura d ell'aria.. A temperature medie e con una umidità relativa elevata prevale l'azione diuretica ch e è dovuta al grado elevato dell'urnidità. Da queste c' onstatazioni Tri.p old e Gla.."'{ deducevano l 'icnportanza dei fattori cli1natici della ·costa istri ana per l a cura delle D:ffezioni car.dio-ren a1i. Queste constatazioni trovano un appoggio nelle successive ricerch e .cli i\IIoog· il qual~ a te1nperatu re atto-r110 i 25 gra·di e con oscillazioni clell'nmicl~tà relativa. fra il 30 e 1~0 % ha trovato con1.e ar1che la perspirazion e insensibile attraverso la cute sia più gra11de ad llmidità r elativa 1più elevata che ad

umidità relativa più bassa; eg·Ji spiega questa eliminazione considerandol a non qu ale una semplice evapoTazione, ma bensì quale funzione fisiologi è: n.• dell' or.ganiismo a servizio d1ella termor egolazione. Gli uriceniici ed i gottosi si trovano b en e durante i mesi estivi al m ar e; troviamo da sconsigl i are loro solamente le cure solari per evitare quelle i11filtrazioni accompagnate ·da 1p rurito e da arrossa1r1en to, d a tumefazioni e talvolta da essu~ ùazione sulla fronte, sulle oreccl1ie, alle guancie ed alla nuca, che in 1nolti fndividui uricemici costit uiscono delle reazioni uratirbe a lla luce, tn n t~ più che sappiamo corr1e sott o l'nzione solare diminuisca l 'eliminazione della creatinina e d r ll' azoto totale (Liebesny). >:ci {JlitoStlrici Glax e Forl or notarono una migli ore tolleran za degli idrati di carbonio d opo il saggi orno alla spiaggia, c:; pecin lmente se asso<"iat o al nuoto od ar1clle alla Yoga, raccomandati d3 l Xoc,r.cte11, ottene11.c" o con essi an ch e u11a dimiu 11 zione della ipertonia costante dei diabetici i11iziali. >Jon è esèluso che l'insolazion e d ell'estat~ con la sin1patico-ip otunì a contribuisca ad u11a d1min uzi or1e del gl ucosio n el sangue dopo un transitorio au1nento. Sarebbe lo stimolo cl i1r1atoterapico an alogo a quello 1proteino terapico aspecifico col qual e r ecenternente Singber e H oegjer, con1e Grue11tl1al r lloefner, E. Sçllilling e H. Hippe, hanno ottenuto lln abbassa1nento del tasso del glucosio n el sangt1e dei din:bctici. QuestP con statazio11i sarebbero la miglior prova biologica atta a confermare l e nostre esperienze cliniche sul migliorame11to dei diabetici in segl1ito a l soggiorno al rnare. Noi dobbiamo soltanto evitare Ja elioter apia p er n on andare 1nco11tro a quegli eritemi a pi•cc·ole cl1iazze che costituiscono rlelle reazioni glucosiche alla luce. I malarici vanno soggetti sulla cost a istriana a frequenti recidive specialmente n elle giornate sciroccal i. Le r eci·dive malariche son o poi ancora tanto più frequ·enti, quanto p iù in tense e più rapide sono le oscilla zion i cl ella pressione atmosferica ; più frequenti, qua ndo la pressione è bassa, m e110 frequenti a gra d o barometrico elevato op1pure quando i l barometro si alza. Nelle micrli ori condizioni si trovano i · malarici quando la n pressione atmosferica è costante. Essendo che colla diminuzione dell a pressione atmosfer1ca e e.all'aumento dell'umidità proc_e dono pari passo ie correnti sciroccali, è da ritenersi che i malati, indeboliti dall'infezione maJarica pregressa, sieno divenuti dei ciclono1p at1 se non lo er ano an~ cor prima. Delle correnti cicloniche noi abbiamo oltre che sulle spiaggie dell'Inghilterra e della Xorvegia anche sulle coste _ettentrionali del lVIe1

1


IL POLICI.INICO

[ANNO

XXX III ,

FASC.

16]

,

diterran eo con alcu11e punte nel Golfo di ·Genova e sulla .. costa Istriana. ·G~ax aveva ·detto che queste coste dovreibbero essere perciò evitate dai malarici, ai quali dovremmo piuttosto consigli~. r e le altitudini. Noi sa1p1p iamo bene . co1ne i complessi ~lementi del clima di montagna favoriscono le recidive in seguito alla acutizzazione del processo di parter1oge11osi (Pontan o) e per la m aggiore attività ripr oduttiva delle gen erazio11i asessun.te, r eci·dive le quali possiamo efficacem ente combattere fino alla guarigion e radicale intervenendo pror1tan1ente con una 1cura intensa e ·debitamente pr olun·gata. Ma per chè non valorizzare invece, d1iremo noi, n ella cura radicale dei 1nalarici a11che quella . azione vaso1notoria eccit ante del clima marino che attiva le infezioni latenti? Brotzu u sò già con profitto il bagno di mare unito alla eliotP-rapia come fattore stimolante l'organismo a11emico del malari co. Sotto l 'opera dei fattori sole e mare in sie1ne con una cura di cl1ini110 l'org[Inismo torpido ·del malarico riprende vigore ed en ergia, la milza ecl il fegato si ridu.cono di volume, si risveglia l'a1ppetito, le funz ioni digestive migliorano. L'azione eccitante del sole e , del mare è probabilmente simile a quella radioeocita.n te sugge.rita 1dal P ais r1ella cura .del1a maJaria. Come il clima di montagnQ,, oppur e a ccanto al çlima di 1nontagna it n ostro mare offre sulle spiaggie salubri dei m ezzi economici e pro~ 1nettenti per la cura radi.cale della malaria. Tutta la Riviera del Carnar o per la disposizione del terr eno bruscamente degradante ·dal m onte verso il m are in m odo da no;i '. per1nettere la . forrnazione di r accolte idrich·e- e .quindi di focolai anofelici è esente da malaria, come anche la cost a nord OC·Ci·dentale dell'Istria. Non .p otremo n oi perciò lltilizzare la. Riviera del Car naro e le no stre spiagge salubri p·er una bonifica umana dei malarici? Notevo1issimi i ri.sultati ottenuti sulJa spiaggia nella cura del rachitismo già nei lattanti. Tutti i fattori extra-alim entari che so.no stati invoc·a ti a spiegazione della genesi del rachitismo trovano n ella vita sulla spiaggia la loro azione neutralizzante.: al posto della limitazione dei movimenti pi ena libertà ·n ell'attività rnuscolare e n ell' eser cizio delle parti scheletriche, al luogo del soggiorno negli ambienti con poca aria e poca luce immersione del corpo in un mare d i luce di cui Ja part e più rifrangitb ile dello spettro (raggi ultra violetti) sa1ppiamo avere una spiccata fu11zione calcio fis satri·ce nell'organismo; non è escluso ch e l 'aria ed il sole s.timoli110 poi anche la seer ezion e di organi end ocrini , del timo e dei surreni. Noi sappi amo com.e persino una dieta pov era di vitarnin e riesce meno dannosa agli orga-

nismì animali quando siano esposti all'irradiazi.011e (M1cCollun e Isl1i1da). In rpoche settima•ne di soggiorno alla spiaggia noi vediamo regredire nei lattanti ti1tte le m.anifestazioni di rachitismo sia' no ossee ch e nervose, così assistiamo alla scompu.rsa dei 1dolori epifisari e dei sintomo di Brudz· sinsky (flessione sirnmetrica degli .arti inferiori .11elle cos,cie e n elle ginocchia quando si faccia flettere il capo in avanti a tron·co rigido); bambini ·oh·e ad un anno non •camminano .e male si reggon? comtnciano a .fare i primi passi tlopo. l~ :prime esposizioni al sole; l"atonia m us·colare, il met.eorisrrr10, i sud1ori, anche le ernie ventraJi .Teg·redisc cin o .dopo breve temv-o; l'apatia, l'abasia, l' astasi·a , l'irrequi.etezza, la svogliatezza cessa.no, l 'i1P·eridrosi e l'insonni3. scompaiono; i lattanti ~i ad1dormeritano .nella culla aperta; anche jl torpore psichico .che ra.g giunge nelle forme accentuate talvolta veri .stati di catale·s si o di ~atatc.r nia ·Cede ad un risvsglio della attività psichica. Sènza ricorrere al sole artifi·ciale noi abibia1no J1eJla elioterapia marina sulla ' Stp iaggia il rniglior mPzzo (tella cura del rachitismo. .Solo per gii sp a:smofìli ·(con l aring,ospasinJO) il soggiorno ~ lla spiaggia ventilata ·è uno ·stimolo tTOIPPO eccitante: conviene mandare quésti piu~t0isto in campagna lon tano dal fronte del mare. · I lattanti, durante l'eSJtate, alla spiaggia, leggern1ente coperti si tonifica110 ed irrobustiscono. I ·Jattanti •che abbiano passato l'estate sulla s.piaggia .si mostrano refrattari alle noiose affezioni catarrali .dell'autunno e dell'inverno; nes_ suno de.i lattanti cl1e fa ccjano vita alla spiaggia ·si può ·dir e vada s1 o~getto a gastroenterite·, n·eppur e dt1rante il periodo dei calori e·stivi; i lattanti liberi dagli indu1nenti, esposti alla brezza 1narina possono, grazie alla loro p ersipiirazio11e inse11sibile ab·b astanza co.nsideTevole (0.22 g. ogni ora per decimetro 1quadrato di superficie outa11ea), .b en facilmente regolare il calorico ed essere sottratti all'azione di quella stasi del ca~ lore cl1e dopo le ricerche di Rie1tschl, Finkelstein, Rose11tej n, Liefmann e· Lindenma.n sap.p ian o ·d anneggiare assai più il latttante ·Ch1e non il cibo. BoSiSi e Kurz soJro ~a.lasso-terapisti c onvinti delle fl ogosi croniche dell'utero, delle tube, ·degli •Ovari, d1ei parametri, 1della p elveop.e ritonite, d ell'am en orrea , dei miomi, n el ·C limaterio e n·ella convalescenza dOIP-0 01perazioni gin ecologiche. I derm·atologi rac5comandano la ta1assoterapia nel prurito, nel Ltchen ftuber Planus ed acuminatus, nel prurigo (L.o w e Szeigoe), ·p oi nei tuberr.olLdi, negli eczemi 1suba.cuti e cronici, nell'acn e, 11e.Jla foruncolosi, n ella psoriasi, n ell'iperidrosi, n ell'jttiosi; in alcuni lattanti con eczemi, ribelli alle solite ·Cure, abbiamo veduto rapidi miis-U 1 • ramenti e la guarigion e dopo portati i ba1n•b jn\ 1

1


[ ..\NNO

XXXIII,

FASC.

16]

SEZIONE P RATICA

al mare; dopo quattro fino _c inque giorni ve• niva la calma, scomparivano il prurito, la secrezione irr itante, l'insonnia, la 1pelle si disseccava. Non è facile dire a quale !fattore ciò sia dovu to, forse entra in vigore l'azione della luce diffusa coll'aumento del ca1cio nel siero. Casti.glioni ha notato la mitezza del dec.0r so d1ella sifilide e delle m·anifestazioni secondarie co1r1e della 1paralisi :progressiva tra l'e quipaggio ed il personal e di bordo dei nostri transoceanici. An che l a rarità del lupus e .d ei 1car·ci nomi cutanei tra la nostra p o1)olazione agricola e marinara è forse ·dovuta alla maggiore resistenza delln. cute abbronzita dal sole. Gli oculisti 1«1ccomandano la spiaggia p er le cherattti parencl1imatose, le congiuntiviti ec zemato~e. le iriti e l e iridocoroiditi. 1 rnigliori r isultati terap0t1tici locali e costituzionali n oi otteniamo asso e ian d o le cure di so le, di aria con i bagni di more, bene dosa.ti, dapprima facendo tuffare i pi edi, poi ~1prt1zzando il corp o ed infine passa11 d o all'i1n1110r ione; i deboli prendono il bagno ogni due o tre giorni e per bte\'e tempo ; cruan·do sono indicate le temper a turé pi11 fllevate si .fanno lJrend·er e i bagni fra le 15 e l e 17, del r es to alle ore attorno il mezzodì. I bag 11i sulle i10.stre 5piaggie r occiose hanno tutt.RJ tra attrattiYa di quelli sulle spiaggie sabbiose. SulJe ~1 os tr e spia.g·gie la sal)bia si di stende come un tappet 0 là ·dove la i ado1p era, sotto lo specchio ·dell'acqua, e l'o crJ1io ,spazio d11rante il bagno sulle verdi jnsenature del nostro 1nare, anzichè sulla superficie abbngliante del1'.11n pia distesa di sabbia; e sulle spia.ggie isir iane tro\•iamo 1111 a1nbie11te uùutto l)er gli eser cizi fisici : non solo il nuoto, ma la scalata di roccie, i tuffi ed i salti mettono qui in moto tutti i !nuscoli del corp o in inodo n on soltanto util e 1na anche 1

·

dil~tteYole .

Rjassumendo, sulle n os1re spiaggi e noi possiàmo uis ar e la talasso-terapi a riel sen&o lato 1della parola, vale R. clire Ja cl imatot erapia, l'areo-, l'elioe la balneoterapia, insomma tutti quei fq,~tori od elementi che costitu isco110 l'ambiente marino. Valorizzia rno i fattori climato- e talassoterapici di queste spiaggi e. per lunga serje di anni mèta di corre.n ti metropolitane straniere, oggi e per sempr e s1pinggie d'Italja. BIBLIOGR...\FI..\: I. CO:\t T$SO. Renrl iconto per gli anni 1913-1922. Ospizio ~!arino , D11rhessu Elena D'1\osta. Tipogra-

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1·ei.ch-Baed er-iBuch », 1)ubblicato 1da Vienna, Urban e Sch\\1arzenberg-.

K. .D JEM .

ID. JJ ie J( liriatoll1 erripie des H euff ebers mit besoncierfr R eruclcsi eh ti 01tn g der oesterreichisch en R iviera . Conferenza tent1ta n ella riunione dei 1n ~Ll i ci cli Abbazia aJ 2.1 a p rile 1905 . (L a climatolera ]Jla d ella fe bbre da fieno con, speciale rifle sso alla R ii 1iera ) (e:r nu .triaca). Ze11tralblatt,

fur physiJ\ali.scl1e T11crn.pie, Dia tcttk, !{ra11l\:enpfl0~e lJll C UnfallkilknTlde, I , fase. 11. \ "ienna,

Urhn n e ScJ1\\'arze11berg.


55-~

[ANNO XXXIII, J'ASC. 16 J

IL POLICLINICO •

I. 1GLAx. Die An::eigen und Gegenanzeigen f ur den Gebrauch

von

Se ebaeaern

und

Seeluftkuren, Zeits·cll r. filr aerztliche. 1F ortbil1d ung, 1909, n. 18, Fi1scher, J ena (lnaicazioni e controindicazioni d ell a ba lneo- e climaterapia marina).

DIVAGAZIONI·. Mau1..ice Letnlle

e il recente suo volume '' Le ponmon '' (1).

ID. Schiffssanatorien- urid d er th erapeutische werl tdgllcher klein.er See fahrten (ne ll'Adriati co) . Zen tralbn a,t t fur Thalassotterapi.e, 1909, ,rol. I, fase. I . Abbazia; Ed. T omicie. (Navi-Sanat orio e il valore terapeutico delle piccol.e. crociere giorrialiere ) (nell'Adriatico) . ID. D ie Seebélder der oesterreichischen Adriakus te u1i d ihre Beàe1itung als H eilfaktor f ilr ·erkarikte R riegs t heilnehrner. Zeìtschr. fiir .B alneo-

logie, l{limatologie u. K11rort-Hygiene, VIII, Iahrg, n . 274. (I bagni di mare sulla costa Adriatica già austriaca - nella loro impor .. tariza terape'Utica per combattenti malati) . Io. JJ le Balneotherapie als H eilfaktor bei Krieg s. verlet::,ungen und erkran..Jcungen unter besondc·1er B er ilcksic li ti gung der d eutsch en und oesterreicnisch ungariscfleri J(urort e, Zeitschr. f.

pl1ysikalische un·d diaetetische Therapie, 1916, B1d. XX. Thieme, Lipsia. (La balneotèrapia come f al tor e terapeutico nei feriti e malat i ài guerra con speciale rifl esso ai luoghi di cura ted eschi ed austro-ungarici) (oggi nostri) . ID. Thalassotherapie bei J{riegsverwundeten und~ beschudigte1i. Zeitscl1r. f. p.h ysikalische und

diat etiscle Tl1erapie 1918, Br. XXIT. Thieme, Lip, sia. (L a talassoterapia nei feriti e mutilati di guc1 ra). ~Io .tt.

Die Seeluflbaeder und ihre W irkung aut den, ktin,dlichen Orga1iisnius . .Zeitschr. f. Bal· neol, ILlimatol. u- J(uro ~'tl l }'g·, 1908, n . IX. \ 'AN OOP.DT. PhySikal . Tll eraple innerer Krankheitiuia. Springer, Berl i110, 1920. PtJPINr. • U eber die A.1iu·e1iaung der H el iotherapie an d en, s ildLichen .l'\1 e.ereri. V·III 1c o~l:gresso idei bal-

n eologi au str iaci a lVIerano, 1.1 · ottobre, 1912. Zeitschr. f. Balneolologie, Klimatologie · u . Kiirot Hygien e, V. Jal1ry, n . 24. (L 'e lioterapia ne·i niarl meridionaliL '

I ntei:essante pubblicazione:

COMMENTO.

E un .colorito fiore, olezzante i1ello studio del l .etulle; fiore che s'illurnina ai .sorrisi àella scienza, orgogliosa de' suoi fecon·di cultori, come nota il Babonneix, m éd. ·d e l'l1ò1p. ·de la Charité, a Parigi. Nulla, del s uo ardore di patologo studioso, ha tolto la verte .v ieill esse all1onorando e onesto Maestro, della Facoltà Medica parigina; e ce n'è prova il lucido volume, illustrato da origina1i autocromie, e materiato di· personali osservazioni in eleganti pagine, edite ·da .i\. Maloine. Qua]che volta, se non sempre, è pur bello il ricordare, o, co111e 1disse Anatole France, i l est doux d e se soilvenir. Lo ,senton o quelli cl1e a Pari·gi, su Io scorcio del 1secolo ipa&sato, frequentarono l'istituto di Sant-Antoine, in una prima. vera c1i scien.za. segue1 . d10 le osservazioni a serie; perle ·di .c ollana, ri1poste n ei c;ecreti de la Science 1

so1Lriarite! .i\' tormenti e cime11ti del tirocinio, essi anda.1

' 'ano sostenuti da Lei, .che sorride graziosa con chi l'ama. I .a ·dea, o ben e•fi,ca fata (-com 'è ·d etta da Alfredo TrO'mbetti), sta volentieri all'ombra, mentre rischiara il ·cammino al viandante. !\1. Letulle vi procedette i11duttivarnente per afferrare la realtà, indagata nella ·s ua maggior in terezza possibile; com e ·da noi il Banti, Bri·g i·d i, A.rmar1ni , Salvioli, 1B onome, Foà, Golgi, ecc. Quello cl1e ·è ovvio per ·Chi sa, non l'è per oh1 11a an cora -da imparar e. Quando, perciò, s i sono :.corte le grosse e le fine alterazioni, c'·è 'POi an. cor a da in vestig.ar11e la genesi e natura; ascen~endo dal fatto evidente all'ignoto, per il s€ntiero difficile nella riceTca della sede e cau sa dei mali.· · Si avvistano così le interferenze ·delle cause morbose esogene del monid o esterno, dove ci si vive e ·Ci si ammala :p er nocive energie 'fisiche, cl1imicl1e, biologi·che (virulente, .i nfettive), e delle cause endogene relative al mondo jnteriore organ1co, alla personalità t1mana, alla sua morfologia, auxolog] a (Godi 11), antropolog]a e biotipologia. Il fenomeno postum0 ·è ,de.scritto dal Letulle tale q?lalé è, e l'indagin e prosegu-e secondo il pensiero morgagnano, fisioipatologi·co e morfologico; integrati nello studio d~lle sinergie isto-chimiche, cell1:Ilo-umorali , alterate e xisultanti nel dismorfismo. Trattasi ·dei ·due aspetti della materia o ?nassa, e della forma o energia; nei quali si rivela il fenom eno clella vita, nell' a mrpia concezione nionistica di Friedrich Kliml<e. 1

Prof. G.

PB~~ANDO

Direttore dell'Istituto 111 Medicina Legale della R. Unlverslla di Genova

Manuale di Medicina Legale IOMMARIO: Prefazione. -

Cap. I. Generalità - Cenni deon· tologici. - Cap. II. Cenni psico-fisiologici. - Cap. III. Del delinquente e <lel pazzo in generale. - Ca.p. IV . Cenni sulle principali psicopatie. - Cap. V. Natura del òelitto e classificaT.ione dei delinquenti. - Cap. VI. Della respon-. sabilità penale e della capa.cità civile. - Cap. VII. Questioni sul mat rimonio. - Cap. VIII. Sui rea.ti contro il buon costume. - Cap. IX. Question i sulle gravi<lanze e sul parto - Cap. X. Del procurato aborto. - Cap. X I. Trau ma· tologia. forense genera.le. - Cap. XII. Lesioni perso11ah e risarcimento di danni. - Cap. XIII. Lesioni e morte per a.j?enti termici eò elettri <'i e pP.r inunizione. - Cap. X rv . Asfissie meccaniche. -- Cap. XV. Dell'infanticidio e della vitalità. - Cap. Xv'!. Cenn i di tossicologia. forense. - Ca.p. XVII. •.ranatologia e necroscopia forense. - Cap. XVIII. MacchiP e trn rrie qospette. Un volume in-16°, di pag. XVI-916, con 273 figure origin nli tntercalate nel t esto, rllegato in tela, in commercio L. 4 6. P er i nostri ahbonati sole L. 4 3. 9 O franco di porto e · r accomandato. Invia re Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI • Via Sistina,

n, 14 • Ron..a..

(l ì LETL'LLE \I. L e JJOllnion. Un YOl. in-8° gr. di pag. x-721 con 120 tavole a colori. .!\.. Maloine et

f1ls, éditeurs. \P·arigi 1925.


[ ..\~NO XXXIII, FASC. 16 )

L':tzione lesiva, .p atogena si svolge negl'i.stochì miei fenomeni lo cali (.degenerativi, flogogeni, necrobiotici, ecc.) e generali (tossinemi•ci, pirogeni, di.semici, catabolici, asteni·ci , ecc.); insieme con la reazione difensiva, protettiva, organica de' suoi elPmenti fissi e mobili, e loro processi regolatori, riparatori (proliferanti , immunogeni, citasiici, orm onici, armosonici, linfo- ed emopoietici , ecc.). I .e ·d t1e .azioni mutu e, instabili e diverse p er qu~l!tà e i_Per quantità, fan capo e ,si° conifon•dono nel .dismorfismo m orboso; espressione vi''a, variante d'orga.ni-che energie, dipartitesi e deviate dal tipo delle oscillazioni normali della cosidetta Yita sa11a, o sanità, o salute. 1

DJ \'anti alla $alma

* * * di chi già fu uomo,

o donna - proprio come 'ruolsi n el dialogo 1sl1al<espeariano tra il principe di Danimal'ca e il becc•hin o - rivi\'(\ all'osservazione un tetro dramma id i soffe, re.nze subìte: dramma illuminato alla luce dell'i11clagine biologica intorno al do1 e, come, e perchè di esse. Combien est vivant cette science! quan,do lo spt. rito incisivo e indagatore ci si addentra, e il bisturi e il microtomo .squarciano i veli fitti, dove s'adombra e dirama l'essenza intima dell'insidia micidiale. I .a medicina rjschiarata par l'ouverture des corps ... étaints disvelava così i secr eti a Ombredanne, Fuchs, Meslay, :Sergent, F ér ouelle, Caiboch e, '\!attan-Larrier, Cholet, Ghika , Spalletta, Fontoyn ont, P er on, Peaudecer, Keim, Cottu, l\1onsconrt e altri rinfrancati al sorriso di Lei nel' l'jstituto di M. 1L etulle. Nella nova era Pasteuriana alla scienza riesce ~esso, con savia mano rapida, di s chiu·dere il corpo, ancJ1e a cl1i è vivo, e spiarne e sventare in tempo l'agguato mortale! Le splenectomi e, le appendicectomie, fatte per trmrpo, ne .sono la prova risolutiva. Il che dicasi pure dell'intervento sovr'un iprimitivo tfocolaio d . un h1a!='tom~, o eteroplasia maligna; e id i qualunque altro aggredibile, per il •qu ale l'intervenire sia la ·n ecessaria ratio, e n on tanto l' extrema! P Pr a'rere l'idea scientifiiea della lesione bi.sogna elle auesta sia esamin ata non n el solo fen omeno locale o topico, ma anche n ei raJ)porti r ea11 o spurii d'esso ·con le riman.enti varie alterazioni; rlelle q11ali .alcune primitive (protorpati.che)' altre second n.r ie (deuteroip atiche) . Lo studio (se non si è m onocoli) xigua:rtda e l'etiologia e la patogenes-i; i due elementi problematici ·dell e interferenze causali , e delle contingen ze, e complicanze nosologicihe . .L'etiolo·g ia s,pe. cjalmente a1doccl1ia le 1cau·se esogen e, del mondo esterno (fi si che, chtmiche,· biologiche); la pato. genesi s'adden tra di preferenza n ello studio ·delle cause endogene ; relative ·a quel rpiocolo mondo, 1

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SEZIONE PRATICA

o microcosmo, cl1e è l'organismo umano e la sua rpersona ne' su oi aspetti somati.co e p sichico, o fi sio1psichico. Il problema comples·SO e vario, è perciò ·difficiJe nella .r isoluzione, ·e .se dallo spirito indagatore non si riesce ·sempre a raggiun.. p:ere qi1ell'ideale •Cui aspirava Guido Banti ciù deve ess~re stimolo a per,severare, e procedere ver so la conquista della realtà bramata. Il problema com1plesso nell indagine si sdoppia verso i .aue ·f att or i, ima nelle risul tnnze e nello st11dio è unico iper lo spirito inquirente di chi osserva e git1di·ca. 1

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La gioYinezza dell'albero secolare ·della scien za si co11tinua jn su ccessi\ri 1g·ermogli e polloni; e le cog11izioni si .su·ccedono n el tempo, ,come f ronda in rurno rhe se ' n via, ed altra vien.e. L'universalità degli studii scorre tra op er e e giorni, alla sorgiYa fon te d egli 8Jff etti e m emorie, dottrine ..,, teorie, scoperte e ... delusion i tuttavia fluenti. Pensieri! s11scitati all'esame del vòlume L e Poumon; dove l '-~., con oggettiva •critica s'addentra nei problemi (1el1a fi sio-pat ologia del polmone 1e p leura; e si rivela buon esploratore dei processi morbosi degenerati'vi e tflo·gistici, :51pecie delle pachi. 1

plettri ti.

l\I. Letulle è lo ,studioso de la Science de s le 1

.sions, liée à l'Art du pra.ticien. Elle lui rend de servir.es incompa,rables, chaque f ois que celui-ci est amené à formuler le diagnostic. Méme en matière de thérapeutique, le médicin et le C'hirurgien ne peuvent pas ne pas tenir grand com}pt e des impedimenta, voire de dangers que tels ou tels dé sorare matéricls opposent à leur in tervention.

La nozione e l'idea ci s i rinvengono '.Perfette, in una si·n tesi ri·f lessa, ·dop o l'analisi. Così l ' A r ivede, nella giubilazione, la s ua scien za, la bellt._ d•ea, q11ale gli è stata r affl•g ur ata dal maitre de style, accennato da L. Ba bonneix. -~ P arigi, a Sant-Antoine, si ricercò la v.ita a1.tro.,rerso la -m orte, e l'esoterica favella con.c1sa dell'jsto·p a.tologia vi eoheggiò chiara, esatta. signifi·cante. La .maicabra scena delle spo·g lie mortali , tra fiori .di memorie, iSi irraidiò al .riflesso delle pupille di Lei, veduta dal poeta 1

surgi.r de la nuit sombre au jour éblouissant.

Alla vecchiezza f iorita ·dell'on esto scien ziato p·u:ro, l 'a1lgurio de1J a fiorente longevità u ltra morgag11ana. Egli, .con la intensa 1coltura ·delle intelligenzb, educa 1pnr m o·destamente le anime giovan ili dei go li ardi. Non gli .p otrà mancar mai la gratitudine loro; p·re.mio raro, preziosa m ercede, ·d egna di quel1'aiuto cl1e basta per a,'Pprof ondire, e per seguire i1 ·solco ·dell'alta .s ci enza. Genova, 31 marzo 1926. Prof.. LUIGI CARLO MASSINI .


556

IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA. L'asma costituzionale. (R. SCH:l\1IDT. M edizinische Klinik, 1926, n. 1-2) .

L' A. ritiene ne cessario idi mt1taI'e l'antica +denominazione di asma bron«fuiale che non ha nessu1n sjgnificato in quella più 'Propria ed wclatta di asma ,costituzionale, con cui si rifiuta l'origine puramente nervosa della malattia e si afferma l'importanza 1del fattore endocrino o 1del + comiplesso endocrino-vasomotorio-n·eurogeno. 1

Basi costituzionali dell'asma.

.t\.n,c he quei numerosi studiosi che 1consi·derano l'asma come un {·.aso speciale idi fenomeni di ipersensibilità anafilattj ca non 'Possono fare a ineno di ammettere C'he sia ne·cessaria una base costi tt1zionale. Dei moltissimi ·indi,ri.dui che sono esposti alle cause esogene che possono provo.care l 'asma, soltanto rel1-1tiva1n·er1te pochi sono affetti 1da questa malattia, la quale esige pertanto una base oostit11zionale .st1 cui impiantd.rsi. 1Importante anzitutto è il tratto resipiratorio; così il · torace -è spesso assai piatto oppure a forma alata, più o meno cifoscoliotico. È molto raro che le condizioni rdel naso e dell::i. fari11ge siano de' tutto normali e non è infrequente il reperto d~ poli.pi. vegetazio,n i, ecc., ch·e impediscono la re5ipirazione a bocca chiusa; sono frequenti anche le tonsille ipertrofiche. Una 1delle caratteristiche cost.itt1zionali è ,,eosinofilia del sangue, più frequente che non qu,ella dello s·p nto. Per quanto rigual'da l'apparato circolatorio è da mettersi in ' rilievo il p) oc,olo ·Cuore a ·goc·cia, con aorta stretta e ipotensione. Nel volurne 1del corpo si trovano 1 due estremi dell 'obesità e ·della magrezza; nell'anamnesi sono da notare gli antecedenti scrofolosi e rachitici. Dal punto di vista funzi o111ale l'asmati-co va co11. siderato com e in preda a;d eretismo mol~e1plice . Nel cam'.Po ·della psi,cJhe esso è caratterizzato da una grande eccitabilità, da labilità di umore, da fa cile esauribilità. E spesso affetto da gastropatie neurogene che accompagnano o si alternano con gli accessi: dolori gastr1ci mattutini, sen·so • .~; pressione e bru·ciori allo stoma;co, tosse ga·&trica, dolori con vomiti, piloros.pasroi. Vi seno anche duodeno- ed enteropati-e: enterite membran osa , diarrea premestruali che danno talvolta de. gli svenimenti, flatulenza, rfeci sottili, che fanno 'Pensare a sten osi. La tendenza spastica si rivela anche nelle vie biliari con emissione di feci acolicl1e •dopo gli a ccessi. L'iperirritabilità nel s1, sterna circolatorio si manifesta ·con stati di ort.L 1

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[ANNO

XXXIII , FASC. 16 ...

. c~ria generalizzati, di edemi ancl1e circoscritti alle palpebre; o:d a tipo ang·ionet1rotico, con .polso paradosso'. angina pectoris funzi onale, tachicardia 1p arossistica. Interessanti sono anche i fenomeni cutanei; oltre all'orti,c aria, sono ·da notare gli eczemi, la facilità ai sudori, .specialmente nottur-. ni che fanno sos'Pettare la tubercolosi; anche l centri termoregolatori sono s·ensibilizzati ciò che che s~ manifesta con forti reazioni a deboli eccitamenti piretogeni. \

~egli

ultimi an11i .sl è accentuata la tendenza ad in,q uadrare· l'asma costituzionale nei limiti del proble111a ana!ìJattico e ad incolpare della crisi d'asma un determinato fattore anafilattogeno, come, .p. e., la forfora di cavallo. L' ..t\., pure ammettendo la possibilità che in qualcih e caso· si tratti realmente dt questo, è contrario a,d una ·g eneralizzazione in tal senso. L'uomo non è la cavia e non è al pari di questa molto disposto ai fenomeni aJ1afilatt ici; lo dirnostra a11che il !fatto e.be, non-0stante molte iniezioni di siero e di jproteine eterogenee, l'ana,filattizzazivone è piuttosto rara. Anche il valore delle intracutireazioni non deve essere esagerato; la pelle ha ancl1'essa le sue idiosincrasie che non sono necessarian1ente anafilattiche ma possono esser-e un particolare modo di reagire, il rq uale .p oi non è nemmeno elettivo, ma è orie11tato pi11ttosto verso t1n'allergia idi grup'PO. • Trattasi in complesso di uno stato di irritabilità . e di se11sibilizzazi one, non già spe·cifico, ma ge. neralizzato e d i 1processi non specifici possono abbassare la soglia dell'eccitabilità in rapporto a tutto l'organismo o soltanto localmente sulla mucosa del tratto res'Piratorio. Come rprocessi di sen sibilizzazione .ge,nerale sono da consider are quelli infettivi cronici (tubercolosi, ·sifilide, malaria), l'alcoolismo, il nicotinismo, gli eccessi sessuali. Come processi idi sensjbilizzazione locale agiscono quelli infettivi 1con aftfinità per le vie respiratorie superiori; inon è raro sentjre che punto di partenza dell'asma € stata una influenza, O!Ppure idei raffreddori crop.ici, o dei fattori irritanti. Questi elementi non possono però agire senza la .disposizione endo·crina-,·asomotoria-neurogena. Questa, pitt che jn una ipertireosi ammessa da taluno, deYe .consistere in una particolar-e condizjone del tono di origine cromafìfine. In generale si può ritenere che con la costituzione asmatj ca. ,,i è la te11der1za ad1 un'ipotensione arteriosa ; è anr,h(' di n e:tevole signi-ft cato il fatto che, con lo stabilirsi del cljmaterio, l'asma tende a scornpaTire. Esso poi è freql1ente111ente accompagnato da altri disturbi del ricambio. non mai dal di abete gio·v anile, aste11ico, ma inYece dalla diatesi uratica, con sedimenti di aciido urico, dolori renrr1a1

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f .\:>\~O XXXIII,

FASC. 16J

SEZIO~E

toidi, se11zn. de0ise lesioni articolari. Frequente è ancl1 e la co111binazio11e con 1a colelitiasi ed a ·disturJ)i nutriti,·i g·eneraJi (obesità, magrezza). Spesso si riscontl'a110 tare patologi·c.11e 11egli ascendenti e ·n ella parentela: ·gotta, pazzia, carcinon1a. ,.i sono poi malattie cl1e tendono ad accompag11are l 'asma ed altre cl1e invece si mostrano raramente ~on esso . .i\bbastanza rara è la tu. bercolosi, al1neno sotto i 40 an11i; comun.q ue, è più probabile che si stabilisca l'asma sopra una tubercolo~j. anzichè il contrario; nei casi 1di associazione clelle 1due malattie, è da rilevarsi la spiccata eosinofilia. i\1alattie eh.e si associano all'asma sono: La colelitiasi, l'acloridria costituzionale, le crisi emolitict1e, la cirrosi di Haiìot , le aortalgie. il raffreddore ·cla fieno . Rare sembro.no invece l'ulcera frastrica, il morbo .cli Flaiani-Basedo\v, il carci1101na. , .i sono poi eqt1i \'alenti asrr1atici, fra cui .sono da menzio11are i1articolarmente i poljpi nasali, l'eosin ofilia sanguigna e l'orticaria. F enomeni parapnoic i.

P ossono essere di due orclj ni a seconda che si u1anifestann 11ei1a inspirazi on E1 o nt.lla espirazione . ...\.ppartengono a11a .p rima ·categoria: 1) 1a rna. luitia dei sos1Jiri ; trattasi t1.lora <:l i uri bambino il qual e, e,·identemente in conseguenza di una << farn e d ·aria n fa ogni tanto {lei profondi sospiri, senz~, t?he si n oti 11 el r esto nulla di an ormale. Non è infreque11te c he, ·d opo qualcl1 e an110, si sviluppi jl tipico accesso d 'asma, di cui i sospiri non costituiscono cl1e lo stato 1p rodromi•co. In tal ·caso, si è in presenza di uno stato suba matico, con leggero nron cospasmo e lieve tumefazione del.la mu. cosa bronchiale; il malato ha come la sensazione di n on poter resrpirare a rfondo; al tre volte -è inv ece il centro respiratorjo che è ipo eccitabile; il rnalato si dirn enti ca di r espirare ed ogni tanto vi rime<lia con un sospiro; oppure una grossa bolla cl"'~ria n ello stom aco corn1 prime il diaframma e dà • u11 senso di oppressione al cuore; 2) la malattia dello sbacliglio cl1e spesso si combina alla prima; 3) il sin gl1iozzo cl1e è talora l'uni·co sintomo del1' asma latente. I fenom eni parapnoi•ci cl1e si manifestar10 nell 'espirazione sono: 1) la pseudopertosse : accessi d1 tosse secca, ·spiccatamente notturna che si manifestano in età infantile e .sono sostituiti 1più tardi ·da accessi di asma; talvolta sono influenzati fa,·oreYolmente dall'atropina; 2) la malattia degli starnuti; l'asmatioo non is tarnuta mai una volta sola, ma in serie, a salve; gli starnuti, la tumef azion.e improvvisa id ella muco.sa nasale, il raffred.dore ffu.dmineo sono altl'ettanti ,€quivalent1 • asmatici, che si accompagnano spesso a idrorrea e sorto fa ,-orevolmente influ.e nzati ·dall'adrenalina.

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PRATICA

;);)I

Interessanti son o ·due casi dell'_<\., in cui, subito do1)0 aver beYuto un biccl1iere di birra scura, i pazienti aveYano un' 1drorrea nasaile acutissima c o11 accessi starnutatori. Come asma rudimentale possono interpetrarsi anche quei · ·casi in cui si hanno ·d ei sibili es'.Piratori retro·sternali, specialmente nell'an,clare a letto, senza f ebbre ed even, tualmente accompa·g nati ·da improvviso « cl1iuders i » del n a.so, senza dispnea. La diagnosi è basata sulla fugacità •dei sibili e sul loro rpronto scomparire dopo una iniezione di adrenailjna.

Decorso della . malattia.

In pal'eccl1i casi l'a.c cesso d'aisma appare come un fulmine a ciel sereno, il cl1e non toglie cl1e esso fosse :preceduto da segni .della ·diatesi asmatica ·n on riconosciuti, ·quali, IP· es., dei catarri pri1naverili od aut11nnali. Sul ;p rincipio gli a'ccessi sono separati d::t intervalli idi benessere cll1e si \'anno poi facendo sempre più brevi, mentre spesso aumenta ·la durata di ogni singolo acces.so. Qualche ,,olta gli a·ccessi cessa·n o dcl tutto, magari dopo una salita in montagna, oppt1re si 11anno !Periodi di lunga latenza. \ 'i sono poi gli stadi tardivi di vero « stato a smatico » complicati cla enfisema ·e debolezza 1del ventric olo destro. L'accesso tipi·co O;f fre poche difficoltà 1diagnostiche; per lo più notturin o o mattutino (qualcl1e ·volta spiccatamente diurno) ·è tSpesso preannunziato da sbadigli o flatulenza, da forte stimolo aJJa tosse; il rnalato ~ta a sedere sul letto, cianoti co , in preda a profuso su1clore , con sibili ic he si odono da lontano, -con es1pirazione lunga, an5ante, quaJ cl1e volta il paziente avYerte brivi1di o sen so di calor e (fenomeni vasomotori). All' ascoltazione si sente l'inspirazione leggera ed un'es·p irazion e prolungata, co11 sibili e no~ raram ente dei ra11toli a pi ccole ·b olle inspiratori che possono mentire una forma tubercolare; l 'ini.ezio11e di adrenalina fa scomparire i rantoli aismati·Ci e può cosi chiarire la ·diagnosi. Nulla ·di caratteristico .si tro''a nello sputo ; 1può essere imrportante una e'rentuale eosinofilia che ',Però spesso man·ca ·del tutto. Per quanto riguarda la, dia,gnosi dtff erenziale, si t enga presente che nella aortalgia s i può avere la stessa sensazione di pressione retrosternale, la quale però nell'asmatico 1n on rè mai veramente dolorosa ed è poco in flu enz.ata .dai rapidi movimenti. Gli sta di iniziali 1possono essere confusi con la pertosse ed eventualmente .con la tubercolosi, tanto più ch·e, ainche negli asmatici si ha una grande .sen sibilià .al'la tubercolina; la tuber.colosi ·deve essere presa in seria •c onsi•derazione • • ne.i pazienti oltre la 1ql1 arantina nei quali essa talora complica l 'asma. Quando si abbia una pressione arteriosa elevata, .si considererà ancl1e l'aI

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IL POLICLINICO

( ..\NNO

XXX.Il!,

,F'ASC.

16 J

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s111a cardiaco in cui, oltre alle caratteri,s tiche dro-

' lo sputo rossastro, si 11anno i segni dell'insufficienza cardiaca ed il reperto dell'eiderna polmonare. La d1sp11ea i1ella sten osi tracl1eale (da gomme e simili) è ·caratterizzata daùlo str1 dore insipiratorio. Nelle ·dispnee i·s teriche, da encefalite, da pneumonite, m a;nca il reperto as.c oltatorio del1' asma e si J1 a t1n a d1isp·n ea soprat tutto . inspiratorj a. 1

T erapia .

I

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Deve essere indirizzata, 1da un la to ad evitare le cause n ocive, dall'altro a prestare il vero soccorso terapeutico. 1) F attori climatici e meteorologici. Sono particolarmente nocivi la iprimavera, l'autunno, l e n eb bie, l'um i dità; ciò non toglie che anche l'aria . ecca porti n ocumento. I cambiamenti di tempo , l 'aria. 1d ella sera bastano per provocare degli acCC'SSi. l ,a p.olver·e forma un capitolo a sè; n ociva è qu ella dei cereali , del cemento ed in genere l'aria carica ·d i polvere 'Per cui la scelta della .cam era ·d a letto ·deve essere oggetto id i cure speciali. 2) Azione del jredao . T alvolta il fr e·d·do intens.o favor1.sce gli accessi e così pure l 'in1gestion e di • 11na bibita fredda. 3) Sostanze odorose . Qualche volta l'a·ccesso può aversi per determinati odori, ma sembra che questi n on abbiano parte importante. Alcuni 11ann o accessi per 1'0 dore, di tuberose, altri per quello di ca trame o di gas illuminante. 4) I n flu enze del naso. La presenza di polipi o la tumefazio11 e della n1ucosa n asale può provocare l'accesso e così pure la secchezza della mucosa . Non se lnbra però ohe s.i .siano ottenuti deftniti vi successi con operazioni n asali. 5) I nfl11.,en,ze di organi extrapolmonari. Gli accessi 'Pl'emestru ali ricon·oscono la stessa condi· zione che pro,roca pure i sudori o le ·diarree premestruali. Agiscono nel 1s·enso di favorire gli a·ccessi i disturbi psichici, le catti,re .con1dizioni della digestione, l'affaticamento , i tossici (alcool, nicotina, caffè). La terapia .diretta può essere: a ) Climatica. Vi sono, di fatto ·dei climi fa,rorevoli, fra i 1quali l'A. menziona Zara, Cortina, la Ri vier a ; n on bisogna però ·cr eder e ch e tutti gli asmatici s i tro'vino be n e n ei luoghi ·dove altri 11an110 pure migliorato. b) F isica. Il cal1do ·h a inidub'biamente un 'influenza favorevoUe e sono constglia·b ili ,i bagni caldi , di l uce, di sole, ecc.; co·si pure le pratiche idr\atjche calde, avendo però sem'Pre Ja precau zion e di non far sudare troppo il malato. c) Proteinoterapia . .i\ippartiene a qu esta la terélipia desensibilizzante e quella piretogena locaJe; huoni risultatj $i citano in seguito alle iniezioni di latte. 1

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d ) F armacoterapia. L ':\. Yanta lil trattamento con Io iodio e con i bromuri. Le diYerse pol,·eri antiasmaticb.e del con1rrtercio possono essere sostitt1ite dalla sempùice carta nitrata . ..t\giscono ben e ancl1e alcuni r imedi antineuralgici, specialmente la miscela di antipirina e caffein a e quella rti aspirina-pirami1clone che calm a il dolore retrosternale ; l 'as'Pirina p oi r enderebbe fù.uiido il muco. Le iniezioni di morfina, secondo l'A. , agiscono talora m eglio .c·h e qu elle di 8Jdre11alina; bisogna 1però andar cauti con esse . L'adrenalina non agireb,b e che per le su·e facoltà antineuralgicl1e ed an tiartral giche, al pari dell'antiipirina o del pirami·done. Non bi·sogna poi .dimenticare che l'adren alina può .dare delle brutte sorprese; l'A. l1a osservato .u na volta lo stato epilettico, un'altra degli ·stati tetaniformi. Dei preparati adr01pintci è consigliabil e l'estratto di bellaidonna cl1e, a dosi di 5 cg. al giorno, può essere continuato per una settimana. • Raccom andata è altresì la terapia calcica ch·e si può iare icon le iniez1oni idi soluzione al 10 % di ciloruro di ·caJ.cio. Negli stati rudimentali (malattia dei 1sospiri) si pllò dare il validolo,' l a tintura di lobelia, la n1istura oleoso-barsamica. ~egli individt1i con stasi nel 'Pi1ccolo cir colo, J.a digitale darà buoni effetti; n ella tosse son o controindicati i narcotici e si daranno invece gli espettor anti. Utile :p uò essere la ter a'J)ia di movimento pur chè bene dosata. In lir1ea generale, si 1d eve ten er p r ese11te cl1e n ella maggioT parte dei casi n.on è ammissibile la g.enesi e3ogena anaftlattioC·a, ma si tratta di una sen sibilizzazion e i1on spie cifica endogen o-esog·e11a da cui risu ltano aJ.l er gie ed iper ergie a molteplice orientam ento; sempre 'POi deve valere l'antica verità ·c he s i 1devono curare non gjà delle n1alattie . ma bensì ·dei m alati. 1

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FILIPPI~I.

Ve1·tigine, collasso e shock nei 101·0 i·ap- . porti col sistema nervoso vegetativo. fH . CoENEN. M ilnclirier rned. lV och., n . 1-2, 1920).

L'osservazione d€lle diverse manifestazioni che s~- hanno n el corso dt malatti-e cerebrali 11a per. mes.so di localizzare con suffici·ente sic·u rezza i centrj de'l .sistema n ervoso viegetativo. Questi centrj devono essere lo'calizzati alla base del dienieefalo (i'P·Otalamo, r egi oni che cil"Condano il terzo ventricolo) e n·e l romboenicefal o. A·d alterazioni di qt1e5ti centri vegetati,ri sembra 'logj co attribuire nlic uni fenomeni m orbosi che colfpi·scono il paziente in ·m odo improvviso o rapi do: il deliquio, il collasso e lo sl1ol<. D~liqu1o è uno Sitato transitorio di ,p erdita della coscienza, rilasciam ento dei muscoli ,-01011tari, 1

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SEZ lONE PR.\TICA

clistnrbi veg,etati vi a 1carico dei yusi, delle ;pupille, delle glandole su·dorilf·ere, del polso e 1d-el centro rlel ,~on1ito; .q uesto stato si i11izia con manif est~ zioni di anemia cerebrale. Dopo pochi minuti la coscienza ritorna, tat1Viol1a tra lievi sintomi irritativi; l'accesso non lascia traocia. Il deliquio è semipre una .r eaz·ione a stirnol.i psi·Chi1ci; questa modalità ·di reazione •si osserYa talvolta anch·e in individui sani e robu1sti, di solito però in indiYidui deboli e labili (specialmente ra.gazze clorati che e astenicl1e). È evidente una disposizione indi\'iduale al deli:quio ;perch è le stesse persone vi sono soggette r~petutan1ente; la di•sposizione è <leterminata J)ri·n cipalmente da un aumento della labilità ,-asale. La rapi·da scon1iparsa del deliquio non aippena si f.aiciliti l'afflusso di sangue al cervello (paziente a testa bassa) .fa ge11eral1ne11te ritenere che il ·deltquio dipenda ·d a una anemia cerebrale; la scarsezza di ossigeno .dovuta ad uno spasmo 1delle pi.ccoJ.e arterie cerebrali (l'alterazione deve infatti essere raipidamente transitoria come lo è il deliqruio) p·a ralizzerebbe i 1centri nerYOsi. Questo suprposto angioSipasmo deve colpire la corteccia se si ammette che questa sia la sede • della coscienza. Oggi però esistono serj dubbi sulla localizza zione corticale della coscienza; varie -conis1derazioni sembrano indi·care che essa si debha in·vece localizzare nel tronco ceI'ebrale. Ancl1e anatornican1ente infatti è stato dimostrato che determinate cellule della cof1teccia ·sono ontologican1ente cooro.inate a cellule del talamo. J ,centri del tono \'asale, della secrezione del 1sit1·dore, de1l ~1 rlilatazione de1la pupilla e il centro del 1sonno 5ono stati ·de:finiti,·amente localizzati, n el diencefalo. Il deli·quio è ev1dentement·e in rap~ orto co11 alterazioni di questi centri ,p iù che con alterazioni della cortec.c ia; la per.dita id i 1coscienza si spieg1a bene se si ammette che la coscienza sia localiz7 a ta n el tronco cerebrale. Gli sti·moli pis ichici pl"o pagatisi al di·e ncefalo per via vegetativa vi stimolano i detti centri vegetativi, 'cosi,ochè dopo ;"llcuni prodromi do1·uti all'anemia cerebrale (ron. zio alle orecchie) si manifesta 01ltre a sudore, rl ilatazione della ,pupilla, un·anemia localizzata prPv.alentemente al tronco cer ebrale e consegu en tr in1provvi1sa .pe:vdita della coscienza. Lo stimol·o si propaiga 'POi :per via vegetativa anche al nucleo del vago, al centro respiratorio, ai vasocostrittori dE>l \'iSO. Invece i ~intomi corttcaJi (rilasciamento mtì.sco. lare, pevdita della sensibilità e dell€ funzioni sensoriali) 1sono in realtà soltanto .co·n seguenze della perduta cosci.enza. Dunque secondo tale .concezione il deli1quio anzi.chè una ·sindrome ·corti·cale, sarebbe una sin1drome vasale vegetatiYa del tron1

L'O cer ebrale do,·uta ad irritazione psico-rifles.sa rlei centri vegetati vi lì ubica1tj. Il collasso è un crollo delle funzio11i Yitali. Dl ~olito ess-0 avviene in moid o graduale continuo tal\'Ol1a [)erò in mo do improv\riso. La faccia 1del pazie11te è terrea, i lineamenti dj ma·scl1era, la r>·e lle è fredda ecl .uuni1da. Mani , piedi , naso e oreccl1ie sono cianotici. Da principio la coscienza è intE>gra, il paziente è solo apaltico o an.cl1e euforico. La coscienza scompa;re solo più tardi quando ancl1e il cervello viene a soffrire p·er la sicarsa sanguifi cazione. Il re51piro è di solito profondo e lungo, i riflessi tendinei sono in·debo1liti o aboliti, me·n tre rimangono :più a lungo conservati i rifles.si plantari, pupillare e i riflessi meocanici dei vasi cutanei. Un sintomo gra\ e cl1e ·p rean. nuncia il colla.s so è l'incrocio fra la frequenza ' 1del poliso, piccolo filiform·e e la temJ)eratura. Il sintomo cardinale del collasso è la d1e bolezza circolatoria. Questa può venire ·dete:vminata da ni,'erse ~au·se. Si di1s tingu,e a secon.da di queste, un c'olla&so cardiaco, un colla;sso emorrag·ico, un collasso iruf ettivo, un collasso tossico. Il collasso r,urdirzco è l1no stato ·di esaurimento del cuore in s~~ui to a sforzi P.ocessivi, malattie .del miocardio, vizi valvolari o azioni tossiche (cloroformio). Ne1 !'O/lasso ernorragico invece la forza del cuore e il tono del centro vasomotorio rimangono d·a prjnc.itpio integri; però i·n ,segu ito alla s•carsezza di sangue la pom·p a ·car.diaca lavora a vuoto, la snnguifi cazione degli organi è insufficienite, 1 l)l'Ocessi ossi dati,ri diminutscono, tutte le funzioni Yita.li si deprimono. Qualsiast abbondante perdita di sangue esterna o.d interna ipuò determinare que5to collasso. Ne'l collasso infettivo preidomi11a la lesione vaso·m otoria oonlfrale; la forza del cuore è ancora integra quando il centro vasale p.i ù non reagi'Sce agli stimoli. ta pre·s:sione arteriosa diminuisce consid.erevolm-ente, l'organ.i·smo si d'ips<ingua nel territorio vasale rdello splancnico paralizzato e dilatato all'estremo. Collassi tossici sono quelli 'n ella necrosi del rpancreas e il col·J.as so anafilattico (erroneam-ente chiamato shok), e i collassi .dai veleni prodotti dopo estese lesioni dl tessuti e•d ustion•i. •L a forte diminuzione della. pressione cl1e accom·p a:gna questi 1co1lassi di.pende princi·p1a lmente dalla paralisi vasale centrale; nel c::iso ·della nerrosi del 1pan-creais, il colla.s so po. trehbe anche diiprendere da paralisi del vi.c ino g.anglio semilunare. La ,diminuzione della temperatl1ra che accomrpagna il col1.a·s so è di origine centrale. Il collas.so è dun·que una sindrome .costituita da molte varietà, differenti sia dal lato patogenetico cl1e dal lato etiologico. J_,a patogenesi è in·v ece uni1ca ·n ello sl1ok. 1

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IL POLICLINICO

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l.o sl101.:: colpisce il pazie11te im1)rovvisamente, come un a cces5o apoplettico. Esso ·viene ·determinato ùa is timoli nervosi ec.cessivi, o periferici (sensitjyj ) app·ure ·centrali (1psi·c hi1ci) : in s·eguito a questi le funzioni vital.i, e in primo it1ogo l'atti,·ità •Circolatoria, 1subi scono un indeboli'men to momentan.eo. Varie rt-eorie hanno cercato di S'Pie"' gare lo sholc: la teoria caPdiaica, la :teoria aicidotioa, la teoria acapni,ca, la teoria 1dell'alterazi one ·delil' emo·glO'b.i na, la teoria 1dell'intossicazione dei capillari da parte di ve1eni liberatisi da tessiuti lesi. Più (proba:bile di queste sembra però la teoria nen·osa dello .shol{. Secondo qu·e sta teoria, uno stirnolo nervos.o centripeto tropipo intenso si propàgherebbe al siistema ner,roso vegetativo, paralizzerebbe il sistema \rasale e in tal modo deprtmereblle tutte le funzion'i vitali. Gli ·stati di schock sono caratterizzati .aa una paralisii. generale. Di 1solito 1o schol{ si rnanif est a qu·a n1do un numero a;bbastanza rilevante di ner,ri centri·peiti è soig·getto a stimoli eocessivi: cioè quando la r-egione soggetta al1a violenza ha una gran·de e-sten.s ione di SUJperfice, in modo da con1durre la somma enorme di impulsi periferi·ci in larga rproiezione al mi·dollo, che poi U trasmet.te 1per via centripeta come una somma di stirnoli al centro vasale. P er ciò lesioni dei tessuti ·da strumenti ottusi e a ·su.perfic.i-e larg.a .determinano lo scl1ol{ pi-C1 fac·ilmente 1cl1e non 1esioni rirco.scrit.t.e d a stru·m enti ac uti. Lo schok si manifesta di solito do·po lesioni estese e molto ·dolo' p le, caduta nelrose: ustioni , ferite cutanee m11ltil'acqi1a fre d1da, contu<S~oni .este_,s.e o multilple, frat..... i11re vertebrali o del baicifio , schiaiciciamenti o stra1ppamenti ·d i estremità, am·p .urtazioni, disartiicolazione dc:ill' anca. Il pazj ente ·colpito 1da ,schok è apatico, ha u11'espressione indifferente, sensibilità r coscienza d epre:s.se ma conservate. Gli occl1i sono infossati e privi idi lu•ce, le ipupille affi1Pie e torpi-de, cute e m.u cose palli·d·e . La fronte è co pr.rta da suèlor·e, la temperatura siubnormale, il polso ap·p ena 1PeDcettibile; la respirazione è irregolare, esisto110 nau:sea, singulto, vo1nito. Non c'é YPra 'Paralisi pencl1tè a ri·chies.ta il paziiente muo·v e tor-pi.damente gli arti. Alcuni autori ammettono oltre a questa forma torpi·da di shok, an10l11e una for111a eretisttca. Simile allo •shol< er·etisti-co è lo ~h01< ps]chi.co, determinato ·d a intensi stimoli psi. cl11ci; esso ,s,i osserva soltanto in indivi•dui neuropatie.i, in ~ssi 'PUÒ mancare in tal caso l'obnubi1amento iniziale dell·a co·s cienza. Lo sl1ocl\: si può id;unque 1dafinire una de;preSsione Llei va;somotori di tutto l'organismo o di una gram pa1'te di esso (aiddome), depressione •deter• • minata per riflesso d a ec•cessiYi stimoli peri'ferici o p·sicl1ici . Perciò il sintomo princi.pale dello shok è l' in1'pro\'\·is a caduta della 1Pl'essione. Questa, e 1

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rassocjato idi turbo circolatorio determinano glt altri ·sintomi: il ipolso pi•ccolo, l"apatia, la cutre fred1d a e palli·da, la torpid:Ltà delle f.u nztoni cere- . hrali e dei ri1le&si, forse anche l'i'Potermia e la sudorazione. La cu ra è facile nel deliquio : ess<? scompare se si mette la. testa bassa. I~a cul'a 1 dfl] .collasso c.aridiaco constste in jni2z] oni di cal1Jfora, strofantina, d·igitale; in caso d1 3.rresto del cuore, iniezioo1e intraicardiaca 1di aidrenalina e mas~aggio della regione cardiaca o de, cuore stesso scoperto. Nei. collassi vasali si deve cll:'vare la pressione del sangue: aumen.tando il tono va-sale ·centflale, .coo ·caffeina, canfora e s tri1cnina, il tono vrusaJe perjferico con aidrenalina e ]Jpo·fisina. Nel ieollas1so postemorragico si pratic:ir10 infusio·n i endov1enose di soluzione di Ringer o di ilU!co·sio. Il rimedio migliore è però la trasfusione cli .sangue. l\1entre nel collasso trammatico la prjma mdi-e.azione è q.uella di curar e la lfer.ita, nello shok tra·umatico l'jrritare I.a frerilf:a aumenterebbe il danno e lo shok. Anzitutto si deve c-e:ricare di innalzare la pression•e 1del sangue coi detti eccitanti, ·di e'ritare l'ipotermia con somministrazioni di calore, di eJjminare l'aigitazio1ne co·n la morfina. So!tanto do;po -eliminato lo shok, si ·p rocederà alla c11ra della ferita o all'operazione. 1

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POLLITZER.

CHIRURGIA. La cura preventiva dell'emo1·1·agia nella prostatectomia ti· ansvescicale. (F. I,EGUEU e A. GARCIN. I .a Sémaine de Paris, t. II~ n. 29, 1925) .

des liopitaux

Nell'operazione ·di F~eyer il purrto pi'L1 difficile è l'emostasi. L'emorragia, in .genere, ·compare nel momento che si pratica l' enu·cleazione e n el1e ore segu1e nti, ma può rr1ani'festarsi anche con ritardo, il 20, 30, 4° g.iorno quando si levano i tamponi, eccezionalmente al 10<> o 120 ,giorno. Q11este emorragiie son o ·di intensità variabile e njpen·dono dalle cause seguenti: 1) Il volume dell'adenoma. I grandi aidenom.i sanguinano di ipiù, 1speci.a lmente quelli nei quali I 'enucleazione è laboriosa; i pi•ccoli invece, ne.i q1.lali per flo·g osi pregressa l'asportazione riesce diffjcile, sanguiruano :poco; 2) Operazione in uno-due tem'f)i. La ciistotornia deter1nina una dooongestione <iella iprostata e l'operazione in due temipi, specie se l'intervallo è ·di più settimane, dà luogo a lieYe emorragia, 3) L'ariestesia. Uisa:ndo il protossido d'azoto i l'etere l'emorragia è più accentuata che usando 1


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SEZI ONE .P RATICA

il cloroformio. Con l'anestesia locale non si è v1el'ifi.·cata alcuna modi1ficazione nell'intensità dell'en1orragia, mentre la rachi,anestesia, per una azione secondaria vaso-dilatatrice, dà spesso luogo ad emo<Tragie accentuate. Il Walker ha c onsi.g liato di praticare l'emostasi diretta , facendo una larga breccia, ma le ricerche anatomiche fia tte dagli A/\., iniettando nei vasi vescicali sostanze 01pache ai ra.ggi X, 11anno dimostrato come nella loggia 'Prostatica non vi 1siano veri ·e proipri pedu·n coli vascolari, ma semplice zona arteriosa peri>cervicale. Il tamponamento quindi, rimane il metodo di sc.eltn., rpur rpresentan,do i seguenti incon,renie,n ti · 1' I .a presenza ·d€l tama:>one dà luogo a contrazioni dolorose, n on ·p oco ·dannose' per indi\1idui già debilitati; 2) Con la compressione di una zona cruentq,ta, ·si fa c1lita l'assorbimento , e quindi l'infezione; 1

3) L'emostasi non è mai perfetta.

Per ovviare gli inconvenienti del tamiponam1ento gli AA. hanno ce!'cato -Oi aumentare la coagula. bili tà del ·sangue. Legueu e Decaurt hanno, con esperienze, dimo. strato come nei prostatici la coagulabilità varia da 9 a 13 minuti, mentre normalmente varia da 6, 7, 8 minuti. Dal rpunto di vista ·della reazione sanguigna, l'or.g anismo dopo la a:>rostatectomia si ~omporta come nelle emorragie in genere, presentando dopo l'intervento o p·ar 4-5 giorni, un rperiodo di irpocoagulabilità, seguito da uno di ipercoaigulabilità, della ·durata di 3-4 1settimane, con un massimo nel terzo giorno dell'intervento . ..c\llo ·scopo idi ac crescere la coagulabilità del sangue gli AA. hanno preconizz.ato l'uso de.ti. l'_.c\nthema (una iniezion1e la sera a\1 anti e nel mattino del l'operazione) . Queste iniez1oni rubbreviano la durata dell'i1pocoagulabilità post-operatoria, poten,do così togliere il tamponamento il giorno dopo o passati due giorni. Allo stesso 1scopo sono state usate le iniezioni endovenose ·di clo, rl1ro d] calcio al 5 %, nella dose di 10~20 eme. Ess1 consi.g liano la seguente tecnica . .Nei cinque g1orni rhe precedono l'o·peraziorue, si pratica una iniPzi.one giornaliera endovenosa di cloruro di cal·cio al 5 %. Due giorni iprima e la sera avanti l'intt?rvento, iniezione intramt1scolare nella regio. TIP gll1tea, di 10 eme. di Anthema. Con qt1esta tecn1ca in 30 prostatectomie, hanno pot11to fare a meno d1e1 tamiponamento. Siccome però tal<=> metoclo potrebbe non riuscire Mficace negli ipertesi affetti da insu fficienza epatica, consiglia sempre dj misurare la pressione arteriosa. 1

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t~.\UHENTT.

Ris11ltati immediati e lontani della prostatectomia sop1~apnbica. (SALVINI .

Jo·u rnal d' Urologie, 1925, n. 2, tomo XX).

L' ..c\. riferisce sugli esiti avuti in 180 operati nel r eparto del .p rof. Marion, all'Osp edale Lariboisière, di Par1gi. Tra gli incidenti operatori ricorda primo le ferite del peritoneo rc he "sono rare ma che possono essere abbastanza gravi. Tale incidente si verificò una so.l a volta. 1 ~1arion invece della sutura si limita a ostruir e la breccia peritoneale con un tampone che to,g lie fra il 40 ed j 1 5° giorno. Emorragie. - Questa conJ!Plicazione, molto frequente, non J1a mai determinato in nessuno degli operati il decesso . Essa si è verificata 8 volte su 180 casi. In casi •di emorragie Marion conslgJj a di togliere i coaguli contenuti nella vescica. Spesso basta questo vuotamento perchiè l'emorrag·ia si arresti; ma .se si rilproduce, ·è necessario ri1nettcre un tamip one nella cavità 1prostatica. Non esiste rap·p orto fra il volume ·della massa adenomatosa e l'emorragia. L acera:,ione dell'uretra membranosa. - Tale incidente è molto, grave e finisce con t1n restringi1nento, come si è verilficato in due ca.si sui 180 studiati. 1

I nfeziorie della ferita e fenomeni infettivi generali. - L 'infezione si è verificata una sola volta su 180 casi e si 1è manifestata con un flemmone

che l1a ritaridato la chiusura •della fistola per cir~a tre mesi. In un altro ca:So si ·è notata una infezione generalr 5 giorni dopo la prostatectomia. Orcl1iti. - Questa corr1plicazione è la più fire~ qne11te, per evi tarla Marion pratica :preventivamente la legatura e la ,sezione dei canali ·de!ferenti. Cliiusura chirurgica della ferita. - Sedi,ci volte si è dovuto ricorrere all'intervento su 180 operati ritardando la fistola a chiuders] spontaneamente. i\l[arion consiglia a questo propo1sito 'Che . qt1ando una fistola soprwpubica per prostatectomia non si ·chiude spo11taneamente, dopo 35 .g iorni è opportuno resecarla, scollare le aderenze e 1pratiicare Ja sutura a tre rpjani. 7,·7 ebiti. - Quest<;t ·complicazio11e si è riscontrata 2 volte s11 180 casj. Cateterisrno. - In due casi il cateteri.smo fu dif- · fi cile. Ris1tl tati immecliatl .. della prostatectomia. J.1inzione e vuotamento della vescica . - Tutti gli ope-

rati, dopo aver tolta la sonda a '.Permanenza, orin arono spont aneamente. In un certo numero (57) nei qt1ali fu neceissari o praticare cateterismi con• sHcntiYi l'emis1sione del1 'uri11a si è verificata nella settimana dopo In cl1i11surn ie1 ella fistola; 42 \ TUO· •


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lL POLICLINICO

tava110 co1r11pletamente la loro vescica e 15 n on la vuotaYano che parzialmente. 111 odifica::.ion e delle 1Lrine. - Ii1 un gran numero dei casi le urine dopo la prostatectomia rapi,d amente si chiarificaron o. in media dO'PO 10 o al masisimo 20 giorni. ì\1arion consiglia di iSorvegliar e questi rr1alati e di praticare o·ccorrendo lava·ggi o istillazioni quan1clo 1e urine persistono ad essere torbide o purulente. P er qua11to si r iferisce ai r isultati lontani l'.t\.. ha potuto avere notizie ·di 148 malati d i cui 85 1Si presentarono all'051pedale e 63 Tis,p osero a delle domande che. furono loro rivolte 1per iscritto. Minzion.e e vuotamento della vescic a. - St1 127 malati la minzione era facile, solame11te 11 avverti vano leggiera dolorabilità alla fine. Nessuno si ser vì mai d ella sonda p er \ruotare la rpropria vescica. Il n urnero delle m inzioni è stato variabile; 4 O'Perati non orinavano mai durante la notte; 122 ebbero minzioni 1 o 2 volte; 20 da 4 a 6 volte; nella .giornata 114 avevano minzion i 5 o 6 volte ; 31, 7 o 8 'V-olte; 3 ogni or·a . L'.t\. . .ha potuto rintracciare il residuo vescical e in 85 oiper ati; in 72 non vi riscontrò alcun resicluo e 13 presentarono un residuo v ariabile da 20 a 90 grammi. Caratteri delle urine . - In 119 oiperati le urine si presen tD rono li1npi1c1C', j n 19 invece persistevano torbide. Funzioni genttal'l. - Su 85 operati le funzioni genitaJj erano eccellenti in 12, buone in 48 e cat. . 95 1n ,., . t 1ve Calcoli vescicali. - Tre operati presenta\rano dei calcoli do·po es·sere stati liberati ·della loro prostata: jn due isi trattava di vecchi af,fetti da calcolosi renali, in uno non vi era n essun antecedente calcoloso e si ri.scontrarono 2 cal coli dopo 7 mesi d1alla. prostatectomia. Cistiti incrostat e. - Questa complicazione · si è riscontrata in 4 casi e Marion l 'attribuisce alla sopipressione tro'P:p o rapida del drenagigio. R es trirzgimen.ti. - In due malati si è veri1fi cata que5ta complicazione e risp ettivamente dopo 3 1nesi e dopo 7 me·si. I ricon.tinen::,a d'urina. - Questa comp·lic&zione non si è ri&con trata in nessun malato de.finiti"\'amente. In 12 malati dopo che fu tolta la sonda a ;permanenza si presentò in contin enza ch e scomparve . a poco a poco pra tica11do la dilatazione con . le Benniques. Jlin:ioni imperiose. - In du e rnalati la m inzione si presen ta\ra imp eriosa ed aYevano t1rine torbide e minzioni frequenti . 1

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[ ANNO

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ASC.

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stessi a meno cl1e in essi non vi siano delle lesioni troplPO avanzate ed in tal caso essendo fortemente comprome&so il s u o parenchima non riprenderà perfettamente le sue fun zioni normall rna migliorerà temrporaneamente il suo potere escretorio. Risu lta ti lontarii sullo stato generale. - Nel 70 per 1 cen~ o degli operati le condizioni generali furono migliorate enomnemente. Complicazioni tardive aella prostatectomia. - In soli 3 casi si è avuto u11 leggi ero eventramento che ~i € manifestato dopo gli sforzi due mesi dopo l 'op erazione. In altri 3 ,casi Si son o notate le emo'l'ragie tardive. R ecidive. - Se esistono, sono rarissime. In 180 casi 1non se ne è riscontrata alcuna., ~uando si • verificano ·co me gi1u1starnente asserisce Marion le recidive di i1pertrofia della prostata non sono in realtà delle recidive ma non sono altro che la continuazione di a·denomi dimenticati durante l'operazione specie nei casi in cui vi siano degli adenomi aberranti. L a mortalità operatoria globale <è stata del 7.2 %. T.

LAURENTI .

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Conèii:io1ii dei ren.i dopo la prostatectomia. -

La pro tatectomia, sopprimendo definitivamente l'ostacolo della stasi delle urine della ,·escica, esercite. una favoreYolissima influenza sui reni

CENNI

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B I~ L IO G RAFICI.

l\II. l\.f.\URiz r: La tpneit~onite e le infezioni pneumococciche a localizza::,ione e manifestazioni cliniche meno fr equenti. 1Casa ed. Flori, Jesi, L. ·so.

L'interessante \rolume è diviso in due 'Parti; ne 11 a 'Prima l' .I\.. si diffonde, in modo 1dettagliato, s11lla mo;rfologia e sulle proprietà batteriologidhe e b1ologiche del pn eum ocorcco, ·sulla etiologia, patogen esi e·d anatomia patolo·g ica di tutte l e varie forme ·c liniche della pneumonite. L ' A. nulla ha trascurato in pro·p osito, ed illustra dif.fusamente delle localizzazioni extrapolmonari del ·p neumococco. Descrive con la m assima cl1iarezza il quaidro clintco , e tutte le ri,cerche sem iologiche in eren ti alla diagnos i differenziale. .t\.lcuni ca:pitoli in special modo , com e la pleurite, la pericwdite, la meningite, la 1p eritonite e la nefrite da pneumococco sono veramente completi, con ricchissime osservazioni personali, che ne fanno un lavoro interessante, da essere consul. tat9 utilmente dagli stu diosi. Sulla dibattuta question e se la mucosa dell'intestino allo stato nor male può rap•p resentare una via di eliminazione de1 germe in parola, l 'A. porta un importante contributo ,p ersonale. Tratta s1 di un lavoro critico, e nelle questioni non ancora risolute, l'A. cerca di approssimarsi pi\1 che sia possibile al vero. .t\.bbundano cO t;n· m enti e rilievi personali che fanno onore all'A. 1

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per il lungo studio e per la buona pratica clinic~. C0111pleto in tutte. le su e parti, jJ libr0 !forma una raccolta dottrinale assai v.asta, so1p ra un argomento ·della massima importanza, non ancora .completaine.nte studiato. La Casa e·ditrice Flori di Jesj, ne ha curato in modo encomiabile la veste tipografica, formando un bel \'Olume i.J.1-80 di pagine 500, stampato su carta di lusso, con nitidissimi caratteri. A. R. LÉO:'.'l

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SEZIONE PRATICA

BER~ARD .

La tuberculose pulmonaire. Etu<tes de Phy siologie. Masson et C.ie édit. Paris 1925.

E la seconda edizione idi un'opera 0l1e, in mezzo a critiche diS!parate, ottenne vivo successo. Xon è un trattato sulla tubercolosi, ma l'esposizione in quindici capitoli delle rpiù sèottanti 1que&tioni di attualità nel dominio della t11ibercolosi: delle quali questioni ricorderò il problema sociale clella tbc., la questione delle misure legali in t ema di tbc., la terapia pneun1otoracica della tbc., le rPlazioni. maternità e tbc., ecc. In ciasc11na l'A. apporta il pro1prio personale contributo id i idee e di 'fatti mostrando come, e ' nelle discussioni patogeneti·o he e nella profilassi e nella terapia, C1inica e Laboratorio debbano mutualmente illuminarsi per l' esatta diagnosj, rper prevenire, iper ·curare l'infezione bacillare.

trollate ricerche ·di laboratorio, siano esse in·d!i gene od importate. MONTELEONE. ....

G. DELA1\1ARE. Spirochétoses respiratoires stomato-

gènes. Un vol. in-16° di 146 pag. con fìg. Masson e C., Parigi, 1925. Prezzo frs. 7.

Numerose sono le manifestazioni respiratorie occasionàte •dalla 'Presenza d elle spirocl1ete nelle vie respiratorie e n ella .p leura. Su di .esse l' ..i\. ha scritto una monografia basata su molti documenti; si troveranno, accanto a fatti debitamente controllati, i con cetti in evoluzione e le teorie tuttora discusse. Precede un'introduzione storica in cui l' A. indica l'origine e la varietà delle osservazioni, le modificazioni successive della fisonornia clinica dell'affezione e specialmente le ricerche su di essa com piute durante l'epidemia influenzale del 1918-19. Tratta poi a fondo l'eziologia, la sintomatologia, la diagnosi, la cura, diffondendosi 1p artico1armente sull'esame microscopico, l'anatomia patologica e la patologia sperim entale. fil.

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HCCRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, GON6RESSI.

MONTELEONE.

R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. R.

BRUNON. Causes, prophylaxis, trattement de la

Seduta del ' 28 febbraio 1926.

tbc. ptllmonaire. Doin éditeurs. Paris 1924.

Presidenza del prof. 1

Il libro, dettato da mente vivace e rivoluziona ria, è diretto ai medici pratici fattori in potenza di cruella cc révo1ution dans nos moeur.s » intravista dal Brunon (1d·i rettore della Scuola di Medl. cina di Rouen) quale mezzo 'Per riuscire a ;padroneggiare l'infezione. La « ré·volution dans nos moeurs » governata 1dal buon sienso latino, dovrebbe irufrangere il id ominante meccanicismo t eutone che riducendo la verità scientifica ad un ~ongiegno di ruoite dentate, porta all'oblio dell'osservazione ielinica, dell'esatta analisi dei fatti, quel meccanesimo, quella in.gegno1sità che trascura l'esperienza, sorgente prim·a delle nostre {'Onoscenze. lTr! libro dettato in tal guisa non ipuò non essere amdA:ce, ma esaminandone i capito1i Ii·g uar. dan ti il con·taigio, le con1cau se dello ~\rilu1)po ·della malattia, ed in ,s1I)ecial rmodo qu·elli riguardanti la tera'Pi·a iisico-igieniico alim-entare, con mae.s tria <>Iiginale tra.cciati, ·Cli è gio1co•forza apprezzare e prend·e r buona nota della rioca documentazione aipportata anche se di·ssenz·i enti nel rele·g are in soffitta gli studi decennali •di biologia, le con1

G .i\ET'ANO !APPELLI,

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presidente.

.4. u.toemoterapia in.t earale nel tracoma. 1

Prof. ARNALDO ANGELuccI. - :B noto che il tracomat,oso ·ha una sp eciale costituzi-0ne; · esso è un linfatico, il più delle '"'"olte un essudativo, un adenoiòeo in oui le reazioni JPatolo,g iche della congiunti.va. si associa;no con q11~lle della muoosa nasale nel 20 % dei ca.si, del faringe nell'80 % delle tonsille l a.ri11goo e palatine nel 20 %· Il linfatico traoo1m.atoso, ha sovente la forma oculare u11ita ad una malattia rlella pelle, perciò l'occhio, oome la cute, risente gli effetti dell' autointossicazi~ne intestinale. .Ad esempio l'eczema inJ.tpetiginoso delLa faccia dipendente da autoi:ntossicazione intestjnale è qu.asi di regola .accompagnato da forme pt1stolose della cornea. I dermatologi ottengono ottimi ri'sultati con l'autoem.o terapia .appunto nelle forme essudative della cute . L ' autoemotera,pia guarisce gl·i infiltrati corneali del tracoma, il 1p.an110 cor11eale, anche esse fo·r me essudat.ive. L a rapidità della .g uarigione è comune tanto alle forme essudati ve ·d ell'occhio quanto agli €.czemi essudativi . 1

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56<.

IL POI.ICI.INICO

Lei biop5tia nelle diverse fo1·nie di linfoadenie.

Prof. VINCENZO TRAMONTANO . L'O. •none in evidenza le difficoltà cliniche .per la diagnosi differenziale tr.a diverse affezioni a.e lle linfoglandole detl;e genericamente pseudoleucemie. L'O. ha esaminato tredici linfoglarldole asportate per biopsia, .accertando sei oasi di linfogranuloma maligno, qu.a ttro di tubercolosi, due di pseudoleucemia di Cohnheim .ed uno di linfosarcoma tino Kundrat. In tutti i oasi le diagnosi precedenti eranto state di tubercolosi. Secon do 1'0. spesso il morbo di P altauf-Ster.nberg è 00°n fuso con la tubercolosi oiò che viene evitato con la biq;>sia di nessun dru1no per il paziente e di grandi vanta:g gi per l.a prognosi. .')u una, rnalfor1naziu·n e renale .

Prof. SALVAT'ORE FABOZZI. - A un .giovane uomo, senza si11tomi spe·oiali da parte del rene, quindi i111poss1bjle la. diagJ11osi clinica, venne, con lap+a,.r otomia, a.sportaooi un t umore plurici.stico, esistente nella fossa ileo-cecale. Colle ricerche istol·ogicl1e, sul tumore p r.a ticate, potettesi assodare trattarsi ·del rene destro, ectopico e, per malfor1nazione e1nbr101genica, trasformato in un labirinto di cavità cistiche , con1u11icanti fra loro e com. una !)iù ~rOS.$a centrale. La parte superfici ale d'ogni oavità, formante l~ suipe1'ficie, si mostrò costituita da tuboli e formazioni vascolari, che, normalmente, ra.ppresentan10i J.a sost!a11za cortico-renale o ghian+lolare propriamente detta.. Mancano i tuboli retti, quindi non s'ha st1ddivisione in piramtdi del iparenchima, e m.anca, per tal fatto, la so~tanza midolla.re. Dall'aipertura d'un oordone piieno, d'epitelio formato, il quale epitelio si trasforma in cilindrico alto, si forma. il rivestimento alla cavità centrale e alle altre costitue11ti il labirinfo. Le pareti di tutte le cavità sono costituite da connettivo con leiofibre mt1scolari . S'è iavuto l' .abbozzo al bacinetto e alla pelvi renale. Però l'epitelio 11reterale non ha integrato i tubi escretori o r etti, ma poggia sempre su uno strato di oonnettivo che lo divi'de dalla sostanza secernente. Quindi io} tratto d'unione, dei tuboli urinigeni , termina a f101ndo cieco, per non essersi potuto unire al tubolo retto, di genesi ureterale, perchè questo 11on s'è formato in .alcnn tratto di ciò che sarebbe dovuto essere sostanza midollare del rene. Si può ammettere una div€rsità d'ep1o ca i1ello svilu:i;:Qo dei due germi, da cui embriolog;ica.mente, n asce l'organo renale. Il nefrogeno ha incontrato l'ureterale 10 u111 po' più ta.r di o· in maniera .anoma.J.a ' ne· :: cui l' epitelio uretera.le ha . . trova.t o t1n.a barrier.a di connettivo insuperabile, e non adatta a per1nettere la penetrazione delle gemme epjteliali atte a formare la parte urinifera del re.ne. D.al fpnomeno patologico si riceve una conferma d el processo elnbriogen i ::!-O·. Da1]:;l n1o r fol0gir. della sostanza corticale, .ishiandolnre si desume la sua. quasi interezza funzi0nale . .'.\ rt::_:>iegare il destino dell'orina formata, s1.

[ANNO

FASC.

16]

può invocare un.a iperfunzio11e delle anse gi·arili, normal1nente costituite, e una minore produzione cli orina. Quindi si può ammettere che l'orina el.aborata venga riassorbita dalle anse gracili. Sarebbe un.a confern1a della funzione del tratto .iol tubolo urinigeno. 'Siocomo però per la mancata u11ione fra le due por21ioni, l a uri11iger1a e la u1·inifera, ~'è am1nesso costituire u11 sostrato anato1n1co alla spiegazione de1Ja istogenesi clel rene policistico, e, inel caso, congenitamente non si notava tale fusione, senza aversi integrazioni di cisti, si può amn1ettere per queste altra gen~si . Spiegato il fenon1eno delle anse gracili, può oon~epirsi, nel r ene policistico della infanzia e dell'adulto, l'inclusion e di germi del re11e prim·ordi.ale entro il pa.renchima del rene definitivo. I quali germi, funzionando indipende11ten1e11te dal rene ,iormale, costituirebbero i·l sostrat;o iahatomico al rene policistico. P el rene p10Jicistico del n~onato , siccome il caeo è un fatto cenge-nito e senza formazioni cii stiche, potr ebbe ammettersi un duplice arresto di sviluppo: 1a ma11cata fuRione del germe ureterale col nefrogono, qui11di l'i11tegr.azione 'della continuità dei tuboli u·ri11igeni con gli uriniferi, e un arresto di svilu\,O(po o una parziale eYoluzione di huona p.arte delle anse gracili. Quindi dalla malfor1uazione~ rar.a a risco11trarsi, del re11.e dec:;tro, che è il ·caso studiato, si ha11no con.siderazio11i varie : 001nferma della genesi del rene da du~ germi; 'din1ostrazione della funzione delle anse gr.acili. Come pure intuizione di istoge11es0i diversa, da q11ella dalla n1aggioranz.a amn1essa) nella formazion e del rene policistioo del1' adulto, e un co11cetto ancihe divers·o peJ: 1a costituzione del rene policistiro del neonato. 1

A. CHI STONI.

Interessantissima pubblicazione: Prof. G. CRISTALLI della R. Università di Napoli

Manuale di Ostetricia per i Medici Pratici. (8• Edizione, riveduta e ampliata). SOl\1:\lARIO: Prolegomeni • Parte Speciale • Fenomeni gravi d ici lnnterni: genitali, extragenitali - Fenomeni ovulari • Autointossicazioni gravidi che - Patologia regionale - Patologia antenat.ule - Pato!ogiu dell'uovo - Fenom eni ùPl pa rto - Fenomeni meccanici - Secon d'lmento t:siologico - FLnc,n1eni plastici. - Parte generale - Operazion i preparatorie - }'~s tra· z.one manuale - Estr.ir. one strun1cntale - E1nbriotoH1ia Operazioni del III perio·lo e rost-partum - parto disto,nico Co:nplicanze rnaterne - CompliC'anze ovular~ - Err:orr .q~ie in travaglio - Agonia e morte della ~ravida - Fi siologia del ,pu er9e rio · Patologia. del puerperio - J'uerperio patologi ' O Puerperio complicat-0. Un volume, rilegato in tela, ln-16, di p agg. XIX-ìYll. 'on 269 figure intercalate nel testo. In commercio L. 4 2 p iì1 le spese postali di spedizione e imb~llaggio. Per i nostri aLho:iat.i sol e L. 39 .80 in porto franco.

Inviar(' Y<\glia postale aJ Cav. LUIGI POZZI - Via S t.tina n. 14 - Roma.

• •

XXXIII,


[.L\Y:\O

XXXIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER ll_j MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. I dolori epigastrici e il loro valore comparato per la diagnostica. R. ..\. Gutmann (Presse 1néd., dicembre • 1925) rileYa che il dolore nelle affezioni dello stomaco può avere valore diagnostico differenziale non ta11to 1p er la sua localizzazione o irradiazione o • inte11sità, nè per i soliti ;fenomeni concomitanti che l_'accompagnano spesso (peso, bruciore, ecc.) quanto perchè l)UÒ essere 1di.min11ito con manovre antaJgicl1e ·diverse n ei yari casi. Così ha importanza l' rrttegg in1n erito del malato nelle crisi dolorose. pieg-ato in due, seduto nell't1lcera, steso sul dorso nella colica epatica, agitato e ·continuamente in mo,Timento sul letto nella colica renale; il von1 lto quale sedati,·o 1del dolore come nelle is tenosi piloriche o nell'ulcera gastrica; l'ingestione di alcalini e quella di alimenti, tome nell'u1cera duod enale. Un altro carattere importante 1del dolore è il suo momento ,d 'insorgenza nella giornata e la sua distribuzione neJ corso della malattia. L\A. a questo proposito distingue il 1dolore continuo a carattere costante con esacerbazioni più o meno evidenti dopo i pasti, indice di aJf:f ez.i.i:one organira, ma extragastrica, e il dolore crle n1uta .carattere, proprio di affezfoni nervose pure. Jnfine 11 dolore 'Periodico •di mesi, intercalato da periodi di hf)nessere, in di1p endenza dei pastj, come nelle dj $peps.i e iper- o iposteniche, idiopaticl1e o .secondarie ad ulcera; o periodico di giorni (da 5 giorni a 3 settimane) tipi r,o idei m alati ·di ulcera gastrtca Ancora dolori bruschi che durano meno di 5 giorni sP.guìti da lungo periodo ·di calma come nelle crisi ·vescicolari e ·dolori bruschi, violenti, isolati, come nelle .crisi gastriche tabetiche, colica pancreatica, renale e \rescicolare.

me11te può il dolore essere avvertito n ella regione renale sana ('dolore renale crociato) . Il -clolore situato nella regione renale può essere mPntito da una lesione ·del fegato, ·dell'ruppendice . (a clestra; , della colonna vertebrale, 1dell'int.estino, cta una se1nplice lombaggine. La 'Presenza e l'intensità ciel ·dolore renale non .sempre sono in i·ap11o:r·to coll'estensione e la gravità •d ella lesione a11atomica del rene malato, anzi spesso manca il rt0Jore pur esistendo un gra·ve proc esso distruttivo dPl :rene (p. e. tumori). P er la terapia del dolore renale a;pplica.zion1 cal1do-11mide e rivulsivi per diminuire la ieonge. stione, cateterismo degli ureteri ·distensione sem' rp lice della 'rescica per 1COmbattere la di:stensione del bacinetto. Antisettici per os o per lavaggi della pelvi se con comita l'infezione. Naturalmente appena pos<;ibilr bisogna applicare la terapia causale. · 1

M.

La

Sl de

·CAJA.

del dolore nella pielite.

l\lolti sono i p.unti doloròsi nelle pieliti; fra questi si trova faicilmente, ma non costantemente qu ello del punto di lVIac Burney che pu_ò mancare n elle gravi,de, si ammette d.a altr.i la possibilità, r1on però comune di provocare dolore esercitando U·na lieYe pression e per la via vaginale sul punto dove l'uretere sbocca in vescica. Non manca mai· la dolorabilità alla regione re.. nale , troip po vaga ;però ~erchè su di essa s i possa fon·dare una diagnoSli sia pure di probabilità. E. Cova (Riv. 1tal. di ginecologia, 1925, n. 4) ,Precisa tale pu1n to cl1e sarebbe limitatissimo, non più esteso ·dell'api·oe di un dito. E.sso corrisponde al. l 'angolo .formato ·dal margine esterno del mu1scolo quadrato ·dei lombi con !'.ultima co,s ta. Data la ·direzione obli1qua dell'ultima costa e quella M. CAJA. ver ticale del quadrato dei lom•b i, teso quasi verttcalmente fra il margine iruferioI'e dell'ultima Il dolore nelle atrezionl rena1 i. costa e la cresta ilia;ca, l'angolo che si forma tra essi è act1to. In tal p,111nto la parete è anche un J. . r :"\Jff ezioni renali, osserva O. Past eau (J ournal po' più depressibile, percl1è manca la resistenza dt Médeci1ie et Chirurgie, febbraio 1925), sono suscetmu&coli di un certo srpessore. tibili di provocare dolore isia per la tensione della Il dolore si ri1rela soltanto alla pressione, la capsula fibrosa del rene~ quand'esso ·è congesto, quale però, 1s,e esercitata un paio di rcentimetri sia per la 1distensione ·del bacinetto. Il fattore infezione interviene aumentando il dolore nelle distante dal p·u nto stesso, rimane del tutto indi!fer ente. Qualche rara volta, il punto ·d oloroso é medcsi1ne circostanze. Il dolore può essere loca. lizzato posteriormente nell'angolo .c osto-mu scolasituato un poco più in basso, 1-2 cm. .sotto !"lii re, a11teriormente a livello della decima 1costa, nel ·costa, sempre lungo il marigine del qua1drato déi punto ureterale superiore, medio e inferiore. Il · lomb1. dolore si può irradiare anche a distanza in geDa .ricerc-h e fatte dall'A., tale 1p11nto avrebbe vanere verso il basso lungo il percorso dell'uretere, lore patognomonico. fino al pube, regione inguine-crurale. Eccezione~f?,l. 1


5C:5

CASISTICA E TERAPIA. L'impetigo contagiosa dei neonati. L imp€tigo contagiosa d~i neonati è una malattia c11tanea inf.ettiva che si :presenta nei bambini di p·ochi giorni e che costituisCle talora un grave proble.m a iper re maternità le 1quali 1debbono talvolta chi·u·dersi per impedire il propagarsi della malattia. Essa -è ·n ota anche 1coi nomi di' pemfi1go dei neonati, dermatite 1e·s,f oliativ.a , it:rrtp1eti'go c ontagiosa bollo's a. 1

1

La malattia è caratterizzata ·dalla formazio11e di 1

\rescicole e di pustule e talvoJta da esfoliazione degli strati •superficialci. dell' epidermi.de. La !Prima lesione è costituita da una ipi ccola vescicola c on ba se l!eggermente illlfiammata od ipere.miica, ich le -si osserva 5opra. l e parti esposte, 1come f a ocia e mo..ni e si estende alle superfici ·u mi1de ohe si oppongono, 1quali l'as•c ella, l'inguine, il collo. Talora le !vesciiedle .g1:uarj.scono 1senza iestenclersi, d ar1do luogo aid. una picicola crosta ·che può anch'e mancare; altre volte invece le vescicole s i estendono p eriferica·m ente e si U·n i1scon·o in una larga ~u·stola, idi cui i l !liquido, dap'Prima chiaro, diventa torbido , e fuories ce 1con la rottura deJ'l a pustola st.es sa. Nei 1casi graivi e !fatali, si hanno lar.g he ar~e di cute 1denru1data, analoghe a quelle che si hanno n elle ustioni e formatesi iper l'e.s ten. · Sione o la coalescenza di ·p areochie bolle. Sul princi·p io il bam·b ino, tranne il 1d i·sagio ip1e:r la es.foliazione cutanea, ·n on ha sintomi gene. rali. Nei casi ·g ra,ri inveoe ssi ba una condizione settica ·g enerale ·con temiperatura .sul>normale, do• vuta all'assorbimento di to•s.si·n e ed a 1difetto di eliminazione attra,rerso le ar·ee di scute denudata e morte in breve tempo. La prognosi idipende dalla Ta'Pjdità dell'e'Sfoliazione e dalla resistenza genera'le del ba.ffi!bino. 1

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[.~NNO ~XIII , FASC.

lL POLICLINICO

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D. L. :B el din·g <Amer. Journ. of Obst. a. Gyne· r.ology, gennaio 1·9V....6) ha trovato che in .tre epi1

demie ·studiate l 'agente che .si trovava in tpreva1enza era ·10 sta.Jfilococco pio·g en o aureo ; occasionalmente ·si 1sono riscontrati l'albo e lo streptococco emolitico. Lo sti'.Pite isolato non dava n essuna lesione cutaniea n elle cavie e nei conigli, nell 'ruomo da \ra r eazione inlfiarrumatoria non vescicolare, nel baJID.1b ino tnvecie una tipica lesione esfoliati\ra. Tale sti:pite dava aci1do con glucosio, saccarosio, lattosio, maltosio, levulosio e mannite, ma non in raffinosio, salicina ed inulina; n egli altri caratteri era del tutto simile al consueto stafil ococco. I~ a \'italità 1dello .s tafilococco rende possibile la tra: missione della malattia anohe rp er mezzo dt 1

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progetti inanimati oltre che !Per mezzo di es&eri umani e rende assai difficile la .disinfezione negli ospedali infetti. Nelle epitd!ernie os·s ervate dall'A. la tras·m issione .,è avvenuta probabilmente iper 1nezzo delle infe!'lmiere e dJegli oggetti da esse adoperati. La variazj one ne1le differenti epidemie è ·do.v uta 1p robabiln1ente a ·differei1zte negli s tipiti infettanti; la differenza fra i sintomi clinici nel bambino e n ell'adulto di'Pende dalla diversa resistenza cutanea. . Più che alla cura ·dJei barrLbini infetti .si dovrà pen sare alla profilassi dei sani, u sando tutte le .•possibili precauzioni, isolando gli iruf€tti e l e loro madri, cura11d.o la scrupolosa pulizia e la disinfezione deI guanti ùelle infermiere e1d eYita.ndo 01g ni contatto dello stesso materi·aJe fra di,·ersi ban 1hi ni. fil .

La necessità di curare l'acne giova.ni1e. Cl1. Dubois (R evtle m édicaie de la Suisse R o111ancl e, di1cembre 1925) in.sist? sulla necessità di

curare ria.cne gioYanile ·p er il deturpaJIDento del ·viso eh.e es.sa iporta e iper la vossibi1'ità che su1lle ci r.atrici residue si imtpiantino dei tumori epiteliali. 1.' acne g·iovanile è un'affezione specifi ca delle ghi3ndole ·seibrucee ed ha come lesione primitiva il 1c orrnedone, il quale non è altro che un .corpo e-straneo cl1e ostruisce l'orifizio g.h ian1dolare ed è formato da u·n aicicurrnflllO di cellule di gTaisso a di detriti iparassitarii ; l'estremità esterna è nera. Spesso il co.m e done provoca una reazione infiammatoria e, se si trovano inclus'i dei germi della suprp·ura:zione, .si ha una reazione 'Più o meno intensa che pillò guaidagnaxe la iprofondità e confluire con altre 1ghi·an1dole sino a r~chiedere l'int ervento 1col bisturi. L'acne è una malattia familiare in quanto che si tr0 smettono le condizioni del rivestimento cuta· n eo ·che creano la predisiposizione. Non biso·g na dare grande im'Portanza nella genesi dell'acne alle mala ttie degli organi dell'economia; invece è assai i·mroortant. e la .cura locale. .... La profilaissi de1'l'acne es:Lge un'igiene outanea mint1tn e 'PO.Zien.te. Tutti i comedoni che si ·incominciano a vedere srulla !pelle dei fanciulli debbono essere e.&pulsi dalla ghiaTudola sebacea, ciO che deve farsi dal medico con l·a ipressione di g1. t a 1_e . Bisogna inoltre lavare il vj1so con una miscela di sostanze c'he sciolgiano i grassi : xilolo, benzlna, eterP. di petrolio a parti uguali. Il momento più adatto per tale lavanda € la sera prima di anid are a letto, si comrpie così a n-che un buon 1


[ ..i\NNO XXXIII,

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SEZI ONE P RATICA

FASC. 16]

m assaggio che r egola le .funzioni ghian.dolari. Se il maJssaggio profondo, sempre a ccoorrpagnato da un a disinfezion e corrnpleta, lascia la pelle forteme11te irritata e golllfiata n on si 1deve rpreoccupars1 perchè trattasi di di.sturbi cl1·e scomipaiono pTesto. Se 1' aicne è SUJP'Prurata, si deve procedere allo ~''eotan1ento per e' 1itare ci catrici deformi. ~elle for1ne diffu se a,gjsce bene la pomata allo zo·lfo e la radioterapia. Talvolta l'acne è r esistente alle cure· ip erchè sosten'Uta rd a 1disturbi intestinali; in tali casi, l ' ..\. consiglia di racco'lnan·dare una masti·cazione completa degli alimenti e l'ruso di qualche disinfettante intestinale. ~egli anen1i1ci la guarigione è agevolia ta dalla s o1mmi11istrazione ru arsenico e di ferro. Gli estratti 1g hiandolari co1n1e la i;roteinoteraipia sot1o tutte le forme danno risultati disco:I'ldi e r::\ramente duraturi . Secondo l'.~. , fra i medicamenti interni, il più e.fificace è lo stagno colloidal e per iniezioni sottocutanee.

!11 mancanza del tubo da drenaggio, qu alun, que striscia idi gomma 1p uò servire allo scopo; non sono consigliabili gli anelli perchiè con essi l a pressione si regola mq.le. fi l.

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La dermatite da cerotto adesivo.

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fil.

La profilassi dei paterecci e dei flemmo11i de lle dita con la stasi venosa. :E: n ota la freque11za con cui si verifica110 dei paterecci e dei flemm oni in seguito a 1p iccole lesioni delle dita; l'uso 1della tintura ·di iodio ha certame11te imperlito molte .cli tali complicazioni, ma ciò non toglie che se ne verilficl1ino tuttora. Per prevenirle, Pelassus (La Pres se médicale, 21 n ovembre 1925) consiglia il metodo se.g uente che non è altro se non un 'applicazione del sistema di Bier. F. all'inizio che si deve agire, quando la fer ita .si è infettata ed il patereccio si va prepar ando. Si usa un tubo id i gomma, ·p. es., un tubo da drenaggio di 1piccolo diametro, con cui si circonda il dito alla prima o seconda falange e lo si strin ge facendo un nodo. Il dito deve div·entare rosso-bluastro; la sensazione di battito scompare ed il malato prova un senso odi sollievo; il dolore alla pressione attorno alla ferita cessa ed è questo un primo beneficio assai apprezzato dal paziente. La lesione locale cessa di estendersi; la iferita, se ve n'è una ap 2rta, emette 1della siero.sità ed in p o·co teimp o si a v'ria verso la guarigione. Non si deve cessare la stasi trop·p o presto, poichè, all'inizio l 'ill!fez;ione non è che attenuata e potrehbe continuare se la circolazion e r iprendesse i1 su o andamento n orimale. P 'altra parte lo stesso malato è poco disposto ad abbandonar e il laccio 1ch e lo ha sollevato dal dolor e.

H. \\1 • Siemens (~l ilnch. med. Woch ens., 7 ago~to 1925) richiama l'attenzione sulla ;possibilità

cl1e in seguito all'api!)licazione di •Cerotto adesiv-0 ( P flo ~ ter) si sviluppi u11a dermatite, ·di cui egli l1a osservato parec-chi casi. Tale dermatite che si iuanifesta anche dopo soltanto 24 ore dall'applirazione, p uò e:;sere sempli·cemente eritematosa, 1na anche eczematosa ed arrivare fino alla formazione di bolle. Essa non è infrequente; nei ·p azien ti di un riparto dermatologico, si osserva nella proporzione cle11'1 ~~ circa (Bloch) . Nei .p azienti idi una clinica gen erala, si può ·calcolare che essa s i vertf1cl1i un a Yoltn sopra 150-200. L a ca11sa è {la ricercare nella resina dammar llSata per la preparazione .del ·cerotto; non è però cl a ritenersi che sia l 'acido dammarico a prCYVocarla, ancl1e perichiè la pro1porzione d i acido è as. .. ai bassa nella resina rd ammar in con fronto < altre, con1e la gomma ammoniaco e la colofonia . I.' ipersensibilità a tale sostanza è evidentemente clu. :f:Lf erirsi aid un fattore costitu zion ale. Per evitare in·convenienti, sarebbe consigliabile cli preparare il cerotto senza la resin a damm a1·, ricorrer!'do ad altre sostanze adesive, ma non è da escludersi la possibilità 1cl1e anche queste a 1oro ''olta 'Provochino l'irritazione cutanea. L e prove fatte dall'_.i\. con un cerotto •così preparato C'l1e riuscì inattivo su 1p azjenti sensibili al com une • l.)flaster non con'Vincon o 'perch.è la sensibilità, in tali casi, ·è spesso specifica.

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fil

Per a1nmorbidire i tessuti cicatrtziuli. Stoclzn er Cl\1finch. -~1ea. Woch., 11 1dicembre 1.925) ba saggi ato :varie sostanze su ,f rammen ti e cti tessuto cic·atriziale, in vitro: tiosi.namina, fibr olisina, rl1odamid es, colin a, io.d uro potassico, eoc.; i migliori r isultati li ottenne da soluzioni ·c oncentrate d'urea. Ha applicato q11esta sost.a11za anche clinicamen te, ottene•n done buoni risultati nelle 1cicatrici n on aJdel'enti. W. Stl'ye ('ibidem ) l 'ha s ag.giata in, vivo: pochi centimetri cubi di soluzione -eone.entrata d'urea fecero rarnmor•b i dire tutte le 1ci1catrici non éllde .. denti , ma determinarono n ecrosi nelle altre. \ \

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R. B.

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.. [A~.NO

JJ:, POLTCL fNICO

568

XXXIII , FASC. 16]

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

VARIA.

Interpretazione patogenetica della s indrome di Mikulicz.

Il bianco negli ospedali.

Henry Bourges (BUll. et rném. de la Soc. rrtéd. d es J16p. de, l'aris·, 1924, n . 21) ha corr1unicato alla Soc jetà m edica ·degli 0Stpedali di P arigi due casi di Sindrome di Mil{Ul~cz. Uno a tipo clinico cornpleto con ipertrofia dura e simmetriéa delle ghiandole lacrimali e ·del gruppo gh. salivari, a svilUJ)po l ento ed insidioso, senz'altri ·disturbi organici, generali e·d ematici, a carico di un giovin e luetico, e regredito do1po breve cura novars.enobe11zolica, mercuriale e iodica. L'altro con tu m e1'azion e d elle sole gh. salivari, ad evoluzione lenta, comparso in un adu lto, vecchio alcoolizzato, ateromatoso e fortemente sclerotico. Dall'esame di queste stie osservazioni e di quelle di altri si può con cludere che la sindrome di Miknl~c z è provocata in certi casi da u na infezione locale (rinofaringe, ~p-pareochio oculare) o generale (tubercolosi, sifilide, ·enceifalite epidemic a ); in altri ,c;:isi ·p uò essere la 1conseguen z,a di intossicazioni sia esogen e (alcoolismo), sia en dogene (sclerosi generale), che agiscono sole o associa te: o, ancora, può dipendere da un disturbo -en docrino. PERSIA.

'Citos te atonecros i del tessuto adfposb sottocutaneo. Essa è identica a quella che si osserva come lesion e caratteristica nelle pan cr eatiti act1te, solo ch e è m olto .m eno inte11sa p·erchè dovu ta ad age11 ti assai rneno attivi della lipasi pancreatica. Lecèn e e l\1oulonguet (A n ·n alies d' .4 natomie pathologlque rriédico -cht.rurgicale, vo1. II, n. 3, maggio 1925) la spiegano con due meccanismi: digest ione per opera .della lipasi sanguign a (per "ersamer1to e1no1 ragico . traumatico o patologico), <1 per ·autolisi dei g-cass1 da iscl1emia. Vi è not.ev.ole ::;omigJ]anza ·~ei reperti microscopici che gli AA. illustrano èhiararnente, 1con quelli c he dà la steato11ecrosi ·da pancreati·t e, c iò tanto nei ca.;1 anticl1i che recer1ti. Dal punto clinico è i mportan te sopratutto la citos teutonecro si mammari.a anche perchè confond ibi1 e col can cro. Gli A.I\.. cons igli a110 la biopsia n ei casi in cui per obesità, traurna, si può sospettarnr la esistenzu . L . TONELLI.

Chi a ·volte percorre le corsie degli ospedali, viene colpito dall'osiservarre il ipallore spi1ocruto della pelle, di cui sono ·p resi, in generale tutti i tClegenti, siano e-ssi affetti ·da malattie gravi o lievi, ·b asta che vi &b biano sogigiornato alcuni gi·orni. Visi. ceriei, mani trasparenti, 1n ammalati da poco ricoverati, icon mal attie ohe non corn1p ortano perdita ·di sangue od alterazioni ematiche. E r ituale che nelle corsie tutto 1debba essere in bianco, 1dalle pareti in bianco lucente ai vetri smeri,gliati bianchi, d·a:lla biancheria da letto a l ta1·olini, dalla vestaglia ·del p.r imario a quella dell'assiistente e della suora. Ci sia permesso c hie· tCle!'lci, se tutto ·questo contorno, d'un .colore un i· forme, ·che a ccercù1ia l'ammalato per lungo tempo, non possa avere effetto sulla tinta della sua pelle. Poco importerebbe se le conseguenze si li.m itacsero al cangiamento •di ·c olore, ma n-0n è for se possibile che l'azione di quella luce, si fa cicia sen tire oltrechè sulla pelle, sul sangue e per con·seg:uenz1a su tutti gli organi, mo1d1fi1çan1do in qualche m o·d o la loro funzj onalità? E che dire dell'effetto suggestivo, vicendevole fra i ri•coveratj? e delle :rifles1sioni del visitatore c11e vi adaitta la sua mimica, .qu a!tche volta scorruggiante peT ]'ammalato? Si è tanto parlato della le1gge id i rudaittamento p er gli animali, non vi è forse qu alche cosa di simile qui? Se il bianrco rievoca l'i1dea del pulito, non è detto c·h e il variopinto ipos.sa fare l'oipposto; u11 ambiente variopinto deve dar e più ·S vago e ~ollievo all'o1 cchio ed allo spirito dell'ammalato. 1

1

1

1

L . GIANELLA.

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

U . P er la tutela igie nica dell' emigraz•io11,e (dal pu11.to di vista tubercolare) . Milano, Saita e Bertol13., 1924.

CARPI

1

Per la rrustola carbonchiosa. - P·alo del Oolle, M. Li a.ntonio, 1924. CoNDORELLI Lu1G1. Natura chimica e significato biologico dello zucchero combinato del sangue.

COLASUONNO SERAFINO.

-

Jl.oma, Tip. M.antellate, 1924.

D' ArAESSANDUO F&ANOO. Un, caso di nefrite a fri. gore. - Berg.a.mo, Soc. Editrice S . Alessandro, 1924.

L. e DE

M . su.lla crisi emocltasica. da tubercolina nei t.ubercolotici. - Napoli , G. Barca, 1924. DEEKS "'·E. ThP ca1ise of Ho o7'·1corni d~seo. ·e its prevention and cure . - N€w York , Gen er~.1 :\Iedicial Depart111ent Uniwd Fruit Company, 1924. D'AMATO

DURANTE


(ANNO XXXIII,

FASC.

16]

SEZIONE

PJt~TlCA

:NE'L LA .'VITA. PRO.E,ESSiùNALE.

.

Cronaca del movimento professionale. L'ordinamento dei Sindacati sanitari fascistf. Corporazione Sanitaria

.

~Tazionale.

Ai signori segretari dei Sindacati nazionali sanitari; segretari delle Corp<Jrazioni provinciali sar nitarie; segretari dei Sindacati provinciali sanitari; segretari delle F ederazioni •p rovinciali.

Sindacato Nazionale l\I edic-o-Fascista. Tutti i Sin'dacati Nazionali di Medici debbono essere riuniti in un unico Sindacato che assumerà la denominazione di « Sindacato Nazionale MediooFascista H. · La Segreteria Generale di tale Sindacato. N azionale verrà a&sunta provvisoriamente dal Segretario Generale della Corporazione Sanitaria. Gli attuali dirigenti dei Sindacati Medici Nazio11ali formeranno la Giunta. Esecutiva. del Direttorio del Sindacato N aziona.le. Lé Sezionj provinciali dei suddetti Sindacati Medici Nazionali si fonderanno in un unioo Sindacato Provinciale Medico che assumerà la denominazione di cc Sindacato Provinciale Medico-Fasci;:;ta ». La Segreteria di questo Sindacato sarà Tetta provvisoriamente dal Segretario della Corporazione' Sanitaria Provinciale e, dove questo non sia stato a.ncor.a nominato, il Segretario del nuovo Sindacato Medico verrà nominato in via provvisoria dal Segretario della Federazione Sindaoa]e in accordo coi Segretari dei Sindacati Medici .attualmente in carica. I quali Sanitari unitamente al Segretario della CorpoTazione Pro,v incia.le Sanitaria formeranno la Giunta esecutiv-a del Sindacato Provinciale Medico-Fascista. 1· Direttorii Nazionali e Provi11ci.aJi dei vari Sindacati Medici si fonderanno in un unico Direttorio rispettivamente Nazionale e Provinciale, e i componenti rin.1.a.rr.anno in carica. Gli statuti dei suddetti Sindacati Nazionali e Pro\"inciali Medjci sono .abrogati e il nuovo statuto del Sindacato Nazionale Medioo verrà concretato sulla base dello statuto della Corpora.'llione N azio.n ale Sanitaria non 39pena questo sa.r à .approvAto dalle su·p eriori gerarchie. I Segretari Generali delle Feder.azioni Provinciali Sindacali in accordo col Segretario della. Corporazione .Provinciale Sanitaria, cureranno la immediwta fusio11e dei vari Sindacati Medici e · faranno in m.odo che tale fusione ·non sia fittizia ma. reale a garanzia della vita futura del Sindacato che dovrà esserè con talé nuovo inqt1a-Oramento ufficialmente riconosciuto. Con questo le varie categorie . . inquadramento . . . . av!"anno tutte ugualmente le loro ra1pprese:ntanze senza soprarffazione di u"na categoria' su •d i un'altrà~ Con nuova circ1Jlare la Còrpon.azione Naziona]~

Sa11itaria darà in seguito disposizioni per l a nomina defi11itiva dei Segretari Nazionali e Provinciali del « Sindacato Medico-Fasoista » .

Corporazione Nazionale Fascisti Farmacisi i. L a, CoT1porazio,n e Sanitaria, in risposta alle solleoit.azioni rice\Ute .per la costitu.zione di u n Sindacato Nazionale Farmacisti nio·n proprietari con le rispettive Sezioni :Provin ciali, dispone che non ven•g a costituito nessun nu.ovo Siindacato Farmacisti nè Nazionale nè Provinciale. I Farn1a<:i --t.i non proprietari debbon.o tuttavia: a.vere nei Direttorii degli :i;tt11ali S·i ndacati Prov~nciali una r.3ippresentanza proiporzionale e tale· ra,ppresentanza avra.nno a11iehe i1el Direttorio del' Sinda-0ato Nazionale Fa.scjsta }"'armacisti. ·I nostri Sindaicati ~ar1nacisti non r:;> ropTietari, già oostituiti, debbono immedia.t amente iriqu.a dr.arsi nel Sindacato Nazionale Fascista Farmacisti~

Giornale della Corporazione . Col nuovo an110 verrà pubblicato il periodico· della Cerporazione Nazi10nale Sanitaria, che tratterà ]e q·11€Stioni di tutte le categorie dei Sanitari iscritti nella Corporazione. Tale pubblicazione sa.rà i11rviata a tutti gli in-scritti dei nostri Sindacati Sanitari e varrà a il'endere unitaria la tr.a.ttazio11e dei pr-0.b lemi eh~ in-te.ressall() ciascu11a catego·r i a. Per il fatto .d.1 ·qu€sta pubblicazione si rendl()IJlO suiperflui e dannosi alla disciplina e .alla saldezi.a dell'inquadramento corporativo i bollettini degli atturu~ Sindacati Nazionali e delle Corporazioni Provinciali Sanitarie. T.ali hollettini devono pertanto essere aboliti. Saranno autorizzate soltanto· le p11bblicazio11i di period1oi dopo esame degli ia-pe~ni fin.anzi ari che i Sindacati Nazionali dovran... no nel oaso assumere. Invito i nlQstri )sorittì a collabo.rMe attivamente· nel giornale. I Segretari dei Sindacati Nazionali debbono vagli.aro il materiale giornalistico che .a.d essi perverrà dalle proprie oategorie. Il materi.a.le così vagliato e seelt.o debbono poi mandarlo al Redattore Capo del Gio·r n ale della Corporazione e '\T. Segretario Generale aiggiµ nto della Co.ripor.azione, dott. Gt1'glielml) Oliaro, via. Mazzini 33, To. l'lnO .

Disciplina.R.accomttndo vivamente ai Sindacati e a1le Corporaziollli Sanitarie Provinoiali di essere più sevei·e i1ell' accettazio11e di nuovi iscritti. Dis.pof!llgo che tutte le nuove iscrizioni, senza eccezione, vèngano vagli ate da questa Segreteria Generale alla quale debbono essere inviate correda.t e di note informative politiche e sindacali e da tutte q·u elle considerazioni che le gerarohie rprovinci.ali ~ii1dacali c1·edei·anno oi}portune. · · · Richiamo l'attenzione di tutti i d irigenti sulla g r ave responsabilità che ·1pesa ·su t utti 'noi chiamati


°"570

·dal Gover110 N :izionale a èreaTe una nuova classe -.dirigente. È necessario poter dare al Governo la g.aranzia ...assoluta che i nostri organizzati hanno sentimenti fascisti e sentono in perfetta bu1on.a fede e sicura ·coscienza di ris!J'ondere al grave còm1pito · che il Governo affida a loro. Esigo in modo assoluto che la revisione degli iscritti voluta dalla mia circolare 18 ottobrre 1925 avvenga con J,a massima severità in modo da elimi·nare tutti coloro che hanno dato prova di poco attaccan1e11to alla organfizzazione e di ~ntimenti non f.asoisti. È bene ten'er presente cihe lllOn è' tollerabile l' apipartenenza ialla nostra Corporazione con la iscrizione a sètte segrete. I dri.ri·genti delle nostre 01'ganizzazioni debbono avere, la tessera del Partito Nazionale Fa;scista. So110 tollerabil~ e'coezioni in oasi importanti ma tali eccezioni debbolilo ven ire vagliate e autoriz·zate da q·u esta Segreteria N.az.ionale. ·

eontribtlt i .

ci·ali debbono curare che entro il mese di genn&io' 1926 àia compiuta la revi.sione degli iscritti voluta dalla circolare 18 ottobre 1925 di questa Segreteria Ge11erale, e che subit.o dopo vengano inviiati alla ~or~o~·azione. Nazion.ale Sanitaria gli elenchi degli iscr1tt1. Tale statistica è indjspensabile p~rchè deve essere presentata alle Autorità GO'Vern·a tive. Saluti fr.aterni.

ll S egretario Generale della Corporazione Na~ionale Sanitwria: firmia.to: dott. ARNALDO FIORETTI.

Per il miglioramento delle pensioni ai sanitari. La Oorpor.a zione Sanitari.a Nazionale ha presentato al Min-istero delle Finanze jl seguente memo. riale circa il miglrior.amento delle pensioni ai Sanitari iscritti alla Cassa di Previdenza: .

I l D il'etto:rùo N azio.n ale della Oonf.ederazione ~ deJl e Co:nporazioni Fasoiste ha delibe~·atio ohe per il 1926 i contributi dovuti fil Sin~1laoati N.azionali venga.no unificati oon quello dovuto ia.lla Corpo-razione N azionale la quale cost,ituirà una Cassa ce·ntr.ale unica ohe provvederà alle necessità dei singoli Sindaoati Nazionali . An.alogamente n~lle provincie i contributi che si versav.aJlo per la viita dei v.ari Sindaoruti Provinciali verr anno versati a.Ila Cassa della Oorporazion€ Sa.nitaria Provin ci.ale che li amministrerà provvedendo con essi alle esig-enze dei Sindacati Prorvi11ciali. D10vr.anno esser tenute delle contabilità distinte per i si11goli Sindacati, sia al centro che .alla periferia, in motlo che siano controllabili i vers·a menti e le spese d i ogni Si11dacato tanto N azionale che Provinciale di catego.r ja. Lo scopo di questo provvedimento è di r.a.fforz.are l'ordinamento corporativo e <li rendere le varie categorie ipiù solidali tra loro. Con 1altra circolare verranno impartite le dispo·sjzioni circa la em.tità e le modalità del versamento del contributo per le diver se categorie 'i:li Sanitari, indiipendentemente dal pagamento della tesser.a · 'federale a farsi nelle singole provincie alla Segreieria Feder.ale. Intanto le Corporazioni Provinciali -debbono costituire subito la Cassa voluta •daJla prese11te circolare con i fondi rimasti a ciascun Sindacato cla esso ditpendente. I Sintlaca:ti N azicmali debbono presentare s11òito i loro bilanci consuntivi alla Corpora.zi10ne Sanitaria Nazionale con la situazione di cassa .al 31 -dicembre 1925 e debbono cura.r e nel più breve tempo la presentazione dei loro bilaJloi tpreventivi 1926. 1

Statistica.. ~

[ANNO XXXIII, FASc. 16]

IL POLICLINICO

urgente la oompilazione esattissima de.gli elen-.chi degli iscritti di ogni Sindacato. P ertanto i Segretari de11e Conporazioni Provin-

«

Eccellenza,

Ai Medici Condotti ed Osft>ed alieri, ai Veter•inari e .aid altri Sa.nitari inscritti .alla Cassa di Previdenza per le P ensioni uei San~tari viene fatto iat- ' tualmente un tr.attamento di quiesoienM. « i nferiore » a quello di cui godo·n o1 le altre Categorie d'insoritti ,a lle Oa6Se ditpendenti d ag1i Istituti di Previde n za ed assolutamente inadeguato alle più i:ndispensabili esigenze della vita. La Corporazione N azion.ale Sanitaria Fasoista riohiam.a pertanto l' att011zione dell' E·c cellenza Vostr.a sul grave problema delle P ensioni ai S-anita.ri, dei quali f.a presente i seguenti voti: 1) I benefici del R. D. Legge 19-IV-1923, n. 1000, oonvertJito. in legge 17-IV-1925, n. 473, sono stati fru.str.ati da una disp1osizionie d'indole transitoria in virtù delta quale suJ:la pensione teo- , rioa risultante dall',rupiplicazione delle . nuoive tabelle, si detrae il 40 %. P er tale detr.azione attualmente, si conferiscono delle l?ensioni, senza diritto a caro-viveri, variabili da un minimo :di L. 1800 lorde .ad un ma.ssimt0 di L . 7000 lorde, massimo .che si consegue con almeno 66 anni di età e 41 anni di servizio utile. La misura i·r risoria degli assegni ainz.idetti potrebbe essere notevolmente migliorata se, assolvendo le promesse fatte, si portasse la. decurtazione da.I 40 al 20 per cento, se non si ritenga preferibile l'abolizione completa di essa deourta.izione anche ~ f.acilitare la messa a riposo dei Sanitari più anziani e dare p.osto ai giovani che, 'l&Vf.'Jl.dO fatto la guerra., sentono pure il diritto 1'1~ fa.re la oarrier.a sa11it.aria, ed a carico· dei qua.Ji, sia pure per un limitato numero di anni, si potrebbe ·p orre un onere speciale. Si re!Ytlta che l'onere derivante da questo provvedimento possa essere sostenuto dalla Cassa con i mez2.i p-r opri, qu.al10ra la Cassa devolvesse per intero al miglioram~nto delle pensioni dei Sanitari il sa.g:~io d'interèsse a cui attualmente sono im1piegati i ~ltoi ca.ipita1i.


f ANNO XXXIII,

FASc.

16]

SEZIONE PRATICA

In fatti mentre i fondi di sua. pertinenza so110 investiti a..l 4,95 % (e potrebbero essere impieg-a,ti div€rsamente e f1'11lttare di più) Je ta.b elle per le Pensioni furon10 ca.Icolate solta.n to ~l sag~io del 4,25 per cento. 2) La legge in vigore l1a determinato in L. 2000 l'assegno 'di · pensione di privilegio da co11cedersi sia al Sanitario che divenga permanentemente inabile all'esercizio delle sue funzioni per malattia contratta in servizi.io, sia alla vedov.a ed .a gli orfani nel caso che detta malattia determini il a morte del Sanitario stesso. Se si tiene presente ohe i medici molto facilmente 'Possono oontrarre infezioni che .àbbi.ano effetti letali, come ne ~ indice il fatto che un qui:nto clelle pensioni .che si conf€'riscono ~ono di privilegio, si rileva l'urgenza di ele,·are la misura di tale as egno ad .alme110 L. 5000. Per f.a.r vi front.e si -notrebbe addossare a<Tl.i Enti o i·nscritti, . per costituire u11 fondo pensione di priYilegio, uu supplemento di contributo, che dovrebbe aggirarsi sulle L. 60 annue per ogni Sanitario, e gli Enti potrebbero essere di ciò co1npensati con l'aib olizione del reparto delle quote di pensione ora in \-]gore fra Cassa ed Ente. 3) Urge inoltre che sia .affrettata. la i)ubblicaziorne del regolamento per l'.applicazio11e dell.a. legge 17-IV-1925 n. 473 011de sia·no fissate quelJe i1or1ne necessarie iper rendere '!JÌÙ sollecita la li~t1ida­ zione delle pensioni. 4) Chiamare a far parte dell~ Com:miissioni per la compilazione d€l R egolamento dei raipipresenta nti di questa Cor1)orazione Sianitaria. 5) ~Iodifica.re la composizione del Consiglio di Amministra2'Jione includendovi dei ra1Jprese11tanti di questa Col'1porazio11e Sanitaria iper ciascuna delle Categorie di Sanitari i11scr~tti. 6) Dare v.alore di servizio valutabile a.g}.i effetti della misura. della pensione ·al servizio interinale, quando i1 Sanitario che lo ipresta chiegga la iscrizione a.Ila Cassa, così come si provvede per i ~iaestri elementari e p er gli altri dipendenti comunaLi. 7) Stanzia1·e nel hilancio della Cassa u·n fondo IJer il conferimento di sussidri alle vedove ed oN.an i dei Sanitari nei -0asi ipÌetosi. 8) Elev.are il contributo ·d.i Stato che la legge di riforma ha mantenuto in L . 250.000 a.nn.u e , mE>ntre per il IV.Lonte Pens·ione dei Maestri elementari il R. D. Leg.~e 12 maggio 1913 n. 1117 di riforma delle P ensioni lo porta da L . 300.000 ·anniue a L. 9 milioni . ~ <la notare che la riforma delle Pensioni dei Medici· Condotti, Veterinari ed altri Sanita.ri an2iani fu eseguita senz.a alcun nuovo onere .a carico dello Stato. Questi voti noi raccomandiamo al· saigace esam~ di V. E . sa.p endo di iasso1vere un còmpito verso la benemerita Classe dei Sanitari Italiani . Con perfetta os.c;ervanza. P er la Conporazzione Nazionale Sanitaria. I

11. Segretario Generak: ARNALDO FIORETTI.

C .ONCORSI. •

P OSTI VACANTI.

(Grosseto). -

Al ,30 apr.; L. 10.500 e c.-v. in L. 500 se oelibe, L. 1000 se coniugato; età Jim. 45 a.. Tassa L. 50,10. Serv. e ntro 15 gg. ARc1oosso

(Ancona). -

A tutto 30 aprile; . co11d. prev·alentem. chirurg . ; 500 ·POV. su 3430 a.b. ; L. 8000 e 5 qua.dr. dee., c.-v., L. 3000 direz. Ospe<l. Civico; prov0Ilti atti operat. ; L . 1300 se uiff. s.an. ; L . 1000 à 3000 mezzo tras·p . 1.'assa L . 50.10. Età lim . 25-45 a. Chiedere annunzio. CASTELFIDARDO

CAsTIEL

S.

PIETRO MoNFERRA'l'O

(Ales.saridria}. -

Scad. 30 al!Jr.; L. SOOO o] tre L. 500 uff. san. e L. 500 trasp . C1cERALE

C1r,.k.NTO

(Salerno) . -

A tutto il 15

ma.g. ; vedi f.asc. 14.

Al 30 n1a1g. due 0011d. co1nprimaài; L. 8500 e 5 quadrienni dee. ; .a:ddiz. L. 4 oltre 1000 pov., L. 5 oltre 2000; età lim. tlO a . Tassa L. 50,10. Doc. a 3 mesi dal 5 aipr. C1,·rTA CASTELLANA (Ro1na). -

OoMUNANZA

(Ascoli Pic.e11.o). -

Scad. 30 aiprile;

,·edi fase. 13.

(Udine) . - Scad. 30 apr.; L. 9000 oltre L. 3000 trasp., L. 1620 c.-v., L. 500 serv . .att., L. 900 uff. sa.n. Tassa L. 50.10. FERRARA . R. Prefettwra. Uff. san. di CO{Pparo; COMEGLIANS

scad. 30 rupr. ; vedi f.asc . 14. F1Ai~O ROMANO

(Rorr1,.a). -

Scaden~a. 30 iapr.; ~arsi; L. 10.500 per

Kmq. 40; ab. 1857 di oui 250 1000 p!O(V.; ::Uldiz. L. 4; 1° c.-v.; 5 quadr . dee. Età lirn. 40 .a. Tassa L. 50,15.

(Genova). gna; .ab. 1632, pov. 35; L. trasp . L. l t!OO; uff. san . L. GAZZANIGA (Berga1no). FoNTANlGOltDA

Kn1q. 1664 j'Il monta8400 oon 10 bienni; 500. Soad. 10 marg.

Consor.; al 10 giu.; n.b. 4fi00 ; poveri 600 circa; L. 6500 (si e) oltre L. 1000 (sic) triaSp ., L. 500 se uff. san., L. 1000 assistenza operaz. iohirurg., peroentu.ali, L. 1200 c. -v . Età lim. 40 .a. Triennio di assistentato effettivo o vioìl.ont. in clinica o ipatologia medica o in i·eparti inedioi di grandi ospedali ; o 5 anni di laurea , di cui 3 di· condotta effettiva,. Firme a utenticate dai sindaci e legalizzate. JESI (Ancona). A tut.to 30 apr.; V'edi f.asc. 14.

Oo!tgrPg.1zione di Carità. -

Direttore del Gabinetto di Istologia e Batteriologia nell'Ospedale Civile « Vito F .a.zzi ». Sca'd. ore 12 del 15 mag. Vedi fase . 15. MACERATA. P er S. Ma.ria del Monte (rw·.ale B); ab. 794 agglom, e 3673 ~Qar~i; L. 9000 e 3 qualdJ:. dee.; 2 c.-v. detna.tte L . 780; p . cav. L. 1000-2500; cottimi per rf,a miglie a.bb:iei:1·t i (L.. 5 e 10). Scad. ore 18 d{).l 30 a-pr. Età lim. 40 a . Tassia L . 50,10. OvAno (Udine) . - Scad. 27 .aipr. ; vedi fase. 14. · ROMA . Manicomio Provinciale. Tre medici a"8sistenti; scad. 30 a•:;>r. ; vedi fase. 14. LECCE.


IL POLICLINICO

[ANNO XXXIII, ,FASC. loJ

I

(Gros3eto.). - Scad. 10 m~g.; 4a cond.; L. 10.500 e qua.dr. dee.; c.-v. in L. 800 se ceniiug., L. 300 se celibe; ca.v . L. 1000 senza IQbbl. di cava.Ilo. UDINE. Amministraz. Provinciale del Friuli. Medico di Sezione del Manjcomio Provinciale; L. 11,000 tOlltre suprplem. serv. attivo L. 2300 e c,-v., alloggio persanale, luce, riscaldam., vitto nei giorni di guardia. A tutto 30 apr. Vedi f,aso. 15. VroARI (Palermo). - Scad. 30 aipr. L. 10,000 e 5 quinquenni dee. SoR.\NO

Cedesi stru1ne1D.Jtario chirurgico di marca tedesca nuovissimo e microscopio Voigtlander . Per chiarimenti scrivere dott. G. Cortese - Viale Para·oli 61 Ro1na.

Clinica chirurgic6' generale, per Modena. - 1) Q,aetano Fiehera, oon 3 voti ; 2) Paolo Fiori, con. 5 voti; ·.3) Leonardo Domi•n ici, con 5 voti. La Commissror.e, no11 essendo possibili giudizi ex aequo·,. ha ritenuto si dovesse dare importanza per la desi.gnazione del primo ,aJ numero degli ianni d'.insegna.mento ufficiale e conseguente stabilità del prof. F ·i ohera. Due candidati avevano fatto ricorso per l' annullame11to del cemcorso. Il Consiglio sup. P . I. ha resg?int0 le :µiotivazioni .a&iotte dai rioorrenti (vizio nella votazione dei componenti la Commissione gil.1dicatrice); ma, esamin.a.ndo poi gli atti~ ha ri1evato l.1na co11traddizi001e fra, l'affermazione della Com1nissiGne, la qt1ale, per dirimere l' ezaequo fra i tre, .aveva adottato il criterio di anzianità nell'insegnamento ufficiale, prestato in una discipli11a diversa da que lla messa .a co.ncorsio. Altra i11congrue11za troTa nell'avere la Commissione fatto prevalere i titoli clinici in un caso e quelli di patologia e laboratorio in altro caso. Ha quindi pr-0post-0 l'annullamento. 11 Ministro oon D. M. 1° marzo ha t:liohiarato nulli e di nessun effetto gli atti di questo conco-rso. Oliwi:ca delle m,a1attie ne1·vose e mentali, :per Messina. - A voti un.a nimi: 1) Mario Zall.a., 2) V~to Mario Buscaino, 3) Serafino D' A•n tona. Clinica dermosifilopatica, per ]fessina. - A voti unanimi : 1) .Arturo Fontan,a, 2) Giuseprpe Verotti, 3) .Agootino Mibelli. Per Perugia: 1) Enzo Bizzozzero, 2) Arturo Fonta111a 3) Agosti:nto 1\1ibelli. Clinica ·m.e1lica, per Pavia. - 1) Adolfo Ferrata, 2) Luigi D'Amato, 3) Antonio Gasbarrini. Clinica ocv,listica, per ~~iena. - 1) Vittorio Oavara, 2) Filippo Vecchio Verderame, Giacinto Ver dera.rne, 3~ Giacinto Mosso. Clinica pediatrica: per Bari. - 1) Salv.atore Maggiore, 2) Ivo N,asso, 3) Angiola Borri110. l (piens e Batte rioloaia, per Oaglari. - 1) L11igi P•iras, 2) Giova.nni Petr.agn.a ni, 3) Giusep pe San. . g1orgi. Odontoiatria e Protesi d6 ntaria, per Bari. 1) Amedeo Perna, 2) Raffaele D' Alise, 3) Alessa.n dr-0 Arlotta. Patologia speciali chirurgiça, per Pa1·111a.. - 1) Giovanni R.azzaboni, 2) Sebastiano Gussio. 3) Francasoo Nassetti. La Commissione no,t a che fra i concorrenti ve ne aono ~ ltri ottimi; e fa voti che le varie cattedre ora vacanti vengano~ pr~sto a~'1ate a titolari. Patolo(lia speciale medica, per Mila'Tlo .. - 1) Domenico Cesa-Bia1J1chi, 2) Pietro Sisto. PatfJlogia medica., per ,Sp,ssari. -. 1) Guido lzar.,. 2) 'Luigi Preti. Il Con~ig_Iio suiperiore nella· sed11t~ del 16 fèbbraio trova regolari gli . atti pe] primo t:lass1fieato; trov.a inc-011gruenM tra i ·giudizi dati unanimi su àlcuni candidati _e la· esclusione dei 1nedesimi _d alla tei·~a. e prop9ne sia approvata la sola de.signazione del prin10. Il Ministro con D. 18 febbraio h.a :approvato gli atti nei riguaMi tanto del nrimo- che del secondo. La Co.mmissione sarà rico~.vooata per CQmpletare la designazione del terzo. • 1

PREMI.

CoNCORSI A

]ifiniste·ro

della Pubblica I struzione .

Concorso · a un 1premio per lavori concernenti I.a cultura scientifica relativa alla tecnica milita.re di L . 8300 d.a conferirsi al miglior la.iv oro sopra la cc tra.umatol•ogi.a di guerra». I Lavori deihb0tno essere . svolti in modo da costituire utile guida sia nella scelta. degli a.rgomenti da. tratta.re, sia nelle e9perienze, sia nel metodo. ai dooe11ti incaricati dello svolgimento dei coT: i ili. cultur.a inilit.are nelle università e negli istituti superiori e aebbono, n·ell~ 1inee fondan1entali , uniformarsi allo svol1$imento seguito per gli ll.Ilaloghi corsi nelle scuole militari. Le domande di ammissione al oonooi-so, red.atte su carta b101ll.ata da L. 3, e con·edata da ·almeno ·U•n. a cop•ia di lavori, 'd.ebbron o perven 1re al Mi11 ist~ro dell'Istruzione (Direzio•e Generale dell'istruzione SUr?e'I'iore) entro il 31 dicembre 1926. Per maggiiOTi schiarimenti c-0risul11are la Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 1926.

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1

Ministero dell' Econo1nia N azionQ,le.

11 Ministero dell'Economia N a2'ion.ale, su pr<9posta del Consirg lio Superiore dj Economia N ;,.zion ale, ha banclito u1n concorso per un manuale ull.a org.aniz.z.azione scientifica del lavoro. Il . primo preIl).io è di L . 6000; il secondo di L. 3090. Sca.denza giu:gno 1921. Per u.lteriori chiarimer:ti rivolgersi alla Direzi orne · Generale del Lavor·o _p resso il MiJtistero. • 1

,NOMINE, PROMOZIONI ED NELLE

ONORI F ICENZ~

UNITllRSITÀ.

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D.a «L'Università It.ali.ana » d'aQrile 1926 ripartiamo gli esiti dei seguenti concorsi: Anatomia. umane. normale, per Me ssi,,:ia. La Commissione ritieL1e i 4 concorrenti meritevoli assCilluta.mente e rel.ativa.mente' di ooprire la cattedra. La terna è sta.b ilita a voti' ùnanimi :_ 1) Luigi Castaldi, 2.) Primo Dorello, 3) Gaetano Cutore. Anatomia normale umana, per Perugia. - 1) I,uigi CHstaldi, 2) Primo Dorella, 3) Gaeta11.o . Ou-

tore.

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{:\){NO

XXXIII,

FASC.

16]

SKZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Pe1· Benito Muss0lini. Con il più alto 1miwo et compiaccia1no che la f ertuna d'lt.. lia abbia salvato dall'ar·ma omicida il nostro Primo .Mln1:;-.ru, .Beaito .Musttolini. L'atto eitec1·ando della pazza irlandese stringe viel'più gl1 Italiani 1niorno all'assertore e al valorizzatore d~le .loro f6r~e e dei luro diritti. 11 V11 Cong1·esso luternazio11ale di Chi ru1·gia. Il 'i eorr., alle ore 10, in Campidoglio, nella 8aJa degli Orazi e Curiazi, si svolse in forma eroe.zionalmente solen1re, l 1 i·n .a.ugurazione del VII Congresso della Società Internazion.ale di Chirurgia, sotto l 'alto patr-0nato di S . M. il Re d'Italia. Pri1na del Congresso i chirurgi qui co1rrenuti a ve,· ano preso parte ad un pellegrinaggio attraYerso alcune città d ' Italia ricche di storia e di .up ere d '.arte. Il 6 corr., n ell ' Al1la principale della R . Accade111ia ~ledica al l)oliolinico « Umbert-0 I » si tenne una riunione del Comitato Internazionale del Congresso cui parteciparo-no: il preside11te della Società lnternazronale di Chirurgi.a p·r of. Willems, il segr etario dott . M.ayer , il tesoriere Lorthloir, i proff. sen. Giorda«10 !)residente del Congresso, Do111iinici segretario e AJessa11dri, per l'Italia; ~l\r111trong, per il Canaclà; Cabeco, per il P ortogall·o : Caracha11, !:>er Ja 8pag11a; De Quervain, per Ja Svizzera; Gorach, per la. Russia ; Hartrnan11, per 1a Francia; R aiser, per la Svezia; L atis-bey, per l'Egitto; Leonte, per la Rumania; Miyak:e, p er il Oiaippone; Hansen , per la D a nimarca; Brinsmade, per gli Stati U niti; R oberts, per l'In ghilterra; J rasek1 per la Ceco-81 vacchia; Za"·adrky, per la Poloni.a. Venne stabilito definitiYamente l 'ordine -dei lavori. Prin1a dell 'inaugurazione ebbe luogo anch e un pellegrinaggio alla to1nba del Milite I g11oto, su cui ven11e deposta una grande corona di m agnifici a uster ame nte serruplioe, si 1ior i . La oerimo11ia., . 'S,·olae in un' at1nosfera di grande raccoglimento.

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La S.ala. degli Orazi e Curiazi, in cui la seduta inaugurale si è svolta, presentava u11 .aspetto imp1osnente, presenti l'on. Mussolini, acclamatissimo , ' il ministro Fedele, l'on. Grandi, il vice-GoYernatore D ' Arbesio, il dott. Messea , e molte altre autorità € spiccate person alità. La cerimonia s' inizia co11 lln discorso di saluto d el sen. Cremonesi, che dice : « Si.ate fra noi i bei1venuti. Roma., donde irradiò la prima civiltà eur opea, è il Juogo di n,atur.ale <:ionvegno dei r aPf.?r esentanti dell a civiltà e voi per molteplici r agioni avete diritto di considerarvi tali ; per i vostri studi, che incessantemente ampliano i confi'lli della scienza; per La vostra arte, che au dacemente contrasta e talvolta supera },..opera d~lla natura; per l'azio11e soci.a.le che esercitate, r estituendo al lavor o ed a lta vita tante energie ohe, sen za di v oi, a ndrebbero irremissibilmente perdute ». ,

573

Il primo mjnistro o:q. M ussolini, salutato da u na lunga, imponente e calorosa ovazione, rivdlto Q.gli illustri ospit i di :Roma, dice: « Porto .il salu to del Gov9rno italiano agli insigni ntaestri ai qu~ll' .a.rte del ferro chirurgico in cui 1a scien·~ Rl€kÌie& stfppe trovare, attraverso i seooli, uia delle sue maggiori e più glioriose conquiste. Il vooabol@ che d~igDR la vostra arte, signori, non di~ di que&t'arte tutta la portata ideale e il val'ore um.a.Ro. Alle sue radici greche « chirurgi.a» 11011 ha che u n modesto signifioato: « lavoro della 111aao ». l\ia le più lumino~e virtù dell' intelligenza e le più profond(j energie del carattere devorno g uidare 'i sorreggere codesta mano neJ.l'oper.a. f>er cui, ogni giorno più vittorio8amente, le vostre lame precise contendono al non invincibile male la minacci ata v) ta aegli uomini . Nata in remotissime origini, I.a vostra scienza diventò tale ifi terra italia.na e, s.fuggend·o a~ suoi primi profanat-Ori, si fece legge e disciplina con i sa.pienti u omini della souola di Salerno, oolla quale doveva poi giunger e, e:ol Rinascimento, ai quattro gloriosi maestri cui .an cora oggi essa, come ai numi più venerati devot~ment€ si raccomanda: da ~.\ndrea Vesalio al 'Vl1rtzius, d.a P .a racelso ad Ambrogio Paré . Non ocoo.rr e ricorda r e a voi che quest'ultimo, chirurgo di Francesco II, di Carlo IX e di .E nrico III, acoom1Jagna1"a, n elle Ju11ghe guerre, le armate sul campo. E quando. chinandosi sui guerrieri colpiti a morte restituiva .ad essi 1a sfuggente vita sopratutto con ] a. legatura delle arterie da lui per p ri mo sostituita :il cauterio n ell' arduo sacrifici.o delle .amputazioni, quando daJla ino.rte imminen.t e ripreava prodigios.a1nente La vita., Ambrogio Paré, in es eil\?lare morlestia e levando dal ferito gli oochri al cielo, soleva dire: cc Je le pan çai, Die11 le guarist». N o. Eglj n·on aveva &01lan1ente curato. Egli guariva. E l addove la morte uccide·v a, l' uomo ritornava a creare la vita . I sette libri d'UJlla delle più illustri 101pere della storia chirurgica h.an110 questo titolo: De corpori.~ htLniani .fabrica. Voi siete infatti, o maestri della anaton1ia i secondi fa.b bricatori del corpo umano. Con p10Jsi fermi. con ina ni sapienti, con stoici cuori, con lucidi e freddi cervelli, voi avete a p·oco a poco str.appato 1aill'insrd.ia del male la maggior n>arte dei più osm1ri t erritori del corpo umano. c ,ome soldato della grapde gu.e rra, ho es.p erimen-t.ato a lu11go sul mio corpo la vostra sapiente periz.ia, e con me milioni e milioni di feriti. I o saluto in voi i prodigiosi salvatorri di innumerevoli vite, i vittoriosi eroi delle ambulanze. M.a se i soldati hanno riposo, poichè anche le guerre pit1 ardue 11anno fine, non ha mai riposo il vostro combattimento contr o I.a malattia. Si·n o all'ultimo giorno della vostra esistenza, voi rimanete sul campo a tentar di salvare i ferjti della vita, ancora più numerosi . ohe i fer iti caduti su un campo tli battaglia. Se ogni uomo degno di questo nome è soldato nell'ora della prova imp-osta alla Patria, voi siete o m~stri, gli infaticabili soldati delJa diuturna b attaglia contro ·la m orte. Sono lieto di veder vi, in numero così imponente, ospiti di Ron1a , e vi pr ego di accoglier e insieme 1


IL POLICLINICO

574

col mio saluto cordiaie, i sensi della n11a a1nmirazio11e e simpatia». D opo due disco.r si del prof. Wille ms, ·p reside11te della Società internazionale di Chirurgia, e del dottor Mayer ,. segretario della Società. stessa, prende la parola il prof. se11. Gioi-da no. E'gli acee11na ch e 1n epoche lontane ai Sovrani era riservato l'eserc1zio della chirurgia, chiamata perciò arte rega.l e. E,irn.grazia i colleghi e pl'osegu e la sua orazione . . in lingua lat ina. Riassume il11pelleg.i·i·n aggio dei congressisti p,e r le varie 'città d ' Ita.lia, .avendo essi visitato, !)rima di giungere in Roma, i nostri \:;>rinci1pali ce11tri di studio dai quali si di;f,fuse in tutto i.I mondo luce di scienza . Ric9rda •p er Mila.n o il celebre L ,anfran co che costretto ad emigr.a re i11 Fra111eia i'l'.lJStaiura.va la chirurgia in quel pae.se. Esalta per Venezia l'oper,a di · Andrea dell:a. Croce, e la scuola an.a tomica di queJl' Ateneo fior e11te 1per Ya.ri seooli. Andrea della Oroce V ia riguiardato an,zi OJllle un precursore. della moderna teTap:ia 'd el ca ncro. A Padova rimane immortale il nome di Pie~ro ~!ar­ ch etti per la ·curia dell'ascesso epatico . Bologna si fregia di .no1ni su perbi nellia storia della chirt1rgia , qttalì Teodorico Platear io, pr~m1rso1·e dell' .an este.5fia moderna, Leonardo, Fioravamti. In Fire nze sopra.v vive l'opru.-a di Gi11seppe Zambeccari . Ed infine per R o1na accenna .a :6ere ngario di Carpi , a Mariano Santo, a Giovanni de Vigo, a Michelangelo Bio11>:l i, a Cesare Magato, una pleiade che f.a .r isaltare }ft, glo1'ia della scuola ohirurgica della. metropoli. R iv10Jto un sal'Uto al Governatore di Roma , accenna a,llia visita che i congressisti far.a nno in Assisi , per r €>11dt3re oma.gg.i.o alla memoria del Santo che, fu assertore di fervida carità, sen~a 1a quale, ~li conclude , la scienza nostr~ è priva di ogni contenuto ideale ed umano, e rjcord.a in >proposit01 le parole di San P aolo . Ohiude invitando i oongressisti a ri: e;ordare nel soggiorno di P~rugia che d·i qui mosse la marcia su Roma. TQtta l 'asoomblea scatta i11 piedi pla11dendo, dopo di che la cerimonia 11a ter• mine.

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:k

All'uscita'. daJ CamipiéLo1g lio, una p azza .irJ.a11dese, hia snarato U111 coljpo di revolve r contro S. E . ~f.11s.:. solini che rimase mira-col1osamente e fortunatamente' salvo.

-.....*.•.... ..

Pri1na d ' in.iziare i I.avori il Con:g resso votò u n messaggio a S. E. Mussolini, cui venne recàto da.I n,resi'' 1ente del Congresso sen. Gioird.aino, in unio~o del prof. Alessandri e del prof. Dominioi: è del seguente tenore: « I chirurghi di tutto il m011do, a.n cora v·l audenti a S . E . Mussolini per la ben evolenza con oui si degnò onorar e l'a:pertura del lort() Congresso, asS'Ìsterono inorriditi a l vile attentato e si felicitano commossi p er chè Dio non permise che l'Ital.ia fosse privata del Duoe, .al quale esprirnoillO la viva soddisfa.zÌQne ed i p~i1 fervidi voti per la sua conservazione tra tutte preziosa. Lrr Presidenza del Congresso : .p;:rof. Giordano, p·r of. Willenis, prof. Roberto _i\l e sandri, dott. J. Lorthieir, dott. Léopold )f ~ ­ )rer, prof. Leon.a.rdo Dominici ». 1

[.i.\NNO

:i:

XXXIII, FASC. 16J

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Il Coogresso ~ è ohiuso il 10 corr. Il resooO'nto dei lav cxri co111p,i uti verrà da noi pubblic.aito nei prossimi numeri. 1

I Congresso della Stampa medica delle Nazioni latine. Questo Congresso, organizzato dall' Associazione d·e lla Stail111pa l\'ledica fra11cese col co111corso delle congeneri iassociazioni betga, spa.g11ola e italiana~ avrà luogo a Parigi nel prossimo dioombre. Fr.a i temi proposti, tre so110 stati fissati fin da ora da.gli orga111iz-zatori: 1. Unificazio11e clella t er1ninologia, della cl.assif icazione e della bibliografia nella letterat·iira mecl'ica; re latorri : Miran.d e (Jo Ul·n.al de Médecine et Chirurgie pratiques), Tecon (R evt1e s uisse de Médeoine) ecc. ; 1

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2. L a P1'01Jrietà lett e1·a 1'ia nella stamp[t rtiedica; 1

relatori: Gardette (La Presse. thermale et climatique), R~badea11-Du1nas, .avvocato alla Corte d ' Appello di P arigi, ecc.; 3. Oonipito delia stampa rnedica nella prepara-

z·io ne, O'rga1iizzazione e ·r esocon ti d ei co1'!lgressi med ic·i ; r elatori: L e Sourd (Gazette des hopitaux),. Beckers (Bruxelles l\ilédical); De Azevedo (A lVIeclicina coor~mporanea), ecc. L a lista verrà ulterior 1ne11te integra.t a . I l progr amn1a definitivo del Congresso ' rerrà stabilito a breve s.~ade1nza . · P e r og11i info,r n1a.z.io,n e se.river e al dott. L .-M . Pierra, secr éta.i1·e général de l' Asso·c i.a tion de la. Presse ~{édicaJe F ·r ançaise, 12, rue de Ba.by~on er Paris (V II). Arvertiamo che l' .Associazione della Stam1pa me• . dica italiana n0il1 ha potuto p1·e11dere parte attiva al1'o.rga.niz.zazione di questo Con gr esso, perchè ancor.a in via di iìicostituzio11e. Il prof. Ascoli h a però· p rovveduto ad aderire irn non1e del Consiglio diret-tivo provvisorio dell' A&Slocjazione.

Conferenze alla Scuola di Sanità llillta:r;e. Nella Scuola di Sanità 1n ilitare il 2 febbraio u. s. , con Ulll'a calda oraz.ione del direttore colonnello J>rof. Grixoni, fu solenne1nente inaugurato un cor so di co·n ferenze scientifiche da p.a rte di p·r ofes-• so111. universitari 'delJe Faooltà medico-chirurgichedel Regno. Nella seduta i'llaugurale il prof. sen. LustJig 1p.arlo su «Una rivendicazione ita.liallla (Agostino Bassi da Lodi) » . Le sucoessive colllferenze, ohe vanno seguendo su . temi sviai.ria.t i e interessantissimi, sono state o saram.no svolte dai seguenti professori : Brondi, ~'.[. L . P atrizi, O. Oasa.gr.aindi, sen. E. Maraglia1110, U. Gabbi, G. Viola, A. Herlitzk:a, N. Pe~de, .G. Bilancio11i, S. B aglioni, F. Bottaz:ui, S. BelfantiT E. Centanni, E. Burci.

Lotta contro la tuberco1osi. Il Comita.t o ron1ano per la lotta contr.o la tuberoolosi ha messo a dis1Josizione dell'Oper a nazjonale per la protezione e assiste11za agli invalidi della guei·ria alcuni posti nella CoJ.onia m,a;riina per1nanente ·di Civitavecchia , per giovanette p redispo•


,,ANNO XXXIII, FASC. 16]

SEZIONE PRATICA ,.

57i-

ste .a lla tubercolosi, dai 13 ai 18 a11ni, fi1glie d'invalidi della. jpr oV'incia di Roo:na. I l Comitato h a inoltre .messo ,a diapooizione della Opera. nazionale 220 ·p osti nella Oo1lonia diu rn•a in villa Umberto I , per bambini gracili predisposti alla tubercolosi e dell'età non inferiore ai 3 anni e non Slllp€ri.ore ai 6~ d'a·m bo i sessi. Il Comitato >esecutivo dell'Opera n•azion.ale ha accetta~ tali proposte.

coi·risipondente alla Bibliogr.af]a dell' .an.no precède11_. te. Sarà .an11ualmente pubblicato un el~nco det.t agliato di t utti i gi10ir nali e di tutte le rivi~te scie11-t ifico-tec11iche italiane. I l mu.teriale è da inviar e .all'indir izzo: cc B ibliogr.afia scientifico-tec11ica italiana », Casella postale 489, Ro1na; la p u bblicazione è on.rata dalla Casa. EdJitrioo Carlo Ferr.ari di V~nezia.

Nella stampa sanitaria .

Bibliografia Scientifico-Tecnica Italiana.

Sa..rà pubblticata sotto gli aus1.r;>ioi del Co·n si1glio N aiziona..le di Ricerohe (presso la R. Accademia \:lei Lince~), in volumi a.n1nuali, a pa.rtire d·a l 1924 in1 15 gruipipi, di C11i 3 ~nte.ressano la medioina: Biologi.a generale, E:>tanica, Zoologia ; An.atomia, Antroipologja, Fisiologia, Batt~riologia ; Medi1c in.a . Il .r.aggrup1pamento delle va.rie discipline non è definitivo e trovasi im istudio presso un'.a.wosita Commissi-0ne. La Bibliogr.afia relativa a ciascun mru·w o sa.r à pubbllloata in fascicoli sepru-ati . Sa.rà peTò messo in vendita un certo numero di ooipie di un volu1ne oontenen.t e tutti i fascicoli rel.ativi ad una determinata an11.ata; ciò ·p er uso specialmente i:ielle Biblioteche non specializzate. Per ciascuna a.nn.ata, saranno indicati tutti i lavori relativi .ai differenti gruf?!>i: a) il n·ome dell'autore, il titolo, la sede della. pubbliioazione, il for1nato, l'editore, la tipografia ed il prezzo; b) possibilmente un breve sunto del lavoro) preparato, dallo stesso autore. Ciascun fascicolo ed il volume saranno inoJtre corredati da u11 indice degli autori. Qu.a;Jora un lavoro interessi due o più scienze, esso sarà com'Pr~so fra i lavori relativi ·a ciascuma delle scienze interessate. I diversi fascicoli saranno p·u bblicati suooessivamente nel secondo semestre dell'anno successivo a quello oui >Corrisponde la bib1iografia. Entro il mese di tlicembre sarà l)Ubblicato il. volume .int&ro

Le « Cronache B iblio,gTafiche di Medicina » offrotno una revisione. sisteniatica di quanto si pubblica di notevole in tutti i campi della medicri11a e· vogliono oo.5tituire u.n comiplemento de1g li a.Itri ·,;>eriodici :medici. Direttori ne sono i dott. Dino Fieug.a e Ginseprpe De Martino. Gli uffici hanno .se.de· a N·api61li, via Tr~nità Maggiore 56 ....'\bbona.me11to . L. 20 p,e r l'Italia, il dol!)1p ,io p·eir l'Estero. Il p.r imo fascicolo contiene U1J.1a, rassegna del prof ·G. Di Castro11uovo sulle Conquiste della medicina i11terna 11el 1925; una serie di recensi()l]li 01~':1i11ate ;-. informazioni v.a:rie. Auguri.

La perdita del ·s en. p r of. VITTORIO PUNTONI .. di lettera.tura greca all'lf11.iversità di Bolog11a, è · stata sentita vivamente dalla fa1niglia medica in t quanto cli.e Egli pa.·.omoose 0011 ten,acia e con f10-r- . tuna la ricostituzione 'dell'Università di Bologna, . di cui f.u rettore p'er oltre urn venten11io. IDglri dette il primo .esempio di cc convenzioni » , in virtù delle · quali una ventina d'istituti scientif.ioi po terono es- . sere ri1D.novati o creati ex-novo nella vetusta Bo- · logna. T1~a. l'·altro, a L u i si deve la fond·azio11ie del- . l'Istituto cli11ico per le malattie d1el11a bocca, di cUJi ·. fu ini-nterrottame11te ipreside.n~. La 11uov.a -città . degli st11di fu in g1•an ip arte or;:>era su.a . · Al figlio VittQlrio, prorfessore di batteriologia11ell'Università di Ron1·a , ,a.Ila fam.iglia, le nostre · • affettu1o.se condoglianze. 1

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Indice alfabetico per materie. A-cne gio·v anile: ìnecessità cli ct1rarla Pag . 566 Asni.a oostinuzionale )) 556 Bibliogr afia . . . )) 562 Cicatrici: per ammorbidirle )) 567 Ororuua · del movim,ento professiorw,le )) 569 Dermatite da cerotto adesivo )) 567 Doloire nella pieljt,e : sede )) 565 Do.Jiorre ne.Jle ~ffezioni r en a1i )) 565 • Dolori e'Piig~trioj e loiro valore c-omip.ara.to per la di·agnos.tica · . )) 565 In1petigo cont agiosa dei ne1:>1nati )) 566 )) . 564 Linfoaden.ie: biopsia • Osipedali : il bianco negli )) 568 Paterecci e flemn1101ni delle dita: pro.fi, lassi con J.a. stasi veno.sia )) 567 • PoJmone : il . . · )) 554 ' Prostatectomia 1S01p ra,p ubioa :· r.isultati itnmediatri. e lontani r> 561 •

Pr·ostatecton1ia. transvescicale : oura prevantiv.a dell' emo.rragia . Pag . 560 · · Reni : malrforma.zione . )) 564 • • Sangue: coin serv.azione per ]a determiinazi101ne del glucosio con il metodo di Baing . . . . . » 545 Sindrome di 1\ilikulic.z: interp.retazi10ne patogenetioa )) 568 . . . . Talasso-temip1a : ·osservaz.1on1 )) 547 Tessuto adi1pos.o sottocu ta11eo: citosteatonecrosi• . . )) 568 Tr.aooma: ,autoemoteraipia . )) 563 . Versrumenti .p Jeurici: ter.api a con iniezioni endqplieuricihe di joduro p10tas. )) 541 SlCO • • • • Vertigine, coJlassc» e shook nei loTo ra1p)) 558 . porti col sistema nervoS-01 vegetativo . 1

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n el . POLICLINICO e·• la

pubblieazion~

dei -s untt a.t

V. ASCOLI. Red. reeip.


• fIL POLICLINICO

CPAOINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

SEZ. PR.ATICA - FASO. 1&

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Pubblicazioni che dalla nostra Amministrazione si offrono ai Signori abbon~ti del '' Policlinico ,, còn agevolazioni sul prezzo di copertina· e franehe di . porto. Per l'ITALIA, le sotteelencate pubblicazioni si possono ricevere aneh~ m&tiiante .. piego 0 pacco gra· vato del loro rispettivo .i mporto; ma, in queste caso, l'im,,orto viene aumentate delle tass,e {Assegno, va.glia di rimborso) all'uopo occorrenti • .Si ~enga presente ohe il mezzo più sortecito ed economico è quello di rimetterne direttamente l'ammentare mediante vaalia postale o Chè.que bancario riscuotibile in Roma.. Per i'ESTERO, a caasa delle maggiori spese postali 01corren•ti per la spedizione, l'importo va aumentato del 10 per cento e deve essere inviato mediante Chèque o Vaglia Samario riscuotibile in Roma, non potendosi eseguire, come per l'Italia, la spedizione gravata di assegno. Prof. dott. BERNARDINO MASCI detta Il. Università e degli Ospedali 1Uuniti di Roma

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P.er ottenere quanto sopra in'Viare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, BOMA

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ANNO XXXIII

Roma, 26 Aprile 1926

Fase. 17

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fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI SEZIONg

P.RATICA • I I

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Osservazioni cliniche : L. Tonel1i: iT11drome meningea pe1· intosei<>azione acuta da cocaina. - P. Dal Maso: Con t ributo allo studio ·c4a'ruico del mo1'bo dii Rayn.aud . Riviste sintetiche : V. Debenedetti : Suilll.a odierna tel'ap~a dWu..retica meirourilllle. Sunti e rassegne : VIE DIGERENTI : H . Sourtt.a.r: Suil ea.r.cinoma de11'esofago. - Delore, Comte e La.bry: OontribUJto allo stUJc1io delle 1gaistrorragi e da cauea ·m a l oon oc::>crluta. - L. LéoraJt: I tu,mori solidi dell'appen-

dice. oloroei. .anginooa.

SANGUE: Hoffmann: La INFEZION I : E. Fraenkel:

diminuziione defila Sulla piemi•a po&t-

Cenni bibliografici. Appunti per i! medico pratico : SEMEIOTICA: L'es.plora-

:Dione rP.diologiica delle v:ie a-eree tCOll ~·niezione traoheale di oHo ioiato. - L'.esaane radidlo·giÌJco della

OSSERVAZIONI CLINICHE. • Sindro1ne n1en1ngea per intossicazione acuta da cocaina.

Dott. TONELLI LANFRANCO a ssistente negli Ospedali Riuniti di Roma. Buuchut n·el 1869 parlò idi pseudo-meningiti per indicare i •di·sturbi ,funzional·i , corticali e meni'ngei cl1e potevano assumere l 'a spetto di una 'V'era e pr01pria menirngite. · Dt1prè nel 1894, al congresso di Lione creò il nome di menin.qismo iper queUle che GII'as5et cl1iamava u le meningiti <!liniic·h e s er1za men irngite anaton1j ca ». Quincke più tardi •classificava a lato delle m enin·g iti purulente e delle tJubercoJoisi le menirigiti sierose . Intorno a questi termini si venne sviluppando U·n a poid.erosa dj sc~ s·sione su basi ·clini·c;he, anatomapatologiche, batteriolo1g iche e ·sperimentali, che n orn è an.cora <lefinitivamente chiusa. Oggi 1p er consen so .quasi unanime si può ritenere dimostrato ·che accanto alle meningiti purulente po sson o esister e 1dal)e me•nin giti siero•s e o congestive. Nelle meningiti non isuppurate si possono ·disting'uere vari gruri:)pi: a ) le menJngiti sierose = con essudato limp i1do o più o meno tor1

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Il

caviità uterina.. - La 10istogratìa obliqu a. - Metodo ·di r adiiogra f are i-1 rene eetrinsecaito Qperativrumenite. ~ CAS ISTIC.\ E TERAPIA : Glri. ia.ccesisi 1d1i 1 COngestione epat:Jioa. - Suill'itltero emo liti100 cron•ioo f a milia.me ed e re-. elitario. - Il novaaurol nel trattamento delle rrus.ciitii di origiine epatioa. - La sommin•istriazione del bo!ldo n-egli e1 1ati.cti.. - Vescicola billiare e i'P.ofis.i. - POSTA DEGLI ABBONATI.

-

VARIA .

P·oliti,c a sanitaria e giurisprudenza: G. Selv1a•g igi: Con-

troversie gi111ridich e. Nella vita professionale : Medi·c in.a soctiaJe: L'a&Stis,t enza ari t11be rcoloai di g u erva. - 01~0I11aica d el mo1V1fo:nenrto profe ssi<>n·a le. - ConOOl'lsi. - NOlD!ine, pir-0moz.ion.i ed

on or.i.ti cent.e.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfbetio1.> per materie.

biclo ina n o11 p urulento ; liquor c òntenente germi

più o m eno 1'aicilm ente dimostrabili; b) meningiti i10 1 n batteriche = girupipo mf~no n etto ·d el prec~den­ te, ~ on iper emia, edema della pia, aumento del liqui,do n egli spazi sottoara1cn oi1d•ei; assenza aisso. luta di g·ermi ; e) m eningi.smo·= casi in cui non si i·jscontra alcuii1a alterazione anatomica .che giu. stifi·chi il quaidro clinico eid i sintomi soli esistono aid indicare una soffe renza tossica o dinamica deg·li elementi n er,rosi. Questo grurp·p o per.de sempre ;più t erreno. l\1a d'altra parte i11 a1cu1n i ammalati •Che a'revano :pr esentato segr>i clini·ci di reazioni menin. gee talora as1sai jrr1ponenti, n on essendosi ritsc()ntrata aJouna corris pondente alteraz.io·n e del liquido. Roger-Vo1·sin e Laiguel-Levastine si risolsero a cercare fuori dèl~ .e m enil1g·i, nell e con1dizioni della corteccia il sustrato anatomico della sindrome meningea. Questi AA. con ·ri·Cefìcl1e di fine tecnica istologi-ca riscontrarono lesioni delle cellule pira mi•da.li iln casi con rn·eni11gi integ·re e che avevano pr eser1tato sintomi clinici di r eazione m eningea; m entre inYece in altri ca si in cui clini. camente no·n si eran o manjrf estati sintomi ·di meningite, pure e.sisten do alterazioni lievi m eni11gee le cellule sottostanti pirami dali s i mostTarono san e. Ne vien e di conse·g uenza cl1e il comrplesso di qt1esti f ei1omeni d eve essere oggi aggruprpato 1

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IL

POT.!CI.T~1CO

sotto il norr1e più pr·aciso .d i reazioni _e ncefalo-meningee. Ed è con piacere grande che si può ri·Condate il

merito di un italiano, il J3elfanti, nell'avere com, preso per primo, eid af.fermato già neù 1890 l'importanza delle tossilil·e nella interpretazione di questi casi. L'essern1i imbattuto in un caso in .cui il quadro clinico fu im'Po1.1enti1ssin10 1per somiglia:nz~a con quello di una vera meningite; nel quale e sisteva indiiscutibilm.ente in causa ·un tossico ad azione elettiva sul siste1na nervoso, e ch·e non ho tro, vato sia stato g·ià citato come cauisa di reazione enc e.falo--meningea, mi ha indotto a questo ·s tu1dio facendo1r1i ritenere che iq·ue.sto mio caso pote•S1se, non senza qua'lche utile rappresentare un altro i·n teress,ante dato di fatto in, qu·eista importantis1sima questione di patologia e idi 1clinica. 1

. M. P., anni 26, coulrr1esso via1ggiatore, celibe. Padre morto· 1dJ. c.al."ldj opatj a, madre vi viente e sana. Il p. go1d è bl1or1a salute nella sua fa·n«~iiul­ lezza.. Si 1de1dicò assai 1precocemente ad aibus1 sessuali di ogni genere e non r ecedette mai da questa stra.ida. E fortirs simo fumatore: 50-60 sigarette al giorno . . No1n abusa ·di vino nè ·di alicooliici. La ·siu a prima ma.lattia rimo·n ta · a 4 anni fa, quando quasi aJl'inl1provvjso fu coltp da dolore alla base dell'emitoraice 1destro. I1l dolore si accentuava negli atti respiratori, :sorse a;f1fanno, feb1b r·e modica e do1po qu alche g.i·o1110 toisse secica stizzosa. Fu diagnos~icat.a dopo qualche tempo una pleurite es·srudativa destra, e si 1sa.rebbe estratto, per urna volta so la, cirica un litro e rnezzo di liqui1do. Il p. tra malattia e 1co·nrv~escer1za restò infermo 3 mesi circa. Djce di nop etSsef!si poi mai completamente rr.i.rr1esso .: persistette rnodiica tos•se con discreto e51pettorato di c·u i il 'P· non si curò poic.h è attribuiva il tutto ·all'ec cesso id.i .f umo e di VeneTle che egli stesso non nas·c on,de affatto. Un anno fa fui J.)0f .Ja prima. volta chiamato presso ·di lui cJ:1e a ceusa.va: de-perin1ento, astenia, tosse con espettorazione abborr11dante sopl'a tutto al mattino, dolori ad a.mbo le SJ>alle, ma prevaler1ti a destra ove si estendevano ancl1e anteriormente. L'e·sa.rne obi·ettjvo 1di <!·u ell'eipoca, mi rilevò l' esistenza , ·d i una lesd.one ' tu~>ercolare b,iJateraJe 1prevaleii1te a destra, ed emi's·i il a diagnosi di tubercolosi ulcero-caseo.s a del lobo SU'Periore e .m.edio ·del p olrr1one -Oe•stro, e 1brorn copolmo·n ite tubercolare del lobo <Sl.l'periore (leJ 'JJOll ruone 1sinistro. L'esame dell'·espettorato: Koch positivo. La radioscopia praticata. in seguito corufermò la 1diagnosi clinica. Bsclt1sa la possibilità di una cura alla Fonlan,jni, il 1p. fu sottoposto, più che altro 1lt q~tid fieri, a1 d U1I1 a cura mir1eralizzam.te e ri1costitu ente ad alte dosi. La malattia 'Preser1tò uria sosta, e Ja scomparsa •dei segni 1clinici pip giravi dell'cvffeztone per1nise, dopo ci]')ca 11n mese e rn€zzo, ·dhe il p. riprendesse le SII.le occupazioni e sopra tutto i suoi stravizi. Le c ose decorsero 'con gli alti e bassi 1p ropr.ii della malattia 'fi,n o al 1diicembre u. s. D'impro,rviso ifui icl1iamato presso di lui. _L\ccusa,ra: una cefal·ea atroce c he lo costri·n geYa alla 1

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[.L\NNO

XXXIII,

irmmobil~tà

FA....~.

17)

più as<Sol·uta del .ca'PO nel decubito· supino. Ogni rnoto aceentu·ava enor.m emente le sue sofferenze, onde si lamentava a voce aJta mentre su tutto il volto si di1segnava la più tipiiea' masohera del 1dolore. Anamnesi prossima: Il giorno precedente do1po av.er rpassato una notte fuori ·d i casa era rientrato al mezzodì, si era ·g ettato in letto .senza pranzare, aveva la testa p·esante. Verso le ore 14 si era svegliato in preda a un violentissimo id olore . ·di 1capo che era cresciuto sempre più fitno aJl momento attuale. Vetr.so la mezzanotte aveva avuto vomito senza sforzo notevoJ.e, idi poi il ivom.i to 1si era ripetuto uria sola volta. La temperatura era s1alita sui 38o.4 IPOi 380.8. Alvo c:hi·uso 1da 48 ore, minzio11e regolare, rf orse un po' abbon·dante e frequoote. Esame obiettivo: Co·n1dizioni ·gooerali scaidute. Sens-or)o integiro. Il p. si lam·e nta di contin·uo portan•do le mani al 1caipo e stringendolo forte. Deculbito 'PI'ef erito il supino. Facies contratta ic on netta maschera 1d·e·l 1dolore: 01ocl11i iSemi·c biusi, fronte 1corru1gata, 1soip~éllccilia a;g.g rinzate, denti 1s errati, solco naso labiale e commessura aralie stirata in ::ilto. Cute e mucose palli1de. ,p anni:colo a.diposo scarso, mu1scoli i1potrofici e irp-otonici. Li·11foglandole 1g ros•s e uin .cece o un fagiolo, di tContSistenza pari21nchimatosa, in·d olenti, non deformate, mobi1li , alle regioni latero cervi1ca1i .ed agli ingiuini d'ambo i lati. Soheletro rego1are. 1Abito longilineo. Lingua wntda imp·aniata. Nulla al farilllge. Polso, ugual e, ritmico a ipr·essione .b a·ssa a fre. quenza 80. T. febbrile 38°.8. R·eS'Piro, norma:le, superfi ciale. Corlo rigido, ogni tentativo di movimento spontaneo 1è ;rifirutato dal p.; al tentativo di moti passivi sia id i •l ateralità .dhe id i flessione si trova u.n a notevolissima resistenza mentre il p. grida rper l'accentuarsi dei 1dolori. T orace: isip·ezione statica: scarno, cilindrico, non simmetri·co, fos·se so'Pra e sotto clavicolari, sopra e sotto spinose bene evidenti. Angolo di Louìs po~co sporwente, epi1gastrico acuto . !La base dell'emitorace d estro è più ristretta di quella di sinistra: 'J.spezio•n e ·di'nami•ca : tutto il torace si espanide pochi•ssimo negli atti resipiratori 51p·eaj,e nelle parti alte. .L\lla palpazione: lieve dolenzia ne.Ile fosse sopraspinose e sopra clavtcolari più intensa a destra. Il fremito vo cale tattile è notevolmente rinforzato nella sopra e sottospi!Ilosa ·d i destra. ·Percussione: S'UOno ridotto aipice e sotto-a1pice di si•nistra, suo·n o ri1dotto su tutto l'emitorace idi sinistra più éliocentuato nelle parti alte. Base poco mobile a sinistra, deJ tutto immobile a destra. Anterioir mente rSU01n o ri,dotto nella sottoclavicoJare ·d·estra, icon ten,d enza al suo·n o Ti dotto timpa111i.co . .N.on ·f enomeno di Wintrct.ch. Asrcoltazione: nella fossa sopra e sottos'Pinosa, sopra e sottoclavi1colare di destra rantoli icrepitan ti dopo la tosse . .N.el.Jla zona di suono ridotto liev·emente timipanitico, eSJpirazione nettame11t~ soffiamte e rantoli lsOlnomi, raramente qual>Che rantolo a timbro metallico. In.feriormente r espiro fie\role con -espirazione rude. All'a1piiee sinistro esp.i razione prolungata ru,d e, non 'fenomeni umidi. C·uore: itto al 4° srpazio intercostale all'interno ·d·ell'emicliaveare. To11i netti 1su tutti i focolai. doppiamente 1del .secon·do tono sulla polmonare. Addome: ipia neggiante, simmetrico, rpoco trattabile indolente. Fegato: limite super. delJl'ottusità al 5° spazio sull'emiclaYeare, in basso non si pal1

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[ANNO

XXXIII,

FASC.

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pa. ~lilza: polo su1Periore alla 9a. costa sulla ascellare med·ia, 1polo inferiore non 1Si palpa. Reni : non si palipano; i'ndolenti i l{>unti reinali e ureterali. Sistema nervoso. Facies: (v. aJ.·l 'inizio dell'E. 0.). Pupille: uguali, midriatiche, reagenti alla luce ed al}a aicicomotdazdone ma torpidamente. Le congiu111tive sono 'fortem·ente irperemi1che. Oculomozione: normale, nessu·n 1d eficit ,m otorio, assenza di nistagmo. N·e:ssun defi1c.it a carico degli altri 11ervi -cranici. ·N essu·n do.Jore alla pres·sione S·U i punti di ,emergem.za del 5°. Lingua: li.evi tremori fibI'li-llari, nessuna deviazione, •n è sul pavimento della bocca, nè sporta dalla aroata •dentaria. Motilità n onmale, non fatti di atrorfia nè altro. Collo : f: tenuto fermo in modo assoluto. I moti attivi. vengono ·d el tutto rtfiutati dal p. che afferma ·,gli 1pr0Yocan o intenso dolore. I moti ipassivi sia di lateralità che di flessione o estension e, e più aocora iquelli td i rotazione attorno all'asse, oM.r ono una resistenza note,,olissima, e determinano grida deJ p. La fle~sione del mento sul rpetto è appena pos.. sibile accennarla. E'1 identtssimo il sint oma di Kernig provocato sia facendo sedere jl p. ed opponenido r esistenza alla fle&:>ione delle gino.cch.i a (il p . grida e 5i Jamenta di violenta •cerfcvlea e tenta flettere le gambe) sia facendo flettere le coscie sul baJCdno ·ed estende11do poi le gambe. Arti ·superiori: n esS'lln atteggiamento speciale patolog1co. ~on atrolf1e nè altro di rileva.b ile alla ispezion€. I moti attivi sono tutti possibi1li e vengono eseguiti correttamente e pll'ontrurnente. I moti pa;ssivi tut1i pof1sibili e n on offrono 1particolare resistenza. A1d arti s·uper. estesi nella posizione di chi .g.iura, occhi chiusi, dita divaricate, gli arti si mantengono allo stesso livello, si abbaissano 1contemporaneam.ente, ·si notano solo f'i·n l tremor1 delle palI'ti più distali . .AJ.la prova 1dell'indi·ce non atassia. Non aidiadoco1cinesi. .L\..rti inf eriorj : com e per i sup1erior i, n eiss11n atte1ggiam·e nto 1p atologico, non atrofie nè altro. I moti attivi e passi,,i sono t"utti rp0ssibili, pronti, corretti e 'IlOn orffrono resistenza. L'assenza 1anto neigli arti su·p eriori ch e iruferiori <11 qualsiaisi isegno gro ssolano idi paraliiSi o di paresi, mi sp1nse alla ricerca mini1ziosa de:i piccoli segni d ·el'la emiplegia elencati dal ·D ej eri ne ma con risultato negativo: a carico dehla fa>ecia infatti mancava l'anestesia unilaterale della ·cornea. Il sintoma <li Revillio·d, cioè l'i·mrpo ssiibi1ità a1l'oicclusione isolata ''olontaria dell'o·cch1o del lato emil_Plegico. ,11 sjntoma id.e~ ipelli·ciciaio descritto da Babinsky, ecc. ·.t\. carico dell'arto sup.er. erano a>sse·n ti: il segno ·d'e lla pronazione automatica di Babinsky, il fenomeno della pronazione di ,Sf1rtimpe11, ec c. ~A.. carico dell'a.rto infer. ugna:Jmente a;ssenti oltre al classico Bwbin·sky, anche .Jl segno di Op1penheirrn, ·quello di Schafer, il rifle·sso p1ar.acJ.o·s&<'lile di Gordon 1auello di Rossolimo il riflesso ' ' dorsale ·di l\1Je·n1d el-Betcherew, il fenomeno del tibiale anteriore d.i Strurn;pe11, ·ecc. Riflessi: a ·c arico de.g li )arti super. <-'r:ano tutt:~ presenti, assai pronti e vivaci specie a destra. I rotulei erano vivaciis simi td'ambo i lati specde a destra ove si rprovo-cava un clon o <:lella. rotula vero, prolnngato e non facilmente esauribjle. A·chillei p1reise·n ti e.id esager ati, 1p iù vivaci a destra 1

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SEZIONE PRATICA

ove 1esi·steva pettissimo clono ·del piede ipersd.stenti1ssimo e con tutti i caI'atteri 1clinici d el clon-0 vero. Non Babinsky. Cremaster:itci presenti. A1ddo1ninali .super. m edio ed inferi9re idem . Sfi·nteri in ordine. Senisib:Llità : mostrava una mani1f·e1sta iperestesia tattile, termi·c a e dolorifi.ca . en sibili tà pr0if on1d a con servata. Riepiloga1ido: i fatti fondamentali ri"scontratl el'ano: n·ell' anamnesi : oefalea violenta, vomito a tipo cerebrale, 'fe1b bre alta, a'lvo chiu so. L' esame o·b iettivo dava: frucies contratta, mtdriasi, -congi1mtive iperemiche, tremori fi1br1illari de·l la lingua. Collo rigido, 1con moti attivi ri.fiutati, netta resistenza ai moti ·passivi. Kernig n etto ed evi dentissimo. lVIotilità 1integra tanto agli arti superiori cl1e inf er:iori. Rif1'essi esagerati, speieie al lato destro. C·l on o vero 1della rotula .e ·del pie1de diestro. Non Babinsky. :Nu1lla a carirco degli sfinteri. Iiperestes].a tattile, term:Lca e 1dolorifica. . Di fronte a un 1quaJdro 1simile in un tuber·coloso r1olmonare, non 1seppi ·c·h e 1p,ensare a una lesione meningea e mi par,re cl1e 1Si im'P'onesse la necessità di una •p untJura lombar·è per conlferrnare o meno la •d1iagnosi molto so•sipetta ·di ·meningite tul)ercolair e. Se isinto·m i di deficit cere1bra·le, -s p.e cie dei 1nervi cranici basali non vi era110, tuttavia la sindrome ,di irritazione rmeningea era .clini1c am.en te non dubbia. Il giorno 1su c1cessi·vo, 1p1untura lombare alla Juincke: dà esito a liqui•do limpido che esce\ a gocce ra vvici·n ate : se n e estragigono cir co 20 ·cmc. Esame del l.i·q uor: albu·m jna assente. Nonne negativo, assenza dii reticolo d·el Mya. Esame del sedimento negati•vo, non lin·focitosi. R. Was!Sermainn nel ùiquor n egati,ro. D ecorso: i•n 1secon1da giornata: persi·ste ·cefalea jntensa ma meno g·rave .del giorno precedente. ~on ha più aviuto ' "omito. Esiste non più Kernig netto, ma un aicieenno a ·K·ell'ni·g·. Alvo sempre chiuso. I ri!le·ssi pe!'!Si·stono· esagerati sip ecie a id estra. Persiste il clo·n o del ;pie1de e dèlla rotula con t.utti i ·caratteri del c1lono vero. La temperatura è scesa a 37°.9. Il ipolso 1è 70. Non ·è comparso nessun defi1cit motoJ'iO a cari·co degli arti n è d ei nervi·cranici. ·R eperto polmonare invariato. Esame delle urine: rea:zAone acida. P eso 1Specifj1co 1019. Albumi'na assente. Zu·c'C·l1ero a,ssente. Sedimento nulla. In 3a .giornata: condizioni suib ietti•,re migliorate, la .cefalea è ri1dotta a un •s.enso .d i in tonti·m;ento e di pesantezza 1al capo. P·ers.iste iniezion e con.g iuntivale intensa. Non vomito, a:l,,o ·cl1iiu1so. Urinazione abbondante. I·l Ke,r nig iè 1scom·p arso, i r iflessi sono esagerati •s olo a destra o,re persiste il clono della rotula e 1d·el rpie·de. Fe,b bre: 370.5_370.9. I n 4a. giornata: è 1scompaT1sa 0 gni sensazione molesta. al .ca;po. Kernig asis,ente. Riiflessi normali, nn !PO' esagerati, ma non .si ries1c1e in alcun m0tdo a provo1care il 1clono n·è della rotula nè del 'Pi·ede. J./al\'O ·si 1è aperto ·dopo uh clistere 1serr1plice. Il p. dice di .essere guamto. 1

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In con1clusione, il quadro gTaYe, '.Preoccu pamte, 1del pr~mo gio:rrno, 1che par1av·a ·n ettamente ed irudi~cutibilmente per una lesione m eningea si er1 andato attenuan1do ifiino a scomparire del tutto in q11arta giornata. L'ipotesi di una meningite tub'er1


II

POLTC:LI~ICO

colare ca·d eva, çom e del resto era già caiduta 'Per l '.e&arrne del liqruor. L'unica diagnosi sostenibile rec;tava quella di mening·ite sierosa (Quincke) o di m·eningi1s·m o , o, co.n termine più p1,;oprio, di reazio11e encefalo-me11i11gea da ... x. La •denomi11azione di meningi te sierosa è uisata in •m odo un ~o· co11trOY'erso. Alcuni A·A. la rendono 1sinonimo di me11ingismo; altri AA. la differenzlano n el sen·so 1cl1e la ·ammettono isolo se nel liquor si ri·n viene albumina (·M ax-Roth·m ann nel Mohr) - nel mio 1ca:so 1se 1Si acicetta ·qruesta defd.nizione ·essa sare·b be senz'altro da esclude·f'Si -; • altri infine 1credono suf.ficiente rper caratterizzarla urn seffi!Plice aume11to ·di pTession.e nel liquor. Io rigetto quest'u1ltim.a, e la ;prima ·deJi.n izione parendomi tro·p;po se1npli cista e più a!datta a creare imbarazzi .che altro. D1un1que meni·n gi·smo, o secondo le ultime ,redute idi Ro.ger-Vo·iisin reazione . enc.efalo-meningea. ... ma da ·C'he 1Cosa? Si sa che i1n molte malattie infettive acute: ti:fo, polmonite fran·ca, secpsi, sicar'latti·n a, influenza, suole :presentansi ·con f.requenza il così id.etto meningi.smo. Ma ·qu este malattie erano a:&solrutamente da escJ·udersi '11el caso in esame. Nella tubercolosi è rariss imo , io oserei dire ecicezionale il meningismo. Ho traiscorso molti mesi al Sana, torio Umberto I idi Roma ove esiste un numero enorme ·di ma'Jati ed ove la m eningite tuber.colare è discretamente .frequ·e11te, ma mai ho riscontrato urn caso 1de.} genere co·n sinJdrome impo·n ente all 'inizio e rapidame11te scom'Parsa idi 1poi. S·eg·uo ormai il rnalato 1da undi·ci mesi; 110 tardato appo sitamente lia 'PU•b blicazione del ca·~ o •p er esclud1ere il sospetto iche 1si potesse trattare di una sindrome meningea attenuata.si 1cl1e poi .si 1sareb•b e ri svegliata in seguito co1m e Q1etta meningite tuber.colare, ma in undici mesi i1ulla rè •comparso. V.iceversa il 5° giorno di malattia ·sorse ·Chia~a la spiegazione 1del 1quaidro : il p. mi 1contessò di avere la sera i·n na·n zi 1pres.e ben tre cartine •di cocai1na fornitegli da un·a sua amica. Era la prima volta cl1e pren.deva cocaina , ed era entrato in uno stato di eccitazione ionmidabile, così egli iSi esprimeva, poi era seguito un so11no profon·do, da -cui ~ffer, mava, n91P1pure la S'lla •compagna era riuscita a svegliarlo: •quando S.'Po11taneamente 1Si era destato era sorto il qu•a d·r o che .110 1descritto. Può una intossicazione a·cuta 1da cocaina spiegare questo .c aso clinico? 110 aif·f ermo nettrumente di sì. Già Be1fa11ti ,·ide la 1pos·sibilità •di reazio·n1 meningee .da ca1J1s.a tossi.ca. lVIa thes trattando la. diagnosi differenziale del 1complesso sintomatico meningitico ·comincia proprio il S'UO scritto col dire: « Quasi ogmi m alattia i11fettiYa, ed anche alcilni a uve lena menti possono 1deter1ninare un ieomplesso sinto1natico m eni11g.itico nel quale alineno i feno· 1

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meni geneTali della meningite ;po1ssono essere più o meno sviluppati ». Il meni.n•g ismo tossico 1d:unque è ben noto. Frank·e l dimostrò 1c·h e il giungere dei microrgan~sm;i ·s ulle menirugi no·n corriSìPOn·de affatto all'i.n iziarsi dei fenome11i clin~ci tanto cl1e 1da eminenti relintci si ammette iehe i fenomer1i ·della meningite •stessa d ebbano per la maggior ·p arte 'Venire interpretati ·come fatti tossi1ci. Nessu n ·dubbio 1quind'i e ·n essuna meraviglia che si possa avere una reazione meningea da intossicazione aouta . .Si aggi unga 1che reazioni encef.a1o meningee 1son o ·state 1d·e·s critte tn seguito a ca11se tossiche idi 1genere assai vaTio. Per .i nto.ssi. iC·azi.oni endogene, per ese1npio nella uremia tanto che Or1ona v i scrisse un libro. Nelle eimintiasi 1ntestinali ·i ipediatri. descrivono ,concordemente la possibilità di sinto,r ni assai .s imili a qu elli di una mening·ite, che ,rengo.n o considerati fatti di meningismo, o, :più modernamente, di reazio•n i encefalo-meningee. Questi lfatti ven·nero 1Per il passato mterpretati come 1dorvuti a un mieccanilsmo riflesso, ma 1con molta maggior veriità si devono oggi att!'ibuire ad azioni toissiiehe 1dorvute ·ai ·p arassiti intestinali. Sono not~ssime reazioni encefalo-meningee .d a varie specie id i intossi cazioni esogene e tra queste primeggia •quella di origine satur1Lina. Essa dà 'Una si·n tomatologia ieomipl.eta che p11ò mentire nel mo1do ip-iù evi1dente la me·n ingite tubercolare, e rapipresenta l'esempio 1Più classico e più. noto id i reaz1one enic efalo-me.n ingea di origine to:ssica. Fatti analoghi ·s ono stati descritti nella intcssi·cazione ·da ossido di car bonio. !P er iniezioni en1dovenose di saiv.arsan e neosaivarsan si ebbero vere ·e ·p roprie reazioni !i1e11inge0 co~ .s indr·)rni c1in1cl1e imponenti. (·Si<:ard parla di n eurotropismo ·d·i allarme) . Fenome-n i identici isi ebbero per azione ·d iretta in seguito ·a rachicocainizzazione (Gui nard). 1

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. *** P11ò I.a cocaina iiscriversi tra i tossici ·capaci di dare. :questo .qua•dro? Il mio caso ne ·è un esempio

chiaro e mi pare ·che nulla delle nostre conoscenze sl1ll'azione ftsiologica e farmacologi1ca delln co·ca 1possa opporsi ·a ciò, anzi tutto il suo ·COID'Portamento nettamente n eurotropo n e è una ''alida gi'll'ltificazione. I.a cocaina non è altro ch•e l'etere metilico della benzoilecrronina e , e si ricava dall'Eritroxilon Coca. Scoperta ·dal Nieumann nel 185-9, fu introdotta nella terapia oculistiioa •dia Koller di Vienna, e dalla terapia è passata lentamente all'uso volut, tuario come stup efacente. P·uò dare intossicazioni acute e cronicl1e (cocainismo). La dose tossica nmana ' 'aria entro grandi proporzioni potendosi avere delle 1persone ipersen sibili che ya11no in-


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contro a dist11rbi 1gravi ancl1e per dosi tera!peuti~ cl'!e. E un vel eno .cel1'ulare .n eurotropo per eccel, lenza. Sui n ervi agiis·ce determinando qu ella cb.e Brissaud chiamaYa una vera « sezione .chimica ,, . \ila quello che m i inteiressa ora è l'azjone acuta sui centri nerYosi . Cas.taig.ne 1d ~ce che giunta p·er il cil'colo s uJ. l'asse cerebro-spinale vi si fissa led endo gravem ente i su oi centri : Je con vul sioni, p1aralisi, 1 òj ~t11rbi psichi•ci testiJ.no·n iano la Jocalizzazio'n e dell'alcaloide sull'encefal o; i fenomeni respiratori inòi·cano la paTtecipazion e 1d1el buJbo; l 'anestesia, l'ipertermia (?) si spiegan o con l'azione su1 midollo, e questo interviene :per l'intenrteicliario del simpatico a J)r odurre i Yomiti, la tachicardia e la ·dilatazio11e pupillare. L eu zmann di1Ce che si 1)osson o avere ancl1e 1contrazjo.n i di sin goli grup1p] 1nuscolari e ·contratture 1doloro e che d·urano a l 11ngo, e ·perfino co11·vulisionj gen eral]. .t\natomo-patologicannente oè s1ata ri'sco11trata una con gestione intensa di tutti i vi ceri e nel sistema nerYoso, degenerazione ,·acuolare •delrle cellule, frammentazion e d ei conp1rscoli <li Niss1 e •crom atolisi. Il m io com:pia.n to )1ae'Stro, il Ga glio diceYa cl1e la ·cocain·a agisce sui centri prima eccitando e su ccessivamen te paralizzando. 1R icor.ao di a•v er ,·i·5to io stesso alla sna scu 0la. degli irnpressionanti esperimenti d ell'azione 1della cocaina sui canL Essi entravano in uno stadio •di agitazion e notevolissima, .ai ec citazion e motoria e a dosi forti erano icol(Piti da con,·uJsioni tonico cloniiche e poi morte in paralisi. Se ·~i fra un accurato esame clella letteratura 1Si ,~E>d e che i sintomi descritti ctaicrli .L\.L\. possono riunirsi in 3 ·g ruppi : di sturbj cardio-vascolar 1, rt~sturbi nervosi e ·d istnrhi r espiratori. Nel 11> gruppo r]entran o: la tacl1icardi·n. il pallore d ei tegum enti , il rafifred:damento d elle e.stremità, Nel 2~ gru:p(Po ch e è certo il più ri•cco, va·n r.o ~atalogati: le pu·p ille midriati·che, le con vulsioni toni-co-cloniche, e sono state descritte perfino d elle parali.si: emirpl egia, monopl egia, afa5ia. Circa le sfere :superiori ·si possono avere: l1erclita assoluta della coscienza, o eccitazione icetPbrale, loquacità, espansi,rità, coll ere impulsi,re, c;o,renti a ìlucJ nazi oni visiYe o tattili . .A 1cari-co ·d el ~ l'apparato resrp irator io si 11a : di1spnea inte·nsa fino alla pro1dltzione ·di cianosi e morte per asfissia. L'ipertermi1a è la r e.gola. Int01'essante è il caso di Vi•b ert i n cui si ebb ero f Pnom zn i unicamente neM·o.si, c]oè: emiplegia in. rom11leta occ11pante Ja facci a e uno degli arti sn1p er jori, ipoe·ste.sj a e disestesia n ello .stesso terri torio, rpa r afasie .seguite da guari1gione in 15 giorni. Da tntto ciò risulta ie·l 1iaro quanto imponenti possa110 essere i sintomi n ervosi nella intos.si,cazione acutfa grave ·d a cocain a ~ $i -rnò ·r om.p ren1

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de re facilmente come si possa giun·g ere aid una ' rera sindrome meningea tipica che finora, a lmeno .. quanto co·n sta dalle n1ie a·ccurate ricerche, n on -è .stata de5•critta. ~el caso da m e stu•diato n on B ·dubbia la causa: in gestione dt forte ·d o.s e 1d i co:c.aina; p urtroppo se ne ignora la ·dose 1p:rtecisa essen·dosi co.nsumate cartine vendute alla. ma1ccCl1ia; ma si te11ga ipresen te che la dose, forte ,certam ente (per lo m eno tripla di quella sufficiente a produ r r e i co·m uni fpnom t'>ni stu·pefacenti) f11 usata in un soggetto dPbole, malato, n u o,·o al tossi·co e quin•di per nulla ass·u eifatto. Que.s·t o spiega i sintom i gravi e p-r eoccu'Panti che cr earono un qua·dro netto di reazione meningea no11 ancora citato nella liettera.tura ·sul coic.aini-smo il cl1e mi 11a indotto a pt1bbli·care questo la·voro. 4 no,·embre 1925. 1

·B1J.B[.J0 1G1R•.l\1F1I1..c:\ . 1) .l\CHARD-DEBO\'E. ~1 an. 1d. mal. id. J. nrutrition et

intos ications. ~rasson, 1912. 2 ) BELFANTI. Riforma medica, 10 marzo 1890. 3) Cr.oF.TTA . A vv . da alcaloidi \ 'ol. I\t, 1924.

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111éningees darlS les en.fan ts. Press . 1\1é d., 24 n1 arzo 19'24. 9) LEGRY et Du vo1R. Réa ct. m .ening . au cours de l'intoss. prt.1' otr. d e ccirb. Presse :\Iéd., 1908, 8) H UTTNEL.

10) 11) 12)

R éac t io11.

pag. 838. LENZMA..~N. Stati 17101' lJo.c; i_ eoc. ·Ed. l\tlilan, 1914. M ATHES. n iag. dii,"fer. \ 'allandj, 1924. 1-Yfo NY et. :\IOISEL. L e 111eningtte sat1irn;ne. R e, 1 • i\t1éd. 1907, pa1g. 506-559. RENÉ MONOD, R éact. 1ner1,irig. che::. l 'enfan.t. Tl1ièse d e Paris, 1903. ROGER-VOISIN et LAIGUEL-LA YASTI~E. .i\rcl1. de ì\·Iéd . expér., 1903. .SICARD et SALTN. R éa,ct. nieriing . aseptlques. So·c. de B] ol., 18-25 ·g i·u 'g no 1910. I

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CI,7 ILE BAnATTO DI SCI-IIO. Divisione mecli·ca diretta dal pri1nario G. SALì\ IONl . O SPEDALE

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Cont1·ibuto allo studio clinico del 1norbo di Raynaud per il dott. PIETRO DAL :\IASO, a s.sist. onora.rio. Riferirò il ca.so ch e mi caipitò ·di vedere e seguire a cct1ratamente col ,·ali·do appog·gio del primario n1edi co dott. Salmo.n i, il {JUale ini ft1 sempre prodigo di consigli e di aiu ti e n egli esperi m enti terapentici esegui ti e nell e prove di gabinetto. IA:t sera del 9 if eibbrn i o 1925 ·yeniva ricovern tti n ella Sezion e rnedica 1S. lVIa·ddalena, d 'an11i 34, di Schio nl.1bile , ·dome tica. I

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IL POLICI INtCO

·L a madre della p. n1ori nell 'età di 59 a., sembra per forma polmonare 1SI>ecifira: era da diversi anni afìfetta ·da cospicua ipertrofia della tiroide. Pa;dre .forte bevitore, dl carattere fa cilm ente irritabile ed irascibile, morto a 73 a. in segl1ito a paralisi ·cardiaca. La p . ha due fratelli da molto tempo emigrati in America e di questi non sa dare notizie esatte. An,amnesi remota. - Fu sempre, fin dai prin1i anni, di costitt1zione somatica gracile; fu allattata al .seno materno p er circa 11 mesi; soflferse i cornuni esantemi ·dell'in:tianzia. Ha fre·quentato con profitto le sct1ole elementari fino alla terza cla.sse, dimostran·dO, come ·p ure nel !Presente, intelligenza cliscretamente sveglia. Dai 10 ai 14 anni si occupò in una filanda tenendo, per necessità di la,-oro, ipiù ore del giorno le mani n ell'aequa. Mestr uò alla crine d el 140 anno e tale funzione si rr1antenne abbastanza regolare fino alla primavera dello scorso anno , fatta eccezione di qualche anticipo nella comparsa e .di lievi dolori lombo-sacrali, ·che precedevano ed accompagnava110 l e regole e che 1s'irradiavano qualche volta anche all'ipogastrio. Emigrò in· !svizzer a per circa. tre anni in qualità di domestica; ·dai 18 ai 25 a.n ni , tornata in patria, 1prestò l'O'J)era sua come salariata in lc:tvori agricoli. In questo perio·do cominciò a notare un progressivo ingrossamento rlella 1iroide. Ourante la grande guerra lavorò col Genio civile alla manutenzione delle strade ed alJo s ca.,ro ·di trincee nelle retrovie. Fu in ·quest'epoca cl1e s'an1malò gravemente di ti·fo, doven°do tenere il letto per diverse settimane. Si ristabilì compl etamente dopo una lunga convalescenza ed alla. fine rl.ella. guerra, cioè nel 1918, passò nuo,ramente presso tina famiglia a servizio, pois to che copriva anche attualmente rprima dell'ingresso all'o:Sjpedal6. Ananinesi prossima. - ·Nel rnag.gio dello scorso anno cominciò ad avere le mestrua.zioni ogni due settimane e della 1durata di 5-6 giorni, piuttosto abbcniclanti, con ,s angue i1ero-bluastr0, quasi color oliva, in p arte .coagulato, precedute da vivi dolori l ombo-sacrali ed ipogastrici· da allora la dismenorrea 'continua. In luglio fu presa ·da intensa cefalea, che l e durava ·varie ore del giorno e che le persistette fino ad ottobre, con contemporanea par_ ziale perdita d ei capelli che in seguito tornarcntt n. nascere. -~ novembre comparvero~ se11za ~:!.:.lSù apprezzabile, bolle ed eczemi all'estremità delìB dita delle m ani, speci e al dito indice e medio di:-lla mano destra; dette bolle si trasformavano in pusto1P., che .si rompevano faJcilmente, pern1ettendo l'uscita. ·di un liqui·do denso, quasi purule11to, 0 lasciando delle soluzioni di continuo della pelle, specie nelle zone periungueali. ·C on semplice rr1erlicazione topica asettica, e con 1polveri antisettiche , dopo qualche :settimana, si riformava l' epi~ dermide residuando .solo in ·qual che punto piccole cicatrici' più o meno irregolari. Alla fine di dicem· · br~. •quan·do .g ià da qualche ternpo non s i f asr.~a va neanche più le dita ed era tornata alle comuni occupazioni, c om1nciò a.d avvertire un certo formicolio, d olore e sen so di freddo alle dita d'ambo le mani, più accentuato verso le ultime falangettE:l, tantn ·da sentire il bisogno di str ofinarle a lungo. Dopo qualche giorno, fermando for se più ì~ sua attenzione 1per il ripresentarsi più molesto d ei suddetti disturbi, s 'aiccorse id i un color e bluastro scur o, che le mani dopo questi fatti andavano ass11A nnmnesi familiare. -

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1nendo. Questi fenomeni locali si ripresenta.Tono sempre :più -inJSistenti, con una tinta sempre pi t. cianotiica, accompagnati ·da raffreddamento co 1,, plete 1delle dita e di ·quasi tutta la mano, con dnlore e tormicolio più vivi, cdliiaruio in modo vario da pochi minuti fino anche ad un'ora, un'ora e mezza. Rti.eriva d'essere stata ·colta anche da senso di fred,do e qualche ,-olta an.che ·da formicolìo ai -piedi. In seguito, durante gli accessi .suaccennati, fu presa anche 1da va.impate al viso, con forte rossore, •da vertigini, 1da ip ro·strazionie generale, ta·n to da essere obbligata i)iù volte a mettersi a .seùere per non cadere. Detti fatti subiettivi erano c;e. guiti ·da modica sudorazione ·del viso, in particolar modo ed anche di tutto il corpo. Mentre in un primo tempo .g li a c-c essi si presentavano solo poche volte al giorno, in seguito si manifestavano ogni qualvolta la p. metteva le mani nell'acqua lfredida o le espon.e va in qualsiasi maniera al freddo. Fin d'allora s'aic.c orse pu.r e 1d'eissere presa, più di notte che ·di giorno, e non sempre conte1nporaneamente al fenomeno delle mani, da palpi· tazio11e ·di -cuore, da aumentata. frequenza del poliso, che duravano da pocl1i minuti, ad t1n'ora al ma.s.simo. In 1queste condizioni, che la p. 11a saputo rilferire molto. bene, passava alla nostra di visione medica. Esarne obbiettivo. - .D onna d'as1Petto gracile, di colorito pallido , .di statura media, ·del peso di kg. 51. Apparecchio scheletrico un po' deficientl!, panni,colo adiposo .scarso, pelle sollevabile in an1pie pliche, asciutta, sottile. Presenta al cavo ascel.. lare di sinistra una ghiandola ingrossata del \ 'Olume ·di una noce, dura, mobile, poco dole11te. Capo. - Dolicocefalo, ·co1perto da capelli s1ca.rs1, piuttosto corti, per la loro caduta quasi co1npleta verificatasi nell'autunno 1scorso. Dentizione normale, ma con la maggior parte dei premo1ar1· o Tn" 1 ar~ ""a...~at1· Collo. - Lungo, asciutto; fossa del giugnlo be11e oSCa\rata, sor.m ontata da ~na cospicua ipertrofia del corpo tiroideo! della grossezza di un uovo d'anitra di.sposto in senso tra:sverso. ApJJarato respiratorio. - rorace longilineo, angolo epigastrico acuto. Tranne un lieve resplro aspro dell'apice polmonare s. ni1ll'altro di notevole (media del r espiro 21). Apparato circo latorio . - Impurità del 1° tono alla polmonare; leggere tachi card1e accessuali, a11che rp er la sola presenza .dei SanitHri. Pressione .dell'art. 01nerale al Pacini-Angelini mm. 150; polso variabile dagli 85 ai 100. Siste1n.a nervoso . - Presenta 11na dirninuzione della vista, che la p. accusa dall'e1à ùi 7 anni ed 1ina i·posensibili tà tat1 ile, ter1nicn e clo 1orifica alle dita delle inani e delle parti di stali ùei metacarpi .durante gli a ccessi asfittici. Riflessi corneali e dell'iride un po' torpidi, a.ddorr1inali esagerati, plantari normali. Riflesso faringeo presente: null'altro di notevole. Esam e morfologico del sa11g11e clel 1O fehbraio .A.Al

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4.a. -v•

.....

V

J..l.

1925.

Hb (Flei schl) 74; globuli rossi 4,::100,000; globuli bianci1i 16,000; valore gìobuìare 0,86. For1n1tla l eu cocitària. - Polinurleari n eutrofili 7~ %; gran·di monon.uicleari 4 %; linfociti piccoll 20 ~b; forme di pa.ssaggio 2 %. "


(."-NNO

XXXIII,

FASC.

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b'same dell'urina. -

SEZIONE PRATICA

P. sp., 1016, colore , giallo

paglierino. Reaz. acida, albumina; tracce appena za·b ili sramparse dorpo 1 qua~che settimana. Zucchero, sangue: a ssenti.

apprez~

RIASSUNTO DEI DIARI.

Nel 1° period o di degenza la p. veniva I)iù volte al giorno (4-8 anch e 10 volte) presa, senza cau sa appl'ezzabile, da senso d 'intorpidimento e di for1nicolio alle dita degli arti s uperiori , cb e si pro- . paga\ra poi a tutta la mano. Comparivano quindi pallore, raffred·dam ento di dette parti che duraYan0 5-10, qualche volta ancbe 20 minuti e poi ~ ub entrava una tinta cianotica scura con lieve jngrossamento delle dita, cl1e clurava anche un 'ora e forse più; se la p aziente no11 aveva l'avvertenza di m ettere le mani al caldo e di strofinarle a lungo . .La ·cianosi sco1r11pariva graclatamente e lentarn ente e le ultime a divenire n orrr1ali erano le estre1r1ità dell e dita, l~ quali anche a distanza di 2 ore tante Yolte si prese11tavano ancora tjntc jn bleu. Il più del le volte detti fenom eni erano accom'Pagnati da sen so dj dolore vngo, non trafittivo. Nella prima settimana si verificarono ancl1e formicolio e senso di freddo agli art.i inferiori, con Jieve pallore <lclla cute. Gli attacchi di cardio,p almo corn11nemen te le ven1 vano verso sera ed anche di n otte con sen so fll am!:>ascia; una sola volta ebbi a notare uria forte accelerazione del polso (114 p. ) durante gli accessi asfjtLi ci, perchè in gen er e si a'reva, durante tali morn enti, run aumento di 6-10 battute soltanto. Acc usava spesso cefal ea ed era sovente presa da m ela nconia. •I disturbi m estr 11ali eran o se1npre 11>resenti e ·qualche giorno molto forti , tanto da rend ere triste ed un po' diffidente verso le nostre cure la povera malata. S'Pesso si lagna va di capogiri, da senso di caldo alla testa, di mom~nti di lipotimia, di debolezza gen6rale, specie quando, durante la giornata, gli accessi erano stati più frequenti e più insistenti. l precedenti fisio1patologici dell'inf er1na, gli accessi caratteristici di ·cianosi alle estremità a cc om~ paignati da formicolio, dolori, non :potevano lasciare alcun dubbio sulla diagnosi del Morho di Raynaud, forma idiopatica, p er la nett~ distinzione che aveva colle forme affini, p ei fr.n0meni ger1erali che l' acco1r1pagi1avano e per l 'intermi.ttenza dei fatti morbo si propri ·di tale malattia. Non si poteva 1parlare .c erto di eritromelalgia, perrl.1€ nella p. c'era abbassamento di temperntur1 fin dalJ'inizio del l'accesso, sen za forte turgore e senza pulsazione nei vasi non solo, ma 11 colore cianotico n on s i dileguava innalzando le mani; non ho creduto trattarsi di sclerodermja, percb•è no11 si è notato' n essun fatto dj atrofia o cli raggrinza1nento delle estremità aff0tte; non è poi il caso ·di prender e in considerazione l'acrocianosi n on essendosi mai verifi cato un vero tu1·, gore sulle mani, nè i piedi f1ur or10 nlai presi rla veri accessi. 1

Forse se c'era un dubbio all'inizio, quando la 1). ca1pitò sotto la mia osservazione, ·esso pote·va e3istere n ei rigu ardi .dell 'a·croparestesia o n ev rosi vasomotoria di Nothnaigiel ; ma potei dissipare anche qu esto dubbio, :Seg11endo attentamen te l'arr1malata e non notoodo alcun fenomeno di anestes ia od iperestesia, n è alterazione delle 11ngJ1ie, o · . ' sp1ccatu lucentezza della pelle od una abnorn1e secrezione su.doral e delle parti colpi te. 1

Tn pr irno tempo la malata fu c urata coi rjmedi corr1uni (f erro-arsenico..gli cerofosf ato di Na = n. ' !O rnica) e con le iniezioni di soluzio11e Dura11te pPr l'ingor go ghiandolare, che ~resent ava nl cavo· dell'ascPlla sinistra. Contempora11ea1r1ente sj ri corse a oure locali. a base di bagni caldi, fri zio11i, ecc. Dopo u11 perjo·d o di detta cura, che in ''eritfl. si P dimostrata ·di un'efficacia molto r elativa, e risultata negativa la reazione \Vasserma11n , si è p ensato di saggiare l'influenza cl1e sul decorso del processo hanno i \'ari preparati opoterapjci, app11nto in base al co11cetto che l'alterazione nerYOS!l s ia 1 provocata da .disfunzione delle gh1artd0le endocrine. Dapprima si fece uso ·per una dec: ila di giorni dell'ontitiro1dina in con1presse (3-4 pro cl ie). Gli eccessi .asfittici non ebbero a modifj car . i per nulla, poichè la malata era presa in 1r1edia 5-7 volte al giorno .dalla sintomatologia già descritta; dettt accessi inoltre erano sempre accompagnati ·da vivo dolore. Il car·diopalrrno compariva in·vece più fr equente e 'Più molesto, senza es.ser e in relazion e coi fen~meni delle manj . Lo stato gener'.lle rimase pressochè invariato. P er altrj 10 giorni venne trattata la nostra tnalata con la tiroidina, la quale però non ebbe ·a modificar.e affatto nè la frequenza, n è l'intensità, n è l a ·durat a degli a ccessi e solo parve portare n111a attenuazione del ·cardiopalmo. Bwstava ch·e la paziente las-ciasse la sala comune e si 1portasse jn giardino, per vedere ripresentarsi i fenomeni di sin cope e 1di aSlfj s:s.ia. ·D,urante ·questa prov~ ìa malata ha avvertito anche, p er una sola volta però, senso tdi freddo alle estre·m ità im.feri~ri, le quali avevano un 1colorito molto palliido. Si esp erimentarono p oi pe!' 15 giorni prodotti ovarici sotto forma di ovarial. Si avvertì ben presto il ben eficio di questo preparato, poichè .dn·p o quaJcl1e giorno si ottenne non is olo un rniglioram ento se11.sibjle delle condizioni e dei fenorneni ger1erali, ma una ·diminuzione del nurn ero degli accessi; spesso questi si ljmitavano al semplice s tadio di sincope (pallore). . Si potè in seguito notare che la sincope e la cianosi alle mani ·compariva.no soltanto sotto lo ·Stirnolo clell'acqua fredda, senza però c11e detti f enon1eni fossero accom-


IL

POI.ICLTNTCO

pugnati .dai dolori vivi di una volta. Per sòli due giorni, in seguito ad un brusco e marcato abbassamento della temperatura, si -s ono ripresentati con una certa frequenza (4-5 volte nelle 24 ore) gli accessi asfittici. , Dopo que~ta breve so.sta ·dovuta, come si è ·detto al freddo, continuarono e si accentuarono t benefici suaccennati. Infi11e si sa1ggiò l'azione d ella ·endogangliria surrenale a goccie. Con questo prodotto si mantenne n on solo il miglioran1ento ottenuto con l'ovarial, ma si ebbe anche la scompar sa dei dolori, che prirna pil.1 o me110 accompag11avano sempre la sincope e si accentuò il 1niglioran1ento d elle condizioni generali . In base alle pro\ e eseguite, si è vennti alla concll1sione che i preparati tiroidei 11on hanno alc11na influenza, 1nentre quelli ovarici e s11rrenal i prod11cono e la cessazjone dei feno1neni generai i (vertigini, ''ar11pate di caldo al viso, astenia ge11eral e, melanconia) e la climinuzione e la sco mparsa degJi a.coessi asfittici, ta11to cl1e solo l'imn1ersio_ne delle mani )n n.cq11a fredda era capace di provocare t1n ac-cenno delle n1anifestazioni irnponer1ti , che la nostra n1alata presentava all'ingresso i11 Ospedale, non ottenendosi però sempre lo scopo n.e anche con questo es'Pediente. · Pre11dendo ora in esame, 1dopo gli esperimenti ese1~ ui.ti, la questione tanto dibattuta sull'esse11za .d el l\II. di Ray11and , io son o proclive aò an1rrtP1·· tere una n evrosi del s ·impati co legata ad un ?Ubstrat 0 e11clocr·i11op::iii{'0, od esclusivaimentP un :\. rlisf.nn z1011e en docrinologica, suffragando que~ta n1 i a . . . ... , ipotesi co~1 le segnenti osservaz1on1, r1cav~,e, 01tre che dallo ·stu1dio della mia malata, da altli ca:si. registrati 1dalla letteratura medica: 1

[Ai~NO

XXXIII, FASC. 17]

zione opoterapica. E ·se non sernpre si !1nnr10 que3ti risultati soddl:~facenti, ciò può d~pendere n on dal principio, ma dal metodo irrazionale adop~rato. Il Coronedi a questo riguardo dice: << Perchè le applicazioni terapeuti-che ·cliniche dell'e11docrinologia portino a risultati fecondi, co1ne condizione 11ecessaria e sufficente, occorre la ra zio11alità della prescrizione, la quale non può fondarsi che nella ·co·m pleta e ·p recisa conosce111a dell 'azionP fisiologica e .del deter1ninisrr10 farrr1acologico della medesi1na; 5' In forme ruffini, qu1ali •la oolier oderm·i a, il

Mat&11i all'anto1psia ha riscontrato alterazi0ni. istologi1 J1e in alcune ghia11'dole a secrezione interna, il Sequier a ha trovato una in suffìcienza surrenal2 controllata all'adre11alina ed il R11ssi i11 ur1 suo recente iavoro, 1pure sulla .sclerodermia, parla di ·disfunzione di. una o più ghin.n.dole endoC'ri11e. F orse ltn g ior110, quando i mezzj di gabi il etio per lo studio istologico i ntimo e biologico sarann o 1r1aggiorrnente perfezionati ed i preparati opoterapici necessari potra11no essere razi oual 1nente propinati e cl1imicame11te controllati in vivo, corr10 si è ottenuto coll'insulina n el diabPte inellito , anche tél.le forma uscirà dal c aos 1patogenetico e terapeutico in cui ancor oggi la trovia1no. Conclud en<to , io sòno del parere che l'opoterapia razionalmente ed opportuna1nente appJicnta d.ebba ·dare i migliori risl1ltati, data l'orJgin e del M. .di R . idiopatico -da una disfunzion e delle ~'hia-ndole a secrezione interna surrenale ed ovarica, i1on trasct1rando però tutti gli altri rn P-zzi e preparati a base di :ferro, arsenico, china, fosforo, che la pratica medica ha già riconosci nti 11tili come eccitatori e modificatori ·del · metal.>o1ismo cellulare ·de] nostro orga11is1r10. "

1) I... a malattia può co1nparire ari che in bar:obir1i. rna i11 gi;nere s i manifesta dai 12 ~i 40 ar1uj , BIBLIOGRAFIA. epoc:n. in cu~ le ghia11idole ~ secrezj one intPrP. a sono nella loro ma·ss·i.m a efficienza, eccitabilità, KocH. Medicir1e rr1oderne, 18 dicembre 19(}1. . L. JVJOHR-R. STAEHELlN. Trattato d·i medicina intermor-hilità; na vol. V, Morbo di Raynaud. 2; Non solo nella mia paziente, ma ar1ehe I-It r G~ STRAUSS. Arch . f. P sichiatrie, vol. 39, fas e. 10, i1e]l{-' storie riportate da altri autori, eh e s i sor10 1905. TIMPANO. Sindronie di R. Poli cl. Sez. pr., 191 5. inter essati ·di questa inalattia, ho trovato elle in M. D. BLOOMFIELD. Gangren.a neu.rovascolare. Med. m oltr. malat e era paJPse !:'~ n·1nnifesto ,1no stato di. Record, 1914. . ùisfnnzione ovarica o s11rrenale, oppure ri suJ tava SAì\IAJA. :\-torbo di Rayn.aua. Gazzetta Ospedali e in loro quello sto to snben docrino·p ati co cl1e il e liniche 1919. PROSPEJ o~/ Asfissia l ocai e dell'estremità. Gazzetta P~nde çhiama\ra temperamenti en·docrini o dia, Osped. e Clin., 1904. . t esi e11docri11opati·ca; HORBINSON. Mixoedema. nI di R. "Ai!. d'A ddison. Th e 3ì J .él. forn1a m orbosa in parola si risco11tra British Medica! Jouir nal, 1904. ~lAGNI. Sul dito a bacchetta e patereccio indolrnt e 1110110 piil frequente nel sesso femminile, ~be, nel M. di R. Gazzetta 051Ped. e Clin., 1920. comt> è noto dalla Clinica, va più facilment.e inGASPARDT. Un caso di garigrena sim1n.. lo c. delle co11tro a questi disturbi; estremità. Gazz. Osp. e Clin., 1919. . . i~ P t?rch0 sono frequenti i buoni risultati cl1e souQuEs e ~10REAU. Bulleti n Academic de rnécl1c1ne. "i ot te1lgono con una saggia e prudente ap11JicaIl. 18, 1920.


LAlfND XXXllI, FASc. 17]

SEZIONE PRAl'ICA

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RIVISTE SINTETICHE. OSPEDALE

DEGLI

INFERMI - BIELLA - SEZ. MEDICA (Prof. SATTA) . •

·Sulla odierna ter apia diu1·etica mer cm·iale per il dott. VIRGINIO DEBENEDETTJ , assistente.

Russi. Contr. clin. allo studio della sclerodermia . Ga,zz. Osp. Clin. 1925. NAPOLITANI . Un caso di eritrromelalgia idiop. Policliniico, Sez. prat., 1910. PORRILLI. M. di R . in un caso di perniciosa niala· rica. Policl., Sez. prat., 1915. LEGER. M. di R . d'origine palustre. Rif. MediCFI, 1912.

SCHLESINGER M. M. di R. con erLtromelalgia. Sé· maine 1M édicale , 1913. TOTJCHARD. Al. di R. con sclerodermia e reumatismo cronico. Sémaine M1édicale, 1907. BREr-CHALIET. Maladie de Raynaud et lésions cardinv·a sculaires. S en1aine Médicale, 1900. A. BECCANAN. M. di R. , American Journal Medical Sciences. O. OSBORN. "frl. di R. Rimorma medica 1916. ' CRESPI. Due casi di 'Al . di R. Morgagni, 1912. E. LEYDEN-F.KLEMPERER. Trattato di malattie n ervose, vol. II. SouQuES. Un caso di M. di R. guarito per suggestione col bleu di metilene. Sémaine Médicale. 1902. VOI VENELLE-FOINTAINE. Sindrome di R. Rif. !\le.cl. 1910. A. PIAZZA. M. di R. e malattia di Baseaow. Policl. Sez. Prat., 1908.

PLICQUET. La cura del A-I. dl R. Présse · Médi·cale, 1899. M. VANòT. ~1. di R. Un bambino di médicale, 1912.

s anni. Presse

BENSANDE. Doccie d'aria calda nel M . di R. Semai .. net Méd. , 1909. W. 'fI~iME. Gangrène aigue spont. chez un enfant de trois ans. FUSA. Anatomia uniana. Neurologia, IV volume. PENDE...CORONEDI, ecc. Endo crinologia. Lezioni tenute

ai R·R. Istituti Clinici di perfezionamento, 1VIi1ar10, 1922. Pubblicazione di grande interesse:

'' MEDICAMENT A ,, CCU ID·A TEORICO-PRATICA PER SANITARI ) 3• ediz., in form a to ampliato e n ot evolmente aumentata.

Alla :pe:nfetta Tiuscita di q1u1eeta opera in1di1sipensa.bi·l e a Wtti d. med.i1ci hanno oollab-Or.a,to, sotto la direz.i:<xne del dotJt. Ugo Oazzani, J.'avv. G. M.aJ!iani il prof. E . B1ajla, ii dott. U. Fisso, C. P01g1gi-0, T. Ra.botti della Ooop. F.aa"lll. di Milano, nonichè i proff. L . Oarozzi, D. Della Rovere, G. Guercini, B. Neppi,· C. Terni, ed 'ii 1dott. A. Oela,da,, F . ()ryva, G. Ferri, G. G~m-vd·i, E. Roboochi: cda.E!ICluno per la ricon.OE!lciuta prop:rtlia. oo.mpetenoo.. · Un V!{)llume 'di p~g. X.~XII-2286, in ioa.rta fì·ni&si•m a; pre11;:-0 L. 6 O più le spese poetali di spedimone. Per .i ~stri abbona.ti L. 5 7, in porto fTan«x>. •

InV'irure

Va~lia

-p ostale aJl'Editore LUIGI POZZI -

Vlia Sistina, n. 14 - Roma.

Riassurmere e rtprend er e la question e del « Novatsuro'l >> {1N.) - larga discu ssione è stata infatti, tra i1 1920 e 1924, agitata e non è per anco ~opita Sll questo tema - può sembrare quasi ozioso oggi c.h e il N. è medi camento ifamigliare ad un buo·n numero di med'iici. Ma, se il N. ha ormai ·s uperato il perio1d o di prova non è rfaci·1e dallo spoglio. della letteratura formarsi un cancetto chiaro sulle in(licazioni, sui metodi, su·l1a ef'fiicenza della cwa novasurolica, mentre -il quesito rd el meocanismo d'azione 1del N., che è tSe non insoluto almeno sotto vari aspetti ancora oscuro, è venuto ·ai&sumerrdo, anohe in grazia della 1considerevole ri· presa di .studi ·sulla ipatog-enesi degli edemi e sul bilancio idrico, una notevO'le importanza scientifica. -~ parte queste cincostanze un diuretiico che offre risultati così inso1iti e lusinghieri - cito il ré cord di Hassencamp idi un·a diuresi di eme. 11.250 con eme. 4,4 ed fil mio più mo desto ma in pro1porzione notevolissimo di 1cmc. 5000 con eme. 0,2 - può, a giusta ragione, fornire materia per un esame aniche un po' minuto e documentato . Del N. rni oocuperò 1quindi anz:Ltutto da un puntu ·di vista .p ratico valenidomi della m1ia esperienza ospita1iera che involge cil'ca un triennio, d•i po1 dal p.u nto di vista ~articolare della teoria del1' azione n ova·surol:i:ca. De·b bo premettere che parlando di terapia novasurolica intenrdo , per quanto si riferisioe alle mie osservazioni, 1comprendere sotto quel nome anche il << .Sa1irgan n {S.), un prepar.ato ·s i1ni'le per proprietà 1is~che e chimiche al N., messo in commercio da oltre un anno pure in Italia, che lho avuto 1agio di usare largamente con effetti terapeutici pari al N. e, contrariamente a quanto ·al1cuno ha ~reduto trop~o ottimi. sti-c3Iffiente ed aiflfrettatamente di affermare, cogli stessi even.tua!li inrconvenienti proprii del N. N. e S. sarrun.no però •g li uni ci d:iuretici m ercuriali su 1cui verterà la ptI'esente nota= penso, e·h e, sia per ltazion e te.rapeutica incomparabilmente !Più in.g ente, -sia [per loro composizione (il N. è un sale. 1d oppio di o.ssianercuri - o - clorofenossila. ceti·co e ,di dietilmalonil.u rea, il S. è un prodotto d i aiddizione di acetato di mericucrio e saiJ.i1cilallf. lamido - o - a cetato sodico) questi due medicarmenti debbano occurpare in diuret~ca mercuriale un pois to isolato ed assolutamente eminen.te. 1

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Il. POLICLINICO

Non condivi1do pel'ciò l'opinione di parte fl'1an. cese (BI.uro e Schwaib), 'fondata per altro :SU trop.. po scarso materiale clini1co C·h·e si possano otte. nere con il cianuro di mercurio risultati u·g ual. mente brillanti; anche le dosi usate da Blum e Schwab (ctgr. 8) mi sembrano per rquesto medicamento, la cui elimin·azione ~ di gran lunga meno rapida di quella del N., non prudenti. Per conto mio il 1c i1anuro di mercurio al quale posso anche a·g giungere il Cyarsal (.cianuro mercuriale di salicilato di potaJSSio - 46 % d·i Hg) è da mettere al livello 1de1 « Modenol », salicilato, succinimidato, bi•cloruro e clo·r uro di merclirio rivelatisi {per iniezione), in oc·casion·e di esperienze c-0mparative con il N., diuretici di azione modesta o tra:scuraibile (-Saxl ed H·e.ili·g). 1Se, .sempre nella stessa cl.a sse di di ur€tici, vi è da citare a·n cora · l'osstdulo tannico di mercurio che nelle ·m ·a ni ·d i M. St€rillberg avreb'b e 1'atto ottima prova, btiiso.gna 1p erò soggiungere che i buoni risultati c1he lo Sternberg, ' ·s u di UDJa i~ospicu·a eS'perienza .estesa a. parecchi anni, 1h a reg;istrato non hanno ricevuto con·f erma dal tFleckseder; sicCh·è, a rprescin,dere dal calomelano, non• totalmente abbandonato (Fleckseder) m·a lgrado i noti pericoli ed inciidenti, si può ben diTe sénza eisa. gerazione che ai du€ preparati -. N. e S. - può ess.ere in1dto1ato l'intiero caipi.tolo della odierna terapia rdiuretica mereuriale. RISULTATI ED INDICAZIONI DELLA TERAPIA NOVASUROLICA,

Il N. è stato impiegato dagli M. vi·e nnesi Saxl ed Heilig ch1e, com'lè noto, ne scopersero inciden. ta'lmente le qualità diull'etiche, d1a.ip-prima in ~tasi cardiali, in iid rope cavitarie da •cirras.i epatiica, in edemi da fame. N.ei cardiaci il preparato ha trovato subito vasta ap1plicazione: nominerò Haissenc.amp. P erin in Italia, Haggeney, Hubert, Kulck:e, Brunn, Schlayer, ecc. Saxl eid Hei'li·g ebbero aumento .d i diuresi in una pleurite tu1b ercolare mentre Hassen-camp nega che il N. a:bbia eff:etto di sccvrioo su versamenti infiammatori; cc.sì il Kulck.e. Nelle cirrosi epatiche Mu'hling ·h a visto Tidùrsl • l'aJScite ma aumentare l'ittero, crede perciò di non IPOterne consi;gliare l'uso; Hubert lè in proposito anche più reciso e lo controinidic·a nettamente. Haggeney ie Fleckseder introoucono il N. nel trattamento 1delle nefrosi in aperto contrasto con Miibling 1che crede indispensabile per la diuresi novasurolica il buon funzionamento dell'apparato tubulare del rene. Una più importante estelllSione delle indicazioni 1è istata ipromossa da Bppinger che 'll·a roocomandato il N. ne1le nefTo~l€rosi; ·Geronne e St>hur 1

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trovano ohe l'azione 1diuretica del N. è indipeno cattivo dei reni. Aldente 1dallo stato buono . l'incontro nelle n-etrosclerosi. Mi.il1ling, Bleyer, Kulcke ·d enunciano inlcidenti o. sca.irsi risultati; . Fleckseder ne sconsiglia ultima.:mente l'impiego: S1o hlayer m 1ette in ·gual'ldia contro il N. in tutte • le idropi·sie essenz1almen.te Tenali. Saxl ed H.eili·g rirprerul:endo la questione insistono sulla efficienza del N. nei cardiaci, nei nefrotici, .nei cirrotici; co•n troinldicano il N. gli sta~i febbrili e 'CaJChettici. Kulrcke, chie porta uno dei più cospi cui contributi ·di casistica (40 pazi·e nti) proscrive il N. nelle nefrosclerasi, consi~lia la più oculata ,p rudenza in ogni idro'J)isia, consi·dera il ·N. come rimedio estremo al quale è lecito ri1corr.ere solo dopo aver esauirita o·gni altra possibilità teraJpeutioa. Non ho ri·f ertito che parte delle opinioni regnanti ed esse, co:me si vede, sono 1diffircilmente 1conciliabili oppure contra1stanti, tali da indurre a coll!Silderare con 1soettilctsmo i risultati fin qul esposti dai diversi AA. ·Si direbbe ohe le « chances » di riuscita della diuresi nov. abbiano d·a essere o illimitate o aid dirittura nulle. Si assi.ste . an·che qui, come suole av:venire 1per ogni novita. terapeutica, aµ' esagerato entuisiasmo iniziale seguire Je immancabili delusioni, sì che ricercare e rista:bilire la verìtà tra o·p inioni owoste ed t1gl1almente irngiu1sticfiicate 1è compito wssai malagevole. ' Io esporrò la m:i!a .esrperi·enza prima di rispon dere al quesito 1del1e ~ndJicazion!. · Essa rigu·anda indi:ivi dui così ripartiti: StatSi ca;rdiali jpure 62 casi . .Nefro- e ,cardio-nmrosicelierosi (staisf d'origine ' renale prim·i tiva o ·p revalentemente renale) 9 casi. I1dropiSie varie (compr esi versamenti in1iammatori) 14 casi. Cirrosi epatidhe (tutte cirrosi eti.liche pure} 96 .. casl.. Concretare in cìfTe risultati ottenuti in pazienti, • che, anche quando appartengono alla medesima categoria, · si presentano in conrd izioni Ìcli:iniohe estremamente .d::Lsrpa.rate è impossibile; tenendo. conto c·h e anche peT il N. l'effetto ·diuretico è anzitutto in relazione . al volume degli edemi. alla massa cioè di ooqua disponibiJe nei tes.5uti, io ho con·siderato per valutare l'e11ficacia del medicamento la cifra di diuresi ~quantità di urina eliminata), ·1a rapidita con cui essa procede, l'es1. stenza ed eventualmente l'impor:tanza di f enooneni con-comitanti. Un paragone deve inoltre istituirsi fra N. e diuretici di altre classi sia per quanto riguarda intenSlità d'azione sia per quel che si rif eri se e alla !facilità di assuefazione. I.a comparazione è stata fatta da me p-endenlCio come termine sopratutto i diuretic i purinici (diu1

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retina, euphillin per le vie di somministrazione r.·erale strof1anti11a in iin.iez'ioni miste con N., non rettal~, orale, endovenosa), ma i r~sultati di qu·etanto per rial.z are la pressione arteriosa - sesta comparazio11e n·on saranno esposti partico. c ondo vuole il Fod or per il quale l'effetto 1diurelarmente: rj.tengo .st1ffi·ciente, data l'indole di que, tico è strettamente pTaporzionale all'altezza della ' sto lavoro, esprimerli in un giudizio ·c omplessivo Pr. M.; il che non è e lo si vedrà rproprio a pro, Stasi cardiache. Questi soggetti debbono esserb posi.to delle insuf1i1c ienze di ori'g'line r enale ._ divi.si in due gruppi. E una claS'siftc,a zione che quanto 'Pe1-- migliorare, approfittando 1dell'azione io assumo per comodità •b asan1domi ·SU caratteri ùelle strofantine e della •digitale complessa e i1on 1cibile a1d un sem1p li•ce innalzarrnento del'la. clinici naturaJrnente abbastanza grossolani. ridu -certo . Iin quei cas:i 1ch'io chiamerei acuti (39 ieasi) pl'e.sisi.orte arteriosa, le 1scrudutisst1ne condiZlioni del scorrrpensi insorti cioè in indivildp.i in condizioni circolo. generali e miocardich1e ancora .b uone - il N. perNefro- e nefro-ca1idiosc1.erosi. Le nefrosclerosi mette sempre uno scarico più comrpleto e rapido pl1re azotemi·ohe ipertoni-che (3 casi ) mi si dimodegli edemi di quanto avven·g a per la sommini- strarono refrattarie; negli altri indivi·dui di questrazione di altri diuretici, si 1dhe il periodo cri5to gruppo ebbi talora buoni effetti di11r~tici; getico della stasi è superato quasi di colpo. nP.r:almente però diuresi taTdiva, inizj antesi cioè ]l frtorno isusseguente l'iniezione, spesso fenomeni In questi ma1'ati la diuresi raggiunge l e ma;gg.iori cifre, è rapida, non aooompagnata da in- t0olici violenti. convenienti. ltJropis·ie e versamenti v ari. ·N essuna i·11flue11za, Nelle stasi croniohe (18 C3;si) - estreme altera.. al contrario del Kulcke, notai su versan1enti canzicmi della mecoanica cireolatoria non su.scetti- ~erigni (3 casi); nullo rè ]1 ·N. negli essu1dati pleurici (6 casi) ed a;d1damtinali (3 ca:si) . Buono ma bili di compenso rd urevole (inSIU!f.fi1cienza da miocardio esaurito, vizi di tip-0 tricuspidale, sinfi5i non costante l' esito in edemi ·cachettici (2 casi) . Cirrosi epatiche. Nei cimotici con fegato pie del pericardio, ecc.) e che comportano stasi irri- · colo, rag.g riniiato, ascite a rapida formazione il· N ducihile generale con edemi inV'eterati e duri o limitata al circolo portal-e con fegato teso e doè di azione assai disu·g uale. lo conto quattro scacchi completi, ma tho visto pazienti intolleloroso - il N . mi è aJPparso l'unico ·diUII'etico ol1e ranti ad una prililla iniezione reagire i·n seguito pennetta, in inieziooi ra·vviicinate, lo scar.ico id i con sca;ri1Che diureti·che soddisfacenti. Nei casi più ed.emi già formati ed eviti per un •certo tempo il loro riformarsi. favoTevoli iCOil ini·ez:ioni l'aVV'icinate - io ne prati·co ogni 4° gior,no - è possj·b ile ottenere .u na Questi 18 pazienti furono efftcaicemente trattati con ruTe croniche (dai tre mesi a,.d oltre un anno). djuresi a sbalzi ed opporsi V1alifdamente alla tra. $ U dazione periitoneale. E 11on è questo risultato In tutti i cardiaci, ma .so1p ratutto negli edem·adisrprezzabile se si pensa trattarsi qui di ammatosi inveterati, ho sempre osservato un'azione spirrata direi caratteristica del N. sui dolori epa· lati costretti uni.c amente al s ollievo del trequarti tici. È noto che 1a tensione epati1ca è nei ·soggetti per la nota tirrn'Potenza •dei ·diuretici più usuali. Nelle cirrosi iniziali o co·mu·nque a fegato gra11 afff>tti da stasi cronica specialmente tormentosa e spesso intollerabile; -co·ntro id i essa possedi.amo de il N. 1è di ottimo 1aiuto 1e lo si può :somministrare con tranrqu1'l lità ed a lung·o poich1è la Slla nei diuretiici comuni e nei Caa'ldiocineti ci un mezzo attiv]tà si spunta assai lentamente. A:ssoci'an1d o di portata ben scarsa che si ridUJCe rapidamente al N. le prescrizioni dieteti•ohe .si ottien.e ·di regola ·Con lo stabilirsi della non ev.itabi'l e assuefazione, attenuazione o .s•corrnparsa dell'a:scite senza dove:r Il sollievo procurato dal N. quando lo si somricorrere allo sivuotamento meocanico. ministri saltuariamente (in genere due iniezioni Io ho . 'Potuto raicoogliere 7 di questi oasi ohe alla settimana), è invece immancabile, regolare, apprezzato dai malati tanto da indUJrli a ric·hi-e- mi .sembrano eistremamente prob·atirvd; ne citerò dere insistentemente l'iniezione. Quello che piu uno: si tratta di un fP. affetto da cirrosi con importa è che l'azione del .N. è qui di gran lunga r,ospicua ascite risal-ente ad ormai 14 mesi e p1unta altrove ·p iù volte. iin due acnni ·durante i qua,1 più persistente e permette l'i·stituzione di cure protratte, in casi favorevoli quasi illimitate. Del il p. fooe :sei brevi deg.enz·e in ospedale non ebbi di11r-etici puninit0i (in parti'colare eu'PhÌllin per via ·P iù a servi:mni di trequarti; eseguivo sempliicernente u·n a serie di 8-12 iniezioni •d i N. (2 1cmc. endovrenosa) ·n on si !PUÒ dire altrettanto. 11 N. non ha ef:fetto (5 caisi) quando le condi- ogni. 40 giorno) ed ottenevo al termi·n·e di ciaiscuna 0ura perdite id i pes 0 di 10-14 kg. e la scomparsa. zioni circolatorie siano éllssolutiamente desolate e si quasi totale dell'ascite. La diures.i si mantiene ir 1d1 n:ccomrpagnino a stato generale grav€ (cachessia ). In bt1ona parte •d ei cardiaci, dell'uno e dell'al, 1questo fP . tuttora su:t'ficiente; a due anni di iitiva stanza l'aume11to dell'·ascite avviene, sotto l'a7 t.r o gruppo è però in1dispenJsa:bile il trattamento di iniezioni che il 'P· esegui.sce tuttora am.t preventivo o parallelo con caroiocin.etici, in ge1

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riamente, jn modo lentissimo. Fatto i1otevoliss1. mo: le sol.ite dosj di 2 cm c. di ·medi•camento in· ducono a·n che ora, dopo oltre 1quattro anni, effetti dì ureti-c1 rvisto'Si; dai 3 ai 4 litri. . La ripresa dUTevole idi un·a diuresi e.:Micace. è naturalmente la condizione in1d:ispensabi.le p~r proll).uovere e mantene.re in •questi malati cosi buoni ri1sultati,: e sarebbe rdef.ormare circost(ljnze e fatti se nç>n si 1attril>u1.sse più ·a l trattamento diet-etJi1co iche a quello medioeMnentoso }a lun·ga: remissione dell'ascite. T11ttavia importa insistere sulla gran·de efficacia diUTettca 1del N. in queste ciITois i a ifeg·ato grande: la quale riposa .f or.se •·SU intime• rrugioni non .ancora 1ben chi.are ed è tanto più notevole se la s~ raffronta .a 1qu~lla scarsa e di bre,,e durata dei diuretici IPUTini-ci. Come il N . inrfluli.is ca tSUl .fegato i!l quanto organo regolatore dell•a 1diuresi lo dimostrano le ffS'Perie.nze di Pollitzer e Stolz. E noto c-he, come in esperiment<;> ,tutti. i ·veleni 1del parencl1ima epa. ti.co, co.sì in cliniica d. 1di1s.turbi ,d i funzJonalità della 1cellula epatica, sono cç,ipaci di .suscitare squili·b rii 1del bilancio idri~o s~veuissi-mi e ·gi·u ngenti all'anu:ri1a (neg1i antmali into·s sicati con veleni epatici) .od .a ·quella oligunia già da tempo c ono~iuta in patologia epatica 1sotto il noane d1 ' . opsiuria (·Gilbert e Lereboullet). Pµ lJ itzer e Stolz,. pr.ati c·ando iniezioni di 2 eme. di N. han vilsto segui~e, in o·gilli a1fezione epatiica , anc11e lieve, ·p a sseggera ed int~ressante il solo apparato . bilo-escr~tore (ad es. i~tèro ~tarrale), perdite di peso ed elimtii1azione uri•p aria che yariano • 1d·a .rnezzo a ~ e, l)iù kg.; mentre n~ &ani ~a maggior elimi.naZì1o.n€ .. urinaria delle 1prtme ore vi~ne compensata •con una immediata ritenzione . . cosicchè al termine .·P.elle 24. h. n-0:,n ~i ·co•n statano '~ariazioni ponderali. .. In due . itteri. :q.o potuto veri1i1care l'esattezza di questo e5peri·m ento dal . . (!u·ale è .depun·c jata . in sostanza l'esistenza di stasi fun7Jionale nel tenito rio ~olatorto po~·ta;ie, - forse, cqm(f rit~n·gono Pollitzer e Stolz, ~r , spasmo. dell'a1pparato di chiusura delle . vene sopra-epaticlhe (muskulq·se ' ' enensp.e rre di Piick) -;- (durante ed in· conseguenza di squiJibrii, 1d!ella lfunzl,op.e ~patioa. Un'altra prova cih e ha si.gni·ficato . anale>go è . .questa che i~ ho ~S;eguito sµ parecchi dei mi·ei cirrotici : se si somministra élid un cirrotico un litro d'aoqua -a, digiuno . raqco·g liendo poi . ~e ttrine ogni due ore (s~co;ndo la tecnioo. solita della pro' . v a ·del rene) si co111Statano , ritaroi idi ieljminazione tu cl,le 5U1p erano taloTa le 6-10 ore; se par::\.llelamente · ~l'ingestione dell'aioqua . si iniettano 'cmc.· 2- di N. Ur.i. eliminazione .a vviene in tempo norma,le. 1è IStat• I ' d ~ · l resto ohe ii f~gato sia dopo il rene I'-0rgano ato 11 ' etta un importante com·p ito nel mantenere 1

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Costante ed in limiti tfisiologici il contenuto di aoqua del saD:gue € abbasta·n za dimostrato dai la\·ori ·di Pic.k, Mautner, ooc.; che 1questa funzione ·subisca ·g ravi,s simi danni nelle cirrosi ed ep~titt in ·genere è altrettanto cnoto; da quianto si è detto, e più effi·ca;cemente dalla mia esperienza risulterebbe 1Che il N. è tra i diureti~i il più attivo nel rialzare la d iuresi, nell'ovviare temp-0ran·e amente a .qt1ei di'sturbi 1de'l 'bi.lancio itdTico così comuni negli epatici e che nòi possi~o in buona parte an•che semplicemente rtf·erire, qualun1que ne sia il meccanismo intimo di formazionie, ad una stasi portale, ad un'aiscite latente . Senza neanche af!~ooiare l'i dea, che io non potrei a.ltrime.nti do•cumentare, di runa più pr ofonda, ·direi quasi cauis ale azione 1del N . nelle ci:r.ros·i - azione clh·e potrebbe ipoggiiare sull'ipotesi ohe la stasi f11nzionale nel territorio epatico, presente, come dimostrano Po.lll.itzer e Stolz, già appena si manifestano le'Sioni · del parenoh:ini.a, abbia · una parte importante nel provocarre la proliferazione .con·n ettivale -che è. la ba:se del iprocesso anato-mico delle cirrosi (iper le cirrosi dei icardiaci l'~mpor­ .tanza della staisi è senz'altro chi.a ra) - basti l'aver enu·me.r ato quei fatti ·IC·h e illuminano ed in parte spiegano l'attività 1diuretica del N . nelle ~irrost. La raiccomandazi9ne di un diuretico mercuri-al•e ne1le cirrosi ·n on riUlScirà del resto nuova; essa rtcalca la vieochia ;norma ter~peuti.ca tempo aiddietro in onore della :somministraziione orale del calome-lano 1a dosi piccole cioè diuretiohe (ctgr. 1-2 pro die; vedi anche in tarn:pi ree.e nti Bouch.a rd) neL trattamento 1del}e epatiti cirrogene. 1

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Le icons1egu·e nze 1c1he nel campo idelle indicaziont posso trarre 1dalla mia espertenza sono dunque : restrin·g ere il camipo 1d'impi~o del N. aille tdropisie ove il rene non sia prtmiti:vamente o precipuamente in cau sa: 1a parte questa limita. ~ion·e, .che per le nefrosclerosi è assoluta e che fOTse non deve estendersi alle nefrosi luetiiche, s-µlle .q uali n·o n ho esperilenza e per le •quali . il N. 1p uò e·s sere u1sato ii;i ragione d-ella sua attività anttluetica, il N. tr-0va ampli1ssim·a 31pplicazione • in ogni a}tra ma'.lattJia edemizzante; ma i migliori risultati .si h·anno n•egli edemi dei cardiaici e nelle cirrosi epatidhe; e questi si reompendiano: :in una diuresi più efficace quantitativamente e qualitativamente: inten1dendo sotto quest'ultima con·dizione la rapildità ·con cui la diuresi pTocede; infatti la diuresi !l'arpidissima esercita . sui penosi.ssimi disturbi da stasi del piccolo circolo un effetto iparagonabile al salasso; nella minore assuefazione Ohe apre la possibilità di dominare per .lungo tempo, in ma1attie 1

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edemizzanti, l'esten,der si ed il riformarsi degli edemi; nell'azione s quisita per non d ire specifi·ca del N. sulla circolazione epati'ca: alla 1quale vanno ascr itti il benefico efif etto di questo medicamentu su:i dolori epatici id ei cardiaci e quell'arresto di evoluzion e che mi è parso di aver notato in alcune c irrosi iniziali e ch e 1può essere messo i11 vapporto con ,l 'esistenza di un influsso novasuro. lico sulla stasi portale ifunZionale delle epatiti cirrogene in staidio ipertrofico. Presupposto di un impd.ego corretto del N. è pertanto una esatta ·esplorazione della funzione rpnale, che ~uò nella m aggioranza dei .casi farst già con la con·si1derazio·n e di po ohi 1d ati di facile rjlievo: urine a peso specirfiico basso, pallide par. la.no ·contro iJ rene da stasi il qu1alie non contro. indica il N. ed è caratterizzato all'incontro dall'urina conc entrata, ri·cca di urobilin ogeno, a peso specifico relativamente alto. croni~ne

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I NCIDENTI DELLA CURA NOVASUROLICA.

.su questi si aJffermano alcune d elle crittche più vivaci al N. Bi•so.gna d ir e ohe sugli in•ciden ti to~ sici da N. ,s i è da qua'lc'he parte esagerato: la stomatite mereurtale, le coliti sia pure con teniesmo e s·c ari·c1i'e sanguri•g ne, sono evenienze di scarso rili~vo , recedono dia sole sOOjpendendo il medicamento. Più gravi gli accildenti nominati dal Bleyer f3 casi in oal'diaci) consi.stent1 in brivido, cian osi, caduta della pression e arteriosa sino a vero pauroso collasso. Quadro drammatioo vtdi una volta in un miocarditico n ei auale il ìN. fu. soroministrato a ido'Se un po' alta, senza ipreventivo trattamento car,d iotoni co, ch e, n·e l caso in parola, sarebbe stato di obbligo impellente. I tre esiti l etali ~on.segnati in letteratura (Mar~ linger, Neustadt, Osteergraaa Christ. ) si rif.eric;cono ad iniezioni mis te con ars enobenzolo e. per manif·estazioni cliniche ed anatomiche - in 2 casi· en cefalite emorragica, in uno er itro1dennia - sono ohiar amente im'Putabi·l i ad jntossicazfon e arsenicale. Rialzi termici (n oanjnati per primo da Hassen. Ca.Injp, 'POi da molti AA. ) seguo·no frequentemente alla iniezione novasuro!ica. La febbre è 'Parsa a me più frequente alla prima isomm.ini'strazione. alta ancihie in ieol'so di diuresi effica:ci:ssime, sen za ail-cun parallelismo ·con i .segni di i·ntololeranza.

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DOSI E VI E DI SOMMINISTRAZIONE.

Buona com e per ogni mercuriale, in ria:gione della variabi1ità di tolleranza individuale, la norma delle dosi r.efratte i-nizialmente (0,2-0,5 eme. ); non ho sorpa.ssato, n è r jten go utile il farlo, la {f o~e di ,eme. 2,4. • 1

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Ho sem'Pre seguìto la \ ia endoven<>Sa; più prudenti Nonnen1bruohi, Muhling, Brunn, Kuloke consigliano •l'iniezio· n e en1d()IIlluscolare, che. è però . . dolorosa, di,s ad'a tta a cure croniche, sconveniente quando grossi ed·emi si 0tppongono all'assoroim ento del m edicamento. 1

MECCANI SlVIO DELL' A~IONE NOV ASUROLICA.

Come si e51pJ.ica l 'azione novaisu•rol~ca? Alcuni lati 1del problema non sono ormai piu oggetto di ·controver.sia: esis i riguardano le mo rl alità di esplicazion e d ella diuresi n ovasurolica. P er i la\rori di Sa.xi! ed Heilig. e sopratutto per ' l"' esperienze di No:nn1enbruchi sui ·sani, confermate poi dal Bl'unn, Bley er, eoc. , ed in Italia d·a l Diena sono ormai .consolidati i segt1enti dati : 1) la 1diu·r esi nov. isi svolge con u·n a ra-pida eliminazione di cloruri che è nelle prime ore 1praporzionalmente più in.tensa di quella d 'acqua; la mobi1izzazione .clorica è evidente an che nei sani nei quali, anche se sotto'Post i a dieta secca ed aclorurata, è possibile dimostrare ulteriori per. djte di Na Cl ed acqua (Nonnenbruchi); forte n e·g li iìclropici ove l'elimin azioné di Na CI. pllò superare di 30 gr. 1a cifra mooia gioma1iera; 2) poco od affatto m odilfticata .è l ' escrez·i one t.ireica (tasso complessivo 1de1Je 24 h.) ; 3) la diuresi i1ov. inizia enwo 2 h. (dall'inte zione endovenosa), ragigiunge llno o più m assi.mi (cur\1 e escretorie a dop1pio acme s ono assai frequ~nti) , si esaur :iisce d i s olito n elle 24 h. La question·e del n1eeicanismo intimo del N. è invece ' argomento dibattuto .cl1e si presta tut.tor.a a discussione. Esso si può formu~ar e • semplicemente in questo anodo : aglsce il N. direttamente sul rene, è cioè un diuretico r enafie (gruiprpo caffeina e dertvati) od agisce invece 1sul s angue e ffil•ì t essut i pl'ovocando idremia alla qu,a le il rene reagisce secon·d ariam enie (ti'PO diuretiici salini, urea, ooc.) ? E strano ch e la soluzion e del 'Problem·a sia stata p er 1ungo tempo cercata seguendo ·u na via se non errata certo n on idonea élld of.fi'ire dati st?ingentt e tali da portare ad una d·eci·sione. Si in1dagarono le eventuali mv dificazioni dal tasso id i ia.l!bumina e di cloTuri nel sangue, si ricercò rcioè l'esistenza di i·dremia. Sax! e Heilig con statarono idremia inizia le fug.. gE>voltssima ; m a Nonnenbruchi, Koll€rt, Bleyer, Diena e poi 111olti altri 11on confermaro110 os-cill azion-i dellia, .concel)trazione s allbO'"Uigna e ·Non·n enbruchi anzi d~mostrò p iuttosto u11 ispessimento del sangue verso 'il ter1nine della diuresi (cfr. an1

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cl1e Bol111). E su questi ri•s ultati cl1e si fo11icl a l'opinione idt

l\iluhling, Ku1'ck e, Hegler di un'azione primitiva del N. sull'apparato tllb11lare del ren e. ' I


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L'argome11to è po·vero e non regge alla sem1pli1ce ed ovvia contestazione che 1se I'iJdremia non è direttMnente dimostl'abile ciò può a vv1enire ad anzi avviene in ragione :dei ra;piJdi mec·canismi di com'P ensazione elle intervengono a livellare ognt vari a zione, ogni squilibrio ·della composizione sanguig11·a. I.a strada per-corsa da molti AA. era in certo s enso errata: queste ric erche furono infatti condotte secondo un pi-amo giusto ma non ben concepito perchè gli esperimenti si son o svolti in :g·enere su .sani •o su idropici non abbastanz.a co1piti nella funz·i ooe renale. Già il 1Mul1ling aveva osservato, senza fermarsi e 1senza afferrare l'importanza della propria osservazione, idremia durevole in un paziente af, f etto da rene variegato. Saxl ed Heilig due anni p1lì tardi ·seguen1do 1a via prospettat·a dal Brunn, ma in realtà già riveilata ~nconsciamente . dallo l\fii11ling, •dimostrarono sull'animale che l'i·d remia e l 1i:percloren:iia compaiono e 'Pe:vdurano allorohiè il rene abbia ip reviamente S'llbìto un danneggiamento i'mportante (intossica.zi Gne d.a uranio). Caid·e -così il ·m aggior sostegno, per altro sempre di valor·e n·e gativo, ailla teoria di un'azione d·i retta del N. sui tubuli ren:a.li. I a rti uresi renale nel senso prospettato da Blum e Scl1wab ed in parte anche .dal M'Uggia di blanda irritazione sull'apparato renale non apipare sutflficientemente !fondata : questo concetto è re51Pinto da temr>o anche per il 1oalome!lano - la -cui azione rdiuretica non sta in alcun rapporto con l'infl'llenza delet-eria d.e l mercurio /sui tubuli renali (Gottlieb e Mayer) - ed è ....paTti·colarrnente ina datto a spiecg·are gli ef1'e-fti immediati ·ed imipo nenti del N. Ne1J.a ·controin1dicazi-0·n·e d:el N. nelle malattie r enali non è implicita l'id€a di un po ssibile dainno rènalce da H·g, da.nno tChe non è .statò constatato rnai n·è da me nè da altri: il ·N. non è diuret:iico a:datto al trattiamento delle ·i dropisie renali 1p erchè è presuipp·osto di un buon efcfetto diureti co la possihilità 1da parte id.e[ rene di un'<lJd,eguata ris posta all'eccitazione 1àiretta od indiretta provo cata dal mooicamento. Si c·om'Prende come possa. essere di·frf:itcile, sia 1p er la rapi·da .risposta renale alla diluizione san. guigna sia perohiè i mezzi di cui di'Slponiamo sono forse inaidatti a misurar-e m·i nime variazioni n€lla composizione del '-Sangue, la dimostrazione di idremia nov. •ne~l'uomo. Ma non :si rpuò d'altra parte n egare importanza agli esperimenti del Saxl sugl1 animali. Le modific·azioni •che a,·vengono nel {:orrente circolatorio porssiamo darle per dimostrate anche se esse siano irn condizioni normali ma5eherate dal pronto inteT'\' ento di meocanismi fisiologici. 1

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Del resto di i1dremia fuggevolissima da N. 1Par. lano, come si è visto, mo.lti AA.: la reale intensità di questa noi non perveniamo a>d apprezzare fino a che il rene comp-en·s i 1con ritmo fisiologì•co il ma:gigiore a'P:porto di H2 O e di Na Cl nel sangue. Per un rtchiamo di H 2 0 dai tessuti nel sangue (diuresi di tessuti) si pronunci1ano Eppinger, Non. nenbruchi e, dopo gli esperimenti sugli animali che già ho citato, anche Saxl ed Heilig. Parlano in favore id i un'azione primitiva del N. $Ui tessuti alcune oSiservazioni cliniich€. Fleclcseder, io stesso abbiamo visto dopo pun zione ·di ascite u1n o stillicidio ·stabilirsi per più giorni dal foro la;sciato dal trequarti; Hoff ha r1levato una forte secrezione - 5 litri - da vec .chi canali .di ·drenaggio dei tessuti senza c·h e la diuresi fosse aum.entata. Tezner 1h a dimostrato in bambini cui iniettava sotto cute forti qltantità di soluzione fisiologi·c a rc he sotto l'azione del N. si ha più ra'P· , i do riaissorbimento dell'edema circoscritto cosi provocato. L'azione del N. è stélJta studiata in vitro da~ Bleyer: risu1ta che il N. ralfforza, in unione al 1solfato •d'ammonio, il potere 1pr.ecipitante <li questo sale sulle globuline; e sul si.ero privato della frazione glo·bulinioea precipita 1d a isolo le albumi. ne: es·so idiminu·i-sce cioè 1a di's persione dei colloi•di del siero, ne atte11ua la pressio11e di imbi· ùjzione. Queste ultime esperienze hanno u·n valore rela. tivo se si pensa che i.e 1con~en·trazioni usate d·al Bleyer .:_ è l'A. stesso -che lo ri conosce - sono ben Jontane ·dall'enorme diluiz.ione che il N. su. ' bisce nell'organismo. Più d1ecis'ivi a'Ppaiono invece i rilievi clil1icl ·che ho ri1Portato e che -chiunque :può faoeilme11te ·C-Ontrol;J.are. Flecl<seder e Pick pensano dun1que ohe JJ N. espliie·h i un'azi.one iidrostatiea sui colloidi dei tessuti (nel •s enso di una loro disimbiliizion-e); que.. sti, diventandone meno avidi, cedono aoqua nel corrente circolatOTio: la diuresi è una risposta :sec(>ritdarja del rene ad un n1uggior a1.tlusao d1 Na Cl ed H2 0 dai 1e51$ium nEfi sangue. Con 1questa ipotesi l'azione del N. sarebbe dunque approssimativam€nte quella presunta da tempo per ogni m.er~uriale (calomelanb in specie; a qiuesto con il FleckiSeder deve essere riiconoooiu.to inoltre un :p otere rdiuretico enterogeno . da ri-chiamo e riassorbimento d'acqua nell'intestino). Potranno altri fattori essere presi in considerazione? .~d e.sempio: squi1libri •di pressione osmotica tra san•g. ue e linfa , influenza S1Ull'equili·b rio acido-basico (il Bothn avrebbe cO'IlStatato una 'Più forte alcalinità delle urine durante la diuresi nov.), eventuale azione diretta sulla «Sperr-,rorrichtungn 1

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. di Ptck delle vene 1sopraepatidh1e, possibile ecc·i ta. zione diretta di centri diuretici? -~ proposiirto di .questo ultimo Quesito s i iPOnga mente d3. una parte all'esistenza di un « Salzstich », , aspr·eS'sion·e fisiapatologica di ·un centro regolatore del N1a Cl, dall'altra alla squisita azione mabilizzatriioe d€il N. sui cloruri 1dell' organismo : questa accompagnata ben spesso da elevazioni febbrili id i origine oscura, torse imputabili ad una primitivia e p'a rallela iTritazione di centri termo-regolatori. E certo diftfiiei'le ,p ronunciarsi in merito a cosi complesse questioni. Dalla con·s iderazione di alcuni, non di tutti i punti del proMema, mi pare derivi l'arrfermazi<>ne che, iper quanto l'intima analisi del meocani-smo nov. non possa dirsi intieramente espletata, è tuttaVlia opportuno inqua drare l'azione d el 1N. in campo ipiù va:sto e più aidatto che non .sia il solo emuntorio renale. Sarebbe infatti illogico, unilaterale cons i·derare l'azione di un 1qua:lsiasi di·u r.etico sotto la sola luce de1la sua inrfluenza sulla eliminazione renale, senza prendere in contemporaneo ·e parallelo esame le modilficazioni che esso p·u ò appor.tare su tutti i con·gegni ohe presiedono al ricambio idrico dell'organilSl!Ilo. A1ociertate 1queste modifiicazioni, con quale criterio giudicheremo ehe esse sia!Ilo so·ltanto 5econdaTie &d una diretta azi-0ne sul rene? Or non è molto Ellinger di·m ostrava che anche diuretiiei renalti. p.u ri (del gruwo purinico) agiscono sU!lla pressione osmo.tiica delle al·b umine del siero; e davvero vi 1sarebbe da domamd·a rsi se l'a:um.ento id i irrorazione renale assunto finora come forma tipiica dell'azione dei diuretici p1u rini1Ci non sia un et1fetto secondario ad altri più comp:leSSi e gen era:li influssi eser.citantisi sui tessuti e sui liquidi circolanti. · In realtà nel ·giudiicare ldel ·meccanirsmo diureti1co dei medioamenti non è più possi.bile prescin, dere dallie direttive oh-e guidano uo stu dio del bilan-cio id.irico e lo studio della patogen·e si degli edemi: e non è ·usieire dai limiti modesti di questo lavoro ramrnientare q;Q'anta parte preponderante nel primo abbia aissunto l'analisi di una quantità idi fattori ex.t raren·a li ahe presiedono di, rettamrente agli scambi tra .sangue e tessuti (pirorene :di Vohlard, Eppinger, eCIC.); e nel secondo come siano .sorte ed wffdorino semipre nuove idee (.diatesi iidropi1gena d.i R. Si e.beck - stato delle membrane d·ei ·caipjllari - 1proip·r ietà i1d ropi·g ene I del plasma e delle 1sierosità degli id!ropi·ci (Labbé e Viol1e,. eoc.), in -g razia delle ·quali 11 icone etto Vieto secon1do il qu·ale l·a icausa degli edemi era riposta nélla difettosa, funzione renale o nella in.. 1

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sufficiente mec:canilca circo!latoria può dirsi ormai superato.

Pertanto d·alla documentazione raicicolta in letteratura .e 1dalla mia propr.ia esp·e rienza oono condotto ·a ·co·s ì concretar.e ~l mio giudizio sulla questione novasurolilca : 1) Il N. .e S., nei quali le proprietà diuretiethe ùel mercurio, .g ià note da tem1p o antiichissiano, sono grandemente inten.siif.iicate ri'spondono a:lle esigenze di una terap1ia 1diUTetiea mar.curiale sicura o per Io m,eno non oscurata da quei gravi in'Ci·denti tossici conosciuti, aid es., per la so·m ministrazione orale del icalbmelano. L'impiego dei .due m ediicamenti è s-0pratutto vantaggio'Sq negùi edemato.s i da 1causa cardiaJca div:entati resi·s tenti ai oomuni diuretici e negli tdrop·i~i da cirrosi epatiica i quaili sono so·l itamente '!'efrattarti ad ogni altro diuretico; 2) La diuretica mercuriale è controindiicata n elJ.e i1dropisie a caus·a renale non tanto per la 1Posstbilità d'i un 1danno all'app·aTato tubul1rure del rene, che n el caso del N. e S. non è .stato ancora da '3:lcuno di·m ostrato, m·a p erehè è 'Presupposto di un buon effetto diuretico una certa elasticità id.i risposta renal~ alle modifi.caz1 oni indotte dal N. e S. sul rapporto tra sali ·e d ·a oqua da una parte € colloidi •diei tessuti e d·ei liqui·di ciroolanti dall'altra. Vi sono if1atti clinici - malessere, senso di am. bascia sino a vero collasso, magg-ior frequenZa. di incidenti ·,coli10i (questi UJltimi quando sono limitati a sicaroilchie aoquo.se costituiscono quasi una favore,•ole azione vicariante dell'inte·stino venso l'insuffici-ente filtro renale) - . che indicano nei , ren•a li primitirvi ed in Og!Ili ailtro malato la cul funzione r enale sia prof-0n1d.a:mente ·a lterata, che il primo essenziaùe atto della 1diuresi novasurolrca - mobi·lizzazione dd. acqua e sali dai ·t essuti veriso il sangue - avviene .qualu1111que sia lo stato del.l'apparato renale; 3) L'azione nov. si e~lica pertanto ·essenzial. ·m ente al di fuori del retne: i.e modalità intime del m·e ccanismo di azione del N. - e del mercurio in generale - pernnangono tuttora in buond parte inesplorate. In particolare d.u e punti potrebbero fomire materia idi studio; e -s ono: la questione di un eventuale influsso diretto del N. s·u l fegato in quanto. or.gano regolatore del. la diu·re:si; il .q uesito se il N. agu1s ca p·r imitivamente su centri vegetatirvi della diuresi . Queiste 1d·u e iipotesi ohe d ebbono essere ruffac1

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ciate con ogni riserva trovano riscontro clinico nella tipi·ca ieostante azione del N . .sulle softferenzie epatiche · dei car·dil8ci, nella eff icaicia \I)arti'Colare 1de1 N. sui •disturbi di diuresi degli epatici; in.fine nella frequenza con la quaJe epis()(di febbrili, ch·e sem1b rerebbero di origine centrale, aiccompaignano la sommini strazione del N. 1

SUNTI E RASSEGNE. VIE DIGERENTI. Sul carcinoma dell'esofago. . (H. Soc1TTAR. Proceeding.c; of Royal Society of Med , 19~~5, n. 6).

·C irca iJ 4 % delle morti per can cro è .d ovutg al LE'fTER.AT U·RA . car,··inorna dell'esofago. E assai più freque n te 11elSAXL u. HEII.IG. w. Kl. Woch., 1920, p . 943. l ' uomo che nella donna. Nelle donne si pr€>senta Io. W. A'!"tcih. f. inn. Med., 1922, rif. in T·h er. d. in genere jn età giovane, for se in rapporto a Gegienw., gennaio 1922. spasmi da neurosi, 1più frequenti in tale età. Ha Io. R'irf. tin C. f. inn. Med., Bd. 34, H . I , .p. 52. sede in alto, nel m ezzo, o presso il cardias , circa SAxL. Wien. m e d. Wooh., 1921. in corrispondenza ·dei punti fisiologicainent13 riEPPINGER. Ther. 'd. Gegeinw. , 1921 marzo. streLti. LANGE. Ibi·d ., 1920 luglio. Generalmente è ad epitelio piatto, con cellule NONNENBRUCHI. Miin. m. Wooh. , 1921, :p. 1282. che t endono ar1che alla cheratinizzazione: i ciH UBERT. l1bid., 1921., 'P. 1555. ,, . BRUNN. •I bid., 1921, p . 1554. li11drici .s o110 pi1ì rari. MtJHLING. Ibi1d., 1921, .p ·. 1447. Di solito circonda !',esofago, lo stenosa, e sl l\1tiLLER~PITZNER. Ibiid. , 1922, n. 12. ulcera. l\1a talora iè. laterale, disturba poco la BURWJNCKEL. lbitd., 1922, (p . 202. cana 1izzazione, e non viene diagnosticato. Le n1 PJ\1. STERNBERG. M ed. Kll., 19'23, n. 13. tastnsi n on sono fr e.qt1enti ad osservarsi, fo r se pel HAGGENEY. lbid., 1922, p . 48. • rapièo ·decorso . ScaLAYER. lbild ., 1922, n. ·45. .F acilmente viene 1nteressato il ricorrente, più FODOR. l'b id., 1923, n. 20. ·difficilmente le radici. dorsali; bisogna pensare· MARLINGER. 1I:bid., 199....2, p. 111. anche al cancro .d ell'esofago n el caso di dolori rfEZNER. I1bi1d.' 1923, n. 23. SCHUR. Rif. in c. f. inn. M'e d. ; Bd. 29, I, p. 24. toracici persisten ti. Il primo sintoma è gen·eralmente la disfagia, GERONNE. T l1er. d. Ge·genw., 1922, febbraio. KULCI<E. Kl. WOICJh., 1922, p. 622. ma 2 già un segno ·t a rdivo. P ossono agg1u'lgersi BLEYER. l·b id., 1922, p. 1940. o precedere i segni ·di compressioni s ugli organi l<"'LESCH. vVien. med. Woch., 1922, n. 44. , circostéh"'l ti (nervi, vene, trachea, ecc.). Genera1. NEUSTADT. D. m0d. Wìoch., 192.1, n . 28. mente si viene a sapere che già da qualche terr1po OSTERGAAD CHl'.lTST. In c. f . inn. Med., Bd. 31, p . 18. . ' i l paziente deperiva, ·p er l 'intossicazione ca11ceBOHN. Dtsch. IAJ'lc_h. f~ k!~in. Med., . }3d. 143, ;H . .4. rosa, o per il riassorbimento di materiale settico 1ca, DIENA. IM iner'v a meidi 1~, n: 16. . . dall 'ul cera cancerosa. II carcinoma che insorge PERIN. Rif. Policlinico, . Sez. :pr.at., 1922, p. 1339. dietro la cricoide spesso ·dà precoce1nente un doMUGGIA. R iJf. med., 1924, ··n. 49. . lore all'orec.chio c·n e 1è 1q ua·si patoi5nomonico. HOFF. Rii. Klin. Woch.; 1926, ·p . lf18·5. BLU~! et ISCHWAB. 'PT€1SSe méd., 1922, p. 1081. Nei primi tempi l'ingestio n e dei cibi è seguita ELLINGER. Mun. m. Woch. , 19W, n. 49. ·d a voniito di scarsa quantità di alimento, perché FLECI~SEDER . Klin.ik der D'iur·ese. J. Siprirnger, 1924. non è aneora formata una grossa iSacca, contraPICI{. Ueber Wasserhaushalt .Diiirese und Diureriamente a quanto accade n el cardiospasmo. Però retica. J. plinger, 1924. ì'irritazione del neoplasma provoca una eccessiva POLLITZER U. TOLZ. Kl. W ocl1., 1924, Il. 13. secrezione di mucò che su ol essere en1es5c al BROCK. lbid., 1922, n. 21. mattino. 0EHME. Ibid., 19Q,3, D . 1. Se 5ono interessate le vie aeree (compression e MAUTNER U. CORI. lbid., 1922, n. '111. o invasio11e) il muco può esser prodotto · anche M. LABBÉ et VIOLLE. Ann. d . Méd., 1925, lu,g lio. jn queste e provocare una t osse incomoda e perIo. Com'Pt. R. d. Soc. rd . Biol. , 1925, fase. 12, p. 963 sistente. Le fi stole eso.fago . tracheali sogliono esser e tollerate a lungo senza che ins0rga p olmo·Confro11ta irnoltr e tSul « Salir1gan » : ni te ab i1igestis. BRUNN. \V. Kl. Woch., 1924, n. 37. Negli ultimi periodi il d epcr11nento è rapic1i sREIDLICH. I bid., 1925, n. 13. sj1no: si può per qualche tempo arrestare i ntuBERNHEI?\!1. Ther. d. 1Gegenw., 1924, H. 12. bando l 'esofago. Ro ENBERG. Klin.· Woch., 1~5, n . 12. . l dati 'Più notevoli dell'esame obbiettjvo sono GUNZBERG. D. med. Woch.., 1925, Il. 15. il deiperimento not evole, l'anemia spi~catn, tumeHERZKY. IMiin. m. Woch. , 199.Jl, n. 13. • 1 1

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fazione ghia11'dolare al collo o nel l'a d·dome n10. lTn eso fago dilatato,• con ostruzione ·del car.dias, dificazioni della voce, dispnea. Inoltre i sintomi anche se la dilatazione ha contorno irregol.are, direttamentp a carico dell'esofago, in rapporto col dipende generalmente da spasmo del car.dias. grado e la sede della stenosi, rilevabili con le L'i mpressione aortica sulla parete esofagea anson.de, la radioscopia, l'esofagoscopia. teriore non su ole esser causa di errore per chi Le $1Jn de ''anno adoperate con pru·d enza, 1)n r vi f:1 attenzione. Delle deformità da pre<:~ione ahé è 1arile produrre perforazi oni o false stra<le: esterr1a si suole rilevare .facilmente la causa L'csa111e radiologico porta per lo più diretf a· (an eurisma, cisti, tumore, linfoghiandole, mediame11te alla diagnosi di steno.si. da neoplq,smn. stinite, ecc.). I diverticoli eventuali si mettono fa. L'esofagoscopia, m e~zo privo ·di p erir.oli in nla11i cilmente in evi.denza. spe r1me~1tate, serve anche e più al trattamento, In caso di stenosi ·dell'esofago .è bene pensare, i11 q11anto permette l'intr oduzione di sor.-Oe per in ordine di frequ enza, prima al carcinoma, poi la dilalazione esofug·ea, sotto il cor1tro1lo della al cardiospasmo, quindi alle stenosi cicatriziali vista. da in gestione di caustici . • Plum1r1er :fa inghiottire, ai pazienti nei qual i I raggi hanno sull'esofagoscopio il vantaggjo .di la sonrJ a n0n passa, 11n lungo e gro~so filo d l mostrare .se la stenosi è tortuosa, e di mostrarla seta ; qu:l ndo un capo P. giunto n e1l' Jntestino, il in t11tta la sua lunghezza. Messo in posto i l tubo filo resta fi5so, e s11 di esso si può ir1trodurre servono a controllare se il cibo passa per esso, una son.da scanalata. Ma il sollievo è breve, di o fu ori, con ulteriore 1danno •della parete esofagea pocr.e settimane. lesa Le rare fistole esofago-tracheali sono toller. . 'c>sofagoscopia 'Permette a11che gen eralm e11te ra te a lungo, e del bario suole passare nei bron· l'introduzione di t11bi di filo d'argento dorato: chi senza disturbi n otevoli nè conseguenze. q11Plli adoperati rlall' ..\. hanno sezione ovale e DORlA. sono imbutiformi in alto. Non 1è difficile applicarli, è raro che vengano emessi col vomito, o Contributo allo studio delle gastro1·ragie ingh1ottiti ed emessi 1per l'ano. P ossono restar e da causa mal conosciuta. i11 posto anche oltre un anno,. e danno immed iaco (D EI onE, COMTE '6 LABRY. La Presse médicale, n. 6, sollievo: permettono -di mastjcar e e deglutir e p. 83, 1926). bene. La gastrostomia eseguita tardivamente è pre'.3~0Esistono certe gastro.rragie legate ad una vaiscochè inutile, e la s ua mortalità è alta, in Tap . l arizzazione anormale d·ello s tomaco e •che si posport0 alle gravi condizioni del paziente. sono accompaignar e ·a ·dilstu·r bi dtgpeptiici. Eseguita. precocemente prolunga la \'ita, rna in Non e,siste n ess11na lesione apprezza·b ile ·della. conrì i zicn1 di grave 50fferenza e incomodità.. Ta mucosa e queste così dette « emorragie gastrtche lora tuttavia qualche tempo dopo la gastroston1ia, c.ripto1geniche » ,sono state argomento di di·scu ssioi1 o:.izien1e può n11ovam ente inghiottire. n e recentemente alla Soc. de gastro-ent. : Duval o L'aSiportazione ·del tumore e la ricost ruzion e Ro11x (1924) in alcuni •casi n on rinvennero lesioni dell'esofago è intervento· di solito inutile per la ·d elle mu•cose, Favoy (1924) pirima, e p oi Delort e tarda diagnosi, gravissimo per sè e per le condi1.uquet (1925) ritennero essere dovute le gaistrorzioni dell'infermo; non è mai completamente riuragie a lesioni infiammatorie mieroscopiche da scito: gerter almente porta alla formazione fl i una gastrite subacuta; Kummer (1924) i:n 3 casi sosp1etti fistola. che pote,s se l'emorragia ,gastTi,ca essere data dalla sifili.d-e. L'esame radiologi co dell' esofago (G. Vilvandrè, ibi<:ii:m), che ha una decisiva importanza diagr!oSull'argomento w ;rute (1906) pubblicò 29 osservazioni di ga:strotaxi (emorragie gastri1ch.e) constica, si pratiiea col rpas,t o denso o con boli mo1to densi che il paziente deglutfsce. Si è pl1re con. trollate all'op,erazione 01d 1a ll"auto'Psia, nelle qua}i sigliato ·di far deglutire un sottilis~imo tubr:- di non vi erano lesioni dimo strabili d ella mucosa; gorrtma. a sacco, da riempire di lJario, onde veritenne che .è inutile l'intervento chirurgico e che la cauc;a ·d elle gastrorr3Jgie risied,e nei vasi dello dere le minime deformità. T~luno sostiene che i boli possono ·soffermarsi stomaco. J'ale opinione è stata co·n divisa an1ohe 1ung0 !~esofago an che senza stenosi : n orma1men 'rece11temen.te: Banet riti·ene che ess·e siano dovute ad emol!'ragie congestive d·a comp.ress.ione te si soffermano solo al cardias. L'estremo inferior e dell'esoJago si vede gener almente b~ne in . m isconosciuta (vasi mesenterici?); Lardennois crede ch e siano dovute an:c,h e a sempli~i aderenze; posizione emilaterale. Una forte .dilatazion e di un tratto ·dell' esofago Loeper giudica che in un certo numero di oais1 indie.a una s tenosi cronica : nel carci noma è lieve siano dovute a lesioni delle vene dello stomaco. Gli ..\ ..\. ri-portano due crusi: o manca. La sten osi da carcinoma è irregolare. I

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1L POLTCT.lNICO

1) a. 36; da due anni ematemesi .e meliena,

accentuatesi da 3 mesi: a'Ilemia intensa; disturbi dispeiptici e dolori ey~gastrrci vaghi. All'intervento lo stomaco si ,p resenta dilatato, non ispessito. esteriorizzabile, senza lesioni gwstri.che o perigastriche; non lesioni ·duodooali o 1delle vie biliari. Arterie gaJstri che serpentine diJatate. Gastroenteroanastomosi post. transme1soieolica. All3Jcciatura della coronaria stomachica e dell'aJrcata gastro·epiiploi·ca. Gt1artgione ;per.fetta 1da 5 anni; non più grustrorragia; · 2) a. 35; operato nel 1917 di 1gastrodigiunostomia IJ)er distt1rbi gwstri•ci datanti ·da 2 anni. In seguito scarso miglioramento. Nel giugno 192!> n1elene 1g ravtssime. Rardiosco:pi1c·am-ente niente di anormale. Ga:strodi-giu.n ostomia ben funzionante. All'intervento nessuna tra0cia di ulcera gastrica; a livello del ;piloro un' aid.eTenza bassa: non hrlg]ie. La gastrostomia non rivela alcuna u1oerazione, ma la ferita gastrica .sanguina molto, a getto; l'arteria garstro-api1p loica d .. è serpentina, / grossi1ssima, con battito energi1co. Seri1e ,d,i ltgature lune-o il 1d.e 00J,so di esse fino al piloTo. Ga.. stroenterostoll}ia amp-ia. Guarigione .completa accertata an•che dopo 5 m·esi, mirg lioramento delle ·condizioni generali; non più gastrorTagie. . Queste due osservazioni sono interessanti per l'aspetto ·dei vasi, simi1i ad aneuri1smi cirsoidei 'O ad alcu·n i gozzi vascolari pul·satili. La brigli-a infiammatoria. rinvenuta nella 2a. o·s sarvazione non :poteva ess·ere la causa di queste gastrorragie. Si tratta di alterazioni. vascolari puTra:mente locali. Riguardo alla ·causa, in mancanza di altra spie gazione possibile, è il ieaso forse di riferire tali lesioni a malformazioni vascolari o a •f enomeni vasomotori? L'aspetto ·dello stomaco ed il suocesso 1dell'in~ tervento ren·d ono im•p robabile l'ipotesi di una semplice coincidenza ·d ella scom.par.sa delle gastrorra·gi e. Le cure mediche, invano esperite, imposero l'intervento. 1L a estensione delle alterazioni vascolari indusse alle legature estese; nel 2° caso Io scacco delle sole 'g astroen.terostomie fece intervenire nuovamente; la mucosa gastrjca sana e le intensità dell 'emorraigie suggerirono l'allacciatura ·dell'arteria coronaria stomachi·ca. Gli .!\A. riconoscono che la .quistione delle gastrorragie id a causa non conosciuta non è risolta. I due casi innanzi illu·s trati dimostrano che esistono gastrorragie da vascolarizzazione abnorme dello stomaieo (stomaco vascolare pulsatile). In casi simili legature multiple dei vasi dello ston1aco possono essere seguite da successo defin•ifivo. Quando esista un grande stomaco si completerà l'intervento con una gastroenterostomia, essendo questa jperò insurfficiente come unico trattamento di tali gastroenterorragie. JURA. 1

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I tumori solidi dell'appendice. (L. LÉORAT. Rev~e de Chir., 1925, n. 4). ~onostante

il gran numero di lavori su cp.1est'a!'gomento i tumori dell'appendice non hanno quasi esistenza clinica, poichiè la loro diagnosi non si "fa quasi maL Seguendo i criteri dati dall'i.stologia e non dall'andamento cli11ico si possono distinguere dei t11mori benigni e òei maligni. Tu1nori benigni. Sono molto rari e nella letteratura se ne registrano appena pochi casi : si tratta di liporr1i, ardenomi , fibrorniomi endometrio' mi. Questi ultimi !Sarebbero. dei 1Piccoli tumori, gran·di quanto una noce, costituiti istologicamente da elementi ghiandolari della mucosa uterina. Talora s'jpert.rofizza an.che lo strato mus~olare co' stituBndo de1 rari adenon1iomi chiamati endome' triomi extragcnjtali, che si sono trovati anche nel tenue e nel crasso. 1'tlmori maligni. Sarcomi: sono pochissjmo numerosi: molti •d,escritti ,come tali erano .d egli epiteliomi. Epiteliomi: sono i più im.teressanti, molti AA. non nie hanno mai •osservati, ma ciò è ·dovuto proba.b ilmente al fatto che non sono stati esaminati sistP,maticamente i tPezzi asportati; si ammette in genere che esista 1 cancro su ogni 100 appendici asporta.te e che e.sso sia· nella ·pl'ojporzione del 5 % degli altri cancri intestinali. Una particolarità etiologica da rilevare è che il cancr<;> dell'appendice è un cancro dei giovan-i, tnlo1·a perfir10 dei bambini; il massi1no di fre quenza è ai 30 anni, mentre 1p er il can.cro del cieco è ai 45 anni. Nei riguar·di della patogenesi si osserva costantement0 la coesistenza d~l cancro e di lesioni appendicolari in grado variabile. Qnali delle due lesioni è la 1p rimitiva? L'istologia patologica che lta pott1to sonprendere la cancerizzazione di appendici obliterate, che hanno avuto un :passato patologico, apip oggia l'idea dell'appendicite pr1n1itj va. Anchr clinicamente questi tumori sono stati preceduti da crisi di ap1Pendicite. Ar1atomopatologicamente se ne distinguono due forme: una diffusa, rara; una circoscritta, più frequente; il tumore per lo più del volume dj una noce può risiedere alla punta, alla base o nel iner.zo dell'organo. Qt1esti focolai dapl{>rima limitati e latenti sono capaci di estendersi a t1n dato 1nomento e possono invadere il ceco. Istologicamente si distinguono due tipi: il cari· ero a cellule ·Cilindriche o adenocarcinoma e il carrinoide, o cancro a cellule argentaffine. Questi ultimi sono costituiti da cordoni cellulari anastomizzati in tutte le direzioni e formate da cellule argentaffini, simili alle cellule di Kultchitzky nor-


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595

SEZIONE PRATI CA

mali. Ciascu11 cordone è circondato da un reticolo capil1aTe, alcuni rami del ·quale penetrano nel st10 interno. Questa disposizione è simile a quella delìe gt1iandole endocrine. Secondo alcuni, questi tu1nori deriverebbero dalla proliferazione extranervosa di cellule neurocrine. Secondo altri dalla !Proliferazione intracongiunti,rale di cellule eipiteliali di origine intestinale, ·dapprima emigrate n ei nervi e specializzate in una funzione neurocrina: sarebbero ·dei paragangliomi. .. ·Gli adenocarcinomi sarebbero epiteliomi r i1i11drici simili a quelli, del resto, del tubo digerente. Sir, tomi. Per lo più sono qt1elli della forma -classica dell'appendicite acuta o subacuta. P erciò la diagnosi è quasi impossibile. Daltronde nei casi acuti è inutile cer car di fare la diagnosi fra cancro e aippendicite: si tratta di appendicite preparata da un neoplasma. Una complicazione, ma non interessante, ~ l'in·v aginazione ap1pendi-culo-cecale; abbastanza frequenti sono, invece, l'ulcerazione e la perf orazione cl1e portano sia alla peritonite, sia all'ascesso o al tumore colloideo. L 'estensione locale agli organi vicini è rara. Le metastasi esistono, per quanto tutti gli AA. parlino della benignità tutta particolare dei cancri clell'appendi1ce: Ne sono state riscontrate nella

\ ·a inna11zi tutto notato che il p erfezionamento. dei mezzi diagnosti·ci ha consentito di attribuire ad altre forme id i an,eimie, specialmente ad runemie sintomatiche, molti casi che per lo passato veni, vano considerati come clorosi. .1\1 rigua:vdo si devono \l)reci>sare i fatti in base ai quali si può far diagnosi di clorosi : 1) La malattia si manif,esta esielllSivamente nelle donne; è da escludersi •che esista la clorosi rnasc·h ile: ·quei casi che sono registrati nella let tr.ratura non poggiano su elemen ti inconfutabili, trattandosi per lo più di mani.f estazioni di tubercolosi latente; 2) La clorosi si manifesta all'epoca della pubertà. Se ne possono verificare :forme croniche o rec~divanti anche n1 ell'età aidulta, ma in ogni •caso la prima manifestazione rimonta alla pubertà. Le recidive sono più frequenti in primavera ed in autunno; 3) La malattia non è causata 1da agenti ester11i, ma da cause interne. Contro le pretese ·cause esterne sta il fatto c'.he le reci dive si ripresentano senza a lcuna modificazione del tenore di vita e dell'ambiente in cui si vive, e che la clorosi gua. ris·ce malgrado persi·stano le pretese cause esterne e spesso solo in seguito ad. opportuno trattamento n1edico; 4) Devono .escludersi 1del tutto Je cause tossir he. Non v'è alic.un indice •di 1distruzione ematica, il siero è incolore, non v' è siderosi degli organi, non fie bbre, 11on ·dimagr.am ento, non diazorreazione n è urobilinogenoreazione nell 'urina. Non vi sono forme ematicl1e patologi che ·come nei processi tos. sici. Non tumore di milza. Il reperto ematico è r ostituito sempli1cemen te da iipocromatosi dei corp11scoli rossi; 5) Esistono anemie transitorie .con analogo reperto ematico, ma che non presentano nessuno dei caratteri classici d ella malattia, e sono le anemie sintomatiche. E&se rappresentano il segno di una transitoria ins ufficienza del mi1dollo o·sseo derivante da cau se diverse; 6) Nella vera cloro.si si ha una parti·colare co. stituzione fisica, un tipico abito clorottco consistente in: a) s.c ar sa pigmentazione ·della cute s1pecie al petto; diminuita pigme.ntazione solare : le ·Clorotiche non dìv.~ntano brune al sole d i alta mon tagna e .del mare; b) infantilismo ed ipoplasia degli organi sessuali, ch€ si manifesta con la irregolarità ·d elle mestruazioni . .Generalmente non ·si ha ipoplasia anatomica, ma solo ipo.funzione del mi·dollo osseo; e) sistema scheletrico b ene sviluppato, torace normale, spesso abbondanza di tessuto grasso; 7) Quasi sem;pre con l'anamnesi si accerta 1 a ereditarietà della malattia; 1

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mammella, nei gangli, nella iparete adòominale,

nel p eritoneo. ~ei r iguardi della prognosi oè idei più beni'gni: una volta asportato non r ecidiva che raramente (2 % dei casi) . Cura. Nelle forme localizzate basta l'appendicectomia, ,p r-·rò sarà sempre bene esplorare i gangli p eriappendicolari e toglierli se sembrano sospetti. Kei cancri ceco-appendicolari o della valvola di Gerlaclt s'impone un intervento più. esteso: resezione del seg,m ento ileo-cecale.

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MATRONOLA.

SANGUE. La diminuzione ·della clorosi. (HOFFMANN. M ilnchener M edizinische l'Vo chensch.,

1925, n. 39).

E stato rilevato che negli ultimi ,decenni la clorosi è ·diventata molto rara sia n egli ospedali che nella 1p ratica privata. Non è il caso di pensare ad un'os·cillazione della m orbilità per ,detta malattia come si verifica per alcune infezioni, per chè al riguardo manca ogni prova diretta e ogni riferim.ento di analog:la. Il fenomeno non può attribuirsi ad un'unica causa, perchiè molte circostanze v1 con.corrono. •

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IL POLICLINICO

8) Spesso, non sempre, si ha •diminuzione deJ numero .det leucociti; mai linfocitosi; 9) Azion e curativa delle graDldi dosi di ferro, azione ~he può consi1derarsi come elemento diagnostico. La clorosi è attualmente attribuita a deficienza della formazione del sangue dipendente da debo1ezza funzionale •del midollo osseo in raJI>porto a disfunzione delle glandule a secrezione interna, specie delle ovaie, ma anche dell ,~pofisi i della tiroide, delle surrenali, ecc. Si tratterebbe di una alterazione periodica pluriglanrdulare dipendente da ·cause costituzionali interne. I sintomi subbiettivi della clorosi sono: al mattino notevole debolezza che s·compare alla sera, • cefal ea, affanno e ·cardiopalmo in seguito a sforzi. I progressi dei metodi ·diagnostici hanno ridotta l a stati$tica dei casi ,d i •Clorosi, ma la frequenza di quest' affezione è sicuramente ed effettivamente d iminuita 'Per .c ause varie. • Den el<e attribuisce la riduzione ·d ella .freq·u enza dei casi di clorosi al miglioramento delle condizioni igieniche ed al più confaciente abbigliamento ·della donna, specie all'atbban•dono dell'utSO 1del busto. Non vi è dubbio che la .nutrizione del !POpolo è migliorata, sono miglio.rate. le con.dizioni degli alloggi. D'altra parte la donna oggi vive più all,aria aperta, il suo a·b bigliamento è più semplice, pjù spigliato, e sopratutto ha abbandonato quello strumento di tortura che era il busto. Ciò non poteva non in.f luire sullo stato di salute · d ella donna, e soi(>ratutto sui suoi organi di sanguificazione. Al fenomeno forse ha anche contribuito la circostanza che le c ure di ferro 'sono oggi molto di.f.fuse in rapporto al fatto che le r agaz.ze si curano da sè seguendo i sugg,erimenti e la sug. gestione della propagan.da reclamistica di preparatì così detti r ico·stituenti, che quasi tutti con. tengono .f erro. An.zi Nageli ritiene che per questo la clorosi è attualmente più frequente n elle campagne che nelle città. DR.

INFEZIONI.

Sulla piemia postanginosa. (E . F n AENI{EL. D eutsche med. W ochens chrift, 15 gennaio 1926).

L'A. , in una sua ipubblicazione antecedente a-yeYa descritto dieci casi di ipiemia postanginosa ed aveva scelto tale denominazione appunto perchè essa indica in m odo evidente che si tratta di una inf ezio11e delle ,,ie sanguigne con metastasi consecutiva, dovuta alla continuazione del .p rocesso infiammatorio ·dalla regione ton.s illare alle vene che ne derivano. Ritorna ora sull'argomento per-

XXXIII, FASC. 17]

[ •.\NNO

chè ritiene ~ecessario che il medico i(>ratico abbia la nozione d ella g:ravità di questa malattia, la quale deve anche essere abbastanza frequente poichè negli ultimi cinque mesi cinque nuovi casi 1sono venuti alla n ecroscopia nell'Istituto di Anatomia patologica di Amburgo. L' ..\. riporta in succinto le storie cliniche e le n~croscoipi e dei cin.q ue casi osservati da cui risultano nell' anamnesi la presenza di angina, di febbr e, ·di dolorabilità al collo ed alla regione del1,angolo della mandibola, di fl ebiti e di in,goxghi ghiandoari...\lla sezione si trovarono processi purulenti nelle vene; nella vena fac ciale comune i tessuti erano come im.p regnati di ~us, nella vena. fnr~ngea a.scendente si trovò del iPUS e le pareti interne della stessa .g iugulare erano ricopexte di pus. Oltre a ciò si riscontrarono metastasi diver.5e alle arti·colazioni, ai polmoni, alle pleure, ecc. Queste nuo,re osservazioni confermano che si tratta in tali casi di un'infezione diretta delle vie sanguigne che, dalle ton·s ille o dalle vicinanze si diffonde, con o senza suppurazione, alle vene; si ha in consegt1enza una fl ebite pun1lenta od una trombosi flebitica che rpuò arrivare fino alla vena giugulare interna. Vi sono :per ò degli àutori i quali ritengono .che la prima ta1ppa dell'infezione si faccia dalle tonsille alle ghiandole regionali e da ,queste alla vena giugulaxe interna. I fatti però· dimostrano l'insostenibilità rdi questa o~inione , in quanto cl1e manca nella massima parte dei cast la suppurazione e persino l'ingorgo · infiammatorio delle ghianaole stesse. Noi conosciamo , è vero, una malattia infettiva in cui l'infezione dalle 'Vie sangutgne e specialmente delta giugulare si fa per mezzo dei noduli linfatici al collo ed è questa la scarlattina complicata .d a .g ravi pro.cessi n ecrotiici alle fauci. L'.l\. ha a,·uto occa:sione di fare molte osservazioni 1n proiposito durante una ·diffu,s a epidemia di scarlattina. Nei '-casi di scarlattina con questa si osservano di fatto le tanto tecomplicazione, , mute e notevoli infiltrazioni d ei noduli linfatici in uno od in entrambi i lati dal collo. La periadenite infiammator ia porta all'adesione dei noduli fra di loro e con i tessutii vicini, 1specialmente con i vasi del collo, i ·quali rimangono come Incastrati fra i pac-chetti ghiandolari · e .così (come accade per la giugulare interna) i(>Ossono venire infettati dall'esterno. In qu esti casi, però, m ancano i ;processi di flebite nelle vene tonsillari ed essi si distinguono quin1di da quelli della rpiemia postanginosa.. L'infezione delle vene si limita nei vari casi da scarlattine ad un tratto più o meno lungo della giugulare interna. ~emmeno si può ammettere che il pTocesso si inizi con una trombosi, 'Poichè nella maggior parte dei casi, anzicl1è questa, si ha u na endo1

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XXXIII, FASC. 17]

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SEZ10NE PRATICA

.flebite infettiva; e tanto meno si 1PUò ritenere che dal trombo (che secondo l'A. non esiste) della giugulare l'infezione possa risalire a r itroso nell'interno delle vene fino alle ton sille. E che l'infezione delle vene dall'esterno sia poco p:robabil€, lo dimostra un ·c aso dell' A. in cui, nonostante esistesse una suppurazione circostante alla vena, non si ebbe affatto n è infezione della parte di questa, nè formazione di trombosi. La piemia postanginosa va ·quindi ritenuta nella maggio.,. parte dei casi carne un'infezione diretta delle piccole vene che aip.p artengono a1le tonsille, e dunque come una af.fezione sanguigna rprimaria . • Soltanto eccezionalmente rpuò accadere che la giugulare possa infettarsi per un processo suppurativo delle ghiandole linfatich e vicine; lo dimostra il fatto che l'.I\. , n ei 15 casi di rpiemia osservati ha riscontrato tale irufezione una sola ''olta. Nulla di nuovo si può dire sull'agente patogeno della ma1attia. In due ,d egli ultimi cinque casi osservati, l'A. ha isolato, con la emocultura un bacillo gram-negativo anaerobio che non si è dimostrato patogeno ver gli animali ciò che evidentemente non esclude che rpossa esserlo per l'uomo. .L a ·durata della malattia ha variato da un minimo di 7 ad un massimo di 16 giorni. Il lato preferito è nella maggior parte dei casi (11 su 15) il sinistro; nulla può dirsi per spiegare tale preferenza. Nei riguardi della terapia, è stata pro1posta la legatura della giugulare, la quale è stata pure e.seguita in 6 dei casi dell' A. senza però salvare l 'ammalato. Il giudizio ·s u 1questo procedimento terapeutico però potrà essere dato soltanto quando si sia in possesso di una :più ampia statistica. Inoltre si dovrà iprecisare in quale momento si debba intervenire; alc uni ritengono che l'intervento sia indicato quando si hanno le p.rime manjf estazioni di dolore e di rigonfiamento all'angolo della mandibola; altri vorrebbero che si intervenisse al primo brivido; ora quest'ultimo sintome non può, evidentemente, offrire n essuna in dicazione poichè tutti hanno osservato la guarigione di casi di febbre 'Puerperale anche dopo 40-60 brividi. Recentemente Melchior ha pubbli· cato I 'osservazione di due casi id i guarigione dopo • l'allacciatura della giugulare. In uno di essi, si ebbero, 5 ed 8 giorni doipo l'intervento dei bri'"idi, in seguito ai quali si decise ·d i lib erare anche la giu·g ulare dal lato sano e di aprire il seno sigmoideo· che furono trovati entrambi intatti. I bri'Vidi continuarono, ma la temperatura diventò intermittente; 19 ·giorni dopo l'allacciatu.ra si ~or­ mò un ascesso al giugulo che venne aperto; la 'Paziente guarì 1poi lentamente. Nel secondo caso, i brividi .cessarono suob~to dopo l'al.Jaociatura e la paziente guarì rapidamente. Anche in questi casi

è da escludersi ogn.i in.fezione linfogena. Un altrv

caso di guarigione ,è ri.portato da Uf.f enorde che intervenne per apxire un ascesso in corrispondenza del muscolo digastrico. Dalle sue osservazioni l' A. è tratto alle seguenti conclu•s ioni : 1) Lo svilup.p o della piemia uostanginosa è da riferirsi all'inva,.sione dtretta ·delle vene che partono dalle tonsille da parte del iprocesso nelle tonsille ·stesse o nelle loro vi1cinanze; si tratta quindi di infezione diretta delle vie sanguigne. 2) L'affezione delle vene si stabili·sce S'Pesso in inodo continuo fino alla giugulare ma 1p u ò anche, saltando dei sin1gòli tratti, localizzarsi idapiprima nella vPna facciale .p osteriore o nella giugulare interna e dare ascessi metastatici ai poln1oni con empiema con secutivo uni- o bilaterale. Si possono 3.vere ascessi anche nel grande circolo, anzitutto n ei reni e poi anche nelle articolazioni. 3) Come agenti de11'infezione si sono osservati più spesso gli istre'Ptococchi ed i 1p neumococchi, ma anche degli anaerobi. 4) Solo in ''ia eccezionale l'infezione delle viesang11igne può farsi 'Pe:r m ezzo di noduli linfatici del collo .che si di.p artono dalle tonsille. 5) Clinicamente l'iDJfezione delle vene del -collo. sj può riconoscere per il dolore laterale del collo ~ spontaneo o provocato -con la 1p ressione; tale do Jore si osser·v a spesso, ma non costantemente. 6) I brividi possono mancare. 7) Non si conosce un m etodo di t.rattarnento interno che· ;possa influenzar e la piemia postanginosa. 8) L'allacciatura della ig iugulare è giustificata dal p11nto ·di vista teorico, ma in prati ca porta a frequenti insuccessi; il giu·dizio su tale intervento n on 1può per ora con si.de rar~i come definitivo. •

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FILIPPlNI.

Pubblicazione interessante: Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente dJ. Medicina Lega.le. degli Infortuni nel R. Istituto di St11d1 Superiori in Firenze • Medico prin.oiP'ale nelle Ferrovie d,i Stato. 0

La

traumatolo~ia .del

lavoro nei rapporti con la le~~e

l AD USO DEI MEDICI P R ATI C I)

s econda ed izione completamente r ifatta e notevolment~ amplia ta. Un giroseo volume di p.agime xxiv-1004, ni·t~damente stampato su· oa.rta drLstJintia. ~ artisticwmente rilegato in -piena. tela, oon im.sorizio~i eul J>ia,no e sul dorso. Prezzo L. 8 O. pi1) le epase postali di spedi71ione, che agli abbon.atri è concesso .paJge.me iiin due xiaite di L. 4 O c:iias{)u.n,a, 1a prima s11bito e 1a. eeoond,a .a;lla d.i stanza di tre mesi. A•l riicevimento della prima Lraita di L. 4 O si epeddece il volume iin paooo postale a porto dovuto. Coloro che desid eratno ottenerlo per sole L . 7 O e il'•Ì· si:;.a-rmiare aJIL()he la s.pes•a .del paoco iposta.le d ebbono invirure IB'l.1bitO Vaiglia. PostaJ.Q o B·a nca.rio da L. 7 O all'erlitoce LIDGI POZZI - Vii~ Siet;ina 14 : ROMA e lo I'iceveranno im.med i ataanen,t e franoeo d.i .l}()i1'to. 1

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POI;ICLINICO

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CENNI BIBLIOGRAFICI •

Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI. La Traumatologia d.el Lavoro nei rapporti con la legg e. Roma, Casa editrice Pozzi, 19f26. Prezzo 1L. 80. Con la promulg.azione 1d1el1la legge degli infortuni sul lavoro in agri'Coltu~a la medicina i·n fortunistica, che in passato era coltivata da un ri5tretto nnmero di medici specializzati degli rstit11ti a:ssicuratori e d ei grandi centri in·dustriali, è venuta 3d interessare la gran massa dei medici rurali, specia•l mente di .q uelli .corndotti. Al medico la Jegge assicuratirva agri·cola 1riserva compiti molto più 1g ravi di responsabilità che non la viecchia l~g.ge sl1gli infortuni in1dustriali. E il medico, infatti, .p er lo ipiù ,quel-lo condo,tto, che de-ve raccogliere la denunzia dal lavoratore agiriicolo e trasmetterla all'ente assicurativo; è il medi·co chle per 1p rimo. deve rico11oscere l'esistenza dell'infortunio nei suoi caratteri giuridici ·e in quelli .clinici, onide evitare frodi ed a1busi da una parte e dall'altra; 1è il medi co che deve .acc ertaire. e des·c.r ivere i si-ntomi che presenta l'infortunato all'atto della .denrunzia, oompito questo d ~lla ma:Ssima importanza perchè il primo accertamento costituisce la base più si'Cura per i gi·u dizi tSUCcessivi, e l'elemento più pirezioso ;per risolvere le controversie. Da qualche anno, ~erciò, si è sentita nell!e Uni, ve.rsità la neicessità idi insegnamenti speciali dt inf ortunisti'ca, imp.artiti aigli stu·denti . nei corsi ufficiali .e liberi di med'icina legale, e ai medici I nei eor.si. di perf ezton·ame-nto. Le comuni co.g ni· zioni cliniche, infatti, · non sono sufficienti peT mett~re il medico generico in g.rado rd i a:ssolvere i compiti .c•h e gli so·n o 1deman1dati dalle leggi assiourative 1del lavoro: baista aiooennare ai complessi. problemi ri~gua:r:danti i1 n esso fra le più sva~ riate alterazioni moobòse ed i diversi tr.aumi che pos·sono c·olpjre 1l'organismo ~er causa del 1avoro, la valutazione degli esiti degli infortuni, e la simulazio11e. Sia, però, ai m~di·ci che hanno potuto seguire questi corsi, sia, ed a maggi-or ragione, a q.uel'li cl1e non poterono usu1ruire di insegnamenti speciali, ·è in·dispensabile un li•b ro che sia idi guiida alla risoluzione dell1e vairie questio-n i 'C·h e interes, sano l'infortunistica, ohe fi·s si i punti fondamen . tali .della dottrina, che ri·Col'di le cognizioni già app;rese, èl1e illustri con l' esemplificazione pratica i concetti teorici. Il volume pu1b blicato dalJ. ·Ciampo)ini risponde a questa necessità e colma una lacuna esistente nella letteratura m edica italiana. Con ciò non voglio alf'fermare che il no.s tro P aese fosse finora ,privo di un trattato di Infortunistica. Esso esj ste da un pezzo ed è op.er a 1

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insuperata, e farse insuperabile, di colui che in Ita:lia fu maestro di quanti coltivano la specialità. Que'sto diiee anche il .Giampolini nella prefazionie, quando ·a Lorenzo Bor.ri dedica, con nobile e .grato anim-0, il suo li-bro. Il magistrale trattato del Borri, però, per la sua mole, per il s·u o carattere spesso polemirco, jpe:r lo sviluppo dottrinale dato a molti problemi più specialmente ·gi·u ri·dici, per la ri·oca casistica .e per le dirscuS~'1ioni di cui abbon da, se costituisce un'opera pre. zi osa di consultazione ed .è il vangelo degli spe cialisti propriamente tdetti, non è alla iportata di tutti :eid esorbita dalle necessità dì un medico :pratico. A questo sono sufficienti idee semplici e chiare su q.u anto è a-cquisito nella dottrina e nella giuri:spruid enza, e la conoscenza del metodo e delle direttive da seguire nei giuldizi che è chiamato a dare. Questi scopi ha avuto 1di mira il Ciampolihi; essi fuTono raggiunti .egre1giamente nel volume di cui parliamo. 1Solo chi, come lui, ha ded.i1cato da molti annt la sua attività ·di .s tu1dioso e la sua opera di pratico alla Infortunistiica poteva assolviere de~amente .questo com·pito, ed emancijpare l'Italia dai manl1ali .francesi ·e tedeschi che correvano ne Ile mani di molti. Il volum.e, adito dal ·Pozzi in un.a veste che fa onore all'industrta libraria italiana, è nominalmente una second.a edizione ·di altJro pu.bblicato molti anni fa, ed aooolto con suiocesso •dalla classe medi.ca. In sostanza, però, esso 1è un vero r'iracimento del primo, tante so·n o le aggiunte fattevi, sia per sviluppare ma:g;giormente .al~uni capitoli. si a per aiggiornare i contri·b uti portati su diversi · argom•e nti dagli studiosi, specialmente nostrani. I a trattazione della materia vi .è completa; la 50bri'eti del1a esiposizione non è disgiunta da ·q·1l'ella chiarezza ·ohe è necessaria per comprendere facilmente lo .s tato della dottrina sui vari ar.gomenti. Nella I parte, di caratteire .g enerale, egli svolge tutte le questioni riguatdanti la fi·gura .g iuridica .dell'infortunio, le varie cause lesiv1e , la capacità lav-0rativa e le s·u e minorazioni, la valutazione de'lla inabilità, la sim·u laziane, la procedura p;er la liqt1idazione •delle indennità, gli organi giu!dicanti, la perizia e la autopsia. Nelle altre tre parti in cui è divi.so il libro esamina sistematicamente gli effetti delle azioni lesive sui diver.si ol'gani e sistemi, trattando specialmente della loro .p atogenesi, dei loro sintomi, del loro decorso, delle sequele morbose cl1e possono deri,rare anche a distanza •di tempo, delle loro ripercussioni i.Sulla capacità lavorativa. Molto svilup.po è 1dato allo studio delle lesioni traun1a tiche degli arti , com e quelle che più f.requente1

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SEZJO.NE PRATlCA •

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mente si verificano i1egli infortuni, e delle 1fUf"· a !p• roposito di questo lavoro è se.ritto: « Tutti gli 1ioni delle mani e degli arti inferiori in rap. aspetti ·d el tema sono svolti amptamente e magi· porto al lavoro. E riaSStunta in modo chiaro e !&traln1ente, con •copia idi dottrina s torica e l egi· -completo la dottrina riguardante i possibili rap- slati\'a, e cb11 buona lO·g ica. ·Gli scopi della legi. -porti fra traumi e malattie interne o a carattete stazione sociale, l'esame d el modo come il legi· ,gen erale, fr equentemente illu strata ·da esempli·fi- slatore ha provveduto al1a 1'eintegrazione econo ·{'azioni cas1stic·h e molte volt:e p eTsonali; sono in, !n ica 1del da.inno ed a 1qruella della capacità lavo. d1 cati di volta in ' ' olta i crite.r i da adottarsi p er rattva, i legami e sistenti fra questo scopo e la un rriudizio di nesso. p restazione delle oure, ia critica delle diverse "'' Negli argomenti ancor a controver si, 1 A. evita forme di asisiis tenza m edica agli infortunati n ei di impelagarsi in p olemic•h e e discussioni, e dl rtiversi Stati, 1 limiti dell'obbli·go delle cure, gli -enunziare o far prevalere il suo punto di vista; ©neri e 1e finalità c·h e esse devono proporsi .sono ent1mera imparzialmen te le opinioni più aooredi. trattati con ordine, completamente, con piena co.gnizione ·di ogni ·singolo .arigomento, con chiata.te, lasciando al letto,r e la critica e la scelta. Nt1merosi sono i riferimenti a:gli stu di e alle rezza e profpnrd ità d i vedute » . DR. monografie degli infortunis ti italiani, il cui con, iributo è spes so ignora to, e q.u asi semp r.e obliato, G: PROSP ERI. L e malatti e da lav'.o ro. Un vol. in-8° dagli autori stranieri. -~che sotto questo a sp etto, dj .pag. 147. Panetto e .P etrelli, Spoleto, 192.5. p PTrj ò , 1'01p era d el Ciampolini m erita plauso. r.. ' -~· in questa sua nioni()bo-rafia tra·t ta delle m a. 1,'omissione, cih e qualcuno potrebbe criticare, dt lattie da• lavoro da ·u n ip·u nto d i vista gienerale, indicazion i bibliografich e, le quali, s pecie p er g li con siderandone la entità clini(ca e la 1sistemazione scritti di ma.ggior importanza sui diversi argo$C ientific a, esaminando la legirslazione comparata m enti, potrebbero esser e utili p er chi volesse aipe gli aspetti m edici e giuri.idiici, e diffollldeµdosl prof on dire meglio lo studio di una data questio. ampia·mente sul problema assi'Curativo in fiap:p orn e, è, s otto un certo a spetto, più che un difetto , · to alle m alatti e prafesisiona1i sp1eci:fi1che rch e sono un pregio del libro, p er ch è lo rende meno ingomtt'atte diffus amente e -con oom;petenza. brante e pesante, tenuto specialmente conto che 1.a memoria è staia 1p remiata n ei conoonsi a esso ha voluto esser e più una :gui·da -ch e un p r.en1io p er studi inerenti a lle aissi·C1Urazio ni sotrattato. ciali e la CommilS'sione aggiu1dicatr.tce ha conc1uso Il volume ·del Ciampolini incon trer à cer tamente r i:con oscendo ch·e l' A. dimostra di .c onoscer.e molrto ìl favore della classe m edica. ·L 'attività d ell' A. ben e in tutti i loro aispietti le questioni tecnicor.om.e stu·di oso e scrittor e di problemi •di InfortuaSiSicurative ed i rirupporti ch·e _h.amno .con esse l e nistica è troppo .conosciuta per ç,.hlè si possa dubimalattie da lavoro, irno·stra criteri.o giuri·dic o sitar e che egli an1che con quest' opera non abbia CllTO ~n. h.a c ognizioni va.1ste di medicina lega·l e p ortato un lodevole contributo alla divulgazione e d'infortunis tic a; tr.attasi in ieomp'le-sso di un SALVATORE DIEZ. d ella specialità . lavoro 1dilige nt.e ed ersatto ,scritto da p ensona stuili o·sa di qn0sti ar.gomenti. , fil. B . PELLEGRINI. Manuale d'inf ortu riis tic a gen erale •

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Edi tore Galatola, Catania. Prezzo L. 40. Tn qu·esti due volumi sono r a>ccolte le lezioni ch e ~5uil'inifortunist ic a ha dettate il P ellegr.ini, Droinario di Medic ina Legale a Catania. Vi sono esposti, e largam ente spiegati, i con. cetti 1nforma-tori 1della le·g islazione e '(Lella giuri. s'Pru1denza sull'a?Si•cuir.azione infortl.1ni , ed è lar1Zamente in·di:cata e commentata la risp et-tiva pro... cedura. Opera utile non so·l o per medici, m a anch e p er avvocati, assicuratori, datori di lavoro e l avc~ ratori. DR. ..e\. ·l\fonr. Oneri., l imiti ·e f i nali tà deUe cure a vantaggio aegli inforturiati su l lavoro. Pubblicazione a cura del Mintstero rd e1l'Econamia N a-

zionale, Roma. , F: ·u na rr1emoria premtata al Con corso bandito nel 1922 dal Mini stero d ell'.E conomia Nazionale. N•e lla r elazione della Commi'ssione a,ggiudi catrice 1

A. CIAl\IPOLINI . L'org anizzazione d ell'assistenza cu..

rativa agli ·i nfortun ati del lav oro. Bdit<Yre Bar:b èr a, Fil"enze. 1P rezzo L. 25.

In quest'elegante volrume d ell a Collezione di manuali 1scientifico-prattci di m edicina edita da Bn.rbèra, il Ciampolini tratta dell'importanza as, ·sjcu.rati·v a e sociale ·dell e prime immediate cuiI'e a:g·li i11fortunati, delle cure successive negli ospedali e n egli .ambulator i, 1d1el1a protesi e d ella Iied uca zione professionale. Espone quale sia lo stato di fatto al ri•giuardo e 1suggerìsce i complementi ed i perfezionamenti necessari. , •In appen.di·ce è riportata la legislazione e ;g iurispru·d e11za i11 tema di assisten za medico-giu. . .1. rdica a.ig·li op erai infortunati n.ei vari p aesi ci'\·ili. E un i.a,,oro di ,gran·de uti'l ità oh e .attesta la in esauribile produttività ·d ell'infortun ologo fi or en tino . DR . 1


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IT. POLICJ,INICO

[.i\NNO

XXXIII,

FASC.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO ·:}uan·do si vede che la cavità tè ben riempita allora si fa una radio·g rafi a, la .quale permetterà d i studiare con precisione le modi.fiicaziont L'esplorazione radiologica delle vie a eree .di sede, di volume e di (forma della cavità stessa. coll'Iniezione tracheale di olio iodato. l\1olto i.m portanti sono i cambiamenti di forma Se ne ooc111pa F . 1Guyot (R evue Médicale de la • ctella -cavità uterina. Talora l 'utero è molto gran. Sltisse Romande, n . 13, 25 novembre 1925). 1de e la cavità n on 1è aumentata, il che signjfica Il metodo di Sicard e Forestier si giova del ~i­ che lo spessore 1delle ipar eti ,è il principale elepiodol: questo olio iodato fu introdotto in tera;pd.a 1nento dell'aumentato vol'llme, talaltra, al cont1·a.· (la r ,afay nel 1901 ed ·è ottenuto per reazione delrio , è la ca.ività .che è aumentata. Altre volte la l'acido iodidrico sull'olio di ga:rOlfano e non. concavità ha una forma asso1uta.mente irregol "l r ~. t.iene alcuna tracci.a di cloro. Un iemc. di lilPiodol che non ha ipiù nessuna analogia con la fo~1na contiene 0.54 di iodio cio•è è al 40 %. ·11 lipiodol può normale ; questa >è propria dei tumori uterini ~ esser e introdotto nei bronchi per la trachea in specialmente d ei fibromi . tre modi: rper via sopraglottidea, per via sotto. .seguendolo ·sotto lo sc·h ermo l'A. ha visto più glottidea, p er via tra:nsglottidea. I tre metodi hanvolte il liqt1ido scorrere dapprima lungo un marno indicazioni d iit'ferenti : il metodo sopraglottideo gine, ·dando un 'ombra incurvata, poi dtf.fondert;1 (.con o senza specchio.) rende difficile l'iniezione verso la concavità, il che indica una cavità dedi .u n olio pesa·n te ieome il lipio·d ol e se è ·Un meformata da un tumore arroto11dato, che la:.>c~ a todo buono .d al lPUnto . di vista terapeutico 11011 libero un margine e ri·e mpie il resto. permette l'iniezione nei lobi superiori :se non faTalor a il liq·u ido riempie le tro.m be e di li si cendo piegare il mia.lato. Il metodo transglottideo versa nel ;peritoneo del Douglas, potendo dare i1ecesiSita lo ·s pecchio e l'anestesia per.f etta larincosì anch e un'idea della permeabilità o meno delgea: il m etodo sotto:glottifleo o intercricotirotdeo le tube. è il m etodo di scelta per i :più ·p er quanto abb.1..\ ·21.1est.a esplorazione sembra all'A. assolutamente i caratteri di un intervento. Oltre uno studio sul inoffen si'Va, egli non ha mai notato alcun a ocicomportamento dei bronchi al.lo s tato normale; ·dente , 'Però ha avuto ·cura ·di evitare la ri-cerca l'iniezione .di liipiodol permette di s tudiare in con- negli uteri emorragici o suppuranti o in quelli dizioni jpat')logiche la deviazione della trachea e nej .qual i coesistessero lesioni annessiali recenti dei bron chi, la 1r»resenza di corpi estranei, l e dio in attività. ·Mòlte ammalate non hanno avuto lazioni ·b ronchia]i; lecc. Intere·~ ante sotto ogni al011n disturbo, qualcuna ha avuto coliche uterine raipporto .è lo .stu·dio idella ltpodieresi polmonare : o dolori lombari o .q1ualiehe deci·m o di -!ebbre la la ,quantità ·di iodio eliminata nel primo giorno sera dell'iniezion e, mai reazione lPeritoneale, nemarriva .all'll %, e quello .dei primi 10 giorni tfi:o.o meno ·quan.do il li.J?iodol è pa·ssato nel peritoneo. al 30 %: il resto si elimin a lentamente. Possono G. MATRONOLA. stabilirsi ieonfronti fra l'eliminazione del polmone sano e malato. E. MILANI . · La cistografia obliqua.

SEMEIOTICA.

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L'esame radiologico della cavità uterina. ~·I ooian te una sonda appositamente costrt1ita, P. !\1ocquot (Rev . de Chir. , 1925, n. 8), tnietta lipiodol n ella cavità utel"ina, seguendo il progre. dire dell'iniezione sotto lo iscr1ermo raidiologi·co. Nell't1tero normale la cavità ·del corpo ~ppare sotto forma di un triangolo isoscele, i cui mar gi11i laterali ·sono concavi. Inoltre quando la cavità uterina è piena insol"ge una bru1sca e d energica contrazione dell'utero, che Ifa risentire alrammalata u11a forte colica e ch e porta ad un riflusso del liiquido iniettato n ella siringa o )n ,·agina. Questa contrazione si ha soltanto negli llteri nor·m ali o poco alterati, mentre non si proc111c.e in quelli colpiti da metrite parenchimatosa , )n quelli sclerotici o affetti da miomi. 1

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~1arion,

Blanc e !Negro (l ournai d'Urologie, n. 1. 1~.5) ha riferito alla Società ·F rancese d'Urologia (~-XII-1924) suJle pri·m.e cisto.grafie ìl)rati-cate tn Fra-Tlcia in posizione laterale. Fa la storia della cistografia e della 5ua importanza ricorda come a Vienna, Sgalit~e.r e Hryt' schak, a·b biano da tempo studiato la vescica a diversi stadi di rj1pienezza, radiografandola in posizione laterale. Tale 1p osizion e è stata studiata anche dall' A. ma con risultati non molto soddisfacenti. Ha pensato allora di modificare la tecnica adattando la posizione obliqua ottenendo · delle radiografie, molto dimostrative. La tecnica seguita dall'autore è la seguente: il paziente ·è disteso in jpOsizione laterale sul tavolo


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{ANNO XXXIII, FASC. 17J

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SEZIONE PRATICA

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.e J:'Ì ù esattam·ente in posizione · oibl~qua , -c-ioè .è· . ' coricato .secondo un'inclinazione di 450 oon le gambe poco flesse, ottenendo così che il :ràggio C€'ntra,le ca·d a ·pe:r:pendi colarm1ente su idi un punto d~lla par.ete situato esattamente tra la spiria iliaca antero;post-0riore da una parte, ed· il punto medio di una linea Che unisce l'ombelico alla sinfì·s i pubica. Come liquido di riempimento si è <Jervito di bromuro di s odio al 10 %. ;L '.A . pratiea la cistografia obli1qua insieme con la antero po. steriore e la laterale. .c on tale m€todo di ricerca riferisce i risultati ottenuti radiogr.afando una vescica sana ed una affetta da diverticoli risultati che sono stati ottimi, poichè è riuscit0 a localizzare il punto d'Òrigine dei divoerticoJi stessi. Conclud~ndo ' afferma che la radiografia obliqua è il ·compJ.etaimento ind~spensabile •delle raidiografie in altra ,p osizione. 1

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T.

LAURENTI.

Metodo di radiografare il i•ene estrinsecato operativamente. • •

l{ingreen (Z entralblatt f ur Chirurgie, 19'24, p·agina 2472) ri1corda la pubbli1cazione di Be:schke, su due applicazioni di .questo genere eseguite nella stessa clinica chirurgica di Greifswald alla quale anch'egli appartiene. Aggiunto com e il metodo sia stato usato anche prima da altre ~arti, e come Gotze abbia 1Proposto all'ultimo congresso radiologico di impiegarlo nei casi di tubercolosi inc~rta f.acençlo extem1 poraneam ente la pielograpa, !llt1stra un' applic~zio~e di radiografia del rene du:rante l'oip crazione, per un calcolo r en1le relativarnente grosso. Da una radiografia eseguita prima dell'operazione era risultata un'ombra ·di calcolo gr,a nde quanto urta moneta da 10 ipfennig. All'operar.jone non si riescjva a pà~pare il calcolo. Per andare a~ sicuro, fu eseguita una raqiografia sed11ta s.tantP. ~ ul rene esteriorizzato. lastra, avvilu·p pa·:a sterilmente, fu applicata sulla s uperficie ventrale ~el rene, e, :per · impedirne il movimento durante la respirazio·n e, fu fiss~ta ~ ediant ~ due' fili. d.i catgut passati attraverso la massa rençi.le, pa.ssati • ancora attraverso . la muscolatura del margtoe su• periore della ferita, e annodati sopra la la~tra: p er modo che questa fosse 'spinta bene in b~sso e il r ene, 1p er contro, fo,Sse tirato bene in alto . . davanti alla lastra. Sviluppata rapidamente~ . fu conferrr1ata la'. roresenza. del ~alcolo fra i due. fi~i di catgut, molto bene rico·n oscibili e quindi ottimo punto di riferimento. Il calcolo doveva stare nella so~tanza renale . supitq ~l diso1pJ:a del bacj"' netto, ma da: questo raggiungibile. Fu fattf:l. perciò ~a pielotbmia, e attraverso di essa, con una

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certa difficoltà si potè estrarlo. Si era sottratto alla rivelazione palpatoria 11>erchè era 1p iatto. Particolarmente .p ratica sembra all'A. la fissaziene. (lella la~tra al rene mediante i punti di catgut, perc.hè su ·d i essi ci si rp uò orientare r,a pidamente davanti al radiogramma. I BAGOIO ' .

CASISTICA E

. . TE~APIA,

Gli accessi di congestione epatica. Fra le sindromi dolorose epatiche ve n 'è una male classiftcata che non è dovuta a.d una 1uigrazione ·di calcoli. Si osserva nei diSjpeptici; illcomincia all'epigastrio e si diffonde s ubito ed unìcamente a destra, dando dolori all'ipocondrio ·de, stro, agli s.p azi intercostali, al punto dorsale ed allo sca.p olar e dello stesso Iato, sicchè non è difficile propendere verso una diagnosi di colica epa.t.ica, tanto più poi se compaiono vorp.iti · bi11ari. Il f egato iè 1g·ros.so -0 · s1p orge dall'ar.cata 1CO·s tale, per quanto 1possa ipermettere di· stabilirlo ·il ·dolore. Questo rpoi, nei giorni successivi., si riduce nell'acuzie e nell'estensione. Vi sono però ancora · delle parti che sporgono dall'arcata; il vunto ·ve. scicolare può essere la sede del 1dolor~ ipredominante, tanto che si può pensare che lq. secrezione biliar e distenda ancora· la '<Cistifellea. 1Si1c1cqrn~ 'J:)oi nella ~aggior parte dei casi manca . l'ittero, '.J)Ur facendo diagnosi di colica e1patica, si pensa a,d una c olica vescicolare. In tal caso, soltanto il reipert~o d-el ca\c(!)lA nelle f eci potrebbe ,dare la siourezza della diagnosi, sebbene il non trovarlo non · rperrnetterebhe di escludere la colica vescicolare. Però, Paviot (Journal des praticiens, 8. rag.osto 19·25) consiglia ·di dubitare del significato colélitiasico di un dolore critico del fegato, quandO· esso non è accompagnato 1da febbre, nè da ittero. Quando eSiSo si associa o si alterna con la sin<.irom·e n.e uro-solare gastricia od intestinaLe, ne diventa il complemento sintomatico, siccl1iè si p11ò confe~mare la ·diagnosi del tipo epato-gastro-::;olare . ·~ueste crisi epatiche hanno grande importanza per chè spiegano le iSOiìprese operatorie che si ha11no in interventi in1dicàti per colic·h e epatiche subentranti, in cui si trova una cistifellea sana o priva di calcoli. Si sarà quin·di prudenti prima dt èon.sigliare l 'interventQ ·operatorio in questi ·casi. Il trattamento medico invece rimane lo stesso nei c.as1 df litiasi ed in 'quello di sempli~i crisi epa• tiche congestive. fil .

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lJ. P OL1CLINICO

Sull'ittero emolitico cronico familiare ed ereditarlo. \V. Dut.ton (Journ. A. A1. A., 20 giugno 1925), ri1p crta cinque casi, tutti nella stessa tf amiglta. Presentavar:i-0 più o meno marcata epato- e splenomegalia, e tutti i noti sintomi dell'ittero emo1itiico .congenito. Tuttavia l'A. in questa fomia f :i,miliare ed ereditaria vuol vedere una qualche differenza dal consueto ittero emolitico congenito. Egli nota inoltre i criteri differenzialj tra questa forma e la malattia di Ba,.nti, l'ane·m ia per. niciosa a tjipo emolitico (discriminazione difficile. che c:;i fon'Cla specialmente sul valore globulare), la malattia di Gaucher (milza -che çon~inuaroente aumenta di volume, anemia a tipo clorotico, colorito brunaistro pallido della pelle, reperto istologico della polpa splenica) . Un caso si giovò della s plenectomia, un altro sembrò guarjto dopo l'asportazione della cistifellea calcolosa. ùn 1due casi era ipure apprezzabile clini cam ente un aumento di volume dei r eni. Ricorda che la frequenza •di calcoli biliari (cal(;oli p11ra>mente pigmentari) si ha nel 60 % ·dei r,asi d'ittero emolitico. Tali calcoli st 'hanno con b)le 1sterile. Le co1i·c he. seg·u ono di solito alle ·crisi dj emolisi, con 'rar)o me0canismo, probabilmente spesso con q11ello invocato da W!est.phal .p el quale stim oli di vari a intensità del vago, o d el simpattco, possono in date ciTcostanze, fttre contrarre la ciis tifellea senza che - si rilasci lo s.fip.tere di Od·di, anzi talora ,con contrattura di esso. :\ ccenna pure all'importanza che da molti si dà al sisterna reticolo endoteliale per la. ipatogen csi della fragilità globulare, e delltemolis it ch e sarebbero la conseguenza di .J.lila eccessiva, o perv e.rtiita fl1nzion e di detto si,s tema. Per la produzior1e delle crisi hanno importanza la dieta inaid atta, l 'eccessiva fatica, e tuttociò ·che può avere influenza sul sistema nervoso vegetativo come il genere di vita, le· emozioni, ecc. 1

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DORIA.

Il novasurol nel trattamento delle asciti di origine epatica. . Il novasurol, sul quale IPU'lYblichiamo una larga rivista ·s intetica in 1questo stesso numero, fu introdott.o in terapia da Zieler iper la cura della sifilide. Constatate le sue virtù diu-vetiic he, fu «>n. si a11; a to in . flutti i c asi in cui è necessario sbaraz~ o zare i tessuti .di li·qu·ildi patOilogici. Suuli altri composti mercuriali ha jl v~ntagg:.o iti :,"·sere fncilmente ~olubile in acqua, ~ iniettabile inidiff erentemente per via sottocutanea, endo · muscolare e venosa. La tSua azione è evidcn!.e tanto nelle idropi cardiache rh e negli ~dE>mi di origin e renale. Recente1nente si è di1nostrato che u11a dell e .sue ''irtù più importanti è quella cli a umentare l'eli-

[ ..\:NNO

XXXIII, FASC. 17]

tninazione relativa e assoluta dei cloruri e del sodio nell' urina, in-dipandentemente dalla diure51, che in .qualche ~aso fn difetto. Ancora nou èstat'J definito dove tale azione si svolga, cioè se nel rene, nei vari tessuti, o in ambedue. G.. Rowent:vee, N. M. Keith e C. W. Barri.er (The Journ . .4. M. A., ottobre 1925) raocolgono 20 casi di ascite trattati col novasurol, sommir1istrato a. dose ,di circa 2 c1nc. o.g ni 3 giorni, per via endo111uscolare o endov enosa, sag.gian1do la tolleranza del gog.getto con una prima in.i ezione di O, 50-0, 7~ eme. endomuscolari. Contemporaneamente facevano .liri.gerire una dose giornaliera di 10 gr. di cloruro di ammonio. In dieci tCasi di cirrosi epatica con .ascite la diuresi s i ·p rovocò costantemente, e in sette Ja scorr.par.sa del versamento fu . stabile, con migliorarnento tD.otevole dello stato del malato. In due casi di morbo ·di Banti con ascite assai abbo11dante, in due di cirro·s i sifilitica, in un rnorbo di Pick, in tre cirrotici r11iocarrtitic.:i e in una ascite rt'origine neoplastica, i resu1tati fu• rono parimenti buoni, e sempre su·p eriori a quelli otte11uti 1con tutti gli altri comuni metoùi curativi. Solo in tre casi si ebbero insuccessi. In una cirrosi biliare con splenomegalia ed ascite aurr1cntò !'.ittero e comparve diarrea. In un "secondo paziente con cirrosi portale la diuresi provor ata fu _ca".'sa, e si assistette invece a un di1nagran1e11to r1otevole, ,che consigliò di sospendere la cura. In conclusione, tranne queste poche eccezioni, l 'edema scompal"Ve in modo rapi·do, talora st~­ bilmente, talora per lun.gihi 1Periodi, intrarr1ezzati da 1·are iniezjoni del preparato, e il rnalato riacquistò il proprio benessere. Talj resultati 'h anno speciale importanza ir1 rap• porto alle moderne teotie patogenetirhe dell'e1~1r1a. Certamente essi fanno escludere llna causa pur~rnente meccaniioà. Durante la so1nministra. zione del novasurol l~ pressione sanguigna r~5tò costante. E lecito 1perisare che l'ascite e l'edema sono da riportarsi a:d alterazioni di natura fisico-chi1nica, probabilmente a carico dei colloidi ·cellulari. Forse ancora non si è rJvolta sufficiente attenzione alla normale funzione escretorja epatica dell 'acqua. In ogni modo si può concludere che oggidì le asciti .d i origine epatica possono vP.nire convenientemente trattate con mezzi puramente medici. 1

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M. FAUEUI .

La somministrazione del boldo negli epatici. Il !boldo eccita la 15ecrezione biliare senza vio. lenza , ciò che iper.mette di utilizzarlo nelle affez1oni dolorose come la colica epatica. ·


FA~C.

[ANNO X.XXIII,

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SEZIONE PRATICA

L'infusione delle foglie di boldo è disgustosa, quindi N. Fiessinger (lournai de médecine de Pa• ris, 9 genn&io 1926) preferisce la tintura in ragione di 20 .gocce doipo ognuno idei 3-4 pasti. Si !Prescrive a tale tSCopo la tintura id i boldo a parti u1g uaJi con le tinture di irpeca, di ,g enziana, id i n'f>ce vomi.ca. Può U1Sarsi ,an.che !'.estratto fluido (g. 6) .con lo sci• roppo di ci·c oria (g. 40) in ruoqua di melissa: q. b. per 180 eme.; a •C'UCchiai. .fl boldo è controindicato negli itteri febbr.ili ed in quelli con ritenzione co.m pleta. fit. 1

Vescicola biliare e ipofisi. Sotto il nome di riiflesso pituitario della cistifellea Kalk e Schoudube descrissero fin dal 1924 il segt1ente fenomeno: l'estratto del lobo posteriore o intermedio della ipofisi per via iSottocutan ea o intravenosa rprovoca •dopo 25-30 minuti una evacuazione di bile 1dalla cistifellea che 'PUÒ raccogliersi col son•daggio .del . - duodeno (Wiener Klinische W ochenschri/t, 1924, n. 47) .

Schot1d11be ha voluto appli1care questo rifles.50 allo studio .delle ruffezioni .della cistifellea. Egli riiporta (Klinis che Woch enschrift, 1925, n. 14) i risultati ottenuti in 19 .casi di co1ecistopatie. Normalmente la bile vescicolare ha un contenuto di sostanza colorante ohe raggiunge le 200 ·u nità di bilirubjna; ora nei casi •s tu1diati, in 2 pazienti il valore in bilirubina superaiva 200 e in tutti gll altri esiste,ra un .rallentamento !del riflesso pituitario .che parlava per ·u na insufficienza muscolare della cistifellea. ·Questo riflesso !pituitario si potr.ebbe iu·sare anche in terapia per realizzare un vero drenaggio della vescicola. L. TONELLI.

POST A DEGLI ABBONATI.

sodico., 1 ~mfC. della pri.m a soluzione, 1 1della seconda .e 0.75 della terza. . La isoluzione originaria era ·d estinata al cuore .di rana, cui consente di continuare a vivere ed a pulsare. P oi si 1è osservato che la com.po·sizione mi·g liore varia alquanto con la natura dei tessuti. Per il cuore di rana si iè riconosciuto che risponde meglio una leg.gera variante, 1con 0.25 % di bicarbonato rsodico; per i tessuti di mammiferi invece la proporzione va così modificata : cloruro sodico 0.85, clort1ro potafssico 0.3, cloruro ca1'cico 0.2, bicarbonato sodico 0.2 %. Sì è aiocertato che .l'aggiunta ·di bicarbonatò so. d:i!co ren1de il mezzo più favorevo'l e ai tessuti : per es. alla conservazione delle proprjetà funzionali della fibra cavdiaca. Tuttavia 1p er scopi clinici si preferisce di semplificare la soluzione ·di Ringer, elimina111do il bi•carbonato so1di'co, :CQISi da rend·ere pi11 rapj.da la preparazion.e, impsclen·do, al temp·o stesso, 1a :formazione di ipTeci1pitati. La formala varia secon1do gli autori; generalmente :ruei trattati si trova questa: cloruro sodico g. 7 cloruro potassi.co g. 0.3 cloruro cal1cico g. 0 ..25 ' per un litro d'acqua. Le pasti1glie p·r onte per l'uso, c;h.e servono a preparare la soluzione di Ringer per l'anestesia locale, s ono tutte prive idi btcatbo. nato sodico. I.a sol11zione idi Locke è una derjvazione d1 . quella di Riinger.; rispon·d·e meglio ·p er il cuore di mammiferi; è ·così co1m posta : clorurQ 1W~i·co g. 0.9-1: cloruro Daliciico e cloruro potrussi·co ana · 0.02-0.024; bicarbonato ,sodico 0.03; glucosio 0.1; a;cqua distillata ad 100; osstgen'O a saturazio11e. S'impiega solo nei laboratori. L. VERNEY. 1

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Al dott. E. A. da E.: Si tratta di una soluzione salina che .si approssjma alla composiziooe del siero di sangue. Fu proposta 1dal if armaicologo inglese Si1dney Ringer

VARIA.

Soluzione di Ringer. -

(1835-1910).

Originariamente aveva la se·g uente composizione: g. 6 di cloru~o sodi1co, 0.1 di cloruro calcico, 0.1 ·di bicarbonato sodi·co, O. 75 di cloruro pota5si~o per 1000 eme. di aoqua 1 distillata. Conviene avvertire !Che il cloruro 1calici~o dev'·e ssere completamente disciolto prima di 8€giun·g er.e il bi·carbonato; altrimenti precipita carbonato calcico, irreversibile. Il bicarbon.ato va . aggiunto anch'esso , complétamente 1disciolto, per es. in 200 eme. d'acqua; nei restanti 800 ,si sciolgono gli altri componenti; p'Oi si , mescolano le due soluzioni. In pra. - r tica si suole pro.cedere ccosì : 1si allestiscono tre soluzioni, di cloruro calciico, bi·carbonato sodi·co e cloruro potassico, all'l %; per ogni 100 eme. di acqua distillata si aggiungono 60 cg. di cloruro

Trattamento alla Brown-Séqnard. O. Zoth (Wien. Klin. Woch., 17 settembre 1925) è .con\•into ·che il semp1ice estratto ac-guoso alla Bro'\\·n-Séquard debba contenere la secrezione testicolare interna e debba essere 1saggJato larga. mente prima ·di elaborar e m·etodi '.Più còmplicati ·Contro la .s enilità. È quanto ·l'A. ha già fatto su di se ~tesso ~ fin dall'età di 30 a:nni e per iJ corso di altri 30 (egli ne 1conta or.a 60), l'A. si è prati-cato, ogni estate, una ~erie di ini-ezioni di estratto, allestito 1con la tecntca del Brown-Sé·quard; tra una serie e la suc·ces·s iva lasciava un intervallo di 9 me.si, 1senza ;di che ipotev.ano insorgere disturbi ca:vdiaci. Egli è proclive a·d attribuir.e a ,questo tratta. mento jl s.uo stato di ·g ioventù relativa, la sua forza muscolar.e, la facilità a sU1perare le 1m.alattie inrf ettive. ~olle cita altri medici a :provare, a titolo di controllo. F. G. 1

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Il. POLICLINICO

[ANNO XXXIII , FASC. 17]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XXI.

Efficacia delle graduatorie.

Di reg\)la, l'amministrazione deve nominare il primo gra·druato in un concorso. Per sottrarsi a questo dovère, essa dev·e specitìcare motivi va11di, estranei alla sfera dj apprezzamento ri.servata alla ComrnÌSsione giud1icatrice. Ragioni • ad· cl·otte in sede giurìsdizionale non possono so:stituir,e la motivazione mancante 1del provvedimento che dichiari s.emplìcemente privo di effetti il <Concorso. Di questa risol'litione della IV Sezione del Consiglio di Stato (die cisione 27 novembre 1925, n. 893) è importante ìa riaffermazione del principio general€ che nei c.on-co.rsi la nomina spetta d1 regola al primo graduato. Infatti, finalità ·1di ogni concorso è la riomina del più idoneo. A questa regola si fa eocezione soltanto nei casi in cùi sia esplicitamente riservata all'amministrazione urta. facoltà di s.celta o fra una terna di eleggi.bili e

fra tutti i oo.n correnti d1ichiarati idonei: come, per es., per i m edici condotti.

XXII. - Quale rapporto giuridico si costituisce t ra medico-chirurgo ed infermo? La questior1e no11 è nuova, ma è ancora inte. ressante. « .Nei ra1p porti tra l'o·p eratore e l'infermo si stabilisce un contrattd di locazione d'opera, in forza del qua.le l'operatore a:ssume ' l'oibbl1gazione di usare og~i el.1ra per ragigitmgere la guarigione deD'infermo .e di adottare le cautele oppo.rtune a prevenire qualsiasi 1sini.stro . .La diligenza c·h e egli deve usare nell'adempimento di tale obbligazione è 1quella idi un buon padre di famiglia. La viola zione d i questa preesistente specifica obbligazio, ne lo ten·de responsabile di colpr;, contrattuale, non già aquiliar1a, in quanto le due col1pe non possono coec:;istere e l'una è co11 l'altra incompatibile » . Questo è il principio ·di m assima accolto dalla Corte di Cassazione ·d el Regno con sentenza 15 gennaio 1926, n. ~O. Esaminando poi il caso con~ creto, la Corte ha soggiunto che, se il sinistro avviene ad operazione finita , per imprudenza -del pa.zj ente. e n on 1del chiru1"go o dell'infermiere. manca la base della responsabilità diretta o indiretta •del chirurgo. Esaminiamo brevemente la questione di massima, per semplice ·delucidazione. Circa la natura del raipporto .giuri!dico •che ha

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per obbietto prestazioni di opere liberali tmedic1, cl1irnrgi, avvocati, ecc.), sono in contrasto tre opinioni..L\lc.uni - · per intfluenza dei p.rincìpi accolti 1dal diritto romamo - considerano tale rapporto un ma·n dato con compenso (Troplong, Mai ~ cadé). ..i\ltri fanno rientrare nella locazione <ii npere·, nel senso della locatio operis ·del diritto romano, il contratto che hà per oggetto la pro àuzione di un'opera intellettuale, ma negano ohe gli atti di una pro.fessione ltberale (medicina . . , chir11rgia, avvocat11r a , ooc.), pos5ano essere materia di un contratto qualun.que. A ·questa tesi aderi. tSCe Paci.fici Mazzon~. Ma ormai dottrina e giuris·p rudenza :p revalenti ammettono che anche l'attività intellettuale 'posc;;a costituire oggetto di contratto :- in al•c uni casi per es., per il procuratore legale - si costituisce un r31.pporto ·di mandato con rappresentanza; in altri, . un contratto di locazione -d'opera. Certo, si ha 1qualche 1diffi coltà a cla'ssifi~are, pèr es., il rapiporto tra medico o Chirurgo etc infermo come un contratto di locazione di opera, che l'art. 1627 codice civile definisce esattamente così : e~ auèl1a per ,c ui le persone obbli.g ano la ' propria· opera àll'altrui servigio ». Periciò, pur riconoscendo1<5i .che là cura mediica o chir~iea può formare oggetto di C'Sllttatto, si è anche detto che questo non rientra in un 1d eterminatq tipo, ma ~è un ·contratto innominato: ào ut facias. Ma iè .decisamente prevalente e quasi concordemente accolta la teoria 00.e considera l ' e~~rcizio di un'arte o professione ·i i.b erale come oggetto vali·d o df rapporto .giu.ri1di'co, il quale può assumere la f orrna del mandato o .quella della locazione d'opera, a 1secon1da d-ell'obbietto spectfico della prestazione e della volontà manifestata dalle parti. A .q·u esta teoria aderisce pienamente la Corte di Cassazione con la sentenza SQ1pra indi, cata. I,a questione ha importanza agli effetti della reStponsabilità per colpa. Trattandosi di un contratto, la colpa .•è contrattuale. Ma quale dilig-enza 1deve usare chi obbli·g a l'opera sua per cura medica o chirurgica? ,, La regola della condotta - osserva il Chironi - è dedotta dalla diligenza in astratto, dal tipo 1

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del diligens o del diligentissimus pater familias, r.h e nella S!pecie -è dato dalla diligenza che, nelle stesse contingerize di iatto in cui l'ingiuria è

avvenl1ta, avrebbe posto una persona della medesima professione e stato 1dell'agente ». Cosi (spie-

(*) La p1·eseni:.t, rubrica è affidata all~avv . G IOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, consulente

legale del nootro periodico.

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[ANNO XXXIII,

F ASC.

17]

XXIII. - ~ffetti della estinzione del rapporto di • • 1mp1ego. !\.ccad e talyo1 ta. che, esti11to il rapporto -d'im.

ga meglio il Chironi) il medico, l'avvocato che

trRscurino ciò che nec.essariamente la loro profElssio11e v u ole cJ1e sappian·Q·, senza distin zione di ma.ggiore o minore in·g egn o e di cultura, commettono fatto illecito e devo110 rispon·derne; ma il medico !Specialista, il medico insegnante di cli~ ni1ca, il profes.sore idi quel ramo di 1diritto, .si trovano in stato El condizione ;particolare ·che n on consente di fissare per essi il tipo 1del bonu1s pater familias ·come lo .si fisserebbe per altrd... ... Il medico non deve d imenticare alcuno degli insegnamenti ·che sono ia base dell'arte sua e non può senza co1pa trascurarne l'osservanza e cteve pt1r conoscere e far e quanto un altro ·diligente o di!)gentissimo m edico che si trovasse net.. lo stato .e condiziorie sua, cono.scerebbe o fa~ rebbe; entro questi termini la sua condotta si p11ò svolgere l)beramente, n è i triibu11ali .h anno r1ote1·e di ap;prezzare se un m edi•co, informandosi piuttosto ad uno ohe ad altro metodo di cura, abbia bene 9 -colposamente operato. l\ila .q uesta li. bertà, che è conseguenza d el comportan1ento lecito e doveroso che si esplica n ei limiti ora d e~ scritti, gli può concedere, n el caso si trofvasse imprevedutament.e dinanzi ad t1n caso ·d i assoluta u:r:genza, ·d i ad·operare Iime·di diver.si ·d a quelli che tPcnicamente sarebbero più a'Ppropriati , non gli consente ·di proceder e ad operazioni chirurgiche ton .stromenti al tutto disadatti od a cure che sarel}bero, meglio che ta li, pure esperienze di rimedi o ;pro·ces.si n uovi. Purch.è a ciò il m a. lato, valendosi 1del ·diritto che ha sulla person a propria, non consenta: il quale ·diritto spiega come farebbe ingiuria il medico che, contro il volere espresso 1d el malato (o della fami.g lia, se egli · n on rpotesse con,s entire) tentasse questi rimedi o pro cessi nuovi non entrati ancora con qualche estensione nell1uso clinico. e di cui fossero segnalati 'i per~·coli oppure con m ezzi affatto j1npropri volesse eseguire una o-perazio11e chirurg.j ca n. (CHIRONI : Colpa, ·vol. I , 53 ter e •Se·g g.). 1

La materia delle responsabilità professionali è delle più ·d elicate e difficili. La dilig·enza cosl detta « 1d el b11on J)aidre di f ami.g lia » è certamente un criterio astrattamente b en defi11ito, eh.e 1p uò servire di g-ui·da nei casi concreti. Ma, pur essen·d o apprezzaib ili le osservazioni esplicative del Chiror1i, il giu d.izio circa la col;pa profeission ale è la ri·sul tante di elementi complessi cl1e dipe11. dono dalle c)rcostanze del caso e che non s i pre~ stano ad u n a definizione -preventiva. L'opera d-el !U~djco , de1 cl1ir urgo, dell'avvocato deve co.rrispondere ad esigenze di !Perizia e a norme di prnde11za, di diligenza : ma la valt1tazione J ella colna è concreta e relativa alle circostanze ael• sin goli casi. 1

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SEZIONE P RATICA

piego, ceis si poi la causa c•h e determi-Rò il provvedi.1nento estintiYo: 1di.s.p e·n sa ·dal servizio, per sop. pression e di ip osto , collo ca;me11to a riposo, per ma1 attia, ecc. \ ' erifi·catasi questa ipotes'i, l 'impiegato ha flj Titto a Tias·sumere il servjzio? L a ri- . 5posta n egati,·a non s.en1bra du.b~·ia p.erchiè, sciolto o r]sOll1to il Tappo.rto d 'im·pie.go, permane la efficacia del provve,dimento sino a quan.do non • ne sia -pron11niiato l'annullamento p er effetto dl rimedi gi llri·dici o n on ne .sia 1deli·b erata la r.evoca {la 1pa!'tP. d ella ~te ss a ammtnistrazione. Q·u esta può ric?stituire ]J rap·porto, ma n on vi è obbligata. U11 caso concreto 1è .stato rjsoluto dalla IV Sezione d el . Co11siglio di Stato •con d ecision Ie 5 febbraio . 1926, n. 80, su ricorso di un impiegato ·dello _S tato. Ila detto Ja I\ ' Sezione C·h e l'esonero, il collocam er1to a ripo·so, il ·con·g·e.do ·de.finitivo ed ogni a ltra forma di definiti·va cessazione dal serv~z.io , rd isposta per ragioni di salute, 1&u do1man·da ·d ell'i11teressato o d'l1fficio, importa lo sciog'liment0 del rapporto di impiego e d esclude :perciò qualsiasi diritto da parte dell'im1p iegato a rien trare 11ell '~mmin1str azione, iqua.n 1d '·anche i motivi che cau sarono il p.r ovvedimento siano succ.e1s.stva1r1.;n.te ·ven uti a man care. 1

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1

XXIV - Revoca di provvedimenti amministrativi. Se è alnm èssa, con1 e principio g·er1erale, la facoltà ·di u11 corpo· o di 'ona s.utorità 1delibeirante cli m odifl.Liafe o rendere ineffica ci mediante revoca le pr0111·ie d·eliber1zioni, t::i.nto più l 'esercizio di quèsta f ar;oltà è consentito .qualora si tT·atti di d•elibP,r azior1e t11ttora in1perfetta per la rr1ancanza ·di esecutùrietà o, a f urt'lori, alloroh è s,j a in cur::so l 'annullamento da p<l.rte 1d ell'a11t0Ti.t à sup eriore. I m·otivi per Ja giustif1{':t.zjoJ:1e d·ell.a r evoca di u n a , òeliberazione possono essere a.r1·c he di conven ien· za o cli rr1er -ito, senza pn111o a,ttenere alla legalità 0 a lla. f orina estrinseca di essa. Per questa risoJ.11zio11e, Tisulta11te do~la d!eci1sione 25 .settembre 1925, n. 783, i"lella I V S ezione ·del Consi.g lio di Sta1o, si d·ev.e ~~ar p qualc he riserva qua lora si tratti d i deljber a zion i e ecuttve. ·dalle quali sia nato il diritto del terzo. 1

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Pubblicazione Indispensabile: Dott. Cav. Uft'. ALBERTO VIGO CDoctor Ju1tltia).

LA LEfilSLAZIONE SANITAR.IA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Manua le contenente Leg~i, Decreti, Regolamen t i, Oir. colari e tutto c iò che si r i ferisce all'eeer ciziio profeeeionale. iad ueo dei Me dici contiotti. dei liberi esercenti. degli uffdci alli eanitarii e del person.ale addet to a.I labo. ratorl di vigiil a nza igienica). Prezzo L . 16. Per i nostri abbonati sole L. J.3.75 In porto f r a noo . Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina n, 14 -

ROMA.


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IL POLICT.INlCO

(.L\NNO

XXXIII, FASC. 17)

NELLA VITA PROFESSIONALE. '

MEDICINA SOCIA LE. 4

L'assistenza ai tubercolosi di guerra.

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Uno dei più gravi problemi a cui si è trovata di front e l'Op era nazionale ·p er ia protezio1ne ed assistenza degli inv.alidi. di guerra è stato quello dell'aS'sistenza ai tubercotlo·si ·c he, come tali avevano oit tenuto la pen.s ione di guerra. La natura stessa ·delle malattie ed il suo riverbero nella società - dato il pericolo del cointagio - rendono necesiSario il carattere continuativo di tale a;s.sis tenza la quale deve contare sopr.a una n otevole larghezza di m ezzi, m-enrtre, oda u·n lato l'organizzazione c ivile antitubercolare era allo stato embrionale e dall'altro l' O[>era nazionale si trovava di fronte aid una massa sempre crescente di minorati che sj an davia organizzan do per la rive·n·d tcazione dei propri ·diritti. Un grande passo potè es.sere fatto quando l'Opera nazjonale otten·n.e un con.g ruo finanziamento n ella maggior 1so•mma di 10 e poi di 20 milioni ann·u i ·ed iillilestò l'assistenza ai Jnin0rati ·di guerra nel campo generale della lotta antitu.b orcolare. Attualmente questa Yiene esercitata per mezzo di: 1; disp•ensari: 1r1e -"·engono so;-·venzionati ~ con 162,000 lire ar:inue; in .qualc·h·e caso (Salerno) si ;provvid·e all'impianto ex novo; 2) assistenza a.?nbulatorta e domiciliare: vierie fatta nelle lo·caJità dove n on esi·stor10 ts.tituzioni anti~ubercolari a tipo di1spensariale e rapipresen~a uria spesa an- . nua di L. 1,228,2!'10; 3) [,a.nator·i : alcuni dei sanatori militari, che .priesenta'Vano -def1'cieinze in OI'ldine all 't1bi·cazio·n e, aliJ.'arredam·e nto, al personale direttivo e di assisitenza vennero soip.p ressi, tanto più che in alcuni idi essi la disciplina las·ciava a de.. , isiderare, rimasero im funzione q1uelli di .L\.nzio e di Pozzuoli, il primo p erch·è funzionava discretamente, il sec-0n1do per la man.canza idi ogni istituto specializzato neli'1ltalia meridionale. I tuperc.olosi di ·g uerra venn1ero e v'engo1n·o rico,rerati n ei 15 sanatori pubblici, con regol::i.re avvicendamento; il loro numero fu nel 1925 di 1363. Altri, in particolari condizioni, veng·ono ric-0veraiti in sanatori pri,·ati che csono debita:mente controllati ed autorizz.a ti a ciò. L'0 1pera nazionale ha inoltre ·contribuito alla costruzione di nuovi sanatori, di cui due già i1n funz jo.n e nel'le terre r edente (Ancarano ed _i\rco) .ed 11no in ~0stru ziona n ella Calabria sul1' .i\.sprornonte. Di tali sanatori si gio:verà in seguito a,n cl1e Ja ipopolazione ·civile; 4) colonie-scuole di lavoT1J po~t-sanaloriali: l'Opera nazionale ha dato appoggio e contTibuti per tali istituzioni cl1e già si trovano pres o alcuni sanatori ed, o1'tre a favorire lo sviluippo di qurella presso il sanatorio di :\ncarano, prov,·ede all'impianto di una rr1uova 1

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nell'ex tubercolosario di Porta Furba presso Ro• ma. che sarà u.n istituto di la,1 oro isu larghe basi; 5) colonie estivie, marine !8 montane. L'Opiera na. zionale ccmcede ·contrid:>uti a1d istirt,uzioni già es1. stenti per la cura di forme lievi ed ha anche organizzato con mezzi propri una colonia marina a Bari. Un altro importante com·pito dell'Opera è quello d1ella ipro1p a·g anda antitu·b ercolare nell'.Jtalia meridionale in m o.do da far conoscere a quelle popolazioni i benefici risultaiti degli attuali presidi igienico-sanitari vincend·o .altre-sì la loro riluttanza a diistaciearsi dalla famiglia e colilvincen•doli a fruire delle prov·v i·denze istituite a loro fa-v~ore. I tubercolo·si di guGrra finora . .censiti risultano i<.4,480; ten11tG conto 1delle pratic1 h e di ~ccertamento • tuttora in corso e ·d ei residenti all'estero, si può presumere che il totale e.flfettivo si ag·g iri sui 1

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30,000.

fil.

Cronaca del movimento professionale. Ordini professionali e Sindaeatl fascisti. Rifportiamo, testualmente, daJ cc Giornale d'Italia )) : Il r egolamento · della legge sulla disciplina dei rrup;p.nrti collettivi del lavoro dovrà risolvere la questione l:lrg:lm,~nte 'd iscussa i111 queste ultime setti1na.ne, della coesistenza degli ordini profession.aJU e dei sim.dacati delle stesse proi~ioni, n~i rigu.ardi della pe~:sonalità giuridica e della eventuale r.arpj.p•r esentanza in Senato. ' Come è noto esistono i'!l. I taliia gli ordini pr~ fessionali dei medicri, dei farmacisti, degli avvocati, 8ei notai ed altri collegi ed 13.&SOciazioni di aJ'tisti e di professioo.istJi eretti in enti morali od aventi comunque UJila qualità giuridica rioonosciut.a da lun.g o tempo, mentre .aooanto ad essi sono sorti irecentemente quasi .altrettanti sindacati f.ascisti. Ora, q·t1esti ultimi hanno chiesto ohe .ad ~i ,c;oltanto. sia ricon.osciuta ]a rau;>presentariza giuridica delle rispettive categorie; vale ia dire, rper naiturale .conseguenza, lo scioglimento degli attua.lii ordini professionali. In linea subordinata i sindai0!1ti bainno chiesto che sia comunque ad essi soli .attribuita la f.aooltà. dell' .appilioazione dei contratti di lavoro e l'eventuale ·ra~resentanza in Senato, cooserva.ndosi .a.g li ordini soltanto la funzione di compilare gli albi professionali e di esercitare La tutela disoiiplinare. Come si vede la qu~,stir0ne è di primaria i1nQOrtainza i11 quanto si t,ratta di sistemare nel nuovo ordine giuridico cr eato dalla legge sindacale tutte le diverse pr ofessioni intellettuali, che rappresentano il più delicato ed importante tessuto connettivio d-ella Nazio11e. Della cosa si -0ccuipò a suo tempo l'Ufficio centrale del Senato incaricato dell'esame della leg~e sui rapporti collettivi del lavoro, che rivolse in proposito uno &;>eciale que1


[ANNO

XXXIII , FASC. 17]

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SEZIONE PRATICA

.sito al Ministro guardasigilli. Il testo preciso della ris1posta del Ministro 'IliOn f1u .allora conosciuto ma sostanzialmente essa confermò che 1'art. 2 della legge suddetta non sarebbe stato modificato. Ora l'.art. 2 stabilisce che gli ordini, i collegi e le ~ooiazioni professio1I1ali legalmente .riconosciutri. e quelli eretti in ente morale sara.nno conservati e sottoposti a revisione per coordi11arli co11 le no1r1ne della nuova legge. Pertanto l.a questione se gli Or'tl•ini debba110 essere o no mantenuti, essendo in netto contrasto con la legge stessa, rup·p aire insussistente e, comunque, già risolta nel senso ohe essi saran110 conservati. Resta la qt1estione della coesistenza dei sindacati, ohe deve essere ri1nossa in sede di regolamento. Pes&ia1uo assicurare cl1e il rego1amento della legge sui rap p1orrti collettiYi dèl lavor.o prescriverà l 'aiboliz.ione dei Sindacati per tutte queJJe professioni ohe già possiedono gli Ordi11i legaln1ente -r iconoooi11ti e che aboliti i • indacati, gli Ordini i>rofessionaJi sa1·anno riord.inati, come prescrive l 'art. 2 della. legge, sec1cxndo le 11orme d egli art. 1 e 7 della legge stes.sa, allo scopo di fa~cistizzare gli Ordini che sono stati per lrungo tempo tra i più solidi sostenitori del regime demo-liber.ale. C'è, infine, UI1 altro lato della questione da esa1ninare, quello ci•cè, della coesistenza di Associa~ion i e <li Sindacati -:l i .alcu ne 1:;>rofessiouri., con1e pe1· esempio, quelle dell'ingegnere e del ra.g ioniere, le qual.i vengono esercitate sia co1ue professioni lib-ei·e, ssi.a oome p.r estazione d'o11)era .all'industria. E evidente che i r agi101nieri e gli ingegneri che e":>ercitano la libera p,r ofessio11e abbia.n o u,n.a. f igt1ra giuridica e d egli inter essi diversi da quelli dei loro col!eghi :;ccupati nelle officine e nelle ammini":>t razioni industriali, e che pertanto e~i debbano esse.re diversamente consid:e1·ati. Sap·p iamo ohe i relati,•i sindacati e-d ass.o·ciazioni di q.u este iprofessjoni saran110 co11Servati, attribuendosi a, oi.ascu.110 di essi la personalità :g iuridica e l'eventuale rap 1p resentanza in Senato. 1

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Nuov o ordinamento d el Corpo sanitario militare. Nel nUJOvo ordin.amento del R. E sercito, decretato con recente legge dell' ll marzo 1926, n. 396 (Gazzetta Ufficiale, n. 61 : 15 marzo 1926), al Corpo sanita:!.'io militare risultano preposti un tenente generale medico e tre maggiorj generali medie[ isipiettori . L 'organ·i co degli ufficiali superiori e inferiori ·è, poi, costituito da 864 ufficiali inedici e 117 ufficiali chimici farm·a-Oisti. •

Tariffe per certificati medi ci per Società assicurative. Il Sindacato F ·atScista dei Medici co1n dotti, visto che le Sooietà di .t\.ssiou.razi10JDi hanno f.issato il compe1IB0 dei oertificati :medici con visita 11ell'avvilente cifra ;d i L. 15.20, il che .r appresenta. un vero sfruttamento, ha invitato tutti i medici condotti a i1on :rilasciare çertificati o attestazioni mediche per Società di .t\.ssicur.a.zioni se non dietro compenso .Che non deve essere inferiore ,a L . 50. Così clel resto, hanno .p ure stabilito molti Ordini dei medici

CONCORSI. P osTI v AOANTI .

ALESSANDRIA. Opere P·i e Ospitaliere. - Ohirurg;o .p rim·a rio; L . 5000 10Jtre 45 % tasse iatti op·erativi ricoverati a pagam . ; titoli ed eventualm. esame; biennio di pTova e due conferme decennali ; età liim. 40 .a . estensibili .a. 45. Scad. ore 17 del 15 maJg. Tassa L . 50.15. C'h iedere annunzio. ARcmosso (Grosseto). - Al 30 apr.; L . 10.500 e c.-v. ì 11 L. 500 se celibe, L. 1000 se cuniugato; età lim. 45 .a. Tassa L . 50,10. Serv. entro 15 gg. Boa.GO S. Lo&ENzo (Firen,ze). - Scad. 30 irupr. ; L. 8500 p . 500 pov., addizion. L . 5, 8 trienni dee.; trasp. L. 3000; c.-v. CAsTELFIDARDO (Ancona). - A tutto 30 aprile; vedi fase. 16. 0As'l:EL s. PIETRO MONFERRATO (Ales.'ìandria). Scad. 30 aipr.; L . 3000 oltre L. 500 uff. san. e L . 500 trasp . CENTO (Ferrara). Per ReniazZÀo; ab. 3600; pov. 1600 c. ; età lim. 35 a. ; tassa L . 50; stip. L. 9000 e 5 quadr. dee.; assegno com{plem. rivedibile L. 3000; .addiz. L. 3 oltre 1000 •pov. ; L. 5002500 trasp. Scad. 30 ruprile. C1cERALE CrrJJl.N'fO (Sul erno). A tutto il 15 mag. ; vedi fase. 14. CIVITA CASTELLANA (Roma). - Al 30 mag. due oond. r,.omprjmall'je; vedi fase. 16 . • COMUNANZA (Ascoli Pice'fl.o). - Scad. 30 aiprile; vedi fase. 13. COMEGLIANS (Tldine). - Scad. 30 apr.; L . 9000 oltre L. 3000 trasp., L. 1620 c.-v., L. 500 serv. att., L. 900 uff. san. Tassa L. 50.10. DosoLo (Mantova). Per \,.illastradia; stii). L. 9500 e 5 qU!adr. dee ., integrato da c.-v. in L. 2000 <1250 se celibe), variabile; L. 500 trasp. Scad. ore 19 del 20 mag . Età l im. 39 .a. Serv. entro 15 gg. Tassa L. 50.15. Chiedere .annunzio. FERRARA. R . Prefettura. Uff. san. d i Cotpp•aro; scad. 30 13JPr. ; vedi f.a.sc. 14. FrANO RoMANO (Ro·m a). Scadenza 30 iapr.; Kmq. 40; ab. 1857 di oui 250 sparsi; L . 10.500 per 1000 p10tv. ; addiz . L . 4; 1° c.-v.; 5 quadr. dee. Età lini. 40 a. T.assa L. 50,15. Fo:sTANIGORDA (Genova). - Kmq. 1664 in monta. gna; a,b . 1632, pov . 35; L . 8400 oon 10 bienni ; trasp. L. l t100; uff. san. L. 500. Scad. 10 mag. GAZZANIGa (Bergamo). Consor . ; al 10 giu.; vedi f1asc. 16. IVREA. Ospedale Otiv-hle. Medico primario; titoli ed eventua.lm. esami. Scad. 20 ma.ggio. Tassa L. 50.10. Età lim. 40 a. L. 8000. I l 001n,00 rso po·t rà essere ann·ullato qualt0tra vi sia un solo co·n-cor.r ente od i concorrenti non siano dichiarati idOiil.ei . Chiedere annunzi:o' .aJ1a Congreg. di Carità . .JESI (Ancona). - A tutto 30 apr.; vedi fase. 14. LA SPEZIA . Ospedale Oivilé Tiitt. Em. I I. - Assistente di chirurgi a genera.le. Proròga ail 30 a;p1·. Chiedere avviso alla segreteria. LECCE. OongrPg tzione di Carità. Direttore del Gabinetto di Istologia e B.atteriologia nell'Ospedale Civile « Vito F.a.zzi ». Sca'd. ore 12 del 15 m.ag. Vedi fase . 15. MACERATA. - Per S. Mana del Monte (rurale B); Soa!d.. or~ 18 del 30 anr. Vedi fase. 16. 1

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iVlILANo. Consigli.o degli, I stituti Ospitalieri . Primario specialista 11et11ìologo; titoli o esami o titoli e d esami a scelta dei concorrenti; L. 7850; istam2'Je al Protocollo (vi.a O~pedale 5) non più tardi :delle ore 16 del 30 giu.; tassa, L . 50 al cassiere; età mass . 40 a . ; 8 a. di esercizio pratico (compreso quello in guerra); p11bblicazj10ni a stampa ad eccezione della memoria inedita richiesta n ell'esame, dattilografata; C'ILrrirulum vitae; ohiedere a.11nt1nzio e iitformazioni a]la Direzione Medica. Rol\fA . ll!lanicomio Provinciale. Tre medici assistenti; scad. 30 a.?r.; vedi fase . 14. S. ANGELO IN VADO (Pesaro Urbino). - ()e:rcasi s UJbito gi:ovane e 'Provetto sanitario specialiizzato .iI1 chiruJ"gia per 1assumere l'interinato della co11dotta ·e la direzione dell' Ospe dale. Vedi fase. 14. SoR.\NO (Grosseto.). - Scad. 10 ma,g. ; 4a. cond.; L. 10.500 e quadr. dee.; c.-v. in L. 800 se coniug., L. 300 se celibe; cav. L. 1000 senza obbl. di caval1o. UDINE . Amminist raz . Provi11:ciale del Friuli. Medico di Sezio11e · dèl Manjbomio Provinciale ; a tutto 30 ain. r. Vedi fase. 15:.· V.u.BRERONNA (Geno1,a). · Scacl. 15 . inaggio; L. 9600 e 10 bienni ventes.; L. 500 · ll.ff. s.aJ1 . ; L. 1200 c.-v. ; jnde·11n. cavallo~ da OO(ITVelJ1irsi. V10AHI (Palermo). -- Scad. 30 apr. L. 10,000 e 5 quinquenni dee. 1

NOMl~E,

[ ..\.~o XXX.III, FASC. 17}

IL POLICLINICO

'

PROMOZIONI ED ONO.RIFICENZE,

Reale Società di l\tf edicjna e Igiene Tropicale di Londra. l1a asseg11.ato }a med:aglia Ma11s101J1 al pir of. Ettore Marohiafa.v a. cc per La paTte attiva presa oon a.] tri ricercatorr i italiani nella soluzione di• paJ·ecchi rpr.oblemi connessi con la m·a1aria e J.a. sua eziologia ». \ Q1:J.esta medaglia fu istituita per comm emorare il feco11do lavo1ro e l 'influenza nel campo della medicina e igiene tropicali di sir Patriok M1a11son. Viene .asse,g nata ogni 3 anni; la pTima volta lo fu a sir Daivid Bruce. La solen11e cerimonia del conferin1ento avrà luogo il 17 giugno •prossimo. T1a

Il prof. Luigi M angiagalli è stato nominato dal Governo fra11cese grand 'ufficiale della Legion d'()nore.

La It. Oornmissione stra0Tdi11aria pier l' AID.I11inistrazione della Pro'\incia di No.v ara ha .all'unanimità e in s~gu-ito a concoJ."s-0 nazion.ale, i1omiinato il cav. dott. pro·f. Eugenio l3ravetta al posto cli direttore dell' Ospedale Psichiatrico Provinciale di NoYara. Il p rof. Bravetta er.a stato classificato primo deJ,l a terna degli elegg;ibili dalla. Commissione composta dei ~l·off. O. TI.ossi di P avia, Capi)elletti di \Tenezia e d·o.tt. R oosi di Novara. CongTatu1a.zioni. Il 9r·oif. Cesare Decio, di clinica ostetrica e gi11ecologic:t. a Cagliari, è trasferito a Siena. Il dott. Cristoforo Rizzo è abilitato alla libera d oce11za in clinica delle malattie nerYose e mentali . Il dott . Fra11cesco lVIura, a iuto nelJ1a R . Clinica chirurQ;ica di Cagliari. ha conseguito la libera docenza in clinica oculistica.

NOTIZIE DIVERSE. Il Ministro deJla P. I. per il grande Istituto Blotipologico. S. E. Fedele ha oo•m unicato al prof. Nicola Pe11de, direttore della Olinica medica di Genov.a . 1deatore 'di Istituti Biotipologici-ortogenetici per' lo studio e la valutazione medico-soci·ale delle costituzioni luna.uc, di aiver disp1ooto la « fo11da.zione in Ganova del pri1no di tali Istituti italiani an' nesso al:1a Clinica Medica, e 1Sotto la direzione dello stesso ·p rof. Pende, e di aver stanzi.ato a tal uopo u11a sonrma di L. 120 mila. per le prime ~pese di arredamento scientif.ico1» . L' immedia.t o riconoscimento . ufficiale da '..":>arte del À{inistero della P. I. dimostra di per sè il valore e la gr.andezza della nuova istituzio11e che prim.a sorge in Italia . · La nuova gra1nde istituzione, che farà di Genova e della su.a TJniversità un ambito centro, di attrazione degli studiosi italia.n i e stranie1ri, e ohe sa rà u11 organo stata.J1e di primissima importanza 11er la tutela., J' alle,ramento fisico e morale, ]a valorizzazione e ortoge\1esi della stirpe italioa, mer ita un ger1eralP plauso e che in -più •centri nre. abbiano .a. sorgere .a.Itri, .ai qt1ali gli Enti interessati alla floridezza di tale istituzione, co1nie le ~p:a(l1di aziende industriali, per ciò che riguarda. la tecniica scientifioa del lruvioro e l'orientamento professionale, gli enti assiot1rat0Ti per i loiro assiour.ati sulla vita, la scuola per ciò che riguarda la sele~irnn1e e OO[l."rezio11e dei deboli di costituzione fisica e psichica, le opere di pro1fìi1assi a ntitubercolare, le opere di proteziione dell'infa.n~ia., le opere per l'educazione fisica, ]e opere per la pTevenzione .Jella clelinqu~nza minorile, concorrano tutte finanziaria1nente all'incremento· dii simile istituto. 1

La Socfetà dl biologia sperimentale. Le Sezioni della Società ha.11no tenuto adunanze .a Milruno (aula màgna della Clinioa ostetrica~ il 19 mar7A>; a lloltlg11a (sala della Società medicochirurgica, palazzo dell'Archiginnasio), il 23 marzo; ·a Pavi.a (a.u la della 01i11ica ostetrioo. . ginecologica), il 9 .a,prile; a l\iieooina (a.ula delL'Istit11to di zoologia, via dei Verdi), il 15 2\?ri]e; a Padov.a (aula B dell'Università), il 15 a1pTjle; a Naipoli (.aiula dell'Istituto di Fisio]oigia, S. Andrea delle Dame 21), ili 19 aprjlie; un'adun.a.n za a.v rà luogo a Ca.tania (aula dell' I stituto di Farmacol101gia), ~l 28 ap-rile. I soci, ohe desiderano fare comunicazi011i, debb ono p rese11tare al Presidente della Sezione, entro il giorno 15 di ogni mese, il titolo, un breve riassunto e l'indicazione del i1u111ero degli estratti desiderati oltre i ·qieci gratuiti. L.a segreteria generale (tenuta dall'illustre prof. Filirp·p o B•orttazzi) ha sede presso il R. I stitt1to di Fisiologia n. Na.poli (21), S . .Andrea delle Dame 21.

Biblioteca ortopt>dicn. L 'Opera Pia Istituto Ortopedico Ravaschieri 00111 osp1z10 marino pern1anente in Bagnoli, fonda


{.i\NNO ~XXIII, FASC.

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I

609

SEZIONE PRATICA

una biblioteca di o.rtopedia chirurfilca ~e meooan~ca e di terwpia fisioa ohe sarà aperta 1agli studiosi . L'elenco dei d-011atori sar à sempre esposto nelJa sal.a.-biblioteoa per rioordo. Gli invii debbono essere fatti .al direttore delJ'l-stituto 1prof. AttiJio Ourcio nella sede della Pia Oper.a: Riviera di Ohiaia , 126.

.Mostra Ghilarducci e VI riunione dei Radiologi del gruppo Centro-Meridionale della S. l. R. M. all'Istituto di Radiologia al Policlinico Umberto I. La m attina del 10 corr . .alle ore 9 all'Istituto di Radi.olog~a della R. Università di Roma al .r>-0licli11ico U n1b.e rto I, già diretto dal compianto prof. Ghilarrlucoi, ebbe lu1ogo l'esposizione e I.a vendita dei pregevoli .adquerell~ che l'illustre M~tJ:o scompa.J:so eseguì legamdoli al suo testamento .all'Istituto R adiologico cui diiede tutte le e nergie della s u a mente di scienziato. E .a cen1Q\Soe-nza di chilli'lq-u e ab bia difn.estiohezza col mo11do intellettuale rom.an o, oome il 1prof. Ghilarducci, oltre .ad e~:Sere un valor e eooezio11al e come u:omo di scienza, fosse anche un'eletta a nima di artista di oui sono 1aptpu:nto docume11ti tpreziosi i molti aoqu€relli .che ritraggono visio11i di Caq)ri, dell'Ar ciipelago Toscano, dell'Abruzzo e di molte aJtre località della nostl'.a bella Italia. L a sensibilità squisita di questo medi~o che sapeva dive nta.re aurtista efficacissim'O e geniale, nelle brevi ore in cui s i riposava dal .pensar e aL ben-e dell'umanità, è stata degnamente .aprpir ezzata dai molti amatori d 'ar te e colleghi ·i quali si sonio contesi in una simpatica gara le ·p regevoli 01Jere ~poste.

Il ricavato d'311a vendita, ohe finoTa è stato assai proficuo, sarà devoluto a beneficio della biblioteca del1 1I stituto R a.di.ol ogioo, l a quale 'è ·~ntitolata aippunto .al nome del oompj.anto prof. GhilaTducci.

*** • I nsi eme con la m o.<stra degli acquerelli s i è inaugurata la VI Riunione dei. R adiologi del Gr UJptpo Centro Meridionale della Società Italia11a di Radiologia.· Es~ si è tenuta nel R. Istituto di Radiologia Medica .al Poliolinioo Umberto I. Il titolare de lla cattedra prof. Busi, ha a>perta la seduta con u 111 e levatissimo 1discorso ricordante il suo p.re deoessor e . cò.n sen t ite e commosse p.a11io.1e tratt eggiò rn:iJr.a;bilmente la comipless a f,igura di Ul"tista e di sci enziato dell'illustre soomp ar so fo11idenèìo in una s intesi geniale l'-0:per.a soientifica ed aJ·tistica di FT.anoosco Ghi1arducci. A1la riunione, oltre numeuosissime perso11alità dell' _'\.teneo romano, è intervenuta ·un.a . larga r appresentanza della Radiologia di -qu.asi tutte le ,regioni d' Ital i.~. La pr·e sidenza del Congresso fu tenuta alternativ.amente dal prof. Sgobbo, titolare della cattedra di r.adiologia ·di N wpoli, ie dal prof. Tandoia, pure di N.aij)oli, p.residente d·ell a S·ocietà ita.1iana di radiol101gia medica. Furono lette importanti co1nu11icazioni dal prof. Rossi ·di Parim1a1 dal prof. Tandoia, dal __ p .r of. Pi-

l ane, dal · pro~. Gu.ari~i di ~ apoli, dal d10Jtt. Abbate di Rimini, dal prof. Possa ti di Bolo.g na, ·dal pTof. Mi1ani, incaricato della r.adiol.ogia medica .a Pe:rugi.a , e da moltissimi .altri . Esse toccarono t utti i ca1npi della Tadi'o-diagnostica 10 ·deJia r adioter apia, ma la di':icussi.one ,'più viva 1Si aooese sui nuovi inetocli di cistor.adiografi a giungendo ad impoTtanti con cl11si1oni. La riunione irius.çì una simpatica manifestazione scientifica che ·ancora una volta ha riunito i11to~no al prof. Busi un numero '\reramente gr and.e di vecchi e nuovi allievi ed a-

. .

illlCl,.

Precedettero -i I.avori t r e i11teressa.11tissime conferenze teltute ·dal prof. Cappelli e d al pro.f . Ponzio su argomenti a ttinenti La ,r adiologia, dal prof . R os.c:;i .sui nuovi 1netodi di rontrasto n ello studio de1l'aippar ato r0C4;>iratori10. Queste co.nf.erenze h an.no avuto lo scopo pr-eoip·u o di ammaestr.are i med.ici .che segu-<)tto j 1 oarso di specializzazione su quest e u ] time in1pc1rtantissime vedute e inruorv.azj...- . ni della scienza r.adiologioa, ma ad esse inteT'Vle1rn e pure una larga r.appresentan~.a di medici e di p1e1·sonalità scientifiche attratte _d agli .ar gomenti in questione e dalla ben nota comrpetienza e v·alen tia dei conferenzieri ,a -0ui furono tributati Larghi 31p1plausi e con g1,atulazioni. 1

Conferenze di Voronoff. Il rprof. Sergio Voronoff, venuto •a Thoma per partecipare .al Congr esso intern.a zionale di chirurg i a, ha. ten11to i11tier essanti 0011fer ·en re a ~ma ed in a1tre città d ' I talia. 1

Per il prof. Giannelli. Lia Comimissio11e Rea.le rp•e r la tpr ovincia di Ro~ ma, pxesenti .il ipresidente sen. Pietr o B.a.ccelli, il v1ioe pre'3idente gr. uff . Giusep•pe Cecoar€lli, >ed i commissari Cairos i M·ar t i11ozzi, Mn.rinelli De Marco, Moretti e Pirani, nonohè il segretaTio gen era le avv. cav. uff. Imbriaco, i capi degli uffici del1i'Amm inistr.azi1one pil·o·vinoiale e l ~ intend~nte d·e l M anicomio, consegnò .al dott. ~Jrof . Au,g usto Giauin elli, diretto.re del M.a11icon1io p r ovill:ciale, una m ed aglia d'oro e d l1na pergamena, in 13,ttestazio11e del c.o mpiacime11to d·e lF 1\..1nministrazi101n e &tessa p er l'101piera da luii d.ata costantemente per l' or,g anizz a.zi001e e il buon funzioo1 am-ento d el 'Manicomio di ~ma., non solo nel peri.odo djfficile d·ella gu err.a., Jna 1altresì dura.i1te le trasfo·rn1~zion'Ì su.bi.te in consegu en za della sop1pressione del l\1a nicomio di S. Maria d·e lla P ietà. Il p residen te sen. Baooelli pronunciava nell'occasione un breve dilS'cors10 m ett endo in rilievo i me:riti del p rof. Gi a.nnelli, ILOnoh è -la t enacia e Jo studio indefesso oh1e egli ]Jorta per il be11e sociale ed umano· ·che costituisoe lo scopo altissimo ':iell.a su a vita 1orp eTosa. ed intemerata. · Il prof. Gi·a:nnelli vivaniente co.m111osso .r ingraziava.. il ·!>~·esid€11te e i 1nembri della Commissi o11e della maJ1~fe~tazio11e si1np·atica a suo 'riguardo. L a R e<lazio.n e si .associ.a di g1·an cuore agli ono.ri tribu tati al pr:oif. Gi.annelli. · 1

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61 o

IL POLICLINICO

Un aeroplan'O pel trasporto dei feriti in volo da Cazaux a Roma. In oooasione del Cong.r esso chi,rurgioo è venuto in volo, da Cazanx a Roma, il colonnello medico di p,r ima classe Pioqué, un v.a.lt0irOIS'O 1p~o:niere dell'uso dell'aviazione .a scopi assistenziali in guerra. Il dott. Picqué, .acco1np aignato d.all'.adjut. chef. Goegel, ipilota e "dal ca.por. Bosch, motoJrista, ha compiuto il via,mgio su un « Bréguet 14 T-bis » , tipo Marocco . Questo aerOfPlano, oh e è .attrezzato pel tras.p1or.rto dii. feriti, è stato usato aip,p unto al Marocco per traspro"tare i feriti dalle, linee. di combattimento agli ospedali. 11 colonnelli()· Picqué ha tenuto ·a l Policlinico una conferenza sulla Aviation sanitaire ed ha proiettato anohe un film. nel qu,a le si vede ra{?rp·r esentato in azione l'uso p•r atico de~li ·aeromezzi in servizi:o di Croce Rossa . A Centocellie ha eooguito esperimenti 1p.r atici di caricamento,, trasporto e sbarco di feriti col suo « Bréguet ». A .r icevere il colonnello Pioqué a Cent.ocelle si è r eoato il nostro colonnello prof. A11gelo Di Nola, iS!p·e ttore medico diell' aero11°a utica, che è un.a delle maggiori competenze in fatto di studi su tutte le malattie dipendenti dal volo. A ·lui so·n o a11ch.e doV'ute OOm.pletie indagini sui me.zzi di traspo1rto dei feTiti 1per via aerea, opere dense di d.ati e documentazioni, che furono a;nohe tradotte in varie lingue. È ben~ anzi si sappia ohe a Mo ntecelio, qt1anto .prima, sorgerà un istituto per 1'esame clinico dei piloti aerei 'diretto dal •p rof. Santamaria, istituto che sa rà dotato di mezzi perfez,ionatissimi per identificare e oontDolloare la resistenza organica degli aspjranti al pilotaggio aereo1. In conclusione, l'Italia ~ oggi, in ar~omento di studi sull' .aviazione ~anitari a e sull,.e cc ma.].a ttie degli arviatori », a d un livello non certo inferiore di quel101 delle .altre nazioni. 0

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Lotta contro il ca nero nella provincia di Messina. Per iniziativa d·e l prefetto di Messi11a g:r. uff. Ettore Porro, il 19 febbraio si tenne una riunione per ·oirg.am izzare la lotta contro iJ can cro ·n ella pirovincia.. L'ad11nanza fu presieduta dal prefetto stesso, il qu.aJe esyose un ·p r,01gr.amma minimo di immediata 13.ttuazione. Il medico provinciale µrof. Consoli indicò la via da battere. Si decise, per cominciare, di istituire 13.ll'Ospedale Piemonte un Centro diagnostico per il cancr·o, e di te·neTe un Corso speciale di lezi1cmi ~ul caJ.1cro a n1edici e levatrioi.

La Croce Celeste. Si tpro1Jone di con1ipiere un'opera v.asta e organica di difft1sione del1a coltura; presidente onorario ne è S. E . Luigi Rava., p1·esidente effettivo S. E. il generale Augusto Fabbri, consulente O'IlOrario per l'igiene e ].' eduoa.zio11e fisica il maggJio.re . m edico Giovanni P erilli. Ha la sede oontraJe in Roma . via dell'Umiltà 79 (palazzo Sci.a.rr.a).

[.~NNO

XXXIII, FASC. 17}

Il proibizionismo negli Sta ti Unit i. sta.ta riti1·ata. la licenza .ad un n1igliaio di f.airm.acisti dri New York per vendita illecita di aloool. Le a·u torità ha.nno rrojnacciato di aa:restare500 medici, che si sarebbero dati .al traffico luoroso delle ricette di favore. Si oaJcola ohe durante gli uJtimi oinq.ue mesi siano stati 'distribuiti nella città ·;>iù di 1.237.000 litri di whislty; si computano ia circa 8 milioni le ricette di favoTe e quelle false. È

Incendio di uil ospedale. I·l « l(ingst()n City Hospital » di Kingston (Stati Uniti d'America) è stà.to distrutto dal fuoco il 20 febb.raio scorso; la perdita è v.alutata in 2 milioni e mezzo di lire; tutti i pazienti p1oteron.o essere ·p osti · in s.alvo in al"(;ri osped.a.li.

Il prof. GIUSEPPE GRADENIGO, morto .a Treviso il 15 ma:r~ u . s., er-a nato a Venezi.a il 29 settemb,r e 1859, da nobilissima famiglia ohe areva dato .q.t1attro dogi . Il padre insegnò ooulistica n ell'Ateneo di P ,adova.. .Aipp ena 1aureato, Giu.sepipe Gradeni·go si recò a Vienna, ove fu allievo del P o1llitzer. Trascorse poi qu.a ai un trentennio della sua operosa e feconda esistenza a Torino, ove egli fondò 1a Clinioa oto-rimo~1aringoiatrica universitaria e un Osperl.aJe prirvato, -0he ne reoa jl n1ome; nel 1917 accettò l'invito ohe gli venne da N a>poli, in se.gu:ito .alla morte . del Massei. Il Graidenigo fondò nel 1893 l'« ATchivio Italia110 di Otologia », di oui seppe f.are un organo rupp,r e.zzatissimo; nel 1902 00111 B:nieger tf.o,n dò il « Centralblak fiir O~enhreilkunde », che risponde .al p·r ogra.m ma d'internafilan.alizzare la scienza. Il suo Trattato, che vide l.a luoo nel 1903, può considerarsi classico. Egli ha approfoo1dito .le nostre conoscenze in campi sV'ariati della s~ec:rialità, dall'embri10Jogia alla fo net']oa sperim~tale, ·dall'istologia alla clinicr.a. La sindrome che ne porta il nome attesta tutta la sua sagacia di osservatore. Col Gradenigo scomp,are il vero instauratore dell' otio-rino-larin gol'ogia in I tali.a. 1

1

Al JI1i0mento di andare in macchina ci perviene la dolo.rosa .n otizia della morte del prof. AMERIGO BARLBCCO, il giovane clinico medico di Modena. Nell'angoscia del momento non possiamo diire degnamente di lui, ch'era un.a delle intelligenze meglio preparate alla clinica e costituiva una delle solide ~eranze per la nostra medicina clinica. Piangendo anche l'amico carissimo invia.mo alla famiglia che fu il santul3.ri.o de-' suoi affetti le più sentite condoglianze.

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.\XXIII, FASC. 17J

SEZIONE PRATICA

R.A.SSEGNA DELL.l S'l'•MPA. ltlEDIC.&. Gaz. d. H 6p., 15 e 17 sett. -

F. LÉARS. L a sin19 sett. A. J. CHAVANY . Le

drome g.a.3serian.a. sciaticl1e. - 26 sett. A. DEttOCQUE. Fisiologia della gastro-digiunostomia. B u,ll. ]Jécl., 23 e 26 sett. - Numero su 11' ostetricia. Journ. d . Pra t. , 10 sett. - H. CLAUDE e G. lloUIN. Gli odi patologici; .o:di familiari e follia morale. Ri f o r1na 111 ed. , 7 sett. - G. R AFFAELE. L ' alin1entaz. attrav. al duodeno come cura dell' ulcera g.astr. - O. C10-Nozz1. I.e st.enosi du10d e n o-pjloriche estrinseche di origine colecistica . R evite N eurol. , sett. - G. Wort:Ms e G . DELATER. Distrnz. totail e dell'ipofisi. - M. DE T EYSSIEU e R U BF.NTHALER. M e ningo mielite l o.m b are acuta. 1llii nch. ~l€d. ii·och., 25 sett . - O. KLRIN. Eziol. e 1pate>l. d ell'ischialg.i a . - E . Roos. L 'aglio n ella terapia i11t~st. R evue ,fe ltléd., 5. -- M. LABBÉ e MACZAFFER. L'amino-aciduria e i disturbi 'clel meta.b olismo azotato nei ca11cerosi. Rev . de Oiru aio' ag. - F. CHUTRA. Tbc. p e ritoneale discr eta. A. GuT·IERREZ. ' Tia d 'accesso al :iiamo 1nost. d el radi ale. - ~i\.. RENGOLEA. Anom,a lia del condotto epatico. Prerisa ],f Pd . •4.raent ., 30 ag. - S. MARINO e C. FERNICOLA. Cisti idatica dell'omero. E studios }f édicos. ag. - F. R ARO Y GAttCIA. La reaz. di Fahr.ae11s (di preoipitaz. delle emazie). Pathol-Ogica, 15 sett. U. GIACANELLI. Anat. patol. d ella pseudoparalisi alcoolica. G. CENTANNI. M odificazioni reg.ressive provocate ne lla tiroide. Clin. 11 ed. I tal., lug.-ag. - LAY. Il l a udanu1n di Sydentam. - G. CESANA. Eritrodern1ia d esqu.amativ.a .a.rsenobe nzolica. Gazz . d. Osp. e d. Clin ., 20 sett. - C. On TALI. Errori dell.a moderna terapia antis ifiliti oa. - A. P . DoNOERO. Disuri•a da causa extr.a-vescioale.

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0

611

Presse 3-léd., 26 .sett. H. RoGEit. Influenza del sist. nerv. s ulil ' az. d elloe sostanze t ossiche. l\iIArtCON-M UNTZA . P atogenesi d ell'ittero catarr. e di aJtre ;tterizie. - A . J AROZ.KI. Dietetica dell' ulcera gastr . e tl uoden . Arch. inn. ].f ed. , 2. - R . DAlJEJt. Diabete insipido e polidipsia printa.r i1a. E . l{. UGLER. Tbc. e oan·acità la.vor a ti vn_ - H . Por,.r,•TZER e E. STOLZ. P .a tologi a d el rie.ambio r espira torio. ·- A. PossELT. Ater•oscle r osi primaria primitiva. J)eut . llled. Til1och., 2 ·ott. - C. J . GAuss. Le ir1fi.a mmaz. cron . degli annessi. - E. G1LDEMEISTER. e l( . HERZRERG. Ricerche ff;>erimentaLi sull 'herpes. - M. l NGLESSis . Azione dellie neuropatie orgianich e s11U.a psiche . Citltu r a Stomatol., ott. A. P ERNA . Fratture delle ossa m.ascel1ari. Pensiero M ed., 30 sett. U . CAPRI. Attualità di ter.aipia pneu1notoracica. Practitioner ott. - F. MoTT. Di~gn . precoce ' delle n1al. del mid. spin . - I. G. PoRTER PHILLIPS. Asp•e tto etioJogico dei disordini n e rvosi e mentali. - ..\. . G. DA~1PIER-BENNET'l. Trattamento delle in· fia.m111azioni croniche dei seni sen za o.p er.az. J vll'rn.. de M éd. de I>aris, 19 sett. - A. RonIET. Gli alienati e i l loro « g iardino segr eto ». Pensiiero .nl ed., 10 'sett. - P. SERRA-COSTA . Influen~a dell'.adrenalina Sll 1alcuni fenome ni immu .. nitari. J ourri. de Chirurgie, ag. - P. D uvAI> e A. Rx.. CHARD. Drenaggio duode nale transv.ateria.J10 nella <:ole-:l ocotomia. .4.nnali d'l g., ag. - A. ALASSANDRINI. Natu1:a del batteriofago. - G. LIONF.'l'TI. Rilievi statistici sulla diff usione d el oancro. - G. FIORITO. ll ita.l ità di culture di germi asporigeni. Deut . M ed. l;'Voch., 25 sett. - A. OswALD . Còmpito d el. s.ist. nerv. sul ricambio. - O. MtiLLER, Senso di fame o .acidità gastr. - J . A. CoLLAZO . C.arbonuri a disossidativa. - H. STEINITZ. Azoturia , ~1 l imentare. .. 1

Indice alfabetico per materie. AJppendice: tum ori solidi . Asciti di origine eoatica:

. Pa (}. 594 t r attame11to )) 602

col n-0vasurol Bibliogr afi a • C1or osi: diminuzione . . Cronaca del moviment o prof essionale Diuretici mercuriali . Epatic i: som1ni11istr azione d el boldo Esof a.go : carcinoma . Fegato: aooessi di congestiiom.e . • G.astrorr.agie da causa m,al conosciuta 1

Gradi1.atorie : cff icacia· .

.

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)) )) )) l)

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598 595 606 585 603 592 601

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593

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604

Im piego : eff ett i tiella estinzione del rap. Paa. porto di - . I ttero e m olitico c:ronioo f amil·i a r e ed e)) redita.rio . M edico ed inf errno : rapporto giwridico . )) )) l\{orbo ·,Ii 1{ .ay11a1i<l . )) Pie1nia i)osta.nginosa R a d1.odiagnostica: varie . 600, Revocri di provvedi1nenti a1n1n,iniistrativi )) Sindrpme m eningea per i11 1tossicazione a• )) cu ta da cocaina . )) S.oluzione di Ringer )) 'ruber ooJotici di gt1err a: assistenza )) Vesciookt bili.a1re e ipofiSli

605. 602 604

581 596 601 605

577 603 606 603

Diritti di proprietà riservati. - É ~'ietata la riproduzione di lavori pu1ihl1ro ti nel POLICLINICO e l o pubblir~azionP dei sunti. dC essi senzfl citarne la fonte.

Rom.a · Stab. 'l'i:po-Lit. Armani di M. Courrier.

V. ASCOLI, Red. reep

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(PAGINA DEJ,Ji'.ilO.IINlSTRAZIONE)>------.--151!iz;,..... , .....,.

IL POLICLINICO

Pubblicazioni che dalla nostra Amministrazione si offrono ai Signori abbonati dal '' Policlinico ,, con agevolazioni sul prezzo di copertina e franche di porto in Italia. Per l'Estero -aum.eniare il 10 per cento per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione. Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI Dooente dli Patologia. Chirurgia, C1inica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Univ.ersità dii Roma.

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.ANNO XXXIII

Fase. 18

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : L .• Pezzotti: La. .irriofonresi <1 rper-0ussoria ,, degli aa>iici polmona.ri. Osservazioni cliniot)e : E. Pazzii: Neoeesi..t à det1l'intervento precoce nella oaloolosii reruale ed ureterale. Ri vi ste sintetiche : N. p ,a .rise: Sul meooainismo dell'aig-

gilrutmaz.ione. Rivendicazioni : La v<ioointaz.ione de1l' uo.mo oorutro l a t u bercolosi. sunti e rassegne : NEUROLOGIA : K. Grooz : Sulla diaignosi dei tUJIIlord del midollo apjnale. - M. S. Ma.rgu1is : Meniiìrugo-encefaJ.o..mielite .aifilitioa febbrile diffusa aicmta. - VASI SANGUIGNI : D. Crussari·rui: Tuibe.oooloei vasale ed a.n enr.ismi di origine tuberooilaire. - Bainge : Eeperie-nze sulla crura del'le val'ici con le dissez.ioni 1

multrl.pJ.e secondo Klaarv. Cenni bibliografici . Accademie, Società mediche, congressi : VII Corug,reeso della Società i.nterma1ii10nale di Ohiruirgiia. Apr.unti 9er il medico P.rati~o : SEMEIOTICA: .L 'errore emoz'ion.aiJ.e nella detmmùnamone deB.a pressione a.r-

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE CIVILE DI VICENZA.

La ipofonesi '' pe1~cusso1·ia '' degli apici polmona1~i.

terjosa. - C AS ISTICA E TERAPI A : L 'ipertelor.ismo. - Ma.lrum -coxa.e juve:n.iJ.e. Epifì.site orolllica <>isti•ca Slierooa de l femoce. - Ortopediia e 1341>1Pendrilcite. - La. ieura del l'lachi:tismo mediante d rag.gi ultr~v.iolet/tJL NOTE DI MF.lll CI NA SCIENTIFI CA : Il l'\aU)J)Or.to glllfOOsiO del J.. .r . e d•ed. san.g'lle nelle m enim•gitliJ rtubemolirurd, m eDJi n1gococc.i<'h e e ;nel m eDJi'Illgism o . In.d~ ,s ui J.iqUJidi da vesci1cat.Ol'·i o. - Iruflluenz.a degli aig.en ti fiE!li.ci, m eoeam.icd. e fieiologic.i sulla m orfologi•a del sam.: gue perti«erico. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Pol itica sani tar,a e g iurisprudenza : G. •Selvw~gd: Lesione per rirufortunio e m a l•r uttia pirof'€69iODJaile. In~ b:iIJ1tà JavOJ'lrutiirv.a e oh inmgi.a ripar.a;ttice. ConitLroveTSie gliu.rtiJdli~he. Nella vita professionale : Oron~ del movimenito professio n.a le. Co n<C<-roi. No mi1n1e. ,i;:iromo7Jiond ed

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on O'l"ifìoon·~e.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico rer materie.

di i·n dagine, .quello eme .si compie .con la pe~cus sion e. J risultati ·della ipencussion e, se non hanno 1da sol.i gran.de valore, ne acquistano uno ass \ i potevo1e .quando conic orrono in1sieme con tutti g li altri dati della semeiotica al giudizio clinico . ~ pertanto giustif.i cata ogni finezza •di metodo ed ogni ca'Utela criti-ca che servano' all'esatto rioon oscimento dei f·atti e alla loro giuis ta valutazione. Ciò mi pare tanto più vero in qua·n to l'esrume radiologi.co degli ap~ci polnnonari è molte volte per il clinico ·di scarso Vlalore. Chi ha l'abitu·dine c1i coma:>Ietare e controllare la usuale indagine con la indagine speci ale ·dei r agigi R6ntgen 1sa per esperienza che i risiultati del·l a rprima sono spe-sso p iù precoci, più probativi e p iù abbon. danti che . non i riisultaJti della secon·da. Avviene con una certa frequenza ·di ~scoQtare rantoli e ~repiti i pleuriici, 1palrpa!·e un fremito voca.le-tatiile ' patologicamente rinforzato, m eitt ere in evidenza ~lna co·spt.iaua ipofon.e1si o uin a ,dim~nuzione nodell'area di sonorità a-pti.cale o altre altete•:ole . razioni di gran de i'm'portanza semeiotioa e 1clinica, mentre i reperti radioscopici e anche radlografi·c·i :Sono negativi, dub·bi, o fallaci. No,n ,discono,sco a1l1esame radiologico .il valo~e che si merita. _.!\nzi, dichiaro che, ·secondo me, la inferiorità dell'esame radiologico degli rup.ict in .confronto idi qt1ello ·clinico prapnamente 1detto ~

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Dott. LoRENZO PEZZOTTI medico secondario e dirigente la Sezione Medica del Gabìi.netto Raidiolo,gico .

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Q.1 1antunque n on si riten ga piiù, com·e fino a pochi anni fa, ohe ~a localizzazion·e primitirva della tubercolosi polmonare &i.a ele~tivamente rupicale, tuttavia res.t a ·f·ermo 1che •g li ap:i,ci .costituiscono la 1sede •di pr.ediilezione 1della malattia qua:ndo si diflfonde dai prtmi 'focolai di infezione al parienchima polmonare. A oarico degli apioi si riscontrano molte volte i [primi .s egni d ella tubercolosi manifesta, ·se :si astragga. ,dai reperti anatomo-patologici, da .quelli radiologici, e d·a qu·elli .clinici in- Clireostanze .p articolari (es. tu)::>. polmonare de.llia iprima inlfanz,ia) . Gra·n de perciò è srtaita e grande coin tinua aid essere l 'i-mportanza ,che all'esame fLsico degli apici si attribruisc~. Con qu·esta nota io intendo portare un contributo, idi ,ca1'attere essenzialmente p.ratico, ad uno idei :p iù comuni e semplici metoid i 1

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[ ..\N~O XXXIII, F ASC. 18 J

IL POT.TCL?NJCO

è is olo ruppare11te e consiste principal•m ente in Tutte queste sono spiegazioni in molti ·c asi -cerquesto: che con la stessa d enominazione di cc apitamente giuste, come \'ier1e di1nostrato dal fatto ce polmonare » il clinico e il r~ diologo si rifericllè, riconosci1uita ed eliminata la cau-sa •dell'erro• scono. a due entità -diverse. re, questo più non si riip eta. P i ù iprecisa1nente : Ma è altrettanto vero, se de\' O stare alla mia Il radiologo intende per a;pice polmonare solo esperienza, che n on di rado la ipO!fonesi è reale, ed esattamente l'arpice polmonare, cioè la por. non simulata; non dipende da alc·u na ·delle caus·ezione SO'Praclavi colare del lobo 1superiore. Il clidi errore ·n ote; ed è pro,·ocata precisamente dalla ntco invece ha dell'apice stesso un 'i·dea anatemi- .. percussione. camente meno esatta e clinicamente più comprenIn ba.se aid osservazioni c he va•do f.acendo da siva perchè riferhsce all'a;pice tutti i reperti perdiversi anni rcredo di poter asserire ·c he percuo. cussori, ascoltatori, ecc., che trova sulla zona. tendo, anch·e coo rnodic a forza, :sopra una zona così detta apicale, e questa è una zona di proieaipiicale la si può !far div entare i·pcxfonetica. zione . P er quanto leggera sia la percrussione, i Ch e la i1pofonesi sia eflf ettivamente causata dalla caratteri del suono plessiico non possono non ripercussione (di•g1to-digitale) ie~i'Un•que 1può sperisentire anche delle condizioni del parech.ima ·p<>imentare. Scelto un so1g.getto, nel q.uale prima si • mon·are - ed eventualimen·te anche Gli altri elesia tro,rato (meidiamte po·chi col!pi di per-0t1ssione menti - situati al di sotto del~ ' ap~ ce prorprtamentie e 1distribuiti in egua-I numero S'Ulle regioni simd·etto. E an.a lo,g he conisiderazioni s i possono arpm.etri'che di 1destra € ·di sin:iistra) .c;he i due api.ci plj care all'ascoltazione, alla palpazione, e così ·danno la stessa ri'sonanza plessi.ca, si 1percuota da via. una parte sola sotpra iuna delle regioni (iSo.praDun.que, se n emmeno I 'indagine Tadiologi.ca pillò i.Spinata o sopraclaveare) ·che ieostiituiscono la cosi adeguatamente controllare i rilie\ii ,5emeiotico-ielidetta zona apicale. 1Basta dare una decina dì colpi, con moldi·ca forza , adattan,do - na•t uraJnici, è evtdente l'irmportanza, come prirn·a ldicevo, mente - la 1'orza ·della per.cu:ss.ione stessa e la d el loro sic uro riconosci1mento e della loro esatta pressione del dito cl1e funge da 1plesstrnetro allo intenpretazione. S·copo id i questo sc1"1i tto .è idi r en·d·er nota una spessore !più o meno ·gran1de d elle tparti molli. Q.u ell'apice sopra iJ ·quale 1si è così p er cosso dà caiusa d'errore, che, a mio a,V1Viso ·con una certa frequenza, ·p uò intervenire nella tpercuis sione dequasi immediata/Illente un suono ipofonetico. La tpofonesi 1è lievie, e quin,d i 1è . sicuraJIDente riconogli ap-i:ci (region·e ~opra spinaJta e sopraclaveare). scibile non tanto :per sè istessa quant o 1p er il conLa causa d'errore .co!TlJSiste in ·questo: che l'api·ce fronto con la pel'lcussione ·comiparativa rsull'altro può dare un suono 'Plessico i.po1fonetico in segui/ apice, sul quale non si ·è pencosso. to e per cau·sa 1della tpeflC'Ul&sione sop.ra ·d i esso Se dopo qualche te1npo si riceroa di nuwo eser citata. la iipofonesi, nort la si trova più. Si tpuò allora ·e segu ire una ·S!pecie Idi contro-l})rova, cioè far •dd.* v·en.t are itpo1'onetico l'altro atpice. Trascor.si alcuni ** minuti, anche la irpof.onesi ,de}1'altro .aipice si dilegua, e i due api1ci 1ornano a dare, 1corne prima Cr.edo •che sia capitato e crupiti a tutti i medici delle prove. un suon o plessico della .stessa intendi trovare, a1d un ·esame, relativamente ipofonesità ed altezza. tico un aspice che ad un esame suiecessi'vo, anche Questa iipof onesi, che io CJhia:mo percussoria, è a distanza di tem'PO brevissima, rende inv.e ce un dn1n.que transitoria. E d iif'fi.cile d eteqninare esatsuono normale. O aniche idi trovare, rud e:sa·m i sucta.imente ·doipo 1qu,anio temrpo ldalla tpe1·cussjon·e oessivi, tpiù ipofonetico quel'.lo dei due apici che compaia, e quanto tempo duri. La djfficoltà è doprima sembrava dM'e un suono rpiù 1chiaro e più . v uta forse al fatto che il fenom,e no si stabili.sce alto de1l'altro , e vi.ceversa. gradt1almente e si risolve piuttosto lentamente; I.e ·&p iegazionj del reperto contradditorio poisso "'xl è .doV1Uta oerto anche al fatto che per stabino essere difV'el}se. lire il tempo di comparsa e di durata della ipoTrattandosi di rilievi di estrema finezza, può f on~i, è necessario nuavamente •p ercuotere, vale darsi benissimo che il primo o il s·u ccessivo giua 1dire rinno·vare, o mantenere, lo stiim olo rhe l'ha dizio ·siano efifettivarrn.ente errati. p rovocata. Jn via arpJPI'OS1simativa e in anedia, io Può darsi ch e la p resunta ipofonesi sia isimucredo che ~a ipofon•e&i coonpa1a quasi immedialata .aa un atteggiamento non (perfettamente simtam·ente, 'Per raggiungere il mass:iJ:mo dell'intensità m etrico del rpaziente, da liev1 contrazion i (l·n avdopo 2-3 m\inuti e per schiarirsi del tutto do~o 'rertite dal medico) dei ipiani muscolari su cul 10-15 minuti. si percuote, ecc. 1

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XXXIII, FASC. 18)

SEZIONE PRATICA

Percuotendo sulle soprai&pinate l'~pofonesi è più marcata di quella che si ottiene percuotendo sulle sopracla·\'eari. Tanto i11 un caso che nell'altro la ipofonesi non si limita alla regione su C'Ui si -è 'Percooso, ma si estende a tutta la zona ap·] cale. Quan,do il fenomeno è molto spiocato, si riesce a rilievare l'ipofonesi anche sulla parte [> jf1 alta della sotto cJavioolare. La per.cuss]one, come provoca la co1nrpal'Sa· di una ipolf'onesi là dove prima ·n on c'era, così può far diventare più inten sa una i.p o1fonesi pree. siistente. Credo inoltre di poter aggiunge.re iel1e sugli aipici i quali siano sede di qualche processo patologiico (tubercolosi), il fenom eno in .p arola 1h a maggiorie eYidenza e magigiore .du1rata. .!\'\'verto 1però c·h e quest'ulti·m a ai95erzione 11a biisogno di essere confern1ata '<ia osservazioni più numerose e meglio controllate di qu elle che io ho potuto esegiuiire. ~on sono mali riuscito a stabilire con si·c urezza (anche 'P·erchè in rice~che simili, è 1diffi.cile sottrarsi del tutto alla suggestione o al timore di, lasciarsi suggestionare) se alla ipoifonesi 1si aoc()Illpagnino anche variazioni .de1 murmure 'V·e scicolare. del !fremito vocale tattile, e simili. Il controldo Tadioscopico mi è sembraJto poco probativo. (Di.chiaro ancl1re 1che io lo credo inadeguato). Percuotendo rSU altre zone del torace ch e non (:iano le apicali , i risultati mi 1panrero contrad1

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tlono 'Più sca:nso dell'altro, o più tin::rupamco, o comt1nque sospetto, allora su ,quello si ioma a percuotere, e si Teplicano i col'Pi, con !forza varia, e· si insiste l)er aissic·u rarei che è veramente ~ofo­ netico, mentre 1sull'a,ltro si dà qua]che oolpo ognL tanto, e unic amente per il con,f ronto . Cod•este ipossono se.mbirare minuzie e no11 vi in' si'Sto. T anto più in quanto credo che ciasou·n o, se-mentalmente si figuri gli atti ch e ·Com•pie nell'1esame d·egli apii. ci polmonari , su'b ito si conviniCa. ·dell'esattezza di ciò ·ch e asserisco.

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d l. f.Ofl.•

* ** La impoctanza 'Pratica della ipof onesi percus-

sori a pairrehbe di1m inuita dal fatto , rs opra eS'posto, che la i1pofonesi 1è •così lieve da non venire sicuramente riieonosoiu.t a se non :per mezzo \d ella 'PerruSSione comparativa. Cioè, si sarebbe indotti a supporre che esaminan·d o 1gli apiici idi un soggetto, l'iJpofonesi percussoria non viene rilevata perchè, dato c11e la perc111ssione viene esercita/ta sull'uno e sull'altro rupi.ce, diventano rumbedue ipofonetici, ect. in egual misura. Oiò è vero solo in alcuni caJSi , e cioè nei caisi in cui si per.cuotono le .due zone CllJ>iioali 1con colpi ugualmente .f orti ed ugualmente nu·m erosi. Invece in altri 1c asi non è 'Vero, ,quando cio1è 1 colpi sono più fo•r ti e .P.iù •n .m nerosi su •U na pal'te piutto:Sto ·che sull'altra. Io ritengo che codesti altri 1caisi siano fre.qu,e nti. Infatti, molte volte, dopo i rprimi ieolpi di ipe.ncussione uguali ed ugualmente diistribu1ti a destra e a stntstra, se pare ch·e uno degli a'PioCi dia un 1

**:!< Con stata•t a la prod·u zione dell a i·potfonesi 1percus~ soria, 110 ciercato di treI11dermene ragione. Da prin.ci.pio mi sembrò plau sibile s upporre chela irpofon·e si !fosse dovuta .ad una contrattura dei mu·scoli peT1co·ssi. M•a la rpa~pazione mi convinse · 1 ch·e la ipotesi •era tinlfonidata.. o quanto meno 1nsu'f.f iciente, p·er chè non mi riuscì mai ,d i r r.i..c-0noscere dopo la ipercu1s sione una tensione muscolare'· rn aggio re. E po1s:sibile che si d:eterm.ini u.n a'lllllento ·di tensione, o 1un hrngore taJ.i .da non es.sere · riconoscibili con un'indagine così grossolana co-· me la palpatoria, _m a tanto piccole variazioni mt· sembrano tinsuf!fi1cienti a S(piegare il a ·n etta, e taIv·olta relativamente inteillsa, i'Pofonesi. Con:fesso ohe non rs eppi qu1ale altra spiegazione escogitare fin.ch1è non V1enni a 1conos·cer.e l'eslst.enza di uno speciail·e ritflesso descritto da c. Minerbi e da lui 1denOIIllinato Tirflesso onco-p·l euri·co. Per ricordare brevemente .in c·h e cosa esso ~on­ sista, rirporterò al c·u ne 1de'l le conicJ.uisio·n i con 1equali l'A. c1hiuide l'artiicolo cl1e l o il1lustra (1): cc 1) Iriritan.do fortemente la cute to~acica (rper es. pizzi1can dola en.ergi camente tra due unghie) in· C'O rrispondenza di un jp·u nto 1qu·a lsivogllia derla pleura rparieiale (esoluise le II'egioni dalla mammella muli•ebre e d'e lla scaipola), si ottiene entro> 2 a 8 is econdi in quel •p unto ·un'airea di ipofon.e st ma1"1Cata. Questa presenta tforuna ed ampiezza determinate, diverse 1secondo il punto s timolato, e· .s'irradia in un senso pi·u tto·sto che in ·u n altro a: norma della dt~eztone 'd·elJ a ·c orrente n.ei 1crupiìlarf li.n fatici toraci:ci profondi rCOrrisiponrdenti. I margini d·el facoij·aio ipofonetiico non sono netti, m·a~ vanno gradatamente sfum·ando1s i alla periiferia. « !) .L 'area suddetta è aJf·f atto ianmobile nei movimenti re·s piratori. Essa si può otten•ere an·c·h e in· com51po1n denza 'del isegmento cr.anialle 1dello spazi()J 1

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(1) C. MINERBI. Il « r i fle sso onco-pleurico » , Rt-

forma M1edica , an.n o XXXYJDI, n. 26, 1922, pag.

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11. POT.ICLIN reo

61G

[~L\.NNO

XXXIII ,

r"'ASC.

18.

&.Semilt1nare d i · Traube. D'altra 'Parte manca ogni · I muscoli delle r egioni ·aJPi'C ali :p.anno innumere turg·ore sia del~a p·eJ.l.e, sia d-ei muSlcoli g.iaicenti vo 1i connessioni ner,rose e linlfati-co-vascolari cor su1p erficialmente alle ossa rcostali. 1P er conseguenla pleura dell'a'Pice. Anche senza rievocare rd•etta za si Gleve éb!I\lffiettere c11e l'ilp Olf onesi •diipeDJdia gli anatomi·ci, basta ri•cordare alcuni segni oliniic dal formaDsj di runa 1s pecie di 1ponfo alla suiperim'Portanti, di notevo[e entità, precoci e comuni ticie libera de1la pleura ;pa.rietaJe (riflesso ODJCOqua1i la d olorabilità (spontanea o iprovo cata), l' ab prl,e uric o). Nulla di stmile aicca>ae id i osservare in norme eccitabilità, le distrofie e slinili reazion corrispondenza de l peritoneo [)arietJa'le ». ·d·e i mus·coli del ·Cingolo :scrupolare (·e specia1mentE Il ~1inerbi .spiega la proiprietà della pleura di della regione 1sQ1Pr.asrpinaita) rpTovoicate da ruffezion jnturg·tdirsi per ·u na irritazione ·del .diistr.etto cutap1euro-polmonari dell'·rupi·ce. Qualunque 1sia la ge.. neo corrispondente, riicordando eh.e la p'leura pan esi e il meocani smo idi tali r e'a zioni, esse stanne rietale è tSeparata dal piano costale pro:fon do mead in1dic a.re ·u na simpatesi diretta e pronta, e diante uno is trato di tessuto cel.l ulare lasso; ch·e qutndi la esistenza idi v ie attraverso le 1quaili i: la pleura si può parrugonare a un enorme sa 0co riflesiso onco-·p1e'Uri·c,o ipuò espli.carsi. P-ro1b,abi1mente, le ragioni - qualun.q.ue sian o linfatico; e ipensando che « un forte stimolo cutaper le .quali le alteraziioni nei muscoli della reneo determini nei crupillari sanguigni sotto -si.er osi adiacenti un nisus congestivo violento con gione 1soprasipina.ta sono zp iù 1precoci e p1iù cospicue che i·n atltri, sono le stesse per le .quali la ipofulminea inond·azione linfatica locale del t.essuto fonesi ipercussorta è più intensa rupf)runto quandc p eripleurico e tper conseguenza un•a s'Pecie di si 'Pereuote ·sulla .soipraispinata !Piuttosto che sulla ponfo alla su;perficie libera della pleura parietale, sopraiclaveare. con che rSi vel"ifiica uno smorzam.ento d-el suono E probabilmente ·d,ette al·t erazioni fanno sì che ;plessiico po1mo·nar.e ». l 'i'POfon·e si ·sia, 1come ho, prima detto, più inten.sa Lo stimolo c utan·eo att o a s uscitare il riflesso onco-pleurico ipuò consi'stere nel pizztcam·ento - · e ipiù duratlll'a .qiuando si perc·u ote so;p ra un apiice mal1a to ip.iuttQlsto che 1su uno .sano. Cioè, lo sticome ,s i è ·detto -, o n ella faradizzazione col !Pennello di Smith, o in una bru'SiCa sensaz.ione di ·m olo clle si determina p·ercuoten1do sopra muscoli « irritati >> (1) riesc e prob.abilrrnente tpiù forte, e freddo iprovocata con l' etere, ·o clor·u ro d 'etile; e qiuin di rp•r ovoca un riflesso p iù vivac·e di quanto così via. La rpercussione d.:i:gito-digitale può 1stimonon si otterrebbe ·percuotendo soipra musco.Ii in lare la cute in modo da iprorvocare il ii;flesrso? Io credo idi no. Ma non è detto -che il riflesso 'Con·dizion~ norma-li. Esprimo questa iipotesi sen za disconoscere l'imonco-'P'leurico sia iprovo'Cato soltanto da .stimoli portanza 'di un altro fatto, ·cui a'Ccenn·a anche il cutanei (1). Se isi aooetta la spiegazione che I).e dà l\tinerbi, a srp·i egazion·e della maggioire estensione il suo p.r imo descrittore, cioiè - com-e -p rima si è e intensità che il ri.tflesso onco-pleUTico aJSSUme in d etto - un violento « nisus )) congestivo 1d ei cacorri·sponid enza 1di antiche aiderenze pleuritiche, e pillari sanguigni sotto ·si·erosi, nulla vieta - a parEI- mio - d·i 1credere che tale effetto po1ss.a ve- •p.reieisamente la vascolarizzazione 'Più abbondante e 'P·iù ri c·ca di •anastomosi ,c:Jhe viene stabilita dalle nir provoleato an,c he da un vivace ·stimolo mu~ ad€renze stesse. scola.re. 1

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(1) Lo stesso MINERBI r ecertrtemente (Il

Ti fl esso dei vasi v:e rtebrali >> ; il « rifle sso della giugulare interna >> e l'applicazione pratica di quest'ulti mo p er la i dentificazione delle antiche aderenze pleuritiche. Cuor-e e Circolazion e, anno IX (nuova serie), •f ase. 10, 1925, ipag. 415) ha dimostrato 1ch ~ «

d etto riflesso si ip·uò provocare anohe coro'Primendo la v.en a giugulaT·e interna o i vasi vertebrali Anzi, co·1Tilprimendo i.a igiugulare interna anch e da un lato soJo (destro), s i ottiene una ipofonesi diffu f:a, unifomne, « estesa a tiutto l'ambito del 1 a plet1r a pari etale 1destra (escluse le r egion i ·della mammella muliebre e 1d·ella scai:>ola). D'ofldinario una i1pofonesi (aissai m.eno notevole) si fa palese anche in corrisponid-e nza della pleura parietale sinistra. ». Secondo l'A. la ftuga-ce ipofonesi ch e si riscontra n ei bélllnbini piangenti e nei cardiopatici iscom~ -pc1lsati sarebbe a'P-punto da interpil'etare come un fe11 omeno onco-pleurico provocato dall'ostacolato scarico della giugulare interna. Quando (o naturalmen te, come in questi casi,

o sp·erim-enta1mente) lo sca:rico della giugulare interna è' ostacolato, allora, p.er evitrure un ingorgo venoso oaipillare nell'encefalo, viene immesso nelle arterie vertebrali e carotidi comuni un ve.l ume di sangue minore, e per ottenere ciò una proporzionata quan•t ità idi sangue viene accantonata « nel territorio veno,so . .ca'Pillare di un organo di valore flunzional-e aissai scarso, qual'è la fascia endotoraiciic a, cioè il connettirvo las1So di sostegnc d.ella pleura parietaile. Un fenomeno analogo è stato descritto, come tutti .sanno, dai fisio-patologt 1p er la rete caipillare sanguri.fera del tessuto sottop·e riton1eale » . (1) Uso coidesto ai~gettivo « trri·tati >> , ·Che rtcono.sco iimproprio e indefinito, per lasciar e impre~ giudicata la qu·estione idella natura e della genesi del risentimento muscolare in parola. Si tratti di miositi o di n euriti, •di alter·azion i to1ssi ch e o neurotrofi1ch e, e ic·osì via, è qu.estion e cl1e non ci in teressa, iperch1è la diver.sa ,qualità di tali iprocetSsì non determina él1W)rezzabi1i diversità nel fenomeno della jpof.onesi ·percua.sori a. 1


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XXXIII ,

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SEZIONE PRATICA

FASC. 13 J

Il :\finerbi ha trovat'0 un appo1gigio a tale ,suip>osizione ancl1e nella abnorme configr1·razione d·el )Onfo p1'eur·tco in lio1calità d ·i antiche aiderenze )leuriti che.: confi:gurazione, cioè, n on isolo più ~stesa ma anche irregolare, frastagliata inv·ece :.he roto111d a o a fasci a rettilinea. Io non posso, nel 1parti1colare ·ca.so che descrivo, : j conosc-ere la figura della i-pofo ne.si p.eflch1 è .detta pafon·e&i tutte ].re volte in ·c·u i mi è .sembnato si ~uramente rirconosc.ibile era id i tutto l'apii1 ce (1). Ma sono rportato a credere 1cbe l'intensità dell ~ lpofonesi p ercu ssoria apicale s.ia in rap:p orto spe.:ialmente con fattori ·d i origine neuro-muscolare qualunque essi tsiano) 1p er le .segucenti rag.ioni : 1) Sulla ieu1p0'1a rpl eurica non si riisc·ontrano maii qrt1elle grosse, e cìirei q·u asi ·carnose, cotenne plel1ritic:h-e eh.e si riscontrano altrove e <che faicilrnente staibiliscono maggiori e nuove conn0ssioni ::ircolatorie eme-linfatiche fra 1p leura parietale e pleura viscerale (e forse anch·e territori extrapleuriici); 2) L'irpofonesi percussoria non si provo·o a (o per lo meno non si ipTovooa icon J'a:cilità e c-0n evidenza) p.erc'Uotendo sop-ra muscoli i quali non lbbiano con i tessuti pleuro-filO~monari sotto·stanti quelle strette correlazioni ohe hanno i mu,s coli del cingolo scaipol are , come l'anatomia e la .clinica ins·egnano. Ad ogni modo, non intendo ora 'P·Ortare l'.ango mento nel campo rdelle di1scussioni tooriich·e, nè sosten.e re alcune iipotesi in confronto .di ·a ltre. Mi brusta ren1de·r noto ·u n fatto c:h e nessun ailtro - 1p er quanto io so - aveva anoora 01s servato e chie mi sembra di notevole mnrportanza prati ca : ciotè C·he

OSSERVAZIONI C.Ll'NICHE. Necessità dell'intervento precoce nella calcolosi renale ed urete1·ale ~-

pel dott.

ERMANNO PAZZI ,

Rorna .

. Nel n. 30 del 27 lt1glio 1925 1del giornale Il Poticinico, Sezione ipiratica, ho cèrcato di dimostrare la necess·i tà ·dello accer tamento etiologico precoce delle piurie. Oggi, nello stesso giornale, ritengo utile richia1na!'e l'attenzione dei medici pratici sulla nc:ceis-sità, accert2.ta la diagnosi ·di calcolosi renale od ureterale, 1deli'intervento precoce. Troippo spesso infatti nei casi di calcoli renali, anche se grandi, venb"ono 1p rescritte a.gli inferrr1i l~ cure medicamentose e di acque ipntoniche, senza sorvegliare as·siduamente il pazientP. per le serr1pre possibili e spesso gravi co1nplicazioni. Ben si comprende che, qua'.n·do si tratta di 1p iccoli calcoli, non è consigliabile, in 'P rimo ten1~0, l'atto operativo, senza 1Prima avere esperito tutti gli altri trattamenti terapeuti·ci, ma non bisogna insistere ;per lungo tempo . Non è purtro1p po raro constatare infa.t.ti come calcoli, anche piccoli, se irregolari, in ispecie se a contorni con punte aguzze, si incuneino nei. caliiei, nella 1pelvi, n egli ureteri , in modo tale da non poter essere espulsi gpontanearnente e da produrre in un tempo, relativamente breve, gravi. alterazioni dei reni. Nella mia pratica radiologi~a di ormai cinque anni in cliniche special·i zzate 1per malattie uricon la usuale percussione digito-digitale sopra un narie rR. C.lini·ca Chirurgica 1di Roma diretta dal 1 apice si può far diventare l apice stesso· ipo foprof. Alessandri; Clini.c a privata prof. Bonanome; netico. Clinica privata p·r of. Pirondini), ho avuto l'occagio·n e ·di osservare nume;rosi casi nei quali una (1) Anohe il Minerbi aveva 01ssetvato_ che cc se p-ielotomia tempesti·v a· avrebbe certamente salvato si suscita il fenomeno d·e scritto (onco-p'1eu:Pi1co) al1·apice pol:monare, la zona relati'vamen.te iJpofo- il paziente ·da una nefrectomia più tar·di. neti·c a 1determinata 1dal1a: stirrnolaz.ione delta crute Non ha valore l'argomento .da alcuni sostenut.o di . - stante 'l a ri1str.ett€zza de1l « caanrpo di K•r onig » dovere li1nitare l'atto operativo, specie se radicale, invade non di raJdo l'intie·r a area di suono chiaro proiettata dall'arpiice "· solo ai ca;si di gravi disturbi e di gravi co111plicazioni, perchè anch e togliendo il calcolo (rpieloImp o r t ante pubblicazione . tomia, nefrotomia, ureterotomia, ecc.), calcoli si Dott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI possono riprodurre nello stesso rene e si può Docente id.i Pa.to:Jogia M.edi.ie>a nella R. Universliltà avere ca1colosi nel rene superstite. Infatti se è Ohiruirgo-ali.ruto negJri. Oapedail.i riuniiti _d i itOOI11a. , e' vero che con l'atto operativo non viene modificata la naturale dis1Pooizion.e costituzionale ·del soggetto, tuttavia bisogna tener conto che viPne rimossa con i iµoderni metodi di indagine la causa del pericolo immediato di 1p ossibili comPtrefaztione del Prof. Roberto Alessandri plicazioni settiche, e stpesso della distruzione, ineD,il'letto:oo 1delJ.1a R . Oli!ruica ChirU!rg;ito a di Roma. vitabilmente progressiva, del rene calcoloso. Un voilUJine dii pagine VIII-247 i(N. 14 1dieJ.la '< Oollania ~ainuali del Po11ioliimi.co .,). nlistàdaanerute s.trumpaoo su ot. E si deve aggiungere che nulla vieta successi.;ima crurta, icon 'Vlamie figure nel! ,t esto. - Prezzo L. 3 O. vamente di prescrivere quelle cure medicameniler .g1lii abbo~ati a'.l « PoliolilD:i100 » so1e L. 2 7. 5 O dn ~ Ol'to fralllCo. tose e diuretfche che possono rendere meno proInvd.are V~glJiJa Postale a ll'Editore LUIGI POZZI babile la formazione di altri calcoli, c11re che, V:i a Stisti.na, n. 14 - ROMA. 1

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IL POT.TCLTNlCO

tCOsì spesso, sono state inefficaci per la esipulsio11e dei calcoli, se grandi od irregolari, già forrrnati. S'intende che in ogni caso l'unico competente iper stabilire l'oipportunità dell'intervento e la na·tura ·di questo, è il Chirurgo Urologo al quale è -Oevo1uta la responsabilità, prima di og11i atto opeil'ati \'o, dell'accertam e11to della funzionalità renale. Trattandosi di una breve nota di esclusiva imJ)Ortanza. 1Pratica, non riferirò .d iffu·samente stoTie cliniche, metodi di indagini, di interventi, ecc., .e mi limiterò solamente a conforto della tesi che ·sostengo, a presentare alcuni pielogrammi di reni ·asportati, molto dimostrativi. Da questi aP1Pare infatti evidente quali altera·z io,n i dell'org<:;tno possoilo produrre in tempo, ripeto, relativamente breve, calcoli, anche piccoli, incuneati nella pelvi rena1 ' . e o nell'uretere. Si tratta di cinque casi, fra i tanti osservati, nei quali i d~sturbi subiettivi (·dolore) ed obiettivi ·(urine torbide, ematuria, febbri intermittenti, ecc.) -erano cominciati da un minimo di tre anni ad • run inassimo di venti an11i. l,e lesioni cl1e si rilevano dai 1pielogrammi (br0mt1ro .di .sodio al 20 %) sono pionefrosi più -Q meno estese, con atrofia ·del parenchima renale -e co11 notevole dilatazione della 1pelvt e dei ca. lici, spesso con la completa trasformazione del Tene in grosse sacche purulente. In questi casi che 1Presento è stato sempre ne.cessario ricorrere alla nefrectomia. 1

XXXIII,

FASC. 18JI

stra : urine sempre turbide. La radiografia ven~ tro-.dorsale dimostrò la presenza di un grosso calcolo 11ella porzione . su1periore ·dell' uretere si-

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Fig. 1. nistro e mise in evidenza una ombra renale molti ingrandita. La cromocistoscopia fece rilevare I: completa abolizione funzionale del rene. Il pie

CASO I. - N. G. di anni 19, benestante. Novembre 1924. / Dieci anni prima ebbe ematuria 1poi sempre dolore nella regione renale destra con e1r1issione di urine torbi·de. Qualche mese prima degli ac_ .certamenti in clinica, disturbi cistalgici. Le -radiografie ,rentro-dorsale e laterale dimo-str.arono presenza di un 1piocolo calcolo nel polo inferiore del rene destro . La cromocistoscopia fece rilevare comple.t a abolizione funzionale del Tene destro. Nel pielogramma del rene aS1portato .Jìg. 1 si osser va una pionefrosi a sacche con ·quasi completa distruzione del parenchima renal e : il calcolo è nella sacca inferiore.

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CASO II. - B . .clii N. di anr1i 25, stiratrice. Mar20 1925. Da quattro anni dolori alla regione renale sinistra: llrine torbide: ·disturbi cistalgici. La ra_ -eliografia ventro...clorsale dimostrò la presenza di un calcolo di m.edia grandezza, irregolare, al 1 'inizio dell'uretere s inistro. La cro1r1ocistosr,opiu. fec e rilevare completa abolizione della funzionalità Tenale sin ·i stra. La rndiografia fig. 2 del rene rirrlosso ed il rp ielogramm·a fig. 3 di esso fanno osservare il calcolo all'inizio dell'uretere ed una co111pìeta pionefrosj a grosse sacche. CA~O

III. -

J... di B. di anni 24, contadino. Apri-

le 1925. Da tre anni dolori allél regione renale sini-

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Fig. 2. Joaramma del rene asportato fi,g. 4 fa con stata u;a pionefrosi totale con sacche molto grandi cor1 il calcolo nella prima 1porzione dell'uretc1


l .t\.l'JNO xxx.TI!, F ASC. 18]

SEZIONE PRATICA

CASO IV. - P. R. di anni 40, impiegato. Maggio 1925. Da. u11 ventennio dolore alle r egioni renali, poi

CASO

619

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V. -

G. S. di anni 15, contadino. Lu-

' glio 1925. Da circa tre anni dolore nella regione renale ...

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......___.:__.:_..

__..__. Fig. 5.

con localizzazione a destra: urine sempre più torbide. Le radiografie ventre-dorsal e e laterale <limostrano la presenza di u n calcolo di m edia grandezza in un 1punto corrispondente alla pel_ V·i renale con ombra renale piccola. L'esame del-

sinistra: ·da tempo indeter1ninabile urine torbide. La radiografia ventrodorsale dimostrò la presenza di un piccolo calcolo triangolare nella pelvi renale sinistra. La cromocistoscopia fe.ce ri1evare

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Fig. 4.

Fig. 6.

la funzio11alità r enale rilevò l 'abolizioné di questa a destra. Il 1p ielogramma del rene asportato fig. 5 1nostra una uropionefrosi completa e atrofi. ca con il calcolo incuneato n ella pelvi.

abolizione della funzionalità del rene sinistro. La radiografia .del rene asportato ed il pielo_ gramma ftg . 6 e 7 fanno osservare il calcolo nella 1pelvi e pionefrosi .completa a sacche. •


620

IL POI.ICI.l NlCO

Non è inutile aggiungere infine che ho potuto avere notizie di molti degli infermi sottoip osti a pjelotomia, nefrotomia, od all'ureterotomia 1p er asportazionj di calcoli, in questi ultimi tre anni.

[_<\.NNO XXXIII, FASC. 18]

RIVISTE SINTETICHE. S11l meccanismo dell'agglutinazione. Dott. N.

PA~TSE.

Da quando Gri..ilb·er e Durham nel 1896 osservarono il fenomeno dell'agglutinazione e cercarono ~pi egarne il meccani1 smo, tutta una ricca letterat11ra si è andata aocUlIIlulaTudo sull'argomento. Ridotto nella sua essenza ad un'estrema semplicità, il fenomeno dell'agglutinazione consiste nella: precipitazione ·dei batteri ogni volta che a sospensioni batteriche si aggiunge un immun·siero speci.fi1co p er la iispettiva sJ}ecie batterica. In via ipoteti~a •si IPUò dire che :per provocare l'agglutinazione i.n ·v itro è ne.cessario che a·vvenga l'unione ·di una sostanza non meglio· caratterizzabile, le agglutinine, che sarebbe conte11uta i1el siero ·s pecifico, con la 1so.s tanza agglutina.b ile del corpo batterico. 1

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Fig. 7. Neg!i operati non si sono ancora verificate .recidive e, in quasi tutti, è conservata perfettarnente la funzionalità renale che fu ripristinata -dall' atto operatorio. Roma, 15 lug1io 1925.

)

Ricordiamo

ohe

presso la nostra Ammdnistrazione sono disiponibi1l alcune copie dei voluDlli dei

Congressi della Società Italiana di Urologia e oio~: I Congresso tenutosi a Firenze il 24 Ottobre 1922. Un vo!Uillle, di pagg. IV-140, «m 6 figure e tre diagram,m i

nel ~to ed una tavola a. oolori fuori testo. Prezzo L. 2 5. Per i nostri iS1bb-On.a ti, fran-00 di porto, per sole . . . . . . . . . . . . . · · . . . L. 2 O 11 Congresso tenutosi a Roma il 27 Ottobre 1923. Un' volume dii pag1g. VI-278 con 6 diagra.rn.mi e 2 figure nel testo e 12 tavole fuori te.sito. Prezzo L. 6 O . Per i nostri abbonati, franco di porto, per sole . . L. 4 O 111 Congresso tenutosi a Milano il 29-30 Ottobre 1924. Un volurme, di pag~. XVI-472, con 5 dia;grammi e 139 figure nel testo. Prezzo L. 7 5. Per i nostri abbon·ati, frainoo di porto. per sole . . . . . . . . . L. 5 5 N. B. Queste condlizioni valgono per le epedizioni da f airsi in Italia. Per quelle da farsi all'Estero, aggiungere L. 5 se .per un solo volume, L. 10 se per due vo· lnmd, L . 15 se per tutti e tre i volumi, a rimborso maggiori spese poetali occorrenti per la spedizione. Inrvi a re V.agHa Postale all'Editore LUIGI POZZI Via S istina, n. 14 - RO)fA .

Per spiegare l'intimo meccanismo dell'agglutinazione sono state emesse varie i·p otesi. Secondo .Gru.b er l'introduzione di batteri nel r:iJspettivo sieroomologo pTovocherelYbe il ;rigonfiamento della membrana batteri,ca, mentre contemporaneamente· aneh·e i bacilli diventerebbero vischiosi (agglutinabili); in .con seguènza di questa tra:sformazione i batteri si ammu cchierebbero e 1Prec~piterebbero nel' fon:do. Questa ipotesi non è più accettata ·da alcuno, anche per·cblè ulteriori Ticerchie non hanno potuto· stabilire nessuna alterazione niè 1della forma, nè1della colorabilità dei batteri a>gglutinati. Secondo il Bol'det l'agglutinazione è ,da ritenersi un fenomeno, 1puramente fisiico . .P oichè l'agglutinazione a:vviene non is olo ieon batteri ,-ivi, ma anche con quelli ucci si, !bisogna ammettere come· elemento principale nel m€ccanis mo dell'agglutinazione l'attrazione molecolare tra i ·b atteri da una parte e un cambiamento indispensabile n ella costituzione del mezzo liquido, .così ieo1ne le sos tanze ·Chimich e ·d isciolte in un liquido 51pesso :precipitano .s otto influenze apparente.mente 1scar.se. L'influenza prinicipale sarebbe in questo caso esercitata - secondo questo A. - 1d al cloruro .di so-dio. :B stato di fatto notato che se il cloruro· di sodio viene estratto dalla ·sospensione m ediante la dializzazione non si verifica }'agglutinazione, e se, al contrario al s iero ·dializzato si aggiunge cloruro di sodio, l'agglut]nazione si ripresenter à di nuo,ro. Ma il Friedberger 11a dimostrato a q11esto pro·p osito che in questo processo non è la presenza .del cloruro di sodio che è jndispensa1

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[ANNO XXXIII , F ASC. 18]

6:Zl

SEZIONE PRA'! lCA

bile, perché lo si può sostituire, otten en do i med esimi risultati,- ·c ol bisolfato di potaiSsio e •con il glucosio.

* ** I progressi della cl1imi•co-fisica l1anno dimostra. to se non l'identità, per lo meno la grande analogia di molte reazioni ·sierologicl1e coi fenomeni c·o lloidali; e .così per molti .!\.!\. ancl1e l'ag;glutinazione rientrerebbe i11 questo grup:po. Dopo il Grahan1 tutte le sostanze disciolte sl diYidono in ·d ue grllPIPi: in colloidi e cristalloidi. Le prime formano le soluzioni apparenti, le seconde le solt1zioni vere. La differe11za principale tra colloidi e cristalloidi cor1siste nel fatto che mentre le sostanze co llotdali non passano attraverso una membrana animale (semimpern1 eabile) le cristalloidi ''i paSsano. :'\oi con o.sc1amo due stati colloidali in J1atura: lo stato di sol e lo stato di gel. Pe.r il primo s'inten·dono le soluzio·n i colloidali aipparenti : tale ad esem·p io è il plasma sangui·gno, che a prima Yista sembra una vera soluzione. Se però noi lo sottoponiamo alla dializzazione in ac·q ua 1distillata, ben pre.sto osserveremo che u na rparte del plasma rimasta nel tubo rd ializzatore, precipita in forma (li floculi 1più o meno grossi . ..t\.ggil1ngendo clei sali 11eutri al precipitato questo •Si ri1di1scioglie: la causa della flo cculazion e è stato il pas. saggio dei sali n eutri attraver.so la membrana permeabile per essi. In tutte le soluzioni si rpos.sono .distinguere due componenti : il li1quido cl1e in c.h imica colloi:dale assum e il termine id i m ezzo di :dispersione e la sostanza sciolta p1ù o meno appar.entemente: jparf P dispersa. I due componenti formano il sistema rlisperso. I colloidi n el mezzo ·d i di1SJpersione si possono trovare emulsionati (cioè .sotto f orma ·d i particelle • disperse visi·b ili) o sos.p esi (1cioè sotto forma di paTticel1e djsperse invisibili). I C'olloi-di emulsionati , ·secondo la n u ova nomenclatu·ra, si chiamano collo1di liofobi; quelli sos pesi colloidi liofili. Bisogn a, •p ertanto, n otare ohe nelle dispersioni colloi·flali naturali di proteine, a;ccanto al colloide liofilo ri scontriamo !Sempre anche il .colloide liofobo. Una ·protPina liofoba si 1disting·ue 1da quella liofila dal fatto cl1e 'Per raggiungere con essa una rtisipersione colloi·d ale in ac1q ua è sempre necessari a la presenza di elettroliti, inentre la protei11a liofila 1da sè sola ·è ·capace di formare una S·::>luzione ap:p arente riconosci1bile solo ·con inetodi <lclicati , come l'ultra'filtrazion e, la dialisi, ecc. 1

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Nel siero ·di sa11gue degli anim ali superior i, si riscontra egualmente proteina liofoba accanto a quella liofila. Se si tolgono ·dal ,s iero sangu igno gli elettroliti, la ·p r oteina liofoba (glubuli~a, o meglio euglobulir1a) ·d alla, fase dispersa passa I?-e1Jo ·s tato soli·d o: flo·cculazione. Questo 1processo è reversibile, n el senso che basta ri·generare il 1contenuto elettrolitico del liq uido e restitu ire la concentrazione 1degli H ioni , pereh·è ritorni ·d i nu ovo w1a di·spersion e ·COlloi·d ale. Il liquido 1iberato così ·dalla protein a liofo·b a non contiene una sola .proteina ma invece tutta una serie di corpi proteici ·cl1e diifferiscono tra lor o per la precipitabilità me diante s ali neutri. Ancl1e i corpi !Proteici dei microrganl.smi .si p01$_sono ·di vider'e in liofili e liofobi. Specialmente interessante è il comportamento ·d ell e solt1zioni co·l lotdali n·ella ·corrente elettric.a , pel'cl1è i·n ·questo · mezzo è po ssi'bile il frazionamento delle soluzion i stesse. Tt1tti i co11oidi mostrano nella corrente elettrica una ·determinata direzio·n e idi ·m igrazione ed una ·v elocità ·di migrazione parago11rubi·l e alla for. za della corrente stessa. 1L e parti1celle minuscole delle disrp~rsi ont colloidali, assumono rispettivamente le parti 1di anioni e di ;cationi. La .r egolarità di migr azione 1delle ·soluziOJ?.i -colloidali nel cam1po potenziale ·f orma l 'oggetto d ella elettrosmosi, che si può chiamare anche l'elettrochimica dello 's tato colloi dale (Ruppel). I,e •p articelle disperse posseggono una determinata cari1ca elettric·a , che è ris!pettiv'amente la cau,s a stessa della disrpersità e della stabilità dello stato colloi·dale. Se le ;particelle di.sp erse 1perdono la loro carica cessa lo stato collotdale e subentra la flocculazion e. Nella corrente elettrica la floocul azione avviene agli elettrodi, in quel polo cioè ve-rso il quale le particelle migrano in seguito alla loro carica. Le dis persioni idei corpi 1proteici in ac·qua mo.stra·n o nella corrente elettrica un comportamen to a1quanto diverso dagli altri .colloi,di. Questo comportamento s1peci ale dei corpi -protei·ci dipen·d e dal fatto che essi hanno una struttura molecolare costituita da aminoaci1di complessi, ohe 1dal ;p·u nto di vista fisico-chimi1co sono ·da consi,derarsi cc.m e elettroliti anfoteri, 1cioè posseggono contemporan E>amente un carattere aci1do e basico, per cui possor10 entrare in com.binazione sia con aci·di che co11 basi. P er jl nostro stuclio in1porta sp eci aln1ente il comportamento della frazi on e eu·globulinica, pe1 cbè sembra cl1e s] a aid essa do,~uto il fenomeno dell'agglutinazione. E i1oto cl1e l'euglobulina pri,ra di sali, cioè i11solt1bile, rf orma con la pseudog1ohul ina anch'eSisa priva di sali, delle disp·ersioni ' completamente o.mogenee, dalle qt1ali l' euglo.bu1

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LANNO XXXIII, FASC. 18)

IL POLICLINlCU

paratifo una laminetta di argento e in altre una laminetta di rame. Dopo un determinato intervallo di tempo egli confro,n tò l'agglutinabilità dei batteri trattati in questo modo (usando il rispettivo antisiero) con l'agglutinabilità di emulsioni bat. teriche comuni. I·n altri esperimenti ·analoghi tenne a contatto per lungo tempo 'con arg.ento e rame metallico le soluzioni di cloruro di sO!dio, eh.e usò poi per fare le emul sioni batteriche. In una terza .serie idi esperimenti espose le divers·e diluizioni di ·un antisiero specifico all'azione dei 1detti m€talli, ;prima di ese.g uire l'a>gglutinazione con i rispettivi batteri. I risultati riferiti da questo A. sono molto intéres.santi. L'azione idei .m ie talli sui batteri, in rapporto all'agglutinazione, è notevole. In un pirimo tempo, cioè ·do1p o un contatto breve, si manifesta un rafforzamento dell'agglutinazione, men* tre •dopo .u n contatto pro1ungato, avviene invece ** una inibizione della flocculazione. Attualmente il m oderno indirizzo scientifico tenIl Gunti·e r interpetran•do i ,giuoi risultati, ritiene d e a con.s'i·d erare l'ag.g lutinazione .come dovuta aid che le agglutinine vengono ·danneggiate dall'aziolln processo fi.sico-chimi•co. Ad avvaloDare questa n e idei metalli. A noi sembra al lume di quanto concezione starebbero ancora due ·elementi, ~a ·p osabbiamo dianzi esposto, ohe è ipiù facile in questo sibilità di ottenere agglutinazion·e aspecifica me·caso ammettere un' a lterazio·n e (ne1 1sen:so fisi·co, dian te sostanze cl1i.rniche e l'aumento aspecifi·CO . chimico) degli elettroliti che costituiscono UJila del titolo dell'agglutinazione, mediante fattori biospecie ·di appo.g gio ·d·ello stato colloi•d ale ·d ella prologici e •Chimici. E fuori ·dubibio 1che certe ,sostanz·e teina batterica. chimiche ' come il .sublimato , la formalina, I' aicitdo Ancora 1p iù recentemente poi .J acono ha notato fenico ' il cloroformio , l'aci·do salicilico, ecc., sono ·che se alla ,comune emulsion e batterica con sodotate ·d i capé»cità ag·g lutinante , malgrado il Kolle lt1zione f isiolo gica 1si sostituisce una emu1sione e il Ketscl1 afferrnino che in qu~sto caso non si glucosata al 47 % si verifica in ;yitrq ·U n'agglutitratti di vera agglutinazione, ma td i un fenomeno n azione sponta:nea ed a un tas1s.o alto con sieri ·di floccul.az]one, id i natura chimica (1p recipitanormali nonchè un aumento notevole del titolo di ' zioneJ. agglutinazione ·c on .sie:ri testi. Fatti analoghi ha Per quanto riguaroa l'aumento aspecifico del tinotato Jzar e ultimamente Parise ha dimostrato ' tolo di agglutinazione per influenze 1Jiologirche e che a nche ,con altri monosaccarildi ed al·c uni dichimi•che vi sono •di-verse osservazioni in proposito sa•ccari·di 1si può ottenere un notevole potere agche avvalorano tale possi'bilità. glutinogeno aspecifico in presenza di sieri nor• Il Dieudonné infatti, osservò sin dal 1906 che mali. il ·p otere agglutinante del .siero di conigli immun izzati con germi di tifo e ·d i colera, dopo un * certo tempo comincia a scomparire per ricompa- ** rire di nuovo quando i·n essi s'inietta una soluDal complesso di quanto rpiù avanti si è detto zione .d i etolo. e dai ri·s ultati delle varie ricerche soprariferite Il Leube d'altra J)arte ha potuto ristabilire la scaturisce .che la ·v era essenza del fenomeno delcapacità di agglutinazione ·di un siero, .m ediante l'ag.gl11tinazione è tutt'ora ignota. iniezioni di rpilocarpina .e sotto l 'i11flusso di soCerto l'orientamento attuale, dovuto ai progres. stanze pirogene o mediante una abbondante alisi della fisico-chimica, ci spinge sempre più verso mentazione , ecc. una con cezione affatto nuova e senza 1dub,bio molR ece11temcnte 1'enomeni analoghi .sono stati oSto seducente. ser\'ati jn vitro. Sono interessanti a qu,e sto proLe correnti d 'idee e gli indirizzi dottrinali, che pqsi to gli esperimenti del Gtintier sull'influenza • oggi tengono il .campo, tendono scuotere la ge di certi metalli sull' agg·lutinazione. ·:)uest'A. introd t1sse in alcune ~sospensioni di bacilli di tifo e ·niale ipotesi di lavoro dell'Erli•ch, iehe ha fino ra lina si precipita solo 1p er l ' aggiunta di aicidi, o meglio per azione della corrente elettrica, previa ag.g iunta ·di cloruro di sodio. Sulle proprietà fisi.co-chimich-e delle proteine batteriche sap·p iamo a:ncora poco. Miic haeliis ed altri .h anno osservato il fenomeno ·della 1co1s i detta • agglutinazione acida. ·Co.m e è noto, le sospensioni batteriche si com~rtano ieome colloi1di liofili (colloidi .di sospen·sione) di cari1c a .eJettronegativ.a. Il Michaelis ·dopo av·er 1d imostrato C'he le singole proteine hanno una ca-ri1ca elettrica 1d iver.sa, ceir.cò di usare ·d elle soluzioni di a ci·di per provo·c are una floòculazfone differenziata .dei ,b atteri. ,se si prescinde dalle inevitabili •cause di errori, i risultati di questi esperim·e nti dimostrano la perfetta ·a nalogj a delle protéine batteriche con le altre pro- · teine ' comunem ente u sate in ·chimica. 1

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[.i\NNO XXXIII,

SEZIONE PRATICA

FASC. 18 )

<lon1inato il pensiero scientifico, e cercano di trasportare n el cam·p o delle teorie .colloiidali tutte quelle r eazioni cl1e genericarn€nte si comprendeva no sotto il nome di reazioni antigene-anticorpi. La soluzione di questo interessante problem~ è certamente del dornani, ma sin da ora si può dire cl1e molti dei co!bipli•cati meccanismi immunitari, che noi cogliamo e SV1eliamo attraver,so le reazioni di laboratorio, ,d.evono essere guardati, '.Per una maggiore e '.Più esatta comprensione, sotto questa i1uova luce, che ne modifi~a a1quanto l'aspetto. P er ciò che riguarda pavticolarmente il nostro argomento , aggiungiamo ch e i recenti studi ,s u ll, agglutinazione aspeci'fi·ca Ci lasciano alquanto perplessi n ell'aocettare senza riserve l'antica concezione, e ci fanno p ensare che alcuni lati del problen1a sono tutt'ora 11ell'ombra. 1

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BIBLI OGRAF1IA.

t11tto )l mondo medico, al quale oTmai si prospetta non lontana la solu zione di uno dei più gravi :problemi della medi·cina sociale: la vittoria contro la letale m .a lattia: Purtroppo, però, si dimentiieano e si trascurano i prece-denti, ciò ·Che riesce inesplicabile sovratl1tto in Italia• Opportunamente in seno a u n'adunanza di m edici tenutasi a Ge110,ra per iniziativa del ·p rof. Nì. I cola P ende, questi ba pronunciato parole di ramrogna e disapprovazi one « 1per la campagna :re. rlamistica ed antinazio11ale, che si sta svol.g endo in questi tempi da taluni medici Italiani ed anc·he. professori universitari in favore della v.aic.cinazione ant)tubercolare alla Calmette, campagna c·h e ten<lrreb·b e ad usurpare all'Italia la scoperta della ,·accinazione antitu1b ercolare ch·e 'è gloria Italiana e gloria 1dell'insigne m.aestro sen . Maragliano » . E d in quella riunione è stato \rotato il se1g uente ordine de! giorno form t1la to dal prof. Pende medesimo : <e ·I medici di ogni parte 1d 'Italia ven uti in Gen o·va p·er fr·e1quentare jl ·corso 1d i perfezionamento in :patologia e clini·Ca d ella tubercolosi, tenl1to ·dal 1sen. Maragliano, che per primo fon·d ò • ::>u 1J1i11cipio scientifico e i>raticò la vacci.n azione antitubercolare, protestano contro l.a camp,a gn a reclamistica in i.favore ·d ella vaiccinazione antitubercolare :-tlla ·C al1nette come se a qu·esto scienziato e non piuttosto al :VIaragliano si debba la prjoritò. della vaccinazione medesima e fanno voti ·c he il Governo tutelatore di ogni nostro valore nRzionale contro le continue usurpazioni straniere, intervenga energ·icamente per dilfendere e rivendicare le scoperte del genio italiano l>. 1

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\BDERHALDEN. Lehrbuch der 1physiol. Ch., 1914. BREYER e BLACKE. J our. of Path. ' 1906. CURSCH:L\IANN. Deut.ch . Med. Wocl1ens·chjrift, 1923. D'ISTRIA. Rifor1na Medica, 1924. EISENBERG e VOLCH ZEITSCH. Hy,g iene, 1902. l;-RIEDBERGER. Deut. ~ed . \Vochenschrift, 1924. GALEOTTI e LUSTIG. Atalattie infettive. Gu ror. Centro.l H. rf. Bacter, 1908. GùNTER. Arch. fur Hygiene, 1924. .JACONO. Riforma Med., 1923. lzAR. Biochimica ter . .sperim., 1924. l\:IRSCH. Deut. Med. Woch.' 1923. KOLLE € KETSCH. Die experiment. Bact., 19'23. T.. USTIG e GALEOTTI . Patol. generale, 1922. ~ICOI.LE. Ann. Inst. Pasteur, 1924. PARISE. Minerva Medi ca, 1925. RIGHI. Riv. d 'Ig. e San. pubbl., 1910. RONDONI . Biochi.ffii•Ca, 1925. RUPPEL. Dent. med. 'Voch., 1923. SILBESTEIN. !bid., 1923. VAN DE VELO. Serr.aine m éd. 1907. VIDAL e SICARD. Ann. Iust. Pasteur, 1897. ZAGARI. Rif. Med., 1922.

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R. D.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI

n

RIVENDICAZIONI. La vaccinazione dell'uomo contro la tube1·colosi.

623

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1\ noto che la vaccinazione dell'uomo contro ,a

tnbercolo.si venne preconizzata ed attuata per la prjma volta da Edoardo Maragliano. Egli :vedeva in questa pratica il mezzo più ::l.C·Cessibile e sicuro ·di ·dife.sa contro la « peste bianca >l . Più tu.rd i la pratica della vaccinazione antit 11!1Prc0Jare è stata ripresa da Calmette e colla. horatori, sia pure ·con procedimenti nuovi (vi.rus bovino atterLuatissimo, allo stato vtvente, per bocca). l ,e esperienze di Calmette e dei collaboratori con il loro vaccino « B. C. G. » hanno interessato

f,a,scicolo 4 {3.l)l'\ile 1926) oontiene: Lavori origi1nali : T. LUCHERINI e M. BUFANO : L a ~1},cemi.~ nel_le cal'ldizypati e &c<>im pensate e compen-s·atte. R1v1sta s1ntet1ca : G. MELDOLESI: SuJ. meccanismo di aziione dei n et"Vi cardiaci : nuove vedurte suilla possil:>i·l ità <li lm a regola1Jion1e UIIIlo~ale ·dell'attiv1irtà ca.Td!iaca. fiassegne 1 Riviste, Congressi : Clinica : R1iieer1che sulla prova d.i Kan:ff m a,..nn. - La, 1f..:zia,g.ilità della eri.ndrome anat,-0u:no-cl.inliioa tde11e m iocardirti e .le -cau se dell'insuffì,cjenza detta primitiva. - L'uso ·delle do.si m ae6ive di d:igitale. -- Il 1cuore a corazza. - Il sriigruifìoaito delle extrasi~toJri. nell'infanzii.a - La malattia di Ayf:'rw-Arrill1a.ga. Fisio!:)atologia : Lpertensione. Pel'\Sli&tcnza del corudotto a'l"teni-0so. Ri-Cterche $perimen.t al i sulle v.ie a.fferefllJtà. «:1a.ridiio-aor·t iche e srulla dri.rmostl•az.ione dell'esistenza nel nervo d1ep1riessore. Abbona.mento per il 1926: I talia L. 3 2 ; Estero L. 4 5 . Per gli abbonati a.l ,, P olicl·i njco ,, : I talia L 2 5 ; Estero L. 3 8. U.n f aacicolo separato L. 3, 5 0 . N. B. Ai nuovi abbon ati de 1 1923 n. « OuorP ~ Oir1•0Jn.zione >) si co11cedono le intere anoFtte 1920-1921-19:!2-1923, del pe iodico « L e Mal attie del cuorP » n onché 19i4. e l 125 di «Onore e Oircolazion e » pe-r snle L. 9~ Re in I to.lia, e per sole L. 1 2 S se all'Es•ero, in porto franco. A. i·ichiesta s i invia numero di fìlag~io. Jn;viare V.a.g}ia Postale aJl'Ed1itoTe LUIGI POZZI ' Tia ~istina , n. 14 - ROMA. 1


[ANNO XXXIII, FASC. 18]

lL POLICLINICO

62~

SUNTI E RASSEGNE.

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NEUROLOGIA. Sulla diagnosi dei tumori del midollo spinale. ( KARI, GROSZ .

!ori possono essere utili a scQpi localizzatori e patogno·moni·ci. Serkos 11a rpubblicato nel 1914 un Javoro s u ricerche, che 1dolori neuralgici sono mancanti pit'l presso tumori extra;durali .che pres. c;;o t11mori intradur~Ji, cosicchè i primi quasi sem pre sono di·p endenti ·dal tessuto ·durale od epi · <lurale e 1g·li altri qua•si sempre "'v engono dalle ,·crtebre. Ciò ·è vero in molti casi ma non sern:p·r e. Serkos ritiene che per i tumori • intradurali c;;ono caratteristici i dolori in varie direzioni e che per i tumori extradurali s ono Daratteristici i ·dolori al dorso, ma n oi ·crediamo che ·da ciò n on possa es-sere fatta un.a netta separazion'€ per am. bedue i mo di di manifestarsi dei dolori. Gli stim oli iniziali 1delle vie :s ensitive sono 1po. chi. P er esempio, il pri·mo tSegno di un caso di 11n fibroendote.lioma ·del mi·dollo .spinale dorsale era lln dolore penetrante nelle vicinanze dei fian. C'hi, e comir1 ciava un tubel'colo intramidullare del mi dollo &pinale 1dorsale con rpunture nel ginoc ch io 1d estro. In generale sono i dolori per m olto tempo nei t11mori extrami·dullari i ·sintomi principali e negli intram idullari sip es1so .u n sintomo iniziale. Erlsberg trovò tipi1ci dolori raidicolari presso questi ultimi. i qu ali 1son o situati all'ingresso di una radice posteriore. Spesso man•cano ancl1e dolori neuralgici n ello stato iniziale presso tumori extramidullari cosi·cJchè non ·si può utilizzare nella diagnosi .cliff erenziale •di ambedue le specie ·di tumori il prec;;entarsi dei dolori. Allorchè la sede del tumore è alla parete ante-riore (nel mi·dollo cervicale, ·d orsale, o lombar e) possono essere segno ~er llna ·diagnosi preco ce tremiti, cram·pi in determinato territorio mu·scolare, o una paralisi degenerativa in un ·determinato territorio muscola. re, potrà essere ipreso com e un segno certo per la localizzazion e di un 'Processo ·di compr essione del mi·dollo. Nel territorio 1delle radici dove il ttlmore ha sede si possono avere insieme neuralgie ed anestesie, che si estendono con l'aurnento del tumore. J primi 1sintomi rpossono essere anche i· ap'.Parire di paralisi (monoplegie, emiplegie del tipo spinale o paraplegie) spesso lentamente, spes.so ra;ptda·m ente. Per lo più si presenta nei tumori situati nella 1parte superiore del midollo lombare fl quadro della emi·p legia .J3rown-Séquard, più forte o 'Più debole. La sindrome si riscontra in ambedue le specie di tumore per poi più tardi dar posto alla para:plegia ·delle vie sensitive e motorie. S1pesso si ·p resenta nuovamente dopo la ::i.sportazione del tumore la .s indrome di BrownSrq11ard prima esistente. In generale allora si ritirn e cl1e la .sede del turnor e sia dalla pnrtf· <lPlla paralis) delle vie motorie. Ancora Erl~b erg fa presente ch e spesso la paresi inizial e colpi sre la p:irte del corpo contraria alla sede del tumore

Wiener Klin. Woch., 1926, 5).

I.eyden ed Erb avevano parlato neil 1870 della cura operativa dei 1Jumori del m:iidollo sp·i nale e nel 1887 Go"vers ed Hor.sley ottennero buone guarj·g ioni con questo metodo. Una grand-e impo-r tanza ha p.er il clinico lo .stabilire una diagno·si precoce •di tumore del midollo spinale, 1poichè appunto non sempre è facile tale diagnosi ed anche oggi a.ncora .con timore il più esperto 11europatologo vede una cura operativa id ei tumori del midollo spinale. J clinici forrnula·n o la ·diagnosi .servendosi ·di m etodi fisici, iperò in generale il metodo 'Pifati-co di un occhio bene .esercitato ha an che lln gran valor e. Il punto principale per la diagnosi è un osta:colo d·e llo spazio occu·p ato Id.al midollo spinale, ch·e :proYiene o dall'osso o dalle menin.O"i o 1dal midollo stesso e ciò ha bisogno di o molto tempo rprima ·della .sua esip licazione in sintomi, poich·è ·detti tumori a carico del midollo crescono lentamente ovvero ciò dipende ic;Ia una r elativamente grai1;de tollera·n za del tes.s uto del mi1dollo contro stimoli meccani1ci. I primi sintomi sono in generale stimoli radicolari, 1per lo più dolori n euralgici. Questi 1dolor1 sono localizzati o nei punti delle radici .compressi <lal tumore direttam ente o,rvero in pun ti !Preferiti del corpo per es. nelle gam.be, anche quando il tumore fosse situato nei segmenti s uperiori all'innervazione delle estremità inferiori. Abraham e Grossmann Tite11gono C·he il primo eff etto ·delJC\ compressione consiste in una torsione del midollo sul suo asse e da ciò pro,rengon o i ·dolori ·dalle r::tdl·Ci. In .seguito alla fissazione del m)·dollo compare la vera .compressione. iCarattere, intensità e dura;ta dei dolori iniziali. sono .molto vari. L'inizio ·dei 1dolori qualcl1e volta si è presentato molti anni 1prima. Si parla ·di uno stadio neuralgico, quando per molto ten1po l'u11i1co sinto,ma sono i 1dolori .neuralgici. ·Poichè l'origi11e d~i ·dolori è così varia, cbc questi spesso vengono inte!'petrati falsamen te e curati operatoriamente, per affezioni dell'ad·dome. Spesso i 1dolori .si rinforzano con la 1p osizione orizzontale. Solamente rari sono i primi sintorru parestesie, invece •di dolori. Esse sono per la localizzazione ·del processo abbastanza importanti. poi chè essa e la esten•si'one di'Pen1dono dalla sed e cl el processo. La ri ceoca sulla sede e sulla presenza dei do1

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ovvero i disturbi ·delle vie sensitive siano con la 1paresi dalla ,stessa parte del tumore. Quan,d o questi sintomi si manifestano tante volte, si deve ritenere che l'effetto della compressione dipende più dalla direzione della .c rescita del tumore che dalla sua sede . .J\.i !Sintomi iprecoci d ei tumori de1 1nido110 apparten~ono anche dtsturbi alla funzione della vescica e dell'intestino retto. La forma caratteristi·ca .dell'inizio d ei ·d i.sturbl ,d ella sensibilità spinale, è la dissociazione dellc1 sensibilità, solamente in disturbi della stessa, .che di'Pendono dalla compressione dei col"doni laterali del midollo, nel mentre nella distruzione di una ra·dice si possono riscontrare in modo eguale tutti i disturbi della ·sensibilità. Ciò non ,-al e sempre per la 1ocalizzazione della diagnosi. Vi sono ca~i nei quali il presentarsi dei disturbi della 5ensibilità è localizzato solo a.id ambedue i ginocchi . I disturbi iniziali della sensibilità si presentano qualche volta da una iparte, per esempio, nei tumori •della ·coda equina. J.. o sviluppo dei ·d isturbi 1della , sen sibilità cl1e 1Si presentano in seguito alla compressione del mi1dollo è di gran·de interesse fisio-patologico. Spesso la sensiJ1ilità si estingue nel senso •della ascesa e si for1na nel senso della (liscesa in seguito alla scom · i1ar~a dello. compressione. La intensità del di~ turbo della sensibilità ha iper la diagnosi differ0nzialc ness un Yalore. Qualche ' 'olta si presenta come sintoma precoce un ostacolo della mobilità deJ corpo o una sensi·b ili•tà a lla pressione spinale o para.c:1pinale. Un pic·colo ''alore per la diagnosi pre.coce e la localizzazione ·dei tumori ·del midollo l1anno ancl1e le ·v isibili modtficazioni radiolo·g iche. In generale sj può con tutti i metodi clinici dl ri·cerea stabiljre il polo su1periore del tumore. Questo ·è più di,f ficile stabilirlo qiuando altri sintomi si presentano, per esempio, mo dificazio11l della pressione del li-quor . .Può darsi 0he si 1p resenti in seguito a raccolta locale di ltquor, in saccoccie, la localizzazione del tum ore più ln alto. P erò raramente all'a'Utopsia si riscontrano simili 1orme sacct1lari. Si 1domanda se queste saccoccie ·di liquor ipossano manif estarisi in .sintomi, poichè alla parte su·p eriore del tumore la formazione del liqutdo e l'assorib imento sono così rego. Iati che nessun ingorgo può a,rvenire. Inoltre sono tutti qu~sti sintomi non caratteri.stici per stabilire una giusta diagno·si, ma è necessario vedere tutto jnsie.me rqt1esti sintomi, ed ancora il :procedimento della n1a lattia e l e sofferenze incominciate con {lolori, rprogredienti lentamente. In al·ouni icarSi fu osservato un ingorgo ·g elatino,so del li-quor, deno111inato anche « coagulation en masse ». Questo si presenta o •Subito o impiega più tempo 'Per il suo svolgimento. Questi sintomi si presentano per lo più in se.g uito a tumori d el midollo spinale e 1

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specialmente nei tumori extram 1dullari ed intradurali. La combinazione della cc ..coagulation en masse » con la xantocromia viene denominata sinrdrom~ idi Froin. La xantocromia sola si presenta raramente, 'Per lo più è insieme con aumento di albumina ·che con coagulazione. Come i coa·g uli ·di fibrina 1si rtsicontra la xantocromia nel t.11mori intradurali, per 10 più n elle vertebre lombari che sono chiuse dal turno.r e. ' 1 L 'a11rnento dell'al bumina i solata è un sintomo jm:porta nte e ·N onne n e ·h a parlato ·p er il primo Jlel 1908 ed è nominato « ·s indrome compressiva ». L'aumento .dell'albumina nel li.qiuor può raggiungere alti gradi. Le ri·cerche -del Quecl<enstedt mostrano che il l i,quor aumenta molto, ma p er lo tpiù manca l'aumento nei tumori extramidullari ovvero questo è molto diebole. Ambedue i modi di aumento hanno un grande ·yalore 'Per la diagnosi dell'ostacolo 1de1 midollo spinale. Anche presso gli spessimenti delle meningi è il sintoma ·di ·Que.ckenstedt positivo. La pressione .del li1quor mostra nn alto valore. S1pesso si ha uno zampillo 1del liq11i1do alla p.u nzione e tPUò an·c he la rpressione mo.cli.fi carsi in processi situati profondamente e completam ente serrati.' Per la diaig·nosi di un processo di restrizione sl può anche far Yalere la ·d iminuzione d egli atti respiratori e della pulsazione idel cuore. Di poco vo lore .s]gnificativo 'Per l a diaignoisi è l a constatazione di lln abbassamento a bnorme raipido della pressione del liquor in segu ito alle ricerche d1 Queckenstedt. rrn seguito a no·stre rtce:Pch e l'abbas.c.;amento a.b norme della pressione, è com e l'eff 0tto della com·p ressione lenta per la nostra diagnosi di grande ' 'alore. Il numero ·d elle •cellule è normale o lieveme11tP, al1mentato. Le sost.a11ze ri<lucenti possono nel li·cruor in processi limitati. essere aumentate, la olori1de può e:ssere 1diminu ita. In seguito a ·scompaflsa ·d ella <::ompression e il liquor può di,renire di nuovo normale. Una diagnosi differenziale tra i tumori ·del cervello e del midolilo non è 1possibile jn seguito all'~same del liquor, poicl1è ambedue possono dare lln esame del li·quor simile, e percl1è nella compressione spinale ·qual•cl1e , rolta può man·c are ur1 tipico qu a dro del li·quor. Co.m e .sintomo il più g.enerale ·della sindrorne S1pinale è bene con siderare l'aumento di albu ~ I mina ed il sintoma di Que1ck enste·d t e .quasi sem. pre ir1sieme a de1p ositi ,d i albun1ina. In ge11erale ha il siritoma. di Que1c kenstedt grande importanza, ma q11alche volta nella compressione del mtdollu spinale manca, come an·cù1e l'aumento di albumi n a e si presentano molto spesso tutti e due. Un po' diffi cili sono i casi, lfortn.1natarnente poch j, nei quali si riscontra il sintoma di Queck enstedt 1

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IL POLICLINICO

senza poter provare un 1p rocesso d1 restrizione. tTn sintoma di Queckenstedt positivo con o ~enza sin,d rorne compre&siva non parla sempre per tumore, ma an che ·p er altri processi di restrizione. Il più comune t:iipo •di ourva della comrpression e ·d el rni·dollo spinale € la cc curva meningi.~ ti.ca ,, (c urvatura a ·destra). Si ritiene .che in segl1ito a processi di es.sudato o tnan·s•u.dato prove11gano r1e1 liquor in grande quantità globuline grossolane o corpi·cciattoli albuminoidi fini, qua e là ·d ispersi ·d al siero 1sangui-gno. Corptocini albuminoidi fini e di.spersi hanno un effetto rprotetti vo e ciò ·dimostra un effetto diminuito d elle globiu1jne quando la diminuizione .del liquido è più 1pron unzj a ta. Nel 1919 venne il nruovo metodo diagnosttco di Dand)', introduzione di aria nel canale spinale, ma non si riusci sempre ·dì sof.fiare aria nel can::ilP durale. I pazienti •sentono 1dolori in quelle parti ·del corpo dove il segm ento d el mi·dollo verrà ad es sere .compresso, ·quando 15i .soffia una detrrminata quantità di aria nel canale lombare. Lo s tesso Dan·dy impiegò il suo meto do solamente nei .ca si in 'cui la .ricerca n eurologica non baista per una ·diagnosi lo cale. Spesso si presenta un a.g.gravamento d ella malattia in .seguito alla ~un­ zione lombare. Qu arudo •yi é il sos·p etto ·di tumore d ella ·p arte ipost.eriore 1d1ella .cavità cranica, è necessaria la più .g ran·de attenzione. La miglior cosa è allora di laisciar e la p unzion e e ·sotto il controllo d ella pressi.on-e .solamente la.sciare rs.correre lentamente 1 fino a 2 eme. di liquor, e sostituire con Na C·1. Nel 1922 ·è aprparso il m eto·do d i Sicard p er la diagnosi d ei tumori d e.l mi.<lollo 1s;pinale ed è di grande \1 alore. Questo consiste nella introd•uzione di una limitata quantità di sostanza 01paca ai raggi X n el ranale lombare e 1do po jn seguito alla radiogra fia stabilire il posto ·d el tumore. Qu esto meto·d o di Si·card si è molto valorizzato poichè l 'ombra del 1ipiodol .quasi sempre m ostra il pos to dél turr1ore giustamente o alla radio·scopia o alla lastra ra•diografi.ca. Il lirpio doil iniettato non è dannoso. ·come posto ottimo rper l'iniezione Sicard ra.ccomanda lo spazio atlante-occtpitale la di cui paracen tesi nel 1908 fu anche ·d a Obregia pro' ' ata . Dopo la iniezione il massaggio delle verte . bre e movimenti passivi d ella testa lasciano scorrere più :!'api.damente il lirpiodol. P r.iper e Klose i'm pie,garono per la iniezione n el 1924 una solt1zione idi iodipina 2.0-40 %. Quan òo i rapporti sono normali la iodipina può ra:ggi11ngere in tre giorni al rpi ù il lim ite ultimo del ~acco durale. P er la dia.~nosi differenziale dei differenti pro . ces5i di re trizione gli at1tori danno schiarimenti 1

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di ;rnolto ' ralore dell'impiego d elle ombre inferiori date dalla iodipina. I.a quantità estrema ohe l'uomo può soJ;)fportare • i.Senza produrre run danno al midollo è 2 eme. di jodipina :r;iella soluzione al 20 %. • Nuovo tema sarà la ·dis tinzione del1a diagnosi differenziale dei 'Proces'Si vari el1e si ipresentano con restrizione del canale 51pinale. Smitt e Bocl\ hanno da poco tempo comuni cato delle ricerehe im·p ortanti. ·E ntra:m·b i gli autori 1preferiscono il rneto do lombare alla punzione sotto occipitale, poichè dal lato tecnico è più semplice il tSuo impiego, e p.e:r.chè i pazienti con questo metodo devono rirnanere poco tem,po ne.Ila 'POCO comoda posizione obli.qua di T·r en·delenburg . .Imrportante è per ambedue gli autori lo ·stabi1ire ,che accanto aid un arresto assolruto della durata, ancihe un arresto relativo ha 'Valore per la ·d iagnosi; anche la loro pres crizion.e di controllar e ogni ricerca n e.g ativa col p.a ssa·g gio ·del li~io•dol nella direzjone op·p oista . Inoltre è importante la loro pre s crizione di fotografare ogni a rresto lombare n ella ·d i·r ezione ventro-do-rs~.le e traisversale, poi.el1è la. foto,grafia trasversale dell'ombra ·ctel lipiodol qual. che \rolta rende 'POSSi·b ile la manifestazione sulla superfi ce :sup·eriore e 1del rp o·sto intradurale o extrad·urale idel processo. Il metodo •di Si·cai11d è ancora stu.diato, ma oggi si può dire che se 1positivo , ha tm grande \ralore p er la ·diagnosi dei segmenti spinali e che insieme ai ri1sultati d ella p·unzlion e lombare può formare runa ·diagnosi v·er01simi·l e di un tu.m ore sipinale in una diagno1si ·certa. G. CORTF.SE. 1

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Meningo-encefalo-mielite sifilitica febb1·ile diffusa acuta. S. 1\'IARGULIS. D euts che ZeitSchri ft fur Nerveriheilkunde, Ba·n ·d 89, Heft 4-6, februar 1926).

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riferisce 9 casi d i cui 2 letali, seguiti d'au-

topsia. I prin1i qu attro {;asi 11ann o i caratteri clinici cli m en ingo-encefalite, insorgenrdo c on fenomeni psi·chici •di eccitamen to e di incoscienza, attac.cl1i epilettiform'i , rigicti.tà del1a nuca. L'esam•e del liqutdo cer e·b rospinale ·dimostra un colorito trasparente giallo, linfocitosi, albumina aumenmentata e R. \V. positiva. Oltre a questi quat· tro ca.si di m eningo-encelfalite 'l'A. descrive 5 casi si1nili cl1e presentano tutti il quadro di una menin·g o-en cef alo·mielite acu ta. Patogeneticamente e clinica:inente tutti i casi descritti presentano due se.rie di sintomi - n1eningitici ed en cefalitici - che non si 1possono n ettamente ·diYi·dere e ch e non s i troYano m ai isolati. 1


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SEZIONE PRATICA

Ogni encefalite è 'Più o meno ·una meningoen-cefalite, e ogni meningite è anche una meningo-encefalite; la d:ilffer.enza è rappresentata dalla prevalenza quantitativa •del processo nelle meningi o nella •sostanza , del cervello. L'inizio a-cuto, l'alta temperatura, l'aumentato contenuto di al:bumine e globulin~ nel liquido •dimostrano il carattere d'infiammazione ·del processo. La presenza ·<'f ella \\'a. R. nel li·quor e nel sangue, la lue nell'anam11esi i11 al·c uni casi ed il su ccesso della tert'.tpia specifica in·di·cano l'eziologia sifilitica di questi casi. 1

Il ,qt1aidro istopatologico dei ·due céllsi letali e sot-

toposti all'autopsia ci mostra un'infiltrazione linfoide, diffusa delle meningi e processi encefalomielitici; in alcune pairti ·del sistema nervoso centrale 1preva1g·ono l·e alterazi(}Di en cefaliche, in altre quelle meningitiche, e talvolta si osservano i fenomeni di una meningite diffusa. Nel iprimo ca:so si o~servano i·n filtraziione linfoide, i'Peremia dei , ·asi, pi ccole emorragie })erivascolari. F orte pro1iferazio11e della glia nucleare, alterazioni tigrolile delle cellule nervose. Nel secondo caso prev algono le alterazioni meningitic·h e, nodi e gomme sutbmiliari intorno a:i vasi; si osservano focolai idi rammollimento nella regione dei nuclei dei nervi dell'occhio. Il midollo spinale presenta un'infiltrazione lirufoide meningitica diffusa. casi dell' .4... confermano i dati di .~lzh eimer, quale ·è stato il primo a ·descriver e la m eningoence.falite non spec)fica come manifestazione della sifili·de 1del cervello; dimostrano an oh e che la rsifili·de, come qualunqu e altra infezione lo•calizzata nel sistema nervoso, può produrre dei processi meningo-011cefalir>i primari che non si di~stin-· ·g uono anatomicéllmen.te Jdall'·encefalitJe epidemica, , dalla poliomielite, lissa o meningite cerebrospinale epidemi·c a; ,c io1è 1che la sifilide 1si può manifestare anche ·c on una reazione essudatiVO-IJ>roliferante diffusa non spec]fica. Alcuni AA. so!o contrari a questo concetto. ;i

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Nei casi descritti le spirochete non furono mai ritrovate: il loro re'Perto è ,quasi impos.sibile, e non si può spiegare •COI loro scarso numero in seguito alla intensa .cura antisi.filiti!ca, rpoichè nei {!ue {'asi con esito letale la •cura era insu;ff:ùciente. . ~.\Itri AA. inve•ce trovarono le spiro-ch ete .an che se il malato av.eva subito una enengica cura specifi·ca. La scoperta ·di spirochete nel lume dei vaisi venosi, fatta da Fabre, può indi•care c·h e esse si sian o diffuse 1per via ematog·ena invece c·h e per via linrfogena. Nonne invece os,servò le srpiroc·h ete al1'infuori dei va;si, in cui pos'Sono penetrare secondariamente. In ogni moldo è esclusa .una spi-

roc!hetosi ematogena c on inondazione del ststema n ervoso centrale da parte delle spiroc·h ete. Non si può nemmeno ammettere un'eventuale azione delle tossine ,delle spirocl1ete che si trovano all'infuori del •sistema ne•r voso: gli or.g ani interni di casi di meninge-encefalite 1Si.filitica acuta e diffusa, esaminati .da Nonne, Pette, ecc., erano inalterati : la presenza ·di spirochete n egli organi interni pro·d uce granulomi miliari o processi va·sali ·d'infiammazione. I ,casi di Nonne ~ di Pette ipresentavano p•r ocessi meninigo-encefalo-mielitici limitati, e, dal punto di vi·sta :Lstopatologico, erano analoghi a quelli 1dell'A. c·h e decorrevano clinicamente come meningiti sifilitiche cerebrospinali. Secon·do Non n e e P ette le alterazioni del iparen•chima sono se. con·darie, diJpenldenti dalle r eazioni ·d'infiamma. zione. lVla nei c asi in cui l'iA.. notò focolai diffusi di rammollimento e necrosi con fibre di mielina alteTate, nonchiè no di e gomm·e, la degenerazione del parenchima non è isempre in raprpoLrto alla rRazione infiammatoria. In questi casi esiis te senza dubbio un'azione diretta delle .spiro·ohete ·sul parenc·h ima nervors o. Il tempo trascorso, 1dalla infezione p·rimaria aJlo sviluppo della meruingite· -cerebro:spinale acuta variava da 3 anni a 4 settima11e: altri AA. osservarono periodi simili. I casi dell' ..i\. presentavano febbre di carattere remittente . .Temperature alte e continue sono fenomeni rari nella ;sifilirde 1d,el ae•r vello .senza ·complicazioni viscerali. Sono consi·derate come ·disturbi dei centri di regolazione della temperatura. Talvolta l'aumento della tem1p eratura rappresenta la lotta ·dell'organismo contro alla rapi. ·da diffusione delle spir oic hete nel sistema n.ervoso ·centrale. Esistono delle ois servaziooi in cui ]'aumento della t emperatura € l'unico sintomo della sifili·d e costituzionale. L'A. I,lOtò un caso in cui la febbre era l'unico s'into1no della sifili,de nel cor.so di 3 mesi. .4..n cora non si conosce la causa per cui la siifili'de del cervello rproduce febbre. La xantocromia del liquido cerebrospinale è senza ·dubbio in rap'Porto con un'emorra·g ia, e non è .una sindrome di ·Compression e rp•r odotta dal processo meningiti·co, com e 01pina Pette . L'esame ·de liqui·do cerebrospinale ci dà la pos, •sibilità di differenziare le meningiti sifilitiche cerebrospinali 'dalle meningiti ·di altra eziologia. Nel liquor •delle meningiti purulenti si osservano polinucleari e mi·crorganismi. Le meningiti tuber.co lari sono difficili da •dis tinguere da quelle sifilitiche, e, macroscopi camente, perfino all'autopsia. .4..nche l'esame citologico no11 ci dà dei crjteri ·s11fficienti per la diagnosi differenziale. 1

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In ambedue le m alattie si trovano un gran nu.. mero .di lir1fociti , anch·e aumento dii a1'bumi·n a e globulina, il liquildo ceireibrospinale rimane sterile, gli au·m enti e le oscillazioni di temperatur a sono simili. Come 1prova ·della meningite tubercolar e serve il risultato positivo della ini·ezione di liquor cerebrospinale sull'animale da esperimento. La \Va R . può essere positiva anche nelle meningiti tubercola:ri . Le menin.g o-en cefaliti sifilitiche acute possono veni·r scambiate per forme meningitiohe di encefalite epidemica; le paresi ·dei n ervi ·dei muscoli degli occhi possono far pensare ad una forma oftalmoplegica o letar.gica dell'·en cefalite e1pildemica. La dia:gnosi sicura si avrà dall'same ·d el liq11ido cerebrosp·i n ale e dalla W a R . ip ositiva nella Sifili-de. I casi des·cri tti dimostrano che nella diagnosi clitfferenz!ale con malattie iruf-etti\re meningiti.Che e m eni11go-en·cefalitiche si ·deve .sempre tener conto della possibilità ·della loro eziologi a sifiliti-ca. Il processo m eningitico compare come reazione del tessuto rn esencl1imale alla penetrazione delle spirocl1ete, le alterazioni enieefalittche ra>prp resentano una tap1pa successiva del processo di sviluppo cfell'immunità m esen·chimale locale, ·data dalla penetrazione ·delle spirochete n·e lla pro·f ondità del paren·cl1ima. Da ·questo punto di vista "si spiega' la g·uarigione spon tanea della sifilide m enin gitica latente in quei casi in cui la r eazione m esenchimale è sufficiente per ·combattere l'infezione. La debolezza fu.n zionale della reazione del tessuto m esen chimal e è la causa dei ·C a~i r elativamente rari ·di n eurosifili de, in cui la cura specifica è insufficen te op1pl1re migliora solo temporaneam.ente lo stato d el malato. Non si può consi-derare com e fattore patologico principale in tutti i ·casi di meningo-encefalo-mielite iniziale, l'azione provocante delle insufficenti dosi di salvarsan che sen sibilizzan o le spiroch.ete, poichè .si osservano ·g ravi form1e di .q uesta malattia anche senza tra ttamento di Salvarsan. Dosi insufficenti ·di salvarsan ·p osson o even tualmente esser e considerate ·come un fattore predisponente alla sifilide dei centri nervosi. Il fattore provocante è la debolezza fu11zionale del te&suto m esenchimale e l'immunità locale. Con ciò si 1può capire perclùè una cura specifica anch e en er1gica n on può sempr.e impedir e la comparsa di una meningite o m eningo-encefalo-mielite ·diffusa e acuta; si può anche caipire in che modo questi casi ve·n ·g·ono facilmente influenzati dalla cura specifica che stimola il m esen chima funzionalmente debole a·d una nuova reazione. La prognosi ·di meningite cerebro-spinale si.filitica a cuta è in genere faYorevole. Di solito ritorna una completa gt1arigione . 1

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FASC.

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La rapida azione ·della cura specifica, secondo P ette, è data dalla localizzazione superfi·ciale d el processo, ma l' A. non è di questa opini-On€ poich è osservò nei suoi casi lesioni tanto lo·cali quanto diffuse d·e l parenchima n ervoso. .Nei s u oi casi a esito favorevole , osservò una forte lin fo-0itosi all'inizio della cura, dunque il miglioramento si spiega con un rafforzamento ·della reazione linfoide e •d ell'azione f·erm entativa su lle .spirochete. La prognosi dipende dall 'intensità e diffusione dell'inf ezione, ·dal tempestivo .r iconoscim ento dell'eziologia, dalla rapi da cura, noncbè dalla localizzazion e dell'infezione. La prognosi è assai m eno beni.gna se esiste lesione della sostanza del cerYello con sintomi locali di distruzione specialm ente nel tron·co e nei nuclei bulbari. Una cattiva ip rognosi è data da.gli atta•cchi epilettifor1ni, dallo stato epilettico e da lunghi stati ipertoni·ci ·che in·dicano ·d iffusion e ·della lesione s·11Jl'intero sistema nervoso icentrale. Le lesioni dei ner\ri ottici in forma di neurite o papilla da stasi r e.grediscono ·1sotto l 'azion e della cu.ra specifica e lasciano, in alcuni casi, d ei difetti di visione. L'i11iezio.n e endoraichi diana id i n eosalvarsan (0.002) ha •dato ottimi risultati n ella cura delle menin.g o-ence.f aliti e delle m e11ingo-mieliti feb.b rilj djffuse a.cute, specialmen te se complicate con neurite d el n ervo ottico. In questi casi fu anche eseguita una cu.ra ·con una :sola forte dose di neosalvarsan (0.9) iniettata nelle \ 1 ene e m ercurio (b]jod. ). 1

1

M. GHIRON.

VASI SANGUIGNI. Tubercolosi vasale ed aneu1·ismi di origine tubercolare. (D,1

CASSAR l N r.

I J'Osrpeda.le 'J\1 agg·i ore, 31 ott. 1925).

Cl1e i vasi sa11guigni venisser o abitualmente risparmiati dal processo tuber-colare, era con cetto che, fino a non molti anni fa, d-0minava nell a patologia. o .g gi però tale credenza può consi<ierarsi come sfatata 1poich·è le osservazioni e gli studj s ull'argom ento banno dimostrato che, se la tubrr.colosi \iasale non è di frequente osservazio11e, non è n eppure da considerarsi com e eccezionale. L'.A.. ha a\ uto occasion e di osservare una donna in cui esistevano due ordini di feno.n1eni; gli uni a carico d elle sierose gli altri ri1'erentisi all 'apparato circolatorio. I primi consisteYano in una 'Pleurite tub ercolare, espressione di una polisierosite. P er quanto riguarda l'apparato circola torio, si notaYa l'Psistenza di una zona ipofonetica a sini 1


[ANNO XXX'Ill, FASC. 18)

629

SEZIONE PRATICA I

stra del manubrio sternale; su ·di essa era per- dell'aneurisma va ricercata nella alterazione tucettibile un fremito ed un intenso soffio sistolico. bercolare delle pareti dell'aorta. Vi era 1poi una bozza pulsante fortemente ed in Dall'esame del suo caso e ·dalla rivista della letmodo espansivo, c·h e sembrava emergere dalla teratura sull'argomento l'A. viene alle seguenti gabbia toracica proprio in quella sede che stava conclusioni generali. a rappresentare la continuazione 1della predetta La tubercolosi vasale può presentarsi 15otto due zona ipofonetica; su di essa erano più manifesti il forn1e distinte e ciò tanto nei riguardi delle ar. reperto palpatorio e 1quello as·coltatorio. 111 reperto terie come delle vene; come periangite e come radiologi•co ed i segni di compressione sul ricorendangite, 1denominazioni che stanno a denomirente sinistro (paralisi ·della corda vo·cale sininare una diversa sede 1del processo ed insieme stra), la disfagia, i dolori a sede cervicale, il tutuna diversa modalità di 'fissazione del processo to co·n giunto con il reperto di un cuore che non specifico aJ vaso. presentava morfolo.g icamente nessuna alter.azion~ Infatti nella 1p eriangite si tratta di una diiflfusiq. erano dati ·p iù che surfficienti per fare ammettere ne .del processo tubel'colare, svoltosi nelle vicinan. ze· ·di un vaso, alla parete del vaso stesso. l'esistenza di un aneurisma della porzione dis·cenNell'endangite invece trattasi di una fis,s azione dente <lell~arco. Rirnaneva però da chiarire la natura di tale aneurisma poic·h è vi era reazione .di di germi tubercolari sull'intima, legata alla presenza dei bacilli di Koch in circolo . .La pri.ma di Wassermann ripetutamente n egativa e mancava nell'anamnesi qualsiasi nota di a1coolismo, di ec- queste due forme è caratterizzata nelle arterie da cc>ssi ·di ogni genere ed ancbe malattie infettive invasione dell'avventizia da parte .del granuloma tubercolare, nel mentre si stabiliscor10 fenomeni degne ·di nota. degenerativi ·da parte •degli elementi della media All'autopsia si trovò, oltre alle note di tubercoe proliferativi da parte dell'intima; in un secor1. losi (caseosa disseminata a plaoche nella pleura, 1p eritoneo, salpinge, spazio del Douglas, ecc.) este- ·do tempo anche la media può venire invasa dal sa anche alle ghian·dole tracheobron·chiali e me- gran11loma e, come l'avv·entiz.i a, può andare totalsenteriche, un vasto aneurisma del tratto discen- mente ·distrutta e venire 1sostituita dal tessuto specifico. Nel f.rattem1po la proliferazione dell'intima dente dell' areo aortico in più punti intimamente aderente alla pleura pai:ietale (medtastinica) si- può raggiungere proporzioni considerevoli; essa nistra. La sacca presentava una rottura recente p erò non viene mai invasa 1dal g.ranuloma; se 1 ed aveva l'ampiezza di una testa di feto con ori- •questo le giunge ad immediato contatto gli ele~ ficio di comuni·cazione del ·diametro di circa 3 menti dell'intima cadono in 1degenerazione jalina. In buon numero idi .casi, 1con l'invasion.e specifiom.; era ripiena ·di coaguli sanguigni. Il colletto era assai spesso, duro4ibroso con nodi calcarei; c a della ·p arete arteriosa, si può aver-e la formazione di aneurismi sia veri che spuri. Nel primo la superficie interna ,della cavità si presentava, caso la parete può risultare costituita o dalla nel tratto prossimale all'imbocco dell'aorta, inesola intima, la quale per la distruzione delle altre guale, quasi ondulata con placche e nodi calcarei. tonache è rimasta sola a sostenere la pressione La !J)arete era a!:>Sai sottile e. per quasi tutta la sangui.gna e si è •quindi estroflessa attraverso la sua estensione, era ricoperta all'esterno da un tesdiscontinuità delle altre due tonache; oip·p ure dalsuto ·di aspetto lal'daceo. l'intima e da residui ·della media che, mal·grado Dal] e sgzioni praticate nella parete dell' aneuri. . 1a dis.g regazione .dei suoi ·elementi più o meno desma, compresovi a tutto spessore il tessuto d1 generati può aver ·c onservato an°c ora una certa aspetto grigio-giallastro aidiacente alla sa·cca, ricontinuità. Nel caso, più frequente, degli aneusulta che tale tessuto era co·stituito totalmente da rismi spuri, le ·due tonache e.sterne sono del tutto tesst1to .d i granulazione tubercolare, caratterizzato distrutte e l'intima, pure alterata nella sua el.ada prevalenti accumuli periavventiziali linfo citasticità, oltre un certo limite di distensione si larii con gruppi nodulari contenenti cellule giganti. cera. ln tali casi, la parete dell'aneurisma € rapLe tonache vasali della parete dell'aneurisma erapresentata dal .granuloma tubercolare che viene no ipiù .o meno gravemente alterate. perciò in immediato .r ap1p orto con il sangue cirL'avventizia si presentava invasa, disgregata ed colante, donde Ia facilità idi tubercolosi miliare. in certi punti totalmente sostituita ·dal tessuto di Nella periflebite si ha un'invasione più ra'Pi1da granulazione tubercolare; la media era ridotta ·di da parte del processo. rspecifico; manca inoltre in spessore con fatti infiammatori e degenerativi; essa la spiccata iperplasia ·dell'endotelio carattel'intima inspessita irregolarmente con alcune ristiico della periarterite, mentre è assai frequente estroflessio·n i ,rer.so la media e con piccoli focolai la trom.b izzazione 1del vaso che .è invece relativamente ipiù rara nei vasi arteriosi nei quali si infiammatori e numerose infiltrazioni calcaree. E quindi evidente in questo caso che l'origine è ris·contrata soltanto in quelli piccolissimi. 1

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630

IL POLICI.1NICO

I/ Qndarigite i1elle arterie 1è 1stata riscontrata solo nei gran·di vasi (specialmente n,ell'ao~ta) ed è caratterizzata dalla formazione di tubercoli s olitari o multipli sull'intima (con grande frequ enza in sed e di placche ateromatose), talvolta con concomitn nti fatti degenerativi e necrotici da parte dell a media e ·dell'avventizia. In .questa forma non ven11ero mai rileYate formazioni aneurismatiche, .Nelle vene si ha pure formazione di tuberco1i solitari o multipli sulrintima; e&si 'Possono a volte es.sere tar1to numerosi da occupare estesi tratti di ·vena. In rapp orto col !fenomeno di disgregazione superficiale del tessuto s,pecifico è quasi costante il formarsi di deposizioni fibrinose, di trombi che poi&sono giungere a tale sviluppo da obliterare totalmente il vaso. Il processo specifico può in.f iltrare in alcuni casi anche la media, attraversando in punti limitati la membrana ela· stica nella quale, com·e nell'avventizia, non si trovano che infiltrazioni leucocitarie. A.11ten•doflebite tubercolare viene data una notevole importanza dal punto di vista della genesi della tubercolosi miliare. FILI PPINI.

sotto di questa, lo si adorpera in modo da troncare il ' raso da sotto in sopra fino a ridosso della ' pelle. Allo stesso .modo e attraverso la stes.5a apert11ra cutanea di infissionP si inctde ancora la vena i!1 più direzioni oblique, riducendola in piccoli segm.enti numerosi quanto 1p iù sia possiibile. Procede11do poi tangenzialmente si fendono i vasi iper lungo e si interrompono le comunicanti profonde . ·:).uello che .s'è fatto in corrispondenza di un nodulo si ripete poi per gli altri e su tutto il territorio della vena -vaTicosa, -procedendo dalla periferia alla radice dell'arto. Quando s'andasse in senso inver.so l'emorragia sarebbe maiggiore. Indi si ap'.Plica una ct:asciatura compressiva bene ovattata, dal piede alla piega dell'inguine. /\. letto, l'arto viene lasciato in posizione orizzontale, e il paziente lo può m•u overe !fin dal primo ·giorno. Dal terzo giorno in pod. lo si fa tenere per delle ore 'Penzoloni fuori del ·1etto e all'ottavo-decimo .giorno - in casi singoli anche al q11into giorno - il 1p aziente si può alzare. A 14 giorni dall'operazione viene 1dimesso e dopo ùn periodo di 2-3 settimane può ri'Prendere · le s11e occu1)azioni come prima. .Da queste incisioni delle varici deriva uno stravaso di sangue nel tessuto circostante che è desi.derato per la guarigione. ·Gli e.demi loca.li. scompaiono col riassorbimento e con l'organizzazione dello stra'Vaso. Questi !fatti if•urono constatati in tm caso morto di embolia in dodicesima giornata. St1 100 ca•si 01Perati con q·uesto metodo si ebbero 2 casi di morte iper embolia. In ambedue l'allacciatura della safena . era stata eseg.u ita più giù ·del suo sbocco alla femorale (da 1 a 8 cm. di distanza). Questa è, secondo l' A., una condizione che favorisce molto il d.iJstacco di tron.chi. Ed è un 'Pericolo che può sussistere in ogni operazione di Trendelenburg. ' 'ere recidive col progredire dell'esperienza furono ,riste a5sai di ra>do, e un confronto coi risultati di altri metodi non torna a sfavore del metodo in parola. Recidive non si possono evitare com1p letamente con nessun metodo. Accanto all'eocellente risultato funzionale bisogna non trascurare quello cosmetico. Le cicatrici puntiformi in breve tempo si rendono quasi invisibili. Il metodo permette un'applicazione diffusa druppertutto dove vi siano varici, in·dipendentemente ,dalla presenza od assenza del :fenomeno di Trendelenburg. Perciò, senza scendere a !Particolari di esposizione statistica, l' A. , sulla base dei detti 100 casi che furono operati nello spazio di tre anni, crede che il metodo sia raccomandabile.

Esperienze sulla cura delle varici con le dissezioni mult iple secondo Klapp. (BANGE. Zentr.

( AXr\O XXXIII, FASC. 18J

f. Chir., 1925, p . 2696).

La tecnica è la seguente. A ipaziente eretto st segnano sulla cutP tutte le varici .con una adatta sol11zione colorante. La tintura di iodio a soluzione forte, che era 1u sata 1da !Principio, è ora abbandonata dall'A. perchè durante l'operazione può essere asportata troppo facilmente e in sua vece fu adottato il bleu di metilene o il violetto di genziana. Segnate così le vari.ci. si pro,cede all'operazione. ln anestesia generale O S'Pinale (solo isolatamente fu usata l'anestesia locale) si mette allo sco1p erto la grande safena alla fossa orale, mediante un'incisione tras'Ver.sale, e la si lega , esattamente al suo sbooco nella femorale; indi la si re&eca per un tr.atto di 6-10 cm. rrn ogni caso bisogna cercare se la sruf ena abbia tronchi multipli perch-è non abbiano a rimanere rami che potrebbero assumer:e in seguito la funzione del t.ronco principale e pro.d urre la recidiva. Dopo questa allacciatura preventiva - che 1PUò essere omessa soltanto quando le varici colpiscano esr.lnsi,ramente la gamba ed abbiano uno sviluppo moderato - si sospende l'arto verticalmente, mediante una puleggia e si comincia la sezione sottocutanea di tutti i noduli varicosi. U·s ando il tenotomo d~ Klapp (che ·è robusto e si differenzia dagli strumenti com uni col nome di safeno tomo [\Vi ndler, Berlino] ). lo si irufigge sottocute a sufficiente distanza dalla vena e, portatolo al di

BAGGIO.

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• [ .A~NNo

xxx1II,

F,\sc. 18]

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CBNNl

631

SEZIONE PRATICA

BIBLIOGRAFICI~

Prof. 1c!ott. G. FUMAROLA. Diagnostica d.eiie maiatt~e del sistema nervoso, Parte speciale, 'Vol. II. (Sistema ner\-0$0 centrale) Midollo spinale; con 66 fi.g. intercalate nel testo. Roma, Bdit. L'U1igi

Pozzi, 1926. Prezzo L. 33. Q113.n1do qruest'o~era sairà comipi'Uta e potranno averla tutta in una volta sott'occhio e .sotto mano i nevrolo1g i nostri e stranieri, allora soltanto questi saipranno valutare a .d~vere la no~ile fatica di Gioacchino Fumarola. '!'lon starò a riI>etere che le Pairti dell'opera già pubblicate e questa di ('Ui si. discorre, richiama. ·rono e ri-chi3mano I '·attenzione dei lettori pei pregi veramente insoliti della edizio.n e; i tirpi , la carta e le illu-strazioni son ·degne dei tem·p i migliori delJa nostra arte tiI>ograJica. Dirò invece c1h e questa Dtagrtostica del Fumarola si di!fferenzia da molti Manuali e Trattati di semeiotica, diagno. stica e patologia del s istema nervoso iper l'indirizzo c.;chiettamente anatomico ·seguìto dall' A. Lo studP.nte e il .m edi1CO che l',avranno prae manibus si abitueranno a pensare le malattie dei nervi, -del midollo spinale e 1del ·cervello in termini morfologici precisi. E non sarà p.i'OColo vantag.g io co. desto per la soli1d.ità della c ultura nevrologicca dei nostri medici. È vero che 5arebbe 'Preferibile rpensare una malattia in ternnini tfisio.Jogici (·come ho detto e scritto rpi1) volte), ·m a nel <Ca>so nostro bisognava dare rugli studios i runa .g uida iniconte. !';tabile ed evi.dente; e d'altra parte si 1s a -che, in fatto ,di malattie nervose, il pensiero fisiologico trova il più si·curo sostegno nella ra·p rprasentazione della trama anatom·o-i'stologica del siis tema nervoso. Si .p otrà obiettare che al ne'Vrologo prima di darsi ·alla ·p ratiica della specialità deiv'essere già familiare l'anatomia dei nervi periferi·ci, del miidollo srpi.nale e del cervello e che quindi il r ife. ri·r la am·p iamente in un Trattato è un :sorprruppiù ... ·Obiezione inconsistente; prima, perehè l'opera del Fumarola s'in dirizza •soI>ratutto ai giovani medi·ci e agli studenti, ai quali non sarà mai ripetuto tibbastanza che senza .conoscenze mor!ologic.h e esatte la medi·c ina non è che un sa'Pere da dilettanti; e in ·secondo luogo, ipe1 ..;l1è 1' .t\. nel d eli·n eare la struttu·r a e 'Pa,..ti colarmente l'arichitettura del si~tema nervoso e le lP~i.oni delle varie parti <li esso raggiunge aidd.i r1ttura l'eccellenza. Questo :II volrume della Parte speciale è di'Viso in · 10 ,ca;pitoli : i primi quattro (in totale 46 pagine) ~ono dedicati all'anatomia del rachi·de e del midollo ·spinale e alla esposizione dottrinai.e de.i sintomi ~aratteri'Stiici. delle .lesioni delle varie parti di cp1esto. Dal Qarpitolo , .- all '\ ·111 (rp. 16?) ven1g ono 0

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clesrritte le affezioni primarie (siste·m atic·h e e diffuse) e le secondarie ·del mtdollo spinale. Le atrofie muscolari rpro1gresisive, 1comrpresa l'atro,f ia 1spinale progre.ssi\'a degli aidulti e quella dei bambini , la sclerosi lateirale rurniotro,f ica sono trattate a parte, portando in a;prpendice la amiotoni.a congenita di O·p penheim e la malattia di Thomsen. Nel bre\rissimo crup. IX con ap1p endice (ip. 8) sono esposte le affezioni del cono e della caiuda, e nel cap. X (p. 6) le anomalie congenite del midollo spinale. Concisi ma chiari i riaissunti sulla taibe, sulla sifilide spinale e sulla sclerosi multiI>la. Ancl1e questo volUlIIle ci rinnova la persuasione cl1e il suo autore .è medico e insegnante coscien· zioso e lucido ~ome pochissimi, è studioso diligentissi1m o e· ,p adrone del movimento neurologico mo derno, è fedele assertore e saggio inter.prete del rjcco materiale della Scuola .n eul'ologica romana. 1

SANTE DE SANCTIS.

\V. HARRIS. N eurit·is and neuralgia. Ox.fo:vd Medicea!

Publications. Prezzo sc ellini 12/6. 1

In questo elegante v:olume ricco di magnifiche illustrazioni l'A. tratta delle difrferenze ed analo~ie tra n euriti e ner!'algie, ed espone la sintoma. tologia delle singole neuriti e neVTal~e. La parte rigua.ridante le nevralgie è magistralmente trattata ed ·è veramente ,c ompleta. Per ogni forma è indie.a te il relativo tratta01Jento. DR. •

A. LEPHINCE. Tra·lté de Réflexothérapift. Editore Maloine, Parigi. Prezz·o Fr. 10. In questo vol11n1e l' A. _espone la teoria dei vari riflessi simpatici e vaigali ·(oculare, prituitario, ver. tebrale, cutaneo, eoc.) e le éld)plicazioni terapeutic·h e finora inesse in prati-ca. La •dottrina dei riflessi del sistema autonomo 1è aioquisizione reoen. te, ed i. tentativi di .S'fruttal,'li in terapia hanno • finora dato •qual.che risultato che lascia bene spe. rare. Del resto tali meto di ·di cura non sono n'Uovt in quanto empiricamente molti di essi sono in uso da secoli. La medicina ·cinese si estriruseca sopratutto .con ;pratiche, la cui effi-cacia deve attribuirsi all'eccitazione del sistema autonomo ed alla conseguente azione riflessa. Il meccaniismo lii molti numeri 1del nostro armamentario terapeutico (senapismi, viescicanti, ventose, massag. gi, ecc.) è torse analogo. 1

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Il libro del Leprin,ce, anche se molte con clusioni in esso contenute sembrano arrischiate o non su!. ficientemente documentate, iè raiocomandabile perchè riassume sistematicamente questi nuovi studi. DR. R. BoucHARD. Sur l' évaluation du temps dans certains troubles mentaux. Elditori Vtgot FJ'lères, Parigi. Prezzo Fr. 15. I.'.L\. studia i disturbi della nozione del tempo

sja dal punto di vista 1p uramente psicologico che dal punto ·di vista clinico. Il lavoro è fdiviso in cinque parti: studio teorico; nozion,e del tempo nei normali, adulti e ragazzi; studio clinico; int{>rpretazione dello studio clini co; con clUJsioni. Nella ~arte teori1ca l'A. riassume i lavori prec,edenti sulla nozione del tempo in psicologia, sugli errorj normali 1dell'apip·r ezzamento ·della durata, sull'idea del tempo nella mentalità ~rimitiva, sulla storia 1della :cronometria, e stabilisce una formula di testi che consentono di rilevare e com. parare .g li errori dell'apprezzarµento del tempo. ·: )uesti testi .con lo studio comp.J.eto de.gli stati che l'A. ·Chiama stati deliranti a tema temporale, co. stituiscono la parte ori.g inale del lavoro. DR. 1

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[ ..\NNO XXXIII, FASC. 18}

IL POLICLINICO

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CooET. Psy c.hiatrie . Editore Doin, Parigi. P·r ezzo Fr. 12.50.

E un manualetto senza pretese dedi-cato ai me-

di ci pratici perC'h1è essi possano orientarsi nel Joro esercizio e ·distingure re grosso modo le varie aff e' zioni mentali. Per tale scopo il libro è commendevole. DR.

Le reve et la psychanalyse . Editore M loine, Parigi. Prezzo Flr. 12.

I ,AFORGUE.

Il lavoro .è frutto d ella coll.a1borazione di quattro medici : Laforgue, Alle.ndy, P iichon, de Saussure, che 5i •s on divisi la fatica id i esporre la teoria onirica della scuola psiicanalitica.Il volum·e si divi1d e in tre 1prurti, storica, tecnica e clinica. Come tutti i lavori in collaborazione anche questo non appare omo•ge.neo non solo nella proporzione 1d elle varie trattazioni ma an.ohe npi ri gua.l'di della presa id i po&izione di fronte 8Jl freudismo. Su 250 pagine oltre 40 sono d1estinate all'i'Iltroduzione .redatta dall'Hesnard, cb,e , -come è noto, è il pil't profondo conoscitore .franicese della psican alisi. Juest'introduzione costituisce un'eccellente esposizione sintetica della ·dottrina onirica di Freud. 1

DR.

ICCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. VII Congresso della Società Internazionale di Chirurgia.. Alle ore 10 del 7 .asprile in Camq:>idoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, ha iavutoi luogo la solenne in.a.ugura.zione del VII Conga"eSSo della Società Interna.2..ionale di Ohri.rurrgJi.a, alla presenza. di S. E. Benito Mussolini capo del Governo. Abbiamo già dato noti.fila della cerimonia inauguraJe (f.asic. 16, p . 573). . Aggiungiamo ai1oora ohe il p·r of. W1L1.EMS, piresidente de~ Comitato internazionale, con oa.lde p.arole ricordò ,a gli intervenuti la dolonosa serie dei maestri soomparsi dall'ultimo co.ngresso internazion.a le .a d oggi; enu1ner1a di tutti questi le · rare doti \d'animo e di sci~nza, e termina in.vita.ndo a. qu.alohe istante di raiCCoglimento nel .p ensiero degli illustri scom1p·aLrsi. Il pirof. MAYEit, segretrurio generale della Società. InterniaaA0tn·ale di Ohi.rur~ia, disse poi: « I1 1prodigi10so incremento ohe il vostro Gover.no h.a saiputo dare in pochi .anni a tutte le attività.. eco.non1iahe sociali e scientifiche del vostro paese, ha riempito di a.mmiirazione il mondo intero. Unito ai vostri concittadini, fin dall' inifanzia. per una comuni-0 ne di gusti e di as.piraziorui noi abbiamo rise11tito jn seguito .all'orribile tormentcr non ancor.a 'dimenticato grandeggiare l' amo(I'e fra~ terno che ha sempre unito i nostri 01101ri alla cul. tura latina della quale voi siete i vigili guardiani : così quando nel nostro precede11te c001gresso a Londra i1 delegato dell'Italia. ,prof. Alessandri ci infomnò che il suo Governo oi f.aoova l'onore di in vi tarci di tenere a Ro·m a il nostro VII Congresso, un.a nimi e vibr.anti applausi salutarono la su,a,. . . comUIIl1CaZlJOIIle. Oiò non pertanto noi eravamo ben lontani dal s~ppor·re una simile ·accoglienza, così straoirdinari.amente calo·r osa, come quella che il vostro1 Governo vi ha riservato, per la qua.le io sono felioo di ·avere l'onore di porgervi i nostri più sinceri ringraziamenti». Dopo aver ricordato con · dolore 1a 1peTdiita dei du~ vecchi presidenti della Società Internazion-aledi Chirurgia, pJ·osegue dicendo: cc Le indimenticaibili giorn·a te vissute in Ita.Jriia. ci hanno riem-· pito di .ammirazione mostrandoci con quale prodigiosa virtù voi avete saiputo riunire le più moderne organizzaz;i.oni tecniche e scientifiche alle1ner·aviglie a,rtistiche çhe tutto il mondo v'invidia ». Si com{Pia-ee quindi ohe il numero 'dei membri della Società si.a aumentato da 775 ·a 965 iiiunendo così 33 nazioni sotto l'egida dell' Associ.a.zioo.e. Rivolge poi un vivissimo elogio .a lle incomparabili qualità del prof. D oMINIOI che oome segretario del Co1111itato itali.anJo seppe a.mmirabilmente organizza.re il presente ccmgresso che è stato coronato da u11 successo così completo: si rammarica che la tarda età non abbia concesso al prof. King di Filadelfia di assistere al tri.onfo dell'attuale 1


[ .<\:'llNO XXX1III , FASC. 18]

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SEZIONE PRATICA

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conveg110 e finisce rivolgendosi all'illustre sen atore prof. GIORDANO con queste parole: « Nominandovii per .accla1na.zi10llle .presidente del nostro congre~so ab·b iamo voluto testi1no11iare ad uno dei suoi fondatori, che stin1a vamo la sua personalità, il suo talento chirurgico, la sua alta probità scientifioa ialla p1ari di l.1l1cas Cl1an1·p1i-0nnière di Kooher, di Dépage, di MacEwe11. N es 11na cosa aYrebbe potuto essermi più g rata poichè ipiù di ogni altro voi personificate le due qua.lità fondamentali del chirurgo : la bontà unita alla m aestria professionale e scie11tifica, sono certo ohe sotto lia vostra alta direzione l'attu.ale co11gresso sarà coronato da un su ccesso senza p·r ecedenti ».

l seduta sci~ n tificn . ~fercoledì 7 a.prile, ore 14. Aula de lla R. Acoademia Medica al P oliclinico.

focale, sembra su peri1011·e ad un altro costituito da superfici 'd 'entr.ata piccole e numerose, con irradiaZii001i filtr.ate poco o modicamente ad u~a b.r eve dista1nza focale. La prima cura esi'ge molto tempo1; ma. ci mette al riipaTo dalla ba,l.istioa difficile e assaii dubbia de11.a seooinda. L a cul'ieter api.a traspelvica potrà prender il sopra.vvento . sulla Rontgentera.-p.ia se la sua su neriorità tem1ica. n.on venga ostacolata d a uno sva,n ta.ggio economico trop·p o c·o·nsider evole. 3) È certo ohe i eanc·r i oer vico-ute1:ini sono inegualmente ra-Oiosensiibili . Gli adeno-carcinomi so1110 n1eno se.n&ibili deglì ep1iteliomi epild.ermjci . 4) L' infezione microbica locale d iminuisce l'efficacia. de i metodJi radiotera.p ici . D '·a l tr a p.arte l 'irradiazione di 1Ll1 can cro infet to H.g gr.a.v a l'jnfezion e e r:>uò det erminar e con1• plica11ze settiche. P er qlteste due ra·gi•o111i, bisognèl cura.re le i1'1fezio ni secondarie pJ·ima di ini zia.re la r :tdiotera.pia . I gern1i p iù dannosi ed i più resistenti sono gli str eptococchi . Il cattivo stato generale, avendo per causa ord in aria l'infezione ge11erale e l'emorragia, r a pprese11ta UILa causa ·d ' insu ccess10. 5) Come t11tti i ca11cri, q11elli del collo uterino sono radioim1nnnizzati dalle irradiazj oni ripetute e distanmate. \ Ticever sa nello stesso tem•p o i tessuti circosta11ti e com9enetra11ti il neoplas1na scin o progr essivame11te r.adiose.nsibilizzati . Questo du'Plice iproc~..sso c:ulmina con }.a 1-.adior esistenza assoluta, compliçata .a radionecr osi ; si O!p!]_)One alla continuazione della r adioteraipia e ne se·g na la fine. La cura u11ica in tempo breve s'im.p one all'infuori dei .casi trattati per prudenza e volutamente a tit olo ;palliativo . 6) J.1a oura 1nigiiore nei oa.n cri epidermici del collo è la seguie111te : fr.a l' irra,. Jiazione massiva e la disconti11u.a. L a dur.ata 'Pii1 f"tvorevole sembra corupresa fr a i cinque ed ~ venti giorni all'incirca. Al di qua di tale limi te le reamoni sono viole.n te, oltre ess~ l' effi.cacit.à deoresoo a, bene fi cio 'de.Ila radi.arresistenza. 7) I d ati rel3'tiv.i .a.Ile dosi i1on rono ancora sufficie11temente ·precisi. P are certo per ò che per i oa11cri epidern1ici de l collo, la. dose canooricida è gener.a.Imente inferiore (da 1/10 a 1/4), all·a « dose épidermique » . 8) Gra.nde in1p.~i:rt.anza spetta .a lle ·c ure ? relimin ar i e postu1ne. L a r a diotera.p ia ·deve essere istituita solo su an1n1alate 1aspedalizzate. 9) F~ jndispe11snbile l·a biopsia per confermare lia dia.gnosi e decid·eir e st1i risulta.ti. 10) L ' an.alisi batteriologica è necessaria per indagare su1l n. event l1ale prese11za 'd i infezioni secondari e e regolarsi sulla cura . 1

Sono .al1ia Presidenzia: il pr.olf. GIORDANO, 'Presidente del Congresso; 'VTLLEMS, lJr esidente dell a Società Inte1~a.zionale di Chirur gia; il segreta rio prof. MEYER ed il prof. ALESSANDRI di R oma. Aperta ]a seduta il presid e11te p1~of . GroRDANO, tra la più ll eferente atte11zio11e, dichiara di inw1~ ­ :Jretare il sentin1ento di tutti i colleghi i1el ma.i11festare l'orrore e lo sdegno 'Provato per l'attentato contro S. E. Mussolini. Prop1on e il messaggio di cui dem1no già i1otizi a. L a Presidenza del Congresso è così com1posta : prof . . G1o~DANO, prof. W1LLE~1s , •p r o•f. RoBERTO ALEs.SANDRI, dott. J. L oR'IIEIR , dott. L . MAYEH: prof . LEONARDO D oMINICI. I lavori del congresso si inizia.no co11 lo svolgi1ne11to del p r imo tema: 1

Radiumtera p ia del cancro uterin o. La trattazione cli questo a.rgiomento riguardante uTua malattia molto diffusa e ohe miete sì numerose vittime speciialmente tra le donne di età adulta, è affidato a cinque relatori di nazionalità diversa. Jl i:t>rimo è il p·r of. llr.:G.\·uo (P .arigi). E.g li così conclude sui metodi e sulle t€Cniohe: 1) N ella ouJ··a dei cancri cervioo-uterini l'irradiazione da sorgente interiore è rich iesta, non alla radiumpuntura ne a.ile varie for1ne della r adiltln' . . chirurgia; ma come ne.I passato alla cur1etera.p1a per via utero-v.agin1ale. Quésto m etodo deve utilizzare esclusivame11te 11 ragg io gamma ben filtr a·t.o, almen o per la cura dei cancri · enid:3rmici. E sta~ r ealizzato un gr ande processo allarg.a;ndo 1a disposizione degli elementi irradianti, col1a r~pa.rtizione del materi al.e radioiattiv.o in num.e rosi fooolai d eboli e ·d' uguale potenza·, coll'impiego di ' . buoni diE~·Jositi vi iJer m.a.ntenere in •p osto questi vairi e lementi, ·p;olun ga11d-0 fJIJ? po,rtunam-e.11te .la . cura unica. 2) L 'irradiazione n1ediante sorgente estern.a può essere ottenuta con la Rontgenterapia o 00111 la curietera;pia. A proposito della Rontge11teraipia, un metoclo comp1·endente swperficci. larghe ma p.oco i11UJ11er ose, , irradiazioni assai filtrate ad un·a grande distanza 1

Ri.sitlta·ti . 11) Le lesio11i 1Jcali d a r adiu1n e quelle generali nisulta1110 d a errori ·d i tecnica •O•r ama.i evitabiJ.i . ze infettive n o11 so110 ancora 12). I.e con'liPlica.n evitabili con ess.e. Esse costituiscono la sola caiu sa di n1ortalità ]rÌma.ri a che n ei casi gravi oscil1 a d all' l al 6 %·


63~

IL POLICLlNICO

13) Le numerose statistiche pubblicate no11 possono offrire dati, sui quali basare un giudizio sull'efficacia del m·e todo. Un periodo di osservazione di cinque anni prima di considerare d efinitiva la guarig.ione costituisce una rego1a ammessa da tutti. Le statistiohe di oasi 1na ntenuti in osservazione meno di cinque anni non hanno valore se n on sono oonfermate in seguito . Cause di errore nelle statist 1cl1e sono: L 'assenza o l ' insufficienza del cont rollo istologico. Il numero, .a volte notevole, di malate perdute di vista. La c·onf usione tra le malate viventi nla non guarite e quelle r ealmente gu.arite: esaminate cioè, e r,rovate senza sintomi obbiettivi di can cro . La ma n can z,a più o meno flagran te d ' imparzialità. 14) Le bu001e statistich e da almen-0 cinque anni d à nno come g u arigioni: a) nell' insieme 15 a 20 %; b) nei casi i11c4p:er abili (gradi III e IV) 5 .a 15 % e) nei casi 101per llibili 1,.gradi I e II) 30 a 40 %; d) 11ei soli ca.si di I grado 40 a 60 %· Questi cas i ra.pipr esentano l'esito .d ei casi curat.i con la tec ni ca de·gli anni 1919-20. Attu.almente i miglioramenti a utorizzan.o .ad altre e migliori speranze. Rig uardo allie indic.a~io11i ter.apeuticl1e si può dire: 15) D al punto di vista dei m etodi, la tera,p ia dei ca.nari rervico-uterini è 1a seguent e: V.anno semipre pi t1 limitandosi le indicazioni al1'isterectomia . Ad et:0ezione .di alcuni casi rari n·ei qu.ali la radiotera pia riesce inefficace, l ' isterectomia h a cessato di esserle st1ve1'io·r e, perfino nei oasi ·d:i 1° gr.ado. In qu·e sti casi l)ari sembra cl1e riesoa utile far precedere l'intervento da r adiumterapia. La ourieterrupia per via ·utero-vagi11.ale sembra il metodo di scelta i1ei casi di 2° gr.ado. L ' ister ectomia OO!nsecutiva i1on è allora r.acco•m andabil.e , a me110 che il canoro non abbi.a un.a debole radiosensibilità. Le indi cazioni 1allia rontgenter.aipia s.i soaio a desso accr esciute .alle spese della curieter.apia intern a. Ries ce op_portuna l 'associazione rontgenter.apica co11 curieter aipia nella ·m a.g gioranza d:ei casi del 3° g r aido. L a rontge nteraipia r ap presen ta il metodo di saelta nei casi .ava nzati e 11elle r ecidiYe dopo L'isterectonua. L a curieter aipia esterJ1a. gar eggia ora con la rontgenterapia. L a radiumcl1irurgia sembr a sen~a .avvenire. La ru.clioteratp ia 1postoper atori a profilattioa è orina.i abb,ru1d·onata. 16) I casi del 1° grado Jìosso110 esser e t r attati s i.a coll'isterectomia , sia colla Cl1rieteraipia ii1terna (risultati €gu a.L~) sia coi due m etodi cJ1nbinati iniziandoli colla curieteraipia. I c asi del 2° grado vanl1Jo curati col1a curieter a pia sola. I casi del 3° grado colla radioteral?ia ester11a sol.a o 1neglio ooll' associazione di questa con la ct1rieterH.pia int€rna, cominciando oon l a radioteraip1a.

[~~o XXXIII,

FASc. 18 :

I casi di 4° grado non sono tutti curabili. L a prognosi è i11fausta. I ca.si cur.a"bili vanno assoggettati .ali.a racliortera1pia esterna (r.a~ X fortemente fi] t rati, radium). I ca.n eri sviluppatisi sul n1oncone dell 'isterectJo... mi.a subtotale saranno trattati si.a oolla ourieter apia interna che colla radiotera1pia este:rma, le r ecidive di un' i sterecto1nia totale oolla ratli!Qrterapia esterna . I metodi radioterapici sono controindicati nei oasi d ''.im.fiamm·a zione annessiale. N ei casi .atipici è bene ~5'0ci.are la chi1 u·r gia con 1a curieterapia in~erna o la radioter.a.pia. esterna. 17) Le indioazioni terapeutiche precedenti ha,nno un valo.re. relativo; occorre g iudiÌcar e solo con un materiale di valore uguale sotto un'uguale OOlIIllpete·nza del personale curante. Per questo è desiderabile che taJe materiale Timma stu'di.at o sotto il controllo di perso·n e competenti in istituti poco numerosi ma perfettamente arredati.

11 p:rof.

*** REGA u

o, vivamente a.p plaudito, è seg uito alla tribuna dal secondo r elatore p.r of. O. BE1JTTNE& (Ginevra). Egli dioo che nel futuro le &tatjstich e sul cancro uterino dovranno essere for1nulate con dati più unifo.r1ni come quel1a del \iVinter (statistic.a dell'ann10 1923): così si potrà ottenere un co11cetto èsa tto sul valore r elativo d~l1' int er vento chirt1rgico e sulla ter a pia 001lle irradia z.ioni. Pare ~1du11que jndicato ora lo studio separato delle ffingole statistiche di ciascuna olinjoa. Anchie ammesso che )a cur~eterrupi.a guarisce qualche volta dei cancri inoperabili del collo uteri n.o, è certo che i risultati dei can cri sottoposti ad intervento sono a11neno altrettanto felioi di quelli d P-11.a curieter~:?ia . P er questo 1'0. oonsigliia l'applicazion~ cl el radio anche nei casi operabili. Inveoe i cancri del o01rpo uterino v.an·n o operati; non sa r a nno irradiati che in presenza. di controindicazioni operatorie. La ohir·urgia del canoro uterino h·a rag.g iu.nto il suo .aipogeo, la curiet.er.aipià, m algra do i sUIOii e normi progressi, è suscettibile tli gr andi progressi. 1

Segue il terzo relatore, p r of. RECANSES di Madrid; che intnattenend•)SÌ s.peciailmente sullia tecn~­ oa nell' aip1plic.azione de1Ja radiumteraipia ·eisprime i segu enti concetti : La precocità della d iagnosi r~pp resenta un fattore ·i mporta.11te per il risultato della oura malgrado che il radio ci permette ora. cli ottenere guarigio11i anch e in casi co11si<ler.at i per il passato inoper abili e quindi incurabili. I successi della ourieterapiia sono assai più evidenti nel caincro del co.llo uterino che nelle altre sue localizzazioni. L 'azione dei vari i~a.ggi a ~ y è assali diversa: così la radiosensibilità, varia fra cellule second o gli orga.11i e seoondo lo stadio di divisione i1uclear e . L e d1o si t roppo deboli , riescono dannose per l ' accu1nula~ione e .radioresistenza. .arie tec11iche ne1l'uso del radium dal pu11to di vista generale e pa.r licolare. Condiz.ioni di filtrazione.

'r


[ANNO XXXIII!, FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

(Ju.a ndo si tratta del dosamento del (fadiu1n bisogna tener conto di pareccl1i principi ben stab~1iti :

1) l'azione biologica del radio è in raQporto con la quantità; 2) il tempo necessario JpeT la produzione dell'eritema cutaneo è direttamente p\l~oporzion·ale alla quantità di radium i1D1piegato; 3) .il tempo di latenza è tanto più breve per quanto la qu·antità di radium irrupiegato è maiggiore 10td i1 tempo d' ~?;plioazione più lungo; 4) la rea~io·ne locale aumenta in superficie proporzional1nente alla quantità di :radium impiegato: 5) lll1a grande quantità di radio p roduoe in poco te1n1po un effetto biol1ogico .assai intenso· mentre una i)iccma quantità a1pplioata rper u:n. tempo assai 11111go può produrre effetti del tutto opposti; 6) si raggiungono effetti bio1logici più evidenti coi ra.ggi !)OCO penetranti che con quelli .a ssai duri derivando l'amone biologica :piuttosto da.i raggi .assorbiti che da quelli che attraversano i tessuti s.enza fermarv.isi e senza llllod.ificarli. L a combinazione della curieterapia con la rontgenterapia ha permesso un inigliorame.nto nei risultati definitivi. Ricorda le cause d'errore dei tentativi di Sydney Rus,s , e i successi ottenuti dal Ragaud colla ourieterapia a distanza con grandi dosi di r.adium, tali da permettere speranze fondate di notevoli miglioramenti delle statistiche. Nei casi f.avore·v oli la scelta fr.a l'intervento chirurgico e la curiot0rap·i a è ancora di&utibile, ma in un avvenire poco lontano è probabile che 1a curiet.eraipia si po~a ima>orre anche nei casi bene limitati. 1

*

* * Sale ora alla tribuna il proif.

FoRSDIKE (Londraj, le cui conclusioni si possono sohematizzare come segue. L'O. ha trattato 197 cancri uterini: sette casi del primo perid.d o furono curiati solo col radio od i r aggi X; (, sono anooil ia in vita senza alcuna. manifestazione 1norbosa rispettiv.amente dopo qu.attro anni, 8 mesi (2 casi), 3 anni e 10 mesi, 2 aJl.Ili e 4 mesi, 1 anno e 10 mesi, 1 .anno e 1 mese. In 50 casi più av.anzati l'irradiaz·ione fu seguita dall'operazione .alla Wertheim. In 40 oasi di recidiva d01po l'intervento alla Wertheim, 1'0. ha ottenuto tutt'ail più un miglior.amento passeggero. Infine 100 casi ·:3Ssa,i avanzati sono stati irradiati. Egli conclude ohe ogni volta che il tumore gli sembri estirpabile, egli pratioa l'intervento radicale; ma tutti gli ammalati sono trattati prima ool radio ed i raggi X e la r1adiiorterapia è ripresa durante un mese dopo l'intervento. Benohè ab·b ia una gr.a.nde pratica dell1a radio:terapia protfom.d.a, non si crede a.ntorizzato ad e riger1a .a metodo di scelta.

* ** re1atore

Segt1e quindi j,l per l'Italia prof. oon. PES'IALOZZA, il qual~ d101po iaveT esaminato con chiarezza e ùottrina tutti i vari .argomenti e le molte questioni dibattute sull'argomento conclude affermantl.o ohe:

1) Nel oanc.ro ii.noper.abile del collo dell'ute1~0 la ct1rieterapia: .associata eventualmente .alla radi1otera~ia ha. fornito e fornisce risultati insperati, che tutto fa c redere potranno .ancor venir migJiorati dai pr.01gress.i della tecnica e tali da modificare p.r ofonòan1ente la P·:rognosi, prima assolutamente inf.austa d~l 1na'e giunto a questo stadiio. 2) La curiete.raipia, se ancor.a no11 può sostituirsi all'intervento operativo, può migliorarne i risultati, sia sotto la forma di curieterapia preotperatoria, sia di cu.r ieter.apia p1ostoper~toria. L'esperienza dell'O. è favorevole all.a curieterapia posto.p eratoria, associata alla radioterapia, che non ~i hia mai dato gli inconvenienti 1a;mentati da .altri orato,r j, ohe ha diminuito sensibilmente il numero delle rec~dive p~ecoc.i. Sotto l'egirl·a della curietera.pia postope ratoria l'O. si è trov.ato autOTizzato a ridurre la gravità degli interventi operativi, limitandosi rperf ino, pei casi iniziali, .alla seon.p lice an1put~ione alta del 001101 e s ostitue ndo .alla oper.azione ·d el W ertheim qu·ellia di Fo:eund o Jia sem(plice isterectomia va.g in.ale, con ohe si ottiene un.a .conten1pora11ea ridumone ;del1 ~ischio ~ipiera.to:rfu pe.r far poi seguire la curieterrupia associata. .alla radiot.er a pia: 3) La ourieterapia preo•p er.a toTia prepara all'intervento operativo un ca~o più deterso, e secondo l ' O. è specialmente indicata nei casi che si giudicano al limite della operabili t,à, perchè rende l'utero più mobile e meglio accessibile all' intervento ·operativo. 4) Pe.r il C'..an cro del corpo oip erabile la curieteraipia for:nisce risultati inferiori a quelli dell'intervento operativo; se il male è inoperabile, la. curieter~pia è sempre insufficiente e spesso pericolosa.

* **

Tutti i relatori vengono vivamente a1)plauditi e complimentati a.a i colleghi. S'inizia qùindi la discussione alla quale prendono parte i maggiori oonoscito1ri dell'argomento, ed i più .provati esiperimentatori: si assiste oosì alle dotte ed interessanti comunicazioni dei professori: DoNALosoN di Londr.a ; RoBINEAU di Parigi; J. L . FAURE di Parigi; CHEVAL di Bruxelles; PROUST di Parigi; DE FouRMESTRA ux di Chartres; DELPORTE di Bruxelles; MoNOD di Pa.rigi; 0DESCALCHI di Milano ; ARTOM DI SANT' AGNESE di Roma; dottoressa DoBROVOLSKAIA-ZAVADZAYA di Parigi; ARNAUD di St. Etienne; SLUYS di Bruxelles; VANA di Brno. Essi sulla scorta di più ampie statistiche illuminano l'assemblea sui loro risultati 001I1fermanti in linea di massima le i·dee espresse dai relatori ed esponendo originali ed interessanti ooservazio11i sia sulla tecnica di ap pJioazione del radium che sulla indicazione della oura. ohirurgica e radiumterapioa .~ seconda degli studi del processo canceuoso. L'amipia Jiscuss.ione &i è protra.tta fra il più vivo interessamento del.l' Ass~mblea fino alle ore 19 circa. Il sen. G10R.DANO dichiara.va chiusa questa p1rima seduta scientifica. (Continua) . 1


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636

[ -~NNO

11 POLICLINICO

XXXIII, F'ASC. 18]

APPUNTI PER IL MEDIC·o PRATICO. SEMEIOTICA.

CASISTICA E TERAPIA.

L'errore emozionale nella determinazf one della pressione f:\l'ter iosa.

L' ipertelorismo..

.Sor10 note molte 1delle cause di errore nella determinazione 1della 'Pressione arteriosa, quali lo stato di r eplezion1e digestiva, la temperatura, ooc., mf>ntre poco o 1punto studiata è l'influenza .della emozionB. Eppure questa non deve es·sere trascu. rabile; tutti i medici conoscono che i malati che si preszntano a loro per la I>rima voJta sono in uno stato di attesa, talvolta di profon·d a ansietà che aumenta con le parole e le mano1vre del medic o stesso. S'Piocate so110 la ta..chiieaI'dia ex medico 1'aumento del triemore, le modi.iicazioni del rit1no resipiratorio, ecc ., è q uin1di probabile che anche la pre·s&ione debba subire delle modificazio·n i alle ·quali · hanno già aic cennato in passato Gallavardin e Oliver. G. :V1aranon (La medicina iberra, anno VII , nu mero 359) ha istituito 1d•elle riie.erche in proposito, mis urando per mezzo dell'oscillometro P achon, la pressione arteriosa in 62 malati, la prima volta che ·si ;presientavano alla sua consultazio·n e ed un paio di giorni do.po. La tensione mini•ma non subisce mo,dificazioni notevoli; quella mas.s ima si rnod i1ica con1e segl1e: 1

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Di1s cende di 60-70 mm. in 2 casi ))

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4

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50 40 30 20 10 00 _<\•umenta di 10-30

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10 10 12 9 4

D. Greig (Edimb. med. lourn., ottobre 1 9~4' c!Jttt ~ ma i!pertelorismo una deformità cranio-facciale congenita consistente in un abnorTne alJontana· mento degli occhi. Non è ipertelorismo l'a·b norme distanza se dipende dallo sviluppo di turnor i, o da un entc ef alocele. L'ip·e rtelor ismo com porta un ap.p iattim ento 1del n aso, ed un abnormP. c:viJ 11 ppo delle ossa della faccia, che sono aumPntate dj sipessore. ,su ~lo scheletro l'apertura i1asale ant<>ri ~J "C è assai grande, quadrilatera; la lamina cribrosa è moìto larga. • J.,' A. . fa un esame minuto delle singole part! del cranio e della faccia n ei casi occorsigli che descrive e ill11stra. Egli ritie11e che l'ano1r1alja dipenda da un disturbo dell'ossificazione di altune parti dello sfenoide, che costring·ono il cer\•ello a .svilu.p parsi in avanti e ad allontanare ~;li occhi. Qu esta anomalia \1 a distinta da tutt e quellP descritte fino ad oggi· ·particolarmer1te non va confn sa con l'ossicefalia, con la quq,le ba qualche n ota in comune, per lo scarso $Viluppo trasversale del cranio nella regione temporale. '

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DORIA.

Malum cox ae juvenile.

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Il contingente d egli aim malati e.ra 1dato soprattt1tto da 1do·n ne di 40-50 anni, aJflf,ette ·dia diistu1'bi nervosi circolatori e·d endocrini, quali si hanno sp12cialmente in tale età; sono proprio ·q u·esti soggetti che rispondono in m odo più intenso agJi stimoli emozior1ali. Si può, comunque, ruffermare 1chie, almeno in una certa categoria ·di infermi .con sistema neurocirco1 atotio instabile, la 'Pi·ccola emozione della esplorazion e cClini.ca è :SUffi1Ciente per aumentare la 1p ressione arteriosa in m odo da poter indurre ad errori di valutazione nel 41 % id ei casi. E bene <ll1nque r.he tale rice~ca sia ri·p etuta in un mom ento in cui il fattore emozionale possa escludersi. D'altra parte la intensità della variazione è, in certo modo un indice dell'emotività del paziente. 1

fil. I

JVI. S. Terol e L. R. Rius (Rev. medica de Barr.elona, ''- III, n. 14) •distinguono il processo osteo·condritico, che accompagna una lussazione co11. genita ri,dotta, dalla osteocondrite semplice e genuina che si sviluppa senza alcuna affezione anteriore. Nel primo caso, si può verificare di già nei primi mesi di trattamento ed essere evid-ente alla radiografia con leggere alterazioni artritiche. L'osteocondrite primitiva è car.atterizzata all'inizio da lievi dolori al ginocchio od all'anca, con integrità assoluta di tutti i movimenti, ciò che fa pensare 1p iuttosto ad un processo reuma. tico che ad uno osseo. Dopo qual.che settimana ·compare la claudicazione che va aumentando a ssai lentamente. Dei mo\rimenti è limitata l'adduzior1e e-d anche un poco la rotazione; la flessione inYece è del tutto libera. Il fenomeno di Trendelenbnrg è positivo. L'evoluzione, nei casi trattati precocemente, è favoreYole, in quanto che si può anche ottenere la restit1Ltio ad integrum. ·Come diagnosi differenziale, entran o in consi·derazione: 1) la coxalgia; si tenga presente che l'osteocond rite è per lo più rupiretica; 2) la coxa ' 'ara. ~ella forma « capitale » o epifisiolisi di Lorenz , Yi è rotazione esterna e, sempre, limita-


XXXIII, FASC. 18]

[ANNO

6::l7

SEZIONE PRATICA

zione della flesstone. Con le altre afrteziuni, come stemic-h e -di cisti ossee (osteite fibrosa di Recklinartrite infettiva, sacro-coxalgia, 1SCiatica, eoc., non ghau·se11 e osteo 1distrod'ia fibro sa ·Cisti·ca giovanile è ·p ossibile la confusione. di Mikuliieh), passa a discuterne la patogenest Come carafteri differenziali con la coxite, si Nella anamnesi della s ua paziente figura un traupo&sono dare i seguenti: ma ' 'iolen to che segnò l'inizio della malattia. Il Co11tenu to in calce: Coxite: dim inuzione; Osteotra urna avrebbe favorito la loc.a lizzazione nelcon·drite: piuttosto aumento. l'epifisi inferiore ·del femore d.i un germe, la cui Cartilagine di rivestimento: Coxite: lesa; Osteoscarsa 'rirulenza fu dimostrata 1dalla scarsezza dei con{lrite: intatta. •fenomeni infiammatori, dei fatti distruttivi e 1deJFormazione di ascesso : Coxite: si ha generalla reazione del tessuto circostante. L' A. perciò mente; Osteocondrite: non si ha mai. ten•de ad avv.icinare ,q uesta ;forma morbosa ad alAlterazione della cotiloide: Coxite: frequente; cuni tipi di cisti os1see e, ricor.danido la teoria inOsteocon·drite: molto rara. fetti va delle cisti ossee, rufferma che molte di Temperatt1ra: Coxite: febbrile; Osteocondrite: q11este cisti 1dovrebbero essere com1p rese nel cageneralmente normale. pitolo ·della osteo-mie1ite cronica, della quale la forma da lui descritta ~o t-rebbe essere il tipo. Limitazione 1clei movimenti: Coxite : flessione; Osteocondrite: abduzione. FIORENTINI. Particolarmente l'esame attento della raidiografia e ·del graido di adduzione in·diieheranno il tratOrtopedia e appendicite. tamento da seguire. Nel periodo flori,do, si ricor~f. Van Neck (Archives franco-belg es de Chir, rerà alla correzione forzata sotto anestesia; talgiugno 1925) riporta il caso di una ragazza di 24 a. volta sarà necessaria la tenotomia con la immoche $i prese11tò alla sua osservazion.e perch è da hilizzazione in abduzione forzata. Come trattaq11a1chc settimana avvertiva 1dolori vivj e momenmento generale è consigliabile il fosforo unito tanei alla regione esterna 1della coscja e a:lla spina con t1na dieta antirachitiiea. i1iaca destra. Tutti gli e1sami turo.no negativi, sol. fil. tanto, palpando l'ad1dome in corrispon•denza ·della fossa iliaca, si avvertiva una piccola massa quanEpifislte cronira cistica sierosa del femore. to una ciliegia, immobile, non molto oolorosa, a11aloga ad una esostosi. La ra·dio-sco'Pia rilievò F. \.rirgilio (A rch. It. di chir., vol. X'I, f-asc. 5) u11 cl1iodo da tappezziere in una specie di turiferisce su ·di un caso di osteo-mielite croniiea, more. Non fece 1diagno·si e operò l'ammalata. Il in una ·donna ·di 18 anni, il cui quadro ana. tumol'e era nella fossa iliaJca, era -extraperitonealc tomo-'Patologico dif.feri·sce da •quello delle comuni ma 1ttaccato all'jnte.stino. A'Perto il peritoneo sl osteo-mieliti . Si tratta infatti di un processo di constatò cl1e ciò che ·costituiva il tumore era osteo-mielite dell'epifisi inferiore :del femore, che l' appen di ce la quale era .salidata con la ·b ase e ha evoluto forma11do una cavità cistica, contel' estremità libera al 1cieco, piegata ad ansa. La nente un ltqui•do sjer o-albuminoso limpi1do, limiparte libera di essa veniva fuoTi dal peritoneo tàta da una sostanza spugnosa, densa, gial.loe costituiva il tumore. Distaccata dal cieco, l'aprossastra, non circondata da osteo sclerosi r eatpendice restò intovata tra l e fibre cd ello psoa;s ti.. va. Il periostio del femore era del tutto normale. <la r 11i fu distaccata con Je forbici. Sezionata l'apLa •SO ·tanza spugnosa giallo rossastra all'esame :penclice asportata, venne fuori un calcolo bru. istologico si dimostrò costituita da trabecole osnastro mammellonato .d a cui usciva libera la see jn.f rammezzate da tessuto mi1dollare. Le tra. becole ossee in alcuni tratti erano nella loro 1parte ·punta acuminata di un cl1iodo .da tappezziere. periferi.ca, poco dif,f erenziate, ·scarsamente coloCessarono le so'ffere.nze; soltanto, 1durante le ulteriori m edicature, 1se. un corpo estraneo to·c.ca,,a i1 rabili, senza corpuscoli ossei. Mancavano le lacune scodelli:formi ·delle trabecole, caratteristiche fondo della ferita, tSi risvegliavano i dolori alla tlel .riassorbimento osseo la:cunare; assenza di f~ccia esterna della coscia; ·qtl'esto indi,cava bene osteoclasti. Dal l~qui1 do contenuto n ella pseudocl1e i..1n filetto ·del n ervo icrura1 e era a1lo scoperto cisti e •dalla poltiglia gi allo-rossastra, viene cole che su di esso esercitava la pressione 1 ap'P,entivato uno stafilococco aureo di scarsa virulenza. dice asportata. Il ca•so è strano principalme11te Negative le ricercl1e biologiche per la tubercolosi. per la sin1drome p erchrè non ·c'erano mai stati ·Cl o lori tali da far :Sospettare un' ap,p endicite, e po1 L' .I\. 1dO'PO aver fatto, dal punto di vista anapcrch·è la punta del chiodo , p,u r essendo libera, tomo-patolo.gi:co, la diagnosi differenziale del caso n on era mai riuscjta a forare la parete dell'apda lui 1presentato, con l'osteo-mielite croni·ca sempendice. plice (nella forma di ascesso di Bro·die), con G. ANNICCHIARICO-PETRUZZELLI. l'osteo-mielite tubercolare e ,con alcune forme 1si1

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IL POLICLINICO

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La cura del rachitismo mediante i raggi ultravioletti. L.esné e De Genne.s (Le J ournal médical franç., n. 9, settembre 1925) rileva che la .scoperta del

ra·chitismo p rovocato nell'animale sembra aicquisita .dallie ricerch e di I-Iowland .e Kramer i quali hanno constatato che i ratti bianchi (nei quali è 1possibil e provo·car e lesioni simili a quelle 1del rachi tismo umano con r egime senz.a fo 1 sfo~o ) sottopos ti a irradiazione con ragigi ultravioletti.i non ammalano per quanto sottoposti a un regime rachitigeno. Le ricerche eseguite su bambini rruchitici hanno 1dimostrato ch·e le alterazioni caratte1"1sti·c1h e 1del raichitismo (e constatabili raidio·g raficam ente sul .p1Ugno) si mo·di!fi1cano sotto la terapia u'1travioletta. Contemporaneamente si mo1difi•ca anich·e lo stato d·i anemia che è pos&i·bi1e constatare nei ra:chiti1ci n on chtè il ~asso del calcio e d el fos.f oro. Quanto all'az.ion·e d ei raggi ultravioletti non sembra che po ssa ri1portansi a una azione locale : a parte che i raggi ultravioletti non attraversatno la pe1le, è certo il Jatto c1he basta es'Porre un solo lato 1del corpo per vedere modifi,care l e les1oni an'Che dell'opip:osto lato: è probabile che l'azione vad·a ricevcata n ella !P'elle e che si eserciti sugli elementi del .1s angue e sulle termina. zioni nervose della pelle. Il metoido wpipli1cato a titolo :preventivo può, secondo gli AA., far s1com'Parire il r achitis.mo dalle oonsultazioni 0 1spedaliere. E. MILAN!. 1

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NOTE DI MEDICINA, SCIENTIFICA. Il rapporto glu,,osfo del I. c. r. e del sangue nelle meningiti tubercolari, meningococciche e nel • • men1ng1smo. Brugi (Folia medica, 15 novembre 1925) ha studiato il comportamento del quoziente glicorachi a glicemi a n elle meningiti tubercolari, nei fen omeni meningitici ch e si osservano in molti stati morbosi e nelle m eningiti da m eni ngocooco, in vari p eriodi delle malattie. f: risultato cl1e nella m eningite tubercolare il glt1cosio del san gue non oscilla oltre le cifre nor. rnali, m entre dimin uisce il glucosio d el liquor. !\elle forme di m eningite m enin gococcica che giungono a guarigione, la gl~cemia si mantiene alt a per abbas arsi alle cifre normali in seguito: il !!luco5io del liquor in,rece, dapprima basso va grnclatan1c11te e l e,~a n1 dosi 'fino a raggiungere anCh'es o le cifre normali; l'A. ha osservato che n elle forme nel esito letale la glice111ia si man-

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alta, la glicoraichia ba:ssa. Nei meningismi cosidetti infetti vi si ha un aumento quasi pro1p 0Tzionale 1della gli.cernia e 1della glicorachia. Lo .stu·dio comparativo quindi della glicemia e della glicorachia può avere importanza pratica sia dal punto di ~ista 1diagJ?.ostico riuscen,do a far •dif·ferenziare una meningite tuib ercolare da uno stato meningeo, .s ia pr ogno·s ti·co, potendosi con l'esatto do•saggio 1dello zucchero nel sangue e nel liquor iprevedere un esito letale o non. •

MOl'fTELEONE •

Indagini sui liquidi da vescicatorio. Puxeddu della Clinica di Cagliari (Folia medica, n. 1, 1926), h.a s tudiato alcune ·delle proprietà fisi co ·chin1ic1he ·dei li,q uidi ·del1e bolle vescicatorte, e .precisam·ente la tensione sup erficiale, l'in·dice di rifrazio1n·e, il peso sipeci.:fi·co, la r eazione di Rivalta, la Wassermann, aggiungen.do lo 1S1Chema di Arneth, giungendo alle conclusioni seguenti: 1I liqui.di ·da V'esicicatorio, che son.o liquidi da schietta infiammazione, hanno idelle proprietà fisico ,chimiche molto simili a .quelle del siie ro dt 1sangue (tensio.ne supetii·ciale, viscosità, indi,ce di rifrazion·e). Delle v.axie albumine di cui ques.ti sieri sono riochi, le globuline sono n otevolmente aume:ntate rispetto a11e sierine. La formula leucocitaria ha un comiportamento del tutto n eutrofilo, seb1bene non siano. trascurabili le pel'centuali d1ei linfociti e degli eosino.f ili, ed abbenchè vi 1sia una c·e rta corris.ponid enza fra linfo citi .d·e1 sangu e e lnlfociiti delle .b olle, nessuna d~p endenza o relazione num€rica si nota fra gli eosi•n ofili ·dei due liquidi. Lo schema neutrofilo dl Arneth è deviato verso s inistra .con p1revalenza di forme 1giovani a due lobulazioni. Dififerenze so1s.tanziali ·n on ·sembrano ·esi·stere fra li.quidi bol, lari di ipers one esenti 1da malattie degli organi interni e liquiidi provenienti di vario genere. MONTELEONE.

Influenza degli agenti :fisici, meccanici e fisiologici sulla morfologia del sangue periferico. Dalle osservazioni di L. iVIa1can.g i (Pensiero medico, 31 dicembre 1925) risulta ch e numerose cause fiSi·ch e (freddo , caldo, elettricità), meccaniche (1pressione), chimiche (veleni esogeni ed en·do.g eni), fisiologi che (riflesso oculo..icardiaco, em ozioni, ecc. ) possono far variare bruscamente la formola leu·cocitaria nel sangu e peri1ferico, ciò che r ecentemente è stato osserYato anche da altri autori. Queste variazioni sono probabilmente in rapporto co11 l'azione simpatica vaso-motrice. In linea 1


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SEZIONE PRATICA

subordinata si ·deve quindi, nel valutare a sco·p o clinico-diagnostico la formula leucocitaria, ten~r presente tutto ciò che può influi-re direttamente sul sistema vago-simpatico . Negli arti aJff etti da lesioni i1erYose ·di origine centrale o periferica, lo .stimolo esercitato dai molteplici fattort su1d1detti non determina ·variazioni aspprezzabili della mo:nfologia ·del sangue. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Per la disinfezione cutanea. .cJa C. :

Al dott. . L. F.,

I.'alcool è un ottimo disinrfettante, ma solo a certe con centrazioni, intorno a 70 ~'o . Presenta lo svantaggio che, allontanan1dosi da questo opt·i nt1trn. perd e rap1damente di efficacia: se assoluto o anche se molto d1luito è praticamente privo d1 azione utile. Pr·e senta an·c·h e lo svantaggio di .agire solo 5ulle forme ·v1egetative dei batteri, non sulle spore. 1.'etere è un detergente: !SICioglie e allontana il grasso della cute; in tal modo facilita l'asportazion·e degli strati superficiali dell'epitelio cornreificato, carichi di germi, e compie una ,disinfezione così detta « meccanica » o cc indirette. ». Affinchè riesca efficace oocorre dunque di strofinarlo s11lla parte, non passarvelo soltanto, come spesso s1 pratica. Non manca ·di azion e antisettica ma debolissima. !.'etere 1è raccoman1dabile an.c he perchiè scioglie gl'iidrocarburi (vwselina, olio di pa, raffina) oggi molto usati, i quali n on sono solu bili nei ·saponi. ·:lt1esti ultimi sono anch 'essi detergenti; inoltre sono discretamente antisetti·ci di per sè, in specie il sapone verde; ma riescono irritanti e d'impie, go non comodo. I nuovi antisetti ci cutanei sono ancora allo stu, dio. A titolo di esempio, ~1. B. Tinl{er ne ha saggiati parecchi (Ann als of Surgery, ott. 1925) . l\1olto efficiente fu l 'a:criflavina al 5 % in alcool a1 50 %; poi l'acrivioletto ai 2 % in alcool al 50; poi lo iodio al 5 % (la ti·n tura officinale è al 12); ~eguirono l'acrivjoletto al 10 % in acqua, la solu. zione di Harrington; m eno efficienti furono l'acido pi·cri·co al 5 ~~ i.n alcool a 95, il m ercurocromo :il 5 % ·in alcool a 50. A. V. St. G.eorge (Journal Amer. 1\!f cd. A.ss., 26 1di1c. 1925) ha trovato il me1~ curor.romo 220, sciolto al 2 % in una mescolanza di. aJcqua distillata, alcool a 95 e acetone, superiore allo io.dio , all'aicido picri·co, allo ioduro merL. VERNEY. curo-potassico.

Circa l'autorizzazioI1e 1da con~e·~ersi - giusta il Decreto ultimo - agli uff:iiciali medici provenienti dal servizio attivo permanente i quali a;b~ bi.ano compiuto almeno sei anni di servizio e sup erato speciali prove integrative di ostetricia e pediatria, n o11 si sa ancora quando e con quali mo.c10lità tali autorizzazioni saranno con.ce.sse; n è, molto meno, si conosce jl prog·ramma speciale p er le d11e materie ri chieste. · R evidente ,p erò cl1e, per la sessione di quest'an .. no, tale genere di concessione non ·p os.sa assolutame11te aver luogo, tenuto conto ·Che la 1disposizione di massima dovrà essere r egolata da norme precise e dettagliate, e che essendo per tali caJ.1didati ammesso invece della prova ·d'esam e anohe il titolo della frequenza di sei mesi in r eparti specializzati, detto titolo non potrà essere in pos.. sesso degli ufficiali sud1detti (salvo rare eccezioni) che tra un anno. RIBOLLA. 1

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Medici di bordo. -

All'abb. n. 5664, Feltre:

Le 1p rove per gli aspiranti all'autorizzazione a imbarcare come medico di bordo sono state ban. dite per questa sessione - com'era ovvio - esclusivamente per esami.

VARIA ~ Le psicopatie in Italia. Ora che si svilurp1pa ogni dì più lo studio di quanto si riferisce alla igien.e mentale, mette pe... gno di fermare l 'attenzione sullo sviluppo delle· malattie mentali, quale appare dalle statistiche, forniteci dall'egr egio dott. 1M odena, che appunto1 ·dirig·e l'Istituto Speciale di Stati.stica. Ecco i primi ·dati riferiti: .i.\ll'otto,b re 1925 i malati di mente ricoverati in· Italia eran o 59,393 con una percentuale di 1.5. per 1000 rubi tanti (censimento 1921). Questa cifra è ·c osi .su d1divisa 1p er R egioni: V·enoto: 9369; Lombardia: 9044; Piemonte: 7104; Emilia: 6458; Tq, SCQn a: 6375; Camrpania: 4986; Sicilia: 3694; Li,gu ... ria: 3020; Lazio : 3\106; Marcihe: 1968; ·U mb·r ia: 1'221; :\bruzzo: 1191; Sarcte·g na: 1016; Puglie : 469 ; Calabria : 372. Gli Istituti cl1e ospitan o malati di mente in I talja sono 133, dei quali: 41 provinciali, con una porpolazione di 37,367 · arr11nalati; 32 ri coveri pe1rcroni ci con una po.p olazione ·d i 9266; 27 Ca:se dl cura per a bbienti ·con 1231 ammalati; 12 Opere Pi e con 11 ,455 amn1ala.ti; 11 Istituti privati pe,.. cl eficienti con 761 rjco\Terati; 6 ì\!Ianicomi 1privat1 ron 3545 ricoverati; 4 Manicomi giu·dizia:ri con 703 ricoverati. Il numero degli ammessi durante il 1924 ri, s11lta di 24, 097 e ipre cisamente 13,922 uomini e. 10,175 donne con un massimo (per regione) d1 421,4 ammessi n el Veneto e un minimo -O.i 140nella CalM>ria. Dall'ultimo cen simento Vi·doni del 1914 all'a~ tt1ale, l'osrpedalizzazione dei malati di mente ri, ~ulta aumentata ·di 5082. (Da L'.-1vvenire Sanitario). 1

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IL POLTCLlNICO

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POLI'fICA SA1\11TARIA E GIURISPRUDENZA* Lesione per infortunio e malattia p1·ofessionale. Inabilità lavorativa e chirurgia riparatrice. Il principio dell'assicurazione obbligatoria con iro ali infort11ni su•l lavoro è ormai ac colto po<:>iri"van1ente dalla legislazione ·di tutti i paes.i ci vil~ . In Italia è staio esteso agli infortuni agricoli (legge 23 agosto 1917, n. 1450) e recentemente è 1Stato $tabilito p er 1g li inforturii di voio da:ll'art. 34 de1 decreto legige 20 ago1sto 19"23 n. 2207, il 1quale dis:pone che « ogni im·pren1d'ito·r e di servizi aerei o costruttore o proprietario di aeromobile ha l'ob, bligo id i prov-vedere all' a.ssi·curazione contro tutti gli i11rf ortuni di tutto il 1p•er.sonale aJd1detto, comprenden·do in -ciò anche l'assicurazione contro i rischi ·di volo per il :J>erso·n ale occasiona:lmente o a:bi tua.lmiente Yolatore ». l.'arpplicazion€ sem'Pre più vasta del principio dell'assicurazione obbligatoria contro i rise.b i d·e l Ia,roro ha intens.i,ficato l'inte11e.ssamento degli stu, diosi e dei pratici ai problemi tecnici s anitari e giuri1dicj ohe ''i si ri·connettono, specialmente daì ipunto ·di vista delle catLse dell'infortunio, del'e con segu:enze e ·d·e1la misura dell'indennizzo. I .' infortunio che è fonte del 1diritto aid in•d ennit:ì è determinato ida cau sa violenta in occasione del lavoro . .lVla si pr·e.sentano .dj;fficoltà non lievi quando si debba precisare meglio qu·esto ·criterto generale, per •distin•g uere la causa 1dell'infortunio ·da. quella della malattia professionale, la quale n·on ha an•cora, nella n-0stra leg.ge, speciale protezione mediante assi·curaz.ione o·bbli·gatoria. Gli elementi ·disti11tivi di queste -entità morbose, che hanno fonte comune nei ri·s c1hi del lavoro ma ca1lsa specifica diversa, :sono accuratamente esaminati dal proif. Ciaimip·o lini ne'l pirimo capito1'0 de1 suo pre.gevole e interessante li1b ro ciTca « La tra urna tologia 1dlel 1la:voro net r~pporti •COll la 1

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legg~

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f1) .

I..'.'\. premette le più n oteyoli 1definizioni che da

scrittori italiani e st.ranieri sono state formulate, e poi egli precisa sinteticam€nte così i1 concetto di lesione ·determinata da infortunio: « stato morbo.so cl1e modifica in via temporanea (oltre cinque giorni) o in vla duratura e ris'Pettivamente in part·e o in tutto - fino an•cl1e a so1piprimerla inProf. dottor .L\RNOLFO CIA:\-IPOLINI. « La trau· matolog-ia del la,·oro n ei raipporti -con la legge 11 (Collan'a ì\IIanuali ,del Poli clin ico ). Editore, Luigi pozzj , via Sistina, 14, Roma. (1)

sieme alla vita - la -.capacità la\rorativa d·ell'operaio; gtato mor.boso 1'egato al lavoro idal particolare rischio e •dovuto a .carusa violenta (~ioè re1pentina, conterminabile cronologicamente in termini ri'strettissimi) im·p revista e imprevedi•b ile ,._ Questa definizione tien·e conto, evidentemente, anche di elementi giuridici particolari, corxtspondenti alle norme ·della legge attualmente in vigore in .I talia. « B ovvio - spiega il Ciampolini - che cper ' 'iolenza lesiva non si intende l'azione di una forza esteriore meccanicamente intesa : anche le violenze idi altro ordine (chimico, pstC'hico, ecc.) p ossono rientra1~.e nel numero delle cause morbose da Clli la leg.g e 1stessa prot.eig·ge. E non occorre che l'effetto ;della cau.sa lesiva risulti im1neàiato: P·Urchè ·n e sia una con.segllenza ineluttabile. Se l'av·v enimento si veriJ'.ica in oocaisione di lavoro, l'estremo della ·causa violenta esi.ste anche nella penetrazione uni·ca di un germe patogeno nell'organismo. N.ella ·fatti1sp,ocie la sostanza della vio- . lenza, se non nella causa, esiste negli effetti: e ·ciò basta, pur mancando la tumultuarietà e l'esteriorità dell'azione. Qu·esta può estrinsecaTtSi an ·Che in•direttamente, a patto che sia improvvisa. ra,pida e abbia forza :suffi.ciente e apporti alla integrità tisica dell'operaio un danno che prima non esisteva o n e aggravi llno anteriore )) . Il ,caratter e violento e subitaneo 1della causa deve e$.sere inteso in :senso relativo, come elemento di1fferenziatore dell'inifortunio dalla malattia 1professionale, la .quale ,è definita ·dal Ciampolini « alterazione della salute da causa patogena, ripetuta e derivante n ecessariamente dall'esercizio ne>irmale e continua.te ·del lavoro » . Il rapporto da causa ad effetto tra alterazione ·d ella salute e causa patogena può far pensar.e ad un concetto di esclusività ·della causa derivante ' ·dal lavo.re; ma evidentemente l'A. non ·h a voluto risol\rere qui la questione ·dell€ cause concorrenti, alle .quali poi egli .dedica \rari interessanti carpitoli d.e1 suo volume a proposito delle concause negli infortuni anche con ·speciale riferimento alla tuber-colosi, al d iabete, ai tumOìfi, alla malaria. alla sifilide. Eali 11a Yoluto fissare l'elemento caratteristico o fon·damentale che di.stin.gue l'infortunio dalla malattia professionale: cc mentr.e nell'infortunio l'e' ' ento dannoso è rirferito ad un fatto esteriore, inòividl1alizzato e cronologi·camente òefinit-0, nella malattia professionale la causa efficiente è riposta in una lunga serie di fatti si11golarmente per • 1

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(*) La pr-esentt; rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI , esercente in Casaazione, oonsulente

lega!e del nostro periodico.


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nulla conter1ninabili n el tempo e nell'eiffetto e che, p er rendersi manifesti nella loro r'isultante, hann o bisog110 di un'azione diuturna » . ~el capitolo XVIII è trattata un'altra questione interessante, che non h a a vuto ancora una ri1soluzione completa e difinitiva. E obbligato l'aperaio a sottoiporsi ad interv-enti chirurgici riparatori di u11a inabilità lavorativa? L·A. ricorda precedenti giuris(Prudenziali italiani e stranieri e fa an ol1e un bre·ve esame di dirl'tto comparato. Egli rileva cl1e in I talia il con·cetto dell'obbli-go dell'op eraio id i sottoporsi aid atti chirurgic·i non è m ai prevalso. La legge 1p er gli infortuni, sia nel testo d el 1898 che in .quello delle modi!fica. zioni 1Su ccessive, n on contiene alcuna dispo·sizione. u •.\nzi è utile ricordare - egli soggiunge che durante la 'P:rim a •discussion e in m erito al re golamento della n ostra legge, essendo stato richi.esto al Telato r e (Magal di) se s i fo sse in esso prospettata una ta1'e question e, egli ris'Pose essersi riconosciuto cl1e la legge non coillsente di obbligare ·g li operai aid eSjpo.rsi a i pericoli conseguenti ad un'operazione chirurgi-ca; ob1bl1go cl1e non sarebbe neanche coillforme al dirjtto che ognun o h a che la ipropria esistenza, la prop.r ia i11tegrità personale non si'a p er Yol ere altrui manomessa o comrpromessa » . Qualche ·elemento util·e si rpuò desurnere dall'art. 18 secondo .comma della legge 23 agosto 1917 per ·g li infortuni ag.ricoli, il quale ·dispone C·h e « il lavor atore n on 1può, senza giustificato motivo, rifiutarsi, dietro richiesta ed a spese :d.ell'~stituto a s..c;icuratore, ·di sottostar.e alle cuxe ·Cl1e l'istituto stesso ritenga necessar ie e ·di entrare a tal fin·e in .qualsiasi clini•ca, ospedale o altro luogo dt cura che sia indi·: ato •d all'istituto assicuratore:. 1

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Fra tali cure non si intendono comprese l e operazioni chirurgic he, salvo i minori atti operativi. I n caso di ingiustifi cato 1·if iuto, può esser e negata in

tutto o in :par:te l' indennità, salYo in caso di con. te-stazio.n e il 1giuldizio arbitrale ,, . All'indiTizzo 'Pr.evalente, ch e n ega l'ob.b ligo dell'operaio id i sottostare aid un intervento chirurgico, aderisce il Ciampolini. « B ben vero , egli osserva, che l'art. 436 d el ·codice di commercio s ancisce il principio 0h e il com1por tamento dell'o·pe. raio assi·curato debba e&Sere quello ·di un opera;in non p.rotetto dalle leggi assicurative e che perC'iò egli dehha 1p restare al m eidico la migliore coope-a, zione attiva, onide raiggiungere la completa gua. rigione, ma -è b en vero altresì ·che c'è un articolo d·el tfegola:mento info.r tuni il quale lascia, per ronverso, piena libertà all'operaio is tesso di ricoveransi o meno, a scopo di ·cura, nella inf ermeria dis~osta .dal .datore del lavo.ro: sicc:h1è la volontà del legislatore appare in questo punto es1

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SEZIONE PRATICA

. en zialJ11ente espli•cita. ~·è va Le riferirsi ad altre argom entazion i d'·o·r dine .i n1diretto. Quin1di ·se, in. lJroposito, si vuole dire ·di più, occorr.e legtferare di i1u 0Yo, percl1·è, dral lato giuridico, con l'attualbI.egislazione il problema ·d el!' obbli·go dell' 01peraio · a sottostare ad un inter,·ento cl1irurgico non lJUò n.'\·cre che una soluzione in senso n egativo; infatti , s i è an·che visto che qualche responso del ma-gistrato in ,s enso afiferm ativo, da noi, n o11 11a a,·t1to seguito. « D'altra ,p arte è sentita da tutti la necessità che ·c olla libertà di cura, cui la legge gli d ~1 ·diritto, l 'operaio infortunato non sconifini ,da c1uello cl1e è e.quo e onesto: ed ·è 1qui il punto esse11zia~e d€lla .questj one, la quale in con cr eto diventa allora una pura .questjone di fa tto, ·cui spetta al maig1strato dar valor;e, tenendo conto degli inter essi ,s peciali e di quelli .g enerali ». Ma è opportuno eid utile r isolvere legislatt\·a-· i11ente la questione, sia pure con norme pru denti· com.e quelle contenute n ell'art. 18 della legge per gli infortuni ag.ricoli? Sembra a noi che la questjone si risolva m egJio sulla base dei rprin·cipì generali ·del diritto. « L'assicurato dev:e fare quanto .sta in lui p et· .. evitare o di-m i·n uire i danni » : ·qt1esta norma d"el~ contratto di assicurazione (art. 494 ieod. comm. ), ha anche un :fondamento di buona fede e di t1tilità s ociale, che si ·coordina ·e .si con cilia col diritto che .ciascuno ha sulla prop~ia persona. diritto di ·f are o di non ·fare o .di non sUlbire che· altri faccia, purc.hè 'Però l'azion e o l'omi1Ssione non abbia un contenuto di illeceità e non cagion1 pregiudizio ai terzi. ,..\ nche 1questo ·come ogni altro diritto non è a;ssoluto, ma è limitat o. Come per il contratto di aissicurazione così per l'assicurazione obbligatoLria, l'assi·c urato deve fare quanto egli può, sen za risc'hi, per evitare o dimin·uire i danni. La indenn ità 'Per infortunio è d ovuta an·che se· questo derivi da imrpru denza, illlJperizia, negli·g,enze, violaz·i one di Ol'dinj , no.r me e ·dis.cipline riferibili all'operaio. Ma, avvenuto l'infortunio, l'a·ssicnrato, anche -perch1è tutelato 1da un regime di. protezione del qua1e eg·li si giova, deve coop erare attiva:mente alla cura, nei limiti del possibile ·edella no.r malità. Se -egli volontariamente e .sen za giustificati motivi, con azioni od ornissi·on i, ag-g-rava l e consegu enze o potendo attenuarle o eliminarle n on fa qu.el che se11z.a rtschio potrebbe· fare, l'e,rento evitabile e non evitato non è ef-· fetto dell 'infortunio, m a 11a la sua ·causa in una volontà illecita ·cl1e pe1~ciò non p uò trovar.e protezione nella legge. I.a questione è piuttosto ·delicata .quando si tratte.! di stabilire i liniiti di questo .co·miportam ento attivo. Se l,o-peraio, poten1do curarsi non. si c.ura ,. 1

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IL POLlCLINJCO

è evide11te che egli vuole quelle .conseguenze che

la cura certam.e11t:e evitereb.be. :\la altre ipotesi sono meno semp~ici. Il caso c-0,n siderato pit1 frequentemente è quello della op:erazjone chirurgi.ca. La 1di.stin zione, c.h e è nella leg·g.e ~r gli infortuni agricoli, tra operazioni chirurgi che .e atti operativi m inori è empirica e in olto ap1prossimati\'a. ~oi :pensiamo cl1e sia pref eri1b ile non stabilire norme particolari e decider e caso -per caso. P osto il pri.ncipio dell'o bbligo della coo]Jera :;ior1 e atti.va (nei limiti delle possibilità --on<'.rete) a .quelle ct1re e-be sono nec:essarie o ntili, senza riscl1i, si esa:minerà di volta in v·olta :c;ti il com'Portamento dell'assicurato, cioè la sua .~zione 0 1d omissione volontaria, sia tale da costitui1"e cau sa efficiente e illecita di una data con se~·t1enz a o della pensistenza di uno stato di alterazi.1ne organica o funzionale. In ogni modo , ancl1e de iure conrdito, ad.eriamo alla tesi ac·colta dal Ciu.mpolini. · .:i\ltre interessa11ti questioni son·o da lui egregia' mente trattate, -Oal punto di vista giuri dico, nel s110 vregevole \r·olume, che contiene una esa>o:siz:ion e completa •della traumatologia del lavoro n·e1 Tapparti con la legge, per fini pratici e sulla base <li l1na esperienza personale vasta e meditata. :\-la ad una vera e propria recensione, la quale avl'ebbe riie·h iiesto ·un esam.e generale di tutta la materia e ancl1e dei ca:pitoli cl1e trattano di ar, gomenti tecnici sanitari, abbiamo preferito la seg'1}alazione id i due argom enti sipeciali iper sagigio sinteti co di uno studio cosci:enzioso ed utilissimo. 1

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[ANNO

XXXIII, F ASC. 18}

o al Corusiglio di Stato contro la ·deliberazione d1 licenziam~nto .

E -s orta quistione a pro,-posito .delle nomine stabili deli1b erate ·da Consorzi di nuova istituzione, qualora sia impugnato in sede giurisdizionale il licenziamento deliberato da un Comune, per effetto dell'adesione al Consorzio stesiso. La quistion e ·è sorta a proip osito dei segretari comunali: ma è .giuri dican1ente id.entica per i sanitari condotti. La V Sezione del Consiglio di ,s tato, con dfl!Cisiorl-e 5 fe'b braio 19-26, n. 40, ha detto ohe in tal caso la norma sopra in·dicata non è appltcabile al Consorzio e non è quindi ·di ostacolo alla nomina stabile del medico consorziale . Dal punto di vista gimiidico la rtsoluzione è co.rretta. Si può quindi ammettere che il Consor, z.i o non sia obbligato a •s ospen•dere la nomina stab1'le. Tuttavia, ·consi1derazioni di 1p rudenza e di opportunità amministrativa consi.g lia·no anche in tal caso di atten dere che isia risoluta la controversia circa il licenziamento ·deliberato dal co. mu•n e consorziato. 1

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XXVI. - Efficacia dei certi:fi.cati mediei per domande di con~edo. cChie:do un· C01n gedo per malattia e pr.esento un certifil'ato 1nt""di-co. Può l 'amministta~one re.spi111g2rP. o r1<1~1 rpre11dere i·n ·considerazione la mia do· ma11da ritenendo, senz'altro e in ogni caso, cl1e l 'attestaziGne non siia apprezz3Jbile e può licenziarmi per abbandono d'ufficio se non riprendo servizio per le ·stesse ragio11i di salute risultanti ,dal certificato medi c0? In qualche caso, la drfforCONTROVERSJE GIURIDICHE. n1ità tra l'attestazior1 e e -ia realtà aiccertata è tale • ·x xv. - E vietato provvede.re a nomina stabile cl1e la quistione si risolve nettamente in fatto, ad un ufficio durante la controver s ia circa il sulla base di elen1enti eistrinseci. Se, 1Per es., pre.l icenziamento dall'ufficio 1uedes imo. sentato il ieertifi,cato medico e, interrotto il serv:izio, pr.esto altrove l'opera mia, iè evid€nte ohe L·art. 41 1del R. D. 30 ·dic.embre 1923, n. 2839, o l'attestazione del medico non era vera o è ces·per g·li imipiegati comunali , e l 'art. 38 pen. comma sata la infermità e, quinrdi, la causa legittima del R~ D. 30 ·dicembre 1923, n. 2889, per i sa:nitari condotti , staibilis.con o. che nei 'Casi di licenziamen- <lella interruzi,one del servizio. Jvia, .a presci·n dere da questi casi speciali, in linea di massima si 10 <1 sinch·è no11 sìasi a'ruta una decisione definideve riten~re che l 'amministrazione, di fronte ad 1iYa sul ricorso jn ' 'ia giurisdizionale o n on sia una doman.d a ·di cong:edo rper malattia attestata .decorso il te.rmine per ·I>rodurJo, non si può far da certifi·c ato m~dico, non possa 1deli1b erare il 11· luogo a nt10\·a nomina · e non in via provvir.;or enziamento .genza aver prima accertato e dimo. ·r ia » . La legge 11a ,·olnto e'ritare l 'inconveniente strato che il certificato non coirrisponde a verità. ~ne si ve1ificl1er ebbe, specialmente con danno del Tn quec:.to senso ha rd eciso la V Sezione ·del Con.Comune, se , lice11ziato lln im1p iegato e assunto In siglio di Stato con sentenza 22 .gennai10 1926, n. 15, o;;er·yizio stabilmente altro impiegato per lo stess o . ' p osto , fo, se 1poi a11n11llata la ·d eliberazione di · dichiarando essere e< prin·ci.p io generale, ·~spirato da evirtentj ragioni di equità e di giustizia, che li-eenziame11to con l'effetto della reintegrazione in non è lecito ad una amministrazione pu·bbli-ca d1. ufticio. In tal caso, il Comune si tro,rerebbe in ctdarare decad·t1to dall'ufficio un 1di1pen dente, il r o11dizioni mo1to .di·f.ficili e oneTose. quale present.i l'attestato medico de.lJa sua inferf': opportuno .cle11lmziare al Prefetto gli evenmità che gli impedisce di riprendere ser vizio, se 111 ali l)rOvYeclirnenti per n omin a definitiva e staPon dimostrando la falsitf1 forn1nle o .s ostanziale bile inediante concorso o con altra forma, qua. '()elI'atte~tato medesimo n . lora sia in corso giudizio innanzi alla. G. P. A. 1

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f l \ NNO XXX III,

F ,\SC.

18 J

SEZIONE PRATI CA

I) •. ~

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NELLA VITA PROFESSIONALE . •

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Cronaca del movimento professionale.

CONCORSI.

JX Congr esso della Federazione degli Ordini d el Medici.

P OSTI VAOANTJ. Ar.ESSANDRIA. Opere P·i e ()spitaliere . - Chirurgo prim·a rio; vedi fa.se. 17. Scad. 15 m.aggio. CEPRANO (R o1na) . .A.1 15 giu.; L. ·8500 e 5 ' quadrienni dee., c.-v. e 1addizionali L. 4 e L. 5 oltre 1000 e 2000 pov. ; ~tib . 7283 di cui 2572 nel capol.; Ospedale. Docu1n. ,a 3 mesi dal 22 aipr. ..i\ ccettaz. entro 5 gg. C1cERALE Crr..Jt.N'fO (Sul erno) . A tutto il 15 mag. ; vedi fase. 14. 0ITTÀ DI CASI»L.LO (Perugia). - Pei· Fraccano; a tutto 31 mag. ; dooùm. a 3 mesi da.il 20 apr. ; tassa L. 50; sti•p . L 8000 e 5 se..ssenni dee. oltre c.-v . in L. 1620 e serv. att . in L. 600 ; per trasp. L. 500-4000; serv. entro 20 gg. CIVITA CASTELLANA (Ro·ma). - Al 30 mag. due oond. oomprimaa-ie; vedi fase. 16. Co:Mo . R. Prefettura. - Ufficiale san. di Lecco. Ab. 30,000 o. ; kmq. 35 c. L. 15,000 oltre L. 3000 inoaTie-0 ruff. sa.n itario scolastico e L. 3000 trsp. ; c.-v. Divieto esercizio pi~.ofess. lib~ro. Sead. oTe 18 del 31 mag. Età 1im. 45 .a . T~ssa L . 50.20 alla Tesoreria Comun . di Lecco . DosoLo (.ll ant'Jvn). Per Villastrad:a; vedi fase . 17. Scad. 20 ma.ggio . Fo!'lTA~ l GORD.-\ (() ,~ 11ova ). !{mq. 1664 in montagna; a,b. 1632, pov. 35; L . 8400 oon 10 bienni; trasp . L . 1400; uff. san. L. 500. Soad. 10 m~. GALATI M.\MER'IINO (Messina). - S e.ad. 31 mag. Sti,p. L. 10,000 ; 5 quadr. 1/10 ; uff. san. L. 500; se QOSsessore cav . L. 2000 ; 951 frurliglie di cui 630 a cur.a. gra.t uita. Al t;it. in. 800; dallia, fe1·r. km. 22 . Età inass. 40 a . Tassa L. 50.15. GAZZANIGA (Beraamo). Consor. ; al 10 giu.; vedi f,asc. 16. IvttEA·. Ospedale Civile . Medico p~·imario; titoli ed eventua.lm. esami. Scad . 20 m aggio . Tassa L. 50.10. Età lim. 40 a . L. 8000. Il 0001oorso 1potrà essere annullato qualora vi sia u11 soJo concorre11te od i con correnti non siano dichi arati idonei. Chjedere annunzi-0 alla Congreg. di Carità. LECCE. CongrPlj·l zio ri,c di Carità. _ · Direttore del Gabinetto di Istologia e Batteriologia ne1l'O~pe­ dale Civile « Vito F.azzi » . Scald. ore 12 del 15 mag . Vedi fase. 15. MARCARIA (Jltfan t ova ). - 1a. cond ntta, co1nprendente il ca.p-0lUJ0tgo; kmq. 20 ; a.b. 2700 c., ~1ei · qua.li 2000 c . iaigglom'e•r ia ti; L. 9000, olt re L1. 2000 o L . 1250 ind.e n'l1. i11tegr.ativa (a seconda ohe i l san·i t. si.a s posato o celibe) ; r,. 500-2500 tra~_:>. ; sca.d . ore 17 del 20 n11ag. Età 11m. 39 a. Sa.r.anno eso1u.si i disertori e gli a.l 1tolesionisti. Tassa L. 50.10. MILANO. Consiglio d egli I stituti Uspitali eri . p rin1ar io S9Pri a }i sta nelll'Olra go j veai fiasr. 17. Scad. 30 giu.

Oon1e aveva1no a11nunziato, si è svolto ~ Ro1na nei gi0tr11i 17 e 18 aq>rile un Congresso deglri Ordini dei Medioi di tutta. Itali·a, 1il quale doveva tra gli altri importanti .a rgomenti decidere dei rappoo:ti fra gli Ordini ed i Sindaoati medrici. Dopo una discussione impr1ontata ad uno s pirito di virva approvazione. delle dirett~ sindaoali fasciste e di conLpleta adesione .aJ. ·rem:ime, il Congresso ha votato i 1 seguente ordine del giorno : « Il Congresso della Federa~e . degli Ordimi dei medici, preso atto delJe dimission·i diella Pres1denza e del Consiglio federale, iacoetta.ndo le direttive della Corporazione nazionale sani.t aria f.a-scista, de1ibera di trasform.are ~a prt)pri.a Federa.zione in Fedeaiaizione fascista degli Ordi11i dei medici; dà mandato, con pieni poteri, alla nuova Prooidenza di modiJficare in ta.l senso J.o statuto ; · affida al nuovo preshlente. il còm.p ito di nominare il Oonsigliio oon elmnenti di sua fiducia, tene11do conto del criterio politico, regionale e di oate. gonia » . A presidente della nuova Federazione è stato nom.inato, ad unanimità, il segretari() ge11erale del·l a Col']Jorazione sanitaria, dott. Arnaldo Fioretti, al qUiale il Consiglio ha tributato pliau&.i viv1ss11n1. Da.rtl1110 prossimamente 11n breve resooou1ito dei la.vori.

V ittorie di Sanitari conrnnali . •

AYendo i medici oondotti presentato domanda i>erchè sia110 interpretate in loro favore due disp osizioni {li capitolato, la Sezione di l\1:il.ano della Federa21ione degli Enti Autarchici ha risposto fa,·oreYolmente: 1) Che s ia ooirretto l' artic::>lo del capitolato 11el quale è stabilito che gli a'Umenti qua~ driennalri. decorrono d.al principio del mese s uccessivo all' acquisto 'del diritto alla st abi·l ità, 11el senso e he detti aun1enti abbiano a decorrere dal inese su ccessi\·.o a.Ila regolare assunzione in servizio. 2) Che i Co111nni , i quali a;b biano .a.Ila dipe nde nza più di un 111eclico condotto, non possano stabil ire che i medioi debb.an o 1s up1plirsi a vicenda dur.ante il m ese di congedo ordinario. Si·a mo d1orp·p iamente lieti di queste vittorie inquantoohè i concetti che le provocarono furono ripetuta.rne11te sosten11ti in q11esto gior11 a le. (Da « L'Avve11·i re Sanit. »). '

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IL POLICl.TNCCO

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(Jlla cerata). -

Soad. 15 mag.; lire 8000 e 3 qu.adr. dee. ; 1icostruz. carriera 1-3 dec:in1i ; eventuale aum. decimo stip . iniziale; L. 500 a 2500 tl'asp.; assistenza non iscritti fino a lire 10.lJOO di reddito. P \L"EST·RIN.\ (Bo1na). - 2a zona; al 31 mag, ore l u; L . 8500 p. 1000 pov., 1a.ddiz. L. 4 fino a 2000 p :oiY., L. 5 oltre, t.1 qu.a'Ìr. dee. ; c.-v. in L. 1200 ; tassai L. 50 .15. Chiedere .annunzio. RADJCON UOLI (Siena). Soad. 15 m ag.; p,e r Belforte; L. 8000 e 6 quadr. dee.; c.-v . .in L. 2'286 per l',an11J01 corrente; trasp . L. 500-3000; età li1n. 45 a.; tassa L . 50.05; serv. entro 15 gg. Ro)II ..\. Pio Ist itu to di S. 19pirito e degli Ospedali Riu 11iti. - ] 3 aiuti medici e 8 aiuti ohirurgi. Soad. ore 15 del 10 maig. Stip. L . 7300; .ai nominati saranno tra.tte11ute spec;e eone. e di esame. Chiedere a nnunzio. S. ANGELO IN v. . ADO (Pesaro Tlrbino) . - Cercasi subito giovane e provetto sanitario specializzato in cl1irurgi.a }Jer ~umere l'interinato della condotta. e 1a direzio11e dell'O~e:dale . ' redi fase. 14. SoH.\NO (Grosseto). - Scad.· 10 mag. ; 4a. cond.; L. 10.500 e quadr. dee.; c.-v. in L. 800 se coniug., L. 300 se celibe; trasp . I,. 1000 senza obbl . oovallo . TERRACINA (ltoma). Ab. 14,500 circa. ; Osped. Civico. Scad. 30 maggio. Richieda<;i esercizio in grande O~pedale o in Clin. 1ned. Tassa L. 50. Doou111. a 3 mesi dal 15 •3.IPJ'. Stip. L. · 8500 per 1000 pov. , addiz. L. 4 fino a 2000 e L. 5 101ltre; c.-\.; tariffa da abbienti e semi-. VALBRERONNA (Geno1.,a). Scad. 15 n1aggio; L. 9600 e 1O bienni ventes. ; L . 500 uff. sa.n. ; L. 1200 c.-v.; indenn. cavallo da oonvenirsi . )[onr.OVALLE

ESAMI PER MEDICI DI BORDO.

Con D. M. 26 marzo 1926 pubblicato sul1a « Ga.z.z . Uff. » del 30 ma.r zo n . 74, è \.it~to indetto peJ· il m ese di lugli10 1926, una ses:;ione di esami per ottenere l ' ~utorizzazio.ne a d imbarcrure come medico di bordo. Tali esami aivra.nno luogo a Roma e presso le Prefetture di Genov.a , N a>poli, Palermo, TTieste. Gli aspiranti do;v1ia.nno far pervenire entro i1l 1° giugno 1926 la tÙ>lrlo istanza., su carta. dia bollo da L. 3, alla Prefettura, della P1·ovinciia di ordinaria residenza. Per programmi dettagliati, schiarimoenti, ecc. inviare domanda .accompia:gnata da L. 5 alla. redazione del Bollettino Medici della 1J1arina Mercantile, Genovia, via Palestro 11-8. HOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZf-

[ ..\:'.'JNO

XXXIII, FASC. 18ì ~

NOTIZIE DIVERSE. IV Congresso Nazionale del I' .l ssociazione Italiana per l 'Igiene. Dà.] 10 ·al 20 ·g iugno p. v. sarà tenuto in T orino il IV Congresso Nazioo1ale dell' A-ssociazio11e It.a1iana per l'Igie11e. I temi posti all'ordine del giorno sono : 1) Tubercolosi: a) Lo stato .attuale della lott?' ·n .ntitu·b ercolare in Itali a (rel. prof. _.\bba, T.or1no). b) L~ v.accin.azion.e aJ1titubercoJ.are (prof. D. Ottolengh1, Bol:o1gna). e) Spedalizzazio11e della. tl1bercolosi (!prof. E. Ronza11i , Milano). d) Igiene stradale e tubercolosi (prof. E. Corsini , Firenze). e) Oasa e tubercolosi (dott. Alberto Botti. Napoli)_ .f) 'f ub-ercolosi e previdenza (dot.t. O. Giannini Romia). g) L a maestra vigilatrice scolastica e l' im~ portanza della sua opera i1ellia profila&Si -:lella tubercolosi (Governatorato di R oma). 2) Profilassi dell~ malattie venerPe Creln.tori proff. G. Riccardi, T or1110, e G. Sangio•rg.i, Parn1a). La quota ~'iscrizione è di L . 20 per i congressi~ti e di L. 10 per i loro familiari, da inviarsi non oltre il 15 maggio corr. al SegretaTio gener,a le dell' .Assooi azione dott. Giova11ni Pa.lomba, via "\Tittorio Veneto, 96, Rorna (25), pe r r icevere la tessera ei documenti per le riduzioni ferroviarie. P er schia1·imenti ed informazioni, oltre che ·al dott. Pa1omba, rivolgersi anche .al Co111itato esecutivo del Con·g 11esso, Ufficio d'Igiene, via Corte d' Apipello, 1, 'forin,o (9) .

Congresso internazionale d 'idrologia medica. Si è tenuto in quooti giorni .a Carlsbad ed a Praga ; ne daremo più ampi.a. notizia prossimamente. I l prof. Emilio Di TOlll1masi , il'alllpresentante di Agn.ano, vi ha portato la proposta che iI pr.ossimo Congresso si aduni il venturo a11no nei Oam1p i Flegr ei , in oocasione del centenario virgiliano.

Le giornate mediche tunisine. Come 131bbia.mo annunzi ato, hanno iaYuto luogo dal 2 .rul 7 ruprile. Nel prossimo numero i)ubbli-' cheremo un.a. corrispondenza 1&}, rigu.ardo.

Commissione per la riforma del regolamen to di proftlassl celtica. Con recente decreto è istituita una Co1nmissione incaricata di riformare il vigente regolamento sulla. profilassi delle malat.tie celtiche. L a Commissione è oosì costituita: p1ìaf. Stanziale. direttore della Olinica Dermosifilopatica di Napoli ; prof. CappelJi, direttore della Clinioa Dermosifilopatica di Tori.no; dott. Messea, direttore generale dell.a Sanità pubblica.

Il dott. Michele Romanelli di Trani è stato insignito de11a Croce al m~ito di guerra, . quiaJ.e capitano medico, volontario di guerr,a, nell'Ospedale d.a. e amrpo 205 (III armata), e della medaglia di bene1noerenza dei volontari di guerra.

La lotta antitubercolare a Roma.

11 dott. Ern1an!io Pazzi, nostro amico e collaboratore su proposta di S. E. il ministro Federzoni ~ tato i11signito della commenda della Ooro11 a cl' I ta li a. Rallegra.111enti ed auguri a 1 ~aloroso 111 ed it·o-1·ad i o ICO'O.

Si è riunita in assemblea gener ale presso la:. sede dell'Ordine dei ~fedici , la F ederaziòne Romana delle Opere antitubercolari. Dopo le comunicazioni della presidenza intorno al creBCente svi1UJPpO della Colonia diurna per bam-

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I-\.X:\U XXX•TII, FASC. 18 J

SEZ TONE PRATICA

bini gracili in \'Tilla Umberto I, e alla trasfoTmazione della Colooria mari11a « Oharitas » in Colonia permai1e11te, per sole giovanette dai 13 ai 18 anni, che il Co1nitato speria di effettuare al più presto, prese la parola il segretario dortt . Mariotti. Egli riasst111se il lavoro compiuto dalla F ede razione nel bien11io 1924-25, mercè la reciproca ooordinazio,n e .delle Opere federate e attraverso i rapporti ltoro ~ol Con1itate> Roma.no. Fece rilevare in quale misura si svolse, negli .anni in esa1ne, l 'opera assistenziale della F e der.azione 1nettendo in e;videnz.a specialmente quella profilattica a favore della infianzia povera e p rerlisposta al1a tubercolosi. Il r etatore presentò, in proposito, dati statistici interessa.ntissimi, di1no-strando con notizie di fatto, desunte daJl 'esame dei dl1e ultimi anni, !'.attività operooa e feconda della Federazione, an<>he nel ca·m.rpo dell'educazio11e igienica dei fanciulli e le sue non poche iniziative, -0he co11oorsero a valorizzarla presso la cittadinanza e gli Enti pubblici. _.\.ccennò al .posto emine:i1te -che essa prelllderà ne lla 01rganizzazione d~lla lotta cittadina contro 1a tubercolosi, .assunta dal Gorvernatore di Roma, e alla speciale collaborazione che potrà dare a.i dispensari, per completarne 1'01pera, sopriatutto nei riguardi sociali. In re lazio.ne a tale argon1ento il presidente prof. Vittorio Ascoli aggiunse interoosanti schirurime nti completando le oeomunicazioni 'del r e1atore. . Il resoconto, esaminando la p·arte finanziaria, ~onclu.se che la Federazione pur colla sua ristretta disponibilità di 1nezzi, ha saiputo coraggiosamente -ed efficacemente provvedere allia continuità della sua funzione nella 1.otta contro la t uberc olosi, mer~ la guida del prof. Vittorio Ascoli , preside nte del Oonlitato RomalllO, e il concorso dei suoi col1aborato.ri. 1

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Per l'igiene scolastica.

Sotto la presidooiza del diretto\1.~e ge11erale della Sanità Pubolica., dott. l\ilessea, presenti il protf. ·S clla.vo, il dott. Gramoli, l'ing. Venialii e il prof . Cabrini si sono ripre&i i la1voiri della Commissione con sultiYa per l' igiene sco]nstica. I Jay,o,r i stessi si sono inmiati col deprecare 1l'ìnsa i10 criminoso attentato alla preziosa esistenza clel Caipo del Governo. •' Dopo le ampie comruniciazioni del p residente su vari argome nti, la Commiss:iio!Ile, udita la re1azione del })rof. Sclavo \Su 1a pro1pa;ganda igienica ·n ella sc1101a, accogliendo le proiposte del irelatore, si è pronun ciata ' sulle direttive .aJle quali la prop 1agan<la. stessa deive es·s ere iS1Pir.ata . 1

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Onoranze al sen. prof. Davide Giordano. · Il l.S a;p,r i le tper iniziativa ·della presiden7Aa dell' Os.pitale civile di Venezia, nell a sal.a della biblioteca si è svolta una cerimonia in onore del prof. D a v j e.le Giordano , ohe ha in questi giorni presieduto il Congresso internazionale di chirurgia in Ròma, cerimcmi.a riuscita commovente rper 1a sin·e er a ed unanime manifestazione di" affetto e di ~mmiraz.ione t rrbuta.ta all'illustre scienzi ato che

I

645

profonde la sua attività multiforme nella Slla i)atria di adozione, Venezia, e per l'impone.n te numero di aiutorità, di medici e di adesioni pervenute. Il dott. Spa.ndri, p1residente dell' OStpit a.] e, cl1e fu 1per molti ,anni a ffezionato e valoroso assistente ·d-el footeggi.ato, gli p orse il saluto dell' Amministrazione oapedaliera ed a nome dell'08'pitale gli offerse un quad1·oi di Emma Ciardi raffigurante la scuola di S. Marco (ora faQciata d'ingresso dell'Ospitale), sicuro di fargli cosa grata col dargli l'immagine• del ].uogo dove egli, venuto gio;vanissimo li.a tenacerr1ente e n10bilmente costruito I.a sua fama' e d ha salvato tante vite. Pr0011i11ciaro,n o p1arole .affettuose di 0maggio il commissario ·del Comune comm. Fornaciari, il dott. l ..igonio direttore dell' Ospitale, il prof. Lucatell? rettore magnifico de1l'Università di P.adov.a, il dott. Dian segretari'<> dell'Ordine per il presidente assente jl dott. Sar.aval per i vecchi assistenti ed il dott.' Della Cella p er i medici ferro.v iari. Il \Prof. Giordano ringraziò con parole con1mos se per l~ onoranze tributategli. . . . . I·nfine l' avv. Casellati a nome dei mo1lti fa.scisti curati con amore dal prof. Giordano gli conse~ò il distintivo della squadra fascista « La SerenisA. D. sima ». · 1

1

Per onorare la memoria di Alberto Riva. L'apera 'd estinata ad onorare la memoria. del prof. Riv.a, sta p er co·m !piersi colla inaugurazione, nell' Ateneo di Parma, di una targa che degna~ mente ricordi la simpatica figura e le rare doti del :Nl.aestro . . La cerimonia avrà luogo i1el prossimo m ese d1 maggio in ricorrenza del X an_ni v~rsa.rio della m orte ed in coincidetIIBa 0011.a riunione a S.a.lsom~­ gior e dell' .A.Bsociazione Italiana di Idrologia, C1imatoil1ogi1a e Terapia fisica. . Per il Comitato esecutivo rivolgersi al p rof. l\1ario Var.anini. 1

Giubileo di laurea. I m~dici -laureati nell'Università di Roma nel1'.a.nno 1901 sono vivamente pregati di ~an~ar~ 1a loro adesione al ·dott. Fortini Torello, via N100!0 V n. 23, Roma (45) per il banchetto de~ 25° .an11ive~·­ sari·o {Li laUirea -oh~ si terrà verso ]a fine di m.a.gg10 al lido di Ostia mare. •

Un medico vittima dei Raggi X. Il dott. G.alluta Piana, radiologo dell' Ospedal~ Duohessa di Galliera in Genova, ~ quale fin dia1 primordi della r.adiologia ha st~diato ~ue~ta ~pe.· l"t' non amore e con abnegazione d1 scienz.i.ato l a v · . d i· eia e con f ede di ap~<3toLo, è. restato v1tt1m.a eg i stessi raggi X, 1a cui azione gli ha prodo.tto gr.aviissime ]ooioni alJa mano sinist ra, per cu: h a dovuto subire l' ampl1tazione di tutte le dita. ~el~~ stessa m.ano . Ora è sopr1avveni1ta l a necessita a.mputa.zi'On e dell' avambr.aooio che è stata eseguita dal pTof. T.usini, di·r ettore dell'Os.pedale stesso.


li. i'lll

ICLl~IùJ

Gara d'igiene.

XXXIII ,

FA~C .

18l

RA.SSEGNA DELLA STAMPA 1'1EDICA.

Il 29 n1arzo in u11':lula degli I stituti biologici dell'Università di Genova fu i11augura.t..a codl' i11t erve nto di moltissime autorità scolastiche l'Espo.sizione dei lavori es:e.f?;uiti da,gli alunni delle civiche scuole ele1ne 11tari nella gara a11nuale promossa dalJ a « Lega d ' I ·g iene Soci.a.le •1)er la Liguria». In quell'oooas ione pa1·larono il prof. Vittorelli, il pr.o.f . Ragazzi, promotore, e il R. Provveditore agli studi. L'Esposizione rimase ruperta fino a.l giorno 8 .aprile. 1

Radiofonia negli ospedali. Il .sig. Sidney S chwat ha regalato 200 a :pf;).a,recchi r a<liofonioi all' Ospedale Lebano11 di New York , di C'Ui egJ.i è un a1nn1inistratore.

Medico assolto. Presso il Tribun1ale di Milano si è svolto un proceS&> co11tro il dott. Carlo v .a llardi, medico prim ario del l' Os pedale Fate-be11e -fratelli, accusato dal d'Oitt. Tonta di essersi servi.to, per la c1ientela privata., ·d i m::..teriale e medicine dell'Osped.ale e di essersi appropriato di L . 9700 0i1'1oa 1p.agate d·ai pazienti visitati nel' .amb1t1latorio ospedaliero. Il dott. Va·l1'ardi è stato .assolto « perchè i fatti a lui attribuiti no11 costituiscono reato » . Altr.a v.olta il Tonta aveva p .r esentato quer'ela co11tro il Vallardi e l ' aveva ritirata. durante jJ dib.atti1nento.

Per la riabilitazione di un medico in Inghilterra. H a d estato m olto scali:;>ore ·i n Inghilterra. il caso del dott. Axl1a1u, valente chirurgo, il qu.ale ven11e ca11cellato dall'albo (register) nel 1911, perchè impieg.ava quale anestetista lln certo Barker, non me dico, e perchè , invitato a rin1Tllzia.re a tale CO<>"perazione, vi si era energicamente rifiutato . Dopo la guerra il sig. Barker, per servigi resi al Paese, è stato fatto cav.aliere. Questa o·n orificenza, cui si tiene molto in Inghilterra, ha ·dato lo spunto .ad una vivacissima campagna, oondot ta sulla stam~a politica , per la riabilitazione del dott. Axha.m. Un .appello è stato p ortato al R eale Collegio dei Medici di Edimbtu·go , il quale ha finito per recedere da.Ila conda nna con lln ordine d~l giorno motiviato da1la ' . circostanza ohe l' Axham , ormai inoltrato ne.gJ1 anni non potrebbe e~rcitare più la professione. Questa sentenoo. è stata accolta da un coro di approv·azioni , pure deplorandosene la forma . Al dibattito ha preso molta parte il noto drammaturgo Bernard Shaw.

'

[.-\:\~O

:€ morto a Edimburgo il dott. ROBERTSON CUSHNY, professore di materia m'edica e farmaoologi.a in quella U11iversità. Lascia, tra .a.Itri l.ar vori un Trattato di Farmacologia e Terapia ed uno ' studi o su11a secr ezione t1rinaria , ipubb]icato nel 1917 e ch e ebbe la:r ga eco.

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Jrl ed.i z . J(linik, 23 sett. - J. '\\1IESEL. Incremento dei morbi di Base-:J..o,v e delle tireosi a Vienna e loro trattam. iodico. - Inchiesta sul trattam. del carcinoma del crasc;o. Brit . 1lled. ,Jo1irn ., 26 sett. - A. J. CoPELAND e H. T. P . NoTTON. Le borocaine: nuova eia se di anestetici locali. J ourn. A·nier. Jled. Assoc., 5 sett. - H. B~ 8PRAGUE e a l. Disturbi visivi da digitale. - B. J. LLOYD . La peste: presente; passato e av,·en ire. R. V. DAY. Pro·b lemi ur.oJo.gici. - 12 sett. E. G. ZAnRISKIE. Fattori sconosciuti nella deterniinaz _ delle Jnal. nerv. - W . 'fHLKlMER. Per 1·idurre i rischi chi rurgici. - D. F. JoNES. Chirurgia addo1nina.le nel diabete. .-l.111er . Journ. JlP-d. ,')c., sett. J . SAILER. La leptospirosi itteroemorragica (morbo di Weil). V. LYON e 'V. SwALM. La giard.i asi. - R. W. D u NHAM. E stratto splenico e midollo osseo nella tbc. pol•m. - F . M. PoTTEl.TGER.. Accresciuta pern1eabilità dei v.aisi sang. ed emottisi. - L. TuFT. L'ascesso subfren . J ourn. Trop. 31 ed. a. H ya ., 15 sett. - A. CA. STELLANI. Prurito anale e vulvare di origine micotica. .4.mer. M edic., a.g. - L. BALDA UF. La sindrome· d i Gradenigo . - E. l{oRNITZER. Disturbi dell'urin.az. e loro signific. ol.i nico. Giorn. di Clin. ]fed., 20 sett. - G. DoNINIFebbre tubercolare a forina tifoide. · Arch. !tal. rli Ohir., 1. - G. CAVINA. Sple11ectomia •oer cisti da echinococco. - A. RINDONFJ. Trapianti musco1ari . - E. PIRONDINI. Errore neL cateterismo uretJeDal~. 1Spi.talul, sett. - I. NrcoLEsco e D. RAILEANU Lesioni del sist . nerv. centr. nel di.abete mellito. .4. rch. di Farrnn c. sperimentale ecc ., 15 lug. A. CHISTONI. Colloide di bismuto. - 15 a,g. A. GE LATA. Azione biologica del chinino. Lancet 26 sett. - A . EnMUNDSI. « De n1inimis >>' - F. w~ TwoRT. Lisin.a hatterioa trasmissibile . Zbl. f. Ohir., 3 ott. - B. MARTIN. 'l'rattam:. de11a mastrop·t osi. B. WEGLOWSKI. Tra.pia.ntr va.scolari. Rifor'(J'ta 111 ed. , 14 sett. - L. GruFFRÈ. T.achiipn ea e nevrosi respiratoria. Gazz . cl . Osp. e d. Ol:in ., 27 sett. - L. AJELJ,A . Emartromi della milza. · R iv. di Patol. n erv. <~ m ent ., l ott. - L. D~ LIS!, A. B u sINOO. Anat. ipatolog ica e patogenesi dell'encefalite epidem. cronica . Jtledici·na Ibera 26 sett. - S . REOASÉNS . Az. biologi~.a. dei raggi X dal punto di vista ginecologioo. Min,erva Jf ed. , 30 sett. - A. BusAO~A e . A. TATTONI. RSJP1porti tra xa.nromatosis bul~1 e iperoole8terinemia. B. VASOIN. Az. t0SS1ca del par.a.cresolo. L ancet 3 ott. - F. W. RussRLL. L'albuminuria. orto;tatioa. - I . G1r..:MOUR. Cura. chirurgica della paralisi brachiale .ostetrica.


j. \~~O

XX:\111 , FASC. 18]

64T""

SEZ10NE P RATICA

Folia Jl. ed., 30 sett. - F. B.ELLELLI . F'ebb1·e e ipotermie nei neoplasmi maligni. .4.nTiali d' l y., sett. --- M. CALDERINI. Batteri violacei delle .acque. G. VERC.F.LLANA. Sensibilità alle sosta11z;e tossiohe i1ell.' avitamiinosi . .4.nier. Journ. Obst. a. Gyn., sett. - I. C. Ru nrN. Endoscopi.a uterina. - H . S . CROSSEN. Progressi nel1a cura O(perativa dei retrospostamenti uterini. - E . B. P 1rE1t. Impiego endoven.oso del merourocromo. - F. E. KEENE. l:Ilcera sconosciuta clells. vesf'!Ca . .4.rch. ltal. di Chir . , 6. - A. ClMtNATA. ù:t. secrezio11e ~astrica . - E. MoMIGLl:\NO . Sulla gravid. tuba.rie.a recidivante. - R.esoconti. .4.rcli. !'tal. di Urol ., l. - A. FOSSATI. Il ren e fuao nel quadro radiologico. - E. P1RONDINI. Cosidette « barre » del collo vescicale. - O. N uzz1. Inversione renale congenita. Jou-;·n.ali1 .4.m. ]led . Assoc., 19 sett. - C. J ACKSON e al. L'ematemesi. - O. H. l\{ARSHALL. E lefanti.a.si sifilitica dello scroto. - A. C. I vY. Oause clella secrez. gastr. - W. WALTERS e W . F. MAYO. Funzione .amormale del fegato. Ha.ematologica , a!}r. - E. 1-lEVERDINO. R.eaz. del inastice e reaz. di W a.~er111ann nelle ma1attie oculari. - G. SPAGNor.Io. 1\-Iodificazioni del sangue nei malarici trattati coi raggi X. - ~i\ . VIOLATO. Indice di viscosità del siero e sue vari.az. nelle frat• ture. Munch. lllediz. Wo ch., 2 ott. - L . NuRNBEROEtt. Diagnosi e terapia delle infezioni pueriper.ali da b~illo gassoso di Franke1. GuNoEL e H. Hi:MSTED'I. Antagonismi batterici nelle culture. E. F. MuLLER e a. Sul mecca.J1ismo d'aeJione dell'insulina.

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esaf senza citarne la fonu. ltom.a, - Bta.b. 'i'ipo-I.Jit. Arman·i d i M. Cou rrier.

V. ASCOLI, Red. reep.

,


tifi• Pubblicazioni

a

;rJ·of. dott. CIOACCHINO F.UMAROLA. Libero docente e 1° Aiu1to nella Clinica delle malwttàe nervose e mentali della R. U·nive~sità di Rom.a

disposizione dei nostri abbonati:

a a a Diag11•'stica dell Malattie del si - tenia ner"\t,OS

P refazi001e e due capitoli d el Prof . Cl O V A~ N I MI N CAZZINI. PAR'l'E GE~ERALE. - U111 voJruu:ne in-8° di pag. VIII-352) in carta <l.i lusso, i:uit1damente stampato. con 175 :figure quasi tutte 01rigmali i111te:rcalate nel t.esto, più 8 tavole, ~uoTi testo a colori. P,rezm L~ 4 2. P er i nostri abbonati, fTanco di porto, per sole . . . . . . . . ' . L. 3 6, 7 5 1 Tntorno al suddetto nostro volume, ecco oome si è espresso AUCUSTO MURRI: 1

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io non abbia avuto ancora il tempo di leggerlo tutto, n'ho vis •I ullameno tanta parte per aver il diritto di sperar«' ch'flsso servirà ad elevare grandement la coltura dei medici .i taliani in quella branca della Medicina moderna, ch'è la Neurologi ,' finora molto trascurata . • . . . . . ». «

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(Vederne l'indice completo u pagina 395 del Fase. 11 , Sez. Pratic a 1926) $u questo J1uro del Prof. Sante De Sainotiis, cosi si è. espresso l'illustre P.rof. Enrico Morselli : « . .. :e un ·l ·i bro ohe, per usa.re una fraee comune, ma i·n nessun caso più aia.atta oome in queet<>, che fa

,onore alla scienza italiana "·

Jl Prof. Emi I Kraepelin, di Monate-0, &i è rprronunziato oome s·e gue: e< ••• Già oon unia. rapida scorsa mti son potuto persuiulere, .che il suo lruvoro !'lappresenta un progresso titra-0rùinariS&imç nella nostra oonoscenza dei distuirbii. rsichiei gtlovan.il1 jr1 un -0ia mpo, che f,Uirtr<>J>po finora. fu troJ>po tmaeou.rato dai psiichiatri. Io ia.mmitro si~ramente l'immenso d.ispemdiio dii lavoro, da lei impiegato per descrivere tutto questo ieam·p o .aJ.la ma.no di eeperienze esau1·ient1 e per -0oetrud.l'e vera.me,nte del tutto ex-novo in parecchi punti. « Ma è a.nohe ohd.ruro eihe ice.rtaanerute neesUillo oome lei era preparato in maniera oosi eccellerute a. questo eòmipi to. Io sono persuaso' ohe la sua opera rimar.:rà per lungo tempo la base per la noetra conoscenza delle malattie nevropsiehiche giovanili ... n. 1

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ANNO XXXIII

Roma, 10 Maggio 1926

Fase. 19 •

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE

CAPO:

PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Epidem iologia : A. Lu.s tiig: La peste bu.bboni-ca, d ~a.tti 1 . e -e p111ro. Osserva zioni cliniche : G. Pieri: Contrù.buto allo studio del cosidetto u s.toma.oo vasoo•l are pitù6iati1e n . - G. Bu.f.ail1ini: U1teniore -00ntributo cl inico rul.1a sutura del

01t.ore.

R. Grev:iiJlg: Sull'.anatomia de1l'ipofis.i e sulla eua funzione. - H. Beumer : SuJJla paitogenesii. della tetainia. - · RENI : Pi11let: Le lesi on i gr2.iv1i e la:ten ti del rene. - F. Leguetl e B · Fey : La driagnosi :pirecoce dei tumori ·del !'ene e la pielografia. - · W. Boss : C-Ontriibuto alla dJ1agnostica 1del rene a fersro di cavallo. - DI SC U S SI ONI IMPORTANTI: Lo s t a to preoanceroso.

Sunti e rassegne :

ENDOCRI NOLOGIA:

Cenni b i bliografici. Accadem i e, Società mediche, Congressi : VII Oo1ngreseo della SoClietà lnternamionale d i ·ChiTUJrg.iJa. Appunt i !")er il medico 9ratico : SEMEIOTICA : Diagnosi della tubercol os~ polmona.re fibrosa. - Un nuovo se-

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EPIDEMIOLOGIA. La pest e bubbonica, i 1·atti e le pulci. Prof. A. 1LUSTIG. Ormai da 30 anni la peste bubbonica infierisce in India , facendo iparticolarmente sentire i suoi terribili effetti nei centri urbani più densi di po~ polazione 1e ripetendosi con un dec or.so ci·cli·co annuale molto caratteristli.ico. Per la pri1na volta il compianto Gino 1Galeotti m iise in evi de·n za nei primi anni .della epi·demia ·(1896-'97-'98) tale decorso <::iclico valendosi allora id ei idati statisti.ci setti' manali da lui ra·ccolti nei vari uf.f i·ci sanitari : egli così 1dimostrò oh~ le epidemie pestose cessano o quasi nella stagione estiva, si riaccendon o nel mese di ottobre per arrivare ad un massimo di inténsità nel febbraio e marzo, e decrescon o infin e crradatamente niei mesi su.cicessiv:i (1) . T·a le rperiodicità nello rs volgersi delle eipi1d·emie - anche oggi la si risc·o ntra tale quale - fu messa in relazione con le epizoozie 1di ratti (·m us de~ cumanus o rattu1s :norvegi•cus o epimys norvegi1

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v-eggasi ca;pitolo: Peste bubbonica, ecc., in I~USTIG . Trattato delle Malattie I T1Jtettive, vol. Il, 2a Edizione. Milano, Vallardi, 1923. (1)

g1no dell'asoosso metaipneumo-nico. - CASISTICA E TERAP I A : Ocdlusione delllie coronal"ie. Il tn-attiaarumto dell'arit,mdia oomr,.leta >001 €olf ato ·di -chiin·idina.. - I rper·iooli della .chiniddn.a . - I 1l .modo d·i .a zione della spar1tein1a. L'uso di doo•i ma.ssi'V'e ,dJÌJ diigd..taJe. Il salasso negli irperitesli. N e11a orisi a.nginosa. NOTE DT MEDICINA S CI ENTIFICA: Le funziorui dellia mjJza. - Riicerc-he sulla funzione fagocritaria dei megiaica,riocitii del tessuto miel-00.de. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Con·~rorveraie

gùurii·d.iohe. Nella vita professionale : Cronaca del mOIV'imento p!l'Of.essi-0n1al!e. Concoo-si. N om1i•OO, rpromoz.:ion.ri ed o noci fi cenze. Nostre corri spondenze : Giornate mediche t u.ruis.ine. Notizie diverse. Rasseg na della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

cu s, epimy.s r~,ttus, mus alexandrinus) : sono que5ti animali eh.e mantengono vivi i focolai di peste, vivenido numerosi nei luo·g h i abitati dall'uomo, ove trovano il i.oro alimento. Sembr a aoc€rtato che la recrud.es·cenza della infezione - ne siano pure il tramite anche le pu lci infette - .corrispon·de ai periodi ·di riproduzione .cliei topi: la dim:i11uzion.e estiva inoltre dovrebbe essere messa in relazione col fatto che in estate, ,quando tro,·an-0 alimento nella campagna, i to~i lasciano 1 luoghi abitati per disperdersi n.ei campi. l\. conferma di questo modo di spiegare l'andamento •della infezione p.estosa .baista riferire gli interiesisanti ·dati statistici a c ui si è giunti nel Laboratorio Batteriologico di Bombay esaminando meto·dicamente i topi catturati o tr9vatt morti nella circoscrizione di .quella vasta città. Nel 1924 nel Plague Department del Laboratorio ste·sso e sotto la gui·da del Lieut. Colone! F. P. Macki1e O. B. E. M. D., ecc., sono stati esaminati in tutto 702.,007 topi: di 1questi 243,255 furono catt urati vivi, gli. altri 458,052 furono trovati morti. Di 1questi ultimi 326,291 furono esaminati batteriologic amente e 3374 riisultar0no si·c uramente infetti di peste.: la peDC·entuale quinidi ·di topi infetti sul totale di quelli esaminati fu di 1.6 %. Con un material e co·s i abbondante fu anch€ possibile se1


• IL POI.ICT.INICO

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guire l'anda1n1ento ·dell'infezione 'Pestosa 'Parallelamente negli uomini e n.egli animali, confrontando i decessi 1per peste ·di quindici in quindici giorni colla percentuale di topi riconosciuti infetti sul totale dei topi trovati morti nello stess0 periodo di due settimane. Si è visto così che al massimo di mortalità per peste, ri1sco11trata con1e negli anni precedenti anohe nel 1924 nel mese di marzo, è ·corrisp-0sta la per.centualie rpiù alta ili topi infetti rispetto a quella degli altri mesi, cio è il 3.4 %. La stretta correlazione fra an·damento della infezione nell'uomo e la maggiore o rni· nore diffu5ione della stessa inlflezione nei 1 or; appare indubbia anche per il fatto che le oscillazioni .che si verificano nel ·decorso della epidemia tra oO'li abitanti di iBombay 1durante tutto il 1924. trovarono una p,e rfetta ·corrispon denza nella variazione della perce·ntuale di to'Pi trovati i1 Lfett~ sul total~ ·dei topi catturati .. Anc,h e Hunter nel Tro'Pical Diseases Butieti.n (vol. 22, n. 10, 1925, pag. 771), descrivendo in una ac.curata pubblicazione la peste a Kenya, m ette in e·videnza la correlazione ch·e esiste fra la f.r equenza 1della peste umana e la peste dei rosicanti (R . riattus norvegicus, R. rattu·s kyalicus, R. rattus fangiver11s) . Parimenti dimostrative sono le reiazioni sul ·decor.so della peste nell'Africa del S11d, pu·b blicate nel Bo llettino dell'Office Intern1J. 1io11al à' flyg'iène Publique; eloquentii:31si1Tue pure le · osservazioni intorno all'epidemiologia rpestosa nell'India Britannica ·quali risultano dai rendicon~i , annuali del Lieut. Colonel I. D. Graham, Coron1is sci.rio delia Sanità Puibblica d el Governo dell'India, e del Lieut. Colonel 1Gill, direttore 11·~~ : :-1 Sa, nità Pubblica a Penyab. Da tuttJe le osservazioni antiche e flecent{ che le epidemie ed e1pi:òoozie di peste 11anno p.er\rnesso di .f ar,e, si trae un'unica importante conclusione ( la lotta contro la peste non deve mirare ,c he alla distruzione dei to'Pi. Distruzione che deve ·essere metodica, minuziosa, completa, ,condotta con tutti i mezzi più ef.fica!::i durante tutto l'anno, in qualsiasi centro ove l'iDf<>zione pestosa si sia v.erifi·cata. Per estirpar,! in una data regione la peste non vi ·è ohe da ·di, stru·g gere i topi : la iso1p pressione d.ej topi porta di conseguenza la scomparsa di quegli insetti (pu i ci, ecc. ), che sono. c ome è noto, trasmettitori dell'infezione da ratto a ratto, tra questo .e l'uo1110 e vicèv.ersa. ..o\nzi, a proposito delle fPUlci dei ratti, ·~ he rappresentano i più •Comumi insetti trasmettitot'1 del germe specifico, è interessante uno stud~o cOL:.~pa., rati,ro compiuto di recente dal Public Heal!.h Serv ice degli Stati Uniti d'America in diYer:;i 1porti marittimi , ove i ratti sono sempr ~ nu1n errs! e dove, nonostante g1i attivi scambi ~~~ q~1ei p(.rti 1

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[ANNO

XXXIII, FASC. 19 )

11anno 1con centri notoriamente ir1[t=: ~ti, non Yi fu. rono mai epi·demie di peste. 111 du~ ar1nì a :\e''' York si catturarono 4756 ratti, dei quali il 30 % era .p ortatore di pulci: su 4408 pulci ra~0oìt~ il 70 % era dato ·dalla specie ce.r ato13hyllus 'aSt;lU.t1is ed il 23.4 % dalla sipecie· Xenopsylla cheopis. Quest·e percentuali non risultarono però costanti in tutti 1 m esi d·ell'anno: nel sette1nbre e ottobre è 1 1923, a•d esempio, il 50 % del1e pulci osserva:te f11 ra1~ ­ presentato ·dalla Xenopsylla cheopis mentre la: più alta ·Cifra ·di Ceratophyllus fasciatus fl1 riscontrat'} nei mesi di maggio, giugno e luglio. :l

Analoghe ri·cer.che furono fatte nel 1923 a B0ston, ov1e non si verificarono casi d: .1)es1 P . e a Nouvel1e Orlea· . n s, ov.e invece nel'·) stesso anno casi di infezione fu'flono segnalati: in questo ulttmo centro la Xenopsylla cheopis fu trovata in nu m·ero notevole durante tutto l'anno 1923 sui rattr catturati in .qu.ella par te della città dove i casi di inf·ezione erano più numerosi, mentre i topi catturati nella parte d.ella città ove non si riscontrò al·cun caiSo ·d i peste erano prevalentemente portatori ·d i CeratopJi11ilus fas ciatus. F11 constatato inoltr·e ·che a Nouvelle Orleans il nun1e!' 1 di p11lci trovato sui ratti era ma·ggiorie in confronto a quello verificato a Boston e NeV\r Y0rk. Se queste pazienti e diligenti osservazioni rif e rite da noi 1brevemente 11anno chiaramente dimostrato l'importanza, oltrechlè dei topi, delle pulèi, anzi di alcune sp,ecie di pulci, nella epi·demio, logia della peste, si comprende con facilità come al rproblema della di.struzione ·dei ratti sia strettamente collegato quello della ·distruzione delle 'Pulci. Intorno a tale questione puramente pratica ·vi sono ancora delle in·c ertezze, p·o i·c·h è non si 11a la sicurezza ·di poter ieonseguir·e lo scofPO coi mezzi finora usati. Tiw.ari (! ) ha sperimentato ~n In·dia il cc Neem-Battis )) , fumigazioni per le quali fu possibile uccider·e in pochi minuti i ratti e 1€ ~oro pulci. Sflmbra quindi che questo metodo di disinfestazione usato nelle abitazioni sia ef.fi cace, mentre per il metodo usato allo stesso scap() da Lal e Tiwari, a base ·di fumigazioni di cr~5clo, è lecito avere dei ·dubbi circa la sua utilità e i -suoi vantag.g i. Non sarebbe qui a posto un esame critico dell~ complessa questione ·della disinfestazjone: rargon1.ento è troppo importante e meriterebbe di es• sere svolto separatamente . 1

rviarzo, 1926. Neìla: 111,dian 2\tedtcai Gaz., vol. 60, n . . 71, 192I>, e n el: Sanation Swpptem. of the T_roptc~l Di 'eases B11.tletin, n. 31 , 1925, si trovano i parti colà.ri del inetodo usato dal Tiwarj. (1)

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[ .A.:\~O

XXX I 11, l"ASC. 19]

SEZIONE

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CIVILE

DI BELLUNO.

Contributo allo studio del eosidetto '' sto1naco vascolare pulsatile''· Prof. GrNo PIERr, cl1iru·r go primario.

65r

PRATICA

anor111ale sYiluppo delle 1ctrterie dello ston1aico, il qt~ale è u11 (Poco ·dilatato, ma n·on ispessito. Gastroe11terostomia posteriore transmesocolica. Legatura i11 ùue punti (distanti l'uno .dall'altro 2 cm.) cl ella coronaria stomaci ca e dell'arcata gastroepiploic a . P ost111ni operatori norn1a.li. T_,a inalata ri \'e<luta i1el 19~1 non aveva presentn to J)ilì ematemesi. 1

C:Aso II (DELORE, Coì\IITE e ·LABRY). - Uomo di 35. Con questa espressione Delore, Cornte e Labry a11ni, con disturbi disperJtici fin dal 1915. ~el 1917 ha11 'lo descritto recentemente (1) una sindrome fu praticata gastro·enterois tomia. ·I l 10 giu·g no 1925· cara rrerizzata id alla f!'ìeiquenza di gastrorragie i-m. . gr a'ri meJene ohe continua:rono fino al giornoponenti dell·e quali !~intervento laparatomi.co non della op.e.razione (15 .g iugno). La rrudioscorpia mo•strò uno stoma:co 1piocolo, . trova la cau1sa in speciali lesioni patolo·g iche, e senza d eformazioni; bocca •di gastroentero:Stomia· ,,ermette solo di riscontrare un caratteristico funzionante normalmente. :tspetto dello stomaco: i vasi, sorpratutto quelli La laparatomia dimo.s trò, oltre il èaratteristico· della grande curvatura, appaiono irp·ertrofici, tora spetto dei vasi, assenza di lesioni gastriche. F·u prati1cata una larga incisione rd ella parete 1g astrituosi, fortemente pulsanti e trasmettenti pulsa ca a li,rello del piloro, il ·C'he permiise di conferziéni alla parete gastrica. n1are l'assenza di ulcerazioni, e di •constatare coCirca la patogenesi di questa sindrome essa sa. me la surperficie di sezione ·della parete .g astrica rebbe molto oscura: sa11gu·i na aibbondantissimamente, a getto. Poi- Chè l'arteria •g astroepiploi-ca destra pare·v a la 1Più « ~ous ne croyons pas à une compression Io ca le, ni à un état infectieux... Il semblait s'agir . ·vill1ppata, fu legata in quattro punti, ifino a ot-tenere la cMsazione delle sue ipulsazioni, e · vicin·o · d'nn phénomène vasculai.re purement local, nulul piloro venne sezionata fra le legature. lement lié a un état général ... P.eut-ètre une malPostumi o:p eratori normali . 11 malato , riYeduto nel no,reanbre (cin1que mesi· . formati on vasculaire ou des phénomènes vaso-modopo l'o perazione) non aveva più a\·t1to emor-· teurs peuvent etre invoqués )) . rngie. Come cura furono adottate le legature multiple CASO II1I. - D'A . .Dom.enica, id i anni 58, da S·elva.~ fl'azionate -Oei vasi ·dello stomaco. L'operazione cl i Cadore. Entra in Ospedale il 3 ottobre 1924. datava, al mome11to della 'PUbblicazion1e, in un ~Iaritata, con tre fi.gli. Meno1 pausa a 53 anni_ caso da 5 anni, in uno da 5 mesi, e da allora le ~ulla di importante nell'anamne si remota. emorragie non si erano ripetute. :e stata sempre bene fino al 9 maggio 19'21, quando improvvisarnente e senza nessun ·dilsturbo ebLa lettura del citato articolo mi ha ri<Chiarnato be 1per la prima volta una abbon1dante ematealla memoria un ·cruso analogo, anzi identico, da 111esi (l'am111alata dice di aver vomitato oltr.e un me osservato n el 1924, e nel quale io f'ui indotto 11tro di sangt1e S'Curo). 1D'allora avvertì senso di all'intervento esclusivamente dal sintomo delle <lebolezza, malgra;do si n·utri.sse bene e l'appetito fosse cospicuo. Seg-uirono altre due ematemeemorragie ·di origine •gastrica. In esso ris·contrai si, una il 9 mag·gio 1924, e l'altra il 9 settembre, 1 e appunto il quaidro anatomico ora d:escritto dagli quali si ripeterono con i medesimi ·c aratteri d·ellcv autori francesi, che mi lasciò, come 1si può comprima. L' Rn1malata dice eh-e le ematemesi sono prendere, perplesso, sia risp etto alla interpretapr.ecedute ·di circa 10 minuti ,d a li'erve capogiro e· l sen so di .smarrimento; qujndi si 1nizia il vomito. zio ne dei fatti, ·Sia rispetto alla con·dotta operatol,'al,•o si n1antiene normale. •L a malata non acri a . Ho ric hiamato per ulteriori esa:mi la malata cusa diis turbi di .soll'ta, tranne il senso di debo·in qnestione , e di essa riferirò Ja storia cJj nica, l ezza, c·h e si è cvccentuato •dopo l'ultima .emate-· facendola precedere dal riassunto dei ·due casi c·h e mesi. servirono ·di base alla descrizione della sindrome. t una do11na robusta, i11 ,d iscrete condizioni di. nutrizione, ma con notevole pallore della cute e" CASO !I (·DELORE, COMTE e ILABRY) . - Donna di 36 ·delle mucose. Polso 80, abibastanza valido e ritmi-· co. ·Nulla all'esame dei polmoni ·e del cuore, alanni. D.a ·due anni ·emorragi:e intestinali che la lTinlfuorì di un S01ffio sistolico alla rpunta. rI ;e pa. ti anno fortemente anemizzata. pisturbi diispeiptici re·t i a;d dominali abbaJStanza toniche. Il fegato 1n~ vaghi . e dolori epiig astrici va'fiabili. Nulla ·di Olb~ aipparenza un poco impi ocolito , la n1ilza non au-· hiettivo. (Non viene !fatto cenno nè. ·dell'esame ramentata di volume. •Non esiste li1quido libero nella·. dioscopi·co dello stomaco, nè di esa·m e del succo cavità peritoneale. No_n si palpano p·unti dolorosi" ga tri<':o ]. alla pressione niè all'epigastrio nè altrove, n è tuOperazione (5 settembre 1916). Laparotomia memeifazioni a cariCO· dei viisceri addominali. diana sopraombeliical~. Nnlla si tro,ra, tranne lo L'esame delle orine n on dimostrò i1nlla di anor-. male. (1) X. DELORE, H. COMTE, R . LABRY: Contribution à Esam e del su1cco gastrico dopo la colazjone d); l'étude des gastrorragie.s de causes mal conri7.Les: J)l'o\·a: Consi. lenza .semiflutda; colorito lattes-cente; no-e.1't.oma.c vascuLaire puisatile. La Presse médi cale. ol e ql1antità idi muico . ..\ci·dità total e 2.40 %. .t\.ci-· XXXI,-, n. 6, 20 genna;o 192:S. 1

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IL POLICI.INICO

[.L\.NNO XXXll1, FASC. 19J

·d o clorj1drico libero 0.91 %. Emoglobina in tracce caso si ebbero in vee·e e'matemesi. In un caso (Inì . senstbili. A·c ido lattic o in traccie minime. le ·emorragie si ripetetter(!)t :frequentemente per due Il giorno 8 ottobre iprooedetti alla laparatomia anni, n·el 2° caso si verific·ar0'no frequenti emor-esplorativa, in narcosi eterea. L'operazione è così ragie per la durata di 15 gi0·r ni, che si arresttt-descritta nella cartella clinica: « Laparatom'ia m ediana soipraombelicale. Lo sto. rono con l'operazion·e. Nel 30 caiso si ebbero jnm aco ha 1dimensioni madie. •Nulla si constata. in vece tre violente ematemesi col ·rispettivo 1nt'E'r·esso di patolo·g i1co all'inifuori di uno straordinario 1di 3 annì e po-i di 4 mesi. vallo · svillllPPO delle arterie: la coronaria, le gastrc epiE probabile che oltre le abbondanti emorra~ie ploi cl1e sono molto aumentate di volume, grosse · co111e lombri·c hi, molto tortuose, fortement'3 pulmanirfieste si verifiichin0 n·eigri intervalli del1e em··rsanti. Le ·vene hanno un calibro corrispond1?r1t·~ a rag:ie oc culte. In tal senso· parlerebbe il .tatto che un terzo di quello delle arterie. Sutu:ra totaJf\ 1cco gastrico si constatarono nel nostro caso nel su della incisione la:paratorrriJca a trE} pian i ». tr'.lccie sensibili ·di emogl0bina m .a lgrado fos~ero , eguì normale guarigionie operatori.a. La malata .fu d]messa p er guarigione il 23 otto·b r_e 19~4. tr~scorsi 26 giorni dalla ultima ematemesi . 1R ic11i amata rper ·ulteriore esame, si present.:-1 il L 'esame clinico no·n dimostro mai nulla di spe~ f eblbraio 1926. ciale a carico dello stomaico. iLe ematemesti. non si sono più ri.petute. P er L'esame del suc.co gasffriceJo, ipratì-cato solo nel ·co11 i.glio del medico curante dott. 1Vlanzo·n i ha 'fatto per iei.I'ca un anno cura di ipotenina tnel nostro caso, ·dimostrav.a una acidità superiore dubbio c11e le a.Iterazioni dej vasi gastrici fo1Ssero a.Ila norma (2.40 0/00), presenza di aei•do clori'drico leg ate aid un ipr ocesso di arteriosclerosi) e 1 a 11a (0.91 0/00) , trruccie di aieìdo lattico, emoglobina preso-pesa da .quasi un mese. 1Nell'ultimo inverno ·l1a sente e in 1di-screta q·u antìtà. avuto dolori arti colari alle mani e ai gon1iti, senza lfe<bbre , durati pochi mesi. Ha appetit0; di· L'esame radiologico in un icaso (2o) dirnostrò gerisice b'ene; non. a·v verte disturbi gastrici <li uno stomruco picicolo e senza 1deformaz.i oni (era .~orta; non stiipsi. stata ip.raticata otte anni prima una gastroentero 1 ~e condizioni di nutrizione sono djscr,~te : p2rsi. stomia). Nel nostro caso lo stomaco apip ar i va ili 1s t0 però d~screto pallore. E'ri1denti pulrs azioni del1'a11golo epigastrico; la 1palpazione dimostra l''aoJ'. m eidie ·d imen.sioni, e animato da vivace pe "i stalsi · . ia ad1dominale rfortem·ente pulsante. non pulsazioni nell'ombra 1gastr:Lca. L'esa·m e rarJi(). ~on dolori alla palpazione dell'epigastrio. scoipjco non sembra ,p01ssa portare du11qLH? nlcun Pressione sanguigna al iRiva-Rooci: 120. aiuto alla diagnosi. Esame ra!diologico 1dello stomél!co (dott. L a· :pen11a) : L'esame anatomico dello stoma;eo praticat() alla Lo to111aico si riem-pie beri·e, i11 modo normali~ operazione 1dimostrò cospi•cuo aumento lli vo! urne Stomaco alto , ·sintsitro, non aumentato di ~olurne . e tortuosità d·ei tronchi arteriosi, con vi va ci p11 ln è alterato di forma. Non st osservano pulsazioni sazionì che si tra>Srnettono alla parete .g astric:i. d ell'ombra •gastrica. La peristalsi è viva, proro11. da: le onde si fo.r mano in corri.spon dénz ·t della L'ispezione della mu.co1s a in un caso ~20) n'"'n r1. parte 1più ba.issa id-ella ptocola curvatura, e Jì si velò presenza id i ulcerazioni o erosioni. La se. susseguono pr9fon de, formando quasi delle sac zione della parete gastrica (2° caso.) dimostrò u11a eocci·e diverticql~formi. La peristalsi si s,u,ccede straor.di11ari-a vascolarizzazione: la .superftci.~ 11 i con ritmo :frequente e 1contjJiua ugualmente dopo '30 min u t l dal p:rim o esrun e. sezjone 1sanguinava a getto. Nessuna alterazionie a cari·co ·delle due 1.;urva. La pressione sanguigna n.el nostro 1caso era 1pres. tt1re, del piloro , del duo·deno. 1N·e ssun -punto do· sochè normale (175 mm. al Riva Rocci) . Nei due lent·e. Vuotamento abbastanza rai-pido, e rompu~to ca:si di Delore, 1Comte e Labry viene accennato di <lopo 5 ore, senza residui. passaggio allo stato della pressione sanguigna ( « i .l\nalizziamo brevem·ente i ·dati c1he ·Si 1d-esumono due operati avevano una tensione normale ») sendalle precedenti storie cliniche. za .riferire cilfre. I .o $101naco vascolare· p'Ulsa.tiJ.e è stato finorél Per quanto r iigual'da la terapia di quest:i sjn.. constatato in tre soggetti, due di sesso femminile golare affezione, l'intervento operatorio, olt.rer.h•:? (rispettivamente di 35 e di 58 anni) e uno •di se~~ <> iperm·ettere una diagnosi precisa rirvelando le ca. maschile e di età di 36 anni. ratteristiche anormalità vasali, consente di pra1Non sempre nell'anamnesi 1si rilevano sinto1ni ticare una cura chirur.gica legando frazionar·-icliniici a iearico d·ell'apparato digerente. Nel 1° mente le arterie della grande e piocola curvatura <'::tso d istul"bi dispeptici ''aghi e dolori epigastrict (casi 1° e 20). variabili. :\Tel 20 caso 1d istuxbi rdisp-eiptici da dieci È difcficile •dire, data la scarsezza dei casi finn ~a anni , p ei quali fu praticata dopo circa du.o anni studiati, se sia possibile una cura medica di tale dall'inizio di essi una ·g astroenterostomia. Nel :~() sindrome. Nei due casi di Oelore, Comte e Labry caso l'ruppetito era ben conservato, le funzioni gasi accenna iSommariamente che « la terapeutica stri che e intestinali normali. medica era stata istituita ed aveva fallito » , senza ulteriori dettagli. •Nel nostro c aso, malgrado to Le elnorragie in due casi (lo e 2.o) si verificarono e"c lusi,rament <' attra,rerso l'intestino, nel ~ :) non avessi ipraticato la legatura arteriosa. la g a. 1

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXIII, ,F.IBC. 19)

rtgione (nel senso del non ripetersi delle emorragie) pers'iste da un anno e mezzo; ma solo il decorso ulteriore ci dirà se essa sia definitiva. Anche più difficile è giu1dicare se e in quanto al non ripetersi delle emoNagie abbia contribuito la iprolungata cura con la ipotenina. 0 6r.. ~nAJ.. r.

c lV1r.r

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CAnRARA.

Ulteriore contri bnto clinico alla sutura del cnoI·e. Dott. GIACOi\iCO BUFALINI <:hirurgo 1primario e direttore. Rendo noti due nuovi casi ·di sutt1ra del cuorl-'

per ferita di arma da taglio operati da me l'uno i1eJ 1910, L'altro nel 1913. Sono così cinque le op.') razioni ·di tal genere che ho avuto l'opp,ort.uni tà di f~seg uir e nel bre·ve spazio di cinque anni. La provvida Legge sul coltello emanata di -poi, ha res') più rara questa specie di lesioni. Tre casj furono già pubblicati: Il primo (1 ) interessa certo T ... U ... , di anni 27 , che operai nell'agosto del 1907 per ferita. al ven tricolo d estr o del cu or e. Guarì perfettamente ed ora fa il facchino a R oma in ottime condizioni di salute. Il secondo riguarda certo S ... C ... (2) di 27 anni, che n ell'ottobre del 1907 aveva ricevuto dal padre una ferita di coltello al ventricolo ·destro del cuore. Praticai la sutura della ferita e guarì regolarmente. Vive tutt'ora in Fossola, borgata di Carrara e fa il cavatore di mar1r10. u questo caso. ha pubblicato pochi mesi addietro nella Se· zione pratica d el Policlinico una breve n ota il dott. Cecchini, che ebbe. occasione di vederlo e 1d1 studiarlo (3) . Il t erzo è r elativo a certo P ... A... (4) di anni Zl, carrarese che il 3 febbraio 1908 era stato f erit.o di coltello' all'orecchietta ·d estra del cu ore. Suturai la ferita e guarì i11 1p och e settim ane. Apprendo ora che da. pocl1i anni è morto per tubercolosi polmonare ; era già tossi coloso quanclo l 'op erai. Il quarto ca so è quello che d esi.dero ora rendere di puhblica rag ion e. Si riferisce a certo B ... E ... , di anni 32, da Codena, cavatore, il quale alle una ·del 10 ottobre 1910 fu portato nell'osp edale con quattro ferite di coltello: due erano a.Ila r egione posteriore della S!J)alla sini,stra, una presso la base del costato sinistro lungo la linea ascellare a nt eriore ed una subito sotto la papilla mammaria sinistra, · un centi1r1etro all'interno di essa. Qu esta p e11etrava nel cavo pleurico; n ei n1ovimenti r esip iratori si sentiva da essa entra re ecl u scir e aria. · Lo stato generale apparente del malato er a b uono: aveva fisonomia calma, colorito r oseo, sen(1) G. BUFALINI. i\ r chivio ed Atti della Soc. I tal.

di Chirurgia, anno XIX, 1907; Riforma Medica,

anno XXII, n. 49. (2) G. BUFALINI. Clinica Chirurgica , 1909. (3) E. CECCHINI. ·P oliclinico, Sez. prat. , anno 1925. (4) G. B UFAT~INT . Clinica Chirurgica, 1909.

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::;orio vigile; ina la respjrazione era frequ ente e superficia.le, e le :pulsazioni ·del cuore erano app c11 a percettibili alle radiali e oscillavano da 150 n 160 al mi11uto. Coll'ascoltazione s i sentivano lontani ed oscuri i toni del c uore. Raccontava di essere s tato ferito in rissa tre ore prima; di aver e rincorso p er circa 150 rnetri il feritore , di averlo raggiunto, idi avere nuovamente colluttato con lui e di essersi poi r eca to a picùi a casa da solo, percorren·d o u11 trecento m etri, ·d ei qua.li cento a lmeno in salita; cli essersi . pogliato, m esso in letto e di aver e man·dato poi per jl 1ncùico. Qu esti a ccorso, ne ordinò l'im1r1e diato trasporto all'ospedale, ove g iunse un'ora dopo i11ezzanotte. 11 fatto avvenne a Co·denn., borgata m ontuosa a tr e chilom etri da Carrara. Nier1tre nell'ospedale preparavo il n ecessario per l' operazion e, l'ir1fermo fu colipito da una grave lipotimia. e sembrava spirasse; 111a poi si ri ebbe e rj1prese la fisonomia ·di prima. L'operazione fu praticata n ella eteronarco. i , con lo s tesso 111etodo seguìto n egli altri tre casi, e fuj coa'diuvato dal dott. Amerigo Gianfrancl1i, mio aiuto e dal 1dott. Girolamo Da n esi, narcotizzatore. Incisi il quarto spazio intercostale ·d alla papilla m a mmaria alla linea mediana dello st erno, com prendendo n ella incisione la ferita, che, come 110 d etto, penetrava n el cavo p leurico. P otei così constatare ch e a veva direzio11e obliqua da Il ' esterno a ll'interno, e che nella cavità pleurica si era raccolta una discr eta quantità di sangue. Comp letai l ' aipertura d ella pleura per tutta l ~ lu11ghezza .della incisione cutanea e ~rolung'1:1 qu ~­ st 'ultim a. in a lto e in b a·s so lungo ll marg1ne s1 nistro ·dello sterno ' in modo da avere la figura. d i un T rovesciat ~ d el cp1ale l' asta lunga corr1s1p ondeva a llo spazio intercostale e qu~ll~ ~reve al maro-in e sinistro dello sterno. Allacc1a1 1 arteria ma~1r1aria intern a, che avevo così dov uto tagliare, dissecai d a llo st ern o la ?u te e .il .~ e rio­ stio e dal suo m argine sin istro d1stacca1 J 111serzione della quarta e della quinta car ti~agi~e co: stale. Allontanando fra di loro con d1 vn r1ca to:1 queste coste mi fu possibile ~vere un? _paz10 abbastanza. ampio per veder e il cell11la1 e r etr~­ sternale i11filtrato di sangu e e scoprire n rl per1car·dio un occhiello di due centim etri cirr ~ , daI qu ale a getto u sciva d el san gu.e in qua~tità . P er r end er e :più grande questo spazio e dominar~ m egli o 1a f erita del pericardio, r esecai a ;pezzetti co~l: una ta n aglia ossivora, gran parte d ella 111et.à :s1 nistra d ello s terno in quel tratto al qnale si in se rivano l e cartilagini costali. Afferrai con pi11z.~· i marg1 11i d ella ferita del p ericardio e la ingrand11 in alto e in basso coll e forbici. Riipulita la sacca pericardic·a d el san gue elle· conteneva, potei scorgere verso la base ~el v en tri colo sinistro un a ferita n ella quale rap1damen~ te introdussi ia punta' dell'in·dice sinistro. che m1 servì. ad arrestar e l 'emorragia e mi fu di guida. per m ettere un primo punto di sut\}ra con seta,. stirq,11do sul quale p otei avvicinare il cuore alla. parPt e e m etterne con relativa facilit~ alt.ri due. L'e111orragia fu così arrestata. S uturai poi Jn ferita d el pericardio lasciandovi il pa.sso ad un· tubo di drenaggio. Altr ci tubo simile collocai i1~l cavo pleurico e restrinsi p oi con sutura l'arr1p1a ferita cutanea. Nell'esplorazione d ella ferita del iniocar<lio, praticata in primo tempo. ave,ro avuro l'imr•re sione s icura ch e questa penetrava nellA: cavità del ventricolo.


t.-\..'iNO

11- P OLLCLINICO

Tùrminata l'operazione le condizioni dell'infermo si erano fatte assai gravi; il polso si sentiva .ap·per1a ed era divenuto frequentissi1no. Praticai s ubito perciò una fl eboclisi introducen~o ,grarp.n1i 1500 di siero fisiologico in una vena del bra'ccio, che fu di immediata efficacia. L'andamento suc•Cessivo all'atto operativo nei primi giorni fu burrasr,oso. Si formò nel cavo pleurico sinistro una Taccolta siero-ematica abbondante, che, nor1 pot endos i vuotare per il tubo a drenaggio sito ante'rior1r1ente richiese una toracotomia posteriore de·clive, che feci il secon·do giorno dopo l'operazione. Tolsi contemporaneamente il drenaggio da~ icavo pericar·dico. Dopo, le condizioni ùel malato , lenta1ne11te, ma progressivamente migliorarono, tanto che il 29, ossia 19 giorni dopo l'operazione, ·egli pot1è lasciare il letto. Ho riveduto in questi giorni, dopo 15 anni, il B ... ed ho constatato che è sano, robusto, svelto, asciutto e ben colorito sebbene forte bevitore di vino. Esercita il fatico so ·m estiere di cavatore che lo obbliga ogni mattir1a :a .r ecarsi ai monti, cosa che fa senza risentir e "fasti·dio, ed appartiene alla categoria degli uorni r1,i scelti i quali sono retribuiti con un salario giornaliero di lire 26.65. Durante la guerra non f lì preso n ei militari !Perchè privo di quasi tutti i denti dei mascellari superiori, e di gran parte di quelli della man1dibola, ma non per.chiè fosse stata rilevata l'esistenza di qualche difetto n elle funzion i cardiache e in quelle respiratorie. Libero ·del servizio militare , andò al fronte come minatore e dal 1915 vi rimase fino alla conclu-sione della pace. All ' esan1e obbiettivo. oggi si osservano i fatti seguenti: .sulla [>arete anteriore del torace, a sinistra deila lin ea mediana dello sterno, vi è urt'i cicatrice cl1e ha la forma di l1n T rovesciato. Una bra11ca di questa è rappresentata da u11a linea cjc~triziale lunga 10 centimetri che costeggia il margine sinistro dello s terno e va dal t erzo al quinto spazio intercostale; palpandola si s ente che il rnargine dello sterno in quel tratto corrispondente all'inserzione della quarta e quinta cartilagine costale, non è rettilineo ma curvo a con cavità esterna per un'am1p ia incisura in essa scaYata. L'altr a branca del T è formata da una -cicatrice sita nel 1quarto spazio intercostale che appare più largo degli altri, 1è alquanto infossata € giunge all'esterno fino alla papilla mammaria. Il punto in cui la cicatrice orizzontale si unisce alla verticale è t1n poco avvallato a guisa di omb elico, cede sotto la pressione del dito e pu '~a trasmettendo le contrazioni ·del cuore: rientra, cioè, nella sistole e sporge durante la diastole. Evidenten1ente in questo punto la cicatrice cutanea aderisce al ipericardio e questo al cuore. Qu esto tratto pulsante della cicatrice, grande qua11to una moneta da un centesimo, corrispon·cte al plinto per il quale un drenaggio penetrava n el p er icardio, drenaggio ch e fu di grandissima utilità, p oich<è favorì l'uscita ad un' abbondante qua11· tità di s iero ematico che n ei primi due giorni dop0 l'o.p erazione inzuppò la m edicatura. Le estremità sternali d-ella quai:ta e della quinta cosLa fanno t1na lieve porgenza sotto alla pelle, rna spno salda1nente fissate allo sterno. Il cuore è n ei limiti; la sua !Punta batte n el quinto spazio intercostale sulla linea emicla,reare. I snoi toni sono n etti. Nessuna differenza per ritmo e per ampiezza esiste fra i du e J)Olsi alla radiale. P erfetta è la funzione dell'apparato r espiratorio. 1

XXXIII, FASC. 19]

A11che in questo .caso dunque il risultato immediato e lontano dell'atto operativo eseguito è stato quanto. mari. soddiisfacente: quattro o.p erazioni e qua>f:.tr·o guàtigi'©ni di lesioni del cuore, che fino a :pochi anni or sono si ritenevano insanabili ! ~on ebbe ugual fortuna il quinto caso. Interessa certo D. ·G., di anni 20, cavato1·e, di Carrara, che il 1° nove1nbre 1913, alle 21.30 fu ferito con ·due colpi di coltello presso la in·s erzione dcl muscolo retto addominal,e .sinistro a 1 l ' arcata costale, e al ·c ostato sinistro un poco all'interno e al ·disotto del capezzolo. Fu portato nell' o.&pedale di notte alle 21.30 del giorno 2 in con1dizioni gravissime per la quantità di sangue perduto. 11 polso si sentiva appena e il ferito era in preda a·d una smania grandissima. La ferita addominale larga 3 centimetri, penetrava il1 cavità e da quella toracica passava aria dùrante i movimenti respiratori: e.ra du11que aperto anche il cavo pleurico. Nel momento detti rnag. giore importanza alla ferita addominale nel dubbio che interessasse qualche ansa intestinale e praticata al malato una iniezione di caftfeina feci la 1arr>arotomia. T.r ovai che era stato leso il lobo sinistro del fegato, e osservai che ·dalla ferita cli esso geme,ra sangue in quantità. La suturai e ra;pidamente cucii la fe~ita laparotomi.ca. Essen dosi il polso fatto nuovamente piccolissimo, praticai t1na fleboclisi a lla piega ·del gomito sinistto, introducendo grammi 1500 di siero fisiologico. ?\Ii posi. così in grado di potere continuare l'operazione sul torace, poichè dubitavo, per la notevole quantità di sangu e perduto da questa ferita, per la qualità del ipolso e per le frequenti lipotimie che anche il cuo.re fosse .stato leso. Colla tecnica già seguita nei casi precede11ti , riuscii i11 pochi minuti a mettere a nudo la su . perficie anteriore del cuore e a scoprire sull a .faccia anteriore del ventricolo sinistro una ferita diretta trasversalmente, Iar·g a due centimetri, dalla ·quale il sangue usciva a 1'iotti. La sutu.r ai C')n cinque pl1nti id i filo id i seta. Misi nel cavo perical'dico un tubo drena·g gio e una striscia di garza ~lella cavità pleurica. Chiusi quindi la ferita cu tanea lasciandovi il passo per questi drenaggi. L'atto operativo fu comp-iuto interamente nella narcosi eterea coll'assistenza del mio aiuto dott. ..\. Gianfranchi e della dottoressa signorina Zuliani. Trenta ore ·dopo l'operazione, viss11te in precla a giran·d issima agitazione ed affanno , il D... cessò ·di vivere. Non ebbe febbre e il 1polso si mante11ne frequentissimo. La necroscopia fatta per ordine dell'autol'it à giudiziaria rilevò i fatti seguenti: nessun s&gno di infezione nella ferita operatoria della parete addominale e in quella toracica. La sutura clel fegato era in ottime condizioni; n essun altro Yiscere addominale era stato ferito; nessun segno esisteva di peritonite. La sutura del cuore ern riu scita alla perfezione, n è erano in essa segni cl i reazione infiammatoria . .La ferita misurava due centimetri e penetrava n ella cavità del ventricolo, entro la quale entravano tre dei punti di sutu9:'a. N·è siero, n1è sangue era raccolto nel pericardio. l ì polmone sinistro era afflosciato nel lobo inferiore e congesto n otevolmente nel superiore. Causa della _ morte fn giudicata il collasso dovuto aJla gravissima perdita di sangue sofferta, e la rapida so1p pressione ·della ft1nzione respiratoria del pol mone sinistro per il pneumotorace formatosi. 1

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.F ASC. 19]

SEZIONE PRATICA

Dalla statistica ;recentemente raccolta dal dott. Er11esto Montanari (1), forse la più oomp leta, risulta che le car.diorrafie fatte itl. Italia fino al 1923 sono state 99, ·con 65 morti e 34 guarigioni. Di queste 1due ha ottenuto il Giordano su tre operati, due il Guidone su quattro, due l'Antonucci su tre; e tre guarigioni su tre operati le 110 ottenu.te io. I~e altre 25 spettano a 25 diversi 01 p eratori. Se ai miei 3 casi che figurano in detta statistica, si aggiungono i due che ora pubblico, risulta cht io ho q1Jattro guarigioni sopra cinque interventi. Ma :J.'0perato pevduto non deve pesare troppo ~ulJa bilancia della mia statistica, .dato .che aveva rip0rtato oltre alla ferita del cuore anche una fe~ rita grave del fegato. .L\.lla tecnica da me seguita in questi cinque interventi ritengo siano in gran parte do,ruti gli -Ottimi .risultati otte11uti, tecnica che si scosta da quella consigliata generalmente •dai trattati e che va preferita per la sua semplicità e rapidità di esec11zione. Con essa sono semrpre riuscito a scoprire in pochi 'minuti le ferite del cuore. Desidero pertanto intrattenermi alcun ·poco •Sui suoi p:irticolari. Come risulta da quanto ho esposto, ha consistito in questo: Se la ferita è a sinistra della linea mediana dello sterno: praticare lungo il margine .sternale sinistro una incisione di otto o dieci centimetri (dalla i11serzione ·della terza cartilagine costale alla sesta), .p rofonda fino all'osso, e da questa condurne un'altra nello spazio tra la quarta e qui'l1.ta costa ·di -circa 10 centimetri, pr·ofonda fino ai Inuscoli intercostali interni, in modo rta formare con ia prima un T rovesciato; dissecat.i per un tratto conveniente i due lembi che vengono ad asst1mere 11na forma trian.g olare e cl'1e risultano uno superiore, l'altro inferiore, si passa a. di sta ceare dallo sterno l'inserzione cartila;ginea della quarta e quinta costa. A questo ipunto bisogna procedere con grande cautela per evitare di a·prire il cavo pleurico. Con questa avvertenza si approfonda l'incisione nello spazio fr a dette due coc;te fino aid interessare i mu·scoli inttircosta.li interni; e si s-copre l'arteria mammaria inter11a, -che ·viene sezionata fra ·due legature. Divarican·do fortemente le ·d ue coste e retrae·n'dq il mai:gine. polmo11are sini·s tro se n ecessario, è già possibile scoprire una parte del pericar.dio; ma se ne con1pleterà la esposizione, fino a mettere in evidenza la ferita, resecando a jpezzetti il tratto del margine sternale sinistro, al quale s'inserivano la c ~ rti(1·, E . MONTANARI. Chirurgia del cuore. edit0re, Bologna, 1923.

Cappelli

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lagin·e ·della quarta e ,q uinta costa, spingendosi fino anche alla sua linea mediana, se necessario. I Scopetta la ferita ·del pericardio oonviene ingrandirl3. prolungan·dola in alto e in bassò per modo da potere vuotare bene la raccolta ematica che serri.pre si trova nella sacca pericardica, e re11d ere possibile la scoperta d-ella ferita ·del miocardio, sia colla vista, sia con un dito esploratore. La maggiore difficoltà nella esecuzione della sutura consiste nel mettere il primo 1p unto; .questo serve poi rp er fissare il cuore e avvicinarlo alla breccia toracica, renden·do facile l'applicazione dei punti successivi. Si procede quindi alla sutura de 1 pericardio la scian do pescare nella sua cavità un tubo a drenaggio che viene tolto il secondo o terzo giorno, e in.fine alla sutura della pleura quando è possibile, se era stata lesa, lasciando ·de11tro ad essa pure un drenaggio. Se poi la ferita è a destra della linea sternale meidiana, come in uno dei miei operati, il P ... , nel qu.ale il feritore aveva anche r·ecisa l'inserzior1e sternal.e della sesta ·costa 1destra, allora la porzione ·d i sterno da asportare colla tanaglia ossivora sarà quella a destra della sua linea mediana; e l'incisione intercostale sa.rà fatta i1ello spazio tra la terza e quarta costa destra o fra la quarta e quinta, a seconda della ubicazione della ferita. In questo modo nel P ... mi fu possibile sco prire la ferita ·del peri·cal'ìdio, sita dietro il ~orpo dello sterno, allar.g arla, trovare la ferita dell'orec. r11ietta destra e cucirla. :luesta resezione a pezzetti (morsellement dei Francesi) della metà sinistra, o della metà destra dello sterno, per la lunghezza idi ,quattro centimetri e larghezza di tre circa, mi ha reso assai faciJ P scoprire la ferita ·del peri.cardio, senza aprire i cavi pleurici in due dei miei operati (S ... e P ... },, n ei 1qt1ali non erano già stati aperti dal coltello f Pritore. F. infatti ·dietro allo sterno 1ohe .si trova la por.. zione extrapleuropolmonare, o intenpleuropolmonare della parete anteriore del pericardio, ·di forma irregolarm·ente triangolare, con la base corri . &pon·d ente all'articolazione condrosternale della settima costa e l'apice alla terza articolazione condrosternale sinist.ra e che .debol'dan·do un poco a sin~istra dello sterno si mette in rapporto con la f ac:cia posteriore delle cartilagini ·costali e dei rispettivi spazi intercostali. E questa resezione dello sterno, che costituisce la pa:rte essenziale del • m etodo 1da me seguito , 1p uò essere praticata in pochi minuti. Il ·distacco poi ·dallo sterno -d,ellà 1 in, serzione cartilaginea della qu arta e quinta costa e l'inci·sione dello spazio che le se.para, completa la breccia necessaria a scoprire in modo sufficiente l'area ~ardiaca. L

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[ AN.NO XXXIII, FASC. 19}

IL POI.ICI.INICO

.i\.11 ro notev.ole vantaggio di questa tecnica è di permc·ttere all'operatore di seguire ~asso pa$SO il tramite> della ferita inferta all'ammalato e di procedere alla scopertura del cuore soltanto quando egli si è potuto accertare de visu che il perj cardio è stato ferito . I lem•b i costali a forma di U con cerni.era interna od esterna, pro1posti n ei trattati di Medici11a Op eratoria, non .consentono \Questa pr;udenziale esplorazione, sono di esecuzione. n1eno rapiida ' 1nen-0 1'acile e ,determinano un trauma m olto p.iù grave, m entre non valgono a scoprire il cuore per una superfice maggiore di quella che si otti er1e col metodo da me i·deato ed eseguito. P er ri1r1ediaTe a tale inconveniente da t~luni si è propo~ s1o •di formare un lembo costosternale, ma sep. pure questo permette di sco1prire con maggiore ampiezza il .cuor e, 1è ·di tec11ica delicata e co1nporta un traumatis]])..0 g·ra·ve, mentre le precarie ' con rlizioni del 'Paziente esigono sempre la massima r apidità nell'1.ntervento .e il maggior riguard·o allo stato suo. Si è giunti perfino a consigliare l'esec11zione di brecce così a1r1pie. da consentire l intro·d uzione di una mano n ella sacca pericardica per M'fer.r are il cuore, estrarlo o affiorarlo all'apertura fatta nel torace. 1\1a sonp qu es1e ma. novre inutili e ·d annosissime. La fenestra r elativamer.te piccola fatta nello sterno col mete.do mio ed ing·randita dalla divaricazione della quarta e quir1ta costa, liberate dalla loro inserzione sternale, è sempre sufficente per dominare tutta la faccia anteriore 1del cuore. 'l casi da me operati lo hanno chiaramente d tmostrato. Se poi si ha c11ra di ·distaccare td allo sterno le parti molJi col periostio, la guarigione definitiv1 e per Ja riproduzione dell'osso asportato, e per la ristabilita a·desione a·d esso delle coste ch e ne eran o state dj staccate, avviene in modo tale da non la.. sciare n è deformità, nè indebolimento dell'im. palcatura del toraèe. Chi visita oggi i miei operati stenta a credere che sia stato loro asportata una così gran parte ·dello sterno. Sul modo di mettere sul cuore i punti di sutura m olto si discute nei trattati; chi è ;p artigiano della sutura continua a sopragitto, cl1i dei pu11ti ad l! disposti perpendicolarmente alla ferita , cl1i d ei punti staccati; chi vuole cl1e i punti attraver sino tutta la parete del m iocardio e penetrino nPllP cavità endocardiche, chi preferisce invece la Sl1tura n on perforante per evitare la possibile formazion e cii trombi e la lesione dei muscoli p aipillaTi ai quali è affi·d ata la funzione dellP rispettive valvole; chi con siglia infine di passar e l'~go durante la diastole nel ventricolo destrQ a a nnodare iJ filo dt1rante la sistole, chi di passare l'ago sui ventricolo sinistro dl1rante la sistole. ~ono qu ec;t e con cezioni e pr ~occ u pazioni 1

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teori<?he, sorte nella mente di chi 11a scritto e scrive 1s u quest.a operazione• senza essersi trovato mai n el caso ·di farla. Altrimenti avrebbe constat~to che non iè possibilB n el cuore tferito, in preda ad u11a vera convulsione, che si contrae dalle 150 alle 160 volte al minuto, 1distinguere la fase sisto· lica dalla diastolica per mettere il punto durante l'una, o l'altra, che ·n on è po.ssibile ·v alutare la penetrazione de1'I1a,go 1Del miocardio in modo da :. : d.p er e ss è o no entrato nelle cavità ventricoìari o au-r ico_lari. Ciò e'he uifge ifare è ùi chiuder ~ J.a f~rita al pii1 presto per arrestare !~emorragia e qiue1sto io l'.ho in ogni caso ottent1to dando i :punti come suol dirsi, a volo, nel miglior modo ·Che era possiliile; qual.ohe punto avrà interessato solo 13. parete del miocar·dio, qualche altro sarà anche p·enetrato· nella ,cavità del ventricolo, ma, come pro·v ano gli esiti ottenuti, senza .avere cagionato a1 cun danno all'ammalato. Sui trattati si discute pt1re se convenga cl1il1dere la ferjta del pericardjo e quella eventualme11te fatta nella pleura o se me·g lio sia lasciarvi un tubo di . drenaggio. In tutti i miei operati 110 messo i1el cavo peri·cardico il tubo a dr-enag.gio .e ve l'ho la-. 1sr,iat'1 1p er due o tre giorni, durante i quali 110 sempre trCYVata la medicatura inzuppa.ta cli siero emati co; è evi·dente che se questo siero si fosse raccolto nella sacca .del pericardio sen za Ja possibilitq di uscirne, avrebbe gravemente danneggiate le funzioni del cuore. E tale abbondante · produzione di siero costituisce la regola peT lo stato di iperemia determinatosi nella sierosa pericardica in conseguenza del trauma sofferto. E tirn vero ch e nel punto corrispo11d~nt e al passnggio del tubo attraverso il periaardio e la cute, si è forrr1ata una s inecl1ia tra questa e il 1pericé:.rdio e tra il pericardio e il cuore nei miei operati, ma tale fatto non ha •Cagionato e 11on cagiona in essi fastidio alcuno. Il drenaggio del cavo pleurico si è p ure mostrato utilissimo, quan·do la pleura era stata aperta ; solo nel B .. . riuscì insu1fficiente e fu necessario dopo td ue giorni 'Praticare la toracotomia n ella r egione 1posteriore del costato sinistro. Ma oltre alla tecnica da m e seguita, la bontà dei l jsultati ottenuti è dovuta alla scrupolosa asep~i che ho sempre osse:Pvata. Non v'.è intervento chirur.giico che riol1ieg·ga n1ag. R'~or e sangue freddo e maggiore prontezza di der.isione della sutura del cuore; ma questa. neces•S:ità di agire rapidamente non deve indurre, come ipuò facilmente avvenire, a trascurare nessuna delle pratiche n ecessarie per la più scrupolosa asepsj .d urante tutto l'atto operativo, giacchè le statistiche dimostrano che la più gran part e del 1 e morti dopo interventi di questo genere è ctovuta a complicanze infetttve. 1

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SEZIONE P RATI CA

ovali ·dell 'endonetuium. Facendo un taglio successivo si osserva ,che questi fas·ci ·di filiTe partono ·dall'interno 1del tuber cinereum. Tagliando ENDO CRl~OLOOIA. all'altezza del chiaisma si ,segue a·n cora il fascio di fiblfe 1e non v'è •dn.iblbio che esso ·è i1denttco a Snll'anato1nia dell'ipofisi quello ;descritto td all' A. ·come tractus supraopti·cus e sulla sua !unzione. inferioT nel taig·lio frontale. E riuscito a seigui!fe fR. •GREYING. Deuts che Zeitschrift fur iV ervenheilil fascio di ·f ibr,e an·cl1e fino a·l nu creu s suprao;ptikunde, Band 89, Helft 4-6, februar 1926). cu.s. Può dunque affermare c.h e il nucleus 1sUJPraLa distrofia adiposo-g·anitale e il ,-1 iabete il11s 1 · opticus ma·n da id ei fasci ·di .fi.b·r e nel rpedunicolo pido indt1ssero il clinico, l 'anatomico ed il fisiodell'ipofisi e nrel lobu1o posteriore di essa. Perlogo a studiare l'i.'P0 filsi, l'organo Situato in, vi1ciciò ·chiama questo fascio di .fi·b re tract·us su1)rananza del 1c ervello medio. Il fatto c·h ·e in queste 0p ti c11s-h Y!P0 p b J.'C:: eu.s. m:ilattie si osservavano spesso alterazioni jpato·:J11esta o.sservazione anatomi·ca f.u conìf·ermata logi!che 1dell'iipofisi 1conJdusse .a cons:ùd·m-ar~a come da ·Clara l{ary la 1quale troivò ·deig·ene.razione nei i~ punto centrale 1della .s piegazione :patoig enetica (( tuberoo li centrali e superiori » e -s pecialmente delle ·due malattie . .Si J>Otè anch1e ,determinare nel cc co·sidetto g.anglio basale ottico » in seiguito cl1e le lesioni ·deliJ.a ·b ase •del cervello medio proa lesione 1del 101b ulo jpoisterioll'e 1d-ell'ipo1fisi . duceva.no complessi ·di 1sintomi simili e si conPal p~dun·colo ·dell']pof.isi i 1l fas1cio di fi.bre pastra.ippose alla teoTia ipoifisaria una teoria oensa nel lobulo posteria.re 1dell'ipofisi. Arrivato nella trale. ìVIa i11v·ece le alterate funzioni v;en1gono re- parte neurale ·d el•l'jpo·f isi s'ir.ra;dia da tutte le pargolate da un punto ·c entrale, 1posto· nel•l a base ti, forman·do un fitto, intreocio neirvoiso, in cui si del ·cer,rello m·edio, ·con la cooperazione delil'ipo, ·Sicorge ogni tanto runa « i.sola n compois ta di cel- _ fisi ..i\vremmo dunJque un sistema .di regolazion1e ll1le, capillarj e finissime fiibre nervose. Morfolocomposto di un centro nervo1so nel ·cervello· medio -gitcamente le. fibre .nervose ·dell'iipofisi a;ssom.ie nell'ipofisi, riuniti ·da ·u n 1collegamento lflell'Voso gJia110 a .quelle ·del ·ceirvello, almeno se trattate da.Jl' ..i\. dimois trato, cl1e passa attraverso il rpedun. con la me.desima colorazione. Perciò l'A. si :sente colo .dell~ipofisi e termina nel lobulo pqsteriore giustificato nel con1clu1d,e re che la pars 1po1sterior dell']pofjsi. tI risultati istologici ·Clre si trovano è .cotnposta :p.r incipalmente <li ,v ere fibre nervose n ella letteratura non ci dainno a·licun punto d1 e non di glia. ap:p oggio . Nessuno 1degli AJA . .che ,s i sono ocrouNei prerparati si notano 1degli ammassi di grapati ·della cosa ha osservato fibre nervo.se : tutti n11li, talvolta into:rno ai nu.cleo cellulare e tal'alparlano <:li ,glia e ·che il gambo id ell'ipofisi non tra lib.eri nel tessuto. 1Si tratta ·del pi!gmrento decontiene fi·b re n ·ervose conrduttri1ci. sr.ritto da A. Ko l1n. Egli lo consideira ·come un ~ei ,·art prepM'ati dJella 1 base 1del .cerv,ello me dio pr.odotto ·di distruzione tanto più 1che aiumenta con impregnato di a:ngento ·l'A. ha potuto .seguire un l'età. forte fascio di 1fibre :c.h·e passa attraverso il ;peSorge ora il problema sul · si·gnifi·cato del tratto duncolo dell 'ipofi:si e ter.m ina nella neuroip·OfiJst. supraottico e d1ell'intreccio n ervoso n1el lob·u lo I fasci •di fi!brie si tra.v ano ai due lati ·del lPeposteriore dell'i1pofisi. N1è nJella pars inteirme·d ia, duncolo dell'ipo1fisi e man dano 1de1lle fibre nel· nè nel lobu lo a.n teriore ha mai ;potuto determi-. l'interno ·di 1esso. 1Col rni cro sco;pio si postSO·n o .senare un.a fibr:a nervosa . .P·er II'isolvere questo rp.ro, guirE1 fino nell'interno nel tuberr cinereum. ·I l fablema non v'è altrr a via <>he ammettere •Che la scio è for.m ato ·da una serie 1continua di f:iJbre -pars neuralis stia sotto l'influenza re.golatrice del nucleo supraottico. 1Con temp0Taneamente sorge -p.a rallele. Verso la ·p erifeiia del ipeduncolo d!el l'ipotesi •che il lobulo .p osteriore rappres enti un(J l'ipofisi le fibre formano una fitta .r ete da cu i glandola a secrezione interna, un concetto enerpartono f.i brre paral1ele che tendono verso il aentro. Dopo :u n breve p·ercorso :descrivono un a:rico gicam·ente dis·cusso. Col concetto ·della f;unzione 1en1docrina del lodi cer1çhio e :raiechtu·d ono1.delle pic·cole i.s.01e ·com1poste da un •complesso idi cellule e ,contenenti · bulo posteriore 1dell'i1pofisi avremmo un .u nico finissime fibrte nervose. 1H o osservato tali isole <~ sistem a cervello med.ioipo11si » per la regolazione de1l'economia dell'acqua. Un a lesione di non solo nel peduncolo 1dell'ipofisi ma ancl1e nel lobulo 1postier iore d·ell'i-po!fis.i. Ciò 1dimostra che il questo sistema, e 1perclò la ,c omparsa d1el d.i abete tessuto no~ ·è 1ormat.o ·da ele.menti glio·si ma di insipid·O, può avvenire n·ei seguenti punti : 1) nel vere fibre nervose. centro, per lesione del oerv·ello medio; 2) nel gan11)0, per interruzio1n e 1della condottura nervoLe fibre de~ f aisci sono id i varia gross,e zza e sa; 3) nell'ipofisi, per dis1Jl1fr1bo 1della ,s ecrezione. presentano talivolta ,degli ingrossamenti varicosi. Con ciò .sarebbero riunite le diverse teorie sulla sono anche accompa:gnate dalle tipi·c-h e celluli:~

SUNTI E RASSEGNE.

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I I POLlCl

. patogenesj ·del diabete insjpido e della distrofia adi;poso-geni tale. L'.I\. . conclude: 1) Nei tagli orizzonta:li attraverso il cervello medio umano, impregnato di ar.g ento, secondo Schultze, fu determinato un fascio di :fibr e, che. partendo ·dal nucl!eus swpraoptic.u s, passa attraverso il t11ber cinereum, il peduncolo dell'ipofisi e penetra nella pars ·n euralis d·el~!ipofisi. Fu oh1a. mato tratto supraottico-i1p ofiseo e·d tè tden tico al tratto sopraotti•co; 2) Nel lobulo posteriore dell'ipofisi le fibre formano nna fitta .r ete nervosa racchiu.dente dell e «isole», Je quali hanno, probabilmente, una funzione endocrina; :-l) Il ;peduncolo . e la parte posteriore ;dell'ipof1si è formata principalm·ente da ,rere fibre n·ervose e non da tessuto glioso; 4) Per mezzo del tratto supraottico-iJPof.isario un centro vegetativo della base del ·cervello me. dio, il nucleo supraottico, può man.d are degli impt1lsi n ervosi nel lobulo posteriore ·dell'ipofisi. ~ncleo supraotti·co e ipoifi,si, col le1 gate da una ,,ia nervosa formano un unico si'ste1na, capaice della regolazione ,di funz.i oni ve•g etative (economia dell'acqua, ecc.). P er mezzo idei re1perti anatomici sem·b ra chiarita la patogenesj di varie malatt:ire (diabete insipido, distrofia adi1poso-genitalis) nella riunione id i varie teorie (teoria oentrale e i'pofisaria) c·h e fin'ora erano contrarie l'una all'altra. 1

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l\'I.

GHI RON.

Sulla patogenesi della tetania. CE-I.

BEUMER .

Med. l( linik, n. 10, 1926).

· Il sintomo princi1p ale della tetania oè l'ipereccitabilità nervosa, p er cui uno stimolo normalmente indifferente determi11u l'eccitazione d el nervo motorio e la contrazione, rispettiYamente lo spasmo del m11scolo corrispondente. B stato dimostrato come l'eccitabilità ner,reo muscolare sia in rap. porto con i sali contenuti nel liquido che avviluppa muscolo e nervo: l' eccesso di sali di calc1o diminuisce l' ecci tabili tà, 1a scarsezza di essi l' a umen ta. P erciò si ammette cl1e nella tetania sia diminuito il contenuto di calcio nel sangue. Effettivamente n ei casi di tetania in lattanti si sono trovati valori molto bassi d« calcio ematico. Ricerche più vaste 11anno ·p erò dimostrato che i fenomeni tetanici sono in rapporto 11on con la diminuzione ·del calcio tot.ale, bensì con quella d el calcioionizzato nel sangue. Ora la d issociazione del calcio (e quindi l 'abbbondanza di joni di calcio' è forte in caso di reazione acida, debole in caso di reazione alcalina del sangue. L'acido 1prin cipale del sangue è rappresentato dall'acido car. bo11ico, le basi dai carbonati -0 dai fosfati secon1

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I~ICO

XXXIII , F ..\SC. 19]

ùarj. Sia negli a11i1uali cl1e 11ell uomo la ·sommi.

nistrazione di forti dosi id i fosfati di sodio o potassio determina sintomi tipici di tetania : ciò perchè l'aumento dei fosfati nel sangue ;fa dimi11uire il ·ca-lcio che in parte viene precipitato dai fosfati e in pa1~te -è reso inattivo :perch>è si lega a1le proteine del siero in seguito alla reazione maggiormente alcalin.a aissu11ta dal sangue arricchito di fosfati secondari. La somministrazione di fosfati primari (aicidi) non determina tetania, Ora il latte di ·v acca contiene 7 vo1te ipiù fo&fati che non il latte di donna: in ciò risiede !forse la ' rausa dell'azion e tetanigena del latte di vaccat dell'a,zione antitetani-gena del latte di donna. Anche la somministrazione . di bicarbonati de, termina tetania, non però per preciipitazione del calcio e dimjnuzione d·el 1cal cio ematico, bensì per , la riduzione 1del calcio ionico in 1seguito all'aumentata aJ.calinità del sangue. Tal e genere di teta11ia si oss2rva nel vo·m ito ripetu.to id i succo gastrico arj·do: in questa forma (tetania gastrica) il sangiJe si alcalinizza per la forte perdita di valenze ~cide. Un'altra. forma ili tetania, la tetan1& respiratoria, si ha in 1seguito ad eccessiv·a ventilazior1e polmonare (corsa prolungata, neurosi , 1sterismo) : per l'eccessiva eliminazione di acido carbonico il sangue si alcalinizza e si riduce la quantità del calcio ionico. La respirazione di arido carbonir,o ifa scomparire rapidamente questa tetania, durante la quale il calcio e i ~osfati del sangue con·servano valori normali. NeHa tetani a iparatireopriva diminuisce fortemente il ca lcio ematico mentre aumentano i fosfati per deficiente loro eliminazione: .si tratta quindi di una tetani a da fosfati. Anche la tetania dei lattanti 11a i caratteri della tetania da fosfati. ·Infatti essa colpisce bambini rachitici p er i quali sarebbe ca· ratteristica la lieve diminuzione ·del calcio e l'intensa diJninuzione dei fosfati ematici e l 'acidosi. In,1 ece i lattanti tetaniaci presentano ·alcalosi e f0rte diminuzione del calcio ematico mentre i fo~fati son o n ormali n el sangue. Trattandosi come si è detto di lattanti rachitici, una percentuale normale di fosfati nel sangue rappresenta già un eccesso relati,ro: perciò, analogamente alla tetania })aratireopri,ra si tratta di tetania da fosfati. Come si -è Yisto esiste un netto contrasto fra il ricambio nel rachitismo e nella tetania: il passaggio dal primo alla seconda avviene per l'azio. r. e ·di fattori cl1e influenzano il ricambio in senso a1 ca1otico: crisi pri·m averi·le. La tetania paratireopriva si può fino ad un certo punto e,·itare se si alimentano gli animali cnn di eta latteo vegetariana: la somminiStrazione di rarne determina immediatamente tetania. Questa azione tetanigena della carne n ell'organismo paratireoprivo non è in rapporto con l'azione tos. 1

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[A.NNO XXXIII, ,FASC. 19)

SEZIONE PRATICA

sica della ·g uanidina come prin1a si riteneva, bensì con la riccl1ezza in fosfati e deficienza in calcio 1della carne. Difatti è possibile togliere l'azione tetanigena alla carne, se contemporaneamente si somministri 11/2 gx. di lattato di calcio per k·g r. di peso. D,altra parte 'la •d ieta lattea non impedisce più la tetania negli animali paratireo1privi se si toglie dal latte il calcio con raggiunta di ossalato. E quindi evi1dente che ria tetania paratireapriva non è dovuta ad un'ipotetica azione tossi.ca bensì alla stasi fosfati·c a per deficiente ingestione di calcio. Recentemente si è riusciti ad ottenere dalle 1p aratiroidi un preparato che impedisce la tetania negli animali paratireoprivi aumentando il contenuto in calcio del sangue fino ai valori norn1ali. .In animali normali questo preparato determina un aumento fortissimo del calcio ematico e fenomeni accessori imponenti: apatia, coma, atonia, debolezza circolatoria, talvolta morte. Qt1esto stato si :potrebbe denominare iperpara.. tiroidismo . La terapia della tetania de,1 e cer care di aumen. tare il contenuto di ioni calcici nel sangue; si può ottenere ciò in due modi: o 1s omministrando calcio dall'esterno, oppure rendendo possibile, con la, somministrazione >d i acidi, l'utilizzazione delle riserve calciche dello scheletro, riserve che non possono venire utilizzate perchè l'alcalosi impedisce I~ ionizzazione del calcio. Il cloruro di cal cio riesce efficace per tutti e ·due i modi di azic. ne or ora menzionati. Efficacissima è l'iniezione endovenosa di cloruro di calcio: essa fa cessare immediatamente i fenom eni convulsivi più gravi. 1

POLLITZER. •

RENI.

"Le lesioni gravi e latenti del rene. n. 31, 1925).

(PILLET. Paris méd.,

L ' .L\.. passa in rivista tali lesioni e comincia con

aff crmare che lln rene può ·distrugigensi completamente e silenziosamente: se la lesione € lenta 1

e unilaterale, può p~ssare inav.v ertita. Nella tu. bercolosi .renale 'l atente la 1sintomatologia è muta generalmente all'i·nizio. Il rene pieno di caverne mt1ltiJ)le e grandi non è sensibilmente aumentato di volume. Spesso a sinistra non si J'iesce a palpare il polo inferi ore sia nella po~izione orizzo.nt:ile che semi·seduto. Se non si esaminano le orine per trasparenza e ci limitiamo a;d osservare il sedimento cl1e si ba 11el vaso da notte, Ja piuria iniziale passerà inoSiservata e il paziente -correrà 11 rischio di essere così trattato come un nefritico. Si inizierà, allora, la cura lattea la quale oltre c·h e de1

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rniner~lizzare

il tubercoloso esa;gera la poliuria ~ la f11nzio!lalità di una vescica la .cui capacità è molto ridotta e la .cui sensibilità è aocentu.ata· non l)OCO. La vesci-ca, infatti, è il migliore .reattivo della tube~colo.si vescicale in quanto che la: sensibilità ·di es,s a è un .sintomo patognomonic<> indiscusso. Otto volte su 1dieci la tuber.colosi renale 1si inizia •con segni di ciistite croni-ca : fxeqt1enza d·elle minzioni, disuria e 1piuria. Spess )· manca il dolore e l'aumento ·di vol!ume nel rene. La meatoscapia Ci fa conoscere il lato malato e· con ,c ateterismo si riesce ad estrarre del ~us e· dei bacilli specifici dal lato malato. Dinanzi a:. questa latenza del quadro clinico non ci resta\ che aifermare jl parados·so dicendo eh.e nulla ras-· •Somiglia più 3Jd un rene sano :e:he un rene tu-bercoloso. Calcoli latenti del rene. I segni abituali dei calcoli del r·ene sono rap:presentati da dolori, ematurie, provocate dai movimenti e .calmati con il' riposo o dalle loro CO!lllplicazioni meccaniche {le· coliche nefritiche, le .tdronefrosi) 1 e da compli- · eazioni tSUppurative (pionefros i) . Alcuni calcoli~ del rene, i più grossi, sp·esso rappresentano una· sorpresa della radiografia. Come il rene mastico è un con.glomerato di sostanza caseo·s a, cosi si può avere una pietrificazione totale del .rene per.· calcolosi e allora, 1situando nell'·u retere una sonda· ureterale, non si ·h a .n essuna .secrezione, essendo· il rene ·di strutto funzionalmente. Al contrario, an-che esistendo queste condizioni anatomiche, un· piccolo ,calcolo ·situato nell'uretere può detefiIIli-nare delle violenti coliche nefritiche. Riassu.m enrto. quindi, possiamo affermare con i cl1irurgi delle vie urinarie: grandi calcoli, sintomatologia· nulla, picco li calcoli, sindrome grave. Molti calcoli, infatti , del rene .r iman.g ono latenti fino a : che non si manifesta l'i.nfezione . Cancro del rene. La 1stes•sa latenza nella sinto-· matologia si riscontra nel cancro del r ene in cuiJ 11 paziente consulta il ·m edico solamente quando · comincia ad avere le I>Qime minzioni con il san.-. gue. Juesta scoperta ta:rdiva ,è fun·e sta in quantoi ·che allora il tumore ha raiggiunto dimensioni. abbastanza ·a!ccentuate. Le irrél>diazioni dolorose: sono variabili e spesso ingannano. 31alattie della vescica. An.ch·e nella vescica pos- · siamo ave.r e una sintomatologia muta in quanto • che la tuberco losi anche avanzata, i polipi, i · t?lmori infiltrati, i ·Calco li, per un lungo periodo, della loro evoluzione, possono rimanere indolenti o non manirfestal'lsi se non .c on una ematuria ini-· ziale la ql.Ial·e mette in allarme il paziente. La.. comparsa del dolore in genere è accompagnatru dall'in.fezion-e. Spe55o l'esame cistoscopico fa rile-· vare la presenza ·d i calcoli in vescica. ·Riassumendo, quindi, un medico che esaminii 1

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[.i\N~O

lT. P OL fCLlNICO

XXXIII, FASC. 191

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attr nta1nente j propri pazienti deve mettel'lsi in allarme quar1do le urine s ono Leggermente torbide ·e far 1prat:i:care una raidiograJfia che spesso ifarà rileYare la p.r,esenza rd i ·11n calcolo. Una minzione che si presenti <iolorosa alla f iHe con urina l egrt<'rrn,,nfe rosea farà pensare ad una tubercolost r enale e indurrà alla ricerca del bacillo di Ko ch. Da te queste condizioni, ·si •p roc.ederà a tutte le ricerche n ecessarie ·p er giungere ad una diaignosi dj natura e ·d i ·sede (esami istologi ci e batteriologici , radiogratfia, cateterismo ureterale, cistosco-pia, Ci ~ topielografia ì . T. LAURENTI. 0

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"La cliagnosi p1·ecoce dei tumo1·i del i·ene e la pielog1·afia.

tale, spontanea, indolente, intermittente, capric {·iosa e unilaterale. Essendo abbondante l'urina si presenta rossa e nera, e si ac·compagna a coaguli rdi origine re~ nale, cioè allungati, ·vermi1formi, model•l ati dal1.ure ..ere. L'unilaterabilità delJ'emorrag.i a 1si rerude evidentP con la cistoscopia. Tale ematuria n on può confondensi con .q.u ella tubercolare, poichè le urine sarebbero 1torbi1de, ·con stindrome ve.scicale rr1a11ifesta; non con quella litiasica, potchè è do1lorosa e raramente abbond•ante. ~ell'adenoma prostatico jnvece, e n elle nefriti ematiche si 1poirebbe ca'<iere in errore. I ,' adenoma prostatico, infatti, 'PUÒ, 'Pre.scindendo da tutti i fenomenj idi di.surj a o di ritie nzione. manifestansi con ac1centuata ematuria totale, spontanea, indolente. Le ri•ce"Dche comp lementari diagnostiche sono rappresentate dalla accurata paJ,pazione dei reni, dalla ricerca ·di eventuale varicocele, segno classico, &u1 quale hanno 1sempre molto insistito Guyon e Petit, la cui presenza è ·di · prognos.t infausta, la radiografia, la pielografia e la pielo~

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(F. L.EGUEU e B.

FEY.

Paris médical, n. 31, 1925).

rli .i\.l\.. fanno ri.levare come i risu•l tati deild. -oprra.zione 11er tl1more del rene tSono molto scon• forianti, poichè, in genere, Sii interviene ieon ritarclo quando già si sono verificate le meta:staisi. TJ tumore 1del rer1e si 'Presenta 15otto tre forme t{?lns;:;irhe, e r.ioiè: 1 ~ tnmore ré11alP-, :? ' t.umore r enale ed ematuria; :3'• ernatu ria senza altri sintomi. D al punto di vjsta della precocità della diagno. si , qneste eventualità ·si possono ridurre, essenzialrnente, alle d11e seguenti: 1) il malato presenta .u n tumore renale; ?) il malato presenta ematuria solamente. Prescindendo dailla ·diagnosi differenziale con i tumori dei fianchi e degli ipocon·dri quando si pnlpa un'i nt11mescenza nella regione renale, considerati il volume e la ·sede del rene normale, il t11more ·è ta'lmente avanzato e ·l e metastaisi sono ta:lmente estese, che non si può parlare più d'ir1. tenrento efficace. e è il dolore ·Che ha fatto rilevare la presenza d~l tt1n1ore, 1a prognosi è molto più grave, poiol1è il dolore compare sem•p re con ritafldo .com e in grnere in tt1tti i tu.m ori. I·l dolore, infatti, è il ip-rimo sintomo nel 45 % d e.i tu·m ori deil rene, e ciò dimostra come l'e·voluzione sia l·atente lfino a che il tumore si pre-c.pnta i·n operabile. RiH s umendo s i può affermare .che in tutti i. malati affetti da tumore renaJe palpabile la m aggior parte 5ono inoperabili, e tra questi, gli ope. ra})ili c;ono destinati a certa recidiva. Qu~nd o l 'emattltia è il sintomo più costante ( Pma luria annunciatrice di Guyon ) il malato si m ette in allarme e si fa visitare, ma non la sola fl n1at11ria può farci senz'altro formuJare la dia-g-noc;i certa. J_e caratteristiche d ell'ematirria neoplastica sono Jp egue11ti . essendo lln'ematuria abbondante, to-

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scopia.

Tanto la pielografia che la pieloscopia debbono lltilizzarsi contemporaneamente, poichè m entre la prima ci fornisce dati ·p iù probativi, la seconda permette <li studiare ·m egùio la forma , la mobilitù , i rapporti de.J tumore e idi 1Pa[rparlo sotto lo schermo. T . LAURENTI. 1

Contributo alla diagnostica del 1·ene a fe1·1·0 di cavallo. (W. Boss. Z eit..

f. Ur. Chir., vol. XI X, n. 1/2) .

La presenza di altre anomalie costituzionali, e di altre deformità congenite e dello svil-upipo, sono elementi favorevoli alla diagnosi id i rene a ferro di cavallo. Bisogna inoltre prendere in considerazione l 'eventuale azione dannosa che il rene a frrro di .cavallo può esplicare su altri organ! fvasi-v'isceri). Dei metodi di esame classici la palpazione conserva la maggiore importanza perchè in casi adatti 'PUÒ da sola condurre alla diagnosi. Limitato valore bisogna assegnare inYece al fenom en o della albuminuria che segue alla palpazione. •Grande aiuto fornis ce la ra;diografia associata al cateterismo ureterale perchè può dimostrare un arco1'Ciamento e una posizione idegli ureteri più m ediana del normale. Qu~lche ·v olta si riesce perfino a dimostrare radiografi-camen te l'istmo che unisce i due reni. La diagnosi ''iene resa più facile quando si tratta di un ca - o di calcolosi in rene a ferro di


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XXXIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

19 )

ta.Yallo. L '..i.\. rif.erisce la s toria clinica di w1 malato di questo genere da lui 1studiato. La posizione mediale. e bassa dei calcoli che si trovano sull' asse ,del rene a ferro di cavallo può da sola assicurare la diagnosi. Il miglior ai11to diagnosti·co però è fornito dalla rpielo·g rafia bilaterale, C'he lascia facilmente riconoscere la disrpo sizione ~ V dell'asse del rene a ferro di cavallo e la posizione dello sbocico ureterale rispetto alla pelvi. Dallo studio di qu'este pielografie si possono trarre anche conclusioni sulla po·sizione d ell'istmo . che sono id i grande utilità in un eventuale intervento. Se la diagnosi non fosse stata posta prima delri11tervento, come a-0eadde invece nel ca so rifer1to dall'A., si può sospettare appena eseguita la lon1boto1nii:i. il alla vacuità d ella 101ggia renale, dalla man canza del grasso 'I}erir en ale, d alla marcata lobnlazione del rene, ·come P'Ure dalla presenza di vasi aberranti. La p ielotornia n on presenta in caso di reni a ferro di cavallo speciali diffi coltà. Bisogna p erò ricordare ch e essendo l'ur eter e frequentemente. r·ompresso contro l')strno e 1produicendosi così una sta si nella pelvi le reciid),,e di calcolosi non sono r are. Da a1c11nj è stata consigliata la sezion e del. l'istrno e la neifroipressi p er evitare l e r eci dive e renrlPre più facile le eventuali altr e O'Perazioni che si ·do vessero eseguire sul r.e ne. 1

MANFREDO A.SCOLI.

.A. nche n e·l la xero·d ermia pigmentosa, che è di so-

lito congenita, si possono avere aree che diventano lentigginose, telean·g ectasiche con sviluppo dl numer osi porri che cadono per lo più spontaneam ente, lascianido d elle cicatrici atrofiche; in qualclle caso 1p erò uno o più di tali turnoretti diventa un carcinoma del tipQ squamoso. 2) M od ificazioni enilt. Appartiene a queste la J1iotripsi, J' atrofia ·senile, che però non .si osserva in tutti i v-eocbi nè è limitata alle età a,·anzate. Sulla pelle atro·f ica e spesso pigmentata compaiono d elle p,apule p·i atte rico1p erte da s,quaim e corn ee, ·Cherato111) , su cui si può svil_upip are il carcinoma a cellule basali o d el ti1-10 1squamo,s o. Le lesioni sono più ·f requenti alla fa-ccia, oreoch.ie e parte volar e delle mani. 3) Irrita~ioni lo cal i. La pelle di in·d i,ri1dui eispo· sti p er lungo tempo al ' ' ento ed allie int em peri e (pelle da marinaio) p·uò presentare delle cheratosi con tendenza alla m a1i1gnità . .i.\ncl1e la luce attinica può essere responsabile di tali condizioni .e si afferm a ch e la mag.gti. or f.r oquer1za del cancro cutaneo in Auis tralia sia d ovuta alla cheratosi ·p rodotta dai raggi attini·ci solari. L'O. però dichiara ch e in ·m o1ti anni di fototerapia i1on 11a mai v·eduto svilupipar s·i un can cro sulle aree trattate con raggi attinici. IJ raggi X possono dar e le stesse lesioni della xerodermia 1pigmentosa con successivo sviluppo di cal'cin oma; ris11ltato del trattamento ec cessivo e t erri'bile esperi1e11za dei primi radiolo·gi. An aloghi effetti produ·c ono il catraime ecl i suoi d erivati; dop 0 molti anni si sviit1ppano dei piccoli tumori (mollusco da catrame) cil1e, con l'avanzare dell'età pois sorno r apidamente svilup1patsi c o~ m,e cancri ; la 1oca1izzaziorne si 01sser va ~;1 ec1 a1mente alla faccia, agli avambrac-ci, alle rnnn i ed allo fscroto . .i.\lla st.es•s a cate·g orj a ap'P·arten·gono i cancri degli spazzacamini , dei lavoratori d ella paraffina,. dei filo.tori di cotone; in 1queste ultime due categorie si ha il cancro scrotale. Abbastanza raro è il .oan cro arsenic ale ol1e può· aversi sia in seguito a '.Prolungata 1so.m minist1·a. zione, sia da lavo ro. Va notato ch e in tutti questi casi si tratta di azione s,p e1cifica e no1n già d·ella sola a zione irritativa in qu.anto ch e l'irritazione prodotta dai composti d·i cromo non è inai seguita ·da can,cro. 4) Cicatrici. Predispongono allo sviluppo del can·cro le cicatrici da lupus v.ulgari1s (tumore fungoso con ·u lcera ra'Pi1damente distrutti,ra ), da ulceri sifilitich e, da ustioni, ulc€ri va.ri'c0se, ecc. In tali casi si ba il tipo squamoso. 5) Dermatosi croniche. Particolarmente la r c;oriasi ed il lupus. Non rari sono i carcinomi su·p erficiali multipli. 1

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DISCUSSIONI IMPORTANTI Lo stato p1·ecance1·oso. (Procfeittngs of th e Royai Society of Medir.ine, ...

m arzo 1926). I. H. $EQlJEI:RA. - Si occupa particolarmente ·del carci noma cutaneo ed o.ss1erva che vi sono a.lct1ne con1dizjoni n elle quali lo 1svilup•p o dell"M'l"zione m aligna è occasionale, mentre ve ne sono altre, sia congenite oh·e a cquisite, che hanno' parti colare ten,den za a ,diventare can cerose. w.i.\lcune affezioni 1diella cute .e 1delle mu.cose aidia.centi c.;ono come dei veri carcinomi potenziali, co me è ip. es. il. caso della leu·c oplaicbia della lingua che diventa carcinoma se il pazi1ente viv•e abbastanza a 1un,go~ I.e af.fezj oni cutanee che predispongono al cancro sono: 1) .1 nomal.ie congenite. I n ei 1pi gmentati possono dare rara1nente un .carcinoma a tipo melanotico con raptda metastasi. Oc·ca:sO.ooalme-nte dai porri unilaterali si può sviluppare un car.cinoma squam oso; lo stesso t'ipo 1può sviluppal"Si sop;ra l 'ipercb.eratosi congenita delle palme e ·delle piante. 1

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' IL POLlCL!NlCO

6) La dermato si di Bowen. Trattasi di una forma precancerosa che si ha nell'età ad·u lta avanzata ed è caratterizzata da lesioni croniche papulari ricoperte da crosta cornea al disotto della .quale si trova una superficie papillo·m atosa; in .esse si è osservata la degenerazione carcinomartosa. • I.a malattia •d i 1P aget che, olt~e al capezzolo J>Uò osservarsi anche al glan1de ed all'om.b elico, ·va conc:iderata come già maligna all'inizio. G. LENTHAL CHEA'JfLE. -

Nell'iperplasia epiteliale ·della mammella si ha una su·ccession·e di re1 ~0·meni analoga a quella che 1Si osse·r va nella pelJe ·dei topi o dell'uomo dopo l'apjplicazione di ca• 1rame. Lo stadio precancer~ de).la mamm~lla è a ·sua volta preceduto da d·u e tipi •di . iperpl~.:; t a de·squamativa. Uno di ·questi consiste nell'accumulo .ai dotti terminali ed agli acini di piccole cellule a forma irregolare e -che si colorano male. Tale condjzione· può su.s sistere p.er anni e dà do1orc continuo; raramente si svilup:pano delle cisti; -o.rtdinariam·ente ·si ITT.a il fibxo-aidenoma. L'altro tipo, che è il più importante, è meno g~neraliz­ zato del primo e, .come esso, si svilupp a nei -dotti terminali e n·egli acini; le cellule epiteliali ·che li rivestono si allungano e prendono la for·ma di cellule di colostro; in tali casi di iiper-plasia epiteliale desquamativa si ha la frequente 'formazione di cisti. An cor 1Più impoxtante è l'i1perplasia epiteliale ·disgenetica, in cui le lesioni si hanno pure nei ·dotti e negli acini che possono essere riempiti da c·ellule in divilsione attiva. ~ questo il vero stato -precarcinomatoso che non può essere ancora det10 carcinomatoso perchè manca l'invasione deg1i altri tessuti e perchè può anohle regredire e -condurre all>atro:fia. Se €SSO invece ~rogredisce ·si ha l' inva·sione del teissuto connettivo. 1

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epiteliali d escriite da Cheatle sono soltanto una parte della storia del c arcinoma. Importante nella eziologia del carcinoma è la preesistenza di ostruzione -cronica lin1atica nella regione in 'cui poi si svilupperà il cancro. Tale fattore del resto si riscontra anche nel lupus e nella sifilide che possono 1pr.ecedere entrambi il can.c ro. L'a·u mento della pre.ssione linfatica conduce ad un' ~pernutrizione con conseguente proliierazione ·del connettivo e si producono così 1e modificazioni epiteliali precan·c erose. L'iperp.roduzione epiteliale è favorita appunto ·d alla rac·colta subepiteliale di cellule infiamma. torie, tanto più c·h e lo sviluppo delle cellule epiteliali è in dipendenza del connettivo tanto che le prime possono esser·e in certo modo considerate come ·dei parassiti obbligati ·delle cel1·u le connettivali. L'ostruzione linfatica può poi portare all'autointossicazione delle cellule per l'azion·e dei pro·d otti di rifiuto ch·e 1possono agil'e come il fattore chimi-co di Gye. In complesso fO . mette in rilievo l'importanza della circolazione linfatiica; ulterior.i ri·cerch·e sulla f i:siologia di tale sistema e 1sui mezzi di mantenere una attiva circolazione liillfatica sarebbero di grande valore nella prevenzione del cancro. 0

Z. COPE. - L'O., nel consid·erare le condizioni precancero·se ·del tratto alimentare, rilev.a che la qualifi·ca di precanic eroso va limitata al1e sole condizioni c liniche r~conoscibili a><i occhio nuido. Il 'Patologo può riconoscere delle modi.ficazioni n1elle cellule ma egli, salvo fc asi eccezionali, non 'Potrà mai vederl·e 1Se non vi è qualche tratto clinico che indi,c hi una condizione anormale. Nel tratto alimentare le condizioni che possono far sospettare lo stato precanceroso sono le se. guenti : Per la lingua, la glossite super.ficiale cr onica w . SAl\iIPSON HANDLEY. - La condizione preca.noerosa non può essere limitata alle modificazioni con Ja concomitamte leucQPlachia> i papillomi che talvolta •danno ·dellie sorprese e isulla di cui na·epiteliali. Il carcinoma è sempre preceduto da tura non si può dare una risposta 1ciecisiva fino modificazioni di lunga d·u rata infiammatorie n.e i a che non si conosca il responso dell'esame isto-tessuti connettivali immediatamente sottogiacenti logico. Le u~ceri dentarie al maiigine della linin cui si ha una raccolta di linfociti e di pla:sma.. gua vanno 1Sempre icon1siderate come sospette, trat-cellule. Il tempo che trascorre fra queste mo:di· tate con cura e sorvegl1ate a lungo, perchè è 1icazioni e lo sviluppo del cancro può essere calpossibile che si sviluppi 1da esse l'epitelioma. colato sui 20-30 anni. Per l'eSOlfago ·non esistono condizioni precanAnche il carcinoma 1d ella mammella non sfu·g·ge a ql1esta regola; le modificazioni precancerose cerose riconoscibili. :)uanto allo 15toma~o si asserisce che spesso l'ulcera predispone al carcinoma ·~ono state descritte come mastite cronica ed è di ma ciò n on appare molto probabile se si consiunR certa importanza il fatto che entrambe que-ste lesioni .p redili.gono il quadrante superiore dera la granid e frequenza del1 'uloera e la relativa -esterno. Si possano del resto osservare nello stes- rarità del carcinoma. Il carcinoma del tenue è raro; in esso i papilso campo microscopico le lesioni della maJStite -croni ca e del carcinoma iniziale; le modificazioni !orni possono essere iconsiderati come precance-

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SEZIONE PRATI C.\

. rosi e va11110 estirpati. P·er quanto riguarda il crasso è po'Co probabile cl1e le frequenti ulceri eh.e vi si osservano siano ,s eguite da carcin oma. Si r itiene ·da tal.u no ·ch e il riis.tagno f·ecale dovuto a flessure 1p ossa predisporre al can cro , ma non vi 1sono prove suf.fi•cienti per con v·incere cl1i affronta tale problema senza pregiudizi. 1

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cl111ica tossicologica. P erò voglio dire al prof. Licht\vitz: noi oggi abbiamo u n 'aur ea guida per la diagn.osi e terapia degli avvelenamenti, or ora ·d ata al pubblico dall'editore Barbera ed uscita dalle mani •di un eminente .studioso, farmacologo e clinico ad lln temrpo, iJ :prof. iCoronedi della R. Università idi Firenze. Il quale vi ha condensato .gli ammaestramenti della sua lunga ·e larga esperienza clini1ca vissuta, coondinandoli coi d·et. tami farmacologici: offre egli la sua 1Guida ai m e.dici, perch.è se ne servano nella pratica, al fine di risolver e nel miglior modo il problema m ed.i co della ·di.a.gnosi e cura degli avve1enamenti. • Ecco pertanto colmata, o collega 'Lic·h twitz, la lacuna 1che voi lamentate 1della scar sità di cognizioni, per -cui .quasi non srupete ·voi dove trovare l 'u bi consistam dottrinale idi una clini ca to1ssicologi1oa l Procurate anzi, o illustre collega, di m.ettere nella vostra lingua questa Gutda, isicura dE>nsa armoni·c a: farete opera utilissima e .com-pleterete la fatica che vi ha spinto a tenere la vostra ;conferenza. Il 1Prof. Coronedi ·divide la sua Guida in una parte generale e in una par.te speciale. La prima occupa 168 rpaigine. In questa esi)one, ·d·a un punto di vi:sta ·gen erico e idi sintesi, la etiologja, la sintomatologia, il decorso, le alte. razioni anatomiche, la semeiologia, per inoltrarsi quindi n·ella diagnosi n ella i)rognosi e nella tera'.p ia .d e·g li av,v e1enamenti. T roviamo qui la sem eiologia trattata in un .paraigrrufo .con il titolo 1

E. H. SHA,~. - Dallo studio istologico si arriva alla conclusione ·che u·n o is tadio pr ecan.cer oso esiste r ealmente in due principali condizioni, cioiè nella infiammazione crontca e nei tumori beni, gni; la .prima risulta evi•dente per il carcinoma della mammella. Per quanto ri.guar.da le neofo1mazioni, si os. serva che in molti casi di papilloma della cute è dif!i-0ile d·etermirnar·e se sono stati oltr.erpassati i limiti e si è in presenza 1di car cin oma; si trovano dei gruppi •di cellule squam ose alla base che sono entro a masse di piccole cellule infiammatorie r otonde. In altri casi le cellule squamose inva!dono i tessuti profondi, e si ha cosi la p1rova della presenza d el carcinoma e del 'fatto eh.e qu·esto incomin cia co1ne un tumore innocente. I pa. pi1101ni cutam.ei q·uirn1di vanno ·consi·derati CO'Ille uno stadio precanceroiso ed analogamente quelli di altre r·egioni, come la bocca, il naiso, la laringe, l'intestino. FILIPPINI .

CENNI BIBLIOGRAFICI Prof. GIUSTO CORONEDI. Diagnosi e T erapia clinica degli .4 vvel enamenti. Gui1d a per medici e studenti . Firenze, Barbera ed., 1926. Un vol. in-So pie.colo, ·di rpag. 310, con 12 fi·g., 3 tavole colorate, 2 i.Illdici alfabetici. Prezzo L. 30. ~ello scor so anno il prof. Lichtwitz ha tenuto una conterenza per il corso di perfezionamento medi·co in Berlino, trattarudo della diagno•s i di!~ ferenziale e terapia degli avvelenament.i aicuti (Klin. W ochen., 1925, n. 52, p. 2501-05) , e f:ino da princii>io lamentò la gran de scarsità id i conoscenze pratiche, chimiche, semeiotich e e cliniche, che oggi si hanno sul quadro nosologico ,degli avvele. namenti acuti; per 1cui ·si idi·c hiairava egli del 1p arere dello Zangger , il noto cultoire di medicina legale, ·che ·cioiè il numero 1degli avvelenamenti non diagno·sticati ascenda in Gerroania all'S0-98 %1 Constatazione ·questa assai dolorosa. sii.a nel ri~uardo terapeutico sia in quell o mor ale giudiziario, tanto più c.h e oggi la facilità id i avvelenamenti è assai grande, sia n elle industrie le più diver.se, sia nello ·smodato uso di ;rimedi ·eroici e stupefacent). Io non vorrei creidere che qui in Italia nostra acc~;dèsse tale per centuale di avvelenam enti non ·diagnosticati: da noi c'è traidizione 1

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R epertori o semeiologico clinico tossicologico, il

quale per L'amrpiezza, l a n ovità ·dei dati, la ·loro coor•dinazion e, si .p resenta del tutto ori.g inale, e bastereb.be ·da ·sè a dare un ·carattere 1clasisi·co all 'op.era. E vi 1è id i più. I due carpitoli, ·diagnosi e prognosi, lasciano il lettore innamorato della Gui da, perch•è, attraver.so rud una sin.g elare casi, stica e tenendolo attento e curioso, lo conducono a quella eh-e l'·A. chiama ·dia·g nosi clini•ca, che egli vuole ben e 1dist1ngu er e da ®.-ella solita medico-legale; e così 1poi lo ··condu cono alla diagnosi àiff erenzi.ale. Si ricor.di ch·e l'A. ha fo,n dato da anni, e diri·g e il .servizio •clinico-tosstcologi,co dell'10 spedale di S. 'Maria Novella in Fir.enze. Vi è dell'altro an1cora. La T erapia s i .p resenta trattata a fon·do; ad a1cune paigine •di generalità, ste.s·e su b<VSe di :sintesi e id i crittca, seguono le 1

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Norme g enerali e m.etodi della terapia clinica degli avvelenamenti, divi·se in tre gruppi: protet-

tiva, n eutralizzante, eliminati.va! I .a parte .sp eciale 1c omprende la Clinica e Tera, pia degli avv·eienam.enti, secon do le sostanze tossi che o veleni, i .quali si su.sseg·uono secondo un ordine chimi·co: scelto dall' A. perchiè come egii rlire, 1c per la grande mag·g ioranza dei casi al1

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!I POT.TCT.l)llf.O

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ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGR ESS

l'omologia chin1ica corrisponde l'omologia fisiologica, i1on solo rispetto al carattere d ei sintomi ma anc11e alla patogenesi e terapia dei medesiVII Cong1·esso mi » . ·C osì il le~tore ha nelle mani un lavoro della Società Inte1·nazionale di Chi1·t11·gia. organico ragionato ed insieme adatto alle es1. (Oontin11azione, v. ·ii.uni. prec.). genze dell'esercizio iprofessiunale, che oridinaria- . mente aspira alla .soluzione del dopipio problema: 8 .aprile 1926. « 'Presto .e b en e ,, . i tratta di 80 paragralf.i, che Nella mavtinata i congressisti h.an110 assistito occu·p ano 114 1p agine e raccl1iudono .u n infi11ito alle sedute aperatoa.ie della R . Clinica Cl1irurnumero ·di sostanze tossich e, c'.l1e eleneate in un gica (1)rof. ALESSANDRI) dei viari Padiglioni del accuratissimo indice alfafuetico vi occUJpano, per Policlinico Umber to I (proff. l\IARGARuccr e DE q11esto, le ultime 1'4 pagine del libro. FABIT); dell ' 0 Stpeda1e S. Giacomo (.proff. EarnI e Ho la .certezza di non esagerar.e di1cen do che CASSINI); S. Giovainini (1p-r10tff. ANTONUCCI e Mrquesta Guida forma una vera ed aurea novità: CH"flLI); tCo11solaZJione ;(1 p rof. Muzr) ; S. Spirito è la prima ' ' olta in cui si constata che il medico (pr01f. FERRETTI ), seguendo con gr.ande i11tere e ·pr~ti co iè condo,t to alla 1 d ia:gno.si e terapia 1degll gli atti opera t ivi, tributan'do ai va]oro i cl1irurgi la 1oro1 sin·c er a a.1runir.azione, ed ,avendo i)arole di avvelenamenti mediante ·U tn metodo ed in1dirizzo vi,ro elogio per la perfetta. org.anizza.zione di tutti clinico; e p·oi1ch è l'A. è anche un maestro di far. . . i serv1z1. 1nacologia, il viaggio è ·compiuto attra·ver so alle più s icure vie d ella ·d ottrina e·d esperienza farmaII /)edu ta Scienti.fica. colog1ca. (At1la della R . ~t\.ocademia Medica al Policlinic':>). Qu esta nuo;ya opera del iprof. Coronedi, che è abbellita d i •grafiche e di ta"role colorate 1p er taAlle or e 11! , sot:to la 1presi ienza dei p1io[f. G10Rlt1ne prove oli111iche, av:rà larga e rapi da fortt1na, O.\N O e- TANSINt, si apre la II seduta scientifica. e noi inviamo al ·M aestro il plat1so e la iiiconoOggetto della discussio11e: ~1cenz a d egli stUJdiosi. La terapia dei tun1ori cerebrali . Prof. GUIDO M. P ICCTN INI. Prim·o· 1·elatore è il prof. ADSON (Rocl1ester ) che l\IOHROFF. ~lanualr> delle droghe e medicinali . U!l tratta dehla cura delle nevralgie del t rigemi110. vol. 111 24°, di 52 1p ag. V. Idelson ed . ~arpoli , D op:o aiver fatta un.a rivista i~a.pida della lette1925. Prezzo L. 20. ratu ra medica sulla .nevralgia del t:nigemi110, 110 discute l'e~iologft.a, 1a sintonla.tologia , la diag11osi I11 questo manua·l e sono ordinati alfabeticamente differenziale ed i ris ultati ottenuti colla cw·a le drogh e ed i medi1cinali antichi e nuovi e sono palliativa, con iujezioni di alcool e 110 trappaindicati per ognuno i caratteri organoletti>ci, le n1e1rt;o delle branche periferiche del nerYo e li azioni fi siologiche, le in1dicazioni e la posologia. p.auaigi0U1a coi risultati brj1lantissimi ottenuti colCon quest'in•dice il medi!co come :il farmacista p os1' oiperazione radicale (sezione della. radice sensono 01·ientarsi sia nel prrescrivere, sia nello spe- si tiva del gan•glio del Gasser e cornserv·azione della radioe m'otoria). Egli stesso dispo11e per ona lmente dire una ricetta. P er maggiore uti·l ità, l 'A. ha antli un n1ateri a.le di c irca 300 inte1\,.enti. c-he aggiunto due repertori, pure altfabeticj, uno Parla .ancor-::i di u11a serie di 600 o 700 casi riguardante le azioni fisiolog·icl1e, l'a:ltro riguaros ervati o così trattati nella Clinica dei ~1ayo dante le malattie. fil. e ,d imostra le difficoltà tdellia. diagnosi le indicazioni alle iniezioni di a lcool e all'i11terYento raPu bbl icazi on e i mport ant e: dicale con la sezione dell1a radice: di questa ne descrive a.nohe le com!p]icazioni operatorie, ed i Do!t. ROMOLO RIBOLLA Medli.co ddplomato della Marinia Mercantile ris'l1ltati ottenuti. Dei « clichés » e films c inematografici illu, trano questi diversi pll!Ilt~ La chiaa-a espooizione ottiene il vivo plauf)o delMANUALE TEORICO-PRATICO 1' Assemblea, e manooJ1do il ~rof. Bn l.-x <LucerseconJo i nuovù programmi .per g.li &Sa.mà dli. a•biJitamon e a medico di marina mereri. nbile, oon lettere d·i na), PERCY-SAHGENT (L ondon), sa·l e alla trib1111a il AUGUSTO MURRI e di ALDO CASTELLANI. J)rof. L ozANO ( aragozza). Il r elatore dopo una. Il Mainuale, m edia nte ap.posiita Appendice, è aggiorcurata disamina di tutti i n1etodi curati,·i dei nato con le norme e d!isposiziond emanate da.il Mli nistero dell'In terno in data 25 marzo 1926. quali si fa ceuno da t utti i chirurghi che hann o U.n volume in-8°, di .Ii1agg. XVI-491, nitida.me nte sta m1na,g giore esperienza su ll'a rgon1ento e ulla base pato s u ca.'l'ta semipa.tilinata, e.on 39 figur~ inite.rcaJate di 11111nero. e statistiche, chiude la s ua relazio1ne nel tooto. Prezzo L. 5 2 pjù le spEee poetald dli spedimone. Per i nostri abbona.ti sole L. 48,60 in ~ orto ria$ umendola. con i concetti segu enti: fra.noo. If 1) ]a miglio re cura dei tumori cerebrali è la Invia.ire Va.glia P06tale all 'Editore LUIGI POZZI. , .ria e ·ti rpazione 1nalgr.ado la sua alta 1nortal ità ; ~ i tina 14, ROMA. 1

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Medicina Tropicale e Igiene Marinara


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66.5

SEZIONE PRATICA

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1a craniiectom~a decompres.siva iaggrava spesso lo stato degli ammalati ; 3) l 'intervento radicale deve farsi precocemente, prima che l'ipertensione intracr.a.nioa abbia acquisito .il suo oomp leto sviluppo ; 4) ]la cra.niectonriia in t1n tempo solo oon runestesia locale è da pireferirsi all'operaz.iione in due tempi; • 5) il cervello toller.a la resezione di un.a grande parte ·del 1o1bo fTontale, dell'occipitale e del temporaJe senza provocare ],a morte ed in molti casi senza grandi alterazioni funzionali; 6) la mortalità oper.atoria nei tumo.ri della fossa cerebrale ant eriore è del 40 %, in quelli de lla fossa 1p1os1Jeriore in media del 55 ~6 ; 7) i risultati lontani delJ1a guarigione 'definiti,ra sono de], 20 %; 8) il più grande pericolo dell'operazione consiste, malgrado i progressi attuali della diagnosi, nella co11fus~o111e del tumore con aJtre affezioni ~ggra\antesi con l'intervento; ~) il progr~ls.-..o p1ù grande si è r aggiunto nella. diagrnosi e n ella cura dei tumori ipostcerebellari; 10) la radioter.a.pia lascia sperare la gua,rigione dei tumori cerebrali sopra tutto nei gli1ooni e nei tumori ipofisari. Disgraziatamente non se ne pubblioa.no ohe i suooessi. Per ora non è da consiglia,rsi che nei tumori inoperabili e quasi sempre preceduta da una trapanazione iper prevenire seri accidenti. Nei tumori in1operaibili essa diminuisce molti sintomi: vomiti, cefalee, convulsioni e disturbi . . . 1

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Seguirebbe quindi la relazione del iprof. BASTIANELLI (Roma), ma il presidente sen. GIORDANO informa l assemblea che il prof. BAsTIANELLI è dovuto partire per Tripoli insieme con s. E. Mussolini. Il pFesidente, nelJQ scusar e l'assenza del prof. BA STIANELLI , d:Loe che, se il Congre~o è rimasto privo di un relatore tant0 v.a1orooo, tuttavia de\e essere lieto di seguire spiritualmente il beneamato Duce del· Fascismo e C31po del Go... verno, aooompa1gnandolo materialmente Uno dei suoi membri migliori. L'assemblea plaude calorosamente rinnorv ando così la •p ropria simpatia per il prim o• ministro d'Italia. S'inim·a q11indi la discussione alla quale pil'endono parte DONATI di P.adova, DE · QuERVAIN di Berna, YouNG di Glasgow, ROLANDO di Genova, MAGNius di Oslo, SOLARO di Busto Arsizio, PAsCHouo di L osanna, SoUT'IAR di L o11dr.a, MARTIN di Cardiff, J URASEK di Praga, AnsoN di Rochester, MARTIN di Bruxelles, KRYNSKI di W ars.awa, che tutti p1o irtano un contributo 1prezioso di esp erienza 1per sonale .al dibattuto argiomento, segn·a ndo lucidamente nelle conclusioni l'indirizzo teTapeutico da seguire. Vengono tutti vivamente approvati daJI'assembleia. Per ultimo prende 1a 1parola il pr101f. ScHIASSI (Bologna) che dopo .aver conven11to con i relatori sulla importanza grandissima dell'emostasi nell~ operazioni Sll] cr.anio, reputa lun~a la legatura 1

di ciascun vaso, preferendo la sutura circonferen2lliale intercisa e ·d a lasciarsi in situ pier 24 o.re dopo la operazione. Crede inoltre ohe debb.a provvedersi alLa diminuzione della tensione intracr.anica pr.aticando prima. della r()iper.azione prudente rachicentesi, e svuotando il ventricolo lateraile subito dopo scolpii.to rapidamente e rovesciato il lembo osseo. Ritiene inoltre oipportuno, richiaimare 1' attenzione su di u:no strumento italiano, veramente prezioso, il craniotomo del Codivilla, a suo pa,r ere d.a preferirsi si.a allea pinza di Kra.use, sia a quel1o1 \POCO pr.ll:na mostrato di De Marte!. Passa quindi ad illustrare le ra.g!Ìoni per le quali egli cre de giusto a.coordare la preferen2'Ja ·al cr.aniotomo di Corl~villa, e ne dà s:u di un cranio di cada'Vere, la pratica dimostrazione.

III Seduta Scientifica. · Venar.dì, 9 aiprile, ore 8. (Aula della R. Aooademia Medica al P-oliclinico) . Presiede il sen. prof. G10RDANO. L ' argJomento del I a d iscussi on.e è :

Epilessia Jacksoniana. Relatore il pxQf. LÉRICHE {Str.rusburgo) cui lo studio di una trentina di casi d'epiless~ Jacksoniana traumatica, osservati per anni, lo conduce a .pensare che l'epilessia è sempire legata alla presenza <li una cicatrice .di un fooolail.o di contusione corticale. lJe lesioni ossee e meningee alle qu.ali si dà di solito tanta importanza, non ne hanno alcuna o SOil!O .affatto seconda.rie. U n,a cicatrice cerebrale semplice fibt1osa non basta a cr,e are la sindrome J acksoni.ana. Le cicatrici epilettogene sono la s~de di urui. proliferazione neuroglica 13.Jlla.rmale, legata probabilmente ad una reazione particolare individua.le. Quando la cicatrice neuroglioa esiste, le crisi sono provocate dalle variazioni rrupide della circoLa.mone • cerebrale e corrispondono sempre a veri di.squilibri di !Pressione del liquido cefalo~rachidiano sia in eccesso che in difetto. Infatti si possono provocare sperimentalmente nel Jackson.iano delle crisi elev.anid o ed ,a bbassaindo la pressione del liquido e si ipuò fare cessare 1o stato di male collo st ooso metodo1. La vera cura dell'epilessia J.aokscrniana sta dunque n~]l' escissione della cicatrice fibro-nevroglica.; e poichè himitarsi a questo DJOn è sempre possibile, bisogna spesso .asportare. 1a cicatrice fibromeningea che si a1p1p rofonda di solito nel OOTvello. In ogni oaso ogni intervento anche minimo produce una scomparsa temporan~a delle crisi, però la recidiva è sicura. Si potrebbe forse modificare J1a cicatrice con la r.adioterrupia. Vi sarebbero da intraiprendere ricerche sistematiche sull'effetto delle irra dia:z;ioni sul tefìsuto nevroglico giovane. Nell'attesa, per evitare la recidiva b,i 5ogna OOircare di mantenere nei Jacksoniani 11111-0 stato di equilibrio del liquido oofalo-r.achideo sia con iniezioni endovenose di acqua distillata, sia com. inie1


6GG

.zi oni di soluzioni ipertoniche. I risultati così ottenuti, sono as~ai i nteress.anti, pto ichè si •osserva la ~comp.ar a delle crisi per anni n ei so1g getti con recidi1'a llll 111iglioramento notevole, la scolllfl;>ar. ' sa <lc,IJa cefalea, delle vertigini, ecc . e talora perfin o la eo111p arsa spontanea dello stato di in.a.le. La chiara r el.azione del prof. LÉRICHE è seguita -con g r n.11d(:! att{~11zi o ne e alutata da applausi . f] primo a pr endere la i)ar·ol a nella discussione è il prof. ALESSANDRI (R o1na) cl1e è d '.a ccor·do col L É.{ICHE nel dal':e i1nportanza alle V1c.4 riazioni di R>ressione del liquid o cef.alo-rachidiano e .a disturbi di circo.lo. ~ I a la cansa nrima della si11dro1ne è la lesione loca]e e p it1 l)l'P~isamente il costituirsi delle oioatrici; ciò è e'ridente n elle forme post-traumatiche e p ost -oper atorie, in cui l'aip·p arire degli .acoe i non si ha subito, ma coincide ·colla cicatrjzzazione delle ferii.te. 111 q11esti casi egli cr ede abbia la massima importanza p'e r la guarigion e la ricostituzio11e possjbimente ,aJ normale <lei .pia11i a11.atomici; per la cicatrice cerebrale quando esi te, cr ede necessar io esciderlta e coln1a re J,a pe rdita coo1 muscolo o gra!:>~O; per i difetti du·r a]i s i usino rp lastiche di fascia lata· oer i difetti r r anici i tr.apianti os' se i o 1Cartììa gi n~i , rnigliore seco11do la sua esperienza il len1b o nove.sciato a brattee ossee; a nche per le. i}a r t i tnoJli .occorre r ico.prire il lembo osseo con tes ·uti nou c icatrizi.a.1.i. Riferisce brevemente un caoo da lu i operato ben quattro volte, in cui solo quando s i raggiunse la ricostituzione di tutti i l)Ìani si ottenne la cessazione degli accessi, che ' dat.a. orm ai ·d a quindici anni. ANZILOT·r1 (Livorno), sulLa sco.r ta di molte osser vazioni 1per son.ali) si .avvicina molto alle conclusioni di ALESSANDRI; così pu.r e J OUNG (Glasgo\v), il q u.ale non cr ede si debba ·assolutaanente n eg.ar e ogni v1a1lore alle lesioni ossee e meningee, pur conve nendo col relatore, nei J'igu.airdi degli effetti nei J aick soniaini, delle brusche 'Osoillia.zioni della pressione del liquido cefalo-r.aohidi.an.o . D E QuERVAIN (B erna) si associa ad ALESSANDRI in t utte le sue conelusioni; JEFFERSON (M anchester) porta il pre~io.C)() co ntr.ibt1to di nwnarosi oa~i, e così pure SOLARO (.Busto Arstizi,o\) e CoRACHAN (Barcellona) ip·ai·lano dei .risuJtati lontani d ell'epilessia post-tr,aumatica, a. secondo dei diversi n1ezzi teraipeutici impieg.a.ti. l">~r ult imo GAMHERIJ\TJ: <Bologi1a) che ebbe l 'oipp ortunità di n.ocogliere e osse.rva,re a lungJ01 un g r an numero di feriti del cr.anio. In 34 malati su 71 l'epil~sia fu primitiva, in 13 tardiva e d in 24 ma.ncò. "\T.ario fu il trattamento chirurgico. M a in 27 fu praticata l 'exeresi della cicatrice ~ E><.?:ll ita da cranio p.]a.stica. Di que.sti ultimi, 16 furono gua.r iti stabilme nte. Ad egu.ale trattamento chirurgico sflt,topose pure i Jaksoniaalii tardivi co11 ottimo successo. Conclude a.ffer1nando conltl il tratta1nento di elezio11e sia l 'exeresi e l a crnnioplasticn. sen1pre dopo aver sopJpresso ogni ac0enno ad ip~ruressio11e del liquido cefalo ra~ chidiano. 1

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[ A NNO

II. P OLICT.!NICO

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XXXIII, FA ·c. 19 ]

Il prof. L EnICHE, ringraziando tutti coloro che vollero <li ot1tere la sua relazione ed in ispecial mod o il p rof. ALESSIANDRI e il prof. DE QUEltYAIN, . ' termina co 1: I o 1101n devo rispo11dere nd a lcuno, i?Oichè non 110 voluto <life11der e alou11a teoria. che i1on 110: ho voluto solta11to e porre dei fatti richian1ando la vostra attell21io11e so1p ra un a petto i1uovo de11a question e. Se Yoi mi pern1ettete la espres ione, -direi ohe ho ''oluto f.ar i~,)t ea re 1111 ca.I1eidoscopio per esa1ninare quei i1uovi argon1ent i cl1e dovra11:no d ' or.a in avanti far studi.are l 'epilessia sotto un aspettio dif fere11te. l\IIi pern1etto, du11que, soltanto d'i11sistere sem· plicemente nncora sulla importanza di osservatJ:e il proble11ta otto il punto di Yista anatomo-pato· è n ece a.rio ch e i10Ì a p profitt iamo di t utte l oCYioo1 b ' le occasioni per e nn1i11are istoJ()fgica1nente la. cicatrice epilettogena centrale e le sue zone di lin1itazione. Se '' i è u11a ragione anatomica dell'epiles.sia J acksonju n a è certamente al Jimite t ra zona di cicatrice e 'qnella del territorio cerebr ale san o, che noi dovren10 cercarla e trovarla . Inoltre, io pe11so che se si vorrà far pro·g redire le i1ostre cognizioni su questo soggetto oscuro e difficile, bi8ogn erà 0l1e s i •porti il nostro sforzo s ui segue nti •p unti: · 1) .stato istologico della cicatrice cerebrale, specie s ulla linea di di visione dal. tessuto1 sano; 2) im1Jortanz.a delle vari azioni di tensione del liquiao cefa.lo-ra,chi'diano; 3) importanza della infezione partente da.Ila cicatrice cerebriale n ella patogenesi dell'ence falite progressi via; 4) effioacia delle irradiazioni s ulla evoluzione dell·a cicatrizzazi1one della cicatrice; 5) efficacia della tec11ira seguita dall' Alessandri ; 6) e fficacia dei diversi mezzi terapeutici sul liquido cerebro-spinale . ~ soltaJito quando questi differ€nti punti saranno esaurientemente studiati che noi potremo riiprendere con utile lo studio dell'epilessia Jack. son1ana. \

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:i:

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Dopo 1a seduta scientifica i congressisti si sono i·iuniti in assemblea plenaria ed hanno stabilito : 1) ch e il futuro congi·esso sarà tenuto a V.acrsavia nel 1929; 2) oh e gli argomenti da trattarsi saranno i seguenti: a) Cause delJ omboliia ; b) Risultaiti dell.a Te5e.zi ooe dello stomaco p er ulcera gastrica e duodenale; e) Terrupia del morbo di BMedow. Il pr of. R . _.!\.LE SANDRI viei1e riconfermato per a.oclamazione membro d el Con1itato scientifico. i decide altresì di .ammettere in seno alla Società intenazionale di Chirurgia i chirurgi tedeschi nqn .ap.p e na la Germa11ia sa.rà ~ntrata nella oci€.tà dclJe N nzioni. 1

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(rnn f in1111).


[ •.\NNO

XXXIII,

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667

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO SEMEIOTICA. Diagnosi della tubercolosi polmonare fibrosa. La tubercolosi polmonare fi1b rosa caratterizzata da una modalità reazionale speciale costruttiva clei tessnti all'in,f ezione baicillare è um'a.zffezione ' n1olto freque11te e, di solito, mis·conois ciuta nella pratica m edica corr ente, aJm eno nei suoi sta•di iniziali. M . Pellorce (Thè se de Paris e Pre sse médicale, 29 agosto 1925) m e~·te in rili·evo le princirpali caratteristiche cliniic he: lentezza dell'evoluzione, benignità r elativa, scarsezza dei segni s tetoscopici, as enza fr equente ·dei segni generali e funzionali, e, particolarm·e nte, assenza a;bituale di eS!l)etJtorazj one e, quindi di possi·b~lità di verificare la ma!attia con l'esam e batteriologico. La diagnosi, 1p er. tanto, sarà basata sui sintomi seguenti: 1dimagrimento, astenia, stadio ternniico, emottisi, inter1petrazion e delle modificazioni della respirazione, della sonorità e delle vibrazioni, in assenza di rumori avventizi. La parte princirpale della diagnosi però sta nella radiologia che, sola, permette di p.recisare la topografia delle lesioni, la loro importanza, di •determinar11e l'esatta natura, di !fissare il ti•p o dell'en.fl:sema che della mala;ttia è c".m;pagino ins€parabile. FPequente è l'associazione della sifili de. Spesso la tubercolosi fibrosa è con:secutiva ad associata ad altre manifestazioni bacillari (gangli, ossa, articolazioni) che si s uccedono o si sostituì-cono, ma che aia ogni modo, aggravano la progno·si. Nel perio1do taI'ldivo poi, si 'hatn.no spesso localizzazioni al tubo digerente ed ai reni. La prolungata eliminazione ·delle tossin e sclerosanti .sem.b ra spiegare la compar:sa frequente della sindrome 1cardi-orenale d.e lla tubericolosi fibrosa. Molti di questi malati muoioino per il riene; d'altra parte, 1nolti di essi s ono degli iipertesi, condizione che divtenta una comrpli.cazione ed una causa, poichè contrtbuisce ClJd accentuare il caraJttere di lentezza e di beni.g nità della evoluz•iO!D.e d•elle lesioni polmonari. Questa 1orrqa benigna merita di essere co110sciuta perchtè essa .costituisce la causa più temioile di 1c ontagio ·familia~.

fa rnale e si trascina a lungo; verso il 100-150 giorn o, si vede cl1c un'eruzione miliare ha invaso tutto il corpo , eruzione eriternatosa con multeplici ipunti biancl1i, acuminati come punte di spillo. . arebbe questo un segno certo di un ascesso polmonare rupertosi n ella pleura. fil.

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fil .

Un nuovo segno dell'ascesso metapneu1nonico. P. Durand (lournal des praticiens, 3 ottobre 1925) dopo avere rilevato la diminuzione genPrale delle pneumoniti, accenna allo ·sviluppo dell'ascesso metapneumonico il quale IPUÒ di già so.spettarsi quando si vede che la defervescenza si

CASISTICA E TERAPIA. Occlusione delle coronarie. Gordinier (11mer. Journ . Med. Sciences e Edinb1trgh med. Jottrn., maggio 1925) riporta 13 casi di questa -condizione. Di questi, 5 furono tfatali e soltanto uno venne all'auto1p•s-ia; esso 'Presentava trombosi di una langa bran·ca disoen·dente della coro11aria. La condizione di un infarto cardfaico dovuto al blocco delle coronarie era stata finora con iderata una mera curiosità patologica . e soltanto in 1qu1est'ultimo decennio è stata associata acl un complesso .d i sintomi ·p er cui essa può venire diagnosticata clinicamente. Essi sono i seguenti: 1) Dolore improvviso anginoi de sottosternale od adidominale alto; 2) facies affilata, gri.giastra o molto palli-da, spesso associata con la sensazione di una prossima fine; 3) distensione enfisematica ·dei polmoni, con dispnea o•d estrema ortopnea e rantoli umidi alle ·b asi unitamente ai segni ·d i uno scompenso cardiaco acuto; 4) polso frequente, facilmente ·comp-ressibile, che può presentare ogni form a di aritmia: il .p iù spesso fibrillazione auricolare, ma aniche polso alternante, « flutter » , extra·sistoli o blocco auricolo-ventri,colare; 5) improvvjso abbassamento della ipre·s sione sistolica e precoce esaurimento miocar·dico; 6) impulso cal'diar.o che, se pure tè palpabile, si sente come dei piccoli colpi diflfusi, toni .cardia·ci lontani e spesso ritmo ·di galoppo: 7) slfregamento pericardico localizzato, evanescente, c'he com.pare 'POChe ore od un giorn o o due dopo 10 stabilirsi della sensazione dolorosa. Esso può però man-care se l'in· farto si trova nella parte posterior.e del 1cuore, ma deve consi1derarsi co~e un segno ·caratteristico e patognomonico della lesione; 8) febbre di breve durata e di carattere beni1gno, associata con leuco·citosi polimorlfonucleare; fenomeno ohe non si osserva nella sem'Pli·ce angina pectori1s; 9) inve·r sione o posizione isoelettrica dell'on·da T con blocco .d i arborizzazione; 10) associato con i detti sintomi, si trova talora ·u n fegato grosiso, ·sensibile, insieme .con i sintomi ed i segni fisici di un jnfarto 1polmonare. .Questo complesso -Oeve far pensare alla trombosi della "or onaria d 2 tra o del1

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668

lT POLICLINICO

le 1sue branche. Jnyece, lo stabilirsi improvviso di edema polmonare o di attacchi ricorrenti di questo, insieme con i lfienomeni di trombosi dei vasi del cervello, dei visceri o delle estremità, insieme con l'elettrocardiogramma caratteristico, deve far 'Pensare alla trombosi idi un ramo della coronaria destra. fil.

11 trattamento dell'aritmia co1npleta col solfato di chinidina. L'aritmia completa presenta dal ipunto di vista clinico due caratteri : anzitutto l'irregolarità con1pleta del ritmo che non obbedisce ;più a nes'5una legge (delirium cordis) e la lunga durata della sua evoluz1one .. Dal ipunto di vi sta ipatogenetico, questa aritmia completa iè l 'esipressione di due tiip i di alterazione della contrazione cardiaca normale: la fibrillazione auricolare, in cui ogni fibra della musculatura auricolare si contraP per proprio con to e la tachisistolia auricolare (flutter degli inglesi) in cui esistono ancora contra.zioni globali dell'orecchietta, ma queste sono più numerose che le contrazioni ventricolari. Si ha per conseguenza una irregolarità assoluta dei ba.ttiti cardiaci. Queste due forme di alteramone della contDazione cardiaca tendono a trasformar.si una nell'altra od a coesi tere nello stesso individ1.io. In questa aritmia t;Ompleta la 1chinidina agisce • sia sopprimen•do In fibrillazione auricolare o la tachisistolia ristabilendo la contrazione normale, sia agendo direttan1ente sul ritmo ventricolare di cui produce un rallentamento. I ndicam.oni della chinidina. Anzitutto l'età del m alato, poichè le aritmie dei giovani sono meglio influenzate che rq uelle dei vecchi. Assai im portanti sono le lesioni cardiache concomitanti. E nelle aritmie solitarie (nel co:rso di un Basedow, di una crisi di reumatismo articolare acuto, ecc.) che si otterranno i migliori risultati. Anche le aritmie senza lesioni valvolari d egli indivldui oltre i 50 anni, in rapporto con un disturbo fun zionale del mioca:rdio, sono suscettibili di miglioramento, purchè non vi siano segni di asistolia. Meno favorevoli sono i casi con lesioni valvolari, sebbene talvolta (come n elle crisi di tachiaritmia parossistica della stenosi mitralica) si possano ottenere buoni effetti. Per quanto riguarda i caratteri clinici dell'aritmia, si tenga presente c11e le forme più recenti sono quelle che più risentono gli effetti della chinidina. Meno favorevoli sono i casi di aritmia degli individui anziani, polisclerosi in cui l'alterazione delle funzioni miocardiche è inveterata e persistente. In generale è tenuto conto cl1e il pratico no11 può fare l'esame elettrocardiografico cl1e 1

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[ANNO

XXXIII,

FASC.

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solo potrebbe dare indicazioni precise. P.-N. Deschamps (JournaL de médecine de Paris, 12 settembre 1925) consiglia di intraprendere e di continuare la cura con la chini-dina jn tutti i casi in cui non vi siano controindicazioni. ~ueste risultano dal fatto che la chin·i dina è un medicameto depressore del cuore che, somministrato in individui in stato di asistolia o di iposistolia anche leggera., può dare ·dilatazione acuta del cuore con asistolia rapidamente progressiva. Si deve quindi dapprima arrivare con la digitale alla soppressione di ogni segnc1 di insufficienza r.ardiaca, mentre l'esistenza di 11no scompenso cl1e resiste alla digitale è una controindicazione formale. E sempre ipoi necessario controbilanciare l'effetto depressore della chinidina facendo !Precedere una cura con digitale. . La chinidina non va dunque somministrata alla cieca, ma sotto continua sorveglian21a medica. Si mette dapprima il malato in riposo (rneglio se i11 letto), a.id un regime latteo, somministrandogli in 3-5 giorni 50 gocce di digitalina. Il polso diventa meno frequente ma rimane irregolare; allora ~1 danno il rprimo giorno 40 cg. di chinidina (due compresse, in un po' di acqua). Se questa dose è bene SO'Pportata, si darà il secondo giorno u11a dosa elevata (1 grammo), arrivando il terzo giorno a g. 1.20, dose da ri'Petersi, se l'ammalato la sopporta [per 15-20 giorni. La regolarizzazione si verifica al 3°-4° giorno, talvolta soltanto all'8°-10), • preceduta spesso da una fase di tachicardia. Talvolta, anche senza perfetta regolarizzazione del ritmo, la fibrillazione auricolare rpuò essere soc;titui!a dalla tachisistolia; il malato accusa una sensazione di benessere e la scomparsa ·delle ipalpitaz.ioni. Dopo la regolarizzazione del ritmo, si dimintiiT:\ la dose di cg. 20 al giorno, in modo da stabilire 1a dose minima necessaria per mantenere l'effetto ottenuto. La -dose sarà data ipoi per (prese discontinue per 4 giorni alla settimana, lasciando tre giornii di riposo. Gli incidenti attribuibili alla chinidina sono i seguenti: 1) Segni di intolleranza medicamentosa: disturbi digestivi, ivomiti, diarree; ques>t'ultima non deve fare interrompere la -cura a meno che non sia molto profusa. Comandano in,rece l'interro zione certi disturbi cerebrali dell'ebbrezza cl1ininica (vertigini, ronzii). 2) Accidenti di asistolia. Sono incidenti gravi della medicazione chinidinica; consistono in edemi, diminuzione della diuresi, epatomegalia dolorosa e comandano l'arresto immediato della chini<lina e la rirpresa della digitale o della uabaina per via endovenosa. Questi disturbi non si veri-


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[.\~~O

X\.\Ill,

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SEZIONE PRATICA

f ìcano che se ìa cl1inidir1a è data ~e11za pru·d<~nza.

Bisogna insistere sul fatto cl1e tale rnedicarnento non deve essere dato alla cieca, ma il tratta· mento ,deve essere ·i stituito e sor·ve~liato dal n1edico. Con tale riserva la rr1edicazion e chinidinica nou offre alcun pericolo p er il ma.lato. ~

fil.

I pericoli della c11inidi11a.

esiste sola, è in·u tile la chinidi.na; i malati non <:-offrono per l' aritmia e·d in~co rr1in cj·ano a respi· rare male soltanto quan,do i ve11tri'coli entranoin ·distensione, cioè proprio nel m o mento in cu; la chinidina .p uò essexe pericolosa. Lo stesso r11a· lato è giudi<Ce migliore del medico in tal caso. perchè preferirà le dosi ·deiboli d.i djgitalina da cui non vi ,è nulla da tem.ere, alla chini.dina che gli potrà fare scomparire l'aritmia , ma cl1 e 11n inconvenienti che possono esisere gravi. 1

C. Fiessinger (Journul rles Pratici ens, 6 marzo 19Z61 osserva cl1e è n eces a.rio arrendersi all'e·videnza dei fatti. e la cl1ini·dina i1on regolarizza i' cnor e {e r1CJ11 lo fa se1npre) essa si manifestt\ ron1e un de·p ressor e ·del miocardio, ·Ch e deve essere ·m aneggiato con delicatezza. Già a ,dosi di 60 ~g. si sono osservate sin·copi impressionanti; t:-ilora .si so110 avuti casi di morte p er quantità r1on molto ele,·nte. fale è il carso citato da Langeron di una donna sf'ssantenne che era entrata 0ll'ospedalP con u11 polso irrego.lare a 160 e tutti i segni di una distensione delle cav jtà destre fdi pn r a , eiden1a 1dell e gambe, albuminuria). Do·p o otto gior11i di trattamento con la chinidina (in tutto g. 10,8, ·dose massima .quotiid iana g. 2) il pol. o era ritornato regolare a 85; la sera dell'ottavo giorno, la donna cade bruscam ente e m11ore in tre minuti; :-i.11 ·auto psi.a si trovò u11 cuore ·g rasso senza Je1sioni ·v alvolari, coro.n arj ; normali, n e.Sis·u na tra:ocia di embolie. F necessario esser e pru-d enti, fa.r precedere il trattamento con una cu ra tonicardia:ca di .p recauzio11e; la quantità totale del trattamento non de\'e oltrepa~sare 8-10 grammi. .1\.nche in tal modo, la medicazion e non fa miracoli; la regolarizzazion e dPl rit1no non si ottien e che in u11a metà dei cc:i.si e. <li questi , s oltanto una metà ve1de prolungarsi la gnarigion e. Le aritmie recenti ri·spondono meglio che le antiche ; J'aiggiunta di una malattia V'.)]\'Olare è una causa di ins uccesso. ~elle ta-chicardi e paros.ststi-oh e, i I rimedio talvolta r iesce e c::.embra impedire la ricomp·ar&a di nuovi ~ccessi. Si ·dP.\ e però tener .p resente che, talvolta, le tarhi·rardie parossistiche cedono a qu·alsiarsi 1r1edicazione e che, d 'altra parte, la chini.dina è controindicata nelle insrutfficienze cardiache. Ora, la taoehicar(lia parossistica, se si 1prolun·g a per qualche or.a, induce uno s tato di insuffi·cienza, con nof C\roli distensioni ventricolari, che non possono esser.e prevedute. N.e l 1dubbio, meglio astenersi <JaJla chinidina ed attenersi alla m edicazione classica: i·iposo assoluto in letto, vescica di ghiaccio Snl cuore, regime idrolatteo di r.i d·u zion e, rd igital ina él dosi de·b oli (5 gocce d ella soluzione a 1%o ), inspirazioni ed espi.r azjoni profonde. >:ellr altre malatti e car·diache in cui l'·aritmia 1

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fii spa1·t~ino.

Il modo di azione della

·

I,' uso della sparteina .n elle malattie ·di cuore 11a· subito un arresto in questi ultimi temipi per le r riticl1e ·Che son o state mosse a tale rimedio in base a ri cerch e sp eri1nentali . ·Delas e .... ol1la (L a P resse médicale. dicembre 1925) 11an11 0 precis::tto il modo di azion e della sparteina, la quale l1a · Ja propri età di ecci tare la co11trazio11e tonte a del miocarclio e di mo·dificare la sistole, prolun g·andone 1'effetto eccitan,do il sar.cocpla-sm·a. La spartei11a, al ,p ari della ,·eratrina, modifi ca profon1darne11te · J'eccitaibilità del sarcoplasma e r iesce ad a nn1entare la forza di contrazione del miocardio. La diminuzione di ampiezza .ctell e pulsazioni carclia. oh e deve essere interpetrata com e u11 aumento ·del · ton o del mioc ardio. r,e proprjetà del muscolo cardiaco sono m odifi cate nel senso dell'attitudi11e a forni re delle pre·ssion'i .sostenute e proll1n Q·a te sulla massa s anguigna . I .a sparteina è in;d1 cata per comba.tt ere la ta- chi·cardia e la dilatazione del cu or e. 1

fi l.

L'uso di dosi massive di digitale. Il metodo delle dosi massive di digital e troYa · la su a maggior in·dicazione nei casi di f jbril lazione auri.colare, e specialmente in quelle ' forme ·· di fibrillaz·ion·e a cuta seicon«:l'aria all' infezione re1lm ati·ca che si :p resentano in mani era impr essio~ nante. NE>i casi di fibrillaz1on e •secondaria a 1niocardite cronica e accompagnati da seri fatti arterioS·clerotici e renali il metodo dà invece r esultat1 meno bu oni. In ogni m odo n ei ca si urgenti il · $ 110 impiego è semrpre meno pel'icoloso dell 'inie- . zione endovenosa di strof antina. Il mo do rd i rispon1dere dell'organismo all'intro- . duzione ·di dosi massive l1a un certo ''alare per for1nulare il giudizio prognostico . Srr.ondo .t\. Rae Gil cll ri st (Edi11ib . Jl eli. J o111:n . , febbraio 1926), che l 'ha usato in vari casi, si l)llò · p r Aticam ent r ·calc0lnre la dose ma ssjya snlla basi? 1

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[ANNO XXXIIIt F A.Se. 19]

II. POI.1CI.INICO

<li 15 n1inim i (eme. 0,9) idi tintura per ogni 14 libbre (cj r ca kg. 6,5) di 1peso .corpor eo, somminis trando poi 20 minimi (eme. 1~18) ogni 6 or e .fino ·.a·d otten ere l' ef·f etto tera'Peutico maissimo. TPnen do il malato sotto attenta osservazion-e ,

gli effetti to&sici s aranno rari e per lo più facil'lllente evitabili. M. FABERI.

Il salasso negli ipertfsi. Ogni ammalato ha il suo grado di ipertensione co111andato dall'alterazione id ei s uoi r eni o delle ·5Ue arterie. Su questa iipertensione necessaria che .fa,·orisce la secrezion e r enale ed il defl'llsso del sa ng ue nei vasi , si innestano le ipertensioni inuiilL .r p a'sse.ggere. Queste ultime guarisco.n o essen:zj almente mediante un'a·l i.m entazione adatta, men1re i inedicamenti hanno minor valore. Si rleYe t ener presente ch e l'ipertensione è ne•<:'essaria negli in1dividui con ateroma cerebrale·, è ·PSsa che as·sicura un suffi·c iente deflusso SMlgui·g no Ilei vasi cerebrali e qiuindi ISi andrà oauti nel fare il sala:sso. C. Vincent e J. Darquier (l ournal des 1praticiens, 12 settembre 1925) prati·Carono in due individui ateromaitosi un salasso cli 800 grammi per ovviare ad acciden ti cerebrali ·Che sembra, 1 ano imminenti. La tensione maJSiSima · si abbassò, quella m inim a ri.mase staziona.r ia e riua1chP or a dopo si ebbe l 'i cturs. Nel primo,· dopo il salasso fatto alle 11 ~ la tensjone di 25/12 si ab'ha ssò a 21.'12; alle 18 si ebbe iper.dita di conoscenza con emiplegia •destra che persiste tuttora. Nel se-condo, la ten sione si abbassò da 28/12 a 21/12, e quattr o ore più t ardi si ebbe ~erdita di conoscenza, emi'Paresi. d·es.tra, afasia; cinque giorni ·dopo, · morte. F. quindi consigliabile di non fare un salasso più -abbondante di 800 grammi, ap~1icando un manometro all'a ltro braccio , sos.p.enden·do poi il sala.ISSO .quanrto la -pres•sione sistolica si è abba ssata di 3 cent imetri. Si far à poi bene ad av.vi1sare la ifarni·crli a c!1e il ·s alasso no11 preserva si·curamente da·gli accidenti cerebrali.

Qusti ultimi possono somministrarsi anche per iniezjoni sottocutanee, per le quali si introduce 1/2-1 eme. della soluzione al 2 %. Nelle crisi dolorose subentranti, sono ·consigliabili le iniezioni di: s oluzione di trinitrina a 1/100, gocce due; cloridrato di m orfina, mg. 2; acqu~ distillata, eme. 1. Per una fiala. Di tali n . 10. La trinitri~a sembra più at~iva che i nitriti, ~39 essa non agisce che contro il dolore anginoso e non previene il ritorno •degli accessi. fil.

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I

NOTE ~ DI

MEDICi~A

SCIENTIFICA.

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f il.

Le funzioni della milza. P er qua11to le nozioni riguardanti . le funziont della milza n on sian o ancora complete, è certo che la spl en ectomia n on arreca danni troppo notevoli agli indivi dui cJle ·debbono esservi sottoposti . J. Barcroft (Th.e Lancet , 20 .m arzo 1924) m ette in rilievo due funzioni importanti , cioè quella per cui l'organo rarppresenta un serbatoio pel sangue, e quella per cui esercita azione modificatrice sulla resisten za delle emazie. A causa della prima la miJza n ell'animal e vi. vente è da du e a quattro volte più grande che nell'animale morto, e la d:iifferenza è data tutta dalla q11antità di sangu e che contiene. Le emor. ragie, com.e pure gli esercizi fisi·ci, provocano uno svuotruJ:iento .di tale san.g ue nel torrente circolator io, provvedendo in tal modo sia alla ricostitu. zione della mas·sa sanguigna, sia al rifornimento di emoglobina fresca. Quanto alla seconda funzion e considerata dall'A., è provato ch e le emazie del sangu e che fuoriesce ·dalla milza sono m en o r esi stenti di quelle .d el sangu.e -che entra. Il significato di ciò non • è ben conosciuto, ma è provato dall'esperienza clinica che la splenectomia migliora l'ittero congenito a colurjco, aumentando la resistenza globulare, e rura l'anemia 51pl.en jca. 1

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M . FABERI.

Nell a crisi ang inosa . ... i è pI'oposto .da qualcl1e tempo contro la crisi

a 11gino sa il benzoato cli benzi1e il q11ale agirebbe nello stesso modo ch e i nitriti. Si prescrive nel latte alla dose di. 30 gocce della sol11zione alcoolica al 20 °;,, ripetute 4 volte al giorno. Il rimedio può continuarsi per parecchi mesi senza in-co11Yenienti. C. Fi essinger (Joitrnal d es praticiens, '5 sette1r1bre 1925), J)erò Titiene discutibile l'affern1azio11e che il benzoato idi benzile possa sostituirsi ai nitriti

R icerche sulla funzione fagocitar la del megacar ioclti d el tessuto mieloidc. Ai megacariociti, scoperti da Bizzozero, e molto studiati sono attribuite due funzi oni; di esser e i generatori delle 1piastrine per spezzettamento dei lor o pseu dopodi, e di essere dei fagociti di residui cellulari. F·irket e Bouille (.-t nnales d' anatn1nie po'h ologique médiro-chiritr(Jicale. YOl. II . n. 4, luglio 1


f .L\.NNO XXXIII,

.FASC. 19]

1925) ammettono la 1prima funz ione, ma negano la seconda, in base ad esperienze. Infatti provocando emolisi negli animali si libera del ferro che si trova fagocitato da ·svariati elem enti cellulari, mentre non viene fagocitato dai megaca. riociti. 1Ugualmente faoendo delle iniezioni di sostanze coloranti vitali, che viceversa sono fagocitate dagli elementi reticolo-endoteliali. Quindi i megacariociti non sarebbero fagociti. L. TONELLI.

VARIA_ Gli e1·ro1·i di diagnosi. · •

'In un qualsiasi cbngresso medi·co ci si metterebbe assai facilmente al riparo da una lapi·dazione se si gridasse : « Chi non ha mai sbagliato una diagnosi scagli la prima pietra! » . Gli errori diagnostici sono invero innumerevoli e il loro .studio senza dubbio è assai utile. Martinet è giunto a fare una classificazione degli errori che presenta interesse e curiosità: 1) Errori di diagnosi per ignoranza : a ) ignoranza grossolana, nessuna scusa per il

medico·; b) ignoranza relativa. Ignoranza di acquisizioni cliniche r ecenti nelle quali siamo tutti più o meno ignoranti e che giustifica la specializzazione; e) l'indiagnosticabile allo stato attuale della scienza. 2) Errori di diagnosi p er esame d'hf ettoso: i più frequenti: a ) i)er cattive abitu.dini (pigrizia, trascuratezza); b ) per cattivi metodi; e) per cattivi clienti (pusillanimi, incomprensione, idee preconcette); d ) per cattive tecniche. 3) Errori di giudizio : a ) 'Per ignoranza;

b) per ossessione; e) per falsi ragionamenti; d ) per pusillanimità, timore di responsabilità;

e) per amor

671

SEZ IONE PRATICA

p~o~ri o

e vanità. Un errore frequentissimo è, per esempio, quello di dare un cachet antinevralgico id i fronte a una cefalèa che un esame · delle urine avrebbe fatto facilment e diagnosticare di or.igine nefriti.ca. Kaufmann (Rumania) (Pres se médicale, n . 103, 26 dicembre 1925) cita numerosi esempi di errori <li diagnosi· per esempio: un p. fu curato a lungo per sifilide faringea mentre aveva sintomi di intossicazione lieve da pillole di belladonna. Martinet ricorda un semplice ·varicocele diagno~ 1

sti·cato per ernia scrotale. Cabot .c ita una diagnosi di ascite fatta quattro giorni prima di un parto. Una diagnosi di sordità per un tappo di cerume. Delle macchie caf.f è e latte di pitiriasi versicolor furono ·c onsi·de.rate ·di origi11e epatica ed il malato ~ottoposto a dieta strettissima. Si citano casi di indivi·dui credu.ti e curati per n efritici ,p erchè si era trovata una nube bianca !'!scaldando l'urina onde alburni-nuria... e si era omesso di aggiungervi la goccia di acido acetico. Delle -chiazze di p itiriasi ver sicolor sopratutto se . disposte a1 collo hanno fatto curare ,da medici ossessionati, dei malati per sifilitici. . Ka11fmann ·cita infine un caso ·di una ·donna che :fu .curata a lungo come diabetica perchè portava l'urina al medico entro dei barattoli da miele non ben puliti . L. TONELLI·

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. DEEKS W~

E. Th e influence of nutrition on, de f ormities and Decay of the T e,eth. - New York, Gener.aJ Medie.al D erp.a rtme11t Un·ited Fruit Oompany, 1924. Io. The use of siveetened con.densed, evaporated ancl powdered Mill~s for feeding infa.n·ts i'TU fhe, tropies. - New York, id. , id. D E FA VF.NTO PIERO. La cura della sifilide col bismuto. - Miliano, Coo.p . Gr.afica degli Operai, 1924. DE GAEIANO LUIGI. U·n triennio d·i chirurgia ortopedica e riparatrice. - N a,poli, G. Barca, 1924. Io. La cura ambulatoria delle ulcere varicose . N atpoli, G. Barca, 1924. I o. Cura chir urgica della elefantiasi de ali arti in! eriori. - Biella, G. Amosso, 1924. DE STEFANO F . e VAoOAREZZA R . La reacci6n de /:::chirlc en el rtdulto . - Buenos-Aires, E. S·pinelli, 1923. D 'ETiTORRE TEMISTOCLE. La pulmonite e il J odo. Vasto, Arte della Stamp·a, 1924. Io . La cura dell'eresipela e l'uso e l'ab'lLSO dei sieri in terapia. - Nirupoli, P. Sangiov.anrn i e F. , 1923. DE ToNI GIOVANNI. Ospedal,e infantile di Alessandria (R.endioonti, vol. 1, 1923 dell'). - Alessandria, Tiip. Spiga, 1924. Dr PALMA A . Di una modifica al becco eccentrico delle siri·n ahe per iniezioni endovenose. - Taranto Lodeserto, 1924. DI POGGIO ENRICO. D elle più importanti applicazioni della Ohemoterapia iod·i.ca. - Milano, E. Zerboni, 1925. FALCI ONI DOMENICO. La recrudescenza della malaria. Cause e rimedi. - Roma, 1924. FERR"ERI GHERARDO. Fenomeni riflessi di origine nasale . - Napoli, F. Giiannini e Figli, 1923. FIAMBERTI A. M. La velocità di seroimentazione degli eritrociti in, psichiatria. - Pesa.r o, G. Feder.i ci, 1924. Fi:MOGNARI FILIPPO. La sindrome 'uremica . Bari, Ved . Trizio, 1924. 1


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ll POLICLINfCO

X:\Xl l l , F ..\SC. 19J

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERS IE GJ URlDICHE .

X XVII . - Norn1e circa la costituzione e il funzionamentc:> delle commissioni giudi catrici dei concorsi.• . ·1 procedeva aid n11 co11co.rso p er la i10111i11a a<1 j1npiego comu11ale. Il regolamento dispo11eva cltf• ·della Commissione 1g iudi·catrice del concorso <1 OY0sse far parte un Consigli ere agg·iunto di Pref ett 11ra. J.n\1 ece fu i101ni11ato 111embro d ella Co1n- · 111 i :sione- un ragio11i ere di Prefettu1·a. Il Co111siglio ·d i 'tato, con d ecisione 29 gennaio l S-26, n. 26, ha dichiarato nullo il cor1corso p er irregolarità della composizione della c:o1nmissione, stabilendo il princtpj o che « nella designazio11e (per leg'ge o per Teg0Ja1n ento oid ancl1 e al tri,1nenti) d elle varie qualifi·cl1e o idei ·g ra;di dei corr1ponenti d el'Jb Cornn1i sioni esaminatrici si 11a rigl1ardo alla perifica coltura ed alle attri·buz1o·n i 1prop1ie delle qualifich e medes.ime, perch1è l'intento -è quello ùi darP alle - in.gole Commissi oni ·carattere di piena e comtpl eta competenza nell' en1etter.e i proprj giu, dizi >> e perciò è illegittima la ·costituzion e della Commissione qualora sia110 cil1iamat1 a f arne part<' ipersone non corri1sponde11ti esattamente alle qnalifict1e o ai .gr~di staibi1iti dalla leg.ge, ·dal !'Pgol:1n1en to o, cornun1q•u e, ,aa un p.r ovvedimento vali <io. F or1nata Ja .g ·raduatoria (o terna) e •consegnato ]1 ·verbale i cl1iude il procedi1nento ·del concorc;o: la Commi sione 11a ~saurit o il uo c01n 1p ito e la competenza .di essa n9n può rj vi·vere. senza una n11ova investitura d,a parte •dell'auto.r ità com petente . .Se, 1successi\ramente, un can·d idato rinunzia. a parteci pare al co11corso, la Commi ione non può perciò mO'dificare la graiduatoria o la terna !:"}à formata , anzi non può con1piere n essu11 atto. Cosi 111 ·deciso la \ ' ezione del ConsigJjo di tato, con sentenza 19 1dicem1b re 1925 n. 471, la quale hn "'.\11che co11fern1ato il prio cjpio che 1p er la valid~t·\ delle r1soluzjoni delle Commissio11i gi·u1 dicatril'i è 11 eressario l'intervento di tutti i compo. nrnti di esse.

eernPnti per~o11 e devono essere deliberate in seduta segreta e la r1orma 1dell'ultimo co111n1a del1·a1·t. 161 del r elativo regolamento, la c1uale prescrive .che ùe·Ye rist1ltare dal verbale cl1e si è deliberato in seduta segreta per l e que tio11i co 11ce1·n enti 1p er.sone. I.a vjolazione -O.i queste n or1ne, cioè a11cl1e di q11elle formali relative alla comipilazio112 d el verbale, sono causa di nullità. ,J n tal sen. o 11a deciso la V Sezione del .Co11si1g lio id i ·Stato con se11te11za 4 dicem·b re 1~...5 n. 448. 1

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X XV ClI. - In quali casi l e assemblee consorziali devono delibe rare In seduta se~reta. ..\ i1orma dell'art. 14 del regolamento sanitario 19 luglio 1906 n. 466 e dell'art. 44 del r. d. 30 cli ee111brp 1923 11. 2889, deYono appli,c arsi anch~ Al1r cleliberazioni rlei ronsorzi sanitari la no~m a <l ell"1rt. 295 econdo comma d ella legge comu. na1e e provinciale, per la quale le questioni con-

Provvedime nti straordinari per la riforma deg li organici.

XXIX. -

Già annunziammo che l'adunanza plenaria dell e .. ezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato CJYeva rjsoluto la n ota qu e tio11e circa i ri'n1edi contro i pro ,·Ye·djn1ent i emanati dagli enti locali in arppli·cazjone ·del decreto 27 magigio .1923 n . 1176. È stata pub·b li1cata, frattanto, la decisio11e 12 febbraio 1926 n. 1 .che risolYe la questione i1el senso da noi in·dicato secon·do la tesi che sin dal pri1110 momento a noi parve fondata. È ormai du11que as, odato ·cl1e i pro'"'~din1enti sruid detti l1a11110 carattere d·efinitivo e ,sono ]mpugnabili diretta.i11ente aJ Consiglio idi Stato in sede giuri.sdizio11ale ancl1e e ab biano per obbietto la sola riforma clell'orano nico e n on dispon,ga110 la diS!pensa di i11llpieg·1ti ·dal servizio. Ri solv/enido ta1e questione, e giu.dicando pol del merito -Oe1 ricorso sottoposto al - llO esame? l' aJdunanza plenaria 11a .stabilito cl1e il tern1ine })er 1€ riforme pre·v iste dai rr. d1d. 27 magg-io 19~3 0 24 ettembre dello stesso a11no è già scaduto d e, finiti\1amente fin .dal 31 di·ce1nbre 1924, e cl1e, pertanto, è ille·gittima la •del1berazio11e cl1 e 1"'opprime posti e dispensa gli impiegati 1dal serYizio in for. Zél dej poteri attribuiti dai st11d·d etti decretL Hn di·chiarato jnoltrie l'adt1nanza J)lenaria che i provvedimenti sopra in-Oicati, una Yolta deliber a ti dag·lj organi con1petenti, sono perfetti e definitivi e non sono soggetti rien1meno arl app?·o1

va::tone della G. P . A . in sede di tutela

XXX . - Annullamento di nomina per incompatibilità. Un d ecreto prefettizio cl1e abbia an11n11ato la

no-

mina di t1n medi•co condotto per incon1patibilità, pe1~ esercizio abituale del co1nmer cio, ronfer1nan<lo cosi il decreto del ottoprefetto, il q11ale a ve''n annullato a sua YoJta la nomina artclle per

(*) La presen~ rubrica è affidata all'avv. G1ovANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, consulente

le,:!e!e del nostro periodico.


t ..\N~O XXXIII,

.F'ASC.

19)

SEZIONE PRATICA

violrtzio11e delle norn1e stabilite a favore degli ex combattenti, ·deve esser e esaminato dal ,c onsi. glio di Stato, in sede di legittimità, solo in rap. porto ai motivi del provvedimento impugnato e no11 cli quelli ·del precedente d ecr eto sottoprefettizio. I .a den11nzia di eccesso id i potere contro il decreto cl el prefetto , per inesistenza dei fatti posti a ba .. e del prov·vedimento , deve essere pro,·ata d al ricorrente. I n inan·canza di tale 1Prova il decreto deve ritenersi leg·ittimo. P er intendere meglio la 1'isoluzione sucùdetta, risultante dalla deci·sione i dicemb1re 1925 n. lt50 della V Sezion(j del Co11 iglio di .Stato. si deve ten er presente la <lispo:">izio11e dell'art. 40 del R. D. 30 dicem.b re 19:23 i1. 2889, la q1t1ale staibilis1ce cl1e << è in·compatibile l'ufficio di medico, di ,·eterirnario, di farm aci ~t ~~ e ùi l e,·atric e co11ldotti con l' eserciz1io di a1ti tli co1nmerc io })el" professione abituale nonchè co11 og·ni altra occurpazion e ch e, a giudizio d ell'a111n1inist.razione comunal e, .sia ritenuta non co11cilial)ile co.n l'osservanza dei doveri e d el decoro d ell '11fficio ». La second·a ipotesi presuppone re ~ercizio di u11 potere discr ezion al e idi va1utaziou e attril)uito all'a·utorità comunale; la prima. inYete, si })asa sull'aiccePtamento di una determinat<t -itl1azjon e di fatt o. i co1n1prend e per ciò come ~oltanto la prima possa essere considerata (lal Prefetto, i11 sede di v igila11za giuricli·~ a. F1110 effetto dell'ann11llamento della .delibera zion e di 11on1i n a . qualora rjsulti elle il ~:i11i tario nomi nato eserciti atti di commercio p er profession e abit.u ale. 1

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s1Jensivo. :}ualora ricorra i11 sBde giurjscl izio11ale la esecu zio11e Llell'atto o pr0Yvedi1n ento i1npug11ato .p uò essere sosp esa per grav.i motivi. Qu este · on o regole cer te e n on contestabili . "-'i è presentato qt1esto c.aso : un im1piegato (segretari o con1unale) Iicenzjato dall'ufficio aveva ricorso alla G. P. /\. irn ,sede gi:u.risidj zionale. I .' ammi 11i~trazione citò l'impiegato innanzi al magi , tr ato ordi nario. pe.r otten er e il r ilaS'Ciio d ella ca:sa di proprietà dell'ente, aibitata dall'impi egato in forza del contratto di impiego. P osto ·cl1e il p1·oyvedimento ammiin tstrativo, cio è il licenzi a1n ento. a \'e\·a effica ci.a esecutiva, mal~rraido i l ricor so alla G. ·P . A. , p·oteva l 'autorità g·i udiziar ia ·decider.e 1a controversia e ·condannare l'impiegato al rilascio .della .casa, essenid o ri.sol11to il rap1po rto idi imJpiego 1c1l1e 1costitutva la fonte del ·diritto all'allo•g gio gratuito? La Corte di Cas azione, . ezio.ni Urnite, con sentenza 4 dicembre 1925, rie. Zammatano contro Cacopar,do ha risoluto il quesito in senso n egati \'O, dichiarando ch e il Magistraito oridi11ario 1de,1 e in tal caso .so• spendere di provvedere fino all'esito del giudizio amministratiYO. Ve.ro ch e l'atto amministrati,·o è per sua natura esecutivo ma , 11a soggiunto la Corte idi Cassa zion e, .quando l'autorità amminis trativa , anzichè far eseguire il proprio provveC!imento, si rivolge al giudice ordinario ,p er ott~­ n ere 11n titolo .giurisdizionale esecutivo (sentenza), essa n on può preten1der e ch e la ese·cutori eti\ dell' atto amm inistrativo 1p ermang·a jmm·u1tato inn anzi al giutdi·ce ordinario, m a ·de\ e assoggettarsi c:ille norm e di comrpetenza e correlativa potestà dell'autorità .g iu·diziaria. E rpoichè 11 giu1dice ordinario cono sce dell'atto amministrativo jn raipporto all'oggetto .dedotto in gin1dizio , mentre della legittimità di esso con oscon o gli or.g ani di oo-iustizia amministrativa, una volta impu·g nato dall'interessato ·dinnanzi .a .questi or.g a ni l'atto am ministrativo , deve il giudiice ordinario sospencl·ere la pro'P.r ia 1decisione , il cl1e è quan.to 1dire 1dichiarare la propria temporan·ea ·inCOiilllpetenza. 1

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XXXI. -

Acquiescenza.

L'accettazione ta:cita di un provvedimento d eve ri's11ltare cia fatti incom pa•tibili con Jia intenzione di imp11gnarlo. P ertanto , non è fondata la ecce. zione di improponibilità del ricor so, per aoquiesc e11za, CJllalora .si dedu·ca ·ch e l'impiegato licenziato al)bia percepito la in1den nità di licenziam ento. Questo fatto n on può. )mportare a:coetta. zione ta cita del pro,-vedimento con lo effetto di precludere la via al ricorso, tanto più poi se sia stata riscossa la i·n dennità con riserva. In ogni m odo, la ipresen tazione d el reclamo, n el termine staJbilito dalla leggie, 1dimo·stra una volontà del tutto co11traria a quella •delì'31ccettazione del licenzia111 e11to. (Consiglio ùi Stato, decisione 29 gennaio 1926 n. 23): ,

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XXXII. - Sin4? a qual punto sono esecutivi gli atti aminlnistratlvi. L'atto ammi1nistrativo è, per .su.a natura, esecuti\'O, salV'o che disponga dive.r .samente la is tessa autorità che lo 11a. emanato. Nemmeno il ricorso in sede gerarcbi-ca 11a effetto n ecessariamente so, I

..-

Pubblicazione indispensabile :

Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO CDoctor JustltiaJ,

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in 1·apporto all'esercizio professionale

~:

. (Manuale contenente Leggii., Deoreti, Regola m~nti, ClT, r•()larJ. e tutto .ciò che si riferieoe all'eeerciziio prof~eta nale, ad ueo dei Medici condotti. dei li ber i ~er<'Pnti , degli ufficialii eanitarii e del personale addetto a.i la hn. ratori di viglilanza igdenica). Prezzo L. 16. Per i nostri abbonati sole L. 13.75 tn porto f ranoo. Inviare Va.glia Postale 1a ll'Edlitore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - ROMA.

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I [ POLICLINICO

XXXIII, FASC. 19)

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Per i medici di bordo.

In seguito a tr.a.ttative dell'Associazione Nazionale dei Medici di Bordo (Genova, via P.alestro, ..

11-3) con la Federazjone ..\rmafufri Itali.a.ni (Genova, via XX Settembre 19-4), si è addivenuti ial seguente ~oncordato: Con effetto dal 16 settembre 1925 e fino .al 30 apri le 1926, è aceordata iai medici aivventim, per il periodo di effettivo im}>arco, una indennità speciale di caro vita pari al dieci per cento degli emolumenti oon1plessivi. Parimen ·ti ron d ucorrenza dal 16 settembre 1925, il supplemento pe r la 'd irezione del servizio sanitario è fis~ato in L. 300 p er i piroscafi di stazza lorda super i101re aJle tann. 20 .000. Con siderato che le altre riohieste de1la Associaz-ioin e Nazionale dei Med.ici · di Bordo potrebbero avere t·ipercussioni sulla situazione delle altre cate morrie di personale, è convenuto che le richieste stesse sar anno oggett-0 di riesame in sede di r evisione del Rego]a,mcnto 1924. P er quanto riguarda l 'onorario ohe i medici chiedono di ossere autorizzati a perceipire dal passeggier o di cla.~, gli armatoiri espongono le r ag io11i per le quali rite11gono di non poter aderire alla richiesta e l'Associ.azione Nazionale dei Medici di B o1Jdo si riserva dj ripresentar1a quando i Ministeri corwpPtunti aYra.nno emanato in pro~osito d1sposi2'ioni d efinitive. - Genova, 9 febbraio 1926. F. to: Wladimiro GiuJ.io P eros!io. 1

CONCORSI. P osTI v ACANTI. ALESSANDRIA . Opere P·ie Uspitaliere . - Chirur- , go prim·a rio,; vedi fase . 17. Scad. 15 m~gio . A NATOL.(A DI NARCO (P erugia). - Consor. ; lire 8000 oltre L . 600 serv . att. ordin ., L. 800 serv. att. strao rd., L . 500 uff. san., c.-v., per 1000 pov. su circa 2000 a.b.; in corso .aum. stip. base ia L . 9000 ; oavalc. L . 4000; dooum. a. 3 mesi; serv. entro 15 gt?;. A tutto il 31 m~gio. A U DITORE (Pes01ro) . - Scad. 25 mag.; L. 8000 ..e primo c .-v.; 5 qu.adr. dee. ; addiz. L . 2 oltre 500 pov.; p. cav. L. 3000; disag. resid. L. 1000; uff. san. L. 400; tassa L. 50. CEPRANO (Ro1na). Al 15 giu . ; L. 8500 e 5 quadrie nni dee., c.-v . e addizionali L. 4 e L . 5 oltre 1000 e 2000 po\.; ab. 7283 di oui 2572 nel capol. ; Ospedale. Dooum . .a 3 mesi dal 22 aipr. Acoottaz . entro 5 gg. C 1cERALE C1r~kNTO (Sul erno). A tutto il 15 mag.; vedi fase. 14. CITTÀ 01 CAsimJ.O (Perugia) . - Per Fracca.no ; & tutto 31 ma.g. ; docum. a 3 mesi daJ. 20 a.pr. ; tas<;a L . 50 · stirp. L 8000 e 5 sessenni dee. oltre

c.-v. in L. 1620 e serv. a.tt. in L. 600; per tra.sp. L . 500-4000; serv. entro 20 gg. CIVITA CASTELLANA (Roma ). - Al 30 mag. due oond. comprima.rie; vedi fase. 16. Crv11AVEoomA (Roma). Scad. 15 m.ag., per S. Marinella e S. Seve1·a ; L. 7000 e 5 qua.dr. dee .• oltre doppio c.-v. CoMo. R. Prefettura. - Ufficiale san. di Lecco. Ab. 30,000 c.; kmq. 35 c. L . 15,000 oltre L . 3000 inoairico uff. saruitario scolastico e L. 3000 tr.aap. ;.. c.-v. D ivieto esercizio prof~. libero. Soad. ore 18 del 31 mag. Età 1im. 45 .a. Ta,ssa L. 50.20 a.Ila Tesoreria Comun. di Deooo. DESIO (Milano). Ospedale Civile . Prim.ario medico; L. 12,000 e abitaz.; soatl. :oire 15 del 30 giu. ; età mass. 45 a . ; tassa L. 50 alla Oongreg. di Ca.rità; quadrieillllio di assistentato o .a.iuto in clinica med. od in osped. importante. Nom. triiennale e conferme quinquennali fino a 65 anni . Letti 230. DosoLo (Jlantava) . Per Villastrada; vedi fase. 17. Scad. 20 maggio. . GAL_i\TI l\il.\MER1INO (Messina) . Soad. 31 mag. St~p . L. 10,000; 5 qua.dr. 1/10; uff. san. L . 500; se possessore oav. L. 2000; 951 fiamiglie di oui 630a cura gra tuita. Altit. m. 800; dall.a ferr. km. 22. Età 1nass. 40 a. Tassa L. 50.15. GAZZANIGA (Bergamo) . Consor. ; al 10 giu. ~ vedi fase. 16. IVREA. Ospedale Civile . Medioo primario;. scad. 20 maigtgio. Vedi fase. 17. L EC.CE. Cori.g1·pg.1.zione di Ca1·ità. - Direttore del Gabinetto di Istologia e Batteriologia nell'Osped a le Civile « Vito Fa.zzi ». Sca'd . ore 12 del 15 m.ag. Vedi fase. 15. MANTOVA. R . PreJettwra . Uff. san. di Suzz a ra; L. 7800 e 3 quadrienni dee. ; c.-v . in lire 1200; è consentito il libero eserc. profess. Alleore 18 del 15 giu . Ab. 15518; ha. 6069. Dooum. a. 3 mesi. Chiedere annunzio. ' MARCA.RIA (Mantova). - 1a co11dotta , comprendente il ca1poll10'go; kmq. 20; a.b. 2700 o., dei quali 2000 c. ia,gglomeriati; L. 9000, oltre L. 2000o L . 1250 indenn. integrativa (a seconda ohe il sanit. si1a sposato o celibe); L. 500-2500 tr.a.ç. '; scad. ore 17 del 20 mag. Età lim. 39 .a. Sa.ranno esclusi i disertori e gli .autole&onisti. Tassa. • L. 50.10. 1

i\{ILANO.

Consiglio degli I st ituti Uspitalieri. -

P r in1ario s pecialista Scad. 30 giu.

neurologo;

(Ma cerata). -

vedi f.asc .

17.

Soad. 15 mag.; lire 8000 e 3 qua.dr. dee. ; ricostruz. carriera 1-3 decimi; eventuale .aum. decimo stip. iniziale; L. 500 a 2500 trasp. ; assistenza non iscritti fine> a lire 10,000 di reddito. PALESTRINA (Roma) . - 2a zona; al 31 mag, or& 18 ; L . 8500 p. 1000 pov. , .aiddiz. L . 4 fino a 2()()(} pov., L . 5 olt1·<.> . 5 qu.adr. dee. ; c. -v. in L . 1200 ; tassa L. 50.15. Chiedere annunzio. M oRROVA id,E


[..\Imo XXXIII, f'ASC. 19]

6.., ;,)- .

SEZIONE PRATICA

PoR.D&~oNE (Udirie) . L. 10,768 comple~l·e,

·- 2o rep . , sGad. 20 mag.; oltre 3 c.·v. e 6 qua.dr. RADICONDOLI (Siena) . - Scad. 15 mag.; ~r Belforte; L. 8000 e 6 quadr. dee. ; c.-v. in L. 2286 per l'.anDJO corrente; trasp. L. 500-3000; età lim. 45 a. ; ~a L. 50. 05; se.rv. entro 15 gg. Ro:MA. Ministero della Marina (Dire~ione Centrale di Sanità M. M.). - 16 tenenti medici in serv. a. p. nel Corpo Swnitario Militaire Marittimo. Esami. Il eone. avrà lUJOgo pr~ il Mmistero della 1\1.arina il 2 .a.g. ore 10. Per informa... zioni e per ottenere copti.a dei progra.romi, rivolgersi a.I Ministero della Marina, Direzione Generale del Personale e dei Servizi Militari, op1pure alla Direzione Centrale di Sanità Militare Marittima, come anche alle locaJ.i Dire~i10llli di s~ nità Militare Marittima .a La Spezia, Taranto, Pola, Venezia, N aipoli e La Maddalena. SERRAVALLE DEL Cm:ENTI (.Macerata). - A tutto 20 llb3ig., per AcqThalpagia.na.; L. 8000 e quadr. dee. fino a metà dello sti·p . base ; doppio c.-v.; oavalc. L. 2500; età Jim. 35 .a.. ; tassa L. 50.10; acoettaz. entro 5 gg. TERR.AOINA (Roma). - Ab. 14,500 circa; Osped. Civico. Scad. 30 maggio. Richiedesi esercizio in grande Ospedale o in Clin. med. Tassa L. 50. Dooum. a 3 mesi dal 15 .alpll'. Stip. L. 8500 per 1000 pov ., addiz. L. 4 fino a 2000 e L . 5 oJtre; c.-v.; tariffa da abbienti e semi-. V ALBR.EVENNA (Genova) . Scad. 15 maggio ; L. 9600 e 10 bienni ventes.; L. 500 uff. san.; L. 1200 c.-v.; indenn. cavallo da oonvenixsi . VENZONE (Udine). Soad. 15 ma.g.; L. 9000 e 5 quadr. dee., c.-v., L . 500 serv. att., L. 280 1a&segno ad personam, L. 900 uff. sain., L. 1500 bicicl. o motociol.; tassa. L. 50.15; età lim. 35 a. VILLALFONSINA (Chieti). - Scad. 25 maig~; lire 9000, p. uff. san. L. 500; tassa L . 50.15; età lim. 40 a.

I pl'lOlff. Michele Bo]affio e Giacomo Aymerioh · sono nominati direttori delle Cliniche ostetrico-gin~cok>giche rispettivamente 'di Cag.liari e di Pe-rug1a. L a Segreteria della Società Italiana d i l\fedi- · cina interna comu.n ica : « Si è riunita in Roma, iJ 18 a.prile 1926, la Commissione giudicatrice per il conferi1nento del.! 2° premio Hoffmann La Roche, il cu:i bamdo di conoorso era stato chiuso il 31 dicembre 1925, i1ehle · persone del oon. prof . Edoardo Mar~iano, pre--sidente; prof. Vittorio Ascoli, consigJiere delegato; proff . Luigi Zoia e Ferruccio Schu·p fer, co111Illis- ·sar1. La Commissione ha proceduto .alla verifica dei.-. lavori presentati d.ai sette concorrenti: signori: dott. Leprore Mariamo, dott. Spirito :Fra11cesco , . dott . Travagli Furio, dott. Roffia Gio·v.anni, dott . Villa Luigi , dott. Corsonello Pasquale, dott. De · Nunno Renato; dopo minuzioso esame di ogni singola pubblicazione, ~a deliberato, ·ad u11animità, meritevoJci del premio i dottori Villa Luigi e De Nunno Renato, assegnando ia ci,asou110 di essi la somma di lire cinquemila»1

0RuINE DEJ,J,A 0oRONA o'ITALIA. Commendatori: dott . Leopoldo ~er.gher, diret- · t0re del Dispensa.rio antituberco~are di· Trento; ~ prof. Egidio W e1poner, già direttore della. Scuo1a di Ostetricia di Trieste; dot.t. Alberto Botti, me- dico rlemogr.afo del Comune di N a.poli . ORDINE MA u RIZIANO. Gran cordone: gen. med. capo Luigi Ferrero di èa.vallerleone.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Gio1·nate 1nediche tunisine.

Cercasi dovunque interinato condotta (possibil,. mente con ospedale) da medico-ohirurgioa giovane con assistentato ospedali, due anni condotta, due anni direzione reparto chirurgico. Dott. Busacoa, via Princi·pe Umberto 77, Roma.

HOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Alla cattedra di Clinica oculistica dellà R . Univensità di Sassari sono risultati : 1) M·aggiore Lui, 2) Lo 0.asoio Girolamo. Il C. S. P. I. , nell'adunanza del 17 febbraio u . s., ha rilevato che dai verbaJ.i e dalla relazione risulta evidente la matuxità di tutti .i concorrenti e che d.all' esame comparativo dei giudizi risu1lta una stridente incongruenza tria gli ottimi giudizi riportati ad unanimità .da ·.alcuni candidati e la. esclusione dal1a terna ;· non rep·u t.ando eqU!a Ja graduatoria fatta, ha pri()(posto .1'a:nnul1amento del ooncorst>. Accogliendo tale proposta, il ministro della p. I ., con decreto del 1o marzo, ha dichiar.atJo nul·l i e di : nessun effetto gli .atti del concorso.

D al 2 .al 6 aiprile .si sono sv-0lte a Tunisi « Les J ournées Médicales t unisien:nes » per Je ql1ali se , era pur grande l' attesa possian10 oggi dire cl1e il brillante successo ha superato le più rosee previsioni. Infatti il Congresso 11a riu11ito oltre 500 , medici del bacino del Mediterraneo dei quali i1on p·o chi erano aooomipiagnati dalle loro f.amiglie al- · lettate dalle facilitazioni e dai festeggiamenti. Erano rapipresentate molte N az.ioni e natural- mente in ·p rima linea per i1umero la Francia con i professori: LÉoN BEnNARD, P11'~RRE Dt.TVAL, l\IEs- · NIL, Ù-R.ÉGOIRE, LABBÉ, 0MBREDANNE, DE )!OX A.RY ~ J-'ESNÉ, OnEvAssu, DE l\{ASSORY di Parigi, MINE'! di Lilla, l\1:ouRRE di Bordeaux, RoGIER e A U B ..\RET di Ma:rsiglia, MraNOT dell'Asilo di Vjlle Hebrardt, _ p'e-r non citare che i più noti. L 'Italia era altamente e degnamente r-a1)preDen- · tata d.al prof. V1T1 on.ro AscoLI clinioo di Ron1a dal sen. \Prof. GtusEPPE SANARELL·r direttore dell'Istituto di Igiene di R.oma, 'd.al pirof. Roooo " JEMMA Rettore d~'Università· di Na1poli. Il Governo belga si e1·a fatto r·a.p ·p resentare da) pr.1)f. R ULOT. Il Governo svedese dal prof. REEU- 1

7


IL POLlCI.TNlCO

della F·acoJtà <.li Stoccolma. \ 7 'era il p·r of. .Z.\)I :lIIT R ettore dell'T'"niversità di ::\1alta; per l'Algeria i proff. ActoIN-DELTEIN RENHA UD e PoROT . P er ]a Tripolitania il prof. ONORA'IO e il dott. co1111u. )lAZZOLANI e de legato del Governo Egi.zian o i l dott. HANAN KF.~fAL EFFENDI del CaiJ·o. _.\.Ila ~eduta di mat1gurazione i)arlarono il residente ge11erale di Francia, il prof. CnARLES N1-001. L 1: direttore dell ' I stituto Pasteur, presidente del Co11g resso e tutti j delegati esteri fr.a cui .a1pp1anditjssi 1no in no~a.e dell·a Delegazri.01ne itallana il sen . ~\K.\RFL1,1 , j J qt1ale s i disse lieto di recare, 11el n1ag 1) if1ru ·p aese, ere·de della prosperità di Cartagine e speciain1e11te al Corpo medico tunisino, la . in11J_)atia e la solidairietà del Corpo medico· italinno. E d ~11po :t\c·r n.cce!nnato .ai vincioli che devo110 legare i po~)oli c11e hanno lottato insieme -e soffe11·to, con0luse cl1e d·obbiamo stringe;re sempre il p~ù possibile, queste so•l idarietà scientifiche spiritl1hl i e pro t essiionali, già consacrate dal &c'l ngue 11egli a nni <:>scuri della guerr.a, .allorchè si trattò di sal va},!11ardare il nostro diritto ·al,l a vita ·e di salvare tutta una oiviltà . L ' Italia e k'1 Fr.an·Cia ·0·11'0 vici11e, a nche in Africa: esse hanno perciò il clo\ere, come Nazioini sorelle, lJer lo 'stesso 1p'l·estigio ·della civiltà latina, di 'Tivere 1111ite e concordi . !J.1 nonte d1 queste i1obili idealità e d~lla sin1patia sipiritu.ale ohe ha sen1pre unite, sull1a via del i)rogr esso, l'Italia e la Francia, egli fia V'Oti per lo svi~u1p1po sen1'!)re 1Jii1 intimo dell'amicizia cordiale e s incera fra i due paesi. Jl Congresso aveva ripartito i suoi lavori in 12 sezion i delle quali quattro interessanti in modo speciale 1a patologia del bacino del :Nlediterr.aneo. Non è p1oosiibiJe in una breve corrispond~nz.a faTe u11a an.alisi completa dei lavori i11teressantissin1i e bene ordi11atn di tutte le sezioni e pertanto qui i fa. cenno alle sezioni nelle quali i nootri con nazio11ali ha.nno maggiormente collaborato. Inter essantissima e i~ortantissi1na la s ezione rig uardante la febbre mediterr.anea nella quale 11a11110 autorevoln1e11te interloquito i proff. AscoLI STIF HX .\

~

-e

1

.\~AHELLI.

In que ta sezione presieduta dal prof. BuRNET direttore dell'Istituto Pasteur, il prof. AscoLr 11a co111unicato l 'esito degli studi fatti nella su.a e li n ica special tnen te dal <lott. TRENTI sulla cutirea zi on e alla Bur11et concludendo cq11 un caldo el~ g io per questa importa11te reazione biologica da doYer i applicare assieme all'emocultura (la più prezio... a delle conferme quando risulti positiva) e co11 la ricerca dell'agglutinazione. Il prof. 8ANARBr.1.1 h a '!)Oi fatto una i1np:Oirtante relazione su.lle differenze tra il ~1i crococcms melitensis e il Ba~il­ ]u · nboriu riiportando gli esperimenti della su1a scuola e gli tudi epidemiologici fatti in Ital~a dai qu.nli r .i ·ulta che il bacillo di Bang ta11to affine al mirrococco può be11e essere patogeno per l'uomo e di,·enire fonte di epidemie u1nane di origine epizootica. Il prof. z .\~l){[T h a rioordato i suoi studi pre:zio; i fntti a l\falta e~ è stato fatto s egno ad t1na YÌC'e

[ .i\~NO XXXI Il

I

f<""'.:\~C.

19J

vera ovazione qt1a11d.o c::>n la mèls~ima i11odestia ha. ricordato la sua scoperta. del veicolo o per essere più esatti di uno dei più i1nportamti veicodi di infezione per l'uomo, dato dalle capre per mezzo del latte. Altri poi hanno presentato delle osser-vazioni cliniche :oo:igi11.ali i)er i11ettere in luce delle loca.lizzazio11i non ancora conosciute della febbre ondulante neH' orgianismo malato con sintomatologia ancora inesplo1rata.. Così per es . il dott. CoHEN BouLA'fIA ha comunioato un oaso di febbre on:dulante con complicazioni o·c ulari gravi studi.ato all ' Ospedale Italiano per 1a parte clinica dal J)rof .. . ORTONA nel cui reparto era ricoverato e per la p·a rte oculaTe del prof. V ARESE. In questo malato fu constatata infezione delle membr·ane interne ùell'Òcchio incomincia.ndo con nevrite ottica e poi finita con lina flogosi della co1·oide e infine con un gla.ucnn1a a.cuto dolorosissimo a.a necessitare la iridectomia. I dottori BEMNUSA e ~lA 1r RICE AzzAN parlarono della febbre mediterranea nei bambini e i dottori BEMNuslA e SPEZ delle sue complioazioni tpolmonari negli aaulti. Il dott . MAZZOLANI di 'l,ripi()li a corrobora.re la tes i del prof . 8ANAHELLI ha parlato di una ep~de­ mia di aborto epizootico seguito poi da una epi· deruia uman·a di febbre ondulante. Il prof. H. RoGIER di i\1:arsiglia ha parl.ato della ~ondilite melitococcica. Il prof. ONORATO di Tripoli Th1l. p1arlato di una sua osservazione interessa1ttissima èli .coxite che p·a reva di origine tubercola~e. Il dott. HAYAT ha trattato dei pu111ti di contatto e di somiglianza tra 1a melitococcia e la tu1b eroolosi. I dottori EMILF. LEVY e MA unrcE AzzAN di una reazione meningea con paralisi del VI, VII e X paio guarite don la gu.arigione della febbre medi terr.anea. I l dott. 801ir su t1na orchite ove trovò nel liquido della vaginale una c11lt11r.a .pura di micrococco di Bruce, guarigione consecutiva dopo· autosiero-v.accinotorwpia con lo stesso liquido estratto. Il prof. ARDIN DELTEIL sulla diminuzione della febbre mediterranea nel di1;>artimento di .i\Lgeri e di un piocolo focol:aio persistente nella regione di Orano . Al.t ra sezione importante fu quella dedicata al morbillo, nella quale il prof. LEsNÉ riferì sulle aApiplica2lioni dell' emopir.o1fil·M si antimorbillosa allo Ospedale Trousseau di Parigi. Il prof. MINET di l1illa riportò gli esiti delle sue numerose osservazioni sulla. vaocinotera(pia delle complicazioni bronco-polmonari del m orbi]lo; il dott. ~1AZZOL.\NI parlò della profilassi antimorbillosa .a, Tripoli. Il prof. LÉON BERNARD parlò del1e .aippliç,azioni .pratiche dolla siero-profilas.si a 1-'"rigi. Importante poi la comunicazione del dott. C'0tTREIL di Tunisi ; e a questo proposito è bene ric·ordare che il m etodo della sier'O-profila "i r!t-.l J.ior· billo (> stato per prin1a volta ,:_;>osto in luce ·ln i <l -; t tori N1coLLE e CoRNEIL dell'Istituto Pa st~u r di Tunisi. N ella sezione ep idemi-0logica e inala ttie in fetti,·c


(ANNO XXXIII, ;F'ASC. 19]

'

,..._ 6I f .

SEZIONE PRATICA

l'illustre prof. Rooco .JEMMA di Napoli parlò con insuperabile competenza sulla diffusione del ka1aazar in Italia. Il prof . MEsNIL dell'Istituto Pasteur .:?arlò della cura chemoterapiioo. ferm.andosi specialmente sui preparati bismutici e ant1ruo:pia.li e infine il prof. N ALLO espose i risultati interes~anti ottenuti oon il fosfoantimoniato di soda. Nella sezione di Medicin.a gener13.le il prof. AsooLI fece un.a n1agnifioa e ·rupp.r ezzatissima relazione sullia sua esperienza personale net1la cura in1SUlinioa dea dia.b ete e delle più gravi oompJioazioni di esso. Il prof. ARDIN-DELTEIN parlò con molta autorità e competenza sulle .anemie sp~niche di osoura etiologia. Nella sezwne chirurgica fu trattato ampiamente della chirurgiia gastro-duodenale con relazioni ascoltatissi1ne dei proff . PIERRE Duv AL e GREGOIRE di Pairirgi, ·del clott. BuRNET di Tunisi e del prof. CH&vAss1:r di Ptarigi sulla prostatectomia. Rinuncio per brevit.à ad aocennare ai la.vari delle altre sezioni. I lavori si ~volsero con il massimo ordine grazie all'or~anizzazione · 9erfetta del comitato ordinatore di cui fu anima il 'dott. GÉRARD, medico primario dell'Ospedale Civile Francese. I festeggiamenti furono riuscitissimi: il primo giorno dopo l'inaugurazione fu offerto dal Sindaco ai congressisti un vino di onore al B elvedere. La ser.a illumin.a zione del quartiere arabo e poi festa araba nel palazzo sontuoso di un grande dignitario indÌgeno. La ~ecoo:rd a sera pranw in onore dei delegati esteri e dei principali congressisti alla Residenza di Francia seguito da rice\'i1ne nto e ballo a oui erano invitati oltre tutte le autorità cittadine e la migliore società, tutti i congressisti con le loro famiglie. La teroo, sera serata di gaita .a.I teatro mu11icipale, e infine la quarta sera banchetto di 450 coperti nelle splendide e sontuose sa.le del Tunisie Palace,.. Ebbero a.nohe luogo due riuscitissime gite all'interno, durate più giorni. Tengo in ultimo a di re che i rruppresentanti della s~ienza me<lica itailiana furono oggetto da parte delle autorità governative della presiden~a e del oomitato ordinatore come da tutti i medici francesi delle ·p iù simpatiche attenzioni e del1a più caJda cordialità. Non (_i)'a rlo della gioi.a e dell'orgoglio dei meidioi italiani qui stabiliti nello accogliere i nostri delegati e nel festeggiarli , n è posso diipenticar~ l.a visita di questi iall' ospedale co1onia1e italiano Giusep·p e GaTibaldi ove i medici itai1iani, consci 'delle loro fatiche .assidue e costanti per portare il n-0stro istituto all',altez2Ja e all'aV'anguardia dei n1jgliori ospedali della capitale del protetto1lato, si sono sentiti largamente ricompensa.ti per il solo fatto dell' ap·p rov.azione, del11a soddisfazione e dell'inooraggiamento ohe h.an110 avuto dai loro Maestri. 1

·ru.n isi, 17 aprile 1926. O.

NOTIZIE DIVERSE. Problemi igienico-sanitari alla Società delle Na·•

ZlODl.

Promosoo dall'Organizzazione d'Igiene il 22 feb-br.aio e per }a dur·a ta di sei settimane ebbe luogo . .in Ingl1ilterra uno scambio di person1a le sanita.rio mun'icipale allo scopo di studiare t utto il sist.Biµa d'amministrazione sanitaria di Londra e del•le Contee oircosta.n ti, i1onchè di far conoscere i di versi. problemi attinenti all'igiene della città di Lo11dr.a .. I ft1nzion,ari che parteciparono a questo scambio• apparten·g ono ai servizi sa.nita.r i della Germania, . Austri•a, Brasile, Cana'dà, Stati Uniti, Francia:r Grecia, Ungh~ria, Itali.a, Giaip·p one, Panama: Polonia, Rumeni.a e del Regno dei Serbi-Croatii:Sloveni. Essi ha.nino st't1diato il .sistema d 'amministraziione del Dipartimento sanitario del Consiglio · d-ella Contea di Lo11dra, co1ne !)Ure i metocli di. is·p ezicme dei p1rodotti alime11tarri, di vetoori;·agliamento e di distribuzione nella Contea. stessa. Hanr10 visitato gli ospedali s•p eciiali p ei lebbrosi, i san.aito1·i ed i la.b oratorì del nfetropolitan .4.sylu1ms-• Board e i ]ab ora.t or i del 111 etro politan. Tl' a.ter B oard. Lo soa-m bio si è iniziato co·n un.a visita al 1 Ministero dP1l 'Tgierie . I p•arteci.p.aJ1ti furono divisi. ~~ gruppi cl1e l1anno studiato il funzio•n a.m ento dei . se-rvizi locali .a.i qua.li essi saran110 a.d ibiti: erv~zi. sanitari di cinque quartieri di Londra di t r e distretti suburbani e di tre contee. Il Comitato ~peoiale in caric<lto di stu~l:La,re i Yot~ e i bisognii del]a na;vigazjo11e nl.arittima i11 'ista della, p1'i0ssima revisione de11a Convenzione sanita1~ia del 1912, si è riu11ito jl 2?) febbraio a Par~gi. E noto che una Comferenz.a int-er11ra zion.a.Ie saràoouvocata él a l Governo fr.a11cese il 10 m aggio pros-simo per JJrOC"'~~<le •·e a questa r evisione . La Sotto-Commissi.01J1e dei Portj e della naviga.zio11e 1ua rittima della Soci<'tà delle Nazioni h·a segna.1 ato al-· l' at.tenzione rlei Governi la I1ecessità di te11er con-· t (), al momento delle deliberazioni della Co11feren-za., delle ripercussioni econ omiche che potrebbero p·r odurre s11lla n avigaz1i:o11e le soluzio•11i esaminatedal punto di vista sanitario. Ap·p unto a tal fine essa ha incaricato un Comitato speciale di esa.m i-n~are la que.stione e preparare un n1emoria.le. Il Comitato d'Igiene della Società delle Nazionisi è adun•ato il 26 aipTile a Ginevra. Il Comitato oonsu•l tivo de11 ' 0ppi o si a.du11erà iI., 26 maggi·o a Ginevra . 1

Congresso internazionale d'id'ro·l ogia. Il 22 .aip rile u. s. si è chiuso a Tatria sui Car-pazi Ceco Slovacchi il Con•gresso indetto da.11,a « Inte..rn·a tional Society of Medicai Hydrology » di Londra. Al Congre~c;so partecii>a.r ono nl1n1e1-o- · sissimi medici provenienti da ogni paese d'Europa, gu,i dati dal Presidente Monod di Parigi sdaJ Presidente Onorario dott. Fox di L ondra . La. lnissi'one italiana era diretta dal prof. A. ' ri11aj ..

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IL POI.ICI TNI CO

Furono visitaite le stazioni Cli Kar1sbad, di ~I.a­ Tie11ha.d, cli Franzensba.r d, di Pistainy e la rergione climatica a1pi11a di Tatra. I çon~'f.Sfii&.tj Vf(nnea·o inoltre ricevuti a Praga dal Ministro aella a11ità p l1hblica e previdenza sociale e furono ospiti del Borgomastro. Notevoli relazioni furono svolte sull'azione delle acql1e mi11erali sul fegato (Glén·ard di Vichy), sui disturbi endocrini (Porges di Karlsbard), sulla p r essione .arteritosa (Pfla nz di Marienbad e Guillea11n1e cli Spa.). Relazioni sulla cura dei fan.g hi terrnali (Vin a j, Piccinini, J)i Tommasi, Schmidt Reichart e V er res). A Franze11sbaird il pro,f . Zorkendofer teDlile una interessantissima conferenza sull'.a nalisi chimica e fisica delle acque minerali. A T.atr a venne visitato un imponente, mode;rnissi1n o sa natorio .p er ma.la.ti di rpetto di.retto' diaJ doit- Szo11tagh. Il pr ossimo Congresso, per invito della raprpre·sentanza itaiana in accordo con l'Enit, av.rà luogn a Montecatini nel 1927 in occasione dell'inau·g urazione delle RR. Terme ùel Tettuccio. 1

'Secondo Convegno Infortunistico Toscano. Si è te11uto il 28 marzo nell'Aula dell' Istituto di Medicina Legale, ~otto la presrdenza del prof . G. Prosperi. Vennero svolte comunicazioni di F . Leoncini, C. T ovo, A. M 1o·r i , A. Oiampolini, A.. ~i\nto11ini, A. Bian031]ani, G. Prosperi, A. Tar<111cci , E. Paiparcone.

Corso clintco·profilattico sulia tt1bercolosi. Fra il 17 e il 29 maggio, per iniziativa della '.e Crociata contro 1a t ubercolo.si » e sotto gli au·pici c1ella Clinica M.edica Generale Universita1'1Ìa, si te1·rà in TIOrrino w1 cor so per medici e Laureandi in medicina , avente lo scopo di render loro . n'Oti i recenti ed accertati progressi della scien.z,a e della prati ca per la profilassi e la oura della tuber c-o1Dsi. Vi parteci1)eranno i proff.: Micheli, Ce.coni. J~Jlaria , Vicar elli , Uffreduzzi , Va.nzetti, GaYell-0, C'appelli , Battistini, B orelli, Gamma, B er.t olot.ti, Abba, Borm.a ns. Per le inscrizioni e per informazioni rivolgersi nlloa. (I c ·r ociata cont ro la tubercolosi » Via Corte rd' Appell 0, 1, T.orino. 1

cnole di perfezionamento presso l'Università di P a via . Il )I in istero della P. 1. modificando lo Statuto ,clell::i R. Università di Pavia, ha istituito presso q uella Università scuole di perfezionamento per laureati in lU~lioin.a e chirurgia, le qua.li conferi, cano di1Jlomi ' raJidi a norma delle vi·genti leggi per Je egue11ti pecialità: 1) Medicina interna (durata del corso, 5 a11ni); 2) Chimica, microscoipia .€: i1n.111un0Logia clini ca (2 .anni); 3) Chirurgia (5 •lnni) ; -!) 1f alattie del tubo diger ente, sangue e J'icnn1bio (2 anni); 5) Tisiolog ia e patologi.a poln1 0)1are (3 a 11ni ) · 6) Clinica dermos ifilopatica (2 a11-

[ ..\:\~O XXXIII, FASC. 19]

ni); 7) Clinica p sichiatrica (2 anni); 8) Neurologi.a (~ ~nni); 9) P sichiatria e neuropatologi.a (3 anni); lQ) Cli~ca' oculistica (3 anni); 11) Otorinolaringoi~1tri~ (p ~nni) ; 12) Clinioa pedjatrica ed igiene inf·antile (2 .anni); 13) Clinica ostetrico-ginecologica (4 anni) ; 14) Perito me dico-giudiziario e delle assicurazioni (2 aThlli) ; 15) Radiologia (2 .anni) ; 16) JVIed~co micrologo (2 anni). Durante gli anni indicati per ciaooun corso, gli aspiranti al dip.Iom.a di speci,alista d ovrann o frequ entare oltre l'Istituto speciale dell1a materia in cui i11tendono perfezionarsi, ,anche qualche altro Istituto di biologia medioa.

[,,'Ufficio di orientamento professionale. Funziona da oltre un amno presso il R. Istit uto Nazionale di istruzione profe&sionaJe in Roma ed ·è diretto dalla dott.ssa Miruria Diez Gasca.. Esso ha per scOtpo l'esame çlegli allievi nei riguardi s·anitarii ed igienioi al fine di determina.re le singole attit11dini all' esercizio delle varie p r ofessioni e dei v.a.ri mestieri. I rilievi antropometrici fatti durante questo primo .anno di attività sono raccolti in una pubblicazione 'della dott.ssa Diez Gasca, ohe f oirnisce interessant~ dati antro·p ometrici ed importanti osservazioni sullo stato di nutrizione e di sviluppo (indici di Pirquet e d i Wolfer), sullo stato di salute degli allievi, sull'esame del visus, ecc.

Conferenze di propaganda igienica. Per iniziativa nel Governatorato di Roma, sono state organizzate confer enre p'Opo·l ari scientifiche. Esse si tengono nella sala « Minerva » e vi può interve.i1ire liberamente il pubblic-0. II sen. M.archiafav.a ha parlato su « La tutela dell' inf.anzia e la recente legislazione'' e il prof. B a;glioni ha. trattato il tema « Principii ecOJiomici dell'alimentazione umana ». E <1ssicurata la collaborazione di altri illustri medici d ' Italia.

Radiodiffusione dell'igiene

i11

Italia.

L ' Unione Radiofonica I taliana ha preso, da tempo, ]'iniziativa di compiere un'effioace propaganda igienico-sanitaria. Il compito è stato affidato al dott. Giova11ni P11gliese . 1Tn primo ciclo di conversazioni si è svolto dal giugno all'ottobre dell'anno scorso, a intervalli di 8 giorni. E~e sono state riprese in febbraio e continuano tuttora, ad intervalli di 15 gi'Orni. Le conferenze non durano più di 15-16 minuti, allo scopo di non .affaticare gli .ascoltatori. Concer11ono argomenti igienici d 'attualità o che interessino la maggiora112a degli ascoltatori ; sono condotte in forma chiara, semplice ed accessibile a tutti . Si .alternano argo1nenti "ari e se ne traggono utili consigli in materia d ' igiene personale o pubblica, sull'apprezzamento de lle nuo\'e conquiste scientifich e e su ll'esercizio profes.sionnle d e lla m edici na . ~ ono stati trattati di preferenza: I' ed11ca2ione fisica e i di \'ersi ports, l'alime nta-


i(ANNO

X~X21li,

J"ASC .. 19]

SEZIONE PRATICA

zione, I.a tubercolosi, il oancro, l'alcoolismo, il tabagismo, ecc. Esprimiamo il nootro compiacimento e il no..stro pia.u so ·cordiale per questa provvida inizia;tiva. (Dagli Annali d'Igiene).

La fondazione e Rosa Manzoli .. del sen. Rampoldi e Signora. Il se11. ltam.Po1cli .e la signora, « per · onoI'are .e perpet11iare 1a n1emoria di R osa l\ifanzoli », hanno costituito presso il oomune di Pavia u1ia fondazione col patrimom1io iniziale di lire 200 mila e ean la r.iserva di un eventu·ale aumento del p1atrimonio stesso, già così oospicuo. L 'atto munifico costituisce una prova di fede nell' a.v venire della 1.J nivers.ità ticinese. La .f<lnda21i.one ::\fa.nzoli contempla qu.aittro .assegni di tudio di L. 2500 annue ciascuno, di cui uno a studente della città o, in difetto, delLa Provincia di Pavia, da conferirsi, per co11oorso, e con àiritto ne.i vincitoiri di conservare l'assegno, quando diano .PXova di diligenza e profitto, per tutta 1a durata degli studi universitàri ed eooezionaJn1ente anohe per l'.a.nno successivo all a la;urea. Questa è una forma vantaggiosa che il comune si })rapone d'adottare ai1che per gli assegni di st11dio che ha finora erogati annualmente e che dovranno essere trasformati in posti di fond azio11e per lo svilup·po di quella vita collegiale cl1e è nei suoi ·più. sicuri prapos[ti. L ' incre1nento della vita collegiale intorno alla Università stessa e la trasformazione di questa in Università collegiata le garantirà un titolo certo e nobilissimo di esistenza e di prestigio. 1

Fondazione Bergonié. •

Per on'O.rare 1a memoria del prof. Bergonié, -vittima clei raggi X, a mici e discepoli hanno de<Ciso di i~tituire una fondazione intitolata al suo nome, la qu·a le avrà per scopo la creazione di un Istituto per ricerche scientifiche di elettricità e suJ.le radiazioni, e, se sarà possibile, il funzioname11to di una Cassa destinata ad incOT.aggiare i cultori delle d ette specialità, nonchè la costituzione d'un fondo di soooorso per i Iadiologi vittime dei raggi X e del radium. Le più spiccate personalità politiohe e scientifiche fra11cesi hanno già aderito a questa fondazione e il Oomitato di organiz~.zione di esso fa vivo ap1p ello a tutti glci a.miei della Scienza, perchè vogliiano portarvi il lioro contributo.

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campo della neurologia, sul quale iil designato dovrà riferire nel corso dei tre anni .successivi. I I I

:qonaJz ionl e1 · ras~iti . Il s i·g . Cairlo Sacco ha donato all'Ospedale Maggiore di Milano tre immo·b ili, per il valore di circa 5 mili'Oni di lire, riservandòsene l'usufrutto vitalizio. Il sig. Saul Redaelli, che per 35 anni fu inserviente .allQ Chiesa intern,a dell'Ospedale Maggiore di Milano, ha don.a to a quest' ultimo i suoi risp.armi, a.mmontanti a 50,000 lire, riservandosene l'usufrutto . Quest'atto meritava di essere conosciuto per il SU!Oi sig nificato morale. SiT Henry D eterding e la signor.a, ricevuti dal Goverm.atore di Roma al Oampidog1io, hanno donato 10,000 lire per un'opera di bene .a favore di Rom.a., e il Governatt>re ha destinato questa somma ai v·antaggio delle dpere di amplia.mento dell'Ospizio Marino di Ostia, il quale svolge azione di profilassi .antitubercolare.

Per le cure gratuite e semi-gratuite in Acqni. Una circolare del Ministero dell'Interno (D irez. Ge11. delLa San. Pubbl., Divis. IV, Sez. II), numerio 20900.51, in data 2 feb., stabilisce le norme per la concessione della cura gratuita e semigratuita nel R. Stabilimento termaJe « Carlo Alberto» di Acqui. TI termine utile per la presentazione della domanda è scaduto col 25 marzo.

Per l'Ospedale Italiano di New York. La Società Med:iica Italiana di Brooklyn ha. lanciato un appello per la raccolta di 100,000 dollari onde avviare la costruzione di un OspedaJe; la somma è stata immediatamente raccolta. e supel'lata. S i è provveduto all'acquisto di una area in p.r assimità del Prospect P.ark:, nella St. John' s P lace. ~ stato lanciato un secondo ap•p ello per altri 100,000 dol1ari. Si richiederà- ancora un 1nilione di do·l lari ner l 'esecuzione dell'intero progetto.

Per l'ospedale francese di NeTI' Orleans. L'Osped aJe francese di New Orleans è stato p er l11l biennio chiuso ·al pubblico e riservato ai membri dell1a « Soaiété Fir.ança.ise ». Qu.esta ha or.a deciso, in lln' adu.n a.nza tenuta per il suo 83° anniversario, di rimodellare l'ospedale e di riaprirlo al pubblico.

Premio Cbarcot.

La biblioteca dell'Università imperiale di 'fokio.

Sull a vam.zo dei f ontli raccolti .per oolebrare il eente11ario d~ . Oharcot, 1a « Société de N eurologie » di Parigi ha deciso di fondare un premio triennale di 4000 franohi. Il premio non sarà messona conCOTso ; il beneficiario verrà ogni volta scelto da lla Soci.età, che gli affiderà un te111a di ricerche cliniche, anatomiche o sperin1entali nel

Sono stati approntati i progetti per 1a ricostruzi·one di questa bi})lioteoa, con fondi dona.t i dalla Rockefeller Foundation . L'edifizio siarà in stile gotico, .a tre piani e u11 basamento, e coprirà una suiperficie di 120,000 mq . ; comprenderà cinque sale di lettura, capaci di ospitare 2000 lettori; proba.b ilmenie verrà aperta a.I pubblico.


[ ..\~NO

IT POLICI.INJCO

L 'Istitu to d'Ig ien e di Praga. Co111e ahr1ia•mo riferito, vie11e costruito dal Gover11'0 Czecoslovacco col co11corso dell'Ufficio internaziooale d ;igiene della R ockefeller Found.a.tion . La costruzione è d i retta dal prof. P avel Kuc.era, cu i è stata affidata la direzione dell ' I stituto. Questo ha già in funzione quattro repa.rrti: la1bor.a.too:io b atteriologico, ser•vi zio ari ti rabico, servizio vaccinico, servizio de·i vaccini b atteTici e rlei sieri; altre cinque divis]oni dovra11no esser e con11)letaite entro il 1928 . (D arg li fl nnali d'Iai ene). 1

I

Contro la tub ercolos i e le altre malat tie socia l i. E questo il titol'o di ·u n periodico mensile di p ropa.ganda igie11ioa, t utto dov11to alla fervid a iniziativ.a ed all'operosa attività del prof. Lorenzo Pi.azZta d·a Lei1tini. E sso costa indubbiamente non pOIClhi sacrifici a1l' auto.re ma, nei cinq·u e anni di vita. ohe O'l.. mai co11ta, lal'!grumente distribuito come è a.i medici, al1le lev.atrici, agli insegnanti, ecc. di t utta la S icilia, ha vaJidamente contriibuito alla diffusione della c ultura igienica nell'ioo1a, e questo per il prof. Pia.wa e.be è pioniere de]la. propag.a.nda igienic a, deve essere m-0tivto di vera sod<lisfamone. F ·n a gli .a.rgo111enti t 1attati nell'ultimo n umero , citiamo i seguei1ti: Sa.ggio di una lezione sulla t ubercolosi n elle scuole elementari , la ra.b bia negli anin1ali, la profi]a.ssi .a.n t1vemerea ed altri. Il p eri'odi co si pt1bblioa a Lentini (Si1-.a.cusa) e d ha t1na tir.atnr.a di 5000 aop·i e.

Una rivista r ussa di scienze biolog i ch e. E 1'."1rchiv bioloa hiceschicà 'll-O/u.ch (Arch ivio di ~cienze

biologiche) diretto d a \ T. L . Omelianski e .·i l)Ubblic a a Mosca. Ne i nu1neri i11viatici d€'"lil 'an11ata XXV (1925) trovi.a.mo uno stu rlio di P etrov.a sul tr.a.t tamento delle 11evi"ooi sperime11taili dei cani , diver.rai lavori d~l]ta sot101a di P a,vJ.o,v s ulle fu111zio111i g.astriche alt ri sull 'ar terioscler osi, ~cc. Alla fine di ogni fa scicolo t rovasi un brev-e riassunto in francese dei diversi lai\Tori.

Francobolli antituber colari nPgli Stati Uniti. Il direttore della « N.atio11aJ TltberC'lllosis Aasoc·iation n, dott. Linoly R . Williiams, h a .annun ziatxlt che la vendita dei « francobolJi di N.ataJe » ha frutt.a.t o ailJ' Associazione 4, 750,000 clol. , pa1ri ad oltre 100 iTiilioni di lire it.

Ci11ematografte per lebbr osi . I produttori e commercianti di cinema.t ograiie legli tati l Tnit i }1,anmo raocO'lto circa 200 pel1iC'o le di 001n1111edie di a r gomenti istruttivi e di ~og~~tti ,,ru·i, e ne hanno fatto dono• alla Lebbroserin di P alo ero, pre. c:o Ba.l boa (zona del Canale di P.anam.a). 1

XXXIII , F .\SC. 19)

acetico, un estratto1 di i11sulina. i producono cosi dei cristalli di for1na. a11aloga a quelli de-lla cistina e ehe, come questi, 0011te11go,no dello zolfo: 1/100 di mg. di t~lj cristalli per K:g. a.b bassano lo ~ucchero sanguigno sotto il livello eJnvulsivante, 0,045 %· In questa sostan1za si 11a il tipo di un cataJiz~atore che agi ce anohe in soluzio11i diluitissinne.

Uffici di bibliog rafia e traduzioni. Un uffici'O. di bi1b liografi1a medica è stato istit uivo dal pa·of. Arthur Wihlfahrt (tni,·ersitat Gottingen, Ge r1nania); pron'"ede alla r accolta di materi·ale biibliogra.fico su determinati argomenti, a trascrizioni, .a tralduzioni da e i1elle princip,aJi lingiue. Un u fficio di triaduzioni e sorittur.azio11e è stato pure istituito .a Rx:xma 6.a Edith Goldst e i'l1 e Stefain Taussig, in via Qua.t tro Fontane, 155; l•a VOC'a nelle seguenti lingue : italiano, tedesco , francese, inglese, spagnolo russo, olandese e 11ngherese. •

AMERIGO BARLOCCO. Il 17 .aprile fu per la Medicina Italian a giorno di ],u tto: Amerigo Barlooco in quel giorno si è spento. Tu.tti Saill.n'o - tutti quianti ha.n.n0 seguito .i l movimento ,a:soension1aJe degli studi m edia-i i:n I talia. tutti sanno clii fosse quest o lavo.r .atore, che d~ 1111 quarto di secolo ·a veva scrutato· col su1 0 a1Jdore· di studioso, colla su.a attività di: rioorcatore i più impor tanti problen1i che le diuturne conquiste della scienza, poneva110 via via. ai cultori della p·atologia e della olinica medica . L n, Direzione del P oliclirtico ha cr eduto ehe io lJotessi essere il piu aicliatto evoc.atore di ciò che egli fece; egli ohe fu disooplo~o mio,. mio aiuto, mio· collaborator e per lo sipazio di oltre vent'anni (1). Ma quando si è vissuti così a lu.ngo i11 affettuosa comunanza di lavor10 e di s tt1dio co11 un })roprio figliuolo scient i f 1co, non se 11e può da,,·ero par lare otto miorni do,p o l.a su•a di1)artita eon la. fre.dda enumerazion e oritica dell'ope11a stia. Nèquesto nello stato attuale dell"anirno c·oster!1at.o ini sarebbe no sibile . Non si attencTn110, qu1nd1,. or.a da me i -lettori 11è il consueto el10gio funebre, nè t1n inventario della su.a ,p roduzione scientifica: solo poSBO asserire che l'opera s ua ftt sempre altamente ispirata alle finalità della clinioa com& scienza e co1ne arte. 1

1

L'insulina cristallizzata. E stata ottenuta da J . Abe l nell' I stitt1to farmn<·ologico d<?ill.a Università ,Joh.i1s Hopkins, ])re<·ipitnndo, cl appr i1na con brncina e poi con .acido

(1) Non v'è cosa ohe commuoy-a più d.i qne~ta devoz ioJle del l\tl ae~tro per 1' all1~0. Noi la vogliamo utilizM.re 11on so~tanto pei: da7e rilievo a lla figura del nostro coi:np1ant~ ami~ Barlooco, . nta. . :>er ce1ne ntare la fusione d 1ntent1 tra )fae."itl o e allievi. ch'è la più potente, sic·ura. in1pntica "-Orgente del progresso scientifico. ~endia1110 <lo1>pia1nente gl'nzie <l i •.;enatore )J n r H<l;li.n no.

,r.

A~ coi.r .


t{ANNO XX::\111, .f'ASC. 19)

SEZIONE PRATICA

Egli a.y ev1a saputo con la diuturn.a osservazione .acquistare una larga conoscenza dell'infermo. Con" intQ cl1e il tecnicismo sia indispensabile i11 chi vuole professare disc~pline in cui il tecnicismo è indis1Jensab.iile mezzo: egli si ~ra profondamente addottrinato nel oamplO delle varie bJ.'lanch-e bioùogiche, convinto che della clinica esse sono la base i1ecessaria. In tutti i s11oi lavori si rispec~hia110 queste due oonvinzioni: questi lavori oono molti, t11a tutti din1ostrano che per ogni argomento da lui trattato egli mette scrupolosa oura, anzitutto nello impadr001irsene, in ogni suo dettaglio, per passare poi al1e ricerche personali, . ·sempre materiate di indagini di laboratorio, di pro,·e sperimentali e di osservazioni sui malati: indagini scient~fiche tutte, perchè certo scientifioehe sono tanto quelle che si istituiscoruo sull' uomo, come quelle che si istituiscono sugli animali . Tende11za sua fu sempre quella di .applicare via via le conquiste delJe scienzie biolo.giche allo studio <Ii problemi riguardanti l' uomJO infermo: ricordo fra gli aùtri i lavori sulla funzion·alità epatica, quelli Sl1lle aggressirne diploooociche, quelli sulla funzionalità i·n testin ale, quelli sulla azotemia e sulle nefriti, sulle affezioni p ancreatiche, sulle cardi·opatie., sugli avvelenamenti èLa sublimato corl'IOOivo. Non vi fu .accorgimento di tecnica di laboratorio, non vi fu conoscenza nuova nel camipo della chimica biologica, della fisico-ohimica, della batteriologia., che non sia stata da lui utiliz2iata .ed aipplicata nei viari suoi studi, rper cui ogni lavoro suo -nresenta. urna im1D - ronta di modernità degna di nota: non di quelle modernità che si usa co111e un.a vern~ce, e che spesso non va oltre l'epidern1ide di :mo1te pubblioazioni; ma di una modernità inti1n'3imente penetrata, assimilata, opportTun.aJnente .aJ.Pplioata, in modo da trarr-111e luce nuo,·a alla illustr.a.~ione dell' Mgomento iposto a .studio. La tenacia e l!a oosta;nza nel lavo1·0 fu fra le .doti personali sue. Egli ordinar:iiamente passava J'i,n tera giornata e spesso anche p arte della notte nelle sale cliniche e nei labor.atoci annessi: esempio e guida alie nuove geneLrazioni che via via :p.assar·o·n o per la mia seuo1a. Tutte queste dk:>rtli. lo .avevano via via elevato llella uni versale estimazione e per universale con-se11so, lo de"ignavamo a. coprire una Cattedr.a, di Clinjca medioa., .al oui insegna.mento si era già ida più aJ111i addestr.a.to a mio fianco in supiplenza. E l'ebbe, e per quanto breve si·a stato il tempo 11el qua.le la tenne, luminosamente la tenne. Egli a.vev.a f.atta oompletamente la sua educa:zione i11 p•atria: non avev~ chieste mai, ed avute m ai bo·r se di studio per perfezionamento all'e.etero: quei perfe~ionamenti che sb.110 spesso una .etich~tta senza contenuto. La Università di M'O!dena che lo sçelse e lo volle suo, oggi pia11ge amara.mente la perdita di Lui che era già divenuto una su.a for~a. Ed il (}OlllJplÌ:anto e universale: compri anto di antic}1i Maestri, di colleghi Ma:estri, di oondisoopo·l i e discepoli di estimatori: tutti sento.no che la su.a 1

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dip·artita è perdita gr'.tve pe:r la scienza meclica italiana. Lo sento doppiamente io che lo crebbi al mio fia11co. Egli er a il mio .settimo ed u·l timo figliuolo scientifico in cattedra: era il mi10 orgoglio. Con orgoglio ~o amai; co.sternato ora lo piango. E. 1\1:.\HAGLIANO.

Si è s;pe11toJ a 78 .a.11_11i il gen. medico caipo a ri poso gr. lllff.· dott. CLAUDIO SFORZA, che h.a trascorso' un cinqu.antennio della sua operosa esistenza nel Corpo sam.itario militare. l.JO Sf1Q1rza insegnò per via ri a n11.i microbiologia o chimioa applicata .all'igiene 11.eilla Scuoi.a d',rupplicazci.one di Sa11ità Militare di Firen21e; ·as&UJilse poi la direzione della Sm1ola. Nominato gieneraile medico ispettore, .r i1otfga•n izzò i servi~i di mobilitafilo11e e dt1rante la g;uerra italo-turca p r estò 'opera. pr eziosa. Collooato in posizione .ausi1i.airia nel 1914 por 11rnit.i di età, fu .r ]ohiamato i11 occa6ione 'della ~erra mondiale e per quattro ,a11ni di1re se i servizi sanitMi, rendendo . . er\·izi nlolt-0 apprezzati. La suai instanoabile OJ>erooità non fu smentita in qruesti t1ltimi .a11ni, in cui si l)rodigò pel funziona.me11to del repart01 di tera.p ia fisica all'Ospedale del Celio. Uno 3tudio sul~a malaria in Itali•a, redatto con Gi~]i.arellù, vialse aillo Sforza il premio Rib·e ui; col Ba.roffi.o C(·TUpilò un ottim·o Compendio di chirurgia di g11err~· ; lasoia t1na ci11qua11ti11a di altre pubblicazioni va.rie. Per v.a.ri anni diresse il « Gio·r naJ·e tli Medicina Militare». Ha preso parte a,t ti va i·n n1olti Comitati speciali e h·a diretto numerose m~ssioni all'Estero. L a su•a vita fu tutta con1 aerata alla scien21a ed ai} Ja·v oro . A. P . 1

E mort-0 i1 pirof. THqMAS JONNESCO, clinico chirurgt> dell' U1uveTsità di · Bucarest. Formatosi in Frarncia - ove fu inter110 degli 001p·e dal1i, poi aiuto di anatomia e 1prosetto1~e alla FaooJrtà di Medicin.a di P.arigi - la considerò sempre co1ne st1a seconda \patria. A BucaJrest profussò dapiprim.a an.a.tomia: e soriss~ il volrume sul tubo digerente nel gr,ande Tr·attato del Poirier. l\1a sono i s uoi lav10.r i chii·urgici che lo hanno r&So noto· universalmente. I .I suo nO!IIle re&terà legato sovratutto al·l ' .anestesia gener.a~e ottenuta mediante iniezioni intrarachidee di oocarirna e succedanei , di cui f.u ardente p.romotore, e ·alla chirt1rgia del simp,a tico ; l' aJrditezza dehle sue ooncezioni e la sua rubilità 10lper.a,t oria er.amJo tali da non fìarlo esitare di fJ·ont-e .alle .aipiplicazionii. p.i ù delioate di 9.uesta chirurgia~ con1e le •aipiplioazioni alla. cura deJ.l ' angina pectoris, ·dell'epilessia., del n1orbo di Basedow. Su101 fr,ad:Jello T1ake J Qlllllesco fu t1•n o degli uomi:ni di Stato p.i ù in vista deli'Europa.

V. L.


682

IL POLICLINICO

.&àSSEGNA DEI.I.A ST•MPA MEDIC.A. J ourri,. Jiéd. J!' rançais, agosto. -

Numero mo-

nografie.o sulla 1patologi.a ovarica. J ourn. d. M éd. de Lyon, 5 ott. - RouBIER e PÉTOURAND. L' esploraz. li·p iodo-radiol'ogioa nelle bronchiti cronicl1e. J[ edici na Ibera, 10 ott. - SARMIENTO. Il riflesso pielovenoso. - VALDÈS . La creatinuria dei tbc. Rev. ·m ed. de Barcelona, sett. - LLADÒ e GALLAJtDO. Stu!di-0 tan.atom. e patogenet. su u n caso di deformità di J\'Ia-Oelung. Anales d. l. ·1lac'1.tltad d. ]Jed ic ., giu . - BuTLER. La radiote:raJpia p11·ofonda nei fibrt()Illiomi uterini. B 'Jl. d. I nstit·uto <le ~[ édic . experimental, n. 7. RoFFO. L'azione del mezzo sulla colt. d~ tessuti. - Io. Su di uu sarcoma tra.p iantabile tiella c.avia.. Clinica y Laboratori o, sett. - GrMENO RIERA. L'evoluzione sessuale dell' infanzia. · - GALL.~N. I,a indag ine ùei p.a pillomi laringei. R~. M édi.ca1 Latino-Americana, a-gosto. BALLRICH. Bradicardia da eccitaz. del nodo di 'l'a,va.ra. - CAttDINI. Oura della restrizione di liquidi. J ourn.. A m. M ed . Ass., 26 sett. - JAOKSON. R31pporti fra la 1procto1ogia e le altre specialità. KEr.R , DeLPkAT ed altri. La prova del rosa-beng.a.la per La funzi10.nalità epatica. N . Y. Jo1trn. 1tled. : 1 ott . - THOM e WILE. L ' igien e mentale del fanciuil lo. J . N ervous .a . ltl en~al. Dis. , ott. - FooHER. N uo• 'ro sinto·r no diag nostico per l'epilessia ·idiop•a tica . \}REOOHY . L a balbuzie come neurosi. End ocrinilo gy , luglio-.ag . GORDON e Loo:MISBE)LL. R .a.d·i_ografia della sella tUll'cica nei bamb·i ni an-0rmali. Hos KINS. Effet to d~ll'innest.o testicola re s ul l' attività sp<Jnta11e.a. - HAMMET. Asf\Ociazione i11terghia ndol•a re. J. T1·01Yical M ed. a . Hyg. , 1 ott. - THOMSON e RoBERTSON. (~al.tur a di amebe umane e di fJa.g ellati . • Osped . Maggwre: 30 sett. - MORETTI . MiJC>1p,atie f> disfl111zio11i endocrine . GENNARO. La l>rrrteinotera.P'iia ne1'irido-ciclite. R ev. us1:>edaliera, 15 .sett. - SIROLLI. .E'reflo-lue e chorea minor. F oli-0. 011naecologica, fase. II. - Mu'J'l.lt{~1~r.1No. Dete rmi11az. quantitativa della reaz. di ~\bd~rhal­ den . MORETTI. Gli elementi ovaric i endocrini nell P. donno c. : ~1 f ibromiomi uterini. R i forma medica, 28 sett. - SERRA-COSTA. La reaz. di vV. col sie ro d.a vescicante. ZuccÒLA. TI valore dei g r a.11 11li di Much. ]f ii.nch. m ed. TT'. 3 ott. MARWEDEL. I olismi duode nali col metodo Allard. - KYLIN. La l.a ttoterrupia negli stati ipertonici. BA UER. Importanza d ella tension e superficiale nella genesi del cancro. M ed. Klinik, 9 ott. - $cuLOFFER. Estesa resezione cerebellare . - IsaAc-KRIEGER. Di.a.gnosi e ter.apia d~lJe mal . del pancreas. Arch . Srh.- u. Tropen.. -Hya. - NocHT. La lotta a~t'imalar.ica . - GmMsA. A.z. del chinino sui tripan osomi del Nag an.a. - MfuILENst Lo y.atren contro 1-n ·rl.issenterifl. nmebi c~ . 0

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l

f..\NNO XXXIII , F ASC. 19j

.4.cta dermato-ve,ncrevlogica, fase. 3. -

llAVOGLIBlastomicosi. - In. Eziologia della follicolite. BERGSTAD. Dern1atite da De·m odex. - ALMKVIST. La guairigione deh gJ<Ynorrea. GazP,tte d . hop., n . 80. - DouMEtt e ALPHANT Reu·matismo cardiaco evol~ti vo. CHAUVENET'\Talore diagnostico e pronostico del ganglio ·di Troisier. Gazette d. hop., n. 81. - Oooo e DE LUNA. Sim..:. tpa.t è.si dig~stive, ep.a to-p.a ncreatiche, ed epato-panoreatiche-d u oden ali. Journ . PraitilJiens, 10 ott. - JEANNIN. L'aborto· tuharico. - LABORDERIE. Applicazioni della diater. n11a. Giorn. Med . Milit., sett.-ott. - G . FUNAIOLI ! tipi morfologici" .aJ lume delle i.indagini endoori.noliogiohe . - V. AccORINTI. SimuJaz. di sordità. Edinb. JJ1ed. Jo1trn., ott. - J. W . DA'\\"SON. I mel.anomi. Cult . ~1ed . Jftld. , 15 se·t t. - M. PAVONE. Urotropina p-er via endovescioale. - 30 sett. G. CAsoio Rocco. Silic ato sodico nel prurito senile. Estudios M éd. , sett. - J. EsT·ELLA e B . DE CASTH.O. Tratta.m. r a dic . .del morbo di Pott. RLA UCHA FAr.. Trattam . abortivo del] a sifi]. - J. M. AGRAM:UN'I . Neurromalaria. Paris -11 éd. , 3 .ott. - N umero di neurologia. Deut. J~fed. Woch ., 9 ott. - A. AoLER e al. A zione degli acidi biliari sull' o·r gan. - J. ,-. BoKAYExanthem:a subitum. - S . WENT·. Tera\Pia specifir.a del catarro cronico del crasso. Wien Kliu. llf!o ch. , 8 ott. - G. Kor,ZKN ECHT eF . PoRDES. Azione dei rag gi X. - F. REoLICH. Sulla ioo1oteraipia del Bas edo'v e delle iperti1-eosi_ - A. MAYER. P s icogenesi del fluor .al:b us. Riforma M ed. , 21 sett. - R. DE T u r,1.10 . Spasmof.ùli.a costitnziona]e nell'ulcera dello stom. e del' duod. Arch. p. le .'Jc. .~l<'d. , 5. - P. LocATF.r.rJ1. Rigenera.z . del tessuto muscol. striato. FERRERO. A11tolisi delta tiroide. -- E. BrzzozERO. Ca1·cinoidf s-:>erin1ent. da catrame . - Spita7ul. ott. - G. lVf ARINEsco. Squilibrio acidobasico nel1le malattie familiali e ahi.atrofiche. A11.n. 0/talmol. e Cl. Oc ., ott. - G. F AVAIJORO. Sindromi oculari gravi di ori·g . ipofisaria e para-. - A CuccHIA. Misura àel~'accomodaz. .Tourn . m éd. d. Pa'T'is, ott. - PAUCHET. Carcinomi .ailti dei retto. RP,v . l3anitorli ..1/ ilitara , ag. -sett. - GHERAS~N ­ Sifilide polm. complicata con gan.g rena. A.NGHEL. L' epidedimectomia neli:a tub. ge11itale. R ev. de, Hig. y Tub. , lu·g lio. - 0irALAs , FABElt FELDT. Il ,ralore teraip . della sanocrisina. Giorn . di ciin. med., 10 ott. - MILAN! e MALAGUTI. Reaz. di Duja.rrio de I.a Rivière e Gallerand ne1la sifilid'e . ARMENI. La fisioterapia nell' in son n i·a nervosa. R ev. d·i Olin. Pediat., ott. - DE TONI. Meningiti pseudo- e par.ameningocooohiohe nei lattam.ti. Bull. médical', 7-10 CYtt. - Gu1LLAUME. Effetto di alcune !'adiazioni e di correnti elettriche sttlla circa1taz. tegum~ntaria . - TrF.RNG. Trattam. de lle ad<'n i ti ingnfnali . 1

'r·


(ANNO

XXXIII,

.FASC.

Id ., 14-17 ott. -

·19)

SEZIONE PRATICA

BL1r ~f e Bou'.l'TIEtt. Incidenti

ed a-Oaidenti delJa. vacoia1az. jenneriana. Jlorgagni, 11 ott. - G IANNELLI. Occlus. i11test. da calcolo b ili a r e. • Paris méd., 10 ott. - LEH.EBOULLET. Nuove idee sul trattamento e sulla profilassi della dif~ite. REGAN D. C urietercµia degli €1piteliomi della lingua. Id ., 17 ott. - Numero monografico s ulle malattie mentali . Zbl. inn. Med., 10 ott. - A . GnF:JL. V'è un rimedio 1pel oan cro? Zbl . f. Ohir., 10 ott. - E . PAYR. H.a.llux valmus. Lanr.:et, 10 ott. - E. " . HEY GRo,·s. Le fratture con distacco. - e. S'EIERRINGTON. Le vie in medicina. C. E. SAKl:K . La tradiz. in inedie. - l\if. FLAOK . Controllo permanente dell'attitudine aJ volo. Rev. Fran,ç. de Gyn. et d'Obst ., 25 g iu. - A. SorMARN. La pneumococoia 1g e11itale dellia donna. Ann. di Ol. ][ed. , ecc., 15 lug . - F. GuccIONE. ~{eta..5tasi rare <lei sa rcomi del tenue. G. IzAR. Patogenesi dell'epatite .amebica. A. B1LELLO. Granulazioni del bacil.1o tbc. • G. MARCHESE . Asma anafilattico e anafilassi per via respill'at. ]finerva Med ., 10 ott. - L. FoN'IANA . I « nuclei liberi » negli ~'.;.ami eni.atologici. F. MoNTINI . Sviluppo •psich ico del bambino in ra,p·p orto con le malattie. Jl oraag'Tl.i, 4 ott. - E. R1cozzr. egni di B oeri e n.1 1isocoria provocata n elle .a1piciti Stpecifiche. Radio·l. llf ed., ott. - A. VESPIGNANI. Diiagnosi radiologica delJ.a mesenterite cronica. G. G. PALMIERI. Inginocchiatura d escritta d.al Busi nella seconda porzione del duodeno. Rass. intern . di Cl. e T er., ag. - S. LoMBARDO. Deviaz . del complem. nelle affez. gonococciche.

Proc. R. Soc. 111 ed., ott. -- Discussioni s u : In-fezioni batterich e delle vie urin .; Sterilità e im·-· potenza nel maschio ; .Aiu ti a r t ific ia li nella sor-· dità; La tub. nell'esercito. Copiosa casisti'oo . Gazz . d . Osp. e d. Olin., 4 ott. ·- J. CARRA. Lesioni dell' .apparato digerente nell'avitamin osi. J [ ed. Klinik , 16 ott. - EHRMANN. Rapporti fra 11eurode ru1iti, eczema e disturbi degli org.a11i in-· ternii.. - OrrRON· La ,-,a ;ccinotera1pia topioa in chir urm1a. Tlt ien,cr Kl·i11.. l f l ùche1i., 15 ott. ··- E rsLER e NYIRI .. R icerche radiologiche . sul1a cistifeJilea. - GoTTEs~iANN. La reazione adrenali nica nel gr.an•d e circolò. - DEUTOCH. Influenza d elle commozio11i psichiche sul ricambio energetico.

' ~ IL POLICLINICO ',., SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI Il fas-0ioolo 5 (1° ma.gigdo 1926) contiene: i..AVOR J ORICINALI : Alberto ni : Alcool .e ·fun~·ione pTotettiv-a de l ' ifeg.a.to. ' II. - L. Condorel 11 : La .gJi·cemia a l1imentare. :F\bsiopatoloigùa e vialore cliwico. .LII. - P. Lu rid iana : Geneei allerg.ioo. della plellrite pn.eUIIllotora ci(}a. I V. - c. C iglioli : La tera.p i a idel1',a,nch~loetomiasi qua.le ma.lat.tda socia.le. Note &u 5000 cas i t rattati (}()l t et r~cloruiro di carbOlllio. I.

- P.

PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 6.

I non abbon,at.i a detta Sezione Medi.ca potra.n no rioever1i inviaind") il rela,tivo iIDJpoTto. m ediR!nte va~li a po. qtale. a l Catv. LUIGI PO ZZI . Vda S istina 14 • Rom a.

Indice alfabetico per materie. Angi11a pectnris: tratta.mento della orisi Pag. 670 Aritn1ia com•p Jeta: trattru11ento con chini dina : . » 668 )) Ascesso metaipneumonioo: i1t10,~o segno 667 )) .4.tti amministrativi: esecutorietà 673 )) BARLOCCO .A. 690 )) Bibliografia 663 )) Caincro : . stati 1preoursori 661 )) Ohinid~n..a: pericoli .. . . 669

<Joncorsi : commissioni giudicatrici Consorzi: deliberazioni Cuore : occlusione d elle coronarie Cuore: sutura . . Diagnosi : gli errori di . Digitale : u so di dosi massi'Ve Ep~lessia j·ackooni ana . ' Giornate mediche tunisine Ipoftisi e su.a funzione JONNESCO T . . • Dlrtttt di proprietà riservati. -

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'!Jl edici di borll-0·: per i -

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)fidiC)(Uo osseo : ft111zione f agocitaria :\lilza: fu11zioni . . Y 01nina: ainn'tt,llarrie·n to •

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Organici: prOV'Vedimenti per la riiorma .

670 672

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straordinari

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Peste bubbonica, r,atti e pulci . Rene a ferro di cavallo: diag11ostica Rene: diagnosi precoce dei · tt1111ori; pielogra.f ia . . . . Rene: lesiio1D.i gravi e latenti

R icorsi e acq'llllesce11 ze

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649 ' 660

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Salasso negli ipertesi . SFORZA Sparrte:ina: modo d'azione « Stomaco v,a scolare pu lsntile ~> Teta11i.a : patogenesi T·ubercalosi polmonair e fibrosa : di%?,;n1osi Tumori oerebra.li : tera.pia . ..

c.

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É V'ietata la riproduzione di lavori pubblicati 11.el POLICLINI CO e la pubblicazionP dei suntt d•

es8' senza citarne la fonte.

.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Arman·i di M. Cou rrie.r.

V . A SCOLI. R.ed.

reep.


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Recentissime pubblicazioni :

J. B.

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ircoli

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iziosi in Patolo a

Traduzione dalla 3a Edizione inglese riveduta ed accresciuta dal Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI iRiportiamo qui appresso l'Elenco dei Capit!.'li di questo importante volume: li-:rnnouz10NE. - Oap. I . Etiologi.a. dei circoli vizi osi - Caip. II. Olassificazione dei cir.coli Vliz.iosi. - Orup. III. Sistema nervoso. - Oa;p. IV. Sistema oardio vascolare. - C.a.p . V. Sistema reS1_)ira-torio. - Crup. VI . SisOOm.a digerente. - C.ap. VII. Sistem.a urin'ario. - Cap . VIII.· Si.stema genitale. - C31p . IX. Sistema em.rdocrino. - Ca.p. X. !\Jalattie Costituzionali. - Oa1p. XI. Occhi e palpebre. -- Orup. XII. Naso. - Caip·. XIII . Gola. - Oaip. Xlv~ . Orecchio. - Oap. XV. P elle. - Caip. XVI. Ma1attie Veterinarie. - Caip. XVII. MaJ.a.ttie delle piante. - CaiP. XVIII. ·Circo1li viziosi causa di morte. - Caip. XIX. OùrcoJi viziosi a,rtificiali. - Crup. XX. Oir co1li vi:ziosi concorrenti. - Cap. XXI. Rottura naturale dei circoli viziosi. - C31p. XXII. Profilassi ce Terapia ·a.ei circoli viziosi. - Cap. XXIII. Conclusioni. - INDICE ANALITICO. :U11 VlO~ume di pa.gg. vin-296, nitidia.mente stamp.ato su oarta semip,ati nata, con 23 tavole inter·alat.e ed una a colori fuori testo, artisticamente rilegato in 1pieILa tela inglese, con inscrizioni in i0ro sul piano e s ul dorso. Prezzo L. 4 5 ; per inostri .aibbonat.i sole L. 4 1 , 7 5 . 1

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ANNO XXXIII

Roma, 17 Maggio 1926

Fase. 20

••

fondato dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FR ANCEs·co DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. 'Note e contributi · A. Oa..p,p a..rani: Pa.togen.Eei e

ooira.

deill' emicrania. t() ~servazioni

cliniche : D . Clemente: R ecidri.via dop-0 breve intervallo dd. grav.i danza ectopica. - T. Cavaz2'a..ni :

L'olio canforato OOllltro l a sepsi u terina puerperale. -D alla prati ca corrent e: F. De Pasca..lis: Avvelen1a.men.to mediante semi di .riicino. S unti e r~ssegne : lNl~EZIONI: LevaditJi, N1oolruu, Poin~ cloux: Ricercl1e sull'etiologia dell'eritema Polimorfo acuto. Il suo agente etiologico : « Streptobacillue morciliformis 11. - Pla..ce, Sutton e Wòl11n er : Ery:tema a.rthrit ioum epidemicum. - Vm BILIARI: P. Lecèn.e e P. Moulonguet: Rilievi &Uille forme idi colecistiti lievi chiamate cistifellee a, fragoaa. G. Pototsohlnig; Oontributo ailla chirurrgia della 1Colellitiasi con 1Pa.rtioola.re rigua.rdo ailla caloolosd. del coledoco. - Des gouttes e Ri,·ard : Critioa tecruica della oo-leoistectomia. Polya : Cisti biliare do1>0 oolecistectomia ideale. ..Cenni bibliografici. Ac cademie, società m ediche, Cong ressi : VII Oongresso dell a Società Interna..11ionale di Chirwrgia.

NOTE E CONTRIB UT I. Patogenesi e cu1·a dell'e1nicr ania,. •

Dott. ANGELO CAPPARONI primario degli Ospedali di Roma . L' emicrania è la malattia ,del sisterr1a nervoso la più diffusa e 1da pit1 antico tempo studiata. dai medici . La si;ia letteratura da Areteo e Galeno ad oggi è così vasta che poche m alattie di questa hranca possono vantarn e una :simile. E quin dj sPmbrerebbe che sopra rquesto tema dove .. se ·esseI'e ormai chiusa ogni. discussion e. Ma qlJando i roviarno detto in tutti i trattati di patologia IDèd ica e de-1 sistema n ervoso pubblicate dal secolo -pass~.to ad oggi, che l' emicr a11ia a.id onta di tutte le ct~re tenta te non guarisce, si deve convenire cl1e su questo tema non sia an cor a stata det ta 1'ultima parola. 1Niemeyer non avendo ottenuto nesst1n effetto benefico da tutti i rimedi dn. l•uì usati n ell'emicrania si lamentava di quanto sian@ Ti.stretti i limj ti concessi alla nostr a scienza . Dieu· laf oy diclJ.iara che i var i trattamenti p r oposti contro l'emicr ania non riescon o a comba~ter1a. Charcot propon eva durante l'attacco la ·somministrazione dei brom uri allo scopo di vincere lo spasmo delle arterie del cervello.

A·p ~ unti

TERAPIA: La dJ1agnosi d1ff erenz.iale tria la si filide ed alcll!Il.Ì adita-i pToc~ei ul~e:z:o -membran oei della .oavità boccale. ~ forme ol1n1che dell a peritonite sifilitica. La sifi. 11~e delile ossa lunghe uella prima •infan~:iia . La si· filllJJde fetale. - A .p1ropooito di teooa>ia antisifi.JJiJtica. - . Il tratt::1>men~ -continuato dell a sifilide dn luogo cli quello i n.term rbten.t e. - Sui imedioa mentli ohe si adop_e r.ano nel.l a sifilide ,c ongenita della pl'!iana inf a nz1a . - Il f a rmaoo Pol1inti. nella •our.a della siifìlid1e. NOTE DI MEDICINA SCIBNTIFICA: Ricerche sperim entali 11ll'angina p eote>ris. - La circolazione arteriosa del ven.t nioulo-ner;teUJr 11 . - La contrattlilità delle arterie u,m aJrue in rapporto aJJe l esioni delle loro cpall'leti. IGIENE : L 'importanza della soongelazione cr:a~ionale d~t~e caa-nJ_ oo~gela~. --:- VARIA: Il m·a l dii montagna. Pol1 t 1ca san1ta r1a e g 1ur1 s~ rudenza: G. Selvaggi: Controversie giuridiche . . N ella vita prof essi ona le : Cron aca del movianento pro· !essionaJe. - Concorsi. - Nomine, prom0z.iani ed onori fìcemze . per . il medico pratico : OASISTICA

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Noti zie diverse. Rasseg na della st a m!]a medica. Indice alfabetico p er materie.

I r1 conclusione tutti gli aiutori s'accordano n el cl ire che l' emicrania resiste a qualsiasi metodo curativo. Un sollievo trovarono questi malati dall'introduzione in teraipia dell'Antipirina, Anelgesina, Esalgi11a, fJ iramidone, Micranina, ecc., che rtescono in m olti a diminuire o far cessare l 'ac .. cesso senza però imp edirne la ricaduta. Ne viene per conseguc11za che l' e1nicranico ·è uno di quei poc!1i malati che _!ibbahdona il medico per farsi ct1rare dal far1nacista. Per guarire una malattia conviene conoscerne ìa pa.tog·enesi, e quando questa si sarà ben ~tabi­ lita se ne potrà scrutar e la ct1ra. Rigua:vdo a questa be11 dice Sil\Ta cl1e quando si • raccol1 gono tutte le teorie emesse , dobbiamo confessare come non siano tutte convincenti. Quando per una malattia manca la base anatomico. è cl1iaro Che ognuno può interpetrarsela seco11d o le propr ie convinzioni. 11rtritis1no. - Ad eccezione di Mobius e ·pochi altri clinici tutti hanno riconosciuto il rapporto tra artritismo ed- emicrania. L'emicrania è -.._1na n1alattia famigliare cl1e generalmente colpisce i.l SP.SS O fe1nrninile. Gli emicranici sono figli o di . una madr e o ·di un padre emicranico, e special1ne11te le donne spesso ricordano la stessa maiattia n ella n on na. Se questa eredità manca esiste 1


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IL POI.ICI !NICO

l' artri tismo ert allora questa nevralgia si trov·a i11 più membri ·dell'tùtima generazione. Quasi tutti gli emi•c ranici gi1unti all'età matura fatal1ne11te divengono artritici, e questo rapporto tra artritis1r10 ed emicrania è osservazione antic~ i ssima. Trousseau diceva che quando cessa l'emicrania comincia l'artritismo, e che gli emicranici da giovani sono in età rr1atura esposti ad altre inanifestazjoni ·diatesiche: asma, renella, .g otta. In concll1sio11e .da Graves in gi1ì tutti a1r1mettono che l'ernicrania sia una manifestazione della diatesi artritica. Sistem.a nervoso. - Si è voluto ammPt.terb un'eredità nevropatica diretta od indiretta e si è voluta a questa ·dare una 1grandissima t1niportanza. Anzi Mobius la ritiene una delle cause di primo ordine. Si sono riportate storie di e1nicranici che in età matura erano finiti tabetici o affetti .da paralisi generale. Ma oggi giorno che a tutti è nota la differente patogenesi .di questa malattia qnesto 'a rgomento è di nessun valore. Che gli emicranici abbiano un sistema nei·voso tarato per eredità si è voluto dimostrare mettendo in vi·sta quanto spesso l'emicrania s'associ a1la nev.r astenia. Orn la stessa nevrastenia no11 è che una inalatti a .c!ell' a1 terato ricambio ed è pure essa deterrninata dall'intossicazione uricemica. I nevraste1)JCi (me110 le forme gravissime) assoggettati a cure igieni cb e, fisiche ecl a rimedi rr1odificatori del1' alterato ricambio , guariscono al punto da d1rr1enticare cornpletamente la malattia sofferta. E così pure il rapporto tra emi ~rania ed altre iHalattie del sistema n ervoso messe in evi denza ùa illt1stri clinici non mi sembra che sia d1mostrabile. Non ho mai riscontrato nelle famiglie degli emicranici nè l'e1Pilessia, . n è l'isterismo. E si tratta di centinaia iCli rr1alati che caddero sotto 1a rr1ia osservazione perchè questa malattia è così diffu sa, che non ·è questione dj famiglia, ma ' 1i sono dei paesi dove l'emicrania è diff.usiss1n1a e qursti sono quelli ·dove per il benessere generale si mangia molta carne e si beve troppo vino. Qui i1egl i no1r1ini domina l'artritismo e la gotta, e 11elle donne l'emicrania. ..\ me non sembra assolt1tamente v·ero che gli emicranici abbiano un sistema nervoso tarato 1p er atavismo percl1·è tutti ,·edia1no conti11uamente soggetti intelligenti ed equilibrati 1soffrire di questa malattia che non risparmiò n eanche delle illustrazioni quali furono .Nliral>eau , Piorry, ·Charcot, Herscelle e moltissirni a1ti uo1r1ini su·p eriori. {,'emicrania volgare e l'emicrania oftal1r1i ca sono due varietà della stessa malattia .

[ANNO XXXIII, F ASC. !&j

Il sistema nervoso partecipa alla sindrome e1r1icra ~1ica perch1è tarato dalla stessa ur1cemia. l .'artritismo è una malattia determinata dai ''e1e11i del rican1bio che si accumolano nell'orga. i1isn10 ip er insufficienza funzionale rlegli organi rlrstinati a distruggerli, e delle glandule che. hanno jl co1npito di eliminarli. ì\1entre l'e~poncnte della gotta è l'urato acido ·di soda, delle calro-losi epati·ca la colesterina, per altre malattie dia· tesiche l'elemento c ausale ci sfugge. Ed allora si dev'3 ammettere che le varie malattie dcl ricambio :siano deterrr1inate •da differenti veleni ca-paci di stimolare 1differentementr centri nervosi, organi> e tesst1ti. •L 'emicranjco ncct1m.ula nel sangt1e lln Yeleno che $piega la. .sua azione to5sica sopra i centri vasorr1otori del bulbo e dell'encefalo in modn da deterrninare una congestione acuta degli invo1ucri del cervello e di agire contempora, neamente sul sim·p atico nrè più nè meno c0me tra gli alcaloidi l'aconitjna che spiega c0nte1npora11eamente lln'azione 51peciale su1 bulbo e sul gran simpatico. Il terreno i1ervoso . coopera all'esplosioni delle crisi. Q11esti po5sono essere determinati da un aff aticar11en to p5ichico o muscolare, •da un odore forte, .aa uria lùce troppo viva, da un calore P.(!ces, 8ivo, da .un patema ·d'anin10, dal periodo mestr uale, ·dall'aro.plesso coniugale, ecc. Il fattore ner,roso intanto coopera all'esplosione della crisi in quanto che tutto l'organismo trovasi sotto il suo cìominio, e isipecialmente le gJandole destinate alla eliminazione dai veleni deI rica1r1bio. Graves i1elle lezioni •s ulla gotta dice: spesso avviene che una diatesi ·dia origine ad affezioni locali che si ~vo.Jgo110 in poche ore. ·:}ueste sarebbero gli edemi acuti angionevrotici .caratteri·zzati da voluminosi gonfiori alla fronte, alle palp·ehre da produrr 3 la con1pleta chiusura •degli occhi, delle labbra, del velo palatino e della lingua da i11grossar-s i in modo, da minacciare la soffor.azjone (osser\·azione personale). Non hanno forse q aeste 1nanifestazioni una certa affinità all'attacco einicranico? Prendiamo ora in esame i sintomi che accompagnano 1questa nevrosi . Avanti tutto il dolore. Questo giunge fino al •p unto da essere intollerabile. È generalmente unilaterale, •qualche volta bilaterale, non fisso, migrante bru·scan1ente da un lato all'altro. La sede del dolore non può ec;sere rl1e a carico ·della dura maidre dove trovansi le dira1nazioni sensitive del trigemello. QuPste terminazioni sono messe in uno stato d'irritazione per un aumentato afflusso di sangue detercninato dallo stimolo tossico agente s0tpra i centri angionevrotici. Il dolore è accompagnato ·da molteplici e svariati sintomi. Questi sono: i brivi·di, il fred-

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" {ANNO XXX·III. FASc. 20]

do 3.ì piedi, il malessere generale le vertig·ini, i rriroori auricolari, le p.u lsazioni dei globi ocularl, la miosi, gli cotomi, le na.u isee e qualche volta il vomito, il p-olso piccolo raro t~so, lo stimolo ad uri11are con emissione di urine pfl1lide, l'ernissione di feci scolorate, il colorito su.bitterico delle congiuntive con fegato tumefatto ( ~iemeyer ) e sensibile alla pressione. Tutti que.st] sintomi Mobius li attribt1iva all'eccitazione riflessa ·s ul simpatico determinata dal dolore. Ma i1on mi sembra ]!logico pens:ire che l'eccitamento delle fibre del gran simpatico che acco1npagnano i vasi, ed anche il va.go 1p otrebbe essere deterrr1inato dallo stesso veleno del rica1r1bio che -colpisce i centri vaisomotori del bulbo e dell'encefalo. Dall'intensità dello stimolo sopra questi centri . nervosi dipenderebbero le due forme di ernicr!'lnia · la volgare e l'oftalmica. Dall'intensità e dal ripetersi a più o 1r1eno lunga scadenza di questo stimolo dipende pure che ogni emicranico l1a la emicrania. V' è chi durante l'attacco può accudire a tutte le sue faccende, chi al contrar]o è costretto a fuggire la luce, e di coricarsi in letto, chi non ha, alcun d:iisturbo cli sto1naco, mentre altri per l'in,rece ha11no nausee ed alcuni anche il vomito. :Nei ba1r1bini dai 7 ai 10 anni si trovano delle cefalee abituali da mettersi in rapporto all'emicrania i11 vista dell'eredità materna. '·Così ipure la durata dell'attacco mentre può esser e breve, può prolu11garsi da 6 a 12 ore raramente anche a più gi ort1i. In quest'ultimo caso h-0 trovato delle donne che erano trattate con preparato 1r1erct1riale perch·è l'emicrania fu scambiata con la cefalea sifilitica. Ma la diagnosi differenziale è presentemente facile quando 1s'indaghi l'eredità, la mancanza di aborti, jl carattere diurno della cefalea ed in fine l'esame del sangue. Ho veduto dei sifilitici emicra11jci, e qui. il dolore di testa resistere a tutte le r,ure 1r1er,curiali, e quindi conviene in tal ca'3·J fare la ·cura delle due malattie. Riguardo alla frequenza degli attacchi, vi sono donne che se .soffrono soltanto in cojnci·denza della mestruazione, altre più volte nel mese, altre più ''olte in una settiinana e tra una cri1sj e l'ultra il dolore di testa essere permanente come p11re le vertigini. Per concludere si 1p uò dire che l' e1nicra11ia è nna malattia costituzionale caratterizzata da una . . cefalea a carattere diurno, d'indole ereditaria e da mettersi in rapporto all'artritismo. •I ' 'eleni del ricambio costituirebbero uno stimolo sopra i centri vaso motori determinando una congestione acuta dell'involucro il p1ù ricco di v.asi e nervi ·del c·ervello e.be è la. dura ma1-

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SEZIONE PRATICA

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dre. Lo · steSiSo ve1eno ·del ricambio sarebbe la caus·1 dell'eccitamento sulle fibre del grar1 simpatico che accompagnano i vasi cerebrali dond., la si11drome emicranica. Trattamento curativo . - Il rapporto tra emicra- · riia, artritismo e g·otta è stato costantemente iJl. traveduto da tutti. Graves nelle lezioni sul la gotta parla a lungo dell'emicrania. N·ei vari _trattati classici 1SOt>ra la gotta .da Lecorchè a Dyce Ducl{worth esistono capitoli su l 'emicrar1ia come fosse una manifestazione facente parte di quest'affezione. Ora se l'emicrania è t1na manifestazione delila diatesi artritica dovrebbero per ·qu.esta malattia giovare gli stessi rimedi della gotta e dell'artri· tismo urico . IJecorch1è esalta i vantaggi del colchicina e del liquore di Laville nella cefalea gottosa. Neuman usava il colchico n egli attacchi di gotta dai quali era tormentato e ne fac eya gli elogi. Trousseau che aveva paura di usaré rimèdi P'èt' la gotta quan.do viedeva i .suoi malati imrnobiliz-zati a letto per mesi allora credeva d'intervenire· e cl<:iva il colchico e dichiarava che tra t11tti i ri·· n1ecJi era qu·ello che agi,ra più effi cacerttenite ... G~rrod lo dichiarava specifico contro la flegmasfà gott0sa co1ne la corteccia della china contro )e febbri intermittenti. F ederico Kraus e 'f eodoro Brugsch di.conC\ et~<.· eccettuata la colchicina, tutti i rimedi per la gotta e l'artritismo uri co o so110 inutili come lo iodio ecl i io.duri; o ·dannosi come i preparati di liti11a~ piperazina, il salicilato di soda, le acque artificiali al.caline e il licetolo cl1e pur sciogliendo l'acido urico fac endolo elimi11are per i r eni finjscono per danneg.giare -questo filtro delicati ssimo. Il rl1e è verissimo nei limiti della mia osservazi0ne. Da tutto questo 1si dovrebbe ritenere che la colcl1icina dovesse anche guarire l'emicrania che i1on è che una delle inanifestazioni de1l't1ricemia. Ep~ure gli emi:cranici assoggetta.ti alla cura della: colchicina non .ne ritraggono alcun vantaggio. Perchiè? Perchiè la patogenesi 1dell'emicrania nori: è fondata .solamente sul.l 'uricemia. 1Se la sola t1ricemia fosse il fattore dell'eu1icrania tutti i ,got.tosi, gli artriticj e gli uricemici dovrebbC'ro es1ser e emicranici. Anche il sistema nervoso partecipa alla sua pato genesi. Perciò questa malattia. la trovia1r10 più frequente nel sesso femminile. La sola colcl1icina non fa nulla nell'emicrania,. n1a quando alla colchina unia1r10 dei ri1nedi r.heabbiano un'azione ·sul trigemello e sul gran sim-. patj co, gli emi·cranicj guariscono. Dun-q ue alla colcl1icina conviene aggiungere un ri1nedio che costituisca una difesa del si.s te1na nervoso colpito. Quale il rimedio? Gli speriment.at0ri. d~m o1

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[ANNO XXXIII , FASC. 20)

IL POLI CL lNICO

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strarono che l'Aconito ed il suo principio attivo l'Aconitina hanno un'azione analgesica S:pecifica sopra il trigemino. Seconclo Franceschini e Laborde l'aconitina agi sce in modo predominante sopra il bulbo ed il gran simpatico,. e per mezzo loro esercita un'inìlue11za più o m eno profonda sulle principali fun zioni dell'organismo. Gubler stabilì l,azione spe· ciale dell'aconito sull'innervazione sensitiva nel carnpo del tri1g emino, e la sua azione sul gran simpatico. Dunque l'aconito dovrebbe essere il rimedio di elezione da a ssociarsi al colchico n ella cura del1·emicrania. Considerando la grande tossicità dell'aconitina (prudenza vuole che si ricorra ad un estratto di aconito napello. Ed infatti l a colchicina unita all'aconito agisce sp ecificamente negli emicranici. La cura deve essere protratta dai 50 giorni ai due rnesi due volte l'anno .con un intervallo di 2 o 3 mP.si o.i riposo: / Le formule da me usate sono le seguenti: Colchicina: centig. 5. Estratto d'aconito: gr. uno. 'F;Stfatto di liquirizia. Polvere di liquirizia: g. 2.50. !ar pillole n. 50. -nerUn3 a due al giorno, al mattino ed avaPti dl coricarsi da darsi a tolleranza individuale, r1 ' . cardandosi che la colchicina è un drastico. Altre formule: Colchicina: ce11tig. 5. Estratto d'aconito : gr. uno. Estratto di china. Estratto id i camomilla: g. 2.50. pét fare pillole i1. 50 - 2 al giorno . . B chiaro ·C'he .gli emicranici devono at.teners1 ad un regime alirnentare igienico come gli artritici éd i gottosi e giovarsi ,delle stesse cure cli1nati.-

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI OLIVETO CITRA (Salerno).

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Recidiva dopo breve intervallo di gravidanza ectopica per il prof. DOMENICO .CLEMENTE.

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ch e e termali:

"IL POLICLINICO,, SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il fru=-cicolo 5 (15 maggio 1926 ) contiene : LAVORI ORIGINALI:

Coneideriazio:nd.. ~opra du~ easd. I. di tubercolosi cosidetta prim1t•1 va od ematoa'ena dei muscoli stil'li1~ti. S d' II. . A. èa~suto: Ricerche sulla fum.zio.n.e r~nale. tu ~<-? sperimentale e clinico t:>l_ù dosa.ggqo esatto i a l cune oostanze eolo.ra~t1. III. _ F. purpura : :Microrgarnsm1 del cancro e del sareoma. Id , PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5.

_ c.

f.

e ianchetti :

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J non. abbonati a detta .Sezi~ne Chirurgi~a fotranfto

riceverli inviando il relat1vo imvp?rtos" ~~1 ~~ e R~~aa noeta le. al Ca-v. LUIGI POZZ1 - ia is n · ..

noto C·h~ l a gravidanza extrauterina può ripetersi: ie stati stiche 1d imostrano ·che tale eventualità si verifica .con una relativa frequenza, la qt1ale c orrisponde, secon.d o le pubblicazioni più Tee enti al 4 % dei casi. TaJ e è la cifra, riportata infatti nella tesi. di \V. :\1iddelmann (Monaco, 1924) , il quale n el calcolo della frequenza della reciid iva ha tenuto conto di una serie numerosa di 1121 .casi ·di gravi.danza extrat1terina, riferiti da -vari .i\utori. Il l\iidclelmann stesso rif eri se e che nella Cìinica di l\1onaco 1dal mese di ottobre 1907 al mese di febJ)raio 1924 si osservarono 4 casi di gravidanza ecto i;>ica recird ivante: in due ·d i essi la recidiva si veTificò dopo 3-4 a·n ni dalla 'Prima gravidanza extrauterina, negli altri d ue invece la seconda _gravidanza .seguì alla :prj ma soltanto dopo 10 mesi. Ho avuto occasione di osservare recentemente un ·caso di lg ravidanza ectopica, in cui la recidiva è avvenuta appena dopo 5 mesi e credo O'p portuno Tiferjrne la storia. È

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G. A. di Luigi , da anni 30, maritata, da Qua_glietta (Avellino). ~essuna tara ereditaria e nessuna malattia nell'infanzia. Prima mestruazione a 13 anni; mestruazioni successive, a tipo a:nticirpante, durata 3-4 giorni, non dolorose . lVIatrimonio il 26 settembre 1920: s ubito incjnta; gra"\i•da11za uterina, semplice, complicata però da gonorrea. . ·P arto prematuro, il 6 giugn? 1921, feto v1;0. puenperio, compli·cato da mast1te. Dura~te 1 allattam ento metrorragie e dismenorrea. L inferma si •sottopon'e a Yarie cure ginecologicl1e dall'agosto 1921 al gennaio 1922. ~ell'agosto del 1922 si ammala di pleurite sec~a. Persistendo le metrorragie e la di smenorrea, viene a curarsi nell'Ospedale çli Oliveto Citra nel feb))raio 1923 uscendone notevolmente m igliorata [1diagnosi: ' endometrite cronica. .i\nnessite bilaterale -] . Dal .git1gno 1921 al giugno 1924 vive separata dal marito. Dopo Je ct1re ospedaliere e termali, mestruazioni regolari. Ultima mestruazione jl 28 febbraio 1925. Amenorren. fino al 6 aprile 1925, epoca in cui ·cominciarono a verificarsi lievi perdite ematiC'he; il 19 a;prile intense crisi dolori.fiche. tendenza alla lipotimia , notevole emorragia, espulsione della d ecidua .. Viene. c~iamato un f!ledico locale, il quale fa d1agnos1 d1 aborto uterino comune. Le perdite ematiche e le crisi dolorifiche continuano


[ANNO

XXXIII, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

Infine il gio:rno 11 maggio un altro collega fa la diagnosi giusta e fa ricoverare l'inferma in ospedale il 26 maggio . Diagnosi alla ricezione: gravi1danza tubarica sinistra interrotta; aborto tubarico; ematocele retrouterino. L'inferma rifiuta decisa1nente ogni i·n tervento • laparotomico. Puntura esplorativa 1dal fornice posteriore: positiva. Colpotomia, drenag.gio con tubo di g·omma a T. ·Lreve movimento febbrile, per d ecomtp osizione dei 1grumi nel Douglais. Dopo trenta giorni, si toglie il drenaggio; cura xi.solvente. L 'inferma esce guarita il 10 luglio. Luglio-agos to 1925: cure termali; mestrt1azioni regolari. Ultima m estruazione il 6 settembre 1925; poi amenorrea. L'iinferm a si crede inci nta di gravidanza normale, uterina. Il 3 noYembre comin ciano le prime perdite ematiche con forti dolori al basso ventre , ad intensità :prevalente nel qua, drante inferiore destro ·dell'addome; le perdite e i dolori ·contin uano n ei giorni seguen ti e l'ammalata, edotta dal l'esperien"Za recente, torna in ospedale il giorno 11 novem bre. Dia1gn osi: gravidanza tt1barica destra interrotta; aborto tubarico, ematocele r etrouter ino, di i1otevoli dimensioni. Di nuovo l'inferma, malgrado la recidiva, le mie is ollecitazioni e .quelle d ei parenti, rifiuta di fal'si operare per l~arotomia . Il 17 n ovembre, dopo t1na puntura esploratiYa nel Douglas, che 1dà esito a san gue di antica data, si pratica 1ln'ampia colpotomia, con fuoruscita di n otevole qu antità di sangue piceo e d i grossi !Coaguli. Drenaggio con tubo a T. Decorso post-o~erativo n ei primi giorni s ub-febbrile, per decomposizione del sang11e della sacca ematocelica. Il 21 novembre lievi fenom eni ·di ileo paralitico per occlusione del drenaggio; T. 39.3, polso 110; forte dolorabilità dell 'addome n ei quadranti inferiori: accurata ·detersione del Douglas, da cui fuoresce 1del liquame ematico putrido; g.biaccio snl ventre, i:po.dermoclisi , can nula anale. Migli oramento gra:duale n elle successive 48 ore; si ristabilisce la perjsta] si. Continua v]gil anza al drenaggio; progressivo migli oramen to dell'inferma, ·ch·e tuttavia viene colpita da broncoip olmonite influenzale il giorno 11 dicembre. Guarigione della cornplicanza polmonare. Jl 27 dicembre si toglie il drenaggio e si inizia una cura risolvente di Ia,ran·de cal·de ed impacchi caldo-umidi. Ci-catri zzazione della ferita da colpotomia. L'inferma esce clinicamente guarita il 1giorno 17 gennaio 1926. 1

Come. risulta dalla storia riportata, l'inferma dopo una prima gravidanza tubarica a sinistra, ha avuto una 1seconda gravi·d anza. tubarica a destra, con U'n intervallo libero di s oli 5 m esi , che va dal 6 aprile 1925 al 6 settembre dello stesso anno. La reci·diva, avvenuta a 'COiSì breve scadenza, gli inconvenienti a cui ha dato luogo, specialmente lg_ 23 volta, la coLpotomia ed il dren aggio della

sacca ematocelica, interve·n to che è stato pure ne~ ces·sario eseguire, per quanto contro voglia, per dare termine alle insoppÒrtabili JSOfferenze dell'inferma, con.ifermano an cora una volta la stretta indicazione, oramai da tutti a ccettata, che nella gravidanza ectopica , in qualun que stadio ,di essa, bisogn a sem;pre ricorrere alla laparotomia. Soltanto ,con l 'apertura ·dell'a ddo·m e è possibile ren.dersi esatto conto delle ·condizioni anatomo1patologicl1e di entrambi gli annessi e provvedere ad una terapia razionale, che pur proponendosi ~i: essere quanto più è possibile conservatrice (event uali operazioni di plaistica sulla tromba hon gra' rida), procederà ad estirpazioni radicali quando le lesioni .dell'altro annesso facciano temer e l'e' 'entualità di una recidiva della grave complicanza ginecologica. OliYeto Citra (Salern o), 18 gennaio 1926. 1

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I ,..\VORO CITATO. \\JiJLHEì\1 , 1ì\tI100EL1\rANN. Ueber die Fal le von zweima-

liger l?:r;trauteringravidi tat an der Univ . Frauenlclini k zu .l\1tinclien vtom, 1. X. 1907 bis 1. II , 192}, Inaug. Di·ss. 1Ml.in chen, 1924. 1

L'olio cant·o1·ato cont1·0 la sepsi nte1·ina pue~peraJe. P rof. T .

CAVAZZANI -

Pallanza.

Delle moltepli,ci aJP'Plicazioni della canfora nella terapia umana, ·da quando, nel sesto secolo, essa cominciò a u sarsi, fino al giorno ·d'oggi, in cui un certo abu1so del rimedio per via intern a con1incia acl rsser combattuto, aLcune sono aid1dirittura ipaJSsa te fra i rimedi porpolari dome·sti-ci, altre 1p iù o meno modificate r estano nell'u so, ma le più son r.adute nell'oblìo. Clii ·si prenda la bri'ga id i rivan gare il 1p a1s·sato, avr à ·da istupire ·della estensione ptesa i11 altre epoch e da iqu.esto olio eter eo . Il Cantani enumera 21 indioozioni per uso inter{)o e 22 per uso esterno; m a jn ogni 1p aragrafo sono Ticorùati ·dei gruippi di indtca zioni ; per es. n el § 9 <tutte le malattie da infezione acuta e •cronica) la canfor a figura indicata come disinfettante dirette ' Raspail); gio,ra quindi contro la peste, il dermo tifo , l 'ileotifo, il vaiolo emorragico, · la scarlattina, Je piemie (quali .s arebbero la febbre puerperale, lR. ga11grena nosocomiale, la 1coremia), la m ala ria, la idrofobia, la febbre gialla, ecc. , e perfioo contro la sifilide. ('Cosi n el Cantani). · I Dove 1p erò la canfora era rite11uta degna di rac.comanctazione, ,s i è nell'uso esterno : il Cantani •d i ce di a'rerla trovata vantaggiosissima in tutti i casi di pustole icorose, di ulceri torpide, di ascessi icorosi, nelle n e.erosi semplici e gangrene seccb e, in quelle umide, ulceri settiche, eresipela gangre1


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II. POLICLlNICO

nosa, .carbonchio, noma, gangrena vagina;le dell.e ipuerpere, ,g angrena ·dello scroto, ano, perineo, ecc., ecc., come ·p ure difterite, dissenteria, con.gelazioni, odonfJalg'i.a; e tra1aiscio di seguitare un elenco lunghissimo, che sarebbe meno lungo se regilstrasse i casi i.n cui la .canfora no·n do.v rebbe giovare. . Ho ricordato fra queste indicazioni, ormai dis'S uete, quelle che hanno attinenza coll'argomento <li .cui voglio trattaire, in prova della verità della sentenza salomonica nil novi sub sole. Molte scoperte vengon fatte 1Più volte, donde le stucehievolt rivendi.cazìioni ·dalle quali mi metto al riparo, lasciando a chi la vuole la !Priorità della mia... scoperta. Ma l'occa:sione è rpr.o pizia per notare, a questo proposito, che la nuova indiic azione .della .canfora nell'insonnia ·cardiaca, comparsa in un'açpologia dj un nuovo composto canforato tedesco, s'incontra .con quella azione ipnotiica fatt·a .cono scere dal Wittich molto temipo Ifa, e registrata dal:lo stesso Cantani, i'l .cui trattato edito dal Vall·ardi, è ·u na miniera di erudizione. (1C antani. l\lanuale (ii far1

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macologia clinica). f: un fatto cl1e .queista sostanza merita tutta la

più deferente considerazione, loaiddove, come mi sembrerebbe, i m.edici, sipeciamente i giovani, nh conoscono p och:L&sime benemerenze, si limitano all'olio canforato fino alla esaigerazione 'Per uso i'POdermi.co, e ad alcu.n e lozioni o alcuni linimenti, per lo più abb Ftnid onati a discrezione dei 1Profan1. l\.fa è destino delle cose vecchie d'esser tr.adit& per amore d elle novità: oltre a questa causa è toiccata ·alla canfora la sorte .che le gran di scoperte del seco1o ipassato, faicendo ta•b ula rasa di teorie e meto di alla rinfusa, .a;bbiano sacr1Jficato aniehe cose buone ed ott:Lme, che poi sii son dovute riJammettere in onore: come i famosi vocabula di Orrazio: 1

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. Multa renas centur qùae jam cecidere.

Il tempo non vol·ge 'Propizio alla tera'Pia tarma colQgica. Tuttavia lo is crivere 1con sincerità quel tanto ·dj buono che la prati.ca osservazione ci fece inio ontrare non dpvrebbe esser fatica interamente ,p erduta, s,p ecie se la proiposta teTa'Peutica è semplice, alla rportata di tu•t ti, e applicabile nei caisi tlrgienfJi senza pregiudizio di altre provvidenze. Allo ste&so fine, 1cioè n1el1a speranza di trov,are chi voglia iprovare, controllar,e, e poi confermare o smentire quanto io ''a.odo -raccomandando, mi limiterò ad accennare in breve, e senza riferire . casistica, come v enni indotto a usare l'olio canforato per irrigazione en·douterina nel 1PUerperio settico, e quale tecnica ho trov.ato ieorrispondente alla bìsogna.

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XXXIII, FASC. 20)

ETa entrata in clinica una puerpera con ritenzione di placenta 1da tre giorni, esplorata e infetta e con febbre alta. Fatto il vuotamento e attuate le cure ordinarie per questi caisi, lavande vaginali ed enduterine, iniezioni di electrargolo, ed ogni attenzione alle ''arie funzioni, l'infezione non ac.cennò a cedere, anzi il caso andava prendendo la fisionomia grav~ssima setticopiemica, a sbalzi ipertevrnici, con briv1di e sudori e tutto l'insieme di fenomeni che allarmano i medici. .A. d og.n i irnedic·a zione usciV'a dalla bocca dell'utero (pus sanio.so; le medicazi-oni si facevano con frequenza; ,ad essie seguiva un a;ocenno di benessere ma fugace. •Giudicai che il ·drenaggio della cavità uterina non avvenisse sufficente, iper floscezza dell'utero e •p er l'antiveDSione che portava la bocca uterina ad aippoggiare contro la parete vaginale posteriore, ostaicolo allo scarico. Proviai qt1indi a intro·durre una striscia di garza a far da 1drenagigio : però la manovra, !PUr delicatam.oote eseguita, non potcv a a meno di recare qualche danno alla mucosa :fragile ·del collo, donide il timore di a1prire magg·iori ,rie alla rpenetrazione in circolo di .germi o piccoli trombi. In quel tempo a·vevo cominciato .ad usare, per drenaggio d1 a1cun,e tferite infette profonde, la garza bollita nella vaselina; questo tirpo di drenaggio ;penetra con 'faJcilità, senza iprodurre od a:lmeno con minor dolol"e e traumatismo, drena più efficacemente, non aderisce alle granulazioni. Avevo 'Poi sempre (presente l'azione specifiea anti6treptococci1ca della canfora, usando sempr.e, e c on .costanza di eflfetto, la soluzione etereo canforata tanni1ca rc ontro .ie er.esipele (secondo l'antica ricetta di mio padre Gui1do 1C avazzani) (1) che è sicuramente il m:Lgliore .51pe cifico in tutti i caJS1 anche i ipiù gravi. Connetten1do questa fi1ducia nell'azione antisettica ·del-la canfora .contro la eresipela, e, p~r analogia, contro lo streiptocacco 1d ella iniezione puerperale, e l'idea di 1app:Iicare un drenagigio lubrt. ficato per facilitar.e la sua introduzione e averne un reale effetto, mi accinsi a metter nell'utero una striscia di garz•a imbevuta d'olio can!orato al 10 %, il tutto sterilizzato, e rper maggior agio feci entrare !Prima nell'utero uno .s·chizzetto d'olio, onde render ancor più f aci1e il paissag:gio della striscia. J.ia;sciai anche nella vagina 1della ,g arza canforata. - A·ggiUiligo c'he la vagin.a. e la vulva era.no sporche di un i·ntonaco samioso rilproducentesi da· t1na all'altra m·edioazione, come facev.a no in altri tellllPi le gangrene nosocomiali. 1

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Tannino , canfora ana gr. 8. •E tere solforico gr. 100. Pennellature sorpra e attorno alla regione malata, ri'Petute o.c,ami 3 ore. Guarigione entro un n1assimo di tre giorni, anche i casi gravi. (1)


TANNO

XXXIII, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

La stessa medicazione fu ri;petuta per i giom1 ·successivi (salvo la stri·s.cia di garza 'Che !fu rub-

bandooata) altern ata ieon lavande vaginali fiJsio1ogiche; tJutt-e lie me·dicin-e furono tr.alasciate. Dal -primo .giorno dtilla nuo;va ieura la ~ebbre comin-ciò i.a para!bola diJScendente rarpidi1s sima, accompagrlata a tutti i mtglioramenti p r opri della convalescenza, ed in brev:e la m alata potJè lasciar la clinica e terminare i-n famiglia la convalescenza. Questo successo non 1poteva a meno di esser aittribuito alla canfora adoperata loca.lmente. Perciò si comprenderà 1come io .attendessi le oocasioni per rip€tere l'es'P·erim.ento; e <queste 'PUTtrowo non mancano. Sieno le 1dirs agi·ate CO[l.'d izioni in cui !'assistenza sanitaria viene prestata, o tardiva o irnprQPria, le infezioni puerperali in questa regione sono piuttosto .frequenti: frequentissime poi se vi •Si contano qiiel~e postabortive. Interessai alla mia ossel'vazione anche .qualche collega. Una decina •di casi vennero, parte osservati i.n clini•ca, parte fuori, e confermarono l'.ef'fi caicia della cura. Un ultimo caJso da me curato in clinica ipuò servire •di reontraprova: in .questo caso la prima medicazione coll'olio canforato f·u seguita da una defervescenza temporan.ea: la tSeconda e .1a terza egualmente: subito dOl{)o comparve alla bocca dell'utero qualcJle residuo !PlacentaTe, ,c he v.enne estratto colle pinze: dopo uscito il corpo settico due iniezioni endO'Uterine bastarono a eliminare ogni rialzo termi1co. . Io ho visto tl'ogni 1sorta di oasi ·si sepsi ipuer, perale, e d'ogni qualità di cure. Le 1Cure che 1Si mostrarono meno ·affi•c ienti tfuro110 quelle sieroterapiche; le migliori sono ·quelle chirul'lgi che. Mentre quelle non richiadono nessuna abilità, queste d11Pendono invece molto •dal mo1do come sono 0JP'P1icate. La stessa paziente •c h·e ricupera la .salute sotto la direzione ,d'un aibile chirul'!go, i&arebbe saicrificata nelle mani 1d'un iinlcaipaice. Tutti i progressi non :p-0tranno mai emancipare dall-e m anualità o dal tatto o da;lla intuizione idi ·chi deve conJdurre la cura. Perciò se il medico vorrà icurare una en1dometrite settica, usando manovre brutali, tr.ascurarulo cautele asettiche, lélJSCia.Il'do scorrere moonenti critici, non ·p otrei ga1'antire c.h e la mi·a c ura fosse effi•cace; però qµasi direi ,ch·e n 0&sun'altra sia cosi samplice · ed alla !Portata Idi ·t utti, e cosi indif'fe · rente alla tecn'Lca, ·come questa: e da nessuna altra ebbi com chiara dipendenza di riso1Iuzio111e immediata come 1da questa. J... a tec·n i•c a 1d1a segu ire è la seguente: 1) Pulire le J>arti esterne; 2) Irrigare in vagina a:b·b ondante rsoluzione fisiologica ipertoni·c a leg.germente jodata, calda; 3) Pennellare il co.Jlo dell'utero .con tintura di j Odio; · 4) Introdurr e ·n ella caività uterina la siringa 1

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cliI Braun carica di olio icanforato al 10 % stertl~,

e far paissare alcune 1d ecine di omc. deliJ.'olio, curan1do che esso fuoriesca con facilità. Riipetere .questa medi•cazione ogni giorno, od ' anc11.e rd ue vo.lte al giorno se la temperatur·a non cedesse alla iprima iniezione. Del resto, far fare q11alrc he irrigazio.n e vaiginale asettiiea n egli interYalli e curare lo stato generale coi soliti mezzi. In mancanza di sirin•ga Braun serve un catete:r:e di gomma innestato su uno schizzetto qualurnqrue, purché sterilizzabile. Pallanza, dicemb:re 1925. 1

P. S. ·Lo scrivente prega quei Colleghi •che pro,~eranno ii metodo qui deiscritto di comunicargli i ri<->ultati e gli aptPrezzamenti.

DALLA PRATICA CORRENTE. .Avvelenamento mediante ·semi di ricino. Dott. FRANCESCO DE PASCALIS.

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Ho deciso riferire e ptllJblicare questo ca:so oservato per due ragioni. La prima: rarità di que~to :l vvele11amento. La seconda ragione. P er un certo periodo di tempo sj è inoculata in Italia la proilbizione della colti'.razior1e ·di .questa pianta rimasta in ·c erti luo Q'hi ~olo come orna1nentale. Attualmente vengono da l Com1njssariato dell'Areonautica e dal Mjr1i· stero rd~ll'Economia Nazionale emanate disposiZJ oni i)er assicurare 1 preventivamente la sornm1, r.t1str az io11e •di ottimo seme e la vendita del p.ro.. dotto 11 cl t111 prezzo conveniente e con relativi pre1uU. La Golti\ azione del ricino quindi da n"'i è orinai diffusa 6 per sollievo dell\Economia Na zi anale ed anche percnè provato che il ricino esercita sul terreno un'azione insettiifuga e quindi aidatto ad inte!'rompere la rotazione agraria, sp 1~· cje attualmente nella coltura del tabacco, senza diminuire il reddito ·del terreno (A gricoitura SalPrtt·lrlQ, anno X\'I,JI, h. 2). Socin.l1nente conv1~ne perciò divulgare quanto sia velenoso il seme di ricino, specie se fresco, sj a perchè i bambini ne lPOSsono rimanere vittime p er innata tendenza a mangiare tutto, e sia pc:irch•è, è doloroso il constatarlo, qualcuno preftlrisce ancora a scopo pur.gativo ricorrere all'u so dei ~emi di ricino invece dell'olio corri. spettivo: 1

La !'era del 25 settembre 1916, in mancanza dei sanitari d·el lu ogo (eravamo nel periodo della .grande guerra, io ero di guardia all'Ospedale militare vicino) fui chiamato urgentemente all'Ospedale civile di 1Lecce, per chè una giovanett .i. mo1iva, fors e avvel-enata, mi dicevano, dopo avere ingerito, a SCOipo purgativo, poche ore prima, numero tre chicchi frescl1i di ricino. Trovo la signorina V. ·C. fu C. e di A. L., da Lècce, di anni 17, pasticciera, in istaio di semi•


.. IL POLICLINICO

in coscienza, ma agitata, lieve cianosi delle lab.. bra, trem ori alle mani; è coperta di sudore freddo , la r espirazione superficiale, frequente; addo· me teso, polso piccolo. Ha eccitazione al vomito, qualche scarica diarroica. F accio il lavaggio dello stomaco, iniezioni dt caffeina ed eter e, prescrivo delle irrigazioni intes tin ali e trasportata in sala, e messa a letto, ·faccio applicare panni caldi e botti.g lie calde. Tornato ·dopo qualche ora la trovo ancora inqui eta e agitata; mi accusa bruciore alle fau·Ci, dolori inten si localizzati attorno alla regione om~ belicale, cefalea. Emette scarsa quantità di urina, è afebbrile. Faccio 1Praticare ·d urante la notte inie. zioni ·di canfora e continuare panni caldi e bottiglie calde ..i\.l mattino s.uc.cessivo torno. L.e condizioni gen erali sono migliorate, la temperatura è normale, la ·ci an osi completamente scomparsa, il colorito 1quasi normale. Persiste il senso di n~usea, le scariche alvine sono meno frequenti. Condizioni 1d el polso ·m igliorate, urine aumentate, l'esame dei vari apparati non rileva fatti degni <J.i nota. L'inferma avverte sete intensa e si lagna an cora di dolori alla regione epigastrica. Nei giorni suc·cessivi cessano naùsea e ·diarrea, le urine normali, lo ..stqto generale buono. ~ Ii 29 sett'effiìbre, dopo cinque giorni di de.g enza, in condiz.i oni di completo benessere ,' lascia l'Ospe. dal e. 1

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ti' mia

inferm·a con tre chicchi di semi di riéino · fresohi corre il r:risc·h io di lasciarci la pelle. F, · ·duhoue talmente velenoso il seme di ricino? . i~' se~e non ha odore, ha s~pore dolciastroàcre., e cont]ene il 45 o/c. di olio (Chir-0ne, Materia •

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La ricina dunque non si rinviene nell'olio dJJ.. r icino preparato accuratamente, perc·h è si trova,. come abbiamo detto, nella parte più esterna del S·eme. (nel 1perisperma); ed 1è per ·questo che l semi ·d i ricino hanno un potere tossico immensa1nent.e più alto .d ell'olio corrispettivo. I.a ricina ·è conte~uta nella proporzione del 2.80 al 3 % dei semi ·di ·ricino colla buccia e 'Pare sia molto più tossica, se da semi freschi (Chirone , . Materia lt1 edic a).

I conit1gi idi Bau drimont avrebbero ingerito circa 0.36, 0.18 grammi di ricina, i bam·b ini di ·Giosefft circa 0.12 ,g rammi ·di ricina, quindi una dose ri1

spettivamente otto volte, 1quattro volte, tre . volte maggiore :di quella (0.05) da Stillmark fissata come dose letale (J ekscl1, Vergi.f tun·g en in Noth. ·nagels Ilandbuch, vol .. I, e Ha:ger, Handbuch det phar'm . Pra:r:is, Berlino); ma gli uni di seme secco, gli altri di seme abbrustolito. I.a nostra inferma aveva ingerito 0.04 gramm! di ricin.a, me110 della dose mortale, ma di seme fresco .

Non ostante l'in.gestiorie di un.a dose rilevante della fitoa1bumosa tossi·c a nei primi, minore- ·della mortale nella nostra infeTIIla, tutti, pur avendo avuto un ·dee.orso favorevole, hanno ·corso il me, Glesimo ri-schio ·di un esito letale. A me pare a:nche che ·oltre alla 1Parte ohe possa ' avere in simili casi la maggiore o minore resi5tenza ·del so·g·getto, l'età, la precocità ·d'insorgen..J za del vomito, le cure adeguate ed a tempo op-p0rt11no, ·noi dobbiamo qui invocare la circostanza ·c·he i semi erano nei rispettivi ca:si: secchi, 1

Oltre 110110 i semi di ricino contengopo sostanze azotate, sostanze minerali, gommo-resine, • i'1 ~lc aloide ricinina e la tossialbumma ricina (M.ar~ abbr'u.stoliti, freschi . . ~oi sappiamo che quan1 do una solu.zione di r1 .. fori) . La ricina si rinvenne nella parte piµ esterçjna viene riscaldata, il veleno è rapidamente na di:?l seme (nel perisperma) . È un pri:q.cipio estremamente tossico che Kobert e .Stillmar}{ ot- d-istrutto: è noto ancora che un meto do per ren• tennero J1el 1~9 1dai semi del ricjnus communis. ·d ere innocui i resti resi duati 1dalla produzione E una tossial'burnina o ifita-lbumosi, analoga alle dell 'oljo ·di ricino, i così detti cc 1panelli di ricino »~ c-0nsiste nella loro ebollizione (Le Ricin) . ~o.s c::ine ba.tteriche, che resta nella buc~ia ~ol pro. Ecco perchè, pur essen1doci tanta disparità nella cesso di estrazione dell'olio (El Ricino). . Gli .a11tori tutti sono di acco~do sull'azione estre- •quantità dei semi, i fenomeni tossici sono stati marn~ n te to~$iCa. ·d i ·qu.esto principio, per quanto •-quasi a tutti . irdentici. non lo siano molto sul gra~o di •qu~sta tossicità ' e ·q11!n·di sul numero ·déi s.e mi capa.ci di provo.. eare fenomeni di avvelenamento. * ** Se•c ondo Taylor 20 semi idi ricino basterebbero • a 1produrre la morte; .l'ingestione :di pochi semi Concl'udo questa c:;arebbe però già sufficiente a mettere in :pericolo . . breve oSiServazione clinica piette:ndo in :r:ilievo la necessità di istruire i bambini la vita ·di uri uomo adulto. attraverso la scuola, gli ·a;dulti attraverso le loro I çoniugi di Bau1drimont (Journ. d.e Méd. àe società, i loro luoghi di ritrovo, sulle conseguenze, Bordeaux, 1919) avevano preso 2i4 e 12 sémi rimolto probabilmente letali per l'uso dei semi di spetti,ramente, ina secchi. . rici~o, specie attualmente che il ricinus è diveI bambini di Gioseffi (Policlini;co., SPZ . .pratica) • rit1to pianta di coltura così comune, ed in con9.v ev.a~10 ingerito 8, riBpettivamente 9 chicc~i , ma siderazione che il seme fresco è più velenoso abbr u stoliti. del seme secco, abbrustolito. r,a n ostra inferma aveva ingerito 3 chicchi, ma . . . San Cesario di Lecce , marzo 1926. • fr eschi. 1

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[.i\.NNO XXXIII,

FASC.

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SEZJONE PRATICA

SUNTI E. RASSEGNE. INFEZIONI. Ricerche sull'etiologia dell'eritema polimorfo acuto~ Il suo agente etiologico: " Strepfobacillus moniliformis ,,. (T_,E\' i\DIT!'

~ICOJ.A u,

POINCLOUX. La Presse médic.,

19:~.6,

n. i2). Gli .:\.~. l1anno potuto isolare, stu1diare, con&ery~re ·un germe nuovo, rd a essi denominato u Streiptobacillus mon1.liformis », circolante nel sangue di uno degli stessi Ai~ . colpito da una $Ptticemi a aicl inizi o brusco, con evoluzione in tre pous~t?es febbri li di dodici giorni, complessivan1Pntc, la def ervescenza di ciascuna poussée essen no segnata da una eruzione eritemato papu Iosa predominante agli arti inferiori ed in ge11ere sulJ e superfici estensorie. L'eruzione era costituita all'inizio da ma·cule che in poche ore <li,·enivarl o pa·pt1le cl1e dopo 36-48 ore scomparivano senza lasciar tra:ocia. Il diametro variava dai 3 ai 10 mm. , arrotondate, rosee, con un centro di lln rosso più vivo, impalli1denti alla pressione. I tegumen ti ·dello stesso p. potevano dunque r eagire in due modi differenti all'agente irufetti ,-o, particolarità 1questa che :fa classificare il Ca$O fra le forme di passaig.gio note, fra l'eritema polimorfo e l' eritema nodoso. ..\gginngiam o che n el caso in questione vi erano state artralgie multiple dell.e 1p iocole articolazioni, angina e splenomegalia: due emo·cultrure nell'acme fe·b briJe avevano mess-0 in evi·denza io stesso n1Jovo germe. I vari A .I\. hanno accomunato le più diverse malattie, allorcbè il loro tip·o eruttivo presentava qualche somiglianza: così troviamo .sotto il nome di eritemi polimorrfi quelli in rapporto con cause tossi·che, alimentari, medic amentose, ovvero da autointossicazione (uremia, diabete) o infettive (t11tte le inrf ezioni). Ma vi ritroviamo anche, e forse ·con maggior r agione, eritemi polimorfi esenti da ogni associazione patologica, 1dalle semplici form e malattie della pelle, :fino alle forme acute, m ortali : le 1prime ·etiiehettate eritema maculoso, papuloso, tubercolare, anulare, circinato, ~irato, bolloso, ecc.; le secon de, osservate qua e là da singoli A.I\., sono forme chiaramente ind'ettive, ma evi•dentemente ;più vicini al pemfigo acuto e·d ::tlla: •dermatosi del ·D uhrin g, ·che all'1eriteima polimorfo. ! n que.st'istesso .capitolo troviamo le forme etiologiche 1d ell'eri.tema no1doso attribuito talora ad in tc.ss;cazioni, talora ad infezioni acute, ta!'altra alla tubercolosi od alla si:filide, o a germe sconosciuto. I~a. <p1estion e dell'eritem a polimorfo e nodoso è 1

dunque assai comp1essa : ma la s·u ggestione dei fatti ci porta a con.si1derare univoca la etiologia dell'eritema no·doso e polimorfo : si tratterebbe quindi di una malattia, si·curamente infettiva, abbencliè l'agente sia scon os·c iuto malattia eruttiva. il cui esante·m a p·u ò, come q u ello sifilitico, rive• stire varie form·e : macule, paipule, noduli, for se anche vescicole. Ma1grado il suo poliim orfi.smo qu esta eruzione, date le sue abituali sedi, p·uO p1~es entare un aspetto di un icità e mostr are for m e m.ortali, acute, i orme subacute, forme fru ste. I due eritemi in questione, sarebbero per gli AA. :suricordatj, dup'1i·ce manifestazion e di una stessa causa m icrobi·ca, sarebbero manifestazione di ·u na malattia infettiva eruttiva: ciò per l'andamento id ei casi a cuti e sub~cuti , peT i fatti di contaigio, di ricorrenza in certe stagioni, p er analogia a fatti cti patologia generale. .i\.nteriori al reperto 1d·egli ./\..\. son o le ricerche etiologiche negati ve di Ni·colle e Conseil, qu•elle 1positive p er un .b.a cillo pseu dodtfteri-co di Rosenow, di bastoncini ·deli·cati, -immobiùi, gramnegativi, del Roberts, ·di una spirochaeta agilis del ·l\1' anzini. Nel caso •del Leva1diti e colleghi, f·u eseguita ~!na emocultura in· brodo -t1n1 dici or.e dopo l'inizio della rnalattia, ed un'altra il quinto giorno : fu anche raschiata una papula e c olti'vato il p1'odotto. In tutte P. tre furono messe in evidenza nel velo fibrinoso •galleggiante al ·dis0i>ra ·delle ema.. zie, •dopo tre giorni, deill.e pi-c cole colonie bian.. castre chie ai11darono aumentando di volu.m e per di$Soci~rsi poi. Queste cola-nie erano co.st.ituite da u11 germe chiamato 1dagli AJA . .strepto baocillus mo. niliformis, i cui caratteri mor!fologici culturaìi sarebbero i segt1enti: Forma var j a, cocicl1i oblunghi o bacilli isolati o ri11niti a catenella; non 'capsula, non sipore; talora bacilli dai cinque ai sei micron:, .di.sposti in serie lin·eari, talora con i·sipessimento al centro caratteri <>tiro. La coil orazione. lenta con il Giemsa mette in evidenza 1a cromatina . Il passaggio 1da. una cultura s·11 mezzo mediocr e ad un mezzo favorevole, dà lu ogo alle forme streptobacillari tipiche. La inoculazione agli animali sen sibili produ.ce gli stessi risultati qualunque sia la 1norfologia del primjtivo baicillo. Non pren•de il Gram; con conVE>nien te acidità ·eid in presenza. di sangue, ·cresce in brodo. Cres.ce anche bene in brodo sier o, in bro·do as·cite, in bro·do siero glu cosato. Non provoca tessine, non d à l'llogo a forme filtranti. IJ germe isolato è fortem ente viru1ento p·er gli ani.. mali di laboratorio , mostran do una affinità 1per la pelle e le arti·colazioni. Nel coniglio, . che è J'anjmalJe più .sensibile verso il bacillo isolato, dà 1uogo acl immt1nità. l\tl ONTELEONE• I

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IL P OL !CLI~ !CO

Erytema artbriticu111 epidemicum. (PLACE, SUTTON

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\VILLNER. B oston J'..f edical Journai,

18 febbraio 1926).

Gli .!\.!\. ·h anno studiato i1u.merosi casi di questa forma morbosa epi demica ·che ha infierito nella piocola città di Haverhill i1e1 gennaio di qiuest'anno. L'aJffezione si manifesta improvvisamente con forte hrivi·do, vomito, intensa cefalea , malessere e prostrazione. La febbre molto alta al principio caide al terzo o quarto giorno, ricompare poi ed a.ss11me, nei casi gravi, 1per circa due setti.manè una Cl1rva remittente. 1.'eruzi one compare dal primo al terzo ·g iorno ordinariamente all'estremità sp·ecie al lato estensoria e-d intorno alle. arti1colazioni: n ei ca~i gravi rolpisc e anC'he le :sipalle, il tronco e la faccia. Consiste in maculo-papule irregolari, varie per forma e gi·an1dezza, di colore rosso scuro con tendenza ad impallidire nel 'centro. Di solito l'eruzione somiglia a. quella 1della rosalia e del morbillo. ,Dura 3-7 giorni e liascia una lieve pigmentazione che perman·e talvolta fino a 2 s ettiman e. Spe$SO si hanno emorragie petecchiali al ·dorso ed alla pianta dei piedi. I .a lesione articolare com:pare ·dal !Primo al quarto giorno, ·di solito al terzo. Quasi sempre sono colpite -più articolazioni e particolarmente quelle delle dita (]elle mani e dei piedt. P ossono essere r.olpite anche, ma raramente, l'articolazione ·d elle mascelle, d ella spalla, quelle intervertebrali. Al1'esame obbiettivo sì nota gonfiore ed arrossam ento dPlle articolazioni . Il dolore è m olto fort~. Talvolta si hanno fenomeni respiratori: tosse, arrossamento delle fau ci ed in qualic.he caso si è svil11p-pata bronic opulmonite. In quattr o casi si ebbe delirio, in due stato stu1p oroso e nella gran·de maggioranza ottundi· mento del sensorio. In n essun caso si sono avute localizzazioni cardiacihe. ' ~ai si riscontrò ingrossam ento delle glandol e 11nfatiche, ed in un solo caso la milza era palpabile. Il fegato non fu trovato mai ingrossate\ n1è dolente. E mai si nqtarono ·segni d'itterizia. l..'epi<lemia era limitata aJd una piccola area in prosc;imità del fiume ed i pazienti, di cui il 40 % mas·chi, erano prevalentemente Lituani, Polacchi ed Italiani. La loro età variava da 8 mesi a 50 anni. La maggioranza dei casi si verificò in case di povera gente ma tenute con sufficiente pro. prietà e p11lizia. La contagiosità della malattia non è dubbia ' ma ...... g;li .I\ L\. riescirono a constatarla solo in poc·h i cas1. Tl mezzo di diffusione sembra essere il latte. 1

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[.!\~NO

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I ! ;p erio1do d'incubazione i!l un ·caso fu fissato a

2-3 giorni. Dal sangu e e dal liqui do arti~olare gli AA. iso. larono un microrgani1s mo bacillare, non resistente al Gram, eh.e nei terreni fluidi tende a prendere la forma filam entosa, mentre in quelli solitdi tende a:d accorciarsi. Jn tutti i terreni il suo pleomorfismo è marcato: ovale, sferico ' filamentoso. Il terreno nutritivo più favore,role è il brodo con li qui do asciti1co o con san1g ue. Il ql1adro clinico •della malattia è dominato: 1) dall'inizio aooto con !Sintomi tossici: brivido, \ 1 omito, inalessere, cefalea; 2.) dall'eruzione che colpisce l'estr emità e ·c·h e è a tipo morbilliforme con tendenza alle petec·cl1ie; 3) dalla p-0liartrita pr evalentemente grave. Si distingue dall'eritema inifettivo per la mancanza o rarità dell'eruzione faeciale o per l'assenza di lesioni cireinnrate e serpigginose e resipelatose, ed infine 1Per la presenza 1delle lesioni a rti.·c olari. Dal reumatismo articolare acuto si distingue per il carattere epidemi,éò, per l'assenza di localizzazioni cardia;ch e e per l'uniformità dell'eruzione. ·D all'erythema subitum si differenzia per l'est· stenza dell a febbre e dell'artrite e per l'assenza <li monon·u ·cleosi. Si distingue dal tilfo per i caratteri eprdemiologici, per il decorso, per la prevalenza delle lesioni a:rti1colari e la di·stribuzione dell'esantema. La malattia sem,b ra avere strette analogi-e con la febbre ·di Malta. Il fatto ohe pare si 1dtffonde a mezzo del latte, l'artrite, l'eruzione, i sintomi tossici e il tipo irregolare della febbre sono elem enti che -si riscontrano in ambedue le affezioni. 1\1a l'assenza 1d'ingrossam en to della milza, l'as5enza -Oi linfocitosi ed il referto batteriologico fc:irebbero escll,l1dere qualsiasi parentela fra le due .in1' ezioni. DR. 1

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VIE

BILIARI~

Rilievi sulle forme di colecistiti lievi, chiamate cistifellee a fi·agola. {P. J..ECÈNE e P. MOUWNGUET. La Presse médicale, Il. 4, 1926,- ;p. 49).

I.a ciistifellea a fra.go~a, rilevabile su pezzi ope.. ratorii freschi, è 'Costituita 1da pi-ccoli gtranuli gialli, attaccati alla mucosa cistica, rilevati, di colore giallo vivo iebe risaltano su~ fondo bruno della cist1f'ellea , unici o multipli, di grandezza da una testa di spil!lo aid un g.r ano dt miglio. .~l microscopio tSi presentano -come ammassi d1 cell'l1le di l~poidi, i quali nei preparati da inclu1


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XXXI T1, F..,.:Se. 20]

SEZIONE PRATICA

$ione in .paraffina si presentano costituiti da cellule poliedriche ed appaiono chiarissime per di"sol11zione, co11 l'alcool e lo xilolo, ·del contenuto lipoideo. Dai preparati con con.gelazio11e si v.e, dono dette cellule riipiene id i lipoi1di, disseminati nelle ma·g1ie ·riel loro. proto1plasma. Questi prodotti sono anisotro:pi e si presentano anche come cri.. stalli aghiformi fusibili a bassa temperatura (35v-37ci) a differenza della .colesterina (che fonde a 1480). .C iononostante le r.eazioni colorimetrich ·. ctimostrano cl1e s i tratti di un co.m posto coleisterini:co. Un'analisi ·chimica praticata da .Schaeffer (Stira~ sb11rgo) .su' cistifellee a fragola dimostra che l~ qnantità id ei lipoi:di contenuti dalla parete di esse è il doppio di quella che conten·gono le cistifellee normali. E non so·lo la colesterina è aumentata, ma an.chie gli a'Cidi grassi , e-cc. La ci:stjfellea a fragola n ella statistica di Mayo s11 5000 asportate cl1irurgicamente, figura n el 18 % dei casj . IJ. e 2\ll. su 8'4 cistifellee operate in due anni, le rinvennero 15 volte. • .~ schoff e Bacmei stey credettero gli ammassi li· ·p cLclei sottoep.iteliali çome xantomi. Policard -cr ecle rl1e esistano anche nelle cistifellee n ormali. I.aroc:tie e Flaudin credono siano dovuti ad inc:: l1rsio;ni di cristalli :di colesterina intramurali . . T eo ria. p re litia.c:ica. - 1Gosset ed alliev] , dopo Chauffard, ammisero .che i granuli gialli 1della cistifellea a frago1la rappresentavano stadi:i iniziali della litiasi biliare. U·n piccolo :g ranulo distac candosi former e1b be un ·centro di cristallizzazione di un ·calcolo di 1coiesterina, basandosi sull'analogia di comp osizionie idei c alcoli di colesterina e id ei ·granuli gialli formati di 1m lip.o ide d.i colesterina complesso. Ma ,qruesti non sono formati di colesterina pura ·e ·dlppiù ·di.staccan:d osi .a alla parete e p escando n ella bile n on pI' ~n·dono l'aspAtto di calcolot come ·dimostra .u na fi.gura di L. €1 ~1 . Jnoltrie se tale rfosse l'ori·g ine dei ca1'coli si sarebbero rinvenute forme peduncolate ed 1 punti di connessione ·con la parete non si rinv·ennero n eppure nei cal1coli intramurrali. Teoria della stasi vescicolare. Per Policard sar e·b be 11n' esagerazione della funzione normale di a5sorbim.ento .dell' ep ite~io della cistifellea; . ma dif, f erenti sono le reazioni colorimetri Che e le proprietà ottich e <lei gTan.uli lipo-protetci. Del r esto t::lle teoria della secr ezione ·della co1lesterina da jparte ·dell'epitelio d'ella ·cistifellea si .è dimostrata 1nesatta. L. e M. ·cre,dono al·l'origine infettiva {]ella cistlf ellea a fTa:gola, no.n o stante .i l parere contrario di Gosset ed allievi. Mac C:arthy che la d1escrisse pe1~ primo, la in1cluse tra l e colecistiti infettive, icome \V. Mayo. 1

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. Gli sturdl.i di L. e M. •confer1na110 che i gra·n u•l l giallast.r i si tro·v ano frequ1ente1nente n ell €( cisti f ell ee ·jnfette, calcolose o nolL ~011 è raro trova.ire. nell1 e villosità de·l la mucosa ·d e1le cellule degenerate in via di trasformazione gra5sosa , m esse in evi·d·enza ,con la colorazione co11 .Su1dan III nei preparati p er congelazione: tali ·cellule harlno l 'aspetto di leucòciti o is,t iociti in ,ria di de.ge11erazione . girassoisa e si p:r esentano come ·c ordoni lungo la villo.sità della mu.cosa; si rinven gono tutti i passag·g i ·d alle cellule isolate ai. gran111i 1g iallastri tipi·ci. Tali fre nomeni di de.. generazione .g rassa d ei leucociti si han.n o allor. chè un'infiammazione surppurati,·a è in via di regre.ssione. Infat ti tali ammassi ·di cellule li1poi.dee nP lJ e colecistiti .si rinv,e.n ig·ono an·C'h e nella musco'"' latu.r a e sotto la sierosa, e•d Rlle volte esiste una continu]tà tra gli ammassi sottoepiteli'ali e gli ammassi parietali; l e cellule epiteliali. stesse possono essere sog.g;ette alla. degenerazione .grassa. Tali reperti i c;tolo·g i·ci s.ta11no a dimostrare !'e.si. . sten za d i un p:roce;S1s.o. infiamma torio nelle cistifellee a fragola, manifestazioni della reazione òella cistifelle a contro l'infezion e. 1Gli -~·.A. dimostrano che an c.h e ne:lle salpin·g itl cronicl1e vi .s ono 1d·ei granuli gialli n:ell a mu cosa, e idi cui l'origine iniettiva è in1dubbia, aèl·ducen·do una fotografia d i un pezzo e·d una m icrofotografia. .In tutti .g li ammalati ;portatori di cistifellea a fragola, .gli AA. J:ianno potuto dimostrar e 1'infez1 one pregu-essa od in corso sia dalla storia clini ca, sia dall'esame anato,mo-ipatolo1gico; e succintamente ne riferiscono tr.a di 1essi 3 ca si. Uno id ei .segni 1p iù si:curi dell'in·fezio·n e ·della cistif·ellea è l'i sp ~ simento dello strato cellulare 5ottosieroso, che .divie1n e di aspetto biancastro; inoltre l'esistenza ·di ·g angli dell'ilo e d·el pe·d uncolo epati.co infiammati. .Ai microscopio sclerosi clello stroma sottornucoso; le cellule epiteliali di·vengono. •C1t1biche, in di.flf erenziate, ed alle volte le 9.lterazioni dell'epitelio :sono ancora più notevoli. N·è ,,ale la .steri~ità ·della bile accertata con i c omuni terreni culturali, e dovuta all'azione batteri·ciida della bile. Terapia. Per .que-gli A·A. cl1e ammettono che 1 a cistifellea a frago1a sia una lesion e prelitiasica è lo·g ica l'aiblaziorne. Secondo L. e M. biso·g na ·d istinguere due casi: .se coesiste una litiasi biÌiare, opipure si rinven·g ono lesioni g·ravi d·el a cistifellea è n eic essario togliere la cistifellea, l{> etC·h·è le lesioni a fragola, se pass ano in . coesistono, . se-·c onda linea. Se Ja sto1ria dell'ammalato, il ri;sultato negativo de~le raidiolg rafie, le aid·erenze .Peri-coJicistiche, l'ispessimento della par ete e sp ecinlm ente ·d ella .sottosieros.a, l'esistenza dei gan1

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gli ingrossati nell'ilo epatico provano una lesione infettiva d,ella cistifellea , e probabilmente cc a fragola >l , gli AA. ip raticano una colecistostomia ' per drenare le vie b11liari, direttamente, ·poichiè la infezione non ·è eSClUSi\-a rd ella cistifellea. JURA.

Contributo alla chirn1·gia della colelitiasi con particola1·e riguardo alla calcolosi del coledoco. .(G. POTOTSCHNIG. Arch. l t. d1 Chi r., 1925, vol. Xrl V. fase. 5). L·.~. , aic·cennato all 'importanza dell'ar.g omento, f A alcune considerazioni sulla così detta colecistectomia id eal e della qt1ale egli si dichiara partigiano, a condizione che durante l'atto operativo si siano scrupolosamente eseguite le seguenti prem esse di tecnica: 1) ectornia sottos-ierosa; 2) legatura isolata 1del cistico e suo affon.damento retro1p eritonea:le; 3) emo5tasi p erfetta; 4) completa peritoneizzaz-ione del campo operativo, e che ·n on si ab,b ia alcun ~:I11bbio sulla per\rietà del coledoco. Viene qu1ndi a 'Parlare ·del trattamento .chirur gi•co della calcolosi de'l coledo·co. Il drenaggio del1' epatico col tu·b o a T 1del Kehr possiede molti in·convenienti (lunga deg ~nz.a, deperimento per la perdita di bi.J.e, aderenz·e e .sventramenti 1p ost-oper atori, ·ecc.) e non assioura, come si proponeva Kehr, l •ei.iminazjone spontan.ea di ca'l coli residui. Si ·è quin.di cercato di sostituirlo con mezzi più fisiologici , .quali: 1) la cole1docotomia .s opraduo den ale 1con dilatazione meccani ca della papilla , compietata con la sutnra ·del ·dotto; 2) l·a cole1rloieotomia transduoòena1e; 3) la cole1doco-duo1a enosto1nia • L'.t\. si 1ntrattiene parttcolarmente a·d il·I u·strare i] -primo di tali ineto·d i, .che egli stesso h a e::;egnito in tt1tti i caisi (sette ~n tutto) di calcolosi dcl coledoco da lui ct1rati ·dal 19-23 .ad oggi. Eglt ha sern·p re 1praticato dopo la sutura de·l coledoco la chiusura completa dell'addome sen za porre al<:un drenaggi o, tranne che in un caso, in cui era avvenuta una perforazione rd.ella cisti!fel'ea n~l fegato, ieon formazione •di un . ascesso epatico n•el qua1 ·c aso però egli si limitò a drenare solo Ja cavità asces1suale. In tutti i casi l'aflfezione datava da molto tempo e si trov.arono all'atto operativo notevoli alterazion i delle vie b'iliari e rl·e'l fegato, sopTatutto della ci,stif.ellea; questa fu as.portata ir1 cinq11e casi mentre in due fu .consPrvata perchè raggrinzita e ri:dotta alle dimen-sioni di nna nocella. Il coledoco era sempre dil ~t:ito, sclerotico. Solo in quattro casi fu eseguita nna Yera e propria coledocotomia sopraduodenale, p crcl1è in un raso l'estrazione dei calcoli e la 1

XXXIII ,

FASC.

20]

(lilatazione della papilla .fu eseguita attraverso lo sbocco nel coledoco d·el cistico, .sezionato a questo livello, e nei due casi in cui esisteva perfo, razione della cistifellea nel coledoco fu apprOtfit tato di tale -perfo:r.aziion-e, previa coleci.stectomia. In tutti questi sette casi i ri.s ultati :post-operatori prossimi e lontani sono stati ottimi, per cui l'.i\. insiste s ui vantag.gi del metodo da l1ui adoperato n el trattamento della ca}colosi del .coledoco. 1

FIORENTINI .

Critica tecnica della colecistectomia. (D ESCTOUTTES

1926,

D.

e

RJCARD.

La Presse

m,éd.icale, n.

z,

19).

G~ i AA. ronte~ t ano

i \'élntaggi della .colecistectomja per via r etrograda e si. dichiarar10 più favorevoli i11 linea generale alla ablazione della cisti fellea da aYanti in dietro. N·ella coleristecto1nia anteriore l'emorragia -Oel lPtto ·della cistifellea si pt1ò •dominare con com· pressione progressiva temporanea con una valva ed un tampor1e di .g arza. P Pr qtlanto rigua1~da l'allacciatura ·d ell'arteria ·Ci.sti·ca, piìi fa·r ile, secon·d o alcuni, n ella ab lazion b cl ella cistifellea .da ·dietro in avanti, nella colecistectomia per vja anteriore rie:Sice ugalmente agevolp. ed è ·P iù $icura ~1lrchè l'asportazione della cistifellea si faocia per via sottosierosa prati<'an.do u n collar etto peritoneale sul terzo superlure del .risti co, n ella regione più vicina al colletto del corpo della vescichetta biliare. Con quest'ultima tecnica si ovvia aniehe al pericolo di. le-dere il ·dotto epato-coledococico, ipoicbè attraverso l'asola completa in corrispondenza del hacinetto •della ·cistiif ellea si 1può s·collare gradualroente il cistico n el ·doippio fo.g lietto per ito- , neale .del legarnento ·gastro-epatico, fac.endo _s ì che nella trazione si. liberi il cistico al 30 superiore. Gli A.A... r ilevano il vantag.gio ·di procedere alla legatl1ra alta del cisti.Co, n1è il moncone dilatandosi può rappre~entare un peri•colo mag.g iore . del la d ilatazione ·del coledoco , la quale segue alla colecistectomia, praticata a ridosso del coledoco. l.a lun ga esperienza del metodo ,p raticato daglI .t\A. ·dimostra inoltre che 11 colJaretto serioso è · un gra11de va11taggio p er aftfondare il moncone cisti•co e ad e.ssi par.e che le fi stole siano meno freqi.1e11t.i. Il drenag.g io sottoeipatico viene dagli A .I\ . prati·cato .fuori 1del collaretto si-eroso, e viene n1antenuto p er poohissirni .giornj. J URA.

Cisti biliare dopo colecistectomia ideale. (PòLYA. Zentralbl.

f. Chirurgie, 1925, n. 42, p. 2341).

Il 17 febbraio 1923 .era stata ammessa al reparto chir11rgi1co di Pòlya una donna aperata altroYe,


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X.XXII I , FASC. 20)

SEZIONE PRATICA

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' 19-22, per calcolosi biliare. Le era stata a11aton1ica. E allora una sola interpretazione era nel giugno plausibile: quella eh-e, asportata .la cistifellea eseguita la coleci.stectornia attr.a vetso inci~ione • }:)er via sottosierosa e suturati i due margini sie.. epi1g astrica e la ferita era 1statia ohi usa per prima. una settimana dopo l 'operazione le era comincia- rosi sopra il letto della ci·st:iffellea, si fosse formato, tra fegato e rivestimento cistico suturato, to un ittero, che era an1d ato aumentando, senza u11a raccolta di bile pro,·eniente dal dotto cistioeo, dolori, ma lascian·do feci colorate. All'es.ame obietla quale ab·b ia ·com1presso il coledoco. tivo il fegato era i·ngrossato notevolmente, la tem, Pòl)7 a pensa che tale complicazione si possa peratura presentava degli innalzamenti giorna. evitare a·dattando con sutu.ra i 1due foglietti di lieri da 37.3 a 38.5. sierosa al letto della cistifellea. Ma c•h iude la Dopo l'abituale 1p repa·nazione con cloruro di pubblicazione scriven.do cl1e il procedirne,n to più calcio, il 24 febbraio 1923 P òlya l'operò, in n at· sicuro, dopo la colecistectomia, è sempre quello cosi et€·r ea. La'Parotomia mediana con escits.sione di tamponare. d ella vec·chia cicatrice e 1dell' ombel1co. Forti adeB. renze tra parete, omento e fegato. Sia nell a p arete addominalle che nei tessuti di éltderenze, anche i più piccoli vasi sanguinano notevolmente. CENNl BIBLIOGRAFICI. La cistifellea manca. .~lla supe.rficie inferiore del • lobo destro del fegato , una formazione cistica delE:'.'IR ICO ì\ IoRSELLI. La P icanaliSi . .Editori Fratelli la grandezza di un pugno d'uomo, a pa.ireti sotBoccai Torino. P rezzo L. 90. tili, contenente biae. Dietro a questa, un'altra siLa letteratura psicanalitiica è in Italia ancora mile, della grandezza di una noce circa, Che co~c arsa in confronto 1 clella p.r oduz.i one più che es,u.. m11nica con la ·p rim a: Le due cisti v.engc,no ruperte, se ne vuota il conten uto e in ogn11 na dell e herante che la dottrina idi iFreud !h~ .s uiscitato n.ei due si introduce un grosso tubo ·di gomma. In- r>aesi .d i lingua tedesca e anglo-sassone. La psica.. torno ai tubi, tamponi di garza. Alla palpazione naljsi ha tro,·ato nel i1ostro paese resistenze fornon si apprezzano cal.coli affatto; la testa del tissim e. I maggiori nostri psiconeur ologi hanno IJancreas un po' ingrossata ed in durita. Sutura :1Ss11nto 11n atteggiamento ·di diffidenza o .si sono parzial e della parete addominale a strati. Inierifi ntati di prenderla in consi1d,e razione. Eppure 1:1. -psicanalj si occupa o·ggi uno dei pria:ni posti zione 1d·i siero di cavallo sottocute. Il prim o giorno si raccolser o dai drenagiJl nella corrente della ieultur.a moderna e non si 200 rmc . ci.rea di bile, poi la secrezione andò p11ò ignorarla, non i può ripudiarla senza prima diminuendo e 5 giorni 1dopo l'operazione era ces- 1,rerla attentamente esaminata in ogni 1sua parte. sata ,d el tutto. Già a questo momento si n otò i tratta in effetti di l ln si·stema estremamente un sorprendente mjglioramento ·dello stato .genecornplesso, di 11011 fa cile com·p rensione, inquina to rale e dell'ittero, le feci si andarono colorando cli Psager:tzio11i , di av·yentatezze, di stravaganterie. Cl1j si sofferm.as.se a criticare .prenden!do in conintensamente e la temperatu ra s1 abb assò fino a scomparire. Dopo una forte em orragia coledocica sideré'~zj 011e solo qt1esti aspetti della ·dottr ina freuintervenut.a al quarto giorno di decorso postcl ia11a far ebbe 0pera superficiale. La critica n on operatorio, la ferjta guarì r egolarmente e presto, pnò esercitarsi utilmente se non dopo aver e p r esa . così che il 2 aprile la paziente lasciò l'ospedale esatta e profonda cognizione 1della teoria e coJJ in condizioni generali ottime. A distanza di un nnimo non mal disposto ,·erso ogni novità, anche anT10 fu r ilaparotom izzata per 'Perito.n ite generale se contrastante con la nostra educazione sciendi o·r igine genitale, e anche ·d i questa guarì bene. tifica. Dal lato delle vie biliari nessun dolore, l'ittero Con questa 1Preparazion·e, con questa dispostscomparso completamente. zior1e Enrico Morselli ha compiuto un'impresa veOra, per quanto rirg uar.da l' inte~retazione de'l ramente eccellente. Egli si iè proposto di fare pre.. caso, Pòlya aveva pensato, prima di intervenire, valentemente della critica, ma criticando egli ad una CYC'Cluision e del col edoco pe·r calcolo o per espone in ogni .suo 'det taglio la teoria p·sicanalitica qÙale fu pensata e sviluppata da Freud e r etrazione ci·catr iziale. Davanti al reperto opera dai suoi allievi. La i>arte ;critica s'ingrana con torio aveva pensato, quantun que .n on molto perst1aso, che la formazione dilatata a contenuto bila parte espositiva, per modo che anche chi non è perfettamente al .corrente rd ell'argomento può liare potes~e essere il coledoco o un dotto biliare intraepati-co. L'arresto della secr ezione dopo cin con la lettura del li1b ro del :VIorselli assumere una . que giorni di drenaggio, il rapido ristabilirsi delconoscenza esatta e 1completa della psicanalisi. la canalizzamene anormale , la chiu.sl1ra precoce L'op era consta ·di 1dt1e gro·ssi \rolumi: n el 'Primo della ferita esclusero tanto la stenosi calcolo.<:>.a è consi,d erata J.a parte dottrinale, nel secon·do la o cicatriziale, quanto la su·ddetta interpTetazione pr ati ca . .i\tmbedue i ,,olumi sono arricc·h iti di nu1

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merose tavole illustratj·ve riproduc-e.nti opere d'arte, che po.ssor10 costit11ire rdocumentazio11e d ella 1psiie.analisi r1ef riguardi della ·sua tesi sessuale. Non si può non essere mera \'igliati n el constatare come l 'A. .a-bhta saputo irnpossessarsi dell'jm n1ensa produzi on e psicanalitica senza trascurare i più minuti particolari ·della teoria e delle sue applicazioni. Con ifresca e vivaoe agilità l'illu.stre ~si·chiatra di Geno·v a esamina 'Punto p er punto i vari postul~t1 del la dottrina, sceYerando ·quel !che di vero e vitale essa ·contiene , 1dimostrando l'infondatezza e l'3ss urdità di ciò ·Cl1e essa ha di artifi·cioso e di aviVentato. Questa selezion e è fatta con la m aggiore serenità e spregiud.icatezza. Non c::i fa dell'esagerazione afifermando che questa è la criti-ca d'ella p sican alisi più 1serena, più sistem n tica, più completa e .p erciò più convincer1te. E tutto ciò con quella chiarezza eid elegan za di ~tile che fa de1 lVl orselli uno dei migliori fra i 1prosatori ita!iani viventi. G. ORAGOTTI .

DUBREU IL--CHAMBARDEL. L es variat·i ons du corps h?l-

mai1ie. E·dit. Flammarion, Parigi. Pr.ezzo Fr. 10.

L' :\. ·d escrive tutte le anomali-e di 1orma e di g-ran·dezza deJle varie parti •del conpo. Dopo aver. ne in·rtica.te lfl cause si sofferma ad ·esporre i disturbi che ciascuna .d i esse può provoca-r e, e suggPrisce i m ezzi atti a diminuirne il danno. Sotto t::\le aspetto il li'bro può rit1scire utile al medie.o pratico. DR. /\.

(.i\NNO XXXIII, .F'ASC. 20J

JL POLICLJNlCO

di Scj er1ze Moderne. Bocca, Torino. Prezzo L. 16. I...ORAND.

Ringiovariire! ·P i eicola Btblioteca 1

Il volume si divi 1de in .due parti: n ella pTima. l ' ..\. tratta d elle cattiYe abitudini 1c:he a!f1'ettano la senesce11za ed accorciano la vita; n ella second 1 espone i m etodi tentati ed a-doperati per qttenere il ringiovanimento. In .quest'ultima parte ogni caipitolo tratta r i1spettivamen te 1del1'e operazioni chirurgi ch e, degli .i n11esti glan1dolari, della terapia farmacologica ed eri·d o·crina, della raidioterar>i a e di .altre ·cure ifisic·h e atte a far recuperare la giovinezza o 1qu.ant o meno ad arrestaJre il ~ro­ cesso d'inveocl11amento. Com e il precedente lavoro del Lora n•d dal titolo cc I .a vecchiaia >>, anche questo si fa leggere per l:\ riccl1czza di notizie, la sempliicità dello stile, e la .m ancanza 1di qt1alsiasi 'Pretenziosità dottri1

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nalP. f: u11 buo11 libro cli propaganda igienica, e sotto (!n esto rigt1ardo è augurabile cij1e esso abbia larga

diffusione a11cl1e fuori della classe medica. DR .

~GtftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSL YII Cong1·esso della Società Inte1·nazionale di Chi1·urgia. (Oon.t i nuazione ; v. ·n um. p1·ec .) .

IT1 Sed1ita Scientifica. 10 aa>rile 1926. (Aula della R . Accademia n1edica al P oliclinico). •

All~ 8 del 10 .aprile dal .p.residente 'Prof. G1oa-

è aperta 1a 4a seduta scientifica che derve t r attare de DANO

La chirurgia della n11lzu. Il prof. CoR'IES LLAno (Sivig1i.a), primo relatore, dopo a1rer esa11r1Ìentemente tr.attato i moltissimri piroblemi ~amin.ati dagli studiosi specie sulla fisioloigia della milza, conclude dicendo che sebswperfioiali bene non si possedano ohe conoscenze . sulla fisiologi a ~plenica, le funzionii emolitiche e l:lp101de>1i.tiche della milza sonp, tuttavia .abbastanza conosciute. Osserva che negli inte~ve11ti per .affe~ioni del fegato e del sistemà reticolo-en<;lpte1iaJe, l~ guarigioni .ed i miglioramenti clinici . non coincidono colle modifica~ion.i del qu.a dro ematologioo, oosicchè ci è i1npossibile il precisare esattamente il meooanismo del miglior.amento. Il fatto che le funzio1n i spleniche possono essere su1pip1ite da .altre funziorui reticolo-endoteliali spieg.a la recidiva in parecch_iie malattie. DO!po la splenectomia, sqpravvengono alle volte fenomeni dei qual.i I.a patogenesi è indecisa (febbre , .a.umento della r esistenza glob·u lare alla putref.azione, auto-agglutinazione) . I risultati più importanti si osserva.no negli interventi per malattie classiche; interventi operatori possono però effettuarsi per altre affezioni nelle quali la ::J:?ler1i?ctomia ipuò portare dei grandi servigJi. Nelle l·ottu•r e e nelle ferite il tamponame11to ; I.a sutura e 1a splenectomia hanno le loro relative indicazic 11i . Però quasi sempre, la splen ectomia s'impone. · N elle ectopie, si presenterà di raJdo l' oocasione di pratioa.r e una Bplenectomia: la quale va limitata 11el oasi più favorevoli. Nell~ cisti non p.a.rassita1;ie se ne &>raticherà l' incisi .>ne o meglio si-- prooederà :al1'iablazione totale della milza. Nelle cisti id atidee l a scelta fra i l metodo conserva.tore e I.a splenectomi.a dipende da va.rie circostanze. Nei twmori della milza, e neC?;li aneuris mi spl enici, la splenectomia 11a dato buoni risl1ltati.

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Vie11e seguito alla tribuna d al secondo relatore prof. LEOTTA (Bari). D opo aver esposto lo stato pr ese11te de lle oonoscenze sulla jfisioLogia ilella milza e sulle 00118eguenze ohe la sua SOfPpI"eSsione determj na suJl'organismo vie ne alla conclusione che la milza i1on è i11dispensabile alla vita e che


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;:)EZIONE PRATICA

la splenectomia, fun21ion.almentie ·b en tollerata, è ~"Wllpatibile can una norm13,le 'e sistenza. D.i tutte le lesioni sple11icl,e di importanza chirurgica riassume quanto oggi si conosoe · s11lla etiologia e p·atogenesi, sulJ'.anatomia patolo·g ica e sull'ieivoluzione clinica per dedurre le indicazi1orni al trattamento ahiirurgioo, specialmente analiz~a in base alle p r e1nesse dottrin~Ji ed ai risultati finora consegujti. l)' L fsioni tra1i1nat i che. - P er le contusio·n i e lo rott·u re sottocutainee e .:;>er le v.arie ferite d ' arma bianca e da fuoco, la splenectomia è .il trattamentt0t di elezio11e e la splenorr.afia il trattamiento di eccezione da limit.arsi alle lacerazioni pa.rziali. A parte tratta in qt1esto ca,pitolo le ernie traun11a.tiche d ella 1nilza. 2) ~Splerionieaalie i n f ett ive. - In questo grUippo son o .eonsi 'Ìerate le isplenomegalie da infezioni act1te :o croniche con loca 1izzazione splenica chirurgican1ente irnf!>ortanti, cioè: a) ascessi f(?lenici distinti in ascessi da prop.a gazioue e ra~rl,~S1 or i~in.ati i1e·l la milza che son o i più importanti. N eglii ascessi multipli piiù freq11enti è sem.pre indicata la splenectomia: nel11ell' asces3-0 unioo è ìnt:licata la splenotomia; b) tt1bercolosi della 1nilza. P er questa affezione la ~plenecto1nia ha indica~ioni .assolute, appena posta la dia.gnosi come è per lia nefrectomia nella t u·h ercol osi r en a le; e) sifilide della inilza. È indicata la s-pleuectio1nia 11elle form~ r esiste11ti ialJ.e cure onde sop·pri1ne r e un grosso nido :di spirochete e liberare il !1azie11te da.i dolori; d) sple noonegalia n'Lalari{}a. Indicate le oure mediche associate alla radioter.apia in tutte le splen.on1egalie di qualunque volume in sito no1·male. La sple nectomia è indicata solo nelle complicazioni: ptosi dolorosa o torsione del Qeduncolo; • e) leishmani-o~i generalizzata . Ctontroci.ndioata la sple nectomia; /) spleruomegalia da e ndocardite lenta. Controindi cata la splenecton1ia; g) sple nogranuloma siderotico: indicata la splenectomia.. 3) ,~p[.enomegalia em.opat1ca. - Questo capitolo che è il più nuovo è il più feoondo per la chiru l'gia sple nica.: a) Le11ieemie: E formale la controindicazione alla splenectomia nelle leucemiie in piena evoluzione. Come trattamento di eccezione la splen~to­ mia è da riservarsi ·a casi di leucemie croniche allo st~to iniziale, i-n buone condizioni generali con soddisfacente crasi sanguign.a, senza manifestazioni emorra.giche e oon disturbi notevoli della splenomegalia. b) _i\.leu<!emie: :E contro indicata 1a sple nectomia in qt1al11nque forma . e) Linf.ogranulomatosi: SpJe 11ectomia contro indicata . d) Morbo di Gaucher : Indicata nettamente la S!)lenectomia che darà risultati tanto migliori quanto !1iù f;ss.a, sarà stata precoce.

e) Anemia pernici.osa progressi va : La splenectomia IlJOn è indicata .all'infuori di qu·alche caso eccezion.rule, .ad evoluzione lenta OOiil. notevole splenomegalia avendo cura di t,?r13,ticare ripetute trasfusioni .avanti e dopo l 'operazrone. · /) Anemi·a splenomegalica infiantiJe: . Non richiede cure cllirurgiche, ma mediche appropriate a relat ivo fattore etiol~gico. la splenectomia può rispondere in al0UJ1e f1o!I'me ad etiologia oscura ribelli alle cure m erliohe e r adioterapiohe in quanto vieine a sqpip1·imere una gran4e sorgente di tossine ed attenua il prooesso emodistruttore, rompendo il disqui1ibrio tra emolisi ed em rnpoiesi . g) Policitemia o eritremia: Contro indicata 1a sp1ene.ctomia. h) I tter.o cro11ico emolitico: Ind-icazio ne assoluta e p.recisa alla splenectomia che è cap.aoe di dare la guarigione completa. j,) Porpora emorragioo.: La splenectomia è assolutamente indicata come l'unico trattamento ca.pace di dare la guarigione cli11ica dell'affe .. . z1one. 4) Spleno·rr1.egal·ie cirrotiche. - Comprende i tre gruppi che inter essano chirurgicamente: a) Morbo di Banti: :t nettamente indicata la s pJ.ènectomia nel priimo e nel seconldo period!O. • Per quanto l'indicazianie sia meno netta nel terzo periodo, se l'infermo è in condizioni di sopport a.ria, ed essa è permessa dalle aderenze, la splenooton1ia è giustif.icata anche in questo periodo preferibilmiente associ.andola a lla omentopessia. ù) Morbo di 1-J anot: ~ controindicato qualunque t rattaI11ento chirurgico . e) Cirrosi ipertrofiche splenO'gene: E semp,re indicata la s:plenoctomia in tutte le forme nelle quali jl processo epatico è di orgine splenica e per lo meno è acoompag •1ato da una not-evole spleno1negialia, ohe attesti ne lla milza un processo ident·ico a quello Efj?atico. 5) 1S1;lenopatie circolatorie . Per lesioni .arteriose o ven!Qse: a) Aneuxismi de1J' arteria splenica: Il trattamento indispe11 sabile è la splenectomia associata all'estir,Jazione della sa.cca anew·ismati.oa da .rupplicarsi il priù i)recocen1ente possibile . . b) €ç>le11omegali.a splenotrombotica: E indicata la splenectomia che dà sempre la guarigi'()llle quando la trombosi della vena splenica non è estesa a lla vena porta. Quando il processo endoflebitico è esteso anche alla porta, senza però ostruirla completamente, 1a spleneptorrnia resta ancora i11dicata, per quanto incerto sia il risultato . Se la occlusione portale è già colll(>leta, l'a.ffezione resta al di sopra d~lle risorse chirurgiche. . . e) S plenom-egaJi·a pilotrotnbotica : N ella trombosi del t ronco della ve:i1a porta, la splenectomia 11on h a indicazioni, co1ne non ne hanno .altre forme \:li trattamento chirurgioo, ( deriv.azioni ciroo]1atoriie, f,istola di Eck, eoc.). 6) ~r eaplasmi della niilza. Sono rari i primi t i vi , che solo interessano il chirurgo . Tra i benig ni più fr equ enti sono gli angiomi, ner i 1

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IL P OI I Cl.I!\ I CfJ

quali è indioata I.a splenectomia. Tra i maligni il meilJO ra..ro è il sarcoma che richiede la ~lenec­ tomia. Non ha b.ase la individuazione dello siplenon1a che deve considerarsi come un comune sarcoma. 7) Cisti della milza, delle qu.ali interessano chirurgicamente sopratutto: a) Cisti da echinocoooo, per le quali r~ta la marsu pi.a1izzazione come il metodo curativo di elezione; la splenectomia è indicata solo ne1le cisti multiple e molto voluminose non afderenti e nelle cisti sotto-diiaframmatiche; I.a enucleazione ~ la ridumone senza dren.a:ggio non ha :nella milza le stesse .indioazioni ohe ha nelle cisti del fegatQ e può solo ritenensi indicato nelle cisti iuxtaspleniche. b) Cisti non p1ar.assitfurie (dermoidi, ematiche, sier.o se, sie.ro-ematiche). È indicato un trattamooi;Q pr~ochè s imile alle cisti da echinococco; in genere è da prediligere la mars~ializzaziione riservando la splenectomia alle cisti volum,i nose e • multiple in milze libere. 8.> ,Spostamenti e to·rsion.e de.lla milza. Glri spostamenti dellia milza che ricbie!iono un interventQ sono quelli nei quali la splenectomia è la oper.azio11e di scelta,. Nella wrsio11e del peduncolo la splenectioonia è indicata in qualunque for1na ed in qualu11qtie periodo evolutivo della tor. s1one. 9) Tecnica. - Nell'ultima parte della relazione è trattata la tecnica nelle varie operamoni sulla mil.za. Per la spl.enectomia è consigliata un'incisione persònaJe, che mentre dà una brooci a 1a più ampia possibile, rispetta a.I massimo l'intega-ità anatomica e fUJ12Jion.ale della parete addominale. La chiara eeposizione seguita attentamente è viv·amente arprplaÙdita. Prende quindi la patrola il prof. HENslcHEN (St. Gallo) . Egli riassume breven1ente l'amplissima sUia relamone come segue : I. Le fu11.zioni della milza: 1) Funfil.one r egolatrice dell'emopoiesi, dellia emocateresi, nonchè delJ.a conoorvaz.iooie della costanza tanto per il votume quanto della costituzione del sangue: a) funzione eritro- e mielopoietica d~llia m~lza . embrionale ; b) funzione linfopoietica; e) funzione importantissima della disintegrazione fiisiologiica del .sangue Oeucocitl, eritrociti, trombociti. '~) F'un.2liione conservatrice pèr il sangue tanto rispetto alla sua massa q·u anto rispetto .alla sua composiziO'Ile (compenso di differenze di pressione per mezzo della circo1.azione epato-liienale, serha.toitO 'di eriorociti e di emoglobina) . 3) Org.ano • di difesa: filtro 1per i detriti ; foc6laio di f~gocitosi per i batteri ed li protozoi ; formazione dei corpi siero-imm11niz.zanti, difesa immunizzante .antinooplastica. 4) Funzione endocrina: relazioni importantissime con le ghi_a ndole genitali, col timo , con la tiroide, col pancrPa.s, con Je surrenali e le ghiandole carotidee. 5) Fun~ione di ricambio: ·parteoisp.amone all1a i.disintegraz~cme istio-endoteliale 'del materiale nutritivo; .postQ di controllo per il rican1b10 ànl ferro; partecipa.zione al ri-

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cambio diei gr~tssi e dei lipoiid~; regol.a.rizzaz.ione del ricambiio1 rospìratorio e della elimàna.zione del1'.aoqua.. 6) Funzione importante assieme aJ. fegato riguardo al ricambio intermedia.rio dell'emoglobina. II. Co11seguenze d~lla sp•l enectomia: 1) Influenza sulla composizione del sangue: 1infocitosi seguita d:a eosi.Tuofilia durante il primo anno consecutivo .ali' operazione; tasso deglri. eri.trociti n'Olrmale O{PIPUre policitemia, oiprpure anemia latente emolitica 'da splenectomia. 2) Influenza sul ricambio, s-peci.almente su quello del ferro, no.nchè aumento della colesterina nel sangue. 3) La tolleranza !)e.r infezioni ed jntossioazioni è uguale, op1p ura al1mentata o diminuita rispetto .a quella dell.'individuo normale. 4) Sostituzione an.atomie.a della milza: a) per rigenerazione di tessuto lienale da residuo ·dell'i101; b) da milze secondarie autentiche già preformate; c) per autotrapianti spontanei; d) ':la ~lenoidi spo11tanei; e\) da prolifera~i-0ni reticoloe ndoteliali extralienali ; /) da accrescimento del!.e ghiandole linfatiohe ed emolinfaticbe. 5) C1o nse.guenze direttamente o indirettamente danno~e per gli orma,ni vicini: swm.aco, ·p1ancreas, Yen.a. porta, colon. La p,e rdita della milza vtiene compensata completamente ·.11ella maggioranza dei spleuecto1nizz.ati, tra questi YÌ. è p€rò una ininor a nza. i11 cui tale compenso si verifica &c1lo na.rzi.almente . III. Tra(?ianti della milza: Etero- ed omotrapianti senza effetto; possibilità del traipi.anw .autoplastico per mezzo · l<l_ella sutura dei vasi o~pure per n1,ezzo dell'·aJUtotra.p ianto libero. IV. Sussidi di.a.gnostici per la milza: percussione, 1palpa.z ione, a.scoltazaone; ricerca delle zo.ne lienali di Head ; esame del sa.ngue ; pro\a della fu.nzionaJ.ità epatica, prova delJ.a contr.attilità con l' a.dre-nialin.a -pituitrina, esame ~er mezzo dei ra.ggi X , p11ntura della milza, biopsia. . V. In·dioa2'Jione per interventi sulla milza: 1) Lesioni traumatiche della milza. Datai il quadro sintomatologico spesse;> o~uro, operazione quanto più precoce poi;;sibile ·a nche in presenzia di diagnosi ànbbia . St-?rupre che sia. p<>S8ibile, è prefe1·ibile I.a co11servl()zione dell'organo, in caso contrario spJ.enectomia ; se vi è emorragia recente ed a5ettica reinfusione del sangue contenuto nel oa,ro addooninal('. ~) R ottttre spontanee: intervento rapido 11eces.sario qu.alunque possa essere la malatt.ia origrinaJe. 3) La milza mi'g rante richiede la sp-lenapessi, oppure lai splenectomia, oppure la legatu.r.a dell'.a;rteria lienale. 4) Tumo!'i splienici: a) cisti e<l .:lngiocavernomi; a seconda delle condizioni anatomiche, splenectomia; enucleazione e resez;io.nre della cisti; asportazione dell.a pa.rte cistJioa ,protuberante; enucleazione sottocaipsulare tlella n1ilz.a oppure mars1-viaJ.izzazione; b) tumori maligni : sp]enectomia con r oentgenterapia consecutiva; nel f}a~v di tumori inoperabili legatura dell' artenia splenica 1ndi distruzione dell'organ o per mezzo della diatermia opip.u re r oentgenterapia.. 5) Eohin1ooocco: splenecwmia se il caso vi si presta, altrimenti marst1•p ializzazione. 6) Spie-

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SEZIONE PRATICA •

nomegalie infettive : a) 11e1g li .ascessi della milz,a (importa nza della diagnosi precoce e dell' operazione precoce) operazione transpleuro-di.aframmatica oppure operaziol!le addominale, lombare oppure inter\ei1to intercosto--extra1pleurico. con .;)Apertw·a dell'ascesso uni- o bti.laterale, spl1e nectomia sempre che oiò sia possibile; b~ sple11ite, da infarto, infettiva, m.a non purulenta pt1ò richiedere splenectomia in qualche caso; e) l'asp10irtazi001e della milza endocarditica (da e.ndocardite lenta) si è finora din1o.strata inutile; d) la necrosi lienale tossica no11 purulenta (sindrome pancreatica) richiede l '~:_:>erazione tempestiva; e) la perjspJen1te plastica doliolrosa (milza ossea, m. calcificata) esige l'estirpazione dell'organo; /) lo i11tervento è giustificato nelle .splea1omegalie luetiche, tanto monosintom.atiche quanto eip.ato1iena1i, sempre e:he si tratti di casi anemici, emQllitici, i polet1cici, bantoidi e r efrattari al salval'· sa11; g) le splenomegalie tubercolari sono guaribili con l'estirpazione 1della milza; h) mala.ria: isolata _ sple11ectomia ,per indicazione chirurgica (rottu1·a, milza migrante, echinococoo, .ascesso) ovvero 11osol.ogica. (chinino resistenza, forme emolitiche -0 ipole11oiche; i) spleno111ega]ie leishmaniosiche: splenectOIIllia nei casi refrattari ali' antimru1io ed ipoleucici; k) il linfogranuloma isolato è con1e tale clinica1nente riconosciuto, richiede la splenectomia precocissima. 7) Gruppo delle splenoonegalie angio-l1ienali: a) in casi di ai.leurisma, di aneurismatici e di sple11omegalia aneuriS!Jilatica, legatura. centr.ale dell'arteria oippure splenectomia; b) le splenomegalie flebotrombotiche e tromboflebilitiche sono passibili · di guarigione per mezzo deJla splenectomia, a oondiziooe però di una scelta giudiziosa e di una decisione ponderata sia in quanto alle singole forme cliniche '5i<"t in qu.anto alla data dell'oip erazione; e) la splenectomia è controindicata nella malattia di Baumgar-OOn. 8) Grup1po · delle splenomegalie me dullo emo-lienali: a) la splenectomia si ammette in certe condizioni ed eseguita con una tecnica: ope-_ ratoria «sistematizzata», si raccomanda come oper.azione palliativa in indi-v·idui leucemici se questi sono stati preparati opp1oo:tu11amente per l'intervento; b) la policitemia r.a;ppresenta una controindicazione per ;1a !splenectomia nei casi n on t.roppo progrediti che non risp1o ndono agli altri mezzi terapeutici; e) nei ca.si di anemri.a pernioiosa (forma emolitica) è consi1gliaibile la splenectomia precooe, .se fatta durante la prima remission e, quale intervento palliativio che può prolungare la vita; e) n ell'ittero ·emolitico ereditario e acquisito possiamo ottenere la guaJ·igione clinica per mezzo della splenectomia; f) in quanto alla tl'lomb.openia essenziale benign'a l 'estirpazione della milza raippresenta la tera·p ia sovrana che supera tutti gli altri me)iodi di cura e che salva la vita d ell'infermo. 9) GrufPpO de lle splenomeg.alie reticolo-endoteliali: a) la milza a.miloide non autorizza all'operazione che in casi di rottura spontan ea; b) la splenectomia nel morbo di Ga.ucher non porta la guarigione ana~.->nuca,

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p erò essa dà dei st1ooessi cl:Unioamente bu.o ni e lii discreta durata. 10) Gruppo delle splenomegalie ep ato-lienaili: a) J.a sindrome di B ainti riohiede l'operazione preco<::e n el tpTimo o nel s~oondo periodo, occaisionalme11te si h·anno dei successi buoni o alme no soddisf.acenti anche co•n le splenecto1... mie fatte nel ter20 stadio ; nelle forme ascitiche d à buoni successi la combinazione di splenectomia con la operazione di Talma; dà IQrttimi risultati' nelle f-0 rme trombopeniohe e rpoleuciicl1e ; b) in una serie di casi di cirro&i iep.atioo splenomegalica (forme anemiz~anti, ipoleuciche e t~om­ bopeniche) la ~plenectomia non ebbe esito in guari•gione perfetta : essa pierò seguita da un miglior.a mento clinico cosp.iou,o e da u.n arresto nel corso della malia ttia; e) casi opportunamente scelti di .atrofia epatica .acuta e subacuta SOIIlo suscettibili dj miglioramento con splenectomia: drenaggio del cond~tto ep atico; cc laiparotomia ter.apet1tica » co11 aoertura di ectasie superficiali dei canicoli biliari superficiali 1distes.i. L 'O. espi{)ne poi una parte delLa sua relazione prettamente perso11ale; riferendo i risultati di alcune ricerche eseg11ite sul modo di distribuzio11e della arteria splenica nell'interno dell'organo sulle varie moclal ità di di visione del peduncolo v.asale in rapporto ~Of;>ratutto col pancreas e collo stomaco, inetter.do soorattutto in rilievo l'impior tanza chirurgica di una arteria (talora perfino clo1>pia) pol•l:llte. Tali reperti veng1oino tresi .evidenti mediante la proit?z.ione di radio.grafie di pTe})arati anatomici ini<~ttati con sostanze ,o pache .ai . raggi . Anche questa esauriente relazione riscuote la unanime approvazione de ll'assemblea . Segue l'ultimo relatore prof. PATEL (Lione). La crururgia della milza ha veduto da pooo, accrescersi il terreno delle sue indicazioni, ed i r isultati, già ott-enuti permettono di darle u.i1a vera ba.se scientifica. I. Lesioni traitmatiche. - Nei tr.aumi chiusi, contusioni, rotture, potendo venir seguite da accidenti tardivi , la splenect.omi.a è quasi di reg-o!La ; i s uoi successi sono tanto p iù grandi quanto più preoooo è stata posta la su a indicazione. Nei traumi aperti (ferite) l'indicaz1oine è immedi.ata. Le ferite da arma bianca r ichiedono spesso interventi conservatori (splenorrafia) a ragione delle lesioni sipesso limitate e superficiali. Le ferite da arm a da fuoco, i)er le lesioni profor1de e n.a.saoste, col pericolo di un'infezione, esigono la s;>lenectomia. II. Milza m·iq1·a1ti e. - L a splenopessi è riservata 1alle milze sa11e e 'di volume noirmalie; la splenectomia è la regol.a, in p1resenza di 11,nia milza patologa.ca. L'indica.zione oper,a toria si fonda sugli accidenti preoedenti. 1

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III. l\1alattie inf ett·ive : a) le su·p.pur.a.zi oni spleniche, da qUtalsiasi origine sono passibili di unia incision e sernpl ice s0tpratutto se l' .accesso ha rotto la capsula della milza. Una splenectomia secondaria può essere necessaria ; b) I.a. t ubercolosi lo1


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II. POLICLINICO

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FASC.

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oalizz.ata della milza necessita un intervento r.adica.Ie, il quale può dare quaJche successo. IV. Tumo1i cistici: a) le oisti idatidee de1la n1ilza sono Bpe&<)O assai ad'e:l'enti ed infettate· così ]a m.c1 rsupializzazione è i.ndicata i.n numerosi' oasi. ~' aiblazione. viene f.a.tta seoonda.riamente se persiste una f 1stola; b.) le cisti sierose, in genere non aderenti e 111)11 infettate ne~itano di rado un inte~vento ipialliiativo (splenectomia, çlenectomia 1)arz1::t.le). La splenectomia è l'tintervento1 di scelta e dà bei risultati. 1

V. Tu11iori solidi: Sono male conosciuti e male differenziati dal punto di vista istologico: angiomi, sarcomi, spleneocitooni. La splenectomia è il solo tr.attamento.

VI. Splenomegalie diverse: a) Malattia del Gaucher: qualsiasi l'interp·r etazione anatomo-patologioa 0 pato.g enioa, data .a. questo conoettb la c~ra cl1irur:gica (~plenectomi.a) dà dei succ~i, quando. 1a our.a medica è rimasta ineffica<!e ,· b) l ,e·u cem1a: mal~ra,do rari successi discutibili del re.sto, la controindicazione operatoria rimane sem1)re f OJ:ma~e nei casi di leuoemia; e) malaria: in Francia le i.ndioazio1ni oper.atorrie fornite dalla malaria, son o rare e limitate agli accidenti delle spllenomegalie malariche (torsione, irottur.a) nei paesi dove regna la malaria, la splenectomia è spesso pl'aticata, iall'uopo di aver ragione dell'in.fezi1orne; pa.roochO. buoni risultati so·n!o stati segnala.ti ; l'indicazione operatoria semb.ra 1persistere sem.p re tenemltlo conto delle condizioni dell'apparato ep.atico e dello stato generale; d) malattia di Banti: numerosissimi successi sono stati 'Ottenuti, princiip.almente colla splenectomia pra,.. ticata nel primo periodo; la malattia sembra davvero fermarsi; più ta1~di nei casi d'anemia pronunciata o di cirrosi epatica, le indicazioni devono essere seriamente discusse, malgrado sue-cessi promettenti ottenuti; e) splenomegaJ.i e rare: qualch e ca.so di sifilide s plenica, di splenome~alia da leishmaniosi generalizzata, ,da anemia splenica infa ntile, di trombosi · siplenica o di cirrosi epatioa con sp1'e nomegalia son•Ot stati giudi-0ati passi bili della splenectomia. :\TII. Afjezinni di origine sangui gna: a) Ittero ~mo1itico: il numero delle s1Plenectomie 'fatte n el .. decorso di questa •affezione, n001 è per or.a tale da permettere un gi11dizio sul risultato fornito dagli interventi. La m.aJ.attia di origine essenzialmente splenica, viene fermata; b) anemie pe rniciose: l'indioazion~ deJLa &splenectomia è qwi molto dubbia a rag ione del carattere generale del la malattia; e) porpora emorragica: lia cu;ra chirurgica se111bra essere oome per l'ittero emo... litico, una cura d avvero causale, distruggendo un focolaio emodistruttore. Successi notevoli sono stati ottenuti. Particola rità tecniche. Gli interventi splenioi richiedono: 1) la posizione curvata; ~) una incisione a hbastanza lar~a . Fra tutte le vie proposte l' i11cisione trasversale, con allargamento vertioolaterale, sembra radunare il massimo dei va11taggi. Le oyerazioni c()(l)S0rvatrioi l1a n11 0 una tecni ca :-1 sai serrupJ.ice: il punto ] l iti 1

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impo.r ta.n te ~isiede ne11a sutura, Ja qu~e r ess~e erme~1~a, richiede ~l groisso oatgut, dis~­ sto 1~ punti in U. La splenectomia richiede, pri1!1~ d1 tutto una emostasi (perfetta; 1a quale non puo. ~1~ ottenuta se non colla legatura sistematica ed accurata di ogni vaso a ria..qione della loro fragilità. Le aderenze costit~iSooiil~ una difficoltà .assai grave Jarga.n1ente diminUJita da una emostasi 1preventiva. . Unanimi o3Appl.ausi salruta.no la brillante esposizione. S'inizi.a quindi la disoussi001e ed a far fede d.el grandissimo interesse suscitato dall' a.rgo·m ento s1 31pprende <;he giLi iooritti a iparlare sono ben !6 ai quali in ultimo tempo sono stati .aggiunti anche .altri matori. Apre la discussione il prof. ALESSANDRI (Roma). Ha r accolto la su.a stat·i stica d'interventi sul.la. milza, c~e tr igua.r'da 42 oasi, di cui 9 tper lesioni t r.aumat1che ed esiti, 6 iper cisti d 'echinococco 7 per morbo di Banti, 1 p er .a.nemia splenica' 1 per morbo di Han!Qt, 17 p er splenomegalia ma~ la1·ioa e d 1 iper ne01plasma. E d ' aocordo coi r eiatori che l'indicazion e alla splenectoonia esiste sop.r atutto negli itteri emolitici, . nel morbo di B anti e nelle anemie spleniche in ge11ere, p•u rch è in periodo non avaJ1zato e nei tumori, che però sono iassai rari e non fa~ cilmente diagnostica.b ili. Indìoazione .relati-v-:a offre invece la Siplenomeg.a lia malarica., e so~o quando sia ribelle. a cure mediche e dia disturbi notevoli ; l'i:ndieaz{one è più netta i1elle ptb~i e .specialmente se si .aggiunge torsione. P e r le (listi d 'echinococco ritiene anch'egli eccessiva la spl8,n ec-tomia, che non ha m.ai praticato. La mar~upializZiazione è certamente una buo na 01pera.z ione e in certi oasi l'un.i ca !Possibile; ha però l' inco11ve11iente di una lunga durata postop~rator1a. Crede si debba usa·r e nei casi favorey1Qli l'apertura della cisti, escissione della membr1a na, formalizz.a zione del oavo e chiusu.ra per prima; l'ha usata con ottimo1 esito, in due casi ' di cui p resem.ta uno oper ato di r ecente. Piresenta p1u1re il p ezoo di un voluminoso sarcoma dell.a milza, o:?erato con ottimo risultato. AlLa i11teressantissima comunicaZione 'd el prof . ALESSANDR1 segue quellia del pro•f. SHEEN (Cardiff), che parla specialmente d elle iaip,p licazioni r,adiumterapiohe nei casi di splenomegalia malarica i1ei quali egli ebbe otti~i risultati. JENTZNER (Ginevra), dopo aver accennato alla, -patogenesi de.Ile cisti della milza riferisce di un caso di c;j&te endoteliale che egli operò con brillante r,i sultato. SILVEST. .irNI (~~mini) , sulla scorta di un'alll(pi.a statistica p'Olle1nizza specie col prof. LEOTTA concludendo con1e Ja splenectomia è secondo lui da proscriversi sia nella anemja perniciosa che nella leucemia, mentre deve e8Sere pratioata nella splenomegalia malarica. Discute col prof. L EOTTA sul t r attamento da farsi n ella leishma.niosi che egli crede debba P ere trnttata con la splenectomia.


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SEZIONE PRATICA

Inoltre, dopo aver raccomandato fra i trattamenti t~r-aQeutioi la trasfusione sanguigna, discute ·sulla tecnica. operatoria n'OJl approvando il taglio proposto dal LEOTTA, preferendo a questo, per i.a splei1ectomia il taglio di KEHR a sinistra. Segue ne1la diooussio11e il prof. TANSINI (Pia.via), ohe dopo aver i·ingraziato il prof. LEoTTA di avere ricordatot nella sua relazione il fatto ohe si deve a lui l'idea e 1a opportuna aipplicaz.ione del1' operazione di Talma -ailla splenectJo,miia per la guarigione di a.nm1alati destiniati a aioura. morte, crede opportuno rilev.are che in .alcune d.elle altre rela.zi10tni presentate a questo'. Congresso non si è tenuto il debito conto di ciò; mentre fino dal 1901 qu.ando in modo ~oluto e'cl universalmente e-ra, nel teroo stadio della malattia di Banti proscritta la splenectomia, egli in un caso constatato bene i1on solo clinicamente ma ianohe dopo l'operazione oon l'esame .anatomico della milza, iortte11e,'a per il primo nn ij)ieno e dur.aturo successo <: 011 quella co111plessa operazione. Si ,r ammarica che nella hihl1ogr1a1fi.a ainnessa a quelle relazioni 1wn si trova. i·ogistrato un suo lavoro che si riferisce <"t quel pl'imo caso. Si compiace però che la dwplice op'el'laZione dapo quel suo primo oaoo .a 1pooo iai poco si sia fatta strada e si si.a ripetuta oon buoni risultati prima in Germa.nia e poi in Inghilterra ed in Francia. Ricorda inoltre anche il suQCeSso per altre jndicazioni come in lln suo caso di splenotrombosi oon ascite e nella ipermegalia s plenica da mal.aria con ascite per opera di Finke1stein. Segue il tp1io1f. FROELICH (Nancy) che riferisce su due sue osservazioni di cisti idatidee della milZia, l'una su di un ragazzo di 12 anni, nel quale egli ottenne la guarigione con l' estirpazione parzi.ale del1a cisti trattata con formalina c11i fece seguire il capiton.naae della borsa senza lasciiare alcun drenaggio. La seconda era un,a cisti sur_>pur.ata che e~li riuscì a guarire con ini'ezi1001i in loco di u.na soluzione 'di sublimato seguita d,a ·estirpazione parziale e dren·aiggio aJ11a Mikulitzc. Sale quindi a1 I.a tribuna il iprof. DoMINIOI (Sassari). Egli ha operato iaJ.cuni casi di splellJomegali.a ma1arioa cronica ohe possono poirtare un pjccolo contributo alle tante questioni disousse sull'argomento. In due casi la milza era ptosica nel baioino e determinava gravi metrorragie, in una ma1ata che guarì, le metrorragie cessaroruo comtpletamente. L'altra morì di shock operatorio. Tutti gli altri operati gu.axirono. In un .altro caso la mil2'Ja ptosioa determinav·.a disturbi di stenosi intestin.aJ.e con qualche .aocesso di ooclusicme ver.a e propria. In un quarto caso a;pplicò prima I.a Roentge,n terap.i a: l~ miJza diminuì molto di volume . Ma 'do.po qu.alche meS10 l'or~am.o riaumentò di volume e ricoonparvero i disturbi: 1a splenectozµia guarì l'inferma. In un quinto ammalato vi era notevole sn:>lenomegalia senz.a ptosi, epatomegalia con bilil"llbinemia; 1 .800.000 .eritrociti, 6000 leucociti, f~nomeni generali gravi. Era110 state tentate vane cure se11za successo. La I

703

sple11eotomi.a guarì l'infermo; dopo 2 me&i circa gli eritrociti e1,ano 5.000.000 e più. Il fegato di volume norma-le, non più bilirubinemia. Condizioni generali i1ormali. L'O. DtOOJ. crede ·p erò si debb,a ese~uire 1a splenectomia sempre. Vi sono malarici cronici con eno1·mi splenomegalie che non hanno nessun distu-rbo, vi sono ma1arioi cnonioi con milze relativamente pi.ooole ma con disturbi gravi che J.e cure mediche non fanno scom1parire; la sp1enerto1nia alloria può guarire il malato. 111 quanto agli a.coossi malarici quooti si sono ripetuti in un oaso dopo la spJeneotomia. Per la tecnica egli crede che le incisioni da fare var ·iian o da caso a oaso: così la legatura del peduncolo talvo1ta conviene farla pri~a, talvioJ.ta dotpo }'.asportazione. Nei malarici cronici vi è sempre i pocolesteri.nemia: dopo la splooectomia si ha un aumento del tasso oolesterinico; ciò che farebbe 1pe11saire che nella milza, forse nel reticolo ipertrofico nella splenomegalia ma.1arica, si possa depqsita.re la colesterina. Ha quindi la parola il prof. Rossi FELICE (Aquila). Ha operato 4 casi di milza e due oasi di rottura traiumat ica osservati in guerra, uno morto e l' altro guiarito con la sutura della mil~a e tampon.a.mento, un caso di cisti d'echinococco macrsupializzata e guarita. In un caso diagnosticato n1 orbo di Banti, fu asportata una grossa miJza del •peso \di Kg. 2,300 con la cwpsu1a del1a parete e.<Yterna fibrosa bii~noa madreper1acea, spessa oltre u11 centimetro. Alla sezione si trovò una ciBti del polo superiore del tutto intrasplenica contenente 200 cc. di liquido sieroemorragico, con sepime11ti fibrosi approfondantisi nello spessore dell'ormano. L 'esame istologico escluse la forma di fibro.adeniia del Banti, del1a miloo. emolitica, delle varie forme leuoe111iche, della forma granulomatosa, 'della tubercolare, dell,a luetiaa, della 111a lari ca . Ta11to i1ell,a capsula f ibr,oisa con tendenza a trasformrrzione ca,r til.aginea qu,anto nel connettivo denso intorno ai vasi delle trabeoole si t rovarono configuraz~orn speciali, cristalline, sferiche nella eaipsula. allungate cilindriche nell'·i nterno ·del1a milza , p.a rziaJmente affini 1per i colori nucleari, no·n ·omiglianti ad alouno dei corpi estraJlei e deposizi0ni saline, fin G ad ora note, ohe non trovano La ra.g ione nerruneito in fatti di noorosi e sono formate d~ sostam za clie non ha i oaratteri dei comuni sali calcari. La novità di tale re.'Perto rich,i ede ulteriori ricerche. L'.ammalato è guarito. Seguono 1mportanti 1comunioa.ziiJ01ni Idei proff. KuM.MER. e KAWASKY C V,ar.saiviia); poscia prende la pad'ol.a il prof. DONATI (Pa<lova) che ritiene oplPortuno, richiamare l'attenzione dell'assemblea su di lina forn1a di splenomegalia che egli reputa prima (li ora mai 0sservata. L'O. ebbe occasione di v~derne due- oasi: si trattava in entrambi di individui adulti con di~ 1

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'704

IL POLICLINICO

sturbi intestinali molto notevoli, anemia, deperimento progressivo, grosso tumore di milza (Kg. 3 e mezzo in un caso). L'esame del .sangl1e dai\"'a ipoglobuJia, v.alo~e globulare= 1, leucopeni.a, linfocitosi e monocitosi . Nulla a carico del fegato nè di altri orgiani. N1on tubercolosi, non lue. Col tratt.amento radioterapico egli ebbe riduzio11e del tumore splenico, ma aumento dell'anemia. La splenectomia inveoo, dette ottimi risultati. L'esame istologico della milza asportata n10rn mise in luiee .alcun dato che potesse ricorda.re il morbo di Banti. Nel richiamare l'attenzione su questi casi 1'0. crelde logico ohiamare questa nuova forma mD!rbosa, splenomeg_alia linfati ca con mo,nocitosi e li,nfocit osi re"lativa. La interessante comunioazione è nuovamente applaudita. Se·guo110 alla tribuna il pro•f. IuRASEK (Praga) che riferisoo· su due casi di splenotrombosi o·p erati nei quali ebbe nel primo un insuccesso e nel secondo un ottimo risultàto, e J URASZ (I>oznan~ che pa.r la. dei benefici effetti della irradiazione della milza ipire- e posto;>era toria, effetti notati dallo stesso su molt i casi specie di diatesi emorr.agica ed emofiliaca. Seguon10 quindi comunicazioni di DE MATTAS (Portoga.1lo), HEIMA NN (Anversa), DE SA UZA (Lisbona) e PETRIDIS (Alessandria d'Egitto) le cui interessa ntiSS!ime osservazioni collimano con quanto hanno detto i relatori. Ha poi la parola il prof . CAPPELLI (Anco11a). Egli dice che la discus~ sione del tema della chirurgia è di s11eciale com, pi1aoimento per gli ita I ia n i, perchè, a cominciare sin dal 1882 coi memorabili lavori del Banti viene con&acrata la fondamentale italianità della patologia siplenica. Non sono passati m olti anni dacchè la discussione sull'operabilità delle splenopatie mediche era limit.ata ald alcune e poche splenon1egalie. Le nuove vedute e ricerche cliniche, emato1o·g iche e fisiopatologiche hanno permessa una maggiore e più perfetta individualizzazione delle varie sindromi spleniche. Fa rilevare .che i criteri di otperabilità, dettati nel Congresso della Società Italiana di Chirurgi.a a Milano, 1921, co1J.i!Th3>no fondamentalmente colle conclusioni dei Telatori di questo Congresso Internazi001.aJe. Nello stesso Congresso di l\{ilano, dove 1'0. era relatore riferì su 35 casi di splenectomia per varie indicazioni . Riporta ora un altro caso di splenectomia per esito di .ascesso di p·r opagazione (ulcera gastrica) e non può fare a meno di far rilevare che il primo caso di splenectomia per trombopessia essenziale fu operato da lui nel 1911 mentre il Katznelson ha fatto il suo intervento nel 1916. Ritiene che il termine di menorragiia da trombopenia della pubertà non sia esatto: questo non

[ AiNNo XXXIII, F ASC. 20]

o' un vero ~onootto p·a tologico, ma un sintomadomin.ante nel' quadro generale della trombopen1ia essenziale. Circa l'ini'Ìicazione operativa, bisogna. t.Jner conto che esistono: 1) oasi Lievi in cui la sindi·ome morbosa del-

l'ittero emolitico può rimanere attenuata e benigna per t11tta la vita. I colpiti però son•o degli itterici più ohe dei ma1ati. In queste forme l'indicazione della ~P'len~ctomiia o non esiste o viene consiclerata come relativa e di elezione e l'intervento è relativamente innocuo e di ' efficacia quasi sempre costante; 2) oasi gravi, in cui la splenectomia ha una indioazilQneJ .as:;olut.a, specialmente quando le crisi di distruzione globulad'e sonio accentuate e frequenti, e quando l'a.nemia. è intensa. La indicazione è pure assoluta nei oasi contr.a.ssegnati da crisi di deglobulizza~one,' perohè non ci mette al sicuro contro una crisi più griave con esito a;n.che mortale. La splenectomia, nelle vere forme costituzion1aJi, ha una guarigione olinica, meno qu.a lche rarissima eccezione. Gli esiti operativi dimostrano che la composizd.one del sangue, nei casi di .anemia ·piiù o meno gravi, migliora e raggiunge la norma o quasi; il senso di debolezza o di f.acile stanchez~a per 1oco~pazioni anche lievi, miglioria. o cessa totalme11te: per quanto la gu.arigione non sia completa nel senso biologico, sta il fatto che essa in generale clinicamente si stabilisce, per modo .che •g li 1c1perati si comportano come dej sa11i e riiaoquistano 1a loro caipacità },avoratrice. Ultimo .n, pairlare nella discussione è il prof. LEON'IE (Bukares-G) che riferisce specie sul trattamento da usarsi nei diversi traumatismi della milza. Seg11ono quindi brevi repliche del relatore, HENSOHEN e CoRTES-LLADO ed .alle iore 12 il sen. G10RDANO toglie l.a seduta.

(Continua).

Dissenteria da '' Balantidiu1n coli ,,. .~

proposito della nostra nota sulla Dissenteria da Balantidium abbiamo ricevuto l'estratto di un articolo sullo stesso argomento pubblicato fin dal 1q22 in cc Pathologica » ·dei dottori G. Graziadei e 1\1. Stanzani che a noi era sfuggito. Richiamiamo l'attenzione su questo .caso che è importante oltre che per la priorità dell'osservazione anche perchè vi si è rilevata l'efficacia della cura emetinica. PAOLO ALESSANDRINI.


f ...\X~O XXXII I,

FA~C.

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SEZIONE PRATICA

705

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

dnhbjo, è m e·glio non consiid erare la s.piro·oheta con1e apparte11ente al tipo « palli do » . .. e la lesione è stata trattata per qua1c·h e . tempo local1n ente coi conisueti ·m etodi (pioctanina, io dio, rloruro ·di zinco), la ricerca d ella spirocheta palli1da p11ò riuscire n egativa . Da ciò deriva l'im!J)ortanza della rieazion e di Wassermann e nei ' ' rasi non ben dia•gn osticabili, il trattamento specifico di p rova. 1

La diagnosi differenzial e tra la sifili <le ed alcuni altri process i ul cero-me mbranos i delln cavità boccalf'. Plant (D eut. Prl ed. Wo ch., n. 12, marzo 1926), s11lla guida di parec chi casi ca duti sotto la sua osser,razione, traccia le linee che de·ve seguire il medico ,p ratico per porre tale diagnosi. In primo luogo è importante raccogliere una b11ona anamnesi. Un inizio subitan eo in pieno benessere parla contro la sifilirde. Depon e inveoe per questa un i11izio lento, ·caratterizzato da d1~ sturbi vaghi n ella deglutizione, che i malati mettono per lo .p iù in rapporto ad un cc raffreidrd amento ». Forme ulcero-membranose non luetic·h e sono spesso in rapporto a 1precedenti disturbi gengivali e dentari, che ri·Clh iesero anche l 'intervento del dentista. P 'altro lato, però, n on deve dimeri ticarsi la possibilità d 'infezione luetica della bocca dopo applicazione di strumenti dentistici non ben sterilizzati. ~ elle ·f orme fuso-spirillari i malati accusano sovente dolori auricolari in rapporto alla tumeflazione delle tonsille. Se però coesiste secrezione purwenta dall'orecch io non si d ovrà eiS'oludere la sifi'li·de. Clinicamente 11a grande importanza la 'Pr esenza di tumefazioni ghiandolari, poichè la sua assenza depone nettamente contro la sifilide. La d iaignosi .d ifif.erenziale ·deve esser talora posta anche con la difterite, la quale, al .contrario di quanto è rd etto in mo'l ti trattati, può presen tar1si unitamente alla tforma fuso-spirillare. ..\.ltre dia gnosi dififerenziali d evono farsi cor• l'angina n·ecrotica, con la difteroide scarlattinosa, e con i processi stornato-necrotici in jziali d elle leucemie acute. In ogni cfaso la diagno1si è baisata sull'esame diretto .dei secreti 1delle ulc·erazioni e delle placche della mu cosa, sia con preparati a secco, colorati coi m etodi classi·ci, sia con preparati a fr esco osservati al paraboloide. • Con questo •s econ!dO metodo non sarà difrfiicile all'occhio ~erimentato di riconoscere la spirocheta pallida, p er le su e spe:ciali caratteristich e : finezza della forma e movimento tipico, a pendolo intorno al centro, e rdi r otazion e intorno all'asse longitudinale. A!ggiun·g enrdo del srovarsan a un preparato in ·cui si osservano spirochete di vari tipi, si osserva che la sp iro'C·h eta pallida conserva i propri movimenti più a lungo delle altre. In o·gni ca.so vale com e r egola che, n el 1

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1

M. FABERI.

Le fo 1·me clini che d ella pe ritonite sifiJi t i<'a. Benchè inanelli la conferma batterioloig ica, F. D aYi~·o (T h èse d e P a1:is e P resse médicale, 29 agosto 1925), ritie11e cl1e, ii1 base alle manifestazioni cli11icl1e, al·l e lesioni anatomo-'Patologiche , alla reazione di \\1 as sermann ed all'esito 1del trattam ento, si possa i0oncludere per Ja r eale esis tenza • rtella !J)eritonite s ifilitica ~rimitiva. Qu7sta può diYidersi secondo il decor,sD, in una forma acuta ed in nna cron ica. · La forn1a acuta è caratterizzata da un'ascite abbondante che, una volta punta, si rinnova rapiclame11te. P uò esistere un tumore di asip etto -- arcon1atoso che scom pare rapi.damente col tratta. 111e11to. L'evoluzion e verso la ca c·h es.s ia è rapida c:;e non si intervien e. • ~ella forma croni ca, si ha la iformazion e di neomPn1brana e, secondo l a sede, si notano: pericolecistite, pPr icolite, periappendicite, pelviperiton jte. Il trattamento antisifilitico non aigisce .C11e swle lesioni recenti, quali la peritonite acuta a forma ascitica , lesioni gommose viscerali o ;peritoneali. :\elle forme croniche, sc.Jerose si è spes.so obbligati a ricorrer e al trattamento chirurgico. 1

1

fil.

La

~iftlid e

delle

O!":SR

Jttnghe n ella prima Infanzia.

l Jna clelJe manifestazioni precoci della sifilide

con g:enita consiste .f requ·entementJe in lesioni delle o~sa lunghe. P ehu e Mad E.nselme (Journ. de merlec. de L yon, di·cemhre 1924) cl assifican o la sifjli·de o.ssea d·ei lattanti in 4 forme: a) Ost eocondril e d1 P arrot, con consecutivi scollamenti e1pofisari è fratture ossee, lesione che si a vv~ra fjn dai 1pri1ni g·iorni dopo la nascita; b) Perios t osi o iperostosi o osteofiti , ch·e collptsco110 lln solo osso, o 1pa:recchi insiem e, e si manjfestano in genere pil.1 taridi n el primo anno di ' 'i ta; e) Gnmme d el le ossa, rnolto rare; .rl) Stato osteon?alacico, consistente in u110 sta-


706

[At'Wo XXXIII, F ASC. 20]

11 POLICLINICO

to di fragilità e malleabilità sipeciale dell-e ossa, manifestantesi precocemente dopo la nascita, ohe rende possibili e frequenti le fratture spontanee. f;i tratta di lesio11i provocate 1dalla sptrocheta che colpisce rts~.ettiv1amente la cartilagin·e di coni'Ugazione, il per]ostio e il midollo osseo, durante la vita intrauterina. Non sempre riesce !facile svelare queste alterazioni nel lattante. Di prezio.so aiuto è in questo caso la radiografia e le ricerche sierologicl1ie. M.

C~JA.

La s ifilide fetale . È caratterizzata dallo scaxso o nullo potere reatttvo dell'organismo fetale, per cui le sipirochet~ si moltipli·cano enormemente. Riveste .due forme , sempre mortali, l'una 'Però 1più maligna per la quale i feti muoiono i1ell'utero prima d i nascere; nell'altra, in cui il cuore del ,feto è capace di superare il traiuma ·del travaglio e della circolazione polmonare, i feti vengono alla luc e, ma 1nuoiono poco temrpo dopo la n ascita. Da osservazioni d-i G. Ekehorn (Acta rn edica scandindva, 19"25, . suprplemento XII) risulta c.h e la • forma meno maltgna si ha se i feti, quando ammalano so.n o 1p iù s\riluippati e maturi . In tale forma le spjrochete, ,sebb ene molto abbondanti, non lo sono quanto nella fo·r ma mali;gna ; in q.uesta ultima manca del tutto qua1siasi forma di reazion e, mentre n 13ll'altra si ha u na reazion e in1fiammatoria con formazione di tessuto d i reazione. In tutti i casi, si ha una vera sepsi siiilitica e la morte, a differenza ·di rquanto avvien e nell'a:dulto, è dovuta all'i·n tossi·cazion e da s1pirochetP. La...cati~a prossim a dell a morte, almen o in molti casi, sarebbe la paralisi del cuore. f il . •

A proposito di terapia antiRifitft.ica. Il dott. G. Milian (Paris médical, marzo 1926), ·dopo n:~rE>r rilevato com e in F rancia non si not1 affatto nna diminuzione della sifilide, n-e in·colipa il diso1,..d\n P con icui si istituisce e si contin ua la ct~ra antilueti·ca nei singoli éasi. Ed infatti mentre 'Prima. tutta la terapia antisifilitica si riduceva rllJa. somministrazione per os di pillole di mercurio P di jo duro di K seconido ·u no schema, 1p er così clire, fjsso , ora più dirfificile riesce curare il c::ifilj ti co sopratutto per l•im·b arazzo nella scelta dei rimedi specifici e del loro metodo di somministro zion P. . Fra la cp_1antit:J. enorme di specialità farmaceu. tich e cl1e esi•stono in con1mer-cio va .data, secondo l 'A. , C1 ssol\1ta prefer enza ai preparati arsenoidi, sopr<ltntto a qnelli che s i so1nministrano per ·via end o,·rn osa, men o a quelli per ,·ia endomusco1

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lare (epar~eno, sulfarsenol). In questo gruppo dt prepar ati arsenicali l'A. ritiene di scarsissima . efficacia terarpeutica quelli c·h e si sornministr ano per os, ·come lo :stovars-01 e il treparsol. Certamente la via en•dovenosa è quella che ren1de più efficace l'attività del medicamento, e n on dà. all'ammalato i disturbi a volte notevoli, ohe si osservano spesso -colle iniezioni endomuscolaxi. I.,a sommini•strazione per os e per suppositori non può essere consj·derata che come coadiuvante aid una,; cura di iniezioni. Nei riguardi della dose a cui bisogna somministrare .gli arsenobenzoli ' l'A. ·è fautore delle 1dosi alte, considerando le ptccole, quelle c·h e pro.du·cono più fa·cilmente i noti aoci. ·den ti da salvar;san. E cr. 1esto anche per i preparati mercuriali (l' A. consiglia il cia:n uro di H1g endov·en oso alla dose di. 1 ctg. ogni .g iorno per un mese e p iù) e bi. smutici. 1.' ..c\ . ·concl11d.e incitando i medi·ci a considerare la sifilide come malattia grave, ·c·h e deve essere curata intensa:mente, anche se la ' Vassermann dopo il trattamento ri'sulti negativa. M. CAJ A.

' li trattamento continoRto rlf>lla sifilide ' in Joogo (li quello intermittente. J. ..\ln1kvist (Terapia conterriporariea,

gennaio 1925) i11 base all'osservazione di otto anni ritiene di poter consigliare il trattame11to continuato della si.fili.d e invece di •quello intermittente che si usa correntemente nella pratica. Tale metodo viene così eseguito. Si incomincia con l'ar.s eno·b enzolo (un'iniezion e ogni 5 :g ior.n i partendo da 1dosi di 0.30-0.45 ed aumentando fino a 0.90) : in tutto 10 iniezioni p.er la d11rata di un rnese e 1nezzo. Si fa seguire imme:d iatamente un trattamento bismutico o mercuriale con un prepa. r~to di mercurio di rapido assor.b imento (10 iniezioni nell'uno o 1dell'1altro, una ogni tre giorni; durata totale un mese); tale tr attamento può ripetersi e poi gli si fa seguire subito un altro con l 'arsen obenzolo nel modo anzidetto e poi una nuova cura me1"'curiale o bis.mutica, eventualmente ripetuta a ·Ctlj si può aggiungere una cura mer,. curiale con un preparato irrsolu1bile. Consecutivamente si darà lo ioduro di potassio a dosi di almeno 3 grammi al giorno per 1-2 mesi. I trattamenti arsenobenzolici e bismuto-mercuriali ~os­ sono essere ripetuti. I.a d11rata varia secondo la forma clinica e sarà stabilita in base a11a reazione di Wa.ssermann. La cura più breve si applica a quei casi in cui la W . .non è mai stata positiva; in essi basta tina cura di arsenobenzolo, una di bismuto ed una' di m ercurio, in tutto mesi 3 e 1/2. I casi

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(.i\.l'NO XXXIII, FASC. 20]

'"'0~ • •

::;EZIONE PRATICA

di sifili.de r ecente con W. positi,7a ·di breve durata si curano pe.r 6 mesi (2 cure ·di arsenobenzoli, 2 ·di bismuto e 2 di m er·curio).' .N ella sifilide rece11te .con W. po.sitiva per 2 mesi si qura per 9 m esi (3 cur e idi arsenobenzoli, 3 di bi·smuto e 2 di mercurio). La lun.g .hezza massima ·d ella cura ~ontinl1ata è di 14 m e·si. Il tr.attam en to ·vien e tollerato ben.e al pari della cura intermittente. L'ammalato va poi rive1duto ad intervalli regolari (2 v olte l' anno i1el primo an110 e poi una volta per 10 anni). L'osservazione i1on va limitata alla rs ola rea, zi0r1e di \Vassermann , ma de,re compren.dere l'esa~ me di tutto il malato. I

fil.

Sui medicamenti che si adoperano . nella sifilicle congenita della prima infanzia. P éhu e André (Journal de M édir,ine de Eyon , 5 st:tterr1bre 1920) , dopo aver accennato allo sviìuppo storico d el tratta1r1ento d ella sifilide co11genita della prima infanzia e alle idee cbe al rigu~rdo si sono venute evolvenido, rjferi ~c ono che l'idea rdi Diday, esser e ci<J·è obbligo del m e. àico curare presto e vigorosamente la sifiliò~ ere. diti:l.ri a, è entrata qa 50 anni nella pratica corr ente. I inedicamenti ·dapip rima usati furono il mercurio associato o non al joduro. Questo veune • sorr11ninistrato dapprima p er bocca, in seguito per frizi011i; più tardi ancora, . per iniezioni sja 1s ott() forma di sali solubili (sublimato, bijoduro, benzoato ) che sotto forma ·di sali inS'olubili (c.:a lo. m elano). La scoperta degli arseno-benzoli ,doV11ta a ll'Erlich apre una nuova era per la cura della ~iri ­ lide ereditaria. Sperimentato dapprima il ·« 606 » venne abban donato iperch·è dannoso e capace di causare 1~ morte dei piccoli inferrr1i. In seguito è entrato nella pratica corrente l' u so ·del « 914 >J o neo.s alvar.san, preparato pil1 solubile e meno tossico. Detto rned·i camento è stato adoperato per via sottocutanea, intramuscolare o intravenosa . na .sceglier si, perchè superiore di gran lunga, la via intravenqsa. Le iniezioni vengono praticate o nella vena giugula re es.terna o nelle vene encefalicl1r. epii:;rani-che, oppure nel seno longitu dinale: · Nel 1921 il Levaditi 1preconizzò n egli adulti l'uso d el t.isrnuto. B en presto detto medicamento ven11e anch8 a dop erato n ella terapia dei ban1bini con buoni risultati. D a~ complesso di questi studi , sebbene n on vi. • siano che scarse statistiche che segua110 i malati 1

fino all'adolescenza, gli at1tori concludono che per 1'azio11e vjgorosa e rapida esplicata dai medicam entj antiluetici, per ordine di frequenza il primo posto tocca agli ars.eno-b·enzoli. Vien e i11 seg11i.to il bismuto. Ultimo, come rapidità d 'azi one, il 1nercurio; i p reparati iperò . di ·questo m 2ta1Jo conservan o tuttora un primato per la stabjlità e solidjtà di azione che essi esercitano. Circa il modo di curare i bambini gli autori èopo aver r icordato 1quelli isHguìti .a a Marfan , da For.dyce e Rosen ldanno uno sc11ema proprio. Essi u sano fare p er il primo anno dj vita t1na settitnana si ed una no frizioni da 1 e d a 2 gram, mi di unguento napoletano . Ql1ando .questo metodo non € applicabile, allora ricorrono alle ini ezioni d1 bij o duro o benzoato ·di Hg. alla d0se .di gr. 0.001-0.002 pro die. Qnando la malattia richied e un intervento più energico, allora gli A .A. aggiu11gono la cura c011 neo~alvarsan in tramuscolare, sottocutan~ o o intra·ve11osa alla dose media .d i gr. 0.015 per kg. di peso. Se le iniezioni sono intra1nuscolari o sottocu tanee, u san o farne .du e alla settimana di grarn1ni 0.05 ciascuna. Se intrave11osa una ogni •otlo giorni da gr. 0.05 o da gr. 0.10. Preferfscono p er praticare questa la giugulare est erna o le ·vene epicraniali. AJ secondo anno di vita la cura diviene me110 'attiva • Gli AA. usano fare una settima na di cura ogni due mesi. Al terzo anno una settimana ognj tre mesi. Nel ,quarto a.nno s i r egolano e dall' esa me clini·co e ·dalla reazione ·di Wasserman11 d el sangue. Nel caso che questa risulti positiva, ripre!ldono il trattamento en.ergico del primo anno di vita. P. RTècARnI.

Il farmaco Pollini nella cura della sifilide. Se il mercu.r io , il bi·smruto e gli arsenobenzoli son o i ri·-,nedi .corr.entemrente ed e.ffl:caicemente u sati nella cura della si1fili!de, vi sono dei casi in cui l'apjpli cazione n e è i1npo.ss ibiJ e. L'età ava11~ zata, le condizio11i organiche non abbastanza resistenti , talvolta le COilldizioni s ocial i ne scon·sigliano l'impiego. Non è infrequente poi trorvare in·di:vi.d ui con · spiro1chete r esistenti a tali medi·C·am enti, m entre non è di1'ifi.cile imbattersi ìn iqdi~ vi1dt1i che, o :p·e.r tdiosincra.sia o rper ·con comitanti alterazioni viscerali, non 1p erm ettGno o rendono difficile l'·u so d~gJ:i accennati rimedi. Vi sono poi •Ca•si di sifili·di mali·g ne o di sifilidi tar.dive che 11an110 .colpito d ei ·vi:sceri es·s·enziali, nelle quali si esige rapidità n ell'intervento terap·e11ti·co ed un massimo di pr.udenz.a . In tutti questi casi trova, ·Co1rpe osserva A. Pasini (P ensiero medico, 20 dicembre 1925) le sue 1

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[ANNO XXXIII, FASC. 20}

IL POLlCLINICO

inidicazioni 11 farmaço Pollini. E ·questo un rimedio anti·chi:ssimo che ha avuto la sua form·u la definiti·v a dal medi co milanese Fran·cesco Pollini verso la m·età del secOilo XVIII. Di questo farmaco non è di pub·b lico dominio la formala chimica; si conosce soltanto che la sua base ,è la radice di salsa'Pariglia, lungamente lavorata con srpeciali accorgimenti e c·h e esula dalla sua lavorazione qualsiasi metallo o metalloi de. Ver:i!si1r1ilmente , iall'esiclu•siva 1compo:Sizione con sostanze vegetali, si ·deve la sua grande to1llerab1lità e l' aS'Slenza di ipotere tos.sico. . Si presenta sotto forma di decotto, di polveri o di com1presse. Le ·dosi ·giornaliere sono di n1ezza ad una botti.glia per il decotto, di tre a sei cucchiaini ,da caf:rè per }e ipol:veri o di 20-30 compresse; l'ingestione deve essere aiccom.p agnata da una tisana calda. Non è necesisario rdul'lante la cura uno speciale regime 1diet.etico, nè è assolutamente indi:spens·a.bile, reame si faceva un tempo, di prescriver e il rirposo a6soluto. La cura 1dura 20-30 giorni. In questo farmaico, l'azione organotro1p a si BOvraprpone a quella paraissitotropa. Un beneficio manifesto, .p aragona:bile a quello che si ottien e col mercurio e col bismuto, ritraggono la lesione primaria e le consuete rnanirrestazioni ·del perj odo secondario; tale azione !Però è inferiore, come ra.p idità idi e9plicazione, a .quella che si ottien,e con gli arsenobenzoli, in quanto che il 'Processo di t.rerpone1nolisi si svolge :piutto·sto lentamente. Le prop·r ietà risolventi ed organotro1pe del farmaco Pollini risultano invece oltremodo manifeste nella sitfili de tardiva, neJ1e mnnifestaz1on1 del periodo terziario. Si·filodermi tubero·si, gom1ne non ancora 1fuse o giunte al 'Periodo di rammolli mento , di necrosi o di ulcerazione, entrano rapidamente in perio·do di rias.sorbimento dell'infiltrato con distacco sollecito del tessuto necrosato, inizio e ra,pido progresso di riparazione cicatriziale Partii•colarnlente sensibile è il tessuto osseo, verso il quale tale farmaco ha u n potere di gran lunga st1iperiofle a quello degli altri medie.amenti usati , cond u cen.do a ·vere ricostituzioni del tessuto distrutto. Benefica azione esso esercita sulle alterazioni specifiche viscerali, nella cura delle quali n on sotJ)ravveng.ono mai reazio!li di Herxheimer di qualche rilievo. Il rimedio inoltre è sempre per1'ettamente tollerato da organismi aniehe in st ato di deperimento. Dietro la sua rs omministrazione, l·a reazione di Wassermann s i trasforma costantemente da positiva in negativa. L'.A. ha studiato tale preparato durante 25 anni ed, a ripro,ra di quanto sopra ha asserito, r~por­ ta ·delle storie .cliniche che dimostrano la reale effi-cacia del rimedio, specialmente nelle forme grafil. vi e tardi ve.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. \

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Ricerche s perimentali sull'angina pectorfs. ,

Leriche pubblica nel n . 82 della Pr.esse Jlédicale (del 1~ ottobre 1925) delle ricerche sperimentali esegi1ite sull'uo1no, vera1r1ente notevoli per la interpretazione ,p atogenetica dell'angina. 1) In un uomo non sofferente da angina, du-

rante un intervento sul simpatico cervicale con anestesia locale, si elettrizzano vari punti della catena simpatica. L'elettrizza.zio11e del ganglio stellato sinistro provoca un dolore intenso nella regione precordiale, e nei duti o tre primi spa.zi intercostali. Esiste vjolenta an.goscia. non dispnea. La novocainizza. zione del ganglio arresta questi fenomeni. In altri ·due ma~ati l'elettrizzazione del 1p olo 5llJperior·e del ganglio provoca irradiazione dolol'Osa al braccio. La st1molazione del polo inferiore produce dolore alla regione precordiale. L' elettrizzaz1one dei rarni comunicanti cervicali provoca dolore alla spalla e al b(accio. Il pinzettamento prodt1ce lo stesso effetto, l'anestesia ·del ganglio abolisce il fenomeno. 2) In u11a donna sofferente di angina 1pectoris durante una simpaticectomia . sorgono i fenomeni di una 1crisi di angor. Si infiltra il gan·g lio cervicale inferiore con n ovocaina e la crisi r.essa all'istante; 1'0tperazione pn? essere terminata senza incidenti. Si seziona il simpatico. La p . guarisce in òieci giorni e mentre da anni aveva p1ù crisi O'iorno , ha solo 11na crisi abortiva al rnatC' o-rni ... • o tino del terzo giorno, poi più nt1lla. Concludendo: 1) è possibile produrre con l 'eccitazione elettrica del primo gangl1 o toracico qualcosa di assai identi.co a una ieri-si di angina pecto. l'is; 2) l'infiltrazione anestesica dell'ultimo ganglio cervicale arresta netta una crisi già iniziata. Se dunqu e l'eccitazione che 1produce la crisi dJ an()'i11a nasce a livello della regione cardio-aortica, o essa si riflette nella zona sopra indicata per pro' vacare la nota sindrome. L'A. si propone di rit-0rnare fra breve sull'argo... L. TONELLI. mento.

La circolazione arteriosa elel « ventriculo-necteur • . Col nome di « ventriculo-necteur » Gerandel ha proposto di designare l'insieme formato dal nodo atrio-ventricolare di Tawara.. dal fascio di His e sue branche di biforcazione, e dalla rete di Purkinj e. ~ella Presse médicale, n. 103, 26 <:1icem1b re 19-25, Gerandel espon,e la -circolazione arterios~ di .questo sistema: tutti gli AA. sono c?ncor~1 nell'ammettere essa sia devoluta ad un arteria speciale che l'A. denomina arteria del " ventri-


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SEZIONE P RATICA

.culo-necteur ». Essa non sarebbe altro che la più .elevata delle arterie posteriori del setto. Le arierie septali si dicono anche perforanti e derivano in dop1p ia serie, le anteriori dalla branca d~scendente interventricolare anteTiore ·della •Coronaria si. nistra, le posteriori dalla branca 1d iscendente inter~ ventricolare posteriore data 1per lo più dalla coronari a destra. L'arteria del « ventriculo-necteur .» è ancl1e detta (( arteria septifi.brosi )> . Essa si originerebbe seconido Haas sempre 1dalla coronaria destra, secondo l' A. in ca.si rari anche dalla coronaria sinistra. Essa in ogni raso n on manca mai. F. un'arteria di calibro apprezzabile facile a seguire nella dissezione. .~pp ena nata passa sotto la parte terminale del seno coronario, si dirige in. avanti nel setto intel'auricolare poi 1penetra nel setto inter\'Elntricolare: attraversa il nodo di Tawara, e poi il fascio di His e poi si pone sotto di esso, raggjunge così il setto muscolare propriamente -O.etto e Yi si distribuisce più o meno lontano. Seconrto Haas essa fornisce al nodo di Tawara, mentre lo attrav er~a, un ramo finemente suiddiviso; poi all 'estremità anteriore del fascio di His termina in fine ramificazioni nella parte iniziale delle sue · brancl1e •di biforcazione. Ma questa o altre .descrizioni ·di altri AA. non l1anno che un ''alore di orientamento osservan1dosi in realtà enormi variazioni. Essa non irrora che il no do di Ta\vara, il fa scio di His e la parte iniziale delle s ue biforcazioni. Invece la iporzione terminale delle branche ·di His e la rete di Purkinje rice,,ono idei rami arteriosi di sorgente ·di,1 ersa. Esistono cioè dei rami arteriosi accessori del « ventriculo-necteur ». La questione dell'esistenza di anastomosj a livello di questi sistemi arteriost è discussa ed attende la 1soluzione da ulteriori ricerche. L. TONELLI. 1

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La contratf illt à delle arterie umane in rapporto alle lesioni delle loro pareti.

Se dopo la morte, rapidamente si prende ur1 segmento anulare di arteria e si seziona per il lungo, si ha così un 1Pezzetto rettangol nr e di arteria che si può fissare con un uncino al fondo di l1P. recipiente per uno dei suoi estre1ni, mentre l'altro si fissa a 1u na leva scrivente. Nel r ecipie11te ripieno di soluzione di Ringer ossigenata a 38-390 l'arteria conserva per vario ternpo Ja su a contrattilità che is i può studiare con stimoli elettrici, ter1r1ici e chimici. · Grunber (Virc liow' s A rchiv ., fascicolo 3, giugno 1925) usando ·questo metodo di Frey-Meyer vide r.he la contrattilità è molto alterata ne11'endocrterite e nell'ateroma. L'irritabilità è in molt~ n1alattie infetti,,e abolita del tutto prima che vi siano lesioni i.stologiche. L. ToNEI.I.1.

IGIE1~E .

L'importanza della scongelazione razionale ' delle carni congelate. G. Pecori (Annali 'd'Igiene, gennaio 1926) osserva eh.e una •delle ra-gioni per cui 1'uso delle carni congelate non è molto ·diffuso in Italia è dovuta al fatto che in parecchi ca;si tali carni si trovano dure o tropipo r8Jlllmo1lite, vischiose alla s uper ficie, insipi!de o con 1sapore di grasso non grade. vole. In ·gran parte ·questi dif·etti sono 1dovuti alla scongelazione ruffrettata. In ·questa, ·d i fatto, viene eme5sa d.alle carni una .quantità tdi liquido notevolmente superiore a quella che si elimina con la scongelazione lenta. IPoichiè questo liquido contiene, oltre la parte aoquosa, sostanze utili all'alimentazione, le carni réllpidamente scongelate riescono depauperate di elem enti nutritivi. Tuttavia la pArdita di albumina, come risulta dalle esperienze dell'A. , rè contenuta in limiti modesti (0.6%). La composizione ·chim:ilca delle carni scongelate a 16 >-180 e di :quelle scongelate a 4° non ipre'Senta (ljff erenze. sensibili n1è meritevoli 1di p·arti•colare ri1

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Ji e\~o.

Il consumatore e specialmente il piccolo aciq uirente di carni poste in vendita solo parzialmente scongelate subisce un danno economico in quanto che le ·carni al momento ·dell'uso avranno a\·uto lln'ulteriore diminuzione di peso (per la 1p erdita del liquido) che va fino al 10 % ·di quello d'a.oquisto. Tale ·danno economico è senza tdubbicr mag. giore di quello ali-mentare causato dal depauperamento ·delle .carni scongelate irrazionalmente. Le carni scon·g elate lentarnente a bassa tempera- , tt1ra, oltre che id i gu1sto e di aspetto mi·gliore, si dimostrano, jn vitro, di p·i ù ra-ptda digestione d i quelle scongelate .a temperatl1ra ambiente ed eco, nomicamente offrono il gran1de vantag.g io di non perdere, prima dell'uso, n è 1peso n•è .sostanze nutri.tive se non in misura trascura·bile. P er tt1tte .queste ragioni, fon·date in mas·sima pa.rte su esperienze istituite dall'·A., si deve esigere che le carni congelate siano sempre sottopo·ste· a scongelazione lenta. Nella 1stagione fredda , la scongelazion e può far si a tem·p eratura ambiente non superiore a 8°-10°, p·urcl1è la ·c arne sia tenuta in luogo bene aereato, a temperatura quasi costante ·e non ven·ga 1posta in vendita prima dt • 3-4 giorni; in tali con·dizioni si potrà tollerare che la 5congelazione sia fatta anche nelle botteghe .comuni. A temperatura 1superiore, o con te·m peratura bassa di notte e piuttosto alta di .g iorno, le carni con.g elate ·debbono essere sottoposte a scongelamento in ambienti tdonei, a bassa temper.atura e con aereazione élld aria secca. Le ·comuni ghiacciaie sono "da ritenersi inadatte a tale scopo ma,


l L POLfCLJNICO

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anche con spesa relativamente lieve, ogni negozi.ante potrebbe dotare il suo esercizio di un frigoriiero tdoneo. F. suffi·ciente a tale scopo un locale ben scelto, fresco, molto aereato, esiposto a tramontana, di capacità proporzionata alla quantità di carne da scongelare, a 1soffi.tto non trop.po alto, con 'v entilatore, ,c on ipOrte di legno rivestite di materiale isolate e con al:cuni' recipienti contenenti calce viva P'e r contribuire al di-sseccamento dell'aria; s11bito sotto al soffitto si ·dovrebbe trovare in tale locale, un cassone metalli.co ~ pareti sottili, er. meti camente ·Chiu1so e riempito di ghiaccio (8-10 quintali); ·da esso •do.v rebbe partire un tubo rivestito ·di materiale isolante, (Per lo :S·colo al di fuori dell'acqua ·di fusione. Sinb a c'h e .gli esercizi per la vendita delle carni congelate non siano provvisti di tale frigorifero non si dovrà con cedere che le carni in arrivo siano .P-Ortate direttamente ·dai .c arri f·erroviarii agli 1spaoci, ma esse .dovranno rimanere nelle celle frigorifere a temperature sotto zero (,da -60 a -So) dalle quali non dovranno essere asportate giornalmente che n-ella qu.arÌtità necessari.a alle esigenze del negozio e1d in relazione alla p·o ssibilità di scongelameto che il negozio presenta. fìl.

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XXXIII,

FA ~.:-:.

di neve, anzi·chè durante una difficile scalHtn in ·cl1:i l'attenzione deve sempre essere vigile. Cosi

pure si .ae,1 e ricono~cere l'importanza .cteil'altitidine. l\1a, secondo l'A., la cau·sa vera .del mal di mon. tagna va piuttosto ricercata in una intossicazione che proviene ·dalla duplice fati·ca dei mu1scoli e del cuore. Il lavoro eccessivo e continuo porta ·con sè l'accumulo. dei detriti del funzjonamento i quali sono tossici. Al lavoro necessario per l'ascensione si aggiunge la ·decom:pressio11e dell'aria cl1e fornisce meno ossigeno; il cuore è ·qui.nid i Qlbbligato, iper la doppia rag·ione del lavoro muscolare e del. l 'anossiemia, a moltiplicare sempre più la rapi·dità -del su o ritrno. È questa la fase di tachiicarié.lia dolorosa, di polip·n ea, di dispnea che può an·d are fino all'ang-0·scia. L.a forma to.s sica ed uremica e quella asfittica e cardiaca, con l'azione .comune -della d·epressione barometri-ca, si complicar10, nla l'una 1può mostra:rsi •p rima dell'altta a secon1da delle dispo1sizioni in·dividuali Si spiega cos.ì anche il perchè n elle scalate difficili il male appare raramente; in effetti l'asce11·sione è lenta, il sovraif:faticamento caroiaco meno accusato e l'effetto ,della ·depressio11e baro·m etrica mer10 sensibile. P er la stessa ra:gione ogni fatica • I preliminare 'Pred:Us:pone al mal di montagna: i1otti passate in ferrovia, j,n disposizioni qualsiasi, in· .d igestioni, quando non si intercali fra l'arrivo s1ll · Il mal di montagna. posto e l'inizio ·d ell'aiscensione un iperiodo di riIl mal di montagna, oltre aid essere in-comodo e po·so . È 'allora che si mostrano, se non fatalmenad O·f fuscare il pia·c ere .delle as,censioni, può talte almeno in molti casi, la ,cefalea o l'emicrania volta essere causa di 1disgrazi'e, non già (Perchè oftalmica, l'inappetenza, l'oli·g uria, le na.usee ed i esso sia ·direttamente capace ·d i provo•care la morvomiti , tutti .segni evidenti ·di un'autointo·ssicate, ma perohiè può ·dare, con l·e vertigini, il mazione a tipo uremi·co. È per questo che agli azo!essere, il sonno invincibile e causare talora la temici, ai nefritici , ai car.diaci ·s i devono proicaduta mortale; e ciò tanto più spesso quando bire le grandi ascensioni. 1Si spiega così anche l'escursioni'sta è solo o JJ.On è in cordata. l'effetto di certe condizioni fisiche: un vento Esso non va confuso con il male delle altit11, violento ·ch,e ostacola la marcia, la salita nei cadini che si presenta p. es., negli aviatori. È un naloni incassati in cui l'aria 1è meno rinnovata. Il mal ,d i montagna è un'aiffezione, di per sè male un 'PO' 1capri•ccioso che può prendere a stessa, benigna e passeg.gera. Vi si porta facilt1Jtte le altezze a partire dai 1.200-1.500 m.; co~pi­ mente rimedio col ripa.so che però non deve essce oggi le persone ·che risparmia domani, mensere troippo (Prolungato; meglio ancora con la tre vi sono escursionisti che non ne sono mai stati ·di1s cesa c·he ha u.n 'azione psichi-ca e decompressiopre:isi. nante . Si possono anche usarne utilmente le inaFra le varie teorie proposte (ivi compresa quellazioni o le iniezioni ipodermiche di ossi,g eno che, la di Mos.so idell'a·capnia, cioè dell'insufficienza non soltanto riparanb all'ano.s siemia, ma cl1e stidell'ani dri·d e carbonica nel san·g:ue) J. Laumomolano anche i muscoli ed il cuore ed a umennier (Gazette des h.6vitaux, 1925, n. 76) trova che tano le ossidazioni intraorganiche. D'altra parte nessuna fornisce una spiegazione adeguata. Eni ·maleScSeri ,del mal 1di montagna non lasciano trano ·certarnente in esso due 1fattori, quello p·sinessuna traccia e si possono evitare con un conch]co e quello della decompressione. Il primo è veniente allenamento, con la lentezza calcolata e·v idente quando si 1p ensi che non rara·m ente il della maroia e con l'u.so durante essa di alimenti mal fdi rmontagna tprende talora alla discesa, leggeri e toni-muscolari: caff-è, tè, cioccolatta, m entre l 'jn.dividuo non aveva risentito alcun mazucchero, che non aggiungono alla fatièa della lessere al1a salita, e c os1 pure prende più facilscalata quella ·digestiva. fil. m ente durante la traversata monotona di campi 1

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[ANNO XXX III, FASC. 20]

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SEZI ONE PRATICA

POLITIC r\ SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE Gl URlDICHE.

XXXIII. - Inefficacia delle disposizioni di regolamenti locali che stabiliscono organi speciali per Ja risoluzione di controversie. La Corte .di Cassazione rd el R.e gno, S·ezioni Unite con sentenza 9 gennaio 1926 ri c. Bi.sogni, h·a ' dichiarato i.neffi·cace e n ulla la ·d tsposizione del regolamento ·di un pubblico istituto di istruzione, la quale stabiJi"va c·h e ogni controversia tra la 'C.o mmi'ssiane ammi.nistratr.i·c-e 'dell'istituto. e il personale .sarebbe .s tata. deci•sa dal 1Consi.g lio P ro• vinciale scolastiico. La Corte di Cassazione ha os, serYato che possono essere hominati arbitri i singolj componenti idi ·u n orgalllo ·d ella pubblica amministrazione ma non può ers sere .deferita al gi·ud izi o arbitrale di un organo. ·dell'amministrazione la r isoluzione ·di ·c-on·t rover sie. ~,è ha rilevanza la considerazione che il regolamento contenente la clat1sola comprom'issoria sia stato ap'Provato c on decreto reale: soltanto una legge o eocezion.al, mente un decreto legge può istituire organi speciali ·di giuri·sdizione, ma non cun decreto r.eale non avente val'ore di l egge. Segnaliamo ·q·u esta sentenza perchè abbiamo letto talvolta in capitolati per il servizio di assistenza ·sanitaria disposizioni e •he ·d eferiscon o o ad a:nbitri o a speciali organi la .risoluzione .di vertenze tra la pubblica amministrazion e e i 1propri impiega:ti. Qu,este disposizioni .sono inefficaci e possono soltanto valere, se mai, com e tentativo prelimin are di ·c onctliazione, ma non p er costituire u n ,giud~cato che r :iisolva la controversia. Vi è una consi1derazione decisiva : la legge stabilisoe e regola la 'co.m petenza per le controver sie tra p.ubblica am·m inistrazione ed impieg~ti con d1sposizioni che son o inid eroga:bili · e quindi le parti n or1 1possono n emmen o d'acco~do stabilire una ·d iversa competenza o coistituire o~gani specia li di ·giurisd•i z!on e. 1

XXXIV. - Nei concorsi ad in1piegbi di enti locali devono e ssere preferiti, a parità di merito, l più anziani di età'? I/art. 3 del d . legge 24 settembre 1923, n. 2073, ha estes-0 al'l e as&unz.ioni ai 'Posti press·O le a mministrazioni rproviniciali, ,comunali, .a ziende mun icipalizzate ~d i stituzion i •p u bb1ich e di beneficen za, le 'Preferenze e le prececi.en ze risip ettivamente stabilite ·dall'art. 9 1del R. decr eto 30 settembre 19i22, n. 1290 e .dell'ar t. 7, 3° comma, d el Re·gio. decreto 28 gennaio 1923, n . 153. ·Ciò è n oto. 1

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ainche note le qu.e1stioni ineren ti all' apipl1.. r.abiljtà 1d elle norme sud·dette ai conc·orsi per la n omi11a ·d ei medici con,dotti. Ma di q:u este co·n troversj e ci siamo interessati già altr,e volte. Ora voglia1no segnalare un effetto importante, far.se non l)eI1 considerato, ,dipendente dall'applicazione integrale d ell'art. 9 id el R. ·d ecreto 30 sette1nbre 1922, n . 1290. ·Come si 1è detto, l'art. 3 del R. decreto 24 setteml)re 1923, eisten,de alle nomipe ·deliberate drugli enti locali le pr:elferenze e le preceden ze stabilit e dal citato artiicolo 9 e non fa alcuna ec·cezione . . Ma l'art. 9 sta:bilisce, 1con or dine di gra·d·u atoria, vari titoli di preferen z·a - alcuni id ei ,quali derivano da .benemerenze militari d irette, (invalidità , ferite in c ombattimento·, ecc.), altre da ben em erenze in1dirette (orfani, vedove) - e, infine, ,p re·ve1de due titoli speciali ?·h e non hanno alcun rap'Porto col servizio militar e: servizio lodev-ole, a qt1alunque titolo, p.er non men o di un armo, · n ell' amministrazione presso c ui è indetto il c.on corso; anziani tà di .età. Queisti due tito1'i di p r ef erenza sono indiicati pJ"ecisamente alle lettere g ed h, sono cio1è penult]mo l'uno, ultimo l'altro nell'oI"di11e ,della gr ruduatoria. P osto che sia aPplicabile l'art. 9, ·Si ·d eve r~tenere che a parità ·d i merito e q u alora non siano effic8Jci titoli prevalenti di preferenza (invali1dità id i guerra, f.erite in combattimen:~ò, .ebc. ), d ebban o esser.e ipr·e fer i,ti coloro che 8Jbbian·o 'Prestato 10 devole servizio p·er n on meno ·di ·u n anno, anche per inicariieo in terinale nella stessa amminirstrazione che ·h a indetto il -concorso e, in ipotesi su·bo:.rdinata, i più anziani di età. Sin ora n on si è ,presentato a lcun caso ·concreto , o alm eno non n.e risultan·o a noi, per la nostra eisperienza professionale. Crediamo .tu ttavia opportuno segnalar;e .q ues1ta interpefJrazione {JÌl e cii sem bra lf·on1data sul testo chiaro 1della l egge. Ne 1d e.riva, come si 1è 1d.etto, che n ei C<Yilcorsi indetti da amministtazion i di en ti locali d evon o essere 1preferiti, a parità di merito, · i più anziani di età qualora, s'in tende, non vi siano altri concorrenti c·h e abbjan o titoli 'Pr evalenti d1 . preferenza. 1

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XXXV. - Competenza per controversie di natura patrimoniale. È sAmpre ·v iva la contro.vensia ·Cir1ca la · coinp·etenza a gi-urdicare 1delle contestazioni tra impiegati e amministraziolfli !IJUib·b liche qualora si fac.c ia .q11est.ione id i diritti patrimoniali. Continuiamo noi a dar n·o tizi.a dell'andamento della giurispru-

(*) La pr·esen~ rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI S ELVAGGI , eser cente in Ca.s..sazione, consulente

legale d el nostro p eriodico .


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POLI CL I NICO

denza in qt1esta rr1ateria, p.ar:cl1è_si tra,ttà .fil una questione che ha impo.rta11za prati·ca g.ran1dissima e che si pre:senta frequentemente. Prec.L'>ando lo stato della giurisprudenza spiegammo altra volta C·h e la .corte 1 d'..~ppello ·di Roma e la Corte ·di Cassazione del Regno avevano sj n o allora ritenuto essere ancora de.ferite alla competenza .dell' auto:rità 1gj u;diziaria le controve:risie che non riflettano la legittimità o m eno di un ,pro·vvedim·ento amministrativo· .conoernente . il r a:pp·orto di im'Piego, ma ' ' eTtano 1sulla interpetrazione e sulla estension.e ·d i norme legislatìve concernenti il ,diritto patrimoniale ·degli impiegati. Non perf ettam.ent.e ·Co1n forme a questa tesi è la .giurt·sprurd enza della IV Sezio·n e •del Consiglio di ~tato, la qua.le, con deciisione 4 ago1 sto 1925, ha ritent1to che, r elativamente al ra'P1p orto d'impiego, il l.onsiglio rd i ~Stato g·iu di1chi C0 1n pien.a e d esiclu. si,ra competenza. sulla esistenza del r ap.p oTto e su tutti j diritti e i rd overi c1l1e ne d·e·r ivino, anohe ~e il conten11to sia eisclusivamente patrimonial ; . • Già dicemmo #essere no.stra opinione eh.e ap~:ar• :tengano alla autorità giu diziaria tutte le .controversie tra impi·egati e pulb1b li·C·l1e ammin istrazioni per le qt1ali non si d·ebba i_mpu1gnare alcun atto amministrativo ma .si facc ia ' ' alere !Solta.n to un ·d iritto patrimo·n iale. P·e.T maggiore chiarezza fa. ,cemmo l'esempio della domanda ·di indennità ca. 1·ovi,reri; se il capitolato attri buisce il diritto alla in1dennità e il Comune non la c0Trispon1de e si -controverte della interpe•t razione della norma del ·caipitolato, la contestazione ~p:par'tiene, secondo il .no·stro parere, all'a:utòrità giudizi-aria; se, invece 11 Comun e revo ca la ·di-spo1sizione concernente la indennità caToviveri, il ri'Corso contro il p.rovveod.imento di rev1oca ap•p artiene alla competenza ,de1la ·G. P . A.· Dobbiamo però av.v·ertire ·Che anch.e la ·gi;uri· -spru·d·enza delle .S ezioni Unite tende a qu alche modificazio11e, .c he almeno per ora no•n si può -considera.re ra1dica' e e definitiva ma ·c'h e ·è tuttavia necessario tener presente. .con sentenza 22 ,(dicen1h.re 192'5, rì c. .Ministero Comunic.azioni eiontro Bisogni, l a Co·r te d'i Cassazione. 1S. U., ha detto ·c he il testo unico, 26 .g iugno 1924, n. 1054, at.. trib·u endo al Consiglio di Stato giurisdizione escl1usiva e 1piena .e ·Cioè anche ip merito sui ricorsi relativi al rapporto di impiego da parte degli J.mpiegati dello Stato (analoig a è la ·q uestion e per gli impiegati degli enti 10 cali) ed attribuendogli ìnoltre la co•gnizione d elle .question: riilettenti la 1esione dei diritti 1subbiettivi consect1tiva all'atto ammini&trativo, 11a apportato una innoyazione '·profo11da alla giurisdizion.e amministrativa, p oi·ch·è 11a circos'Critto la competenza a tal riguardo dell'autorità giudiziaria OPdinaria alle sole conseguenze patrimoniali del giu·dizio di i'llegitti:mità dell'atto amminis•t rativo. Nessu·n dubbio 1

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[ANNO

XXXIII,

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qulndi, soggiunge il Collegio Supremo, che, a termini della' cennata legge, sia com;petente il Conrsi·glio di Stato a conosc-ere della istanza di un im.piegato •eh.e miri ad ottenere il paigamento di indennità rifiutato gli dall'amministrazione da cui dipenid eva, imp·u gn.ando come lesivo del suo diritto il relativo provvedimen to e ciò ancorchiè n ella specie si trattì di ·questio·n i id i natur.a .patrilnoniale. • L'an1damento della giurisp·r urdenza, su questo punto, <leve ess ere ancora sorvegliato, sino a ql.1an·do non si giungerà . ad una pr.e cisazione chia. ra, costantemente O·s servata. Non a ggi ungiamo altre indicazioni. •:)ui "v ogliamo soltanto segnalare la 1delicatezza rdell 'argom ento 51pecialmente rper av. v1ertire che, doyendosi aigire per questioni di natura patri1noniale, il caso c·o n1c reto deve es·ser e esaminato a:ocuifatamente, ten.en dosi . ,p!I'esente che un a innovazion e veramen te :pr ofon·d a si è determ.i nata agli effetti ·d ella competen za a gi:udicare . delle 1controversie .fra impiegati e putb1b liche ammin istrazioni e che la giurispru•d en za non ha an~ora sta.bilito criteri certi e 1 d efinitivi. 1

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Le Commi ssioni esaminatrici d(li ti. toli devono stabilire esplicitamente i criteri generali ~i valutazione.

XXXV T. -

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ormai giµris1prud•enza ·costante che la Com-

mj!ssione giudicatrice 1dev.e rs tabiliife, pirima del-

l '1esame ·dei titoli dei vari aspiranti, i criteri ge. nerali e fonda,mentali ·d i valutazione dei titoli stessi, in modo ·c he ;possa ri•sultare dal giudizio delle Commissioni se fu xi'gorosamente osservaito il rappoTto fra la valutazione ob·b iettiva dei titoli e la ·votazitne assegnata a ciascun .c andidato, e ciò anche allo .scoipo ,fil rendere possi•b ile il s in. ·da:cato .di l·egittimità. La omissione della determinazione •d-ei criteri obbiettivi del giudizio c.o stituisce assoluto difetto di motivazione delle deliberazioni .della Commi.ssion e e, 1quin1di, raJgione di n ullità dell'o;pera·to di ess.e. Ne consegue che se n6'l v-er.bale ,d ella Commissione no·n si fa c enno alc·u no id ei ·criteri in base ai qua li essa p!rocedette alla valutazione dei titolt dei concorrenti, n>è ,è comunque motivato il giudizio che con,du·sse .a lla f orma~ione della terna, è nullo il.'operato della 1Cam.mission:e ed è ille·g ittima la deliberazione consi'gliare di nomina fon·d ata esclusivamente sul ,gtu1dizio es;presso dalla Commissione. Segnaliamo questo .parere, espresso ·dal Consiglio .di Stato, Sezione interna (8 luglio 19'25, Cornun.e di Magli ano in Toscana), sebbene si riferisca 3>d un <;oncorso per la nomina all'ufficio di segretario comunale; il principio •h a però efficacia estensiva per tutti -i con·corsi, non disciJplinati da norme speciali. 1

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SEZIONE PRATlC..\

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NELLA VIT A

PllO ~,E S SI O N A LE.

Cronaca del movimento professionale.

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P er l a p ubbli cità p r ofessiona)t'. Il Confilglio dell' Ordine dei m edici di i\llessi11.a ha adottata la seguente deliberazione iper fr enare l'indeoorosa pubblicità dei sanitari: I sanitari iaèritti n ell' Albo dei medici cl1irurghi della Provincia di Messina, che abbi,a no, a n ome proprio o come dirigenti di I stituti, .avvisi di pubblicità sui ~iorn <1li , sl1lle guide, nelle strade, in 1uoghi pubblici in genere o temporaneamente aperti al pubblico , su fo1g li volanti ecc., ovunque e co1nu,nqi1e, sono j11vit.ati ad attenersi rigidamente alle norme sot t osegnate : 1) E con&:.ntito rli far conoscere .al p ubblico, attra1'erso gli a1ryisi di cui s-opr a: a) Il cognome e il nome del sanitario o la denominazione dell ' I stituto; b) I t itoli accaclemici (dottor e, libero' d ocente, p rofe.c.;so1·e straordinario, professore ordinario): e) Il ear atter e generico o specifico delle attitnd:in1i cu rative (medici1'la, chirurgia, o ramo speciaJe cui il sanitario o l'Istituto siasi dedicato escl1,siva11iente); d) Ubicazione dell' I stituto o del gabinetto medi~o; e) Orario di visita ed eventualmente, .numero del telefono. 2) :E; vietata ogni e qualsiasj altra indicazione (oltre le indispensabili, ora prescritte), salvo oas i speciali in cui risl1ltino n eoessarie maggi1orri indieaz ioni, per la pubblicazione <l.elle quali il sanitario (per sè o per L' I stitut o che dirige), richieder à, p er iscritto, il 1par ere di questo Consiglio di Am1ninistrazione. Ordina : In osserv,a nza di qua nto 001pra, ogni sanitario o dire.t tore di I stituto, che abbia, in atto, annunzi di pubblicità, provvederà (entro il t ermine massimo di t renta g1iorni dalla data d e1l presente), a , modificare la dizione degli avvisi in quanto n1o n risponda alle elette esi·g enze, o ·a ridurla di quanto ne ecceda. • A dat are dal febbraio 1926.. ogni sanitario o direttore di .l «3tituto che desideri .pubblicare a.nnUJnzà professi 0inali, sarà tenuto ad inviarne le bozze di st ampa o il facsimile, in duplice esemplare, al Consiglio di Amministrazione, che dar à il nulla osta .per la pubb.Iicazione o proporrà le· eventual!i modifiche. • I t r asgressor i della i)resente ·o·r dinanza saranno· pun iti discipJinarmente .a norma dell'.a rt. .36 del regolamento sopracitato. '"1

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P er il miglioramento della pens ione ai medici c.o ndotti. I l Sott{lsegretario di Stato :per le Finanze, alle solJecitazioni fatte 'dalla Cor po,r azione N azionale Sanitaria per il m) gliorament o delle pensioni a i san itar i anziani, ha così r isposto :

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In relazio11e ai voti d-ei ruedic,i co11dotti e d altri

sanita.r i iscritti alla Ca sa di Prervide11za per le P e1isio1n i, 1n.anifestati col memoriale del 20 gen · n aio u . s. dalla Corpor azio11e N azio11.ale Sanitaria, la Cas.sa D e\?O.Siti e Prestiti sta p r edispo111endo un provvedimento per ·venir e i11contro, nei limiti dell.a P.Ossibili tà, a.i desjcler:-tta degli iscritti. Lo sch ema del uroy,-e.tli111ento stesso che sarà - doiVrà essere comunicato ' all'l1opo p r e disipostq, al ~Iinistero dell' I11ter110 p er il suo parere ».

CONC'ORS.I . P OSTI VAOANTJ .

DI N .u tco (Perugia). - A t utto il 31'.. 111a.ggio. Vedi fa~<:. 19. APIRO (1l1acerat a) . - 2a cond.; a t utto il 15 giu.; L. 900q oltre L. 2500 cav. •Old automezzo e c.-v.; 3 quadrienJni dee. ; età lim. 24-40 a. ; docum. · a 6· 111esi clal 26 apr. Ab. 2000, j?OV . 200 c. Chiedere annunzio . AscEA (i~alerno) . - A tutto il 31 mag. ; 3 anni èli pratica professio11ale; tassa L. 50; docum. a 6 mesi. Norme e condizioni del caipitol.ato d'oneri. . A UDITORE (Pesaro:). Scad. 25 maggio; vedi fase. 19. C .\P.ODI:.\I ELE (Caserta) . Scad . .12 giu.; lire 12.,000 con .qu.a•lrieT11)i decimo, oltre L . 2400 cav. e L. 500 nff. san . ; 1 o c.-v. CEPRANO (Roma) . - Al 15 giu.; vedi fase . 19 . . CITTÀ DI ·C-ASlELLO (P erugia). - Per Fraccano; a tutto 31 mag.; vedi fase. 19. 01v1TÀ CAsT~LANA (Roma) . - Al 30 mag·. due cond. con1primarie; vedi fase. 16. CoMo. R. P ref ettura. - Ufficiale san. di Lecco. Ab . 30,000 c.; kmq. 35 c. L . 15,000 o]tre L. 3000 incarico uff. sanitario scol.astièo e L. 3000 trasp.; . c.-v. Divieto esercizio profess . libero. Soad. · ore 18 del 31 mag . .Età ]im. 45 .a. Tas.sa L. 50.20 alla Tesoreria Comun. d i Lecco. DESIO (M ilano) . Ospedale Civi le. Prim~rio­ medico ; L. 12,000 e abitaz . ; scad. oire 15 del 30 giu.; età mass. 45 a.; ta~a L. 50 alla Congreg. <li Carit à; qu.adriennio di assistentato o aiutato. in clinioa med. od in osped. importante. N om ~ triennale e conferme quinqu~nnaJi fino a 65 anni. Letti 230. DosoLo (.~fantova). Per Villastrad.a; vedi fase. 17. Scad.- 20 maggio . FIO.\NO (Jlacerata). - Scad : 25 mag.; L. 9000i oltre L . 600 .uff . san., e L. 2500 cav: ·; età 24-40 a~ al 25 ~l' . . Tassa 1 .. 50.10. GALATI MAMER'IINO ('!Jf essina). - Se.ad. 31 mag. Vedi fase. 19. ' GAZZANIGA (Bergamo). - · Consor.; aJ 10 giu .; vedi fase. 16. A -\.K.\T·OLIA

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IL POLICLINICO

IVREA . Ospedale Civile. Medico prima.rio; . se.ad. 20 maggio. Vedi f asc. 17. IsoLA VICENTINA (Vicenza). - Soad. 25 mag.; II Reparto; L. 9000 e 6 qua.dr. dee.; L. 800 tr.asp . ; · e.-v.; tassa L. 50.15. MAN'I'OVA. R . .Prefettura. - Uff. san. di Suzzara; L. 7800 e 3 quadrienni dee.; c.-v. in lire 1200; è collJSentito il libero eserc. profess. Alle ore 18 del 15 gi u. Ab. 15518; ha. 6069. Docum. a 3 mesi . Chiedere annunzio. MARCARIA (1.-lantovc~) . 1a. condotta; scad. l(){('e 17 del 20 mag.; vedi fase. 19. MILANO . Consiglio d egli Istituti Uspitalieri. Primario specialista neurologo; vedi fase. 17. Scad. · 30 giu. MILANO. R. Prefettura. U:ffi.c. san. capo del Servim-0 d'Igiene del Comune di Milano; iaJi 15 gi11., ore 18; tit<:1i ed esami; L. 32,000 e 6 quinquenni oltre snpplem. serv. attivo in L. 3000 e c. -v . Età lim. 45 a . Documenti ia 3 mooi dal 29 gen. Prove scritte, '3sE~rcizi p:riatici e p·r ove orali. Biennio 'di p1rova. Chiedere annunzio. PALEST'RINA (Roma) . - 2a. zona; al 31 m.a g, ore 18 ; L. 8500 p. 1000 pov., .a ddiz. L. 4 fino a 2000 ·p:ov., L. 5 oltre, 5 quadr. dee.; c.-v. in L . 1200; -tassa L. 50.15. Chiedere annunzio. PBNNADILLI (Pesaro-Urbino). - L. 10,000 e addiz. L . 2 oltre 1000 pov.; L. 500 uff. san.; L. 3500 cavalllQI; ser'". a. Scavolino dietro corr:rupenso concordato; tassa 1,. 50.15. Sood. 31 ma'g . Poan&.~ONE (Udine). 2° rep . ; scad. 20 mag.; L . 10, 768 comtple~ve, oltre 3 c.-v. e 6 qua.dr. RoMA. Ministero della Marina (Di'l1e~ione Centrale di Sanità M. IJI.). - 16 tenenti medici in serv. a. p. nel Corpo Samitario Militaire MalI'ittimo. Scaid. 2 ag. ore 10. Vedi fase. 19. SERRAVALLE DEL CBIENTI (Macerata). - A tutto 20 m1a,g., per AcquaJpagana; L. 8000 e quadr. dee. fino a metà dello stip. base; d?1ppio c.-v.; cavale. L. 2500; età lim. 35 .a. ; tassa L . 50.10; acoettaz. entro 5 gg. SORANO (GroJseto). 5a. condortta (S. MrurtiinoOaraibbio); L. 10,500 e c.-v. i.n L. 800 se amm., L. 300 se celibe; L. 1000 tra!1J. Scad. 31 mag. SPERLINGA (Catania). - Scad. 30 giu.; L. 10,000 oltre L. 500 uff. san. Tassa L. 50. Ohiarim. dalla segreteria com. TERRACINA (Rom,a) . - Ab. 14,500 circa; Osped. Civico. Soad. 30 maggio. Richiedesi esercizio in grande O~pedale o in Clin. ined. Tassa L. 50. Dooum. a 3 mesi dal 15 iaipr. Stip. L. 8500 per 1000 pov., .addiz. L. 4 fino a 2000 e L. 5 oltre; ·C.-v.; tariffa da abbienti e semi- . VALENTANO (Rorna.). Scad. 20 mag.; L. 9500 per 1000 pov., a.ddiz. L. 4 e 5 oltre 1000 e 2000 :fimo a 3000; L. 400 uff. san.; L. 500 carcere; L. 1200 c.-v. e L. 300 ogni :p ersona a carico; tassa L. 50. VILLALFONSINA (Chieti). Se.ad. 25 J'.Ilalg.; lire 9000, p. uff. sa11. L . 500; tassa L . 50.15; età lim. 40 a.

[ANNO

CoNCORSI A

XXXIII,

FASC.

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PREMI .

. Fondazione Felice Mantovani. E .aperto il ooncorso nazionaLe ai quattro premi

della Fon;d.azione Felice MantoV'ani destinati alle quattro migliOTi monogr.a.fie originali pubblicate nell'anno 1926 i1el campo delila fisioliogia e dell1a. pato1ogia delJa alimenta~ione del lattante. I -premi sono: due pri:a:i di L. 2GOO, due secondi di L. 1500. Le doJnanae, iaooompa.g11~te da tre copie delle mo11ogrrufue, vanno dirette alla Presidenza. della Società Italiana di Pedi.at1ia., Clinica Pediatrica., S. Andrea delle Dame 21 - Na,poli (57) non più ta.rdi del 31 dioembre 1926.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZ E.

Il dott. Ambrogio Bertarehli, ohe iper molti anni fu primario dermosifilografo dell'Ospedale Maggiore di MiLa.no, membro di numerose commiarioni per i regol~menti di pro1filassi celtica e rawresentò più volte degn.amente l'Italia nelle dO!D..ferenze imternazionali oontro· le ma.Lattie veneree in Bruxelles etc., è stato recentemente nominato rnembro onorario della Sezione Dermatoootgica della. R. Società di M:edicin.a Inglese. Il 1p-rof. G. Viale dell'Università di Sass&ri è staito chi.amato a coiprire la oattedra di fisiologia nell'Università di Rosario ( .:\.rgentina). Il prof. C. Juilla,rd è stato chiaJllato all'insPgnamento della trruumatologiia, reoontemie-nte iatituiito presso l'Università di Ginevr.a.. L'Accademia MedidO.-Fisica di Firenze h& •ominato membro co:rtrispondente il prof. G. Araoz Alfaro di. Buenos Aires. La Società D~rmatologica Italiana ha nomi•&to

membri ono1r ari i proff. Bru;chke di Berlino e E. H offmann di Bonn. Hanno oonsegu:ito la libera docenza i dottori: Micheli Ignazio in clinica oculistica; Riooi Sebastiano in patologia chirW'gica. Il premio di L. 500, assegnato dal Comitato Centrale della C. R. I. aJ. migliore dei medioi iscritti al corso di perfezionamento delle ma.La.ttie pirofessionali indetto dalla R. Università di N.aipoli, è stato vinto daJ dott. Martillotti Ferdinand:o, · u:ffi.ciaJe medico della C. R. I. •

Il Sena.t o Accademico dell'Università di Torino !:}a conferito una medaglia d'argento della Fondazione Pagliari ia.l dott. oav. Vittorio Oollbsimo, t1fficial0 sanitario di Oatanza.ro. Su propasta di S. E. il Presidente del Consiglio dei Mini;tri il dott. Graneta France.sco di Itoma è nominato oava.liere della Corona. d'lta.lia.


TANNO XXXIII, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE.

P r oblemi igienico - san it ari alla Camera .

Congresso in ternazional e di Neurologia. La VII Riunione Neurologica inten1azionale ai1a1ua·J organizzata dalla Società di Neu.r oil10gia di Parigi, si terrà l'l e il 2 giugno ia.lla Salpetrière '(Boulev.a-rd de l' H&pital 47). Essa farà seguito .al 'Congresso di medicina legaJe ed alla riunione annua della Società medico-psicolog.ica, che avrannlOI 1uogo a Parigi rispettiva.mente il 27-29 maggio e il 30 m.a.ggio Tema di discussiotne: « I mezzi at-tu.a.li d 'esplorazione del sisten1a simpatico in cli'D ica e loro valore » ; relatori: André Thomas (Parigi) e Soderbergh (Goteborg). Le comunicazioni -possono concernere solta.nto il teina in discussione. I11dirizzare le iade.sio11i ed i titoli delle comunicazioni al segretario generale: dott. O. Crouzo!ll, L ibrairie Masson & Cie, 120, Boulevard SaintGern1a.in, Paris - 6e.

Congresso inter naziona l., per Il pr onto soccorso.

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In settembre si adunerà ad Amster'dam il terzo Co-ngresso internazionale })er il salvataggio e il pr011to soocor so. Sarà div iso in varie see;aoni. Tra gli argpn1enti di niaggiore interesse soino: gli ao-cidenti da traffico il p.ronto soccorso nelle indu5trie, ]e stazioni di salvataggio sul]e coste. Congres~o

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internazionale di Sessnologia.

La Società Internazionale di Sessuologia o_r ganizza j} suo primo Congresso che avrà luogo a Berljno dall' ll al 15 ottobre. Vi prenderanno parte eminenti studiosi. L a v~ta oossuiale verrà discussa nei differenti campi scient ifici, j11 r.aipporto alla oocietà, vita economie.a, igie11e, medicina generale, biologia, questioni giuri'diche (rper esempio criminalità della donna come essere sessuale), svilu~)p~ della gioventù in r:vp,p orto alla politica della popolazione, alla riduzione del1a natalità, all ' eugenica p~dagogica e psicologica, aJla psico~11alisi ece. I ',p roblemi principali verranno trattati da relatori; la discussione libera è .ammessa per tutte le questioni. Tutte le richieste riguarda.nti. la Società e il Congres.50 sono da indirizzare come segue : dott. ::\loll, Berljn W ., Kurfi.irstendamm 45; op.pur~: dott. Stutzin, Berlin W ., Kurftirstend8.mm 44.

La Società Tedesca d f Na tur alisti e medici.

Discu tendosi il bilancio dell'Interno ·a lla Camera dei Depu tati, l'on . Ga:bbi ha invoca.t o la. difesa CO[ltro le due più diffuse ma1attie soci.ali: l"alcoo1lismo e la lue ooltioa; l'istituzione di itm·a tessera gentiliziia e Cle lla visita pre-matrimoniiale; una inte11sifioa.zione della protpaganda ainti-m.ailthusiana. L'on. Maffi ha. esaltato la politica sanitaria della Russia soviettista. Nel suo discorso il mi1ilstro on. Federzo·n i proclamò ohe il Governo fascista considera conle caposaldo de] s uo progr amma la lotta per la difesa a.ella sa nità morale e fisica delle giovani generazioni, che si sostanzia nella difesa rigida dell'istituto della fam·igli a. . Così i1 Governo fascjsta è deciso .a vietare tutta quelJ.a propagancla pseudo-scientifica che tenta di diffonde.re j} neomalthusianesimo1, che non farebbe che dep,r imere La magnifica in.tegrità della nostra razza e inaridire le fo11ti della !Prosperità delle fami~ie italiane. E stata all'uopo nominata una Commissione.

Per la. lotta con tro la tubercolosi. Ne lla prossima rico~renza dello, Statuto J come fu a st10 tempo comunicato, verrà oeleb:iiata, anche quest' a nno, la giOJrnata di p.r op.aganda am.ti: tubercolare. Il particolare e fervido interessamento di111ostrato per tale celebrazione diall'oo. mi11istno dell'interno, con opportune e ripetute cin-oolari , dà .tp .articolare imrp.otrtanza alla benefica iniziativa. A R.cnna, per ou~a del Comitato Roma110 co11tr o la Tt1bercolosi, sono stati oostituiti un Comitato d'onore e uno esecutivo che h.a nno tenuto un' adunamz.a, prooie·d uta dal prof . V . Ascoli, presid€nte del Coonitato, assistito da.I segretario genP r~ le dc;tt. comm. U. Mruciotti; venn~ discusse le linee gen erali da eseguire nell' attu.azione della Festa d1eJ Fiore, ed esamin ati i mewi più opportuni per ottenere un'efficace opera di prop.aiganda.

Corso clinico-profilattico sulJa tubercolosi. Fra il 17 e il 29 maggio corr. pe r iniziativa della. « Crociata contro la tubercolosi » e sotto gli auspici della Clinica :l\'1edica Generale univen;itaria, si terrà in Tarino un corso, per medici e laureandi in medicina, avente lo scopo di render Imo noti i recenti ed a.ccertati progresit"ìi delta scienza e della pll'atica per la profilassi e la curia della tubercolosi. Vi parteciperanno i proff. Micheli, Ceconi, Allariia, V~carelli, Uffred -ùzzi, Van.retti, Gavello, Cap pelli, B·a ttistini, B.orelli, Gamna, Beirrolotti, Ahba, Borma.ns. P er le inscrizi-:>ni e per informazi'Oni rivolgersi ailLa « Crociata contro ],a tubercolosi », -via C01rte d' .~1pipellt> 1, ·rorino.

Terrà la s·ua gga. n.du11a11za a Diisseldorf d.a.l 19 nl 2~ settembre. 'l'ra i temi generali in discussione sono : Lo stato della ch emotera,pia (Nocht); I veleni di consumo abituale {Stra11b) ; Ter.apiia e scie-ni.e n.at.11rali (Sa11erbruch); Difesa contro i <lanni degli animali (Escherich); Le esigenze morf oloq;iohe (Erush). Nella Sezione medica sarianno discussi i temi : ricerche sulle vitamine; fisiolo-gia e p atologia dei .CaJpillairi; profilassi del gJ01z zo; i , Commissione di pro1>agand a per la Cr oce Rossa. Si è costituita, in seno al Comitato centrale nuovi medicinali sintetici contro la mal.aria. Per del1a Croce Rossa Italiana, una Commissione cli informazioni rivolgersi alla sede sociale, Diissel propaganda con il còmipito di ravvivai·e nel Paese dorf, Oststr. 15. 1

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IL POLICLINI CO

l'alto spirito clella Croce Rossa Italiana e la lodevole, profio11.a, generosa opera. che essa compie in tempo di pace nella lotta contro le peggiori malattie sociali,. nell'assistenza all'infanzia, al lavoro, nelle calamità, dovunque si sc.tire, si lotta, si muore, con lo scopo di attrarre un crescente numero di soci. L 'on. l\tiussolini ha èspresso il suo vivo compiacimento per tale iniziativa.

Istituto di coltura e di terapia ps ichica.

[ A..i.'J NU XXXIII, F ASC. 20 J

zero, Ca.welli, Mariani direttori rispettivamente delle Cli11iche dermosifilopatiche di Perugia Torino e Bari. ' 11 nu,01vo pe1~iodic,o che si pubblica a Torino (Amministrazione- e r edazione: via Superg.a 15) si presenta al pubblico dei lettori con notevoli articoli del prof. Cappelli, del dott. Artan, del dott. Ferrari, del dott. Scaglio11e, del dott. Meineti e con abbondante corredo di recensioni, notizie etc. Al nuovo confratello auguri.amo prospera e lunga vita.

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stato ipromosso in Roma d.a un comitato di .alte ·pers 0(11.alità; ha lo scopo d 'insegnare e diffondere i metodi psicologici di autodominio e di cura psichica; svolgerà la sua azione con conferenze, lezio11i, avp.licazioni curative, pubblicazioni, biblioteca circolante ecc. Ha sede in via Marsala 96-B; è diretto dal dott. Roberto Assagioli. L a inaug11razione ebbe luogo il 4 corrente, nella sala della Biblioteca femminile in piazza Nicosia 35, con una conferenz.a del dott. Assa.g ioli sul terna: cc Con1e si educa la volontà »· 1

Consultorio 1nedico - pedagogico per minorenni antisociali. I l 3 corr. si è aiperto in Roma , co111 setle provvisoa:ia p.r esso l' I stituto di P sicologia Sperimentale in via dell'Università 11-.i\.., un consultorio medicopedagogico per rr1inoren11i antjsociali, diretto dai proff. dott. Di Tullio, P isa.11i, De Santis, sott.o I.a consul e11z.a e presidenza dei proff. Ottolenghi e I)e Sn n ctis. Scopo del consultoriro è quello di sottoporre ad un esa1ne clinico-an trapo-1>sicoloczico i minorenni liberati rlalle carceri o seg11alati dall'autorità di P. S.. ·dalle famiglie -O•d I stitutj, con1e discoli o Yiole11ti incorreggibili, o co1nunque a ffetti d.a anomalie del co ntegno o della con dotta di natura spie• cata1nente antisociale, per mettere in rilievo o oon1battere le cause individuali ed ambientali delle singole 1attitudini delinquenziali , se'gnala11do di ci.ascuno ·]a capacità lavorativa, la co.r reggibilità e la pericolosità specialme11te alle famiglie. ed ai Con1itati di assistenza sociale la cui azione è già rivolta alla l'Ìe<:l ucazione fisic.a e m.orale dei minorenni stessi . L'opera di assi,stenza . verrà praticata da apposito Comitato di elette dame .

Elargizioni. La Fondazione Carnegie ha .asse~nato L . 6000 al Comitato Roma.n o per la L otta contro la Tubercolosi. I comm. Galles e B artolini, gestori del teatro Adrian10 di Roma, hanno consegnato al governa· tore Ren . Cremonesi L . 10,231 a pro dell'Ospizio. Marino di Ostia e L . 500 a favore 'dell'Opera N azior1ale per gli Orfani di guerra . 'f.ale so1n1nn. costituisce il 2 % degli util.i , detratti i diritti eraria li, .che il direttore del Circo Equestre, sig. Giulio Gleich, con generosa adesione alla proposta fattagli in 11ome · del Governatore dai gestori del predetto teatro ,-olle riserbare al].a benefica istituzione du.r .ante le r appres-entazioni cl1e diedero 11ello scorso anno in Ro,m a. Altre più n1odeste e largizi oni sono state fatte pro Ospizio 1\if:1rino di Os~ia.

Commemorazione di Giovanni Per11a. Nell'.a ula dell'Istituto Ai1atomico di Messina ha avuto luogo una solenne com1nemoraz.iio1n e del compianto pro.f. · Giovaa1i Perna; la commovente cer in1011 ia ha. rivestito un carat.ter~ austero e solenne . Era presente il Corpo 1accademico col Magnifico r ettore pr of . .Rizzo, 1noltissin1i medici colà convenuti per l'VIII Congresso medico c.alabro-siculo', gli univers~tari della Facoltà di medicina, il prefetto clelJa Provincia e il commissario al Comune. Era110 pure p.resent.i le persone della famiglia. Oratore uffici.ale della cerimonia fu il 1proif. Castaldi, direttore dell'Istitutò. . . Nella sala. inci5oria, dopo 1111 a]ato discorso del l~ ettore mag11if1co prof . .Rizzo e brevi parole di uno studer1t(', f u scoperta una la;pide marmorea.

Corso di fonetica. Verrà i~titu1to in Roma , sul t~p,o di una scuola media, per l'educazione e la valorizzazione della voce parlata e cantata nelle scuole del Gorvernatorato; avrà sede presso il Gabinetto scientifico delle scl1ole elementa.ri ,· aYrà la durata di un bien11io ; l'ìnsegna1Tiento verrà diretto dal prof. Ton1111as~ ì\Ia ncioli, docente di oto-rino-laringoiatria.

Nella stan11>a sanitaria. E uscito il prin10 numero del j)eriodico mensile « Il Dern1osifilogr.afo », diretto dai p r off. Bizza-

lngranclimenti di Università americane. Sono stati stanziati 10 milioni di dollari, pari .a 250 milioni di lire it., per l ' i11grandimento dell'Uni:versità E mory ad .t\.tlanta i1ella Georgia (Stati Uniti); di essi circa la metà sono stati destinati a Ila Scuol.a di me(J.icina e così distribuiti: 2 milioni di dollari per gli attu,a li istituti della scuola,, a ltretta111ti per l'Ospedale ' '1 esley Memor.ial, ann.esso alla scuola, 225,000 per l'edifizio .ammi11istr ativo e per u:n labor.aforio d.i agnostioo, 200,000 per una « casa delle infermiere >» 75,000 per completare il gabinetto di chimioa.


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SEZIONE PRATICA

* ** In oooasi9ne de1 cinqi,1ante11àrio della J10ihns Hopkins U niversity di Baltimora uno speciale Co,mitato lanciava un appello per la raccolta di 1,500,000 dollari, pari a circa 40 milioni di lire it. destinati a dare incremento all'Università. La .&0 mm.a venne rapida.mente ·raggiunta; il presidente del Consiglio d ' amministr.artJione vi ha concorso con 100,000 dollari. 1

.Nuova scuola medica nell'India britannica. Con solenne ceri1no11ia è stata inaugurata a .Bombay dal governatore dell' In'dia il cc Seth Go!'dhandes Sunùerdas Medical College » con .annesso il cc King Ed ward VII Memorial Hosp~tal »· La scuola medioa potrà .accogliere 300 studenti e l' o~pedale è desti11.ato a 300 p,a zienti ·m a è suscettibile di rioove.tno 400 senza. sovraff,ollan;tento. Le -due istituzioni sono venute .a co.stare circa 75 milioni di lire it. ; vi hanno co1100<rso il Governo del1' India, il Municipio di B·omb.ay e parecchi privati.

.J:'er la casa dei medici negli Stati Uniti. La « Metropolitan Opera Company '' di New Yor l\: ha dato 1'11 .aprile una serata musicale alla « i\!Ietr01politan Opera House )) per concorrere tilla raccolta del fondo di 125 mila dollairi (circa 4 milioni di lire iL.) <lt'stinati all'acquisto del cc maniero Downsbury » a Ridgefield, nel Con11ecticut, di cui s' inte11de fare una casa di ricovero per medici -anziani e invalidati; la rruppresentazione è stata preceduta da brevi discorsi di alte lJersonalità del mondo medico e politico, tra cui vV. C. Philips, presidente dell'Associazione Me·dica Americana, l'on. Evans Hughes, ecc.

stazione del genere avrà lungo nella primavera deJ 1926; ha 1o ·scopo di destare un grande movimento peT far p enetrare negli spiriti l'importanza di una stretta osssrv~nza delle regole dell'igiene pubblica e privata; estendere le conoscenze generali relative; conferire a ciascuno il senso della 1'€aponsa,b ilità personale in materia d'igiene; fare appello aJ concorso dei poteri pubblici. Le direttive generali della manifestazione sara,nno date dalla cc Commissione imperia]e per l'insegnatnento popolare dell'igiene»; l'o·r~anizzazione locale è .affidata alle .autorità sanitarie, oon un largo concorso di sindacati, assO'ciazio·n i e aggruppamenti professionali nonchè della stamp•a . In ogni Statò una Commi-ssione di vigilanza coonipleterà e disciplinerà il l.av1o ro. Il p!l:ogramma generale è · dei più variati e attraenti; comprende cinematogr.afie e conferenze radiotelef 0iniche, visite a stabilimenti igienico-sanitari, esposizioni, ra.pprese.n tazioni teatrali, distribuzio,n e di opuscoli ecc. (Dagli cc An11ali d'Igiene »).

Guarigioni sponta11ee del cancro. Il dott. O. Strauss di Berlino si rivol'ge ia tutti i i11edici, perchè vogliano fornirgli i dati a loro cor1oscenza sulle guarjgioni i:;poritanee dei tumori malig11i, sui fattori che poss ono avere agito i1ella guarigi01ne e · sulle possibili cause di errore. L ' inchiesta è fatta sotto gli auspici della cc Società T ede ca contro il Cancro ». Indirizzo : Kesselstrasse 19, Berlin N . 4, Germania. 1

Una nuova cura della tubercolosi? •

Si è costituita in I11ghilterra una Fo ndazione, per raccogliere la somma di cento mila sterline, pa1 i .a 10 milioni di lire it., onde aoquistare i diritti di rproprietà della nuova cura de]la tubercolos1 ide.ata <la Spahli11ger. A una co11ferenza tePer le ricerche scientifiche negli Stati Uniti 11uta in Manchester , il raipip resentante della ditta L ' Accade1nia Nazionale delle Scie-nze di New Brn1111er, Mo11d & Co. disse ohe 40 mila sterline York ha lanciato, il 6 gennaio sco rso, un .appello .~.ara111110 11ecessarie per erigere e far funzionare perchè gli uomini politici cooperino con gli scienu110 sta,b ilimento di produzione a Ginevra. ziati per 1a raccolta di fondi destinati a promuoLo Sp,a hli11ger non è u11 ·medico, ma un legale; ''ere la ricerca scientifica pura. L'appello 1rileva e g1i 11~ però lavorato nell'Istituto Pasteur di Pari•gi; dà quache a11no prepara un · siero antitubertehe, m entre gli Stati lì 11iti sono oggi aJla testa dì tutte le Nazioni nel can1g o industriale, restano ' colare di suia. oo•m1posizione, in un'azienda agrico1a ancora molto indietro all'Europa nel campo sciencli Ca ra11ge, sobborgo di Ginevra. Tempo addietro tifico ed esprim~ il desid erat'l.lm di provvedere. Si egli convinse il Governo inglese a interessarsi del suo prodotto; fu inviata una Oom1nissione sul pofa asc:;e·g namento su di un co11corso di almeno 2 miilioni di dollari (50 milio11i di lire it.) ogni .s to, ma no11 fu possibile di nulla assodare. Lo • Sp al1linger si è sempre sottratto a un controllo an11J0. E sta.to costituito lln Co1nitato, presieduto" da Albert A. ~1jchelson e di oui fanno pa;rte, per r1goroso sull' efficaci.a del suo rimedio. Questo è i medi.ci, Si1non Flexner, Wi1lia1n H. Welch e stato però provato st1 20 pazier1ti dell' cc OS{Peda.Ie Br:ompton IJer malattie del petto >> di Lo11dra, con altri. risultati negati vi. Anche la Sn1ithsoni.an I11stitutio.n s.i è proposta 11no scopo analogo; ina non vi è- conflitto tria le <lue i11iziative. (Dagli « .A11nali d 'Igiene»)· Insegnamento medico n1ediante la radiotelefonìa. 1

1

Settimana igienica in Germania. L a Federazione Nazio11ale delle Città (Reichstatltebund) della Germa11ia ha deciso l'istituzione di una cc setti1na11ia d'igiene». La prima mariife-

,

Di rece11te sono stati ina.u gurati a Berlino i corsi medici post-t1niversitari i)er mezzo della radiotelefonia, orga11izzati dal dott. Hamel; furono r adiotelef1oinate d11e confeTenze, u11a del prof. Kork sull'ileo, 1' altra Llel prof. Ada.m sull e ultime sco-


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11. POLICLINI CO

p erte medi<'he. I .e conferenze continu a110 a d aver luogo il secondo e il qu arto veuerdì di og.n i mese dalle or e i.3<> alle 3. 15 ; ll1nghezza d 'onda 1300 metri .

Cinematog rafie di medici. I soci della '~ Riverside P ractit ioner's Societ""r .. » di New York hanno deciso di r aoooglier e le cinematografie <i i ciascu·n'<> di essi . Questo lavoro vie.i1e eseguito sotto la direzion e de i dottor i O. S. W ightman e T. w. Kilmer. Ospedali di Londra senza luce. D ur an te lo scioper o generale inglese alcuni .ospedali di Lon dr a son o venu t i a manca.re di lucie e di risca]da.mento, per chè gli scioperanti hanno a·h bandonato la centrale elettrica dell'est di Londr.a, contra vvenend o così agli imipegni .MSu nti da T.homas, di assiouirare il r ifornimento del latte e del calore agli ospedali. 1

Al nostri Collaboratori. Orande è il numero di memorie che perviene per la "Sezione pratica,,. Sebbene la r edazione proceda ad una cernita severa, è sopraccarica di scritti da pubblicare. Siamo lieti che la medicina nostrana produca mèsse cosi doviziosa, e siamo lusingati della preferenza che a noi viene ac cordata. A parte il dispiacere di d a re non di raro •

rispo s te

n egative

questa ressa pertanto c i

espone al duplice rischio e di appesantire troppo il giornale con lavori specialm ente di casistica clinica e di ritardare spesso a pubblicare memorie Interessanti. Ci muoviamo tra questi due ordini di difficoltà, se'1za rie scire sempre a superarle. Volgiamo perciò la preghiera più calJa e più viva agli amici che seguon 1 con simpatia i nostri sforzi e a tutti i nostri bravi collaborat0,ri di restringere al puro necessario il loro scritto, esponendo quanto è peculia re e nuovo, tralasciando Je notizie stc riche, le discussioni ipotetiche, le ripetizioni di cose ormai passate n el dottrinale dei tratta ti. Così facendo, gli autori produrre i:> bero un numero maggiore di lavori; troverebbero più numerosi e più attenti tettori; contribuirebbero alla ra zionale dis tribuzione del tempo pro prio e altrui, e infine renderebbero meno difficile il còmpito della redazione. In compenso avrebbero pù svelto, più vario e più interessante il nostro, il loro, " Policlinico ,,. . Des ideriamo che di qui in avanti i lavori che ci si inviano non s uperino le 6-8 colonne di stampa, e assicuriamo tutti i nostri collaboratori che tanto più volentieri e tanto più presto pubblicheremo i loro lavori quanto più strettamente vorranno attenersi alle norme sulndicate1 alle quali ci ha indotto una lu nga , co s cienziosa e s pinosa esperienza. Ana log a preghiera ci permettiamo rivolgere agli autori di memorie per le Sezioni medica e chirurgica, che anch' ess e s offrono la tortura della pletora.

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[ A.NNO

XXXIII, FASC. 20 J

RASSEGNA DELLl STAMPA MEDICA. Jf edicina itriliana, ng. -

TACCONE. L a sifìlide

ereditaria nell' infanzia. Rinascenza. 1nedica, 15 ott. - GELONESI. MorfoJogia del baci.Ilo pestoso. - FEL uoo. L 'aceta.to di taillic0 i1eil la cura delle tricofizie. Rev. ibcro-am. d e ciencias medicas, sett. - PL..-\NAS. Chi rurgi.a del sen o sfen oida le e dell'ipofisi. An11,aes J->aulistas de med. e C., luglio . - DE. R·EZENDE. Tumor e amiloid-e delle n a rioi. · .4.nn . odont ologia, ott. - SAMPAGNARO. R elaz. patol. fr a ·oochio e foooil ai settici para-ra dicolari. Sperimeri.tale, 1925, fase. V. - FAVILLI. L a r eaz. d i Va11 de n Be rgh . ·- LoTTI e MANAI. Ricerche su] favisn10. - L iJS1IG. P atologia genera.le d a gas dì combattimen to . ,]ourn. de chi:rur!7i e, sett. -· L AQUIÈRE. Cisti sier ose del rene e operazioni conser vatrici . .'l rch. méd. belges; febbr. - Du MONT. La sedi1nenta:Zione delle emazie per la selezione delle reclute. ]>resse ntéd., n. 79. - M ARFAN . Il sudioire e le· eruzioni Budor.ali nel lattan te. - W ERT·HEIMER. Le p·oosibilità ch irurg:ich e nel inorbo di P.arkinson. P ERK EL. Glti. accident i secondaJ.'i del:la ipunt . lom.b. Presse ?rLéd ., n. 80. -- FAURE. I l d ren.a~io nel1'.à.ppendicite a caldo. - U nnJNA. Il t r attamento· chemioter apjco 'della tbc. e della lebbr a . - MARALT e 'VEILLEl~ . Le lavature delJ a pleura nelle pJeuriti purulente del rpneumotor.a-ee artificiale. Pre.sse m éd .. , n. 81. - 8PII..L~1ANN e D E L AvERGNE. L 'anafilassi aJ vino hianoo. D EsGOUTTE . . I l sinton10 minimo 11ell' aptJendicite acuta . Stomatologia, ott. - G .UNI. L a forma e 10t sviIup·p o del palato umaino . - ,~ AI NICHEH. Sull.a cuticola dello smalt o. Oultur11, 1ned. moderna, 15 ott. - CAs'I'ORINA~ J / .amebiasi n ell' infanzia . - P1zzAGALLI. Lega.tur a delila mese nterica inf. per il tratta1n . chir . de1 car cinoma r ettale. The La11.cet, 19 ott. - BELL e 'V1LLI AMS. Effetti tossici del piombo. - WAJ..TON. L ' ulcera mastro-duodenale. HuosoN. I raggi molli nella. radiografia polmonare. British med. tl. , 10 ott. - WARING. L'osteopa~i.a, la C'hiropratia e la n1edicina. AsmY. Di~tt1rbi intestinali nel1'infanzi.a. Brifish med . . J. ' 17 ott. - 0LARE. Natura dello stroma d elle emazie. - Roin. L 'en cefalite epide• mica. Surg ., Gynec . a.. Obst. , ott. - GoRDON. I teratomi ov.arici e retroperito11eali. - H INTON. L a pancreatite ~ronica. - PFHLER. I..a ra di.o~rupia nella car ci nosi p r ofonda. - BuN·roN. Il sarcom a uterino. - 81sH. L 'osteite fibriosa cistica. Zbla ft . f . inne-re Med. , 17 ott. - H AHN. Terapia combinata si licio-creosoto ne11a mel. polm. Zblatt. f. Ohir. , 17 ott. - LIEK. T rattamento dei d.isturhi intestinali nella laparotomia. - H1LAR0 w1cz. L a tecnica dell'an estesia del plesso brachiSJle.


(t\NNO

XXXIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

Jlilnch. med. ltl1 och., 16 ott. - MAYER. Le operaz.00.ni per Jia sterilità. - BaoNDSHURG. Modificazioni del miocardio dopo la simpatectomia. - HA uSTBIN . La lotta .antivenerea tiella Russia dei soviet. D~ut. med. Woch., 16 ott. ·_ l{LEIST. Paralisi agitante e cervello medio. - ÀLIVISATES. Tentativi teraip. nell.a dissenteria. - SoHUBEL. Sull'arte del ricettare. Studium, 20 0Lt. 0ARDAREJ,LI . La sclerodermia . - BIFuLco. Paratifo A apiretioo. Jl i11erva medi.:H, 20 ott. - FONTANA. l .' eziologia del•l 'herpe~ ge11italis. - GoGLIA. Indice emotonico e pressione arteriosa 11ella tbc. polm on are. Folia medica, 15 ott. - .t\NGELucci . .Az. biologie.a del siero di adenoidei tracomatosi. Riforma n1 f'c/.irn. 5 ott. - PAOL uccr. La minera.lizzazione del sangue dei cancerosi. Boston med. a.. Suru. ,T011rn. , 8 ott . IlL,\RE e TRASK. Il traitt~. della scarl.attJina con l'antitossina. Jowrn. Am. Med . •4.ss., 3 ott. - H1GGINS. I~o­ tiroiòismo incipiente. - NYMAN e KEssEL. Il giozoo esoft. ed il sist. nerv. involontario. GERBER. La ront.g enter:tpia dell'asma e dell,a bronchite ero• n1oa.

Revue n<nLrologiq1te , ott. - MoNIZ. La pachi1neningite ipertrofica e Je cavità n1ido1Iari. PERCIRA. Il clono del piede. Btùl. Acad. de liféd. ) 6 ott. - BAUDAMIN. Una nuova 1nalatti,a nei ]avoratori del cemento armato . Cliri. P ediatr., sett. - BERGAMINI. F.armacoijinam].a sott•Jep.idermica nell'infanzia. - Fo1s. Influenza delle ghiandole endocrine sulla resistenz,a globu.l .are.

719-

Pediatria, 15 ott. - MAGGIORE. Tipi costituzionali nell'infanzia. - CAN.RJJIJI. Le psoriasi nell'inf.anzi.a. Pathologica, 1 ott. - GHETTI. Il Gongylo111ema neop·1a.sticum nello stomaco umano. - F1oa1. En10coltura nelle_i1nfezioni cl1i rurgiche generalizzate. Le /)calpel, 3 ott. - DE SYETH. Tub. renale . Le ,')calpel, 10 ott. - LR!\fOINE. La 1pielite nell'infanzia. L e Scalp el , 17 ott. - l\fART•N . Trattamento delle fratture de1le ossa lunghe nell'arto i11f; DE s~{].o;fH. Neopl.asn1i renali e n1etastasi -Ossea . •';oc 1néd . tl. Hopitaux, 9 ott. · CAussADE, SuNNONT e LACAPÈRE. Encondroma del bronco destro. J our1i. praticiens, 17 ott. - RrEu. Radiografia e fis.saz . del complemento nella di.a.gnosi di t n b. So!~ DTN" crs . I punti dolorosi in urologia. Jr! edicina Ibera, 17 ott. - V1LLATÒ. Epilessia ed· alcoolismo. R ev . medica U r11 auay , ma.ggio. - ScREMINI e MECRHOFF. ...t\scesso epatico amebico. Z eit. f. Tub erk. , v. 43, n. 5. - MAR1'IN. L a tbc. nei medici e nel personale di ..assistenza. - LABAP..SKI . La .n atura dei granuli del ba.e. tbc. Zl)latt. f. inn. j}f ed., 24 ott. - HAVLIUK. La sezione delle vie conduttrici i1el midollo sp inale. Zblatt. f. Chir1Lrgie, 24 l()tt. - PAMPERI. Il trattan1ento delle fistole intestinali alte. T1T7 • Klin. lll och11... 22 ott. ScHuR e KoRNFELD. La patogenesi della' gliC'os11ria diabetica. - JEr~LINEK. ~1a.lattie e<l infortuni degli elettricisti. ST·R \ NSKY. L 'allevamento dei 9rematuri .

Indice alfabetico per materie. Angina pectoris: ricerche sperimientali . Pag. 708 _t\rterie : ccntr.attilità ir1 r lliP'porto alle )) 709 lesioni . • • • • • • • Avvelenamento da semi di rioino . . . » 691 Bibliografi.a . . . . . . . >l 697 Carni C()IJl•g elate: importanza della scongela.zione razionale . . . . >l 709 Colecibtectomia ideale: cisti bil~are conseootiva • . . . . . . . . . » · 697 Col~stectomi.a : tecnica . . . . . . » 696 Colecistiti lievi: « cistifellee a fragola » » 695 Colelitiasi: chiruTgia oon ·p artico1aire ri~ardo a.1·1a c.a.Icolosi de} coledoco . . » 696 Concorsi: criteri di val'ltto,zione dei titoli >> 712 Concorsi: preferenza inererite all'età . . » 711 ControtVersie di 11at1vra patrimoniale: competenze , . . . . . . » 711 Controversie: inefficacia di organi spe,uiali per la risoluzione, ,stabiliti da reaolam eri ti lo cali. . . . . . . » 711

O·ro·nar,a del movi-men,to

profes~ionale

. Pag. 713 Ouoce: c~rcol1azione nel « ventricmlo-11ectieiur » • . . . • " • )) 708 )) Dissenteria da « Balantidium coli » 693 • Emicra.n j.a: patogenesi e cura . . . . )) 685 )) Eritema polrimorf o a.o uto: etiologia . 693 . )) Erythe111a arthTit i<'TIJl1 01pi den1ioum 694 Gravidanza ectopica: recidiva dopo breve ~nterv.ahlo . . . . . . )) 688 . . . . . )) 710 M al di montagna Milz.a : chirurgia . . . . . )) 698 Peritonite sifi1it1ca: forme cliniche . )) 705 Sepsi uterin.a p uerpera·l e: impiego1 del)) l'olio canfora.to . . . . . 689 Sifilide della cavità bocoale: diagnosi differooma.le icon laJt.ri !processi ulc:ero705 me1nbranosi . . . . . )) Sifilide dell~ ossa lun·g he de lla 1prirrnia )) 705 infanzia . . • • • • • • )) 706 S~filide fetale . • • • • 706, 707 Sifilide: tera.pia • • • • 1

É vietata la riproduzione di lOAJori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbli~azionP dei suntt eas1 senza citarne la font.e. V. ASCOLI. Red. reep k.oma - ~tau. i'ip<:>-Lit. Arma.n·i di M. Courrier.

Diritti di proprietà riservati. -

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Ricord iamo agli 2bbonati l'interessane volume

PROF

CARLO BAS LLE

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D "plomato in :\fe~icina tropical_e at Roya.I Colleg:e of Phisicians y Surgeons di Londra Libero docente 1n P11.rassitologia - R. Clinica Medica di Roma

Diagnostica delle malattie parassitari Prefazione del prof. \ rlTTORl() ASCOLI • D :rettore della R. Clinica Medica di Roma Riportiamo alcuni brani dei ~iu • lizi espressi dalla stampa med ica italiana su questo Manuale: I/ alt a co1npetenza <lell' A. si riflette su tutta 1' opera. Scrive11do ner i mPdici eali si è limitato ·all e nozio11i che li intere.ssan.10 , cioè ai parassiti ipiù i1nporta11ti per la -patologi.a 11man; e s.i è lasciato guidare unicamente dall 'importanza p ratica ],e gata ad ogni caipitolo. La praticit.à è lo sc~po da cui nulla lo svi.a : elimina cita7.1i.oni, disscrtazior1i, dottrine: si n ttiene n i fat.ti. Varie tabelle condensano e siste1nano le nozioni esposte. Il lavoro è corredato di abbonda11ti e dimostrative illustrazioni in iparte schematiche, 1nolte originali. ' Esso riunisce tt1tte le condizio11i per rendersi utile: e nessun medico colto dovrebbe privarsene. Nella t ecnica d~ll ' allestimento editorjale non è staita trascurata nessuna spesa. Una lode va alla .-coraggiosa ·casa edit1~ce. (Da .:1nnali lì'laien.e, febbraio 1923). Il prof. Il .\ SILE ha cla to nM bri lln nte fll") Y«\ c1e1 come si vossltno soru1onta1·e le grn vi ù ifficol tit <lidu tt iche inerenti alln trattazione sisteruntica. cli t1 nn mnter!n tra le più agitnte f.,a parte dicig·nostica cl ifferen~dn le - di grandi ~8iwa irnport..'lnza quando · si conside ri i 1 J/ a nuale in u11 :1 delle sue funzioni e~~e11?-iali, quel la cli cousultazione è svolta daJ BASILE con sva ri~1 ti e 8pesso nnovi a rtificii rli(lattic:i: figure, tabelle, schemi; ne r.onsegue una forma concisa, attraente, che dà al Jet. tnre un senso eufori co di chiarezza e cl i ordine. , NeJ la t rattazionp d i 0011t<'nuto p:\rti coh\rn1ente medico abbiamo constatato uno scrupoloso aggiorna:111e>n to Llei da ti più i iu1)ort<.1 nti. J\lo l to 8eleJ.:iona ta, la parte tecnico-diagnostica di la bora torio che rivela un i-icerctltore consnnu1to: pochi 111etolli. nH1 l)T'atici e attendibili. Così. conciso t; serrnto nfl lln t'lflbo1·n:;1,ione della materia . limpido e chiaro nella esposizione. c0rredato 11 :i i pii1 opportuni :-.n ~~icli g r:tfici, que. to ill ariuale si presenta agJi stud iosi italiani in un opnortuno mo111en to ecl è clestiuil to n<l t111 lungo e:a1nn1ino. (Da I'athologica, 15 marzo 1923). Il libro clel B .\SILE mira ni bisogni dello stud ioso e gli offre i mezzi di diag:nostica diretti ·~ l1na espo~i ;d o n e nuda lllU e:o11111e11cliosa delle nozioni certe. una esposizione stringata ma precisa che, in poche parole, cond ensa df'i ca11i to li: e, inYece. molte figure dimostrative, che parlano per la loro precieione, anche sulla sol:i guida della 1e~ge11cla. Pe r l'utilità della n1a te ria, ver le doti peculiari di chiarezza e di didattica, il libro riuscirà di sornmo (Da Minerva Medica, 1° aprile 1923) . .gioYnmento al medico pratico e agli ,s tudenti. .\lln i~1snffi_c~enza _ed i1~te1npestivitit. jlello. ~tu~Jio. della .11.arnss~tologia n.nimRle. impartito 0:ei primissimi anni d'U11rvers1ta n g iu,·an1 c:ompletan1ente d1g1un1 d1 med1c1na. fa contrasto la sua grande importanza e Ya stitit sempre pi t1 crescente i1el cau1po clinico. Il trattato q n indi del prof. BASILE arriva n buon punto, iiorta11do a piene t11a11i l a larga n1esse di morlerni studi e di ricerche prn ti che. La breve e chiara si nton1 atologia . le considerazioni diagnoRtiche e differenF.1a1 i 2 ffin ncn te dall'enunciazione d ei mezzi clinici di la bora torio, concorrono a completare e ravviva re i cl iYE' rsi quu ùri rnorbosi. 8i può con pien~1 cosc:icnza e con giusto orgoglio affermare che questo 1l~a1i11ale,. di pura marca italin na, forse l 'unico nel mondo librario, è una ottima e necessaria guida. nello intricato i)roblema paraRsit~1 rio, agli studenti ecl ai niedici. (Da L'1 talia. ~')ari.itaria.. 10 HJJriJe 192:31. Collana J\llanuali del" Policlinico,,, Casa P:ditrico Cav. Lujgì Pozzi - Roma 1923 Un vol 11me nel 1'ampi o forn1ato <i ell a nostra Collttna Manu ali del " Policlinico ,,~ di pag. X 1I - 2f s tampato st1 carta sen1ipHtinata. con 1S Tavole nel testo e çii figure intercalate, più 2 tavole a. cole fuori testo. Prezzo L. :!13. Per i nostri abbonati sole L. 29.50 in porto franco SAGGIO DELLE

.lLLUST~A ZlON.X

I •

L eptosp ira ictero-hae,,;, or·r·uyiae ( Noguch1

1917). - Agente pato

Mlcrofot;ografia. Leishmania infanturn. Originale. Ingr. 3000 diam.

geno della ~pirochet<> si Ittero-emorragica • ittero-infetti vu.

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ANNO XXXIII

Roma, 24 Maggio 1926

Fase. 21

fondato dai professori:

I

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI SEZIONE

REDATTORE CAPO: PROF.

P.RA TICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni clin iche : V. Scarpini: Un caso idi contrait-

tnra miogena traumait.ica. -

G. M. Nejrotti: Sodòku

d·a mor50 dti. g1atto. Dalla. prat,ca corrente : G. Ro:man·o : Utli.J.ità. del sanguisu.g10.

I sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: G. Mo.n.g azzini : Dif-

ficoltà di.agniosti-che della oefaJea. - F. Hambui·ge r: Dìsturbi del son.no 'DJei ba..mbirui. - VIE URINARIE: F. Hinman e A. A. KUitmnann: L'os1:JrU7Jion1e v.aJ1vollalre ()().ngen1ita dell'uretra pOSlt.erti.OTe. - Pasiteam: Prostatectomie xdtard.ate e -p.J."OOltiaJteotom-iie id 'UJI'lgen.za. - ORGAN I RESPIRATORI! : Moll'TiS-O!n Davii-es : La tJecnicia detlll1a ·toraciopl!aetdica extrraipJ.eurica. Storia della medicina: M . Cardini: Nel -centenarliio del .medi.Jco ,r10€ita. Fr.a.nioe.sco Redi Cenni b ibiiog rafici. · t Accadem i e, Soci età m ediche, Cong r essi : VII Coinigreeso de11.a ·Società In.terna:bi001ale dli. OhiTUl'giia.

I

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Appunti per il medico

prati ~o

: Ci\SISTJCA E TERAPIA : Le fOIMlle i0lin.iche dell'a.ppentdf oi<te 1n rel bambdno. Iil tratta menito del!la ossiu.rd.asi. - La <m!'a de1lia fliatu.lenza iruteetinale. - La c;uria dellia ~oroagiiia i·n tesiti.n.aile. - Oura idegilli Eq>asmi 1cotlicti. ieol .oa.rbo1nie atropi. n.izza.to. ::Flleto1a ·3.lI>J)l0Ilidicola~e. EPIDEMIOLOGIA : Il parassita maJamioo .nel sianig·u e d1Tra.nte il periodo in.terep.iJdremioo. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : La

stan cb ez~a primaveriD..e. Politica sanita ria e giurisprud enza : G·. S1elv.a.gg'i: Con1

~o:v1ersie

,gi urdidirc he. Nella vita professiorn ale : Ovonaica 1del mQVimento prof,eeaionaJ.e. OoUtr.o"'t'si. -- Nomine, :pirom 1oz1ionti ed on onifiieenze. Noti zie diver se. Rasseg na della st a mpa medica. Indice a lfabetico !)er m a teri e.

ture riflesse >> <1) : Tale attributo si riferiva al concetto spato·genetico (ammesso da Babin.ski e Froment), ·Secon do il qu.ale esse sarebbero dovute · a s timoli an·che subiettivamente inavvertiti, che parten1do dalla sede del trauma e rifletten-d osi sui relativi segmenti sipinali, determiner ebbero ·dilsordini ·d'innervazione ·con conseguente alterazio.n e ·delle correnti trotficl1e e tonigene: alterazione che si traiduce alla periferia con 1parali1si o ipertonie mus·colari, fino alla contrattt1ra, aocompagnate a turbe trofiche dell'arto o se·g mento di arto interes$ato. I.e i dee di Babi11sl{i ebbero allora O·p positori tenaci, ·come sostenitori ad oltranza tanto che tal\'Olta anche fatti ·che, per difficoltà diagnostiche non poteronsi inquadrare in uno dei noti schemi neuropa.tologici, furono battezzati come «riflessi». l\!Ientre an-cora era vivo il 1dlibattito sull'intricato argomento, -comparve opportuna una rpub.blicazione ·di Fr.agnito, la .quale contribuì notevolmente a portarvi u11 po' d'oPdine e di chiarez1

Un caso di contrattura miogena traumatica. Prof. dott. VINCENZO SCARPINI Doc ente di clj n1 ca ·delle malattie n ervose e mentali nella R. Univer1sità di Siena. ancora recente il ri·cordo delle discussioni tenute durante il periodo bellico intorno ad alcun] postumi di ferite, i quali parvero allora costituire sin dromi nuove, quasi che fo ssero una conseguenza tutta particolare della guerra o di speciali condizioni con questa in rapporto. Si trattava di quadri morbosi che non erano riferibili ad alterazione m ateriale del sistema nervoso centrale o periferico; mentre non era d' altra ;parte 8Jocettabile rper i medesimi la diag.n osi di isteri1smo, in considerazione <Sopratutto della coe.s istenza di turbe trofiche, le quali, con i con cetti· che oggi di esso abbiamo, non potevano col solo isterismo spiegarsi. Così accadde, .corne è noto, per alcu11e contratture ·d'orig.ine trau rrlati-ca che Babinski, non potendo classificare come i·s teriche nè com e organiche, designò con la denominazione di « contratÈ

1

1

(1) BABINSKI J . et ,F'ROì\IENT ·G. Hy stérie, pithya-

tiS1ne et trotlbles nerveux d'ora.re réflexe . Masson, éd. , 1917. - V. anche l e discu·ssioni tenute alla cc Société de Neurologie » in « Revue neurol. », 1914-15-16-17-18.


I

72?.

IL

POLICLINICO

za ~1 ) . Trattando particolarmen~e delle contratture Egli fece oss.ervare come, a parte quelle più comuni dipendenti da malattie del sistema nervoso centrale (rpirami·dale 1parkinsoniana, ecc.) e sempre restan do nel camrpo d elle contratture periferiche, n on bisogna ·dimenticare, .m a tenere in giusta consi derazione alicune .conoscenze ·g ià a;cquisite alla neuropatologia, assai rprima dell'esperienza di guerra: conoscenze ifonidamentali, trascurando le quali ci possono arpparire come nuovi ed ineS!plicabili, alcuni fatti invece .g ià noti e facilmente a:ccessibili alle attuali nostr.e conoscenze di fi siorpatologia rreurolog.ica. con tale indirizzo € sulla guida •della su.a 'Per.s onale esperienza, Egli ricordò che ·dal vasto e mal delimitato aggruprpamento d·ei disturbi motori d'ordine riflesso, occorreva se·p arare varie contratture decisamente organiche, sempre d'origine periferica, tra le quali, in raspporto alla patogenesi, sono da distin1guere le seguenti tre forme: c. articolari, 1

1

1

[.l\NNO XXXIII, F ASC. 21]

avuto occasione di osservare r~ente. mente un cniso di tal forma di contrattura in un operaio, seguita ad un comune infortunio , ho ereduto opportuno renderlo noto a dimostrare come anche le c. 1niogene, benci'lè sieno le più rare, non sono una sp ecialità della traumatologia di guerra. ma, come già affermava Fragnito, possono osservarsi anche nella rpratica ordinaria: purchè si rprovveda ad esami completi e se ne valutino esattamente i risultati. .i\·v endo

D. A., di anni 34, 'falegname: in·dirizzatorni per

visita speciale da un distinto 1p rofessionista della città il 1° marzo 1925. Inrdiviiduo sano e robusto, 'senza precedenti morbo.si d'importanza. Il 29 agosto 1923, trovandosi sul lavoro, si ferì con una scheggi.a di legno Che penetrò nel 1o S'Pazio intermetarearpeo de·s tro •dalla faccia i)almare e si ap'Profondì fino a sollevare la corris.pon·dente 1

c. nevritic he, c. miogene.

Le rprime sono le più anticamente note e più spe.cialmente occorrono nella prati•ca chirurgica. Le contratture neuritiche s ono quelle c:he possono manifestarsi nel territorio muscolare di distribuzione di un nervo sottoposto a:d uno ·Stimolo morboso qualsiasi: tipica tra queste è 1per es. la contrattura ·che talora può succedere ad una ~}aralisi faccial e. Fragnito le ·chiama rpiù !Propriam.e nte « contratture nevriti.che attive ,, in co.n traprposto a quelle che si 1s vilup·p ano per accor·ciamento passivo •di un muscolo, in seguito a iparali.si periferica del suo antagoruista ('fatto osservabile nella sua esrpressione tpiù claissioa ·come postu.m o della poliomielite wcuta anteriore infantile). Di esse riferì e studiò un buon num€ro di casi per traumi di guerra, Artom (2) nella clinica del Fragnito e recentemente D' Antona L . (3) ne pubblicò due c asi 1p er traumi ,d a intfortunio. Infine possono anche osservar.si contratture dovute ad una cau·s a che a gisca direttamente sullo stesso muscolo o gru'Ppo di muscoli contratturati e senza che si 1 possa 'Per esse invocare alcuno degli elementi 'Patogenetici che caratterizzano le due forme precedenti. Son queste cihe Fragnito cl1iamò « contratture miogen e » e che costituirono già oggetto di un mio precedente studio compiuto- i1ella sua stessa clinica su alcuni feriti di guerra (4). (1) FRAGNITO O. I

disturbi 1notori d 'ordine rifl esso » e l e contratture tperiferiche. Riv. ital. di Neuropat. ed Elettroter. , vol. XI, i . 3-4, 1918. (2) ARTO~I •G. Sopra l e co ntratture attive di origine neu1~itica . •Riv . i.tal. di 1'\euro·p at. Ps. ed Elett., vol. XIJ, f . 4-5, 1919. (3) D'.l\.NTONA L. Contributo cl·i riico alla conoscenza delle contratture neuritiche attive. Rass. di Stud i P s., vol. X.IV, f . 1, 1925. (4) SCARPINI. L e contratture n1iogene. Rassegna di Studi P sich., vol. Xl, f. 2--8, 1922. cc

F1G

1.

.cute d:ella )faccia '.d orsale .senza 11>el'forarla; si estrasse coi denti la sch eggia e continuò nel consueto lavoro dopo una medicatura sommaria con tintura di jodo. Il giorno dopo comparvero fenorneni setti·ci che, rper la 'formazione d 1 un ascesso, reclamarono presto un intervento operatorio. Fino 1dai primi giorni dopo la ferita il ip. av vertiva, è la sua pre.cisa espressione, cc come una forza cl1e p ortava il dito in dentro » . Guarì chirurgicamente dopo quattro mesi e nel di-cembre po tè tornare alle sue occu'Pazioni, r esiduando al trauma :pres,so a poco l'impedimento che anche oggi si osserva e che egli sperava dovesse andare attenuandosi col tempo. Qualche giorno dOIJ)o aver ripreso il lavoro n otò cth e, al seguito di un proIun•g·ato sforzo, il pollice ·destro era preso da tremore. E. O. 1L 'arto .superiore destro ipresenta una lieve riduzione ~d elle masse muscolari : la circonferenza massima del braccio è cm. 24 a destra, cm. 25 a sinistra; qu ella dell'avambraccio, a 8 cm. dalla piega del gomito, cm. 22 a destra, c m. 2.5 a s i111. stra. La dilfferenza è tanto ;più rilevabile in quanto. si tratta dell'arto destro ed il paziente non -è mancino. Al 1palmo della man o notasi una piccola.


[ ..\XNO

XXXIII, FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

cicatrice aiderente in corrispondenza del primo .-pazio interdigitale. 1ll pollice in iposizione ·di riposo è in ad.cluzione, cosi·cchè la sua prima falan ge viene a trovarsi contigua alla corrispondente parte distale del secondo metacarpo; l'eminenza tenar, in causa dell'aid·duzione ·del 1p rirno meta. carpo, appare più manirfesta che a sinistra. I ·m ovimenti attivi si compiono tutti normalmente tra11ne quelli del polli.ree, giacch,è l'abdu zione di questo dito è apipena accennata: paJSisivame11te jnvece il movimento può ra:ggiungere u11a magg·iore ampi eZ'Za, pur restando semrpre assai limitato. Esis.te insomma una evidente contratt111·a ·dell' éliddu ttore ·d el pollice, in parte riducibile l)assiya.inente, pochissimo modif.i•cabile volontarian1e.11te nei tentativi di ab·d uzione del dito (1 ). ~essun disturbo di. sensibilità. Riflessi normali. L'e .~ an1 e elettrico rivela una lievissima ipereccitabilità faradi ca ·dell'a·dduttore del rpollice, nel qual n1l1scolo è anche decisamente aumentata l'eccitabilità alla corrente galvanica, pur rispondendo esso iprontan1 ente allo stimolo e con normale forffil1la di ·c ontrazione. .'\. siniiStra infatti la soglia di eccitazione 1dell'ad1duttore -corrispon·de a 5.5 m. a .. a destra sono invece sufficienti 4. 1

Pocl1e osservazioni occorrono 1p er illustrare il c·aso .descritto. L'atrofia muiscol.are 1diffusa a tutto l'arto e tuttora persi·s.tente nonostante l'attività in cui il medesimo è tenuto da molto tempo, può benissimo esser rienuta un ienomeno d'ordine riflesso o fisiopati co: fatti coillSim.i li tper canse minime periferic·l1e cl1iunque abbia pratica neurologica sulla ricca casi·s.tica di g.uerra può averne osservati. Ma ciò che nel nostro ipaziente ·m i parve merttevole di iparticolare 1consiiderazione è il disturbo motorio a carico del pollice; giacchè, tenuta presente la pos·sibilità di una cc contrattura miogena » nel senso rprecisato da Fragnito e id a m e 1sotto la sua illuminata guida illustrato, non mi ip,a re che in questo c aso possa lfarsi altra diagnosi. . \nzitu.t to ;può escludersi che si tratti di una sempljce retrazione cicatriziale fibro sa del muscolo interessato o d·e gli 1strati aponevTotici con esso in raip1p orto: •ciò può desuim ersi sopratutto dal fatto che la 1posizione in adduzione del pollice è in parte riducibile, come anche dal graduale, particolare aumento di .r esistenza ohe avvertesi. nei tentati vi ·d i abduzione passiva. Non ipuò essere upa contrattura arti·colare mancan doci 0 1gn1 inùizio ·di 1111a cau.sa ,cl1e consenta tale interpretn zio11e. Per ammettere una contr.attura neuritica dovrem1110 pen.s.a re ad un interessemento del n. Cl1hitale; ina nessun altro mu1scolo da ,esso in.n er''ato presenta il fatto che osservasi invece a ca1

1

(1) La figura riproduce una fo.to·g rafia rpresa

mentre il p. cerca di mantenere il pollice bilateralmente n ella massima abd11zione po1ssibile.

ri co esclusi. van1ente dell'adduttore del pollice; mentre s arebbe poco co1n;prensibile che, almeno gli altri ;p iccoli muscoli della man•) , gli interossai so'Prat11tto, non partecipassero, in tal ,oa;so, alla contrattura ·deterrr1inan•do la posizione ·delle 1dita caratteristi·ca delle contratture attive del n. -cubitale, della quale qui non abbiamo alcun segno. Sembrami inrfine superfluo :prender,e in .c onsiderazione la possibilità C'he si tratti id i un ifenom·e no ì·stertco: le con tratture di qu esta natura non si limitano ad un ·muscolo solo, non essendo l'isteri ~n10, nelle ·St1e manifestazioni anche monosintomati·che, •Capace id i sottili 1distinzio11i anato.rni.che. l\/Ia, oltre ,c he rper esclusione, an·ehe idirettamente •s iamo condotti alla diagnosi suddetta sia dal. l'esame cl.i nico, come pure 1per ·considerazioni etiologiche. Nella citata memoria distinsi le contratture miogene in « immediate » e « tardJ.ve »; le prime che si videro seguire istantaneamente <11d un trauma, per lo rpiù per arma 1da f.uoco; le seconde dovu.te a stirnoli ' ari -Ohe .p osson o in di,rerso modo irritare il :inusicolo dorpo la 1sua lesione e tra questi riC'OI'ldai i 1f ocolai infiammatori, le loro suc ces.s ioni, la perman enza di corpi estranei, un eventuale microbismo latente, ecc. Nel caso nostro, e.b e raip1presenta una « c. miogena taridiva », tali fattori etiologici possono bene essere ammessi: è da notare infatti come fino dal rpiimo manifestarsi del processo setti·co, ohe comrplicò lét 'f erita, il p. avvertiva come una forza che tendeva a portare il metacarpo in aJdduzione. Rilevo inoltre come alcuni parti.colari segni che accoro, pagriano in questo caso la contrattura, non raramente riscontran1si n elle forme mio,g ene: tali sono la lieve i1pereocitabilità agli stimoli elettriici ed il tremore consecutivo alla ,f a ti ca del rnuscolo . La diagnosi in questo caso acquistava parti.colare importanza sopratutto ip er la prognosi e la relativa li•quidazione dell'infortunio. Esclusa facilmente la simulazione e data la coesistenza di una atrofia che va ritenuta di natura riflessa, potev"l. ad un esame superficiale essere ritenuta « rifl es~ sa >> anobe la ·contrattura e la prognosi sareb·be stata in tal caso più favorevole: aissai diverso inve.ce ·d eve essere il no.stra giu·dizio con la diagnosi di .contrattura miogena, data la resistenza clie ·tal f orina, 1quanido € di ori,gine traumatica, op:p one di solito alle cure e1d anche ad un attivo esercizio muscolare. Circa la ipia togenesi 1della contrattura, per non ripetere quanto ·g ià .ae!'tcai di .dimostrare nel mio citato lavoro, rimando a ciò che in esso scrissi a pag. 59-67. Ricordo soltanto come, dall'esame dell'arduo problema e sulla guida delle considerazioni dei precedenti Autori che inci•dentalmente se ne occuparono, fui indotto a ritenere che l'ipo1


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[.L\.NNO XXXIII, FASC. 21]

I L POLICLINICO

tesi di Piéro11 (1) sulla patogenesi delle acrocontratture sia 1più che ri1ai ac.cettabile per le c. miogene. Il caso da me bre,'emente illustrato suggerisce inlfine una considerazione: esso cioè fa pensare alle alternative di vi,ro interesse e di ingiutStirficata dimenticanza cui sono talora destinati fatti •Cllni·Ci :pur semrpre ugualmente degni di studio. E ciò che '.PUÒ dirsi appunto per le acrocontratture. Già 1des·critte molti anni .o r 1sono, come osservò Fragnito, ma ormai dimenticate al tempo della .g uerra, costituirono invece in tal perio.do nuov.a inesauri·b ile sorgente per 1pubblicazioni d'o1g ni .gen ere e numero.s issimi .L\.utori se ne occuparono. Venuta a mancare, iper fortuna, la ricca traumatolo·g ia di guerra, sembra che sia -cessata per lo ste-sso argomento ogni ragione ·di osservazione e di studio quasi che la ;patoJogia ol'dinaria, sia p.u re in '.PTO'.Porzioni ·debita·me.n.t e ridotte, non '.POSsa anch'essa offrirne occasione; mentre un at~ tento esame, una precisa ·diagnosi, sono •s empre uguaLmente necessari, él!d €vitare in casi consimili inesattezze 01d .errori d'interp1r1etazione, i quali, an•che ·dal punto di vista 'medico-legale, rpossono aver 1semrpre la loro importanza.

Sodòku da mo1·so di gatto.

quadro ben definito, però il termine non deve essere preso in senso letterale od etimologi.co, ma in senso molto Iato. Data la molteplicità degli animali trasmettitori della malattia, i casi non ·sono poi così rari come sj poteYa credere un tempo e perciò devono essere ben interpretati n ella pratica sanitaria ondG evitare errori ·di diagnosi non !fatte a tempo op tpt1re scartate che portano a.id inutili terapie dannose alle ,-olte al malato ed inconcludenti per il n1eidico cuirante. Ora non è vano insistere nel di' 'ulgare tutti quei ·casi id i so·d òku che cadono ·sotto l'ossel'.'lvazione del inedico pratico e che poss ono g·iov·are per rendere più facile e più comunb l 'interpretazione ·della malattia, ·che ha una sindrome no11 di 1per sè ·diff~cile, quando se ne abbia presente la patogenesi, ma che 1diventa inespliccLbile se quella ,-iene a .. mancare nel momento opportuno. Come per altre malattie poco comuni così ar1che è capitato per il so1dòku: i casi, come già dissi, s ono certamente più numerosi di quelli fino. ra ,pubblicati e ne 1è rpure riprova la larga ·distribuzione geografi·ca. Prima la malattia era creduta limitata al ·Giappone ed alla Cina, viceversa poi venne ,con statata in quasi tutte le pairti ·del mondo. Secondo il Masci, nel 1922, i casi noti della letteratura mon diale ascendevano al centinaio, però fin d'allora rd ovevano già essere assai d.1 più: nella isola Italia, a tutt'oggi, ne furono già l)ubblicati 47. Si riteneva che la n1alattia si verificasse a p,,referenza nelle località ricche di ·canali oprpure in quelle che 11anno a.b itazioni umide, mal costruite o fornite ·di st~lle: fatti che favoriscono la maggiore 1p res enza d i topi; al contrario le statistiche no11 lo provano af·f atto. In Italia p. es., i 47 casi, fatta eocezione per ·quelli in cui manca la in·d1cazione della 1ocalità, sono co·sì distribuiti: Brescia 13 > ,Caserta 3, Firenze 3, Roma 3, Mantova 2~ 1 per .L\.lessan·dria, Bergamo , Catania, Como, Cuneo, Ferrara, :Forlì, Friuli, Genova, Istria, Massa, Milano, Ra,renna, Reggio Emilia, Sassari, Trevi.so, Venezia, Verona. Dal che risulta in.f ondata l'ipotesi suddetta : Venezia, riccJ1issima id i can ali, ha un solo caso di sodòku. La provincia di Bres-cia poi figurerebbe come la più colpita dai casi di sodòkli; ciò non ·è dovuto a fattori propri di quella provi11cia per la maiggiOO' diffusione del male, ma certamente e solo al f a.tto che la malattia, in quella regione, è m eglio conosciuta dai sanitari e quin·di è più facilmente identificata e constatata. Lo stesso prof. Frugoni, che primo in Europa nel 1911 studiò e descrisse la malattia dal lato eziolocrico patocreneti.co sintomatologico e terao ' o ' pet1tjco è bresciano di nascita e, pur risiedendo 1

Dott. G.

:\IARIO ~EJROTTI

(Torino).

Quantunque la termi11ologia clinica di sodòl\U , ormai consacrata dall'uso, voglia indicare esclusivamente quella speciale entità morbosa che 1dai medici ·Giapponesi e Cinesi è definita ·come causata dal veleno del morso di topo: sodòl<u =t.opo veleno; e dagli Ing·lesi cc Ratbitefever » = febbre da morso idi topo; e dai T edescl1i = « Rattenbis skr.a nl<heit » = m alattia da morso ·di topo; tuttavia gli stessi medici ·Giap1po11e.si, che furono i primi a studiarla ed a ·d ivt1lgarne la conoscenza e ;poi tutti gli al11ri osser,,.atori Americani, -.I nglesi , Tedescl1i, Italiani, han110 ·constatato che la stessa malattia può essere trasmessa dagli animali roditori e da animali che si cibano di topi (gatto, donnola, faina, furetto) : specialmente il gatto è l'animale carnivoro ·Che più particolarmente si nutre d1 topi ed è l'animale domestico che abitualmente si trova a contatto dell't1omo, è quindi logico che il gatto sia l'animale che viene .su.b ito ·dopo il topo ·come trasn1ettitore del isodòl\:U. Di qui si com1prende come il termine so·dòl<u debba bensì indicare quella forma patologica ohe 11a ormai un 1

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111.écnnisme p hy iologique du tonus 1n11sculaire co n1rne introduction à la tJ1éorie cles contra cl1Lres. La Presse méd . 191 . n. 10. Les for111es et le mécani sm e du tonit.s. Revue neurol.. 1920, n. 10. (1) PJÉRON

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a F.iirenze, ha avuto campo di fare ben conoscere la malattia td ai medi1ci suoi conterranei. Ogni me·dico dovrebbe tenere presente .- fino a prova contraria - l'a.ffermazione del (Masci che « tutti i topi, tutti i . ro1 ditori indistintamente al« bergano nel loro 1 cavo oTale l'agente causale « della malattia come ospite innocuo ed abituale, <e per cui basta il semplice morso di essi per ino« culare nei tessuti ·discontinuati rd ell'uomo, insie<c me con la saliva, il ger1ne infettante )) completando l'affermazione con la n ozione che non solo tutti i torpi e tutti i roditori ma anche gli animai.i che si cibano di essi 1possono essere infettanti e quindi restare molto guaroingo verso quei pa·zienti che accusano ·di essere stati m·o rsicati da detti animali. Bisogna per questi pazienti usare Ia stessa circospezione che si ha rverso . gli in1dividui morsicati dal ·Cane e, non potendo per ovvie ragioni tenere sotto osser·vazione gli animali I50rtatori di sodòku, ten eTe sotto osservazione i • morsicati. Questo semplice 'accor gimento precauzionale, praticissimo da effettuarsi ed alla 1p ortata id i ognuno, cred o ch e possa servire a far m eglio e più largamente e più precocem ente diagnostircare il sodòku. Edotti sulla molteplicità e varietà degli animali trasmettitori e sulla gran1de diffusione geografica del s odòku, non è ozioso ricordare le caratteristiche patologiche locali e generali ohe bene indivtdualizzano la malattia: localmente - nel punto della morsicatura - oltre all'eventuale ciicatrice oppure alla p1ccola lesione in a tto, ulcerata o supp-urata, soggettiva1nente il malato può a ccu~are p.rurito, senso d i tensione 0 lli calor e, brticiore, ,dolore e se, come il più ·delle ,, 0 1te accaide è stato morsicato il polso, la mano e le dita, rigidezza od impossibilità ·di movimenti articolari Nello stato generale, il paziente accusa sipossatezza progressiva, ·c ambiamento di carattere, inappetenza, brividi, 'febbre a perio·d i irregolari e per intervallo ·di comparsa e per durata, seguita o no da sudorazione. L'o·sser·vazjon e medica J.?Oi riscon. tra rq uasi sempre - . lo calm ente - gonfiore dei tessuti circostanti il 1punto morsicato, ri1coperto da pelle tesa, ·di colori.to prevalentemente rosso o rosso vìno·so; e,dema idi consistenza rpiuttosto dura; spesso ·strie lin•f angioitiche con ingorghi delle ghianidole delle stazioni zonali 01d an1c·l1e a distanza; eritema cutaneo polimorfo e, fatto essenziale per la diagnosi sicura ·dì sodòku , il fenomeno spe, cifìco che « la tumefazion e locale, la linfangioìte, l'ingorgo ghiandolare, l'eritema p olimorfo con tut. ti i fatti soggettivi generali aumentano p·a rallelan1ente di intensità e ·di acuzie e poi regredis-cono, in modo sin1crono, coll'insor.g ere e col ca:dere delle -crisi febbrili ». Questo fatto è sempre stato ri1

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SEZIONE PRATICA

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scontrato e ben messo in rilievo 1da tutti gli osserv:atori che hanno studiato la fenomenologia i1osologic.a .del sodòl-~ u ed è di importanza capitale 'Per la diagnosi. Fissata la diagnosi, stilla scorta della sin1drome, che ·di1f1'icilmente può essere confusa con quella • di altre malattie setticoemiche, la cura specifica ·deve assere attuata i.mmerd iatamente e precocemente, onrde evitare ai colpiti ·d i sodòku ,cure lungl1e o semplicemente sintomatiche; interventi ohirurgici, mutilazioni e soprattutto l'inevitabile e progressivo d ecaidimento organ i1co, alle volte letale: la mortalità 1p er sodò.k u, secondo le ·s tatisticl1e di Hata e Miyake, è d el 10 %. Ormai è assodato 1dalle ricerche degli osser·v atori giappo·n esi: Futaki, Tal{aki, Tanigt1l\i, Osumi, Ishiwara, Ta111ura, :Ido, \Vani , Kusama, I{asai (1919), ecc. e ·dai nostri o·sservatori italiani : 1M artinotti, Manto·vani , Fras.si, Masci, Fasiani (19'22) cl1e la causa del s odòJ~u è Ja Spirochaeta morsus muris di Futaki (1915) ; 1ql1indi si comprentCle come la cura arseno• 1 benzolìca, qu·ella ch e esplica il più alto potere p,arassitictda e chemioterapico nelle infezioni spirochetosiche, sia la vera ter84)ia a cui il medico pr atico deb.b a ri1correre: ·c ura che è stata suffragata da risultati clini1cì :s icuri e du.r aturi idi guarigione ·dai vari autori che l'·h anno adoperata, dopo cihe, per la prima volta, ,renne intro·dotta, col salvarsan , per combattere il sodòku ·dal giap})Onese Hata, n el 1912, in sostituzione ·d ella semplice cura sintomatica. Dopo le suesiposte co11siderazioni di carattere pratico , pas·s o a ·d escriver e il caso di soidòku che è caidt1to sotto la mia osser,·azion e: il primo caqo cl1e si sia \rerifi·cato in Torino e provincia e1d il second·o caso in Italia dovt1to al mor.so di gatto. Il , 1° caso 1di so1dòku 1d a morso di g·atto è stato · pubblicato relal lVIa.sci n el 1922. 1

M. Eufrasia, anni 43, benestante e proprietaria di l1na trattoria in un vicolo della ve.ccl1ia Torino. Nulla n el g·entilizio. Nulla 1degno di nota nella anamnesi remota. Fino al luglio c. a. go1dette sempre buona salute. L' A. .raicc-0nta che il 25 luglio 1S2.5 avendo notato 1c•h e il 1suo gatto - un robusto gatto 'grigio di due anni che teneva nel proprio negozio per la caccia ai gro·ssi e numerosi topi infestanti la -sua trattoria - aveva p.r eso e ,div.orato un 1g rosso torpo, cercò ·di aocarezzarlo sul 1dorso m a ' ' enne ·da questo impro1v visamente addentata e morsicata al polso destro. L' a. c·ercò s u,b ito di far sa11guinar e la ferita, riuscendo a spremere aJppena pocl1e g·occie di sangue, m edicò qui111di la fe:rita spen11ellan1dola con tintura di io. dio e la rtcoprì con un ·b endaggio protettivo. Due gtorni ·dopo tolse la m edi·catura e trovò che la f eriia era guarita . Passarono altri 4 o 5 giorni e l'a. co.m inciò a notare l'insorge:re di un iprurito nel punto della mor.sicatura: prurito non continue. ma che si esacerbava a l)eriodi. Nel frattempo si CASO. -

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IL POLICI.INJCO

accorse che la piccola cicatrice si faceva più evidente e rossa. iDopo altri 3 giorni, all'arrossamento subentrò gonfiore non solo ma ella cominciò ad avvertire un senso di lilalessere gener(i1e strano che la rendeiva melanconica e Je dava ripugnanza per il cibo, per cui ricorse ad un medico. Juesti la trovò arpireti ca, non ,diede peso a quello che su ccedeva nel sito ·della morsicatura e riscontrando alla pazie11te la li11gua patinosa con flatulenza, diagnosttcò trattarsi d 'imbarazzo ga·strico e le prescrisse un purgante con relativa dteta a ri1poso per qualche giorno. antanto il gonfiore al ,p olso alimentò, l'arrossamento con i dolori .si f e. cero più intensi e, })recisamente 15 giorni dopo il morso clel gatto, cf11 1colta da J:>rivi1di ·seguiti da febbre alta iper cuj dovette restare a letto per circa Z giorni, dopo dei quali la ·febbre diminuì, i dolori si attenuarono e contemporaneamente re. gredirono il rosso ed il gonfiore al polso. Ritornò al lavoro ma si sentì a11che più stanca e 1più prostrata di prima 1dell'attacco febbrile. In·sos.pettita di 1qu esto •s uo stato anormale e facendone ella stessa risalire l' ori.gine alla subìta morsi catura, consultò un altro 1nedico il quale riscontrò un fatto ir1fiamrnatorio al polso d estro dovuto, secondo lui , ad in1fezione seco11daria alla ferita pro·dotta .dal morso del gatto e le ·consi'g liò torpici rivulsivi locali ed un antipiretico, formulando l'ipotesi che si 1dovesse :poi in seguito dar esito a del pus elle si stava formando in loco. Quattro giorni :p recisi ·dal cessare del primo attacco febbrile pa·ssarono e improvvisamente si riacutizzarono i fenome11i infiammatori del polso 1destro tanto ·da rend ~re e per il dolore e rper il .g onfiore impossibili i inovimenti atttYi della mano d .. ·delle dita anulare e mignolo e l'a. ·f u nuovamente assalita da briYidi e da febbre. Notò, per la pri.ma volta, durante questo attacco, delle strie rosse all'aYambraccio ed al braccio destro e chiazze rossastre al coll o, al viso e1d alle coscte. L attac.co durò tre .giorni. Persuasa cl1e tutto il suo male l 'avesse prorlotto il gatto, porta l'animale all'Uffi·cio d '.I<Yien e Muni·c ipale, spi11ta a questo, .anche o . .dal. l 'osser,·azione che il gatto ·da parecchi giorni rifiutava il cibo ed era {li una sonnolenza i11solita: all'Uffi.cio ·d Io·iene il gatto venne ·sommariamente esaminato ed ella fu riman·data 1con l'assicurazione cl1e l'animale era sano e che i suoi mali dipend eYano ·da altre cause per -cui ~r~ oipportu.n? che ella ricorresse all'ospedale. Qui1vi ' 1 1ene ,,isitata: le si riscontra la sindrome infiammatoria al p ol o e data la ·durezza della tumefazione ·Si diagnostica un flemmon e ligneo che •de·ve esser e operato L'a non conte11ta del r esponso , ·consulta un cl1ir~ ro-o · il 1auale so51petta trattarsi ·di periostite dell'ap~1flsi stiloi1de dell'ul!1a d.estra .e .consiglia l'immed iato inter,·ento cl11rurgico, d1 fro11te al quale l'a. divjene tituba11fe e vu.ol pre~·d.er~ temipo. •A.. 10 giorni di ·distanza dall'ultima cri.si ·d~ febbre ha un altro attacco febbrile con la .solita s1ncrontcj tà della coorte fenon1enologic a generale e local.e. Il aiorno 9 •settemib re l'a. si presenta nel m1~ cons~ltorio: 1con una minuzia., non comune~ d1 particolari mi racconta tutta la 1sua ·dolorosa istoria a cui con una certa e,·oluta larghezza, perchè cli speci ale ·ralore ana1n11estico, 110 già accen!1ato Sf)l)l'~. E. amino la paziente e ·quello cl1e quasi s11bito mi gt1icla alla 1cliagnosi di sodòku iè la caratteristica contempora11eità del sorgere e ?el regredire dei fatti morbosi ge11erali e locali. ~ol sorgere e col l'egredire degli attacchi febbr1l1. 1

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E. O. - Donna di statura media; in buone condizioni generali. Sistema scheletrico regolare. Pannicolo a·diposo 1discreto. Masse muscolari ben sviluppate mp, ipotoniche. Colorito delle mucose visibili pallido. Colorito generale della cute brunastro con alcune .chiazze rossastre, irregolari per forma e per ·grandezza, ·sulle guance, sulla fronte e sul collo; alcuni elementi, a tipo eritematoso, ·di forma lenticolare, leggermente sollevati sulla cute, di colorito rosso vinoso, che scompaiono con la pressione, sparsi quà e là sulla 1Pelle dell'arto 'S uperiore 1destro, .sul torace e sulla ·f accia interna delle coscie. Si ipalpano ghiandole ingorgate alla regione epitrocleare 1destra, al cavo ascellare ed alla fossa sopraclaveare destri. La 1p ressione delle ghiandole ingorgate riesce dolorosa. Nulla di simile si rtsc.ontra alle regioni omologhe e corrispondenti di sinistra. ·L a regione del polso d. si !Presenta notevolmente tumefatta, specie a carico di tutta la metà mediale. iLa tumefazione si esten1de distalmente verso la mano, la regione ipotenare ed alle ·dita anulare e mignolo; proS'simalmente al terzo infe.r iore dell'avambraccio destro. La turr1 2faz1one in toto è coperta da cute tesa, lu·c ente e di w:;i. caratteristico ·colore rosso vinoso con llna zona, grande come un grano ·di miglio, a ljvello dell'arpice ,dell'apofisi stiloiide dell'ulna d. dj un colol'.'e rosso p0rpora: zona corrispondente alla cicatrice infiammata, dovuta alla pi1ccola ferita 1del morso ,del gatto. La tumefazione -è dura i1e1la parte centrale, 1Più pastosa ' 1 erso la periferia; è ,calda ed è dolente alla pressione. I movimenti attivi e lJassivi del polso e quelli del mig11olo e 1dell'anulare ·d. sono assai limitati e dolorosi. Dalla parte pros simale della tumeifazione si ·dipartono alcune strie di linf angioite che vanno al gomito do,re qualcuna si esaurisce mentre altre ·Continuano fino al cavo ascellare. La temperatura è ·diversa nei due caYi ascellari. T·d. 38,7; :rs. 38,3; il 1polso è aliquanto frequente ma regolare: P. 94 m"; il respiro, prevalente me11te tora•cico, 22 m ' ; lingua patinosa, alito feti·do. N11lla ·s i rileva a carico ·dell'esame degli apparati respiratorio e car·diovascolare. Fegato nei limiti Assenza di tumore di milza. .i.\ddo1ne ·dlscretamente meteorico. Nulla. agli organi urogt· nitali. ·Bsame delle urine: lievissima velatura di albumina; nessun altro elemento patologic·o; l'esam.e del sedimento non fa riscontrare altro che cr1·stalli ·di urati e di ossalati e qual.che cellula d1 desquamazione ·delle basse vie urinarie. . L' esame ·del sangue - ripetutamente esegu~to all'Istituto Baldi e Riberi dell'Ospedale S .. G10Yanni cli Torino - non l1a rilevato nulla d1 spe~ ciale dal lato ematologico: emometria 70. Globuli biancl1i 3500; Globuli rossi 4,4~!000; Val .. glo~._ O,~~'. ieucocit1 neutrofili 68 ~6; basof1l1 1 %; eos1nofil1 1 10. linfociti 25 %; monociti 3 %; Rieder 2 %. L'esame sierologico dà r~petutame11te e nett~. mente negativa la 'Viassermann; mentre -d à positiva la Meinil<e T. R. (+ + ). ·Gli strisci 'Cli sangu e, colorati con il met~~ Fontana e Romanowski-Giemsa, furono neg.at1v1 per la ricerca ·della spiroohaeta morsus .mur1s di Futaì~1. pure negativa la ricerca 1della sp1rochaeta i1ei .cam'Pioni di urina prele\·ati du.,.ante un attacco febbrile. Xon si !fecero emocolture nè si inocularono ant. n1ali da laboratorio e neppure si riuscì ad avere 0

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SEZlONE PRATICA

il gatto tras1nettitore d ella malattia. Cutireazio11e negativa. L'esame radiografico del polso d . - eseguito t.Per togliere ogni ·d ubbio di p·eriostite dell'apofisi stiloide ·d ell'ulna d. - risultò n egativo. All'a., appena ultimati gli esami ·clinici sopradetti, durante i quali ebbe ancora ùn attacco feb. brile assai intenso, venne praticata la terarpia specifìca arsenobenzolica. Già dopo la prima iniezione e11dovenosa di Neo I.C.I., eseguita il 18 ottobre 1925, i fenomeni locali parallelamente a qu elli generali regredirono rapidamente, ciò dovuto alla :relativamente breve durata della malat. tia. Tre iniezioni en doven ose ·di Neo I.C.I. in dose progressiva da cgr. 15 a cgr. 45, eseguite a distanza di 6 giorni l' una ·dall'altra, bastarono per guarire stabilrnente l' a. Ho voluto riveder e l'a. proprio in questi giorni e l'ho trovata in otti.ma ·salute. 1

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Che n el caso su esposto si sia trattato ·veramente di sodòku, per qua nto l'animale trasmettitore non sia stato il topo ma il gatto e le ricerche di laboratorio siano rist1ltate n egative per la ~iro­ chaeta rnorsus muris di Futaki, tuttavia lo provano: 1) il caratteristico andamento clinico della mal a ttia a tipo ricorrente con perfetta e sin crona corrispondenza dei sintomi locali e generali; 2) la guarigione rapida e completa ottenuta con il pre:. parato arsenobenzolico. I 'orino, 25 di cembre 1925. BI BI~ I ()G·R ..L\ FI.i\..

'l\t[IYAKE. Centr. fur Cl1ir. n. 5, 1900. In. Rattenbislcrariheit M i 'tt. sus grerizgebieten d es A-led. u Chir., t. V , 1900.

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IL POLICLINICO

DALLA PRATICA CORRENTE. Utilità del sangnisugio. Dott.

GINO ROMANO

(S . .Stefano Belbo).

I .a proprietà di provocar€ una emorragia tPr01unga ta -dalla incoagulabilità del s~ngue è la ca· ratteristica della sanguisuga o mignatta (hirudu · lvi edicinalis L. ).

:'.\folto in onore nei tempi passati, ora è ca•duta ql1asi in disuso. No11dimeno nessun altro mezzo può sostituire in .casi S'Peciali questo prezio5o presidio terape11tico. 11 dt1congestio11are in modo così completo una 1p arte infiammata, il ·derivare da piccolo vaso (capillare) tanto sangue .q uanto potrebbe uscirne spontaneamente solo da u n o molto più ,g rosso; questi sono vantaggi cui abitualmente non si da importanza. Si calcola il sanguisugio .come un salasso ottenuto con mezzo di,rerso. Invece vi è una diversità grande. Dove oc,corra la sottrazione dal circolo d i una data quantità di sangue, non v'è scoipo di abban donare il salasso per il sanguisugio, che è a sua volta insostituibile nelle sue precise finalità. Col' sanguisugio si riattiva la ·Circolazione in un ter, ritorio che sia congesto, ove il sangue ristagni (cianosi dei fo colai infiammatori). Col sanguisu. gio si rinnova questo sangue, ·dando alla dìfes~ locale una corrente linfatica nuova e fresca che può combattere ·con en ergia. Col sangui-sugio dunque $i decongestiona e si ·disintossica, dando cosi un sollievo pl1re alle terminazioni n ervose sensi. tive (azione ·sul ·dolore). Indicazioni sue terapeutiohe in generale sono gli stat~ infiammatori localizzati, 1p.u re nel periodo presuppurativo, e le congestioni sanguigne. Ed ecco in parti.colare quali sono le sue arpplica. zjoni più importanti in ordine topografico. •

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p~atica. privata <?ome rimedio 1p alliativo, in attesa d1 poter inviare l'infermo da uno specialista; 3~ Otiti, in particolar modo con interessamen.

to della mastoide. Tempo fa ebbi in cura una raga2za con otite emorragica bilaterale acutissima. L1 febbre alta (41°) , i dolori insopportabili a ~tta la testa, ma specialmente alla recrione mastoidea, e l'emorragia dall'orecchio (pe;forazione ·con membrane al massimo congeste e dolenti); mi consigliarono l'applicazione delle mi. gnatte. Esse apportarono un grande sollievo al1'ammalata, rendenido tutta la sintomatologia meno imponente e più sopportabile; 4) Processi in fiammatori dei denti. Pulpiti. radicoliti, periostiti. Anche i 1profani sanno quale• ·vantaggio porti l'applicazione diretta sulla gengiva. ~el periodo della massima acuzie, quando 'Si teme. intervenire (o almen o lo teme il me·dico pra.ti.co) la sottrazione di sangue catti,~o con le sanguisug·h e iè più utile e meno dolorosa di qualsivoglia scarificazione o ~P'Plicazione di mezzi fisici diversi, · e dà mig.lior risultato ·di .qualsivogJ. ia me·di..cina presa internamente·, 5) E1demi infiammatori delle tonsille e ascessi neì periodo tdi formazione. I/attacco di sangut. ~ 1.1ghe rlictro l'angolo della 1nandibola diminuisce l'edema, 1na la. sua azione 1è scarsa a meno dl fare l'ap1p lic azione localmt:.nte, cosa non scevra di p ericoli ; 6) Adeniti sottomascellari acute (forme • infettive dei bam,b ini). L'applica zione precoce di san~1isughe dà talvolta la risoll1zione del focolaio infiammatorio che minaccia di andare in c;uppu. ,..azione; I

7) Laringiti ri.b elli dovute a fatti cong·estizi. S! fa l::t sottr azione sangui.g na i11 corrjspondenza della cricoide. I~ S'Perimentai tempo fa in un A. che ac.cusava (nella stagione invernale) dolori. senso di ,calore, voce' ClJfona da un m ese. L'esame rivelò una forte congestione della larin ge. Inalazjoni e applicazioni diverse senza risultato. Sottratto sangue localmente si ebbe un miglioramen. to cl1e ora iportò l'.I\. a .g uari.gjone. 1

Cap'o e collo:

Congestione cerebrale e meningea, emorragia cerebrale. Sottraendo sangue dal cervello e dalle meningi per mezzo delle vene emissarie Torace , A.ddome: 1nastoidee, non agisce sulla massa totale del sar11) Congestione polmonare. Pleurite secca nel gl1e, ma ne attenua la pletora locale. Per otte- . nere l'eguale effetto col salasso, occorrerebbe tosse pletorici. Polmoniti con risentimento pleurico forte, grande djffusione d el processo pneumonico. tanto abbondante ,d a riuscire talvolta dannoso. sputo qu.asi completamente ematico (sempre quanDi qui l'indi.cazione precisa ·del sanguisug10 in do non ci sia indicazione speciale del salasso); queste manifestazioni mor.bose; 2) Mastiti nel p eriodo presup,p urati,·o. La terr1. 2) Fatti infiammatori degli occhi, attacchi pe~tiva applicazione sul lobo ghiandolare dolente glau comatosi, emorragie retiniche. L'applicazione s.i fa alla tempia, e agisce molto bene special- 'J)llò fare scomparire ogni pericolo di supp ura. zioni lunghe e noiose; mente contro il ·d olore. L'ho sperimentato con 3' _· efri ti specialmente se emorragi<!l1e. ottimo risultato, n elle iriti e n el glaucoma, n ella 1)


f.~NNO

XXXlll,

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SEZIONE PRATICA

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Altri casi di utilità: 1) ..\denit.i

inguinali o idi altre zone (non da· inrfezion·e ven.erea); 2) Nodi emorroidari strozzati o emorroidi in· fiammate. P.iù di una volta riuscii a calmare in brave tempo dolori intollerabili dovuti a un nod etto emorroidario con l'appli-cazione di una mignatta. Il nodo si affl0scia e le vene emorroi'Clarie vicine si decongestionano. Nrè l'idroterapia n è le si1p~oste possono fare altrettanto in una inf ermità che richiede un pronto sollievo; 3) La derivazione per le vene emorroidarie è incticata pur~ nelle affezioni della prostata (specialmente ~rostatiti acute); 4) Negli ascessi perianali e nelle affezioni acute del perineo;

SUNTI E RASSEGNE. \

SISTEMA NERVOSO. Difficoltà diagnostiche della cefalea. (G. l\i!INGAZZINI. l:>raxi-S, aprile 1926).

I.' accertamento della natura e ·della causa della C- Pf:tlea è spesso problema ·d'una ce~ta ·d ifficoltà. I pun ti sui quali bisogna metodicamente insistere sono : la catam nesi e l ' esame obbiettivo.

Cor1vie11e innanzi tutto indirizzare le indagini atte a precisare se si tratti d'una vera e propria cefalea o .di parestesie cefaliche e di nevralgie specie del n ervus. occipitalis minor o del ramus primus ·del trj geminus. I nevrastenici sogliono spesso a·ccl1sare come !nal ·di caipo le parestesie . varie consi.stenti in 5) Nelle orehiti con estensione del fatto inscn~o ·d i pressione al vertice , senso di freddo o fiammatorio verso il funicolo, l'applicazione di di caldo, di ripienezza o ·di vuoto , di martellasanguisl1ghe all'inguine, alla radice dello scroto n1enti. di cappa ·di piombo all'occipite o di casco è di prezioso aiuto. Tempo fa ebbi in cura un ammalato .con forma intestinale infettiva (para- su tnttn il cranio. Queste par·estesie possono essere isolate o sovrapporsi o alternarsi ai veri tifo?) che ebbe come complicazione un'orchite. :tttacr11i cefalalgici cui i neurastenici vanno sogDolori a<:'uti:ssimi, febbre alta, vomiti, singhiozzo sono i sintomi c•h e accompagnarono la tumef.a- . grtti. I.a srde del ·dolore ha la sua importanza diazione ·del testicolo e d-el canale inguinale. Le gnostica. Al riguar.d o le prime risiposte dei pa.. pomate calmanti e il ·ghiaccio non sortirono alcur1 zienti n on sono sempre chiare e pr ecise. Occorre risultato. L'appli·c azione di sanguisu1g he invece insistere per venir e a capo di qualche cosa di calmò il dolore e la reazione 1p eriton eale; SiC'ur o, a scoprire che il dolore ,è sull'occipite 0 6) Collo d ell'utero. L'applicazione presen ta .difs11lla regione frontale o .su quella temporale. Al fi coltà. È più facile p er gli org:ani genitali femriguardo può ·dare utili risultati la percussione minili esterni (Bartolinite, ascessi del gran1de lab, col martelletto o qol pollice su i SUP!POSti puntl bro, ecc.). dolenti, sulla tubera tfrontalia, sulla glabella, sul Infine si può, riepilogan do, concluder e che il san·guis.ugio •è 'Prezioso in f.atti infiammatori lo- pterion , s ulla parte più alta della .squama tem. poral~, sull'obelion,, sulla base .della . mastoidz, cali (dolore, tumefazione, congestion e) di qual si· C\Ul~'occipite. Alla percussione deve far seguito voglia natura non solo come calmante, ma spesso la pressione digitale (fatta col pollice) del cranio, come terapja razionale del 'P·r ocesso morboso. n on .solo ·s ui punti cranici testè ricordati, ma anche s11 quelli ·di uscita ·d·el n. supraorbitaliS (incisura s'u!Praorbitalis) e sulla estremità più alta Per il concorso alla nomina di Medico di Bordo: delle ·docce paracervicali, la·ddo.v e escono i nervi Dott. ROMOLO RIBOLLA or.cipitales major et minor. Il dolor di testa, deMedlico diplomato della Marin1a Meroanrtile terminato da incipienti· processi locali, sfugge alla 1::iercussione n1olto più facilmente che non alla pressione digitale. Purtroppo .questa tecni,ca iè alquanto grossolana, MANU.A.LE TEORICO-PRATICO perchè fondata su criteri isubbiettivi. E.eco percl1è secondo i nuovti pcrogtl'ammi 1per g.li esami dli o3Jb iJirtar zione a medioo di m.a.ri1n a .mercanrtrile, 1oon lettere di ·da parecchi anni · il ·M ingazzini rè andato venti.. AUGUSTO MURRI 1e di ALDO OASTELLANI. lando il ·disegno ·di . costruire un ~pparecc·hio, tl Il Mainuale, mediante apiposiita Appendice, è agg.iorquale servisse eventualmente a misurare le difna.to -00n le norme e dd.e1p.0Slizionrl. em·runiate dirul Mdn.istero ferenze di doloraibilità delle due metà ·d el cradell'Interno in da.ta 25 marzo 1926. U;n volume in..8°, di IJ1agg. XVI-491, niti·d amente sta.mnio, rispettivamente d.e i punti simmetri ci; esso 1 p.a.to su cairta srem1patrim.ata, oon 39 figure ·i n .terealate sa rebbe costituito .da un martello mobile (appllnel testo. Pr-ezzo L. · 5 2 a>iù 1e speee pQBtalJi dli S{Pedimon.e. Per i noatri abbonrati eoae L . 48,60 in IIJOrto r,ato con viti sul cranio), -l a cui forza percuoti. fra.neo. trice sj potesse apprezzar,e m ediante una scala Invwe V,aglia Post aJe aill,Ed·i toTe LUIGI POZZI, Vda ernpiri camente graduata. Altro apparecchio o con Sistin1a 14, ROMA.

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Medicina Tropicale e Igiene Marinara 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

simile avrebbe ideato. per tradurre in cifre la ce!falee dapprima rare si fanno con l'andar degl1 maggiore o minore ·dolorabilità negli tStessi 1PUnti anni sempre più frequenti, fino a diventare cor1cranici rispetto alla pressione digitale. Per altro tinue . Casi ·di tal genere sono quasi sempre dei tentativi praticati con gli strumenti, messi i11 terminati da aumento del liquor e si curano co11 opera a questo scopo da una Casa costruttrice dl la punt11ra lombare evacuatrice. Torino, non hanno dato finora risultati attenOccorre indagare -se prima o durante l'acmt! dibili. dell'attacco insorgano altri ,di.sturbi (fosfeni, sco, Non .s empre ad un punto ·dolente alla pressione tomi scintillanti, visioni di campi fortificati, amcorrispon·de un processo morboso in atto. Già se bliopie, emiopia, macro- e micropsie, ecc.) ohe i tumori hanno sede nella subcortex, il dolore caratteri~zano l'emicrania oftal1nica. Indagare al può insorgere relativamente tardi, quando già si riguardo se nella storia ·del paziente vi sono for, sono ·s, iluppati sintomi generali e lo·cali . .Ma ciò me convulsionarie per accertare se si tratti di rmicrania p11ra, di emicranie aJternantesi con che più monta, si è che in alcuni neoplasmi i l'attacco epiletttco, o di semplici pro·d romi o aure qt1ali risiedono a sinistra, il ·dolore può essere pii1 forte a destra e viceversa. Sono specialmente della crisi comiziale. N·è bisogna trascurare di i tumori pontini e cerebellari che danno origine ricercare le cause occasionali degli ac·cessi, le quali pos.sono essere costituite dall'imminenza a spiccate cefalee frontali, come del pari i tumori frontali producono .squisiti dolori occipitali: in, delle mestruazioni, ·dai lunghi viaggi in ferrovia. dai prolungati soggiorni in luoghi chiusi, ecc. congruenze meno frequenti negli ascessi cerebraVa anche ricordato che la ·Cefalea ha la sua li. Più spesso accade che, in seguito a gravi contusioni craniche, il dolore localizzato nel punto origine in cause tossinfettive. Al riguardo è con. sigliabile ·di non trascurare mai, anche nei gioche fu sede ·del trauma, rimanga allo stato ·di vani, l'analisi metodica delle urine: è noto qita1ito topalgia puramente funzionale. ostinati siano i dolor di capo nei diabetici; e Bisogna intanto stare attenti di non confond ere i dolori circoscritti, ·dipen.d enti da malattie del . come molti nefritici cronici si lamentino p'U{ne at _gravi cefalee. Se il paziente è obeso ed oltre la cra,nio, della dura o dell'encefalo, con i cosi<letti quarantina (specie nelle donne) conviene appudolori riflessi dipen·d enti da disturbi viscerali. rare se ·sia abitualmente stittico, in quali ore Essi hanno punti determinati sulle varie zone del mangi a preferenza, se i pasti serali siano CO· crani o (parietalis, occipitalis, del vertice) e sono talvolta così. delicati, che basta il semplice pett'., piosi, se innaffiati con molto vino coronato con lln déssert di ·diecine o più di sigarette: e, dopo narsi o tirarsi su i capelli, per produrre una innna estenuante. investigazione, il malato stess<> tollerabile molestia. dovrà a malincuore riconoscere che il dolor di Un altro elemento da in·dagare nello studio del capo è tanto più forte quanto maggiori sono dolor di CéllPO si € se .questo ·s ia più forte al matstate le libazioni, ·quanto più ricca è stata la in, tino o a serra o nella notte. iI· dolori ·d i capo gestione della carne, so1p ratutto se suina. squisitamente notturni o pomeridiani sono segnaAlle persone anziane o vecchie che sono afflitte coli di un processo luetico ·endocranico; laddove da 1Jn dolore gravativo d·el capo, si chiegga loro cefalee miti, e che molestano i malati più spese il djsturbo è accompagnato ·da fenomeni concialn1ente n eUe ore ·del mattino, sono generalgestivi di tutta la regione cefalica (rossore del me11te di origine n eurastenica . viso, battimento delle arterie temporali); feno. Ma anche in siffatte contingenze non si p0'3· meni <lenotanti alterazioni delle arterie cerebrali, sono dettare regole generali, poichrè, talvolta, si e non ·di rado forieri di emorragie e di malacie osserva il contrario; .corne non è raro che nevracerebrali. ~tenici, i quali lavorano lungamente durante la S'insisterà ripetutamente per poter sapere dal giornata , si lamentino che sono proprio le ore pazi·ente se abbia o no contratta la siiilide e da ·della sera in cui incalza la ce!falea. E ove ciò si quanto tempo. Quando tale infezione venga ne. ,,erifichi in persona esaurita, o, da un tempo più gata occorre far domande atte a chiarire indireto meno lungo, infetta <la lues, le difficoltà au tamente questo punto (caratteri peculiari della mentano, perchè può trattarsi di una neurastenia cefalea, dolori notturni allo sterno, alle tibie. cerebrale in sifilitico o di un'incipiente cefalea • • aborti, ecc.), e ricorrere eventualmente all'esame luetica. L'osci.llare della cefalea in quanto alla natura, del sangue e del lioquor. E da ricordare anche ~he le cefalee, specie alla gravità, alla durata del dolore è un indice quando. il dolore è sopraorbitario, possono didiagnostico, in ·quanto è sopratutto nei luetic.: l pendere da vi.zi di retrazione, e che possono che '5i constatano le maggiori oscillazioni. Nè è indifferente sapere ·se una donna soffra scomparire con l'op'Portuna correzione; che posdi mal di capo s olo nel periodo mestruale, se le ·sono essere dovute anche ad altre malattie od 1

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SEZ IONE PRATICA

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anomalie oculari, dalla insufficienza ·dei muscoli esterni all'astigmatismo, all'ipermetropi'a, al glaucoma, affezioni tutte c.h e si annunziano spesso per mezzo della cefalea. Non è raro che una cefalea si accom1pagn.1 a vomito, a vertigini, a paracusie e a disturbi psichici, in una parola faccia parte di una sindrome che farebbe sospettara un incipiente tumore ce~ rebrale. Ql1i la puntura lombare rende servizi inestimabili. Fuoriuscito il liquido, non si può lì per li dare 11n giudizio alcuno : è necessario attendere parecchi giorni, poich.è se il dolore torna a ricomparire do1po qual.c he giorno, può ritenersi che si abbia a fare con un tumor cerebri, ma non si può esclu·d ere la cefalea luetica. Chè, se il dolor di capo taTderà molto a ritor~ nare, è verosimile (non certO'), che si abbia a fare con una meningitis serosa. Fra questi ambagi del diagnostico giunge allora a proposito l'esame si·stematico del liquor. E difatti oggi sappiamo che nella meningitis se. rosa la pressione del liquor è sempre aumentata (da 50-60 cm. di H 2 0 si giunge fino a 110 del manometro di Claude); la caratteristica della pre~, ~ione poi, secondo le ricerche del (lo tt. Ayala, consiste nell'abbassamento graduale dopo estra, zioni di forti quantità di liquor. Il tasso dei clorurj e dello z11cchero è normale; tale s1pesso è anche l 'albumina totale; secondo le osservazion i del dott. Pisani, solo nel 15,6 % si nota un au. mento (oscilla tra gr. 30 e 50 %0 ) ; negative le reazioni delle globuline (Nonne, Pandy e vVeichbrodt) e del mastice. Il numero de1le ce11ule o è normale o lievernente aurr1 entato (di rado forte linfocitosi e lieve polinucleo·si); la R. W. (nel liquor) ·è sempre negativa. Nella meningitis tubercularis la pressione del liquor è fin ,dall'inizio alta (50-70 cm. di H 2 0 ) . Esso è limpido e in genere incolore: a volte però, quando contiene un gran numero ·di cellule, è torbido; eccezionalmente è emorragico. Costante è la presenza di fibrina che si -deposita sotto forma di reticolo. Il tasso ·dei cloruri o del glucosio è diminuito. L'albumina totale è aumentata: secondo le ricerche ·di Pisani l'iper, albuminosi si trova nel 100 % (il tasso ,dell 'albumina oscilla fra gr. 5,30 e 16,6 %). •Quasi costànte (92,3 % dei casi) la iperglobulino si (le reazioni dl Nonne e di Pandy !fortemente positive, quella di \ \7eichbrodt n egativa). Forte iper citosi e squisitamente li~fo citaria (80-150 e più cellule iper mmc.). TJe reazioni colloidali, nella maggior parte dei casi, danno curve a tipo meningitico. Positivo il reperto del bac1llo di Koch nel 100 %. Nei t1tmores cerebri la pressione del liquor è fortem·ente aumentata (fino a raggiungere 70-120 cm. di H 2 0 ). La quantità di li·qui do estrai. 1

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bile, per con:.durre la pressione alla norma, è scarsa. Il quoziente rachidiano del dott. Ayala (Q F)

,

- · 1 - = q. r. ) cioè il

rappor~o .

f.ra la quantità di

li,quor estratta (Q) la pressione residua (F) e la pressione i11iziale (1) in genere ·è basso· (2,25-4,55) : criterio i1nportante nella diagnosi ùifferenziale fra q11esta forma morbosa e la meningitis serosa, ove il quoziente rachidiano iè quasi il doppio di quP1lo che si ha nei tumori .cerebrali. Il liquor poi è ir1colorc o leggermente giallognolo. ! .. 'albumina totale e la globulina sono spesst> ' at1mentate : le reazioni ·cnlloidali · danrio ·per lo pi\1 curve caratterizzate da flocculazione nelle diluizioni medie. Le cellule sono scarsamente aumentate; si n ota anzi una sproporzione fra l'aumento della albumina e la citosi che è nor1r1a1e o lievemente aumentata (sindrome di Nonne). La R. \V. è negativa. Infine, n ella lues cerebro-spinale, pur essendo Ja sinnrome umorale diversa nelle varj e for1ne dl sifilide cerrl)rn-~~·innle, a .seconda della diffusione . del 1p rocesso morboso, si _può tuttavia farn e un quadro uni co, tenendo conto ·del fatto cl1e le maggiori alterazioni si notano nelle 1neningo-encefaliti acute e le minori nell e arteriti, nelle qnali

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c;i può a.vere perfino un liquor normale.

La · paipazi'one del capo 1p uò mettere in evi<1<111za indur.amento e dolenzia dei punti ·d'inserzione ·del trapezio, dello splenio, dello sternocleidomastoideo: si tratta allora ·di una forma reumatica cui Edinger dette il nom e di ce.f alea ir1durativa. L'oftalmo·scopia 1p uò essere ·u n ausilio prezioso per s,relare la causa d 'una cefalea. La papilla d~ ' stasi è in·dice ·di tumore cerebrale, ·quantunqu e è noto che i neoplasmi di aJcune r egioni (ponte, regione sottorolandica) possono ·decorrere per lungo tempo senza modificazioni del fondo oculare. J... 'esame del naso, · dei 1seni ftontali non va tra. sc11rato in quanto è risaputo che lesioni delle dette parti possono iprovocare cefalee ostinate. Nei casi infine gravi per la .intensità e durata della cefalea conviene ricprrer~ all'esame radiologico per svelare eventùali lesioni traumatiche del cranio, le modificazioni •s ubite dalla lamina qnadrilatera, dalla sella turcica come effetto dl sviluppo di tumori. DR. •

Disturbi del sonno nei bambini. (F. HAMBURGER. "!vlunchner med. Wochenschr., n . 47, 1925).

r dLsturbi abituali d el sonno distur:tiano o l 'atto dell'addormentarsi, 01p pure il sonno stesso. Nel primo caso i bambini riesconò ad addormentarsi soltanto in date con1dizioni di ambiente o se essi


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732.

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IL POI,ICLINICO

possono eseguire determinati atti (succhiare il didare l'impressione al bambino di usare tale cura to, avere in mano U? determinato giocattolo); alcarne punizione, ma soltanto come cura necestre volte senza alcuna .ragione evi.dente, i bamsaria . . bini restano svegli per ore prìn1a di addormen1In alcuni casi Lutti questi metodi 6i di1nostrano tars i. I disturbi del sonno propri'..1.mente detti si inefficaci: è allora necessario adottare il metodo possono manifestare con o senza che il bambino più raidicale e sicuro, cioè il cambiamento di amsi svegli; il secondo -caso è. il più .. frequente. I dlbiente, efficace anche nei piccoli bambini. 5turbi dipendor10 allora da .sogni che i ba1nbini PoLLlTZEn. poi non ri-cordano e che si manifestano anche i1e1 VIE URINARIE. sonno rprofondo. I disturbi determin:tti da questi sogni sono il 1pavor nocturnus, il -;onnar11buli L'ostruzione valvolare congenita smo, l'enuresi notturna, il digrignamento notdell'uretra posteriore. turno dei denti, l'eclampsia notturna, e an.che . (F. HIN:\IAN e A. A. J{UTZMANN. Th e Journal Of tosse, dolori di ventre, vomito (equivalenti del Urology , vol. Xl\' , n. 2). pavor nocturnus). cDi solito i sogni isono determinati ·dal ri·cor.do di avvenim~nti diurni. ~uesti Si tratta di una con1dizione patolo·g ica propria disturbi del .sonno <Sono indubbiamente colleclell 'infanzia. Sipesso non v iene riconosciuta o lo gati coi sogni; non è però sicuro cl1e i sogni siaviene troppo tardi, quando già ·g li effetti della no proprio la causa prima. Così p. es. è 1possistasi dell'orina hanno apportato irreiparaibili danbile che la vescica, anche leg.ger1nente riempita, ni ai reni. determini aiutomaticamente stimolo ad urinare L'A. ne ri1ferisce sei casi, da 111i osser.vati nele che qvesto stimolo, trasformato in una corril'uomo e ·t1n ·c aso osservato in un maiale, usato spondente rappresentazione onirica, determini come animale da esperimento, nel quale si rindurante il sonno Io svuota1r1ento dell'urina. venne 11na idronefrosi bilaterale con idxoureteri., in seguj to a una malformazione .dell'uretra posteUn'altra forma di disturbi del sonno è rap, presentata· dallo svegliarsi con insonnia succesriore, molto simile a quelle osservate nell'uomo. I casi furono tutti 1dagli AA. diagnosticati per siva. !,'insonnia dura per ore, e spesso si manimezzo dell'esame uretro-cistoscopico. Quattro dei festa ogni notte. Tra le forme con e quelle senza pazienti erano al disotto di 10 anni ·di età, uno lo ·S vegliarsi esistono numerose forme di pasav-eva 18 anni e uno 57 anni. In un solo caso i saggio . sintomi datavano ·dalla nascita, mentre in un alPer evitare i disturbi del sonno è necessario tro .solo da due settimane. Uno dei malati morl far condurre ai bambini un tenore di vita razjodj uremia. nale: evitare tutto ciò che eccita la loro fantaC:oll' esame raidiologi•co si vi·de in tutti una vesia, non condurli .,a _ teatro nè al cinematogra5.cj ca. ipertrofica ·c on idronefrosi e idrouretere unifo, e·cc.; ali1nentarli con ·dieta mista, semplice, , o bilaterale. Gli .AA. ritengono ·qt1esto quadro come possibilmente vegetariana, senza troppo latte, e patognomonico. curando che il pasto della sera sia 1scarso. )·011ng ha distinto tre tipi di ostruzioni valvoI.a cura è sempre suggestiva; il medico deve lar]. assicurare fermamente il bambino ·della pront<.t 1) Presenza di una o due · formazioni valvoguarigione del suo stato, se le sue prescrizioni lari, a nido di rondine, estese dal veru montanum yerranno eseguite. Nei primi due anni si può far e all'11ni.one dell'uretra bulbare coll'uretra membraa 1neno di medicine , adottando razionalmente canosa. stigo e ricompensa, p. es. facendo sparire e r i2) Formazioni vallvolari simili al tipo 1, ma comparire .un giocattolo a seconda che sia comestese dal ;veru montanum in direzione del collo 'Parso o no il disturbo del sonno. Nei bambini vescicale. pi1) grandi si usano medicamenti sulla ~ui effi3' Prese11za di diaframmi a iri•de attaccati più ca cia 5i deve insistere . con sicurezza. B utilissio meno com'Pletamente a tutta la circonferenza ma la somministrazione di tintura di valeriana o dell'uretra. tintura amara poco rprima dell'a·ddormentarsi; la Dei sei casi degli AA. cinque rientrano in quesomministrazione va fatta quando già il bambino sti diversi tipi . In uno e precisamente in quello è a letto e si sono co1n1piute tutte le azioni abisegt11to da morte, nel quale fu praticata l'autop t uali della sera (lavarsi, preghiera). Se il rimedto sia gi trattava di. una complessa malformazione è i n efficace, prima di abban.donarlo è bene audel collo vescicale comprendente lo sbocco anom entarne la dose, fino a 20-30 gocce. malo dell'uretere sinistro n ell'uretra. Gli .A..A. hanIn alc uni casi è necessar-io ri correre ad un m e. r10 curato i loro malati distruggendo le :formatodo di cura che impressiona il bambino per la zioni val,rolali, sia -con un'ansa galrvanica per le sua dolorosità, la faradizzazione. Non si deve 11>erò I


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SEZIONE PRATICA

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vie nat11rali, sia pe.r via suprapubica. In un caso hanno anche eseguito una cistotomia perineale. Vengonc r iferiti i 50 casi simili esistenti nella lettera.tura. Di essi il 62 % si · ebbero prima dei 10 aruti di età. Jl 64 % rappresenta un reperto di autopsia, però mentre p!rima del 1919 solo in 3 casi era stata posta la diagnosi clinica, dopo ne sono stati riferiti ben 18 diagnostiic ati in vita. Circa la metà (M' si 1p ossono !far rie11trare nel t~po 1 .dalla clas.5ificazione di Young. Ecco le ipotesi formt1late per spiegare la produzione di queste vallVole. Tutti gli autoJ'i s ono • concordi nel ritenerle malformazioni congenite. TolmHtsct1ew (1870) le ritenne simili ai solchi e alle pieghe che si rinven.g ono normalmente nella mucoba uretrale, Bazy (1903) pensò che fossero vestigi~ del diaframma urogenitale. Lowsley (1914) le considerò formazioni anomale in dip endenza dei dotti di WIQlff e di Miiller. Watso11 (1918) stu diando Io s'riluppo d el veru montanum riscontrò ir1 un feto di 14 settimane, tre ~ande fibrose estese fra la parte più sporgente del veru e la parete superiore dell'uretra, e le ·consideTò come i fattori etiologici delle malformazioni valvolari. Glingar infine ammette una proliJferazione dell' epitelio del tetto del seno uro-genitale con aderenze alla opposta parete. I sintomi sono ·dQ!Vuti alla ritenzione che g.ra dualmente distende enormemente la vescica e po1 forzando i meati ureterali produce cospicui tdroureteri e idronefrosi. Nei casi meno gravi i sintomi non si rendono e·videnti lfinch è n on sopraggiunge una infezione. Così si spiegano .quei casi nei q11ali la sintomatologia iè compaTsa nell'età alClulta. L'anamnesi aiuta m olto nella diagnosi. Una storia di rjte11zione o diflficoltà n ella minzione nell'età infa.11tile ùeve far songere il sosp·e tto di una. malformazione .congenita dell'uretra :posteriore. La diagnosi si fa con m aggiore precisione c olruretro-cj stoscopia che pexmette di vedere direttamente la lesione. La vescica si presenta a colonne con sbocchi ureterali beanti, e spesso con diverticoli. Spesso cercan.d o di fare t1na cistoO'rao fia si ottiene un riempimento .p er r eflusso del li·quido 01paco di tutto l'albero or ina:rio. Questo fatto in un bambino è patognomonico di una ostruzione valvolare. Altre cause congenite di ostruzione dell'uretra -posteriore ·SO ilO la ipertrofia congenita del veru .montanum , l'atrofia della prostata e ì r estrin gimenti co11gehiti. JLa cur a consiste nella r imozione dell'ostacolo sia per le vie naturali che per via soprapu1bi·ca. La. prognosi è naturalmente dipendente dallo stato dei reni, più o meno .danne.gigiati dalla stasi t1r1nosa e da eventuali 1nfezioni a.scendenti. ·MANFREDO AsCOLI

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Prostateetomie ritar.d ate e prostatectomie d'urgenza. (PASTEAU .

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Paris M édical, n.· 31, 1925).

L 'A. dopo aver Ticordato com e g·li i~terveI).ti cu-

rativi praticati contro l'ipertrofia della prois tata abbiano profondamente m odificato tutta una parte della pa tologia urinaria, 'ricorda come la calcolosi secondaria si· s·i a fatta m olto più rara, · poichiè la ve5cica che s1 vuota bene e che, conseguente. rq/ente ·con m:ino.r e facilità v a incontro a ll'in. fezione, difficilmente dà origine alla calcolosi. Il modo di intervenire oggi giorno non 's i disc11te più, poichè su questo punto tutti gli autori sono d'accordo • La via perineale è stata abbandonata mentre 1 a })l'Ostatectomia soprapubica transvescicale immaginata da Fuller e volgarizzata òa Freyer ha trionfato in tutti i casi di i1pertrofia semplice della prostata. Un questiç>ne invece cbe rimane all'ordine del giorno è la seguente: a qUale periòdo della m alattia occorre pr.attcare la prostatectomia. Il Guyon, con la sua indiscuis sa competenza sul1'argomento, divide la storia clinica dell'ipertr ofia della prostata in tre !Periodi : p eriodo pren1uni tor e, periodo di ritenzione, periodo di inco11tin.enza. Nel primo p eriodo appare la fr equenza delle minzioni: pollachiuria di origine congestizia con disuria, dimin-uzione di forza nel getto d ell'urina; n el secondo periodo si manifesta la ritenzio11e a cuta e si rende evidente più o me.n o silenziosamente la ritenzione cronica completa o incompleta con tutto il ,q uadro dei disturbi gastro-i·n testinali : inap1p etenza, sete intensa, secch ezza .della bocca, digestioni. faticose, poliuria dovuta all'eccitazione riflessa dei reni e al ·difettoso :funzionamento d el loro potere secretivo. Nel terzo periodo compare l'in contin enza vera. I malati orinano per rigur• gito ed è allora che l'infezione appare sovente complicando la sindrome con febbre e brividi, tt1rbP digestive, nau see e vomito. tLa poliuria torbida segue la poliuria limpida e l e condizjoni generali ' ranno sempre più ·decadendo. In tutti i periodi la prostatectomia trova la sua indicazione. Nel primo 1periodo i malati stessi alrt1ne volte domandano d i esseire sbarazzati della prostata se la ghiandola specialmente ba raggiu·n to u11 certo volume e se Je tt1rbe funzionali sono accentuate è .b en e approfittare delle buone condizioni del paziente per intervenire e non attendere le complicazio11i alle quali fatalm ente è esposto. Nel secondo .p eriodo la ritenzione rappresenta una indicazione precjsa ·p oichè l' operazion e, sopprimendo i sintomi gastro-intestinali, riporta il malato in condizioni gen etali buone. Nel terrzo periodo poi a 'più forte rag1one l)intervento trova 1

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IL POI.ICI.INICO

la . ua razionale indicazionet poicl1è la scomparsa tlelln. ritenzione, dell'infezione e dell'intossicazio11e gen erale n dn cM evitare i dolor osi s-0ndaggi fa tornare il .p aziente in condizioni di quasi completo ben essere. CarJ ier , per il primo n el 19017 ha dimostrato che

negli individui infetti si 1può abbassare d i molto la gravi tC:t operatoria operando in due tempi ass i stendo così dopo la semplice ctstostomia a vere resurrezioni 1n prostatic i in cui le con.d izioni ge11erali erano ·disper ate. Nell'ann o stesso il Pou-. chet chiamò la pro~tatectomia in due tempi metoc,lo di 1scelta per i ·p rostatici in cui la ghiandola si ])l'esentava di medio volum-e e le urine erano torbi de. L' A. nel WOO, ricorda come egli abbia insistito sul fatto ch e tutte le controindicazioni della !pro tatectomia dovute alle con·d izioni dei polmoni, dei ren i e d el cuore, alla pr-esenza del diabete possono scomparire a poco a- poco con un razionale tr attamento. •

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.i.\.umenta1i.do ·quindi il numero delle prostatectomie rit:trdate si .p uò n-0n poco ingrandire i l campo clell' intervento chirur gico dimi·n u endo11e i ri·schi operatori. La prostatectomia quindi in due tempi ipermett-e di operar e i malati cl1e altrimen ti non lo potr-ebbero senza grave ·d anno, l'operazione infatti dà m eno sangue perchiè la prostata è meno congesta. Le gran1di prostate in genere si pr esen, t ano meno voluminose rq uando si ;pratichi il secon do tempo di quello cl1e siano n el momento cl1e si fa la cistostomia. Un altro punto interessante per la pratica è determinato dal 1periodo di i.nter\1 allo ·c he vi deve essere fra i due interventi. Il P auchet, n el 1907, aiffermò che bastavano 15 giorni di intervallo, altri proposero tre mesi, ma ql1ello che certo si è ch e l 'intervallo è subordinato a lle con1dizioni generali d el paziente e alla funzio11alità Tenale. L::i. prostatecto1nia di urgenza è stata preconizzata in due differenti complicazioni : n ella distensio11 e vescicale co11 orine chiare e nell'emorragie di origini prostatiche. Nella distensione v-escica1e con le orine chiare considerando i d anni del cateterismo, si è praticata l'apertura della vescica e si è :isportata d'emblée la 11>rostata con .risultati abbastanza: buo11i. (Pauchet, Escat, rMic·h on, Le, gueu). L' A. p e,ròJ -considerando che tale pratica è un po ' arriscl1iata, consiglia di operare in due tempi. · Nelle gran·di emon'agie ·dei prostatici si riscontra la ' 'era urgenza. Il malato può anzitutto presentarsi in stato di grande distensione, ha emesse uri11e chiare senza il cateterismo; si pratica la cistostomia e si trova la vescica piena di coaguli. ... i asportano, e l'em-0rragia continua. In questo

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.caso non resta cl1e levare la ~rostata come fece Escat, con ottimo risultato. Nel caso che il malato sia un prostatico che sanguina l'aspirazione dei coaguli riesce infruttuosa. Si pratica allora la cistotomia e si asporta la prostata. In tale circostanze furono operati 16 pazienti con 10 guartgioni. Quindi tutte le emorragie che si manifestano n el corso dello ·s viluppo della ipertrofia semplice della .p rostata d ebbono essere, senz'altro, trattate d'ur g·en za con la 1p rostatectomia, che è il solo mezz.o per salvare il paziente da morte certa a distanza più o meno breve. La • prostatectomia, per ciò, ·d i urgenza d-0vrà considerarsi come una operazione sulla quale il chi· rurgo pu0 far e grande a·ssegnamento. • '.'f, LAURENTI.

ORGANI RESPIRATORI. La tecnica della toracoplastica extrapleur_ica . ('l\1oRRISON J)AVIIB. Brit. J. of Surgery,

luglio 1925),

!,.'idea 1d], mobilizz1are la pM'ete toraciic a in attezi0ni polmonari spetta a ·2uincke e a Sipen.g ler (1888-1890) .

Nel 1907 Friedrick fece per Brauer la prima

·decostalizzazione unilaterale del toraiee (alta mortalità) . Wilm5 (1911) , riconoscendo ohe i pericoli della Brauer-Frie;dri,ck dipenrd evan o •dalla rimozione comrpleta d~l supporto osseo rd i una m età de, toraice, :Ldeò la Silla operaz:tone, ·che consiste nalla re1Sezione di 2-4 cm. ·della parte iposteriore d elle prime otto cos tole traverso un'mci•Siione paravertebraJe e j n s~gl1ito nell'asrportazion-e delle prime cinqu·e cartilagini costali !traverso iun'incisionc ì!'.''.il'~ ster11ale. ~auerb-T'UCh intui che ·il !fattore es~~n~iale 11>er :lvere il collasso del polmone è lia escissione di un trn.tto <li tl1tte le costole, inc lu dendo la prima f' c:ruanto pilì vicino al processo traf'verso del1 c vflrti=>.bre ~Toraieaplastica extrapleuriica paravertebrnle di .sauerbru·ch ). Brauer e Friedrich !Seguon o aneli' ~ssi la tt?cnica di Sauerbruc.h; differi.sce solo !a cruantità di osso rimosso. T ecrt"iCa. TenPre jl paziente i n ri'J)oso in letto per dieci giorni. Non oa;>erar e se ici sono affezioni intercorrenti (coriz~, d iarr ea). Svuotare i pol· moni della loro isecr ezione (eS1pettoranti, posizione adatta). L' A. dà dei tabloidi di adr-e nalina durante qu.esti dieci giorni. ~1 entre fino ad or.a la maggior rparte dei chirur gi operava con anestesia looale e anche ade~o Brauer e Wendel, molti chirurgi oggi, ad evitare lo shock opera1-0rio, rusano l'anestesia generale .


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SEZIONE PRATICA

Brunner è di questa oip1n1one. La mag~i or varte dei ichirur.g i (Sauerbruch, Brunner, Bfrard) u·s.ano aneste.s·ia loca1e se c'·è molto eSjpettoTato (da 30 a 50 tCmc. per diem) o se ie'1è 1dispnea, n!trimenti l'etere. 1Sri 1Us·a di solito novocaina-adrena:lina. BéraID<i rpr·e f€risce l'anacaina la curi azione anestetica ·dura 36-48 ore. ·S auerbruch non eccede la quantità idi 200 eme. di novocaina 0,5 %. L' A. combina l'anestesia locale con la generale (cloro. !or.mio) . Per evitare i dolori po,st-01peratori che rendono difficile al ipa ziente idi e51Pettorare, l'A. inietta in -ciascun nervo 1del'l'alieoo1l assoluto. An· che altri iniettano alcool o resecano tratti di nervo. Tempi dell'operazione. Saruerbruch la fa di solito in due tempi, così pure Nystrom, Jacobaeus r Key. Se l'operazione è fatta in due tem'Pi, nel 1° si resecano le coste dall '11 a. alla 5a., nel 2° dalla 4a alla 1a.. Il 2° temrpo 'Viene fatto doipo 2-3 setti. mane; non att~ndere trop'PO perchè non si riiormi osso d:al rperiostio lasc·i ato. Brunner preferisce l'Olperaz.ione in un tempo, sia dal lato tecnico che . {la .quello imecc1ani.co, pru'!"C!h.è il paziente sia a'febbrile, irl processo tbc. sia lento con ipiocole cavità e ISiCarso sputo, le cdndiz'ioni generali e cardiache buone. L'A. si com'Porta secondo le .condizioni del paziente sia ·p rima che diurante l'intervento. lnrisione. L'incisione paravertebrale di Sauerbruch va dal margine SUJperiore del trapezio in basso fra soaipola e vertebre (8-10 cm. dalle rupo- · fisi sprino:se, a braiocio .tenruto 1lungo il toraice), e si in1curva ·su·l'la 11a costa fino all'ascellare posterj ore. Brauer rpratiica sulla incisione verticale una trasver.sale lungo la 1a. o 2a. ie01sta (specialmente utile n~lla o·p erazione i·n 2 tem:p.f). W enidel comincia l'incisione d!al'l'altezza della 4a. costola e asporta le cost ole 'S'U'P€riori, tnnnelizzando sotto il tratpezio. Di solito s i a51Portano tratti del1le rpri1m e dieci co1ste. Brauer lasicia talora la ·p rima costola se v'ha molta r etrazione dell'a'P:iJCe. L 'as'Portazione clf>lla prima costola è rperò molto imrportante. Dopo la resezione i mo.nconi co.stwli li'beri si av·vicinano alle vertebre, si .abbassano (dell'altezza di 1-2 vertebre), il centro della ·costa si avvicina alla linea mediana. Resecando anche un tratto 1dell'tla. coistQlla, second~ ·S0Jlle:rrbruch e Brun.n -e r e altri, si ha un rilasciaimento e 'llil'ascensione ·de'l diaframma. L'A. non reseca l'lla. costola (il rdi·airamma co.n tribui-sc e, a sap~ortare il medirustino). La resezione viene fatta ·dal oosso all'alto. .La resezione costaile d1eve esten1d ersi fino al processo trasverso della vertebra. Si resecano da .~nche

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2 a 4 .om. della .1a. costa, 6-8 cm. delle tre sucC·essive; da 10 ,a 16 cm. delle tre su1cicessiv-e, e poi di nuovo meno per le ultim·e 2 o 3 coste. Sa:uerbruch e&e~de in tutto 110 10m,., Brauer 125 centtmetri, ecc. Bnauer rdi·ce •che tutte le pmzioni di costa ·dinanzi alla scapO!la 1debbono essere rimosse. Tecnica dell'A. 1Ini€zio.n e di dioonnQ!Pon (1/3 gr.) 20' prima ·del1'iniztio 1dell'anesitesia locale, che è

fatta in letto un'ora prima del'l'inizio dell'o,per.azione. Usa novocai.na 1 % icon aidrenalina. Dovo l'iniezione l'ungo la linea d':inciJsione, ·fa iniezioni negli s1)azi i.ntericostali, a comin·C1~e dal ba:sso, ti dt novocaina, e quinrdii di alicool •8JSSOl'Uto. Il praziente giaice su11 fianco sano sul letto operatorio e gli '·si inietta mor:fina ·e .atropina. Lieve nairc0·si cloroformica, ·quanJcio il chil"Urgo è pronto. Inci1sione di Sauerbruch (cYperazion.e in un tempo se le condizioni del 'Paziente lo vermetto.no). Emos tasi aJC!O'Urata dei muscol'i. Daperiostazione cosiale dalla 1a. alla 5a (l'A. ha un 'Proprio raspatorio). Resezioni .costali (l' A. ha un ~rorprio osteotomo). Se le condizioni del paziente lo permettono, proce.dere oltr.e alla :resezione d'e lle 4 costole ·511.l'Periori. Resecata la 1a. co·sta, si .sos;pen1de la nar.cos1. S'Utura. .Drenaigigio turb ulare declive. Med•i catura 1Piutto1sto stretta, che inclu1de il brac·cio. L' A. fa l 'operazione in 40' , SaJuerbruch im. 19,., ' -20' . piega cura post-operatoria. Rettoclisi. Posizione samt. . . assisa, 3jp(pena ciò ,è possi·bile. Medicare con prec~t1z1one dapo 24 ore (evitare di pro<vocare do. 1ore), contin'llare il 'SUfP'POrto toraiciico lungamente, .sino a •Che per nuova formaz'i.o.n e di osso l' emi. torace sia divenuto fisso. Risultati. Diminuzione, talora ra;pt dissima, della toisse e:d esip·e ttorazio·n e; i segni obiettivi posson ' anch'essi attenuarsi raipi1d.amen1e, o iper.si'stere p1ù o mf>no a lun.go. Sauerbruch 11a una mortalità .del 14 ~{, , Brunner dell'11 %. I due chirurgi hanno guarigioni rispettivamente nel 35 % e 42 % dei '

casi. L' A. ha esegiuito 25 toria1CO'Plasti-cl1e (•bronc·h iectasie e tubercolosi). Negli ultimi 12 casi ha amto una ·sola morte aper.atoria; 8 casi sono molto mi~ ·g li orati. Alex:anider h·a raiocolto 1025 c aJSi (1918-19'2.3) : guari·g ioni 32 %; mi.glioramenti 26 %; tpegigioramenti o morti ra'Pide 35 %. Frenicotomia preliminare. ,S1auerbruch iprorpone l' aV'Ulsione del frenico rprima 1d elra 't oracoplastica, per saggiare la caipaci.tà de'l •p olmo.n e sano. Tale orperazione, ·d i ciii molti •altri n·e gano l'utilità, isarebbe specialmente i.ndicaia quando esistono ·delle caverne di un certo volume . A. CHIASSERINI.


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II. POLICLINICO

STORIA ·DELLA MEDICINA Nel centenario del medico poeta Francesco Redi. Prof. MAssIMILIANO CARDINI docente di Storia della .Medicina (Firenze). Trecento anni or sono nasceva in Arezzo - dal medico Gregorio Redi e da Cecilia dei Ghiuci, l'uno e l'altra di nobile famiglia - l'uomo, la Clli fama tanto varcò i confini d,ella patria terra, . che il ·M agalotti affermava di avere egli stesso constatato come le opere di lui avessero trovato (( altari e ~ulto » ifi·Il nell'ultimo settentrione avendole egli « trovate in 1qualità di oracoli in Uplandia, in Upsalia, in Albò, in Finlan·d ia ,, ed in altri lontani paesi. Senza dt1bbio giovò a lu:l il favore cll'.ei trovò presso i Medici : i grandi signori di Firenze, cui forse n essun altro signore italiano o straniero agguagliò nel merito del favorire le scienze, le lettere e le arti; si che Firenze non può non co n'servar.e perenne grata memoria a que sta .g r,ande famiglia, che 1e dette tanta parte del suo splendore. Nè ciò va dimenticato, 1quan1do si sa quanti ingegni e :quanti .g randi cuori a·b biano naufra.. gato, rimanendo pressochè inutili od oscuri, per le avvetrsità ida cui furono combattuti. Gli gjovò an·che il temrpo in cui vis.se, così propizio a quel rinascimento scientifico, che, inizia. tosi con gli anatomici del '500 (per non andar più lontano, al '400 e financo al '300 ·con Taddeo Fiorentino) ricevette così vivo impulso dalla divina mente 1del Galilei, che del metodo sperimentale fu l'assertore più gTande e, pur facendo fare un -passo ·da gigante alle scienze !fisiche - quasi da lui rinnovellate -, ·contribui cotanto al progresso delle scienze naturali e biologiche. ·E anche gli fu favorevole quell'ardor.e per ogni nuova scoperta, per cui pur da gran·di personaggi avidamente si ricercavano 1p rodotti o trovati rari, e fin n elle quiete celle monasti:c·h e (ce n'è testimonio l'epistolario d ella figlia di Galileo al genitore suo) si poteva andare in visi'bilio per l'oc· chiale galilej ano, disvelante un nuovo mondo agli occhi ed alle menti d egli uomini , sempre avidi, si, di filosofare, ma •desiosi di accostarsi ancor più alle cose di questo mondo e fid enti - con l'ingrandire d·elle forme e col disvelarsi delle strutture - di penetrare alcun poco n el terribile mistero d ella vita. Questo abbiam detto perchè lè giusto mettere ogni figura nel suo naturale sfondo, a meglio ap. prezzarla nella sua vera luce; se pure alcune figure pa.i.a.n saltate :fuori, per uno strano miracolo, ad illumina're il mondo per forze tutte lor proi

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prie, come la luce dal buio del caotico mondo della Seri ttura. De' quali peraltro potrebbe alcuno dire eh 'eglino son quasi le sole anime, in cui tutta co~densa e fa apparire la luce quell'oscuro mondo; o che in certi uomini si concentra quella umanità eh '.è di tutti i tempi - non più di oggi o di domani che ·dell'età remotiis sime - e che tn certe ·epoche arw>arre oscurata da forme e usi, in ohe sembra consistere tutta la vita di quei tempi. Ma merito grande - se vogliamo, tralascian,do il poco simpatico determinismo, vedere in certi uomini alcunchlè di quella libera spiritualità, che ap;pare come creazione destinata a modificare il mondo in cui vivono - mett"ito grande fu pure nel nostro R.edi, per l'ingegno suo vivissimo e de,dito alla osservazione ragionata; per la sete insaziabile del sapere, del ritrovare, del jpro'Pagare le scoperte e le concezioni sue; per la bontà del suo cuore, ohe fu veramente 1grandissima; .per la cortesia 1sua così bella, p.eroh·è fatta di semplicìtà e di naturale cor,dialità, e .quindi diversa dalcortesie e ·da' modi cerimoniosi, di quel carattesistico · secolo; per qu·el non so c·h e di simpatico che traspare dalla vita sua e che, se innamora chi 1si dia a stu·diare, oggi, la figlllfia d.el 1Nostro, nòn potè non legare gli animi di chi a lui visse da vicino, e non creare una folla di ammiratori e di amici, pe' 1quali le opere e la fama di lui si eSipansero in poco volger •di tempo tra le genti più lontane e civili. Cose, tutte queste, che doverono giovare al ·Nostro; come ad altri grandi per esempio a Mar.cella Malpig.hi - potè non giovare lln cumulo ·d i ·Circostanze esterne e il carattere loro o la vita cl1e essi condussero. Il Redi è quasi un Giano birfronte, ·di cui non saplfesti qual .sia la vera .faccia; se quella del poeta autore del ·celeb-re !Ditirambo e del · letterato arciconsolo della 1Crusca e lettore ·dello stu·d io fiorentino e scrittor e elegante e graziosi•s simo o l'altra del grande medico riformatore e -del naturalista insigne; dell'uomo multiforme che ebbe le lodi dai più grandi francesi del tempo, da1 Menagio al Rénandor; il quale dedicando una sua opera al principe Cosimo III ri.cordava il Redl come l'uomo più dotto di quell'.età. Se non che non giusto veramente parrebbe appellarlo U·n Giano bifrontP.. quan·do le su,e due f ace i e non riguardano da palrti opposte, ma son rosì felicemente fuse insieme, che egli stesso• non ·sapeva se dirsi scienziato o uomo di lettere, e a chi studi men che superficialmente' la vita sua il Redi appare veramente un armonico contem~eramento delle più belle attitudini di letterato e di artista e di dotto e di scienziato, eccellente se non egualmente eccellente - in ognuna di que~te direzioni dello spirito suo; laonde come la fama è data più specialmente dalle opetre lette. 1

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SEZIONE PRATICA

rarie e nelle storie letterarie si tace delle scienze (a.neo se, in un .clato individuo, strettamente unite alle altre manifestazioni della sua intelligenza e dello spirito suo), così più cb.e altro egli è noto nel campo delle lettere, per quanto giustizia voglia che si possa e cle·b ba afferrnare a\rere esso toccato l'apice della più g1ran·de glo1ia - se pur nel campo delle sci enze naeaJoria men nota turali. Nelle quali egli ebbe, tra i contemporanei, un grande emulo. ~Vlarcello Malpighi; figura ve .. ramente gigantesca e per certo lato, nella biolo gia, a lui superiore per la p/I"ofondit.à dello studio e l'importanza delle scoperte; se non per quella genialità, che fa del Redi un uomo del tutto unico, un poderoso la\·oratore, cl1e par layorare in zaetitia e far quindi apparir facile la questione più difficile. Il c·h e non è piccol me.. rito ed è pregio tutto delle menti toscane e it ~· liane. Ed egli fu ancl1e. come abbiamo detto, gi·ande medico, anzi il tipo ·del perfetto medico. Così che ei venne ricl1iesto di pareri dai 1p iù grandi p?rsonaggi del temìPO s110 e dalle regio11i più lontane; ·donde vennero que' suoi consulti scritti, ch8 rimarranno sempre lln monumento di sapienz:i e di prudenza, oltrechè di eleganza, di purezza, lf.1 1 eloquio, di brio e di b on tà, e ohe non sareboe"o inutile l ettuTa pe' giov·ani medici, quando - mnnitisi de' presidi dei ricettari e di tutte quelle altre armi ·e di molti amminnicoli con cui si Iancj ano fidenti a sbaragliare le sohiere de' morb1. _ vanno accostandosi a quel santo e·sercizio della professione, c11i fa. bisogno più di pregì dell'animo e dell'intelligenza che di ·sola dottrina e pra, tjca tecnica. E fu anche sommo natl1ralista, in quanto, se non arrivò p.e r certo Iato all' altezza del gran·de Ma1pighj, pur salì ad altezza grandi.ssima nella via dell'esiperime11to, e sopratutto fermò di esso sperimento ii valore, mostrando come quel valore consista solo n ella saggezza con che 1e vro,'e sono instituite e nella sicurezza de' r esultament! ottenuti in pro·ve più e più ,rolte ripeute; c0rrispondentemente a quel detto del provtinào e ri1:ro. 'l'a.ndo, che fu il cardine su cui ~i l~asò l' .L\c~::l.cle. mia .del 'Cim·e nto, sorta rper opera del principe Lepoldo e ·di cui il Nostro fu membro con altrt valentissimi 1del tempo. Come dire 1dell'at1rea op.er~tta sulle vipere, in cui son condensati i s11oi esperirr1~nti e studi sul veleno viperino , ch'ei dimostrò nocivo soltan~o se introdotto nella circolazione sangt1igna, e innocuo se ingerito per bocca? Con1e accennare aglt esperimenti •s ulla generazione degli insetti, coi quali ei recava sì fiero colpo alla fisima della ge. nerazione spontan ea e riporta,Ta il rpensi€J'O scien1ifico al principio pitagorico della generazione

non spontanea, come la teoria galileiana sul cosmo riportava a Filolao, cioè sempre alla scuola pitagorica, gloria della Grecia e al tempo stesso dell'Italia nostra? Basti dunque l'avere accennato: come della sua opera medi-ca basti l'aver detto di lui ch'e' fu il perfetto medico senza rivali in Europa, sopra tutto come assertore e applicatore di quella semplificazione nella terap.eutica, allora lussureggiante ~ai una selva inestricabile di farmaci i più strani e i ,p iù complessi, e per la quale era uso de' medici di scrivere ricette tali - dice il Redi - da doversi mi1surare colla canna, e cosl ston1achevoli che i medici - egli aggiunge a,·rehber dovuto esser con·dannati ad ingozzarsi prima eglino stessi que' lor guazzabugli: così che sarebbero stati, in seguito, più 1p rudenti nell'ordinarli. Nato il 18 febbraio del 1626 si laureò il Nostro giovanissimo, in filosofia e me·dicina nell'Università di PiiS·a. Dopo una dimora di vari anni in Roma si stabili in Ffr enze, dove nel 1655 entrò al servizio .de' Me,dici regnante Ferdinando IJ, che lo amò grandemente e gli lasciò, pe' suoi studi, maggi or tempo che non 1Co simo II1I; sotto il quale tanto f11 il lavoro imrpostogli che - scrive egli in una sua lettera - delle ventiquattr'ore det giorno appena sette gliene rimanessero per mangiaire e dormire, e l~ vita sua fosse tale che avrebbE' fatto . stupire se egli avesse ~otuto raccontarla. Arcbjatro di Ferdinando II nel 1666, egli con t3.le officio venne ad avere anche la sorprintendenza alla Fonderia e Spezieria, potendo in tal modo allargar·e ·di molto il .campo delle sue espe,,. rienze e 1del suo l avdro. {Ma già innanzi gli era stata .data la carica ·di accademico della Crusca~ di quella nostra benemerita accademia che un ministro non toscano potè r eputare inutile e vo, ler ·soppressa con un tratto di penna : .e in essa salì al grado di arciconsolo, in tal carica essendo egli ancora nel 1685, ossia . nel suo cinquantanovesimo anno di età. A questa carica si aggiungeva - per volere del iPTincipe Leopoldo, . che lo aveva fatto accademico - ·p ur quella di deputato alla correzione del vocabolario; e più taI'di, nel 1665, egli veni va fatto lettore di lingua toscana nello . studio fiorentino. Sorta of.f icialmente, per volere di r.eopo1do, l'Accademia àel Cimento - che P ·UÒ dirisi un com'J)imento della scuola del Galilei essa Accaidemia, già di fatto esistente fin dal 1648, ebbe a suo socio il Redi , insieme col Viviani, col aorelli, col Magalotti, con Carlo Dati, col Rinald ini e alcun altri. Nel 1697 Francesco Redi moriva lascian·do di sè grande rimip ianto. Nè è a dire quanti fossero g1i 1

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IL I.>QLICLINICO

elogi che gli i fecero, definendolo Anton Maria alYini u orno << che tutto amore era », ed essendo q11e ·ta sua bor1tà ed éllffettuosità veram ente il suo pr·e cipuo pregio - tanto essa Ju grande ed universalmente riconosciuta - ed abbellendo cotal !Pregio, come di certa sua luce soave, tutta l'ope . ra intellettuale di lui, mentre in altri l'opera d ell' i11gcgno appare così rude e solinga o addirit. tura estraniata d-al cuore.

CENNI BIBLIOGRAFICI Go11e1no d cli a 1·ripo li tania. ta di f esa a clla. sa11, I.e . Libro uer f;onser-,;are la salute de stinato ~

ai ntusvlntan.i

d ell' Africa settent~'ionale. (Testo i11 I taliano ed in Arabo). .A.. cura d ell'Istituto

Ttalia110 d'Igiene, Previdenza e·d Assistenza socj ale. Rorr1a-'frip oli, 1925. 11 governo ·d ella Tripolitania ha una volta ancora bene m eritato della Patria a ccogliendo la !PfOl)OSlJ dell'OpeTa pia « Istituto Italiano d 'Igien e Previùenza ed Assistenza sociale » e per essa dcl Cornmissario governativo prof. Ettore Levi , cli. riprod urre a vantaggio d elle p opolazioni arabe soggette nll 'Italia questo li1bro d el dott. Parrot che l' Istituto Pasteur di P arigi l1a dedicato ai 1Vlusulmani dei dominii fraI?-cesi n ell 'Africa del r\orcl. 1.'Islit11to Italiano d'I. P. _t\..S. con il b eneYolo con senso del prof. Calmette, direttore dell'Istituto Pasteur ha curato con molto amore la tradt1zione italiana' e la stampa n elle due lingue (italiano ed arabo) di questo prezioso volume, i1 quale, inspirato ai ·dettami del Corano, tende a diffondere fré\ l e popolazioni indigene le norme più elementar i dell']giene .sia in riguardo agli uomini che agli animali, così n ecessari alla prosperità agricola <le11 e e o1on i e. J urimi capitoli: Sul maggiore di tutti i beni • Sii p1tl ito - Non dimenticar e i tuoi <.toveri di pa-

(.i\l\~O

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del dromedario delr .l\Jfrica settentrionale; ecc.), sono succintamente trattate n el capitolo ' ' II e posso110 costituire per gli agricoltori w1'ottima guida p er pre,·enire gl'ingenti danni delle epizoozie così freque11ti in quelle regio11i. Non or.corre i11si t~re sulla opportu11ità igienica ·:li questa pubbllcazio11e ed ancl1e sulla sua importanza di ordi11e pitì generale, quale pegno dei supremi fini ·d i civilizznzio11e cl1e l'Italia modet11a, erede di Remo e i1on mai di111entica del verg·iliano « pacis impen ere inore1u » si propone pet il rr1lg1]or:imento m orale e fisico delle popolazio11i indigene a .L ei oggette. Occorre rilevare in,·el'!e che lo scopo d el piccoìo ,·olume può diTsl C;OTrliP l etamf•n te .raggit1ntu per la savia divisio11e delle materie e per l·esposizio11e limpiqa €d opJ.1c1i~111:i.:l1 e 11te adattata alla n1entalità araba. B cr1 vole11tiE-rL aug·uriamo a questa utilissima pubblicazione il i11ag·gior iSuccesso del quale la fan110 meriteYole gl'ideali a cui fu ispirata ed i' inodo verame11te pratico co11 cui ·è stata condotta. \!.

~10NTESAi~O.

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dre - I mpara a difenderti d elle mala.ttie contagio e - ~talattie che si p ossono evitare (dalla feb· '

bre tifoide alla dissente.ria, al colera, al tifo petecchiale, al vaiuolo ; dalla tigna alle oftalmie e alla sifilide, ecc. ), :prendono lo spt1nto da passi d el Corano opportunamen te riportati a principio d t=> i capitoli stessi, e così pure l'ulti1no (VIII) Dover ·l dei capi in cui è riassu11ta l'opera che il)Cornbe ai capi nella difesa della pubblica salute. Jl capitolo VI è dedicato al modo con il quo.le clebbono .c11rarsi le piagh€, mentre le nor1ne profilat~irl1e contro l e più comuni malattie infettive rterr1i ::lnin1rili domE.stici (afta epizootica, Yaiuoiù delle pC'corc. n1orva. carbonchio si11ton1atico ed e1nnt ico. ci urina, 1piroplasmosi bo,·ina, bronchite , -erniinosa delle pecore, scabbia, tripanoso111osi

R. Università di Pavia. Isti tuto ·di Patologia Speciale Chirurgica Din1ostratiYa (1prof. G. FICHERA, direttore). Studii e ricerche, 1924-25. P avia, Tip.

!\1ario Ponzio, 1925. Un grupp o di 33 lavori usciti dall'Istituto d iretto dal Fichera n e.1 corso di un :.solo biennio, e raccolti in volume, attesta il poderoso impulso impresso Ci.all'insign e patologo alle ricerche scientifiche e cliniche. 1Concernono i più diversi campi della patologia. Sono dovuti allo stesso Fichera e a1d una serie di allievi di ,-alore: N. Piccaluga, T. ·_t.\.ccardi, S. Cio.ffari, G. Montemartini, G. C. P eracchia, G. ·Pacetto. Si tratta di t1na n1agnifica affermazione, che anda,ra segn alata. 1

R . D.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. VII Cong1·esso di Chi1·nrgia. della· Società Inte1·nazionale . (Oont i n11azion e

T.

e, f i.ne, v. num. prec .).

Seduta Soientifica .

(R . Acoa.de1n~a Meqica al Polioli11ioo). N el _t>ome riggio alle o re 14 il pres idente ri.apre la seduta dand ::> la parola .a.I prof. L~or-rA. che risponde ai va ri oratori, a M . PATEL ed al prof. SILrEsTRINI in ispecial m od•o che h.anno sostenuto la plenectomia nella ple no111eg.alia 1nalarioa. Le ragioni addotte -la que. ti oratori relativamente a.l pericolo della cirro i e!)a tica plenon1alarica ed al vai1t.ao-crio di è" o-un r ire la n1alaria so110 destituite ='~


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{.\N~O

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di ogni valare per le ragioni cliniche ed anatomo)~tologiche cl1e h.a già riferite e che ha scritto nelJa sua rela21ione. Non am1nette, come ha voluto sostenere il prof. S1LVESTRINI, cl1e si debbo.a splenectomizza.re nella leishma.niia perohè queste forme guariscono perfettamente oon l'antimonio. E decisame.nte co11trario al taglio. di l{ehr .a sinistra che sostie11e il Silivestr.ini perchè piarializza jl muscolo retto. Ter1nin ata. la discussione sulla chirurgi.a de.Jlra iuilz.c't, il col onnello p-rof. PioQtJÉ della Sanità J~ra.ncese, giu11to in .a:e .ropla1110 a Ro111a, ten11e una brilla.n te conferenz1 stili' a vi.azione sanitari a fra.noese, facendo se.gui.re rull'esposizi()ne due interessanti filn1s ohe illustra,r ono ai congr essisti !~im­ piego d~ll'aviazione al tr.aspoTto dei feriti sia nella Francia stes a ohe nella recente guerra del )farocoo. Il brillante conferenziere vivame11te apiplaudito invitò quindi i co ngr08.?isti 9er il mattino seguente a Centooelle ove n1ostrò effettivan1ente col suo Bréquet i 'yantaggi de11' aeropl a.110 s ani·tario. 1

* ** Il presidente en. Gronn \NO dà la parola. ai relatori dell'ulti1110 argon1ento che devesi tra t-tare: f., 'asces8o cll'l fegato.

Salutato <lia u11 cordiale applauso sale alla tribuna il prof. DoMINICI (~ assari), che dapo aver accennato a larghi tratti la ipatogenesi e la cl.assificazione, l'anatomia pat.o1ogica, la diagn1osi, I.a i)rogi1osi e la cura. d ell'ascesso apatico, argomenti larma,mente trattati ne1J.a su.a relazione, conclude schematjcamente con le seguenti p·ar.ole: 1) Gli .ascessi del fegato debb<mo essere distinti " in due gra11di gruppi: a) ascessi pioge·n ici; b) cos-ì detti ascessi a mebici che nelle forme pure non sono ascessi, ma piuttosto raccolte di un prodotto necrobiiortico colliquato e che perciò sareb1b e p ·i ù -€satto chiamare epatiti riec1'obiotiche colli quate. Gli asce1~ i ~n1e bj ~i at1toctoni sono abbootanza frequenti in Italia, non solo nei :paesi del sud ma .anche in quelli del nord. La statistica italiana di casi inediti ohe io ricordo COilllpt·ende 140 casi cw·ati in Itali.a Coltre a 124 i1e1la nostra colonia della Cirenaica). 2) L a diagnosi diff~renziale tra asce ssi epatici pioge·nici e,d epatiti necrolJiotiche colliqiiate (ascessi amebici) si fonda s ull.a ricerca della malattia che può es8ere stata il punto di pa.rtenz.a de]Je infezioni piogene (tral1rna), aippendicite, ileo-tifu1, a~cari·niosi, infezi0ni gene~·ali , eco. eoo.) o della infezione arnebica (di~senteria amebica) sul deco1~ della 1nal attia in genere più ac11to nelle forme p iogeniche che in quelle necrobiotiche colliquate; sul1o stato ''.lel maJ,ato che per lo più presenta le condizioni generali del malato a.cuto nell'ascesso p•i ogenico, del cronico nell'epatite nécrobiotioa colliquata sul volume della raccolta (le 1

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raooolte voluminose sono pro1prie del1a infezione a mebica) ,; s ull' esame del sangue (la polinucleosi elevata è propria degli asce~i piogenici mentre neLle epatiti necrobiotiche pure, non co~licate cioè da una infezione pioge11ioa secondaria, la po11 nuoleosi non esiste od è modica (forse in queste raccolte pirev;ale la monut0leooi); s ulla ·puntura esplorativia ohe quando non si è .aooortata la diagnosi e si può sospettare ch e tnattasi di un ascesso piogenico deve essere fatta in ca.mera operabotria. di 1nJdo c he oo si estrae 1pus si possa intervenire suQito; sull'esame del liquido estratto che n egli ai cessi piogenici è un vero e proprio pus, e i1ell'epatiti necrobiotiche colliqu.ate è fondamentaln1e11te una sostanza necrohiotica aon scarsi leu<;Ociti rnentre la sostanza necrobiotioa con molti le ucocit i e molti geTmi è propria dell'epatiti necrobiotiohe 00tlliquate complicate da u11a infezione piogen.ica secondaria ; eventua.lme11te s ul trattamento emetinico di prov.a. 3 ) Gli ascessi piogenici posso110 assere curati con probabilità di s uocesSJO• soltanto coll'intervento chirtu·gico. Bi ogna sotto questo pu:n to di vista disti,11g uere gli asce'"'. i unici e gli ascessi mu1tipli. Gli .ascoo i piogenici u11ici vanno ourati coll'.a.pertura ed il drenaggio della raccolta; soltanto in casi ra.r i di asce si picco1lissimi, come quelli da a caridi. i p otr à fo.r se tentaa:e l ' asportazione in n1a a dell ' a c esso e l.a sutura del parenchima epatico (~l AK.\I) . I~a cuna chirurgica degli ascessi piogenici inult,i:::>li è difficile e di rado riesce a salva r e la 'rita del pazie11te: in quelli da calcolosi ed in fezione dell€ vie bilia.ri si faccia il drenaggio de lle vie biliari, si i11c idano e i drenino gli asoossi di gra11de dim'e.nsione, se ve ne sono; negli altri oasi (da appendioite ad esempio) è stato tentato, apre ndo larghe vie di ascesso, l'apertura ed il dre11aggio degli ascessi più gr·an;di, la lacerazione per via ottus.a del 1p·a renchimia epatico ia1 OO\l"ris:;:>ondenza d~g1i ascessi piccolissimi in modo dl3. trasf0ir11l!a rlì in una saccoccia unica che poi è stata d re niata. N egli a scessi 1nultipli pioemici è meglio astenersi da qualsiasi intervento. 1

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4) Oggi dobbia:mo ritene1·e che le epatiti n ecrobiotiche colliq uate (così detti ascessi amebici) siano prrodotte dia.Il' azione della Ei1tam-0eba histlolytica, sebbene l accordo in proposito non si·a unanime. I batteri in queste forme rappresentano una infezione seco11''1aria e , quando esplioano un·a aZLi.one virulenta, costituiscono u11n, complioazione che deve modifioare il criterio· terapeutico. 0) L a cura delle epatiti necrobiotiche coll.i quate (ascessi a Jne bi ci) può essere o esclusiv.amiente medica (e1netin,a ed. eve11tu·a ln1ente iusieme novarsolo, sitovarsoJo, ecc .) o mista (medioa più epatocentesi ripetu te od erpatotomia e drenag'?;io) . La sola curia medica deve esse-re wpplioata nelle forme di ascessi amebici ·p uri con scarsi leucociti senz.a batteri o con ~carsi batteri , SQecialmente nelle raiocolt.e dj TJii.000 rioe- 1}0 volume. L,'euatocentesi . tute .associate a1Jia cura emetinioa sono ut ili nelle raicèolte molto volumi11ose e quando le oontlizioni del malato sono gravi , per abbreviare la C'nra. o 1

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[-·~J~NO

POLICLl ~TCO

per a ffrettare la gua.r1g1one, l'epatotomia con d renaggio associata .rul1a cura emetinica deve essere aipplicata in quelle forme di asc~ .a mebici nell€ qUsali 1a complicazione della infezione hatterica second ara ha esplicato ùn'azione -çirulenta e d il liquido estratto 0001 la puntura esp1lorativa pur rimanendo fondamentalJnente nec,r obioticn contie11e molti corpu scoli di pus e molti batteri. La conferenza del prof. DoMINIOI attentan1e11te segt1i ta. è .assai wp.p la.udi ta. egu e alla t ribuna il prof. PEDRI'IIS (.Alessa.ndria d'Egitto). L ' O. basa la sua r elazione sulle osserv.azio11i di 53 casi nell' Ospedale greco di Alexa.ndri-a dal 1896 al 1925. In quegti ultimi a11ni, il numero dei casi è dimin uito notevolmente a. causa dell' introduzio11e nella cura degli ascessi del fegato della eruetina. In seguito ai lavori _del Sir Le:o·n arcl R ogers fino al 1912, tutti era110 d'accordo 11ell'ammettere la s~guente equazione. Ascessi del fegato = apertura chirurgica. D'01po ricerche del Rogers qu esta formula semplicist.a <le;~e e,;-.;er e sostituita. dalle propioste segue11ti: 1) ascessi del fegato: cura 1nedica coll emetin.a a')soc.iclta .ad .altri medica1nenti ; 2) ascessi del fegato : p11ntura evacu atrice e.on o s€-11za drenaggio e~1 in più la. cura medica ; 3) a~cessi d.el f~ gato: cura chirurgioa e n1edica. L O. descrive con detta.g li la teci1ica dell.a p u11tura del fe-gato, la cura. medica escl11siva, 1a cur·a medica. associata alla puntura curativa con o senza, d renaggio, 1a cura mista medico-chirurgiica, la scelta della a i1est€sia nelle cpera.zioni di ascessi ... del feg.ato e d infi11e le con1plica11re opera torie e 1

pootope1~atorie.

Il prim·o a p-rendere la pa.rola n elJ.a. discu&Sione è il prof . LATIS BEY , che tratta in ispeci·al mo'.do della punt11ria. esplora.t iva dell'ascesso apatico. L ' O . crede che, per quanto non si possa dire innocu a 1a puntura esplorativa questa 11ei casi di ascesso del fegato, c.ostituisoa un a~uto prezioso per il chirurgo e che 11on si deve assolutamente metter dia. p arte. I oasi mortali so110 molto rari e tra questi ve ne so.110 alcuni dei qua.li noin si deve tener altro co11to se llOill per dimostr.are la n eces.sità di un in t~-vento j1nmediato in presenza di t1na. p,u nt11ra esplorativa positivia. Di più: da vari ca -i ha osserva.to co.11 l111a. pu01turn espl or atri ce negativa segt1ire la càdu ta della febbre e la g u arigione (com e del resto h a.111110 osservato a ltri chirurghi) fatto dov1.1to ad u11·a deco1l'g€-stione. Segue alla t ribuna il prof. GIORDANO. accolto da. u11a viva dimostrazione di impatia. Egli ha a.Yut-0 occasione di osserviaa-e i1ella sua l unga pratica 144 casi di ascesso del fegato. Tralasciando di occuparsi delle n1olte questioni nelle qu.ali è in co111pleto accor·do con i rela.t ori dice, a 1proposito della puntura esplorati-vai di i1011 ser virsene molto poiehè crede si possa benissimo giungere alla dia-

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gnosi senza quel mezzo non sempre scevro di pericoli e che qualche volta non illumina affatto. Quando egli pratica la puntura esplorativa è per scopo didattioo e quella viene ':f>raticata in sala operatoria, tlosbo1 seguita d.all' int'elrvento · chirurgico. Passando a t r.attare 'd ella terrupia medicamentosa, riconosce i benefici effetti della cura emetinica ; sconsiglia ~ olisteri di arseno-benzolo. perohè secondo lui pooscmo provocare pericolose complicazioni. LuxARDO (S. Daniele del Friuli) brevemente riferisce su 5 casi passati sotto la sua osservazione e si unisce a.l GIORDANO n-el r accomandare ohe la p untura esplorativ.a ven g.a praticata i11 sala. 01)erator:iia e tosto seguita dalla operazion e . L'ultimo ia. prendere La parola è il prof. J.\.IATTHIASSON (Ak·u deyry-lsla,1ndaJ. E gli fornisce interessantissimi dati sulla grande frequenza n ell'Isl anda e ne1le I sole vicine di aooessri. del fegat{) da te11i•a. Egli mette in diretto riaApporto questa affezione oon la grande intimità nella quale g'li arb ita.nt,i, dediti a11a pastorizia, vivono con oani e m o11toni. Nota come in questi ultimi tem-pi il progr esso dell'igiene e del benessere materi,a le abbia migliorato le statistiche che però restano molto alte e come egli .abbia potuto constatare una variazione di str11'ttura e di svilupip o dcl parassita stesso, qu,asi questo tendesse ·a reagj.re ·a ll' aumentata res~tenza degli ospiti. La intere8Sa.nte comU111icazione è vivamente applaudita.

* ** Il Conrrresso si t" chiuso con un discorso del o pTesidente GIORDANO invitando gli .intervenuti .a ritrov,rursi insieme tra 3 anni a V.arsav~a . Egli ri-· cordò che prima della guerra era stato chiesto da molti . soci che figurasse nel Consiglio della Società un delegato della Polonia così come figur a.v.a un delegato d~ll'Irlanda, e come il delegato ted'0Sco si oppose dicendo: cc Non esistono chirurghi polacchi. Esistono solo dei chirurghi tedesohi e dei chirurghi russi )>. cc Ma 1a Polo·niia ha soggiunto1 il GIORDANO - or.a, è ris0>rta. Viva la Polonia! » . E i cong1:essisti ha11no oalorosan1ente applaudito. I

*** Oltre il ricevi1nento in Campid e>glio, tutti i co110'ressri[:,-ti furono invitati ad un indovinatissimo the o a Villa d'Este .a Tivoli, ad u11 ricevimento aùl' ExcelsioT -01ffert·o dal Presidente del Co11gr esso, e ad un banchetto sociale al Plaza Hotel, a R oma. riunioni 11elle q1.1ali brevi sebbe11e numerosi discorsi, innemgiando all'I talia, sepipero diffondere nemJ.i ItaJia11i la sensazione del rispetto e di g1·ande ammirazione nei qu a.li sono (lggi tenuti . Parole di particol atte elogio furono da moltissimi dirette a l sen. G1onD.\NO, al prof . MAYER e al prof. DoMINICI. E. li.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO· ·PRATICO cino. Importante è la ricer ca del punto di massimo ·dolore; quello spontaneo si esten de alla metà inLe forme clfnfche dell'appendlcif e nel bambino. feriore dell'addome con esagerazion e al1a regione vescicale, quello provocato tende a spostarsi verso Tre f~tti importanti caratterizzano l'appendicite sinistra. In presenza di tali sintorp.i, il medico che infantile: l'uno .è 1dato dalla facilità con cui il non ha seguìto il malato fin dall'inizio può non periton eo accoglie tutte le infezioni, l'altro ·è cht) orientarsi; in tal caso però l 'esplorazione rettale il f 2nomeno della « schiacc iata peritoneale » è ascombinata ·c on la palpazione addominale risvesai ineno frequente nel bambino cl1e n ell'Miulto e, glia nella regione appendicolare un ·dolore vivo da u ltimo che si ha notevole .frequen za dei gran che non si provoca con la pal(pazion e nell'ipo di ascessi peritoneali di propagazione. condrio sinistro. L'inizio !PUÒ esser e bru·sco ed impressionante : H. Mayet (l ournal des praticiens, 4 novembre fortissimi dolori, facies « decomposta ,, , l amentì ') 1925) osserva che, dal punto di vista operatorio , continuo. Quand o tali sintomi scompaiono rapila zona pericolosa ·incomincia dal secondo giordamente n on comportano una prognosi grave, m a no; se tutto non procede bene, l'intervento s'imsono invece di alto signi ficato quando si verifi- 1p one per prevenire gli aggravamenti catastrofici cano più tardi nel corso dell' evoluzione e sono che si verificano più raramente che nell'adulto. allora riveletori di un imminente pericolo. Di Una temperatura che si mantiene 48 ore a 39°, • grande importanza è an che la temperatura che si un ·dolore atroce iniziale che si diffon1de poi a mantenga elevata (39° e più) do·p o i primi sintutto l'addom e, la persistenza d.eJ1a faci·es cc detomi. composta » sono segni di gravità pro-fonda. L'eTalvolta invece, l' appen·d icite si installa senza splorazione rettale darà poi ulteriori informaziol'accesso primitivo ed, in tal caso, essa è ancor 11i. I grandi ascessi peritoneali esigon o l'interpiù larvata e (più ignor ata che n ell'ad ulto . ·ve11to .quando .sono 1sos,p ettati; dovranno esser e Passati i primi sintomi tumultuosi, la tempe- ricercati con 1pru denza ed aperti eventualmente ratura si abbassa, il bambino incomincia a,d emet. con incisioni complem entari sottoombelicali od tere dei gas; la palpazione, allora mette in evider1iliache sinistre provvedendo poi ad un accurato za soltanto una forte r esisten za della parete, t111 drenaggio. dolore vivo al punto appendicolare, poi tutto Se poi si attende il completo raffreddamento, sco~are; l' esplorazione rettale però fa riscontra.si deve tener 'Presente che talvolta anche dopo sei re ancora un punto dolente proprio all'estremità settimane di apire:ssia si trovano d elle lesioni svadell'indice che pa:lpa, il quale avverte una sen sa- r iate e ·delle serie minacce; l'.A. consiglia quin di zione com e di maggiore densità e consistenza d ei nel bambino la precocità d ell'intervento tanto più 1essuti cl1e un pru den te esame biman11ale mette che le aderenze sono in esso più facili da togliere nncor più 1n evidenza. e con centrate quasi tutte v.erso l'a'Ppendice. Spesso all'inizio, ed ancl1e in forme benigne, fil. si hanno disturbi della m1nz1one e.à, in seguito, complicazioni vescicali che vanno fino alla perfo11 tratta1nento delta ossiuri asi. razione d ella vescica. Pure abbastariza frequenti Contro questa infestione tanto ostinata, K. Haj òs sono gli ascessi p erirettali. (T erapia contemporanea, gennaio 1925) ·consiglia il Quando il piccolo m alato .non prende poi il camn eosalvar.san già preconizzato da Friedmann , semin0 deliberato della convalescenza, quan·do l'im. pastamento diffuso persiste n ella fossa iliaca de- . condo questo schema d i cura. 10 giorno: un purgante 1seguito da un clistere stra, il ventre non si ·sgonfia, 1a temperatura oldi aglio. trepassa costantemente 38.2-38.5 e, malgrado l'a20 giorno: al mattin o, dopo una leggera colaspetto 'generale rr1igliore e la concor.danza del zione, somministrazione del n eosalvarsan (per via polso, si deve soSjpettare la formazione dei gr~i orale i11 os,t ia). Un'ora dap·o, 2 cucchiai di olio ascessi peritoneali, di cui si iJ>UÒ. seguire la dif· di ricino e, ·dopo 3-4 ore, un clistere di aiglio o fusione verso il piccolo bacino ed ancihe l':i.podi timolo (soluzione di timolo a 1/1000). condrio sinistro. 30 giorno : si ripete il clister e di aglio o di Si avverte allora un'ottusità che ha l'apice verso timolo. la r egion e p11bica e risale in alto a semiluna d al Durante e dopo la cura si osserveranno tutte le lati dell'ombelico. All'esplorazione r ettale si aYn orme igieniche per evitare un'autoinfezione (pu. verte un impastamento generale del ipiccolo ba-

CASISTICA E TERAPIA.

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IL POl,ICLINICO

liz1a delle unghie, ·UlSO di mutandine ·da b·a gno giorno e notte, unzione ·della regtone anale con unguento cinereo) . Il trattamento va ripetuto ·dopo 6 settimane. Le do.si idi neosalvarsan 1da usarsi ·sono le se-· guenti: Da 4 a 10 annl. ·Cg. 20-30, fino ai 15 og. 30-45, fino ai 20 cg. 45-75, oltre i 20 •C·g. 75-9(}. La do:se mag. giore u sata dall'A. è stata di g . 1.20. I risultati sarebbero ottimi; talvtolta è stato r1ecessario riJpetere 2-3 volte la cura. ~·i I 'l, •

La cura deJla fl.atnlenza intestinale. I

La flatulenza intestinale provoca una se.n:sazione di ripienezza e di 1doJori co'l:Lci, ·d ovuti alla presenza di gas ·Sotto tensione, dtsturbi che scom1p aiono con l "emi.ssion·e dei ·g as steSisi, la quale, a sua volta, costituis ce un inconveniente. Talvolta i gas si a·c'Cumulano alla f1essura spleni-ca e si:mulano allora l a flatul enza intestinale. I gas intestinali son·o ·dati o da aria inghiottita ·Con i cibi o con la ·saliva, o sono prodo·t ti da decomposizione batteri'ca dei ·carboird;rati o d el'1e protein-e. Essi .q uindi possono aumentare per l ~e~ce.ssiv:a aerofagia o per l'aumentata ·decomposizione batterica, oppure n e può essere diminuito l'assorbimento. Si p·u ò av:er,e accumu.io di gas per ostruzion.e o fTequente emi:ssione di es.si per a;umen to d'i iperistal.si. Nei casi di aerofagia, ,si r icorrerà al trattamento di questa. L'aumento di gas per d ecomposizione batterica ·degli alimenti deriva da eccessi dietetici, da deficienza n ei fermenti digiestiyi o da inlfezioni intestinal i. In tali casi, com e osserva T. L. Hardy .(The Lancet, 22 ag·os.to 1926) l'esito ·del trattamento dirpenderà dalla rimozione td ella oau.s a. r,e feci sono ·di solito caratterist.i che, ·s chiumose, • a·ci.de, oo odore acido e ·con granuli d'ami1do indigeriti nel caso di .d ecomposizione dei car.b oidrati ed inviece alcaline, con odor.e putri·do, .e con fibre mu.s colari in1digerite ed eooesso di :fJora gram-po~ sitiva nel caso di putrefazione 1delle rprotein e. E im·p ortante in tali ca;si l 'uso idi una dieta adatta. 1Quando si tratta di fermentazion e d ei carboidrati, si 1proibirà l'uso di verdure fresche , di frutta n on cotta ed in 1qualcl1e 1caso aJd1di~ittur a di ogni carboidrato, la&eianda tutt'al più degli alimenti maltati , d ello zuccl1ero, del latte ,...e delJe purée di patate e sedani. ,Nel caso di putrefazione proteica, si darà rd apprima una dieta .s trettamente lattovegetariana, a:ggi ungendo poi fdel pesce e del ,p ollame, ma non 'Concedendo la carne 1di manzo, di montone o di vitello che qualch,e tempo dopo cessata la diar·r ea. Buoni risultati darebbe j l lat.t e aci•do cbe può prepararsi nel modo seguente: 1

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far bollire il latte e raffreddarlo a 500; metterli in bottiglia termos ed aggi ungerv,i una coltura di Baicillu bulgar~cus od a:ci·dophi]us, tenendolo in termos , per 18 ore. Si d à in quantità crescenti da m ezzo litro ad un ~itro e mezzo al •g iorno. Fra i medicamen ti. è consigliabile anzi.t utto nel casi ·di achilia l'acido cloridrico in quantità non i11feriore a 4 g. diluito conv enientern.ente in acqua Nel ca·so d i d eficiente qZione pancreatica si daranno i 'Pre.parati di pancl'!eas e la takaidiastasi. I c: os.ì detti disinfe ttanti intestinali sono legione, ma cli aziooe assai problemati-ca. Il mi'g'liore è f or.se jl calomelano a do&i refratte ed anche il benz.onaftolo in quantità •d.i 50-75 cg. Un efficace assorbent·e delle tossin e batteriche è il caolino colloidale che si dà in quantità di 15 ·g rammi, diluito in a-equa. P er un immediato sollievo sonp indicati' gli oli essenziall., come quello •di ·Caiep·u t (1/10 di eme. su un pezzo di zu·c.chero) e quello di trernentina (.cir, ca i eme. in cap.suie). Un buon cucchiaio di carbone m edicinale è effica-ce e con tiibuis_ce a r endere i gas inodori. Il deficiente assorbimento dei gas -d ipende da congestion.e cronica veno-sa .quale .si trova nell'inSllfficienza cardia ca e nella. cirrosi epatica; in tal ca;so il trattam ento sarà rivolto alla causa, e co.sì pure' nel caso ·di flatulenza da ostruzione. Talvolta l'emi.ss1one di gas riconosce una causa pura.mente emozionale; si tratta di una condizione analoga a ,quella •d ella ·diarrea nervosa, in cui la cura deve es.sere dir,e tta a diminuire l'eccita.bilità -del r ifle sso gastro-colico. Si useranno a tal e sCQP-O, i bromuri 8!d alta dose insiem e con l'estratto idi belladonna. ·Nelle malattie gravi aiddominali (ostruzione in· testinale, peritonite aicuta, pancreatite acuta) ed in certe febbri ,d'infezione, .specialmente polmonite e tifoide, si ha il meteori.srrno, cioè una distensione .ga:ssosa aicuta dell'intestino. Oltre al trattamento d·ella causa, si potrà in tali casi ricorrere ai m ezzi seguenti : .sospensione di ogni alimento tranne un po' di aoqua albuminata, ap. pli-cazioni locali di fomenti cal·di anche con trementina; clisteri di tr.ementina (2-8 ,g rammi in inezzo litro ·di acqua saponata) e somministrazione ·di olio essenziale di trementina in c~sule. Nei casi ·g ravi si potrà r tcorreTe alle iniezioni idi pituitrina (1 em e.) o di eserina, usando però tali r imedi con gr ande cautela per il timore di una possibile perforazione. f ii. 1

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La cura della emorragia intestinale. L. Lowys (Joilrnai des praticien-", 23 genn. 1926) consiglia: Trattamento generale. ·R iposo assoluto in let10 · e di.eta (assoluta, idrica, idrolattea, eoc.).


1ANNO

XXXIII, FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

~omministrazion e

id i emostati.ci: .cloruro di calcio. <tnnetina (iniezioni sotto·ct1te di 4-8 cg. per volta; massimo totale 1 g.), iniezioni di siero gelatinato (scru1polose precauzioni di asepsi!) o di siero di .cavallo (5-10 cim e. al giorno; stare attenti alle reazioni da siero ed evitare le forti dosi cl1e possono :aumentare l 'emorragia). Terapia i.mmobilizzante (oppio in tutte le forme; iniezioni di morfina da -5 mg. per volta, 1-2 al giorno ·con o senza olio -canforato, eroina, ecc.). I diversi m10dicamenti possono essere associati come nella f ormola seguente: cloruro di calcio g . 6-8; estratto d'op·p io cg·. 10· (o eroina cg. 2); acqua ·d i lauroceraso g. 10; sciroppo di scorze d'arancio amaro g. 50; acqua -Oist. q. b. per eme. 210. Un cucchiaio ogni 2-3 ore. Trasfusione di sangue se è necessaria e 1poss-ibile; tonicardiacj. Trattamento lo cate . Veis.cica di ghia.iecio sul verntre (è ·b ene averne due per evitar e ogni interru. zion1e) . Nelle emorragie della parte terminale del1 'in testino 1 s i sono pr.e conizzati abbonda·n ti clisteri caldi (400-45°, m eglio se fatti .con decotto di malva; controllare la temp·eratura col termometro! ). Oppure c listeri astringenti (100-200 eme. di soluzione ·d i nitrato ·d'argento a 1-5 %; dopo un cli-stere evaicuatore. L'A. però si diohiara gi.us.tamente poco partigiano di tali clister~, che possono esser e più dannosi cl1e utili. Trattamento speciale. Nella tifoide, .soppressione immediata dei bagni freddi. Nell'ulcera duodenale o ·colica, prescrivere una dieta severa ed il carbonato di bi·smuto. Evitare tutto ciò che 1provoca la secrezione salivare e, di contraccolpo quella g·a1

i1eJl'i11tostino se il carbone vi permane a lungo, qu('.lsta liherazione è infatti lenta e proporzionale a~ tempo di soggiorno nel colon. Onde è bene n el ca.so di avvelenamento di ifar seguire un purgante alla somministrazione ·del carbone. Goilff ou (Paris médica/.e, 12 dicembre 1925, n . 50) ha pen. sato di utilizza re questo fenomeno per far portare al .carbone certi medicinali e farli agire nel luogo stesso in cui esso si arresta n ei tubo intestinale. Ciò è utile sopratutto p er agire sul . colon le cui affezioni sono frequenti, spes~o gravi, e non fa cj Jmente curabili, t:tnto ch e si è talora dovuto ricorrere alla cecos tomia per agire ·con irrigazioni localmente, e Einhorn l1a proposto di spingere l'oliva della sua sonda duodenale fino al ceco per farvi agire ·djiettamente'' i medicinal1 . Ora il c arbone medicato agirebbe come una specj e di istillazione locale. Logica parve la utilizzazion e del metodo per curar e gli spasmi del colon: del carbone carico di atropina se viene i'ngerito da un 1p . affetto da stipsi spasmo·d ica, l'atropina non sarà liberata ch e al momento in cui il bolo è ritenuto, cioè a livello dello spasmo e qui allora agirà l'atropina : inoltre cessato lo spasmo il carbone pa:sserà oltre e verrà cosi a cessare automaticamente I' azione terapeutica. L' ..<\.. ha utilizzato un carbone ad alto poter e assorbente che contene,ra fissata un mezzo mill igramm o di atropina per c11c•chiaino da caiff.è dl carbone granulare. Cita poj molti casi (sette in tt1tto) .che dimostrano l'eflficacia del carbone atropinato ne.gli spwsmi colici e nelle st~psi che ne derivano. L. TONELLI .

~trica.

Nel cancro diel retto , ricorrere al più presto al chirurgo. Nelle emorroidi sommin:iJStrazion e òi preparati di ippocastano, di .cupressu·s sem:previrens (20-25 gocce 3-4 volte al giorno; <3/n•che per clisteri: un cur.JChiaino per 150 eme. •di aeiqua). Nella cirl'osi, trattam ento con.co,mitanne dell'insuffiicienza epatica: sier o .g lu·c osato, ic listeri fred·di, opoterapia • epatica) . Nella dissenteria trattarne&to specifico. N-elle emo1·ragie del neonato pensar1 sempre alla ìPOSsibilità che il sangue sia soltanto d·eglutito e -provenga da ragadi alla mammella della nutrice, da l esio11i nasali o boocali del bambi110 ed a C}lllelle .qell 'ereclo-sifili·de. f il . 1

Cur a degli s pasmi colici col carbone atroplnizzato. E nota da moltissi·m o tempo . la proprietà del ·ca?bon1e di fissare p er assorbimento le sostanze • <liscidlte, e tra le altre, anche gli aJ.caloi-di. D'altra parte il carbone può liberare l e sostanze ch e ha assorbito, a contatto di altre sostanze piit assorbenti; onde una parte delle sosta.nze fissate dal carbone 1p ossono essete nuovamente liberate

F istola appendicolar e. proposito ·d elle fistole purulente, che susseg uono ad un'operazione di a;p.pen1dicectomia a caldo, R. Bon neau (Presise 1nédical e, gennaio 1920), oer~a di indagare le cau<Se eh.e mantengono que ste •SU'Ppurazioni , a volte ji1terminabili, in corri~pondenza della cicatri•ce op·er.atoria. Si tratta, secon·do l ' A., o di corpi estranei (filacce di garza, punti di seta profondi, scibaie). c cli. f1 ammenti cli tessuto necrosato (frangja epiplo1c -1. ien1bo di -peritonieo, eoc.) , ma sopratutto di un n1oncone di a·ppendice gangrenata, spesso la p·unta dell' aippe11ctice stessa, ol1e p er l·e diffi.coltà tecniche del~ l'operazione a volte rilffiane nel cavo addominale. Si può •di•chiarare oositituitc'l la fi1s tola quan·do pe-rsiste la secrezione 1pu·r ulenta dalla ferita operato ria un mie se e mezzo do1p o l'aprpendilCectomia o ::i.nche prima quando l a secrezione n on perde i l. suo caratter e purt1.1ento e ma,n·da cattivo odor e. Riguardo alla terapia, essa i1on può consistere che n ell'intervento chirurgi co, previa iniezione nel tragitto fistoloso di un liqt1i·do colorato. M. CAJA. .!\

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IL POLICLINICO

[:\NNO

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EPIDEMIOLOGIA.

quente il trovare degli individui con vistose· ca.. riche di s-chizonti nel sangue periferico, imra1uni • .. dall'accesso malarico; co.sì accade per un bambino. Il parassita malarico nel sangue che al momento dell'esame era apiretico e che durante il periodo interepldemico. da vario tempo frequentava regolarmente la c:;cu0L'esistenza del parassita malarico nel san.g ue la, pur presentando nel sangue atbbondantis3i1n1 nel ip eriodo i.11terepidemico ha un alto significato schizonti. perchè rappresenta la fonte delle nuove gener 1,Le osservazioni dell'A. ·h anno importanza perzioni c·he si svolgeranno nell'Anopheles durante il cl1è mettono in xilievo la necessità di non lirnitare perio·do en demico della m alaria. Di fatto, gli individl1j ohe conservano .il parassita n•el .sangue du- la lotta alla bonifica terriera, ma di fare soprattutto la bonifica umana. Se resta comprovato che i' rante il periodo invernale co.stituiscono dei veri parassiti malarici durante il periodo interepidaserbatoi di virus che ric ollegano l'endemia di un mico servono come anello di congiunzione fra anno a quella dell'anno suocessivo. .quella che è endemia di un anno ed endemia di G. Pippia ha fatto in proposito delle osservazioni in Sa~degna, nel territorio dell'agro di Sas, un altro anno, tutti i nostri •s forzi devono essere -O iretti a rompere l'anello della t.r iste catena cosari e n e pubblica i risultati n el primo numero di stituito ·dai portatori di virus. Rivista di Malariologia, ottima pubblicazione bifil. mensile che, oltre a contenere noteyoli articoli • originali costituisce una vera miniera di notizie Slllla malaria, dando organiche informazioni suPOSTA DEGLI ABBONATI. gli stl1dj che in tal campo si ·compiono in tutto il mondo. , Cur<i dell' . enu113si nottuhina. . - .1\.11' abb. n. 7204: Nell'ambulatorio antimalarico di Sassari l'A. 11<> l .' enuresi notturna dei ragazzi è un disturborilevato una diminuzion.e progressiva dei paras poco - preoccupante i11 quanto generalmente, essa: siti n el perio do interepldemico ('d al .g ennaio al cessa con la pubertà. [ m edicamenti suggeriti sornaggio 1925) e cioè ha trovato irtdividui paras- 110 molteplici ma .f inora n on se ne ha alcun.o sur 5itati: in gennaio 85 %; in febbraio 79.4 %; i11 cruale possa farsi sicuro assegnamento. Nei ragazmarzo 33.3 %; in aprile 44.1 %; in maggio 43 $>. In zi eretistici possono tentarsi i sedativi, quali f 1nolti preparati risultati negati vi ha riscontrato 1'.>romuri, la canfora, i sali di calcio, la belladonnt1merosissime emazie punteggiate, leucopeni .. na ed anche l'antipirina. Nelle forme nelle quali con 1nonon ucleosi, tutti segni di ·p regressa inf econviene stimolare la tonicità dello sfintere vescizione malari.c a . .i\.ltissimo è stato l'indice splenico cale &i. J)UÒ ricorrere agli stricn ici o all'ergoti(circa il 90 ~b) . na. Quando esistano altri segni d'insu:fficienza Per quanto riguarda le diverse specie di 1Paras- della tiroide giovano i preiparati opoterapici a siti, r1sulta che l' estivo-aut1111nale pr;evaile deci- base di estratto ;della ,detta glandola. sa1nente in gerinaio sulla terzana primaverile; 'Il ragazzo ·dev-e dormire su materassi duri, dev.e meno in febbraio; cala rapidamente in marzo, aumangiare e bere poco nel pasto serale, fare ginmenta in aprile, ·d iscende nuovamente nel mag- 11astica, vivere ·q uanto ;più può all'aria ap ·'-rta. gno, mantenendosi in questi ulti1ni tre mesj d eci- ..\ncl1e la ~sicoterapia suggestiva deve esseire tensamente inferiore. A differe11za di altri autori, tata. , ha riscontrate (sebben e non molto frequenti) d elle ~ell'en,uresi persistente oltre .il periodo della fanciullezza ,sono da praticarsi altri sistemi di forme di quartana. .i.\ssai bassa è la proporzione delle infezioni mi- cura quali l'elettricità, il cateterismo, le iniezioni epidurali, l 'app.licazioni locali di alcuni apparecste avendosi una media inferiore al 5 %; essa pl1ò chi che risvegliano il soggetto non appena prin. spiegarsi col fatto che non è sempre possibile ri cipia l'emissione d'u·r ina. petere l'esame del sangue per gli stessi ind!,Tidui DRAGOTI'I. più volte in una stagione. Le forn1e garr1etift'1'è it.i i ter zana -primaverile si possono trovare in tuttl1 j] ' Repellenti di zanzare. - IA:.ll'a:bb. n. 647:i~1~ Adiuperiodo interepidemico in numero inferiore a gri {Eritrea) : 1 ql1elle degli schizonti . Verno la fin e d ella stagioSono state proposte pomate, IPOlveri, alooolati ne, in qualc•h e caso, le forme garnetifere possono culicifughi; 1a loro azione però è sempre tempo· eguagliare ed anohe superare il reperto di soJi ranea. Rispondono · ineglio le pomate a base di schizonti. P er l'estivo-autunnale, i r eperti di sc·hiolio essenziale di eucalipto (eucaliptolo), melissa. zonti superano per. tutt-0 il 1p eriodo qnE>lli di sc1li cannella, \Sandalo , paciulì (P ogostemon patch<Ytlly ) . ga111eti e d'altronde il reperto O'ametifero semiludi monoar eto.to cli 1 esorcina (euresol ). T.ra le poJ nare è relati,·amente scarso. f: poi abbastanz::t. f r e. 1

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[AN~O

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SEZIONE

Yeri è . consigliabile : amido 325, talco 50, euca.liptolo 25. Tra gli alcoolati: alcool 400, oli ess. di cannella, sandalo e paciulì ana 1. Dalle recenti ricerohe di O. M. o: Bunker e /\. D. Hirschfelder (Amer. Journ! Trop. Med ., settembre 1925) risulta c·h e le sostanze più attive sono tutte a punto di ebollizione basso, inferiore a 150° C.; che gl'i·drocarburi in gener e, compreso il petrolio (ch erosene), sono poco attivi: lo è di più l'olio d'oliva; che la massima azione culicift1ga ispetta ai gruppi - C = 0 2 e = C = O, sian) legati a corpi alif asici o ci clici. Sono richiamate molte ricer.che anteriori. w. H. w. Komp (Public Health Bull., n . 156, 1925) ha saggiato varie sostanze di cui nessuna fu tSuperiore all'olio essenziale di melissa. Non conosciamo lo sl<,etofax. L. VERNEY.

F. Borr.o\ZZI . .4.lirneniazi one d ell'uomo . G. Giannini 00., Nap0li: ..\. ANGIULANI . I C'ibi e l'alimeritazione. Sonzogno ed., Milano. P er il con tenuto purinico dei diversi a.lin1enti , veda specialmente i trattati sulle rrl.alattie dPl ricambio •

f l I. Al dott. M . da C. : L'etiopotogenesi di quest'affezion e è oscura, e la sua terapia è .a ffatto brancolante. Quando si ;p.resen ta come fenomen o di altre malattie, ad esem· pio di nevriti, conviene .curare il processo morboso fondamentale. In ogni caso bisogna contenta rsi del trattamento sintomatico: antinevralgici ed idroterap.i a locale ifreclda. Come in tutte le affezion i ·dolorose, sono state tentate anehe n ell'eritromelalgia le applicazioni elsttri che, ma c-on scarso risultato. .l\.ncora meno, confortanti son o stati i tentativi opoterapici. IJa c1lra dell' eritromelalgia. -

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P..11' abb. n. 10870-3 :

Possiamo consigliare : S.

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PRATICA

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Diq,gnose und Therapie der Gonor Thoe h eim Weibe. Leipzig, KaJbitzscih, 1~. L. !v!ORINI. La blenorragia e le sue dannose consegue·nze, ecc. ·R oma, Pozzi, 1925. L . MARCHIS IO. L a blenorragia e le sue ignorate conseguenze. lVlilano, Hoepli, 1925.

Dn.

JESSNER.

P er le teorie del Mendel vedasi: P. ENRIQUES. L 'ereclità nell'uomo. Milano, , .allardi, 19"24. V. MONTESANO. ,All'abb. n. 11180-1, Milano: P 0r eff Ptto dell'art. 29 comma 1° d él R. decreto 29 novembre 192.5 n. 2288, per essere ammec;si aglt esami di ~bilitazione come me.dici di bordo i (;andidnti non devono aver superato, alla dala r;.e1la qun.lf> l ' esa,me viene banaito, il quarante$1mo an11() di cJ tà. P er la imminen te sessione essendo .stato, il bando di concolìso, ipubblicato nella Gazzetta Uf{iciale del marzo u. s. (n. 70) ne consegue che i can.didati non devono esser nati prima del marzo 1886. · Inoltre il diploma di laurea deve essere stato conseguito ,d a almeno due annj compiuti. RIBOLLA. A1edici di borào . -

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All'abb. n. 9577-1: Trattato ·di medicina oiperatoria di m'Ole non eccessiva è quello di Stefano D'Este. Società editrice. 11braria. P'.l.tologia chirurgica: Trattato del Durante (esaurito) o quello del Begouin (Vallardi). N. Al dott. A. A., da Iser111 ~ :

Tabelle diet'e tiche. -

H. SCHALL e .I\. HEISLER. Nahrungsmitteltabelle.

Curt Kabitzsoh ed .. Li1psia. .TroYerà alcun e tabelle anche n ei seguenti li.brt :

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.VARIA~ La stanchezza primave1·ile. Xell'avvicendarsi delle stagioni, il periodo che segna il passaggio fra l 'una e l'altra cof\risponde ad un cambiamento .di c li1na e pu ò, analogamente a questo, in·durre i n alcuni indivi·dui id ei :perturban1enti n ello stato d i salute. Così accade per la prin1avera in cui l'avvento dei primi tepori può j11gener8J're un certo :sen so di languore che vince a11cl1 e la gioia di veder la natura risvegliarsi dal so11no invernale e ritornare a nuova vita. Tanto !i~aggiore sarà questo 's enso di spossatezza nel· l'abitante della città che, ,d ella natura, non con osre se non i magri alberi dei viali urbani e della primavera non avverte che il tepore estenu ante a cui sono maggiormente sen sibili .g li individui intolleranti rd egli sbalzi meteorici. Qu esta sensazione di lan·g uore 1primaverile, che si traduce ancl1e col prov&biale dolc·e dormire dell'aprile, sembra più 'Particolare dei nostri tempi almeno a giu·dicare dalle descrizioni dei po eti; gli antichi, di fatto, hanno sempre ·dipinto la primavera come lieta e gioconda (jucundum, laetum, rfloridum) e solo in alcuni ·dei moderni, •s pecialmente n ei te. • deschi, essa si è suffusa di un velo di malinconia. ~la la sensazion e di languore Yago e leggaro e non frequente che si avverte nei nostri climi, s i inuta, nell' estremo nord dell'Europa, in una vera in·disposizione che ruppare tanto frequente da diventare addirittura un' entità nosologica, la stan. chezza ptrimaverile, b en nota ai :pro.f ani che ne

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746

IL POLICLINICO

parlano come di cosa comune, per la quale !entono il bisogno di ricorrere al medico. Ora ogni sen sazione di stanchezza è l'espressione di un turbamento dell'equilibrio cenestetico che può essere riferibile a ·divQrse cause; taJ e stato, quan.do si possano escludere infezioni od intossicazioni, può considerarsi come l'espressione cJinica di una neurosi generale. Ciò atPpare tanto 1più evidente in .quanto che ·g li indivi.dui che lo accusano mostrano evidenti stigmate di n eurosi e la stanohezza esprime 1quindi il peggiOJramen to .d·ello stato n eurotico. ·L a labilità del sistem a n ervoso, del resto , che è spesso collegata con una discrinia, si trova negli indivi dui ch e male si adattano alle variazioni ·d elle condizioni climatiche e sono più esposti a soffrire per i cambiamenti ·d i .stagione. E. E'hrstrom (1) , che esercita in .Finlan1dia, ascrive appunto alla neurosi la stanchezza p·r imayer ile ed h a fatto t1no studio statistico su 3000 malati di un ambulatorio , osservan.do che la mag. g·iore affluenza di in·d ivjdui, nei quali i disturbi n eurotici sono unici o .ipredominanti, si 11a n ei inesi dal febbraio al giugno. Ed avvicina a questi dati, quelli sulla stanchezza detta prim'a verile e qu elli sul suicidio di cui il massimo cade ap1p unto nel maggio; le cur ve •di fre.quenza di tali fenomeni decorrono a un dipre&so parallele ed essi quindi possono considerarsi .com e effetto di una tessa causa. E l a causa, secon·do Ehrs1tr~m, va ricer cata ai1zitutto nell'azione della lu ce; n ell' autunno e nell'inverno, l'individuo risente ancora i benelfici er. fetti ·della lu c·e go·d uta •durante l' estate, mentre la vita fra quattro m·ur a n ell'oscuro inverno n ordico agisce •s.f a'r~evolmente si da turbare l' equilibrio clel sistem a n ervoso. Ma non basta. Nei climi nordici un altro fat. tore agisce ed ·è quello delle vitamine. Nella Finla.ndia il per iodo della v·egetazione 'è limitato ai mesi da giugn o a settembre; soltanto in giugno il bestiam e rpuò incominciare a pascersi di erba ver de, soltanto dal luglio all' ottobre gli u omini possono mangiare lflnutta fresca e legumi yerd1. Quindi, n ell'inverno e nella primavera l'uomo (e così gli anim ali di cui egli mangia la carne ed il latte) è costretto a nutrirsi di cibi privi dell o necessari e sostanze accessorie. Ne viene di conseguenza un def icit di vitamine che influisce sullo stato ·di salute e contri1b uisce a deteirtminar e quegli stati di debolezza che vanno sotto il n ome di stan chezza primaverile. Da altri autori d el r esto è stato osservato in prin1avera un aumento n ei casi di rachitismo e 1

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(1) :\.eta rnedic a scandinavica Suppl. VII.

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XXXIII, FASC. 21-::

ùi anen1ia 1p erniciosa, come pure era più frequ ente in tale stagione il ma:nifestarsi deìla.. clorosi. Si può obbi ettare ad 1Ehrstrom che le statistiche del suicidio segnano anche nel nostro clima purcosì favolI'J..to .dal sole lo stesso andamento con un massimo primaverile e precisamente verso i! maggio ed il giugno. Deve trattarsi quindi di un fen omeno assai più .g enerale .sul quale hanno influenza altri fattori oltre quelli indicati da. El1rstrom. La 'Primavek'a ·del resto va considerata come una stagione abbastanza salutare; è essa c-he, dopo l'autunno , segna la minima mortalità, specialmente in .confronto dell'alta mortalità invernal e. E ciò fin dai tempi di Ippocrate che la diohia rò saluber r im11m et minimum exitiale » mentre Celso non esita a considerarla come la più salutalre di tutte le stagioni. Anche I1ppocrate però riconobbe cl1e fra le malattie ·Che più f.~equentement~ si, manif·estano in pr imavera sono l'insania e la meiancholia. È l'atrabile - commenta Gorter - che, accumulata durante l'inV:erno si scioglie col ·calore del iSOle e ,·iene pi ù facilmente trasportata al cervello ·d i cui perturba l'azione, dando un ·delirio .f urioso o triste. Da ciò il .consiglio di fare prendere . un'altra str~da alla bile, con la prescrizione di lassati v l e di tutte le cure primaverili depurative non del tutto scomparse n emmeno oggi. Questa teorif!. patogenetica d ella melan·c onia primaverile non è tale. ·da soddisfare i moderni come forse, 1fra ·qualche secolo, i moderni ·d i alloll"a sor.. r ideranno della teoria· vitaminica. Rimane iPerò il fatto c'he, meglio dei poeti, i medi·ci antichi avevano con precisa osservazione, messo in rilievo che, in primavera, il sistema n ervoso subisce una scossa la 1quale può esplicrursi con il suicidio o la pazzia o con le forme più lievi d i melanconia o di 1stan1c hezza d i cui ci sfugge tuttora la vera causa _ 1<

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FILIPPINI.

Pubblicazione importante: J. B. HURRY .

I Circoli Viziosi

'"

Patologia.

Trahluzione dalla 3• edizione inglese. riveduta ed acoreacluta dal Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI, con prefazione del Pa-oi. VITTORIO ASCOLI. Un volume di pagg. VIII-296, nitidamente sta mpato m carta semipatinata. con 23 tavole intercalate ed una a. c olori fuori testo ed a.rt4stica.rnente rilegato in piena. tela illliglese, oon i11~rizionli in oro sul J)ia n o e sul dorso L. 4 5 ; per i 1I106tri abbon a ti sole L . 4 1 , 7 5. I n -viare Vaglia Poetale aJ.l'Edfitore LUIGI POZZI Via Sis tina, n . 14 - ROMA.


[.i\NNO

XXXIII , F ASC. 21]

S EZIONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE. '

XXXVII. - Retribuzione per lavoro straordl• nar10, Gin segnalammo una sentenza della Corte di Cassazione circa il 1diritto a retribuzione per lavoro straordinario. Lo stesso princi:pio allora sta bilito è stato confermato ,dalla Corte •di Cassazione, Sezioni Unite, ;con sentenza 18 gennaio 19'"26, n. 193, rie. Gioia contro Comune di Piacenza. ~a ripetuto il Collegio S·uipremo che « lo staibilire .se un dato la,,oro ri·entri nell'or.bita delle ordinarie funzioni dell'impie·g ato o abbi.a invece carattere straordinaxio, è demand aito aid esclusivo insindaicabile apprezzamento 1della pubblica amministrazione, si•ccl11è non è posstbile accertare il carattere di strao:ndinari·età o meno del lavoro compiuto, tSe non attrav-etso il rioono1scimento fat. tone dall'amministrazione medesima ». È n·ecessario, .quindi, 1Per evitare poi controversie, che l'impi€tgato, 1q:ualora sia richiesto d1 un lavoro straovdinario, fuori cio1è dei suoi doveri normali, invt~ti l'amministrazione a ida.:re • ordini is critti con s.p ecificazione ·del caratt ere straordinario della prestazione, sal,ro s'inten1de il ca·so in ·c11i il diritto all'iindennità derivi esipressamente dal .capitolato, in ·qua11to esso stabili·sca una speciale r emunerazion e p er d eterminati lavori. Non poten do l 'autorità giudiziaria gi.u dtcare se una data prestazione rientri o no n ell'orbita dei doveri normali dell'impi egato, ·è necessario precostituire il titolo dal quale .r isulti il riconoocimento della straordinar1età della prestazione e qujndi del diTitto a cofil(penso speciale. E .d a avvertire, inoltre, che, in seguito alla riforma delle le.gigi sulla gi:ustizia amministrativa, an1che la que'>tione relativa alla prestazione di servizio istraor~ dinario può entrare nella · comp etenza della G. P . 1\. , per gli impiegati degli enti lo·cali, e sp ecialmente se ·sia emanato un ip!rovvedimento dell'organo amministrativo .e per ottenere la 1i1quidazione :della indennità si debba far di·Chiarare jllegittimo o irigiustificato il provvediment o stesso. · 1

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XXXVIII. - Attribuzioni degli ordini per fatti disciplinari. L'art. 8 della legge 10 ~u.glio 1910, n. 455, attribuisce al Con1siglio Amministr.a ti'vo 1dell'Or dine il potere di « repri·m ere in via di1siciplinare gli aibusi .e le mancanze ·di cui i sanitari liberi esercenti si rend·essero colpe,roli nell'eser cizio iprof essionale » . 1

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Identica è la di1sposizion~ dell'art, 24, n . 2, della vecchia legge 8 giu1g no 1874, n . 1938, 1serie 2a, per l' esercizio della professione •di avvocato e analo1ga è quevla 1d.ell'art. 50 della stessa legge per i iprocuratori legali. :S i è discusso .se gli atti ·dell.a vita privata pos~ sano essere, in date circostanze di .g ravità, causa legittima ·di ;provved:ùmen ti dis·ciplinari. Un caso .è stato r ecente.mente •deciso dalla Corte di Cassazion.e, Sez. I (Camera ·di •Consiglio) con sentenza 14 dicembre 1925, n. 3379. Ne .diamo n otizia perchè il !Principio accolto dalla Corte di Cassazione può avere appli1cazione analo·g ica per gli Ordini dei sanitar.i. Ha d.etto il Collegio Supremo: « Se ~er la le.g'ge 8 giu·g no .1874, n. 1938, la f-a co·l tà giuri·s dizionale ·dei Con•Si·g li di Disciplina sui pTocuratori deve intendersi in senso limitato , e non già alla stregua ·della corris;pond·ente l•egge francese ch e vuole segregati dall'ordine coloro che comun·que fossero venuti meno alle leggi del. l'onore e della 1delicatezza p'!ofessionale, tutta.. via .è da Titener·e ·che ·gli atti del 1p rofe:ssionista ch e, pe.r il loro intrinseco ,d'immoralità e ,Per la' loro pubblicità (·come sarebbe, ad es., es·er·c itare sale da ballo ·di du.bbia ·fama), oconfina,n o dai 1i1niti della coS1cien z,a, 1della respon.sabilità e della con dotta privata ed in·vestono ;perciò la ipersona.. lità sociale 1del prrofessionista, non pos sono .essere s ottratti alla co·gnizio11e ed alla repressione del Consigli di Disciplina giusta la summenzionata legige. « V'·h a una •s olidairietà id i onore ·e di 1 d elicatezza fra gli avvoicati e i 1Proc.urato1ri , inerente alla nat1ir.a s tessa d'un mini1stero rd i ·cooperazione dilJ'.etta con l'amministrazione ·della giustizia, 1che .n o·n si può infrangere .senza .che venga m eno la bas~ dj probità .e di de~i,c atezza a·l l'eserciz.io di una professione di cu.i il or.edito ed il rpresttgio l1anno carattere ·p revalentemente morale n ella vita s ociale ». 1

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Pubblicazione Indispensabile :

Dott. Cav. Uff. ALBERTO VI GO CDoctor Justltia).

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in r apporto all'esercizio professionale :: (Manu a le contenente Leggii, Decreti, Regol a me nti Oircol ar;. e tutto oiò che si riiferieoe a ll'eserciziio prof~io· n a le, aid ueo dei Medici oon dotti. dei liberi eser<>enti. degli u f fJci aJJi sanitar.ii e del personale addetto a.i la.bo. r atorl di vigii l anza i gdenica). Prezzo L. 16. Per i nostri aibbonati sole L. 13.75 lrn porto franco. Inrviare Vaglia Postale .all'Edd.tore LUIGI POZZI Vda Sistina, n. 14 - ROMA. 1

(*) La presen~ rubrica è affidata all'avv. GIOV ANNI SELVAGGI , esercente in Ca&Sazione, oonsulente

lega.le del nostro periodico. • •

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POI.ICI.I~ICO

[ A.NNO

XXXIII, FASC. 21]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Associazione della Stampa Medica Italiana. "Gn'assemblea di giornalisti medici ha votato nel_ l'ottobre 1920 Jia decisione di ricostituire l 'Assoc iaziout' e ha gettato le basi dello Statuto,, incM:icandon1i d1 redigerlo in ind'1o definit.i.vo e di p,:r;eparare la prim a riunione. Rivolgo viva preghiera ai èolleghi in giornalismo cl1e ha11110 ricevu1o ropia del nuovo statu.t o e anohe a i colle ghi eh~ non l'hanno ricevuta ma ohe poss o110 legg~rla nel N . 15 di questo giorm&e, di farmi c-onoscea:e se aderiscono o no1t a1lla. costituenda ...\ ssocia.zione. La preghiera è rivolta non a pootuliare l 'ades ione dei coll·e gbi, ma a richiedere l'espressione della loro esplicita vo]ontà. Pubblicherò fra un mese i nomi degli .aderenti, :3ochi o 111olti, e rit,errò con tale .atto di 1aver ter.. . u1i11ato l' impe gno assunto in ottobire. Prof. VITTORIO AsooL.I. 1

A ssociazione Professionale dei Dermosifilografi Italiani.

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Contrariamente a quanto si era stabilito, non essendo stato possibile .accordarsi nelle date con la. Società Italiana per gli studi Sessuali che si riunirà a Genov.a nel .p roosimo ottobre, 1' Associazione i~rrà il suo XI Congresso a Torino dal 10 al 12 giugno, contemp-011·ane.amente a quello 'della Sooietà Italiania di Igiene. Ragioni di opportunità poichè questa ha scopi affini e concordi (tanto che vi si svolge un tema ufficiale sull.a profilassi delle 1nala.ttie veneree) e di urgenza, poichè sugli argo111enti che verrianno tratt.a.ti in qu-esta riunione, si st anno elaborando speciali leggi da parte dello Stato, h.an110 indotto il Consiglio di Presidenza a questa decisione. Temi ufficiali: « Requisiti necessari cper acquistare il tito,lo di specialista derm osifil.ogr.afo n (relatore pTof. A. Fonta11a); « Come fu a.p plioato il Regolamento per La profi]assi delle n1alattie veneree » (relatore prof . Gallia). S ono in progr,amma una visita alla Colonia Profilattica Principessa Laetitia e Davide Ottolenghi della « Oi»ociata contro la tubercolosi » ed alla « Cas a del S ole » e una gita al Moncenisio. Le adesioni ial Congresso dovranno essere innate non più tardi del 31 maggio ial segreta.rio dott . Boquicchio (Clinioa Dermosifilopatica, Ospedale di S. Lazzaro - Torino), .a } quale si prega rivolger si per qualt1nque informazi()!Ile. Per l e notizie sulle riduzioni di viaggio, sugli aJloggi ecc. chiedere il programma.

A proposito del Programma per gli *'sami ai .Medici di bordo. Il Bollettino mensile dei Medici della Marina me rcant ile dopo aver riportato il progra.m ma degli esa1ni d' idoneità. per i medici 8Spiranti ad im-

barca.re come medici di bordo - programma stabilito dal l\i!inistero per l'Interno - fa seguire il seguente conunento: cc Fra le variazioni introdotte in confronto delle dù~posizioni precedenti, ottiraa iu primo luogo è quel11a ohe acco1g lie la nostra richiesta fissando gli e 3'ami, oltre che a R<>ma, nelle sedi dei :principali porti m•arittimi. Abbiamo già 1a prova che molti s ~ran.no i concorrenti ohe potranno trasformarsi i11 ottimi niaviganti. In quanto alla data, è certo che il mese di luglit0 è stato scelto, siia per la inaggior libertà degli esaminatori, si.a per dar modo di presenta1\Si ancl1e ai laur eati nel lug]jo 1924 . Dial progra.nim.a ri 'esame risalta, in p.rimo luogo, l ' importanza e 1a rprecertenza data alla prova di linguia estera su tutte le altre. Il ohe è giusto, si.a per la necessità essenziale di tale conoscenza, sia per ~vita.re l'i'J.1()0.nve11iente verificatosi altre volte, che il candidato, dapo aver superato lodevolmente tutte . le .altre prove, pote:sse rischia;re tli veder~ annullato tutto il suo lavoro per l'insufficienza finale nelle linguè estere. N el]e prove ipratiche si è d ata maggiore importanz.a al controllo igienico delJe bevande e degli alimenti ed a.Ile 1n.n,la"Ltie (botulismo) che possano derivare da u.n.a cattiva conservazione degli stessi. Sairebbe op·p ortuno che la Direzione Gener.a.le di Sanità invit<t~se le Direuioni delle ColDJPagnie a notificare ai comandanti Questo nostro obbligo di controllo 011rlc evitare che venga soa.mbiato per una indebita ingerenza in a.ff.ari che non ci riguardano. E così dicasi per tutto quanto conoerne le nostre mansioni di ufficiale saJlitario governativo che, in ultima an.alisi, sono più rivolte a v:antaggio delle Comip.agnie alle quali ~assono evitare guai maggiori. N ell'elen co delle malattie infettive che, seoondo noi d0-vreb.b e limitarsi alle f@rme esotiche od a ' che p<>Ssono assumere una fil:iiO'Ilomia spequelle ciale a bordo vediamo invece introdotta lia polmonite l'infJ.~enza, la febbre puerperale, l'erisipela tetano che · ci sembrano fuor di luogo in q~to formano il patrimonio elementare di qualsiasi medioo ·pratico. Anche la sifilide, 1a blenorragia e l'ulcera molle aViI'ebbero 1potuto entrare nel caipitolo generico della profilassi speciale delle m.alattie veneree a bordo e fria i marittimi. Questo è rea.lmente importante ed opportunamente intro;dotto trattandosi di una questione sulla qua.le noi , ' recentemente e' stat a da tempo insistiamo e ohe oggetto di opportune 0001v011zionj internazionali. Così dicasi delle 1pedioulosi in sè~ come indi~ di insufficiente pulizia, e come agenti diffusori d1 gravi infezioni. Non ci sappiamo invece spiegare la. cancellazione d€1lla diarrea trapicale e delle tripanosomiasi, entrambe importantis~ime, specje eo~ mol~ tiplicarsi dei nost.ri rapporti colle coste orientali dell' Africa .

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[:\NNO XXXIII, FASC. 21]

• SEZIONE PRATICA

Gi11stifica.t a, per contro, l'introduzio11e delle malattie dei pal1o mbari e della naupatia. CoBì dicasi per ·~nanto riguarda il riconoscimento dei decessi a bordo e le pratiche conse-gue11ti. Aggiornata infine la parte legislativaJ molto opportun~mente vi si è introdotto la te1111ta dei documenti sanitari di bordo. In COOD.J.?lesso, il p.rogramm.a è certo il più logico e completo di quanti 11e esistan10 anche in altre nazioni e, con qualche lieve rit.occo, potrà servire anohe per quel co1~po di medici coloniali che si reude sempre più necessario col p1~omette11te risveglio della nostra polit.ica e delle 11o.stre colonie africano ».

CONCORSI. PosT1 VAOANTI.

DI NARCO (Pertlgia). - . A. tutto il 31 maggio. Vedi fa.::<. . 19. APIRO (il-lacerata). - 2a cond.; a tutto il 15 giu. , \edi fuse. 20. ARZA;NA (Cagliari) . Al 26 mag. ; stiip. L. 9000, 1 c.-v. , L . 500 u.ff. san. . AscEA (SalP.rno). - A tutto1 il 31 mag.; 3 anni di pratica professionale; tassa L. 50; docum. a 6 mesi. Nor1ne e condizioni del capitolato d'o11eri. BARCELLONA DI GoTlO (JJessùna) . - Due cond .; L. 8000 e 5 quadr. clec.; tassa L. 50. Scad . ore 12 del 26 m.aO'gio. CAPODIMELE (Caserta). Scad. 12 giu. ; lire 12,000 con qua·lrier•ni decimo, oltre L. 2400 cav . e L. 500 nff. san.; 1° c.-v. CEPRANO (Roma). - Al 15 giu.; vedi fase. 19. CITTÀ DI CASIELLO (Perugia). - Per Fraccano; a tutto 31 in.ag.; vedi f.asc. 19. C1YITA C ,\STELr.ANA (Roma) . - Al 30 1nag. due cond. co1nprin1arie; vedi fase. 16. Coi.ro. R. Prefettura. - Ufficiale san. di Lecco. Veedi f.asc. 20. Scad. 31 m.a,g gio. CoaomANO (.Ro1t'1ia). - Scad. 31 ma.g. ; L. 10.500 e qwulrie.nni 'd~c., oltre L. 400 uff. san., c.-v., obbligo arm. farm., addizion. L. 4 oltre 1000 in scritti; tassa L. 50.10. DESIO (Jf ilano). Ospedale Civile . Primario medico. \ redi fase. 20. Se.ad. 30 gi.u ·g110. ENDENNA (Berganio ). .All'8 giu.J consor. 5 com.; L . 8000 oltre L. 500 trasip. , L. 500 uff. san., o.-\-. Tassa L. 50.1.5. FIRENZE. 1-l. A.. rcispedale. di S. lll. )luova e Stabb . RR. - Assistente; età liln. 30 a.; no1n. e conferma bienmiali; L. 5000. Sca.d . ·aire 17 de l 15 giugno. S~rv e11t.ro 15 gg. Ohiede1re ,a J1nunzio. GALATI. MA1\{ER'IINO (Messina). Soad. 31 mag . V e.di fase. 19. GAZZ~NIGA (Bergamo) . Consor.; al 10 gln.; vedi f.asc. 16. MANTQVA. R. Prejettura. - Uff. san. di Suzzrura. Vedi fase. 20. Sca.d . 15 giu.g no. MARIANA (j}tJantova). - Proroga a tutto il 31 maggio; J.1. 9000 oltre assegni integrativi; ?ib . ~02? riuniti, stra.de otffime, p !roos im.e con1u1111ca~1on1 ferTO\". e tran·v . .-\.NAT-OLIA

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)!IJ,ANO. Oorisialio degli I stituti Uspitalieri. Primario S?eci alista neurologo; \edi fase. 17. Scad. 30 gi.u . .MILANO. R. Z:'refettura. - Uffic. sa.n. capo del Servizio d ' Igiene del Comu11e di l\1ilano; aL 15 giu., or e 18; , -edi fn sc. 20. NoYr LIG1.TRE . Os1>eda e 1 ' . Gia co nio . - Assistente i11ter110. L. 6000'. Inden11ità temnoranea Jire . 1200. Camera d a letto, vitto. Età mass. 30 a. Sc::td. 30 giugno. Capitolato a richiesta. ORSAGO (Treviso). - A tutto 14 giu. ; L. 9500 e 5 q11inq., odtre L. 3500 ca.valilo, c.-v ., L. 500 ltff. sa11. Tassa L. 50.15. Allo,g gio verso corrispettivo di L. 1800. PALEST·ttINA (Roma). - 2a zona; al 31 mag , ore 18; L. 8500 p. 1000 pov., addiz. L. 4 fino a 2000 pov ., L. 5 ultre. i) qua dr. dee. ; c.-v. in L. 1200; tassa L . 50.15. Chiedere .annunzio. PENNABILLI (Pesaro-Urùi·n.o). - L. 10,000 e addiz. L . 2 oltre 1000 pov. ; L . 500 uff . san . ; L. 3500 c11vall'O; serY. a Scavolino dietro compenso concord ato; tassa J,. ;)0.15. Se.ad. 31 mag. 1

Ministero della !l1arina (Dire~ione Centrale di iSanità M. M .) . - 16 tenenti medici in serv. a. p. nel Corpo Samitari o Militare Marittimo. Scad. 2 ag. ore 10. Vedi fase. 19. ROMA .

S. ANATOLIA 01 NAROO (Peruaia). - Ooin sorzio; ab. 2000 ; L. 8000 e qua.dr . ; serv. ,a ttivo or.d.i n. L. 600, str.aord. L. 800; ca,r. L. 4000; uff. sa'Il. L. 500. Soad. 31 maggio. SARTE ..\~·(, (1Sie1io) . - Se.a.cl. 30 giu.; 2a. cond.; L . 8000 oltre L. 1600 c. -v. e L. 2500 tr~p . ; tassa L. 50. 15 ; età lim. 45 a . SoRANO (Gro:;seto). - 5a condotta (8. MartinoCarabbio); L. 10,500 e c.-v. in L . 800 se amm., L. 300 se celibe; L. 1000 trasp. Scad. 31 mag. SPERLCNGA (Catania) . - Sead. 30 giu .; L. 10,000 oltre L. 500 uff. ;:;an. Tas:sa J.J. 50. Chiarim. dalla se~reteria

com.

1 ER.H.\ CINA (Bonia) . 1

Ve -:l i fa.se. 20. Scad. 30

ma;gg:io. 'four~o .

l'oliclin.ico Genrera.le U1nberto I. -

Diretto·r e deil1l.a Sezione « MaJ:a.t tie di P e tto » . Se.a.cl. 31 1nag. Do1nartd~ in oarta da L. 2, documenti d ' u so e titoli rli car11"Ìera e ~c.ientifuci al Preside11te iprooso la, sede dell'Istituto OlVe s ono1 visibili le 001n dizioni, lo statuto e il regolamento· i1ei Q'].orn.i disnari dalle 13 alle 14. t:> Cer casi do,u11q11e interinato co11'dotta (1possibil1ne11te com. ospedale) da medico-chirurgo giov.a.n~ co11 assistentato osP.ed.ali, due anni condo·t ta, d11e a1111i direzio11e rep·airto chir11rgico. Dott. Busacoa, vi·a Pri'l'lciiipe U ir1berto 77, Ro111a. CONCORSI

A

PHE2\fI.

Cu ssa. ll i Risparni io di

T~eneziia.

I 11 occasione del XXII Co11gresso deltlra S ocietà Italia.il.a di Otologia , lti nologia e I.a.ringologia, ha b andito un 0011c:)J:s•J con pr~mio di L. 3000 per u 11 lavoro origin.a le sull a « Profilassi della t ubercolosi laringea » .


'"'i::;O I J

[.L\.NNO XX.t~III, FA.se.

Il POLICLINICO

Il lavoro non deve superare le 32 pagine di stampa formato in-8° e deve essere redatto in foo:ma piana così da riusoire facilm~nte accessibile al pubìblioo degli opifici, delle frubbriche e degli operai in genere, ai quali è rprincipalmente diretto. Potrà esS'ere illustrato da figure e grrufici. Soad. 30 g iuigno 1926. R . I stituto Lo1nbardo di Scien,ze e Lettere. 1) Fo11,dazione Gagnola. a) 'rema: cc Sull'importanz,a del valore din.a mico specifi.001 nel rioaìlDJbio mat-eriale de ll'uomo » . ScaH. 31 dic. 1926. Premio L. 2500 e una 1nedaglia d' OTO del valore di L . 500; b) Un iprem:io di L . 2500 e medaglia d' Ol'{)I cleJ valore di L. 500 sa:rà conferito a colui che ~bbia f.atto una. scoperlia ben fondata rigua.r dante « la oUtra diella pellagra o 1a natura. dei miasmi e co11 tagi ». Scad. 31 '1ic. 1926. 2) F1Jndazinne Fo ssati . _a) Tema: cc Ill.u strare co11 ricerche originali u11 argo1nento di an.aton1ia miorioisOO:t}ioa del sistema nervoso centrale » . Soad. i o a.pr. 1927. Premio di L. 2000; b) Tema: « I1lustr.a re con ricerohie originali un argo1nento di p·atologia del sistema nervoso». Scacl. 31 mar. 1928. Premio di L. 2000. 3) Fondazione /~ecco-Conin.e110. Ten11a : «La sifilide dello stomaco ». Sca.d. 31 clic. 1928. Pre1nio di L. 864. 4) Fondazione Erriesfo D e !lngeli. Premio di J .... 5000 pe r inve11zioni, studi e disposizioni aventi per jscopo la sicurezza e l 'igiene de.gli operai nelle industrie. Scad. 31 dic. 1926. 5) Fondazione Ernesto D e Ang eli. Pren1 io di L. 10.000 all'autore di un lavoro pl1hblic:.ato dopo il 1o gennaio 1~27, che porti un cc con.t ribl1to rioo-. lutivo su di un pu.n to della pia to1ogi.a del lavo.r o >}.. Scad. 31 clic. i927 . B o1tSE

01 s·run10 .

21]

NOTIZIE DIVERSE. Opera Nazionale per la maternità e l'infanzia. Con decJ'!eto in data 6 maggio è stato costituito il Consiglio Centrale dell'Opera N azion1a-le per la prote~ione d!el1a maiternità e della inf·ainziia. A prooiderrte del Consiglio è stato nomina.to il barone Alberto B1anc, deputato a·1 P.a.r l.amento, persoua •li cultura e di squisita sensibilità che da tanti anni s~ dedioa silenzios amente ed esclusivamente 1ad opere di ,assistenza sooiiaJ.e . A vice-presidente è stato scelto l'illustre pa·of . F1-.a.ncesoo VaLa:gussa,_ direttoire della Olin~ca Pediatrica, studi·oso e professionista di grande vialoce. Gli aitri co.stituenti sano: .g r. uff. d·o tt. Crisipi-Moncada, caipo delCT.a. Polizia; ·gr. uff. Serra-Caraicciolo, direttm~ ·generale dell' Amministrazione Civile al Ministero clell'Interno; gr. uff. Messea, dilrettore gener.ale della Sanità Pubblica ; gr. uff. Luwatto co1isigliere di Stato, d~legato del ministero dell'Ir1 terno; comm. Rioooboni, delegato del ministero de1le Finanze; cO'IIlm. Marf ori-Savini, procura tore generiaJe di Corte d' -.\.\ppello, deile~to del Tninistr-01 de1lia Giustizia; eo•m m. Ca.lcagni, delegato del ministro dell,' l struzione; gr. uff. GiortJra.ni, dele1g ato del ininistro dell'Economia; dott. Riepetti, generiaJe medico, delegato del ministro degli Affari Esteri; c-0mn1. Meda.laghi, dell.a Cassa N azio11.ale per le assistenze sociali; pro&. Jemma, delegato della. Società di Pediatria ; iprof. Guzzoni degli .A.ncarani, delegato della Società Italiia.na dil Ostetricia.; o·n . praf . Pestalozza , delemato tlel.Jia Società Eugen:ca; gr. ·uff . .&p,pi.ani, procuratore generaàe del-la Corte di Cassazione, deleg.ato delFOpéra Nazion.ale degli Orfani di guerra; gene1~rule proJ. B aduel, delegato della Croce Rossa; genm·ale Giardino senatore del Regno ; do.n nia Luis a Ruffo di Gi.1.a.r diaJomba1rda, iavv. Scotti, sig. Buffa., dann.a )I.siabe1la Borghese. e donna Bice Brusati-Pe'1<litti. 1

Posto di per! e.i io1ta·1 nento Qu.eirolo. l~~ a.p erto1i1 concorso

al

p•osto dii. 1pe.rfe.ziona,me11to

Giov . B.att. Queirolo » ipJ·esso la Clinica Me':lica dell' lTni'\"er sità d' Pisa, .p er U·n an110 d.a.l 1° noYembre 1926, co•n possibilità di conferma per un altro. 11 vincitoce avrà l'obbligo della frequenza presso detta Clinica e godrà un assegno ai1nuo di L. 3600, al lordo delle impostP., ua~ab1l'8 .a rate me11siJ.i anticipa.te su presentaz.ione del certificato di profitto de l Direttore della Clinica. No,n 1pii1 di d ue . an11i di laurea a datare dal 1° a.go.sto 1926. Titoli; in caso di pa.rità .-li me1"Ìto evemtu.aJe esa1ne. Scad. 30 setten11b re. DonUtnda in oarta da L. 2, al RettoTe, corre(l ~ta d ~ cert~ficato di nascita ; stato di fan1igli.a,; certificato •g<ener.a.le 'degli studi i111ivers itnri , dal q11a le risultino le votazioni co11seg11ite nei s ingoli esami speciali ed it1 quello di la11rea e la data di quest'ultimo ; t utti queg1li altri titoli e dOC'11m'8n ti .atti ;1 comprovaTe speciali attitudini per gli studi n1edici. cc

L' « Interstate Postgraduate Associati on >) al Campidoglio. E stato solenneme11te ricevuto al Campidoglio t111 grutppo di miedici della « Interstate Postgraduate As.sooiation » (.i\.ssociazione interstatale ·post1111iversitacia), venuti dagli Sta.t i Uniti .a 1-isitare le scuole mediche e gli ospedali dell'I1Fa1ia. Alla oorimania intervennero il ministro de1la I struzione Pubblica OIJ.1. Fedele ; il governatore di ll·oma sen. Cremonesi; il direttore della Sanità Puibblica dott. Messea in rapJpr~sentanza dell' on. Fed-erzoni; mr . Wiarren Rohins, consigliere del1' ambasciata degli Stati Uniti; fil prof. Wilson presidente del1a Inte.rstate Postgziadu.ate Assembly, e .il segretario dott. Peck; 'il prof. R.aff.aele BastiaJ1el.li p1residente del Oom.itatot italiano ohe ]i,a ricevuto i medici americani; il prof. Della '\redova in raippresentanza del rettore della R. -Cni,·ersità di Roma, e altn:e autorità e spiccate personalità.


{ ..\~~o XXXIII, FASC. 21j

...I-;)-1

SEZIONE PRATICA •

Pronu11zi,ruro110 elevati :discors i il goivernatore sen . Cremonesi, il ministr o on . .Fedele, il prof. Dalla Vedova., 11 prof. Bastianelli, il prof. Wils001., che salutò Roma cc m:adre di· og;ni civiltà » ; il dott. P eck co1n11nicò l'assegnazione di un diploma stNU>rdin.aTio al OaApo del Goiv-erno itaJ,i1ano an. Mussolini, e di diploma extra-medici a.i Mini.stri dehl'Interno e dell'Istruzione, al Gover11.atore di Romn., e al Rettore de ll'U11iversità di Roma p1rof. Del Vecohio1. Ai oolleghi a.mericani vengono f.atte le più liete e cordiali accoglienze da.I).a famiglia sanitaria romaina. Ne rlairemo 11otizia pr(À.~mamente.

I II Congresso Internazionale di ldrologia Medica. Si è svolto dal 15 a..l 20 aip rile. Ve11ne in.auguraito a Karlsb.ad sotto la presidenza dei dottori ~lonod di Vichy e Fox di Londra, con importanti discussioni di balneotera1pia inoder.n.a, seguite da. una visita alle f;Orgenti i'1rominerali di Ka.r lsbad ed .a quelle r.adioattiv€ di J oachinstal. Rap1presentavaino l'Italia i l'roff. \ ""1naj Di Ton1n1asi e Piccinini di Milano. Il 17 seduta a Franze11 bad con la magistrale lezione del prof. Zozkendorf e11 sulil e .analisi. fisicochimiche delle a.e que miner.ali . Il prof. "\Tinaj di l\1iJano portò il saluto .a.ugurale, qualie capo della delegazione italiana. Il 18 nella stazione di ~Iarienbaden, così signorile ed e legante, fu tenuta una interessantissima discussiQI1e sui bagni carbo-gassosi naturaài nelle ma.I:attie dell' aipp:l 1 ato circolatorio. Il l?rotf. P iooinini espresse la riconoscenza della missio11e in un classico ed amm.ir.ato latino. Il 19 a Pr.aga. visita degli istituti scie11tifici e dei n1onumenti artistici sotto la guida dei r~p­ presentanti del (~overn o e del Borgomastro, i qual.i . misero in evidenza co1ne gran parte dell'estetica cittadina fosse dovuta al genio '.li ingegneri i taliani. In questa oooa.sione il prof. Di Tl(){IIlm.asi di Napoli portò alle asutorità il saluto d~ R . Ooonmissario di N~poli ed invitò i co11gressisti a partecipare alle onoranze del somn11()1 poeta Virgilio, che avr.anno luogo in Naipol.i ~ Campi Flegrei. Il 20 chiusura del Congresso .a Pista>nj con la discussione di inter~am.ti p1roblemi riguardanti la fangoterapi·a. Il prof. Vinaj feoe una 1ucidisaima re1am one sulle acquisizioni scientifiohe italia.ne ,gu tale orupitolo. Il prof. Di Tommasi illustrò magistr.almente quanto in Italia e s;peciaJtmente in provincia di N rupoli si è f.atto per difen".Ìere e valorizzare m.a.ggiormente tale tJerarpia. Il prof . Piccininri vi portò a·noo-r,a il . V•a Jido oontributo del1a sua scieru.a, parlando dei fanghi del Nord I talia. Nella serata c~ratteristica festa in costume oe~oslovaoQO e. da.nzie nazionali de11' alta società di P istanj . Il prossimo Congresso internazionale per invito della delegazione italia11a a'rrà luogo in Itailia nell'aintunno del ;pirossimo anno. 1

1

Le Giornate Mediche di Parigi. Ferve 1a preparazione di qu~to C0tnvegno, ind etto dal 15 al 19 lu~io, che ha lo scopo di presentare ai medici., in foa·ll1a. compatta, gli ultimi

progressi compiuti nel oampo di.agnostico e terapeutioo1, mietliante dimostrazioni ,pratiche negli ospedali e negl i ic:;titt1t1 <li CUir.a ipriv>ati. I La1vori sa.r anno presieduti dal prof. F. Wida!l. Segretario ge'lerale ~ iJ dott. Duj.a.rric de la Rivière (18, rue de V'erneuil, P1airig!). AL Convegno sarà a11nessa . un'es1Josizione, diretta dal si:g. J. Faure (rue du L ou vire 42, P.arigi). L 'inaugurazio11e -.ara fatta dal Pll:es~dente della repubblica. Sono in programma aloune conferenze, tria oui un.a di Calmette sulla vaccinazione rantituberco1are, in seno iall' adUJnanza gene:rrule. Sono annuu~iate varif~ P~cursioni e la fondazione di una « Unione interniazionaJe dei Mediai » a iniziati va del dott. Decourt, presidente del.I'« Unione dei Sindaoati Medici dii Franci a », a1101 scopo di pro111uovere gl 'interessi materiali 'd~lla professione. Tassa d'iscrizione. Fr. 50.

Congt·esso odontologie<>. A Buenos Aires si è svolto il II Congi'esso 0'1ontologico Latino AlnerioaJI10, ied ha approv.a.to ordini del giorno perchè l'esercizio dell'odontologia sia riservato ai medici diiplornati; ·p erchè si ®umenti il numero dei dentisti iaddetm all'Esercito ed alla Ma.rina; perohè l'insegn.amento dell'odontologia si.a unifioato i1ei diversi P.aesi. Il Con.g resso ha adO!ttato l'emb~ema pr orposto dal dott. Carrea. Il prossimo congrt sso si aciunerà a Rio de J a11eiro, sotto gli au~pici della F ederazioine Odontolog ica La.tin a Americana.

La medicina al Co11gresso internazionale di aeronautica. Al III Congr~so i:nternaz.ioJ;Lale di Aeronautica, adunatoSti recentemente a Bruxe~les, una Sezione è st!lta riserv.ata ia.11.a medicina sotto l.a ptresidell2ia del col. med. Demolder. Il dott. Sand, di Bruxelles rilevò 1'importa11za epi demiologica degli soambi 'per via aerea. Fu.r ono apip rovati ordini 'd el giorno per il campiona.mento dei pezzi degli rupip.arecchi e perchè i f,abbricant.i proiV'Ved.amo a l1a proitezione della testa degli .a.v ia tori, dato che la maggioranza. de,g li infortuni letali sono dovuti a traumi del1a testa.

Assistenza sanitaria al Congresso Eucaristico intt rnazlooale. In ocoasione del g;rande Congresso Eucaristie.o interna@ionia.le, obe si .adunerà a Chioaig-0 daL 20 a l 24 giugno, sono stati mobilitati più di 400 medici, m igliaia d 'imfermieri te di ausi,liiari e stanno impiantandosi un ospedale prorvvisorrio a St. M·ary's on t he Lake, iin Mundelein, otto stazio1n i di soccarso presso lo stadium del Gvan P.arco di Chicago, altre staziorni presso il palazzo ml1nicipale e al Coliseuu1. 1

'!

Istituto Internazionale di Cooperazione intellettuale. Questo Istituto è promosso dalla. Società delle N,azioni. I r.31pipreoontanti dei principali .uffioi e istituti che J1avora no a Parigi per lo sviluppo delle


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li.. POI.lCf.INlCO

relazioni uruiversitarie fra i dive rsi P.aesii, sono stati convoo~ti e oomsultati sull'ap1pocrtuJ1iità di organizzare una serie di conferenze per discutere i problemi del1a vita universitaria . Le person.aJ.ità int€rYenute si sono 1p ,r onunziate tutte a favore del pa·o,g etto . Si è J3laibo·r .ato 11n piano per l1a prossima rea li zzazione di esso.

E s posizione medica di Filadelfia. La << Sesqui Cente1rn.ial A.ssoci.ati-01n » di FiLadeJ.fia ha st.ainziato 250.000 doll., pari a circa 7 milioni. ·~i liire, !per u·n 'Espooizione medica, ],a qu1ale 0oipr1ra u,n'ia.rea di 15.000 piedi quadrati, pari a 1400 mq., e comprenderà t u tte le fasi del tratta1nento dei 1nala.t i; i1ie faranno p.arte un modello dj. sanatorio, viarie sezioni per le specialità mediohe, n.na su i p~:og1ress~ dell' insegnamento, un.a s':ll~ farmacia., unia. sull'odo·ntologia; le singoJe s~ zion1 saranno affidate a medici di rico11osciuto valo:re.

Espos iz ione del pronto soccorso a Ginevra. 11 Comri.tato i11ternazioILale delle Croci Rosse orga~1izz.a

a Ginevra. un'esposizione d i b1a.r elle, Qortant1111e, carrj -e piaochetti per · il pro11to soccorso individuale. Oampio11i degli articoli, cora'edati di u11a clescrizione completa devono invi,a rsi al Co. ' n1rtato organiz~atoil·e (piromen.ade du Pin 1, Gine, vra) non p·i ù tardi del 30 giugno p. v.

R accol ta di dati per temi di r elazionfl. Il prof. Carlo Gamberin i, primario chiruro-o dell'Ospedalie 1\i!aggi-01re di Bologna, ed il p:r~f. Pietro M.aro·gn.a, dell'I stituto· di Patologia chiruir gioa della R. Università di Sassari redio-eranno ' b la reLa.zione riguwdrurte la Tubercobosi genita.Z.e 11ia.~chile per il p r ossimo Congresso Intern.azionale di Ur-0~ogia chie si terrà a New York. Il dott , Carlo Rav.a.sini, mfldico primario della di.visione urolo~ioa del!l' Ospedale. Regina Ele111a di Trieste e iJ dott. Carlo Chiaudano, medico assistente della sezi-01De urologica dell'Ospedal~ Maggiore . Gimnai1ni di Torino, redigera11no per il pross i1no Congresso della Società Itali.a.na di Urologia che si adunerà .a Padova, le relazio1ti sui temi: Reflusso1 t'escicorenale (reil. Rav:asini), Diagnosi e tera'[lia delle vescicoliti (rel. Ohiauda.no) . I quattro 1·elato1~i si rivolgono .a quianti aib biano esperienze o studi su questi argomenti, perchè vogliaJ10 i11via.r e loro Lavori od estratti o comunicare il frutto, delle loro eaperieinze. A.h l'uopo sono stati .pr eparati dei qu·e stionari . Lé oss~J'vazioni verranno a.'igoir01sa1nente riJportate ia.gli autoir i ohe le han110 e.seguite.

Lega ita' fana per la lot t a contro il cancro. ' In nn 'adunanza te11utas i il 26 ~prile in una sala della lT11i,ersità di Bologna, :;>rasenti quasi tutti i i11e1nbri della Fa.ooiltà medica, il presidente dell'Ordine dei :Medici della provincia di Bologna i ra.p prc entanti ùegli Ospedali della città, della So•

[ •.\NNO XXXIII, FASC. 21}

cietà Me..:lico-Ohirur•gieia ecc., fu decisa all'unani~it~ la costituzione di una Sezione della Lega 1tal1an~ per la lotta contro il cancro. Procedutosi alJ 'relez1.one del Comitato sezio11a.l e, .a norma. dell'art. 7 dello Statt1to della Leg.a riuscir ono eletti . presidente: p rof. Giovanni M~tinotti; vioe,p 1·esi~ dente: prof. B.artolo Nigrisoli; consiglieri: prof. ~a~qual~ Sf~meni, prof. Giacinto Viola, prof. Gt11do T1zzo~1~ rp;rof. Donato Ottol1e11ghi , prof. Art uro La.nzer1·.n 1; s~retario: prof. Gher1aTdo Forni., eco111ormo-cnss..iere : rprof. P ietr o Ca.li ceti. 1

Società medico-chirurgica di P esal'o. Venne costituita circa d·u e anni or so110 · ne è preside~te il pirof. Filippo Fratini e se.g:ret~rio il dot,t. Giuseppe Barbieri. T1a società si è .adun~ta ?~que volte nel 1925 svolgendo argomenti sc1ent1f1oi sotto foi·ma di comlllllicazioni e di relazioni a tema p:r'estRJbilito. D'ora innanzi le adunianze a.v verranno soltanto per le com11nicazioni dei v.ari soci.

Cors i speciali per medici condotti. ~ uscit.o iJ .1progra.in~a clella S·c u10Ja l\1edioa Ospi-

t-al1eria d 1 Roma re]1at1vo ai oe>rsi speciaJi rper medici con dotti cl1e si terr.anno nel mese di - novembre p. v . Gli interessati possono l'ivolgersi per notizie a.l segreta.r io dot.t. Lupi, Policlinico Umberto I.

Cattedre Ambulanti d 'Ig iene S ocial e ed A ssistenza

lnfermi,.ra e Deleg azione di Sanità dei Fasci Femminili. Le Cattedre ambul.aJ1tj jstituite dal Partito Nazionale F a.soista co11 l'intento di e6eroitare un'efficace azio11e di propaganda igienica e di assistenza sociale, saranno :diffuse .i n tl1tte le 1p.r ovincie d'Itali1a !Per mezzo dellte- Delega2>ioni p·r ovinci ali. Scopi de1l.'iBtituzi:o111e sono l' ins~me11to delle norme pratiche di ru...c:asri.stenza agli iI'llferm.i, di p uerimtlt11ra, e di. ~-cononìi.a do1nest~oa, I.a propagantla per l'igri.ene industri,ale, rurale, infantile pre-scolastioa e SC(}lastioa, antitubercolare e C'ontro le altre malattie sociali, la vigilanza sui bambini lattanti, ed ogni forma di pvOjpa.ganda ed assistenza soci aJe che \?Ossa ~ere utib1ne11te esercitata dalle infermiere fasciste a fianco degli ufficiali saniJvari, dei medi<;i rondotti e dei sanitari della mili21ia "t"olontaria nazionale. La Delegazione 'd i Sanità per i fasci femminili, oltre a favorire l'istituzione di Cattedre ambulanti provinciali, .assumerà a.11.e sue dipend~nze alcsune intermiere djp1omate ed assistenti sa.nitarie speciaJizzate, 1)er invia1rle a richiiesta delle Delegazioni p·ro-vinciialj, dei Comandi della milizia nazion.a le, dei Fasci femminili e degli Enti aderenti all'istituzione, .a tene.i· liez:ioni e conferenze popolari, Ìln·partire insegnamenti pratici, svolgere corsi per infermiere famigliari e corsi di igiene per insegnanti, collaborare ooi sanitari per la \igila.nza b.aliatioa e per altre forme rli assistenza a111bt1la.toria o domicilia re.


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SEZIONE PRATICA

Lia Delega='.,ione confida che l·a grande importanza sociale dell'iniziativa sarà apiprezzata dia tutti, invita all'adesione tutti gli Enti ed Istituti che hamno scopi di p rn1paganda. igienica 101 di assistenza sociale, e gr.adirà ricevere richieste di oollabOTazione da quanti hanno .a cuore la salute e benessere delle nosti·e 1.aboTiose popolazriioin·i e la prote-ziOCDJe igienica delJe nuove generazioni. Deleg.a ta di sanità è la signora Ginevra Terni De Gregori. Inviare le .adesioni .alla Direfilo ne delle Cattedre Ambulanti, via. 8. l\1aria , ,-ali~ 2 Mil~o OV'Ver•o ' ' . alle Deleg.azioni pro\inciiali.

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Per la preparazione igienico-sanitaria del personale di bordo. . :B stato orga11iz.zato a Trieste u11 corso protfessionale 1J€'r la p1'<.•:;>ara2ione tecnica del pers001ale di bordo. speç.ial•izza Lo sull'assistenza ig1enico-sanitariia degli emigr a.n ti durante i viaggi transoceanici. Questo perso11a.l13 è destinato 1alla t utela fisioa, morale e colturale deg}i emigralllti; dovrà coadiuvare i R egiC ommissari nell'assisten7Aa. alle donne e ai fanciulli e nella sorveglianza sullo stato sanitario generale. Le lezioni agli aspir:Lnti al diploma di assistenti igienico-sanitari sono impartite nell'Ospedale Regina Elena; vi possono , pirendere parte individui di ambo i sessi .

Accordo Italo-Spagnolo per l'assistenza agli emigranti a bordo delle navi. ~

stato firmato un .aec.01rdo tra Italia e Spa.g11a. per la pJ:otezione ed assiJStenza degli emigranti .a bordo delle n a,vi. Media nte questo impo1rta11te .accru~do si stabiLisce che ciasouno dei due Governi si impegna ad assiour.a.re che sui ipirosca.fi della propria 11azir0ne si.a ;p restata agli emigrai11ti e rimpatrianti dell'altro p.aese la stessa proteZiione di cui godo.n o gli emigra.JJ.ti nazionali. In quanto .all' assistenza sa:nita:ria, i piroscafi italiani diretti ta p oJ'ti di Spagna, quMlido imbar cano un numero n on superiore a 50 emigra.n ti spagnuoli, oo·n o diStpen&ati dall'obbiliigo di aver e a bordo un medico e :personale sa:nitario ausiliario s·p·a.gJ1l1olo, purohè però ci sia del pe rso11ale italiaino della oategoria ccxrris1)10lllden te nel numero richiesto dalla legislaziooe sp 1ag;n.uola, e a condizione che su quei piroscafi sia imbaroa to un i11terprete pier I.a lingua ~?1agnuola . Le stesse disposizioni sl, ap.pJioa.no reci.procame11te p er gìi emigr.a.n t.i itali.ani su.i piroscafi sp·agnuoli. 1

La sommlnistrazione del vino proibita nei collegi e negli istituti di educazione. Nella nuova legge 10 dicembre 1925 sulla 9 rotezione e assi1:te11za d ella ma.ternità e dell'inf.a.nzi.a già pubblicata nella Gazzetta fl fficiale, ~ntrata in v.igore il "7 ma.g gio u. s. , vi è una disposizione (rurticolo 23) 'Per la qu.aJ.e: « soi110 vietate nelle souiode, nei convitti ed in tutti gli istituti di eduoazionie e di ricovero, la somrniIJ istrazione e l' urso di bevande

alcooliche 1ai fanciullri ed al'.lolescenti, oomiprende11dosi fra tali bevan~ anche il vino ». La legge non dic:e espressamente fino a qu.ale età arrivino rispettivamente la fanciullezza e l' adoliescenm, pe1·ò da aJtre disposizioni in essa con tenute si possono dedurre criteri per dietenninarle. I11vero la legge vieta (.art. 31) cc ••• l'impiego dei fa.nciuJli .. . minori di quimdici anni compiut i ... nella ·p rep,a razione di spettacoli ci11ematogr.a.fiCJi ekl in pubbliche rapp~·ese11tazioni », date i1elle sale di varietà, ·n ei cin~ma.togr.afi, _ ecc. E inoltre la legge dioe (art. 23) che negli esercizi di vendita al minuto di qualsiasi bevanda .atl.coolica n·OIIl '?-OS~ono essere impiegati i fanciulli ed a.doJescie•n ti dell'uno e dell'ialtro sesso niinoni di anni 18 co mpi.'lit-i. Dal che si ril·e va che il legislatore co11sidera fanciulli i minori 'd egli anni 15 compiuti, ed adolesce·n,ti quelli coll1lpresi fra i 15 ed i 18 anni compiuti. P ertaa1to in t 11tti i collegi e gJi istituti di educazione e di ricovero d'Italia, a partire dal 7 ma.ggio u. s . r estarono vietate la somJninistraziohe e l'uso ' di bevande alcooliche OO!lilpreso il vino, a coloro che ha.nno 1ne110 di 18 a.nni. 1

Contro il neomaltl1usianismo. Contro ]a p1roipagia.nda nieomaltl1usianistica è insorta la Società I taliiana di Eugenica, che ha costituito in tutta Italia dei Gru•m>i R-egioniali. Il Grup:po N apoletano, che conta fr.a i suoi sooi, t ra gli .a1tri, il isen. Corradi11i , iJ OO'n. P agliano, il .p r-0!f. Castellino, il sen. M arciano, il prof. Boeri, il s€'-n . Bia nchi, ecc., h.a ·n ella sua ultima seduta r iaffermata 1a necessi tà di inten sifi car e la lotta, ap•p rovando la relazion~ e le prorposte avia.nz.ate daJ segr etario, on. prof. P . CaJp asso. 1

Il nuovo regolamento per l'igiene del lavoro. Il ministro on. De ~{icheli s ha p resentato .al Consiglio Superioir e dell'Ecoin omi.a N az~o~11aJe il r egola.ment.o per l'igje11e del lavoro. 1

L'Ospedale di Isola del Liri. Alla ~·r esenza dell'on. Panunzio, i11 r.aip1present.anza <.lel Gcy\rerno, e co1n intervento d~lle .autorità, delle assooi·azioni e di tutti i }"'asci della provincia con a oapo l'on. B1a.nc, si è soJennemente ina u gur.ato l'ospedale di Isola del Liri , il oui pooiglione principale è stato offer to dalle Oarti~e Meridio11ali. L '0 1::iera, sorta i)er iniz.iativa dei combattenti col oon tributo del Com~ tato Pie-montese pel terremoto. degli jJ1d.ustriali ed operai e di t utti i cittad i.i1i è stata dedicata al11a n1emori a dei 140 caduti per la P.atri a. 1

Beneficenza. Una serata di gala ali' August eo di Ron1a in cui fu p roiettata cc La Crociera Ner.a », l1a frut tato olt re L . 45,000, devolute .all'Opera di M atern:ità Villa Abruzzi, presiieduta da S . ...t\.. La Duchessa d 'Aosta.


754

lL P OLICLINICO

Trentennio di laurea.

"

I 1aurea.ti della Sapien2'a Ron1ana del 1896, co111piendo quest'anno il lo.ro tre11tennio di laurea , vollero, per opera del prof. P.assera, ritrovarsi i11sieme ad amichevole convito. Questo venne ~pipre­ stato alla Stazione, la sera del 29 aprile, in quella sontuooa saJ.a ~n cui, 30 anni prima, ebbe luogo, co.n la presen~ dei professori della Facoltà di quel tempo, il loro banchetto pier l'imminente laurea. Vennero adclottorat.i in quell'anno, essendo .r etto1re m1agnifico il sen. G. Dalla edova, ben 86 medici: Alla simpatica festa parteciparono 32 commiensal1. Er.ano questi il 1prof. Riccardo dalla V edov;a , figlio1.lo del rettore di 30 .amni addietro, direttore della Ol~nica ohir11rgioa ortopedica di Roma e nuo·v o preside d:ella Facoltà; il 'Pl'.O•f. Pecari, direttare <lell'U ffiicio d'i·g iene del Go1'10rn.a torato; il p rof. Ermanno Fioretti, incariooto di medicina operatoil:ia; il prof. Giulio Grulli, primario al P •oiliiclinioo; il colonnello prof. Bia.n ohi-Mariotti, OOJpo-divilSli.one alla. DireziOiil~ centr . di san. mjl. ; il t. colonnelao 1pTof. Caccia ohirur~o a,ll' os pedale del Celio; il t. colonn . r1roif. Pomponi, membro della Oom~i.sision~ per le pensioni di guerra; il ·p rof. Ghed1n1, ch1·r urgo .a Ferr,aira; il prof. Fab·rini, direttore ldell'osipooale dellia Casa di Lor~to; il p r10[. Pennesi, d·o!0011te a Roma di p•atologia speciale medioa; il prof. MiJesi, chirurgo della Clinica Mazzoni; il p·r of. Sorgente, pediatra; il prof. Pa.sse.ra, ooulista; ~ ~r~f . Yincenw M!()!Iltesano, segretario della Socn~ta ital1am.a di dern1atologia e sifilografia. Intervennero p·u re i dottori: Jln sconi, di MonteceJio; Tarquini-Raveggi, di 'l'uscani.a: Gentili) <li Rivodutri; Pertti, di MorrovalJe · Orsini· Bum ohirurgo ad Assisi; La M101... ' ' , . 1 . nic.a e il conte Politi-Flamini, ostetrico-g1neco ogi 6 Roma; ~1.agJalli, Delpimo, lm'Peria~i e Tamant~, medici; Pampersi, chirurgo; Belloni e Luoatelli, dentisti ; il con tie Bul!garini, medico delle FF. SS. ; Oiuchini, mecLioQl-Condotto a Roma. Numerosi e vibranti i d1scorsi. Il pro1f. Ermanno Fioretti, présidente del Si.ndacato med. fa.se., p.ropose l'invio al Crupo del Gov_ern? di. un telegr.amma. I convenuti prima. di sciogliers1, vollero con a.ffeituoso pensi~ro indirizzare un teleg;r~fico salu.t~ ai senatori Durante e M~rohiafava, soli sU1per.stJiti fra i. ]oro cairi Maestri di. 30 anni .addietro.

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1

1

[ ..\~~o XXXIII, FASC. 21J

la rendita del capitale consegnato all'Università daJl'Istituto N,a2'Jionale Medico FarmacoJ01gioo. risultavia i rusuffi.ciente per la coniazione della medagli.a d'mo ruinu1ale, l'Istituto volle con nuove donazioni integrare la somma occorrente. In questi giorni il prof. Serono ha consegnato al prof. Giorgio Del Vecchio, Magnifico Rettore, una. cartella di Oonoolidato1 di L. 10.000 per lo sc~o .a.n zidetto. I l prof. Giorgio Dél Vecchio, ringraziando a nome del Consiglio Acoodemico, si com1p:ioaceva vii.va.mente del rruumifico atto, aiugurand.osi che altri Enti seguissero il i1obile ese1npio.

CommPmoraziooe di Bassini. Il 25 a.prile ebbero luogo a. Spezia solenni onoratnze in memoria del sen. Edua.r do E:ass.in.i, che fu chu'Urgo p.ritrtad':ito dell'Ospeiale Civilie della cjttà · ne-gli anni 1881-83. ~i\ll'Ospedale Oivile Vittorio EIDBl11uele II venne LSCO{?erta una lapide ricordante il soggiorno del Bassini niell' Ospeda.Ie; pronunciò una magistrale orazione il prof. Giusepipe Tusi11i, clinico chirurgo dell' .Atenoo genovese il quale prospettò lia nobile e compJess=i figuT·~ del Bassini come patriota, scienziato e fil.antrolJo. Quindi si in.au1gu~arono il Posto di p·:ro1Dto socX;OOìSo e ]a Guardia medica notturna intitolati ... aJ nome dell'e1ninente clinico padovaJJv, sorti per iniziativa 'd ella Società di. Pubblica Assistenza, e per l'opera tenace del su o preside11te prof. Ri~!do Oa1SSa.nello, chirurgo prrima.rio dell'Ospedale 0v1le. T locali risnondenti alle .p iù moderne ffiigenze igienich~ e s~ientifiohe, furoino ammir.atissimi a.al numeroso prubblico a,ccorso a visitarli.

Nella sf ampa sanitaria. Con una letter.a del pirof. Roncali al prof. Scogna.m iglio oo una risposta del prof. Scognamigli<>~ inizia le n·u bblicazioni l'cc Arohivio per g1i Studi Storici della Medicina e delle Scienze Naturali », surc"Jlemento .alla \( Gazzetta Interna~ionale. Medico-Chirurgica » ; è datata dalla fonda~o~e d1 R?ma ~ reca una dedica a Benito Mussod1ni; contiene iarticoli del R.onoali, di Ma.strori11.i e recensioni. Auguri.

Per la Facoltà Medi11a di Strasburgo.

Il prPmio « Gufdo Bacce111

~.

Qu.a.tt~rdici anni or sono nell'.a u.1a della ~nica Medica al Policlinico Umberto I d1 Roma, s1 svolgeva una solenne oerimO'Ilia per . J.a fondazio~e presso ]a R. Uruiveirsli;.à di Roma. di u~a. med~l1~ d'oro annu.a.le perpetua cc .al merito cl1n~co » m~1. .tolata al nome glorioso di Guido Ba.ooelli. Con c10 l'Istituto N a~ionale Medico-Farniacologioo, fond·ato e diretto da Cesare Serono, mirava a \?ef1Petuare il nome dello scienziato cel~bre, e ia ricord.aa-ne le beneme-renze molteplici. La prima medaglia venne offerta daJ ~1agnifioo Rettore dell'Università, al l\faestro insig.ne, e negli anni successivi fu contes.a da clinici illustri e da giovani speran.ze della Cli1

D'lOO,.·

Poichè col volgere dei temrpi e delle ciroostaalze •

L a Rocke.feller Foundation di New York ha -as-

segnato 3 milioni di franchi alla .Facolt~. medi~a di Strasburgo per edificard un ist1tuto d 1stolog1a . noneh"e per e uua o1inica ' di oto-rino-lru·ingulogia, sovvenire le ricerche scientifiche. Ingrnndfm~nto

rlell'lTnivPrsità di Filadelfia.

Verranno costruite .a.ll'uoipo, pr~imamente, cinque g:-andi unità edilizi~, un.a dell~ q~ali ~esti­ nata alla so11oJa 1nedica. Per quest ult1ma s1 comincerà dai laboratori di anatomia e di biochimic.a, per i qu.a li il 1viinisLero d~ll~ P. I. e la Rocke.f~Jler Founda.tion hanno contr1bu1to con mezzo milione di '1ollari, mentre aJ.t rettanti ne ha da.ti l'Università.


(.~NNO

XX\III, FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

Per l'ospedale Francese di New York. La Società Franc~sè <li Mutuo ·Soocoirso di New York h.a deciso di acquistare un'area alla West Thirtieth Street, per costrurirvi' un osrpedale di dodici pianj, in s0~tituzione 'd ell'ospedale attl1a]e sito alla West 'rhirty-Fourth Street 450; questo è oaipace di 105 letti e ·n el 1925 ha ourato 2670 pazienti, di, cui il 45 % gratis, senza riguardo a nazjonalitià, religione o partito. Si è a1perrta una campagna per la raoooJta di 2 mili on i di dollari desti11ati .aJ1a nuova costruzione ' . .

755

sonville è stata eletta presidente die)La Società Medica della Contea di 1\-forgan; l·a dott. Flo renoo M. Olmste è stata nominiata direttrice de11'Uffioio sauita.rio di Kokomo, nehl'Indiania; lia dott. Esther Lo1ring Richards, i)rofessor e associato di psichiatria· a.Ila Scuola Medica dell'Università J ohns Hopkins in Baltimora, è stata incaricata della relazione generale .a.I Co11g.ress·o1 tenuto d.alla Società P·é1· la tutela delFinfanzia in Chicago, S1Ul tema : « Il ca:rattere del bambino ». 1

Un medico notaio.

Ingrandimento di ospedali a Buenos Aires.

cc La Voce Sanitaria » del 5 aprile reca la no-

Un comitato per il riordinamento degli ospediali di Buenos Aires aveva iaip1provato la spesa di 18 mi1ioni di 1pesos, piaa:i a 175 milioni di lire it., p·e r l' ingrandimento degli ()Spedali; oc.a ha autorizzato un.a spesa ulteriore di 1.100.000 pies., pari a ciroa 11 milioni di lire it,. All'Ospedale Rawson lavOTavano di recente 1200 opei·ai ; p·r.~sto si met~erà mano anche iall' Ospedal~ Ra.mos Mèjia. Le disponibilità di letti verranno ad a,umentare di 2600, quiando qt1esti lavori d'ingriandin1ento saTanno compiuti. 1

I medici ferroviari

d~ll' Olanda.

L' A.ssociia,ziane de~ medici ferrovia.ri dell'Olanda ha celebrato il suo cinquantennio, sotto l·a presidenza del dott. I·osthuma, il quiale ha tracciato la sto.ria dell' Associ~ione nemerenz..e.

ne ha illustrato le

tiz.i,~,

che il dott. Cardone esercita oonte!D{?oraneamente l~ professioni di mèdico condotto e di hotaio, a Pietr.aloina, presso Benevento; egli è anche laureato in medicina veterinaria.

Ricetta fa1sifi<'ata. Un farmacista di Szormb.athely, in Ungheria, d·orpo a.w re spedito più volte una ricetta di morfinia, si ;tvvide che er·a f.aJsifi0ata e ne dette denunzia. Svoltasi la causa, il tribunale ha apin.ato che le parole incriminate « Repetatur semper Dr. SZiatma.ri » non costituissero un falso di atto 1:ori... vato, Jna solo un'offesa alle le~gi sull~a ~a:nità p ubblica, e condannò il respi01nsabile che ' risultò essere n11 proprietario locale - alla multa di un n1ili one di corone, pari a circa 400 lire it. 1

p~-

A1fermazioni di medichPsse negli 8tati Uniti. Le medichesse negli Stati Uniti danno crescenti prove cli prepiarazi1one, oa.pacità, serietà e di cameratismo ..nrofessionaJe . Quie.ste doti ricevOillo molte sanzioni. Eccone qu.alche e.sempio recente, che spi'goliamo dal cc J ouil"Ilal . A. M. A.»: . la doitt. Josephine Milligan di Jack-

Il prof. OTTO PlFFl, della Facoltà Medioa Tedesca di Praga, è stato uno dei / più reputati oto-rin10 -lari•n gologi; è morto il giorno• del suo 6Qn compleaJ.1no, il quale doveva essere solennizzato .coo una so,J enne ce·r imonia e con la presentazione di un volt1me contenente lav.ori di suoi allievi. ·

· Indice alfabetico per materie. .À.Jppendi<'i te nel bambino : form.e cliniche Pag . 741 )) 739 ~t\.sce~so ·dP1 fegato . )) 738 Bib.,J.oigra.fia )) 729 Cefialea: di:fficol t.à diagnosti.c he · )) 722 Oontrattl1ra. miogena tra,u.matioa de~ moviimento 'JYY'Of essionale Emorragia intestinale~ curia

Oro1taca

))

748

)) )) )) )) ))

742 745 744 743 742

Eritromelalgi a: cura Enuresi notturna. cura Fistola a;ppen'.d ,icolare FlatuJen~a intesti11ale: CiUJ.'-a Mialaria: il ·p.arassita nel sangue dwr~.nte 744 il periodo intJer-epidemico . . . )) 745, 748 Me.dici di bordo . . . . .

Ordi'111i: attribuzioni per fa·tti discipli~

.

.

. .

. .

))

747

OiSSiurasi : trattamento . Pag. 741 Prostatectomie ritairdate e -- d'urgenza >> 733 Redi : neJ cen tena,rio di . » 736

lletrib uzio·ne per lavoro straordinario

))

SaJ.1muisugio.: utilità . . ., . . Sonno: disturbi .n ei b.ambini • S{)1d.ok11 da morso di ga~to . S·piasrni colici: ·!Jrattaane:nto1 con oarbone atropiniz.z.ato • • Stanche.z.za 'l)rim.a.vertile . Tor.aooplastica extraiplem·ioa: tecnica . Uretra posteri o re : ostru.z.ione vaJ vol.a re co1nge.nita ·. : z .anz.are: r epelle11ti

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Dlrltil .i l proprietà riservati. - É vietata la riprod"zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la puhblù·aziont> de1 suntt ai east senza citarne la fonte. • V. ASCOLI, Red . resp Roma - Stab. ~Lit. Armanii di M. CX>urrier.


IL POLICLINICO

(PAG I NA DEL.L 'AMMINISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA - FASO. 21

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Importante libro da

~onsigliare

per l'assistenza agli infermi:

(adottato quale te5'to in moltissimi Corsi di istruzione per infermieri) Prof. Comm. GIACINTO QUARTA. già M~dico. aiut_o negli Ospedali di Roma - Docente di R. Un1vers1tà di Roma

P atologia Mo.l fca nella

Come·si assiste un malato? Come si soccorre ·un ferito? (Guida P.~atica per l~fermiert ed Infermiere) 3• ed1z1one aecuratamente nveduta e notevolmente ampliata

EçcoNE IL SOMMAR.IO : PAR~E PRIMA. NOZIONI GENERALI. - I. Qualità e doveri di u1na buona infermiera - II L'a ssistenza d1e l malato •n casa - III. Che cosa è un oss;e~al~. - IV. s~natorii. - P ARTE SECONDA. E LEMENTI DI ANA: TOMIA E FI~IOL<?GI_A DEL CORP<? UMANO. - I. Elementi d1 a natomia : A) Dello scheletro delt'uomo (Lo scheletro o~seo . . Le a.rt1~ol_az1o~i. e l~ loro varietà) - B) A ppa~ato ~usco lare - C) Appa.rato ci-rcolatorio (Cuore. Vasi. Sangue) e linfatico ( V asi liniatic1. Linfa). - D) Apparato respiratorio. E) Apparato digerente e alandole annesse (Fegato Pancre~s. ~~lza). - F ) Sist_ema_ nerv~so centrale e periferico <9ervello. qervelletto. Pon te. Bulbo. Midollo spinale. · Nervi per1feric1). · G) Or(Jani 4ei _sensi (Tatt~. ~ust<?. Ol~atto. Vi~ta ed Udito). -· H ) Apparato urinario. - I ) Le reoioni del corpo uma1io. - I~. Noz!on1 elementa ri d1 ~ s 1olog1a: A) L .apparato scheletrico e mitscolare. - B) Apparato circolatorio.

- O) Apparato respiratorio. -

(Vi~ta .. q1fatto: Gusto. Tat~o

A p~arato dig erente. • E ) ~iste-rna neryoso centrale e periferico. - F) Oraa.ni aei sensi ed Ud_1to). : ~) A.pparato urinario .<L'ttr_1n a, sua composizione chimica. Principali carat-

D)

teri fisici. Suoi componenti normali. Principali sostanze patologiche in essa contenute, e metodi relativi di ricerca). PARTE TE~zA. ~ELLE MALATTIE NEL C~MPO ~EJ?ICq ~ LOR9 CUR.A... - l. Delle malat tie nel campo medico in genera le. (Qual i. sono_ le c~use del~e m~lattie. I prmc1pal1 disturbi m~rbo_s1 di ogni organo od apparecchio: tegumenti, apparat~.... resp1rat~r~o, c1rcol~tor10, d1g~rente, nervo~o cen trale e perifer_ico, org~ni dei sensi, apparato urinario). - La febbr e (Sua .descr1z1one, su.01 ~~ratt~ri. Termom.etr1~) . II. Del!e malattie i1nfet t 1ve ~n. generale. I microbi (Patogeni e non p a.tog·eni) - L e so'~oenti d~ infezion e. - Le. -i,~ie di 'J!Cnetrazionl!. - III. _Della pulizia e disinfezione delle infermerie per cc malattie conta giose n. (.tsola.mento degli infermi. Acque di lavaggio. I disinfettanti chimici solubili i mezzi fisici. Disinfezione degli ambienti, dei mobili, degli utensili da tavola, dei libri. Lavatura della biancheri~. L'autoclave. Le Jisciviatrici). - lv?. Mezzi di difesa pe r l'infermie re contro le mala ttie infettive. (Abiti dell 'infermiere le scai:pe la c~ffia. Ve?t~ di corsia Ba~ni gen~r!-tli, P?~iz_ia _del "':iso e sue cavità, delle mani. Toletta dei capelli). ~ V. Assis te nza a 1 mala ti un gene r e, ed a 1 malati 1nfett1v1 an 1s pec1e : A) Le in/armerie (Ventilazione illuminazione aelle infermerie. Il letto dei malati. La pulizia dei malati. I l cambio della biancheria del letto e d~ll'infermo. Posizion e del malato nel letto Decubiti. Oggetti per defecazione e per l a minzione. L 'a l imentazione dell'infermo). - B) Tabelle die· tetiche per infer·" ii acuti. - 0) Tab elle dietetiche per tubercvlosi (in Rom a). - D) Svmrn1:nùrtrazione dei medicinali. (In forma solida, liquida, per via interna, per uso esterno, i r€vulsivi, i derivativi. Medicamenti per via anale, per via vaginale). - E ) Cat13terismo vescic(l,ie. Irrig azioni uretrali. Lavaggi vescicali. - F ) Medicatura ipodermica (La siringa e sue partj costitutive. Vari tipi. Sua disinfezione. Gli aghi. I liquidi da iniettai·e: sol uzioni, sospensioni. Ipodermoclisi). - G) Toracen tesi, paracentesi, rachic entesi (relativo armamentario) . - H > I m edicamenti per us.J ciftalmico. - I) I medicamenti per uso nasale. - L ) I medicamenti per l'orecchio. - M) Bagni e do cce (Bagni sempl ici e medicati. Bagno freddo, tiepido, caldo, parziale e general e . Impacchi umidi. Bagni di luce, di fango, di sabbia). - VI. As&istenza alla visita me. dica. (Tenuta dell 'infermiere dt1rn.nte la visita. Le cartelle clinic.he. Ogg'etti necessari all'esame dell'infermo durante la. viHita). - VII. Nolio n i di pa tDl·og ia medica :· A) L e malatitie infettive più freqiienti: 1° Tifo addom inale; 2° Dissenteria; 3° Tifo esantematico (distr11zione dei pidocchi); 4° Colera; 5° Peste bubbonica; 6° Meningite cere.bro-spinale epidemica.; 7° Tubercolos i polmonare; 8° Morbill6; 9° Scarlattina; 10° Va iolo (vaccinazione) ; 11' D ifterite ; 12° Influenza ; 13° Pertosse : 14° Orecchioni ; 15° P ol1n onitP lo bare; 16° Carbonchio; 17° Malattie veneree; 18° La malaria ; 19° Cuore da sforzo; 20° Vizi valvolari del cuore; 21° Enterite acuta e cronica. riacutizzata; 22° La scabbia; 23° La sifilide. - B ) Avvelenam enti. Alcoolismo. Cocainismo. Avvel enamento da acido nitrico, cloridrico, solforico. Avvelenam ento da soda potassa caustica, ammoniaca. Avvel enam(·nto da acido feni co .•i\.vvelenamento da cianuro di potassio ed acido '-""ianjdrico. Avvelenamento per arsenico, ossiòo di carbonio, oppio e morfina. Avvelenamento per inercu rio, piom bo, stricnina. .~ vvelenamento per rame, per cicuta. Avvel enamento per belladonna, atropina, acido ossalico, funghi. Avvelenamento da bromo, da iodio . • C) Come si apprc~ta un soccorso di uroenza in medicina esclusi oli avveLenanienti <Vertigine. Lipomia. Sincope. Asma cardiaca. Asma bronchiale . Apoplessia. Colpo apoplettico ConTI1lsioni epilettiche Attacco isteric•J. Vomito. Crampi di stomaco. Delirio :tento. Alcoolismo acuto e delirium tremens. Epistassi. Emorroidi. Em0ttisi. Ernia strozzata. Emat~rie. Enterorragie. Coliche intestinali ed epatiche. Asfì ssie [respirazione artificiale]. Folgorazione. E lettrizzazione. Insolazione e Ct)lpo di calore. Assideramento e colpo di freddo ). - PARTE Qt:ARTA. NOZIONI SULL 'IGIENE, SULLA ALIMENTAZIONE, SULLA ASSIS'l1ENZA DELLA PR!b{A INFANZIA - LE MALATTIE P .m · OOMUNI DELL'INFANZIA. - I. Sull'alimenta. zione de l bambino. (Necessità dell'alimentazione col latte materno. Controindicazion i a ll'allattamento matern o. Allatt~­ mento a balia. Alimentazione dopo l 'ottavo mese. Indizi di allatta.m ento soddisfacente. Svezzamento. Allattamento arti· fioiale). - II. Nozion i sui p rinci pali di sturbi ':ie l tubo gastro.intestinale dei bambi1ni - III. Ig iene generale ìnf~f!til e (Ca: mera del neonato. Idroterapia. Igiene pedagogica; educazione fisica. Indumenti dell'infante). - IV. Sulle p1u comu'! 1 malattie infantili : a) I nfeiioni della mucosa orale (Stomatite catarrale; mughetto. Stomatite aftos~); b) Scrofolosi; 0

Sifilide ereditaria ; d ) lltalattia di Bariow ; e) Rachitide ; f) Vegetazioni adenoidi del cavo naso-fa.rinoeo ; g) Conv~tl.­ sio ni dei bamòini; b ) Le paralisi infantili spinali e cerebrali; i) Meningiti (in specie la tubercolare); 1) Tosse c_onvulsiv~ o pertosse; m) Emorragie ombelica1i ; n) .,,lastite dei neonr ti; o) Ittero dei neonati; p) Oftalmoblenorrea dei. neon~ti. - PARTE QUINTA. DELL'ASSISTENZA AI MAL ATI CHIBURGIOI : A) Trasporto dei malati. - . B). De.lle sale di me~ica: zione - 0) Del.Le sale di operazione (Sulla cloroformizzazione e sulla eteronarcosi). - D) Lesioni violente. (C~nt1:1s1on1, Distorsioni, Lussazioni, Fratture). - E) Delle f erite (Ferite da punta. da taglio. Ferite contus~). · ~) Complicazioni delle ferit e (Emorragie, Tetano) .• G ) Ustioni. - H ) L esioni viole11te dell' occhio (Lesioni della cong1unt1ya, della cornea, _de~ cristallo). -I) L esioni violente dell'o-r:e cchio CTi:aumi dell'c rec~hio esterno, della ~embrana del ~1mpano). - ~) Lesiodn i iiiolente del naso. - M) Corpi estranei nella larinoe. - N ) Fasciature (Del modo d1 fare un.a fasc1at~z:a. F~sc1atur~ e 1 cranio, fac<'ia, naso, occhi, collo, torace, addome, arti sn-periori ed inferiori~. - 0) Massagoio e .smobili!.i-a!ion~. - BibllOe)

g rafia. - T e rmini tecn ici !liù

comuni. - Indice Cenerale •. lndi <:e Alfabetico. • Elenco degli Autori 01tat1.

R iportia1no q11i di sPg11ito qu.alcuno dei giudizii emessi intorno a questa nostra pubb1ioazione : Nel Gdorn.a.le Uffici a le d•ella 0.r oce Rossa ; t a liana, A'llno VIII, Fase. I (Gennado 1923). il Chia.r.mo prof· Tullio Rio&!i Dor~a. dopo una <X>JDl)l.eta diisamina del oonten,u to delle c~nqne parti del vo}.ume,_ coei conclude: cc Ri assumendo, il libro de1 prof. Quart a non p.o trebbe essere più chi a ro, fac,11e, completo, ~rec1s~ <!• cost t nel s uo ganere, ~n ca pola voro e non 11na SQla 9ersona - me dico od infermie ra o ~adre d1 f a m1gha - dovrebbe mancare di q'19 o libro di Croce RoS-C'a a l ,qua le aug u riamo la diffus ione ohe merita 11 . • La Rivista Mine rva Med ica di Torino nel 1° fascieolo del 1° genn.a.Jo 1923, d<>J:O una estesa relaz1one~el t~~ niuto del volume. conclude: << Il Ma.nual'e 'del prof. Quarta è struto g~11stai1!1eTl•te ~~zzato _ne~le 8J1~ prfe Tni6}i~ nel~ 1e -:ier :i.iari a Zliorui icchè è g1i·unto in PoOhi ann:i alla terza; eeso, o1'tre che per l~etruz1one d~g'lli_ infeTlD.len e l'aee i~rcn7.rt .aQ maJruti. è particolarmente uti le ?.i medi ci c he d~bbo n o te n~r~ cors i. d1 l!1segnamento a d 1 simili ,,,' milit i della Croce Ros~a, confere nze di volgarizzazione s ull.a ass1st enza agli infermi , ~!t i pr(~to sQc~~rs,;a:giani Oli1ttalrti La Delegata della. Presid-enza Generaile per le ~nferm!el"e della Croce Rossa I~iana. - gin<?ra i h' Ell h luto 1 ma.rch. Irene) in drutn. 27 rupl'ile 1923, sciriv-e : e< La r1ngraz10 de ll' in t eressant e ed util e P_tJbbt1c~z one e a a vo cortese me n te inviarm i e de lla qua le st o face ndo ampia (l'ropagand a t ra le nostre 1nferm1 er e >•. 1

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Un çoll'.Dlt' nell'ampio formato _della nostra. 11 Collana "• di 1lag. l\·_321. r.iitidan_ie.nte stampa.to su o~tima eairt:a. 60 ~n 104 fl gure interca.late nel t&Sto. - Prezzo L. 1 8 i liù le cape.se 1>cetad.i dJ. c:P€>dt~.1one. Per l noatM a hbonati, e L . 1 6 dit porto f ra.nco J11riare raa lia postale <tll'eclitore Lfl l(i l POZZI. T"ia , ti stino, l.~ · RUJJ.1.


!NNO XXXIII

Roma, 31 Maggio li}26

Fase. 22

fondatG> dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. -Contributi clinici : C. Aiacher : E tratJtJam'6Illto del ~lau- · ooma. 10 sservazioni clinlche : F . Speaiirule: Un oa<>-0 di sa.rcoma defila gu,arinoa via&OOlrure del -OOll<>. Dalla pratica corrente : R. Gaeta: Breve nota sulla recente epidemia. Ìllllfiluen7JWle (!iniverno 1926). : Co;nmenti : }"'. Thiooi • R. Monteleone: Osserviazi<mi suìll'emofi.Jiia. ~ Divagazi on t : A. P.azziru: Amone dell'aJooold.smo nella poesiia e nella lettJer.atUl'la in ~nere. I 'Sunti e rassegne : MALATTIE DEL PANCREAS : La.bbé, Nepveux e Adlereberg: Espl<Xl'laZJion.e fUIIlzionale del p.amoreaa m edi.ante l'esame del sUJooo ,p aruoreatioo ottenuito ool sondiag,gio .tiel duodeno dopo d.rnde-JJione dd etere. I. W . Hinton: La panCTea.tite orond.aa oome eniti:tà olindca. - R. Mon.teleone : Amone dell' iillm1ina suhla seoremon.e esterna pamoreatdca nel dda.bete melflWto SIFILOGRAPIA: H. Gougerot: Poiliintolleramza aigilti. a.ntisiftlitiiai. - Rav.aiurt, Biaeoh, Laan.bling : I r.a.g~ u,1tma,. violettli nella tJerW})lia dellia sifiiLide.

CONTRIBUTI CLINICI. CLINICA OCULISTICA DELL ''UNIVERSITÀ TEDESCA DI P RAGA.

Direttore: prof. dott. A.

ELSCHNIG.

Il trattamento del glaucoma per il dott.

CARLO .t\SCHER,

libero docente.

La nota presente non è fatta per il medico oculista specializzato, non rap·p resenta ~ertanto un riassunto di tutto ciò che JSi è fatto ed intentato nel carr.1.po de1 trattamento del glaucoma; deve it~· vece render .note le dir·ettive, che si sono andate de 1ineando in base alle esperienze fatte in questi ultimi anni alla cliniica diretta dal mio maestro Eischnjg e che sono praticamente applicabili nel trattamento molto discusso del glaucoma. Non ci nascondiamo, che, riguardo la cu.r a ,del glaucoma € per ieonieeipire l'intimo suo essere, molto ci re. sta da imparare. Tutta'Via si possono e si debbono stabilire cer:te direttive prati che. Riguardo l'in·dicazione, sia dell'operazione in. _.g enere e del periodo propizio ·p er un intervento chirurgico, sia riguardo al metodo oper atorio nel dato caso. gli autori non .sono tutti d'accordo. Mentre glt uni, specialmente n el glaucoma ·compensato (vedi poi) ::;i astengono da 1qua1siasi intervento, gli altri consigliano ·di operare, anche se per qualche lasso di tempo erano rJ·usci ti di normalizzare la ten 1

cenni bibliografici Accadem ie, Società mediche, Congressi : Ospedale Maggdore di Bologirua. Appunti per il mediieo pratico : CASISTICA : Le spleilJOIIle0gia1Ji•e nell'i.:nfa.niJi•a. - La tara tube:ooo:La.;re oome faittore 1prediaponl€flli:a ne11e dri.iatesi e m o.rragi.iich-e second1a.rie a ma1atJti.e :imiettive. - Studi oLillli.cti. ed emaito. l og.ici sttl morbo di Bamti. - Deui0em.tia e i:JLLbercolo&i. Il pnia;pismo leucem ico. - TERAP,I A: Il ci.tirato dJi sod1io. - Suil.l':i.zione emost.atioa del citrato di e ochlo. - Polvere d€1ILtMl'liC1a. r.imineNLliz~a trioe. - SEMEIOTICA : La

ria.t tiivazione biologica deld-a r eazione di W ~iamn. - La gon.o-rea~ione inelLa diagnosi .del r0UJinlatJismo blenol'Ta.gico. - IGIENE OSPITALIERA : ]l (( hiiainoo negli Osp-ed1a1Ji ». -

POSTA DEGLI ABBONATI. -

V ARIA.

Nella \' ita r. rofessionale : Croniaioa del movimento pro. fe&3ionatl.e. - Conoorsi. - Nomine, pl"Olllozli!QJ1Ji ed ono-ri±ì.cenze. Notizie diverse-. Indice alfabetico per materie.

sione intrao·culare .mediante altri mezzi. Ciò che noi nominiamo glaucoma è tutt'altro che un concetto be11 definito . Anche togliendone il glaucoma secon:dario, ,dovuto a ca:use ben note, re&'.identi nell'occhio stesso, rimane pur sempre una sin1d rome - glaucoma primario - delle cui cause (locali, nell'o,cchio . stesso? d'origine nervo·sa, processi di rican1bìo?) nulla sappiamo di ben certo, niè nel c~-t~o sirLgolo, nè CO!lSiderando il quadro clinico i11 genere. Si con11prende nel termine di glaucoma un au1ne11to della tensione intrabulba.re associato a fatti anatomici e funzio11 ali, che portano alla peroita della \rista. In un numero rilevante di ca,.si la causa di tale (\Umento della tensione è ben nota ed è riconoscibile m ediante un aiccurato esame dell'occhio - glau,c oma secondario - in un gru·p :p o ben più grande, però, le cause di tale processo sono finora sconosciute - glaucoma primario. In ambedue i casi può avverarsi, in seguito ad ostacolata circolazione ·del sangue, una stasi nella regione dei vasi ciliari - iniezione peri·cor1tea10 P-0 episclerale - contemporaneamente la cornea leggermente si ofifusca, e la sua superificie immag·ine specchiata - di \·enta scabra. Gla·uicoma incompensato od infirumrnatorio, - forma questa ultima, cl1e per l'inso·Dg·ere repentino e minaccioso è meglio not.a al medi co pratico - oppure il processo si svolge senza sintomi di stasi, siccl1è la 1

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[ ANNo . X~I,

IL P OL ICLINICO

:;emplice ispezione non pe.imette di iiconoscer e il pericolo imminente. ·c orri:spondent.emente i si:ntomj n el glaucoma comp ensato sono tutt'altro ch,e allarmanti ed il lento deperimento .d el ' 1 isutS non ,·ien e a,·verLito dal paziente, perclùè le turbe del campo visivo n on insorgono nelle 1parti centrali del campo bensì sono precedute da un allargamento d·eJla i11accl1ia cieca vers::> l'alto e verso il basso, poi da un difetto a settore n ella parte nasale e finalmente ·da un restringi1nento concentrico . ..t\ppena più tardi si yerifi.ca110 dei difetti centrali . Il ~l aucoma incompensato invece si manifesta con sintomi soggettivi molto allarmanti. Intense cefalee a form a emicranica, spesso accompagnate da vom!t o, vjsta annebbiata, fo.ooa, e visione di CO· · lori inducono il malato di presentarsi al n1edico già dura11te il primo a ssalto. Nel trattamento del glaucorma secondario noi dobbiamo in prima linea rivolgere la nostra atte11zione alla causa dell'aumento di tensione ed all'e1dminazione di esse. Gli aumenti di tensione in seguito a ferite 01d in seguito ad intense infiammazioni nel segmento anteriore del bulbo passano spesso senz' altro, e, se ciò non fosse il caso, baster à l'applicazione di fred·do a&eiutto, sospendere l'istillazione di atropina e l'uso d ei miot~ci, pilocarpina ed eserina, talvolta in,·ece è i11drcata la dilatazione energica della p upilla - il dis.cr i1njne spetta all'oculista tal altra ·è utilis .. si ma la paracentesi del1a cornea. Il glau·co·ma doYuto a sinechie anteriori o posteriori (accolla. mento d·ell'iride alla cornea od al cristallino) s1 c11ra mediante inten·en.to cl1irurgico: iridectomia, scioglimento delle sinechie. B ·di grande valore, n el trattamento delle sinechie posteriori aid anelJo, con ir1de -protrusa (bombée) onde rtstabilire la co·m uni,cazione fTa camera anter.iore e 1posteriore, la trasfissione dell'iride protrusa con un coltellino del Graefa. Il glaucoma in seguito a tumescenza del c.ristallino do\·uta a trauma o spontanea (cateratta senile) p11ò esser guarito togliendo il cristallino tumefatto. Alterazioni nel segmento posteriore del bullbo, 1ch e danno un aumento di tensione, sono spesso di tale gravità, che in tali ~asi non è il glaucoma, bensì la malattia causale che determina l 'indicazione (tumori rn l=llignj, e1norragie gra,·i intraoculari). P rima di inoltrarci nella cura del glaucoma primario, vogliamo ricor.d are i due più importanti errori diagnostici, che purtrop po portano sempre ancora a perdizione deg1i occl1i .ruff etti da glaucoma. ::Vlentre nel .glaucoma incomipensato, in ispe . cie se si manifesta in persone anziane, ,·iene sca111biato dal medico poco esperto con la cataTatta senile ed il paziente invitato ad attend·e re la n1aturazione della cataratta, chè essa divenga fa cil111e111e operabile - quando poi la cataratta 1

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viene dichiarata matura spesso l'occhio iè già !pento in seg.u jto a glaucoma: il glau·coma inconr pensato v:iene spesso confuso con un iri·dOCi·clite e, con l'uso irrazionale dell'atropina, aru1ie11tato quel tanto di visus che, con terapia razionale a\·rebne potuto esser e salvato. Per evitare questi errori bisogna ricondarsi quanto segue : Pur vedendo s \'i· lu·p parsi n el1'ooohio senile una cataratta, pur a. vendo r ilevato , transilumin·ando con lo sipec~l1io, le opacità del cristallino, non è d etto cl1e la àimlnuzione del Yisus sia esclusivamente da ascrivers~ a tali opacità. Spesso il medico dimentica, che al di là ·delle opacità 1del cristallino ipossono celarsi varie affezioni oculari, anche il .g laucoma, e che un g;lau coma compensato non deve necessariamente arrecaT dolore. So1tanto un esame ~ecialistico con istru menti specj ali f>'UÒ escludere la presenza di. u·n 'altra causa, che spieghi le turbe 'isive; ciò si r:iferisce i51Pecie al glaucoma. Ci \·uole per lo meno, astrazion fatta per l 'ottamos.copia, la misu. razione della tensione intrabulbare (l'a ccertamen. to con la palpazione ù~gitale, anche av·e ndo molta pratica, non è sufficiente, la misurazione viene eseguita per lo più con il tonometro dello Schiotz' e la deter minaz.ione d el camipo visivo. Questi me. • • todi preser vano, p·vevia esatta rvisita d ell'occhio, dai citati fa tali errori. Ai medici che sanno maneggiare l'ottalmo~opio va r icordato, che la nota escavazione d ella papilla (escavazione glaucoma· tosa) si riscontra a:ppena in p eriodi avanaatt, t. che dunque l'assenza di essa non elimina il sospetto idi g1aucoma. D'altro iato non bisogna <li· m enticare . .che esiste un'esca,·azione fi siologica grande, la quale arriva sino al margin e o quasi d ella paipilla e che non dev'esser co·nfusa con la escavazione glauco.m ato.sa mar ginale: in bre,re. la di agnosi del gla'Ucoma € da affidarsi al medicu specialista ; ·m a di ricor·darsi che potreb·besi. i1e1 caso 1concreto trattare di glaucoma; ecco il dovere di ogni .m edico. In quanto riguar da la confusione con l'irtdoci·clite bisogna ricordare i sintomi diffe. renziali, che si possono rilevare anche senza istrumentario speciali stico. L'iniezione pericor11eale è, nell'irite Tosso--chiara, n el glaucoma inc ompensato piuttosto Tosso-cupa, l'epitelio corneale nell'irits è per lo ìJ)iù liscio, nel glaucoma incompensato zi· grinato, la camera anterioiI'e nel glaucoma incompensato rpiuttosto bassa, la pupilla ampia; nell'irite essa è stretta. Se il .glaucoma compensato non viene riconosciuto a temipo, l' occhio si spegne lentamente; se però il gla'Ucoma in compensato viene confuso con l'irite e trattato, data la diagno i er. rata, con l'atropina, allora la vista si perde rapi. damente, intensi:fi~atisi i dolori. Un gruppo a sè .formano i glaucomi infantili: il bulbo affetto da glaucoma infantile cede sotto la a umentata pressione intrabulbare ed assume tal1

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SEZIONE PRATICA

volta dimenisioni enormi; all'ispezio11.e ester11a ci sanprende la girandezza della cornea, e più di un bambino, ammira.te nei suoi p'r imi giorni di vita per i suoi ocichioni grandi, è in seguito acciecato per gla11coma infantile od idroftalmo. Siccome il male s i n1anifesta per lo più in ambo gli ocol1i, bisogna raocoma11dare speciale attenzione al medi.CO pratico. Se dei coniugi hanno pl'ocreato uno o ipiù bimbi affetti da idToftalmo , tale ~atto forma, a mio modo di vedere, un'inrdicaz.ione per prevenire al· tre grav1danze. Le 1p robabilità idi guarire l'idroftalmo già mani1festo sono anco·r a minori cJ1e non qu el1-e per il glaucoma in genere. In via terapeutica bjs.ogna ricorrere ai medesimi espedienti, come per il .glaucoma negli adulti. P er la poca efficacia di altri interventi sono state raccomandate le operazioni fistolizzanti. Come si delinea la cul'a del glaucoma ipirtmaTio , cioè di quei casi di tensione endobulbare aumentata, per la quale nell'occhio stesso non trovi·an10 la causa? · >ioi 1dobbiamo distinig uere fra tra'ttamento medicamentoso locale e generale, e trattamento chirur, gjco. Noi ci preoocupiamo anzitutto ,d i ridur·r e 'llil glaucoma incom:pensato ad una forma di glauco . • ma compensato: se ciò ci riesce ed anche in oaso diverso tentiam o di dimin'Uire la pressione endobulbare, p'3rch·è l'esperienza c'in segna che con ciò viene ad ess~re argirnato i1 ·deperimento ulteriore del visus. Date le correlazioni fra emozioni psich·iche ·da un lato e tensione arteriosa ed endo · bu1bare dall'altro, n oi tenteremo anzitutto di tranquillizzare iper quanto ipossibile il malat0 , e cercheremo di diminutre la pressione mediante un abbondante salasso o mediante altri presidi terapeutici. Un attento esame generale, come ·in tutte le a:f'f€zioni oculaTi, non va tralasciato. Localmente faremo uso d ei miotici (salicilato di eserin·a al 1/2-1 %, clo·r:Ldrato di piloca'I'lpin.a al 2 %) per istillazioni, la f.req·uenza d.i esse va regolata a seconda de1 grado della tenisione. Talvolta è n ecessar io dl istillare ogni ora o persino ogni mezz'ora, in certi casi, un'·u nica goocia de1 miotico salva la situazione (libera l'angolo iri-docorneale, aumenta la suiperficie resorbente dell' i.ri1de?) La maggioranza dei glaucomi ~ompensati presentano tensione ipiù alta al mattino che alla sera, la ip:reissione endo· bu1bare può persino essere noTmale la sera mentre la tensione al mattino ·è ei.evata. Siocome s1 osserva (seppu.r 1p iù di rado) il com:portamento inverso (Ra-eder) s i debbono assolutamente fare delle misurazioni della tensione a vari periodi della giornata. La luce non fa 1dan.n o all'occhio glaucomatoso, al contrario ci sono dei glaucomi che r ea. gisoono alla luce (1restrin·g imento della pupilla), con notevole dimin;uzione della tensione, sino a

raggiur1gere valori normali (Sen·). Anche le usuali oocupazio11i non sono da proibtrsi (nell'accomodare la pu.p illa si restringe) .m a in questo rigua:r d o bisogna individualizzare. Se con l'uso dei miotici i fenomeni di :Lscompenso ri entrano e la ten.. sione assurne ·valori n ormali, molti oculisti sono d' avvi•so eme hanno ragtgiunto la meta e eh.e possono limitarsi a consigliare la istillazione di mietici e controllare il malato. Secondo le e~erienze della clinica di Elscl1nig ,rale m eglio di usuiru:i're di tal periodo ·di tregua e di normalizzare mediante un intervento operativo la tensione in molo duraturo. Con ciò non si evita la necessità del per jodico controllo, bensì la continuata istillazione di miotici. Se mediante l'uso dei miotici non st r aggiunge un ab1b assamento della tensione opppre, almeno, la sparizione dei sintomi di scompenso, si può tentare l' iniezione sottocongi unti''ale di adrenalina (inibizione della produzione di umor acqueo ), o di altre materie chimiche simil1 (Glaucosan), senza dim.enticare, che anche con .questo mezzo il riisultato non sarà ·sempre duratuTo. Anche l'iniezione intraveno~a o la som~ n istrazion e orale di soluzioni di cristalloidb a~ alta .concentrazione (10 % NaiCl, 20 % glucosio) in-dicata 1dal Hertel è in grado di ridurre notevo·l-m ente la pressione endobulbare (azione osm~~t. ca, all'occhio viene sottratto del liquiido) . Ma tale azione dura •di rado ·P iù di qualche or·a. Avend0 agio di osservare iperiodicamente ed a brevi intervalli un oochio, che mediante i.e cure citate è iStato r i·dotto a tensione normale e potendo sorprende.r e un eventuale nuovo aum.ento della ten sione l'operazione è meno urgente che presso ma. lati i quali probabilmente non avranno occasione di ripresentarsi a deter·m inati periodi. In quesiti ultimi casi ed in q.uelli che nonostante l'uso di , miotici e di iniezioni di adrenalina mantengono un a tensione elevata l'operazione diventerà ineVitabile. L'iridectomia classica del Graefe , ln u·so per qua si 3/4 di secolo, viene eseguita ancora .spesso alla clini•ca idi Praga, ma non tanto spesso 1qua nto in molte altre cliniche. Astrazi-one fatta per il glauco.ma secondario con molte !Sinechie posteriori o sinechie posteriori ad anello, ove l'importanza dell'iridectomia cè indiscussa (operazioni di sostituzione come l'irid·o tomia del C:urran· non hanno dato risultati ·d'UTaturi) noi vorremmo li.mitare l'uso dell'i.ridectomia ai casi idi glau·coma incompensato tipiico, oehe n on sono riducibili con l't1so de] miotici, n1è con le iniezioni di adrenalina. Qttanto i:>iù alta è la tensione intrabulbare 1prlm0a dell'inter,rento, tanto più si .raccomand::t dr prender e delle misure precauzionali per diminui·r e i per icoli del !forte e subirtaneo abbassamen t~ della tensione. Sal·assi, .somministrazione in.tra1

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IL POLICLINICO

Ytnosa di soluzioni molto concentrate <li sale o di zu.cchero, massaggio del bulibo, e diminuzione d~l1a (tensi·one mediante sclerotomia ,poste:riore s0no 1da 1pren1dersi in 1con.siderazione. (L'operazione testè cita.ita consiste n.ell' attr.aversare la scle. ra con il coltellino o 1cheratotomo, evitando le vene vorticase n ella regione equ.a toriale d.e1 glo .. bo, previo spostamento lateTale della congiuntiva, ·evacuando una ·q1Jant:i:tà esigua di umor vitr€o) .' La iridectomia antiglauco.m atosa in occhi fortemente incolITl!pensati dovrà esser eseguita in na1'cosi gen.erale. Altrimenti basta istillare 4-6 :volte '1.lna sol. di cocaina al 4 % c on qualche goccj a di adrenalina all'l %o. . Il ta·g lio con il cheratotomo dev ' esisere arnpio e qe,re distare dal lombo per ca. 2 mm. D·op.o il ta-glio è opportu·n o id i istillare sull'iride, che spesso prolabisce, qualche goccia di •cocaina prima di -afferrarla con la ipinza, rd i riporla e di stenderla in basso, per nuovamen_te portarla attraverso la ferita e tagliarla con le branche delle forbici pa rallele all'incisione cor·n eale. Una ;rivista delle iri~ dectomie che furono eseguite negli anni 1907-1924 in casi idi glaucoma alla clinica di Praga dimo .. stra, che l'azione dell'iTidectomia in ispecie nei :glaucomi incompensati, è fa,rorevole. Essi riman :gono invariati riguardo ' 'isus e tensione o per.. -sino mti:gliorati nel 77 %, però bisogna notare che, dato il materiale fluttuante e le grandi dis tai1ze, non sono stati osservati per ·più di un anno che cirica la metà ·dei casi. N·ei glaucomi compensati soltanto il 60 % rimase inalterato riguardo visus e campo visivo, 1'1/4 dei casi f.u os· servato iper ipiù di un anno. Uth<Yf1f a Breslavia ha avuto numeri superiori di buoni risultati. Noi a-bbiaimo abba·ndor1ato, per i :scarsi risultati dell'iridectomia n ei g·la ucomi comip ensati, qu-esto metodo e ci siamo •decisi per la .ciclodialisi, che del resto eseguiamo sempi'e più di frequente anche nei glaucomi inicomipensati. Questo metodo operatorio indicato 1dal H.eine consiste n-el distaocare 1/4-1/3 {lel corpo ciliare dalla 1sua inserzione al limite sclero-corneale mediante uno spatolino rl· curvo , che attraverso '1.lna breccia sclerale viene introdotto n ella ca-mera anteriore. Secondo l'intenzione dell'inventore in tal ·g uisa deve risultare una via • che dalla icamera anteriore conduce nello spazio sopracorotdale. Il fatto, che in molti occhi, .enucleati 1per ragioni a•ccessorie e sui quali fu a suo tempo esegl!ita una ciclodialiisi, tale via non è reperibile. non significa ancora un argomento contro la ipossibilità che in c asi a decorso più fasvorevole tale comunicazione possa persistere. Difatti R. alus 11a rilferito alcuni ainni fa su circa 350 caisi di ciclodialisi eseguiti nella clinica <li Praga. In circa 80 ~~ dei glau1comi compensati 1

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il risultato f'u fa\'"Ore,1 ole (si mantenne il visus ed il campo visivo) e ciò con cernita rigorosa del materiale. Viceversa .secondo Salus la ciclodialisi sembra me110 adatta pei casi incompensati. Essa dà in casi consimili soltanto il 00 % di risultati buoni; 26 ipaia d'oochi, st1i quali 1da un lato venne eseguita l'iridectomia, ·d all'altro la ciclodialis1 se gnarono .risultati migliori all'occhio ove venne eseg·uita l'irid.ectomia per 4 volte, 10 volt'e negli occhi operati di ciclòdialisi; 12 volte i risultati fu. rono presso eh-e uguali in ambo gli occhi. Nel 1/4 % dei ·Casi dopo l'iridectomia fu necessario in. terveni.re u11a o ipiù volte. N.ei casi di ciclodialisi interventi ·susseguenti, cons~derando ciTiCa 400 casi, furono necessari soltanto nell'l/6 %. La ciciodialisi si. presta ad essere ripetuta in un altro quadrante all'occhìo medesimo. ·P .er la prima volta viene eseguita per lo più nel settore inferiore esterno Noi reputiamo che la ciclodialisi è indicata quale primo intervento, iperch-è pur essendo tecnicamen. te un po' più diffi·cile che l'iri1dectomia, è meno mutilante e garantisce in un buon numero di caJst una regolazion·e ·duratura della tensione. L'opeTazione del De Vincentiis ha uno scopo simile a quello della ciclodialisi, noi non abbiamo • :raocolto delle esperienze su.ftficienti per valutare 1a sua efficacia, perchè l'abbiamo sperimentata solta.n to casual.mente. lTn gruppo a parte formano le op~razioni f1sto1izzanti, che rtutte sono ridu·cibili all'iridosclerotomia indicata dal La-g range n.ell'anno 1905. La fistola intentata molto prima da Maklakoff era .differente che non quella nell'operazione del Lagran1ge. Il ·Con.cetto dell'oiperazione sta nel .fatto, che si è tentato di stabilire una comunicazione fra camera anteriore e spazio sottocongiuntivale da un Iato, fra camera anteriore e posteriore dall'altro, per garanti.r e un lento e continuo passaggio di timor acqueo .e in tal modo abbassaire dur evolmente la tensione. Non € il caiso di inolltrar.ci n ella d·esC'rizione delle varie mO'dificazioni che furono in1dicate 1ne1 corso degli anni, basterà notare, ·cl1e Elliot ha insegnato di esegui.re la sclerotomia con un traipa.no, ed •h a reso l'operazione tecniicamente più .facile, raccogliendo plauso generale. Astrazion fatta per i pericoli, che incombono agli occhi QPerati di glaucoma con altri metodi, si è noti.fiicato, dopo l''Ofperazione dell'Elliot relativamente di S!Pesso un'infezione tal'diva. Le nostre esipe.rienze .ci fanno appruri.re fortunata .. m.ente tale avvenimento com-e molto raro, però bisogna considerare, che casi ~onsimili non si ri ·p resentano all'operatore. );oi ci siamo abituati di Jiser,·are Ja sclerectomia quale operazione molto eff~cace per qt1ei casi, nei quali n on hanno condotto alla meta, cioè alla regolazione della tensio1

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XXXIII, FASC. 22]

SEZIONE PRATICA

ne. Prin1a di eseguire tale intervento bisogna adoperare tutte le cautele che si u sano in un intervento n el q.u ale si apre la cavità bulbare (esame batteriologico del secreto congiuntiYale). Dopo dimesso, al paziente debbonsi prescrivere l 'uso contin110 di una soluzione ·dis.i nfettante, controllo della tensione, del visus, del campo visivo; controllo al quale sono da a ssoggettarsi tutti i casi di gla11coma. Mo}to interessanti ci sembrano le riiflessioni di Qt1aglinos e D. Basso, dei quali il primo consigliò la sclerectomia, ma icon u.n taglio s p.eciale, che r ende possibile, in caso di bisogn o, la fistulizzazione. Noi disponiamo di una serie di operazioni anti. glat1comatose, ch e 11anno però di fronte alle menzionate minore importanza pratica. Cl1e u n 'unica paracentesi della camera anteriore può, in qu alche caso, essere sufficiente p er r egolare in modo duraturo la tensione è già stato detto. La sclerotomia anteriore di 1M·authner-Weck er corrisponde, nelle sua essenza, ad una doippia paracentesi della cam era anterio-re e·d 1è d a considerarsi quale operazione paliativa, alla quale segu e talvolta un abba:ssamento della tensione che dura qualche tempo. La sclerotomia 1po:s teriore è in l1SO da n oi quale operazione preparati,1 a in casi, ove, data la tensione intrabulbare molto alta, temiamo di provo. care una repentina e forte discesa della pressione n el segmento anteriore del bulbo. Tali sbalzi repenti_n i sono spP...sso accompagnati da gravi inconvenienti, e citiamo i r epentini peggioramenti . del campo visivo e le emorragie gravi quali eventi più importanti. Come sta.b ilire n el singolo ·c aso di glauicoma l'in,dicazione? A tale domanda si potrà rispondere in modo meno assol-uto ch e n on alla domanda, éld esempio, che riguarda l'in1dicazione per un.a operazione di cataratta. :Il medico ;pr atico, quale consigliere del 'SUO malato, si ·t roverà talvolta impacciato, indicando uno specialista l'intervento quale urgentissimo , l'altro (in tali casi si consultano sp esso tre e più specialisti) riten endo controindic·ato qualfs.iasi intervent,o. La verità sta pro. babilmente nel mezzo: presso malati assennati, c11e si presentano regolarmente a controllo, si potrà 1differire l 'intervento sino a ch e senza istillazione troppo frequente ·di mioti1ci la tensione, il visus, il campo visivo si manteng.o no normali e sino a che all'esame dell'occhio n on si riscontrano peggioramenti dei sintomi caratteri·stici del gla:uicoma (specialmente e:s•cavazion e della papill'.1 d el nervo ottico). Nei caisi rimanenti l'o·p erazione è indicata, ed alla circlodialisi bisogna dare la preferenza ·d i fronte ad altri metodi di maggiore . entità. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. . S. $AVERJO SU~ClTHCSALE PRINCIPE UMBERTO - PALERMO. Sezion e Chirurgica diretta d al dott. GIRGEN1J. OSPF.DAT..E CIVICO

Un caso di sarcoma della guaina vascoJare del collo per i l dott.

FRANCESCO SPECIALE,

a ssi5tente.

· J_, a presenza della guaina va scolare d el collo ~

stata oggetto di st11dio da parte di numerosi ossrrvatori con diversità ·di conclusioni. Infatti ~V(erl<rl nega l' esis tenza della guaina comune cl1eav·volg:e ·- i ''asi ed asserisce che la carotide e l~ giugulare ·d~corrono in m ezzo al cellulare. Testut e Iacob invece sosten.gono che i dirverc::;f elementi di cui è formato il fascio vascolo-nervoso {vena giugulare interna, arteria carotide comune e n P.T\'O vago) 'Vengono riuniti da una comune guaina connettivo-fiibro.sa, resistente, la quale apr1are evidentemente una d~pend enza ·dell' apon eu~ rosi cervicale media. \ Charpy non comprende come vi siano deg·11 a11tori che si ·ostinino a n egare l'esistenza di una guaina comttne ·del fascio carotideo e sostengano e:h.e carotide e giugulare siano soltanto immerse n el cellulare interaJPoneurotico, mentre esiste un rivestimento comune lamellare che av.volge i due ·vasi P.d il nervo. La presen za di .questa guaina è ben dimostrabile <:on delle in iezioni. Bize .dice che attorno ai !fasci vascolari esiste una guaina dovuta a semplJce ispessimento del connettivo o a sdoppiamento aponeurotico e che da q11esta guaina si staccano dei sepimenti che traversan o la caJvità da parte a parte, divi·de11do i va:si l'uno dall'altro. Uno studio istologico sull'~Tgomento è stato !atto dal Salvi. L'A . ha stu diato le guain e nell'uomo ed in al cuni mammiferi osservando cl1e dette ._Q"Uaine sono veramente comuni nel senso che in un'11nica concamerazione ·è contenuta la vena e l'arteria e ·che il l oro spessore è in r elazione inversa col calibro dei vasi che esse riYestono; essen.do minimo in corrisponden za dei vasi principali degli arti e del collo. Distingue tre •s trati: uno esterno fibro so, più o m eno spesso, alle volte m an cante, con pochissimi vasi e cl1e forma al rrascio t1n involucro comune; un secon.cJo strato intermedio sieroso, ceostitbito da connettivo lasso e finalmente uno strato interno , .situato fra lo strato sieroso e l'arvrventizia ,rasale, co.stituito da connettjvo den so, Ticco di vasi, di tesisuto ela stico e di adipe. Questo ·s trato in terno costituisce un involucro che non è comune a tutti gli elementi' del fa&cio, m a . proprio a ciascuno di essi. ·Sicchè il solo strato in-

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.....


762

terno fa parla]{e di guaine vascolari proprie, contenute entro una guaina comune. Gli studi del Salvi sono stati ripresi dal Ferrarini -che li ha estesi alle guaine dei fasci maggiori tanto più che per il carotideo esistevano delle diversità di vedute. '.L' A. nel fascio carotideo de seri-ve : uno strato -periferico elastico--connettivale, lamellare, che è -comune 1p er tutti .g li elementi del fascio e che include questi in un unico a>stuocio, ed uno strato centrale cellulo-adiposo, éhe è proprio di ciascun elemento. Lo strato <periiferico è separato dalle guaine jproprie per l'interposizione di una quan·tità di spazi e di ife.ssure linfatiche. Quindi I~ guaine centrali che .sono proprie di ciascun elemento ·del fas-cio , non sono dati da setti divisori provenienti dalla guaina perilferica comune, ma si debbo.n o considerare come formazioni speciali, indipendenti dalla guaina periferica. Il Ferrarini ha potuto dimostrare quin.di come la struttura della guaina comune dei fasci vascolari di gtrosso calibro, ripete fondamentalmente quella della guai.na dei !asci di calibro medio, già studiata dal Salvi. -Si dedu-ce da ciò che in medicina ope!'atoria dO(po avere ~erta la guaina comune del fascio, bisogn·a inci·dere una guaina propria di ciascun elemento. ill caso clinico riguarda A... Antonino, da Val-

di anni 55, contaidino. Nega precedenti ereditari. A 22 anni sposò ed ha aivuto tre figli che godono ottima salute. Dice di non aNere avuto mai malattie all'infuori di 1qualche a!.fezione di natura influenzale. L'attuale inJfermità data da circa tre me.si. A .quell'epoca, a dir dell'infermo, senza causa rupiprezzabile, notò alla regio.n e laterale destra 1de1 collo la ·comparsa di una piccola tumefazione che è gradatamente cresciuta di volume. ·Non ha avuto rfeibbre, alle volte dolore, e man mano -che detta massa è cresciuta di volume, ha notato u~ senso d'impaocio nei movimenti di lateralità del -collo. L'irufermo aJSserisce che da circa un mese è notevolmente deperito, con mancanza di ~ppetito , senso ·di nausea per tutto, ed in vista di ciò e per la tendenza della detta massa ad accrescere, si è deciso ricorrere all'ospedale il 9 luglio 1925. E . O. Individuo di costituzione generale scadente. Muscoli discretamente sviluppati. Nulla alla testa, torace, addome ed agli arti. Al collo, in corrispondenza della. regicme carotidea destra, Rotaisi una massa della forma e volume di ur. mandarino, ricoperta da pelle di colorito norrmale. Detta massa iè più estesa nel diam·etro verticale. La pelle s01prastante ·è .sollevabile in pliche; la.. massa è :poco mobile ma leggermente spostabile nei movimenti di lateralità. :t 1dj consistenza duro-elasti-ca e pressando su di essa sl su~ita dolore. Non. si sposta : n.ei movimenti di deglutizione. ·E ssa iè situata dietro lo sterno-c1eido mastoideo ed invitando l'iru!ermo a rotare la testa a siaistra, viene leggermente rijd otta. Reazione Wassermann negativa. ~uarnera,

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[ANNO XXXilII, F A!C. 22 J

IL POLICLINICO

V. Pir.qu.e t negati'Va. Nulla nelle urine .e nello sputo. Nessun infiltro glandolare della regione sopraclavicolare ed a·scellare. Da ti i caratteri descritti si è pensato potersi trattare di una neoplaJSia svilupip atasi con tutta probabilità lungo il decorso del fascio vascolare. \ 'iene operato il 13 luglio 1925 (operatore dottor Girgenti). Anestesia generale etero-clorotormica. In·cisione al margine interno dello sterno-cleidomastoi1deo. Si incide la pelle, sottocutaneo, pellicciaio, l 'aponeurosi cervicale supel'lfi:i.ciale e media e .si cade sulla ·guaina comune del fascio nerveo-vascolare. (Incisa .questa guaina si è mostrato subito il tumore. Scollando in alto si è potuto osservar e che la neorplasia faceva COl'IPO con la lf accia interna della ,guaina comune, non riuscendo a s taccarla. Viceversa presentava ader enze con la, vena giu-g ulare interna çl1e per quanto a:s.sai intime si ·è riu.sciti a rompere senza biso•g no di Jegare o pinzaTe il vaso. La carotide primiti,-a ed il nervo vago erano spostati lateralmente e posteriormente. Appena enucleata la massa neoplastica si sono riavrvicinati gli elementi deJ fascio e poi dietro sutura ·dei piani, si è chiuso. Guarigione per prirnam. L'infermo ha lasciato l'ospedale il 3 agosto 1925. La massa aspoTtata ipesa 47 gr. :t di consistenza duro-elasti ca., di colorito rossastro, ricoperta da una capsula. Al ta.glio presenta la supel'ificie di sezione costituita da tessuto ifi.broso e poco adipe aderente alla massa. L'esame microscoipico fa osservare la massa r1eoplastica atVvolta per la mal5sima parte della sua estensione da una fas.c ia ricca di i.fasci collageni. Dalla caipsula co.n nettivale si addensano n ello spessore delle singole sezioni dei setti robusti i quali sepimentano incompletamente dei segmenti di sostanza nei quali si riconosoono qua e là delle chiazze necrotiche. La paTte più caratteristica d·el tumore è rappresentata da grossi accumuli cellulari situati in una ganga con.n ettivale generalmente tenue la quale però in certi punti manca del tutto. Le cellule 1sono prevalentemente affu&ate in gran parte orientate tutte nello stesso senso. Si hanno anche elementi rotondeggianti. Il nucleo, ovoidale nelle prime, r otondeggiante nelle seconde, è generalmente vistoso e ri-cco di cromatina. Alcune cellule sono in evtdente attività cinetica. Nella massa rprinciipale del neoplasma, rappresentata, come si è visto, da queste cellule. non si apprezzano vasi sanguigni grossi, ma si hanno soltanto capillari, m .e ntre vasi grossi si hanno P..ella crupsula ed in genere alla periferia di tutta la. .m assa sezionata. Dalla detta descrizione risulta 1a diaignosi istopatologic a di sarcoma fuso--cellulare. 1

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II tumori delle guaine vascolari non sono reperti tanto frequenti. Sui 23 casi ;per ora conosci uti. 10 interes·sano la guaina femorale e 9 quella caTotid ea, mentre altri 4 riguardano l'ascella ed il poplite. E da ossenvare inoltre che fra 10 tumori · benigni, 8 ap.partengono al collo e solo 2 alla coscia : ed inversamente d ei 9 maligni solamente 1 si riferisce al collo, contro 8 per la coscia. Cicala da ciò deduce çhe Ja struttura della guaina


I .t\x~o XXXIJ.J, F ASC. 2-2]

SEZIONE

femorale, rivestita e raifforzata dalla loggia omonima, ricca di elementi connettivali, è più adatta a dimostrare la genesi dei tumori che in essa si svilu}:>pano con maggiore lfrequenza (fibro-sarv:oma). Gli autori non sono di accoroo sulle caratteri. stiche cliniche dei tumori che .s i sviluppano nelle guaine vascolari. Per Iordan i tumori .p artenti dalle guaine va~al~ri non hanno caratteristiche istologiche spe. c1al1 che permettono distinguerli dai tumori nascenti dalle .g uaine muscolari, dalle guaine tendinee e dalle guaine dei tronchi nervosi. Regnault descri'Ve come sintomi clinici caratteristici dei tumori delle _guaine vascolari prima di tutto la sede di sviluppo del neoiplasma, riel posto cioè ove decorre un grosso fascio vascolare; che la n eoplasia sia relativamente mobile quando appartenga ad un fascio che è ricoperto da lamine sottili e viceversa si pTesenti come fissa quando il <fascio è ricoperto da aponeurosi robuste; la presenza di proipaggini lungo la direzione del fascio vascolare, la non spostabilità degli elementi del fascio ed in ultimo i possi,b ili, anzi frequenti disturbi di circolo che suole 1p rodurre. Da ciò si rileva <facilmente che nessun sintoma può veramente dirsi patognomonico per potere 5-enz'altro formulare una diagnosi clinica di neoplaisia delle guaine vascolari. Tutto quello che Regnault ha descritto, ;può benissimo ipensarsi sia per le neoformazioni che hanno la sede d'impianto tanto nella lO·g gia vascolare, nella guaina ·del vaso o nella parete del vaso stesso. FP.rrarini iru!atti, dati questi rapporti to.p ografici cosi vicini, pensa anche alla dirftficoltà ·di una diagnosi gt1idata dal semplice criterio clinico. Uno dei dati :più importanti per l'A. è la disso-ciazione dei singoli elementi del .fascio vascolare da parte del neo~lasma. ·Juesto allontanamento <lei !'apporti è un criterio importantissimo e che ·si controlla sempre al tavolo operatorio. Borzini crede di dovere escludere la presenza di sintomi particolari ipOtendo ·c onfondersi con quelli analoghi originati da elementi connettivali od aidiposi delle f ascie o degli spazi vicini. Il nostro caso clinico che è il 20 della lettera. t11ra di .ne0tplasia maligna della guai.na vascolare -del collo, èlimost!a la mancanza di sintomi pato. gnomonici ;propri di .questi tt1mori e la quasi impossibilità di una diaignosi clinica con assoluta certezza; viene a conlf ermare la dissociazione, lo ·spostamento degli elementi del fascio carattere ' -descritto dal Fer:rarini e controllabile alla bioipsia; e !finalmente .che i disturbi di circolo che il Regnau?t dice di ri:scontrare -con notevole frequ enza, possono .benissimo mancare: '"

PRATICA

763

J3 IBLIOGRAFIA,

/ BORZINI.

Tumori, 1919.

CICALA. Sopra un caso di lipoma della guai~a carotidea. Cult. Med. Mod., 1923.

CINQ~EMANI. Un caso di lipoma della guaina carotidea. Cult. Med. Mo·d., 1924. CHARPY. A pon éuroses du cou. Traité d' A. hum.

PùIRIER et DE

CHARPY. QUERVATN. Ueber die F i brome des Haltes

Arch.

f. I~l. •Chir., Bd. 58. · FARABEUF. Précis de manuel opératoire. FERRARINI. Sopra i tumori primitivi delle guaine vasco lari. Clin. Chir. 1913. ì\IA~cozz1. Contributo istologico e clinico intorno a~ titmori primitivi guain·e vascolari. Rif Me-

dica, 1915.

· RAZ ZABONI. Sarcoma primitivo della vena safena interna. A:vch. Ital. Chir., 1920. Rol\1rrr. Trattato di Anatomia

REGNAULT. 1C itato da FERRARINI. SALVI. Mon it. Zoolog. Ital., 1896. Io. Atti 1Sez. Toscana Se . .Kat., 1900. TESTUT-IACOB. . \natomia Topografica. !ORDA~. Tumori so.lidi del collo. J'rattato Bergmann. ìVIERI\EL. Ueber die Halsfa scie . .i.\.nat. Helfte, 1891.

DALLA PRATICA CORRENTE. B1·eve nota sulla i·ecente epidemia influen· zale (inverno 1926). Dott.

GAETA

RICCARDO.

Duran te la recente epi·de_m ia influenzale che ha colpito ancl1e la Romagna in una :forma ·quasi assolutamente benigna, si son o spesso rpresentt:tti n el mio ambulatorio convalescenti ·di tale malattia lagnantisi di vrolfonda astenia, facili su•dori, tosse stizzosa, anoressia e violenti dolori •di capo. .i.\.11 'esame di questi pazienti nella maggioranza dei casi •110 riscontrato aspetto leggermente sofferente con pallore più o meno spiccato, raucedine, lieve tachicar.dia, intense nevralgie a ·c arico del V e qu·ello ohe più m'importa Id i rilevare e che forma l'oggetto ·della presente nota, rantoli umildi a piccole bolle ,S'Par.s i per tutto l'ambito respiratorio, ma il più delle volte localizzati es,c lusivamente

s1t

uno o entrambi gli apici polmonari.

Tale << catarro apicale » simulava perfettamente una fomna specifica. 1Così invece non era. ·E !Se nei primi casi ho potuto dubitare e rimaner~ pel)plesso sulla prognosi e cu.r a, 11 successivo de-corso ha posto nella sua vera luce l'etiologia di questa localizzazione apicale. Infatti ·d opo una .quindicina di .giorni al mas- · simo ·di una cura appropriata (espettoranti, ricostituenti) i rantoli in ogni caiso si rSOno dileguati e con essi tutto quel corteo :sintomatico -0he contribt1iva ancor più a fuorviare la diagnosi e cioè il pallore, l'astenia, la tosse e le ~ventuali .p oussée.l. f~bbrili serotine.


• 76~

IL POl..ICLINICO

[ANNO

:B cl1iaro c·he in questi casi era in gioco una. br orichite metainfluenzale a sede apicale, 1present::lnte t11tti gli a petti di una forma bacillare. S'·ariate sono le malattie cl1·e per il lor o andamento e sintomatologia possono confondersi con la tubercolosi. To cr edo che fra esse spetti u11 .Posto an cl1e al] 'infezion e grippa.le per m ezzo delle su e manifestazioni o com:p.Jicazioni tar1dive con questa differenza ch:e quivi !,inganno sarà soltanto passeggero, potendo, in cal})o a due settimane circa, a guarigione avvenuta , essere messa n ella sua vera luce la realtà del quad~o morboso. Sarò lieto se altri colleghi in altre zone po· tranno constatare questa mia osservazione. P oggio Berni (Forlì), m arzo 199Ji.

COMMENTI.

Osservazioni snll' emofilia. •

Ri ~~vi;:i.mo:

In m erito a .quanto è detto n_e ll'interessante la voro del dott. Mon teleone apparso nel numero del 15 marzo c. a. di codesto spettabile giornale e ohe cioè non fossero a cono:Scenza dell'A.. altri · casi di em ofilia apparsi nella provincia di Roma e qn indi illustrati in lavori speciali, credo dover ricordare che: 1) il .p rof. .F icacci illuis trò due casi di emof1. li cj, n ativi di Genzano, aJl' Accademia medica in un lavoro intjtolato: L'artropatia emofilica; 2 ) il d ott. Costantini illustrò altro caso di emofilia se1npre in individu o nato n ella provincia di Roma e cosi il prof. Raffaele Bastianelli; 3) il prof. Attili descrisse anch'esso casi del genere in n ativi di Scrofano n ei lavori: Atti ~

dell'.4.ssnciazione Roniana tra· i cultori dell,Elettrol.ogia e della Radiologia, 1924; La R adioterapia 'ec ci tante ("XXXI Congresso Medico Ip.ternaz., 1925); A.rchivio di Rad·i ologia, n. 5, 1925.

Dott.

FLAMINIO RI CCI.

H o, con piacere, preso n ota delle ind)cazioni cl1e il dott. Ricci mi .fornisce a complemento del mio bre,re lavoro. In questo, basandomi sulla esper) enza comune degli Ospedali e delle Cliniche, ho esprflssa l'opinion e che la emofilia tra di noi sia un fE>no1neno raro . Ed infatti ho scritto' << credo ,, che il caso da me illustrato sia il primo notato ner la provincia di Roma: ritengo però che se il co11E>ga Ricci fosse andato ancor più indietro n egli ai1n~li medici di Roma, altri casi avrebbe trovato e potuto aggiungere alla sua enumerazione senza r1urt11ttaYia nulla togliere all'accertato fatt o tlccer1 ato da medici di Ospedali, di Cliniche, dai

XXXIII,

FASC.

!2J

pratici tutti - che fra noi la emofilia è u11 feno111eno raro. Ad ogni modo, indottovi dal rispetto. verso il col!ega, ho ritenuto mio dovere seguirlo ed analizzare .con attenzione le indicazioni date, ed ho potuto constatare:. ·1) che nel c9.so -del Costantini ( Gaz~etta nie.. d'hca di R oma, 1907), la àiagnosi di emofilia non è 8ict1ra: mancano infatti i due dati caralterl. stici che della malattia in di.s corso ne .fanno un ben netto tipo fra le diatesi emorragicl1e. mancano cioè l'aumento del tempo di coagulazione del sangue, in diversi esami mostratosi normale, man·c a ogni fatto mortboso dal Jato màterno donde avrebbe dovuto emanare la ereditarietà morbosa, osta alla prima legge del Grandidier l'aver con.· 5tatato fatti emorragici nelle s orelle e nei fratelli del p . 2) che del c~so dell' Attili nessun cenno anam·• n~stico-clinico-ematologico iè fatto. L'A. nel suolavoro si limit.a ad affermare di aver t entato la radioterapia eccitante in un emofilico, dell a cut patria nulla sappiamo; 3) l'importante lavoro del prof. · Ficacci m 'era gf11ggito. In esso (Atti dell'Accademia medica df Roma, 1910), come pure nel lavoro d el prof. Basti anelli (Rivis ta Ospedaliera, 1912) sono pero prese in con·s iderazione essenzialmente le manifestazioni articolari, ed è del tutto omessa la parte ematologica: ma, per puro caso, sia l'uno che l'altro ..\. non accennano alla patria dei loropazienti. _.\·d ogni modo ringrazio il dott. Ricci di aver ' trovato inter essante il mio lavoro e di averlo fatto oggetto della sua analisi: egli ancor di più, .s 11lla scorta dei dati tornitimi, isi potr à ora con. vincere che il caso da me illustrato è veram ente il primo dell a provincia di Roma studiato nel modo più completo dal plinto di vista clinico e dal punto di vista della moderna ematologia. Dott. REMO MONTELEONE. 1

1

1

'' IL POLICLINICO ,, SEZIONE M EDICA diretta dal Prof. V ITTORIO ASCOL I Iil f13.6diioolo 6 (1° Q j ugno

19~6)

eont errà :

LAVORI ORICINAL I:

I. - F . GIANNULl:

Gliomà del

pa,rieto-~ontino

del-

1' emiiStfeiro <:erebl'laile w destro.

II. • F. ,COSTA.NTINI : La, sfndll'()(D}e tala.miiea. Oonitrib-u,to cJ·i n1eo ed &{D.SJtomo-pa,tolo~ioo . III. - M. GORTA.N e G. SAIZ: Enoefa[ogirai~a e lipjodof asoendenit... CPMMENTI : F. LA CA VA e T. PONTANO : A pro:po&to della rela.-

zlione del prof. a.mebioo •.

15

PREZZO DI Cl

ontano su 1'11 aeceeso epatico

UN FASCICOLO L. 5.

._

I non a.bboua.t.i a dett- lezione Kedioa. potrann~ ric&verl.ti invianrl'> U relati!.I, importo, mediante va.glia po. et.aie. a.I Oa;v. LUIGI PUf•I . Via SlstJna. 14 - R-0ma .


.. SEZIONE PRATICA

i6)

DIVAGAZIONI.

Azion e dell ' al éooli smo nella po esia e nella let teratura in gene1·e. In .g enerale, quando nella vita di un poeta o coml1nque di un .1 etterato si parla id i alcoolismo, i cri tiri ,d ell'arte e i non crittci, medici e profani, si di Yidono in due schiere. 1Gli uni dicono : « ll tale ìPOeta. ha ucciso il suo in·g egno col vino » . Gli altri esclamano: « Il vino lo 11.a rivelato, perchè, se non avesse bevuto, non avreb be potuto scrivere ,, . I primi imprecano ancora: « Maledetto il vino cl1e uccide i più bei geni! » . I secondi osannano: « Benedetto, i11 questi casi, il vino cl1e h a saputo far cantare così alto un'anima di poeta ». Di chi la ragione? Chi coglte nel segno? Git1dizio davvero diifficile! N1è j o oserò assi dermi sul ~eg.gio di Salomone per definire la contro,~ersia. ~on 110 la sua sapienza né , debbo pur con. fessarlo, la sua età per avere la sua sapienza. Porterò solo il contributo di .qualche modesta o·sservazione fatta .su tale argom.e nto, osservazione che, se non avrà il .m erito del gi'Udizio salomonico, avrà .quello di essere frutto sincero, non conta·m inato da scuole (1perchè n~to in me e finora per me solo) di uno studio lungo che mi ha appassionato per più anni. Critici acerrimi, incanutiti in una propagan·da asso!utista, giovani fo cosi, trascinati da una qualcl1e insana corrente letteraria che vt1ol vedere ii be1!o nell'aberrazione di un' arte spasimante di ·vjzio, yecchi ,catoni e giovani ribelli ondeggiano or::t. in alta, ora in bass,a marea: 1

tempesta Se da contrari venti è combattuto.

Com,e mar fa per

E non so11 ve11uti n è ' 'erranno ad un concordato, mai?

* ** Se il vino della Bibbia, se 1'aoqua della vita.

(·he nel su o misterioso laboratorio primo assag-

giò (.NO·è d·ell'alchi1m ia) il buon ..\rnaldus Catalonus o .i\.rnaldo <la Villa-Nuova, furono .spesso, s.ern1pre quasi, rn essi in ,compagnia delle Muse; se i freddi Scan·dinavi proclamarono nell'Edda che il loro idromele era capaoe di .·dare agli uomini la poesja, se gli anti·chi indiani cantavano 11e1 sacro Rig-Veda: << rNoi bevemmo il soma, noi r11,~enimmo imrnortali » e chiamarono la loro be~ van.da con il poetico e pant·ei-sttco nome di « Soma » -che ,,ale << sprazzo della sostanza eterea »; se tutto questo è a ,·venuto - per i loro Dei! qualche cosa ·degno ·di esser·e preso in istudio cl dovrà pur essere e questo qualch·e cosa bisognerà

Ptlre stu·d iarlo, non fosse altro cl1e per vedere quello cl1e a noi, popoli jnciviliti, può sembrare di male. i.Via se passiamo ora a·d ·esarninar.e in qual modo l'alcool agi·~ca nell'arte ·di un poeta, in 1qual modo Q1lesto, che indiscuti.b ilmente è veleno modifich i ' l'espressione ·di quel mistero gaudio.so e doloroso che si ·Chiama arte, se veniamo a questo esame, di·co, ci troviamo di fronte ai guai. E .solo potremo trovare il nostro filo d'.Arianna, pren<lendo a·d esaminare un poeta nel suo stato i1on patologico, nel suo canto fisiolog·ico, seppure normalità si possa chiamare la poesia 0ippure ec. cezionalità. CI1e cosa 1è un poeta? Dante ce ne dà la definizione ·b ella: 1

Io mi son un che q1.lando _4more spira, noto ... E così è infatti. Il poeta .è prima di tutto un emotivo, emotivo in cui qualun,q ue stimolo può provocare una risposta tanto diversa .d.a quel che potrebbe fare altrove, un emotivo nel quale una visione, una sensazione, banale per chiunque altro, è capace di muovere una fantasmagoria do1· cissima, affa;scinante. Ma a tale emozione dunque che è la molla, la messa in marcia, 1deve essere l1nita una fantasia viva e 1poiente che trascini il poeta in un mondo tutto suo, che gli faccia vivere una vita astratta, che gli dia il ipotere di ·d ire alla ft1gace sensazione che I'ha colpito, come Fa;u"t di·s se all'attimo fuggente: « Fermati, sei bella. E così il poeta ferma iSulla carta la sua sensazjone ·di un mo,m ento in un ammasso informe, molte volte 1g rezzo come pepita terrosa .dalla quale verra11no poi gioielli radiosi per· opera dell'artefi ce. ·E d ecco eh.e di conseguenza vien.e il terzo tempo: l'elaborazione d·ella sensazione. Lavoro minuzioso di lima, di cesello, di rifinitura pa. ziente non solo, ma sapiente di modo che una sola parola fermi con contorni netti e 1precisi un fatto, uno stato ,d'animo, di modo che un ver,so raccl1iu·da in llna forma scultorea tutto un conoetto. Lavoro dun.que in ·Cui è in gioco tutta la critica di una mente cihe salidn.rnente riposi su basi sane e non malate. Una d'an tasia viva e potente dev·e essere ·dunque una delle basi del poeta. Og1')11no ·di noi 11a in sè, clice G. ·Carducci, una vita fantastica. Ma questa • n aturale fantasia nella vita i1ormale e pratj ca vien t enuta in freno da pote-ri cli inibizione (ch:iamiamoli così in generale) che impeidis·cono che questa qualità intraliei la praticità .della vita a.Ila 1quale siamo assoggettati, che impedisca di vede1"e quali so110 realmente le condizioni cla cui è civcondata la n ostra esistenza. 1

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766

IL POLICLINICO

Anche nel poeta durante la sua vita ocilinaria que5ta fantasia è tenuta in freno; ma basta una emozione (egli è, ricordiamolo, un e1notivo) che agisca come urto 'Psichico a liberare in una data direzione questa sua bella incatenata. Consideriarno ora per un momento, astraendo l'idea del poeta, l 'azione gen erale dell'alcool e consideriarr1ola n ell'ebrezza a;cuta presa in s'è senza preoccuparci di precedenti o di altri fattori concomitanti. Una delle azioni predomin anti dell'alcoolismo acuto è quella di assopire, diciamo così, i centri inibitori, onde ·l 'ubbriaco perde ogni ritegno e da. vanti a qualunque pub·blico .fa discorsi e fa azioni che s~sse volte il tacere è bello. Fermiamoci su questo punto che è un fatto in·discutibile: le inibizioni non agiscono più. Ma la fantasia che in ciascuno di noi sonnecchia, tenuta in freno 1per 1un processo di inibizione del q11ale noi comunemente non ci rendiamo· conto, viene ad essere liberata, come viene liberata ogni altra espressione della vita intellettuale e vegetativa. E quin·d i ecco le parole di tanti psi.chiatri 1 quali asseriscono come Kraepelin, che l'alcool avendo un'azione eccitante sui centri motori, favorisce le creazioni della immaginazione; come Tanzi , che l'alcool ·dà un senso di agevolezza p:si·c hica, pur avendo le idee un .corso saltuario e slegato; come G. Ferrari, che nell'ebrezza si ha una iperideazione dovuta all'aumento dell'eccita. zione intellettuale. E qt1indi ecco la manìa di tanti ubriachi a voler tenere discorsi in pubblico, a voler comporre canzoni estemporanee, a ' 'oler fare tratti di spirito ad ogni costo. Osserviamo ora ql1e1 che può accadere nel poet::l . Ahbiamo visto che questo strano animale iè un emotivo dotato di una potente e f ervi·da fantasia. Se in lui un qualun·que stimolo, che. per altri rimane m t1to agisce .come potente urto psichico (adeguato sempre però ed equilibrato) tale da ri. isvegliare qnella sua bella fantasia, ·che urto psict1ico formidabile dovrà essere per lui questa ebrezza che in chi11nque è ca'Pa·ce di risvegliare la fantasia! Un urto fenomenale, un colpo di mina che fa tremare tutta la roccia, non adeguato per aprire soltanto una strada. E in risposta a questo tremendo cozzo è una iàeorrea, uno sfrenarsi scomposto di tutta la fantasia e sono idee ed idee che si spargono come ipulPdri selvaggi che abbiano rotto il recinto, senza nessuna guida, senza nessuna r egola. Sono idee bellfl e brutte che il 'Poeta getta sulla carta e, osserYando que te idee, troviamo una cosa la quale non dovrebbe farei meraviglia, ma alla quale si 1

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p ensa di rado. L'ubbriaco comune crede che tutto qt1ello cl1e fa, sia bello e sia fatto bene, perchè la critica, .che in fondo ·è nella famiglia delle inibizioni, non ,g li fa vedere l'oscenità o l'inopportu11ità dei suoi atti e ·d elle sue parole. E per la stessa ragione il poeta creùe ch·e sia bello tutto quello che scrive, salvo poi ad accorgersene, ·qt1ando la sbornia !Sarà smaltita. ..i\llora riprende ·quella accozzaglia, la rilegge e son due i casi: o non -ci trova nulla di buono e la getta .con rabbia (e in questo caso della sbornja gli rimane solo la cefalea, la lingua patinata, i disturbi gastrici), oppure ci trova un'idea, due idee, un concetto buono venuto in mezzo a tanta ideorrea. .! \llora, se iè vero artista, lascia passare quel 5enso di ottusità intellettuale che 1gli è rimasto e a mente serena e calma, tornato lui, vera.mente lni, prende quel concetto, l o 1p lasma, gli dà una forma elegante, lo lima, lo cesella, lo accarezza 1sì. da farlo divenire .r adioso e, se 1è stato capace di tale miracolo (poich•è poeta nascitur e non c'è vjno ·che abbia tale potere) lo presenta alle menti e al cuore del suo prossimo. C'è un secondo caso. 1Si dice a volte: Il tale, se non avesse bevuto, non avre·b be saputo scrivere. Non c'è bisogno che si ubbria-chi nel vero senso della parola, .m a deve prendere ogni .m attina, ogni volta che si mett.e al lavoro, quei due o tre bicchieri di vino g.eneroso, quel tale bicchierino di r11um ch·e gli dia l'agilità necessaria a compiere 11n lavoro mentale. · Da fuggirsi quest,i ca si, perchiè molto più pericolosi ·del primo! Che significa infatti tale asseri io11e? Signifi·ca qu.esto. Chi beve così, anche se crede di farlo per esercizio spirituale, lo fa effettivam·e11te per un'altra ragione. Perchè ha bevuto semrpre, perchè da .giovane, 1da studente si è ubbriacato e non certamente per il fine iebe il vino .Pote.ssr sgrar1chirgli la mente, ma perch.è pensava che « il dolce li-quor di ba-c·co » era soave come gli occhi delle s ue dolci amiche; e nelle go. li ardiche taverne risuonava il teutonico: Gaudeamus igitur Dum juvenes surrius,

o l'italianissimo inno ·d el 1M agnifico: Cdme è bella giovine:=::.a I . .... Che si ugge tut t avia ' $e passa la gioventù, un'altra sirena dagli occhi non meno soavi delle sue dolci amiohe rimane a quello che amò tanto i suoi giovani anni. Le ami-che tenere son diventate anch'esse vecchiotte o giù di li, ma quella sirena che è rimasta, non invecchia mai. Essa è immortale e si iChiama Poe-


[ANNO XXXIII, FASC. 22]

757

SEZIONE PRATICA

sja, divina e sovrumana compagna di pochissimi alcoolizzati, bisogna con·siderare i concetti che eletti, poichè, come di ce il Vangelo, « molti sasono espressi in tale oipera, e questo sempre reranno i chiamati, pochi gli eletti ». lativamente ai tempi nei quali il poeta è vissuto, E il poeta corre a1d essa, eterno amante che poi·Ch·è non bisogna ·dimenticare che l'epoca inda quel lato 'lnai non invecchia. Ma l'alcoolismo fluisce potentemente sullo .scrittore e bisogna infine ricercare se nel-la vita del soggetto in esame precedente Io ha abbattuto. Dove sono gli agill ritmi sonori di un tempo? Dove i con·cetti lumi- ci •Sia stata .qualche altra manifestazion.e psi·copa. nosi che lo esaltavano? Egli sonnec.c hia sul qua~ tica dovuta a tare ereditarie o aid altre intossica. derno aperto, scrive, can·cella, riscrive, si alza .... zioni che possono m~turbare il quadro ·dell'alcooAh! la mente intorpidita, stanca, sbnnacchiosa1 lista puro. Giù un buon biiechiere •di vino, d·ue, magari tre ... Facendo tutto questo lavoro, che richiede mesi la mente 'Si risveglia, ritorna agile, ritorna lui ina volte (lavoro che ho fatto per diversi casi in 1somma ed allora impetuosa risorge l'anima del uno stu·dio ·che d.eve v.enire alla luce) ci si può 1p oeta ed il suo inno od il suo ieanto si alza bello dire .quasi pa droni di q11ell'opera così sviscerata e sonoro tra un folgorare di .1uce, ammantato di e si potrà, mai con sicurezza ma con qualche aipbella melodia. Che gli fa se questo miracolo du- prossimazione, affermare: L'alcool ha agito in rerà solo una mattina? La sera ci saranno altri questo poeta co.sì e così. due o tre bic.chieri a rinnovare àncora la stessa E in tal modo si potrà anche sapere come avrebbe scritto quel tale poeta, .se non av,esse bevuto, mente. Yleccanismo diverso ,d al primo. Una mente resa poich è, se dall'opera sua togliamo in massima ciò torbida dall'alcoolismo cronico può risentire il beche all'alcool è attribuibjle, rimane ciò che è in. sito nel poeta e che è proprietà sua e non del nefico effetto di una nuova dose di veleno come il morfinomane sente il nuovo risorgere di vita veleno. all'iniezione di una nuova dose di farmaco; ma Ho accennato di aver fatto uno studio simile non si accorgbno entrambi che sono entrati fatal(non posso dire con ciò di aver la 1p retesa ·d i es-mente nel circolo vizio·so e che ogni nuova dose ' -sere riuscito a fare delle affermazioni esatte) e di veleno, se ·dà l'illusione di una nuov'a vita, la- .ere.do che, togliendo le inevitabili graduazioni e scia più freddo e più oscuro intorno a sè. sfumature, si possa ·dire che l'alcool può agire in due modi sulla produzione artistica di un letterato. ** Pr'imo caso. II vizio ha in debolito il poteFe inQuesta è l'azione dell'a1'coo1 in un poeta. tellettuale di un poeta nello stesso modo che si Ora passiamo al problema centrale. In un poeta, legge nei li.bri idi psichiatria, quando parlano delin un letterato, l'alcool ha nociuto o ha . giovato 1'al·coolismo cronico. Svogliatezza, incapacità di nella sua produzione artistica? 1avorare, di af:frontare ostacoli intellettuali, di apSi capisce bene c·11e ora il problema verte in profondire concetti. :E tutto .ciò in un letterato s1 altra direzione . .Possiamo noi dire che se il tale traduce nella sciatteria dello .stile, nella mancannon a\resse bevuto, avrebbe scritto meglio o pegza di rifi nitura, di lima, di ce·sello, nelle eStpresgio, sarebbe riu·scito 1Più o meno celebre? sjoni male appro1p riate, perchè l'Autore non aveva. Tale domanda può 1sembrare assurda, perch·è ciò la · volontà e la forza di stillarsi il cervello per ohe non è s~ato e ·che non si può riprodurre speritrovarne di adatte, mentre qua e là ·sono sprazzi mentalmente, non si potrà sapere giammai. Quindi luce colti a primo acchito e riusciti bene solo di le risposte che si danno in ·generale riposano p.erc·h è nati bene e non ricl1ie denti un lavoro sue~ -sopra un dogma. cessivo che altrimenti non sarebbe stato fatto. Dicono i vecchi 1Catoni: « Maledetto il vino )'). Alcuni di questi poeti poi hanno saputo maDicono i giovani .ribelli: « Benedetto il vino » . scherare tale ·deficienza, proclamando che il loro Ma ip osservo: « Non si può dire nè l'una cosa programma era quello di cantare all'indefinito, n.è l'altra, perch·è ·di assoluto non c'.è nulla. Bi- alla sfumatura, for.se per non confessare che alla sogna osservare caso 1Per ieaso, biso gna stu1diare ,,era arte, is cultorea e precisa, non s.i senti vano caanzitutto la vita di questo uomo, biso·g na conopaci dj arrivare. (Su tali ..\utori bo ifatto lunghi scere bene quali sono i difetti o le prerogative de. studi porgendo come esempio, ri.spetti,ramente, gli alcoolizzati, bisogna .sviscerare spassionata- Emilio Praga e P. yerlaine). La poesia ~erò c'è mente l'opera in e-same, bi-sogna cercare la criti-ca .s empre jn es.si. Essi sono indi·scutibilinente poeti, letterarj a fatta da persone di non ·d ubbia ·c ompe- poeti veri, i quali, se sentono la dolce canzone tenza, per vedere ·quali sono i ·dilf etti letterari r1. che batte il tempo dentro la loro anima, non la levabili in essa e cercare se si possono per avsanno espri.mere in modo adeguato. E si sente ventura collegare ai 1 d~sturbi p.sichici noti de~li che sono poeti, perchiè lo si indovina tra una sciat. 1

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IL POLICI.I:\'"JCO

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teria ed una troppo s fumata sfumatura che alla fine 11on esrprirne più nulla. In c1uesti -casi -che ho appena abbozzati e che spinti oltre sarebbero arrivati alla demenza (jl che in parte a-ccad:de a Verlaine) ho ravvicinato queste incertezze, queste rnanchevolezz-e (la critica letteraria le enun~ eia soltanto) con il ·fisi-co (( tremar potatorum >> e le ho chiamate <e tremori dell'intelligenza » . Non 1pretendo dare, lo ripeto, delle regole assolute; ma in tali casi si può arguire cl1e tali deficienze sono esclusivamente applicabili all'alcool. Quindi si 1p uò pensar.e che, tolte esse, sarebbero rimaist1 i concetti belli, torniti da un'agile mente e quindi. ' off.erti come sano 1)rodoito poetico.

* ** Secondo

caso.

Il vizio 11a potuto giovare al

poeta. Intendiamoci. Gli ha potuto giovare, non perc11;è abbia ingigantito il suo g·enio, ma perch·è, no·n i1npoverendo il potere intellettuale del poeta (almeno in nlodo evi-dente) lo ha indirizzato per vie non battute da alcu·n o, 1dan1d ogli una personalità così caratteristica e così sp-i·ocata che lo ha staccato dai suoi contemporanei e lo ha dato all'immortalità. Questo alcooliismo però, dobbiamo pure osser' rarlo , non è la sbornia voJgare; è l'alcoolismo in grande stile, con allucinazioni · uditi ve e visive e con le consecutive i,dee d.eliranti. Tale alcooli,s mo possiamo rile,rarlo in due modi nell'arte di questi tali; nel ·caso· di Edgar·do Poe 1Per es., col ravvicinamento irnmeidiato di ciò ~he egli descrive n ei suoi « Ra·cconti straordinari » con quello ·che si legge dei deliri al·cooli·ci nelle storie cliniche dei malati (·compito questo non in differente che mi ha costato mesi e me·si di fati ca); nel caso ·di T. Hoffmann, quando si ha la f ort11na di avere a pubbli.ca. conoscenza quello che l' ..l\.utore scriveva nel suo diario intimo, con tutta la df\&crjzione delle allu-cinazioni e delle idee deliranti ·che sconvolgevano l'Autore e c·b e si ritrovano espresse poi nella :sua opera. Quanto al caso di S\\rift, l' ..l\.utore dei « Viaggi di .Gulliver n, esso è più simile a Poe che a Hoffmann. In questi casi , dob·b iamo pur ·confessarlo, l'al' senso detto prima, alla fama cool ha giovato, nel d el poeta. E vediamo come. I racconti straor-dinari di Poe sono il frutto di stati e di. d.eliri , come è già stato detto: ma io arrivo più in là e dico che essi sono la descrizione esatta abbellita dal poeta e resa accessibile al pt1bblico , ·di deliri sofferti. No11 solo il Po e prende spunto dai suoi deliri per tfare i suoi rac#

con ti, io dico, ma li espone. E dunque una vita vissuta che palpita nelle sue pagine, una ·vita sofferta psi-cl1icamente e materialmente dall'Autore; vissuta nel delirio sì, ma non per ·questo meno intensamente, perch1è sappiamo che le allucinazioni tSi vivono realmente e del delirio alcoolico, a differenza deg·li altri ·deliri, si serba il ricordo vivo per giorni e giorni. L'urto psiohico del deli_rio ha ·Commosso l'anima ·del Poeta che rispon·d e a quest'urto in modo ·del . tutto indivi duale; esso rende suo, assimila quel monrdo di favole, percl1è quella 1'aY.ola egli l'•h a vi'ssuta e la porge al pubblico attonito come cosa vera: di modo cl1e, trascinando con sè questo pubblico, fa vivere in esso ·cose cl1e per tut_ti ·sono straoDdinari.e, tranne che per lui. Per questo la irrealtà più irreale pTen de, ~er il genio di Poe, p~lpiti di vita cosi verR. !\1jra·c.olo inau dito, non 1del vino, ma del1'artefi.ce. Il vino, S·e non ha ingigantito il genio, 11a. pro1dotto però fenomeni tali cl1e in lui solo sono stati capaci di co.sì merav~gliose risposte. E possiamo affermare realmente elle il vino ha dato la fama al P oeta : infatti togliamo questi rruccont1 5traoPdinari ·dalla letteratura di Poe: rimangono scritti di critica letteraria, ·di giornaJismo, di constderazi.oni filo.sofi,che, d'i poesia, di polemica; tutti scritti belli, senza •dubbio, ma ·che non avrebbero fatto tor.se valicare l'0 ceano al suo nome, r en dendolo immortale. · Così pure possiamo dire ·di Hoffmann, che è co·sì origj nale n ella sua concezione 1circa i legami Che lo ·a v,rolgono all'ultra mon1dano, faicendo .di qn~sta una professione ·di fede !filosofica e non t1n artificio letterario. Se tale ,concezione, che non è altro che un'idea delirante, proveniente dalle sue allucinazioni, non 1f:osse basata su con'Vinzioni ·dell'autore, i suoi scritti non avrebbero certamente .quel carattere :di verità ·Che lo diJstin.g ue dai suoi contemporanei pur.e ;così fantastici, ma da lui così diversi, p.e rcbè in fondo fanno sem· pre pensare ·c he non sono molto convinti id i ciò che di cono . E così possiamo sospettare per $wift circa la origine dei suoi « Viaggi di Gulliver » i quali, per m e, hanno un si.c uro ~unto di partenza da allucinazioni alcooliche lillipuziane e g~gantesche, ~uali si ritrovano spesso negli al-coolizzati. C he sarebbe restato di 1Swift senza i r acconti di Gul. livrr? . 'ulla aissoluta.mente che gli a\,. e sse dato la fama che 11a. P er ché n egare 1dun1que l'inifluenza o il contri.. buto, se ·questa sembra parola più appropriata, cl1e l'alcool ha si1c11ramente portato in questi au. tori? Es i sono eccezioni forse, ma esistono; eccezioni che non confermano la regola (come spesso sj an1a ripetere, quando non si sa pii1 che dire' 1

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SEZIONE PRATICA

rna che scl1oto110 un poJ l'ahitu1dine di af·f ermare che l"alcool indiscutibilmente"' 11a nociuto all'arte di un Poeta. N0n 110 voluto con quèsta nota indicare un • nuovo inetodo di criti·c a. ì\on sarebbe il ca,so. Ho volltto osservare che quando si dice: « il Poeta X l1a bevuto » non bisogna co.n questo affermare che esso si è diminuito, poicbJè in •qualche raro, rarissimo c~o, ha attinto fama 1dal suo vizio. Ho voluto inoltre aire a quei tali cl1e credono che, bevendo, possono dare anch'essi i frutti meravigliosi di qualche poeta bevitore, come a quei tali che credono che per il solo fatto di bere trenta o quaranta tazze di caffè possano somigliare a \ "oltaire, perc·h è di questo si narra che cosi facesse, ho 'voluto dire a quei tali che la poesia r una bella sirena ammaliatrice, dal canto dolcissimo e affascinante, ma troppo alta e troppo pura 1per lasciarsi prendere, quando non lo 'ruole, dalle reti volgari di un vizio. Essa è l1na Dea a •cui 11on bastano sacrifici a b3.se di tale abbrutimento per lasciar.si conquistare~ al contrario, se conqui·sta rec1lama sacrifici pit1 a1tj, vuol prendere la mente ·e d il c uore dell'eletto e farlo sanguinare, farlo '.Palpitare, far,o gridare sotto il suo imperio. La mente e il cuore dell'eletto ripeto, perchiè come dice la Scrittura Santa: ~tolti saranno i chiamati, pochi gli eletti.

Dott.

..\DALBERTO

P AZZINI.

769

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIA DEL PANCREAS.

Esplo1"azione funzionale del pancreas mediante l'esame del succo pancreatico ottenuto col sondaggio del duodeno dopo iniezione di ete1·e. (L~.BBÉ , NEPVEUX

.e i\DLERSBERG. A rchives de,s maLCL< dles de l'appclreil digesti{ et de la Nutrition, no,-embre 19-25) .

Fra i divers,i metodi propo's ti per ottenere un uc·co duod.enale f armato quasi esclusivamente di $UCCO pancreatico, il .m igliore 1 sembra essere quel· Io proposto nel 1922 ·da Katsc·h (de Frank1urt). Questo metodo, che ~ basato sulle ricerche fisiologicl1e di Claude Bernard il quale trovò .ch·e una pi,ccola .quantità di etere è capace di provo·care l111a forte .s ecrezione pan·creatiica, 1h·a dato buoni risultati nelle mani di ·diversi sperimentatori; gl1 .~.i\ . lo hanno a•dot tato. J..,a manovra per l'i11trod uzione ·d,ella so'Jllda è identica a quella per l'introduzione id i iqu·ella di Ei11l1or11 per il st1cco duodenale e la miglio·r e son><"l a. è un ·p oco più 1 dura e iptù .g rossa di quella di Einl1orn, cl1e' troppo facilmente si avvolge n;ello 1

~ tornaco.

Il mig·lior metodo .è quello di 1praticare

ondaggio sotto il controllo raJdio·s.copi,co. Dopo 1'aspirazione di un li.quid o giallo-a:mbra Katsich inietta suibito eter e; gli .~A . invece, ricordando cl1e l'etere provoca ano11e la 'Contrazione d·ella. r i c;ti'fellea, provocano prima lo svuotamento di q11esta con una, due e anch·e tre iniezioni di l\ Tg SO 4 ed a.spirano il li1qui1do. Do.po circa m ez. z'ora inietta110 ·etere ·ed otten.g ono un suoco del tutto }:>riYo di bile. Katsc·h inietta da 1 a 4 eme. di etere, gli AA. 11anno iniettato la ·dose massima senza intconvenienti, · però l'iniezione deve farsi molto lentamente, se no la reazio,n e è violenta e l'ammalato ri,g etta la sonda. La reazione è per lo più raippresentata da salivazione a:bbon·dante e da rossore clel \'iso; nei soggetti nervolSi ,s i possono av.ere clolori all'epi·g astrio, malessere, tachicardia. Fatta I 'iniezione si attenide p·er 5-20 minuti con la si1inga. montata sulla •so·n·da per impedire riflusso di etere e .poi si aisip'iria non calco·l ando la p:rim.a }:>arte del li qui,d o a·s1pirato p·e~cl1è ricco· di etere. r·.e cause di errore a11 che allo stato normale sono lnolteplici e in quanto alla •quantità non bisoigna ·dare valore assoluto . che al risultato negativo della prova con controllo raidiolo1g ico (Katsc~h). La n1ancanza d i secrez]one indica uno stato dl ostn1zione ·delle vie pa11creatiche (cal1coli-tumor1 della testa del pancreas), oppl1re una sclerosi difil

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RIVISTA

DI

MALARIOLOGIA

P eriodri.ico bi1neswaile dir€itto d.aJ ·p rof. sem. c. Sanarelli OùTI. la cooi:reriattioine d'insigmli studiosi ' Redattcre-ca1Po: Dott. L. Verney. ·

Sommario del fase. 2° (dJi prossima pt1b bJi.ca..i:ione) : MEMORIE ORIGINALI.

C. Fermi : Note dti. aaiofelino:logia. L . La Face : RicE>rche s ull'a.J.dmentazione e euJil'iiib ernam en.to del " Ot.ùex rti'P'ieus 1: . F. Carotali : Lotta am•t ima.lar-i ca in Ama.seno. OONFERENZE. V. Ascoli : La .m.ialui.a oroJWica. DLSSERTAZlONI. E. Marchiafava : Diiscocrso ina11guraJe del I Oongre.sso intern1aizionia.lte s1u,,lla. m a1ar:ia. RECENSIONI.

Terap:iia de1Jl a ma.Ja,ria. 1

V.ARIETA. RIVISTA B!BLIOGRAF!OA. ANNOTAZIONI E COMMENTI. N OTIZIE .

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Abbon.amenrui: I talia L. 25, Fstero L. 50. Per gJO. aboonati ·a,l u L'oJi-cliT1tico,, .rtispetti viamente L. 2 O e L. 45. Numeri dli eag~o L. 5. Per ia&:n1JII11ere l ' aib boniameruto od el 1926 ÌIIl·viiiaire viaiglia pootaJ.e I() bancario al Sig, Lu'igi Pozzi, Vriia .S\isltina, 14

- Roma (6).

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IL POLICLINICO

fusa o un processo patologico cl1e ha distrutto la glandola. Una 1diminuzione n otevole id i secrezione s1 vede nel diabete, nella c olecistite e nella litiasi biliare. In Germania questo metodo è stato molto studiato ed Isaa c Krieger ne ha mostrato la sensibilità in un caso di diabete in cui l'esame delle feci n o·n mo strava alcuna alterazione del !Patl· crea·s, mentre col metodo di Katsch trovò diminuzion.e dei ferro.enti. Delool1 ha .s tudiato la secrezion e pan1creati1ca n1ell'ul1c·era duodenale e l'ha trovata aumentata nella metà dei -casi; nella i'PO· rseicr ezion e gastrica non ha trovato ~osecrezione p ancreatica, c ome si tenide•:a a cred.ere per le i dee di Schmidt, invece e assai sp1esso una iper.secrezj one .compensatriice; h a tr ovato rd iminuzione della secr ezion e n ell'ittero catarrale, nella colecistite, nel can cro del pancreaJS .e nel diabete. ·Juello c·h e ha grande importanza è lo stuidio dei fermenti, fra cui il più importante la triip1Si·n a, poi la lipasi; l'amilasi non 1può avere importanza per la i·m possibilità di separarla da quella salivare. ·Gli .i\..\. h·anno portato le loro ricel'cihe su 18 ca.sj, .d i cui 7 di di.aJbete, 1 di tumore del pancr eas, 1 ·di acidosi con vomito incoercibile in gravidanza, 1 di colite •cronica, 5 in affezioni d ella vescicol a biliare, 4 di leggere tur!be della nutrizion e. In questi ultimi 4 1crusi ·dove la clinica non faceva pensare a turbe pancreatiche, si .ebbe il succo normale. Nei 7 casi id i ·diabete uno 1Solo presentava un valore tri.p tico normale, 3 solamente un valore lipasico vi1cino alla norma;_in gen er.e diminuzione cli t11tte le attività 1p an creatich·e. ·F ra ques.ti casi tino !nerita la imaissima attenzio·n e essen1do il 1dianete legato a 11n tumore del pancr eas. In 1q uesto caso si ebbe p enetrazione estremamente facile nel d11odeno e no·n si ebbe -con l'etere che .scarsissin10 liquido pancre.aii·co con le cifre triptilche e lipn.SiChe di ·g ran lunga ridotte, 0,038 inYeCe di 0,.2-0 e 8 invece di 50 o 60. Queste cifre permisero di farr dia,gnosi id i lesion e del pancreas •con dilatazion,e pilorica provocata probabilmente da lesioni del pancreas. All'autopsia si trovò un .g ran tum ore del !Pancr eas in1globante e .stenosante ·l a ter, za parte del 1duodeno e 1clilatan·do le due prime. N•el caso di ac~dosi 1si dimostrò norma1le la tripsina e diminuita la lipasi. Nei 1c asi ·d i colecistite e litiasi biliare i·l su1cco sl dimostrò .g eneralmente normale, la lipasi diminuita. Nel caso di ulcera pilorica con iperclori1dria notarono secrezione pan .. creati-ca piuttosto aumentata e ciò è •conco:rde alle ricerche di Deloc·h , l\Iatko, Gloe-ssuer , Bondi, Einhorn, pensano quindi c'h e la iperacidità cloridrica del chimo gastrico pas ~ ando n-el duodeno eccitl fortemente la secrezione pancreatica. l\Iolto im1

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portante è poi il caso di un m alato affetto da turbe digestive inveterate a forma di colite aiccornpagnate a dimagramento e astenia p.ro.gressiva e in cui s i pensava a una colite. La prova d.1 Katsch potè dimostrare c·h e la proprietà fermentativa pancreatica era diminuita e ohe i distmbi era·n o dati da una ;pancreatite. ·Gli A...\. conclu•dono col m-ettere in rilievo l 'im. portanza u·n animamente ammessa dell'esiplorazione diretta del suoco pan.cr eatico nella dia.gnosi di tumore della testa del rpancreas e ·di .sclerosi e litiasi d ell'organo; danno aniCJh-e valore alla prova p·er la dimostrazion·e .delle piccole insuffic ienze nel diabete, nelle infiammazioni acute e croniohe della glandola e in certe turbe funzionali. 1

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G.

ANNICCHIARICO-PETRUZZELLI.

La pancreatite cronica come entità clinica. (I. W.

HINTON.

Surg. Gyn. a. Obst., vol. XLI, n. 4) .

Non è raro che individui operati ·di colecist.ectomia abbiano a sofflfi;re di aocessi 1dolorosi nella metà superiore dell'addome, di difficile interpretazione. Se operati non si rinviene nulla a cari-co del coledoco, benchoè il t~po del ·dolore e la sintomato1ogia potessero far localizzare in esso la causa d el ·d·olore. Judd e Burden hanno rife.rito su 24 casi simili. Altre ivolte si tratta di individui non operati nei quali all'intervento si rinviene, invece dei calcoli, solo una cistiJellea a .pareti ispes·site con ghian·dole dell'ilo ingrossate e talora un induramento della testa del .p ancreas. Si tratta . pTobabilmente di esacerbazioni di u11a pancreatite cronica dovuta a una ipreesistente appendicite o colecistite. Secondo Sw·e et la tPan·cr eatite cronica è essen. zialmente una linfangite e consiste in una flogosi dell'abbondante tessuto connettivo intertubulare del pancreas. E infatti, per la maggior ricchezza di vie linfatiche che vi giungono ·dall'ilo del fegato e dalla regione ileo-cecale, la testa è quella che ammala con maggior frequenza: in 42 casi sui 52 Tifelfiti da peaver e Plfeiffer. Secon·do questi AA. nella maggior parte dei casi il processo si svolge nel cosidetto triangolo di infezione .p ancreatica fra il duodeno e la con' 'ergen za dei dotti di Vlir.sung e di Santorini. J:n . questo triangolo di Desjardins giungono ap,p unto i linfatici pTovenienti dalla cistifellea. E ·D eaver e '"· lVIayo hanno riscontrato che n el più che 90 % dei loro casi la pancreatit.e era seguita a una col ecistite generalmente cal colosa. Però che l'in.. f ezione n on segua la via ascendente per i dotti pancr eatici , 10 provano le esperienze di Sweet e di Mann e Giordano e il d'.atto stesso già riferito della localizzazione ·del processo. Si t ratta quindi, secondo l 'A., di infezioni di origine linfatica, .pro.. venienti il più spesso dalle vie biliari, talora an0

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SEZIONE PRATICA

che dall' apipendice o ·dal segmento ileo-cecale. I sintomi acuti sarebbero dovuti alla liberazione del trilI)sinogeno dalle cellule degli acini e dalla tr.asformazione del tripsinogeno in tripsina per azione dei batteri. An atomo-patologicamente la lesione consiste in lina sclerosi con formazione ·di abbondante tessuto fibroso d.enso .che isepara i l·oouli e anche p:li acini dei lobuli. :B un processo peri- e centrilob11lare. Dallo studio di 200 casi ~pipare iehe nel 31 % il ·dotto ·di Wirsung sbocca nel duodeno seiparatamente dal coledoco, nel 45 % a 2 mm. dall'a;pice dell'ampo·l la ,fil Vater, nel 20 % ·da 3 a 10 mm. dall'apice d.ell'ampolla, nel 4 % manca o è ridotto a ltn tratto fibroso. I sintomi consistono sopratutto nel dolore ri, ferito alla metà superiore dell'addome, ma difficilmente localizzabile, irradiato spes.so al dorso, che può durare fino a 48-72 ore. A esso si aocompagna il vomito che persiste .dm-ante tutto l'atta~co e spesso l'ittero iper il tumefarsi ·della testa del pancreas. L'esame obbiettivo è per lo più del tutto nega1ivo. Si osserva una certa 1dolenzia alla pressione sui quadranti .superiori, talora nell'an·golo costo, vertebrale sinistro. La diagnosi si ipone per esclusione dopo esisevsi accertati che non si tratta di coli~he renali o ·di una calcolosi del coledoco. Dei 24 casi di J1tdd e Burden, 12 presentavano un evidente indur.a mento della testa del 1p ancreas. L' ...\. sconstglia la cura chirurigica. Nei pazienti già coleciis tectomizzati l'a;sportazione ·del focolaio d'inìfezione può far sperare in un miglioramento progressiivo. MANFREDO AsCOLI.

Azione dell'insulina sulla secrezione esterna pancreatica nel diabete mellito. (R.

MONTELEONE.

I

problemi

della

nutrizione,

anno rr.I, n. 6-12). In numerose ricerche clini-co-sperimentali, l'A. si è prefisso .il comptto di studiare l',azione dell'insulina sui fermenti costituenti la secrezione e$terna pancreatica ·n~gli organismi dia·b etici sottoposti all'azione ·dell'insulina. Metten do 1da parte, dopo ipar.eochi tentativi lo esame d·ella secrezione ottenuta con il sondaggio •duodenale, metodo, .questo i deale ma dif·f tcile ad adottarsi i-n ipratica per rtcerche in ,s erie, il Monteleone si è rivolto a·l dosaiggi~ ·dell'attività dei singoli :fermenti nelle f.eci, ri cor.ren1do a tecni ca minuziosa per non incappare in errori groisso .. lani di apprezzamento, errori facili ad intervenire nello .studio rde'Ì fermenti. lJn primo gruppo di soggetti ·eSélJminati è stato fornito da indiv~dui ·sani ovver.o da in1dividui 1

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sof'ferenti di affezioni ipresumibilmente non Ie.. denti il pancreas, individui dunque, a pancreas normale. Ora in questi p. con la tecnica seguìta dall'A. 1Per la rtcerca sia diretta che inrd iretta dei f Prmenti ·costituenti la secrezione esterna pa:n•crea. ti-ca e con la misurazione della loro attività, furono ottenute cifre concol'ldi: i risultati ottenuti sperimentan·do sul succo duo1denale sono perfettamente comparabili a 1que<lli ottenuti .sperimentando .sulle 1eci. Esprimendo con cifre l'attività in qt1estione si può dire che J)er la trilp:sina essa, espressa in eme. di 1soda 10/n, 1è rappresentata da cifre oscillanti 'fra 3-4,50 (nelle feci), rper la a.aulopsina, l'attività espressa in ·quantità zu.c chero per mille è rapp·r esentata da cifr.e variabili '.fra 5,50-7; per la ltpasi 1si possono ieonsider.are normali i valori da .0,80 a;d 1,10 eme. soda 10/n. La prova d.ei nUJClei 1dello Schm:idt completa il quadro mostrando negli in'divi,dui in questione la digestione .completa nei nu·olei delle fibre musc,olari. Il secon do gruppo id i pazienti .esaminati com.. prende indiviidui con p·ancreas .sicuramente leso. Nei casi ·del gen ere le varie prove hanno dimostrato ·nna ipoattività tripsinica, lipolitica, ed in minor misura dell'.attività arnilolitica della secrezione esterna p·a ncreatica. Che nei diabetici la secrezione esterna d·el pan.. creas sia 1diminuita · è un con cetto che Laiblbé. Hoppe-Seiler, H·eesch, Wollèr, Kats•ch, Fri·edr.eich, ecc., più volte ri1petono ma inutilmente cerchere. mo dei dati esatti partitamente per i singoli fermenti· le ri cerche ·dell'A. eseguite in molti diabetici olt:r.e a confermar e che nei diabeti·ci si ha diminuzione dei valori esprimenti la attività trip· sinica, diasta:sica, lipoliti·ca, fissano le ·c ifre in.. torno alle ·quali oscillano i .s ingoli yalori. Alla diminuzione co11statata, secondo l'..J\., non è esagerato attribuire valore diaigno1stico nella 1ditf erenziazione 'delle singo1le gli-cosurie. In ultima serie di ricerche vennero dall'tA. esam·inati gli 5tessi individui diabeti ci sottoiposti a ct1ra insulin:iica : riaissumenidole risulta Che l'attività degli enzimi -costituenti la ·secrezione esterna pan.c reatica nel ·dia·b ete mellito, sotto l'azione dell'insulina, è nettamente .aumentata. Staibilen1do con 1delle cifre di paragone una proporzione peT e51Primere .questo aumento, si può dire che se 4 è la ci.f ra in•di·catri,ce di una fi:siolo·g ica attività enzimati,ca ed 1 la cifra del 1diabetirco comune, l'aume11to indotto dall'insulina è ·e spresso nel rapporto: -1:3. I.'au.m ento 1de'1l'attività riguarda i·n1distintamente tutti e tre i fermenti. L'A. conclu·de :' 1) Dei mezzi di cui di.s poniamo per lo studio drlla •s ecrezione esterna pan·creatica, l'esame delle feci è qù·ello che col 1dosaggio approssimati~o, 1

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II. POI.ICI TNICO

quantitativo dell'attività della tripsina, deil'amilopsina, della liipasi in esse persistenti, ci può dare indizi ·quasi di certezza •s ullo s tato della secrezion e esterna della g.hiandola; 2) J... e ricerche vanno .p ortate su tutti e tre 1 fermenti, abbenc11è sembri chie tutti e tre si comportino i n mo,d o identico,; 3) Nel diabete m ellito clinicamente e chimicamente :iccertato si h a una notevole diminuzione dell' attiYità dei tre en zimi; !~) :}uesta ipoattività ·diastasica, tripsinica e lipolitica può invocarsi •qual.e su·s si1dio diagnostico n ella soluzione .del probl ema dell'origine di una glicos11ria; ·5) l .'insulina iniettata n ei diabetici accresce in misura notevole l'atti,rità degli en zimi pancreatici. 1

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a. r.

SIFILOORAFIA.

Polintolle1·anza ai rimedi antisifilitici. (H.

GouGEROT.

Paris médical, marzo

1926 ~ .

Non è raro nella pratica del trattamento antisifilitico, di imbattersi in in dividui che presentan o intolleranza verso un determinato rimedi-o, 3.ppartenga questo alla claisse del m ercurio , dell'arsenico o del bismuto. Più raramente invece l'intolleranza esiste verso due, più raramente an, cora verso tutte e tre le classi d ei rimedi sudèetti. · .L\. tal proposito Gougerot riferisce n el numero di marzo ·del Paris mértical, 7 ·osservazioni di malati in cui 1si ebbe intolleranza associata e vari a111ente combinata ver so i preparati ars1eni cali, hism1..1tic i e mercuriali. Si tratta in ·g en er e d1 anticl1i luetici, già intensa.mie nte curati e tolleranti ai rirr1edi, ·che senza nessuna causa ruppar ente presentarono iunpro,v visam en te se.gni nietti e ma11ifesti d'in tolleranza mercuriale (diarrea sangt1inolenta) arsenicale e bismuti.ca (eritrodermia). In alcuni ·di essi si riscontrò nell'anamnesi tbc. polmonare , in altri s intami · basedowiani, in altri ancora fu ,s velata un'insuifficienza epatica laten~e. T t1tte queste cause n on son o •suf.ficienti a spiegare l'intolleranza ai 1preparati antiluetici percl1è incostanti e disuguali nei casi simili d'intolleranza. ~è l 'associazione varia della intolleranza e i vari quadri clinici con cui si può presentare possono essere ·dovute al tipo del rimedio adope1~ato o al modo di ado1 perarlo. Nei casi di Go.t1gierot gli accidenti di intolleranza in massima parte riYestirono il carattere di fen omeni di ·sovra.sensibilità al rimedio adopPrato (choc ana1'ilattico tipico, eritro-dermia), nel rrsto di feno111eni di intossicazione arsenicale 1

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FASC.

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(nevl'ite, ecc.) e di insufficienza .epatica (porpora, ecc.). L'intolleranza in massima parte insorse taPclivamente, e coi m e desimi preparati antiluetici coi ·quali il malato era .stato curato precedentemente senza presentare alcun inconveniente, in pochi casi insors.e rapidamente alla prima somministrazione del rimedio. A·d o·g ni modo l'intolleran za raramente si manifesta verso tutti i preparati di una medesima clas. se di rimedi-0 antiluetico, ma solamente verso alcuni. (Così, p. es., si poteva avere tolleranza al calomelano e yton al cianuro di Hg). .c on.elude l' A. , consigliando di ab,b assare le dosi del r imedio, 1con cui si è m anifestata l'intolleranza, cresc-en1do lentam·ente, o iniettandone una ipiccola d ose Yaccinante un'ora prima della dose normale, variare il 1preparato .se l'intolléranza non è totale ·v erso tutti i medicamenti id i una med-e sima classe, ·e ·qualora insorgesse l'accidente dt i11tollera nza mettere in opera tutti i .comuni rimedi antianafilattic i e antitossici. M.

CAJA .

I t'aggi ultravioletti nella te1·apia della sifilide. (RAVAUT , BASCH, LAMBLING.

Ann. de Derm., VI se-

rie, n. 8-9, 1925). Riteniamo a;ssai interessante, d ate le moderne vedl1te sulla si.filoteraipia, riif-e rire ·g li ulti.m-i stud1 degli _L\._L\.. intorno all' azione d ella fototerapia comhin :=tta cor1 la chemioterapia nella sifjlide. G~à da temJ:•i antichissimi eran o n oti i vanta;g, gi teraipeutici ·d ell',elioter.apia; tali vanta1g gi incontestabili specie in molte forme di tube11colosi ossea e p·erit-0neale sono 1stati ·convalidati , n ei tempi mo derni, da numerooi .studi , specialmente dopo la r.onstatazion e ·che i rag·g i ultravtioletti emessi da larnpade a vapori idi m ercurio h anno i medesi·m i pflfetti tera1peutici dell'elioterapia. Con questa clifferenza cl1e mentre con l 'elioterapia si irradiava tutta 11a .superficie ·del .corpo, la fototera, pia, invece, aveva ·delle applicazioni locali, limitate alle regioni .c olpite dal male. In questi ultimi tempi, le idee in proposi to si son o completamente modificate: s i usa, .con maggiore vantaggio, !are con verger e le irraidiazioni ·ultraviolette su tutta la sup-erficie del conpQ proteggendo le parti malate m ediante uno schermo. \ "i era in oltre l'abitu·dtine di interrompere, durante la fototerapia, la medicazione chi·m ica della lesione; sembra, al contrario, che l'azione dei raggi ultravioletti, irra<liati su tutta la superficie cutanea. permetta all'orrgan.i smo una utilizzazione · n1 igliore di quei medicamenti, riusciti sino aid ora 1


[-~~:\O X~:~III, FASC.

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SEZIONE PRATICA

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jnefficaci o poco attivi (Po11Sdorff, Hoff1nann, to. ì\·ello stesso te111po i pazienti furono sottoBloc h ). Secondo questi autori il rivestimento cu11osti ad un ciclo di 20-40 irradiazioni generali 1p er taneo non a,·rebbe soltanto la misJSione di una n1ezzo di una larnpaida a vapori di mercurio. L'irprotezione materiale, ma anc.h e una azione bioloritazion e cutanea ottenuta è paissata per tutti gli gica, qu.asi paragon·abile a quella di una ghian- .stadi: dall'eritema con desquamazioni epidennidola a secrezione interna. Si tratterebbe, insorr1, cJ1e ino alla pi·grnentazione bronzea. n1a , ·di ·una vera protezione attiva od esofilassi Inoltre, poi.chè sembra che l' azion.e fototerapica (Hoffma.n n). della lt1ce possa venire influenzata e maggio"Certo che l•a superfi1c ie cutanea ·h a, nelle fu11n1ente coadiuvata mediante l 'ingestione da partoa zioni biologi.eh~ ·dell'organismo, un'azione mo.lto dei pazienti di materie coloranti .quale l'eosina ert più importante di 1qu·ello c·h e si è creduto sino j} bJu di metilene, da con sider.arsi in tal rnodo • ad oggi. Il Ra,~aut pensa che gli eritemi arse, ..er(:l sensibilizzatrici della tfototerapia o fotod'ina. 1niche, quattro dei malati su·d·detti ingerirono del .. nicali nei sifilitici, •eritemi i quali modificano la reazione del sa~1. gue, possano essere paragonati . l'eosina. a;gli eritemi :provocati dai raggi ultravioletti; tali D e·i i1ove ·casi di sifil1de sottoposti dal Ravaut eritemi favorirebb ero l'€Stpulsione dei virus paalla doppia cura, cinque presentavano ma11ifestatogeni immunizzando addirittura l'orgiani·smo zioni luetiche secondarie sulla 1p elle e su1le mu-<cuti ed intradermoreazione nella tubercolosi). Secose, il sesto aveva d elle papule erosive isulle • .condo il Burnet la pelle è , fra tutti i tessuti, g·randi J.abbra, il .settimo di 1sifilide primaria, l ',ot. quella che oflfre con dizioni priù favor evoli per tavo di sifilide n er,rosa ed il nono delle ulceri l' attenuazione spontanrea del virus; infatti le tu, atoniche agli arti inferiori. Tutti presentavano bercolosi cutanee esplicano forse un'azione ip rereazione Wassermann e del li.qui·do cefalo-rachi .. ,-enti,ra di fronte agli or gani interni. .ftiano positive. In Germania, date tali constatazioni, ·Si è penI risultati terapet1tici nitidamente riferiti dal s ato ·di app-licare la fototerapia n ella siifiloterapia. Ravaut furono i seguenti: le manifestazioni cuHesse e Breiger sono partiti dalla consider azione ta.neo-muco,s e non sono scomparse con raptdità .cl1e nei selvaggi d el Ca·m erun, nudi e con la ;pelle mag·.~iore id i quello cl1e scompaionò -con la sola ptgmentata ed esposti naturalmente all'azione inarsenobism'l1toterapia; egua:le ·CO·mpo.rtamento eb .. tensa dei ra•ggi solari, la sLfilid·e Ila uno svolgibero le reazioni u1norali. Coloro che ingerirono 1nento relatiYamente benigno . ..\mbedue, applicananche dell'eosina non dimostrarono alcuna magdo l'elioterapia e contemporaneamente le iniegiore sensibilità alla cura. zioni arseno-mercuriali , hanno constatato ·cl1e i In base a qu esti risultati, :Che .p erò sono al .. malati che si sottoposero ad entrambe le cure. no11 quanto scarsi, gli autori riten·gono tCJhe la !otote.. presentavano, in seguti.to, n è recidive, nè paralisi ra1pia associata o non all'ingestione di materie o tabi. Il Breiger, che da vent'anni usa questo col0ra11ti, nulla agg·iunga di straordinario all'azio·r loppio metodo id i reura, pensa che, sotto l'azione ne terapeutica ar.seno:bi.smuti.ca . Ma naturalmente dei raggi llltra,·ioletti, la p elle elabori più attinon può ancora essere accertato se la fototerapia vamente gli anticorpi specificj, neutralizzando, a eserciterà o no un'azione prev entiva sopra delle livello ·del rivestimento cutaneo, il virus sifilitico eYentuali localizz.azioni ,riscerali e particolarmen.. e proteggen·do, per m ezzo di questo meccani.s mo, te nervose della si.filide. gli organi interni. ..<\ tale azion e si p·u ò ·anche Con1unque la fototerapia 11a 1dato .questo risulag·giungere il fatto cl1e l'irraidiazione gen erale può favorire l'eliminazione degli agen ti terapeutici in- tato: un più rapido miglioramento <lello istato gen erale: l'aumento di peso si è verifi·cato subito trodotti per ·m ezzo de.Ile iniezioni. ed in .quegli in·divi.dui in ·piena sifili de •secondaIl Ravaut pur senza criticare le osservazioni dei rj a nei quali l'anemia 51P·ecific·a iè r~pi·damente suaccennati autori si limita ad osserv·are che. dileguata. In un malato affetto an.che ·d a penitoanche ammetten·do cl1e la sifi·l ide di certe razze nite tubercolaTe, questa è scom•p arsa, certo per ~ia unica1nente dermotropa, ben .altre sono le l'aztone fototerapi ca dei raggi ultravioletti. cause ·a i .simile fenomeno cl1e Ja pigrnentazione Il Ravaut quindi con·clu.de: della cute e }'.elioterapia naturale. 1) Nessur1 fatto ev:i·dente ci autorizza a trat·Comunque, anche 1per .controllare gli studi detare i sifiliti·ci soltanto ieon l 'applicazione dei gli autori tedescl1i citati, il 1RaYaut insiem e al ragg·i ultravioletti. Basch ed al Lambling hanno sottopo sto u11 gru·p. ' 2) ill f·atto ·di assom·m are l'applicazione dei ra,gpo di n ove sifilitici co·n manif est.azioni in atto o"i ultravioletti al trattame11to ordinario d ella sifia qi1esto ·doppio metodo di cura: dieci i11iezioni o lide non sem·bra cl1e abbrevi il tempo n ecessario di novarsenobenzo.lo da gr. 0.15 a gr. 0.75 €, coné'Ìlla scomp arsa dei fen omeni clinici ed alla ridu'temporaneamente, ·dieci iniezioni di chino-bis1nu. 1

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IL POLICLINICO

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zione della R. W. Ma l'azione sullo stato gene. ral.e è una delle più efficaci. 3) Eguale consi derazione jper ,quello che riguar. da l'aggiunta ai meto di precedenti dei corpi fotodinamici (eo-s ina, blu di metilene). 4) :Far.se le reazioni del li.qui·do ·cefalo.:raoh:i:diano sii riducono più .rapi,damente con l'aggiunta della fotot.erapia alla terapeutica or·dinaria. 5) Se i raggi ultravioletti non sembra 1debbano esplic·are una grande utilità nel trattamento della sifilide, tuttavia non sono pericolosi e possono essere utilizzati .s pecie 11>er la loro azione eutrofica dello stato generale. Per giudicare :poi dei!initivamente sulla rprotezione ·de-I si•s tema nervoso da reci·dive ·siJilitic·h.e , così come aocertano gli autori tedeschi, sa.rà necessario eseguire un numero assai notevole di esperimenti e •dare tempo naturalmente che dagli Elsperimenti stessi possano essere raccolti i frutti speciali. 1

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FURIO TRA VAGLI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. V. \ TRAl! e ·F . D'ALLAINES. Pratique courante et chirurg·ie d'1;,rgence. 7a edizione, p . 302, f. 320 nel

testo. Parigi, 1VIasson, 1'924. Fr. 12. Nel volgere di •12 anni, cons.i derando il lungo intervallo ·della guerra, l e aJggiunte e il maggiore o il djverso svolgimento apportato alle sin·go1e partl. del 5° volume dei « Préci.s » n elle numerose edizioni esauritesi ha costretto gli autori, saliti oggi in fama .di emeriti chirurgi, a rifondere com"pletamente la loro opera. Tale particolarità di questa collezione r.en d·e garante delle modernità delle nozioni ivi eis:presse, a proposito di tutti glt interventi che costituiscono 11>er il pratico, la cl1irurgia giornaliera e la chirur.gia ·di eccezione. Vi sono comprese le indicazioni operatorie, le cure locali e gen erali, {ja50 per caso, e tutti quei con~ si•g li che aiutano l'operatore nel miglior maneg.g io degli strumenti, per il l"aggiungimento di una net.ta visione del campo operatorio. Le figure semi-schematiche 1sono state ,disegnate in modo da tratteggiare chiaramente ricordi di anatomia e di clinica ,c·osì .c ome pl1ò g·iovare al caso in ispecie. 1

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E. lVI.

Die Krebskrankeit.

Edit. Julius .SJpringer, Vien

na 19'25. F una raccolta di capitoli svolti da vari autori in nn ciclo di conferenze, tpromosso dalla società austriaca 11>er le ricerche e le conoscenze del canr.ro. Il libro di 356 pagine ,è diviso ·i n due parti. La prima ·di ordine generale compren•de un rias-

sunto di Mare.sch sulla morfologia e l'etiologia del car{jinoma con le varie teorie, uno di Stern. berg sulla n1alignità id ei tù.mor.i ove l'A. cerca d1 spiegare il meccanismo .dell'ati'pia e dell'anaplasia del tessuto neoplastico, un altro di Freund in cui sono ri·cordate le variazioni nella composizione ·p lasmatica dei can·c erosi ed aocennata la produzione di sostanze atbnormi :provenienti dal t11bo i11testinale, uno id i Kraus che riepiloga gli esperimenti fatti ne-gli animali e nelle piante con i vari stimoli chimici, parassitari. Da tutti viene attribuito un grande valore al fattore organico di cui parla in maniera più ·diJfusa Bauer con un capitolo intitolato: cancro e costituzione. La seconda parte, di ordine- ,speciale comprer1·de : un capitolo svolto •da Kyrle sugli stadi tpre• cancerosi della pelle ed un altro di Riehl sui ·cancri cutanei. Fraenkel tratta -dei tumori della marnrnell a, R81dlich del comportamento del sistema nervoso rispetto al carcinoma sp.ecialmente rigua!'do alle metastasi, 1Pichler svolge il capitolo dei tumori della mandibola ,comprendendovi la tecnica operatoria e ·p rotesica: Denk parla del ' carcinoma della lingua, Marschik di ,quello della gola riportan1do il procedimento operatorio per la laringectomia. CfJJpitoli sulla 1diagnosi e sulla terapia del cancro dello ·stomaco (Eiselsberg) sui carreinoma delle vi-e biliari, dell'intestino, del rene, dell'utero con un riassunto sul trattamento i11 generale ,del .cancro con la ra,dio e la radiumtera-pia completano il libro .che nella sua brevità contiene in sunto le nozioni più importanti sulla malàttia .d el cancr o. R. BRANCATI. BELLELLI

F. Ectasia acuta gastrica e occlusione

• dundenale artero-mesenterica. - Napoli, Idelson,

19?.5, XII, ?..83. L. 40.

· Prfceduta .da una nobile prefazione ·del maestro 1p ro·f. ·Ron cali, il Bellelli riporta ·divise per '5i 11goli capitoli tutte le cognizioni teoriche e pratiche su uno ·d~i più interessanti catpitoli della chirurgia: la ectrusia acuta gastrica e l'ooclusione d11odenale artero-mesenteri-ca. Minuziosa nella ricerca bibliografica, semplice nella esposizione ·dei sintomi, ·di.. dattico nella sud·divisione dei vari gruppi morbosi etiol0gici e patogenetici, l' A. ha scritto il sur volume in 1r1odo sempre chiaro e profondo. Al! 'indagine .a nalitica della 1quale abbiamo detto i. pregi, segt1c dun.que la 1sintesi delle ·Conclusioni, nelle quali è indi·c ata ·quella terapia, ·che sebbene semplir,a, nondiro.eno e proprio tper questo raggiunge quello scopo che è desiderio e del medico e del pazi ente e si com·p endia nella risoluzione felice dell'i11c~dente. Giova riportare per intero n1cttne .conclusioni: .N e~la maggioranza dei casi Ja dilatazione ga!=:tr~­ ca acuta e l' occlusjone duodenale artero-1nesente-


{ANNO

XXXIIJ, F ASC. 22 j

SEZIONE PRATICA

rica costitui.scono un't1nica sindr<Yme, ·di cui ~a seconda in dipe1l'denza 1della prima, lè bwsata sul fattore indivi·duale predisponente e di uno tossico ad azione paralizzante. Clinicamente non è pos':3ibile diflferenziare i due quaidri morbosi di c11i .quello duodenale può eccezionalmente decorrere isolato. La sintomatologia ·è costituita dalla triade hen nota: vomito biliare, distensione ad dominale .col' laS'.)O ra,p ido. La 1norte è legata a cause tos.~iche, alla disi dratazione intensa dell'organismo, a fattori meccan ici (per compressione s ugli organi toraci ci). Dal punto id i v ista anatomo-patologi ~o si possono distinguere 4 tipi: 1) la sola dilatazione gastri ca; 2) la dilatazione gastro-duodenale con occlusione del duodeno; 3) la dilatazione dello stomaco, di tutto o parte dell'intestino; 4) l' occl usione isolata del duodeno. La iprognosi oggi, me,n o . cl1e per il 'Passato, !'imane pur sempre grave. ·L a terapia consiste nel conferire al pazj ente la classi ca posizione opportuna, nel lavaggio gastrico ed eccezionalmente nell'intervento cruento, quando non si possa sperare nellg canalizzazione del duodeno per la presenza di fattori• meccanici. E. MING 4zz rN1. 1

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R. UTEAU. Causeries d ' Urologie. Maloine, editeur. Paris, 1926.

:Non è un trattato n1è un manuale di Urologia. È u11a breve raccolta di fatti e di ricoI'di per.sonali dell'A., il .quale è un prati·c o di grande esperienza, esposti in mo·do .d a servire com e insegna. mento e come. in•d icazion·e a chi si inizia alla pratica. Ne segue c·h e ogni capitolo presenta mo1te lacune, ma la forma brillante e le osservazioni chP. fa l'A., sorte veramente dall'osservazione dei tatti, ne rendono la lettura gradevole e util e. M. ASCOLI.

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lttftDEMIE. SOCIETA MEDICHE. CONGRESSI. Ospedale Maggio1·e di Bologna. S~duta

del 10 gen11aio 1926. P .r esidenoo. : dott. \Prof. CoGOI..-LJ.

Intorno ad un caso d':insufficienza surrenale. R eperto d'autopsia e considerazion i . F. FRANCHINI. - Il malato presentato nella prima. di queste riunioni, morì ipochi giorni do;po. L'O. ne mostra lo stomaco che è normale. La capsula surrenale sinistra n•Olll fu ·p otuta rintracciare. La destra è ridotta ad una picoola ed informe massetta scl!0I'otica con alcuni noduletti duri, g.r andi carne grani 'd i miglio. L'O. dichia.r a che senza il soccorso del tatto, questi resti gli saa-ebbero prohabiilmer1te sf11ggiti. Al microsooipio: tutto il pezzo risulta formato di noduli tubercola.ri oaseosi com qualohe cellula. gigiante, circondati d,a tessuto. di

77b

cicatrice, fibrilla.re, in v.ari stadi i di orga11iwazione. Di tessuto surrenale rimane solo un picoolissimo isoootto di cellule del tipo di quelle dello strato corticale. L'O. mostra i p.reipar.a ti micr-0scopici, disegni e proiezioni. Insiste sulla difficoltà di trovare all'.autopsia questi resti di capsule siur.renali. Rileva come ]a di.aignosi d'insufficienza surrenale sia cooì confermata; e come jl oaso preoointe ·e l'.altro riferito,, di oui mostrò il preparato confermino l'esistenza di una sindrome d'ins~ffioitenza surren,ale cronica, mortale sen.za pi:crmentazione 0 diffusa, i sintomi U>iù ca;.atteristici della quale sono : ipotensione arteriosa, .a stenia e vomito . L'O. è pll'lopeTuSO· a d.are in quiesti oasi moJta importanza anohe al vomito, qua:i1do esso non sia spiegato da altr.a cagione. 1

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Actinomicosi pri1r1.itiva della nian1n1ella. Dott. A. ZAFFAGNINI e M. GAMDERINJ. - I dissereuti comunicano un caso di 1actin1oanicosi della mammel1a. S. in una donna di 39 anni, che per i dati cli•n ici ed .anatomo~'Pia.tologici del pezzo asportato deve ritene rsi una rara 1ooalizzazione 1~ima1·ia del fungo raggiato in questQI orgiano. L a confe.r1n·a diagnosti.ca, oltre ohe da1l'e.same istologico (biopsia) si è ·avuta da qu-ello culturale del •pt1s pa-elevato asetticamente dalla mammella.. La cur.a è essen~iaJ1ment-e chirurgica.

I stolo gia di un 'n eoplasma estratto dalla cavità f P-morale. A. BusAoom. - L'O. presenta dea preprurati tratti d.a un tumoire estratto dalla ca.v ità midollare di u.n femore oo illustra. 0011 ,proiezione di disegni la rarità istologie.a del caso.

,')opra alcuni. casi di pe11itonite da pe7·forazione dello st ortt.aco.

R . PAOLINI. -

Premesse alcune note di 100'dine etio-patogenetico sulla peritonite da ·perfor.a.ziioine ~astri ca, passa ad illustrare sei oasi clinici osserva.ti, traendone .importanti considerazioni per lla frequenza jn rap porto .all'età, .al sesso e alla sede. Per quest'ultima, 1'0. conviene ohe I.a ipiù freq1uente è q11ella iuxta pilorica, ma n1eritalll01 anche importanza le forme clinich·e di per.f()(Nl.zione posteriore e anteriore dello stoanaoo1: I.a perfor.a.z.io11ie llla luogo nella sede " stessa dell 'ulcera, o del neoplasma; lesioni che si poss0010 i1npiantare in qualunqJUe punto dell' ovgaillo. Dorpo a:vier messo in luce i segni obiettivi e subiettivi pres8111.tati dia.i diversi malati, conclude: per la diaignosi devesi 'd are massima importanza .al dolore e ~.l su-01 mo.d o di inso1rgere, alla tensione del.l a parete add•o·m inaJe; per la pro.g.nosi, questa. sarà tanto più buon.a quamto più pronto e immediato sa rà l'intervento chirurgico. I11fatti, dei sei casi riferiti, cinq1u e infermi furono ridonati .alla , ..ita oompletaJmente ~ariti, poichè appena accolti in Osi:pedaJe, .posta la diagnosi di pe1~tl(){Ilite d.a perforazione, fUTono pronta.m ente operati. _t\._ Crv1DALI, segretario. 0

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""""r. 11 'J

IL POLiCLlNICO

( ANNO

XXXIII ,

FASC.

221

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le splenomegalie n ell'infanzia . I

I . a milza e il tessuto linfoideo sono più 1Pront1 a tl!n1e.farsi n ell'età inJ antile che nell'adulta e la 1nilza è in tale età in ;parti colar modo più 1

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disten sibile. r. . a .s plenomegalia rappresenta u·n iSintoma causato da ·v ari stati morbosi. Difficile è classiifi.care in maniera esatta tali stati , che talora hanno punti ·di contatto l'uno con l'altro. .. eco11do H. tRolleston (Proce ed. of R. S. of :Al.ed., febbraio 1926) si può, a scopo pratico, aipplicare la classifi cazione seguente: 1) Splenomegalie ·f amigliari, le quali, salvo ca~i rari non ben determinati, si :presenta110 nel] 'itte1·0 em olitico .cro·n ico 1sp1enornegalico, nella malattia ·d i Gau cher , e nella 1sifilid e congenita. I..'ittero emolitico cronico vien ·diagnosticatu st1lla base ,d ell'esame del san gue p er la ·c aratteristica fragilità globulare, e deve essere trattato con la ,s plenectomia. Dorpo tale operazione i sinto1ni m orbosi sicompaiono , ma la resistenza gloh11lare raramente rientra n ella norma. La radiotPrapia non sembra apporti vantaggi aprprezzabili. La malattia id i Gauch er, descritta all'inizio come forma neoplastic a, si fa oggi rientrare n elle alterazioni del sistema r eticolo-endoteliale, e per i su oi caratteri .di razza, famigliari ·e sessu ali va Ti•guar-Oata come un'anomalia costituzionale. La milza .p uò qui rag.giunger e 'Pr0tporzioni n ote,roliss1me, mentre le gh iandole linfatiche SUJperficiall sono in grossate assai di ra,do. La splenectomia n on n e rappresenta la cura radicale , ma dà dei vantaggi arppr ezzabili. IJa splenomegalia della sifili·de 'con genita è l'ind iiee dell'attività -e d ella gravità ·dell'infez1or1e. Un ingrossa1n e11to della milza ·unito all'anemia nei ' bambini grandicelli ·deye sempre far S05'Pettar e la c;ifilide , e indirizzare in tal sen so le ricercl1e e 1a cura. Talor a iperò il trattamento antiluetico n on avrà il suo effetto fino a che non si prat1ChPrà la siplen ecton1ia. ?.) • plenomegalie in rap·p orto a malattie del sangue, qu ali la leucemia a cuta, l 'anemia perniciosa, la porpora emorragica trombocitotPeni·ca , l 'anemia spleni.ca infantile, l 'an emia 1s plenica cronica , la malattia di Banti , l'eritremia. I.a leucemia acuta è far.se nei primi anni di ,·ita 1p iù frequ ente della mieloide e della linfoide; l' P ame del angue la fa riconoscere facilmente. La i1rognosi è cattiva, ~ ogni trattamento non r·uò far altro che ritardare la fine. 1

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I/an emia perni.ciosa è inYece assai rara ed in g·ener e si presenta a tLpo aplastico. La 'Porpora emorragica trombocitopenica può essere 1primit.iva o icostituzionale, oppure seconda ria ad inr'ezioni o ad intossi·cazioni, e ;può decorrere in maniera acuta o cronica. E caratterizzata ·d alla notevole -d iminuzione delle piaistrine, dal :prolun gamen to del tempo idi emorragia e dalla splenomegalia. Anohe in questa malattia la splenectomia :può essere di utilità. L'anemia splenica infantile, ,di v. Jaksch e Luzet appare n ei 1primi tre anni di vita ed è caratteriz zata da una splenomegalia forte, da un'anemia a tipo rSecondario con leuco·c itosi, d alla presenza di molti eritroblasti e mielociti. Ha tendenza alla guarigione spontanea e 1spesso si associa alla rachitide. Il trattamento d eve essere sopratutto ig·ieni-co. Se s i sveler à la .sifilide .g ioverà la cura antilu etica. In qualche caso 11anno •giovato la ra·diotel'arpia ed anch e Ja srplenectomia. L'an emia siplenica ,croni ca non è da tutti ammessa nei bambini , e vi :s i rf anno rientrare .quellef o·r me in c ui la Wéli&sermann n egativa fa escludere la sifilide. Il ·m orbo di Banti e la cirrosi rportale con splenorr1egalia si osserv.ano talora nei bam•b ini e la splenectomia arreca benefizio. l .'eritremia è in,rece rara e si tende a m etterla in r apporto a infezioni intestinali od a tossiemie. . . La milza va qui rispettata, rappresentando uno shocco ;per l'eccesso di ·5angue; tSarà invece pro,,ato il trattamento con ·b enzolo e -con i raggi X. 3) S'Plen omegalie di origine in:fettiva, secon<larie ad un'infinità di infezioni batterich e . .~nche n ella tt1bercolosi ipossiamo trovare ·u na milza notev·olmente ingrossata, sia nella forma miliare che nella croni ca. Eventuali a•d eren ze col diafram. 1na 'Possono rperò impedirne la cons tatazione. In questo gruppo r ien tra il lin'foad enoma, non raro nei bambini , ma difficilmente interessante con pre,ralenza la milza. Vi rientra anche la splenomegalia linfati ca iperplastica, in cui, a,c canto ad un reperto ematico n ormale, si trova una siplenomegalia notevolisst. ma, ed un ingrossam ento di tutte le 1gl1iandole linfatiche. Microsco;picamente i corpi idi JVIalpighi appajono enormemente ingranditi e COilliPOsti quasi unicamente di cellule r eticolari od endotelia li> mentre anche i follicoli ·delle linfoghiandole mo.. strano analoga 1struttura. 4) Splenomegalie tropicali, comprendenti il Kalazar, frequente n ei bambini e facilmente diagno~tica bil e col r eperto dei para siti di LeishmannOonoY3n nel succo splenico e n el midollo osseo. 4

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XXX-III ,

FASC.

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777

SEZIONE PRATICA

I .a cura è ra;pprese11tata dalle iniezioni endovenose di solùzioni di tartaro em etico. Le sple11omegalie della .m alaria acuta e cronica ~ppartengono a tale ·g rup·p o. 5) Splenomegalie di causa m eccanica, in cui rientrano le forme dovute a neoplasmi, cisti, ascessi. 1

M. FABERI:

La tara tubercolare come fattore predisponente nelle diatesi emorragiche secondarie a malattie infettive.

le idee del prof. Schu·p.fer, le manifestazioni emorragiche nel .corso di infezi'oni gravi. A questo pro!p osito pu·b bli·ca la .stori·a e il d-ecorso clinico di 11n malato, affetto 1da f ebbre me1itens·e, in .cui ·si presentò il .qua:dro rd ella poripora di We:rlhof i·n decima giornata di ma:lattia, quadro n el suo malato così grave ch e causò la morte in brevi·3simo tem'PO. Alpip1Unto in questo malato il Tinti riscontrò una tara familiare 1speoi1~ca tub-ericolare. Coll'attribuire alla tuber.oo1ost un fattore non indififerente n·ella genesi della porpora, non .b isogna trais.curar-e ~ e rò anche una certa alterazion,e f\1nzionale del si steima spl-eni•co, rche per molti AA . rappresenta la base costituzionalie .su cui si impianta la porpora. 1

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..\.llo stato attuare ·delle nostre conoscenze sulle dia tesi emorragiche, non isi 1può ·dire ancora riso1uto il problem.a .cl1e n e riguarda l'etiologia e la patogenesi. E se in ielini1ca si possono ben di;ff1erenziare fra loro l e diatesi em0Tr agi1che propriamente dette •dalle diatesi em ofiliache, sia· per i dati anamnestiici, sia per le m anifestazioni cliniche, 5ia ancl1e per le ·caratteristich e (·differ enti n·e lle 1due forme) ch e si .svelano all 'esame del san. gue (contegg.io delle piastrine, determinazi1Qn·e •de 1 tempo di stillicidio san~igno, tempo di coagulazione e retrazione del coagulo), non isi può 5/tabilire anrc ora quali siano i fattori etiologici e predisponenti reali, caipa;ci di ·dare la sindrome della porpora. Si divido.no le po:npore in secon dari-e e primitive o cr~ptogenietioh e a seconda se Sii ipossono o n o invocare agenti infettivi o tossici ca. rpa.ci di prov,o·c are la ..sin1drome clinic a. Bd è sopratutto .p er le 1crilptogeneti1oh e che .più varie e viv·aoei sono le di·scus&ion.i patogeneti·che. Ma a nche per le poIJPor-e secondarie (e tra queste sopr-atutto quelle 1dovute aid inftezioni) non baista aiccontentarsi di dire che il tale aigente è crupace di complicare il qua dl'o dell'infezion e •Colla sin·drome punp.ur ica. (•I nf rutti come .si 1spiegherebbe che solo in rari .c asi si presenti la poripora, m entre anohe infezioni a germ·e molto virulento, 1p ossano ·deicorrere con quaidro molto grave, senza determinare le emorragie cutanee o mucose?). ·B isogn a dunque soprat11tto indagare bene i fattori predisponenti, specie indivj•d ualj , che C'ertamente 1dov·r anno essere ammessi, rp·er spiegare l'i1niso!'lger·e in quel dato individuo del sintomo nuovo, la porpora; e non ·basta invocare le al teramon.i che si riscontrano n el ·sangue (trombopenia, inetrattilità d el coagulo, tempo di stillici1dio aumenta.ito) ch e devono esser e ·consi!der·ate p iiUttosto cdrne effetto iehe non causa della porpora, ma sopratutto studiare la r ece1Jtività dell'organismo, che r eagis·ce colla porpora all'infezione, studiare il terreno su cui l'infezione .si è impiantata. M. Tinti (Riv . Ciiri. Med. , dicembTe 199...5) insiste molto sull'importanza id i questo terreno, e attri bui~oe alla tar.a tubercolare, seguen1do i'n questo 1

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M. 1CAJA.

Studi clinici ed ematologlci sul morbo di Banti. Dallo st11dio di sedici casi di morbo di Banti, N. Rosenthal (Journ. A. M. A., 20 giiugno 1925), giungA allr. ,se.guent.i conclusioni. I.a inalattia di Banti s i associa di solito ad una n otevole alterazione del numero e •delle funzioni ·delle 1p ia..c;trine. In un certo nrtmero id i casi le pi astrin·e sono notevolmente diminuite, e si ;può av ere il ql1adro della porpora emorragica. La sple11ectomia in questi casi è di notevole giovamento, e riporta al normale il numero delle ·pia strine dopo un breve periodo ·di eccessivo a u· men to. In altri casi le piastrine sono 1n numeTo nor1nale o poco diminuito; la Siplenectomia ne fa arnnentare ·di molto il numero, fino. ad un milione ed oltre, e si dimostra di 1P O·CO o nessun giovamento. L'eccesso di piastrine può dar luogo a facili trombosi e con.seguenti emorra:gie: esso è p ersis tente. 1

DORIA.

Leucemia e tubercolosi. In sei casi ·d i leucemia Iinfocitica e mielocitica, M. \Veil e P allet (La P resse médicale, 1925), riscontrarono liesioni tuber.colari a carico ·degli organi .ematopoi-etici. Ri·v et in altri due -casi di leucemia acuta, r:iiscontrò nella mu.cosa gastr ica U!Ila folli-colite tubercolare ed una célJSeificazione, ·Con bacilli ·delle glandole linfati-ch·e br·o nchiali e mesenteriche. All'op1posto del Rivet, sostenitore •della possibilità •di un intervento della tu:bercolosi nc8lla genesi della leucemia acuta,' W·eil e Pollet, m ostr an'Sl riser,rati nrè osano form'l1lare alcuna conclusione in ~ro o ~o ntro 1'inte1"' ento 1diel ba.c.illo di J{ocl1 nella leucemia. 1

~1.


'"''"'8 I i

TL POI.ICLlNlCO

Il priapismo leu cemico. ~1oure

I

e Leibovici (l ournal d' Urologie, n. 2, 1925), dopo aver rico~dato un caso di priapismo leucemico in ·c ui l'inizio fu brusco e l'anamnesi remota non presentava nulla di importante per spiegarne la genesi, fanno delle considerazioni generali sull'argomento. rL 'inizio dell'affezione è in generale brusco, si manifesta cioè sia sipontaneamente rd urante la "notte sia in seguito a sforzi. Nel perio·do di stato i disturbi funzionali sono variab)lj. Il dolore 1può mancare ma quando il pria- pismo persiste il qolore permane per lo più situato a liivello dell'asta e poi irradiato verso l'ipogastrio o i testicoli. La minzione in generale è poco alterata. Spesso si ha la disuria. Quasi mai la ritenzione completa. _In alcuni casi il !Priapismo si iè manifestato come complicazione terminale della leucemia, 1spesso· invece si manifesta all'inizio . .i\.lle volte può -guarire .spontaneamente dopo qualche settimana o molti mesi. La guarigione è lenta e sempre incompleta. Scomipare dap1Prima il dolore, quindi diminutsce il gonfiore ma l'asta rimane sempre più o meno grossa e indurita e l'impotenza definitiva è frequente . tAltre volte al contrario il priapismo persiste indefinitamente fino a che la leucemia ucci·de il malato. Qua11to all'etiologia e la patogenesi del prta. pisano leucemico .sono state ammesse diverse teorie e cioè: 1) un'origine nervosa; 2) com1pressione • per lln ematoma ·delle vie di ritorno del sangue dai corpi ca-v ernosi, trombosi idei corpi cavernosi. La diagnosi è facile ·eccetto i casi di ·c avernite sup!J>1.1rata. Quando il priapismo -compare s·p ontanea. mente occorre pensare alla leuc.emi a. e far ,praticare l'esame del sangue. 1L a -cura p·u ò essere medica e chirurgica. La cura medica consiste in calm;;tnti generali, in applicazioni locali di ghiaccio o di medtcature umide, la cura chiI'urgica è da preferirsi ·quan1do la leu·cemia rè all'inizio o poco accentuata. La tecnica 1dell'intervento è semrplice: si farà un'incisione di qualche centimetro su uno dei corpi cavernosi alla ba.se dell'asta. Una sola incisione cutanea ·è sufficiente per svuotare i corpi cavernosi, si svuoterà l'ematoma 1per compressione dell'asta e si farà una sutura a due piani, una sutura dell'albu1ginea reon il catgut ed una sutura cutanea. .L a guarigione si ha per lo più con sclerosi dei icoripi cavernosi. 1

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CAS.SITTO·

T E RAPIA. TI citrato di s odio. Questo sal e (C 6 H 5 0 7 ) Nas + 11 H20, a struttura mobile, molto instabile, è i.n g rande ''oga da quando, scoperte le sue proprietà anticoagulanti ed altre meno importanti successi,ramente, 6e ne sono fatte svariate aipplicazioni t erapeutiche. Que-

[ .,\,i.~NO

XXXIII F ASC. 22J I

5tn. moda, di-ce G. Lyon (Bullétin médical, n. 10. 1925) , è ben giustificata.

Il citrato di ·sodio rende il sangue incoagulab]le quando ·è ag.g iunto nella proporzione del 4 %o, e non ha alouna azione tossica od eirnorragi·p ara se così viene iniettato. Il sangue citratato si può conservare in ghiacciaia per parecchi giorni, senza modificazione della inoffen~ività. :luesta azione stabilizzante si esercì ta non solo sul san.gue, ma anche 1sui li·q·uiJdi pleurici, meningei, periton eali. Il citrato diminuisce la viscosità sanguigna, e per questo sarebbe stata constatata un'azione favorevole su al-cuni ·casi di polmonite n-ei quali avrebbe favorito la regr-essione della eipatizzazione, alla dose di .g r. 0.90-1 ogni ora per os, in so luzione acquosa diluita. Alla stessa azione sulla ,,iscosità si può riferire l'influenza favorevole del citrato sulla trombo-arterite obliterante, segnalata ·da Me~rer, Steel, ecc . Il medicamento è sopratutto attivo se iniettatp per via intravenosa (soluz. 2 %) , ma dà anche buoni risultati se sommin istrato per ·via orale alla doiSe ·di 3-4 .g r. per giorno. Più ·difficile a .sipiegarsi è l'azione emostatica del citrato, messa in rilievo negli ultimi anni: l 'iniezione del sale in soluzione con·centrata (15-30 ('Jffi-C. di. soluz. 30 %) diminuisce le emorragie operatorie, arresta le e·m ofiliache, le cancerose, le tubercolari. Il citràto di sodio po.sisiede anche un'azione mor!f ogenica, poichè fa aumentare le emazie, dondr la legittimità del suo impiego nelle anemie 1perniciose. Questa influenza ipare ·dovuta al r a dicale citrico, rpoi.c hè 1si ha ugualmente col citrato di magn esio e ·di manganese. .i\l pari del carbonato e del salicilato di sodio ha •nna aziqpe sclerosante locale, sfruttata per il trattamento de1le varici, col V1antaggio di non irritare i tessuti come con le altre sostanze. Troisier usa e consiglia l'iniezione di 8 eme. di una 50luzione 100 % nel tronco venoso che si vuole obliterare, ripefTuta ogni ·due o tre giorni. 1

Anche nel trattamento della eritremia è stato ~n1piegato ll citrato di ,s odio che 'farebbe dimtnuire la rpoli.g lobulia. ~ei versamenti pleurici rilevanti la toracentesi è facilitata ·dall'iniezione intrapleurica di citrato di sodio (30 eme. della soluz. 10 %) che impedisce la coagulazione della fibrina . Dopo ·che Variot .h a mostrato che questo sale facilita la digestione rd el latte, diminuendone la coaoaulabilità, lo si 'Usa comunemente nei disturbi digestivi dell'inianzia, anche rperchè antiemetico. Nelle dispepsie dell'adulto il citrato è usato come :ilcalino al pari del tostato, del bicarbonato, del solfato di sodio, ai quali si associa. Se n'è anche proposto l'uso come pur.gativo alla dose di


(ANNO. XXXIII,

FASC. 22]

·m a è poco utilizzato in tal senso, preferendosi il citrato di magnesio. Se ne è raccomandato infine l'impiego come d:LssolYente delle false membrane nell'an·g ina di Vinieent. Le dosi sono dunque molto v·a riabili secondo lo scopo. Per le iniezioni intravenose i.Si consiglia di non oltrep81ssare la do.se di 15 milligr. per chilo. Per la sOlffiministrazione orale sono pretf etibili le soluzioni, a causa ·della 1deltquescenza, 0urando ·che esse siano di ifresca preparazione, perch·è il ·Sale è instabile. PICCINELLI. 30

g1~.,

Snll'llzione emostatica del citrato di sodio. -~ · ~astasi

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SEZIONE PRATICA

(Giornale di medicina militare, 1926,

n. 3), do1p o aver ricordato la ree.ente favorevolissima introduzion-e in terapia del citrato di sodio come emostatico , riferisce su 25 c asi di emorragie diverse (17 emottisi, 6 enterorragie tifose, 1 ente rorragia ·da ulcera duodenale, 1 ·emorragia per usura di un grosso vaso da parte di un'escara) da lui trattate con tale farmaco. Egli ha aJdo·p erato una soluzione r ecente, filtrata e sterilizzata, di citrato di sodio tribasico purissimo in acqua ·distillata al 30 %; ha seguìto sempre la \'ia endovenosa, iniettando da 20 a 30 eme. lentissim,amente , senza mai av:ere a lamentare il più piccolo inconveni·ente. I pazienti hanno sopportato benisslmo l' introduzione del ljquido, solo taluno di. essi do1po i primi 10-12 eme. ha avvertit-0 sapore m-etallico in bocca o come un seniSo di scossa elettrica per tutto il corpo. '1..'azione emostatica .del citrato di sodio si ma, nifestava rapiidamente, e solo in due casi di emott isi tSi dov.ette ricorrere aJCi una seconda iniezione alla distanza di 2-3 1giorni e in un terzo caso si dovette rjpeter.la 1dopo 20 giortli, perchè la emottisi crià fermata ' si era ,ripetuta. ... ' e;. Il modo molto semplice di prep.a razione della soluzione ·di citrato di so dio, che qualsiasi me, dico pratico può preparare da sè o far prerparare dalla pii1 piccola farmaci a, il minimo costo, l'as. senza di pericoli da parte ·dell'infermo, quando si a·doneri una soluzione freschissima e si tpratic hi la iniezione lentissimamente, la <}ertezz.a qu8Js1 assoluta che il citrato di sodio riesca a domare qualun.que emorragia, aneli.e resistente ad altri coagulanti, secondo l'A., r·endono questo metodo di emostasi di gran·de rutiJità pratica e alla portata di tutti. DE BERNARDINIS. 1

Polvere dentifricia rimineralizzatrice. A. Ohiavaro (Annali di oaontologia, sett. 19~5) dà no tizi e sulla polvere di Viggo-Andresen, per la -preparazione della quale si possono seguire le 6egt1enti j struzioni di A. Peratoner: 1)• 90 C> O'rammi di acido tartarico si polverizzano e si passano per staccio finissimo; si umetta l a

polv(\r~ . 111

n1ortaio .con 10 grammi di soluzione al 10 % di gelatina bianca, r endendo la massa omogenea. Questa si stende sopra una lastra di por· cellana. o sopra un piatto e si lascia seccare al1' ari a O·d a.1 sole. Quando è alquanto indurita, la si distacca e la si fa essicca.re in stufa ad acqua; si ritritura nuovament e in mortaio e si passa per staccio finissimo; 2) si passano per lo stesso ·staccio finissimo: fo s.iato di calcio preci.p itato, carbonato di calèio precipitato e idrocarbonato ·d i magnesio, ana g. 32; si disseccano in stufa a 60°-?0o. 3) ugualmente 1Si stacciano, dopo polverizzati e si essicca.no in stufa a 50°-60<> per 2-3 ore: cloruro di sodio puro g. 32, bicarbonato ·di sodio g. 113 e saccarina cg. 50. Si me.scolano insieme i prodotti 1, 2, 3 e si ti.ene la mescolanza in stufa a 60° per 2-3 ore; indi, in amipio mortaio, si profuma il tutto con olio ·di me11ta piperita od altra essenza... Conservare, preservando ,dall'umidità (vasi di vetr0 possibilmente smerigliati) e non entrare mai n el recipiente con lo s pazzolino bagnato. Questa polvere è impalpabile, ·d i imme·àiata SO· luzione nella saliva, piacevole, effervescente. Essa, m escolata con la saliva, incomincia a svilup1p are a cido carbonico, facendo effervescenza; si lbci.olgono così i sali di calcio contenuti nella pol\'ere stessa. P oich·è le piccole particelle di aciò.o tarta· rico sono ricoperte da gelatina, lo svilupp') di acido {2arbonico si fa lentamente e la polvere for~ ma qt1indi una massa che si mantiene per un cer~ to tempo effervescente; con essa i denti ve1lgono s pazzolati ~ tutte le superfici meccanicamente e cl1imjcamente ripulite. Si ren·de cosi possibile che i salj ·di calcio, fino a che si trovano di.sciolti, r11trjno eventualmente n elle regioni superficialn1ente decalcificate dello smalto ed attraverso i prismi di qt1esto. E, poichiè l'8Jci-do carbonico si svolge con relativa raipidità., i sali di calcio ri.. inangono indjetro e formano, insieme con la mais.. sa contenente albuminoidi e presente fra j pri.. smi, ·della cal~oglobulina, sostanza che possiede grande resistenza contro i mezzi dissolventi. Un processo analogo si svolgerebbe nella dentina non protetta da smalto e patologicamente ipersi:>nsi.. ti va. fil.

SEMEIOTICA. La riattivazione biologica della reaz.i one di Wass~rmann.

1,a riattivazione biologi ca della. re~zione di \\1 ac;-~erm:inn, <letta anche <! fen omeno di 1\1i1ian •, è stn.ta in questi ultimi t empi negata da alcuni autori.


780

[ A~o

II. POLICLIXICO

G J->etge:; (Paris rnéd., n. '32, agosto 1925\, _oer

i1or t •re un con trJbuto nl1a questior1e, ha st'ldi:ito 11 5 r· ~si. .cli ! netici di antica data, dei qu ali un o solo prese.nta·v a una r eazion e debolmellte positiva, 1nentre negli altri era n egativa. ·rutti tali inalati furono 1sottoposti ad una ser j ~ <li in iezion i er.dovenose tCli arsenobenzolo, e 6-ì gi0 rn i ·do1p 0 ogni in iezione si esaminò i 1 Joro sang112. Orb•3n <?, Ja riatti:vazione si ottenne nel 38 1~ dei e-asi , mentre Ja reazione divenne forteme11te pos1ti Vél i r1 qu ello ·ché all'inizio l 'a.veva ·p osi t·ìva d ebole. Corne controproYa si eseguì la stessa r icerca, con la rr1 edesirna tecnica, in soggetti ·s ani, co11 reazion e negativa, e .questa si mantenne tale nonostante le ripetute iniezioni di arseno·b enzoli. l\ililian avrebbe otte.nuto invece la riattivazione ne] 58 ~6 ·dei sifiJitici secondari e n el 55 % dei ter zi~ri.

Quanto alla patogen esi (lel fenomen o an cora nl1lla di preciso si con osce . .si può tuttavia pe;~ . sare che si tratti cii una r eazione di Herxheimer ritard ata . M. FABERT.

Ln gono-reazione n ella diagnosi del reumatismo blenorragico. Dagli studi di l\'Iuller ed Oppenh eim era risultate .ch e n el sj ero di malati cli gonococco esiste una sensibilizzazion e .specifica. Un 1progr esso cons irtercvo le si ·\'erificò con. l'u so ·dell'antigene polivalPnte. I.a r eazion e è stata tr ovata pogitiva nel corso di co!Iljplicazioni articolari della blenorragia dal 40 al 100 % dai diversi sperimentatori. Bezanç.on, \\' e.il e Rubinstein (So c. d e B iologie, 27 l11v;lio 1.f}-25) 11anno p :("eparato un antigene con u11a emuJsiorte ·di 6 razze di gonococeo, coltivate in a:gar -ascite, la"1a.te in acqua fi siologica e sottoposte per un'ora a soo. •Questa emulsione ha una potenza antigenica superiore all'autolizzato e all'estratto alcoolico. Su 14 ammalati ·di r eumati5mo arti colare non gor1ococcico ebbero sempre risul1ato ne aati,ro m entre su 24 affetti da r eumatismo blet'> ' ' norraO'i.co ebbero 3 risultati negati,ri e 21 positivi I:> • con t111a proipor zion e di circa 87.5 %. Così ch e se tin 1·tsultat o n egativo n on perm ette di eliminare -con icu rezza un 'affezio11e gonococcica, un r isultato :positivo è 11n argomento importante in fa,·ore della natura blenorragica della lei::ione. R. B. 1

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IGIENE OSPITALIERA. Il « bianco negli Ospedali ». 11l. rn.o Si[]. Direttore del Giornal e « I l P oliclinico

Roma. I..eggo nel fa cicalo 16 del 19 apri1 e dello stimato suo periodico I l Policlini co, ez. pratica, uri articolo dell' egregio sig. clott. L. Gia11nella sul » -

XXXIII,

F ASC.

22;

bianco negli Ospedali )) , (love si accenna alla a zione suggesti, a Ch e i colori 1producono sull'oc. cl1io e sullo spirito dei malati. Ora io m i permetto di far n oto ch e i1elle R. Cliniche di S. Orsola di Bologna, dipend·enti da questa R. UniYersità, la tinteggiat11ra a colori .è già stata i11trodotta da qllalch e anno a questa parte, e ciò ad in iziativa dell'ing. Giulio Marcovigi, capo dell'Ufficio tecnico degli Ospedali della città . L'ing. Marcovigi, assai noto n el mondo sanitariu come costruttor e e scrittore ·di cose attin-enti al.. l'igiene ed alla 1ecnica n osocomiale, fin dal 1920, in un articolo pubblicato nel n. 6 della Rivis ta d'Ingegneri a Sanitaria da lui ·diretta assieme al1'illustre prof. L . ·P agliani, riven dj cava ,a se s tesso il merito di avere introdotto per primo la colora.. zione delle ·corsie spedaliere e dei loro annessi, che egli aveva già siperimentata n el grande Ospi. zio Marino Bologn ese « Augu sto IMurri » , costruito nel 1912 ·sulla spiaggia di 'Rimini ; articolo che venne riprodotto nell o stesso anno n e L o S1pedaie Maggiore, periodi-co ·diretto dal prof. E. Ronzani, d irettore-medi·c o degli .Istituti .spedalieri di ll\1ilano. Inoltre nell'Osp edale « B. 1M ussolini » della Cais. sa Nazionale d'.t\.ssicur.azione fl.nfortuni, dall'anno scorso inaug urato in Bologna, lo stesso concetto è stato largamente ed elegantemente seguìto per tutti. i locali di resi.d enza ·degli inferrni, i corridoi e le $Cale; e sempre p er opera d ello ste9So ing. lVf.arcovigi, direttore dei lavori, che ha studiato e dimostrato 1a proprietà dell'azzurro di ft1gare le mosche, vi è stata pure costruita - ed è l a prima in pubbli ci stabilimenti - la « cucina azzurra n che ha di tale colore le piastrelle e la tinta d·elle 'Pareti e del soffitto. e le vernici degli suo1~telli e dei mobili. Tanto ho creduto opportuno scriverle i)er far conoscere un fatto ch e certamente non era a CO· n oscenza dell'egr egio suo Colla·b oratore, e p erchè, infin e, è giusto s ia ·dato a Cesare quello che è di Ces.are. ·col massi m o ossequio. · S. TASSINARI . Bologna, maggio 1926. «

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POSTA DEGLI ABBONATI. Disin1,~e.:ione !li ambient i abitati d a tuberco l otici.

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.l\l dott. P . L. , ida T. T. :

J ,a disinfezione con vapori di formaldeide è

illusoria o quasi: praticamente non l1a Yalore contro i bacilli della tubercolosi; è ancl1e poco ·diffusi,,a. ,J l sublimato penetra male n elle so$tanze alJ)urninoidi; danneggia gl i oggetti n1etal· lir.i; è troppo tossico e quin•di pericoloso. e si tiene proprio a t1sare un di i11fett an te. rb~pon­ dono bene, p er i pa\in1enti e per 1e pareti. il •


[-.\N~O

XXXtIII, F ASC. 22]

SEZIONE

fenolo (acido feni·co) a 1-2 %, la fo r1nalina diluita al 5-10 %, i cresoli, i lisoli, le combinazioni d i fen oli, di tolueni, di xileni con cloro; ma 1a migliore disinfezione ' ' iene praticata me. diante un semplice la,raggio •con acqua e sapone opp11re con acqua calda: si oeompie, cosi, l' asportazione d ei germi, o « disinfezione meccanica » . S'inten de che la biancheria ,.a passata al bucato e c:he vanno attuate altre semplici misure che non mette conto di registrare. La formaldei·de è una sostanza gassosa; la for. malina f> una soluzione di formaldeide ne11·aiequa. Juan.do si s calda la formalina, evapora f ormaldeide; al tempo stesso si forma un polimero triplo (HCOH) 3 , detto para:fonmaldeide (si hanno moltt altri polimeri, ma questo s olo si forma i n condizioni oooin arie); una parte della para!ormal deide così prodotta sublima, cioè passa nell'aria allo stato ni rn1nt1tissimi cristalli. L'azione germi ciàa ' 'aria con la temperatura. con l'umi.dità, con la tensione dei vapori di Jformaldeide ecc., condizioni che influiscono anche sulla proporzione della paraformaldeide. Il n om.e di formalina soli1da si dà a due 11>rodottj, e eia€ a paraforma1de1de dilSSeccata, ovvero. più spesso, a formaldeid.e incorporata in una 111asga solida, come sapone, sego, ecc. (analoga1nente al cosi detto alcool solido). 1Nei prodotti cle!la seconda specie occor re tener conto della percentuale di compon ente attivo. Per irrtpedire la dififu1sion e delle malattie infettiYe si attribuisce oggi scarsa importanza alle < fumigazioni » e in genere sono in discredito le " disJn!ezioni terminali )) , cui si attribuisce più ~he altro un « effetto p sicologico »; in molte città. q11este sono state soppress e senza cl1e si dovesseru registrare aumenti apprezzabili nel numero dei rasi second ari. \li so110 ragioni per credere che gli oggetti i11animati abbiano poca parte n ella trasmissione; gli è ch e nell'ambiente i germi patogeni vengono uccisi piuttosto rapidamente da~ disseccamento, dall>ossigeno, dalla luce solare; la tra s1nissione p er solito 11a luogo, invece, diretta1nente, -0 quasi, da per sona a persona, proiettando varticelle di saliva con le mani, ecc.; don de la scarsa importanza della ·d isinfezione degli am.. bienti. L. \'ERNEY. 1

1

78t

PRATTC.~

tniare. - Al dott. ~I . ..\., Sanremo : Oltre quelli già noti e di cui -è cenno nell'arti-colo comparso n el numero del 16 febbraio 1920· cl el P oli cl inico$ non vi sono stati altri notevoli contributi alla patogenesi labirintica del mal di. mare.

Jl al tt i

DR.

VARIA. Proverbi medici ci ne si.

Sono pubblicati dal « Ohina ìYiedical Journal » e· riportati sul « Journal ...\. 12'vI. -~ - » . Eccone alcuni : Un n1edico 11 011 ]1t1ò curare se stesso (da noi corre il eletto contrario! ). I l medico disgraziato cura iI prin cipio della malattia; il medico for tunato ne cura la fin e. Un ciarlatano ha 1p esce a colazione e carne a pranzo. Porre la propria vita n elle mani cl i un ciarlatano è come far correggere un· elegante componimento da un ignoran te. La ri-· cetta è bu ona; è cattiva la medicina. .Per di-· verure calligrafo è n ecessario sciupar e della car-· ta; per di,renire medico è n ecessario sacrificare delle vite. ~el negozio dell'abile carpentiere v'è abbondanza di legno cur,ro; nel gabinetto del buon medico \ 'è abbqndanza di clienti. 1

lrradjazioni dall'uomo e dagli animali. H . Friedenthal (Klinische i vochenschrif t, 10 ottobre 192.5) ha ideato 'Un apparecchio per la rni-

cleJle irrad1azioni promananti dal corpo. Esso è abbastanza. sens ibile iper registrare le djffer enze n ell'irradiazion e dalle pupillr al lo CJtato· di calma e d•irritazione. In genere le emozioni hanno molta parte nel determinaré l'intr n sità delle i rradiazioni. ~ura

1

Ascoltazione radiofonica del cuere. Il dott. Leo Jacobson di Berlino ha ap1p lìcato i procedimenti d ell'elettrofonia alle amplificazioni e alla trasmissione d ei .r umori caI'diaci, cosi da. rend erli per cettibili ·da un vasto uditorio e a grandi distanze : i rumori cardiaci di un paziente di BPrlino poterono essere nitidamente uditi a Davos. Ora lo stesso autore ha a-pplicato anche alla radiofonia cardiaca i filtri tonal1 di Wagner, i quali permetton o di discriminare i toni. (lournar A. ~f . A. , 9 gennaio 1926).

. Reclutamento delle prostitute in Russia. .~lr abb. n. 2512: . Ri ferisce Path ologic a che a Kiew è ·dato co1ne~ ei comuni trattati .sono .esposte con cl1iarezza e dettaglio le cure antigottose. Non è possibile seg11f': 44 ~~ domestiche, 12 % cameriere d'a!ber. go, 8 '1~ contadine, 6 ~{, commesse di negozio; a dare indicazioni parti·colari al caso clinico. ~lo ca : ~'2 ~~ don1esticl1e, 16 ~{, classi operaie, 5 % 1'roYerà quanto richiede sul trattato dell'Uml>er i1obili decadute; il resto è dato da donn 0 civili e <tradotto in italiano), Un. Tip-Editric.e torinese. di proveni enza :1ria. T. P . 1


IL POLI CL CNICO

[ANNO

XXXIII, FASC. 22]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Congresso della Federazione degli Ordini <lei l\Jedicl .

Federazione fascista degli Ordini dei Medici · e dà mR.11dato con piena fiducia ial1a nuavia, sidenza di modifioa.Te in tal senso lo Sta.tut\l anche per qu.anto rigu.arda il numero e la. scelt~ dei consiglieri, ed affida al Presidente il compito di nomin.a;re il COJhSiglio, con elementi di .<:su.a fiduciia, tenendo conto nella composizione di esso de1 cr·i~rio regionale e di quello de11a. raippreBentanza delle $Ìngole categorie». Dopo di che si procede alla nomina del Presidente della Feder.a.zione. Viene iaoolamato il dott. ...<\.r.naldo Fior·etti, oui viene ainche oonferita la faooltà di nomin·aTe i consiglieri.

Pre-

Il 17 ~prile si è riunito a R.oma il Conigresso --degli Ordini dei Medici. Il Presidente proV1risorio dell'Assemblea, ;prof. Gallenga, porge un sa.liuto a.i convent1ti, oommemona J.a Regina Madre, e propone l'invio dei seguenti telegrammi ·a S. M. il Re ed a S. E. Mussolini: « A S. M. il Re, , L' Xl Con'gresso dellia Federazione degli Ordini rdei medici, ohe nella loro o-p€ra diuturJ1a sono guidati da intenso amore per il Paese nostro ·che sotto la Vostra gui!da vede sempre più lu1ninoso il suo iaivvenire, po,r ge alla Maestà Vostra i sensi della tpiù VÌVla devozione ». « A S. E . il Primo Ministro, L 'XI Con1gresso delJia Federazione degli Ordini dei medici, che ve.de in Voi il grande artefice della nuova Italia, Vi rivolge i 'Toti fedeli. ed una.n imi della Federazione, ohe sente ·di dare tutto il suo spirito devoto per il bene del Paese, pronta per esso a qualsiasi sacrificio». I.~a proposta. è rupprovata. A Presidente del Congresso viene acclamato il dott . Buonsanti. Sono nominati segretaxi M<Jntano e Micheli. Il prof. GaJlenga, Presidente della Federazione legge 1a relazione. Egli fa un'.an:nu>i.a ooposizione dell'opera svolta dail Consiglio Federale. Esamina la porliatA. clella recente legge sulla discifplina del lavoro nei riguardi della classe medica, e ne lioda gli alti fini sociali e nazionali. Ritiene ohe l' azione dei Sindacati non sia contr~tan.te con quella degli Ordini, e che da.R a loro ooo,p erazione possano derivare ai medici grandi beniefici morali e materiali. Poichè finora i tentativii di concilia.z.ione fra le due tendenze non hanno avuto esito favO'revoJe, il Consiglio rass~gn~ le dimis. . s1on1. La relazione pMsa quindi ad esp0<rre l'ia.zione svolta a favore dei medici condotti vecchi pensionati, a fawore dei figli dei medici caduti in guerra e del Collegio di Perugia. Dopo avere accennato alla quistione dell' assicurazione obblig.atoo·i.a contro le malattie e ad altre quistioni di minore interesse il p rof. Gallenga termina aUS'pic11ndo al mi~ioramento della ·classe medica, ad un'Italia sempre più grande e ::sempre più civi1Je e più potente. Q11indi su proposta del dott. Nasini viene ~p­ prov.ato a grande maggior.a.nza, oon un solo voto contrario ed u110 a stenl1to, il seguente ordine del • giorno: « L ' XI Congresso della Federazione degli Ordini dei Me dici , preoo .atto dell~ dimissioni della Presidenza e del Consi'glio direttivo. accettando le direttive della Corporazione sa.njtari.a, n.a.zion-ale, delibera di trasformare la Federazione in 1

CONCORSI . POSTI V.AOANTI.

(Avellino). - A tutto lS giu. · L. 6000 (sic) e tre quadrienni deo.; età mass~ a . 35 (39). Tas&a L. 50.10. APIRO (Macerata). - 2a. cond.; .a tutto il 15 giu.; vedi fase. 20. • BmLLA (N ovlira). Soad. 15 ·m iu.; per Vernato e ca.se spa.rse; L. 7000 e 10 bienni ventes. ; doppio c.-v. BRESCIA. Ospedali Civili. Primario oculista; L. 6000; pens.; nom. bien.naJe, conferme q11cinqu~nnali. Età lim. 45 (50) a. Soad. ore 16 del 30 gi_l1. Dooum. a.gli Uffici d' Ammin. (via Moretto 42). Tassa L. 50. Ourricul'U/T1'1, vitae o rilBBfilunto pubblicaz. scientif. in 3 esempl. CAPODIMELE (Caserta). Scad. 12 giu.; lire 12,000 con qua•lrieT1ui decimo, oltre L. 2400 cav. e L. 500 nff. san.; 10 c.-v. CASTELNUOVO DI FARFA (Ro1na). Ab. 1160. Scad. 30 giu. L.. 10,500 oltre L. 400 uff. san.; 5 quadrienni dee.; L. 2500 cavia.i~.; abitaz. gratuita con obbl. tenuta .ar1n. Tassa L. 50. CEPRANO (Roma). - Al 15 giu. ; vedi fase. 19. DEsio (Milano). Ospedale Civile. Prim&rio medico. Vedi fase. 20. Se.ad. 30 giu'gno. ENoENNA (Bergamo). All'8 gin.~ consor. 5 com.; L. 8000 oltre L. 500 tr.aap. , L. 500 uff. san., c.-v. Tassa L. 50.15. FIRENZE. R. Arcispedale di S. M. Nu.ova e Stabb. RR. - Assistente; età lim. 30 a.; nom . e conferma bielllilali; L . 5000. Soad. ~ 17 del 15 giugno. Serv ent.ro 15 gg. Chiedere a.nnunmo. GAZZANIGA (Bergamo). - Consor.; al 10 giu.; vedi fase. 16. GRISIGNANA (Istria). - A tutto 8 giu.; L.· 9000 oltre L . 4000 tr·a.sp.; c.-v. T·~a. L. 50. IVREA. Ospedale Oìvile. Medico prim.airio . Proroga al 20 giu. LAHA MocoGNO (Modena). ta cand.; &h. 866 aggl-Omer. e 2943 sparsi; inooritti 400; L. 8500 e 10 bienni ventes. oltre L. 2500 ca;~ailo. Soad. 17 ALTAVILLA IRPINA

gi:iugno.


"{ANNO

XX:Xllil, FASC. 22 ]

SEZIONE PRATICA

R. Prefettura. - Uff. san. di Suz·.zara. Vedi fase. 20. Scad. 15 giugno. MILANO. Consiglio d egli Istituti Uspitalieri. Prima.rio S?ecialista neurologo; vedi fase. 17. :Scad. 30 giu. ~ MILANO. R. Prefettura. - Uffic. san . capo del Servizio d'Igiene del Comune di Mila.n-0; aL 15 _giu., ore 18 ; , vedi faisc. 20. Nov1 LIGURE. Ospedae .s. Giaco·mo. - AJSSisten-te interno; vedi fase. 22. ÙNA~O (Roma). -~ tutto il 20 giu.; età lim. -39 a . Tass.a L. 50 .15, .aJl~' e.sattoria consorzi•a le di Acqt1ai:.Jendente; stip. L. 10,500, addizion. L. 4 e -L. 5 oltre 1000 e 2000 pov.; per urff. san. L. 400; ·chiedere ann. ORSAGO (Tre'IJliso). - A tutto 14 giu. · v. fase . 22. PoR·roGRUARO (Venezia). - Scad. 15 giu.; IV oond.; L. 9000; c.-v. statale·; aumenti periodici; indenn. trasp. Ro:rtI.\. 1'1inistero della Jlarina (Direzione Oen·trale di Sanità M. M.). - 16 tenenti medici i11 ..gerv. a. p. nel Corpo SM1itario Militare Marittimo. Scad. 2 ag. ore 10. Vedi fase. 19. ' SARTEANO (Siena ). - Scltd. 30 giugno; capol.; L. 8000 oltre L. 1600 c.-v. e L. 2500 trasi:;> .; tassa L. 50.15 ; età lim. 45 a. SuLMON~ (Aq1tila). Cond. Sez. l\1eridionale; ·L. 9500 e 4 quinquenni dee. (in corso aumento a L. 12,250); ~b. 7000. inscritti c. 1000. Soad. 15 giugno. Età lim. 45 a. Tassa L. 50.10. Do<!um. a .a m~i dal 15 mag. SPERLINGA (Catania). Scad. 30 giu.; v. fase. 22. TERRICCIOLA (Pisa). ·- Capol.; L. 9000 e 5 qua·drienni dee., oltre L . 1000 cavale., c.-v. a ddizion. L . 3 o1tre 500 pov . Amene colline; serv. automobilistico. Scad. 20 giugno. MAN'roVA.

PHEMI. Premio Locatelli. La rlata di p.r esentazione Xlei I.avori concorrenti --vien~ prorogata al 30 giu gno. Si rammenta che ,questi devono essere inviati, con le modalità p.re-scritte nell'avviso di con corso, al dott. A. Boquic-chio (Clinica Dermosifil~patioo di Torino).

4COKCORSl A

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

L' Acoademia iilllperiale tedesca. dei N a tur.alisti di Ha1le (una delle più .antiche di Germania) ha 11ominato ad una11imità:, in questi giorni, socio onora·r io il prof. Gi'Ovanni Mingazzini, dell'Uni:versità òi Rom.a.

Nel concorso ~r titoli ed esami a sei posti di ìspetto.re sanitario neJle Ferrovie di Stato, SOID.o stati. dichia.riaiti idonei 12 oonowrenti su oltre 50, con la seguente gradu·atoria di lnerito: 1) Doria Raimondo, 2) Cesari Giulio, 3) Bruni Diego, 4) Zaippia Ma.roello, 5) Koch M·ario, 6) Lombard~ Franoosco, 7) Pedicini Germano, 8) Boganelli Eleuterio, 9) Lun.ardorui Luigi Femuooio, 10) Ruoooo Gugliielmo, 11) Ohie1ici Raffaele, 12) Di Giuseptpe Paolo. Congra.tl1l.azioni aJ n0${;ro ooll.aboratore dott. Doria. 1

783

L 'Istituto Domba.rdo di Sciienze e Lettere ha conferito ~ ~eguenti premi: per 1a fònd•amo.ne Oagnola sul tema -te Sulla natwra dei miasmi e conta.g.i » L. 2500 e medaglia d'oro iaJ dott. Piero Radaelli di Mil•ano; per la fondazione Fossati sul tema cc Illustr·are oon ricerche ori.gJin•ali un argomento di anatomia m.acro-microscopica del sistema nervoso centrale o periferioo », assegno d'incoragmiainento di L. 1200 al sig. Vittorio Tronconi, a.lliev:o del 5° corso dii Medicin·a nella R. Università di Piaivi.a. 0~01NE oF.LrJA

coaoNA

o'ITAL1A.

Oon1/niendatore : prof. Temistocle Laurenti, degli Ospeda;lì e del1'a R. Clinica ohiTUrgica di Roma. [/ fiziale: dott. Guido M.antovani, uff. san. del consorzio medico di Arese (Milano). Cavaliere : dott. Pilade Clara, di Zelobuenpersico (~Iilano) .

NOTIZIE DIVERSE. L'opera per l'infanzia e la maternità insediata dall'on. Federzoni. • Il ministro dell'Interno on. F ederzorni h.a in.augurato al Palazzo ViminaJie i lavori del Consiglio ceJ1tr.ale dell'Opera nazionale tper 1a protezione e l'as.c;oistenza della maternità e della infa.nzia. Enano presenti il prresidente on. Bl.anc, il vicepresidente prof. Valagu.ssa, i compomenti on. senatori Giardino , Ma r chiafavaa, Pestalozza, DaJlolio, dept1tati Mar.avigli.a e M.accotta, gr. uff. ApfPiani, principessa Isabella Borghese, duchoosa Luisa Ruffo di GUMdi·alombard.a, contessa Bice Brusati, p.roff . .Jemma., Guzzoni degli Ancarani, ·gr. uff. Crispo Monca<l.a, Serra CaraccitO!lo, Messea, Scotti, L1Uzzatt•), Giordani, .corrncm. Marfo1'1Savini, dott. Buffa, comm. Lo MOlllaCo. L 'on. Federzoni, nell'i·n sediiare il Co.nsiglir01 centrale, ha portato, all.2.itutto, ai componenti di esso il saluto e il rinmraiziamento d~L Governo e ·p artiooLa.rmente del Orupo del Gorverno. Ha rioor<l ato quindi come la rinnovata coscienza. civile e · pa.triottioa della Nazione aibbia .avuto uno dei più iIDJporta.nti rifle.ssi a~oh:e nel campo dell'azione assistenziaJe e sociale dello Stato, iat1la quale il fawismo ha imp·r esso un nu<rro ordiDJMnento e un più preciso indil'izzo. Questa azione, che dapprima ondeggiava tra le nebulose del dottrinarismo e ]e. perico1o~e oon discendenoo della demagogia,, ora nliria a provvedere .ai biso·g ni ipr~nti e alle ne.cessità future <li un gr.ande .p opolo avviato .a destini di potenza ·p erohè in oontin uo sviluppo spirituale, econ01uico e demografico. Il Ministro J1a concluso esp·r imendo .]1a, piena fid11cia del Governo nell'.a zione che svolgerà il Consiglio oentr.ale dell'Opera nazionale ed .a~icando .al pieno successo del nuovo Istituto, ohe il Governo fasoi8ta sotto l'impulso rinnovia:tcxre del suo Duce, ideò e' creò per provvedere ai1 migliora1nento spirituale e materiaile d~e 1l'U<Jre genera• • z1on1. 1

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IL POLICI.INICO

Pre.n deva quindi la pa.rola il presìdente del] ' Istituto, on. B'lanc, il quale diohiarava che d.a buon fascista obbediva. all'ordine ricevuto di as.sumeTe un posto, da lui considerato di combattimento, assistito da un Consiglio l';app.reseintante qu.a!l1to d~ ·p iù eletto e di più elevato esiste in Jta,Li.a in fatto di competenza e 1d.i aittivtltà in materia assistenziale per la maternità e per l'infanzia. Rivolgeva, poi, un ringraziamento al sen. Marchmfava, il qi1.1ale dette .alla Oommriissione il mezzo di creare i:l r~goJ.a,rne,nto, da cui è disci:p~inata la legg~ voluta dal Governo. E concludeva ip~~am.do 1'on. FederZt01I1i di po.r gere al D·u ce i ·sensi della devozione e della fede di tutti i ipresenti. Allontanatosi il miniistTo, il Consiglio ha iniZÌ·a to j suoi lavor~ pd·ooede11do alla. ·n o1nin a della Giiunta esecutiva.

[P. NNO XXXIII, F ASC. 22]

Europa e si soo1• trattenuti a Roma una settim.a.n.a. per visitare le Cliniche universitarie. Per 4 giorni consecutivi, dal l i al 20 maggio, i medici a.111fn·icani, acco1n·p agnati dal 1prof. Wilson: sono stati accolti nella Clinica medioa diretta dal p1·of. V. Ascoli. Nella pri1n.a gi 01rnata è stato fatto visitare tutto l'Istituto ed i laboratori am1essi per di1nostrare l' orga.nizzazione delJa Clinica ed i m~zffi. di cui dispone per lo studio dei ma.lati, per la. terapia, per la produzio ne scie11tifica e per l ' insegnament-0 d~lla med·icina generale agli studenti . Nella seconda giorn.a ta sa.no sta.ti presentati tutti i mruJ1ati delle nitide corsie ed esposto ampi.a n1ente il metodo del~a Clinica .per 1a redazione d~l1le cli1Yche! in questa visita condotta dal p1·of. Ascoli !person.almente furono ill~trati i numerosi . oasi inte1-essanti, mette11do ~n particolare -rilievo il contributo degli studi italia11i e della scuola romana nei La legge contro l'a lcoÒlismo _al Sen ato. v.ari ca1npi della medicina. Nella terza giornata sono stati riferiti gli studi e le ricerche oriIl Senato del Regno h,a approvato, dopo a.:mipia ginali di mia.ggiore iilllJ.)Oll'tanza fiatte neld'Istidiscussione, I.a conv:e1'S>ione in legge del R. Decreto tuto durante l ' ulti1no bien~1io i1ella rwiologia ap7 ottobre 1923 ohe reca cc disposizioni pea: complicata alla Clinica, i1~lla malaria, nelle malattie }>attere l'alcoolismo», r elatore il se11. Marchiafava. di cuore, nella miciroscoipia, nella chimica ~linica> Nella diooussiO'ne i sen. Gal·lri11i, Queiro~o, Bi1a nnella terapii a, nell1a sierol.og~a , accompagnando. una. chi L·eo11ardo e Ra.v a h.a11110 illl1strato i d1am.ni succosa esposi~ione cè>n la relativa dimostJrQzione, sociiali dell'alcoolismo e la necessità di ' preivenirl.Ji. mediaJ1te i)rove ohimi(;he e serologiche, guafiche Il 1ninistrto1 F~d.erzo1ni rilevò che è nel Gpverno la termometriche, di cuore, di polso arteriow e vevolontà c01Sç i1 ·!.tE.1 e i)erseverante di proivvederre 11oso, graficl1e del r~iro e r.aèliog:rafie. al.la t11t&la fisica e morale del p-0ip1ol-0· italiano e Nell'ulti1na giorna,t a il :p rofessore tenn:e un'a~p­ diohiarò di .apprezzare il oo·n corso autorevole di •p laud'ita lezione sul diabete in~ipido, a,n alizmndo coloro che po.s sono illumin.ar1o. Illustrati gli artimin11tan1ente il c~IO' clini<;o alla luoo delle mocoli del disegn.o di legge, ringra?..iò il sen. Marohiaderne vedute su,l le fun~ioni del'l' iniundiibolo e sul fava. che ha reso un servizio al Governo e al P ·aese. rioambio dell'acqua. F ece p resente che in alcuni punti la legge portrà Il prof. \Vilson ha espresso alla fine di questo e ssere nlteriormPntP. ints~rata. vasto progra-n1ma e di questa estesa documentaIl sen . Marohiaif.av.a, relàtore, rilevò ohe il dizione delJ'a,t tività dell'Istit:u to, lia su.a più sincera seg110 di legge vu.ol dare ina1ggiore e:ffic.aci a alle no,rn1e già eai~ten tj , 1provvedendo a diminuire il ammirazione per l' org.anizzazio11e scientifica e didattiea della Cljnica e 1per l ' i11dirjzzo moderno e numero degli eseroizi di rivendita delle bev.ainde ri~oroso dato agli stl1di di clinica a Ro1na. alcoo1lich~, e disciiplin.and.o quelJi in attjvità. L ' 0ra.Negli stessi giorni i soci chirurgl1i della « P osttore fatto un raffronto, fra gli altri pa;esi e l'Itagradlta.te Interstate .Assooia.tio11 » sono stati aclia ;1ell' abuso degli spiriti, constata che ~n ·Italia colti nella Cli11ica Chirurgica. dirett.a d.al prof. R , prevale l 'a,b uso del ' rino t1gu.almente noeivo se .4.lessandri. bev11to in eccesso. L'alool()1lismo - dioe .J.' on. MarIl 17 vennero loro illustra ti dei casi di ecbin ochi1af ava - deve. considerarsi una malattia sociacooco del po1mo11e e del fegato e mostrate diapole· pertanto il dovere dello Stato di vo]ierne la p1:ofiila&'S.i, iilllponendo, se occo·rre_, limiti alla li- · sitive nelle quali si l)UÒ seguire il processo di guarigione delle ~isti tl'attate col n1etodo <lella chiubertà perso111ale per il be11e della. collettività. sura per pri1na della càvità: venne .anche fatta L ' o1r:1tore esaimi11ati i danni che prodUJCe visitare la Clinica e l)r ese11tati i malati e gJi opel'alcool a lla sa.l ute uma11a, e le trj.sti oonseguenrati ':>ÌÙ 111 teressanti. Il 18 · i] p,r of. A}e~andri ze - co11chiu-::le afferma11do ohe se le norme saoperò .. .alla presenza cli numeros i soci una disti di ranno aipip licate con giustizia .severa non ma.ncheeohinococco del polmone, con chiusura pe-r prin1a, ranno di giovare allai diminuzi<>ne dell'abuoo alin a1D.e9tesia looale, u11a enorme cistii idatìdea del coo,l ico contro il qu.ale si deve fortemente e teniafegato, pure chiusa per prima, un raro c~so di <-en1e11te co1n1b at!Rre come uno degli ostacoli insia11gio-mia a11·te1"Ìoso 1racemo.so della regione pa.r1etale,. diosi al p.r ·o gresso della pl'o perità socita le. . e _.p / raticò una resezione estes a dellto stomaco per Il disegno di legge ftt .a1pprovato co n 163 voti ulcer,a oallosa del duodeno. 11 giorno seguente fu.r osu 170. n·o dimostrate con dia,positive e ·p ezzi an.aton1icì ' . ottenuti ~peiratoriamente, J' jmp-0rtanza dia:gnost;1ca I medici americani a Ron1n. del pneumoperito1Jeo e del pneumorei:e; e .f~t"()~~ Circa· 200 soci della cc Postgraduate .As e111bly of i~lustrate agli oopiti le ricerche spenmental1 p1u Physioians of North •.\.meri.ca », presieduta dal importanti praticate nel1 'Ist]tuto, s pecialmente la prof . L. B . \\' ilsor1 , direttore della ~fayo Found~­ produzione di tumori nello stomaco dei ratti coltiQn , hanno intraµr~o u11 giro d ' istruzione in l'ingestione di catran1e. 1

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I ..\NNO XXX.III' F ASC. 22]

SEZIONE PRATICA

Il 20 infine .alcu11i chirurghi intervenn01:o an<.,ora :1lla seduta opera.t oria ordi11aria e fra gli ·.altri il \Vilson, che volle ~sprimere tutta la rico.noscenza pel l'accoglienza ricev.uta e l' interesse jper le dimostr.azio11i e operazioni, oui i soci avevano p-0tuto assistere. . Il prof. Dalla Vedoiva, direttore della Clinica Drtoipedica, ha esegl1ito importanti operazioni at-tinenti alla specialità ed ha dimostrata la precisa istall.azione della Clin~ca e la produzione scientifica della Clinica stessa con radiografie di interessanti casi, con dimostra.zi·oni d~i risultati di alcuni intElrventi ortopedici. II prof. Busi, direttore dell' Istituto Radiologico . h a organizzato una mostra di radiogrammi atti' a far oo•noscere il .g rado e l'~m:po.rtanz.a del contributo portato daJla radiologia alla clinioa in riapporto con gli ultimi perfezionamenti della tecnica j so110 stati esposti nuovi metodi d'indagine e ;SÌ è mostrata l'importan~ della. stereoscopiia, in 1argo nso pJ'~O l'Istituto radiologico, fornito di un vasto e •perfetto materiale ql1asi in tota1ità di fabbricazione jta.Iia na. Dura11te il periodo di tempo destinato alla vi~ -sita delle Cliniohe i medici americani hanno vi-:sit.ato ancora _a lcu11i padiglioni cl1irurgici degli Ospedali ove so110 state tenute speciali sedute operatoo:ie : il 1° paid.igJione diretto d·a l prof. Raf.f.ae~ Bastianelli, il 2° padiglio11e diretto dal iprof. O. M-argarucci e il 3° diretto dal pTof. De F.abi. I colleghi .a.rner~ca.ni son-01 rimasti entusiasti dei progressi scientifici e tecnici documentati durante il loro soggiorno in 1lo1na. H.a.nno eseguito molte forogriafie e raccnltc molto niateriale delle prove -.di cui sono stati SJl)ettatori. Hanno espresso la loro am1niraziione per l' Italia e tper ·1.a sua opero:sità serenà. ' 80010 stati ricevuti dal Caipo del Governo. Erano .accon1rp·a:gnati da;J1l'ambasciatore degli Stati Uniti . A nom-e di tutti parlò il dott. Cathel, che affirì all'on. Mussolini una ele~ante ·p ergJamena, q.uiale attestata ·prrlOIVV'isorio delilia sua nomina a socio onorario <lell' Assooiazion~ dei Medici Americani: più tardi gli ve11rà. rinLesso il diipJoma uffioiJale. Con Benito Mu&Solini i soci onorari sono tre; gl1i altri .sono i p.r esidenti della Repubblioa degli Stati Uniti e della Rep.u 1bblica Francese. Il primo minjstro si è dimostrato ricoo{)acente. I medici-chirurgi americani si sono recati ora in altre città italiane, se.de di Università di me-0.icjna, come Pisa, Genova , P avia, Padova, Bologna, Napoli.

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Conferenza Internazionale Sanitaria di Pa1·igi. Il 10 maiggio ha ii1iziato i suoi Javori a. Prurci.gi la Conferenza internazionale sanitaria ind~tta dal Gov.erno francese • ' . D~t~a con ferer1z..a ha p.e r scop~ di a.·i vedere e mod1f1care la convenzione interin.azionaJe sanitaria del 17 gennaio 1912, ed è la dodicesima nella scala seriale delle Oo11-venzi-0111i intern.azion1a li a partire da · quelLa di Prurigi del 1851. ' Sono intervenuti aJLa Con.ferenza i delegati di settantadue ·n azioni diverse. I delegat~ plenipo1tenziiari del Governo italiano sono: il dott. Al1berto Lutrairio, prefetto di p.~im,a classe, raptpresentante dell'Italii~ all'Uff.ioio interna~ional~ d'igiene dell.a Società delle N,azioni · il . del1Ia R. Mairina G. Vittorio Re' generale medico petti, c~o dei servizi sanitari del Commissa;ri:Lato ge11era.Ie de1I'emigrazionie,; il comrm .. Guido Rocco, primo s~greta.rio dell'Ambasciata d'Italiia a Parigi; il comm. Gaetano _O a.n oolliere, vioe-p·r efetto di pri1na cl~, orupo 'dell'Ufficio deg]i affiari generaJi deEl'igiene al l\!Jinistero dell'interno; il colonn.ello di Porto Huetter; il comm. d9tt, Dr-g~tti, del1a Sanità pubiblioa.

Congresso Nazionale di l\Iedicina Interna. Ripo1rti,aimo i temi ohe 1S10no stati fissati 1per il XXXI [ Congresso dieùla Soc~età Italiana di Medicina i11terna, il quale si iad·unerà a Piadova nel1' ottoibii·e PTOSsimo: ' 1) Cura chirurgica della tubercolosi pol1J1Wna1'e (i~ comune co.n l·a Soc. Ital. di Chir.urgia); relatori: proff. FTancesco Ga.l di e Nicola Leotta · ' 2) Angina d·i petto; r~la·tori: proff. Pietro Caistellino e Tomrnaso Pontano; · 3) Reazion,i biologiche 1i.ella; diagnostica cli·n~ca (Rivista); relatore: prof. GÌJO!rgio OevoJotto. Per informazioni rivolgersi 1ail segl'etario gene· ralie , pro1f. Gi.usePfpe Sa.b atini, R. Clinica Medioa, Roma; o ·a l presitien te, prof. Luigi Luoate.1110, P.a.dova.

Scuota Metlica Ospitaliera di )Joma. Co.r'Si speciiali per inedici condotti si tertl'ìan.n o dal 1° .a l 30 nov~mbre ; i corsi di medicina saranno tenutli d.aJi prorff. Galli, Lugli, Panegrossi, Arcangeli, C'a rdl1cci, B·a.stianelli G., Milani e Pontano; lezioni d\ chi•r urgi.a d'urgenza dai proff. Basti.a.nel.li R ., De Fiabi e Ma.r garuoci; le~ioni di ostetricia dal p1r of. Miohelii. Ohiedeire i programmi. Dornandai- in c~rta se1n1).lice a1l rf>rooidente del Oomi tato di:rettivo prof. R. Basti anelli, invi.andoJa a<ll.a segreteria (Policlinioo Umberto I ) non più tardi del 30 settembre; indica.re il corso che si deside1·a frequ<'nt:.i.re , t1~nendo .presente che non è p ossibile iscriversi a ·p iù di un cOll'so; alla domanda ()OOOrre uruire: a) Vag;lii.1a (ii L. 100; b) Certificat() del sind.a.co,,· che .attesti essere il richiedente m€.d ico condotto· in a.ttività dii servizio. Oltre ai comi suddetti ne potranno essere istituiti altri di oliniohe o toonichè speci_!l.li, a richiesta degli interessa.ti, p.urchè iper ogn~ corso si raggiungaJ.lo almeno. cinque iscrizioni. Le p!renotazio11 i dovr.a.11no giungere al] a segreteriia non oltre il 30 giugi10. 1

Congre@so Internazionale per la Protezione dell'lofaozia. Me11tre a.ndja.rr10 ~n macchina l'cc Assooi.ation Internationale ·p ,lut· la Protection de l'Inf.a11ce » di Bruxelles tiene in Rom.a, dal 25 al 29 mag~io, la ·annunziata su.a V Sessione, sotto gli auspci della «. unif(){[}e ltali:lna <li .t\ssisten21a all'Infanzia». Vi sonQ rap1>rcsentate 1a Francia, la Svizzera, la Svezia, la Finlandia ed altri Paesi; "tTi sono triatt .ate importanti questioni attinenti all'assistenza ~:gienico-sanitaria e giuridica dell'infanzia. I la.v ori si svclg0no al Palazzo · Doria. Ne daretnc prossimamente un resoconto.


78C

IL POLICLINICO

Istituto 1uedlco-clùrurgico del lavoro e della pi·evidenza sociale. .E stato costituito daJla Facoltà medico...00.1rurgioa di Napoli, che ne ha rupproJV.ato rui Statuto. Si tratta di una :trasformazione dell'insegna.mente delle n1·atLattie. mediche. pirofes~Qnali che veniva i~partito per inoarioo daJ. f?rof. Luigi FerTannin1. Il p er son.a le sanitairio e didattico sarà focma tb da tutto il Corpo insegnante 'della F.acoltà · l'Tutit.uto avrà còmpiti di assistenza e didattica: iinpa«"tia:à corsi annui, ·p er il r.iiliascio del diJpJ~ dii « medico socia.le ».

nuovo istituto di assistenza per la cura antltuberco lare.

U11

Il Comitato "Torinese della Crooo Rossa Italia,.. na, do.po alcuni me.sii 'd i aibbandono l1a. rimesso in efficienza i11 suo Sanatorio che f,u.n~ionò durante la guerra, sul Colle. de1l'E1·e~o di Lanzo. Collo scopo però di colma;re una lacu.n a nell.a piro.fil.assi .d e1la it uberoolosi, 1amziohè ll'Ciiadattarlo i:>er il ricovero di tubercolotici in atto ne formò una col.0nia per opera.ie le q1u aJi non si~no ancora colpite dalla malattia, m·a ne siano m~naooi.ate d.a vicino·, esse~do dioo-endenti da tubercolotici o con alct1.iu di essi co·nviventi, ed e.<)00.ndo in co~dizion•i fis iche, per gracilità, linfatismo, deoolezZJa estre111a, es1p.013te a fiacilmente contran·e iJ morbo. La Croce Rossa si propotlle di offrire .ad operaie che si t rovino in tali co:r;idimoni, il soggiorno pe; uno o p·iù mesi nel San.atoirio di Lanzo, sito in regione eillevata, sole.~~ata, 1011t;.1n1a dall'abitato e quindi dal pul visco.Io, dal fumo~ ecc. Durante il sogg.i orno saranno foirniti .alle ricoverate vitto e rip1000 a,degiuati, ;per modo da far loro su·p erare il pericolo momentaneo e irrobu' r en· ' d ere il s,t ite, rimetterle in condizi o:ni di rip. l.aivoro. Sar.anno pure ricove1-.ate operaje 0001.valescenti p er tuberoollosi iniziale ed eccezioriaJmente rag.azzi fTa i sei ed i 12 anni . Il ricovero sarà g,"I·a.·buito poiohè provvedera.nno ~Il.e ~ese il Munc:ici!pio di Torino., il Oomsorzio Provincial~ Antitubercolare, la Fondazion'e Operaia Industria.le Piemontese, la Cassa di Rispa Tmio, l ' I stitut o del!le Opere Pie di S. P.aolo ecc.; alcuni ìetti però sara.n no riservati -per pens ;ona.nti. Il Sa.natoti'OI fu r ecentemente visitato dal J1reside11te del Co1nitato della Crooe Rossa, dott. prof. cornm. G. B. Bo~o, in unione a>h medico provinci.aJe conun. Sacchi, ai commissari aggiunti: p rrorf. dott. c.av. Alberto PercivaJ e Buffa di P~r­ r e ro cav. uff. n ob. a.vv. Alessaindro, .all'uffi.ci.ale sa11itario prof. comm. Francesco Abba, aJ conte di P rn.loo: mo, .a.ll'ing. comm. Gi<?1'7aira, r1oovuti da.I direttore gen. med . <;omm. Carlo Viv&da, dal vice-direttore cav. ool. Marengo, e daJ me!dico inoa1·ica to V erdina. dott. caiv. Cairlo. Accertato ohe o'gni pa.rte del Sanatorio è in condizione di funzionare, venne ini2Jiato l '~o­ glimento delle malate; questo ipuò fairsi o rivolgendosi alla Croce Rossa (piazza Vittorio Veneto 9) o all'ambulato1·io « Regina Elen:& » (corse:'

[ ANNO

XXXIII, F ..\SC. 22j

Monca.lieri 46) o al Preventoo:ào Municipal~ (via ...\rse.11iale 7) e, se non di Torino, ad) Consor7'o Provinoiale (R. Prefettu'.l·a) .

Una Scuola Ortofrenica a Fireuze. . Si è ~ostituita a. Firenw una scuoJa magistralte o~·tlol~ren1c~ ?re&<;C' l ' l~ tlituto Umberto I per f.an1 • c1 è .I.a seconda dà. Ita_ i· u .1 ,ta.rd1v1. · Essa · '7l genere i• ia: ] altra e q11e.lla d1 Roma diretta dal p1rof. Monte&ano. La scuola tiene dei corsi a1111uali e a.Ha f.ii.ne l 'a lunno potrà, previo esame conseguire uu d~loma di licenza. ' Acc~demia

l?

Medica Ae:si11a . m.aggi;o i.n ' una sala d<:'ll' Ospedale Ci vile

. Il d1 J es1. si so110 ·r illllliti .n umerosi medici della valJe · deLl' Esi.11-0 ed hanno costituito l '« Aooademi.a ~d{'- ­ tl~ca ~~i1~ a » '. Ft1_rono eletti: p·r esidente il prof . G1or~o G1org1; v1·o e-presidente ,il prof. Antoni.Jio Rrup~sarda; p on&i•gjl'ieri >il p:r~f. Gianna,ttoni, il prof. M._awr_izi, ~l dott. Zonghi, il dott. Paolini; s~gr:-tar10.. il. doti. Catrdi.n.alO. Edgardo·. La pll'ima . r1uru.one e fissata per il 21 giugno p. v.

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Onoranze al prof. E11rico Morselli. Il 10 arp1·ile c. a. 11el~a Clinica Newropsichia.trica . di Geno·via è stato in.at1gw·a to un ·b usto in bronzodi Enrico l\IIorselli, oome omia.g gio reverente ed. affettuoso dei m edici dei M·anioomai iiia1liani .all' ill1u stre l\1a.estro. AlJa cerimonia, oltre lie maggiori at1torità cittadine, i11teTven·n ero i direttoci di M•anicomio, proff. Antonini, BaiiOIIlcini, D ' Ormea, M.annini, l\1odena, Scabbiia e Zomblea. P iarlarono demri 1altjssimi meriti di E. Morseàli il prefetto, il seri. ~lara,gliaJ10 ed i tproff. Antonini, D'Ormea, Mode11a o :Maj1ni. A t utti rispose commosso il festeg;gi.ato ricord a ndo la propria caririeria. manioooniaJe. Il « Policlrinico » aggiunge il suo cpJauso ~ i suoi auguTi all'insigne uon10, ohe è glori·a della Scienz.a ItaJiiana. .

011oranze al prof. Giutfrè. Co1J:qpie.ndosi nel ocxrrente anno sonlastico il 3()o di insegnamento d~l prof. Giuff·rè, f?J}ii allievi suoi si sono costituit.1, in Comitato per festeggiamenti a.1 maestro illustre in ocoasione della chiusura del suo Corso di clinica medioa. Si porta a. conoscenza d i qUJanti a.miei e ammiriatori inten'd ono partiooipru-e a queste onoranze che le adesioni si (l'ioevono daJ prof. Michele Lombardo, aiuto della Clinica Me· dica presso la R. Università di Pa.l~mo.

Una manifestazione al prof. ...<\scoli. Il 22 corr., nell aula della Cli11ioa Medica della R. Univers ità di Roma , ebbe luogo 1a lezione di chiust1ra del corso t1fiici.atle del prof. , .,. ittorio .Ascoli. Profittando di c;u~ta circost.anza, gli studenti h an no voluto ripetere ancor.a. una. volta tutto l' affettuoso consenso e la devota riconoscenoo. al n1aestro, p er la su.a opera di passione e di scienza . Nell' a.ccomi·a tarsi da lt1i, i lawrea.ntli in medicina, 9er bocca di uno di loro, han110 voluto ricorda re I.a oura affettuosa e paterna con cui erano stati iniziati e guidati n el difficile cammino verso 1a • scienza e l'arte salutar e .


• [ANNO XXX.H l, F ASC.

22\)

SEZIONE

Alla. loro riconoscenza vollero poi aggiun~re sensi di ammirazione per la scuola medica da lui oreata, che è segno .all'.ammir.az:ione di qu.anti stranieri ve11gono fra noi. Ivi compresa, ultin1an1ente, la commissione di medici amerioani, la quale ha voluto visitarla con 1nolta cura e studiarne per più giorni la perfetta orgianizzazilQne. Terminaa:o110 con un saituto augurale al maestro che, chia.m.ato tliai Governi del Brasile e dell' A.r gentina, parte in q·u esti giorni per un ciclo di lezion i e di conferenze, a tener a lto il no1ne della scienza dell' Italia. rinnovata.

Donazioni e legati. Il Oomita1to per l1a Prima Mostra Romana, presieduto dal prof. Orrei, si è sciolto destinando sugli utili Ìa somma di L. 200~000 a favore dell'Ospizio Marino di 0-:-t ia, al fine di assicu1·arne l'ampliamento, in considerazione della nobiltà di questa iat,ituzione, rivolta ad un aJto fine di assiste11za sociale.

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RlATIC-~

La Facoltà '.\if(·dica di ' 7 ienna h.a subìto alcl1ne·gravi perdite:

t

Il . prof . POLLI1"'ZER, di 48 anni, aveva com- · p iuto studi aipprezzati sul inet&.bolismo, sulla fun- zione della cistifellea, sull' .azione del peptone; nel- lo studia.r e i inezzi per l' a1Testo delle emor.ragiedei tubercoJJortici si è infettato di tubercolosi; che 110 ha colpito col}tempor.an eamente ai due po1moni . e alla laringe. Il prof. J. BARTE L diirigeva l' I stituto patolo- gico aJ111essG a.Il Ospedale Generale di Vienna; è 1oorto pei s uoi stu di ~ui raip·p orti tra oostituzione e · u1ala ttie; sono anche a.p prezzate le sue .ricerche · sU} sistema Jinf atico nell' infezione tubercolare, sui raipp0rti t r a m orbosità e in·)rtal ità ecc. E stato -, ucciso da una ;polmonite.

I sigg. .J 0hn Fi~.schi e Vincenzo J annone di New York ha11no rimesso aJ gen. Gaetano Giardino la somma di L. 10,223 a favore delle colonie per i bambini tuberoolotici di Fiume, che egli aveva fondato quando era Governatore militare di quel1a città. Il gen. Giardino, nel portare a conoscenza questo atto altamente patriottico e benefico, ha espresso l'augurio ohe esso valga di i11citamento e di esempio .

Il p·r of. ILIBL A1JGUST HERZFELD era aiuto > di Schal1ta r1ella C1inac.a ostetrico-ginecoJogica; :Lascia un ottimo t rattato daJ titole e< L'ostetrico » (Der Geburt.shelfe.r) ; la sua estesissima. prat.ioa'gl' in1pedi di consacrarsi .alla ri0&r€a oDiginale,. tut- ta.Yia di tempo in tempo h.a, p·u hblicato interes- santi c0tntribut.i, sul 111ecca.1lism0 del. rparto, sulla . genesi dell'ecl ampsia, ecc . Dirigeva. anche un ospe-clale specializzato.

Il Ministero della P. I, ha autorizzato la R. Università <ii Mila.no ad accettare i legati disposti a suo favore daJ dott. Giovanni Rizzi, a.mmon-ta11ti alla somma di L. 175,000, di aui L. 135,000 d~ti11ate a provvedere allo .sivilup1 p o dei laboratori di cthimioa biologica e di terapia sperimentale, e L. 40,000 alla istitufilone di una borsa di studio dia conferimi., per concorso, ia seconda le norme di rupiposito statuto·, ,a d un giovane italiano ch·e .abbia atteso a studi e a ricerche in questi l~boratori almeno per due .anni.

Il prof. O. S'fORR.K, direttore dell'Istituto · d'istologia patologica e di batterioliogia, contava 56 anni; era lLn e. perto e aip p1rezzato i·nsegm.ante ..

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11 prof. S CGl\l(iNf>

di 80 a.u n.i, aveva' inseg11ato a ]11·n go fi~iolo.gi.a a ll'Università di "vienna, compie11do oper.a 'd i ,p ioniere sulle funzionzi. della •corteccia C1ereb~·irule1, \Slu11a fisri.'()~01gi.a, . della visione e sull'a-0usti0a a~;>il.icata. J~~XNER,

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Indice alfabetico per materie. Actinomicosi 1primitiva del1a ma.m m ella Pag. 775 Alcoolismo: azione nella poesia e nel]a let)) teratua-a in genere . . 765 )) 774 BibJiogra.fia . . . . . • 778, 779 Citrato di sodio in terapia . Di.8,bete mellito: a.zione dell'i.nsulin a sulla seor ez. est. del pa11creas . . . . . . » 771 Diatesi emorragiche secon'darie a maiLattie infettive: tar.a tuberclolare come predi)) 777 sp1on ente . . · · · · Disinfezione di a1111bienti abitati da tuber)) 780 colotici . · . . . · )) 764 En1ofilia: osservazioni . • • • )) 757 Gl·alWoma: trattamento • )) 763 Influe11za: sintomi a1picali • )) 775 • Insufficienu surrenale . • • • )) 777 • Leucemia. e tu~rcolosi . • • 1

Morbo di Banti: studi olinici ed ematolcgi,oi . . . . . Pag. Neoplasma del midollo femorale . . » Ordi1ii dei !I edici: Congresso f ederale . . » Ospedali: il bianco negli - . . . . » Pia noreas : esplorazione funzioniale . .. .. » Pancreatite cronica come entità oli.nioa . » P eritoniti da ~eTforazjone dello stomaco . » Polvere dentifricia. Timin~alizzatrice . » Pria.pis.m'O leucemico . » Reazione di W asserm amn: riattiv.a~one bio~ogica . . . . . . » Re.umat~sm o blem.orra.gioo : gono-rea ~i10~ ne nella diagnosi . » Sarcoma. della gu·a ina va.scola.re d-el collo . » Sifilide: p-0lintolleran~a ai ;r imedi . » Sifilide: terapia con i raggi ultraviol€tti » SplenomegaJie nell'infa.nzia ~ ~ . »

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.ltoma - Sta.b. TiJpo-Lit. Arm81D•i di M. Courrier.

pubblieazion~

177 775

782 780 769 770

775 779 778 ·

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772' 772 776:

dei sunti aa

V. ASCOLI. Red. resp .

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ANNO XXXIII

Roma, 7 Giugno 1926

Fase. 23 ,

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I

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Rivi st e sintetiche : A. V.ailentinii : IJ. r.iflesso dli dirf1eea dia.I punito di vasta ieilindco. Osservazioni · cliniche : O. B. Fa:rma-chlilclis: A m ·e bia&i

m-

test:Jinale ed endo-crurdite. Comm enti : L. Oon1dorelli : Sulla es<'.rezione urimia;ria della colesteripia.. Dalla !)rati ta corrente : G. F.aibj : L a .percussione dorS\ale nell'ecrtasci'a aortioo.a. Discussioni im9ortanti : LI morbo dà Hodgkin il'lElli'u()Dlo e negili .a.nim~i. Suin ti e rac;segne : MESENTERE: Moreau e Jea nnel :' La tubercol osri .pttlmit:Jiiva dellle ghi.a.ilrl•ole mreeeruteri-0he. R. )ios'ti : 1Sulla mesenterite ret.raltthle. - RENE E VIE URINARI.E: Petzietakis e Myl()llla.s: Oist.iite 1 a.mebioa. E. Falci : La. tutbe:ooolos i .renale ·dell'inf.amzia (d'irequenza, evoluzione e tprog'Iloeli) ~aa-agon·ata a cque11Ja, dell ' età ·a idulta. - R . Olement: Un 1I1uovo amtiisetit.doo urinaJrio : iil merCIUrio-cromo 220. Cenni bibliografici.

A ccad em i e, Società· mediche, Congressi : R. Aooademda. ..:\1eddica ·dii Roma. - Sociietà Medioo-Ohiil'uirgica di Pavia.. - Acoa.demi1a PugiLiesie cLi Scienze. - Soo[età M&1dlico-Oh.ilrur ·gd.ca di Pi•aceinz,a. Appunt i per il medico !lll"ati co: CASISTICA E TERAPIA: Gangrena 1p.olmonare da gpò.i:rochete. - L 'rim610lll1D.lia nei t1ubeTco looi pod.monari. Le ademioip-atie .tl'iaJCiheo.. b:ooncehi_ali n el bambino. - La mo.l'te im~!I'Ovvcieia tnieUa. pola:nonwte dei vecchi. - Te:r~pia R>oentgen 1I1Je1la pol-

moru te postoperiaitdlva. - Nielila .to1S1Se emeitli.izzanlte dei tube1~001 osi. Fua:n.iigazdcmi IIleLle or.isli di asma. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : La mocte lmpTO!VViea in ·Segtl'Ì to ia :t.vattamen·t o m edioo Nella vita 9rofessionale : A m m :i niStriazione &aJTuiltaaiia.. - Croruaca del mo vimeruto iprofession.ale. - Col00()1'8i - Nomine, rr:tromozioni ed oncxrifìcenze · Notizie d'i verse. · · Rassegna della stampa medica. Indice a lfabetico per materie. •

RIVISTE SINTETICHE. lSTIT. DI GLIN. MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI diretto dal p.rof. VITTORIO ASCOLI

R OMA

Il riftesso di di!"esa dal punto di vista clinico p el ·dott. AGENORE VALENTINI. Il rifle.s so ·d i 1dirfesa .è una reazione motoria com1p lessa p1·0,rocata da una eccitazione forte · e dolorosa applicata sulla supel'!fi'ci e .c·utan ea dì un arto paralizzato. Esso viene design.ato con espr es.. sioni diverse dai var i auto.r i. Piel'r.e Marie e Foix lo d escrissero p rimi sotto il no1ne id i « ri·f lesso di automatismo m i·d ollar e » esprimendo cosi il concetto fisio-patologico ch e ;·egg·e il fehom eno; 1da;gli autori f.rancesi che lo stucliarono più tardi (.Dejerine, Babinsl<i, ecc.) fu cl1iam~to « riflesso di difesa »; dai fi·s iolo.g i in-e:lesi cc riflesso ·d i ·flession e » e recentemente da Goldflam 1fu aJdottata la 1denominazione « di r iflesso di raccorciamento » (Verkurzùii·g s.r eflex), perchè puramente clintca ed obiettiva. I.a tecnica per ottenere il riflesso di dif-esa è varia : qual11nque eocitazione meccanica·, termica, elettrica è ca1pace ·di provocarlo. I p.r imi autori l\1arie e Foix impiegarono eccitazioni dolori·f iche st1l dorso e su lla pianta dei piedi, median te og-

getti acurninati od anche col nizz:iicamento ov. . ' vero (Foix) la flessione for zata dell'alluce o dell'avampiede verso la pianta fin o a produrre un vivo dolore. Déj érine desi.gna il primo co·m e « riflesso di difesa s.u perficiale » perché l'eccitazione cammir1a p er le vie della sensibilità supelìficiale; m entre il secondo è designato come « riflesso d1 ·difesa 1p rofondo » perchè l 'eccitazione si p ropaiga lt1ngo le vie d ella sen sibilità profonda cioè d ei tendini, fasci e, muscoli, capsu le articolari ed eve.ntualmente anche le ossa. Radovici servendosi ·dPlla corrente"d 'in·duzione e ·di appar ecchi grafici, ha pot11to ottener e e studiare i tracciati del movimento; Filimonoff ha potuto ott€nere i medesimi f P.nomeni mediante eccitazioni termiche. I metodi più sempli·ci ed ordinariamente impiegati sono quelli di l\1arie e Foix; ta:nto l'eccit azione della cute della pianta e ,d el dorso del piede, quanto la flessiope forzata dell'avampiede e dell'alluce. Il malato d eve essei:e a:> osto sul ·letto in posizione orizzontale a gambe c ompletamente distese. La regione eccitabile ottimale è ritenuta la pianta del piede, però la zona ril:flessogena è molto vasta e comprende la cute della gamba e della coscia specialmente al Iato. interno e perfino la regione addominale inferiore. P ossono ridu:rsi a quattro le m o,dalità di risposta a llo stimolo: 1) Il modo d i risposta ordinaria consiste in una « tripli ce flessione » ·d el pie·d e sulla gamba, della


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l r PaLICLI~lCO

gamba sull a cosc ia , della coscia sul bacino. Il movimc11to diventa quadruplice flessione quando si associa il segno di Ba·b inski (flessione dorsale dell'allu ce). 2) Può aversi una flessione del (piede ed estenc;ione ·della .gamba nei malati contratturati i r1 estensione, nei quali preventi,1 amente era stato posto l'arto in flessione. 3) In questi stessi malati a•d arti artificialmente flessi , l'eccitamento prima esagera la flessione e poi provoca una estensione reattiva e duratura. 4) Talvolta qualunque sia l'elflfetto motorio dell'arto eccitato si constata una contrazione dei muscoli del lato opposto con effetto estensori o. ~ quello chiamato da Slherrin,g ton « crossed ex.. tension retflex >l o riflesso ~rociato di estensione. Per l'interpretazione di questi effetti motori cosl differenti si può ammettere che il senso ·del movimento sia con·dizionato dalla posizione in cui si trovano al momento dell'eccitazione i segrnenti degli arti gli uni in rapporto agli altri (Babinski). L'intensità e l 'ampiezza 1del movimento sono estremamente variaibili nei vari .c asi: uno· stimolo appena sensibile può provocare una accentuata flessione tripla, mentre uno stimolo energico può riuscire a flettere appena il piede sulla gamba; fra questi estremi si notano tutte le possibili gradazioni. Per poter aptprezzare il if enom.e no nel suo ·g iusto valore è necessario tener presente che nell'individuo sano alla stimolaz.i one segue una contrazione · improvvisa e rapi·da della fascia lata, dei flessori del piede, •della ·gamba e della cos·cia , mentre nei paralitici essa è lenta, ineguale, saccaidée, con aspetto di movimento volontario e la decontrazione è pure lenta e riporta l'arto pure lentamente alla sua posiz] one primitiva. J:noltre la flessione ,del piede ottenutn. me·d iante l'eccitazione di una r egione ·differente dalla pianta, costituisce di per s è una forma p atologica del riflesso di difesa. Un altro aspetto del riflesso di difesa patologi-00 è ,quello 1 designato da GoJdJflam come cc !forma intermittente n c·h e appare coll'impiego di una eccitazione duratura e che consiste in successivi movimenti di accorciamento ed allungamento di durata variabile. Nelle condizioni patologiche inoltre del riflesso di difesa può avvenire che la gamba resti ele-vata e flessa per un certo tempo; in questo caso la tensione tonica dei flessori dura a lungo oltre lo ·stimolo e ritarda il ritorn·o alla posizion e orizzontale. Goldflam l1a osservato che ad uno 5timolo p ortato st1l lato della paralisi sensitiva nell e sindromi di ·B ro" n-Sequard non seguiva ~ubito una r eazione motori a, ma che in. • ter cedeva una specie di tempo di latenza che può essere ben misurato cogli apparec.chi grafici e può raggiunger e i 40'' . Egli cr edette che dalla mic;urazione di questo tempo d i latenza si potesse

[ ..\X~O XXXIII, FASC. 23]

jn·d11rre un giudizio dia1gnostico differenziale sopra diverse malattie d el mi•dollo• come 1per es. nella compressione midollare e nella sclerosi mul-· tipla, ma l'esperienza ulteriore non gli confermò· la speranza e Sthrohl dopo moltepli-ci ri-cer~he i;a, questo senso, concluse che non si poteva dare alcun valore nè fisiopatologico n·è clinico alla misurazione del tempo di latenza. L'impiego dello· stimolo duraturo ·h a ·dato occasione di studiare· • molti altri aspetti ,d el riiflesso di diifesa. Sher-rington e ,Graham Brown nel .cosi detto « cana · s1pinale ,, osser,·arono contrazioni ritmiche persistenti e Radovici, serven·dosi di correnti d 'in,d u-· zione otteneva pure ·delle contrazioni rjtmiche che · egli c11iamò ritmia cUAtaneo rifiessa per contrap-· porla alle contrazioni ritmi.che che si ottengono1 con la percussione ordinaTia del tendine di Ac·hille e del tendine del ·quadricipite (clono del piede · e della rotula) e che chiamò ritmia tendineo rt- · tiessa. .T alvolta si osserva .che anohe perourando la sti. molazione il movimento . s'interrompe e l'arto ritorna allo is tato idi riposo. Questo fatto è . inter:.. 1p retato come un abbassamento della eccitabilità mi·d ollarè che può giungere tfino all'e·saurimento · dei centri midollari corrispondenti, ed è necessa- · rio un notevole rin·foTzo ·dello stimolo ·perchè riap paia 1a reazione motoria. Un fenomeno apparen·· temente paradossale .è dato dall'interruzione improvvisa dello stimolo persistente: essa provoca la reazjone massima appena lo stimolo cessa o s1Jbito dopo, e si .ottiene non solb per mezzo della stimolazione del dorso del piede, ma anche del resto della cute d"e lla .g amba e ·della coscia ne1 casi in cui la zorra riflessogena è estesa fino a queste regioni; cd· anzi la reazione è egualmente· ,·iolenta anche ,quan1do l'arto paralizzato è contemporaneamente anestesico, ed ha un lungo tem• po di · latenza. Sthrohl porta: questo :fenomeno in analogia colla contrazione mu•s colare che si ottiene nell'in·terruzione della corrente galvanica (contrazione dt· apertura) e Goldflam ne dà una interpretazione più semplice aiffermando che, come 1per gli organi dei .sensi. la cessazione di uno· stimolo ohe dura· cla 1ungo tempo rappresenta un nuovo stimolo. Infatti il mugnaio addormentato si sveglia. quando la macina improvvisamente si arresta, e così pure si desta il viaggiatore quando il treno si ferma; una nuova· analogia noi troviiamo nel sintomo che Blumenberg ha descritto nelle peritoniti circoscritte : quando le dita ohe fanno pressi one sulla regione malata si distaccano rapidarnente si provoca un vivo dolore. In questi cas1 come anche n el riflesso di difesa le terminazioni· nervose sen sitive della cute e dei tessuti sotto· stan ti, ricevono una forte eccitazione dalla d islo-· c;:tzione dei tessuti dal le o cillazioni della cor,. I

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SEZIONE PRATICA

r ente circolatoria e dallo stesso ·scuotimento che richiamano un dolore più viv:o· di quello che IPOrta l'eccitazione ordinaTia. Vedremo più taooi quali in·d uzioni ·dia:gnostiche trassero i diversi neurologi dai diofferenti aspetti del riflesso d-i diJfesa. Ora è interes·sante sta:bilire quali rapporti intercedono fra il riiflesso di di·f esa e il segno di Babinski. Il :ricflesso di difesa unilaterale o bilaterale si osserva nelle malattie del sistema nervoso centrale con lesione delle piramidi, n elle emiplegie, paraparesi spastiche, paraplegie consecutive a iprocess-i compressivi al disopra del midollo lombare e pir ocessi midollari circoscritti e dif·fusi e nelle mieliti trasverse. In tutte <Jlleste lesioni si. nota pure il segno di Babinski. Entrambi rivelano una lesione della via piramidale e sono molto spesso associati, ma i loro legami non sono indissolubili e possono avere una significazione molto differente ed i loro centri , sebbene prossimi, debbono certam ente essere completamente iilldipendenti. Secondo Marie e Foix il riflesso •di }:labinski appartiene allo s tes JO ordine di movimenti automatici del riflesso di difesa, cioè in ultima analisi ad un m eccanis1r10 di marcia. Esso jpresenta su 1qu eist'ultimo r tflesso j} vantaggio di costituire un riflesso 1di eocitazion ~ minimale. Noi sappiamo che nella marcia durante l'allungamento d ell'arto i flessori del piede si contraggono energicamente per chè la .~lessione plantar~ delle dita aiuta Io slancio di progressione; durante la flessione dell'arto i tendini del tiùiaie • anteriore e dell'estensore proprio di:-ll'alluc\1 <leterminano la :flessione dorsale ·d el piede e J'estensione dell'alluice. Di conseguenza normalmente l'estensione delle 1dtta (·fl~ssione dor:.:;3 : ~) apo3rtiene al movimento automatico di. rac~o~ci.an1 ~nto e ·quindi il ·B abinski riposa come vedianJQ sopra un meccanismo di ·deambulazio.n e. Or ~ il segno d] Babin·ski e il riflesso id i difesa si possono provocare n ella medesima maniera, e colla manovra di •Opipenheim e di Gordon insieme al Babin·ski si può trovare ipiù o .m eno evidente an·che il • riflesso di ·difesa. P;i erre ·M arie conclude che il Babinski e il riflesso di difesa si pro·ducono per eccitazioni id!ella 15tessa natura e sono solamente 'differenti di grado, ma possono essere espressjone di stati patologici anche pr0fondamente dilf·f erenti, perchiè in una med~sima n1alat . tia essi 1POSso110 dimostrare un tComportamento opposto. Delerine in un caso di sez-ione completa del mi·d0 1lo osservò il ri1'1esso di difesa patologico, ed il riflesso plantare in flessione, com e pure in a1cuni pseudobulbari ed antiohi emiplegici il r1f1es so di diifesa può trovar.si anche -quan do non si provoca il segno di Babinski. Anzi quan·do per un antagon~smo fra il riflesso P..1antare in fl ession e e quello in estensione il movi-

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mento delle dita è nullo, il r iflesso di difesa può,; essere il segno di una lesione che la ricerc~ del' segno di Babinski n on aveva jpotuto rilev.a re. Vediarr10 ora qual J>aJ;>porto corre tra. i·esa1tazi(). ne dei riflessi tendinei ed il riflesso di difesa. J.1. molti stati morbosi il riflesso di difesa e l'esaltazione d ei riflessi tendinei possono avere sig11ifi. cato analogo, ma mentre il riflesso di difesa & un segno patologico, i riflessi ten1dinei sono un~ r eazione normale ·del sistema nervoso e ·solo la loro mancanz·a o la lo.r o esagerazione portano un · importante signifi•cato diagnostico. E mer1trc il riflesso. di difesa compare solamente in malattie· esclusivamente organiche dei centri nervosiv l'esaltazione dei riflessi tendinei si può riscon·· trare in molti stati nevropatici e in molte affezi-0ni 1dolorose ·degli arti inferi ori. Una ecceziòne alla regola che considera il rt... flesso di difesa come patologico ·è data dal fatto. che esso può provocarai anche n·e i .sani nello stato di sonno. Goldflam osservò fanciulli d ai 6 ai 17 anni durante il sonno profondo; in una propor•. zione del 14,34 egli trovò un tipico segno di Ba... binski insieme a.id una triplice !flessione in seguito ad una eccitazione superficiale della pianta.,_ ed un tipico rifl esso di ·difesa durante il pizzica.. mento •del dorso del piede; negli altri fanciulli' egli notò od una. m ancanza di riflessi oo· una flessione plantare delle 1dita talvolta accompagnata.a tripla flessione. P er l'interpretazione ·di ·questi fatti !~autore p-ensa ché il centro ·del riflesso di difesa si mantenga· in istato ·di latenza funzionale, e ohe ess0 possa venire richiamato in !unzione per !'"abolizione dell' influenza della corteccia cerebrale sul centr0> r ifl esso del midollo, coip.e avviene nel sonno. Nella ~rima infanzia fin·Ch1è il fascio piramidale non ha r aggiunto il suo completo svilu.p·po il rifless0i di difesa p11ò ottenersi anche nello stato di veglia. Non rari sono i casi nei qua.li si è constatata l'esaltazione dei rifles•si tendinei e il clon o senza riflesso d i ·difesa. In cinque casi di siringomieli31 ·con probabile localizzazione cervico-dorsal'e Goldflam potè constatare riflessi tendinei esaltati, debole o assente il Babinski e mancanza del r iflesso ·di difesa : eguale reperto egli trovava i1ell~ tabe ·dorsale spastica e nell'emiplegia or g·anica. Più raro è il comportamento contrario e cioè la· presenza del riflesso di difesa senza riflessi ten.dinei. Questo è stato osservato sopratutto in casi dt emiplegia recente di origine vascolare, .in cui er& provocabile andhe il ·Babinski; nella malattia . di Frie1dreich (Babinski, Jarkowski) e nella tabe as• sociata ad una lesione ptramidale. A qiuesta categoria appartengono anche .casi di mielite funicolare dei col'doni posteriori e l aterali, quelli delleanemie perniciose, molte malattie extrapiramidalfl 1

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IL POLICLINICO

con1 e il morbo di Parkinson genuino e postencefali ti co. :\nche consi1derato in rapporto ai r1flessi cutanei il riflesso di difesa è completamente indipend ente. Esso come sappiamo viene richiamato non solo dalla stimolazion.e 1della cute ma anche da quella dei tessuti profon·di. L'aspetto intermittente del riflesso di ·difesa non è proprio dei riflessi cutanei. l\ii entre i riflessi ad,dominali, cremasterici, plantari sono legati ad una determinata re. gione cutanea, ·quella del riflesso di ·difesa è diffusa a tutto l'arto; inoltre mentre i riilessi cutanei scompaiono nelle lesioni piramidali, è allo;ra • che il r:iJflesso di difesa può essere messo in evidenza. I riflessi cutanei hanno il loro centro nella cortecci a cerebrale, il riflesso di difesa con grande probabilità nella intumescenza lombare. Nella porzione lombare o sa.crale d"el midollo sar ebbe situato, second.o la massima parte degli autori il riflesso •di difesa. ·L a sua mag.g iore o minore eccitabilità dipen·de dalla estensione 1Più o meno gran•de 1delle lesioni delle vie collegate all'encefalo (partico·l armente le vie pirami·dali), lesionj che Munk <l~ignò come <e Iso·l ierungveranderungen » cioè alterazioni isolatrici mentre i 1'rancesi descrissero l'effetto come « activité de la moelle li'berée ». Ma secon·do Babinsl<i l'esaltazi on e del riflesso di difesa non è in relazione diretta con il grado della degenerazione secondaria tanto è vero che essa può persistere an. cora per lungo tempo anche quando gli altri segni ,fil paralisi sono scomparsi come avviene nel tum ori del midollo spinale; inoltre essa è particolarmer1te pronunciata in crusi di iparalisi spa. stica iconsecutiva a ~ompressione midolla.re o sclerosi nelle quali la degenerazione pirami dale manca o è poco pronunciata. Egli ammette che per ottenere l'esaltazione del riflesso di ·difesa è necessario che non 1siano distrutti tutti i legami col cervello: infatti si Mta c·he nella inter.ruzione completa delle vie cerebro spinali come nella compressione totale -del midollo o nelle sezioni trasverse complete esso manca o è appena provocabile. In rapporto al grado di eccitabilità del centro -Oel riflesso di dtfesa ,G oldflam stabilisce la seguente scala : 1) Il riflesso di difesa si manifesta solo in se. guito all'interruzione d ello stimolo (eccitazione massima). 2) Al pnncipio ed alla fine della stimolazio,n e. 3) ·Il -più alto grado di eccitabilità è rappr esentato dal riflesso di difesa a tipo intermittente persistente durante tutta la durata dell'eccitazion ·>. Questo ultimo tipo che si associa ordinariamente anch e ad una maggiore estensione della zona ecettabile che ,p uò raggiungere la coscia si osserva in tutti i casi di compressione del midollo al di1

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csopra del rigonfiamento lom•b are. Ma il massimo grado di reazione è raggiunto nella compressione {lel midollo dorsale da un tumore intradurale. La pachimeningite tubercolare od un tumore che in· ''ade la dura dall'esterno, si accompagnano bensl a·d una esaltazio.n e del riflesso di difesa ma in for111a più mode.rata. L'esaltazione del rtflesso di difesa è stato os. servato talvolta anche in alcuni casi di sclerosi multipla: essi appartengono in genere al primo grado della scala di 1Goldflam e si rivelano al momento della interruzion.e ·dello stimolo ed al 1Principio della stimolazione anche quando la paralisi spastica è completa. :E: noto che esistono forme di sclerosi multipla che decorrono sotto il quartro di tumori extramidollari specialmente del midollo dorsale: in questi ca:si dubbi un rifl~so di difesa ·d.ebole e la mancanza della estensione della zona ri:flessogena alla gamba e alla coscia parla 1più per la ·sclerosi ·che per un tumore. Babinski e con lui gli altri autori f.rancesi dirs tinguono le contratture in due gruppi clinici che hanno in comune l'eziologia, la prognosi e la patogenesi a seconda del comportamento del rifles. so di difesa. 1E gli distingue una contrattura tend'bno-riflessa ·quan,do gli arti sono in .e stensione, i rifl essi ten dinei esaltati ed il riflesso di diif esa è debole; e una contrattura cutaneo-riflessa, quando la contrattura è in flessi,one i riflessi tendinei deboli e :Scomparsi, e il r:Lflesso di d:i:fesa notev-01mente esaltato. Foix ·c·h iamò ques t'ultirpa « contrattura di automatismo midollare >> e lo considera come un riflesso ·di dif ~a e< fi ssato >> . La contrattul'a in flessione e l'aumento ·del riflesso di difesa indirizza la diagnosi verso una lesione più profon·da di ,quella che può rivelare la contrattura in estensione: la prima in1'atti suole ap parire in tutte le compressioni ohe riguadano il midollo nella sua totalità, la seconda solo nelle affezioni che interessano le vie piramidali. Sulla base di questa distinzione Pierre Marie e Foix ·l1anno riunito in:fatti nel primo gruppo le malattie che comportano una più o meno completa interruzione ·delle vie dell'asse spinale con li1berazione del midollo inferiore dagli influssi dei centri cer ebrali come le mielite trasverse, le 1p araplegie da compressione, ed alcune siringomielie: jn .questi casi il riflesso di difesa suole essere molto pronunciato; nel secondo gruppo le malattie più o meno siistematiiehe •dei fasci piramidali come la paraplegia sifilitica di Erb, nella quale i sintomi di automatismo midollare sono poco pronunciati e si limitano al segno di )3abinski e all'esaltazione dei riflessi tendinei. Secondo \\1 alshe e gli autori ingle5i la differenza del comportamento estensorie e flessorio si spiegherebbe col fatto che gli estensori e i flessori sono sottomessi ciascuno nd 11na forma specifica di attivita riflessa. 1

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SEZIONE PRATICA

tonica ne.g li uni, clo11ica fasica n eg·li altri e che avrebbe il suo centro per i flessori nei nuclei spinali; per gli estensori il mesocefalo e specialmente i nuclei paracebellari. ·Una lesione 1d el fascio piramidale esalta insieme l' attività riflessa degli estensori e quella dei flessori e dà luogo ad una paraplegia in estensione; al contrario una lesione della via piramidale e di quella dei nuclei paracerebellari à eterrnina una para:plegia s·p asti·ca in flessione. Sommamente jnteressante è l,appli·cazione che Babinski e Jarkows.ki hanno fatto del rilflesso di difesa per la delimitazion e del confine inferiore dei tumori del midollo. Mentre il confine superiore delle alterazioni della senstbilità :rivelano il limite superiore del tumore, l'altezza fino alla quale è ancora provocabile il riflesso può rivelare il . confine inferiore del tumore. Quando la zona fra i due limiti è estesa, questo può signifi care la presenza di una localizzazione « extradurale ,, ; se al ·Contrario è !Piccola può essere verosimil e un tumore « intradurale » . 1Go1dlflarn in alcuni casi d i tumore mi1dollare controllati al tavolo operatorio, vide che il limite superiore della sensibilità corrispose sempre perfettamente al limite delle alterazioni neoplastiche, ma ·dal comportamento del riflesso di dilfesa non potè ottenere una delimitazione così precisa e mo1lto spesso il tumore er a situato molto più in alto di qu ello che avrelbbe fatto sospettare il llmite di 11>rovo.cabilità del riflesso di difesa. La ragione dipende ·secon do Goldflam dal fatto c·h e le parti prossimali della ga1nba e la coscia, che già per il riflesso di difesa rappresentano r egioni meno eccitabili, hanno bisogno di stimolazioni più forti e ipiù durature ·d i quelle che sono sutìficienti a provocarlo nelle regioni ordinarie d ella pianta o 1d el a.o rso del pierte (!Pizzicamento violento , ·correnti !orti, fort1 stimolazioni termiohe). Anche dopo l'operazione il riflesso di difesa persiste per lungo tempo, quando la motilità si è ripristinata, ed i riflessi tendinei s i sono attenuati; ma d'altra parte n ei c asi che si avviano verso la morte con paraplegia più o meno completa il riflesso ·d i ·di!esa va sempre più indebolendosi e poi scompare. Dapprima s compaiono i rifl e&si tendinei (ultimo il patellare dal lato della paralisi .motoria); in uno stadio più ava;nzato tanto il ri.f.lesso ·d i 1difesa quanto i l segno di Babinski si possono ancora provo•care mediante il pizzj.camcnto del ·dorso ·del p ie·de. Il riflesso di difesa provocato dal dorso del piede scompare prima di quello che può ottenersi dalla pianta. Il segno di Bab·i nski si cancella sempre più per stimoli non dolorifici della pianta de~ piedi e·d al suo lu.ogo .appare sem1p re più chiaram ente la flessione lenta e tarda delle dita; mentre la tripl1ce fles sione del riflesso di difesa è già 1

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scomparsa del tutto. .i\.1cuni giorni prima della morte scompare ogni attività riflessa. Riassumendo : Il riflesso di ·d i fesa che si ottiene mediante l'eccitazione della 1p elle della pianta del dorso del piede e dei tessuti proif on·d i (metodo di Mar1eFoix) è costituito da una triplice flessione talvolta associata alla fle ssione dorsale dell'alluce (segno di ·B abinski). Esso può considerarsi esaltato in proporzione diretta alla forza ed all'ampiezza delle ·contrazioni eod alla estensione d ella zona riflessogena alla gamba ed alla coscia e specialmente alla manifestazione del tipo « intermittente ,, di esso riflesso mediante l'impiego di una eccitazione duratura. La regi.o n e più eccitabile è la pi-anta del 11>iede e l'eccitazione deve essere un p.o' più forte di qu ello che 'b asta a provo·care il Babinski; essa deve essere ·di tanto aumentata, per ottenere il m edesimo effetto, di quanto è più prossimale la regione eccitata. Il riflesso 1di diifesa com.p are in malattie del sistema nervoso centrale con lesione dei 1asci piramidali, ma anche in malattie cerebrali senza lesione piramidale, nello stato soporoso o comatoso od anche n el sonno normale. L'esaltazione •COffilPare sopratutto n ei processi che compTimono il midollo spinale sopra il rigonfiamento lombare, an che in alcuni casi di sclerosi multipla, di processi midollari diffusi e trasversi e in alcune em]ple.gie. 1ln casi in cui resta difficile la distinzione tra un tumore compri1nente il midollo e la sclerosi m ultipla un d ebole riflesso di difesa parla più per una sclerosi; un riflesso ·d i ·diifesa esaltato e specialmente il ti!Po intermittente con allargam ento della zona eccitabil e, parla più -p·er un tumore ohe per la sclerosi . Infine in casi di tumori con °compression e mi. dollare u sciti 1pall'operazione con buon esito, il riflesso di 1difesa era provocabile per lungo tempo an cora doipo che la fu n zione motol'ia si era completamente ripristinata . 1

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B I8LIOGR!AJRlA.

!\llARTE e FOIX. Revue n eurologi1qu e, XXIII, 672, 19'12. BABINSKI. Ibid., 1922, Il. 8. l\1ARIE e Forx. 1J•b id. , 1·910, XX, 1p ag. 121. VlALSHE. 1'he P hysiologi cal signific. of ihe R eflex Phanom.en, ecc. Brain, 1914, 37, 269. LINJ{S. Zeits.ch. fur Klin. Med.' 1905. FILIIMONOFF. Raf. Zeitscl1. ,f. 1d. ges. JNeur. 'U. P sy ch. , Bd. XXIX , Hf. 4. RAoovrcr. iRevue neurologj qu e, 1923, n. 2. BARRÉ. Etud. Clinique cJ,'un cas de paraplégie. Encephal, 1923, n. 7. HARTìVIANN. Revue n eurologiiq u e, 1923. n. 4. DÉJÉRINE. Sémejologie d u sy s. n er . R. n. , 1911 e 1912 . GOLDFLA ~I.

DeutscJ1e Zei t. fur . Bel. 80. 3-4 Hft. , 192.1.

~erve nh eilkunde,


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IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. '

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I

Amebiasi intestinale ed endocardite. Prof. C. B. FARMACHIDIS ex- coadiutore all'Istituto di Patologia Spe.Iimen tale Medica della R. Università di Genova. In una mia precedente pubblicazione in que. s to periodico, occupandomi delle manifestazioni -~ ardiache nel decorso dell'amebiasi intestinal•e, ·-Oescr:issi, fra l'altro, la storia clinica di due inferme nelle quali not ai l'insorgere subdolo di un 1>rocesso endocarditico e lo stabilirsi di una inSUfficienza mitralica, mentrie ·ancora perduravano ii fenomeni •di!SSenterici • Mi è dato di osservare altri due casi consimili. Per l'interesse ,c he queste constatazioni possono J>resentare, credo opip ortuno ·di riunire in una sola comunicazione la storia clinica delle 4 osservazioni. Servirà, a mio parere, a rendere più evi. dente e a confermare meglio la corr elazione delle mani f esta.z ioni caridiache con quelle dissenteriche. 1

I. - M. Cl. , ·d i anni' 38, maritata con 1prole; non aborti. Stette sempre bene fino a du e anni fa, quan.do soff erse di dissenteria amefiica curata con una serie di iniezioni di ,e metina Dice l'inferma che in ' seguito a queste avverti astenia profonda la quale, sebbene attenu ata continua tuttora. ' Da allora con tregue più o meno lunghe di regolal'e funzionamento dell'intestino, la diarrea rt. prend e periodicamen te, senza cause ap1prezzabili, dura per qualche giorno e cessa spontaneamente <>d in seguito a qualche trattamento adeguato. L'i nferma ·dice che i periodi ·d i tregue sono di così completo e r egolare funzionamento dell'intestino che, la ripresa della diarrea Le dà l'im. ' pressione come se iSi trattasse, in ogni nuova recrudescenza, di una nuova malattia. contemporan eamente alla ripresa ·della diarrea, l'inferma a ccusa delle sensazioni moleste lungo il colon con tenesmo anale, doloire gravativo, come di sbarramento, alla regione 1p er iombelicale. J:ndipen,d entemen te poi dalla cessazione o ripre~ sa della diarrea cjoè anche n ei periodi di tregue, l'inferma avverte peso e gonfiore all'epigastrio con en so di viva oppressione al petto di in sufficiente :respira~ione, essa dice, specie dopo l'in .. gestione ·d i cibi. Inoltre afifanno c·l1e i11sorge nel camminare o salire le scale. Stato attuale: 12 luglio 1924: t. 36.6, IP· 90, r. 18. Costitu:=ione sc h eletrica e m,ttscolare: regolari. Panni co lo adiposo: scwso. Az;p . respiratorio: nulla d i.m ostra all'-esame ob. biettivo. App . circolatorio. Cuore : Il suo limite interno tro\'ac:;i. sulla marginale ·destra dello sterno. Si ridu rr colla ginnasti ca attiva, alla quale con siglia i I'i nferma di ricorrere per liberarsi dell'op. pressione al petto che la stessa sovente avverte. T nn i : alquanto ottusi su tutti i fo colai. .t nrtn e vasi: in condizioni normali . Pnl"o: ritmico. freqt1ente (90), piccolo; pr. mx. 13; pr. mn . 8. OSSER VAZIONE

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Fu~zionalttà cardiaca: ricercata col riflesso ad. domlD:ocal'di.aco di Livieirato, dimostra una spiccata .ipoto~1a del miocardio (dopo la provoca-

zione del riflesso, il limite interno del cuore sorpassa di 1 cm. la marginale destra dello sterno). (Roc-Rac-positivi). App. digerente: lingua impatinata. St?maco: atonico; si lascia distendere dall'ingestione di 1 bicchiere di acqua (il iSuo limite in feri0ire si ab~assa. quasi all'ombelicale circolare). Addome: r1lasc1ato; dolente il colon, specialmente la regione sigmoidea e la periombelicale. Le evacuazioni diarroiche consistono di materiale poltaceo, talvolta con muco, senza sangue. .L'esame delle fe ci, ri(petutamente eseguito, ha dimostrato la presenza di Ameba Hystolitica. Fegato e milza nei limiti normali Reni nei limiti normali. · Esame delle urine: nulla contengono di patologico. Sistema nervoso in condizioni normali 7 agosto 1924. Rivedo l'inferma con un~ nuova r ecrudescenza delle tuflbe enteriche e con pr,esenza ancora di amebe nelle feci. All'esame del cuore riscontro la dilatazione del v~ntricolo d estro ancora riducibile colla ginnastica. (Roc e Rac sempre positivi) . All'ascoltazione il 1° tono molto ottuso sulla punta; m entre 1s i percepisce nettamente il secondo. Nei giorni seguenti rivisitan,do l'inferma mi accorgo della grailuale sostituzione del 10 tono sul. la punta, da un s o!ffio, il quale dapprima: appena percepito, divenne jn seguito ben n etto, e ora occupa tutto il primo tempo, si trasmette alla r egion e gastrica, non scompare colla ginnasti,ca. anzi si rinforza ancora più, diventa più rurde. Si è costituita cioè nel <!e corso delle manifesta· zioni amebiche , una insufficienza mitralica organic a. Polso frequente aritmico piccolo. ';Non

febb,re. 15 gennaio 1925. Rividi l'inferma. Discretamente b en e in quanto riguar.aa le funzioni gastroenterj ch e. C11ore. Limite interno dell'ottusità assoluta alla medj ana dello sterno. Non si riduce ·colla ginn astica. .4 ll' ascoltazione, soffio in 10 tempo sulla punta . .Si trasmette alla r egione ascellare e d interscapolare sinistra . ..i\ccentuazione del 20 tono sulla· polmonare. II. - Gr. F. , di anni 57, maritata con prole, 6 gravi·d anz.e a termine. Stette sempre bene fino a due m esi fa quan·do venne colta da diarrea (8-10 volte al giorno) con presenza di mu co, talvolta di sangue, ·d olori addominali , specialmente p·eriombelicali in senso g.ravativo, lungo il d ecorso del colon , specialmente la porzione di scendente, t enesmo anale. Venne ohiamato il sanitario, il quale la sottopose a dieta severa e somministrazione di pillol~ s11lla composizione ·d elle .quali non potetti avere spi egazioni dall'inferma. ·Ciò non ostante Ja diarrea continuò e a questa si aggiunsero, dopo un a ventina di giorni , turbe gastriche, con sistenti in peso e gonfiore all'epigastrio con senso di ·v iva oppiression e al petto, affanno ruppena l'inferma cercava di compiere il pil'1 pi ccolo movimento. Visitando l'inferma circa 40 giorni dopo l'inizio d ella malnttia. di cui essa soffre tuttora , riscontro: OSSERVAZIONE

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T . 36.8. P. 90. R. 20.


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FASC.

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SEZ IONE PRATI CA

Costitu::;ione scheletrica regolare. Sistema muscola.1·e in istato di iponutr izione. Pannicolo adiposo scarso. App. circolatorio . Cuore destr o 1dilatato. 1L imite

interno fino alla mediana dello sterno. Si riduc~ ·colla ginnastica attiva. .T oni ottusi su tutti i fo colai. Aorta e vasi in condizioni normali. Polso trequente (90) ritmico, regolare. Funzionali tà ca1,diaca. Ricercata c ol metodo dl 'Livierato. (Riifl. a:dd. card. ) dimostra una 1spic·c ata ipotonia del miocardio. Dopo la provocazione ·d el riflesso, il limite interno arriva fino ad ·1 cm. al di fuori della marginale destra 1dello ·stern o. (Roc e Rac 1positivi). App. digerente . "Lingu a impatinata. Addorne leggermente m eteorico, dolente alla palpazione negli angoli epatorenali, splenico e colons igma. il quale si presenta indurito, contratto. Stomaco nei limiti normali e li con serva tali anche dopo l'in gestione idi 1 bicc·h iere di acqua. F unzioni intestinali. Evacuazioni diarroiche (5-6 al giorno) di materiale poltaceo, con muco. Dice l'inferma ch e ogni evacuazione è seguita ·da dolori addominali e da ten esmo. Come ., per al~re inferme ogni evacuazione ·è seguìta ·da una sen sazione di sfinimento , come di qualche cosa che si stacchi dal suo organismo. Esame delle f eci. Ripetutamente ed insistentemente eseguito, dimostra al 7° esam e la presenza -di ameba hystoliti ca e di cisti amebiche. F egato, milza, ren·i, sistema 't iervoso in condizioni normali. Rivedo l'inferma dopo 8 giorni. Stato invariato nelle condizioni intestinali. 1P er contro l'astenia è pii1 intensa. Ha leggeri movimenti febbrili ·di 37.2-37.4. P iù intenso il senso di oppressione al petto e di alf.fanno. All'ascoltazione del cuor e, il cui limite interno raggiunge la marginale destra ·dello sterno , LSem-pre pe.rò riducibile colla ginnastica, r ilevo il 1° iono sulla 1punta legg·erm ente soffiante. Nei giorni seguenti questo .fatto s·i accentua; il soffio sostii uisce completamente il 1° tono, divenuta più inienso colla ginnastica, è leggermente percettibile sulla regione gastrica. Rinforzato alquanto il 2° ion o sulla pulmonare. Anche in .questa inferma dunque si è costituita 1

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una netto ins11 fficienza mitral ica organica nel d e.-corso rtelle m.ani/'estazioni dell'amebiasi intestinale.

IIJ. - F . N., di anni 55, maritata. "Casalinga. Ebbe 2 g,ravidanze a termine. Non ricorda aver sof:ferto le comuni malattie esantemaiiche ·dell'infanzia. Stette sempre bene fino a un anno fa, 1quan·do contrasse una dissenteria am e'bica (èvac. diarroiche 15-20 volte nelle 24 ore con ·m u.co-san gue, f.eJ:)bre su 38-39) la quale ·d opo un irattamento emetinico ·di circa 15 giorni, si attenuò notevolmente, residuando p·erò ·delle turbe enteriche "le 1quali persistono tuttora. Queste con. sistono i~ periodi di stitichezza seguiti da altri di ·evacuazioni diarroic1he che si ripetono di tanto 'in tan to. contenenti talv-0lta muco, con dolori lungo il colon ·discendent e. L'inferma racconta che poco tempo ·do1po l'infezione dissenterica, (circa t1n mese) com inciò ad avvertire af,fanno nel salire le scale o al più p1°ccolo sforzo e contempo. .raneamente peso-gon·fio.re ·e dolore all'.epigastrio, i n sorgenti s ubito ·dopo i pasti, con senso di strinOSSER\'AZ IONE

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gimento al petto. In seguito notò la comparsa di e~Jmi ~li ar.ti ;inferiori, cl1e continuano tuttora. 1 novembre 1924. Esame ob biettivo. T. 36.7. P. 96. R. 22. Costituzione schelearica reg')lare. Pannicolo adiposo e sistema 1nuscolare norma!.

mente sviluppati. App. respiratorio. Nulla all'ispezion e, palpazio-

ne, percussione. Solo all'ascoltazione si notano rantoli a medie bolle in- ed esipiratorii in corrispo11de11za delle r egioni irufrascapolari. Tosse frequente c on emission e di catarro mucopurulento, il quale all'esame microscopico dimostra la 1Presenza di germi comuni. .4.pp. cir colatorio: Cuore. All'ispezione e palpa· :ione Ja punta si riscontra nel V spaz. intere. sinistro e 11/2 cm. all'interno della emiclaveare. Alla percussione il limite superiore d ell'ottusità assoluta, in corrisponden za ·della marginale sinistra dello sterno, si riscontra al liii spazio intercostale. Il limite inf eriore esterno , sede della punta. nel V spaz. inter costale sinistro a 11/2 cm. all'inte.rno della emiclaveare. L imite inferiore alla VI costola. L imite interno fra la medi.a na e la , marginale d estra dello sterno. Non si riduce colla ginnastica . Ascoltazione. Soffio interno, in I tempo, sulla punta ch e si trasm ette alla regione gastrica, ascel- · lare ed interscapolare sin istra. \.J\ ccentuazione ·del IJ tono sul focolaio della polmonare. 1

Abbiam o cioè una netta. insufficienza rrtitralica, organi ca. Aorta e altri v asi, in condizioni n ormalì. Polso. frequente , ritmico, regolar e, piuttosto

piccolo. Ti ene del collo in condizioni n ormali. ·Pr. mx. 14

(P achon ). Pr. mn. 9. . App. digerente. Lin·g ua impatinata. Stomaco dilatato (limite inferio.re sulla median a , alla ombelicale circolare). I ntestino dolente il colon discen·dente. Periodi ' di stitichezza alternati ad evacuazioni ·diarroiche, contenenti muco. . Esame delle 1/eci. Presenza ·di ameba hystolitica e di cisti. Fegato . Leg·germente tumefatto e dolente alla palpazion e. Ren i e milza in condizioni normali. Esame urine: nulla dimostra ·di patologico. .Sistema nervoso e sistema ganglionare in condizioni no,rmali. O SSER\' AZIONE J\' . - lVI. P .. di anni 40, maritata, senza prole. Non aborti. ~on ricorda aver sofferto le comuni malatti€ esantematiche dell'in f anzi a. Mestruata a 15 anni, stette sempre bene fino a ·due anni fa ,quan•do contrasse la dissenteria am ebica , durata cir ca 20 giorn i , .ripett1ta dopo un a11n o circa, e .curata con iniezioni di emetina. Circa 20 giorni ·d opo la prima infezione dissen. terica e mentre ancora non erano completamente cessate le turbe en te.ricl1e, comin ciò ad avvertire affan no n el camminare, nel salire le scal e, dopo l'ingestione di cibi e man mano anche •dopo i più piccoli sforzi, affann o che andò man mano accentt1an·dosi e cl1e perdura tuttora. ·I sanitari che allora la visitarono la trovarono af.f etta di cardio,p atia. 7 febbraio 1925. Esame obbiettivo . T. 36.5 P. 92. 1

R. 22.

Sistema schele-rico regolarmente sviluppato. Sistema· muscolare e pannicolo adiposo normal-

mente svilup1pati.


796

II. POLICLINICO

( ANNO

AplJ. r esp.irat01·io . Ku lla a ll'ispezione, palpazio-

n e, p er cussione. .,i\ll'a scoltazione si rilevano rantoli_ a ~~die e picc ole bolle~ in- ed espiratorii alle r eg1on1 inf.rascapolari. T osse con s.carso espettorato muco-purulento conten ente cocchi , diplococchi e germi comuni. ' A'J!'P. circolatorio. Cuore. All'ispezione e la pat .. paz1one, la punta si riscontra nel V sipazio intercostale di sjnistra, a 2 cm. all'interno della em• claveare. Colla palpazione si avverte fremito intenso sistolico in corrispondenza della regione ò ella punta. Alla perc11ssione il limi~e superiore dell'ottusità assoluta, sulla marginale sinistra dello sterno si riscontra n el III spazio intercostale. Il limite ,interno , sulla marginale destra dello sterno. Il limite in/ ert ore esterno, sede . della punta nel v spazio int. sinistro a 2 cm. all'interno del'ia emiclaveare. Il limite inferi ore, alla VI costola. A scoltazione. Si asco1ta ·s offio intenso in I tetnpo, sulla iPUnta, che si trasmette nettamente alle r egioni ascellare gastrica ed. interscapolare sinis tra. A ccentuazione ·del II tono sulla polmonare. A orta e vasi in condizioni normali. · P olso frequente, ritmico, regolare, piuttosto piccolo. · Vene del collo in condizioni normali. Pr. mx. 15 (Pachon), Pr. mn. 10. App. digerente in condizioni normali. Fegato tumefatto e dolente alla palpazione. Reni , milza, sistema ganglionare e nervoso tn condizioni normali. Anche in questo caso abbiamo quindi una netta insufficienza mitralica, organica, sviluppata e co-

stituita in seguito 1alla· infezione amebica.

In queste 4 osservazioni la ricerca accurata dei • dati 1namnestici è negativa per qualsiasi agente etiologico, ·di qualsiasi natura, caipace di provocare un processo endocarditico. Unica malattia in causa è la dissent&ria amebica. L'inizio delle manifestazioni della lesiç>ne endocarditica sono in diretta correlazione coll'amebiasi intestinale. Che per ora resti sospeso del come l'ameba agisca, per diretta sua localizzazione sull'en·docardio o per mezzo di eventuali sue tossine o ancora che, attrav-erso le lesioni che essa determina sulla mucosa intestinale, favorisca il passaggio in circolo di qualohe altro 1nicrobo patogeno, rimane comunque fuori discussione la correlazione diretta fra l'infezione. amebica e la lesione endo. carditica. E oltre che le l esioni endocarditiche nell'ame.

bjasi intestinale possiamo avere la lesione della fibra muscolare cardiaca stessa, come abbiamo detto nella precedente nostra ~omunicazione. . Siccome non risulta dalla bibliografia che altri abbiano fatto osservazioni consimili, per l'impor. tanza che l'argomento pvesenta, attiriamo l'attenzion e d egli studiosi, iPerchè. con ricerche appropriate, si riesca a chiarire. se possibile, il modo di prod i1zione delle lesioni cardiache suddesclitte. Per\·enuto alla Redazion e il

5-~-19~5 .

XXXIII, FASC. 23}

COMMENTI. CLINICA MEDICA GENERALE E SEMEIOTICA

(II'

R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI di:r.etta dal prof. G. ZAGARI.

DELLA

Sulla èSCl"ezione urinaria della coleste1~i11a, per il 1p rof. LUIGI

CDNDORELLI,

aiuto.

I

Gard11er .e Gainsborangh 1pubblicano n el Biorn. · lmlrn. , vo1. 19, n. 4! pag. 667--671, 1925, un lavoro9ulla eliminazione urinaria della colesterina. Gli .A.i,.\. hanno voluto rtcercare, nell'uomo 11ormale· ert in con.dizioni patologi·cl1e, se esiste una escrezione i1rinar1 a della colesterina, e .quali rapporti essa abbia con il tasso colesterinemico. Premettono cl1e malgrado l'eliminazione della mass.ima; parte -della colesterina avvenga in con·dizioni nor mali "Per il fegato , pur tuttavia una piccola quan tità di colesterina nell'urina di in·dividui normali .:.sarel;>be stata riconosciuta da ·Grunke (Bioch. z eit. , vol . 132, fase. 4-5, pag. 543-555, 1922). Nel condurre· i loro e51perimenti tennero presente che Gardner· avreb.b e tro·vato n el 192.4 nella bile di ippopotami l1n'etere colesterinico i:drolizzabile solo con oD'li actdi forti, e C'h·e dall'A. ·è stato identificato con· l'etere solf'orico :del ·Colesterolo. Il metodo adottato è il seguente: l'ur ina, dopo ·Concentrazione, è trattata con Na·OH al 2 %. 1Estrazion·e eterea; il resi duo etereo 1è idrolizzato con soluzione alcooli éa di NaO•H; 1a colesterina 1è precipitata con l~ digitonina. ·c osì si otterrebbe la prima frazione: ·colesterina libera + eteri colesterinici. L'urina, già estratta con etere, viene portata a secco, ed il residuo è per 5-6 ore bollito, in pallone munito dj refrigerante a ricadere, con acido acetico glaciale. Diluizione con a oqua, alcalinizzazione con ~aOH, estraz1on e eter ea. J.drolisi del residuo etereo con soluzione alcoolica ·di Na01H , precipitazione d ella colesterina sotto forma di ·digitonato. Questa seconda frazione , seconido gli A/\., rappresenterebbela colesterina presente nelle urine sotto form~ di etere solforico. Gli AA. avrebbero trovato con \ale metodo in tutte le urine normali esaminate, una certa quanti.tà di colesterina, sia n ella prima frazione (cole• ~terina + eteri colesterinici), sia nella seconda . (et ere solforico ·Ciel colesterolo). La quantità di colesterina urinaria sarebbe in certo m odo parallela al tasso colesterinen1ico. t egli individui normali le quantità troYate sarebbero ·di ~irca m gr . 0.1 % sia p er l'una cl1e per l'altra frazione, con un a eliminazione giornaliera di circa 4 mgr. In casi di n efrosi qu este cifre arebbero anche· triplicate. 111 qu est'ultimo caso l)uona part e clella 1

1


[.l\N~O

XXXIII ,

F.\SC.

23]

SEZIONE PRATICA .

797

colesteri11a sarebbe contenuta n ell'albumina preci·p itata dall'urina. Mi .siano consentite alcune osservazioni in proposito : · 1) I.,a presenza di piccole quantità di colesterina nell't1rina normale era già stata segnalata da P ribram, da Bachmeister e da Gérard, il quale ultimo da 71 litri di uri11a avre bbe estratto mgr. 11 di colesterina. Lo studio completo dei gr assi e clei lipoidi urinari, yenne l)Oi fatto da m e in una serje di lavori (P oliclinico, Sez. Prat., 1921 ; l bid.,

s tatazion e ·Che gli /\ A. fanno della presenza di no. tevole quantità id i colesterina nel coagulo del1'a lb11mi11a 1)recipitata dall~ urine n efrotiche, è u11 fatto a ssolutamente banale non trattandosi ' cl1e di un fe11omeno del tutto cdstante di occlusione nel precipitato. Riguarido alla pretesa presenza dell'etere solforico del colosterolo nelle urine, esprimo molte riserbe: an,che se nel meto·do non ' 'i ·f ossero i gr avi difetti menzionati, gli M . non avr ebbero data alcuna prova della esistenza ·di tale sostanza nelle urine. iPer fare tale asser1922; .4.rch. di Pat ol. e Ciin. Medica, 1923; Atti àelzione, sarebbe necessario l'isolamento della sol' A. ccademia Gioienia, 1923). In tali IavoTi con·dotti stanza e lo studio dei caratteri chimici e fisici dei per cl1iarire la natura ,delle emolisine e delle anprodotti ·d'idrolisi ·di essa. tiemolisine urinari e, 110 potuto dimostrare, con 3) ·Gli AA. non citano molto a proposito il analisi quantitatiYe, cl1e l'uomo normale elimina Grunke. Questi s i è pccupato ·di ricercare se in con le urine ·circa 15 mgr. al giorno di coleste. alcuni casi ·di alterato ricambio colesterinico, :sen. rina, sotto forma di etere oleico. Sostanza che za lflSione renale e senza colesterinuria nel senso 'renne da me isolata allo stato di purezza dalle clinico d·elJa parola (cristalli nel sedimento uriurine umane normali , e di C·Ui ho determinata la nario), fosse ·d imostra:bile n elle urine la 1presenza natura, studiando il punto ·di fusione, la cristal, cli colesterina. iA tale scopo l1a adottato una sua lizz~zione, le reazioni caratteristiche ed infine otmodificazione del met01do di Autenrieth e Funk. tenendo con l'idrolisi di tale sostanza, il cole- . Con si!ffatta t ecnica, s u cui mi sia permesso di sterolo e l'acido oleico. (Policlinico, Sez. 1p rat. , fare le 1più amipi e riserbe (1), avrebbe trovato notevoli quantità di colesterina urinaria in un caso 1922; .11·ch. di Pat. e Clin. Medica, 1923) . Ho anohe indagato le variazioni della colesterina nelle uridi ittero da stas i ed in un caso di diaibete. Grufile ne emesse nelle diverse ore del giorno e i suoi non J1a trovato parallelismo 'frct. ipercolesterinemia rapporti con la colesterinemia e colesterinuria in ed entità di colesterinuria. An,c h'io, occupandomi alc11ni stati patologici (nefriti ). (Atti de il' A ccadedi tale .questione nei n efriti,ci, mi sono espresso in 1q11esto senso (Atti dell' A cc. Gioienia, 1923) . . Facen. miri Gioienta, 1923) . 2) Il m~todo adottato dagli .A..A . non è privo di do astrazione di quei casi, in cui la colesterina uri11ar1a rappresenta un pro dotto della ·dege11eraerrori: non si tien conto dell' estrema difficoltà cl1e s'incontra ad idrolizzare l 'etere olei co della zi one del parenchima renale, mi è sembrato che la e.scrPzione urinaria •della colesterina, più che colesterina (vedi Bottazzi: Ch~m. Fisiol. ). Io ho con la colesterinemia, sia in rapporto con il rapcor1statato (Po liclinico, Sez. prat., 1922) che tale etere resiste anch e alla idrolisi con sol·u zione al- porto lipoideo del sangue: cool i ca di KOH sotto pressione ·di 1 atmosfera; Colesterina totale tanto che in principio, malgrado i ·dati delle reaaciçli grassi liberi zioni ed i caratter i fi sici, ho dubitato !fortemente della n,atura eterea della sostanza isolata (PoliI-Io riportato 1dei casi' di n efrosclerosi s.enza coclinico , Sez. prat. , 1922) . Ho ottenuto l'idrolisi solo lesteri11a nell'urina, mentre n el sangue vi era do-po una lunga ebollizione con alcoolato di sodio. (A rch. di Pat. e Clin. M ed., 1923). Ciò che gli (1) L'A. 1do po saponificazione, evi.dentemente in~ corn1pleta per le ragioni st1 esposte, precipita la AA. ricavano ,dalla seconda frazione, non è altro colesterina 1da un volume ·di 500 eme. per mezzo che colesterina, residuata dalla prima incompleta del Ca (0 1J-I) ., . Egli asseri'sce c1l1e nel precipitato estrazione. ·S i comprende .anche facilmente come ' 'erreb,b e m eccanicamente a cclusa tutta la colesteessi aibbi-ano ottenuto valori inferi ori ai miei : rina di·spersa nel liiquido (!) . Discioglie il precipita to in l-l Cl. e procede all'estrazione clorofo 1·c.on la digitonina non hanno precipitato che solo mica. ·Do-po alcune manipolazioni J)er riparare alla porzione i1drolizzata ·dell'ete~ . cole·ste:rinico, 11int orbidamento del clorofor1nio ed alla tinta cl1e mentre la massima par.te dell'oleato di colesteriesso assume a ca11sa dei pig·me11ti urinari , deterna, lasciato intatto dall'insuf.ficiente idroli·si, P, mina colorimetri ca·m ente la colesterina. /\. parte gli evi.dentissimi difetti del metodo d i rima:sto in soluzi o11e alcooli•ca. L' aumento della cosaponificazione e di estrazione, il m etodo colorilesterina n elle t;.r.ine 1in alcune forme di nefrosi è 1netrico non può •di·mostrare gli eteri colesterinici cosa nota ed io mi ci sono soffermato per l'in(speci almente l' oleato), che 11anno rea~ioni croma' terpretazione di un aspetto speciale che assume ticl1e del tutto dif.f erenti dalla colesterina, (\'. 1Conclorelli: l)oliclinico, Sez . prat. , 19-22, ed .i\.rcl1. .dJ il/ in·dice antiemolitido. 'l1rinario in ques·ti icasi. Pat. e Clin. Me-dica, 1923) . ( Pqtologira, 1924; Sicilict Sanitari a, 1924) . ·L a con1

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798

II.

POI.ICLl~ ICO

ipercolesterinemia modica, con rapip orto lipoideo basso. A tale proposito ho fatto anzi la distinzione tra ipercolesterinemia passiva (per es: ittero da stasi - ipercolesterin emia specialmente a carico della colesterina libera) e ipercolesterine. mia attiva (reazion e antitossica dell'organismo ipercolesterinemia specialmente a carico degli eteri; es. nefriti). In questo secondo gruppo di casi, secon·d o m e, l'eliminazione urinaria d ella colesteri11a n on sarebbe in rapporto con la colesterin emia, ma piuttosto oon il rapporto lipoideo. 4) Con lo studio dell'indice antiemolitico urinario, la questione dei lipoidi urinari è stata largam ente studiata in Italia, oltre C'h e da me, da n umerosi altri autori (.S calas, .Siligato, J3ruggi, Sala, Caltabiano, Fornaci, ecc.) . · Gardner e Gainsboran gh mostrano di non conoscere la letteratura italiana 1sull'argomento. • A parte le considerazioni sopra esposte, il lavoro americano conferma le mie ricerche.

DALLA PRATICA CORRENTE. La percussione dorsale nell' ectasia aoi·tica. Dott.

•GIOVANNI FABJ.

Fin dal 1911 io pubblicai un modesto lavoro in cui ' 1 olli provare come fosse più facile e ·conclud ente qu1ello dl indagare per mezzo 1della percussione il volum e o meglio la ·dilatazione dell'aorta, . ricercandone l'arco, e misurandone la sporgenz a sulla paravertebrale sinistra, all'altezza ~della ter. za costola. Infatti, com e in qu el lavoro significai, la dilatazione o meno ·d ell'arco aortico, si ipre. cisa e si può dermografare esattam ente sotto la forma di una mezza luna. Quel lavoro io mi limitai di mandarlo a·d alcuni Colleghi amici e a Professori, no·n azzardando di man·darlo ai giorn ali m edici, per timore di non dire cosa nuova , e per c11i, tanto i Colleghi come i Professori invitai a ·volere ,·erificar e se altri avesse ottenuto lo stesso r eperto. Or son passati tredici anni ed io non ho fatto altro ohe riipetere lo esperime11to, confortandolo con dell e radiografie, che esegui,ro in po izione fronto dorsale, dopo a\rere apposto 1111a o 1p iù lastrine di piombo n el punto in Cllj, discenden·do 1dall'alto al basso, lungo la paravertebrale sinistra, e con leggera percussione, la ottu. ità si rivelava: un altro, anche, do,·e la ottusità scompariva; dal centro poi di questa linea , pe.rcotendo e andaD!do all'esterno ne mettev~ u11 terzo, nel punto in cui scompariva la ottusità. Riunendo con delle curve i tre punti si aveva appunto la forma semilunare suddetta, e che non poteva essere altro che l'aorta. La radioscopia e la rnrl iografia ha scnlpre co11fermato il reperto. Ora,

[ ANNO

XXXIII, FASC. 23]

non per spirito di priorità, ma solo p er aggiunger e un obolo a beneficio dei medici condotti, eh e sono senza risorse, mi sono determinato a farne pubblica ragione, aggiun·g endo questa breve nota all'opuscoletto in cui accennavo di avere comunicato fin dal 1911, questa mia indagine ai

-o,.

?1)

o

..

Rica.le.o grrafico della lastra -

Rad. N. 1.

prof~ssori

Andrea F errannini, [proiff. Gal1'erani e Pacinotti, ohe presen ziarono anche delle operazioni radiologiohe in ·quell'anno, in Macerata, ftn ·dal 1907.

Ricaloo girafico della laet.Ta -

Rad N. 2.

Ora, per quanto io possa, data la mia disgraziata condizione di medico condotto in alpestre paese, compulsare qualche autore e pubblicazioni moderne, non mi fu dato svelarne alcuno, che avesse p1·ima di me concluso s11lla preferenza del metodo 1posteriore, al metodo anteriore, fino ad oggi, tenuto come scolastico, mentre, quasi tutti sfiduciano il metodo posteriore come poco concludente, isia per le maggiori masse muscolari, sia


[..\.NNO XXXIII,

FASC.

23]

. .

SEZIONE PRATICA

per preconcetto, seguendo· il Ronieati che dice che tale percussione è come se uno volesse distinguere con essa l'acqua comune dall'aoqua distillata, volendo c ioè differenziare -0on la percu15sione posteriore le due parti ·destra o sinistra, ciò che io invece m 'imposi dimostrare inesatto. Tutta,ria ho potuto vedere che il Signorelli, solan1ente, ha tentato la percussion e 1p o·s teriore, ma non nel senso che io stabilisco, ossia patologico, ma solo in senso anatomico, dicendo che dalla 2a. alla 3a. vertebra 1d orsale, l'ottusità parla 1p er l'esjstenza d·ell'aorta, in quel punto, e non si esprime, ·c ome io .a ffermo, nè fà rilevar.e, la ìmportanza che ha la dermografia della mezza luna sporgente più o meno -dalla linea centrale spinale; ciò che potrebbe misur·a re un difetto, relativo ad un ingrandimento o spostam·ento dell'arco. Di più egli fa la p·e rcussione sulle \Tertebre, per cui non 1p uò svelare ciò che invece si rileva percuotendo sulla para ve.rtebrale, come io ·ho creduto ·di fare concludendo ' com e sopra ·ho detto, infallantemente, potendosi fare così un concetto .di tutta l'aorta dalla più o meno grandezza rilevata dalla figura semilunare, appartenente all'arco. Con ·q uesta br.eve nota io credo ·di av·ere messo a posto una indagine che in un soggetto giovane scopre il ipremonitorium arteriosclerotico o luetico, o anche i:pertensivo, aneurismatico, quando specialmente si presenti con i sintomi del Miner .. vin], ecc., m entre c-0n gli altri metodi, (principale quello del mio iM'aestro Baccelli, che divideva in tre p3.rti eguali la figura percussoria, anteriormente, del fascio vascolare, non poteva afferma:rsj quale f,o sse ·dilatata, la e.a va, la Polmonare o l '.i:\ orta (?) e fino a poco tem.p o addietro non si cambiò il dottrinale, come p.ure può vedersi in un lavoro dell'Hubert, recensito dal Policiinico, Sez. 'J)'rat., fase. 11 ,d el 1920. Camugnano (!Bologna). ~

DISCUSSIONI IMPORTANTI. ' I l morbo di Hodgkin nell'uomo e negli animali. (Proceedirigs of the R oyal Society of Medicine,

marzo 19M). Sir HU:VJ PHRY ROLLF.STON. - La nomenclatura di questa malattia s i presta ad una certa c on.fusione ed è p.er questo eh-e è diffiicile rdecild€re se €SSa sia in aumento; in reailtà sembra ohe attualmente essa .s ia più fr equente ·Che 1per l'innanzi. I sino. nimi sono: linfog·ranuloma di Hodgkin, linfadeno ma, linfogrooulomatosi e granulomatosi maligna. La ·causa ne è ignota siochè per la definizione e la diagnosi del mol'lbo ·di Hodgkin ci si deve basare essenzialmente sui caratteri i,s tologici tanto più e h-e i criteri clinici e terapeuti.ci 6ono fallaci. •Le alterazioni istolorg iche, des·critte quasi contemporaneamente da .~ndrewes e Reed .nél 1902 son o·: 1) alterazione di'f',f usa dell'architettura gen erai.e del·l a ghian dola; 2) diminuzione ·d el n·umero dei l~niociti; 3) iperplcvsia endoteliale; 4) talvolta marcata eosino.filia; 5) presenza di cellule linfadenomatose. Le mo·dificazioni del sangue non ·son o patognomoni.che; vi è s.pesso nei primi stadi leucopenia e, quando la malattia ·è diffusa, leucocitosi polinucleare; in ·qualche raro caso, sp·iccata eosinofilia. Anche la biopsia offr.e dei •criteri talora fallaci poichè, sebbene vi sia in qualche p·unto il liruadenoma, la ghiandola escisa può mostrare roltanto un'iperplasia lin1oi-de ind·eifinita dovuta ad infiwmmazio\n e semplice o compens atoria della di~ struzione di altre ghian·dole. Comunque ~erò le biopsie nel morbo di Hodgkin danno r tsultati po. sitivi più spesso che nei casi ·<}he poi si dimostrano ·come linfosarcoma. P er quanto riguarda la natura, tre teorie si conten dono il campo: 1) che si tratti di un n,eoplasma; 2) che sia una forma di transizione fra neop1as•m a e neoformazione infiammatoria; 3) che sia, ciò che sembra più probabil·e, u,n granuloma infettivo ·di cui però, nonostante siano ,s tati in' colpati ·diversi mtcroorga:nismi, non si è an.cora trovata la causa. Si ritiene ·c he la localizzazione primaria sia alle g·hiandole cerviicali; ma si osserva però cl1e non è •dimostrato che le ghiandole ch·e si palpano iper le ;prime siano le ·p rime realmente affette. Symmers, p. es., ammette che la malattia abbia il suo inizio nelle ghiandole addominali o toraciche; l'ac, r.ertare quali siano realmente le ghiandole in cui si inizia il processo avrebbe importanza pratica per il trattamento ai raggi X. Una caratteristica importante del morbo id i Hodgkin è quella che, 1

1

_.- Pubblicazione importante: Dott. AZEGLIO .. FIL I PPINI Dirigente il Reparto di Igiene applicata

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Bell'Istituto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma ,

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Prontuario dell' igieni·sta Pref a zione d el prof , GIUS EPPE SANARELLI Direttore del R. I stituto d'Igiene dell'Università di Roma. Manu~le

compilato con criteri eminentemente pratici ad use dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i funzio· nari addetti alla vigilanza igienica. Un .v?l~ me in.a, di pag. XV 1-564, stampato su carta di lusse, in n1t1d1ssimi tipi tipografici e rilegato artisticamente in tutta tela, con iscrizion i sul piano e sul dorso. prezzo L. 5 2 > Per gli abbonati al e Policliuico » sole L. 4 7 fran co di porte>,

Inrvd.are Vaigli.a PoS'talle aJl'EdJit-Ore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA.

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11. POL ICLINICO

n onostante la sua spi·c·c ata predilezione 1Per il te.ssuto linfoide, quello del cana1'e alimentare resta risparmiato . .ì\fancano pro,,e ch e di.m ostrino la ·p·ossibilità di trasmettere la malattia agli animali; sembra ohe le cavie reagiscano all'in oculazion e di tessuti linfa:de11omatosi con la ipro.duzione di noduli locali e transitori ch·e, istologicarm.ente, sono di natura inf'iammatoria. Le OS!servazioni fin q·u i tfatte di morbo ·di Hodgkin in animali sono state essenzialmente béllsate su fatti clini•ci e manca alla trnaggior parte di esse la prova istologica. La maggior .difficoltà .nella r1iagnosi ri.gua"ftda i co.sì detti sarco.m i pnimari de;! tessuto linfoi·de: linfosarcoma, 1'infocitorria malig·no ed endot.elioma; spesso la diagnosi n on si fa che con l'escisione d·e lla ghian•dola. , Il morbo ·di Hodgkin può essere simulato d a ghtandole cervi·cali e sopr aciavicolar-i secon-d arie • a tumore latente del medi.a stine e -d ell'eso-fago. Ancl1e l'ip ernefroma pri'mario maligno della ·ghiandola 1surr.enale sinistr a o •del r ene, preso come una milza ip ertrofi ca, p·u ò 1dare .g hiandole secondarie cervicali. · Vi sono poi m olti ingrossam·enti cronici di ca, rattere iperplasti.co od infi.ammatorio di origin·e in•determinata che sono ·considerati come morbo di Hodgkin in cui il dubbio sor.ge soltanto qua.n, do la biop s-ia o :Ia n.ecroscopia sconvo:n·g e l'opinione ·clinica. T ali formazioni possono es.sere tosstcl1e o dovute ad infezione i.eggera; l'O. ne ha o-s servato un caso in un indivilduo ieon infezione cronica da coli ·dell'aippareochio urinario. I casi descritti come m onucleo&i inf.ettiva o ·com e febbr e gl1iandolare hanno d ecor so acuto e non iimpli-cano qt1indi difficoltà n ella diagnosi. Le for:m e tubePcolari ·c.h e possono ·dare coruf.us ion e col morbo ·di Ho1dgl<in sono: 1) le ghiandole tubercolari a l ·collo specialm ente se mostrano iperplasia a cellule gra·n·dii sen za necrosi o caseificazjone; 2) 1'aidenite rtuil:>e!'lcolare ·~nera­ lizzata c11.e può essere accompagnata da ,febbre ricorrente (sin drome di P el~Ebstein ) ; in es:sa ;però l' assenza dell'ipertrofia splenic a ·che si ha m.el 75 °,,b dei casi è ·d i notevole aiuto per la diagnosi; 3) la condizione poco o ipunto accettata in Inghilterra, denominata Mienoli1pomatosi in cui si ha neoform azione grassosa attorno alle ghiandole linfaticl1.e ch e possono esse.re tu bercolari od una malattia descritta come ta1e. 0

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Negl.i ani rnali il morbo di Hodgkin , sembra raro eccetto cl1e i1el cane. La di strib11 zio11e n ell' orga11ismo e i caratteri istolo-

G. II. \VOODLDRIDGE. -

gici depo11gono co11tro l'opinione -che si tratti dl

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n eoplasma. Probabi1mente si tratta invece di un proc·esso infettivo dato da un microrganismo a bassa virul.enza; esso è tuttora sconosciuto, ma si può esclu•d.e re ·che :sia il baci-Ilo tubeI"Colare. Nella maggior parte :d ai casi il ·quaidro clinico <li ·Ciò cl1e si ·considera con1e morbo di Hodgkin n ei cani è del tutto caratteristico. Sf·u ggono di solito gli staidi iniziali data la natura insi1diosa della n1alattia; sean•b ra ùhe in es:si vi sia una leg. g·.er a fari11·g ite con tosse seoca e lievi aumenti di temp·eratura idi 10-20. Le ghiandole li nfati•c he faring·ee (cervicali superiori) sono ingrossate e dole11ti. I11 ·seguj to altre ghiandole mostrano gll ~te:s si f eno.menj. L'ap1 petito .si rnantie:n.e buono fino a malattia avanzata, ma vi -è p·erdita di ipeso. Di solito però tale stadio sfug.ge e, ·quando si vede l'.animale s~ travano· le gh·i an1dole ingrossate fino al volume di llna noice o id i un ·uovo; vi è marcata perdita idi for ze ed il cane s i rifiuta di uscire a p·asseg'gio ·col paidrone. Ogni eccitazione Od -e sercizio pro;ducono parossismi di tosse, dovuti a rdebolezza 1caridia·ca 1c'he ldiventa sempr.e p'i.ù grave -e dà spe·sso degli svenimenti. Manca ogni segno di faringite; la milza è ipertrofica e può arrivare al1a re-gione iliaca sinistra. RaramentJ sono prese le ghiandÒle aid dominali; .quelle superficiali sono ·dure ed hanno perduta la 1dolorabilità dei rprimi tempi; rprtma della rrnorte si ha un rammollimento. Il decorso raramente supera i 2-3 mesi. . • Il sangue non mostra ·m odificazioni apprezzabili n è n e} numero n ·è nella .specie dei leucociti. l,a .m ilza .è di ·c onsis tenza normale e no-n mostra alcuna alterazione istologi·ca. Nelle ghiandole ipertr-0f~cl1e non si nota che un'ipenplasia linfo'.ide e mancano ·d-el tutto 1e mod'ilficazioni che caratterizzano tale malattia n.e ll'uomo. .t\ssai rare son o le guarigioni e soltanto in cani ·di 12-18 mesi. L'escisione è del tutto inutile in consider azion e ·della notevole diffusion.e dell'i,pertrofia. :E consigliabile •di ev'itare ogni esercizj o e-ocessivo, ·di dare ·una dieta ad alto contenuto nutritivo (1carni .cru.de, uova, latte) € com e medicinali la soluzione idi Donovan (a base di ar.seni·co e di ioduro di mercurio) aggiungendovi dell'olio di m erluzzo, dell' estratto di malto e Io sciroppo composto di fosfati; la debolezza cardiaca si combatte con la digitale e la scilla. :\el bestiarme bovino, l'O. ha osservato una sola Yolta in nn toro ·una malattia che sosp ettò e ssere il n1orbo .di Hod·g kln; non ·v enne fatto esame ematolog·ico; la rpro,ra alla tuber.colina era .n egativa. Fu ptescritto un trattamento come 1quello sopra indi r::\to e l'animal e si rim1se. ~ Plle j)Pror r si l1a una linfadenite diffusa, 1

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SEZIONE PRATICA •

spesso sim1netrica e bilaterale, nota sotto il nome di l]nfadenite cas.eosa e do•v uta aid .u n bacillo · gram;positivo difteroi.de {ba;c. di Preisz-Nocard) . La con.dizione si riscontra ·di solito all'ispezione delle ·carni e !Sembra che non dia importanti si:ntomi in vita. In nessu110 degli stadi si avrebbe rasso:m i·g lianza con il morbo di Hodgl<in; d·e l resto la 'Presenza del bacillo assicura la 1diagnosi. 1

ll. MORLEY FLETCHER. - .Sulla natura della malattia l'O. osserYa che molti fatti d.ep·on.g ono per l'orig]ne infettiva, pro·b ab'ilmente spirochetica. Per quanto rf.guar.da i rapporti del morbo di H. con i tumori 111aligni è un fatto che i te.ssuti linfoad.e11omatosi ·diventano oc·casionalmente saricon1atosi, ma non si sa se le m odificazioni abbiano origine nella ghiandola affetta o nel tessuto di sosteg·no. Jla1iifeslazioni cutanee. Il prprito 1può essere assai grave e viene di solito con sj derato com.e una complicazion e comnne; in verità l'O. non ha mai avuto occasione di osservarlo. ·N on sembra 'C he esso abbia alcun raipporto nè con l'eos]nofilia n·è con il trattamento arsenicale. •L 'O. I1a inoltre osservato delle eruzioni estese di porpora in casi indu·b bi di moribo di H. In tali casi, si può ad ogni modo escludere sempre la leu·cemia. L'eruzion.e può essere do·vuta aid infezione secondaria. 0 ppure ,p uò essere associata a grave an emia del tipo secondario •Che si osserva n egli ul1imi sta!Cli della malattia. Variazioni di temperatura. Il ;più ·spesso si l1a piress]a ]rregolare idi varia gravezza, dovuta torse all'assorbimento dei pro,d otti di necrosi; in tali c.~si si deve tener presente la possibilità che ·vi si associ la tubercolosi ch e può essere con siderata come una compli·c azione 3)bbastanza comune. Vi è inoltre un'altra forma di 1piressia ·del tipo di PelEbstein che si mani.f esta com e febbre p.eriodica. In generale 1'0. 11a trovato in questi casi una certa leu.cocitosi (10-12,000) polinucleare. In altri CéliSi poi si nota cl1e la temperatura massima non ·è elevata arrivando tutt'al più qualcl1e volta a 37°.2-370.5. Ma p·erò se si tien conto anche della temp·eratura mini1na si osserva che vi è una certa periodicità nell'an.damento ·d ella curva. Tipi éliriici. La forma addominale 'Presenta caratteri di maggiore interesse che non quella toracica o cervi·cale. Essa è per Jo .1più latente, le g11iaru:lole esterne non 1sono palpabili e la milza a.p pare no·n ipertrofica. La curva .d ella temperatl1ra ·Che mostri una decisa ten1denza al tipo ricorrente aiuterà in tali casi la ·dia;gnosi. P er .quanto ri.g uarda il trattamento i mi gliori 1

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risultati si ottengono con i raggi X e larsenico S(lbbe11e si ·d·ebba riconoscere che finora non si è ottenuta a11cora una guarigione p.erman·ente. L'O. i1on l1a otte11uto buoni risultati con l'antimonio. Negli animali la diagnO·Si devre considerare, oltre a1 morbo di H., la leucemia, la tu•b ercolosi ed i tumori maligni; in tutti i casi si tratta di malattie a cattiva pro•g nosi e non si .dà mai il ·consiglio di esci:dere la ghiandola p er l'e5ame. L'O. 11a osservato animali con ingTossa·mento id i tutte le ghian1do1'e surp erfi·c iali (·dure ed elastiche) senza mo·di'fi·cazioni leucemiche del sangue, ma non ha potuto eliminare la possibilità che si trattasse id i leucemia aleucem i·c a, di tubercolosi o di tumori maligni. Non ha inai osservato la -sindrome di 1P el-Ebstein, qual.e ' ' iene riferita da altri; a tale proposito fa rile,~are la possi1 bilità che tali crumbtamenti di tempera tura sfuggano negli anirmali per i quali non si ha ·certo u11 i11fermier e che continui p er lungo tempo a prendere la temperatura al mattino ed alla sera. Le inalattie analogl1e al morbo di H. descritte i1ei polli non hanno le caratteristiche istologicl1e di questo. Da ur1 1pu11to di vista clini co, tutte queste malattie degli ani1nali .con decisa compartecipazion-e del sistema reticolo-endoteliale sembrano di origj11e infettiva. LESLIE PUGH. -

.J. STE\VART. - I tentativi fatti dall'O. unitaJmente a Dobso11 per ripr01durre il morbo di ·H. nelle scirnmie 11anno 1dato riS·u ltati ripetutamente ne~ gativi. Comuniq.ue si possa considerare il morbo di H. <il suo inizio, e sotto molti as.petti esso va ritenuto t1n .granuloma, è un fatto ·che ne.gli stadi avanzati esso si comporta come un neoplasma. J_,.o sviluppo delle ·c.aratteri sti.che di malignità è però limitato a certe r egioni an·ch.e se la malattia originale è ·d iffusa. Tali modifice azioni maligne va·n no considerate come 11na 1parte della sto~ ria naturale della malattia e, sotto tale punto di vista, esso può ritenersi simile al granuloma fungoide in cui p erò la mod1·fi·cazion e rmali.g na è sempre la regola. I .a di[l;gnosi può essere tatta con ·certezza solo mediante la escision e della g11iandola sebbene ancl1e ·questa posisa ·dare risultati non conclu·s ivi, specialmente nei prjmi sta.id] . Oltre ai reperti n·egati"vi le 1naggìori diiffi coltà diagnostiche 1so110 con 1a t11bercolos i, particolarm ente nelle i:forme co11 scarsa tendenza alla casei1icazione. J_,e mo•dificazioni del .9a11gue nel linfadenoma sono così lie\ri e \rariabili specialmente n ei primi 1


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IL POLlCLINICO

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stadi che sono di poco o punto aiuto nella diagnosi. L'eosinofilia locale che si· trova frequentemente nella ghiandola è solo occasionalmente accompagnata da eosinofilia san guigna. In questa, come in altre condizioni associ ate con lenta disgregazione dei tessuti (sarcoma e [carcinoma, emotorace ed emartro, ulcera gastrica, -ecc.) l'eosinofilia è probabilmente dovuta alla presenza nel tessuti affetti di prodotti a•b norrni di degradazione proteica ed è senza sig11ificato in rapporto con possibili protozoi 0 d altri pauassiti. 1

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SUNTI E RASSEGNE. MESENTERE. La tubercolosi primiti va delle ghiandole mesenteriche. e JEANNEL. A rch'i;ve franco-belge de Chiritgie, 16 ottobre 1924).

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?~i AA. riferiscono un caso di tUbercolos! .pr 1m1t1va delle ghiandole linfatiche del m~senterio senza alcuna lesione tubercolare dell'intestino, dell'omento e del 11>eritoneo. \V. rl. ANDREV\rS. - ' ' i è una certa ·confusione Si trattava di una giovane donna operata con nelle osservazioni fatte 1dai ·veterinari e che si diagr1osi di tumore retrop.eritoneale in cui la stopossono a~crivere a qua>dri analoghi al mof!bo ria datava appena da due mesi e con•s isteva in di H. In alcune però ,s i può esclu·dere cl1·e si trat: tasse di altre malattie e si ·è osservata nelle . dol~ri localizzati alla fossa iliaca di destra, rostighiandole .affette una iperplasia generale del tes-. pazione notevole cui successe la comparsa di una turn efazion e nella stessa regione della grand~zza. suto linfoi·de con tendenza del r eticolo connettivo a ·scomparire. Quando però si ritenesse che i ca- ·di un II)ugno, aderente alla regione profonda • dell'aùdorr1e, poco mo·b il.e, indipendente dag!i orratteri segnati da An•dr·ewes e !Reed fossero cagani genitali ed indipe11dente, come fu osservato ratteristi-ci ·del moribo di H. e si dovessero risconradiologiramente, dall'intestino e dal rene. trare in tutti i casi, si dovre bbe .c oncluder.e che .t\ll'operazione .si con statò che la tumefazione e~;so non esiste n egli animali. La sua presenza risiedeva in corrispondenza della porzione t.er. neg-li an imali non può però venire esclusa coane minale del mesenterio, era costituita da noduli non può amrrnettersi fino a 1c he non si abbiano conglomerati di volume vario, e che si trattava pro·ve convincenti n ei due sensi. Forse il criterio di t1na tubercolosi delle .ghiandole del gruppo puramente istologico non 1è d.el tutto si·curo tratileo cecale. I/apipeIIdice era libera, un po' ispestandosi di animali di spec.ie tanto diyense. BaJstl sita: l 'ultima an sa del tenue normale. Si cercò 1p ensare n.l diverso modo di reagire p. es. dei di asportare il tumore cercando un 1Piano di clicani e .c avalli in con fronto ·dei bovini al tripanovaggio, tra t due fogli etti del mesenterio, poi soma; i primi l1anno 11na malattia acuta che li vista l'impossibilità di asportare le ghiandole per porta a morte in po c'h e settimane, i secondi invia smussa si resecò la porzione di mesent1?rio vece hanno una malattia croni·ca che dura per in rui esse erano impiantate; però avendo con.degli anni. La 1diff·erenziazione delle diverse mastatato che l'ansa dell'ileo n ella sua IJ>Orzione lattie ·che colpiscono il si.sterna linfaJdenoi-de ed il terminale assumeva una tinta violacea, temendosi confronto fra qu.elle cl1e si trovano nelle diverse lo sfacelo per necrosi, si r esecò anche l 'a.nsa specie 11on potrà farsi che 1quando avremo una ste5sa a•S jportandone per una estensione di circa mi gliore conoscenza clella loro eziologia. 50 r.m. dalla inserzione ileo cecale. L' esame istologico dimostrò che si trattava di M. H. GORDON. - Ha fatto al·cune esiperienze per 11na tl1bercolosi dei gangli ileo ceca1i che s! dichiarirf' l'eziologia del linfadenoma ricercando con rnostrarono pieni di tubercoli giovani, di cellule di,rersi metodi coltl1rali Je spirocl1ete, ma le sue giganti, con numerosi bacilli tubercolari. Però ricerche possono dirsi n egative. Egli ,p erò ritien e l'a11sa intestina1e resecata non presentava alcl1c si deve perseverare u questa strada e fare cuna lesione tubercolare, nè le sezioni di eqsa e tentativi di colture ·anaerobi che per la ri·cerca dell'appendice misero in evidenza alterazioni istod ell e s1)irochete. logjche di natura tubercolare. Gli AA. riassumono poi 137 casi di tubercolosi In con1plesso , come ri ~u1ta ancl1e 1dalle conclupri1nitiva delle ghiandole mesenteriche riferite sioni di H. TBURSFIELD, J)re idente dell'Assemblea dai diversi osservatori, in cui la diagnosi fu acche ha si11tetizzato le opinio11i dei diYersi oratori, certata o co11fermata in seguito ad interventi opeln clisct1ssione 11a dimo trat o c·11e la malattia chiaratori. Naturalmente sono .esclusi da questa sta1natn li11 fad cnoma llegli a11i1n1ali è in certo modo tistica i casi di tubercolosi delle ghiandole ine. difff'rc11tc dal linfn•de11omo. dell'u omo. senteriche i11 cui coesistevano alterazioni tubercolari dell'intestino dell'~iploon o del perito11eo. FILIPPINI . 1

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In questi .casi la diagnosi preoperatoria esatta era stata fatta solo 26 volte cioè nel 19 %, ed in tutti la diagnosi fu suggerita dalla predominanza del sintomo tumore, localizzato nella massima parte in corrispondenza dell~ fossa iliaca di destra mentre in ·due casi la tumefazione aveva sede nella regione periombelicale. Ir1 39 ca.si invece fu fatta .diagnosi di appt.r1dicite cioè nel 28 %: appendicite cronica o subac11ta nella maggioranza ·dei casi, mentre in 5 volte era stata fatta CLiagno.si di appendicite l\cuta ed in 1 caso di rperforazione dell'aprpendice. ~P.lla 1r1aggior parte dei casi diagr1osticati come appendiciti mancò all'esame obiettivo il sintomo tu1nor0 ed erano piuttosto .p resenti sintomi artdo1ninali locali di dolore e di reazione peritoneale. 111 29 casi fu fatta diagno·si di occlusione intestinale tanto .del tenue che de1 grosso int.e5tir10, decorrenti sotto forma di ooclusione cronica mentre un caso riportato da Hartuel decorse con fie_ nomeni di occlusione acuta. Nel massimo n11rnero di easi ·si trattava di briglie tese dal focolaio di infiammazione alla parete .e all'eipiploon n1entre in un caso vi era un valvola dell'ansa digiunale. In 7 . casi fu fatta diagnosi di tumore ir1test inale, in due di questi casi la tumefazione era local izzata alla fossa iliaca d estr~ mentre in 5 casi aveva sede 1Periombellicale. In due casi con tumore a sede epigastrica fu fatta diagnosi di tumore .del mesentere, in due di turnare renale destro, in due casi diagnosi di in, vaginazione intestinale, . in sette di peritonite t11bercolare ed in un caso di annessite destra. Tutti questi casi furono operati e si osservò all'operazione tubercolosi delle ghian.dole 1ncsenteriche con assenza di lesioni tubercolari dell'iutestir10. Gli AA. rilevano che nella grande maggjoranza j casi che , si presentano al chirurgo sim11lano la sintomatologia di tumore addominalie e per tale forma clinica vengono operati, mentre sfuggono tutte le altre forme di tubercolosi mese!1terica primitiva che sono comunemente rilevabili all'anto psia ma che non richiedono alcun intervento PP.r. quanto riguarda la sede delle lesioni gli A.h.. riferiscono i risultati di 60 casi tra quelli precedentemente citati ed illustrati e trovano r.he la se<;le 1Più frequente della infiammazione è il grul1po ileo cecale appendicolare, mentre è meno interessato il gruppo mesenterico superiore. Nel corso degli interventi l'ap1pendice fu resecata in 29 casi. L'esame istologico dimostrò in 21 c·asi che l'apa;>endice era normale, in 5 lesioni di appendicite cronica, una volta l'appendir.~ era nettamente atrofica e 2 volte aderente ai gangli ileo cecali. In néssun caso furono trovat~ le1

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tubercolari. Tali cifre di lesioni dell 'appert · dice .p orterebbero la 1p ei;centuala · di alteraz~oni .dell'ap1pendice nel 16 % dei casi. Gli AA. attr.ibuiscono una importanza notevole alle lesioni dell'appendice nella patoigenesi della tubercolosi .p rimitiva delle ghiandole mesenteriche perchè l'ap1pendice può ,fare lpassare i bacilli tubercolari sen za lasciare delle alterazioni anatomo patologiche, in modo che siano colpite solo le gl1iandole linfatiche .del gruppo ileo coli-co. VIOLATO.

Sulla mesenterite ret1·attile. (Prof. R. MOSTI. L a Riforrria medica, 8 febb. 1926). t una malattia ra.ra, e interessante dal lato 1?.tiologico tuttora oscuro. E ·di natura infiammator!a, colpjsce il mesentere in parte o totalme.n te con esito in sclerosi e retrazione, e ·Cons-e guenze varie a carico dell'intestino (deviazioni, ripiegature, stenosi) . 'E un'entità mdr.bosa a sè, distinta dalle peritoniti localizzate e dagli esiti di flogosi circoscritte dei visc·eri. Si ·distingue in localizzat8: o .d iffusa, a .seconda cl1e •la lesione interessa zone lirnitate O·d €Stese del m esentere. Sono escluse dal crupitolo della mesenterite retrattile, la m esosigmoidite retrattile e la mesen terite ·della loggia sottomesocolica, in quanto che riten11te esiti di peritoniti plastiche localizzate, derivanti dall.a sigmotdite l'una, dall'ulcera duodenale l 'altra. Furon d·e scritti 34 casi di mesenterite retrattile, oltre ai seguenti tre dell'autore. I. Intervento operatorio in donna di anni 49 ron diagnosi di occlusione intestinale (stiti'chez za, .dolori all'ipocondrio id.estro, febbre, vomito) Il cieco, l'ascendente e parte del trasver.so, s.ono notevolmente dilatati. Il trasv·erso forma una stretta .gomitatura ed ,è ;dispo·sto per circa 10 cm. a canna. di fucile. Si osservano sclerosi e retrazione cir coscritte del mesocolon corrispondente. Si inci-de il meso e lo si sutura in modo da far scomparire l'angolatUII"a. La ·canalizzazione intestinale si ripristina normalm.ente. II. Uomo, anni 51. .si interviene per postumi di ruppendi-cectorr1ia (dolori alla fossa iliaca,destr'l., stipsi). L'ileo a 20 .cm. dal ciec-o 1è ripiegato a canna rd i fucile per .sclerosi e retrazi9ne del CO'frispondente meso. 1Inoltre il tratt? terminale. dell'ileo aderisce alla par.ete aid dom1nale tposter1ore. Il eo- ~olontrasversostomia tar.m ino-laterale. Ottimo decorso post-operatorio. Ripr istino ·delle funzioni intestinali. II.I Intervento in uomo ·di anni 27 con diagnosi di ruppen.dicite cronica (resistenza e .·do~ore ~n corrispondenza •della r. ileo-c·ecale, st1ps1 ostinata). 11 mesentere del tenue aderisce in parte al m~o­ colon trasverso, stirando in basso l'angolo co~1.co destro € una porzione .del trasverso. L'appendice, Qfrossa e luno-a, aderisce alla parete cecale. Di~tac.co delle ~derenze; ·distacco dell'appendice e sua a.sportaztone. In seguito all'operazione l'alvo 1

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11 POLICI.ll';ICO

fu r é!golare per qualche m ese. Ricomparvero però r ec·enteme111e dolori addomi11ali vaghi e stitich ezza. ammettono cause diverse: 1) i 1 )Ja u claire parla di una linfangioite secondaria a 1es ioni ir1te5iinali iniziali. E a ccertata l'esistenza di una m eser1terite consecutiva ad appen,d icite; 2' g·li stravasi sanguigni prodottisi, in seguito a tra nmi, tra i di1e fogli etti m esenteri ci , possono org~ nizzarsj. .!\ll'organizzazion e seguirebbe scl e. rosi e retrazione; 3) sifili'de; 4) arteriosclerosi (casi del T en a ni ); 5) l'ernia strozzata c on penetrazionP di g·ermi flog ogeni nel m esentere; 6) tubercolosi. l? la causa più frequente. La localizzazion e può esser e di origine ematogena, linfogena o .direttamente enterica. _Anatornin patolog·lca. E una peritonite c ronica . a tipo fibro-s cler otic o, ad estension e e localizza. zione variabilj. La forma c_ircoscritta, predilige l:11ltim o tratto d ell 'ileo (forse per la vicinanza d ell'é1mpolla cecale, ricchissima di germi?). .~ir,,tomr1tologia. E a ssai incerta: dolo.ri vagl1i , d~ sturbi intestinal i non caratteristici, srpesso a scit e. La iliagnosi di m esenterite r·etrattjle , non è m ai s tata fatta prima dell'intervento operatorio. l .a prog·no si è gravissima n elle forme diffuse, meno g.raYe nelle f orme circoscritte, c h e sono s115cettib1li di un intervento chirurgico, pur restando sempre ri ser,rata, date le scarse cono')Cenze :sl1ll'etiologia e il decorso del male. I .'11nica cura è la -c·h irurgica, e cioè la plastica ·<l el m esentere n elle lesio.ni circoscritte, l'esclusione o la resezion e ·dell' jntestino danneggiato, n ell e lesioni diffu se. ì\1. Ft iologia.

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Tali ulcerazio11i, cl1e i rasson1igliano a quella dell'intestino nel corso di u11a dissenteria, sono iso1o.te con margini tagliati a picco, rilevati in frangi e e scollati per una certa est.ensione con fon do rossastro • Delle 3 osservazioni che gli .A.A. riportano, la prima riguarda 11na cistite amebica pura confer, ·mata da!la presenza dell' ameba histolitica nelle orin e e due ul,cerazioni sul bassofondo e tre altre sulla faccia laterale sinistra all'esame cistoscopico. l Jna cura massiva di cloridrato di emetina per iniezione ipodermica (ctgr. 8-10 pro die) ha determinato la guarigione definitiva in quarta gior11ata. La seconda osser,razione si riferi sce ad una ci, stite amebica con presenza di ameba vivente nelle orjne e ulcerazione sulla parete sinistra compli· cata a tubercoli di ·b ilarzia. Ir settima giornata • l e lesioni sono scomparse in seguito ad iniezioni endovenose di ctgr. 10 di em etina e cli ctgr. 80 di CaCl pro ·die. La terza osservazione si riferjsce alla medesima lesione con tre ulcerazioni complicata però a numerosi tu·b ereoli ·di bilarzia. Gli .i\A. lìanno constatato, per ·quanto il paziente sia stato sottopo, sto a cura en dovenosa di emetina e di 1CaCl, scom. parsa della forma amebica, ma p ersistenza delle lesioni da bilarzia, fatto 'q uesto -dovuto 1Probabil· mente allo stadio avanzato d ell'affezione. I

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CASSUTO.

La tnbe1·colosi 1·enale dell'infanzia (frequenza, evoluzione e prognosi) pa1·a~o­ nata a quella dell'età adulta. (E:\f rr.JE FALCT. Journal d' Urologie , n. 4, ottobre

RENE E VIE URINARIE. Cistite amebica. ( P ETZETAI~rs

e

~IYLONAS.

J ournai d' Urologie, sette1n-

hre 1925). (ili .\ ..\.. Yogliono far risaltare la localizzazione

extr:i-intesti nale d elle ameb e trattando d elle les~o~1i t1lrerose r1elle cistiti. Gii n el d icembre 1923 il 1P etzetal(is descrisse una ri~ti t e ~mebi c a m ostran.do la presenza di questa Yarietà di rizopode n elle orjne, spesso -ematuriche, n Pl corso de lla di ssenteria acuta e croni·ca, insistendo. ron q11e. ta sua n ota , sulla scomparsa rapi da ùei fe11omeni cistici dopo un trattamento en1et i11ico , enz' altra medicazione coadiu\1 a nte. Gli .\ .\ . fa11no presente l e caratter isticl1e delle le.:;ioni vescicali ulcerose , cl1e, oltre aid essere infi1·n \ate dalla 1presenza delle amebe nelle orine, s0no r pse eYid enti dall'esarnc cL toscopi co. •

1925).

L'.L\ . riassume gli s tu·di sllll'argomento e ricorda rome l'Hamb11rg (1911) sostenga ch e la tnber colosi è una malattia dell'infanzia e che n el fan ciullo l e lesioni anatomiche non hanno nè la s tessa sede, n è la stessa foI'Tila dell'adulto. Durante i primi due anni di vita la tuber colosi ha una grande tendenza a gen·eralizzarsi (forma milia rica ) da 2 a 6 anni divien e una infezion e dei gangJi, articolare o oss.ea. E certo ch e la tubercolosi dà n el1' lnfanzia il massimo di mortalità, n ell'a dulto, inYece, il bacillo di Koch in contra l1na certa r esi$ten za. Quanto alla freqn enza le stati sticl1e di1nostrano romp l' infa n zia presenti il massi m o di 1ecettivi tù p er l'infezion e . .. econdo ~t oro si ha t1na progre sione n ella fr equenza, ch e cr esce rapjda1ncnte con retà, e più precisamente 1'1 °'o n el .p r imo anno. D 0~ n el ser ondo, 27 ~~ n el terzo 9't 0 1o da 9 n 14 anni. 11 crgent ammette ch e Ja tubercolo i renale bi-


['"ANNO XXXIII, FASC. 23]

SEZIONE PRATICA

laterale è più frequente nel far1ciullo che nell'adulto. Infatti 11ei primi - anni si ha il 28 % di bilateralità, nell''adl1lto invece, si 11a il 14 e 12 %. L'evoluzione, nei casi bilaterali, è nel fan.c iullo rapida1ne11te mortale, l'e·voluzione dei casi u11ilaterali operati ·è a11cl1'essa relativame11te g·rave in quanto che 1· ..\. ha notato 44 % dei decessi postoperatorj, 16 % di aggravamento, me11tre le guarigioni assolute so110 del 24 %. Nell'adulto la tubercolosi rena.le ha il suo massimo di frequenza da i 19 a 30 anni. L'evoluzione dei casi bilaterali è meno rapida che nel fanciullo ed è meno frequente, poich1è le reazioni di 1difesa sono più attive. L'e· ,,oluzione dei casi u11ilaterali 01perati è buona, poicl1è, secondo Hogge, si ha il 46 % di guarigione assoluta. Riassum endo afferma ·Cl1e la tubercolosi renale nel fanciullo è particolarmente grave e tende alla generalizzazione e che i casi unilaterali operati sono di prognosi molto riservate in quanto che le guarigioni assolute ottenute raggiungono appena il 24 % mentre nell'adulto si ha il 56 %. La mortalità post-operatoria, precoce o tardiva, è del 44 %, mentre nell'adulto è del 7 %. T. LA URENTI.

Un nuovo antisettico u1·ina1·io: il 1ne1·curio-c1·omo 220. (R. CLE1VIENT. Presse médicale, n. 12, 1925).

L'.t\.. riassume g1i studi fatti in America su questo nuovo antisettico. Fa rile,rare anzitutto le proprietà battericl1e potenti 1che posseggono al, cune so.stanze coloria nti le qu·ali , inoltre, sono dotate di - un gran·de 'Potere di diffl1sibilità e di rapida eliminazione tanto ,che alcune di esse (bleu di metilene, f enolsulfonftaleina, tetracloro ftaleina)

sono usate per controllare il potere funzionale di alcuni organi di eliminazion e. ·_Tutte ,qu.este praprietà fanno sì che ·dette sostanze coloranti ·si possono usare come antJ:i.se•t ti1ci generali i1rinari e m olti di e&si furono lar.g,amente ·llsati in Germania ed in Ameri·ca. (Violetto di genziana, na, ecc.).

tr'h;'enilmetano, acriflavina,

tripoflav'i-

I.. 'ultimo a-dop·era·to è il mercurio-cromo di Young; è un sale di soda del dibromoximercuriofluorescina e ieontien·e il 26 % di mercurio. Nella soluzione di 1/5000 ·u·cc.ide lo statiilo.coicco aureo tn 5 m inuti e·d il colibaicill.o in 15; nelle soluzioni di 1/6000 (che è la ·soluzione ottenuta con le ·do.si u &uali a:do'Perata per iniezioni en dovienosa) u.cc1de, in ·u n'ora,_ lo 1streptococco. Ne1la sol'Uzione di 5 millig·rammi p·er kg. di ·pe·so d·el •co:ripo, do:p o iniezione endovenosa ne~ coniglio, non si ri, scontrano mo.d ificazioni nel numero e nehl'aispetto d elle emazie ,e dei l euco1c iti. Non vi è emolisi e non si riscontra nulla di patologi,co nelle urune. 1

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8-05

An.cl1e n eJlla dose' ·di 7 m:hlligrammi non si è riscontrato' nulla id i anorm.ale. Neg1li ani.m ali l'uso del mercurio-cromo ha perm e1sso di .sterilizzare il sangue, in 5 ore, in :condizioni setti·c·emirehe; per le infezioni Jo1caili occorre più tem·po. 1In un coniglio normale ,dopo l'iniezione endo,renosa l'urina diviene battericida o fortemente inibitrice per il colibacillo, specie nelle prjme 5 ore. Quest'azione i11ibitrice non ,è punto in rapporto con il a ·d ose iniettata . , inrfattJi con le i.forti do·s i l'eliminazion.e è più intestina·l e che r·enale. Il mercurio-·cromo 1si u sa per via enaov e1iosa, 1

uretrale , oraie.

1) Via endovenosa. La ·do1S'e l1Sata nell'uomo è di 5 mm. per kgr. idi !Peso del corpo, ·e cioè da 25-30 eme. di soluzrione al 3 % per un aidulto di medio peso. Con dosi più forti 6-8 mm. per l<gr.: Young e Hill hanno riscontrato nausea, .accentt1ata al buminuria transitoii·a e turbe intestinali ., (diarrea). Dosi più lievi 2-3 mm. per kgr. sono state llsate specie nelle infezioni uri.n arie. Te cnica: soluzione all'l % nell'acqua distillata E> filtrata (non è necessaria l'ebollizione. Bssendo' vi autosteTil:i.zzaziione) . Spesso baista una isola iniezione, altrimenti se ne pratica una seconda hl giorno ,dopo o dopo 2 ·g iorni. Si rileva co.stantem.e nte reazione doipo un'or.a; brivtdi, temperatura, scialorrea, turbe intesti-na:li, la temperatura -c ade per crisi o per ~isi. Il 1nercurio-cromo è stato adoperato in svari.ate affezioni: setticemia da stafilococco, da streptocooco, infezioni , polmonati; .m a il vantaggio maggiare si è aV'llto nelle ·aiflf ezioni d1el.le vie urinarie, determinata dallo stafilococco o dal coliba1

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ci~lo.

Nel 1924, 1Y oung, riferisce S·u lla guarigione otte, nuta con una sola in1ez.i on·e end·oveno.sa in un ascesso rp erinefriti·co ·d a colibacillo. Hill e Young (1924) ricordano molti ca;si in cui il risultato della cura fu ottimo : una ·setticemia da colibacilli con emocultur.a positiva , pielonefrite bilaterale, gravi ·con1dizioni gener~li, ·guarì completamente dopo una sola iniezione. In altri .casi ·di [pielite e di cisti.te il risultato fu notevole. Witmann (1924) si ·è servito del m.er.curocromo nei . bJ.enorraigitci croni·oi. In 10 ca-si ne1 quali !'-u retrite durava da 2 a 6 mesi, furono prati·cate 1da 2 a 10 iniezioni ·en1dovenose. In 8 si ebbe guarigione completa. 2) Via 1tretrale. Va·1ère-Marselos (Grèce médicaLe , 19-24, n . 3) fa rilevare come il miercurio""'cromo può usarsi per iniezion-i e per ins.tillazioni. Previa disinfezion·e con 1aic1qu·a sterile o soluzione fisiologica si iniettano 15 eme. di soluzione; tale iniezione può rip eter.si -4-5 volte. ail giorno. 1


rr.

806

POLICLINICO

P er prati.care le tstillazion1, dopo aver ù.aV1ato la ve ... ci1ca, si ini.ettano .n ell'uretra :posteriore o nella ·yesci·ca ·d a 15 a 20 .gooce della sòluzione ·di mer• curo-cromo a 0 .. 50 %, a 1 % o 1.50 %. Si possono anche fare 1a'V1aggi enidovescica1i caldi· con soluzione da 0.50 a 1 %. Nelle form e ac·u te e subaicute id i blenorragia spesso si ha la scom1p ar.sa del gonoco•cco. Marsilos ha ottenuto guarigioni in -casi ·d i vag.i nit e gonococcica usan.do un tampone imbibito di una soluzione •di gli-cerina e mercurio-cro·m o al 3 %. 3) 11 ia m-ale. T.a.il e via è ·stata preconizzata da Scott, Young e Hill, 1(1924) . Il me.ncuro-ieromo si so1nminis tra in ipillole, mescolato con il s alolo alla. .d ose di 900 mi1lligrammi al giorno. Il salalo impedi.sce l'aissorbimento -gastrico. Il rimedio può usarsi .fdno a 8 giorni ·di seguito. Non si notano turb·e intestinali; le :feci si pre~ sent ano rossastre. Se la cura -è 1)rolungata si possono avere inap•p etenza, .stoma:tite, albuminur;i a , li evi 1diarree. L 'esam.e .batteriologi1co ·delle fecri fa notare di1ninuzione accentuata dei batteri. 1

T. LA URENTI.

CENNI BIBLIOGRAFICI

[ANNO XXXIII, FASC. 23]

e C. PIRQUET. L exico1i àer Ernahrungskunde. III e IV puntata. J. Springer, ed. v'ienna, 1926. Prezzo rispettivo: Marchi 12 e 12.50. In queste due puntate che \ranno da (( Geflugeldtinger » a (( Rubenkraut » continua lo stesso svolgirr1ento delle puntate precedenti di questo tratt1.· to veramente com1pleto della scienza dell'a1.i1ne11. tazione. In esso n on si trovano soltanto U1.'li0111 d'indole m edica ed igienica, ma tutto quanto .~i ·può rjferire all'alimentazione e quindi anche noti. zie zoologiche, botaniche, chimiche, agrarie e pers ino archeologiche. Fra gli svariati capitoli di queste due punta.te citiamo quelli sulla dieta nelle malattie rc•nali, sul Geli-O u si (Sistema di Pirquet), sui rapporti fra fu11zioni sessuali e n t1trizione ed un curioso art1col•) . sull'antropofagia. fjl E.

MAYERHOFER

A. MOLL-\\TEJSS. Cuisine rationelle des bien porta11.ts et d es malades. Un vol. in-16° di 452 pag.,

con fig. Delagrave, ed. Parigi, 1925. Libro eminentemente prati·co, ricco di dati e di utili con sigli per la preparazione sia di gustosi manicar~tii per i bu0ftgt1stai, sia di alimenti aJClatt.i 1p er i malati. con l'indicazione ·d·ei diversi regimi. Pur n on trascurando gli accenni scientifici, il libro è r edatto in ino1dO •Sempl:tce, sicch1è ogni massaia lo apprezzerà a dovere come ogni medico lo troverà utile. • I.' Al1trice, laureata dell'II stituto dell' Accooemia di Francia è fondatrice ·della << Scuola delle madri » ed incarica ta di conferenze nei diversi licei di Parigi. Il libro ,è stato premiato dall'Aocact..emia di m edicina di Parigi •s u proposta di A. Gautier che lo giudicava di una grande originalità, af, ferman·do cl1e esso porta la 'Preci1sione scientifica in un argomento 1asciato . fin ora quasi sempre alla discrezione ·di una cieca pratica. fi l. 1

L. e STAEHELIN R. Handbuc.h der i nneren Medizin.. r11. vol., II. p.; Erkrankungen d er V erdautln gsorgane. 1Berlin. S·p ringer 1926, II. Aufl"t. . ge. M1L 48.

MOHR

Continua ·a p1lbblicazione .della 2a edizione ·d el testo tedesco del Trattato del Mohr e Staehelin, e nel volume uscito nei 1primi mesi del corrente anno e che costituisce la 2a parte del III volume sono trattate le malattie dell'apparato digerente, a complen1ento della 1a parte non ancora pub l)lir.ata.

In questo volume trovano posto le malattie del fegato, .delle vie biliari, del 'Pancreas ·svolte 1dall 'lJmber di Berlino, le malattie ·dell'intestino trat. tat e dallo Seiler di Berna, per ·q uanto si riferisc' o.lla cliagnostica ed alla terapia, dallo Strasburger <li Francoforte per •quanto concerne le singole affezioni dell'intestino compr·e se .quelle .d ovute a protozoi e a vermi. Da ultimo sono 1Svolte pe:r opera pure dello Strasbur,ger le malattie d el perit0neo. Il Trattato del Mohr e Staehelin è ampiamente diffuso e ronosciuto nella sua traduzione italiana cla tutti gli stu·diosi ·di medicina ed ogni comlll(=lnto ri sulta pi ù che sup erfluo. •

TRENTI .

CASI~IIR FUNI~ .

Die l 1 itamine. Un vol. di 522 pag.,

·c on 92 figure. Verlag von I. F. Bergn1ann, edi· tori. J\-Iunc·hen , 1924. Questo libro, che è alla terza edizion·e, raccoglie gran 11arte della copiosa letteratura che in pochi an11i iSi è accumu~ata sulle << ''itamine ». Cor1tiene una rassegna dello stato attuale delle nostre conoscenze sull'argomento e segnala i 1pos: sibili nuovi sviluppi con quella ampiezza di ved11te di Clti l'A. delle vitamine è maestro. Il lib!'o è diviso in tre parti , ciascuna delle quali ampiamente e dettagliatamente trattata. Lu prima parte riferisce suJ bisogno delle vita. mine delle piante e degli animali. • La seconda parte riporta Je proprietà chimiche, fisiologich e e farmacologiche ·delle vitamine, i loro rapporti con i lipoidi e l'in.fluenza che su bi:scono dal1' azione dei diversi agenti fisici.


[ .<\ NNO XXXIII , F ASC. 23]

Infine la terza parte, molto interessante dal punto di Yista patologico, tratta delle avitaminosi urna11e e di qt1elle condizioni nelle quali le vjtamin e svolgo110 un'azione attiva.' Per la notorietà dell'A., per la quistione d elle vitamine che ogni giorno più acquista maggiore interesse, 1p er l'applicazione nell'alimentazione norma1e e di·etetica, il lilbro avrà presso gli stu· òiosi la meritata accoglienza. MARINO.

L.ORENZIN I.

SEZIONE PRATJ C,\

Th éorie des Vitamines et ses applica:.

tions. Masson et C., editori, Parigi.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. .Accademia Medica di Roma. "seduta del 30 gennajo 1926. Presidenza : prof. R.

ALESSANDRI,

presidente.

-

La polimyxodite.

Prof. M1Gu"EL CouTo. - Propone questa den°'° mina zione per u11a sin;drome, abbastanza frequente in Rio de Janeiro, in cui la cmanifestaziQne JJri11cirpale sembra essere una enterocolite mucn. miembr.anosa, ma, aq;>profondendo l 'esame dei pazie11ti si risco ntra, in concomitanz;a con l'infiamm azio1re catarrale del colon, uno stato infil3Jllmartori o sin1ile di molti altri organi: naso, <>echi, f.arin g·e , laringe, vescica, utero; tanto che La oolite n o11 r a ppresenta più se 00111 un'es pressione, nell'intestino, di uno stato generaile oon molteplici ra,p presentaz;ioni, cer tamente subordinate tutte .a n n a sola c1:tusa generale. Questc'l. (( infian1mazione oatarr·a le cro1nica e simultanea di varie mu,cose n h1a una fisionomia clinica <l·e l t utto distinta, ;per ias·p etto, per l'àmbito e:h e comprende, e pe r la patogenesi, dalle diatesi es.sudative e dagli sta.ti t iml()linfatici, malatti e e.sclusive dell'infanzia, mentre la polimyxodite si presenta in adulti, sp ecialmente donne, nei cui a n tecedenti non vi è alcun segno di quelle affezioni . Il quadro clinico vari.a secondo il num eno- delle nlucose a.ttaocate e l'entità delle l'e-s ioni . Si ha: a carico <lel·l'ud·i to : paracusie con o senza ipoacusia , prurito nel condotto esterno, con o senza affi usso cata rrale; a c.arioo, cl~gli occhi : sensazione come di arena , a v\Q lte lagrimazione, tendenza allo stato congestivo delle congiuntive; n el.le naric'Ì: prurito, secchezza, secrezio·n e o chiara e f luida o grassa e crostosa, crisi di ster11uti, e fin•o una ririobro,n chife spasmodica, l'.asm,a n.a.so-oculo-toracico, diverso per patogenesi dal1'.asma an afilattioo1; nel fa ,r i1iae: t itillazione e prurito, esteso talvolta a ll'ar co palatino, alla lingua, alle labbra, al mentJ; 1,osse secca ne1r vosa; a oari co dello st omaco: peso, flatulenza, pilìOOÌ. .a e r of a.g ia ; della vescica : dis11ri.a, pollach1ur:ia, urine torbi.de con a..b bondante mu co ; dell 'v tera : endometrite. Inoltre, a carico di altre mu·cose interne, prof1onde ca vita rie : s inusiti cronich e, a.d esempio dell'a n t r o di Higmoro, ooliche bilruairi e renali . Questa, la s indro1ne; . qu1ale la patogen~i? L 'O. rife risoe, a solo titolo di s~p1posizione, una sua ipotesi, che stt1di non ancora u ltimati stanno oontrollando: che ci oè vi ipossa essere nel sangue degli individui colpiti 'da polimyxodite una alter.azione chimica costituzionale un.a perturbazione dell'equilibrio a cido-base {P H ), per cause ancora 1

f: uno stl1dio sintetico, critico, che riassume lo

stato attuale delle nostr e conoscenze sulle « vitamine » mettendo in rilievo la contribuzione scientifica delle vari.e scuole italiane e straniere. Rileva quale importanza debba attribuirsi alle vitamine sul ricambio in genere e nei rapporti con le secr ezioni interne, ammettendo èhe le vita. mjne intervengono attivamente nel giuoco del ricambio minerale. Dal punto di vista della terapia, il loro u.so gj ova ad affermare ch 'esse sono indispensabili ·nell'alimentazione, onde evitare alterazioni di nutr) zione. :r1 Jav.riro è corredato di figure con animali in avit:tminosi ed è presentato da una lusinghiera

ìJ)Tefazione del grande fisiologo francese .Ric·h e1. MARINO.

L . CrARRoccar. Contrib11to alla conoscenza delle cau. !Je delle malattie scorbutic h e. Un vol. in-4o di

123 pag. Tip. Canfora e Orsi. Bari, 19'25.

Interessante studio basato, oltre che sull'esa1ne d 0ll'ampia bibliografia che vien e rifer ita, s u esperienze person ali le ·quali conducono l'A. a eone] usioni ch e meritano di essere messe in evidenza, in quanto che tendono a sminuire l'importanza di quelle sostanze troppo mister iose nella loro -flssen?a, nella loro costituzione e nella loro azion e, le vjtarni i1e. Osserva di fatto l'A. che .og11i nutrizione, cl1 e non sia qu ella alla quale l'animale è na turalmentP adattato, deYe riuscire dannosa; praticata invero in rnodo continuo e<l esclusivo, 1p roduce, presto o iardi,_ una rap·i da decadenza delle funzioni ·d igestive e quilldi della nutrizio11e, si;ntomi ·di1scrasici svariati, in parte analoghi a quelli dello scorbuto, e fin alment e la morte, che può essere €Vitata col ripristino dell'alimentazion e natura.I e se praticata i n tempo op·p ortuno. Piuttosto che l'assunzione di sos.anze speciali ignote (vitamine) deve agire in questo caso la reintegrazione della dieta n ecessaria. fil.

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IL POLICLINICO

ignote, che devii cronicamente il funzion.amento delle glando·l e muoipa.re. La seorezione mucosa così divenuta anomaLa costituirebbe causa di irritazione .p erm.a.nente deJ.la n1ucosa delle oavità che irro1~a, e finirebbe col creare un processo morboso allo stesso modio che l 'eliminazione di zucchero per i reni p1roduce 1a. nef1J:ite di Ebstein. •

* ** In associazione -0on I.a poli1nyxodite, talvolta si producono sindromi doloros e, a sede cervicale posteriore, lombare e lombosacrale, ooocigea, che 1'0. interpreta come dovute ad irritazione del plesso di Meissner. Ino~tre un 'altra sindrome indubitabilmente legata alla colite inucomembranosa (1'0. in 30 casi non La incontrò m•ai se non associata a. quest'uJtima.) è la sindrome di R-0th-Bernhardt o me,r algia parestesica : una zona cutanea, che or dinariamente va dalla. c~esta iliaca a circa 15 cm. sopra il gin1occhio sulla faccia ante~·iore e so•p ratutto laterale rlell.a coscia, è sede di parestesie varie ohe J1on · si .accompagna 110 a i1essuna alterazio11e del1a se11sibilità dimostra bile obbiettivame•n te. L'O. dà a questo fenomeno v.ailo1re di sintorna, e lo pon e sullo stesso piian·o ch e la scapolalgia nell1a colica epatica, la zona. parestesioa di Boas nella litiasi biliare, ecc. Si tratterebbe di un fenomeno metamerico o l"adicol~re riflesso ave11te la sua origine nel p·lesso mesenterico inf~riore, il suio centro nei primi segmenti lombari , la sua rappresentazione nella zona di espansione periferica dei segmenti 1ombari stessi. 1

Sulla cura della paralisi progressiva. Prof. D' AYALA . - Presenta tre paziei1ti di para '. isi progressi va curati eflìoaceirnente oon iniezioni ùi rieosaJvarson associate a punture della cister11a n1ngna e iniezioni di sierio1 di cavaJlo nel1a cisterna stessa, ripetendo la cura ogni 6-10 giorni. Si può avere qualche inconvenienteJ oome dolori aJla nuca, febbre, votnito. L'a.o;c~s.~o

di B1·odie.

Prof. CHIASSERINI. Affezaone rara, o. fol'se rara1nente diagnosticata, se si ipensa che in un secolo ormai da quando fu descritta per la prima volta, solo 200 casi ne registra tutta la letteratura; affezione confusa spesso oon le comuni osteomieliti subaoute o croniche, od :inche con affezioni cistiche o sall'comatose delle ossa. L 'ascesso cronico non specifico delle ossa lunghe non ha. mu t.ato nelle sue no:te cliniche ed ainatomiche iprinc~;>aJi dalla sommari.a ma magistrale descr izio11e che, s0tpi'a una statistica di 9 ca.si, Brodie ne fece nel 1845 . L a s1ntomato10tgia obbiettiva e subiettiva se ne può riassumere così: tumef.azio11e locale limitata, per ap•posizione di osso verso l' esterno, sclerosi ossea; dol1rnri forti, .quali possono supporsi dO\ltti a forte tensione, spesso notturni , tipicamente inter111ittenti cl1e a umentano di intensità a inter' vàlli e oossono tacere anche ner periodi di lnesj,

t•.\NNO XXXIII,

FASC.

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almeno nei prin1i .anni della m.aJattia; cavità ascessuale con pareti liscie, pus caratteristioo. Tutti i sintomi persistono e si aggravano, nonostante le cure. , Il prof. 0HIASSERINI rec-...a un contributo personale di 7 casi iooservati su un numero non molto grande di osteomieliti; 4 soggetti erano gioçani dai 20 ai 28 anni; l'età della malattia datava da due mesi fino a 20 anni:, la sede dell'ascesso in 3 oasi era. nell'epifisi superiore della tibia, in 2 nel.l 'inferiore, in uno all'estremo distale del femore, in uno all'estremo distale del radio·; un soggetto ebbe a soffrire due volte della stessa mailattia, in sedi molto ·lontane, e a distanza di 4 a nni ; nello st~o caso il secondo intervento operatorio 'dovè essere praticato sull'ascesso già aipertosi S\pontaneamente o poi cicatrizzato. In due casi l'iniziai della malattia seguì, a un anno circa di distanza, una infezione tifosa; e i111 uno di essi, oon sierodiagnosi di Widal positiva, la cultura del p·u s diede svilu·p·p o al bacillo di Eberth; i11 un caso,· che sembrò far p,a rte, insieme a un'iai·trite purulenta, rli ·l ocalizzazioni settiche successive .a un pat;erecoio, si sviluppò 110 stafilococcopiogene aureo; in due casi le culture ipraticate nei più comuni terreni in aerobiosi rimasero sterili. La grandezz~ delle cavità andava da una piccola noce .a u~ gros<3o uovo di tacchino ; in un oaso, in cui la radiografia mostrava due cavità, l'ascesso era a conoamerazioni e conteneva un piccolo sequestrio.. Il pus, o giallo verdastro tenue inodoro, o cremoso, o consistente in una massa gelatinosa; in un soggetto, che poi soffrì u.na sec0J1da volta di tipico a.c:;cesso oon eontenuto purule·n to, la cavità era rie1npita da una formazione duro...fibrosa a pareti biancastre spesse, aderente tenia cemente in .alcuni r;>unti, con superficie interna rosea e li.scia, conten~nt~ scarso liquido citrico. Anche in un altro caso l'ascesso era limitato ·da un.a men1brana sottile rosea. La parete dell'osso liscia o granula11te, gli strati oircosta11ti duri, ispessiti, addensati, i tessuti p.arostali e il periostio talvolta infiltrati ed edematosi, la out.e sul1a tumefazi001e tesa, lucente, aderente alla tumefiazil()'lle stessa. Talora si aveva febbre 1iieve, talora elevatissima, talora te1nperatura no·r male. La radiografia mostrava zone di rarefazione circond.ate da zone di addensamento. L'intervento 0peratiV10t consistè nell'a'Pertura e svu~tam.en to ùelI' af;cesso, lavaggio ·d ella cavità con etere o alcool iodato, zaffamento oppure riempimento1 con batuffoli ~diposi \Prelevati da altra zo·n a o con lembr> osseo-periosteo; la 0hiu.sura con drenaggio o per primam, j}' successo terapeutico sempre assicurato. 1

T.e iniezwni di ossiaen o nella cura della t1Lbercolosi delle sierose. Prof. P . ALESSANDRINI. - Benchè esistaaio oasi isolati di gi1arigione di peritoniti tbc. in seguito a pneumaperit.oneo, la letteratura non ne è molto ricca; un'osservazione di SoH:MITH porta guia.rigione


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SEZIONE PRATICA

in seguito a ripett1te i11t.r oiduzioni dj O in un caso in c11i la la.-:>'araton1i.a i1on aveva dato aloun :risulta... to . Il p1r0tf. PAOLO ALESSANDRINI, do1po 8 casi, tr.a oui due fo.rme siero1plrustiohe, t.r.attati con successo definitivo. con il i11etoido .abituale, che consiste nel vuotaJ·e l'.addoo:ne del liquido e introdu·r re p-O'Ì 1 ~. di ossirgeno, ha tentato una tecnica differente: int.rod·u rre 100-200 o.mc . del gas senza aver tolto liquido, facendo gorgogli.are anzi 1'0. nell'essud·ato. 111 ] 6 casi di peritoniti, pleuriti, pericarditi essudati ve, i risultati sono stati ottimi co11 u11a, due, raramente tre iniezioni a intervalli di 3, 4 giorni; la sco1np•arsn. del liquido può avvenire anche i11 24 h.; i versa.menti recenti, e scarsi, offrono la maggiore resistenza. L'O. pensa quindi che l'ossigeno non agisca beneficamente, come si credeva, ·per contatto diretto con la mucosa, ma provocando Illlo<lificazioni ohi111iche del liquido per cui si stabiliscono condizionj di habitat non più o•p ·p ortune allo sviluppo del bacillo tubercol·are. In un caso di meningité tbc . l'introduzione anche ripetuta lli 50 e 100 eme. di ossigeno ~ur dimostrandosi tecnicamente innocua, iwn ha dato alcun beneficio. A proposito di questa con1unicazioue, il 9rof .

PONTANO ricorda come nel1a, Cljnica l\fedica di Roma il metodo della introduzj one di O, applicato sistematicamente, durainte lln certo periodo di tempo, in numero.si malati di pleurite essudativa, con iniezioni riipet11te fino a 9 volte nel medesimo soggetto, non diede risultati C;be n1utasser.o nettamente il decorso, variabilis.~irno di per sè, e che per sè volge alla guar1g1one, della ·p leurite ~pecifica. Dott. A. CoRRADI.

Società M.edico-Chiru1·gica di Pavia. Seduta del 29 gennaio 1926. Presidenza: E . ALFIERI, presjdente .

809

L'O. avverte ohe

bis og11a 'd .on1andare al met•odo pjù di quelJ,o ohe può dru·e, ed a dimostrazione di ciò l) resenta nu·tnerose encefalo.g rafie di paralitici ottenute con la imn1issione di .aria .alla D.a1n dy-Bi11geJ., da.l le qttali risultano le gr.avi atrofie della zona .anteriore del cervello e Jie eno•r mi dilatazio11i dei ve11tric0Li da :iflrope ex vacUJO: i.n tali casi la cura mala.i-ica è stata inutile e al grado di .atrofia cerebr.ale corri~t:>o11deva la clemenza (lei soggetti. IllOIIl

1

T 1t1nore d ei lobi frontali si mu.lante la paralisi. progressiva . E. BnAYETTA. - U11 amn1alato con a ntecede11ti sifilitici e .a lcoolici l1a prese11tato la si1Ltomatologia ps ichic.a e somatica d~lJa pa.r alisi progressiva, e cio~

stato <lemenzin.le e11forico, disturbi dell'orientan1ento1, <lella percezione, 'd ella memoria; amimia, disartria, a:niisoco,r ia, ATgill Robertson, tremo1ri, Ro1nberg, accessi epilettiformi, sierod:iiaigi1osi del V.l. positiva, i'Peralbuminosi del liquor, ecc. Alla antq:;>si.a si trovò un Ynst o tum10,r e di natura glioma.t osa, interessaJ1te i lobi frontali , i1 ginocchio del corpo calloso e i)arte dei ventricoli lat erali. L'O. discute q11ali furon-0 le cause di er1i0Te e '2on1e potevano essere evitate, pur ricordando che ~.tutori recenti hanno illustrato e.asi di tu·m ore cer ebrale ad e elusiva si11ton1atologia paralitica.

J.i11 foura. nu Lonio A.

111-0.li.0 110

priniitivo dell'i1i t estin o.

O~t:OnE1-ZoRINI.

-- Illustra un caso rarissimo di linfogr.an11loma. in.aligno primitivo dell'i11testino, i11an1.festatosi s otto forma di uJ1a grossa massa infiltra.nte la p·a rete del col.on sigmo1ideo e simula11te u.n cancro. Ricorda la letter.atura sull'argome11to {1in tutto 11 casi) discutendone i sintomi clinici ed i car.atteri anato1no-patologici. Rileva l ' in1port anza di qt1esta localizzazione del morbo di H odkin.<s dal punto di vista ezio-çatogenetico del li11fogr anuloma ii1 ge11erale. T. B1'iNZI. - L'azione clell' enclo.i pofi.sina sitl cuore ,i.: f ull ia fa coll' ortod i agro fi a .

Du e anni di t erapia, 11ialarica clella pa,ra·li s·i 1n·og ressi ra. Seduta del 5 febbraio 1926.

E. BaAVETTA. - Ricorda che il Manicomio di Mom.bel1o fu tra i primissimi in Italia ad a .d ottaxe 1netodica.mente e su larga scala , il metodo di cura della paralisi progressiva pTeconizzato da W.agner von Jauregg. A. tutto il 192-5 sono s tati trattati con la in1oc11l,a zione ·della terzana b·e nigna, e in 19ochi casi oon la quartana, 114 ammalati e l ' O. riferisce su di essi e i11 particolare su 30 cas i personali, riconfer1nando, sul piiù numeroso mater~ale clinico , i reali miglioramenti, di cui 1alcuni si tp1osso110 ritenere comiplete remissio11i oon riadattan1ento alla ~ita sociale, f.amigliare e p!rofe.ssionale, già annunziati nella seduta della Società Medica di Pavia • del 23 no,re1nbre 1923, i11 occas io11e di u11a discussione sui nletodi d,i cura della neurosifilide.

Pres idenza : E. ALFIERI, presidente. •

,'!,ull·e vitarn in e. A. LAROHEJt e G. PABINO. - l nflu enza, clelle t a.111i11osi s ullu ri ae n era~1 io·n e d ri t e,ssuti . G. Sc'.1TTc-FoGJ,lERINI. -

1

711 ie;.,i oni endov enose. d i alice,rina e c1·ioscopia cl egli organi.

I. Sil\CON. -

L ' O. i11iettò la stessa dose di glicerina (gr. 6 per kgr.) nelle vene di 'dieci conigli cl1e sacrificò a te1noi diversi dalla fine dell' iniezione Cela 90 minuti seco11di a 24 .oi:re) . Praticò poi la criosco,p ia ·del cuore, clel cervello, del inuscolo, del r ene, del fe·g at o in confronto di qt1ella ùel si~ro


810

IL POLICLINICO

di sa11gue. Ebbe così modo di constatare che, dopo un certo te1npo dalla fine dell' iniezione, tutti gli organi studiati, con modalità che mutano d.a organo ad organo, si restituiscono alla oOID.oentra~ione mol·ecolare fisiologica p·ro~ria di ciascuno di essi, il che g1i dà modo di intravvedere una serie ~i fatti J1uovi circa il oo·ntegno del farm.aco nell'or~anismo e di trarne i11dicazio11i per · precise rioorche d ' ordine chimico.

· ·~

'

F. FLARER. - R icerche spe'f1i·1ne1t tali sulla spirati.o insensibilis » nell'u.omo.

cc

per-

G. BIGNA J'1:I. - D i1"ret ·i ci renali e di-uretici int e1·stizial·i . Il benzoato d·i calcio nella terapia d1iuretica. Nota r iassuntiva.

F. vare .

LEINATI. -

So'J)'T'a due casi di calcolo·s i saii-

F.

· ·

RICCI,

segre.tario.

Accademia Pugliese di Scienze. Seduta de.11'11 1n.a.rzo 1926. Presidenza: prof. LEOTTA, presidente. Il t essu to

pe1~idurale

.

(t. perimeningeo).

G. FAVARO. - L ' O. segnaJa la notevole importanza che il tess11to péridurale ha per La costituzione defimitiva della dura madre enoefalioa sensu lato e delle sue produzioni, così da doversi ritenere che taJe membr.ana ·a ·termine di svilu.ppo consta non già di due soli strati fusi insieme, cioè della dThlìa madre sensu stricto e deJl'endocranio feta.li, sì anco di un terzo strato i·nte.rpooto tra l' una e l'.altro, ra_vpresentato daJ tessuto pe.r idurale. Febbre di 1llalta e puerperio. P. GAIFAMI . - - J./O .., sulla scorta di person.a li ooservazioni cliniche, riohiam.a l'attenzione sul1a possibilità che il puerperio ra.ppresénti una condizione predisponente p·e r lo scoip.p io in forma grìave di. febbri n·1eJitensi misoonos~iute o oredute spente; e rileva qumdi ·1a n~essità, nella regione pugliese, di fronte .a puerperi febbrili a et:iìol10gia non chi1a ra, di non dimenticare di porre, fra le diagnosi differenziali, anche quelle con La febbre di ~1alta. D eae1?..erazione aranulare di tumori vegetali irradiati. V. RIVERA. La irradiazione determina una carat t eristica degenerazione del t essuto tiumo·ra.le consistente nella pI"O.duzio·n e ne•l vivo della zona tumorale di un gr.a n numero di nodi o granuli, che si isola.no completam.ente d.al resto del• tessuto tumorale, e che sono costituiti al centro da cellule vive a oaratteristioa stra.t ificazione e all'esterno sono protetti da una scorza di cellule morte. Queste formazioni so1110 dovute &lo stimolo

[.~NNO

XXXIII, FASC. 23]

indotto dai r.aggi X sulle cellule che oostitui.soono la zona di .aoores01mento del tUJID.ore e ohe l'O. paragona alla zoria carribiale delle p·i ante sUJperio:ri. E sse infine vengono cru18Ìderate ·dail1'0. me formazioni tumor.ali da irradiazione, veri tun1ori nel tumore, e sono la causa del re~esso e della morte futura del tumore stesso.

oo-

Coefficente respiratorio e concentrazione carbonica in rapporto alla chiruraia della tubercolosi pol·monare. V . BoNOMO· Nello studio degli soambi gassosi dei maJ.ati di tu~ercolosi polm001are ha. preso in considerazione le v·ariazioni dellia coJWentrar zione carbonica del1'aria espirata e del coefficiente respiratorio del 00 2 , in senso assoluto, ed in rrupporto tr.a di loro. Ha osservato elevazioni del C. R. solo ·nei oasi g:ravi sicchè questo fattore .acquisterebbe valore prognostico in re1a.~Ollle alle osserv.azi<mi di QlJ INQU A 1J D ed altri, dim:iDJUzione C'OOtante 'defila ooncentr.azione in rapporto alla li1nitazione della superficie respiratoria . Il r3il· porto tra i due indioi, direttamente proplQlrzi'onaJe nel norm.aJe, si inverte :nei malaiti dell' aipp•a.recchio respir.atorio . e può dare per le sue varia21ioni notevoli criteri di valutazione della funzio.n e polmonare dell'aipplicabilità o meno della co11.assotera.p~a· e della tolleranza dell'org.anismo durante l' a1p plicazione. · S'opra un caso di tu rricefalia. A. M ERLINI. - Illustra un tipico caso di turricefalia, ·r iferen·tesi af.:l un ragazzo di otto ·a nni, con segni eviden.t i di ipoevolutismo so~atioo e psichico, e con molteplici alterazioni rachitiche concomitanti (r-O'Siari.<>1 costale, ginooohio valgo bilatera-le, piede piatto bilaterale). Si diffonde sull'esame c]jnioo antropometrico, ed insiste sull'Mse11za di lesioni sensori.ali . Rileva la presenza di tutti i se~ni radiologici della speciaJe cram.iosterosi : sinostosi ·P·r ecoce delle suture coron.ale e sagi ttal~, diminuzione . di profondità delle orbite, rtduzione dei seni aeriferi, accorciamento della fossa cerebr.ale anteriore e verticalità delle piccole ali. sfenoidali ; enorme .affondamento della fìo..c;;sa cerebrale media col nlassiccio sellare, vert ioalità delle piramidi, impressioni digitale e juga cerebralia sul tavolato interno del front~. L' esame radiografico del cranio risulta poi particolarmente interessante, nel caso in questione, oltre che pea: la forte deiooenza della sutJUJra lam bdoidea, per la perm·a nenza di ossicini sutlJ!l"alli lungo la su t ura lambkloidea e fontaneJ.l ari in cor: rispon denza dell'asterion, e per la pe:ron·anenza dello stato fetale di moltip.Jicità dell'osso oooiipmtale (sono visibili l'occipitale superiore diviso in 2 metà simmetriche, l'interp.arietale e il pre-interparietale anche questi duplici e bene separati). Reazione di W assermann - - nel soggett o e n el I.a m·a dre. Riafferma l'origine rachitica della deformità, e non ritiene necessaria la cr.am.iosto-


[_L\NNO XXXIII, FASC. 23 ]

SEZIONE PRATICA

mi.a decompressiva, per l'assenza di distu·rbi nervosi e sensoria.li: che sta ad indicare l' .aivvenuto mecoanism<> di compensazione della craniostenosi.

Slì

comuneme11te avviene. AJnmo11isce quindi di essere guardinghi nell'interp.retazione dei oasi negativi, che non si.ano cont1"Gllati per un tempo sufficiente.

Stenosi del duodeno da neoplasia del pwncreas. F . AN .~C'L'F.R1.G. · - Pre.senta i r.adiog.r .am1m i di 11na tiipic.a stenosi delJa 2a. porzione del duodeno oon notevole deformazi1one 'del bulbo. Discute, .solo dal punto radiologico, le viarie eventualità che avrebbero potuto dare il quadro radi101logico presentato. L'operazione dimostrò un tu1nore della testa del pancreas.

Trauma e tu1;1,r.re (contributo clinico e critico). A. MERLINI. - Alla quistiione ancora molto disoussa. dei rapporti fra trauma e tumoir e, 1' 0. apporta un contributo clinico e critico riferen' do un oaso •li c~rcinoma metatipico del1a cute svilUJp!pato sud. terreno di u•n a vecchia oicatri~ da ustione. Insiste sulle oondiz~oni necessarie per stabilire oon sion r t·zza il nesso causale fna trauma e tUlID.Ore: accertamento della ·preesistenza del tr.auma., della sua intensità, dell'intervallo cronologico fTa i d··1e fenon1eni, dell'assenza di altri tumori nel!' organismo . Diorpo 1a descrizione istologica del caoo, corredata da preparati m"i,oroscorpici, passa ailla su.a intel'lpretazione patogenetica. E qui, senza la pretesa di poter dare un giudizio definitivo ed assoluto, data l'oscurità che ancova .avvolge tutto il problema dei tumori, orede logico di riJ1>"orta.rsi alla teoriia di Ribbert, pensando che sopr.a ai germi epiteli.ali, d.is]ocati dalla loro normale compagi:ne in seguito al vecohio processo cicatriziale, il trauma unico e violento 1abbia agito determiinamido UJn per·vert1mento biologico delle cellule stesse e spingenldole all.a prolifer.a.zione .attiva ed atiJpic3t, cioè a.Ila evo1uzione neoplastica.

Dott.

LUIGI Qu ARANTA.

Società Medico-Chì1·u1·gica di Piacenza.

Mio1nectomia in gravidanza. Prof. P. LIGABUE. - Illustra due oasi da lui feJjcemente opeu:ati e discute le jn:dicazioni e le oontr1oindicazioni iall'intervento, concludendo ohe l'intervento deve essere •p .ronto in tutti i oasi in oui si diaimruostioa un fib.ro.milQIIll.a in gravidanza~ ohe l'in· tervento deVt) essere solamente esplorativo o limitairsi ad opportuni sbriglia.menti quando, ·a iperto l'addome, non si trovino le oondiziioni favorevoli per l' a~ortazione del tumore; che negli altri oasi l' o•p erazione di scelta deve essere la miomectomia .a preferenza della miomo-enuoleazitone.

Sopra un caso di corea in gravidanza. Prof. C. BuA. - Riferisce un ca.so osserv.a.t o in t1111a pluripara affetta da reumatismo e da malaria cronica. Trattava.si di una .sem·p lioe emiooi.. rea, m•a l'affezione era associata .a turbe dello stato psichico. Fu sufficiente una curia energica contemporanea delle due forme infettive per avere la gua·rigio11e in due settimane. La gravidanza andò regolarmente a, termine. Questo oaso .associato iad altri tre precedentemente pubblicati, nei qu·ali fu pure possibile scoprire un fattore infettivo quale oausa determinante, depongono per il fntto che la graviclanoo, co·n tribuisce semplicemente quale fattore coadiuv.ante per l'insorgenza della corea.

Sull'·ii..,o del forcipe di K ielland. Prof. C. BuA. - In b.~e alla ·proip~·ia esperienza ritiene che il forcipe di K. riS1p0nda bene quia.ndo lo si i3.1pplichii su testa allo stretto superiore ed in posizione trasversa., come anche bene gli corrispose in un caso di p-resentazione podalica viarietà natiche con parte già impegnata !J.ello soavo. N on ebbe mai oooasione di 31pplioarlo in presentazione di faccia e di fronte. Nelle posizio11i posteriori preferisoo l'uso del fi0trcìpe comune.

Seduta del 21 febbraio 1926. . Presidenza: Priorf. A. ]'TI convenie'fl.ti

VECCHI,

Presidente.

nell'uso della canfora in terapia .

Dott. E. M uzzAREIJ,J. - Esposizione di due oasi, .in ou.i l'olio canforato per iniezioni in dosi tera.peutiche provocò esantema ed edemi cir0<-.. ~critti.

I nva.ginazione del tenue da poì.i po . Dott. A. MARCHESI. - Riferisce un ca&> operato nel locale Ospedale e guarito, in cui si dioivettero resecare metri 1,90 di venue. L'O . si sofferma a discuterne s;>(~cialmente la sintomatologia, ohe per particolari disposi.zioui a.i'1atomiche er·a ipiuttosto di emorragi,a interna che d'invaginazione.

Sulla diagnosi di tubercolosi nelle urine.

Sopra wn caso di meriingite tubercolare.

Dott. E. M uzzARELLI. - Mediian1te aocurate ri' ohe l'inoculazione in cerche lia potuto stabilire cavie di centrifugato di urine tubercolari può talor,a dare manifesta.filoni tuberetoil ari locali o gener.ali molto tardive in confronto di quello che

Dott. Q. TORTA. - Espone un caso interassainte di meningite tuberieola.r e, nel quale per l'anormalità della sintomatologia fu possibile fare la diagnosi sol.a.m ente a.I ta1rolo a.n.a.toim ico.

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812

[ANNO XXXIII,

lJ. POLTCT.INICO

FASC. 23}

. APPUN'f I PER IL· MEDICO PRATICO .

CASISTICA E TERAPIA. Gangre11a

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polmonare da spirochete. •

L'infezione broncl1iale e polmonare ·da s:pirocihete fu descritta per la prima volta da Castellani nel 1905 e ·venne s u ccessivamente l·arg·amente ·oon. f e'r mata in tutte 1e parti ·d el mondo. Il tipo acuto della malattia viene sipesso confuso 1CO·n l 'influen. za o con la malà.ria. P erò, osserva F . E. T. (lour1ial of tropical 1ne·d icine and liygiene, 15 febbraio 1926) l'esame dello .sputo negativo per i bacilli di Pf eifier e quello •del sangue n egativo per i plasmodi inetteranno sulla straida per la diagno·si. ~ei tipi subacuti o cronici, con sputi san guin.olenti, si pensa dapprima a}la tu·be1"Colo·si e, soltanto .d opo ripetuti esa:mi negativi 1per il bacillo di Ko·cl1 e ·d opo a'rer troivato le spirochete ic he s l rìnvr.11g·ono in numero elevatissimo, si arriva alla diagnosi corretta. L'orga11ismo cl1e •provoca la malattia è ·stato de 11on1inato da 1C astellani: Spiro cheta bron.chialis e va ·con.stderato come u.nia specie del tutto distinta dalle di·verse ·v arietà 1di spirocl1ete che si tro·vano i1ella boe.ca . Jueste vedl.1te si sono però mo• difi.cate tanto più per i r eperti nei ·casi ·di gangTena polmonare, in cui .si è ·ve dt1to cl1e tale malattia ~nò essere ·data ·dall'aspirazione di spirochete e ;di bacilli fusiformi ·da bocche poco pulite e può, p er co.n vers.o, essere p'r evenuta con una scn1polosa jgiene orale. I r·apporti eziolo:g ic\ fra gang·rena po·l monare e bacilli fusiformi e spirochete possono i11oltre essere ·Confermati no.n solo -dalla pre1dominanza di 1questi mìcrorganisml che si o·sser,ra :precocemente n elle zone gangrenose, ma anc·l1e da1 fatto che è 1p ossi·b ile la riproidt1zione della ·g·ang·rena polmo11are nelle cai:ie, mediante l'iniezione n ei tessuti traumatizzati del n1ateriale i)rov.eniente da piorrea alveo1are, ·carie ·dentale, gangrena p·ol'.monare c ontenente num erose spiro,chete e ba:ci.Jli fusiformi. E che la spiro.cheto si polmonare non sia rara, lo dimostra il fatto ·011.e negli u1timi due anni furono ot.ser,rati in u11 ospeid ale id i Cleveland 16 casi di tale· malattia. J,n 5 di essi, in cui vi erano già ca·v ità gan.gTenose, le· iniezioni .di arsenobenzoli . Linpedirono la morte e .diedero pratioamente la scomparsa dei sintomi; in 5 casi con si11to mi meno g·ra'Vi, .si ebbe ·l a ra•p ida guari:g io·n e; in 5 altri senza trattamento o con trattamento· fatto in extremis, si eb~be la morte . Lo stabilirsi della gan grena 1p olmonare deve sospettarsi quando lo sputo in·comin cia a farsi bruno e pt1zzolente eid i sintomi su biscono un aggra1

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vamento. I.a 1dia·g no·s i può farsi abbastanza p-re.cocem ente in base al reperto di spiro·c hete e di bacilli di Vin cent, ~dop o accurata lavatura derla bocca. Tal e grave compli·cazione J>'llò essere prev.enuta ·con u.n 'ac·cu.rata antiseps.i orale; gli .arsenobenzoli, risipettivamente l'arsfenamina, sembrano un rimedio specifico in ql1e1sta, come in altre affezioni da spirochete. til .

L'insonnia nei tubercolotici polmonari. L'insonnia nei tubercolosi polmonari .è un feno. 1ner10 abbastanza frequente che va trattato perchrè influisce sullo stato generale e sul morale del n1alato: I su·dori, la tosse, la dispnea ed altre cause possono ip1rovocarla; quindi, in presenza di un'insonnia in tali malati si andrà 1daprprima alla mi11uziosa ricerca 1delle cause ed al ·corri.sp·o ndente tra.ttamento. Ir1 certi casi però si è ob\bli·g ati 3id istituire un trattamento sintomatico. f: anzitutto necessario tener presente c:he si debbono variare i pro1dotti per evitare una assuefazione 1più o meno rapi1da.· D ' altra parte, qualunque sia l'ipnotico usato, si dovrà cessarne la somministrazione non appena ipos. sibile, cioè appena rotto il ritmo 1dell'·i n·sonnia e iS1 ·dovrà impedire ch·e i malati appli chino da loro il rimedio. ·Gli u ltimi ipnoti·Ci che vanno usati sono gli alcaloidi dell'op1pio ed i loro ·derivati. Inoltre la terapia ,,a anche re·golata 1dagli ef;fetti secondarii che può :pro durre (vomiti, diarrea, esagerazio11e dei su.d ori, ecc.). Secondo 1diversi autori citati in Pensiero medico, 20 febbraio 1926, i più convenien ti sembrano i derivati ·d all'urea, fra cui la butiletil-malossilurea, che .d arebbe p·erò ri.sultati inicostanti, l'allilisopropil-malonilurea che non' 11a dato a tutti risultati soddisfacen ti. Migliore sarebbe l'i-sopropilbarbiturato di amidopropina (non si può ,d ire ch·e il nome -d i qu esto .r imedio abbia il pregio ·della brevità!); una sola compressa basta di solito a iprovocare il 1sonno, calmo non mai accompagnato da manifestazioni tossich·e , raramente ne occorrono due, non si ha mai assuefazione. , La bromo-·dietil-a;oetil-carban1i1de, in ·compresse da 50 cg. sarebbe pure efficace , ma sembra che :provoc·l1i presto fenomeni ,d'intolleranza, special. 1nente cefalea al ri•s veglio . Sono anche da r icord.arsi la ·Cloralose che dà buoni risl1ltati nelle insonnie di media intensità ed i m~dicamenti della serie aldei1dica, per esempi/ l'i·drato ·di cloralio per clisteri; pure lo stesso metoido ·di applicazione ·s i potrà usare per il laudano (15 .g·occe) con antipirina (1 .g. ), in 60 eme. dl f il. acqua. 1

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1ANNO XXXÌII, FASC. 23]

SEZIONE PRATICA

Le adenopatie tracl1eo-bronchlali nel bambino. L'adenopatia tracheo-bronc.h iale è la forma [più frequente id.ella tu•b ericoloi&i nel bambino. Essa si manife sta ·clini·camente sotto 1due forme conrfer' mata e latente. La p.r ima è la ptù rara e si pres1e-nta con i caratteri di t1n tumore del mediastino; può ·dare molteplic i se,gni di c.omrpressione venosa, del tronco brélicJ1io-cefalico ' ·d ella •O'lottide la t:> ' i osse -pertos:sica; può .co1nprimere la trachea dailldo il " cornage )) , dare edema a forma di pell1egrina, circo lazione collaterale. In 1questi casi si trovr1 r1ettame11te il se.gno ·di Smith, 1Ci0tè il s offio va• ~colare in corri spondenza 1 del collo ,quando la testa è i11 ipertension e. La grande azygoi& può pure essere compressa e s.i os·se,rva allora un asrpetto p:1rticolare ·della circolazione collat erale al torace. Più i11teressanti sono però le forme latenti che ·d an no dei segn i g·en erali •sui quali si deve J'ichiamare l'attenzione e ·Cl1e .c ostituiscono lo sta·d io c·he .g·li anticl1i autori avevano c·h ia1nato di pretu, bercolosi. Sono, in realtà id ei segni di impregnazione bacillare: uno stato su1bf ebbrile; il bambino si rpresenta di a~petto come fragile , pallido, con insufficienz.a d elle 0ssa e 1della muscolatura, arTesto di sviluwo della ·gabbia tora•ciica. Il viso ha un parti.colare a S'p etto angeli.cc, le sclerotiche sono azzuxre, le •Ctglia aissai ,lunghe. .i\. ltre volte s i tratta ·di !b ei ba1nbini, ,di b·ell'aspetto che presen tano tuttavia · qual1che cosa di anormale ed h anno di tanto in tanto dei .rialzi termici senza c·ausa, 1della to·s se pertossoide, delle bronchi ti a ripetizione. ·S ebb·ene nella maggior parte dei casi si tra.ttl di tubercolo,&i, talvolta la sin drome può essere data dalle vegetazioni adenoi·cti con catarro na;sofaringeo a ri1p etizione; si vedono, di fatto , dei bam1bini che mi•gliora:no doipo l' asportazione .delle ai~enoidi; tuttavia si potrebbe anc!h1 e ammettere che tali bambini dop o l' a:sportazione delle Miien.oidi possano più facilmente rias.sorbire i gangli tuberrolari . . All' esame fisi·co 1si può esser e colpiti dallo sviluppo anormale d el r eticolo venoso ·S uperficiale che :può andare fino ad t1n a vera ci:rco·l azione collateral e per compression e dell'azygos. Alla p er cussione. si P·UQ trovare ·dell'ottusità, in ClJddietro n ella zon a intenscapolo-vertebrale, 1sp1ecialmente a destra ed alla parte i'ntern.a della !fossa s opraspinosa sinistra, in avanti ·da ogni lato del manubrio .sternale di cui tale ottusità oltrepass.a i mar. gini. È raro però cl1e si osservin o tali segni i quali indi chere.b bero t1n'adenopatia cli g·ra·do a'·an zato. • Nell'adeno:patia latente i .segni ·di -percu·s·sio·n e sono minimi e si cer cl1eranno soprattutto q11elli di ascoltazione. Anzitutto il soffio tra·cl1eale cl1e si 1

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as·colta norrna,lme11te alla setti111a cervicale ed alla parte superiore della fossa sopraspinvsa destra e può estendersi alle 2-3 prime dorsali ed in tutta la zo11a ir1tersca<polare. Anche imp o-rta11te è il ségno :di D'Espin e che cor ri spo11de alla p etto:rilo1quia afo·n a delle 1ca·verne polmonari e ·delle pleuriti e con1si,s te nella trasmis1sione della vo·ce susurrata; questa, normai. mente si a scolta alla settima- ,cer vicale e·d in con .. dizioni anormali fino alle prime 4 dor.sal.i; il 3 e .. g110 h a poco valore ,s e il torace è 1stretto. Più raro è il .segno ,di Smitl1: ascoltazione ·del troiltCO bracl1ioce:f altco destr.o al 1o 1 sl)azto intercostale cJ1e normalmente è nee-ativa .... ' ma •Cl1e ' face11do rr1 etter.e la testa in iperestensione fa .sentire t1n soffio e 1persino di trottola come nelle cloroticl1e. La rardio:sicopia a,ssume importanza capitale; va fatta in posizio11e antere-posteriore ed in po sizion e obliqua; spesso la 1diagnosi :è affidata solta:11to acl essa . .i\ll'inizio si trovano immagini 1dif·f us.e ~d indeci.se attorno all 'i1o, più tardi, se vi .è ieal;cilficazione, si ·vede una .serie di rpi 0coli punti oscuri. L'evoluzione 1è .gen eralmente favorevole m eno cl1e nel poppante, se11za difese c·h e soocombe di solito alla granulia. Talvolta n ei gran·d icelli ist ha 1

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la gu·a rigione definitiva. Il bambino d eve però es. 1

sere sempre sorvegliato perich1è: anohe in ,s e,g uito si possono avere 1degli in·cidenti, co1ne tifobacil~ losi, localizzazione sulle sierose, 01d asicessi tubercolari multipli, ovvero 1delle tubercolosi lo·c ali. Forse anche nell'età adulta la tuberjcolosi polmonare. L'adenopatia tracheo-bron1chiale , afferma Armand-Delille (Joi1rria.l de niédecine de Paris 1·5 ' f eb·b raio 192.6) si presenta nel ·b ambino -c ome Io stadio di prima inf ezio11e tubercolare cl1e si deve scovare a tempo p·er otten ~r P la guari•g.ione 1d efinitlva ed evitare la generalizz.a zion e co·n un trattan1e11to adatto 1cli igiten e alin1entare ,di ct1ra d'ariR e sopr attt1tto ·cli sole. 1

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fil.

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La morte improvvisa nella polmonite dei vecchi. I

noto c·l1e la polmonite aumenta -Oi gravità rnan inan o cl1e si avanza. n·ell'·età ; uno dei fattori d1 questa gravità, :s1p es so ignorato, è la frequenza r elati,ram·ente grande della mort·e improvvisa ·cl1e s·i osser,ra n ella pol1nonite ·do po i 60 anni. 1S. Bonna.mour (L yon médical, 4 ott. 1925) osser,ra cl1e la morte i:mprovvi.sa è un modo di ter. mjnazione relattvamentte frequente nella polmonite se1ril e. In 19 ·Ca.si di tale malattia terminati con la morte in in·divi dui di oltr e 60 ann i, l' t\. rie l1a trovato 4 ùi n1ortè i1npr ov,risa. È

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TL POLICLINICO

La sede d·e lle lesioni, J'uni- o bilateralità non sembrano a vere alcuna i.mportanza. Quasi sempre si os$erva alì'autopsia una e1patizzazione grigia, sia che essa si sia sviluppata assai rapi·damente n ei vecchi cachettici, arteriosclerotici, diabetici, alienati, sia che i primi stadii . abbiano avuto una e'.roJuzione silenziosa. Quest~ rapidità e questa latenza sono i grandi fattori della gravità della prognosi nella polmonite !Senile che mette capo, senza che ce se ne accor.ga alla suppurazione. In comples.so, si dev·e quin·d i sempre dif,fidare n el vecchio idi ogni innalzamento <li temperatura, d1 ogn·i aumento di dispnea, che coin1cidono c on un bi·so·g no anormale dt muoversi. Al n1inimo segno di ind.ebo·l imento, si dovrà •p roced.ere ad una aiscoltazione minuziosa e pensare sempre alla posc;ibi.lità di una polmonite anche .se mancano il dolore puntorio, la tosse e l' es:p ettorato. Sarà questo 11 solo m ezzo di 1sco1v are la forma ambulatoria della polmonite seniJ.e. Infine, n ella polmonite tranca si dovrà essere rigidamente :severi per la ripresa dell'a•l imentazione o 1}er far e alzare il malato, in~istendo sui tonici ·cardi·aci e .generali da contiI'uarsi assai a lu.n go. 1

[ANNO

XXXI II, Ft\SC. 23J

Nella tosse emet izzante dei tnbercolotici. Un'ora prima dei due pasti principali, prendere una delle seguenti •c artine: Sottonitrato di b~smuto g. 0,5 BellaKlonna polv. mg. 5 e,• do.p o il pasto , 2-3 cu•ccniai da zup:pa ·di: Mento I cg. '15 • G1u1e-bbe ·g ommoso g. 150 .L\gi tare priana dell 'u.so. 1

(Journ. d.e méd. de Paris, 1 marzo 1926).

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Fumigazioni nelle crisi di asma. Nitrato di potassio Polvere di foglie •d i bellrudonna Ilfl. id. giusquiamo Id. id .. daura stamonio ana g. 5 Bruciarn.e un cuac·h iaino da caf.fiè.

POSTA DEGLI ABBONATI. All'abb. n. 2633 ~

.)permatorrea e def ecazione. -

fil.

La spermatorrea, em:iissione spontanea di sperma .senza erezione ·e d in·d i1pendente ·da ogni ecciTerapia R ontgen nella poJmonite postoperatlva . . tazione erotica, aumenta con la pr.essione sulle Dopo i r isultati lusinghieri comunicati da H€1,·escichette seminali e quindi ·con gli sforzi della denhain e Fried, F . W. Kaess (Grenzgebieten d.er defecazione. 111 'disturbo é attribuito ad atonia 1\1.ed. v. Chir., vol. 38, f. 4) ha voluto applicare della prostata. Questa ·contribuisce alla chiusura i1 Joro metodo in 11 casi ·di polmonite po stoperaclelle vescichette 1seminali, e quindi a contenere in esse lo sperma, che fuoriesce quando il ton o tiv3. ·da lui osservati. L 'A. ha ottenuto 10 risultati f.avorevoli, in un .solo caso non ha notato alcuna della prostata ·è .d iminuito o abolito. influenza dopo l'irradiazione perchè si trattava dl La spermatorrea suole accomp,agp.arsi ad uno polmonite crupale. Negili altri casi, t'Utti di pol· stato n eurastenico. Non 1è ancora dimo . strato se monite catarrale, ha .osservato ·che già un'or:.t. questo .s ia .causa o effetto delle per·dite seminali. dopo l'irra.d iazione .s i aveva un miglioramento del Certo è che si sta:bilisce un circolo vizioso nel fenomeni 1subbiettivi. Di solito la febbre cessa nel quale il depaUjperamento generale aggrava la giorno seguente, in due casi soltanto si rese ne- -spermatorrea, che a sua volta reagisce sullo stato cessaria una .seconda irradiazion·e. Nel secondo generale. giorno dalla cura si avverte la modificazior1e dei :\1on esclu.so che i disordini i1ervosi siano in rapporto alla disfunzion.e endo'crina della prostafenomeni obbiettivi. ta, l a cui ait.erazione anatomica si estrinseca con I risultati migliori 1si otten gono con dosi picco te l'atonia. in relazione alla radio·sensibilità id ei polmoni. I I ,a ·Ct1ra 1consiste nel regolare il regime sesdati tecni ci sono i seguenti: distanza del fuo co suale (tenere presente ·c·h e la spermatorrea suole dalla pelle 30 cm., filtro di rame ·di 0,5 rorrn. , c-0rsegi1ire agli eccessi sessuali, all'a:stinenza, e sopr a rente al tubo 180-200 K. V. e 4 M. A., grandezza tutto all'onanismo), nel migliorare lo stato gene~ ùel campo 10 x 15. raJ e e le con dizioni ·del 1sistema nervoso. Si può B difficile di .s piegare l'azione dei raggi. Heiagire localmente sull'atonia prostatica con masrtenhain la spiega reome un'azione generale sul$aggi, applicazioni calde e fred·d e al perineo: l'aumento d el potere battericida del sangue men· tre l'A. pensa anche a una azione locale sul pa- Quando il ·disordine prostatiico rd ipende da infezione ·g onococcica, il ohe è tutt'altro che ra~o renchima ammalato; e così ha .scelto raggi !Più intrapr·endere il trattamento adeguato. penetrant:ii. ,, 1• 1

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VALDONI.

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G.

DRAGOTTI.


[_.t\NNO XXXIII, FASC. 23]

Cura dell' e1tcefalite. -

Al dott. I. R. :

Consulti: LÉVY. Traitemen·t de l' Encéphalite epidémi que. Bulletin général de Thérapie, marzo 199....5. Non ri•s ulta siano state fatte pubblicazioni mono.g rafiche sull'argomen to che le interessa.

a. a. Localizzaz·i oni genitali d eU'influenza in puerperio?

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Al dott. M. G. (abb. 1616) :

Indipendentemente dal.la possibilità di localizza. zioni genitali del virus influenzale nel puerperio, le facili infezioni puerperali notate potranno essere in r~porto con la diminuita resistenza ai comuni germi patogeni, causata dal processo in. f ettivo. Comunque non ci sono mezzi . speciali di cura, diversi da quelli in genere utilizzati nella terapia della infezione puerperale. p. g. Medici di bordo. -

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SEZIONE PRATICA

_i\l dott. P ietro Trapani, Ta-

ranto: P er effetto dell'art. 28 del R . Decreto 29 Nov.1925 nessuno può imbarcar·e come medico di bordo se n on sia fornito del dirploma di autorizzazione ohe è concesso dal Ministero ·dell'Jnterno ai medici laureati da oltre due anni, i quali abbiano sostenuto con esito favorevole speciali esami di idoneità, che vengono banditi ogni due anni in sedi éllppositam·e nte designate. P erò, i medici provenienti dal servizio attivo permanente ·della R. Marina o .del ·R. Esercito, i quali abbiano compiuto non m en o di sei anni di servizio effettivo, possono ottenere l'autorizza. zione predetta, in deroga ai limiti di età, solo a seguito di 15peciali esami integrativi in ostetri~ eia e pediatria, oppure quando compr ovino con relativi titoli di aver prestato 1p er almeno sei m esi regolare servizio, per ciascuna delle due sud·dette specialità, in reparto clinico o ospitali·ero. Non si con osce fin 'ora, ess1endo il Decreto di data molto recente, qt1ando e c0n ·quali precise modalità saranno bandite iqu.este .s peciali sessioni, ma ·certo non per quest'anno. In ogni modo nelle condizioni .da lei acoennate l,imbar.co non è consentito dalla legge e quindi non è possibile. RIBOLLA.

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VARIA ~

La 1norte improvvisa in seguito a trattamento medico. I progressi della terapia non sono scevri d'inco11venienti. I più moderni me·dicamenti sono ca•

ratterizzat.i dal fatto che .essi tentano di attaccare i. processi morbosi nell'i.ntimo ·dei tessuti , da ciò aumento di pericoli. • Sono ben noti gli acci·denti mortali legati a procedimenti terapeutici che .s i verificavano per errori di tecnica, nel corso d'interv.enti operatori, per eccessi quantitativi di sostan ze venefiche, ma a tutte queste cause ·s e n e aggiungono altre la c-u i essenza non è ben chiarita. La morte può sopravvenire improvvisa ed ina:spettata in in·d ividui sottoposti ad iniezioni di sostanze per sè stesse in nocue o a dosi non tossiche, in seguito a traumi leggeri o a minimi eccita.m enti 1periferici. De Laet (Revue de drroit pénale et de criminolo.. qie, febbraio 1926) esamina tutte ql1este cause di m.o rte improvvisa co·sì dette terapeutiche. Tali acci·denti si possono avere in seguito ad ini.ezioni di proteine, ·d ! cristalloidi. Sono ben noti i fenomeni d'anafilassi. Le prime ricerohe istituite al riguardo dimostrarono che la introduzione negli umori di un'albumina vegetale o animale determina un disturbo laten te tale che t1na ·secon·da iniezione ·scatena un accidente ca~ ratterizzato dalla caduta della pressione arteriosa, rarefazj one leucocitaria, modificazione dell'indice refr attom.e trico 1del sangue. ·c ontemporaneamente i clinici constatarono che n el corso ·del trattamen .. to sieroterapico si potevano veri.f icare accidenti mortali in seguito ad una seconda iniezione di sier o di cavallo o anche alla prima quan·do i .soggetti s1 erano ip recedentemente nutriti .con carne equi. na. Il fenomeno fu meglio precisato in seguito al.. ~'applicazione alla clinica delle recenti acquisì.. zioni della fisico-chimica colloidale. ·Gli umori, i t ess11ti obbediscono alle leggi dell'equilibrio, per le qn ali tutte le sostanze ·Che •Si trovano allo stato collo].dale possono mediante neutralizzazione più o meno completa delle loro cariche elettriche deter .. minare precipitazioni, ·Ch e .sono le così dette flocc11lazioni o coagulazioni. L'apjporto al p r otoplasm.1 ·cellulare di sostanze capaci di inodifiçare le cari.. che elettr iche .a.elle grosse molecole che lo costituì scono, può alterarne le proprietà vitali fondamen .. tali quali la p.e rmeabilità, il potere sec~etorio, la sen·sibilità, ecc. Tale alterazione , che può essere provocata da cause .assolutamente minime, si e~ strinseca con l'ipotensione, con la leucOJpenia, con le modificazioni ottiche del ·Sangue, con il cosl

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IL POI.ICLrNICO

,detto sl1ocl< em oclasico, al quale sono stati attri)ìnite varie ·Con.dizioni accessionali, come l'asma, l'epilessia, l'emog·Jobinuria parossistica, la febbre da fieno, l'emicrania. Anc:he gli accid.enti mortali da siero non sono che violenti shocl< emoclasici. Le crisi anafilatticl1e oltre che da sostanze albuminoidee possono essere provocate ·dai m etalli colloidali. Casi analoghi .si son o verificati in gran numero dopo l'introduzione in terapia ·d egli arse. nobe11zoli. Gli acci<ienti mortali dovuti a queste sostanze possono, secondo le loro manifestazioni generali, distinguersi in tre gruppi. ..\1 :p rimo gruppo appartengono gli. accidenti 0caJi, come la morte improvvi·Sa dei cardiaci e degli aortici, alcune forme d'ittero, il blocco renale 11ei nefritici, i fatti meningei, mtdollari o cere. brali n ei malati ·d el nevrasse (accentuazione del do 1 ori tabetici, aggraYamen to ·della paralisi progressiva). Fatti t.utti che sono dovuti alla .così detta infiammazione acuta locale di Herxheimer, dovuta alla distruzione di spirochete ed alla messa in libertà delle loro endotossin e. Al seco11d o gruppo appartengono i così detti accidenti 11moral1, il cui tipo più caratteristico è la crisi nitroide , così chiamata 1p er la sua rassomiglianza sintomatologica agli avvelenamenti da nitriti. La crisi nitroide può seguire. all'iniezione di arsenobenzoli acidi, neutri o insufficientemente alcalini. La sinò.rome clini.ca è costituita_ da congestione facciale, tachicardia, angoscia e poi dispnea, vomito, stato sin copale e talvolta morte. ,,,idal attribuì questi accidenti allo shock en10cla.sico perch1è contemporaneamente si ha ipotensione , Jeucopenia, modificazioni otticbe del sangue . ..\llo stesso meccanismo umorale ·si tPOSsono ascrivere i fepomeni emorragici. ·I n seguito alla iniezj one di prodotti arseno-benzolici si possono av.ere emorragie cutanee e .cancerose, e talvolta anche emiplegia e morte. Allo .stesso gruppo fors.e appartengono le apoplessie s-terose cl1e si manifestano con crisi epilettiformi, em iiplegi.e o emiparesi pi-C1 o meno durature e che tal,rolta terminano con la morte. Al terzo gruppo appartengono gli accidenti inf rtti\'i, qi1ali le stornato-gengiviti gravi accompagnate da ittero acuto e febbre, che sopravvengono in seguito a .cure arsenicali o mer.curiali. Dujardin ritiene che si tratti di fenomeni infettivi acutissi.m i do,ruti all' introduzior1e massiva nell'org.anismo di metalli o metalloidi. La stomato-gengivi1e mercuriale o arsenicale si accompagna a pullulazione attivissima della flora boccale e so1pratutto di spirilli. CTli interve11ti chirurgjci con grande trau1natismo , a parte le morti provocate dall'anestesia o (la difetti della tecnica, possono pro, ocare la morte per shocl{, cl1e è la ripro1cluzione esatta dello 1

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[A.NNO

XXXIII , FASC. 23 ·

sl1ocJ~

traumatico. Lo shock operatorio come quello traumatico è prodotto dall'emorragia e sue consegt1enze (anoxen1ia, aci dosi, ipotensione, raffredCI amento), e dall'assorbimento dei 1prodotti dei tes. suti mortificati o dei prodotti settiGi. Possono concorrer e altre ·c ause quali l'irritazione dei tronchi nervosi o dei plessi simpatici. L'importanza ·dell'ag.sorbimento ·dei prodotti dei tessl1ti mortificati o ·dei prodotti :Settici è stata dimostrata anche sperimentalmente. Tutto fa ritene. re che ·questo riassorbimento provochi -qno s•h ocl\ colloidale . Vi sono infine casi nei quali la .m orte si ha improvvisa, fulminante i11 .s eguito· a traumatismi legg.eri o a semplici eccitazioni superficiali. Tali ae;. r.identi sono dovuti aid inibizione. Le funzioni v1. tali possono essere arrestate per eccitazione diretta d'un nervo (pneumogastrico, frenico), per eccitazione cer ebrale violenta (emozione) o per via ri-flessa. E certo che i primi ·due casi si verificano molto raramente: l'eccitazione operatoria d 'ur1 nervo inibitore quale il pn.eumogastrico solo ecce. zionalmente provoca la morte, e ·d 'altra tParte non esistono serie osservazioni di morte ·d ovuta alla injbizione .emotiva causata da un ·qualsiélisi trattamento. La morte per meccani.smo riflesso è invece pos. sibile ·e si verifica non molto raramente. Ma anche in ,q11esto caso vi deve essere una condizione genPra1e n ecessaria che .consenta ad una causa minima, e generalmente senza effetti, di provocare cosi grave accidente. Vi .sono osservazioni nelle quali ql1esti fenomeni inibitorii locali si v.erifican o quando il lieve trauma agisce in individui cl1e avevano mangiato poco prima, ossia che s.i trova~ vano in piena emoclasia. La morte per inibizioni si ricollegherebbe così agli altri accidenti dovuti ad alterazio11i umorali. argo. 1

Rammentiamo l'importante opera : Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI IX>cente cLi Medicina Lega.le degli Infortun·i nel R. Iati· tuto di Stnd!i Su periori in Firenze • Medico prinoip:ale nelle Ferrovie d·i Stato.

La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la leS~e (~0

USO DEI MEDICI PRATICI)

seconda edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata. Un giroseo volume di pagilne xxiv-1004, niitiid~ente stampato su oa.rta driistlinta ed artistierumente rilegaito tn 'J)iena. te1a oon in&Ori~io.n.i sul JYii~no. e euil. c:lOiI"SO· Prezzo L. SO, più le epese postali di apedimone, che agiti abbona.ti è conooe~o paiga.ll"e dn due rrute ~i L. 4 ~ oiiascu:na, 1a prima subito e la s~nda alla ~istanza d~ tre ,m1esi. A·J .r.ioovimento della prima .raita d1 L. 4 O SJ spedriece il volume rin pacco positale a porto dovuto. . Coloro ohe desidera;no ottenerlo per sole L . 7 O e r.i. fllpanniare runohe la e.pesa del paoco rposta.le debbono inrv·i wre subito V.aigli.a Posta.le o Banoar10 da L. 7 O all'editore LUIGI POZZI - Vi.a, Si6tina 14 - ROMA e 1<> I"ioeveranno immed·i :l.tamen·t e fra,nl}O di oorto.


[ANNO XX XIII , F ASC. 23 J

SEZIONE PRATJCA

817.

N.ELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Commissione consultiva d'Igiene scolastica. Presso 11 Ministero della P. I. ai primi del marzo decorso si tenne la p~·ima. Sessione dell·a Commissione Consultiva rper l' I giene 1e ]'.assisten.oo. scolastica . Ele.tt10t presidente il gr. cord. dott. Messea, la Oon1missione ascoJtò con vivo interess.an1enw1e oommentò faivorevolmente le dettagliate comunicazioni dei l\iiinisteri dell'Interno e della. P. I. Sentita poi la dotta relarione del pr10&. Di V estea sui maestri tubel'colotici, discusse il delicato .argomento e deliberò di fare studi d' ordine statistico che consentano la presentazi001e di un p:1:0igetto di legge, inte..~ a curare la pericolosa ·p·i ag.a . Discusse ino ltre, relatore il dir. gener.aJe Messea, i voti del primo Congresso internazionale per il soccorso ai bambini, .additando al Ministero della p. r. quelli che meritano s:?eciale attenzione. Rimandò ad altra riunione la discuss~oo:ie del tema della p1·opaganda igienica nelle scuole, di oui dovrà riferire il prof. Sclaivo, e quella sui voti del terw Congresso Nazionale de11' Associ.azione Italiana per l' Igiene, relativi calla souola all'wperto e alla educazi'OOle fisica sui qu ali dov.rà riferire il prof. Di Vestea. Deliberò anche, su pro•p osta del dott. i\fessea, di porre subito allo studio uno sohema di :lJrovvedimento, da sottopon·e ai ministri dell'Interno e della I struzi1orne, inteso a da.re alla conrezione dottrinale del1a et igiene sco•lastica » un co11tenuto pratico, di carattere esecutivo e capace di « .assicuraJre ovunque) con il concorso indisip ensabile di. mez~i adegu.ati » ed il più sollecitan1ente possibile, l'inflne11za « effettivia » dell'igiene nella scuola ed il contributo reale della scuiOOa .a.Il'inoremento dell'igiene. Il prof. Di Vestea, ohe suillo· studio stesso ha preso l'i11iziativa di richiamare l'a.ttenzjone d ell a. Cbmmissione riferirà in ip~·or;>osito.

Crona~a

del movimento professionale.

Associazione della Stampa Medica Italiana. Un'a1ssemblea di giornalisti medici ha votato nell'10ttobr e 1925 la decisione di ricostituire l'Associazione . e ha gettato le b asi de1lo Statuto, incaricandomi di redigerlo in modo definitiivo e di preparare la p•r ima riun ione. Rivolgo vi,·a pr eghiera ·ai colleghi- in giornalismo che hanno rice•ruto copia del 11uovo statuto e .a.n ohe ai colleghi ch e non l' h anno ricevuta m a che possono le-<sgerla nel N . 15 di questo giornale, dri. fa r sa;pere se nde1 iscono o rron all.a costituenda Associazione. L a r>regl1iera è riv•o lta 11011 .a postulare l'adesio11e dei colleghi, ma a ricl1iedere l'espressione della loro esplicita volontà . 1

Le adesioni posso110 essere in·v i.ate a l dott. A . Olerici ·p resso la cc Gazzetta degli Osipedali e de1le Cliniche n a l\i.f.ilan10, al dott. L. Verney 1presso Il Poli.clinico ii1 Roma, al prof. A . Ferranni11i piresso la Rifo1·n1,a l\l ed'ica a N a&:>oli. Pubblicherò al più :;>·r esto i nomi degli aderenti, pocl1i o molti, e riterrò con tale atto di iaver tern1inato l'impegno assunto . Pro·f. VITTORIO AscoLI . .

Dimissione della P~esidenza del Consiglio dell'Ordine dei Medici di Roma. . Il prof. Gaillenga insieme a tutti i membri del: Consiglio dell'Ordine dei Medici di Roma ha rassegnato le dimissio.n i, nell'intento di facilita.r e ili nuovo assetto della professione medie.a ed il oo·n seguente ordinamento dei suoi organi di vigila11za e di tutel a . Il Prefetto di Roma ha accettato le dimissioni. ed ha norrùnato Ooanmissario p·r efettizio il comm. dott. M.ario Collina., ispetto•re generale di s.anità al Ministero degli I nterni, che ia.ltra volta ebbe a coprire la medesima carica con pJauso e soddisfazjone della classe medica r omana.

Vertenza Agostinl • Crispolti. Da anni si dibatteva u n' incresciosa p-0.Iemica fra i rproff. Cesare Agostini e Oarlo Alberto Orispolti di Perugia. Siamo o·r a lieti di ann.unzi.aire che la vertell2a è stata felicen1ente composta con il seguente verbale: Il prof. Agostini afferma di .avere riferito nella pili perfetta buona fede voci che a.v eva raccolte · sulla mancanza cli uno 1'pecifico raip,p ort10 tra la motivazione. della ricompensa. a:l v.ailore confer ita al p1rof. Crispolti ed i fatti. ai quali la motivazio·n e · steSisa c::i 1"Ìfariva. M:1 corn1p i1on volle n~gar e all1or a che il 1prof. Crispolti avesse fatto inte.r .a-.. n1ente il suo dovere di soldato, così rico11os.ce ora, in seguito a.l dibattimento, che al prof. Crispolti ~ stato meritata.niente co nferito il segn.o d~ va-· lore. Il prof. Crispolti riconosce che iil prof. A·gostini noill h a commesso i fatti a lui a ddebitati con la querela relativa alle ingiurie in Marciano e quelli ai quali si r iferisce l'.addebit•o di subornazione di testimoni. 11 prof. Crispolti, 1nentre conferma che non ha avuto ailcuna parte neJ.la pubblioazione del Gi orri.ale d'Italia e del ]fo ndo , riconosce che la lettera riservata personale d,a lui indirizzata al Rettore de~la Università fu oom.unicata nell.a pa.rte sosta11ziale a l prof. Agostini dal destinatario '1ell.a let-· te1•a stessa e che quindi non esiste il fatto della viol.azione del segr€>to epistola.r e da lui addebitato allo stesso prof. Agosti11ti ne.gli 08\pOISti indirizzati · all'auto.rità militare. · In seguito a tali <lichiarazio11i sono state ritj . . r ate 1e qt1ere]e da a111bo le parti. 1


~18

IL POLICLINICO

CONCORSI · pOSTI

.

j

p

• I

'

VAOA1'iTI .

IRPINA (Av ellino) . - A t u tto 15 giu. ; L. 6000 (sic) e tre q1u adrienni dee.; età mass. a.. 35 (3~). Tassa L. 50.10. APIRO (}lacerat a) . - 2a. cond. ; .a tutto i l 15 giu.; 1--vedi f asc. 20. BARAT'l'(' n1 8 <.;1110 {l 'ice'nza) . Ospedale Civile . · -~ tutto 10 giu. medico prim.a rio. Età mass .. 35 a. :L. 6000 e 4 quadrienni di L . 500 oltre L . 2000 · ser,- . .att. e c.-v. Serv. entro 15 gg. BIELLA (~-ova1·a) . Soad. 15 ·~u . ; per Ver, nato e case sparse; L. 7000 e 10 bienni ve ntes. ; · , .doppio c.-v. BRESCIA. Ospedali Civi{.i . - Primario oculista ; L. 6000. Scad. ore 16 del 30 giu . Vedi fase. 22. CAPODIMELE (Caserta). Scad. 12 giu. ; lire ·. 12,000 con qu.a•i rie rin i decimo, oltre L. 2400 cav. ~ e L. 500 nff. san. ; 10 c.-v. CARPI. Oo·n gregaziorne di Carità . - Assist. del' 1' 0 sped. cc B · Ramazzini »; l1a,u rea da non oltre ...3 a11ni. T a.~s~ L. 25.15. Nom. bienn.a Je non riicOIDfermabile, .sailrvo no1n. a d ~iuto . Stip. L. 5000 olt r e :.:2 c. -\. e quota integrativa di c .-v. {10 % st~p.); . 5 % atti operativi .abpienti; a llogigio {se oelioaj; p1·a11zo 11ei giorni di turno. S erv. e ntro 15 gg. C..\S'.rELN"CiOvo DI FARFA (Ro·ma). - Scad. 30 giu . -, .,. edi fase. 22. CEPRANO (Roma). - Al 15 giu.; vedi fase. 19. DE s 10 (!J1ilano) . Ospedale Civile. P r imario medico; L. 12,000 e abitaz. ; soad. ore 15 del 30 giu. · età mass. 45 1a . ; tassa L . 50 aJla Co·n gireg, •di Car ità; quadriennio di assistentato o aiut o in . -clinica med. od in osped. importante. Nom. triennale e confer me quin quennali fino a 65 .a nni. Letti 930. Osp edale di Circolo per 13 Comuni con . una poip·olazione complessiva di oltre 70,000 .ab. D o::'.\ronos soLA (~ 01u1r~). Conaregaz . di Oarità. Primario di inedicina pr€sso l'Osped. di S. Biagio; lib . d oc. i n patol. o cl. med. 'O ;p rim.ariat10 in grande osped. ; L . 4000 e 5 quadTienni dee. pei po,-., 50 % tasRe ct1re e 60 % taisse ambul.at.; integraz . .a L . 10,000 peil 1° biennio ; 10 anni di laurea. T assa L. 50. Serv. entro 15 gg. Ohiedere . _-\.LTAVILLA

. a .1111unz;10 .

.4.rcispedale di S. M . Nuova e Stabb . RR. - Assistente; età lim. 30 a . ; nom . e .. conferma biennrui; L. 5000. Soad . ·<Xr'e 17 del 15 giugno. Ser v. entro 15 gg. Ohiedere annunzio . GAZZANIGA (Bergamo) . Consor.; al 10 giu .; vedi fase. 16. IVREA . Ospedale Civile. Medico primario. -rPro·r oga al 20 giu. LA)[.\ MococNo ("!Jil odena.) . la. cond. S cad. 17 giu . Vecli fase. 22. MA~T'OVA . R. Pref ettura. Uff. san. di Suzzara. Vedi fase. 20. Scad. 15 giugno. )fIL.\NO. Con si olio d egli I stituti Uspitalieri. P rin1ario S!)ecialista neurologo; vedi fase . 17. ·Scad. 30 giu . l\fILANO. R . Prefettura. - Uffic . san. capo del ·"'erri.zio d ' I gien e del Comune di Milano; ai1 15 , gin., ore 1 ; "'redi fase. 20. FIRENZE.

R.

[ ANNO

XXXIII,

FASC.

23j

...

Nòv L~GULtE. Jspedale §. Giacomo . - Assistente interno ; scad . •30 g.i,u. ; ved.ò. fase. 22. ONANo (Rom.av . - - A t utto il 20 giu. ; v . fa.so. 22. ORSAGO (Treviso). - A t utto 14 giu.; v. fase. 22. PoRTOGRU ARO (Venezia). - Sead. 15 giu.; IV oond.; L . 9000; c.-v. statale; aumenti periodici· . d , in enn. trasp. RoMA . Ministero della _Varina (Dire~ione Centrale di Sanità M. M .). - 16 tenenti medici in serv a. p. nel Corpo Sam.itario M ilitare Maritt i. mo. Scad. 2 ag. ore 10. Vedi fase. 19. SARTEANO (Siena). - Scad. 30 giugno; capo!.; L. 8000 oltre L. 1600 c.-v. e L. 2500 tr~.; tassa L. 50.15; età lim. 45 a. SPERLINGA (Catania) . - Scad. 30 giu.; v. fase. 22 . SULMONA (Aq1tila) . - Cond., Sez. Meridionale; soad . ·15 giu . V erti fase ~ 22. TERRICCIOLA (Pisa) . - Capol.; L. 9000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1000 cavale., c.-v. , addizion. L. 3 oltre 500 pov. Amene colline; serv. automobilristico. Scad. 20 giugno. URBINO. A tutto il 20 giu., 4a. condotta; kmq . 3543, in uodlin.a e tpiano; ab. 1020 agglomer., 3426 sparsi, inrori tti 696 ; L. 9000 e ·4 sessenni dee.; 1° ic.-v.; addizio:n. L . 2 oltre 500 pov., L. 3 o1tre 1000 ; serv . .att. L . 1500; 1p. caiv. L. 3000. E't à lim. 40 a. D ooum. a 6 mesi dail 15 mag.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORt t=tCENZE.. Al •)osto di direttore del1a R. Scu ola di Ostetricia di Aquila so110 stati classificati i proff.: 1) Fornero, aiuto de11a Olinica ost.. -gin. di Modena; 2) R.i.zzacasa, ìnca1-icato .ad Aqwila; 3) Ferraresi, diretto.r e della Sc11101la di Ostetricia di Oa. meT1no .

I.J. dott . . Alfurnso Chiarello è , riuscite vincitore del concorso alla borsa di perfeziona.mento all'Estero in chirurgia, derivante dal leg.ato Tor tora del P io Monte della 1\ilisericordia presso la R. Università di N a.pioJ.i . Il ,p remio della Fonda~ione Gaetano Mazzoni p~resso la R. Università di Roma per l'annoi accade.mico 1924-25 è stato conferito al dott. Augusto Fiabris, che ha riportato i migliari voti negli esami di profit to e nel•I.'~me di laurea in medicina e chirurgia. In seguito a deliberazione della Facoltà medica di Roma, aip1prroiviata d.al Senato accademico, i due p~mi della Fondazione G~roltami di L . 500 ciasouno da conferirsi ahle migliori dissertazioni di . I-aurea' p.res~ntate al ter~ne dell' a.n.no acca detn100 1923-24, sono stati testè .a.5segn.ati .ai dottori Piero Valdoni e Ugo Papa. I 1premi dell•a fon:d azione Ro1li messi a concorso nell'ottobre 1925 or~ la F.acoltà medica di Roma sono stati conferiti aglii studel.llti .A.!rull.ani Carlo, Zappialà Gaetan!O, Serra Vittorio, Liberti Raffaello e De11a Torre Giacomo.


I

[ .i\NNO

X.XXIII,

FASC.

23]

SEZIONE PRATICA

NO T/Zf~J' ,P,!V~R§~, , •

_Problemi igienico-sanitari al Senato.'

•I

Discutendosi ~l bilancio dell'interno il sen. Maragliano si è occupato della lotta iantituberco1are, · e ha lame11tato la deficienza dei fu1I1di stanziati nel hil.ancio. Spiega 1.>he per ottenere efficaci ri. sultat-i b~sogna comb.attere la malattia sul nascere, -e non attendere quando essa si è inoltrata. Invoca ohe si org.a n_iz.z.int01i s€lfvizi .neoess·a ri, come si pratica all'estero. Deplora la resistenza di alcuni Comuni contro l'istituzione di -sanatori. P .arla an. che sull.a p.iiorfilassi .anticeltica che vorrebbe int.ensificat.a. Riconosce che il :Ministero de11' 111terno ha fatto quello che poteva nei limiti del bilancio, ma si al1gu.r a che di fronte ai ·p r'O blemi che riguardano J.a salute pubblica, s i faccia ancora nlolto di più. Ll se11 . Or~spolti raooomanda lll'.}a più ene1"gica azione contro l'eipidemi.a di suicidi. L 'on. Rava fa prese11te la necessità di prov-vedere per i Comuni della Romagna, compresa R avenn.a, che difettano di acqua potabile. . Il ministro dell' Inter110 1on. Federzoni, ris1pondendo .asi singoli oratori, ha osservato che il problema dell'acqu.a potabile è difficilissimo tecnioar mente e finanziariamente. Il Governo interviene ·-.come meglio può ooti pochi mezzi messi a su1a disposizione. Il Senato co11osoe quale sia la situazione dell'Istituto chiamato a pro~edere a tali bisogni, <.:ioè la Cassa Depositi e Prestiti , ma ·può -essere siouro del oontinuo e vigile intervento del Governo . E di due mesi il provvedimento preso .a favore di ~lacerata ohe si tro-vava in condizioni .analoghe a quelle di Ravenna. Ricono~ce che i me.zzi di cui il Governo disp1 o ne per la lotta antitubercol~re sono spropormo11ati alla impoTtanoo, del problema. Il Governo ha 1a ooscienoo. di far tutto ciò che può con le risorse messe a! Eua disposizione alle quali bisogna aggiungere quE>lle erogate da Enti privati e da I stituti. E ricorda a titolo di 011ore l'Opera nazionale degili invalidi di guerr13. presieduta dal s011 . Lustig, 1a quale spende circa 9 milioni all'anno ·p er la lotta ~contro la t ubercolosi in armonia co11 le direttive della direzio11e ge11era.] e della Sanità Pub.b lica. L 'oratore si p~:opone di .aumentare i fondi per I.a lotta aritit11bercolare o median te mag;giotre assegnazione Slll bilancio i11 corsoi o ne1 bilancio del 1927-28. Jl Governo non ha mai preso ~ul serio 1a resjstenza di alcuni Comlllni contro l'istituzione dei sanatori, e le ha superate. Quian.to al problema del suicidio, esso è di altissima 11 atura morale e tocca la vita etioa d·e lla ·società. Vi è un' a.p ologia stolta del suicidio da p.arte de lle più basse cronache gior11alistiche . Il ~01ver,n o i1on mancherà di provvedere. 1

4

Il Co ugresso iu tttrnazio11a le i)er la protezione dell'Infanzia. Si è svolto negli scorsi gior11i a Roma. Ne da·rerr10 pro. s imamente t1n reStO('onto . p eciia:le r edatto per noi .

819

Congresso dell'Unione Italiana di assistenza all'infanzia . Nel p·a lazzo Daria si è riunita sotto La presidenza del gen. Giardino, l'assen1blea dell'Unione Jtalian,a di a.ssistenz.a all'infanzia, alla quale sono intervenuti, oltre al Oorn siglio Centrale, i ra.ppreiSentaIDti di quasi tutti i Co1m itati regionali e pTovinciali dell'Italia. Prima che si 31prisse la seduta il rappresentante delle Opere Pie del Grapp1a ha rivolto aI gen. Giar.. dina le espressioni del più fervido ringraziamento per l'opera generosa esplicata a difesa della fanciullezza dei paesi del Grrupipa. II' gen. Giardino ha risposto esiprimendr0 il suo compiacimento. Quindi 11 comm. Gaetano, benemerito consigliere delegato dell.a Unione Italiana assistenza alla ' infa.nzia, ha ]etto la, interessante relazione sull' opera veramente ammirabile esplicata, pure con mezzi modestissimi, dalla Unione, relazion·e che è stata .accolta con .aiprplausi. Si è iniziata quindi la discussione s uJle n1odifiche dello Statuto, rese necessarie dopo la promulgazione del Regolamento sulla protezione e .assistenza della rnaternità e infanzia., nella quale oper.a l'Unione entrerà con la sua individualità e la prop·r ia libera iniziativa nel supremo interesse dell.a jstituzione; poichè l'Unione, della quale non c'è Comune d'Italia che non abbia inteso, l'eco del1a sua opera e che non abbia formato Comitati di azione benefica, i11tende continuare .ad esplicare la su.a nobile attiv\tà nel qu.adro generale della assistenza all'infanz.ia. Si è discusso se conse·r vare o meno i Comitati regionali; alcuno li ha ritenuti superflui ; aJtri, come il oomm. Pola, mirabile creatore di istituzioni per la infanzi.a e il comm. Morici , hanno opinato ohe si debbano• conse.r vare. E stato inoa.ricato ]1 CoJlSiglio Centrale, il quale dovrà prendere accordi ool Ministero dell'Interno anche per tutte le .a ltre modifiche a pportate allo Sta.tuto1 stesso, di studiare se convenga co111servare ~per altrn tempo i detti organi r egionali per raggrlllppa rli, su proposta del prof. Lombardo Radice, sotto la, denominazione e con le n111zi1oni di Comritati interprovinciali per la coo·r dinazione di .alcuni rami dell'attività dell'Unione. Con lln voto di plauso al Comitato Centrale e particolaJrmente aJl gen . Giardino si è chiusa l'impo·r tante seduta.

Esposizione Me.d ica Internazionale. In occasiione delle « J ournées M édioales » di Bruxelles (27-30 giugno 192q) viene organizzata in questa città un'Esposizione internazi1onale delle Arti e. delle Scienze applicate alla. Medicina, ChirurO'ia Faùmaci.a e IQ:'iene sanitaria. Sarà r~par:::. ' ~ tita in 5 classi, di cui una, la 3a., destinata alle pubblicazioni mediche (1periodici, li_hri e biblioteca). La di.rezione commerciale dell'Esposizione è affidata .al si g. R . Lépine, rue Vézelay 3, Paris (81ne).


820

ll. POLICLINICO

[A.NNO

XXXIII,

FASC.

23 f

Nella stampa sc ie11tifica.

Colonia marina italiana in Egitto.

Il « Bollettino della Sooietà. di Biologia Sperimenta.le» raoc01ml.ie i resodo nti della Società., la qu.aJe ha numerose Sezci.oni: a Na~poli, Pavia, Palern10, Catania. ecc., quasi tutte molto :attive. La p·u·bbl1icaz.ione a,ttest.a un poderoso risveglio di ta~i studi n€1 iiostro P1aese. :B edita in dignitiOs.a veste ti1J>o1 grrufica. La redazione e l' a.m ministr.a zione h.anno sede presso il segretarJo gener.a le della Società, l' illustre e ·a ttivissimo p•r of. Filippo BottaiZfil, irn N apol i (52), via S . An':d rea dellie Dame, 25. Qj cO'rrupria.cciamo vri.va.r:nentie rli questa iniziativa., alla qua;le auspicibian10 s uccesso.

Su.I la spiaggia di Porto Said ~ stata fond.ata sin daJl'anno soorso una colonia m.a Tina del1a. CrooeRossa I taJli.ana ohe nel suo '.PTÌ:mo anno di vita ha già ospitato un.a trentin·a di bimbi poveri di Po:r to Said, per circa tre mesi. Quest'.anno, ampliando la su.a sede, ospiterà anche bambini del Caiiro e di altre città dell'Egitto. J-'a Del1e'mazione di Porto Said della C. R. I. fa noto che p·rep·a~·ati ricostituenti .adatti per b.i mbi da. 5 a 13 anni, sarebbero graditi ed utili e cheo.gni spediz.ione deve essere indirizzata a,1 Consolato italiano di Porto Said.

1

L'.lmbulatorio fototerapico "Filippo Cremonesi,,. Il 26 111aggio, nella circostanza dell' onom.astico del Gove.r11.at;o1re di Roma sen. Cremo.n esi, fu ina;u gurato l ' Ambulato·r io Foioteraipico (?er fanoi.ulli r.a.chitici, al quale è stato dato il nome di « Filippo Cremonesi ». L 'ia.mbulatorio ha un.a spJendida ed ampia sede al Viale Manzoni 8. Essai è sorto .p er iniz.i.ativa dei di.pendenti municipali sotto la guida del segreta·r io generale comm. Ma.ncini. L'idea si è .sviluptp.a ta e concretata, sotto I.a perspioua direzione del pro.f. Pio Pedriooni, rett.ore per l'igiene, e ad io.pera dei p~off. Pecori, direttore dell'11ffi.cio stesso, Serena, direttore delle istituzioni di terrupia fisica diipendenti d·al Gover11ator•a to, e .comm . .avv. Bruno, dir~ttoire .a.m ministrativo del detto ufficio. I lavori sono stati eseguiti e i.I m.acchinario è stato .acquistato con le ob1lazioni volontarie di tutto il ,persona,le crupitotino, oomprl;)si i salariati: oblazioni, di cui mo.J te sono state rilevanti. Una vera foll.a di .a.utorità scientifiche, amministrative, did.attiohe, dello Stato, dell•a Provin:oia, di Enti paJrastatali, del Comune assistè a1la cerimonia inaugurale. Parlò il comm. Mancini; rispose •r ingr.azi.ando il sen. Cremonesi. Dopio· vi fu la visita ,a i rep.arti. Il prof . .Serena eseguì · esperime111ti pratici col sole di aJ.ta montagna sopra aleuni fanciulli. Fra gli intervenuti notati ~l 1prefetto d,. Ancora, il comm. Vitelli, p:residente degli Ospedali Riuniti, il gen. Ba.d ue!, direttore generale della Oroce RJossa Itali·ana, il medico provinciale dott. Sirleo, i clinici proff. ~~scoli , Alessa.ndTi, Dall·a Vedo;va, Vala.gussa , medjci primari di Ospedali ed altri s,anitari. Er3rno .anche presenti v.arie suore a.d dette a.gli Istituti del Gorvernatoo-.a to1 ed e1ette signore. T·n tti i 0011venuti .rim.asero ammirati della proprietà, igiene ed eJe.g anza dei locali e degli• ar;redamenti.

Gratuità del servizio d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Milano. Una deliberazion·e del C'On·siglio Oapitalier101 di Milano, s u proposta del presidente .avv. Lanfranconi ha. restituito alla Guardia dell'Ospedale M.aggior€' le sue antiche tradizioni benefriche, disipon e11do che le prestazioni siano sempre gratuite.

La Croce Celeste. ~ questo il simbolo scelto daJl' Associazione N a21ionale 1per la - diffusione della cultura per una delJ~ br.anche della sua a,ttività, diretta speciaJm·e nte rull1a pu·op.a\~antla di igiene in mezzo al p0p1odo. Campo d'azi,o ne sarianno iprrurticooarmente i piccoli Oom•l1Di dove p1ure non manca la buo11.a volontà. di f.are, ma non sempre si trova l'energi·a di ini.zi3Jl"e e di perseveraTe in quelle forme iassociative d·a curi. il ben~ può scaturire. La C.Arlo'Ce Celeste piroivvede anch·e all'as.~i~t~nza . a domicili10 del:le madri povere e della prima 'infanzia ,; già in p:aTooohi palOOÌ de·ltla Calabria. si è provveduto ia forniJ'10 le pueIWere dii viveri e df corredini per ne01Diati; gi?t sono arrivati .asp1p,airec-chj cinen1atografici e sono state proiettate pellicole di rigiene ohe il medioo condotto ha illuistrato · e commentato nel r11odo ])in efficace. / Il finanziamento è fatto da offerte spontaneet anche \?iccole, con le quali in ogni Comune si forma 1a « Oassa Sooi1a le », oh~ è del tutt'O ~uto· noon,a e provrvede sO!lo a.ii bisogni del ip,a.ese in c11i· è stata fondata. La Orooo ~11este sarà costituita ·p erciò da.I fascio delle ope:re 'di .aigsistenza sòoiale iigienico-edu- oa tiv,a di ogni pioooilo comu.ne; ed ha già s'taAbilito rrup1porti di coll!a borazione oon ·a ltri enti, qu·ali l'Istituto italiano di igiene, assisttmza e previdenza sociale, l'Opera N,wzional~ del D~poiiavoro, l'Ente Naz.iwrule per l'ed.ucrazio•n e fisioa, ecc. Di questa. p·rovrvdd·a istJitl12'Jio.ne, a cui n:o n può· mancM"'e un brillante 1avvenire, è ~idente onoi;ario S. E. Luigi Rava, presidente effetti.Ivo S. E. il \o-ener.ale di Corpo d' arm.ata Augusto Fa.b bri, consulente per l'igiene il maggiore medico G1ov.an-ni Peirilli. Ila sEMe in Roma, via deli'Umitltà, 79 (1pamzm-· Scia rrt3.\). b

Onoranze a Carlo Richet. Il 22 m.a ggio è stato soJeinnemente celebr.ato i·r aiu.bilec del iprof. Oa.rlo Richet nel grande a,nfiteatro dell' Acoademri..a di Medicin.a di Pa.rigi. Il' deoano della Facoltà Medica, prof. Roger, pt3Jl'lò· de]J' opera genia.le e multiforme di questo sommo scienziato, oui l'umanità via debitrice di scoperte+ fondamentali dalla sieroterapi.a a.11' a:nafilassi. Furono letti ,in,dirizzi di .a.mmirazicme e di at1.g urio· da. delegati di Università. e di Oor;pi scientifici di. quasi tt1tte le N azio11i. •


[ ..\~:'\O XXXIII, FASC. 23]

SEZ IONE PRATICA

L'Istituto del cancro di Parigi. . Con d~reto. del Pres idente della Rep.ubblioa f1~anc.ese, . 1nser1to nel J our~l Offici el del 12 maggio, e a.p:provato un progetto di convenzione, inter venuta tra il decano della Facoltà medica. de.l1' U ni"versità di P.arigi e l ' o.n . Strauss presidente ·del Consiglio d ' .amministrazione della' Fo11dazione peir il perfezi-01namento dell' I stituto del canoro allo soopo di rollega.r e questa istituzione alla Fa~ ·coltà s uddetta.

Scuola d'Ostetricia in Catanzaro. R stata istituita n el11a città di Catanzaro una ~uo~a d~ ostetricia, a totale carico di queilla proV111c1a.

·Censimento degli alienati negli Stati Uniti. Gli aJ.ienatì negli Stati Uniti duTante glli ultàmi 45 .anni sono stati i n a umento ÌIDi)ressionante: :mentl'e n~ 1880 ~rano 40,942, raggiunsero· nel 1910 la oifra di 187,791, e nel 1923 di 267,617. L a proporzri.one risulta di 241.3 su 100,000 aibita.nti. Lia. maggior parte è costituita da indiviidui di razza bianca. Fra ]e diverse forme di pazzia la d emenza p1reooce tiene ~l primo p10sto' col 43 %, seguo110 la ps ioosi manlia.co-dep1ressiva, le rpsioosi .se11ilj , le varie forme di para.noia, 1a par.alisi pirogressiva ed in ultimo le ipSIÌcos!Ì .rulicooliche. L a paralisi progre$Ìva ha subìtcx i·n questi ultimi anni un aumento; invece le ipsicosi .alcooliohe sono dii molto dimi.nuite; dif.aitti erano 19.1 % nel 1910, ~ attu.alme11te sono 3.8 %; ciò che dei'Pone per la bontà del1a legge proibizioo:rista .

Un centro medico nel Congo. L a Fondazione Medioa dell'Univer sità di Lova11io ha deciso di st a,bilire nel Congo un nuovo -oenLro m ed ico, cl1e ris ulter à di un ospedale con <lue medici, di u11 laboratoirio di ricerche affidato 3. un dottore in scienze naturali e di u:na scuola 1>er infermier~; in seguito verrà stabilita un.a scu ol1a per ausili a ri . Il Centro sorgerà a Kisantu , pres-so la 1\11issione che da un trentennio è diretta dai gesuiti belgi, la q.t1.ale si è impegnata a dare la sua . -cooperazion e.

La C. R. I. premia l'atto generoso di una infer· • m1era. I giorn.a li h.anno r ecen temente reso noto ch e l '1infermiera Erminia Ciriaohi, tprestando ser vizio nell' Ospedale di S. Giov.anni di R oma, oiffrì il suo ·s aJ1gue per trasfonderlo in una malata, .affetta da grave form<a di anemia ch e ne mi11a.cciava la vita . In seguito a ciò il presidente della C. R. I. , marchese Carlo Centurione Scotto, ha conferita ..aJ.lia infeTmiera Erminia Ciriachi la meda.g-li·a di b ·r onzo al merito dellia Croce Rossa Italiana, « la quale - dice i l telegramma di comunicazione sente la nobiltà della missione sociale dell' infermiera e con ogni sno mezzo l.a inco-ra:gga, la :p1rot-egge · e Ja onora » .

821

N nova vittima della scienza. _II dott . LUQIANO CORDA, di Oristano (Cagl1ari), sanitario studiosissimo aiuto alla cattedra. di an atomia patologica nell'U11iver sità di Siena dopo aver proceduto il 19 maggio a lla sezio,n e an.a~ tomica di u·n cadavere, f u colto da gr avi si11tomi d ' infezio11e da. v iru s cadaverico. Ap·p ena si ebbe la certezza dell'infezione, çhe erasi localizzata alla gamba. sinistra, il medioo venne ope1·ato, ma purt r oppo non fu possibile evita.r e la catastrofe: la nu1oiVa vittima del do.v e.r e è morta. nelle prime ore del 9,3 maggio, fra il co1npianto di t t1tti i colleghi .

RASSEGNA D.ELL& STAMPA. MEDICA. "IJf or gagni, 18 ott. MERLINI. Le si~o-diagnosi dei t umori maligni. L ig1tria niedira, ott. - P ERT usro. Poliomje]ite lenta causata da una puntu1 a di zanzar a. Deut. "Al ed . Tiri nch ., 30 ott. - C. PRAUSNITZ. Le basi ·della ricerca epidemiologica. - W . FLASKAMP . Amen,orrea artific. temporanea nelle flogosi annessi ali. 'Jltl ediz . Klin-ik, 30 ott. - E. R UT·HIN. Igien e de ll'or ecchio. - vV . ScHUTZ e L . J ACOBOWITZ. L '.agr a nulocitos i . B ull . Jl1éd . , 28-31 ott. Numero sulle vie biliari. Gaz . cl. Hop., 31 ott. L . P oLLET. I 1netodi g r afici in patologia cardiaca. J oiirn . de M éd. de Lyon, 20 ott. - Numero sulla t bc. 1:>olm. Paris méd. , 22 ott. - i\f ERKLEN, "\VoLF, FnoELICH. L a meningoooccemi.a. -- RA'IHÉRY. L a puntura lombar e n ei di1abetici. Le Scalpel, 24 ott. - D uwE. I risultati de ll 'eli ote~ia a rtificiale. Bo1ssoN. L'idronefrosi intermittente. Presse méd., 24 ott. --.!:... A UBERT·IA e M usso. La scomp.ar sa degli eosirn10fili n ell.a poJinucleosi infettiv.a. l3o c. méd. d. Hopifa'l1x: 16 ott. - ALAJONANINE, LAGRANGE e B ARUK. Tumore de l1a ·ghian dola pine1a le dia.g nostioato nell'adulto. Bull. mécl. , 21-24 ott. - LYON. La diagnosi delH uMBERT. L 'potera.pia l'aJpipendicite cronica. dei distur-bi psicopatici e nut ritivi delle zitelle. Gazr>fte d . H opifa1tx . n. s~t. - CF.STAN. T ensi10.n e arterilosa. e seniJ~tà . A UVRAT. Cisti idatide del pancreas . • R ev . de Chi-ru·rgie, n. 8. - MocQ U OT. La radiologia de11a cavità uterin·a . - BoJOVITCR. La simpiatectomia periciarotidea nel trattame nto de11 '9'Pilessia essenziale . Ann. l nst. Pa.c;teur, ott. - WoLLMAN. Ricer che sulla batteriofagi a. - BoEz. I virus filtrabili de1l'influ en2'a e della coriza acuta. - SoALTRIT'II. La batterioJisi det gonococco. Journ. méd. fran ça1is, sett. - Numero monografico sulla terapiH- con i raggi ultra-violetti. T ro1>. Med. and Hy g .. 15 ott. BYLIS. S11lla ide ntità del Gongylo nema subtile .Alessandrini. ~

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IL PIJLJCI.INICO

British 11ied . J ou.rn., 24 ott. - MoTT. Ereditarietà e mal. mentali. - · MAc CoRMEc. Sensibiliz·zazione e desinsibilizzazione nelle m&. cutanee. A m . J ou.rn. med. Sciences, ott. - MEYER. Parassiti intestin.all i e oancr·o. - SHATTUOK, BROWNE e PRESTON. Le p.rorve per la funzionalità epatica. - Du BRAY. R31p1)orto fra peso del corpo e stato di sall1te. Lci-1icet, 24 ott. -- CASHING. La terza circolazione ed i suoi vasi. - DAY. N~.rite egiziana ed infez. intestinale. - CLARKE. Catarri respiratori nei bambini. B oston Med. and ,<)u.rg. Jowrn., 15 ott. - JosLIN. La ri!duzione nel~a lJlloirtalità rper di.abete. - V AN HooK. La chirurgia dell'ernia addominale. BARBER e MILLEJL Apipendicite durante il parto. - HoLMES e PIGOTT. Le vitamine dell'olio di merlnzw. ..4.me1·. medicine, sett. - WALTON. Nuovi g.as da guerra. - HEINECK. Comp•lioaz.ioni della tiroidectomia. Archivos de M ed. Ciru.gia y Esp., 24 ott. - BER· GARECHE. Cisti idatide .aperta nelle vie biliari. Rev. espanola de Med. y Cyr., ott. - ToRRA. La crenoterapia in gineoo·l ogia. - MAcnoNALD e BuENDIN. La crisi viscerale e gli edemi angioneu.rotici. 1

[.L\.NNO XXXIII, FASC. 2.3] I

Folia gy·n aecologica, fase. 3. - MoMIGLIANO. I lipoiài nei ci.stomi ovarici e paraovarici. - BRuGNATELLI. Le psicosi pue:riperali. An1i. oftalmologia, nov. - FAVALORO. Sindromi t0culari gravi di orjgine ipofisaria e paraipofisaria. - MAGGIORE. Le vie Lacrimali e l'angolo palp. int. nel tracoma inveterato.

RIVISTA di MALARIOLOGIA PeTio.diiico bi.meswale dil"etlto d.aJ. prof. sen. c. Sanarelli 0001 la cooi;1eNLziom.e d '.i'llSiginli. etud.iosi. " RedattcTe-caa>o: D<>tt. L. Verney.

Sommario del fase. 2° ( dii proesima. 'J)ubhlicMJione) :

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MEMORIE ORIGINALI. Fermi: No~ cti .a.n<Xf elirnologia. -

L. La Face : Riceroh~ ~J.J.'al!i.menttaz.ione e ,~•l',:iJbernl.IMDJento d!el Oulex p1p11.eua » . f, Carofah : Lotta an.tJimaiLrurica jn <(

Amaeeno •

CONFERENZE: V. Ascoli : La ·m a1lamia -ca-oniioa. - DISSERTAZIONI : E. Marchiafava : DiSIOOO"B<> !LnJanlguraleodel I Conigl"esso intell'ina.zli.onaile s'll.l1a rn°aJar~a - RECENSIONI : TeNLpO.a della ll'IHlita.ria. - VARIETÀ. RIVIST_.\. BIBT.JJOGRAFICA. - ANNOTAZIONI E COMMENTI. - NOTIZIE. Abbona-menit.d: Italia L. 2 5, Fstero L. 5 O. Per gli abbonati .aJ. « l'oliclirtJioo » xdspetti'VlMllerute L. 2 O eL. 45. Numeri dli. &aggio L. 5. Per 1MS'Ulmere l'a1bbon1ameDJto 1del 1926 im1V1i.crure Vlaiglda. poetaJe o banc ario aJ Si.g.. Imtigrl. Pozzi, V<iia .Sli.Mlinia, 14' - Roma (6).

Indice alfabetico per materie. Amebiasi intestin·ale ed endocairdite Amministrazione sar1Jitaria • • Ascesso di Brodie . Asm a: fun1ig azioni B~b'liogra.fria

))

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Canfora.: inconvenienti • Oistite amebica • Colesterina: escrezione u·rina.riia Corea in gravid.anza . . • • Cranio a torre . . Cronaca del movimento wofessionale Duodeno: stenosi da neoplasia. del oreas . Febbre di. Ma.lta e prueriperio . . Forciipe di Kielland : uso . . . Gangrena 1polmonare da spirochete Glicerina per iniezioni endovenose :

cerche .

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Influenza: localizzazioni genitali in puer. ? )) peri.o. . . Insonnia nei tubercolotici polmon.a ri . . )) Linfog.r .anuloma maligno 'Primitivo del)) l'intestino . . . )) Men1ingite tubercolare . . . Mercuroc!"<Xlno 220: i1uovo •a ntisettico uri• )) nar10 .)) Mesenterite retrattile . )) Miomectomia in ·g ra.v idanza Morbo di Hodgkin nell'uomo e negli ani)) '• • mali .

817 808 814 806

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805 803

811 799

Morte im'Provvisa tin seguito a trattamento medico . . . . Pag . Morte improvvisa nella polm001ite dei vec. . . » chi Medici di bordo . . . .» Paralisi p1·og1:essiva : cura . » P.ail·.alisi ;progressiv.a : teraipia malarica . » Percussione doJ"sale nell'ectasia :a<>.r·t ioa . » cc P oli.myxo.d i te » . . » ~olmonite post-operatiT'a: terapia Roentgen . . . n Rirflesso di difesa da.J, 1punto di vista cli. )) DJCO

.

SpermatorJ·ea. e defeoa.z ione • • Tenue : invaginazione d.a polipo • Tessuto perid•ur.ale T~e emetizzante dei tubercolotici: pre• • scr1z1one • • • Triauma e tumore . Tubercolooii delle sierose : iniezi101Ili di ossigeno· . . . . Tubercolosi rpolmonaré : scambi gasso.si in r.a.pporto alla chirurgi.a . . . Tl1beroolosi :primitiva delle ghiandole n1ese11t eriche . 'fuberco11osi .r enale i1eJ:l 1 inf a nzi a . Tu·b ercolosi urinaria: diagnosi . Tumore dei lobi f rontaTi simulante la paralisi pro·g ress1va Tumo·r i vegetaJi ~ rradiati : degenerazione

8ls;

813' 815· 808· 809•

798 807 814

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Diritti di proprietà riservati. - É vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la ~bliea.ziMu- tùi àunti àt essi senza r.itarne la fon~.

Roma • Sta.b. Tipo.Lit. Armam.·i di M. Counier.

V. A'8COLI, Red.

reEJl) .


<PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA - FASC. 2l ·'

. Sommari di Fascicoli dei periodici di nostra Edizione:

,, IL POLICLINICO ,, I

\

CUORE E CIR.COLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCO l I

SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI

Il f ascioolo 4 (aprile 1926) contiene:

Il fascicolo 6 (1° Giugno 1926) oorutiene: 1

Lavori origi1n,a li : T. LUCHERINI e M. BUFANO : La,..

LAVORI ORICINALI:

GIANNULI: Glioma del pa;1.,ieto-~·onitino del1'emtistfeiro <.-erebraJ.e destro. II. - F. COSTANTINI : La. sli.ndrome ta1a.mj!C'a. OoDitnib"ttto cil1in100 ed ama.tom<>ipatologoioo. m. - M. GORTA.N e G. SAIZ: Encefa.llogiraii'ia e liipjod-Oll

J. - F.

asoealJd:enite.

C9MMENTI:

F LA OAVA e T. PONTANO : A proposito delila rel•a . zlione del prof. Ponta.alo su 1'1< asceesio Eip.atioo 8.dllebioo ».

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il fasc.ioolo 6 (15 giugno 1926) conterll'à: LAVORI ORICINALI :

I. - R. ALES'SAND RI : Suii tumori pulslanlti. delile ossa ed in modo epeoiaJe sulle metastasi di ~­ n1efro1n 1 nello sohelletro. II - O COLU.O CI: Oanmlmto ciliniioo aMa ouma oruenita · · delle f.ratture dehl.'eeitireano i!Illferiore omerad.e . . .nena pratit>a inf.a.ntiJe. ru. . A. PICCI.NELLI : Su dli. un t;umore ID..J.sto oonigen.1100 del m~entere. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELL' UNA O L ' ALTRA SEZIONE L .

R iv i sta sintetica: G. MELDOLESI: Sul meooamiisrmo di. ~?De dei nervi crurictiaci : •DJUove ved111te e'llila possi--

b1•l ità di una regolazri.one 1ll1Il-0rale dell'aJttivti.t à ca.rdtiaca. Fcassegne, Riviste, Congressi : Clinica: Rfi,cerohe sulla prova di Kauff1m<tJnn. - La ina.gilità della sindroo:ne a.nat..ouno-cli:nàioa 1de1lle miocardtiiti e .lf\ ,c ause dell'in.- · s1uf.fì1cienza detta •p rim.itiv.a. - L'uso 1dell-e dosi mas- ·

sive di diigi-tale. - Il iooore a corazza. - Il eigndfì.- · ·Oaito delle extr.a.sd~tobi n.ell'infa,nz.ia. - La malattia di Ayro-z.a-Arrillia.g.a. Fisiopatologia : Lpertensione. PerSisto~ del oonidotto al"terlioeo. Ricerche- · speri.men.t ali euJile vie affererutri. 1ci~diio-aorti-0he e sul~& dimostrazione dell'esistenza nel nervo depressore.

SEZIONE CHIRURGICA

_..

glitcemia nelle !Cardiopatie ecompensate e compensaite.-

5.

Abbonamento per il 1926: Italia L. 3 2; Estero L. 4 5 . Per gli a,bbonati ad « Policl-inioo 1> : Itali.a L 2 5; EeteroL. 38. Un fascioolo separato L. 3,50 . N. B. Ai nuovi abbonati del 1926 a «Cuore e OirooJazione ~· si concedono le intere annate 1920·1921-1922-1923, del periodico e Le 1\{1tlattie del euore > nonchè 19l4. e l\J25 di «Cuore e Cir-· colazione» per sole L. 9 8 .-e in Italia, e per sole L. 12~ · ·· se all'Estero, in porto franco.

A richiesta si invia numero di saggio .

I non a.bboniruti .a. .d etJte SezionJi Medioo. o Ohliirulrgica pobra.Dlllo ri-oevertlrl. IÌJlllViamdo i[ riSSJ:lettivo J.mport.-0 mediante vaigl·ia, J>QStade, aJ Oav. LUIGI POZZI - Via StietJina, 14 - Roma.

In'Viare Va.glia Postale aJl'Ed1itore LUIGI POZZI Via Si.s tina. n. 14 - ROMA.

IL VALSALVA

LA CLINICA OSTETRICA\

Rl V!81.A MENSILE Dl OTO-RINO-LARINGOJA TRIA tliretta d&l prof. CUCLIELMO BILANCIONI

PERIODICO MENSILE

Il fasciool<> 6 (Giiugino 1926) oont.iene: Terapia : L. CASTEI·I·A NI : Il bleu dli mettlilene DJ~ia. <malia di ad<romie iaft'ezi<XD.li. dell 'oreochio e delle p!I"lme vie :respiratorie. _ Esperimenti e saggi·: F. OAMPO: Sul ·cOODJPOritamenito dei teeeuti delle fosse ìin ti~ilto .aJJ.'aspQI'tazione delle gllianid ole laicra.ma1i e aJ,l 1tiID1PedJito defllusso del loro seareto. . . · . . . ,:,1 Raccolta di fatti: G. ZANNI : Mi.C()611 prJJmJ.<t:Aiva tons111.l:rure e tìamingeai d·a Aocemonium Potronò.. Pratica ospedaliera : V. GALLINA: Un 1Cais<> dli pseudoarou.p. · hi Ricerche di laboratorio : D. D'AMIOO : Note a.&t:<>~ JDli.iehe su:lila oolora2lione nucleare ocm l'ema.toss1~m,a. Recensioni : Innesti dii oa.Tltti.1agin.e ooetaJe ne1'1a J.;arm~. - SO'pN. llll1 caso di :t31Chipnea e 8Ullle. n~V·00!30. respilr.atonie in genere. - Sind·: ome mediaetiimli-c:a 11~ ltaT'llilgologi·a.. .Aneull"isma asmattoo. - Reperto dli .61J>J.1:0<>hete nella mero.brama ti·m·p anica e nel tratto veriferaoo de~ nervo 1aieu.et:Jioo dei fetti eredo.J.uetioi. - SuJiJJa ~~~osi del dotto di Stenone. - L'incisione da p?!efero.ll'Sl per lo svuotaanemiro dell'aideno..filemmome ~tom~a.x:e. SiilJdromi simp.ruti.tohe ed endoCYrÌ!Ilo-e1mpart:..tche li1n otorlinolari·ngoiatiria. - Aoorescime'.!lto puibel'lale dell~ ca.rtiilaginii 13.ll'iimigee nel ratto aJ.bmo. Su . ~1111 ca.e.i di tumori i.n raipporto all'rupparato denltJ0!1"1~· Sagigjo .di e&ihl lonta,rui (da 6 a. 13 amni) i:iiell~ ra;dtiO!tera.piia delle aderui.ti tuberoolami. ~ero.oeit1ite irucmta dellia. m•aetoide ie mastoidite du·r.amrte ·11 decorso ~~ otitd medie ·3iC!Ute ip'lLrU.Jente delll'in1fianzia. --:- Le .lJNltazriom o compressioni del ·rlicoirrenrte laringeo .~ sono _essere Jegtate a oause inC?ep!Ì!Ol.J:0· :-- A.Leuno. . il.'llievi olin.ieo-statJieticti sui :tuanOil'O. maJign11 deille prune 'Vlie resip:ixraitariie. - Deformità del collo' per malforma. J'J:i'OOJ.li embri0ina.ld. OiS't:d e fistoll.e C0I1JgerutJe. - Il . piroblem•a. del .o amcro. - N ear01S.i totaile della mandtilboilia da. 06teomielite aou<ta. . 1 La 111ota storica: L. CASTAI.DI: 11 oMtale n aso-lacr1maJe seocmdo Giovan Battista Bia.n.chl (1715),

n:aeaJO.

Domande dei· lettori. Notizie e questioni. Abbon~e'Ilto per · il 1926: Italia L. 3 ~ ; Estero L. 4 5 . Per .$1i aibbonati aJ « Policlinioo ,, : Italia L . 2 5 ; Estero

L. 3 8· lfn fiascioolo separato L . 3, 5 0. . N. B. - Ai nuov.i abbonati del 1926 a <<Il V"!l'J~J"V'8. li SJ. oonoede l'mt.6ra. p~illla annata (1925) del ipenodioo steseo. 1per so.le L. 20 ee ·n Itailia e J)er eole L. 30 se al:l'Estero, in 1p oN,o frainoo. Inviare V.a,g.l ia Postale all'Edlitore LUIGI POZZI V:ia Rist.ina._ n_ 14 - ROM.A.

.

di ostetricia, ginecologia e pediatria, per i medr.cl pratici,.' dJiretto dad. prof PAOLO CAIFAMI

Il faecioolo 5 CMag.gio 1926) conitiene : Lavori originali : V. ARTOM DI SANT'AGNESE: 01u·ie-

rteria.pii,a del 00/IlClro del oo11o uterino e del OOJnale cervtiJoade. - F. POMINI : Le -OUII'e ddrutermrilohe ed i raggi uilJta'taviioletti. in ~·neoologia. - C. RUBBIANI : Per la. . terapia delle er<>Bioni del ool·l o dell'utero. - F. TALIA : I/aotino- e ditatermo-teraipd.ia d ,eJ.l',a.meno r.rea ·costituzionaJ.e. R . BOMPIANI : 1il sa.la&so r ipetuto qua le mezzo sueeiidiario nella. teraa>i a dri aJ.curui dietul'bi ineren·t i :rud alterata funz.i on:e .mestJmiale. Resooonti di Congressi : Ou.nieter·a.pia d1el camcro del- · .l'utero a.I VIl C<.:>n@resso della Sociiietà in1ter1Uazionale · di OhiTUTgja. - La !'lrudiotera,p 1a del oa:t:JOTO al C-0n. ~o dei g1in1eoologli firancesi (ot,t ohwe 1925). Dalle riviste : Cinecologia : Su1lla pat;ologia e terapia 1de1 tt1mori ov.~iici maligin1i. - Tr.aittiaimen<to del canoro inoperabd..le idei gietnd:tali ·f emmliind..li. ·- Riadiotera-pii.a del .camwo ,del 100110. - Lr'Daidi1azi·o ne nei mio.mi e nrelle m etr-0pa1trie e-morragiohe. - R1oenrtgenrterapia nella tub0l'loolosi .g enit.ale. - L'ueo id.ella drlirutermd·a e della Jrumpa.da dii q1l'arzo nelle operazion1i ad dominal·i . - La dliatermia enidou.reWa.le e vagin1aJe. - u.n metodo sem·t>llJi,oe di oautEmizzaziiio ne del collo. - Tera,p~3:' ultraviioletta delle 1•aig1rucJ~ idel c1au~zzolo. - Ostetr1c1a : Sterdliz21aziooe temporanea .medJi.amite Radium .. - Irra-OiaZiione ed a.Lteriazr1onti da svilUJPPO de11.'1emb.1'1onre. - p9. .. · diatria : Amone dra.nn-06a dil'letta ed •inditretti~ d_ellle illiraicliazioni R oentg'€1Il En.ù feto. - Presunte 11€60.oru aJ.. .feto da ragg,i X. - Oibi Jrraqi1atJi rnel trat~~to ~e~ T!achiitlis,m o. - N~te di b101og1a : FonidMD~td 1b1~<>gJ.o~ della raidiotenapia del oamoro. - La raid1oter~IJ)la ~1 ir.aip1porti reoiprow t.I'a le ghi,~rudol~ ~ ~ecrezi?Jle 1!1.teI"Illa nel iclimatel'ri.o. - Modri.fìo~zr100.1 . isWlo~ohe llil segUJi•t o ailil'.appli'°amone t&"a.peut1oa dei Nllgg:i R.oenit.gea nel 10amiaro. - Irul~enza ·d:i p~-0cole ·dosi Roentgen suJile .g bliandol1e seesua1i femm 11111111i1. 1

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I libri Note di

ca.nero.

medicina sociale : La propaganda contro i j - ·

L

·

Varietà : Influenza della. lunia end _pairt-0. o - ~-nna e la f e cOD1diazione .aatifioiaile. ~ Notizie. A bbon.amento per il 1926:. l~alia L. 3~; Estero L . 45. Per gli abbonati al ,, Policl1n100 li : Italia L. 25, Estere

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Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di Af!GUSTO MURBI .

'

Ecco come si è espresso, l' insigne clinico: «Queste Consultaziorflii reca.n o in fronte la propria commendatizia.. On libro di '(( medicina, C1he in Itail ia si ristamp~ per la, terza volta, è un f!tto si raro, ehe par «singola.re. Basta già, questo, perchè i medici italia ni si invog·Jiho di leggere. Ed eccù ·«gi à un bel merito del chiarissimo prof. V ALAGUSSA) perchè un libro, che mira a dif. «<fondere conoscenze utili per i ma.la.ti, va.rrebbe sempre poc? ~e non si facesse leggere «<e rileggere. Tali Consultazioni) infatti, sono esposte per 1modo, che non solo non -«affaticano P. non annoiano, ma dest.ano la più viva. attenzione ed eccitano il più «< sano interesse. « Conrengo che questo è "f.rutto in parte dell'argom€nto, poichè lo studio dell'Igiene •« e della Patolog·ia_infantil e è salito oggi in tainto onore, ohe ness1Yn medico può pi·ù -<< oredersi esente dal dovere di ooowparsen e seriame11rte. Ma l'attrattiva maggiore na · « sce d3:'ll'importanza dei temi discussi dal prof. VALAGUSSA, dalla va.ci.età loro e dalla ·« persuasione profo·n da, che leggendo si acquista, che l'Autore non ha. messo insieme ·«delle pagine lette ed acco·n ciate .a nuovo con la pro·p ria vernice. Eg.l i ha lungamente -<< osservato e meditatò prima di scriver~ per insegnare agli a.Itri e questi si accorgono ·«subito, che chi li guida è di fede degnissi mo. C'è di più: il sapere diffuso in queste -<<pagine da l prof. VALAGUSSA è in larga misura attinto dall'osservazione clinica sua -<< propria: perciò esso è il più spesso d'immediata applicazione. La mente del lettore << s'arricchisce di tante conoscenze particolari e in sì gran numero di argomenti, che « non sarebbe possibile e.b e una mente nutrita da sì fatto alimento non dovesse poi << esercitarsi con largo profitto nel.l a pra.tica. È dunque da attendersi che anche questa (( terza edizione delle ottime Consultazioni del prof. VALAGUSSA non solo proc~erà « a, lui viva riconos~enza dai pratici, ma saranno presto seguìte da una ·quarta ri · v: stampa,, ». 0

Augusto Murri. rRiportiamo 1il giudizio che su questo volume, il Chiar.mo Prof. Carlo Comba ha consacrato nella sua RIVISTA DI CL1f1 f CA PEDIATRICA : cc Il Jifbxo del •dristin·to pediat~a ll'Oma.Il.o è ·ail'lr·i'V·ato in pochi .an1noi ru11.ia sua 3a edtizio'n 'e . Oome dioC1e iJ. Murri ~tlLa " bella .pref·a7Ji.onie, basta giià. questo 'Peil'IC•h è 1 medio~ irtailiani .sri ti.1ILvogJino di leggerlo. •1 Non è un '1'rarttaito e nepipTul"e urua rur.id·a esposiZ"ione ·di fatti già noti. Il '7 a..1a~ssa p.Teaidte aTgomenito dia.ii divetwi!::I « ca,pitoli sop.ra maJ.a.ttie i.rufettive, sopi:oo. siindiromi dell '~PaTat<> dri.g.eren·t e, del s•i stemia nervoso, ecc., e sopra il'aJli~en "logiia, de1la dietet:riioa e del!la eu1ra delle m a.lattie inlf.a.rutlilLi, forma e hi.rura 1non solo le questioni più moderne della ~ 1< dando alla sua espoeizione saipore di oriiiginiaJ.ità. ma ezàand.io 1i Tisul:tati di UJilia lrurga esperienz.a person.We « tazione del bambino .e &>i=:ra ila ter:a.p1ia, J>er esipOT're ilil 11 È .certo «>he gli s,t ud·i osi delle mial attiie idei bamb inoi (n001 ooltaruto i mediai, ·I D·a 1ainehe gli stU1denti col<tii) leg 1< gerainno <ion p!iiaoere e ieon p.rodìt.to iil libro tdiel p.il'-0\f. V ai~aigussa, aicquistan1do uitili aan m1aestr~.men.ti peir .La loro « cultuim e peir 1 .'èe.reciziio pro1f.essio·n ·aJ.e. cc Ques.t a in·tel'ieElS'anite 1PUblblJ..i1 caz.i01t1e è staita pruntioo1armentte cu.rata dlaili1a Oasa Editri.Joe, ch e le h1a dato n....b ella veste ti•i:og1ra:fìca e l 'hia -Oll'·niarta di rruumero"Se :fì1g\JJl"e intercal•ate .nreJ. testo ».

SOMMARIO DEL VOLUME : Prefazione de ll' A . • Prefazione di A. M U RRI - TOSSI N FEZ IONI ACUTE E CRONICHE • Morbillo • Malattia di Duk o Quarto. esantema - Varicella • Sc?..rl ~ttina • Pertosse • Difterite - Meni•ngiti purulente • lnfezi·oni tifose e par'atifO~ • Bron·copolmoniti • Polmonite crupale • Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da « eact Col••• • Poliomielite anteriore acuta • Tubercolos'i · • Meningite tuberooJare • Rachitismo • Spasm~filia e tetania • MALARIA · NEFRITI ACUTE - STOMATITI • MALATTIE DEL TUBO CASTRO-·INTESTINALE • Malattie della nutrizio~e • _QUE·! STIONI DI DIETETICA INFANTILE : Ali,m entazione ed economia alimeinitare • Carenza alimentare ed anemia a11mlft-6 tare nel latt!:nte • Alimentazione infantile e fari ne brevettate italiane - Latt~ condensatli e latti in polvere • :rab1TIEI , dietetic-he oer bambini Séllni ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATIE CONCENI "' CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI OEI SEN! CEREBRALI. -_ SU. D.1 A~ CUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazion·i sulla cura dell'eresipela • Elioterapia • Vacc1naz1on1 all Wright e vaccinoterapia : Preparazione e dosaggiio deglii amtov.a.ccinti; Amti.g enoteraipia p~aap~cifì~; Am~igenoteMi'J)ia asr: eoifioa con peptoa.11.bu •m ose - Terapia medicamentosa • Medicamenti princi'3ali e posolog'•a d1 essi • Indice. 1

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A.NNO XXXIII

Roma, 14: Giugno 1926

Fase. 24:

fondato dai p,r ofessori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORlO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: A. Dia.m·i : Ps:eudo-aprpen1dliici-te d:a irara malformazione della pi~a ileoaippen.dliloola.re. A. Bonaidies : Sapr-a u .n ioaso di ~p.pendrroiite aSintom:a.'tifOa in un soggetto emoflli1aoo. Dalla pratica oorrente : E. B nttoni: Due crusi dri neurite ott.ioa. Questioni del giorno : A. Fiilipipiini: Polimorfismo e fìlt!l".a.bi(hità del virus tUlberoolJare. Sunti e rassegne : MEDICINA: F . Galdi: Le dia.tesi emor.na-giche. W. Stoelmer : S'Paa-mofhli•a . - CHIRURGIA: T. Jonooco: 'Iecm·~oa del.J.a :raohi:anestesia genmiailli.zz.ata. Fl!"edet : L'anesJtes,i a, geiner.a:le •Ohill'UII'gdica oon l 'aùJ.d.1-isopJrOip·i l.manolrl.J.1rurea. cenn~ bibliografici· , Accademie, Società mediche, Congressi : Società Ittaiitrurua Oto-Neuro-0Jrtailmologi1ca. Sezi01J.e Romania. - AlC1oadem~a Pugliese dri Scdenze. Società Medd..oo-OhWu\l'lgica Bergamasca. Associazione Medi100-0hi.rtwgiica Nissena: •

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI PRATO - TURNO CHIRURGICO.

Primario chirurgo: dott. 1

LORENZO MENABUONI.

Pseudo-appendicite da ra1·a malfo1·mazione della piega ileoappendicolare. Dott.

_L\.URELIO DAMI,

ai.u to chirurgo.

Tra le forme morbo.se ·d ella fossa ileo-ciecale il primato per frequenza sp·e tta senza dubbio all'appendicite; ed è questa la diagnosi che più correntemente viene formuiata ·dai medici e che dà luogo a frequenti sorprese al tavolo oiperatorio ove in numerose pres.upipos.te appendiciti, n iente di flogi·stico viene riscontrato a carico del ipro·cesso vermiforme dimo.stranrdosi invece cl1e la l~ione ei-. roneamente diagnosti-cata, rtsiedeva n ei più sva· riati \1 isceri ad.dominali. Errori diagnostici, spesso evitabili e dovuti talvolta alla facilità con cui la mente· del medico ri. posa sulla sentenza « appendicite » , quando ci 1s1 trova di fronte a;d una affezione della re·g ione ileo-ciecale, tal'altra all·e dif'fi1coltà veramente aspre che si incontrano P'e r formular un giu dizio diagnostico, quanido, 51Pecii.almente all'inizio di certe forme morbose, il .quadro clinico non si riveli chiaro nei ·suoi contorni e sia ne·cessario emetter~ una diagnosi di probabi lità. 1

Appunti per il medi C-O pratico: CASISTICA E TERAPIA: L'1ai:rtlltmiia •c ompJeta. - La. fivagilJità •della sirudJrome ami3ttomo-o1Jinica rdehle m'ioca.rddtti e le ca.use de1la irnSUiffì.cien7Al. ~ioca'!'éLWa dietta 1 primri.tiJva. - TuiberooloSli polmonare l:i1m1ul!a.t.a dall-a stell!osii JlbiitrailiLca. - La trombosi oblti.taran.t e ,c1el·l'orecchietta e'i.nia1J.va. - L'emboJia postQperatar:iia. - Il ol ol'lllrO di 1eia1ciio •c ome .toniioa.rdiaico. - Ll eailiass·o. - La 1oamifo1~a. - SEMEIOTICA : La ln\n.e a di 1Shenton. L'a.eoo.litaz·i one id.elle .giunture. - NOTE Dr MEDICINA SCIENTIFICA: 8oilJilO e 1oontlro del sonno. R è11ppooto tra reazion.i 1outam.ee e fu.nzi001li oviaw.iche. MEDICINA SOCIALE: !Je baei SIC"ierutifìehe 1del mov.i.menrto eu·g eruioo. - VARIA: Fild.1\ pini: Le delt11Si,o ni della nuova pietra fìlo~oifrue. P.olitica sanitar-ia e giurisprudenza : G. Helviaggii: O<.m.flr-O'Ver.sie .gi.ur.itdiiohe. · Nella vita professionale : Con.,cor\$i. - NtQillJim.Je, ;piromozi.oini 1ed on<Aridìicenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. lridice alfabetic·o pet'" materie. 1

,,Questo no11 avviene nelle forme acute o per lo me110 acutissime in cui la sintomatologia spicca cnsì netta cl1e è ben ·difficile commettere un error·e, ma lJiù 11elle forme croni,che, specie se croniche ab initio (Longo), in c·u i la incertezza dei sintomi fa,, do1nan.dare al ricercatore se l'affezione appartiene veramente all'appendice o ad altre porzioni prossime o lontane del tubo intestinale o ad organi affatto diversi. Così nel conc·etto 1clinico le varie farme mor bose che più fa;cilmente simulano la sindrome appendicolare cronica sono: la tiflite stercora·ce a, il cieco motbile e.d ectasico, la pericolite membranosa di Jackson e la flessura del1'Ìleo di Lane; l'enterocolite muco-membranosa a decorso cronico. Recentemente abbiamo avuto occasione di osservare altri due casi in cui si poteva porre diagnosi .di apipen1dicite: e cio1è ca1colosi .u reterale destra con colica ureterale, di cui anche Frugoni espone un caso, e qu·ello che sarà oggetto di qt1esta nota e che ·s·enz'altro espongo. lVI. R. , di anni 27, coniu.gata con 1p role: a 12 an11i soffri ·di reumatismo artiic olare acuto con endoca11dite da cui r esiduò una stenosi mitralica. Nel diieembre 1920, ·dopo un . lungo eperiodo di distl1rbi intestina1i vaghi, con stipsi, lievi dolori aiddomi11.ali, ft.1 colta da violenta crisi colica con .sede nel ·quadrante inferiore destro d ell'ad·dom-:\ cl1iusura d·ell'alvo, conati di vomito, ventre molto teso; non febbre. 1

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I


, 896

IL POLICLINICO

.t\ocolta in ospedale, fu 1di%onosti·cata una colica a1ppendicolare !Per cui la M. fu sottoposta ad una oppor tuna cura sintomatica, tanto che, 1d01PO tre giorni, cessati i dolori e riapertosi il circolo intestinale, la ·p aziente volle tornare al proprio domicilio. Dopo un periodo di discreto· benessere in cui era disturbata ·da un irr·e·g olare funzionamento dell'intestino, nel gennaio 1924 la IM. fu colta nuo·vamente, dopo a10uni g~orni idi mancato· svuota1nento - senza nessuna :eausa aip1prezz.abile, - da un nuovo attacco di colica simile alla precedente pure senza febbre, '.per· cui essa, cognita dell'esperienza passata, non ri·corse al medico. Cessata la colica ·1e rimase sempre una dolenzia vaga al quadrante i!llferiore destro 1dell'addome con sti!P·Si 1

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[ANNO

XXXIII,

FASC.

241

etèro narcosi, operatore dott: Menabuoni. Lapa.. rotomia pararettale destra: aperto il peritoneo si esplorano il cieco e l'aippendiiee ohe ~paiono in sede e rapporti normali. L'appendice libera e nlobile, di calibro regolar-e, non presenta ·n essuna traccia di flogosi antica o recente; solo nella parte mediana del suo mesenteriolo è un leggero ispessimento senza angolature n.è retrazioni. Sti1·aTudo il cteco lateralmente s.i vede che un'ansa del tenue si è insinuata e !fissata nell'angolo com;presa tra il cieco a d·e.stra e l'ileo nella 1s ua ~or­ zione terminale a sinistra e dorsa1mente ed una piccola lami11.a peritoneale anteriore, (vedi tigura i1. 1). I rapporti stabilitisi fra le ·d ue branche - afferente ed efferente - dell'ansa ac·c ollate fra di loro a ·canne di fucile, e le parti suddette sono as-

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~~ Schematica. Disposizione anomala della piega ileo-appendi1colare con ernia di un'ansa del tenue.

FIG. 1. -

più mal'cata tanto che non poteva assumere cibi grossolani, la lfos!Sa iliaca 1destra era 1Più tume·f atta ,dolente alla ipressione, sede di borborigmi e .Ui ur'ia tumefazione che talvolta si appr·ezzava ed altre no. Dolente quasi constantemente il punto di Ma<:-Burn.e y. 1C onsultati vari sanitari rf.u emessa la diagnosi di a'Ppendi1cite cronica secon daria C1: colj·Che ap,pendicolari e consigliata la cura charurd. . . 1. gtca. E. ,Q . Donna in scadenti 1con1 iz1oni genera i . S·doppiamento d-el 1p rimo tono car·diaco sulla ipun. ta e soffio pres:Lstolico; addome leggermente tumido palpazione ·dolorosa alla regione ileo-ciecale ove ~i apprezza una resistenza diffusa: negativo l'esame ginecologico e quello delle urine, alvo stitj co, apiressia. Colla diagnosi di .ap1p~ndicite cr?nica viene sottOjposta ad atto operativo: morf10 1

sai tenaci per cui non si può estrarre l'ansa s~i­ randola dall'alto ma per liberarla è necessario a.p rire la lamina peritoneale anteriore e di&~eocar.e le tenui aiderenze che si sono d'.ormate fra il peritoneo dell'ansa e 1delle parti Clhe la rinchiudono. Tolte le aderenze ed asportata I'aippendice s1 chiude il ventre. Decorso post-operatorio normale. G. P. P.

La anatomia della r egione ileo-cecale ed appendicolare· fa rilevare la presenza di varie :fos· sette: retro cecali e retro appen«licolari; le fossette retro cecali sono due: fossetta cecale superiore od ileo cecale superiore o !fossetta .cecale inferiore o ileo cecale di Valdeyer o ileo aip:pendi.co-


[ANNO

XXXJJI, FASC. 24]

827

SEZIONE PRATICA

lare di Jonesco (fig. 2). « Questo recesso costante, come dice il Chiarugi, trovasi alla parte inferiore dell'angolo ileo cecale » . Il Testut nel suo trattato di anatomia scrive che iper scoprire questa piccola fossetta è necessario spostare in alto l'ileo ed in basso il processo ver1niforme. Questa f assetta ileo a;ppendi·c olare è determinata ·d alla presenza di una ;piega peritoneale (ipltca ileo appendi.colare) che nasce in alto sul margine libero dell'ileo e si ifissa in basso sul lato interno del cieco e sul mar.g jne superiore del processo ver1niforme. Il •Suo margine libero rettilineo o semilm1are circoscrive in avanti l'entrata della fossetta. Questa ha una forn1a ·d i pirami de tr.iangolare con una base, un apice e tre pareti; la base corrisipo11de all'ingresso della fos. setta e guar.da in basso a sinistra e ;permette, secondo i casi, l'ingresso ad uno o d·u e dita. 1

1

:N'el nostro caso la lamina peritoneale corri.spon. dente alla rpiega ileo <lJ)ipendicolare aveva assunto la forma rdi una ben1d~rella quasi rettangolare, lunga centim·e tri quattro, larga in media uno e mezzo ·dello spessore di due millimetri, e tesa tras,rersalmente tra ceco e faccia anteriore dell'ileo sì da formare ·un piccolo iponte sotto cui si in sinua- , va l'ansa del tenl1e. Questa lamina p.e ritoneale che corrispon·de per posizione alla ;piega ileo aip:pendi1colare rd escritta, ne 1di·ff eri se e anatomicamente ipel fatto che non .era saldata in alto sì da chiudere il r ecesso, ma poteva lasc.i are dall'alto e dal basso libero adito élld anse •Che vi si introducessero. Soli eri illustra varie modalità di malformazione della piega ileo cecale che non ha una dis.posizione costante ma può mancare o ridur.si ad una sottile lamina fibro adiposa che retraendosi 1

1

FrG. 2. -

Disposizione normale ·della piega ileoappendicolare. ·Dal TESTUT, Trattato d'Anatomia. •

·Questa è la disip osizione normale ·della plica; ne riJSulta che la fossetta da e.ssa delimitata può essere ·se.de di ernie intern-e come tutti gli altri recessi peritoneali consimili in cui possono introdursi anse intestinali, ivi fissarsi assumendo la configurazione ed il nome di ernie interne con tutte le caratteristiche patologiche che sono legate alla formazione dell'ernia stessa. Riferen,doci al concetto classirco delle ernie in cui ·dobbiamo consi•derare 1come elementi necessari alla ·1oro formazione: 1) .u n viscere (contenuto); 2) un sa.eco {contenente), non potremo a rjgo·r e ·dei termini p.arlare di ernia nel nostro caso, 1p erchè manca ·d el tutto il saoco, o per lo meno manca anche quel cavo che ·p uò rappresentare la funzione del sacco come 1s i .t rova nelle cosidette ernie interne (ernie retrocecali del Rieux o delle fossette ileo ceco appendicolari sup. ed inf .) che presuppongono per lo meno la tasca peritoneale in cui l'intestino vada ad inni.ccruarsi. 1

\

p er flogo si localizzate o cir costanti può ad,dossare la porzione terminale dell'ileo al ceco dando disturbi ·di inaggiore o minore gravità al circolo enterico, disturbi che hanno appunto formato· lo studio ·det Solieri. · Tornando al caso nostro nella M. si ebbero a varie ri,p rese disturbi aiddominali a tipo ·,colico che furono interpretati in primo tem,p o come coliche appendi,colari; disturbi transitori a risoluzjone favorevole e ra>ptda che ad una considerazione post. operatoria vanno invece riavvicinati nella loro· patoge11esi più a fatti idi strozzamento od incarceramento erniario, che 1si rpro·ducevano 1do1p o un p.eriodo di sti'p,s i .quan1do il contenuto intestinale si accumulav::i nel tratto ·p er cosi dire erniato, ed i gas enterici veni,rano a dilatare l'ansa che rimaneva compressa tra i legami circostanti; e per la posizione speciale di questa ansa erniata e legata n ella zona appendicolare, e per lo stiramento a cui era sotto1poota la lamina !Peritoneale ileo ap1


II.

poodicolare, il dolore, ohe trovava la sua ori·gine in una vera e ipropria strozzatura intestinale, veniva riferito all'~pendice essendo rinfatti 1Sensroi 1 e atla pressione 00. aocusato spontaneamente dall'ammalata il punto . o la zona •compresa tra i punti di M. }3urney e di Lanz. Quando per le cure medicl1e - specialmente ir1 vS'tù degli opiacei - prodigate, la canalizzazione intestinale si ristabiliva nella quiescenza della peristalsi attiva che tentava ·di forzare l'ostacolo rasppresentato dalla stretta gomitatura dell'aniSa erniata, ecco che la coli ca cessava e la sindrome pseudo-appendi col<l!re (v0<mito, meteorismo, tumefazione del quadrante inferiore ·destro dell'addome) si dileguava, ma a lungo andare con rilpetizioni successive di pioco.le coliche, l'ansa !Prima libera, forse, in seguito ai ricpetuti attacchi, per fatti di flogosi localizzata, aveva fissato domicilio nella fossetta ileo ap·p endicolare stabilenido aderenze .connettivali lievi ,col peritoneo dei segmenti intestinali circostanti, il che· spiega la permanenza del modico dolore nella sede ceco appendi• -colare anche nei periodi ·di ·quiescenza e la coorte · ·rdei sintomi prima descritti. La forma morbosa con ·c ui più si .confondeva la :affezione ·da noi osservata è ·c ertamente l'ruppendi1Cite cronica secondaria all' appendicite acuta, mancando trappi sintomi per correre al.la d.iagnosi delle affezioni similari citate da princi·p io e ciorè membrane pericoliche di Jackson, flessura ·d i Lane ceco mobile e tilloectasia, iperchè queste ipossano portarsi sulla bilancia del diagnostico diflf erenziale; ed è anzi da domandarsi in pri.m o luogo tSe nella M. fosse coesistenza delle due forme morbooe, cioè della anomala disposizione dell'intestin@ e della flogosi ~pp en·di·colar~ •Cronica. Microscopicamente l'appendice non .p re·sentava nessun segno di alterazione, anche lieve; es·sa ap1p a. riva di calibro e lunghezza ·n o.r male, senza noduli nè ·d urezze speciali n1è modtf.icaziioni della sierosa che fossero indice di reliquati di flogosi sofferta pregressa, vi era solo una piccola retraziGne del suo mesenterielo , espressione questa di un 1processo flogisti·co ·di assai modi·c a entità svoltasi . negli annessi appendicolari, cio·è a lievi fatti di peritonite localizzata .svoltasi nelle zone ''~ciniori all'ansa incarcerata dal legamento ileo aippen·dicolare. I sintomi clini·ci non !Permettevano di arrivare ad una rprec.i.sa ·diagno,s i, nè nel periodo acuto della col~ca in cui sede di d olore, meteorismo, vomito, chiusura .dell'alvo, inquadravano perfettan1ente nella corni.ce ·d ell'attacco appendicolare acuto di media acuzie, nè nel periodo croni.co o di istato. Tanto ·ch e la diagnosi, sempre confermata melie due fasi della malattia, fu quella di ap1

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0

[ANNO XXXIII, FASC.

POI~lCLINICO

24J

pendicite; € come semipre accade (D'Este) nelle 'forme di occlusione da ernia i·n terna in cui la vera diagnosi rappresenta una sorpresa operatoria, anche nel nostro ccwo ·Solo l'intervento ohirur.gico chiarì la i1atu·r a dei. fatti morbosi. Un 1sintomo solo 1poteva avere un valore ,d ecisivo nella diagnosi differenziale, cioè la febbre, che nelle forme ·croniche o sub-croni·che (e tanto msno nelle acute) ·n on manca mai, anche modica, specialmente sotto gli .sti.moli del cibo •degli evac\ilanti alvin.i od altri ,s timoli minimi ohe possono risvegliare quello 1s tato di microbismo latente che sta a rappresentare i reliquati del iprocesso acuto . svolto.si in isede iawpendicolare. 1La radiograJfia po•co aiuto poteva ·dare, e pur avendosi assai fre- . qu€'ntemente la i·m ma:gine radiografica del verme, noi non IPOSSiamo pretendere allo stato attua!~ ~he tale mezzo '·d'indagini possa darci (come dice il ;Busi) la misura iprecisa .dello stato morbosò d1 essa, e nel n ostro caso l'esame al clisma opaco avrebbe potuto servire a eliminare la diagnosi di alterazione id i forma, di volume e di .sede del cieco o del colon, la presenza di bri·g lie o membrar1e ipericoliche, ma non avrebbe !Potuto illuminare sulla situazione di una singola ansa del tenue. Così come conclusione di questa nota, oltre la non comune ·disposizione anatomica della regione studiata, tè ·da rilevare che negli interventi per o·cclusioni intestinali a sede ignota, o per affezioni del quadrante inferiore destro dell'addome, la cui .eziologia rimanga du•b bia, e 1per cui le più svariate iipotesi diagnostiiche possano essere formu1ate, ·è doveroso ricorrere ad un'attenta esplorazj one della fossa ~leo cecale in cui si può avere la risoluzione di un ;penoso quisito dia·g nostico che 'Potrà, con t111a sorpresa ·Chirurgica, portare un i1uovo contributo ·di luce alla rproteifor.m e patologia ·dell' ad·dome. • BIBLIOGRAFIA. 1

CHIARUGI. Istituzioni di anatomia dell'uomo.

'fÉSTUT. Ariatomia normale. TÉSTUT-IACOB. A riatomia topografica. LE0rTA. Aderenze pericecali e pericoliche. Policlinico, Sez. Cl1ir., 1914. LONGO. Psei 1do appendiciti. 1Poliiclinico, S. C., 1915. Su di una particolare sindrome pseu<Lo occlusiva. Policl., Sezione ipratica. SoLIERI. D eformità congenite ed acquisite della plica ileo ceco appendicolare causa di stenosi ileo ceca le di posizione. ArC'hivio Ital. di Chirurgia, 1923. WILl\rIS. Trattato di Chirurgia, 3° vol. FORGUE. Patologia Chirurgica, 2° vol. QuARELLA. Contributo alla Patologia della fossa ileo cecaze. Clinica .chJ.rurgica, 1916. FRUGONL

Busi. Di.aa11ostica e tec nica radiologica nel Trattato ·d'i semeiotica del iprof. TADDEI. 1

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[ A.NN•~ XXXIII, F ..\SC. 24]

SEZ18NE PRATICA

0SPPDALE MAGG lOBE ti PARMA - SEZIONE CHIRU RGICA.

diretta dal prorf. E. ~epra

GARBARINI ,

primario.

un caso di appendicite asintomatiea in nn soggetto emofiliaco per il dott. A.

assistente.

BONAD CES,

Ritengo che sia degno di nota un caso, occorso nella sezion e chirurgica di questo ospedale, di un · malato ricoverato p er emOlfilia e morto dopo 22 , gior11i di d egenza, nel quale all'autopsia si ebbe un reperto inaspettato di appendi·cite per!orata. Stecconi Alberto , barcaiolo , di a. 26 da Polesine Parmense. Entra in o·sipedale il 9 giugno 1925. Nulla nell'anamnesi ereditaria e famigliare. [l padre sebbene vecchio è ancora vegeto e robusto. La m<lJdre non ha mai ISOff erto malattie degne di nota. Il nostro p . è nato a termine, 11a avuto allatta. mento materno ed ha trascorso la sua fanciullezza e a:dolescenza senza soflfrire di alcuna malattia all'inifuort di un'artrite- al ginocchio destro sulla cui i1atura i parenti non sanno dirmi nulla di preciso; è ,guarito jn poco tempo. Da allora è stato sempre bene. ..t\i primi di giugno egli cominciò ad av·v ertire un vago senso di fastidi-o e un lieve gonfiore alle gengive. Si fec e visitare dal sanitario ·del luogo il quale prescrisse collutorii diisintefettanti. P ersistendo il disturbo ed essendo c ompar.so uno stillici·dio sanguigno dalle gengive il p. si recò da un dentista il quale praticò un rascl1iamento dei denti per asportarvi il tartaro. In seguito a questo trattamento il disturbo si aocentuò sempre ·P iù tanto che il p. dovette ricorrere all'ospedale dove giunse il ~ giugno 1925. Esame obiettivo. - Uomo di costituzione scheletrica normale. Colorito ·della pelle e delle mucose visibili palli1do. Le gengive superiori ed inlf eri ori si 1presentano di colorito turchiniccio , cianotiche, gonfie, flarccide, tumide, dolenti e sanguinanti. I coag'tlli sanguigni nascondono lo stato dei rnargini gengivali nè si ritien e opportuno di s muoverli a scopo esiplorativo. In corrispondenza dei molari di ·destra si nota 'In ematoma sottogengivale, grande ·q uanto una piccola noce .. All'esame del cuore non si nota nul, la di particolare. Pol·so regolare, talora frequente. Null a all' esame dell'apparato res(Piratorio. L'esame dell'addome è negativo. Alvo libero e normale. Sensorio integro. Debol ezza generale. •L'unico trattamento ·che si imponeva nel nostro caso era quello di frenare l'emorragia gengiv~le intensa e preoccupante. Ed all'uopo si ricorre a tutte le varie specie ·di emostatici. E precisamente si iniettano in forti do·si e quasi ogni giorno gran·di quantità di coaguleno Ciba, siero normale di cavallo, adrenalina. P er os si somministra ergotina e cloruro di calcio. Si pra. ticano iniezioni endovenose di citrato di sodio due volte al giorno (5 eme. della soluzione al Anamnesi. -

1

1

30 %).

Questo trattamento abbastanza energico non serve a frenare l'emorragia che continua anemizza11do ·sempre più il p.

829

La temperatura si mantiene sui trentasette oscillan·do sino ad un massimo di 37-2'. .Le_ con·~izion~ rd e~ p. si aggravano ogni giorno di più : 1 anemia s1 Ifa sempre più spiccata, la debolezza generale si accentua : si eleva la temperatura 1Sino a 39. Per ..cer care la causa di questa temperatura ele. vata, il_ P: viene visitato an.cora dal primario prof. Garbar1n1: ma non si scopre nulla di nuovo al] 'infuori di un'anemia più grave e ingro5.5amen1o modico della milza. L'ad1dome si mostra trattabile in tutti i suoi settori. . L 'agg~aivamento si accentu a sempre più. Obitus il 2 luglio ·dopo 23 giorni di degenza nell'ospedale. Autopsia (dott. Verga). Pelle ·di ·color ito pallido gialrastro. M·ucose visibili, palli·de. Le gengive sono co1p erte da coaguli di sangue. Asportati si mettono allo scoperto delle ulcerazioni interessanti la mucosa e la sottomucosa. Sotto le pleure num.erose pateochie. Parenchima aereato dovunque, edematoso ma non in ara.do mo!to sp.iccato, straol'dinariamente palltdo, di colorito vefldastro . Numerose patecchie sul miocar·dio ·e sull'endocardio. Nelle cavi·tà isi·erose è contenuto poco sangue chiaro e coaguli bianchì e giallastri. Aorta ipopiasica. Cuore un po' globoso e un po' gros.so. Nessuna alterazione valvolare. Miocaooio estremamente pallido. Nulla di straordinario a carico dello stomaco . Milza grossa (8x 15), capsula liscia e un p{)' tesa, parencl1ima scuro e moll.e. L'appendice è grossa come un dito mignolo, tortuosa, adesa alla faccia posteriore del cieco e alla parete posteriore della loggia cecale. ~ circon·data da numerose aderenze; verso l'estremità distale essa è gangrenata e ulcerata: si trova quivi quasi un cucc·h iaio .di pus veroa·stro circoscritto da aderenze sulla faccia posterior~ del ceco e del colo,n ascendente. Per un certo trattQ s i trovano nella sierosa delle chiazze livide t traccie di congestione. Diagnosi anatomo-patologica. - Anemia generale spiocatissima in soggetto con appen·dicite ulcero-ner.rotica ·e peTitonite circoscritta.

*** II capitolo della patologia che tratta delle cosl dette diatesi emorragiche è quanto mai oscure. Ciascun autor e cl1e 1si è occupato di malattie con manifestazioni emorragiche, ha stabilito una propria classifi·cazione, (alcuni basanèosi s ui semplici dati clinici (emorragie, dolori articolari, ecc), altri basandosi principalmente s ul ·quadro ematologico, altri ancora sulla patogenesi. Parrebbe quindi molto •difficile una diagnosi esatta specialmente in un. caso, come quello di ieui sto trattando, in cui n on si è potuto prat.i·car e l'esame ematologico e sierologico. Il Rieux 'n el suo recente trattato cc Hématologie, Clinique » parlando degli stati emorragici o diat€si emorragiche fa la seguente classificazione: 1) emofilia; 2) porpora; 3) stati scorbutici.


830

II POLICLINICO

diistingue due !forme cliniche: a) emofilia ereditaria o famigliare; b) emofilia acquisita o sporadi·ca. a) L'emofilia.ereditaria si manifesta fino dalla nascita e nella seconda infanzia, raramente più tardi 1perch·è i sogigetti affetti da questa malattia soccombono prima dei vent'anni. Il minimo trauma in questi soggetti determina un'emorragia a sede rdiversa a 1seconda (della regione coUpita • (emorragia ·esterna, e1no-rragia sottocutanea, intramuscolare, intermuscolare, intra-articolare, profonda (p•eritoneale), emoftoe, metrorragie) . b ) L'emofilia acquisita o sporadica si manifesta cogli stessi caratteri della forma precedente, ma in un'età che può essere più ava:nzata. L'uni. co elemento •differenziale della prima forma clinica è la mancanza dell'ereditarietà. Il quadro ematologico di am·b edue le forme •di emofilia ·è una spiccata anemia e il ritardo della coagulazione del sangue in vitro. 2) Porpora. _: L ' etiologia è varia: infettiva, tossica, criptogeneti·ca. Sintomatologi a. - Eruzione p·u rpuri·c a sotto forma id i petecchia di varia forma, grandezza, distribuzione, con diffusione più specialmente ne.gli arti inferi ori e superiori, ma anche in altre parti del cGrpo. All'eruzione puripuri ca possono unirsi le emorragie più ·c ospicue (ecchimosi, e.matomi). Q·u est'eruzione può ·essere aocompaignata da epistassi, stomatorrag·ia, ematemesi, melena, metrorragie, ecc. Sintomi anormali nella porpora sono le artropatie, Jn. nefrite, le emorragie retiniche. Si ·distinguono quattro !forme ·cliniche di 1porpora: a) Porpora fulminante di Henoc che insorge improvvisamente con febbre alta, malessere, agitazione. convulsioni ed eruzione purpurea con morte il primo o il secondo giorno; b) Porpora acuta o subacuta. In questa forma l'autore fa entrare tutte le malattie .infettive acute accom·p agnate •d a eruzione purpurea (tifo, seipsi, ecc.); e) Morbo maculoso emorragico di Werll1od'. f che sopravviene acutamente con _numerose eochimosi, epistassi, stomatorragie, metrorraigie, ecc.; d ) Porpora cronica vera. E' una malattia eh~ ac,compagna l'in.div1duo dalla prima infanzia !fino all'età adulta che ~i manifesta con una tendenza a .fa<!ilis sime emorragie. N·ei pazienti affetti .d a questa forma si hanno delle emorragie spro1porzionate al trauma, che però non sono infrenabili nè tanto meno mortali. 3) Stati scorbutici. - Etiologia: avitaminosi o cause tossiche. La sintomatologia è costituita da febbre a 380,5_390 che insorge bruscamente, dolori articolari e periar.rticolari, muis colari, poi venigon.o le eruzioni purpuree e gli ematomi. 1) Nell'emofilia

1

[ANNO

XXXIII,

FASC.

24]

Presso un gran numero di malati appare anche il segno detto patognomonico e ·cioè la gengivite ulcerativa. Raramente vi sono melena, metrorra· g·ie, epistassi, ecc. L'anemia è .spiccatiis sima. L 'A. distingue parecchie forme, e cioè: a ) ecorbuto epi1demico che si manifesta sui campi di battaglia, nei campi di con centramento di prigionieri, ecc.; b) lo scorbuto sporadico che viene nella povera .gente che si nutre scarsamente e di cibi affatto corroboranti (scorbuto dei po-veri); c) scorbuto infantile o malattia di J3arlow dovuto ad allattamento artifiic iale con latte sterilizzato. ' ' olendo ora inquaidrare il nostro caso nella classificazione surriportata non mi 1p are ci sia dubbio doversi esso ascrivere al tipo di emofilia sporaài1

ca o acquisita.

Si potrebbe essere tentati di pensare, a causa della gengivite ulcerativa e della anemia, allo scor.buto, ma manca la febbre alta, mancano i dolori articolari o muscolari e l'eruzione purpurea. N·è ci sono PJP.mP.nti r h P. n o~~on n f "' 1' nen snre ad una carenza d i vitamine. Stabilita così la diagnosi di emofilia acquisita dovrei ora passare a coniSiderare come sia 1Potuto insorgere nel nostro 1p aziente una appendicite e come essa sia potuta passare senza dare alcun sentore di sè. Questo problema io credo 1s ia inesplicab,i le allo stato attuale delle no•s tre nonoscenze sull'emofilia e sui rapporti che intercorrono tra essa e le flogosi acute IPUrulente. · L'unica spiegazione possibile, secondo me, sar.ebbe la s.eguente : ·~uando ·n ell'emofiliaco si manifesta un'emorra. gia infren abile, il P . entra in uno stato grave ·di anemia che si va aiccentuando sempre più. Egli è quin·d i incapace a difendersi da qualsiasi infezione che l'aggredi·s ca •dall'esterno o dall'interno per la diminuita capacità di resistenza dei tessuti. Ed allora, se dei germi sono penetrati nell'organismo attraverso le ulcerazioni necrotiche •delle gengive, possono essi avere prodotto, •s econdo la teoria ematogena di Adrian e Kretz sull'etiologia dell'appen,dicite, una localizzazione metastati·ca con primitiva lesione dei follicoli della mucosa e secondaria infiammazione fl emmonosa e ulcerosa 1dell'appendioe . .Ciò ha potuto ancora di più essere facilitato da qualche stravaso sanguigno che si è potuto verificare nell'appendice e che ha faicilitato l'attecchimento dei germi della suppurazione. Nel nostro caso essen1do il P. a dieta liqui-da dall'ingresso in Osped~le, man,cavano quelle condizioni -che si dice favoriscono l'insorgere dell'appen1dicite (formazione di un .calcolo fecale; stasi 0

1


f ANNO XXX.LII, F ASC. 24]

SEZIONE PRATICA

-cronica nel grosso intestino; disordi-ni alimenta,

'

rr. . ('<'C . •

Resta però sempre insoluto l'altro lato del problema, e cioè l' essere il ,quadro morboso a·ddominale tPassato inosservato, pur durando da parecchi giorni, come risulta •dal r eferto dell'autopsia. L'unico segno ·è stato la f ebbr e che negli ultimi giorni si è elevata fino a 390. l\Ia que to sintomo non ba>stava da solo che a r1 chiamare l'attenzione del m edico per cer care altri sintomi ·che nel nostro caso sono assolutam enie mancati. E ancora nel nostro ammalato alla appendicite si è aggiunta anche u na peritonite circoscritta con aderenze; ciò che pure avrebbe do,;uto manifestar, -st almen o con sintomi riflessi che son o proprii d ella flogosi peritoneale: difesa addominale; sin-ghiozzo; collasso; polso frequente. Nel nostro caso silenzio perfetto; è mancato per.fino il dolore acuto improvviso come colpo di pugnale che è patogn omonico ,di tutte le perforazioni intes tinali non esclusa la periforazione dell'appendice. E allora, che p ensare? Mantenen•doci sempre nel -campo d elle ipotesi si può dire che l'anem ia ha prodotto uno stato di stu.p or del sistema nervoso intestinale di tale intensità per -cui n on sono arr ivate ai centri corticali che sensazioni molto at~ tutite, sensazioni che sono poi ad dirittura scornparse tlato lo stato di depressiiva sensoria le e psi·chico in cui il n ostro P . era a causa della pe:ridita del sangue. Possono queste spi·egazioni n on soddisfare, come non soddisfano neanche m e; ma non per questo credo che il caso rperda del suo valore, poten·do -servire a richiamare l'attenzione dei medici in casi conis imili, e ·Chissà che non si possano un giorno trovare delle spiegazio\}i p lausibili. Parma, 11 novembre 1925.

SQl

DALLA PRATICA CORRENTE. S.

OSPEDALE DI

·MARIA B IANCA DELLA .MIRANDOLA.

Diretto re : Dott. MARIO MERIGHI

Due casi di neurite ottica }Jer il dott. ENRICO BATTONI, assistente effettivo. i tratta di dl1e ·donne , l'u na .di 40 e l'altra di ~.3 anni, le quali presentavano fatti d 'ipertensione intracranica (cefalea, vomito, papilla da stasi) e di stu.r bi vi·sivi (diminuzione •del visus, campo visiYo ridotto) . ..\Ilo scopo di stabilire l' eziolo,g ia d elle d ue forn1e, sono stati eseguiti vari esami: CASO I. - Anni 43, g~ntilizio n egativo, ,quattro ab orti e quattro figli vi1Venti e san i; nell'anamnesi r emota pneumonite a 32 anni; mestruazioni e m en opausa norm ali. La forma iniziò .c inque mesi prima con obnubilazioni passeggere seguite da u n progressivo abbassam ento .della vista, ebbe cefalea e vomito a varie riprese. Esame obbiett'bvo : stato d i nutrizione buono , adiposità spiccata 1delle braccia, coscie, natiohe; adipe scarso agli ava:rpbraicci e gambe, scarsissimo ai pie~i e alle mani, alle ·coscie adiposità dolorosa alla palpazione. I movimenti del collo, tJ.!on co e arti sono n ormali; alla misurazione degli arti inf. si tr ova la seguente corris'Pondenza: 1

1

coscia 30 su p . coscia 3° inf.

1

-v oLp accio

d estro

s inistro

49 38 30.5

48 36.5 29

Kulla .di notevole si riscontra agli apparati: respira torio, circolatorio, ·digerent e; fegato un po' dolente alla pressione, ma non debordante . .J\pparecchio ~hiandolare e linfatico normale. 1R iflessi : un po' accentuati i tendinei con pre, va lenza d ell'achilleo ·destro, normali i cutanei. Bab·i nski assente, assente il clono della Totula e <le1 'Pi ede. Esame ·delle orine n egativo . Esame dell'organo dell'udito: ipoacusia. Esame radiografico del cranio (eseguito all'Ist1· t u to ·di Radiologia ·della R . Uni,rersità di Modena, diretto òal 1p rof. R. Balli) : sella turcica di dimension i normali; pavimento irregolare e usurato, così la lamina .qua drilater a; il contorno sinistro della sella tè più leso ·del destro; qualche impronta digitata sulla parete interna d el frontale e dei ipa· rie tali. Esami comp l ementar i: puntura lombare: il liqt1ido è uscitç> con mo·dica pressione ·(·c mc. 30); limpido ed incolore e lasciato in riposo non diede luogo n è a formazioni ·di r eticolo nè di 'Precipita ti visibili . Reazion e di Nonne-Apelt: negativa Reazione di Baveri positiva. ·R eazion e di w ,asser. mann, 1già n egativa all'esam e del sangue, pure neg·ativa . .J\lbumina 1.34 %0. All'esame n1icroscop1co: r ari -linfociti. Cutireazione n egativa. CASO II. - Anni 40; il padre morto di p ellagra (?) ; sette fratelli m orti di malattie impre,c isabili , ma ban1bini; ha m arito e tre figli viventi; due morti in tenera età; du e aborti; mestruazioni e menopa11sa normali. Prima della presente : tifo. La forma iniziò due m esi prima con diminuzione 1

1

BI·B LIOGR·AF'IA. vol. I e II. FoÀ P . Anatomia Patologica, vol. I. Sangue e orFERRATA. L e emopatie,

gani emopoietici. A. STRU~IPELL. T ratt. di P at. J\1. ed. e Terapia. J . RIEux. H ématologie Clinique. LEU BE. Diagnostica differenzia le. B ERGMANN e V. ·BRUNS. Tratt . di Chir. Pratica, volume I1IiI. ·C. TOSCANO. L e diatesi emorragiche. Policlini co, Sezione ·Med., n . 6, giugno 1924. 'GAl\rINA CARLO. Anatomia P at. de'll'app. digerente sul Tratt. di .p . F OÀ. FORGUE. Compendio di Pat. Chir. , vol. II. LEJARS F. Exploration clinique et diagnostic chir1Lrgical. TADDET . •Semeiotica chirurgica. TESTUT-JACOB. Trat t. di Anat. , v ol. I1I. 0

'

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1

\


832

IL POLICLINICO

progressi·v a della vista. A volte cefalea, vomito, verti.g ini . Esame obbiettivo: aspetto generale discreto, naso a sella, denti di Hutchinson, non cofosi, mo. vimenti incoordinati, Ramberg, andatura atassic'i. e lateropulsione, non Robertson e non Westfall, non dolori alla cintura e agli arti inf. Alla misurazione deg·li arti inf. si 1lrova la seguente corri~on·denza:

destro coscia 3° sup . coscia 30 inf. polpaccio

46 30.5

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sinistro 44.5 32 Z7

Apparatb respiratorio: diminuzione di respiro n ella regione S-Ottoclavicolare sinistra. Apparato circolatorio: pulla. Apparato di.gerente e a-ddome: tumore 1d ell 'utero largo una ventina di cm. e che arriva con il suo fondo all'ombellico (mioma?). AP1parecchio ghian·d olare : micropoliadenia. ·Riiflessi ! accentuati i tendinei, indeboliti i cutanei. Esame delle orine: tracce di al.Jbumina, cellule pavimentose piatte· ·dell'e·p itelio vaginale. Esame radiogr.afico del cranio : sella turcica di forma e volume normale, lamina ~uadrilatera spessa. Esami complementari: puntura lombare: il 11qui.do è uscito con debole 'Pres•s ione (em e. 20) , limpi•do ed incolore, in ri'POSO non 1diede nè r eticolo nè 1precipitati visibili. Reazione di NonneApelt pos. Reazione di Boveri fortemente po.sitiva. Reazione ·di \tVas.sermann pqsitiva. Albumina 2.1 %0, lieve linfocitosi (5-6 per cam·p o). Cutireazione positiva. 1D urante la idegenza due iniezioni endovenose di .N eosalvarsan modificarono soltanto il tasso dell'albumina (0.80 0/00) . Uscita e ritornata al nostro esame dopo tre mesi, ·si sono trovati invariati i fenomeni generali; l'esame della funzione vi.siva mostrò una di· minuzione più marcata del visus e una ri duzione maggiore del campo visivo; l'esame oftalmoscopico mise in evidenza una atrofia bilaterale della papilla. 1

C10NSLDERA·ZIONI .

Sono causa princj!Pale della neurite ottica i tumori cere·~l'ali e la meningite sierosa; altre cau5e sono l'oxicefalia, la cefalia essenziale, le sinusiti posteriori latenti. ·Non vogliamo qui trattare delle neuriti ottiche in generale, nè discutere su le cause, ormai note, che le determinano; vogliamo solo accennar e alla ·d ifficoltà che s'incontra il più delle volte nello stabilire la natura della lesione per ogni singolo caso. Spe~so l'esame radiografico non conforta il sospetto di un tumor cerebri; in altri casi (cefalea essenziale, sinusiti 'Posteriori latenti) mancano i segni di una ipertensione intracranica; ohe se pu}re esistono è l'ipertensione cerebrale dovuta a tumore o non a idrocefalo acuto essenziale? In d ette circostanze per stabilire una diagnosi diff erenziale è sufficiente il concetto che là dove in

• [ANNO XXXIII, FASC. 24J

casi di tumore i fenomeni . sono !fatalmente progressivi, in quelli di meningite sierosa invece si ha una sipecie di stazionarietà nelle manifesta zioni della ipertensione? Il concetto differenziale ci p11ò essere tuttavia in dicato dall'esame radiografico e non tanto per la scoperta di un tumore (scoperta che può non avvenire pur esistendo il tuinore) quanto per l'osservazione di impressioni digitate (Battistini, Mattirolo, Bertolotti) su la faccia interna •della calotta, impressioni digitate ohe si formerebbero in cau sa dell'ipertensione pr~ducente un'atrofia molto manifesta e raipida del tavolato interno, ma non nei casi di tumore· dove l'ipertensione stessa stalbilendosi in modo Ien to e progressivo non · agirebbe su le ossa del · cranio, bensi in quelli di menin·g ite sierosa ven- . tricolare in cui la formazione del liquor è molto rapida e intensa (1B ertolotti) . Per queste ·brevi considerazioni, sal'emmo in. dotti a ritenere, nei nostri ·due casi con ipertensione intracranica, almeno assai probabili le diagnosi. 1° caso: meningite sierosa essenziale ventricolare. 2° caso : pseudo-tabe sif·i litica con fenomeni d-i ipo-tensione intracranica (meningite sierosa ·da lesione gommosa delle meningi? Leptomentngiie cronica latente ·di origine luet'l!a?). Purtroppo non ·è stato possibil·e seguire :00 no. stre malate; soltanto il 20 caso ,f u rivisto dopo tre mesi e, come si è ·detto, con fenomeni generali invaTiati, se non lievemente peggiorati; l'esito della papilla da stasi era previsto come un'.eveni·enza fatale. Durante la degenza, il trattamento fu il medesimo per le due 'Pazienti: punture lombari, ct1ra antiluetica, cura sintomatica; risultati scarsi. Non abbiamo osato tentare la craniotomia , decompressiva; se avessimo avuto a che fare con giovani e presentanti segni ·d'adenoi1d:Lsmo avremmo ~otuto indicare l'adenotomia (Poppi). 1

_..Pubblicaz ione In dispens abile per tutti I pratici: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI

della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Tecnica trerapeutica Ragionata Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. ACOSTINO CARDUCC t

MedtÌJCo.,J>(l'imirurio e v. driret~e san1ita.rio 1del Po1iiolin.ioo Umber.to I, in R'Oma

Un volume di pagg. vnr-84.5 (N. 18 della Collana MamooJ.i del Policlinico) nitida,mente stampa.to ~u carta semipa.t inata ed artisticamente rile~iato in {Piena teJa, con iscrizioni sul :pi.a.no e sul dorso. In oommeroio L 7 8 più le spese di spedliizione po-

st.a.le. Agli a1bbon:-ttd del .. PotioliniJoo » l'oPeira ~ oeduta per eole L. 7 O 1n parto d'r.am-00. Per godere .d11 questa ~rule .f>81c.i1i~one eS&i debbono nilvo1gel"B1 d1ret~ merute a,Tha '?006~ Ammdnisrt..t'lazirme e :per 066a a.ll'ecli-

tore LUIGI POZZT, Vie Sistliinia, 14 -

Rom.a.

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[A.NNU .\.X_' J,II , FASC.

24]

SEZIONE PRATICA

QUESTIONI DEL GIORNO. Poli1no1"fismo e filtrabilità del virus tube1·cola1·e. ~ella

1nalcerta e for se troppo schematica classifi cazione morfologic a dei microbii, il bacillo tl1ber.c olare occupa una posizione s p ecia1e per il suo polimorfi.s mo. E sso ·è certamente ben differenziabile dai bacilli tipici , tanto che Lehmann e Neumann gli assegnano u n posto a parte, ravvi<:inandolo all' Actino1nyces con cui forma il gruppo dei microbatterii. Anche il medico pratico che,· senza st11diare la questio·n e ex-professo abbia fatto q11al.c he colorazione di espettorati dei propri malati avrà indubbiamente osservato talvolta la tipica :!orma di bastoncino sottile, tal' altra delle form e più grosse m eno intensamente colorabili Dppure delle forrnc granulari dall'apG;)arenza di streptococchi. La cosa si complica se teniamo presente c h e sono state attribuite al bacillo di Koch d elle for, m e che hanno p er·duto la proprietà che di esso ritenj amo caratteristica, l ' acido-resistenza. Tali sono i granuli di Much, gram -r esistenti , cl1e son o stati interpetrati com e forme degen erative del bacillo di Koch. Ma l'acido-resistenza può farsi jperdere a questo anche nelle colture con la se1nplice a gitazione (1) . Si può così ottenere una degradazjone del bacillo di K och , punto essenzi ale d-?lla teoria di F erran, il .quale sostien e poi che è possibile risalire al tipico bacillo, partendo da 11n saprofita; egli avrebbe così p otuto otten ere un ba.c illo acido-resistente che p•r ovoca la tubercolosi ·d a 11n bacillo non-ac·i·do-resistente isolato dal1e feci del cane. Part1colarmente utile per lo· studio della m orfolog1 a del bacillo di I<och ruppare Io studi o i•stologi.co delle sue colonie, fatto con i comuni metodi dell'istologia, fissando cioè i veli delle colture, includendoli in paraffi·n a e facen·done sottili sezioni ·di 3-4 µ c1h e si colorano poi con vari metodi. Seguendo cosi n el suo sviluppo la colonia d el bacillo tubercolare, iSi verrebbe a dimostrare (2) che essa si svilu.p pa anzitutto sotto forma -di filamenti di sostanza non-acido-r esistente (cianofila' che ad un dato momento si trasform a in alcuni punti in forme bacillari n elle quali appaiono i corpuscoli cromofili (granuli di Mu cl1), disposti entro i bacilli aci·do-resistenti; q11esti ultimi poi degenerano abbastanza r apidam·ente e non lasciano persistere che i granuli cromofili . 1

I

• I

(1) AUCLAIR. L es modi f ication s du bac. humain.

Arc1hives ·d e méd. éxp., 1904, n. 4. · (2) F. BEZANçON e A. PHILIBERT. L e baciUe c:cidoréSistant n ' est qu'une des form es du parasite de la tub. Presse m édicale, 9 gennaio 1926.

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La forma acido-resistente non sarebbe quindi ell e un aspetto transitorio ·d el bacillo tubercol~re ' ~uanto ai -corpuscoli cromofili è noto ch e essi sono stati considerati da alcuni come forrne degenerative, <:la altri invece, fra cui anche da Koch, carne delle spore e ,se non come d elle spore pa. ragonabili a quelle dei bacilli. del carbonchio o del tetano e simili, certamente come delle forme di resistenza del bacillo tubercolare. Sono essi di ' fatto, ch e pers istono nelle vecchie colture dopo la scomparsa d ei bacilli acido-res~stenti e permettono I 'allestimento di nuove colture; è quindi logico ritenere che essi r ap1presentino la parte resistente e non degen er ata delle colture stesse. Da qualche tempo a questa p.arte, un'altra question e è stata messa .su,1 tap·peto, l'esistenza di form e filtrabiJ i del bacillo tubercolare. Già Fontes (3) fin dal 1910 . aveYa ottenuto mediante inoculazione del filtrato ·di pus caseos-0 la produzione n elle cavie di ipertrofia dei gangli e <:lella milza con g-ranulazjoni incluse •n ei leucociti; la successiva inoculazione ieli tale materiale in altr·e .cavie dava congestione d ei polmoni con presenza di bacilli acido-resi sten ti. La questione è 1stata r~presa recentem en te ·da Durand e Vaudrem er (4) che, con l'inoculazione di filtrato di pus tubercolare attraverso ca1an1berland ·L 3, ottennero orchite tuberç_olare con bacilli tipi.ci; ·da Valtis (5) cl1e, ·con filtr ato di prodotti tt1bercolari, ciap·p rjma autolisati, ottenne epatizzazione dei gangli e del polmone; ·da Vannu cci (6) che, con filtrato di prodotti tt1bercolari attraYcrso Berkef.eld Lillip ut W ., ottenne tr e volte s11 10 un quadro anatomo-patologico completo di tt1bcrcolosi; da Ver.dina (7) cl1e inoculando nel G;:>eritoneo -di gio.v ani ·cavie il filt.r ato attraverso Chamberlan·d L3 di escreati e di pus tubercolare , ottenne lesioni di caratter e nettamente tubercolare con bacilli degli stessj carat teri m orfologici e tintoriali dél bacillo di Kocl1, e da altri. Di fronte a questi r isultati ]JOsitivi, s tanno però quelli nettamente negatiYi di ·Montemartini (8) e (3) FONTES . A lgurias conciaeraciones sobra a in·

f eçao tu berculos'a e seu respectiv·o virus . Mem. do Inst. Os,r. ·Cruz, aprile 1910. (4) c. R. Soc. Biologie e .A nnali d'Igiene, 1924, 1pag. 752. (5) ~nn. Inst. .Pasteur e Ann. ·d'ùgiene, 1924, pag. 752. (6) D. \ -ANNUCCI. Sulle proprietà inf ettanti <li fil-

trati d i prodotti tubercolari. Lo Sperimentale, 1924, fase I e II. (7) Giorn. della ·R . Accad. medica ·di Torino, 19.~~·

pag. ::l48.

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(8) G. M ONTENIARTINI. Caratteri morfolol)ici e C1_t~­ tu.ra1 i rtel lfaic . di K och e asserita fi l,tra bilità de'ì. virus t11.bercolare. Boll. Istituto sieroterap. n;tila-

n ese , gennaio 1925.


' 834

IL

POLICLINICO

[ANNOI XXXIII, F.A.Se. 24.J

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di Dessy (9). Verdina che ha ripreso lo studio del· l'argomento (10) ha trov:ato che lo sviluppo nelle cavie di lesioni a carattere tubercolare e .con bacilli acido-resistenti non € costante, ma si è osser\·ata 36 volte su 68 esperimenti. In realtà però i risultati ·di quest'ultimo autore pois sono considerarsi in complesso favorevoli alla filtrabilità , data l' elevata p erce:rituale di risultati 1po.sitivi cl1e ma~ lamente si potrebbero spiegare invocan.do la tubercolosi spontanea della cavi.a ·che, come è noto, è pi11ttosto rara. Comunque, se pure -la fi.Jtrabilìtà del bacillo tubercolare ·per le ricerche negative dei due autori itali ani sopra citati è da consid·erarsi ancora in di scu.s sione, è certo che essa si presenta allettante e, se dimostrata, sarà feconda di risultati Essa di fatto: ,, Spiegherebbe agevolmente i fatti più volte os, servati di sviluppo di tubercolosi nell'animale da esp·e rimento ·con l'inoculazione di materiali so• spetti in cui la più accurata ricerca dei bacilli di Koch era stata negativa. 2) Spiegherebbe i caisi, sia pure rari ma indubbiamente esistenti di tubercolosi ereditaria, anche con l'integrità assoluta :d ella placenta (11). Sotto tale punto di vista è interessante un'osservazion'e di Arloing e Duf our (12) ·d i bambino nato premat11ramente a 7 ·mesi da madre .con tubercoloisi avanzata e subito separato da essa, morto dopo un mese di incubatrice; all'autopsia non si trovò nessuna lesione tubercolare apparente, si trovarono pochi bacilli a~ido-reisistenti nei gangli mesenteri.ci; ·l 'inoculazione sottocute del filtrato di questi gangli provocò la tubercolizzazione ·degli animali che morirono con fortissimo dimagrimento e quasi ·scheletriti. Non è imprrobabile quin. di ic he certi de.perim~nti, certe ipotrofie od atrofie da causa ignota .che si trovano nei neonati siano ·da mettere in rapporto con la trasmiissione transplacentare del virus filtrante tubercolare. 3) .i\prirebbe tutto un campo nuovo di indagini del massimo i·n teresse per la clinica e per l 'epidemiologia. , 4) Si a ccorderebbe ~on le vedute recenti che la morfologia dei microbi non sia immutabile. Cito 1)

DESSY. Sulla f i ltrabilità del virus tub. Jbi· -Oem. , febbr. 1926. (10) G. VERDINA. Ulterio.r i ricerche sulla filtrabi(9) G.

l i tà. attrav er so candela di Chamberl.and del v irus tub. Giorn. di Immunologia e Batteriologia, apri-

le 1926. (11) .r"IALHERBE e FONTINEA u. ·P aris médical, 1924, pag. 943. (12) F . .L\RLOING e .L\. DUFOUR. R 6le presumè du vtiru s tu b. filtrant d an s la pathog ènie de certaines hyr1o th ro phies et athrop·hi es d es nottrrissons nés d e mères tub . Bull. .L\cad. de m édecin e, 23 .marzo

1926. '

per esempio le esperienze di Hauduroy (13) che, a microbi ·di nota morfologiai (·B. di Shiga, di Eberth, stafilococGo) sarebbe riuscito a far prendere delle forme invisibili dalle quali si potrebber itornare alle v·i sibili. ..Tali questioni evidentemente n©n debbono per ora. uscire dal camp-0 puramente scientifico nè infirmare, ,s ia pure con un'0mbra di dubbio, i no1. stri c-0ncetti sul modo di contagio e su~la profilassi antitubercolaTe. ·Tro1ppo ·ci c0rre dagli espe.. rimenti, nemm·en.o ·d el tutto confermati, sulle cavie, all'ap.p licazion e all'uon10, ma ciò non togii& che la dimostrazione di forme filtrabili a-ccanto aquella dell'eteromorfismo già noto possa grandemente allargare ed approfondire le nostre nozion: sulla biologia del virus tubercolare ed ar "i vareforse un giorno a risultati pratici. A. FlLIPPINI. 1

(13) .P. HAUDUROY. L es fo r nies viSible s d-es microbes ·i riviSibl es. Rif. in Presse médical e, 9 g-ennai<> 1926.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA .

Le diatesi emorragiche. (Prof. FRANCIBCO GALDI, diretto:rre Clinica Medica dell',U niversità id i Bari. (1Conferenza alla Società Medica di Lecce). L'O. ri·corda co.m e in un'epoca in cui gli studt medici erano assorbiti dalla ricerca esclusiva delle cause •esterne delle malattie, il suo m·aestro .i\tchi.l1e De Giovanni. richiamasse autorevolmente 1) attenzione del medico· sulle cause di malattie che gli organi-smi e gli organi portano in se stessi. Egli fa rilevare come sul terreno rd·ella ricerca costit11zionalistica giungano i moderni studi ad 11na migliore comprensione delle di atesi, che col tramonto delle antiche dottrine umorali eranocadute in d-i scredito. Oggi, che .si torna a tempe. rati e razionali concetti umorali, il capitolo delle djatesi si rtcostitui·sce; ·ed accanto alle diate3i emorragiche la moderna patologia elenca la diatesi neuroartriti.ca, la timolinlatica, la essudativa. I/O. definisc.e il moderno concetto della diatesi' e conchiu·de ohe .questo tiene ptù ad una visione • intermedia tra costituzione e temperamento. Negli ultimi anni le ricerche cliniche ed ematologiche 11anno portato molta luce ,s ull'oscuro campo delle diatesi emorragiche, sicchè la patogenesi di questi stati morbosi si è notevolmente rischiarata. Non vanno comprese fra le diatesi emorragiche tutte quelle condizioni ·d i malattia che p ortano in yi.a secondaria ad emorragie dalla cute e dalle


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XXXJ,JJ, FASC. 24]

SEZIONE PRATICA I

mucose; e si ·è voluto far scon1parire dal novero delle diatesi emorragiche insieme con lo scorbuto ed il morbo di Barlow an.c he l'emofilia. Scorbuto e morbo di 1Barlow apr.partengono a quel genere di anemie che vanno dette e< alimentari » o da carenza di vitamine . .Per lungo tem•p u si pensò alla natura infettiva p.er lo scorbuto; ma Je osservazioni 1degli ultimi tempi hanno dimostrato trattarsi di avitaminosi. Così pure per la malattia dei Moller-Barlow s'inYoca un'aplasia del midollo osseo e dtsturbi dell'ossificazione con emorragie e tumefazioni periostee. Non entra dunque in azione per queste .due malattie alcun fattore ereditario o costituzionale; e si rimane in,·ece nell'ambito ·delle anemie secondarie. L'O. 1p assa poi a trattare d·ell'emofilia. A Fordyce (1784) ed a J. C. Otto (1·803) si debbono le prime osservazioni di questa malattia; ma il precipuo m eri1o di averla ampiamente illustrata va dovuto a Schonlein. Il nome stesso di emofilia appartiene a questo clinico e })atologo geniale, che <li questo morbo ha la.sciato una esposizione sintomatologica, alla quale dopo circa un secolo le ricerch1e più recenti non hanno aggiunto quasi n11lJa. l'spirandosi ad un illuminato i1aturalismo biologico, egli aveva intuito i r~porti dell'emofilia con i vari periodi dell'evoluzione dell'individuo, particolarmente con le spinte di crescenza, nonch:è i rapporti ·Coi cambiame[\ti di stagione. Ed aveva intuito altresì che la malattia può cori· siderarsi come una forma ·d i degradazione organica con ricordi di organizzazioni inferiori specie da parte del ·s angue. Oggi si tend·e infatti 1dai mo derni a considerare l'emofilia come un'anomalia costituzionale spesso coordinata all'infantilismo; e l'ereditarietà emofiliaca, col suo parti colare carattere di diaginica, il più delle volte è S1piegata agevolmente dalla trasmissione per mezzo d ei ,c romosomi -sessuali. Si entra così nel campo delle leggi biologiche di Gregorio M·endel che però, come ogni legge bio• logica, non sono assolute. In che ,c onsiste l'alterazione nell'emofilia? Si deve pensare ad una ·diminuzione di trombina o dei suoi antecedenti trombogeno e trombochina.si; ma in caisi particolari si ammette an·c he una deficienza del fibrinogeno o ·del calcio; mentre quasi sempre è necessario invo,c are anch~ un'alterazione ·d ell'endotelio vasale, la ·quale spieghi le ·emorra. gi.e spontanee. Da ,quanto l'O. ha detto .intorno alJa patogenesi ed alla iereditarietà della emofilia si comprende .come a torto questa forma morbosa sia stata esclusa dal novero delle diatesl emorragiche. Dall'emofilia vera si passa attraverso i casi dt emofilia sporadica alle reos'.ì' dette « porpore ». 1

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Essendo stata descritta dal Werlhof la porpora emorragica « nel 1735, fu lo stesso Schonlein che n e distinse runa SIP·eciale forma nosologie.a, la 11 pelio·si reumatica ». Eg1'i ·h a lasciato anche dl questa forma una magistrale d•e scrizione: la malattia si ·distingue dal morbo maculoso per l'aiSsenza dei fenomeni orali, per i caratteri dell'eru. zione ·che si inizia con l'iperemia attiva e si concl11d·e con la desquamazione, per la pr.esenza dei fatti articolari, per la nessuna partecipazione del sistema nervoso generale. ·Dopo di Schonlein si sono distinte una tPOrpora sempl:ic'e ed ·u na '.e>ssudativa ed ·i nfine Henoch nel 1868 ha ·descli.tto una porpora addominale, in cui il quadro della porpora r eumatica si complica -con un complesso sintomatico a carico del tubo ,d igerente. Tutte queste forme sono state poi dal Frank raggru.p pate sotto la denominazione di morbo di Schonlein-Henoch. Per ·quanto riguarda la etiologia e la ipatoge11esi di questo morbo, mentre molti fatti inducevano a pensare ad una causa infettiva, altri fatti inveoe hanno condotto anche i p.r imi osser''atori ad ammettere delle cause to·ssiche. Queste ultime, secondo le più mod·erne vedute, agirebbero s11 lln terreno costituzionale, familiare od individuale, .che reagendo riveler·ebb·e quei fattori endo· geni ai quali r.principalmente Si attribuisce oggi l'essenza della diatesi. Si 1è parlato perciò di anar filass i , ed il Frank ha usato l'appellativo di '.()-Or• por a anafilattoide. Come fra la emoifilia e le porpore, cosi pure ira jl morbo di Schonlein-Henoch ·ed il morbo maculoso si deve ritenere -che vi siano gradi intermedt di forme morbose, che allacciano l't1no all'altro quadro nosologico. Ed infatti. a 6ari1co dei .capillari nelle pOiìpore conviene ammettere una labil~tà. oltre che agli stimoli chimici, anche, iper ,quanto in minor gra:do, agli stimoli fisici. L'O. passa quindi a parlare del morbo maculo so di VerLhof, di cui ricorda la ·s intomatologia classica e l e princip,a li forme 'c liniche ed illustra la patogenesi, che consiste essenziàlmente in un difetto di piastrine. La coag11lazione in questo morbo procede normal~ mente nei Tiguardi d·el tempo, ·della qualità e della quantità, a differenza di •quanto accade nell'emofilia. Oscura ·è 1' etiologia, e si tende da m-0lto tempo ad amm.ettere una causa infettiva; per la forma cronica alcuni autori francesi hanno pensato a rapporti ·c on la tubercolosi. Si ritiene oggi che la defi.cienza di piastrine sia da attribuir.;t ad una disturbata origine 'Cli 1queste dai megacariociti, elementi giganteschi ·del midollo osseo, i q11ali ·dimostrerebbero essi stessi ·delle anormalità nel morbo maculoso. Da tutto ciò deriv er~bbe una trombopenia oli.ginaria, che si aggraverebbe per l1na tropi>o facile trombocitoli si . Fegato e milza non pare che siano estranei in questo con1plicato 1

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rL POT.lCLTNICO

ineccanismo di processi m orbos i; n è vi sono estran ei un dimostrato rilasciamento clel tono vasale e forse ancl1e una l esione d1ell'endoteljo. ·l mportant·e è a11cl1e la partecipazione ·di cause endoc1i ne consistenti in un'ipotonia g·enerale del sistema · n er, .o o Yegetativo , la qt1ale rjafferma la i1atl1ra diat esica del morbo di Verll1of. L'O . a questo pu11to dice che non s i p,r o1pone di t rattare per esteso del1 a diagno ~i differenziai.e, ·della progno·si e d·ella terapia delle diatesi e·m orrag·icl1e; ma ·d a quanto egli h o detto circa la n atura ed il modo di S\rolgersi d elle varie forme inorbose è facile desumere sia c riteri di diag11osi come di iprognosi e terapia. Ricor.da rapidamente i numerosi metodi ·di c11ra dalla proteinoterapia alla splen ectomia , ~he n el morbo di Verll1of ha dato notevoli risultati. Conclud·e rilevando ·come i sia \'i sto per lr:! diatesi emorragicl1e ara suddiYisioni di forme ed avvicendarsi ·di teorie, quasi un casc ar di foglie e un disseccarisi ·di rami; ma la configurazione primig·enia rimane e riverd·e ggia col ritorno del classico concetto delle ·diate.si , ·cl1e s i rinnovella al sole delle moderne concezioni scientifiche. Dott. C. D'.t\MICO. I

Spasmofilia. (vV. STOELZNER, Med. Kii1i ., n. 10, 1926) .

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XXXIII, FASC. 2-f]

c::tratterizzata da una ipereccitabilità gen erale del sistema nervoso: 1surla base ·d i q~esta si possono 111antfestare ·di tempo in tempo fenomeni convulsiv.i parziali o generali. 1Clini1cam1ente si di1stinguono la spasmofili·a latente, senza ·convulsioni, e la spél!smorfilia manifesta con 1convulsioni: laringospa:smo, ·eclamp1Sia, spasmi carpopodalici (teta11ia) . Il sinto·m o più costan te id ella spwsmoJi'lia la. tent·e è il renomeno ·d i Erb, 1cio1è l'aumento e l 'a1teTazti1011:e .qualitatirva ·de:I:l'elecitabi1i1à galv·anica ctei ner\ri periferici. La contrazione all'apertura dell' anode si manifesta con correnti minori ohe n on la contrazio11e alla chiusura dell'ano de; inoltre la contrazione all'apertura del catode avyiene usando correnti inferi ori a 5 milliampe.res. ·Ju esta ipe·r ec•c itabilità cato dica è sp·eisso vrec·eduta dall 'ipePeocitabilità anoidiica : in un primo tempo la contrazione all'apertura dell'·anode a,rviene usando ·correnti inferiori a 5 mil'lia.mperes, in se. guito es·sa si provoca con correnti della stessa intensità ·di .quelle cl1e determinano la contrazione cli cl1iusura d1el l'anode, infine la si può ;pr<YVocare con coifr·enti minori di quelle necessarie al1a contrazione di cl1iusura dell'ano·de. Ciò mentre 1a contrazione di apertura del catode avviene anco.. ra con ·o orrenti su1p eriori ai 5 milliamp e:r~s. In molti casi ·d i spasmofila latente queste alterazioni .cl ell'.ec•citabilità el ettrica sono l'un:iJco sj_ntomo; in a.Itri casi esi·st,e ancb.:e un aumento 1dell'e ocitrubilità meocanica d ei n er\ri peritferic1 : il ifeno.m eno d el faiecia!le si riscontra in più d ella metà del banrbini con ipereccitabilità .catod~ca. Un terzo sintomo di spa:smofilia latente è il fenomeno 1di Trousseau; es.so sd. ri1scontra di Taido. Tra -i sintomi convulsivi .man.ifesti i più importanti per fr e1qt1enza sono gli 1spasmi respiratori; tra que1Sti predomina lo SJ)aJsmo d·ella glottid·e. Lo s pasmo della glotti·d e rè la causa la 1p iù freq u·ente di morte improvvisa nei piccoli bambini; la morte avvien e 1g ià nei vrimi secondi di apnea, c iò che ·dimostra tratta:vsi non ·di asifiis sia benis ì di morte rcarid ia:ca (perciò inutilità d.ella respirazione artifiiei·a le}. Molto· più raro è lo 1spasmo dei musco·l i respiratori senz.a parteci:pazione della glotti1de (a;pnea eSJpir atoria). An·che le co.nvl11sioni eclampttche so110 meno frequenti del laringospas.mo ; più rara ancora è la tetania, cioè gli spasmi per:sistenti carpo-podaliici. QuestJi ultimi avven gono aic·cessua:lme.nte e ;po,s sono però durare per molti giorni con remissi-0ni e intermittenze durante le .quali è dimo,strrubile il fenomeno di Trouis seau. Dorso 1dii ma·n i e piedi sono spesso tumefatti; in icaisi gra·vi gli sipasmi si e.stendono al tronco e alla te.sta .dando quadri 1simili a'l teta:n o, oppure si.mili alla meningit€ (opistotono, stra!bismo e trisma). 1Gli 151pasmi non colpi.scono p erò soltanto i muscoli striati, essi talvoll ta interessano ancl1e i musco·Ii lisci. S1 hanno così spa. 1

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Si riscontra la spamorfilia in più ·d,ella metà d ei lattanti alimentati artifjcialmente n el brefotrofi o di Berlino di età superiore ai tre mesi. La comparsa della s-pasm ofili1a è in rapporto con l'età e .r;on la sta;gione: essa non si osserva mai nei pr]mi 1due mes"i di vita, è invece fr equente n el 50 f 60 m ese; ·è rara n.ell'estate, au·m enta do.p o l'a11tunno raggit1ngendo il massimo di fregu.e nzcl. nei mesi di gennaio-aiprile. Bsistono stretti Tap1porti fra spasmofilia e rachitismo; esistono ~ensl rasi idi ra·c hitismo se11za tSpasmofi'lia, non però C'a·si •di spaismo:f ilia senza raJc.h itismo. :La spasmo' . fili.a. è inoltr·e legata al genere id i alimentazione; ' ' m olto rara negli ali.m entj a·l 1seno, è freq11ente nei lattanti alimentati con latte ·di vacca. Disturbi de'l la nutrizion.e predispongono alla spasmofilia, che ·spesso guarisce 1co1 guarire di questi diistur bi. Oltre ai tfattort esogeni ·h anno n ote,role importa11za per i.l determini1s.m o della .spas.mo:fili·a i fattori en·dogeni. Cosi la s1pasmorfilia ·è parti-colar. n1ente frequente nei bambini i1dro'1abili. Speisso la disposizione a:lla spa:smofi'l ia tè fami. .g-liare o ereditaria. ·L a 1costituzione del bambi... no è anoh e ·i1m portante nel .a.eterminare le particolari manifestazioni clini•cl1e ·della s prusu:nofilia: così n·e i bambini g ras si si 01sservano di solito il la-ringospaismo e ·1'eclamps,i a, nei bambini magri d i solito spasmi persistenti. La sintomatologia della spasmofilia infantile è 1

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SEZIONE PRATICA

smi dello sfintere d·ella ' 'escica, spasmi dell'esofago, spasmi dello sfi11tere purpi'llare. Tra questi spasnli della mt1sculatt1rçi. liscia i più freqt1ent1 sono glj spas1ni dei i11uscoli bror1cl1iolari, la broncotetania. ~ ei casi gravi di que t'ulti1na, sj manifesta rapi dan1e11te, in segt1ito ad infezione catarrale febbrile •de'! tratto respiratorio, una grave dispnea con cianosi, aleg.giamento delle pinne nasal~, stridore espiratorio. Obbiettivamente enfisema polmonare, i11 alcune regio11i ipofonesi, tal''olta con respiro broncl1iale e rantoli: ·dunque un cp1adro simile a ·quello della broncopolmonit(j. Però l'a11topsia di1110 tra cl1e esistono soltanto atelettasia, iperemia ed edema. Radiologic~mente sj constata una \'elatura dei campi poln1onar1 "enza addensan1e11tj. Questi graYi casi di broncoffltani a so110 di olitq mortali; e·s istono però ancl1e rasi pjf1 lie~1i, clinican1ente imili a brta1chitb as1natica recidiYante, e differenziabili. da quest·ultima per la presenza di altri segni di. spasmofi1~ a, per l'assenza di eos~nofilia, :per l'inefficacia dello iodio e dell'adrenalina e IJ)er la pronta effi. ca.eia della terapia antispasmofilica. Tutti i riflessi sono normali negli. spasmofili. Infezioni febbrili i::pesso r endono manife·sta la spas,1l1ofiJia, latente: le convul sioni iniziali delle malattie febbrili c:;ono s1Jesso con,rulsioni spasmofiliche. Qt1an·do infezioni acu1e colpi-scono b ambini 'Spasmofilici, esse decorrono spesso ipenpireticl1e e spesso nel corso di esse ·si manifesta la sindrome della meningite. sierosa (obnubilam ento della coscienza, strabismo, rigidit à nucale, ipertensione d·el li'<n1or). Il de.corso della spasmofilia 1è molto ·vario. Così può variare da un giorno all'altro l'intensità dell'ipereccitabiliLà. gal,•anica, che s,p esso è molto aumentaia 1ri.eli 1casi di ISIJ»aismaf.i lia maniJf'esta. :!uesto 'Parallelismo non .è però costa11te perchè esistono . casi di lieve ipere'ocitabi'lità nonostante gravi fenomeni convu1sivi, ed esi·stono d 'altra •p arte caisi di intensa iip·e re CJcitabilità senza eh e mai si abbiano fenom eni man·i festi. La .spasmofilia di so lito va perd.en•do l1a sua i·m ;portanza pratica nel corso del secondo o ·del terzo anno di vita. Dopo la scomparsa idei fen om,e ni manifesti per·f>]Jstono per un certo tempo i sintomi di latenza, l'ipereccitabilità mHccanjca più a lun·g-o di quella galvanica. Si osservano ricadute, di preferenza nell'inverno e rprimavera, oppure in oiccasion.e di malattie febbri li. • La proig nosi 1è subordina~a alla forma clini·ca della spasmO!filia. Tra le lf orme mani feste il ~ari.n­ gospasmo 1è molto più perircoloso 1dell'eclampsia: quan1do nel laringo1spasm·o si ode dl caratteristico tono a -canto di ga:llo, è cessato ogni pericolo. importante per la prognosi è la questione dell'àvvenir.e dei b ambini sp·asmofili. ·Questi non sen1brano essere particolarmente disposti all'epi1

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lessia; i o ~ scrYa invece in essi u11a certa m ejop1·agia funzionale del s.iste1na nervoso cl1e 5i può inanifestare in forma ,di debolezza intellettuale, rtiqtnrbi della parola, ~ics, enuresi, oppure lab·i lità Yaso1n otoria, con tendenza a cefalee ed a;stenia. La profilaissi ·co11.stste in gran rp·arte in quella del conco·m itante rachitismo,: sommini·s trazione cli olio id i fegato di merluzzo a tutti i lattanti dalla fine ·del secon•do· mese in poi , a1imentazione al seno, cura dei ·diistur'bi dell·a nutrizione. La Cl1ra ·della spasmofilia latente impone ru1zitutto 11na ·d iminuzione ·del lat.te di vaioca, fino alla metà della ql1antità prima somministrata; il resto clel .fabbisogno calorico si coip re princirpalmente con idrati di carbonio. La 1quantità di latte di vacca data ad un bambino ·con spasmolfilia latente non dovreb·b e mai sor·pasisare il m ezzo litro al giorno. Contemporanea-mente si dà per molti mesi olio ·di fegato id i merluzzo nella dose di due cu cchiaini a] gjorno. Pi1t en ergica dev'essere la· cura in casi di spaismofilia man·i festa. È bene inizia.re la cura con la somminiis trazione •di olio di rtcino facendo seguire 12-24 ore di ·dieta idrica. Ripren~ clendo l'alimentazione si esclt1de del tutto il latte di 'racca. Si ottengono i m1gliori risultati con l'allattamento al seno, che fa rapi'damente scomparire i f en o1neni manifesti e dopo un certo tempo ancl1e i sintomi. di latenza. Quan•do non si abbia a di·sposizione il latte d·i donna, si esclude dall'alimentazione il latte di vacca 1per a'lmeno 14 giorni; si 1d anno bro,do, carne tritata (due ct1ccl1iai al giorno), pla .m on o larosan (20 gr. al giorno) semoli110 , riso, pappe di farina, di bilscotto, purée di ·verdure, di patate ... ~ella mag.gior parte dei •casi l'a:bolizione del latte ·di vacca dà r~sultati ottimi; è n.ecessari '1 grande cat1tela nella ripresa del latte, perchè qt1esta può se troppo 1p recoce 01d eccessiva deter.minare ri·ca:dute. Oltre a 1queste mi1sure .alimentari sj deve so1nministrare olio di fegato ·di merluzzo fosforato . Il fosforo ·somministrato in a:ltri oli è inefficace; e.sso at1menta ·di piì1 del doppio l'azione nntispasmofilj·ca d·ell'olio di fegato di mer. luzzo. Le dosi sono di 2 cncchiai.11i d a caffè al giorno. Xei casi di spa.smofilia latente è sufficiente jl s.olo olio di fegato ·di mer1l1zzo non iosfo. rato. Ql1esto metodo ·d i ·cl1ra dietetico-me1diieamentoso fa gu arj r e nella maggior parte d'ei casi la spasmofilia in circa 4 settimane. I fenomeni manifeisti richierd ono anc·h e rimedi sin tomatici. Nell'eclampsia g·rave si fanno clisteri • di 1/J:-1/2 grammo di idrato di cloralio; n el .. l'eclampsia più lieve ma a.d aCCè:3Si frequentemente ri1petentiisi, ·Si dà bromt1ro (11 calcio I1ella dose di 3 g·rammi al gio rno. N') ' Jarin}.!ospasmo danno ottimi r~sultati do.3ì alte ·~i sali solJbili di ca.licio: al prim·) giorno ogni c,".'a 11)1 grammo di cloruro di calcio an1·dro, per 5 ore di seg:uito; 1

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IL POLICLINICO

poi 1 gr. ogni tre ore (dun·que 10 grammi nelle prime 24 ore); dopo il .secondo giorno 6 gr. al giorno, diminuendo poi 11>rogressivamente le dosi dopo ·scomparse le convulsi-0ni. •:)uesto metodo di cura è ·d i solito inefficace n egli spasmi carpopodalici; si 1deve allora r i.c orr ere all'inr.iezione dt solfato di ma·g nesio ·(20 ·ctgr. per k·gr. ·di peso in soll1zi on e 8 %) ; anche nella eclamipsia il solfato d i magnesio dà buoni risultati mentre tè inefif'iicace nel laringo:spaismo. L'apnea c·h e in ai.cuni .casi segue all'iniezione id i solfato di magnesio si com~ batte con la resprirazione artificiale immediata ed iniezione intr.amuscolare di · 5 ·eme. di soluzion.e POLLITZER. di cloruro di .calcio al 5 %.

[A!NNO

XXXIII, FASc. 24]

con la stovaina solida sterilizzata, che ha fatto precedenten1ente confezionare in due fiale se1parate.

Per le operazioni s ulla testa, s ul .collo, sugl1 arti sllperiori e sul torace superiore adopera l'anestesia alta praticata con puntura al disotto della v.ertebra prominente o tra 1a. e 2a. 1dorsale ·e come soll1zione 2 eme. di aoqua distillata .contenente 65-70 centg'T. di benzoato .sodico, 50 centgr. di catfeina, 3-6 centg·r. ·di stovaina. Per la presenza ·di -ca·f feina 1a .s tovaina iè ottimamerite tollerata dal midollo ·c ervicale e dal bulbo, e l,an.cstr.sia ·dura molto, tanto da avergli permesso id i fare simpaticectomia bilaterale o re. ~ezione do,p pia del mascellare superiore. Come CHIRURGIA. per tutte le altre rachianestesie la ·dose deve e~ sere in rapporto alle condizioni generali del paTecnica della rachiane~tesia gene1·alizzata. ziente. (T. JoNEsco. La Presse médica.Le, n. 10, p. 147, 192.6). L'aneste sia media è praticata nelle op.e razi onl del distr etto superiore ·dell'ad·d ome (milza, stomaE un metodo di anestesia ottimo per tutte le operazioni, ·dalla testa ai piedi, a condizione che co, fegato, duoden o) m·ediante punture tra 12a. D. si applichi f ede!mente la tecnica seinjplice, alla e 1a. L . ed iniettan do 1 e.m c. di H 2 0 contenente quale l'iA. è giunto ·d opo tanti anni di pratica e + 30 centgr. di benzoato sodico + 20 .centgr. di di studi. caffeina + 4-8 gr. •di stovaina. Se ritarda l'ascesa dell'anestetico è i1ecessario mettere il malato su L'A. adopera un ago ·di 6 cm . di lunghezza, con piano inclinato a testa in .basso per qualche se111me finissimo e con punta brevissima: imp orcondo, avendosi così l'anestesia anche del torace. tanti . sima la finezza dell'ago per evitare fuoriuscita di liqutdo cefalo-rachidiano 1dopo estratto L'anestesia ùassa si ado1pera negli interventi l'ago e per produrre scarsi danni ·sul midollo sulla pelvi e sugli arti inferi ori, praticandosi la o\·emai si punga. Una comune 1siringa ,Record di puntura tra 4a_5a L. (Lombare inferiore). 2 cn1c. ~elle operazion i gin ecologiche occorrono punL~ ~ol11zione da ini·e ttare è composta di ac•q ua ture combinate, come p er certe operazioni sul distillata, 'della sostanza anestesizzante e di un torace. Così nelle asportazioni estese ·delle mamcoadiu·v ante o correttivo, la caffeina. ~uesta è . melle con autoplastiche ·estese occorren·do un' anestesia perfetta id i tutto il torace . è iprefer±bile riindispensabile per ren·d·ere tollerabile l'an·estesico~ diminuendon e la •quantità n elle anestesie basse correre a due punture, una cervico-dorsale ed si può evitare l'unico inconveniente, che essa ca. una dorso-lombare, iniettando nella prima un giona, la ritenzione ·di urina. Non ·,è mord.ente del terzo della soluzione crhe vuole adoperare, e nella. midollo p er ché le più. forti 1dosi a·d operate nelle seconda gli altri ·due terzi (H20 .eme. 1 + caffeina rac'l1ianestesie alte non producono alcun disturbo. centgr. 20 +- benzoato sodico centgr. 30 + stovaina Così l' ..c\.. non ha osservato alcun fenomen o di ec centgr. 4-6). Nelle operazioni ginecologiche pratica una puntura ·dorso-lombare ed una lombare ci tazione marcata ·da caffeina • inferiore per assicurarsi ·dell'anestesia del plesso P er sciogliere la caffeina occorre aggiungere lombare e sacrale, adoperando oltre gli altri eled el benzoato soàJco. 1Come anestesizzante adopera la stovaina, ·che ha potere anestesizzante supemr.nti della soluzione, 6-8 centgr. di stovaina, e riore alla novocaina, ·e le dosi usate variano se- divisa in due parti uguali ·da iniettaTsì nelle due co11do le condizioni generali ·del paziente; , gli punture. indeboliti per emorragia, per choc traumatico ·o L'·A. ·ha a-doperato la rachianestesia in 6200 ope. n er,roso, i cach ettici, gli imetti e JSopratutto glt razio·n i id i cui 1387 alte e 4813 ·b asse e medie, ' ir1divi dui affetti ·da n eoplasmi devono avere dosi rsenza accidenti, senza mortalità. pi.ecole. Dal marzo 1922 all'agosto 1925 ha praticato 1312 L' .\. ritiene che sorveglian·do aiccuratam·ente i volte la rachi anestesia con ·ca·f f eina e stovaina: d! esse 277 alte e 1035 basse e m edie, senza il d€1ttae-li non esiste alcuna controindicazione alla '-\ rachianestesia. Siccome la ,s oluzione di stovaina minimo incidente. Riguardo alle complicanze postanestesiche si è e caffeina si potrebbe alterare, ne allestisce la avuta qualche cefalea di breve durata. soluzione al momento dell'intervento, m escolando J URA. la oln zione di H 2 0 + benzoato sodico + caffeina , 1

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'[ ..\.NNO

XXXI.II , F ASC. 24]

. SEZIONE PRATICA

L'anestesia genierale chirurgica con l' al· lii·isopropilmalQnilurea. (FREDET.

Paris Médical, .zl. 49, 1925).

. L'A. dopo aver rico•Ddato le ricerche in proposito di Perli,s e Fab:Pe sl!l ·alcuni ·derivati alcoolici della Malonyl-urea ricorda i jpropri .lavori sull'argomento. La man-0lilu.r ea o acido barbiturico appartiene . al grup11>0 degli ureidi. B cioè un'urea di .cni gli atomi ·di idrogeno sono stati rimpiazzati dai radicali acidi .dell'acido malonico. La manolylurea non poss iede affatto azione ipnotica ma se si sostitt1isce a uno o due atomi di idro· geno iiel gruppo malonico o radicale alcooltco della serie aror11atica, si può ottenere tutta una serie di ipnoti.ci ai .quali 1è ·s tato dato il nome di ·veronal. Secondo le idee moderne il radicale alcoolico è l'elemento ipnotico. tL' A. ha utilizzato al_ l'inizio delle miscele a ipartt uguali di diéthylmalony luré e e d 'ally l-i$opropyZ-i,maionyiuré e prodotto commerciale conosc'iuto sotto il nome di sorn,nifène. L'esperienza però ha dimostrato che uno dei .compon enti 1del somnif ène ..cioè la diéthylmalonyl1tréa non esercita che un effetto tardivo e inutilmente prolungato e perciò l'A. non adopera che la sola allyl-iSopropyl-maloniluréa di c ui l'azione è estremamente rapida e non ·dura che qual. che ora_ Questi corpi isono solubili con l'aggiunta in leggero eccesso di diéthyl-amina. L'A. adope · ra una soluzione ·d i gr. 0.10 ·d'allyl-is·o prapyl-malonyluréa in un centimetr o cubico di a cqua. Questa soluzione è resa stabile con I'aggiunta di una pie. cola quantità di alcool e glicerina. In base alle ricerche fatte, l'A . è venuto alle seguenti conclUJSioni : 1) L ' Allyl-isopropyl-malonylurée introdotto nel sangue è trasiportato in maggior parte dai globuli rossi come il cloroformio e il protossito di azoto e il cloruro d'etile. !Infatti nel 1.Sangue di un cane del peso di 20 kg. e ·che abbia ricevuto l'iniezione di un .grammo di tale sostanza si poteva constatci.re dopo qualche ora che, a peso u·g uale, i globul1 contenevano 3 v:olte e mezzo tale s ostanza rispetto al sit?ro. Le emazie, inoltre, non presentavano a 1 cuna s.lterazione. 2) L'allyl.is·opropyi.malonylurée •Si fissa di preferenza .sui -centri nev·osi e non ha che una debole elezione 1pe:r localizzarsi n el grasso, n el fe gato e nei reni. 3) L'allyl-isopropylrmalonylurée ·non viene di· strutto e viene tale e quale eliminato dal rene. Questa eliminazione si inizia rapidamente <:fopo r'iniezione e oontinua lentamente. In una serie infatti di 10 operati con questa narcosi si è pott!to segt1ire l'eliminazione per 10 giorni e si è potuto estrarre dalle urine il 90 % della qt1a ntità 0

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839

iniettata. L'eli'1ninazione si ha più acce11.tuata nelle prime 12 ore, poi si · fa più lenta fino a decrescere verso il 4° giorno in modo accentuato. La rapidità di eliminazione non sembra affatto influenzata .dalla ·diuresi. 5) Tale sostanza non esercita che una debole influenza sui centri cardiaci e respiratori. La tensione arteriosa massima e minima, non fa rilevare .che variazioni poco estese. Dal punto di vista pratico l'allyl-isopropyl-malo riy lttrée introdotto da 15010 per via venosa non p€fmette, a meno che non si som·m inistri in dosi tossic11e, di [provocare, ·da S-Olo, l'anestesia chirurgica. E necessario, quindi, unire un'altra sostanza, per esempio, la morfina ·O quantità di cloroformio o di etere all~inizio. I.'.i\ . ha praticato con tale anestetico 91 anestesie, seguendo la seguente tecnica: 1) iniezione sottocutanea ·di cloridrato di morfina in soluzione al · centesimo nella dose ·di 1 ctgr. al minimo o • anche di 2 centigrammi. 'L'A. crede che sia utile di associare alla morfina il bromitrato di scopola1njna n ella dose variabile ·da un minimo ·d i 2/3 di milligrammo ad un ma·ssimo di 3/ 4 di milli~ grammo, a sedonda del peso e delle condizioni ·del paziente; 2) 20 .m inuti almeno 0.45 al più tardi dopo l'iniezione di morfina o ·d i morfina e scopo lamina, iniettare lentamente nella vena ·della piega del gomito .la s oluzione r(ii aLlyl-isopropyl-malo·n ylu.ré e al decimo. La dose dovrà essere calcolata a seconda d el peso, dell'età e ·dello stato gene.. rale. Negli adulti, in buona .condizione, si inietti un centigrammo di allyl-isopropyl-malonylurée vale a ·dire un decimo di centirnetro cubico della soluzione per chilogrammo ·di peso senza oltrepassare i 70 centigrammi cio·è i 7 eme. Negli individui avanzati in età e cachetti.ci non si oltrepa ssi la do se di 40 ·centigrammi, cioè 4 ·eme. , 5 minuti circa ·dopo l'iniezione fare inalare qualche goccia di cloroformio o di etere. L'operazione si può iniziare 10 minuti circa do1P o l'iniezione. L'anestesia dura in media ·da 2 a 3 ore e permette di eseguire senza ·difficoltà operazioni gravi anche ad·d ominali. Dopo l'operazione il paziente continua a dormire con calma per 4 o 5 ore, al massimo, e questo è il grande vantaggio .che tale anestetico ha sul somni;tène che lascia il paziente alle volte in uno stato di sonnolenza per 24-36 ore. L'agitazione tanto frequ ente quando si sommini.stra il somnifène è ·quasi nulla con tale anesteti.co. Il vomito post-o;p eratorio si verifica eccezionalmente e questo è un grande vantaggio per ' c11i si può dare da bere molto presto al paziente evitando così la sofferenza della sete e l'acidosi, poichè anche la nutrizione 1s i può iniziare molto presto. T.

LAURENTI.


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IL POLI CLINICO

CENNI . BIBLIOGRAFICI. STRU.~JPELL A. L ehrbuch der speziellen Pathologie 1Lnd Th erapie der inneren Krankheiten. 2 vol., 25a. edizione. Lipsia, \V. Vogel, 1926, l\llk. 50. A quattro anni di ·distanza dalla prec"edente ed1

zion e e po co più di un anno dopo la rnorte ·di Striìm1p ell, compare ora la 25a edizione del s uo Trattato, edito sotto la direzione ·dello Seyfarth. 'C ome riferjsce ·questi i1ella prefazione, lo Strump ell aveva ·di nuovo scritto la parte ·della malattia de.I si~tema nervoso, affidando allo Seyfarth il riordiname11to ed il completamento secon·do le più r ecenti acqui•s izioni della parte concernente le malattie infettive. Il capitolo della sifilide cerebrale è stato completamente rifatto dallo Strumpell, altri sono stati più o m eno ampliati; quelli della vagotonia e .della simpaticotonia, che l'A. a·veva in animo ·d i aggiungere n on ip oterono es. sere tern1inati. . Lo .Seyfarth ha seguìto scrupolosarr1ente il desiderio ·dello Strump ell, nulla modificando od ag. giun gendo jn questa nuova edizione a quanto ri....guarda il isistema nervoso, e .d edicandosi inv·e ce particolarmente ai seguenti c~pitoli: Peste; Carct1

noma bronchiale.: Malattie del muscolo cardiaco,· P eri.arterite nodosa; Di abete mellito; Malattie del sa·ng11,e; -~1alattie del pancreas.

A tutti i medici , a tutti gli studenti sono ben n oti i pregi grandissimi di questo Trattato che tradotto in ogni lingua, nelle 1sue precedenti edizioni dalla 1a alla z4a ha portato sempre e ovunque le più limpide e complete cognizioni di medicina interna. TR. •

Ergebriisse der ·g esamten m'edizin. Vol. VI'I, n. 3-4.

Un v.ol. in-So di 233 pag., con fig. Urban e Schwarzenberg editori, Berlino, 19'25. Prezzo del1'intero ,:-oJume Marchi 24.

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In .a uesto fascicolo dell'ottima pubblicazione di. retta da 1'h. Bru.g sch cbe dà in singole monografie le vedute attuali su moltì proble1ni ·della medicina ' sono contenuti i seguenti lavori:

La reazione di A bderhaLd.en; STRAUSS. Diagnosi e terapia del cancro; GROEDEL e LOsSEN. La radi.odiagnosi dell'ulcera gastrica e duodenal«; RECKZEH . Contributi allo studio <lell' anchilostomiasi; NASSAN. La tetania infantile; ZAPPERT. Il banibino nervoso; RAINIANN. Suggestione ed autosuggestione; VORKASTNER. La perizia s1tgli stati mentali nelle questioni giudiziarie; KYLIN. L 'adr enalina e la pressione sanguigna; KIONKA. Nicotini· smo; PLETNEV. Il tifo esantematico. fil. SELLHEIM.

-~· RUBINO.

Semiotica medica. F. Vallardi editore,

Milano. Prezzo L. 55. F. la quarta .edizione di un libro già molto noto

e diffuso, giustamente 3.lpprezzato per la iSua chia-

[ANNO

XXXIII,

FASC.

24]

r rzza e precisione, per gli .scopi eminentemente pratici che l'informano. La parte riguardante l ~same d.el pancreas e i· esan1e ra·diologico ·degli organi toraci.ci e addominali è interamente nuova, radicalmente riman0.ggiata è la sezione. consacrata alla semiotica rtrll'aàdome, ampliate e 1qua e là .emendate sono le altre parti, per modo che 1'01pera è perfetta.mente aggiornata. DR. •

i\.. DUFOURT. Maladies inf ectieuses, intoxications 11accins Sérums. G. Doin, éd., Paris. Frs. 18.

Fa parte delle <e Consultations journalière.s » e conserva in ti1tta la esposizione la semplicità di un manuale destinato al pratico. La giusta 1Preoc cupazione dell' A. è quella di dare al lettore la g11ida più semplice e chiara nel difficile tratta · m ento ·delle malattie infettive da intossicazione. J_,a medicina m oderna offre rion pochi mezzi specifici ed aspecifici sui quali non si può fidare COI.\ ottimismo e.sente ·da critica; ma nemm·eno con UI} ;p1essimismo aprioristico, for·se di moda in una cla~­ se di studiosi. ~11 volumetto ·è scheletrico: esso pe . rò, per non riuscire ingombrante, ha giu1s tamente rinunziato alle citazioni biblio.g rafiche e a troppe discussioni. Dalla lettura del volumetto si ricava rimpressione che .sarà utile al pratico, desideroso di rinnovarsi, come la medicina si rinnova utilmente. T. PONTAl~O. L. , $CHRODER G. , BLUMENFELD F. H andbuch der Tub erkulose . .JI. Band. '111. Auflage. Lipsia.

BRAUER

·G. Barth. , 1923. Mk. 30.

Gli argomenti 1svolti nel IJ volume di questo ampio Trattato concernono prevale11temente il problema della cura della tu.b ercolosi, sia per quanto riguarda le norme gen·e rali da seguire nel trattamento di ogni tubercoloso, sia ip er quanto concerne J'applicazione di metodi particolari o chimici o fisici, sia infine nell'impiego di quegli interventi chirurgici che vanno dal pneumotorac-3 e da11a cauterizzazione delle aderenze pleuriche, sino alla toracoplastica extra.pleurica estesa. OJtre p~rò .questi problemi ter apeutici. son~ svolti alt.ri argomenti di notevole interesse, qual1 rernottisi la febbre e i ·s udori notturni dei tuber. colosi le infezioni croniche mjste, la ~leur1te, 1 .. ' pneumotorace spontaneo. Tntt~ la con1petenza e l'esperienza personaìe degli autori cui ·è stato affidaLo ogni capi~olo rende la trattazione degli argomenti chiara, r1ccèt di rtocumentazioni e idi critica, e fornisce allo st1idioso dei problemi tubercolari una importante ed esauriente mèsse di cognizioni. '

TR.

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[ANNO XXXI1II, FASC. 24]

SEZIONE PRATICA

A. Foie, Pancréas, Rate. Les consnltations j0urnalières. P aris, G. Doin, 1926.

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lVIATHIEU DE FOSSEY

Fr. 10. Nella piccola mole di un volumetto tascabile di 130 pagi11e l'A. si prefigge ·di esporr e i dati più

imp ortanti reJativi alla fisiologia del fegato, del pancreas, del1a rniJza; al loro esame funzionale, alla terapia delle diverse affezioni di questi organi. E non solo l'A. tratta n1olto schematicamente delle Inalattie proprie del fegato, del pancreas e della milza, m a anche delle alterazioni funzio11~l i di essi r1elle più svariate forme morhos'? . .i: UTta breve guida sommaria di altrettanti {'apitoli importanti della medicina interna. TR.

H. Ulld FELLER /\ . Stauungstypen bei Krets .. laufstorungcn mit besonderer B eriicksichtigung der e~r:sudativen P er'ikurditis . Berlin , J. .S pringer, 1926. ·M k. 24.

ELIAS

E uno st11dj o accurato sulle varie modalità della stasj nelle alterazioni del circolo, studio compiuto st1lla osservazione clinica di num erosi malati e sulla jndagine anatomo-patologica, impiegando 1 ~iù moderni m ezzi ·di ricerca, specie la radiografia . I vari problemi che si prospettano nella interpretazione di diversi tipi di stasi, sono stati dagli AA. affrontati e delucidati, e in particolar modo quello che concerne la stasi nella pericardite essudativa. Il testo comprende anche l'esposizione di parecchi casi clinici corredati dai relativi reperti anatomici documentati da interessanti fotografie e schemi. E l'opera di o·siservazione e ·d i collabor azion~ d! un clini co e di un anatomo-patologo e si prc~ senta di r1otevole interesse per i m edici tutti. TR.

L. BAnnAS. So11venirs a·un médecin sur la plus ,qranae guerre. Un vol. in-16° di 206 pag. Maloi-

n e, ed. Parigi, 1925. Prezzo: frs. 7.50. Non si tratta di un libro di scienza, ma di un'opera di vita, che ci descri\re un uomo, di abit11.clini fini ed amante della 1propria tr anqt1illità, strappato dall'uTagano della grand·e guerra, che c1 viene raj)presentata senza artifi.ciosi abbellimenti J1ella sua vita turbin o.s a ed .atroce. Le an ime messe a nudo, la m edaglia veduta anch e. al rovescio ... Da ultimo troviamo qualche con siderazione psicofisiologica sul soldato, sulla donna (di cui, di·ce l'A., la guerr:i ha mostrato la necessità c0me '< sv L1ota-vesci cole »), sugli inglesi, s11i tedeschi. Il libro è scritto con franchezza e rappresenta con vivacità molti ·dei tipi che ha11no Yissuto il terrihi lr dramma. fil. •

ftCCRDEMIEf SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. Società I taliana Oto-Ne111·0-0ftalmologica Sezione Romana. Seduta del 1° dice1nbre 1925. Presiden!l.a: G. F ERRERI, presidente.

Sull'anato·m ia del fa sciculus l.ongitudinalis inf erior nel Papio sphin,x . Il fa.sciculus longitudi11alis infer ior nel Pa~p io sphinx si prolung.a al di sopra del 001·nu posterius del ventricol,o laterale in direzione dorsale e mediale fino a giu11ger e a co11tatto con la parte laterale del girus cinguli . L'in1.p ossibilità di segui1·e fino alla loro tern1inazione le fibre dorso• mediali del fasci culus longitudinalis inferior nel P.aipi.o sphinx f.a sì c·h e il rerperto anat6mico non sia su:fficie11te .a. chiarirne il significato funzionale. P er ql1esto scopo bisog11a quindi affidarsi ad ind11zi.om.i e ad ipotesi; ten·e ndo presenti due fatti: i11 p.rimo luogo la fu11zione visiva orn1ai assodata del f ascioulus 1angitudjn.alis inferior; in s~condo luogo 1a pr€Se11za del girus ~inguli i1e1].e su e im. mediate vici n anze d 'ilQ:;>orta11ti fasci associativi (fa.sciculus longitudi11alis medialis, fascict1lus fronto-occipitalis cingult1m), ed i rapporti che alcuni di questi contraggono secondo molti a n at101m ici col sistema delle fibre del corpo calloso. In base .a ciò è verosimile ammettere che le fibre dorso-mediali del fascioulus longit11clinalis inferio1· del P ap~o sphinx siano destinate ad associazio11i tra il senso della vista e le funzioni psichiche sen soriali, sensitive e motorie <lelle varie zone cerebra]j, e speci.alment.e con I.a fu n zione p r a.ssicia del corpo call1oso. Quest ' ultima è particola.rmente svilurf>•p .ata in una scimn1ia così vivace nell a quale iper di più la funzione motoria degli arti posteriori è assai più attiva ohe non quella degli .a,i·ti ii1feriori della spe. c1e umana. G.

ARTOM. -

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<]ecità istanta111P-a da idrocefalo interno. DI :ì\1A1tz10. - Tratta di tre casi di cecità sopra.g giunta repenti11a me ntie nei quali l 'esame oftalmoscopica ,attento permetteva di diagnosticare idrocefalo inter110 sebbene non vi fosse pa~ illa <la stasi. Due dei casi guarirono ra1pidamente con ripristin.o totale della vista e con le sole punture lorrnbari. N el terzo non fu possibile la gua.r igione perchè tr.att,1-vasi di un.a lesione non recente.

Titrnore 1.iella base dell'encefalo invadente il 3° ve,1itricolo. P uccINELJ,I . 111 un individuo di 39 a:nni, J1el1o• spazio di 6-7 mesi, compare 11na sindrome m orbosa. grave che per il q11adro clinico (cefalea astenia, iperipmia, impotenza sessuale precoce, emianopsia bitemr>orale, paresi degli arti con ipertonia, lrieve aume11to della diuresi, va-


8/,l 9.

IL POLICLINICO

riazione del carattere, -ecc.), e .per jl reperto an.atomo-patoiogico (tumore cistico epider moidale occupante lo spazio ottico-peduncolare ed invadente il 3° l'Tentrioolo, ip.eterminiando ioompr.essfi;one e parziale ri.a.ssorbimento della sostanza limitrofa del talamo, ipotalamo, eoc., compressione SBnza leaio1n è dell' i,p ofisi) si riavvicina ia quei casi sui quali è stata costruita da ~ii.A . francesi la così detta sincìrome inf'tindibolatre . L'O. ·accennate alle opini10,11i co·n trastant;i dei v.ari .a,uto~"i al1a importanza delle varie ri00<rche sull'argomento pt·r la diagnosi di sede di lesione cerebrale, si dichia.ra favorevole alla teoria che rilferisce la comrplessa sintomatologia del.l e lesioni della reg:ùotne infundibolo-ipofisaria alla .alter.azione più o meno 1prof.onda della correlaz.i one neuroendoorin.a.

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.4.lterazioni del fo ndo oculare nell' ence,falite letargica. • SAi3llADINI. L 'aspetto del fondo oculare denominato dal D1 MARZIO ((edema p.a pillo-reti1fico )) e che suo]e osservarsi come sintoma il più costante della meningite siierosa del cervello, è stato dall' A. riscCJintrato come f.requente sintoma oftaJmoscopico nella enoefalite letargica. In base a ciò 1'0. nega possa esistere Ja classica pirupil1a da st.aai carne com•plica.nza dell'enoof.alite, fatto che d "altra parte è stato avvalorato da pochissimi osse.r vatori e :negato o messo in dubbio da.i più. Dopo l'esposizione di 9 casi clinici vengono de-

scritte dall'O. a.lcune fiorme ;pia rtico1ari di ~emi p31pillo-retinici "\OIIl iperpressione trachidri.an.a, comparsi ta.rdivaimente in individui gua.riti dall'encefalite ma colipiti da P arki11sonismo !POstencefalit.ico: I

Seduta del 2 marzo 1926. Presidenza: ·G. M1NGAZZINI, Presidente.

Su lÌi un caso clii neurofibroma faringeo in morbo di R erkli nghausen. G10RGIO FEttRERI. - Illustra un caso assai raro di neur0tfi1broma della p·arete posteriore faringea in un '1~a<Yaz~o1 affetto da morbo di Recklingha11sen comrp~.rso in seguito a trauma. Il tumoire fibrom.at~o era assai profondo, situato so.tto il piano muscolare e presumibi11mente a carioo1 dei ramuscoli del glosso faringeo. L 'inf-ermo è stato ct1rato con aghi-puntura di radium.

Oorisirierazioni sulla così detta reazione di Tour1iay. D. SIBBADINI. - L'O. espone le conclusioni delle recenti roubb licazioni fran.cesi circa l'.anisocoria n.ello s~ardo di lateralità, che venne ~hi.amat~ reaLZione di To.u rnay, pierchè questo A. ritenne d1 essere stato il .p~imo ad osservarla. Riduoen:do l"iIDfi>ortanza che si volle dare a ~uesto fenomen~ pt1pillare, che venne osservato inoltre da ~ltr1 molti anni prima dello stesso TouRNAY, sostiene

[ANNO XXXIII, FASC. 24]

non doiversi attribuire .a questo fenomeno iJ nome di reallio1n e, ma soltanto di movimento associato allo sguardo di lateralità, dipendente da rilasciamento della contrazione pupillare \ii accomodazione e 1oonvergenz.a nei due occhi. L a sTua convinzione è data da esami sistematici su più di 500 soggetti, dei qu.abi circa 200 patologici. D. PISANI.

Accademia Pugliese di· Scienze. Seduta del 15 3lprile 1926. Presidenza: prof. N. LEO'.ITA, prooidente.

Nuovi argomenti 0; sfavore delZ' « indice di Galri-0cinesi » ·1iella cura radiologica dei tumori epiteliali . Prof. DEL BUONO. - L 'O. presenta un caso tl.i epitelioma ulcerato del palato e della tonsil1a, ritenuto inr01penabile, ~ gruarito localmente coi raggi ltontig en. A di&ta.nza di 15 mesi dalla curia no·n vi è più traccia ·dell'ulcerazione grave e non vi sono più le ghiandole ingrossate ohe prima si palpavano ai due lati del col.io. Nell'irTadiazione non fu tenuto conto dell' e< in'1ice di cariocinesi », in qua.nto la oura ve.nne esegltita in una 1.llllica seduta, 'dirétta soliamie.nte sul tratto 1ocale ulcerato.

La reazione di R. Dwjarric De La Rivière e L. Gailllerand su siero di sangue. Dott. I.1::>NERO· - Il relatore riferisce -i risultati ottenuti, su oltre 600 casi, con la reazione · di Duj.a1-ric De J.Ja Il i vière e L. Gaillerand ,paragonata oolll la W.R. e S .G. -M entre per la W.R. ha avuto il 28 ero di positiìVità e pe r la S.G.R. il 25.10 % per la Dujairric arp•pena il 16.80 %· • Ooin.clude co1 ritenere la Dujairric, allo stato .a ttuale delle cose, una reazione di nessuna utilità pra.ti-0a e ta11to meno soientifica.

Effetti della legatura dei vasi splewici S'llllla struttura e fun.zione della milza (studio sperimentale.). Dott. Rossr. - L ' O. co·nciliude quant~ OOc,CJ"lle: 1) L a legatura dell' airteria Slplenica determi~1a dopo un periodo di 3--! mesi una notevole .a.trofia della milza.. Nessuna lesione necrotioa. Si determin·a una ipofunzione ipoichè si riscontmnJo1 nel sang.u e costantemente q1uelle stesse ~ariiruzion~ quiantitave e qualita,ti-ve della emoglobina, degli eritrociti e leucociti che si ha111no dovo 1a splenectomia nonchè un acoumu101 tli pigmento ematic.o nel 'f e.gato. 2) La legatura della vena splenioa .non . .determina alcuna modificazione nè anatom1oa ne funzionale de11a milza. ,3) La lega.tura contemporanea dell'arterioa e delLa ven.a lia determinato in circa il 50 % delle esperi en ze una necr oc;i ra.ilida d·e lla milza con morte


1.i\i~NO

XXXIII, FASC. 24]

SEZIONE PRATIC \

dell'animale entrro1 bre'1e tempo. Negli ia.nimali oop1~avvissuti si è 11otato atrofia notevolliissima delila milza acoom1pagna,t*1 da dimi.niuzione della fiun.Ztione di q.u esta sUJl tiipo di quella osserv·ata doipo legia tw:.a dell'arteria sola.

Ci·nque casi di paralisi progressiva rurati con la 1nalarizzazio71,e . Dott. AR.MENISE. - Cinque paralitioi sono Stati sottoposti alla. inoculazio.n e di maJ•ar~a (estiwoautunn3Ale e quartam-a). Risultati : 2 il"'elll'.issioni oomplete oon ritorno dell'infer:mlOI al pr~pil'io impiiego, u.n risultato .ancora dubbio' in un medico, per alter11ative di remissione completa e rpeggioramento, 2 casi immutati. O Rossi. 1

est€si che il chirurgo non avev13. creduto intervenire ·p erahè la demolizione si imipone,v a molto vasta. Guarigione clinica completa da.t ante da 8 a 12 inesi. In un caso si trattava di una forma de.Ilo stesao tipo, però con distruzibne in p<rof'Orndità . Si è .avuta la cioatrizzazione d·e ll'ulceir.az.ione ed anche l'infiltrazione è notevolmente 'di.min uita. L'ultimo caso riguarda un oaroinoma della p-Olrtio uterina gu1rurifu, clinicamente da. oltre 10 mesi. A. REGNOltI.

Associazione Medico-Chi1·u1·gica Nissena. Seduta del 1° ottobre 1925. Presidenza: Dott . PIAZZA, Presidente .

' 'u wn caso di omotrapianto· osteo-periosteo.

I lllistra,ndone un oaso di propr1a osservazjo11e, con1plicato 1a d enorme fecaloma e dia.g nosticato radioJogicamente, P'a ssa in rivista le diverse teorie sul meccanismo patogenetico dci. detta forma moTbosa concludendo, nel suo caso, p er una foTma parailitica.

Dott. PI.\ZZA. L 'oper. fu ese~ta in u.n individuo .aiffetto da a.irto superiore destro ciondolante p1assivo, p-er mancanza completa dell' epifisi superi1o re e \1e1la metà corrispondente della diafisi omerale, conseguente a ferita d'131rma da fuJoco. L'O. desoriive il suo intervento chirurgico, consiste11te, anz.iche nell' amputazi001ie dell'taJrto, reclamata da.IJ'infermo, nel •provooo.-re urn'anchilosi della spa.lla, interpionendo fra, il moncone dell'o1nero e la, sp,all.a un fr1MIU11ento osseo prele·v ato da1la tibia sinistra dello stesso soggetto, per non accorciare di moltJoi, con l'anchilosi, l'arto. L'O. pr.r.·esenta delle ra1diogira.fie, prese in diversi peridii, ohe dimostrano il graduale svolgimento dell'innesto osseo. Dopo 32 mesi dall'intervento òperatorio l'arto non è pri.ù ciondolante, poiohè il ...egme nto brachi,aJe dà valido· a1p po g.g io a.Il' a;v·a.mbraccio e .allla. ma.no, ed il p aziente si .a vvale utilmente del suo arto. L 'esame radiologico, eseguito allt> ra, fece constatare anche la perfetta riuscita del tr<11pianto, prresentamdo questo, sull a lastra, un'1ombra densa e forte, indice sicuro de1lla su.a vitalità e cailcificazione. Il pir o[. SAGONA si compiace del successo operatorio, ma ai fjni dottrinali a.v rebbe preferito ohe lo studio fosse stato comp,l etato dala'esame istologico di bn frammento del tr.apianto, prelevato molti mesi dopo l 'innesto. I l plìOlf. SoARLATA ritiene che nel campo soientif.ico sia, ormai, affermato che il periostio vivente , doipo il traipiain to, con serva la sua attività osteogenetica. L ' O. risponde. al prof. SAGONA, dicendo che nt0n credette opportuno prelevare anche un piccolo frarnmento dall' innesto già attecchito. Si dichiara d'acco,r do, p101i~ ool prof. ScARLA'I'A, al qu.ale fa osservare <'l1e la controversia non riguarda il periostio, ma il tessuto osseo. Infine ringraz.ia gli i111teevenuti per la benevola .a ttenzione ed il corte e ~nteressa1neinto prestato al1a relazione.

Cinque casi di forrrie neoplastiche tra.t tati con la radiwmterapia .

Deniografia e statistica sanitaria del Comune di Caltar1issetta.

Dott. M. CAMPLANI. - In tre easi si trattBAva di carcinoma outaneo del tipo epidermoillde così

Dott. DELL' A.IRA GrusEPPE. L'O. ,1presenta un a serie di tavole a colori che costituiscono una

Società Medieo-Chi1·urgica Bergamasca. Sedute del 7 febbi·aio e 14 marzo 1926. Presidente: Pr.otf.

LuGIATO.

.... Sulle dilatazioni dell'esofago. Dottori CASTELLI e L. GAVAZZENI. - Ri.ferisdo-n-0 sulle dilat:1zioni dehl'esioifago in rrupiporto ia.lla patogenesi ed alla diagnostjca . opra tutto radiologica e preaentanb varie ratdiograJie che riguardano due dive1ticoli a tipo Zenker ed uno epibr·oinchiale da tra.z ione e pru1sione combi1r1ate; diiatazioni secondaJIÌe e neo19 lasie esofiagee e gastriche; dilatazioni idi'oipatiche o m~aesof•agi. P.articolarmente interessante una dilatazione esofargea. da sta.si in seguito a carcinoma stenosante, la qua.I:\ aveva r aggiunte le dimensioni di queJ.le idiopatiche.

Nuovi orienta menti delle teorie im munitarie. 1

P rof . D'ALESSANDRO. - L 'O. riassume la nuov.a conce.zinne dell' in fezio·n e lboa~e e 'd ella co·n seguente immunità loca.le secondo 1'01pera di Besredka e della sua souo1a. Dice delìle sperainze, che questi nuovi 1orr ientamenti aiprono a-nche per la razio1I1.aJ.e .ap plioazione della vaccini0-tera.p ,i a e vaooino-prof ilassi non solamf'!1 te in alOÙne infezioni 13.Lle qu ali è già st.ata ai!}plicata con successo, ma 3/Ilche nel inassimo dP-i no~t1 i fl,agelli : La tubercolosi.

Del ni egasioma. D.o~tt. G ..JoNA. -

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POLICLINICO

prj1n.a. serie di quelle ch e l ' Ufficio Sanitario, di cui egli è oapo, ha in oura di elaborazio,n e. Tratta dei matrimoni, delle nascite, del movim-ento demogi~afioo, delle malattie epidemiche ed età dei morti, della epidem:La di vaiuolo 1905-906 e lotta contro il vaiuolo da l 1905 al 1923, della epiidemia d ' i111fluenza nel 1918. Seduta deL 5 novembre 1925. Presidenza: Dott. PIAZZA, Presidente.

Su u1i caso di osteo-plastica da auto-iwiesto . Prof. PIAZZA. - L'O., ad illustrazione di quanto ebbe a dire nella precedente, seduta rigua.rdo agli ·o mo-traipianti ossei, presenta un ragazw di 13 anni, ma.novale mu;r a.tore, il quaJe oaderndo da un' in11palcatura si produsse ferita alla regione tempo•r o-parietale sinistra con .avva.11amento dell' osso p.a,rietale. Si manifestarono subito vomiti e ·p olso cereb1·ale. Pratioato l ' intervento chi• rurgioo, si costata una grossa scheggia ossea, larga 3 cm. e lunga 7 cm., compJetam.e nte mobile; era leso a n che il ramo .anteriore dell'a. meningea medi a, che venne sutuJ·ato; la dura. madre integra. L 'O. d~oe che egli prelevò quella scheggia ·ossea e, dopo .averne regolarizzati i margini, la a·p plicò su]l.a breccia 'd i frattura de1l' osso; i•n fine ven11e sut urato il lembo cutaneo. L 'andamento postoperatorio è a.i1d.ato bene: il fanciullo, operato il 9 ottobre, esce jl 5 nov. completamente g uarito, senza ohe vi sia scontinuità o ·rammollimento dell 'osso. L' O. in ultimo fa ris,altare il v.al:ore di questo caso, in cu i, a differenza dei p·reoedenti piccoli innesti, si tratta di un autoinnesto di un.a grossa scheggiia.

L a prP.servazione dell'infanzia in, rapporto alla Lotta contro la tub ercolosi. D ott. L DIGI SAGONA. - L 'O. inizia la sua smagJliante conferen21a 'OOn 1o svolgere in maniera com1petente il concetto di disposizione ed eridata.rietà nella t ubercolosi; passa in rassegna le svariate teo•r ie in proposito, fa.cendone la giusta e serena critica., dimostrrundo in modo chiaro quello che allo stato attuale deve intendersi per ereditarietà della tubercolosi. Aoee11na alla. teoria della latenza del germe ed all.a questione svolta magistraJmente dal K 1! s circa il con taglio. Disoute ampia me11te sulle diverse vie di penetraz.ione del germe nell' org.a11is n10 u 1nano, accenna11do speci.aJmente alla dibattuta questione dell'int roduzione per via aerogena od enterale. In armo11 ia ai moderni concetti di p·:roifiJa.s&i del1la tubercolooi, dice dei meravigliosi risultati otten11ti alle Crechès del Belgio e di Pa.r igi, nonchè ari Pre,e11 Lo ri ed al1e Scuole all'iruperto. Accenna alla. questione m01dernamente dibattuta sulla. 'accinazione preventiva a.ntitubercolare, e conclude infine che se s i vuole veramente fìare opera efficace di profilassi e di lotta contro 1a tubercol o~ri, essa deve incominciare sin d all' infanzia,

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XXXIII, FASC. 24}

istitue11'tlo ed inooiraggia11do tutte le istituzioni che mirino a tale scopo. La co nferenza è stata ascoltatissima ed alla fine e;oro·n ata d "applausi. Il ?~esidente prof. PIAZZA accenna ai grandi ben,efio1 ·d ella luce e del sole nella cura della tuberaoùosi e fa. voti ohe possa al più presto1 sorgere tl'a noi un istituto che possa accogliere sottole ali del medico competente, tutti quei b~mbini bisog11ev·o~i di u11a tale cur.a. Il dJott. DELL 'AmA, U:fficiale Sanitari o, si dice ben lieto di poter an•n unziare che un taJe istituto sorgerà ne1 b1'eve teIJ11po possibile, meroè la fa.ttività del prof. SAGONA e il buon vol-ere dell'attuaJe Commissario del nostro Comune. Il pnoif. 8AGONA., nel ringi·.aziare fa presente· all' uditorio che alla dipendenZia d~l Dispensariod'Igiene Soci a.le funzionerà anche l ' cc Istituzione, dell' Aiut o m aterno ed assistenza ai l.atta.nti ». 1

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Seduta del 12 febbraio 1926. Presidenza: Dott. PIAZZA, Presidente.

>9u due casi di amebiasi ricovera,t i all'Ospedale Vittorio Enianuele1 II. Dott. DELL' AIRA GIUSEPPE. - L 'O. riassume im inodo 1nolto chiaro e sintetico la sto~·ia dell'amebiasi, e le sue diverse manifestaz·io11i e complicanze stran~ e n nn SIOsp.ette nei -cliivm·si org.a ni (bronchiti, vaginiti, cistiti, ecc.). Riassume brevemente la storia clinica dei due .ammalati · il ' primo trattasi di un.a donn.a, domestica, di circa. 40 anni, dj a.spetto 1nolt~o pallido, sofferente eco11 .al \·o diarroi co da circa un a nno, con febbre.a tipo irregoJare raggiunge•n do anche i 40 gradi. N on è mai stata fuori da Caltanissetta, nè h~ avuto mai a01I1tatto con persone provenienti dai paesi tropicali. E stata ricoverata a.l l'Ospedale il 23 dicembre 1925. Il secondo oaso, trattasi di un uomo di anni 70, porta-oeste al mercato: entrato all' Ospedale il 4 febbraio 1926 per enterocolite· della qu.ale era sofferente da circa sei mesi : non ha avuto mai febbre nè ha sofferto alcuna malattia degna di nota : nè si è mai aJlon.tainato da Caltanissetta. 11 dott. SoARLAt·A 11el compiacersi dell'esiposizio-· ne fatta, mette in rilievo che· l' infezione dell'entameba nel dopo-guerra si è n1uJto djff usa e mette· in guardia i medici di sospettare semp.re un'infezione p·r otozoaria in forme di enterocolite che· dura.no parecchio. Fa rileva.re che a lui molti .anni fa è accorso un caso di spaismo del piiloro che a Roma venne diagin osticato come causato di infezione di amebiasi, e guarito radicaJmente· con la cura opportuna. Il dott. MAZZONE riferisce che a lui a Grottaferrata è occor so di vedere una donna affetta da bron<!hite cronica, diagnosticata per pareochito t empo come specifica, sostenuta da infezione dai. amebiasi e guarita con la cura &poo.ifica. Il /3egretario: Dott. A. CAMMARATA . 1


f:-1..~11\0 XXX•I II,

FASC.

24]

SEZIONE PRATICA

APPUNTI 'P ER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. . L'aritmia completa. L'aritm ia completa si compone essenzialmente di due elementi essenziali ; l 'uno auricolare la lfti1brillazione cl1e costituisce il dtsturbo fo~d~­ mentale; l ' altro ·ventricolare che, pur essen·do u n caratter e fino ad un certo punto secondatrio co' tituisce un disturbo clinico di grande importanza per le sue possi1bili conseguen ze. Nella digitale possediam o lln rimedio ·della tachiaritmia yentr1coJ1re, ma il tratta1nento r azionale dell'aritmia completa de\'e oiprattutto essere diretto al suo dis·turbo fondam entale, cioè alla fibrillazione auricolaTe. Contro la fibr]llazione auricolare si può con tare soltanto sulla chinidin a la quale però potrà dare risultati fa,rorevoli soltanto n ei casi di aritmia completa ·P·arossistica in un cuore ancora sufj'.i. ciente ed allorcb1è il disturbo è r elativamente re cente. In tali ·casi la chinidina, pur avendo una azione cl eprimente sul miocardio, tr ova ancora un:;i certa di sponibilità di capacità ;funzionale cardjaca che è anche 'POSsibile aum en tare con un tratt~mPnto tonicardiaco precedente. 1

Oltr e alla somministrçi.zione di u n prodotto puro, H. Vaqu ez e E. Donzelot (A r s me<lica e 11Iirierva "Afedica , 10 aprile 1926) consigliano di provare la st1scettibiJjtà dell'individu o mediante piccole dosi, per ese1npio con due compre.sse da 20 cg. per du e giorni. .. e si ha diarrea, nausea o ver tigini, è m eglio sospendere la medicazion e. Se invece la chinidina è b en tollerata, si darà la dose utile ch e è di 3-4 grammi, ripartiti in dosi quotidiane di g, 1-1.20. La r egolarizzazione del ritmo si ottien e gen eralm ente in '5-6 ·giorni. Ottenuto l'esito favorevole sare·b be utjle dare il rimedio in modo ·discontinuo e ci orè 40 cg. al giorno per una sett~­ mana, alternando con 1p eriodi <li riposo di 15 giorni; oppt1re, g. 1-1.20 ai primi due giorni dl ogni settim.a na. Se la fibrillazione è di ·data più antica, con o senza cardiopatia, si istituirà un trattamento simile al precedente m a con estrema vigilanza; n ei casi ·di aritmia inveterata con sco1npenso la cl1inidina è da; proscri versi o da farsi precedere da digitale o da uabaina. I disturbi dati ·dalla chinidina sono di solito: nausea 1 diarrea, cefalea, ' 'ertigini; più rara~ente si han.po disturbi bulbari con sincopi , raffreddamento . ~ elle estremità e t e11denza al collasso; si sqno perfino descritti casi di morte 1probabilmente ., •

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J)er embolie da proiezione di coaguli dall'auricola per la maggior validità d elle contrazioni . Par quanto riguarda la cura della tachiaritmia Yentricolare, la digitale è assolutamente controindicata nella forma parossistica in cui si ·d aranno i calmanti, bromuri, valeriana, ecc. N~lle forme di tachiaritmia p ermanente senza insuffici.enza carcliaca la di gita le si d à come mod eratrice dell'automatismo Yentricolare e come i~tensificatrice della sistole; si userà la digitalina al 1/1000 (20 gocce 1per 2 giorni e 10 nei 2 giorni .s.egu,e nti); n ei casi in ~ui l'aritmia si fa gra·ve qualch e giorno dopo la sospensione d ella digitalina, la si riprenclerà inte;rmittentemente. 1

La vera in1dicazione d ella digitale è data dai casi di tachi ari troia con insuffi cie11za cardiaca. Se poi nono stante t1n miglioramen to dell'aritmia sj ha un aggravamento dell'insufficienza caTdia. ca, si ricorrerà alla uabaina per vi a endovenosa (1/4 di n1g. ogni 4-5 giorni). Il controllo elettrocardiogratfico: per quello che rigt1arda la fibrillazion e auricolare, è molto utile prima ·d·el trattamento chini dinico. Le fibri11azi oni che si traduco.n o con tratti · fini e rapidi im11ljcano un disturbo profon·d o, sp esso ribelle al trattamento. Le grandi fibrillazioni irregolarmentr interr otte da con trazioni auricolari efficaci tradi scono un disturbo m e.n o gra,'e e più fa.cilmente· clo·m abile con la chinidina. 1

fil.

La fragilità della sindrome anatomo-clinica delle· mio<'ardlti e le cause della ins ufficienza miocardica detta primitiva. .A.1llorch1è era istato cr eato il gruppo delle miocarditi, si era stabjlito un rap1porto ·di causa ad eff.etto fra 1a 1esio·n e istolo·g ica della fibra candi·aca o del tessuto interstiziale del miocardio e la ~j ndro1ne di insUlf1fici-enza cardiaca con ipo-, asistolia, collasso; si ammetteva quindi iel1e un'insufficienza cardiac·a. che non r:iJconosce.s&e una causa meccan ica evi·dente e·r a da attribuirsi ad lln'alterazione anatomica del miocardio. Le ricerch·e moderne ' ranno dissociando in vece· • iJ grnppo delle miocarditi, .sia acute cl1e cronich e; i. fatti hanno di1m ostrato che po1s·s ono e·s istere del1l-e· lesioni di m iocardite senza grandi manifestazioni clini'che e d'altra parte, delle sindromi miocardicl1e sen za alterazioni del mio cardio. Alla prima categoria si riportano osservazioni (fatte .con Ja, rrecauzion e di mettersi al sicuro ·da o.g ni cadayerizzazion e) di indubitabili lesioni istologiche del1


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[ ..\~NO

IL POLlCLINICO

la fib.r:a car.dia-ca senza cl1e in vita si fossero manifeistate alteraziont funzionali dell'attività car. 1diaca; tali l~s.ioni pQtI'lebbero forse attribuirsi ad 11na miocardi·t e meragonica. Del resto, l·esioni ilstologi•c.h e del mio·cardio si trovano frequentemente n-e i vecchi, senz.a ic.hie in vita vi sia mai .s tato .aJ,cun .segno anonnale da rparte del cuore. Ancor più dimostrativi .so.n o i fatti . della seconl(j a seri-e, •di ·sindromi di insufficienza caroiaca ·senza lesioni. N<?n è infrequente il ·caso idi tifosi, morti con ,s in•dromi di miocar.d ite, in •Cui• l'autopsia 11a dimostrato l'assoluta i·n tegrità d.el miocardio e delle .ca1psule .surrenali. Così pure vi sono osservazioni ·di m1ocardite subacuta primitiva .in 'Cui all'auto'Psia no·n ·s i sono trovate ·Che minime Tesioni interstiziali. Per le insufficienze car.di_ache primitive, senza -0 con poche lesioni, si iè creata la denominazio·ne di << mio-ca~die ». In esse, che si manicr.e stano con asistolia irriducibile, smorzan1ento ·d.ei toni, rtunore di_ galo.p p-o, soffi di dilatazione, ipoten·sione a·r teriosa, polso alternante, non 1si trovano ·all'autopsia nè sinfisi, nè en docardite, nè nefrite, m .a soltanto un cuore gro:sso, ·d ilatatd ed ip.e rtrofizzato senza lesioni importanti .del mus.colo. I.a patogen·etsi di queste forme .è tuttora oscura. Non è improbabile che esse siano secondarie all'i'Potonia vasale p eriferica ch·e st tradu.ce con l'ipotensione vasale permanente. '.l'ale mo,d o di veder.e sal'-ebbe confe·r mato dall'osservazione che 1'aneurisma arterio-Vienoso ipuò ·dare una sindrome di a.sistoli-a irrtdu.cibile, ·Ch·e può scomparire sol~ tanto con '.l'estirpazione del1l'aneurisma st~sso. Del resio, anche l'in•efficaicia n elle forme ·d'insuff1-cienza accennate, dei 1soliti toni.cafldiaci (digitale TT.a•b aina) ed invec·e il beneficio ap.portato dai me. dicam·e.n ti che Tialzano la tensione (bagni freddi, stricnina, ergotina ·e SO'.Prattutto &drenalina) staTebbero appunto a ·dimostrare l'origine da i;po. ien1sione. Come però osserva .N. Fiessin.g er (Journ. rJ,e~ Praticiens, 6 marzo 1926), qu1e ste osservazioni non chiariscono ancora 1a questione, tanto più che 1'irpotensione arteriosa è ·d-i osservazione comune, m·e ntre abitualmente no.n le ·su·ocede l'insufficienza.. Comunqu.e l'ipotesi è interessante e ·dimo1s tra -che l'attuale concezion.e ·della miocardite non soddi•s fa più e che il ·cuore si mo.stra sempre più 1Jn organo sottoposto alle più svariate influenze. 1

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fil.

Tubercolosi polmonare simulata dalla stenosi mitralica. S. Bonnamour e F. Brochier (Le Joumal de ·médecine de Lyon) osservano che le forme pseudo-

tubercolari n·ei mitralici 1sono di vario ti.po: bron-

XXXIII, FASC. 241

cl1tte diffusa, prevalentemente alle basj; bron·c hite acuta con fenomeni .:generali; congestione di uno o di ambedue gli apici; -edema polmonare con accessi asmatiformi; forma emottoica. 1Quest'ultima è la più frequente, e quella che più .facilmente può trarre in inganno. Il carattere dei rantoli (più umidi, più :supenficiali, più abbondanti, ipiù sonori idi quelli tub·er·colari), l'assenza ·d ella febbre, l'esame ·dell'espettorato negativo- per il bacillo di Kooh, l"esame radiosco'Pico negativo, fanno pensare a d un'origine car.diaca dei fenomeni polmorLa1i. La sup1posizione si farà certezza, qi1an1do il riposo a letto e i ca-r:diotoni.ci avinan110 ragione dei sintomi res•p iratori. I

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i~a

M.

trombo.si obliterante dell'ore<'c11ietta g,ioistra.

Le trombosi delil'orecchietta sinistra possono dividersi in due ·c ategorie, 1da una parte, le 1piccole trombosi che .si framm•entano e danno luogo ad embolie, ·dall'altra •qu~lle grosse, peduncolate o non, che arrivano a riempire più o meno co,m ple. tamente la cavità auricolare e poi ad ostruire l'orificio mitralico ed a determinare degli aocidenti acuti rapidamente mortali. ·L a sintomatologia ·di ·queste ultime ·Si traduce in ·due tipi dt accidenti; la morte imptrovvisa opp·uTe la morte .rapi.da in qual,che ora .c on fils1pnea·intensjssima, pallore. estremo, debqlezz,a del polso Ch·e diventa fili-. forme, battiti cardiaci irregolari e tumultuosi_ C. ,i\ ubertin e G. Rimé (Presse méd.icale., 1926, n . 7). in base all'osservazione di due ·casi, fanno notare che si dovrà pens,a re alla trom·b osi obliterante ·dell'orecchietta sinistra ,quando .in un individuo con aritmia completa si vedranno comparire alle estremità fatti di .cianosi del tipo pregangrenoso, aDcompagnati da deb·olezza estrema del polso e da scompars,a .delle oscillazioni radiali. Tali fenomeni possono .p ersistere anche parecchi giorni prima dell'esito fatale . fìl.

L'embolia postoperatoria. Da una

1stattstic~

réllccolta ·da E. Forgue (Journ. 1n,éd. français, 1925, n. 11) risulta che le operazioni che espongono maggiormente al rischio di un'embolia sono ·quelle ·che si fanno nel cavo addominale e specialmente quelle pelviche; rp.iù !reauentemente si ha l'•embolia nell'isterectomia :per • fibroma o can·cro e nella prostatectomia. L'età in cuj si manifesta più spesso va dai 40 ai 50 anni. :Importante per prevenire .questa grave com. plicazione è lo stadio preoperatorio in cui .si dowanno regolare le -coh·dizioni ·di equilibrio car · diovascolare e sanguigno dell'indtviduo ed ap· portare le migliori con·dizioni per la circolazione •


, !ANNO XXxi!II, FASC. 24 J

SEZIONE PRATICA

arteriosa e venosa. .Durante e dopo l'intervento _ le cure util~ si limitano alla sola asepsi scrupolosa. Altri coefficienti però _possono contribuirvi fra cui 1S1pecialmente i trauma·tismi venosi, la durata ed il tipo ·drell'anestesia. 1Gli strap'Pi amp·1 e brutali, la legatura di peduncoli voluminosi van.. no · eliminati se ìSi voglion o evitare cause possibili di embolia. Più interessanti s ono le cure postòp,eratorie cih e si riassumono nelle .seguenti: combattere la stasi, .consigliare fin ·d al primo .g iorno lente e continue fl essioni ed estensioni degli arti, nonc1h è respiri profondi (per facilitare il lavoro del cuore d'e stro, aspiratore del sangue ven oso, n.o n la5ciar e stabi1irsi le condizioni ·di in spessimento sanguigno p er disidratazton.e .ed, .eventuaRmiente, ;procedere a somministrazione di aci1do citrico (15 .g. p. die in gran•de volume di acqua), piccole ipo.dermoclisi. proctoclisi. Due segni premonitorii possono richiamare l'attenzione, quello ·di Mah1'er (a ccelerazione progressiva del (polso sen za parallelismo termico) e ·quello di Michaelis (piocoli accessi di leggere tem.p erature, in·dice d.i pi·ocole inf·ezioni flebiti-che); essi p.e rò, presi separatamente non hanno valore. Le cure sono nulle; si cita :p.erò qualche caso di sopravvivenza mediante prolungate ossigenazioni; invec(e l'arteriotomia po1lmonare tentata ~ ' dai chirurghi berlinesi, ·è ;stata sempre inefficace. f i l.

Il cloruro di calcio come tonicardiaco. Il ''alore del cloruro ·di calcio come toni.cardia:co è tuttora discusso ; alcuni ritengono di 1pot ere avere i m~gliori effetti usandolo p1er via endovenosa. C. Fiessin g.er (Journal ,de s praticiens, 13 marzo 1926) non l'ha mai -usato per tale via; per quella orale però sembra cl1e non dia nulla -più di ql1anto dà la digital·e senz a d i esso. Di efficacia ineguale si è m ostrato il cloruro di calcio nelle n evr osi tachi·c ardtche, in quantità di 5-10 grammi in 200 idi acqua. Si può a~ rsociarlo alle s,eguenti pillole sedative : Brom1T drato di chinino cg. uno; solfato di sparteina :cg. 1due; .estratto ·di valeriana ·q. b.; una pillola prima dei 1Pasti. La médicazi-one calcica (2-3 g. di lattato di caJ... -cio per bocca) avrebbe la fa·c oltà di fare scomparire i f.enomeni ·d~intolleranza gastrica per la digitale; ma non vi è bisogno di ricorrere ~d oe~so, bas tando inv:ece la somministrazione per via sottocutanea, in forma di olio digitalieo o di altra ;preparazione. In co.mp1esso il cloruro ,di calcio .come m1edica, mento cardiae·(} 'PUÒ essere dato in due condi1

847

zioni: in certi nervosi tachicardici e negli in· div.i dui in cui la 1digitale n on produce più gli effetti attesi. Negli ultimi ,p eriodi delle malattie cardiach e JSi potrà prescrivere simultaneamente il clorur? di ·calcio e la digitale, soprattutto per scopi psichici .senza però ch e si possa fondare su di esso d elle .g ran·di speranze. fil.

Il salasso • Al giorno d 'oggi, a dìfferenza ·d-i quanto si riteneva t1n tempo, U rs alasso non vi·ene più con. si-derato soltanto dal punto •di vista .a ellà dinamica sanguigna, ma lo si m ette in rap1porto con le pj ù moderne questioni ·d el ricambio materia1 e e della terapia. Si è rilevato an zitutto ch e esso agisce sulla conicentrazio·n -e 1del sangue e sul ricambio fra sangue e tessuti. Era già stato n otato cl1·e, dopo il :salas,so, si ha uno stato di i·drem ia: d·ecresce jl numero delle emazie, diminuisee la quantità ·di alb·u mina, del .cloruro di sodio e ·dello zt1cc·h .ero del ,siero. Tale i·dDemia p erò n on è coc;tan te od è taPda e manca specialm ente nei mal'.:1 ti con edem i e n el mixed.ema. Il Ii.guido che jp·e· netra nel san gue è i1sotonico &d esso, ma ·è ri.c,co i11 -cloruro d i ·sodio; pro babilmente il compenso ~Ila perdita del sangue avviene prin·C ipalmente mediante la circoJ.azion.e d·ella v·ena 1p orta. Pare ~11e le emazie perdute ven gano 1 sostituite abbastanza rapi·damente, non cOisì J'e·mo.g lobina; comunque, la cura del.l'anemia col salasso appar tiene ormai alla storia, men tre .esso è tuttora usato . n r.11.a po i·1'Cl. t ernia. Nonnenbruch (r iif. in Gazz. Ospectali e cliniche, 14 f·ebhraio 1926) riconosce ·che l e cause ·1e qu.a ll d.eterrninano questi 1scambi 1fra ·sa11gue .e tessuti ci ~ ono tuttora ignote, mentre, anche per il. m edico prati·c_o s arebbe importante il conoscere il modo con .cui il ·sistema va:sal_e vien e nuovamente ri·empito di li·qt1i-Oo 1dopo un'abbonid ante :pendita

1

s~nguigna.

L' A. esc'lu·de ·C.h ·e il salasso abb:La azione diuretic.a; la ditrresi cih e talora si osserva do1p.o di esso è probabilmente dovuta aJd un mig·l ioramento del~ I~ circolazione e ClJd una migli'ore irrorazione sanguigna dei r en i. Numero:se .so·n o le rJcerc11e suJl'infl11enza del sa. lass-0 ·sul ricambio deg1'i albuminoidi, rtoerchie le quali avrebb ero an·che import~za pr.atica tanto 'Più che il salasso app1artien.e agli interventi terapel1ti·ci più .in uso dell'uremia acuta. Al·cuni amm ettono inv.ece ehe il ;salasso eser·citi azion-e dannosa, aumentando i·l r icambio degli albuminoidi. Sembra però non suffioientemente dimostrato che il salasso nelle condizioni patologi.cl1e ·clell'in sufcfi-

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848

I L POLl CI.I.NIC:O

[ .!\:\~O

XXXIII,

FASC.

241

c1e11za renalé deter1nini u11 1di.s!facimento tossico pi ccolo tr ocantere ·Che deve venire fotografato dell'albu111ina ed è tuttora ìndecisa la q·u €stfone s ulla la stra radiografica. L'importanza di questa se esso abbia ver am.ente un valore terapeutico nellinea a~pare evidente, ten~ndo presente come il 1'uremia e come tiaJe ev·entuale €ffetto pois sa escontorn o s uperiore del f orame otturatorio giace sere sipie.g ato. in immediata vicinanza dell'a;cetabolo, e come la Sul ri'cambio materiale e su tutta la vita delle l1'ench·è m in ima deviazione ·della .continuità <:li c_e llule il salasso abbondante eser cita i11fluenza; . questa linea. rappresenti uno sp ostamento verso dopo di esso si vedono comparire n el sangu& l'alto .della testa femorale. La ~ntegrità della linea delle soistanze estratti've, cl1e possono agire sut sj. rappresenta con u n + e dimostra che la carti~ ct1ore, annullare l 'azione ·della mu scarina u.ccilagine articolare è rimasta intatta op.p ure è leg' dere i bacilli del carbon·chio. T ali sostanze si progermente ispessita come si · verifica qualche volta ducono an ch e dopo le iniezioni d i eteroproteine nel 1norbo di ·Calvé-iLegg-·P erthes. Vioeversa n elle (caseosan) e l'azionre dei r aggi X. lussazioni anche iniziali delle coxitj, nelle distru· Oltre a qu'este divers·e azioni che si conoscono zioni tube-vcolari •d•ella testa femorale, la linea è $pezzata ossia esiste una Shenton. - Tale dato ne esiSton o certamie nte altre occulte per oui il dovTebbe a''ere in:1portanza per controllare l'a,rveproblema d el salas o ci appare oggi ben comnuta ed esatta riduzione delle lussazioni dell'anca. plesso e d in molti punti an cora oscuro. 1

1

E. M.

fi l .

L'ascoltazione delle giunture.

La canfora. La canfora è .u n 1priezioso co adi•u vante, come tonicardia co, negli ~tati infettirvi ed adin&.miri.. Una buona formula per iniezioni iip odermich c é dalia dall'asso·c iazio11e di carufora (1 g.) con etere (1 g. ) in 10 em e. di olio di uliva. Si può ·anche associare alla icaDlf·ora la morfina; canfora g. 1; morfina cg. 3; ·a ci do oleico ·q. b. per sciogliere; olio di oliva lavato alll'alcool q. b. per 10 eme . .Se ne fa un'iniezione o·g ni 2-3 ore fino al raggiu n1g i ... mento dell'e[fetto sedativo. E. De.ses:qu elle (L Evolution \méd.i co-,cliirurg,i c ., agosto 1925) fa rilevare la to·ssi-cità della canfora q11an.do sia data oltr·e 1 gr. n ell'adulto e 30 cg. nel bambino; con.danna gi'Ustamentie l e iniezioni endovenose che hanno pTovo·c ato idei veri dirsastri. All'esterno, la canfora trova la s ua ap[plicazione sotto !forma di ·alcool òanforato, di linimento, di 1pomata, n ella coriza, nella er esipela, nel prurito, n ell 'ortic.aria, n ell' impetj1go, ecq. Come pomata n el prurito e nei geloni, si ip,u ò dare: olio canforato g. 10; cloralio i·d rato g. 1 ; lanolina g. 90. 1Nell'orticaria è con siigliabile la canfora polverizzata (g. 2) mescolata con oS<Sido di zinco e talco (a.na g. 20) . Nell'eresipela, s i c onsigliano le s;p·ennellature con m e11tolo e guaiaicolu (ana g. 2) in 60 1gramrni di olio caruforato. 1

1

1

1'

fi l.

SEMEIOTICA. La linea di Shenton.

Ren ner (Centralbiatt f. Chirurgie, n. 51, 1925) attira l'attenzione dei chirurgi sulla linea di Shenton, già nota ai r a diologi, la quale iè formata dal margin e interno del collo· femorale e ·d al margine st1perior e del forarne otturatorio. Questa lin ea -rappre enta lln arco di cerchio, a com in ciare dal

lVIaliwa ( Wiener klinische i11oche1i., 1925, n. 6ì consiglia l'ascoltazione metodica delle artico lazioni mediante lo stetoscopio biauricolare a piccole 1p iastre che vengono ap-plicate sulla cute. L'ascoltazione 1può praticarsj alla spalla, sull'acro. mion , oppure in avanti o indietro di esiso, mentre si imprimono Totazioni , abduzioni ed adduzioni dell'arto. Così pure si può procedere all'anca, sul gran trocantere dell'arto. Così ,pure· si p uò procedere all'an ca, sul gran troca11ter e o poco 1più in su, dove trovasi l a proiezione del labium glenoi-dale, od al ginocehio, sulla rotula, in fuori ed in dentr o della rima articolar e. • Sono ipossibili l e sensazioni acustiche 1più diverse; un a Yera. scala che può passare dal crepitìo· tenue, come uno sfregamento pleurico, fino a vibrazioni sonore, allo scricchiolìo , men tre varianòo l'ap1pl icazione, si riesce a 1precisar-e il pun1o massimo e quello minin10. fil.

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sonno e centro del sonno. Lo stato di .sonno dilp en1derebbe secondo H. Haenel (Med. Klinik, n . 34, 1925) dall'assenza di stimoli che partendo da un determinato territorio· del cervello renderebbe:ro le cellu le della corteccia atte alle funzioni cos~ient.i. Non si può quindi .p arlare di un centr o del sonno bensì di un ce ntro· dello stato sveglio. A seconda dell'inten sità <iegli stimoli che ipartono da 1questo centro varia il gradt della attenztone o la lucidità ·della coscien za. I distuTbi del s onno n egli individui che hann0 sofferto di en cefalite epidemica dimostrano come Ja lesione di una determinata regione del m esencefalo determini un sonno patologico. PoLL.


I.l\N~O

XXXI.II , FASC. 24]

Rapporto tra reazioni cutanee e funzioni ovariche. I-J.ei~jg·

·e lio.f f (Klinische lVochenschri ft, n . 18, -aprile 19"25) hanno fatto un aòcurato stu·dio. ,d i que~ta question e ottenendo i seguenti risultati : n ei giorni che precedono la mestruazion·.e, vii ,è una diminuzione della reattività 1della ipelle all'adrenalina ed tina sco~arsa di questa .durante il periodo delle regol e. La reattività 1della morfina aumenta nello stesso .p eriodo ;per giungerie al .suu ma:ssimo il 1° giorno delle mestruazioni; .la reatttvità alla ·Caffeina non è iillf1't1enzata 1dal ctclo mestruale. Durante la 1grav:Ldanza la reazione cut,anea alla a;drenalina e al1la ·Caif1ferina al11n1enta. mentre quella alla morfina ·è assai ridotta od an.che abolita. G.li A.I\. citano questi fatti se11za. trnrne conclusioni. L. TONELLI. 1

1

ginarie, i caratteri stessi si trovano per lo più in ascendenti remoti . .SECONDA .LEGGE. -

MEDICINA SOCIALE. Le basi scientifiche del 1novi1nento eugenico. Righetti rspo11 e in J)·i f esa Sociale le ortg·ini e lo sv·iluppo del movimento eugenico contem~o.ra­ neo, che ebbe per iniziatore Fr.an ci8 Galton, cbe, co1ne è noto, prese le mosse dalla d ottrina dell'evoluzione organica e della seJezione naturale. A dare pit'l concreto contenuto · all'eugenica :si sfruttaron.o i postulati idi altre teorie e fatti, che costituiscono la scienza dell'eredità o genetica. Qt1esta scienza poggia essenzialmente sulle espP. rienze e st11le 1eggi formulate da Gregorio Mende,. lVIrn·del mediante l'impollinazione artificiale in-crociò varietà diver·se ·di pisello e osservò che 1 i trasmissione ·di d eterminati caratteri (statura d ella pianta, posizi0ne -d el fiore, tessitura e colore del 'baccello e del fiore, ecc.) ·si verificava serr1pre second0 regole costanti, o che n egli ibTidi i singoli caratteri sj trovavano rappresentati in pronorzioni numeri·che d·eterminate. In base ai risul· tati di tali esperienze ha formato tre leggi che fp ortar10 il suo nome. 4

Legg e delruguaglianza o del .l'u.nifornittà dei bastarai della prima generazione. -

·- a:

1proclutti della prima generazione ibrida pre. sentano tutti le stesse iearatteristich·e, n el senso che gli 'ibridi tutti presentano: a ) il carattere ·dl 11na delle due forme •<lalle .quali provengono; b) un 'Carattere intermedio; e) caratteri ,a,el tutto nuovi. Così nei pro·dotti dell'incrocio ,della varietà a lta ·ron la varietà n a n a del pisello dominan o gli ~semplari alti ; i pro.dotti ·dell'incro·cio della. varietà a fiori rossi -con la. varietà a fiori bianchi della Salapa mirabilis hanno fiore rosa. Quando i bastardi della prima generazione presentano ca ratteri affatto diversi da iquelli delle far.m e ori1

Legge della d..isgiun.zione det

caratteri che si riferisce agli i1b ridi della ·seconda

gen erazione, in 1quanto nei loro prodotti ricom1psiono i caratteri propri delle forme originarie ed in deter minate proporzioni. Così i fiori rosa 1)astardi ·della Salapa mirabilis ·daranno fSU 100 prodotti ·della loro f.econdazione 50 piante c9n fiori rosa, 25 .con fiori rossi e 25 con fiori bianchi, ossia nella pro1porzione 2 : 1.: 1. Inoltre : queste piante a fiori rossi e bian chi dar a n no, ripro·d11cendosi, sempre 1piante a fiori ·r ossi e bianchi in ·quan to ·s i tratta ·di forme pt1re con tenenti il carattere originario, men tre i fiori rosa anche della seconda generazione ,s i riprodurranno disgiungendo j lo,ro caratteri. come n ella prima generazione. T ERZA

PRI MA LEGGE.

849

SEZlONE PRA'I l C:\

Lt:GGE. -

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Legg e della ind~i1Jen-denza dei

Nei casi d 'i11cro-cio fra in.di vi·du i dif. :fer17.ntt ·p er parecchi caratteri ciascu n car.attere si comp0rta, dal punto ·di vista ·d ella ricom parsa. • nelle generazionj ibride, in modo indjpendentE; dagli altri. . Le leggi cli 1\1r.n·del si ~pplicano non soltanto al1e piante e agJi animali, ma ancr1e • all'uorno. In q11esto è assai 1diffic ile con trollarne l'esistenza, sia perqhè non è possibile istituire esperimenti ct; incrocio. sia perchè le proporzioni numericì1e s~'t­ bilite ,da Men.del emergono ·dall'osservazion e di un gran num·ero di indivi1duj, i quali possono provenire tutti ·da u n a stes sa cop·p ia o ·da. un unico animale o. p.i anta, laid.d ove il num·ero dei figli elle sogliono nascere da u 11a coip pia umarta è limitato. Tuttavia .studi recenti hanno permesso -d i accert3.re nell'uomo l'esistenza ·di un numero con , si1élerevole dt caratteri ·somatici e psichici, morfo logici e f11nzionali, normali e patologici, i quaìl \Tengono trasmessi alla di.scen·denza conforrne alle leggi cli Men del e cl1e perciò si chiamano men·· d eliani. Vi sono ad es. malattie familiari , che st r,o mportano, da.I punto ·di vista eredi tario come caratt'3ri mendeliani: la corea di H11ntingion, la cheratodermia ereditaria degli arti, alcune malformazion i delle dita (brachidattilia, sindattilia, po ~idattilia, ecc.), l'emeralopia, il •sordomutismo, la retinite pigmentaria. fialton studian do statisticamente in ·deterrni.nati gruppi di po;p olazion·e l' ered'i.i~lt-ietà di alcl1ni spe · ci ali caratteri (statura, peso , ecc.), gìunse· ·a;lla 101-rnttl:tzione di due leggi, cl1e da l u i .hanno preso il nome, le qna.li apparentemente contrastano con quelle di Men·de1. Secondo la prima ·di 1queste leggi (lr~gge dell'ere. dità. atrzvica o d ell e proporzioni 4efinite ) la somma rtel patrimonio ereditario di un individuo va r ipartita esattam·e nte in due metà, delle quaìi caratteri. -

1

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IL POLICLINICO

[.t\.NNO

l'una deriva dai genitori, mentre l'altra deriva da dificazioni chimiche della sostanza delle cellule tutta la serie infinita degli antenati, ·e ciò in prosessuali. Ciascun individuo possiede nel proprio porzione ta11to minore quanto più remoti essi plasma . ger1ninativo ·d ùe serie omologhe di fatf'Ono. tori, una serie proveniente dal padre, l'altra dalla In·dicar1do con 1 l'insieme dell'eredità relativa. m:i. dre, le .quali concorrono in egual misura al1 a n1entP ad un dato -carattere, il contributo dato dai deterrr1inazione dei ·s ingoli caratteri. Il complesso ~enitori a tale carattere avreb·b e il valore di 1/2, dei fattori ereditétri o geni costituisce il -co.sl detto quello• ·dei 4 nonni il ·v alore di 1/4, quello deglj gP,rtoti1"0, e·d è ·questo che determina la costitu8 bisnonni di 1/8 e così via. In conseguenza ciazione dell'jnoClividuo. srnn genjtore arreca un contributo di 1/4, ciascun Si r.onstderi il caso più semplice, quello di 'Un& nonno di 1.'16, ciascun bisnonno di 1/64 e così via. sola co1ppla ·di ,f attori, l'uno di origine paterna Pe3.rson jn base a ricerche ac.curate ha rettifl- l'altro di origine materna, -corrispondenti ad u11 ca to la serie ·di Galton. Ciò che esprime essendeterminato carattere. Secondo la nomenclatura . zialme11te ·questa legge, è -ch,e i figli asso.m igliano biologica si ·di·ce che questi fattori costituiscono in media molto più ai genitori che ai nonni, più nna coppia allelomorfa. Se ambedue gli elementi ai nonni che ai bisnonni, ecc. della .coppia incarnano, per così dire, ·u na stessa l . a 2a. l eg.g e di 1Galton 1è ~ detta della regressione . tendenza, si dice che l'individuo è omozigote per Secondo questa legge, le coppie umane c·h·e si diquel ·dato carattere; ·se sono antagonisti, si dice staccano dalla media generale di una data popo - che l'indivtduo è eterozigote. A·d es. se un indilazione per un ·dato ·c arattei:e (ad es. per la .staviduo eredita da ambedue i genitori la 'dispositura), danno prodotti, i quali si ·distaccano bensì zione al colore biondo ·dei cap·elli, si dirà che anch'essi ·dalla m·edia nello stesso senso, ' ma in egli è omozigote per il colore dei capelli. Se maniera un po' meno accentuata. iln altri termini invece eredita dal padre la disiposizjone per il essi regrediscono al·q uanto. colore biondo e dalla madre quella per il colore Le leggi di Galton pur essendo in apparente bruno, si dirà che è eterozigo·te. N·egli individui contrasto con quelle di Men·d el sono in sostanza eterozigoti per lo più uno dei ·due fattori domina concordanti con esse. Le leggi ·di Men·del sono sull'altro, il quale vien detto perciò recessivo. analitiche quelle di Galton sintetiche, le oscurità Questo fattore recessivo non per·de tuttavia la ' regnanti nel meccanismo dell'eredità, in quanto propria potenzialità e individualità, e può conegli notò che l'eredità è .qualcosa di fondamen· servarla a traverso parecchie generazioni suctalmente diverso da una semplice trasmissione cE:ssive, pur rimanendo allo stato latente. Da due drlle qualità indivi-duali dei genitori ai figli e omozigoti nascono sempre indivi-dui' omozigoti e che ciò che si eredita è un quid ignoto, intima13. loro discendenza rappresenta u~a così detta mrente 1c-0mpenetrato nei ·g enitori, riconoscibile linea pura. Gli ibridi sono eterozigoti. solo attraverso la costituzione complessiva del L'accoppiamento di un individuo omozigote· con discendenti. un eterozigote, o ·q uello fra due eterozigoti, può A questo qu.id •Galton °diede il nome di massa avere come conseguenza la ricomparsa di un caereditaria, riconoscendone l'indipendenza dal cor:-rattere recessivo rimasto per più generazioni la• po (soma). Naegeli lo chiamò idiopiasma e Weistente. Le unioni consanguinee favoriscono questo . man plasma germinativo , identificandolo con ·gli fenomeno, epperò ·s ono sconsigliabili quando l'uno elementi embrionali indifferenziati, da cui ·d erio l'altro dei conil1gi è con·duttore di un carattere vano, all'·epoca ·della maturazione delle cellul~~ patologico. • ~essuali, gli elementi riproduttori, e dimdStran , ,-, ' In. mqlti casi la do.m inanza ' ris1p ettivamente la .. . . ' don·e la continuità o inestingui.b ilità a traverso la recessività, di un carattere è legata al sesso degli ' l. serje infinita ·delle generazioni. individui che si uniscono. Il sesso si comporte rr bbe come un carattere mendeliano, es.so cioè I risultati delle ric·erche più moderne conferverrebbe trasm·esso da un fattore eredi.tarlo , al mano sostanzialmente le vedute di Galton e di 'Veisman, inquantochè oggi si ~itiene che ciò che pari ·di tanti altri caratteri in·d ividuali. L'uomo è eterozigote rispetto a .q uesto carattere, mentre si trasmette in eredità non è il complesso ·d i caratteri ·che si man1festano ulteriormente nell'in- la donna è omozigote. La determinazione del sesso sarebbe quin,di suboroinata alle stesse regole e-be dividuo e .che ne caratterizzano le apparenze, dominano gli incroci. l 'imagine (il così detto fenotipo ), bensì è la diPoi cb.è non si ere,ditano i caratteri ma solo i spnsi~ione alla produzione di ciascun carattere. fattori o geni contenuti nella massa ereditaria, Ogni carattere è sempre la risultante di un certo è evj·dente che non si possono ereditare le qualità nun1ero di fattori o unità o g~ni, contenuti nel dall'jndividuo mediante l'uso o il non pl asma germinale o come ·speciali 1p roprietà mor- . acauisite . . uso di organL Le nlO·dificazioni indotte nell'orgafologiche (dottrina ·dei cromo som i), o come mo1

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XXXIII, FASC. 24J

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[-~~NO

XXXIII, FASC. Z4]

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SEZIONE PRATICA

nismo da fattori esogeni possono ripercuotersi s11lla disce11denza solo quando viene attaccato il plasma germinativo attrave.rso il soma, per modo che la massa ereditaria viene modificata. Solo così si possono verificare le deviazioni dal tipo n ormale dei progenitori, i cui• gradi estr·emi rawresentano la degenerazione. Le leggi dell'ereditarietà finora definite so110 suf.fici er1ti a dare un orientamento pratico, un indirizzo per il miglioramento d·ella razza uma11a, ch'3 costit11isce il problema assillante della moderna civiltà. L'eccessivo aumento dell'umanità richiede una rigorosa selezione dei tipi riproduttori dellà specie. Oggi ancora la riprodu. 7.ione umana avviene senza alcuna preoccupazione dell'avvenire d·ella prole e della razza, affirtato al solo ca.p riccio dell'istinto. Insieme alla coscienza igienica occorre creare nel popolo la coscienza eugeni.ca.

dicl1iarato priYo dello stesso ne conteneva invece delle piccole quantità. P er dirimere la questione che evidentemente !1a nna grande impo rtanza teorica e pratica, il })l'Of. .~. Piutti ed il dott. .B oggiolera della R. Università di Napoli hanno fatto in proposito alcune esperienze (1) che sembrano decisive. Hanno a.nzit11tto distillato il mercurio nel vuoto u sando pressioni di 1/1000 di mm. ·di mercurio. Quando ne1 palloncino non rimaneva più che una gocciolina di mercurio del peso di 10-20 centigrammi, veniva ricercato l'oro con una reazione (di ,s tammretch} che è tanto sensibile da poter riconoscere un milionesimo di milligrammo di oro in un chilogrammo. di mercurio . .Dopo due distillazioni così: e$eguite, n-el mercurio n on rimaneva n essuna traccia di oro. Con questo merct1rio i detti autori procedette-. ro ad esperienze per vedere se fosse possibile la. Dl\. sua trasformazione in oro. u .s arono a tale scopo diYersi dispositivi con elettrodi di mercurio O · di carbone, in atmosfera di i·drogeno ed ottennero . costantem-ente risultati negativi. N.emmeno con VARIA ~ i potenti mezzi di cui oggi disponiamo, è ·dunqu.e.: Le delusioni della nuova pietra filosofale. pos·sibile ottenere la pìetra ·filosofale. Questo insuccesso sperimentale però no·n signiLe moderne teorie sulla struttura dell'atomo fi ca che la trasmutazione del mercurio in oro non . avevano fatto intravedere la possibilità di rea- possa a'rvenire in natura spontaneamente e contilizzare il vecchio sogno degli alchimisti di pro- nuamente. In favore ·d i questa i.p otesi sta la cirdurre artificialmente l'oro, e le esperienze di A. costanza della costante presenza dell'oro nel 1nerMiethe sembravano confermare praticamente le curio ·d el commercio ed è probabile ch·e quanvedl1te teoriche. Questo ricercatore, di fatto, ayeva .ti tà maggiori di iq uelle fin .qui . riscontrate nel osservato come le lampade a vapori di mercu- mercurio si trovino nei minerali da cui questo si estrae. Sarebbe perciò opportuno determinare · rio usate per ·Ottener€ i raggi ultravioletti sotto la .quantità media di oro contenuta in cinabri dt forti tensioni vanno col tempo attenuando la ' cui si conosca con .sicurezza l'età geologi.ca (i gialoro azione, mentre sulla parete interna compare cimenti cinabriferi aippartengono a tutte le epo~ un deposito n erastro, che all'esame chimico si che geologiche), in modo da stabilire se esista un . rivelò essere oro. •Istituì quindi delle ricer che rapporto di proporzional1tà fra la detta età e la sistematiche, sottoponendo il mercurio all'azione di scariche elettriche sotto forti tensioni ed ot- quantità di oro contenuta. Analoghe ricerche sono state fatte per il radio , l',elio ed il piombo nei tenne risultati che .confermarono quelli iniziali. minerali di uranio e di torio. E, siccome la presenza dell'oro non fu riscontrata nè nel quarzo dégli apparecchi, nè nei ma- t Se tali ricerche riuscissero positive si avrebb~ un nuovo argomento in favore delle trasforma-teriali l1sati iper .gli elettrodi e nemmeno n el 'mercurio, dapprima purificato con ripetute di stilla- zioni che si compiono nello .s pazio e nel tempt• con vicenda infinita e, .se fo.sse dimostrato che la zioni , si concluse che l'oro· doveva esser e stato prodotto dall'azione .delle :scariche elettrich e sul trasmutazione si com1p ie in tempo relativamente mercurio in .s eguito ad una de.sintegrazione degli b.reve, •Si potrebbero forse spi.egare le divergenze ·f ra gli sperimentatori che .si sono fin qui oocu- . atomi. pati della questione, ammettendo che durante il I risultati trovarono una prima conferma ·d a tempo trascorso fra la purificazione e !'.esperienparte di uno studioso .g iapponese, H. Nagaoka, ma non mancarono le obbi.ezioni specialmente da za si fosse già avuta una trasmutazione del mer- . • parte di Riesenfeld il .quale dimostrò ohe tutto curio in oro. FII.lPPINI. il mercurio che viene in commercio contiene dell'oro ·d a cui 1p uò liberarsi soltanto dopo lunghis(1) Giornale di Chimica industriale ed a.pplicata, sime distillazioni nel vuoto, mentre tutto il mercurio usate finora per la trasformazione in oro e 1926 , n. 2. 1

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II. PCLICLlNICO

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE.

tiYi e di ragioneria, d'or.cline e subalterni. Il re. . g·olamento, p.er l 'appplica::.ione di questa legige, XXXIX. - P r eferenza per invalidità di guerra •. sogigi·u nge eh.e « le proporzion i ·d'impiego per gli Si trattava di un concorso al posto di aiuto invaltdi stabi'lite 1dall'art. 8 della legge sono apchirt1rgo presso un ospedale . .Era .stato nomi.nato plicabili an cbe 'Per i ruoli sipeciali e tecnici ». l\1a l'ultimo g.raduato perch·è ili.Yali-do di gu.erra. Queqt1esta disposizione .regoliamentare si deve intenstioni: a) la legge 21 ag·osto 1921 n. 1312 p er l'as- ·dere in armonia con la norma 'd ell'art. 8 ·della .s11nzio11e o,b bligatoria 1degli inval.i1di idi gueT.r a nel- leigige, cioè · 'come specificazione dei ruoli special1 le pubbliche ammini1strazioni e ·n elle aziende prie tecnici compresi n elle categorie ,s tabilite nel,·ate, si appli•ca anche agli uffi ci tecnici sanitari'( 1'art. 8: di amministrazione o di ragioneria, d'orb) Il posto ·di aiuto .chirur go, al quale 1s i· a.icce.: . ·dine o subalterni. Trattandosi di un regolam ento de mediante concors o, 'P~r nomina che hfl: effetti emanato, ·con decreto r eale, per l'apiplicazione limitati aid un biennio senza possibilità di pro. idella legge, sarebbe illegittima la 1d isposizione c.ibie gressioni di carriera, si può -conisi1derare ultimo fosse contraria alla 1disposizione di legge, 'Per la -posto di r uolo? e) :}ualora un .concorrente .f accia cn.1ale il r egolam·en to 1può stabilir.e tSoltanto norm~ -valere un titolo id i prefer.enza per mutilazione od di esecuzione, osservan1done il ·contenuto e il liinvaljdità, 1senza cl1e risulti t n ·alcun modo la mite. La que'Stione è certamente discutibile dal cnusa dell'una o dell'altra e r1on si •conosca nem- punto di vista so·s tanziale, al fine cioè di sta•bilire meno q11ale sia se agli impieghi tecni·ci ·sanitari siano a'P·P licabili . l'o.rg·ano leso,. può l'amministrazione delib.erar e la no·mina ìn base al titolo di le no-rme per l'8Jssunzione obbli,gatoria degli inpreferenza asso ruta se11za accertare se la mutivalidi. !\1a ·Ci sorpren de il ,criterio se·g uìto 1dal Con lazione o la invali,dità tSiano tali da rcn·dere meno ~iglio di Stato -circa il ·s indaicato .sulla legittimità ·a tto il rco·n corrente all'ufficio che 1è o.ggetto . del del regolamento. Dtce la 1decisione ·che il Consiglio concorso , 1specialmente poi Sie si tratti di un, uf.. di Stato non è seide compétente per giudi care se la f i ci o ch e richiede .speciale 1capacità anche jpe.r iI1 sudqetta ·di1s;posiztione regolament are possa ess~re t e~g·ri t à 'fisi-ca? Può essere sufftciente in tal caso censurata di in1costituziona:lità. 1\!Ia 1qui si trattava, un 1semplice certificato ·generiico ·di sana e robuanzitutto, di interp etrare il r egolam ento_n el sen so ta costituzione, quando a 1siffatta attestaz.ione s1 più .corretto, cio·è in senso, conforme e n<{ri difcontrappone la d ichiarazione di mutilazione o forme dalla legge. D'altra 1parte, trattandosi di 'lll1 invaltdità senz'altra .Sjpecifi1c azione atta a 1deisiregolam.e nto , cioè di un ia tto 1del 'Pote.re esecutivo, gnar11e la n atura e la entità? per l'applicai.ione id i ·una 1'egge, spetta al magiQ11esti quesiti sono stati oggetto di contestastrato il potere >Q.i di chiarare legittima o 11on una zione innanzi al Cons.iglio id i Stato Sezione V e diJsposiz,i o·n e, a secon1da che essa sia o non con. sono stati risoluti con dec:iJsione 29 gennaio 1926 form e alJ a leg•ge. n. 24, la quale sembra a noi, almeno in pattb, Circa la secon da quest,ione, doViendosi stabilire n on giuridicame·n te esatta. se il p osto di aiuto m edico sia « ultimo di run Circa la prima ques,t ione ha ·detto la V Sezione ruolo » la 1decisio ne ha ·detto coslì : cc Se·condo lo -che l'art. 6 1del regolamento 29 gennaio 1922 n. 92 stesso art. 6 1son o id a ritenersi ultimi posti d.i ha inteso ·di ·estendere le norme ctel1l'art. 8 ·d ella rt1olo q~e.lli ai :quali si a:cceide secondo gli ord'ileg·ge 21 gennaio 1~21 n. 1312 anch e al rpersonale namen ti . di .o gni .singolo ente, senza speci.ale aniacente p·arte id i ruoli speciali e tecnici, « n ella zianità .o ·senza ~articoflari lme1ct1ti id i ,servizi·o • ·ql1ale denomi·naz.ione sono senza dubbio compresi a cquistati nella stessa amministrazione o in ami sanitari d elle istituzioni osp.edaliere » . « N1è ministrazioni affini. Ove !Ilon esistano orga11ici -so g,giunse la 1dec:hsione - il Consiglio di Stato è per ~radi o anzianità si consid.erano ultimi 1po ~ti sede competente per gi1u1di!care se la surdd.etta di- di ruolo quelli ai quali si a:cced.e rp er ciascuna sposizione regolamentare possa essere censurata categoria, senza specia le eis.p,e rienza professioniale. di incostituzionalità » . ~.ell' applicazione dell'art. 8 ·della .legge 21 agostç> P er intendere m eglio la questione iè opportuno 1921 devesi tener conto - di dueI principi; 1) che precisare che l' art. 8 della legge, rego,l an<io la per :poter far Iu9'g~ al)a. apa;>liGa~io.ne dell'art. 8 è sufficiente. t'che' i p osti siano più idi uno ,. anc11e proporzione numerica agli eff.etti del'la ·p receden:za, speci'fica esiplicitamente gli uffi'Ci amministradue solt8Jntç>; 2) che s.i .h anno po st~ sogget~i al1

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(*) La preseri~ r ubrica è affidata all'avv. G1ov !NNI $_~LVAGGI, esercente in Ca~a.zione, consulente

legale del nostro per iod ico .


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SEZIONE PRATICA

. 1 8Jft. 8 anche quando questi non ébbbiano u11a vera e propria organ·izzazione di gra:di da surpe. riof'e a inferiore, cioè quan:do la pluralità dei posti risulti disposta non solo in senso verticale ma altresì in senso orizzontale, cosicchè i posti si travino su di una stessa l.inea senza distinzioni o vincoli di ainziianità o di grado » . Pr~messi questi criteri alquanto geometrici, la V Sezione ha ritenuto che il posto unico di airtJto chirurgo si debba 1c onsiderare ultimo posto di ruolo, al quale si accede senza esperi.enza profes~onale, percnre vi iè un altro posto analogo cioè quello di aiuto medico che ha una posizione in senso parallelo e p.erchè .per esso non è richiesta una speciale esperienza professionale. In perfetta ed assoluta antitesi con questa riso- · luzione, la IV Sezione del Consiglio di Stato, (decisione 17 aprile 192.5 n. 429 rie. Levrero) ha detto che cc la qualificazione di ultimi 1p osti di rl1olo presuppone sempre logicamente una pluralità ·cli posti di gradi diversi e quindi or<linati tn

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guisa da costituire una gerarchia; i posti unici di r1tolo, ri.ferendosi a funzioni di speciale responsa. bilità, di soUto reclamano che ia scelta della persona ohe ne è inV.estita deòba essere frutto della speciale valutazione deLLe qualità individuali e non possa derivare dalla applicazione di una norma astratta, pr-eordinata a favore di determiW1Jte categorie di cittadini >> .

E evidente che la giurilsprudenza non è sin ore. orientata in senso conforme. iE da sperare che si giunga ad un indirizzo Io·gico e costante, in materia così delicata ohe ri.guarda ·uffici e senizi sommamente 1delicati e diritti e interessi di p.ro. fessionisti. Sembra a noi che il criterio tS0guito dalla V Sezion€ del Consiglio di Stato con la deci~ione 29 gennaio 1926 non sia esatto. La des1. gn.azione idi ultimo posto di ruolo presuippone un ordinamento c·h e comprenda pluralità di posti, sia :pure d·ue, organizzati genarchicamente. Il criterio fondato · sul requisito della cc speciale esperienza professionale » - inteso ·c ome elemento per escludere l'applicabilità dell'art. 8 se la esiperienza è richiesta per il conco·r so - .e per ammetterla se invece al posto si aicceda 1Senza speciale esperienz·a .p rofessionale - non è .!on1d ato nella legge ed è arl;>itrarao e incerto. iPon·g asi, per es., il caso del concorso all'ufficio di m.edico condotto o di aiuto medico : iè richiesta una speciale esrperi enza p.rofessionale? Come titolo di ammissione al con~orso certamente no, ibastan1do il diploma di laurea e la iscrizione nell'almo 1d·e ll'Ordine; ma, com.e base di giud1zio ·circa la idoneità, l'esperienza professionale è certamente apprezzabile. E, allora, si dirà ohe il posto di ai•uto è ultimo <iel ruolo - ,p ur esseI11do .p osto unico, senza possibilità di progressione aJCl altri posti - se il re1

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gola111e11to loca..le o l'avviso non preveda esprres-saniente con1e titolo per l'ammissione al concorso. o con1~ titolo di merito•una speciale (?) esperien.. za professionale. Si dirà, invece, che nofl è ul-· timo posto di ruolo lo stesso ufficio di aiuto me .. dico se il l'egolamento pres1crive cl1e per l'ammission.e al con-cofiso occorre •dimostrare per es .. due anni di pratica professionale o se consi<lera .questo requisito come elemento di m·e rito .. È e' idente C·h e così ·&i va nel campo ·dell'in•c erto,. d ell'impr eciso. Meglio è a ocettare il oriterio for-male ' roluto, sia :pt1re imperfettamente, dalla legge e co!ltSiderare ultimi posti di ruolo agli effetti d ell'assUlilzione obbli.gatoria quelli che, cO'ffie ha detto la IV Sezion e del Consiglio di Stato, sono ordinati i11 modo cla costituire una gerarchia, .si.cch1è soltanto gli ultimi posti del ruolo i quali hanno minore importanza agli eff.ettì della responsabilità - sono r iservati all'aJssunzione obbligatoria, salve, ·S'intende, le ·p referenze a: parità di merito. Non si deve trascurar.e un altro· elemento ·di interpetraz1one: la legg.e ha voluto· consiiderare le benemerenz,e ,speciali!SSime degli invali1di di guerra ed ha fatto bene; ma 1si è aniche p reocicupata 1del.Je .esigenze del servizio, e anche degli interessi legittimi d egli altri concorrenti , tanto vero che ha strubilito la 1propo.rzione di ·u n invali·do per ogni di.eci posti per ,gli impieghi an1ministrativi e idi ragioneria e del venti per· cento per gli impieghi d'ordine e per i rposti di subalterni, limitan·do a questa percentuale 1·a!:>sunzione obbligatoria. Ora, 1se nella finalità d ella legge è .compresa anche una doverosa considerazione delle esigenze dei pubblici servizi, si deve tener conto, come 1di,sse la IV Sezione del ,Consiglio ·di _S tato, della srpecial.e im'Portanza degli uffiici c,he richiedono parti-colari capacità .e impor tano gravi respon1sa:bilità. Diverso è, s'intenide , i~ caso dell'applicazione della p.referenza a parità ·d i merito: qui la legge potrebbe essere anche· più larga, e dovrebbe esserlo per l'altissima considerazione 1dovuta ai benemeriti id ella guerra. .i\ parità di m erito il servizio è su.ffi.cientemente tutelato e ·dovrebbe quindi essere seill{Pre preferito chi ha titoli speciali di ben emerenze militar!· o civili. Ma, prescin·den do ·dalla questione di convenien. · za., noi insistiamo su que:s to argomento perch1èvediam o gli in·convenienti e t danni delle incertezze e delle difformità ·della giuri·sprudenza in una materi'a co si deliic ata. La legge è certamente imperfetta; ma sino a quan1do non sarà emendata 1spetta alla giurispru1denza di trO'Var e una linea che sia logica e costante. C:irca la terza questione l1a detto la V Sezione che la dichiarazione di inabilità anche penna. nente al servizio militare, pronunziata agli ef. 0

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II. POLICLINICO

fetti di assegnare una pensione, non può essere :per sè ·sola u•n a causa di esclusion e 1dall'impiego ci vile a cui per qualsiasi titolo si possa aver ·cli1itto, dovendo ritenersi cl1e altre sono le con.dizioni id i i·doneità fisica occorren ti per un impj ego oivile e altre .quelle cui si riferisce la vi·sita m edica m ilitare nel constatare la inaJbrlità. In linea aistratta, sii può essere 1d'accordo su ·qi.1esto prin1cii)io. 1\IIa cla un altir o punto di vista si d eve cons] derare la questione: trattandosi di un con corso al posto di aiuto c1hirur.go, cioè aid un ufficio che richiede ancl1e particolare i doneità fisi-ca e ·che può importare perfino la sostituzione clcl direttore de1 r eiparto chirurgico dell'ospedale, J)11ò essere sufficiente il certificato generico di -<J111a e robusta costituzione fisiica quando la nomina è deliberata per un titolo di preferenza alle pr esuppone una mutilazione o una invalidità pern1anente e non rist1lti nenuneno la natura o la 1

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~ntità

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FASC.

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della mutilazione o della invalidità e non si s a1ppia quale Gia l'organo mutilato o minorato? Sembra a noi che, in tal -caso, l'ammintstrazione ahbia il dovere di accertare le condizioni di i donPità specifiche che sono n ecessarie 'Per l'ufficio che è oggetto 1della nomina. l ,e considerazioni che abbiamo fatte, .con speranza di una maggiore chiarezza delle correnti della giuriSjpru,denza o di o:pportuni em·endamenti •delle norme ora in vigore, riguardano soltanto l'wssunzione o·b bli1g atoria dei mutilati e in. ·validi di gu.erra. Delle prece1denze e delle pre. ferenze. a parità id i merito, per benemerenze militari in genere ci siamo oocu'Pati in altre oocasioni. An-che per esse purtroppo la giurispru denza è incerta : con una decisione furono considerate apvlicabili le 1precedenze n ei con.corsi per medi·ci coilldotti (caso Repullone); ma con altra decisione le norme 1stesse furono ~itenute non applicabili (caso Lentini). 1

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NELLA VITA PROE,ESSION ALE. CONCORSI. PosTI v AOANTI. ANCONA. Ospedale Civile [Imberto I. - Direttore del Laboratorio di chimica e microscorpia clinica e del Gabinetto di anatomia patologica. Li.Te 8800 con .aumento tempora.neo del 10 o/o; indenn. 1c.-v. e 50 % esami privati. Scad. 5 lùglio. P er .informazioni 1rivolgersi alla DiTezione Sanitaria. AROANO (Roma). - Scad. 20 giu. ; L . 10,500 cper 1000 pov.; addizi,rnn . ; per uff. san. L. 500. BoLOGN.A.. - Due condotte; età lim. 40 a.; voti nei corsi u.niversitarì; triennio di esercizio p1rofes·sion . <li cui uno possibilm. come assistente in ospedale di gir ande città; tassa J..,. 50.15 ~ docum. a ·3 mesi dal 31 mag. Stip. L. 8800 e 9000 oJ,t re 5 ·quadr . dee. e L. 500, 1000, 3000 trasp. ; c.-v. Sorud . ore 18 del 30 giu. BRESCIA. Ospedali Civili . - Primario oculist.a; L. 6000. Scad. ore 16 del 30 giu. V ed.i fase. 22. CARPI. Oo·ngregazioine di Carità. - Assist. dell' Osped. « B· Ramazzinin. Vedi fa se. 23. Scad. ore 12 del 23 gJiugno. CASALE l\iloNFERRATO (Alessandria). Soad. 20 giu . ; L. 8000 fino .a 10 % popo1az., o.l t re L. 6 oapitar ie; 4 q.u inquenni; L. 500 uff. san . Per Ron•ca.glia. CAS'.rEI~.N -c;ovo DI FARFA (Ro·1na). - Scad. 30 giu . , ... edi fase. 22. DESIO (Milano). Ospedaie Civile. Primario medico. Vedi fa se. 23. Scad. -O•r e 15 del 30 giu. DoMooossOLA ().Tovr.ira) . Oongregaz. di Carità. Primario di medicina presso l ' Osped. di S. Bia• .gio. Vedi fase. 23. A t utto 30 giugno .

Ospedale Civile. Medico prima.rio . Proroga al 20 giu. LAMA MocoGNO (Modena) . la. cond. Scad. 17 giu. Vedi fase. 22. LAMA MoGOGNO (Modena). 2a. cond. : Scad. 60 gg. dal l 'J giu . a t0re 17. Ab. 866 .agglomer. e 2943 sparsi; iscritti c. 400. I,. 8500 e 10 bienni ventesimo; L. 2500 cavallo; età lim. 35 a . Tassa L. 50.15 . MILANO. Consiglio degli Istituti Usptitalieri. Primario st;>ecialista neurologÒ; vedi fase. 17. Scad. 30 giu. MONOPOLI (Bari). - Scad. 20 giu . ; età lim. 35 a. .a.I 21 1nag. ; L. 9500 e 8 bienni di L. 150 fino a un mass. diI L. 10,700 (al 16° .a nno di serv. effettivo); c.-v. Taooa L . 50. l\fo&AZZANO (Conio ) . - Consor.; L. 9000 e 4 quinquenni decimo; uff. san. L. 1300; tr.asp. L. 700; ambu1atorio L. 500. Scad. 25 git1gno. Novi L1GutcE. Ospedale S. Giacomo. - AssistentP- i11terno; sead. 30 giu.; vedti fl3SC. 22. 0NANO (Roma~. -· A tutto il 20 giu.; v. fase. 22. PINZANO AL TAGLIAMENTO (Udine). - A tutto 25 :g iu. ; L . 9000 oltre L. 500 serv . att., L. 3000 1nezzo trasip., L. 900 uff. san., 6 quadrienni dee. ROMA. Ministero della _7lfarina (Dire~ione Centrale di Sanità M. M .). - 16 tenenti medici in serv. a . p. nel Oorpo Sainitario Militare Marittimo . Scad. 2 ag. ore 10. Vedi fase. 19. SARTEANO (Siena). - Scad. 30 giugno; capol.; L. 8000 oltre L. 1600 c.-v. e L. 2500 tra$;>.; tassa L. 50.15; età lim. 45 a. SPERLINGA (Catania). - Scad. 30 giu.; v. fase. 22. 'fEH.RICCIOLA (Pi8a). Ca.pol.; vedi fase. 23. Scad.. 20 giugno . IVREA .


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XXXI.II, FASC. 24]

URBINO.

SEZIONE PRATICA

A tutto il 20 giu., 4a condotta;

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vedi fase. 23 .

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comu11ale per Treporti; L . 10,500 oltre L. 500 serv. att., c.-Y., L . 1000 tra~_?.; età lim. 40 a. Dooum. a 3 n1esi dal 5 giu. Tassa L. 25 aill'esattore del Con1une. Il Com1111e ..si riser va di a.ssun1ere infor1n.azioni dj rette sul conoo dei concorrenti e di escluderli eve11tualm. ·dal con-e. se·n za obbligo di irtdicarne i inotivi. In -tal caso sarà rimborsato l' iu1porto della tassa. ENEZJA.

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nledico

CONCORSI A PREMI.

Concorso

cc Don~,lisio

Be retta» . E .aiperto fra i soci della Società Medico-Chirurgica di Pavia (esclusi i professori universitari, t itolari ed inca.r icati) un co~corso con un premio di L. 3000 per un laYoro su argon1ento attinente la patologia o clinica dei tumori maligni. Il 11a\o,ro deve essere inedito e prese11tato1 dattilografato in triplice CO"_t>ia entro il 31 ottobre 1927, ·co11trassegnato da un inotto, alla P residenza della Società ~fedica. Il lavoro dovrà essere stampato sul, ·cc Bo•llettino della Società lVIedica » colle stesse condizioni dei lavori comunicati dai soci alla Società stessa. L a Commission e giudioatrice è costituita dal presidente della Società e da due professorj titolari nominati dall't:fficio di presiden za . .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,.

Sono abilitati alla liber a docenza i dottori: D' ~.\. vae Alfredo in medicina opera toria ; Berri G iovanni , Bertoloni Emilio e Cuti Giuseppe in patologia chirurgica; Riccitelli Luigi Del Guasta Gino in pato1ogia medica; Lupo Massimo in Tadio1ogia inedica. ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

G·r ande Tl fiziale: d1o tt. Nioo Bruda.glio, Andria. Oonimendatore : dott. Edoa rdo P acitto, Roma. 001val·ierc: dott. C.arlo Ohicco P e!:>ch echera, Andria. '

NOTIZIE DIVERSE. Ali' Accademia dei Lincei. L inaug11razione del 32-!0 anno della Reale Ac{;ademja Nazionale dei Lincei ebbe 1u·ogo il 5 ootrr. con oocezio niale sole11nità , 1presenti i sovrani, il ministro on. Fedele, il presidente del Senato on. 'Tittoni e n.ltre altissime a uto·r ità e personalrità . Il .n uovo .p residente sen . Scialoi.a es1:>ose 1a statria dell'anno accad emico testè chiuso; il 1})l'01f. Nasini trenne il discorso inau gurale su Avogadro e Cannjzz.aro . Il presidente .a11nunziò i1l conferimen to dei premi, tra cui uoo San tor o, di L. 10,000, al pa:of. Amico Bi·g nan1i per le Slle scoperte sulla n1al.aJ:iia, e d il p ren1io J\tla1~i.a Bianca, di I,. 25,000, a1l sen. Giuseppe Sanarelli per varie ricerche .n el campo .delle maJ.aittie infettive. I due studi0&i premiati dall' _t\.ccademia dei L in<'ei onor.ano .altamente la medicina italiana.

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Il Bignami ebbe ~er pri1no l'intuizio11e geniaile ch(l la malaria è tnasn1es.sa da zanzare per mezzo delle punture, e con ric'€rch e memorabili, compiute unitan1ente a Grassi e Bastian€lli, ne dette la di111ostrazione: venne accertato così il còilllprito ~t>e­ cifico degli a11ofeli, ch e frattanto erano stati designati dal Gnassi quali 1:ettori pres11nti. Sio no n1olto a.p•prezzati gli studi del Bign arr1i sull'anaton10-patologi.a àella 1nalaria. Egli ha oO'llabnrato col lVI ar chia.fava all.a redazione d·el niotissimo trattato sulla malaria, divenuto classico in tutti li Pa€si. Il SaJ.'1arelli ha legato il suo nome alla concezione della setticemia da tifo e a lla dott.rina d ell'eredo-irrnmunità e della in1munizzazione spon ta11ea nella t ubercolosi; rece11temente ha compiuto una serie di stl1di bril1anti che lo han110 portato alla sco1Perta clell 'enterotropisn10 dei vibrioni colerici e di altri ger1ni, nonchè a quella dell'epitallassi o « fenomeno ùi Sa t1arelli »; ipregevoli studi 11a. co1npiuto a11che sulla pntoge11esi del carbonchio detto inter.no. La dUJplice design.azio11e dell' ail.to Co1ipo scientifi·oo è stata, pertanto, felicissima e noi ce ne raJ.legria.m o ·v ~vame·11te.

In onore di Ettore l\larcl1iafa va. Nella seduta del 29 n1a.g gio u. s. l'Accademia ~Iedica di Roma, prima d ' 1niziaire i lavori, volile manifestare il suo COil1JPliacimento per l'alta distinzione scie ntifica conferita al sen. M.archiafava dalla R eale Società di ll'Iedicina e I giene Tropica.le ai L ondra e di cUti demmot già notizia nel fase . 17. Prese la p a rola ~l prof. Bignami, che inviò all'illustr e Ma.estro i sen si della più profonda a.mmirazione e clevozione, f.acendosi interprete della 1nedioina e. <lelJ.a scienza italia11e, che rioovo110 una i1uova e solenne consaora zi10ine. Il proif. B igna1ni ebbe consenziente tutta l' Accademia . La medaglia Mruison .acquista tanto inaggior valore, in qua.11to vie11e .a.ssegn.a ta ora per la seco11da v-0lta : la prima lo fu ad altro scienziato di eccezionale ' ·alore, il Bruce. Uno i::ipeciale significato deriYa a :1uesta onorificenz.a. dalle competizioni che l' I11ghilterra. a,veva av11to con l'Italia J1ei riguardi delle sco,p erte fiondamentali sulla 111a.la1'ia: esse ora sono super.ate e appi.a11ate d alla motivazione stessa della onorificen za: « p er la parte attiva presa, con altri ricercatori italiani, nella soluzion e di parecchi iproblemi co1111&ssi con la 111alaria e la s11a ezi1oilogia ». ~1[ a. lloi non vediamo onorato, nel se.n. Marchiafa va. soltanto il mala.rio logo insigne che, coadiuvato ' da espl~rti stu d iosi h a imQ}resse orn1e i11delebili in questo .ca111llpo, con la diffeTenzia.zione ezioJiogioa, clinica ed .a11a.tomo-patologica dell'in.fezione malarica esti vo-autu1111ale. Noi vogliamo vedere nel ~Iarcl1iafava a11che ]'investigatore sommo in altri campi della medicina, d.alla prima descr1z1one del me11ingococco alla designazione del 1nl()rbo di Marohiafa v.a. E vogliamo vedere in lui


II. POLICLINICO

il gentiluomo, il cittadino, l' uomo ohe ha consa.crato se stesoo .al bene dell'umanità e del1a Patria. Prendiamo oooasione dall'alta onorificenza decretiatagli per attestargli la venerazione e la gratitudine di tutte. 1.a famiglia medica italiana.

In memoria di Edoardo Bassini. Il 25 aprile ebbero luogo a S1pezia solenni onoranze in memoria del sen. Eduardo Bas&iini che fu chirurgo nrimario dell'Ospedale Oivtile Vittorio Emanuele Il della città negli anni 1881-83. All'Ospediale venne scoiperta una lapide ricordante il SOtggiorno del Bassini; pronunziò una magistrale orazii0ne il prof. Giuseppe Tusini, clinico chirurgo dell'Ateneo genovese, il quale illustrò la nobile e complessa figura del Bassini con1e patriota; come scienziato e come filantropo. Quindi si i11.augurarono i] Posto di Pronto Soccorso e la Guardia Medica Notturna intitolati al nome . dell'eminente clinico pad-<?ivano, sorti per inizia.tiva della Società di Pub·b lica .Assiste11za, e per 1'01pera tena.ce del suo presidente p·r of. R.i11a.Jdo Cassanell o, ohirurgo p·r imario dell' Ospedale Civile. I ]oca]i, 1·ispondenti alle più n1oderne esigenze igienjche e scient.ifiche.' furono an1mir~tissimi dal numero.so p11bblico accorso a visitarli .

Commemorazione di Edoardo Porro. R.icorrendo il 21 m.aggio il cinquantesimo aJ111iversa.r io della prima oper.azione cesarea. << Pcxrro » la Società Medico-Chirurgica di Pavia, presieduta dall'esimio nr-0f. Emilio Alfieri direttore d i quella C1inica stessa che il prof. Edoardo Porro ha colla su.a genialità scientifica resa illustre 11ia de-:l icato parte della sua seduta a celebrare questa data solenne ohe nei fasti della ostetrici.a segn.a llB.a vera pietr.a migliare. Il })l'of. Alfieri i1ell' aula stessa ove cinqua11t' ~mi or sono Ed,o·ardo Porro praticava con taa1to successo ]a s11.a 0i;>erazi1one, illustrò, davanti all' .accolta di p1rofessori e di laureandi, il metodo ideato e seg11ito da.] Porro, spieg.and() anche gli studi e le osser,-azioni che lo .ave.vano ind•otto a quella che be11e si può ohiamaTe geni.a.le scoperta, e prese11tando, conse-rvato nel l\iiuseo Universitario - gltQirioso cimelio - il pezzo anatomico residuo di quella brilla11te operamone ohe doveva segnare l1n'or1na così pr ofonda e benefica nei procedimenti qperatorii. Il prof. A1fieri si servì spe....~IO nella sua illustrazio11e {]elle stesse parole da Edoardo P 1011·ro usate ne•l le sue relae;ioni. Il ·p rof. _i.\.. ]"1or1ti i11 nome della Facoltà i11edica del vetusto Ateneo, pronunciò p1oi u11 breYe ma -vibra.n te discorso, rioo1rdando tutte le virtù di Edoacrdo Porro anche come cittadino, poeta dell'umanità dolorante, 'Per cui godette dell'amicizia di tanti illustri colleghi coi quali si tro·vò anche a 001nbattere per l'unità della Patria ed a lavorare poi per la scienza e pel decoro di quell' . t\.teneo. .

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[ANNO XXXIII, FA.Se. 24~

Bibliografia Medica. La Lib~eria lnt~rna1ionale C~pelli di Boliogn& ha 'Organ1~ato une schedario delle pubblicazioni mediche. Esso raccoglie le indicazioni di .artico'1i _ monogr.afie o libri pubblicati dal 1920 in poi. ~­ schede assommano a paa-ecchie decine di migliaia. e sono divise e suddivise per .argomento. Il ser. . ' . v.iz10 e concepito e .attuato secendo un pianò grandjoso. Questa iniziativa offre un sussidio validissimo agli studiosi.

Congresso tedesco di Urologia. La VII Adunanza della Società Tedesca di Urologia si terrà a Vienna IX, Fr.ankgasse 8 (Casa. di Bilbroth) dal 30 settembre al 2 ottobre. Temi: « L'anuria, sua ~patologia, fa.rmaoologia e teiraspia »; « Le neoformazioni maligne della vescioa, loro patologi.a e terapia » . Per il programma, le adesioni e inform.a.zionii rivolgersi al Do.zent Dr. H. Plescher. Wien· IX,, Alserstrasse 20. Al Co11gresso sarà an11essa u11a Mostra; per le i11forma.zioni relative riVlQ1l'gersi .a: Kommerzia.brat Ludwing ...i.\.ssinger, Wien XIII, Wìnekelmannstra.sse 34.

Festa del Corpo Sanitario Militare. Il 0 corr . .all'Ospedale Militare Princip.ale di Roma fu celebrata per ·l a prima volta la festa del Corpo sanitario militru~e. Nella ohiesa dell'ospedale, officiante mons. Panizzardi, ordinario militare per l'Italia, venne cantata una messa per i medici e per i soldati di sanità morti in guerra, e quindi un Te Dewm. per la festa del ooripo sanitario. Poi .11el pìiazzale di Villa Fonseca ornata con p·en11oni e bandiere, fu schierato il reparto sanita:ri10. Il colonnello Cin1ino, dìretto1·e della Sanità, pronu11ziò u11 elevato disoe>rso e la foro;iiula del giuran1e11to delle reclute, le quali risposero ~iu­ rando. Seguì. un ba,nchetto; le mense era.no decorate con fiori, festoni e scritte trioolori inneggianti al Re e al1a Patria. ....\ memoria. dell'eroismo del Corpo di Sanità iin guerra e dei suoi morti per la oausa d~Lla Patria, sarà eretto un n1011UlIIlento nel 1pia z74le interno del1'0sped.ale del Celio. A q11esto proposito, per i11iziativa degli ex-soldati di sa11ità, si è costituito un Comitato, il quale ha bandito un concorS-O fra gli artisti jtaliani.

Festa della Croce Rossa. Il 5 giugno, la Croce ·aos.sa Italiana nella sua sede centrail e in via ToscaJla l 2, ha solennemente commemorato la ricorrenza dell'assegnazione della medaglia d' a.rgento al ,~a}ore concessale con R. Decreto 5 giugno 1920, con la seguente motivazione:


[ANNO

XXX.III, FASC. 24]

SBZIONE PRATICA

« Nell'adempim<:>nto della sua nobi.Lissima e pie-

tosa missione climostrò :in tutta la guerra miraibile .spirit-o di .abneg.a.z.ioo1e, generoso .ardore, sereno va.lore, costante dt~vozione al dorvere ». 11 ®enera•l e Baduel, diretto1·e ·generale della Oroce Ro$a, rievocò l'opera della Croce Rossa in guerra dalla 1noùil ìtazione alla fine del conflitto ed il sereno valore d·i ufficiali, infermiere, militi -di cui molti caddero nell' adempi1nento del dQIVere, 1nolti furono feriti, molti rimasero ip.r igionieri . R.ievocò altresì la ma.gnifica orga'IlJizzazione oapitaJiera con la quale fu possibile ricoverare 1 .20.754 malati e feriti, e.d i1 co1l11Pleto trasiporti01 di 4 milioni 365.000 feriti, dalle ltlnee di combattimento ~gli ospedali delle retrovie. Terminò la sua esposizione riv'Otlgendo un saluto ai Sovrani, Patroni dell' Associazione, alla Duchessa d' Aosta, a.} Caipo de.I Governo, che regge i ~Iinisteri tutori del1a C. R. I. ed al presidente della Croce Rossa m.arohese Centurione Scotto.

Dispensa dalle tasse universitarie. Con decreto del i\iii11istero dell.a P. I. sono dispensati dal pagamento delle tasse e sopratasse iper i triennii 1925-28 tutti gli studenti di citta,dinanza italiana residenti nelle J>rovincie di Zara, del Carnaro, dell'Istria, dei circondari di Gorizia, Gr.a.disca, Idra, PosimoJ Bolza110, Bressanone, Merano, Cavalese e. della Dalmazia~

Donazioni e lasciti. L 'a.VT. romm . .A1J1edo Rosoi, ha lasciato dei beni valutati circa 6 n1ilioni alla Oo·n gregazione di Carità di Ouneo, della qu.ale fu per molti an11i ipreside.nte, e rpiù di 3 milioni all' .t\.silo Infantile) all'Ospizio dei Cronici e ad altri e11ti cittadini. La famiglia de.I con1pia11to prof. Brug11atelli ha. donato i5000 lire .all' Ospedale Civile di Sassari, dove è moTto il giovane e. valente ostetrico.

lnfortuni di sanitari. Il dott,. l~~rne.sto Immovilli, medico co11dotto di Albinea (R emgio Emilia), percorreva su motocicletta lo stradone di Fol.a, quando un p rofondo so lco lo faceva urtare con violenza contro un palo telegrafioo1; riportò frattura dell.a sipina dorsale e del b.acino; la morte so1Jraggit1nse durante il tra-sporto all'Ospedale di Sca nd i a110.

Il d-0tt. Lodovic.o Tarozzi, medico condotto di Costa Vo1pino (Bergamo), ipercorrev.a su motocicletta, insieme ad un amico , la strada da Iseo a Pisogna (Bre.scia); l)erduta 1.a padronanza dell-a macchina, andò ad abbattersi contr o una Toociia alla quale è aippoggia.ta la strada che ootsteggia il lago; trasportato pre1nurosamente all'Ospedale di Lovere, cessava di viver e poco dopo iper grave trauma ,al capo. Il farmacista Giuseppe Oacetta da Trapani, esercente a Orema, s i p.recipita.va da un tr.am c~e lo portava a Leno (Brescia), per voler correre dietro ad alcuni documenti che gli erano sft1ggiti di man'<>; venne trayolto dalle vetture ed ucciso qua.si <:li colpo

857

.RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDIC-à. Jour1i. de jJ[éd. de Pa11is, 24 -0tt. -

H. VIGNES. Ciclo uterino e ciclo ovia.rico. a Riv. !tal. di Ginec., nov.-dic. M. TREITBN1ilRO . Pro,ra di FiliilB'ki nella pue~eralità. L. BACIALI. Morfologia ·d el cuore nelle donne affette da fih.ooma dell' utero . - S. ScAGLIONE. I parat ifi in giravidanza. J ou1·nal .4 . M. .4. ., 24 ott. - P. A. 0' ltBARY e 1\1. O. NELSON. Liquido spinale .n orm. in casi di neurosifilide. - M. FREMONT-SMITH e F. B. AYER.. Sinto·1ni gastro-intest. della ne~fil. - H. N. B uNoBSEK. L a vigilanza sui cibi consumati crudi. - H. P. DoNB. Disturbi del metabolismo consecutivi a irradi1a zioni p1rof-0nde. l! cta jJJeP,ica Scand., V-VI. - M . HrNDEHl!IDE. Cancro e dieta. - L. NrooLAYSEN . Glicosuria nelle emorr . rr1eningee. - H . BEcKs . Nosologia della diatesi emorragica. - E. B. SALÉN. L 'emoglobìnuria a / rigore. -- F . SuNDELIN. TT1Jn1ori inultipli dei muscoli degli arti. Arch. f . /Sclt.- u,. Tr. -Hyg., 6 .nov. - P. UHLENH-CTH e al . Studi ohen1oter.apici su.IJ'antimonio. - H. :rvr. v. JE1'TMAR . Sull:a peste polmon ..- M . BECK· Malattia colerasimi•le da Lamblia Vrite sti-

'rletlis.

Bull. d . /Se . lll ed., set.t.-ott. -

F . F -~ABR.18. r'C-Li vu:11ll

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l l POLICI.lNICO

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"r·

[ANNO

XXXIII, FASC. 24]

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i~ervosa ooniu~ale. 'lllecliz. Klinik, 20 nov. -

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[ANNO XXXIII, FASC. 24]

jtfi.,-i,erva Med., 20 nov.

SEZIONE PRATICA

p . BASu:AI. "" p atoge-

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859'

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Scalpel, 21 ne>v. roopiratoria.

R. LEnEuT. La ginnastica

Jowrn. d. Prat. , 21 nov. • •

eczemi. Presse M éa., 28 ott. -

J. MEY:at.

Gli.

F . WmAL, P. ABRAMI e ·

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l aiene M.od., ott. - F. NERI e E. DE DoNNO .. St1lla disinfez. degli erba.ggi còl cloru•r o di calce.

Indice alfabetico per materie . •

Amebiasi a Cialta.nissetta . . . Pa.g . 8-!J Anestesia generale ch1iTuTgica: metodi 838, 39 Aipipendicite .asintomatica in e111ofiliaco )) 829 Ap pendicite : pseudiot- da ma.iformazione )) della p.i ega ileo-aiprpendicolare . 825 )) Aritmia completa . . . 45 • )) Biblio,g-rafia . . 840 )) Canfo1·a . . . 848 )) Cecità istantanea da i<lrocef.aJ-0 iJ1 terno 841 )) 841 Cervello : a.naton1ia . . )) 47 Cloruro di calcio come to11ioaArdiaoo . Demografia e ~tatistica sanitaria di Cal)) 84-4 tan issetta . . . )) 834 Diatesi emorragiche . . . • )) 845 Embolia post-operatoria . • • Encef,alite l eta.r.gica: aJ,t erazio·n i del fon)) 842 do ocu] aire . . . . . • • )) 843 EsO<f ago : dil.atazion i . . )) 849 E u genica: b1asri. scientifiche )) Faringe: nenrofjbr.oma .. . 842 • )) 848 Giunture: ascoltazione . . • )) 843 Immu11ità: teorie • • • Invaliclità di guerra : preferenza . • • )) 852 )) 848 J..Jinea di Shenton . . . • • • 1

I

l\{ateria: trasfor111.a.zioni . . Pag. ,851 Megasigma . . )) 843 • Milza: ricerche )) 842 ~liocarditi: sindrome )) 845 N eo.plasie: radiotera1pia 842 843 • • N eu·r ite ottica . . )) 831 • P .aralisi progre&sò.v.a.: inalariz.za.z ione )) 843 Reazione di Tournay . )) 842 Reazio11e ser oiogica )) 842 • Reazioni outaù1ee e fu11zioni O'Viario11e : )) rapporti . 849 • • )) Salasso . . 847 • • • )) Sonno e centro del - . 848 • )) 836 S·p iasmofilia . . . • . To:a'Pi.aJ1ti : a.uto- ossei • 843, 844 Trombosi qb.Jiterante dell'orecchietta si)) 846 11istr.a . Tli:bercot1osi: polin1orfis1no e variabilità )) 833 del virus Tubercolosi ·pol.mo11are simt1lata dalla' sten1Qsi mitralica » 846 Tubercolosi: preserva.zione dell'infa11zia" » 844 Tumore della base dell'encefalo . >> 845

Diritti di proprietà riservati. - É viet at a l a riproduzione cli lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazioni' dei sunti etc esat senza citarne l a fonu. Roma . Stab. Tilpo-lrit. Armam·i di M. Courrier. V. ASCOLI. Red. reeip .


<PAGINA DEJ,J.'AHllINISTRAZIONE)

'!L POLIOLINIOO

_... Pubblicazione di eccezionale interesse: •

Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R . Istituto d'Igiene dell'Università di Roma

Nuove vedute sulle infezioni __ ________ __________________ " " .· dell'Apparato digerente ________________________ " " " _,_

------~----------~--------_;;....

,

..:.._

--------------------------------~~----------_;_

,

,

(Con 28 figure intercalate ne! testo). Rip1Jrtia1T1,,o qui di seguito l'intero Indice di questa interessa'llJtissima Monografia che ·sor SANARELLI ha voluto asse gnare alla nostra Collezione.

l'ilmstr~ fWOfea-

Prefazione. I. cosa s'intendeva in passato, per infezione intestin·a le. II. La patogenesi della febbre tifoide. § 1. Quel che si pensava in addietro circa la patogenesi della febbre tifoide - § 2. La febbre tifoide sperimentale. -· § 3. Le odierne oonoozioni patogenetiche sulla febbre tifoicle.

lII. La patogenesi del · colera. § 1. Opinioni antiche e recenti sulla patogenesi del colera umano e spe1~imentale. - § 2. Critica delle precedenti opinioni . - § 3. La « peritonite colerica » delle ca.vie. § 4. Galvanonotropismo micro.b ioo: i vibrioni colerigeni e loro segno elettrico. - § 5. ·E voluzione del processo vilirionioo nelle caivie. - § 6 . Il gastro-enterotrapismo dei '·ibrioni colerig~rti. - § 7. Il processo colerico in-testinale nei roditori: la « ba.rriera gastrica » . - § 8. Genesi parenterale del coler.a d etto inte;stinale nei giovani oani. - § 9. Permeabilità ai vibrioni della mucosa na.so-bucco-faringea. § 10. - Come entrano, come si comportano e conte escono i vibrioni· nell'organismo a nimale. § 11. Una fase oscura del pr~o colerico: l'.a1'gidismo. - § 12. L '.algidisrmo sperimenta.le nelle cavie. - § 13. Colera sperime·n tale nei conigli ; l'« epitallassi »: sintomatologia e lesioni anatomiche. - § 14. Colera e influenze stagionali. - § 15 . Cole.ra e gest azione. - § 16. ·Identità fr$ i quadri batteriologici del colera umano e sperimentale. ~1,r.

La patogenesi del carbonchio detto « interno » o

<<

intestinale ».

§ 1. Opinioni correnti circa la patogenesi ·di questo processo morboso. -

§ 2. I « batt.eridi n carbo

1

chiosi e i succhi . intestinali. - § 3. La sorte delle spore carbonchiose nel canale digerente. § 4. I conigli « portatori » di spore carbonchiose. - § 5. Come si pro vooa il carbonchio nei conigli cc portatori H di spo·r e. -:- § 6. Natura ematogena delle manifestazioni carbonchiose intestinali. - § 7. Come sii. producono le lesioni intestinali nel oarbonohio. 1

·V. Altre infezioni ritenute enterogene. § 1. P atogenesi della dissenteria baciJlwre e delle febbri paratiioidi. - § 2. Patogenesi dell'iaippendicite. - · § 3. Patogenesi del tifo murino. - § 4. 'l'ropismo batterico, tattismo pair.assitario e affinità elettive degli ultravirus.

v-1. Corollari praticì di queste nuove vedute patogenetiche. 1

vn.

§ 1. Ban1do ai disinfettanti intestinali. Igiene della, boooa e vaccinazioni antitifiohe. - § 2. Il mi· orobisimo delle tuniche intootinali. - § 3. Ipotesi a!ltiche e recenti sull'azione biologica delle acque purgative naturali. - § 4. Meccanismo d'azione delle acque pu·rgative naturali nelle enteropatie. - § 5. Fisio-p.atologia delle idr«>tfilie tessulari.

La crenoterapia nelle smicrobizzazioni e disintossicazioni intestinali. § 1. Effetti del trattamento idropinico nelle enteropatie s~rimentali. delle ritenzioni clorurate e dell'acidosi.

§ 2. Meccanismo patogenetico

~~~~~~~~

Un volume di circa 200 pagine (N. 15 delle nostre Monografie Medico-Chirurgiche d'llJttoo.iità) nitidan1ente stampa.t o su 08.!rta semipatinata, con 28 figure intercalate nel testo. Prezzo L . .25. P er i nostri abboJati sole L. 22,50 in porto franco.

J1~via,re Vaglia Postale all'E&Dtore LUIGI

POZZI -

l71«. Sistina, 14 -

BOMA ~---'------


ANNO XXXIII .

Roma, 21 Gingno 1926

fondato dai

GUIDO BACCELLI

Fase. 25

pr~fessori:

FRANCESCO DURANTE.

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMA:QIO.

Osservazioni cliniche : S. G. Giaaxlma: Sudl'owort1.1nità di aspo,rta.re l'a.ppendJi.ce negli interventi iper 0001.ruErione :in.t e9t.inale .a.c11ta da 2.S(}aridi. - R. Zambel1i : · Oomplica11i<Xllii ohiT!llrgiioh·e d·ell'·as.caiI'i-d~a·si. ~ote di tecnica: A. Alessan.ckini: Cultura d·e l bwc. tubeNx>la..re, tipo U!ID!lldlo, au pata.t a modificata. .Riviste sintetiche : A. Filia;_piil:nd.: I/aAfta ep i.z'OOti0a e :ha eua tra.smiss.ibillità .all'uomo. · Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: M. Ch. Aclla,~d: I.I morbo di Rayn1aud. - RENE E VIE URINARIE: M. LaQIU·i ère : Oiet.i sierose del rene e operiazi:ani .oonserva. tlive. - o. Meroie.r : La p·atogenesi e la cu.ra delle ;p~c­ cole iidrrcmef.rosi sen11a oaiusa awJ>airente. - M. Negu"O e G. Coloanbet: Oonsiderazioni nn.1ove su.} · f1l!Ilziiona0

meDJto del rene poli1cllstioo. - - VASI SANGUIGNI°: H. Gause : La patologia diell'emibo1ira grassosa. - L. H·i.Ts1ch: Innervazione dei vrasd. in rapporto al p.roblema della ei.mipatli.ieectomia periairterioea. - MEDI CI NA DI GUERRA: B. l.minghetti: Coniribuito allo studio <lel1e alterazioni 1

ainatomrilC'he dia gas d:i. alil.'YIP rate. Cenni bibliografici.

~uE0.1l'a

oorn 8'p-ec1ale ri:gu.airido

la protezr:i.'Qne della Maite'I'niità e dell 'lnf anzia. - Aooademia ·dii 1S'Cìien·z e Medliicbe Niatu:rali di Ferra'l'a. - MSOl(}iazi10011e Medioo-ChÌlrtllrgioa>a di Nliseen·a. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Il 1dolore 1nel1a f ose.a iliraica, destra-. - Il dolore addoonìi:nale oroIllico nei baimblind. - CASISTICA E TERAPIA : L'wd.oiJI><>sità ed tail.tT.i fattO!li eziolog.:ic:ri. ·neil diabete. - Gli iinterventi chfirurgi·ci nei dli!abetici. - La tecn.:iica del'l'.:i!nsul.inoteriaa>iia. - N Ul()Ve in1dica~ioni dell'ilil.aulina. - Emoir.ra.g ie 1irn .o~i di coma trattatti -con l 'in&ulina. - Uso ter:aipeutico a.e gli anfairozuiooheri nel di•a..bete. - L'eser<:ii.zio mu!SJOOlrure nei diabetim. - RdsuJ.tato tera.peu:t1iioo de.lla radiiaterapi~a 1n.'e l diabete anellito. - NOTE DI ME· DICINA SCIENTIFICA: Una nuova rCOID.iCez.i-One eti~l oigiloa del g'OZZO .endewoo. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : Mamierin~emo e destrismo. e previaJ.einza d'run. em·iBlf€1l"O oerebra.le. Nella vit?. professionale: Inise-gnamento sup-etriOTe. __,. Ammini&tria2Jione sanilitaria. 0011100!1."Si. N oonine. proonoz~and ed onorifioenze. · 1

Notizie diverse.

Rassegna della stampa medica.

Indice alfabetico !)er materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA.

Divis. C.h iruTgi.ca ·diretta dal sen. prof. D.

GIORDA..'11{0.

Sull'opportunità di aspo1·tare l'appendice negli interventi per occlusione intestinale acuta da ascaridi. Dott.

Accademie, S&cietà mediche, Congressi : V Oonig.res.so per

SERAFINO •GIUSEPPE 1GIARDINA,

assi'sten.t-e.

Gli interventi rp-er ooolusione da a;soaridi, in rapporto alle varie forme di ooclusione inteistinale acuta, ·oono oggi1dì da ritenersi come .rari, dati i buoni risultati che i.n general.e possono ottenersi in tale varietà di o·cclrusione con il trattamento medico, •quando .questo 11>erò sia usato razionalmente. Poich-è è pr,ecitSamente nell'uso imiprO'prio o inadeguato dei farmaici 1c omunemen.te ado'Perati contro l'elmentiasi intes.tr.i.nal.e 1che p·u ò tal'une volit e ri siedere 1a causa conti.ngente dei f enO!llleni di oc-elusione; tal'altra volta invece è n el tumulto di ~1iminazione idi ascaridi straordinariamente numer0&i (e nel nostro caso, coone vedremo, v.e n'erano 180 a frur •gI'-O'PlpO), che !'in.testino viene materialmente ostruito. Co!Irl'unque iper questo òd altre cause occasionali iehe io .qui non sto a discutere, manifestatisi i f enom.eni dii occi~usione, che indi1

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chino l'intervento chir.urgico, 1dopo essere !alllta la terapia f ar.ma;cologica, vediairno a ventre aperto quello .c h'.è opportuno e quell-0 ldh'•è inutile se non dannoso di fare a seconda id ei casi. Nel recente .Congresso di chirurgia il prof. Mar, garucci relatore sul trattamento dell'occlusione intestinale acuta, rLassumeva in queste 1q uat1rro proposizioni i modi con i qu·ali il ·chir.urgo 'Pillò fronteggiare l'occlusione da aisicari·di: 1) Scioglimento ·del nodo verminoso, 5chiacciando i iparassiti a uno a uno e respingendoli in ))asso. Chiusura del . ventre e cura antielmintica. 2) Enterotomta, estrazione di 1V1ermi, enteroirr.a, fia; chiusura del v.entre. Cura antielmintica . • 3) Enterotomia, estrazione, enterostomia. 4) Resezione. Aggirungeva ·c·h e l'·Ojperazion.e col vantaggio di ottenere la risoluzione dell'ooc.llusione ha con se 1-0 s·vantaig.gio 1d ell'ap·e r.t urra 1dell'intestino, qualora per una incompleta asportazione dei vermi debba ·p oi farsi un t1'attarrnento antielmintico; ma lo svantaggio è di poco momento, poichiè questo trattamento, 'l.1na volta cessata J.'oocl.Ju sione, può es. 1sere senza •danno ritardato. l\.Ja non cre·d iamo invero di -comrpletare l 'eva. •Cuazione dei vermi sempire -e soltanto con gli antielmintici, 1poichlè ilasciamo un 'rermi-0, il cecale, 1Che •spesso protegge, feconda e gestisce n.e1 suo seno altri numerosi vermi. I

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86~

tJ. POI.lCLINICO

B questa una parte del trattam.ento cJ1irurgico dq}l'occl11si one inte·stinale da ascaridi, sul~a quale non è stata ri Chiamata convenientemente l'atten, zione. Un esempio del modo di co.m portarsi iri simili evenjenze mi ,è folI'ni.to ·dal seguente caso, operato parecchi anni or 1sono dal prof. Giordano, e che è l'u11ico intervento ~er occl:usione da M·caridi fra. un .centinaio di operati da un trentennio in questa divisione jper varie form e ,fil occlusione intestinale acuta. 1

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(N. di R . 3593- D ) . S. Elisa .di anni 9 da Mestre,

conta1dina, viene ricoverata di urgenza il 22 maggio 1903. Genitori e fratelli vivi e sani. Non malaittie ·p regr.esse de·g n·e di nota. Dài ·p rimi del marzo ·cti .quest'anno va soggetta. a dolori ·di ventre con recru·d·escenze aJC::.c-essuali instabili per l'ora di reom•p arsa nella giornata; tali rd olori ·si accompaignano speisso a vomito 1oon emi·ssione di elminti; con Ile feci 1h a qu.asi costantemente eliminato ascari1di. In questo ·stato si è trascinata sino all'epoca :presente avendo invano ri cor!SO a farmooi di varia natura per cornbattere l 'elmintiasi. Quattro ,g iorni ·f a ·è stata colta ·da vivissimi ·dolori in tutto l'ambito adtdominale .con carattere di veemenza insolita; i dolori n1ei ,d ue giorni sucieessivi divennero 1più intollerabili. Malgrad.o la sommini1strazione idi santonina, di rpuriganti e di cli.steri, le •SOlfferenze •dell'a. non son o affatto di·m inuite, men.t re 'Più irnrponenti e minacciosi son o andati facendosi i f enom eni addo minali fino alla sindro1ne ·di occlusion e intestinale. E. O. Buona costituzi·on.e :s cheletrica, ·deficiente lo svil'll'P1)0 d ella mas sa muscolare e d el tessuto a1diipo-so . Colorito pallido. Esipres;sione idi 1s offerenza grave. ì\ll idriasi pupillare spic~ata. Contorcimenti in tutta la 1persona con emi·sision e di grida la1nentose ·che 1si rinnovano ad ogni r ec1r11 descenza del .dolore accusato in tuit to l'ambito addom i11ale. Nulla di notevole agli organi toracici. L'a·ddorne ·è gonfio a pareti te5e poco compressibili, solcato da rilievi e avvallamenti in stabi li d ovuti a mot1 rperistaltici .intesitin·ali ·di forte gra:do. .l\lla pal'pq.zione 1$i d eista ·dOlòre n el .qua·d rante inferi1olI'e ·d estro specialmente a livello della fossa. iliaca d estra .dove 1p erò non si a'rvertono resistenze ·s pecii:t,li. Alla perC·U!SSione su .tutto l '.a.1d dOlffi e si ha suono ti'mipanico alto. · 22 maggio. Cloronarcosi. In·cisione lungo il margine esterno del muscolo retto 1di ·destra. ,i\..ppena aperto il periton eo si ·con stata che l'ansa tr ave:r.sa del colon 1e quella dell'ango1o erpati1co 1sono note' ' olmente distese e riipiene id i as cari•di. Il vol'Um e l·ag,giunto da tali anse è quello di un vaso di catgut (iperirr1etro cm. 13-14) . ·C on l'e&pressione rmanruale si s o Stpingono ·v erso i·l reolon ·discendente gli asciarhdi. L'aprpen1d ice è tU!I'gi·da e tumida. Il sigma •è disteso d a .gas ..L\.ppen.dicectomia. Sutura del ventre. Si s,ornministrano 1quin1di , ruppena S''egli a l'a., 20 -ctgr. d·i :santonina e 30 ctgr. di calom elano. 'N·ella notte l'a. ha tre scari·che alvine con emissione .di 5 ascaridi. 23 m1agigio. 1Si •danno altri 15 ctgr. id i santonina. ~on emette ,rermi. 24 maiggio. S omministrazion€ di estTatto etereo di felc e maschio. Emette 15 wscar.idi . 25 mag1gio. EmiS1Sione di 60 ascari·di in seguito alla sommini straziione di santonina. Si somministra 'J)ure timolo con resina di gialaI>tpa. 1

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[ANNO XXXIII, ,FASC. 25 j

Eloiminazio11e 1dl altri ascaridi che in tutto som. Jn a no a 180. • L'a. vien e di m esisa corrllpletamente guarita il 10 giugno 1903. 1L'appendice era lunga 5 ·cm. con diametro tras,1ersale da 8 a 17 11lill. Il l'llme nella 'Parte centrrule è disteso ed oocupato da imu.co e m aterie focali tenui; al di so·p ra ed al ·di ·sotto di questa 8 però sottile, ma p-ervio. Arlorch·è l'ap1p·endi ce fu fissata e spaccata in tutta la sua l'Un.ghezza, si ipotè esaminare il contenuto della 'Parte centrale: si rin·v ennero in questo al1' esame m1crosco1p i·co 'Una 1grandi1s·sima quantità di uova •di ' 'ermi e -p1reci1samente .p er la m&ggio:r part.e uova (li ascari di, .in minor qua ntità iuova di trico1cephalu s dis·par. 1Sulla sezione ·dell'a'ro)endi.ce, in 1corrispondenza alla detta. ,parte ce11trale, si potè n otare: notevole in.filtraz1one id ei folli1coli, ,infi·ltrazion-e 1parvicellulaire anche ·d ello ·strato gJ'lian•dolare, abnorme d1. latazione dei tubi .gl1iandolari di questa con ipersecrezion e 1di muco e aideren te alla parete stéssa una tenue quantità di materiale avente vero carattere di es'Suidazi·o,n e. 1

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La storia di questa ammail.ata non lascia va dubbio sulla cruu·sa dei fenomeni mentTe ·d'altra parte in correlazione ad alcuni ri1ievi o·b biettivi imrponeva .un 'P'ronto intervento chirurgico, facen·d o escludere ogni ulteriore tentativo idi cura m edica. mentosa, tPiù di .quanto -era stata apiplioata ·da1' medico curante. Infatti gli a9cari·di avev,ano già ritSentito l'effetto rtella ·santonin a ·e :dei purganti ·p evchè tutti, almeno aJPparentemente, aveiv.ano sgombrato l'intestino tenue e n eJl'esodo frettoloso s'erano a c·cnmulati all'angolo epattco e nel travers-0 del .colon. In con1si derazione di ·questo fatto appunto era 1da doro.a ndarsi se era ,conveniente a:priTe l'intestino per sloggiare tutti qu·e i -parassiti ch e .g ià si avviavano. verso la ·via di u·s·cita o se 1pi uttosto con la 1sipre1nitura in direzione centrirfu1ga non e1ra da con. vogliarli ·per il colon ·discendent€, faicendo sor:.. montare quel ipunto di flessione del grosso intestino 1dove generalm ente ipiù diffi1coltato è il paissag;gio ·d ei corp1 stranieri ,e dove si erano a;m massati. In ef.feito .10 s.copo 1preci'.J)uo del ·ch:itrurgo per· il momento era ·di to.g liere l'ostaoolo sciogliendo .quell'assem brrumento con i mezzi •m eno lesi-vi e· peri colosi ·certo di 1potere agire secondariamente con 11na a•d eguata 1cura m édicamenitosa sulla massa ormai non 'Più ·co·mrpattta·. D11bbio in,rece rs i sarebbe ipotuto avere in tale p ossibilità se CO·desto nodo verminoso si tosse PQ.. esentato in un tratto de•l tenue. Non so se sia stato miesso in opera da qualche autore, m a in q11e~te evenienze, oltre la sprem itura, forse buoni ri•siuJtati potrebbero otte11er si, io .creclo, facendo arrivare ·s tll nodo yerminoso direttamente un effi·cace antielmintico a .m ezzo ·d i un ago jmpianta1o. obliquamen te nella 1parete intestinale con queJ1 ll. 1

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[ ANNO XXXIII, FASC. 25]

tecnica che suole apipli;earsi n-ella punzione del, l'intestino. Comunqu e, sebb-ene u n a enterotomia temporanea oggi non costituisca con i perfezionati accorgimenti di tecnica un pericolo, pure i1elle -0strnzioni del grosso intestino dovute ad ascaridi se non dannosa è superflua potendo comport'lrsi il chiru rgo come nel nostro caso . .Piuttosto i r1 cotesti. interven ti bi sogna mirare alla cura radicale dell'eilllnintiasi e a questa s1pesso non si perviene se non ·viene asportn,ta ra'Pcpendice. N·ella nostra ammalata già l esa111e macroscorpico ·d el vermio, tnrgido e t1Umefatto , n e indica'\'a l'ablaz.ion.e ma an che quando lesioni macroscopi1caJn ente 1ap·p rezzabili non sono riconoscibili, è oipportuno asportair lo 1pensan1do 1cl1e in quel cpiccolo imb·u to sonvi anniùate numerose uova dei paraissiti che riforniscono continruamente di vermi il ceco (1) . Ind.ilpenid entemente 1dal fatto, dimostratoci dal1' esame mi1cro·scopico, che i vermi intestinali favori·scono l 'infe~ion e microhica dell'appendic·e, nel nostro caso se ·i fosse lasciata l 'appendice l·a nostra ammalata sarebbe guarita per il momento dei fenomeni di occlusione ma 11nalgrado tutte le iprescr1 zioni igieni·cl1e sarebbe ri·m asta una sofferente di elmintiasi intestinale e di rup1p endicite cronica facilmente acutizzabil e. Istrutti,1 0 è a quesito propo•s ito il caso di HoppeSey1er (2) osservato in un ufficiale di marina il quale da tre anni era aif etto d·a ·dissenteria cron ica tropicale spesso con recrudescenza di dissen· teria a-cuta con fenomeni dolorosi accentuati alla fossa ileo-cecale. Di etra insisienza dell'ammalato venne asportata l'appendi1ce il cui conten uto era dato da liquido sanguinol ento , da globuli di pu~. di n11merosi bacilli colisimili e 1da -a·m ebe 1dotate <lei loro maviment.i caratteristi:ci. L'esame isiologico mirse in evidenza l'infiltrazione d.ella mru,cosa e della sottomucosa di Jeucoc1ti , di en1azie ' idi bacilli e di amebe; nel punto dove l' apip.eilldice p·resen~avwsi ristretta esistevano delle ul·cerazioni della mru-cosa, degli ascessi sottom.u•co.si, ·distruzione ·dei fo1li.coli p·e r sup·p urazione, con quelle ·cara11:eristiche note istologiche insomma che si hanno nel le ulcera ziorti intestinali da di·ssenteria amebica. E,·i·dentemente le a1m ebe an1

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(1) Già nel secolo

,

SEZIONE PRATICA

per la frequenza del reperto s'era pensato addi1:rittura c.h e l'rupipendice potesse .servire di ricettarcolo j.n crui i lom.b richi deponessero le loro ruo,ra, ipef!ch1è vi crescessero e si sviluppassero tranquillamente. 1 Morg~gni in sull~ prim e sten tò rud a;1Jbraociare que'sta 1.dea, ma 1101 per le osservazioni di molti medici •c he rinv·enne· ro i lombrichi in quell' appendice e per l'approvazione c;he que'Sta conrg·ettura otitenne 1dal S·anto. rinri, non solo gli ipi acq'Ue n1a gli parve anche con . fer;rr1ata dai tfatti . xv1 11

(V. D . ·GIORDANO. Comp en d.i o d'i Chirurgia Operatoria I taliana. Tipografia Editrice :rorinese, 1911,

863

n~date

i1ell'aJPpendi-ce sfiu.g gi\·ano all'azione d~ì medicamenti cos1cch.è inde.f initivamente insemenzavRno l'intestino. Sta il fatto che l'a. guarì, e n·elle sue feci dopo un mese già non venivano· p iù ri s-contrate amebe. I n effetto secon,do l'e51Perienze clini·che di Rai 11Pt (1) esegui te nel 1911 su bambini che dovevano essere a'l)'Pen·di·c ectomizzati, i pairas&iti intestinali na:scosti nell'appendi ce rest ere·b bero viventi anche dopo sonr1n inistl'azione per più gi orni ·di energi1ci veriniif'·u·g h.i . Questi fatti invero 1per la loro importanza pratica poirterebbero a forrn·u la·r·e un conc etto terapeuti·co eccessivo, se n on ipara;dossale, e -cioè che pPr ·sbarazzare l'in testino dai ·vermi intestinali bi1sogna resecare l'a·p pendi·ce. Il che si deve riservare ai cas·i ove l'a'Pipendice •dol ente dimostri e~ sere ri1cetta,colo di uova e ,ai ipiccoli vermi, che la traumatizzano, ulcerano ed infet1ano. Logica ded•uzione 1del resto cl1e nella p:z-at;O~ro. de.'re esser e ten uta 1p1~sente e a seconda dei casi' ,,a,g liata ocl ap1plicata. Sulla corta 'Però di codeste osservazion~ ce:lillA;.~ cJ1e potrà rjt.enersi come inrdi1c azione oipporfu·n a· in occasio11e di int er\·enti ·p er occlusioné intestinalç acuta ·da asc1ari1di quella di reseca.re l'appP.ndi,ce, anche quando quesita i1on p·r e. enti lesioni macrosco1pica·me11te aipprezzabili. ' ' enezia, novembre 1925. . 1

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OSPEDALE CIVILE DI BELLUNO ..

Reparto chiru.r gico diretto d.aJ prof. G.

P I F.RJ

Complicazioni chi1'urgiche dell'ascaridiasi per il do1 t. RENATO

ZAwIBELLI,

assi·stente volon tario.

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I .a prcsrnza dt ascaridi ne-1 tenu e può provòcare

svar1a.ti. disturbi, ma è difficile ch e . questi as'5uma110 una gravità e un aspetto da reclamare la ter~pja chirurgica. 'In d11e piccole malate del nostro Reparto, :r hre,re distanza di t empo, abbian10 potuto t11ttavia co11stata1·e ·du e ·sindromi un poco cJiverse, ma sempre di i1otevole gravità, .c he costrinsero il cl1ir11rgo all 'inter,rento e guariro110 1per opera di qu e to. Ne~ pri1no caso si ebbe il quadro della occlusione intestinale acuta, nel second o gli elminti si111ula.rono colla loro presenza e i loro effetti un a invaginazione. In ambedn c i casi la causa d Pi disturbi di canalizzazione inte ti11ale fu sco p erta solo al tavolo operatorio. B sembrato al mio 1Primario cl1e Ya les e la pena

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pp. 375-376). (2) HOPPE-SEYLER. Munch. Med. Woch., 1904. \

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RAILLE'f. . ur l'emploi du thj1ìiol contr e les 7Ja.rasite·s de l'append.ice. Société de BjoI., Séance du 11 mars 1911. (1)


864

IL POLICLCNICò

, di pubblicar~ questi due singòìati

casi, e

cortes~­

mente ne ha affjdato a me l'illustrazione • '

1. O·c ciusiorie inteS'tinale da ascaridi.

Luigia. di anni 10, da J'ai di Cador·e. Ent"'a in aspeda1e il 10 febbraio 1926. .Non precedenti patologici 1degni di nota, sal~o att8icchi ieli asma bronicniale di' cui la bambina soiffre a intervalli da o.Itre 4· anni. · Il giorno ·2 febbraio ammalò senza caus·a ap, . p.aren.~e ,con ·dolori nelLa metà. superiore dell'addome; nello stesso :giorno · •CO·m parve . vòmito. I dolor i si fecero a poco a ~oco sempre ·p iù intensi, e andarono localizzandosi nettamente all'ipocon. ·cl.rio destro. Comi:)arve febbre, che la sera osoillò fra i 38 ·e i 38.5. Poichiè ·d·<hl giorno d.ell'inizio {lei doloifi si ·era.no arrestate !'evacuazioni al quarto ·giorno fu somministrato un p·u.n gante ' che ebbe abb0ndante esito. Ma i dolori non si atten.u arono, cosicchè otto giorni dopo l'inizio d·ella malattia il medico 1curante si decise ad inviarla :all'ospedale. È una ·b am•b ina piuttosto graicile: ben sviluppata per la' sua età. Lingua ·coperta di ipatina giallastra. Pol•so 128, :piccolo, irregolare. Nulla all'esame degli organi toraici.cii. Ne'1l' aidido·m e la palpazione dell'epigastrico riesce vivam·ente doloiro· sa~ specialmente a. l~vello de~l'angolo epiigastri•co, ma no n consta n è 1d:Lf.esa nè pr.esenza di tumefazioni. ·N1è ·diverso rep erto ·dà la pal1p azione nei momenti in 1cui il dolore, che si rtpete con carattere colico, è più intenso. Negativo l 'esame del1' orine per la presenza di albumina e di zuccher "· Il giorno seguente a quello dell'ingresso venne prati.c ato l'esame radioscopico dell'apparato digerente dal nostro Radiologo (dott. Lap·e nna) con il seguente reperto: « 1Lo stomaco iè piccolo, alto, ipertonico; il bario si vuota subito, quasi in modo incontinente, attraverso il piloro nel d·u odeno, ch,e si 1di.segn.a rapi·damente com.e una larga a:µsa f ortemente dilatata. All'inizio de~la terza porzio·n e il bar.i o si a:rresta, e si constatano una violenta ·p eristalsi gastrica e duoid enale, e inste·m e una antiperilstalsi duodenale e •gastri·ca. Le manovre palpatorie, i combinamenti id i posizione, no1n riescono a sospingere il :pasto opaco• oltre l'ostacolo. Dopo 4 or.e lo stomaJco è .an·co.ra ripi·eno per 2/3, t;na parte del pasto è passata nelle an•se digiunali, che sono animate da vivaci movimenti peristaltici, ma l'ultima porzione del duo·den·o non è iniettata, mentre il restante duodeno ·è sempre pieno e ·d ilatato, e tale resta anche 1qiuando, dorpo 10 ore, si :pratiiea un nuovo esaime ». Nella notte- fra iJ. giorno 11 e il 12 la malata ebbe un.a scairica piuttosto .a,ibbondainte, di fecl biancastre. 111 ·giorno 12 fu 1dal primario prati.cato, in nar-· cosi eterea l'intervento chirrurgico·, così riferito nella stona' cliniica. · « Laparotomia mediana .sopriaombelicale. Si not1 su):>ito una forte •dilatazione del duodeno. Sollevato il colon traisverso si 1constata •Che la prima ansa del d-igiruno iè grossa (rd iametro -Oltre 3 centimetri); a supef.lfi.cie bozzuta, e la palpazione la dimostra stip•a ta ·di ascaridi 1)er ~a lU.Ilighezza di quaisi 20 centimetri. Con dolci manovre di preSsionè n·el senso ;peristaltico .si disloca la massa verminosa fino a .cinca 50 eme. dal ·l eg.a.mento di Treitz, in mo·do da portarla in un'ansa più féllcilD.

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[.J.\NNO

XXXIII, FASC. 25J

rnente estrinseèabi·Ief quindi i5olato fra due en.. terostati il tratto di j_ntestino occupato dai vermi e ·Circon·data l' ansa di compresse si ipratica, nella parte ieonvessa di essa, una inci·sione trasversale lunga circa un centini,etro, e attraverso di essa. si estraggono con un klemmer gli ascaridi. Quindt si sutura la inieisione intestinale con due · ptani (un piaino ·prOtfonido ·i ntroflettente in catgut, un rpj ano sieromuscolare in seta), e si riduce l'an~a nell'adidome. Altri vermi si palpano, molto meno nu.mer9·si, nelle altre an!;e .d.e ll'ileo a valle. AJ)erio in nno spazio avascolare il mesocolon trasverso, nulla di anorm.ale si .constata nella retroca1·ità d egli eipiplon, all'infuori 1della 1presenza di un·a· g~ossa :l infoghiandola (come uin a mandorla) molle, rosea, in corri-spondenza al margine superiore d•el pan•creas. S·utu:ria totale della ·p arete éliddominale a tre piani, piccolo dTenaggio nel sottocutaneo. Gli ascari di as·p ortati dall';intiestino, vivi e vivaci, erano in numero ·di 120; -le loro dimens-ioni erano inferiori a quelle del verme adulto: la lUlll:ghezza dai 15 ai 20 ·centimetri, lo spessore mrussimo, di 3 o 4 ·m illimetri. Il giorno 15 (terzo giorno dall'operazione) fu sommin·i str.ata santonina (gr. 0.10 in 1due dosi) e un purgante. Do1po di che la m·alata emise alcuni ascaridi per bo·oca col vomito. N·elle scariche seguite al ·p urg.ante si potè contare oltre una ven• tina di ascari di. Jl '<ìecorso postoperatorio fu nor.male: al 40 giorno ·f u rimos.so il drenaggio, al 100 giorno si asportarono i punti. Il gior.n o 4 marzo la pi-ccola malata ifu dimessa 1

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,guarita

».

Rivieduta il 15 m1aggio, si potè constatare come .l1Qn si fosse ripresentato alcun disturbo a carico -àell'addome. Questo caso clinico di oc.elusione intestinale da ascaridi suggerisce alcune 'b revi con·s iderazioni dal -p11nto di vista .dell·a sed.e, rd ella patogenesi e della terapia. .~nzitutto, la sede: è veraimente singolare oon$tatar.e ·la sede dell'occlusione, fra duodeno ed ilP.o, mentre è regola, finora a nostra conoscenza senza eccezioni, cihe la occlusione da ascaridi p · localizzi nel1e ultime anse dell'ileo. Com·e pos. siamo spiegarci una sede cosi alta? Forse si puo pensare, dato il numero .degli elminti certo non inferiore 1i 150 e la loro g·iovane età che si sia trattato di 'l.lna infezione ·p er così dire 1m assiva.. p·r o·d otta cio:è 1da un numero ab'bondantissimo di 11ova ingerite in una sola volta: cosi-oonè giunt.e apipena le uova al tenue e ·sviluppatisi gli as-caridi, .questi per il solo numero strabocchevole, ab·b iano determinata l'occlusione, prima di migrare nelle anse i.n feriori. Ma si tratta in realtà ·di una occlusione, nel senso comunemente inteso, e cioè di u.n ileo puramente meccaniieo, come si 1p otrebbe a prima vista pensare, dato che l'ag.ente occlusivo era rappresentato dal grosso gomitolo di elminti? Noi non •lo crediamo: non riteniamo cioè che il 0

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[ANNO XX.Xlii , FASC. 25]

S iZIONE PRATICA

quadro clinico fosse tutto dovuto alla ostruzione mercanica del lume. intestinale, e pensiamo invece che a questa debba essersi aggiunto un fattore funzionale, uno 1stimolo determinante ·u no spasmo ·d elle pareti, stimolo c·h e ipotre·b·b e •f orse esser dovuto a sostanze cl1imiieh e secrete dagli elm.inti. Questa ipotesi ci sembra confortata: 1) dal fatto della stip si non assoluta (la malata -eblbe scariche a ca5a in seguito a un purgante , ebbe ·una evacuazione jn 1seguito alla somminis trazione d·el .p asto opaco, l 'esame raidioscQpi.co dimostr ò il passa-ggio, ·sia pur len to, di questo, oltr e l'ostatColo); 2) dalla consta~azione radios·copica ·di vivacissimi m ovimenti p eristaltici nelle anse del tenue anche a valle d ell'ostacolo; 3) ·dalla fi erezza e contin·u ità •dei dolori colici che m al si accorder.e.bbero col fatto di una ostr uzione incompleta. Veniamo infine alla cura. Finora n ei .casi di occlu1sione intesti.nale da elm in ti i <ehirur·gi h anno eseg11ito ·quattro ti'Pi di jntervento: 1) ·schi·acciamento dei vermi ·attraverso l a parete intestinale e ooioglimento d el nodo vermin oso respin gendo poi in basso gli elminti; 2) enterotomia, estr azione dei vermi , ent erostomia; 3) enterotomia, estrazione dei ' rermi, enterorrafia; 4) resezione d.el segmento intestinale contenente il gomitolo d ei vermi. Il terzo p.r ocedimento fu p r eferito dal mio primario e si dimostrò ottimo. In r ealtà af.()pare il più razionale, in quanto riduce al minimo il trauma e sopprime i·m medìata mente la caus·a dell'ooclusion e. Il taglio dell'intestino f'l.1 praticato traisver sale per evitare con maggior si·curezza una stenosi ~icatriziale. L'obbiezione ch e il taglio ,dell'intestino impedisca la immediata successiva cura antielminti ca e purgativa è infondata; e lo ·d.jmostra ancl1e il nostro

piacei. Da allora ·5i ·è stabilita grave stiiPSi per la qual~ debbono venir praticati frequenti clisteri. Da circa venti giorni i dolori 1sono molto tormentosi, continui o quasi, e non vengono mitigati dal comuni calmanti. E una ba;m·b ina robusta, in discrete condi.z.i:i oni di nutrizione. P olso 96, piccolo, regolare. All'es1' rr_ie. dell'addome si constata con la palpazione a s1n1stra u.n a tumefazione oblunga situata trasversalm ente, simile a una salsiccia, e lunga circa 12 centimetri, che m edialmente giunge a un dito s.~tto l'o~belico e latera1mente si dir.ige verso l 1poconrlr10; essa è indolente alla palpazione. Du ole la fossa iliaca destra, dove non si palpano tumefazj oni. Il 2 aprile in narcosi eterea si pratica una lapa rotomia med~ana sottombelicale. Si va alla ricerca clel cieco e si trova ·Ch e l '.a1ppendice è lunga:, torluosa, a forma di punto interrogativo ~on isiero. ·a fortemente iniettata; essa ha consistenza dura, p er la presenza n el suo lum·e di un ascaride ch(l giunge fino a un centimetro ·d alla punta. Si !a l' appendicectomia sezionando alla base l'organo e .con esso l' elminto contenut o. Si procede quindi all'esplorazione dell'intestino, e dopo di avere esamin.ato il colon e i.J sigma senza trovare nulla di anormal e si passa all'esame del t enu e. Questo in un tratto lungo ·Circa 30 centimetri, a circa 2 1of't.ri da.I lega men to di Treitz, è fortemente riempito e disteso òa gomitoli ·di ascari·di. Si is ola il segmento fra due enterostati, e attraverso una incisio11e trasver sale iprattcata sulla convessità di ·e.&430, il1nga un centimetro, si estraggono gli elminti. Q11esti sono in numero di oltre settanta, e quasi f.lttti n el massimo sviluppo. Enterorrafia con sutura continua a due p·i anj. (piano profonda in catgut., piano superficiale in seta). Sutu!'la dell'inci sione a ddo·m ina1e a tre piani, drenaggio nel sottocutaneo. .~l terzo giorno dall'operazione fu tolto il drenaggio, all'ottavo giorno i punti; si ebbe guarf.. gione p er prima . J_,a malata u·scì dall'Ospedal e il 18 aprile, sen~a aver fino allora presentato alcun dolore o distt1rbo a carico dell'addome. 0

Q11esto secondo ca·so non richiede molti commenti. La diagnosi ·di invaginazione sembrava la più verosimile dati : 1) l'età della malata; 2) le preceCa.ISO. ·denti colich e dolorose ; 3) la pa·l pazione di un sa1 Il procedim·ento della enterotomia estrazione sicciotto trasversale nella m età sinistra deJ.l'addo· degli elmin ti, e en terostomta, ci appare c onsigliam P (dovuto all' aniSa ripiena di ·elminti); 4) il dolore bile p er i casi in c ui le •condizioni del ·p aziente alla pailpazione della fo·ssa iliaca destra {dovuto in s~auito alla occlusione si si·ano fatte .gravi: . ?.lla p enetrazion e ·d i un ascaride n ell'appendice). l'enterostomia permette l'immediato e conti.n uato Com unque, l 'intervento Qperatorio si imponeva. scarl.c o d elle tossine accumulatesi n ell'a111Sa afT1 cl1irurgo asportò l'appendice sezionando ·anche ferente. l'ascaride in essa eontenuto, il che appare molto Gli altri du e 1procedimenti ci sembra debbano più semplice e innocuo che non la incisione d el P.ssere band iti dalla pratica chirurgi-ca. cieco e la estrazione del verme dall'appen,d ice. P er quanto r iguatda l 'accumulo di elminti n el2. Ascaridiasi simulante una invaginazione inte1' ansa intestinale che iSi palpava, cui si dovevano stinale. i forti e ost1n ati dolori addominali, si 1P:rocedette R. Zelina, di ann i 8, di Sossai. Entra in Ospedaco1n e nel caso precedente alla ente!otomià con le il 31 m<;Lrzo 19"26. Da cir ca un anno va soggetta. vu otamento. Anche in .questo ca so a1'l'intervento a dolori addomina li m olto vivi, ch e si ripetono a chirurgico corrit&pose il succeisso. lunghi intervalli, e cl1e vengono leniti con opI

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II. POLICLINICO

NOTE DI TECNICA. ISTITUTO ·DI IGIENE DELLA

IR.

diretto dal prof. G.

UNIVERSITÀ DI ROl\tIA SANARELLI.

Cultura. del bac. tnbe1·colare, tipo umano, su patata modificata. Dott. A. ALESSANDRI NI, aiuto e 1. d. 1

I I

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La cultura ·d el bacillo tubercolare nei mezzi arti:ficiali è lenta e diffi~ile .specialmente di primo isolamento, per cui sono stati. pro1p osti numerosiss]mi metodi per la sua coltivazione. ' C11lture al?'bonda11ti e rig·ogliose si ottengono .con i terreni all'uovo, proposti e utilizzati già dal 1896 dal Capf!Jdi, tra i quali ottimi quelli ·di Lubenau e di Petroff. Il terreno di P.etroff permette anche, corne è noto, ·di realizzare l'isolarr1ento del bacillo t11bercolare partendo direttamente dai prodotti nej quali 1si rin,ri·e·n e di sovente associato ad alt.ci germi patoge11i o sapro·f iti. ·~uesti terreni sono .però di delicata preparazione ed anche assai costosi, per cui no11 so.n o consigliabili quan·d o occorra allestir.e un numero rilevante id i tubi per ottenerf grandi ·qt1ant,i tà di patine. I! rnetodo di ctiltura su patata gliceri11ata, impiegato dal Roux sin dal 1886 e ·descritto da Pa"rlow.s·ky- nel 1888, è di uso corr ente. Lo sviluppo .d el bacillo tubercolare su questo terr eno è ' rela~ivam ente i·api·do : ir1 4-5 settimane la superfj cje della patata si :ricuopre interamente di una n1assa $pessa di colonie agglomerate, granuloc;e, prominenti e .irregolari di color bianco-grigiastro, ora secch e, ora umide a seconda della provenienza umana., bovina o a.v iaria dei bacilli. Però se si eseguiscono ·d ei raffronti fra le cu1t11re ottenute su terreno di P etroff o di Lubenau e .quelle s:u patata glioerinata si rileva in·d iscutibilmente la superiorità ·dei primi ·d ue terreni al terzo, sia percl1iè più celere ·v i è lo s'1iluppo, si.a percl1è le pati11e sono 1più lussureggianti. Ho vo~l,lto ved~re se .a.pportando qualcl1e modj ficazione alla patata glicerina ta fosse possibile di mig li,orare questo terreno, e, dopo ,,ari tentat)v1. ho . pot.u to ~tabilir:e che aggiungendo alla 1p atata un liquido GOinpo$to di brodo, glicerina, glucosio e siero normale di cava1io o di bue in dovute proporzioni · s,i. ,i):J.a effettivamente lln substrato per nulla inferiore ai terreni <ii, ..Petroff e di Lubenau . alroen.o., per quel che riguarda lo sviluppo del bacillo, tu!bercolare tipo ·umano. Questo terreno, che è . assai semplice qa allestjre. si prepara nel seg-uente .modo: a ) D·elle .p atate ·di buona qualità sono lavate arc11ratamente, sl)ucciate e con fora tappi se rn e tflgliano .. dei grossi 'Cilindri che poi Si diYidonO per metà. Si l.a.scUL 111variata la rea:=ione che è per lo p11ì acida: se le patate fossero a reazione 1

[ANNO XXXIII I F ASC. 25]

alcalina si immergono i pez.zi tagliati per 8-10 ore in u11a soluzione di acido latti-co al 3 % e poi si lavano a lungo in acqua corrente. ;r semi-cilindri di patata sono quindi introdotti in provettoni nel fondo id ei quali si è 1posto un batuffolo di cotone i·drofilo bagnato, oppure in sp eciali provettoni con strozzatura, in fondo ai quali 5i pone un po· d'a·c qu a per impedire l 'essjc.camento. Sterilizzare merz'ora ad una atmosfera; b) Contemporan·e amente, in un matraccjo contenente 100 cm·c . idi brodo ordinario si aggiunge 1 gr. ·di glucosio e 5 eme. :d i glicerina purissima e si sterilizza in pentola ·di Koch. Do1p o ch·e il li qui·do € raffl'eddato si aggiungono 10 eme. di siero normale di .e.avallo o di bue; c) · Questo li qui.do ,,j ene addizionato ai semicilindri di patata nella quantità di 3-4 eme. per modo cl1e le fette di patata ne siano bene imbevute : è consigliab.i le anzi di tenere i provieLtoni in termostato per 12 ore per m odo cl1e la imbibizione .sia maggiore . Questo terreno si presta an.che 1nolto bene quando si voglia coltivare il bac. tubercolare in mezzo !i·quldo. ·Basta infatti aggit1ng·ere nei matraicci contenenti il brodo glucosato e glicerjnato, due • o tre cubettini di patata e in secon,do tempo il siero normale di cavallo o idi bue. La 1p resenza della patata nel mezzo li·qui·do 11a una f avor,ev )· lj ssima azione sullo sviluppo .del bac. tubercolar€. Nel corso ·di -q ueste ricer che ho potl1to porr e in e,ridenza due fatti che ritengo interessanti di ricor.dare: l'uno riguarda la reazione del mezzo, 1'altro lo zuoch€ro adoperato per la preparazione del terreno. Ho constatato infatti che su patate a r eazione naturalmente alcalina o alcalinizzate lo svilu-p1po del baie. tubercolare è meno rigoglioso di quando la patata è acida: su patata deciisamente alcalina il ba c. tuber.col are dà patine grame o non si sviluppa affatto. Il terreno da me preparato presenta il più di so,rente, senza aggiunta di acido o di base, una acidità di circa Ph = 6,7-6,9, che è precisamente la reazione media 1p iù fa,rorevole uer la cultura del bac. tubercolare. Jn quanto allo z11cchero, non è indifferente l'ag~ giun ta ·di un mono o di un disaccarid€ qualsiasi. Sostitu endo al glu co.sio, il levulosio, il lattosio o il maltosio all'l % ed esaminando l 'andamento di s'ri!11ppo ·del bacillo tubercolar e h-o notato che il glucosio è lo zucchero che più si addice per la rultura del bacillo tubercolare, poi vi•ene il levu1osi o e i.J lattosio : il maltos] o ii1 un primo tempo sem.J1ra abbia una leggera azjone ostacolante o per lo meno ritardante. In conclusione la patata modificata è un ottimo terreno 1per lo svilt1ppo del bac]Jlo tubercolare, tip-0 umano, per la semplicità di prepar.azjone, per la costanza di risultati e l'abbondanza dell~ raccolta. 1

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f .J\NNO

XXXIII,

FASC.

25]

SEZIONE PRATICA ·

RIVISTE SlNTETIOHE. ~

L'afta epizootica la sua trasmissibilità all'uomo.

L"'afta epizootica è una m alattia di grande importanza per noi, per le gravi ripercussioni economic he ·che ha la sua diffusione nel nostro pae.se, diff11Si·one di cui si può ·avere ·un'idea ponendo mente che nel 1925 le d enuncie mensili hanno raggiunto il massimo nel m ese di r1ovembre co11 '9!•66 focolai in 130-2 com.u ni di 65 1 provincie. Le malattie, la morte, il deperimento degli animali colpiti, la chiusura dei mercati, gli ostacoli fraipposti al commercio ed al trasporto degli animali dalle restrizioni ~rnposte per le disposizioni di polizia ,·eterinaria sono tutti elementi che contribui ~c ono a menomare il nostro capitale bovino ed l1anno ripercussioni gravi sull'approvvigionamento delle ca rni e del latte. Oltre che ;per questi danni indiretti, l'afta ep1. zootica interessa il medico anche per la possibile trasmissione all'uomo, trasmissione che la pubbli~azione di diversi casi dimostra non del tutto infr equente , m entre non è improbabile che m olti easi, specialmente di stomatiti, attribuiti a cause comuni siano invece dovuti all'afta. ' Fra gli animali l'afta epizootica colpisce particolarmente i bovini ed i suini e, secondariamente, 'ftnche gli equin i, i cani ed i gatti. Si rnanifesta, in essi, cor1 febbre elevata e cCJn l'eru zion e di ve. -scicole di preferenza sulle mucose della bocca e òella lingua, ma anche ai piedj , nello spazio jn terdigitale, nonchè nella così detta corona e sulle m a rnmelle IJ)articolarmente ai capezzoli. La localizzazione alle mammelle è importante per la pro. babilità di trasmissione del virus per mezzo d el latte. La localizzazion e ai piedi, che è quella quasi esc111siva per i suini e gli ovini, determina fa. ' cilmente paralisi delle masse muscolari . ~ell'uomo si manifesta specialm ente con febbre elevata e con stomatite aftosa, talvolta abbastanza grave da rendere impossibile l'alimentazione. F ortunatamente • il decorso ne è piuttosto rapido e benigno, sicchè in pochi giorni l a malattia è ~saurita. La trasmissione si fa ordinariamente p er il contatto con gli anim ali infetti e con gli oggetti con taminati e, specjalme11te per i bambin1. con il consumo di latte e di latti cini (burro, panna, formaggio) proveniente da v~cche infett~. SPmbra però che per aversi la trasn1issione debbano con correre alcune condizioni coadiuvan ti fra cu i resiste11za di lesioni della pelle e delle mucose ed una particolare attiYità del virus (1) . 1

Fra i casi d ' infezione . nell'uomo citiamo quelli pubblicati da F. GERLACH. W iener klin. Wo(1)

ch ensch., 19!4,

n . 9.

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L'agente patogeno è un virus filtrabile che sl trova nel contenuto delle vescicole e, co me hanno per primi dimostrato G. Cosco -ed A. Aguzzi, ancl1e nel sangue, con il qua le è possibile riprodurre !a malattia. J'ali autori hanno anche tro. "ato n elle emazie, nel plasma sanguigno e nella linfa delle rnanifestazioni eruttive • taluni elern enti corpuscolari speciali che sembrano un fatto ,sp ecifico 1dell'in·fezione 'aftosa. .Frosch a vT'ebbe trovato , m ediante la fotografia ai raggi ultravio] etti, dei bacilli di 1/10 di µ . che sar ebbero ancl1e coltivabili (2) . Caratteristica del viru s aftoso è la g rande in.. f cttività, tale che basta 1 eme. della diluizione a 1/100,000 per infettare l'animale suscettibile (3). Tale infettività sembra però assai variabile; è molto elevata nella malattia spontanea, che st trasmette molto r apida·m ente 1p er m ezzo del ter. reno e degli oggetti infetti. Il viru.g è molto sensibile al calore, essendo ucciso in 5-10 minuti a 60°, mentre sembra abbastanza r esistente ai disinfettanti, fra cui l'acido fe11ico a 1 % ha azione incostante; ·è neces·saria un'ora per l 'uccisione con la formalina al 2 %, la soda al 3 %. l'acido clori·drico a 1 %. Molto sensibile appare esso alla luce ed al disseccamento. I11 ghiaccio, a temperatura fra O<> e -20 conserva la virulenza per dei m esi. La malattia può trasmettersi sperim entalmente alla cavia, ma nei passaggi talvolta scompare la virulen za. Sembra cl1e possa trasmettersi anche ai ratti con l'ingestion e di ghiandole di bovini che in vita non avevano avuto manifestazioni clin iche ma erano rimasti in contatto con ani' . in ali aftosi (4). Tale osservazione avrebbe importanza perchiè potrebbe indicare la p ossibilità che i ratti siano portatori d ella malattia e nella propagazio11e di questa. L'inter,rento di ratti e di. altri piccoli animali nella trasmissione appare probabile quando si voglia spiegare l 'esistenza dell'afta in località del tutto isolata (5) . Sembra 1p erò che per tale trasmissione si debba escludere la mosca, per la quale l e esperienze di C. Lebailly hanno dato risultati n egativi (6) . La diagnosi della malattia nell'uomo non è sempre agevole poi·Chè è evidente che l'osservazione di casi di stomatiti in località aftose non è suffjcjente per stabilirne .!'·origine, mentre d'altra parte, può aversi la stomatite aftosa anche in 1

(2) Cfr. D. O TTOLENG HT. F ièvr e aphteuse. H ygiène

trav ail. (3) J. .t\. ARI{WRIGHT. Th e presente problem of foot-and-m,outh disease in England. J_ancet, 2 febbrai o 1926. (4) D. PEDEN. Foot-ana-rriouth di sease i n rats. Lan cet 2 febbraio 1926. (5) G . .t\LESSANDRTNI. Nuovr:r, Veterinaria e Annali d'Igi ene, aprile 192~. (6) c. R. Académie des S ciences, v. 119, n. 24. d1L

M


IL POLICLINICO

paesi n on infetti p er il consumo del latte e dei latticini infetti. La prova dell'inoculazione ai bovini, oltre che poco conveniente 1perchè il bovino può ammalare gravemen te e morire, è an c~e poco probativa i n .quanto ,che esso può essere immune. Più prati.co sembra invece il m etodo proposto da F. ·Gerlach (loco citato) cioè l'inoculazione alla cavia del contenuto delle vescicole che si strofina su scarificazioni alle superfici plantari sprovvis te ·di ip eli d ei metatars i; già dopo 18 ore si ha arrossarnento e dolorabilità ; si sviluppano poi . ra- . pida.m ente le V·esci.cole. Anche nella cavia possono p erò trovarsi animali immuni.

Problema della massima

imp o~tanza

per la con-

servazione .d el capitale bovino e l'immunizzazione (7), in rig·t1ardo alla quale i.5i è ottenuto ~n progresso notevole sostituendo al mat eriale proveniente ·dalle vesci.cole, il sangue di animali aftosi. Con l 'intento di conferire all'animale l'im, munità si faceva d8'pprjma l'aftizzazione, strofinando sulla bocca dell'animale il contenuto delle v·escicole; a!1alogamente a quanto 1.5i era osservato per la Tainolazione, si provocava p erò cos1 talvolta una rr1 alattia grave quanto la malattia spontanea . A S . Belf anti e A. Ascoli, si .d ovrebbe la prima dimostrazione dell'immunità ottenuta mediante J'iniezione di emazie la vate di ani mali aftosi (8) . Con ulteriori studi fatti su larga scala, Cosco ed Aguzzi (9) precisarono bene le condizioni in cui si sviluppa l'immunizzazione -e riuscirono a conferire uno stato immunitario della durata d i almeno tre mesi con l'inoculazione endovenosa dei gl obuli rossi. Molti problemi rimanevano tuttora · allo stnd io e specialmente quello sul meccanismo dell'3 recidive, non ancora ben precisato. Ora, rper ~~ spio. gazione di ql1esto, si può anzitutto invocare la distinzione g ià fatta ..da Terni dell'immunità gc11erale da quella dei t essuti. Quando si am1nettano ln due ·specie di immunità, si compren.d e la ragJ011e per cui si possono osservare delle recidive pura .. mente locali p er inocu1azione dell'epitelio bocca · le, mentre per siste la resistenza per altre vie 1.1'inS a1·ebbe .qui fuor di luogo trattare in queste brevi note la ·questione dei di versi metodi di i·m~ munizzazjone . .P er un'ampia conoscenza di questa come ·di tutto il problema dell'afta, si vedano le pubblic azioni fatte a cura della Direzione Gen. della .S anità pubblica. Stato d elle conoscenze e

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fez~on~

in aJ?.iI?ali già guariti da . una precedente infezione. lVIa un' altra spiegazione può ora invor.ars! in segt1ito alle esperienze di Vallée, della S-cuol:i di Alfort, il quale (10) avrebbe dimostrato l'esistenz,i di ~Imeno due varietà di virus aftoso, che non immunizzano t1na contro l'altra. Diventa così chiaro • il m·eccanismo .delle così ·dette recidive, che in r ealtà n on sarebbero tali ,· mentre . si offre una maggiore probabilità di successo p.er le imm unlz. zazioni quan·do per queste si prendano gli elementi dallo stesso focolaio di infezione e si utilizzi per tal m odo la condizio~e che sembra indispensabi ·e per ogni t~ntatjvo di profilassi medica, cioè i:1 sipecificità. Nell'intento di rendere più semplic~ e pi1ì prri~ tica l'immunizzazione per mezzo d J l sar1guCl. ·vallée u sa ora non più l'iniezione endovenosa di emazie, ma quella sottocutanea di sangue laccato, ottenuto mescolando una parte ·d el sangue virulen to con nove parti di acqua. Gli effetti non sono costantemente regolari, ma sembrano nel complesso buoni; ad ogni modo trattasi di un metodo di molto superiore a quello dell'aftizzazione per via boccale; ·s oprattutto è rimarchevole la. benignità di que,s to p.rocedimento con .cui la mortalità non oltrepassa 1 per 4000. Secondo lo s tesso Vallée, anche l'iniezione di sangue di animali convalescenti permette una protezione che sarebbe costante non solo p er gli ad~ti, ma anche per i giovani che generalmente soccombono in gran numero n elle epizoozie. A ·passi lenti, ma- con progresso costante sembra dunque che ci si avvicini al giorno in cui la difesa del n ostro patrimonio zootecnico da questo flagello 1potrà essere realizzata in piena effi- . cienza. A.

FILIPPINI.

(10) Revue de Pathologie comparée, 5 dicem-

bre 1925, e Tribune mé<iicale, marzo 1926. _.. Interessante pubblicazione: '

Dott. LUIGI CAPPELLI Aiuto a.Il& Cattedra di Elettroterapia e Radioloiia. della R. Unive,rsità di Ro~a

.•

(7)

1

degli studi sull'etiologia d eli'A . E . Rassegna bibli ogrmtica e Relazione g,e nerale, Roma, 1921. (8) Policlinico, S. P., anno XXIIV, fase. 47. (9) G. Ccsco e A. Acu zz1. Studi sperimental i sull'afta epizootica. Estr. .d alla Clinica Veteri nari a, l~...2.

RADIUMTERAPIA MA.NUALE PER I MEDICI

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PRATICI

Prefazione del prof. Franoeaco Chllatduccl, Direttore del R. Istituto di Radiologia ed Elettroterapia della R. Università <li Roma. Un volume in·So, di pag. IV-160 (N. 15 della Colh1na Manuali del e Poliolinico >), nitidamente 8tampato su carta semipatinata, con 5 tavole e. 5 ftg~~e nel test<>.. - P~ezze> L. 1 8 più le ~pese postali d1 sped1i1ooe. - Per 1 noatt'1 a.bhouati sole L. _1_6. ~O· Invia.re Va.glia. PoetaJe a.ll'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina. n. 14 - ROMA.

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{.t\.KXO

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SEZIONE PRATICA

·SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. II morbo di Baynaud.

(ACHARD M. CH. Le Bulletin médical, 1926,

n. 2).

Raynaud descrisse la malattia che porta il suo nome nel 1862. Il sintoma essenziale da lui designato consisteva in una gangrena is ecca e .simmetric3. senza lesioni vasali e v.erificantesi in soggetti giovani, fatti questi che ·distinguono la fìindrome dalla ·g angrena ·senile ·dovuta ad arterite. I successivi studi sull'argomento lPOCO 11anno aggiunto al quadro sintomatico, ed hanno invece mE>glio determinato in quali condizioni la malattia si verifica. La sindrome di Raynaud si osserva più fre quentemente nelle donne, e quasi esclusivamente in soggetti giovani, per lo più dai 18 ai 30 anni; è rara oltre i 4-0 anni; si verifica anche negli adolescenti e ne sono stati registrati casi ancl1e nei lattanti. La sindrome di Raynaud suole comparire in seguito a svariatissime malattie : a) ad ill'fezioni: influenza, tifo, tifo esantematico, difterite, s"Carlattina, pulmonite, r.eumatismo acut0, febbre puerperale, tuber·colosi, sifilide acquisita o ereditaria; b) a malattie nervose: sifili1de .del sistema nervoso, paralisi progressiva, tabe, siringomielia, nevritj, epilessia, emicrania, ,p sicosi, isterismo; e) a ·car.diop atie e nefrite; d) ad intos·sicazioni: alcool, morfina, ossido di carbonio, nitrotoluolo, salvarsan; e) al diabete, al morbo di Addison, aid affe2i oni endocrine varie. La sin·drome idi Raynauid si verifica generalm ente ad accessi, che sono provocati da alcune cause occasionali, ·di ieui le principali •Sono il freddo e le emozioni. Gli accessi s i manifestano sotto tre forme : sincope, asfissia e gangrena locali. La sincope local e consiste in un' anernia locala con pallore biancastro o giallastro limita ta wd un dito o a tutta la mano. In icorrispon1denza .si .h a anestesia tattile e conservazione di queìla termica, perdita _dei movimenti. -Ou ~sto statp dura ,da qualche minuto a, IJ)arecc,h ie ore. L'asfissia locale segue alla sincope.: il pallore è sostituito da una tinta bianco-bl'uastra, poi violacea e ardesiaca. La IJ)ressione provoca una macchia bianca che scompare lentamente. La cianosi è accompagnata da dolori più o rpeno in, tensi (bruciar.e, trafitture, sensazione di peso e rigidità), .da impotenza motoria locale, da ane1

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stesia che ha distribuzione radicola:t;e. La tinta asfittica scompare lentamente. Questa fa;se dura in media da 15 a 30 minuti. Durante questo periodo il polso ·diventa frequente, talvolta picco10 e anche impercetti1b ile. Si ha aum.ento della pres.. sione capillare, restringimento spasmodico delle arterjole e dilatazione delle venule. Durante la fase stessa l'infermo può soffrire disturbi vari : cefalea, afasia, paralisi, accessi epilettiformi, vomito, diarrea, albuminuria, -emoglobinuria e p iù fr eql1entemente mosche volanti che sembrano es.. sflre in rapporto ad ischemia spastica delle arterie retiniche. Di solito gli accessi si arrestano alla fase sincopale o asfittica, più raramente sopravviene la gangrena. ·Questa ·è annunziata dall'accentuazione 1della tinta violacea, ·che d iventa poi rossa livt1da, e dal raffreddamento che .contrasta con il calore delle parti vicine; il dolore 1diventa più intenso e si ·d iffonde a parti tPiù o meno lontane; la sensibilità è del tutto a:bolita. ,s .egue la gangrena che assume tre aspetti : flittene, incarta. pecorimento, escara. La flittene 1è localizzata all'estremità, contiene liquido giallo o tinto di sangue; col tempo si distacca, 1Si escoria lascianrdo una cicatrice picco la e depressa. Quando gli accessi Q.el genere si ripetono le unghi~ caidono, le 1dita si afifusolano, la pelle ·diventa .sottile e zigrinata. Nell'incarta:pecorimento senza flittene la pelle diventa sec·ca, dura, giallastra. Le 1p lacche incartapecorite cadono per des·quamazione. L'escara si produice alla falangetta, può essere più o meno diffusa, rende l 'unghia .n era e mum- , mifica la falangetta. Poi si ha .suppurazione e l' escara si distacca. La sin1drome di Raynaud può colpire le n;iani ed i piedi, jpiù raramente la ·p unta del naso, le . orecchia, e eccezionalmente anche altre zone cutanee. OI'ldinariamente ~ bilaterale, ma può esSf're più aic·centuata ad un lato, e colpire i due lati a distanza di tempo. [} 1disturbo decorre in tre fasi: faise d'invasione con asfissia locale che dura da rq ualohe giorno ad un mese; periodo idi stato con dolori isolati e gangrena, che dura una dozzina di giorni; peri odo d'eliminazione ·delle -escare e ci,catrizzazione che può durare ·d a 20 giorni a 10 .m esi. La malattia può assumere div.erse forme: frusta o attenuata; grave con dolori :violenti e gangrena . . estesa ·con gravi mutilazioni; -complicata con sclerodattilia o eritromeralgia. La 1diagnosi della malattia di Raynaud ~ facile; ha caratteri così ~recisi che non può essere con• fl1 Sa con altre sindromi. Nelle varie fasi dell1. malattia si possono avere analogie: ·con i geloni, che sono meno parossistici; con la cianosi delle


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IL POLICLIN ICO

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aflfezioni circolatorie e pulmonari, che non è dolorosa e si accentua con gli sforzi; con l'acrocianosi ch e è permanente ed in,dolore; con l'acroparestesla, affezione dolorosa, ma non accompagnata da disturbi vaso-motori; con la gangrena senile, che ha carattere estensivo e non paro.ssi$1i·co e nella .quale si ha scomparsa o ri,duzione del polso arterioso. Secon.do .R aynaud la smdrome è determinata da spasmo arteria.s o. Recenti ricerche avrebbero invece 1dimostrata l'esistenza di lesioni va:sali, e.ndoarterite o aiplasia arteriosa, cui lo spasmo sarebbe secondario. La sincope locale corrisponderebbe alla costrizione di arteriole e venule; l'a:sfissia locale corri spon.derebbe alla s.comparsa •dello spasmo ed al rtfle$SO del sangue attraverso le vene nella zona iSC'hemizzata, la .g angre.na rSi produrrebbe quan.do le lP-sioni arteriose ·so110 molto accentuate e permanenti. Altri autori hanno attribuito la sindrome a lesioni del siste1na centrale .nervoso e periferico. I .a teoria che sembra più rispondente al vero è q11ella simpatica. È noto che alcune lesioni ·del sistema nervoso centrale producono la si11drome di Raynaud .quando sono colpiti i centri simpatici 1del cervello e del midollo; che essa può essere prodotta da lesioni nervo.se perilferiche quando interessano le fibre simpati-che dei nervi stessi o periva·sali. I.a coesistenza apparentemente strana e no.n rara dcll'eritromelalgia e idella .s indrome id i Raynaud si .51piega con la circostanza .che la patologia ·d el sistema autonomo determina s pesso fatti opposti. •L'equi~ibrio dipende •dall'azione simultanea di 1due ,sistemi, le cui inifluenze hanno spesso carattere parziale e regionale, donide reazioni morbose molto varie. Laignel-Lavastine chiama atassia vasomotrice que,st'associazion.e 1dell'eritromelalgia e della sin1drome di Ray.naud, associazione ·che in effetti è l'espressjone della distonia vago-sim·pa.tica. I.a cura ·del morbo di Raynaud deve essere guidata dalla su accennata concezione patogenetica. . Durante gli accessi oltre i .calmanti 1del 1dolore (bromuri, oW>iacei, antipirina, valeriana, ecc.), devono essere propinati medi-camenti · vasodiìata · tori (chinina, ·belladonna, nitriti). Al riguardo agisco.n o ben·e anche le applicazioni calde sotto forma di bagni o di doccia 1d'aria cal1da. Reynaud ha adoperato vantaggiosamente la corrente galvanica . ! ,eriche ha applicato al morbo di Raynau1d con successo la simpatectomia periarteriosa. Quando risulti che l'infermo è aiffetto da sifilide, tt1ber r.olosi, nefrite o malaria conviene aigire 1

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su queste cause !p robabili d·ella sindrome. Particolarmente il trattamento antisifilitico ha dato parecchie volte buoni risultati . DR.

RENE E VIE U·RINARIE. Cisti sie1·ose del rene e operazioni conservative. (M. I .AQUIÈRE. Journal de chirurgie, to·m e XXVI, n. 3, sette.m bre 1925). 1

L' A., 'Partendo dall'osservazione di 5 nuovi casi, riprende lo stu1dio generale di queste cisti e difende le operazioni parziali ed in modo speciale la resezione a collaretto. Queste •ci sti isono rare; non ne sono pubbliieati che 124 casi; sono più 'frequ.enti nell'a·dulto e nel sesso femminile. La cisti -è unilaterale ed nnica: talvolta ~erò ve ne pos.s ono essere due o tre. II lato destro iSembra il più colipito, ed il luogo· di elezione il 1polo inferiore (40 %) o superiore (21 %) . I! volt1me è vario, la forma .s.f erica, ovoi·de rego... lare; il colore rva1"ia second·O lo spesso·r e della pa.r ete ed il contenuto. Sulla parete vi -è svillJlP'P<> vasale ciò cl1e talvolta ha reso ·difficile la resezione ed obbligato alla nefrectomia. I/interno della ·Cisti ha ·delle traivate in abbozz o. che forsesono residui ·di ;pareti di più cisti poi fuse . Tal' 'olta vi è infiltrazione calcarea tale da !I'endereimmagini raJCiiogra1iche nette. Raramente la cisti è 1peduncolata, plù ·sipesso è sessile ed aderente inttma111ente al parenic·h ima renale col quale si continua. Il parencl1ima renale è poco modificato , il rene è sano. Gli autori si aocordano nel dire che· le cisti non prendono rapporti colle v]e escretrici, tal'Volta però il ~acinetto e l'uretere possono es. sere respinti o comjpressi e risultarne tdronefrosi .. Hanno talora rrupiporti intimi ed im1portanti cof vasi, sia con peduncoli accessori le cisti dei poli,. sia •r.ol pedun<Colo ·v ero .q·uelle ·del mar.gine conca-· vo. 1\.1deriscono agli ol'gani vicini : l'intestino è il pri1no organo ieol quale si {Pongono in contatto, poi con tutti gli altri organi addominali. f: descritto un ca5o di compressione del coledoco. Cisti e rene m obile sono .sp.esso associati; sembra che questo segua a quella. Miicrqscopicamente· si t•rova la struttura di una cisti sierosa con tu11ica interna i3jpipezzata \di ~itelio !Piatto ed esterna di tessuto conn.ettivo lasso. Il tessuto renale vicino è un tessuto glandolare normale. Il liquido .cisti.co talvolta limrpidb, talvolta torbido, contiene poca urea, molta albumina, cristalli, tal\1olta [precip.itati in pioceli calcoli. Anatomicamente la cisti ·è runa 1p·roli!era'Zione benigna le cui cellule, non hanno alcun carattere neoplastico. Tre teorie sono in campo· :r>er. spiega·r e la pato1

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SEZIONE PRATI CA

ftP11esi di queste cisti: la teoria neoplastica, O•g gi abbandonata, la teoria meccanitca (cisti da ritens1one) cu) si ricollega la teoria infiainmatoria, la teo1ia con.genitale la p·i ù accreditata in questi ultimi tempi. Si discute inoltre da qual 1punto la ~isti abbia origine; ma ciò che è 'certo rSi è che malgrado tutto nulla sap1Piamo dell'ocigine dt queste cisti e che val meglio attenersi all'eocletis1no di .Pousson, che JSostiene c.h e le cisti ·hanno or]ig ini multiple. Le cisti .del r ene non 11anno sintomi !Patognomonici pro.p ri. L'inizio rè particolarmente insidioso e -per molti anni rimangono ina·vvertite. Talvolta danno luogo a sintomi dolorosi che sono dei piì1· vaghi ed a caratteTe il più svariato; la sede noq è tiJpica e 1Si sono osservati dolori a sede epigastrica, a sede lombare, ecc., tal'altra i dolori manca110 1del tutto. Sono state segnalate turbe digestive, costijpazion e, meteorismo, turbe candiache e polmonari, me11tre .che lo stato generale in .g ener e non si altera éllffatto. La tumefazione renale è jl più 1delle ,rolte il solo sintomo; essa ha sede e .contatto 101nbare, è almeno nei primi stadi mo·b ile con gli atti reStpiratori, è nettamente retro-co1i1ca. L'esame delle urine è in generale negatilVO. In qualche caso .si è osservata piuria o·d ematiuria e ,quasi 1costantemente l'albuminuiria. L'esa1ne funzionale separato dei reni di·m ostra integrità o ·qua.si ·della funzione renale. La radiografia, con pielografia, dà segni preziosi, quan·do in .specie vi ·è calc:Lficazione della sacca. Tali essendo i segni svariati delle cisti occorre · raggru.p parle in varie forme clin.i che. Nelle forme latenti le cisti .sono reperti di autapsia. Nelle forme dolorose la diagnosi è quasi se1r1pre !)Osta lcome iidronefrosi. Le ;forme ematJUri.che sono rare. Le cisti 1del ;polo inferiore comprimono facilmente l'uretere e 1danno urone.frosi. ·Le .cisti del ipolo superiore presentano un .quadro .clinico un fPO' 1speciale, con disturbi specialmente del tipo toraici·co, con ·disipnea, frequente ottusità delle basi diminuzione del rnurmure ve.. ' scicolaire, ecc. -Le cisti su. rene mo1b ile iSono frequenti e sono le ·p iù diflficili a diagnosticare. Jnfine le .cisti molto voluminose oecUl})ano u1n·a .g ran parte dell'addome e si prestano alle ipi1) strane diagnosi . ·L 'evoluzione delle .cisti è lenta, però talvolta procede a po.u sséès. La suppurazione :della .cisti è eccezionale. 1•Non invece l'emorragia intracisti,ca che è rpi1ì fre·q uente. La Tottura della cisti, la occlusione intestinale, l'ittero per •compressione del coledoco, sono ieompltcazioni eooezionali poi1c h è la ci.sti anche da . 'q uesto punto di vista è come ·dice 1

T•ourffier cc benig11a 1per la sua natura e per i suoi effetti » . Co rne abbiamo visto alcun segno patognomonic0> ri-vela ~ cisti sierose del rene. • I dolori di diver.so ti!Po hanno condotto a diagno~i di colich·e nefritiche epatiche, gastrichep appendi·colari o a dolori ·d a male •di Pott. Se esistf tumefazione es.sa IPUO risiedere in qua}u1n que parte dell'ad·dome se il rene è mobile, donde difficoltà di diwgnosi: più spesso si è tpensato aid un~ cisti del1'orva1o, a lln grosso fegato, a una colecistite, a una grossa milza. Se è a se·de r enale· occorre ·determtnare la natura. L ' ass~nza di ,p iuria elimina le ;piel-0nefriti P la tubercolosi, l'assenza. di ematuria sc~rta la litia.si e il tu.more, non resta .quin-d i altro che a disting.uere una i.drone-· f·r osi e un rene mobile. Questa diagn os i ,è Sip0SSO• ]mpossibile. però si ri.conosce perIl rene mobile sempli,ce , chè ha .conservato la sua if orma e il suo volume. l'idronefrosi aperta sarà svelata dal cateterismo. ureterale e dalla ipielografia; l'idTonefrosi chiusa ·p er l'assenza ·di secrezione ·d a quel rene. La diagnosi di cilSti sierosa del rene si deve· fare iper eliminazione. Jn realtà è difficilmente· ifatta e la diagnosi si stabilisce con l'atto operativo. Molti ·m etodi sono stati im·p iegati fPer la cura ~ I meto di antichi, ,p untura e marsu;pializzazione deb·b ono essere assolutamente rigettati poich·è la prima è inutile e peri·colo sa, la seconda porta suppurazione con if istolizzazione .p rolungata. La nefrect-0mia è molto 1più beniig.n a, talvolta: è' la sola operazione po.ssibile, s1pecie quando un esam e funzionale abbia dimo~trato l'integrità 1dell 'altro rene e difficoltà tecniche si Ojppongono alla resezione parziale. Dei metodi .conservativi l'en·u cleazione sarebbe il metodo ideale però € di:f.fi cilmente attuabile e ip.iù spe.sso si è costretti a ricorrere ad una escissione o una nefrectomia parziale. IJ.l grosso inconiveniente di questo metodo è che molto • spesso si aprono grossi v:asi Tenali ed ·una emorragia abbondante JPUÒ indurre il chirurgo alla nefrectomia immediata. Inoltre se i calici f·u rono aperti ipuò rimanere una fiis tola urinaria. ~ perciò che l' A.u tore preferisce la resezione a collaretto. Tale proces.so è semplice. 1) Puntura e asp1razione del liqui.do. 2) Apertura della cisti. · 3) Sezione ·cireolare della .p arete •c.i stica al punte> in C'lli essa emerge dal parenchima glandolare. Tale O!I)erazione ormai adottata da Mic·h.on e Marion non rp re.s enta alcun inconveniente. La 1prognosi ·delle cisti sierose è farvorevole . Il loro aumento di volume 'PUÒ determinare la ptosi 1

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IL POLICLINICO

renale e delle comp·ressi~ni di organi. E perciò che bisogna intervenire e levare la ieisti. L'integrità del parenchi.ma renale esige un intervento conservatore. Bi1sogna levare la •Cisti e soltanto la cisti, per·ciò il rprocesso di scelta è la resezione a collaretto. E un .processo benigno applicato ad una affezione bentgna poi1ch-è in seguito la cisti non recidiva e non degenera mai. U. BANI.

La patogenesi e la cu1·a delle piccole id1·0nefrosi senza causa apparente. (O.

MERCIER.

Journal d'urologie, n. 6, 1925).

L'A. illustra 14 casi di piccole idronefrosi e fa delle considerazi-oni sulla 1patogenesi e . sulla cura. Ricorda, anzitutto, come se.con.do .quanto affermano Gregoire e Bazy, la pielografia abbia dimostrato nettamente l'esistenza rd i lievi dilatazioni d el bacinetto, le qu·a li sono molto più dolor.ose delle grandi idronefrosi. Il ·dolore è tanto più accentuato quanto più la parete . della pelvi po.s.siede una certa contrattilità. Studiando la patogenesi di queste piccole idronefrosi dette sen za causa apparente l'A. non si limita a ricordare le idrone~ ' frosi iper vasi anormali o per ·d iminuzione del lume u reterale, primitiva o secondaria, per ca1colo o per tumore prossimiore. Nei .casi in cui la patogenesi non è chiara l'A. rivolge la sua attenzione alle briglie o alle aderenze che fissano in qualche modo il bacinetto e la parte justa-pieltca dell'uretere. Mentre Bazy n ega l'esistenza d i questi ps~u·dolegaiµienti vertebrali e pielici l' A. in tutti i casi che h.a studiato ha rilevato, all'atto operativo, priglie pieliche o ureterali. Per quello che si riferisce alla loro natura non sa iprecisare se si tratti di formazioni congenite, normali o anormali, o di processi flogisti·ci. Tuttavia l ' A. cred·e che, nella maggior .Parte dei casi, si tr atti di di~posizioni congenite simili alle membrane di Jachson, che si riscontrano al livello del cieco. Queste br1glie, partendo dalla pTofondità, vanno a fi~~,:;i.rsi sul bacinetto e ~ulla porzione justa-pielica -01ir·Piretere. :.In gener e si presentano fragili, ma in af'c11ni casi, per processi flogistici o congestizi, sono fthrose e spesse. Queste briglie soltanto iperò Tt non possono per sè stesse produrre una dilatazione del bacinetto in quanto che il meccanismo n ecessario alla produzione dell'idronefrosi sarà compJetato dall'ahbassamento del rene, abbassamento , • • 1 q ,., b 1 t r che no,n ~ ~ve confondersi e.on il rene mobile. Il r ene può a.bhassp.rsi ·d i un centimetro e an·c he dl I '11 2 centimetri senza causa apprezzabile. La porzione i~sta-pielica <\~!l'uretere essendo. fissata con brigii1e rupparentemente congenite il bacinetto diviene .si a orizzontale sia . obliquo da dentro in l

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fuor1 e dall'alto in basso, creando così un fondo pielico virtuale. Data questa posizione viziosa au' menterà la forza contrattiva per potere vuotarsi normalmente. Con questo sforzo, diminuendo la contrattilità, l' urina, tende ad accumularsi nel basso fondo virtuale e l'idronefrosi si stabilisc€. Quanto alla cura essa deve essere, essenzialmente conservatrice, non 5i deve punto ricorrere alle pieloplastiche e agli impianti uretero-pielici. L'enervazione renale teoricamente efficace contro il dolore è una operazione d eli.cata e alle volte perico- Iosa ~er i v.asi quando esi·s tono delle aderenze. La nefrop essia alta, invece, con li·b erazione del1'uretere, è facile e r iesce molto utile in quanto che ristabilisce la posizione normale d el bacin·etto di fronte all'ureter e. Così facendo I' A. nei 14 cast operati, ha ottenuto risultati perfetti e duraturi. T. LAURENTT

Considerazioni nuove sul funzionamento del i·ene policistico. (MA HTO NEGRO

e G. COLOMBET. lournal d'Uroiog·ie ).

Il re11e po licisttco si ·com·p orta ·d'una maniera riifferente in confronto alla eli111inaz1one delle sostanze naturali e coloranti. Mentre nella gran parte ·delle lesioni provocanti una diminuzione del potere secretorio renale, l'urea e le sostanze coloranti, come la f enolsulfoneftaleina, dimostrano lu stesso comportamento, nel rene !POlici-stico, al contrario, questo parallelismo non esiste pili. La fenolsulfoneftal eina in questa forma di le· Eicn._l ha una percentuale d'elirninazio11e netSam e'lte inferiore a quella ·Che dovrebhe a\'Elre in rapporto alla elimi·n azione ureica. Gli Al\. h anno con statato su 8 ·c asi di rene IPO· lici,s tico costantemente lo stess-0 comportamento. Riportano pertan to la ,for1nula cosidetta del rene pollr istico, ·data da : 1~ quantità totale ·dell'urina eliminata: abbon· dante; 2~ concentrazion e d'11r ea al litro: mediocre; 3) quantità .r eale d'urea eliminata (débit) : buonissima; 4) percentuale della P. S. P. eli·mi11ata: molto scarsa. A1r1mettono come i.p otesi che nel r ene . policistic') la P. S. P. viene ost acoJ ata nella su:i eliminn zion e dalle zone ·di sclerosi che esistono attorno Je -cisti. Quanto alla buon.a eli1ninazior1e urei ca gli .A.A. accettano la spiegazione data da lVI. Chevassu che ten·de a risolvere la que"tione coll~ presenza dii notevole quantità di parenrl1j ma renal e normale, situato ·dentro le cisti il è ni fnnziona rnento sarebbe esaltato. SCANBITRHA . •

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SEZIONE PRATICA

VASI SANGUIGNI. La patologia dell'embolia g1·assosa. (H. GAtrss. R esearch Depart. Nat. Jew. Hosp., vo1urr1e V, 1924).

L'em bolia grassosa segue sempre a un trauma - chirurgico o a1c cidentqle - per lo .più a carico delle ossa lunghe. Sono molto du'b bi i casi descritti in .seg:uito a osteomielite. -Generalmente benchè in un traurna si abbia una liib erazione cli grasso nel punto colpito e apertura di :vene, pure l'embolia non si produce per la pronta chiusura spontanea delle boccucce vasali. Una pi·c cola quantità di .g rasso passa in circolo, ma esso viene ben tollerato perch1è o 1p assa nelle orine dai capillari dei glomeruli, o colla bile viene escreto nell'intestino , o viene fagocitato dagli endoteli, opp11re, &aponificato ·d alla lipasi ·d el sang ue, viene err1ulsionato col plaisma. I:e vene contenute nei canali ossei invece non possono ·collabire e il grasso 1d1el mi•dollo sospinto dai movimenti ai quali iper azione muscolare sottostà il focolaio traumatico e a;spirato dalla pressione negativa, può passare in cir:colo in gran de quantità. In moltj casi gli emboli si fer1nano nei p olrnoni dove pro dtl!cono una chiusura delle arterie minori, iperemia, edema, piccole emorragie che si traducono coi noti sintomi. In casi 1srpecialme:nte 1gravi 1per un ostacolo al lavoro del cuore si p11ò avere la morte. .<\ltre volte gli emboli ritornaino al cuo,r e e pas. sa;no nei grande ciocolo' e possono giungere nell~ v. coronarj e, nei .g lomeruli id el rene dando luogo a sintomi più o meno gravi. Ma il sistema ch·e mostra le lesioni anatomiche 1e i •disturbi funzionali più gravi è il s istema nervoso. In ogni tratto dell'asse cerebro-spinale l'A. ha potuto dimostr are emboli C·h·e occluùev.a no i capillari, con edema, emorragie, e infiltrazione parvicellulare. Ha m esso in evidenza in oltre pd.c,cole ar·ee necrotiche con distruzion e totale delle .guain e mielinicl1e e scomparsa delle fibre nervose. Clinicamente a queste lesioni ·corris1ponde uno stato idi a·gi.tazione che cpassa in un vero delirio , con vomito, scosse tonico-clonich e, elevazioni di temperatura. Poi il malato caide in com.a , con resp~ro di Cheyn·e-Stokes fin ch·è muore. L' A. crede •che sono tutti gli emA:>oli ·che si rinvengono nei centri corti·cali e subcortiicali e n elle vie aftf.erenti ed efferenti di senso e di: moto che agendo come innumer·evoli stimoli produ.c ono il quaidro clinico rd el d1elirio e 'd ello stélldio convulsivo e che è la ne.erosi che segue agli emboli che producendo un collasso funzi on ale di tutt o il si·stema nervoso dà luogo al coma. 1

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MANFREDO LASCOLI.

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Inne1·vazione dei vasi in rapporto al problema della simpaticectomia periarte• r1osa. (L.

HIRSCII. 11rchiv

f. Klin. Chir., vol. 137, fase. LI ).

L' A. ha assodato, anzitutto, c·h e la 1q uasi totalità delle fibre. nervose periarteriose, sono provvist~ di n1ielina. Con l 'o•sserv.a zione su circa 60 preparazioni, •h a cer cato ·di sta/bilir e la provenienza dei nervi che si trovano nel tessuto periart.erioso e nell'avventizia. Mai gli riuscì id i mettere in evi·dcnza delle vie nervose lun,g he che accompagnino i vasi; così, p. es. , il plesso aortico non dà che pochis•s imi rami all'art. iliaca, m·entr.e invece la ma~gior parte dei suoi nervi rprovengono dal gcnito-f emorale. Tutti i nervi dei vasi degli art.i provengono ·dai nervi periferici. Co sì l'art. a &cel- • lare e brachiale ricevono molta fibra dal plesso · brachiale, in più la br~c·hial e n el terzo sup. ha fibre che 1Prov.engono dai n. ra,diale e ~utaneo mediale 1dell'avambraccio, nel terz.o medio ·dal mediano. IJ filuzzo n ervoso, decorre, .senza dare diramazione , fino allo strato esterno della mu,s colare; ivi si anastomizza con ramuscoli c1h e provengono da altri nervi, p. es., fra radi~le, m edian o, cutaneo mediale ·dell'avambra-ccio e ulnare. Da ques t.o plesso parto110 v·erso la muscolar.e alcu11e diramazioni, altre si uni scono p er formar e dei n ervi che, in parte vanno alle •d iramazioni dell'arteria~ in "P,arte si sp erdono n el connettjvo e n el tessuto adiposo e 1rappresentereb·b ero, secon·do l'A. , le vie nervose per questi tessuti. I rami arterio'Si sono provvisti, al lor o inizio, da filuzzi nervosi che iprovengono dal p lesso del tron·co, poi ricevono rami o ·dallo st esso nervo ol1·e provvede all'innervazione del tronco o, più comunemente. dal n ervo ch e sta pif1 Yi Cino al ramo arterioso . In conclus ione, la. simpati1cectomia secondo Léricb e-Brf1ning, int.eressereb1b e 1quasi esclusivamente fibre midollate, non interrompe n essuna via ner·v osa lunga, interrompe, i'nv.eoe, la con duzione nervosa d ell'arteria p er il pezzo corrispondente all'avventizia asrportata e di.s tru·gige vie nervose destinate ai ran1i e aid una parte distaJe dell'arteria str.ssa. ' ' ALDONI . 1

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MEDICINA DI GUERRA. Contributo allo studio delle alterazioni anatomiche da gas di gue1·ra con speciale i·iguardo all'yprite. 'BERNi\SDr~o I..UNGHFTTI.

Gi or nale di m edicina m i-

li tare, 1926, n. 3).

L' ..<\.. riferis·ce circa tre autop's ie da lui eseguite rlurante la gu erra su militari m orti in seguit()


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! I. POLICLINICO

<lJll'azion e dell'yprite; e sulla scorta di ,queste sue ampie osserva zioni e con ·disamina della letteratura pas a in rassegna e commenta le alterazioni morbose pro\ro•c ate dai gas di com·b attimento. G.l'inidividui sezionati erano s tati co~piti alle prime ore ·à·el 4 1di·c embre 1917. Pi essi il p rimo morì alle ore 11.30 d el .giorno su·ocessivo. Jl secondo all'ingresso all'ospedale (5 dicembre) 1)re·sentò edema palp·ebrale e iper emia congiu,n tival1e, qui.ndi comparve eritema d1ffu:so alla faocia e ·agli arti con tfllittene gra:Illdi 1e nu·m erose e in. ·si-eme arfoni a e tosse stizzosa; morì il giorno 8 dicembre per l'aggravarsi dei sintomi a car i co dell'app·a rato re~s.piratorio . Il ,t erzo, riicoverato anc'hf:l -e.gli il g:i.orno 5 in un ·O.Sp~dale da campo, presentava lar~he z.one i'Peremi1ohe e ·grosse bolle -sierose s ulla fa-cci a, sugli arti surperiori e inf eriori e sui genitali ~sterni; mori il giorno 10 ·alle ore , 18 con sinto·m i ·di edema polmonare. A 1seguito delle lesioni rilevate n ei s in·goli or·gani l'.i\. conferma la frequenza di atJ.terazioni surrenali (.conge'Stione della sostanza m~dollare , trombosi di piccoli vasi e numerose pic cole .emorragie) n egl'yipriti.zzati, n ei quali, crune anche in ie0lpiti da altri gas, fu 1g ià notata la fa-cile ·comparsa id i stati di asteni·a, 1che si .gi:ovav·ano della opoterapia s urrenale. Rile·v a con altri osservatori le .a lterazioni della tiroide ·con au·m ento •della sostanza colloidale e Tico:vda ·com-e siano stati osiservati sintomi di baisedo,vismo 1dopo l'azione dei ·g as ·d i combatti . mento. Circa la contestata questione di .uno <Stato timo1infati.co che, secondo molti autori, spieg·h erebbe una .scarsa r esi·denza ·di fronte ai gas, l'A. jnvero nei suoi casi non ha rilevato segni di ·stffatta con·dizione, pur avendo osservate alterazioni no:. tevoli e in un e.cv.so atrofia 1dell'organo con una spiccata sclerosi. ...\ carico 1del tubo digere.n te ·h a d.escritte altera· zioni non gravi (congesti·one 1diffu1sa id.ella mt). .cosa sopratutto a livello ·d_e llo stomaico ·Con qual. ohe ·p iccolo focolaio di ·infiltrazione parvi'cellu11a. re), riferibili all'azione irritante di pi·ocole quantità d'yprite deglutita con la saliva, mentre da altri autori fu se1gn atlata in un ypritizzato una fl ogosi ga:stro-intestinale con fenomeni emorr,a. gici e necrotici e, d apo l'azione di altri gas, !furono osservate forme u1cerative ga;striiChe, disturbi aprpen•dicolari ,e f·atti id i ·Cangrena intestinale. Il fegato in un .caso presentò semplicemente se . . ·g ni di una leggeré'.. staisi; negli altri due .J'organo era at1mentato •d i volume c on p·arenohima torbido di colorito rocsso~curo e con ·diverse c·h iazze gial1::-tstre; microscOjpicamente un lieve stato d'in·fil1

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tr azi.one parvi cellulare de·gli S'Pazi portobiliar1 con la presenza nelle cellule epatiche di pigmen. to giallastro, che verso la periferia dei lobuli dette le reazioni 1del Jferro. In riguardo a queste e aJd altre alterazioni epati·C·he ·des·c ritte specialmente in colpiti da -cloro e da fosgene , l'.i\. raccoman<la di esser cauti n ella interpretazione ·di simili fatti, che potrebbero eSsere anche riferiti a·d una in congrua alimentazione, ad .abu5o di sostanze alcoolich e o ad altre cause comuni conting.enti. Le alterazioni pii1 caratteristi1che, 1Pit1 compl esse e ipi.ù importanti furono ,quelle a carico dell'app arato respirat01rio . 1Fu sempre .ruccertata l'esistenza. di un grave stato flogistico della laringe, della t ra:chea e dei .b ronohi, che, n el terzo caso, interessava aniche le parti profoillde, spingendosi in qualche punto al ·difuori della tunica fibrocarti l aigin ea. Nel primo caiso i polmoni, aumentati di volume ·p er uno stato di enfiJSema di1lfuso, presentarono qu a e là dei focolai di bronicopolmonite in1cipiente, in 'Parte affioranti ,s otto la pleura, la quale a questo livello a'Ppariva ilperemi·c a e ·coperta dt lln sottile velamento fibrinoso; le ghiandole peri. bron·c·h iali erano ingrossate e con•geste. ~el se-condo cruso i polmoni eran·o dirfifusam.ente con,gesti con edema accentuato e con fo•colai id i bronco. pol.m onite. Nel terzo caiso le cavità pleuri•che era. no · obliterate da aideren ze recenti e facilm en te scollabi•li. I polmoni, aumentati. di volume, !Presentavano la sierois a vis·cerale as.ciutta e co·p erta da un sottile induit'o ,f iblinoso e 1disseminata di i.1n gran numero di pic·cole rilevatezze, che da. vano alla superficie · del 'Polmone un a:spetto irr.e. golarmente ze·g rinato 1del tutto caratterilst~co; ne'l, l'interno si notò uno s tato di congestione accom. pagnato da inte!l!so ,edema con fo-colai di broncopolmonite e ·con zone en·fiisematose specialmente a livello dei margini anteriori . Qt1.este con statazioni, ·c ome i reperti mi croscopici diffusamente illustrati n elle singo1le relazioni, sostanzialmente 1concordano con quanto è stato notato an-che per altri gélJS toss:i:ci da diver:si ai1tori. B diifrficile sceverare fino a ohe punto le Yarie alterazioni bron.chiali e 1polmonari possano e5·sere dovute all'azione nociva dei diversi gas o n·on :piuttosto a que111e di germi pato.g eni, che ' con tanta facilità possono comunqu.e ·g iungere, in va ri.o modo, n elle vie aeree e nel parencl1imél p olmonare. P oi che l'yprite ha una certa ten. denza a d esser e assorbita dai tessuti con i qualt viene a co•n tatto, n on è d·a esclurd ere che lun.g o l' albero respiratorio avvenga un deposito di pi ccole particelle di qt1€sto gas , cl1e, volatilizzandosi 1

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in segi.1ito più o m eno lentamente g·iunge ad ' eser citare la sua azione :deleteria fin negli stessi alveoli polmonari. . Secondo le con clusioni dell 'A., in conseguen za <lel1'azione dell'y1prite, e jn genere ,di molti dei gas di guerra, possono eSisere interessati nel 1nodo -pji1 complesso i vari 1·iisceri e segnatamente i polmoni, ,don1de la possibilità della co•m par sa n ei rliversi ca·si di sinto·m i assai dilfferenti, ,di com plicazioni di varia natura, ,di postumi pitt o rr1eno gravi, sia di per ·sè, sia com e fattore di predisposjzione morbosa locale o gen erale. DE BERNARDINIS.

CENNI BIBLIOGRAFICI J.

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SEZ IONE PRATICA

Chirurgi e d'urgence . Vol. in-160, pagine 146. :.Vl aloine ed., P arigj, 1925. Fr. 8.50. Fa . parte della collezione cc Les petits précis l>. LEYF.CF.

I .. ·-~ · si propone di illustrare quanto ·d ella chi-

rurgia d't1rgenza è indi.speills,a bile :per arrivare alla ,diagnosi discutendo più particolarmente l'indicazione terapeuti,c a. I singoli ca'Pitoli .sono com;pendia ti in pocl1e p,agin e pur costitu endo un tutto -compl eto, st1fficiente a dare una i,d-ea pr eci-sa a chi legge. Come ricorda l'A. stesso, il migliore insegnamento della chirt1rgia d'urgenza è i)raticato dall 'esperienza personale, ma non tutti sono in con dizione di acqt1istarla e in ogn i modo, per chi com in ci a, è inùi.sp en sabile un minimum di cognizioni teori cl1e, senza l·e quali l 'errore non h,a scusa. Il libro si propone appun to ·di esporre succintamente q11esti princìpi gen·e rali; :per le ·d imensioni <lel libro ·e la possibilità di aoquisir e rapidam ente 11na conosce1.za sufficiente di un ·determin ato argomento, sarà utile consigliere n ei casi i11 cui '$Orga un ·dubbio diagnostico, e specialmente terapeutico, qnando la n ecessità di 11>rovv·edere subito non consente la consultation e di un trattato. 1

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VALDONI.

A. 'YIAHTIN. Chirurgie infantile. Vol. in-8° di pag.

182. Bd. Maloine, Parigi. Fa parte ,della nuova collezione ·C antonn et « Les p etits p,r écis » e, destinato al pratico, si propons ,d i compendiare il m inimo indispensabile. L'autore è riusciio a raccogliere in poche pagine i ca~ pitali cosi numerosi della chirurgia infantile, riuscendo a fare di ognuno una ·sintesi br·eve in cu i, bandite le teorie e il l'Usso culturale, enu~ mera con gr ande chiarezza i segni che portano aJla .diagnosi e stabilisce le indicazioni teraipeutichc. x umerose figure corredano il testo. Crediamo dj poter raccomandare al pratico questo Jjbro

,..,... 8 I ;J

cl1e riuscirà utile sia per con sultazione al letto dell 'ammalato cl1e per r i·cordare brevemente no. . .' . . z1on1 g1a aoqu1s1 te . ;

VAL.DONI. \ VALTER ZwEIG. Die Nachbehandlung nach Magen-

und Darmop erationen. Carl Marhold, Verlagsbuchl1andlung, Hal1e a. S.

F. t1na pu.b bli,c azione ·d i 47 pagine: divisa in una parte gener.ale ed una speciale. !La ,p rima com. urend·e il trattamento da seguire per co·r nbattere i danni ·della narcosi su l cuore, sul fegato, sui polmoni, e in relazione al vomito, e comprendt:, ancora il trattamento richiesto dai dolori postoperato-ri, e la nutrizione extrab11ccale • La parte s'Pecial.e compren·de il trattamento ri· c~iesto sip ecifi.camente dalle varie modalità di operazioni sullo stomaco e delle operazioni sull'intesti110. Fra le operazioni sullo sto·m aco sono con 5iderate: la gastro-entero stomia, con le sue complicazioni ·di: circolo vizioso, emorragie gastr]che, ulc·era peptica ·d el ,digiuno, degenerazione maJi.gna dell'ulcera, occlusione intestinale p er azione dell'arteria mesenterica. Fra le operazioni sull'intestino sono considerate: le resezio·n i alte ·e basse, le operazioni p er emorroidi, l 'ano preternaturale. \ ' i sono illustrati i 1più razionali precetti per secondare nel modo migliore le cure chirurgiche. r p er quanto riguar.da le operazioni gastriche è r]servata buona parte alla dieta post-operatoria. 1

B. MAI.I.ET-GUY PIERRE. Pancréatit es chroniques

avec

·lc t.ère. 'Va.le·urs et r ésult.ats éloignés de la c ho~ ll:cy stogastro stomie. Pari·s, Massor:i et C.ie, 1925. Fr. 25 . Il capitolo .delle pancreatiti è ancora molto oscu

ro, e s.pecjaln1er1te le pancreatiti croniche ·restano pur sen1pre fra le forme morbose meno note e di più diffici1e diagnosi. L'.A. proponendosi dl studiarle e ·di indicarn e la cura, h a fi&sato le ~ue osservazioni su quelle ~ancreatiti croniche cl1 e decorror10 con ittero; ba.sandosi innanzi tutto sullo studio dei malati che egli ·h a potuto osser~ vare. Fra le cause d elle pancreatiti croniche co11 ittero, oltre la sifilide, hanno importanza notevole le affezioni ,delle vie digerenti e ·delle vie biliari; ma quando il malato giun ge al medico o al chirurgo presenta ordinariamente la sindrom e di occlusione de.Ile vie biliari quale si riscontra nel can cro della testa del pancreas o nelle calcolosi d P.l coledoco. L' A. discutendo tutti gli elementi che possono permetter e .di giungere ad una diagnosi, osserva come più che i d ati forniti dagli esami radiologici e cl1imici . meglio servono quelli


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POLICLINICO

raccolti dall'anamnesi del paziente, dall'osserva zione dello stato generale, e ·dalla presenza di infezioni prolungate subacute. Nei riguardi della cura l'A. 1discute ampiamente i mezzi 1proposti ·e si sofferma particolarmente nell'ana~tomosi della cistifellea con lo stomaco, studiando accuratamente le modalità secondo le quali funziona la nuova via di deflusso della bile • ed in·dicando i vantaggi ed i difetti del metodo. Eg1i ~i dimostra più favorevole all'applicazione della colecistotomia, rappresentando questo un intervento ptCt semplice, meno grave per il paziente e più difficilmente seguìto da infezioni secondarie. TRENTT .

KUTTNER. Ueber abd9minale Schmerzanfèille. Ed1~

tore Marhol1d, Halle a . S. Prezzo M. 3.20. Pregevole monografia nella quale sono chiara mente descritti gli a:cces.si 1d olorosi lo·c alizzati al, l'addome. Con molta precisione l' A. descrive i caratteri ·del dolore in ·ciasioon'affezione, per mo1do che tali caratteri ipossono costituire più che un indizio una gui-da sicura per la diagnosi corr etta di se,d e e natura della lesione. DR. 1

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e PELAHAYE. Tuberculoses ostéo-articulaires et ganglionnaires. Vo1. in-60 di pag. 160. Ed. M::..tloine, Parigi, (1Collezione . Cantonnet).

SORREL

Rtcco ·d i figure, conciso, è stato redatto dal chirurgo di Berck che vi ha profuso gli insegnamenti ricavati dalla isua grande pratica in quell'ospedale. Premesse poche parole sulla diagnosi, passa alla indicazione teraipeuti.ca che pone con grande chiarezza. La cura della tubercolosi ossea è una delle più difficili, come quella c he richiede la maggi.or pazienza dal medico e dall'ammalato , e che spinge a ricercare dei mezzi per fare presto quando sono proprio questi che faranno protrarr·e la guarigione. L'A. insi·s te app•u nto, in particola .. modo, sulla necessità di 83>Plicare una cura adatta sia nelle differenti localizzazioni che nei singoli periodi della malattia. E precisa ~on grande chiarezza quello ohe non si ·deve fare: p. es. l'applicazione ·d el corsetto gessato n·ella spondilite in atto; l'iniezione ·delle cosidette .sostanze modificatl'ir.i negli ascessi freddi chiusi in evoluzione; cose ·Che si sanno ma che si vedono ancora praticate. La c ura della tubercolosi articolare ·è praticata quasi .sempre dal medico non sp·e cialista ed è per questo da augurarsi che questo libro trovi il 1suo posto al tavolo del medico vicino al suo formulario. VALDONI.

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B. HEINE. Untersu,chungen ilber KnocJien-Regeneratton. J . Springer, Berlino, 1926, p. 224. E un'opera postu·m a pubblicata .sotto la direzione di Bier, e con la collaborazione delJ.e clini eh~ chirurgiche di Berlino e Wurzburg, a spese della Società tedesca ·di ·C hirurgia ·Che con essa festeg. gia il 50° anno d·ella sua fondazione. Heine visse 1dal 1800 al 1846. Ap·p artenente a una famiglia di cultori d·ell'ortopedi-a fu ortopedico egli stesso e ·costruù. il ~rimo osteotomo, il che gli procurò gloria e onori. Esisteva nell"Università . di \Vurzburg una sua raccolta di pezzi anatomici illustranti ·u no studio sulla rigenerazione d·e lle ossa mentre erano an·d ati perduti i suoi scritti. Bier, avendo avuto cono.soenza ·di un ;premio vinto. da Heine nel 1836 all'1Ac.cademia delle Scienze di Parigi, fece praticare ·delle ricerche in quell'ar·c hivio e rius.cì a scoprirne i lavori. Questi sono. l'oggetto della pubblicazione, preceduti da un::\. rievocazione s torica del tempo e ·dalla analisi dei p.r eparatl fatta con mezzi moderni. Nella ,prefazione, J3ier rivendica alla scienza tedesca i primi lavori sperimentali $Ull'osteogene.si 81ciditando Heine come precursore e anticipatore ·di Ollier .e ·d ella scuola francese dell'epoca; Heine, per il primo, avrebbe ·dimostrata l'importanza del p·eriostio nel processo di guarigione d elle fratturee il potere dell'organi1s mo nel rigenerare 1'01sso, a lui, non a Ollier, sip ettereb'b e il merito d·ella dottrina ·delle resezioni. Hai1no collaborato all'illustrazione .dell'opera d~ Heine e alla rivendicazione nazionale tedesca ana. tornici e chirurgi 1delle scuole di Berlino e W1urzburg; cioè Vogeler, Martin, Redenz, Walter. VALOONI. .t\. BUGHHOLTZ. E. von B ergmann. 4a ediz ., p . 642

con due ritratti. Vogel, Lipsia, 1926. i\1. oro 24144 lire circa). ·C oi t~pi ·di Vog13l è apparsa nella 4a edizione una bella biografia su E. von ·B ergmann. l\essun migliore monumento poteva e9sere eretto in onore del grande chirurgo e .del .m agnanirr10 uomo, di c11i tanta m emoria si conserva n ella sua patria e fuori. La lettura dell'opera l'iesce attraen te percb.è spesso vi .sono riportati aneddoti interessanti ed anohe perché vi 1è tratteggiata la figura del medico 1Sopratt1tto considerata dal punto di vista etico. Numerosi importanti personaggi, imperatori e re, furono veduti ·da v. Bergmann e il racconto di quellP. specialissime cure, circonfuse di tenue ·mi-stero e di curiosità, rendono anche più gustoso ' il contenuto della biografia_ E. 1\11 •


[ANNO

XX.XIII,

FASC.

25]

SEZIONE PRATICA

877

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.

l' Unione itali.a na di assistenza all'infanzia rile• ~ando il significato morale altissimo che ,~ssume il co11gxesso dalla presenza del iVIinistro dell' InV Congresso per ·l a. protezione terno, e dimos bral1Jo l' .assoluta i1ecessità di discide lla Matern i tà e d ell 'I nfanzi a. plina.re l 'opera volonterosa, ma frammentaria e M.a rtedì 25 maggio, a l]a presenza. di S. E . Fedisgregata delle istituzioni libere in pro dell'inderzon1i, del generale Giardino di M. R,ollet, Pfeiffanzia. in 1111~ 11nica direttiva fine in cui l'U11ione fer, Maquet, lla n1y, J osè J3el1ez.a dos S.a ntos italiana, a.usip j,cò - in qualche modo - ia.11' azione del governo. Chal!lant, di M.11€8 De Gouttes, Gros, Coli1n, N; tef,an, del dott. Pundel, del d0ttt. Delille. d.e i Pro.ff .A questo punto, accettata la p·r oposta di M. Jtott e J u11dell e di i11finite personaljtà italiaJl~ R ollet di dividere il con gresso jn due sezioni e stra11iere apparte11enti a. due innocenti inte.rnala igien1ica e I.a giuridica - che p;r ocedano i11di21io11ali: qu ella. deJJa scienza e quella delLa filanpend e11ti nel loro lavoro , non riunendosi ch e IJer tropia, ha luogo, neJ]a. gr ande sala di Pal azzo 1~ trattazio11e di a.rgo1ne11ti d'interesse genera.le, DoTia, l.a . seduta i na.u,gurale del T' Q.ong·resso per si procede ialla nomina d i due presidenti generali la protezione.. della niaternità e dell'1in fanz;a. del co ngres~o 11eJle pe r sone del gen. GIARDINO ~ <li Il congr esso - oome fa giustam ente iosservirure ~. RoL.LET; di t1·e vice-presidenti nelle p erso11e il Presidente dell'As ociazio11e, ~f . RorJ.ET·, i1el suo d~ A UGuSTo D' OLIVEIRA, r.a1ppresentante del Pordiscor... o inaugurale - sarebbe \eramente un contogallo, del consigli.e r e GAETANO, segretairi101 genegresso interno, anzi la sessione annua le con oui rale <lell'Unio11e itaJiana d ' assistenza ahl'in f.a nzi.a, l'.associazione n1adre, S'O!rta a Bruxelles or son e del prof. FHANC IDsco VALAGUSSA, e infi11e di tre seg'reta.ri generali: M. MAQUET, la contess·a NoRA l)Ochi anni, si inette a contatto, per un~ sca.mbio di idee, 0011 1€ -..ez1oni fig1ie che essa., dotata fin BA~AN:r. e il ? ott. BIAGIO J ANNicm.r.1. ' Tengono poj eletti . r1sp~tt1.vamer1te, a presiller1tti, vice-presidenti dal suo sorgere <li una possente forza d '~pa.n­ sion e, ra.pida.mente !)aJ'torì. e segretwni, per 1a sezione giuridi.o a, il Prof. UGO CONTI , il P1'i0t:f. JosÈ Mm.EGA. nos SANTos, i Dottori Così sor ser o, infatti, q11elle ezioni fra ncese FALLE'.ITI DI VILLAF.o\I..LETTO e le Sig.ne FANNY DALita~iana, srizzera , svedese ed a11ierica11a che· die~ :U:Azzo e CARMEN I SERN Y GALEH.IAN; p er la sezio11e dero un ,~a.~to ca.ra.tter e internazio1i.ale all associ.aigienica il P1:of . . RoccA J EMMA, il D ott. DELILLES, zione stessa., .a11cbe p rima che la Con1n1issione sala delegata della Finlandia e il Dott. P oNTHIÈRE nitaria, c~·eata !Presso la Società delle N azioni, di Bruxelles. oonstatando la p e rfetta. identità degli scopi I' .a.Yo. aticamente . ' casse simp .a sè. Dop·o di ch e vien e tolta la sedu ta. e ri man dato . al giorno dopo l' inizio dei lavori. ' Questa breYe storia riev-0Qa ooncis·amente M . R ollet, dopo &SSersi rallegrato che la sede rom,a na <le ll' ultin10 congresso gli permetta di riprender Questi inoorriinciano mercole dì 26, ialle ore 9, 11elle due sezioni divise. co11tatto co.u gli uomini di stato itali.ani con cui già 111 1?a sa to ebbe ia collaiborare. E .a questo • L'igienica, presiedu ta dal :orof. Rocco JEMMA punto ramm e11ta l'op era del baxone Paoluoci di ascolt a con interesse un,a re1azi'One del prof. Rosoo' st1Ne cundizioni dei bambini nel.le colonie. CaJboli i11 prCI dei pi~oli emigra.ti italiani, impiegati n ell'i11dustria del vetro , e quella del siIl Rosoo ' caldeggia strenuam ente il concetto di gnor Pola Falletti di ' Tilla F-alletti. favorire l'immigrazione nelle colonie so•p rattutto E si augura che cc come la lupa simbolica pe'rd etdei bambini illegittimi, per favoTirne l' aoclimat e la sua ferocia dina.nzi all'innocenzGJ d elle due in- tarrnento precoce e ridurne l'iailta percentuale di fanzie eroi eh e, così l'urnanità, spesso crudele, sa- mortalità. prà spogliare la propria istin tiva ferocia dinOlnzi I Proff. BoRREMANs, PoINTHIÈRE di Brt1xelles, all'-infanziia che soff re e clii ed e di essere socDET..ILLES di Parigi ed ET'l'ORE LEvr mpprovano , in corsa » . m assima, la p·r oiposta, ia cui si o·p pongono il Dott. DEL PIANO di Rimini e il Pro,f. MODIGLIANI di RoGli a1p·p la usi ch e oor onano il b el discorso di M. R ollet si co11fondo110, a questo pu11to oo·n quelli ma, .a. oui, per personali esperienze, consta quale riduziGne si possa ottenere nella mortalità degli con cui j} ooll1gresso saluta S. E. F ederzoni, e che raip,presentan o .assai più che 1' omaggio di pramillegittimi dando alle, madri i mezzi per poter riconoscere ed allev<11re 1il proprio bam bino. matica degli ospitati verso l'ospite. · Segue 1a relazione del prof. Roooo JEMMA sullia I oo:o.venuti di tutto il mo11d.o sal'utano gi1ustaprofilassi familiare del"la tuhercoZosi ch e egli non me nte l'autore della. legge 10 dicembre 1925; il crede 'd i 1p-0ter ottenere, su larga soala, se D!Otn 131pprimo uomo di stato italiano che a.b bia s·a1p1Uto poggiandosi ,alla .ancor d iscussa vaccinazione anticircondare l'i11f.a..nzia di tanto vigile e previdente tubercoJare. Egli ricorda, in questo campo, l'oper.a amore. A nome del gm-er110 itaJiiano l'oa1. FEDERZONI del pr()lf. l\IIa1·:1gli.a n'01. Sullo steBSo tema parla i1l prof. DELILLES di P aporge il saluto a.gli ospiti , tras1nette l'in.condiziorigi, che, .a sua volta, vanta i risultati della vaccinata ades-wne de ll.' Italia ad ogni nioi:irnento in pro d ell'i1ifa11..~ia, spieaa l'i1npo rtari.za d eLla nostra nazione Calmette e c.he muove una grave critica, legge che protegg e i cittadini di domaini, approva ia.ccettata e ribadita d.a ETTORE LEvi, .alla giranla profictLa collaborazione di t 'l.i tti gli Stati in diosa opera d~l G&ANCHER. I due oratori sono d' accordo n el rilevare l 'inutilità sociale di una, per ry1iest' opera (h; tutela delle venture gene1·aziom. quanto estesa, parziale O!I)er-a di risanamento, e veParla, infine, il sen . GIARDINO, P residente del1


878

IL POLICLINICO

dono nell' a vve11 ire molti·p licarsi le difficoltà di trovare famiglie moralmente e fisicamente sane in cui interna.re i figli de~ tuberco1osi . In massima l'.assemblea è favorevole alla 'JJTOfila ssi ini·rriu·nitoitia, e dopo molti considerando, vota un or'dine del giorlll01 in cui « sii augwra che sieno intensificati i tentativi di una pratica applicazione di prof1ilassi im·munitaria mediante la vaccinazvone a·n titubercolare ». E forse nell·a parola. tentati1,i si è tro.vato i1 modo di esattamente iuqua.dr.are la questione. Nel pomeriggio l.a discussione si porta sul rachit isrno, sull.a çuj p1,01fi1assi parla il Prof. CARONIA .augurando n11 generi·C()J miglioramento netle condizioni igieniche e dietetiche del bambino· e preconizzando la creaz~one di ambulatori specializzati. I P roff. ARMAND · D ELILLES di Parigi, MoRINGER di Strasburgo, J UNDELL di Stoooolma vedono .a volta. a volta la salvezza si.a nei r.aggi ultravi101Jetti, sia nBill ' azione generale del sole, sia ne l•l ' olio di fegato di merluzzo. Sono però tutti d' accordo nel credere ohe « l'applvcazione delle norme igieniche generali riguar• damti il vestiario, la pulizia dei· corpo, la pos·i zione del corpo stc~su , e i m.ov1imenti u niti all'ae;eazione e all'irradiazione, solare nonchè all'allattamento materrio, rappresentano la pVù sicura pro1ilassi coritro il rachitismo » . Setto la .p residenza del prof. UGO CoN'lI inizia contem1)oraneamente il lavoro 1a sez,ione giuridica sulle prof essio'Tlli pericolose per la moralit:ì. dei fanciulli . Sono relatori i I ~prof. OLIVEIRA dell'U niver ssità di Coimbr.a e il oonun. P ESCE MAINERI di Genova. Pa.rtecipa.no· alla discu ssione i signo1i MAQU:ET, segretario de1J' Associazione- internaz.. rper la .p rotez. dell'inf.anz,ia, il magistrato sardo G1uLLOT, M . P .F'EIFFER, la S ig.na PoNzio-VAGLIA, il P1iof. ETTORE LEvI, l'Ing. RAMPOL.DI, ~l Proif. 0ABRINI e le Sig.ne GRos e CoLIN; quest'ultima ra.p presentante della 81oicietà delle Nazioni . .E, infine, a1pproiv1ato all'·u nanimità un 01~<line del giorn·o' con cui i1on solo « si propone di proibire a i minorenni ogni professione immorale o dannosa allo sviluppo morale, fiisico, intellettuale, ma anche cli affidare prevalente.mente a donne la sor-veglianza nei casi in cui professioni in sè ·non immorali possono occasionalmente diventa1·e tali ». Si stabilisce, i11oltre, di proseguire l'in,chiesta iniziata in argome·nto dell' A. I. P. E. e di comurricnre i risuitabi al Segretariato aenera!le, pel futuro Congresso. Nella terza g1 orna.ta. del Conmresso la sezi,o.ne igienica, su proposta del Prof. LANFRANCO MARO I di Roma , non può n on deplora.re che la divea."Sità dei metodi usa.ti i1ella compitazione delle statistich e di mortalità i.nfamtile rendano quasi i~os­ s ibili i r.a.ffronti di cifre, fra stato e stato. I Proff. Dm..ILLES e MODIGLIANI non poss01no non a s 1ciarsi. ne]J'augurare una maggioir unità di indi riwi. Dopo d~ che l'assemblea passa a discutere ~r~omento molto interessante: un. 1·affrorito 11 n tra a1i a sili nido e i centri di allevamento, siia dal punto di vista finanziario, che da quello dei risi11tnti ot ~ en 11ti. 11 P ro f . D ET1fT, T....,..•. affe1·ma che· i centri di ~ lle-

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va.mento ha11no Tidotto in Francia. la mortalità. delJ' ll X iaJl 3 'X %· Interloquiscono i Dottori BoRREMANS, DEL PIANO e MODIGLIANI, esponendo - quest' ultimo - -i vantaiggi delle créche.s annesse a stabilimenti industriali. . Viene votato un ordine del giorno in oui , _pur r1conosoon_d o c~rte speciali indicazioni peT la creazi,tone di asibi nido, si dà in genere la pref erenza .al centro di allevamento sorvegliato; in tutti i casi Ì'n cui il pop-pante è P'rivato del·la madre. Contempor,aneam.ente, nella sezione giuridica, seduta movimentata! Sotto la presidenza. de1 Prof . BEr.r.EzA, e. in base .alla relazione del Comm. GAETANO sull'opportunità di una pensione1 alimentare alla madre illegittima da parte dell'uomo coabitante nel t empo del concepimento, si accende una disoussione a cui partecipano la D-O!tt.ss.a DAir MAZZO, il Comn1. PoLA d\ Villafalletto ; la Sig.ra MODIGLIANI, 1a Sig.na PONZIO V AGLll, e il Dott. GuARNIERI VENTIMIGLIA, proopettanto - gli uni i pericoli di 11.n a troppo larga ricerca dell.a paternità, per l '.abb.assamento del livello mora.Le del p1aese, illustrando - altri - opere varie in II?ro delle madri e della prole illegittima. Ma nel ])omeriggio, sezi o·n e igien·ica e sezio'lie giu11idica si riu!Usvono, per solennizzare un 131Vvenimento che 1renderà ill·u stre il rioordo del V Cor1gresso nell.a st oria italiana dell' .assistenza .ali' infianzia. Il Prof . FRANCESCO VALAGUSSA, cL 'fionil1, e per incarico del governo italiano, illustra la legge voluta da S. E. Federzoni, e C011DJpi1ata da collaboratori che, interp retandollle mirabilmente il pensiero, hanno d.atP. tutta 1a loro apera per la r edenzione dell'infan~ia italiama. Di tale le~ge solo FRANO::ESOO v_~LAGUSSA poteva e doveva logi-0amente es..s.ere l'illustratore. « 11 b.a rone Pao~111coi de C:a,lboli incomincia l ' or.atiore - già nell'ultimo congre&So «per il benes8ere del f anci·ulZo » fu inca,ricato di portare il fermo i:mp·egno del g.o·v erno italiano ad un.a vasta legge di :protezione dell'infanzia. Col decreto 2277 in data 10 dicembre 1925 e il. deoreto 718 del 15 aprile 1926, il governo italian101 mantiene · m.aignificamente i s11oi impegni ». E a questo punto l'orato,r e 1)aSSia ad illustrare 1a 1p·e>rtata della legge oh'egl1i 11a saputo chiaramente schematizzare in un nitido graJico. L egge V"er.amente comprensiva, ve·r amente materna, che 1protegge il fanciullo dal momento del conceipime11t-O ai 18 anni, in tl1tte le contingenze e contro t utte le cause patogene che ne minacciano .la vita fisica o moraile .. All'opera na21ionale, centro che coordina tutte le attività già esistenti, eh~ susoita, tlove mancaillo, istituzioni nu.ove, che co11trolla ed aiuta le più meritevoli e che, con una vasta. opera di pro·p aganda, tien desto nel paese il senso di questa necessità impelle.nte che è Ja tutela dell'iinfanzia, fa risco11tro l'opera di segnalazione dei Comitati di patronato, che rendono p·ossibile una registrazione statistica e quell'assiste nza pratica sia volta alle madri gestanti o lattanti, sia ai bimbi nei primj anni di wta, sia .a.i minori ianormali o predisposti o mal~ti , o colpiti da q11ella terribile 1


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SEZIONE PRATICA

.malattia. che è l'abband•o!Ilo fisico ~ mor,a~e da _parte dei genitori, che 1r.ap•p reoonta il fine ultimo per oui l'opera fu creata. Il danaro stanziato, per or·a , non è molto! 14 milioni al-l' anno a;li' incirca non permettiotDo che di .inizia1·e la realizzazione del vastissimo co,m pito! lv.la l' aippl1caz.ione della legge deve essere gradu.ale, in.a il paese deve .aiutare co11 tutte le sue forze; .e tra i compiti immediati vi è quella propaga1ida che deve diffondere in tutta la N az.i-01De la CO.scienza del do1vere dell'Italia d'oggi verso l' Ita..lia di doma11i. E il paese non .p otrà non rispondere » . Fiuita Ja rela~~oue deJ ·prof. VALAGUSSA, M . ltoLtET p-0rge le 'Più cordiaJ.ii con.g ratulazioni sia a n()me dell.a Società per la protezione maternità .e:l infanziia, sia a 11ome del B elgio, ohe ha preceduto l' Italia i.n questa benefica via, ma ohe non ha ma] prospettato nè r ealizzato pil:ogramma più vasto. • E le due sezi-0ni si ridi vi dono. E mentre la gi1l ridica ascolta. la relazione della Sig.ra DALMAzzo, sui tribu-nali per 1nin orenni in rapporrto al"la tutelu. clei fanci·ulli abbwndonati, e ..sottoscrive alla pro•p osta di invitare tutti i paesi del mondo ad oniogeneizzare le proprie leggi di protezione dell' infa·nzia, a.ffida ndone l'applicazione acl unci magistratura dii caratter e tutelare e paterno i la sezione i gien·ica accetta l' invito dell'Istituto Case Popolari ·p er una rapida escurs ione alle princirpali opere da esso dedicate all'infanzia , e <tmmira le Case. dei bambini dove durante il lavoro materno trovano rioove1X>, vitto, e ~au.a e'1ucazione (metod-0 MoN'IESANO) i figli degli inquilini dell'istituto i11 età iprescolastica (3-6 anni) , gli ambulatori e consultori per ba..m~ bini, gl~ stabilimenti bagni, infi11e i piccoli ca1np-i .dAi uiuo,c hi i rifG1ntili destinati .ai fan ciulli di ciascun quartiere. P eccato che non si sieno concre:tati ancora dei veri campi sportistici per .adulti! Ma hoc est in votis. N ella seduta antimeridian.a di venerdì 28, presieduta da S. E. GIARDINO, le d·u e sezioni riu·n ite, .a5coltano oon n aturale interesse GIUSEPPE LoM.BARDO RADICE, il benem€rito jspiratore della p.iù organica p arte della riforma Ge11tile, il quale si chie.de - e chiede all',a ssembleia - se e quando si oreda di d()wer creare classi di selezione per i meg].io dotati. L oratore diehiara sub~to di p refe rire, alla creazio11e cli nuove scuole, il migliora1nento di quelle già esistenti. Di parer e diver so è, ~n:eoe, il Dott . ALBERTO CHALLAND, che vorrebbe d1 v1dere ,gli ottimi dai 1nediocri. DE SANOTIS accetta, i nv.ece, l' opinione cli Lo}:1RARDO R AtiICE. E se.gue la r e1az.i10.n e DE 8ANCTIS sulla edH. cabi lit à degli anorn1.al·i. L'O. si riferisce qui alla sua olassificaz.i101ne degli .anormali i n nien,tali, c1,ffettivi, misti e sensorial.i. ben n ota ad og11i studioso di psico-,patol-0,gia-_ e recente111e11te sanzion ata nel programma di le()"islazione sugli anor mali. =E qui ~l DE SANOTIS ricor'da di essere stato il pron1otore clell' assistenza me dica sco1astica a Ro·ma. E chiude d1chiaua.ndosi favorevole al d épi·stage precoce dei ritardatari e deboli di mente, ·purohè esso· venga fatto da medici psicologi spe,(' i ali .~ ti. I

1

La seduta !pomeridiana, presie~uta dal Signor PFEIFFER e d,al Sig. NoLLET, si occupa della relazione P oVEGLIANO-LORENZETTO sull'op·p ortunità di niegl·io adattare le leggi scolastiche ai mezzi int ellettuali del bambino. I Signori MAQ.UET e PFEIFFER, i1onchè la Signora MoNTESANO interloquisrono in argom~to. Segue la relazione F ARACE sull.a. trasformazione delle opere nate in occasione della guerra, in opere p•ermQ/nenti per la protezione e l' assiste·1iza della 'maternità e dell'irn,fanzia. Nel pomeriggio i congressisti si rivers.aino t utti al Pia.lazzo Belle Arti di Via Mi1ano, per visitarne la M·o stra di istituzione per l'inf,anzia a cu~ deve partecipare anche s. E. F ederzoni. Speciale interesse h•a nno in questa mostra i gr afici della Di.rezione di Sanità, le istituzioni dell'Associazione italiana per gli .i nteressi del Mezzogior110 dell'Opera N azi.ona.le per gli 1orlani anormali, l'Opera D-0n Guamella, e tria le istituziòni ester e la « Pro Iuventute » di Zurigo. Figura assai bene. 1a Crooe Rossa Italiana sia col p,r eventorio Ma.raini, sia coglci. ambulatori e dispensari inf.antili di Livorno, Pa·via, Gen·o1va, Terni, eoc . ecc. E, inoltre, notevole lo svilu.p.p o 13ASSunto dalle colonie teID1Poranee ·che nel 1925 r.acoo1lsero ben 7600 bambini, e dalle pernianenti c·h e attu almente r aggiunsero i 600 posti. Mo1.te città sotDo ra,p.p resentate oon alcune delle loro n1igliori istituZ1io111i, e t ra esS€· Mil,ano! coll' Orfanotrofio fem.m inile, l'I stituto Maternità e F.anciu.J.Jezza, la Colonia Dandol()1, il Consorzio ipro'' inciale di assist enza climatica; Venezia, cogli Tstituti della Congregazione di Carità; Roma, col Rifu <Yio Maiett1 mira.b ile e degno ver.amente di essere aiutato, coli' A...c::sistenza Materna ed altre istituzioni che vedremo in.agnifioamente eternate i1ella film della Cineteca Governatoriale. E, que.sta, proiettata do1nenioa 30 maggio alla Sala Minerva, (il sa.ba.t o è consacrato alle eseC:ltzioni e all'i11teressante visita al Riformatorio dii Tivoli). Se il Grand' Uff. Mancini avesse quattrini sufficienti (1a volontà è debito il riconoscerlo! - non gli difetta), se il Grand'Uff. M.ancini ~­ ves.'\e fondi sufficienti per ge11eralizzare le ass·lstenze .all' infm1zia di Clli veclia1no proiettati sullo scher mo i bei sa;ggi, si tpiortrebbe riconoscer e .al Governat~rat-0• il menito di a.ver preceduto la Nazio ne sulla via delle riforn1e in pro dell'infanzia . Romn, è infatt i ricohissin1a di b elle opere ·d i .a ssisten za che ' ranno dal soccor so alla gestante e ' che .allatta, al fan ciullo . .alla madre sano o mai1ato 11ei ur1mi anni di vita, fin10 ali' .assistenza scolastica- più svariate, 1alle scuole per defioi011ti, cie: chj ·muti, alle claRsi or toip ediche, ai 1preventor1 a 11t itubercolari, alle oolo11ie m.a.rine tempo ran~e o • p errm.a.J1enti . . Pecc.ato, r ipetiamo, cl1e parecchie di queste mirabili o-'Jere non rwf~:;> rese11tino per •OLI'a che un canipi o n~rio beliefico! Che non ci appare, del rest.o sl11perfluo, se si rifletta ch e da esso può es~er' ve11~1ta 1' 1a;>iraz.ione aJla magnifica l.egge che Federzoni e.i ha dato, e che BL.\NC e VALAGUSSA tra for1~1erann·o in una benefica r ealtà. Dott.a E. FA)!BR I . 1

b

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IL POLICLIN reo

Accademia ~i Scienze Mediche Naturali di Ferrara •

Seduta del 25 febbraio 1926. Presidenza: PADOVANI. Contributo all,a conoscenza dei turriori delle guaine tendi1iee .

E

L'O. desarci:ve un caso di i1eo-

V1GEVANI . -

plas~a. delle fa.sci,e de.I collo (sarcoo:na a mieloplassi)

e ne illustra l'istologia, l'andamento clinico e ].a cur.a chirurgica.

E.

Del rasch,iamento uterino. - Enumera. i pericoli e pairt1a delle indicazioni e· controindioaziloni de] raschiamento uterino. CASATI . -

Di un 'raro caso di trauntati s1no della cornea. - Presenta il caso clin.i co, nel quale la lesion~ coosiste in ustione smperficiale della c.otnea, prodotta daJ calore svilup.p ato da ripetute fiamm,ate oonisec11tive uscenti daJ oai1e di un fucile. clura.nte una p0;rtita di cacc1a del giorno prima.

E.

CASAT·I. -

L'acustica" del pneu ·m.otorace (00\Il un pa1raJJeJ-0 tra il J)i1eumortarace e il vers·a n1ento pleurico :riguardo .a.l determinismo fisico della rispettiva sindrome ascoltatoria). '

O.

S. ~lONGINI

E.

Su q•u asi un1a cinquantina di ;pneumotoriaci con1pleti gli 00. hanno riscontrato solta.nto in 15 casci. il fenomen o di Trou seau (« bruit d'.airain ») ver.amente spiccato e squisitamente musicale. In quasi tutti i. 15 caisi si po tè verificare 11el « bruit d'a:irain » J. esistenz.a - oltrecchè di Ull tono as.Sia.i basso aippaa:tenente .aJilla grande ottava (da 65 a 121 vibr . ial se.condo = notazione tedesca) anche di u:n tono ipiù aouto: il piìt swesso formante ool . p ,r imo tono l'interv.aJlo musioale di terza maggiore. La nota più bassa si od·e ascoltando sotto la clavicola e ·p ercuotendo i.n corrisspond€nz,a. del seno 00111plemei1ta.r e frenico-cos.tale sulla li11ea ,a scellare o viceversa. La nota più .acuta si ode ia..scoltando un pu.n to dello spazio intersoa:polo vertebralE>, e pPrc11otr.ndo in corrisponden~a del seno pleu:ro-pericairdico-frenic.o anterioo:e, o vice·v ersa. E evi'dente che la nota più gi·'ive è detern1inata dallla vibr.azione lon•gitudinale d_e lla co}on11a a~rea pneumotor.acica e ohe la nota più aouta è data dalla vibrazione trasversale dell·a 001lo11na aerea.: inoltre che il foco~aio · d '.a.sQQJltazioi1e e que11o di percussione cor1rispondono a.i « poli a,custici » e propriamente aJle S1Upe.r fici deil\la oo~oi11na aerea vibrn,n te. Jnfa.ttj l 'intervallo di terza Jna.ggiore oorrispo11de aippunto al r.aspporto numerico trai I.a d:iimensione longituklinale e quelJ1a trasversa.l e del1' emi tor.a ce. La nota longitudii1aJe e il più spesso i~ S10J della grande ottava. (123 vibr. dop.); nei casi di scapola .alata ]>intervallo musicale suo]e essere assai più ampio - persino di nona. Le osservazioni sono state ese'?;uite da sperimentatoo·i dotati da sqtrisito orecchio IDJUsicale, util iz~ nndo p.arecchie serie di diapaso11, un !pianoforte ed inolt1·e la serie di risuonatori cili11d1·ici MrNERBI ,

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BENAS\SI.

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[ANNO

XXXIII, Ji""ASc. 25J

di Soalfer (da'l La della grande ottava. al Do3, della terza ottava). Praticando coi1 insiste.n.za ].'urto dei due soldi o del rnanioOi del martellino sul plessimetro, si ay~ verte l' abbrussarsi manifesto della nota longitu,din.ale della colonna aer€·a, e l'elevarsi del~ia nota nell' e.xpillri um. Nel pneumotorace completo e teso si ode quasi costantemente il soffio anf<Jtrico. Esso non p·u ò essere. se non un fe,i1oineno di oonsonanza come gli a ltri fenomeni acustici f 10.r niti dal pneumotorace· com~leto e teso. Infatti tutti i fenomeni sipoi1t.anei e IJ1·o:vocati atti a 1Suscitare il tono p~·oprio del pneumotorace e i suoi i:perto1ni (rammentiamo qui ],'urlo del ma11ico del mart~llino sul pless imetro persino su una tavoletta di gomma elastica da cancellare, il soffio t11bario - caver11oso - i ra.nt10ili, i colpi di tosse, il suono di goreia ca~ d.ente ed '.anoh€ il ru more di suocussione lp}pocrat ica) suscitano nel cavo pneumoto·r acico lo stesso tono cm:ne quello foTnibo dall'urto delle due mon,e te. (Cesare Minerbi) . Il soffi.o .anforico nel pnet1motor.ace non può essere provocato per risonanza se non dal soffi.o bronchiale, per parte deJ bronco rprincipale del pol1nor1e oonsolid.ato per con1p·r essione. Siocdme i toni })'arziaJi ipiù bassi del soffio bro11chiaJe aipparten-·· goi10 n1la prima ottava (]'riedr. Mulle1· e p. Martini), iJ s.offio a.nfo1~ico dev,e neoessar~amente consistere in un ipertono di uno de.i due toni {il 1ongit11dinale ed il trasversale) della colonna aerea pneumotora-cica suscitato per · consonanza. Ordinariamente è il tono longitudin.a.le solo che· f.ornisce oonsonianza al soffio bronchiale · ma si ' dànno ancl1e casi nei quali il soffi-0 è intonato alla stessa nota del tono trasve.r sale. In rari casi il tono suscitatore è fornito dal «.soffio nasale » (0€\SaTe Minerbi) oondotto sino ial bronco principia.le. Il ooffio nia,sale ha ordinaJriamente un tono fondamenta.le uiù basso del soffi.o traoheale, e. specialmente allorohè I.a confui:rmazicme del naso ha speciali caratteri. In oasi ece~zionalissmi il soffio anforico puòessere suscitato da ·Un•a caverna superfticiale (Mongi11i) in un pnewllJOt. saccato a pareti assai tese. In alcuni casi dj soffio .anforico si riscontrano due soffi. di due note diverse corri~pondenti .ai due diversi suoni di Trousseau longitudinale e trasvers ale, ed ori.e ntati secondo le medesime· linee polari (o iassi di vibrazione). Oorn.fronta.ndo jJ, tono fonda.m entale del soffi.o tracheale con quelle• rlel soffi.o ianforico· pnel.Lill.otora.cico, ci aiecade sovente di 'Poter rinforzare cospi·c uMnente quest·ultrimo col far estendere al :massimo i·l capo del paziente (per consegue nza facendo .aJlu nga.r<' la t raohea), se il soffi.o anforico avev.a una nota fondamentale un po' più ibassa di ql.1ella del 8offio anforico, e in ialtri oasi co1 frur flettere il capo (e oonSeguenten1ente .aoooirci.are la trachea) se la fondamentale del soffi.o acnforico era un po' più iac11ta di quella del soffi.o tra.oheaJe. Ne lla ind.agine del soffio .anforico - e in genere di tutti i fenomeni aicustici caratteristici dei pneum10tarace - occorre vietare al paziente di farè ispira2iioni profonde; perchè queBte aumentano Ja 0

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(.~NNO

XXXIII,

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SEZ IONE PRATICA

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aereazione 1polmon·a~:e e con ciò indeboliscono il soffi.o bronchiale e diminuiscono la sodezza della paJ·ete 1p.neumotoracica, là dove è costituita dal pol1none.

ta.ggio; mentre or.a riuscì ad acquist.aTe co1n.p letezza e. sicUI°ezza. ~n tanti atti un po ' ardui , come· il salire e lo scendere le scale, l'usa,r la bici> oletta. · ***

I l bis1nuto nella terapia oculcvre.

Associazione Medico-Chirurgica Nissena ..

E. C ASAT·I. Dopo a.v er recensito 1a b reve bibli1oigra.fia i11torn o all'argomento essendo ancora poco usato il bismu to .n el.La ter~ria delle fo.rme luetiche d·eil l'occhio, 1' 0. ipresenta 5 casi: 2 di iridooiclite, 1 di n euro retinite bilateriale, 2 di oheratiti p.are11chimatose e.redolueti!che - tuitti oasi con W positirva e r.apidan1ente guiariti - giunge alle se~uenti conclusioni: 11 bismuto è specialmente efficace nei casi in cui la oura ·arseno-benzolica anche unita a.1,1.a mercuiriale, aveva dato risultati nulli o assai Jenti. N elle forme iparenohimatose i r eliqua.ti dopo la cura bismiu tica furono quasi nulli; durante la cura non si ebbero mai ad osservare inconvenienti gravi ma soltanto qualche lieve stomatite presto tlominata: l'esame delle urine fu sempre negativo: ]e inie.zio!ll.i sono bene tollerate .anche se f1atte a giorni .alter11i. Il bismuto in tutte le ·affezioni lruetiohe dell' occhio .aioquisite O· ~editai·ie , ha una gr.ande efficacia esercitando una azione molto superioTe a.ila terapia aa·sen101-benzolica e mercuriale, non ha di queste le controindi0azi0J1i ed ha su queste la superiorità bene importante di una maggiore rapidità di azione. 1

Seduta del 9 marzo 1926. Presidenza: Dott. PIAZZA, Presidente. Cisti rnesenteriche . Prof. PIAZZA G1u SEPPE. - L' O. esipone la storia clinica di un caso d a lui oper.ato di cisti mesenterica; oaso importante non solo per le difficoltà diag:nostiche prese ntate, m.a ancora per il1 suo impianto peduncolare proflorndo nel mesenteriJo. Dopo avere discusso ampiamente della tecnica operatoria usata nel caso in ispecie e de110" differenze diagnostiohe tra le varie malattie che potrebbero d are luo1g o ad errori di '1iagnosi, fa una brillante diss€rtazione delle cisti mesenteriche e delle loro varietà..

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Un caso raro di assenza dello sterno in 'Ulna 1ieonata. Dott. ANTONIO 0AMMARATA . - L ' O. presenta' una bambinia nata da circa un m.ese, sulla quale· è evide nte l'assenza completa dello sterno, osservandosi, attrwverso il solco cutaneo, gli org.a.ni. sottostanti (polmone e cu ore) che fanno ernia,. e in modo evidente qTha!ldo piange. L'assenza dello sterno è stata controllata anche dalla radiogr.afia. La bambina presenta inoltre l1na cicatrioe ohe va dal punto ove sarebbe l'.rup·p endiceensiforme all' ombelioo, la quaJe dimostra la evidente saldatura delle due lamine delle pareti ventrali (1). Il Segretario: Dott. A. CAMMARATA.

La cura della distrof1ia muscolare prog1·esslvo. G. Boscm. - L ' O. comunica e presenta dei risultati assai interessanti su un complesso cuirativo da lui 0\S<!ogitato, ed .attuato in collaboTazione coi colleghi dott. Padovani, Tanfani e Kanpati. La cur a sri fonda su princi1pi direttivi genera.I~ giià .annunciati <lall'O., e rpubblioa.t i su la 11I edicina Italiana nel 1921. T ali principi 1ni1rano ad aggredi,r e un male, di Clli non si oonosoa l'essenza nè una cura specifica, mediante la cooper1a.zioll1e simultanea e convelfgente di mezzi SViaciati opport unamente gcelti. ed associati. Contro le distrofie muscaLari .progr essive, 1'0 .. alla classiea stimolazione gal~an10. . far.a.<lioa, ohe egli però modula oon ondulazione della corren~, iaggiunge la pira)arazil)IIle di una congrua . irrorazione sanguigna e d ulteriore influsso trofico mediante ,applicazioni dia.t ermiche fatte a temipo vo1uto 0om la frequenza ,-oluta (stimolazioni galvanof,aradiche quotidi ane, diatermia in di aJterni). Associa chem iotera1pia arsenicale inte11sa seguendo q.u alità, dosi e modo di somministrazione co~e indicatd da Sioard secondo la formala: cc malattia cronica cuxa cronica». ' . . F1r.a i r isl1ltati. riferiti o presenta.t i: un giovane ventenne inetto a star ritto in piedi, divenne atto indi a un .anno al lavoro di mietitura da mane a sera senza stanoairsi : in un·a donna, una levatrice (tipo Leyde11 n1obius, già ''1.a lui stesso curata anni ··or sono coi metodi classici, potè egli stesso f.are il confronto nello stesso so1g getto circa l 'efficacia .assai maggiore del metodo nuovo: 9 ri m 1. la p. 11on aveva ottenuto qu asi nessun van -

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(1) L a causa di u na tale a.nomalia potrebbe attribU1irsi .alla lues, essendo nella madre la R. W .

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positiv~.

In1porta.11tissima. pubblica.z1o ne: Per una speciale concessione da noi ottenuta, siamo lf! gr~d<> di offrire ai nostri Signori abbonati l'importante pubbhcaz1ons dtl Prof. LUIGI FERRANNINI, della. R. Uni\'ersità di Na.poil

Manuale di semeiologia medica, fisica e funzionale (4• edizione).

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Vol. in-8 di pagg. XII-68ll, con 215 flgu_re intercalate nel ~8~ ed 1 tavola a. colori, elega.ntem()nt.e rilegato, che . t~ovas1 1a commercio a. L. 5 O, più le spese postali di sped1z1one, per so!~ L . 4 6 .. 7.5.

si ~ espresso CARDARELLI nella sua

. IntCmlo a questo volume ecco. come

maestro Prof. ANTONIO

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)'in si"'n.e 1 ~ 1on e t·h -

nioa del 6 giugno 1923: . « Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che •«> vt ho dato, in t a lune Semeiotiche non lo troverete ben es~r r .-., . eo. Ma In quel libro, che lo consulto spess~ e c~e vorrei t.ra le mani di tutti i giovani, e che a nzi ogni m~•C? dovreb.o• avere nella sua biblioteca , in quel libro di Seme1ot1ca che ha 1crltto LUIGI FERRANNINI troverete tutto bene espost.o etl espresso. È un libro di Semeiotica perfett issimo, che ogni cli· nico dovrebbe possedere: Vi giure sul mio enore ohe • ultlibro monumentale >. Inviare Vagli.a Postale aJl'Edlitore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - ROMA.


1L POLICLINICO

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XXXI II, .F~sc. 2·)j

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO SEMEIOTICA. Il dolore nella fossa iiiaca destra. .

Secon.do H. W. Carson (The L ancet, 13 febbraio 1926) il dolore localizzato nella fossa iliaca destra no11 deve senz'altro f.a:r p ensare a l1'.appendicite, specialm·e nte in mancianza dt un attacco appen di. colare v1ero e p:rop.rio. Una 1delle ca11·Se p·i ù comuni di tale do!ore è rappre5entata da distrazioni muscolari , che .si veTificano frequentemente nei giovani d'ambo i sesst che praticano .esercizi sportivi. .T alora invece il dolore è ·cau5ato da aff ezio11e delle vje urinari.e, e per lo più da un calcolo incuneé}to n ell'uretere. !lrn tal caso l'esame co~ raggi X può esser e di utilità, sebbene non si-a s-en1pre agevo.Je la ·diagno.si radiologica differenziale tra calcolosi ·uretrale e tubercolosi ghiandolare del mesenterio, la 1quale pure può ge11ùrare una sindrome ·d·o loro·s a. Nel .dubbio sarà ind icato un cateterismo esplorativo. Se al dolore 1si accomp1agn.a uria ~U!llefazione manifesta bisognerà p·e nsare ai {· umori del colon, di natura tubercolare o can cerosa. . \nche i tumori ·del colon 1di sinistra ;p ossono d~tre origir1e a do.Jore p er disten.sione ·del cieco, digt1isachè un dolore n ella fossa ila-ca ,destra , con U"1 cieco di·steso, in pazienti a:l disopra dei f.0 anni, deve sempre far sospettare una stenosi nel colon s111istro. Vi è poi una ,s erie numero·&a lli cas: in cui l'eiiologia del dolore resta oscu·r a. Si tratta in ge11e, re di 1donne tra i 20 e i 40 a11ni, con irregolarità nella costituzione scheletrica, le qua!: .s i lamr.ntano di costipazione, flatulenza, anoressia, cefalea, nausea, esauribilità nervosa, e di d·)lore co1~,tante n ella fo ssa iliaca de.stra, alleviato un poco dalla -posizione aidagiata. Obbietti,1 arcente si trovano -p:1retj addominali flacci-de, reni ptosi-ci, ceco palpabile, e ai raggi lo stomaco appèi,:i'e abbassato -e lo svuotamento intestinale ìer1to. La causa del dolore sfugg1a per lo più .in tali soggetti, nonostante le più ininuzi<.,1'-=r! ricerche, e 1€ operazioni .sull'appen·dica, sugli orga11i .p to·sici ·e sulle eventuali aiderenze membra:10s.:i tra mesenterio ed intestino non arr ecano 1n genere n·essun. beneficio. Bisogna infine pr·endere in con5iderazione l'ap-penid icite 1cronica, 1a cui .diagnosi è peraltro dif, ficil e. I segni clinici più fedeli di ta !e affezione sono rappresentati dalla .cosidetta '< dispepsia apJ)e11rticolare » : il dolore è 1provocato dall'ingestione òei cibi, e non è mai mitigato dal decubito in Retto; la n11trizione generale non è alterata, e non 1

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vi è anoressia nè costi.pazione; è in çee.;e costa;::ite la nausea, e al dolore alla fossa iliaca si ltnisce quello all' epigastrio e alla regione ombelicale. Anche se I.a diagnosi non è sicura sarà s..;n.:.11ré bene pro.e-edere a1'l'appendicectomia, 1p ratica ncloir. attraverso ad una laparatomia ampia, c11e permetta di esplorare gli a.Jtri organi: M FABEitl.

Il dolore addominale cronico nei bambini. FTa le cause che possono dare il dolore addomi. nal e cronico nei bambini, K. U. Toverud (British Jn1lr. of Diseases of Children, gennaio-marzo 1926) fa menzione particolarmente della costipazion~ cronica che un giorno o l'altro 1può dar luogo ad un q·uadro clinico tale .da far sospettare qualche grave malattia. Oltre al malessere generale il segno pif1 caratteristico di tale condizione consiste nel ·dolore addominale ricorrente. Questo stato di cose, in gran parte collima con le malattie de.scritte nei trattati di p·e diatria sotto i nomi di co· lite, di catarro gastrico cronico o di coliche intestinali. Trattasi per Io più di bambini di 4-10 anni; i genitori richiedono il consiglio del medico perchè il bambino si lamenta di dolori allo stomaco eh.e possono essere forti tanto da provocare il pianto; la crisi dura pochi minuti , dopo di che il bambino torna a giuocare come se nulla fosse stato. II dolore 1può essere più costante e si ha spesso al mattino po co dopo che il bambino è alzato; non si ha mai ·dopo i pasti e non è mai accompagn ato da nausea, o vomito, ma piuttosto da anoressia pronunciata. L'appetito ·è scarso tanto ch e la nutrizione viene .f atta talora a forza e si danno degli alimenti concentrati che peggiorano le con·d izioni . In alcuni si :h anno alternative di costipazione e di ·d iarrea, in alf.ri predomina la diarrea (ciò che rende più difficile la diagnosi) o la costipazione ciò che mette sulla ·b uona strada. Spesso le feci sono commiste a muco. ..<\ll'esame ci si trova in presenza .ai bambini pallidi e deboli , con peso al disotto del normale; esame negativo degli organi, ma atteggiamento difettoso. L'addome è trattaibile, tal volta si sentono ·delle masse fecali .aure lungo il colon, in altri si avverte un cordon·e duro rotondo nel quadrante inferiore sinistro in prossimità della crestél iliaca dove si ha anch e dolore alla pressione ed 11na certa resistenza dei muscoli ad·dominali; manca la dolorabilità alla pressione in tutto il resto delraddome; l'esplorazion e rettale riYela la presenza di masse fecali dure. 1

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XXXIII , FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

..\l l esame d~lle urine si può trovare dell' actdo diacetico e d ell 'urobilina. Si 1p uò ottenere la cura di tale condizione me-di ante una dieta adatta, la ·c osì detta dieta da costipazio11e (molte frutta, veg.etali, latte acido e pane integrale) e1d un cambiamento n elle abitu. · din i di ' ita dei bam·b ini. 1

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fi.l.

CASISTICA E TERAPIA. · L'adipos ità ed alt1•i fattori eziologici nel diabete. J. ~I . ..\nders e H. L . .Jameson (Amer l ournal of ;ned .•5riences, settembre 1925) hanno of>servato a Philadelpl1ia che la mortalità per diabete è aumentata da 3.53 % nel 1880 a 17.6 % n el 1924. La causa di tale aumento va particolarm ente ricerI

cata nell'aumento del consumo dello zucch ero; .si è ' 'eduto ·di fatto che l'aumento e la diminuzione n el consumo dello zucchero sono regolarmente seg11 iti entro pochi mesi da analoglle variazioni r1ella mortalità tPer diabete; specialmente i·struttiva al riguardo è l'esperienza 1durante la guerra mondiale. Importante è poi l'aumento n el consumo degli alimenti che si è verificato nell'ultimo m ezzo secolo e che ha oltrepassato ·d i molto i bj·sogn1 dell 't1omo. In entrambi j sessi si 1è osservato un notevole aumento n ella obesità, la quale è indiscutibilmente il fattore più preponderante per lo sviluppo del diabete. fi l.

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Se l'operazione può essere 1dif·f erita per qualche giorno ed il paziente ha notevole glicosuria, -chetonuria ed ~p erglic emia, lo 1si mette subito a dieta discretamente rid.otta di carboi-drati e proteine e molto ri·dotta per i grassi. 1Si incomincia subito con l'insulina, ·dandone una unità prima del primo ·p asto, due prima del secon do e così di seguito, fin o a rd ar e 5 unità, tre volte al giorno prjma dei pasti. Si esamina l' urina due ore dopo ogni 'Pasto e si diminui1sce la dieta abolendo del tutto i grassi. Se lo zuc.c hero scom1pare dall'urina, ·si ·Cessa dal Ti1durre la dieta e si continua a dare la stessa qt1antità di insulina. Graid atam.ente poi •s i aumenta la dieta fino a raggiungere il fabbisogn o di calorie, purch·è l 'urina rimanga ·senza zucchero e senza aceton e. Se lo z·ucchero compare prima che si sia rruggiun1o il fa.})bisogno di calorie ·e non può vienire eliminato con la r idu, zione dei carboidrati, si darà un'unità di insulina per o·g ni grammo e mezzo del glu.co sio totale delle urine. Se nell'urin a ricompaiono sol o i corpi cetonici , si r i·durranno le proteine ed i grassi, la1sciando immutati i carboi drati e l'insulina. Alla mattina dell'O'P erazione, si ·danno al 1paziente 60 grammi .di glucosio e tanta insulina da ossidare tale quantità (un'unità ogni grammo e mezzo). Se l'operazione •è urgente e non può essere dilazionata, .si daranno i 60 grammi di glucosio e 1

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l'insulina come sopTa; se

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possibile, si vedrà di fare l'operazione sei ore più ta!'di, in mo1do da

ripeter e la somministrazione del glucosio e dell'insulina. fil .

Gli interventt chlrnrglci nel diabetici. La questione .d ell'intervento chirur gico nei d iabetici richiede una parti'colar·e ·Gonsi1derazione e deve essere esaminata in coo1perazione id al m eidi.co e ·dal cl1irurgo. Il diabetico ·h a, i n:dub1biamente una minore resi•s tenza rc ontro il trauma e l'infezion e; n on si può prevedere per esso il deconso delle fE>rite; si sviluppano frequ·entemente sequ·ele po5toperatorie, come a ci·dosi, coma, polmonite ed anche delle sequel-e post-01p erative, com e trombosi, in·sufficienza cal'diaca e gravie aJStenia. Bisogna poi stare attenti a dosare ·sem'Pr e la glicemia, poichè vi sono casi con assenza td i zu cchero ·dalle urine, ma con elevata gli·cemia, che si risolvono . in veri disastri. Anche l 'uso 1dell'ins.u lina non ,fa scomparire il ri-schio operatorio si·cchè non si devono ip.traprendere a cuor leggero degli interventi, quali l'etnia, l'a.sportazi·one di fibromi o .d i una prostata ipertrofi·ca. G. Seelig (Amer. Journ. med. scienc. e Edinbu rgh med. Journ., ma·g gio 1925) raccomanda ·di attenersi ai consigli seguenti. 1

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La tecnica dell'fnsnlino-terapia. Um~er

(Med. Gesetischaft , Berlino , 17 febb.rai(f 1926) rileva ·che a torto veng·ono miscon osciuti i

grandi vantaggi della terapia insulinica e vengono invece ·esagerati i pericoli. Certamente non tutte le glicosurie 1sono tratt aibili con essa; anzitl1tto il 5 % ·delle glicos·u rie ·è extrainsulare e si •p resenta con contenuto n ormale di glucosio d.el sangue, a carattere non 'Progressivo; in esse evidentemente il tr.attamen to insulinico è inutile. Questo è controindicato solo n ei casi di insufficienza surrenale, p oi·Ch1è il pazien te si trova indifeso contro la reazione ipoglicemica. L'i11dicazione assoluta dell'insulina s.i trova in'vece nel -coma dia·betico e nei casi gravi con acinosi e compli cazioni. Invece tale terapia è discussa nei casi ·di diabete Jeggero; essa è però utile ]n quanto che ·diminuisc-e il carico dell'appar.ec. chio jnsl1lare, eleva col lun go uso la tolleranza ed aiuta i metodi dietetici. Nel primo giorno si ·dà, come controllo , la dieta r1 ormale; in seguito si fornisce una di eta con 20-25 calorie per kg. di ct1i 3/4 di gr ammo di albumina 1


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Il. POLICLINICO

per kg., fornendo in totale 500-1000 grammi in legumi ed il r esto in grasso. Se, con q·u·esta dieta lo zucchero .dell'urina scornipare in un giorno e quello ·del sangue è normale dopo 3 giorni, il trattamento insulinico è inutile; 5e, invece, permangono zucchero e chetonuria c;i danno insulina e ca!'lboi,drati. L'introduzione dell'insulina per via orale è inutile, per via perlinguale poco efficace. Man mano che aumenta la tolleranza si dimin·u iscono le dosi di insulina e si aumenta il contenuto calorico della .dieta ad un massimo ·d i 30 calorie per kg. aumentando i car·b oidrati. L'acetone che si J)resenta talora in ·Certi diabetici pur con l'aumento ·di tolleranza non ha alcuna in1~ portanza. >J'el coma si deve usare l'insulina non più tardi di sei ore dall'inizio; l'alcali terapia è allora s.uperflua poich1è essa agisce soltanto sui prodotti tossici acidi del ri·cambio; nell'acetonuria pura senza coma l'alcali-terapia 1è inutile. In generale l'uso dell'insulina può essere fatto soltanto ad intervalli e solo nei casi più gravi è n ecessario continuarlo. È .f acile con essa evitare l'iperglicemia. La ritenzione idrica si combatte .con la dieta aclorurata e l'uso dei diuretici. La combinazione dell'insulina con l'autoemoterapia non offre alcun vantaggio; gli altri '.Prodotti endocrini non rinforzano l'azione ·dell'insulina; è dubbio che ciò accada con la paratiroidina.. Si deve evitare l'uso di piccole •dosi, ma è ne. cessario un esatto dosamento. 1

fil .

Nuove indicazioni dell 'insulinP. P. F. Richter (Med. Klinik , 1925, n. 39) mette ir1

rilievo i benefi•c i .che .si ottengono con l'insulina n el morbo di Flajani-1Basedow. [n un caso in cui si tentò questa cura, si vi.de scomparire l'eccitazione motoria, diminuire il tremore e l'esoif talmo e la tachicardia. La spiegazione di tali risultati si trova nell'azione reciiproca esistente fra il pancreas e la tiroide. L'insulina veniva somministrata, da principio in ragione di 5 unità due volte al giorno ed i·n seguito 2 e 1/2 unità pure due volte al .g iorno. L'insulina risulterebbe anche in.d icata nelle cure di ip ernutrizione nei non diabetici e specialmente nei .casi ·d i astenia costituzionale, ·d i arterioscle · rosi genrale e idi dimagramento senil~, di tube.r-. colosi latente e nei ,convalescenti ·di malattie in fettive. La cura sj. pratica incominciando con 10 t1nità .somministrando do1po l'iniezione degli idrati di carbonio ; nel giorno seguen te si passa a 20-30 unità ed in seguito 40 unità (M prima del 1

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[ANNO

XXXI Il, F·ASC. '?5 J

pasto di mezzogiorno e 20 prima di quello della. sera). Il pasto si ,f a mezz'ora dopo l'iniezione; alla sera, dopo 1-2 ore si dà ancora del cibo e\·entualmente con del tè zucc·herato. Al più tardi dopo 3-4 giorni, nei casi adatti , si ha aumento dell' appetito e del peso .del ·COrtpo; quando ciò non st verifica, si .deve procedere con grande ·Cautela ed' anche sospendere il rimedio. La dieta conterrà all'inizio un supplemento in i-drati ·di carbonio, •p ari al .doppio 01d al triplo del numero delle unità di insulina. In seguito ci si· regolerà secondo l'appetito dell'individuo. ~ella seconda settimana si arriva a 60 unità (in tre volte) ed una ,dieta tino a 61 calorie 1p er kg. di peso. I pazienti ri.chiedono generalmente pochi grassi e piuttosto degli albuminoi-di; si danno circa 100 g. di albumina, 100-150 di grassi e 250-400• di carbotdrati. R. Bauer e Nyiri (I1bidem) sono arrivati a somministrare iino a 100 unità! al gidrno ; in genere· bastano 40-60; l'aumento ·del peso ·è stato in me·dia di 2 kg. per settimana. La durata della cura di tre settimane circa, con eventuali riprese. 1

f il.

Emorragie in casi di coma trattati con l'insulina ..

E·h rmann .e Jaco·b y (Klinisc.h;e Wochenschrift ,. n. 45, ·1925) ·descriV!ono dieci casi di .coma diabe • ti.co trattati con l'insulina. Nove 0bbero esito le' tale, mal.graido la scomparsa ·dell'acidosi e dell'i1perglicemia. All'autopsia si riscontrarono emor.. ragie a carico di organi svariati (cervello, polmoni, tubo gastroenterico, reni). Si potè esclu•dere-che tali emorragie 1'.ossero in rapporto con malatti€ p·reesistenti. M.

Uso terapeutico degli anidrozuecheri nel diabete .. \ \1 . .

~onnenbruch

(M·u nchene.r med. W ochenschr.,

n. 43, 1925) rileva che riscaldando lo zuccl1ero ed anche l'amido sotto pressione dimjnuita, qt1e<;te sostanze in seguito a scissione di acqua passano ad 11na forma detta anidrozuccheri o glucosani. Riscaldan,do zucchero di canna a pressione co1nune, si ottengono dei prodotti conosciuti col nome di caramello; riscaldando invece lo zucc~ero sotto pressione ·diminuita si ottiene oltre all~ sostanze contenute nel caramello, un 'altra sostanza chiamata saccaros,a no. Questa sostanza è una polvere giallo-chiara, solubile in acqua r1PJl'al. cool metilico, e nell'alcool etili.co caldo , insolubilenell'etere, nel clotoformio, nel benzolo. Esso riduce il F ehling, non fermenta, è destrogiro in soluzion e acquosa. Ha sa1p ore dolciastro e leggermente amaro. Il saccarosano, come i11tti gli anidrozuccheri, viene perfettamente utilizzato sia.


[.<\.~NO

XXXIII,

FASC.

25]

dall' organismo normale, ,s ia da quello diabetico, aumentando il ricambio totale e il quoziente respirat orio ed inibendo l' acldosi. Esso non aumenta mai la glicosuria, nonostante aumenti la glice1nia. Non è però aumentato nel sangue il glu cosio . ferment escibile. .A.. vere trovato òegli idrati di carbonio ch e l'organismo diabetico utilizza allo stesso modo che l'organismo normale, costituisce un notevole progresso nella cura ·del diabete. E così r eso possibile di impedire il pe• ricolo d ell' aci dosi e di somministrare un sufficie11te numero di cal orie ai diabetici; difatti 100 grammi di s accarosano ·dann·o 500 calorie. P er somministrare il saccarosano (il più economico degli anidrozu.ccheri) iè bene unirlo ai cibi in forma di gelatj ile, di cr e1r1e, di biscotti. 1

POLL.

L'esercizio muscolare nei diabetici. L. H étzell (British m ed. Journ., 17 ·g ennaio 1926)

ins1ste sui buoni riis1ultati c h e si ottengono con :un esercizio m·u scolare m o·d.er aio nei diabe.t ici che 'fanno la c·ura d1elù.'ins.u ùina COil un regim·e i1dro·carbonato. L'eserciz-i o mu·scolare , 1Co·a diuvato dalla presenz a ·dell 'i.n su1ina n ei tessu ti, diminuiisce la quantità d~ z.uic ch ero na1 .sangu e, che scend.e a '0 ,07-0,10 %, ma n on può dimi nu ir e ·di più. S·comJ)aiono i corpi ·chetonici ·dall'urina con tale trattamento .il quale n on ·dà n essuna r eazione ipogli-cem i-ca. Il r egim e idrocarbon ato, poi, pr eviene la form azion·e id i actdosi. f il. 1

1

Risultato terapeutico della radioterapia nel diabete mellito (un caso di cancro del collo in ·diabetica). Masunoto Seh cl1iro (R ev-ue f r an çaise de Gynec ologie et d ' Obstetri que, 10 dioembre 1925) riporta il caso ·di una donna in cui un cancro del c ollo si associava a diabet e mellito pre.esistent~ da tre anni. P oichè la p . rifiutava l'intervento o per::i..ti,10 fu sotto'.Po sta a scu cchiaiamento della massa neoplasti·ca e cauterizzazione. In seguito inj ziò applicazioni di r aidio ·el·e m en to (50 mrngr. ·di bromur o di r~dio in tubo di argento dl 3 m1ngr. di sp,e sso.r e 1per 21 ore e 5 minuti) a dir etto contatto con la mass.a n eoplastica . .Le appljrazioni. con in tervallo ·d i 3-5 6iorni furono rip etu te fin o a raggiung.ere u11a dois e massiva dl 310 or e e qui11di 1500 m mrrr . .di radi-0 . Già ·d opo la sec on·da apjplicaz1one i ·sinto·m i sub1biettivi di emi·cr ania e ·di lassitu·din e c ominciano a rdi m inuire; lo zucc'h ero nell'urin a, ·c1h e prima era molto abbonan te non, si riesce a rintracciare più sebbene ]'es ame sia rip etuto p iù volte con i ··d iversi meto·di; n è si rinvien e p iù in 1se.guit o. I sintomi ·s u·bbiettivi suaccen nati sco·m ·p aiono totalmente. Cir ca 1

SEZIONE PRATIC:\

.

il meocanismo ·di azione dei raggi X sul diabete l' .A... s i rimette alla teoria id i Holthusen e Risse, .secondo i quali la decrescenza 1dello zucchero nel sangue trova la sua .spie:gazioin e nel-l'eccitamento della tonicità del nervo vago 1dopo l'irradiazione. DE CANDIA. 1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Una nuova concezione etio logica ' del gozzo endemico. Nell'etiologia, ancora oscura del gozzo si incolparono volta a voJta, l'aria, la composizione del suol-0 , l'umidità, l ' assenza ·di sole, di luce, la c:atti va igiene. Qg.gi giorno si dà da tutti gran·de illljportanza all'acqua usata come be,randa, e 1si ritiene che essa . . sia ·dannosa sopra tutto per la scarsità dello iodio che si a vrebbe nelle arque gozzigene, il che sarebbe provato, ex juvant·i bus, dai benefici ·della somministrazione dello iodio. Ra vina (Prè sse P.rf. éd. , n . 84, 31 ott. 1925), fa una interessa.nt e r ivjsta degli studi ·di Mac Carriso11 che ·dopo accurate ricerche attribuisce al gozzo endem ico una patogenesi infettiv a enterogen~ M. ·c arrison vide n ella vallata di Guilguit, ai confini dell'Himalaya ove esiste una grave endernia che i casi di ·gozzo si localizzavano i11 v il lag,gi posti lt1ngo dei corsi ·d'acqua che venivano in quinati con feci di gozzuti. Lu percentuale dei malati a~1n1entava in prop orzione perfetta col gra:do · di inquinamento delle a cque; e come ,questo cresceva dalla sorgente a 1 1 ~ foce. L'ingestione di quest'acqua produceva "' rapidamente il gozzo; l'acqua filtrata al Berkefeld p erdeva. le pro1p rietà strumigene: il residuo del filtramento era capace di produrre il goz'?'.o. L"a0qua bollita anche perdeva questa capacità. L'esame culturale dimostrò che l e a cque erano inquin ate sopra tutto p er opera ·di ger1ni della flora intestinale. 1Jissetando animali con a cqua jnquinata con fe ci di gozzuti si ebbero risultati positiv1 : i Lopi biancl1i contrassero il gozzo n el 100 per 100, le capre 9 su 20, i ·c ontrolli rimasero tutti ir1denni. Risultati anche più com1pleti si ottennero con ingestio11e di ·culture anaerobie di germi fecali. A conferma di questi dati la s ola epur azione dPlle acq,ue r!d11ssc a metà i ca si di gozzo del luogo. L ' A. avrebpe ottenuto ottimi risultati anche con l'antisep s.i intestinale : timolo, ben zonaftolo, e recente1r1ente per fir10 con uso di. vaccini derivati dal la. flor a intestinale. L'importanza rl t ql1P.ste ricerche sta tutta n ella loro'chiara semplicità e nel fatto cl1e scientificam ente sono condott e in IllO d C r1on criticabile. L. T ONELLI.

'


ssc

IL POLICLINICO

POSTA DEGLI ABBONATI. Tl f erro cloro n ella sterilizzazione delle a cque. .i\l dott. C. A. B ., da Huénuco (Perù) :

L'ep11razjone ·delle ac·que mediante il ferrocloro è stata proposta da tDuyk da oltre una qu indicin~ di anni e, secon1do lo stesso autore, 1è stata adottata con sucoesso da circa 30 .città americane e d·el Cana:dà . Con questo m·e to do .s i utilizzano l'azione fisica del 'Precipitato ·di idrossido di d'erro che trascina m eccanicamente m olte impurezze e quella battericida del cloro. Secon·do le ·div·erse formule si usa il cloruro di calce con il per.cloruro di ferro, soli od associati con il 1solfato di alluminio • Una delle .:formule che sembra rispon·d ano m eglio allo sco1po è la seguente. Cloruro ·di calce (od ipo, cJorito di s odio) e percloruro di ferro, ana grammi .20 per ogni metro cubo ·di acqua da trattare L'acqua Ya rpoi sottoposta a filtrazione. 1

FILIPPINI.

[ ANNO :\XXIII, FASC. 2.5)

VARIA _ Mancinismo e destrismo e p1·evalenza d' on emisfe1·0 ce1·eb1·aJe. Su ·q1!esto argomento la Deutsclie Medizinis che iTl oclLenscJirif t pubblica un interessante articolo cli .L\.lbr~cht Betl1e. Fin dai tempi d i Bro ca eo-li ' , o osserva, •e noto che le lesioni del cervello sinistro . provocano ·disturbi non soio del linguagg·io , ma anche in altri caimpi, ad es. i così d·e tti ·disturbi aprassi.ci. negli ]ndividui ·destrimani, che costituiscono la stragrande maggioranza dell'umanità. D'altra parte i numero·s i casi nei quali la lesione della terza cir convoluzione .frontale .sinistra non. provor.a nei mancini afasia motoria, .che negli in.dividui stessi è invece provocata ·d a lesione ·dello stesso punto al lato destro, dimostrano che la relazione tra la prevalenza di un lato del corpo e la 1p iù evoluta funzionalità del cervello del lato opposto -è un fenomeno indiscutibile. J...a maggioranza degli autori che si sono occupa +·..1 d e.11' argomento ammettono con sicurezza trattar.si di un fenomeno .innato, e •Ch·e il mancinismo è l'espressione ·di uno stato anormale patologico · ereditario ·O prodottosi nella vita intrauterina. 11· destrismo è il fatto generale, normale, mentre il mancinismo costituisce l'eccezione anomala. Lombroso considera il mancini·smo un segno d'infe-· riori tà , perchè esso si r iscon tra con o-rande fre' o quenza , più che negli individui normali. negli• epilettici, nei defi-cienti , n ei balbuzienti, nei ciechi nati, nei criminali. A questa teoria fu fatta l' obbiezione che i calcoli sui .quali ·è basata non ~ono precisi jn ·quanto furono classificati tra i mancjni , indi,ridui ch e Jo .diventarono in secondo. tempo dopo un'affezione del cer vello sin istro che ininorò il lato destro del corpo. Il Bethe pertanto ha creduto opportuno di procPdere ad una più esatta statistica intesa a pre..' ci sare il nnmero dei ·destrimani e dei mancini fin dalla nascita, allo scopo di accertare anch~ se in ogni uomo è presente una ·determinata tenc:lP.nza fin dal principio della vita. tJna statistica iniziata e ancora poco avanzata su piccoli bambini dimostrerebbe ehe il numero· dei di sposti originariamente al destr:Lsmo è esiguo e che · invece prevale il numero dei predi.s po8ti al mancinismo. La grande maggioranza dei bambini è affatto in·diff er ente e ten.d e in egual mis11ra ad adoperare il lato sinistro o il lato. destro. Solo all'·età <ii 2 anni comincerebbe a delinearsi il contegno del bambino tendente ad ado perare prevalentemente la mano ·d estra. .i\ll'età di 2-4 anni si avrebbe il 40.5 % di mancini, il 38.1 %, di destrimani, il 21.4 % d'indifferenti; all'età di! 1

!l1edici di bord o. -

.A.l dott. A. ·d. L., di S. P. d.

C. ~

Il Decreto degli es.a mi banditi per l'attuale ses· sione stabiliva come termine per la p.resentazion·e dei doc1J·n1enti il 1° giugno . Ella non è qui·n ·di più in tempo per que5t'anno e dovrà attendere di p1rtecip,ar.e agli esami della sessione ventura. RIBOLLA

.A.ll 'abb. n. 3049: '.'lon è possibile consigliarie un trattato comp1eto in tutte quelle p arti ·Che Ella destdera: tuttavia il Guilleminot (Ele ctrologie et Radiologie, Mais.son fd., fr. 40) può fare al ·caso suo. Integri la parte r a;diologi·c a col trattato italiano di Raidiologia (Taddei , Ferrara) e con la partf' radiologica del ·B usi n el trattato ·di Chirurgia del T,ad·dei (.S oc. ed. Torinese); la parte di diatermia col trattato di Kowarschik (tra·d otto in italiano dal Vitale e Ghiozzi, 1Città ·di ·castello); il l{. è a11tore di un trattato moderno e completo (in tedesco) di ·E lettroterapia (.S pringer ed., Berlino). • • MILAN! .

Al dott. L. F. da C.: l ln n1anuale ch e rispon·de allo scopo ·d·ella preparazione per gli e·s ami da Ufficiale Sanitario è i] cc Prontuario dell'·I gienista di A. Fililppin1. L. Pozzi ed. Roma. P er .quanto riguar·da i Corsi di Ostetricia e Gin ecologia, se n e dà sempre preventii\To avviso sul nostro giornale. l)

R. B.


r' r "' "'\III ' L.-\.~2'.'110 .'\..'\.

·i-6~

F ..\SC. ·):-) ·~J

SEZIONE PICATICA

anni. si avrebbe il 18.9 % di mancini, il 75.4 % di dPstri.ma11i, il 5.7 % d'indifferenti. L'uomo adunque inizialmente adopera i11diffe, rentemente le due mani e solo più tardi ha !t1ogo la specializzazione o la prevalenza della capacità motoria di una delle due . mani. Questa prevalenza può verificarsi indifferentemente a de. stra o a sinistra. Potenzialmente l'uomo può divenire mancino o destrimane. III fatto che più comunemente l'uomo è destrimane si ·d eve mettere in conto della consuetudine e dell'educazione. In effetti è stato provato che in seguito ad edu.. cazione i mancini possono diYentare destrimani anche in età avanzata, e che ·destrimani amputati dell'arto snpPriore d estro finis·cono per adoperar.-; la mano sjnistra com e una volta adoperavano la destra. I disturbi d el lingua ggio e l'aprassia che si ve, rificano in conseguenza di lesioni ·dell' emisfero sinistro dimostrano che in questa parte del cervello si trovano prevalentemente i centri di tali ft1nzioni. Ma ciò non 1prova ch e questi centri s iano preesistenti e detèrminino ·quin·d i il destrismo. lJna tale coincidenza può invece spiegarsi col fatto cbe la st1premazia dell' emisfero sinistro sia secondaria ossia successiva al destrismo e da questo determinata, n el senso che il maggiore e più cf\mplir.ato uso del lato destro abbia fatto sviluppare di preferenza i centri motori del cervello sinistro. La ipotesi della perfettibilità ed educabilità dei centri nervosi non è nuova. Goltz sosteneva che il cervello al momento della nascita è come un ca1npo incolto, sul quale più tardi si s vilu1ppano le yarie funzj oni, i cui centri s i. perfezionano pii1 o meno bene secondo l'uso e l'educazione. Cosi 7.C\ne apparentemente ,s enza funzione possono as, snmerne ·d i nuove in via di sostituzione o com· penso. Molti fatti sperimentali e clinici tenderebbero a far pensare che fin ·dalla vita postembrionale ~i può verificare uno 51postamento i1ella fun, zione dei cen tri. Su ·queste considerazioni si fon, dano coloro che sostengono la educazione anche del lato sinistro allo scopo di evitare i disturbi. del ling1Jaggio in CélJSO di lesioni dei rispettivi centri tanto di sintstr a che ·di ·destra. Ma è dub!>io che ci sia ·u na relazione tra sviluppo del centro del ling11aggio e del centro .della mano preva, !entem~nte adoperata. Liepmann ricorda casi n ei quali un'afasia sensoria regrediva senza che vi fosse alcun motivo che inducesse ad adoperare la mano sinistra più ·di quel che si facesse prima, e d'a1tra parte casi nei ,quali individui mancini 1Per 11na precedente affezione della mano destra divennero afasici in seguito a focolaio emorragico dell 'emisfero 1sinistro.

881

Si potrebbe co1r1prendere che l 'uso prevalente di una mano educhi meglio l 'emisfero del lat<> opposto per tutte ·quelle azioni che in tutto o in parte sono eseguite da lln lato solo; ma non st. ca.pisce come ciò possa avvenire per quel com·· plesso ·d i movimenti che in ogni loro parte sonobilaterali , come è il caso del linguaggio. ll centro <lella 1parola è situato co sì in alto che non si può ammettere llil suo sposta.mento iSenza un contemporaneo sviamento di tutte le altre vie che lo mettono in relazione con i centri vicini e sotto. stanti. f: verosimile. pertanto che la posizione del" centro del linguaggio in un determinato posto del cervello è innata, come è il caso ·di t11tti gli altr} ~entri di movimento che al pari di quello .della• parola è suscettibile di educazione. D' altra parte isolo in pochi individui il maggior· U·so e !a superiorità di un arto di fronte all'altro,. è tale da potere determinare la prevalenza ·di un emisfero cerebrale sull'altro. La maggior parte delle occ11pa.zioni richiedono l'azione combinata di ambo gli arti superiori, ed ancl1e quando sem bra che il braccio e la mano destra agiscano, di più , il braccio e la mano sinistra non man · ca110 ·di collaborare più o meno poten.temente: Il macellaio , il fabbro, il magnano, l'autornobilt. sta, il contadino, il ginnasta nel .di1simpegno ·d elle loro mansjoni a,doperano ambo le mani, e la ma110 · sinistra erseguisce movim•enti propri, differ·enti e· .. non meno complicati ed energici di quelli della destra, op1p ure i movjmenti .della ·destra si alter- · na110 ugualmente nella .sinistra. Nei violinisti , nel' ' riolon cellistj , nei pianisti, n elle cucitri-ci a macchina, nelle 1datti lografe la mano sinistra. esegue · movimenti pi.ù numerosi e più complicati del!~ destra. Le così dette azioni unilaterali, nelle quali la mano ·Sinistra poco o nulla agisce, come il· mangiare Ja minestra, il tirare un sasso, lo seri. vere ha11no nell<l Yita della ma ggioranza degli 11omi11i 11n'irr1portanza affatto seco11daria e certo · non tale da determinare una prevalenza ·dell 'emisfero sinistro. I casi ·di afasia e di aprassia ·da l esion i dell 'emisfero destro dovrebbero esser e rr1olto numerosi nei destrimani che furono indiff.erenti o origina- · riamente mancini, se la manualità o l' ulteriore prevale11te uso d 'una mano fosse in rapporto ad un centro originariamente s,riluppato nella zona . motoria del cervello. In conclt1sio11e il destrismo o il mancinismo 11 on sono in rapporto ad un centro innato situato· r1spettivamente nell'emisfero sintstro o destro. ma sono Ja con seguen za di esercizio, di educazione. 1

argo.


[.L\NNO XX):III, FASC. 25j

1 L POLICLINICO •

NELLA VITA PROFESSIONALE. .INSEGNAMENTO SUPERIORE. Consig lio Superior e della P. I. 11 Consiglio ha deciso d~ :proporre .al ministro .della P. I. on. Fedele, l' aipertur.a dei seguenti .Cl()(Ilcorsi per J,a facoltà di medicina e chirurgia: ftisiologia .a Cagliari; medicina legale a Messina; .radiologia e ter~piia, f\sica .a Pavia; clinica delle ..malattie mentali e nervose a Sassari; p,atologi.a generale a Sas~ari; clinica ostetrica e ginecologica .a Sassari; a.natomi.a patologica a Sassari; clinica •oculistica .a Sassari; clinica medica a Modena . Il Oo.nsiglio ha dato parere contrario .alla con-cessione del titolo 'd i dottore .a chi ha compiuto gli studi universitari di farmacia. Ha. emesso p1a rere di massima .p er i oorsi di u:ffi..ciale sanitario negli I stituti universitari. H.a emesso numerosi p,areri relativi ai titolari ~ di dive1~ Cattedre universitarie. Ha intrrupreso l'esame degli statuti u.n ivers.itari ·.al fine di st3.bilìre tutto l'ordina.mento' degli studi nei singoli ]stituti sup,e riori.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta cont ro le malattie sociali nelle collettivit à g iovanili. ,

Il l\t!iniistero' dell' Interno (Di,rezione generale . della Sanità. pl1bblica, Ufficio di ispezione antitubercolare) ha diramato ai prefetti una cir ooJ.are, in data 12 maggio 1926, recante il n. di prot. 20300-2-A G - 4049 jn cui sono richiamate le disposizioni esistenti, emanate dal Ministero dell' Interno e d.a quello dell'Istruzione pubblica, perchè la con.vivenlla giovanile sia bene sorvegliata a i fini dell'igie11e s1ociale e pedagogioa, ~ quando occo.r ra, :-si pl'lovochi l'intervento della terapia. Esse con cernono le visite sanitarie alle scuole, le vigiJ1atrici sanit.arie, l' opera dei patronati scola..<rtiicci., le scuole all' aiperto,' le colonie climatiche estive, l'ed.ucazio.ne igienica, l'adattamento - seoondo i luoghi - della lotta contro le malattie sociali (m.alaria., tracon1a). La ci rcola.r e, che reca 1.a firma dell'on. Federzoni, co11clude : «Il Governo Nazi•0inale, ohe con incess:inte premura, tende a 1p,r ocurare nelle vie del lavoro fecondo, il 1nassimo rendimento del popolo nost1io, ne vuole ferm.a mente procurare il continuo progresso, rivolgendo le proprie cure alle . . . . g1,ova111 generazioni. Vuole che questo programma. si svoJg.a oan metodo , giusta le norme della jgiene e della così detta «scienza del fanoiullo » che sono contemporaneamente g ui•t la sicura per la ordinata civile convivenza. Le esort.azioni , colla presente rivolte alle SS )' LL. -in p ieno ~.ccordo col Ministero della I. P ., che così notevole azione esplica per il m·i glioramento 3

igienico della scuola, si armonizzano con le disposizioni sanitarie e. scolastiche vigenti, con quelle contemplate nella legge 10 dicembre 1925, n . 2277 per la pirotezione ed assistenza della maternità ed infanzia, e con quelle della preordinata Opera N azionale BalilJ,a. dedicata alla assistenza ed alla educazione fis~ca e morale della gi oiventù ». Copia della circolare può ottenersi faoondo11e richiesta alle P refetture . 1

CONCORSI . P OSTI VACANTI.

AcQu ASANTA (Ascoli). - Scad. 30 giu . ; 3a. zoo.,a ; L . 8500 oltre L. 500 indenn. laurrea, L. 1000 indenn. forese; 5 qu.adr. dee.; età Jim. 35 a. (nessun limite ·p er quelli che si.ano o siano stati · in serv. di condotta o presso ospedali) . Tassa L. 50.10. Staz. termale. ANCONA . Ospedale Civile Umberto I. Diret- ' tore del Laboratorio di chimica e microscopia clinica e del Gabinetto ·di anatomia patologica. Lire 8800 con .aumento temporaneo del 10 %; indenn. c.-v.; 50 % esami priv:ati. Scad. 5 luglio. Per informazioni :rivolgersi alla Direzione Sanitaria. AnEzzo. Ospedale Vitt. Em. III. - Alle 12 del 30 giu ., assistente rep.ar to med.; nom. e con.ferma wennali; età mass. 35 a. ; L. 5000,. camer.a, vitto nei gg. di guardia, c. -v. Tassa L. 50. Chiedere • annunzio. AREzzo. Medico del Dispensario anticeltico oomun.ale; L . 3500; no111. e conferme triennali; e.scluso o·g ni diritto alla sta1bilità e .a com.p ensi o inde·rinitài di qua.lsiasi genere. Scad. 20 lugli.o. Età lim. 40 a. Tassa L. 50.15. Dooum. a 3 mesi dal 10 giu. Esame. Serv. entro 15 gg. AsTI. Osr.1edale CiviLe. AI 30 giu.; medico .aggi1Unto ~l oorvizjo sanitario interno; titoli. Stipendio secondo Crupitolato. Per informazioni e invi101 doman•de rivo1 l gersi Segreteria. BoLOGN.~· Due oondotte; età lim. 40 a . ; voti nei oo:rsi universitari; triennio di esercizio pirofession . cli cui uno possibilm. come . .assistente in ospedale di girande città; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi dal 31 mag. Stip. L. 8800 e 9000 oltre :i qua.dr. dee. e L . 500, 1000, 3000 trasp.; c.-v. Scad. ore 18 del 30 giu. BRESCIA. Ospedali C·i·Pili. -- Pritnnrin oculista; L. 6000. Scad. ore 16 del ::30 gi u . e<l i fnsc. 22. CAS'.l'EL.N"C"OVO DI FARFA (Ro1na) . Scad. 3p giu. Vedi fase. 22. CF.rLAMONTE (:1lessandria) . - Scad. 6 luglio; L. 7000 oltre L. 500 uff . san. e L . 2000 03'valc. CHIUS,\FORTE (Udine). Scad. 10 lug.; 2° reparto di consorzio; L . 9000 più L. 500 serv. attivo, L. :3000 tr.asp ., c.-v. statale, sei qua.dr. dee .

'r


[AI'tn~o

XXXIII, FASC.

~]

SEZIONE PRATICA

Dnio (Milano). Ospedale Civile. Prime.rio medico. Vedi f asc. 23. Scad. ore 15 del 30 gi u. DoKonossoLA (~7 01u.ira.). Co'!tgregaz. di Carità. P.rimario di medicina presso l'Osped. di S. Biagio. Vedi· fa.se. 23. A tutto 30 giugno. (V•ictnza). - Scad. 30 giu.; L . 8000 e 6 quadr. dee.; ind. trasp.; c.-v. in L. 1200; per uff. san. L. 500. TaLS&a L. 50.15. Un anno di assistenza o di condotta. GAMBELLARA

(Milano.) . - Scad. 30 1g iu.; L . 9000, senir.a o.-v.; .aumenti periiodici; obbl. bicicl. COrn indenn. L. 400; se uff. san. L. 1150. Ab. 5053 di cui 1422 in cainp·a,gna, pov. 220. GoRGONZor... A

MoGOGNO (Modena). 60 gg. dal l '' giu . a <>re 17. 2943 sparsi .: iscritti c. 400. ventesimo; L . 2500 cavallo; L. 50.15. LAMA

2a. cond.. Scad. Ab. 866 agglomer. e L . 8500 e 10 bienni età lim. 35 a. Tassa

MILANO. Consiglio degli Istituti Uspitalieri. Primario St>ecialista neurologo; vedi fase. 17. Scad. 30 giu. MoGLIANO VENETO (Treviso), I stituto Pio Oosta·n te Gris. - Direttore sanitario. A tutto il 15 lug. L. 14,000 lorde e 5 quinquenni doo., o.-v. di legge; .alloggio a muri vuoti, orto e illuminia.z. gratuiti; esclusa ogni altra i11dennità. Competenza di tecmica manicomiale .attestata da manicomio o clinica pediatr. 'rassa L. 50. Docu.m . .a 6 mesi dal 10 giu. Età 30-45 a. Prova bienn. Chiedere annunzio.

R~volgersi

Segreteria.

Consor.; L. 9000 e 4 quinquenni decimo; uff. san. L. 1300; tr.asp. L. 700; ambulatorio L. 500. Sca.~ . 25 git1gno. :AfoRAZZ:\NO (Co·n10'\. -

Novi LIGUltE. Ospedale S. Giacomo. - Assistent(! interno; scad. 30 giu.; vedii fiasc. 22. PtNZANO AL TAGLIAMENTO (Udine). - A tutto 25 :g iu.; L .. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 3000 mezzo tra&p . ., L. 900 uff. san., 6 quadrienni dee . PoRTAc::>:MARO n' ASTI (Alessandria). - Medico residente con le funzioni di med. oond. su.p plente e di uff. san. ; L. 400 (sic) mens. ; la nomina sarà fatta dal P()destà senza r egolare concorso per il 1 o luglio da.t a dalla quale dovrà iniziarsi il servizio. A~icurati JI>roventi esercizio Jibero. RoocAsEccA DEI VOLSCI (Roma) . - Soad. 4 lug. ; L. 10,500 e 5 qua:drienni dee., oltre L. 3600 cavale., L . .({)() uff. ian., L . 600 arm. farm., L. 2000 c.-v. Tas.~

L. 50.10. RollA. Ministero della _Varina (Dire~ione Oentraie di Sanità M. M.). - 16 tenenti medici in serv. a . p. nel Corpo S·a1nitario Militrure Marittimo. Scad. 2 ag. ore 10. Vedi fas_c. 19. SARTEANO (Siena). - Scad. 30 giugno; capol. ; L. 8000 oltre L. 1600 c.-v. e L. 2500 tr3.$p.; tassa L. 50.15; età lim. 45 a. SIRACUSA· R . Prefettura. - Ufficiali san . per Florida F erla, Spaccaiorno, Pachino, Poz2'Al.11o; stipendi r,. 6000 e 7000; divieto di eserc. profess. ;

indenn. annu.a . speciale da fissare; 4 quadrienni dee. DùCum. a 3 mesi dal 7 giu. Scad. 45 gg. dal 7 giu. Età li1n. 45 a . SPERLINGA (Catania). -

Scad. 30 giu.; v. faac. 22.

· VALTOPINA (Peruaiaj. - Scad. 30 giu.; L. 9000 otre ind. c.-v . e serv . .att., L. 600 uff. san. e L. 4000 cavale. VENEZIA· - P{'r TJ:eporti (II Reparto fra.z. di Burano);, L. 10,500 e 4 quinq.; serv .. ia tt. L. 500; c ..:.v.; trag~:> . L. 1000; età lim. 40 a.; eser c. 1p rof. triennale, di cui 2 ailm. in osped. imp·o rt., o trien-· nio di condotta e 1 di pr.atica osped.; tassa L . 25. Il Co1nune si riserva di .assu111ere i·n formazioni sul • 001Uto dei concorrenti e di escluderli senza obb1ligo. d' indicarne · ~ motivi, ri1nborsando la tass.a. Sca.d .. 5 lugl.io. CoNCORSI

A

PREMI.

Prirrio premio Hoffrna1i-La Roche,.

Abbia.mo .annunziato nel N. 19 la concessione del premio L a Roche ai dottori Villa e De Nonno. Vogliamo or.a J'icordare che il c(j)ncorso al p·r emio analogo (di L. 10,000), il quale non fu concesso l'anno scorso ad alcuno, scadTà .al 31 dicembre 1926. P er un l,a,voro sto,,,ico idrologico .

L ' ~i\.ssociazione Ital iana di Idrologia (Sezion e Alta Italia) l1a stabilito di assegnare un premio di L. 1000 al miglior lavoro ~he, ent1,o il giugno del 1927, venga presentato sul te.m a: « Le docu· me ntazioni storiche e le vestigia .attuali, in Itali.a, di Terme Ro.m.ane ». Il lavoro potrà illustrare anche soltanto un dato grUJ:;>i>O regiioinale di antiche Terme lliomane; ma dovrà, però, sia pure brevemente, ricordare ,]e vestigia esistenti in tutta Italia. La assegnazione del pren1io sarà fatta da a.pposita Com...1Dìssione, eletta dallia Presidenza G~­ nera.l e della « Associazione I tali.ana di Idrologia ClimatolO'gia e '11 , F. ». Per ulteriori chiarimenti ri-tolgersi alla Preeiden2ìa della « Sezi-one Alta Italie, » della suddetta cc Associ·azione », via S . Paolo, n. ] O, Milano. •

NOMI NE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE ~ J.,a l!acoltà l\iledica d~ P.arig;i ha ch·i a.mato all'i~gnamento della batteriologia il prof. André Lemierre un ~llievo di Widal, not·o per le su& ricerche ~ull'emocoltura, sull 'infezi011e discendente. delle vie urin.arie e biliari , su·l còmpito della batteriuria nella diffusioue del tifo, sulle setticemie da Friedlander e da meningococoo, sl1l morbo dr Bright e sulla ,azotemia, sull.a lipemia. aJin:entare e sulla prova degli emoconi i1ella seme1olog1a n1nzionale del fegato.


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IL POLICLlNICO

NOTIZIE DIVERSE. Congressi medici argen ti ni. I/8 luglio verrà in.augura to .a Buenos Ai1·es il .3° Congresso medico nazionale argentino . Principale te111a j n diS<.;ussio11e sarà la nia]aria. Il convegno verrà presieduto dal lJr 01f. C . Bono rin o U daondo. Sono stati i11vitati a parteciparvi illu~tri clinici e scienziati: i proff. V. Ascoli e G. A Jessandrini di Roma, Em. Sergent di Parigi, G. PittaJ.uga ·d i l\1adr·id. Conten1pora nea.mente avranno luo.g o la IV Conferenza sud-.america11ia d'igiene~ microbiologia e patologia e u11' Adu11a n~a s ull 'ihsegna1nento medico. Saranno presiedute rispettivarnente dai profes~ori G. Ar aoz Alfaro· e D. J. Cr.a.n\vell . • In a.gosto si terrà il 1° Congresso •argentino di ·chirurgia, s•otto la preside11za de l prof. D. J. C'.ra11well.

[ANNO

xxxrr 1, FASC. ?.5j

mani. Furono fatte pregevoli comt1nicazioni dai 1_.;>roff. Cuzzi, Ce11ta11ni, Porcelli, Spolverini, Val'd ameri e dai dottori Tosi e Bentivoglio. Il convegno si chiuse oo.n escu rsio11i s11lle vette circost.anti il lago di Como. La prossima riunione è indetta a Livorno.

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XV Cong r esso Stoma tologico Italiano. Avrà luogo a Perugia, nel settembre 1926, pro .. n1osso dHlla Federazione Stomatologica Italiana. l'osso110 prendervi parte : i soci de111.a F . S. I. ; i me-dici e gli odointoiatri ital1iani che, a vendo fatta <lomanda alla presidenza dell a F. S. I. , siano stati rtccettati; i. cultori clel1 e scie!lze sanitarie ed .affini d' o~·ni paese che abbiano avuto 1specia1e invito dalla F. S . I. Le comunicazioni dovranno -essere annunciate ial1a presidenz.a d ella F . S. I. , vi.a D'Azeglio, 34, Bologna, entr 0 il 1° agosto p. v. 1-Aa quota di .ammissione è di L. .30 per tutti i -congressisti non invitati; 1per f.e persone di famiglia è fissata una quota sup.p letiva di L. 15 per persona. Detta quota. deve essere versata all' Amm inistrazione della F. S. I. , pi.azza S. B ernardo, 108-A, R on1a (5). 1

IV Congresso s ociolog ico inte rnazionale. Si terrà a Panama (Amerioa centrale) , dal 26 a] 30 giugno. I l.aivori sono divisi in 8 sezioni, di cui la ·7a. è consacrata .all.a biosociologia ed eugenetica. Presidente de-I Comitato esecutivo è il prof. I. D. Mascotte, rettore dell10 « Istitut Nacional de Pa-namà »; tra gl'itali.ani figurano il sen. Leonardo B.ia.n chi , S. E . Luzzatti , il sen. Loria , i professori Niceforo, F erri, Garofalo, Graziani, ecc . 1

Esposizione inter nazionale sull'abitazione. 1;11'Esposizione Internaziorn.ale del conforto nell'abitazione, con sezioni speciali di meooanica, elettricità, macchinari diversi, alimentazione, &?orts, musica e. tutte le invenzio11i in gener.a.J.e, av.r à luog.o nel « Pala1s des Fetes et des BeauxArts » della città di Liegi, nel prossimo settembre. L' 1na.ugurazin":e è fissata al 10 settembre; quelle per sone che desider.a.ssero p.a rteci•p arvi, per iQformazi.ooi, iprogra.1nmi, ecc. !)Ossona indirizzarsi alla direzio11e e a1nministra.zione: Br11xelles: 34, rue du M101uli11; Liége : 3, P .arc de la Boverie.

Corso di perfezionamento in der mato-venereologla. Si terrà presso la Clinica dell.e Malattie cutanee e vener ee 'del1a Facoltà medica di Strasburgo dal 20 setten1bre al 6 novembre. Co.ntempora11ean1ente avrà luogo anohé un corso di 20 lezio11i s11i princiip.ali rr1etodi di la.b oratoTio . Tassa per ogn11no dei due coirsi fr. 300, d a f•ar pervenire .al direttore della Clinioa, proif. Pa.utrier, 2 Qu.a i St. Nicolas: Strasbourg (Fr.anoia). Gli stranieri pos.sono chiedere informa.~ioni siuglj alloggi.

Cors i sulla tubercolosi ed fl clima d'altitudine. N erg li anni 1923 e 24 la S{)cietà dei Medici di D.avos (Svizzera) organizzò dei corsi estivi per medici su ll.a tubercolosi e sul clima d'altitudine, i quali ebbero lusinghiero successo: nell'agosto 1924 convennero a l corso 551 medici 'da 22 Nazioni. Il ~li.ccesso ottenuto incoraggia la sud·detta Società a preparare un nuovo corso estivo dal 22 al 29 agosto p. v. Il pro1g ramma comrprenderà 1a climatologi.'t, la patologia, la dia.g nosi, la olinica, la teraipia. e la progn•osi della tu beroolosi. Verranno p·r esi in particolare considerazione i temi attualmente più interessanti. Le lezioni si terr a nno in francese ed in tedesco. L a Commissione del Corso n1edioo estivo in D.avos ·accetta le iscrizioni e fornisce ai colieghi che •n e far.an110 richiesta tutte le i1ecessa.rie infarmazion i. 1

Associazione Ult ravioletta Italiana. Con lln solenne cerimonia] e d' a.p ertura si è co-stituita, nel decorso mese d'aprile la « Associa'ZÌione Ultravioletta Italiana ». La seduta inaugur .ale ebbe luogo nell'Auditorium della Clinica Chirurgica annessa alla R. Università di Milano . Il concorso di insi~ ni medici, convenuti numerosi da og11i parte d 'Italia , h a di1nos,t r.a.t o la grande importanza, del c011vegno pnoonosso da un Oo.m itato, di cui l'animatore e l'ideatore fu l'ing. Michele Andreini. Il Consiglio di . . .Presidenza fu così com·p osto: presidente prof. Al.fonso Cuzzi; vice-presidenti proiff. S·p olverini e Porcelli ; segreta rio dott. Ar-

Conferenze lgienfco-!ìlan itarJe alla Milizia. P e r accordi intervenuti fra il Comando Genera.le della lVIi1izia. ed il Partito N.azio.n ale Fascista è stato dato incarico iai Gru'Ppi aiuti ed assistenti delle 1Tniversità e degli I stituti superiori di tenere un ciclo di oonferenze di carattere educativo igienico e sanitario ialla Milizia . Le oonferenze hanno .avuto contemporaneo inizio il 12 corr. nelle varie città sedi 11niversita.r ie. A Romia il sen . Cirinciorne, nell'aula della Clinica ooulistioa, tenne la 9rima conferenza Slll tema: «Come conservare gli occhi sani »·


"[::\~NO

XXXIII,

F ASC.

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SEZIONE PRATI CA

L'Assistenza Sanitaria agli Infortunati e l 'Ospedale « Beni lo Mussolini> di Bologna.

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previst10 in un attivo di L . 270.000, così ripar t ite: 1?0.000 per rette 0...9;>ed alier e, 20.000 per il funzionamento dei dis&>ensari, 20.000 per le colonie marin. e ed . aJtre istit11zioni a ntitrubercolari. 60.000 per imip1anto di d ispen ari. I l sig . G. Serr.aino \"". u1pitta espresse il proposito di dota.re Tr.aipani d1 u11 t ubercolosario CW!)ace di 46 letti con i relativi mezzi <l i f11nzionamento. F u ·at.;1)rovato il progra1nm.a del dott. P ollar a, ohe fa molta parte a lla p,r opag.a n da.. Il Consorzio .an t itUJber oola.re d i P1a.ler mo hia chia1nato a. f.a,r pa r te della giunta i pro.ff. E doa.rd o Ca.l andra e Vincenzo F ici.

L a Cassa N.a.zionale Infortu.n i, rp erse.guendo l'alta f~":alità sociale di 9 r ovvedere alla reintegrazione f1s1ca e a lla rieducazione professionale dei lavoratori colp iti da i11for t uu io, h.a cla tempo istituito ()Slpedali specializzati nei pii1 importanti cen t r i ·d ' I talia. Il d ir~ttore generale dell'Istituto gr. uff . Foscolo B argo11i, sosten itore stre nu o del principio ,dell'assistenza sar1itari.a a ll'infor tt1nato, siccome e le111ento esse nziale d i oonservazi·on e delle fo,r z.e p t·odutti ve dell a N azio11e, diede ogni cur.a - tanto p iL1 aven do con1•p iu to speciali stu di in materia .acch è il maggiore Ospedale istituito in Bologna Il Consorzio Universitario di Pale1mo. Tispon desse ai più moder n i e perfe~·o111ati ammae.stran1e11ti della. tecnic.a e risultasse degno di es.sere Si è costituito il Consorr zio Universitario P apreso a modello nel nostr o P aese ed all'estero. lermitano; il Oo r ~1u11e di Palermo .annualme:nte dà Onde il Consiglio Superiore pensò che non sarebbe lire 150.000; la Cassa di Risparmio 25.000; il costato om aggil{)1 inadeguato verso l'alta. persona del 111une di Tr::li_;>ani 10.000 ; la provincia di CaltanisCa.po del Governo di intitolare a lui l'Ospedale setta 50.000; il comune di Oaltanissetta 5.000; il d i B ologna, e S. E. ~'l us.solini consentì a dare il co1nnne di Marsala 6.000; jl comune di Termini proprio nome all.'()spedale « quale simbolo dell' aI1nerese 1 .000. Il BaJ1co di Sicilia non ha 1par teci':Ino·rosa cura e v ig ile t utela cl1e il fascismo mette pato diretta1nente :a.Ila costituzione del Consor zio, nell 'ass isten za e nel benessere delle classi lavorama. con.cor re .alla siste1na2i0Jle edilizia delle C1in it ric i, base d ell'efficienza economica della Nazione» . . che della R . U11iversità d i Palermo con L. 50.000 a11nue fino a raggiu ngere un milio11e. A p residente del Consorzio è .s tato no.m inato l'on. D i M·a r zo, Nell'amministrazione degli Spedall riuniti di pr c.si11d.aco 1dj P a lermo. Il C011isorzio 11a J.a dutl·,ata Livorno. di ci111que an11i. Con D. M. 26 a.p rile 1926, pubblicato nella Gazzetta TJ/ficiaie, n. 102, 3 maggio o. a ., ~er prov- Lotta antituberrolare a Milano. vedere a necessarie riforn1e nell'ordina.mento degli Il -sanatoTio di Garbagnate, anche con i nuovi Spedali r iuniti di Livorno o,n de coordinare }'.azioan1plia.m enti che hanno portato 1a di~:?'0111ibilità di ne ngli interessi attuali e durevoli dell a benefi] 300 posti, non è sufficiente ai bisogni '.d ella città -cenza p u bb l ~c13, locale, è stata sciolta l'ammi nidi Mila.no, per cui il Comune ha deciso la costru·strazione di detti Ospedali . zione di u n tubercolosario ohe permetterà 110 smista1nenm clei malati a. seco11da della gravità delle Laboratori per lo studio della maJaria. lor.01 co·n dizioni. Si è ancl1e deciso di dare u11 largo I l 30 maggi i), in occasione dell' a;pertura del impulso a llia vacci nazione ·a ntitu bercol·are col me2° Congr esso Agr ario P ontino, fu in a u gu rato a todo Ca.l 1nette. 'fer raci n.a dall'o·n . Peglion, sottosegretario di Staio a li> Eco·nornia Nazionale; il 3° L aboratori10 della Istituto Medi co· Chirurgico deJ Lav oro e della Croce Il.ossa I taliana nell' .Agro Pontjno per lo Previdenza Sociale. ·studio <lelle za11z~1re malarigene, posto s·ortto lia direzione del dott. Falleroni, ispettore generale La not.izia pubblicata sotto questo tit o~o· nel -della San ità Pubblica. n. 22, 1p. 786, va integrata nel sen1SO cl1e il detto Eran10113, ricevere S. E . Peglio11 i1 dott. Faller o11i , Istituto non è u11a. trasfornl.azione deld'inse.gniail prof. Ilvento, il gen. med. Bad11el, i !dottori Bon1ne11to delle mailattie mediche professi-0nali, ohe figli, ispettore dei servizi antimalarici, Mataloni, vi ene impartito per i11carioo1 dal prof. Lt1igi Ferrannini; ma, cc:n1e g ià si è rilevato, comprende _i\ mal fi. P ietro~anti e Carosi, addetti ai servizi tutti gl'insegn.an1e1iti della Facoltà e ql1indi an~ntimalarici della C. R . nella. n»alu de pontin.a, e n11merose a11torità e rappr esentanti dell' agr icoltt1cl1e J'insegname11to delle ~{a.Iattie })rofessionali, cl1e- ne di va11ta pa r te . integrante. ra locale. Alt ri · d ue 1aborator1 c ongen·e-ri erano- già sor ti ' a Casal dell e P alme e a P o11tema.g gior e . Que·1lo di P er una esatta conoscenza delle acque minerali Ter1:.acin a rea1iz?.a un'i:tlea nuova.: l'.associazione italiane. del' medico con la oattedr a di agricoltur.a. L 'on. In ra1prporta .a studi da concretarsi con « !!YaPegljon si compiacque molto di tale provvid.a. istifie11e dimostr.ative », che .sar.a.11no .maa1date a. tutti tu~i o11e. ] ì\ilerdici d'Itali.a il ·p·r of. P. Piccinini. presidente della « Sezi•o.n e Alta Ita.l ia » della « Associazione Consorzi provinciali antlfubercolarj. ltaliana di Td rolop;ia », ha diramato u11 inYito a·g li Stabiliment] termali e idrQ?inici itali.a ni, perohè Il Consorzio pro·.rinciale antituber colare di Tragli vengruio inviati dati preoisi riguardanti: « porpa.ni , n el·lia prima asse1nblea tenuta il 4 febbraio tata. complessiva delle sorgenti ) > « temperat1ire di scorso, .rupiprovò il bilancio ~reventiYo del 1926, ~

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ll POLICI.INICO

esse», « inineralizza..zione totale», ecc., nonohè le indicazioni terapeutiche da figsarsi iper le singole .acque. Le gra fiohe suaccennate metteranno in evidenza immediata, oompiarativa, le caratteristiohe fisicochimiche delle ,s ingole acqu e, e riusciranno utili!sime a diffon'r lere fra i Medici tutti una esatta oonoocenza delle nostre acque mii1erali e del loro impiego razi.onale.

Per l'igiene mentale. I·l Gru~po N.a ipoletano per lo studio delle questiQ•n i eugeniche, .i n conclusione di ampio dibattito, 11a .apiprovato uii. lungo ordine del giorno per la tutèla. d~ll'igiene n1entale i1ell'età dello sviluppo. In particolare si chiede che venga ra.f f orza.t a ed estesa 1a funzione del medico scolastico ooitto qt1esto riguardo ; che si pro,v ve'tla ad un laiwgo ed ooulato riordinamento dei r;>rogriammi, speciahnente delle scuole seco'Ildarie, nelle qua.li spesso1 predon1i11a il n1etodo mnemonico a scapito del potere attentivo e della facoltà di utiliz~azioine della cultura ; ohe la scelta dei libri scolastici ·i;>er contencuto e per numero debba forinare oggetto di rigJoroso e.same da parte dei pin competenti in materia; che l'eltlucazione fisica debba essere armoniz2'ata ai. o.riteri di u11a sana e be11e ii1tesa igiene ~ tprofilassi mentale. •

Per la lotta contro la tubercolosi . Il GoverTua.tore di Roma, aJ\o scopo di a1)prestare i mezzi i1er una più intensa lotta cont:no1 1a tubercolosi, ha disp osto che sia applicato uno speciale s rupp1enle11tc. d ·>menica.le di L. 0.10 s·u ll'importo delle corse tramviarie. Il rica.vato an'd:r à uer intero deV'OJuto ai fondi uer la lotta contro 1a • tuberoolosi.

Donazioni. La Contessa Dolores Branca .in Dolfin Boldù hia donato in testa.mento1 all' Ospedal!! Maggiore di Milano la soro.m a d~ lire 50.000, percbè venga eretto un padiglione da intestarsi al suo nome.

Commemorazione del prof. Gaglio. Nella seduta dell'll a.prile della. R . .L.\cca·den1ia dei Lincei il 1)rof. L. Sabbatini ba comme1niorato con un alto discorso il compianto prof . Gaetano G.aglio, lumeggiandone l' originalità e la crJpia de1J.a produzione scie·ntifica.

Giubileo dell'elioterapia. Si è celebrato in Engadina il 25° a.nniTersario dell'introduzione in inedicina dell'elioterapia, accreditata al dott. Oscar .Bernhard, che p,ra.t icò in. quella regione per un quarantenni 01. In t1n caso tli grave ferita che rifiutava assolutamente di rimarginare egli ricordò il potere sterilizzante del sole, di cui fanno fede le strisce di carne bo.v ina dissecca.t e dell'America ~fèridionale, note col nome di cha.rqui; e oome estrema risorsa. si ,raJse della 1uce so1a.re, con •pieno sliccesso. :B noto ohe il vero ideatore dell'elioterrupia è stato il d ott. Antonino Sci~scia di Canicattì. 1

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XXXIII, FASC. ?i r

Scambi culturali fra Argentina e Italia. Il Governo arg€Jl1tino ha già da u~ pezzo dGnato al Rettore ~a,gn~fi~o della R. U. di Genova, rapprese11tante il Ministro della P. I., la prima serie de,lLa biblioteca << Manuel Be1~rano ». Detta biblioteca è stata. ·ordinata in una sala della Biblioileca unive1:sitarja di Genova e conta per ora circa 3700 ,-.olum1 e 350? orpuscoli, tr~nne .ald arriC?hirsi pross1ma.ment~ d~ .altro materiale: essa, che lumeggia qua.n to di lPlÙ caratteristico h.a l'Argentina nel su-0 aspetto, ;i1ella. sua vita economica culturale e politica, costituisce la p.ri1i11a base dell' « Istituto ital~ano di cultura .a rgentinia. », cui ben presto si a.ggiun~erà un i1uovo dono, un :Museo argentino, che .avra sede presso !'.Istituto superiore di scienze economich·e e commerciali di Gen()1va. Intanto, a re11dere maggior1nente importanti gl.i soa.mbi cu1tur.aJi tra Argentina e Italia il R.ettore M~gnifico della R. U. di Genova si ~ fatto pro" ~otore del do 110 all'Università di Buenos Ayres ~I una raccolta delle memorie scie~tifiche 'di quanti insegn.ano nelle Università e negli I stituti superiori, insieme con le pubblicazioni degli Enti pt1hblici e iprivati, che valgano a far meglio oonoaoere 1a .11ostra N azi101I1e. 1

Il numero dei medJct in Germanfa. La « Deut. l\Ied. " 7 och. » informa che nel 1925 si oontava110 in Germani.a (cotllllPr&So il bacino della Sa.:ar) 41.650 medi~i. Il censimento del 16 giugno 1925 dette 62.478.872 abit. ; ne viene dhe si l1anno 6,67 medici ogni 10.000 .abit. il che segna. un aun:ento . d~ oltre il 33 % rispet:to al 1901 e del 30.o % r1spett10 al 1913; l'aumento assoluto èstato di circa 5400 medici dal 1921: d'onde ·1.a pJe._ tora.

Co1ne sono pagati in Francia i professori di 'Qniversità. Il J ournal Ofjic:iel 'del 31 marzo 1926 p·u hbiioa iI nuovo decreto che fissa · gli stipendi del 1personale Ìn$egnante della FacoJtà di Parigi. I professori di 1prima classe dovranno percepire35.000 franchi; quelli di seconda, classe 32.000 ;. quelJi di terza classe 29.000. I pT<>,f essori incaricati di corsi comp]emen tari scdi prima cliasse 26.000, se di seconda 24-000, sedi terza. 22.000. I professori aggregati se incaricati di inse~na.~ 111ento (legge, meld.icina e farmpicia) p~rcepisoono 20.000 franchi; se sei1za insegnamento (111edicinai e farmaci.a) 13.500. Gli aiuti se di prima classe 21.000, di secon1Trt 19.500, di 1.erza 18.000. I pre1paratorì di prin1a classe 17.000, di seconda 16.250, di terza 15.000, di quarta 14.650J rli quinta 14.000.

Ospedali americani chinsi nella Cina meridionale.. Si ha noti~a che le « Unioni rosse del la.vo:ro » hanno bloccato l'Ospedale iji Canton dipendente dalla Mismone Presbiteriana .\mericaina, ·taglmn-


{ANN~

XXXIII, FASC. 25]

SEZIONE Pl\ATlCA

dogli ·i viiveri e 1' e11ergia elettrica.; hanno .a11ol1e ·C08tretto a chiudere l'Ospedale americano di Wucliow: il persoLILale sanitario si è imbarcato su ·di Ulba nave cannonier.a . · ...

La regolamentazione d~lle autopsie. in Russia, Il Commissariato per la Salute pubblica ha pubblicato un i·egolame.nto riguardante 1'1ordine seoon·do il quale bisogna· procedere nelle autops.i e di persone morte negli ospedali e •n elle case di sa~ 1ute. Bisogna prima di tutto aver l'autorizzazione .del medtco-oa)p10i dell' istituto, 1per concedere la quale il 1nedico-capo dovrà tener conto: a) .dogli interessi di controllo scientifico; b) degli interessi dello studio di oasi Iiari o mteressa.n ti; e) della necessità d~ fare una dia.gnosi .p recoce ilei casi in· fettivi; d) dei 1'egolamenti med.ico-le~ali e a111ministr.ativi ·ne.i riguardi delle pe1·sono morte accidentalmente o in seguito a delitto. I parenti, i tu tori o 1g1i ami,ç i del mo·r to poss0010, i1el termine di 24 ore dal decesso, O(>.p orsi all'autopsia, e perciò ogni 13.utq:t>sia non può essere eseguita se non 24 ore dopo la morte, salvo casi speciali. N1on si terrà conto dell'opposizione fatta dai parenti allorohè il caso .p resenta un interesse scientifico speciale, o .al10rchè l' a.u topsiia è richiesta dalle .autorità giudiziarie. o amministrative. 1

Il giorn-0 6 oorr. spegnevaiSi. il ·pirof. dott. LORENZO ZAPELLONI, chirurgo primario. dell'Ospedale di Anagni. La. s ua. scomiparsa ha r iempito di dolore l'animo di tutti quanti ebbero1la' foTtuna di oonosoerlo e SQecialmente. dei comp31gni di laVlOll"O oh~ lo. seg;u~ro110 durante il tempo della su1 a . preparazione. Laureato in qu€sta Uuiversità compì i suoi inigliori studi presso l' I stituto di Patologia chi1m1-ig ioa diretto allora da.il i)rof. ~.\.lessandri ed ivi si di.mo-strò riooroatore sagace ed oculato svolgendo argomenti vari sulla pa.r abiosi, sulla sutur•a dei vasi, sulla etiologia dei twnori, sulla echinocoooosi eco. ~t\1]13. solida oultur.a· scientifica conquistata con indef€SSO lavoro aveva sa1Juto accopr,;>i·are una esercitazione chirurgica. vasta co.m piBndo· il servizio di aiuto nemJ.i· OsiJedali di Roma. Fu IJer vario tempo segretario d&lla Soc. ital . di Chirurgia. e nel Oongrasso di Firenze fu re1ato1re del tema sugli aneurismi. Di a11imo mite e gentile, di oarattere leale ed a.perto, fu semipr€ stim·ato, da quainti lo avvicinarono. . · Alla moglie de.soliata ed ai b,ambi11i le condoglianze più affettuose dei co·lle.ghi della Redazione. R. BRANCATI. 1

Si è spento il dott. TOUS Y BI ...i\.GGI! .red.attor~ capo della « Rev.ista Espa:iiola de Med1c1na Y. Ciru!Pa », d~ cui egli aveva sap~1to .fare urrto• degli organi di 1nedioinia ipiù aoored1tat1 del mondo.

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RASSEGNA DELLA STillPA. MEDICA. C. ]?4s.~L e J. DAVESNE. psiaorcolloidocl.asia, costitu-

Presse, Méd., 21 nov. -

Anafrilassi mentale; zioni psioopatiohe. Estud·ios ]{éd., nov. -- J. CooINA. CAsTEf.1.vì. Immunità tegu.mentaria contro I.a tbc. - H. GARCIA, R. P. JAIM.E PREINLA. È lecito l ' aborto? Arch .. Gen.. di Neurol., ecc., III. - M. LE-YI BrANOmNr. La mooca.nic.a del sogno . - E. HrTsoH1\!ANN. Telepatia e ·p sicoanalisi. Paphologica, 1 nov. - ....!\... CEsARIS DEMEL, M. SEGALE, E. FRANCO. Sarcosporid.iosi bovin.a. Terapia Contemporanea, ott. - G. PAsoALE. C11ra ohirurg.. del divertic. di Meckel. E. FuoHs. Manifestazioni oculari qella sifilide. F. PREGL, H. v. HAilERER. Prov1a di Pregili ~ella funzionalità renale. J owrn. dei Ohir., 1ortt. - A. TRORLL.· Di.agn. e cura del m. di Ba.sedo'v. Riv. Oto-N euro-Oft.: lug.-ag. - Q. Dr MARZIO. Sin tomi ·oculari dellla mening~te .sierosa. F. MEZZAT·ESTA. Gumma chiasmati.rs. Deut. },{ed. l·\7och., 27 nov. - B. LANGE. ~­ nesi e decorso del:le epiden1ie. - E. STIER. S:u.lle cooidette neur.osi da infortunio. - L . HoFTA uER. Rif1esso visooro...motoo:e di l\faokenzie nelle .aderenze pleur. lili'ien . .Klin. Woch., 26 nov. - J. W AGNER-J A uREG-G. Profila!SSi del gozzo col sale in toto.. L. HABERLANDT. L'ormone dell' attiyità cardiaca. L. KRA UL e L. BonN AR. Sulla. bioliogi..a della iplacenta. J ourn. de1 P.1 éd. de Lyon, 20 nov. - N u1n.ea-o di medicina leg~le. Ga.zz. d. Os'p. e d. Olin., . 22 nov. - T. DmJ.A VEDOVA. Le 1 riniti. Clin. 'Y Lab ., ott. - R.esoconto del Congr. s•p rugn. di pediatria. Brit. Med. Journ ., 28 nov. - J. JEF~'ERSO~. Em. bolecto1nia. - P. EGGLETON e L. J. HARRIS. Raggi ultravi.ol. e vitami11a antiscorbutica. J,ancet, 28 n:oiv. - E . BRAMwm.1.. Distroif•i e muscola1~, sist. simpat. e glandole endocr. C. HEUSER. Il lipiodol i1ella dia.gn. di ~ravid. JJ1·ilnch. JJ1efi. l·Vç> ch., 27 nov. - J. E. WoLF. Gern1i ·afr>i3itogeni ed .azio11e eccitante della tubercolina. - E . HEMPEL. Azio11i dannose del-le trasf.t1si.oni . . - P. ScRENIC. Sport e ricambio. Revit.e d' Actitnologie, ott. -nov. - C. BENOIT. I raggi infra-1·ossi. - E. ed H. BIANCANI. IT:ra..d iazion,e degli · iaJjment~ e rachitismo. - J. SAIDMAN. Actinoterapia delle gJ.a11dole endocrii1e. - M. A. FRAIKIN e I : B uRILL. Ra.g.g i ultra-viol. pell'acne. Arch. ltal. Der,m atol., eac., lug;. - G. BERTAOOINI. FibI'O..s,arco.m a cutaneo p,r rimitivo im hambi110. - U. REBAUDI. Dermatite blastomicetica di Gi·l ohrist. J owrn . •4. JJf.. A., 14 nov. - M. NrooLL- Proble1ni relativi .all'amniinistraz. sanitaria. E. L. OPIE. Fisiologi:i p·atol01gica 'del fegato. - C. °"T. McCLuRE e a.]. Valuta.zione e trattam. delle


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II POLICLINICO

turbe fu11ziona]i cle1 fegato. - - L,. R . DE B uYs e -al. L 'i1perfunzione del tim-0. P'racti,t ·iorier, dic. - G. ' '' . TnEOBALD. Va.l are della n~rcosi s~polamino-morfinj ca 11el traivag,l io. - C. NooN. l.1a gaa1greina senile. - J. STAVELY DxcK . \Tacci11oter~ia delJa. rinite C'ronica e ricorre11te. I'l eu l~ork /)t . J our1i. of nl ed., 15 nov-. - N un1ero sulla, terapia del ca.nero. d '1l1L. cli ()ttalniol.' ecc.' clic. - o. 0RLANDINI· Circolazione reti11ica. - F. PASTORE. Oo11crezioni L. MAGGIORE. V.ari della t.oota del 11. oit tico. tip·i ·di Je11ti da 1occhiali . Jl i nerva Jled ., .30 .nov. F. BES SONE. Dissociazioni ve11trio0Jari. C. BARINETTI. c .ailorimetria in clinica. Pediatria, 1 dic. - L. SPOLVERINI e A. \ TANELLI. Co1111)ortam. del grasso nel sai1gne dei ba.n1bin.i dt1ra.n te il digi11no prolungato. - I . NA s~o . Rican1bio azotato nei disturbi di nutriz. , oc. d. Hop., 26 n 0.v . - A. LÉRI. Osteoartrop-a~. tia ipertrofizzante e dito ip:pocratico. - A . 0AIN e B oLTANSKI. Necrosi einorragica del fegato. L. BrNET. Il riiassorbim. dell'olio iniettato sotto c11te. :1,nnales l 1i::;t . Pasteur ., nov. - A. P. NE,VODOFF e al. Ricerohe s ul ca.rbo11chio . Jf elliz. 1{.l.inik, 4 dic. - M. NONNE. Malariaterrupi.a della par.alisi p .. - E. PRIBRAM . Ritenzione e bisogno d'acqua n ei febbricita.nti. Gaz . J. Hop., 28 nov. - P . l\1EIGNANT e· K. l{APLAN. Sindrome di R ay11aud. 1

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B111ll. Il-I éd., 25-28

Consiglio superiore della P. I.

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861 c63 66 875 81 888 880

Cornea : tra uma.tismo » Diabete : adiposità ed altri fattori ez.iolo)) 883 g1c1 Dia.b ete: risultato tera.p eutico di radio)) 885 tera.p ia del can cro . 883, 884 Diabete: tera,u ia ins11linica . Diabete: llSO ter aipeutico degli ~111idro2Juc)) 88J cheri . )) 885 Di.abetici: esercizi musco•l a,r i . )) 83 Diabetici: interventi chirurgici . )) 881 Distrofia i11usoolare progressiva: cura · )) 881 Dolore addo111i.11ale cronico nei ba1nbini )) 882 Dolore nolla fossa. iliaca destra .

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IlOV.

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Numero di emato-

Jogia.

Jou1·n. d . Prat., 28 nov.

A. CANTONNET. Gli

occhi da aragoita. Jou·l'1i. Jiéd. Franç ., ott. Numero sulle glaaclole G?·3 Aratiroidi. ll:loruaani; 29 nov. - R . PELLEGRINI. Perizie e periti nell' a1i. 209 del C. P . P . Giorn. di "Aied. ])fil., 1 dic. - N·u mero sulla, profilassi antjceltica nell' Esercito. Ed'inb . .Jled. Journ. , dic. - ~f. F. THOMSON. Gli stre ptococchi della piorrea a lveo.J.ar e. llf1~nch. 'A!P.d. l l' och ., 4 dic. H. MucH. I li 1Jomi. -- E. BRILL. Resist,enza degli eritrociti nei lt1etici. Jour1uil A. 111. A ., 21 nov. - M. E. REHFUSS . I . . a digestione gastrica 11or111ale. - V. G. VEoKr . • Sulla cu r a della go110Trea. - H . J. cTOHN. Scompiarsa s·p ontanea del dia.be~e. .4.mer. Jowrn. Ol>°st. a. r; yn., l10V. - Nu111ero ~ui tessuti endo1netrici eteroto.p i. Awn. cli LarinoL. , ecc., lug. -dic. - G. GAVELLO, G. SANVENERo ..RossELLI. I./ ozena. Arch. lle 1lled. , Oir., e:cc., 28 nov. - F. J. ON'l.'ÌVEROS . L 'idartros i intermittente d~ Moore. C. CRIADO e A· l TRRA. Il metabolismo dei caTboidrati nel sist. nerv: P·resse ll1.éà;., 25 nov. - E. HÉRON e E. LAGUESSE. J}organizzaz. del la.v aro scientifico. 28 nov. C. RouBIER. La pl()lmonite .a inizio centra.l e ed e1roluz.. tperiferica. - 2 dic. DANIÉLOPOLU. L'asma e sua cur.a. 1

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Indice aliabetico per ·materie. _t\.cque: epuria.z io,n e oon ferroclòro . . Pag. _t\.fta ~:?izootica e sua tras1nissibilità al» l'uo1no .A•p·pe11dice: opportunità di .as.p ortarla negli i11terven.ti per 1oicolusio11e intesti11ale a,c11ta da ascaridi . » .t\sca.ridicasi : comiplicazioni chirurgiche » Ba.c illo tu1beTc.oliare, tiipo ltma110: cultura u patata i11odifica.t a . » Bibliogr.aifia . » Bismuto nella terapia oct1lare . »

[ANNO XXXI TI' F..\s:. ~5r

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EmboJii.a grassosa : patologia . . J>ag. 873 Gas di guerra co11 sp ecia,l e rigua rdo aJ. l'yprite: a:lter.azioni anaton1. prodotte >> 873 Gozzo ei1derni·ç 0: nt1ova con cezione etiolo. )) 885 g1ca . Idro11efrosi: · piccolé - senza ea11sa aip.p a)) 872 r.ente: patogenesi e cur.a • 883, 884 J nsulin:oterapia

Jlakittie sociali: lotta nelle collettiv;tò. aiova:nil·i )) l\fancinismo e destrismo e p,r evalenZta d'un emisfero cerebTale . Maternità e infanzi.a: congresso per la -:>rotezione . lll edici di bordo . :\ifesentere: cisti Morbo di Ravna. ud ., Pneumotorace: acu~tica l=lene: cisti s1eros€ e onera zi.oni conservative Rene policistico: fu11zion1au1ento Sterno: assenza congeuita . Tumori delle guaine te11dinee . V asi sanguigni: i.n ne-rvazione in rap.p orto alla s ilillpaticectomia .

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D•rlttl di proprietà riservati. - É vietata la riprodu zione ài lavm pubblicatt nel POLICLINICO e la pubblieazUm.11 dei S'Unti ,,,,9.'l" .'lenza r.itarne la fonte. V. ASCOLI, Red. reEPJ> . t:toma • Sta.b. Ti'P(>-Lit. ArmMl•i di M. Ciourrter.

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_IL_ PO _ LI _ CL _ IN _ Ic_o_ _ _ _ __ _ _ _ _<_P_A_G_I _N_A_ D_E_LL _ ' A_M _ M_I N __ I B_T_RA _ Z_I_O_N_E_:_>_ _ _ _ _ _s_E_..::Z:..:...._::P:__R:..:.=ATICA • FASC. H

Nostre pubblicazioni di eccezionale interesse per tutti i medici pratici: Prof. dott. LEONARDO DùMINICI Libero docente di P.atologiila, Chirvul'gioo., dii Clh11ca Ohii.rua'l~ica e Medi cina

0iJ)era. taria .nella R. Università di Roma

Compendio di Serileioti ca Chirurgica Riportiamo qui di seguito la slgulflsante prefazione eia la q1ale Il cblar.mo prof. ROBERTO ALESSA.NDRI ha voluto ornare questi nostro volume:, «Non abbondano in Italia testi di Chirurgia per «Ho perciò vivamente incoraggiato il ·DominÌèi 11.1 e studenti e laureati, e sono i1tv~ce molto diffusi fra <.e l'improba fatica di una esposizione sistematica, e la scolaresca e i giovani chirurgi manuali per le «completa se pur sobria , dell'esame obbiettivo nell@ e più francesi e tedtschi. «malattie chirurgiet1e, per rimetterlo al posto d'onocc Abbiamo pochi buoni trattati di patologia chiror<tre che gli è dovuto nelle nostre indagini, restituir• gica e di medicina operatoria. quasi nessuno di dia« gli l'in1portanza precipua per la diagnosi. • gnostica e di semeiotica. «Come egli abbia assolto il grave compito, giudi«Per la diagno8tica il Taddel ha cercato colmare « cheranno gli studiosi; a me pare lodevolissimo l'ine la lacuna, ma la sua pubblicazione non è anco1·a <1. tento di porre in prima linea l'esame diretto met0r e completa. «dico del malato, ~ pur tenendo il ma ssimo conto. « Di Semeiotica Chirurgica, che io sappia. non vi è «delle ricerche di laboratorio e delle altre sussidiarie, e trattato itali:tno e per gli studenti ed anche per chi « fissar saldo che esse debbono essere prati ca te per« sa, ma desidera ricorda re, la mancanza è sentita.. «completare i risultati dell'esame obiettivo, non pose La semeiotica è la chiave della clinica. Senza che «sono sostituirlo. «venga sistemntizzata la ricerca dei sintomi, non ~I «Bene perciò ha. provveduto l'editor e a pubblicare «impara ad orientar si fra le difficoltà della diagno« questo compendio che viene ad aggiungersi agli altri « si e vi P. oggi una tendenza. che purtroppo va esten«già usciti dell'ottima «Collana del Policlinico » cui• « dèndosi, a trnscurare la precisione dell'esame ob« hanno collaborato parecchi fra i più valorosi dei• c biettivo, che è tanta parte dell'inda~ine clinica. « nostri giovani colleghi. e a cui a uguro e spero eh~ «I progressi della Radiologia, l'ausilio spesso de« non maneherà ancora l'ausilio di altre forze vivaci « ctsivo che si può trarre da ricerche di laboratorio, «e ben preparate, di cui fortnnRtamente abbondlae fanno si che l'esame clinico vero e proprio è messo « mo, e che attestano la serietà e la completez7..a dells· « speaso in seconda linea. ed il giudizio viene dato «cultura della scuoi. di Roma. «su reperti forniti da altri, dai cui responsi, come su •formule ma tematiche. il chirurgo giura e si decide R OBERTO ALESSA l'(DRl • . i all'intervento. condotto cosi a dare alla tecnica ope1 ra torta importanza pr~v.aJpntP Un v olrume di pag. VIII-425 stampato iU carta di lusso, in nitidissimi tipi tipogr&fi-0i, con 73 figure· molte delle quali originali, intercala.t e. nel tooto e 4 tavole colorate, in caTta amerioan•a, fuori testo . In commer cio L , 4 2. P er i 11ostri a.b,b onat i solo L. 3 6, 7 5 1n porto fra11co.

Dello stesso prof. Dominlci:

Prefazione del prof. ROBERTO ALESSANDRI Reco come si e8prime l'fllustre prof. .AlessandPI nella Prefazione ehe si è degnato scrivere per. q11•to nostro volt1111e : Piccola chirull'gti.a e cbiiru·r gia di urgenza. << Ecco due !Oa.pitoli rdella chir1urgia cibe vengon•O molto <<spesso n ,e ll' iruiegtnaimento ohlinioo trr,ascmr.ati o SiVOl1:.li .meno << est.eea,m ente 1degili altri, e ohe invece dov.rebbero rper le H neceSB:ità d ella pria,t1ica. in .$!. ecie PeT ooloro ohe a!P'Pena « l a ureati voglion.o o debbono eserciit::ire, rper l o 1Più .iin .p:iJc« coli eentrd, oost)turire l a p~rte pjù importante. « La .cosi rdetta pi,ccola ieb.irnrgiia è l'untica ch iT'tlfl'lgtiia •che « si p ossa f a.:Te, nelle oaanpagne e n·elle mi noni ciittà, •diall « m edioo OOIT1do.tto speeso .i solato e .oon. sca.r sa. possiilb.illi:iltà di « oonsi~li e cli a,iuti. E per lilli rnon è pitCC01a; e neip~11re « i.er .il m alato! Specialmente per t u tJto quello eme rriigu1M1dia « la 1pl'epa.razione , l 'anestes·i1a, il m M.eriaJe, qua1unque atto « cperativo, .anche i1 l più semplic e, h a l a s ua i,m porta.n1za., « poochè l a tr asc·n ranza d i norme, cb e devono essere S'e'' guite 1oome pe;r interventi p,iù iOOID;plessii., ,p u ò d et-ermii•ruare 1< compli.ca.ziioru gravi, c:he anz.i si vedono seg'llire forse p.iù "spe.sso a pd.+oooJti atti operativi che non ai g.r,a.nJdli, ·J:lei « qua li la p 1reparaz.ione si tf a siem1 p r e oon maggiore .atJten« zio111e, e s i mobiiede un chirulngo più provetto. << Prezioea è perc.iò tutta la prima pa1>te di questo n.t1ovo << M·a111;uale irn -ouri. con .esposizione chirura e precisa è rias1< eun•to t"Littio quello che è i nd.isipensab!Ìlle per l a plt"ei;ar.a,. cc zi()IJle e Jia ·o onid()ltta di qu•a:lunque in.tervent-0, e la pairt;e u qu•a rta dove è esposta 1'a teonica d·elJe o perazioni p.iù « comun.i . · <<

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" La •Chirurgi a di urgenza è l 'a.ltro 1c.rupritolo, d•i cuii s'ilin-11 teind1 e s 1en,z.'altr-0 ·l 'importam.z,a esis1e nz.i1a le. Qui spesso nion cc s i t.T'atta 1 dti. rpi 0C01.1•i ii.ruterventi, a.nz·i è iiD. questo campo in cc •miti poosono oerc()l'IJ'ere i -0a1si più dif:fìchli e compl essi e ![}On cc solo iPer la tecn1i1 ca e la <'-Ond1ot;ta dell'operazione, ma « a;n ohe per la .dia.gn<>Ei e Ila. imdioeaz~one e sop;ra1t.rutto petr cc saiperiSi gu1 i«tare .e df'lridere 1dlU'larube il'atto operativo, che •< può port>a1r e :a var1az,ione rdel piano 1p;rest>~bi1Wto; si I'i<c ch .i ede oioè .spe&:.;o esper.ienza e aJbili tà di ohir11II'go con" ,~u m ato . « Pu.re è l a 1 chir n l"g1ia, ·ohe ·ohiun1q1ue può essere per ne" .cessità cOSltretoo a iCOOnpiere; 1non si può rimandare l'incc t€/l'~emto e occcn're {Prendere 'lllila decisione raipi<la ed è "1$1pesso i ndispensaibi1le sa.per igiwd~,CM'e 1r ettamen.te e int.€rcc ve n •enJdo o a pipl1 iioa.ndo .gt].i orpportuni 1au s i]i;i, -sorp!l"aitJtmitto 11 IliOIIl n ruocere e provvedere ai! soooorso ptiù UJrìg ente, rin'' viamdo qua n1do è P <1S~ih 1le , quello definitivo a mome nto cc 1mig1iorre e a .main.i .p iù espal'te. 11 V erdità in1 di S1C!\1S61a è che ·i n questi casi l'eeitto deil1a Je'' sioin.e e sa>eeso l 1a Vlita del malato dipende 1c1rul.1a co!lldotta 11 del .mediioo •cihe p!I'drmo lo esa1TDd1n 1a e lo &:lccorre: l'esposi<< zionie i>ur su10CJ:inta dm Dom1 inJoi ne1°l e m olte.Plici evenienze •< dii traumi ed ~n genore di l esi()l.I)j t0he riohiedono uTgente e< in•tiervemito, può essere •di .gui da tPll'ezdosa al 1 eihiJl'UT'g o gù(). « -van,e e 1 perrmetterglii. di ,comporta.re.i oorrrettamente nell e cc molteplici diffico ltà dell'eserci mo professionale 11 . 1

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ROMA


~.

ANNO XXXI II

Roma, 28 Giugno

19~ ()

Fa.· c. 26

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

'

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTO'RIO ASCOLI SOM1\1ARIO. Lavori orig inali : L. Pezzotti: Coeshstenza di ver.sa.menti e di '6ifregamenti pleunici. Osservazioni cliniche : M . Bot.taliga: Su .di i1n eia;so ,di febb:re luetica terzi.aria.. Note e contributi : E. Fronticeil·i : Diverticolite aiou,ta. (Contributo cli.n ico ?.lla pa,tolog.ia <lel d.iv,erticolo dì Meckel). Sunti e rassegne : PATOLOGIA GENERALE: F. Ar1oi:n1g, L. Lange-ron ·e B. S.pal:>eitch: St·11dio &perd.ment!aJe ,dell 'anaifilas-s~ e d10ll' a·nt.ia1111afilassi di~estiva. Maincifì, Hael.1del e E. Rosenz1n a ig : Milza, sistema reti,colo-endoteliiale e diisintcss.jc:izio ne. NEUROLOGIA: Klei1 n: Eti•o,logia e patogenesi del1a s ciatica. Ooenen: Il cordoma. - O RGANI DlGl!lRF,lNTI : Glaes•snelr: Dlitaign ,o si del C·all"Cliooma gaistTlico. Lossen e Schneider : Comltri1 . hu..to ·rulla conos c~nza dell' n1cera d1.1odeniaile p1rofon1dia. Cenni b ibliografici. ~ccademie, Società medi che, Con;ressi : Il IV Oongreseo dell'A&aociazione Italiana per Pigii1e:ne. - R. Acaa,d:emia Medico-Ohirurgtiica idi Napoli. 1

Ap p u nt i r. er il medico pratico : OASISTICA E 'fERAPIA: Le ~n·fezi?n1i coliba1cilbari delle viie 11Tinao:.i e dii origine .1JI1test1nale. - Un .nruovo trattam ento dei calcoli renali. - GLi aGipetrti ,clim.icd., lia progni(IBi ·e Jla 1cm1ra 1della · nefr ite. - Azione del1a trasfuisione san1glUJÌJg.n.a s•ull 'azotem i•a .c~ron1i0 oa 1con a,nemii:a.. - La cistite aim·e bica. IGIENE: Un m etodo plI'ati,oo ·di d.ìsamofe1'izzazd1ome tc1uica : il 'V•erc1e idi Par1gi . POSTA DEGLI ABBONATI. -

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Politica sanitaria e giurisprudenza: G. SelVia,g gi: C..~1tro-ve'r a1e ,giu r-iclich e. Ne11a vita professionale : G. Oairo e Z. Mo.hinari: I ,coneorsi a ·pmilmairio n1egùi osip,ed a li. - Coruoorsi. - N omine, promozioni ed on:>rificenze. Profili : H. SAH LI. Noti zie div e rse. 1

1

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N. 13. -

LUIGI POZZI.

Del vagJia posta] e e.be s1 invia devesi co·n se r\are jl 9olizz.i110 di ricevuta.

LA V O R I OR I G.I N AL 1.· OSPEDALE CIVILE DI

CITTADELLA .

Coesistenza di versamenti e di sf1·egamenti pleuri~i. Dott. LORENZO PEZZOTTT ' medico primarib. T utti coloro c11e 11anno frequente occasione di esamin are malati dell'apparecchio respiratorio san no per esperienza quanto sia difficil e in certe ci rcostan ze ,di stinguere i rantoli dagli sfregamenti. Intendo parlare di quei piccoli, fin i, sup erficiali rumori crepitan ti cl1e si ascoltano diffusamente nel prim o stadio ,d ella pleurite siero-fibrino.sa, o, negl i staidi ulteriori, al ·d i sopra di quella zona di ottusità cl1e d'ordin a r io - e talvolta err on eamen te - si crede corrisponda alla raccolta. l iquida . I car a tteri differenziali che secon do i testi d j semP.iotica servono per distinguere i ra11toli d~gl1

sfregamenti sono i1elle sopraindi·cate circostanze ·i nsl1fficienti ( · ). Cosi è che alcuni A/\.. interpretano qu elle crepitazioni come rantoii, dovuti alla pn eumonite corticale che spesso accompagna la pleurite (Trousseau); altri come sfregamenti. Damoiseau dette loro il nome di « sfr egamenti-rantoli », i Tede.scl1i li chj amano « Reiberasseln », gli Inglesi « moJst fri ction » . Comunemente si ·designano con la denominazione indefinita di << crepitazj oni >i, lasciando all'ulteriore decorso clinico 1

----( · ) Recente•me11te 11 ìVIa11toux (15) ha soste11uto cl1e la genesi pleurica di crepitazioni aventi i caratteri rli ra11toli può essere dimostrata dalla ascoltazione della parte più bassa delle basi toraciche. In corrispondenza ·di esse ,d ette crepitazioni no11 possono essere ch e pleuriche, percl1è là non si troYa più parencl1ima polmonare, ina solo seno p leurjco. La 1de1duzion.e è certamente interessante. ma no11 la credo esente da criticl1e, in base ~~è alcune mie osservazio11i (16) sulla mobilità rec;~i­ ratoria dei margini polmonari inferJori. 1


I

i1

,

POLlfI.INICO

della malattia e a successive ascoltazioni il com. pito di definirne la natura. Oppure si i11terpretano volta per volta e caso per caso come rantoli o,ppure come sfregamenti a seconda non dei loro caratteri semeiotici, ma di altri fenomeni concomitanti e della sindrome morbosa considerata nel suo comples.so. Per esempio, rumori aventi gli stessi caratteri semeiotici possono essere giudi-. r~ ti r:-1.ntoli se si asc'Oltano su parti ·del torace lontani da quelle che corrispondono ai nlargin1 polmonari e nei casi nei .q uali il complesso sin. tomatico indica l'esistenza di processi bronco-alveolitici piuttosto che di una flogosi della pleura; e invece sono giudicati sfregamenti nelle circostanze inverse. Ognuno comprende ,come siffatta distinzione, hasata com'·è so1p ra un criterio di probabilità a11zichè sopra un sicuro riconoscimento del sintomo, sia infida, e come possa riuscire impossibile quando ci si trovi davanti a un 1processo morbo·so ne 1 quale sja probabile, o certa, la concomitanza dt flogosi della sierosa con processi bronco-alveoli1.icj. S·e la concomitanza è certa, poco importa dal pt1nto .d i vista pratico ·distinguere se si tratti di sfregamenti o di rantoli. ·L a distinzione è invee~ importante, per la diagnosi e la prognosi , quando si tratta appunto di ammettere o di escludere tale concomitanza. Perciò io ho ritenuto 01p portuno · portare alla conoscenza di ,questo argome11to il contributo della mia esperienza personale, derivata dall'os.serva, zione .di oltre 200 casi di pleurite essudativa, che nell'Ospedale civile di Vicenza ho esaminato quotidianamente in veste di medjco e molto spesso i11 veste di radiologo. ·

*

** tabilito, dunque, che spesso è difficilissimo d1'>tingucre la genesi di alcune crepitazioni, si am. m etterà facilmente un fatto che io credo ricorra molto spesso nella pratica quotidiana, e che, per lo ineno, a me è occorso parecchie volte. Si ascoltano so1p ra un punto determinato (cl1e J)t1ò esser ancl1e circoscritto) del torace alcune crepitazioni che, ·quantunque siano esclusivamente i11.s'Piratorie o espiratorie, hanno tutti gli altri r:tratteri di sfregamenti pleurici. Poichè il carat. tert\ inspiratorio o (caso più frequente) espirato · rio delle crepitazioni non esclude la loro genec;1 ip let1rica. [come di nuovo 11a recisamente affermato a11che il Net1mann (1) j , così si ammette trattarsi effettiYn.mente di sfregamenti pleurici. I1nmediatamente dopo. si eseguisce una puntura esp1orativn. in quello stesso preciso punto del to.

[.l\NNO

XXXI.II,

FASC.

26J

race e tenendo l'ammalato in quella stessa posizione nella quale prima lo si era ascoltato. La puntura esplorativa dimostra l'esistenza in quel p11nto di t1n versamento ( · ). Siccome sembra pa. radossale ammettere che le escursioni dei foglietti pleurici possano dare origine al fenomeno acu stico degli sfregamenti .quando fra i foglietti è il'lterposta una falda li•quida; cosi le crepitazioni che prima si erano giudicate di genesi pleurica ora si giudicano di genesi bronco-alveolare. Finu a qui pare che non ·ci sia nulla di strano: 110 proprio detto or ora che fra gli sfregamenti classici e i rantoli classici si trovano gradazioni intermedie che nostituiscono quasi l'anello di con. giunzione (dal punto di vista semeiotico) fra g1' uni e gli altri . Lo strano si avvera nelle successive osservazio ni .quando le crepitazioni, ch·e si ascoltavano e continuano ad ascoltarsi in quel punto del torace i.n corrispondenza del quale ·era stata praticata la puntura es1plorativa, vanno aoquistando caratteri sempre più deci·s i di fregamenti pleurici fino a che lo scambio ·di questi con rantoli non è più possibile. Si può supporre che gli sfrega.menti compaiano ' perchè l'essudato va riassorbendosi e quindi 1 foglietti ,p leurici riescono a confricare l'uno sull'altro. La supposizione è certamente plausibile in alcuni casi; ma in altri casi - ai quali appunto. , io intendo riferirmi - non lo è per le ragi oni segue;nti: rt ) i rurr1ori di sfregamento, cl1e si riterreb... bero sopraggiunti, hanno la particolarità di es sere eiscluc;ivamente · inspiratori o espiratori, come le crepitazioni che s'ascoltavano. L'essere siffatta \{>articolarità comune sia ai primi rumori sia a qt1elli chP. si ascolta110 dopo, 'PUÒ es·sere frutto di una coincidenza casuale. Ma q·uesta, essendo frequente, è poco probabile; b' se i rumori che vanno graidatainente acqui· stando ùecisi caratteri di sfregamento sono compar8i soJo col riassorbirsi dell'essudato, non potevano esistere qt1ando l'essudato era presente. 1 rt11r1ori che si ascolta,rano allorra dovevano quindi essere effettivamente bronco-alveolari. B necessa. rio q11indi ammettere che al momento in cui gli c:;fregamenti compaiono come un q1Lid novtlm, 1 rantoli scornpaiano. .t\ nche questa s11pposizione è basata, come la 1precedente, sopra una coinci·d enza casuale che e tanto meno probabile quanto più frequente. 'Se d~vo attenermi alla mia esperienza, essa è effet( · ) In tutti i ca ~ i di n1ia osservazione il. ve~sa­ m ento era siero-fi·b rinoso. Il Dieulafoy r1fer1sce di aver ascoltato 11 sfregamenti-rantoli » anche in casi idi emotorace. •


--·----~

[ ..\:\NO

XXX II l , F ASC. 26 J

SEZ IONE PRATICA

tivamente freqt1ente. Si co~sideri inoltre che d1 solito il riassorbirsi di un versamento per111ette di ascoltare rantoli che prima, a causa del versan1ento stesso, non erano udibili , e non deter. mina la evenienza opposta. In base. a queste considerazioni è necessario ammettere che fin dal principio le crepitazioni erano ·d i genesi pleurica. Quest'ultima SUfPposizione è conYalidata dal fatto che fino dal principio i rumori ascoltati su quel determinato punto · del torace aveY8no i caratteri delio sfregamento (eccettuato. corn e ho detto, quello di essere in relazione con una determinata fase respiratoria), tanto è Yero Che Si erano f?iudirati come rantoli solo dopo , e in causa, dell'esito positivo della puntura esplorativa. Questo è dunque l'unico argomento - contem, poranea esistenza di una raccolta liquida - il quale contrasti con l'ultima supposizione. L'argomento ~erò q_uantunqu e unico sembra sufficiente a fare scartare la supposizione stessa. Io ritengo invece che la coesisten za di Yer samento e di sfregamenti pleuri·ci, quantunque sembri a prima vista paradossale , sia in certi casi possibile.

***

Una raccolta liquida interposta fr a i due foglietti pleurici rende impossibile lo sfregamento qt1a.ndo i foglietti siano tenuti lontani l'uno da1 l'altro permanentemente, cioè in ogni fase della Tespirazion e. ·Questa evenienza si verifica dove la raccolta li·quida è ab·b ondante e allontana ·d alla 1p arete torar.ica il polmone rendendolo atelettasico o spostandolo ir1 maissa. Ma la distribuzione dì un ver:Sament.o n el cavo pleurico è regolata dal complesso meccanismo cl1 fattoTi di versi. Importantissimo fra questi è la forza elastica del polmone. Se il polmone è el1stico, si lascia comprimere dall'essudato il quale si estende jn profondità piuttosto cl1e in sl1perf1cie e si raccoglie di ipreferenza nelle parti d ecli vt òel cavo pleurico. Se il polmone è congestionato - o se per un'altra ragione· qualsiasi è m eno elastico e pii1 .denso - l'essudato raggiunge un livello molto alto aniehe e·ssendo scarso, e può persino avviluppare con una sotti~e falda liquida tutto il polmone.· L'influenza della congestione polmonare sulla distribuzione del li.guido nel cavo pleurico è notissirna da gran temipo . P otain e Dieulafoy (2) hanno richiamato di frequente l'attenzione sopra di essa, e il Serran t3) 11ha illustrata fin dal 1878. Importantissimo è il recente contributo radialo. g]co. Il Cignolini (4) ha dimostrato , prescirudend0

899

dalla questione ·della congestione polmonare, che il versamento arrivava fino all'apice anche in casi nei qt1ali esiste una netta curva di Damoi.seau. Questa ·dl solito viene interpretata come corrispon dente al limite superiore del ver.samento. Io credo eh e in moltissimi casi siffatta interpretazione non corrispon·d a al vero, e in un altro lavoro ne ho illustrato il perchè (5). L'importanza .della ela·sticità polmonare nei riguardi della ·distri.buzione ·d ell'essudato appare ancora maggiore se si consideri cbe l'elasticità può essere alterata in alcune parti del polmone, e in altre no; oppure più alterata in alcune parti che nelle altre. Può quindi darsi che, anche allo stesso livello e in punti vicini, il liquido abbia uno spessore diverso, cioè maggi or e in corrisipondenza di .quelle zone polmonari che lasciandosi comprimere « gli cedono il posto n, e minore in corri. spondenza di ·quelle che non 1si lasciano comprimere o si lasciano comprimere meno. A ciò si aggiunga l'intervento di un altro fattore·, .cioè di quello rappresentato dalle briglie pleuriche. Non 'Pren·dO ora in considerazione le vere e proprie sinecl1ie, n è gli spessi tramezzi fibrine-connettivali. Intendo invece accennare a quelle lasis e e circo·s critte aderenze che sono costituite da ~sili lacinie o dal primo trasformarsi del reticolo fibrinoso depositato .sui foglietti pleu. rici in tessuto jalino-connettivo; e a quei numerosi e piccoli sepimenti fibri110-connettivali che si ri-scontrano nelle pleuriti dette areolari. È questo un tipo speciale di pleurite saccata, che i vecchi clini.ci hanno già descritto e che l'osservazione radiologica (specialmente coll'introduzione nel ca,,o p1et1rico di gas o di soluzioni oleose opacbe ai raggi Rontgen) ha dimostrato molto più frequente di quanto no11 si creda. È caratterizzato dalla presenza di numerosissin1e e piccole cellette , in parte chiuse, in parte comunicanti con la cavità plenrica e fra di loro. Si riscontra più frequentemente, io credo, nelle cortico-pleuriti e in alcune fasi delle comuni plet1riti siero-fibrinose tubercolari. Finalmente si deve anche considerare la niobi' lità respira toria dei versame11ti. Che i movimenti i·cspiratori determinino spostarnenti della raccolta Jiq11i-da è stato dimostrato dai radiologi. Io ho indicato il .metodo d'esame n ecessario per darne anche ~a dimostrazione clinica. (5). I movimenti respiratori possono deterrninare un n1ovime11to in massa del liqutdo, movimento di salj-scendi rivelato dallo spostarsi del suo liYel10 superiore, e anche un movimento di traslazione, rtimostrato radiologicamente dallo Scbiffer (6). Singoli, parziali movimenti di traslazione di masse liquide possono essere determinati dalle 1


• !}()0

TL POI. rcr.1 NICO

~pccjal i condizioni all e quali ho a cce11nato. Più

p·rccisamente, io 1p en so cl1c se alcun e zone del prilmone sono co n g·este, a11elasticl1e e altre no; se jn alcuni tratti la r etra zione espiatoria del poln10 11 e v ien e ostacola1a da ·b rj glie fil)rino-connettivalj e in altri no; se 1sj verj fica inso1nrna che la falda Jj qt1ida vJene sotto1)0Sta, cl a parte del polmone che si dilata per Ja jnspirazione o della parete toracica ·Cl1e si' r etrae per la esipirazione, a una pressione ·diversa n ei diversi pu11ti, allora mi pare agevole immag·i nare ch e il li.q:uido si ~posti dai pu11tj di maggior pressio n e ai pu11ti di l)r cssion e m iu or e, co1npi e11d o n1o·v i1n e11ti jn un certo sen so dura11te la ins1piraz ionc e inovimenti i11 sen so inverso durante Ja espirazion e. . e si irr1rnnginé1 cJ1e tali s postan1e111i venga110 1subiti •dalle p\ccole raccolte li qllid e areolari , 1ni pare logico Sllpporre cl1e dura11te la in s pirazione, o, a seconda d elle circosta11ze. .cl uran1 e la espi'razi one, esse vengano i)er così dire sprern ute ·d alle ~ell ette in cui si trovRno i11 cellette v icin e o nellà gra.ncl e cavità. Si avveri l'uno o l'altro d e i m eccanis rni sopra j n1d1ca tj, l 'effetto dovr~b l"E" essere s0 n1 p re Jo stesso, cioè di far sì cl1e dura11te una determinata fas e respiratoria venga allo111a.nnto quel sottile strato liq11id o jl quale ·durante l'aJtrn fas e respiriator1a i m'Pedisce ai 1dne fogli ct tÌ plleurici d1 sfr egarsi.

* ** T~ a

·mia. ipo I esj perrr1etterebl)e di .spiegare lH?n solo come sia p ossibj] e praticar·e con esito posà.tivo una puntura es1plorativa là. dov e si. ascolt1-1no sfregamenti plet1rici,, ma 1p ermetterebbe· ancl1e di dare una i1uova e - pare a me - pjù ragione. vole spi egazi o11e ?el p erch è g·li gfrega111e11ti pleurici possano tnlvolta essere steettame11te legatj a una determi11ata fa se r espiratoria. P otr ebbe jnoltre servj r e ;:) chiarir alcune que• c;tt on i clini co-semeioticll e a n cora dibattute, fra le qn ali i o ct csi d ero ri cardare qui brev·em.en te .quella .d elle così d etto cor1gestionj polmonari precede11ti • la f ormazione di 1111 versamento J) leuri co reattivo nel corso del i)neumotorace artificiale e quella del cosi ·d etto crepitio rantolare r espiratorio. J) F. noto cl1e la così detta (( pleurite reattiva )\ nel co r·so ctel i1n ei.1 motorace terapeutico è una eveni enza molto frequ ente. 1'alora la s ua genesi è subdola, e i1 s uo reperto costituisce una sorpresa d ell'osservazione radiolog·ica. Talora invece la compa r sa q ell'essudato è preannunziata da lievi sin tomi g0n ernli (malessere, el evazioni termich e, e 1ocn li. Ques t' ultimi consis tono principalmente in

[.t.\NNO

XXXIII, FASC. 261

li eve d olqre p11111orio intercostale e in cre.ipitazio11i ch e s j ascolta no n ella r egione basilare del te race e che sono int erpretate d 'ordinario come rantoli. 1~ appunto la p1c:c~rnza di qu esti presunti rantnJi cl1 e fa p assa r e? )l complesso sintomatico ora :1 cre1111a to sotto l~ eti cl1etta ·diagnostica di e< con. gestio11e d elle basi polmonari ». Ora, io faccio osservare che tale congestione spesso sembra con · tradrelett.a dai seguenti fatti: a ) Assenza di qual siasi altro segno d ella co11-

gesti on e stessn, ll1entrc 1so11 0 ev irtenti ' i sintomi di una fl ogosi })1cu ri ca. ù) Preser1z<.t <lei 1presunti ran1oli alla base deJ

polmone anch e quando Je l esioni polmonari, elle hanno costituito l'indicazione alla .cura Forlanin j ! si trovano n elle parti alte I

e) Cara1teri citolog·ici d el Yersamento. Di essi

si sono occupati specialmente gli .i\JA. frani~c sj. Nella bibliografia cito i più in1portanti l:ivori sull'argomento (7-12) . Qu i mj lirnjto a ri cordare cl1e in una primà fase la citologia 1del versame11t0 ne dimostra il carattere b eni gno e idiopatic:c. Si trovano infatti n el sedime11to mol1 e cellule· endoteliali isolate o raggruppate in 1placcl1·e, scar:si li11fo citj , scarsi elem enti linfoci toidi, molti 0 ·;ir10f ili. Il liquido risulta completamente asettico, r.11 1che alla prova. d ella inoculazione in anima1i da esperimento. S·i ffatta reazi on e plei1rj ca ha rd unque tutti i caratteri di t111a reazionP esscnzia: .. 1 mente essudati'va nel #·senso stretto dPlla paro~n. nel senso cio è di llna ipersecrezii'.>n.e dcll 'cnrtotelio. 1..

In t1na seco11da fa se la reazione divien e, da esSll(la1'iva, e< ·Citologi ca», come la chjamano Dnmar est e Murard, e djmostra jl rise11tim ento non pi'C1 dei sol1 eleme11ti secretori ma di tutto il tessuto pJet1rico, e for se a.nche di quello l)eri1pleurj co. an qnesta seconda fase l 'en·dot·elio si rigoni ia, prolif era, si desquama; la superficie ~let1ri ca p erde il s uo aspetto spect1lare; fra le sue lamelle, in pl'f:!<l<i. a infiltrazione leucocii aria, essuda ìl siero e si forino un r etic Qlo cli fibri11a, la quale finisce per depositarsi a11cl1e alla su1perfi cie e success ivan1r~n ­ te con.d urre alla si11fi.Si o tras<formarsi in tes.s uto i.a lino-connetttvo. Ho in sis tito un po' su 1q11esti d ettagli 1p er cli n10strare cl1e, me11tre si risco11trano le condizjon i ati e, secondo la mia ipotesi , a g enerare sfreg<l • in enti con caratteri di rantoli non esist,1 nleun seg11 0 che indichi la ;partecipazion e del lJ•)lmon a aJ processo Teattivo. Seg"Uendo la min ipotesi si Yien& a n cl1e a d eliminare la contraddizione sopra indicata fra il comparire dei prestmti rantolj alla base· e la sed e più alta dell e lesioni bronco-pneu111011iche. i può infatti l'isponclere che siccon1e


I

[ .~ l\~O

XXX II.I, F ASC. 26) .

901

SEZIONE PRATICA

'

gli sfregarnenti posso110 acquf stare c~ratteri di ra11toli solo qua11do i11 una fase del i·espiro si trova fra i dt1e .f og·J i etti pleùrici u11a sottile falda ltqt1ida, e siccome i] l~qui-Oo nei casi di j dro-pneumotorace si raccog·lie sempre i1elle ,p arti più decli,r], così •è naturale cl1e gli frega1nenti-rH11 roli siano solo basilari. È anche plausi bile au p ~CJrrc· cl1e effettivame11te la reazione pleuri "'a ::;i< ci reo. scritta alle ba.si, percl1•è in corrispondenza di esse è resa uiù facile dal fatto che ivi si tro,rano i seni • pleurici più iprofondi. ~ei seni i foglietti pleu1 ir'i si ripiefrano l'uno st1ll' altro d onde un ricco J. 2· ticolo \ ascolare, sanguigno e ljnfatico, et...~ costit11isce una condizione particolarmente adatta a richiamar·v i e f issarvi un focolaio i11fiammatorio. (Sergent, (12)) . 2) Sulla questio11e cosicletta « paradossale >> dei rantoli crepitanti espiratori sono tornati a11cl1e osservatori recentj. Il f enome110 però era stato moJto t~mpo fa notato da diY er i .\ .\ ., fra i quali cito il P cnzold t (13) e il Sa11li (14) . Tali rantoli ve11gono cl1iamati paraJClos.sali 1p erchè si ascoltano durante la espirazione, mentre, data la loro (presunta) genesi al,·eoJare, sono pro,·ocati dal bi·usco distacco delle pareti alYeo1arj collabi1e , e tale d1stacco dovrebbe essere sempre cd esclusivamente d etern1i11ato dalla corr ente <1 i i aspirazion e. ono dunque inspiratorj rjspetto a 11 a gen esi ecl rsp i l'atori rispetto al tempo cli com1

è i1ecessario a111111ettere che le pareti alveolari di questa durante 1a i11$pirazi 011e sia110 rirnaste co1-

labite. Ora, io 11011 so capacita,rr11i cl1e quegli al,,eoli res.pirino •Così male da non lasciarsi dilatare dalla corre11te ins1)iratoria - J a ql1ale è forte - e si lascino poi dilatare dalla col'rente es11iratori a - la 1ql1ale è iC1ebole. T,a g·enesi pleurtca di detti crepitjj, secondo il mecca11ism o ·da ine in dicato, mi pare i:ritL probabile ed eli minerebbe u11 paradosso . 1311 ~ l.. IOGR.-\ FI.-\ .

1

par~::i .

Riporto la spiegazione del Sahli con te sue stes.. se pi=l rol e. ic In rasi eccezio11ali il vero crepitio [ ld est, ran tolo crepitante] si ode anche espirator1an1ente l.iò (lipende probabilmente dal fatto ch e, in cir·CO· stanze particolari, una parte degli alveoli s] empie d'aria durante la esp1razione in,'ece che nella inS})irazione. Un po' di ri flessione lascia indovinare come ciò possa facilmente av,·enire. Se t111a parte di polmone, in .seguito ad adesioni, o in seg·nito a parziale rigidità, 1p er piccoli focolai di infiltrazione, respira peggio delle parti vicine, cl1e mantengono la integrità delle loro eSicu rsioni respira. torie, può av,renire che la parte b ene respi~ante , òi fronte ad llna resistenza al SllO svuotamento verso le vie superiori (presenza di secreto, gon. fi-0re qella rnu.cosa), scarichi l'aria d'espirazione nella 1p arte ma] res11irante. Questa aJlora si gon fia , m entre il residuo polmone espira, e può dare . ql1indi un crepitio, il 1quale, considerato jn rapporto alla respirazione ge11erale è espiratorio, ma consi derato sulla stessa parte affetta, è in rea ltà anche inspiratorio ». Con tutto il rispetto d.ovuto all'autorità del Sal11i, Ja, sua spiegazione non mi pare convince11te. P ercl1è l'aria .d i esipirazione dia luogo a rantoli scartcandosi n ella parte cli polm one male respirante, 1

1. \'\1. ~EU.\IANN. /)ie 1\·ti11ik <ler l>er1in11e11 <len TulJ erlrulose Erwaclìsener. YOl. I , pag. 118. \\1 ien,

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1noiseau. Gazze1ta d egli Ospedali e <leile. C1inic11 e, 1926, i1. 14. 6. E. ScHIFFER. Reitrna ::;ur RontgenlJifrle der 1L11,i. 11er.c;elle11 f>l e1triticl i.". F orstschr. A. d. Geb. der

Rontgen stral1 len, Bd: XXXIII, II 3-4, S. 281. 7. TJ.

B ERNARD

e

J. PARAF. L e 1nécani.<\me et la

na.

tn re rie s épa n e11eme nts µ/.e11ra11.1· r11ns é ellf 'i f s rtu p11cH1Hotflora.T eh.e::. l e.e; 111,hercule11.1-. Progrès inédical, 192.4, n. 12, e Bulletin de

Société fl '(ltud ef? scie11tifiques ur la tuberculo e, 1914, n. 1.

la

8. P. COURYIONT. L es rénctioris 11u1norales de lri nlr1>re. Apptications d.iagno.c;f.iqucs. etc. Jo1:1r11éll de médeci11e dr. Lyo11, 1922, ii. 10. 9. F. D Ui\!IAREST, PARODI et L ELONG. S'l.lr la patho,qénie des éprrnchements ·tJl('urnu.x dit pneitmothorax artificiel: étude clìn1que et cytologiqtte. Annales d e médecine, 1920, n . 5. 10. RnssEL. T,n ple1tré ·;e séro-fibrineus e, compliral;on du TJJ1f11motl7oraa~ arti{'ic1el. Thèse, T~nu ­ san ne 1920. Cit. da 11. ' 11. F. D Ui\IIAREST et . C. ìVIURARD. L a pratiqur ilu pn eum,othoru.r ·t11 érnpeuti fJ1le. Paris. Ma ~ son 1

e

C., 19'23.

12. E. SERGENT. L es {Jrands syn<tromes réspirototres . Paris, G. Doi11 , 19-25, vol. II, pag. 25G. ·1:1. P ENZOLDT. Cit. da CH :\I TDT e I .. UTHJE. Diagnostirrt Clinica e nropcdeutica dPlle malattie ·inl<:ro,e ~Iilano, Soc. Ed. Libraria, 1913, pag. 208. 14. E. SAHLl . "!YJa.n.11ale <lei metodi d'esame clinic·i . III e1d. ita.1. , Milano , ' rallardi. pag. 386. 15. ì\lANTOux. S1tr la Tocallsation plelirale O'l.l 11u11nonai re des bruits surajout és. L'auscultai ior1 <f,es cHls-de- ac pleurau.r. Presse médicnJe, 13 ~eptembre 1923. Cit. da E. SERGENT, 1. r it .. ·p ag. 258. 16. L. PEzzorr1. La re spi ra::ion e d.iaframm atic a 7Josteriore e la sim~tlata rnobilità dei margint polmonari interiori. Gior11a1e di clinica m edica , 1925, fase. 18.


--------.......,... ---- •

90~

IL POT.ICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ù SP. DI

S.

I

SPI·RlTO IN SASSIA TN ROlVIA ·- SALA FLAIANl.

Primario ': prof.

FICACCI. •

Su di un caso di febbi·e luetica Dott. 1\11.

BOTTALIGA,

terzia1~ia.

assistente.

E nozione antica cl1e la lues possa in determi nati perio·di ·d are ele·vazioni febbrilì. Nel periodo secondario incipiente 1quando l'in·fezione si ge11e, ralizza spesso a:ppare la febbre: è la febbre d 'in\rasione. S pesso mo,d ica e •di breve .d urata passa sove11te jnosser,rata allo .stes·so pazie11te; quindi tale f eb])re che precede o accom.ipagna l'eruzione della ro.. eola è forse più freql1ente di quanto non si cre da. · ·Altre ·volte la feb·b re è alta e ;persiste a ·1ungo ·Sia -che assuma u11 tipo co11til1110 e cl1e u nita ad altri -sintomi possa essere sca!lnbiata con la febbre tifoide (Dieulafoy). sia cl1e prenda il tipo netta.· mente intermittente si da voterla tfar scambiare <!On la malaria (Osler, M·c Grae). Fol1r11ier 11a descritto nelle sue opere tutti 1q11esti tipi di feb, bri secondarie. · Su un altro tipo ·d i febbre lu.etica l1an110 ,d i recente richiamato J.' attenzione Milian e Mot1quin che l1anno n otato eJevazioni termiche durante il periodo della S·clerosi iniziale. Più rara è la febbre sifilitica ·del perioielo terziario : pitì difficile e ipiù imiportante a diagnosti. ca.re rpoiiehè si 'll nisce per lo più a lesioni vi.sce rali rtella lues. 1~ di tale ti'po di febbre lt1etica cl1e intendi3.mo di oc.cuparci ritPortando un caso cl1e ~ noi occor se ·di studi-are. · l .a febbre sifilitica nel periodo terziario :songb u·s ualmente senza cl1e ·vi siano manifestazioni f\ster11e e questo ne ren.c1e più ,difficile la 1diagnosi: nei -casi in c11i \ri sono elevazioni termi·che unite B 1e s.ioni spP.cificl1e a carico del retto, dei genitali e5terni, delle ml1.cose e della .cute la (febbre può essere attrib11fta ad infezioni secondarie soprav' 1en11te su taJi lesioni. Ma general·m ente la febbre ·insorge nelle lesioni ,,iscerali della lues. Essa\ è piutt.osto rara se Stern nel 1912 non ne aveva potuto raccogliere che 62 casi ben acieertati ai quali si agg·iunsero i 21 cast di l'aussig (1916). A11alizzan·do questi 83 casi sì ,.ed·e che la sifili1de epatica <è ·queJla cl1e dà la febb1·e più frequentemente (21 caisi) poi seguono le • affezioni delle ossa e articolazioni (19 casi), dei polm-0ni (11 Cé\ i ), ·del sistema 11ervoso (6 casi) e quindi segue la sifilide ereditaria; in 11 casi non ri-t1 scì a dimostrarsi alcuna localizzazione della malattia: in ques~i c asi si tratta ·di •quélla cl1e 1 Fran cesi chiamano febbre luetica « pura )> senza cioè alcuna manifestazione della lues, febbre che asst1me spesso il tipo pseudornalarico. (Jeanselme e l\T. Bloch). Nella febbre luetica terziaria è stata 1

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[ .<\NNO

XXXIII, FASC. 26]

a.ncl1e osservata una reazione mielogena nel san g11e (Caussade, Levy-Franl{el, J. Peynet). · Concorde è il giudizio che la lues epatica è la manifestazior1e cl1e più frequentemente ,dà febbre . La man-c arrza di seg11i èaratteristi.ci p·er venire alla diagnosi spieg.a come la epatite lueti·ca febbrile abbia .p ortato sp.e.sso tald er.rore an.c he :medici eS1perti: pos5ibile € lo scambio tra colecistite ed r.parite ll1etica 1)oicl11è app u11to questa ipuo ev:ol·vere ·co n febbre t'alol'a elevata e dolori. Riedel cita 5 casi di tale errore: Arcangeli di recente ha af·f-ermato aver visto epatiti luetiche- ,febbrili scam* biate con la calcolosi ed anche con l'ascesso epatico. I\:orak 11a visto evolvere lesioni lueti·che del fegato con febbre remittente, ele,ata. A~nche nella lues ereclitaria l'epatite può acco·m paignarsi a ·rebbre: Butten\~'i e~er e Biberfiel.cl rie osservarono 2 ·Casi con iebbr·e ele,-ata a ti·p o intermittente cl1e durava da lungo ternipo ..t\nc.l1e Strumipell e Leube parlano nei loro trattati ùi epatiti lueticl1e accompagnate da febbri re1nittenti .p ertinaci e da dolori diff111si della re.gio11e e1)ati·ca. ·Castella11i vide, nei tropici, Ja lues epatica e -sere S'Pesso confusa con l'asces~H) .clel fegato : la febbre i11 t~li .c asi era interrnittente, a tipo SU'Pl.[)urati,·o. 1

E evidente d11111que che la si.filide del fegato, sia che si tratti di eipatite di:ffusa, sia ·che si tratti .di epatite gommosa circoscritta ·è la manifestazione visce1·a1e della lues che più facilmente dà la febbre. Dalle o•s sePcazioni riiportate si vede come questa febbre non abbia caratteri de.finiti: varia per durata ·è, in genere, se non curata, molto tenace; \'Uria iper intensità po.tendo aver'si tem1perat1rre subfeb·b rili e temperature elevate, varia ·infi11e per. tipo potendo essere remittente ovvero, 1pi1ì soYente, n ettamente· intermittente. Tale poli1norfismo della Cl1rva termi·ca rende appunto l'accertamento della origine ·della febbre ancora più difficile. Caratteri utili sono cl1e la te1n·pe. rat11ra non ri1sente aiffatto delle \rarie •cure se non della specifica e cl1e la ifebibre luetica. ·è in genere sopportata bene anche per lungo tempo senza che le con·dizioni del malato abbiano a decadere. Circa la 'Patogenesi 1delJa febbre nella sifilide del ·f egato .questa non è punto cl1iara: secondo alcuni essa ·d~pe11d 2rebbe ·d aile lesioni &1)ecificl1e del fegato, ·secondo altri la febbre sarebbe la ina11ifestazione di uno stato tossico generale. Certo è che possono a\-ersi processi patologici che ge·n eralmPnte in altri organi e\1 olvono in a1piressia, cl1e nel fegato si accomipagnano a febbre: citia.mo il ca·so di tum ori maligni epatici a decorso :febbrile. E così. è i1ella lues, cl1e n el fegato dà la :febbre ·Co11 -più f.acilità. 1\-Ia questo non spiega come vi siano manifestazioni lueticl1e terziarie in altri organi cl1e, bench·è più raramente, diano febbre e ·d'altra parte come, data la frequenza di lesioni I


[ANNO

xxxr,r1,

FASC.

26]

SEZIONE PRATICA

903

del fegat o nel periodo terziario, 1pure la .febbre sia una evenienza piuttosto rara. Cosi pure la teoria della tossiemia 1uettca non ci ·spiega lo ·svo1ger:si apirettico ·di alcune lues a diecorso gravissimo. La qt1estione della patogenesi è dunq·u e an·c ora insoluta: forse vari fattori entrano in giuoco J)er provocare la febbre nella lues del fegato, e tali fattori esercitano varia in•flt1 enza secondo i casi. Per :poter indirizzarsi alla diagnosi di febbre di origine luetica bi1sogna prima escludere .con l'aiuto di ri·c erche di laboratorio che pos·sa trattarsi di un 1Processo infettivo sia generale che del fegato e delle vie biliari. In secondo luogo biso. gna accertarsi della presenza di una infezione luetica, sia con lo scoprire altre manifestazioni della lues sia con la positività delle reazioni sierologiche. In ·terzo luogo viene il criterio terapeuti·co cedend© in genere tali !febbri, ribelli 8Jd ognt trattamento, con rrupidità alla cura srpec:Lfica. Su questi tre p'l1nti ci si deve basare iper la diagno•s i in caso che ci si troYi in presenza ·di un luetico che ha febbre di origine non ;precisata.

Addome trattabile. Dolente alla ipa·~pazione prof on·da tutto I'ipoçondrio destro. Il fe<Tato in alto 0 si deltmita con la percussione alla 1v costa sulla erniclaveare. Jn basso .si riesce a palpare 2 dita sotto l'ar~ata, dolente, liscio , di consistenza tin po ' au1nentata. L~ ~ilza si ipalipa aJP'Pena n e-Ile profonde inspi·· raz1on1; in alto ;Si ·delimita con la per.cussione alla IX .costa sull'ascellare media. 1'ale era lo ·s tatus de1l'iruferma al s·u o ingresso in ospedale. . Riassumiamo il diario ·clinico durante la sua deo-en za ·. b . Nel inese ·di 'o ttobre la febbre mantenne il suo tipo regolarmente intermittentE-' ad elevazione vespertina (.sempre alla. stessa ora. tra le 16 e le 1 ~ con brivtdo ,forte iniziale e .con caduta verso la i11ezzanotte. La febbre veniva ben isopportata dalla malata cl1e solo .si lamentava di dolori diffusi alla r egione epatica e che si irradia.vano alla sipalla e anteriormente alla regione sternale. Dole11te era il punto frenico al collo. Lo stato generale p ermaneva, ad onta 1delle elevate temperature (fino a 39°.8), buonissimo; l'appetito e le forze erano conis ervate. Negativa fu la ricerca del plasmodio .della malari.a r~p·etutamente ricercato. Le emocolture rimasero 1sempre sterili. Le sieroagglutin azioni (tifo, paratifi, melitense) furono negative. Nel sangue lieve leucocito.:>1 L. S. Scheda 2141. Entra il 30 settembre 1924. (12,000); formula leucocitaria normale. UrobiliAnamnesi. - Padre moTto ip er p·o1monite; 11. 11uria. madre di parto. 5 tra sor elle e fratelli morti in teLa cura chinini.ca (.gr. 1.50 pro die), che si tentò nera età per malattie imiprecjsabili. ·Mestruata a 1nalgrado la negatività dell'esame del .s angue data 12 anni: mestruazioni regolari fino a 2 mesi fa: la prover.iienza 1della ma.lata e la stagione, rimase da allora amenorrea. senza a:ff etto. 'Cosi ipure le altre terapie (salicili·ci, Abita dall'estate 1923 in località malarica (Fiuurotropina) non ebbero alcun effetto nella curva mtcino). Maritata a 18 anni ad uo1no ap parentefebbrile. mente sano, ha avtuto 5 figli, di cui 3 morti n ei I J' esame del .sangue (reazione di Wassermann) primi mesi di vita (2 per bro11copolmonite e uno ri sultò positirvo comipleto. con convulsioni eclampsicl1e). Passò poi a seconde Alla fine di ottobre cominciò una serie di inienozze con uomo .m alarico ma sano 1per il r esto. Da ,questa seconda unione eb•b e 2 aborti · di 7 e 3 zioni di calom elano. Solo dopo 20 giorni circa la febbre .che aveva mantenruto sempre gradi elemesi . Yati cominciò a cedere e si abbassò sotto i 380. _.\ Nel dicembre 1923 ifu ri·coverata in ·questa stessa sala per una forte ·crisi ·dolorosa all'ipocondrio · que·sto ·p unto la c ura ct:u sospesa per una sopravvenuta stomatite. Cessato il trattamento la !febbre destro, 1senza febbre. tNe usci .com1p letamente riistagradatamente crebbe e tornò elevata; ·contempobilita senza cl1e tale crisi dolorosa si.a più ricomraneamente a;p parve una iperiostite gommosa delparsa. 1bre si riprese la cura rosso !frontale. Il 10 dicem Da qu.alche t e.rnpo si lam enta di dolori alla reinercuriale uisan do .questa volta hl cianuro di mergione epatica e clalla metà di settembre ha semcurio per via endovenosa. La febbre cadde dopo pr.e alla 1sera febbre ·cl1e isi inizia con brivido e lq_. 3a iniezione e l'inferma tornò per la prima .cade con su·dore nella notte. Tale febbre netta' 'olta a:pirettica .dopo 3 mesi. mente intermittente ra ggiunge gradi elevati (38.5Ma il riacu tizzar,s i della stomatite fece di nuovo "39.5). sospendere la cura mer.c uriale dapo solo 7 inie, Esame obiettivo: zioni. Donna di robusta costituzione. Stato di nutri~uattro giorni dorpo di nuovo ria,c censione della zione ottimo : pannicolo ·a dilposo abbondante. Colofebbre e un nuovo riacutizzarsi dei dolori alri.t e del volto palli1do. Dentatura sana. Lingua: ! 'ipocondrio id i .destra e progressione rapida della detersa: umida; fau ci: nulla ·d i anormale. Polso osteoperiostite del ,f rontale che minaccia di u1 u,guale ritmtco ·di media (pressione e frequenza. cerarisi. Sensorio integro. PuipilJe reagenti alla luce e alSi decide l'inter,re11to con gli arsenobenzoli. l'accomodazione. A.. car ico ·del sistema linfatic.) Dopo la 2a. iniezione (0.30) scomparsa definitiva micropoliadeni.a ingt1inale, cervicale , ascellare, della febbre. Ganglio e·p itrocleare non pa1'pabile. Torace ben costifluito simm etrico. Polmoni. Basi La osteoperiostite régredisce rapidamente. Sealla medesima altezza, 4 dita sotto l'angolo della guono le dosi 0.45, 0.60, 0.75 , 0.75, 0.75 tutte bene sca.p ola, bene mobili nei .mo,rimenti respiratori. sopportate. , Nulla ·di anormale alla cpercussione e all'ascoltaIl 5 febbraio 1925 esce .dall'ospedale completa. zione. m ente guarita dalla· fehbre. ·L a R. W. permaneva Cuore nei limiti. Ail'a;scoltazione si ascolta Ull 1)erò positiva comipleta. li eve sotifio si•s tolico dol·ce alla punta e sul cen...\bbiamo ruvuto per oltre un anno in osservazione l'i11ferma. trt1m cordis. II 'Polmonare non rinforzato. 1

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~el

T11 nrzo ri·cevette lilla eco11da serie di neosalYar a11 dopo la qt1aJc la R. \\~ . persistette ancora positiva. :Xcl 1Jiag·gio lilla serie idi iniezio11i di calomela110 ridt1ssero 11egati\'a la R. \\·. F ece in segujJo altre cur e n1ercuriali. ~el n o· vcmbre 1925 la R. \\'. er« tornata 1positi,·a dopo cJ1e ét\'eYa trala. ciato di c1lrar i da circa 2 1nesi. I~ a

<liagnosi 11el caso i1ostro s i mostrava non f:icjle e all'inizio .della malattia non si poteva elev~re jl sosipetto di .febbre luet.ica. Se t1n '.J)rimo orientamento rtiag11osti co f11 per la malaria, lo fu pPr la prove11ienza da luogo n1alarico jn per lodo di e11clemia, p er il lieve tu. more di milza e la febbre i11termitte11te con briYi1d o iniziale. lVIa la negat]vità dei ri:petut.i esami e l:t lieve leuco ci tosi da un lato, la resistenza della feb1)re al cl1inino da t1n altro lato tfecero esclu dere ben presto la i11Jezione palustre. I l tipo dell:i f ebbre, i dolori alla regione epatica .cl1e si erano fatti semrpre più YiYi fino a r~ggi11ngerc il tipo ·colico, il lieve ingrossamento d el fegato, Ja ·11robil]n11ria, la lieve )eu·cocitosl. te '"'ero so pettare lllla i11fezione delle \7 ie biliari é tale dnbbio rin1ase più a lungo e solo in seguito eliminAto dall'ulteriore decorso .della 1na1attia. ~Ifa già si era osservato cl1e i dolori erano diiffnsi a tutta la region e ep~ticR senza che il punto citico fosse nettament0 dolente e ·si palpasse la cistifellea; man cava l'ittero e i11oltre be11cl1è la f eJ1hre perdurn:sse tda Yarie setti.mane 11on . a''P'v a 1ninima1nPnte abbattuto la malata. Le e1nocolture rimnste sempre sterili r le sieron.gg·luti.nazioni negative . tavano co11tro l111a febbr e infetti,·a. Fu d 'altra rparte, qun11do , i ebbe il reperto positiYo della R . ' '' · • r11e si potè con,·alidare il so5'petto di una lues f ebbrilc. Qt1esta ipotesi Yenne mano mano al\~1 alorata dalla osservazione dei fatti. Il criterio terapeuti co è qui domi11ante: no11 è solo la cad nta d ella feb bre dopo il trattan1ento ant1luetico che noi abbiamo ' reduto, poich•è in tal caso a11che J)Otrebbe essere istata una coincidenza, ma è il vario comportarsi del la curva termi·ca sen1pre in s tretta relazione co11 le interruzioni e variazioni della cura cl1e .p er \1 ari e ragioni •furono fatte Inoltre a rivelare una 1ues ignorata, 1na bene attiYa , abbiamo do·p o il primo tratta.mento merollrinle. l 'in sorgere di manifestazioni ossee, unico segno clinico di ltna lt1es fino allora late11te. I ,a curYa termica resistette abbastanza al jprimo tratta111 ento fatto con sali mercuriali insolubili e quindi a le11to assorbim·e nto; il ·cianuro <li mercurio i1cr ' 'ia endo,·enosa ebbe invece •un affetto im1noointo bench.è non 1duraturo ·data la breve durata del trattamento. Il neosal,rarsan giustiziò pro11tamente e definiti,ramente la 111n.g a e pe!'1s1s tente piressia. Rin1ane ora a v edere a quale tiipo di febbre lueti ca potesse ap'Partenere il nostro caso. \ t hi nn10 veòl1to i \'ari tipi cli fei)bre ns"eTYat: 1

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dai Vk'lri autori. Nel caso. concreto è eYidente che si trattava di una luetica non curata e gifl ne1 :p eriodo terziario. Abbiamo veduto dalle statistiche con1e fra le varie manifestazioni sja la lues epatiica 1Più frequentemente accon1'Pagnata da f ebbl'e e come 111 tali cas i sia possibile l'errore diagr10stico con le affezioni delle vie biliari, con l'ascesso del fegato, · con la malaria , con le varie febbri setticl1e. Tutti dubbi diagnostici che furono pre.senti nel nostro ca;so. Il fegato in.g randito , liscio, dolente diffusa1nente ci ·fa :p.ensare cl1e si sia trattato di una epatite luetica diffu a. .L\ i1oi non pare Che nel nostro caso si sia potuto trattare di una di quelle forme di febbri lueti·che terziarie a tipo intermittente cbe alcuni autori francesi cl1iamano « iprure » çioè senza alcuna localizzazione vi8cerale rivelaibile della mal attia. La nostra ossepvazione cli11i-ca mostra : l ) Cl1e ·si deve pensare alla sifilj de nel ca ~ o di n1alati febbri.li nei quali no11 si riesca a sco pr] r e la causa ·della febbre, specie se un .fegato ingrandito e diffusa1nente dolente ed una R. ,,._ positi\'a fél'cc iano 1sospettare un'epatjte luetica. 2) Che i rpreparati arsenob,e nzolici riescono a Yincere rapida·m ente le 'Piressie lueti·che e cl1e \'engono non solo ben tolJerati rna anzi rappresentano il medican1 eJ.1to di elezione anche nei malati con fegato com 1pro1nesso dall 'irufezione lu etica. 3) Che la R. ,V. rp•uò persistere nella sua positi·,,)tà ancl1c clopo cure arsenobenzolicbe rr1entre può dive11ire 11egati,,a olo dopo cure mercuriali c11e q11in.di se111bra ·che abbiano su tale reazione 'una influ enza maggiore dei co.m iposti arsenicali. 1

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[Ai'lNO

XXXIII, FASC. 26 J

SEZIONE PRATJCA

NOTE E CONTRIBUTI. P OLICLINICO UMBERTO rl IN ROlVIA II P AD. CHIRURGICO diretto dal prof. O. MARGARUCCI.

:Oiverticolite acuta. (Contributo clinico alla patologia del diverticolo di Mecke1) per jl dott. ~~NRICO FRONTICELLI, assistente. I. 'importanza drl di verticelo ·di Meckel nella patologia intestinale, è attualmente fuori di dubbio,

e sono note le sindromi morbose alle quali può dar luogo. Fra queste (occlusione intestinale da Yalvolo e invagin azione, ulcera peptica, ecc.) l'infiammazione diverticolare occupa un posto importante, ed è praticamente di molto inter esse. Flogosi acute ·del diverticolo furono riferite da Rayer nel 1824 (Un caso mortai.e d ·i enterite e di

peritor1:ite, deterniinato da un div,ertico'lo dell'il,eo gangrenato ), da Houston nel 1834, poi da D enuce 1

11 e1 1847 e infine da Beale n el 1852, il quale descr j sse con esattezza una perito.I).ite acuta consecutiva alla gan gr ena .del diverticolo di Meckel. I lavori di Galton (1872) e di Fitz (1884) sono più cl1e altro d1ei contr ibuti anatomo-patologici alla infiammazione di,rerticolare. Il primo ad as~or.. tare con s u ccesso un diverticolo gangrenato e perforato fu lVIartin, nel 1892 : l a somiglianza de1 la flogo si del diverticolo con quella della appendice, !11 bene lumeggiata ·da P iqué e Guillemon (1897) i · quali parlano di una « suppurazione diverticolare simulante l'appen·dicite >> e n e prop,o n, gono l'aippellativo diverticoli.te. Le osservazioni cliniche ·da allora si s ono ripetute, e attualmente si con oscono circa 80 casi di diverticolite, affezione b ene individuata anatomo-patologi.camente, ma non •clinicamente. Perciò crediamo sia benE3 rendere nota ogni nuova osservazion e, per recare qualche .contributo sinto.m atologico e diagnO·S~ic~ , giacchè, diremo senza eccezione, ogni caso ~1 .d1,-erti.colite è stato scambiato con 'la ap1pend1c1te. Tale errore non ·è trascurabile (ben chlè entrambe le affe zioni ri·chiedano una cura chir urgica) m a all'atto pratico risulta importante, come ci 1pro. poniamo di dimostrare scorrendo la c~sui.s~ica. e riferendo una osservazione inedita ·di d1vert1col1te acuta.

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[1 d iverti.colo di Meckel, co.m e è noto, rapprasenta i -resti .del .dotto onfalo-mesenterico, e si riscontr a cir·ca n1eJ 2 % degli individui. Il più ·delle volte è costituito da un cilindro ·del ·diametro dl uno e due centimetri, lungo da 4 a 10, posto sull' ultima ansa dell'ileo, a circa 50-90 cm. dalla valvola ileo ciecale; gen eralmente sfornito di meso e impiantato all'op1posto dell'in serzion e mesente-

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i-iale. La sua costituzione anatomica ·è quella dell1intestino tenue, del quale ha le tre solite. tuniche, e si differenzia n otevolmente dalla appendi.ce per la .scarsezza di quell'apparato linfatico e vascolare .che in quest'ultima è abbondantissimo. Il .d iv,erticolo ·di l\ll eckel può parteciipare in via secondaria alle flogosi di quel tratto di ·intestino in cui si inserisoe; così p. es. è stata descritta la 1p erforazione di ulcera tuber.colare e tifosa nel di1 verticolo di Meckel • Può av·ven ire altresì - quan, èlo per anomalie di .costituzione · (eteroplasia fetale) n el diverticolo si trovan o formazioni ghian-Oolari a tipo gastrico - che esso diventi sede dt una ulcera peptica, in tutto simil e all'ulcus ven. triculi pepticum, e che tale ulcer a possa deter. minare ·dolori, emorragie, perforazion e. 1Non intendia~o trattare di ·q uesti capitoli della Pato. logia .d iverticolare, ma solo della ditverticolite; di quella flogosi che è primitiva ·del diverticolo r,ome l'appendicite lo è del pr ocesso vermiforme. .L e due malattie, diverticolite e ap1pen·dicite, hanno, molto . probabilmente, una identica patoQ'en esi, in quanto son o .d eterminate dall'azione- settica del contenuto intestinale, e ag'evolate da momenti predisponenti, tra cui emerge ogni rondizione an atomica che -cagioni ristagno di materiali e formazione della cavità chiusa. Così pj egatl1re, briglie cicatriziali, restringimenti, coproliti, corpi estran ei nel diverticolo, sono da çonsidrerare come importanti fattori di d~verticolite. B raro ch e la diverticolite a,cuta ri,s olva e magari i ripeta. Il più .delle volte, J1a esito sollecito in ~·n.ngrena e p erforazione con periton ite ' generalizzata; ed è molto n otevole il fatto ·Ch·e in questa p eritonite mancano s1pesso quei gravi f'eno.m eni dolorifici e riflessi che soglion o accompagnare la appendicite. La costituzione anatomica del diverticolo, fa giustamente notare .d ".~gostino, -spiega le differenze .con il decorso abituale di' questa ultima affezi<Jn e. La app endice infatti è- un organo molto vascolarizzato e fornito ·di un rtcco ~pparato n ervoso e linfa~ico; ogni flogosi, per qua11to leggera, è accompagnata da una linfanaine c.he si rivela con vivi dolori. La formazione o 'd i membrane flogistiche circoscriventi il processo infiammatorio n ella ap·p en·di ce riesce facile e abbondante, appunto p·er la ric.chezza di formazioni Iinfaticb.e re vascoìari. Invece il diverticolo, organ0 ru·dimentale, con scarso apparato linfatico, vascolare e n ervoso è poco adatto a reagir.e come fa l'appendice, e scarsi saranno gli essudati e la tendenza ,del'l e flogosi a circoscriversi. Una brusca perforazione potrà fa cilmente non essere preceduta ·dal sintoma ·dolore, in quanto la linfangitie è leggera, e questa perforazione a,·yerrà non di rado in pien a caYità addominale. Esiste dunque 1

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IL POLICLINICO

tra appendice e diverticolo una netta differenza di fronte all'infiammazione, che è spiegata dalla diversa struttura dei ·due organi. Le lesioni istologiche, tuttavia, son.o le stesse. 'La follicolite è la lesione iniziale : segue la perifollicolite e la linfangite ('L etulle) : poscia le le&ioni co~pisco­ no lo strato ghiandolare, in cui fondi ciechi scomlJ>aiono talora completamente. (:ade il rivestimento epiteliale della mucosa, la muscolare viene progressi\ amente infiltrata e i vasi presentano costantemie nte lesioni flogistich e. Tali alterazioni possono naturalmente .r ivestire ·d iverse gravità: certo è che molto frequentemente 1esse portano ir1 breve al'la perforazj one e alla peritonite diffusa. La rapi-da perforazione, il carattere gieneralizzato _ della peritonite - lo ripetiamo - sono bene sipiegate da quanto fu acoennato più sbpra, cio'è della costituzione istologica del diverti.colo pQvero di linfatici -e di vasi san·g uigni, tanto da offrire scarsa .resistenza al processo flogistico. 1

*** Scorrendo la casuistiéa, non n1olto abbondante, delle diverticoliti, (circa 80 casi), troviamo p-Oche osservazioni ·d i peritoniti .circostritte da div1erticolìte acuta, come per esempio quella ·di Kr.a mer, ch e osservò un ascesso i.n cui nuotava un diver. ti.colo perforato l'altra di Heyla e Stevard, e le due ·di Forgu1e e Richet che in seguito ad una diverticolite . acuta notarono la formazione di una 1p eritonite circoscritta. A..nche Korte, Antonelli, Kramer e Chil.d riferiscono .d i peritoniti circo-s critte ·d a diverticolite, e il quadro C'l inico d1ei loro ammalati era assoluta. mente identico a quello della appendicite. Solo Beach n otò dolori e ·difiesa nella fossa iliaca sinistra, ma non pensò alla divertìeolite, e Ribentisch vi·de un tumore duro , grosso quanto un pugno , che o.ccupava il quadrante superiore ·destro, lasciando libera completamente la fossa iliaca. ,i\ncora più rara, diremo anzi eccezionale, è la diverticolite semplice, senza formazione di asoe~ so. Martin p. es. nel 1902, ha parlato di un diverticolo apportato per flogosi acuta semp•ltoe, pensando di operare una appendicite, e· Wright ·descrive così la p.r ima crisi ·di .diverticolite in un ammalato che OlJ>erò in seguito con la diagnosl di appendicite recidivante: dolore improvviso, diffu so a tutto l'addome, localizzato dopo qualche ora alla fossa iliaca destra, chiusura temporan·ea dell'alvo lievi elevazioni termiche. In tre giorni ' tali fenomeni regredirono completamente .. La diverticolite semplice e quella con ascesso non sono, lo ripetiamo, le più fr,equenti. Nei casi di .Fitz (1884). Koerte (1894), l{ramer (1898) , Ptque (1897) , ~I algaigne et Blanc (1899) , Calzolari (1908), 1

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G. Mù.ller (1919) , D'Agostino (1920), per non citare che i più noti, alla ·diverticolite - mai diagnosticata - seguì una 1Peritonite diffusa. È però notevole il fatto che non sempre questi osservatori hanno potuto scorgere la perforazione del diverticolo asportato chirurgicamente, tanto cl1e s~esso si è pensato ad una peritonite da propagazione. Malgai que e Blanc (1899) per es. rif.eri.. scono di un giovane che fu colto improvvi.sament~ da forti ·dolori alla fossa iliaca destra, accoI!llI>agnati da difesa locali'lzata, vomito, singhiozzo, chiusura delil'alvo. Si diagnostica una appendicite, e si trova invee.e una diverticolite non pertorata, ma con peritonite diffusa. Il diverticol:> p.r esentava le lesioni istolo·g iche della appendicite. Non viene rif.erito l'esito. 1

* ** Nel nostro caso venne -commesso il solito errore, di diagno.s ticare cioè una appendicite acuta e di non riconoscere la peritonite diffusa, forse ·d a pro1p agazione, la quale decorreva del tutto o quasi del tutto asintomatica. Anzi, come nelle osservazioni di D'Agostino e ·d i Calzolari, fu caratteristica la gravità delle lesioni anatomiche rtscontrate all'atto op eratorio con l.a apparente benignità del quadro clinico. Riportiamo in breve il nostro ·caso: 1

C. Leonilde, di anni 48, donna di casa. Bevi, trice, mangiatrice, pesa 114 kg. Ha sempre go·d uto buona salute e non ha sofferto di nessuna affezione addominale; 24 ore prirna ·d·el s uo ingresso in Ospedale, è .stata presa da rortissimi dolori in corrispondenza ·d1ell.a '.fossa iliaca 1d estra, che si sono in breve attenu.ati, 1pure rimanen·do sempre molesti per l ' ammalata. Non vomito, n on singhiozzo. Alvo chiuso, diuresi normale. Circa 12 ore dopo l'inizio ·della malattia, febbre preceduta da brivido (39o) . ·Al mom•ento del suo ingresso in corsia (viene a piedi, ore 14), le condizioni dell'inferma .s ono appar.entemente buone. ·P olso valido (88), temp. 37.7. L'addome per ·quanto lo con·sente 'la gran·d e quantità di adipe, è trattabile, non meteorico, non dolente, tranne che nella fossa iliaca destra. ove il punto di tM. B. è dolorosis&imo alla pressione. L'alvo ohiuso nelle lJ>rime ore, si è in seguito parzialmente riap•erto. Diagnosi : appendicite acuta. L'ammalata viene ri coverata in cor.sia. Il suo rl fiuto categorico ad una operazion·e di urg,enza, considerando le buone con·dizioni generali, fa soprassedere all'intervento i.mmediato. In serata polso buono, a. 94 . .invariate le condizioni generali e qu elle dell'ad·dom e. La mattina dipoi, temperatura 37.7. Alvo aperto, addome trattabile. Si apprezza una lieve resistenza nella fossa jJiaca ·d estra. Il lJ>unto di M. B. è ·doloro.stssimo. Polso 110. •B uono. L' esplorazion~ vaginale non lascia notare nulla di patologico, tranne una sensibilità alla pr.essione delle pliche peritoneali. Reazione di Sgambati: positiva. Il 0

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SEZIONE PRATICA

p:o.f. Margarucci conferma _la diagnosi di appendicite a.icuta, e pur non riscontrando segni allarmanti, tenuto conto della aumentata frequenza del. ~olso e di uno stillici·dio isanguigno dai geni.. t~li insorto da poche ore, quattro giorni dorpo la fine del normale periodo mestrua:le decide ·d i in. tervenire. ' Narcosi cloroformica regolare, laparotomia par~rettal~ ~estra . All'apertura ·del peritoneo fuoriesce li·qui.do torbido, .quasi purulen to. I·l cieco e l'ultima ~nsa del.l'ileo sono iperemiche, quà e là co~erte di recenti essudati. L'appendice, p ur ipar. tecipando alla flogo.si gen.era:le, ·è di aspetto e volume nor.male. Si cerca :perciò altrove la causa della peritonite. Svolgendo l'ileo, viene rilevato che l'iperemiq. e gli essudati vanno crescendo man mano che ci si allontana dal cieco, fino a culmin.are presS-O a t1n ·diverticolo di Meckel, posto a cir ca 70 cm. dalla valvola ileo-ciecale . .Al di là di questo i fenomeni infiammatori .si vanno attenuan·do. Il diverticolo iè grosso quanto un rpollice e lungo circa 4 cm. /Il suo .p unto di impianto al contrario di qu.a nto norma1mente avviene no~ è all'opposto del mesentere, ma ad angoÌo retto con quello. B inoltre fornito di un me&enteriolo fin ·q uasi al suo apice. 1Le pareti esterne son o ricoperte di essudati e molto iperemiche: il diverticolo non contrae aderenze con n essun seg~ mento intestinale. 1L egatura e sezione del dive:r.. ticolo alla sua base. Affondamento del mòncone in su tura a ·b orsa di tabacco, che si rinforza con un sopragitto •l ineare siero-muscolare. Si procede poscia alla aippendicectomia. Zaffamento iodoformico. Sutura a 2 piani. Rilievi anatomo-patologici ed istologici (in parte favoriti dal prof. iDIONISI). ·L 'appen.dice risulta sana. Il diverticolo di M·eckel contiene materiali fecali. ·L a mucosa 1è iperemica, la sierosa coperta di essudati. Non si scorgono perforazioni. Microscopicamente infjltrazione infiammatoria intensa che ·dalla mucosa ·Si estende verso le altre tuniche. Una cultura in brodo della secrezione iperitoneale risulta inquinata .da un germe ·sporig eno non bene id entifi.cato. Decorso post-operatorio. L'amm8!lata, il giorno dopo la operazione, presenta fatti di grave debolezza cardiaca. Si nota un focolaio con gestivo alla base polmonare destra e leggero ittero. !L'acido. me è ben tratta1bile. L'alvo si è aperto. I drenaggi funzi onano bene. Il giorno di poi le condizioni gen.erali vanno peggiorando. L'asteni a cardiaca è gravissima. Lingua fuliggino·sa. Compare una eruzione maculo;papulosa, specialmente diffu.s a alle gambe e al petto . .Pensan·do trattarsi d1 t1na forma setticemica, si pratica una emocultura, che però rimane sterile. ,A ddome trattabile, alvo aperto,..scarsa secrezione ·dai tamponi. 1M orte in 3a. giornata. Ritirati i tamponi, si trovano asciutti. Non si riscontra pus n.ella cav.ità peritoneale. Riesce jmpossibile fare la autopsia. Ma, non ostante jl risultato negativo della emocultura, anr,he per pareri autorevoli (·Carducci) .si giudica che l'ammalata sj a decessa per setti.cernia, quando già i fenom eni peritoneali erano risoluti. 1

Nel caso riferito, troviamo diversi elementi degni di nota. 1) Dal punto di vi·sta anatomico , la situazione del diverticolo era anorm ale, in quanto non si trovava impiantato all'opposto dell'inserzione me-

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senterica, ma bensì a:d angolo retto con quella. Inoltre il diverticolo, fatto assai raro, era fornito di un mesenteriolo ben sviluppato, che giungeva fino quasi alla punta dell'organo. 2) Dal punto di vista clinico anche nel nostro .caso fu comme.s5o il solito errore, ·di pensare ad llna appen.dicite. B altresì n·otevole, come in parte nelle osservazioni di M;iiller, Calzolari e D' Agostino, che la gravità delle lesioni infiammatorie (peritonite diffusa) non corrispondesse ad una sindrome obbiettiva altrett.a nto grave. Nella nostra ammalata la trattabilità delle pareti addominali, la mancanza ·di vomito e di singhiozzo, non la: sciavano supporre una })eritonite; e fu solo la 1p rogressiva frequenza del polso che consigliò l'intervento. Il dolore alla pressione era localizzato r-on .g rande e5attezza nel 1punto di M·ac-Burney. Rileviamo ancora, al contrario ·del ma;ggior numero delle osservazioni ·di ·diverticolite acuta concernenti ammalati di se.sso maschile e ·d i giovane età, che la nostra ammalata aveva 48 anni. E possibile porre una diagno·si dìfrferenziaJe con l'appendicite? Se il diverticolo occupasse non il <ruadrante inferiore destro ·dell'addome, il sintoma dolore potrebbe in·d irizzarci, ma nella maggior parte delle osservazioni citate il dolore era loca~izzato nella zona appendicolare. 1 Solo in qual. che raro caso (Nicolson, P anchet) era a sinistra. Notiamo 1però che secondo taluni osservatori la massima dolenzia .corrisponderebbe piuttosto al pt1nto para-ombelicale a.estro e 1Sarebbe preceduta da un breve periodo di dolori peri-ombelicali. Altri elementi possono invece essere più importanti per s ta·b ilire un criterio ·diagnostico almeno di probabilità. Consi·derando la rarità delle diverticoliti reci·d:lvanti ·di fronte alle appendiciti, sarà jmportante che l'attacco doloroso 1sia primitivo e non segua magari a lunga distanza altri attac.. chi del genere (nostro caso). La sindrome addo. 'm inale - nella maggior parte dei casi riferiti insorge bruscamente spesso con il così detto colpo di pugnale peritoneale, .cosi che può essere confusa con la perforazione di ulcera gastro-duodenale latente. Ma nella 1p erforazione gastrica il do.. lore e la diiesa 1sono ·generalmente meglio loca· lizzati n ei quadranti superiori e lo pneumo-peritoneo è fre·q uente. J,n seguito la leggerezza della sindrome contrasta .con la gravità delle lesioni anatomiche e sogliono manca re come nel nostro caso quei gravi fatti di ordine rifleS'so (vomiti, singhiozzo, ecc.) che tanto spesso accompagnano l'appendicite. La nostra osservazione. ci induce ad una co1i . 5ijerazione pratica riguardante come si debba 1'omportare l'operatore~ quando credendo di tro· varsi di fronte ad una appendicite, trovi una peritoi1ite, e n on rilevi nulla di ·p atologico a carico 1


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II. POLICLINICO

del processo vermiforme. Esclusa una perforazione gastrlea, dovrà esaminare l'ultima ansa dell'ileo, pensando - oltre ai processi morbosi che sogliono colpjrla con maggior predilezione (tifo p. es. ) - anche aJla possibilità di un .d iverticolo di Meckel infiamm.a to. Emerge poi, in linea di massima, quanto sia buona pratica operare subito ogni pres11nta appen dicite acuta, anche quando il quadro clinico non isia grave. Riepilogando : · La diverticolite acuta assume diverse forme: 1) diverticolite semplice (assai rara); 2) diverti.colite con formazione ·di ascesso· ' 3) diverticolite .con peritonite dif·f usa (la più frequente) che può essere dovuta tanto ad una p erforazione del diverticolo quanto ad una semplice pr.opagazione ,del processo flogistico al peritoneo. L'ammalato (no·stro caso) può morire ·d i sepst, mentre i fatti peritoneali hanno risolto. A proposito della sintomatologia della d iverticolite si noti: l' attac.co doloroso suole non essere preceduto da attacchi .consimili; .quando esiste perforazione del diverticolo iè freq·u ente il colpo dt pugnale peritoneale, localizzato alla regione periombelicale o ai qua:dranti inferiori: aissenza di pneumo-peritoneo. Se non vi ,è perforazione (al, meno apparente , nostro caso) la mancanza di precedenti attacchi, la leggerezza .d ella sindrome addominale anche ·q uando si sia già stabilita la peritonite (da pro1pagazione?), l'assenza dei gravi fenom eni riflessi che accompagnano la appendicite, infine e a forrtiori una ev·entuale localizza. zione all'infuori ·del punto di M. B. o la pregrey • sa .appendicectomia, po.ssono esser.e utili criteri dia·g nostici. 1

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1897.

RAYER ..4 rchi'llles générales de Jtédecine, 1824, p . 80. \VHRIGH. 1~, Citato da FORGUE et RICHE.

XXXIII, FASC. 26]

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. Studio sperimentale dell'anafilassi e dell'antianafìlassi digestiva. •

(F. ARLOING, I .. LANG:ERON e· J3. SPASSITCH. Jour~. de Méd. die L yon, marzo 1926). .

Per anafilassi di1g estiv.a si deve intendere l'insieme dei fenomeni di choc (c·h oc anafilattico vero o cho c pri"mario) realizzati .dall'introduzione per via digestiva, in prima e in se·c onda ingestione, di ·sostanze inoffen sive in condizioni normali. Tracciata la -s toria dei lavori clinici e sperimentali su tale soggetto, gli AA. espongono le . ~oro .critiche ai metodi di ri·cerca sin qui ·Seguìti, speC'ie per quel che riguarda la via d'introduzion(l e il genere di albumine usate. ·Gli AA. si sotto serviti &olo di 9avie, per il fatto che il co11iglio reagisce male all'anafilaS~i ·dig·e:stiva, e il cane è poco adatto per la grande attività id ei succhi gastrointestinali dei carnivori. Gli antigeni sono stati rappresentati da &o·s tanze no11 modificate all'atto .della somministrazio.ne (siero ·di cavallo , latte di 'racca bollito, olio ·d'11liva, soluzioni di glucosio, ant~pirina e chinina) e ùa prodotti di digestione artfficiale .delle protP.ine ottenute partendo da albumine diverse sottoposte alla digestione triptica biolo.g ica, oppure all 'tdroli&i chimica alcalina. In massima parte si trattò di soluzioni isotoniche al 10 % dei diversi peptoni. Juanto alla tecnica dell'ingestione !Preparante tutto si limitò alla mescolanza intima di 3 eme. di tali soluzioni al pasto giornaliero; e ciò per ' 8 giorni ·di se.g uito , lasciando rpoi la ca.via per . altri 12-17 giorni a .r egime normale. • L'aggiunta di bile fresca di bue al pasto sensi. bilizzante, in dose di 3 eme. al giorno, si dimostrò utile 1per facilitar e l'ass.orbimento delle albumine eterologhe al li vello della mucosa intesti1

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11a1e.

Trascorso il perio,do d'incubazione si fece, in·gerire alla cavia sensibilizzata un'altra J"azione di cibo -contenente 3 eme. di soluzione di peptone e 3 eme. di bile. Le forme di anafilaStSi che fu in tal modo dato di osservare sono varie : 1) An<llfilassi ··d igestiva acuta, col quadro conosciuto dello ·c hoc anafilattico minore, con pre·dominio dei sintomi cutanei (prurito, orticaria, come si osserva in clinica umana. Una lesione rpolrnonare anteriore, costituendo una « spina respiratoria ,, , imprime al quaidro un aspetto prevalentemente respiratorio. 1


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