Il policlinico sezione pratica anno 1924 parte 1 ocr parte4

Page 1

1278

(ANNO XXXI,

IL POLICLINICO

diversifica da quella originale del Griesbach per il perfezionamento apportato alla determinazione colorimetrica (C-0lor. Duboscq con illuminazione artificiale), ed i risultati delle ricerche cliniche. Cont5'iderano fra 6-8 % il valore normale della massa 8aug11igna rispett-0 al peso èorporeo, ma nel concetto di normalità della massa stessa - essi tengono conto, oltre che del rapporto bruto con il peso corporeo, anche della presenza di un rapporto pcrcent11~le 11ormale fra plaffilla e globn~i nella unità di volume del sangue (50-58 % di pla-sma). Dott. FRANOF;sco RICOI.

XXXVI Congresso della Società tedesca di Medicina interna. Sul ricambio minerale.

Osserva che l 'analisi delle ceneri, non ci• dà nesSl1na indicazione precisa sullo stato reale in cui si trovano le sostanze minerali nell'organismo. A ta le scopo è anzitutto neces·sario differenziare 1e combinazioni a tomi che organiche in cui il legame avviene fra atomi di carbonio o per mezzo di un atomo di carbonio, da quelle inorganiche in cui il leg·ame si ha per mezzo di un atomo cli ossig·eno. In questo senso certe combinazioni di esteri e di eteri, come pure il fosforo nei fosfa tidi sono c1a considerar si inorganiche, mentre quella dell'awto nei nitrocorpi, del ferro nell'emoglobina sono da considerar si organiche. La combinazione inorganica è facilmente dissociabile - in joni nelle soluzioni acquose, mentre in quelle organiche si ottengono gli joni solo doP-O completa ossidazione. -La maggior parte degli organi e degli alimenti viene modificata in questo senso per mezzo della ossidazione vitale, inentre solo 11na piccola l)arte viene emessa come combinazione organjca disossidabile, con1e accade per· l'acido betaossibt1tirrico e l'acido aceto-acetico nei diabetici. Considerando poi la distribuzione dei diversi joni i1ell'orgaDis1no, si vede che nei liquidi prevalgono quelli di sodio e calcio, mentre invece nei tessuti solidi quelli di potassio e di magnesio; per quanto riguai'àa gli a11ioni, prevale nei liqt1idi il cloro, ed invece nelle cellule il fosforo. Anche le combinazioni inorganiche basali delle cellule contengono joni di potassio, magnesio, fosforo, ed invece qt1elle dei liquidi Rodio, calcio e cloro. Tutti ques ti joni si trovano già in combinazio·ne inorganica anche negli alimenti, sicchè, nella digestione essi sono già pronti J}er il ria·s sorbimento. Analogamente accade per le escrezioni, e e-0sl trovian10 nelle feci il fosforo, nell'urina il sodio. I cambiamenti nella nutrizione possono indurre anche in ciò notevoli modificazioni. WIECHOWSKI.

-

1

Oo·n nessioni ed influenza dei sali sullo stato dei colloidi nell'organismo.

H. STHAUB. -

Le ricerche che dapprima erano rivolte alla pressione osmotica tendono òra a farsi stùla carica elettrica e sui fenomeni da essa dipendenti, quali la fusione, la flocculazione, la solu.:. zione ed i cambiamenti di .permeabilità del contorno cellt1lare. _.\..ll'acqua, come solvente, spetta t1n posto speciale, perchè in essa i sali si decompongono in joni ed essa stessa forma joni molto attivi. Si tende ora a fare le ricerche non già sul•

FASC.

39)

l'intero ()rganismo, ma bensì su cellule· od organi isolati; si vede in tal modo la notevole importanza degli joni basici ed acidi dei sali. Per Ie ricerche cliniche, lo studio del bilancio rimane la forma classica. Si può mediante esso conoscere la. via di escrezione dei minerali, la loro suddivi!sione, il minin10 dell'apporto necessario, ecc.; partie<>larmente importante risulta per tal modo il significato · dell'acido $olforico e del calcio per la regolt.. zione dell'equilibrio acido-base. Con le analisi dei tessuti e del sangue si studia il ricambio intermedio, da cui risulta la costanza della pressione osmotica, del contenuto in sali ·e dell'equilibrio acido-base. La determinazione del punto di congelamento mostra la somma totale delle particelle disciolte, e fornisce l'indicazione se siano sfuggite all'analisi parti costituenti basiche od acide. Importanti sono poi le ricerche nel campo della respirazione. L 'anidride carbonica prodotta dal ricambio, regola l'equilibrio acido-base per mezzo del centro respiratorio; le. alterazioni locali di questo inducono disturbi respiratori e di conseguenza anche cambiame11to nella reazione .d el sangue. Il sonno, i movin1enti psichici agiscono sulla e-0stitazione minerale, a l pari delle stagioni, del lavoro muscolare e delle condizioni patologiche (diabete) per mezzo del. l~azio11e sul centl'o respiratorio. Come esempii delle modificazioni del sangue posson·o citarsi la dispnea uremica e l'acidosi dei renali e dei polmo.. nitici. Il rioa1nbio del calcio, speoialmente nella tetania e nella rachitide.

E. FREUDENBERG. - Nella rachitide si ha una pri1na fa se di distl1r.bi della calcificazione, una seconda caratter~zzata dalla mancanza di fosfati, u11a terza con disturbi da acidosi. Per quanto riguarda la tetania, la teoria dell'alcalosi ha bisogno di t1lteriori e<>nferme. Negli sta.dii manifestl di tale malattia, si ha una acapnia, che è dovuta a1.:l ipereccitabilità del e;entro respiratorio. Nel dialisato del ~ngue sono manifestamente diminuiti gli joni di calcio.

.I

La terapia ins u,linioa del diabete. 1

lVlrNKO"\~·sKr .

- L'insulina fornisce al diabetico lilla sostanza che gli manca, eleva certe funzioni im1JOTtanti per la vita, sicchè ne viene aumentato il senso di benessere. Essa trova le is ue indicazioni nei casi di diabete grave, nell'imminenza di operazioni chirl1rgiche, nelle neuralgie e derma tosi ostinate, nella minaccia di tubercolosi polmonare, e del coma. Non si può però ancora dire se l'insulina sia soltanto un surrogato di una sostanza che manca o possa invece essere un vero mezzo curativo con successi duraturi. Il trattamento deve esser e strettamente 'individualizzato ed accurato anche per q11anto riguarda la purezza del preparato; la forma in pillole è del tutto inefficace. La azione dell'insl1lina , - è basata sull'aumento del consumo dello zucchero e non sull'impedimento alla sua comb11stione nel fegato. E probabile che essa influisca anche sopra diverse funzioni cellulari fra loro connesse; forse essa contiene parecchie sostanze che 1sfuggono ancora all'analisi. (D euf.sche

~ned.

lVoch,., 23 ·n laggio 1924).

fil.


(•.\NNO

XXXI, F ASC. 39]

1279

SEZIONE PRATICA ,

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le lesioni nella storta del collo del piede.

In qu.esto accidente che si verifica con una certa frequenza le lesioni non sono limitate ai legamenti, come si afferma troppo spesso nei maJ?.uali. Anzitutto il legamento può trascinare una particella ossea di inserzione. La capsula articolare può essere pure lesa e non è rara la sua disinserzione alla parte anteriore dell'articolazione tibiotarsica. L'apertura del tessUJto spugnioG·o prorv-0ca versamenti sanguigni endoarticolari o profondi che dàr1n-0 tardivamente delle complicazioni di artrite. Non sono rare le lesioni delle ossa; la superfici articolari subisoo·no delle nr·essioni reci· proche e talvolta uno schiacciamento; la cartilagine di rivestim·ento può scoppiare o fendersi. I-'er questo, dopo certe st.orte, si ha una reazione violenta del tessuto osseo; il m1alleolo p11ò ·p rendere ad un tratto un v·olume esagerato; in tal caso la d11rata si prolunga. Dal lato dei muscoli, si hanno strappature dei peronei laterali; talvolta lt1ssazio·n e di un tendine ·e rottura delle guaine; il massaggio può riparare tali danni. R. L. • (Le Scalpel, 19 aprile 1924) così riassume le lesioni in rapporto all'incidente che le h a provocate: 1) Se il piede 11a subìto estensione forzata sulla gamba, l'astragalo scivola in avanti sul calcagno e strappa il legamento anteriore, poi i legamenti che uniscono l'astragalo ed il calcagno, l'astragalo ·ed il cuboide. Infine, se il movimento anormale si esagera, cedo~o i malleoli e sono strappati i legamenti laterali. Questa varietà presenta lesi·oni poliarticolari. 2) La flessione forzata è una eventualità rara che porta alla frattura malleolare. 3) La varietà più frequente è l'adduzione forzata. Il niede è rovesciato all'interno e si . appoggia sul margine esterno. La rotazion·e interna del piede continua il movimento 1e predominano allora le lesioni medio-tarsiche. 4) La storta interna è rara; l'adduzione e la rotazione esterna portano alla frattura d·el perone. 'fil. Malformazioni, fratture e spostamenti del coccige. Queste cause ·produ!c-0n 0 un illlsieme di •Sintomi, che si raggn1p~ano sotto il nom1e di coocigodinia, la quale rimane ribelle a1d ogni 'cura fino a ch·e lai vera caus·a non sia stata stabilita. Il coccige può essere assente, c'o ndizione non ra.r a ch,ei può passare d·el tutto ino·s servata e solo 1ilevarsi all' esan1e, con una profonda de1

pression e al termine · della co1onna vertebrale. In altri caisi si ha un tumore rnoll·e (p:voctocele) nella regione in cu i si sarebbe dovuto trovare il c·occige; ivi si raccolg·ono le feci e si ha cosi la costipazi cme. 11 coccige ·p uò .esse·r e deviato, con direzione laterale (rara), anteriore o posteriore. · La deviazione anteriore è talvo1ltai molto mar<:ata e }',o sso si appoggia alla . ·p arete posteriore del retto. Le scibale, durante la defecazione, p:r emono su _·q uesto punto e :finisco.n.0 p.er accu•m ularsi nell'a.m,p olla, pirovo·canèLo malessere o dol or·e vivo ; ne possooo ·p o·i risultaire delle ulcerazioni e perf.o·r azio1n i. La d·eviazione posteria- ' re si o·s serva n.ei ma.g·ri che devono lavorare in posizione sed11ta; talvolta si avverte una pro- . minenza ·Ossea ricoperta solo dalla cute, su cui si form aino deiJJ.e callo.s ità, oppurie delle uloerazioni che p·o·s son.o trarre in inganno·, ·CTed.endo si che si tratti di epitelioma. Talvolta si ha un' 0 steite rarefacente. Il coccig·e può ess·e.re fratturato o deviato, in seguito a ca.duta (sul ghiaccio, p1er le 1s cale, p.er una sedutai brusca.) , od in consegUJenza di un urto, o del parto· (la ca.u sa più frequ·ente) o dell' evacuazio11e di fe.ci m·olto' dure o di corpi estran·ei. I sintomi si 11anno subito clop10 il trauma. Vi può esser.e soltanto un isenso di ripienezza e di mal•e1ssere, .01p pure •u ni dolore che si irradia alla sohienai ,e d alle coscie. L'atto di se·d1ersi UJlJ po' brn1s·c1ament1e1 1p rovoca talo.ra un do11ore così angoscioso, che il paziente può 1svenire. 11 .dolore può ess.er1e inte~itt·ente, ma. è di solito cost ante con esacerbazioni quand·o il paziente .ca.m n1ina o• sp·eciailmente quanid o si isiede; assai dolorosa è la defecazione, a mie no cl1e le f.er,i non s1,ano1m otlto m.o]l,i. Il dolo re contin.uart.o fini,sce per condurr·e ad un vero staito neurastenico'. Nella .deviazione anterio·re, la ·p reissionie contro il retto può daire tenesmo, poi diar:rea alternante con lia costipazio·n e e, da ultim 0, uloerazione; sono anche ri·p ortati casi di estesi ascessi perir:ettali e fistole p·er p1u ntura d.el retto da parte d-el coccige. C. J. Drueck (American medicine, maggio 1924) coin sigliai di ricorrere all 'esame · del co·ccige in ogni caso, con 'd olor1e anale o sacrale. La ourvatu1r a posteriore è ovvia alla semplice ispezione; ·q uella lateral,e od anteriore viene s.os.pettata in prese,n za di quaJ. cuno dei sintomi citati e<l accerta'ta. co·n l' esamie endorettale. Intro1dt1cendo· l'in·dice riel retto, il ooccigie si può afferrare fra il lJOl.lice ,e l'indice e determinarne così la fo.rn1a, la posizione e la sensibilità. Nei ca6i lievi, si troverà un punto •s ensibile, 1

1

1

1

1

1

1

1


#

1280

IL POLICLINICO

. r1ei gravi jl paziente .si },amenta: fortemente alla'. palpazion.e. Quando si tratta di traumatismo, • vi sarà anche eicchi.mosi,. eventu1almente lac·erazione d ella cute. Si prrocede.rà poi all'esame co1m pleto1de.Ila i1elvi, in modo da escludere : ulceri, ·emorroidi, raga1di, proctite, cri~tite, papillite, fistola, inte rn.a incompleta, co~p-i .estranei nel retto, cicatrici da opetI'azioni rettali. Si p·rte.n d·eranno ancl1e in ·consid erazione aJitre mala.tt.ie p elviche, del siis tema nervoso (tabe) ecc. Talv.olta }'.esame .s i deve fare sotto .an·e stesia. Per il trattan1,e nto, si tenterann.o dapprim a le· rr1isur1e1 pallia.tive1: ripo·so ·ed igiiene ifino a cessazione de•i sintomi acuti, evita.r e la stitichezza e quindi il IJa:ssaggio di feci dure; a tale sco·po si userà di prefèrenzai l'olio minerale. I medicam·e nti calmanti .ed anestetici hanno l'inconv1eniente di produ1--re l'abitu dine. Se, dopo un certo, tempo queste misure non hanno· dato va,n taggio, s1 ricor1 erà alJ,a co,c cigectomia, s1pecialmente in ca so di frattura, spostaro.ento o fi,l. deviazione. '

\

LANNO

XXXI ,

FASC.

39]

li

1

1

rata dell'affezione ·e la ·p resenza. di alterazioni del tratto diafisario; manifestazioni queste che possono in qu.a lche caso permettere rapidamente una differenziazione coi processi tubercolari o con processi di artrite cronica. E. 1\illLANI. •

1

Il reumatismo articolare nei bambini. •

1

P18ir le sue int'iirnei correlazioni coJl' endocardite il reumia tis.m o aicuto nei bambini, rarissimo p,rima dei 4 anni e poco frequen.t e prima dei 5, raprprese,nita una delle malatti·e più seri-e. Un sintom.a premunitorio importante è ra.ppre:sen.tato·, secon.do H . T. Ashby (The Practi: tioner, n . 671, may 1924), dai cosidetti (( dolori di cres.cein za » l 0 cializzati per 10 1p iù a;11e gamb,e, i quali ri.chiedono sp·eciali attenzioni profilattich·e du.rante le stagioni umide. A malattia stabilita, sono -caratteris.ticl1e le lestoni artic.olari, alle quali si accompagna spesso torcicollo, per compartecipazione delle vertebre cervicali. La t,on1sillite inizi al.e, l' endocardite e l'anemia sono comuni nella n1aContributo radiologico lattia. alla diagnosi della lues articolare. Per quel che rigµarda la diag·nosi, si ramEisler (Medizinische Il..linik, n. 17, 1924), ri- ' menterà che i d·olori e 1ei tumefaczioini arti.colari leva cl1e l a sifilide articolare è una di quelle che compaiono 1p irima dell'età di 4 anni -sono in n1alattie non solo rare ma difficili a diagnosti- gen.ere dovuti allo· sco·rbuto infantile ; come care ; lo è possibile qualche volta quando la pure si dovrà tal,oTa fare la diagnosi diffeTen• Jues articolare si accompagna ad altre mani- ziale col.l 'osteomielite 1e l'epi'fisite. festazioni di origine indubbiamente luetica ed La pregno.s i è esmpre seria, per la possibiallo1r:a la oura ex i ·u va.1 itibus moiStra chiara,- lità della comprartecipa.zio·n e enidocardica. men te la natura della malattia. È chiaro che La tera1p ia si riassume neJ.la somministraziosi sia cercato ,:r:i.ell'·e1s.a,m1e1 r.adio logico uno dei ne di salicilato di ·soidio ad alte d·osi, unita.menpunti fondamootali per lai d'iagnlosi allo scopo te a bicarbonato di sodjo, che mantiene l'urina di sceverare l e foi!'me luetiohe dalie1f1ocrme di al- alcalina e diminuiisce la tossicità del farmaco; tra natura ma indubbiamente anche la dia- nell'eventuale tonsillectomia, p.er prevenire tll.gnosi radiologica 1offre numerose difficoltà . terio,ri a.t ta.cchi de.l m a le; n·el prender·e le deDalle ricerche dell'A. l'artrite luetica non ap- bite misure profilattiche nelle stagioni umide 1:>are così rara comie. finora si credeva : essa e piovose·. i\•I. FABERI. certamente si può confonderre .coi sintomi cli. . . nici e radiologici di altre manif.estazioni artiIl trattamento Roentgen colari e può prese11tarsi coll'immagine di una della tubercolosi ossea e articolare. artrite tubercolare o di una mono o poliartriJ . Haas (Wiener Kliriische Woch., n. J 8, te reumatica. Tuttavia è interessante n·otare come a.ssai spesso facciano difetto tutti quei 1° maggio 1924) -0ss.erva, ch·e i lavori di Freund, segni ch·s per il decorso essenzialmente croni- Iselin S·c hmerz e Baisch h.a nno dimostrato .1 a co della malattia si crederebbe a priori di ri- possibilatà ch,e lesioni tubercolari os·s ee e aTtiscontrare : ed è specialm·ente la mancanza di colari p·oisson·o ottenere notevoli vantaggi . dal atrofia ossea spesso quasi com.p leta che deve trattame·n to radi·olo·g ico: ·è stato· anzi Freu·n d richiamare innanzi tutto l'attenzione oltr·e al il p1rimo che ha dimostrato la possibilità della fatto che posson·o .esistere alterazioni in corri- gua.irigio·n e di •s pin.e v:ento se e a questi primi tentativi ne son.o se1guiti .altri sulle articolaspondenza del tratto diafisario. zio,n i maggio·r i e l'A. stesso, fin d.al 1913 ha porN·ei sei casi che l'A. rinorta di sifilide articolare si trattava di sifilide dell'articolazione tato importante . ·Contributo 1su ·q uesto argodel ginocchio e delle mani: in tutte queste mento. Sec0J1do le mo'd,errne teorie ci si può figurare forme è caratteri-stico il fatto della mancanza o della scarsa atrofia ossea nonostante la d11,_ che l'azione dei raggi consista ·essenzialmente 1

1

1

1

1

0

1

1

1

1

1

1

1


[ANNO

XXXI, FASC. 39]

(secondo l' A.) in un eccitamento di quell.e cellule .che giacciono atto.r no al bacillo e che hanno lo scopo di alterave il corpo bacillare ~ di esercitare >SU di esso una azione .p er mezzo degli anticorpi: ciò porterebbe indirettam,e nte a un aumento 'di tessuto connettivale nel teissuto di gra.nru1azione co11 ·effetto manif.esto cicatrizzante. Accanto a questa azione locale non va dimenticata l'azionJe generale che sempr.0 per I.a gua.rigione dei proic essi tub ercolari va presa in -consid€razione ·e che anche i raggi possono a11mentare. Per il trattamento radiologico la tecnicai è sen~a dubibio imrporta.nte e qualità e 1 quantità di raggi hanno senza dubbi<? la J.oro imiportanza. per quanrto secondo l ' A. noni la quaJità m~ la quantità di energia assorbita è qu1ella che determina l'effetto. Se si è p rur\lato1 di 'd ose della tuib.ercolosi (t.uberkulo18'e-dosis) quresto conaeito in realtà non è aprp1icabile p.erch!è non esiste llna forma sola di tub eirco1losi e quindi lai teicnica va adattata a seconlda de·l la l10Cialìzzaz.tonie de.I proce$SO·, a seco111da della · sua dru.rata, ai se.. concla delle co1ndizioni individuali, ecc. In ger~.ere le grandi d1osi vanno scartate : 1si cominic ia con IJiccole dosi (3 H ) aumentando prog-ressivamente ma in genere, secondo l 'A., i 5 H (isotto 4 mm All) no1n vann o negli adulti sol'!pas sa;ti e i1ei piccoli la dose deve .esser·e d.ella metà o dei d 111e t.erzi con: p a uise di sei settim.ane fino alla gnarigion.e. Sia le forme ad inizio acuto, si.a le forme to11Jide, sia le for·m,e 'di tuberC'o1osi di Ponoet so·n o suscettibili di miglioramento -colla radioterapia; tSono inv·ece .controindicate le form.e in cui esist.e una tUJbercol·o1si p·oLmonare o le condizioni dell'organ.ism'o non sono favo~evo1i. In genere la rpr.og•n osi è buo1n a e 1'A. cita casi di S'POThdilite CO·m p1leta,mentei guariti. S otto la cura la temiperatu·ra locale e g.enerale aumenta; nelle tubercolosi aperte la ·s ecrezione aumenta; infine i dolori 'd opo un temporaneo aum·ento r ecedono. Tuttaviai se il tra.ttam,e nto roentgen da solo può notevolme1D.te giovare, i risultati migliori 1Si ottengono per coillfessione stessa dell'A. coIJa com1b inazione d ei mete.d i chirurgici e ortop,e dici co·l trattamento radiologico. E . MILANI. 1

1

1

SEMEIOTICA. Il

1281

SEZIONE PRATICA

pianto infantile.

Vi è un piamto. tfi,s i·01}01g i·c·o, d·ell 'infa.nzia, quando il bambino sente insoddisfatti i suoi bisogni; piange p er il ~ o,nno, perchè i pamli sono bagnati o mal messi, p1er dolore di origine eis ter na. Forma ·di transizione fra que-

sto ed il . pianto patologico, è qu.ello abitua.le, vera ildiosincrasia generalmente di origine dia.tesica. ,S i tratta di bambini •figli di genito.ri airtritici o nervosi, spasmot:filici essi stes.s i, eccitati, agitati, che so·n o talv·olta la diispera.zi,o n1e della fa.miglia. Non si trova n ess.u na ·ca,u.isa P ·8'I' qu.esto pianto che p1u ò duTare settimane e m·e1s i 1e poi un bel giorno cessa imp r1oìVVi's1aJ:q.·em.te. Cìoim e rim,e dii in 1qu1esti casi isi consiglian o i bagni caldi e ,g·li a111tisipasm1odic.i• a pi coo1lie1 d·o si. Niente ;di pilù .n atura1e, d el p ianto in UiTh ba,mtbirno mala to, il qua1e esprime così il is uo malesseI1e. Vi sono pieirò dei .casi in cui il pianto, per i su1oi caimtteri pa.rticolarri. o per la sua associazione .con d.ete.rminati sintomi, tiveste un signifi.cato, p,a rticolare. Nell'atrep sia, il- pianto, dapprima violento e ten•a,ce, si trasliorma i n lll1 grido, in un lament.ì10 m0tI1otono .e c10!I1tmuo,, che P arr,ot desc:rive oome i1 p1iù triste, il ·più deso11.ato dei g.r idi umaID.i, veira esp1I'ies1sri.01n e deJla vita che si spegn1et. T'a le gridio· :Il·OiI1 è .aois tan te nell'.atrepsia, m.a, una volta ·001m par'so, indiC'a, l a pr·o gn,o.si fatale. Nella sifilide e1'editaria. J. Bona.ba (Clinica y la boratorio, giugno 1924) fai i"'itLevar.e che, ol1

.

1

1

tre a i casi in ouri. i segni di s<ifilidte

ev~ ditairia

1SOiilJO mainifestati, ve n1e s·oino altri in cui iL pianto domina la scena clinica ed indu.ce a ricerca.r e ,aJtri sintomi certi ,d i sifilide. Sisto ha ,d Jimostrato p1er il primo che il p irunto. può ess-eire l 'unico 1sinrt,om1a di una e~ed,o-si•filide. In tal caso, sooaorriera.Jlilllo ·p·e1r la diiagnosi Jo segu.enti considerazioni: AsSle·n.z,a .d i ·cig ni alt~a ,c aus!a che .p1 oss1a spi egare il piaJnto; l 'età, trattandosi di 1so1lito, di bramb~ni di età iD!fe .. r,i o.r:e ai tre mesi; la freqt11eriza, p er3istenza ed intensità d·e1 pianto chte ,è rilb1e1lle ad ogni tentativo di cu•r a; il pred1mniinio notturno; l'esa@enerazion,e qu·ando ,s i tocca o si muove il bambino; il fatto che esso è pr.ovocia.to· od aumentato per J1a pressione sul1e estremità de1lle ossa l arghe; la rrupida s.comp·a.r sa ·col trattamelnito ,s p1ecilfic.o. Le les101n i anatoim iohe che lo 1p rodu,c:on10 !son101 q11elle delJ.a osteoiconctrite specific:a. .e quindi d·ello stesso ·o.rdiille id i qwelle che ·da.nn101la. ipseudop1a1ralisi di P arr:ot. N·elia colica intestinale, il .b1ambirno pian.g.e fortem1en,t ei e· si ·001r1to•r •c1e; il pianto può .r ipetersi p.a,recchie vo.Jte al ,gio1rn.o e cessa co,n i· emi:ssion·e di feci .o rd i gas. Talvolta le coliche sooo f:r;e quenti e ,s ono· in rap•poirto con gli alimenti o con una diatesi nerv,o sa. Utili risU!lfJa,n10 l e applicaz.i.oni caldei sul ventre, i bagni tiep idi, gli Mltisr:iamo.di.ci ('bl'lomw·o di calcio). 0

1

1

1


,

1282

IL POLICLINICO

N1ell'otite, il pianto sopir avviene solitamente irn bambini già iaffetti da rmo-fairing1te, si acoomp,agna a movimemiti d·e l capo ed a ·chiuaurra d·ell!e palpebre, irop.ec:tisae il.i s0tm10 ed aumenta con 1-a pressione <ful trlago e dell'apofisi mastoideai. Ooocxr:oo te.ne·r presente che niei b·ambmi, l'esa. m1e otosoopi-co può esser.e n.egativo per quanto rigu·a.rda le aJte~azioni della memb1rana. Nel morbo di Barlow, il pianto · si ha so-. prattutto ·qu1ando si to.ccano gli arrhl; isi riaercherarn111tC> 1e ecchimosi gengivali, t'ematoma sottope1riotSteo, le ·emor.rag;iJe, l'.aìlllemia; si tratta di ibambmi, nel sooondo '01 terzo .semestre, che ham.Ino avuto alimentazione uniforme. Talvolta la ·dragnosi pr.eoontJa (tiffiiCoJ.tà con la pseu·d.oparalisi <lii Pa\I'Tot. Un'altra forma di pianto infantile è quella ex medi.coi; n·ella menii.TIJgite tUlb·eirco•1.aTe, p10,1 :si osserva il g:rtd.o ~dTenoe1f,alioo spontaneo, acuto, .c'h e ~si manif.esta im·p rovvis·am•e111te nella so-r1([101enza p·ropct31 del1a mallattia.

[ANNO

XXXI,

FASC.

39]

prevenire la decomposizion·e dedl'urina per m ,e.z.w, di un disinfettante. Essi hanno ril·evato cl1e la velocità di deocxmposizione .del1e varie urine è ben lungi dall'essere uniforme, anche se 1a contaminazione batterioo è 1a stessa. 11 :p.rob.l.e.ma appartiene alla chimicai fisica ed alla batteriologia. ·Con una concentrazione di idrogenioni sotto 5,0, non vi è decomposizione .a mmoniacale anche .t enendo l'urina per 24 ore in term·ostato. Quin.di per impediI'le la de·comp·osizione dell'urina, haista renderla m.olto acida, ed a tale scopo può servire l'aggiunta di acildo1 cloridrico (1'5 eme. p·e r l'iit:r:o) o di qualsiasi altro acido, ·eccettuato l'acido nitrico ohe l)UÒ averie azione su div·erse sOtStanze orgMliche. (L.a faci1e d·eco1n·pionitb·Llità ·delle UTine alcaili.n e o neutre e la resistenza alla decomposizione 'di quelle molto acide è ben nota; è evidente poi che !'.aggiunta di acido .cl.oridrico p·e rò :r:em,de impossib·i le le determinazione dei cloruri. N·o ta de.I red. ). fìl.

fìl.

POSTA DEGLI ABBONATI. NOTE DI TECNlCA. La prevenzione della decomposizione dei campioni di urina. La decomposizione dell'urina, con la produzione di ammoniaca e la scissi·On·e dello zuc.ch ero, r1en1d1e talora inutilizzabili i cam1p1ion·i, 1speciaJ.m1ente nella sta.g ioin e calda. T. Brandt e R . C. S.Lokistad (Norslc "/Jt[agazin for Laegewideris kaben,, giugno 1924) hanno studiato l'arg1omento1, facel!lido· esperienze co.n div.erse sofìtanze che po.ss.on·o prev,enire tale decomposizione. L a f ormal.ina e l'acido 1enic(:>i, che pure vengo•n o usati, sono da ri.fiutar si p·e rchè ;p.osson101 ·ridurre il gluciosio. Il tolu0Jo1 (tn p:ro:p1o:rzione di 15 eme. per litro, agitando fortemente) agisce in modo s.o ddisfacente, ma non oltre 24 o·r e; anaJ1ogam·e[)Jte. si può 1dire d1ed timolo. Insufficiente è lo xi1olo e .c osì pur.e il cloraformio1, pl'oib abilmente per la volatilità (ma il c11oroformi.01 ,rimane in fo.n do e norn .e va.pora. N. del rie·d.). Il sublimato co1r.ros ivo irll pr-opozione: di 0,5-0 % im.p·edisc.e la decomposizio,n.e p·er 48 orr ·e. Come il tolu·olo, agisce una soluzionie di timolo al 10 ~{, in ailco1o l, aggiungendon·e 15 eme. p er litro. Qu,esta però portereb·b e una spe·sa tro1p po elevata per gli ospedali, il toluolo po i è inlfiammabil,e e ha l'tnoonveni.ente di lascia:ve uno .strato grasso S'lli t1Jl)i. Gli AA. hann.o qt1indi abbandonato l'idea di

Prelevamento di sarigue nel neonato. l'abb. I. , n . 825-l:

Al-

Nel neonato si preleva il sa.ngue1p er la \Vas:sermann daLJ.e v;en.e oobitali come n·ell'a,dulto, oppure dalla vena giugula.~ e. Non avendo pnatica di tali interv1enti, si può punger.e l'aJluce con una lan·cetta e racc oglie:r1e in una provetta il san gue che fuori esc·e goccia a g·oie cia. In qt11est' ultimo caiso .s i deve aver cur.a di detergere spie sso la ferita con garza asciuttai, affinchè i co aguli n.on imp1eidiscan10, il flusso d1el sangue. 1

1

POLL.

1

La form ola dlel liquido di Calot. L. R. da S. d. P. :

Questa formoJa· che uso da pare cc:hi anni, con .ottimi risultati, è la. seiguente: E.teve1 solforico gir. 25; J odofonmio gr. 1-0; GuaiaooJo sin· tetico gr. 4; Olio' .di olive sterilizzato gr. 75. La fo,r mola è rie.avana dal Trattato· di 1orlo· p edia del pr'o f. F. Cail.io t, ·di Beirck-.sur mer, che la sua la1r gam.en:te nella :sua clinica. 1

UBALDO PETRELLI.

1

1

Al dott.

Al dott. A. C. da S . .L\.. -

~ll'abb.

n. 7328:

1Con1si\.1J.ti l'opera ·segu·e nte.: LEHNHARTZ. Chimica e microscopia al l etto dell'ammalato. F. Vallar.di ed. Milano.

fìl.


,

I

VARIA _

..

Lo sport e la salute. Uri.a cLelle mar1ifestaz.i oni più caruttel'istiche del dopo guel'ra è stata la enor111e diffusio11e degli S11Jiorts. J~ una sipecie di mania che hai conta.g ·iato una q·uantità eno1sn1e di p1erso11re. ::>i pubbl.ican.o gicxrnaJi a gr:anid·e tiratura che si ocicupano esclusivam1ente di booce, . ciclismo cor1se automobilistiche, po disn10, cal cio, tennri.s, scherma, nl1oto e sli11ili. I quo tidiani dedicano a tali argomenti p1agine intere. Le g·are, le· corse: le l)arlite di giuocl1i appa.ssionaino quasi quanto• le q11i.stio ni poli.ticl1e, ed ancor più in quei fo·rtl1nati pae6i i1ei quali le lotte di partito no1n sono molto aspre. La l)assior1e è fome111tata dall e· cas·e in dustria1 i prord uttrici di macchine o ariicol.i spoir tivi e si diffonde anche pe.r unia 1spe c.ie di snobismo. Nulla ùi mal e, a.1izi la· teir1'de-r1za m1erite11 ~eb1be di essere incorag·giata. Ma v'ha .chi cons:idiera gli sports cosi come si est1~i11secano1 .attuaJ111.er1te più nocivi che utili, anzi i)ericol osi. Il cLott. Lat1moni.er € u•n o di ques ti. ~elle Ga:.ptte cles H6pitau.i: eg'li espone alcune osservaziOJli che me.ri t.ar~o di essere p1·e.se in considerazi-0ne, pur essendo impl'ontate a.d una eroi.a e·s agerata severità :nel giudicare gli ports. IL Laumonier comincia con il rilevare che esiste UJila .diffieti-€·n za fra 1s1port ed esercizi i fisici. Il p.rimo è una p·ratica meto1dica di ceJ.·ti esercizi allo .scop·o di ra1ggiungere urr1a certa abilità chre co11senta di ·b atte.r e un record, ossia di sorpassa1·e ciò che è stato già ra gginnto nello 1st.esso genere. L' ese1~cizio 'fìsico in.v.ece è fatto esclus.ivamente allo scopo cli inig· Iiorare le condizioni della salti te o a pt1il·o .soopo di .dive1timento, all'infuo1i di og·ni fine di gara. Unas ragazza. ohei fa tranqui1Jan1ente tl1I1a passieigg·iata in bicicletta fa un ese1'cizio fh.criéo, ma 68 si 1sforza di pe·r corre1·e una certa distain za in llJilJ tempo semip.i·e p1ii1 bireve, o pit) h1~eve di quel cih:e• oon l1 a.bb ia p-e.1-corsa un'altra }ìersona fai d eJlo sport. Un prilm.o inconv·eniente è dato daJ fatto c.h e ogni indivi.du.o cerca ·di S1pecia.lizzars.i , allernai1.do u•n. organo o U[} .si1sterna d'o·r gani tn m odo da ott.en,ere in forza o in velocità u.n lavoro sempre più gran.de. Da ·Ciò l 'ipertrofia· dell 'organx>, ipertrd.fia ch·e noo può s.pinger~i olt1·e oorti 1.imiti senz'entrare nel patologioo, e che ardin.a.riamente si fa a detri m.f'nto di altri org·ani. 1

J

1

1

1

1

1

1

I

1

Ogni sport conduce ad esage.i·a1·e il volume • di w1 · o.rgai10, quindi alla defo1·mazio n e. In effetti tt1tti coloro che si dedica11-0 per prof essi o ne agli sport:Js sot!l·O be11 1ungi daJ. tipo 1.t1nan-0' d·e scritto da Policleto, Loo·n ardo da ' Vinci · e Fritsch: .cl1i J1a 11na testa di microce·faJ.o su t1n c:o.1101 tau1ino e sp,aJl.e d.a -~tlalilte, cJ1i .esibisic.e lln torace éno1"me su ga.m b·e g·racili. l\1.a oltre a •qu•erste alte1 ·azioni n1orfo.log·iche si hanno· ancl1e diist11.rbi fttnzionali: l ' a·C.Cl11nuJ..o delle scorie diella ipre·rfunzione di un org·aJ10 costituiscon·o un fatto p·ericoloso, al quale l 'allenamento ovvia Gola in parte. Dopo lo ,s f0trzo d·el matoh il lottatio·re è più o inieno esa.u rito· e deve atter1dere del tempo ve t' rimeilte.i·si. Recentem .er1te Botgey ha di ltiostrato cl1e gli esercizi i fisici violenti prodt1oono disrtuf]:bi cir·colatori cli,e pex.siistono molto più a Jungo di quel che gen eraiJ,moo.te si c.rede: una corsa di oento metri disturiba il rjtmo ca.r.diaoo da. quaranta i11inuti a cinque a seoor1da l' allen,ame1r1to d.e l ·og·g·etto·; dopo 11r1a corsa. cli 3000 metri il norma1e funzio11.a.mer1to del sistem.a cairdio-vascol are talvolta si tistabilisce is olo d opo 17 ore; il ,giuoco d·e·l fo·ot ..balJ nel quale l'attività mt1scolare J1a soste di riposo consente al ritmo cardiaco di .1 ·istabili1 si IJii1 presto. Coteat1 non dà alct1ina imp·ortanza a .qt1esti ùj:stu rbi : J· eventu aJe ipe1trofia cardaca che si sta.biliisce d.opo c1t1al cl1e tempo, non ha nulla di co1ml111e cori crt1ella dei cardiopazieinti , è a.nia log·a all.'iperi1 o'f ia dei i11usc·oli dellse gan1be dei ciclisti e dell e spalle dei '.JJox.eurs. Ma, os:serv·a Laun1on.ie1>, co,s ì ragionand·O n on si. tien conto che l'ipertro1fia del mioca.r d.i o nei c1a.rdiopatjc;i si stabili sce p.e·r 1·e· m1e·desime ca.u se che d.e.ter111i.r1ano l ' ipert:rofia niei corrtdo·r i. Senza dire che in pare.echi casi anche in qu.esti ultimi si notaino vere e proprie lesioni cardiache, dieturbi de l feg·at.o, ipertJein1sione, alterazioni della .secrezion.e 11rinari.a, talora a.zotemia ·e d alibtun~­ nt11i.a., insufficienza di glandol e endoc1in.e, ecc., fatti tutti nei qn a.li l1isogna fare una certa ·P·3JJ'te all a - rot.t111ra dell'eqi.1ilib·r io f11nzi-0n1aJ.e deter1ninia.ta dall' irpe1i.rofta di un appara/te}. Ed in vero se l a pe-rcent11aJ e ctei morti i1egli spoTtivi è alta non è solo fra il rischiai maggio11e, ' ma anch e p.er i.e malatti e dov11te di.r~ettamente o indiretta1nente ai gra.ndi s forzi c11 i devono ();ssog·gett.ars.i. Nelle dx>nn.e l 'rubt1so e la specializzazione clello sport è aincora più dan1n oso. In principio g·li sports fem.mini1.i tem.deva110 a racldrizzare deformità. o ad .e }im;ina'r'e distt1inbi doV11ti alla ir1s11fficiente aittività cli certi organi, m a 1a mi:::ura è s tata s11bit-0 passata. 1

12d3

SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXI, FASC. 39]

1

1

1

1

1


1284

[ANNO

IL POLICLINICO

'

Le donne si sono oosì virilizzate: i seni e ' le anche· non si svilupipa.no, la ·C apacità alla maternità si annulla. Nè l'eugenica si avvantaggia della l)l'Oduzri.0111e1 d·ei così detti .a tleti: nei lt0r·o fig·li ri.on si trovan.o certo riprodotte le· artificiose ipertrofi.e. Fi11 qui il Laumoni·er. :Wia c'è da ossierv.are che i suoi rilievi peccano un pò di esagerazione.. Inna.n.zi tt1tto v·a n1otato1·che il num18T 0 · degli sportivi così detti profess1onisti, p·er i quali , poss·o no applicarsi 1e sue deduzioni pessin:,i:st.iche, è tras·curabilei. Viceveirsa è grande i1 vantaggiio chie essi apportano interiessando la grande 111aggior.Mlz.a .agli esercizii spo1tivi. Lai gin.n .a stica considerata come materia d 'insegnamento n·elle sc11ole o fu,ori - la recente innovaz1one con la creazi-000 dell 'Ente N a.zior1 ale dell ' E.du~azione tfisica noo ha. in Itali.a rr1igliorata la situazione - è stata s emipre oggetto di 1·idioolo. Pe.r diffo1n1d er.e l'amore aig·l i eser·cizii fi sici oc.oci·r re la lotta, 1a gara, il g iu·oc o, ~ olo c-0sì si ere.a . l ' inter·esse, si invoglia aJl 'imita zionie. La p r edicazione della n1ecef.ls ità di esercitare il co1rpo è rieiscifJa e riescirà sempre .s telriJe : occofll"e trar profitto d ella ten1denza i stintiva al giuoco. Certo t;a1reib.b e preferibil e è augura1bile che p•e.1'Ìdan,o la loro voga ce·rt.e sp.ec•i e d1 sport selvaggi , cùIIle l!a b·oxe, che 6i risolvono in un'off.esa. all'imtegrità p e r.sona.l1e e che sol1etiC'.ano gli i.sti·n ti bestiali delle masise. Tutti gli altri sport v·an110 favoriti , incoraggiati anehe se le oss.ervaziooi d·el Lauargo. mo:nder non fossero esageraite. 1

1

1

Una formula o la formula? Il Journ. A . M. A. (22 dic. 1923) s i lamenta che in America vi sian-0 in commercio specialità che, in omaggio all'obbligo di diéhiararne la composizione, portano impress·e una formula non risp·ornde111te al ver.o, e m 01te volte • anche irrazionale per incompatibilità chimiche , come per alcune di queste specialità ha potuto controllare il laboratorio di chimica dell'A. M . .4. Non dovrebbero esser messe in . commercio specialità di cui non 1si co·n osce la vera formula, la qu1a].e d·01Vre1bbe anche avere una base scientifica. R. D. 1

Regolamentazione della malarizzazione terapeutica in Germania~ Il ~<Ministero per la sa.J.ute puib·b 1ica n della Germania ha diramato 11na circolare in cui richiama l' attenzion·e delle a1t1torità sanitarie

XXXI, FASC. 39]

dipendenti sul p. e.rioolo che la malarizzazione . ' dei paralitici progressivi possa avere per conseguenza la diffusione della malaria. Sol1.ocita 8Jd invitare i medici ~ usare le maggiori cautele nel.I' eseguire questa cura, e ispecialmente a proteggere i pazienti contro 1e .p unture degJ.i anof,eli. Gli ufficiali .sanitari dovranno rivolgere l'attenzio ne ad accertare se insorgeranno casi di malaria.i i·n conseguenza di tali cure. ( .4.1 i~iali d'Igiene, 1924, n . 6).

·

1

Sensibilizzazione professionale con semi di rlelno. H. S. Bernton (The ~4.mer. Journal of medicai :; cie·nces, 1923, n . 2) riferisce il caso di un chirr1ico il quale durante il lavoro professionale venne acquistando una sensibiità per la polvere di semi di' ricino; i sintomi clinici di tal e sensibilità e rano atta-echi di coriza e di asma. La farina di semi di ricin-0, privata del grasso e depositata sopra una scalfittl1ra d·e lla Cl1te determinava un'eruzione di orticaria; la reazione cu t.a11ea ·si ·ottenie va oon un ai goio cia di soluzione della proteina a diluizione di 1 / 250.000; in seg·uito a ll' assorbimento d-i estratti di farin a di semi di ricino da parte di abrasioni ct1tanee, s i manif.estavano' sintomi di intossicazione pr-0t eica . Con ogr1j probabilità la frazione globuli' nica possedeva proprietà antigene. L'osservazione dimostra che le polveri organiche industriali possono causare una sensibilità acquisita : per la diagnosi ed il trattamento ha i1nportanza la prova cutanea con il materiale sosrJetto . • A. Z, , PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. AnET'rI MAB10. llen<l iC·>1ito ~tatlstico delle

ope,·azt.'*

ni esegiti,te nell'Ospedale S. Giu3eppe ai FJmpolt riel Q'U.inq uennio .1916-1920. - Firenze, Tip. Istit.

Gnnlandi: 1923. ALOI VINCENZO. D ·ue casi di lipomi erniari stroz-

Napoli, R. U. Rapalo, 1922. ARTOM l\1ARIO . Vitil'if/i-ne ed ipOf'l"nzione ovarica. l\!Iilano, Coop. Gr af. Operaia, 1923. BoNOLA F. La terapia specifica, nelle n1alattie sifiliticlie del sistema nervoso. - Siena, Tip. E. Ber· nard ino, 1923. OANTIERI CoLLATINO. Sul probabile interessa ·n iento zati. -

del fascio d·i conduzione atrio-ventricolare in al01,t·n e sinclt"onii miocardiolt e <i a, malaria. Na-

poli. G. Barca, 1923. CHINCARI~I FRANCO. La morbilità e la rno1·ta,1,i tà degli infermieri à.e ll 'Ospeda1e Maggiore di JJilano negli an,ni 1914-21. - Milano, Stucchi & ('eretti,

] 92.1. FIA~.fBt~HTI A . ~1. e FrLIPPINT G. F'erita accide11tale

lirn i tata al piede della t e r:·a, franta.le sinistra e afa.sia, motrice. - :!'lapoli. G. Barca, 1923. , Fu R~o ~.\LBERTO. Sulle crisi acetoniche dell'infafl.:tia_ - F iren 7R. T,ui~i Niccolai, 19~~-

-


iANNO

128ò

SEZIONE PRATICA

XXXI, F ASC. 39]

POLlTlCA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (•) QUESTIONI

PRATICHE.

LXVI. - Competenze dell'Autorità giudiziaria per domande di stipendio, indennità, compensi., ecc. Fra le ·varie controiversie che possono naBcere dal r.appoirto di imptego ptl.lbtb11ico app1arteng ono' alla compet en za ·esclusiva ,delJ ',autorità ·gj.u<liz.ia1 ia qnell e che, senza riguaridaire l' eis istenza d.el :vaippo·r to o i doveri ,d i discip.Iina e di s1erviti 0, ,c oooeroano soltanto le utilità economiche. P e1 es. : stip.endio·, p·a gamento di ind1eninità, cQillJpen1si straordinari, ecc. Qt1ie6ta no.1ma, nOIIl OO!Iltrov ersa è stata con1fermata <lalla IV Sezi-O!Ille del Consiglio di Stiato, coo dceciisi•otnie 31 m ,aggio 1921, n. 363. Infatti, oon altra d.eci·sione 21 g·i ugn·O· 19'24, n. 425,, la I\' Sezion~ si è di.chiarata incomp€tente a g·i,1dicare di un ricorso oon.cernie nte in1deinnità p·er collo1

0

1

1

cam,en to· a riposo.

LXVII. - Effetti della decorren7.a del termine per • l'esercizio di facoltà eccezionali. • Qu,alo,r a ur1 o:r·g ano ammililistrativo abbia esercitato uJlla faooltà di cwratt,eit'e· eccezionale e transitorio, 1egaita; .ad u:n dete1min.at-0 termi · ne, e quindi aJ di fuori delle norm·e oo·m uni, un.a v.olta esa11rito l'esercizio della facoltà eccezi·onale, non è dato aJl'organo delibeTante di eser citare di nuovo lo is tesso potere. Questo cri,t erio razionale è !stato acc olto d,alla IV SeziO/Il.e d·el Ooosiglio di Staito, con die1cisi one 6 giug,n .o, 1924, n.. 37·1", a pro1p osito di ,1.na deli!b,eraz,i ooe di Gi lltnta p.1·o·vi n,ci al e. amm in is t,r·at.i v a in s.e1d e d i tutela, ,rig·uia~dante la. s isten1azione ir1 pia nt.a stabile cl i alcu~ i avv.enti z,i e le ta.bel'lie orgoniche d1eglri in11p iegati del Comune di e i~m 011,a, in relazione a.~l' a.rt. 4 die 1 n. I .. . 26 ottobre 1919, n. 1960. Lo seg;nn.liamo pe~chè 1si p11ò farne applic·a zione neri oasi più diveIBi, in rela.z1one alle rifo1111e or gani-ch e pr evd•ste n1ed. deca·eti 22 m•aggio e 24 settembr'e 1923, talilt.o più che con :rociente d ecreto 1a scadenza . del termine d ell'eseirciz.io del poit ere stra1ordinar!io di riforrn,a degli o r:ganici e dii. disip ensa dal servizio, è stata p,r o1I1og.ata (m,a p1er i Prefetti . solta nto) sin.o a l 31 dicernlbre 1924. 1

1

1

1

può deci.de1..e del ricorso contro il prrovvedim enio p~r ~ncompetenza, eocesso di potere e violaz.ione di legge. Riconoisciuta la esiistenza degli a.ddebiti che h anno d.ato .luogo alla so•s pensìone p·e r u:n tempo in1fé riore a t:re m esi a carioo d e ll' impieg·ato, 1

1

1a valt1:t azione della gra vi1t1à degli a dde1biti impJica 11n a1ppr!ezzamen,to di me rito eh.e, qu.and'.anchie poss1a apparire seve1r o, sfug·ge al sindacato di pura ~egittimità. 'e, per una determinata col]) a (.cont1e1gno non 001·retto) sta in un regol.a.m1ento prevista una data pena (cel1!sura) , l'.appli,aazione di llna pena maggd·ore non è illegal e, quaJma a ciò autorizzi lo stJesso, tego1amento , per mag giore gravità delta co1pa stessa. (Consiglio di Stato, S1ezion1e l\7, d eiejsion e 6 giugmo 1924, n. 372). & dia avvertire ,però che, essendo1 ammesso il controllo del pr.o vvedime([)to dis1cipJi1nare per eccesso «iii poteiue ,olt r1e ·ethe p1er violaz.ion.e di Legge, si devono considerare, caso per caiso, 1e sit,1a.zionri singole. 1

0

1

1

Dispensa dal limite di età per i concorsi ali' umcio di medico condotto.

LXIX. -

Somo diS1pensati dal limite di et à , peir la P~ teci1)azio11'e a.i conoorr·si all 'uffici10 di medico condotto, i . sanitari che a.bbia110 P'r est a to o p restin10 ,s e1rvizdo in· altroe ccm dotte (art. 29 del re·g o-

1a;m,e nto sa11ita.r i o 19 lu glio· 1906, n. 4.66). Ri~ultava dagli atti che il dott. Vita11e Vin.cienizp era stato, no1m inato nel 1916 me.d.i-co canidotto, in un Com lfil.e1 e che da1 f eibb r.a:i 0 1909 al l 'ag·ost o 1910 a1vieva pJ"estato servizio , per •n,omina in seguito· a concol"SIO, in aJtro Comune e ·Ch e poi aviev.a p1ne1stato ...servizi interinali. Tt1ttavia, la Commissione esaminatrioe deii titoli per hl ooncorso i nid.etto a.al Comu·Ille di Formia, lo esolU1Se ritene.ndo che fosse efflc ace il li.mite di età stabilito da 1 regolai11ie:ruto sarutari·o. Ma l ai IV SoezioìJ1e, con. decisione 26 111.g'li 0 1924,. n . 526, ha anin11J.l a to la deli1b.e1•azione di nom .i na di a ltro 1

1

1

saniitairio, .aipp~ovata dal Comunie i:n base a cruel oorncorso, con·s ideran.d.o ch·e i l ser'Vizio sop ra in cl1cato er1a isUJfflci ent.e al ·fine dell'amm.iessi,on.1e a.el dottoo- \ Titale a l conco·r so, sebib,e ne egli a\ressie sup•erat<) 1 età d i anni. qn ara1I1tacinqu e. La de.cisione è interessante per il ca:so sp-eciaJ.e al quale si ri1ierisce, in cruant.o si trattava rli $el\7izi non re~·enti e in patrte interinal i. 1

1

1

LXVIII. -

Sospensione per motivi disciplinari.

Qual.01 a s i tratti di sospensior11e inferior e a tre m1esi. , J.a Gil1nrta pr'O vinciale a mmd.nistrativ n. n on è inve stita dd. g il1ris clizione di m e rito, 1na. e•) La presente rnhrica è affid ata a ll'avv.

G10VANNI HEl.VAOGI .

esercente in 01lssa.zione, consulente legale del nostro periodioo .


1286

[..l\N~O

LL· POLlCLINICO

\X:\ I, FASC. 39J

. LXX. Domanda di indennità per lavoro straordinario.

è possibile. In qu·esto caso si vede nettamente il per.iieoJo die lle forrr1ulazio·n i di massima, qua11do. si tJrattJi di regola1·e rap1porti che, l)el' diverL in1pri egat.0 · 11on può propor1e azi.011e git~di­ sità di contenuto -0bbl~gatorio e per varietà cli zin ria. ir1nanzi al 1nagistra to ordinario, per regu1e speciali, n.or1 S'i possoino ridur:r~e al mi' risa1rcim,enrtoi di danni cagi.onati da. p·1·ovv·eùil1iimo aomn11e denomin a.t.ore di una nor111a 1·i m.enti illegittimi dell.'am·ministraz.ione, i~ela t.i vi g ida. alla sua carriera, se p,rim.a non atbbia otteliluto Pon1gasd. il oaso d·el n1e<lico co.n :dotto . r1omi· clalla co·m pietente autorità am·n1in.i strativa la na;to per J'aiSsistenza g·t·atnita d1e i poveri, il dichiarazione di illegittimità dei JJ1·0 vvedimenti q11ale presti se.rvizio alla genel'alità. de·g li abistessi. tainti per dis,p osizjone del C-0m1tne. ·Si pnò co11Questa 111assima, ac.r10Jta daJla Corte ùi Ap- · testa1 e cr1e siffatta prestazion.e abbia cara,ttere pe1lo di BoJog·na con ser11 en.za. ":?I> apJ·il e 1924, . traordiniario , oltr~e i limiti d·ell'o·b b]igo as. n11to si p11ò considerare costa.n te, se si eccett11a quala·a l rr1,ecli co, per cfietio cl c l!.a n.om:in a, in ra1p1)orcJ1e sentenza diffo1rme1, ir1 co11Jro·nto· per es. to ad u111 corrispetti vo 1·ag·g·uagliato a forf ail di impiegati del1o Stato niel caso di ill eg·ittimo alla cura dei soli pove1i? col] oca i11.e11to a r ip oso. Sti p11 ò pen.sar~e, in q u eisto tCaso, che, oltre la Con la s tessa se11tenza la Coi-te cli Bologna richiesta, ·s ia i1ecessa.1i o 1111 atto fo.1111ale del si è eiSsenzialm.ente l1niformata1, ci'rca la ctoCom'l1me, che qualifichi straordinaria la: prestam.anda di indennità per la.veri strao rdina1i, al zione, che è tal e ·p er sua natura? C.e.1 tam,e nte pti11ci.pio 1stahilito dalle e.z. l infte della Corte 110, perchè jJ c~t r a.tte1·e stra.orrtinario deJla p.J ~e­ di Cassa.z. con lai sentenza 17 genn. 1924· (C,o·stazi one grat11ita., alla qua.le il n1.edico non è mune di N~t})OJi <;. Almirante) d-ella quale demtennt.o p.e r ob1bJ.igo r101 ·mnJe, risulta dalle conmo notizia in qt1esta rivista. i è ritenuto. cioè, dizi·oni della n om ·i nai e tlal le n01w.e che regoche sia imip1roponibil1e, ir1na.n1zi o l 1r1agist.11ja to liano 'i!l rappu ,.to cli im piego in,e rente alla conordina.r io, l'azior1e dell'in11)iegato per p,a ga;m endotta. to .cli compens0< p.er lavo1·0 ~t1 ·aord ina1·io se man, i r.or11s id eri u.r1'altra.• ipotesi, p·er J.o st.e s.c;o C1hi 1m. p·r·ovvedimento an1ministra.tivo· che a.lbcaso. hl C'omU!Il.e non fa un atto l)01Slitivo e biai ordinato t.ale la.v aro. rico11oscendo lo straorform'.'lle, ·Ciio1è non I"ichied1e prrest.azio11,e per dinario. Pe1r meg lio precisare, riporti am.o Ja gli a.b!bienti, m a ·n.on compila. ]'elenco dei po· espo.s izione che del . su,o orite1io 11a fatto J.a veri, sì ch e al medico ma11ca la possibilità. Corte di Bologna. « Affinrhè st1ssista un diritto di in1divi,dua11'e .J,e persone av·enti d~ritto alla a.zion.a·b ile dell'impieg·ato a :pagarr1ento di t.icu·1a gratu•i ta e rnainca il titolo per op·p o.r si 3 pendio p·er lavoro .strao·r dina.rio, n.o•n lb.a,sta. cl1e qua1siasi richiesta di a,ssiistenz.a. il la;vo1·0 st.esso si dimostri com1)iuto in circoQt1i si profi 1a llilla res.11onsabilità d.el Comu stflnze diverse da quelle orditn.aYiamenite· imp;Qne per in :1d en rp ime n.to, e011 1o effe t.to del ri$.te alJ'im.p iegato, m.a oc aor.r.e cl1e sussista 11n sa rcim,en to dei dan11i; ma, in sostanza, il m 'e provve1d.jmento, an1miriii.st.rativo il q11aJ.e non di:co può ag·ir·e, .anch·ei in qu1esto ,e:aso., 1p er il solo tale la.v oro aib'bia effettivamiea.i.te ordinato•, lavoro straordilnario .aJ qt1a1e è stJa.to costretma. gli ab·bia insi·eme riconos.c.into lai ql1alifiaa to per fatto <liel C9m1me. di straordinario. Q11esta tesi t1·0,ra la s11:a git1Basta no q11.este consid.e1·azioni per dimcstrastiJficaz.i.on,e nel concetto. della di criezi·onaJità ·e 1·e quanto sia eITata la generalizz·azione cli conseguente insi.ndacab.i:lità clJe] •J)Otere. dell'a.m UJila tesi che, in dJati ieaisi ed enitro certi limi· ministrazi(){[}Je di reg0<la.r e, co11 c1itel'i suoi pi:roti, può essere gin sta. Infa.tti, la Ci0 rte di pri e adattabili aJ1le ci1icost.anz.e partic.0J,a.1i del B olorna c1~de di teo;vanie una gi111stificazior1e caso, iJ fun.z.icxnamen.t o dei var'i rruni deJ. servialda sua tesi , « nel oonootto della disc.rezionazio, -0on·cetto qu.ooto cui fa riscontro l'altro delli tà e 00111seg·n,ente i·nisinda.caibilità de 1 poter.e la inesistenza di un vero ·e proprio diritt.o deldell'amministrazione dii regolaire con criteri l ' im,p i.ega t,o a,d ort ten.e re cl1e ]a presta.zion.e· cl ella suoi pr0:p·r t e ada.ttaJbiJi a ll e cir.costa.nze parsua opera, et1i si riferisce il t r.a.ttam1ento eco1110ticola.ci diel caso, il funziona.mento dei vairi mico aisseg;natog·li, rim.anga in qualsiasi evento rami de] set·viz.io ». Ma il poterie d.ell'ai:mmai1.11..icircoscrritto per l'oggetto e l a dura.ta entro, li,st 1~azi0Ille trova un limite nella 1egg.e e n ·e1I ru i ti .fi!ssi e i,n d·e-ro gab i 1i » . contratto. J,n ogn-i m1odo, è op·p o.1t11no t.einer p11esenti q1lieste i isoluzioni giu.resprt1denziali, Così argomentrun.do. la. Co1·te di B ol.ogna è p€r regolao"ie acc.ortaimente la p1osizione n·ei ·casi and.a.t a oltr"e la l"'iool11zio11e a dott.a.ta , .con l1'iù di lavoro straoil"d'iinario, l)recostit111en·dosi, se vi'ro ser1so dei lim,i ti, dalJ.e Sezioni l Jnite. po~si1bi1e, u'l1 titolo, cioè llTI atto formale. di Un crit~·ri.o assoluto e genie1-ale, ugualmente incA iico espr esse). aipp li.c81bil·e per tntti i rapporti di impiego, noo 1

1

1

1,

1

1

1

1

1

1

1

1

I

,

I


[A~NO

XXXI , FASC. 39]

SEZ I ONE J=>RAT JCA

J 287 .

NELLA VITA Pl10jj'ESS1 ON ALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE.

Per la celebrazione del medico eaduto in guerra. CCYntin,uazione

Per il ritorno al sistema elettivo nelle eariche universitarie.

(} i ttà

Per la clinicizzazione degli ospedali. I>rt:lsso il g·abi11etto del iui11i.stl'o clell 'iute rno si è adunata 1<1 C-0mrui!-\sioue i1er la cou11>ilazione ùel regol<:1mento stilla cliniciz?.azio11P <legli o~pedali. Erari.o J)re.se11ti il i11ini!::i tro on. lfecle1·zoni. alcuni funzionari de l )ilinistf:>ro, i proff. Viola di Bologna, D onati di raao,Ta, .Jl uSC<ltello <.li Ca tailÌ<l e ~rram'bnsti cli Genova, q u nli i·a1)prese11til11 ti d~lle scuole n1edic:l1e. il JJI'Of. P~i qu 1le 11l'esicle nte ù ella Fe<1€'rnzione i1ar.io11ale clei 1uedici 0$1Jitali~1i delle cittù llDiversitarie , i l qua le si el'a agg·reg;1ti i l)l'Off. \ 7igliani (li Padova e l'a~ni~L di l)aru1n. Non. fn J>OSs ibile (li rag;,?;iungere nn vien o n C'c·ol'<lo. 11 consenso <li a111bo le J)arti si <t ffermò sui . ·egue n t i concetti : 1 ) \"e 11ne fissato pe1· le c li11ich c> llll n 11111ero u1a~­ si1no di letti, ch e 1n :1es un caso do,·rit essere suJierato : 2) I./amplian1ento delle clinic he sarit effettuato sen~a. la HOI>vressione cli alcu110 dei reparti ospech.1lieri: 3) I/a1)p li<.:azion e del decreto si eReguirà sec:o11do le proQoste cli una ('01nmissione locale, composta del rettore <léll' T1 niYe l'sità. cli u11 a1nmini-stratore degli ospedali, <li nn clirett or e di cl inica, di nn lll'in1;1rio cli os1>edale, t utti non1ina t i <lRlle rispettiYe cate~;orie . In ca~o cli runncato aC'cordo fra i quattro rn11presentn nti s i n on1ineri1 nn quinto 1neml>ro. 7napor-iantissinaa pubbli~azione

1

.. Dolt. ANTONIO SE BA STI AN I

:\ledico a luto 11e,gl i Os perlali di llo1na

I disturbi del ritmo cardiaco IP

P ref azione del p rof.

Gius eppe

.

e presidio militnre di Breséia. Lir e

I l sen . Albertoni ha presentato a l mi11istro della P. I. un'i11terrogazioue per sapere Re intenda rista bili1~e il si·stema elettivo per la scelta dei r e tto1i e dei presidi degli Istituti superiori d 'istruzione, dei mem bri del Consiglio Su1)eriore dell.a P. I . e ùelle eornmi.ssioni esaminatrici d<•i con corsi liniversitari, come Stlrebbe <lesi tlera bile.

....

ved!i fase . 38).

Basti an elli.

Esp one in modo chi aro e semplice l'a rgomento in apparenza c osi complesso delle a ritm i e. Il m anuale, che è d edicato e.ssen. zialme nte al m eù ico '1 ratico, è cor redato da numer osi e nitidi .elettr ocardiogrammi (t utti casi osservati personalmente dal· l'A.), specialmente a llo scop o di far intendere meglio in ~ae easa consi ste il dist ·1rbo ; vi s9no r iferite le ved ute .v1ù recenti r iguardo all a ptitogenesi ; eù ogni capitolo t chiuso dai e dati clin ici > che si rif .:!riscono ali~> s n P.~a le disturbo trattSltv. l'n volume i11-8 (N. i delle uostre « :\l on ografie Meùico-Uhir urgi cbe d ' attualità») , con 73 figure intercalate nel testo, nitidamente s1:amp t!io su ca rta semipatinata. - P rezzo L. 1 8. -· Per gli al,bonati al « Poli clinico> sole L. 1 5. 9 O in i>orto fran co. · Inviare Vagli a posta le at Cav. L UI GI POZZ I . Via Sist ina. n. 14 - Roma .

Dott. Dott. Dott. I}rof. l'rof. Dott. Dott. Dott. Prof. D ott. D ott. Dott . D ott. D ot t. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. D<1tt. Dott. D ott. D ott.

Dott.

Parisio Paolo Paroli Giacomo Rini Pietro . Seppilli Giuseppe Sironi JJuigi . . . Ilontem1)i Giacomo I<"l.Cotti Robflrto . . JJui •.\.url?iio .. . . Bar.1 tozzj .l.i go . . Ben 11ssi Guido .. . Berlu cchi Ignazio l~ianchi Gnsta vo Rinetti ({inlio . . . B ontempi Jf rancesco Rorgo Giusept.>e Braga ~1ario .. . . .. Calzavara .Aldo .. Casolino Leonardo Ca valli Ottavio . . Corne tti Bono . . . De Antoni JJuigi . De F ra ncesch i Ettore Falsetti I.ieopoldo . Frnnrioni Gino . . . . Gallina Achille . .. . lori Mar io . . .. . . ('o;o;tantino ì'.1antova ni . icl. I~rianr.a Giu Reppe , id. Cann one ~1ichele , id .. . R i11ni Gi0Ya11ni , id . . . 1\ia7.7.n ch~ 1 li T;nigi, icl . . \"'incentelli Alberto, id . ('ntt;1neo i\nge lo . id . JJ~) zzaroni Pietro . J,eidi Fra n ceRco . . I ;evi l\1inzi Arturo T.1om bardi ErneRto ~Ia nara CRrlo .. . .. . ì\1e rli F i lipr)() . . . Orll"tnrlini ('a1nillo Palla veri F e rru ccio P e rini Giuseppe P e trò FrnnceRCO R o, re tta •.\n g·eio .

20 :lO

20

:!(I

JO

10 10 10 10 10 10 10 10 10 10

10 JO

10

10 10 10 21 20 2.-1 2.) !10

50

~)

jO

10 JO

.. .

10 10 10 1 () ] ()

JO ] I) ] ()

10

10 10

10 5 5 5 !5

5

5 5 5

:so 20

20 10 10

0 .orp o d'armata di ~11lano.

Ti'prl(>rico Polli . i\.filn no \ lcidr J ,n ffr nnchi'. id . . 'Jii c h c l~ 'JJe<l}l. id . . . . Carlo T.iasa~: na. id . . . . Costantino Bitt n ch i . id. r,. c. Tilnn. id . - .. .\ nnibn lfl .e\ lhini. id. . .

'

l:i

lG 15 10

D ott. Dott. Dott. D ott. D ott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. D ot t. Dott. D ott. nott. D ott. nott. R 11RCOili c~~:i r e . l)ott. ~ eh ileo Adolfo . Dott. 'l'•t l'<l 111elli Fn u~to Dott. Z11lia n i Andrl?n . Dott. ,_\ 7.Z Ì (} Ì 0'\"<1 TI11Ì . · Dott. t '01·ntti Rosnrio . . . D ott. Dit \O <:?·lio :\In rra ni R oland o Dot t . Gni <1otti Gniclo Do tt. 1\1(:1 t<?rzn nini i\ugn ~ to Dott. l)iotti C ristoforo . . l ) ott. 'l'o11i ni Geroln mo ~ . D ott . TThp1'ti ('fl\R<-1.re . . . . Dott . T,n 1fl'il lll'hi ' 7 ir.. ve~tone Dott. , ,.olpi Gin sepr>e .. . . Prof. Albini Erne.~t o . . .. . D ott. P :'.l la 7.7.i GiuRerr>e . . . ì\f a g-g:. l\f . 'Jf i ceh in i Antonio

nott. Dott. D ott. D ott. D ott. D ott. D ott.

~()

..

Lire. 2-5 20

.,_ :)

.-

'e

()?'1

ti n Il (1 ) .

2.5 2=i 2!5 2.5


1288

IL POLICLINJCO

CONCORSI. POSTI VACANTI. ..lS<..'OLI Pro~No.

- _\ledico del Dispen&.trio c.-eltico <.'On1unale, per la l)l'Ofilassi e la cura grn tuitu d. sifil. e d . n1al. Yeneree; l ... UOOO: nomina e confe l'IDe tri eru1a1i. 'l'assa n.miuissione I.. 50 (qui ta nza dell'Economato comun.). Esa111i. Se1·y. entro 15 g. Scad. 10 ottobre. Chiedere an11unzio. CASTIGLIO~E DELLA PESCAIA (Grosseto). Per ,·etulonia; r.J. 9000. l">roroga al 30 ottobre. COSENZ \. o.spedale oivile .. - Chirurgo aiuto incaricato del gabinetto d'indegini clinic:l1e. Scad. 15 ott. 'l'itoli comprovanti la compptenza nelle due brnnche richiestC'. GENOVA. Scad. 23 ott. i\!ledico batteriologo; r... 11,000 e 8 bienni di L. 500, oltre c.-v. nella misura degli altri impiega ti del Comune. GROSSETO. R. Prefettura. - L'fficiale sanitario del capoluogo. Proroga al 15 ottobre. MILANO. Consiglio àegU Istituti Ospitalieri . Medico is1">ettore; J.J. 13,000; c.-v. di Stato: bie1111i fino a J.J. 24,000 dopo il 20° anno; I"'. 15 servizio notturno. Età inn. s. 39 a. E&1mi (igiene: legislaz. e assist. sa11it.; batt~riol. e microsc. ). Chiedere annunzio a lla Direz . .;\·Ieclica. Doc:tun. al Protocollo non o ltre ore 16 del 15 no,·embre. l)IEDIMON'J'E SANGER~!ANO (Oaserla). - Posto iuedic-o condotto ,·aca11te cercasi subito interino cu1·a poveri, stipendio 6000 oltre indennitit cavalcatura. salvo inigliora111e11ti in corso di approvaziont-, n ~81111zione seryizio 10 ottobre, dimora ·stabile nel '<>ru11ne, })robabile i101nina stabile. In,·iare domanda documenti sincla c·o. ltoir.u. A zien da delle 'I' ranl v ie Mnnioipali. - ìV1cdico fidt1ciario. Soad. ore 15 del 15 ott. Limiti etil : 3.5-:50 a. J_;. .1-100 mensili ; tesser:-1 libero percorso . 6.\ccettaz. entro J 5 g. FJ consentito il libero esercizio profess. Chiedere · annunzio e capitolato alla J)i1·<"zione (via Volturno f>9, noma). Il « .Jot1rna l d e :\Iédecine de l~orclea ux )> dP l 10 SE·t tem bre 1924 informa che ln Societit · .L.\noni111a <( Huilerie de Congo Belge )> fa ric~iesta di m edici · forniti del cliplo111a coloniale per il Congo Belgn. ~rivere n lla sr·ùe sociale, I..ever Ho11se 150. rue Ho.vale, Bruxelles. 1

'

CONCORSI A PREMIO.

:\1ILANO. ounsiglio rlegli I ~ ' i f'll1 i Ospltalieri. Se<:ondo Je disposizioni testamentarie del dott . .A.11gelo De ' Tinc:enti, ed in relazione a deliberazion~ <lel C-0nsiglio, è aperto il concorso a un premio di r~. :3000 da confe1·i1,si all'a11tore del migliore In YOl'O oti~inale, riguardante .1a N"evropa tologia, sc1·itto i11 lingua jtalian.a , cla giovani stl1diosi della s1:>eciHlità. Gli :ispiranti devono essere medici nssjstenti alla Sezione Ne,·rologica Serafino Biffi dell'Ospe. dn.le :Vlaggiore, o medici inscritti ai .corsi d 'inseg11a mento pr~1tico presso l'Ospedale. Il concorRo si chi11de a lle ore 12 del giorno 31 dicembre 1924. Il lavoro ])re1niato Yerrà i>ubblicato s ulla Rivtst~1 l. << Ospedale ~faggio re ». Associaz·ione !taliana per l'Igien e. - La A8sociazione, per incarico <iella « Compagnia Italiana dei Grandi ..A.lberghi », ha bandito un C-0nR01'IA.

=---------~- -

- - - -

-

--

(ANNO

XXXI, FASC. 39]

C.'0 1-so Iù1zionale u i)remi, offerti dalla (XHnpaguia stessa, per un Opuscolo di vro1>aganda sul ten1n : « I.J 'igiene negli u lberghi », nor1ue ad nso <lel I.>ersonale subalter110. U11 1° premio è di L. 3000; un 2° pren1io di L. 1000. Termine utile per la. i>resenm:rJone dei l<l \'Ol'i 15 gen11:1io 1925. Per i11formazioni e chiarin1enti riYolge rsi al segretario dell'A.ssociazione (lott. Gioyanni Palo1nba, Yia ' rittorio , . . eneto, 9t\ Roma (25).

:NOTIZIE DIVERSE. Nuovi

~enatorl.

8ono stati ele,·ati alla dignitit. del laticlavio quattro insigni rappl'esentanti della classe medica. Il prof. Cirincio11e Giuse1>1.>e, nato a Bagheti~1 (Palermo) nel 1865, ha occupato successivamente le cattedre di clinica oculilStica delle t:nirersitit d i Siena, Genova, Palermo e Roma do,,e è titolate dal 1908; ha per due legislature fatto 11arte della Camera dei deput:ati. Il prof. Giordano Davide, nato a 'l'orre Pelli(-e {l >ien1on te) 11el 1864, è di1·ettore del l'eparto cbiru rgico ·Jell'ospedale ci-vile di Venezia; è st.ato si11daco e commilSSario :.:egio di Venezia. Il l)rof. Guelpa Guglielmo, nato a Comandola (Piemonte) nel 1851, da oltre 30 anni esercita. la sna J)rofessione a Parigi: è ideatore (lel metodo curativo che ne reca jl non1e. Il r>rof. Si1nonetta L uigi, nato nel J 8ul, t11Ji)~lr­ tiene a famiglia lombarda, ;na è umbro ormai ~r dimora; filant1·011 0 e ~tutli<):-;o, 11a con~acrato molta parte della sua attività al Co·l legio-con,itto di P<\1·ugia. <li cui regge le sorti q11ale ptesidente del Consiglio tl'ammi11i strazione; copre n1tre cariche i 111 J)O l' ta11 ti. Per queste nou1ine esprin1ia1n1) il noRtro V'iYo co1npiacimento. 1

La Mostra ldrol ogiea alla IV Fiera Campionaria di Napoli. I 1 Co1nita to 1Dse<.:utiY9 della IV Fiera cum1>io11a ria {ii Napoli, c:l1e si tiene dal 16 a 1 :~o 8ette mbre, ha preso la lodevole iniziativa di 't1nù ì\1ostra Idrologica, riser,-an<lo a llo scopo uno dei n1igliori padiglioni, e concedendo rl~li esr>ositori l)al'tieolari fnC'ilitazioni. .\.l la org·an.izzazione della. Jiostra è stn to c1elega t<) il vrof. gr. uff. Emilio Di Tommn 8i. direttore sn11.it:Rrio delle Te1·me di Agnano, componeutf rlel Con.sig·lio g·ene1·a1e cìe11' Associazione ~1e<licn I taliana cli Idrologia, Climatologia e Terapia Fisica.

La nuova sede della Cassa Nazionale Infortuni a Fiume. I l 9 settembre ebbe luogo a Fiume l'inaugurazione tifficiale della nuova ~de compartimentale dC'lla Cassa Nazionale Infort11ni per la pr0Yi11cia del Carnaro, oye· l 'Istituto svolge da t~1npo Ja prol)l'ia azione con nobilissimo s~ntimento rli it1lia11ità: Intervennero a lla cerimonia S. E. l'on. Navn, ininistro dell'Economia Nazionale, S. E. 1'01i. Dino Grandi, S. EL il u1 i nist.eo cli ~ta t.o sen. march. Ferrf'ro ò.i Cambiano.

--- ~-- --

~---~~--~~~~~~----..............


(ANNO XXXI, F ASC. 39]

Cono df pa&ologla coloniale. prossimo, nei locali anneHsi .a Ila R. Cli11ica :Vledica. di Bologna, si i i1izierà un <..-orso di l)tl tologia delle malattie colonia li per !Soli laurea ti. Il programma d'insegnamento eompre11derà : la. tl linica delle malattie coloniali,· l'Igiene coloniale, la l'>rotozoologia, l'Entomolo·g ia, l'Elmintologia. la Bacteriologi~ e la Sierologia. Alle lezioni teoriche si a lterneranno . esercizi pratici e di dimostraz ione, essendo tale sc11ola fornita di n bbon da~te materiale scientifico e di laboratorio, in Nel

12<39

SEZIONE PRATICA

i licembre

locali recentemente adattati. Vi saranno inoltre re.t>arti r>er malati.

Per la crociata oonU'o la Tubercolosi. Alla Colonia profilattica cc Principessa I.Jaetitic.1 », tu assegnato il l)remio di L. 7000 dal ~linistero della r. I. Alla Colonia «Da ,·ide Ottolenghi », istit11zione che si aprirà in collina il })rossimo autunno, la Cassa di Risparmio di Torino, e.li cui è presidente il gr. uff. Alberto Geisser, ha assegnato L. 5000, h1 Cartiera Italiana I .. 2000, il eomm. Cesare Verona I..1. 1000, il gr. uff. Gl1st~ vo Quarelli L. 100 e vi si aggiunsero altre offerte da volonterosi.

Periodici rinnovati. «La Clinica J\1edica Italian.~1 », che contava più di mezzo secolo di Yitn gloriosa. dopo 8 anni di silenzio risorge R enrn <lel prof. Carlo Vallardi,

che ne sarà il r ecl,attore-capo ; intende costi tuite un utile complemento de «La Gazzetta degli Ospedali)) e çle « Il :\Iorgagni ». È pl1bblicata clalla Casa eclitr. clott. ]'1·n11cesco Vallardi e dalla Società. Editrice T..1ibraria di :Vlilano. Usciri.t I">er ora in fascicoli bin1estrali, poi mensiln1en te : il primo fascicolo, ricco di cirea 100 i>agine, contiene sette prege\•oli iuemorie orig:inali. Degnn del suo 1)3S"ato e sicu1·a dell'avvenire, la risorta rivista co·n ta sulla e-olla borazione di tutti ..gli stl1diosi delle i1ostre scuole mediche. Gli « ..\..nnali . dell'Istituto ~Iaragliano », già consacra ti èllla tubercolosi, assumono il titolo di « Arcl1iYi <li Biologia applicata a lla I">atologia, alla c;1iniCè1 ecl a ll'Igie11e » ed ·ospiteranno lavori originali in tutti i ca1npi della medicina scientifica. Nella direzione il sen. M~ i·agliano verrà fiancheggiato dai proff. Tra 1nbusti, Canalis e Figari. I~a redazione è stata salclamente costituita. Avranno periodicitit bimestrale. Sara nno edili dalla Fon<iazio11e dell'Istituto niarag·liano. A.i d.ue periodici i 11ostti cordiali auguri.

LA CLINICA OSTETRICA. RIVISTA MENSILE Period :co n1eosile diretto dal prof. PAOLO GAIFAMI, della R. L'niversità di Siena. •

Abbona.mento ~emestrale: Italia L. 10, ~stero L. 12.so. Pel tramite del <Policlinico » : ltalia L. 8, Estero L. 10. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina,

n. 14 - Roma.

In dice alfabetico per materie. •

Affa Lieameuto : vinstl'ine e coagula7.ione Pa g. ~ sangue . . .. A utorita gii11dizia ria: oonipeten.za t1i 1nateria, di stipendio, indennità, conipensi ecc. )) » Atresia anale con fistola vaginale Bacilli tubercolari uccisi col calore : azione immunizzante )) )) Bibliografia Ca lcio: i·ican1bio, s1:>eeial1uente nella te)) t.ania P nel racbitiSJ110 . <Jo.ccige: 1ua l forma~ioni, fratture <? spo)) stamenti Colloidi dell'organii:,wo : rapporti coi sa li n Concorsi a ·1nedioo oondotto: dispenso

12.~!.I

1283 12H-! 1277

1275

1

dal limite di età .

.

Cute: reattività a va rt antige!li • Disturbi emotivi : base <. rganica Insegnamento 8Uperio-re Insuli1w. e diabete insipido . Insulina per la C'Ura del diabete mellito Insulina : ricerche Lavoro st·r aordinfJ,rio: domanda d'indennità

Liquido di Calot Lues artic.:olare: diagnosi radiologica Malarizzazione tera.peutica : regolamentazione in Gern1a nia . Oroanici : riforma; r ffetti clella àeoo1·renza d el tern1 ine .

1'.!78

1279 1278

»

1:285 J 'YtT J272

>>

12()7

>>

1277 127R 1277 •

>)

>>

»

» >>

1286

»

1282 1280

>>

»

1284

1

Boma, 1924 · Tip. Oartiere Centrali ($).

'

»

1285

Osteoblu1sto1ni: casistica Paralisi progressiva: Cllra con ht 1na-

larin . I>ianto infantile Policlattilia pedl1ncolarn Re110 : formazione cli c isti Rican1bio minerale Sangue circolante : deteru1ina zionl' clelln massa Sangue: preleyame11to nel neona lo . S::i re-01na sperimenta le del retto : azione ae.i raggi X . Sen. ibilizzazione J)1 'ofe~siona le co11 Re1ni ùi ricino cnspensione per motivi clisoÌ/p lin.a ri . S1:>eeialità terapeuticl1~ : formole dichiarate Sport: lo - e la salute . Storta clel collo clel piede : lesio11 i Tricofiticli: origine Tessuto adipo.so fissato : innesto Tubercolosi ossea ed articola r e: tratlamento Roentgen . Tubercolotici: r icerche sul sangue . uretra maischile: ind·ag·ine radiologica U rin.:'l : pre\enzione d e Ila decomposizione dei campioni . \ Tertigine: la L.

t:'OZZI.

l'ag. J 27() ))

] 273

)) 1281 )} 1~67 )) ] 276 )) . 1278 )) ))

1277 ] 282

))

127()

»

128-!

>>

12 5

»

1~~4

»

·~9 ] """-· ù

»

»

1279 1277 127(;

»

1280

>>

1276

»

1277

>>

» 1282 » 1268 ed. reSJ>.


1>AOINA DELL ' A~li\{l~l STR ..\ZlONI!:

IL pOLICLINLCO

SEZ. PRATI CA - FASC

~

1lltre importanti pubblicazioni per i nostri Signori abbonati.

11

Dott• Prof• FRANCESCO VALAGUSSA

Me?ìco delia .Fai;ii1glia .~al~ · p~rettore e. Primario . u~I Preven torio per lattanti e Em1ho Mara1n1 > • Medico Primario dell'01J)e· dale infantile e Bambino Gesù > - DGcente di Cll aica Pediatr ic& ne lla R . Università di Roma.

BIRO -

IL B.&

Consigli d'igiene ad una mamma

. . ('l'ERZA EDIZIONE NOTEVOLMEN'fE AMPLIATA ) On To lume in-~~. d i pag. XII-200, nitidamente stampato, con una riuscitissima illustrazion e colorate. sulla copertina. Pre11n L. 1 5, p1fl le spese postali di spedizione. - Per gli abbonati al e Poli clinico > sole L. 1 3. 4 O fran co di port9.

Prof. dott. LEON.r\RDO

DOMI~ICI

Libero docent.e di Patologia Ch irurgica, di Clinica Chirur g ica e Medicina Operator ia nella R. Universita di Roma.

i~ i~ i~ i~

Compendio di Semeiotica Chirurgica

Prefazione del pr0f. ROBERTO ALESSANDRI Un volume di pagine V LII - 425 stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi tipografici, con 73 figur e, molte delle q uali originali, intercalate nel testo e 4 tavole colorate, in cart~ >\.mericana, fuori testo. In cnmmercin L. 42. Pe·r i nostri ribbona,ti .c;ole, L. 3f5 i,,, pnrto frri.nco. Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA Lihern docPnte e 10 Aiuto

nellaClinica dellemalatt.ie neTVOSeP me11tal\ della R. Univers ità d.i Roma

~

~

. Diagnost,ca

~

delle

Dlalattie del sistema, nervoso

P r efazion e e due capitoli del prof. GIOVANNI MINt~AZZINI. 1n torn o a quPsto nostro volumP. ecco come si è testè espr esso AUGUSTO MURRI :

benchè io non ahbia avuto ancora il tempo da leggerlo tutto, n' ho viste nullameno tanta parte per aver i) diritto di sperare eh'essf) servirà ad .,levare gra11demente la coltura df'i medici italiani in qu .. lJa hr:i ncn della il'lediri na ruodern~, rh'è la Neurologia, finora molto trascurata . . . . . . ». «

.

PARTE GENERALE. -

U n volume in-8 di pag. VIJI-352, e dito in carta di lusso, nitidam ente stampato, con 175 figure qun,si tutte originali intercalate nel testo più 8 tavole, fuori testo, a colori. - Pr~zz o T.1 . 4 2. P er i nn~tri ahbonati, franco di lJOrto, ~)er sole . . . . . . . . . L. 3 6 PARTE SPECIALE: Sistema nervoso periferico. - Un volume di pag. 242, con 67 figur P in tercalate n Pl tPsto. - Prez7() T,. 2 8. P ~ r i nostri abbona ti. fr::. neo dj porto, p er solP L. 2 4, 7 5 Prof. GUGLIELMO BlLANCIONI, della R. Università di Roma

La voce parlata e cantata, normale e patologica Guida allo studio della fonetica biologica Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS della R. Università di Ronia

Un volume (N . 13) della nostra Collana Manuali del " Policlin ico,,, di o ltre 50U pag ine, co11 19-i figure origin a li nel tPsto ed una riu~cjtiss ima jllustrazion e sttl la copertina, nitida1n ente stampa·o su carta semi pati nata. In commercio L. 35 più le spese postali di spedizione; per i nostri atbbonati sole L. 32 in porto franco. Pro1 KlNAL l>O MAf<.UHESJNl docente d' Istologia e di Te,,nica microscopica neUa R. Università di Roma .

~0MI?ENOI0

01 EM1\T0Lt)Gl1\

ad ust• Ilei medi"i pratici "

de~li ~tudenti

Per i nostri abbonati solo L . 8

franco di porto.

oon preta1i10ne de! prof. VITTORIO i'\.SC:OLI · --- - - relative apiega11ion1, su due doppie ta•ole in fototipia L . IO. grande, dt circa f.OO Jlauine. oon 74 ftizur•

On volume f·n - le

~~~~~~~~~--~----~~~~----------~

lnipoptantissimo :

Per gt>11 Li lt: concession e della Ca.sa Edit ri ce siamo in grad o <ii offrire a i nostri abbonati il rece nti ssi mo magistrale lavoro ctel grande clini co

AuousTo MuRR1 •

Nosologia e Psicologia

lihro uscito da pochi ~~in1i {liorni. . . Un volume in -8, di pag. X Y [-208. - In commercio L. 1 8, µiì1 le spese postali di spedizione. Per i nostri abhonat1 sole L. 1 6 • 5 O in porto franco.

OlfPianio inoltPe :

AuousTo

MURRI

''Dei

~edici

Pressati rt11o numerol!iSslme ed in~et!sa11ti i11sil4tenr.e. abbiamo fatta una nnova ri1n ~ tnp!\ d i ques~a ml\1Zniflca monografia e Ti Ah biamo potuto ll1Z1Ziunizere nn recente rlu1cltissimo ritratto dell'l llustre uomo, :o forma to 16 xl~, su carta patinata t un'~l e2a nte brochure. di •7 pagine. òella stessa ampie11a <tel e P nliclintco >. Costa L. 8 ma ai nostri abbon ati ~ spedita per •<>le L. 6. 5 O. fran ca d i porto.

AUGUSTO MUH.R I

''Saggio di per1z1e medico legali ,, per cura e con prefazione di ANTONIO GNUD_I.

Seconda edizione aumentata. \ 'olume in-8, di pag. X\' I -272. L.

1 8. -

Per i nost ri abbonati sole L. 1

6. 5 O

.

in porto fran co.

Pp, r ric,.1;pre q?tanto sovra inrfiriz znre T' nr1 l in f>ostal r ol (1nv. T, ( f /Gl POZZI. Via .~is1ina, 14 - RO.ll : l 1


ANNO XXXI·

· Roma, 6 Ottobre 1924

Fase. 40

'

' fondato dai professori :

1

GUIDO BACCELLI •

FRANCESCO DURANTE ,

\

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

· SOMMARIO. '•

Lezioni: G. Tancredi : Frattura dello scafoide carpale sinistro. 1 Note e contributi: G. B. Podestà: Su alcuni · moderni metodi di terapia. antiprurigiDOSfl. Osservazioni cliniche: Leale: Adenoidi e nevrite otti ca retrobulbare. . . Sunti e rassegne: MEDICINA: R. C. Wingfield e G. S. Wilson: Eleme nti pronostici ne l pneumotorace artificiale. - L. S. T. Burrel : Risultati, pericoli, indicazioni d el pneumotora ce artificiale. - CHIRURGIA: Bachlechner: Ulteriori esperienze col bloccaggio dello s plaucnico. - I. Scalone: La simpat ectomia periarteriosa p er le> sviluppo del circolo collaterale dopo la leg!l-tura dei grossi yasi. - Chastenet de G ~ ry: Considerazioni :,ul Catgut. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia di l\Iedi cina di Torino.

Appunti per il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA : Cuore da gozzo. - Sulla cura celle cardiopatie. - La cura del' l 'ipertensione arteriosa. - Il peri colo dei salassi abbondanti negli ateroma.tosi ipertesi. - Simpatisectomia cervicale s uperiore sinistra sotto s nestesia locale nell'angina pectoris. - La terapia f arma~ologic~ a rteriosa e limiti di essa. SEMEIOTICA: La. pnntura esplorativa. - IGIENE: L'educazione fisi ca n elle scuole. NoTE DI ~1EDICJNA SCIENTIFICA : Il ricambio del calcio nell'adulto. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA, Politica sanitaria: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca d el movim ento professionale. - Concorsi. Notizie. diverse. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà rlse~vatl. -

E vietata ia riprodu~ione di iavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbUca~ione dei sunti di essi senza citarne la fonf,e,. ,

LEZION·I . •

I STITU TO E DELLA

R.

DI

CLINICA

ORTOPEDICA

TRAUMATOLOGICA

.

UNIVERSITÀ DI ROMA.

Frattura dello scafoide carpale sinistro. Lezione del prof. RICCARDO DALLA VEDOVA, raccolta d~l dott. GIUSEPPE TANCREDI, assistente incaricato. •• Richiamo ogg·i la loro attenzione su un traumatizzato ch·e ha subìto tre giorni fa una lesione vio1enta del polso destro, di tale sede, di tale natura e di tale estensione che certamente potrebbe trarre in inganno chi l'osservasse superficialmente, e soprattutto senza sussidio radiografico. Questo g·iovan,e paziente ha ~2 anni, ha altezza notev.olmente superiore alla media, sviluppo scheletrico regolare, masse muscolari . ben sviluppate; è boxeur (peso massimo). Dava un pugno gio~ni fa con la mano sinistra, mantenendola in iperestensione dorsale e in adduzione -ulnare e colpì l 'avversario nella regione zigomatica con il metacarpo del pollice. Dopo inferto questo p11gno

d.ella s:inistra il co,m battim·e11to si p rotrasse ancora per qualche minuto, e durante questo tempo il paziente no11 avv.ertì nessun dolore, ma, cessato appena 11 combattimento, incominciò, a.d apprezzare una sensazione dolorosa al polso sinistro e rapidamente si re·s e manifesta anche una lieve tumefazione che poco a poc€> è andata estendendosi, senza però raggiunger mai un volume cospicuo. Venne alla nostra osservazione nell' ambulatorio ieri nel pomeriggio, pr.esentando una obbiettività in nulla diversa da quella \che possiamo attualmente rilevare. Colpisce subito la nostra attenzione il fatto che non ·esiste una deformità grossolanamente apprezzabile, che il paziente mantiene la mano in atteggiamento pressochè indifferente, e non sente bisogno di sostenerla. Esiste lieve enfiagione diffusa neli.a regione del polso più accentuata nella periferia radiale, evidente in corrispon· denza della superficie palmare d·e l polso, ma più notevole nella superficie dorsale. Sono inoltre scomparsi il normale infossamento della tabacchiera anatomica e l 'altra piccola fossetta che di norma limita ulnarmente il ten•d ine del lungo estensore del pollice. Non esiste alc.un disassam.eruto. Non 1sono rilevabili ecchimosi. 1

a

1

I


1292

~ AN~O \\\I, F .\ SC. 40]

1 L POLI CL l ~ I CO ~

Alla pal1)azior1e :con s i a pi:>rezza s1)ostam en - 111a110 e una l j111itazio11e ineno 11otevole della to d ell'epifisi i11f e1·iore del radio i1el ser1so d el- ft essio11e palmare; t111a limitazione discr eta r alte zza. Co111e i1or111al1n ente, I' apofisi stiloide dell 'abduzio11e radiale, meno pro11u11ziata del· radiale è l)iù JJassa dell'ulnare. L'ulna i1on l 'a clduzio11e t1l11are. Vi è essenz1aln1.e11te lin1i· presenta alcuna deformità, no11 è dolente alla tazio11e dell'e stensione dorsale e dell ' abd uziopressione; del r adio ·i dimostra dole11te tutta 11e radia l e. I movimenti passivi 1J1·esentano r e1)ifisi distale. L' apoft si stiloide rad i al e è in t1na lirnitazio:ç.e a11aloga ma meno notevol P. sede normale riel fo11clo della tabaccl1iera ana ..:\.bbian10 a 1Jprezzato tumefazione circoscr:it La t o111ica. della n1et à radiale del polso, dolorabilità nel· Il dolore, cl1e rr1anca alla base della -stiloide la taJ)accl1iera anato111i.ca alla p r essione proradiale, s-i rivela faci lmente verso la sua estr efo11da in sen so antera-posteriore e più i11 enso 111 ità. I m etacar1)i ·e l e o sa del carpo distaltrasv€ r sale, dolorabilità alla pressione st1lle n1e11te 11011 di1no trano dolore. La prima filo. teste del I e del II m etacarpo, dolore nella delle ossa del cari:>o è dolente, specie dal lato abduzione r a diale e 11ell 'ipereste11sione dorsaradiale e il dolore . cl1e è più accentuato sulla le. Possia1no djre cl1 e con g r ande probabilità regione dello scafoid e, è a11cora notevole s ul .esiste frattura dello scafoide, pur essendo risemilunare, merttre si attenua sul piramida le sultata n egativa nel nostro pazie11te la 1icer ca e sul pisifoJ"n1E:. I11 dolenti sono le basi dei di quel s intoma sul ql1aie è stata richiamata rnetacar pi e le os a carpi ch e della seconda l'attenzione d a Hirscl1 e da luj con s iderato co111e ])a tognom o11ico, e che co11siste nella dofila. Dolorosis - ima è la pressio11e stilla base della tabacchier a anatomica che appare ricolma anche al la l)alpazione e d ove non si apprezza però s up erficial izzato il polso della radiale. Per completare la ricerca dei dati che offre la paJpazio11e è ·op1)ortuno un ricordo di° fisiologi a . E sa1ninando ' rajiografica1ne11te il com porta111e11to dello •scafoide nelle due posizioni di addl1zione t1ln are e di abduzione radia le d ella mano, i vede cl1e nell ' adduzione nlnare lo scafoi de s i dispone col suo maggiore Dsse per l n11g·o i·i. }'.)etto al radio e col suo m arg ine con ve so , porg·e 11ella tabaccl1i er~ a n ato111ica; n ell ' a 1Jclt1zio11 e r a di al e invece esso diventa ante1·0-1)osterjore e si a ppoggia sull 'ep ifisi i11feriore del radio. 11 semilunare nell 'adjuzion-e ul11 a1 e 6i appcig·gia s11ll'epifisi i1),feeiore del radio; i1ell'abduzione radiale prende col radio r ap1Jor ti sen1pre più circoscritti sposta11FJG. 1 ùosi ulr1armente. Per palpare lo scafoide nella Ricerca de>l ~i n torna di H1n.:=:c:H . profondità della tabacchiera anatomica, biso4.;\bdu1..io11e r a dia le: h1 pre.ssiog na tenere la m a 110 a3'dotta ulnarmente, cioè 11e s ulla test~'l clel III n1etnin quell'attegg·iar11ento in cui lo scafo ide offre ca1'po stimoln Io scn f oide. 1111a più e. tesa s11perficie accessibile. Eseguendo nel naziente q11e ta ma11ovra, si desta do . . lorabilità 1:>1·ovocata nella tabacchiera anato• lor.e notevole n1a 11or1 eccessivo. No1n s i avverte rnica dalla pressione co11ti11u a o a piccoli col· · pi eser cftata .Jongitudinalm:ente su lla testa del e repitaij <> ''.l ':' III inetacarpo, pressione che nella frattura Esercita11do llll a pressione 1011g'itudinale continua o a l)iccoli colpi sulla testa del I m edello scafoide suole risvegliare dolore se esertacarpo , si desta dolore n ella tabacchiera ana- citata sulla ma110 addotta ulnarmente, mentre tomica, dolore cl1e è 1ne110 intenso ma ancora . i1on è d.olorosa s.e la mano è abdotta radialm e11t.e. Q11esto di verso comportamento d ella si desta q11a11do si ese t'cita una s imile .p ressiocJ ol or abilità J)rovoca t a dalla p ressio11 longitl111e longitu<li11ale su lla testa del II n1etacarp 0. di11ule st1l III metacarpo nelle fratture dello :\Tel nostro 13aziente la pression e longitudinale scafoide trova faci le spiegazion-e nelle modificontinua o a piccoli col1)i sulla testa del III cazio11i di rap1Jorti . che intervien e nell'addu1netacarpo· no11 risyeg·lia dolore rlella tabaczio11e e i1e11 · abd t1zione del pol so fra le ossa ~ l1iera anatomica. <i ella prin1 a e c.lella seconda fil a del carpo .; I,o stt1dio dei mo, 1 im enti attivi din1ostra u11a lieYe limitazione delrestensione dorsale della r e1)iftsi rad i al e. Se s i pensa infatti ch e nelf

1

I

I


' [~~KNO

XXXI,

1293

SEZIONE PRATICA

FASC. 40] I

'

, .t,

2. Rirercn clel sintoma. di HIRSCH. Abduzio-ne ulna re : lo sca foicle non è l:ltimola to dalla Jì l'ession€ sulla testu del III n1etacarpo. FIG.

I

l'att€ggia111 e11to di abduzio11 e rajiale della mano la pres ione esercitata s ulla testa del III m etacarpo si trasmette direttam ente al capitato e di qui al radio, attruvetso lo scafoide, e se si pe11sa ancora che, n el! 'atteggiamento di adduzione t1lnn r e tiella ina 110, la pressione esercitata Sl1lla t es ta cleJ III m etacarpo si trasmette al ca1) it ato e e.li tltli al radio attraver~o il se1nil unar-e e rneno ~ttt l'a verso lo scafoide, ben i com111·e11derft con1 e in ql1esta seconda, posi zione lo scafoide è assai rrieno stimolato . che 11ella ppecede11te cl1e è ql1ella nella quale è rile vabil e il dolore. N el i1ostro infern10, se clinicamente ~ abbastanza fo11clata la diagnosi di frattura dello scafoide, il reperto radiografico ci dimostra sicnra111e11te la lesione: ved ia mo infatti cl1e ' nelle radiografie so110 assolutamente norn1a li le e11 i fì s i i11f eri ori del radio e dell'ulna, nor- · in al i Je stilo id i radi ale e ulnare, normali tutte le alt1·e os~a: solo si osserva l1na frattura dello scafoide se11za si:>ostamento. !

• •

• •

,

'

I

I

t.

.'

r

'

I

I I

I I'

I

l

•l l

'

r

' I

•1

I

1

'

'

1

IL- .. ~-

' •

t I

I

'

]'IO.

\

3.


1294

IL POLICI.INICO

(ANNO

XXXI,

FASC. 40]

La prima l'adiografia, eseguita a r&ggi p erpendico:ari, lasciando l '?sse della mano in continuazi one di quello dell'avambraccio, diJX}ostra nel corpo dello scafoide una zona ni minore opacità, come t1n' articola zion e tra due ossa (8cafoide bipartito). .

'------

'

i

I

r

• •

' •

'

FIO.

4.

\

V

5.

FIG.

.' •

J

Nell .J. seconda r adiografi a, eseguita anche a raggi perpendicolari, m a tenendo la mano in adduzione tilnare, si vede nel corpo dello scafoide una maccl1ia a contorni sfrangiati, una rarefazione che potrebbe far pensare l)iuttosto a una carie che a una frattura. La terza radiografia rassomiglia m oltissimo alla seconda: la mano era in a dduzione ulnare, per ò la direzione d·ei raggi non era p erpen die-0lare ma inclinata di circa 25°. Qui ~i ha nettissima la visione della frattu ra. I dettagli morfologici che risultano differenti in ciascuna delle tre radiografie , praticate in atteggiamenti diversi d ella mano, o con vari a direzione del fa scio anticatodico (in modo da colpire obliquamente la r egion e dello scafoide), dimostrano l'opportunità di ricorrere a q11esti artificii di t ecnica ogni volta che una

prin1a radiografia 01 lln polso, n el qnale clinicamente si è sospettata lina lesione scafoidea, n on confermasse la diagnosi. Anteriormente all'anno 1897 si credeva che la frattura dello scafoide avvenisse solo pe r colpo dir.etto (da a1rm.a .da fuo100., da strum,en1o contunde nte) : sp.es·so anzi gli anatomici (Pfitzner) ebb ero m·odo, di studiare scafoidi bi.partiti in ,o asi nei quali, in base .aJJ.e Illostre 01di1e~ne conoscenze, e le1cito d111 b itare eh.e !Si fosse tratta.t o di fratture n,o,n riconosciute (.e guarite con cal1o f1bro1so). P 1·im.a della scoperta dei raggi Ro·entgen non si r·iusciva a diaignostica·r e 11n.a frattura delJ.o sca1foiCLe, ch,e non foss•e ootev.olmente scomposta, o non f.os6e C'orn·p licata da lussazione di uno dei frammenti, perchè questo t'ipo di lesione non si rende manifesto per deformità notevole, suffusione ematica, crepitio evidente; nè del resto poteva con sicurezza C'if erirsi allo scafoide l'eventuale apprezzamen-_ to di crepitazione. Possiamo dire che la storia della frattura di qu est' osso, e sopratutto della 1


(..\~~o XXXI, FASC. 40]

diag11osi di questa frattura, inco111ir1cja con Ja ~cope rta dei ragg·i X. Nel 1897 D estot pubblicò per la p1ima volta sette casi di frattura cli11icamente e radiograficame11te tndiati . La frattura dello scafoide è senza dubbio più . . ' frequente di quello che un tempo non si IJe11sasse: non è esagerato ritenere cl1e essa s i risco11tri nella cli11ica una volta ogni 10 frat' tnre dell'estremo inferiore del radio;. la sua f reqt1enza sarebbe dell'1 % delle fratture in gerlere. se ci riferiamo ai dati finora raccolti. i\Ia le statisticl1e di cui oggi disponiamo non ci dànno ancora elementi abbastanza precisi; t1 non farebbe meravig·lia se fra ql1alche tempo dovessimo affermare cl1e la freqt1enza è in verità a11cl1e sl1pe1·iore a quella cl1e oggi ci ap1.1arirebbe. 111 quanto cl1e 111olti cas i di fratt11ra dello scafoide, nella scarsezza di si11ton1 i P iella insufficienza di osservazio11e so110 stat i fi11ora diagnosticati lJel' distorsio11i: ed in que. . to errore di d.iag·11osi trova fondamento 1a co11 vinzio11e volgare della mag·µ:iore gravit ù, delle distorsioni del l)Olso in ra11p or to alle fratt11re (lell' estren10 i11feriore del radio. Fra 1e lesio11i viole11te delle ossa del carpo la frat tnrH dello scafoide è la più freqt1e11te fra t11tt.e : eg·11e in ordi11e cli frequenza la ll1 sazione del '-'emilnnar.e, })Oi la 1ussazior1e radio-carpica e! 111 11ltin10 la lussazione intercarpale. I.,o . caf o i d e }Jll fratturarsi nel corpo o nella tuberosità. Per le fratture del co1·1)0 bisog11n di~tinguere due ti1)i:

o

1) Fratture ser1za l)estan1€uto del traheco · lato. 2) Fratture co11 pestamento degli ele111e11ti ce11trali del nucleo del corpo, co11 sparJpola111 ento così note,-ol e che si è i)erfi110 parlato di carie. Preiser richiama l ' attenzione tille «necro s i traumatiche» . Egli dice che in seg11ito a tra111na della mano, a una . distorsio11e che stiri i 1€gamenti, i vasi n11tritizii, che attraverso di essi giungono all'osso, st1birebbero lesioni i1ii1 <J ineno complete da strappam e11to, tali da l'e11dere insufficiente l'apporto 1111tritivo. Ne segu irebbe una necrosi traumatica, cl1e i)redi"POrr e])be a una ft'attura l) atologica ii1 occasione di uno sforzo uccessivo a11ch e lieve. Ora questa interpretazi one a1 Preiser i1011 rispo11cle sr1 m1)re al vero, })erche in realt ù l 'esperie11za ~i dimostra che si lJttò avere, a seg·uito di lllL 1111ico trauma del J1olso, ltna frattura con tal(• nestn111ento del i1t1cleo midoll a 1e, da offrirci t1n 'i111n1agine radiografica i11 terpretabile com<' 11 11a carie, co1ne i può yede1'e nella radio-

Z (ftg. 1) . Le fratture clell'apofìsi dello scafoide sono extra-a l'ticolari. e. c Jme ta ~i, si ~al dano cli so-

g1·a,fta

1295

SEZIONE PRATI CA

ii.

I

lito per co11solidazione o.ssea : nelle fratture del corpo invece, sia in un corpo compatto , sia in un corpo co11 s pongiosa pestata, la scontinuità si svolge dall'articolazione radiocarpica all'ar~icolazione intercarpica, percl1è lo scafoide, tranne i niargini anteriore e posteriore del corpo, sui quali si inseriscono i legamenti, .e la massa apofisaria, è in tutta 1a st1a sl1perficie rivestito di cartilagine. P er la sede i11tra-articolare e per la scarsa nutrizione cl1e ai fro111n1enti v.i ene attraverso a liga111enti lesionati dal trau111a s i producono tali distt1rbi nutritiYi cl1e la co11solidazione ossea della frattura no11 si verifica . La frattura d el corpo dà esito in pseudo-artrosi.

.

~elle

frattl1re dello scafoide da causa indiretta il meccanismo di lesi.011e consi. te in una azione violenta cl1e ese1·cita t111'i1)erestensione dorsale d-el pol so i11 addt1zione u ln are o in abduzione radiale della mano. A seco11da della n1aggiore o minor Yiolenza del t t·al1ma, i frammenti della fratt11ra del corpo l)ossorto subì re \·ario spostamento. fino al })1lnto che fram111ento (di ali to il distale ) l)ll Ò lussarsi nella tabaccl1iera anat om iCèt fì110 acl invertirsi.

urr

La frattura avvi ~ 11e per i11ftessione o per schiacciamento, J)11rcl1è la mano sia in ipereste11sione dorsale. po.sizio11e nella quale per la ten ione dei legamenti le o~sa so110 fisse . Se 1'11rto agisce dal lato ulnare, Jo s1:>ostam .ento • del trapezio e d el tra1)ezoide induce 1111a infl ession e dello scafo i de (f ral l u rtl cla iperfles s ionP ) : n1a . e la })1·essio11e ... i trasmett.c lo·ngit11<iinal111e11te dal 111etaca1'l)O e .11ecia ln1 e11te do l JII , al ca]) ita.to (eh € fu11zio11a da martello ) 1~ di qui sullo scafoide. 1ue11tre l'epifisi rad iale fa da i11cudine, lo scafoide. co111111·esso, si fra ttura con s1)appolnmento (frntt11.ra. da sclli occiamerito ). )J"el 11ostro l)azie11te il i·epe r fo r a.diografico cl i1no st ra nna fra t t t11·a da co1npr e~s ione, n1 (}1t· tre l ' a11amnesi indicherebl)e 11ettament.e 11n n1eccar1isn1 0 di iperfle8$ione, }1ojcl1è egli 1· rtr·co11ta che. tenendo Ja i11 a110 i11 iperestensionr, 11a col1)ito l'a,~,·er . ario co11 la tl"lsta del I 111etacarpo. ~ 1l a no11 è da e. cl nd el'e elle all'azione fl ettente s i ia aggiu11ta l ' azione comprirne-11te, i11 cr11anto la te ta del capitato alJbia trovato 1uo ·!o di i11cn11ea1·si l1el corpo d ello scafofde, che stt di e. sa i i11fletteva, e tli schiaccia rl o. P e r la 1)rog·110 -- i sono da distir1g11ere l e frattt1 re deJl ' a l)Ofisi da quelle d el cor1)0, percl1è, cot11e abbian10 yjsto, quelle consoli.da110 fncil111e11 te, LJll es te dù nno esito i 11 J)S.eudo-artro i, mai in co11solidazione ossea. r. . ·artrite def9r111a11te seg·ue alln lJSet1do-artrosi, anche se queta è stretta. La te$ta. clel capitato mal s i n p-

I


1296

IL POLLCLI~ICO

poggia s uJla rim a o s11llo calir10 prese11tati dallo scafoide e s i d eform a. Cosl che oggi si è~ i11clini a lln tratta m en to poco co11servativo, e ql1in di poco ortomorfico: si consiglja di aspor tare i d11e frammenti fin dal primo tempo, ancl1e c1qando non siano ln._sati, l)er evitare i clist11rhi da p se11do-artro. . i e da a r tri te deforrna11t.e. _.\ . quest a convinzione ci hanno indotto le osservazioni più recenti , poicl1è si sa orm a i cl1e al lonta11ando lo scafoide, prima che si sia stabilita l ' artrite def orma11te, si h a in definit iva t1na limitazione di movime11 ti a ssai n1inore cl1e lasci a11dolo in .sito o allontanandolo soltarlto secondariament e. Bisogna dt111qu.e . toglierlo in primo t empo. Se 11 paziente r.ifìuta di sottopor s i a t1n inter' ' ento c11ir11rg·ico, si in1rr1obilizza l a mano nor1 })it1 cl1e per un paio di settin1ane e dopo ::,i istituisce 1111a opportuna c11ra fisioterapica , pur sapendo . che la limit a zione ft1nzio11ale det errni11ata dalla lesio11-e no~ consolidata, equivalente alla persistenza di un duplice corpo mob i]e iptra-articolare 11ella grande articolazione d el carpo, r esa com11nicante in t utte e tre le stie rime dalla pseudo-artrosi scafoidea, finir à molto spesso col rappresentare un e lem ento così importante, d a persuadere il paziente a sottoporsi all'op erazione anche in secondo t empo : nel ql1al caso potremo attenderci d all ' int erv~nto lln esito fnnzionale meno favo r evole di quello cl1e avren1 m o av11to diritto di aspetta r ci da11 ·111tervento J) recoce.

'I

'

***

Il nostr'O l)azi ente in prim·o t en1p() non Yolle l ' int,ervento operati vo. D11e m e·s i do·po ricol'se in Clinica.; i a .o Jori in C.Ol"'l'i1S1ponderuza dell'i11terJin1ea radio-ca I'J.)ica lo aivevano ri·d-0tto .a un 'impotenza fun zi,onal e g·rave. Fu asportat o il framm ento distale dello scafoide. Ri·esaminato q11attro mesi .dopo l'o,p erazi one egli ha otte.nl1to un note~oi.e ricupero della. f11nzione d el polso. Vi è li111itazion1e assai 1ieve d·ei movim ent i •di e~ten ione cl or sale e di abdu zione radiale dc.>ll a 111ano: il 1novi1nento cli fl essione J)alrn·a re è arrestato dal cl olor e cl1e si risv-e glia in corrispond,enza della regione dello scafoide. Il pa.7.iente n on h a l)Otuto riprendere l ' eser.c.izio della bo.te, ma. p11ò 6enza clistrLrbi g·uidare· l ' a11tom,obil e, tanto ch e 11à rii:>r·eso i I st10 a11tico m esti ere di eh a11 ff P u.r. I

1

•• I L

F O

I~

C I P E

,,

Pregevole monografta del prof . FELICE L.l TORRE desti· nata ai medic i pratici (opera pcrtuma). Risulta di circa 150 pagine ed è corredata di 56 figure. In comm·e rcio L. 16; ai nostri ahhonatì per L . 14.UO fran ca di porto. Indirizzare va~lil} postale :(I cav. Ln i,i:i Pozzi. via Sistin a. 1~ · Rotna.

FASC. 401.J

NOTE E CONTRIBUTI. SEZ TONT•;

Dl·;H ~IOSIF'ILOPATI CA DEGLI SPEDALI 1

CI\'ILl

DI GENOVA

ff. p1rimario : prof. U. REBA UDI.

Su alcuni moderni metodi di tera pia anti· pruriginosa . OSSERVAZ IONI C'LINICHE E CRITICHE

d el d ott. G. B.

PODEST.~,

russistenf,.e.

La terapia d ell.e dermatosi pruriginose, aà ezj olog·ia ince1ta ed ignota, sd.n o a questi ultimi tempi aveva p oco o p11nt-0 prpgre dito, restando limitata a i soliti a ntipruriginosi locali, che a.giscono seconcl.o· 11n1 m.oocaruismo di anesteisia, cessc;tta la quale ricomincia il molestissimo,• si11tom 0, talv-0lta con maggio1re violer1,za ed i11tensità di p1im a . I casd ribelli arl ogni cura., mett,enti ·a 1Ja più dura prova il valone del m e.clico e l'efficacia della terapia sòno p·e r contro t a,nt.o f:r~equenti da far p·ensare sel'iamente a r ice1·care clei p1"ocedim1e1J1ti con cui con segui re lo scopo in modo duraturo, tanto più che in t.al11no di questi ca;si più ostinati. le lesi.oni d ella pel1e sono ridotte al m inimo o sono secondarie al prurito, motivo per cui sopprimendo quiesto, si vien.e a.u tomaticanlJente a sop.p 1imere la malattia. Si utilizzairo110, così i mezzi fisici: radiot.erapia, raggi violetti, alta frequ-enza, diatern1ia; si ricorse a metodi chirurgi ci : puin tura Lombare , 1se21ione dei n e.rvi c11tanei, e si pen sò infin.e di se i·virsi di alcun i nuovi criteri tera1>euti ci ·Che a:vevan·o dato buona prova in altre fo1me morlbos.e e che per esse·re di facil e att11:azion1e p oteva1J o divenire c1i uso pratico. Pier sugge1·imento deil pt'Of. Rebaudi, ct1i lJorgo i n1iei pi11 vi vi ring·1·aziamenti per l 'inter esse con ('. Ui seguì .le n'lie i·icerche, ho pTovatcr talun.o cli siffatti p r.esidii an.tipr;u1riginosi onde valu ta.rne la i·eale efficacia e compararne gli eftet.ti. Uno· tra q11 e1sti nuov i m etodi di curai è basato su i·int1 ·od11zione i1ell'organismo di s ier o di sain gue 0111ologo da cui deriva;rono in seglli to l autc sierote1·ap.a e I ' a11toem-0terapia. Maye1r e Linsee cl1e ebbero il merito di aver })el' primi introid otto n e.Il '.organism o llmano siero omol10 g·o trattanid.o lln caso di herp e-s gestatio nis, e S1)ietch.o,f che i11iettò il loro stesso siero (aintosieroterapia) , affermaron·o di aver a vuto buoni risultati in eczemi, l1rticaria. pruriti ser. ili, der111it'e erpetiforme, ec.c. Ra.vaut n1.octifìcò il n1etoclo ded. precedenti a l1t-01ri inietta 11do intramt1 scola rmiente il sa.11,gtl·e (int e.g ro a11)Jìlma est.ratto dall' am•m alatn. 1

0

1

1

1

1

Interessante pubblieazione :

XXXI,

[ANNO


(•..\.N~O X~_'\l . FASC. 40)

SEZIO~E

crea11do così il 111iovo rnetodo de11· a11toemo.te. a•1Ji.a. L.a tecnica dia 111i seg·uita. consiste r1 e IJ 'n s.pi rare Co·n t111 a siring·a da ltna1 vena del la pieg·a clel braccio .cit ca 10 cm. ct1bici di sang·ue, ir1iettancl0Jo s11bito 11e1.le m.asse g·l11tee, e 1 ii:ete og·ni cln,e gio1ni questo tra.t tame11to . i110 a 1·agg·i ungere coll.e i·n iezioni st1<' te.ssive i 25 r lll. c111bici. r ,·a11t.ore a111)licò t.aJe n1etodo i11 t1na disc 1·eta. c1t1antità di d er111atosi pr111-iginose con ri ~ ul tati b1 i llanti i)el' c11i ronrsig·liò l' au to,ernoterapj a con q11 est e fo1 m e ribelli all€. cu1·e. L ' a11 t-0e111ote-1«11)ia ebbe stlbito ap.plicazio11i da 1111rnero&i ~t11 cli osi, e l1è co11fern1al'ono il s11c.cesso Nirolas, Gatté, Dt11Jasql1ier, ::.\Ia1 i ani. S1)illmarlin, P arisot. \ 'e 1nie1·, Bussalai, Devoto, 1'om e~c 11 .e Dyboiski, ecc. Qnesto i11etodo ch·e s11J. s110 C"onf1 a teJ1o - r aùtosi:ttroterfllpia - 11a .il pre.gio della. i11 agg·1or se1111;ljcità e clella più }YI'onta, rapidità cli esect1zioue, fu da 1n e1 p rescelto nella c11ra di 13 ammalat~ n ei cr11ali il sintomo pru.rito aveva. la pred o111ina1Il!Za n1el quadr.o m or1:>oso.. D11e cli esi~i erano affetti da d ermite .erpetiforme del Du1·ing; cinrqu·e da o·rtica1ia, sei p·re.f:e11tav a llO ecze•m i cr,o nici datanti da m.oJto te1111Jo e q11asi tutti tlllliti a chiazze di liche.nificazione. lit 111na. .de1mite de·l During -ebbi un ris·t1]tato Ye1·ame.nte ottimo p·e.rchè dopo s·olo ciru:fl1e iniezioni si potè dimettere l'a1mmalata i'.)e 1iettRm.P.11te gt1at·ito.. Già un miglioramento s i era p 1 o llTI·Cia to sino clalla seco11d.a ini ~zi o11e corL di1nin11zio11e clel p,r urito e colla p1~ogre-sisiva r st.01npa1 sa delle Jiesioni e rit.emntosa, e ,.e&c1col-0se. P·er co11tro Jl-ell' a.J,tea paziente f u,ro·n o prn ti· cate otto ini ezi oni ottenendo però solta.r1tu 11na forte din1inuzio11e cl el pru 1ito c1opD le prim ~ iniezioni ed un n.ot.evole mig·lior:arnento, deJla dermatosi. Pe.rò clnrante la cu1a ·e precisan1ente tra la Cfl1a 1ta e la quinta iniezion.e. si ebbe t1na nt1ova pou ssée erit~r11nto-ve1~c i c ol o­ sa che non si moidificò }) ÌÙ in segtdt.o. N.ei cinque ca i di ortica ria con er11zior1i ripet1lt.e1 di p·onfi, che già e rano sta.ti sottom essi a cll te i 11terne ed applicationi locaJi , i 1i.su ltati fu•rono n1·01to buoni, g iaccl1-è co11 ·11n a rnedi a di 5-9 iniezioni a cloe:i c1·escer1ti d<t 10 cn1. c11bici a 2-0 cm. cub.ici , ottenni · in tt1tti 1.a. tACc11npa.rsa r8.lpida del pr11rito e la limitazione 11 ella comrparsa · di nuove 1nai1ifestazioni ponfacee. In tre casi il p 1'oce.sso si .esa l ll'J col1

1

1

1

;

1n· cnra. T1 n q11e-ti come l)iù din10 trativo cito il .ca. o di llTla donna di 35 a1n111.i che soffriva. di ortica.ria. da t.~e mesi: la ·scomparrsa. clefinitiva tlell'€ ruzi · ~ ne si ebbe co11 sole 5 iniezioni· in d11e p azienti aff.etti da ortica1·ia aJimenta r e i ponfi 1·ico·mi:>a rv·eFo sebben·e meno nun1 e-

\

1297

PR.\TIC:\

rosi colla nuova i11trodt1 zione de11· a lim1ento an aifìlizzante: t1110 di que~ti t i a~-s.e g iovam ento dal m eto·clo d.ell.a d:Lsens ibilizzazione. Dei sei casi di ecze n1a cronico Jichenificato curati con i·at1toemoterapia1. dt1e li ho petdu1.i di vista. i·i6 p•e ttivam ente c.lo1Jo la seconda o i.e.r z a iuiezio11Je per cui no11 mi fn p-0ssibile tt-.a.1l'e aJcuna c o1n c'lusio1n fe, g·li altri q11att,fo . s'ubir,ono ur11a dimir1uzio11e del prurito senza pe1 ò un e\·idente i11 i g·lioramer1to clell.e cl1iazz.e licJ1e1rifìc.at e. F ai $olo eccezione il caso di t111 a donna di 36 a11ni cJ1e soffriva da 1111 anno di prurito alla reigi0in e interna delle' cosce e alla reg ione ar1ale, cl1e coTu ·$e i jr1iezic ni eLbe la sparizior1e con !il )leta de I JJl'U rit o ed 1111 rag·g·uarclevole IU ig·lio . a c11 einto della ([et ma to i se·b·b e n·c i11i fl) .~ i a•ster1uto da. ogu.i m .edicazione 101

1

cal1e. .t\gg·iunge1ò cl1e du.r a.nt.e i diversi tl'attam enti a.uto e1noterapicJi i101r1 jeb1b i mai a 11otiare 11es.-- un di. tnrbo locale·, e ben. ra.t·an1ente ebbi occasio11e tli ossei va1ie rea i.ion.i febbl'ili di lieve e11tità cl1e al n1asrsin1 0 1·uµ;giuI1sero i 38°. Qu a le conclusione, è.t.dn111qtLe, ser1za, attardarci i1.e l tenta:i·e di sr~iegare l' e:senza clelrautoemote l'apia, sia c:h e essa ag·i~ca i)er l' jntr·o·dt1ziun1e nell'o1·ganisrno ùi lITtèL p1 ·otJei11a eteroge nea portanid-o• irnpro\rvisa 1 ot.tu1 a clell·equilib11 o colloidale ·( lliziun e co1l·O·i cLocl aGic.a), rsia i·nvt·ce .che l ' autoen1otera pi t1 11con1duca a.Jila norma l' equ~librio. rotto (azio11e a.nticollo~doclasi. ca), devo conv.enire cl1e ta1e siste.111a di cura h :.t il pregio di f aie p erdere al m alato quellre IJr.oprietà i:>atologiche 11n1orali cl 1e si t1~adu ­ cono .con sva.1 ia1e rna11ife1stuzioni clinicl1e e di iicon.dut·I.o aJl·e condizioni no1·m.ali. No 11 s.ern.i)re i)el'ò ci è cJa.to cli ave r e guarig·ioni definitive. l)Oten do es~.e 1 e le modi fìcazio11i del1 e i11·opriet;·L 111nor'ali a c: ql1isite solo 1Ja1~­ seg·g·e.re, e l a tlurata ·e l'in,t ensità dita.li m o(lifìca.zio11i su·b01 dinate all e reazion i inclividuaJJ dcll'o i ganist110 i11teressato. :.\d o.g·11i m.nclo. IJllr 1·icon o. cer1clo ch e· con l 'a 11toeu ..ote1·a.iJia. n.o n ~ i po i e.de 111 1 m ezzo sictt1 ·o e ccistante per tutt.i i cas•i. d evesi amntettere L"he è dotato cli t 111a i1ìclt1bhi a attività teraipeL1tica talol'a upe1io1·e . [liC l alti-i mezzi medic.am.en to6:i a dop e·rati. In·o ltre, data · ID stia soo1plicii.tà, la gf'ande tollerabilità, perchli priva di 1 ~eazioni lo cali e cli note·v oli dist11rbi g·enet'RJi. è 11n m ezzo cla consi g·li ars~ e d a praticat1si in tutte quel11e fol'1ne prurig·i11ose di coside.tt.a 01·igine inte1:na c1"1 e t.nnto difficilniente ceclo110 agli altl'i 111etodi di terapia. R ecentement e il J)ro f. L11itl1I en 1Ja.itei1do daJ co·1 ~.ce tto cli I\.o]Jer·t, os6ia cl1e i l silicio è iJ eo111po ~1 ea.1 te l)l'Ì!. ci pale tl i tutte l e for111az ion1 1

1

1

I


1298

IL . POLICLINICO

ecto d e1 micl1 e e i11.ei._ 01d e i1n j che ·del l' o rg·a11ism o umano, e cl1e i1ei vecchi vi è llna fo1i1e1 de1mineralizzazione co11 llna prev.ailente di111.inuzion e d ell aci.do· silici co son1ministrò acido silicir..o J)er bo.c ca, po_i 1)81' via en1dove1l'osa ap,.. plicando tal.e ge11 e~e di cura· nelle dermato•si prn1 igin ose ed i11 ~specje al 1)111rito senile. Il F1 eucl, a.I la. dicia11n0Yesima iiunio111e della s ,oieietà I talia111a. di De1matolog·ia, riferì su . quattx·o casi di J)rUtito senile cuirati co11 inier zio11i endove11osa di a cido silicico dicendo di aveL avuto iisultg,ti m eravigliosi. Rec-entemeinte, quar1do già a.v evo fatto le mi.e ·01ss1e-rvazion·i cliniche, ho visto la co11111nicazione fatt.a da! dottor Levì a1l ventesi1110 Congreis so . di Deimatologia dove L'autore dice d i avel· a\·uto d al la teirapia. silicica p·er via endovenosa ottimi risultati, se non defLnitiYi. lìer lo meno tempol'ane1. :Nell'ap1)licare tale cura mi sono attenuto alla olita t e.c11ica delle i11ieziollli endovenose facentdo molta atte11zione cl1e nessu.na goccia di liquid·o andasse sotto1 l a peli.e a cu.aJsa de.Il.e Slle })roprietà irritanti. Comtnciavo ad iniettare inezzo 0111. cu ·bo di isilicato di soda al1·1 % e poi facendo l111a iniezi.011.e, ogni ti·e gior11i g·radatam·~nt.e. at1 11lentavo1 la dose fino a ra.g gil1ngere i 2 cm. cubi. _L\r1-iva vo a.d 11n i11assimo di 10-12 ii1iezi o,11i nè ebbi n1ai a notare nessun disturbo degno di nota. _i-\ ..pplicai tale 111-et.odo di Cl1ra i11 11 l)azie11ti. quai i tt1tti oltrepa1s~n.11ti la cinqua..i1tina, co11 l)elle aye11te ca.rattrri di senilità, d-ei quali cinqne .a cute total1111ente integra, gili altJii. prese11tanti st1 ie o , i)ap.u J.e da gra.t tame·n to o chia.zz.e cli licl1·e11iJfica.zione. Non somministrai i1essuna .cuta }Jter borea e no11 feci nessl111 a a pplicazionr locale. Devo snbito dire cl1e a11cl1e qt1i i1011 mi ft1 clELto· i il.eva Le ris·nl tati co ·tar1ti ·ed in g·en1e.r e non eib1bi i meraviglio1si successi ri1)ortati dai lìreceJ enti auto .·i. Per }'.esattezza dei fatti dirò anczhe cl1e là dove r eGito fu bt1ono si trattaya di i)e1 sone i11olto atte111pate, ciò che deporrebbe in favor·e del .co11cetto di Ko1Je'J:t. Infatti in nnai do11na di 75 a.n11i ricov.e1·atè1 in sala dennopatica con })rurito da. J)iù dj ll n an1l o alle ma11 i e alle lJraccia i. otten·n e un.n. g·l1a.r igion·e co11 sole cinque ii1iezioni, ·ed i11 un 11.01110 di 83 anni affetto d·a prurito cla circa die , i ~1.11ni, co11 sette iniezioni s i air·1~vò a cal111are del tutto il sintomo m ·oJe to, e rivi·~.t.o il i)azi e:1 t 2 do1 po .circ,a t1·e mesi n1on accu1sava i: iù a lcl111 Cistl1rbo. Esito fa,ro1re,·ole ebbi pu1e i11 tma do.11na cl i 53 Pnni con 1Jr111 i to da più cli tre i11e6i co11 1i..:l1enlifì cazio11i a l coIJo. Un' acca.l111ia not. v ule del })i.Ulito si eiblJe· già a,ll a q11i11.t.a 1

[ANNO

XXXI, FA~C. 40}

i11iezio ne e·d una miglio1ia p rogressiYa della chiazza lichenificata dopo l'ottava iTuiezior~ e .. . Nie.g li alti i .casi puir arriva1n·d o ad un llllnl>er·o di 8-1{) iniezioni si ebbero risultati in~ta,­ bili: per lo }Jiù l ' attenuazione del sinto111ù p1 u rito quando si otteinne fu fugace niè ~j 11ota..r0no modificazioni so1star1ziali del11e lesio11i de .1natologiche. In due casi dopo t111 J)1 ev~ inti.g·lio ra111ento si videro !'leci-di·vie di intenso p1 u1·ito. i a con t e1n1JorJ11eamente aJle i11iezio11i e11cloveno•"'e tlel sale silicico ed ancl1e da solo 110 r:1r 1..va.to a son.ministrare u11 co·n1.nosto· 01ganico di . ~ilicio mesiso re•oentemente i11 con1111ercio .da uria casa st·1·aniera, ma 11on i11i aY,·idi' i1 'i cl1e eleyasse il poter,e d ella cura end ovenosa nè cl1·e agisse per v il'tù i::irop1ia .· t1i f enon11e11i prurigino1si. A cal1sa dellai limitata casni·stica i1on nli è dato· trarre delle concJ,t1sioni detfinitive. Certo teo1 icam.ente il concetto di fornire all' 01ga.nri.sm,01 demin era.lizzato qu.el dato ele1ne.n to n1inera le di cui 11ai ·b isogno, ·darebb1e la ri oluzion.e del i)roblen1a nel prlLrito senile; lJ l atica111e11te, a mio avviso, i risultati non sono Cùstanti poicl1è forse non 1semp.re il prurito è dovuto alla deficienza di silicio, entrando il1 giuoco alt! i fattori ~he ci sfuggono. Tuttavia , data la sua tolleraibilità, la faci1e s.om.111i11hst1 azione, lo •sti:Ino.l o heucocitario che prov.o ca e -che giO'V·a ad anmentar1e e raffo1zare i poteri difensivi dell101..gariismo, tale m et.., do di cu1'a è sempre da spen·i111entarsi i11ellce fo·1me ye11e e proprie cl el prn1 ito ise11ile. _-\ccennerò i111fine all'ap1ìlicazione, q11aJe iY1edicame!. to, anti1)~·urigtnioso da m e fatte, tt i 11n nuovo prod·otto che da. pochi anr1i è star-0 ii1t1 adotto nella terapia, la Tri1JlGl4flavinél cJ1e in ·poco te 1n1J o 11a esteso co·n sjc1erievo1Jm13 1 n~·e le sue in1diC' azioni. La Trip.l aflavina è llil cl :1 id1"aito· acido di 3-0 dia1nin,o - 10 n1rtilac 1idi11a ed allo stato solido si l)•re1sent ·1 ~c1tto l'a&]_)ie tto di t11la po1vere 1·0 ~~0 brl1na, inoclora, facilmente solub ile i1 e11· ac1q11a e i1ella g·Iice1 ina. Le solnzioni dil11ite cl1 e soil0 sien'.si.bili alJa 111c.e, sono cli colo1· giall o rossa,_tro, qnelle 1Jii1· conce11trate so110 cli color rosso cupo. Ebb e Sll))ito i11olte applicazioni sia locali che 1)1e.r via erud,ovienosa i.n. varie b r :t.n ('.11 e· d el 1a n1edicin.a ·e fu a.p r)licat.a q 1 L· tsi se!.:1111 e c(ln b u o u i rj s11 l t uit i. In Venereologia diede bt1,011i risultati nell 'uleieTa molle, nel bu1b·b on1e, nella g·or1orrea maschil'e ci .~emminiil e; in de·r mat ologi.a si eb· J'1,er o ~)11 oni risultati nelJe pi od ermi ti. t.r1 cofizi e, i111p.etig·i11.i. eczen1i., PCC. I11ftne il ù-0tto1· Stras- · sen l'if eri gli esiti lu!Singhie1i. o.ttm1.t1ti ooo injezioni en·doven.ose di 15 cm.. c11J)i di Tr:ipJa1

1

1

1

1

1

-

1

1


t( ANNO

XXXI,

fla.vina al 1/2 ~~ in m olti ·c asi di orticaria c1'°nica. Peil" analo·g ia ho pensa:bo di .a.p p•l icare queste, rime,dio in t1n certo numero di dermatosi I)r'uriginose. Cominciai ad inietta!'le 5 cm. oubi di un8J soJuzion.e al 1/2 % di Triplafla.v ina oon un tnrt:.ervall.o· ·di 4 gioTni, poi a11m1entai gradatamente- sino a 10 can. ct11Ji riducendo· i gioil'ni di intervallo tra 11na iniezion1e e l ' aJtra, sioo a pr'a tìcarl.e a giorni alterni. Il numero t otalei d eJle iniezioni variò da 6 a 12 se.eonid o l'andamento della malattia. I pazienti così trattati f'uTo·n o· 6: tre affetti 'd a p rurito· .essenzial·e, clt1e da. eczema .cronico· ed lID·o· da pruTigioo; di I-Iebra . De1b b·o far notare che in due a.m m.alati e pre ciisamemte in quello affetto da prurito .ed in tIJno di eczema, era già stata te n;tata l' a·utoerri.ote·rap·ia C'.on risultati p l'essochè nulli. Un prim•o' caso rigua.rda una donna di 52 a11ni, rioove.rata. in ospedal·e, affetta da molti .anni da prurito cronico recidivante a s11ccessive pouooées. L'ultima data da sei :m·esi. E -stata pJ"aticata. l ' a11toem.pter-aipia; .con esito .p oco p·r obativo. Al m attino dopo l a prima iniezione sp0t11tan.eamente afferma .che .da ·p1arecchi anni non ·h a più riposaito cosi bene. Alla terz.a notte ieib·b e ancora. qualche ·Crisi pruriginQsa -ch·e però cedette il giorno successive> alla seoonid!a iniezione. ~Gra,datame,nte ooJ rip,e tensi delle iniezi oni, la p1aziente migliorò rapidamente e ·dopo la dodicesima iniezio·ne guarita eomipletamente viene dimessa.i .dall'ospedale. In un uomo di 6.5 anDJi a.f fetto. da prur1ito essenzia1e da dll•e .anni, rioo verato in •Osp.edale, -si ebibe una forte diminuzione ·d el ·p ru·rito già dopo J.e p1rimie i1'i ezioni: miglioramento che .andò gradatg,mente aumentando per mo do da poter d·o p,o t1na s.e1 ie di dieci iniezioni venir dim.esso guarito daJl'ospedal·e. Un terzo c:aso concern.e um,a do1n na ;di 56 • e.nni, ricoverata in ospedale p er -eczema cro-i1i c.o al1e gambe e .alle cosce datante da più ineisi. An.che quì si ebbe un miglio1ramento progre·ssivo tanto .che do·p o la settima iniezione non accusaindo più prurito .ed essend.o no~tevolm·emte miglio,rato l'.eczema, chiese di uiscire dall ' ospedale. Una donna di 60 a.n ni, affetta da ecz.em:i -cronico delle gamlbe e .delle braccia, eb·b e dal -trattamento colla Trip.1aflarvina un foll'te n:ii· gli·o,r.ame-n.to nei ~intorni subbiettivi . con ma:rcata attenuazione ct.el prurito e con ripa.r azione parziaJ·~ a:elle l esi.an i loc.ali. · In questo caso nonostante continuassi p1e r parecchio tempo le iniezionj, noo riuscii però ad otte1I1.ere lai gUJa_rigione completa, nè mi fu 'd ato cli segudrre 1

1

1

1

1

1

1

1

1

' 1299

SEZIONE PRATICA

FASC. 40]

l'u 1te·rio·r1e andamento della dermatosi ·dove!Ildo la malata abbandona.te l 'ospedale. Ln un .c;a,oo di ·pirurito· di Hebra trattato con sei iniezioni di 1'riplafla·vina, diminuiror10 l e· p·0 ussée1,9 eruttive e si eb·b·e una ac.c aln1ia del prr urito, disturbata pe1rò da una orisi prurig'ioosa durata ·Circa due gi orni nell'intermezzo tra la terza e• la quarta iniezio!Ile. H.o per1duto po·i di vista il ma11'ato e quindi noni mi è dato di seguire i ·definitivi risultati. L'11nico inco•nvenieTute che ho rtscontr:ato durante siffatte cure, fll in UJI1 ·vecchio di 72 anni affetto cLa pl!'urito cronico, in c1u-ì d·opo uve.r p·r.aticate due inie.zio1n i senza alcun distuirbo, e ~on !l.nig lior'a mento ·delJ.a sen·sa.zionie prurigin1os a, nel giorno successivo, .alla terza i1liezion,e si prod11rssero d:hsturlbt ap.n 1oici e mal c1s se.1·e gen.erale p1er i quali, sebbene non si po1Sisa dire co•n precisione che debbano venir messi in coicreJiazione c,o lla cu.ra. sUJbita., credetti pruid.ente ISlllettere tale trattamento . 1D·el resto n.0,11 ho notato in alc'lm p.azien.te dolori locali nè ebbi a.id osserv:are nessuna reazione general·e, -ciò c·h e mi in1duc1e a ritenere tale cuTa c·om.e to·t almente inoff en.siva. La moda1ità d'azione 1c1eJLa T:fip,1a.flavinR nvr1 ci è per ora ben nota, gia,c chè non è sufficie11te a sp i•egar.ne l '·effieitto antiprurigi1toso qrLanto 1sc.rive .to .Steip·h an e cioè che IC l'apparato normale di tessuto' connettivo con le iniezioni en.dovenose di T·r ip·l aflavina j11 soluzione molto, dill1ita :non 1sUJbisce ~1c1111a j-nfluenzai ma ciò che è tS tato danneggif-lto ed ' nelle sue funzioni ·dallce to3si.n e vieir1d·ebo·l ito ne riattivato ·dalla Tri.p l.aflavina e ne ri~eve un ein ergico impuhso funzionale che p11ò c011· du·rre a superare immediatamente le cause che t e•ndono. ad arrestar.ne le funzio11i ». ·Ci ·contentet1ea:no p·e1rciò di p;reilJder nota dei risultati otten11ti colle iniezioni €111ldovenose di Trip1afl8Jvina senz.a v.ole rne in d.agare 1'inti1rto 1n.eccani8mo, e segTIJe.remo al1' attivo di ·q uesto n_uoiv o p r eparato oltrei al1e .sue .q ua.Jità antisettiche anche una spiccata aziorne antiprt1ri gino1s a. . Rie.pilogand'o -0~a l e impll"-eis.siorn riportate nelle mie .diverse p r o·v e di cura éLeJ p.rurito, rni paJre eh.e si possa verosimilmente ritene.re cl11e anche q11e sti n11ovi mezzi non so·n 10, n è clefìnitivi nlè costam.ti, però nei ·e.asi favorevoli ad ognuno' di essi è ·r iserv.ata, u1I1a partico lare elettività su determinate qualità di prurito. Cosi meilltre l'a.u to·emoter:apia sembra agir.e in s11iecial modo su forme Ie.gate ad ailterazioni umorali, la cura -0011. silicio rispon.d·e in .quei c~1.si nei quali la pel~e isi trova nel suo caratteristic o stato di senilità, e la tera p·i.a co lla 1

1

1

1

1

1

1

1

1


1300

f'riplaftavi·na si dimostra attiva principaln1ente in qil:leJle forme di prurito autotossico liegato a sp.ociali condjzioni ·di rallentato ricamt.ia. J il• I

h

L.

BIBL I OGR.~I.A.

Bt1ssALAI e DEYOTO.

1923. NrcoLAE

GATÈ

Gio1·11. It. :Jial. "\yenere e, 1

DUPASQUIER. ..t\lna les de Dern1.

1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CIVILE

S. CROCE

alterazione pl'imitiva pu ò essere costituita da lJ.na l'inite cronica, dalla quale1 deriva l'ipertrofia d el tessuto linfoide del cavo no.so-faringeo. Le frequenti recidive che si osservan.o nella ccs! detta scr·ofolosi dell'oreehio, in certi casi, sino alla lYUJb.erta, &i d e''~ attribuire agli sta ti n1orbosi del ti atto respirato1io superiore. Infatti i bambini sogliono rimanere sino a quell'età con l 'ip,erplasia della tonsilla faringea, e co11 11na 'debolezza org anica speciale. In segu ito svilup1)andosi lo scl1e1etro del naso e l'organismo, ce ssando i si11tomi di ostruzione 118sal e, si modifica la circolazione e qualche disturbo oculare si va dissipando; però jn tn.nti casi ·:rimangono speciali anomalie cl1e · predispo11gono a n1alattie dei r eni ed a compli.cazioni oculo-orbitali. Le vegetazioni adenoidee naso-faringee p·o·ssono essere l a' cal1sa. cli parecchie com:plicazioni m orb ose oculari, infatti è un'associazione patologica frequente quella dei. foilicoli con g i uritì vali e farringei, più o meno sviluppati. accom.pagnati da ingorgo ganglionare cervical.e. Ql1e.sti follicoli che non producono nè irritazio11 e, nè lagrirr1azione, sono ribelli a quallmqu e tratta.m iento, salvo all'esportazione d·elle v egetazioni adenoidee. La p,rop.agazione d·ella costit11zion1e linfati ca,. crea qu ella predisposizione denominata diat esi lin fatica.• che rende i fanciulli suscettibili J all' azione d elle cat1se locali. 'fra qu este si d c~ ve t e11er m olto conto dell'adenoiditei a cuta r Pcidivante la ql1ale facilmente d et,ermi11a le \regetazioni ade11oidi, cl1e i1011 vanno confuse con l'i11fiammazione cronica dell'amigd.ala n a so-faringea od adenoidite cronica, la quale p·er lo !)iù è associata a rinite cronica, a st1ppurazioni delle adenoidi. Questa adenoidit-ecronica coll'andar d·el tempo può ,ess·ere causa di anormale sviluppo del torace e delle cavità naso-boccali. Le m a lattie d el naso e del cavo naso~fa­ ringeo possono es3ere origine di infiammazioni oculo-orbitali generalmente dovute a processi infettivi . I processi inf.ettivi ed infiammatorii che si propagano all'occhio od a ll'orbita dal n aso o dal cavo naso-faringeo oltre cl1e p er infezione d f·ll·e v,ene oftalmich s, o per circolazione sangujgna o linfatica, o per infiltrazion·e nel tessuto , cellulo-adiposo d ell'orbita, sogliono dif~011dersi per contiguità dei tess11ti. · Infatti dall'anatomia conosciamo i rapporti che il tessuto cellulo-adiposo dell'orbita contra.e con qu1ello della fpssa sfeno-pala,tina; attr~ve:rso la f ~ditu ru u.r biiale inferioire, si · raccoglie ·nel.la ,f ossa salpingo~palatina un 1

et Sipl1., 1921. Io. R é11nion bioJigiq11e ·de L)·on, 1923. R.AvAUT. Annales de Derm. et Siph., 1913. SrCARD. Pressé ~[ éd. , 1918. SPIETHOF. Munch l\1 ed. \Voch., 1913. STUMPKE. D.eut. ~Ied . , -och.' 1913. WERNIER. Réunion derm. de Nancy, 1923. \VIDAL .t\BRAMI BRISSAUD. Presse lVIéd., 1921. FREUND. C.o ngresso di Dern1atolog·ia, 1922. J{nBEnT. Tubercolo sis. vol. 16, n. 10. LEVI. Congr.esso di bermatolo.g ia, 192~ . LTJITiiLF.N. \',7ie11 Klin. v\7och., 192.2. BROWNING. Brit M1e d . J ournal, 1917. STRASSEN. Med. Klin., 1922.

DI

CUNEO.

Adenoidi e nevrite ottica retro-bulbare I

p er il dott. LEALE, dirige:nte l a Sezion e delle malattie. d€ll'or ecchio, d el n aso e d.ella gola . N.on pretendo di :riecare 11n contr ibuto origi11ale .p ·u.bblica ndo l 'osservaz.ione d ' un ammalato colpito da n evrite ottica r etrobulbare, e consid er evolme11te migliorato dopo l'estirpazione . di vegeta zioni adenoidee. La l etteratura rinologica è ricca di memorie, di comunicazioni e d i ]avori su tale argon1;en t o; ma 110 creduto di po1-tar:e la relazione d 'una osservazio,n•e 1p er du·e 1ragioni : per la l'arità della lesione .oftalmoscopica constaitata e 1p1er I.e riflessi oni sorte per il risultato ottenuto da una terapia semplice. • Prima di passare al caso clinico facciamo alcu11e premesse. I rapporti patologici tra le affezioni nasali ed oculari devonsi estendere ancl1e alle l esio11i del cavo naso-faringeo, d a cui hanno origine o dcv.e van110 a terminare ' t.ie. mo lt e 1tr1no1)a ' Nei bambini ·scrofolo si affetti da 00 ngirmtiviti e cheratiti .fiittenulari, si può riscontrare l' la causa, nel 40 %, nelle affezioni nasali, ma nel maggior numero d ei casi l a. causa .è determinata dall'ipertro.fìa dell'anello di Waldeyer, e più f acilm·e11te. dall'iperplasia delle to~ille fn.ringe.e e 'ffealatine, acoo·m pagnate da faringite granulosà e da rinite ; di rado manca l'iperplasia d~ll 'ugola e del velopendulo. L a J

1

(ANNO XXXI, FASC. 40)

IL POLICLINICO

1

1

1 ,

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

40]

1301

SEZIONE PRATICA Jp

notevole strato di tesst1to cellule adiposo, il quale circonda , -asi e nervi, e si conn·ett.e coll'abbondante tessuto c8llnlare cì1e si trova esternam.ente alla parete faringea, e con quello scarso che esi st.e n ella r egion·e p1osteriore d ella cn vità. nasale, e p.er il forarne sfe11o~palatin.o si prolt1nga verso la cavità nasale e naso-farin gea.. Co1sì si spiega con1e u·n '.infiltra.z io1n ·e der tessuto cell11lo adii-)oso dell 'obita -oossa inter essare jl nervo ottico, i i1-erYi ed i vasi sangt1ig11i adiaèenti. 1

Nel caso cli11ico1 osservato si tratta di • 11n fan ciullo di 12 a . G. _A...., da Cervere, cl1e si è i1r.ese11tato n.el consultorio oftaì mologico del dott. Cl1iap1Jet·o, 11ei prin1i g i orni del mese di nlarzo ll. s. , per diminuzione bilaterale del carnpo visi,-o; diminuzion e J)iù accentuata a d estra , accompagnata da dolori localizzati nell'orbita, ag·gravantisi n·ei , movi111enti del bulbo ed alla pressione, e da cefalea a destra del capo. · L' a. attribuisce la com!)a rsa' d i tali disturbi al mese di febbraio u. s. epoca i11 ct1i .ebbe a soffrire una corizza acuta. L '·esame dell' occl1io })erm.ett e di diagnostica re t1na nevrite ret1~0-b11lb are bila teraJe l)iù ac;cent11ata a destra, caratterizzata dal punto di \'istq obiettivo, da 11nll. climi11L1zio11e òell'acuità visiva, da uno scotoma centrale, e da weremia. llell a pia pilla. . Esa.me d elle llrine n egativo. Negaitiva la reazione di \\. as1ser1nann. Esame rinologico : La pituitaria ha il suo colorito normale, nie11te pt1s . l:'ossè i1asali ·e cornetti i1orma li. La iinoscopit:t posteriore ci lndic'L la pres enza ·di ' Tegetri,zioni adenoidi disc retamente vol11min1o&e cl1e im1pedisci0no al pa.ziente di res1Jir are dal 11aso, _9.e r c11i 1a 1·espi razione si compie in gran part.e !)e1· 1.)o ~ca . Alla diaf anoscopia i seni frontali e mascell ari sono· norn1ali. I,a bilateralità dP-ll'affezione, l'assenza dei seg11i positivi di sifilide, la reazin1n e di He-0ht negativa, fa11no escludere, la natura specifica. Si ~ attirati d al l' idea della n att1ra infiammatoria, prodotta dall'infiammaziorte d ella tonsilla di Luschka avvenuta in seguito alla corizza che l ' n.. sofferse. Infaitti pTilr\a di tale raffreddorie l'a. non a1~cusava alcun <iisturbo e la respirazion·e p er via nasale si compiva regolarmente. Conoscendo i rap p1ortj .a natomie.i tra il tessuto o:el1ulo-grassoiso d·ell'orbita ed il t.essuto cellul.o-adip10 2 0 "delle caiVità naso-fa.ringeo, siamo statt attirati dall'idea che l 'infiammazio'n.e sia par1ita dal te.ssuto adenoideo ir1ifìammato, per .cui si è deciso l'a·spoytaz!olle delle vegetazioni aclenoidi. 1 0

1

1

A, ben ragione Lermo~rez prop\.l)@ùa'Va che l'ad.enoidi.smo (1) dovret·be. dive11ta..re una cog·11izione di d omi11io pubblico, lasciando agli specialisti di prc\T\1 edere per i trattamenti necessari richiesti dal caso. È da augurarsi cl1e ogni medico pratico veng·a a conosoere. molto ben.e qu.esto1 argomento e ad abitual'si a conosce1·e sul viso, a col1)0 d'occl1io, il tipo ade11oideo, così da far p1·estare le cure adatte, i11 te1111)0, le quali ccntribuiranno a migliorare la costituzione fisica <Jei bambini ed a prevenire molti stati i11orbosi negli organi vicini al cavo naso-faringeo. Pareccl1i·e volte accade cl1e i paiienti ostacolano l 'i11tervento operativo, e q11ello che più fa stu1)ire è cl1e qualch e ,·olta tale idea è sorr etta dal medico. pesso capita di sentirsi dire di attendere cl1e il bambino diventi più grandicello; altre ·volte l e mam1111e sono i11d ecise percl1e il bambiJ10 è anemico, gr acile, e 1o vogliono accomp agna r e al n1ar-e od alla n1ontagna per fortificarlo, non nersuadendosi che la causa di t utti qt1esti disturbi è determinata dalle ade- · n c idi, e cl1e l)iù si aspetta, più si accentua il d e1Je1·imento de11·0,rganis rbo. Vi sono dei medici che suggeriscono a parenti di no11 far 01'.)erare il bambi110 e di attend.e re .fino a quindic.i o sedici anni, ei:poca in cui la tonsilla di Luschka regredisce fino a scompDrire. Tali medici danno un co11siglio buono? A n11e sembra cl1e la regr·essio.n e della tonsilla avvien e regolarn1ente quan'.ìo la tonsilla è normale; ma quando lo stato è .alterato, è patologica, e p 1er questo produc e .altre complicazioni : questo consiglio non è logico. J:." 'atta la. diagnosi di vegetazioni adenoidi, e pensa11do a tutto i.l danno cl1e esse arrecano all'org·anismo, si dovrebbe intervenire p:r.ecocemente. Le contro1indicazioni dell'intervento dovrann o essere date dallo specialista. Giova cl1e tutti i medici venendo bene a conosoenza dell'argomento, si facciano i divulgatori delle nocive conseguenze portate dalle vegetazioni adenoidi e. dei b·ene:lìzii ohe al're.ca l'atto ope rativ·o, affin.ch.è i ge1tlito~i dei bambini p·ortatori d1elle vegeta.Zioni adenoi1di acqui$tino più fiducia nell'intervet1io opera1 tiv.o, ch·e nel ca.Bo n ecessario sarà consigliato dallo speciali.$ta. 1

1

I

L'evoluzione - d.ell'a.ffezion,e e gli ottimi risul- · tati· ottenutì con tale tra ttam.~r;tto 1 ci mostrano qt1a1e importanza abbia avuto il processo infiammatorio delle adenoidi in questo caso. •

IJ

I

(1) I colleghi che volessero ·iJ:.liter essarsi . di

qt1e'sto argomento potrebbero leggere ~l ~ vo,Ium1e del prof. G. GoRBINI: Comp·endio di rino,..fa,.. ringoiaitria, edito a Torino daJJ. 'Uni.on.e Tipografica-Editrice Torinese .


[ANNO XX.'\I, FASC. 40)

IL POLICLINICO

1302

.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Elementi pronostici nel pneumotorace artificiale.

gno sfavorevole. NessU.IlJ significato hanno le variazioni giornaliere. I l dee.orso della rna.l attia é, di solito, più favo!1evo1e ·n egli individui che hanm.o avuto un collasso polmonare co1npleto in confronto di q11,ell.i jn Clli è stato incompleto, ma è d]fficj 1e trarre. da ciò deiJ,le c.01ncl111sioni generali. La bilat.eralità dell af(eziOtile ·nor1 es.clu.de la p.o:ssibilità che il p,n•eu1noto,rac.e abbia b11io1Illi effetti e cl1e gli indi\ridui r eiag·iscano bene agli es e:r cizii graiduati. I.a for1na:i one cli liqitido 11ella ca'Vità pleUrira è gener aJmente co·n sid·erata come un fenom eno tli progn os i sfavorevole. L.e osservazioni degli .A...!\.. contraddirel}bero a qu.esta opinione, la qualP- è fond·ata sop·ra J,'erro ne.a m escolanza. di tutt i tip1i di V·ersamento pleurico. :f.~ quin di necesisa rio disting11er e : l ) U·n ve·rsamento l irn pi.do con scarso contenuto c.ellula.re ed a lta peroe·nt11ale di ljnfociti. Q1uest.i versamenti, ·se·bb1ene ·p.ersisten ti, [}JOn hanin·o t,endeinza ad at11rnenta,re cli quantiità; essi hanno, a qualllto sembra, più na.t urai di trtasudati .che1 di essud•ati intfiarnmat.nrii; la. ~oro comp ar8·a n on si accompagna a di:sturbi geruerali. 2) Un ' '·e•r.s ame nto lirnpido, che contiene abb a st.2nza fibrilila cta poter coagulare, con alto oontenuto cellul,aire, cori molti linfociti e, &Gli tamente, con presenza cti bacilli di Ko·ch. Quie. · sti ver,s.amenti t~ridono ad ai.1m.enta.rie di quantità ecl a ritornare dopo lo svt1otam,e nto. Essi va.nin o consid·erati eorn.e veri .essudati in!fìammatorii o della pleura invasa e si manifes~~no dopo che ple11ra, cl1e dapprima ·era l1b1era, è stata inva·sa dal prooess·o. La 1oro c.om·p rursa, si a.cco1npagna a disturbi gen.eraili, talor·a gravi. 3) Vereameinto torbido o fraincam·ente putulento· con alto con.tenuto celJulfure, con linfociti ' e 1polinucleari in proporzione div·ersa e generalmente pTeponder anza di questi 11.Jtimi. P.osso·n o e.siser p:vese.nti i bacilli tuber.~olari, ma il versamento può anch e esser.e sterile. 'Den1de a1d at1mentare ed a rinn.ovar:si dof)o lo svuotam.er1to. Si ciompreooe che il tip.o prim·o .P·UÒ €Ssere un fenoim e·n o inn1 oct1·0 mentre 1 inyerso acca.de per il teirz.o, .q11,i ndi il sig·nicato d1e•l versamento va giudtc.ato seco.n do la nat1JJra di esso. La persisten:ri dei bacilli 1iello sputo, dopo il pneumotorace, è di {attivo ~ugurio, Le statistiche degli A c\. m,o•stnaino che, se lo sputo rimane positi, 0, la. probabilità di es~re dimesso -come molto migliorato è di 1 a 19. Uno dei criterii pl'o1g nostici più importanti 1

(TI. C. \VINGFIELD e G. S. \\... rLSON. Lancet, 26

luglio 1924). Gli .!\.A. . l1an.n o ]:>re.so in csa.m.e m·olti casi di malati trutiati <luI'ante d11e ainni iru un sunato1io ing·le.se. I)a maggioir parte c1ei inal.nti era stat.a, inviata. p er la Cl 11·a con il pneumotorace, per n.ltri invece, ·esso costituiva l'ultima 1·atio, si·ochè si può dine che in c.omplesso u11a ' 'era s elezj on.e d·ei malati non era stata fatta. Gli 41\~t\. no·n intendono col loro studio di risolvere ].e questioni d'ind·ole g en eraùe .che pois sono sollevarsi a pr·op·osito del pneun1otorace, ma .s olo di 1p.o rta1r.ei un co-n tributo..so,i:»ra a.1.cnni particolari, per cui il medico possa avere 11n indirizzo. neJla cur a. P er qrl'anto• riguarrda le. ricadute, si osserva ohe1· la p·robabilità di queste varia i nversame,nte alla risposta aù trattam,einitJo. La lunghezza di ogni ·r i·caduta è di notevole significato pro · nostieio. !Quanto più 1111n ga, tanto peggi.01ve la prognosi. Si d.ev.e però farie, un' e.ccezione p1er quei e.asi in cui la ricaduta è ca11sata da di· sturbi temporanei co.i1nc~c1enti ·a on la, co·m1parsa di 1iquido pleurico, ~1e1l quaL caso, anche s.e la ricaduta è piuttosto lunga, n!o,n I>•O·r ta. ne<:essariamente una cattiva pl'o·gm1osi. Ha pure notevole imp1o·rta,n za ]o stadio clel 1' ese~c'izio fisico in cui si v.eri.fioa la ricaiduta . • S•e UJil p.az:Lente è ini gtrado di ·COID.p iere un e.erto e1Se.Tcizo fisico di p·a sseggiata senza ricadiuta, eS1so può V·e.nire ·dimiesso dal sa.n ator:io .come molto migli·o-r ato e, se .anche presentasse qualcl1e ·di:sturbo·, si tratterebbe di fatti irLsignificanti; per tali individui il riposo si doVl'elblbe consigilia;re sol10 oome misura preoau'zi·onaJe. Evidentemente, sa.Ivo aJ,t:ri. fatti .eh.e p·oisso,n o sorg·ere, la p 1rogno1si rniglio1re spetta p1er .quei casi che pTioc.edoino a trave.;rs.o tutt.i gli is tadii dJell 'teserc.izio fisico senza: ricadute. Se il paziente i1I1vec1e ri cad e pr'esto, s i p'l.lò fare un.a prognosi oa.ttiva. Non moltJa è J'importa,njz a della temperatura. l1n gemiera.1e si può dire ch e una temp.eratuira J'!e'golar.e è di buon sigiriicato e viceversa per quella irregolare. La p erio1dicità mestruale d.el1a t emperatura è tanto frequente che non isi può attriibu'i!re ad essa al,cuna impo.rta.nza, inv ece dell' uomo, una febb1e periodica è un se1

1

1

1

1

1

1

~

1

1

1 ,

1

1


(ANNO XXXI, FASC. 40J

SEZIONE PRATICA

Pneun'l.otora cc con co llasso incon1 ploto.

è fornito dai ca11ibiamenti di peso. Non è cer-

to I'aro che i pazienti, anche nelle con1dizio·n i peggiori, guada·g nino u11 poco di peso dop-0 l'amm~ssione al \Sanatorio, ma è ancor più raro che i pazie.11ti r.he vanno ben·e, n1e perd.ano, dopo gli esercizii fisie i. Le :statistiche degli _t\A . dimostrano ch e il paz.i ente cl1e, con l'ese·r cizio disico, p erd·e di pes·o, ha una probabilità contro 38 di ve!J.1.i·r dim es.s10 com,e m,o,l to n1iglio'.l:a1to. Una p1eirdita pt ec,oce di peso va oorusiderata co1ne un :segnale. di aJ.\l~esto, ch·e deve indur re a modifica.re eventualm,e nte il trattament.o. Pe.r l 'aurr:.ento di pesoi, jl tra,ttan1ent-0 1saJ1atoria1e è di indulb1b ia i1n ftuenza1. 1

1303

u

u

1< Casi a rrestati .

u

~

2

1

3

1

I

~1igl i ora ti

1

S fazionari

2

3 •

1

1

1

Pc- ggiorati Morti .

2

1

l

5

3

3

11

F l LIPPJNI.

-

. Risultati, pericoli, indicazioni del pneumotorace artificiale. (L . S . T.

Bt.:RRELL. La1icet,

Pn eu:1notorace non

26 luglio 1924) .

L' A. e.gainina i risultati ottenuti nel trattamie nto e.al p.n eum.ot.oracie· di 2.SO ca,ffi di tubercolo1si p·olm-0nare. I casi vengono· dd.v isi n,ei seguenti gur})p i : A) P oco o prunto· p.otere di re~sistenza; infezione .che si diffonde rapida~ m·ente; B ) Buoni poteri di r.esistie nza; malattia n·el p·rim-0 stadio; C) Pazienti c-0n medio potere di resistenza che non avevan-0 migliol'ato co11 tratta111enti ant.e1iori; questo gruppo si suddivide n ei seguenti : 1) afflezione liruita.t a a.d un ·solo poJrnone; 2) quaù<:l1e estensio.n·e a ll'altro p-0lmone; 3) lesioni .estese per un terzo dell'alt1·0 polm one; D) Pneumotorace sp1ontane 0 ; E ) Casi non tub.ercolosi. Il reiperto del ])acillo era p ositivo in tutti ealv·o n el gnrppo E. / 1

<~segui to

per

6

21

2

31

- -

----'--

4

1

9

11

ad cren.~e

vleuriche.

. u

~

u

.

Casi a rrestati . ~1 igl iora t i

.

.

.

· ~

. 2

Stazionari . Peggio1· a ti . .·

2

3

2

1

2

5

6

5

-

\

Mor ti

. .

. .

2

4

2

3

19

1

Pneu1n ot ot·acc

con

colla 8so •

p oln1 onarP.

-

-

~

G

CO

u

50

17

8

13

38

6

6

7

4

18

1

Stazionari Peggiorati •

.

.

Ci

Migliorati

"1

a.>

M

Casi arrestati .

a.>

.

.

~

~

('(,) ·~

u

~

o 2

1

1 I

1

~

o

f-4

13

82

2

25

4

14

2

16

I

Mor ti

.

.

3

- -

I 4 100 I •

19

:i

6

53

----61

21

---

2

11

10

4

2

29

corn plct o.

.

~

-- \

s

25

1ro

Co ni11lica::.io11:i e p ericoli. 1;l eurico . Si S\riluip·p a assai

1· e.rsamento

f1iequen.t em.e:nte; nei Z50 ca-si dell'.i.\. si è avuto 66 V·olte. La oontSeguenza s tùlo svilu·p110 ulterio1re d e1lla malattia è nulla per il gruppo e 1; in quello e 2 i pazie11ti c-011 versamento sono andati meno bene che gli altri. In 14 casi si è avuta la form•a zione di pus. Nei casi non tuber~ola.ri trattati col p.J1eu111ot.ore, non si è inai avuto versame11to., In questo., nei casi. tubercolari, ::.i è se1npre trov.a.t a un'elevata linifoc~tosi; i l>a~i ll i eiran·o assenti nelle form e inizial i, ma c-0stanti in quelle avanzate. Il veinsamento d·eve considerarsi -c'Om·e un essuda.t o tubercolare. Shock pleurico ed embolismo gassoso. Possono proj ursi nel prin10 pneumotorace o n·ei riempimenti successivi, ma fortunatamente si tratta di evenienze rare . Sopra UI11 totale di 1

1


1304

IL POLICLINICO

467 punture, l'A. ha avuto un caso di sliock IJl.euTi.co ffi'."ortale; in un caso il r>aiZient.e p erdette la ctlnosce.I1Za e r imase senza polso pe: qu.alche ininlit0; in tre ca;st i pa.zienti ' accu,s ar•o·n-0 un a s·e n saz.1:one di svend.mento. Sopra 5157 punture -pier rie·m'Pimecnto d€1 pneumoto ... rac.e, si e.b.b,e to nove casi di svenimento, di cuj uno rima.se S·e·nz.a polso P·er quaJche min.uto. In 11n .caso i sintom i furono più allar1naI1Jti ; la . paziente eb b-e a l t erzo l'iemipimento secriJs?-.zio·n·e dì viertigine, al qu.arto accusò un imp·r ovvi so dolore al c11ore, difficoltà di respiro ·e rjma"s-e senza con.oscenza per d11.e m1nuti; al quinto divenne cianotica, ebb.e sensazion e di mor te, ma n•o n perdett,e la coscienza, si riebb e in un'ora. In 11n caso. al terzo. anno di trattam·ento, il paziente ebbe ,·ertigini e la sensazione di ·p unture di spilli ad 11n lato, noncl1è la perdita della vista ·per una: di€cina di minuti; probabilmente si trattava di embolismo gassoso. Rottura della pleitra i}iscerale. Si veTificò in sei casi dal lato affetto ed ebbe co·m € conseguenza. ·il piopn:eum·otorace; i due casi non tuhercolatr i guarirono, gli altri moriroino. Enfì sem.a chiruraico. Pt1ò aversi a.tbbasta.nza freqlit&nt em ente in pie.cole prop.ar.z ioni. In un caso dell' ~i\.t. raggiunse vaste propo1rzioni dal c.ap.o al lega mento del P ot1part e scomparve in una· settimana.. VALORE E LI:\1TTAZIONI DEL TRl\TTAMENTO. Dai casi dell'.t'\.. s i deve riten·ere che il p neum.otorace va considerato come un metodo sicuro e<l efficace per proc11rare il riposo al polmo11.e m·aLat,o. Si c;omp·r ende che, noh potendo far rimanere in ri poso entrambi i polm,o ni, i risultati sia.n o più favorevoli per le leisioni' unilaterali. Le lesioni attive e·d estese di 11n polmon.e cedono pit1 prontamente di altre meno e1Site·se, ma m eno , attive. Comll1n·q11.e l'esi. stenza dd · lesioni bilaterali non costituisce un a controindicazion e; s i vede, di fatto , che, quanclo il p•o,Jm.oDJe più malato vi·ene collaissato, l' ::.i.ltr o Jnigliora, come accade per altre 1.e.sio11i tutbe~colari, allorchè viene l•e"Va•to il focolaio prirrcipale. Do·P·O t1.n ce•rto tem'P'O ·p erò la lesione si diffonde an.cJ1e nel polm.o n·e non collassato .e, se.l)b:ène talvolta si abbia la tras.forma.z.ion~·· .1. Ìl·e l tipo ·fibroso, la prognosi .finale non è ifhona. Sie poi l'attività persiste nel po]m.on.e non 'c.ollas:sa·to dopo la ries•p ansiome d ell'altro, ;jS:l p u ò praticare il p·n .eumotorace an.che sul?fi}imo, ciò che dà 'Per i.i momènto d.ed bu-011i ~is.ùltati . La prognosi ultima rim ane an·ch·e in t a l .casp sfa ~orevo1·e, ma ad ogni inod-0· si p11ò sempre con il pneumotorace prolungave la v\1.ft R·n·c he nei casi avanzati. 1

1

'

1

1

1

-, ('\

r

[ANNO

XXXI,

FASC. 40]

Si è detto ehe i ca&.i. che gua.riscono o migliorano ç;ol p1neum1otora,ce1 avreb bero avuto Ja. stessa $Orte con altri trattam.en ti, ma ci ò r1on è ·e satto, poich e ìa ma.g gior parte av€va t e11tato inutilmente., o, con p~gg·ioramenti, le a.ltre ouTe. 1

JNDICAZ\JON~

DEL

PNEU~fOTORACE

ARTIFICIALE.

-- Sa.ireb.b e un e.r rore l' atte·n dere a fare il l)net1motorace soltanto d·opo eh.e le altr:e cure 11anno fallito ed il paziente si trova già in uno sta.t o a.van.zato di malattia; d 'altra parte, se il pazi ente viene curato sub ito e razionalmente, il pn1eu m otora.ce può .essere necessa1io. Non si ir1sisterà inai aib·b astanza sull'im11ortanza del. riposo duxante la fa.se attiva della tub,eTcolo.si.. Vi sono invece p·a zienti, con forme inizia.li, .eh.e paEiseggiano €d anche si clan110 a git1ochi sportivi, inv.ece di riman.ere in letto, col pr egi11dizio che q11esto indebolisca. L'aria ])11ra e la b11o·n a n11trizione sono imlJorta.nti, m a mePJJ..o del ri'P•01S01. Inoltre la gravità della malattia negJi stadii iniziali non è ben . compr.r,sa, m ent1'e è proprio allora che r1ossono .agirr le c1rre'> le quali vanno COtntinua.t e fino a che la malattia n.on s1a arrestata; il paziente si d·E>ve s entir,e non eolo mi!tlj orato, 111a. bene. In ge.neraJ.e, n·ei primi stadii, 11n lJ-Criodo cli riposo seguìto da un tra.ttamie nto· sanatol"i.ale, è sttffici.e nte per arrestare la malattia. Vi sono però dei casi in cui 11on si h a:nno n1iglioramenti o addirittt1ra ~ j 11anno dei peggi oram.e:n ti; so.no ql1esti i pazi.enti in cui è indicato mettere in riposo il l)Olmone per m.ezzo del pn eum-0torace a•rtifici.ale. Ir1 fa.va.re di 1ql1 esto trattamento si d,eve taner presente che : 1) esso è un m€to do se·nza peri.coli; 2) i cnsi unilaterali vann·o bene, an1ohe se andavan10 inal e co·n altri trattamenti; 3) ql1anto pi1ì rlrest-0 si pratica· il pneurnotorace, tanto m·eno fa.cile è il trovare delle aderenze che im1) ecl is·c0lno l1,n collasso soddisfacente. 11 com.pit10· d·e.l niedico deve· es:serie quello di impedire che la malatti.a i}rogredisca fino a llo ·sta.t.o incurabile; ora il paziente è spesso in cattive con,d izioni pe.r il trait:t:a.mento·, ma non mai in t al i che lo co.ntroinili.chino. Nei casi bilater ali, se n el poln1on.e ,c he ·&i trov·a in migli.ori c.ondizioni l·e 1esioni n.on sono molto at.t ive1, si possono avere delle speranze; ma occorre so1'V~gliaire h·P,ne ·questo polmone e, se le lesioni si diffond.ono, arre•$tare il trattan1ent-0. Nei casi non t11berco.lari, il pneumotoracP. dà buoni risultati q11 a·ndo €i tratti di asce~ l)olmonari, di emottisi ripe.tute, di versamenii p let1ric.i 1u, ·ripetizione. Nella ibT'On1chiectasia, 1

1

1

1

1

'


\

(ANNO

XXXI,

FASC. 40]

vi possono essere àei miglioramenti, ILa i :~­ ·sultati non sono hu.c)ini oome ne,g li :altri ca.si, i1ii oonoogoonza di aderenz.e pleuriclle e di bi . lateralità dell'affezione. Concludendo, il pneumotorace non va co1tsid·erato com·e 11nai c1.1ra ~ella tubercoJ.oisi P'' ,,1_ monare, ma come un metodo sicuro per rriettel'e in riposo il ·polmone inalato e v·a w.ato in und-O·n e agli altri meto,d i di tratta:n:·e1tto. Il sue.cesso dipende dal JJ ~ ter tenere il pl"'lmon.e· realmenrte in riposo .e quin<li il tratt3.n1ento va indi vidtializza.to, d,o sando la quantitù. di gas e l 'interval1o fra i riempimenti, secondo le peculiarità d.el paziente. 1

FILIPPINI.

CHIRURGIA. Ulteriori esperien~, col bloccaggio dello splancnico. . (BACHLECHNER. Zeitsc1i.

1305

SEZIONE PRA' flCA

f.

,

Chi1·., 1924, 214).

La pubblicazione si basa su oltre 600 casi, cl1e riguardano soltanto interventi nella parte alta dell'addome, e perciò interventi sullo stomaco' ·e sulla cistifellea. Tutte le operazioni nel basso ventre, come la cliirurgia del grosso intestino, le operazioni ginecologiche addominali, le malattie acute, quali : appendicite, ileo, perforazioni di ulcere gastriche, vengono eseguite in narc.o si con anestesia loc.ale sulla linea .di incisione (anestesia combinata), perchè l'eseguirle totalmente in anestesia loca] e sembra troppo indaginoso, per r~o n dire artificioso. Per la tecnica : prima di tutto è indispensaf)ile un 'anestesia completa delle pare.ti addon1inali. Se nell'incidere le p.areti si vede che il peritoneo parietale non è ins·ensibile, bisog-na infiltrare nuovamente la ·superficie di sezione del peritoneo, come f.a Finsterer in -0gni caso. Ora seg\1e l'anestesia degli splanc:pici alla Rraun. In rari casi, aperto il peritoneo, si manifes1 a cl1e il paziente non è a.datto all'anestesia ~ccaie. In soggetti molto eccitati come nei gras~i oltre misura, qu_ a lche volta bisogna rinqnciare 9-lle iniezioni. In alcuni casi i malati ~i poterono calmare talmente con alcune g.occie di clort~Q. -d'etile o con una breve narcosi superficiEt-le~ da poter poi eseguire l'iniezione e continµare l 'operazione in anestesia locale. Q110.lcl1e volta, spec.i e_i.n laparoto~ i~ ripetut~, s1 trovarono taìi aderenze da risulta.r e impossibije l'iniezione. Si ese.guì allora la narcosi, t· dopo la distruzione delle ad2renzè si potè

r!'aticare l'B.n~c:-t~~ia spì~ncni~ e t~frainare l' o.perazione in ane.s tesia lo-0~le. , L'esecuzione .d ell'anestesia splancnica è ·moltu più semplice di quanto m>.n lo sia la sua descrizione. Cautamente e senza ,forti trazioni si solleva con una spatola il fegato, l'indice della mano sinistra rie.o.nasce la superficie anteriore della colonna vertebrale, per quanto più è possibÌ:le in alto, alla 12a. toracica e 1a lombare. Bisogna, eventualmente, spostare la aorta a sinistra. L'ago, tenuto con la ·destra, procede ~ i_1ll'ind.i~e quasi direttamente fino all1c5so e p.oi viene riti:a!o di alcuni millimetri. l·rima di iniettare bisogna provartS se esce srtngue dall'ago. ?,fa,, per far ci0 r1on basta ' D.spirare, perchè con questa manovra penetra110 facilmente nell'ago dei brandelli .di tessuto cl1e lo occludono. Invece: si osservi se il sangue esce da sè o ~i iniettino alcune gocci.e di liql1ido e si veda .dopo se fuoriesce liquido ematico. Si può anche far tossire il malato. St, l'ago sta in buona posjzione, si inie.t tino 100 cc. di soluzione di novocaina e adrenalina al 1;2 per .cento. L'iniezione richiede 2 min.uti appena. Indi comincia l'operazione. , Da principio bisogna .operare ancora con -q.n certo riguardo, perchè prima che sub~ntri la anestesia completa passano sempre alcuni istanti. Ad anestesia riescita si opera per lo meno a ltrettanto tranquillamente e indisturbatt -0he durante narc6si profonda. Anche per opera.r e in anestesia . locale vige come per la narcosi il precetto di Braun: non la narcosi, nia l 'impazienza dell'operatore è un pericolo per il malato. Che anche in an·estesia locale f. i possa operare rapidamente, lo dimostrano i numerosi casi di resezione gastrica per ulcera della piccola ct1rvatura, che in genere durano poco pi1ì di un 'ora. In alcuni casi, se l'ane.s tesia degli splan-0nici non fu completa, o se, per esempio nella resezione, si deve spingersi molto jn alto verso il cardias, i pazienti si lamentnno di dolori o si de.termina.no anche stimoli nl vomito. In tali ca~i basta iniettare un po' di soluzione al 112 % n.el piccolo omento e dolori e vomito cessano regolarmente quasi all'istante. Nelle operazioni sulla cistifellea .si infiltra i i legamento e.pato-duodenale. Ma impie~are fin da principio questa infiltrazione di mesent<:·ri in ltiogo dell'anestesia splanc~ica alla I~ra11n, è per l'A. - un passo in~etro. l i ; La soluzione vtene preparata al ~01nenii9, con le tavolette di novoc,aina e a~rena.lina in so luzion e fisiologica di cloruro.-:' J>di sodio e sol. fato di. potassio, e pP.r I 'iniezione, ~i. usa l' ag()r.. 7 (lungo 125 mm.). Come prepftrativo alla . ~.nestesia, si somministrano la sera a''ant.i, verso le 11, 1h gr.-1 gr. di veronal, e mezz'ora

fl. !!~0!'a

1

~


-

1306

•j

IL POLICLINICO

prima dell'ope1·azione 1 centigr. e mezzo ii n >orfina. Nell'anno 1923 fino al 1° novembre, di 100 i esezioni per ulcera gastrica o duodenale, 91 furono .eseguite in anestesia splancnica, 9 in Itarcosi, oltre a ciò furono eseguite in aneste· sia splancnica 8 G. E. Per carcinomi furono eseguite in anestesia splancnica 13 resezioni ~ {\ G. E., 2 in narcosi. Di 40 interventi sulla cistif elle.a e sulle vie biliari 28 furono .eseguiti iTl anestesia splancnica. Finster.er ha eseguito oltre 350 anestesie d egli splancnici alla Braun, per cui si han110 così esperienze su circa 1000 a11 estesie. Nessun caso di m-0rte. Non furono riscontrati f enom.eni dispiacevoli di sorta. I fenon1eni descritti ·da Finsterer e riportati ad azione tossica della novocaina (pallore, senso di costrizione) fur.o.n o ben osservati nelle inie. zj oni alla Kappis, ma non nell'anestesia alla Braun. ~ulla base delle esperienze personali l'A. crede quindi di poter raccomandare l'anestesia àegli splancnici alla Braun per operazioni nella parte alta dell'addome. Poter risparmiare al .inalato narcosi di 1-3 e re costituisce un progresso. Un malato ope1 ato in anestesia locale ritorna dal tavolo operatorio in con·diziorti ben diverse di chi sia operato ·in 1:1arcosi. E appunto per le operazio111 addominali la maggior parte dei chirurgi richiede narcosi profonda. L 'A. non pl:lò condividere l'ottimismo di Finsterer relativamente al v.o mito post-operatorio, all'atonia intestinale, alla dilatazioné gastrica J)ost-operatoria e alla peritonite. Dilatazioni dello stomaco dopo operazioni sulla cistifellea e vomito post-operatorio speci almente dopo la B. I. furono osservati, sia dop.o narcosi che anestesie .locali. La questione delle complicazioni polmona:ri fu trattata estes&mente ·da Braun nella sua relazione al Congresso di Chirurgia del 1921 (A. f. rel. Ch., CXVI). . . In diversi lavori fu detto recentemente che l·anestesia 'degli splancnicì alla Braun porti òi conseguenza un notevole abbassamento della pressione sanguigna, la quale in interventi ~_ravi può, in certe circostanze, diventare mir. acciosa per i malati. Metge ritiene che una buona anestesia sia quasi. inscindibile da un profondo abbassamento della pressione sang11igna. L'abbassamento della pressione san- ~ guigna sta in rapporto èon l'apertura <lel peritoneo. In operazioni" sotto na~cosi furono vi~te discese della · pressione sanguigna di ' 10-40 mm. di mercuriò. , E la ·profondità dell'abbas- . • samento procede paràllelamente alla · profondidità della narcosi . Egualmente si hanno ab-

(ANNO

XXXI, FASC. 40)

bassamenti di 10-30 mm. anche per operazioni e.seguite con anestesia degli splancnici. Nel! 'u lteriore decorso dell'operazione, ·differenze essenziali fra narcosi e anestesia locale non sono a.p prezzabili. Nessun collasso, nemmeno nelle operazioni più gravi. Nessuna particold re congestione addominale. Soltanto in casi d: anestesie insufficienti o difficili fu constatato che ogni trazione brusea è seguita da un abbassamento di pressione sanguigna spesso cons~ derevole.

In ogni caso l 'interruzion-e anestetica (il bloccaggio) de~lo splancnico non è paragonabile per nl1lla con l'interruzione speriment,ale del nervo, che è seguita da abbassamento della pressione sanguigna quasi fino a zero.

B.

La simpatectomia periarteriosa per Io svilupp& del circolo collaterale dopo la legatura dei grossi• vasi.•

· ·

,

(I. SCALONE. Annali ltaliarii di Chirurgia, fasci·OOlo 3, 1924).

L 'A. fa un breve riassunto della storia della C.J1irurg·ia del simpatjco e delle su.e, apliQB-· zioni pl'aitiche e riporta due osservazioni perso11ali, in cui ha praticato la simpatectomia d opo ailacciatura di arterie per aneurisma. nllo scopo di favorire lo sviluppo del circolo 1 collaterale. In tutte e due i -caisi .s i trattava di anewisma d·ell a_ p1oplitea. N e1 1° caso scopri la femorale al eainale di H l1Il teir, la isolò per ·circa 6 .cm. e la Legò con seta all' estremo superiore del tratto isolato~ di cui asportò la guaina periavventiziale. Os• servò -contrazione del vaso anche in corrispondenza . della legatura e<l a monte di essa. SutuTa. L'arto fu riscaldato a p·ermanenza. Dopo Z ore con una puntura di spillo saggiò lo statò della. circolazione p.eriferica; la puntura rim.ase bian ca. Dopo 8 ore invece si ebbe ~angue,. l l riscaldamento fu sospeso. Guarigione completa. Nel 2° caso scoprì la femorale alla parte n1edia della coscia per 8 cm~ Eseguì la sim. 1iatectoruia e legò il vaso alla parte media del tratto isolato. Osse.rvò la reazione vasale ~ 1 l diseipra e çl..1 disotto ~ella legatura . . Gli stessi fenomeni e gli stessi risultati del caso. precedente. ' In seguito a ciò l'A. ha intrapreso delle ricerch·e .. ~.erim-entali, .eh.e puibblicherà in seguito. ·Ritiene però · che la siinpatectomia in caso di ' legatura di grossi va.si sia utile per 1

I


(ANNO XXXI, FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

il meccanisn10 cl1e essa determi11a nella circolazione. L'azione della simpatectomia ha due fasi: 1° di eccitamento1 e quindi di contrazione della parete vasale. 2° di paralisi e quindi di rilasciamento della parete vasale. La prima fa.se ha breve durata e provoca ischemia; la seconda è lunga e determina ipe1·emia. Per la p1ima fase la sirnpatecton1ia semb1"e'1·ebbe controindicata1, p.e.rcl1è dowebibe ostacolare il circolo collaterale; ma ciò non avviene. Quando si lega un grosso vaso, le vie c:.•rteriose perifericl1e si vuotano verso i capillari e le vene, continua'.lldo la loro funzione, aspirano il sangue dei capillari, che non si :può più rinnovare per la legatura del tronco }.irincipale e si determina così una ischemia ' rapida e pericolosa. Con la simpatectomia invece, lo spasmo vasale colpisce anche le vene e quindi si ha un lento vuotamento del sangue rimasto nell'arto (ingorgo e cianosi). Questa fase ha breve durata; subentra st1bito la dilatazione di tutto il territorio vasale, ~h0 si verifica an.c he a.l disopra. della lega.tura .-; che è più m.a nifesta se la legatura si pratica r.lla parte medi.a del tratto vas.ale denudato. Questo ha estrema importanza perchè determina la .dilatazione del territorio vasale, che deve dare, e di quello, che deve ricevere jl sarug·u·e <;lel ntl·ovo circolo, dilatazioUtei ohe avviene anche nei capillari. Secondo i recenti studi del Krogh e di altri i capillari sanguigni sono provvisti di un sistema di fibre nervose, le quali, secondo alcuni, hanno una terminazione libera; secondo altri formano un reticolo perivasale. La contrazione della parete è dovuta ad eccitamento del simpatico, mentre la dilatazione è regolata dalle fibre del sistema spinai.e coml1ne. Sopprimendo il simpatico si ha dilatazione; tagliando i gangli spinali si 11a contrazione per il sopravvento del simpatico. I filamenti simpatici e spinali arrivano alle celll1le peritelfali del Ronget, disposte all'esterno dell'en.d otelio e dotate di potere contrattjle secondo le ricerche del Ronget, del l\1aser e del Vimtru.p . Sopprimendo le fibre simpatiche, che pr.e siedono all-a contrattilità, queste cellule non sono più capaci di e.e ntrarsi e quindi i .capillari restano dilatati facilitando 11 formàr:si del circolo ·collaterale. Per ques.t e ragioni l 'A. cred·e che la simpatectomia · debba. essere largamente utilizzata I.i.elle legature dei grossi vasi per aneurismi. G. CIAPRINI.

1307

Considerazioni sul catgu t. (C HASTE~ET DE GÉRY.

Ga:.ette des H6pitaux, nu-

mero 29, aVl·il 1924). Il problem':l. della sterilizzazione del catgut no11 è del tutto risolto, poichè ancora sono attribuibili alla incompleta sterilità del catgut alcune infezioni operatorie co11secutive ad ir1tel'venti asettici; per fortuna la maggior rJarte lJ anno decorso lJenigno, ma qualche volta sor10 s tate osservate infezioni gravi, e segnalato ancl1e qualcl1e caso di tetano. Disgraziatamente è difficile dar la din1ostrazio11e pTecisa che la causa d·ella infezione della ferita operatoria è da ricercarsi 11ella incompleta sterilizzazione d el catgut, piuttosto che in altro difetto della asepsi durante l'intervento cl1irurgico. Ad ogr1i i11odo quando la infezione dipende dal catgut, essa si rende manifesta relativame11te in ritardo, e nel focolaio di suppurazione di solito si rinviene un resid110 del filo : infatti quando il catgut è stato irr1perfettamente sterilizzato, i germi ancora esistenti sono situati prof ondam·ente nella sostanza del filo, e non sono libe1·ati cl1e q11ando il filo si ran1rnollisc.e, si detorce e si disgrega, ciò che richiede cinque, dieci o più giorni, a seconda della grossezza del filo e della sua preparazione. L'A. ha osservato un caso i11 ·cui, dopo tre m.esi da una operazione decorsa asetticam,ente (si trattava di una isteropessi per via addominale), ha visto formarsi nella cicatrice addominale una piccola raccolta pur11ler1ta circondata da una coccia fibrosa, cl1e, aperta, dette esito a poche gocce di pus ed a un ~·esiduo del filo di catgut. Percl1 è è tanto difficile realizzare la sterilizzozione del catgut? , ' . Anzihitto il catgut ha 11n difetto d'origine: 11.el p1re1evare la lister.eùla di tubo intestinJale, cl1e serve p-e r pre1Jararlo, questa ~· facilme?te inquinata dal contenl1to settico dell'intestino; la s tel'ilizzazione deve .dunque esser fatta particolarmente rigorosa: ma il catgut è una sostanza organica delicata che sopporta male il trattamento disi11fettante, e specie quel~o più sicuro dato dal1a sterilizzazione col calore: il calore secco lo pr-0sciuga e lo rende friabile , ~l • Ya.pore acqueo lo gelatinizza, per cui diventa i11Jservibil.e, si pensò quindi di fare agi-re il .calore con l'interinediario di corpi anidri: alcool a ssolt1to aceton.e, clQlrofo,r mio, benz.enie, cumolo, ecc. sia imm.ergend.o il catgut nei li·q uidi sia n.ei vap©cri di dette sostanze sovrariscaldati i11 speciali a11toclavi; ma l'azione disorganizzante del protoplasma cellulare vivente del vapore d'acqua, che ag·isoe ·p·e r un m·eccanismo complesso in cui i fenomeni osm-0tici hanno 1111a parte importante, non è paragonabile a quella dei vapori delle sostanze anidre sopra-

t


I

· 130S

,

IL POLICLINICO

dette, le quali i11durendo gli stati superficiali del catgut, lasciano g·li strati profondi r elativamente protetti contro l'azione sterilizzante cieJ crdore e d ella pressione. L'A. ha esaminato m1olti campioni di fili di catgut steriliz~ati al calore coi diversi metodi, immergendoli in terreni di cultura, ed ha avuto Ja }Jazir.!nza di continuare la osservazione per dei mesi, ed ha av11to la sorpresa di veder e, certi campioni di ca tgut dàr sviluppo a culture di germi dopo 20-50 ed in un caso 58 giorni. Non· essendo dunque sicura la sterilizzazione del ca.t~01t coi mezzi fisici, l' ..i\. rsi d,oma.nJda se~ non sia il caso di ritornare alla sterilizzazione chimica, come era stata t1sata ai primi tempi dell'11so liel catgut in chirurgia, secondo la pratica di Lister e Championniere. L'A. ha fatto varie ricerche sperimentali, infettand·o i tìli con germi sporulati, trattan1do]i con div·ers.e soluzioni antisettiche : quella a cui si è fina]m.ente arrestato contiene 1 rgr, di iodio, 60 gr. di etere, 49 gr. di alcool a 90°; i fili si te11gono immersi da 24 a 36 ore secondo la loro g·rossezza e quindi si conservano in etere puro. Il catgut, infettato sperimentalmente, trattato con questo sistema ed esaminato col metodo delle colture, dopo aver allontanato anche le minime tracce della soluz. disi11fettante, non ha dato svilt1ppo di colonia di germi.

·r

I

A.

CER.

CENNI BIBLIOGRAFICI.

I. F .\IRBAIRN. Gynaecology a. Obstetrics. Oxford Universitv P·ress. Amen Corner. Lon, do·n , E . C. 4, Se. 25. '[11' . 769 pag·in€ !fittissime recano una buona trattazione sia della ostetricia ch·e d·ella ginecolog·ia, eJ.ementar'e si intende, come è :sufficiente per i m ·edici p·r atici oe gli stu:denti a cui il lib·r o è · dedicatr0, m·a oòmpleta. C'è ·p·er.fino un cenno storico all :inizio e 1n fine un interressante ca·pitolo sui lati socia.Ii ·ed etici e medico-legali riel eamp.o. ostet1ico... gine-cologico'. Fo,r se la pairtf operativa ... è ll:D po' 'Sacrificata : è ve.ro che l'A. dioe1 espressa.mente• di a\rerla · limitata ai punti essenziafi, per far con1prendere i yari n1·etodi che si devono p.oi, per imp.ararli, vedere eseguire assist.end-O ai pa1rti .e all.e op.erazioru. Anche le lfig·ure sono1 poco a.bbon,danti; ma queJl.e che ci sono, riguar~danti . . la anatornja patoll()g·ica g.enit ale, sono· origina.li e interes1Santi, derivando da un tjcco materiale com~ può fornir.e 1' ospeda1e s·. Thornas a cui presta servizio l' A. · È nell 'inGieme quindi un libro davvero raccomandabile al p1"atJéo; lo stesso •

• [ANNO

specialista vi vedrà con interesse in più parti uno svoLgimento.. chie :si sccsta da qt11ello· tradizionale. , P. G. . W. Ei·n fiihrung in die gynaeklogische Diagnost·i k. III. Edizione. Berlino, J. Springer, 1924. • Piccolo libro, ma mo1lto chiaro e utile come • ir1 troduzione · allo studi10 della gineoolo gia. Dopo u·n brev-e ·e~posto dei metodi di esame, "li sono passati in rassegna i vari reperti ordinatamente e ·col sussidio di mo.Itissim·e fig·ur·e schematiche, nitide e verarn.ente did:ittiche. Il favore jncontrato presso gJ,i sturlenti e i medici pratici è dimostra.to daJJ 'f:. s sere questa la 3a edizione in pochi anni dieJ lavoro di \\7 eibel. Sulle precedenti ha maggior ricchezza di illu ~trazioni e alct1ni capitoli nuovi. P. G. \\TEIBEL

1

E.

R UNGE.

Die Gyriaekologie des praktisches

A r:tes . Ed. urban u. Sch'''arzenberg 1D~4.

Vienn.a (1) Mwhlerstr. 4. In 2'88 pag. di formato picc:olo, tascabile, vie1I1e fatta la pl'lesentazione, sotto f onna di discussione con l"ud1torio, dei casi più cornuni del1·a pratica ginecologica, con Iicorrli t erap.el1tici: nei 164 caei prospettati si tro· va in fondo tutta la patologia; la forma prescelta serve sopratt1tto a orientare il medico verso la corretta interpretazione dei sintomi d.enur1ziati dalle ma,late. Le figure sono la parte mie no bella; . poche e solo schematiche; dovranno v·enire migliorate nelle success iv.ei edizioni, che non mancheranno, data · 1a utilità e praticità del libriccino. P. G.

O.

Contributo allo studio del taglio cesa.reo nella placenta pret,ia. - Un vol. di ' i IANA.

circR. pag. 100. Città di Ca-stello,, Unione Arti Grafiche Editrice, 192.4.. - Prezzo L. 10,50. . L!A. tratta, con rara . perizia, il discusso argor:pent0, sulla scorta di oltre 200 casi, parte tolti da monografie e resoconti, parte inediti, raccoJti da va1\ie èliniche ed ospe·d ali. In U·ll primo capitolo -sono es.posti i <lati statistici; in altri isono ria ssunti le letteratu·r e nostrana e quella estera dell'ultimo decennio. Le indica· zioni e la tecnica form.ano oggetto di un capitolo a sè. Fanno· 5eg11ito la casistica inedita e in fine la ricca bibliograifi.a comprendente 230' numeri. Il lav@,ro è stato già pubblicato, quasi p.er ir1tero, nell' ottima. Clinica Ostetrica. A. MANNA.· •

' ,

XXXI, F ASC. 40]

\


[A~NC

XXXT, FASC. 40J

Della in·versione u terina. BelLuno·, Arti Grafich8 1924. Dalla osser-vazi,one di d·ue casi personali, l 'A. trae partito per una completa r ivista sulla, inve;rision e uterina. La. monografia, completata da un i:icco elen co bib.l iografico, tratta nelle ~ue 140 pag. l' argom,e nto da tl1tti i puniti di vista , soffermando1si in modo specia.le sulla. terapia. G. A.

1309

SEZIONE PRATICA

PONZIAN .

affetti da stafil-0micosi; una nettnm~nt~ negativa non si ha mal n elle infezioni da ::;ta.filococco. Qua n d o i ,-alori clella l'eazi on e oscillano fra i due estremi, jl giudizio rimane indeciso.

1

Rrnn e STMPSON.

f em . aze

Common lnfectio1is

of th,e

itr ~tra

a. cervix. Oxford Universitv. . Pl'1e1ss. Londra, E. C. 4. Am1ein Cor1I-ev., Se. 7. Trattazione esauri•e.nte ·della .blenorrn!!ia o femn1inile, nel.l e s11e loc a lizzazioni 11retro-vescic.a.li e geni tali. Un capitolo è d·edicato a.Il a. blenorragia delle bambine, lin altro a lle localizz:azioni articolari. Il libro, di 187 p ag., è rivolto sop ratutto ai pratici ed è m at eriato di esp1erien za clir1ica, quale può venire avend o il m.ateriale del reparto ~einito-uTinario d.ell'Ospedale di Londra. Du e ca1p itoli dovuti a \ì\i-esteìf'.Il e Mayon, trattano tiSfJettivamente la p1arte batteriologica e la oftalmia dei neonati. Du,e ·tavole a colori arricchiscono' il libro. G. '

HALBAN

ie

W eibes.

Biologie u. Patholog ie des Fasci.e. 8° del vol. II. Urba.n e SEITZ.

Schwar'Zenbe~.

Viemla 1924. In questo fascicolo diella m onumenta.Jie opera già a ltra volta reoe.n.&ita e lodata, Stichl t ratta in modo succinto ma p·u re ooauriente delle cure pre- e postoperatorie. L' esperienza fatta nella.i grande clinica di B erlino n e rende au t .\:Jrevoli i conJSigl,i. Più diffusa è la trattazi,oDJe che Thaler fa dei v1e1Ti mezzi . di ,a nestesia, comp!'lese quelle loca.li n elle varie moda.ljtà ·con cui è sta.t a fin qui esperim,e ntata ne·lle gin·ecologi·e·. In entramlbi i lavori., bibliografia molto ricca; l'Italia, però, come al solito,, vi è trasctlXata. 1

G. •

RCtRDEMIE, SOtIETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Accademia di Medicina di Torino.

~seduta

'

del 20 giugno 192.1.

Presiclente : l)r of . G. VICARELLI.

J.i-eu rofibrorrza dell 'ac~tsf ioo (Diagnos·i radioZog ica !

,

. )

e conferma operatoria .

ilERTOLOTfI COIDUllÌCa. Ull int€r eRsante CUSO di diag1losi m olto difficile ' in cui I.a sin tomatologia s i era n el periodo di tre anni svoltn. coll«t seg-uente StlCce~~ione : r on zii n.ll'0r~t:!c~! ~ dt!stro, vertigini, IJ<.'lr e. tesie d el trigemino, u menorrea sintomi di d efiai t Ì ]JOtiS1ll"ÌO, sindrome chiasmatica da COrripr essione. I~e radiogrufie e speci:1 lmente quelle in proiezione s11huent o-vertice dim-0straFono una <:rosione d -ella faccia poateriore de lla pirn mide all'imbocco del n1eato llditi vo interno <l;i <lestr a, insieme coi segni classici di una f or te iperten si one. P er questi dati e per la presenza stabilitasi n el decol'so di sintomi di turbato equilibrio ~tico e dinamico venne fatta l a diagn osi di tumore a punto di p a rtenza del ner\'{) n cu·s tico di destra, diagn e>si. cl1e ve nne confer1na tu dall'int~rvento O'Pel'~ttorio. I Ai. Yia -0rbit::tle infe.r io r e ver l'iniezione · di sostn nr.e modificatrici ai fori ovale e r otondo, Doa LIOTTI in reguito a rice rche fatte su molti c 1n 11i u ormili, ha praticato in 3 casi di ne\ralgie del tl'igemino iniezi oni di a lcool passando attraYerso la fessura , òrbitale inferiore . '.rERXI. - - .';ede, · ·po. ~11.e di con1parsa e durata

-

~

d ci centri eosi1iofilopoietioi d <'gli 1,ccelli. Seduta d el 21 gi11gn1) 192.~.

l")residente : T>rof. G. vTJCARELLI.

Sulla. fli. g.sen.sibil i.~ .~·a ~iori.e a scopo t erape1ttico 1ielle cor'i.:::ze spa srn.'Jd·i alle p eriodiche.

l,ALLESTHINI. - Dn es11ierienze fn tte in sette ca·si di coTizza spasmodica con clude c-h e il metodo della ùissensibilizz,o:t zione 1·uò dare r eali miglLoramenti, 1nn non yere guarigioni, sia J}er e ventua li d eficenze del1a tecnica tii alle.·ti1uento d elle sostanze f unzionanti da antigene, sin per la qualit<.\ del n1at~riale l1sato n on •lel t utto puro e for&'e anche · i>e r il potere indiYidu..lle di renzion~ stgli sti1noli e-osi <letti annfiln ttici elle con la c ura clissen sibilizzante si provo(·a ripettftan1ente. Il tessuto r etirol11rP • e sple n o-epn t o n1 eq.17 ie 1n a 1.a rie li e . nell

1

•~rd uta de l 13 giugno 191!.1. rre~iclente :

l\IAIRIN6. -

[~1i

Prof. G.

' ' 10AREI ..LI.

caso cli niurte t 'int ·i ca 'in narcos i .

111 nstrn zìone casistica. 'rr:n ~r. F~u l fen'>>n <Jri i di riparaz·io·n e consecu tivi <l perf orazioni prat lcate 'ne l la coda d el tri t o11e.

e su l

Ft·u llri reaz io·ne d ella anfistafilolisin.a suo 't:alur'! pe1· la d iagn osi delle st afilont·i cosi.

RAcEnooTE i r..

base a lle s ue esperie n7.e eonchiu<le

c he una 1·en:/ .ione d ella a ntist..l filolisina nettam~nte po$;itiYa si ottiene soltanto n el siero ùi individui

FoLz studiancl-0 4;:; mil;r,e malarich e de dne'f\ che in e~e si osserva un p rogr essivo a t1mento <le llo stro1nn clel fega to e della u1ilza in ra w-0 rto tra l'int e11sità e la d u rata d ell'i11fe;r,ione e con cir costanr.e clipendenti clalla diSt)()Sizio1:ie indi vidt1ale. I I tessnt-0 reticolare risp o11d e a ll'infezione con ip€rplasia rlapprima, poi con iri-ertr o fìa e tra sf o1ìllazione in tessuto collageno. I A1 gra nde p r olife r ;tzione delle fibre a graticcio ·11 e l f~ato e n ella mil7.a è un fattore importante ... dPlra umento cli vol u.111e, rli }leso e di cons istenze PIETRO SISTO. di questi organi.

.


1310

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, FASC. 40]

1\PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO.

f

CASISTICA E T.ERAPIA.

'

Cuore da gozzo cuori da gozz-0 sono pneum.omecca11ici o ti i e oto·ssici. I: I p·n e·u momecca11ici so110 frequenti negli adenomi cistici ed in altri casi di ipertrofia tir·oid.ea. Sonio compoosi i vasi ·e n.ervi del collo ed è compressa la trachea. Il cuore è affaticato, atonico, facilm ente ingrandito, radiog.r aficam1ente ·orizz.on.t al.e: il ,ritmiO· è affrettato·. L 'inrs ie·m e dei disturbi è dovuto a • ritardo d e1 circolo i)er compres6ione venosa:. L'elettrocardiografo ci rivela tina tachicardia fisiol·o·gic.a., con onde auric.ol a1i che nor1 son.o in:gr.n.ndite e che non uguagliano le ver1tr1co·l ari. Spesso si ha preponderanza della parte destra·. La pressione sanguigna è alta. ln qu€1sti ca.si l'op erazione. n-0n è pericolo, ' ~a ed il cuore ritorna normaJe dop·o ratt~ operativo. I cu-0ri tireotossici (ipertiroidismo, Basedow) s-0no cu.ori non solo affaticati, ma anche · into ssicati. o degenerati. Il ritmo• è rapido (120 e più), diminuita la resistenz.a vasale., abb·a :SGata la pr·es·sione. ·Se la malattia ·dura a lungo si ha stancl1ezza cardiaca, a.tonia, insnlfici enza relativa, tossiemia e degenerazione delle •fibre mio·c ardiche. Ai 'r aggi il cuor:e ap·p are ingrandito, orizwntale con punta svo·s tata in fuo·ri. All'ele.ttrocardio.g ra.fo si .osserva in principio UJI1a, tac hi carxlia fisiolo gica, p()i fatti deg·ene·r a.tivi e fibrillazione a i.1rico1 a.re. Questi cu·ori pres entano da per se un ris-chio durante l'oper.azi-0nre, ma· do·p·o molfu tempo posson.o l'im.ettersi. Qualche volta la fibrillazione auricolare p11ò svilup parsi durante o dopo l'intervento, qt1al11n·qu·e sia ,stato il metod10 rseguito: in qu.esti casi è generaln1ent.e tem.p oranie a e coincjde con un aiumento della pressione sa11guigna. In molti Btt5edo\v op.era.ti di asportazio"Re parziale la fibrillazione. può cessare con l.a • cura chinidinica . l cas i rneni0 gravi e pi ù guarib ili sono· quelli nei quali il miocardio1 è intossiç,ato ma. non degenerato. (Jfed. J otirnal, 12 gennaio 1924; dalla Gazzetta d egl·i Ospedali e delle Clin.iche). I

+

1

1

PERSIA.

Sulla cura delle cardiopatie. Sovrar10 rimeclio è, dice C. Cl1apmann · (P r•actiti6rie1·, 5 giugno• 1924) , il ripo1so di varia durata s€condo la gravità dei disturbi, a letto o in poltrona, secondo i casi. Dura11te le lung·I1e degenze i fancil1lli possono, con adatti mezzi, continuare l a. loro ec;lucazione. L 'A., .ciomre d·erivativo intestinale, c.onsiglia il calomelano, a dosi purgati ve singole, o a piccole dosi ogni quarto d'ora, fino ad effetto. Tra i preparati digitalici consiglia la tintl'.lra, da somministrare alla dose di circa 50 goccje ogni 6 ore .fino ad effetto: il var1taggio conseg uito si può poi ~anten e1·e con piccole dosi di digitale o di ail tri cardio,cilnetici. Ricorda i diuretici tra cui principalmente . lcl caffeina e l a teocina, nonchè la polvere di g ialappa in piccole dosi: coadiuva l'effetto dei diuretici la sottrazio·n e rn.eccandca degli ediein11. Nega un'azio11e tonicardiaca alla stricnina, cl1e avr ebbe so•Jo i.1n'azione• tonica gen erale. I vasodilatatori sono utili solo n ell'angina pectoris: nei disturbi cardiaci di nati.1ra nervosa giovano invece i bromuri e la valeriana . Contro l'insonnia si è dimostrato t1tile il cloralio (ctgr. 50) associ a to al bromuro d'ammonio (ctgr. 0,50, 1) tutta via è talvolta nec essaIi o ricorrere alla n1orfinn.. La dieta deve esser e strettamente regolata: e possibilm·e·n te varia : i ciibi solidi, quando 1so11.o .consentiti', vanno mastica.t i .comp1etarnente. Non è mai bene f}Ccedère nei liquidi, che vanno presi tra i pasti. E bene limitare i farinacei, che provocano flati.llenza. Una dieta liquida nutriente, buona a nutrire il malato a sua insaputa è costituita da bia11cl1i d 'uoYo i11 acqua d ,orzo e lim,on·e. L '·esercizio fisico· va ·regolato secondo• la forza di riserva del miocardio. Qi.1esta si può apprezzare dalle modificazioni del polso o del respiro sotto lo sforzo, e dal tempo occorrente pel ritorno al normale. L'esercizio non . va protra.tto oltre l'insorgére del1a dispn ea. 1

1

DORI A.

La cura dell'ipertensione arteriosa. È anzitutto necessaria

un'adatta profilassi che .ab1b ia ·p er sco1Jo1di allointanare l'ini.Sufficienza ·carçlia.ca, mediai1te un regime in cui si riducano di molto l 'acqua ed i cloruri; si aggiungerà, ad intervalli regolari della teobromi. na e, se p,ossibile, i bagni all'a<!ido carbonico. Co.me .cur·a . d-elle crisi i.p.e.rtensiv.e, .H eitz (Journal médical fra 11çais, 19-24, n. 3. ) eonsiglia 1


(ANNO

XXXI , FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

.anzitutto il salasso di 2-300 eme. che talvolta l)llÒ salva1·e il malato. In qualche caso di violenta cefalea si p otrà ricorrere alla puntura lombare, vedendo p1e'rò di mode·r are il g·.etto e la ql1antità. NelJ.e crisi va•sali (dolori anginosi) si ricorrerà 2.J].e inalazion.i di ni t1·ito d' amile od alla trinit ri11a, .cl1e 11a azion·e più dur.evo·l e; se ne danno 3...6 go.cc.e cLe.l la so-luzion·e alco·o lica al ~ 1100, . ripartite nella g·iornata. Il nitrito di sodio, si dà in ragion.e di 110 ·cg., ptresi in 4-5 v olte n.elle 21 ore, od anche per iniezioni ipode rmiche· ne i mom,enti in ct1i i dieturbi di tensioni s on o mag·gio·r i. Qualche vo·lta t1n·iniezione cli morfina ha lo stesso effetto benefico del 1sa,lasso; si u sa anche la papa1verina ( 5-11() cg-. u11a o dt1,e volte al giorno). So no usati .anche il b1enzoato di benzile e i · ~tratto di vis.e o (10-310 cg.) specialm·ente nella oef alea ·e n ei ronzii i1)ertensiv,i. N etter consiglia com1e vaso-dilatatore la tintura. d'a.g·lio a do'"' i di dieci gocee, tr·e volt.e n.eJJe 24 ore. Nell'in1suffi cie.11za ca.rdiaca acuta. (edema. polm onare) s i rico1'1a al 1salasso ed alla morfina, in quella .cronica, ai t onici car·diaci. Nella fibrillazione auricolare è indicata la digita1e e così an,che la strofantina e l'uabainra . Quest' ultima B cons]gliabile ne.Ila insuffcienza acuta del miocardio, p er iniezioni endo·V·eno1&e, a dosi di I /10 di mg-. : m attino e sera. Utile risulta anche la somm:inistrazion.e del citrato di so,d io, a dcisi di 8-12 gr·aI)lmi al gio.n10. {ìZ. 1

1

11 pericolo dei salas.;i abbondant i n egli ateromatosi ipertesi.

Il sal~ss·o è notori amente utile per combatter.e la tend.e nza agli acjdenti cerebrali; ma anche i11 q11esti casi è necessario procedere con prudenza. C. Vinc.ent e J . Darquies (Journal des praticieris , 26 gennaio 1924), in seg11ito a salassi di 800 cxnc. praticati in due malati p1er accidenti cel'ebrali gravi , ~bb e ro a notare disturbi gravi e consigliano quindi di fare salassi non tro.p po abbond.anti (e q11elli degli AA. ci sembrano tali! ), limitandos,i a 300 eme . .e sorvegli ando Ja ·f11oriuscita del sang11e. Si a.pplicherà un manometro sull'altro arto s11p eriore e si sospenderà il salasso qua11do la tensione sistolica si sia .a bbassata di 3-4 cm. di merct1rio. La pressione sanguigna s.i sorveglierà anche nie-11.e oye segu,enti. Si avvertirà p.o.i ancl1e la fa.miglia che il salasso nel ca.so sp.eciale costit11isce il trattamento di scelta, ma che potrel)bero aversi degli .accidenti, come perdita di coscienza, paralisi, .ecc. 1

ft l.

1311

Simpaticectomia cervicale superiore sinist ra sotto anestesia locale nell'angina pectoris.

I . Bacon (Tlie J oitrrial Am. Med. Ass., 22 dicemJ:>re 19.23), i·iferisce il caso d' un uomo di 78 anni, il. quale da tre annJ ·s offriva di frequenti attacchi di ar1gina pectoris, anche notturni , spesso accompagnati da vomito. Era infisematoso, .arte1iosclerotioo; il .cuore e l'aorta erano ingranditi, ma su. di essi non si udivano rumori aggiunti. Nell'urina vi eran.o tracc·e di• albumina e pochi cilindri ialin.i . La ·p ressione arteriosa. era di 40 mm. H g-. La R. \V. era n1egativa. . ·Co11 le cure medj·che non si r iuscì a diminuire notev·olmente di frequ.enza gli accessi, onda l 'A. ricorse all' estiJ1)aiione del ga•nglio cervi,c ale superio,r e del simpatico· di sinistra. Eseguì l1op erazio.ne rsotto an.e.s tesia l o, ca!.e~ u sand·o .p roca in all' 1 %; praticò l'inc.i1Sione st1l bord·o anteriore dello stern,o cleido·m aistoideo. P ·1i1na ·di ,e stirpare il gan,g lio si accertò, pinzandolo, che non .erai il vag·o, e infatti n.on osservò r allentam·ento a.e} pols~. L' o.perazi.on.e fu !ben tollerata. Aniehe nei ' gio,rni imm ediatamente, seguenti non si oss.erva.ro.n o paralisi .n ei muscol.i del .capo o del 1

1

1

collo.

Rapidamente gli accessi diminuirono 'd 'intensità ·e di frequenza. All'o·sservazio1ì.e radiologi.ca l'aorta aipparve diminuita di volume. D.opo ci~que mesi iÌ paziente n·o·n soffriva più di dolori anginoidi, poteva ;dormire tranquillamente, e poteva cp.m pi·erre liberamente anche pa.s seggiate abbastanza lumgh.e, le qua.li prima prov·oca>va.n o infallibilm,e nte J,'a.cceisso. .S1olo il r1affredJda:m.ent0 o il riseialdam.ento. delle mani provoca.v a do1ori in ambe le braccia, ·che eranio alleviati dallai nitro,g licerin.a .

.

DORIA.

La terapia farmacologica arteriosa e limiti di essa.

P. Piccinini (•.:\ tti del XXIX Congresso di l\1e d icina interna., Rom.a. 1923) rileva ~h·e siccome n,on vi può esse•re .-tera.p ia razion.al·e, la quale non sia fondata suJl.e nozionJ fi1siopat.ologich·e dello stato morboso che si vuole curare., l'A. p remette cenni gen erali sullo stato attuale delle nostre cognizioni in rapporto a lle cause, forme clinich e, ecc., .della, ipertension e. Un obbiettivo esame st1l ni.odo di agir•e, dir etto € secondario, di varie sostanze che si consiglia vano quali cc ipotens ive», dimostra come esse in r ealtà siano (ben com·p resi i nitriti ) "" tutt'altro .che p·r ive di inconvenienti, e che il loro uso è in gen.eir ale sco,n sigliabile, sp ecie p.er cure sistem.atiche, prolungate.

'

f


' \

1312

IL P OLICLINI CO

P erfettamente razion.ale essendo, invece, la • cur·a dietetica, col complem·ento dell1è norrncl ~gi.eniche, ben note, risulta110 ·del tutto modesti i limiti da a·ssegnarsi alla farma.c;oterapia. La. quale potrà valersi di qualche farmaco di azione tenue, ma co6tante e p·riva, di inoonvenienti come il « Viscun1 a·lbum n, e deriva ti. S.

SEMEIOTICA.

La puntura esplorativa. Per ·q11a11to riguarda la teienica d ella puntura esplorati va J . Konings (Le Scalpel, 1924, n . 26) raccoman.da di pr eparare isempre due aighi, poichè uno p1uò p1iegar:SJi. tocc~~~~ l11r1a. costola., ·Oip1pu1r1e può os,t ruirsi; accertarsi sem .. p!I'e che iS'On·o' permeabili ie soe·g lieDe il calilbro diffe,r ente, a seconda cl1e s i prevede di trovare 11rn liq11ido sieroso· rO siero-piq .rulento . Prima cli affondare l ' ag-0, dete~inJq,ir1 e 1e1s8Jttameinte. il punto in modo· da passa.re in m,iezzo1 aJùo &pae;i o intercostale, senza alcuna l·esi•one. Esame fì sico del liqtlido. -- Può aver.e as:p.etto emor1"'agioo ed in t a l caso, si penserà alla tubercolosi, aa cancro, al i-..e umatismo. S·e. inv.ec0 è bilioso, si de.v e pensare che e~ista una cornunicazione fra la pleura e l ei vie bili.airi (apertur1a di una .cisti idatide, nella cavità p1eurica). I11 certi ca·s.i rairi il liquido può esser~ lattescenit:'e, con rifles.si verdwst1i, per plel1rite chilo-sa p1rovo cata da 11na ·ro1t11ra ùel dotto toracico. Esame citologico. -- La p1 1esenza di e m.azi,ei in gran nt1m.ero· ha il .signj1fica.to dì cui sopra per il versamento emo rragico . La p~redominanza di polinuclear:i'. indi ca un attacco a.cuto nel corso di un' a.ffezion.e cron ica. od 11n inizio di pleu1rite. tube.rcol a.r e . . Se predomina.no . gli er1sinofili, si p·ens ef!à al la p1.e11rite si•filitica, l'll'Un1atica o tifi.e.a. I ve·rsa.Inenti ~)~onic i , spesso ' di origine tu'bercolare1, ha1J11no· semp·r e la mononucleosi; in p·r esenza. di gra11.di lembi end·oteliaJi, si può diagnosticare un versam.enitc1 me1c c.an,i co·, un id·r otor ace, mentre. la presenza di g r andi c·ell11 l.e· a va-cu.a1i indica, sempre il carcin-0ma della pleura.

,

1

1

I

1

1

fil.

, •• I

L'educazione ftsica nelle scuole.

XXXI , FASC. 40)

[A NNO

gli effetti dell'esercizio sull'organismo e s iam0 in grado. di n1eglio dosarli second~ le circ o sta~.e . È questo il punto di maggiore irnpo·r tanza in un periodo in cui l a diffusione cl egli sp·o.rt è lr11anto mai ampia e progressiva ed, anche n ·e lle scuole, l 'e.du cazione fisica,. lasciate le. antiche ferro.e di ginna.stica m etoclica, aissume cal'attere n·ettamen.t e sporti \ ì-O . Còm. p ito die1g li igienisti d-eve dunqu.e essere • quello di dettare d,elle norm1e p·er~chè, dalla te-nde.nzai ormai pre.pond.erante, si possa trarre il maggior p·o ssibile vantaggio, col mini1110 danno. Il 1naggi.ore rendimento fisico si ha quando \'i s• i prende parte con p iacene e1d il paragonare l 'inseg11am.ento della ginnastic:a 001n quello del lè.. ino o ùel greco non sareibtbe certo la buona formala. Be.11 a r agione nelle Istruzioni gen1e1 ali rlel nost.ro Ente nazionale per l ' Edt1cazion.e fi ·ica (E.N.E .F. ) è detto che 1su t11tto l ' Istit11to deve e< aiìeggia.re 1m-0 spirito di l) l'atic.ità di vita e di giocondità» . l\1a un grai1d.e $enso di misu ra d·ev.e governàre an·C'11e q11e1Sta 111ateria. L ' igienP, l a sci1e nza fisiolog·ica della vita o, m.eglio, la scienza della vita fiisiologic.a d.eve dare ap·p unto il senso cli questa misura ed additar:e i limiti di tem'PO e di n1-0do che non debbono ·esse.re sorpassati. I famciulli va11n·o 1·aggrup·p ati fisiologica111-cnt.3, niei loro ese1 cizii e nei lo\l'O giuochi. \-i si p erverrà basando6i sul peso·, la capacità spi.ro1n1etri <;a, la corpo·r atura, la .conformazione generale d·el corpo e ~a velo·uità che è la riF"11lta1nte della attività p1sicomotrice. L ~.\. n10Btra l111a gra.nde fiducia nel1'E.N.E. F. (di Glli però fin.ora si è veduta una sola attività, q111ella di ri·scuotere la relativa t.a ssa, pcYi chè le oos.e s,1no a11d.ate precdsamente come negli a11ni precedenti. N. del R ed). L E .N.E.F., dice l'A., non dimentichi che nella applicazione del st10 ·Còmpito u na parte non liev e, anzi I fondamentn.Je, deve essere fatta dal m ,t'Òjco.-igienista, n.on giJà 0 non solo p e.r 11rest DTe l e sue cure nei pic•ooli in.fort11n ii, lna per vegli.are a ,che l ' in1segnam en.to d ell 'edu.caziont' ·f isic.a, D·el facile' .. .entu6i asmo per quanto è di moda, J>Qr qutlnto in r ealtà. è jn gra.n partt~ bello ed utile, 11on, trasmodi. nreve è il pass.o dall'a1lenam·e11to fisiologi-<'.-O alla fatica, d·alla misura allo sfor zo., dal la lJrop,o rzi.one allo squilibrio. 1

1

1

1

1

G. Gardenghi (l aien.e moderna, a:p1r ile 1924) m ,ette in luce la· s up1e.ri-01r ità dei m,où,erni in fatto di educazione 1fisica, in oo n frQ:Tito con quella. d égli ant'.i.cl1i, per Ì1 fatto ch e n.oi, zie ai p.ro~e56i della biDlogi a, int.erpeiriamo

gra-

No·n vogliamo formare fdegli atleti o d-ei camp·] oni (\,limp.i(•nici ; vogliamo •e· \..obbi amodare a tutta ìa no.stra giovin.ezza qu.ell 'arm.onia di svi1u·p po che la temp r1 a lla lot ta -per la vita, che l a renda più f-0t . pP..r resi:stere aJle infini te cause d i cor·ruzion.e fisica, e moI


• [ANNO

XXXI,

1313

SEZIONE PRATICA

FASC. 40]

rale che stanno in agg11ato p1er toglierci o fiaccare con muJtiform·e insidia cruel divino • dono della riostra stirpe. fil.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

Le vitan1ine resistono al calore molto di più in mezzi acidi anzichrè in m.ezzi alcalini: per que st o· motivo la più term-0lM>iìe, qu.ella ootiscorbutica, abbonda ancora n·elle con :servu e .n.elJ,e mar1n.ellate di f rt.1tta, a reazione acid[1., l e qu,ali per solito v;engon-0 p.1~eparate · o sterilizzrute al .calore; anzi i.l 6Ucco di limo ne sotto' ]Josto p er un 0 r.a e m1ezz.01 a 120° C. manife.sta ancora una cdeci-sa atZione pl'otettric1e contro lo scorb uto. acuto. La \ritamina. p.iù re i stente aJ calore è l 'antin,ev1itic1 ; .essa è stata dim ostrata in molti pro dotti v egetali o anima li st erilizzati all' at1to.clave; in un mezzo acido può .essere concent r ata per va.r ie ore a lOQP. La vitamina a11tiracl1itica resiste un po' n1eno d~ll a precedente; tuttavia sopporta anch ·essa a lungo l a temperatura d'ebollizione: lnolto r s·s istente si djm.ostr a a i .p roc·essi chimici: per es . l a saponificazio11e permette di iib,e-ra rla dai gr·as-si e òj co,n centra.l"la 111 mo-do identico s i comporta la vitarni-n;.1 D,ntix·eroftalmica. Conviene denotare lf' vita1nine in l:>ase alle lor-0 p1 o;p1 i età, anzicl1è mediante 1e l ette.Te ù c:i 11' alf ab-et.o, l.e qt1a 1i s i prestano a confl11

1

Il ricambio del calcio nell'adulto. Le opi·n ior..i degli . - a.u tori non soin o concordi sulla giornaJiera quanrtità nec'e3saria di calcio. nè sulla quantità che un u-0mo norn1ale dovreb· be .eJ.imina1·-e. Il prolblema che interessa l igiene e la fi:siopatologia è stato st11diato sperimentalmente da E. lVIonoussakit (..4.ccadémie de médecin.e, 8 ap1ile 1924), il quale ha pott1to assodai:e C'he esi6te una soglia d ell app,o rt.o calcico, cl1e l 'A. cl1iama. razione calcica di -equlibrio, co·ID])resa. fra gr. 1,4 e 1,6; al disotto cli tale r a zione, l'.organisn10 si impolveri·sc.e di calcio. Un,a razione sup·erior.e p1ennette all 'organismo di fa.:r~e d·ei guadagni jn· calcio·; l ' org·an.Lsm10 però si comip orta differentemente con de·g li appò·rti di ca.lcjo che, pur'€ eissendo lJguaJi in quanti tà, differiso8no qualitativamente. L'organi-sn10, a llo stato di digit1no calcico, r1on pu ò .equilibrare i suoi ·scambi p er mezzo de-1 c.alcio m edicamentoso (carbon ato di calce). E sso non ritrae alGlln rvantaggio da dose dopI>ia in confront o di quella sem ,p lice; in .o gni ca~o il vantaggio è minimo. E si stono poi vari ::izio ~ i nelle eliminazioni calciche urinarie ed intestinali; l 'eliminazione d·el cal mo intestir1ale variai co11 la qua lità .e 11 quantità di calcio ingerita, con l a mass a del nutrimento. (indipendentemente dal suo contenuto in calcio) e• cvn i fa ttor i che influi•scono 1sulla secrezione d ei succhi digerenti. La calciuria varia con la qi1a.ntit à .e l a qt1alit à del cal~io inge1ito, co·n il genere di alimentazi.one (carnea o vegetariana) -e con i fatto r i eh.e i n flui scono s ull 'idruria. Non esiste paralleJismo n è rapporto e.ostante fra le eliminazioni calciche intestinaJi ed u:rinari e. 1

1

1

1

1

fìl.

I

POSTA DEGLI° ABBONATI.

1•

sio11i .

f)opo cl1e ~I cC alJum ebbe distinto il fat~ tc 1ie lip ~sol11·bile ~i\. d all' idrosoltlbil e B , Drumo11d staccò da qi.1est ultimo l'idrosolubile C; ~:i e1bbre1ro c106ì il fatto r ~ L.\ o promotore d ello svilu.ppo, (a.b boillda nell'olio di fegato di mer lt1zzo); il B od anti11 cvriti co, vitamina di Fr1nk (ab b.p)n:da n ei SE1ni di cereali, n el siero· di latte, ecc. ); il C od antiscorbutico ( abbonda n elle frutta e v'erdure, n el burro, nel tuorlo d '11ovo; è il 21iù ffagile ). · In seguito il fatto.r e _..\. venne scisso, a 1sua volta, in du e : t1nio a11tixer oft almico , a cui è1 im asta ri servata la l et tera _ i-\, l'altro antirachiti cJ , a cui venne apposta la l ettera D. Se r1 on che quest'ultima l ettera· era già stata imp iegata da Funl{ e D11.bin, p e•r d en-otare u11 p 1incipio attivante lo svjltrp.po d.el lievito (nier q11?-l€ esso è contenuto unitam ente a l fattor e I B ) ; siffatto p r incipio s1.1'!~1bb·e p oi st a t o is.o 1at0' da Wildier, Amand e Dev:oo , cl1e lo designarono corm e « bi.o s ». Ad evitare confusioni,113er denotare la vita1nina antiracl1itica ven ne propo sta la lBttera X; m.a si aip1p rese poi cl1e, al'1che qu.esta 1ettera • era stata già adoperata, da. Evans , •p er den·otare un principio il quale influenzerebbe l'ere, dità ; p.eITiò t1 liirnan1 ente s i è ricorso allA3 • letterai E p.er la vit'I aI mina al).tirachitica. \ ~ I 9 •1 1

1

Ifcs is lenza delle vitamine al calore. Nome1?clatura. - Al d-0tt. R. D. B. da S. :

Le cosddette vitan1in.e n.on differiscono molto tra di lor o ne 11 a ,resistenza al calore. Il calore agisce. prevalentemente facilitando la loro -0ssidazione, di modo che viene tollerato m_i0lto meglio in assenza di ossigeno.

1

1


1314

IL POLICLINICO

Noi ere.diamo cl1.e1 nel linguaggio m·edico corrent.e sia preferibile di r inunziare a queste lettelfe, e indicar.e 1e vitamine o fattori minimali della 11utrizione, mediante le loro proprietà fisi.ologiche. Tuttn:vi:i. anche su queste noin SlIISsiste pieno accordo; ad esempi·o tutte le vitamin.e sono in gr·ad o, più o m.eno·, di attiva.r·e lo svilu·pipo; ma Berg ed altri credono ch e tale attitudine spetti in specie ad una vitamina che andrebbe staccata dal g·ruppo idrosolubile: invece 1Vf cCall111n a ttribt1iva la stessa prt>prietà quasi sp.ecificamente al gruppo ~iposolubile. Altrettanto si· dica per le propri-età fisiche; quan t o all~ comp~~izione chimica, resta a11cora molto incerta. L. Trattati di racliologìa. -

n.

VERNEY.

.l-\.1 dott. S. C. abb.,

78~6-2:

Un tr~itta,to italiano ·c.o.m·p l.eto· di · radiologia ' . . e in oorso ·d l 11·u bbl jcazione (rivoJ.g.ersi a l p·rof. I'onzio - Ospe dale l\1auriziano - Torino ). Ottima soitto t11tti g·li aspetti è la parte radiologia svolta dal Busi nel Trattato di Chirurgia d e·l Ta:ddei. Di radio·g rarnmi ooirmali .classico è l'atlante del Grasl1ey (Lebman) di ct1i è apprestata la nuova ·edizione italiana. Ottin10 è l 'atlante di Sessa e Alberti (Cappelli - Bolo.g·na.) sui radiogramn1i delle ·estremità e i lavori del Balli : Limiti fra il normaJe e il patologico (éappelli, ·ed.); Anatomia radiografica d el cranio (id .); Anatomia radi ol ogica ·d.ello scheletro (Tad.dei-Ferr1ara) re0entissima e che fa ;parte anche del Slllddètto· trattato italiano. ' M I LANI E UGEN IO.

.. .'3ervi::,io m.edico -militare., da..s. :

Al dott.

E

~I.

1) Può oti.en.er.e la ni0mina a sottoten.ente medie.o, faoendo domanda al l\1iniis tero ·della Guerra pe.r il tramite d.e l distretto, lin•endn copia del ·diploma. di laurea .e dello stato di iservilzio'. 2) Prima. d.eJla nomina dovrà soisten1ere lln ..esam.e, prJaisso la Di:r.ezio.n e di sanità ter ri~o­ ;rial1e Sui Teg1olam1e nti nel i.Servizio sanitario in ipacie ~d in ·gu-eirra. 3) Una v·olta n-01minato, deve prestare ser-

vizio p1er un mese presso UDJ osp1edale militare nella sede del .corpo <l'armata, entro un anno della nomina. A. CASARINI.

[ANN O

VARIA . Aumento degli onorari medici in Rumania. In Rumania il continuo incr~m·ento nel costo d.eij.a vita e gl 'inasprimenti .cteJle t~sse- in r elazione col rin1vilio· d ella· 111oineta, hanno indotto i medici a . .chie<l e.re un supplem1ento agli onora.r i. . Sicco1ne ur1 dec1jeto ,d.el i\iinistero della salute p·u bblica ·sta;bilisce il mini1m10 di ono.raii, \rariéllbile co1n le l·O·Calità, i cli.enti ·Si attengono quasi tutti a questo minimo. }\.llo.i~chè i medici intentan·o delle· azioni giudizia rie, per la ma11cata corresponsio'I1e degli ono r ari, la Co,r te si attiene semp re a questo clecreto i)ei- la tasisazi onie. Le tangenti di abbonamento non sono, . pierò, rego·l ate dal clecreto sucldetto; quindi, in m-0lte città le as30C!iazio·n i mediche ·p rof.essionali l1anno stabilito t1n a11m1en,to del 30 %, e in gene 1·e lo hanno ott.enut.o. In confo,r mità di ·ql1e.s,t o .a11n1ento, una famiglia rii Bucarest viene a corris1Jond.ere da 5000 a 10. 000 lei p1er a.n no1 al suo m·eidico1; in alt.ire città che superano 30.000 abitanti, 3000 lei; sono da aggiung.ervi gli onorari supplem·entari per visite notturne, co11sulti tra 1più medici , assist.enz'.1 a parti, interventi chirurgici, visite in ospedali o in case di salute. , In media la visita m·ed.ica a domicilio del p·a ziente im,portai 100 J.ei, anche nelle più pi'Cco,Je città. Al como attuate lln lei .corrisponde a ·più d i 10 cent. di lira italiana. Ne.l l' in1sfeme, la ·Conidizione dei m·edici in R 11rnania viene ~01n·s idera.ta so·dd:L&facen te tanto ' ' che il numiero 1degli iscritti a.Il.e Facoltà m ie·dicb.e è a,u mentato in modo· preo.cciup.ante e il ' ì\1inistero ·della P I. ha iespresso l 'aivviso· di a ume.n tare c1i 11n anno il curriculum degli stUJdii, p eir infr.enare la pletora profesisiona.Je. (Dal Jo11.rnal Ace. Med. A ssoc., 2 agosto 1924). 0

1

1

Importante pubblicazione : Dott. CESARE ANTONUCCI

Chiru rgo -Aiuto negli Ospedali Riuniti di Roma.

Echinoçocco del Polmone Sommario : P reliminar i sull a biologia dell'echinococco. - Notizie st.oriche. Biologia. Patog~nesi dell'echinococcosi pleuro-polmonare. - Anatomia patologica. - Sintomatologia. - Ricer che diagnostiche. - Diagnosi. - Evoluzione e Prognosi. - Trattamento della ecbinocoecosi p leuro.polmonare. - Protocollo esperienze. - Casistica operatoria. - Tavole radiografiche.. - Bibliogr afia. Un volume in-8 di pagg. 304, con 6 riproduzioni radiografiche, impresse fotograficamente su carta lucida. - Prezzo L. 2 O più le spese postali di spedizione. - Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 1 8 in porto f ranco. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Vìa Sistina,_ D. 14 • Roma.. \ •

XXXI, F ASC. 40]


• I

(ANNO XXXI, FASC. 40]

I>OLITICA SANITARIA E QUESTIONI

'

SEZIONE PRATICA

PRATICHE.

LXXI. - Competenza a provvedere alla nomina del personale per istituzioni sanitarie comunali sussidiate dallo Stato. Il 1Commissario pilefettizio· peir il Comt1ne di Genza1ru} (Po·teill1Z1a) istituì un am.bulatori,o polivaJ,ante, per ]la lotta corntro l e malatti e1 socia.li e Il18 OO!Thferi la dtirezione aJ. medi·CO· oondortto d ott. Cheirubilno. ~fia il Prefietto non rati.fiie;ò la d1 elib·e razione di nomina e designò peir la direzionej a ltro sanitario, r ilervaindo ch e I.a disposizlio111e1 d el Capitolato, cJ1e attribuiva qu.ell'ufficio aJ m edico condotto·, non er'a e~.ficaioe ma si' doveva, cornsideraJ:"e res inter aiios in .confronto de.I l\1inis·tie.' ro dell ' Inte1no cl1ie corri spondeva sussidio p·eir il funz.ionam en,to d ell ' an1bulatorio. Da ciò rioorso1 del dotto,r Ch e.r ubino alla I\. Sezione del Consiglio di ,Stato, lai quale, con decisione 26 Luglio 1924, n. 541, ha ri1solu:to così la cont roversia. Trattandosi di un ,d ispensario o di altra istitu zion1e a11aJoga , .costituita dal Comtlln•e, anche se st1ssidiata daJlo Stato (non importa in qual·e misura) il J)Ote1··e d'i nomin.a ed ogni altra attribuziOl!le a d eisso i11erente, crompeton'° al Comune. È, quindi, 1ptenamente efficaoei la disposizione del capitolato che deferisce al m edie.o. condotto la d irezione dell' am1b ula1torio. Ha .1 ·ilevato però lai IV ezione ch e, trattando.si di dielii1b,e razion e · di lln Commi.ssa.ri·O· prefettiz.io, soggetta a ratifica del P r:efetto, il quaJe p·e r ciò esercita ltn sinda1cato di n11e1ito· .e non di mera legittirr1ità - come sarelb1b e, invece, nel " 1 del visto a norma ·d·ell ' art. 212 della. leggìe caso Co·muJ1aJe e Provincja,le - non ·er'a effi caae l a nomina del d·ottor· Cherrt11b ini, perrch.è la. rel ativa deliberazione non era stata ratitfic.ata dal P refetto. ~1a, d'altra p1arte, no111 era. Jegittima la nominai dell'altro ainitario· delLberata dal Prefetto; si1ccih è, a nnu.llata qt1esta, s i d·evre procedere a nuova nomina a norma. di legge. 1

1

1

LXXII. ·_ La nozione di ''Impotenza,, agli effetti

della nullità del matrim')nio. Br eve in-cursil.one in un campo cl1e non. è co1r1sueto r>·er 1 leittori di qt1esta rulbiPica. m a ·cl1 e può il1te.r essaPe dal pt1n1to di vista m1e1dico J.egale. • La Corte di Ca.ssaizi on e del Regno, coin se11te11 z.a 30 g·iug·n.o 1.924., giudicain,do div.ersamente dall.a Corte di _.\ppel1o di Genova, 11a dichial'ato ch e. ,18 impote17.tia coeundi, cioè l a impossibilità della congit1nz.ione carnale, e non la 1

e•) La presente ru brica è affidata all'avv.

G IOVANNI SBt.VAOGJ,

1315

GIURISPI{UDE ~ ZA.

e•)

cosid,etta impotentia g e11era1idi, cioè la s.te·r ilità, la inettitud.me a i)rocrea.re, è causa di nullità del matrimon1o. « I n senso ristretto, i1ei rig·uardi dei rappor ti sessuali, impotenza è inettitudine a r ealizzare l'azione volontaria , copula, ·Od è inett itudine a sentire lo stimolo a quella azione volorntaria. La in.ettitudiri.ie a generare ,o pr.ocrea:rie vi1ene con im·p r1opirieta gria ve designata da taluni come imp oterJ,za, perciocch è la non idoneità del g.erme. ( semen. non p rolifìcu.m ) o J,a non idoneità ricettiva d ehl'ovulo o • d ell'uterio sonio ,co1n .dizioni att.in,enti a. <Co·s,e e n,on già a·d uno d ei soggetti voJenti e coo·1)eranti ali' ruzione. volonta.ri;a., che -è la copu:la sessuale. L ' atti.vità biocl1imica che viene· desi g.nata· come generazione o proicr:eazii o·nJei si compie nel soggetto e i1n conseguenza dell.a copula, ma s.i cio1m pie s e·nza. ili co·n corS10· a.ttuale di attività volitiva sp1ecifica »... . . Se la funzione p1. .oore·ativa è n~lLe; fiDJalità ultin1e del matri1nio nio. n1o n ne costituisce per altro il .contenuto essenziale e ne0essa;rio, perm.an·en.d o neJl 'istituto. i l cairattere di forma .etica, non sog·getto a variabi1ità di eSige·n z·e euge.ni·cl1.e >> . «A cosiffa t to conso.rzio cli ·due vite è stirr1olo ca.u sa1e (causa1n d an s) l 'a.p·p eitito se·S·suale; avere errato nell 'appagamento di questo bisogno è per 1' ordinam•e!Ilto giu1·idj co .c ausa idonea a -chie d ere l'annullam·en to del vinJCol o; aiv·eire errato sulla p·ossibilità di a ve.r e fig·liu1oli, n o·n t? p•er l'o•rdinamiento giuridico ca.u sa idonea & chi edere l'ann11.11am ento· del vi.ncol'o· » . 1

1

1

1

LXXIII. - Legalizzazione di atti dello stato civile. L a 1eg.alizz.azione d eg·li a.t ti d ello . stato civi1~ è sempne riegol,ata d.al 1·. cl. 15 no.v em,b re 1865, nrè hai subito derog·he pe.r effetto . dellEdi1sp-0siizioni d el r . d. 19 n ovemb.r e 1914, e q 11ir1di i1on è nece ssaria quando tali atti debb a~o pr101duirsi ent1 0 la giurisdizionie drello1 stesso T ribunale al qua1e app1artie11e il Co·m u.n .e cl1tli h a I"i1a.sciati. Il serviz1io di stato. ,civiil e n100 può dirsi 1stt·e,ttam.ente .co111u~ale, perch·è si esplica n el territorio d·ell1a i1nt.era giurisdizione del T1i buna1e. I regist1i d.eJùo 'Statoi ·civil1e· non po ~ sronto .essere m .essi in u o se n on :sono vicli rnati da;1 P resid·ente del T r~bt1n ale o da lllil g:i1t(lioe da lui del egato. Essi sono red·a tti i.n doppio origin;a l e, di cu i 11n10 isolo rin)an e pl'esso l ' n.ffici o c1om11nal e. vie•n ·e c11stodito, da.JJ.a cancell ementrie l'a.ltro • ria d e1l, Tribl111 al e, ch·e j)ll ò allliehe r1lascia.r e copi·e ed estratti (Git11·is1j11Jdenza costante ' . 1

11

1

esercente in

Caa.1~ a.zion e .

consulente legale del ·nostro periodico

-


1316

(ANNO •

IL POLICLINICO

XXXI,

FASC. 40)

NELLA VITA ·p .RQ ~,ESSI ON AL·E . Cronaca del movimento professionale. fl Il 1so Congresso dei Medici Condotti. .

1

l> untenic:<L 1-1 settcn1bre ~i' ~ J'innito a Tl'e11to , il 1~ "' l'ongl'esso clei n1èclici co11cl otti. • \ \Il\ I\.)r le 9,jO (_-)I'<t indetta n é l ~.11011e con s1gl1a re del

co11111nnle In sole11ne. eeri1nonia ina ug·urule. Il ~a l one, :1<1oruo ·li i)i <111te. i11 una sobrja ecl e leg<1nte <.lecorn ~ io ne flo1·en le . f>re8etlta un magni... li t ' fico col1)0 d'occhio. Il t<1 YOlo nre~ideniia le •è dis1>osto nel fo11d<.> ; e i1u re nel f ondo. in alto, è la grande bandjera n~l iio11n le. clono d0lle clonue to rine~i a Trento l'ed011t :t eli bc.• ratn. e !l µ:n2:li ~tt·cl,.)tto <1ell'Associnzion e <lei • n. ecli<:i. T. n nµ;o la . ·en len <lo l Jl~ t l~1 7'F-o prestano ·servi7.io ~l"tn1o re le · gu:1 rclie 1nn11ic:ipali in a lta uniforme, e a i h1 ti cl ella porta <1 'iugre~so dcl s.:1 lone consiglin re ~'<.1no i inazzieri d e 1 co1u un0 "'~ ~1i ti della loro <:al '<l t teristiea cliYi a. Int<"1nto al tayolo clella Preside11za prendono !)o::::to il clott. Giovanni Dnl Ri c-he. qnale pre idente tlel c~omi ta t o ol'ga11ir,z:1tor e, :-;iecte nel centro avendo ••i lati il «01n111i. "<trio prefett:zio di Tren to. <:0111111. Peterlo11go e il clott. :\ t'l1ille Vacino. seg1·etario gene r;.1le clell' ..-\ssoct~tzion e : yengono quind i i l •lott. C-tugli el1110 Oliaro. Yice segretario geH t>r~ le; il dott. Ca YH Ilo. seg·retario generale deJ ~i11<l<1 c·ati \ .. eterinn ri: jl dott. "''ei~s, medico proYi ne in le: il d ott. Za netti })l'<?Ricleute dell 'Assorin.r i •ne n1eclica 1'ride11tina e dell'Ordine dei' medici: i l clott. Azol' Girardi: il clott. Fioretti, segretè11'io ~ellf' l'<l le tlella Co111orn..zione Sanitaria. Il direttorio centr;1le è tt1tto 11resente nelle per' n 11 t' <lei \lotto1i ('Hrlo Frané-esco Cocito, Giuseppe ~':.1 ticl1 i , ~1a u r o _ , 1011 ta110 . I 1t1i..g i Parodi, Perca cini, l 'nrlo Torelli f\ Dct11i€le Cal'obbio . 11 c~omita to orga 11izzatore del Congresso è pure a l completo. Xotia1no i dottori Piétro Sembianti, vie:e presidente ; ( 'arlo . .\.g·ostini, . c·assiere; Branzi. B1·1111eri, I ...l1bieh, ~In ccani. Jle rgl1er, Serra, Stabile, cons iglie1·i. 'Nella l)riu1a tila cli noltrone ~0110 Je a11torità e 1.:• pers-Jna li tit <:i ttacli11e . Tra le perso11ali tit mediche delle vecchie pro'' ill(·ie . notia1110 : jJ J ott. ~Ii.gnoli, il · dott. Patri('~ Jli, il clott. Braccini . il clott. Scamoni, il' dottor (~,1n1illi . il dott. Peti lli. il dott. Valerio, il dottor Fa bbiolo. il clott. Dosi, il clott. Bonfiglio, il dottor <la lletti, il dott. Urso. ecc. È pnre c:ospict1a la l'è1pvre.se11tanza dei meclici ti:t•11tini nelle persone dei dottori signori: Bezzi, Ro~tirolla, . Gilli. ?.;eni. Brugnera , Damiani, Ba]{l ~o. ecc. Tutta l'ftalia medica è presente con le proprie 1;11~presentanze delle flittà di: _<\.lessandria, Aql1i. ..\1'ti. . CaRalmonferrnto, Kovi, TortoD;a, Ancona , Aqniln . Arez~o, _l\.seoli Piceno. AYellino, Bar.i, Bellu no, Be11evn11to. De rg·nmo. B ol02· . . 11n. Bresci a. ' re?·oln ~uova , Oag-li;.t 1·i. '•tltnnis"ettn. Campobasso. c·:1 ~rta. Catania. ('a tallZ<1l'O. t'hieti.. Como, r . ecco. 11:1lar,:;,,o

I

'

n re8e, t 'ose nza, C' ren1<.1. Cremona, Alba, Cu11eo. ~I oncloYì, Ferrara, Firenze, Foggia, Cesena, Forlì, Rimilii, Genova, Sa\011a, Spezia, Girgenti, Grosseto. r . e<:(·e, Elba, IJiYOJ.'110, J .. ueca, ì\1acerata, MantoYa. :JJc.l S&J Carrara, .Jfes::;ina, Gallarn te, Lodi, ~lilc..t no, :\lonza, i\ Ioclena. NaJ>Oli, Nov::1ra. Padova, Palermo, Parma, I,0111ellina, \"'oghera . Pert1gia, l'esaro. 1>i a~e!1Za, T>i~, I)o1to :Nlau1·izio, Potenza, R<l Yennn. R eg·gio Emilia, Frosinone , Roma, Polesine, ~aJe rno, Sassari, 8iena. Sirn cn~1.1, \."altellina, ~ onclrio, T e ramo, :J1011cn lieri, Pine rolo, Torino. ,.n l~ n si11.1, Trapani, '. rre \·i so. Venezia. Ve rona, Vice-nza, '.rriet·te, Tre11to e .\lto .A. dige . A.1H·e nclosi i~ Congres.·o. il dott: , Giovanni Dal I' i. preside11te del ( ·ou1itato organizzatore, prende p e r prin10 !a varolù ~1lnt:anclo gli ospiti eolleglli elle YOllero sceglier e 'l~re11to a sede del lor o x,· [Il c·ongresso Xazionale. 11 clott. Dal Ri rileva il ~i ­ gnificùto clel presente Con,·egno che cloYrù segnare n11;.l d a tu f econch"l Degli annali 111edici d 'Italiu . I /u nione spirih1ale fra le vecchie e le nnove iirovincie reclente è o rll1ai. i.1n fatto compiuto; ancl1e negli sfol'zi concordi di tutti i sanitari italia ni ' . nrà nssicurato l'avvenire rlella J>at1·ia. Grandi applat1si sa lutano le parole felicissime cle l clott. Dal RL Dopo il dott. Dal Ri. s i a lza il comm. Peterlongo che porge ai cone:res~h;;ti il salt1to di Trento, be11e ausvic.ando ai lavori del Congresso in nome <lella gr<ind~ Patria. '.rerzo oratore è il (lott. Zanetti, presidente cle ll ' 1\ ssoci~zione l\iledici Tl'jcJentini. il qua le dà i1 ben,enuto ai colleghi in nome dei medici trentini, rileY.1ndo le correnti ideali e i legami mater inli c:he l1niscono i l corpo sa11itario delle vecchie proYincie con qt1ello delle l111ove. Per il Comitato ol'ganizzatore parla il clott. Azor Gira rdi. 1nentre 1'011. To11elli auspica che il ('ong·resso a ttu.:'lle t rovi modo di ·SaD.<.'lre. oltre cl1e i rna li fisici. anche il graYe 111ale spirituale della \

7

1

~. 1 zione.

11 dott. '7Vachler pol'ta il saluto dei n1edici del1' Alto Adige. Parlano, quindi, il •iott. Fatichi clel <lirettorio centr ale ricambiando cli parole cortesi gli oratori precedenti. e il dott. Ca vallo. st:lgretario generale clei ~indacati Veterinari, che fa un raffronto fra il Concilio di Trento e l'att11ale C-0ngresso . Da llltimo prende la parola il dott. Achille Vacin-0, seg·retario generale clel rlirettorio centrale , il quale rileva l'assenza del comm . on. Rossoni, presiclen te clelle Congregazioni Sindacali Fasciste, tra ttent1to a Ron1n per l'atroce assassinio dell'on C'nsalini. " Alla 1nemoria- del cl~1111tnto ~con1parso. manda il co111mosso e reverente on1aggio dell'assemblea, e propone cl1e il eong·re .. o invii a lla c1 ~~0 L1 ta fan1igli'l clell'11cciso Ja Pspressione del cor{loglio riiù •

VIVO.

Il clott. ' 'a.cino. ì>roseguendo nel . uo discorso, saluta Trento e il suo primo cittadino e ha parole cli molta locle per il r•o1nitu to organizzn to1·e. Ri-

,


(ANNO

XXXI.

FASC. 40)

~EZ!ONE

corda l·ol':ttore la <.:ou1.1hJzinn e j)rofr>1 1rla ~ ehe jnY<l:-il' tntti i pn rteci1):t11ti al l ( '01tgl'L'~:~o il<:ii n1~<1iei dopo ~ la g'l':1llde 61lel'rU. 'lllòl lHlo. in flOnl~l. ll(:> ll;l S;\]11 del ("on~·r(\q~o f•11trnro!lo n lcn11i 1ne<.li<:i tre11ti11i, e fra cli es~i ·I \lot.t. l>nl 1-,l. L1;1r-ve ;t llora c:on1~ tang"iùi le ht co1n.p inta ~·e<1~:1zione <lel la .r.1 tri<t. ~in ­ tetizzèl ta (lalru11:1ni111e g·rido ·lle ~c.:oi-:~0 :1Jlorn tntti i petti : «\"i Y:t Tre11to ! >>. < E « \iya Trento! }) co11c1nde il dott. \·ac·cino - :""ia il g·ticlo · ch e qni oggi ritorna i11 q11e~~1 stori<?n <lnl;l C'h" ei cl CC'O~Jip )). L'a s~én1hlE>n l'l})Pte l·<:>y·viYa tra ap11lansi in:-;istenti :1ll"or.itore. ...• I.Ja :-:eduta i11augnrale ha coesi termin<". f eougrc>. ·:-;i°"ti ~lel8~<1110 llt>Jle ~:l le attig-ne doYe Yiene Joro s~·,· i to 1111 s11 11tno~11 Y(.. tn1onth tl'onnre. offL·r1 o cln l éo11n11H'. l.Ja <·01·i:11oni;l 1l<q 'll<l ttinn <·1n1tinn:1 q11 iurlj con un gl'<lllc.lt"" eo rt<'o eh(' prett>cl nto tltl 1111 ploto11e cli guardie civiche, <lal gag-liar<letto de ll'A..ssociHzioue Nazionale del .:\Jerlit i, <' tla lln btl1Hlie1·n <lC'g-li 8tudenti uni,·ersitari tr0nti11i. 8i r ec:1 per le Yif' Dellt ·nza11i, R oma (' .\I.fie ri. al 111011n nH?nto cli I>nnte. ()ui. mentre il t·ort<'o ~fi l;1 t1in<1nzi nl bronzo nt1stero clel P opt.t. <1110 Yig;jli tlt'l 1'.noco <1Ppo11g-ono alln base del n101111111e nto nua ri r·ca ro1·ono <l'nlloro. 1-~guale on1ag-gio j c:o 11g·res~dst i co1npiono nlln fossn del C'ctRtello con J'ap1)osizione <li n11 t1 corona nl nc·1·0 ('ip1>0 clPi :\1<11-tiri. 1

i:

.,..•• X-.. ~!\Ile

Qre 1:-1 clC'Jlo ['t0s.·o giorno ~i ini:T.iano i lnYol·i dPl C'o11~re:.;so nc:>l salo11P 1lelln l1'ilar1TI011ict.1. Il tlott. , -,1cino. ilir l1inr.111clo •'l r>(\rta la seclnta. chiede a117.ituttn t:ll{' l"ct:-;S<•rubl~l J)roceda nlla non1i11a della prP~id<'l17,!l clpl Co11gr0sst>. :\In i cong·1'< 't ·i~ti · <l<'lPgano a ll'una nimità tale nomina ù llo . t<:sso dott. \acino, il quale. pP1·ciò, J)ropone i seguPnti: il dott. 'l.;anetti. segr etario del ::-: in(lit C-nto ll~i inecli('i co1Hlotl i h·entini n presidente onol'atio : il tlott. :\1 ig nn li pr~~icl ~ nte effettiYo . e i dottori -r~iore tti. (;;1 llç-tl i. l'1·so t' 'ro11ellj :1 n1en1bri <1€' lln l)r(-'si<le11z,1 st(l ."'~il. Ii' n !:-isen1blen <1J)1)l'OYa. f411bito il cl ott. :\Jignnli ~1 "·11 111e Ja P1·esidenza. e dà la parola <ìl <lott. F'io1etti il (]n.ale 0sv1in1e il cordoglio J)er J;1 tragic·a 111or-te clelron. Cnsnli11i e propo11e cl1e il ('011a·1·c,~so ~i rac·c:olga clClYota1nente in un n1i11nto di r;1c.:c:og:lin1,e nto. l./as~emblea. i11 pie<l i. reude 0111ag;µ;io .-1 Ila vitt in1n. ~.\nc:h e i 1 clott. :\lip:no li L·o n1111e111ora <:011 f1·n se con1mos&1 1·011. c·a~n.lini. e manda alla sua me1noria un <lefcrente Ra lnto . Rin!.?.'ra zin poi il ~e­ gret<-1rio gent?ra 1(1 dott. Vaeino lJE' r ::i ,·(\rlo 1n·o1m~to allà Presidenzn <lel •·ong·resso. è rie,oen ln ~upf'rbè1 c·popen italié:1 n e l non1f\ i1111uortale clei )Inrtiri Tre11ti11i. Q11indi <lit la 11)1 rola alla. signora Enrica Rerloffa. segr~t<ìrin tlel ~i11<'1n c:ato delle leYatric·i. J,a Slignora nerloff:l :.:-i ·lice lil t.1 dell'onore c:onfcritole di ~n lntn1·0 a 11011H.' delle leY<ltrici d ella vrovi11cia, i i111?clici 0on( lotti rl 'lta lia.. « L e levatri ci <1~1 ·rr('ntino ·e clell' ~i\..lto ~.\dig-e continn.::i - fi11aln1Pnte rin11itt> nCllln g:r~1nclP fùn1i1

PRATICA

1317

g-lia italiana. gnarclano con :·icu 1·e:1 intuizione a voi . . c he fate de ll:i. Yita una no bile missione . . di conforto, e alla vostra arte che è pensie1·0 e s11blime dottri.µ~1 per le lotte cl1e clnTanno un n1iglior~ avYe'11i1'è e u11 fecond0 pro.g re:- ·o iuor<lle e inte lle ttuale ftnch e aJht classe clelle le,·atrici ». Con clude facendosi interprete del sentimento d elclell'Alto Adig·e, cioè cli quella parte le le,·atrici . . ùella Patria che i eon.gre~si~ti <1 yra nno n1odo . cli Yi sitnre in questi giorni. Il :-:egTetario generale dott. Va ci110 chiede al C'ongre ' o e ·vt1oie nclire la lettt1r<1 de lla relazione n1orn le . )ln 1~.s endo Ja rela:l.ione giù sta tu stamJHl ta sul b ollettino « Il J.V!e<lico Condotto)) . larga111C'11te <.l iffUSO fra tuti:i i COll!:!'l'E'SSiSti. r a RSemblea ' vi rintmcia. -~ questo p11nto domancln la 1H1 l'OIB il clott. Brac•• cini. I/oratore chiede che Ye11gt1 vosposto rordine de l g-iorno della trattazionf> dei la,·ori dando la t1rece<le1iza ~1 1 numero 5 che t1-.1tt:1 della necessi t~1 clj Ul1<l chiara dizione ed 0SO tta interpretazione de11·attico lo V dello statuto. :-;pecialmente nella i~arte che rigi1arda Ja definizione esplicata dalla f1·c1se «elementi antia<tzion<l li » clestinata a prioTì acl essere esclusa da Ila ..:~ssociazione. Il dott. Bracc ini f<1 presente che i partiti dèll ·democratico al popolare. dal socialista al repubblicano non sono da co11sid erarsi a ffatto come antinazionali perchè auc11·essi hanno una pat1ia ~(1 11ua idealità ·sacro,snnta da seryire e difenclere in :l1"10011ia ai principii naziona li. I .. 'oratore rileva quindi ch e l'Associ.azione dei tnf>dici conclotti ha ·aderito ai Rindacati Nazionali. u1<1 n on a qt1elli fasci~i. Ora il clott. Braccini si cli.iecl<.' se aclerendo ai Sindaca ti Nazionali i medici c.onclotti clovrann o essere considerati fascisti. E q11i il clott. Brnccini legge un ordine del giorno a pproYn to fl 1 Congresso di Trieste: « Il 'ongresso rjfe:rendosi alla clichiara7.ione letta ai soci clella n1inoran7.a ril Co11gresso di Trieste con la q11n 10 per alto ::;pi rito cli <lisciplinn essi rin1asel'o i~·ritti al1' Asso~iazi o11e: rite11t1to cl1e i colleglti ~11clcletti intesero con quell<.i. dic-J1ia rn z ione cli ~ottostc.1 re <l lla disciplina sindacale ile lle ( 1 orpnr::tr.i1)ni Xazionnli e non alla disciplina J)Olitica clel partito: con siclern ndo ch e ''i è 11e ll' _t.\ ssociazione un grancli~Rin10 nunH~ro cli soci i ciuali •l.Ppartengono a parti ti politici che non possono essere qualifica ti a ntinuzionali, solo perchè di~senzienti clalle direttiYe politiche del fa scismo come detto dall'art. 50 nello sta tuto compilato dal direttorio centrale; ten t1to J.)reseute la n ecessiti1 di m;;1 ntenere compatta la compagine rle ll' ,~R~ocia7.ione. per e1imi1•n re qualnnque pericolo che pro,·ochi il ritiro \Olontario. o peggio ancoi;a la rncliazione di quei colle~·l1i che ·sottostando nlla disciplina sindacale <lL'll ..:\ ssoci:izione hanno dil'itto :i Ila indipendenza ed :il rispetto del loro pensie ro politico : clelibern cli cancellare •Inll'<1rt. 5 dello-sta.tut@ l'ultima frnse e cioè le pi1 r ole: ((Che siano contrnri alle direttiYe politiche del fascismo)), sostitnendola eon· la segu~nte: « c·he nel loro programnJa e nella l oro azione })OlitiC«l r appresentino la Jl(:·g:n?.Jione dell'idea cli p<lrrin t- cli nazione ».

il


!L POLICLINICO

1318

'

~i\l

dott. BraC"cini segue il ùott. Fioretti il qt1ale i11 contrasto a lla tesi del collega precedente ~o­ stiene che il sindacali.3"1no faiscist:a «è stato, t> e deve essere sindacalis...no politico)): Sulla que~tione cl1e molto int:eressa ed appassiona il Congr~s~o parlano· i dottori Vacino, Patricelli, Comboli, eec. Il Presidente a tliscn~~io11e ultima k'l con nn ampio dibattito s11lla. tesi in contrasto indìc:e la yot-'lzione nominale lell '0rdine del giorno I3racc:i11i. r..a Yotazione dit i1 seguente esito : yotanti 47~() : f:-: voreyoli :;s1. contr:1ri 4575. Ln J)re-giu<.lizinle Braccini è così respinta. .

-

* **

I

Il Cong-resso si è n110Yamente riunito ·nella stP:--:.sa sala il giorno ségù~ute , lunedì 16 settembre. J,'nssemblea ha co11tinuato la di. cus::;;ione sulln telazione morale presentata domenica d.11 dott. \'"a<:ino e interrotta dalla presentazione della pregiuclizi<1le Braccini cl1e ha de:1to lu-0go all'am1)io dibattito politico sindat::ale . Parlano a fa Yore ~lella relazione morale i dottori Carclelli e 1~oerio. Il dott. Fatichi h<l c-0ntrobn ttuto . l 'itsserzione ill n' erito ·:lll;.1 que:':tio11e s indacale f' hn rileYato i ,-n11taggi raggiunti dal sind<1cnlisn10 11nzio11n le. Il tl{)tt. Gr;11'._i YH )le che sinno c-l1inriti cliY(\l'~i prLnti che s'ineontra110 nel decreto o dic:e1ubre 192~ rela ti,~o all<l o bblig;J tu!:ieth c.lèll 'as8i .. tenzn rnetlita a tutti, ricchi e ,po.,·eti. Inoltre l'oratore c:llied~ <lelucidazio11i ..11lla tariffa clell 'orcli11e e s u gli ~ti­ uendi. R isponlle esa Ul'iµ11tea1ente all'oratore }Jl't• <.·~­ dente il clott. ' Taf'ino : l què1 le chiude hl cliscussione c:e11ernle dell'<·1ssen1blea e invita a Yotnre la relazione IDOre;1le. E sa è ;1p1)ro,·ata. sn 5372 votanti con 5030 YOti; ris1)osero no lOD, si astennero 22-0. ~el pomerigç;-io l'nsseu1blea sotto In })residenza <le 1 clott. l~ rso è i1n ~ç;:1 ta a ùisc11 te re la relazio11e finanziaria vre:enta tfl tt1 l tlott. 'n robbio. :.\1n. l)ri1n:1 di <'ll)rire ln discus ione il P l'e:-;iclente legg·e l'a{lesio11e .dei 1n~lli<:i c:onclotti tli ~a~. ari. A1>erta 1!1 cliscu s ·ione il <lott. ....\..bruzzese domnnda la in~erzio11 e clell'orçline del giot110 jntorno al trasfetime11to clel clirettol'io centrale n R oma . .tl})l)l'OY:l ta l'i11serzio11e il .dott. C'an1boli si esprime faY<>l'~Yol­ mente al 11a~~tgg·io del <li1·ettori1.> centrale nlla cnvitnle e ~osti~ne la .s-ua tesi co11 Y1llidi nrgo1H<>11ti. <~11indi il C'ongre~~o passa n. cltsc11ter e la <JUf'~tio11e i11terna dt>ll 'orz•1nico centrn le . Il bilnnc:io ·' preYentiYo 1925 è <ll)l)•·o,·nto e l 'assemblea a 1111laudc> i l cassie l'e <.lott. C'::t l'obbio l)er l'opei·a })rest.1 ta. _.\l C<>ngres~o ~1 questo pt111to viene comunicato u11 telegramu1'"1 clella ~ezione Triesti11a dei inedici c·on flotti. L 'as~c~:nblea :'<lluta con Dl)l)lau. i il ricord o cli Trieste. Il clott. l)a trictlJli rif0ri. ce i11ta11to· ~t1l p1111to ()o <lell'ordine del ~·i1.)rno cl1e dice «riforma dello statuto)> e sull'art. JJ 0 <ll't. !) <.l el regolnrne11to per meglio fì.~sare IP t1or1nè per 1 a f'~r>n lsio11~ tli un socio e pr ecisnre g·li e. ·trcn1i della i11degnitii. ~

'

* Martedì. 17 $ette1nbre, neUe or e nntin1eridia1te ll Congresso n .. C{)}tc) !~ relazione cle1 <lott. ::\:1iel1eli

'

[ ...\NNO

XXXI,

FASC.

40]

("<)1n111issioni e .~1·;1doatorie per i concorsi a <:011ùotte ;nctliche. A discussio11e llltimata il C'r1ngresso ha approvato il seg·ne11te ortline de l giorno: cc Il Congresso, consiilerH to cl1e i1er Yalu tare a1.legua tame11te uei concoJ.~si a condotte rueclicl1e i (locu1nenti e i titoli prod-0tti da a~1)iranti i11 seryizio p1 esso n ltre condotte inetl icl1e, è necessa1·io c-he c.lella commissione es:1minH tric:e 11110 dei tre mem b1•i i-;ia 1111 n1eclico ··ondotto titolare della pr-0,·inc:ia; considerato che uno <.lei gru Yi inconvenienti è 1111ello che nelle gra(llla torie ~i nota nn gl'n.n nu111ero di co11corre11ti c-ln~~ifitèl ti eleggibili e l><?l'Chè n11<:be da varte clei ~11P110 l)re11:1rati si ragg-iu111rn li\ eleggibilitit; L co11sitlP1':1 to c-h0 n ta 1 g1·n YE' <ln.11110 <la Ila e: la :-:~e : ·-=-· 111v1·f\ l<lillC'Uf"a to, in11· riu1anc11llO i.ei limiti c1e Ila 1t'gg<:', ~i può o,·yinre ~1bt>l1,)11°Jo da i1arte delle cnru1:1i:sioni i grnpvi E'x-ec1110 di n1:i:1iera c:be gli eleg~iùili qu;tlnnque ~;ia jJ Hnn1e1·0 <li c:onc·orrenti 11011 l-ia rebbero viù di q11a ttJ.-,). pror,one : 10 <.l i i11yit:t~·e i ~oci fnc:e11ti J)(\rte dei Coni-:igJj <lell'0l'(li11e dei ll1edici ~1 proYoc·flrtl i1el seno <1~i l 'o11.igli ~tes.·i 1111 invito .tllln SlllJDl'iore antol'ità prefettizi.1. <1 ffiucl1è a far Ila rte clelle tomn1issi•)ni 1n·oyin<.:ia li e!-ia111i11n trici tli eonc:Ol'SO •• co1Hl-0tte i11eclic:l1e . ye11p;a inYitato Ren111re nl1ueno 1111 n1e<lic:o con(Lotto · titolare cle lla l1l'O\i11c:in : 2<> inYitare i colleg·hi fHcenti l>•trt<.' delle com111i~sioni suddette ~1d a tte11ersi .~crupclosnme11te al sncc·ituto n1etoclo di " lassiti<:n il qtu1le SCillJ)l'e ri~vetti la legge e far ::)Ì elle qu<lluuque ~ia il nume!'•) clei <:oncorre11ti .;;olt:i11t-0 i migliori l)O~sn110 rinscire eleggibili, e dit nello ~tesso teuJ110 alle u1111lli11ist l'<ìzioni co111nnali la fac:oltit <li :sc:elta tra u11 11nmero di q11àtt1·0 l>l'ofe::~sioni~ti di i1itlisc-u8so merito. 111111 ~01·0 su veri o te :1 t111e llo e: h(..) tissa <.1 l>bia i11 tutti r:Ji nltri co11corsi ve1· in1vi0gbi c-01n11n.n li )). I,ro. egne11c.lo i1ella tra ttélzioue clelrol'di11e <le I g iorno, il C'onp:reH~o J1;1 qniucli discns. o il te1n:1 ùello statu econo1ni<·o ~ g inriclic·o Ù(llle co1H1<)1 t~ 111ediche, 11pi l'igunrdi della 111·ovincializzazioue o st.1 tizzaziuue delle conrlotte. I tlottori I>ibilli ~ E,c·tac-o 111111110 es1)osto i11 iu~)<.10 esa t1rientC' il pl'nblelll<t cl1ietlendo cl1e la co11dott.'l. llledil'<.1 :-;i,1 l )o:-:ta •llln <li11011clenza <le llP 1ll'OYinc·i e P <le1lo :-\t:1 to cnl trnttn111e nto di tutti i la11rcnti stntn li. Il ('.0112·1·L·};~o ha ncc-ettato tale J)ropo. ta e i11 <1neRto·se11~n è ~tato teda tto un ordi11e del giorno c.-111.' yenne èlJlJJl'OYèlto tlfl 11na11imità . È seg·uìta <1ni111li la trnttnzio11t:> tleJ J>;tgnme11to (leg·Ii stipendi ni 1ne<1ici couclotti iueritlio11ali (re la.t:-Ore dott. i~o<'rioL I conp:res-,isti J)Oi si sono <Tr>ùie:a ti allo s:tntlio deJla questione del J)Ubbli<"o t'lf'1u:o. ~.\ questo l)roposito il ('011gre>sso .. i ~ tro,·n to eoncorde 11e ll 'es1)rirnere un u1nti Yil to ordine del g-io1·no C') 1 qnn le esplicitame11te si i11yi bt il nnoyo direttorio a int<:>resHarsi, 110rchè ye11~n ottPnutn la reYoca <l<:•Jla di·~11o~izione n ttuale <l~ leg-g-e. co11 altra apposit•l lPggc~ 11€Ì <.:OUfro11ti Ò<?l seconclo el€I1C'-O. \.:rli nltimi terni <lcl ('011g·1·es80 l'iQ.'nnrélnno iJ riJH):-:o n nnn::l le del n1eùh:o conclotto. ln j ·1·:>p•1 ~«111da igiPnic.,.t rurale. la lotta nnti111;1 lnric-n (' q11f'l J;1 n11tit1:h0rc·()lnre. S11 tli ~~si il ('Oll '!l"l'\8so ~i fp1·n1n <:on <}lìèsto ordi11e tlel g·io1·11n: « Il l 0 ('ongre~~o eonfe r1u nndo r n nn loig·n Yoto ~nl le

~

1.

'


'

L-.\.~~o XXXI , FAsc. 40]

SEZIO~E

<llJPl'OYato da.l C1011g1·e.·so Jll"eCeLlente, i11siste sulla op1)()rtu nitit di u11a Yivu pal'tecip~zi one da i1arte dei medici condotti. <lei pi ccoli centl'i, alla lot;ta c ontro l a tube1·colosi i1elle regioni maggiormen te <·olpite da ql1esto fia~ello, e Llelibera un rapido ed attiYO iuteres~am0nto in n1erito a l Sindacato Nazionale clei medici co1Hlotti se<:o11do i criteri esposti 11ella rel azione». I l C-0ngresso ha così vi1tl1nlmente finita la trattazione del lungo o rdine del giorno dei suoi lavori. Prima che la seduta antin1eridiana. termini, il f'egretario- gener·a le propo11e, ed il Congresso ap11rova fra grandi applat1si, l'in,·io a S . lD. l,on . l\Iussolini di un tel~gramma ~ lli iCngurale deferenza. Ecco il testo : «Congressisti Sindacato )\a ;~ionale llileclici con<lotti riconfermi1ndo 'oti viebi:citaria adesione co1·J)()razione sindacale fasci~ta . i11via ùl <.:apo del Governo tleferente sal uto :1.,us11ic;\11do Yalorizzazioue ~ i11dacato per rifoi-n1a sanit<tria e l)el' s oluzione problema igienico· .sanitario cle'lla Xazione. - Firmn to dott. Vacino >>. Un altro telegrammH è invikl t b al corum. -011. Rossoni, preRidente ge11era le clella l '011fecle rn zionp cl pll~ Corpor :lzioni fn scisré. I . e elezioni clel clirettorio det1·e1·0 il eguentP ri... snltato: ' ' acino .. egreta rio gen e.::~le . <·on yoti :--:~31; Fo tichi co11 Yoti 5331; Coeito c:ou , ·oti 32~Hi; .JJ011t'lno co11 voti 4~~7 ; Perc ncci11i còn Yo ti -h~. :1: r>n1·odi con yoti 4603; Tonelli con Yoti -1::'597; Oetti c:on voti 445::> e Balas trelli c•o11 ·roti ~919. Il dott. "\·a cino nel cl1int.lere il J 8° ( 'pngre R~o Xazionale (l~i medici rivolge un caldo f'alu to a Trento <>1-'pitale. R ingrazia clella sna i1òminn u segretario g e11er<1le. Annuncia cl1e il 19° Congresso ~azionale n ,·rà luog·o a ~iracusn. Grandi applou si e grida di « ' 'iva Trento » chiudono il 18° Congresso.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. ( Continuazio Yl.f; vedi .fase. R9). Li re

Corpo d'ar;nata di Milano. Dott. Alfredo G.-1eti11i. ::\Jil111H> I •Jtt. G. Si;;?;norile. icl. . . Dott. l~..l berto Zopegui . id.

25

Gio,·anni ~~leY i , id. Enrico l onzoni , id. Riccardo Pozzi, id .. . Rf'D.ecletto Agnzzi . icl. A. De Simoni , icl .. . Dntt. Gniclo Cecconi id. .

Prof. Jìntt. Dott. Dott. Prof.

1

Dott.

Dott. Dott. Dott . Dott.

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

Pietro Rossi . ~li l ano . Ap;ostino Carrern. . id. fjuigi Re8na ti, id. . . Achille A lipran<li. icl. En1ilio Sig11orini. icl. Edoardo Zucchi. id. Angelo Arcelli. id. Carlo Bussola. icl . . J,. Arrig0ne. id . .. A. B incla , id. . ' Carl o Veg-ezzi. id . . Eug~ni-0 Brugnn t e Ili. id. T .ni~i Fe?i?.i. id . .. . . . Reno R~vel'dini. id. . C. l\1onti Guarni<?ri. id. Angelo Ricotti. id. G. Cattani. id. G. Agostini. id. G. Cerevimi. id . .

Prof. Ugo '1'1·evisan, i\. iln110 Dott. Francesco Zanuso, id . .. Dott. Balderesco Bal1ereschi, id. Dott. C. Giongio, id . . . . . . . . . l\lutna Farmaceutica Italiana . id. Dott. Raffaele Iona~ id. Dott. Raot1l lVIori, id. . . . . .' Dott. G. e F. Fer ri, id. . . Dott. f:\a verio Morabito, id. Dott. Pietro Dompè, id. Dott. Ijini ta Seretta., id .. Dott. 1~11gelo Roghi, id . . . Dott. Gino Sterchele, id . . Dott . Giuseppe Tommasini, id. l'tof. Luigi Ferri, id. . . . . . . Prof. Crini Franco, id. . .. .. .· Dott. Cngnola Amedeo. id. . . Dott. :1\iÙratore .Alessandro. id. J)ott. Corbellihi Amilcal'f\. id. Dott. Segattini I-'uigi, · id .. . Dott. ~icolR.i Ijucio, id .. . . Dott . ..-.' \.lignnni Pasquale, id .. Do tt. Pern I 1nigi . id . . . . , .. . . Dott. Bossi Pietro. id. . . D ott. Pnr}lvicini Giusenne , id. Dott. Scheneider F., id . . . Dott. Rareggi Guido, id . . . Dittù Ilapetti '-~ Qua<lrio . . Dott . :.\Tontobhio Potito, i<l. Dott. t1arrfellini ...~ .. iò .. . Dott . Todescli ini Gino, id. Dott. Rossi Giovnnni, id . D ott. 1\1aria ni Giulio, id., .. Dott. Borioli Gino. id .. ,· · J)()tt. Ol'landi Agosti no. id. D ott. Riancbi Felice. · id . . . D o tt. Facenti A~ . jd . . .. . Dott . . .i\ gno1etto Vi ttorio . iò. Dott. Clinoll jni U .. id .. . . . Prof. Fra.ssi 'J,.. id . .. . . . D ott. Costn Cost~ntino. id. nott. G ennnrini Gill'~ppe. id. Dott. Ga rdini Ale::t rdo. id. . . Dott. f4c~ lfì Antonio. ia .. ..

Li re. 50

2.5 2.5

100 100

20 25 50

.. .

25

25

25

20 20

25

50

2.5 50

50

.

'

. . 2.5 . .. 50 . •25 1

~

. -·:i I·, .

• A •, •

-..

50 2!5 50

I ;

70

50 50 E>O

2.5 2.~

30 30 2.5 ~o

!50 50

50

2fi l f I) fiO ~o

30

20'

?!)

Dof-t. Gilaròini Giovnnni . id. 1)()tt. nr::i1nbill:l J,ni~L iit . . . n()tt . 1\1{11ttini C::tmillo. iò .. . D o tt. Poggi J,::inf!ostreYi G .. id. n ri tt. r+11orrn (}in ~enPe. id. nott. ~·p ll nn G::lPtli n o. itf . . nott. r i~flrn11i CP!':Rrf'. in. : nott. T,n-flJrfi Ambrogio. id. n ntt. 1\f::ti noni Romoln. iò . nntt. 1\1fonti Giovnnni. in . . n0t t. ~rosi::i Gin~Pnne . iif . . n ot t . TI ivn-Roc<'i Piero. id. nott. ~renni Adolfo. id .. nntt. T>Prnbò J;i.. id . . . . T) ()tt. ]\/f;:t rr.oli ~el 8o. irl .. n ,, tt AC!n~~i Ginsenn~. iél. n ntt. :\I n ffioli J;.. id . . . ·

20 20 25

. .

2fi ~o

~

E'iO

no

2.~

2n

?()

2fl

. i:\() •

~o

2!)

2.; 25 (O ontinua.).

Istih1to t"rologico )Ìilnnese

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

1319

PRATICA

100 ~o

2f) 100 100

.. Importante .p11bblleaJ.lont: Dott, Prof. GUIDO MEN DES

50

DorPnte <li Patologia Medica nelln R. Università di Roma Direttol'e del Sanatorio della C.R.I. e Cesare :Battisti•

50 - <:>

Tubercolosi e Sanatori.

')-

(Trattamento igienico-diet etico) P refazione del Prof. Sen. A. LUSTIG.

20 20

')-

100 2.1 _,..)

25

HO

..

2fi

20 25 2.-i

2.1

trn vol ume in·8. di pag. IV-72. con l:l figure intercalate nel testo (N. 2) delle nostre ~fonografie medico-chirurgiche d'attualità, nit idamente stampato sn r.artl\. semipatinata e con eleg:i nti ssima copertina. Prezzo L. 1 O. per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O.

I.nviare Va.glia postale a l Cav. LUIGI POZZI - Vi a Sistina, N. 14, Roma.

'


.

-

' 1320

IL POLICL I:\lCO •

CONCORSI.

POSTI VACANTI.

\

Giorni

1

XXXI, FASC. 40]

::o

ùi YùCHll7-a .111nualP. 'l'<l:--;sa eom. I ... 50. ~cad. ore 16 <lel 31 ott. J)oc·n111<1nti ~!l'Ufficio di 1 l r oto{.'ollo ( YUl Os1)edUl€, J) . i~el' i11fo1·111<1zioni 1·i\"olg·ersi nllft l)i1-ezione degli r~9tituti. ~lecli('o i~1)ettorc: J.;. J 3.000 : <:.-,.. cli ~ta.to : bienni fino n I.1. 24,000 dopo il 20° anno; r.J. 15 servizio notturno. Età n1nss. 39 a. E~ami (igiene; legislaz. e [I ssist. sa nit.: batt~riol. e microsc.). Chiedere .1111111117-io ,alla Direz. 1'as.~'l. I,. :;o, al Cnssiel'e. 1)0(11n1 . nl l)rotoeollo 11on oltr<: 01·(• l<i del 1;; nov. ~loro :\. LC.\~'f.\~A (Jf es.-sia,r1). .il tntto ·J;) ott. r.'. nooo Ilei poYeti. 0FFID.\ 1.48coli l'io<:11fJ). - .-\.tu tto 1.J ott. ::a tond., per Ciaf01H? : r... 1000 i·e. id .. J,. 1000 ]). 1000 pov., tlue c.-v.: te111110!·. JJ. 4000 a forfait pei 8erui-abbi~11ti. Chiecl0re nnn. , ·.1glia J,. f50.1f, al ~~or. coni. PI.\XDt~.fELEl'O i l'f'.'>aro-r~rl>ino). Rca<l . 20 ott., Jl<:-'l' tre Co:nnni : ]_;. iOOO !-!fl lvo dccisjoni G. P. A. !'; lll n1ini1110,; <li'eci bit?n11i Yeri-tesin1-0: 10 c.-v.; Ii, l'f' ~000 ca\·. ; I.1. 200 ogui 1000 ahit. ~e l1ff. san. PIEDIMO~TE :\~GERMA"O (Caserta). Posto medi co condotto YRcant.e crrcasi subito interino cura IìOYeri, stipe11dio GOOO oltre indennith ca valcn tura, Sftlvo n1igliorn1nenti in corso di approvazione, a ssnnzione seryizio 10 ottobre, dimo1·a stn bile nel Con1une, proba bile i101uina stabile. In Yin re <.lon1n nda (locun1enti sind~ eo.

I .•

A.scciLr PICENO. - ..)ledico del Dispensario Celtico comunale, per la IJrofilassi e la cura gratuita d. sifil. e d. mal. Yeueree; L. GOOO; norninc.1 e conferme triennali. '.fassa a n1n1issione I-'. 50 ( quitnnza dell'Economato CO!llun. ). Esami. Se11v. entro 15 g. Scad. 10 ottobre. Chiedere annunzio. CAMPOGALLIANO (Jlode·n a). - Al 20 ott. Stivenùio L . 8000; t r asp. L. -2500; uff. san. 'I.1. 00 : tlot'J1io c.-v.; am bt11. r-'. 700. 4<\bit. 6000, poy. 400. CAJ.~NARA (P e>"u.gia ) . A. tutto 30 · ~tt. Co11dotta egual p1·imaria. Età lim. 40. Ser,•izio alternnto sremestralm€nte uelle clue condotte. L. 50.10 al Te·oriere . I~. (jtJ(,() })e i ]JOY., c.-Y . • T1. 2000 C:èlY., r,,. ()00 disagiato servizio. CA·STELVERDE (C're u1011a) . - ,( ;on Tl'edossi . .i\ tlltto 30 ott.obte. r.J. 7 00 residenza; Auu1{>nti fino nl 50 % dopo 20 anni; T.J. 2000 addizion. fino a 1000 pov.: L. 2 ogni IJOY. in l)iù: L. 1500 trasp., salvo cl1e il medico ·11on Yog·Iia ~1,·irs.:i di c:tYa llo e carrozza, nel qual caso applieas.i a1t. 29 ca1). f. R egolamento: 1... 500 uff . . an.: <.:.-Y. nella misura . tàbiliÌ.1 dai Comuni .fascisti. Bif\nnio di ospecl. ~ co.,ncl. A.ccett:.. zione e11tl'o 5 . giorni. Poveri 2800. CASTIGTIO..."\TE DELLA PE~AIA (Grosseto). - Per tul-Onia.; L . 9000. Proroga al 30 ottobre. CASTIGLION FIORE...\TI~O (Arez~·o). Ospedalti Riuniti. - .A tutto il J 5 ott. Direttore-chirureo : etil ' limite 35 a. : bie11nio cli aiuto in clinica ehir. ocl o·sped. import. e p1-.1 tica ostetr.-ginec. ; o·rTero di i1rima rio chirurgo i11 ospecl . import. J.1. 8500 o l t r e I ,. 1200 c.-Y. ; tre qni11q. di r..J.. 500; 50 % Pl'OY~Ilti ainbulatorio e tasse operaz. chirurgiche; quartiere gratuito al piano snper. .dell'I8tituto ospitalie1·0 (10 spazi0si ambienti). CosE~zA. Ospedale Cit:ile. - T erw posto di medico ordinario adibito a chirurgo aiuto e incaricato del gabinetto d'i11dagini cliniche. Scad. 15 ott. Tito li comprovanti la competenza nelle due brancl1e richieste. L. 2400 (sic) ar1nue. Nomina e conferma ']uinquennRli. A J)arità (li titoli sarà preferito il conco1·rente apparte11ente a famiglia della prov. FARRIC.A, DI R Ol.{A (Ron1a). -· T.J. 9000 per 2000 pov., L. 300 per uff. san., c.-v., 5 quadrienni dee. Età lim. 40. T1. 50.10 ~lll ' E sttttore. Serv. e ntro gg. 10 (8ic) . Scad. 31 ottobre. FoRr.ì. Oon,qregr1.zione di Carità. - Due aiuti e due assistenti per l ' O'"'pedale Civi1e l\1orgRgni. Proroga 15. ottobre. GENOVA. Scad. 23 ott. l\iledico batteriologp; I.1. ll,000 e 8 bienni di L. 500, oltre c .-v . nella misura degli altri im,Piegati del Comune. GROSSETO. R . Prefettu,ra. - Ufficiale sanitario del capoluogo. Proroga al 15 ottobre. 1\iILANO. Cons'iglio de_qli I stituti Ospital·ie1·i. Ditigente dell'A1nbulatorio ('omunule curativo antitubercolare : L. 6000 : età lim. 4-1. ' rice-dirig·ente e assistente id.: T.1. .:;ooo ciasc. Medico a1ssistente inte1'110 i·esidente nell'Ospedale per malati t11bercolosi in Garbagnate; r~ . 5500. alloggio, ecc. ; esami. ~.ssistent~ i /Jell'Am bu \atorio Cçmunale ~j1 Medicina intel'na: L. 2040; non meno di due Ol'e di servizio giornalieT-0. Per gli l1ltimi 4- po~ti età lim. 39.

[.t\Nl'\O

''e-

Medico fiduci,ario. Scad. ore 15 del 15 ott. I.Jimiti età: a. 3.5-50. I ... 1400 mensili: tesser..1 libero percorso. l{Ol\L\ . •4..ziencla

delle 'J'ran-ivie Municipali . -

.A.ccettaz. entro Jr) g. È consentito il libero esercizio profess. Chiedere nnnnnzio e capitolato alla Direzione (via Volturno f,n .• TI01n::i). • RA:\' SALVO (Chieti): .__:.· Rcacl. 15 ott. r. . -1500 (sic) : ~<\ i poveri s11pp1-e1·a nn<.l :1'50 nu1 1101T mai 500, il ('01nune può l)Ol't<\i·e lo- stip. a J .... :;ooo (.sic) : quin<1uenni decimo (non ]Jiù di 4) ; r.J. 500 se uff. san. Gabinetto Dentistico Roma: r)osi~~ione ceutralissi1na arredato signorilmente cercnsi ~ocio l\1edico o I Ja\1reato co11 capitale per d:ire n'Wggiore sviluppo. Rerivere Casella 135 Orlae. R9ma. •

(/onoors-i

1i.e1.l'.4.1n1ni·ni.stra,.~·ione

della

•. anità Pub-

blica.

Con decreti ininisteriali 15 sPttcn1 bre corrente, pubblicati 11ella G~'.-:etta [Jfficiale <lel 22, sono sta t i banditi i seguenti concorsi : 1° per 50 PO·SLi di u1edico Ji>rovi1\cinle aggiunto di z.i. classe; ~t ip. L~ H500 più F;\ll>Dlen1. J;. 600; età lim. 30; 2° per 9 J)OSti di assistente chimico nel Laborato1io chimico della Sanità Pl1bblica; stip.. lire 11,600 l)it1 SUPlJl. J.... 800 ;· età Jim . 30; :.1° per 2 vosti cli assistente m~dico nel Labol'a torio cli 1tlicl'o~;l'n fia e B<l ttetiologi<ì ' ' della Sanità Pubblica; stess~ condizioni: 4° i1er 1 posto di ::u:;~iSt(l-nte YQtel'innrio nello stesso Lu bota torio di ::\'!icrogralia <' Ra ttetiologia ; stes~e condizioni. r J.,{l l)r-asentazione àei documenti. tl<l va rte degli n s pir<lnti, dovrà avveDire entro tl'enta giorni da.lla p11b).)lieazi-0ne clei bandi ai eon.co1·so nella Ga.zz. Ut!. Per chiarim-enti rivolgersi alla Direzione generale.)·· delL.'1. Sanità Pubblica del l\1inis tero dell'Interno, Uttìci© affari :€.aer~li.


[ANNO XXXI, FASC. 40]

~OTIZIE

DIVERSE. •

III Congresso internazionale .di Medicina e 1i Farmac!a miliiare. Avrà luogo a Pal'igi da 1 20 à 1 25 apl'ile 192.5 ; "i sono in,ritati •tutti gli utlic:iali del se rYi~io Sanitario clell' Esercito e Jella .\le:1 rina milita re i qua.li appartengano od abbiano a11parte11uto a naiioui alleate, assoc;iate o )leutre. Il l'omitnto org.anizzatore è presi-èduto dall "isvettore generale 111ecli<.:o \~iricent, dell'Esercito f1«1 uc:ese ; t1n Corumissurio è particolarmente i11c:ari<.:a to tle Ila l 1re1)arazione materiale. ~e daren10 nlt eriori notizie qu.1nclo ci saranno per venute; intanto · iiferiamo i te1ui posti in discussione: 1) Sulla S'l,'leC:i.tlizzazione tec:ni<:a come base ~li funzionamento èel seryizio ·anltario. Sua applicazione alle é.iverse tappe <lel serYizio. Paesi relato1·i: Francia, Irle:1ncla. i) ~letodo ùi selezione ùegli effettivi (con pa rticoù1re riguardo alla tubercolosi). Paesi rel<l t ori : I•'i·u i1c:ia. l ,olonin, &~rgentina. i3) Eziok>gia e ttattaruento delle artriti traun1atiche e loro seqt1ele. Paesi l'e latori: ~"'rancia e I~elgio. 4) ~Ietodo ù'analisi ùel materiale di n1edi cazione e di sutura. Paesi relatori: Francia e Rumania. r. . e relazioni deYOllO pervenire al Comitato non ol t1·e il 1° gennaio J g20. Verranno organizzate ~t11che clelle dimostrazioni del materia le tecnico del Seryizio sanitario militare., costituito in formazioni cli C.-èlllll)~~na, e una Esposiziòne indust ria le. :... lf

I

t •

.,

I

~

t

VI Congresso Italiano di Radiologia medica. Si terrà a T rieste <lal 7 i1·l 10 ·maggio 19:?5. sotto la presidenza del dott. ~lassimiliano Gortan. I dettagli 1·igoardo i ·orgauizl'f;'1 zione del Congresso e lo svolgimento dei la Yo1·i yer1·a nno comunicati ai soci della Soc. I t. Rad. ~led. Sarà tenuta un·1 mostrn di rHòiogl'afie di }Jarticolare interesse e, come seu1pre, Yi saril una Esposizione ùi apparecchi radiologicj. , 0

Nella Lega italiana d'Igiene mentale. In u11 'aduna uza tenutasi ne lla Biblioteca dell'Ospedale lilaggiore di :àllila no, auspice il professor Medea, si è costituita la «Sezione I-'ombar<la » della Lega d'igie.::ie mentale, sorta ad iniziativa dell'Istituto italiano c1 ·igie11e, pl'eviclenza ed assistenza socW.le. Fu nominato il Oomita to p1·oy\ isorio come segue : presidente, Medea; m e mbri : A.ntonini, Bedu.schi, Cerletti , l\iluggia, SeJ>-pilli, Gonzales tesoriere, ·~erbe-ri segretal'io, Arpesani viceseg1·etario. Furono aggiunti Nlag·giotto, r-'ugiato, B(rgonzoli e Rebizzi.

Scuola di

1321

SEZIONE PRATICA

perfezionam~nto

in Clinica pediattic,a.

Questa Scuola, clel R. I stituto . upe1·iore per studi . di perfezionan1ent-0 in Firenze, diretta dal f)l'Of. Carlo Comba, ha aperto le isc rizioni per un corso biennale che avrà inizio 11e 1 n1eF\e cl i i10''em bre pl'ossimo. ..

(.}}"inscritti a l 1°. anno llevono l'tequ L•11ta1·p i corsi ii1tegrn ti vi sull 'accrescime uto nor1ll a le (prof. I~ n ig-i C'nsta ldi), sul rieainbio lllètleriale e<l 011e rgeti('o cl~l l>nn1bi110 (prof. Gilberto 1-to.:si) e s11l!n te r<tJJiH. i1el-

re>tù i11fantile (J>l'Of. Giusto Coronecli): la fre• qnenza di tali c·or:.;i è fa('olt.ntiYn per gl"in~('rifti :\I

z:i

èl n110.

11 diploma

di perfezi1Jn:tllleuto

!=<ll'tt

cou~~~n it n

<lopo p resent.1zip~1e e tli ~c: u~sione cli unn te~l :-:crttt:l, a lla quale segni ranno pro,·e clinicl1e: conferisce il diritto alla qualifica di « s1)(:'ci alista pedi<ì tl'a )) Sl:1 C'ondo il d isr}osto < lell'nirt. -1 ~le l l{. D. 31 di<:t'n1bre J923, n. ~!lO!-l. • Per i11forn1a7.io11i e <:lli arin1e11ti rivolg-er~i nlltt Di l'ezio11e iie lla ~c-noln pres o JR Clinic:u P edintrica. Ospedale Anna ~leyer. Yia ì\:Inn1eli. 11:1 - I·~i ­ renze (23) .

Denuncia di sostanze radioaUive. "on Decr eto del i\1inistro per r Economia uazi<1nale del 10 giugno 1924 è stato approYato il negolamento che l disctvlina la i·icer ca e la utilizza zione clelle ~osta11ze :·ad.ioattive. Esso, pubblica t" i1~l n. 167 della. aa .~:~·e t ta, ufficia l e, disvo11t> che chiunque posseg·g:t •· 1oostan7~ o l)tepa'l:ati rn clioattiYi d~bba farne denunzia entro il ter111ine di clu<:" 111e~i a l ~Iinistero dell' Eco11!)ll1i:1 nazi oni1le (Ispettorèl to generale delle 111iniei:e e clei con1b11:-:tibili l il quale dispor rà. la p ri1n.a jni·nL'il <='<1 jJ c:n1npioua 1ne11to ·d el n1èltel'inlt-'-. I~e succes,s;iye 111i."'llFe saran11<1 0~c~n ite Pgni '1110 n11ni <1 <·111·a. cl(:\ll ' l.Tfficio per h• sost;1 n ze ~ :1diol:l tti\'e che lia sede presso i~I8ti ­ tu to di tisica ,lella R. u.niver~itit di Roma. Il possessore, ir1vinnélo Ja oostanza a qi.1esto ufficio, dovrà assicurarla co11tro ogni rischio presso nnn società cli assicurazione e clovrà corrispondere t1no speciale ctiritto di t~ratur:1. Con1pinte le operazioni, l'Ufficio rilascerà un certificato con i ri. ultati della misura che dovrà essere esibito in ogni momento.

Per un Sanatorio Antitubercolare a Caltanissetta. sorto un Cowita to per la costruzione di un S:lnatorio Antitubereolare a Caltanissetta, sotto l<l }Jresidenza della baronessa Eugenia Giordano Starabba, cui il Segl'etario del presidente del Con sig lio dei Ministri - on. barone Paolucci J)e· C::tlboli ha coml1nicato che S. E. :Vln-s, ·0U11i h:t destinato :tll'iniziativa la som1na di r~. 2:>0.000. quota parte èli oblazio11e ' pervenuta dal sig. ~orn. re,. iden te a 11 ·estero : ~omma già messa a disposizione 1del R. Prefettb che la conseg11e1:ll non ap})ena l'opera del Cornit<\to .sarit t:i11to inten:·dficat;1 da 11er~11ettere co11 a ltr1' fo ndi di i11izi:ir e i È

In' ori.

., Esaml di Stato. J.,3 Ga.?.Z. c-JJ. tlcl 22 i-;e-t:-e1nbre 1924, n.

22~. l'E:'<.::l

il R. Dedreto 29 g-ingno J 924, 11. 1&~,\ per ]•' « ~-\.1'­ proyazione del Regola1ne'nto di abilitazione ::tll'e$t'l'cizi-0 clelfe i>rofe., ioni <li :~.re<lico-cbir11rgo, 011011toia tra, ecc. )) . JJ 11 Regolamento 8i com1)one <li G7 a rtieoli.

..


\

]322

CL POLICLINICO

Una rasa deg·Ii "tndenti a Rosario. La Repubblica Argentina e-0nta tra le sue più in1r}ortanti Facoltà n1ediche quella <li Rosa1·jo. L'll luglio, in occasione del cinquantenario del Collegio Nazionale, si è procerluto all'inaugurazione di una «Casa degli ~tudenti », che ve11ne consegnata, con grande pom:Ja, alle autorità u11iversitarie; essa è stata edificata mediante sottoscrizioni pubbliche, }Jer iniziatiya tlel decano tlella Facoltà medica prof. A.raya; co·nt1·ibuti cos11ic11i sono stati versati dal Governo, dalla I)ro·vin<:ia, <lal Municipio, dall'Università, dal corpo profe•ssornle della Facoltà meclica, dai più import.'lnti incl11slriali e commercianti della cittil.

Tra i deputati wediei. « L'.A:v1•ènire 8nnita1:io » reca le tieguenti notizie sull 'on. Alessandro ·}11a~cè~· :> . È 11~1 to a Pal-0 del ('olle (Ilari) nel 1 78; si la n;:eò giovani:ssiwo: fJrestò servizio di ~uerru : dirig0 <1 Triggiano un I stituto ortopedico per i mutila ti di guerra : ~ combattenti lo mandarono ai'ltl 'Hmera nel 1.n O: rie letto nel 1921, fece parte del gl'tllJl)O agrariQ; è rientrato a Montecitorio nella circoscrizione pugliese della lista nazio\1ale di minoranza; si è interessato dei probli=>mi rig11arclanti la classe sa1d ta rin.

Vittima della scienza. In seguito ad nn'infezione contratta per ragioni di ~tudio, in labor~ltorio, è morto a ~1ilano lo ~t udente in meclici '.1a ~larco Ra.c1nelli, figlio del l'rof. GiuseI,>pe. \~a<lù u11 riverente e c-0mmosso saluto nlla sun meruc, l l'ict. .

(ANNO

XXXI,

40]

FASC.

Cuore e Circolélzione Continuazione de

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOltlO ASCOLI .

Redattore capo: prof. CESARE PE2-ZI Si è pubblicat() il 9° fas cicolo <setternbre) del 1924. Esso contiene : LAVORI ORIGINALI. • 1. Dott. GINO MELDOLESI e ì'1ARINO ,.IDULICH: Sulla adattabilità del sistema "ircolatorio agli aumenti speri1nentali cii lavoro (2" comuni~azione). - II. Dott. COSTANTIXO Cl~RU PI: Sul fenom eno di Herz. R~SSEGNE,

I

RIVISTE E CONGRESSI.

Ipertensione ~ifilitica solitaria. - )I. REID e -~· FRlEDLANDER: La si mpati cectoinia nell'angina pectori s. ·- G. BOAS e G. l>OONEN'IEFF: Effetti dell'insuffi. cienza miocardica. - T. P. Dl!NliILL, F. R. FR_.\SER e A. \V. SIOTT: La fìbrillu zione auricolare negli stati tireotossici. - H. VAQUEZ e T. BORDE'f: Utilità degli esami radioscopi ripetuti nel corso cli affezioni cardio-vascolari. D. PET C'r DUTAILLTS: Le iniezioni intracardiache d'adrenalina. Applicazioni r ratiche. Risultati. - li. l\IAR'V IN· e .J. SOIFER: Il valo.o:1 dell'olio canforato come stimoll\nte cardiaco. ' . Abbonamento annuo: per l'Italia L. 25; per l'Estero L. 35. Per gli abbonati al «Policlinico»: pbr l'Italia L. 22, per l'E· stero L. 2~. Un tasticolo .separato L. 3.50. ..\.

IYC)f AS:

.

;Id N. B - Ai nuovi abbonati del 1924 a e Cuore e Circola· z1une > si concedono le intere annate 1920-1921-1922 e 192~ del periodico e Le malattie del Cuore > per sole L. 6 O se in ltaua e per l:l01e L. 8 O se all'Estero, in porto tranco.

A richiesta si invia numero di saggio . Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI FOZZI - Via Sistina n. 14 - Roma .

In dice allabetico pei; materie. \

A(le11oidi e ne,·rite ottica retro-bulbarè . Pa,g. 1;~00 Anestesia ùegli •'l)l<1ne11ici alla Brau11 . )) 1:100 P~nginn pecto ris : sin1.1)a ticectomia c·ervi.<:ale sinistra » l:Jll )) 1 .,•")1-o 41 tti dello ::>tato C irile: l ega li.:::·.:::·a~· ione . Bibliografia . )) 1;.108 )) l:J] j (';llcio : ricambio 11ell'aclnlto )) l:Jl-0 l'c.11·cliopa tie: cura )) 1307 t'atg·l1t: con. iclet~1zi<>Ui. . ('orizze sp..'l1smodiche i>eriodiclle: clesen:)) 1309 ~i bilizz:izione • )) 1310 <..'uore ·d a gozzo Educazione fisica nelle scuole . . . . )) 1312 Fra ttt1ra dello scnfoicle ~·arpa le ,sinistro )) 1291 Impotenza : nozione ng:li effetti cli i1ulli tà del matri1nonio . . . )) 1315 )) 1:11 o I }lertensione arterio~a : ct1ra Ipertensione arteriosa : terapia farma)) 1:111 cologica e limiti di essa . . l\Ia la ria : tessuto reti colare 11elle ~pi eno• )) 1309 evaton1egalie . 1

'

:.1/ edic·i condotti: J8o ~ et1rofìbroma

Pag. 1316 )) 1309

Oongrc.~so

dell'acustico

...\-oniina del personale per i.~t i Lu Z'ioni sa 1ii ta rie sitssiàia,te dallo S tato: cornpe. . t enza a provvedere

rneu1uoto l'nce artificiale: elen1enti pronostici • I>neumotorace artificiale: risultati, pericoli, indicazioni I-'r11rito: moderni metodi terapeutici Puntura. esplorati,ra : la Salassi abbondanti: 'Pericoli i1egli ateroma tosi ipertesi Se rvtzio sanitrprlo militare . . Sin1p-atieectomia periarterio·s a per lo svil11ppo del circolo collatera le dopo la lega tura def grossi vasi Stafilomicosi : reazione rlella antistafilolisina • ' ' i ta mine : resisten1.a n I calore : nonlen-: clatura • • • • • L.

Ro1nu, 1924 · T ip . Cartiere Centrali (S).

POZZI.

))

1315

))

1302

)) )) ))

1303 1296 1312

)) ))

1311 1314

))

1306

))

1309

))

1313

ed. resp ..


A.NNO XXXI

Roma, 13 Ottobre 1924

Fase. 41

tondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI I

-

SOMMARIO.

,

La vori originali: G.' Baggio: Su nn ineto1o per sonale per il trattamento osteoplastico di fratture esposte e di breccie secondarie della volta cranica. Osservazioni cliniche: G. Carbonaro: Amebia si in SiciVa. Sopra. un caso di localiizaziooe amebica nell'apparato urinario. Sunti e rassegne: MEDICINA: R. G. Ha.s kin s : Lo stato attuale dell'Endocrinologia . - CiiiRURGIA : Barringer-Dean : L 'epitelioma del pene. - B. ~ i g ri soli : Laringectomie. Cenni bibliografici. Accademie, Società m ediche.I. Congressi: Società Medico-Chirurgica della Romagna. - l::locietà di Medicina legale di Roma. .Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: Il fondo dell'occhio dei di •tbetici. - CASISTICA : La degenerazione lenticolare progressiva. - La paralisi facciale a frigore. - Sulla nevralgia del trigemino. - Edema polmonare acuto e polmonite per

lesione del 7° segm~nto tnidollare dorsale. - TERAPIA! Sugli accidenti l'.tovuti all'anestesia locale. - Gli in cidenti della bismutoterapia. - Pseudomotori consecutivi ad iniezioni. Danni dei catartici t.aliai uegli !\tati di disidratazione. Avvelenn.mento ja colchicina. - NOTE DI MEDI CJNA SCIEN· TIFICA : L'azione dei grassi sul polmone. - I GIENE : L'igiene nei negozi da barb ier i. V ARI A. - Pubb icazit>ni pervenutéci. Politica sanitaria: Question i pratiche. · Nella vita professioilale : MEDICINA SOC IALE : C. Biondi: La questione ospitaliera e Le assicurazioni sociali. - A proposito ·iel regolamento s ulla. circolazione degli autoveicoli. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Medaglioni: Antonio Cardarelli. Nostre corrispondenze·. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Olrlttl dJ proprietà riservati. - E vietata la riproà~ione tU ùworl pubblicati nel POUCLINICO e la pubbZica~ione dei sunti di essi Ben~a citarne la fonre.

LAVOR.I ORIGINALI. CJ:.INICA CHIRURGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. diretta dal p1r:of. R. ALESSANDRI.

Su un metodo personale per il trattamento osteoplastico di fratture esposte e di breccie secondarie della volta cranica. Dottoir

GINO BAGGIO, a iuto.

1

1

1

1

1

1

1

Una comunicaziojn e .di Chiasserinà. àilla R. Aoca,demiLa J\II.e1di.ca di Roma, nie1la ee1duta, del .31 Maggio u. s., richiam,ava l'attenz.iio nei ·dei chirurgi .sulla opportunità di p rovvederie quando ,s i intervien·e rp er ferite espia ste tl.eJ cranio · coll'intendimento jd i r ichiude·r e ·p1er ~rima - anche alla rioo,s truzione della par·ete ·ossea. Dell 'utilità di tale coD1d·otta io 1sono tanto .convinto, ·che rite,n go ·0tpp0TtUlil-0 r i ev ocare Ullla n1ia •p1UtbibJ.i,c azion1e d·el 1919 nel1a, cc Clinica Chirurgic:a », la quale, sotto il titolo << Il nuovo in1dirizzo ehiruirgioo1 e 1a mia esp1eri·enza nella pratica di gue.r ra » ·esponerva - a pl'lopooito delle ferite oranich'e - p1recisamiente ,questo ~:oncetto. c .cmcetto che ho s·eguito si.Stematioo1

m1enrte fin ·da jq uand10 fu dim:o1strata la conv·enienz a di trattare l e ferite orianiche - com e le ferite , in genere, che ne siano su.s cettibili, p.er p1rimam. Conoetto che mi riiservav·o· di illustrawe nuovamente q11ando me ne aviess.e ·O·ff.erto occiasi!one anche la pratica di pacie, perchè speraVio che av~e.i ·p otuto raccogliere, in tal ·oaso, qu,eJ.te dimostrative p.r-0v e s.u ll'a,ttoo.di:bilità del metoid o, che - disgrazi atamenite ho p erduto quasi d1el tutto1 durante la gueinra. E .se .richiamo, invee.e, ro .stesso ·qu.el COlil cetto n·ono,s tante •Ch·e taile occasione di applioarlo in pace non ambia a.v uto fin'ora, si è pre rchè mi pjare di a ver1o m·e ssoj in esieicuzi1oné con certe, modalità ·C·h e .Io distinguono da.g li altri metodi simili, e - io direi - su questi gli a1ssi 0UlI"an·o11qualche vantaggio. Scr'iveivo· nella. n'1ia sud.detta, pubibJicazioille: Quelle del c.ran1o fu.oono1 l e p·r imie ~erite sulle quali mi .d1ecisi di irichiudlere coonpletamente. ... P ·er lai tec,n ,i ca.: p oiohè l'i:d·~a della chiu.s ura si 1C01m p1eta in .quie1la della ri0ostruzit0·n e, intervenendo suJ c1'a .n io coil pr.opo1sitio ·d.i richlud·e·ve, i.o p.enso, D·o n soltanto .alle p1a1rti molli , i11a anche all'osso, ied ·eis eguo - in luogo de•l la craniotomia defin'iJtiva - la -orruruiotomia pla:sti,ca a lembi ·osteo,..p1eriostali. 1

1

1

,


1324

tL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, FAsc. 41)

I

'

(vedi il testo più avanti).

I

'

E scido i marg·ini dehla fe1rita del cuoio capelluto d ando, a cl essa lai forma di l'o sanga. P riolungo i dl1e estremi dell'asse longitudin ale di ·ql1eista, e scollo fino ad ave1·e spaziai sufficiente p eir do.m ina.r e la f:ra.ttura e r>er compi1ere il rie sto dell'interv·ent.o.. Pulisco, escidendo, i nuo·v i strati ch·e si pne€E11tano s,ott'o·c.chio ; e p oi i11cido Slll periostio, da una pa.rte e dall'altra della perfo-razione ossea, :secon.do l'asse della losanga d·e lle parti Il)Olli. Due t=tltre in cisioni ·sul peri.ostio, agli estr emi ·d el la prima ·e in d iTezio1n 1e· normale ad ess1, com'p letan°0· il traccia.to di due l·embi eh ~ d.ov r an111'0 ap1ri.rsi a -spo1rtell 0 .in S enso op.p o·stl"> fra di 101"0 ei rent1 ifugam.ente alla l esione .

_t\.s1).orto diple e e vitrea che l'imangono al cl~ sJtto. e n1i trovo 'a d avere così t1na breccia di. a.cc èsso a.lla dura, ch e di solito p11ò misu1 a r e 4-5 cent. di la to. 1

1

1

1

1

..

, Se è necessario, incido anche sulla d11ra. Se posso farne a nieno, ispezio'n 'o' ed esploro la ferita d ell'enceìalo a,ttraviers.o l a.p·eirtura duraJe originaria . Asportai i corpi eistranei che vedo o ·che. sento, neilla ma,s sa cerie brale, pirov, v edo a lla migliore pulitura possibile, provvedo all ·em-0stasi e richiudo l a .b.reccia durale con punti staccati ·rti catg11t. Ritb atto i le,mbi osteoperiostali e ìi fisso con pochi punti :staccati. Acca.Ilo i ma.rg·ini d~l c11oio , capelluto e li affr1onto .eompl-Pitam1ente co·n ·piu.n ti ,d.i seta. Tutto. questo p erò nel caS-01più semp1ice. Può darsi inveoe che p er l'estensi.o ne della fra.~tuTa non basti più ] '1ncisione lineare. s11lle parti molli, e sia necessario scol.p ire dei lembi anche su qu·esti. P l1ò darsi ch·e i lembi osteo-perio,s tali d·ebban10 essere ·eis tesi più in 11ina direzi1one ch e lil U!Il ' altra. Se 1] a bre>Ccia cr1 anica. op1erato ria 1

) t

1

\

C1on lo scéitlp ello i11tacco 1'·0 ss0. lungo le in cisioni d·el periostio e ce·r co di appro fondaTmi fino alla di11J.J.ee. ~I ed.ia.nte uno scalpello curvo sul m 1anico - e ancl~e co11 uno· retto se non p.osso disporre di quello ·- p rocedo ora tange11zialn1ente dai m.argini dei 1em,b i alla b~se , e su cp1eista li frattu1ro· solle.v an doli. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

,

1

1


[ANNO

XXXI,

41]

FASC.

1325

SEZIONE PRATICA

'

risulta insufficien,t e al domi·n io· delle lesioni ' sottostan.t i, ,si può formare un altro, e anche due altri n110,v i lembi, ap rentisi in direzione n1or1nali ai primi. Si ·PO·s sono· prolun.g ar.e i lem1bi o.riginia.rii oltre la ba1se. P er·ò, .S·e l'.a,u mento di spazio richiesto non è molto,, si può allargare ·l a bre•c cia ancl1e. asporta11do la parete cranica a turt to spessore: sia. in cor·ri1S1pondenza de.i limiti dei l1embi, s.i a. alla. 1:01ro basie. Questi, l1na V·01lta ribattuti, purte no·n col.m ando· la per1dita di ,sostanza, assicurano sempre.i unél chiu·s ura sufficiente. L'essenziale è che ve11·gan10 a trovarsi fJ..n da p1rin·c ipio entr o il campo cleilla lesione. Pe·rc:hè i1 ctiterio inf ormato1rB di tnùta la teooica è .quello di p1roced·ere all'esame e al trattamento della f erita com,e se fosse 1111a ferita di parti molli: di p1ro1ciedere a strati per garantire meglio la ste·rili.zz,a.zi o•n1e1 meicca,.. nica, e di fa.r e in modio che dovendo riap·r ire, i ·ure asp·ortata la parte ossea dei lembi, DJOrr1 rimanga una per:dita di so:stanza maggiore di au·ella cl1e si 6ar1ebb.e1 dovuto fare se si f.o.sse l)raticata la b1re0cia a tutto sp essore fi·n da principio. Chè se inve·ce il risultato è favo•r evole, il deficit di protezione o·s sea diventa tra~c;11rab ile anche dove as·p o·rtand o per intetr"o f.;i sa.r e1b be p•rodot.ta un'apertura cons.i de1revoli ssima.. Come si legge, il mio procedimento operativo si fonda su due capisaJ.di : 1) Trattand·osi di ferite, noi lavoria.m.o· su terr•eno .cli,e è p ote nzialme.n te inquinato·. Quan . tun.q ue questo nostro lavoro . sia su1bordinaU:> alla p.r emessa di ottenere con esso an-che la sterilizza.ziom.e del campo operativo, la prucle.n za di c·r u.entare. il m,eno p·ossibile mi pare l~agg ia. Ed io miro· ard ottene.re la ricois truz.i·o·n e c;eniia crue.n tare. nulla di p·i ù 'd i quanto· sarebbe indispensabi1e1 anch·e v;olend·o· eseguire la e ra.n iotomia definitiva., os1sia la c·r ·andeotorn;i·a. 2) Questa limitaz~one di •c ru.em.itazionie limita necessariamente anche la rico.strozione. Ed io mi piro-pongo infatti di ricostruire rsoltanto quella parte di vo·lt.a cranica ch·e· abbatto opera.toriam.ent.e. Ma tvov·o· ch·e basti, perchè la veira e prO!pria perdita originaria .di sostanza cranica, n elle ferite d'arma da fu oco, è di solito assai limitata anch.e dove la frattu.ra sia estesa; e n e.Ile fratt11're per traumi diretti, o rdinariam.ente manca del t11tt.o : cosicch è nei riguia11di ·della protezion e 0Tan1ca può essere trascurata. Sarà inv.ece aa breccia cranicà ampia fi..no ab origine•; e no;n ci 1sa1ria1nn10 g.ro,s si f.rammrenti 1 i uniti anicora al ·periOtStio, che possan1 0 essere 11tilizzati alla mia maniera (il ch e pure tal,,oltn. è p1ossihile)? 1

1

0

4

0

1

1

Nulla im1Jedirà che - ruperta la nuova br~ec­ cia ·operatoria, ossia ampliata. chirurgicamente la bveccia originaria ti.no a se.g uire le dir1amazioni della fratt ura ed i6p ezionar·e largamie nte la dwa e con ·essa la supe,rtficie cer.eibrale (che ta.n te volte sono con1p rom esse da 1scheggie d.el1a vitrea fo.rmatesi an che d·ov.e Le con.dizioni del tav1olato est.er1110 non lo· farelb1b1elJ'o1 sup1por11e) ·e riparato a modo· mio a ·questa demolizione seconda.ria - s i ,p1ossa. p1r.o;vvederie aJla chius11ra della hr,e ccia .p•rim.itiva e.on leLlbi os6ei ribattuti dalle vicina1nize, come fa, appunto, Chiasserini. Ma, an.che1 in ta,l oas:o, si sa.rà ·r·t s.p ettato, il ·p rin1cip io· di otten,e,r.e il massimo rendimento ool minim.o sa-0rificir0. I:n 1b ase a quesito precetto io Ciredo anzi (e, riiservandomi di pro,v ar'lo anche questo al caso p.r atico, lo n.nnu11cio, c1ome i·d·e.a , fin da ora) cred.o, dico, che il comp1ortarnenrto· da m·e adottato p.er le ferite 'e sposte del .c:ranio 'POSSa tl'lovare uina razionale ap.p1licazion.e anche nelle plastiche di seconido te.m po. • Ql1i si tra,t ta di ri·oolmar.e una. perdita di sostanza già costituita.; ma qui pure, non è alla bre ccia. ()Ssea :soltanto che sii deve provv·edeir.e, si 'bene ·a1Ilche all'encefalo. Di solito· è per: feno1me111i di epileis sia Jacksoniana. che si interviene: 01·poco o m1olto la breccia deve e·siser.e an.che qui ingra.n dita. Eb.b ene .anch e qt1j io p1enso chei queJ tanto· di ingrandjmento dedla. b·reccia che noi determiniam.01 ex I10ìVO convenga · farl>0· C'Ol pro,cedim1ento d1ella. cranio·t omia temporan.ea con l·embo osteo-p•e rista1e a rspeSr sore iillcompleito. Il lembo che comprenda addirittu·ra .osso e cute si presta male, p·erchè l& breocia o·s.sea d·eiVie ess,ere. esaminata. anche in qu.esto· oaiso a.cc.end1end-0ile direttamente, mettendo cioè la parete cranica allo scoperto,: m·olrte volte essa ·è ricolmata p.a rziaamente da tessuto. rfibros.o che1 in apip·arenza il a riduce· di molto·: non la S·i potrebbe riconoscere a sufficiema la.scia.n do il c11oio cap,e lluto ad.erente al pericranio·. Ben si. presta invece il lembo che sia• S·emip licement.e osteo-pe1iostaJe. Si solleva il 1le.mlbo ·ossia si sol le·v ano i lembi, si abha.tte la. d.i·p·loe e la. vitrea cl1e s.o·tto.stan;nio·, Ri provvede all'enceifalo, si pla.sticherà la dura, e, :ria.dattati i lem.bi oisteo-periost ali, si penserà a ri-c10JmaT·e Ja 1b1-.eccia primitiva con a ltri lembi oste 0 -periost!'.Lli a.rrov·s sciati. l\!Ieglio ancora, si p·o trà disp orre, s0tto, i lem.b i a r rov·eSéiati, e .sopra, i riadattati, embrican.do gli uni con gli altri. Così fa cen<lo, 1si verre1b be a in.n e·s tar'e1 il p·reeedimento eco·n o·n1ioo che io ho eseguito pe.r le ferite esposte, sulla cr·aniop1'a.stica che· ha avuto· il battesimo di -cr anioplastic.a alla Alessandri (Giorgi. P ol. p:rat. 1923). 0

1 ,

1,

1 ;

0

1

1

.. \


1326

Per quanto rig·ua1rda rist1ltati di applicazioni mie, ap1)licèl.zioni cioè p.e,r so l1e frattur e 1esposte, g'j à J10 .detto di r1on p·oiSseder·e più nulla ·che sia materiale dimostrativo, perchè, durante il r ipi egamento deJl' esercito dall'Isonzo al Piave, 110· perduto tutta la mia1 ve·r a statistica di gu.err·a: sp•ecialmente di interventi 1su'1 craniio· .che eseguii nel mass.i mo· nu111ei:r.o .a Gorizia. Devo, rint1nciare quindi ancl1.e ad ogni quals iais1i tentativo di revi€ione· degli O·p erati ad .epoca lontanai. Di un solo indivtduo operato d·o·p o il ripie•gamento ebbi notizia a distanza di par.eccl1i mesi, e le notizi·e fornitem.i da un oo1lega, ora co1npianto, che l a'Veva visto oper&re, furon·o di averlo· ·poi ritrovato a l fr">onte : l'.esito non doveva ·eisse·r e sta,t o cattivo di oe-rto. 1

1

1

Una mia. pt1bblicazio1n e ·d·el 1911, sulle1 aut.opilastiche os.s ee del oranio, mi d~sp·ensa dal fare qui la storia dei lembi cranici. Ma ripete1"ò soltanto cl1e l 'idea di ;richiudere in primo tem1po i.e breccie craniche operatorie fu stucliata sull 'ani1naile da nierre1n, fin daJ 1809, e fu ap·p licata all'uo•m o da \Valther nel 1820. Merrem e vValther I'ia1Jplicava.n o le rotelle di trapanazion.e adattando· 6U di esse il periostio prev.entivamente scollato e sollevato con gli altri tessuti molli. . Il nostro Caselli co·m unicava, nel 1891, di a.vel"'ei, invece, .ria.p p·licat.o la rotella di trap·anaziof!lei cod s1J10· p,e,r io.6 tio, cli cui a?veva .suturato· i m argini al periostio d·ella br'eccia.

)

In casi di frattura, la chiusura primaria fu eseguita da Mc Ew.n nel 1885, m1edia.nte il riadattamento. delle sche.ggie oisse.e estratte.i e disinf1ettate1. Nel 11897-190'0, Bram.ann la esigui arJ·C'he con l)icc.01Le siquame osse·e scolipite dal tavolato ·este,rn.0 ·circostante a.Ila b·r:e.ccia, p revio scolla.inento· del p1eri.ostio. E questa r iooistruzione a mo1sai co, dell'integrità cranica, basata .però su 11n .concetto più vitalistico ch·e non fro ss·e quello di Mc E"'r.en , si mantenn.e anche in anni più recenti (S1a1a.ck, A. f. kl. Ch., 97, 1912; Gèirs1, D . m. W., 19114; Stieda, cit. Pflugradt, B. z. kl. Ch., 1•013, 1916; .S.aviozzi, L<1~ Clin. Chir., 1916; Law1~ow, Russki Wratscli, 1916, Zent1·. f. Ch., 1920). La g·uerra ultima portò u11a radicale modificazion.e nie lla. cura delle ferite oraniche quand.o Ba.r any (B. z. kl. Cli., 97, 1915) ·eb,b e dimostrato che.. trattandole p.er prima se ne hanno risuJtati m 01to migliori che i1n se·g uito a drenaggio; ma Barany :si limitava alla chiusura delle pa.r ti molli, tenen1do presente soltanto p.eir casi adatti, con integrità della dura, la possibilità di. richiudere, col rip1ianto dei framm.enti, an·Oh·e· l a b~eccia. ·01ssea. E molti non , V·o llero chil1.d.eme, nemme·n o le sole parti m.olli. 1

\

~P...NNO XXXI, FASC. 41]

IL POLICLINICO

Altri, co.m e Cl'1avannaz (.). Ch., P., 3111, 15); Rouvilloi·s (S. Ch., P . II, VIII, 15); Therstopp·e n (Muricli. med. W ., 1918) ; AUJVra.y (S. Ch., P. 13, I, 15); Er!deJyi (B. z. kl Ch., 100, 1916); AlessaDJdrì (A cc. med. Roma, 1916; XXV Congr. S. I. 1Ch. 1917); Ma ti onola (La Clin. Chir, . 1916); NigTisoli P. (L cl Cl in. Chi1·., 1916); Mioni (XXV C.o ng·r. s:. I . ·Ch., 1916) limitarono la rico1struzio1n 1e ossea a sollev.are o raddrizzare alcunj fraimmenti ossei inv,ece di asportarli . Amanate·g ui (J. de Ch., V. , 1910) ; Sa viozzi (La CLin. Cliir., 1916; Mioni (XXV Congr, S. I. Ch. , 1917); l\1orootin (S. Ch., P . 24 V, 1916); De Marte! (Masson et. C. 1918) ; Fibich (Zetifr. f. Ch., 1921); Payr (Zentr. f. Ch., 1923) eseguono la craniotomia con l.em.b o. che risulta descritto o iparre di ·d·o·v·er intendler·e com·e lembo .osteocutaneo a spesso.re comp1eto. P.01.eno·w (Russki Wratscli, 1916; Zeritr. f. Cli., 1916); \Vesterman.n (Zeritr. f. Ch., 1916; Blegwa.d (Mii.rie h. m.ed. ll' ., 1915) usano anco-ra lembi ,et1er10 -plastici Q. al1oplastici (B1egwa.d ). M.a, tu.t to .somirn.ato, la. ric10.struzJ.o,n e· oss·ea primitiva nelle frattuooe -c raniche d.a traUJmi di!'etti o da airmi d:a fuo.c·o che :siano, n-0n ha m·olti fautori, nè risulta molto · disciiplinata nella tecnica. R agio ne ,p,er cui maggiorm,ente meritaI110 di es.sere divt1Jga.t i ·qt1ei metodi. che si prefiggono un ·O·bi.ettivo razional.e e facile, comp leto e p.a rsim.oni·oso' n,el tempo stesso. 1

1

1

" IL POLI C LI NIC O " SEZIONE CHIRURGICA

1

Il fascicolo 10 (15 ottobre 1924), della nostra Sezione C'hirurgica, conterrà:

1

1

. L AVORI O R I GINALI . I . - G. Bettazzi. Bistou'r nag e in testicolo nori ectopico. .

II. III. IV. -

V. -

A . Bianchini. La costola cervic·aie. V. Ciaccio. Ernia lombare del rene . G. Petta. Un, caso di t?lmore della mammella di diffìcile diagnosi. M·. T horek. Studi clinici e sperimentali suqli omo- ed etero-trapianti del testicolo. ·

RIVISTA SINT ETICA. S·. Marin.a cci. Il tratt amento cliirur gico dell'ul,. cera aastrica secondo i · pitì recenti metodi. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I non abbon~ti all& Sezione Cb irnrgica potranno ricevere copia di questo interessantissimo fascicolo, inviando vaglia postale di L. 5 al caT. LUIGI P OZZI · Tia Sistina, n. 14, Roma. Desiderandolo raeeo-m a~ dato e al sicuro da smarrimenti postali , aggiungere 60 centesimi.


[ANNO XXXI, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

1327

gn:o:si Eeatta non eira 1stata an.c ora p·o·sta. tanto che ve!Iliva.no cur:ati da molto· temp·0 com·e afOSPEDALE CONSORZIALE DI l\!IESSINA. f.etti da coliti ·OO·m uni. Ciò rapp•Y'e·S1enta, c,ertaREPARTO MEDICINA - Prof. G. VINCI. roe.nte un ·da,n no, sia .Pie r l 'i,n .dividl1 01 cl'1e, non curato1 a tem~p10· c.onv;eniente•m entie, può Sio·ccomAmebiasi in Sicilia - Sopra un caso di locabe!'le p1e·r 1e rs ivari a te ceim'.p licanz,e ohe la mal a.tlizzazione amebica nell'apparato urinario tia suol dare, sia p·e r la società, poichè l errore di diagnosi e quindi la mancanza di cure p el ·dott. G. CARBONARO, assist,ente volontari-o. opporLur1e fa sì che portatori di amebe vadano in giro a diffond.ere la malattia. Infatti il seL' .amieibiasi è malattia moJ.to, diffusa nei condo dei idue casi che appresso r iporto rip·aeisi tro1picaJi ,e non .d1el tutto, r'ai:r a tra noi , .e ssen.do·s i aincib:e in Europa vierificati casi di guard.a t1n an1malato ·di dissenteria amebica il ·e ssa, e·d in ·questi ultimi tempi, con una ·c erta quale fa il pastaio e rima.se per oltre un anno senza cure appropriate. Ora è facil e intt1ire il f :r:equenz,a . danno che s.imili P·O·r tatori di parassiti posSe.condo il giuctizio dei priù co1m p1etenti, l a malattia nostrale sarebbe consi.derata indi- sono r eca.r e agli a ltri pel mestiere eh.e esergen1a, .o omune, autoctona, secondo altri sarteib- citano. · Credo inoltre op.p ortuno accennare alle difb1e inViece importata ·dalle regioni tr.O·P·icali. Sita dli. faitto p1erò che in l1nghilte1~ra,, in Fr an- fìooltà diagn.ostiche che p101s,sono· presentar1si. cia, in Gertrnania si è risoontrata rameib.iasi in Interes13iante è l' e1sa n1,e micvo,scopic.o· d,elle fe1ci su ·CU.i ·è ibasato. il criterio, p1ea." la ciertezz.a . della numa1~01si ammal ati n1ei quali n.on iS è potutò climo1stra11e il contatto con p erso·n e. prov1ariienti · dia.g nosi. L e.same richi ede una certa abilità tecnica .e. r api dità poi1cl1è J,e amebe fa.cilm,ente dai tropitci. ' si a1terano. Nei no, s tri 'esami v·eniva.n ,o o·s1sierIn Ita.liai, Fenoglio (1890) (6) prima e p·oi il B,o,eiri (1917) (4) scoprir.ono, i:r1 Sa:r'degna un v,ate Jie teci ap1pena. em e1Sse e r·aceolte iru vasi fòc;oJaio endiemti·CO di amebiasi nel ·quai.e, la le g;g.ermen te rise al d ali. In ea.si ·d tib·b ì 01·S101s;p ·ett i a1bbia1mo 1e1seguito l' es.a.m·e diretto a.pplican.do· provenienza ·d.el contagio dalle z.one tropicali lo speculo anale, prelevando dalla muco s·a con risultò negativa. In Sicili.a, Gabibi (1911) (9) ai ì\IIessiÌla e, M. l 'an·sa · di platino dei fiocchetti di muco , poAscio1i (1912) (1) a ·Catania, .segnaJairono l esi- nendoli su vetrini porta.oggetti riscaldati e costenza ·di forme auto·cton·ei .d i .a m'emiasi € ' ri- prendo l eggermente con coprioggetti. Osse.r. vazione col tavolino riscandante (obb. 5 oc. 4) ~ eh.i amarono 1' a.t tenzi.01nte ·dei medici sullai freRip;or-to o·rai suc.c.in·t a.1r1en te. i du.e casi avt1ti qu eruza e su1la imp10I1anza 1del1a .m alattia. nella nostr.a Isola. Izair (11), d1ellru scuo1la di M. ·nel reparto : Ascoli, studiando ·n el 1'914 a 1Catania l am.e.b iasi CASO I . ~ D. 1Co.ncetta, .cli .anni 16, .casa.J,i ng·a, nei soldati reduci dalla Libia, iniziò. la pubda Scaletta· Sup ecr-io1r:ei (M,e1Ssina). N.on s è m.a i bli·caizione. di una serie di lav.ori raccolti ora moesa dal p1"0·P·rio p.a;e:se.. Da ,qurusi un anno erai rufflitta 1da diBsenterta., con p.eiri1odi ·di re.in pregevole monografia (12). missi·o.ne ed esacerb.azione., r esistente alle cuNel 1921 Ferro (7), J uspa (10) e Sanfilippo re dei con111ni astringenti. Ricoverata nel re1 (19) s.i 010cuparono ·COIIl sp ecial1e riguardo ·delparto· il 26 lug·lio 1922, alquanto, ane,m izzata, ve1nne u..cc1ertata. c:oll .e1same mi,cr·os.couico di·r ie t1' amiebiasi in Sicilia. •C.anna.t a ( 192.3) (5) 101sservò in s o gg.etti di età to la pres enza dell 'e11tamoeba hislolytica e 1ci. f· o rrne cistiche n ·ell• e fe infantile. ,ji Messina ,e dintorni .s.ei casi di disSi iniziò la c11ra somministrando nei primi senteri a ameibica1. gio1rni, con bu·O·nti. r;isi.1ltati, J. infus·o1 di r ·a .di·ci .S,cuùeri (1923) (20) pubblicò u na cas.istica di di ip1e1c•ac11ana (1: 1100) cc p1er 0 s: » .e pratic.an,do 54 ammalati di am1ebiasi, .quas i tutti della p·r o- c'lilste1r i ·di .ch:iJnino (.gr. 2 in 2()0 .d'.a c qt1a). In seguito1 si sottop ose l 'inf.èlrm a ai cura e•m ivinc..ia di Messina, i ,qu1aJ,i non. etbber:o· ma.i retinica, iniettando per via sottocutan.e.a 4 ctgr. ·di la.zio·n e a.lcun.a1 c.ol!lJ tndivi d11.i pl'iovie nienti dai clori·drato di em·etin.a il 1° gi,a·r'l10, 6 ct.gr. iJ. 2-0 paesi tr1opic:ali. ed il 3° gi1orn10'. 8 ctgr. il 4°, corn.t inuan·d·oi con' Com1e si p uò Vied·e:rie da 1qu1eistia rap1ida soorsa questa «l!O·Sie. nei giorni st11c:c1e s·sivi, lfino· a. ra.ggiu:ngiere la .q u.antità total·e1 di u·n gr'. in 16 cl.ella letteratuira i aasi ·di am1eibi as1i in 1Sicilia, gior'Ilii. Do p10· .du.e 1settimla n1e di rip.o~so si ripr'ese ' in·di~eni o im1portati, non aon101 rari. Essi p!erò altro p1e11i,o.do· di cur·ai collo1 stesso1 m 1eto.cf:o1. a·pparte,ngon·o,· in1 g.ene:ne alla 1sin1drome più freL interma guarì 001m pl1etamente nello spazio di du.e m ·e1si •81 v.enin.1e diim essa ·C011.a raccom:aiil·quenite all a. fo·rma cio·è dis·s1ernte.r ica. Ch1e qu.e,s.ti cn1si po·i . n,on siaa1Jo1 .a.el tutto, ·ra:rj tra n,oi lo dazionie .di co·n tinua.re· a. cas,a una c:u1"'a arsie ni.. cale e f erruginios.a . prova i l fatto che in questo reparto nell anno CAso II. - ì\tI. An.gieJ,o., di anni 18, paistaio. 1 ~22 venn1eiro ricoverati alcuni .ammalati. di .da Bo.r 1d onaro• (M ei&sinia) . N O\Il si è mai ail1o11ta nato dal 1)aese n.atio. Da piti di un anno di ssenteria amebica cronica nei quali l a dia-

OSSERVAZIONI CLINICHE.

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1328

1I.

POLICLINICO

soffriva diarrea ed arrivavai talvolta ad avere dieci scariche al giorno. L e feci era110 mucosang·11inolente.. Non a ven·do ottenuto alcun vantagg·.i o1 da.ll·e c11rie 1011din1arie, rtco11'\Se a questo reparto, il 10 gennaio 1923 e ven11e accoltOi in condizioni di nutrizione e sa1lguificazione abba.stanza scadute!. P r·aticato l '.eisan1e c1oprologioo col pr elievam.e1nt o diretto, ... i J in:ven'Illero· numero·sissime a1nebe, di c1~i parecchie coi movimenti tipi~i, e .anche f.orrn·e inci·stiate. Sotto.p osto s11bito a lla cura co11 i11i ezioni di emetina co1n1e n.eJ. caso prec.ed en te s i ebbe la gu1a1·ig io1n e in, t1 e m ·esi circa . 1

*** Olt1~e

[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

localizzaiiio11i ve1scicali da ameba .e in tre. casi tr ovò il pairas•si ta n e.Ile urin·e. . Koster (1918) (3) :ra.c·c1ols1e quatto·r dici casi di cistite e pielite a m ebica, notando in cinque casi di ·cistite s 0JtaJ:1to1 tenesmo· .eid ematuria. Egli !'~porta U!Il ·caso particolarmen ,te int·err·essaJìtù p er a n.al,ogia alla nastrai osserv.a.zione che app!'ess.o rip o rtiarno, e 1igua1·dante un indjvidt10 cl1e portava le a mebe da nove .a nni, nel quale si sviluppò cisti t.e e pi1elone.f1 i te, senza che l'a1nrnalat.o a.vesc:;e mai nlotato d]&turni intest~­ r1 ali. Altri ~~ . clesçr:iAS.sero casi di am.eibiasi ,,,,esci~ cal e, benchè alct1ni l asciasse.re qualche dunbio sulla v·era natura. d ell1a formai. vVa.rthim. (1922) (22) in lln c.aso1·di ·dirss.enteria amebica, trovò ntlm1erosi pa1·assiti n.e l testicolo e nell 'epidi·dimo. R ecent em.en te Laurence (1923) (14) d escrisse un caso di dissenteria amebica cronica in cui il parassita fu trovato anche nel liquido seminale ove certamente per metastasi era p e rven llto'. Come s i vede le loc alizzazioni dell 'an1eba nell'apparato uro-genitale non so.no infreque11ti ·come abitualmente si cre de. E se molt i casi sfugg·ono all 'attenzione del m edico, si deve alle difficoltà diagnostiche, alla facilità colla q11ale J)UÒ esst3r e deviata la 1diagnosi e a l fatto ch e, essendo fin ora r ela tivamente pochi gli AA. che s i sono occupati di questo argomento, la poss ibilità di tale a ff ezione viene tenuta in poco cont o. A ven·do avt1to la fortu11a di poter sttrdiare in questo r eparto un caso di l ocalizzazion e amebi ca n1ell 'a 1Jpar·a.to urin1ari,01, iiil un i11dividuo che, pres11m ib ilme•nte mai a.v ev.a sofferto distu1'bi intestin·ali, lo r]po.r to in appr esso, oerto ·d i 1JI0rtare un u tiJie1 c'o ntrlbuto .a questa itmp1oirl,ante q11isti·o·n e, ·r ichiamando 1'a.t tenzione d,ej ·coll·eg hi m1edi.ci .s u qu1este possibili localizzazioni a m abiaisi ch·e1: 1

1

1

l e comuni infezioni di amebiasi irn testin1al1e, p1o·s sono1 1capitare· ·p u rie de.11e fo1me nelle quali m.an.ca ~l :sintoma d is•Sielllterico che richiama l 'attenzione in questa malattia e iS'lll ql1ale vien·e1 C·om u11em1ente basata la. diagno,s i, m ,entr!e 1eisiGtem.o manifiesta zioni in a ltri ·Of'giani importanti cl1e 1si confondono coi sinto;m i di aJ.tre maJ.atti e. I zar nel suo tratta.t o (12) r ichia ma. ap·p 1t1nto. l'attenzi o,n e sulla pro1teiform·e1 sintorn·at,0Jo1g ia d·ell' a m eb ia·si e sui qu1adri sttb,doli, ati1)iCi che E:S\Sa può darci, sia p1er: la •&e.d e d1e1lle localizz [.1.Zio ni, 1sia i1er il decorso, s ia p e1r la viruilenza d·e1ll'amebai. Sio tto questo punto di vista si potrebbe p a1~agonare con la m al.a.ria e l a sifilide. Come queste infatti ·l 'amebiasi può iuiteroosare 10,rgam.i diversi e p1!1e.s,entave. i 1sintomi più sva1iati lei forme più instdiose. T ra Je locaJizzazioni extraintestinali che la malattia. suol dar1e co I11 11.11a c.e1·t a fre,quenz.a l e piìl importa111ti sono c1t1elle nel fegato e nel polmone. L e am:eib·e·, attr.aver.so il. tori-e11te ci1"colato~rio, posson10. darie inoltre 10 calizzazioni sia -p.rima.t i e che seconda T'ie n ell ' a1)1Jarato ltro-genitaJe. Non mancano. in letter a,tu.J'a i c.2.si iig11ardan.ti tali localizzazi·oni ritent1te tuttora come .eventualità a..s1sai 1are. Già si11 dal 1893 Po sner (17) a B.e rlino· e Baelz (2) in un g iap1po·n,ese osGerv.arono' casi 1 CASO III. Galletta. S di amini 61, oonta.' di aimebriasi vescical ei. ' dino., ·da B orid onaro (Messina,). \'\liyn.off (1895) (2.3) cl escr:ilsse ·qu att.ro ca.si di Ana111nesi. - N11lla n el gentilizio : anamnesi ame.buria e q11alche altl'o di i; 1·0.tozouiri a. nei r emot a n~egat.iv a. Ne l g iugno1 1921 si accoirse 11n. gio,r no n .e l qu aJ,i spi cca va. l'ostinatezza e lEL gra.nde ten• mingere che le urin·e erano sang11inolente, send1e n1za alle .r ecidive 1d ellat ma1lattia, con distu.r.bi za p erò avvertire do.lare in alcun posto, nè difsogg"ettivi lievi. In uno clei casi r isC'ontrò ~oli­ fi coltà o' brucjo.r'e nella minzione. Non s i imch e renali co.n p1rese11za di aJ.bl11n1i:q,a e 1S1angu1e p.ressiolillò t1an.t o e1 continuò a. lavo,rau.e1. Nel m .a,rzio: 1922 ebb·ei di nuovo ematuria p1iù n elle u 1rine. imponeinte di p·r ima, drurata tI'e giorni e, d' alFischeir (1914) (8), .L ynm. (1914) (1'5) e \Valton 10.r a in p.oi, attr1av·er.so1 pe,r io·d.i di nemjss·i one (1915) (21 ) riferiro.n10 1su casi ·di ameb.t asi ve- semp r e più brevj, comin·ciò a divenire ostinata sri.ca.le, b·en1chè dubbi a, r i\Sultasse in a,l cuni di -ed a preoccupare l'infermo. Si aggiunse in seguito un dolore so.v d.o, oon essi l'·ertiologia1 d1elJ.a fo·r ma. ì\Iacfie (1917) (16) ill11st.rò t.re oa1si di cistite continuo, al .fian.c o sini~tro 1e disturbi vescjcali (tenesmo, p101lLachi11ria). amie·bic'.1 guariti con la cura ·em.etinica. Da lln mese l' ematuria .si è accentuata al Bartel ett (1917) (3) ritenne frequenti queste punto d a rirjurre il p. fortemente anemizzato e I

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


(AKNO XX~I,

FASC. 1:1]

. 1329

SEZIONE PRATICA

iucaq)ac e a qua~siasi lavoro. Essa .1"es1st.e ai c.011n11ni r im.e1di. J~ p1arc10 bevito'1·e di vino, m 'ocliera,t o fumatore, I'eg·olato n·elle abitudini ,di vita. Rifie•r isce ruon aver sofferto disturbi in.t estinaJi. No.n è mai espatriato nè ha avutoj rap1p ·o1'ti co·n in1dividui prove11ie11ti da regioni tropicali. Ha fatto uso di acq11 e fa1cilm1ent.e inquinabili ·da cLeiiezioni ed è. inte+res.sia nota1·lo p.ariente .e, vicino' .di ·ca1sa dell'amim a.lato di dis1se.ntel'ia. aii1tebica ,che riguaràa il sieco·n ·do clef .clue c:asi prrec.ed.entremente l!iferiti. \~er111e. ri.cove1 aio in q11esto reparto il 19 febbraio 1923. Esame obbiettivo. - Coetituzio·n e scl1eJetrica: regolare, condizioni di nut1izio11e molto scadute. Co1oirito della pe~e gia.llo-ter.l'eo, delle m11cos1e visibili fort,emente p1alli.cl 0 1. Astoo.ia ger.l!e1·ale. 'f,emp. 36.4. P·o'lso 1c:om1press:i.bile- SIO. :lpp clrato lin f o-g hia n clolare es te1·110. - lVIicropoJ.iadenia biing·utnale. ApptLrato respitctlorio. - Rainto·l i a .p iccole medie bolle alle basi l)Olm·o na1i. ..\ PJJrtrato cardiO-V(lSCc~l are. - Leg·g·era ipertrofia del ventricolo sin istro. Soffi anem]cj sui fp.colai della 1b ase. Addome. - Trattaibile, .11egg erm1ente meteo>rico. Fegato• e milz,a nei limiti fi,siologici. AJ fianco sinisrt.1~0 si paJ1pa il ren·e ing·r·ossato. e do le11te. Alvo regolare. R ettoscopia. - Eseg·uita collo s1)eculo non ci fa rilevare alterazioni della mucosa. Radiogra:fìa. - Ci fai lilievare il ren1e siThi'Str·o· aume11tato quasi del doi:>Pio de.l s110· volume no1·male.. ESAì\f1 DI LABORATORIO: Feci. - Ripetuti esami oon ieci f:vesiche emesse in seguito· a pur'ga sali11a e con materiale prelevato direttamente hanno ·daito ri.sUJl1tato negativo 1)er" arnie.b a.. Sangue. Em·om.etria 50. G:obuJi i·o,ssi 3.000.00iD. Glob1ùi bian°cl1i 10.000. P 0Jint1 ocleo1si. R. Di Wasserman.n. - N·egativa. • C11 lireazion,e alla tube·rcolin rl. Negativa.. Uri1lr. Ql1antità gior11aliera g·r.· 1.0001.2010. Aspetto. to-r•b i·do . C·olori to rcis so-scu,r·o. R eazione -leg·g,ermentie acicla. Den·sità 1:0~0. Albumina e muoo-pus pne.senti. Zucchero e pig·menti biliari assenti. Cloruri e solfati normali. Seclinie1ito. - Nt11merosi1ssimi C.O·l'J)U-SC01li di pus ed emazi•e, ce11l1111e· renali, del ·h a·cinetto e d·ella. vescica, assein.z.a ·di c.i lindri. Notansi inoltre r111mer osi elementi della grandezza variabi1e dai 20 a 30 mi cron, ave.nti f O·rme i1tteg.o·l .armente ovalari e rotondeg·giant i, parecchi con prolu11gamenti arrotondati. Ini a1ct111·e forme si osserva il nucleo, in altre dei vacl1oli, in altre ai1cora inclusio.ni di globuli rossi e batteri. Pet qu1a11to, i:>ur lav·oran1d·o' col tavolino· ri1scalda1nte ed usanJd10 la tecnica. più ri.g·o,ros a, :n·o·n vennie ro 1os~e·r4Va1ti m·ov'ime1n1ti amebro:iJdi, !forse per l'azione paralizzante dell'urina .aci1da s11lle amebe, senza entrare in a ltri particolari, non rimase in noi alcun dU!b·b io che si trattass.e· ·di amooe. Ma di .qt1ale a 1n,eba? Dell 'histo·l;ytic.a di Schat1idin la qua1e, com.e g.en:eralmente si am.m ette, è la so1a cap.ace di p.r odurr:e alterazioni gra:vi de·i tesisu.ti n .ell 'uom·o·, b.enchiè abbia a:vuto altte :dien·om:ill!azioni che Si riferiscono, aJl'u·n ica sp e1Ci·e p,atoig.e:n.a . Baelz (2) i11fatti (1893) parla di l1na « amoeba uro-g·enitalis » per averla assiem.e ad altri A.A. 1

1 ,

0

0

e

0

1

1

1

1

1

1

1

Posa1er (17), Fischer (8), ecc., riscontrata nel1' ap·p.a1·ato t1rinario. l~icerca

dei bacilli tubercolciri 1iel sedimertto.

Negativa.

Decorso. -

Nei i:>rimi gioifni di degenza si es1)erimentaro·n o con esito negativo i comuni emostatici. L 'infermo ·si agg·ravò al punto' d a chi.e.d.erci. di esse.re ·dimesso per a,ndare a finire a c.a,s.a i suoi g·i·01rni. NLa 1qu1ando• all'esa,me1 del eie1dim:er1 to urinario· s i potè oo,n s.t a.ta.re la pr·esenza di ]o-rme a.m ebich e e 1s'iniziò su·b ito la -Cl1!ra ·e.on remetina, il p. comtnciò a rilevarne i ben1efici .effetti. Si iniettò per via sottocutanea1 il cloridrato di em.etin.a. rollo ste•s so metodo dei casi p1reced1e11ti, fino a rag·giunge,r e la dose complessiva di un grJan1m10 in se1dici gio1r ni. Sin dall1e J)rin1e inirez.ioni ar:i1dò g·ra1da.tamente dimin11eindo J,' ema.t11ria. D·O~).o UtI1 p1eriod.o di riposo -si iniz] ò t1na se•c:o·n da 1se1"i.e di iniezioni di emie tina iniettaindo i11 di·ciotto• giorni aJtro girammo di farmaco C'he i1 paziente tollerò sempre bene . Si somm inistrò p lITie dell'elmit.olo per' bocca. D1opo il secondo1 perioclo di cw··a ·Sii accentuò se1np1"e p iù_ il miglio.r•arr1·e.n to l 'urina s~ m~odi-1.ficò •n ell 1 a:sp·etto e ne1l colo1re .contenie·n.d.o s:o lo sca.risa ·qu.antità di p·u ·s .e isan1gue. Nel se·d im·e nto i.e a.moo.e, cl1e aJ,le p1 ime ini·ezioni si riscontrarono più n11m1erose, divennero in seguito rare. Si attenl1arono le sofferenze vescicali, si ebbe una riduzione dell'ingrossamento del rene sinistro controllata colla radiografia, dimin11ì il dolo.re a l fianco corrispo.n dente. Si mo·difìcò p11re il pallore della c11te e delle mucose, si ebbe 11n ritorno .delle forz.e con aumento di peso, lln evi·dente miglioran1ento dello stato generale. Non si niotò feb!b~e dura.n te la d.ege·n za. Il 5 maggio 1923 si dimise il paziente a sua richiesta, notevol111ente migliorato, coll'avverte11z.a di conti1111are, so.tto sorveglianza del medico, la c11ra emetinica e far seg11ire a questa una cura arsenico-ferrt1ginosa. A casa contin11ò il prog·ressivo nlig·liora.m ento notato nel r ep arto. a l p11nto che il paziente potè riprender e i lavori leg·geri. 0

1

0

1 :

CO~S IDER.l\.ZIONI.

I

La qu1eis·tio1n.e s.e l'am10biasi sia indigena o im1p ò1·ta.ta. par.e ri·s:o1lta p"e•r merito, s-pe1cialm:einte cl i clinici italiani. In S'icilia !,a m.alattia 1è rel.ativamente t:requ.ente e si manifesta spesso ir1 forma. endemica eom·e si può vedeir.e anche da. qu.esti oasi riportati. Il co·n c.et.to eh.e· s ia p10,c.o ·diffusa devesi a par1e1r mio, attribuire al fatto .che· no·n tutti i m1edici, parlo di quehli lontani cLaj 0entri, hanno' i mezzi }).e1· pratic:are gli 01pp101rtuni esami micro.s.copici, e non da tutti vien data anco·ra all'.an1ebias·i q1llell'attoo.zione e qt1·ell'imp101r ta.nz.a. eh.e merita. A,d og·ni mQ.do ritenig o ch1e, •ql1ando 1ci troviarr10 in' pre~en,za di l1na 1 sindI'ome con d~tu:rbi e-r1t1e1·c·C·O·lici ancl1e legg·er i ma resistenti da 0


' 1330 .

II. POLICLINICO

rr1olto tempo alle .cure ordinarie, s 'imponga ],'esam e n1icroscopico con feci fresche, meg1io s e e.on ma.te1iaJe prelevato direttamente secondo la tecnica. già esp osta, e, nel ca·so affermativo, s 'inizii subito la cur.a emetimca. Si baidi p1erò eh.e, 0ltre le forme dissenteriche, le m,eit astasi epati{ilie ·e pulmonari che sio·n o le più frequie.n ti, p·ossoilJOi c;ap 0ita;r~. pur1e de•l le loc1alizzazioni am1e biastche nell'.apparato urtnairio l·e 1quali venivano. r iteinurte finora 0om1e rarità p.atolo1g iche. 1n queisrte fOO."•m e po1s siamo ri1eivare: Nell'anamnesi qualche particolare che ci spieghi il contagio (ra.p porti con amebiasici) . Soggettivam•e nte : emissione ·di urrine saruguinole11te con sofferenze vescicali se esiste una cistite O• sen.za di sturbi soggettivi se l 'ematuria tra1e origine renale; soo..so1 di astenia p1rogressiva. I dolo1ri in corrispondenza d·ell'orL gano affettai, quando ci sono1, p er lo più hanno il tip10 gravativo. Ob1bi·ettiva.m ente:: stato..oJigoemico e éLepe1rim ento1 generale com.e.• in tutte le affeziollli amebiasiche. Quando il processo è estes·o al rene, questo si pr1esenta aumentato .di voùum1e e do.l ente. La, radiografia è utile p1e r la con.f.e rma d1ella tum·efazione renale e delle modificazioni che quiesta1 subisce in seguito alla Cl1ra. P Ttedomina il decorso oron.ico con p eriodi di esacerbazione variabile per durata ed intensità e periodi di :riemissione. L'.esame dell ' uri11a, oltre ai comuni elem.enti patologici (sangu·e, pus, ecc. ) ·Ci fa rilevare, colù'osse1rvazion1e m.ic:r o·Sicopica d·el sedimento, la pù""esenz,a ·di am·eib1e. Lar cistois co.p ia, quando è possib,i le p1raticarla, è un mezz,o diagnosti oo1 di grande i·m ·p.o·rta;nza . i111 1qu1e,s te: affezioni am.eib ia.siahe dell' app1arato urinario. L'ass.enza di turbe intestinali può trarre ·facilmente in errore, ma si badi che non sono rari i caisi in cui i sintomi e.n terocolici sono così li evi da passare inosservati o manc1are del tutto, m entre sono imponenti e si presentano come mamifeGtazioni prim a rie le l·ocalizzazioni in altri organi, (Izar 12). A conferma di ciò ab!biarn.o p1u re il caso rif•e rito dal Koster 1

0

1

1

1

(13) .

Partic,0°larmentei difficil·e è qu'in·dd. la diagno.s i clinrica . ·quan do manca l 'esame micro·S·copi·co, per la oonfusio nie con altrie malattie che la so~ rniglian2a di a.lclmi sintomi può fair na.s cere. I P a,rten<lo· infatti dal sintoma ematu,ria che è il pii.ù impo.r tante, è stabilita l'origine re na.1e, bisogna nel diagnostico diffenenziale escludere principalmente : le altre forme parassitarie, la ca11colosi, i neoplasmi, la tu·b e-r colosi, la n efrite emorragica. L'esan1e anam•nesti.oo accuratam ente racoolto, l' attenta e pro·l ungata osservazione dell 'am-

[ANNO XXXI, FASC. 41]

111alato, il deo01rsio del1a malattia, la radiografia, la cistoscopia e d •e.ventuaJm1ente aJtre ricef!che di 1~0 1ratorio p1ossono indìrizzairci verso la diagnosi, ma la coil1sta.t azione dell' ameba ·c101J'esamie mi1orosco1p i00, resta seimpre il dato più sicur o su cui è fond.ata la cti.agruosi di certezza. La p1ro1v a e< alb. iuvantibui& » ·con l'emetina, nel s ospetto di amebiasi, può darci la C·onferma d ella. ,d iagn10·s i se alla ·a ura s1eg-11e un miglior'amem.to. CURA. - L'em·e·t ina rappresenta .o,g gi iJ rimedio sovrano .che a ragione vie.n ritenuto specifico. Gia s in dal secolo 17° 1si adoperava nelle dissenterie tropicali la ra.diioe. di tpie cacuana, con buoni risultati, am.zi qu1es.ta fu introdotta in Europa comie rimedio antidissenterico. In seguito a1Je rice,rche del Ro·g·ers (18) (1912) , che studiò .sulle amebe l'azione tossica cLell' emetina; qllJesta, v e1n n·e· intro·do.tta in terapia per iniezioni ipodermiche con successo. Tuttor.a però l 'infuso di ipecacu ana per bocca O• per ·Clisteri può i"emderci utili servizi in certi e.asi in cui, p1et c.o ndizion1i spreciali, n.on si pois sa ricorrie.re ailla. via ipodermica. Risultati in.coraggianti furono· c.onstataiti infatti dal dire~tore prof. Vinci e da me stesso durante il periodo bellico, tutte le volte che. non fu p,ossibiJ.e a.ve!1e a d.is posizioJlte l·' emetina, essendo iilJ .quel tem•p o m1o•l to difficile trova.rla. Gli effetti dell',ernetina nell ' ameibia~i ·s:on s·empre rapidi, tranne i caisi in cui p er lo stadio rJ.ella malattia, p,e1· le facili recidive, per le co·n dizio·n.i del soggetto, e p er· l a st1'1lttt1ra delJ '.o.r garro ove l' agente p.a.to ge11io 1S' impianta, bisrogi!lfà p.t oiungare la ·C:U1ra1. P1e•r evita.r e fatti to.&&ici, .oiccoITe .a t.ten,er•s i alle piccole dosi progr1essi ve (4-6-8 e anich.e 12 ctgr. « pTo d.i·e ») , sagg1iando, sem1p·r e la to.Jle,r anza individuale, so.rvegliando il r ene e non oltrepassando in gen.erale l a quat!l.tità di un gr ammo in un mese, salv-0 a ripigliar e dopo UJll p erio do di riposo. Anche la ~hinina per clisteri nreJJ.e forme dissenteriche può .essere sperimentata con b U01n i eff eitti. D1op10• la cura .ernetinica, i pr1eparati araenicof.erruginosi reind.ono1·b uoni se1rvizi. 1

1

1

1

1

1

1

In Sicilia l' ame:biasi in formai a.u to.ctoo.a è r·elativam,ernte diffu·s a. Si tenga p I'es.ente oolla p·r iatica medica la poss.ilbilità di osservare form1e1 am ebiasiche interessanti 1' a.ppa.rato urinario· le qt1aili ·Cedono con la cura emetinica. • La diagnosi di certezza di amebiasi Sii può fare soJ,o .quando si riesce ad individuare l'am eba cogli o·p portuni esami microiscopici.


'

{AN~O

XXXI,

FASC.

41]

L 'emetinai è li migl,ior rimeidio che in atto possediia.mo IJer . combattere l'amebiasi e ch e bisog·11a us.ar suibito .n el1e formei acceutate. N·el1e forme sosp·e tte, in m ancan.z a del I'fep·erto mic.I'fo1seopico, 1si iniz.i i la cur·a em1e1Jntica <:on criterio « ab iuvantibus J>. Rtngrazio1 ·vivamente il dir e1Jtore p1ro.f. Ga,etaino \ Tinci e l'aillto· prof. To1cco1 pe.:r i 0on1sigli preziosi -che mi hanno prodigato. 1

1

BI BLIOGRAFii\..

1. ASCOLI 1YI. Dissen.teria da entamoeba tetrageria i1i, soldato, rediice d,a Tobruc k. Rif.orm.a 111·eàica, n. 16, 192.'3. 2. BAELZ. Ueber ei11ige 11eite Pa1•asiten des 'A-le71schen. BerL. Klin. v\7.o ch., 1883. 3. BARTELETT G. B. Pa,tliology of dysentery in the mediterrctneari Expeditionary Force, 1915,

Quart ..Journ. Med,. X, 189·, 1917.

4.

BOERI. Su d·i una rlissenteria amebica rio-

strale. :\Ialaria e malattia .dei pa_esi tr·opi-

cali.' 1914. 5. CANNATA.

Cont1·ibuto alla co1ioscenza dell'amebiasi nella età infantile . La. P·e1diatria1,

1923. 6. FEN9GLIO. Enterocolite per A moeba coli. ~L\.rch. I tal. de Biol. , XIV, 1890. 7. FERRO. Sul.la dissent.e1·ia, amebica . Gtorn1ale di ··C:lintica m·edica., 1921. 8. FrsCHER. \V. Ueber Arnobenzystitis. Munch. med. Woch., 473> 1914. 9. GABBI. Disse·n teria tropicale da entamoeba tet1·agen.a. Pathologica, n. 60, 1911. 10. JuPSA. Sull'amebiasi in Sicilia. Folia me·dica., n. 2, 1921. 11. !ZAR. Su, alcicn,i casi di dissenteria da enta moeba tetragena in soldati reditci dalla Libia. Annali di clinica medica, 1914. 12. IzAR. .4 mebiasi. Editore V. GiailJilotta, Cia tani.a, 1922. 13. KosTER. A1noebiasis der Harnivege. T iydsch

vor Geneesk, Z7 aprilei 1918. 14. LAURENCE. Entamoeba histolytica riel liquido seminale in un caso di dissente1ia amehica. J ourn. of the Ameri.c. medie. As.soctat.,

2t8 111glio· 1923. 1·5. LYNN. Report of ari unusual amoebric inf ection of the genito-urin.ary tract . .Ameir. J01Ur. Tr·o p. Dis., II 205, 914. 16. l\1AcFIE. Observation ou iirynary amoebiasis. A11n. Trop. M·ed. a. Parasit., 10, 291, 1916. 17. POSNER. [Teber Amo1eben. in Harn.. Berlin·er Klin. \Voch., XXX, 674, 1.893. 18. RoGERS L. Furtlie1: experience of specifìc curcitive action of em,e tine . .Brit. m ·ed. Jourm... , 4J05, 1912. 19. S 'ANFILJPPO. L'am ebiasi in Sicilia. Situdium, Ili. 12', 1921. . 20. .Scun·E RI. Sopra alcit~ii casi di amebiasi. Sicilia sanitaria, n. 6, 1923. 21. ' '' ALTON H. I. _4 case of urin.ary amoebiasis . Brit. med. Journ. , I, 844, 1915. 22. vVARTHIN A . s. P1·esenza dell'entamoeba liistolytica con. lesi<Yni d·ei tessuti n.el testico lo e nell'epididtmo nella dissenteria cronica. J ourn. -0if inf.ect. , XXX, 6, 1922. 2.3. \ VIYNOFF. Ove1· amoeburie. N·ed er Tiydschc. v. Geeneesk, XXXI, 107, 1895. I

1331

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Lo stato attuale dell'Endocrinologia. (R. G. HosKINS. Archives l\!lédicales Belges, n. 5, 1924). Chi non si è mai occU1pato in modo speciale deil l'enid·O·Crinorlog'ia non, J)UÒ app•!'lez.za:rle l'estensione ·diella sua letteratura : rico·r 1d,e!'lemo ·Che i1el BiecU (1922) la parte bibliogra.fìc·a de:llei secI~ezioni 1 i !nterne com1p1~einde circa. 500 pagine; più di 3000 pru.bblicaizioni veng·o·nio ad accresc1e,rla annualmente. L'endocTinologia a1ppart1ene in un certo modo al lavoro empirico: molte .delle st1'e cognizioni ci vengono non dai laboratori di fisiolog'ia, in·a d.al1e cliniC'h·e' : a11la, C!inica dobbiamo le conjosie,eLnZe 1sulle glandule suroenali 1e 1sulla· tiroide: Pièrre i\Iarie ci illumina per prtimo sulla pittlitaria. La confusion·e che regI1a nel dominio dell ' endo·crino1o·g ·ia è p·eir gra,n pairte ,d,oVUJta al fatto ch·e si cel."lca clii evitare il rrimpro;ver•o di empirismo ed alla preoccupazione di cercare una spiegazione razionale ])rem.atura ai f.atti osservati la;dJdovie ila vie111a s•pieg·.azione resta imp10,sisibil e a f ormt1la!I'le : .eccoic i alla1 g-:randei vaI'li1età clelle teorie contr·adittorie, molte delle qi1ali l)rendo,n o in l etteratura la ma!Sch·e-ra di ·p rin1cipi ,stabi1iti, ·e·cco·ci quindi al disca:-e·dit.o de]J',en:do1crino1logia. È cles1iderabil e quindi fissare i p.u nti: noi crediamo, che il.' endocrinolog·o, clilnico r0 lavoratore r11el lab.oratorio, debba1 ins pirarsi aJ pensi·er·o cli. rit1xley « colui il .quale .ctesid\e1ra far progr.edir1e le .scienze naturr 'ali rd..fiuta recisamente di rico,n oiscere il p1rinJci'pio d' auto·r ità comie tali. P er 11li lo scettici-smo deve esser1e la guida, la fiducia cieca il peccato da evitare». EdJ ·ogg'i ·siam.o· così lo·n taini 1dall ' a.cco·r1do sui principi, che non € fuor di lu·o·g·o ·p o1r si da don1an da : che cosa è 1ma ghiando•l a emdoicrina? G1ey ~ormuiò 3 condizioni. La g·hiandola deve mostrare la natur.a istolog'.~C~ e la polar'ità citolo·g ica 'd i un 01 rg·run0 ·Che segreghi: co11 ciò si esclude il timo .e la porzione ne1··vosa dell'ipofisi. L 'organo deve secemer:e una sostanza attiva: foirse un ormotTI·e, pr10ba,1:1ilmente non UJil, ormone. Bisogna che il pr'odoit to di secve~.iio1nie s i ritrovi niel sangue o 11ella linfa .effluente : quest'ultimia prrovai re,s ta a .dimoistrar•si per la m~aggior parte degli organi ·consi derati endoiCrini. Ed oira. qualche cifr a: è ammesso ch·e il disturbo di 1lna g land 01la si risenta. sulle al tre; è aimmesso per .ogni ghiandola uno, stato normale. .e ctn.qtùe stati patologici, cioè cinque isin1

1

1

1

1

1

1

1

1

\


'

1332

IL POLICLINICO

dromi teoriche uniglan dula.ri: po~cl1'è 18 a.r nm.ettono nove g·landole avve1no ·sei a.Ila nona pot•E::nza cioè 110.0177.696 .endo.crinop·a.t ie te.eriche ' possibili. Se amm·ettiam·o· soùo· .s,ei g land·ole n.e avre1no 4-6.655! Ed il num ero si m·oltiplich·erebb·e all 'i11ifinito p eil!sando alle modifica12ioni d elle endocrinopatie secon·do l'influenza recipro1ca di una a.z ion,e vic.a riante1 di stimolazione d' inibizionie in dive•r so gra.do. Qualunque co1sn sia solo un ristretto numero di endocrinopatie è sta.to riscontrato ii1 Clinica ed uno ancor più ristretto è stato riprodo.t to sp erimentalm ente. Q11anto al valore .clinico diei proido.t ti opoterapici regna piena incertezz.a . _t\.d o•g ni 00 sto ci ocoorre una stanldaTdizzazion.e della fabbricazione loro e del loro dosaggio. Noi ignoriamo i.e propo·r zioni n·elle ·q11a.Ii g·li ·ormoni •sooo assorbiti 0 1 ·d i1strutti n·e·l tu.bo digestivo•. Una piratica i~accom.andabile è quell a .dell'uso di una sol a preipa.razione p.er ciascuna ghiandola e sem·prie la ste1ss a., e qu.ellai d ell 'uso1 di soistanza di ghiand·olei frescl1e1 finich·è non sd. sarà potu to staibilir81 il valo.r e i~eale di ciascun prodo,t to benie i11teso che l'ideale 1sa1·à raggiunto qua.nclo .ciasC'un principio attivo s.arà isolato ed o•t t2. . nuto sintetica.in.ente. Altra questio1n·e1 di i111poirtanza caipitale è quella di conoscer.e quali s ono i fattori (vasom.otori, pression e, temperatura: vitalità, .dosi, ecc.) che modificano le reaziopi dell'organris·m ,o di f ronte a1d lln da.t o· oTmone. Un p1r incipio .degno della più grande attenzion.e è la diagno1si ed il trattam·ento p·r ecoce di alcune .endocrinopati e : l'accrescimento dello scheJetro non potrà esseir, a.d ·e s., influenzato allt)r'c hè le connes\Sioni e1pifisari·e sono comp·}ete. iVIultipli .sono gli scopi eh.e ci pro~oniamo so111n1inistrando pro·dot ti endocrini: con1pen.1sare la deficienza ·di lln ormone, usare alcucni ormoni come inibitori di glandol e antagoni, ste, ecc. Rie.ca cii pron1esse è lo studio deJl't1tilizzazion.e delle proprietà !armacologi.cl1e non spie ~ cifiche dei prodotti; della pituitri11a con1e lieve stjmolafilte d·elle fibre m111f' C·ola.r i lisce· d·ella tiro.i.dina come stimolante generale delle cellul e, dell' a drenalin1a, qualche co·s a saipp'ia1110. Reoentemente H. IVI. Evans e colla.bora.t ori ha11no o.t tenuto dei giganti arti!.ficia li jn topi trattati con ipofisi-anteriore: il problema idi otten·e11e un -0rmon·e effi'cace e ad azione costante diell'ova.i-o, sern1b ra esse·r stato riso1uto da Al · l e11 e Doisy. In organoterapia il dosaggio è una cosa imbarazzante : l'esperienza ha ·dimostrato che p eriodi alternati di .somministrazi one e di rip-01so, danno i migliori risultati. 1

1

1

1

1

'

1

1

[ANNO

XXXI, FASC. 41)

Attualm1ente gr'anJdi divrerg,einze esistono nei rig·ua1'di della somministrazione di prodotti isolati od ln co1nbinazione plu:ciglandulare. Nell'interesse e d ello stabilire il valore reale di ciascun pro.dotto, e del malato vale m.eglio rico roere a ll'op·Jterap·i a mon.oglandula.re a condizione di una !)regressa 1diagnosi corre.tta: in og·ni ·S indrome poco chiara sembra che un orn1on.e u.sato a• c.aiso sia •c:ap.ace cli fare tanto bene come male. L'organoterapia pratica dovrà appoggiarsi su basi statistiche: di qui la 1Jiecessità di accumula.re una s erje estesa di osservazio,n i 1solidamente 1s.tabilite negat.i ve e l)O\Sitive. :\la quale è l ' a.v venir1e d1ell' endocri.no·l ogia? Ogni .p ·r01feizia in ma.teria sciie ntifica è danno sa : è certo che ìiloi n1on si:amo• che all'inizio. .4..bbian10 ragion1e p er credere che l'endocrinologia ci darà la chiave della .senilità, essa ci d&1r à ragior1e ·d1ell'a.dattamento d ell'ulQmo alJA st agi on i, al clima, al regim.e alim·e.nta re. Quanti problemi affascinanti ci ipongono gli istudi ·en1do1crinolog.i ! ie·d in realtà l.e n·ozio11i pd.ù el,e rr1•e1nt.a1i d·ebboiThO' eisse·I"e p.r'e cisate; che cos a è una tiroide, u11a surrenale normale? Nessuno lo sa. Q11ale è la parte delle glandul e a secrezione interna nella costituzio11e dell 'individuo, nella sua attitu1dine .a contrarre malattie, ne.lla sua configurazione corporale? La letteratura, sebbene voluminosa, manca disgraziatamente di elementi precisi e prove conclusive. E qrtiesti n on sono che alC'lmi p·I'101b lemi d'insiem e: ciasct1n ·d'essi sii ·suddivide in miriadi di qu.estio nri ·di dettagli: il campo• dai esplorar·e è i1nmen,so., il num·er·o dei lavoratori l"istretto, gli oistaooJi e le .i mbo,scatei num1er.o,s·e. Di ciò ci si commcia a i-endeir conto: l' endocrinolo• gia n1o•n conduce co1&ì facilm.ente alla iinomai1za,. 1na il suo .dominio· attrae irr·esistibilrrn.ente colt1i il quale vi si C·OlflSa.cra 1con pa zi·e·ruza e p·e rsev·eranza. :\IONTELEONE. f

1

1

1

1

1

CHIRURGIA. L'epitelioma del pene. ( BARRINGER-DEAN.

Tlie Jour. of Ur., vol. XI, ri. 5).

. Gli AA. studiano 36 casi oss·ervati al lVIe.morial Hosuital di New-York n egli ultimi J r.11ni. Un caso fu osservato in un ragazzo di 15 ELnni. Il massimo della frequenza fu osservato. fra 50 e ·60 anni : . il 30 %. Nessun caso fu osservato nella razza ebrea. 11 presentavano t1na fimosi e altri 11 -erano stati circoncisi. In 4 e.a' si l'epitelioma si iniziò su tipiche lesio11i gc·mmose dell'asta di pazienti luetici. In 3 casi vi -erano placche di 1-eucoplasia. Riguardb alla sintomatologia: il dolore costituì uno dei primi sintomi nel 58 % dei casi>

I


IANNO

XXXI,

FASC.

41]

SEZIONE PRATICA

uno scolo purulento nell'8 %, una parafìmosi nel 5 cy~ , un'emorragia nel 5 %, un'ostruzione del meato uretrale nel 5 %, una pollachiuria nel 3 %. Spesso si aveva una combinazio11e di questi sintomi. In n1edia i pazier1ti vennero all'ospedale dopo 24 mesi dall'inizio del male; in lJ:Uesto frattempo la 1naggior parte si erano g ià sotto-p osti a cure diverse l)er lo più in11tili e 11or1 adatte, o addirittura danr1ose. Nònostante questo ritardo_ 84 % dei l)azienti si dimostrarono in ottime condizioni generali. Gli AA. 11anno osservato una certa :prevalenza della forma l11cerativa S\1 quella fl sviluppo papillare. . Soltanto 2 casi non prest~ntavano adenopatia ing11inale, degli a ltri però solo i11 11 le linfoglandole erano con certezza sede ùi metastasi , negli altri casi probabilmente si tratta,·a di a d enopatie flogistiche. Come è stato detto l'ulcera neoplastica fu osservata con magg·ior freq11enza della forma cosiddetta a cavolfiore nonostante quanto com11nen1ente si afferma, il pt1nto di origine fu i11 generale il glande, in qualche altro caso la n111cosa del prepuzio. E diverso l'aspetto iniziale e l 'a11damento delle due forme di epitelioma del pene; però quando esse 11a11no perforato l a densa t11nica del glande e so110 lJenetrati nel t essuto cavernoso lasso 11 loro decorso è molto !Jiù rapido. Le metastasi possono avvenire o per i linfatici profondi che accompagnano l 'arteria e la vena <lor.sale e vanno a lle ghiandol e pelviche, o p er i linfatici s11pe rficiali alle stazioni ingu inali. Nei casi studiati le metastasi si .s,o no .sempre inizial~ n1olto tardi\·arnente e sotto questo p11nto di vista i tumori papillari vegetanti si sarebbero dim ostrati i11e110 maligni. E difficile riconoscere le metastasi linfaticl1e n el bacino, ma ciò non h a grande importanza pratica perchè ql1asi se111pre quelle inguinali le })recedo.no. Gli ~~A. consigliano il trattamento coll'applicazione superficiale o l 'infissione di agl1i di rad'iun1, in casi poco estesi e poco penetranti, altrimenti la cura chirurgica consistente nella ampltt2zione, a lm eno a 2.5 cm. di distanza al di là d el tl1more. Gli AA. consigliano di non intervenire chirurgicamente sulle linfoglandole se si pe11sa che il loro ingrossamento è dovuto a una infezione, ma di irradiarle sol amente; se sono ·epiteliomatose di praticare un'exeresi cl1irl1rgica segl11ta da un impianto ,ji radium, specialmente intorno ai canali li11fatici vicini allo sbocco della safena. Se le linfogla ndole sono infette e epiteliomatose nello stesso tempo consigliano di trattare prima il tumore primitivo,

1333

e quando così f.ac.endo il processo infettivo ha ceduto, allora di intervenire sulle linfoglandole. Con le suddette direttive h anno ottenuto i seguenti risultati: 11anno ottenuto in 16 casi delle guarigioni che ,·anno da 6 a 48 mesi. · '

,,

ì\1ANFREDO ASCOLI.

Laringectomie.

(D. NIGRISOLI. A1i1iali Italiani di Chirurgia, fa. scicolo 2, 1924).

L a laringecto111ia non é operazione frequente sia perchè ad essa non sono propensi malati e r11edici, sia perchè v'è o.r a la ten.d enza alla cura col Ra:jium, col lVIesotorium e coi Raggi Roe11tgen, quantunque i risultati l a;scino molto a desiderare. La pratica ' personale d·ell'A. dal 1898 comJ)r ende 28 casi, di cui : 3 laringecto·m ie parziali (guariti); 25 '' totali (co11 due morti per po.lmonite; Tutti i casi furono operati con la diagnosi di carci11oma, confermata poi dall'esame istologico, tranne cl1e per 1 caso, che fu di tubercolosi. Dei 26 sopravvisst1ti all' operazione 17 sono mo1·ti di recidiv a del tt1more in u110 spazio ,da !~ mesi a 3 a.nni e mezzo e 1 (quello tubercoloso) dopo 10 n1e·si, per causa non potuta precisar e; 8 sono tuttora viventi, ma uno presenta g'ià segn i ·di recidiva dopo 10 mesi ; .. gli a ltri 7 s ono sani ed operati da anni (2 da 21h anni, J cla 3, 1 da 4, 1 da 10 e u110 da 12). l.:>er il sesso si ha: maschi 24, femmine 4. Per l,età : da 30 a 40 anni 5; » 40 a 50 n 7; » 50 a 60 » 12; » 60 a 70 » 4. :\lolti avevano già subito altre cure, specialnl ente Radium ,e Ra.g gi X ed alcuni erano già stati tracheotomizzati rd'urgenz.a. Narcosi. - In 26 casi ha adoperato il cloroformio, ina negli ultimi 2 casi ha praticato con s11ccesso l 'anestesia regionale con novocaina e adrenalina. Nei cas·i no11 t:r;acheotomizza.ti .si u s a la semplice mascl1era di Esmarch; si determina una :cal'cosi ,co·m pleta, ma non molto p•rofonda che si prolunga fino a.Ila recisione della tracl1ea, P :r,oi si arresta. N ei casi non tracheotomizzati si sostituisce alla cannula tracheale una sonda di gomma che si fissa alla cute con t1n punto di seta; con essa si somministra il cloroformio. lntert>erito. - Venne eseguito in un sol tempo (16 ca.s i) o in 2 tempi (9 casi). L'op erazione iit un tempo è il metodo d'elezione, ma l'indi· l


1334

TL POLICLINICO

e azione dell'uno o dell 'altro inetodo dip end.e dai singoli ca·si. Fra tr.acl1eotomia (più bassa cl1e sia possibile) e lari11gectomia fa · passa.r e 2-3 .settimane. I·l paziente ha il collo. in estensione e con le spalle ria lzate da un gt1anciale. Si pratica il taglio ad I-I rovesciata (I) è talol'a a T. La recisione della laringe è fatta dal basso a ll'alto ed il moncone tracl1eale è fissato alla Cltte con punti di .s eta dopo aver tolto la laringe e suturata la ipofaringe. Una sola volta ha usato il meto;do .di Gluck r roc.edendo cioè dall'alto al basso. L'operazione è abbastanza facile ,. ma nei casi tra.ttati coi r.ag·g·i o col Ra·d iwn i tessuti so110 co11g·esti e sanguinano fastidiosamente. Si a spo.rtano le linfoghiandole infiltrate. Dopo l'opel'azione si lascia in sito la cannula tracl1eale }Jer i p_rimi mesi sia perchè gli oper.ati si trova110 meglio con essa, sia perchè il contor110 dell'apert11ra tracl1e ale resta più regolare. e-iure post-operatorie. - Sono più importanti d ell 'op.erazione stessa. La nutrizione si fa con la sonda, non a perm.a11'enza. In genere la sutura dell'ipofa.ringe ce.de in 4a_5a g·ior11ata, ma po·i la faringe si richiude 1

spontanea1nente; talora residl1a una fistola.

Fonaziorie. - Vari 01perati, senza alcu11a speciale sc11ola, sono ritlS·c iti a pa.r lar.e in modo oa farsi intendere abbastanza facilmente. Ciò è.ipend.e J)er gra.n parte dall'intellig~nza dell 'individuo. In complesso la laringectomia nel cancro della laringe è ancora l'unico m.ezzo terapeutico che può dare la guarigione duratura, n1entre i successi del Radium, del Mesotorium ? d ei Raggi Roentgen, sono anco ra dl1bbi e talor.a inesistenti. 1

0

G. CIAPRINI.

Recentissima pubblicazione : Dott. AUGUSTO FIORENT I NI

degli Ospedali Riuniti e già inter:i o nena R. Clinica Pediatrica dell'Università di Roma.

La malaria nei bambini ~

una. interessante monografia rhe ri assume ciò che di più in·: portante si riferisce alla 1nalaria dei bambini, nei riguardi della clinica, della profi)a')s i e della ter;lpia.. Sono trattati con cura ~1nche gli argon1enti che si riferiscono alla n1alaria congenita e a ll ' infantili ~mo malarico. ~ un lavoro rhe si renrle utile soecialmente ai medici che esercitano in zona palustre ed '1nrh-a agli studenti. Un volume in-8° di pagg. 120, nithlam ente starnpato, in buona carta prezzo L. 12. Per i nostri abbonati L. 10.75 . Inviare Vaglia. postale al Oav. LUIGI POZZI - Via Sistina, n. ì4 - Roma.

[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

CENNI BIBLIOGRAFICI ì\IENSE CARL.

H a1idbttcli der Tropertkarikheiten,

Dritte Anflag·e, I Band, 1924. Ambro·s ius Barth., Lipsia. Non vi è certamente 1studioso cli malattie tr1opicali ch,e no,n conosca l' o•p1era del l\!lense e che non ne abbia apprezzata tutta l'importanza e l'utilità. ~ Di essa co·m pare ora, notevolme11te ampliata, la 3a edizio.n e, compiuta con la collaborazione dei più noti cultori di malattie tropicali d.el mondo, raccogliendo quanto è frutto del1' e 1)erienza p·ersonale di ogn11no nei vari 1)aesi, e c1an.d.o ir1 tal mod 0 al lettor·e, in bas·e a di!'etta osservazione, il ql1adro comi:>leto di quelle for111e mo1:·bo1s e che son.o fra noi l'are ocl a.nche 1scon osci11te. Il primo vol1rme, cl1e sta . per essere corr1pletato dal secondo in corso di pl1,b blicazio1n e, tratta i11 un prin10 ca.1)itolo c1ell.e mal attie trasmesse dagli artropoli, ed in un secondo , delle alterazioni che si ve.r ificano nel quadr01 ematologico .sia in conseguenza ·del soggiorno prolungato sotto i tropici, sia specialm e11te in seguito alle varie ma.l attie dovute .a proto.: zoi, a spirochete, a bacteri, a modificazioni del ricambio, ad elminti, e tutte o proprie o più 1

1

freqtlenti nelle reg·ioni tropicali. Al testo so.n o intercalate numerosissime illu~:tr azion i

tiv.e.

l)articolar1nent.e nitiàe .e dim1ostraE. T.

G. PITTAL UGA . E1if erniedades de los Paises cdlidos y Parasitologia general. Vol. 1° (Pro-

tozoologia), in-8° gr. di p. 559, .c on X tavole e 295 figure . lVI.adrid, Calpe editrice, 1924. Prezzo 28 pes. L'A. 11a ·voll1to associare., in una trattazione unica, la patolog·ia tropicale e la 1)arassitologin. generale, i1on solo percl1è questo legame risponde alla su a forma 1nentis, ma ancl1e lJerchè effettivam.ente in massima parte le malattie de.i paesi caldi sono sostenute da zooparassiti : b.asti pensare alla malaria, al kalaazar, alla tripano.somiasi, alla dissenteria amebico, alla filariasi, all'anchilostomiasi, cl1e formano insieme almeno i 4/ 5 1della morbosità dei paesi caldi. Naturalmente l'A. va incontro a qualche difficoltà, in quanto la parassitologia include infinite forme non speciali dei paesi caldi, mentre la patolog·ia tropicale va ben oltre la }Jarassitologia; a titolo di esen1pio, vi appartengono a giusto titolo il colera, la peste, la lebbra, il colpo di calore. Se non che, l ' A. con raro senso di misura e di equilibrio non eccede, nell'esporre la pa-


(ANNO

XXXI,

FASC.

41]

1335

SEZIONE PRATICA

l'assitologia gen erale; e si a mo certi che, nei volumi successivi, egli no11 mancherà di fare la parte rdovuta a lle mala.t tie 110.Il parassitarie; riuscirà, cos ì, a co11temperare i due ordi11i di cognizioni senz.a conti asti e >Senza lacune. Questo primo volume dell'opera è consacrato alle malattie d a protozoi. Dopo un capitolo i11troduttivo, l '.l\.. tratta della tecnica di esam e, del fenomeno biologico del parassiti smo, d ella morfologia e biolog ia generale .jei proto.zoi, infine dei vari protozoi patog·eni raccolti per grl1pp1. Siccome l 'A. perseg·ue u no scop o didattico,, si limita a nozio11i definite, sel ezionate co11 avvedl1tezza, esposte co11 estrema chiarezza e co11 precisione e perfe.ttan1ente bene aggiornate. In n1olti ca1)itoli egl i reca contributi pers.o11ali o d ella sua scuola. Il· Pittaluga, italiano 1berizzato, non dimentica i leg·ami con l a patria d'origine;- egli, che va11ta di essere llD a llievo d el Grassi , sa mett ere in valore i contributi dei nostri stu,diosi. I riferimenti bibliografici sono opp ortunan1ente ristretti ai trattati, a lle monografie . princi1Jali e a qualcl1e lavoro di maggiore attualità. Si i)11ò forse sollevare qualcl1e obbiezione a lla inclusione delle spiro.chete tra i protozoi, il che oggi vie11e contestato dai p iù; s i resta anch e un po' perplessi nel trovare l a febbre da pappataci tra le spirochetosi , ma l 'A. g iustific a qt1esta classificazi o11e con criterii di opp.o r tu nità. Il capitolo sulla inalaria è v·eramente e sotto ogni rigt1ardo perfetto. Nell'insie1ne, s i tratta di un libro ottimo,: è quanto di n1eglio offre oggi l a l etteratura n1ondiale in questo campo. E sso adempie t11tte l e. con·jizioni per rendersi lltile a i medici p rati~i ed agli stt1denti, ma è molto consigliabile ancl1e agli s1:>ecialisti. L. V.

vi è anche quella di fornire p erio:dici medici a diversi Stati; fra que.s.ti l'Italia ha avuto la fornitura in 30 biblioteche m ediche. Il reso'Cio,n to è anc:h1e inte.r e.ss.a.nte per i varii ·p1·0bl1e1mi che i)'r01Stp·e.tta ·e 1per gli istu.dii s u·l.l' anchilosto11.niasi e su lla m alaria. ftl. 1

:vr.

l(TRC.KNER. -

Robe1·t Koch . Jo sef Skoda.

iVI. STERNBIDRG. Dt11e volumi di ris'Pettiv·e pag. 84 e 92, .con ritratto, che fanno parte della collezione cc ì\1eister der H eilkunde». - I Springer ed . Berlino. Prezzo rispettivo n1arcl1i-oro 1, 70; 2. La. m ente del m:e1di·co, tro,p1po1 ·occup.ata neil 1' es~rcizio quotidiano, si rivolge raramente a ql1ei lJio,nieri che alla scienza i1ostra hanno dato 1111ovi i11dirizzi, che 11anno ap erte nuo·v e vie. Il med:Lco cl1e p·er cuo1te1 un tor.aoe" un baitter iolog·o· che fa un p1.,epa.r a.t o1 inic·roscopico non p einsano cl1e a Sko•d.a ed a l{ocl1 .es1Si d·ebb ono quoei 1netodi che sembra siano se•m p.r e e·sistiti e che hanno inv.eoe pro,dotto, al lo·r o tempo t1n vero rivolgimento nella scienza. Otti1na scuol a per la mente e per l 'anima s ono le biografie dei maestri, che ci dimostrano com e essi al1biano trionfato di difficoltà che sen1bra vano i11superabili. L'editore ha in1trap1:- eso l a p11ibiblicazion·e cl i biog·1·afie in ])ei vol un1·e1tti rile,g ati in cui i d.ati biografici e l 'attività sci entificai son.o 1chia1"a111e11te ed efficacemente esposti, sicch è la loro lettura è consiglia.b ile .ad ogni medico colto. E sa.gerazioni ed errori 110.n 111:vncan,o. Così si afferma che Koch e d Olvvig, sia pt1re con l'aiuto· cli Go1 io ch e norr1 a1)1:>n.:-e beni cl1iaro, t.ro.va. ron.o che, i11 ItuJi a1, accu,n t.o alla t.erz1ana vi era anch e l ' estivo-.autu11n a le ed anche la quartana; statbili'I·onio· cl1e il tempo d1z:lle fehbri coin1cicleva ccn qt1ellG in ct1i ,,i er.an0 le za1n.za1~e alate. E ssi s a.re1 b·b1er 'o l}Oi vet1l1ti nell <:l co•n vinzi.o,n e t.:.l1e l'Ar101)ll·el1€lSi ma.cul11;.en,nj s ed il ·C.t11eix pipjen.s (sic! ) c:o1nte11gono i p 3;rassiti nel loro col".P 0 . L·e bio•g.rafìe finora pt1b1b]i ca te compre1n dono m3Jest1'i di pt11·a m.a;rca tiec1ersca. ftl. 1

1

Th e Rockefeller Foit11datiori.

Annual r eport

(1922) . Un ,rol. in 8° di 451 pag. con fotografie e fig1rre .

Della vasta opera benefica, svolta d a lla Fondazione Rockefeller , si presenta qui il resoconto per il 1922. In tal e ann·o· sono ·stati spesi dollari 1.864.988, par{ a p iù di 40 milioni delle i10.stre lire. La m aggiore spesa è stata incontrata per la lotta contro l'anchilostomiasi (con largo cami:)o d 'azione i1ell 'Africa, nell'America, nell ~ E stremo Oriente), la m.alaria, la febbre gialla, oltre. ad altre attività in favore della 1)rop aga11da igienica, dell' eiducazione medica; per favorire questa nell a Cina vi è un'apposita sezione. Fra le attività della Fondazione,

I

A nri.uario bibLiograftco ii alia11.o delle sci eri:. e ed affini. A .curia d el Laboratorio batteriolo1g·ico della Diaiezion!ei ge.n erale della San ità pubibiliaa, ·diretto dal p ro1f. B. Go1sio . Un vol. in-16° di 688 pag. Edito dall 'I stituto Sieroterapico milanese. -. Prezzo L. 20. 1

L'ottin10 An11t1ario è già al suo VI anno cii vita., che a.b1b rac:cia il 1920-1921. I }Jie·rio·di ci con s11ltati sono saliti a 220; sicchè ·Si può a ragiorne di.r e che ·esso rap p1re1s.enta p er davve1'0 lo specchio f·eid e1e de1Ja pro clt1zione medica n,o,s tra e giustific,ato è qt1dndi il fa ..\·01re 1

1


1336

~L

POLICLINICO

con cui gli istud·iosi ha.nno largamente a1oc olto questa utile pUJbblicaz.ioilJe: ~ stato fatto un raipp1u•n to all An.n uario, perchè cita, oltre ,a i lavo·r i italiani ·Originali, anch.e i sunti di pubblicazioni straniere comparsi sui perio1dici nostri . Io trovo invece che questo è un va.ntag·gio p-er lo studioso, il quale ne.Il 'intraprendere le ricerche so·p ra un dato argomento, incomincia già a trovare del m.ateriale nei p.erio·dici ·che più facilmente ha sottomaino. M olte volte po·i il medi·co. ·Oerca 1s.o.J.tanto alcune nozioni, un.a formola, alcuni dati p·er dilrimere un ·dUJbhio ed il sunto. che egli t~ova 1sui p1eri·odic.i italiani gli è suffici1entJe. Piuttosto è del tutto in,u tile citare come autore chi hia sum.teg·g1ato fil lavoro •Originale. In alcuni peri·odici i1 surruto rimane anonimo. in altri uno stesso redattore adotta diverse sigle; in complesso poi questo lavoro, sebbene P·I'lesem.ti 1e 1sua 1diffico1tà, non può paragon arsi a quello dell·e comunicazioni originali! CoJ sistemai ad·o ttato ·dlall '.Annuai"i-o, vi sono autooc-i che, meintve sonio aoJtaillto dei m101dJe1sti redattor i, appai.onro di UJil' attività p·rodigiosa e multif.01l'me, ·ch1e 1oontras,t a con qu:ella di altri, autori magairi di Lavori im·p ortanti, cit.ati u nia ·sola volta. L '·ediz.i one continuai .ad ..essere ais su.nta dall'I stitt1to Sieroterapico mila nese, ciò che. assicura la vitalità di questo Annuario, il quale, oltre ad essere di una utilità indiscutibile, costituisce anche una bella affermazione 'di italianità . fil.

[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

1

ACCADEMIE. SOtlETA MEDICHE. C9N6RESSL

1

1

J

C. LIAN. L'Anri.ée méclicale p'ratiq?le. Un volume in -16° di 524· !)ag. con 11 fig. Maloine editore, Parigi, 1924. Prezzo frs. 20.

Questo an nuario, che è già al suo terzo an... i10 ·di vita, co.nti.ene, come i precedenti, l 'esposizione di tutti i n11ovi dati .co.n de1n•Siati jn 3-00 aJrtieioli, disposti p·er ordine .alfabetico e redatti da sp.ecia·l istj per 01g ni singo·l a braJlca dell'attività rrJ ed i ca. \ Ti sonio altl1esì le notizie di Jte·gislazione medie.a, l'e,Je.nco di i111ovi m.edicamenti, ap·p are.cchi, •IlJ01n chè d.ei 1J1rin.rip1ali lJbri nuovi pubblicati in Fran·cia. In un capitoJ.o &p·ecial e, s i trattano. alcune questioni (caipilla1r.osc1opria, ·Chirurgia .d.eg·li 0 rifici ·del .cuore, eac.) c1he, 1seinza ave·~e anco·r a diritto ·di ennra!'e n·ella pratica m·edi ca, son.o forrs~ la medicina 'dell '.a vveni1r e. Il vol11m e si raccoma11da ai pratici ed a ·chium.que desiid·eri co nosoere ciò ch e di pii1 interessante si è prod·otto nelle scienZ!e mediche durainte 1'M1!1o. I lavori citati sono ql1asi tutti di ·p eriodi ci francesi. fil. 1

1

Società Medico-Chirurgica della Romagna. Seàuta del 22 gilugno 1924. La litiasi biliare e la ou·r a medic1:i.

F . (Lugo). - '.rratta della litiasi biliare, segnalando quali sono le linee direttive circa la determinazione del limite tra cura medica e cura chirurgica. Da un esame critico di quanto riporta la recente letteratura in proposito e specia lmente da alcune divergenze di vedute fra medici e chirurghi, apparse dagli atti dell'ultimo Congresso di l\tiedicina e Chirurgia, dimostra quanta importanza abbiano queste linee direttive che sono contenute in quel giusto eqtiilibrio dopo le esperienze del passato e i recenti progressi specie in campo chirurgico. GIUGNI

La litiasi biliare e la cura chirurgica.

VECCHI A. (Faenza). - Dopo a vere discusse le indicazioni dell'intervento c;hir11rgico, riferisce gli esiti della sua pratica, che riguarda 72 operati di colelitiasi (di cui 16 coledoco tomie) con 3 morti e 2 pseudorecidive da ade1"'enze. Prende occasione dall'esame di q11este complicazioni per sostenere l'opportunità dell'intervento precoce. La l'itiasi biliare dal p1tn to di vista radiologico.

V. (Faenza~ - Riferendosi agli studi dei radiologi america11i ed inglesi dimostra come l'indagine radiologica vada entrando anche fra di noi nella categoria degli esa1ni complementari, indispensabili in ogni caso sospe tto di litiasi biliare. In generale l'indagine radiologica tanto più si impone al medico e al chirurgo q11anto più una diagnosi si presenta incerta: e nel campo della litia·s i biliare tale incertezza. è tutt'altro. che infrequente. Del che l'O. fa ln. dimostrazione in base a lle nozioni anatom1che e alle osservazioni personali, delle q11ali ne riferisce qu.alc11na di grande interesse. Ricord<:1. le pratiche a cui ricorrono i radiologi per superare le difficoltà inerenti a queste diag·nosi (introdu%ione di ossig·e110 i1el retto, nel peritoneo); ricorda i cosi detti segni indiretti (visibilità e ingrandin1ento della cistifellea, spasmi ed iperperistalsi gastrica, aderenze piloro-duodeno cistiche, deforn1azione del bulbo cluodena.le, ecc.). UTILI

Sopra un raro caso cli patominiia.

GOTTI G. (Fusignano). - Una rag·azza, nel corso di 7 unni, ha presentato sulla st1perficie del corpo, circa 300 ascessi, t.li rt1i oltre 200 inci·s i, ad evoluzione rapida, con ~'Lratteri di grande virulenza, limita ti al derma e sottocutaneo, della grandezza di uno sct1do ci r ea . I.1e ricerche batteriologiche - eseguite dal professor G. Vernoni - hanno ri,~e1ato nel pus il protet1s vulga.ris spesso in ct1ltnra pt1ra, a Yolte un1to ad uno streptococco. Sangue sempre sterile. Gli ascessi Ri sono pre8entati su tutto il c-0rpo 1 escluso il dorso, parti posteriori delle natiche, capo, collo, mani e piedi.

Escluso che il germe potesse propagarsi per


[ANNO

XXXI, F ASC. 41]

1337

SEZIONE PRATICA

via. sanguigna - oltre t:.'he per la per si·stente constatata. sterilità del sangue - anche per essere rimasti immuni, oltre che gli organi interni, la r ghissime zone di cute per 7 lunghi a nni; esclusa, per simili e per altre consider azi·oni la propagazione per via linfatica; esclu;se influenze neurotrofiche, 1' 0 . conclude la propagazione esser dovuta a (lisseminazione diretta, la quale non può essere -stata, per evidenti ragi<>ni, involontaria, ma bens1 voloritaria.

Si ~piega cosi (e questo contemporaneamente c<111fe1111a la diagnosi) come siano rirun ste i111n1uni le paÌ.·ti in cui l'ammalata non gi11ngeva con le mani e - per ragioni cosmetiche - il capo. L'origine del male segt1e una di1sillusione arnor·os3: : la guarigione seg11e la somministrazione di una sostanza perfetta1nente indifferente indicata e consiglia tu dalla stessa persona che fu oggetto del dispiacere amor oso. Si è cercato, ma inutilmente, di avere la confes. ·ione della Jnalata : è p11re rimasto incetto il n1odo col quale la malata l,Tocurava si la disseminazione, ma ciò non ostante, in base alle deduzioni logiche ~urriferite f:i è i::reduti autorizzati a e1nettere la diagnosi Patoni,imia . I /O. illustr a voi il cari1ttere e la psicologia cli -questi malati, che, senza '3copo di lucro nè d'int(\resse a lcuno, ma semplic~mente ubbidendo ad i111 anomalo impulso psichico, si producono mali .nncl1e gravissimi. 1

I n11n uno profilassi oon tro il 1norbillo. P. (Faenza). Riass1.1nta una sua nota pubblicata 11ella P edia tr ia, n. 19. 1922, l'O. riferisce GALLI

<li a yere nella recente Ppidemia di morbi llo (ottobre 1923-febbraio 1924) praticate in molte famiglie a })role numerosa le i.nie7'ioni di siero normale di ca yallo a scopo preventivo, e gli esiti sono stati molto confortanti : ad eccezione di a lcuni casi, nei q11ali l'iniezione non ri11 scì a prevenire lo scoppio àel morbillo perchè fatta tardivamente, in tutti gli altri (circa una ventina) il bambino sfuggì alla iualattia . Constatazione interessante fu ql1esta che le bambine iniettate nel luglio 1922 non contrassero il morbillo pur frefluentand-0 le scuole comunali durante la ·S uddetta epidemia, m-entre si ammalarono q11elle che frequentarono le scuole stesse n1a non fl1rono iniettate a llora. Quindi,, si può dire <?he i1ei casi trattati ilall'O. l'immunità persisteva ancora dopo 18 mesi dall'iniezione di siero norn1nle, fatto molto interess::tnte lJerchè si sa che l'in11uu11ità con·s eguita col siero di convalescente -<.l i n1orbill-0 n on dnra cl1c poche settimane. Steri,usi esofagea, cicatriziale trattata colla· dilaturt'ione ?·etrog,,:ada.

O. (Ravenna). - Riferisce Sll di un caso di stenosi esofagea. Discute i yari procedimenti ·<li cura chirurgica usa ti per tale lesione soffermando i speciali:nente sulla dilatazio,ne a filo continuo di Hackel', cl1e ha servito ottimamente nel •Sno ORTALI

,r.

,cn so.

' riene a lle seguenti conclugioni : 1) Nella quasi tot<1litit dei casi, le stenosi ci<:a triziali clell 'e._.ofago sono c:ul'abili per via nnti-

gra~'l.

colla dilata zion,e l enta vrogressiva che evita

proceclimcnti più graYi quali: dilatazione colla lan1inaria, esofagotomia interna, elettrolisi. La dilatazione coll'uso dell'osofag·oscopio deYe preferirsi a gt1ella a lla cieca che non è scevra di pericoli. 2) La dil-ata .zio·, ie retrograda delle stenosi è indicata nel casi in cui i tentati"vi di dilatazione per Yia antigrada sono falliti, sia per ristrettezza invincibile di essa che per complicanze che la possono aggravare (infiammazione, spasmo· dell'esofago). Dei l)rocessi di \:lilatazione retrograda si deve. preferire quello di V. H acker a, filo con,tin,ito che ha dato sem1)re i migliori ris11ltati~ e che assicura la dilatazione 2.enza ~ottoporre il paziente a manualitiL gravi e dolorose. 3) Gli iriterventi ollvru1·gici per 1iia esterna nella cura di q11este stenosi, al giorno d'oggi devonsi considerare come abbandonati, perchè mai cleve .succedere cl1e l'inrfermo con ustioni all'esofag·o sia abbandonato a se stesso tant-0 da rendere la stenosi, consecutiva ed ineYitabile, invincibile con uuo dei ,éari metodi di cura u sa ti sia per via ·a11tigrad<.1 che retrograda. 4J IJa Cl1ra clella stenosi deve essere iniziata }Jrecocemente. Le inala.~· ioni a secco salso-jocliche nella siridrome adenoidea ed in, taluni processi morbosi pl e11rovoln1 onar,i •

Espone le gra' i conseguenzè cui Ya incontro l 'orgaaj,smo del fanci11llo a seguito clelle ,-e,\?;etazioni adenoidee ed in ispecie di quelle inerenti all'apparecchio 11ditizo, non che clella gracilità che \ i c-0nseg11e. Stabili ·ce qt1and-0 debbono e. sere ordinate le ina lazioni che in casi leggeri lJossono l)Ortare alla com1)leta guarig·ione. In ogni caso pre1)arano a lla operazione redica le, alla quale clo\rà fare seguito la c:t1ra inalatoria al fine di elin1inare le residt1ali ,·egetazioni ed il catarro naso-faringeo procurato e mant en11to dalle ,·eg·etazioni Rdenoidi. Parla delle controindicazioni c:he si riferiscono a ll'uso <.lelle inalazio11i a $ecco nei processi polmonari cl· 01·igine tubercolare, c11i a11cora si ricorre cla t«tl1111i Jnedici e ~·eg·ui to· <la i brillanti risultati ottent1ti i1elle cosi dette tubercolosi chirurgiche : esclude in modo assol uto che le inalazioni salsoj odiche a secco clebba!lo applicarsi nel processi polmonari aperti. Le prove da lui fatte per' u11 triennio sono t1n sufficie11te contribt1to per p·oter affermare qualche concetto st1l miglioramento e guarigione di 1Jr-0cessi tubercolotici cl1i11si colle i11alazioni salsojodiche a ·S'ecco. T ESTI

A. (Faen7-n) -

Esostosi solita rie rare

PIR.\ZZOLI A. (Ra,·enna). - Dopo una rassegna delle ipotesi e d~lle esperienze eseg·nite da BREF. ::J!AGEOTTI, PoLETTI ed a ltri, in illerito alla trasfor11tazione del tess11to coru1ettiyo in cartilag·ineo ed osseo, mette in rapporto e ]n raffronto con tali esiti, a lcu11e osservazioni di ca i di esostosi solitarie del piccolo trocantere, a vendo potuto seg11ire la gradunle evoluzione e !a calcificazione deg·Ji ele-


'

1338

[ANNO XXXI, FASC. 411

JL POLICLINICO

n1.ent i r1eoformati . :Xella constatazione di questi tal genere 11on poss-0!10 confondersi con quelle rotelementi cl1e f\vYa lorano le l'icerche sperimentali, ture SIJOntanee dell'aorta dovute ad alterazioni di maggiore entità. ayzera ndosi gli stessi esiti ancl1e nell'organismo umano afferma l'ipoteBi seguita dai più, clella pro- . Ritiene questi casi di grancle jnteresse medicoliferazione di un'isola di cartilaginé epifisaria, e legale per le q11estioni cui possono dar luogo quanla probabile a lterazione in rar1porto ai casi osdo la morte sia avye11l1ta e-011secutivamente a le·erva ti, dal 11ucle-o di 0ssifìca.zione del piccolo tronsioni o sospetto di lesioni (traumi fisici o psicl1ici)~ cantere che è fra i JJiù tardiYi a manifestarsi e a E' d'opinione che in simili evenie11ze n on possa a ·vere 1nolta importanza l'enti~\ del trauma. saldarsi. Replicano i soci Asc..'lrelli, Bellucci, Diez e Ottolenghi . Ooritrl buto allo stud io tlei ve r sfirn eri ti pieu;rici a con te1iuto colesterinico .

)lALAGUTI ~.\.. (Imola) . - Riferi. ce il caso di un ltomo <1i 29 a11ni. etilista, tubercolotic-0, non luetico, che lJfe):;eatò a \arie ri1>rese, nel periodo di 4 anni, tre JJlet1l'iti sempre a cl~strn . Il liquido dell't1ltjmo ' ·ersamento ..1ve-,·a lln tasso di colesterina cli grammi 7 ,003 per mille. La colesterina era normale. I ../ev0luzione della mala ttia f-11 oltremodo be11ig·na, essendo il liquido scom1)arso dopo due soli szuotamenti. ' L'O. si sofferma a lquanto a discutere, st1lla scorta clei pochi casi conosciuti dalla letteratura, della sintomatologia, etiologia, patogene. i e cura di q11e~ sta speciale fol'ma di zersamento. L-n, pi cc ;lo 1iucleo di febbre 11ielite nse . 1

Rossi r. (I..l1go). -. Crede lltile segnalare, specinlmente ai 1ne<lici pratici, 1111 focolaio c1i febbre melite11se, sYilu1Jpa tosi nel Con1une di L11go, JJer richiamare l'attenzio11e su q11esta mala ttia che Ya IJl'encleudo 11ella R om.ugna una cliffu sione noteYole. •.\Itri casi come si sa sono stati de. critti dai dott. l\iAGXAXI e :JIOR.\ :\'DI a Cervia. Dott. P AOLO GALLI Segretario - Faenza 1

Società di Medicina legale di Roma. >~ecl uta cl el

12 niaggio

19~-1.

Presidenza del prof. DORE - Presidente. Prof. OTTOLE~OHI fa la commemorazione del sociP dott. Pa. quarelli, di :lllarsiconoYo. i-1i

oaso cli infortun.io ( {Jrico l o in, Sardegn,(t 1

e l'art . 144 Reg. lnforti t1i l.

DORE. - L'O. tratta clelle difficolt à di pratica per a lcuni infortuna ti di ricorrere ai patrona ti e dell'opportunità cli modificare l'al't. 140 del Regolamento sugli i11fortuni agricoli i11 modo che sia 1Je1·messo all'infortunato rti l)resentare direttamente ricorso . La Societit dopo viva cliscu ~sione nlla qi1ale prendono parte i11 fa\·ore ~ contro Diez, Bellucci e Ottolengl1i, clecicle cli interpellare i soci. R ot tu ra, spontan ea, dell aorta.

Dott. :\lAs ARI. - L'O. rif-2risce st1 tre ca si di rottura c:;pontanea dell'aorta · ay,·enl1ta in corrisponclenza di minl1tissime altetnzioni ateromatiche il cui decorso segui va la linea di fra ttt1ra in senso orizzontale. L'O. crede c-l1e lacerazioni cli

SPcl uta del 27 1nauuio 1924.

Presidenza del com:-n. ..\.SORI EHI - Pre-side11te. ' Tengono ·~1u1n1e·ssi ~l soci il clott. Renzetti Girolamo, l'a v·v. Fra11cesco Paolo I>11c:cetti e il clottor· .Jannoni Sebastianini Giorgio. Sulla sirnultJ,zio·n e e sitlla paz.zia nelle carcer i. 1

Dott . DI T ULLIO . - L'O. riferisce su 26 crirui11ali sospetti di pnzbia o tenuti in osser\azionenelle carceri giudiziarie di Roma. Di questi () ful'Ono inviati al manicomio e ~O restarono in osservaziohe nelle carceri stesse per le manifestazioni! pii1 o meno evidenti di ·simulazi-0ne. Ritienè che il termine di psicosi carcerarie debba u sarsi sola1nentc ])er questo ~econdo gruppo, costituito da ~indromi nel1ropsicopa tiche infl11e11zatedall'ambiente e favorite nel loro sviluppo dn Ila pl'edisposizione organica indi Yid1.1ale. Accenna ai r·apporti che &i possono intrayederetra costituzione e !spe<:iali forme di disturbi menta li, e prospetta infine i metodi adottati pel' la l)l'Ofilassi e la tera1)ia della $in1ulazione nellecarceri Dott. ARBORE. Esperienze sue hanno clin10strato che i1elle car ceri milita ri non sim11la se11011 chi è n1a lato ; ·si sim11la a scop-0 cli difesn , l)erò il simulatore quando •Si vede studiato scientifica .. inente si disal'ma facilmente e ciò è già un buo1rrisnltato vratico cleriYantc dall'esa tto studio della personalità dell'individuo.

1 1nonco1ii

an.ip·u tazione e la valuta zione cl(inno i·n infortunistica u1Jeclico-legale. di

i/cl,.

1

Dott. BELLUCCI . - Generalmente nelle am11ut::1· zioni di a rti il danr10 deve -essere liquidato Hn l1;r • base delle {lis1)osizioni dell'art. 95 solo qua11rl11 :-:i tratta di risultato chir11rgico che possa con~icl~­ r a r si norm.ale . I risultati meno buoni (ipor ist1lta ti) C08titu i ti <.la ci ca tricj i1011 nor111ali (~ali enti , ipertrofiche, dolorose, :1 m1;ie, facilmente escoria bili, aderent i. ~Pél•~ cli dolore, ecc.) con..,ent-0no u11 apprezzamentn 11 u · che pii1 largo della misura tariffata dal lP!::i::-Ja. tore. L'O. si cliffonde a parlare delle cor1dizi<Jni · dei t~ s. 11ti n1olli e dello scheletro, che appaiono logicau1ente adatti a contestare u11 elemento Jiqn1datorio maiora ti,·o del 5 ed anche del lO ·:.:: . Altra ragio11e di valutazione ·Superiore il qntd l<t t11 tiffa ta è costi t11i ta {lalle inala ttie cl1e ·p1)!':i-;011t>indo\a rsi sul lnoncone, ma c·he clebl1011u P~~( 1 J'P


(ANNO ~XXI, FASC.

41]

1339

SEZIONE PRATICA '

messe in rapporte sia pure indiretto coll'av"Yenl1te infortunio. A queste con siderazioni l'O. ne aggi11nge u11a di indole interpretativa e restrittiva; e cioè quella che concluce ull 'apprezznn1ento della ipotrofia cl1e spesso cavillosamente, in sede cli revisione, viene prospet~ta con aggravamento . Che a nzi la esperii~11zu clinica dimostra che esso coi11cide con u11a più efficace lltilizzazione del ;ì1onco11e. J:i'ino a che perciò questo assottigliamento n o11 oltrepas~a certi limiti che la i)r a tica. insegna . 11011 p u ò essere serian1ente conside rato come eleme11to aggravativo. DIEZ condivide pienamente la classificazione patoloo·i<:<1 <lel monco11e fatta t1al Fellucci e<l è <lnche o <.1 'accordo ne lle appl icazioni medico-legali vrorlo. te rLei rigt1nrcli dell'art. 95 del regolamento. 1

OTTOLEXGHI è concorcle col Bellucci 'sulla necessità di i11divid11are il moncone J)er la s11a Yalt1tazione. ·,:. Richiama I 'attenzione ~ull import<111za dei pu11ti tloloro~i sia i11 riguarllo l '<1 · c:certè1111e11to del dolore e:l1e p pr la ,~n 1ntazio11e de l <.l:in110. Ran1111arica a q11esto proposito cl1è i clinici n on a1Jplichi1i-o rìgorosau1 1~nte la metodologia n1édico-lega le 11er l'accerta~nto e valutazione cle-1 fe110llle110 d olo1·oso secondo i l.'riteri da ten11>0 diffusi clalla scuola di Roma. u l teriori ricerche sulle proprietà biologiche del sie ro

lisi dell'albumina del latte yengon o dimostrati n ell'acqua distillata del dializzato con la reazion e violetta della ninidrina. I.Ja reazione ha -valore quando . i 11ra tie:hino i co11t rolli, atti ad esclucler e la pre enZ<'l· di peptoni nel siero in esnme e n el latte 11sat10 per la reazione, ai q11ali l '0. con.~iglia <.li ag»~·i11 ngere 1111 controllo di latte-sier o cli no11 pue,r pera e 1111 a ltro cle llo ste&so sier o solo. Cu1ue s1}ecificità della reazi one, limitatamente a l n11mero delle sue o~se1· \·azio11i, l'O. 11a trova to l'n ssoJuta S})eCifìcità i1el sieto di puer per a, escludendo ~1 llche il siero di gravjcla n110 al 9° mese. P er la JJei: ~istenza cleJla rf'fl%ione, n on ha potuto disporre cli sufficiente nu1nero di ca si per sta bilirla . Ha ottenuto reazione l)Ositiya a 7 mesi dopo il pa rto in una donna cl1e allattava e a l i mooi in 11n'nltra d-0nna che ttYe\·a sospeso l'a llattamento cla circa due mesi. Per stabilire con es:lttf'zza questo dato che è es~enziale per le eYidenti applicazioni medico-lega li delle su e reazioni , l'O. si propone di continnal'e le ricer che a ina110 a mano. che gli si presenter a nno casi adatti allo scop o ch e si prefigge. Seduta clel 1° lur;lio 1924.

Presidenza del prof. DORE - Presiden te. di puerpere.

D ott. B . BoLDHIXI. -- Jn continuazion e a ll 'csposizione dei !)rimi risulta t i delle ricer<:he re la tiYe a lla presenza di l1na sostanza (·n1Jace cli precipitn r e l'nlbl1n1i11a del sièr o di latte, nel iero cli don11e che hanno partorito, e, ~eguen clo il })1·0gl'am1ua di stu<.l io già comunicato alla 8ocietil i11 u11a pl'ecedente seduta, l'O. r iferisce i riSl1ltati oltremodo incoragg·ianti delle ricerche ·cli aggJ ntinine attive verso i gl obt1li di latte 111na110 e dei fermenti proteolitici capaci di sy,iluvvare i·nlbt1n~ina del latte stesso. C,osì, complessivan1·~nte , egli 11ropone tre r ea zioni : una prima che 8i pratica eseguendo la r eazione zonale clelle J)recipitine, s0Yra11pone11clo a l sje r o limpido del sangue della puerpera una diluizione parimenti limpida all'l :10 del ~iero di latte umano ottenuto J)er filtrazione e successi,~a centrifugazione. Una sPconcln reazione con . i te nell'o »erYar e preferibilme11te all 'agglutinoscopi o, il COIDJJOrtamento cli t1na sol11zione diluitissima, nppe~i. o})alescente, òi latte t1man o a co11tatto del · siero di puerpera, c·l1e i11 caso p o~i tivo si cl1inrifica, la1scianclo separare i globt1li cli In tte in 1ni1111scoli fiocel1i c11e galleggiano nel liquido limpido. I fe1·111enti proteolit ici son o posti i11 eyic1enza co11 t1n 111etodo ba&'lto sulla r eazione di Abderl1alden con la ni11idrina : 2 cc. di la tte t1mano bollito Yengo110 Rddizio11ati cl i 1 cc. cli siero di puerpera e })o.·ti i11 un «ditale di cliffusio11e >> \engono la scia ti dializzare in acqua di~tilla t<1 })et lG or e in t€rmo tn to a 370, ]>rotetti cla uno strato cli toluolo. Se la reazione è positi\ a i J)rodotti cli iclro-

>'ulle

varia~: ioni del potere 1n·1 1nu1iitario del siero

'nell e asfissie.

Prof. A. BELLUSSI. - llicerche sulle \ariazioni del l)Otere emolitico del siero 11ellè"t asfissia per ny,·elename11to cla CO ba11no co11fern1·1to le m odificazioni (climinl1zione) <li detto votere, giit n1esso in eYicle11za nelle aSfi.$sie per iunnc:an za di ·arin. in spazio chit1so. N'essu11a n otevole \H riazio11c fu o&"serY:l ta ne l p·ot0re 1Jrecipita11te . J.Je C:'SIH?l'ienze rico11fermano i l fatto cl1e l'a'9fìssia modifica le proprietit biologi che clel siet o agendo sulla sua c-omposizione colloidale.

Discussione Regol~1nento

81fZl 'art.

1nfort11ni

1-10 agricoli

Si co11tinua 1a discussione ulla precede11te co111unicnzione d ell'on . DORE. D o:;o a1111 i·1 clisc11~sione Ja ~ocietà ha a11provu to a ll'1111nni!11itiL il seg11ente ordine del gior~o : « J;n S ocietà di medicina lega le di Roma, 11ellt.t ,·edl1ta clel 1° luglio c. a. in occnsioJ1e della comu11ic:i.zione cl ell'o11 . D ore i:;u cli «un caso di infor t11nio agrirolo >) , l1a rile,·ato e rico11oscinto gli inco11-venienti me$si in lt1ce <.la Ila a1)plicazione della le~·ge i11fortuni agricoli; richiama l1 atte11zione del Goyerno s11lla defìcien:.r,a ùi or ga11izrozione e fl1nz]o11e degli attu a li I stitu ti di 11at r o11ato, che mett o110 · so,ente l'infortunato nella impossibilità di far valere le prop1·ie ragioni; fa yoti per una pl'OYYida reYisione (legli articoli J () della legge e140 rlel regolame11to, ri5·e1·y[111do. i f;u·11e oQ;getto cli u lteriori s tucU e di 11ropo te i1iù concrete>>. BI::LLt; I.


1340

lL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

• •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

,

-

Il fondo dell'occhio dei diabetici. Le les'.i1oni diabetiche del fo·n ·do del1 'occl1io so11'0. rapp·r ie-senitatei princi·pia lm ente da1lla retinite di aJbietica. Queste lesioni S0 n10 state studiate .:slllbito d op,o la sc,01p1erta. d ell 'o.ft.al1n1.oscopio (1860). I pri1ni osservatori a.ttribuirono le alter.azioni retiniche alle lesioni renali concomitanti. Do·p o il 1869 Noyes eid .a ltri fecero notar e cl1e la retinite diabe.t ica si può .a:v1e,re a11 'infuori di qualsiasi complicaziioine re.nial·e a pp1a rente. Alterazioni visibili all' oftalnioscopio. - Sono wsi1b!i1J i :seg·ni di emorra1gie retiniche, cli p lacche bianche di degenerazio:n 1e., di r.etinite p1roliferante. L a pr~eido·minanza di qualc.u11i0 di questi el ementi, il 1oir o· numero, la lo·rc ripa.irtizti.on,e., il 101·0 raggruppam einto, creano n ·on già dei t ipi, 1m a deJl.e figur1e dove predom~nano1 o fatti e1noITag·ici, ,o fatti. d·egenerativi, o· fatti di p.r o1ife·r a,z.io1Il·e. I l N. ottico è m ·olto raramente interessato : ciò nolil ostante può ·es~ere at1"ofiz.zato, ·e·d i due ca,s i riportati diall' A. si riferiscono. a <l.iabetli.ci giova,n i. La patog.enesi dell.e lesioni non è ben chiar.a : J,a co.iest.erinemia :siemibra1 aveire g"rain,de importanza (Chauffard). L,a diagn.01si \d1eJla natu.:ria di.ab.etic;a.i . d eJ.le 1&sioni del fondo dell 'occl1io non Sii può fare -001n il ·Solo· oftalm,osco1pio : i in·ediesim.i c~r~at­ teri si ha11no n ella retinite albuminurica : ma mentre nel diabete la retinite proliferante è p.iù fre-qu,e1nte. e l ':in.t eressiamento d.el n·ervo ottioo· è .eccezionale, n 1e.J.l'albuminuria la eio,m -partecipazione 1dell a papilla è p iù costante, e n.elle ne,f.riti l a r:etinit,e pr'o life.r ante è ra,ra. ,Sp eciaJ.e m1enzioine mer ita l a p 1ro1g nosi: m1en1tre1 nell1e n·efrjti .cron.i che una r.etinìte co m · i:>0rta llTIJa progno:si m•o.l to grave, nel dia.b ete è possibile llna lunga sopravvivenza, ançhe quanid·O· esjste nelJ.o ste,E'501 tem,p.o a 1'buminuTi.a. La prognosi nel dic'ì..bete 'd eve basarsi s11ll.a ip1eraz'o tenia sulla co:stanLe u.reos:ec:reto... ria e sulla ipertensione vascolare. Nel diabete coR iperte11sione ma con buona C·o stantei ureosecr1etor ia la pro·gnos.i qitoad vitam è relativ.am·ente p10C•o gr~ave. Dal punto di vista. cle1la futil.Zion1e visivai i malati non arrivano alla etecit{à a.ss10Juta, pur ridu1ce.ndo..si alla. p·ercezioille. con fusa ·delle cose. Il trattamento, in.di1J<e.n ·dente1n1e.nte dal riegim·e dei dia1b etici, richiede una terapta. ipo1

1

1

I

I

1

0 ,

\

te.nsiva. In alcuni ca.si va istituita la .c ura antisifilitica. Non mancano insegrnam.enti sopra la po:stSibile azione ber1'eifica dell'inst1lina. Localmene posso.no g iovare il sanguisugio e l e ini ezio11 i sottocon.g iuntivali di si·eJ'·O fisiologico. (L. G ENET. L e J ournaz de M édecine de Ly on, 20 ma.rzo 1924). PERS IA.

CASIST1CA. La degenerazione lenticolare progressiva. D escritta esattan1ente pe1 primo d a ' '1 ilson nel 1912, ma s.o.tto il nome di t a le autore, ed è ca.ratterizzata da 11n.o svilu•ppo p·r ogressivo di tremore e rig·idità diffuse d ella muscolatura dello sch.eletro, distt1rbi della deglutizione e a r t icolazione, riso. e pianto spastico, grado lieve di dern€nza, con a.ssenza co.m pleta, noei casi non complicati, di fatti paralitici e di mo-· clificazione rlei riflessi. Talora ·e.si~te anche t1na pign1,en.tazio·n.e- verdastra della corn.ea, in f·orma di picc.olo aJone tran.slucido·, cihe dal limbo . si av.a.n z,a • v·ers.o il• centro·: An•atomapatologicame11te la lesio·n e n ervosa consiste in una deg.en erazion1e s-immetrica• d e·i nuclei le.ntico.lar.e e ca1.1dato, co'n minima compartecipazio.n .e del glolbo p:al1ido·, con l 'aggiunta di un.a cirro·s i rnultilo.bulare del fegato·, clinicamien.te. non rile,1abile. La m a latti a colpisce quasi egualmente i due sessi, n ell'età dai 10 ai 25 anni, e non semb·ra che l'eredità ahhia im portanza a.1cuna. · Riguardo alla patogenesi non si cono1sce ancora nulla• 'di ce·rto, e po·co convincente è l ' ip·o,t esi .di "'ìilson, che si tratti di una to1s1sina di origine epatica con azione patog.ena elettiva per il cor'Po stri8.to.. J . G. Greenfield, F. I . Pointon e F. ~1. R . Walshe (Th e Quart. Jour. of M ed. , n ~ 68, July 1924) ripo·r tano la storia di 11na raigazza. di 14 anni, .s enza p·r ecedenti morbosi , la .qual.e co1ninciò ad· am·m ala-re non ri11scendo a tener beni cl1iusa l a bocca, perdendo la :sarliva, e .con disartria progressiva. Dop·O 11n ann.o· l a facci.a aveva a.s·sunto· l a tipica m ascl1era· in espressiva, si p·roe:sentavano talora acc;e.ssi sp,a stici di pian.to ,e riso, e gli a.r ti sup eriori acqui·stavano progre.ssivamente un'attitudine di flessione p ermanente. Sensibilità e rifl essi no·rmali. Negli otto mesi successivi la rig·idità guada•gn ò l a mu.s·co.Jatura. dei 1segmenti intferiori d·el corpo ed app arvero tre1

-

• I


[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

1341

SEZIONE PRATICA

mori. La morte so1p raggiunse al 2{)P m1e se di renti; analogamente è abolita o molto dimimalattia, do·po un de·corso apirettico' e senza nuita l 'eccitabilità dei muscoli alla corrente nessun sintomo da parte del fegato. La cor- faradica. Per ricercare l'inversione ·della fornea presrenta·v a alla periferia una lucentezza 1n1ola , si appl ica un gr,an·de elettrode al dorso ver~da.stra. Ali' a11t.o·p1sia ·s i riscontrò cirroisi e si ·eic citano i musooli nei punti motori, alla epatica .atrofica multilobulare ·diffusa, e rag- f.accia•. Nel n o1 male e nelle paralisi che non grinza.m,ento del corpo striato, a carico del dipendono da una lesione sit11ata al diso.p ra putamen e del nucleo caudato,. nei quali mi- d.el bulbo, la reazi.on·e mu1scolare è -Ottenuta . cro·sco·p icam.ente si rilevò de·g ene·razion·e cel- dapp1ima alla chiust1ra d.ella corrente, t.enenlulare e iperpro duzio·n e di nevro:glia. L.a co·1o- do il p.oJo negativo· al p1UDJto motore. Aum,e ntanc1o l'amper.aggio, si ha la reazione muscorazio~e di Marclii mise in evidenza fatti degenerativi anche à·ei fasci che riuniscono il lare alla chiust1ra d·eù polo p·o1sitivo, poi alputamen al n11·cle·o ros!so e al oo!"p.o di Luys, 1'apertura di qu·esto, infine all'apertu·ra del del fa.scicolo lon1gitudina1le ·p1osteriore e del negativo. In pratica, ·Ci si rende conto de1la reazi·one, manovrando l'invertitore 'deilla ·CO·rpedunco·lo cerehellarie s11perio·re. La pigm1entazione della cornea risultò dovu- rente, mentre si mantiene l'elettro.de eccitatota alla presenza di fine granulazioni brune re in .p o1sto, al p11nto m ot.orte del nervo. ì\1. Alexander (Le Scalp el 1924, n. 26) riconella membrana di De.scemet. Nella disc11ssione diagnostica gli AA. met- no1sce che il tra.tta.m ento ·elettrico € indispentono in guardia aal cre·d e.re che ogni casa con :sabile. Ogni due giorni, si pratica la galvanizsintomi riferibili ai gangli della base e con zazione, con alcl1ne eccit.aziorirl. a•d ogni p1u nto cirrosi 1epatira asintomatica. sia dai as~rivere motore con l'elettricità n egativa e la faradizzazione d·ell•a regione preauriooJare, par:otiid·ea a~l a m.alattia di V\' i1son, do;yendo·si prima ·escl11dere la possibilità che si tratti di una in- e ·dei n1uscoli, scegliando un interr11tto·re lientossicaiZione cronica da mangane·se, la quale to, con una-due intern1zioni •pier ·s econdo. S.ono dà t1na sintomatologia identica. Sostengono, segnalati dei bu·ond. ris11ltati dall 'ùs·O dei sal_icilati (8 g. al gio.rno) e dallo joduro (3 g. al in.1 ogni modo, che non de1b bano più occupare lln p osto ;sp.ecia le nella pa.tolo·g ia i cosidetti giorno), salvo manifestazio·n i 1di intollera11za. casi di « i:)·SP.-l1dosclerosi » di W1e.s tphall e Non bi'5og11a poi scordar.e che f.a paoo.lisi fa.eSir11irnpell, i q11ali sonio da far rientraire senza .ci ale è una forma frequente di. n·eurorecidiva altro n E1ll'e.ntità m·orhosa rappresentata dalla durante il trattçi.m.ento della sifiliide; in tal ca:so, si continuerà la cura specifica. N·ei tumomalattia di ''lil:so.n. rj a.ella parotide ed in ·m.olti opera.t i di mastoiM. FABERI. dite, si ha lo stesso effetto sui muscoli innervati da l facciale. La paralisi facciale a frigore. 0

1

1

1

1

1

fil.

È forsie la l)iù frequ ente. fra le p·aralisi di

<' rigin e p1eriferica; certam·ente è qu.elLa in cui i -sinto·m i son,o }Jjù a.p·p arenti. La deviazioinc. d ella bocca, l'impossibilità di fis chiare, la scon11)arsa delle lJieghe ·e· de•l le rughe, il lagoftalmo ·Ch e p11ò p:orta'fle alla oo.n .giuntivite, l' ecpifora p ermettono· t1na diagnosi rapida. L1e p aralisi di origine centrale non raggiungono il facciale infe.ri.ore; in esse le p1a.lpebre e lai fron.te hann.o c·on1serva.t o la m.o·b ilità. Esistono in oltr e S·egni ai .1esio1n i .endoc·raniche. Nella paralisi facciale a frigore, di cui l 'eziologia. è tuttor a discu ssa, tutti i muscoli della fac.cia (fronte, ·palp1ebre·, la1bbra) sono presi; essi p.i~esentano· .atr,orfia e l·e ri.cerche ·el·eittrichre mostra!Ilo una rapida r eazione di degenerazio... n e. Per la ric erca di queista, basta disporre cli llna maccl1i.na• galvanica, con millia.mp·ero1.. metr·o ·ed invertitorr-e d·ella oorrente ·e di un1a bobin.a faradica. La reazione per eccitazione ùel nerv 0 (punto m.otore avanti .a l trago) è n1olto diminuita, sp esso abolita p·er le du e cor1

1

1

1

1

Sulla nevralgia del trigemino.

La n evralgia del trig·emin:o d·eve essere, se.condo D. Kulenl{a.m pf (Zentralblatt filr innere Medizin, n. 33, 16 Augst 1924), s~acca.ta nettam.ente dalle n e.v ralgie degli altri tronchi nervosi , e c.on,sider atai eion1e llil·a entità m orbosa a sè. La cau1sa d i questa affezion·e risi·ederebb1e costantem iente nel Ganglion Casseri, e preciSfl.m·ente in tmo degli a'.ggrupp·amenti C·ellulari che eritrano a far pa1r1,e del ganglio medesimo. Lai di.stinzion,e, quin,di, tra forme perif.er:Lche e fo1rn1.e cie ntrali non ha, seco1n .do l' A., r agio,n e ,d i e.sist ere. Contrariamente all' oprinio1n,e della massima p ar'te dt3gli a t1tori, j} Kulenkamp.f non soltanto n·ega. .qualsia1si i'mportanz.a diagnostica ai cosid.etti pu11 ti do loro si del Valleix nella nevralg·ia d·el V paio, ina afferma (.p arten,do dal concetto cl1e la sede della lesione è centrale) '


1342

IL POLICLINICO

ch e siffa,tti pu.n ti il J)iù delle volte non ,e sistono. L 'a.ssenza, a11zi, di pu nti dolorosi c.ostjtui1 ebbe, seconclo l ' A., 11no dei principali crit eri differen ziali con le nrevralgie degli altri t roncl1i nervo1si. L a n.ostra .esp·erienza clinica , p el'ò, n.on ci p e11mette di eio.n-senti1--e i11 qu·esta affeI'mazione . L a .g.en esi degli attaochi deYe ricercarsi , a ·detta dell'A., i11 disturbi circo-latori a carico d ei v asi che irrorano il Ganglion Gasseri, e • cl1e provengono, com·e è noto, d alla C arotis in,.. terna. A rendere .p iù fa.cil1n.e11te -c-01npre11s]bili i fenomeni subbiettivi (acc,essi dolo1ro1si e1 pare, st esi e) e obbiettivi (distl1rbi secretori , vas.o motori e trofici) che si osservano nelle n evralgie n el trigemino, l 'A. riporta uno sch ema personale cl1e })llÒ essere for se suggestivo, ma che risente a lquanto dell'artificio . Fu~IAROLA . 0

[ANNO XSXI, FASC. 41)

Colpisce anzitutt·o il numero alto di casi i11ortali: 43; l a sintomatologia p res8'a poco è la stessa : disp11ea, arreso del respiro in a lcuni minuti; sono da incrimina r si sia i nuo,,. i anestetic.i 1sintetici, c.ome i veccl1i. I nfatti i 43 ca1si si ri1Jartisco1n o1 così: Aiip ina 1; Apotesina 4; Butina 4; Butina e cocaina 1: Coca ina ( co n o senza novocaj11a,) 26; Proc aLn.a (novocaina) 2; Stovaina 1 ; Imp·reci~1ab i li 2; P e1" cauBe d iffer enti 2; ~O casi perciò (24 uomini, 16 donne) sono essenziarm1ent ei dovu ti all'a,n·est eisico. I l più giova11 e ma la to aveva 3 anni, il più vecchio 70. 20 so110· n1orti neg·li ospedali, 10 nei gabin,etti. d i co1n st1ltazi o111e, 6 11ei dispenisari. S·econdo g li inte1\Tenti t roviam o : . . 1

Toraco.p la.stica 1; El'nia \Scrota le 1 ; Estra.zions ·di d·einte1 1; R esezi on.e di costo·l a 1; del co11netto inie elio 1 ; 'fi ro.i d.ectomia1 1; Emor roidi 1; Operazioni sull'antr,o d Higl1moro 2; per bruciature 2; L aparotomie 20: Operazioni n el setto· n.asaJ.e 3; Cisto.scopie 6; T onsillectomje 20; Prostatectomia 1. 1

Edema polmonare acuto e polmonite per lesione del 70 s egm ~ nto midollare dorsale. In1 un 1>azie.nte operaio di I'1es·ezione dell a • 5a, · 6a, 7a radi ce posteriore 6inis tra, i:>er grave r1evralgia toracica, insor g·e dura nte l 'operazione cianosi, dispnea e tacl1ic ard~a, che si acce1n tuan 0 s·e1m ·1Yr'e p·i ù, !fino .a ehe dop·o 2,~. ore app·aa·e una p.olmonit.e cl·el lobo infe1r i ore . i ni ~tro, ra .1)ida1~1e~te m ortal e. T. Fay (T lie J Otlrri. of ner. ariél ment. Dis. Vol. (H}, n.. 2, 1924), ill11strando il caso, ricotda i r ecent.i stu,d i di a utoTi amie·r icani, p er c11i si è a sso data Ja pr:e1sie,n za di 2 gn1·p·p i di segm enti midoll a ri S€di di riflessi polmonari, di c.ui il 1° va ·da lla 3a C·ervicale alla 2a toracica, ei il 2° c'ompre1n de la 7a tor a cica e adiacenti. È p1er rap porti cli svi l11~:> po embri onale ch e tali gnllppi •Si stabiliscono, ecl il secondo' di essi, che possiamo chiamare g ru1)po cal1dale, è a.dibito ur1icam1e1Ute a.i rift easi v asaJi . Si sp i ega ·quindi e.on fa.cili tà com e la lesio-· n e operatori a d·ell e fi,b re vasomotorie a.b bia generato l ,j1)ote1l$ìon.e v asale ·e la vaso·d ilata.zion,e; stabiljtosi così edema e co1n ge1stione d·e l polmone, i gern1i patog·en i vi 11a.nno ra.p·i dan1ente attecchito, provocando la polmonite. n1ortale. 1

1

1

1

~'.I .

FABERI .

TE R A P IA. Sugli accidenti dovuti all' ane stesia loca le. Cl1einisse, sulla Presse illédicale del 1924, n. 1.'0, ri1Jorta i. dati raccolti da i.111a commissione americana d,incl1iesta1 sug·l i accid enti da anestesia locale, presiedu ta da E. lVIayeI'.

L'inél1i esta mostr a eh.e in realtà si ·e-sagera l'il111p·crrt an,za della suscettibilità individuale di fronte agli a ne stesici; 20 a11to·p·sie non hanno, d1moistrata questa si.1.scettjbilità .ed hanno co.n.vinto ch e lo status lympl1aticus sp·esso è invocato a torto. La Co1nmi!Ssione sconsiglia le ini.e zioni intrau1·etrnl i d ' anestesico lo,c al e, c1 on~danna l'uso 1ji !)a ste alla cocaina. Essa giudica inoffe nsive : per la cocai na le ap·p Jica.zioni bt1c~ali e fa ring.,ee a1 5°{\ ; a l massimo a l 1-0 % per il n aso co11 11n totale di gr. 0,06--0,10, p er gli occhi a l 5%; p·er il Jarjr1ge .e i bronchi al 1-0% ·s en.z.a ~s-o•rp.assare i gr. 0,06-0, 10. Se si i.1sa la novoca1ina le solu2io11i saranno a ll' 1 %; p ei· la n potesi n a a.l 2 °~ ; la. bi.1tin a nor1 dovrà mai esser e llSata in soli.1zioni iniettal1ili, ma so lo .Per applicazioni locali al 2% . D 'altra parte occorrerà esser b ene prudenti r1.ell 'uso dell'a,drenalina ch·e siamo abitu a ti ad aggii.1ngere a lla cocaina: t111 miJlig·ramma di essa basta per aumentare la to ssicità di questa. La Com1-11issione raccomanda di usare solt1zioni di a drenalina a ll'1 per 10000 con un ' massi1no di die.ci gocce. In Ji11ea ge1l-e1ra.le o.ccorre aistenersi dall' u so cli an.e6t e1sici i10,n clo s~ti rigoro sam 1ent.e. La. Co1mn1issi9ne pe·r combatt.ere gli accidenti d ,intossicazion.e consig lia il n1.a ssaggio del c11ore , l 'in i ezione intr.acardiaca di adrer1.elina (2 cc. all' 1 i')er 10000) : riti ene dan111osa 1a miorflna co1ne anticlot.o. ~!ONTELEO:KE.


fi~ASC.

[ANNO XXXI,

41]

Gli incidenti della bismutoterapia. '

.

Htidelo e R abut (Pres se médricale, 1924, n . 23) così li classificano. Rocca. Le forme p1iù lievi c.ornsistono n•ella odontalgia .e nella saliva.zio111e; 1Si osservano Jlier 10 pi1ì in se.g uito all'ini.e1z.i. 0lll!e1 ·en1do1v eno1s1a e svaniscono j.n 12-24 o·r e. Più imp·o rtante è lei stomatite; talora costituita da una pigmentazione ai inargini gengivali, idove si ha un. alo,ne bltt-ardesi.a cl1e si inizia di solito attorno ad un de11te cariato e può diffondersi per tutta la bocca. Neg·li individui con la bocca in cattive eondizioni, · l a sto1natite può divenire ulcel'osa, co11 scialorrea fetida, lingua ·saburrale, co.lol'e i:>allido, dolori. Questi incidenti 11on sono i11olto freqt1enti, possono v:erificaTsi 1n qt1al1111q11e stadio della cura, non raggiungono mai l 'intensità della stomatite mercuriale e g·t1ariscono rapidamente. _t\ cartco d·e1l tt1.b o• digereintte, s i hann10 incidenti dli lieve e.r1.tiit.à e i:>oco fì1'"eque.nti, Peso aillo sto1m ac.01 e dol1ore a11',e,p,igìastrio, ra.raJ11ente, dopo l 'jniezione, ua10 'Sta.to cli nausea e vo. 1

1

1

mito. Sii è n1otn.t 0 c111alc!1e r::iro cas 0 di ittero. Vrurii s10 1- 0 i d1·stn1'fbi 1a oa.rico d1ella pelle. Il pr11rito. s1)esso localizzato, s i v.erifica subito do·p 1o J'iniezior. e ·ei scomp n1 e rap·ildamente. L'orti,cairia, di. solito !'1eci'diivant1e, può ,essere re1g ionaJ.e 10 generale; si accompaig.n a .a prurito e f 1ebibr.e, sciomip.arie id i .so liito, dop10 21 01rte. La malllifestaziolile outa;nea p1iù importante. è l',erit.emia scairla.tt~nif.01rme, caratterizzato da una ro seola eritemato-sqwamo1s1a soarlaitt.inifo·rmre, {,'lh e du1ra una èL1ea:irr1a di g·iorni, ma pt1ò anche aggravarsi. · Si hanno anc·h e disturbi a cari co dei re,n i (albuminuria), del sistema nervoso (disturbi vago-simpatici, cefalea, dolori articolia.ri e muscolari) e dello ,s tato gene.rale (febbre; stanchezza). P er la pr.ofi.lass.i , si im,poiille1 l '.esame p!"eve1n tiV101 del, pazi.ente (bo.e ca, ten.i stato1 generale). 1

1

1

1

fil. Pseudotumori consecutivi ad iniezioni.

E stata se1gnalata da div.ersi auto,r i la. fo.r1na.z ione di p seudott1mori sottocutanei con secutivi .ad iniezioni sopratutto di olio ,canforato. t 'e-same microsc.opico dimostra che si tratta di un te s·s11to. iooammatoi!"io, d·oivuto alla pre1$enza di l1n corpo ,estraneo, c1he in1 tal caso, era l'olio. La reazio1n ,e infiamm,atoria è cap1ace di lJl odurr.e l1na quantità enorm,e di tessuto }conn,ettiv.o filb,r oso·, ieicatriz.iaJei. Qu e-sto, maJ nutrit 0, fìnis·c,e per s ubire al oent·r o la degenerazione ialin1a ed allora il processo 1

1

1

1343

SEZI ONE PRATICA

r imane stazjonario i11 qt1esto punto. I nvece, i1e·l le p1arti perifecich e, la rea,zio,n e infia mmatoria, bene alimentata da un'abbondante vascola.rizz,azione, co,ntin11a. Ne risulta che que~ sti g·ranul·omi cr.escono lentamente, ma contiILuainente a guisa cli una.i macchia di olto che si diffonde. 'Quindi, ·se l a struttura istologie.a di qt1e:sti g 1·anulomi è qt1ella di un teissuto innammatori o, la loro evolu.zion1e è inrvece q11ella di l1n tum,ore grave che rende necessari,o, llll inter v ento. S1pesso ancl1e i ' 01p1e1'a zione ·r ima.n e :incompleta, ed i risultati sono mecli.oc.ri. Si incrimina, di solito , pe·r la l)l'O,d uzione di taJi gra11t1lomi l ' olio di vas elina.. J. L. Nicod (Rev. ?rt éd. de la Suisse roman.de, genn. 1924) ritiene in\~ece che qu.alsiasi co11)0 g:r::vsso s ia cap1ace cli pro du1·'.li. Più cl1.e la qu,alità del co1tpo g·1·asso, 11anno im·p ortanza per la loro ger1esi. la quantità deJ liqlticlo inietta.to, la , ,jtalità dei te ssuti a l n1omento' d·ell'ini ezione i ,di tl1rbi cl ella ci1·col:a zione locale ,e generale.' Quasi tt1tte le osse,:r,vazioni oonce.rn'o no• irrdiviàui che, n l m,omento in cui si praticarion.o tali iniezi oni, erano, affetti da mal atti,e gravi e qujndi in· ·stato di debolezza. Dis og·n a riconosce·re p.e rò che l ' evenienza d ~ qt1esti gra1111lomi è assai ·rara in confronto d e1l gra11 numero· di intezioni 'o leose che si J)J"atic.ano. D 'a ltra pia .rie· non è certo da accettarsi il co•nsig·Ji.o d1ell'A. ,di sois tituir,e le i11iezioni sot.toct1ta1nee co·n le endovenose, poichè n.el caiso d ell'olio canfo-rato ci si e.sporr€'1b be a g·ravi p1erico·li ecl il rim.edi·o sare1b·b e peggiore de·l male. 1

1

1

\

fil.

Danni dei catartici salini negli stati di disidratazion~. U11clerhill .e Kapsinovv (J ourn. of. b. c. "l\Ied. Ass. , 5 g·ennaio 1924, dalla Gazzetta d egli 0·speclal.i e dell e Cliriiche) studiarono gli effetti della disidratazione e relativa concentrazione sanguig·na cl1e segt1ono a lla somministrazione di purganti salini. Somrniniis tral'ono con l ~ son.da gast1ica d·el tartato potass.i co. e j o·dico, o solfato di so·dio o solfato di mag11esio a cani adulti e no11mali do1)10 \ t111 perio·do cli digiu1n o s·enza a,oqua, e a cani digiuni ai quali era stata somministrata 1acql1a. Nei cani disidratati non ebbero che scarsa co11centrazione sanguig:ç.a e n.essuna azione purgativa. Però il solfato di magnesi.a esercitò azione nociva su midollo spinale : dopo pochi minuti s i ebbero d ebo1ezza generale, movimenti spastici delle estr.emità, alterazioni 1


'

1344

[ANM> XXXI, FASC. 41]

1L POLICLINICO

del res1Jiro., ed anestesia corppleta per due ore • . e -n1u' . Qu a lcl1e vo·l ta Bi ebbe morte rapida. Tali fatti i1on si ebbero negli animali che ave.vano preso acqua. Bis.ogna d11nquie 11sare C'on cau.te la il solfato di magn1esia nell.e c,ondizion.i in cui può esse1'Vi forte con.centra2io ne del sangue.

IGIENE. L'igiene nei negozi da barbieri.

Sµlle modalità ùa seg11irsi per la disinfezione degli utensili usnt1 dai l1 é1.rbie·r i, l 'accordo i1on è ancora raggiunto. Qualche co1ntu1 e· 11a e1nanato· in pr oposito· delle ordjnanz.e e, di fatto, in a l cuni negozi si vedono dei cartelli. in cui rsi annunzia ch·e' ivi s i pra.tica u11a cliPERSIA. 1sinfezione acct1rat~, m~ il. più d·elle vo1te, tutUn caso di avvelenamento da colchicina. to si riduc.e ad u11 ba1·attolo con una solt1zio.n e di· lisoformio nella qt1ale · o,gni tanto s i sciaLeibholz (ll1ed. Klinic lc, n . 52, 1923) riferisce cquano alcuni degli utensili usati. Chi posun caso di intossicazion.e da colchicina a vendo siede delle ·cognizioni, a11che elementari sulla il pazie.n te ing.erito per errore 50 ta.vo1e.tte da disinfezio11e, comprenide che tale manovra è 1 mmgr. anzichè 4. Il paziente venne colto da deJ tutto inutile ed illusoria. Il lisoformio ha collasso e da diarrea, il polso era piccolo e il vantaggio di non intaccare gli strumenti, ma m.olto fre queinte, l a faccia arro·s sa.ta. Venn.e è ancl1e un ·g ermicida tanta debole. da non poesegu ita. la lavanda gastrica e vennero fatte tersi affatto contare .S'll di esso. Con la soluzioiniez,i oni di caffeina.: albuminu•r ia e cilinne al 5% del tip.o grezzo·, che è il più forte, druria. Vomito· e diarr·ea segt1itarono p.er all'l1ccisione dello stafilococco non è sicura nemcuni giorni. Guarigione completa. PoLL. meno dopo mezz'ora ·di contatto. Il tipo usato dai barbieri è ·di solito quello :per toletta, epossiede p iù dre.bol1e azione germicida, la q11ale NOTE DI ,MEGICINA SCIENTIFICA. viene an·ch·e a soéma.r e per il fatto elle l a· stes:sa sio luzione rimane a lungo. n·el barattolo con L' azione sui grassi del polmone consegt1ente1 evaporazio·n e della scarsa fo rmal' d.eid.e ·CO·n tenutavi. La di1Sin.fezi·cme P·Oi è una L 'in1po1rtanza dei p·o lm1o·n i n·el metaibolisrr10 ope.razione che d ev·e eseguir,s i cion ct1ra min11dei grassi è stata messa i n rilievo• da ricer·c he recenti di Roger e Bin.et. ziosa se si vu,o le ottenere un effetto e tale acS·tudiMldo· i ·pooJm,o.ni di ca.ni no·rmali Gel- · curatez.z.a non può esser.e s1eguita dal barbiere bert e Joimer (Paris Médicale, n. 3, 1924) hanche ,non ha l e cognizioni :semplici, ma necess arie e che sp•e\Sso è tra.pip o affacendart o· ·p er penn10 ,s egn.a.lata la presenza di masse gras.sose sarvi. nei cap ill ari sangu igni de,g·li a•lveoli: il grasUno dei pericoli è ra1)ipresentato dal penn.elso ivi giung.e attrav·eirso l 'arteria polmonare: ma parte di esso è r.est.ituito aJla cir.colaziolo· per la .barba, che JJUÒ ess.ere infetto da sip ore de carbonchio, ma il pericolo sovrasta a11che ne gen.erale p·er m·ezzo della vena polmo·n are; il privato che si ·sbairba da. ·Sè. Vi Gi può ovviarp 1na parte. d eve esser consumata, in situ; un 'altra Gi e limina n .ei bronchi. Rog.er e Bin.et har1 con la disinfezio11.e de.I pen11ello subito do·p o l 'acquisto; 1jisinfezione che può praticarsi mer1.o mostrato che il :sang ue i:>erde il 1-0 % d el S llO grasso nei ·po.Jn1oni (lipQp.essia polmonare) diante l'immersione i11! formalina a 2 1 I 2 % a 39°, tenendovi il pennello per 10 minuti e riecl hanno dim.ostrato il s uo consumo in s.itu. (lipodiere.si pobnonari). , l)etendo due volte l 'oi::>erazione. ìVIa la disinSeconid o G. e .J. la localiz.zazione del grasso fezione ·corrente del pennello us,at.o d a l barbiere no11 è agevolmente realizzabile. L 'immersione. :si ver ifica. n ell ' inter110 d·e-i capillarri sanguign i in forma di .embolie trombosa.nti, nelle celin acq11a bollente ,non p11ò fa rsi pe·r i pennelli tnle di Ku ppfer, nelle cellule ep.at]che. Esin cui i pel.i sono ten11ti insteme1 da riesin1e o colle; il sublimato e l 'ossicianuro idi mercurio si ravvicinano l'azione d·el grasso per p1a:rtri dei polmon.i, alla funzione grassosa del fega.- :sono decoim.p osti dal sa.pone1 aderente ai pennelli. Un rime.d io radi·ca.Ie sarebb,e la soppresto. L 'attività lipodi e.retic.a del polmone è più sione di ·qu.esti, m.a la lo•ro soetituzione incontra. ir1tensa di q11ella d el fega·to : qu·esto fatto, c.om .e la moìto maggiore .e·s tension.e del polm·one pure d elle difficoltà e q·u elli che han·n o pro.p ospiegherebbe perchè inalgrado il 1sa11gu.e che sto di sostituirli con cotone o ·c on garza non si tocchi qu.est'o rgano sia più ricco in grassi sono .evià8'ntement,e mai curati di fare quaJcl1e esp erimento, .she a vreb,b e loro dim·O\Strato· l'ina.pper la vicinanza <l·el dotto toracico, i ea1pillari sono n1eno t111.iifo1 memente forniti di qu1eista plicaibilità delle loro pro1poste. D·el resto forsesostanza in confronto d·el f.egato, venrendo una il pericolo non è tanto grave com.e si suppone; gran l)arte di essa i·apidamente distrutta. il p1enne'1lo è continuamente bagnato con i-1 saMONTELEONE. ponie il quale, per arrivare a dare la schiuma> 1

1

1

1

1

1

1

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

SEZIONE PRATICA

deve trovarsi in una ·certa conc.e:ntrazionei e quin1di, se pure n.on ha a1zione genni·cida, non è certo un m·ezzo su cui .i ge·rrni p.o~sano .001n servare. la l or.o· vitalità. Per gli oggetti in metallo, la disinfezione pii1 semplice co.nsiste nell'immersione in a cqua bollente; occorre però t.ener present.e che questa, se prolungata, potrebbe altera.re i l filo del rasoio. L o strofinamento con alcool sarebbe inefficace. P ·e r le sp azz ole e d i lJ·e ttini, E. Schmid (I ,l co·n ·s iglia l 'imm·ersione1 in aunmo.n iaca diluita a l decimo e tiepida, seguita da risciacquatura, procedim.ento che. sarebbe efficace e non danneggerebbe ·g li oggetti, come i11vece fa la s oluzione di carbo·n ato ·di so1dio o di s.apone a 60°. Anche l'immersione in una soluzione di formalina ~.arebbe efficace, ma è da temersi l'azi.one irritante sulla cute della formalina rimasta aderente alla spazzola. Nessuna azione antisettica eser.cita la pietr.a d'allume che si u sa dar.e dopo la sbarbatura; alcuni anzi ritengono che essa sia più che altro da.n nosa per i germi .che possono essere contenuti nelle piccole crepe. La disinfezionie d egli ·utensili do.vre.bbe, a r ig·'or di termini , essere fatta do.po l 'usp p er ogni clie·n .t.e. N-0DJ potendo otten.ere ciò sa~e,bbe almeno· da esigere che, a lla sera tutti gli u ten1siil i v·enis.sero ·chius.i in uri.a, c.as.s·etta contenente dell e p·a .stigli e di formaldeide1, an.aJ.ogam.ente ai quanto si pratica p1er la distnf.ezion.ei d·ei cateteri. Il lung.o· co1n tatto1 con. l 'atmos.fera c.arica ·di vapori di formaldeide sarebb e efficace ancl1e con una concentrazione bassa di questa, tale di non .essere poi irritante per la cute. P artiool ar.e .c11ra s i e·sig·erà per' Ia .b i ancheria, c:he, d-0vre.bb1e essere. :rica.rnbiata pe1r 01g ni cliente, p·er il vestito (p•er cui ·O·r mai è ·entrata nell 'uso 11na soprr avveste b ianca) e per l e man i , cl1e dovreb.beir·o· ·esser·e lav.at1e1 con !s a1J•On1e primn di passar·e ad un nuov.o .cliente. Filippi:ii.

134.5

VARIA _

t

Che cosa ha reso l' insulina al dott. Ba nting.

I

1

1

1

1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. Soleroma delle prime '~ie respiratorie_ - Ciriè, G. Capella, 1923. GRETTI G. Spirochetosi itt ero-crn 01.,rag ica sperirnenGAVELLO

1

trtle in g'iovan,i caprini. -- Roma, Industr1a Tip. Rom., 1922.

In. La presen,za della spirocheta ittero-emorragica nei ratti delia città, di Faenza . - R oma, Industria Tip: R om. , 1923. GHETTI G. Un, caso di d istrofia pila~ ·e. Napoli,. Giusep1pe l\ilarino, 1920. " HUZELLA THEODOR . K rieg un,d Fr·ieden, im Lichte der M edizin. - Berlin, S . Karger , 1923. ' .TEMMA RocCJo. Leishma·niosis infaritum. Berlin, J t1lius Sprin.g er, 1923. 1

O. La reazion,e d el Oammdge nelle malatt,i e del Pancreas. - Mila:i.o, Frane. VaJlardi , 1923. In. La dimostrazione delle fibrille 'reticolari con, il nietodo B 'lelschowsky per la diagnosi differenZ'iale t ra sarcoma ed epitelio·m a. - Napoli, Co·o p. Tip., 1911. r. .10INI G. Ooii tri b u, to allo sti1;d io d ei t ·u mori niela1iot'ici. - Nn.opli, Ooop. T ip., 1911. · LICINI C. Vber einen iu1nor der Glanclula ca.rotica. - Leipzig, F . O. W. Vogel, 1908. del,la Sc·uola politecnica, di LICINI C. ><3 u,lla disin,f ez.ion.e della pelle in cl1ti-

(I ) Thèse.s 1923 Zurigo. Ri.f. in II Congr:e s.s o di m 1edi cina1 e farma.cia militare., vol. II, pag. 487.

======

Importante pubblicazione : Prof. CARLO BASILE

Dit>lomato in medicina tropicale al Royal, College or Phislc1t.n1 a.. surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia .B.. Clinica Medica di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie

I

Al dott. B anting s.on.o stati a,sseg·nati: il premio Noebel (condiviso col •dott. M.acLeod); . ur1,a r e.nd.itai a nnua di 150 sterline (p·a ri a ·circa 100.GOO lire) da p1art,e del Go·v.e.r no can.a.de•s.e; una cattedra ad persona11i hell'Unive•r.sità di Tor o11to; il p.r:em jo R e eve di .qu·e,s ta Università ; la m1e.diaglia Rose·n b·erg· d ell' Unive!'isità d Chicago; la m ed a glia J 0 hn S cott diella, 1città di F ilad.e.Jfia;; ·e co. È stato raccolto 11111 milioiThe ·di dol1ar i p er crea.r e u11 I stituto intito I.ato al suo· ·n om,e. Noi chiediamo: in Italia .come 1sono state ufficialmente· .comp. ~ n·sate J.e .sco·pe.rte di P acinotti, F erraris, ~'Iarconi , Golgi, Grassi, ecc.?

Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della R . Clin~ca Medica di Roma. Un volume neU'ampio .formato della nostra Collana Ma· nuab del e Poliolinico >, di pag. XIl-26Z, stampato su ea.rta eemipatinata con 18 tavole- nel testo e 91 figure intercalate pi il Z · tavole a oolnri fnorl testo. Prezzo L. 83. Per i nostri abbonati sole L. 28 in porto franco. Inviare Vaglia postale al Cav. LUI GI POZZI · Via s :stino., n. 14 • Roma.

L1c1N1

1

1

1~urgia.

T .,

A.,

R.

Ricerche preli mi·n ari sull'azione di est r atti l eitcocitari nella in,fez·i one tubercolare sperimentale. - Napoli, Edizione de «·L a Pediatria>), 1922.

LUZZATTI

RONOHI

POLLITZER

La febbre tifoide n~lVin,fan~ia. .Napoli, Ti•p. «La N111)vissi ma.:», 1923.

1\1ALLARDI MARI O.

Oontrib1ito allo ~tudio delle e1n àturie reriali e 1iefralgie cmaturiche. - Napoli, G. Barca, 1922. ID. Oont1·ilJulo allo studio della baci llem la e bacilluria nelle forme di tubercolosi chir111rgica. e polmonari non cavitarie . Napoli, M. Ruggiano & c., 1922. l\1AROGNA PIETno.

1

• I


1346

!L POL ICL I~ I CO

[ANNO XXXI, F ASC. 41) I

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (*) •

QUESTIONI

PRATICHE.

LXXIV. - Rimedi giuridici nel casi di concorsi ad impi eghi pi?bblici. La erronea val11tazione, d a l)i:t.rt.e d·ella Commis·sion1e g i11cl i cai ri ce di un concorso a.cl im.p iego p 11'b b·l ico, del 1se1·vizio 'pr·e.sta to, ·da un C'arudidn to, n o111 costituisce \ i0Jazione .di un diri tto s.11bbiettivo, d a lla q11ale1 so1·ga; azione1 giudi. . z1arl ~. . « E ciò di ce, correttame11te la sentenza 30 gil1g-no 1924, n. 1255, della Coir te d·i C.assazi.one d el R·egno - p er .d11pltcie eon'8idterazione. In p1' i111 0 111ogo, la gratuatoria dei vincitori, i n conco11so b.andito· p·er p.1 1bblici impieg·hi , è la risu1tant1e noin d e1JJa l"li S'o.luzio•n ·e d i pu1'e qu:Lsrtjonii. di diritto po1sit.ivo1, m .a sovratt1tto di a1cc1e·rtai1111enti amrrnimistratiw del1e attit11dini 0 dei reqÙisiti dei cai1didati in c,orJ•elazion.e alle e,s ig·enze del pulblb1lico .servdzi·o,_ « Di qui s·e1g u·e ·cl11~, se f·r a 1e. varie 01Jieraz.i on i co1mpil1te 'd'aJ.la c .ommissiion1e giudi•c.atri ce si a-vesise uina mera interpetrazio111e ed a1)J)licazmone d·i leggi positiv.e e qu.esta si assuma eJ"raita, n1on p erciò :i!l conco1rr.ente1 i:»uò dirie .che d.a ·detto .erro,r e eia dip·es·a in modo d e1ci,s.i v,o l·a cla.ssiifica .a. ·que3tlo o quel po·s to e pois sa invece aiferma1'!e l opp;ostJo d.iritto a diversa cla·::.s i fi~n, .:'IYr111nto· .P ·erchè ·qu·est.a dii:>encle da aJ,t~e e ,s.ostanzial·i inda1g"ini n1orn più rette da norm1e tassative di dir 1itto, ma àern.andate al g'iudizio diiscrez.ionale .della p·t11b·b lica ammi nistraziome. «E sie lJre-rtrunto tuia utilità p rt.ivata., nella 1eip E1ci·e· ll1n:a. cl ait.a cla.ssifica.z.ione tni g·radt1.a.toriia, dipende non pure ed in p 1a:rte tn1i.n.ima dallo accertamento d i C•OII1diziloni di diritto, da farsi c orn mera i1nteri:>·etT'a.z ion1e cli n.orme g i uridi<!!l1e, ma principalmente e sostanzia lmente. dalle determinazioni discrezionali dell e pubblicl1e Amministrazioni, è ovvio cl1e quella n io n p,ossa forma1--e olbibi·etto ·di diritto \Subibiettivo .d el donc,o rrente) .amche 1se sr:i: assuma essere 1noo•r:so un .er~otre in •quiel p1rimo· acc·e1rtam8lllto. « Pt1ò bene il coo.1corrente demum.ciaire davrunti i competen,t i istitltt~ ·d i giu1s,ti.z.1a ammiin istratiVia queill' e·r'rio 111e .e 1ohie1d eme la ieo1ng·ru:a oo:rrezion,e, ·m a non mai ·esp1eirire atZ.ion·e davanti i g·tudici .o:rd1nJari. A detti p1rincipi \Si è se~pre attenuta l ' auto·r ità ~iu.c1iz.iar'ia nelle quistiond d ibattute st1 tale ·Oibibieit to . «Ma v'l1a di più. Le .no1~me di cli:ritto, che clisciplin1ano· le operazioni di C'oncorso e pre1

1

1

1

figgono criteri d i valutazione 'dJeli servi·z.i e titoli dei coinco·I'l, ent i, :sono ·c o10,r.diJ1Jate a frenarle 110 . a111:>,i trio clJe1lle :C,o·m rniis1Siioru 1e s1omo dettate a. t11tetla precipu.a ·ed immediata d,eJ,Lo interesse de ll 'Er: te p111b])li-c10; ma non son.o infor.1na.te a llo, inteindimerlto di clar·e protezione1 g·it11ridic.a inclividualizzata a.i cor rispondenti interiess.i sing·o:li dei co.n .correnti. « I n.cc mincia in detta n1ate·r ia a delinearsi i l di1itto s11bbiett l\'O tuteJ:abile dal giud]ce co1n11ne·, s.o.i do1J<o che1 la graduatori,a è 1stat:t compjt1ta ·e d o.cc.otra in J.:>.ase a,d essa lJrovvedeve .alle nomine. « Qui invero di .J·egola, sal'Vo cont·ra1rio dis.p osto di legge o di })ando·, J,a g·rad11atoria cos titu.is•c1e f,ornte di djritt.o p1eir il classi.ficnto e di o'b b li:ig·hi ~).er l ' amm:itni straziion1e, che è tenuta ad attenervirsi, ma ancl1e qu.eJ. diritto è tem.perato da alcune oppo1ste f aicoltà dell 'amminis,t raz.ione n.

1

1

1

1

1

1

1

1

LXXV. -

Decorrenza del tern1ine per il ricorso.

La , - .Sezione del Consi:glio di Stato, co·n cilec·isi·onie 1° felbJ:>·r aio 1924, rie. Com1m.e di Atena, L uc.an,a, ha ·di chi,ara.t o ·che: dalla com\1. n ica.z ione id i una drel rbe1razi0Ilie oonsigliare cli lice11ziam·e nto fatta con lett·era ·del Sindaco., la ql1a1e non. c-0nboog1a fil t1esto1 integrale m .a sioltan.t o il Sl1Jil·t o ·della d.el ilierazioiille stessa, non dec-orre il termi ne p1eir il r ieto.rso· all a. g·i u1'isdizion1e ammd.ini str ativ.a. Sin •<l1lli l a deci1s.i one. i\1a è opportuno non esporsi a rischi, sia percl1è la efficacia della notiiìcazione, a11cl1e sec;o,n do1 1a. teisi acc.iolta dalJa V .S·ezione, dii:>1en1de .dal c1orntenuto d·ella 11ette1·a, in quanto po~)Sla .es,se11e1 co.n siderato, nei singodi casi, s11fciente o non, sia p1erchè la g·iurisprudenza deJl,a IV Sezi,o·n e, non è, 100 questo p·u11to, nel1o• stessio s·enso cii quiell1a sopir:a in·d icata. R i cevuta, la c.o.municaz·icme <::onvi en e ag·ire . chi ed.endio ao1pia ·d el provvedimento. 1

1

1

1

Indispensabile per tutti i medici: Dott. Ca.v. Utr. ALBERTO VIGO (Ooctor Justitia) .

LA LEGISLAZIONE SANITARIA

•• ••

In rapporto all' esercizio professionale :z

(Man ual e contenente Leggi, Decret i. Regolamenti, Oiroolarl e t utto ciò che ai riferisce all'esercizio profession ale, ad uso dei Medici c©Ddotti. dei liberi esercent i. degli utftoial,i aanitari i e del per sona le addetto ai laboratori di vigil anza igienica). N. B. - Coloro che intendono non restare sprovvisti di que· sta veramente utile opera compilata in seguito alle insistenti prem ure ricevute dai let tor i del « Poli clinico», debbono affretta rsi perchè l'edizione volge orm ai al termine. Prezzo L. 1 6. P er i nostri abbonati sole L. 1 2. 7 5 in porto fran co. I nviare · Vaglia p ostale al Cav. LUI GI p0ZZI - ' ' ia. Sistina~ n. 14 - Roma.

' (•) La presente ru brtca è affidat a all' aVT. GIOVANNI S ELVAGGI, esercente in Oa.asuione, consulent e legale del

n0~tro

periodico.


(ANNO

XXXI,

FASC.

41]

1347

SEZIONE PRATICA

.

NELLA VITfA

PllOB~ESSIONALE.

MEDICINA SOCIALE. La questione ospitaliera e le assicurazioni sociali (Assicurazio~e malattia - invalidità • infortuni). Sotto questo titol·o modesto con i tipi dell'e.ditore Ca.p ·p elli di Bologna (1924), il prof esso.re Gustavo Pisenti p11bblica un libro che ha un contenuto di importanza assai più largo di quello che il titolo stesso e la prefazione del prof. Baldo Rossi far.ebbero intravedere. I rapporti tra gli I stituti destinati a gestire le varie forme di assicurazione sociale e le istituzioni ospitaliere so.n o indagati profondamente ed esaurientemente sulla base di nùmerosi dati statistici raccolti, con grand.e cura e pena, attraverso a forti difficoltà e valutati co·n rigore di metodo e con acutezza di penetrazione. Su questi dati il Pisenti ha potuto dimostrare che è del tutto ingiustificata la sp·eranza di poter risolvere l a cris'i ospitaliera col1'ajuto 1degli Istituti di assicu.r azione .sociale anche se fosse promulgata l1na legge sulla .assicurazione malattia, pur riconoscendo il contributo efficace che le casse assicurative possono fornire allo sviluppo ed a ll'economi a degli ospedali. Ed ha potuto rinsaldare con argomenti validi, talora prospettati con qualche spunto di ironia finissim·a, l'abbandono ormai definitivo delle direttive contenute in quel progetto m.assimo rdella fu Commissione, come l'A. la chiama, sulle assicur.a zioni sociali, con cui si S<!onvolgeva tutto quanto l 'organamento della assistenza pubblica italiana pro.p rio per inspirazione di quelle associazioni mediche, che divennero in seguito ardenteme.n-. te contrarie alla assicurazione malattia. Il Pi.senti rileva po,i, con quella autorità che. gli vie·n e dalla pratica lairghissima ·e dalla co11o·scenza profonda ,de.11a materia, quanto sia utile, se pu1re non si voglia ·dir necessario, che gli assicurati abbian.o le cure da medici, che oon !Solo p·aisseggano lei aittitudini diagnosti·c:he e terap.e11tiche indispensabili, tna siano anch·e orienta.t i v.erso quei p1articola,ri biso gni ·di ripristino funzionale e lav.orativ·O dell'organismo dell'ope1raio ·che nella medic:ina curativa gen.erica non sono ten1rti s.e mp·r e in .quel oonit o, ch·e mieri tano. E prospetta anche la n·ecessità per i .c uranti degli assicura ti di fo·rma.I'S.i quella singolar.e orientazione di spirito·J che n·on è fiscalismo, ma serena e severa valutazionre dei limiti, che l·e basi a.ttuaria1li ei fin.a.nr~ia:rie d·elle va.rie for1

rr1e di assic11razio·n,e sociale imipo·n g.ono. special-

mente a chi ne è convinto .e, cosciente assertotre. Il Pisenti perciò caldeggia la istituzione neg·.Ii ospedali di speciali _rep·arti p.er gli assic11rati e pa:rtico,l arm1ente pe1· gli info rtunati, ç;e purre n.on1 si mos:trai favo·r:evol e, con argom1eI11tazio.ni, in realtà non convincenti, alla creazione idi -0spedali spectaljzzati. lVIa n.el libr:o, c, è b.en altro e c, è ·p ro·pir io· qu.ello che l Autore farne non av.eva intenzio·n e di m,'e tte·rci, p1er:chè si era p rop.osto ,·e gli ·e ra p1arso di fare un lavo,ro, insolito per lui, materiato soltanto. di c~fre e' di freddi raigionamenti stil particolaiìe argomento, chie è segnato· sul ti toJo. Nel liibro invece palpita e trabocca da ogni pagina l!a fed·e che il Pisenti ha., ·e non 'da .oggi, i1ella funzion·e b1enefica delle a·ssicu,raz.ionti. sociali. E chi legge la coglie e ne viene avvinto e. convinto, e sente che l'assicurazione malattia, sia pure g.raduaJ.m1ente. insrt aurata, si irnpon.e se si vuo le dare una b.ase sicura aJ.l' aissicurazio1n1e invalidità. s ,e nte: ·che la, 1p revenz.ione delle l.esio11i all'organismo1op.e·raio ·e la cura ·di qt1elle, che non si sono pott1te evit.are, ra.ppr,es.entia, tanto per 1 assicurazione info rtlllili com.e per l e altr.e forme di assicuraa;ioni sociali, un proiVvedimento necessairi·O· che il de.terminismo ecoillomico s11g·gerisce e sostiene .rispondendo, incoscientemen te, a. quel sentimento ·di solidarietà umana, che . rappresenta non, t1n vago c101n venzionalism.o, umanitaTio ma una delle basi più sicure della convivenza sociale. Così il libro1cornbaitte t1na nuova e fo:rtei battaglia per il completam ento di qu.e l sistema di asisd.curazioni sociali, che da noi è rimasto ancora im!perfe.tto e. eh.e alcuni no n 1sentono il bisogn.o ,d i integrare coD 'assicura,z.i·oin e malattia. Il prof. Pisenti no·n si· prop.on·eva, dioevo, di co·m battere sul s11,o libro .qu1esta battaglia ·e. forise n1o•n glien.e pa!'eva il momento. Ma la fe·de nella grand.e o-pera umana dell e· assicurazioni sociali traibocca dall animo di chi con1e il Pisie nti ha d·edicato. a questo .ramo di studi la parte miglio.re e più coscientemente matura della sua attività e non si trattiene nè si comprime anche quan·do si tratta con competenza e con fredd ezza di indagine, un argomento collate.r ale ! 1

0

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

CESARE BIONDI

professo·r e di Medicina legal1ei n,ell1a Reg'ia Università di Siena. \

I


'

1348

[ANNO XXXI, FASC. 41]

1L POLTCLlNJCO

A proposito del regolamento sulla eircolazione degli autoveicoli.

CONCORSI. POSTl VACANTI.

L' art. 3 del nuov.o r.eg.olamento recenterr1.en..:\.XCOXA . o. ·peclalG e i L"jle l · 111 berto I. - Aiuto Chi· te 1Jl'O:l11ulgato · detta alcune noir me circa i rei urgo, L. ~500 (sio), c.-v., Yitto e alloggio. Titoli. ql1isiti fisici e psichici da r ic·h ie.d·e rsi a.g li aRcad. ore 1~ del 30 otto br0. RiYolg~rsi a lla Dires1Jira.nti a condurre autoveicoli. r.i{>ne ~H ni taria . La Co·m tnis·sior1 e che· h a f.ormula.to que·ste CA~rPOGALLIANO (Modena). Al 20 ott. Stipendio i10 rme non ha dim·oo.t rato di ·essere a cogn iIJ. ~000; trasp. L. 2500; uff. san. 'L . 800; doppio zion.e dei r ecenti stu1dii ·e voti, p·u .bblicati sin. e.-\'.; ambul. L. 700. Abit . 6000, pov. 400. Cà~NARA (Perugia). A. tutto 30 ott. Condott.<1 in I tali.a che all'ester 0 sull'arg.o mento, studi e vo ti che n e1l'interes-se, d·eù pubblico, tendo- egu:i l prin1u ria. Età lim. ..JO. Ser,·izio a lternato sen1estralmente nelle clue condotte. L. 50.10 a l TeIl .) a d llna giu sta ·selezione del ·p·ersonale }Jl'esoriere. L. 6000 pei pov., c.-v., L. 2000 cav., L. 600 posto a. C·0 Si ct.elieatb· servizio. dlsa~ ia to servizio. E invero, a prescindere dal fatto che non CA~TELVEHDE (Oren1ona). Con Tredossi. A. tutto si è voll1to ricorre.re p er qt1esti a1ccertam1enti :JO ott. Vedi fase. 40. a medici specia.lizzati, si legge iTIJ qu.este nor('A8TIGLION'F. DF.LL.\ PESCAI.\ (Grosseto). Per "\1 e· tulnn in; L . ùOOO. llrorogn nl ~O ottobre. 1ue u11a. disposizio·n e. c1el t11tto assurda. ! 1'At:RICA or RO}.CA (Runia). - · I •. 9000 per 2000 pov., )J entre in un pu11to è detto' .che i conducenti devon o po\ssed e1,e visus completamente I~. :..:oo per uff. san., c.-v., 5 quadrienni dee. Et~t / n·o11 inferi·ore a qnattordici decimi purchè d.a liru. 40. f;. 50.10 all'Esattore. Serv. entro gg. 10 (sic) . Scad. 31 ottobre. l l n occhio· no·n inf erio·r:e a cin!qu1 e, si aggiunGENOVA . Sead. 23 ott. ì\tledico batteriologo; ge c.11e possono venire anche inessi i mon10L. 11,000 e 8 bienni di L. 500, oltre c.-v. nella coli che p osseggono un visus 'dell'oc~hio Sllmisura degli altri impiegati del Comune. IJ·e 1·st.ite, n.on infel'io re a otto decimi. MILANO. Oorisiglio degli lstit uti Osp·i tal ieri. Dirigente dell'Ambulatorio Comunale curativo an)Jentre p er cl1i l1a clu.e -0cchi in f11nziione titubercolare; L. 6000; età lim.. 44. Vice-diri.gente so110 1ichieBti come minim,o 5/10 in lino e 9/ 10 nell 'altr o, per chi non può servirsi che di un e nssistente id.; 'L . 5000 ciasc. l\1edico assistente occl1io S•OJo è s11 ffici ent e ch·e questo a.b.bia un interno residente nell'Ospedale per malati tubercolosi in Garbagnate; L. 5500, alloggio, ecc. ; esami. ,·i ~11 cli .8 / 10, rn°en o cioè di quanto è pre- Assistente 1Jell'Amb11latorio C-Omunale di 1'1edicina ~ ~l' i tto }}er l 'occtJi o 1n.i gliore in .chii può djinterna; L. 2040; non meno di due ore di servizio Sl)Jt're anche del]a, funzione, sia pure ridotgiornaliero. Per gli ultimi 4 posti età lim. 39. ta., dell'altro, occhio. Giorni 30 ·d i vacanza annuale. Tassa com. L. 50. Ql1 este disposizioni che amm,e ttono i mono- Scad. ore 16 del 31 ott. Doc11n1enti all'Ufficio di coli a co,nd11rre in p11bl>lico aut o•vei.coli, ar- Pl'otocollo (via Ospedale, 5). Pflr i11formazioni riricchiranno certa1n1ente la cronaca giornalie- Yolgersi alla Direzione degli Istituti. ì\tiedico ispettore: I1. 13,000: c.-v. di Stato; bienni ra deg~i inveistimenti. I legiferato·ri non J).a.n fino a rJ. 24,000 dopo il 20° anno; L. 15 servizio n o certamente pensato che il mono.c-010· •Oltre notturno. Etù mass. 39 a. Esami (igiene; legislaz. alla de1fì.cfenza del se,n s10 ster.eognostico tra il e assist. sa nit.; batterio!. e microsc.). Chieder~ cam po visiv·o en1orroem.ent.e ridotto da u.n lato; annunzio alla Direz. Tassa I.1. 50, al Ca ssiere. I • ciò mentre i te·enic.i discut.ono a mezw cii ft- Docum. al Protocollo non oltre or~ lH del 15 nov. 1\1010 ~1..LO.\N'r.\RA (Jf essinia) . - A tutto 25 ott. gu1 e grafiche dim,ostrat.ive se, p1er aJlargare il cam·p o vi8ivo del conduc.ente, o·r a' che an- L. 6000 pei poveri. r>aDOYA. .:vpeàrile Oivile. Assistente effettivo di dranno in vigo.i!.e le dispo.sizio·rui che preiscrivono di tenere la destra, non si.a op1portl1no cl1irurgia; titoli; L. 4500 esclusa quals. indenn. <' .-v. ; due bienni decimo, stanza con obbl. di per~postare, il posto del conducente e i relativi 11ottarvi; guardie con medag. di L. 15. Scad. ore 18 ordigni di ma11'o·v re, da destra a sinistra! del 31 ott. Nascita non anter. 31 ott. 1894. Vota1

1

1

-

1

1

1

1

1

\

1

1

1

Importante pubblicazione : •

Dott. CESARE ANTONUCCI

Chirurgo Primario negli Ospedal·i Riuniti di Roma.

Echinococco del Polmone Un volume in-8 di pagg. 304, con 5 riproduzioni radiografiche, impresse fotograficamente su carta lucida. - Prezzo L. 2 O più le spese postali di spedizione. - Per gli abbonatf al « Policlinico » sole L. 1 8 in porto franco. Inviare Vaglia postale a l Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina,

n. 14 • Roma..

zioni esami. Accettaz. entro 15 g. Chiedere annunzio . PIANDIMELETO (Pesd1·0-Urbino) . Scad. 20 ott., per tre Comuni; r-'. 7000 salvo' decisioni G . P. A. sul minimo; dieci bienni ventesimo; 1° c.-v.; lir e 3000 cav. ; L. 200 ogni 1000 a bit. se u1f. san. VENEZIA.

Consorzio Prorinciale Antitubercolare.

- Direttore medico ùella c.:'lttedra ambulante di igiene per la profilassi della tubercolosi e delle altre malattie sociali. Sca<l . or~ 17 del 15 ott. Età. lim. a. 40. L. 24,000 e 5 quadrienni decimo; non c.-v. Serv. entro 15 gg.


(ANNO XXXI, FASC. 41]

1349

SEZIONE PRATICA

..

CONCORSI A PREMIO. A

1\fILA~Q.

i~1iive·rs'ità.

Sono messi a concorso ci11que vosti di perfezioname.n to della Fondazione Lu1gi 31(l?'bgiagrilki a fa v-:>re di giovani medici laureati da i1on J)iù c'li tre a11ni. I Yiucitoti del concorso avranno ftmzioni di Meclici Pl'<:1ticanti, dovranno prestare l'opera lol'o per un anno scolastico in t1110 dei seguenti Istitt1ti: R.

-

Gl·inica, ostetri.oo-ginecolog1oa, Olin,ioa delle rn,alc"ttie professioria.li, Olinioa ved irttrica, Oli'Ytiica derm o_sifilopatica, Istituto Sieroterapico (Oor~so di bat-

teriologia e in1111unofogi<1), e godranno ciasct1no di un pTemio di incoraggiamento di L .. 1500 che 1Potrà e~sere corris1Josto anche j 11 rate mensili. E messo a concor so t1n J>osto <1i perfezionamento della F'o11da .z ione f' ·ier Diego ~'icoarcli a fav·-0re di t1n giovn 11e- l\1edic() 1at1reato dop·o ìl 1° 1ug·lio· 192H. Il Yincitore del concorso, ct1e avrà fl1nzioni cli Me(lic~ uraticante, clovl'~L i>resta re l'opeta sua n:e lla Ol'i1iicct delle malc"ttie z>rofessio·YlrCl·li, per la durata di t1n a nno scolastico. Egli godrà di t111 J>re1nio <li L. 1800 che i){)trà essere corriBposto a11che in rate mensili . Alla fine dell'anno ìl vincitoTe clel oncorso potrà ottenere anche il l)remio speciale di profitto consistente in una medagli<;l d'oro. . I.e c10 mande dei co11correnti, scritte su c:artil bollata da due lire, (l 0 \'1·a11110 perve1tire a l l<l Segreteria della l 1 niver~ith (via Borgo Nuovo, 2.5) non oltre il 30 11oven1bre, n<:c:ompagna te dal certi-· ficato cli consegui ts laurea coi punti di merito riporta ti 11ella carriera scol<.ts tica e da altri e,~en­ tt1ali titoli e docun1enti. Nella <1omanda c1eYe eis sere indicato l'I.s tituto o gli Istitl1ti, pèr i qunli il C:i.1 Ilc1ic1ato intencle concorrere. I concorsi verrano· giuclica t i èntro il 15 cli dieemb1·e.

CiYile di T er amo (Abrl1zzi), la Commissione, presieduta dal Clinico d i l.,adova, prof. T.iucaltello, ha i11op0Bto la seguente terna: 1) prof . .Odoacre Torri })rimario wedico e Diretto1:,~ dell'Ospedale Ci' 'ile di Rovigo; 2) pro f. Oreste Cantelli dell'UniYe1·sità di Bologna ; 3) prof. Dario l\Iaestrini delì'lTniversità di Roma e 1nedico i1rimario dell 'Ospedale Civile di Chioggia. La Congrega.zi one di CaritiL cli Tetamo hn cbia. n1ato .ad occupare il posto i l prof. O. Cantelli. 1

Il l)rof. comm. En1ili o Di To1nmasi. il soler te cli1~ettore sanitario a.e lle T erme di ~.\.gnano (Napoli), è stato nominato gr.a nd'ufficiale della Corona d'I talia. Ralleg-ramenti. L'Università di Monaco di nuviera ha conferii o la collegialità onoraria a l dott. Adolf Barkaà di Snn Fra11cisco, quale atteBtazi·one di gratitudine per l'opera du lt1i compit1tn on{1e attenuare il disagio eco11omico d.ella s tudentesca. •

MEDAGLIONI.

Antonio Carda.relli. •

1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE 11 sen. prof. Baldo Ros,"'·i, ordinario di clinica trauruatologi e:a nell'UniversitiL di Milano, passa a Ila cattedra di clinica chi rn rgia g€nerale (lella stessa Università.

Nella Fac()l tà medica cli Bari sono stati nomina ti i proff.. : N icola Pende, di clinica medica; Nicola Leotta, di clinica chirt1rgica. ; Paolo Gaifami, di clinica ostetrieo-gin<:x:ologica; Ant-0nino Contino, cli clinica oculistica ; Filip,p o Neri, di igi ene ; Romanese Roggero~ cli 1nedicina legale; Fa,raro, di anatomia normale; Alessandro Baldoni, di farmacologia e terapia. · Sono sta t i affida ti i seg11e11ti incari chi : di cli1d ca pediatrica a l prof. Snlvatore Maggiore; di elinica otorino'1atingoia trica a l prof. Dooidato De-Carli ; d i odo11tologi a a l pr-0,f. , Ameùeo P erna. Saranno aperti i concorsi alle seguenti cnttedre : patologia ge11erale, anatbmia pa:tologiea, neuropatolo,gia, clini<.:a dermosifilopatica ed alle n1aterie dei primi ar1ni . I

In esito al tecente conoorso, ba nditosi per il posto di Direttore e Prin1al'io medico dell'Ospedale

I nteg~ro

nelle ,energie fiSiC'h·e ed intelletti ve, a 93 anni, .L \ntoni10 Cardarelli è sempre la maggiore gloria -contem1poranea d·ella Scuola M,edica Na1p1c11etana, fra i va.n ti \Supremi ·d.elln. Clinica Italiana, mirabilmente serbata al ·bene ,d,ella scienza e dell'umanità! Quand.o si p.ensa che g·ià a 35 anni Egli era oelebr e ' e ch,e nel 18'59. d·ettava già lezi.ani aù 1


'

1350

!L

I

uditorii sba.Jorditivi per numero, ·e che ancora oggi un.a .seri e interminabile d 'inf.e:rmi accorr.e a chie.de-r•e il suo· ·Consig·li o, e che non c'è gi orno eh.e medici di ogni età a lui non si rivolgano p er aver 111mi Slli più complessi quesiti diagn.o\Stici, bi3ogna convenire eh.e a noi è stato conceis so un privileg·io sen.za preced.en ti. Nato nel 1831 a Civitanova del Sannio ( c .aim1p:otb:3.JS1SO·) da Urbain.o c :ardarelli1, medico stimatiSS1lln•O, ·C0 IlS1Ulente d.e]Ja sua provincia, fu n el 1848 invi·ato a Napoli .p ,er gli studi di tfìlosofia, ma, in qu·ell 'tefPoca., palpitante di entusiasmi .e di fremiti ·p er la sacTa libertà, Egli prese p1~rte aJl.e agitaz.io1n i p·o litiche, si rchè f11 rimpatriato n 1el 1850. L'anno dopo potette ritorn,ar.e in N.ap;o li, p ·er entrar.e .n e l cc Collegio M ed'ico », istituto· 1p 1reg·1ev.ole di ·qu·eil tempo, dovei eibbe maestri tr1a. i più :fam·osi Manfrè, D·ellù Chiaie.. Vulpesi, S. Dre Ren.zi, •Caipobianco, S1carpati, ecc. Quattro anni dopo concorse al po.sto di .coadiutoJre a.Jl'Ospedrulie d·eigl' In.curabili, riuscendo ·p rimo f.ra 119 conoorrenit i, e dop·o set~. te anni .era già Diretto~e di S.ala. Inco minciò s ubito l ':iiTusiegnamen.to, e pur n.o.n ressen do li· be110 do•c·ente, imp·artiva l.ezio·n i, a titolo privato, ad u .ditoriil ricord.ati semipre come eccezionali p1er. il numero, co.m e ·del resto li ebbe semrpre fino all 'llitimo giorn10 del suo in,s egnam.ernto ·ufficiale.. Egli contD. ib en 63 anni d'insegn.amento., e trai i suoi alli·evi di ·Clinica Mcdi.ca, fwrcmo d'_l\nton.a, De Vinoentiis, Leonar, do Bianehi! \ Nel ' 1890 per l'art. 69 .della Leg.ge C·asati , provvedimenito istituito per coloro che fossero saliti in }Jubbli-ca fam a , fu nominato P,I'Ofesisora .di Pro•p .edeutica ne11a Regia Un.iversità di Na.poli, 'e n·e1 1893, p1er unanime ·d·esigna:zione dell_ai Facoltà, pr10.f.esso·re di ·C.Jinica Miedica. Sessanta g.ene11azio,n i di medici ·p osson.o vantare ·di essere s tati educati alla 1sua scuola, restando avvinti d a l fascino di questo Maestro, al ·quale tornano i~emprre, an.che se gil1nti aid el.ev·ati p 1osti scienti·fi·ci o professionali, perchè ·egli .dilegui unJ dubbi.o, i1lumini un punto -01scrwo di una 'd ia.gnosi, conforti l'ansia di un grave giudizio. E lia ragio:n1e di tanto successo, come ins,egnante e com.e , diagnosta, è riposta nella. genialità intuitiva della sua mente alil·a quaJ.e s,i dev.e il m.etoid o· clinico a.ff atto perso·naJe" e cioè da una .p.arte l '-0·sserva.zione minuziosa del1' ammalato, rilievo preciso e spregiudicato dei fatti, e ·dall'altra il ragionamento serrato s11 di essi, e su di essi soltanto, dai quali, direi con voluttà, egli si lascia stringere n .el]a di•scussion•e, .senz.a abbandonarli m:ai, fin-chiè non rubbia ·p otuto renderne ragione, sicchè za vagh·e ip otesi, .egli afferma. la diagnosi di1

1

[..t-\~NO

POLICL I ~ICO

1

1

1

1

1

1

oon-

1

XXXI, FASC. 41]

retta, e la sua con,cluBion.e è n.on solo fortemente suggestiva, ma decisam·ente i:>ersuasival E.d è p·er qu.esto eh.e i suo·i rari e·r rori non tacil1ti, anzi putbhl :itcamente confessa.ti , sono argom.ento àelle più brillanti polemiche... con sè ste!sso, e dell e sue l)iù c:.ittraenti lezioni, oo111e quello eh.e 1ivel1a.no, l'alta. nobilissim.a m io• rale scienitilfica ·d·ell'uomo, e la gene:l'lo,s ità deJ l\1aestro, ·Ch·e dal suo errore trae monito per gli aJ1lievi, oin1de non vi ricadar10 nrel 1oro esercizio..prof essfonale. Quanta luce. alla .clin:itca l)·r aitica, quale impul1so agli studi di semiotica e p .a tologia medica, qu•ale guida sapi ente, ·quanti preziosi aiuti a gli 1SJp·erim.e n.tato.r i ed a i . medici rpratici do'V·eva1no· appo!Ytare1 l e su1e ap1ere, Antonio CardaTelli no n p1eilllsava forse egli stesso .quan do, cominciò a ·p ubblicarle. , In una prefazione, egli dice chre la rioeirca accurata d,ei Gintoimi e l a retta. interpeterazione di queisti, ci g uidano' a r icon·ois ce·r e le ma}attie n ,el maùiato e ·Ch1e lo· stu·dio d1ei sintomi e la inte·r ·p retazione di ·essi deibb.ano illustrarsi S·oltanto co•n 1 .qu1elle dottrine e qt11elle consid·e1"azioni che ·ci risultino esatte al }.etto dell'infe1rmo, p oiahè 1s0Jta:nto hanno valore qu,elle dottrine ch.e1 ivi siano na.te e1 ,a l letto dell 'inf.ermo siano .state controllate. Sulla g·11ida di ql1esti sani principi, di queste verità inconteis tabili, il mae t sro sco1p•r e segn.i nu1ovi, per ] a diagnosi ,di malattie .certo non nllO·Ve, ma fino. allora non diagnosticate per la deficienza dei mezzi $e·m ieiotici. Nel 1868 vredeva 1a llice la prima Opera ~u «Gli Aneu1~ismi dell'Aorta» , sulla quale .aveva lungamiente m·editato, illustrando innum.erevoli e.asi occ·or·si alla s u1a ·o·ss.e rva.zione, sia d·al p·u nto di vista clinico, che a11atomo-patologico, 1dando sempre la maggiore importanza a.i reperti necroscopici. Con le l}llbblirazioni « l .1a p erci1,ssion.e ster1

1

1,

1

1

1

1

n.ale ascoltata da,l cavo boccale e il soffio tracheale sul manubrio dello sterno», seguite n-el

1870, il so1mm-0· ·C'lini.co oomp letò 1°0 studi.0 degli aneurismi aortici retr·osternali, indicando un nuovo mezzo di diagno1s.i p er unai lesionie <;lif ficilmiente riconosc:Lbile in altro modo, come del resto lo era stata fino allora. Nel 1879, infinJe, src rivendo cc Sugli aneurismi 1

1

lat enti e oscuri dell' aortJa », «Sulla pulsazione del tubo la1ingo-traclieale » come· 1s egno di ce·r ti an.eurismi del:l'aroo aorti.co, cc Sulla cura delle cardiopatie», cc Sull'id1·otorace destro nell e cardiopdtie e sua i1it erpe trazione e pato.gPnesi », mentre lega al su.o nom.e nozioni origi-

nali e ·p rezio1sissim.e di diagnostica e tera,pia, esaurisce appieno argomenti sui quali nessun a ltro ha potuto aggi11ngere a.11cunchè di pi1ì


[ANNO

XXXI ,

41]

F ASC.

SEZIONE PRATICA

utile, di più efficaic.e, di più convin1cen te. I maggiori clin~ci e trattatisti del mon•do r iconos cono la priorità del Ca:r.darelli in questi capitoli d·ella P ato1ogia e Clinica •Medica. e ne a d ditano tutta l' utilità da tra.rne nella pratic<:1 quotidiaina, per la diagnosi pTeco,ce .e p·e r la cura r azi onal.e di quellre malattie. Il volume sulle «Malattie nerv ose e funzio nali del cuore n, ap1parso nel 1895, ra;ppresen ta un ' altra opera mirabile, pr-ecorrendo egli di molti decenni, con 1sottili 01s&ervazioni, lo studio di alcuni punti della comp,l essa meccainica ca.rdi aca., che i per fez.i onati mezzi m·O·derni h anno d jm.o·strato ,esatti n.ella intuizione del m aestro. Fisiopato·1ogi e clinici, che a lui son seguiti. hanno pr.eso l e mosse d alle delicate esperienze da lui p raticate « Sulla irritabilità 1

1

del v.ago n, cc Sull'azi one· die lla 'atropina», cc sulla compressione d·el v.a go al collo >~, « Sull e aritmie», cc Sul p ol so bigemino », cc S'l!-l polso altern ante », cc Sul polso raro p ermanente », « Stllla sis tole po st-c ompensator~a », cc Sull' e11 ergicl la tente ed il potere f unzionale del cuo .. re aum en,t ando l e r esis tenze p eriferich e e propriclmen t e comprime1?.do le femorali», m etodo

che, .com e qualche altro, del tutto originale, ind·ebitamente è attribuito ad autori stran.ieri (Ka tzenstein). Sintesi completa d el 1s u·o .sapere clinico sull e epatop~tie è q11ella ~?ntenuta n el volume pubbl ic.ato nel 1890 cc Sullè malat•tie d el f egal o », nel quale, esponendo l e sindromi dai più lievi disturbi alle più intricate forme morbose di questo organo, ci. fa conoscere le sue vedute .originali e fornhsce rnez.zi d ' indagin·e e n,orrne diagnostiche e c11r a tive sulla Iperemia epatica, sul fegato cardiaco, sull'ascesso d el f egato, st1lle cirro si, sul f egato malarico , e.cc. di cui ogni giorno ci si può giovare nella pratica.. D·ell' attività jncessante del Maestro, la letteratura medica possiede, infin.e, qu attro volumi di cc L ezioni Clinic h e », raccolte con scru pol osa prec~sione e d a mo·r·ev·o·J.e f·edeltà di alli evo dal prof. T.o.mrma•so s .enise, reso.si veramer1te benemerito con .questa m onum.entale p·u bb,licazion,e. I n essa rifulg e tutta l a genialità. del diagnosta e v 'è co.n sacrato il m,etodo sempltce, chi aro, preciiso adottato dal Cardarr:elli n.ell'art e .di diagnosticaire e ~urare i p1iù srvi.ar iati mo~bi, .ond.e •b,e n può dirsi eh.e qu1este l ezioni cliniche costituiGco,n o una inesauribile fonte di a mm.aestramenti non solo per i giovani, ma anche p er Trlfe·dici già proveitti ed avan:z.ati negli studi. Non man.ca ren o .d'altra pairte ad A. Cairdar.elli il succeis so e l e s upreme so.ddisfazioni nel la vita pubblica ; eletto .d eputato .al P arla m-e.nI

1

1

1351

to, per eisp resso vol ere d ei suoi .o' oncittadini, fu poi membro del c.onsiglio Superiore dell'I. P . e senatore del Regno e portò il suo alto con tributo a.d imp10rtanti questi·oni d' ig i.en.e sociale e cl'ist r uzio·n e pulbibl ica·: m·eim 01rabi:li 1sono rimasti i suoi discorsi sul dazio sul sale, sulla leg·ge per gli alcools, sull'i.n segnamento liber o.. A tanta grandezza di Clin ico, di Maie1stro e di Scienziato fa.n no oontrasto la sem pl icità e l a ·m o·d estia d ell'uomo. Pur insignito di O·g ni onori:fic,en.za civile, cir'" ,confuso ·di ogni gloria, fatto segno ad ogni ailto •Olillaggio, la sua vita si svolge s,iJ,e nziosam e.nte nell 'àmbito austero dello studio e ·dell'esercizi.o pro1fession.al~ ; eemp·r.e ·p ronto a sollevar e un' infelicità, a prodigar.e ·anche i suoi av eri, come ad esemrpi o p·er il suo pa.ese nativo\ al .qu.ale d o·n ò le più imip.o rtan ti e ·costo.s e ·O·p1ere pubbliche, mite con gli umili, dig.nitoiso con i potenti , .egli è PJa,go di ogni sua a.JS1pirazione n·el trascorrere l'orai di riposo n ella serenità della sua famiglia, accanto, all a E letta sua adorata Conrs1orte. Ogni elogiq tace chi ne conosce la squisita sen sibilità e la semplicità natl1rale dell 'anim o, ma è certo che dai più modesti ai più a.u t orevoli t1omini che hanno la fortuna di a vviciDJarl o, sentono il Jascino della :fìg·u·ra austera, d·el t 1·atto g.enti'le. della paJrola suadente, d·ella potenza dell.intelJ.etto di Antonio Cardarelli, che gode la universale ammirazio,ne., non ·si sa se più per l a s11a rr1odesti a o per l a sua g r a n dezza. 1

1

1

1

1

GUI DO A RENA .

,

"IL p

o L I e Jj I N I e o "

SEZIONE M El)ICA

Il fascicolo 10 (1° ottobre 1924), della n ostr a Sezione Medica, con tiene : .

L AVORI ORIGINALI. I. - M. Castex. Sulla p atogenesi dell a p or-

pora emorr agica. Co1itributo clinico e an.atomo-istologico. , · II. - F . Rietti. Su l t~o·toedema cronico di Meig e. · · III. - M. La Torre. Sul la gen esi epatica di alcune sindromi anatomo-cliniche del corpo stria'to.

NOTIZI A BI~LIOG.RAI;IC A . A. Marburg.= Brunner. « Handbuch der Neurol ogie d es Oh res ». Vol. I , P. I. (G. Mingazzini) . . 15

A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO - -

. . I non a bbonati alla predetta Sezione Mp,dica. potranno rl· cevere copia di questo interessant issimo fascicolo. invdando Vaglia postale di L. 5 al Cav. LUIGI POZZl · Via Sistina. n. 14. Roma. Deside randolo r accoman dato e al siouro da amar riment i postali, aggiungere 50 centesimi.

.


1352

I

TI. P OLICLIN ICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Al Congresso tedesco di naturalisti e medici. Il giorn o 27 settembre si chiudeya in Jnn,sbruck 1'880 C-0ngresso c1ell '~.\.Bsociazione dei Natura li sti e Medici tedeschi, che ha avuto l a durata cli u gio1·11i con un nuruer-0 di 33 sezioni. Gl'inscritti 1son o st<1ti 7170 con inter vent o delle maggio1·i autoritit tedesc:he ed a u striach e e con pa rteci1)a11ti unc:lle di Nazioni e ·tere e per : >ino delle Indie. Il Cong1·esso è stato di gra11de inter es..,e sc:ient i:fico ed i temi gene.ca li di maggiore impol'tn 11za ~on-0 st:'1 ti i seguenti: Dorno (Davos) : Base fi ica ùei raggi oolal'i e clel cielo e la loto a pplicàzione in tera1)in ; Kestner (Amburgo) : Effetto, del clima sugli uomini sani e 1ualat~; Hellpacll (Karlsruhe) : I11flu o co mico 1ulla vita dell'anima; Wegelin (Berna), I\:raus (Berli110) ed Ei·selberg (Vienna) : Problema d el g·ozzo ; Pommer (Inne:bruck), Kiembock (Vien11a) e IJOOser (Winterthur) : Osteoporosi. Il numero delle c-oml1nicazioni è stato di oltre 500 e tra queste enume r o .te prin~ipali : Gockel (Freibu1•g) : Io nizz;;tzione dell'atmosfera; Turna (Pl'aga) : E spo~izi on e cinematografica delle onde herzi::lne ; Hau sel' e Val1le (Sie111e11sstadt): Fisica delle scottature da ghiaccia i e dell'imbrunimento dHi raggi ,s ola ri; Olbl'icht (Breslavia) : Diffusione delle n1alattie venereo-sifilitiche e sullo svilup:p o della ooltura umana , li1nitato à l clima ed all'ambiente di vita; R a hm ( :\'.!"a1 ~11 1ia-T_,aac.b): Vi è un riposo de lla vita? (con proiehio11i) ; Sudhoff (J.Jip. in ) : I r.uovi l\11edici salernita11i. Di questa coniunicazione , ~

interPssante JJer 1ioi i taiiani, darò un ampio r esocon t o, non a.ppen.a. pubblicati gli Atti d el Congresso.

Ku'Pper8 tFreiburg): P sicofisiologia della vis ta ; Ver zar (D ebreczeoJ : .A. vitaminosi e secrezi-0ni interne; .Jo<1cl1imoglu e ~letz (Berlino) : Antag-0nismo fra l'insulina. ed i Dreparati ipofi1s arii; Opik (Freiburg) : C,a ncl'o e ctu·a del cancro; Ki·s ch (Berlino: Iu1munità e Tuber colosi; Caspari (Fra11c-0f-0rte) : In1mu11itù celli.1lal'e ~ carcinoma; Bessau (LipsiH ) : In1n1u11òbi nlogia della 'lìibercolosi; Décsi (Bu{lavest ) : E~_)e1·jn1e11ti di Autosuggesti-0ne e ter apia; ~Ia yend-0r.f (IJiIJ·Sia) : Cecità dell 'a 11in1a ; Bamburgel' (Berlino) : Glaucoma e Medicina g·euerica; Alber t CnI011aco) : Nuovi preparati ar ·enicati lJel' 1a lott R contro i parassiti protozoarii e pn rticolarment e co11tro le spirQcbete; Wicllli1a1111 Scrof olosi e Tubercolosi cutanea; • (An1bt1rgo): Sa ch s (Ilerli110) : T el'n pia della Piorrea alveolHre ; Loh111ann (l(assel) : Etiliogia della carie dentaria; Micl1el (Grnz) : Sviluppo de l corpo, Carattere e Costituzione~ K1«1n. , Loe~'ensteiu e Baecher (Vien11a ) : In1n1u11izz:-t zion e ron t-0ssine atossiche; Bohn1e C:Q resc1a) : N11 ove Yie cl'im·nunizza~i-0ne attiva pe1· le n1alat tie infetti-ve 'legli umnini e degli ani1nali. Il clou: del C1on ~res~o. è stata un..!\ conferenza del pr-0f. Frisch, illus t rn tn con r>roiezioni, sulla « J.Jng-na delle èl pi ». Egli per le sue pazienti e lu11g·l1e 1 .icerche psie:olo2·i c·hC' Il n ~eg11a te con colo ri tu t tc 1L' <lJ>i cl i nn ·,1lYe;1rp e così 11<1 potu to . e!uirìe i1ell:1 loro Yil n, \ern n1e11te ~orvrP11de11te. Altra piac:eYole ('in en1 ntog-rnfìn. f nttn <1 sco110 di t·écJnme da un a f<'l bb1·ic:1 <li ;\ nilinn .Q1l R en o, è st:'lt:<.1 : « Il cr escere

[ANNO XXXI, F ASC. 41)

ed i l fiorire cli una 11 i<1ntn ». Sernina to un seme in uu \élso con g l'ande 1JH~i e u'7.a e costanza ogni q uarto d'ora <li giorno e cli 11-0tte si è l)l'eso una n eg·n tiva, seguenùo tutte le fasi di nc<:l'escimento e syilUI}l)O della l)ia11tu 0110 nll<l s11tl fioritura . Di ~011)rendente Pffetto è lo sfor zo •lel bocci11olo che su1 per a1)rirsi ecl i inoyiiue11ti della corolla e dei pistilli a ll'aria liùe ra. Annessa a l Co11g r es o c1·H u11a r icca E s1>osizione t1 i : (,l1ill)ica e Fa i·111::1ci<:1, J,, trnu1~11tal'i o di Dia gno::;i e Te1·apia, R ng·g-i Rontge11 ecl Elettricitit, Meccanica denta l'ia, Ind11'3t1'i:1 libl'1lri::1, Sè111atorii e J.noghi di curn. l)ott. ~ . FABBRICATORE.

NOTIZIE DIVERSE. Il Congresso drlla So<'ietà Ortopedica Inglese ali' Istituto Ri2;toli rli Bologna.

J.,a « British Ort h-01Jaedic ~-lssociation» ha scelto qnest'<111110 cou1e ·ede del uo Co11gresso l'Istituto I-!izzolf -0ve s i è r adu11ata i1ei giorni 22-23 clel mese di sette1nbl'e . I .ia co1n it iYél , C'Olllf>O . ·t.-'l complessiva111e11te cli ()5 IJe1·so11e e l'a condotta dal Presidente cl ella Soei et it -..ir Robett ,J 011es e <1 n I Segr etn ri-0 <.lott . Elmslie. Di esS<1 fn -·eyn110 i>arte fra gli a ltri : ::;il' Lynu-Tl1om:1s di I.io ndra, H ey Groves di l:rist-01, Hog~ l'Cl Pringle tli G la ~gow, Platt di ~1an­ chester, Ilr istow e li'<1irh11 i1k cli JJofillra, nonchè i 111ernbri col'tiSil 1 >11<1 ~nti Hn gluncl di St~ccoln1a . .Jan~en di Lei da, ( 'a 1Yt> cl i Rerk-i;:;ur- ~fel' . r..e sedu te scien t iti<:lle s i . ·ono syolte n elle due 1nnttinate, a ll'Istituto Rizz-0li , sotto la !)residenza tli ir R obert .J-0nes e del l)l'Of. Putti. I 11-0meriggi ~o n o stati dedicati <1 lla Yi~dt~1 dell'l8ti t11to Rizwli, dell'Officina Orto11edica, dell'T ni,·er .·itit e dei n1011.uruenti cittadini. IJ gior110 24 i Co11gressisti sono pnl'titi in auto111-o bile J)er Oortiim di ..-\ 1uper.?:o -0ve il gi-0rno 25 l1D 11uo visi tato l'Istit nt-0 Eliotc rnpioo Oodivilla. Il 2<; i Cong·~essisti, pe1·001·ren<lo in fl utomobile la Yin clelle Dolon1iti si sono rec,1 ti a B olzano ove .il r .ongresso si è i:::ciolto.

1

Il I Congresso Italiano di Eugenica sociale è svolto a .ùlilano, eon1e a Ye\'a1no a nnunziato, sotto la presidenzH <lel se1i. :\lnngiagalli. Hanno vre enziato i la vori il ])l'Of. Dar"\vin, presi1d ente della « Britisl1 Eugenie Soc:iety » e il J)r of. ing . Lucien ì\Iatk, direttore del Seryizio <li statistica in F1·ancia . Dn remo 11el nuu1et o p1·os...;i1110 1111 bteve r esoconto de Il' i n111ort<:1nte Cotl\""eg·no. ::;j

Al Congresso antitubercolare russo.

I

a du11a t osi a CharJi:off, ('~1 11ib1 le de ll'Ucraina, 11 lJl'Of. Andrea F err}11111ini hn l'éll)Prese11ta to la Cr-0ce R ossa Italiana e la J1\~derazioue i1a zi-0na le italia11n delle 01)ere antitub(lr coln1·i: f1 8tnto rice,·nto alJa stn7.io11e di i\fose:n <1<11 prof....\le~·. a 11cl1·0 "1..'ladimi1·off, <lirettore dell'Istitnto cl i ineclicin<l sperimenf nl0 <li r.ening r a<lo. <?cl nlh1 ~tct7.ione cli Chark-0ff <lnl pre. idente della C'roc~ R os:qa Gern1anica von


(ANNO

XXXI,

FASC.

41]

,,

SEZIONE PRATICA

1353

\Vinterfelcl-1\Ienkin; è stato ospita to per 5 giorni nel Sèl11atorio ~em asl{ o cli i\Iosca. H a tenuto al ('ongresso ' u11n co11feré11za . u «Le direttive de lla n'edic:ina italiana i1ella lotta a ntituber cola re>) , riJI >rta ta n e cc IA1 Rifo1·n1a lVIedica )) de l 15 sett . u. s.

con de{lica dettata 'd al prof. Soc1i11i. A ricordo della c-elebrn zione, eui resta legn ta l'istituzione di u11 11noyo r e11a 1to che vortel'à il i1ome dell'Agostini, è lt .. r·:ta u11a J)ubblicnzione che fa la s toria fedele clell'Istitnto.

Medaglia d'oro della Sanità al dott. Rocchetti. l'-0n te<;e11te decreto r ea le è -·ta ta conferita la 11te(laglia ù 'oro J)er i benemeriti della Sanità pubhlica al cavitnno medico <lott. Fecierigo B occhetti che «durante la prig·io11ia in Ger1na11ia fece de lla .;ua J)l'ofe~~io11e di i11eJico n11 vero apostola to e diressè con ogni a.ttiYità la lotta contro il tifo iietecc-hiale ecl a ltre Jnalattie contagios<? da meritare enco111i t1alle Autorità interalleate ecl ancl1e nemiche e tuttor a dirige da cinque a11ni il Sanatorio militare di Anzio in inoòo suveriore ad ogni elogio>). E s1)rimiamo il nostro J>ieno compiacimento a ll'insig·ne colleg·a, il quale già si fregia di una medaglia al va lore, di tre croci di g~uetra ecl ha co~1,iuto oper a solerte e altamente meritJoria nella <lirezione tlel , an:1torio u1ilitare di Anzio e per la telPbrazione <le i medici caduti s ui campi della gloriu . • •

Elargizioni. r..a Cassa di Rispn rmio cli I~0J o,~:11a ha assegnato I.J . 2.3,000 alla Scuola di Patologia delle 1\1a la ttie coloniali della R. Uniersità . I/in~egnnmento è affidato, a titolo d ' incarico, a l })l'Of. Giuseppe Fra ncl1ini. • Il comm. Carlo ~,el trinelli ha dn to L. 10.000 a 1l'Ospedale Maggiore di i\ililan<), per il traulite del primario svecialista prof. Giovanni Lasio, quale concorso nella spesa per l'ampliamento del padigli-0ne di urologia «Cesarina Riva >L

Il 1° centenario del Manicomio di Perugia è : tato ~o le unen1ente cele·brato, presenti le maggj ori autorit:1 locali e mo lti sanitari tra cui alcu11i clf_)i più revntati a lienistj italiani: Ta11zi, Lug·ar o, ccc. :N'un1er o1Sf.' lCl adel-ìioni. Parlatono il dott. <;nido ~Ianganelli, i>re~irlen te della Deputazione 11rovinciale, il i>rof. c·e~n r e A.gostini, diTet tor e <1~1 :\lanir-0m io, il prof. \' ita li, c:h e offrì a l direttore, in 11ou1e d el i1Pr sonnl(·, un magnifico busto in bron~o, opetn de llo srul tore 1\IIignini, e un a lbum

1

Ente per 1·Educazione fisica. In seguito alle dimissioni del com.m . Frn11zo11i da direttore generale, a quelle dell'intero Co11sìglio cl' Amu1 inistrazione e d al trasf e rimento della sede centra le c1a Milano a R oma, il l\Iinistero de lla r. I. ha n ominato un Co111n1i'Ssa rio r egio nella pel'sonn dell ' i11~ip;ne prof. Giunio ,Salvi, detlutato al l)arla 111en to, ordinario di nnaton1ia u·111ana normale nella R . Unive1' itiL di Nn11oli. .. Profo11daruente adc1olora ti a1111u11·.i;inmo la perdita de l 11l"Of. FRANCESCO G lIIIJARDUC·OI, direttor e tlell'Istituto cli rn tliologia ed ~lettroterapiu c1ell<.1 li . -C11iver'l-Yità di R oma. Della sua 011er o:ità scientific<.1 e didattica diremo nel i>rossimo nume ro. •

Indice alfahetico per materie .

.

A111ebia~i

in Sicilia; loca lizzazi<>ne a1nePag. 1327 bica nell'apparato urin<"lrio . )) 1342 A11ei:;tesia loca le : accidenti . A -'<sic u ra z: i 01i i .sociali <' q u<>s t io·n e OS]Jita li era

l 'ARUARELLI A.

))

1347 1344 1334 1343 1349

Catartici salini : (ln uni negli · stati cli di~i clratazione . . Ooncor8i ctrl i1npiegll.i vubT1liOi : ri1nedi

))

1344

))

1346

))

1347

))

1352

)) ))

1340 1340

))

..i\vvelenan1ènto da colchieinn

Bibliogra fia Bi s1nutoterapia :

))

incid~nti

.

g iuridici ('<JHdutto1'i di autovcicfJli: a. p roposit o di req" i s·lt i fi sici

Congresso tec1e~co di na tur:1lis ti e medici : al ' l>~generazione lenticolare progressiya . J)ja be ti ci : f ondo dell'occhio . Edenia volu1onare acuto e polmonite per lesio11e <lei 70 seg1nento u1idollare dor~a le . Enclocri11ologin : stato n ttuale .. Roma, 1924 -

))

))

: s ten·osi cicattizia le tra 1ta ta con Pag. 1337 la dilatazione retrog ra<.la )) E sosto i solit:'l.rie rare . 1337 • )) 1332 EJ)i teli oma del pene . )) F ebbre meli tense : piccola e1)icle1u ia 1338 )) Grn ssi: azione sul p0lu1one . 1345 )) Igiene n ei negozi da barbiere . 1344 )) Ina lazioni a sècco sa lsojodiche . 1337 )) 1344 Iniezioni: pseudotumori consecutiYi Insulina : che cosa ha r€so a l~i.1 utin·g . )) 1345 )) r~n ringecton1ie 1333 )) 1336 lJtia si bilia re : cura e r~i·1:;n•osi . )) 1338 l\1e-dicin a legale : co1nunit:!~thioni varie )) ~1orbillo : in1munoprofila s i 1337 )) Ne vralgia clel tri~n1 ino : 1341 Osteopla .. stica di fra tt11re espo:te e di )) breccie secondarie de lla Yolta cr<1nica 1323 )) Paralisi facciale a frig or e . 13-il )) ra tou1imia 133f> E ~ofago

Ricorso : d ecorre1iza, àel t ern1 'ine

)) ))

1342 1331

))

13-!6

))

1338

Ve rsamenti pleurici a contenuto colester~ico

Tip. Cartiere Centrali (S) .

I

L. Pozzi, ed. res1l

I

J


IL POLICLINICO

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA N. 41

Pubblicazione di eccezionale int«?Pesse :

Prof. Dott. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli I

·La TERAPIA CLlNICA nella Medicina pratica Indicazioni - Prescrizioni igieniche, flsi[he dietetiche e farmaceutiche '

Un grosso . volume di pagine v111-574, nell'ampio formato della Collana Manuali del «Policlinico» nitidamente: stampato su carta dì lusso e rilegato artisticamente, dal rinomato Stabilimento Staderini di Roma in tutta tela. inglese con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. S 8 più le spese di spedizione e di racco~andazione. Pei nostri abbonati, sole L. 50 con l'invio in. porto franco. '

--------------------------------------------------------------------------------------------·

Per una 'lpeciale concessione da noi otten11ta, siamo in grado di offrire ai sigg. abbonati del "Policlinico,, per sole L. 40,75, in porto ·franco, l'interessante pubblicazione del

Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

Manuale di SEMEIOLOGI.A MEDICA, fisica ·e .funzionale ediZi<>xie )

( -Zli:a

Vol. in 8° di p~ g. Xll-689 con 215 figure intercalate nel testo ed 1 tavola a colori, eh~ trovasi in commercio a L. 45 più la spese pns~ali di spedizione. Abbiamo anche l'ediz.i one ri~egata i~ tela che . costa L. 55 e ehe cediamo per L. 51.25.

[ntorno a questo volume ecco come si è espresso l'insigne maestro Prof. ANTONIO CARDARELLl nella sua lezione clinica del .6 giugno 1923: «Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che io ri ho dato, in talune Semeiotiche non lo tro"Verete ben espresso• .Ma in quel libro che io consulto spesso e che vorrei fra. le ma.ni di tutti i Jfiov11 ui, e che aaz1 ogui medico dovrebbe a.vere nella sua. biblioteca.~i• quel libro di SeD1eiotica che ha scritto Lul"t Ferrannini tro"Verete tutto bene esposto ed espresso.~ un libro di Semeiotica perfettissimo, che ognk clinieodowrebbe posssedere: Vi giuro sul naio onore che è un libro .monumentale. »

Prof. PAOLO GAIFtl.111

·,

(gi à Docente di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella R. Università di Roma) D1rettor.e della R. Clinic~ Ostet.ri co ·Ginecologica della R. Università di Bari

I

I

Prontuario di Terapia ·O stetrica Vademecum. del medico pratico

Prefazione del Prof. Sen. ERNESTO PESTA.LOZZA.

Un Yolume di oltre 250 pagine in formato .tascabile, nitidamente stampato su. carta distinta, con 78 figure intercalate nel testo ed elegantemente rilegato in piena telai flessibile. - Prezzo L. tS. Per gli abbonati al '~ Policlinico ,, sole L. 16.90 '....

...

'

t

.;

P1•of. Dott. LEON tl.RDO DOBINIC)I Libero Docepte di Patologia Chirurgica, di Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università. di

~orna

'

Pi eco la Ch irllrgi a e C·hirurgia d' urgenz con Prefazione del Pro·f. ·R0BBRT0 11LBSS11.N'ORI Opera elaborata con criteri di a'ssoluta praticità ed approdtata dietro le insistenti 'Sollecitazioni fatteci d&1 nostri abbonati. Un volume (16° della nostra Collana l\1anualì del "Policlinico,,) di pagine IV-452, con 225 figuri intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta se1nipatinata ed artisticamente rilega~<? . i~ pie~a. teli inglese, con inscrizioni ·sul ·p iano e s_µl dorso. In commercio, prezzo L. 56 pìù le spese postal1 di sped1z1one Per i nostri, abbonati sole L. 50, in porto franco Prof. PAOLO ST ANOANELLI •

delia R. Università. di Napoli

L'asma /

bron.chiate .. modern.i tmw•

a

••••.,-=e

Un volume in-8° di pagg. VllI-100 (N ..9 delle Monografie Medi~o-Chirurgiche d'attualità) C<?llezione d~ ~'Policlinico ., nitida:mente stampato ·su carta semi patinata. Prezzo L. 12. Per gli abbonati al "Poli clinico ,, sole L. I O. 7 S. • Per ricevere quanto sopra indirizzare Vaglia Postale al Oa·v . LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROMA

-


ANNO XXXI

Fase.

Roma, .20 Ottobre 1924

42

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA R EDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

\

SOMMARIO. "Lavori origina li: P . 1'1ino: La panemoagglutinina del sangue umano. AJJpar ecchi e strumenti nuovi : A. De Jlt1artini: Un nuovo appairec,'!h io da pneumotorace tera.peutico. - U. Carpi: Un nuovo ago da pneumotorace. osserva zioni cliniche: G. Gianna tempo: Contributo alla patogenesi ed alla r ura r.el tetano con l'acido feni co alla Baccelli. 'Sunti e rassegne : UROLOGI A : E. Eecher : Studi sulla diuresi. W. Stoeckel: Considerazioni ~ulla pielite delle gravide. - .E. Papin: La r:isnervazione dei reni n elle nefralgie. F. Greco: L' idronefrosi traumatica. - Guibal: Complicazioni urinarie della frattura del bacino. - C. H . Mayo: I ri sultati lontani di 35 casi di estrofia. della vescica trattatti con il trapianto degli ureteri nel retto. ~ otizia bibliografica .

\

Acr.a demie

Società mediche, Congressi: I l primo Congresso italian~ di Eugenetica. -- Convegno per lo studio del gozzo endemico. - Circplo di coltura di medicina ~ chi: rurgia nell'Università di Catania. R. Accademia d1 Scienze, Lettere ed A.rti di ~1odena. Appunt i per il medico pratico: S R MBIOTICA : Segni p er la diagnosi di scarlattina nelle forme atipiche. CASISTICA : L'erpete. - Della ittiosi familiare. - Sifilide .er~ditaria e~ alterazioni ematologiche. - TBBAPIA La stncn1na a dosi inte nsive. - I ,a somministrazione 'dei sali1 di litina. L'acido cloridrico nell'an emia perniciosa. L'acquavite alemanna. - L'aglio in terapia. - Gli asparagi nell'alimentazione. - POSTA DEGLI AB BONATI. Pol it ica sanita ria: Questioni pratiche. . . Nella vita professionale : L. ::,iciltano : Medici e rad1olog1. Cronaca del movimentò profess!ouale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie.

riprodu~ione

cU lavori pubblica ti nei POLICLINICO e la pubbUcafione dei sunti

LAVORI ORIGINALI.

Noi lo abibiamo indicato col nome di « pseudoautoagglutinazione ». II alla pr.esenz.a n·el sievo di veri anticorpi a.g:glutiin ·anti, dimo:strabili eo·n le prove de.Jl' assor1bimoo.to1 dell'anmic.orp.0 dal siero, 'diel l··eiS·aiurimento d·e11 sie1ro con trattamenti suc1c essivi con glJobuài ·T0 SS.i, ·COn la possibillità di tra.sferire l'agglutinina in isol uzione fisiologica , riottenendola dai glo·b uli rossi agglu tinati ·e 1avati. 1S·o1lamente quaDJd·o sia po,s stbile dimostrair.e l:.eshsite.n.za di UJil tale .anticorpo, si p u ò ·p arla.re di v.erru autoagglutinazio·n .e. DaJJl' esam.~1 ;dei dati ·b ibliografici e dai ri· suJta.t i di ri·ce.rche p ersona1i abbiamo rilevato che finora non è stata dimostrata nell'uomo la pl'esenza di ver-.e autoagglutinine, ruttive a temperatura ·01rd:Lnaria (141;)-17°) ·O del co rpo. S·olamiente in due C'a si d.i em·o·glo binuria p·a, rossistica noi albbiamo ris.conirato la p·rese111.za di 1111 vero anticorpo agglutinaIDte pe.r i propri globuli rossi, che però, al modo della emolisina p,articoJ.arie che esiste · in tali a.m malati, si mette in evidenza solamente d-opo il raffireddam.en·t o del miscuglio siero e globuli rossi ed esercita la sua azione verso i globuli rossi di ogni grupp 0 .

Diritti di proprietà riservati. - E vietata la di eaBi senza citarn e ia f on te.

I STITUTO

DI

R. Prof. F .

DELLA

GENERALE UNIVERSITÀ DI TORINO.

:CLINICA

MEDICA

l\1ICHELI,

1

direttore.

La panemoagglutinioa del sangue umano. Dott. P ROSPERO MINO, assistente ,o no rari10. 1

La p:re:sema ne 1 sangue umano di veri ant icorpi caipaci di agiglutinare i 'P1ro pri globuli è stata ogg.etto di ricerche este.s e da parte di n!umerosi autori, afferm,a,n do· g li uni, negando gli ,a ltri l'esiste.nzçi. reale d·el f.enomen,o della cosiddetta cc .auitoagglut:Lnazione » . Ricordiamo br.evemernte lo• 6tato della questione ch·e abbia.imo altra volta p·i ù diffusa' mente trattato (9-11 ). • La ri11nion·e di globuli ro ssi soisp·esi nel p,roprio siero (plasma) a formare .ammassi più o meno compatti può essere dovuta a due ordini di ca use I alla esistenza di determinati rapporti fisico-cl1imici tra siero e globuli ro ssi. Questo fen1omeno rientra in quello noto sotto il n.oID·e di impilam.ento1, di cui rap,p tresenta una forma particolarmente intensa. 1

1

1

..

1

1

1

1

1

1


{ 1J~

'

POLICLINI CO

Successivamente ci è ·O·ccorso di riscontra.re in ·due individui, affetti da ·e pata e splenomegalia su base luetica, la pre1se1n za nel siero di un p·otere agglutinante per i pI\opri globuli rossi, attivo in m·odo assai notevotLe a temperatura ·ordin.aria dell'ambiente, assai più intenso p·erò a bassa temperatura,.. debolissimo o .del tutto mancante inv·e·ce a temperatura del ·CJOrp 0. Que,sita 1em1oa,g glutin{ina però non agglutina solame·nte i globuli I'o,s si propri, ma anche quelli di altri individui, sia dello stesso gru~po sanguigno, sia di altri gruppi o anche di gruppi non isoagglutinabili (cioè de,l gru·p,po I) . Ab·b iamo in seguito .continuato. le rioeirche oon la t~·cnri.c:a impiegata nell'esame di questi due casi, ·cioè racc.oglie-ndo il SMlgue in ,pvov,ette irnmers.e in aoqua calda (37°), mettendo a sierare in termostato a 37°, separando il siero dal coagulo pure alla stessa temperatura, inoltre saggi3JI1.do il potere agglutinante a bassa temp,e ratura ( +5-<Y>). Abbiamo rac.colto cio·s ì alcuni dati aesai interessanti che ricordiamo breyem.ente. dov1end00 rinunciare a .comunicare estesi protocolli. In unai larga serie di ,s ieri raccolti, nel :rhodo indicato, 's ia da individui ammalati che da individt1i sani abbiamo ris.contrato la presenza di un potere agglutinante p 1er i p!iop ri glob11li rossi, attivo \SoJamente a. bassa tempera.tura. L'agglutinazione non si verifica mai a temperatura p·rossima a 37°. L'agglutinJa,.. zione, anche intensa, presente a bassa temperatura scompa.re com•plertame.nte a 37°. Tale p·ot.ere è dovuto a.Ila pre.senza di un ve:rio anticorpo, ·Che si può assor1biI"e a ()<> con globuli rossi e riottenere da tali globuli ripetutamente lavati coTh sol. fisiol. a 0°, digerendoli in sol. fisiol. a 37°-40° per 15'-20'. Il titolo1 di qu•e:sta agglutinina (saggiato usando cc. 0,5 di sier·o· dil. .e e.e. 0,05 ·di una sospensione globulare al 10% , ·esame micr:oscopico dopo 12 ore di pe.r ma.n enza in ghiac- , cia.ia e 1-2 ore in ghiaccio fondeinte) è di ,solito assai basso 1 : 10-1 : 40. La inattivazione al calore (1 / 2 ora a 56°) non modifica questo poteré aggJutinante. Qu,e:sto antico,rpo è ca•pace di agglutinare non solo i globuli rossi, ma anche quelli di altri inclivjdt1i dello stesso· grupp101 sanguigno o di gruppi non isoagglutinabili. Egualmente è possil>ile esa11rire il siero trattandolo a freddo con globuli rossi di qualunque gru,p1.. po sang11igno. Q11esta a.gglutiDJi11a mia.nca di ·ogni carattere di sp·ecificità di gr11ippo· e per tal1e fatto si ·differenzia profondamente dalle is.oagglu1

XXXI , F.:ASC. 42}

[ANNO

tininre, c·on le quali n101n d·e v1e esseir.e accomunata. D'altra parte il 1su·o carattere .cli y,e ro .a ntico.rpo come pur.e la sua app airteIDJenz.a agli a.n:ticorpd. cosiddetti di secondo ordine sono ben sicuri. Quesit a agglutina ·C:O·rrisponde pertanto a 1quell' anticorpo da noi preo~dentemen­ te risco·n trato .e che abbian10 indicato ,col n-0me di <e panerno1agglutinina. » . 1

La presenza dunque nel sang11e umano· di

un antioo1rpo .capace .di a.gglutinare a f:reiddo e .siolo a fredd·o i pro·p1ri globuli e quelli di o,g ni a.lt:r.o individuo deve e:ssere considerata com:e un fatto normale'. Ciò ben stabilito, resta facile l'interpil'etazione di qu1ei e.asi i quali finora furono pr€sentati .c.ome « Auto,aggù11tiJnazione » . Noi ~bil:>tam,o già rileivato nettamente ·che n·o n tutti i caBi descritti sotto tale d.eno·r ninazi1one rientrano, co.m e è stato affermato da Lattes, in quelli di pseudo-agglutinazion,e da ·e.sager:azione del potere lmpilante, e che certo n,oni vi rie111trano quelli descritti da Clough e Richter Illè quelli osservati da Widal e da altTi Al\.. ini .a lcu·n i ammarl a,ti di ittero ,emolitic.o·. Questi anzi at1.b iamo ric.ondot.to ~n modo preci1so1 alla 'esi.steinz.a di um.' aggJutinina analog·a a quella riscontrata da noi nei due individui surrjcordati, se a.nche manchi la p1~ova da pa.r te dei suddetti AA. della presenza di un vero anticorp·O'. Questa n,o,s tra oancl11sione risulta. confermat8J da una re·c-entei c.01rnuni.cazio.n ,e .di V. l)eb.enedetti (2) a p:riopo•s ito dii un caso di ii:r ter·o em.olitico nel quale eGisteva precisa.mente il f·enon1eno della cosiddetta « auioaggluti.naziolThe » e. ch·e a.p parve dovuta a un vero anticorp10·, attivo a bassa temperatu·r a sia ver.so i p·:ro·pri glo.b uli .eh.e ver1so quelli di altri indi'Vidui di ·qualunque gruppo sanguigni0, ma inattivo a temperatura del corpo. Nei nostri ,e in qu·esti casi l'attenzione sul f enome110 della co1siddetta a11toagglutinazione venn1e richiamata dal fatto che la fo rmazione di ammassi ·eta rnan.ifes1ta già a tern1peratura 0 rdinal'ia dell'ambjente, co·s ì che il conteggio dei glo.b uli rossi ri11sciva difficile. Ora è noto che i fenomeni di emoagglutinazione sono favuriti dalla bassa temp.eratura, rna è noto anche che essi ad 11na dataJ temperat11'!"'a sono tanto p·i1ì inten1si quanto più alta è la concentrazione dell'.agglutiniila. Noi (10) aillbia.mo altra voJta dimo1strato in mod.o 1

1


(ANNO

XXXI,

42]

FASC.

1357

SEZIONE PRATICA •

esatto ohe anche la ve1ta isoa1gglutiDJamoo.e pu,ò essere reverisibile al caloTe, eh.e cioè diluendo un siero isoaggll1tinante si raggiungie sempre un limite oltre al quale l'isoaggluti11azione avviene solamente a fr eddo ·e m.anca a 37°. ·Un fatto analogo è in giuoco nei rigua rdi della panemoagglutinina. Quando essa è, corne di sodito, assai 1scarsa, si rende manifesta s9lo a bassa terr1peratura, quan.do1 inv·ece è raseai abbondante l'aggluti nazione si può 31v.ere già a tem·peratura ambien.t e. E p recisamente nei nostri casi, due casi la panemoagglutinina aveva titolo altissimo, 1 :1000, 1 :2000 ed alto pure era in qu'éllo di Clough e Richter. IDI qu.esti casi dun.q ue non si tratta della comparsa ex nov.o di un particolare anticorpo, bensì semplicem ente dell'aumento, di una proprietà .che ei può dire n1ormale delJ 'iindi~iduo. In queste person·e è avvenuto, pe·r m.o. . tivi che pe1r ora non ci interessano, Utn .aumenito di produzion·e di anticorpi in genere, che è dimoistrata anche .dalla oo.n comitanza, su c'Ui altra volta già abbiam 0 richiamato l'attenzione del potere isoagglut inante e isoe1nolitico. Insieme o .come conseguenza di questa eccessiva produzione di anticorpi specifici l'organtsmo mette in circolo una maggiore quantità di un anticorpo specifico, la panemoagglutinina. L'aumento della concentrazione di questa ne rende possibile l'attività a temperature non molto basse, dando così luogo al fenomeno macroscopico della cosiddetta « autoagglutinazione » . 1

1

1

• •

Le conseguenze di queste osservazioni sono di due ordini, teorico e pratico. Teoricamente, 11ei riguardi dei fenomeni. che avvengono tra stero ·e globuli rossi di uno stesso individuo occo1·re distinguere la forrn.azione di ammassi dovl1ti ad impilam ento (fenomeno di n.atura fisicoi-chimica) ,e la formazi.one di ammassi dovuti all'inrtervem.to di un vero anticorpo non specifico, la panemoagglutinina, n.orm,almente attivo so·l amente a bassa tern,p,e ratura, in caso di aum.e·nto· d e1lla s11a quantità aJttivo invece an.che a temp.eratura ambiente, rs empre p·eirò inattivo a tempe•r atura prossima a 37°. I.a indipend.enza dei feno meini di imp•ila.. mento da quelli di panemoagglutinazione è dim.ostrata dal fatto che i primi sussistono anche nel siero privato di panemo.agglutinina. Basta infatti raccogliere il sangue a tem1

1

peratura ambiente e mettere la provetta p er qualche ·Ora in ghia.ccio prima di raccogliere il siero p1er avere un siero, in ·COnrd izioni -ordir1arie, povero o quasi privo di panag,g Jutinina, ma .con potere impilante inte·gr.o. Lo stesso fatto, si verifica traittando a freddo un sierio· r accolto a caldo, che oonti&l•e qu.i n.di la panemoagglutinina, con dosi successive di ·s edim.ento globulare di g1obuli ros.si p1roipri ben prosciug·ato (per evitare la diluizione del siero). L.a dimostra p1u re la .s comparsa e la forte diminu.zion.e del p otere impilante ·che in gr.ad.o ma.g giore o ·m inore si v.eri.fica coll' inv.ecchiamento del siero, m.e.n tre non sco1npare la panemoagglutinina. Altra dimostrazione della indipendenza dei due fenomeni .si ha usando· gloibuli rossi v1ec- , chi, ·OOn i qua1i non si . ottiene . più im1p ilamento. m entre è 6emp·re p 01ssjbile 1a p·an,emoagg1u1inazione. Altr.o .caratter:e differenziale no·n po·co i.mp101rta.nte \tr:a impilam·erito· .e p.anemoa.g gllutir1.azio·n1e è il fatto conisrtatat:o da noi ·che l ' allontanamento della globulina con co~ non m·odifica il po tere p1ar1em·oagglutinanite del siero, com.e pure !,aggiunta di globuline aJ siero privo. di panemoaggutinina non gli co·n ferisoe potere pan·e moagglutinante. Nei fenomeni poi .che avvengono tira . globuli rossi ·e siero di diversi individu i ·occoir re tener conto dell'intervento della isoagglutinazione dovuta ad antioo1rpi specifici, le iso agglutin ine, attive1 in ·co•n diz.i onrl. ordinarie di .conoe•ntI'a.z~one ancl1e .a temp.e·r atura .di 37° 1sia, con "s-~eri raccolti a caldo1 •Sia oon sieri rac.oolti 1n el m,odo .s olito· o a fl'.'leddo, e che ·e·sercttano la lo ~o attività sol.o di froin te a d,eterminati globuli rosst umatDi (gruppi sanguigni). Praticamente n·e derivano alcune conseguenze n.on meno, d~one di nota. E ben ·COiI1o.Sciuta I 'importanza della determ1nazioiie dei gruppi sang·uigni come esa.me preventivo indispensabile prima di procedere a lla trasfusione di sangue nell'uomo. Per motivi altrove già indicati a.n che recentemente (15) , non riteniamo del tutto da sconsigliare di limitarsi aJl,esame in.crio.c iato dei ·due sangui. È irwec.e n·e o~·s.s.ario· jn m od.o a.ssoluto di dete.r:mina.-ce1 •esa.ttamente il gru·p po sanguigno· dei du·e i·ndividl1i. Ora i sieri oam.p ione contenenti rispe.ttivam,e nte l'.agglutinia a e quella. ~ da u sare per ql1esta determinazione devono aver e un alto tito·lo, ma devono anche essere pov eri o clel tutto priv i di panemoagg lutinina. Non dev.e .cioè avvenire .eh.e essi possano per condizionti di bassa temperatura

1

1

1

1

1

1

1

,


1358

lt

'

aro.b i.ente dare lu-0go a panemoaggl·utinazio·n e, ciò che potrebbe condurre a risultaiti inesatti con possibili gravi ,oonseguen.ze nclla trasfus.i one. Meglio va.r!r'eibbe eh.e ne fossero pirivi. Ma sp,e sso non basta lasciare, c:ome 1si diTà, iJ sangue in ghiacciaia prima :cli alloJ11tanal'e il sie~o p.er allo·ntainaire tutta la paneTJj,o aggilutina. E ciò ispecialmente in casi di sjeri riechi di isoagglutiruina. N·e co!Thseigu.ono pe·r tanto alcune n orm·e pir,aticamente assai ppportuné, che indichiamo brevemente. Per la racoolia .di ·ffie,r i campione: I. I si.eri dai usare p 1e r la. deteirminazione d.ei grupp1 sanguigni e dia conserva.r e come sieri cam1pioj11e dovranno 1essere ·ottenuti con particolari cautele. Il 1sangu.e deve e.ssere raccolto in tubi che si lasciano' sierare per qualche 01ra .a tempera.tura ambiente. Prim,a di sepaira.l'e il s iero si mettooo i tubi p·er 12 or:e in ghi·acciaia e quindi per .qua1che ora in ghiaeci·o. Iil si.er.o dovrà ad ogm.i modo venir.e saggiato circa il suo ·C1ontenl1to eventuale in :panemo1agglutina ed essere scairtato S·e qu1esto € troppQ elevato. II. I s ieri da usare come eamp,i one do·v ra·nD•O avere aJto titolo, saggiato. a 37° oon g lobuli di parecchi individui di grup.p o sanguigr110 n.oto ed opportUDJo. P,er la determinazione d·el gruppo sangt1ig·.n o: I . I gl·obuJi rossi da usare n·ella ricerca del grupp10 sanguigno dovranno 1sernpre ·e•sser. e lavaiti tre v10Jte con s.o.] uzio·ne Jìsio·lo.g·ica, posisibilm8ntc. !:!. te·m p.eratura p·r ossima. a 37° e ciò per ·evitare che ev.entualmente1 residl1i di p anem.oagglUJtina, eccezionalmente abìl}ondain.te, po.s sano dar luogo a risultati non esa.t ti. II. La r icercai verrà fatta a tempe~atuxa vicina a 3'7° oppure i preparati microscopici , positivi a temperatura ambiente, verranno deJtcatamente risca ldati su una fiamma fin.o· a 37°. Opp1u re esaminati dopo per.m·anenza. in termo~tat.o per 1/2-1 ora. S'i d o·1~à coins1clerare ieo.aggll1ti111azion.e p101sitiva e vera solo qUJella aggJutinaziO[Il•e che p·ersista chiarameilJte, a ta1e temperatura.. N ffi .c aso di pra nemo.agglutinazion,e ainche assai intensa basta un rtscaldamentoi plr'ossim·o a 37° p.er ottenere, una compieta scomip arsa della agglutina:zione e per avere una diistribu.zione del tutto uniforme dei globuli ro,s si. Noi raccomandiamo vivamente di non tralasciare mai il controllo della influ,e nza della temperatura di circa 37° suùla agglu.tinazd.one 1

.. I

1

;

POLICLL~ICO

I

[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

dei gJolbuli ro1ssi, ·quando si eseguiscon-0 determinaizioni di gru.p po sanguigno. In modo sp.e ciale ·p oi quando si ·cerchino d'ati da servire per la trrusfusionre sangucigna. Ma anche in ricerche p er altro scop·o si dovrà aver ·Cura eme il fattore panemoagglutin:azioin-e non interveing·a ad a.lterairie i r:s iultati tS·p.erimentali. Quand·o venig.a ·eseguito con esattiezz.a e con sieri sp.ecifici attivi il rtconosiciimento del g·rupp.o sanguigno è sempre facile ed univooo. L'affermazio·n·e ·di .aver riscontr:ato ca.si n.e i quali i ri:sultati erano in-certi 1-e contraddito 1 1 non h ai aJcUJna giustificazione, .che non sia ·Qi.;1·~ 1la di un .prooedim81Ilto tec·ruico insuffic.ente. Nè esistono n ell'uomo altri gruppi -li isoagglutinazione oltre ai quattro ben noti, comie è sta.io ripetutam,ente dim·ostr,a to da noi inl ·C1onfronto a.d a lcru.n·e ree.enti aff.e~rm.azio·ni circa pretesi nuovi gruppi (13), (14), (16). 1

OON·C~USIONI

Vere auto·agglutinine, attive in modo specifi.co solamente verso i propri globuli rossi o di altri individui di eguaile grwppQ sanguign10,, -nolI1 sono Jfilnolr'a 1st.at.e ::riscontrate n·ell'uoru.o. N1eJ sangue umano a.nche in condiziond norn1ali è pre6ente un anticorpo emoaggluti.nante, attivo a freddo e solam.ente a freddo verso i .p ropri gl,olbuli e verso quielJi di altri individui di qualunque g·rwppo sanguigm.o, ed Ml.cb1e di gruppo sainguign.o. ·e.on glo·bt11li non isoa.g glutina.bilr (g·rupp101 I ). Tale an.ttco·r'P,o è stat.o da n,od indicato col noim e di p.ainemoagg·lutiinina. I .feno,m eni dli pianem,oa.igglutinazione si0no indipend.enti çla qu·e.lli di imp.i lament o e da qt11elli ·di isoagg1lu ti nazione. Il titolo di tate painemoagglutinina è normalmente assai ba..sso. Può aumentare in co·ndizùoni patoJogicl1.e svariate, che si accoinipagnJa ad aumento generico dei poteri immunitari d·ell'organismo·, specifici e.d ·aspecifici. La temperatura alla quale avviene .la panemoag·glutina.ztione dipende dalla quanit ità di glo1b uli ro&si messi tn co·n tatto e dalla co.nceniraziom.e d e1lla p·anemoa.gg1utininai. Quando il titolo d.ella panemoagglutinina è assai alto si può aveir'e agglutinazione anche a te1nperatur:a aml:>iente m·ediai (14°-17°). La pan·emoagglutinazione manca a temperatura rproissima a 37° e sco•m·p are quanid o sia avv·enuta a temperatura inferiore. La panemoaigglutinina -è 'un anticorpo di seoo nrdo ordine, in quanto la sua .azione si manifesta senza intervento di complemento. 1

1

\


[ANNO XXXI, FASC. 42]

SEZIONE PRATICA

BIBLI OGRAFI A

(1)

(2) "

(3)

(4) (5)

G. llind RICHTER I .

~I.

StudlJ of a?i Auto-Agglutiriin Occi1,ring in Hu11iari Serum. Bull. J ohru:; Hopkins Hosp., 29, 326, aprile1 1918. DEBENEDETTI E. SullJ' azip1iei ag g lomer•a'?ite a freddo dei sieri. Policlini co, Sez. M.ed., fa,sc. 2, febbr. 1924·. DEBENEDET'J'I V. Su uri caso di autoagglutinaziorie in sangue um~rio. Policl inico, Sez. l\1ed., fa:sc . 6, giu.gn10 19'-24. UTTES L . La individualità de l sangu.e umano , ecc. Principato, lVIessina, 1923. MINO P. Rice1·che sulla modi;ficazione dei gritppi sanguig1ii. Rifo1rma m .ed., n.. 4, CLO"GGH

C.

1923. (6) Io. Quariti sorio i gruppi sanguigni? Riforma med., n . 18, 192:3. (7) ID. Contributo alla conoscenza dell' emoimpilamento. R i foirma m 1ed., n. 21,

19'23. (8) ID. I ncompatibilità biologiche nella trasfusiorie ecc . MiJnerva me·d., n . 12, 1923. (9) ID. Rice'r che sull'autoag;g.lutinazione dei globuli rossi nell'uomo; Policlinico, S.ez. M.ed., fa:sc. 11, 1923, fase. 2, 1924. (10) . I n. Rice1'c lie sull'~soagglutinazi~ne . ~ef glob. 1·ossi nell'uomo . I. Agglutinabilita dei globuli. Pote1~e agglutinante del siero . I nfluenza della temperatura. liiom. id i Biol. e Medie. spier., vol . I , fase . XIIXIII, april e-maggio 1924. (11) ID. Ulteriori 1·icerche sull' autoagglutinazione dei qlab. r . nell'u.omo. Giorn. di Biol. e l\1ed. sper., vol. I , fase. XII-XIII, aprile-maggio 1924. (13) Io. Recherches expérime1itales sur la question des groupes sanguins. Art Médical, 1924, aout . (14) I n. U eber die angebliclie Existenz von mehr als zwei l soaggltltininen., etc. l\1uench. med. Wocl1., 1924, n. 33. (15) MINO P. e CANAPERIA G. Sul modo di determinare i gruppi sangu.igni. Policlinin i.oo, s ,e z. prat., fas.c. 14, 7 a1prile 1924. (16) lVIINO P. Sulla pretesa esistenza, ecc. Giornale di B i ol . e M·ed. sper., vol. I, fascicolo XII -XIII, aprile-ma.ggio 1924.

Interessante pubbltcazionè : Prof. Dott. LEONARDO

DOMINICI

Docente di Patologia. Chirurgia, Clinica Chirurgica e cina Operatoria nella R. Università di Roma.

~Ied i ­

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA P refazione del prof. Roberto Alessandri. Un volume (n. 16 della nostra Collana Manuali del « Poli· clinico») di pagg. IV-452, con 225 figu re intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con inscrizioni su l piano e sul dorso. Il lil>ro è elaborato con criteri di assoluta praticità, e corrisponde in tutto alle esigenze odierne dei medici chirurgi condotti, dei giovani laureati e dei laureandi. Prezzo L. 5 6 - Per i nostri abbonati sole L. 50 . N. B. • Questa agevolezza resterà in vigore tino a tutto il 31 corrente. Inviare Vaglia. postale nl Cav. LUIGI POZZI - Via s :stina , " · 1• - Roma.

1359

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. I STITUTO DI

CLINICA MEDICA

R. U. DI GENOVA diretto dal i)ro.f. s1eil1. E . ~1ARAGLIANO. DELLA

Un nuovo apparecchio da pneumotorace terapeutico per il dott. A. DE MARTIN!, assiis telllte. La p1r.e.sentaz.i one di un nu1ov101 app,arecchio da p11eumotorace terape.u tico quando g i à tanti se n1e hann.01 nella pTatica, da ·qllleJlo ·classico di Forlanini, in originale od in r iduzione, a qu el10 assai semplice di l\1orelli, e a quello monum1em.taJ1e di Kuss, poit riebbe ·parie.rte po·oo risponidente ad una neceissità seria,m1ente sentjta e ·.di scarso contrjbUJto1 ad UI1la qui stione tecnicai gi·u dicata ormai ris:oluta.. Pur tutta!Vi a chi ha c.onsru.etu!dine 001 vari tipi di .a.p p.a:r:ec,chi in uso 1sa b1~e1 -come cda61Cu1101di ;e·s si di p1e r 1Sè 1si a lungi dal rappr1eseiDJtare il co1m pendi101 ·d1ei segu1enti requisiti fio.ndra_m ,enta1i: 1

a) minimo, di v,olum1e;

b) .massima .semplicità di mano·v ra; e) ma>ssima sicurezza d i -0 pe1rq.zione. Rite11iamo perciò noDJ 'd el tutto' supierfiu.o da.re qui la descrizione di un nu,'ovo ap1p arecchio, il quale ci sembra possedere una som1na ·di vantaggi tali da renderlo u t ile specia lmente ai m.edici p r atici. La diffusione ·CJrelsoente 1che il metod-01 d i For , l a1nini va 1o·r ·amai aoquistandJ01 i.n t u tti i p1a,ooi, l a 1srua v.olgaT'izzazi·one ch1e cne 1ì0· fa richi·edere an1cl1e ·d a oeti soci1ali ·c he n o1n p,01sso.nio p 1ermettersi il lusso ,di lung·hi sogg·101rnri. i·n i stituti di cura od iDJ clinich e1 sp,e1cializza.te, fanno iin f atti sì che, almeno per quanto conce.me i periodici rifornimenti d1el gas, anch.e i p1r atici debbano familiairizzarsi ooilla tecnica piil1eun1,ortoracica. IJ nois tro apparecchio· è la :derivazione di un aJtro i.deato per gli srvuotamenti 1degli es'su1da.t i ,e p1er· i lavaggi d·ell1a ip1eura già illustrato qualch e mese fa su questo, stesso giornal e. L·ai parte centrale· c,o,n e.iste in un rubinetto d i vetro a trie v ie, il ct1i tap1p10 è munito di due fori ad ango1o retto1. Alla vi·a -d i ·deistr.a è unito un tu[b,etto di gomma in· cui è iwseiritio un sottile filtro di vetro cilindrico contenente d.ella ·ovatta. steri1e; qùella centrale è in r.apporto .con l1na siringa da 20 cc. (virtualmente 30 ·CC. ) per mez.zo di un tubo di gomma sufficip.ntemente lungo, da permettere lai manovra 1

I

1


1360

IL POLICLINICO

della siring'a senza al1ontanare il rubin•etto che resta fissato s·ul fondo dell'astuccio; quella di sini1stra porta il tubo coll'ago ·di puntura. Su 1questa ultima via è fatta una, ·derivazio(Qe laterale sb.arr1ata da un .rubinetto sem•plioe ch e ric•eve il tubo di comunica.zione1 c·o n il' manom.etr.o. 1

[ANNO

XXX I, F ASC.. 42]

zionie - si pone il rubinetto cootraJ.e, che è I' nnj·oo p ern 0 ' di tutte le manovre, nella posizioin e ch·e permetta la comU1Ilica.zione siringafiltr-0, re ritirando lo stantuffo1 Sii aspira tanta a ria <l.aJl' ambiente fino a riempirne la; siringa.. . Si punge allora con J,e mod.a lità solite la. p arete toracica e, ottenuta la s~gnalazione 1

1

0

1

-

'

I

'

I

,

I

,,

' Qu·esto .co11\Sta di tre p ezzi : llli l'aJ br.anca ad U, montata su di una tavoletta, s.u lla .quale vanno ad innestarsi ·due segmenti v·erticali mediante t1n incél>stro a smeriglio•. Sul ibraccio sinistro del manometro è incisa la gmduaizio·n e in .cc. di acqua. Una tale strt1ttura de1 man om etrX> pe:rmette un.a no tervole ·economia nella dim.ened. one d·elr la lunigh·eziza : b.asti pie ns1rure •Che tutti gJ.i appariecchi finora i,n uso· hann•o1 in questo 81enso u!Ila dimension·e ·Oibbligata. di almerLO• 40 ·Cm. Prima di inizirure il f11nz.ionamento d e11i.a pparecchio, previamente sterilizzato, si monta . il m a!Il.Jometr-0 inser·ernd..olo n.ell' apposito incastro st1l fondo dell'astuccio, e· 1-0 si carica spremendovi con un picoolo baturffoJo di coton·e ta.nta acqua fin:o a raggi ungere il livello O. Ciò fatto - nel .caso di una, prima i111suffla1

(

1

'

1

1

1

1

mano,meitrica, s i sta,bili1sce il l"a.ip.p orto siringa-pleura m.anteDJend.0 la sii ing·a orizzo.ntale senza f.are alcuna pr.essione sul pistone, di m01do ·che durante l'inspirazio·n e questo venga a p·oco a ·p.oco aspirato fin«? aù. fondo. Si ricarica 1a sti ringa, mano.v rando opp·O·TtUDJamente il rubinetto, e si rip.e te la stessa operazione fin-0 alla ,c ostituzione, si può dire sp-0ntanea, di una ipicoola bolla: eind·o.p1e111rica che metta al ripa~o .del pericolo dell'embolia. g~ass-0S1a. La uLteriore immissio1ne di ga·s pio trà e·s sere allora affrettata con una pressione gra.duabile, sia inc:linand.o dall'a1to· ail baSISO la siringa, sja p!l"emendo op.portullllamente sullo stantuffo. Teruen:do .conto d1e l numero di sirin,g he scaricate si conoscerà la quantità di gas introdotta. DUTante tutto questo tempo è mantenuta in perm.anen-za Ja comun.icazione della.i pleura tan1

1

'


[ANNO

XXXI, F ASC. 42]

SEZIONE PRATICA

to .col m.an·ometro qt1 anto col serbatoio (siringa). Ne vien.e che in ogni ista.n te si possiede il perfetto controil1o della ·e-ntrata del gas nella pleura ·e che nel ·contempo si ha la mis11razion.e (di1Sllivell.o del liquido manometrtco) 1

1361

noi però preferiamo servirci dei due aipparecchi S'eparatamente. Tutto l'apparecchio è conteinuto in un astuccio di cm. 20 x 9 x 4, di .dim·ensioni cioè tascabili .

I

I

' della pressione in oc. di acqua colla quale il gas viene introdotto. Questo modo di procedere, come ben si comprende, rende la sicurezza dell '·operazione assoluta. Volendo se-rvi:ood. del nostrio ap1Jarecchio p·er eseguire lo svuotamento ·di un essudatq o per a.Itri interventi sulla pleura, basterà escludere il ,manometro. Ai fini di una più sicura asepsi

\

Riaissumendo, i pl'legi essenziali di questo app'8Jrecchio· s·Oil1o: a) le dimoosio·n i .rido ttissime; 1

b) la. possibilità di ·eseguire le manoivre con un .s olo rubinetto a O:ue vie; e) .la comUlllicazi.one ~)ootam.te e utile della plelll"a col manometro.

' I

I


.. 1362

IL POLICLINICO

XXXI,

[ANNO

FASC.

421

, OSPEDALE MAGGIORE DI MILANO.

1

Un nuovo ago da pneumotorace. Prof.

CARPI, medico primario.

UMBERTO

fornisce p1~ezi1 0 1se indicazio ni sul punto di penetrazi001e dell'estremità dell'ago. L 'uso del manometro ha ormai sostituito quiello della sirin·ga di 1sicurez.z,a alla quale si potrà tuttavia sempre ricorrere in casi spe·Ciali .e .part~colartnen,te J»er intvoduzioni di 1Jine.umoto1race in p1veseil!Za di v ersam·ento pleurico. Uno, degli inconvenienti eh.e offrono gli aghi tip.o Fo1r~anini è I.a facile otturazione dellai loro estremità n.el passagg~o attraverso ai tegument i es.t erni (p eill,e, grais'5o). L '.otturazibn e-

Esiste tutta una .serie di aghi da pneumotorac,e. Dal sem.p lic·e aigioi di F-01rlruninii., montato SUJ un oliva po,r ta-tuib1 01, si passa a tipi più o menJO oom·p licati costruiti c,o n lo 1sco•p10 di evitarie l'orttu1~azion·e del lum e •O di impe1dil'e una lesione cLel p olm1one durante l'atto di int11oduzione. Di q·u esti aghi alcuni soin o c·o strui1

1

1

n

• I

Fig. 1.

Fig. 1-a.

/

\

Fig. 2.

Fig. 3,

ti ooin una d-0°p p·i a .cannula, una este1"'Ila per de.il' ago toglie la possibilità di un esatto conla ..peirforazP,one dei teg11m1enti )eisltern,i, ru.n.a trollo mano1n etrico1: e la maJ.1ovra di sp.r emismussa. interna per la p erfora zione ·della pleut111·a a.el tubo ·d i go1nrr1a per disostruire l'ago ra (a.g o di Courmont, di Henius, di Kuss). r1on è semp·re .consiglia.b ile nè è sce·v ra ;di inPer l e prim.e introduzioni Forlanini si seir - co,n venj enti anche g1ravi (Saugmann). Ri escoviva di unru .s iringa di sicurezza applioata al- n 10 p ertant.o utili gli aghi muniti di .mandril ' a;gio da pneumotorace con un ·p asso a vite, no cl1e permettono di aBsicural"e, oon una fae munita di uDJ ru!binetto, a tr.e vi·e che stalbili- cile manc·v ra la pervietà del lume d·ell'ago. sce a volootà la c·omruntcazione tra .ago e si- Gli. aghi più usruti di .questoi tipo sono quclli di .s augmam.n e di Kier P.etersen: sono aghi ringa e tra ago ·e apparecchi,o· d.a p·n eum.otorace, mentre una terza via permette la .çomu- . m11niti .di r1rbinetto che ricordano il disposini~one 'della siringa coll' e1 sterno quando si t ivo di un tre-quarti di Potain. voglia vuotarn.e il C{)ntenuto. Allo scopo di ottenere un dispositivo che. La siringa di sicurezza perm,e tte l 'esp1.ora- g~r anti sce la pe!'Vietà dell'ago e una manozione della parte toracica fino alla pl eura e vra ad un te,m po rapida e preci:sa ho ideato 1

1

0

1

0


'

{ANNO

XXXI,

FASC.

42]

1363

SEZIONE PRATICA

e fatto coBtruire UJD ago a maridlrino nel quaan·cora che lo stiletto sia c.o mpletameinte eetiratle jl movimento del rubineitto di chiusura av,. 1to dalla camnula. A V olontà il rulbineitto può vi ene automaticamente a scatto, all'atto di ri~ssere manovrato a man·o e per far ciò octirare il mMldrino. Ques·t.o disp,o sitivo ra·p pre- corre to·g li er,e l' a·ppoggio della molla sulla le.s,e nta un evid·ente vantaggi.o nella tecnica1 o- va (G). Le .molle 1son10 rica·mbia:bili come pure peratoir ia pneumotor·acica. Eseguendo la pun- sono ricambialbili le cannule •ago. Queste si tura coni l'ago mrunito di mandrino S i ga- forniscon,o del diam.etro di 9/ 1,() di millimetro :rantisoe la pervi.età del su.o 1ume e di 1oon- od a richiesta di misure ·div.e rse. > seguenza l'esattezza del co1ntroll-01 matn·o metriLa tecruica d'uso è semplice. L'ago viene applic.ato, per mez.zo dell'oliva po rtagomme, al ~o al·l'rutto della pen etrazion.e in cavità pleurica; il mandrino permette di controllar.e in tubo dell' a.p p,a recchio da pneumotora.ce nel ogni fase della puntura la se de di penetra- quale si stabilisce la comunicazione fra il zion·e dell'estremità d ell'ago e all'atto della pe- tu.lb 0 stesso ·ed il .inanometro. Il mandrino è netrazione di questa in c.avità pleurica, di introdotto n.el lt1me drell' ago sin p,resso la sua sondare la pervietà della stessa ricacciando ,e stremità (s·enza loltrep18Jooa,r1la); \hl 1rubin1etto la superficie polmonare per una piccola esten- resta ·CO·s ì in posizione di scatto. ,S oelto lo sione corrispondente alla porzione che fuorie- .spazio intercostale e il punto di iruiezione, vi sce dall'estremità stessa dell'.a go. Ritirando ~l si infigge l ' estremit~ dell'ago approfondendomandrino il rubinetto di chiusur.a dell'ago as- la. lenta.m ente atirav·er.Sio alla cute, al cellusume la posizione voluta per dar via libera lare sottocutaneo e allo strato muscolare aral gas, automatica.mente, ciò che evita spo- r.estandolo al piano del cellulare so.ttopleurico. stamenti della punta dell'ago che sono diffi- Durante l'infissio·n e si può, spingendo ·do lce.cilmente e.v itabili nei movimenti di manovra mente il mandrino, controllare la posizione a mano del rubinetto. La chiusura automati- raggiunta dalla punta dell'ago sondando lo ea impedisce poi che alla estrazione dello stil- spazio che la circonda, e ritirandola, dopo lette> avv·enga penetrazione di. aria nella pleura ogn~ sondaggio, di qualche millimetro per per aspirazione dall'esterno. permettere di proceder.e in profondità. L'ago viene q,u indi approfondito entro lo spazio ple11La figura n. 1 rappresenta l' a,g o co,m pleto rico; a questo punto sondando co1 mandrino eon relativo stilie tto (~i\.). Il II'ubineitto, (B) a d11e vie, interposto fr·a la cannulru ·d'acciaio ·si avverte una particolare cedevolezza che ne indica le pervietà. Il mandrino viene quindi (C) e1d i duie f·ori di comunicazione .coll'este,rno (D, E ) è sollecitato· dall a molla (F ) a p.o rtar- ritirato d.eterminando la ·chiusura a scatto del -c;i nella, p osizio11e indicata dalla detta 1fig. n. 1. rubinetto; in questo istante, qualora si sia raggiunto lo spazio pleurico, l'aspirazio,n e maLe sezioni (fig. n. 2 e n. 3) mostrano la variai dis,po1sizione che posso.n o assumere i fori nometrica ne darà una immediata ·Conferma. <lel .rufbinetto1, a seconda che la leva (G) si tro- In tal caso si può dar via libera .a l gas dalvi al plU1to di p·artenza (fig. 2 G) -0d a scatto 1' apparecchio da pneumotorace. s:e l 'indicazi.one manon1 etnea no1n fos1se sufcompiuto (fig. 1 G., fig. 3 G). Le .aperture i(D E , fig. 1, 2, 3) sono foggiate a cono per f1ci,ern te·m .en·t e ·caratteristica ei ,p uò controill air·e • la pervietà dell'estremità de'll' a@O· i.ntrodu-cenrendere facile l'applicazione del tubo comuni• do· di nuùV'o il mandrin10; ev entu·ailmente si pocante coll'apparecchio da pneumotorace o l'eventual.e innesto di una siringa di sicu- trà c1o rregigeTe la posizione :dell'.ago stesso' si110 ,a d ·o,tJteDJerle una inid1 cazione m·anometri ca r,ezz,a. precisa.. Non ottenendo alcuna. -oscillazione Detto ciò è facile co.m prendere .come a vv.enga il fun.zio,n amento del ruib inetto: l' a.g.o è mano1m1e trica l'ag.o v·er:rà senz'.altr.o· estratito, tpro1Jllto1 p1er l' infis1sione quando', p1ortata la le- nell'eventualità che. l·ai sua. eEtremità veniga a. tflovar.si nel lume di un vaso (in tal caso il \'a (G) in posiziooe di scatto (fig. 2) si s ia introdooto lo stiletto (A) n ella cannula per mandrino por1,e rà trace.e di ,s angue aJ.Ja sua tutta,, la sua lunghezza. Ad infissi·o,n e a vvenu - est~emità) o nello sp·es·s,o,r e di u na ader~enza (e 1!n tal ~aso l',e istremità del maDJdTI.no incontia si I'iitira i.o stil etto. Quan.d·o l 'esiremità di questo, strisciando lungo il 111me intern,o del- trerà unra resistenza qualora venga sos.p inta l'ago, la:scia Jib,e ro quel tratto di fO!I"o che cor- oltr.e l'estremità ·dell'ago. QuaJo•r a l',e stnemità Iisponde al rubinetto, questo, .sol1ecitato dal~ dell'a,g,o :fiosse peootr.ata nel 'lum e di un alveola molla (F ), si p.ortà di scatto nell1e ·posizioni lo ,o di una picco·l a dir:=tmazione :b.r onchiale p-otrà aversi un'·oiscillazi'OIIl·e mamometriica che ri'i1n dic.ate dalle fi1g . 1 e 3, m,etten do in comunicazi.one ·il lum.e interno ·ael·l 'ago coll'appa-. prodrrce le -oscillazioni della pir.esisione polmorecchio da pneumotorace, e chiudendo nel con- naJre (negativ31 niella in spirazionie, 'positiva e tempo la comW'l.icazi0ne coll '·estemo, prima in grado più ampio nella espirazione). 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1364

lL POLICLINICO

In casi speciali, vo1endo servirsi ·del dispositivo della siringa di sicurezza, secondo Forra.n ini, non si l1a eh.e a t ogliere i~ m 1andrino e a disarmare la molla a scatto. del rubinetto, a pplicand.o una siring.a al cono ·estern o clel1' a g o. L'.ago rapprr esenita un p·erfezionam1ento d e1l 'istrum1entario e ·della tecnica pneun1'otoracica gairantenc1one qu·ella p:recisio·n e e quella rig orosa e co.m pleta .p oesibilità di .contro]lo eh.e esclude ogni po&si'bilità di d efici·enza ·O di incidenti dell'atto operativo.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Contributo alla patogenesi ed al1a cura del tetano con l'acido fenico alla Baccelli per il dot.t.

GIUSEPPE

GIANNATE1\1PO,

medi,c o cond.otto.

[ANNO

XXXI , F ASC. 42}

Quì il 110'c.u1s min·o.ris resistent.i ae. è rappre .. senlta~o int gener:r'e daJ,l a SO•lU1ZLO·!l!8l 1di continuo, in cui I.a mortiifi1cazione .ceJ.lulare costitu~sce un•ai eonditi.o faworevo1le all'atte.cchimento ed allo1 svilupp10 del bacillo1 di Nioo~a.yer. Non t occa qui argomentare la ina.m rnissibilità del t et aJ.110 sp 01I1rtan.ero, vo.l uto da UI11a teoria .antica : i.J tetano è semp·rte d ' origine t:r;a11,m1atic·ai. Piut.tost.01 i'ln1p orta. .dil'.'ìe che, i teis.suti, quanto più mo•r tificati, tanto ·p iù f,acilime.n te .001Sltitui·s·c·o·n\O :terre1n o1 pT'o•p i·zio• iallo lsviilup•p o .dei bacilli, specialmente se vi concorrono .altri batt eri, che djstraggo·n o dai p.r imi :l'azione 'diifensiva d1ei fago citi; l'ass oluta m,a n1canza o la clefi.cien.za d~ .ossigenio, che si v.e.r ifica in ogni (liis.tr'U!Zli,o•n e di tes1siU.ii, s.i a d' 01rigine t!'laumatica.. ISlia ·d' origin.e batterica, rap.pi:rese·n ta un'alt ra co1n ditio favo1rte•v ole. Il bacil:lo del tetano, pervie!Il.UJto nella s,o... luz.ion1e di continuo restai «in sito' » e ·di qui i11onda J.' organasmo delle p1rop rie tossine, le c1uali ,espli.caillQ. La loro· azio·n .e1 ·e-l1ettiva, ag.g.revendo1 ·e1d ·eiccitanido1 l1e ce•l lule m.o,t rici del sist.e1na nerv•o100 .ae.n trale; e p,oichè l'azio ne die l siero a.n titetan·i€IO• s i espli ca non .sllii. bacili~~· bensì neutra lizzando 1e tossine libere 'd i •essi, o nel focolaiio ·d'iiD.,fez.ion1e, o ne·l circolo sanguignio•, fa d'u1orpo avete la m1assim1a fiducia n.ell ' efficacia preve·n tiva del siero stesso, iniettato subito, d.o p10 .i l tJrauma.; ma poC•0 o nu·l1la. e1sisio p.otrà giov.aJ.OO, 1quallld 0 la tossina tet·ani.ca si s·arà str.ettamente1 fissata al midollo. spinale·; ,p1e1r 1cud, an.ch e 1se il ·S iero vengia ini·ettato al oo·m iparire dei primi sintomi del tetan-0, sarà semp1r·e1 'duib1biai la sua efficaci.a disintotS1s icante. 1

1

1 ,

1

Quanto sia si.cura l '.aztonie profilattica del siero a.n 1tit·ertanic.o· ilio dimo str.a il fatto .c.h .e jl s1Jo uso, si è tanto afierm,a:to ne11a ·p r1atica im.edi:co-Clb.i·rurgd!c1a da f.M".e bias.im8.il"e, g:r'aVie·mente quel medico che lo trascur.aese al mom ient.o op·poritUIDlO. Un10· dei sieri .entT!ati prima niella :p.r atica n1·e1dico-chir.ur.gri ca, la recen:tei ~an·de guerna -eUJropea doveva ·ruvvai1o·r 'a r:ne l'UlSlO p,r.otfilruttico, sì. ·da 1farlo rendere .obibligato1rio1 1dalle ,autorità militari·, nelle f.e·r'i.te in g.enieirale: saggia disposizionie, pert:iliè grazie allil '·efficacia di esso, si può riteinere confo.rtante Ira cif.ra dei morti avuti jn guerre recienti, rap1p 01rtaiti a que1li di antich1ei, 1qu.am)do' .si pensi alla moJ,tepli,o e varietà .eid ,a lla ·p•er.fezio111e d1ei me·z zi di d.i1st.ruzion1e cueati nelle pll"imie~ ed a quelli re1ativ1amente scarsi, usati nell.e altr!ei. Lie statisti-Ohe 'dli tutti i paesi fa:nn. 01 fede di 1quan·t o siai ridotto· il numer'io1 dei 1coiLpiti da tetano, .ne(JJ.~ 1pr.atica inf.o.rtunistica ' 1civi1le, da che Behring e Kitas,ato conobbero, per la .tossina teitaru,ca, la ,posisd!bilità di un pr.oc·eisso drimmRJ:ntizz.azJ. onie1 .alr'tifi.ci aJ e;; 1e J I' umaJij tà 1dev'esse·I"le grata. davve:ro1 a 10 010.r-0 che, mer·Cè ricerch,e p•azi e1n ti, acquiisirono alla scienza la meravigliosa 'I»revid·enza contro il terribile mal,e, eid: .a quegli .altri che .contribuirofllO a 1·ende:rl a. p.r aifc1a (B rie:g,e,r , W .a ssermann, Tizzoni , R.oux, ecc. ). ~.,e tanto b,ri,l laniti .s ono i ri:sultati del e:iie:rio a nt.itetanioo, usato .a .soo,p o p.r-0tfi1atti·oo, altrettanto scarsi e fallaci - e stamei per dire - n11Ili., ~ono generailn1'ente ritenuti quelli à·el si ei-o U.$a.t o .a sc:op 0 ter:aip,eut~co; ·e qu;esta c r ed.e nza t.r ova giustt:fioazionie n.e•l m.e,ccanismo pa tog enetic.o de1'l ':iinf.ezio1n e tetani e.a. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

* ** In .due casi di teta.no ·OoDJcla111ato, anzichèserViirmi del si.e~o antiteta.Jli.co a dose curativa,, ho usato1 l '.acid·o fenico aJ1a B.a cc.elli ·e ne h:o .avuto ottimi :ri.suùtaiti. La Clini-ca insegn1a che l 'acido f eni1co ha 1.sip1iccata. az.i-0ne sedati\1a ·sui p:o,t eri r 1eia ttivi della .celi1ula ll1!eirvooa,. « l\II.rur.agl·ian·o è del parevei che l'acido. fenioo p.os.sa neutralizzare in vivo i V·eleni tetanJ·ci, p1er il fatto che i maàati ·ai tetano sopportanoi b1em,e dosi idi acido fenico ·c he sarebbero male tollerate dai ,s ani» (Goggià: Diagn. e 1C[inJ. med. ). cc Babes è potuto venire alla con-clus-ione .che ! '.acido fenico espli·oru u111' az.i one antitossica isulla to.,ssina tetanica» (.l\riaria.n~ : Medicina iDJteirna). Va pe·r ò inteso che, .a tetatl'llo conclamato, l'uso de.ll'a.cido fenico non ·d·ev'essere disgiunto da quello ·degli anJjsp·asmodici e dall'iso1


[ANNO XXXI, FASC. 42)

SEZIONE PRATICA

1365 •

lamento dell 'infermo, allo SC•01p o di evitacrgli ogni stimo.io esterno, che possa risvegliare gli ac•c.essi.

Dis'J)o.n g·o l):infermro in mo1do da evitrurgli ogni frastuopo e1Slte.n10, 01'1dino1 il so1lito .clistere evacu~tivo, ·e comincio a praticargli inie~ zioni ipodeirmich e· .di acido fen.i co· in 1s oluzion1e aoqu10,s a al 31%, dalla d1o·s e. di 5 ctg. pro die, fra.zionati (p rimum n,on IllOcere), ed aumeilltand10 g~"'adaitamente sino a 15 .c•t g. Clisteri quotidiani (gr. 5) d'i·drato di cloralio. La sinto.m atologia tetanica. ha un cr.e.soendo d 'intensità sin10 al 4° gioir no·; .p101Sicia, siccome comincia .a ce..d.ere-, allungo l e dista,nze fra una in:iJe1zione 181 l'altr·a, 1sino a sos·p·enc1er1e ·d el tutJto1 al 7() giorno . Al 10° l'i.n fiermo è co1m pletamente guarito. Duirante la sio mtministr:az,t on,e 'd'i acido fenico, in entrambi i casi, non ho· mad avuto éùd ·osseir vare sinrtomi di intoll e,·r anza. (urimie ca~b oli che) . 1

1

Riporto, i due ca.si:

1

I. Di Giulio :\Iarco, di all!11i 7, cla Fo.r me, fraz. di ì\'lassa ·d ' ..i\.lb.e. Lo t~o.vo in pre·da a forte acces1so convt1lsivo ·CO·IlJ pr·evalen.za. di fatti spastici. Trisma accentuato. Opistotom10 alt.ern.a.ntooi con empiro1s.totom10·, con prevalenza del primo.. Ipertermia (non mi riesce misurarlà co l termometro). I! ragazzo si ·conto rce violentemerute sul lieitto, la nucéù rigida in dietro., i mascellari 1ni atteggiam1e1Dto di p!l'ogn•a.ttsmo . Il pianto della ma;dre ed iJ vice.io de~ gli astanti contribuiscono a 1rern,dere il quad·r o impre:ssion.a11te. Riesco a sap ere1 ,che iù pic1eol·o inf.e1rmo, cinlque gio rn.i a,ddietro, si ·e·r:a, ferito UJI1 dito con una ron1ca, da rni.e tituir a: difatti OSSie·I"VO al ·POlp1astreillo ·dell'ilildiice delSltro u11a orosta ematica dell.e dimeJ11Sio1n i cli una grossa lenticchia. Nessuna colpa se in quella famiglia di contadini non s'era dato alcuna importanza alla piccola fe.rita. iVIi sembrava eh.e la terribile sindrome tetà11ica irrid.esse alla scienza medica, e, ut aliqiiid fieri videatur, allontano gli astanti, chil1'do le finestre, faccio stendere sul pavimento dei saccl1i, allo scopo di saffo.care qualsiasi rumore di passi, riuscendo ad ottenere. dopo circa dieci minuti, l'attenuarsi dello stato co11vulsivo. Prescrivo una soluzione al 2 % di acido fenico da usarsi per via ipodermica (12 ctgr. pro. die), ordino un clistere evacuativo, seguito da clisteri q,1otidiani di cloralio idrato. Lai sindI'o·m e tetalilfi.ca va man n1ano diradando1s i ed al 7° giorno non resta ch,e uno stato di Ji.eve :sto pore. Il. Filauri Anitonio, di anni 35, conta,dinio, da Massa d' Albe. F·erita .lacell'o-contusa nella regione fronta1e, cOII1 lieve grado di sp.ap·p olamento d1elle p1arti mo·l li, lunga 6 cm. c.ircai e d intere1S1sante quasi l 'in.teir o sp,e ssore deti comuni tegumenti, da. oolpo di m1aJtton1e ricevuto in rissa. Assensa ·di lesio·n ·e ossea.. Lieve ematoma iJn corrispond.enza. dea1a boz.za frontale destra . Pre.v ia antitetanizzazione (iniez. ipod. di 1500 U. I. in1g l.e si Rois euau), .e trattamento antisettico ,d.eù1a ferita, .applico qua,t tro punti di sutura e copro con garza sterile. Bendaggio compr.essivo sull'ematoma. Guarigione 9er primam. In 17a giornata rimuovo i P'Unti. L 'indivi·duo, 1I1Jeii gio·I"ni S1'U C·Cessivi attende .a i la\·ori di campagna. Nel pomeriggio del 2{)'l giorno .avverte senso ·di frustidi.o in c-01rrispondenza della ,c icatrice già consolidata, cefa.Lea, maless~ire genle.r.aJe co·n se'llso di stiracchi·aimento mu.seoùa:r1e·, lieve im.piedimento nella fu!n.zion,e m1as,ti~.a.toria. .In v1eirità, ·oonsultato, ebb1 a m,ette1re. in neJa.zione tali disturbi con lo s,t rapazzo avuto ·dal so·g getto, durante 1a giornata, n1el lavoro d.e1i ca.m pi, ie gli consigliai di pren,dere un purga.nite il giorno sucoessivo e di staire a riposo. Ma il gi·o rno ·successiv.o si eta già ·dirhiara.t a una sindrome co.sì caratteristica (tl'isma, convulsioni toniche generalizz.ate, a volte ortotonia, non f ebbr.e, ·ecc.) da iilldurmd. a far.e. cii ag:no·si di tetano, eliminando tutte le altre diagnosi di probalbilità. 1

1

1

. CONSIDERAZIONI

1

CLINICHE.

1

1

1

.Nel primo· dei du·e ca.si espo s.ti, il temp,o trascorso dalla pl'oduzione ·della pie.col.a fer~ta fino· al co.m parir:e della .smtomatologi a tetanica (5 giorrni) non si pruò ,oonside.ra.rie che oome periodo di incubaziooo d'e ll'infezion1e1. E da ferma.rie nella. m,e1n te che l ' attecchim1en~o d·erl tetano..p·u ò seguir.e a qualsiasi soluzione di co·n tinuo de·i tessuti, inqu.i nata. in .qua.Lsiasi modo, o all'atto del tr·auma o st1cc.e1ssivam1ente. Lo strruppamento ed il pie,s tam·e11to dei tessuti no n si possono ritenere condizioni indispensabili , bensi favorevoli allo svilupp o dell'infezione.; la pro.f ondità o meno della ferita no11 implica aJcunchè nella patogenesi ·del tetano, ed a me s.embra che la vastità stessa della ferita sia ,dire.t tam.ente proporzionale alla probabilità d'attecchimento dell'iniezione, non tanto a causa d eil grado di mort.ificazione dei te.sis.uti , quanto a causa della maggiore estie·n sio.n e d el facola.io, che 1costituiisce unia più larga p·o-rta d'entrata pe.i bacilli o per Le spore tetaniche. Nel ca.so, rif.eirit.o la porta d'entrata è stata piccola,, non si Illotava alcun ae1g no 'd i sp1appo1amento dei tessuti, che il tra.uro.a aveva m o·r tifica.t i pie:r b reviss.in10 tratto. Nel 2° caso, inve.ce, sorge dubbio· cir'céù la via patogenetica .segl1ita dall'inf,ezione. Il temp,o (20 giorni), intercorso, dall'accidente, traumatico al manifestrsi d·ei primi 1sintomi, possiamo c.onsiderarlo co,me pieriodo di vera incUb,azio•n 1e1 del tetano? Po ssiamo, cioè, ammettere che i ba.cilli di Nicolayer, ca.p itati nel cc fo,co[aio » aJ mo mento del trauma, ab.biam.o imm,antinenti comin.ciato ag. iTTo,r a.re l'organisn10 delle loro to.ssine? L 'efficacia profilattica del siero S'Pecifico, iniettato subito ·dopo il traum.a , sarebbe stata nulla (?) . Pertanto, sare1110 pit1 inclinati ad ammetteirie di tro•v arci ·di fronte ad un .caiso di tetano tardiv·o, cicatriziale. E da supi:).o.r e, cioè 1che 1

1

1

1

1

1


1366

IL

POLICLINICO

insie1m e con i bacilli, o in secondo tempo, si.eno capitate, sullai ferita, sp·or:e tetaniche; che le to.ssinie secrete dai p1rimi isieno state neutralizzate dal siero specifico; le spore, invece, abbiano resistito alla « toelette» antisettica della ferita, e, .g.erminate in seco.n do tempo, i nuovi bacilli abbiano esplicato la loro azione ·deleteria, sft1ggend.o a1l'a,zio1JJ.1e1 d1el 1siero già tutto. ·eliminato dall' or'g ·anismo. Inv.ero, è noto quanto sie·n o• resi:ste111ti l·e sp.orie tetanic11e a·d 0gni mezzo fb.attericida,: l a lette1r atu1r.a m1e'di.co-cl1irurgica ne è riccai di ·.casi p.ar1ti·oolari. Il Bernabeo in un capitolo della •s ua patologia chirurgie.a rife.ri1sc.e u1I1a 01sse1"Va.zione di Heinc.t1ke, « in cui il mal·e delle m ascell.e savebbe com:pa.rso due anni do·p·o la ferita del .neirvo sciatjco, sotto il cui n·ewi.lemma era, rimasto il pro.i ettile causa della lesione», e nello stesso capitolo che «un pezzetto di l e.g no che aveva prodotto l'infezione in un caso, inoculato ad animali 2 anni dopo, potè ripro·durre una infezione mortale». In b.a se a, tali c.onsid·eraJZio1n i, 1sare1b b.e prud.ente 1sistema pro oedeir1e a.Ila reiniez,i oin e del sj,e ro1 antitetanico. niei primi 1.0 1giorn.i succ:essivi al trauma (ad evitare fenomeni d'anafilassi) e quand·o ,s i p·otrà ritenere del tutto eliminato dall'orgami:smo il si.ero iniettato p ree edentem en t.e. A prevenire l'eventuale proliferazione di spore, ogrui. m.edioo dovriebbe seguir e que.sto indirizzio pr.ofilattico, ·ogni qualvolta riten.esse 1'01r1gamism10 del traumatizzato· maggiormente espo.sto al pericolo· di iniezione tetanica tardiva., p·er il v·erificarsi di caus.e 'PredispoiJ.1Jen.ti (.sp,e.cie 1dell'o·g g•e1tto traumatizzan.tei, ·entità della ferita, di1sinfezio·D1e UJsata all'at~o del trauma, p11"0 oessi distruttivi d·e·i tessuti, 1so.r ti a distanza daJ. trauma., .condizioni amtigieni.che di . amJ::>i,ente., ecc.). Concludendo·, debbo affermare che, in entrambi i casi curati col metodo Bacoe·l li, i risultati sono stati veramente meravigliosi, ·specialmente Illel 1° caso, in cui La mancanza di iniezione profilattica, la brevità del periodo incuba.ztone (5 giorni), l'intensità d·eJ.la !Sindrome osservata faceva.no supp·O·r re esse·r e in ciraotlo tossine JS'Uffi.c ienti a p1rodurr:e la morte del picc.o·l o malato. La lie tteratura medica, ita'liana e stranier.a, è ricca 'di caisi di tetano guariti ~cm l'uso dell'acido fenico alla Ba·c:celli; non p·eirlanto p·Ulb.blico qu.este osservazioni ·Cliniahe, ·p1erc:hè, nel1'interess·e dell'umanità sofferente, sia sempre più divu'lgato ed adottato con se•r erna dl'du.cia il metodo del grande .Clinico. 1

1

1

Massa d'Abbe.

[ANNO XXXI,

FASC.

42]

SUNTI E RASSEGNE. UROLOGIA. Studi sulla diuresi. (E. BECHER. Nlilnch. "Ji!Iedi::. 'H'o chens., 18 aprile 1924). Un nuo:v·o indirizzo nel cam1)0 della diuresi,

r.ece11temente sorto, è quello che mette in connessione con il pro·cesso di elaborazione c1ell 'urina le alterazioni chimi cl1.e e fisico-chimicl1e del siero. A. Ellinger e la sua scuola cercarono di s1Jieg·are l 'azione dei diuretici con alterazioni della ultrafiltrabilità del siero. Volhard dimostr ò in una serie di esperimenti importanti fatti ,_ che parla110 per una azione extrarena le dei diuretici. È stato cercato di mettere in rapporto con la diuresi una serie r di alterazioni del sangu€ e della circolazione. Oggigiorno è dimostrato che non esistono relazioni ·obbligatorie tra qiuresi da una parte e idr·emia, pression e arte.riosa, pressione capillare e velocità di circolazione n ei r.eni da.Il ' altra. Se ancl1e mo1te diuresi si hanno con un aumento ·di velocità di circolazione tutta' vi.a una diuresi non può essere così spiegata, dato che non si sa quale ne sia la causa e quale l'effetto, non conosce11do cioè se anche l 'aumento di v.elocità di circolazione non possa essere altro cl1e una conseguenza della diuresi. Aneli.e qt11anto riguarda il processo renale n1on si ha. aJct1n aicco~clo, tra i va,ri .ti. L 'imp1o rtanza della parte fìltra.n te niella. ·eilaboraz,i o.n .e dell'urina, .cJ:lJe .ne1g·li uJttrnd. tempi fu ritenuta abbastanza minima, è per le ricerche e l'ipotesi di Ellinger nuo.vamente caduta1. OBJservaziorili cli.n iche hanno dimost..rato cher reni non sa11i tratte·n go1n.oi in m,o,do· diverso I.e singole so·stanze, e che la eliminazione delle n1ed·esime rappr·esenta in un oerto qual grado una funzio·n e parziale 'dieJ l'l8lI1€. E da ciò il ·p ensierio di pot·er ri..oocirle a s.t imolare le singole funzioni parziali del rene con diu!J.1eti ci. Fu studiato l'azione di 1so.Juzioni iper.toniche ·di Bali., quaJ.i cloruro sodico, solfato. di sod!a, nitrito s101dico e fosfato di s·o·da, di zuccheri - l1eivulosio1, destr.osio, galattos1o, maltosio e .s accarosio -, d'urea e suoi derivati m.on10-· di trime.til'uJrati. S1eC1ondo l'A. que•s te SOstanl.le 1av~ebib1e110 nello situd:Lo .d.te11a diJu'I'181$i u.n forte vantaggio sui reorpi puTinici potendo meglio aeguir.e1 la loro 1distribuziooo nel sangUJe e tessuti, e la lor.o eliminaflione nell'urina. L' .i\. nelle tSUe esperienze trova: 0

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

SEZIONE PRATICA

1) L'idre!mia inso1~ge in seguito· .ad iniieizio,. 11·i intra;vienosie di soluzioni i:p·ertoin iohe e ·p re-

1367

(l'1<)', ·~ioiè

a.v vien,e p1er un c:onc.ormitta.1I1te pTooesso di filtrazione. 7) I .diuìrletici agiscono p1er via rena1e o iextra~en,alJe? Il para.l l,e lism101 tr1a ·eJ.iminazi,o[[lJe d·el diutietico1 e di.u Tte1s i paTla · p1er una aiz.ione renale. In animali nefrectonizzati i diuretici r101I1J hanno a lcuna azione. Il patSsa,g gto. d 'acqu:a dai t eis sruti .a,~ sangu.e ch·e .avviene nelle diurresi in animali ·s ani, non si ha dop10' La n,elfr:ectoirnia. N·egli ia'niim.Mi sand. i diuretici agieoon,011princd.p aJ.:rn:ente pe1r v ia :oona1e.

1c isam1ente iè più intJoosa com soluzioni di z,u ccheri, mano intensa lCIOilJ isoJ..uz.i1otni dJi .safl.i:, ancor meno intens~ con soluzioni di urea e su-0·i deriv.a ti. L'idremia s.i eomporta cioè in rap:p orto inV<en3o alla soJubi·l inà dei li1p-0iidi del diuretico. Difatti ·con soluzioni ipertoniche d1 tr'im1etilUJI"ato, s·o lubilissim·o, m ·anc,a qu;asi l'id.Ii.e rnia, malgrado la sua buo:n a ruz,i10J:t•e diu~etica. M·edian:be iniezi,oni 1siortto.cutaille1e .d-e1 l diuretiGo non .si ha idremia, malgrad,o che. E . MOSNA. nel saJ.1g1.11e arrivi Utn8J dose non ' iniferi,o·re d1 quella u·sata pie.Ii via vien.rosa. L 'idr:emi.a inso:.cConsiderazioni sulla pielite delle gravide. g~e P·eirciò soJ,o, quando l·e s-0luzi·o•n i su d-eitte (W. STOECKEL. Milnch. Mediz. Woch., 29 febarrivino veil:oceine.nte nel sangu1e. L'idreimia braio 1924). è da c'o:p.si1derarsi qua1e un 'P1J:"o,0e,sso osmotiI fattori 1efficiem.ti ;dJi ta1e ma.Jattfa so.n o l 'inco, però non è ·da ·es1clude:ne anche· un pTloceGfezione e la stasi !urinaria. L'infezione pro.v ieso attiv.o di 1se1c:r:ezione· ,dJeJl ' end·oteli.o Ci~p1Ilare. , ne quasi sempre dall'intestino: la stasi 1s arebbe in r,apiporto1 con UDJa ·di1ataa;i1on1e degli u•reit e·r i, L 'id!Pemi.ai e. 1a diui11esi non vanno, p .aralle1e: l'idremia cessa. molto, p 1r ima .della; dil.llresi. rleperto 001sò. fr1equente .aniche 9J.lei reasi di graviIno·l tl'1e l'idr1emda no:n può esserr e oo,n si'dlerata . danza decorsi senza sintomatoJo.gia a lcuna. Il sop·r aggiunger)e de11la 1stasi rap1p!1es·e nt ereb1b e·. il quale ·cauisa d·ella diur:esi; si hanrn.101 idre.mie f attOl"'e d e CiSÌVO; q11anto. all'inife.zione, tre Vre 1e senza. dit1resi .e diuliesr· sie nza, ii1dr1emi,a. sono p 1os1si.bil.i : l' a1s1cend!en:te1, la linlf.atica .e la 2) L.ai diminuz.i onei .della viscois ità ,e l' a .u sa nlguigna. m1enrto1 d·ella uJ.tr afilt.r:aù:>ilità 'dieJ .siero favoriL 'infezione p er via ascendente, a.mmessa per scon10 la diurr'es!i, pe~ò no11 .sta in un r 'e•g.olail passato, sembr.ava confermata dai nume.rosi re rappo1r to con ,q uesti fattoiri•. casi i11 cui alla pielite p·r ecedeva una cistite. 3) L 'azoto n .on p uò essere sostituito, n 1ell'uI germi d.a.ll 'a.n~o per il p·eTi.n,eo awr1ebbe.1,.o t~a­ rina da srui o zucchero', al oontr'a rio si ha ll.Th01 ·Sfl)OStam .ento p,a rziale .e; tio.t a.le del ·Cloru- smigrato nella, vulva1 e nelll'u tI1etra e da qui, att:riavers10 v;escic1a .e u:rierteiri, fino al !bacinetto. ro sodico p er mezzo dell'azoto, specie il tiouT ale sp ieg·azi.one offre però il fian.c o .a numerato e anche altri sa.li, ad eccezione del nitrato. s o,dico. r ose obibiez:i:ojnd'.: ' anz.:Ltutto la r.arità effie ttivai di 4) Qu<Vnto al rapp.o rto tra l a diureis i ,e la .coincidenz.a tra cistite e pi1elite,, .qiuindi la 1p .riesenza tra, 1o ·s bo·cc.o 1e.s tern 0· d·ell'uretra e la eliminazione de.I ·diuretico, non si ha 1dÌuresi p·e lvi .di m1o lteplici ·oist aoo.Ji tali da 10p1p101r.re una senz.a eliminazi1one del diuir etico•, .a.I oo,ntrario si può avere .. l '1eJimi,n azioine d el diur1eti00 bar'ri..era ins1u1)e·r abilè aù. passaiggio· :dei giemmi . Così lo sfintere interno della vescica, il qua.le senza aiv.ere la. ·dit1res1i. n1e chiud·e l 'adito n·el m·om,ento in cui h.a finito 5) Nelle forti diuresi, rapidamente insorgenti, le concentrazioni dei singoli co1m podi vuotarsi, .e l,o ste1s·s o1 p1asisa.ggio c1ell'urin::i n1e1'1ti dell'urina sii avvtci111an10,· a •queJ1e dleJ cl1e., se pure non in grado di ,spazzar via tutti i germi, p ure n1e r1oode l'uretra sempre più si·ero, DJeil suC'ceissiv·O· de,corr so ·della, diures,i &i ahlontana.n o1 poi di nuorvo. Il rene ·compie nel p 10Ve•ra1. E pur v1e·r 10 t u ttavia ·Ch e n·ei casr:L di deficie11te chiusura .s.f inte.r ica può .anche promassim.o della. diure1si1 un lav1oro 01sm10,t ico ·r.elativamie nte pieco1o .e .sii comip1orta oom,e nieldu r:s i wn1a ciis tite per via ascende.Jtte1, m ,a, a.nch,e la insuffirc ienza rena1e e is101t181.I1UJria. ciò a,m m1ettend·o , rie1sic.e poi diffi.ci1le rendiensi 6) I dit1retici agisc'o n,o quali stimoli sie crer com.o di uin'ulteriorie. asc1e1sa d ei g·enni argli tivi pr.e valentiemente solo· p1er· lo·:rio prropa:via €lì.reiteri e al bJa:c..inetto1. liminaz,i oine e per 1q uella. d·eil l' a,c,qua. Malgrado L 'A. ra:mrnenta 1qt1i p1er es1tesio· il meccantsmo un a,um1einto c.onsiderrleiV,oJ~e ·d·ella quantità d'ufunzio·n.aJ.e degli uret.eiri. ed il mo·a:o co1 ·quale rina, l 'elimm.azio·n 1e c1ell·e sostanz,e .solide d1elin .c,o·n ldiz.i oni normaili viene ga.rantita la <::hiul'u1iina, ec.cettua.ito il c1'oruro· so1di.co, no1n vi·en·e· su.r a, d1e'1lo slt}OCC101 ur·ete1ral·e in Vie,s cic:a. E s~e­ od è r 1ela.t ivam,ente p1o co1 influenz.a ta. L.a magrie.n.z.e. ri pett1te hanno plf!orvia to, 1C1oane, funziogioir elimi.I).aziione 1d1e.1 ,clorur.o sodico avvie.tle nan1do i r e11i, gli ur.eteri 1siano1 100 stantemente per u·n 1 a.v vicin,ame1I1to· 'd,ella concentraz.i-0n1e ri.p i.eni di p icc,oli fwsi di liquido· uri·n a rio alterd el cl.oT·u ·r o ·sodico dell'uri'lla a queJlo del sienati a traitti vuoit i: onde rietro,p eristaltiche ure1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


f

1368

LT, POLICLIKICO

terali ·e passag·gio spontaneo del conteruuto vescicale n el! 'uretere non furono mai osservati. Anche d.u rante il ri·ern1pimento1 re lo SVU!Oitamento v.escicali il meccanismo d'azi1one con·c.ord«:: del muscolo d·e.truso.rre, d·elJe, v·aJv1ole degli sb·o cchi ureterali 1e d·ell 0 .sfinter1e interno .d el1'u,reitra, :p.r o vv·edo·n o a ·Che ogni aspd.raii.i-01n e ed •O·g ni stasi per rifiuss:o e·nt~o1 gli u:r1e.trer'i vem.ga imp.edita. Aspirazio:n e e stasi le quali po,t ranno aver luogo nei .caisi di alte:ra.to, decors101degli ureteri i:r.!. ·co rrisip·ond·enza dello sb-01c.co v·escicaJ.e p.er c11i venga a mancare o a essere insuffici·ente l' azione di cl1iusura d·el d·etrusore st1gli ureteri durante l o· sv11otam.ewto vescical·e, op·p ure n ei casi di diminuzione del tono ureterale o di difettosa C·Oin tra.zione del detrusore me.desimr0 . l'ali coindizi·o·n i, oc·eorro!l.10 in aJ·cumJ stati mor1b o.si ·e durante dete•rm .i n.ati inte.r v.enti: così nel cat.eterism,o, ur1ete.raile, nella tubercol,o·si e n,e lla g·anig:ren,a cle.Jl a vescica, nelJe ·cistiti gravi ·e pr1ofo1n 1de; .oonidjzion.i n elle .quali anche l'.abno rm e ampiez,z a cleg·li S1b·o1cichi ure.ter.ali co!l.1eo:rre a.il prod11ir.s:i deil rifl11tEiS.01 a.sc1erndente. 11 riftuss,o ·e l'as·p irazione p1r·0 d·otti dar un'abn orme di111in11zio1n e del tono ureterale in c·o,r rj s.pl()1n cle·n za. d e1ll1o·stio vescical·e coni conseguente insuffic.:ienza di .qu.est'ultim·o, nro1n di rado· si veri.fica110 ir1 s•e.guito .alla narco1si, alle lesir0ni t raumat,i ~:h·e. e sp·eciaJ.mente all 'an1piio scollan1ento 01pera1torio degli ureteri (in.t erv1ento radicale p e r carcinoma uterino·, ·es.tirpa.zioiille di g·rossi turo.ori intraligamentarii). Qui la diminuita funzionalità . ureterale è in rapporto col gra.do· deùl1e lesi·O·n i .e ·COiil la. 'd urata d·e lla narco-si .e d1e.ll'a.tto, 101p1e·r a.t o rio. }\.. que.sto1 pT'opo1s ito l'A. l·a1m n1enta come n ell'·o1p erazion·e raclical·e pe1r ca.rcinorrr1a ·d e ll '11tero una d·el11e1 pjù tem~1bili complicazioni durante la convalescenza sia da.ta 1d a1ll 'in c:orge,r e cl ella piel-on.efrite. È o·p1p ortUJlJo n o.tat·e come all'autopsia sogli.:=t in questi casi trO'va.r si una 'd ilatazione deglj u111eteri in seg·uito a stas·i de.teTmin.ata daùle m etastaisi can1ce11.gn e. Pt1ò la gravida nz a pr.odurr.e una dilatazion•e 11reter.ale? Azione simile pro,d uco1n ,o· l a. res1ezi1oi!1e cJ.ello s p1lancnico e l'atropina.i; •0 1ra, a parte l' azione i11eccanica dell'utero g·ra.v ido, ·della quale O·COo•r.re ancll'l~ ten1e•r ·C011.to, l' .t\. ·es1p1"im1e l'i1)ote si che l' a to11ia ur.eter.ale pòssa a ltresì essere l'espon ente di una manifestazione gravidicotossica o almeno cl1e un momento g·ravidicotossico P.Ossa favorire se non determinare la i11 orgenza di tale fenomeno. I gnoriamo se la gravità soglia essere simpatico- o vagotonica, fa d 't101)0 tuttavia ammettere che g·Ii ureteri, a ca11sa della l oro ricca il1nervazione siano 1

1

1

1

1

0

1

1

1

1

1

[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

particolarmente sensibili ad alterazioni ·della funzionalità nervosa del genére. Naturailme11te noin. tutti g'li ureteri reagiscono allo stesiso n1odo; è i:>robabile altresd. che enttino in gi uo·co fa.tto·r i costituzionali. A tal rig11arc101 l'A .. ha osse1··v a.t o, come le gra,vide a tipo i11fanthle-ip o.fisario· .offran.o una. particolare predi6po·s'iz,io·n1e1 alla pielite e ·ciò peT' il fatto cl11ei v ero1si111ilme11te la 1p,articol.ar.e deiborl ezz.a musc·oùa·r·e cli tali ~so·g,g·etti fa.v orisce l 'insorg.er.e dell'atonia. . ._ \Itri, ammettendo anzi che uno .stato costit uzio11ale a tipo giovanile occorra assai di f1·eqt1ente fra l·e do1n n·e feconde, spiegano in tal modo il facil e insorgere dell'atonia e J.a consect1tiva insufficienza dell'ostio uretiera1e. L 'uPetere fe1m:mi11il·e potrebbe conisiderarsi come terre110 favorito dall'intossicazione gravidiG-a. Coll'a:mn1ettere l 'interve nto dei fattori gravidico-tossici a t1n1entano ad ogni modo le probabilità per un 'origine ematic~ ·dell infezione pielitica. A tal proposito g·iova porre i l i)arallelo tra ciò che nella gravid.a si verifica per gli 11reteri e per l'intestino. È ogg·i ammesso dai più che la costipazione gravidica sia essenzialmente dovuta all 'atonia intestinale, effetto, a sua volta, di un'infezione tossicogravidica.. L'intestino atono porta di co.ns.eguenza fra l 'altro un aumento della p€rmeabilità delle sue pareti ai germi e al bacterium coli. Avviene il passagg·io di essi nel sangue e compare la batteriuria : la pielite sarebbe così precedt1ta ·da un'affezione dell'intestino. Ciò del resto conforta anche l'esperienza ex iuv antib u,s. 1C.onc.ludendo, l'A. e1sp r'im1e l'ipoteis.i cihe; neJla pi1elite nio n si tratti di un'infez.ion,e accidentale d·el tratto urina.r io· d11r:ante la. gravidanza, i11a fo rsei di una m.an1festazio·ne pairzi.a.Le deùl'intos· sicazi-o.n e g·ravid ica. Una vo lta p1erveDJUti i ger1llli dall'intestino nel tratto urinario, .essi vi diverrebbero tossici ed il loro potere infettivo verrebbe esaltato dalla stasi urinaria. Circa la diag.nosi l'A. insiste circa l'uso. oramai indispensabile - ad eccezione dei casi act1ti - del m et,odo cisito·scoip ico e 'del oa.teter'ismo· ureteiral·e. BrelVi consid·erazioni infin,e ciroa. la terapia. L ' ..t\. è .c-0n1tr ario alla ]~ rov.oc.azione .dell' aboTto e nella Larga l)ra.t i·ca personale riguaridam.tie a11cl1e casi gravi ,e gravissimi, non vi è mai r icorso. La lotta. contro' la pielite può dirsi certo non facile· .e di fro1n te a\ casi lievi che col riposo, l ' urot~o•1)ina e la somministra1zion~ di infuso di tiglio, e quelli di media gravità cl1e col cateterismo ur·eterale e talvolta do·p o l1Il l1nico la., ·aggio della IJelvi migliora110, vi 1

1

1

1

1

1


"[ANNO

XXXI,

42]

FASC.

SEZIONE PRATICA

sono, ·crUJeil.Ji gravi ·e gra.vis&in1i cl1e durar10 anich.e 3 mesi e più .e p·ei quali do1b biamo po rra in oip·er.a tutti 1qu ei mezzi at.ti dai un lato a ridt1rre l'afflusso di germi dall'intestino ai reni e ad accelerarne il deflusso dalla p1elvi e dagli ureteri , d·all' a1tro a co1nbattere la bat·teriemia. Riposo, urot11opina, diID~etici, ein teroclisi alte 2 v. al g. Nei casi ·di alte t.emp era·ture Ja.v ag,g io della 1p1elvi e ·s omminis1trazione ·endovenio sa. di un sale argentico La gu arig·io.ne batteriologica della pi elite g·rarv-i clica si .ottien·e, a àir v.e ro .a,s sai di ra1do. J~ i'lie.ces.sa.r·io' c·h e .c,01011~0, che r1e hann.o, sofferto venig·ano mantenute .sott.0 un lungo contr 0,ll-0. l rn a !batterit11ia persis.t ente p·er m esi dura.nt.e la co nvè.1lesce.n za e a.n che. ·dop•o la ·scom·p8Jrsa cli ogni s in.t,on10 sog·g·etti\ 0 costituisce la no•r\ ma. 1

1

1

1

1•

1

1

1

1

1

1

1

M. AGOSTINI.

La disnervazione dei reni nelle nef1'algie. ~PAP IN

E. Archives franco-belg'es d e Chirurgie, ton10 XXVI 1923, pag. 615). L'A. rivendica la priorità dell'applicazione ' di questo metod·o i ct1i primi .5 casi f11rono operati fin dal 1921. Egli h a seguito fino ad ora, con esito ottimo., 27 disriervazioni. Riassum endo, .anzitutto , l 'anatomia del rene, fa rilevare co1ne il ren.e 1sia so1)ratt1tto i11ner"Vato dal plesso renale cl1e seg11e le arterie renali e penetra con esse n el seno del rene; esso è costituito di fibre provenienti principalmente dal plesso solare e acce.sso.riam.ente dai nervi grande e piccolo splacn.ico e da un rarno proveniente dal primo grtnglio lo111 bare. Il plesso circonda l'arteria renale formando delle maglie allungate parallele con anastomosi traversali. Nel suo tragitto presenta qualche rigonfiamento ganglionare, di cui uno costante (ganglio renale posteriore ). I nervi segt1ono i vasi sanguigni fino alle più piccole ramificazioni. L'A. .si domanda se sia possibile praticare l'enervazione compl eta, q11ando si pensi che dei filetti si trovano nello spessore stesso dell e pareti vasali. La sola operazione compl.eta consiste n el] a sezione totale del peduncolo e n·ella sua rico-stituzione come ha piraticato il Carrel. Cercando di distruggere il plesso renale (ir1 modo più semplice) ,c on la lacerazione delle ·Sue fibre si i'.>ossono ottenere buoni risultati , nelle nef1~iti dolorose,, nelle piccole idronefrosi, ed in tutte le nefralgie sen:;a caratteri pre.cisi. 1

1369

In queste diverse affezioni l'A. 11a praticato la disnervazione combinata alla nefropes sia con decapsulazione completa o incompleta. L 'istrum.entario è s.emplice; oltre i ferri comuni, ci 1si deve servire di una larga valva per mettere in evidenza il peduncolo, di un a pinza senza denti e d.ei seguenti tre ferri speciali: 1) Una lama triang.olare terminante in punta leggerm,e nte incurvata nella sua estremità; 2) Un piccolo divaricator.e largo 15 mm. simile nelle forme .ai divaricatori delle palpebre; questo serve per allontanare la vena renale e m ettere in .e videnza il tronco e le branche del1' arter-i a · ' 3) Un crochet smusso, chie serve per sol• levare i rami nervosi quando ·Si voglia sezionarli per fa.r ne l'esam.e istologico. L 'A. raramente ha trovato dei filetti nervosi al davanti della vena, mentre non poco numeros,i si trovano avanti ie·d intorno all'arteria. Egli esegue la seg·uente tecnica: <r. Pratica anzitutto la classica incisione lunga lombare. Scoperto il ; rene lo libera dalla capsula adiposa. Bisogna andare gua.rdinghi in corrispondenza dei poli renali e vedere se esistono vasi anormali; si co·n tinua lo scollamento con il dito ricoperto da una compressa fìno al p-e duncolo vascolare. Si sposta i 'uretere, e si mette in evidenza il peduncolo. L'aiuto prende a llora il rene che tira in fuo.ri ed in basso .con una mano, mentre con l'altra solleva con una grande valva il labbro mediano dell'in.cisione. In questo momento l 'op,e r.atore tiene con la mia no sinistra la pinza da ·dissezione .s enza denti e con la destra la lancetta triangolare che sostituisce la sonda. Alle volte per illuminare il fondo è opportun0r servirsi di uno speccl1io frontale. La parte superiore ·d·ella vena renale nasconde spesso il tronco .e le branche dell 'arteria, ed è perciò che con un piccolo divaricatore si sposta in basso il bo,rdo superiore della vena. Scoperta così l 'arteria ·s i comincia a ·distruggere il plesso r enale sollevando i filetti venosi con la pinza a dissezione, facendo scorrere sotto di e.ssi lo strumento speciale; i nervi sono così rotti e vengono distrutti tt1tti quelli che si trovano .alla parete anteriore d·ell'arteria ed al livello del bordo superiore. La vena, se è opportuname11te spostata al1'inizio, non è pericolosa. T erminato il lavoro nella r egione anteriore l'aiuto sposta il renie mettendo in evidenza ~a. faccja poste riore del peduncolo~ Ed è in corrispor1de11za di questa faccia ch e si riscontrano i filetti nervosi in gran numero. 1


1270

.CL POLICLIN ICO

T erminata l a resezione, il tronco dell'arteria e le sue branche principaii debbono rrresentarsi di aspetto liscio. Occorre ricordare che in corrispondenza del . p eduncolo renale esistono una quantità di piccoli v asi collaterali, che partono dal tronco dell'arteria e della vena per raggiungere ~l plesso cap sulare. Spesso nella dissezion.e tali v.asi sono lasciati e per frenare l'emorragia 9 volte s.u 10 basta la semplice compressione; ecc.ezionalm ente si sarà obbligati a porr.e una pjnza o del cat, gut 00, facendo un sol nodo. Terminata I.a dis11ervazione occorre fissare il r ene, il quale altrimenti resterebbe ciondo.lante, essendo liberato dalle aiderenze e dal tess11to adiposo perirenale. Si pone, quindi, un drenaggio. L'A. prima di praticare tal.e intervento si pon e questa questione da risolv·er e. L'operazione è dannosa p er la secrezion.e r enale? Si nota semp:re una poliuria dop,o l 'intervento che dura qualche ora solamente. . .i.\.lc11ni dicono che il rene disnervato r esti poliurico; in r ealtà se non vi è stata infezione la secrezion e r enale tor11a al normale rapidam ente. Le ricerch e del Carrel (1909-1910) ci danno qualcl1e indicazione in proposito. Egli cercò •Se i reni, dopo la tra.p i.antazione, potranno ancor.a funzio11are . Egli ricorda che in un cane al quale aveva tra.pia.ntato i due r eni, dopo 2 anni, risco11trò all'autopsia i r eni normali. Siccome il trapianto del r ene richiede la sezione totale d el peduncolo, il Carrel cosi facendo l1 a praticata una dj.snervazione totale. Il metodo scl1en1aticamente ricordato della disnervazione del rene l' A. l 'ha praticato, con ottimo successo, in 10 casi di nefralgia accentuata. T. LAURENTI.

L'idronefrosi traumatica. (F. GRECO. Anna li !tal. di Chirurgia, fase. IV, aprile 1924) . Riporta 2 casi operati dal prof. Muscatello e passa in .r ivista l e attuali n ozioni sulla idronefrosi traumatica, ch e è oggi considerata come una complicazione non frequente, ma possibile. Etiologia. - Nell'idron.efro.si trawn atica lo ostacolo (necessario) al normale d eflusso del1'urina può verificarsi in 3 modi: per rottura dell'uretere, per ostruzione o per compressione di esso. La prima causa è stata trovata ecc.e· zionalmente nell'uomo, probabilmente p.erchè }a rottura dell't1retere . causa in 1° tempo una pseudo-idronefrosi di notevole volume., che ri-

(ANNO

XXXI,

FASC.

42}

chi.ede un interv.ento prima che possa avverar.si la chiusu.ra del moncone ureterale. La ostruzione dell'uretere può essere 1data da un ·Coagulo e produce una diste11sion.e della pelvi . Ma .la .causa abituale è la stenosi ureterale per compressione es,e.r citata dall'ematoma peri ureterale, che a poco a poco si organizza e s.i trasforma in tessuto fibro so che restringe gradatamente l 'ureter.e e permette alla pelvi di distendersi notevolmente senza disturbi impor. tanti. Anatomia patologica. - Si osserva una sacca costituita per lo più d alla pelvi dilatata,. rna se l 'idronefro.si è di gra.n d·e volume a nchejl parenchima renale è distrutto e ridotto ad una sottile lamina. Il contenuto liquido è costituito da urina più o meno d ecomposta; to·rbida, di odore ammoniacale, con albumina. Se c'è infezione l '11rin.a è purul.e,nta. Il tessuto perirenale e periureterale è sclerotico, aderente . .Sintorriato logia. - Non differisce ·da quella della con1une idronefrosi. In un individuo che p·r ecedentemente ha subito un trauma alla r egione renale appare una tt1méfazione lombare, più o m eno voluminosa> liscia, poco o nulla mobile con gli atti respiratori. L'intervallo tra il trauma e la comparsa d ella tumefazione è più o meno lungo., mai molto br.eve. Dµrante esso il paziente avverte senso di malessere, di stiramento o di peso .alla regione traumatizzata; spesso si h a dolore· le.ggiero e continuo, oppure sotto forma ò.i -coliche. Diagnosi. - Non è facile pe.r quanto riguarda la natura ·dell'idron.efrosi. Se la tumefazione lombar.e si sviluppa molto pre-cocementedopo il trauma non si può parlare di idronefrosi traumatica, poichè l'ostacolo al defiussc clell'urina non può produrre una dilataziol).e cosi ampia d.e.lla pelvi ir1 brevissimo ten1po. Ir1 tali .ca,si si deve p,e nsare ad una p seudoidronefrosi, alla rottura traumatica di una idronefrosi preesistente o a,d una idronefrosi rjvelata dal trauma .. Quando la tumefazione lombare appare dopo a lcun,e settima.n e dal trauma, la diagnosi di idronefrosi traumatica può essere posta, ma con ·difficoltà. Si tratta di idronefrosi vera o d.i P.Seu·do-idronefrosi? La diagnosi ·differ.enziale non è facile . Nella pseudo-idronefrosi i limiti sono in·certi e la tum,e.fazione cr.esce più rapidamente. L~ pielografia, quando è possibile, riesce di grande utilità. La rottura di una idronefrosi preesistentepres.enta sintomi pseudo-peritoneali cosi minacciosi, che non è possibjle confonderla. I

,


' I Al\1\0 XXXI , FASC. '12]

SEZIONE PRATICA

Quando l a tumefazione si manifesta do po p ·a 1reccl1i .mesi .o anni la di ag·no.s i non present a -dlificoltà . Cura.- - Cl1irurgica esclus ivamente . La riefrecto11iia è l'operazione di scelta , ma presenta àiffic2ltà per l e aderenze p erirenali, .siccl1è spesso si deve i'i ~orrere alla n.efrecton1ia .sottocapsl1lare o a quella per · sp ezzettamento. Se l'altro rene no11 è i11 bt1011e oondiz~011i, l a 11ef recto111ia con dren ugg·io è o1)erazion e ù ·~ 11 ecessità. C.\SO. I . Uo1110 di 43 anni. Nel 1916 suJ Car ·o subì tra urna al dorso per scoppio di .gra11a tu. El)be ematt1r ia p er 5 giorni. Il d olore ri111n e J) er si sie11te al fianco sinist1·0 e si esacerlJnva col lavoro. :Nel 1921 (3 anni clopo il trauma) ebbe dolore all'jpocondrio s ini stro., febbre e von1ito. Dopo 12 g iorn i avvertì l1na t11mefa zione al fia11co finistr o, l)rogressivaniente crescente, e l 'u1·i11a divenil e torbi da. Co11d i zioni generali g·ra vi . Pi11ria dal m eato di s i11i stra. Opel'azio11e in 2 tempi. Adere.n ze forti ssirr1e ed e te ·e. La sacca i rompe e da esito ad t1ri11a 1111rnler1ta. Si dre11a . I n 2° tempo s1 éLS~)O 1'1 a co11 difficol tù. G11arigione. CASO. II . Uomo di 25 a 1111i. Tra um a in ·gue1· rn (1915) alla r eg·ione l ombo-addomin ale s inis tra. En1 att1ria 11er 8 g iorni. Dolore persister1te. Nel 1918 t11mef<tzione, febbre, dolori. · N-el gc11naio 1919 è r ico,rerato in Osr)edale. Co11d izioni g·en era li non b11one. i1 e 1azione : i11 1° tempo nefrotomia con èrennp:g:io. I l 11arenchiJla i·enale è ridotto ad una sottile lamina . Adel'e11ze estese e ten aci. In 2° tem1)a n efrectomi a. G11arig·iol').e . I1t t11tte e 2 i casi l" l1r eter e er a ste11osato n el In pri 111a porzione p er se le rosi ci catrizial e. G. C T.\PRI:'\I.

Complicazioni urinarie •della frattura del bacino. . ((~e lBAL .

J O?J,rnal d' Urologie, n. 4, 1923).

Illt1st rando. 2 .casi in cui coffi•e compli~azio­ n e si è verificato, r jspettivam.ente, i.o scoppio. d ella vescica e l a rottl1ra dell'uretra me:rpbr.an osn, 1 A... fa ·d elle con siderazioni s11lla etiolo.gja, s ulla pa t ogenesi e sulla cura di tali complicazio11i. La loro fr eq11enza è varia: in 7 ca si osser vati in un ·anno, le com1)licazioni llrinarie s i -sono verificate 2 \ 0lte s11 7, e, cos a curi osa nei casi più b~nigni . T a li com plicazioni interessano la vescica e l 'uretra membranosa. L e rottlire a.ella vesc.ica sono raramente intraperitoneali e si produc0110 per scoppio della 1

..

1

1371

ves cica distesa; rr..olto più frequentem ente s onoextraperitoneali e $.ona determi11a te sia da f ermento di essa, s ia da rottura del legam ento pubo-vescicale, s ia per s coppio. l .. a r ott11ra d ell'uretra membranosa segue c1ne Jla del legamento di Carcassone, essend_o l 11ret ra ·e l ' apone11rosi unite intimamente . 'l.,rn tta11dosi di fratture del bacino bis ogna. s n bito ir1fo.rmarsi della funzi.o nalità dell' apparn to urinario e s apere se il ferito 11a err:"'=SSO s po11 t a r1 earr1 t:Ii t& dtìì.urina chiara. \ "i so110 casi con s intomatologia cl1iara, a l tri cor1 qt1a dro osc11ro. I .. a rotturci i11.traperitoneale è caratterizzata d a lla co.ntratt11ra intensa dei mu scoli della par ete e d a i com11ni segni di r eazion e periton eale accomp agnata dalla vacuità della vesci ca controllata con la s onda. Ir1 caso di r ottura extraperito1ieale della v es<.: ica, l ' nri11a n1escola ta al sangue s i espande 11 eJ cavo d i R etgi11s e .s'infiltra nel tessuto sott operjtone8J e del] e f.osse iliach e; pnò anche 11nssar e a.ttraver so il fo.colaio di frattura pu]) i ca ed espa·ndersi n elle grandi labbra o nello scro to, sotto l a pelle dell'addo111e, a ll e radici d elle coscie. I l fer ito non pl1ò urinare, n è rie h a lo sti111 010, essendo v11 ota l a vescica. Il g·lob9 v·escica le m a nca, e la regione s 'infLJ tra i1r ogressivan:•ent e. L a sonda attraversa facilmente l'uretra e f a tt ci re i1rina sanguinolent a, raccolta nella cav it ù dcl R etgillS. Prem end o sull' infiJtra zione, i1ros eg u e l 'elimin azione. Con l 'esplorazione r ettale si rileva un 'infiltr.azio11e diffu sa cl1e riem1) i e l a cav it à p e·l vi ca. (J11t111c10 è rottci l'1Lretra 1n,e1nbrci11osci il quadro clinico è molto differente. Il ferito 11a bisogn o di urinare; si sforza, n1a no11 può. I l g lobo vescicale, disteso, dolor o:·o, sorpa.ss.a il }Jube. N 011 esiste infiltrazio: ne a lct111a. Il perineo è libero, indoloro., ecchim otico . Lo scroto è n er o e leg·gerrr..iente inftJ.. trato senza dl1bbio p er l a frattur a . L '11retrorrag·ia è l)OSSibile, m a m eno abbondant e ch e nel le ro.ttl1re p erjn eo-bulbari d el la 11 ret.ra. T.'e.- plorazione rettale fa rileva re l 'infiltrazion e e il dolore n ella r eg·io11e prostatica . J,n. sor1 d a pass8, facilmente n ell '11retra anteriore ma si1 a rresta in cor:r:isp on d enza d el l.a prost nta. Di ngr1osticata l1r1a co mplicazion e urinaria, o eco rre s ubito intervenire. 1) . e esis te reazione perito11eale, a nche lie, v.e, s i pratica 11na laparotomia mediana s oprapn l)ica . con piccola incision·e, che si ingrandirù. eventualmente.


1372

tL. POLICLINICO

Se si riscontra la vescica rotta nella sua. porzione peritoneale, si sutura in due piani, mettendo ·una sonda a permanenza; se si rileva uno spandimento di sangt1~ nel Douglas senza lesion.e vescicale, si pensi che questo sang11e può derivare da una ro.ttura extraperito. neale della vescica, -sia per transudazione, sia anche p.er una lesione minima, difficilmente riscontrabile. Asciugato q11 esto .sangue, si sutura il periton eo e si esplora la porzione extraperitoneale della vescica. 2) I11 caso di rotttlra extraperitoneale, praticata l'anestes.ia rachidea, si faccia un 'incisione mediana soprapubica, e si vada alla ricerca della lesione prevescicale; se la lesion.e è ·facilmente abbordabile si pratichi la sutura in 2 pi"ani, si lasci un piccoJo drenaggio alla parete e si pong.a una sonda a permaner1za. Se la lesione, invee-e, non si tr.ova, è bene fare la cistostomia e drenare con un tubo miedib di Marion. 3) Se esiste roll1;,ra dell'uretra membranosa, l'operazione si fa in 2 tempi. Il l)rirno tempo deve farsi subito dopo. l ' accidente. Con anestesia locale si fa la cistostomia alta con piccola in.cisione ·sufficiente per introdurre una Pezzer n. 20. Il 2~ tempo può effettuar.s i subito o dopo 4-5 giorni, secondo le circostanze, essendo co.si, passato lo schoc. ' Sotto rachianestesia, la perineotomia trasversale .apre la loggia prostatica, che è del resto sfondata per la lac·erazione dell'aponeurosi m·edia. Evacuati i coaguli, si mettono in evidenza i due monconi d-e ll ur·e tra membranosa mettendo una sonda nel meato ed una beniqué nell'orifizio soprapl1bico. La sonda, è cacciata nella vescica per mezzo della beniqué. La friabilità e la sottigliezza d.ell'uretra pro•tatica rendono la sutura dei <lue monconi im.po.ssibile; si possono p erò riunire i tessuti al~ l'intorno della sonda con anse di .catgut passate con ago molto curvo. Con u11 po ' di pazienza si riesce quasi completa m ente a chiudere la cavità. Si drena con fili di Firenze e s.i sutura del tutto l'incisione cutan.e a. La sonda uretrale si lascia per 3-4 settiman e; in qu.e sto fratteIL'PO l'urina fuoriesce dalla sonda uretrale e soprapubica. Si praticano frequenti lavaggi vescicali. L 1uretra si ricostituisce rapidam.ente nella sonda, e dopo 15-20 giorni, si toglie la sonda 1oprapubica. Una piccola fistola perineale può persister.e un po' di tempo; sono necessarie dilatazioni g-radua1i. 1

tANNO

XXXI,

FASC..

421

L'uretra membranosa, data la. sua costituzione anatomica, rion ha tendenza ai restringimentj; e, quindi, i risultati sono ottimi. T. LAURENTI.

I risultati lontani di 35 casi di estrofia della vescica trattati con il trapianto degli ure· teri nel retto. . (C. H. lVIAYO. Jour·n. Ann. M ed. Ass., feb . 1924). L'A. riferisce su 35 casi di estrofia vescicale 011erati nel periodo di tempo compreso tra il 1912-1913 con l' impianto d·egli t1reteri in corris1Jond enza dell'angolo retto sigmoideo, secondo il metodo usato da Coffey nell'innesto del coledoco, vale a dire col fare percorrere un tratto di 11n centin1etro o due agli ureteri sotto la rr1u1cosa r ettale. L'operazione fu eseguita in due tempi a distanza di 10-15 giorni una dall'altro. L'A. ha avuto una morte imme diata. per peritonite; 3 morti tardivi in rapporto -col1'atto operativo (1 ·di p.i elonefrite, 1 di emorragia e 1 di peritonite) e 4 per malattie intercorre11ti (1Jolmonite, tubercolosi, tifo e cancro vescicale) . L'A. nota come vi sia 11na certa tendenza al, l'impianto d·el ca,ncro sl1lla porzione di vescica che esiste. Dopo un certo p eriodo di tArnpo ha escisso la vescica col bisturi o col galvanocauterio sut11ra,ndo il. marg"ine della ferita o ricoprendo la perdita di sostanza con l e1nbo di aponevrosi secondo I\.anavel. V.

GHIRON.

1

I

'

1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Dott. prof. P . STANGANELLI. L'asma bronchiale 11ei 11ioderrti co1icetti. Un volume in-8, di pa-

gine VIIr-100. Roma (1924). Ll1igi Pozzi. Prezzo L. 12.

Casa Editrice ·

Il ra1)ido svolg·ersi delle nuove concezioni pa-

tologiche .ecl etiolo.g iche dell'asma bronchiale, la consegu.ente n1etodica diagno.stica, il prof ondamente mutato indirizzo terapeutico facevano ormai sentire il bisogno di un libro che rit1nisse i vari elementi dell'intricato argome.n to .e dopo averli coordinati e vagliati con una critica misurata, ne esponesse un quadro sintetico. E questa deficienza non è solo italiana poi, chè anche all'estero i libri buoni e completi sull 'argomento fanno del tutto difetto. Ben dunque ha fatto lo Stanganelli accing~ndosi. all'ardua fatica che ha assolto con non comune diligenza e fervore.


,

[ANNQ XXXI, FASC. 42]

'

1373

SEZIONE PRATICA

Esa111ir1a egli anzitutto con adeguato critel'io critico i tipi clinici a.e lla sindrome As11ia, della quale. a·cca11to alla f or1n,a ~i pica descrive le atipic lie - compre11de11dovi l 'asina catarrale l)l'O.})l'ia1n ente detto, l'asma larvato, l'asma da fieno e le lor o rispettive varietà - e quelle assoc iate ad altre malattie dell'apparato respl.rn.torio (enfisema, tubercolosi, sifilide, pneumopatie cr onicl1e) e rasma infantile: tenen dosi cioè_, nelle line.è ge11er ali, a quelle di r ecente for11ite dal Sergent che nel suo libro però sembl'a ig11orare completa111ente i contributi portati dai r icercatori italiani. Passa ql1indi a1 lJroblema più poderoso che h a l'icl1iamato in qt1esti anni particolarmente l'attenzione degli stt1dio.si, al problema cioè no11 .ancora completa1nente r isolto ma pur tutta via parzialme11te cl1iarito della l)atogenesi ed ezio.logia. ll questo l'a11tore si è diffuso offrendo un'ill nst razione completa, chiara, sintetica. Do po aver infatti esposti i concetti più rece11ti st1l meccanismo della c1dsi asmatica, esamina le cause eziolo.g·iche mettendo in rilievo l 't1r1io11e e la dive.r sa ma egualmente importa11te azione delle condizioni predisponenti (e n e il1nstra i inomenti ·disen docrino, diatesico -~ costitt1zio11ale) favorenti o co11correnti e detern1i11anti, a proposito di che il valo·re da lui assegnato all e « spine », nel determinismo e nella terapia non troverà forse universale consenso. Per ql1esti llltimi affronta con erudizione ~ rapporti fra asma, anafilassi e costituzione, ed espone riel i11odo più completo tutte le nuove acq11 isizioni che sul terr eno dellè ipersensihi· lità l1a11no creato tanto progresso e interesse ' da imporre una vera revisione 1 del capitolo As1na bro11cl1iale, e chi legge la monografia dello tanganelli riceve chiara l'idea de.I profonjo mutame11to delle idee recato dagli studi n1oderni. Brevi ma succosi sono i ca.p itoli destinati alla diag·nosi e alla prognosi mentre giustam.ente lo Sta11ganelli si è pre,occupato di dare alla tera1)ia lo svilu1)po cl1 e merita, poichè è bene rilevare ch e le nuove rice-rche ne h anno mutato prot'ondam·e nte l'indirizzo, il che h a reso favorevolissimi i risultati fino a pochi. anni or ' soJ10 invero sconfortanti. I>ertanto l'autore ha distinto fra terapia del! 'attacco e terapia eziologica, am bedue parimente necessarie; della seconda si occupa separatamente nei riguardi della spina locale, dello stato g·enerale e dello choc umorale, argomenti qua11to mai controversi, sì che non m ancano punti per i quali si può dissentire. Lo stile è chiaro, la materia è ordinatamente

esposta, nulla è trascurato di quanto merita: ·ricordo e co11siderazione, sia delle classiche che delle mbd·erne concezioni. Il libro dello Stanganelli colma così una grave lacuna e lo fa in g:uisa che il suo libre dovrà essere consultato da quanti vorranno occl1parsi dell'interessante problema. I

C. FRUGONI.

BttBDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON68ESSI. Il primo Congresso italiano di Eugenetica. .

iJd.'ila1io 20-23 setle11iù·r e 1924. C'ongl'~~so

in11)ol'tante nel' jl irumel'o degli )nterYe11uti (fra cui si i1ot'lvano a lc•Jne ..piccate per·s onalitit_ 1Jella scienx:i) e l)er gli argomenti trattati in ln boriose se(lute, di cui 11e sono ~I ate tenute tino <l. tre i11 1Jn gior110. Vi erano diversi ra1Jpre~<·11t.l11ti rli St<-tti esteri, fra cui il l)rof. Darwin, <lL\11:1 J; riti~l1 Euge11ic ~ociety e i'i11g. ì\Ji1rk , direttor0 clell:t Statistica f rancese, che part~cipal'ono tt l la ~ri rn onia inaugurale. Il i>r ill10 ten1a -:1fficiale venne trattato dal prof. c ·onRAUO _ Gr.xr: Le r elazi'Jrti deZZ'eugenica con Ze altre ·cien.ze biologiche sociali . Vi sono, dice il reln tore, ,lei car a ttel'i cl1e l'eugenica deve favorire cd nltri elle tleYe illYBce o. tat;Olflre. Il suo campo i>c'1·ò oggi deYe e8sel'e :«ncor a lilnitn to agli 8tudii 0 11011 votrà fJassnre n lle applicazioni .se non dopo l u11gl1e e pazienti 1·icerche. ulla yl(er1'a ecz eugerietica, riferì il prof. SAR' ouxAx . consi"le ra1H.1 0 l"intluenza cl1e la guet ra può u Y<?re :.1 Yti tu snll1t :-ielezione deg·li i11di Yid ni come d0i 1101)oii e .fac:~lll1o rile,·are il cara ttcre netta111e11te ~111tiseletti-ro tlellu guerra 111oc.ler11a. Esumiun te voi, in bas~ ai clati sulla nati-1nortalità e s nllu n1ortalità jnfatile e sul peso d e i iieona ti, le relazioni inte,~c:ed"11ti fra la recente g11erra e l'eugpnic:;.t, l ' O . g iuugc <l.l l:i conclusione otti1uistiea che 1..i ;;c11el'àhio11e na !A1 d urante la conflag·razio11e eurovea i1on lJUò <lirsi ftsi12am~nte inferiol'~ alle gene1·azL011i che la precedettero. Di 11ote,·01e i11teresse per l ' Italia è st..1La la relazio11c <lel v1·of. 1..1\I :'U : :LiJntig1·a.~io·11 e od eu genet ir:a. Es~a 11.a n1esso in luce l 'influenza che l 'emigra;1,ione p t1ò a vere st1llo ~vilup1)0 di walt1ttie diffnsiYe, q u a li la tubercolosi e Ja sifilide . E' dunque i1ec:es&:i rio cl1e si riYolg·a l'atteuzione a lle correnti cli rim1)atrio, che dànno una i11t1ggior vercentn;1le cli tar~1ti Ìll confronto delle u ligrntorie. . 'ontro nlcuue tende nze di certi et1·ge11is ti mo<lcr11i, si e:--vress<.' il })n(ll'e l}l'of: •.\. Gi!:l\1ELLI, Rettore <le ll'l1 niv r sitil Cattolica, nel tema: Rcligio·ne e<l <.>uge·n ica. Con tali tende11r.e, si a1·ri, erebbe •t l'iconoscere l'opporttniitit di i11terrompere lo svillll)PO di un r•asciti.11·0 , ,ei casi in cui, in bùse n lle con dizioni fisiche dei genitori, apparisse certo o qt1asi che egli verrebbe ~ l mo11do, affetto cl a malattie o da g r avi deficienze org·aniche o psicl1iche. Idee <li tc.'ll fatta 00110 contrn i·ie allo spirito ed nlla lettera d ella religione catto lica e ci<~ 1

'


,

1374

IL POLICLlNJCO

'

[ANNO '

spieg<l il fflltto che il n10\·i1ueuto eug·é11ic:o è c.:ouòa 11nn to da Inolti ec.:c-le8ias ti<:i. E' cln il ugu1·a1·~i cl1e i pii1 ùUtore,·oli 1·avv1·0 'l'Htanti l1ell'cugenjc<t iu;;;istn i10 su 'Jll •-;;to J>Unto i11 n1odo (l<-1 (Ji813i1>al'e og11i eq11 iyoco, l:èt i1t<> J>iù . cl1e su qt1este te11(leuze, })11cl1e (1111 J>t1nto cli Yista pu ra1uente :-:;e;ie11tifico, n on a1)pniono l>ier1amente g·iustificate. In tal' c:aso anche ~a Chiesa cattolica apporterà alla nuova scienza jl suò appoggio, e lo fa r à , con tanto maggior zelo, in qt1anto r:he le concezioni to11clan.1e11tali clell'e11genica già fnn110 J)a lte ùella s11a dottrina. _, A. couc:lnsioni n on clissimiii ,-enne il prof. E. PÉSTA LOZZA, trattando : Le ind'ica-'Zion,i operatorie in, ravporto clell!eugeriicn . In t1na prirna l)a1te, l'O. e&1minò il problema' se sia possibile con interventi chirurgici modifical'e l'indi villuo in modo che le modificazioni appaiano nella l)role, 1>roblema a cui va risposto negativamente. Per quanto rigua1·da poi gli i11tcrYenti cl1irt1rgici den1olitori, cl1e avrebbero lo scopo cli im1)eclire la nascita di germi mal$ani, le indicazioni -di queBla spec:ie ·Sono tanto rare ecl i11certe, cl1e )lOn vossono trcvar posto fra i metodi pro111·i dell'e:ig~ui ca . lD' quindi da aug11rarsi c;hc questa non si a ttarcli n consigliare repugnanti 01)etazioni, Jna attinga. a ll'i!giene sociale le nor1n e lJer ·debellare le condizioni morbose e ri!Olga i st1oi studii per este11clere alla stirpe i benefici cl1e l'igiene già ~1ssicnru. all'incliYicl110 ed alla società. J.>er il criminale, ii ptof. DARvVIN, 11a riconosciuto la J1ecessit~t di impeclir0 che da esso uasea c.lelbt lll'ole, 111 quanto eh~ il cleiitto è in l>l'eYale.11zr\. l'effetto di t.'le:u!~ ati er editari, i1on s rùclic;1bili i1è co1·reggibi1i. ~In la Jll'OCl'eazione dcYe esse1·e ostn<·olatn , 11011 ~;iit con n1utilazioni barbare, Jlla iucclinute u1Ul ·"'c·g·1·eg·,1~io11e cla e$e rcitnt ~i i11 fOI'llHl mite ed UJll<lll:l. Di n ote,·ole j u11>ort:1 nza f-ntono le relazio11i Sl1ll ' a lc()ol i8 n1,o e sulle 111olnttie ?1P r·vose~ ·i n ra1>porto I

\

a.ll'engenica . J>e1· il J)1·i11l-o, jl ptof. lVlAnor. Yenne

alla co11clusi o11e the non l'isult~1 <1ffatto c.:l1e l'alcoolisu10 8ia ver J'lta.li a un :flagello i1nzionale. :\Ie110 r o. Pe sono stc'lte inyece le conclusioni clel prof. G . .t~NTO_\'I~I . cl1e in i::h~tè ))è1l'ticolal'mente sul fatto che la fl'eq nen7.n f)ict <10i l'<l ~i di J)azzia i11 genere, sia cli quelli <.li 1iazzin < vilettica è i11·01)01·ziona ta :1 l con. n1110 clf\ ll'·1lcool. R1>ec:ialu1e11te significativi sono i i·ap1:>orri fra industrialisn10 ed alcool e 1'0. dimost ra, ii01· ì\Iilano. che carta clelln clistribt1zi1)11e delle i11<.lnstrje si sovl'appo11e a quellit clella 1)azzi<1. Fra i cò1npiti immediati del)'e nge uica, ùeve ·1ui11(li fig·ur:1re la .propaganda contro l'abuso c1el1'n1<"'ool, 01)rattntto fra gli opern i. ....\. ])l'oposito t1elle n1~1latti·~ nervose e rue11tflli, il prof. lVlBDE.\, cl ovo a Yer })assa to j11 1·ass.egna l 'azion~ coer citi\a di aleu11i Stati contl'o l a J)rocreazione da Jlarte di soggetti tarali, dimostrò la scarsa e ltìCè1Cia di tilli p1·ovYeclin1e11t i e l'in11possibilitit del loro tr:111ia11to frn no'i. f.;ituitò qt1indi le l)l'Oposte, inYocn.n. lo la co:'tituzioue di uu casellario sanittl rio e di u11 to11t~·t)llo ~il nitario clei ina tl'inioni, sotto forn1a <.li un ~ertitica to medico prematrhno11ia le . sh1 i>11re faco lt[ltivo. Insistè inoltre

la

XXXI, F ASC. 42]

I

'lllln i1e<:essitit della. fotlù:l;t,ione ùi lllla coRciC'nza collettiYa in 1nodo .e.l a l'e11clere impo .. sibi)e e~l'ti n1n trimo11i e certe 11a:-;<:it0. ~\ltre relazioni (la i-ieg-u;tlè11·si ·~ono <111elle tll'l J•rof1'. lf H\ NCJO !\"I (l1e n11<nÌ1alio costit1t.~· io·11ali e <lialesic/J r• dell'età ii1fal!fil<' in 1'tt71portu aìl'<'ugenica>. c :.1•1'1'•.\NEo· (lnflu e 11.~·a cle~l e 1vitaniinosi ed a 1vitantiuosi su llo ...;cillf PJ>o d elle ta.~· ~e), CHIGI (La teorià

della co.st i tu ::·ionalit i nri ra p1>orti con la, dott'l'·ina 1

!)ASINI, oltre a molte comunicazioni. Di grande sig11ifica to ver la n1oderazione e<.l 11 ~<1110 equilibrio, è l'ot\.linc del giorno d'indole ge1H:r~1 le cl1e din1c>stra la l)l''hlenza, la discrezione ~ In ~e1·ieti1 <l<'l C'ong:res8o, il quale , i>ure essen<.lo eo11yi11to tlelln santità degli sco1)i cl1e l'eugenic.a. si l>rovoue e della 11Clf·e ssità civile e morale del1·01)era intr:tpresa, hà affermato ehe la l)iù grande lll'n(lenza si iu11){)ne J)1·i1na di portare nel cam1)0 in::1 tico le ~1.J>plicazioni elegli stt1clii :finora fatti. Qualche utile cliretttva 1><>RS0110 c~11esti portare alla c:onclotta dei l)rivati e rlegli Enti !)t1bblici, ma gli Rfo1·zi dei cnlto--:i dell'eugenica deyono per ora li111i ti11"·i 11el campo cl elle osservazioni e delle ricc1·c11e. <(ella sveci.e) 1

fil.

Convegno per lo studio del gozzo endemico. 11er lo ~tudio d el Gozzo endemico tenuto a So11dl'io per i11iziativa cli quel Comitato J)1·ovincin.le parteciparono tra gli altri nulllerosi <.:onyenuti e pl'csero viva parte a lla discussione i p1'off. A.~rnr.·):SI, BALP, BEST.A, CERLETTI, LE'lI, l\lox'.f I , I>EL l .E<:Hlixo e i dottori EGGE:.\TRERGER, Buzzr. .:\l.\T'l'IOLI, .i\!UOGIA, PEDRAZ:tINI. lJa tiiscnssio11e sulla p1·ofilassi e ·la cu1·,1 valse a 1>orre in lu<.:e l 'unanin1e J)el'sn.1 sione clella l1tilità <1ella somministra zioue di c.losi minime di iodio. I?i(;o110sciuto a tal proposito che la forma più se1nJilice, J)iù }Jratica, più economica, è la sornu1iui:-.: tl'èlzione d.ello iodio a mezzu clel $ tl<:' comnne .t' l'1t~ 1'11so del sale così l1feJlarnto (cl<tta ltl tcunp <1nn11tità òi i odt1ro necessaria - un g·r nmmo iier q ni11tale - inferiore a qt1ella chC:l na tu1-.1lrue11te e:-;iNt<? .111 t;1l1111e q11aliti1 <li 8flle 11orn1<.1 lmeute u sa te in q na lcl1e J ><le-~e tl 'Eu ropn) non 1111ò i>resenuire •tlC'n11 i11couy t;11ie11te, nnc:he se il ·Sale cosi m(\diCèl to sia tl<l to in consumo ordi11:1l'io in r egioui n1e110 g1·,1 ·r~1uènte affette lla gozzis1uo, il Cong·1'esso }11·ese atto col J)ill YiYo compiacimento c.lel1' n RRicn r.J =~ione del co m.m. A:ritni~O$I, in no111e della J)irt'zione Generale rli Sa.niti1 che il sale iodato .·n1·il J)l'OSsimame11te pr~pnr<l to e 1nesso in vendita <1nc::l1e in Italia li1nita ta 111e nte Jlé l' ol'a alle regio11i tloYe il gozzisrno è llif1 diffuso, :inch0 13er facilib1l'C i J1ecesRnri raffronti e controlli sui i·isulta ti c·he l'ol'a1ni ln11ga es1)e1·i0117.a <.l i nllri })ne ..i nutorizzé1 èl s1)erare cli llote;ne tl'fl rre. J,,<1 diSCllS. io11e sulla 13tiltJgia e la Patogenesi, c:l1c i1essn110 j)Otevu illl1der si fosse esn11riente cln·tc le molteplici teorie c:l1e a ncol.·a si accan1p<.1110 l 'nna co11tr.o l 'n.ltra armata. s i concln~e colla no1ni11n cli n11a ('ouimissio11e (nt:sT.\, CEt!LETTI, :\JoxTr 1 col cò1nipito preciso di pro,·oc:are e coordinare tutte le proposte che si ritengono utili alla pratica imr\l

Co11v~e:no

I


(ANNO

XXXI,

FASC.

42]

postazione di ogni sorta di indagini convocando a Milano non appena esaurito il lavoro prepara torio, jn brevissimo lasso di tempo, un Convegno ove il piano di ricerche. sia definitiyamente stabilito. A questi st11di il wnemerito comm. ACHILLE Bnioscm presente al Convegno destinò 'L . 25.000 e 5000 ve n'aggiunse la Ditta Hoffmann La Roche di Basilea. Si ha fiducia ohe il generoso esempio trovi imita tori e che la questione llna volta che sia sufficientemente tìnanziata possa fina lmente ayyiarsi Yerso la sua solt1zione . In.

Circolo di coltura di medicina e chirurgia nell'Università di Catania. 1Sedi tta del 1.?9 giugno 1924. T entati vi di terapia con innesti di nialaria nella Para,l isi progressiva.

ter~ana

Prof. E. AauoLIA. ·- L'O. descrive la tecnica seguita, che è quella di Wagner von Jaureg, notando <'1le dopo l'iniezione <li sangue malarico il periodo di incubazione che era stato fi ssato a 15-18 giorni e che nei trattati viene lJOrtato a 21, deve essere esteso sino a 30 giorni, come nt1merosi casi hanno dimostrato. Cita un caso, llnico però, in c11i l 'inizio degli accessi febbrili .ffi è anJto dopo 105 giorni dall'innesto. RileYa che usando ceppi di quartana si può a vere un decor:so a tipo pernicioso (due casi), che richiede pronto ed energico intervento. :EJ del parere pertanto che ci ~ i possa ser,·ire solo dei ceppi di terzana . L'O. si jntrattiene sui risultati sin'ora ottenuti : sinteticamente può affermare che i risultati sono stati ottimi nei casi iniziali, n1a non co stantemente. Oltre ad una vera rientegrazione psichica è stata notata la scomparsa della già constatata anisocoria, il ritorno alla normalità della reazione Pllpillare alla luce ed accomodazione, la ricomparsa normale dei riflessi patellari, la cessazione di ogni tremore: complessivam~nte una rientegrazione psicofisica quale con alcun altro metodo cli cura è stato mai possibile ottenere, pur tenendo conto delle già da tempo c:onstatate remissioni spontanee o consecutive a malat tie infettive acute, ascessi di fissazione, I>iaghe da clec11bito, ecc. In nesst1n caso però è del tutto scomparsa la disartria, in quanto che nei casi più fortunati è possibile notare un resicluo, sia pur lievissimo, di inceppamento della parola. La scrittura in flue casi è 1 ornata perfettamente normale. Per quel che riguarda l'interpretazione 1'0. si rivolge ancora ln domanda: è i'alta temperatura che ag·isce ovvero è la specificità dell'alta t emperatura? Pare sin'ora che si debba parlare di azione dell'alta temperatura ed in proposito si augura che la diatermia lJ-OSSa in avTenire darci quei risul1

,

1375

SEZIONE PRATICA

tati che per ora si è costretti a richit.\(']ere ad una infezione. · Si può parlare di guarigione, si domanda l'O.? No certamente, ancora. Il metodo è semplice ed i risultati jm1nediati per unanime consenso di tutti i ricercatori sono brillanti : ma per parlare di guarigione bisognerà as1)ettare ancora qualcl1e anno per tutto quello che la clinica e l'esperimento ci hanno insegnato~ A proposito di un corpo estraneo .neli' esofago di un bambino.

Dott. A. PIAZZA. - Un bambino· di 11 mesi, in pi'eno benessere, di colpo nresenta segni di grave occlusione esofagea e tosse spa1sruodica. I genitori negano che Si possa trattare di corpo estraneo casualmente inghiottito. L'esplorazione esofagea con sonda semirigida dimostra un ostacolo a 18 cent. dall'apertura labia le . 'J..13. radiografia riesce negativa; invece la radioscopia dopo l'ingestione di bario dimostra un corpo estraneo r-0tondeggiante all'inizio dell'esofago toracico. Dimostrata così la p.r esenza di un corpo estraneo di natura organica, riuscite vane le manovre di l1ncinazione e di progressione, si ricorse alla esofag·oscopia diretta senza anestesia. nè locale nè genera le data l'estrema debolezza del bambino che da tre gio·r ni non inghiottiva cibo. Si estrasse così il corpo estraneo lnngo S cm. e largo 2 cm. cl1e l'isultò costit-uito ·da cute di maiale in gelatina. Dopo G mesi lo stesso bambino pres-entò d i nuovo stenosi esofagea accompagnata questa volta da el~vazione termica a 30°. Diagnosticata con l'esplorazione la presenza di corpo estraneo nello stesso tratto di esofago dove si era arrestato il primo, e rit1scito vano il tentativo di spostarlo con la sonda, anche questa volta 8i ricorise all'esofagoscopia diretta per 1nez:to tlella quale, manovrando con l'uncino ottuso di Bruenings, si riuscì a disgregare il corpo estraneo co·s tituito da un blocco di mollica di pane. L'O. mette in riliev-0 : 1) La gran•ie utilità dell'esame ra dioscopico J)er la diagnosi dei corpi estranei anche trasparenti a i rag;gi nell'esofago e per la loro localizzazione. 2) La p·ossibili tà. di praticare la esofagoscopia diretta anche in bambini sen7.a anestesia nè locale nè generale. 3) Che nel suo caso, in assenza dei fenomeni di occlusione esofagea, la tosse spasmodica a vrebbe potuto far pensare ad 11n corpo estraneo delle vie respiratorie. Su,lle oau,se dell'emottis·i 01no~aterale n,el corso · di our·a JJneun1otoraciça.

Prof. G. IzAR. - Dal rilievo di 2 casi nei quali,. a distanza l'ispettivamente di 3-5 giorni da riforuimento di azoto con p1·essioni finali di +2 e risvett. + 5 era comparsa in1ponente emottisi fre• rLata solo dall'introdu%ione di nuo\o gas nella cnYità pleurica e c1n1 riscontro a così breve distanza da un rifor11in1ento di gas di pressione endople11rica nega tiTa , 1'0. è indotto a ritenere che \


1376

'

Jl, POLICLINICO

la causa determinante i ·emottisi (cli natura certamente ulcerativa) fosse ra11presentata dalla rapida. decom1)ressi-0ne affermata dal riscontro manometrico. Circa le ca t1se del rapido riassorbimento del ~11s 1 O. ritie11e che come meccnnismo produtto1·. .si possa invocare quello stesso così ben indivi-Oua to dal VARisoo per spiega.re il rapid-0 riassorbimento di g·as che precede l 'insorgenza di versan1enti nel cor so di eura pneumotoracica, tenuto r1at11raln1ente conto ~he nei casi illustra ti non si tratta Y:l di pleurite essu·d ativa ma verosimilmente di pleurite secca, già a mmessa dal FORLANINI ed .accettata dal FAVA. T.JO stato infiamma torio della ple ura determina un i·a1)ido ria sorbimento del gas nel gil'o di po-che ore : all'abbassa1nento della pressione seg11e nei casi del VARrsoo la formazione di un versan1ento la cui presenza in primo tempo riporta la :pressi one a l livello, di JX>i l 'aumenta : nei casi <le$Critti invece, mancando la formazione del versamento e forse formandosene f)Olo quantità n-0n Tile,·abili e persi·stend·o,, come dimostra il reperto 11scoltatorio di rum.o re di sfregamento, lo stato infiam.m atorio della pleura cl1e accentt1a l'a bbas:sv 1nento della pressione, si" vengono a costituire l e condizioni opportt1ne per una rapida distensione del po,l mone e la formazione di u11'emorragia, ·quando nat11ralmente le pareti vasali sia no abnornLemente deboli. I/O. dimostra infine quale jmportanza Rbbia la <letJerminazione del fattore patog~netico nella scelta. <lel procedimento terape~1tico atto a vincere la ~rnottisi.

L ..i1iner,;nzi1J·1ie c·u ta1iea del piede

(studio casistico) .

r . antea11do c.

L'O. in 50 incliYi<.lui -sicilb111i cli cui 2cS }naschi e 22 femmine, ha stu<lia to il deco1·~0 cleJ ]1er·vo per-0.n eo st1.perficiale e le 1n·odalità clella sua divisione nei i·a1ni tel'minali -e sta bili to la parte che spetta ~i nervi cu tane-0' i11cc.l11le e ct1taneo laterale del polpaccio i1ella costituz~one clel neryo ~l1rale, ginngendo con ricer<Cllf\ . _ ln tis tic·l1e a importanti conclusio11i. G. I z.IB. CATAl\'CA .

-

R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena. ·~e~·101ie di >~oienze

(8 giug1io 1V24).

Presiclenzn : Prof. A. DoNA.GGro, presidente. N1to 1:0 oo.ntributo alla oonosce1iza delle lesioni aei

centri nervosi nel parll.irnson/ism o postenoofalitioo .

[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

meno i11tensa e talora inesistente lesione del corpo striato, più spe(!ialmente del sistema pallidale, si potrebbe.1.·o, fino a un certo punto, anche con la dottrina nigrica ricondt1rre i reperti del parkinsonismo postencefalitico nell'ambito della più recente dottrina sulla base anato.m ica delle sindromi amiostatiche, che assegna al corpo striato, ad esclusione della corteccia cerebrale, una parte preminente nel qt1adro fenomenico, quando si considerasse il « locus nig·er » come una stazione <li pertinenza d.el sistema pallidale. l\ila 1'0. ha già in due casi di parkinsonismo postencefalitico 1nesso allo scoperto - specialmente con i l)ropri metodi per la dimostraz1one della rete neurofibrillate da lui dimostrata nella cellula nervosa, e r>er la din1ostrazione delle lesioni iniziali delle fibre nervo e, olt re che c-0n un procedimento ch'egli ha chia lnato globale - un dato nuoYO: cioè l'esistenza di :.1na intensa partecipazione della corteccia cerebrale a l processo morboso. 1\.i due citati casi, sui quali ebbe a riferire al Congresso di Neurologia di Napoli nel no,embre 1923 (v. anche comunicazione alla R. Accademia di Scienze di l\1odena, dicembre 1923, in <<Gazzetta degli Ospedali )>, n. 2, 1924) ora ne aggiunge t1n terzo, intorno al qua le fece cenno al recente Conp:1·esso delle Scienze i11 Napoli (sec111ta clel 3 magg io 1924). Questo terzo caso, <.11 saggio clelle indagini praticate dall'autore, riesce di conferma al dato messo in evidenza 11ei dne casi })recedenti, in quanto presenta, associate alle consuete lesioni del « locu s niger », e di fronte a tenuissima partecipa7-ione del corpo striato, cospicue Jesioni della corteccia cerebrale. DH i ritrova ti dell 'O., attestanti la forte partecivazione della corteccia cerebra le al processo morboso, risulta ulteriormente, co1ue già 1'0. ebbe a rilevare a proposito èei due casi J)recedentemente illustrati, che il parkinsonismo postencefalitico non r)uò rientrare, come invece si è fatto finora, 11ell 'ambito di altre forme per le quali, secondo reperti che andrebbero riveduti, si invocano come preminente localizzazione i gangli della base. Risulta a.ltresì appoggiata Ja concezione, da11·0. espressa, eh~ si possa, a lla stregua dei fatti d'osservazione, formulare una dottrina cortico-nigrica.. piuttosto che la dottrina nigrica o la lenticolonig·rica enunciate da nlcuni AA., come es1)ressione della base a11atomica del parkinsonismo postencefalitico. Prof. O. Bo~ACI:\"I. - Ii'O. presenta una annata di Osserva:z ioni rrietere1Jlogicll.e fatte nell'Osservat orio Geofisico . 1

Praticissima pubblicazione :

1

rrof. DoN.\GOIO. - Nota che, se è ben conosciuta la sinton1atologiu. clinica del parkinsonismo poste11cefali tico, non è 11g11almente precisata la sua ba se .a11nto1110-patologica 1 e accenna ai poco numerosi ca~i fi110 a d ora pubblicati con reJ)erto anaton10-pn tologico. Osserva come 'i sia accordo nella -co11statazione che il « _•ocus niger » pre e11ta in tali <:asi alterazioni noteyoli; e come, a malgrado della

Prof. LUIGI FERRANNINI della R. vniversità di Napoli

La Terapia Clinica nella Medicina Pratica Indicazioni-Prescrizioni igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche.

"Ln grosso volume di pag. , . III-.i74, nell'ampio format o della Collana )[anuali del «Policlini co» nitidamente sta mpato su ca.1-ta lii lusso e rilegato :lrtisticsuncnte. in tutta tela inglel)e con iscrizioni sul piano e sul cl orso. Prezzo L. 5 8. Per t no~tr i abbonati . ole L. 5 2 fran co cii porto. Inviare 'raglia postale al Cav. LlTIGI POZZI - ' ' ia Sistina, n. 14 • R6ma.


{ANNO

XXXI,

FASC

42]

1377

SEZIONE PRATICA

APPUNT.I PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

Segni per la diagnosi di scarlattina nelle forme atipiche. L,a diag·nosi di sc.arlattina è talv,o.ita ma. I agevole. quaind.o l' aspett.o· a.t ipico· d ell '.eruzione si pre sta .a conf'usion·e con altri ·eritemi· ' 1 ()'1'.>p11re neJl.e f orrme· fn1 ste della malattia' . o· quando questa è associ a ta con altr·e. Possono allora s.e.rvire i seguenti segni. egno della piega del go1nito (Pastià) . - :E: llll 1 esarntema ·Continuo·, intens.o, ,dapp.r i·m a di col ore rose,0 p•o1i feC'cia cli vino·, .co'n sed.e alla l)i'e.ga d eJ gomito. I tratti ro)s si son.o spe-sso m11ltip!i e precoci, comparendo all' inizio del periodo di .eruzione e persistono anche alla fine di questa in forma di macchia ~cchimo.­ tica più o m 1eno int.e·n sa. Per m ette:riei in e.vi<lienza quest.o .s egno, .si fa mettere il braccio in esterusione ·e si t end·e .la cut,e de,l lai p·i ega. Esso è po:sitivo n.el 94% dei casi. P rova del laccio elastico (RumpeJ .e Leede). - La compressione dell'avambraccio, mediante i.1n laccio el astico, con t1na forza di 45-50 mm. di mercurio, conti11uata per 5-10 minu ti, prodl1ce delle petecchie sull'avambraccio. Questo segno può a.n che esistere in a ltre manifes tazioni febbrili; se esso però è n egativo, si può escludere la scarlattin,a. Segno della veri tosa. - Quando si applicl1i 1.1.na vento.sa, si produce un picchiettamento di petecchie. Queste, nella scarl attina sono disposte irregolarme nte e non so.v ra p1)onibili ai pori della pelle; n el morbillo, si 11a un' immag ine .a carta geografica. Segrio d i Scliultz e Charlton. - Si inietta un -eme. di sie.re normale di uomo n,el derma (si ·deve avere l a formazione di una papula bi anca e Il·O·n di una boJla) ; 6..;8 :o·rie d op'oJ l' esantema impa·llidisc·e ·e scompar.e .c,oimpl,etam 1ente e d efin itivamente per una zona, larga quanto u,n o scudo. L 'iniezione va fatta ne·i })rim·i tre gio·r ni d ell'.eruzione nella r e·g ione in cui l'esan tema è p iù m·aT·cato. È un segno -costante e pro baihilmente sp·e·cifico,. 1

1

1,

1

fil .

CASISTICA. L'erpete. L'erl1zione erpetica è preceduta da distl1rbi loc ali, qua1e il prurito, formi colii, dolori nevra.lg·ici, talora urenti, e da disturbi generali, con sen sazione di imbarazzo, cefalea, e da tutti quei si11tomi. cl1e costituiscono l 'affezione

di cui l'erpete è l 'espo11ente, quale p er es. l 'ang·i11a erpetica, l 'influ e11za, la polmonite. L~. sede d ell'erpete è varia; eGso rsi svilup.. pa in gene:r1e1 sulla ·P·ell,e e sulle muco,s e d·erm1oi cli. L'erpete delle labbra è il più com1u ne, e si svilup1)a intoa."'n o a l cavo1 orale, alle narici · s1. J)UO' esten clere fino alle o,r ecchie., agli ,oc-' chi, al faringe; in queist10 u ltimo ·caso è difficile, •PO·t erlo· ·osi erva.:r.e per:f·ettam,ente in atto, pel'chè le v·esci col e facilmente si romp,o no. s.111 p1r epuzio1 ·ei nel so1co1 b al an,01-1pirepuzi a]e .si può .ave1rie unia eruzio.n ,e aJ n1argine r-0sso, seciernente un' a,b bonda.n ,t e sierosità: l'herpes preputialis . Talora .questa ·eruzione rsi in.duTisce alla base, speci e s.e t rattata con topici irrita.n ti, 1e può simulair.e una aintica 1esioine sifilitica. Qi.1est' e:r pete si •1Yuò diffoncle·:oo nell'u1·etrai, d ando luog"o all'erp ete tlretra,le, il q;ua l e :si manifesta con abbondante s.c.o1.o g~al­ \l astro. Si differle'11zi a d,a.lla bJen10,rragia p·er l' as'5enza 'cii gonococchi, ·e p1er un contemporan1eo erpete p 1-iepuziale. Anche nella donna si può avere l'erpete del 1a1 regione genitale, e piuò r tsi-e·der1e sull·e g randi labb ra, sulla clito.rid·e, sulla mu,c.o·sa vagin ale, dando luogo a sco.lo l eucorroi co, .e com·P li cand o1si talora con adenite ingt1inale. S.p esso tale eni}et,e 1si diffond·e alle n atiche alla ' 1~eg·io 1n e anaJe, rptocurando d,elller uJ.ceioazio.n i ch·e1 dis.tUJrb anio la defecazio1n e, l 'urinazi,one, la d.eambula.zioin e. Vi sono cl e1lle ·e ruzioni 1erp.etiche che si manifestano con la gravidanza, .e sco1npaiono dopo' il })a.r to; esse possono essere l a porta d ' ingresso di infezioni specifiche o banali. Nel liquido c.ef aJo-ra:cl1idiano si ha una linf.o citosi CO·Dl m10 dica albu.: minuria, .e1sponente d' u11a 11eazi·o1nle me,n.i·n g·ea. I ca ratteri diff,e renz.i ali tra ·erpie te e zona si l)Osson o r'iassUJm e1fie nei seguenti: l '.erip·ete r ecidiva facilme nte, la 'zona n o; il primo non ha ll11a n e.tta topogr afia radicala r e come il secondo; q11e.sto ulti·m-0 compare1 più di frequent e. i1eg1li adltlti e n ei v·ecchi; l 'erpete è invece p ro·1)ri·O dei giova.11i. É in.dubbio che gli erpie ti t rovano l a loro origi111e in srtati toissjci .ed infettjvi, opp·u re co11ipaio1n·o in -s·eg·uito ad irritazione dell a cut1e o deg·li elen1 enti n ervosi. Si r icorda no a p·r'o1p osito •erpeti so rti in seg·uito a punture lombari (Acl1arcl) o a1d iniezioni di anest.e.t ici i1.ello s·p eco ve.rt.eb ral'e (~~chard e Laubry). L a cura d egli ,er1)eti è asp·e tta.n te e p rotet1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

'


1378

JL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, F ASC. 4!J

tiva. Giovano le polveri inerti, e l 'alco-01 jodato 1 p . 10; può 1essere utile l' autosieroterap1ia e la .radioterapia. (Il ~lorgayni, n. 31, 3-8-24). CARUSI.

ogni bambino d·e1 quiale la madre sia luetica, o del quale un fI'atello o una sorella più grandi, siano eredo:.lootici; presumerla anche in un bambino d.el quale la madre sia figlia di luetici o abbia dei fratelli ·O delle s.orelle eredoluetici, perchè esiste l 'infezione di seconda Della ittiosi familiare. , g·enerazio·n e, che è anche non rara. Il R a morino (Morgagni, n. 22, 1924) alla La prova della .s iero-r·e azione., che dà risulxxa riunione de.lla Soctetà Italiana di Derm. ta.t i freque.ntem.ente n·egativi nel bambino, ane Sif. comunicò un caso di ittiosi, interessante che in soggetti :sicuTam ente ered·o luetici è p•erper il caratte.re di ereditai~ietà familiare : gli ciò insuffici·ente; aJ contrario lo studio· deJ S3.J}}è stato possibile rintra cciare in cinque gene- gu1e è aSBai importante p1erchè può fornire seràzioni u11di ci soggetti maschili a ffetti da itgi1i di presrt1.n zio1 n e di eredo lu·eis che ·permettiosi. ton:o ·di riconosc.ere l'infezione anche nella faSe ci si potesse valere dell 'ipotesi dei crosie preclinriica c:he è l}Oi il p·erio1do miglio~e per mosomi amn1essa da Mendel, i cromosomi it- la .cura. tiosi che h anno provocata la manifestazione Lo studio siistematico del sangu1e perme•t terà cutanea del paziente sarebbero deriv.ati da dl1e ancl1e di oo.n trollar.e gJi effetti della cura. precedenti genera~ioni materne immuni da L' A. ha 1"iunito 23 0 1s servazioni di bambini, manifestazioni apparenti; ma contenenti nelle adolescenti e adulti con s ifilide congenita idi- ' cellule germinative questa particolare dispoinostnata; 26 osservazioni su indi'Vidui d.ei sizione trasmissibile, le quali alla loro volta .c111ali la madre è ·sicuramenrte lu1eitica e 22 osprovenivano da due ge nerazioni malate per l a setr'Vaz.ioni 1su imidivid11i oon p1adre s icu•r rumente presenza di detti cromosomi nel seme testiluetico : nessuno 1degli esaminati ha presentacolare. to uno stato ematologico normale neanche tra Se s i potesse seguire la manif estazi-one nelquelli n1ei quali l'infezione è da pr,esumersi l e generazioni segue.nti se ne dovrebbero risolo p•e·r lo· G·t ato del p1adre, ossia in nessun o petere la continuità nel solo sesso maschile. si è trovato· simultaneamente un num.er,o norPer la chia.r a evidenza del caso, l'A. agmale di emazie (4.500.000) un tasso normale giunge l ' Ittiosi alle classi delle malattie eredidi .em·o·g lobina (75 ~lo al più) un numie ro di l eutarie con i « sex-limited characters » enuncociti. no.r male. ciate d a l\1endel (Atrofia muscolare pseudoDi tutte le .alterazio.n i, la più frequente a i p ertrofìca di Gowers , Emofilia, Atrofia eredii·isco ntrarsi è la monocitosi. taria del nervo ottico (Mott), Daltonismo (HorIn prie·senza di a-lte!razioni ematolog·iche 1spener)_, Emeralopi a, per mancanza sulla re.tina ci·e nei bambini, non si pl1ò omnai parlare di di alcune cellule sensitive addette a lla luce di an,en1ie idio1p·atio11e, essenziaJi ·O almeno ooni corta intensità. PERSIA. si deve farlo se non si siano p·r ima tentate le ricerche per escludere l a sifilide, la tbc., o Sifilide ereditaria ed alterazioni ematologiche. un'altra infezione cronica. Esiste, secondo Loredde (La presse MédicaCl1e qu este a lterazioni ema.t ologiche siano un l e, 30 lugùio 1924) una f1o·rma di Gi·f ilide er.editasintomo di prest1nzione di infezione eredo-lueria, assai frequente second·O· l 'A., ch1e1 non pretica è confermato dal fatto cl1e la cura, pursenta sintomi nietti di specificità, ma che può ch è eseguita correttamente, le mo·difica semin un dato momento manifestarsi c-0me forme pre, a lmeno, n ei giovanetti: qu.esta azione è tardive :spesso ir:r.epara.bili O· .c on ·distrofie 'd i s1)e.cifica, nel senso che è un effetto delle ogni specie•. p ro,p rietà s1pi rillj cide d e1ll' ag·ente ter.ai>eutico e -si osse·r va p•erciò oon tutti i m1ed'icame.n .t i anSinrtomi clinici eeistono qua.lche. volta, m a tilueti.ci. Col crescere d,eJl'e•t à le alteraa;ioni spesso non sono presi in considerazione perchè no11 riferibili alla lues secondo le id·ee cor- 1em ato:l1ogiche sono, natt1ralm.ente, più ribelli alle c1i.re. renti in proposito; ai numerosi segni di proConcludendo l'A. ritiene che l 'indagine ema.babilità enumerati da Marfan, molti altri ne tologica dev1e entrare a far parte ·a.ella prativa11no aggiunti sia ·p:ure come sintomi di preca 1qt1oti diana della medicina infantile· p·e r il sunzione. La cura di p•r.ova in questi casi può essere pr e.zi o1so contributo eh.e p1u ò da,re ne.I chiarirte l 'etiiologia ·d i molte malattie che er:noneamente :veramente d ecisiva purchè prolungata, regosi ritengono cc locali », mentre debbono rienlare, enie·r gica e 11on sarà mai D10·Civa se bene trare nel qt1adro sempre più vasto della erepraticata. do-lue. VINCENZO MONTESANO. Si d eve p-nest1mere la ,.sifilide ereditaria in 1

1

1

1

1

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

1379

SEZIONE PRATICA

TERAPIA. La stricnina a dosi intensive. Se la stricnina a do si di pochi milligrammi al giol'n.o può rooder1e utile ste rvigi nell·e forme l egg,e1re di .esauTim·eiDJt.01 d1el sistema nervois o ·e deil.l'orga:nism10, vi soino dell·e ctrcosta.n'.Z!e in CUÌ ,O•CCOITe 01tten.ere una rStim.o]a.zione più pote1nte ed l~S'are quindi dosi assai più e1evate. P. Ha,r tenib erg (L' év olwt.i on, médicochiritrgicale, g'iun g.o 19U) riti,ene che la sommistTaziorn.e d·eJl a stri ani11a ,a do si 1elevate sia indicata n.ell.e' seguenti m a.l attie. Fra le affezioni del sistema n erv,oso, sono da m e nzionarsi gli st a ti di astenia grave, con disturbi della n 11t rizi0tne gen erale, J.e amiotrolfie cla les.ioìli d elJ1e corna 1anteriori o d ei neirvi motoiri , la tabe (escluso il pe-ri odo dci iclo1lori folgora!Ilti) e l e paralisi ~finteri che, la oorea, la 'dep1re1ssion.e melanconica sem13lice. Fra l e altre malattie in c ui è utile tale modo di somm.ini strazion.e ,d,el, medicamento, son·o l e inten1se wdinamie, il collasso• d!ell·e infezio,n i (tifoide. p o•lmoinite, p 1eulri t e) , la tuib e reo[ O·S i c::rtornilca, il diab,ete zucch erino edi insipid10' lo slio1ck dlei feriti, l' a lcoolismo cronico ed il delirium tvemetnls. La t eon]ca del tratta m .ento si basa :s11IJ'al1mento p r ogressivo delle dosi, fino a com parsa dei feinomeni d'.i stricmismo (1eggero stordimento,, rig·idezza d elle gambe e d elle mascelle). L' ..\.. . u.sa una ·so~uzione a 1 % di solfa to di strie.D ina, di cui ogni goccia coin.tie.nre. mezzo milligrammo e venti gocci e ,quin1di un ce111tigramm10. Il prim.o· g io1m o si daninoi, per boccia o p er iniezione ipodermica cinque gocce, da ripeterai tre volt·e n1e1ll1e 24 ore (in tutto mg. 7 e 1/2) . Sii au1nenta. poi ·O·g ni giorrno di una g occia :p1er 01g n1i dos·e.. Ad un. -0erto1 momento , oompare la reaziane 1e,d .allora, conti1n11ando 1a dose raggiunta, si sospend!e la progress ione fiDJo a c'he la reaz.ione :si.a 1scomparsa, ' ai1m1entando lJOi di nuo!Vo sino .a nuova r eazion.e. In tal modo l'A. è arrivato a far premdef!e .fino a dieci centigra1111mi al g·.t omo. La stricnina non crea d ei bisogni e può .anche essieme i:nterro,t ta brusicamente, ma è m eglio toglierla p·rogr.es1sivam1ente. .L 1e 00111tr.o in·d ic·a ziOII1i :sono date da oontrattur'a musco~are, ed in.suffici enza di elimin1azi1onie renJaJle. La sola difficoltà idi questo tir.a,t tamiento sta. Illeil f.armac1sta, che non sempr.e aicoonsiernte a d!arie l a dosie che si p!'lescrive e, p 1eggi.o, ne dà llJUa quamtità mi'n1ore; 1si cc:h è può accadere che il malato cambiando· f.armacia, n ,e trovi unJa in cui gli d à nno la quantità prescritta e si espone quindi ad intossicazioni. fi,l. 1

1

1

1

1

1

La somministrazione dei sali di litina . . I 1saili di l·i tina hanno 1a proprietà cLi scio gli1er.e l 'actdo· uri·co e g li urati, ma hanno 1'inc0'!1v.emie·n te di non eseere semp·re ben toJl erati daJl.01 stomaco. Per qu.esta 1flagione, si diev.01no us1at1e1 a ,p•erioc1i b1rervi, sommini strandoli .di IJ.:>f!ef\eirenz.a C10·11 deJ.11e· a1C1que. gaz101sie . Un101 de1i pro usati è il .bem..z,01ato1 di litina1, che ·si può daf!e in p·01lver1e1, a :dio1sd. di 20 ·cg·. ·Con P'éLrti uguali d i benz101ato ·di so·dto1; se n.e fan110 lJrendere du ,e al g iorno, a i litiasici uratici od agli i11dividui con m anifestazioni non molto gravi di gotta, p urchè non rubbiian.o• disturbi digesti vi. Si può ancl1e formulare come pi 1Jol e : B•einz.oia to di sodio, e benZioato <li litina, ana g . llno.; estratto acquoso di stimmi di mais ' . e:stra.tt o1 di co.n vallaria a;n1a g·. 3; •e.cc.i l)iente q. b. i:>er 50 p illole; da pr endere 5 al gior:no1 co·n una tisana. Il cair bon.ato, cli litiina è mein o so ll1Jbil1e ,che il ))enzoato e lo si usà n ello stesso modo. C,a,rlb101.t1Jato 'dl. litina ·og·. 20; A·Cido b·e nz,o i·co cg. 5; Bic!a:rn ornato· di s101dio· cg. 20; da p.r ·elild erne. due, mattina e sera, i11 un _b icchiere di a1cqula ga.z,osa. Huch atd prescrivevia : Teobromina .cg. 50; B1eiI1Zo.ato1 di 1s odio cg. 10; Carbo11ato d i litina cg. 20; da prenderne uno-due al giorn10. Facilmente sopportata. è Jia p1olviea:-e effervesce11te, che s i ·p·u ò f 01rmula1re così: Carbon:ato di litina g.' 10; A cido -citri.co· g . 30 ; Bica rbonato di pio tass.io g. 40; Zucchero polv·erato g·. 20. Una cruoohiaiata in mezzo bii.c.c·h iere di acqua dà una l:Lmonaita ·eff ervescente, eh e .cont iem1e 20 c.g. ,di sale'. Meno usia t,o è il ·citr1a.to ch,e p•UJI'le 1sti. tollera me1gli10 che i·l iJ:>,en.zo1ato1; l·O· si dà ilil p 1oz,iorr1te. Citrato di litinJa gr. 5; Aci.do, ·aitri1C10• g. 1; Sciroppo citrico eme. 80; Acqua distillata eme. 220. Quattro cu·ochìai nelle 24 o.re; -O•gnuri.o ·oontfene cg. 25 di :sale. Difficilmeint.e toJJ.eJ'.'!ato dal1o stomaco è il saliicilaito di littna , c·h 1e co·n viene per le m anifiestazio•n i articolari r e11ma.ti00'"gottose. Lo1 s i pr.es·criv e in qu am.tità di 10 grammi in 300 ·amC. di aioqua distJiJ.!lata, facandooel pirenderie un cucchiaio ia1. mezzo bicchie~e .di acqua di Vi,c hy tj;ep1idla quattro voIte al giO!I'!Il:o. (,Jour1ial des praticiens, 28 giugno 1924). 1

1

1

1

1

1

1

1

fi,l.

L'acido cloridrico nell'anemia perniciosa. È staita recentemente em·essa .da Hurst l ' i-

potesi che l ' ac1oridlria co•stitu~sca nell'anemia di. Addison. (a. pernicio,s a.) la lesion.e prin1itiva, per la quale, cessando il potere batt~­ ri·cida del st1coo gastrico, viene pennesso il


1380

IJ~

POLICLINICO

passag·g io i1ell'inteisti110, di geami, tprobabd.1• rnel!l~e stre·p1 t oc10 ccl1i, },e c:ui tossin,e, entrando in circo l10, g.eneirano il quadro m ·o rbosio. Basandosi su tale t.eoria, M. E. Sha-vv (The. Quart. J our. of Med., n. 68, July 1924), dopo aver co11stat ato in un numero discr eto di casi • della malatti a I.a costante presenza dell'aclo1idria., ha C·ercato di stabilire l a ,q uantità ·d i acido clorid.r iro ch e deve e,s serei somministrato p er ridare a l st1cco gastri.co il s uo po·t er e b,a tte.rici da. Risulta in tal modo dalle sue osservazioni cÌ11e qu.est.a quantità dfe ve1 a.ggi'ra:vsi int 0Ino ag.Ii 8 cm·C:. di ·soluzion,e preiparata secondo la faJ...1naoo1p ea brita.n nica, per la quale si 11-a un titolo d el 10 % di a c. cloridrico in peso, in manie.ra eh.e in 1 eme. si conti ene gr. O,1 HCl. Tale do S:e diluita in una .bevanda di ·g·u.st.o p ia,cev1ole, sarà. sorbi ta n ell 'inter\1 a llo di 1 01"'a, imm·ediatam en t·e dopo il pasto. M. FABERI. 1

1

1

1

1

1,

I

[ANNO

XXXI,

FASC.

42J

della ten,s ione arteriosa si ve,riiflcan.o nella p1rima1 o.r a cl1e segue l'ingestio11Je d ell.'aglio. I.e vari az10.n i si fanno sulla ten si.one ma.s·sima e su .quella minima ; la, ·p rima si abbaiss1a di 0,5-4 cm. di me.ncu.rio la seconda sUJbisce. un minor e abbassam,ento. NeJle teTuSio:n i v1cine alla DJOrrnale l' ab,b asisamento è scarso, ,o, null,o. Il pol so div·enta più ampio, p :iJù :sosten11to e sub isce un certo raJI.en tam,ento (4-6 battiti al mi11l1to), co·n notevole re.gola,rizzazio,n e del ritmo·. QueiSta ipoten sione si mant1ene per 24 ore> pure dimi11JUendo di intep.sità. Quan,d.o l ' ip10 tensio1n ·e è d·etboJe O· nulla, si ha. l 'aum,en to dell'ind ice oscillometrico·, da 2 a 6, da 6 a 10; i:>robabilmente 1queist o fatto è dovuto• ad u·n 'azion e to·nicardiaca. · Questa azioillle v asomot1ice deJl' aglio è verò sogge·t ta a numer.01se variazio ni. E.ssa è anzitutto influenzata dallo ·stato d·ei ·p olmoni (gli abbassam.e nti son o più considerevoli e ·più prolungati n egli individui con affezioni delle vie r esp iratorie) e .del fegato; nelle affezioni ·epatiche, l' azio,n e ip·oten.siv a .de.Jl' aglip è f avo1rita,. rir1forzata e pvolungata. Anche 1e dois i usate hann·o grande importanza. Le dosti foirti (4 gocce d ell'alc.oo·l atura) po,ssono provocare 1'iperte•n sione.; analogamente a.g iscono le d.osi d eboli (XX gocce dell'al,coolatura) quando siano ripetute p1er 1P•arec,ohi giorni. L'azione tpo,t ensiva d.ev·e dunque essere <!onsic1e1rata come piasseggiera e d imostante. La miglio:re preparazione gaJ.enica è l'aloo-0-lat11ra a.l .decimo; fatta con 1a p ianta tresca; L go-cce rappresentano un grammo. Co·m e miedicazto1n e p1olmonare, ·Se ne da.nllJo XXX-L go-cce al giorno p.er 8-10 giorni. C.o me medi·aazione i.potensiv,a, se ne 1danno XX-XXX gooce a l g iorn·o p1er tre giorni, sospend:endo qualche gio:rno per proii ricominciare. Si prenderanno prima o dur.ante i pasti, in acqua o vino o m eglio in };atte zuccherato ch·e n e maschera il sapor.e. Si potrà anch,e ricorrere a lì".ag.ìio in n.a tu·r a. 1 ,

1

1

1

1

L'acquavite alemanna. È u:DJ buon purgant.e ohe, pre.so·

:a d osi op1

p:ortuJne tn una tazza di tè, p·u ò daJ;e gli effetti d es,i de:r'a .ti· nei casi i n cui si richi1ede l 'u so di d•r8Jstici, all-0.rchè vi è 1b isogm.o· di una rivulsione intestinale intensa. II. Leclerc (Presse médicale, 23 marzo 1924) consiglia le dosi di 20-60 gran1mi, m ·ent:r:e' ·di solito si p11escrivon-0 ,qu1elle ,ji 5-30 g,r ammi. L ' a cquavite alemru1n.a ha p erò 1'i1n conveni.ente d·e'l sap,orte bruciante che spesso non è tolle·: rabile. P erc.iò 1si p()ssono prescrivere i tre me.dicamenti che entrano nJeJla su31 .co1mposizi01I1·e i.n forma di p olv.ere nel m od(> seguente : Polv.eTe di gialappa cg. 6-0; P o lve r e çli scammon·e·a cg. 50; Polvere di tu1~.ith (veg·etal e!) cg. 25. Da prender!J)Je uno o d~'e i111 un•a tazza di infuso di fio1ri di maJva. 1

1

1

fil.

0

1

0

1

1

L'aglio in terapia. S. Bonnamot1r (J ou111ial d e 1nédeci1ie de Lyori, 5 giugno 1924) fa notaire che l'aglio sta prenderl'do un •p ,o sto intertessante n.ella terapia, sp1ecjal1n.en te per gli studi di Loeper e della sua scuola, cl1e lo hanno trovato giovevcle. com ,e antisetti-co p10 Jmonare. Gli A.i:\.. fr:an.cesi .si s ar·eb1b ero risparmiatai la pena di fare quest·a scoperta Be avessero letto i lavori di Zo.ia che, da 01;. re. v·einti armi ha. st11diato sistema.t icamente 1 azion.e favoreNole dell' a.glio sull.e form e p0Jm10 nari e ·sp·e cialmen te srull.a tubie rcolo:s i. Ma, n aitu.raJmein.te, mentre si ripo.Yta;no, le formole d i Ippocrate e di Dioscorid·e, l ' auto.r e· italian,o non viene niemmeno' citato'. Loeper .e coll a.boratOO'i hann-0 p·oi p r eciis ata 1. azi,one ipotensiva dell' aglio. Le modifìcazio ni 1

1

1

1

ftl. Gli asparagi nell'alimentazione. >J on è r aro che il medi~o Si ser1ta chied ere dal m aJ.a.t o se gli p os,s o.n o e.ss,e:r.e p.ermeS1si gli a sp31rag'i, che al.cuni vorrebibevo bandi·fle d a lla dieta. di molti malati. La oomp,o,s izione degli asp•ara:gi coit ti, data da F . B.ottazzi (AlimelDJtazione 'd ell'uom·o) )è la seguente : Acqua 91,6; p arte inut ilizzabile 1,0; proteine 1.!3; grassi 3.0 (s·ic); idrati di carbonio 2,1; ceneri 0,5. Va.J.ore calorico 429. E·ssi contengon.o dell'asparagina,. d ell a coniferina e della mannite. Gli asp·aragi hanno azion·e diuretica-,senza che si possa p recisare il m eccani smo• .di tale 1

1

1


(ANNO

XXXI,

FASC.

42]

1381

SEZIONE PRATICA

a.zione. E pe.r q11esto cl1e alcuni li aiccusan.o di irritare l'epitelio r enal,e e trova.no• in ciò tina co.n troindicazione in oerte affezioni delle vie gemito-urinarie. J. Konin1g s (Le Scalpel, 1924 n. 26) riti•e ne i11vece cl1e e·ssi posisono venire dati specialmente ai pleto,rici, ai cardiaci, agli artritici, agli ipertesi, agli obesi, in vista dell'azione diuretica .che produ·c.e u·n a vera scarica dell ' emuntorio renale, spazzandone via i cletriti urici. Alcu11i attri1b.u iscono a.p punto a ·cruesti l'odore p1enetrante dell'urina di chi l1a mangiato, g1i aspara·g i, odo·re che· altri attri1buisoono inv;ecie, .al1'asparagina. Questi erbaggi sarebbero dannosi fJerò a colo1r.o che ave·sser.o• nel r1ene d·ei groSlsi .c alcoli di acido urico, potendo in tal caso determinare una colica nefritica.. fil.

nese. Eisistono. invece articoli e riviste num-er(.•S·e: basta consultare le annate d·ella Radiologia ::.\le.dica.. P er conosc·ere i foiI1dame.n ti tecnici d.ella rontg·ente·rapia possono gio·v a.r le « Gli appunti per il 1° Corso di P erfezionamento in Radiolog'ia di ::.\Iilano ». Bo•cca, e.d., che ra.ppresel.1ta110 uno dei })Ocl1i tentativi sintetici d-ella complessa ma.t eria. Per la p arte radiumlogiC'a ottimo è il lib·ro r:ecent.e del C1npp elli: R a.dil1.mterapia., P·OlZZi,. ecl. , Ron1a, che rap1)'1"'e1senta l'u·n ico libro· su q11esto argorm1ento in italiano. N11merosi sono ìnv·ec.et i libr'i francesi e sip1ecie te deschi. In fran·oeise: W·eil, Elem.enti di radiologia; Guileminot, Elettrologia e radiologia (l\Iasson ); Salomon, La radiote.r apia prof.on1da (id) ; ~Iaissioit, L 'istrum1enta1io in radjolo·g ia (:,\1a.loin1e); B·eclèl"e e C,ot~enot: Radiolo gia e r·adiumterapi a (id.). 1

1

1

1

1

'

1

POSTA DEGLI ABBONATI.

l\!fILANI EUGENIO .

. Protesi dell'arto inferiore. -

Al dott. M. R. : P eriodici di oculistica. - Al do.t t. Nicola De Petris, . Asmara: Per n1utilati in esito di disarticolazione tar·S o-metatarsica, semprechè la Lisfranc sia staBollettino di Oculistica: Prof. Bardelli, Fi ta e.seguita in maniera claissica, epperciò la renze, via Cavour 86. L. 30. superficie termino inferiore del moncone -0sseo Archivio di oftalmo-logia: Pr.of. Angelucci, • sia bene imbottita e indolente, sarà sufficiente Napoli, S. _t\.ndrea delle Dame, 21, Napoli. una. calzatura comune, a gambaletto· in pelle, L. 40. G. PUCCIONI. allacciato, purchè munita di suoletta da piede Al Dott. ì\latteo, Napoli, P.artanna: piatto, e purchè risulti ben congruente sul collo del piede, così da impedire che il mon,Sttggeriam10 « L 'EncéphaJite letargique » di cone scivoli in avanti. La parte anteriore :delL. von· Bock·el, A. B•es1s mans ·e c. Nélis, Bruxella calzat11ra - non -Occupata dal moncone .:_ les, 1923, Imprimerie Ch. Nosset e C.ie (170~ può essere colma.t a con qualsiasi m.ateriale rue R.o.yale S. te Ma ri e). V. di imbottitura (stoppa.; la11a; spugna di gom-. All'abb. n . 267~1: ma, e.cc.). Scriva alla reda.zione ·di « The MedicaJ J ourSe poi la superfipie termino inferiore del na.1 of Australia», B. l\'.I. A. Building, 30-34, moncor1e è dolente, prima di applicare la calElizabeth Street, Sidney; oppure si rivolga al zatura sarà necessario di sottoporre il moncone ad un adeguato trattame·n to p€r alle- C·onsolato italia.n o in l\!Ielbo11rne. Indicazioni narlo al carico (terapia fisica, ginnastica me- meno precise sono quelle che potremmo fornirle( noi, an1chie per+c•h è le dis posizi·oni so·n o dica); salvo far co.struire un.a suoletta di sosoggette a variare. R. B. stegno, modellata co,n caratteristiche individuali, qualora persistessero punti intolleranti Al dott. G. l\1. da S. ìVI. : alla pressione. Prof. R. D. V. Abbiamo risposto altre volte a domand,~ Trattati d'i dermosifl,logra•f ia. - Al dott. G. F., ugl1 ali o con simili. P. da. V. di E.: Importante pubblicazione: Un ottimo tratta.to recentissimo sulla .sifiProf. CARLO BASILE Diplomato in medicina tropicale al Royal, College of Phialciana. lide e le malattie veneree è quello 1del pr-0,fesa . surgeons (Londra) . Libero · dooente in Parassitologia sore G. Verrotti pubblicato in due volumi R. Clinica Medica di Boma. dalla casa editric.e Idelson ·di Na.p oli. V. MONTESANO.

I

1

\

1

Diagnostica delle malattie parassitarie

Trattati d·i roen.tgeriterapia. -

Al dott. B. M.

abb., n. 5711-2: Quello eh.e riguairda la terapia ron~g.en1olo... gi.ca in .i taJia.IlJO è ancora in coH.truz.i o·n e: .antica. ' è la traduzio11Je. del Kienlboc·k del!a 81. E. Mila-

Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della B. Clin1ica Medica di .Roma. Un volume nell'ampio formato della nostra Collana Ma· nuali del e Policlinico >, di pag. XII-~6Z, stampato su u.rta semìpatinata con 18 tavole nel testo e 91 figure lntercm&te, pit'I 2 tavole a oolori fuori testo. Prezzo L. aa. Per i nostri abbonati sole L. 2 8 in porto franco. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina,. n. 14 • Roma. • •

1


' 1382

il. POLICLINICO

[ANNO XXXI, FASC. 42]

POLITICA SANITARIA E .GIURISPRUDENZA. PRATICHE.

QUESTIONI

(*)

va; mai è opportUJI1o ohe, pur llJOlil. ·essendone LXXVI. - Notificazione . o comunleazlone dei ri- fatto ,oibbrl1g1o dalla l1eggie, atllche il rico.r:s o. ge1r,jarchic10. s1a notificato dla1 ri-co·! 'lrente alle p1a rcorsi gerarchie... ti inteivessate a Xlesmtervi, qu~ndo se ne alb«Quand'anche la legge o gli .speciali .:rie. ]'.) ia il temip,o. go1l1ame·n ti n1on pirescrivaiI1o la folflmale notilfìca R idofto. il termine ia qudiD·dici gi·orni, mand·e-i ric,o rsi gierarchim a cura, dJelle p.arti ricia tatlviollta 1a p,o,s;Sli1b ,i lità materia.Le ·d i p r ovveco1·renti, n ·on può m·ette,r si inJ dulbibilo cihe l' autorità ammi·n,istrativa, .chirumata a pironUJnziar- d·erie temp1etStirvamente, essendo ovvio ·che l'interessato sii :dtecida al riieoo"so· cio gnita causa; s i su tal.i ricor.si, abbia il dovere di portare a eon.oscenza delle parti con.tro interessate, i ri- n1a quanclo a lla noti.flcazi one no1n si possa co1·si medesimi affinch ·è l e m1ed1esime s,i a;no ·P'ro,c.ederte, .c1otnvi•oo1e rac•c1ennare n1el rtcors10 stesso .alla ciomum.icaz1one •ohe 'dev.e es1ser faitta p.o.ste in gr:à.do ' di p.r o.dru.rr1e l·e 110 ro contr-0dedall'autorità ,amminiJstriativa. È un richi amo d uzto·n i ». util1ei, tajilto più ch1e n 01n è .priescri ttJo, termine Pertanto è viziata da nullità 1a dec.isioine 'IJieir .siffatta oo!Ilfl1Iliica.z,o ne, esis&lJdo stabilito· in sede .g .erarchica se il ·r ic101rsoi no.n sia.i stato, soil tanto, iJ tJe1rminJe p er Jia p:roduzion1e ·d·el rico r alm1etno d'uffici o, .co.mUinicato al1e p e1rs.one inso a l lVIinistero - o aù P r ef.etto se il ricorso teressiate a resistervi. debil:>la .essere diretto .a ,qu1esto orgaIDJo . Oll!eista d1ecistcme non. molto recente della ...... Ma è prop1rio nJeaeissa.rio con,serva.:r.~ un riIV ·sezi0ne del C,o,n siglio ·di Stato su :rioo.r so 1~ati.cam1entes i.nutile e, m.eidiio ,cbJe sp·essio è p 13ru.zzo cont.1"'01 ì\1inister·o d ell/ Interno (14 disem\I)r.e, è c:aUJSla «lri. ritardo? L' e1sp erieru.a è oambre 1923), · deve esoo.r tenuta pr·e,sen.te d'a i p.riViati •e sp ecialmente dalJ.'autorità .ammini- 11eg·ati va.; p erò la forza della tr·a,dizio·n e è più foir te. strativa. Per alcune materie sp,eciali è pre. Poiichiè anche la viaJ ge~arc·hi cia si deve persortitt,o l 'obbligo d ella aomrun,i caz,ioine del ricòr1rierie, si ce.rchi ,fil 1ervitar.11e i p1eirioo1li. .corso aililie piart.i i nter.e1ss.a te a reisiis:tervi; in altri ca1si, no : per es., la l e1gg-e .e il r.egolamento p1eir l'ammiJustrazioìDJe comunale e proLXXVII. - Servizi valutabili agli effetti del terviin'Ci ale, per 1a sanità puJblb1.i ca, i)ie r l.' eserc.i~zio mine minimo per I a pensione. dlel1e fa1Tmaci·e no111 s1t~ili s1c:ooo 1' 01bb.ltgo drelL'imp1i.egia:to ·di un' ente Jo cal!e iscrttto aJla la notifì,èaz.i.on,e. 1Si cchè il rico :riso, gera:rchi co C'a.s1sa ,d i Prevideniz a (testo umioo 17 giugno ip.!'levisto dja 1que.ste l~ggi è ammessiibile 1S1e 1915, n. 868), pier .aoquis.i re il, d1iritto ai p1errl sottoscritto dal ricorrente .e proid oitto al l\1iSli.0I11e ha d'UJopo, fria lie altre con•d iztoni, di ntste·~o1 competente n ·el te.n nme l·egaJe, .che è av.er corntri1buito alla ·C·assa p1e r ,a}m.eno un statoi riidio·t to •a ·quindicii gi101NLi. Mia la IV S1edec1entni'o'. Ad iintegra.re ·q uesto peri 01do di temzion,e, per .evitar:e ch1e i~ ·cont~oliLo geira.r chi·Cfo po minimo no n vale il riscatto· d ei servizi 1 sia esercitato .seTIJZa cihe le p ersone interesanteriore alla iscrizione alla Cassa, ostando sate a iresiste:rte ail lric10 rsio1 s i:ano· me.ssie in a ciò il ·d iJsposto d·ell'art. I (ultima p1a;rte) 'dJel grad10 ·di eisp,01rre le .loro .r·agio,n i, cornsiidera r. d . 7 lt1g lio 1919, n. 1426. E ri.·eP!Pillre pio- , dbibligata l 'autorità ammini'strativ.a ia .c omunitreb!b1e valere il tempio di servizio· anterio1rie ·care ad esse il rico.r \So, p1e·r eventuali d edualla iscrizione, pTestato p:riesso· l'ente ·1-0-caJ.ie, 1 zioni •8 dicltia:I'.a nulle 1e d·eiC1sioilli 81ID!eS Se in quM1do questo .ente non avesse un vieiro e ' se det genax1chic1ai !se 1QIUes.t.b 10.b.bltgo non sia p1ropri:o regoJamento di pensi10n,e p1eT i pTlopri statJ01 rO•Sisell"V'aiJo. C10nse·g uenza 1dlell' annuJ.l.amienim·p iegati (Co,rte dei Conti, Sezioni Unte1, ·deto non ·è l a di1chiaraz.ione di iriric e1Vibi lità 'del cisionie 4 gennaio 1924, r. Adalardi). ricorso - p·er'ch!è 1questo fu rituia.Jm.ente proposto e :deve iav,e re il .suo sivo}gimento regoN. B. - A.i .q uesiti degli abbonati si risponde lare - ma è la rinnovazione d·el gi udiz.iio in direttamente pe1· l ettera. I quesiti debbo'H,O essere sedi~ gelf'a~crhioa. prr1evia ie1omurnd1C3Jziio·Ille del riinviati, in, l ettera, accompagnati dal francobollo e.orso alLe parti :il:ruteressate, •COln l'effetto di per la risposta e sempre indirizzati impersona~­ :rit3JI'ldo della risoluzione d efinitiva e di mag- ·1nente alla R edazione del « PolioUnico », via Sig iori Slp eoo. stina, 11.J. - Roma ( 6J. Così gra.v e in1cxmrvteni:ente :può elsser.e evitaLe risposte ai quesiti ohe non richied.ono esame di atti o speciali indagini, sono gratuite . to 'dalla rdiligetUlla dell'autorità amministrati1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

(•) La presente rubrica à affidata all'an . G1ovA.NN1 SBLVAGGI, esercente in OUsazione, consulente legale del 11-0Stro periodico.


[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

SEZIONE PRATICA

1383

NELLA · VI TA P RO_b-,ESSIONALE. Medici e radiologi. In alcuni e.entri è dJi.ffusa l '.aroitudi.ne di consegnrure alla famiglia d el malato 1e .radiografie eseguite p1e1r invito d:eJ. medi·C·O curante ·O• di un c.o.IlJSr\1J..en.te; talvolta ·quesrte ra.di·oig r.rufìe n-0n, I ron.o aic:e ompia gnate da .aJ cun ·Coim mento, a ltre v·olte de•i segni esegu'ÌJti 1suùle cop:Le r'icavate dai radiog,~ammi .servo·n ·o· a ri·chiama.r.e l'attenzioJl1e sopra le ieventuiaJi alterazioni. L e p•eI\Sone di fa.m iglia o i malati stessi sono· oontein.ti di avere in mano un documieruto dell'esaimte •eseguito, mai non "1i rado l asciano traspairi1"e il loro di.sapipunto nel triovarsi dinanrzi Utll'immagine .di difficile inteirpir:etazionJe. In gienera1e anche i m e dici ohe inviano il malato sentono iJ. bisogno· di richiedere copia o l'originale della radiografia eseguita, e pochi sono quelli che si contentano inv·ece del re·sponso• scritto, del r.adiol.01g.o anche seniia alcun dio1c um1e.nrto ohei l ' ELocompagn!i. Certo 'ottima abitudine, speci.almenrte niel campo sctentifi:oo, è quella <li .(tocumentar:e 1e prto.. prie aff.erinazioni, tanto più .qurundo le comlu.. sioni che ,da es:se vanno tratte d€1bib ono eS(Slere utilizzate da altri ·e possono· avere Uil1I gran p eso .p er la salute .d.el p aziente. E difatti uJtilissima documentazione è qu~lla ch e vi.ene fatta in ailcuni grandi istituti me'd iante IlJUinerose radiografie in serie, ciò sp1ecialmente· nel campo dell'ap.p arato gastro-intestinaJei, p·eT modo che chi legg;e '11 r.es.oconto d ell'ieisiame può ave·re sott'occhi.o passo p.asso le immagini che si p :riesenita vano al ra,diolo1g o du:rante lai sua. -01sservazione. . Ma per diverse ragioni no.n sempr.e è pos,.. sibile far questei: per ra.g ioni econ~miche, P,er ragioni di tempo e p·oi sopratutto pe rchè in alcuni casi ciò rappl"e senterebbe U1lJ luis so non n1ecoosrurio ai tfìni d ell'·ooame. 1Ci soillO d ei casi iDlfatti in •cui anche la radiografia è inu· tile e basta l'esame .I'ladiosc.o pioo: in ciò convengonJo .con me molti distinti radiologi. Di fro1nme ad un c aso di uJ<e.era gastrica oon 1a ·claisisica ·estr:o flessione o di cai~cinoma gaistrico con tipic a imma.gine lacuna.rie o di cisti aa ·echinoooieco ·del p olmone 1a r.adio1g ra.fia potrà a'\·reire .semprrie griande valore a soop·o scientifi.co, ma il so•l o ies ame radtoscopico satrà isuffici.ente per p1ermette,re la diagnosi. Nè si -capis·Cle· pe.T'cih.è il !1aidiJolog-0, ·che tSa beDJe osservare, sia sempre obbligato ad obbiettivare e documentare i reperti da lui sicuramente rilevati: una siCllira affermazione radiologica dovrebbe avere 1

1

1

1 1

1

1

1

1

1

1

1

1

presso i col1eghi medicL, .e a. ma.g gior ragion·e presso i p!Tlo.fani, altrettanto v:aùorrie p·r ooativo di quanto ha, per esempio, l 'affermazione del1'.oculista, il ·qu.ale faccia diagnosi di p1apilla. d a sta:si .s1em.za ·p unto docrum.entare l a 1sua ais:serzi0 n1e. Il r·adiologo. ·duirante' il su'o' .eB.am·e· se.n te s p1esso il bisogno di studiare con m aggio·re precj1siiion1e e di conc.entrar,e la sua attenzi onei su qooJ.che p.u nto partioo·lair.e dell'oil"gaJllo in os.&el'vaiiio·n e eid ecoò la maggiore neoessità d·el1a radiogralfi.a : i r a diogrammi così .eseguiti d1eiV1ono s·ervirgli per integrare l'iesam·e :radi.os.coP·ico ·e p·er otten:erie quei maggiori 'd etta.g li n el1'immag'iDJe, cthe T1on sono possibili 001lla isola osservazione sullo schermo. Ma spesso questi radiogrammi per sè stessi non hanno un significato ben d ·eifini1to,, so.n o parti di un. tutto ·eJd è mal:e ch·e ad re•s si tan.to alcun.i m1eidici Che j clienti dian·o un':importanz,a m1ag,gio.r 1e che non a l reperto scritto rilasciato dal r a diologo. Bisogn.a ch e turtti rioo•n oscam.o· a i radi101logi 1a n1aggioire .com p.e te·n za nella. l ettur:a e interip1r'etazione ·d·ei radio·g rammi, seniia di ~he la radio•lo·g ia n10[1J sa.r ·ebb e asisurrta aJ gr!ado di sp.e cialità. Forse ·da qui a qualche tempo ciascun medico · nel suo propirio cam,p o potrà servirsi di1rettam ente d ei raggi X pe1r rendere p iù faci1e ·O' com1p1etia:re le pr:oprie diagno1si, e forse sar:à UJl. be.n·e ol1.e in •Ogn:i.' ra,m o deJla ffi,edicina ogni m edico s i giovi da sè .s.t esso di questo prezioso m etodo di indagine, ma., fin tanto che l e cose non sieno tanto ·radicaJ.m ent e cambiate, i radiologi ·devono rivendicare a sè il diritto di dar.e if giudizio sorpra le •qu1e:srtioni radLo}o,g·i.cl11e1 e devono ribelJJainsi con tutta, l 'energia aJù a minac·cia che ten1de a far di ~QlI'lo· d·eì sempli-ci esecutori di radiogra.fi e, cioè d ei tec.ni,c i -ch,e neoeS1Sa1riamente sara:nno cons iderat i ad un livello m·o Tale 1e intel1ettua1e più basso degli altri medici. Il radiorl ogo ch e esegu.e Ulll'indagine per richiesta d,eJ m·edico1 o darettamente dal malato deve esser e lùi a d interpretare l,e osservazioni fatte e .1e imm:a gini otten'Uter cie reando .anche di ·metJteiTile in ra:pip·orto con i sintomi presentati dai1 pazi1ente; .e gli, più eme consegn a re al paziente dei bei radio,g rammi, deVle teneine a formulare una dia,g111osi r a dio:Jogica, e d è ·d a ritenie~si impari al suo compito quel radiologo che oltre alla prova radiografica non sa dare il suo giudizio clinico sul caso che ,g li viene presentato. Ma puir troppo ancor a .oggi molti medici non san·n o giudicare i radiologi C!he attraVlell\SO alla nitideziZa delle 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1384

-

lI, POLI CLINICO

(ANNO

XXXI,

FASC.

radiografie .esegt1d te, noo sapendo che un esa- ·queGti ·casi naturalmente riuscirà meglio quel m.e ra.dio1scopico ben ·oondortto è compito molto radi.olo·go ch,e hai una m.igli-o·rie .PII'etJ»arazi·001~ più difficil e ch·e no.n l'es.eicuiii·oine di un radioclinica. Ed a qu1esto propo,s ito d1evo f•a r1 notare gramma.. oome mi 1Sembri pooo ·l ogica e .antIBcieiilltifica Di recente il Maragliano ha opportunamenla sepa.ra,ta descrizione che fann.o taluni rate toccato la qu·estioin e died. rapporti tra medid]o1ogi di un reperto radioscopico ·e di un reco e radiiologo, e nelle sue conclusioni io soperto radiografico: l'un,o e l'ailtro mezzo di inno d ' aocordo con lui; pier'ò io amm etto che sii d.agine n-0n p·osso,DJo ohe portM".e a risultati e 'd ebb·a ma.n ten·er1e una dis.tinizione tra· diagnoa ·concl11sio·n i identiche, la radi.o·gratfi,a non .essi clinica e diagnG-si ra,dio1lo·gica. Quando per sendio cthe "tm'obiettiv:azione de1l1l'immagine rae.s empio il n1e.di-00· m.a nida il su•o1 rp.azienfJe dal dioscopica. radialo.g o, limita.n do iJ cam·p o dell'in.dagine raIn quanto alle prove riadiografiche io credo diolo.g ica e richiamando 1 aittenzione su di un dopo tl1tto che non convenga ·consegnarle al particolare problema, la risp·osta del radiomalato, a i11eno che non si tratti di casi spelogo1 sa·r à ·p te r lo p·i ù una diagn.osi radiologic·a ciali, come per esempio in caso ·di reperti cioè una diagno·s i par'z iale in rapporto a quel evid.e nti e di facile interpretazione in affed eterminato quesito, ad esempio presenza o zioni traumatiche ·del sistema scheletrico (che m·e.no di un pneumoto·r ace .c,ompleto·, g.rado di non implicano per lo più speciali preoccu. spo:stamento del mediastino, configurazione pazioni aJ })aziente). Anche n·eJ caso· che. il padella aorta ·etc. Ciascuna di qu.este risposte co- zi.ente debba o vog·Iia ri1p1etere l'.esam,e even~ s1 ituirà un elen1ento p·e r completare la diac,onotualmente in altro istituto o in altra sie de sasi ·c linica. Ma di p-iù ·esistono del.le v1ere sin1dro- rà b,e,n e di lasci.are dei dooumenti per s.errvire mi radi.o·l og·i che, !Sp·e·cie n·el campo a1ddiom.inaJ.e, a.cl un possibilè coinfronto. Ma. in g ener aJ.e io che per sè sole non permettono di as·s urgere cuedo cl1e sia m,e glio asten·ersi dal .co,n segna.re ad una diagn.osi iprecisa, p·er .esem1p i·o la sin- le radiografie anche per altre ragioni : di;fatdrom.e duodenale, la ritenzione gastrica; an- ti talvolta. una .diagnois i di un tum 0Te maJig110 che qui il reperto radiologico non sarà che pt1ò resuliare ·evidente .alla semplice isip·ezion€ un.o ·degli -eJ:ementi .ooi quaJi il clinico potrà di t1n 1•adiog·ramma, e si capisce bene che coformuiar,e la diagnosi. N·O·Ili è per eisempio .che sa p.ossa rapv resenta·:r.e un taJe do·cum•ento in una ·di.agnosi radiolGgica q.u ella di sacralizza- mano del malato, specialmente se questi con zione della V lo.mba.nei n.el ca1so che tale an·o'"" "ltllo deri sotterfugi, a cui 1sp1etSSo ri·corrono cermali.a non sia ·a cc·om.p agnata da alcun1a fffil.o- ti soggetti ~o.rtem·ent.e preoccuipati del 1oro stam enolog iai stlb ietLiva o obiettiva di altr-0 g.ene~ sto di salute, porta taJ.e imrn.aginie ad esamite; è pt1 re t1na diagnosi radioJogica quel1a di. nare ad t1n m·edic.o estran°eo1, nascondendoglieallargarr1ento della sella turcica, perchè non I1e la r)rovenienza. Di Gimili gravi inconvei1m1)lica i»err n1ecessità una unica .e d·eifì.nita dia- ni.en:t i possono es.sere cau:s1a anche l1e ·r adio·g ragno.s i ·càin]ca. C'redo. .duncp1e che alm,e.n o in qu.e- fìP- to.raciche in possess·o d·ei pazienti : e:Sisto.. 8ti casi e i-n altri 1simili si d:ebba· :p arlare sem- n·O·, è v·e:r.o, dei -tub1e!'ci0Jotici chiarameillte ·edotplicen'1er te di diagno si · radiolo,gica. È del re- ti del loTro stato e ch,e hanno .raggiunto quel ·sio anche dieontologicamente corretto che il grado di indifferenza dia far lorro considerarB con rasis egn.azione la loro maJattia, ma in molradio1ogo si .Jimd.ti ad una diagnosi r.adiologic.a n ·ei riguardi d·ei malati a lui inviati da al- tisisimi altr'i casi una paro,l a impru d·e nte protri m•edici. 'fa1lvo1Lta., è vero, la diagn·o·s i radio- nu!Ilzi;:tta d·avantj a.l malato può •r.app.r esentare logie.a ·Coinc3..d1e1r à coll·a diagn·o·si clinica (p. es. : i11er li.1i t1n gra vie colpo mo.rale. In truli e.asi, e aneurisma dell'aorta, t11bercolosi polmona!"e), s p1ecia.lmietn.t.e in qu.e lli in cui la diagnosi di m,a ]n rrolti altri casi la nostra opera s.arà tubercolc1si è soltanto un sospetto, la radi ogra• :solo richi.P.sta per 1llustrar-e un dettaglio di fia in mano del paziente può essere di grave strutturai o cli co·n figurazton e rli una data ·p ar- danno, p·erchè in gen.erale queste ra1di?grafie te o· di lln dato orgian.c)i, ·e ciò non potrà c·o- sono portat.e in gir·o e sottopostB1 al giudizio Gtituire n11.a diagn.osi clinica.. rli var'i medici, per lo più inicomp·etenti nella ... In a.lcuni c.n.si il maJato vi.ene al radi.o~ogo lettt1ra di immagini radiologich·e, i quali insenza a.lc11n.o speciale indirrizzo di ricerca o ma- conisaip·evo1li rlelle conseguenz·e della loru .a ffermazione possono interpretare in modo troppo gari senza il consiglio di 11n ~ltro medico. In risoluto ed intem1p estivo certe ombr.e ilari, certale occrsionie il compito d·eù r.adi-0 logo è più oompLesso, ed egli non p11ò rifit1tarsi di pra- ti addensamenti basilari che vicev·ersa non perticare l 'esa1ne; •egli deve oercare da sé quei da- mettono in ne,s sun m·odo ltna diagnosi sict1ra ti clinici, on 2mnestici e semeliologici, che po.- <ii i t.t1b!~rtcoilosi. Il lingt1aggio d.ei radiogrammi non è comtrann-0 gt1 ~e~ a : lo nella ricerca radiologica. In 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

42]


fANNO XXXI,

FASC.

42]

r

SEZIONE PRATICA

J)rensilbi1e a tutti; d' altr.o,n de è così anche in altre branche sp.eciali ·d.ella rn·edicina : qual!lti m·edici sarebbero in gra.d o di interpretar.e Ulil elettroca:rdiogramma, ·quanti di rend1e1rsi conto di tutte le fasi che caratterizzano una reazione sterologica? N1on è neanche utile una- radiografi·a negativa in mano di ur1 malato che avesse la f obia d el carcinoma -0 della tu:bereol101si, rp·erchè qu1esto .ma.ilato, se· dub ita delle parole rassicujr anti del m1edico, potrà anche du.b itare ·c:he l1a r.adiografia presentata n.qn sia un truc-00 o una l)ietosa sostituzione, e continuerà semrp re a du'bita.rie. E questo ca:so n,on è llna semplice sUJpPl)Sizio·n e, perchè mi è capitato nella mia p1raiica. I radi-0gr a mmi devono .essere OOilJS·ervati e catalogati dal radiologo, p.ronto ad esibirli a richiesta del medico, dell ' 01p eratore o di l1Il! col1ega radio.l ogo : I ~ copie d.eille radiograifie sa.ranno p·er 10 più inutili al m edtoo ai .fini della dia. gnòsi, p1erchè ,q uesti 'dovrà fid arsi del rep·erto del radiologo, di oui .abbiai stima; sarann o poi 1spesso di dann 0 tn m ano dei malati. Firenze, Settembre 1924. L. SICILIANO. 1

1

1

1

1

Cronaca del movimento professionale. •

Contro una disposizione del bando di Concorso a medico delle tranvie di Roma. Nel settembre u. s. l'Azie nda delle Tranvie 1Iunicipali di Roma ha indetto un co11corso, per titoli, per l'assun7iio11e 1 1~ un 1nedico fìcluciario del1' Azienda stessa. Nel bando stesso ~i legge ql1anto segue : «Una Cou1miR~i one specia le con giudizio insin« dacabile formerà una graduatoria sulla base dei «titoli e ine riti scientifici e specifici dei singoli t.< concorrenti. <' I.Ja n omi11a sarà fatta cla lla Qorumi.ssione Am« ministra tr.iee dell'Azienda la qualè però si ri« $erva la fa coltà, parimenti insindacabile, anche <e di non i1orn.inare alcuno dei concorrenti, senza «obbligo di specificarne la ragione>>. Incredibile, n1a Ye ro. N-0n sono 1na.ncate le gi~ste proteste clegli aspir anti a l concorso, rli a lcu .1i rapprt:senta nti di Assoc:iazioni medie.be e di qualche giornale cittadino. 11 Consiglio rle ll'Ordine di Roma, che parecchi nlesi fa 1-on il 19l10 intervento aYeva reso vano un tentativo della ~tessa Azienda tranYiaria «di puro e semplice licenziamento cii medici iYi addetti da. -Oltre un ventennio », ha ora ripreso en.ergicam~nte l e trattative che purtroppo n on volgono a felice conclusione, onde la necessità cbe .sia «compatta » l'astensione dei medici <lal concorso cl1e lodevolmente solo i11 esiguo !1tlrnero Yi ha11110 finora partecipato. •

1385

11 riconoscimento per mezzo della Tessera dell'Ordine. In seguito a richiesta dell'Ordine dei medici de Ila. p r-0vincia di Torino a l Ministero delle Comunicazioni, la Direzione generale dei servizi postali del lVlinistero stesso ba stabilito che con prossima d isposi11ione da. pubblicarsi nel Bollettino Ufficiale, le tessere rilasciate dall'Ordine sara.11110 a mmesse nelle operazioni postali a comrproYare l'idBntit~t lìersona le dei 'ril.Spettivi titola ri.

============================================ , POSTI VACANTI.

ANCONA. Ospedaie Cl·viZe Um òe1·to I. - Ait1to Chi• rurgo, L. 3500 (sio), c.-v. , v.i tt<> e a lloggio. Titoli. Scad. ore 18 del 30 ottQlbrf · .\;Rivolgersi a lla Direzione Sanitaria. . BERTINORO (Forlì). - .A tutto il 31 ott., 3a. cond. J)€l' 3 fraz.; stip. L. 8000 e 10 bienni ventes.; cav. L . 2500; ambul. L. 500; p rimp c.-v. e 40% del secondo. Ab. 2400 circa, in pia nura. Età lim. 35 (~io.). Vaglia post. I.J. 50,10 a l tesoriere comun. BORGONARO (Impe ria). - A tutto il 31 otto.; consor. ; stip. L. 7500 oltre L. 2500 cav., L. 500 uff. sa n., L. 1000 serv. ostetrico . Ab. 2277. CASTELLA~!~ARE ADRIATICO (Tera1no) . I zona (spiaggia) ; ab. ll.630; pov. circa 900; età lim. 40. L. 6000 I)er 500 pov. • L . 500 ogni 100 pov. in più : 5 quadrienni decimo; L. 2400 p . cav. Serv. entro 15 gg. P er a ltre condizioni chiede re ann11nzio . CASTELVERDE (Cremona) - S'cadenza 30 ott.; con 'J rcdossi; L. 7800 e a umento del 50% in 20 anni; aclclizionale L. 2000 fino a 1000 pov. e L. 2 ogni po,-. in pi1't: r . . 1500 cavallo e vettura; L. 500 uff. san.; c.-v. dell'UniOlle Comuni fascisti. CASTIGLIONE DELLA PESOAIA (Grosseto) . - Per Vetulonia; L. 9000. Proroga al 30 ottobre. FABRICA DI ROMA (Roma). -· L . 9000 per 2000 pov., L. 300 per uff. san ., c.-v., 5 quadrienni dee. Età lim. 40. I.1. 50.10 a ll'Esattore. Serv. entro gg. 10 (sic). Scad. 31 ottobre. MILANO. Oonsiglio degli I stituti Ospi taUei·i. Dirigente dell'Ambulatorio Comunale curativo antitt1bercolare, vice dirigente e assistente id., medico assistente int~rno. Scud. ore 16 de l 31 ott. - Meclico Ispet tore; scad. ore lG del 15 nov. - Vedi fascic. 41. Moro ALcAN'.rAllA (Messina). - A tutto 25 ott. L. 6000 pei poveri. PADOVA. Spedrile Civile. - Assistente effettivo di chirurgia; vedi fase. ·U. Scad. ore 18 del 31 ott. RAVENNA. - Medico primario del Comune e direttore sanitario del Ci vic-0 Ospedale ; L . 12,000 e 5 quadrienni decimo: c.-v. Età limite a. 40. Libera docenza in clinica . o patologia spec. med. e tre 8 nni di dircz. di u11 ospedale importante o di aiutato in cliniea medica. . 1

1

R o~1-\.

P io I stit iztto di 8. Rpirito ed Ospedali Riun,iti. Conc. per esami a 30 posti di assi-

stente medico-chirurgo. Scad. ore 15 de l 30 nov. IDtà liJnite 30. Tassa di L. 50, uon reperibile, al Tesoriere. Stip. L. 4500. Per le a ltre condizioni chiedere ann11nzio all._"\. Segrete1=ìa Ge11erale.


IL POLICLINICO

1386

s. MICHELE

Condotta, a tutto il 15 11ov., ore 17. Per infotmazioni rivolgersi alla Segreteria. DEL QUAHTO (Venez·ia). -

L' Ammi11istrazione comunale di Oannata (Perugia) ha soprasseduto al concorso al posto di med. cond., in seguito a nota sottoprefettizia 28 ~tt., r>erchè è iinn1inente la pubblicazione dell'assegna.. zione degli stipendi minimi dci sanitari condotti e della classfficazione in e<.1tegorie dei comuni della P1·0Yincia giusta qt1auto diSJ)one l'art. 34 del R Decreto 30 dic. 1923, i1. 2889. Assumel'ebbesi interinato fino a sei mesi, preferibilmente Yicino a llon1a. ScriYere : dott. Giuseppe Pergher - Roma, via Cavo11r, 101. CO~CORSI A PREMIO.

Sono messi a concorso ci11que posti di perfezionamento della Fondazione L'll.igi Marigiagalli a favore di giovani medici laureati da non più di tre anni. I vincitori del concorBo :tvranno fi1n~ioni di ìvfedici pratica11ti, dovranno prestare l 'opera loro per un anno scolastico· in u no dei seguenti Istituti: MrLA.i\TO R. Universltà . ·-

1

Clinica ostetrico-gitnecologioa, Clitriioa delle mala.ttie p?·ofessionali, Cli:n·i oa pediatrica, Clinica derm.osifilopatioa, Istituto Sierotera'flioo (Corso d1 bat-

teriologia. e imm11nolvgia), e godranno ciascuno di t1n premio di incoraggiamènto di J.;. 1500 che potrà E:ssere corri "'posto anche 1n rate mensili. È messo a concorso un posto di perfezionamento della Fonda.~ io11e Pier Diego Siccardi a favore di un giova11e ì\tlf\clico l.u11rea to dopo il 1° luglio 1923. Il ·vincitore del co11eor .;o, che a ,rrà fun2iioni di Medico pratica11te, dovrà l)l'estare l 'opera su.a nella Clinica delle n1ala,ttie vrofessionali, per la durata di un anno scolastico. Egli godrà di un premio di L. 1800 che potrà essere corrispooto anche in rate mnsili. Alla fine dell'anno il vincitore del concorso potrà ottenere n11che il premio speciu le di 11ro·:fitto consistente in unn. medaglia d'oro . Le domande dei concorrenti, scritte su carta bollata da dt1e lire , dovra11no lJervenire alla Segreteria della 1} 11ivel· ~ità (via Borgo Nuovo, 25) i1on oltre il 30 novembre, accompagnate dal certificato di con~guita lat1rea coi punti di merito riportati nella carriera $Coln:·tica e da altri eventuali titoli e docu.menti. Nella domanda deve essere indicato l'Istituto o gli Istituti, per i quali il candidato intende concorrere. I concorsi verranno giudicati entro il 15 di dicembre.

[ANNO

XXXI,

FASC.

42]

:NOTIZIE DIVERSE. La celebrazione dei medici caduti in guerra. • • Il rito grandioso e mistico con cui sarà celebrata la quadruplice centuria dei Medici caduti in guerra è stato fissato per il 10 no,Tembre 1924. L'intervento di S. ::'\1. il Re e i discorsi del Mi11istro della Guerra e di Carlo Del Croix, il moti\o orchestrale diretto da Vessella, la cerimo11ia del trasporto dell'<:llloro dal J>alatino a Firenze .sull'autocarl'o decorato dall'arcli. Lombardi, della Scuola del Brasini, l'intel've11t-0 di altre autorità, figure rappresent1tive della vita italiana, ecc. (laranno a lla Cerimonia un carattere di gra ndiosità senza pari. Dato il carattere Nazionale della Celebrazione il Consiglio dei Minj.stri jn via del tt1tto eccezionale 11a concesso i ribassi ferroviar i clel 75 % ai Medici tt1tti ed alle famiglie dei Medici caduti, e del 50 % alle Sig·nore dei Medici Yi,renti, e d alle Infermiere Volontarie della C. R. I. Per avere tessere, ~chede, biglietti d'invito alla C'erimonia, pubblicazioni, programmi, tutto gratuitamente, rivolgersi al Segreta.rio Generale della Celebrazione dei Medioo Gad1ito in Guerra dottor E'ederico Bocchetti - Scuola di SHnità Militare Firenze. 1

7

Congressi medici riuniti di Milano. Rjcordiamo che questi Congressi, i q11a li per la loro stessa molteplicità e per l 'interesse clei temi in disc11.s~ione richian1eranno un enorn1e i1ume1·0 di medici, sono indetti a Mila110 rlal 22 al 31 ottobre (Congre~so di Pediatria : 22-25 ottobre; (li Ortopeùia : 24-25; di Chirurgia : 26-28; di l\'.fedicina interna : 28-al; di Urologia : 29). Nei fascicoli 32 e 34 abbiamo già dato le indicazioni relative a.i temi, a.gli uffici di presidenza e cli segreteria, alle modalità e a lie condizioni delle iscrizioni. 1

* ** RiportianJo qui i terni 11fficiali dei due C-0ng·ressi i1iù irn1X>rtanti Chirurgia: 1. J_,a simpatiC'ectomia, relatore G. UFFREouzzr.; 2. T....e indicazioni della opern bilità nelle varie forme di splenomegalia (in comune al Congresso di Medicina interna), relatori F. MrCJ!ELI e CAPPELLI. ~ledicina interna : l. Sin<l.:.~01ni surrenali. relatori N. PENDE e C. PI.\ZZA; 2. Progressi nella diagnosi della nefrite, relatore I..J. FERRARIKI; 3. in comune con il Congresso di Chirurgia.

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

In seg11ito alle dimissioni del prof. Cagnetto - chiamato nll'Università di Padova - da dirigente jl Gabinetto anatomico-patologico dell'Ospedale Civile di Venezia, è stato chiamato a tale carica, in esito a concorso, dal Consiglio amministrativo della . C-0ngregazione di Carità, il prof. Enrico •Franco, <la qualcl1e anno professore d.i a na to• mia patologica e di J)atologia generale nell'Universi tit cli Lis bona.

II · Congresso dell'Associazione Nazionale Italiana Dottoresse in Medicina e Chfrurgift. La Presidenza dell'Associazione è venuta nella determinazione di indire il secondo Congresso a l\1'ilano, anzichè a Roma, per dare modo alle Socie e Colleghe tutte di approfittare dei Congressi 1\fedici riuniti. di Pediatria, Chirurgia, Urologia e Medicina Interna. D'accordo r·0lla Commissione C'entrale di detti Congressi, ha fisF-a to la a.~ta del-


(ANNO

XXXI,

FASC.

42]

1887

SEZIONE PRATICA

l'adu11anza per il 26-27 ottobre. Relazioni: I. Jn,diriz.zo professionale delle rriecliohesse in ItaUa: ~) A.tti·vità, pa8sata (olò olle è stato fatto nel campo soientijioo, professoinale, sociale): Dott. Myra Carcupino Ferrari; b) Attività futura (Oampi ili azione - Pos,i zio,ne nelle pubblich e amministra:zlotii e ·n ella nied,l cin,a) : D-0tt. Ester Bonomi; II La profilassi antitubercolare e le infermiere visitatrici: Dott. Clelia Lollini; III. - Protezione della donna e del fanciullo riel lavott·o : Prof. .Angiola Borrino - Dott. Livia Lollini; IV. - Oomunicazioni ~:arie.

Faranno parte dei lavori del Congresso anche le elezioni per la nomina del nuovo Consiglio, e l' nssegnuzione delle cariche, e l'aggiudicazione della borsa di studio "\Vassermann per la quale fu indetto concorso, sca<.1t1to il 31 agosto ll. s. I~ adesioni devono essere mandate al più presto alla Segreteria Q{\ne1:ale - Via S. Barna•b a, 8 l\llilano, la ql1ale s'interesserà anche degli a lloggi, per a vere la tessera ' on ribasso ferroviario che sarà intestata ~ i Congressi riuniti . Quota d'iscrizione L . 2-0. Naturalmente sono ·v alide le iscrizioni e le quote che furono inviate a Roma nel maggio scor.so, e le aderenti di allora riceveranno la tessera dietro semplice loro richiesta. Con l'invio della tes::;era sarà comunicato il lt1ogo di raduno.

Scuola di Per.fezionamento in Clinica Pediatrica. Il corso di perfezi·)n3.mento biennale, di cui den1mo notizia nel N. 40, si inizierà nel mese di dicembre lJrossimo. Per informazioni e chiarimenti rivolgersi alla Direzione della Scuola r)res~o la Clinica Pediatrica, Ospe(1a le Anna Me.ver , Via Mf!nnelli, ll5, Fire112e t 28).

()orso per Medici condotti. Nel p1·os8imo mes<:; <li novembre si terrà a Venezia presso l'Ospedale Civile un corso speciale P€i medici condotti Oltre alle ìezioni di cliniche generali e di spe.cialità, di esercitazioni di laboratorio, vi saranno delle conferenze su :trg·o menti òi a tt11alità da parte di eminenti st11diosi. I A1 tassa di iscrizione sarà di L. 30. Programmi dettaglia ti. orari ed informazioni si potran110 a vere dalla Dire~i.J ne Sanitaria dell'Ospedale.

Esami di Stato. Daremo 11el pros"'imO numero un sunto del regok'1mento sugli esami di Stato per l'abilitazione al! 'esercizio delle professioni sanitarie. Prob·a bilmente i laureati nel <lecors-0 anno scolaRtico ' rerrn.11no esoner.uti da q11esto esame.

Per il Consorzio Universitario di Palermo. · Il 17 settembre i1ella Prefettura di Palermo ebbe luogo un conveg·no di rappresentanti dei principali IDnti pubblici della Sicilia occidentale, centrale e meridionale e çli alcune aziende industriali .e commerciali della città di Palermo onde gettare

le basi di un Consorzio universitario. Il Comune di Palermo aveva già sta.oziato jl contributo di I1. 150,000 annue; il Comu11e ~ la Provincia di Trapani si 1sono impegnati a partecipare per non JJ1eno di L. 50,000; quelli di Girgenti per L. 30,000 incirca; la Società Generale Elettrica della Sicilia per non meno di L . 10,000; si annu11zm imminente un contributo (lella Provincia di Palermo per L. 150,000.

Per gli assistenti universitari. Il Senato accaden1ico di Bologna ha stabilito che, per lict!11ziare gli assistenti, occorrano 6 mesi cli preavviso ed una deliberazione di merito della Facoltà, I,)resso la quale il licenziando ha il di~ ritto di scagionarsi degli addebiti mossigli. L,o stesi;;o Se11ato ~1ccad~mico ha anche deliberato che le Facoltà ogni cinque anni rivedano il rendimento di ogni aiuto e di ogni assistente.

Onoranze al prof. Carie. Ad onorare il prof. sen. Antonio Oarle, in occa.sione del 30° anno li insegnamento di chirurgia nell'Università di 'l'orino, i suoi allie,~i chiamano a raccolta gli ammiratori ed i beneficati per rendere .p iù solenni le manifestazioni di affetto, di stima e di riconoscenz:i al lVIaestro. Per questo scopo P. ::;orto un Comitato d'onore, presieduto dal Duca d'Aosta e di cui- fanno parte il senatore Casati, ministro della Pubblica Istruzione, l 'on. Giolitti, l'on. Boselli, l'on. Teofilo Rossi, il son. Brondi, rettore dell'Università di Torino, rappresentanti degli I stituti Slll)eriori e degli ospenali cittadini, autorità di 'l'orino, Cur1eo, Chiusa Pesio. Il Con1itnto eseeutivo è presi~­ duto dal prof. 1'1ario Donati cd è costituito da professori di Università e da primari d'Ospedali, che furono diretti allievi del prof. Carle. Fra le 011or<1nze deliberate, 1a )liù impo·r tante è la istituzione di 11na borsa di medicina e chirurgia che sarà. intitolata al nome di Antonio Carle e verrà conferita , ogni anno al migliore laureato in medicina della Università di Torino, per studi di perfezionamento all'estero . La s-0mma necessaria Jler i.s tituire tale borsa viene raccolta per p11bblica sottoscrizione ed il Comitato rivolge invito a J)arteciparvi a quanti intendono in tal modo onorare il grande chirurgo, cbe da decenni l)rofonde i tesori della sua scienza • e della sua impareggiabile arte a sollievo della llmana soffere!lza. JJe sottoscrizioni devono inviarsi fi.!!a ~·i vista «Minerva lVlediea », casella postale 392, oppure al prof. G. :iYI. Fa·sìn.ni, Clinica Chir11rgica, via Ospedale, 3G, Torino. 1

Una medaglia d'oro al prof. \ Stanziale. Con recente decreto 11 prof. Rodolfo Stanziale, direttore del)a R. Clinica dermosifilopatica di Napoli, è statp insignito della medaglia d'oro per la costante ed efficace opera ~cientifica e sociale nel campo della profilassi e della cura. delle malattie infettive. Il prof. Stanziale fu già premiato dal ~linistro

\


1388

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, F ASC. 42]

il lavoro s·u ll'isteria, lodato grandemente dal suo

-Oell'Interno pet l'opera di a ssistenza svolta da studente nell'epidemia colerica del 1884 in Napoli; nella sua carriera ffi è poi occupato dei problemi • oociali di profilassi <:eltica; ha fondato in Napoli l'Istituto foto-radio-terapico, raccogliendo mezzo n1ilione, per la cura gratùim dei malati poveri. Gli esprimiamo i nostri rallegramenti.

maestro (Jharcot. Tornato in Italia e a Roma, impianta · nella sua casa r>ur tra. 11ote.voli difficoltà economiche un arub11l<ttorio gratuito per malattie nervose: dal ricco materiale occorso sotto la sua osservazione trae materia di 'nuovi studii sia di neuropatologia

Contro la malaria.

« sulla geriesi <l elle contratture nelle pa ralisi del faaoiale », « s1ti tu,mori del rnesencefalo », «sulla 1

Il sen. G ra3si ha preS€11ta.to alla Preside11za del Senato la seguènte i J1terrogazione : ,, «Il sottosc1·itto, ri ferenclosi all'asserita sc-01.)erta di un nuovo rimeclio molto più raclica.le del chinino per la cura rlella malaria : richiamando le fiere acct1se di volontaria e interessata noncuranza di questa a sserita sco1)erta che giornalmente, ancl1e sulla starnpa 11uotidiana . veng·ono lanciate e-0ntro la Direzione generale di Sanità, l'azienda c1el ehinino di Stato ed i malariologi più autorevoli e ~nettendo in i·ilievo che questa campagna purtroppo viene a fomentare sempte più i vecchi r>regiudizi del volg·o contro l'uso del chinino; chiede a l lVIini.stro ùell 'Interno se non ritenga opportt1no inoaricare 11na Com1nissione di presentare al J)Uùblico la .documentazione scientifica del D.lore reale della nuova <:tira cd anche eventual1nente <li procecle~:e ad accerta inenti per proprio conto)). '

7

\

teravia delle nevrosi vrofessionali, « sit alcuni di~t~urbi detla 11toti7,itit e deWequi"ltòrio neìl'emiplegia cerebrale», ecc. : t·he di biologia come il « Oo1itributo allo studio della mielite acu.ta da streptocvcco )) .

Di questo tempo sono frutto delle sue ricerche cli elettroterapia le .)sservazioni sulla « ·r eazione clef1enera.tiva a rlistanza » r~'lzione che porta giustamente il suo nome }1nche 11ei libri stranieri. 2\ila troppo lo attirava l'insegnamento ed Egli iniziava la SU<l attività, didattica con conferenze sull'elettroterapia a S. Spirito, e più ~'lrdi, dopo il conseguimento clella Libera Docenza, per titoli, i11 Neuropatologia (1897), ten.e va un corso di lezioni regolari al! 'Ospedale di S. Antonio e S. Spirito ove accorrevano studenti e medici volenterosi. La scoperta dei raggi X trovò in Lui un ammiratore entusia sta, e, ~enza ab bandonare l'Elettroterapia, da quel momento si dedicò allo studio della nuova branca 1nedica e fu tenace ed autote\ole a ssertore dell'intima e inscjndibile unione di queste dt1e discipline. Per opera sua principalmente sorse in Italia la Cattedra. di Elettroterupia e Radiologia e con a1nmirabili fatiche e con non mai mutato entusias1n-0, riuscì a creare dal nulla quell'Istituto che a ragione era <{ggi 1.I suo orgoglio. A J..J11i nel 1907 veni,·a dato l'i11carico ufficiale dell'i11seg11am-ento i1ella R. Universit<.\ ed Egli for11ì il gabi11etto dei s11oi apparec·chi personali e si l)l'odjgò instancabile con personale volontario tralasciando l)er l'in ..egnamento og11i attività priYa ta. Xumerosi furono i suoi lavori in quest'epoca e quelli « &'llt ,.,vna 'nuova niacc7zina. slatioa >) e la sua « applicflzione come appa reoolz io radiologico», «io 1

1

Francesco Ghilarducci. 1~~57-1924

.

Con la mol'te di FRANCESCO GHILARDUCCI la Radiologia Italiana perde, non solo uno dèi .suoi migliori, ma colui a cui sono state legate strettamente le sorti clell'i11seg11amento e la crescente illl);l'O l'tanza della radiologia in Italia. Nato nel '57, a Viareggio, la sua adolescenza fu solitaria e doloroC)a per contingenze famigliari e costretta nella s~verità di un collegio, lontano dal nonno materno, il celebre penalista Carrara, unico rimasto dei su-0i. I.ie soff~renze e la solitudine dell'adolescenza, le jngustie 1nateriali, la ma nca11za di affetti famigliari lasciarono necessariamente una fo1·te jmpronta nel suo carattere. I.Ja11reatosi nell'81 a. Fire11ze, per oltre 7 anni fu costretto ad una co11<lott!l. 11ella Lunigiana e, rtella solituùine, Jl suo :.:pirito desideroso già della ricerca, tro,·ava sollievo i1ello studio; fTa una visita e l'altra e dopo lungl1e giornate faticose di montagna troYa,·è.l il tempo di pubblicare quel1'« Analisi bcitteriologica, rl elle acque di Fivizzano

>>

che rappresentc'l un'a1·dna impresa per un medico co11dotto senza mezzi ~1datti, e quelle sue osser, ·azioni origi11ali di lesioni 11ervose (pol,i nevrite) postinfluenzali.

Nel 1881 con improvvisa risoluzio11e, la.sciata la t;ondotta ove si era prodigato nelle epidemie di tifo e cli colera, e do,,e lo avevano acclamato cittndino onor:irio. Hi reca a Parigi: la Salpetriére Io vecle nssidt10 per ~i11e anni. Di quell'epoca è

1

stu,dio di apparecchi rJ·i induz·i on,e per,·

1~so

medicu ))

si alternano con rieer che sulle p ro1)rietà biologiche della dia termia (« l'infl1tenza della diatermia sul diabete fluorl.zinioo )>), clella folgororazione («sull ' aziorie biolor;lca e· curativ.J, della folgoraziorie »)1 ~ con ricerche di elettrodiagnostica (s'lllle alteraz· io1ii dell'eccitabilità el ettrica 11elle l esiorii perife1·ich e dei 1ie r v i 0111 olog h'i). Nel ec'ln1po clella l{adiologia la Sua attività fu

particolarn1e11te a.ttra tta dai gran•:ti problemi dell'azione biologica delle radiazioni in cui lascia largl1e ed originali improute. Egli per primo nel J908 stabilì ~perimenralmènte la superiorità dcll'a z iorie delle racli.azi,>ni penetranti oggi usate largamente in te:i;apia; per primo sostenne la differ ente azione de,i rag1i X in rapporto alla rnaggiore o 1n inore 1·apidità clegl i irnvulS'i e lu Sua •

teoria sl1ll'attivitc~ biologica sp~cifìca delle radiazioni che costituisce il fulcro dei lavori della Sua •


(ANNO

XXXI, FASC. 42]

1389

SEZIONE PRAT.ICA

scuola è oggi non solo largamente rjconosciuta ma ci ritorna quasi come una novità dalle scuole straniere. Egli, oon un complesso a rmonico di lavori sperimentali, cir~a una. trentina (notevolissimi fra gli altri quelli condotti sullo stomaco del coniglio) IK>rtava prove brillanti e num·! rose alla Sua asserzione e dallo studio delle differenti a lterazioni i:-";tologiche riscontrate sullo stomaco di animali irradiati deduceva una scala biologica di radiosensibilità e proponeva una nuova unità di m.isu·ra bjologica più sensibile delle modµìcazioni cutanee. Un alt.co campo originale di studio collegato strettament.e col })recedente è q1tello dell'azione delle radiazio1ii seo.Jndarie e, mentre numerosi sono i Javol'i Suoi o da Lui ispirati, che d.imosq.-ano la differente azion-e di questa gamma di radiazioni (lavori st1ll'azion.e battericida a naloga a quella dei raggi luminosi); Egli sµ questa concezione basava tutto un nuovo ed originale indirizzo tel'apeutico cl1e si è dimostrato ricco di promesse e che tende •)ggi largamen t.e a diffondersi. Da pochi anni, 1919, era stato ele\ato al grado di Ordino.rio . nell'inc,:;eg~amento nell'Università ed aveva ottenuto l'obbliJatorietà dell'insegnamento stesso: e nel frattempo non gli ernno ma11cati i giusti riconoscimenti <lel Suo Yalore e dell'attività, con importanti incarichi onorifici. Era stato infatti Rappresenta11t~ del R. GoYerno al 6° Congresso di Radiologia in Praga (1912), del 7° a Lione (1914); e ultimamente a l Congresso della Lega ver la lotta contro il cancro (Ilru:xelles 1923) ; era stato eletto presidente .de~ 3° Congresso Italiano di Ra diologi.a Medica ed era tuttora Socjo della R. Accademia Medica di Roma, Presidente clell'Associazione Ronu1na fra i Cultori dell'Elettr<.logia e della Radiologia, l\1embro del Comitato

1

Nazionale di lotta contro il cancro, Presidente del Centro laziale di lotta cont_·o il cuncro che egli ha sostenuto e organizzato validamente... Nonostante gli anni E gli ha conservr, to :fino a ll'ultimo' il su o entusiasmo e la sua prodigiosa attività e il st10 spirito corribattivo: infatti sebbene sessantenne, \olontario a ve va partecipato alla grande guer~'a dirigendo una ambulanza radiologica che aveva fornito del Suo originale apparecchio per 1a ricerca dei C{)rpi estranei, e prodigandosi per ben due unni in pro' uei feriti. J-''entusiasmo per Je ricerche, l'attività didattico., la facilità di parola nell'esposizione, la profo11dità e finezza di osservazione mista 'a una s intesi geniale, la genialità stessa in tutte le Sue manifestazioni e i Suoi lavori, l'amore per il Suo Istituto a cui Egli diede tutte le ore della Sua giornata nel completo disinteresse di tutto quello cl1e non riguardava ·la Scuola, l'attacca111ento per i Suoi allievi ne rappresenta no le princjpali car:itteristiche : Egli soltanto nella pittura, do,·e portava l)Ufe una impr onta rli genialità, trovava ripoi::;o e sollievo del Suo stato d'animo, spesso triste, che trasfon(leva nell'acquarello. Egli è 1norto, lasciando largo rimpianto per l 'Uomo e per lo Scie11ziato in !:utti, ma specialn1ente in noi suoi allievi che ne abbiamo potuto U})})rezzare le grandi doti, per gli a ltri - meno a Lui T"icini - forse velate da una rude apparenza. Egli è morto in riva al n .are nell'isola d'Elba, per le cui bellezze pittoriche egli dimostrava una speciale predilezio11e e in cui era andato a cercare riposo. GABTONE M ELDOLESI.

Indice alfabetico per materie. Acido cloridrico nell'anemia Acqua Yite <llemanna Aglio in terapia . Asparagi nell'alimentazione Bibliografia . . . Corpo estraneo nell'e:sofago bino . . . .

Pag. 1379

perniciosa . .

))

13.- o

))

1380

))

1380

))

1372

di un bam-

))

1372

))

13:3 13!1

Jf:ic ·Jr si geraroliioi : 111 un ica..Jiu n e .

13~8

f-•a11g •e nmano: pn11emongglutinina

1:r14

~cn rln t t ina

1375

.

))

1385

Di t1resi : studi . . . . Erpete : l' . . . . . . Estrofia della vescica. : trapianto ùegli u reteri • • • IDugenetica : Congresso . . E'ra ttur}1 del bacino : complicazir1ni l1rinarie . . . . . . ·

))

131:6

))

1377

F.

.

>>

.

)) Gozzo ende.:.njco : convegno per lo studio « Idronefr osi tra ll m:i tica . . . » Itl iosi familiare . . . . »

1:170 1378

Litina : son1ministrazione dei sali di -

»

1ll ed ioi e radiologi

))

l 37H 1383

))

1 3~5

.

Paralisi progressi va : trattamento co11 innesto di malar ia terzana Ro~aa, 1924 · T ip . Cartiere Centr ali (8).

llnenru otorace artificiale : ca11se dell'en1o ttisi omolute rà le . • • I)net1motorace artiiicia le : nuovo a.go . l)n0n1uotorace artificia le : nuovo a1)parec·chio . . • Protesi dell'arto inferiore • n c11i : disnervazione nelle nefralgie

))

G IULARDTJCCI

J.>ensiune : servizi v alutabi li agli effetti del tern1ine rniriinzo . • • P iecle : innervazione cutau~u

Pie l ite ùelle gravide

Oronaca del 1n,ovime11,t0 professionale

r nrkinsonismo l)OStencefalitico : lesioni dei cen t.::i nervosi . . . . . P ag. 1376

?Lotifioa.~·ione •

))

1382

)) ))

1376 1367

))

1375

))

1362

)) )) ))

1359 1381 1369

))

1382

))

1355

))

1377

))

137:-;

)}

1379 '

»

13G4

e oo-

: se~ni per la clingnosi nelle f 1r1ne a tipiche ~ifi ' ide ereditaria ecl a lterazioni en1a tologiche . • • Rtr ;cnina a closi jnl en~i Ye • 'l'pt:i no : patogenesi; cura con l'acido fe l ic ) a lla Ila.cccl li • • •

L. Pozzi. ed. resp.

'


(L POLICLINICO

(PAGINA

DELL'Al\iMINISTRAZIONE)

SEZIONE PRATICA F ASC. 42

Recentissinaa pubblicazione :

Dott. LUIGI CAPPELLI

A.iuto alla Cattedra di Elettroterapia e Radiologia della R. Università di Roma.

RA.DIU~TERAPIA. MANUALE PER I MEDICI PRATICI

Prefazione del prof. FRANCESCO GHILARDUCCI, Direttore del R. I stituto di Radiologia ed Elettroterapia della R. Università di Roma.

Riportiamo la breve ma significante prefazione con la quale l'Illt1stre Prof. piaciuto ornare questa nostra pubblicazione:

GHILARDUCCI

si è com..

« Questo libro1, che il Dott. Ca p pelli, uno dei miei valoo-offi aiuti, appaissionato e competente cultoire della Ra,d iumtera.p ia, presenta aJ p·u bblico me·dico,, è fa.t to aJlo scopo di volg~izzare l'uso del Radium nelle applicazioni all'arte cura,t iva. Lo scop10 è statoi ra·g giunto p:iienamente nella. forma e neil la sostanza; nella forma perehè lo ~ile, semp·lioo e piano1, permette di ben c:omprendere i pro1 b lemi più interessamti, che costituiscono la ba1se teo riea della.i radioo,t tività; nell.aJ sostanzÙJ perchè l' Auto·r e, con lodev<Jil e pairsimonia, .m1Q1stra. 1 .quanto può attendersi praiticamente dalla applicazio·n e del Ra1dium a.I.lai teraipiia, e spooiaJmente ~ .allai terapia dei tumori. Nell'ep·oica presente, nella quale tende a volg-arizzairsi e ad estendersi l'applica.z.j-0ne delle rarlia~ioni ailla cura di molte a1ffezio•n i, il la,vo•r o del Dott. C·aippelli, per la semplicità e lai chiairezza, 1 .con la quaJe è redatto, è destinato a p-0~ta.rie un vaJidi0 oontributo aJla vo1lgairizzaizione di quest.a l braillca de11a terapia,, alla. quaJe è riS€rva,t o certame.ntie t1no splendido avvenire. Ro·ma,, Ma;rw, 1924. FRANCESCO GHILARoucc1. 0

1

1

1

0

0

1

1

Un volume in-8, di pag. IV·150 CN. 15 della Collana Ma,nuali del "Pol i~li~ico ,,),. nitidame~te st~mpato s~ carta semipati· • nata, con 5 tavole e 5 figure nel testo. - Prezzo L. 18 piu le spese postali di sped1z. - Per i nostri abbonati sole L . 16

.

Ai nostri signori abbonati rammentiamo le seguenti interessanti pubblicazioni DoTT. CAv. UFF. ALBERTO VIGO (DOCTOR JUSTITIA)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA in rapporto all'esercizio professionale • (Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e tutto ciò che si riferisce all'esercizio professionale, ad uso dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali sanitarti e del personale addetto ai laboratori di vigilanza igienica). Volume in-8, di pagine XVI-214, nitidamente stampato. L. :16. Pei nostri abbonati sole L. :13" in porto franco. ,

DOTT.

MARIO

FLAMINI

Medico del Brefotrofio Provinciale, g ià assistente .alla~· Clinica Pediatr~ca dell'Università di Roma, Direttore della Scuola d1 Assistenza all'Infanzia.

Manuale di Vediatria Vratica (Seconda edizione)

Volume in 8°, di pacr. VIII-352 corredato di una estesa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel testo. - In comme~cio L. 20, ma cl1e agli associati del "Policlinico,, viene ceduto, franco di porto per sole

..

-Prof. Comm. GIACINTO

QUARTA~~ u~~~!~~t:i~tio ~~~

.

.

Ospedali di Roma. - Dooente di Patologia. Medica neua

Come si assiste un malato? Come si soccorre un ferito? (Guida pratica per infermieri ed lnfe.rmlere)

,

3• edizione accuratamente riveduta. e notevolmente ampliata Un volum.e nell'ampio formato della nostra « Colla.na >, di pa.g. IV·J!7, ~itida.men~ sta.mpato su ottima. carta, con 10( ftgure lntercalau nel t~to. - Prezzo L. 1 8 - Per i nostri abbonati sole L. tS,60 in porto franco .

Per ricevere quanto sopra in'IJiare vaglia postale ai Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 1.4 - ROMA.


'

l.NNO XXXI

Fase. 43

Roma, 27 Ottobre 1924

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

-

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI -=

• •

-

SOMMARIO .

Lavori originali : A. Sebas.t i:lni : Il trattamento del diabete con l'i nsulina. osservazioni cliniche: L. I\Iarziani: Calcolo dell'uretere pelvio sinistro. Note di tecnica: G. Petta.: Contributo a.Ila tecnica microscopi ca per la colorazione nei preparati di 5angue sui vetrini portaoggetti. • • Sunti e rassegne: ARTICOLAZIONI : G. i\ilas.~ abua 11. l e artriti croniche non t ubercolari dell'anca. Hofmann: Interruzione operatoria •1el muS<colo gran dorsale nella lussazione abituale della sp:\lla. - E. Jeaoselme: Le nodosità iuxa-.arW: colari. Distribuzione geografica, etiologia, cura. La produzione medica italiana nel 1923. Cenni bibliografici. Ac:r.ademie, Società mediche, congressi: Circolo di coltura di medicina e chirurgia nell'Università di Catania.

Appunti per il medico pratico: SBMEIOTICA: La diagnosi del delirio alcoolico. - I "aratteri della facies alcoolica. CASISTICA e T~~APIA : Importanza costituzionale e trattamento dell'amenorrea. - Prurito vulvare ed insufficienza ovarica. - La &celta e l'applicazione del pessario. - Le false febbri puerperali. - Il raschiamento nell'infezione puerperale post partum. ~nfluenza della narcosi della madre durante il parto !'ilÙ bambino. - La riabilitazione della pa.ppa all'olio nell'alimentazione dei lattanti. Pt'litica sanitaria e giurisprudenza: Provvedimenti per l'assicurazione obbligatoria contro l'invalidità. e la vecchiaia. Nella vita professionale: MEDICINA SOCIALE : L. Sagona: Sui Consorzi Provinciali antitubercolari. - ·Cron aca del movimento professionale. - '~on cor s i. Nostre corrispondenze: G. Jl uata: Nord-Sud. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie. '

E vietata la riproduzione di Zalvorl pubblicati nel POLICLINICO e la pubblic<Hione de i sunti di essi senza citarne la fonre.

llrttU di proprietà rlsenatl. -

LAVORI ORIGINALI. POLICLINICO Ul\IIBERTO

I - ROMA.

IX Padiglione diretto dal p1ro,f. G.

BASTIANELLI.

Il trattamento del diabete con l'insulina p1er il dott. A.

SEBAST-IANI,

aiuto.

« InsuJ.in is a remedy pri« m.arily for the wise and « not for t.he foolish, be they « patie,nits or dlocto·r s. Eve« ryone know& i t requir.es « brains to liv,e lo·n g with « diabetes, bui to· use insucc

«

lin su.cc-esffiu.lly ·'requtrieis mQ·r e b r ains ». E. P. JOSLIN. Tlie treatme1iit

of dia betes

mell·i -

tus. III iediz. Lea e Febig.e.r, 1923. Non è mia intenzio.r1ie rif·erire qui le ricerche precedenti, nè .c.ome BMllting ·e B1e st riuscirono ai preiparare l ormone p1anore1atico., eh.e il 10 gennaio 1922 (data mem·oiraibile nella cura del diabete) veniv.a p,e r la prima vo·l ta ini·ettato in un pa.ziente. Non poooo neanche entra;r e nella questione teorica d e l modo di agire dell'insulina., ohe si C'O·l1eg.a a, que1lla pi1ì vais ta della essenza ver.a e propria del diabete 1

1

1

1l')1ellito. D·esid·eir:o so.lo· .esporre i crite.ri p.rati·Ci con cui ab1bjam.o, sulla guJida d·egli studiosi americani, la 'cui 1ooperoitenza è tailJto, più grande ·della, nostra, ap;pliica.t o l'in1su·l ina nella .cura dei diabetici v.enuti alla nostra 01sserva.zton1e; e, puibblic.ando 1.n1 mo·d·o· .rtas s1u ntiv10 le storie cliniche, rif eri rie suii riJsrultati ottenutj. 1

* ** Anterio1mente all ir1.t roduzio.n e dell' insulina il m.etodo più usa.to n,eJ tra.ttamento del diab·eta ·era qlJJello di .l\..ll1e.n; il quale co n&iste, ·CtO·m ·e tutti sanno, nel p·o.rr·e prima il paziente a digiuno russoll1to., fino a f.ar sco:m pa.rire com1p letarn,e nte lo zuccl1eTo dalle urin.e, e quiflldi 00tro•iillcia.11e ai ,oo·mmii.r ustrargli molto lentamente e gradu.almente gli idrati di car .. bon.i o (5 gmi. al gio·rno ifìnio a 20, e p1oi 5 gm . ogni s ec.ondo gi.o·r no), saggiandon.e così la tol-leranza; 1co1I1telllfPoraneam.ente, .e pure m·o lto 1entam·eillte, v.engoo1,o ailm·e!Iltate le pr,oteine P i grass.i. Metodo J.'Uiillgo e di inanizione ; e .che deve necessariamente arirestairsi assai presto, qu.aindo la tolleranza agJi idratì di Ca.rbonio sia m,o lto bassa. D'altra 'P1artei va ricor dato che, specia:lm.ente qu.ando l'alimentazione è sca;rsa•, è n·eoessa1

1

1


,

1392

[ANNO XXXI, FASC. 43J

ll POLICLINIC:O

rio che r g·Ii elemien.t i di ess.a sian-0 com.bi11ati teine e una parte d ei grassi si m.etabolizza.no in modo da impedire l a ,JlrOdl1zione di acetoin idl'ati di C.arbo·nio. Ri spetto al bilancio ne e di acid'ot. dia,cetico·, in una parola l 'intoischet.ogenico è noto dagli stu.dii c-0mpiuti in sicazion.e acida . È comuTue~neDJte nota la fraa.rgom ento che il 51 % a.e.Ile proteine si com . • isie ch e cc il grasso bn1cia alla fiamma de i portano come .graissi. Rispetto al bilancio deca.rboidrati » : molti ricetrGatori si son01 affati · gli idrati di Carbonio vat tenuto conto che iI • cati per, tradurre questa frase in elementi 5,g % d·ell.e proteine e il 1-0 ~~ d ei gra ~\Si si precisi, 1) er 'statbilire cioè il rapporto cheto .. com portano com·e g l ucosiio. a ntichetog enico. Ricordo il lavoro di Zeller Albbiam,o ora tutti gli ·elementi per fissare ·e q11.e llo.. arie.ora più impor tante di Shaff.er; la dieta di un diaibe.tico, e pe.r riassumerli ·e d I • secondq r' qu1est'ultim.o auto1 e il rapporto ID·O essere più chiari, ci serviremo di un esen1pio. lecqlare tra so:stan.ze cl1etogenicl1e e antiche- ll primo punto da fissafle è la tollera11:::a ai togenic,h e deve esse.re com·e 1: 1. Sostanzialcarboidrati, .e per .q uesta basta da un lato m,ente alJ,~ stesse co1n cl11 sioni è giunto \\'oo- calco·l ar:e il nt1m1ero dei .ca;.rib,o idrati- introdotdyatt, .secondo· il quale la di eta di t1n dia1beti- ti, daJl' altro determin1are· quantitatirvam.e ntie il co· deve essere. formata in r11odo· da intl'odur- gl ucosio n elle urine e riporta.rlo; tn base alr e llna quantità di g lu·cosio , prov e'n iente d u. la quantità di u\l"ina ·emessa, al gli.1cosio deltutte le origirii, inferiore a qu,ello che il paz. lei 24 or1e; infine 1sottrarire dal 1p.rim·o valore poSJsa toll1errar.e, e di adattare la q11antità d i i-1 sec.o.nGio. Ma a·p punto n.ella fissazione a.e} gr·aisso in rapporto alla quantità di glucosio, p ri1no v.aLore entr a in azione una delle co1n oo·s ì da evita re la acetonuxia; e per quest C> siderazi-0ni sopra esposte: ·e cioè che a.i i1us-econda cla.u so.ia g,l i elem enrti deUa dieta d·e- m1ero dei .cariboidrati illltr.odotti come tali nevono ès sere tn tali p1ro1p o i·zioni .cl1e, per ogni gli alime.nrti bisogna aggiunge:rie quelli che moleco1a di aci,do diac.etico ch,e po.s sa pron·ell'oirganisn10 sd. metabolizzan,o da.Ile protei- , du rsi dagli ali1nenti 1ntrod.otti, deve essere i1e (58 ~/o ) e dai gras..si (10%) . È p,e rciò cl1e in disiponibtle d a l1'a stessa diieta / una molecola tutti i calcoli di di•eita che p nbbliche.re111 o in di g luc osio" o di sostanza ca pa.ce di eisiser co11- a.p p1ries1so .sotto l a rubrica carboidraiti si trovertita jn g·Iu.cosio.. In pratica si p11 ò ammet- v.era.n no dUJe ·Cifre, una quella d·edotta dall e t ere ch e 1 g rn. di. carb oidrati asrsicuri la os- talb e·l le an.al1tiche d,egli alimenti, l' altra, cl1e p orremo t r a parentesi, f,01~m.ata da1lru· somn 1.a sidazio1n1e· di gm. 1 2/3 di grassi. ' cli ·quella aon '.i .ca11.boidrati provenienti da ~.\bbiamo· di.1 nqu.e due punti basali per fies a re lai cli.eta di un diab etico : l a sua to1le- i1rot ein1er .e. da grassi. Supponiamo che un sog r a n za ai .c a.r boidrati e il rapporto tra gli e·Le- getto di 66 kg. con un' alimentazione costituita m enti chetogenici e quelli nntichetogenici del- (la P 60, G. 150, Cl-I 80, Ca 191-0 (1) abbia eliminala di et n.. Un t erzo punto fondam·entale consi- t o nelle 24 ore 2 litri di llrina contenente 4 % ste n èlla qt1 a n tità di sostanze proteiche, l n. di glucosio: i ca1I1boi1drati int: odotti· so.n o irt relatà 80 + (60 + 0,58 = ) 34,8 + (150 + 0,10 = ) q11a.le d.eve es.sere suffi ciente ai biso·g·ni d el 15 = 129,8; .qUJelli eliminati nelle 21- or e so110 corpo, m·a1 sein z.a carica rlo in ·e.cces•so : ta le quantità varia secondo i diversi autori (Sher- 4.0 x 2 = 80; la t0Jlera11.Za d eJ sogg·ett.o sarà m à n , Ne\ivbourgh, \Voodpatt) da 1/ 2 a 2/ 3 a 1 di CI-I 129,8 - 80 = 49,8. Se ora vo.g·liam·o fissare una diet.a, eh.e non gli sarà Sl1fficie11te g in. p er ogni kg . di peso d·e l co.r po: tutti però sonio d'acco.rdo ne1l ritenere ch·e un ecoes- per i sl1oi bisogni, ma che lo metterà cc al s.o di proteine è ·da.n.n .o so , come già aff.ermò pulito di zu.cchero », partiremo dai questa prirr1.a base ·e ·Ci·oiè vi introdu·rre mo gm. 49,8 di Von Noord.e1n molti anni O·r son,o. Noi che, ' idrati di .c arboni.o, in cifra to nda diciamo 50. come d·irem.o in appres:so, ci s.amo in line·a Per quel che ·r iguarda l e proteine ab·b iamo di massima serviti di una tabella di dieta. costru·i ta d.a Kellog·, a;bbian10 seguito quooto già stabilito di esse debbano essere in 2/ 3 al1tore nel fi.ssare l'rupp.orto cli p.roteine in 2/3 di gm. 1per kgm. ·dri peso del corpo : poich è di gm. p.e r ogni kg. di peso., to-lleran1do tal- n1el n.oistro ·esempio il soggetto p·esa kgm. 66. volt a delle va1ia.zioni in più o in me1110 per 3p r.oiali esigenze. (1) P e.:- b revità usel'.emo sen1pre q11est a i10~Ir , prim a d i fì ss8 re in base ai p r incipi.i ta1zione: P = proteine, G = g raioo.i, CH = s11d·d etti la dieta di un diab·etico, occorre t e- idrati di Carbonio, Ca = calor i e; le cifJ e ac11er presente qual 'è, nel met.abo1itSmo, la :sor- ca nto a P , G .è CH indi cano il pe o in gl'amt r d egli a limenti introdotti; .e cio·è che, da un mi. P er il c.alco·l o delle caJ 01r j.e ci serYi a1110 . p er sen1plicità , dei va.lori com11n.em ente. am lrLt o, a n che una parte d·elle p1"oteine si com- n1 essi di 4 calorie p e1r un gm.. d1 proteine e 11 0 ~ t R ro,..Pe eleme;1 to cl1etog enico, e, dall'alcli CH, e di 9 calorie p er 1 gm. d.i grassi; m entra , che n.ell'o rganism-0 un.a p·a,r te delle prn- tre i ,·alol'i .e ffettivi sono rispett. 1., 1 e 9,3. • 1

~

1

-

.

1

1

1

1


XXXI,

(ANNO

FASC

43]

SEZIONE PRATICA

1393

• I

la dieta conteirrà 44 gm. di p·rote~ne . I grasstand.o iJ. paziente a m1e.tabòli1SfID•O basale: ciò • si sono determinati in ba.se aJ bilaJ1CiQ chetoche, com1e è noto, p uò ricavarsi 'dai dati sogenic,o, ten1endo presente .r.he un gm. di ca.rrr1ati1c i, sia da altezz;a p1e:so1 ed -e tà (Harris e B,e ne1ddct) sia d:a, et•à e sup,erfi·ci,e del co·r po boi·drati assicura la ossidazione .di 1,2/3 gm. di grassi; .e quindi, dato che n.eJ sog~ertto in(Du Bois). Quindi afibiamo messo il soggetto trodU!I'T·emo, 50 gm,. ·di CH, vi potremo aggiuna wna ·d~eta .c he pro.due.esse ·qu.e l d.ato. numel"o gere 83 gm. di grasisi. Ma qu·esti non va.n1110 di cal 01rie (appirossimativamente) , e che teaggiunti per intiero come grassi alimentari, nessie c.onto d&i principii preced·entemente eperchè oom,e abibiam·o ossie rvait o, il 5·1 % de·l le sposti dte i 2/3 di gm. di protein·e p1er· ogni proteip.e, diciamo in cifra tornda il 50%; si kgrn. di p1eso de l oo.rpo, e· del rapporto tra con1p1o rta nell'organism10 .come gr:assi: potchè sostanz,e .chetogoori.·clle e antichetog.e.n ,i ohe. C.on nella dieta entrano 44 gm. 1dri ·ptr-0teine, do- · temp1o ran1eam1e•n te•. veniva 1racc.o lta, l 'urina delvf!emo sott~a.roe 22 gm. dai gra1ssi alimem..tairi, le ?A ·o·r e e, determinato il peroento di zuce ridurre .questi, nell.a dieta del n,ostro eseim - c:herio1 in 1essa ,c ontenuto, veniv:a calcolata la pio a 61. Da ultimo va tenuto .C·onto dei CH to·l lerainza del soggetto per g1i idrati di C. che provengono dall.e proteine e dai grassi: Sec.o.n da fruse: dJare u,n a dieta che niantene cioè n.c)ln potr.emo introdurre i 50 gm. di CH ga le urine priv·e di zucc·h ero. •C101m e abib.i amo che il Paz. tollera come alimenti, ma tener i.n 1di.cato n°el paragrafo, prieced ein t.e, si strubiliconto di quanti n.e pr.ov.engonio da P e da G. sce un.a dieta che parta da questi due punNel n,01s tro caso l e P essend·o 44, i ,CH che da ti basali: 1a quarntità di idr'ati di Carbonio ess.e si m eta.b olizzano nell'organiJSmo sono tollerata , e Ja .quantità di pro,t ein1e· fissata in 44 x 0,58 = 25,5, ed essendo i G intr.odotti base a l peso del 601g·g·etto. C,o me V1edrem•0 non 61 da questi si hanno 6,1 CH : sicchè i carè sempr e sicu!'o che la p·r ima dieta ri1d.otta, boidrati da introdl1rsi nella dieta come tali saottenga l' effetto desiderato, di far cioè 1scorr1ranno: 50 - (25,5 + 6,1 =) 31,6 = 18,4 Eccoci p1a :ririe la glioo1s11tia: è n1e1ae:s s,a irio talvolta rifinalmente a.Ila dieta stabilita razionalmente, dur.re ancoira gli idrati di e, tal·v olta ridurla quale sarà P 44, G 61, CH 18,4 (50). re le ip.r o,t eine; anzi spesso..nella p1ra.t1i-0a, sembra-ndo·ci la .r iduzione1 d1egli alimenti .e,c cessiva, abmamo .senz'altro· somminist.rait o llna piccola dose di insulina per ottenere la agliN·e·l tratta.m ento del diabete 00 n insulina cosUJI"ia. È opportun,o manten.ere il sogg·etto alct11n i, p.er e:s. :i\Iac Lean, propongono di porin questo stato du·e o tre' giorni. re il soggetto a una dieta piuttosto povera Terz.a fa1s e : a,u mento progressivo della diedi idrati di Ca,rbonio, ma discretamente sufta, fino a raggiunge:ne i lbisogrui no,r ma1i o fìcien ti ai suoi bisogni, e quindi, comincian,do 1e. Naturalm1ente ~ in qu:am stabiliti in calo·ri con dosi assai piccole, aumentar,e man man.o • qUJoota fase che entra in scena l'msul·i na: e.sl'insulina fino a far scomparire lo zu.cch ero dalle t1rin-e. N,oi crediamo pT1eferibile il m.e- sa viene sommir1ii.stra,ta in d.osi progr·essivamente ,crescefllti, col cr'ite,r io di ma.ssim,a di todo, che è del resto più generalmente seguiaumentare cinqu1e unr:i.tà di iI11SuJi.na pe.r ogni to. di ottenere anzitutto la 1scomparsa dello 10 gm. di idrati di cM"bo,n io 1sornm.i nistrati z11cchero, ·di cc mettere il pa,z,iente al pulito di z.uccher.o », ri1duce·n do di m·olto 1a dieta, inJ più. Diciamo .subito, c:he~ qu1e1st u•l tima fndica.izione è quella · 1che più riser1te delle variafissata sempre secondo i principii suddetti, e quin dd a,u memtare p:r.o,g ressivamente la di.e.- zion i tnctividu,ali: d·el resto tutta la terapia ctel diabetiC'o è netta.m ente in.flue1n z,a,t a dalle ta in idrati di C1arbonJio, .e corrispoind1eintem,e nte in protei·n,e e in grassi, aumentando p aral- condizioni del• sogg.etto. Come misura precauzionale a:bbiruno deterlelamente la dose di insulina, .c,o sì dai ma:nminato1, prima dell,tniz.i o del trattamento e tenere :sempre l 't1rina senza zuc.chero1, fino a di tanto in tanto duraDJte la cura, la quanraggiungere un numevo' di caJ0 riie suffici.ente tità dl. z.u cchero nel sangt11e, prei1ev.a;to ,s,e mai bisogni dell1individuo. Ecco in particolare come abbiamo procedu- pre al rna.ttino a digiuno, ·ei a do1dicd ·Ore alto e come si vedTà nelle sto·r ie .clin1iche. ·Che m ·e no dall'ultima. iniezione di insulina. Essa è un ,criter io prez.i oso per procied1eire g.enier.osapubblichiamo. Prim,a 'faise: determiriazione mente ovvero con p;rudenza nell'a11mentar.e le dPlla tolleranza del Paz. ai ca1·boiMati. In d.01si d e·l fannac.o, ec1 evitarie J,e tanto' temute base alle comuni tavo1e (ci siamo serviti di quelle pt1b.b licate da Carpenter) abbiamo da·p - oon1plica1zioni ipoglicemich•e. A proposito della ipoglicemia determinata pl'imai determinato quanto .era, per il singolo so.gg,ett.01' il n11mero, di c..alo·r ie nec,eissatrio ·dall 'in.su1l,i na è b.en.e aiccenrnarvi qui s;ubito . ..... ,..., 1

1

1

I

0

1,

1

1

1

1

1

1

1

1

-


1394

fl POLIGLINICO

In circa un migliaio di inieziOJli praticate ho visto 'UJilia. sola volta una grave .c om·pli-ca.ziollle ipoglicemica, prod.o·t ta per circostanze sp.eoiali, e cJ1e verrà d·escritta in appresso nella storia clinica del sogg.e.tt 0. Ma a chi11n·que si accinga a prati1care la .cura insuli·n ica s.o' lo che si prenda J,a pena di 1egg.eJ'.'ie l·e istruzioni cl1e la ca.s a fabibll"ica,n te aJ1Yllette ailla fiala, devo.n oi ess1eir noti e i sintomi di quie sta comip·licaziorne 1e la cura ad.eguata. I 1sonto·m i son<): c·eifa1ea, ts udor·e, brividi, naus1e1a; e, nello stato più aivanzato ' incoSicienza, co·n trazio, rii toniche con spasmi c-0nvusivi, midriasi. La cura consiste nella so.rnn1iniistrazi.oine la più precoce possibile d·i zucooer.o: .se si è al principio dell'ruccidente, basta una b·evanda zu.ccherata, preferibilmente una aranciata; in casi più gravi .e nelJ' inco·s cienz.a del paziente, si introduca la :soluzione .zuccherata o di glucosio ·Con una sonda, ev.en.tu.almente per il naso., si prratichi urna iniezione di 1 o 2 n1mgm, ·di adrena..li·n a1, si fa:eicia una J.e.nita intr'o·d uz.io.n e nelle ve·ne di un.a so.luzione di glucosi10 che .contenig a 25-50 gm. d·ello· zucchero. Come rego.l a assolt1ta, come è o.r amai noto a tutti, l'iniez.io!Ile .di insulina va p·r aticata, sottocute, immediatamente o 15-30 m' prima dei pasti; è iprefe·r ibil·e somministrare la dose in1 due iniezi.!0nì, mai se la dose necessaria è piccola, .e per non infa.stidire tropp.o il pazie1n te, si può fare una 5ola inieziione: in tal caso si a,c cumulerà la ma.g gio,r parte degli id rati di C.arbonio ne.} paisto ' Ch·e è preceduto dalla iniezione 11nica. Si avverta il paziente cl1e" se per una 'oom1bina.zione qualunque, non V·O·l esse •O non p·o.tesse co·n sumare il su·o pas1:,o, deviei omettere anche la iniezio·n e di insulina. Com.e si vede, con un trattamento ·Che è basato su un bila.nci·o' rigoroso tra .entrate e uscite, è necessario che il paziente o chi l·o assiste sia molto scruipol.oso speoiaJ.mente nel1'atteinersi alla dieta prescritta, e poi anche n1e1la dose di insulina iniettata (quando il m.edico non possa praticare egli steisso la in.iezion.e), ne1lla rac:coltai e misura dielle urln,e ecc. (1). Si deve formare una vera e propria collab·o:r.a zione tra il medico e il pa.zi,ente., altrim.eDJti turtti i ca1ooli e t11tte i.e fa.t iohe del pTi.m10 sonio in gran ·p art.e p1erduti. 1

1

1

(1) H.o il dovere q1li di ringraziare la nostra Capo-Sa.la del Reparto donne sig.na Simoneil1i, cih.e, con valida ·e intelligente coo1p erazi-Oll1e, ha 1sorv.egliato l' applicazi-0nie, e talvolta ha fiesato ],e presmizioni di.etetiche, e ha scru1p olosamente controllato tutto l'andam1ento della cuTa, niella maggior 'J)aJrte deli casi ch e appresso si riferiscono. 1

(ANNO

~Iolti

X.\Xl, FASC. 43]

discuto:µ.o s111le indicazioni del trattamento insulin·ioo e vogliono risel"barl-0 a1d alcuni casi speciali e m.o.Jto gravi, o addrittura :sol.o ai casi di oo.ma. La mia espeirienza in P'I'op'o sito è na.t11ralmeinte tr10.p p10 scarsa p·e1.r.chè possa ·entrarie in merito di tale qu€stione. C101m e si v1e,d·rà, noi abbiamo usato· l'insulina si.a in ca.si di coma i.m;mlin1ente 1s ia '. in ·Casi di .diabete grave e antic.o, sia tn casi d-i diabete Ji eve. . Non ci è .semlbra.t o che quest' ultim.01 do.v esse .esiserie .escluso dal b·enefiz1o d·ell'i.nsulina; che anzi ·ql!ooti casi lievi, in .cui, con una •p icc·ola dose deJ farmaco si ' può •0tten el"e la scomp1arsa .della glicoiSUJiiia, sono da un lato più 1semplici a trattarsi e ~on una cura meno diSJp·en1cli osa (il p.Tincipal.e d:iJfetto fome d1ell'in.sulinai, che tende tuttavia .a ·dimd.nuirre), e dall'.a1tro sono quelli c:he pvobalbilmente ne rttr·aggiono lln ma,.ggio.r e benefici10. E .certo cl1e i sogg·ie tti in cui H. diaìb1ete è di data più recente. ~si ha più facilmente e più r:ap1idam·e1n te 11n mig·lio•r 'a mento niella tolleraniza agli HC. J oslin, la cui eiS•p1eiìienza, sul diaibete è indi1so11t.ibile, basata come è su migliaia di caisi, dal 7 àgois to 1922 al n-0·v1émbre 1923 ha trattato con l 'in6ulina 358 pazienti: l lhai so1m ministrata a 7 :sui pl'iim.i 100 v•ernuti per il trattam,e nto in qu.esto iper'iodo, ma, con le successive centinaia, il n'UmJero, ·deìi casi tratta~ oon l'insulina è an·dato pll1ogr.essivam1enite a11rrnreintan.do, ooeì ·che nel maggio 1923 era a.r r'ivato al 64 ~{, 1e niel 1sett•emfbre ai 77 sugli ultimi 100 ·entrati neiJl 'Osrp1edale. Ciò ·diln-0stra la fiducia d·eùl' A. nel1' insulina. I tipi di p.azienti nrrattati ,raria.ro1n101 in sev·e·r ità dai più gravi ai più l·eg. geri, i.n età da un .aro.no a 78, ilil du1r ata della m.aI.attia .da 4 s·ettimane a 23 anni. L insulina da noi a,d·o.p erata è stata.i semp1re quella fabbricata dalla Eli Lilly Company cli Indianapolis (prima d,ella ser:i.e L, poi della U, ohe è al quail1.to più ricca in unità per cc.). Non si escJudei con ciò che l 'insuJina prodotta ·da altre· fa!bìb.riche risponda a:l1o, scopo: per nostro conto .abbiam.o p1ref.erito· attenerci a un p1rodo,t to che è universaJm1ente ricoTIJo·sciuto ottimo, ed è la·rga.mie nte. adottato oon bL1ornitssimi ri6ultati nel pa:eise dove l'insuli·n;a' fui !SCioiperta e dov·e ha ri1oovuto la 1più J.arga a.pplica.zione, e eh.e, aviendo·c i ampia.mente S-Oddisfatto sin dal iprincipio, non ai siamo sentiti ·di albbailidona.re·. C1om1e si viedJrà in appresso, una, sola volta ·essa fu ca.m·b iata a nostra i·n saputa con un altro prodotto faibbricato in Italia .e non anco,r a in commercio, e i risUJlta.ti, che probabilm.e nte furono dovuti 1

1

1

1

1

1

1

1


[ ..-\ NNO

XXXI, F ASC. 43]

1395

3 EZIONE PRATICA

I

.

Costituzion e del Vitto

URINE ;...;

p

G

Cli

t>

-u

Gluc.

o

Toll. (5 , Acet ..

O/oo

~

:j

CH

.;;--8

bO ~

~

U1

lnsu,lina Lilly L : 30 unità.

Uova 2, Latte 100, Pane 50, Burro 50 1

III

- - - - - - - - - 2200 18.5 56.5

2 III

33

(49. ~)

22

50 (90)

48.~

+ .

0.9

714 ••

Carn e arrosto 100, Latte ltiO. Uova 3, Pane 75,. Burro 80 - - -------2000 50.3 119

68

Insulina: 20 u nità. È.qllesta la dieta co rrispond~nte all'incirca a quella che SL dovrebbe dare per la paz. in me tabol ism o basale ma data la scarsa tolleranza ai OH e quindi la ancor forte~glic<'-3uria si riduce la dieta e si aumenta la in sulina.

+

1471

- - 1 - - - - - - - - - -· - - - - - - - - - - - - - -

Carne a rrosto 50, U ova ~J. Latte 150, Pane tXS, Burro 60 3 - - - -- - - - - 2t!OO III 36.3 1169 46 93.5 (70) 4 5

Uova 4~ Latte 100, Pane 4u, Burro 50 --------~

30 .5

70

23.5

(48 . 2)

6!.i .4

+

5.6

6 15.6 2600 2600 traccie -

+

32.6 48.2-

23

3200 tr:> ~

845 3700

Digiuno

5

18 .5

+ +

+

48.2-

100

mi-

+

n ime

10

Uova 3, Latte 100, Pane 20, Burro 25 22.4 42. 2

14.2

(28. 7)

- - -- - -- - - - -- - - - - - - , . . - - - -- - - - -

Insulina: 40 unità. Ma ancora la tolleranza è bas~ i ss im a e la glicosu ria alta: nuova riduzione della dieta e alimento del l'insulina. Il! trattamento cosi istituito si continua per 4,: giorni con migliori risultati , ma senza ottener e la scomparsa deilo zucchero dalle urine.

\

InsuUna: 60 u n ità. Si ricorre allora al digiuno per 24 ore e si riesce così a mettere la paz. quasi al pulito di zucch ero.

29.7

traccie

-~,..----------~·

9

OSSERVA ZIONI

Non insulina. · Si riprende allora con una dose minore di ins ulina, m a con una tlieta molto ridotta, che poi ~radualmente s1 aumenta, m entre si va diminuendo l' 1nsulina.

'

4000

o

O traccie 28. 7 2 ·94

526 5600

o

O traccie 28. 7

Insulina: 35 unità. InsuUna: 30 unità.

,


tL POLICLI Nic'o

1396 1. '

Costituzione del V'itto

p

G

CH

~

,çiluc.

;;j

-

o

r·•

I

Uova 2, Carne 100. ,,r Prosc~uttJ m agr o 25,. 22 grà'S ò 5Q, Verdura L600 5 % 200, Pane 60, II C Patate 50~ O io 40

~23.31 (~~ :~)

49 ~8

p

'foll. CH

Acet•.

o

~

~ ,...

o

o

I n sulina : 25 unità. Raggiu ntosi così le quan t.i.tà di calorie necessarie per il metabolismo basal ';:', si comincia a rid urre la dose di insulin a: il 23 se ne so1nmini8trano 20 unità; il 24, il ~5 e il 26 se ne danno 15 unità: l'urin11 resta sempre al puli to di zucchero. Si au u.enta la ditt,a in CH e G.

90

---

o

o

o

100 1.63

I 'nsuZina: 15 u nità . Altro aumento della dieta il giorno 29: s i aumentano i CH e i G (per autnentare le calorie) man tenendo quasi inalterate le I~.

110

Insulina: 15 unità . Nei g iorni s uccessivi si procedtt con lo stesso sistema d'au mento della dieta e rid uzione dell' insulina per gradi. Da que:jto punto in poi si omette la descrizione della dieta percb è non si ritie11e necessaria allo scopo della pubblicazione.

I

-

I'

-

.

.

.

o

o

o

800

64.6 51.7, 152 .41 (110) 11835

~

'

-

Insulina: 12 ·u.nità..

J I:

30

I

e

I•

31

I

1-

I

.

68

_._

-

..

...I

• fI

I 184--I

72

I

I

67 •120) j2036

I

.

IV

120

.

( 130)

-

12214

-

-

o o

o o o o

1650 1650 900 900

o o o o

o.

()

Insulina : 12 unità.. 180

.

Insulina : 10 unità

",

I

5 I V1, 68

I 184

72

d.

o

lOOU

.

o

'

. 1 2 3 4

o

o

1100

60. 71 170

l _.. , .

o

180

1.40

6

IV

.(

. InsuUna: 10 u n ttà .

i

o

1000

'

I

72 .5 232 •

7

72 (137) 12664

137

'• 0

~

Insulina: 8 unità.

.

o

1300

! LI

75

o

.!.

.:\. t •

IV

-

2214

1 (130)

i '. •

OSSERVAZIONI

~

-

IJ i 61 3 47 .9144.2,. (103.. 5, 11723

43]

'

.,

t

FASC.

·n

jt499 •

. Ulòva 2, Carne LOO, P rosciutto magro 25, • • Grasso 50, Verdur a 27 ' 5 % 100, Bu rro 90, 700 III \ Pane 75

é.5

0

O/oo

XXXI,

()

UR I NE ~ '

[ANNO

72 I 232 I (137)

12664

o

o

137

-

I

'

11

"

IV 75 -.::-

I 232 ~ 1· (11~> . . '. ... ' •

o

2000

o

o

137 ,

j2664

--

'

12 .;,

13 75

Noa insulina .

'

2300

o

1500

o

12664

14

1100

ss.41 191 .2

.~

I

I (172

~5)

137 137

I•

Tuttavia non si ritiene op~oi:tuno .~i for.zare la prova e si ritorna a una dose min1m.a d insulina, variando ancora la dieta, aumentando i CH (pane) e 113 P riducendo i gr assi, poco accetti. Insulina: 5 unità.

.(lt l_l •

I

12361

o o

I

I

o o

I

72 I 232 I 1137)

I n sulina : 6 u1iità. Giunti a questo punto, so1nministraJ'.!.do una dieta ben ricca in calorie 1 si tenta la soppressione completa d .}11' insulina.

'I

o

o

o 'I

-

145


fAJSNO XXXI, FASC. 43]

SEZIONE

l) erò a un.ai clifferenza di dosaggio e ad altre irregolarità commesse, furono disastrosi.

*

..'··,

PRAT!CA

1397

In queste co11dizioni il giorno 19 aprile si dimette la i)aziente prescrivendo}e a1cune variate liiste di vivande, che corrisp-ondono alla c ostituz~onie di dii.eta 1suddetta, e una dose g~ornaliiera di 5 u'.Ilità di insulina.i (Lilly, serie U). La. glicemia determinata il .g iorno 18 dava 1,60 %0. Ciò che non risulta dalla dia ria prec~dente, P·erc·h è n.e v·enne omesso p.e r man~MlZa di spazio, è il netto miglioramento ,n ell·e :..o<'.>ndiziorui. della. paizie11te. Già dopo poch,i g~·orni della cur a tutti i foruncoli presie ntava.n o l}.11 anctamento a guarigio·n .e, e la secreziode purul enta da quelli di e,s si eh.e avevano' ii caratt ere di v·espai o di ascessi era ridotta qu·a,si a zero. Dopo 15 giorni circa tutt i i foruµcoli eraillO .completamente gt1ariti, e la P. era in grado di alzar6i dal i.etto. Lasciando l 'Os'Pedale .essa si sentiva· p erf•eittamente guarita, e s enza più alcuna traocia dei dolo·r:i muscolari e n evralgi ci di cui soffriva da tempo-. 1

~e

Comincio, col riferire un po' in est eiso un caso classico per l'andam ento·, le c omplicazioni .e il risultato ·d ella cura; p1~r gli altri casi sarò più breve nella es1p1o sizi on·e. 1

CA!?O I . - G. C., 50 a. , vedova, donna di casa; du·e M>orti (R. vV. neg. ). A 3 .a . pa.re abbia av11to nefr1ite; in seguito· semp re ben.e fino all 'inizio della presente malattia. 1920: ha comdnciato .ad avvertire grande sete, m~sta a senso di s·occhezza alla gola : in alcuni giorni giunse a bere circa 5 litri d'acqua. Senso dellai fame poco iDJtenso, anzi meno del n·ormale. Urine abbondanti, da. 5 a 7 litri nel1e 24 ore. Da due anni foruncoli in varie parti del c-O:I'lpO. Dall'inizio d·e1lla malattia ad ogg i ha avuto alternaitive di miglio·ramre nti 1e p·e ggior•am,enti. Da tre mesi forun coli p1it1 abibo,n danti e più ribelli al tratt.a1m 1ento·. Da 4 giorni pl'os tra.zion.e, delle. forze• e a.f. f alll1lo. Entra in Osp edale il 29-2-24·, alle ore 19, niel1e segu,enti con1dizioni: stato an,sioso; respiro J)l'O.fo.n do e frequente (28); polso m ·o lto frequ e.n te (120) ; alito· ac.et onico. N ell a regio11e s acrale, nella regione p1osteriol'e della cos cia sin.i·s tra e nel cavo del pop·olite sinistro Sti notaJ!l.o n11merosi faruncoli, a;}cuni co·n fluenti in modo da formare dei vespai, altri molto profondi e con raooolta pun1lenta abbondante; icute circos.cr'itta arTo&sata, tesa, lt1,ciente. Ll.n gua arida. Il r esto d.ell' eis ame obiettivo è negativo. Pres ai l' urina in v-escica per mezz.o del catteterism.o ('500 cc.) si C'onsta.t a la pr.esenza di abbondante z.u cchero (4,5 %) e di abb ond·ante acetODJe. Giudicata l 'immin.e·n za d.e l com.a all1e oll'e 2.() si inl~ettaru:> ,s enz'altro 10 unità di insulina Lilly L, e a.U e 23,30 aJtre 20 unità. Al mattirno suic cess1vo (1-III) le condizioni so.. no mo1to migliorate: la p . respira tranquillamente il polso è buono, ma ancora frequente (100), l'odore acetonico d,eJJ'aiito è m·o·lto diminuito. Su nn ca.m pione ·di sangue ·prelevato alle orei 3 si riscontra il 3,4% di zucchero. N.eJ.la.i seguente diaria è indicato il modo come si è proc1ed11to nel trattamento e nel.la dieta e i gradt1ali risultati (1) . Data la gravità d·el caso no n ·si è proced11to· col meta.d o· sopra òescritto del s a.ggiare la tolleranza e di portare il mala.to con l'abbassàm.ento della. dieta all ' assenza di zucchero n.e1le u.rine; m.a si è contiiThuato n.ei primi giornJi a som:ininistra.re una forte dose di insulina, dato anche l' alto ta.sso gli.cemico. Età 50; peso kgm. 72; altezza cm. 159. ~f,etabolismo bas.al,e previsto (Harris e Benedict). Calorie 1384. Dieta p er detto metabolism10, (Kellog); P 50, G 124, CH 4S (90), Ca 1508. 1

1

1

1

1

1

(1) Le ta.b e·ll·e oo·stituiscono un -esempio del

modo come s ono stati seguiti tutti i nostri casi.

1

Questo prim.e , ca:so illustra ben·e un triplice effetto d·ell'inst1li·n a : a ) la s·comparsa dei segni p:re-mion-ìtoir i d1e1l coma ·e di uno, sta.to~ generalie grav.ei; b) la SC·0 mparsa di tutto il .co1·teo sintom1atico della malattia, spe.cialmente, nel nostro ca.so, la d·e·bolezza e la forU:IlJClol-0si: 1si può ben d~r,e che fino a. ch e l'ammala.ita è stata sotto la .cura di insulina ·eSISa non era più una di.aJbietica; e) il graduale aumento della tol1eranzà p.er gli idréi!ti di CarbonJo, ciò che ·Ci ha perrme.sso di nutrire più che sufficientemente la Paz. , senza che es~a ne risenti:sse alCThlll danrno, n-0n-0stant,e la su.a insuffici.e..nza piancreatica: .come risulta dalla diar:ia, ..mentre ai p·r imi gioroi erano ne.cess ari:e 40-'510 unità ·di insulina (L) oon una.i dieta ·.coniten·e:nte appena 800-1000 cal·ori,e,. si è I a.r ri'vati nelle ultim·e settiman·e a .6-8 unita (U) 1 ,e andhe al~a Sosp,ensione completa delJ' irusulina (a semplice titolo di esperim1e1n .t o) con una dieta .contenente b.en. 2664 calorie. I

'

1

1

,S a•r ò assai più breve per gli altri casi, soffermandomi solo su alcuni sp•e.ciali accidenti. CASO II. - V. S. , 62 a. , maritata, donna di casa. Il diab.ete data da circa u•n a diecinla d'anni. N·eii m·esi •p recede.nti lai glioosuria ha ,os cilla.t o tra il 7 .e .l '8 %, srp1esso è comrp.~r&o aceiton.e. S'i lagna di . u1n a gran·d~ spossatezz.a sicchè n.on riesce che a fare ·p oohi passi d·entr.o la su.a a;bita,z:i o·n e. .e di dolori d1ffu1s:i a1gli airti. Inoltre la P. soffre di .a orrtite e di à ttacchi stenocardici. E ·p iuttosto graissa : 79 kgm. La glie.ernia, p1r ima .d1eJl 'i·n izio della cuTa risultò di 4, 10 %0. In baise all'età p·eso e altezza il caloolo d eJ1e calorie in- metabolismo basaile ci dette 1410. Fu posta allora a una dieta di pr-0va : 4 u ova, 100 gm. di carnie arrosto , 50 gm. di pane, 250 gm. di verdu.ra al 5%, e 00 gm. di burro: P 50.3, ·G 106,. CH 40,5 (80), Ca 1317. Co11 tale. dieta la P a z. €mise 52-55 gm. di zt1cchero; quindi t olleranza a s1

1

'


1398

II. POLICLINICO

(AN~O XXXI, F ASC. 43~

,

circai 25. Data questa bassa toll~ranza, e dato il sog~tto, .ain1cihe qud non si ritenne opportuno di somm1nistrare una dieta .cosi ridotta che ·p ortasse. per sè a:lla. S·OOIDp.arsa dello zu.ochieno, ma, d·O•po averla diminl1i~a I? er qualC'he gio.rno (.emissione di gluc.os10 .circa 30 gm.), si 1oomin.c iò 1senz' altro e sempre con la d-ieta irid.o tta chie avierva d~to l' emissi-one 'd i 30 gm. di glucosio ne·l le 24 ore a inie:tta~e 2~ unità di insuùinai al giorno. no'. po 2-3 g1-01m1, ·c he spes1so ·son.o necessari p er istabilirie un ·equi1ibrio, si ·oitterulJe, l' asserua di zu cciher101 nelJ e u,rinre ·C.O·n questo bilancio: u.o.. v·a 4-, l atte 200 gm., v1e trdura 5,3 300, bur:ro 50; P. 31, G. 67,5, CH 25 (50) Ca 832, urine em esse gm.. 7-800, glu,cosi•o, assente aceto.n e traccie. Evi'd ientemente si era a una' .dieta .asS•ai iporverai, perciò d-0po· 5 giorni si cominciava ad aumentar.e, portando le calorie a 140.1 (CH 40 (70) ) e l'insulina a 4JO unità; e dopo altri 3 giorni si raggi'llngevano l e calori.e del m.e.t aboJ.ism·o bél.lsale, dando Uil1a dieta c·h e f,o.r 11iva 1422 calorie (CH 51 (80) ), ·e 50 11nità d'insulina. C.bmie si viede n·o·n ci siamo p.r.eo.ccupati di aTrtvare anche ·r apidam.ente· a una dose piuttosto f.orte di insulina: tenevamo la p.az.. sott10 fa d·i:retta 01s servazio1n .e, avev.a.rn101 aum~!l1ta1to l'insuJina. p ·r oporzi.01D1atamentei all' aumento1 degli idra.ti di ·C, ·e anzi qualche tentativo inte.r 1corrente di diminuire la quantità av;eva. :f.atto ricomparire .del1e tr.acc:ie di zucchero niell e urin e·: ciò .che iDJdicava ben lontan·o il peric·o·l o di una ipoglioemi a (d1eil :resto lo .zuicchero nel sangue era stato ·constatato in una !f·o·r ie ip.er.cootuaJie) 1ei iassloJuta.mente necessaria l a do~e alta. Dopo circa 20 giorn.i di ou.ra riuscivam-0 :id •elevar.e i CH totali di altri 10 gm., rp 0.rtand-0 lie c:aJorie a 1566, ·e· mantenen._ do 50 un·i tà di insulina. No.noistante si trattasse anc.ora di l1·n a dieta povera la paz. risentì rrapidamente i b·e.n efici e.ff.etti della cu•ra: P·O•t eva uscir.e p1iù volte n1edla giornata, f.aire 1spiesso assai tarda. la notte, senz.a I.a miruima stanchezza : «si sentiva ringi·o vanita ». Preoccupandoci tuttavia.. del nutrime.n to relativamenite s c:a1rso somministra.te, dopo· circa un mese di cura, le cal orie v.enivano po·r tate a 1760 con CH totali 110 e 60 unità di insulina. con tale regime ricompariva, sebbene in piccola quantità, dello zucchero nelle urine, tra gli 8 e i 1,() gm. nelle 24 ofle; ma. va fatta qui. un.a osGervazio.nie che plltò avere una oe.r ta. importanza : insistendo con detto regime, dopo 4-5 giorni lo zucche.r o si riduceva di nuovo a tra.ocie non dosabili. Però, no·n volend,o natul'almente nieanche il ·p assaggio di queste tr'acci1e, fissavam<)I 11na d.i eta eapaice di 1717 calorie (idrati di c 00 (100) .e ·port~vamo l 'insulina a 70. Variando la li~sta delJe vivande, in. modo da manteinel"e sempre quella d.ata proporzione (P 40-41, G 146, CH 60 (100) e somm.iniistrando 1sem1JYrie b.en 70 unità di insultn.a (Lilly L) gi·orn,alierie, a.b biamo tenuto in cura la pa.z .. p·e:r ci:rca trie mesi. SoJo verso I.e ultime setttmane abbia.mo potuto permettel'e un l egge,r o aumen.to d.egli idra.ti di c, s·pecialm1en1te sotto for:n:na d.i pane, di maccaroni o 'd i frutta (p·er vivo desiderio della rnailata) 'e abbiamo ridotto l 'insulina a 65 .e a 62 _u111ità. La glicemia disoese a1l 2,08%0, e poi, ve:nso la fine, all'1,8 p. 1·000. Lo Gtato gen.eral.e della ·p.az. si è mantenl1to 1sernrpre ottimo, tranne qualche disturbo d-0vuto ad attacchi stenocardici, .ed essa. ci ha sai baissa:

1

1

1

1

1

1

1

1

lascia~o,, nell'ap·rile scorso, p1eT tornare alla

sua c1tta, l~ntana da Roma, molto soddiJSfatt~. .Le abbiamo pr.escritto dei « m ·e nu » va!1a.-t1 .secon~o la . dieta Sl11ddetta e 6.5 unità di insulina gio.rnal1.ere. Sappiamo che .essa si trova tuttora ·Ottimamente peT qu1e l che riguarda il 'd iabete. ' quiest9 un ·caso rubbasta.Jl,za ribelle alla eura : wn di abete · inveiteiraito che è stato doma.to solo. ad.o,p·errando foir ti ql1antità di insìU,lina. La quale, .comie aJ. ·SO·l ito, ha risposto bene rper que1ll·o1 che l e s:i. chiedeva: la sco.m p·a.r sa dJeJla :sin.t o1m atol1o gia diabetica. È

''

Il CAso III è stato da noi seguito per un _tempo assai breve , e quindi non può con.s ider.arsi ·Come ll'n e'3iemrpio di trattameDJto con insulililla. È importante p.erò perchè, iDJSo· r to • sotto i nostri occhi l'inizio, d1el ~orna, qu.e1sto V€DlThe rrupi-damentei vinto oon l'uso èLeù.l'insul.i n1a: ·e ta1e miglioram1ento fuJ seguito' .c on ripetuti e,s ami del sa.niguie, a lb•r :eve distanz,a l '11no· ·dal[ ',~ltriO (1). È 1questo il primo caJS·o che ablbiamo tra.ttato1 co.n tnisrulin.a ·e cl"ediamo 1sia uno dei primi trattati in Italia. A. ·S ., 42 ;1., dlo1n •n a di ·Casa, maritata. S.erpp.:ne bene. fino a 33 a., quando, in 0 ccasione dell'unica gravidanza, le fu riscontrata albumina nelle urine; 10 giorni dopo· il p·arto ebibe due attacchi eclamptici: dopo qualche gi-0rno era com1p.leta,m,ente ·ristaibilita.1. -e l'.albumina ·scomparsa.i. Poi b·e!l1le fino a oiroa 4 amni or sorro, quando incom·in,c.i ò a dimagrare rapidamernte; ~·opo ,ql1a:Johe1 tempo. c0t111·p arve polifa1gia. polidip.sia, poliuria, e astenia gmav·e. Circa u,n anIIliO• .e m1ez.zo f.a fu ri.scont'.r.ait o zucchero nehle uriDJe: f,eic.e all·o·r a una cura dieteti·c a (velg1ertali, .cairnie, ·p oco p·ane~ ·eoc .. ), poco iserviera e CIOIIl rubli.so di grassi. Il 5 giu.g·no 1923 comincia ad avere dolore all'occhio sinistro C·OPJ f otorobia e arross·amento: in Clinica. 0,culistica le fu dia.g nosticata irite diab·etic.a: la R . W. ftl! negativa. Entra illlel nostro Reparto. il 28 giu1gno 19'23 e 11 esame ob-i·ettivo ·J)ratiieat.o risulta •Compl1e•tarn1ente oogativ.o. Il 29 giugn10 u.rin.a 3700 oc. .con '5 % di gluco1si-0 (glucosio totale· gm. 1185), acetone + +, acido diareti.co + +. Il 30 giugno urina 1750 cc. oon 5 ~~ di gltJJcosi,0 (glucosio· totale gm. 87). In1 .questo giorno· la. glicemia riiSU1lta del 3,61 per mi·l l1ei. 11 1° luglio DJel1él.J m.attina l'inferma avverte intensa sorun 01enz.a, che v·a m1an man.D avvi1ciniand·o1si al sopor'e : :rispon de p ,o co all.e domiande e chi·e1de ·di 1e·StSe;r1e SIO•l a; alito, aoetoniiao intens·o; respiro pr·ofondo. Alle ore 11 l'esame del 1s.a ngu.e dà: glucosio 3,60 %0, e.o~, 21 %. 11 coma, è dun,que ,a;l su:o inizio,, no•n solo p18r i dati .clinici i;na anch.e ·p er l e n1etta1 acidosi riscontrata. Si prescrivono clisteri, bere abbondante .aoqua, ·rugiu·n o. Lo stato di sopore oon1

1

1

1

1

1

(1) Le dieterminazioni qu·aJll.titative del gl11· cosio e del CO? nel sangue di questa malata v.enn·ero p1"at.icate d.ai dotto,r i T. De Sanctis e L. Gullin:i.


fA:'\:'\O XXXI, FASC. 43]

di insulina .e all e 23 at11co1·a altr·e 10. Co11tinua il ben·e:ssere. · s;.1 sosp ende lo z1ùCCh-ero p er b.o.cca. L,urina1 cl.ell e 21. ore è stata ·comples.Bi,,amente 235{) cc. 5 ~~ <li z11cchero (g·l ucosio totale gira.mmi 117), aeteton e ·+ + +, iaici·do diaoetico + + +. l~,andamento neg·li otto gio111i successivi è indicato dalla seg uente tabella:

1nsistente.. Al le 16,30, procurataci una fiala di iillsulina (Lilly L ) ne iniettiamo 10 nl1ità, dando contemporaneamente delle bevan{te zu-cch eirate. .l\11e 18,30 comincia u·n netto miglioram·ento.: l'in·f e.rma si inite.re1Ssa, discorre. dice di sentirsi a.s sai m eglio, respira ben.e. All:e 19,20 l' esame1 del S3..J1i'Ue d à: g·lucosio 4 O/o 0 , C0 2 32,68 %. Alle 19,20 a ltre 10 unità ti1J11a

1

1

V I T 'f O Data p

I

G

.

2-VII

3 .,

1399

SEZIONE PRATICA

CH

CA

tJ n ltà Quan ti tiLIG l ucos · J Gl ucos. Acet. 0/oo eme. 24. h

3!t

35

20 (43)

521

30

2300

26

52

1 (27)

600

40

2350

35,5

50

400?

20

1800

~

))

Digiuno

!)

,,.

D i g i uno

~

>

22

2H

9 (24,5)

Z376

40

1500

o o o

- .,

22

28

~76

50

2700

ù

..

9 (24,5) .

41

47

22 (50,5)

675

40

14-00

"

41

47

22

675

4-0

2000

o o

I

• {)

I

(50,5)

t

~

l>

li~

.l

"

'

.30

C)

'-9 ~ :>" VI ~ :) Il:' i'

tJ 60

"5

e

~lii .., "' ort o~ I..

o

1

1. V Jl

Ac ido

Glu cos . , O'

diacet.

-

Co')

Ofo

00

3,71

37,88

1,G6

45,91

2,50

45,32

1,55

46,69

' 2,25

.

o

+ +

+ + + + + +

o o

o o o

+ +

'

+ +

1,09

49,44

1,75

55

del CO .., nel s.ang·ue e quell o del g·lucosio nelle uri11e.

Ri.asst1mo ancl1e in una g·rafica, per mag·gioi· clliaTezza, 1' andan1ento del glucosio e ~

SA N GU E

U RI NE

Ins ulina

N

F.

3

1

]

!J-

~

6

1

~

9

8

~oo

~,6

S6

+•

f~O

• '•• •\ •

. ~.1 J'2

1~0

'48

I

'•

1~0

I

\

~.

3,-'» 4~ 120 .

,

k1

C)- -

I

j()I)

' ' '•

• I

.l, l.

"I ,

,

;

;

;

V~

\

••

''

'

' •'

''

\

\ ' ' ',,~

11

/o'\

\\•

.. \ •

• 1

I

,

11 2.B

~o

I

\

\ \

~

\

I

\

" \

\

I

\V

\

I

'

I

1,~

2.0

1 •

-

I

•I • •I

2.0

~-',

J

I

I

•\

'

~

.._. .........-1

·\•

60

~~

t' '

,,

,,

I

!O

\

~/

\

I

36

'

I

'

~.6

I

• )

~o

~

I

I

3

V

'I

'• • • 3,~

I

o

• CO:! nel san~11e .

4

f'

\

/ /

"

/

I

'\

I

\

+- - -~

),.

/

V

/

---+---i -- -+- - - 1 --- -t-\.-. . --+ -

o- -- - o: G lucos io nel sangue.

"

/

\

'I

'

+--· -··+:

1 -1 - ~-.+

l I

C:lucosio nelle urine.

'


1400

IL POLICLINICO

l· ..\.:S ì\O

XXXI,

F"SC ·"' . 41.3J

· Dopo il g·iorno 9 peraltro lo zucchero co- · mentr-e era in Ilon1a, nsciva da1lla Casa di . . . ' m1nc1.a a r1com•pari i-e nelle urine, prima in , s~l.ute, faceYa discrete passeggiate, sentendoquantità i11i1lima (0,20-0,50%), poi in quantit~\ ~il. in fo1·ze ·e.cl era au111ie11tato di pesb - 3 kam. 0 in. due mooi sta benissi1no : al mattino fa piuttosto 1il·e vante (2,20-2,50 ~~ ), mentre l'aced'e1 b<:gni ina.rini nt1otando e vogando e nel tone sco111pare. Sii ·era.i ·Oontiruuato a sommi- P?mer1gg? fa lungh·~ corse in bicicletta.; i11caJ111istrare insulina, ma Bi era anche aum·entata gLa. .a~sa1. aibbon.dantemente con cinque })asti la di.eta. Poicl1 è però l'inferma aveva già fer- Q"?0~1d1.a~1 (ha aum·entato di un p-0·00 la dose d1 ins:n l1na) pesa attuaJn1-en te lcgm. 51 ( t1n m~mente manifestato la volontà di usciI"e daJa.11mento dal g.ennaio di 15 kgm. ). 1' 0spiedale, come di faitto fece il giorno 17 luIl .ca.so però si p~eisentai i.nteressa.i1te più che g lio, in c.cmdizioni g.en·erali ottime ·e con mi- per l 'at1m·entata toU1eranza ai CH ciò che ha. g·lioram.enfto anche dell'irite, ci miancò il tem- permesso la riduzion·e d·e.Jla dose ' di insulina per una crisi ipr0glicemica grave che è a·v: po PBr istabilire una cura insulini.ca adeguata. venuta durante · il trattamenrto. Il a iornò 7 Il cas10 è riferito .e~seiil.ZJialmènte p·er il trat- marzo l'~sulinai Lilly, a n.ostra ins~p11ta, è tame11to insu linico del cOJna e1 d1ell'acidosi. sta,ta sostituita, mn nte:nendo la stessa cl ose, con altra fabbricata jn Italia e att11allnente non in co!Dnlre·r cio. Inoltre la sera il paz. avvertendo ln.a<ppetenza. no.n ha manaiato p.un· 0 avendo avu~o l'iniezio.n .e di insulina alle '18,30r .Il Caso IV differisce di poco da quelli I e II . i\.lle 19,~0 circa comp1are malesseire, vertigi1w, S1 tratta di un :ragazzo di 13 a11tni in cui la sud?razaone p!rofusa. I .. a sindriome si aggrava glicosuria è. sta~a oon~ta.tata. pe.r la prima vol· t.a.i due anni pnma. Una cura dietetioa riuscì rap1dam,ei:nte e alle 20 quand.o, chiaro.a.ti d 'urgie.nrza, giungia mo al letto dell'inferm·o troa far sco·m p1ari:r.e il sinto.m,a, ma pochi m·esi viamo : perdita della coscienza trisma. con~'°.P? I.a g·l~co~uria ricompa:riva.. Qu.and-0 si llliz1a la cura, il 31 gen11aio 19-24, il b·ambino• è trazioni toniche generalizzate, ~ssenza dei rift~Bsi? pupill·e midriatiche, po1so picoo,lo. Comagro (peea ,kgin. 36, è alto cm. 156), è molm1nc1amo a somministrare subito b·evandie ;f.o d:e1bo1e; lo zuocherio nelle urinJe ·è nella peirc~~tu a.Le d€1 l 5,84:% e ·qiuieJJ.o del .s rungue del zuc·c:h erate (ch·e non era.no state .ancorai date 3,1·:i-%o. Le cal1or1e n1e0essarie a.l su-0 mietabo· I1J0!10~t~.nte i no.stri _a.v v·ertimeDJti) le quali i~ lismo ba.sale (Harris e Benedict) sono calcola- pr:nc1p10 sono in· piccola p.art.e ing·erite; ma. p·o1 la S·omministrazione è impedita ·dal trite .a ... 1243: lo si sottop,001.1e alla .seg·uente dieta: 1sma. Intanto 1si p·r atican 0 du e ini·ezio1n i di P. 2~, <;i- 103,_ CH 4? (70), Ca 1207, con la qu·aand·renalina à.l inillesimo. Verso le 20 45-21 si Je el1m1na c1r.oa 35 .g m. di zu,c chero nelle 24 ricorre alla sonda nasale e si introd~ce una oTe. inclicanti quindi 1111ai tolleranza di circa notevole quantità di soluzione zuccherata di 35 gm. : t·olleranza lJ.eraltro che non è costante, i:>erchè n ·ei giorni 1successivi .essa. si ridu.ce . cui però una parte viene riemessa col vomito. Verso le 21,45 il paz. con1incia a migliorare a. 9, a 10, 75, a 6,5. Il 7 febbraio con una dienel pols.o, nelle contrazioni toniche e il migliota -0ontenente complessivam.oote 40 gm·. di iramento è ra.p ido e progressivo. Alle 22 già c.Lrati di Ca rb·onio si cominciano· a somn1inil'infermo iisponde a monosillabj , e alle 22, 1!1 è strare 10 unità idi ins.Ulina: l' elimim.aziione seduto sul letto . e, sebbene stanco, parla € dà 11~l1e 2-1· ore è di 13,4 gm. di gilucosio oon una la bt1011a sera agli a.stanti. toll·eranza. quindi di 22,6. Come 1si v·ede dunN.elle urine emesse nie·lla notté d OlpO l 'acque, siamo in p.r .es·e nza di un diaJJietei piuttocesso il glucosi.o è prei~ente n·ella p l.'·O>porzione sto g.rav·e per .qu.el che J"iguarda la tol]eraniia ·d el 3,20%0. Il g iorno successi,ro ha p·o1che liai .ç:H, Ja qual.e è lJa,s:sissima. 1Sti comincia allora ad aium.emtarie le d.osi di insulina e pa- neie· di fìe·bb·r e. Il gi.o rno 9 la glicemia è dlelraJJ.e1lamerute la dieta (dal gi·orno 11 I 'infer- 1'1 %o; il giorno 10 deJ 0,8. IJ tra.ttamento mo no·n ha p i ù zu·c.chero n-elle llTine) e il 26 insulinico fu interrotto dal 7 al 10, menrtr.e fu data 11na dieta l eggera, di 4 uov.a e 1/2 feb1b raio si raggiung.ono, cifra i11assima, le litro di latte; il 10 e 1'11 Ja dos·e di in~u1ina .}O unità di ins·u lina (Lilly L ) con una dieta costituita da P 35,6, G 149,8, CH 64,5 (100). Ca fu di 30 llnità e la djeta un po' rirdG>tta rispetto a qu·ella prima dell'accidente; il gior174.S: nwnero di calori·e come si v·ede suffino 12 si riprendeva il tra.t tamiento iiegolare cientement.e sup·eriore ai quello del metrubolinel modo cl1e è stato rinss11nto più sopra. srno basale. La glicemia il 22-2-24 è di l .ì l o/oo; 1e urine SOiilo sempre IJrive di zuccl'1e1·0, e, trantile . rari giornri intervallali con traccie minime, di acetone. Dal 1° m·arzo si ripreinde il ca.minino· inverso ma.nten·e ndo semI Casi \ r, \ -I 1e \ ·11 a1)1)a.r ten.g·o110 <1 diabetici pre con dei « m.enu » variati la di.eta suddet- di i11eùia gravezza cJ1c s on o decorsi reg·olarta e ,soondendo· a 4!8, ai 45, a 40," a 38, a 35 ·wnir111ente e cl1e ha.n110 ricJ1iesto1 una d-0&e i11edia tà il 14 marzo. Persiste l 'aglicosuria; la glidi insulina. · cemia il 15-3 è daill.<'1.45 %0. Poi paissati cLlle unità, U se ne somministra!lJO 23 unità. CASO \ .T. A. G., 56 a .. donna di casa, maCon questa dose giornaJ.iera e con una dieta legge.rmente a.umentata specie p e·r ciò che riritata. Nel 1890 l)leurjte destra; 11e] 1920 11a cominciato ad avvertire note,'0]€ 1}1·ostrazione guardai le proteine (P 50 1 G 158, CH 64 (110), di forze. Nello ste$o tempo al l) CJ i11eo e a.1Ca 187 ) , il ?7 marzo 19"2 i si iinvia l'infermo alla 1s ua città, essendo eg·li resid.ente fuori di la regione' intern·a· cl elle coscie co111pfil-0no nuRoma. Da co111l1nicazioni avute in data 5 a- 111erose l)iccole bolle a contenuto acquoso n1olto pruTiginose: esamina te I.e uril1e fu rigo1_to 19'"24 si sa che il bambino il quale già 1

1

1

1

1

1


~ EZlO'.'\I~

scontra lo diabete. È stata disc1·et.a .mente bene I i110 all' otobre 192:3, e1Joca in cui f11 rico-

verata al I P adig·lion.e p1er un <1~1e st>o cl.ella. ~1pn.lJn sinistrai; qt1i f11 di nuovo' co!l1stat.ato :1uccl1e ro n1elle urin e e pe1·ciò, g uarita. delJ'ai:;ces·so, è trasfel'ita n el i1ostro eeparto. Da lJtl<t,ttdo ·si è. intziata la. n1alattia l1a 1Jer'd11to circa 20 die11ti. Ha poli fagia1 non l)Olidi}J ia. Entra lll!e} 11ostro reparto il 1' -12-23. L 'esn 1ne ob1b-i1e.ttivo è negativo. L o z1lccà1e.ro nelJe u.1•ine neJle 24 -011~e è tra. 70 e 90 gm.. ; aooto11 e e a cid.o diac.etico assooti. P.eso 59 kgm.; altezza .c1n . 1'56; età 56 a . Ctù-01i:e n·ecessarie in metaboli-smo basale Ifa rri s e Be.n -edict) : 1350. Si fì ssa la dieta di Ilrova seguente : P 45,3, G 116, CH 10 (80), Cn. 1385. Tenuta q u esta clieta pe1 · 3 o 1 giorn.i s i c-011sta.ta che la toll.eranz.a oscil] a trai 55 .e 65. ~· i po11e a llo t·a alja dieta: P 4·2,5, G 60, Cl-I 18 t50), Ca 782; e con qu·e: ta dieta. si oit tiene la scomp.arsa d ell.o zucchero dalle uri• e. Dopo due giorni di as·sen z.a di zu,ochero . si . c:o1nincialll10 ad at1111e.ntare g'li idrat i di e (e i grassi) a 60, 70, 80, 90, somministrando rispettivamente 5, 10, 15 t1njtà di insulina J,i Lly L e fornendo 11n nutrin1ento cont en ente ci 1·ca 1500 calorje. [, 'u1·ina i~esta sem1)'l"fe :senza zu cchier-0· n è aoeton.e. Cos-ì fi110· a l 12 g·ennaio. In questo, g iorn.o nu·ovo prog~re>SS•O : P .}i, G 144, CH 53 (100) Ca 1717; ins11lina 20 lrn ità. In que~te cor1ciizionj, e mantenendo sP111pre [ ,u.r:Lna senza zu.cc.11ero, l'inferma ·è di1nessai il g io1·no 20 g;ertnaio ~on la p1·escrizion e della <iiet.a e dicl I a do!Si~ di inst1liin a s11drl rtta.

r. .A80

G. F. J;: uJ1 caso a ssai a11a1o·g.o aJ p1~ec edente. Il di abete data da dieci anni ci rea. La tolleranza agli id·rati di C.arbonio l).SCill a t ra 60 e 70. Arrivati a lla aglicost1ria con Ja riduzione del.la dieta, si aumenrta poi <IllPSt a con l' ait1to d.elJ' jnSllùin a . L 'unica cosa.i 11-0t·e.vole è ch e l 'infe1mo è sotto la nostra -0ss~rvazi>0ne dal 1° di ma ezo e cio1è da p iù eh.e cj11q11 e m iesi, è Pima·sito sem1p.I·e ee.n za z.t1ccher o 11e lLe t1rine (talvolta lie.v i tracici e in rapp.o rto Ct)ln err o ri dietetici), fa quo1ti clia.nam1ente 1Ln1H1 ir1iez io ne di 20 unità di insulina, è aun1entato di p eso (7 kgm. ) e s i sente benissimo, conclt1 rendo u.i1a ,,ita molto attiva. CASO \ "Ii. G. ._ . : d o1111a dj casa. L a g lioosurj a è \stata ossf'1·vata 1Je1· la pl'im.a voJta itel 11ovemb.re 1922. F eiee ])'Bl' qt1a.lcl1e 111es.e 11 na cnra. dietetica ma p oco rigoros.a .e con !-;carBo s11cesso. D a l lil paio di m esi il suo fasti~ dio p1·i1Jcipale è il i)rnrito .alla st1perficic inter11a <lellr cosci e. An11i 47, kg1n. 63, altezza 155: calo1 ie previste in m et ab olismo basale. 1325. Glicemia 3, 75. J) i et a cli provai: P 1-0, G 113, CH !i..) (80), Ca 1357. ~ lessa a q111esta diet a si constata una toll-era11za di c n ·ca 60 g:m. di CH. Soesi allo.r a e.on la dieta a· P 42,5, G 8.1. 7 CH 2:8 (6()) si ottier1 e l a scomp.ar·sa dle11o zuecl1ero dalle urinie . l)oip o una settimana di os~ervazi·on1e si coim inciano le inie·z.ioni di iT1s11li11a da 10 unità (Lilly L ), ch e. p·Oi g.r adualmenJte s i frunno ·salire a 30 11nità.. Con qu€Sta clo&e si somministra 11na d i et a così costituita : P 44,3, G 125;·i , CH 53 (90), Ca 1518. L 'inferma resta sotto la nostra -0s&ervazi-0ne, solo pe1· un mese .e m ezzo. Rimane sempre senza zttcchero n.ell-e lt1'i.ne; è s-comparso i l p·r unto, "-i sent e assai n1eg·lio. ...... \ il. -

1

1

1401

PRATICA

* *·X· I

l 1 li ultin1i d t1.e, r <-l "i !So no di clia1betici lievi,

in cui i è ce·r cato· 1J1·i1r1a di far scompa,rire lo z11cc'11e ro c-0n la sola l)l'e crizio'l1e dietetica.; e ci .. i è i11fatti riu scito. L 'indicazione p er In Clùr a iu nlinica ci è tata data in un caso cl H nn asc.esso di aisp etto torpido ch·e non tend·eva ai g u ari1~e ; e n ·ell'altro dal des'1 derio di da r'.e un·a. alimie.IIJtazion:e. m eno ristretta di quell o che era. necessario lJler mantener e a ser1za cli zu cohero senza il fai inaco.

, .1I. - .i\. G., 72 a. Da 20 ainn.i 1'1a diabete : dice che qu·esta. ma.tattia non l1e 11a mai i111pe dito di condurl'e la sua vita abi.tuaJe perch f\ non n e h a av11to grandi fastidi-i. Hai sem p 1r e avV1e.rtito sete intien sa, l a quantit.à delle· u.ri11e si sarebb1e a ggiratH tra i due e i tre litri i1.e U1e 24 or e. Ne l 111arzo 1924 polm.onite~ u11 a i11iezione di oljo canforato h ai provocat~ la fonnaziio nie di un ascesso e p·e r ques1.o chied e ijcoveiro a ll 'Ospedale. Entr:a nel n.ost1·0 r e11arto il 14 a,p rile 1924. L 'esame. o·biettivo :r:ion, pr·e senta ntùla di notevo1le, tra n1I1ie i 61e.g11i di 1111 e·r ufisema · p·olmon.are s·e ni1e e lai p :ries.e11z.a cli una gro.ssa r accolta p.u rulenta suJla fa.ccia a ntero-lateral·e della co·s cia destra: n·e viene fa,t t.a l 'jncision e n.el primo· g io·rn-0· di d·e~ g·eniza. La g·licemia ch:e si riscontra nei p.rimi g i o1·ni è di 2,9%0. Il in etabolismo basale impo'rta. 1177 ca.lorie; m·essa a l1na dieta ana.log«l, si. t 1·ova. 11·n a tiolleranza di circa 60 gm,. di i c11·ati di e:. Ciò ci p e1rn1.ette di da1~11e un vitto pres so a }Joco oorrisp·o nd.ente alle calo·rie d el 1s uo metabolismo basale.; n1a esso è evidentem •ente ins11fficiente, e inoltre p ersistono sempre n ell e t1rine delle traieoe di zu ccl1ero, che talvolta sal·gon.o a 5-7 grn. n elle 24 oir e. si l1a diarrea, e, ciò che è peg·g·i o, l ' ascesso no11 te11de a. gua.Iire e dà continua secPezion.e. J)opl() av·e t· tentato anche qualche g·i o1·no d i di giuno ~·enz a r1.ot1e•v ol e risultato, il 2·.) 1n .aiggj o si c o~11 in ciano a iniet tare 4 unità cl i i n:sl1lj na cl1e poi s i port a no a 6, a 8 -e a 10 (il 11) g·il1g·no.) . Ciò ci p e.rimet.te di largl1eggiare Ull po' n ell 'a.lim.entazion e, fa scomparire lo z11cch e ro d a ll e 11.rine, e in d i.eci g iorni p orta, a g uar i g io11e cornrpLeta l ' a scesso. L ' infeir111a. è st ata 1.en11 t8 iTl i~eparto fin-0 al 22 giu g n10 : il 12 si è sces.o di n11ovo a 8 unit à, e con la. PI'esc1·izione di cp1esta do. ·e e d ell a di-eta a.deg u atu eissUJ è stata clin1.e~c:; n . I ,o zt1.ccl1ero non era l)iù co11111arso; le conr1izinni genierali ·e1·ano a sai mig·lriorate. .-\1 bia1110 av11t.o oc c~ ion·e di rived e.re in que€ti g·inr11i l 'inferma : e sa ha so·sp eso d a circa t1n m rs.e le ini ezi.o ni fii jnsulina, ma p-ersi:ste l '.a ss.e1117.n1 di zn c·c11.ero n•e·lle urine. CASO

1

1

1

1

<:.\ o IX. -

_.\. .... , 'i.7 a., cuoca. L anarn11 esi precede11te è n eg·a tiva. Nel gennaio 1924 ha cominciato ad avveri.ire srechezza continua d e1la li-n g u e. debolezza gen e ral1e, sete inten sa.. L 'a1)1)et ito non è at1111e11tato, m a le urine sono c1 i \·en11te pit1 al)bon<lanti. P r ima di qu est ' epoca pesavo 62 l~gm . ViJ.sitata da 11n sanitari-O il 26 marzo 19"2-i le , :ieJ.1ne risco11trato zt1cc l1ero i1-e l 1€ t1 rin e. E11tra· iii re11a rt-0 jl ?.8 1


11.02

IL POLI C LI~ICO

1~~4.

marzo

I . ' e a1n·e obiettivo è nega,tivo; la

g·licosuria è del 4,6 ~6 . Peso kg·n1. -17; a ltezza cm. 152; età 47: n1eta.b-0lism10 basale, calorie 1163; di.eta .c orrispollctente: P 3-0, G 101, CII 42 (70), Ca 1197. Mies... a a questa dieta., lo zucchero scomparie 1SUb ito dallie urin·e: però compare aoeto11e. , i riducono allorai i grassi e si aumentano g·li idrati di Carbonio, tanto più ch e la toller~an­ :za sale notevolmente .e rapidamente, da 7i() a 140. Si ii esce a ·Otteoore la scampar.sa d1ell' acetonie il 10 april.e con questa di·eta: P 45,4, G 92, CII 103 (l .39), Ca 1121. Ma !)er la ricon1parsa di li·evi tracce di zucchero, dopo lJ·n g·iorn.o di clig·inno, si disc~nde a lq11anto, a P

4-0, G 94, CH 9 (130), Ca: 1387. In queste condizioni le urine non pPooentano nè zl1cchero nè acetone. Ma evid·enteml8r1te è l1na dieta assai povera.; e allora, visto -cl1.e si tratta.va di un diab,ete l1eggero1 (la gli-cernia iil gio·r no 18 april·e av'eva daito 1,05% 0 ), si pensò di aiutarlo con l 'insulina: il 22 si coimin.cia.n o a son1ministrare 5 t1ni.tà di inst1lina L , e si porta l a dieta a 1600 calorie. Quest'l1ltima p11ò in seg11ito essere aumentata. a 1700 e il 6 i11aggjo a 2000 calorie facendo salfir-e 1'1 n s11 lina a 8 unità; cl1e poi pa::>sando nll 'in:s11.Iin.a U. veng·on-0 ridotte a 6. Qu.alche vo1lta dl1rant.e qu,e.st.i giorni si sono· trova.te {lie.ll·e tracce rli zucchero n,ell'11rina, poi scomparse. L ' inferma è dimessa il 25 maggio con la p ·!'escil·iz·1on.e \S U ddetta dii 6 unità e con la di.eta P 55. G 1 i3, 1CH 115 (160), Ca 1900. P e.r dare 1m esen1pio, tale dieta pot.e,,a com;prendere 3 t1ova, 100 gm. di carne, 125 gm. di panie, 150 di patate, 300 di verdura e 115 di burro. Con1ie si ved·e ll.n vitto Sllffi ciente, variato e notevolme nte ricco di idra.ti di Ca:rbo·n io1. 1

1

0

O.

~ER\-_\ZTONI

CONCLU IONI

La no.~trn esperie11za è tropp.o sca.rsa pe1· i1ot.erc·i p rn1 etter,e di rispo·nide,r e alla domar1cl a, s1J·es. O· insi1stent.e, cl1e tutti si r i volg"iono: qt1al'è il destir10 ·n lteriore di ql1esti malati? E, in11anzi al d ato di fatto. indiscutibile che. la :o&pe11.·io11.e <lell 'insl1lina, do·p·o ttn ce,rto perioclo cli cu ra. deter1nina1 il pi11 delle volte la ricom pa l'!=;H cl e Il a. glj cos111·ia, di front.e alla pr:o1s11ettj,·a d·i ca 1ttint1a.1~e l e inie.zi,oni p1er m tesi .e })er a.r1r1i, ln1o·lti , .sipe.cialm ,ente nel nostro }) ae•se, ·v og·Ji n110 11eg·a1:e og11i va.101·e a1l nuo\-o n1eclicn111 L·nf,o e li1nita1·11,e 1·11 o a cll1-e s1)e.ciali indicazio11i: il co111a1 e l e ~0111plicazioni cl1ir11 t·gicl}e cle l diabete. ... \lt1i si spa ventan-o degli e y1eni u a 1i J)ericoli. de 1l'i·poglicemia. ..A.Itri jr1fi11e ai:>plica110 l 'in s11lina l111 po ' a caso semfJr e in cln~i J)iccole, senza fare i.l 1Ji1ancio cl.eg li i.clra ti di CnrJ)o11io, Le11za calco.lare la tollera1r1za. c. con. tatato clOJ)O 10 o 15 giorn i ll llO ·tarso effetto, aJJbando11a110 la c11ra ritenenc.lo .. i autol'izznti a <li cl1i<l1·u1e cl1e IJer lo n1en o in Cfllt'l '-"i11gnlo ca.so nnn ern g·iovcYole. 1

'

E

[A~ NO \:XXI r F ASC. '1~3]

Koi non sia1110 co., ì 1Jtef'~i 111i ti_ .~ . pa 1·tt• le i11dicazioni suddette che ~on,q da tt1tti an1r?l{l •. 1 se .e cl1 e i·.iJsiltlta:no a 11,ch e. d~nlla. nostra. casi:-;ti ca (.casi I, III, \ 1lll), noi ritenia.mo anzit11tto che, quan1do si ~l<lo1)e 1· i110 le eJet1tenta1'i caute.le e quando Sii seg·ua co11 accuratezza I ,i11. f.er:rno coo l'esame qn.otid inno dell ,11l'ina. con q uello a ir1tei-valli di te111po de lJ a, glice111ia, e col cal colo del b ilanci-0 cl·eg· li IIC, il pericolo ·d·ella iJ)og·Jiae.m ia è mi11 in10, · se pure eRiste. E qua.n to a una cura cor1tinl1 ativa del dia.bete con l ' i11 lllina. i1oi vi siamo i1ettamente favore~o li. ])e1· le seguenti rag·ioni. Sta il fatto cl1e il (1 iail)oete è a t\1tt'og·gi 11na malattia. ing nari bi I e, ·quincli a no.5tro n1odo di vie cl ere . a1·à ·se1mpre opportuno approfitta1--;e di 11n farmaco il qua.le : a) rende praticamente il diabetico ll1l i11dividl10 no1male , facendo co111 . J1arire tutti i distt1·11Ji c-0n1e pru1ito, foru n co1osi, debolezza, nevralg·ie; b) impedisce l 'in~or­ g·ere di complicazioni di qualunql1e specie. e, ciò che più importa., elimina il contin110 J)e ricolo sovrastante a l diabetico , cioè il conta; e) 11erm.ette cli soro.m inistrare una dieta ab.b.ond::..J1Jte cl1 e manteng·a il n1aJato i11 sl1fficiente i1 ntrizione. In realtà ·f in.o ad ora si ri nsci va. egualm.ent.e ad -Ottenere i prim.i dll·e risultati, 111a a carl} })orezzo, tagliando cioè senza pietn 8111 vitto . e sulla quantità di calorie ·concesse al diabetico : è un e110J'me vantaggio · q11e1lo ch e si ottie11·e con l'insl1lina, di fornire una dieta sufficiente. · L'e.s perienza, 11011 so lo no~trn ma aiI1cl1e r1elle altre nazioni, è tro111)0 hre,·e pei-chè s i pos1. a prevedere l 'avvenire d·e l diabetico c111·ato con l' in-s nlina. Dob biaJl10 pe.rò far notarie che g·ià . niell a. 11ostra. b r eve caSlistica, m .a pi-Lt anc·o ra in c1t1ella nlrmerosa di altri autol'i , ~i ]1anno dei ca ·i in ct1i la dose di insuJi11a e stata 11ot11ta g·radualr11 e11te rirlltrre. fino talora alla so1.:iipressione co rn 1)leta. Ora è noto che co·n la cui·a dietetica ftr1°ora l t1'i:lJta, e che aveva lo stesso scopo immedia.to che si rag·gil111ge con l'insu li11n, il m a.11te.J1ere ·Cioè le llr'i-ne J1r1,-e, di z.u·cchero. ·se non si è avl1tn mai 111ln g·uarig·ione, si è però s1J.e "so consta.tata l111 111ig·lj o,r an1ent.o della toll erètn za agli idrati di CaI'ibonio: nes ·una n1.eraviglia che q11esto miu:li1oran1en:to i a.b •t iia a.nc11 e con l ,insu 1in n, LJll an do ql11e1Sta aib bi a te11uto per lungo te1n po il lJaziente $enza g·licost1 l'ia EISILste è ve 1·0 l 'inco1l\'•eniente dell'iniezioue <111otidiana Jìet· 1nes.i ·e 1ne,' i; esiste l'obbligo clel1a sorveg:lia11za cla parie cùel medico; ed esi·ste - sebbene oe·gi l'èil........ a.S6Ri dimint11to to l)rezzo clPlla drog·a. :>Jonosta.r1te q11e~t.e nbiezio11i. JlOi r itenin.111 0 chf' ~in prezzo clelro1

1

'-

1•

I


.. SEZ IONE PRATl CA

pera il tr~tttnre il di a1b·eti co cor1 i·ir1st1.li11a: r it en ia1110 t1.n zi que t o fa rn1a co· co1n e un vero d.(1110 che J~ nuting e B r . t 11aru10 fa tto· all ' ltn1a nitù soffere11te. R o1ua, l :J

<~ 'g;o.i:;to

1U2 }.

11.03

.

'

z1one cli in ~ig·o-car ll1ini o il b le u con1pare a. destra ÒOJ)O 7 1ni11uti, inistr a clo1)0 3/ 4 d'or<:l. i11olto p a lli jo. La concer1 t r azio11e dei sali nel r e11e ~· i11 i t r o è minor e cJ1e n el r ene d estTo. J, 'elin ti11azio11 e. quantitativa d€1rurea a i111t ra è r>oco più scarsa cl'1 e a d estr a. Azote)))]. a 0' 3'>:.. oII on • Sed i111e n to d ell'or i11a : re r1e is inist.r o glob u ! i 1·o~si e Je li cociti. r a r e cellt1J e pa vime11tose :fì occ.l1i di mt1eo-1Ju s, Cl'ista.l li di triplo-fo~fato. 1t eu e uest i-o: numeros i g·l obuli r ossi p erfettau 1e11te conse1\7.ati, cristalli di oss.a l a to di ·Ca I <·i o, pochi l e·u cociti e eellt1 l e pa v i i11.e ntose. U r ete rog-r-a.fia (iniezioni e11d ou.r et.erale di broJ in.uro di sodio ). 0111tb.ra cilind1r ica1 dalla vescica ;1 l po lo inferiore d ell'o mbra d eJ calcoJo. al di ~op l' a di questa l ' om})ra è a ai i11eno opaca, i· Ja r ga circa du e cm. ; ·e. cos teg·giando la co10 1111 a ve1·tebrale, a rriva . i110 al l' ultima costa. 11 bacin etto no11 . 'ini etta. Confer;inata l a diagnosi di calcol o dell' t1rc1rre s i11ist1·0. s i 01)era. Atto op era tivo (Cat1cci) . I11c isione 0J1J iqu a i l iaca "' irli stra (Kocl<er) ; s i clis· ociano 1€ fibre del g·rand e obliqu,o e s i sez iona l ai s11a a.poin ev 1·os i, s i d isso l'iano i n1111sco.1j picco1o obliquo e t rasYerso, s i seziona l or1µ;ituclinaJ1n eute la gi ta.in.a. clel muscolo retto. co lla n1 ento del pe1·ito11 eo. _.\rti vati a.Ila bifo1rca zi one d ell ,ilia.c.a 1)rimitivèt s.i cop1ee. accollato a l pel'it.o,n eo, 1 u1·rtere. uniformertne11te clilaitnto. d'e lla g"'.r ossezzn di u11 clito indice; nella pelvi. cli sociando ve r so l a vescica e riel l)D ra.111 etrio . si s copre fncillr1ente ! ,uretere IJer 11 11 t r atto iii 4.-5 am. "di di1nension.e no rmale: i1e1 tl'atto più esterr10 d Pl para1netrio, s ulla faccia del piccolo bacino. si palpa 1111 ispessime11to d LLl'O del cellular e , nel q1 1a1le fD11110 capo le due p o,rz ioni anzid ette d elr ul'etere; sezionando questa atmosfera di peri 11rfete1·ite fib·ro-lipom,atosa, in direzione clel 11nc leo rl111·0 re11tral e. il ta.g l i·ente 11rta. nel t.est' tt to s ca.b1·0 clel calco l o, ch e co n un a . onda. si e11u·cl.ea; i ·e s.p lo·ra il tira tt o cli sta.l e e prossin1atle dell'11 rle•teire; st1tu ra co,11 1111 i1t1.n to a croce co n ca1tg11t ()0 rinn·endo il t e snto pe 1iureterale; rlren ag~gio. isutn•ra llh-tot 81 e clclla ferita pa1·ietaJe i n teressando t,Ll tti g·l i tl'a t i. Cal colo scabro, n1e1rast1·0. di f o·r m n i rreg·o la r1n rn te ovoide si111ile ad u11 no cci o lo cl i da.ttero , n ppiattito, con 11n sol co 1011g;it11cli11a l r . 11 d ,11na facci a . n1oriforme: co tit11ito d a os~al ato di. cnlcio; J)resente l,el en1ento col n r ar1te clell'orin n, i1os i.tiva la ricerca del a 11 g·11e . T)ecorso no11Ilale; solo in 7a gioi na.ta con1nn iono pocl1.e g·occi e di orina al.l n. ferita.. I l 1 ~· ottol1re l a pazie~1te È> clim esisa co111pletan1e11te g·11arit.a. 1;

1

}~\~T J N G ~..,-

-~ . .1 ., JOSLli'\ J ~.

(i . e «o lh:ùbO t«ato 1·]. (~ H llHdia11 :\l.

\II , 1922, pag. 141.

l.). 1'1ie f 1'Pat1nent o/ lJiaiJPles ?1ie / litus , III Eùiz. , Len e Fibiger, Filade1fi<.t e )Jc,,· 'f oTk , 19;2:~ . :3 KEl JLOG .T. I-I . .Jour11al _-\ nl. ~led . •-\ ~ oc., sett. 1923. -1 ~IAC IJ ·..-\~ T-I . Jf orl r rn niethods ill the J)ia2

1

ynosis an<l Tr ert f1n ent of Glyco ·uri ri and JJi rrl>Ptes, Il Ediz. C:on ·table. Londra,

19?.1.

5

P. .-\. .J o. Biol Cl1ern istry, lt1glio 1921, i)ag·g·. t:33 e J.-i9; i1 0\r. 1921, pag', 1-13;

=--'HAI· FER

ottoh1·e 1922. i1ag. 399. 6 \\·oonYATT R. T . ..\1·cl1i\·e i11t. ~I.ed., XXVIII, J 021, l)ag·. J 2.). 7 Z ELLKR :\l' Cll , f. Pll ~ 1 ~ i o l. , 1n1'i., pag-. 213.

OSSERVAZIONI CLINICHE. J ,l . TGI

~ f.\RZ l ANI,

..\11C Ollà.

l ,a 11011 r icca l etterat111·a italiana di o ·seJrvnzion i s ull n1 C'H l coJosi u1·ete1·ale, 111i ind11cc ferire j I . eg n e n te cont1·i})11to clinico: r~.

O. co11tadi.1ta, 16 settem})r e 1923.

èt11r1i

H

r1-

39, e11tra in clirlicn. i.l

Nell ,a11amne·s i fa111igliate 1111 fig i i o 11 c frec to111i z.zatQ l)e·r cail colosi m ,ulttpla. renale siniis tr n. Circa 1 i a11 ui fa., incinta di sei 111esi, i1el farr 11r10 i:;f orzo })r ovò 1111 acuto d ol ore a l ft anco : i 11 i. tro. eh € dl1rò oltre 12 or e. S irnili dolori sr l·i1Jete1·0110 2, 3, 4 volte ogr1i anno, sen1prc clurante g·li forzi ed ave~ano la dura ta d a l)Ocbe o·re a· n1ezza giornata . )Jegli ultin1i n nni . gli att<iccl1i furono l)iù fre.qt1enti si n o 8 cl u110 ogni 15 o .:?O g·iorni. Al c l111e volte le 01 ine ftirono ematicl1e, e, clo1'.)o gli ulti1ni attaccl1i . Jaitirrin ose torl)i di ssi111e. T re a n11i fa '-' durant e un a c ri. i p1rol ungata ebbe per t1·e gio1·11i f ehhre. cl eva i a. l~sarnp o l>/Ji r• lli1'0. Con dizion.i gener a1li diS<·l·rte. I ' rsa tn e dei gra11di appa1·ati org·anici. 11eg·ati\' O. 'i pa lpa il i1ol o inferiore del rene sini s.t ro l icveme11te dolente. E san1e vag·inuJe e ret 1aJe negativi. Or i11e: torbide con a bbo11da11tr se di1u e11to i1uru lento . I., 1 esan1 e radiog·r afico rleIr appa1·ato or cli11a l'io d imostrn l 'j11gl'and in1rnto rl el rene si11istro e l 'esjste11za di 11n,on1h 1·a, a ll u11 g·a ta, tra il co11to eno d ella p elvi e l a linea n1 ed iana. eh.I? ,, ie n e attril1ui ta acl un calcolo 11rct.e L·ale. :.\.Il a c i tosco1)i.a, : ,-erica nornhale; il 111e.atn 11r.ete1i c-0 ·s i11istro è li e\'etn en·t c a1Jem.atoso, a1·1·0...&tto e slabbrato; ei ncu lazioni ahba. tanza liinpide . ..\ destra 1·11reterc:> ~i cateteri zzn senza diffico]tù. a s i11i str a il catetel'e 11()11 p rogr~ èl i~ce olt1·e i-5 cm. T1opo 11n'i11i-

.

1

1

1

Calcolo dell'uretere pelvico sinistro per i l dott.

1

1

1

1

I fa.tti s ni q u ali iui se1n:bra u t il e offermar1r1i son o: iiguar·do la diag r10. i 1·a.diograJìca e 18 tecn i ca operativa. .-\nzi tt1t t o in og·n i caso os1)etto di t1rolj tiasi Ol'CO•rre .estend e re l ' e am e radiografico ,a t. n tto l ' H•l)PD r ato 01inario , poich è l a ca l col osi ll r e· t r ral e p·11ò, cli11ica111en te . ·s im11 lare llna calcolosi r enal e . od accon1pagn n rs i a ql1esta; a d est ea, i11 ispeci e nelle s i.nd rom i do] orose poco chia1'<', è i111portantissin10 e eguire tale esan1e . poichè 11011 so11 por h.i i casi di ei·rore cl i d i a,


14,()4

I

IL POLICLIK reo

gn osi tra aiµpendic ite e calcoli renali. Cause ino ltr'e di e.rrore, n ella diagnosi i~adtografica. possano e&Se r e: c.aùcoli biliari calca11.'ei, calcoli a p1)endicolari cal car.e i, calcoli in·t estinali, ca1cjficn zioni peritoneali, corpi estranei nell ' jntestino. a.ppendici epiploiche calcificat.e, gn n g·Ji cnlcificati de-1 m.esenterio, o retroperitoneél li ( ~q1eci e se . para vertebrali), coD creziond. ca.l ca.re,e drlla mucosa vescicale, calciifi·cazio ni di lega · n1ic 11 ti ciel . bacino, incrosta,z ioni cal careie dei va. i , fteboliti , calcificazi.oni di lln fibro-mioma 11teri110, medicamenti ingeriti a base di ferro o d] bis111uto (pillole di Blau.a , p-illole cheratinizznte di hismt1to), ed i nei d·ella cute che, p·e r sovirapposizJone, posisan-0 dare un' ombra sul de·corso c1el1'trrete1·e. In un caso operato dal Caucci, in seguito a diag11osi r a diografica di calcolos i ll reterale, s i constatò una tUlbercol-0si ure•ternJ.e con calcifìcazionie di 11n focolaio . P er ovviare a ta.li errori è perciò sempre ner essar.io eseguire la radiografia accompagnata dal cateterisrpo opaco degli ureteri; e se col.Sì l a. ~,0n 1 da l1reterale è in co·n .ta,f\to co n l'ombra cii 11n calcolo, baste l'à, pe.r avere tale co11ferm a. ~postar e il tubo: in caso di })Sendocalcolo , la sonda , nella r adi og·1·afì a ·successiva. n on avrà più tale rapporto di so,·rap1)o~i­ zione. Non bisogna però fondare tale djag·11o ~ j solo Slllla fede dell'esame radiografico , sp eci e se 11 catete.r ismo degli ureteri è stato fatt o con 11n a sonda r igida, poichè in casi rli gl'and·e djla tazione ureterale, la sonda può essere lontana dal calcolo, e noo pertanto essere questo e ntro il lum,e ureterale; per ovv ia 1·e n q11e~io errore b asterà praticare il cateterismo a me.zzo .di una iniezione di soluzione opaca, in n1odo da riempire tutto il lume dell'11retere. Co·m e r egola generale quindi, la rliagnosi deve sca t11 1ire cta lin complesso di fatti e di rep e rti, mai 60pr a t1n solo dato, sia pur.e molto s11g~estivo, com e sareb1h e il semplice ~eperto tfl diog'rafico. Rig··uarcto lai tecnica. operativa, diversi sono i m.etodi iT1di cati, se-oond·o l a sezione dell'uretere d a raggiu11gere. P er il tratto lombo-iliaco <l r ll'u.r etere, l 'in·cisione sar à qt1ella 01r dinaria prJ· l ' acces~o H 1 rene, prol11ngata venso il p11be; per il tratto pelvico dell'urete!re abbiamo va1 ie vie: l ai Yag·in<ll·e; d·oiV.e11.éf.o JJerò in tale int ervento opel'are in un camrJo poco ill11n1ina.to, e ner la nossihilità di l1r1a residua fistola l1rete; o-vagi1;ale, tale via non è consi'g liabil e: ) 8 Yin sacrale, la via a.nale: ma anche tali vie . :t. meno di casi eccezionali , dehbor1 0 far parte ftell a storia , non offrendo. ,.a nta~:gi speciali. T~a vi a intra-peiriton ea1e, a In rzzo dell 'inci sionc ~ n prn pn hi cn. è arlnt tata più ~pPr i a l m.ente 1

1

1

1

1

[A?\:\O XXXI,

FASC.

43]

i)e r pl astiche e !)er im1)ianti dell' uretere sulla vescica o :s ulJ'in testino. . R esta la vja d·acc e ~o ~xtra-periton.eale . a m·ezzo cl·ell'incisi onie iliaca o pal'arettal€. scgu ente t1n a li11e.a che co·1'risponda alla proi ezione s11lla p elle del decorso ureterale.; a mezzo di tale vin. noi possiamo aggn·edire l' urete1 e in q11.alnnqt1e sua po rzio•n e, e, per la uretero. litiasi, que•sta d·o vrelbbe 'essere la via d'elezion.e. P e1r i soli calcoli d·e1 isegimento ureterale. intl'aparietale della vescica si può adotta.re la ·v ia trans-vescicale, e per que lli del meato, ch e p rotrl1dono nei lume vescicale, trattenuti solo dR, l1no Gtra to di mucosa, pruò tentarsene I' estrazione per vi a endoscopi~.a, incidendo, se neoessari-0 , quel ~oco di m .u cosa che si oppo n e all a li.b erazione del caJcolo. 1

1

1

1

Jo lmg per l a porzione int1·a,1)Mietale adotta la via t.raTus-vescica;le ed exti·a-pe·r i·t oneale, sco prend.o l'wretere pelvi·co e faoendo su questo l1na piccola incisione pe;r l 'introduzione di t1nH sonda, s ulla guida d·ella qua,l e incide la p.ar·e te vescicale ' .p resso il n1eaito ltreterail.e. dall 'interr10 della v&..~ica aperta. Nei più dei casi però la via ext1·a-pe1iton·eale, pe.r in cision e iliaca, r.esta se111pre la più sero,plice e la m eno perj colosa. lVIen1.Jre in vecchi trattati si consiglia che. 1senza ailtro, ii più delle volte si devie Ji.co1·rere o Ila nefrectomia, nei casi di calcolosi ureterali. p oi.chè i fatti pielitici non scompaiono doro .l'ablazione del calcolo, ·o ra tale interviento e da ad-0ittarsi 60] o n.ei casi ove esista una idropionef.rosi che com.p ron1etta1 la. f.unzionalità dell'altro rene e la vita del paziente, od in ' renale multipla, dissemin.ata, casi di calcolosi e ciò perch·è è sempr·e ii ca.lcolo ureterale che ragio11a i n1aµ;~:r i ori clistnrhi. méntre una leggera pielite viene portata nel più completo benessere. L a !Sonda, n i1el'm.an.enza non è stata da noi messa , poichè dis turba , più che facilitare , il de.corso della ·f€rita ureterale, essendo ca11sa d'irrita.zione, jncrostan dosj spesso ·di sali urinasi e, non r accog·liendo tutta l'orina, n o11 raggit1nge lo scopo di mant en er e asciutta la ferita. 1

I punti di s11t11 ra dati n e1] teissuto urett=>rale possono, in a lc11ni casi n11 ocere alla nutrizione della parete l1reterale, p.erciò è consigliabile. come è stato fa.tto niel nostr o caso. di avvicina re i lembi del la feiritai P.e r mezzo di punti ir1 t e·ressanti il t.e~s11to i:>erit1 reterale. 1

L'oper azione è s tata ancl1e praticata in ane· ste ia locale ( ~ a n1p ~o11) . mi:i r preferihil fl ln ra chian e~t€s ia . o la narcosi ete rea . i1-er avere 11n


~-.\~:;o

XXXI,

FASC.

43]

SEZIONE PRATICA

con1pleto rilascian1erLlo della parete addo1ni11ale, fattore esenziale r>er il buono e rapido anda1nento dell opera.zione. 1

\

B IBLI OG R~t\FI..~. l>. UFFREOUZZI. A.rchiv, It. di Chirurgia,, fase. 2-3, 5 dicembre 1919.

V.

I,

XXI c .ongrès français de Chirurgie. Paris. 2-7 otto,b re 1922. G. NL.\RION. T1·aité d'Urologie, V. I e II , :\ I a1s~ '-on, P ari . 19'"21. _I\. Busi. Tec·nica e dtiagr1.ost-ica radiologica dPlle malcittie cliirurgiche. U. 'f. E. T. , 1923. I. SAMPSON...t\.nn. of S't1rg-., ]9.05, \-.,XLV. RrFR. 1BRAYN, KuMMEL. Chfi\ru,rgiscl1J6 Op1eratio11slel1·re, Band. III , T.. eipzig, 1923. CHATELI N.

1

NOTE DI TECNICA. '

Contributo alla tecnica microscopica per la colorazione dei preparati di sangue sui vetrini portaoggetti. Dott. GIORGIO PETTA a~ ·1stente d-egli Ospedali riuniti di Roma. La c-0lorazi-0ne dei prep3Jrati di sangue s11 11orté.Log1getti si fa oon1Uiilleilll1em.te 1Con i metodi di "\ I a~r-Grunwald, lVIaij-Griin,valcl-Giemsa se('011 do Pappen heirn , Roman-0w!:?kj , Leishmann. I 11 tutti lJLL-Osti m ietodi di colorazion.e, quain<lo si versa. snl p·re.parato la soltIZi-0ne coloranic , questa 1·a pida.m ente s.i spande su tutto i l \'Ptl'in-0, n.e olt1 epassa quasi sempre i margilli L' passa al disotto di esso. Qt1and-0 poi si é11g~.ri 11ngono le g·occ€ di a.equa distillata, que(;;t :t ~egt 1€ la via tracciatH dall'alcool metili<:<> e crua.f:i tutto iJ colore s i versa fUJOri d1el vetrino. Qt1ando 1>arte clella S-Oluzione dell, alcool n1etilic-0 va così i}e rdu~a, la parte ·che i~esta st1 l pr1ep1a.rato. ev·apora troppo pr'e sto lascian(]O una patina che occor1--e discioglier-e, ooll' ng·g·it1nta d.i altre gocce d el la soluzione oolo1·ante., prima cli far cad ere l ' ac{.rua distillat[t. T11.tt-O ci ò porta alla facile fo1mazione di n un1erosi p 1·€cipitati che spesso rendono i p1e1)at'a ti poco presentabili. Per quest-0 inconvenier1te e per evitare le Tna.cchi.e, di col.ore sulle mani e sul ta.v olo di 1a vo1·0, occorre limita.re la· diffusione del li'[llido al tratto del portaoggetti s11 cni è di.... 1e\S-0 il sangure da ooloraire. Si l'agg·iung·e lo sc<>po passando lo spigol o cli 11n pezz.etto di paraffina lungo i margini 1Qngitl1din,a li del vetrino ecl agli ·estremi dell o ~t1 isci-0 che si vuo1e lltilizzare per lai colorazior11e. La pa1o:aiffina lascia una t.ra.ccia contjn11a , larg·a 1.-2 mm. , che circoscrive la 1

1105

su1)erficie da colo ra.l'e, e forma una bal'riera cont1·0 la diff ..l'::·ioJ 1e della soluzione colo1 ·a11te. La ·paraffina. non si d·i ~·M.og·li·e ,n eJl' nlcool, lnetilico e non disturba. aiffnt.to l a colo·r aziolle. Quando il preparut.o si deve conservare u 11 1~­ sentare, la t1~accia di pa1·affina si leva m ecca nicam,ente con facilità i1er i11ezzo di t1n ta1111)oncino di garzai asciutto. Questo mezw d,·evitarie Lo spooidimento, clellie soluzioni c-0lo1·anti dal vetri.nJo portaog·o·et. b ti n-0n è riporta.to in nesist1110 dei libri di tecnica microscopica d'uso pitl comune: R. Ab€1, Schmorl, Sahli, Celli, Daddi , Fer rata, Pappenheim. Se pu.re adope1·c1to da altri non è certamente d ' u so ge11erale. Esso riesce 1realmente utile per-chè evita lo spandimento del oolor1e e f aci.lita perciò il maneggio clei prepa.rati , pe1·me;ttendo di rid urre il t emp-o della colorazione esaittamente ai minuti prestabiliti; dà così maggiori probabJ.lità d'o·t ten€re preparati nritidrurnente colojr ati. È questa la ragione pier cui ho 1ritennto opportuno comlmicare questo piccolo particolare di tecnica.

SUNTI E RASSEGNE. ARTICOLAZIONI. Le artriti eroniche non tubercolari dell' anea. (G. MASSABUAU. Paris Jtl édical, n. 29, 19"24.) . Esistono, .og·gi b en riconosciute, delle artri ti cron1iche drell 'all1tca che ·d ebbono essete separate dal quadro della coxotubercolosi a el senso, ch·e se a·n.che la tuberc-0losi può .entrar e n·eli~ loro patogenesi, fatto questo molto discusso, pe·r lo meno n.o n deter.mina l ai lesione caratteristica: il tt11biercolo con la sua ·evoluzi-0n~ ve·rS-O· il rammolliinento e la distruz.ioo·e ossea. L , id entifica zione di qt.11est e false coxalgie è ancora irta d i diffi coltà nonostante i1 cont1·ib11to notevol.e di alCIUili lav'o ri r ecen ti. L 'A. h a osservato unai quindicina di casi di falsa c-0xalgia, che ha studiato con t11tte le indagini di clinica, di radiologia e di lab·oratori-0, e. Jre ·r aggruppa in tre categ·o·r i€ :

A1'triti caratteriz·z ate da una osteite rarefacente dell' es trernità superiore ·del femore e dP1 cotile . 1.

Si in iziano nell'età inrra.ntile con cri·s i dolorose fugaci e leg·gere in 11n' f-DCa, e si riveJano presto co.n 1lna zoppìa cl1e nei primi tempi è insignificante, 1na che poi diviene note ' 'ole al punto da co. titl1i1-.e l 'elemento clinico i1i11 ar>pR.ri . rente. Qt1on,do l'anamnesi è oscu-


14·06

... 1 i)en :::~L

t'a.

I L POLICLIN I CO

<t u ll ét lt16·$ai: io11 e c.:01i.g·euita d·e l-

l'a11c:a. e ;-;pe~ '-'O la 1 èUliologia n uto1·izza que~ta i11t e 11Jretazio11e: l '·estre111i tà lll)e rio re d el 1e1:n o r e P il Lordo del cotile 0110 at1ofizzati cla lll ta o t eite r a 1,eface11te, e la. teGta femor-a.lr. c.11e :1J 8·SoS-0 co,n.se1·va la r eg·o Ja,i·jtà del contu r110, ha . ub1to u11a asc·en sion.e in alto ,e in ri j eL1·0 . J... a i11,a 11ovra di iidtLZio11e classica, è 1é1e ile, i11a il tra11matisli10 opera.torio ag·grav·a e accelera la lesio·n e fino a detern1i11.are una. . a pi cla scompars a , lJer riassorbim1ent.o atl:o1ìco d e ll' e-str e1Tlo ·s ui>eriore d el femol'ie. La }Jtatog·eriie" i ·di queste coxiti è oscwissima: l a 101 o immag·in e r a diologi.rea ricl1ia111a alla mern 1e Je lesioni studiate I1edla s pailla da ,~olk. 1nann ,e d e'"'c 1-:itte col nome di ca1ie secclt Ja c·ui n aturr a tubercolare noJ1 è affatto di1no tra.1a. "'i p en sa alla tbc. attenuata, alla· si!filid e, a Ile g 1·a11di ir1fezioni, ID[L senza prove sict11~e . Più Yerosimilm e11te si tt·atta di una di•sft1nzioir1e en .doc1in a, come se111bra Pl"'O vare qtl·a lc. l1·e os~e rvazioI1e di Froelich e ·d ·e ìl' A . 2. il 1·triti ca ratt e1·izzate esseri:.ialment r> da uno dr>fo rnl u:.inne ri el 1iu cleo epifisario della i''sfri fen1 orale (e pifìsite fe-niorale sup. di alc 11.11 i au t o 1-i). J=>t r t1u este fo 1·me \ri so r10 Je1 più grandi contro,·ersie. Tu t t a via, elimi11ai1do alcune artriti d ella <'ox a va ra osse r\·ate 11ei g·iovani, cl1e }1a.iu1-0 evoluzion e e ca!·atte1i })a1ticolari c li · i1ici e radiolog·ici. bi og·na ·consi·deraire due ti11i: l:o teocondrite dell'an ca o coxa plana, e l'artrjte d ef orma,n te giovanile. La storia olinic:a è identi,ca: cl o lori di inten sità \'é . l ri.ahil . e, una zop1Jia leg·g-.era, u11a, oerta, li111itazion·e cle i m ovim.er1t i d1e ll 'a11ca1, spe(;i e de ll 'abduzio11e e della rotazione, e talvolta u1 ta a1tituc.lir1.e \izioisa dell' arto·. Il iiposo <li 1 o' 2 -sett iroa11e se.cla1 i dolori e fa scompari r e i ùi t nrbi fur1zio11 a'li , cl1e p e1ò rico111pajono dopo n11 cert o tempo di Yita no,r mal,e. P el' la <li~tinzione son o sta ti indicati argomenti eziologici e r a diologici: l 'ostecondrite, si dice, è 1111a inalattia dell infa nzia, che compare a 5-6 an11i m,entre 1'artrite deformante è Ullél ID<llatti n d cll 'adolecenza, tra i 10 ·e i 12 a.imi. ()tle ti arg·o1ne11ti hanno scarso valore. L'anatomia p atolog·i ca potrebbe permettere la differenziazione ma è un d ato eccezional e. Bi' og·na d11nq11 e . attenersi a lle imma.g ini radiog r a ficl1 e cl1e nell'artrite deformante rno·s trano lesioni atrofiche rappresentate d a usura delle cartilag ini di accrescimento, da les ioni ipert roficl1e del n l1cleo epifisario che assu1ne ra~petto di f11.11g·o, di ta.n 1pone di vagone, ecc., dn i. ])ec;sin1ento i rregolare del ciglio del cot ilP. d a eso~tosi cervicali, e i1elle osteocondriti da le. io ni f'!'~e11zia.lment e ca1·tjlaginee ch e con0

1

'

1

1

1

1

1

[ANNO

XXXI ,

FASC.

43j

ùucono ali. appia.ttim ento c.Le11.a t esta femorale, c-oxa l)lana. La diffe l'ellz~t di questi as,p ett i g iu sti:f icl1erebbe la di:tinzio11 e ai sol t1ta f1·a i due ti1)i (Sor1·el), n1a 1101 1 P a.c·c etta ta d ~t tutti. Così Nové-Josset 'a11cl, Tnvelni e r 11au110 riferì t.o dei casi c:h € ·sta n Ilio i11 favore di li r1a <lottrina 11nitaria, e ha.n ino sost e,n uto ch e u11u te~so fattore ezio1l>0gico i1\Jfì à.m mait orio, o di 1 ·trofìc-0, 1)11 ò dete 1111ina1. e lesio11i d e I La t e;;;ta fem oral e di asp,e tto. va1·ta.bi1e second o l ' età del J)é1zie11te : 11el bambino a.1)piattilm.1en.to d e 118 e1)ifi si, caput planu1n; i1ell'adolesce.n te ip er trl'Oifia. della testa e d el collo. Osteoco1n d.rite t' artrite 1deformante sarebb ero d el le epifisiti a c ni pos ono agg·i11ngersi secondariamente fen .om .er1i di a.rt1ite. ~~lcun,e os~e1 vazioni d-elJ '_..\.. in d ucono a.d acce l'tare l 'o1)inion,e di colo to ch e, con Nové-.Tosserand, , -edono nelle false coxalgi e d elle epifi siti i n,i:.ial i , dovute, seco11clo Ornbréda,nn1e, a u11f distur'.bo,. d·ella atti.\ità 08te.oformati va · e ost.eo1•egola trice d eil.la cartilag·ine di congit1nzio11 e. 1

1 ,

1

L a · d eformazi o1n e d,e lla t,esta pu ò diffe 1·ire 13er il fa tto che Ja 1·esior1e co1l1).i ·s1c e lln. nl1cJ.eo epifisario. cartilag·ineo, o }) ÌÙ ta.r di tuia carti1

1

l agine g·ià oooi fi-ca t a . Ci r ea la possibilità .che I 'orig ine di q11este pretese epifi siti sia in l1na. s ublu·ssaz.i onc cong·e11ita d·eJ.l' anca nor1 iiconosciuta, l 'A. dice di aver co11statato l'assenza dello· si:>o.starnent.o della testa fe111 ora1.e e la integrità costante dell'a rco cervico-otturatorio. 1

3. ...i rtrili croriiclie con rn diogrnfia no rrn ril e. - ~'-\.ppa.i on o g·l i s tesis i eg·ni clir1i ci d ell e f Ol'me p·r ececlen ti, i11u l 'iesa.u 1e r-adiolo gieio è n egn rivo - e così. P·l ll'le l·e r-i eierch e di lab.01~atorio per l a si tì. li cle. La. cor1.cezior1Je più '\' e1·osimil e al rigu a:r d o è ·qt1ella. di Brooa il q11al e amrn ette pe1· Ja m.a.g gio1· part.e di queste forme u.na infezion·e gen eral e J,e1g·g·e1·a e f ug·a cei. spesso 11on rilevata.. 1

1

1

Egli a vrebb e trova to s1)esso la v aricella i1el1·a.1 1amnesi pro. : irn a di a.lc11ni fan ciulli 111a1ati.- L 'A. è t1·atto a dare importanza. }}e1 a l cune osservazioni 1:> e r sor1ali. a lla osteo111ielite attenuata: lo s tafilococco non fa che ~fi o­ rare, l 'osso ' e l a11trite cl1e ne ris ulta è legg·ern, e si rileva con sinton1 i atten11ati di coxalgia. La 1' a d i oig· r.a:fi a è g,e.n e 1·a 1.rr11e 11 tie t1egati va, n1 a in alct1ni e.asi r>itì t,e 11aci p nò sv elare, dopo l 1n certo tempo, ll.n leg·gero a.lh1ng·ament-0 <1e1 co1llo fem orale cl1e s i })On.e in coxa valga niiJ o n1'eno a.cce·n ituata. 1

1

1

Riassu111 er1do: a1 di fl1ori della tJ)C. e dPllé:l ifilid e, bisogna çer ca1·e J)e &> Ja ra.gio11e di qt1este a rl ri ti ero nich f' rlr>ll' ancn rl a causa ind et Prnii n n In , come l e 11a <" llia111nt c ~orre l. lit 11na. local izzazion e n ell'n 1iicola.zio11 e roxofP-1


[ANNO

XXXI ;

FASC.

43]

14:07

SEZIONE PRATICA \

.

morale di ·u na infezione generale attenuata, della qu.ale l'a.r trite è Ulil.a manifestazi0ne tardi1va. u.n. cel'to numiero di casi è dovuto, secondo J A ., alla osteomielite attenuata. 1

/\. PICCINELLI.

Interruzione operatoria del muscolo gran dorsale nella lussazione abituale della spalla. Zeit. f . Ch.irur., 1924. p. 388). Sono note le difficoltà del trattamento chirurgico della lussazione abituale della spalla. Meta.di che mirano al consolidamento dell'articolazio11e, come il pi.eghettamento della capsula e si•rfli I i , difticiJme.n te raggiungono lo scopo. · Per di più questi inteirventi 1sull 1articolazione e ~11i te~s11ti para-articolari sono sproporzionatamente gravi e possono - volente o nolente il chirurgo - condt1rre anche all 1anchilosi. I metodi - ortopedici ed operatorii tin 'ora ·suggeriti per la lussazione. abituale pura, si rifeei seono s·opratt1tto .ad un' arti.oolazione ipermobiJ e, e cercano di avviare all'ipermobilità rimpiccolendo o racco·gliendo la capsula, oppnre fissando la. C'è però un fattore ehe 1 imane i o considerato: la trazione muscolare attiva cl1e pt1re nell 1insorgenza di certe fratture (frattura trasversa della rotula.) ha un 'inJluenza riconosciutamente decisiva e che verosimilmente è della massima im·p ortanza. anche nella lussazione primaria. Alla trazione mucolare si riconosce soltanto il significato di 1noment.o occasionale, non .di .causa. determi1,ante. Eppure è facile ammettere che la trazione immediata, improvvisa di un forte mubcol o o di un gruppo di muscoli sia capace di far lt1ssare una testa articolare dalla cavità •·he la cor1tier1e ..... Ammesso questo m eccanismo è ap erta unri nl.1ova via per la g·uarigione della ll.1ssazione recidivante: eliminazion.e del momento causale, cioè interruzione trasversale del ml.1scolo 1n causa. 1Jn epiJ ettico con l 11ssazion.e abituale descriveva. elle a l principio dell'attacco epilettiforme si sentiva tirare fortemente il braccio in dietro, indi perdeva la conoscenza e al rjd estars.i c 1era già. la lt1ssazione. In un altro paziente, gracile, ma non ep ilèttico, che soffriva di 111.ssazione abitt1ale della spalla destra da tre anni, per modo ch\t?, I!o.n solo , non pote,;a usare il braccio, ma doveva costantement·e c11rare di tenerlo in giusta pos izione di riparo addotto al tronco, Hofrnaru1 esegt1ì l'operazione i1deata , cl1e è molto s.e1nplice. Una incisione ll1nga 11n buon dito al mar.. (HOFMANN.

. pelle~·

gine esterno 'd ella scapola, eh~ interessa: grasso e aponè\rrosi. Sollevamento del grande dorsale in tl1tta la sua larghezza dal piano sottostante e sezio11e trasv.e rsa di esso; rimanendo a più di un palmo dall 1attacco del muscolo al bra-c cio. Riunione della ferita cutanea e semplice bendagg·io su posizione leggermente abdotta. Il bendaggio fu tolto dopo 10 g. per • e-sclt1dere la possibilità ch1e una fissazione prolungata dell'articolazione av·esse ad evitare temporaneamente la rilussazione mentendo un miglioramento. Il risultato si manife.s tò subito e.on la sco111parsa de11 ·atteggiamento forzato del braccio. Nei movimenti esso è limitato soltanto all 1inàietro. Da sei mesi non si 11a ancora recidiva. I .'A. la rit1ene impo ssibile anche quando ~l gran dorsale avesse a funzionar.e fino a uR cf>rto punto per mezzo di cicatrice connettiva. Con altre o:p erazioni invece aveva visto la recidiva già do·p o poche settimane. Un altro caso fu poi operato dall'A. egualmente con buon risultato. Nella rara ll1ssazione posteriore bisognerebbe per analogia, interrompere il grande pettorale . B. 1

I

Le nodosità iuxta-articolari. Distribuzione geografica, etiologia, cura. (I>rof. E.

JEANSELME.

Paris médical, 15 marzo

1~).

Sono dei uoduli sottocutanei, rotondeggianti, isola ti o a gruppi, a venti sede in prossimità delle articolazioni e delle creste ossee. Indolenti, duri e spostabili possono eccezio11almente rammollirsi e fondersi con esito ~Il cicatrice. Le nodosità gil1starticolari, segnalate per la prima volta dal Lutz alle isole Hawai'. nel 1891, furono in seguito studiate dal Jeanselme, il quale ne tracciò per primo l'esa m e istologico. L'area di distribuzione geografica è notevolmente estesa compr.endenùo, ad eccezione dell'Europa, quasi tt1tti i paesi del mondo. I focolai più vasti trovansi nella penisola ir1docin ese, nel,le isole Ha,vai'. e della Sor1da, nel Madagascar e i·sole vicine, nell'Africa settentrionale, occidentale e equatoriale e nel Brasile. ln Europa un unico caso autoctono se n..e conosce descritto recentem.ente dal De Qu ervain in Svizzera. Le nodosità giustarticolari colpiscono indifferentemente ambo i sessi; più frequenti fra le razze di colore, non risparmiano però anche i bianchi. Clinicamente si presentano al principio di volume ridottissimo e affondate nel celln]ar e


1408

.

IL~

POLICL(NI CO' . .

(A!':NO X~XI, FASC. 43).

! ottocut,ane-o: alcune sono mobili, altr~ s01nricerc_t1e di altri a.tttori nor1 poterorlo conferbrano inv:ece aderire al per.i osiio dal quale marne il reperto. :· forse prendono or.igine. In segpito, esse divenPiù numerosi sono gli argome1lti in favore gono più ·superficiali e, facendo corpo con la di un'origine spiroçhetica: essi sono dati : pelle, finiscono col formare eminenze a guisa J ) dalla straordinaria frequenza della sifilide tli castagne, di consistenza dura. Il tegumento o della framboesia negli antecedenti di inferch e le ricopre non st1bisce alcl1na essenziale rni di nodosità, dalla coesistenza con questQ rnodificazione• .. l1ltim.e di manifestazioni in atto di tali spiro-_ • I noduli assumo no quasi sempre una dispo chetosi e. dall'elevata percentuale di positivitù. sizione simmetrica ed occupano di preferenza della r. W.; 2) dalla presenza di spirochete tl lato esterno degli arti, sormontano le emi - co11statate con l'impregnazione di argento sia. ne11ze ossee e s i raggrt1ppano in vicinanza nel tessuto fibroso delle nodosità (van Dijke ~ delle articolazioni. Sedi di predilezion.e sono: Oudendal), sia nel liquido dei noduli rammol i t malleolo est., la testa del perone, la tubeliti (Clapier); 3) dai bt1oni effetti dei medicarosità ant. della tibia, le regioni trocanterichc m enti che agiscono ·s ulle Sflirochetosi, in pare sacro-coccigee, l'olecrano, l'epitroclea, l'a,c roticolare degli arsenobenzoli. mion , la superficie dorsale delle dita delle Ciò posto tr.e ipote ·i possono essere emeise : mani. Le zone soggette a d irrita.zioni mecca- le nodosità giustarticolari sono delle manifc· niche ripetute sono particolarmente pr.edispo- stazioni framboesiache, sifilitiche o di altra ste a divenire punto di origine dei tumori. spirochetosi ignorata? Soggettivamente l 'affezione non è accompaNumerosi son o i partigiar1i della teorica pia.gnata da .sintomo . alcuno. Tt1tt'al più, ove i nica e l e. statistiche pubblicate dai medici ryodt1li raggiungano dimerisioni voluminose, coloniali d.e lle regioni ove l'endemia pianica possono insorgere disturbi di natura meccaimp erversa, dimostrano l'alta perce11tuale di 11ica, Al pari delle gomme, gli elementi nodu - individt1i fr.ambo esiaci tra i varii casi di no. lari possono rammollirsi eù ulcerarsi: i nodu.Ji dosità. Anche i caratteri morfologici delle spi ,. aperti, lasciati a sè, d à 11p.o esito a suppura· roche.t e osservate dal Clapier somigliano grar~ · zioni in terminabili; sotto l'influenza della cura. demente a quelli del « treponema pertenue ,, . cicatrizzano invece rapidamente. D'altro lato .esiste però u11a grave obbiezione Gli esami i stologici (Jean seime, va.n Dijke e rap·p res,er1tata dal fatto che, mentre il pian Oudendal) praticati s11 frammenti di noduli 1 ima11e press'a poco confinato alle regioni esointatti lasciano distinguer.e tre zone: t1na i11- tiche, le nodosità gi11starticolari sono state in terna o di deg.enerazio11e; una esterna o di vece descritte di fnequente in paesi ove il piat1 reazione infiammatoria e una terza intermedia è ·qua;si SCC•nosciuto. di transizi6ne. Van Dijke e Ot1dendal consiLa teoria s ifilitica raccoglie egual r1umero di derano la lesione prim.ordiale un tessuto in- sostenitori. Ripetutè osservazioni accennano fettivo di granulazione in cui il processo i11i!lla coincidenza di manife.stazioni sifilitich e ' per lo più d·el periodo secondo-terziario) con fiammatorio cronico o subcronico ha il suo la · comparsa di nodosità giustarticolari. Talpt1nto di partenza intorno ai vasi. Grande è volta venne perfino osservato t1n parallelismo I analog ia con le lesioni sifilitiche. nell'evoluzione e decorso delle due affezioni. La natura delle nodosità giustarticolari no11 t Tn ulteriore sostegno a questa teoria è dato è stata ancora delucidata: recenti co11statapoi dal fatto che non esiste, a conoscenza d eJz ioni permettono tutta via di restringere il ca mpo del~e ipotesi relative alla loro patoge- l' A., lin solo caso di lesione iniziale della sinesi. Siamo di fronte ad una micosi o ad una filide insorto in soggetL1 portatori di nodositù. giustarticolari. Se con ciò potesse ottenersi la spirochetosi? prova della refrattarietà di tali infermi alla Prescindendo da quelle ipotesi le quali ne· ' gano o.g ni carattere di specificità all'affezione s ifilide, la questione dell'etiologia realizzerebbe t1n progresso notevole. ricollegandola di volta in volta agli igromi, Il De Quervain ha inoltre descritto un caso alla fil a riosi o ad antichi focolai gommosi o di nodosità clinicamente e istologicamente actubercolari (etiologia complessa che m a l ~.i adatta alla uniformità ·m orfologica e strl1ttu - certato in un individt10 nato e vissuto durante tutta la vita nei dintorni di Berna e nel quale ral e delle nodosità); la teoria micosica è s tata sosten t1ta da alcuni autori (Fontoynont, Ca- esistevano fondate presunzioni circa la presenza della sifilide in base ad un precedente rongeal1, Gougerot) in base ai reperti di una ictus ed alla r. w.· ri"petutamente positiva. . va ri etù. di ft1ngo del genere « Discomyces » . Concludendo, nonostante ciò, il problema P.erò il vero ufficio patogeno di questo parascita. nor1 è stato potuto dimostrare e successive .. .etiologico è ancora lungi dall'esser risolto e •

.

..


[ ANNO · XXXI, FASC.

43]:

alla domanda perch-è le 11odosità giustarticolari (ammesso che abbia110 origin.e dalla sifilide) siano rarissime ·in Europa (l'unico caso è quello del De Quervain) non siamo in grado· di rispondere. L'ipotesi di una spirochetosi autonoma non ·deve essere scartata. La scoperta della -cura specifica dell'a~ezio­ ne venne effettuata. casualmente su dei sifilitici i qt1ali, nel corso di una cura, videro con sorpresa regredire in breve tempo le nodosità da cui erano affetti. I K, Hg e arse11obe11zoli sortiscono in genere i medesimi buonL effetti. Circa la durata del trattamento è premat11ro fornire regole precise: così nulla ancora ,s appiamo circa la possibilità di r ecidive. M. AGOSTINI.

- --

IJa produzione medica italiana nel 1923.

t4.09

· St-:7.IONI·~ PRATIC•A

~

Nel la D e utsclie 1nedizinisc1ie W ocliensclirif t. (15 settembre 1924) il ·prof. H . Jastrowitz, di Hall e a S. , fa una r assegna della pa.rte p iù signifiicativa della produzione medica italiana durante il 1923. Motivo di p·articolare so ddisfa.zione per noi , è il rilevare che, per la compilazione della sua rivista, l'A. si è servito. esclusivame11te degli origin ali e deJle recensio11i del Policlinico (Z1lsa.1 1imengestellt riach Originalien und R eferaten der « Policlinico » , dic·e il titol,o). il

che dimostra l' estimazione di cui gode il n ostro giornale fuori d'Italia. E oiò prova alt1"1esi che esso, non so,l tan.to nell·e intenzioni, ma. nel .con.cetto in cui è d ov11nque te.nl1to, rappresenta. 11no specchio f edele della produzione medica italiana ed offre ai lettori la possibilità di seguire i prog ressi che si. compiono nelle scienze mediche. L 'A. premette alcune considerazioni generali, in - cui nota le differenze esistenti fra la letteratura medica italiana e q11ella tedesca. differenze dalle quali dipendono i giudizi di• . pa:ratii ehe si odon-0 · in Germania sulla nostra produzione scientifica. Questa, osserva l'Autore, va giudicata invece tenendo co11to delle ·dive.rse condizioni dei due paesi, per cui la relativa attività scientifica deve essere. diversa. L'Italia non possiede installazioni di grandi laboratori e di grandi ospedali nella stessa ·m isura della Germania, e si comprende perciò che la parte ·puramente scientifica passi jn seconda linea, come del resto lo prova i 1 fatto che le riviste schiettamente scientifiche sono in Italia molto meno ' numerose che in G~rmania. Prevale invece in Italia la tenden-

z.a alla parte pratica e alla casistica, la quale, più che in lavori clinioi svolti con disquisizioni teQretiche, si esplic8J. in picc·0le .comunicazioni, pe r lo più acco,m pagnate da ricer che biologiche, da considerazioni cliniche e d al la e.riti.ca d~lla relativa letteratura. Diffusa è la ricerca di sintomi patognomonici; Je reazioni sulle urine, i segni 1ftsi,ci, vengono accura;tame'!1te studia.ti re ·p esati nel loro giusto valore. Vi sono poi diei contributi pu.ramente teoretici, a .r",-0nte-nuto specu.l a.t ivo, cì1e attestailJo il geniale spirito degli itali·ani. Le relazioni intellettuali con la Germani a sono dimostrate dalle numerose citazioni di. opere tedesche. L'A. trova che, dopo la gu erra , son,o diventate assai frequenti anche l e cita zioni francesi. (La bibliografia italiana è piuttosto internazionale). 'Qjuesite ca:ratteristic:he, ch·e l 'A. vede n ella nostra lette1ratt1ra m1 edi~ ai, fa·n no si cl1e Ja sua ri vist a rifletta prevalentemente lavori opra ca si p atologici rari oppure sopra argomenti ch e offrano ·un reale interesse pratico. 1

·X-

* ·)(-

Grande at tenz ionr. vier1e r ivolta in l tnlin. agli >Stltdi Sl1lla 1rialaria. N11meros i studi ~o r10 stati compiuti s11lla cincfJ11in a, di Clli Silvestri ha ·I iconio·sciuto c·h e l a tossicità a.ppc1.rente·m ente mag·giore è d·o vuta so,l o a.d una m agg'ior e rapidità di assorbimento e che l'efficacia è comparabile del tutto a quella della chinin.a . Essa è r accomandabile nei casi .di idiosincrasia alla chinina e nella tende.nza all'emoglobinuria, tanto più che con l 'iniezione non s i provoca necrosi. Filippella la trova praticamente utile, in combinazione con la chinina, nei casi con immin ente pericolo di vita, ed anche in considerazione del Stio basso prezzo. Buoni s11ccessi ha avuto Fiorentini nella malaria infantile. Interessanti sono le ricerch e di Ponta no sulla trasmissione d ella 1nalaria m ediante l e se mili,ne, ch·e d·ete.rmi nano s·empre f.orm e pi\1 r esistenti di q11elle che si hanno con l'inoculazione di schizonti. Sono da rilevare le osoorvaz.i!o1n i di Cignozzi sulle indicazioni d elln.. spl enec tomia n ei malarici. Sulla. radiot er a pia, de.Ila malaria, vengono citate le concl11sioni della Commissione incaricata di studiare l'argomento. Accanto a.Ila mala ria, desta grande inte r esse in Italia il problem a della tubercolosi , a proposito della quale l' A. rileva l'osservazione interessa nte dal punto di vista casistico di l\fanfredo Asc-0li sopra un'artrite tub ercolar e cronica deformante del ginocchio, i·n Clii, • a.lJ a resez.io.ne, si 1s coiprl lllll' antica forma. tu1

1

I

,


14-10

[ANNO XXXI, FASC: 43j,

iL POLICLINICO

ber.colare gua.rita, che aveva porta,f:o moditficazioni periarticolari secondarie. Ve·n gono poi cita.t i gli studi d.i Paf(odi sulla imp·o rtanza d e.lla cutireazione locale. Un'altra malattia socialmente importante., la sifilide, interessa soprattutto dal punto di vista igienico., in riguardo al quale l'A. r·iporta le recenti disposizioni di legge ed i desiderata rigua,r,d anti la visita p·r ematrimoniale. Molti lavo,r i sono stati dedicati alle moderne reazioni di floculazione, che, in generale, confermano le esperienze fatte in Germania. Nella parte terapeutica, molti lavori vennero fatti sui preparati di bismuto, per i ql1ali si provaro.no prodotti italiani e fran . ce~,}. L 'A. esprime il desiderio che ne vengano sperimer1tati anche di quelli tedeschi. Anche altre malattie infettive hanno dato occasioné a studi importanti. Sono da citarsi la tifoide, con il caso della malattia di Tak e Jonesco, descritta da E. lVIarc-hiafava e A. Nazari; la f ebbre di Malta, a proposito della quale Trenti ha saggiato co.n succésso la cutireazione, fél tta con l'iniezione intracutanea della brod ocnltura. La diffusione della dis sen · ' teria amebica nella Sicilia orientale, specialmente per contagio familiare, è stata messa in luce da Izar , mentre Jemma, in uno s.tudio ·sintetico sulla, l eislimaniosi infantile , ha dimostrato la necessità di ricercare i parassiti nel ·m idollo osseo e nella milza p·er un'esatta diagnosi, nonchè l'utilità terapetl.tica del tartaro stibiato. Sopra una particolare f ebbre eruttiva sporadica,· Filip,p ella ha pubblicato alcune osservazioni (prece,d ute da altre di Falcio11i, Carducci, Ces,a ri), a proposito delle quali l'A. fa osservare che, secondo la sua esperienza, vi sono e.asi ,d i tifo esantematico che decorrono con sintomatologia analoga a quella descritta e che quindi sarebbe da accettarsi solo con riserva l'esistenza di 11na nuova e11tità clinica di febbre eruttiva. L'A. cita i lavori sul l'encefalit e epidemica di Persa ni, Lucherini, Sabatini e Sartorelli, nonchè quelli di Volpino e Racchiusa s11lla eziologia, e n e ril eva l'interesse. N eali studi di neurologi.a pura, seco-ndo l 'A. ~ prevale la parte casistic"a. N,eJ campo dell'immunologia e della batte.riologia, l'A. rammenta i lavori di Auriccio sulla profilassi antipertossica col vaccino del bacillo specifico, di Puntoni su1la lunga vitalità del vibrione coJerico e d'altri germi in tubi - sigillati, d.i Polettini sull'isolamento del , pneumococco, di Haj.os sul . trattamento del·l ''c:>ssiuriasi per mezzo · d i sal varsan e n.e osalva rsan somministrati pe.r bocca. Menzionata è anche. · l'osse rvazione .,.di · An 1

1

1

cona sopra un'epid.emia di asma da Pedicu l.oides v·ent·r icosus.

V.e.llJg·o no ricio rdate le I"€lazi 0.Y1Ì a.e.i Congreaso di medicina interna sulla tubercolosi,· di! Ma,ra,g liano·; sul diabete in1sipido, di M. Ascoli; sull'insulin.a, di V. 4!\.scoli; sull'ezio·l ogia del ~ l '·endocarrd ite lenta, di Trenti; sulle malattie cardiache, di Barlocco. Fra le numeros,e ricerche sperimentali, son0> ricordate an<the quelle di Pi.rondini e Alban9' sopra un nuovo apparecchio per la determinazione ·dell'anidride carbonica dell'aria alveolare, di Nuvoli sulla produzione di fenomeni rachitici per irradiazione dell'i·pofisi, di Mattei· sulle vitamine dei funghi, di Me.ldoJesi sulla uabaina, di Lombroso sull 'azio,n e idrolitica per i grassi e gli zuccheri della soluzione di Ringer, dopo il passaggio a traverso il pancreas. Naturalmente noi riassum iamo per sommi capi. 1

* **

L'articolo di Jastrowitz mette in rilievo buona parte degli studi e dei lavori italiani del 1923 con criteri di obiettività e, quando se ne offre l'occasione, con uria critica serena e cordiale. Evidentemente, non tutto quello chedi imiporta!Ilte si è prod otto in Italia poteva essere co.ndensato in poche colonne . della Deutsche; pure questo accenno è già di pe1 sè stesso bastevole a dimostrare ai molti che ancora non lo sanno, che in Italia si lavora con operos·a serietà e che si produce qu.alche cosa dj degno, meritevole dj essere ricordate> e discusso. Risulta all 'evidenza, nella rivista di J astrowitz il note.vole contributo di studi, che la. ' medica di Roma ha portato sotto l'im Clinica pulso del prof. v~ Ascoli e :qlie·rciè l'attività def p·ersonaJe, C·On i n,o,ffii di Poo..t ano, Siabat1ni, Siliveistri, Meldolesi, Tr~enti, Ghiron ·e d altri. L'abbozzo che della nostra produzione medica ha delineato l 'A., è destinato - egl; dice - a. dare un 'idea dell'operosità intellettuale della terza Italia, che tende con tutte le sue forze a rinnovare gli splen.dori della medicina che la irradiarono nei tempi passati. E fa.cciamo noGtro l' aiugrurio dell'A., che una migliore conoscenza della nostra attività e della nostra s~r i età di · intenti, valga a promuovere, con un vicendevole scambio. di idee,. il progresso degl.i stu.di scientifici, in pro' del1'umanità sofferente. 1

Fil.


I

[.A.N~O

\:\\l, F ASC. 43]

SEZ I ONE PRATIC<\

CENNI BIBLIOGRAFICI l\'!1NfSTERO

DELL' INTERNO.

:tELLA SANIT.l

PUBBLICA.

DIREZlONE

Lu Jl lllft 1·iu

GENERALE

i Il 11 ((-

lia e i risultati della lotta a.ntinia/ririca. (Testo i11 ital. e in fra11ces.e). Vol. in-4° g·r. ({i p. 71, con pros1)etti, diétg·ra111rni e cartog rC11nn1i. Ro1na, J,ibre1·ia dello Stato , 1924. i·,el azion,e ins tat11·a, se r.to11 an.di a .i110 .er1"afi, urta dil"ettiva cl1e vo1·1·en1mo Yed·e1· seg n ita con valida 01)e.rosità : la 1Yltbl)lica.zio11e di rnonografie ufficiali sui sing·oli. IJl'oblemi igienic:o-sanitari che inte1~essano l a. vita na· zionale. \ 'alga di rnodello l ' Ingl1ilter1~ai, ove le pu1Jl1licazioni del genere :si sussegu o·n o i11i11be1r rotte. E vero cl1e in l TIJg'l1ilte.i-1·a gli org·a.n i centrali della sanità dis pongono di u11a la1·g'.a dovizia di m ezzi; noi invece, J)U11· tropJ)O•, ci diba.ttiai.110 tra 1e distrette econ°on1icl1c; Jnu doJ)bia1no adoperarci a. supera1~e questa difficoltà. In tanto la relaz.ior1e di cui rj occ:\ll) j 8n10 p·rOVia co,m 1e l a no·s tra Di1•ezi o11 e <.li . n11 itù si sia g·i à i11essa all'altezza d€1 te1n1 >i e co11fidian10 che essa saprà manteuel·e la posizione raggit1nta. Questa relazione è copiosai11e11te clocu1n e11tata. redatta con precisione .e co11 metodo. ·Q11 e stai

1

1411

I~ tt relazione

è p1·eced11ta da u11a breve pre-

fazio11e del dott. Lutrario. La 1)irezione Generale della a11itù. merita un plauso per av·ei1·e compiuto questa afferm azio r1e di modernità e J)er l 'es1)osi zi one obbiettiva d ello stato attuale d el g·1·a,re problema e dei Jtotevoli ri st1ltati co11 eg·u it i, r is ultati non be11 itoti e ])e11 val ntati d a I pn bbl ico e dagli t essi st11diosi. Con questa pubblicazione la f)i1· ezione Gel Ler·ale tleJla an it à ir1tencle di no1i lasciare 11 e11· 0111J)ra quanto vi e11e da essa a 1 acrement~ c;or111)i11to; ... i sente in grado di affrontal'e, alla 1u ce d el oJe~ le s11e g·r avo8e responsabilità e e.l i e. porle all a critica, la quale sarà d 'incitain e11t.o a migliorare. e a })l'og·redire. J,a ptlbblicazione è n1olt.o bene rit1scita anche dal , lato ti1Jogrrufico: co11 t1n t.e1·n1ine francr. e>, l n clire1m1110 « s11perba. )).

L. V.

1

EsS!a fa il bi.lancio della; malaria. nel rio . tro Pae e. Prospetta dapprima l' epj cl ernioJ og·j a, cioè la distribuzione nello spazio. e ra11dan1e11to nel te.Q.1po; poi esamina i i11ezzi di lotta aùope1·ati per aff1 ·o nta.r e .e 1is olve1·e il vaisto JJrol)lema, i l quale i1on è soltarlto sanitario, DtèL anche ·ecionomico, e soci ale: g·rar1ùj bo11ilicl1e. c.11in i11izzazi o·n1e cu1•a t iva e p1"otfiJ<1,ttjca, difesa n1eccanica, campag·11e antianof eli ch e ecc. Qt1ar1do si presentava l l i l Ill10,'0 n1ezzo di lo1ta, non si è mancato di f a1rlo p·rendel' e i.11 t . a 111 e per ' 'al11tp.r11e l'efficienza: così nei 1·1g-11a1•di dei rag·gi X. L'tmposita.zione della lotta ci e1nb1·a ottima, se r1on s.em·pr.e 1)erfetta. :f~ cla. 1ilcvare cl1e l'orgaruizzazion~ no11. è stata sfaldata e d in1inuita; dalla molteplicità deg·Ii 01·gani e d ei poteri. cui è affidata, in qu a11to la l ) i1·.ezio11e d i. ._anità h a sa.p t1to corn,p iere u 11'01)e1·a assic111a e avveduta di c01lleg·amte11.to .e di coo1"cli11 azio11 c con i lVIini.steri dei Lavori P11bblici , cle ll ' Econoo1ia nazionale, della. Gue1·ra., dellai ~I aii11a. C'Oll l a e l'OC€ Rossa, COll gli Enti loca li ecc.' clru1do prova di inolta l airgl1e~za di ve cl u te. cl i tatto e di t1·a nquilla e ejcura fermezza. ~ ell'insi.erne, l)Ossi.amo essere sodclisf atti dei rist1ltati con . efrniti: dobbian10 rico11oscere cl1e ' le defici-Pnze ono i11 erenti alla natl1ra stessa òel p1·ohl ema.

F'.

..\BBA.

j[ anua /('

f Pcnico

rii 1niscrosco.pia e

IJn l 1e riol ogia, · ap plicato

a lla vig·ilanza igie.11i co-an nor1a1ria, 'dia1g·110. i e J)l'ofiJassi delle i11n lattie infettive. Dne vol. di pag. 375 e 536, coni 15 fig· . .._. J,attes e (:. edi tori. Torino Ge11ova. IJ. 1Où.

Il ma11nale del prof. }\bha t' be t1 noto a cJ1iunque. si sia occupato di quie tioni inerenti ai l aborato·:rl d i i gien·e e di batteriologia, come del r esto è di111ost1~ato daJ, fatto, r1-0n frequ·e11te:; fr a i libri nois tri, di averei ragg·il1.n to la qua1 ta edizio11e. L 'impo1stazi.01n ,e del J:ib t'o l'ima11e la stessa de lLei eidizion,i lJ 1·1ec1ecLenti. Una pal't€ g·en·P1·ale, i11 Clli s i t:ra.tta d ell 1i1np i anto del laboratorio, della u pipellet1.i le, d.el la l)l'epa1·az i on e clei n1ezzi i1utritivi , della tecnica g·ener e:tl1e })er lo studio d ei i11 jrroorg·anis111i. e l)e1· Jc ri cercl1e i1nJ11t1r1itarie. ~ella i.~ arte Rpeci a le, a cui è dedicato il seco11do volt1111 e, sono esposti: l' esa rn e mi01·osco11i co e 1Jéttterio1ogico dell e .)s ta11z e alimentari, d el terre110, delle fibre tess ili , e.d i diver i e a111i a SCO})O ig·i e ni co, cli11ico e foren~e. Q11 e!'ta 11u0Ya 1edjzion1e è bene agg·ior11nta. i11 a1'111011ia con le nuov e ricel'che. Con1tr1.buiscono1 a rend.e r e pregevo.Je questo Lib 1·0 la. di s pos i zione della inaJ e1·i a 1e1d il f elice s istem,a ,di_ nurr111era1·e i singoJi cap·o versi , con i frequer1t i ricl1iain1i c:he1 d evo11 0 ess.e·1"e coistati 11011 poca fati ca a ll '.t.\., i11a cl1'e rie l' ispa1mia110 tant.H al lettor e, a cui pe111111ettono una mig·liore e pi LI })roficu a l1tilizzazio11e <l·el Jibro. , Qualcl1e c1·itica si pl1ò mt1overe ; così sarebbe clesiderabile cl1e co1n1)a1i se1·0 atlcu11e cle110111inazioni a 11ticl1e ch1e . i prestai10 a confu, s io11e come J). e .. , quella di H aemarnoeba 111nl :1riae: per la r eaz ion e dei in ezzi ..n11tritiv1

..

\


1412

Il.

POI.lCLI~ICO

B~tre.bhe

. tato 11p1>ort11110 1111 atce11110 ai n1ezzi inod.erni, o·cl H·lr11er10 l'in.c.ticnzio,u.e cli far bollil'e a lnng·o i I liquido prj ma delln, titolazion€ co1ì ]a fe :' olftnl·eina. Aillcli.e l)e1· le· p1·n\ e sui cl isinfett<.t.? ti, . a l'ebbe stato 11 eces ari o i11di care, sia ))11 re criticandoli. alt.r i 1netodi ch1e no11 <1u1e llo· con i c.:<:1va.li-e1i del Sim.011etta, a clii. l 'A. si ma111ti.en.e f edeJ è. n11a cr1'e 011.0 ig·noti a i pii1. Pic oole rner1de che :si ri levn,n.o ap·11n11t.o T)ier l'n lto val ore ·de] libro , che si deve rite11ere co111e un fedele -co111pag·r10 a cui no11 si rico1'1·e mai invano, pronto a dare un CO·Il6ip;]i.o. tln 'i.ndicazion.e ntile . chiara, 1) l'eci sa. 1

fil. j

/

Rttff DEMIE. SOCIETA MEDICHE. CONGRESSI. Circolo di coltura di medicina e chirurgia nell'Università di Catania . 1"irr711ta del Z:i 7ugl io 1924. 1

_.M :oniliasi bron,oopolnion(irl (prin1e osservazion·i in, Sicilia: nuovo terreno , rl1 cultura ).

(ANNO

XXXI,

FASC.

'

43)

pC'1·a t111·tl OJ)timllfil cli 3.5°. 11 tra1,it1nto Sllc:<:essivo sui t €'r re11i (li elezio11e diu 10:-;tr<.1 cj tHl ~d sernvre C'Olo11iC' pt1re, 11elle mig·liol'i c·onclizioni per eR~1-e iclentitic .. t te <la ta la rapiditit cli ir-;ol<liuento\ .<::.u 1J.i 1111

i~rof.

ca.·u

guarito cul .·ol() cateterismo u.rcterale rli a1iuria

Presenta 11na donna cli 44 anni ricoYern ta nella CHinica Chirul'gica alcuni giorni lJl'Ìlna. i>er <I n11ria in V giornata e già con sintomi CYicle11ti cli intossicazione t1rernica. Precedenti litiil si ci : nl11uerose colicl1e re11ali in ambedue i latj: 11 ltin1a colica a destra in seguito a lla. quale si ebbe olig·nrla Jler qualche giorno ed in seguito anuria. Ra<liografia i1egativa per calcoli. Essendo gii1 sera iuoltr.1 ta e l)llr a vendo tutto pronto per llrut nefix>sto111 h1 d.' nrge11za, l'O. volle tentare il cateterismo clell' t1retere (li destra . Un catetere 11l'eterale n. H fu introdotto sino alla pelYi e venne ft1ori immeclja tam~nte un cle<:iso getto di 11rina: in 35' si rac·c:olsero r;oo eme. di t1 rina li1npidu cli bassa densitù (J 003) e-on tenente tracce cli a lbumina e qualche cj lindro g·ran.t1loso. Subito si i·epristinò l'urina zion€ pel' le vie i1aturali e d1.1r~1 nte la notte l'bferma \'1uise . vonta11eamente 1100 eme. di t1ri~a. Nelle prime ore del mattino in seguito ad t1n'altra violenta colica se1n1>re à destra, la funzione rena le si arrestò ed i ~ i11to1ni <li i11tossicazione uremica $i np;p:ra Ya rouo. )J'~ l 1>on1eri!5gio l'O. ritentò il ca t(:'t€'1·is1no t11·eterale con lo stesso ottimo risultato : in c.lue ore si raccolsero 1300 eme. di t1rina. Per u1e?J7A) di un catetere introdotto in vescica si potè constatare che la funzione dell'altro rene si ripristinò qt1asi immediatarnamente. ')urante le prime 12 ore l'inferma emi se i:>er le vie naturali 200ft e1uc. di t1rina. I sintomi minacciosi di u remia cessarono ~11bito e le condizioni generali migliorarono progre~~i,·;t1ne11te. Ri ebbe anc'Ora oliguria per qnalche gio1'110, J)Oi g-radatame11te la qt1antità di urina i1.cliven11e i1orn1nle. J, ·o. crede che, date le condizioni dell'inferma (ùollllà obesa, in istato di i)rofonda astenia) debba consiclerarsi c.-ome t1n buon st1ccesa. l'avere e,-itato una nefrosto1nia la qt1ale, se in generale è tm'operazioue per lo più innocua, nelle speciali <'Ondi7.io11i poteva con~i<l era rsi di estr en1a gravità. 11' . <.i nb.:CO. -

Dott. E. ~ANFJLIP Po. - I J·o. illustl'rl i l)l'imi casi di moniliasi broneopolmonare osserYati in· Sicilin affermando il concetto che la diagnosi di natl.1- · ra di qt1este uffezioni offra cla l punto di vi1sta clinico difficoltà non piccole per la comunanza cli inolti sintomi con altre affezioni clell'apparato respiratorio. Solo il decorso incostante, la dolenzia toracica \7 iYissi1n<1, l'unilateralitit delle lesioni obbiettive cir'.!oscritte e Jocalizza te per lo J)iù ai lobi inferiori, il d~perimento <lell 'i11ferm.o, marcato nelle forme ~Lcl andamento act1 to, la comparsa di en1'oftoé e <li es1>ettorazione purt1lenta fetida in assenza di fe11omeni c.:avitari, sono dati che, sufficientemente ,·ngliati, vossono far sorg·ere jJ dt1bbio suìla Yera natura clella lesione. ~fesso in rilievo l'alto valol'e delle prove biologiche dal p1111to clJ vi-sta teorico-iru1nunitario, nu:t la loro non assoluta specifi<::ità dal punto di vista diagnostico, l'O. r-;i sofferma sulle difficoltà dell'isola~ u lla p re. e n.~·a di f or rne n·i o b il 'i di l ftni blia ititest;,rr1ento in cultura pt11·a coi 1nezzi ordinari del ceppo n a7i.s ·n el liquido est,r atto con sondaggio duoden,a.le. da un materiale J>Olibatte l'ieo q11nle l'esc1·eato, difficoltèì. aume11tu ta clal fatto che la 11ecessità cli riProf. (J. lZ\R. - I/habit:at della lamblia intestipetl.1ti passaggi i:o. terreno glucosato attenua o de1talis eu clt1odenalis è il duocleno e<.l il digiuno. natt1ra le p1·oprietà biol·ogic:he delle singole SJ_)ecie ~es~t111a inera vig·lia pertanto che, in soggetti atin1peclendone, co111e già osserva rono GUIART e CAf(-'tti cla lan1bliasi, il sondaggio del duodeno metta STF;LLAl\1"1, l'identificazione. Do1>0 ripetuti tentativi 'in evidenza i1el liquido estratto forme mobili o I 'O. è g;iunto <1 pre1)arare un t~rreno quasi elettiYO cisticl1e clel i)a rnssi ta.. ne 1 <]t1ale le n1011ilie i svilu1)pa110 con rapidità jn Be11 cliYersa importanza acquista il riscontro cultura l)Ura. Il terreno è c:ostitnito da bile uùdiquando il parassita. assente nelle feci e nel liziona ta con gli ·Pl'i11a e 1re11to11e 11elle i)ropo1·zioni qt1ic10 estratto con sondaggio dl1odenale anche prodel 10"r, . aciclitiC'ata eon HCl .!-ino :td aciditit n.1/ 11. lungato. sia inv~e presente nel liquiclo che fluioc-e Portato i l Jiq11ido a ll'ebullizione, filtrato e i·ipe:1rclallc'l eoncla lJl1ando· ~ somministrino sosta.nze atte tito in }Jro,·ette ~i sterilir3,,a in in0tlo frazionato a provocare n11 ftt1s~o di. bile pura (solfato di maper fl gior11i consecn.tivi per 2 ore a H!>o. St1 questo gnesio-r.eptoneJ . te1 l'eno le n1onilie ~i ~Yilnp11<1no in :~() 01·c alla temC~ ì nel Ce:ll'IO c·llp 1'0. ill n~tra: llf>l110 cli -JO ;1nni.


'

[ANNO XXXI, FASC. 43] •

da Paclliuo. sofferente clal 1919 di riJJ<?tuti a tt;tcc;hi • di «oleci stite con ittero, febbr e, <->vatal~ill : ultin10 attacco :.!~ gior11i I>l1ma del ril+{)\·ero in c.:li11ica: elle o l>l>ietliYttn1e11te prescnta\a ol tre ai postun1i <li rrc0nte jttero. li e,·e ing·rn11<limC'nto clel fe12:ato con dole1izìn cliffnsa e dolore YiYo a l in111to ch:;tico: nelle cni feèi, n1e11tre erano ])l'c_>~enti forme n1o bili e cisti<'l1c cli entnmo~ba Ili tolytica . mancaYct la lnn1blia. Il son<lag:p:io cl11orlenale . l'ipetutJo d110 ' rolte. for11i liquiclo priyo cl i i1a 1·;1 ssi ti i11 JJrjmo ten1po. UJf'ntre cliede bile giallo-sc-l1ra. clensa, ricc:a di n11H· 1). <·on nn n1c1·o~i1s~iine forme mobili di lamblia in te "tinalis n-01>0 introd11,,;io11e della w luzione di solfato cli magnesio. ~enza Yoler da <1 ne- ·to inferire elle alla lamblia poR~a in1putarsi la lesione colecistica, l'O .. pon e e discu te il quesito <1ell'in1portnnr.a clei parassiti intfl. ·tinali in g-enere i1elln g·eneRi clei processi infian11natol'i acuti e cronici delle vie biliari, ricordando a ql1esto i>ropo ' ito che gi~t Loeper, Westplu1 ll-Georgi e von Rehren hanno cl i1uostrato là pre. e11zn dell~ lamblia intes ti11alis non solo nel succo <l uodenn le cli ..;ogg"'tLi nffctti da colecistite o di1 itt<·ro ~em1ìl ic·e. n1ù a11che In presenza del par.18~it..1 i1ell ' i11terno e nella parete della I

1

ci!=;tifelle~1

n~ortat:a

1'-!.ul gla{100111a

c:on atro

trau,.,,iat~o

opC'1·~tiYo.

e .<ntlle v ariazioni

r!f>Tla tcnsion,e oculare in seguito a,

fl'(L1t?n,n.

I.a Dl101 _rosa casistica clinica e le ricerche sperimentali inducono l'O. alle seguenti conclusioni : ... to tutte le varie a lrerazioni della tensione oct1lare J)er traumatismi indiretti o diretti sull'occhio. si possono iitenere come dei fenomeni di co1n111ozione oculare trat1mrrtica e distinguere clinicamente in sei tipi : cl1oc oculare traumatico con ipotensi.one, choc ocula re traumatico con ipertensione sen1plice od irrita.tivn, glaucoma acuto trauroatico essenziale, glat1coma acuto post-traumatico, glaucoma crr1otivo post-trat1matico, glaucoma Sel'ondario post-traumatico. Notevolmenre diverso è il valore etiologico delle due specie di traumatismo : nlussin10 per quelli diretti, minimo per quelli i11dir,etti; 2° jJ glat1coma acnto trat1n1atico essenziale, se p11re è una forma clinicame nte esistente, è tuttaDott. G. FAVALORO. -

via estremamente rnro: molti dei seddcenti gla11co1ui traumatici Yeri appn rsi 11ella letteratura si debbono inY·~ C<' assirni1are agli a l tri tipi suddetti

\

e in Sp(?cial modo alle ipel'tensio11i irritative ed a i glèl ncomi oocondari; ~ 0 sperimen~'llJn~nt:e, n11che 1netle11do gli anin1ali (conigli) jn condizioni di 1.uaggiore o minore precli8posizione ipcrl ensiY<l, 11on è possibile ri1)rod11rre alctm fenomeno di ipertonia oculare. I reJ">erti sperime11tRli i~t0J o2:iri c-011fe1·mano questi rj -

snltati; ·

1413

SEZlONE PRATICA

~

4° i 11 c:o11sp~·ue11z~1 <li in tto ,..iò. i1oi possiamo • rite11ere, sotto 1m pu11to tli Yista generico, che l'il)()tensione i1cgli occh i nn1a11i cxl animali (conigli) di fronte ;li trHnn1at i ~u1i ocu lari diretti è la

rete:ezinne : d1

fl'nnt~

ai tra l:l llt<-1 ti~1nj i11clirctti i11 \·èce è pos:iibile ln w la iJ >erten~ione, i>e1· t1ua11to l'ara e quasi sen1pre ~on­ cla r in :1 cl en1t1 tonti degli an11essi e dell'orbitn : :jo ~otto j] J 1unto di Yii.'rta medico-legale. diYel'~ è il ,·a1or1.· dei Yari tiJ)i ipo- e d i1·le1·t.e11s ivi Ruclùetti e i11Dl to clitlil'ile talYolta la precisa cliagnosi <.liffere-nziale f>'tiologi<:a. Per q11esro i11combe a l inedi('-0. il quale si ~rovi <li fronte a variazioni patologiche dellfl tensione ocul are in seg·uito a tr~1uma J>imprescindibile obbligo ,d i esaminare scri1pol0Bamente' il tra urr1ati:1;zato e di registrare tutti i risultati anan1ne ·tici, tt1tti i fenon1eni subietlivi ecl obbiettiYi dell'occhio leso, di <JUello i11denne C> dell{) stato ge11erale che pot:essero serYire a stabilire una diatesi glaucoma tosa . 1 F. neces.:;ario altr esi, prima di emettere un q nalsivoglia ~i11ctizio inedico-legale definitiYo. di attendere l'esi to della n1a luttia tr.aumatica e c1i ripetere f1J1ttan to i ·egarne clinico ge11e.rale e locale, sor,·eglia11clo specia ln1ente il con1por tn.mento ò.ell'occhio inde11ne : ' 6° qualsiasi diagnosi medico-legale di siffatte lesioni traum~1tiche non può J)rescinflere dal co11cetto da noi sostenuto e dimostrato, che cioè o~ni ipertensione o g lai1com.'l traumatico ha per base patogenetica 11rta cliatesi ipertensiva più o meno e\idente o lat,ente e cl1e il fattore trauma ha qua si sen1pre Y<tlore occasiona le, non l·ffiriente nè sufficien1:e òa l)er se solo : 7° molteplici sono le mod.alità patogenetiche delle diYel'Se Yarietà tonometriche <lella ten f<lone oc11lare nell' uo1uo e negli animali: tntt-'l.via possia mo ri tenere cl1e le più importa ntj consist.<1no o in semplici n1odificazioni vasomororie, o in com111ozion i traumn ticbe ilei corpi ciliari con n1ortfi cazione dell'e1)itelio !-secernente C' al tf>r~1 zioni mecC.'l niche dell'occhio. t•eg·ola'

)'i pc· rten:-1ione

G. lzAR.

Profferte agli 11/1bonati.

A quei nostri Associati che non ra ~col gono in Volume i Numeri del cc POLICLINICO » e che volessero gentilmente re· stituircì i Fascicoli 1, 21 31 4, 7, 8 della Sezione Pratica di quest'anno, esauriti in seguito ai m~lti smarrimenti verifica t isi µ el disservizio postale, noi daremmo in cambio l'interessan t is· sima pubblicazioni' : A. Murri : « Dei Medici Futuri », monogra fia di 47 pagine 111 a mpio formato, correda t a di una recent e riusc itissima foto . grafia rlell'insigne Maestro stampata s u carta pa tina t a in formato 15 > 19. E a chi, ci rinvierà 1 oltre a i suddetti Fasc icon di Sezione Pratica 1 anche i nu1neri 3 e 4 cii Sezione Medica 1924, noi aggiungeren10 il : F . Travagli : << La Moderna lotta contro te Malattie Sessua li » i un Volun1 e nello stesso ampio formato delle Monografie del ,< POLICLINICO » di pagine 112 con 15 figure intercalate nel testo . Coloro ch e vogliono profittare di tal e propost a, sono pr egati · di mandarci subito i Fasciooli sopra elenca ti , in piego racco· rhandato, acc-O!npagnat i da tarta da visitd .

I

'


,

1414

IL POL l CL I:\ l CO

\

[ ANNO XXXI, FA c. 1·3)

'

APPUNTI PER IL MEDICO· PRATICO. 11n·a1tra a,ffezione iuentale, <~om€: l'ep iler-; ·ia (manca di so lito il trmnore ge11 e 1·a lizzato l . Ja La diagnosi del delirio alco'olico. 111elanconia, l"ipocond1ia, le dem1e1ize, la cor1f11ion e mentaJ,e e la psicosi di Ko,r sakoff. X<'j R. Be11or1 (J oil1·1ial d·es pr<lticie 11 s, 21. g·iug no pt·edisposti e n iej d·em.enti precocj si nota o·e;ue1924) osserva .cl1e, l'eir fa 1·.e u11a diagnosi posi' t:' 1 ralm ente un })Olimorfìsrno dei fenom1~ni c:lu·"' tiva di delirio alcoolico, è anzitutto· neces~rir m a.n-ca n ell'alcoolico. La di n1it111i zio11e diell' aff ~t­ rilevare la presenza di alluctnazioni e di illu tività, il manierismo e Je is t ereotipie delle }Jé1sioni. Quand,o n1e1lla fase alIJcinatoria., il mala to non ri J)o11de alle questioni mossegli, la dia- . rol€ e dei gesti , l e attitudini cataletticl1e, il neg·ati vtsmo , la s u ggestibilità son-0 l'.)1 op rii cl ella gn.osi dev e 1·imaner e sospesa, m ent1-..e è 1nvece demenza l)recoc e. T a lvoJta è i1,eces.saria lln a cl1iara se e,sS-O esprime spo11taneamente1 i suoi lunga osservazion e J)e1 la distirlzior1e da.Jla vedisturbi, ·e cosi pure 11egli int.ervaJ,li 1lucjdi d el , s.a.nia cro1n ica. p,eriodo di s tato. La nozione d1e]le abitudini al · ...J\.ccertato cl1e il d elirio allt1ci11atorio 11011 è C<JiolJ.cl1e, il tremore, le altre is tigmate d-ell' in.tiosassociato con a ltra malattia psichica, occoJ·1·e ic;azione (i1)erestesia., cram1}i, incrLbi, ecc. ) soc · cor1·e.r an110 r1e1la diag·niosi , n1a olo ql1and o s i Yeclere e è r ealme11te alcoolico. Soccorrera11no qui le inform azio11i anamnesticl1e; e le stign1at e . in. o ser,~ ato il d eli1·io allt1cina.to1io. deJ.l' i.nto·ssi ca z ion e b iso gna pe·r ò t ell1e1· pres1en tt"' Il medico pratico, n ei casi di delirio viene oh e vi s·o·n o de lJ e infezi oni, de ll e intoss.icazio ui con s ultato, percl1è il pazi,ente è .agita.t o'. Il pri e1sogen1e od .en dogen·e ( cli ab·et1e, e1)1atit e, 11 ef rite, 1no pr1oblel11a cl1e s j ·p.r•eiseinta è ql1 ello di d eciecc.) che si .complicano talvolta con delirio. Tal de1 ·e se si tratti realm ente di ag·it.azione ansio·a . _.\ tale scopo, se il sogg·etto, al mon1ento del- volta i delirii al l11 cin ato rii act1ti hann o carat1·esame non. fosse agitato, lo i la.scierà libero teri speciali , con1e quello cocn in i co, in cui pre.... e non tarde·t à ad espl'im eir e si:)ontaneamente L~ dorninano i dis t t1rbi della se11sibilità g·eneralt3 (sen sazione di vern1i ])est ie c1'1e circolano ne.J ua ansietà, le su.e a 11goscie, l a is11a. paura . ' a llt1cinatorii fondamencorp o), ma gli e lementi Questo stato, va a1r1zitu tto distin1tt0 cl al.l '.a.g itazion.e inar1iaca, in c11i il m a la.to l)a,1'1a co·n tint1a- tali del ql1a dro clinico s ono gli stessi del delirio alco·olico. La qtiiesti,one cl11e :, i posa è quincli rn-ente; ride, balla, ge.stjoola; il llO discorso' è più che a ltr101 eziologi ca . Il med ico p er ò no11 i11coeren te, ma la m em o·r ia ·ed il giudizio !so.rio cleve ma.i ·p assare a ll' incl1i·esta eziologica !)lic:ollse1·vati. L'alcoolico ha l'as petto contr atto, ma di avere fatte le o servazi onj cli1liche i1etalora gli occhi Ja r g·am .en te ar>erti, soffre, si cessarte e1 p·r irrnordiaJi cli a.ll 11ci nosi ac11ta. deln.n1enta, cerca di f11g·gir·e, è O·])J)resso, dice di u ·v·ere paura.. L e diffico.JttL di di a g·nooi a11men - lirante, a,nsriosa. fi {. ta110 qllando il malatoj è tratten1lLto con la for za, b r-utaJ.mentie, poichè aJ,l ora J·alcoolico' diI caratteri della facies alooolica. venta fu rioso a l pa1·i del mania.co; la forma ..,eco11do \ ·nsco i·ob a r , sor10 i seg ue11ti: cl ir1ica diventa J1et.ta s olo qu.a.11clo è clissipata I' ag·itazione coll erj ca. Di solito è facil e 1a dia1) E s p1·essi on e di turbamento, di a gitaziog·11osi co11 11 ag· itazio11e confusio·n al e. i11 cni vi n e o di esaltazione. Il substrato anaton1ico so.no distl1rbi d ella J)ercet tività ed il m a lato cònsiste jn llll raccorciam e11to esagerato clel r1011 riconosce nè i ] u.ogl1i, n è le i)er sone, n è n1uscolo fronta l e, del sopraciliare e del pirag li oggetti; i11 qualche ca o J)erò l 'alcoolico midale d el n aso, accompagnato da 1ma ÌJ)O11 resenta epl~ odii confusionali, oppur€ il delitonia del muscol o orbicolar€ delle palpehl'e. 1· i o alll1cinatorio mette capo aid 11no stato cl11Ql1esto Q.isturbo è incostante e p as~eggel'o. r evole confusi on a I e. 2) Espressioni di rilassatezza., di n1anca11 Facile cli so lito, ~ la distinzion e con il cle;liri J ZEt di 1ntelligenza, di imbecillità. A11atomicas istematizzato cronico. Se però il malato riman1 ente si h a raccor cia.me11to del m11scolo fro11ta l e e con s eg uente a llargam,ento d ella rima Jl.e 111uto. •Si avranno difficoltà nella. diffe1·enziazione d·eg·Ji stati demenziali, con fusi onali, pal11ebral e, coo ipoton1a gen eral e della n111 cnnste-11ici. ~ei casi difficili, si te11ga presente cl1 ~ latt1ra della facc1a. Ql1e.sta esprE!ssione è caratte1istica de tL:11b1·jaco11e e J)er~i~te nncl1 e doil i11utisn10 è ra1·amente u11 fenomeno inizia le e comt1nque le in forrnazio11i d ate dai familiari po 8-12 i1i-eP.i di sol)rietà. 3) E spr ession e di òispia'cer"e e di cattiYu JH)tJ.-aJ1no co11d111·1·e s ulla buona trada. l1111-0re . ..\n é\to111iC<'Lm ente si 11a raccorciam-e11to ~tal)ilita la prtes.e11za di un del i l'io a llu ci11a t oco11. id er evole d rl l'elevntore ùrl lahh1·0 ~11Pflr 1n. occorr<' nccertai·e che esso non ct ecor1·a con

SEMEIOTICA.

1

1

1

1

,

1


• ::\:'\:\O

\\\I ,

F..\SC.

43]

SEZ CONE PRATlCA

rio re co11 esagerazione della pi-eg·a r1as o-labia le i1elJa s11a parte st1periore e delle l)ieg·l1e cl1e si trova110 all'a11golo inferiore dell'occhio; la parte ir1f eri ore della piega naso-labiale resta floscia , come pure i muscoli piccolo e grande zigorr1at.ico. Il sintoma peTmane ancl1e dopo la s comparsa dell 'alcoolismo. 'fil.

CASISTICA '.

,E TERAPIA..

Importanza costituzionale e trattamento dell'amenorrea.

l ,a n1 c. trL1a zione difettosa (B. Aschner, \Vien. l\.l i n. \~ ' o c li e 11s c lirift , n. 5, 192!1:) s j !) tt ò distingu e l'e i11 3 gruppi: !"amenorrea o a s s enza com pl t- ta di 111estruazi on e per nn lu11g o periodo di tempo , 1'olig·on1 e norre a o rr1es trl1 a zione scars a, e l'op. on1 enorrea o n1estruazione che com1:>are ad interYalli più lu 11ghi d el normale. Le cause cl1e d eterminano l' amenorrea sono varie , endogene (disturbi congeniti od acquisiti di svilup1) 0 ) od esogene (malattie co11suntive, denutrizione , traumi psichici ). c:os ti.tuzionalm1ente ] e donne ame norroiche si possono distinguere in "5 gruppi: donne an emiche, donne pletoriche, d onne adipos e, donn e cl1e presentano i caratteri d e ll'infantilismo g·enerale o parziale e don n € che presentano jp ~rtricosi . L 'amenorrea dete rm i11n, spes so dei cl a nni a tutto l'org a11is n10, }Jr ob a lJilrn ente percl1 è , ·engono t r a t tenuti jn es. o d ei Yel eni cl1e dovrebbero venir eliminati col sangu e i11 e trt1a le. r : acc11mulo di queste sos tanze toss iche nelJ' or gar1ismo determina lln a s1jeci e di a11tojntossicn zione che ha per con s eg11enza fenom e ni di pletora e di discr as ia che n e i varii organi si es trinsecano in va rio modo. Frequente con. eguenza ·della pletora è la adipos ità e frec111 ent e cons eg u e11za della di scras ia è la rl]atesi infì8rnmatoria. La pletora è la ca u sa cl eJJ e en1 o rra g ie vicarianti che t a lvolta si osser var10 ù a a ltre mucose. Sint omi d eJl'in to:s ic:nz ior1 p d et e rrn i nata dall' am enorrea so11 0 J~t ce1 o I ea , sen so di ter1sione al p etto, parestes ie. . i111 0111 i reuma tic i o n euralgici, f en om e11i ù i ip cr c111i a o di -essudaziòn e di vario gen ere 11e1Ja c u te e nelle mucose, ca ta rri clelle vi e aer ee ~ 11 periori o del crasso, ato11ia gast1·ica, i1)e1·u cirl i tù, ac r1 e, •) l't icaria, ed emi fug·a.ci, eczen11 , ccc., pa]J)it a z1 or1i , t achicardia, a ritmie, s pa.·1n i vasa li. L:ir1tossica zione si fa inoltre ri-sen ti L' C' ~ ul sist e 1n a. 11 ervo so e Sl1lla psiche. PoLLlTZER.

Plurito vulvare ed insufficienza ovarica. Il vru 1·ito \' u lv~tr e è un' a ff ezio11e ost inata . •

l'ib ell e a.id og'n.i c111·a.. T al\»olta ql1estn a 1) p a 1·e11 t e. ostina t ezza sta in rap porto co! fa tto ell e ~ i t ra c l 11·a cii in'<i. ag·a l'e tl1 t t.i i f a tto ri .....1)ec;._()

1415

cl1.e posson-0 e€se1~e 1n can ·a , co111e, p. es. : il diaJbete, le lesioni epatiche, ecc. J. Torre Bla.nco (A. rchiv os cle 1ned i c i ria, ci rurgi a y especiali-dad.es, ll1g·Iio 1924) riporta il caso di u.n a di0J1Ila di 36 a;nni, nl1b ile, ch e da parecchi n1esi soffriva di intens o prurito, vulvare, tale che era costJ:etta a, noo. usci re di ca sa p er non mostrar.e alla gente· le mianio~re di grattame11to di cui 11on potiev.a fa·:re a meno. L 'in.ferma })reser1tava IJ.n rnanifesto eczema v11lvar.e. Al1'esplo,razione, fatta per via rettale. si avvertiva che i g·enitali erano piccoli, l'utero in l eg·gera l'etroversione, come accade quando e so è ipop.lasico. l ,o va..io de.stro prola ssato n·ello scavo d el Dot1g·las . L ' intfe1ma aveva semp 1·e a vuto 11n•estru azio·n i :scarse e leucorr ea cl1e a11m.entava ai p eri odi mestruali. Tutte lte cure erano 1state lfin-0 a lJora in.efficaci. L 'esame CLell ' urina 1e,i la reazi-0ne di assermailin ·e.ran10 neg·ative. L ,anamm.esi ed il repe rto g·inecologico face vano pens:arei ad Uilla i.n s u1ffi cie.nza ov,a rica. Per tale ragion,e, l ' ~i\. intr.a.J.)ret:;1e una Cltl'·a opotera,p ica, facendo ini ezioni endovenose gio1·11 a Jie1·e di endoovarina e s ospendendo og·11i altro t rattamento. N€ i primi due o tre giorr1i , la sensazione prt11igin-0sa sembrò alimentata. ma dDpo l~ qu a rta ini·ezior1e, Bi inizi ò 11n chia r o migi.oram·ento , ed alla decima il •pru1ito e ~ 'ecze.m.a erano scomparsi del tutto; çi1ncehe -la leucorr ea era diminuita . In :segui to le rnie.struazio:rui si f.e-0ero l)iù abbondanti eh.e J)e1· il passato. Il re p.ert-0 ,e d, il Criteri.o a .111,vantibtlS fanno ri 1.ene·r e ch•e il prurito fo ss·e io1 tal ca so, in l'elazione con l 'ins t1ffi.ci enz.a o·v ari ca., e ~on­ sigl i an ro di tentar e1 qn.e sta cura in .a.Icuni casi di i:>ru11.to vulva·re. E b.ern.e ri~o.rdare che J.e tr1iezio111i en·dove110 e di en floova1·ina d etermin a no 1111'int e11·s a ·ei trRn1Rito1·i a vaso dil a t azion€ fìl. faC'Cièl le•.

'V

1

1

1

1

La scelta e l'applicazione del pessario. L ' n""'o del p e ~~ a ri o h a d ell e limitazioni ben d efinit.e : ir1 com1)lesso, esso, va cons iderato :solt a11to co me l ln m ezzo pa11i a•tivo, da l1Sars i :fir10 a q11nnclo la p az ient e s i potrà tr ova r e. in condizioni t ali d a )Jot e r . oppo l'fa,1·E: t11 t intervento op e.rat i vo. o1ta n to· i n donn e- vecchie in. cui t1n a tto 01)e ra.tivo p otrebbe esse re i:>e ricoloso si conced e r à di portare il p ess ario in i:>ern1an·e.n za. Comu11que in certi ca·si il p e. ~a r io poti à esser e di gra·n de utilità, purcl1è s ia scelto ed a pplicato a dover e. ciò clte i1on si verifi ca t roppo sp esso. i\I. O. ì\'I ag·id (.-inie r i ca11 1n.edi cirie, magg·i o 1 9~.J.) con igl ia di accr rta re nnz it11tt o qu anto . eg ue: 1; Ja nnt ura cd i l ~1aclo dello


• I

1416

IL POLJCLI~J CO

spostan1e11to; :?) Ja 111obilitù clPll .t1t e l'o, 111 t1uar1to c11e non si de\ e ap1)lica l'e a lcw1 i1essario prin1a di aver rirne. so l"ute1o a l) O. to; 3) Ja ln11g·h ezza e larg·hezza del canale vaginale .....\ tn I e . copo ·l 'A. consiglia l'uso di un pa1·ticolare forcipe, proposto da Stu rmdo1·f, da i11 trodursi con la pa·z iente i11 posizione er etta. Lo strl1mento :si introduce fino al c-0110 l1terino, marcando il punto in cui tocca la s infisi; l ' am J>iezza del canale viene misurata da.lla dista,nza dei due inanici; 4) la dila.t a.b ilità e contrattiJit:\ dell.e pareti vaginali, p oichè s i d eve ten er presente come regola generale che il pessario non deve dilatare la vagina. in m odo da eis·e rcitare una tensione od 1ma pressione; 5) la pro.f on dit <\ e larghezza dello scavo vaginale posteriore, dopo .che l'utero è stato ine86o a posto; in tal 111oclo si detennina la curva della p-0rzione posteriore del pessario. Quanto più profondo è lo scavo, tanto più facile è trovare un p essario che vada ed è più sicl1r·o che venga ritenuto; 6) il peso, 1a grandezza e la den sità dell'utero, ·fllsclueai la presenza di fibromi. La parte p-0st'e1riore d,e l pessa.rio deve essere tanto s1)essa ed il l)essario tanto più ampio, quanto più g· ron~de e pesa11te è l'utero, per evitare lesioni del tessuto: 7) la larghezza e lunghezza della porzione e11dovaginale del collo·; 8) la p·r esenza, di qualsiasi se·nsibil·ità n ,eil parametrio; il pessario, dj fatto, è del tutto controindicato se vi e un i)rocesso infiammatorio., può invece e·ssere usato se vi sia solta11to un poco di dolorabilità,. evitanclo p.erò ogni pressipne; 9) j} grado di lacerazione del perineo ed il sostegno c!he esso può f-0rnire servirann.o a determinare la n1iisura del pessa.rio; 10) la presenza di ovaie prolassate di cui si deve t~ner c,o·n to n.el rim.ettere a posto l'utero. Pet l 'intr-0duzione del pessario, si procederà ·com.e segue: 1) Si mette la paziente in posizio11e lateroa ddominale. 1a più vantaggiosa per rim-ettere a pooto l 'utero. Nei casi più difficili si potrà ricorrere alla: posizione genu11ettorale od a ql1ella di Sims. 2) Rimettere a posto l't1tero , usando le dita . 3) Tenere il pessario in aoqua calda, poi unge1·lo co11 vnsel lina od a·l tro lubrificante. Tenere il pessario con il pollrice e l ,indice della destra ed ir1trodurlo delicata mier1te fra le labbra, che si terl'anno divaricate con la mano sinistra, la quale ~-0mprime anch e all'indietro il perjneo. Il l)OO'Sa tio, di cui il diametro trar sverso corrisponde a quello long·itu dinale del1a fessura vulvare, viene guidato lateralmente, tenendo la curva posteriore più accentuata , -ver~o l'ava11ti fino a che si s ia J-aggit1nto il 1

l

1

1

1

1

1

l

[ •.\NNO

XXXI,

FASC.

43]

collo. Con l' ir1dice destro, si d epri1ne r a reo posteriore fino a che 'Si t1 ovi sotto il collo e lo si spinge 11ello scavo posteriore. Si abbassa poi il b·ec co anteriore per fissare la leva posteriore dietro il collo. fìl.

Le false febbri puerperali R. 1-1. Alcol'ta (La 'n iediciria ibera, 19 luglio 1924) 1ichia111a 1' attenzione sulla, p ossibilitc't ,di 1

scambiare t1na s.emplice steYcore111ia pie1· t1na febbl'e p11erp·e rale. Il quadro sri ntomatolog·ico delLe1 dt1e ma.Lattie p1·eisenta una oe.r ta somiglianza, ma lln1'attenta osservazion~e permette la diagnosi. Nella stercoremia, man.ca di solito il b1'i Yiclo e la /'aci es caratte1i1stica dei proces;:;i settici. La febb1·e si n1ar1ifeista solitan1iei1te in rn odo brusco e 11011 insidioso oome nella febbre puerperale; non oltrepassa di solito i 3·8°-5, sel,booe l)Ossa salire a 4oP, ed ha sen1pre un.a noneiv·o1e re1nissio11e mattutina. IJ, polso no n ar1·iva mai alla frerq uenza clve si nota nella febbre puerperale, ma si mantiene sui 90-94, salvo quando si 11an110 i , fenomeni di peritonismo, cl1è allora il polso si fa più frequente. Lo !Stato g·enerale è buor1,o 1e1 la pue.r pera, -O·l tre la fie.bbre, non 11a altre .soiffe 1·enz.e, salvo un po·' di c'e falea. Nessun fenomeno local e nell'a.ppar·a to g·e·nita11e; l' ad·dome. ·p uò essieirre teso·, tiro.p anico; talvolta la palp•a.zione del cieco permette di notare l'imp astame.n to· dell'accumulo di i11aterie fecali. Le funzioni intestinali possono trarre in inganno, poichè se ai~tine donne hanno stitichezza accentuata, altre han110 in vece u11a evacuazione giornaliera, altre i11fìn e della diarrea. Una buona dose di olio .di 1·içi 110 ed u.n abbondante enteroclis i faranno .. coruparire i fenomeni . I

1

1

1

fil. Il raschiamento nell' infezìone puerperale post partum. Bo1m.ecaze J. (La Presse médicaie, n. 't~J. 1921·) ricorda cl1.e me11tre nell'jnfezione puer 1-s.era1e post a.b ortum i resultaiti del raschia1ne11to sembrano a tt1tti egualmente tbu·oni, discus·&ioni numeroiSe p·rovoca il raschiru.11ento nel1'infezione puerpierale post pa.rtum. L'.t\. , l)al'tigiano di tale i!Iltervento in alcuni casi, C.C)ISÌ ria.ssume I,e indica.zioni deJ raschiamento })OS t partnµl: 1) Pri1nai del quinto gio,rno se la temperatu ra si innalza il raschiam.einto può completa' re una ·revisione llterina dig~t.ale mostral as1insufficiente. 2) Nelle indicazioni tardive, senza vo1er aL JJ-0rdai"e la questione rl eJ r ef\·olu2 ione de.Ile ritP112ion i prolungate di plac.enta, o Yi è emo1--1

1-


....

~~~-:-~:--;;~~~------------------~----------~----------~------

[.:-\1':\0

SXXI ,

FASC.

1·3)

ragg·ia ed allo1·a il rasçl1ia.111.ento do·v rà a,:::;ser fatto siste111aticamente con costanti ri~ultati e.ccelleJ1ti; o vi è i1-:t.fezìo·n e .e la ritenzto11:e uterina potra esser sospettata daH'·esam.e cl1e fa constatare un gro:sso e m101J.e utero, doloroso· al tatto·, con perdjte fetid.e spesso acç:ompagrt<ite da en1orragie : in .qu.esti casi il ra1schiamento dovrà esser praticato sisrteim·at.icamente. Pos• sc:oo però tali 1sintoo:ni .di preBunzione marl!car·e anche in caso di ritenzio.n1e pla.centare e vicever.s a esser ·presenti senza che vi sian10 ritenzioni: non pertanto, allorc1h è l 1esame ·del malato non permette di riconosce·r e altra causa possibile d·ell 1infezione, isi d ev.e pl'ati-care il raschiamento. Se questo farà eiv.acua.r e corpi e&tranei infetti, e ·questo è il .c ais o p1iù frequente, la })rognosi è bu·o na ·e la. te1nperatura cadrà) se l 'utero è vuoto occorr1erà affrettar.sii. a lottare contro Ja setticemia ·c on i mezzi noti. MONTELEONE.

lnftuenza della nareosi della madre durante il parto sul bambino.

Rifer.em.dosi a ricerche sperimientaili ·esegui'te sulle· cavie1, dalle qwali :ri!sultava ·ohe i picooili nati da madri sottoposte a narcosi durante il parto). s e pr'ivi delle n.ecessari·e cur•e., poco dopo la nascita peri.vano, H. Kustner (Deut>. Med. Woch., n. 33, 1924), ha oercato di corl.tr·ollare i fatti in bambini· nati da p1arto sotto narcosi. A tal proposito l'A. pre~·ette che nel neona1Jo ibis06ona distinguere lo stato 'd i apnea, di breve duTata, dovuto a eccessiva saturazione di ossigeno de'1 .s ang.ue circolante, ·e .quindi a ritardo di eccitaziotTue del centro r espiratorio da patte dell'acido cai·b·o1n ico, e lo stato di asfissia, che ap·pfVre allorquan·d o l'ap1n ea si pr-0lun.g a. Ora, la caUJsa dell' a1sfi·s sia va ricercata in una 1esio.n e del 0entro Te&piratorio, di naituria meccan:Lca o ·tossica, per la 1qualie il e en tro stesso no!ll riesce ad ecrcitarsi. Tra le cause t01Ssiche han.noi graillde imp·o rtanzia Le sostame .s omminis:tr.ate alla mad:re pe.r attenuar.e il d·ol ore1 (mo.r ftna, scopola11ima, cloralio tdrato, ecc. ) e le sostanze usate per l 'eventual·e narrcosi (.ete!'le, cloroformto·, ecc. ). Sottoponendo quin di la mad1~e a i1airoosi generale, sia per leniire i dolori del pia.rio, s ia per procedere .ad aitto· oper:atorio, il ban1bin10 viene .a SUJbire anch' esso una s,p•eci.e dl 11arcosi intrauterina, per la quale l 1eccitabilità del centro respiratorio si .aJDbiassa, lfino ad avers t uno stato. di vera .e propria p3Jr.ali\Si, che ra1'.)idam.en.t e genera l'asfissia. Con'"ab-Orando tali dati patogenietti.ci c10n l osserva.zion.e di vari carsi, l 'autore concll1de 1

1

1

11.17

SEZIONE PRATICA •

affe·rma nid<} r .eisi stooza di una « asfissia. da narcosi », iyr·aticame11te ider1tic-a all 'as1fissia da prolungata aipn.ea · IVI. FABERI. La riabilitazionè della pappa all'olio nell'alimentazione dei lattanti.

Contro questo· alimento 1p redil·etto, p,e r i latt ant1i cl all e no.stre pop 0J.azi•oni, s.i ·era tempo· fa dichiarato il più assoluto O·stracismo. A. Malagodi (. critt·i di sci enze mediclie a celebrazione del prinio centeriario dell1Un.i versitc' di Fer1·ara) osserva. c·h e spess.~ voJte si è fatta co1lpa alla pappa di uno svilup1p0: difietto,so che 'dipend.eva. in v·ece da altre .c a.11se. Essai (fatta. com.81 è noto con pane gra.n tug·giato· -che si fa cuoce-rie oon aoqua a ct1i ~i .aggiunge olio, e sale o z,uccher·o) può essere assai utile nell'.ali·m entaz,i on€ cl.ei laittanti , a p1atto di iniziarlta v.erso· i sei m·esi ed in .ne-ssun c:aisoi pir i.ma dei tr e. N1edl ' alla.ttamento artificia1ei essa ha il vantaggio di f are s comparir.e la stitichez,za che di solito si a·ccompag·na aid .esso e di farle rito rna.1"".e le feci alla. cox1sistenza ·e d al coloriei J1.ormale. I migli-0·r i risuJtati 1si otteil!g(}UO nat,u:r.alm·ente quando all ' alirr11entatZione con pap·p e sii aooompa.g na l'aJ. la ttam·e nto al seno. La digeribilità die~l p·an e in essa contenuto aumenta con la cottura, rn.entr.e l 'olio di uliva è da coll.ì1Si·de:raJ"si' come un a.lim.einto ohe p1u ò s os titt1i'r e beniss.i m10, il g.r as.sio del l1a:tte V3.'.CCino. La pa pp.a arll'o·l io, purchrè 1so1m ·m ini.strata a temQ'.)O debito, e .b.ene a11estita, è dunque d.a cons,i die1•a rsi come un ·Cibo comp1·em,entar:e adatto p1er il la.t ta;nite11e1da u·sa.r 's i n·el divezzam·ento, in lt1ogo di molte farine del commercio, ~lle quali è dai p·referirsi anche per il pre.zzo m·o·deisto. Essa ha inoltre 11n v.a J,or€ tera1)e·u ti co, sia nel-l 'intolleranza pe1r il latte, sia n ·ell: a.l imenta.zio11e di ipotrofici p·er costitu zion e. '(ti. 1

1

1

Pubblica2;ione di eccezionale importanza:

Ri cordi a 1no a color o elle lell 'op era del Prof. GIOACCHINO FUMAROLA 'Ooeente e Aiuto nella J{. Clin ica delle ~l[ a la tti e K e rvose e M ent a.li dell ·Univer sità di Jlom:\

,, Diagnostica -delle Malattie del sistema nervoso ,, a eq 11 ista ro11 0 la, PARTE GENERALE che , dell a PARTE SPl:CIALE, si è pubblicato il

Sistema Nervoso Periferico Un vo lun1e in-8, di p:tg. 242, con 67 fi gure int.ercalate nel t esto. Prezzo L. 2 8. Per i n ostri ab bonat i sole L. 2 5. 7 5. A chi non t i è provvis t o an cora della f>ARTE GENERALE con prefazione e :.i ue capitoli del pr of. Giovanni Mingazzini, f accia rno presente ch e essa l!on st a di un votun1e di pag. VIII-352, con 175 fi gure interca.Jate n el testo e 8 tavole, a colori , f uori t e'it o. P i·tzt.o L. 4 2. P e r i nostri abbonat i sole L. 3 7 in po:-to fran ro . N" . .B. - Della suddetta PARTE SPECIALE trovasi in corso di stampa il SISTEMA NERVOSO CENTRALE. InTiar e V a:gli a po3tale al Ca v. LUIGI POZZI - Vi a Sistin a , n. 14 - R oma.

\

'


1418

IL

POL L CLI~

[ANNQ XXXI , FASC. 43]

ICO

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. ,•) ProvvediIQ.enti per l'assicurazione obbligatoria contro l' invalidità e la vecchiaia. I~a

~etten1bte, IL 2:!ti. re-g·olan1e11to t~ PJ)l'OYato con 19:24. n, 1-t~:!. per l'esecuzio-

l 'Jjicialc del

Gn:·:.etta

~

J)Ubblica il testo •le l R. clecr eto :!~ ago.:to ne d el R. ,1ecreto :JO «lice111b1·e 19:!:~. i1. ~1 4. Ne i·ipcn·ti:.l u10 g:li •l rt iC'oli e lle pos~ono interc·~­ &1 re i R<l n itd 1·i. ('.\l'O

( \".

-

Periodi cli 1110/olti".

Art. 07. - I periodi cli malatlia d<l c:ornp1tta1·si lltili per la 1Je11sione clebbo110 e~sf'~·e f<-1tti risulta re mediante tlichiarazione medic·a. clalla <111n le ri1Sulti il µ;ior110 i11 cui -la n1alHttj:1 t:> irle:o111incia tn e la sna i1a tura. L 'ente <·l1e rice\·e h1 cli<'llin razione vuò <?s.~~ 1 ·<' incaricato tlel le re lative <111not.1:~io11i da far~i s ulle tesser~. ~e ·011rlo le i:;:.;truzioni spet·jali clelln ( t1. s~1 nazi on~t le. Art. B •. - N'o11 ~·ono (OlllJ)llb-1t1.' h 1ualntti«:'" di <lt1ra ta inferiore a . ette gior11i. nè <1nelle. a nche cli durata Jnag~: iore, in cui 1·a ~sieurat<) eo11ti11ua a ricevere l'intero stipendio o lo sti1>(l-IHlio ridotto. t' dl1rante le quali perciò. a 11o rma <le ll 'art. 24 d el presente regolamento. cleYe esfolere Yersn to il con tributo obbligato rio. Il nun1ero e h.1 dura tn dPlle 1n.1 ln ttie sar<.tn110 accertati periodicamente i.la~li Istituti di previdenza. Il Comitato eS€ru t ivo della Cassa naziolìàle l1a facoltà di sta bi li e<? norn10 s11ecia li per jJ cc,ntrollo rl.{>lle JTic'\la ttiP. 1

dnlc-'. JlOf.;:-i.<1 esser e ·~1in1jn1ta •Jd attennata l•t i11 Y•1liclitit p;ii1 acce r tata di 11n pensionato, o po~s:1 Ps,-.;er~ t:''-itata o ritard.ata per 1111 [lSSicurato },;\ inY<tlidi tà. <' che sia perciò e-on ,·eniente soste11c'l'P le spese, di cui all'art. JO del R. decreto 3-0 di cembre 192.3, n. 3184, per le cure e il ricovero predetti, ne informe rà l'inte r~~S..'1.t-0 invitandol-0 n dichia1·are . entro u11 termine prestabilita, se consente a sottoporvisi. Il 11e11'ìio1ùtto o l'<lSSi<'tlJ.'<lto 11a facoltà di thi-t:>dere f"he sulla richiesta di c11i nel precedente comn1a :-;i pronnnci nn collegio di tre medici, clPi quali llno da lui designato. 1111 altro desigru.1to clalltl Cassa <-cl il terzo di c-on111ne ae:cordo fra lt~ parti. •..\.rt. 63. - La liquiclazione. <lella pensione f)(\r la il1Yaliditit pl1ò esser e chiesta, quando coneo1·1'~1 110 per l'inscritto le d·u e condizioni seg11enti: 1° Che nbbin compinto aln1E-no cinql1e a11ni di ii1scrizione alla Cassa : ~ Che ~ia riconosci11to in ,-a lido al la Yo1·0 111 n1oclo pe!'manente e assoluto. Si conside ra invalidità as...~lut;1 quella c:he rirl11e:e la capacità di g·uadagìlo <l n1eno di un ter7,o cli q~uella <1 bitnale normale delle 1:>ersone dello stesso 1nestiere e nella stes~a località.

I

f>Rl~ \'l•: "IZIO XE

E Cl' R.\

Dl~ LL'l .X\'.\l.JDIT.\.

...<\.rt. 54. - La Ca "sa i1t1z]o11a le può destin<il'('\ lllla J)arte dei ))ropri fond i. f:'11tro il Jin1ite tle11·,·c·ceden za rii essi sugli in1peg.u i Yer~o g li ;.1s~icur~1 ti. u11·e ·ercizio diretto li i~tit11zioni igienico-sanit<trie ave11ti a ~eopo la preyenzione, la c ura e l'a. sistenza df\ lla inYRlicli til : c-ome nnc11e 11Uò ageYolare. con Ja •·on<'es~io11e di mutui fr11ttiferi, :1 norma (lell'arl . 19, n. 9, la cr eazione e,1 il f1111zio11a1nento tli t;tli istituz io11i dn pnrte cli altri e uti r>11bblici o p riYn ti. EssH llil inoltre fneoltit di eonc·orr<:'re entro jl li mite dell'(>cc:cdenza i1rC'd<?ttn : 1° . \. incoraggiare, :1nc-lH «on i>re1ui o in altrl' forme, l't1dozione e la '1iffn~io1h.~ <'e11f' p1·ovyide11zl' Jueglio atte <1 pre,·e ni r<? gli infortuni e le mala t tie clel 1<1voro e a rimnoyerp ocl :1 tte1111nre ::::pecin 11 .condizioni peri colose od :1ntigit.'llif'he i11er011ti n ll 'am bie11t<? <li 1a Yoro. ui n1aterh1 li ncl opern ri od a i 1netodi cli la ,·orazione : 2<> ...:~ ~ussid ia re cli11icl1C'. rep~1ti os;1)itn lic' t·i. ambulatori >cl a ltri i "tituti . pt'tinlizzati. i qu;11i Si l)l'Oj)Oll~':l 110 l;\ ('l1l"él (1Ì 11 1;\] <.l t ti(\ ( llC-' pos~Ollo a Yer(\ l 1er ~ -<>Ilst';?;ue 11za n 11<1 e·on cl iz i 011p di i J lY ;1 li d.i tà: com~ nn ch istituti di l' iPclu c-azjonf' l'l'Of<'ss ionale o di protesi del la ,~0 1 ·9. 1

La C.aF<sn <·urerit «ii Rtiplll:ll'C' f'On \·t->11zioni <«>Jl gli istituti della HJ)<•cie <li qnf'lli incli('a ti a 1 prC'«Pclente n. 2. a llo ~c:opo <li n ~sic·ur:1 r<" le Jl)i.~Jiori pos·ibili e:ondizioni }IC'I' il ric·o\'<'l''l t' ltl rnr.1 <1<·gli

nssicura ti. Art. :;:;. - ~e. i 1t ~<~guitn ;1<1 1111 l«lpporto cli 11110 dei . noi 111(lclici ficln ··i;1 ri. la ( ·n~s.t rib:-11gn eh<'. i11err.è opportun<.> c·11rP o con il ric«)\' <' l'O il1 11n ospc,., La

prt>-l'lent~

ruhr1ca è affidata

a ll ' an

GJOV!NNJ

BLVA <HH.

'l,ITOl. O '\TII. -

J,JQUID \ Z(·)XE

~~

J'AGA~[ENTO Dl<:J.J .~

PE XSIO~I.

Art. 76. - La Jon1ancla ver la liqtticlazione cl-ella pensione in base ai Yers..1n1enti obbliga tori, <lE..,e e.,8ere . otto~critta <l<l ll'n i;;sicnrato e de,·e e~­ ~C'1-e correcla ~t : a> el a Ir a tto di ntti3cita clell 't1.S!=:iCl11·a to: b) dal . llO librett o J)er R011ale cli c11i all'artic:olo ul; e) d.<:lll '11ltima tessera o, in 1nnnC'anza <li que:-:ta. da 11nà 1lic-hitlrazione 'lell'<:\ · ·icnr;1to :-:;nlla 11lti1n<:1 stu1 •)Ccupazione. J_,a domancla per la liqnidazione della iie 11f'io11e d 'j11Yalidità deve inoltre essere corredata da un certificato J11edico. debitamente a11tentie;ato, rila sciato sopra oppositi for1n11l<l ri forniti da.Ila C'.assa t:> da og;i1i altro docnn1e11to n t to n prov<l re la in ,·alidi tit ::lell 'a~sic111·a to. Art. Sl. -- I/Istit11to cli i>reYiden.za sociale lJ.(.t clirttto cli ~otto1)orre il richiPdf\nte la pen~ione cli i11ynliditit alle Yisite ehe ritenga necessari~ pt~r ac:<..~rtare l'i11v~1 liclità ites:;;a : il rifiuto dell'int~­ l'f'~~1to n pre8ta rsi n lle Yisite 1uediche è inotivo . u lficie ntP l>~l' reRpingere In <1on1 c1 nel a di v-()11~ i onf' .

Art. 83. - r.. 'Istit11to e.li J)l'eYi<le11za SOClèl le HO.·pe11clè il <liritto ;1lla pension(' per 11n periodo cli t~n1po deteru1i11a to : n) qua11do l'assicurato c:on dolo si sia protn1';1 ta l'i11r.1liditit o 11e nbbi:1 ;ipg1<1Y<lto le <·onHPgne117R: bi q11ando. ·011 frode o a ltri mezzi illeciti. aùbia reC'ato o ten h1to cli re<>ar <l11n110 a l1H ('n~i::-:1 1 ~n zion-1le. .\ rt. S(i. J1(' clomancle cli liquid<1zio11e clel lt' ];t•ll:·.:i oni d'illY;tliditil e \('C-<:hiaia jn b<l:-.:e ai YE't'~<l­ Jlt('nti fnc-olt~.t t i vi. clebbono essel'c ~otto~c:ritte <l;t 1r a s-:--'ic11 r;1 to (.:> ( le-bbono esRer€' rorrf'clt1 t<? : al tla l li bt<?tto cl 'in. ·crizio11e : 7>1 \1a ll';1t.to <li 11aRc·ita. quakH«.l non "'·ia st<tto gii1 l ll·~-..;(\nt: 1 to ;\ 1h1 ( '8 s. <l ;\ 11 ·atto <l ' i n~erizion0: 1

esercente 1n Oaa,:a?.ione.

consulent~

legaJe del nostro

periodico.

..


\

[_-\ NNO

XXXI ,

F ASC.

43]

c) da una

dicl1U:lril7.ion e dell'assict1l'a to sulla ultima sua occupazione . La don1a nda ò.i liq uidazio11e de lla pen sione peT inva lidità deve i11oltl'e essel'e corre da ta d a un certificato u1edico, c.l ebita mente a l1tenticat o, r·ila se:ia to sopr a ·appositi for mula ri fol'niti dalla CasN'l, e da ogni a ltro doe:u n1ento atto a p l'OYa r e l'inya lidità dell'assic urato. .Art. SS. - - T..K1 Ca.ssa per accertar e la inv,1li(litit dell'i11scritto può fa rlo Yi$i tal'e da t1n iuedico di ~ua fiducia ; il l'ifi11to a })resta r si a lle Yisite m edich e costitni·s ce motivo sufficiente 1:>er l'espingel'e la dom a nda di pen sione. Contro il rifiuto llefin itii;ro della liquitlazione l 'inscritto può av.a.11zare ricor so, entro sessanta giorni da l r iceviaien to <lell 'a V\yi·s o del J)l'Ovvediruento, a lla. Commiss1011e nrb itrale competente a i sen si dell' art. 109. Si applica no nn <.:l1e i1e J' gli i11 critti nei l'll Oli fa· coltativi le ,Jisposizio11i <.1ell 'art. 55.

•.\.rt. 97. - l'el' cou ~egt1ire il JH1ga1ue11to ùell'ussegno n1en sile cli cui <tll'a r t. 9 rlel R. decreto 30 diC'em bre 192.3, n . 318-::l:, in caso tli morté di un as•sicnrato obblig,.l.torio, (lev'essel'e i1t esentata ana log·a clom a nda all' l s'" ~tuto di l)reyicle11za ne lla cui circoscrizione il ri<:11iedente l'isietle. ..\Ila dom.anda debbon o esser e uniti, oltl'e la tessel'a ecl il libl'etto per sonale dell'assicurato : 10 Se richiedente è la -\·ecloYa, il certificato cl i matrimonio e 11u~llo c·omproYante c:l1e non sussi~te sen tenza (l i S€parazione pe rsonale pa·ssata in giudicato e pronunziata ver col1)a della stessa ve dova ; 2<> Se riel1ieden te è il ' Tedovo, i cer tificati indicati sotto il n. 10 a lui ~ ·iferenti si. un cer tificato mroico debitame11te a11tenticato, r ila sciato sopl'n a pposito f ormula rio forni to da lla Cassa naziona le per le a ssicura zioni socia li,· da cui ri1stil ti che egli è ina bile a l lavoro, e ogni a ltro documento atto a pr ovare tale ina bilittt ; 3° Se r ichiedenti so110 i figli, lo sta to t~i fa miglia de ll'a ssic11rato, tia cui risulti la cfa ta di n a .·cita dei figli. È in f a coltà. della CR ssa cli richie<le re a nche i certificati di nasc:ita de i figli. COMà[!.3.-;IONI

1419

SEZIONE PRATIC A

ARBi f HALI.

Art. 104. - I .-e designazio11e dei r apJJrese11ta nti dei da to.ci di lavor o e 1legli assicura ti ne lle Com n1tssioni a rbitra li di prima istanza sarà fatta da l P refe tto, sentite le 0r ganizzazioni locali. I r a pJ)i·esen tanti dei datori di lavoro e degli a.ssicurati nella Commis~ione a.rbit r a le cen tl'ale sara n110 sc-elt i dal ì\1inistro per _l'economia nazionale, di C<Jncer to con quelli pel' la giustizia e per gli a ffa ri di culto, fra persone desiglk'1te a.a lle rispett iv·e p rincipali or ga nizzazioni naziona li a norma dell'a r t. 6 del presen te r egolamento. I d t1,e sa'Yllita·r i che debbon o far parte della Comruission e a rbitrale di pl'irm.a is tanza come pure di quella centra le, qu;-1 lora la verten za ::i bbia per oggetto l'acc~rtamento della invalidità, saranno scelti dal Mini.stro per l'economia n azionale fra i medici-chirurgi iscritti i1ell'a lbo <:' che clia no pa r ticola re a ffida me11to per la loro dottrin.a e la lor o compete11z.a 8pecificn. I membri della Com m is ~i one arbitra le centrale, come quelli delle Oomruissio11i di pri-ma: istanza, cl111-.a110 in carica q11:1 ttr o a uni e possono essere riconfer ma ti.

Art. 125. - Nelle con tr over sie portate avanti le Commissioni di prima istanza, il presid·e nte, alla udienza fissata, sentite le r agio ll:i delle· parti, tenta di con cilia rle , faceudo rediger e, i11 caso di con <:iliazione, jl pr ocesso verba le. I A-1 perizia e gli ': ~ccertamenti saranno pr eferibilme11te compiuti qua ndo sia possibile dura n te l' tri. d ien za. ' L e sp ese d el l a per i .zia nieclico-g iud·iziaria debbo110 in ogni ci1 so essere a nticipate da ll'organo clell'assicar azione. Fra le ,.pese della pel'izia è an. cl1e con1preso il ri·mborF5o delle eventua li .spese di t rasferta del perito e dell'assicurato e l'onor a rio di perizia 1 il q11a le Jlti·m o n on pu ò essere inferiore a lle L . 20, ; 1è u perior e a lle L. 100. .A.i tes timoni, a i i.>er iti e agli intel'preti è defer ito il giuramen to ris pe tti1ame11te a ter1nini degli n r t icoli 242, 212 e 2()9 del Co!.lic-e di procedura civile. Sono a pplicabili Je cliSl)O$i~ioni degli articoli da l . 214 a l 220 del Codice ven ;-1le . ..A.r t . 132. -· Ai membri delle Corrimi sioni a rbitl'•1li di J)rima i-sta11za spettano le Reguen ti compete11ze : 1° Una medaglia di p resenza di L . 20, per eia . c·u11n giol'nata cli ac1t111a n zn, per i membri di cui a lla letter a b) de ll';1rt. 2.5 del R. decl'eto 30 dieembre 1923, n. 3184, e cli L. 2.1 per i membri cli cui a lle lettere a) e o) dello stesso articolo; 2° Il r imborso delle spese di viaggio in second a cla s e ecl llna inden11ità di L. 15 pel' i membri, i qua li i1on risieclono n el 111ogo in cui si riunisce In. C'on1mis'3ione . Ai membr i della Commissione centr a le spetta no le seguenti competen ze : 1° Una medaglia di presen za di L. 25 per cia SC'ni;ia giornata di a duna nza p er i mem.b ri di cui ai n11n1eri 2 e 4 dell'al't . 26 de l precitato decre to f' di I .1 . 30 per i membri di cui ai numeri 1 e 3; 2° I l r imborso clelle spese di yiaggio in p rima classe e u n 'inde11nit!1 di L. 25 pel' i membri, i quali non risiedono i1el 111ogo in cui si r iunisce la Commissione.

'\

'

N . B. - Ai .q uesiti degli abbonati si risponde dire ttamente per l ettera. I quesiti d&bbo1to essere inviati, in, lettera, aocom,pagnati dal francobollo per la r i sposta e sempre indirizzati impersonal·m onte alla Redazione del « Poli cUnico », via Sistina, 1.!J - Roma ( 6) . L e risposte ai quesiti che non richiedono esame di a.tti. o speciali indagi ni, sono .<1ratuite.

• Recentissima pubblicazione : Dott. AUGUSTO FIORENTINI

degli Ospedali Riun iti e già int erno nen a R. Clin ica P ediatrica dell'Università di Roma.

La malaria nei bambini

1

~

una interessant.e 1n onogra fia rhe rias5ume ciò che di più in1portante si t iferisce alla •nalaria dei ban-1bi ni, nei riguardi della clinica, della proftla ~s i e 1iella t erapia. Sono t r attati con cura Hn che gli argon1ent i cbe si ri fe riscono alla n1a la ria congenita e a ll 'infantilio:;mo malarico. f.: un lavoro ch e si renci e utile specialment e a i medici che esercitano in zon a palust re ed hnr he agli studenti. (; 11 volume in-8° di pagg. 129, nit.ida.mente stampato, in buona carta prezzo L. 12. l'er i nost ri abbonati L. 10.75. Invi are Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - ' 7ia Sistina, n Roma.

1• ·

-


1420

IL

NELLA

POLlCLl~ICU

XXXI,

FASC.

43] •

VIT~A PllO~'ESSlONALE .

MEDICINA SOCIALE. ,

Sui Consorzi Provinciali antitubercolari. '

Ricevi a.m o da l dott. L. Sa gona di Caltaniss etta: Illustr e Prof. ·Ascoli,

La Sua lettera indirizzata all 'egregio dottor Bert ~zzoli ed apparsa sul n. 38 del Policlini co ci dà la s1ensazi0;ne che finaln1ente qualcuno fra i nostri grandi Maestri ha portato al Consiglio Supe.riore di Sa11ità la nota vera, per quanto dolorosa, ne.i riguardi dei Consorzii Provinciali Antitubercolari, e poichè dalla let. tera stessa giunge quasi un iD:Vito anche ai modes.ti di dire qualche p.arola sull'argomento., mi permetto di indirizzarle queste m ie parole che La prego di accogliere come un atto di ri1s pettoso assen t.imento. Ho fatto parte del ·c omitato Provinciale Antitubercolare, . faccio parte ora della Gi unta Esecutiva del ·Consorzio Obbligatorio Provinciale ed ho visst1to come Ella - ent11 sia.sta come sono della ...Jo.tta antitubercolare. e speranzoso che una b11ona volta anche l' Italia come tutte 'le Nazioni· cl1e hb visitate abbia realmente mezzi s:ufficienti per vincere la terribile malattia - ·tutte le mie amarezze' nel constatare non so.lo l'inadatto meccanismo e la s.c arsa attività dei Con1itati, ciò che li portò a quella « fine miseranda » di cui Ella parla, ma anche l'inadeguata organizzazione dei Consorzii Provinciali ora in vigore. È da riconoscere che col sorgere di questi, lo Stato abbia progredito nella sua ope.r a di previdenza sociale, p·e rchè con essi si ce.rea d'intensificare e co.ordinar.e gti sforzi diretti ad un unico scopo, m,a non credo che i Consorzii cosi come sono potranno rendere tutti i risultati che gente troppo entusiasta si ripromette. Perchè questa• mia lettera abbia un valore, d·ebb·o riferirle che nella nostra Provincia 11 Co.n sorzio, pur avendo gravato ogni cittadino della tassa annuale minima di centesimi dieci, i:r;i circa dl1e. anni . ,di esistenza, ha sp eso, tutto questo tempo solo per arrivare a ricevere il contributo del 1923 dai Comuni, ed ha indetto. solo quattro o cinque riunioni di Giunta con ris11ltato scarsissimo, se ne togli la pro.p osta di qualche sussidio ai dispensarij già esistenti e la nomi11a, nell'ultima sedl1ta, di una com• missione tecnica per I.a scelta del locale dove f ar orge re lln Sanatorio .

[ANNO

Ciò, malgrado l'entusiasmo e l'attività di alcuni Compon.enti la Giunta Esecutiva, malgrado la capacità, la volenterosità del Medico Provinciale locale che è veramente benemerito della lotta antitubercolare. Come vede, illustre Ma.estro, noi non siamo i1roprio nè al 11iagnifìco nè alr utile, come Ella si esprime, da pàrte dei n.ostri Consorzii e tutto questo per colpa di nessuno, ma semplicemente dell' Istituto così come è stato concepito. La sua veste burocratica è doppiamente appesantita da quella po1itica, perchè se è vero che l'attività del Consorzio riposa su quella del povero medico provinciale - funzionario su cui pesano. tante e tante responsabilità e fatiche - è pur vero .c he il Presidente dell' assemble.a e della Giunta è il Presidente della Deputazione Provinciale che nella sua carriera di posizione e possibilità politica non può spendere qu·e~l'attività e conoscenza necessarie ad un'organizzazione cosi importante che ha tutto da creare. La cosa .P·Oi si complica affidando ragioneria ·e segretariato ai funzionarii della Provincia, i quali, avendo già abbastanza di lavoro per la loro carie.a, no·n possono disporre di alctlJl terppo per il Consorzio. È da rilevare poi, come autorevolmente Ella dice, che il C0insorzio per la sua stessa formazione è inadatto a svolgere alcuna opera di profilassi"J ·di · propag·.a nda antitubercolare., · di raccolta• di somme, iniziative queste che dànno i loro massimi frutti con le Associazioni Cittadine più agili e più fa.ttive.' I l rimedi-o a tutto questo? Ella lo. ha ben. tracciato da illustre Clinico qual'è, e non posso che ripetere le Sue. parole: rendere i Consorzii più agili .sburocratizz.andoli (perdoni la brutta parola) il più possibile; rendere meno pesante il lavoro al Presidente, al Me.dico Provinciale, ecc. affiancandoli con cittadini tecnici di pro.v ata capacità ed entusiasmo; fis sare per tutte le Provincie d'Italia norme uguali a.m minis trativ.e e tecn~che agevolando finanziariamente le Provincie più povere con alle.g·gerimenti di tasse; ·fis-s are il minimo di contributo comunale e provinciale. Per ultimo, e mi permetto .di insistere su questo mio concetto, volgere l'attività del ·Co.nsorzio all' incoraggiamento, alla creazione, allo sviluppo di iniziative cittadine, le più numerose possibili e disciplinate, riservando a sè stesso il controllo su tutto e la creazione dei grar1di Istituti ·di' Assistenza (Sanato.rii, Tl1bercol<1sarii, Op ere dell'infanzia, ecc. ecc. ).


\ •

(1,NNO

XXXI,

FASC.

43]

SEZIONE PRATICA

Le Sµe alte i)arole~ ripet11te ai Consiglio di f3anità,' co·n la· Sua autori!à e tenacia, speriamo sa.ranno al pi1ì presto brani di leggi provvidenziali. Con questo fervido augurio, Le presento i 1niei ossequi rispettosi. LUIGI SAGONA.

Cronaca del movimento professionale. Congresso degli Ordini dei Medici. Per l'euùere più facile •li Medici l'intervento ~1.1 Congte::;~o federale e alla celebrazione in Firenze del medico caduto, la data del Congresso straordinario della JJ'ederazione <1egli Ordini dei l\1edici è po~ticipata e fissata J)er i giorni 29-30 ottobre 1924 in Roma. I~e rappresentanze degli Ordini dei ~ledici aderenti e non aderenti alla Federazione sono conYocate dunque in Roma, alle ore 10 precise del 20 ottobre 192:1, nei.la ~ala rlell'Ordine dei Medici <li Roma, I.Poto Traiano 1.

I medici condotti ehiedono i benefici di pensioni di ex combattenti. In una riunioue d el Silldè.tCato Fascista ùei medici condotti dei Ca 3telli Romani il socio dottor Alberto Gentile presenta un ordine del giorno, approvato unanimemente da tutti gli intervenuti, con il quale si rileva r.he essi soltanto sono .stati esclusi da un beneficio elargito a tutte le categorie di impiegati dipeodenti dallo Stato, dall' Amministrazione Militare dalle Provincie e dagli Enti locali. Per le "uddette categorie infatti gl'i an,ni delle '

I

campagne di guerra son,o computati oome anni di servizio utile agU effetti della pensione, senza che

gli inscritti debbano pagare a lla Cassa Pensione alcun contributo per il periodo di tempo corrispondente. Ora i medici condotti reduci di guerra chiedono di essere equiparati a tutti gli altri in questo trattamento. Cosi si eviterà una palese ingiustizia per i medici, che sono stati per tutta la guerra o per buona pa i·te di essa insieme alle truppe combattenti a dividerne le sofferen.z e e i pericoli e a soccorrerli i1elle loro gloriose fe~'ite.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Aiuto Chirurgo, L. 3500 (sio), c.-v., vitto e alloggio. Titoli. Scad. ore 18 de l 30 ottO'bre. Rivolgersi alla Direzione Sanitaria. BERTINORO (Forlì). A tutto il 31 ott., 3a cond,. J.>er 3 fraz.; stip. I.i. 8000 e 10 bienni ventes.; cav. L. 2500; ambul. I.i. 500; primo c.-v. e 40% del secondo. Ab. 2400 circa, in pianura. Età lim. 35 (8io.). Vaglia post. L. 50,10 al tesoriere comt1n. Ospedale OiviZe Umberto I. -

ANOON.l\.

1421

BoRo-E·r ro (Palernio) . - Scact. Bl ott.; I.i. 5aoo é 1 c.-v.; 5 quinquenni. BoRGONARO (I rnperia). - A tutto il 31 ott.; consor.; stip. L. 7500 oltre L. 2500 cav., L. 500 uff. san., L. 1000 serv. ostetrico. Ab. 2277. CALDERARA DARENO (Bolog1ia). - Sca(l. 31 ott. L. 75oo · e 5 quadrienni; cav. L. 3000; c.-v.; ambulatorio L. ~00. Tassa eone. J; . 50. CASTELLAM"M:ARE ADRIATICO (Teramo) . - I zona (spiag·gia); ab. 11.630; pov. circa 900; età lim. 40. Ii. 6000 per 500 pov., L . 500 ogni 100 pov. in più ; 5 quadrienni decimo; L. 2400 p. cav. Serv. entro 15 giorni. Per altre condizioni chiedere annunzio. Scad. 31 ottobre. . CASTELVERDE (Oremona) - Scadenza 30 ott. ; con 'l~ redossi; L. 7800 e aumento del 50% in 20 anni; addizionale L. 2000 fino a 1000 pov. e L. 2 ogni po·v . in phì ; L. 1500 cavallo e vettura ; L. 500 uff. san.; c.-v. dell'Unione Comuni fascisti. CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (Grosseto) . - Per Vetulonia; L. 9000. Proroga al 30 ottobre. CHIUSA PESIO (Cuneo). - Scad. 31 ottobre. Per S. Bartolomeo; T.1 . 7000 oltre L. 200 arm. farm . ; . eventuale c.-v. Tassa eone. L. 50. CRESPINO (Ro·v igo). - Scad. 6 nov.; II reparto; L . 8000 oltre L. 3000 se ca.v., L. 1500 se motocicl. , L. 800 se bicil.: 'L . !500 nu1bt1l.; c.-v.; 5 quinq. deci1110. FARRICA DI ROMA (Ruma) . -- L. -9000 peT 2000 pov., L. 300 per t1ff. san., c.-v., 5 quadrienni dee. Età lim. 40. I.1. 50.10 all'Esattore. Serv. entro gg. 10 (sic). Scad. 31 ottobre. GENOVA. Assooiazione Naziori,ale ~fed i ci JJfarina J.l f oroantile. In esito a ricJ:µesta della Compag·nia ili Navigazione « T.iloyd Triestino » la Commissione di Controllo e Consultiva indice un Con corso tra gli 3Jssociati che \Tog1,i ano coprire posti di medico fisso ~ ui ì~iroscafi iiella Compagnia. Questa corrisponde ai medici fissi p.i nuova no mina gli stipendi stabiliti dal Regolamento orga· r1j co delle Compagnie Transatlantiche in data 1° luglio 1919 e cioè : 1° semestre di prova L. 1150 mensili; 20 semestre di prova e successivi 3 anni r.J. 1225; 50 .e 6° anno di servizio L. 1500; 7° e go anno di servizio L. 1600. A comjnciare dal IX anno decorrono i quinquenni di cui all'art. IV del Regolamento organi~o. A questa paga verrà aggiunto l'importo di I-'. J 00 caroviveri nonchè il 15 % sullo stipendio e caroviveri. Il « Lloyd Triestino » pagherà .11 primo viaggio (1a. classe e bagaglio) dalla residenza del .m edico a Trieste. I~ periodo di prova di 6 mesi s'intende prolungato fino al termine dell'ultimo viaggio che sia stato iniZh'lto duranté questo periodo . In caso di nomina il periodo di prova è calcolato agli effetti degli ' al11nenti quinql1ennali: in caso di non avvenuta nomina non spetta al medico alcuna inde11nità. I conco1·renti dovranno: l:>OSSedere l'autorizzazione ministeriale a viaggiare come medici di bordo : essere soci al corrente colla Associazione; in\iRre domanda a lla Associazione nel più breve tern1ine possibile e non più tardi del 10 dicembre_ AlLù doma}lda dovrà essere unita la somma di · I ). lfi in ,,aglia o fr,1 neo bolli per eoprire lè spese di concorso .

... ,


1422

I l POLICLINICO

[,..\NNO

XXXI,

FASC.

43] •

Per le nltre condizi-0ni chie<:lere annunzi-0 a lla S(lde dell'As~ocinzi-0ne: Ge·Qova (2), via Palestro, Il. 11-3. ]~ECCE. Ani 111 ini.strazione P1·ovincia le. Direttor~ medico de lla Sala pr-0vinciale di ricezione degli e~osti; 'L . 10,000; età lim. 35; la urea da 5 anni almen-0; un anno di assistentato effettivo in clinica pediatrica o brefotrofio provinc. L. 50 tassa. SC'ad-. -0re 12 del al ott. Assunz. serv. entro 30 gg. Due n1eclici di repa1·to del 1\rlanicomio; L . 8000 oltre indenn. servizio L. 500; n trienni fino a Lire 11,800 al 15° anno di grado. S::rad. ore 12 del 80 DO"'\' . Etit 21-30; Rerv. bienn.'lle in manicomio pubblico; il limite massimo cli età non è applicabile per coloro che si trovano i11 servizio di altre amministraz. provinc . .L. 50 ta ~a. Assunz. serv . • entro 30 gg. i\'lEZZOJUso (Palermo). - Scn·d . 31 -0tt. : L. 5000 oltre L. 1500 disagiata residenza. 1\ ...TLANO.

Oonsiglio degli I st.ituti Ospital·i er'i.

-

:qir~ente dell'Am,b ulatorio Comunale curativ-0 antitubercolare, vice dirigente e assistente id., medico assistente interno. Scad. -0re 16 del 31 ott. Medico Ispettore; ,scad. ore 16 del 15 nov. Vedi fase. 41. PADOVA. Spedal e O·i lvile. Assistente effettivo di chirurg·ia; vedi fase. ·fi. Scad. ore 18 del 31 ott. Accettazione entro 15 •g;g. Cl1iedere annunzio. ;RAVEi~NA. Ivledico primario del Comunè e direttore sanitario del Ci vico Ospedale; L. 12,000 e 5 quadrienni decimo; c.-v. Età limite a. 40. Libera docenza in clinica o patologia spec. med. e tre anni di d·i rez. di un ospedale importante o di un reparto n1edico id. o di ait1tato in clinica medica. Scad. 30 -0ttobre. REGGIO EMILIA. Ospe<lale ci. l .~. ~tfaria N ·u ova. l\'Iedici specialisti di clermosifìlopatia, di oculistica, di ortopedia, di oto1inola ringoia tria ; L. 3000 non aumentabili; percentuale tnsse di operaz. e di assist. med. e delle prestazioni, ecc. ; nom. e conferme triennali; età mass. 45. Scad. ore 18 del 15 nov. Vaglia post. di L. 50.20 tassa eone. Serv. entro 15 g.g . Docum. agli '{Jffici dell'Ammiri. (v. Edmondo De Amicis 31). Chiedere a nnunzi. • RoM1. Pio Istituto d·l S . Spirito ed Ospedali Riuniti. Conc. per esami a 30 P-Osti di assistente medico-chirurgo. Scad. ore 15 del 30 nov. Età liJnite 30. Tassa di L. 50, non reperibile, al Tesoriere. Stip. L. 4500. Per le altre condizioni chiedere annt1nzio alla Seg·reteria Generale. S. CASCL\NO DEI BAGNI (S'iena ). - Per Palazzo11e; stip. 'L . 6000, c. -v. L. 2000, cav. T.1. 2000. Tassa eone. L . 25. Scaò. 31 ottobre. S. MICHELE DEL QUAHTO (Venezia) . - Condotta, a tutto il 15 110\., ore 17. Per informazioni rivolgersi a.Ila Segreteria. SusA (To,r ·iu,o). - Scad. 31 ott.; tre comu11i; T.J. 5000. Chiedere avviso.. TAVENNA ( Carnpobassn). )ler1ico interino con l•l'Obabilità di n-0mina. P-0polazione 2200 dei quali 200 poveri. Stip. L. uOOO. Per info1~mazioni iivolgersi al Sindaco. VOLPAHO (Tre1.ri.so) . - Scad. 10 nov.; consor.; L. 9500 e quinquenni dee. ; addizion. L. 2 oltre i J('00 pov.; L. ~GOO tr,1sp ..; I ... 400 u.ff. sa n. ; c.-v. 1

-

CONCORSI A PRE~IIO.

FIRENZE. R. U1iiversità. - Pl'e·"OO la ]'acoltà ì\1edico-Cbirurgiea è aperto u11 Concorso a un premio biennale «Francesco Dessy » di L . 2000. ll premio ,eì·rà a ttrib11ito a memoria che tratti: Aruitomia e Istologia patologica - Patologìa generale ('.' sperin1entale - J\ilicrobiologia e Jmn1unologia. Il (_;one-0rso si chiude il 30 giugno 192.5. Al premio l)OSsono concorrere .rnedici-chirurgi di nazionalità italiana, laureati da ~~'Yn r>iù <.1i cinque anni. Le memorie pre13entate al Concorso dovranno essere preparate ed t'lseguite in Italia . Non si accetteranno quelle preparat(' in I:stituti scientifici di Università estere. Le mem·:>rie stam1)ate o dattilografate ctovranno essere inviate al Preside della Facoltà di ~Iedicina e Ohi.curgia di Firenze. via degli ..<llfani, "~. 11 ptentio è unioo ed indivisibile. ì\1rLAi~o. R . Univer8ità . - · Cinq11e po-sti clella F'o1idazione ~-f a.ngiagcilti e uno df\Ha i.1'01iàa ·z-1orie Sicoa,rdi. Vedi fase. 42. Scacl. 30 novembre. Ro~u. R. U1itvers-itcì. Due posti della Foridaz . RoÌU fra laureati in medicina e cbir. in Roma da non oltre un triennio; L . 250 n1e11sili JJer otto mesi. Scad. 40 giorni dal 25 ott. - Tre posti della l i'onàaz. Jl!lar1gi fra la11reati in R-0ma dopo il '%l ' .dic. 1922, nati in Romn; L. 166,(;6 mensili per due nnni. Scad. ore 12 del 25 dic. - Nove premi della· l • on,da'!.. R olli, (li L. 1000 ciasc11no, per studenti di medie. e chir. Sead. -0re 12 dell'll dic. - Per le a Jtre condizioni chiedere annunzi a lla Segreteria dell'Univer3ità . 1

NOSTRE CORRISPONDENZE. • 1

Nord-Sud.

Viaggio di studi3 per 1nedici òtranieri a.lle principali stazioni idror11 i·neraJi · italiatie.

Dal 18 3ettembre 111 3 ottobre ha avuto luogo qn.esto ])rimo viaggio cli studio per medici stranieri organizzat-0 dall'ENIT. I partecipanti erano oltre 50, appartenenti alle nazioni seguenti : Belgio, Francia, Olanda, Inghilterra, Svizzera, Dar1imarca, Svezia, Finlandia, Germania, Polonia, Ungheria. Il· l\"ord-S·u<l - · diretto cln l p rof. G11id-0 Ruatn, segretario generale cleJl'ENIT - sl è •S volto i11 treno s~ia.le di prima classe, a llestito con particolare cura e grande signorilità clallt> Ferrovie dello Stato, le ql1ali hanno in ta l guisa. prestato il più valiclo contributo alla buona riuscita dell 'impresa assunta.si dall'ENIT. Durante il viaggio - iniziatosi a l\iiilan-0 - fur-0no visitate Acqui, San Pellegri110, Levico, Vetriolo, Roncegno, Salsomaggio1·e, Montecatini, Monsummano, Chiànciano, Fiuggi, Agnano. In ogni stazione l'JDNI'l' trovò la più a~rta e cordiale collaborazione per l'organizzazione locale di ciasct1na visita; onde in esse non solamente la })arte scienti.5.ca ma :1nche il soggio1·no furono a11prestati in forma veramente degna degli scopi clell'iniziativa, ed in guisa da i·endere eccezionalmente g1'a.dito, ed indelebile, il ricnrd-0 della tra1


I

(ANNO

XXXI ,

:B' ASC.

43]

1423

SEZIONE PRATICA

dizionale ospitalitù ita liana. Le a<:c:oglienze festonoi da lontani l)aesi: no11 è for$e vero cl1e gli se, ent11siastiche, <1ense d'ogni più delicatn. pre- ·s tessi lnedici italia ni, nella loro grandissima mag111u ra, riscosse ovunque, completarono il quadro : gioranza, 11on co11oscono molte delle nostre grandi al quale c:onviene agginng ~re i solenni ricevimenti stazioni di cura e quasi tu tte le minori, e eoltia l Touring a l\Iilano, a l Ca1upidoglio a Roma, e vano in,~ece un più o men o indt1lgente scetticismo • i~ r le cure d'acque e gli ... a cq,u aioli ? al l\tlunici,i>io di Napoli, che lasciarono negli ospiti i:;tranieri la l)iù felice impresffione. Non u1era~igl ia moci dunque se i pellegrini del Le Yi,"ite <.1(1 og11i stazione termale si 8Yolsero ')..,.ord-Sucl 11on si attendeYano di vedere quanto seconclo il 1Jrogr<1mma già adottato J)er i , . . . I . .i\tI., avemmo la fortuna <li n1ostrar loro. Parecchi di nei q11!lli ' ha fntto bl1ona prova; una conferenza essi aveva110 seguito, J1egli anni scorsi, i Voyages illu st~·ativa, tenuta da una personalità medica del rl' Etudes francesi e gli .Stuclie nreise tedeschi, a luogo, e seguita dalla visita agli impianti delle ntoltiissi1ni erano t:>erfettamente cognite le più cencxiue, agli stabilimenti ed Hlle altre cose l)iù i10lebrate c:ittà d'acgue d'Europa , onde e ra per loro tevoli cle lla locn.litil . facile la critica ed istintivo ,il coil!fronto: ma •.i\.nche nel J..-orrl-,.~ud le conferenze era 110 dette l:l supe1~ba collana di stazioni ter mali ch'ebbero in italiano; ma il testo cli esse - tradotto ~ stam-. campo di vtsitare resistette stuvendamente alpato a cura Llell'ENIT in franeèse, inglese e tel'una ed all'altro. desco - era distrib11ito ai Jnedict che così poteNoi abbia!llo infatti l ';1 bitndine di proclamare vano seguire l'espq."'izione nella rispettiva linla nostra jnferiorità rispetto a ll'estero specialgua. Si è in tal guisa ovviato, in forma rtsulmente riferendoci all'.)rganizzazione dell'ambiente tata r»raticamente rispondente allo scopo, <tlla di soggiorno, IJer il qu:-ile vanno famose molte e difficoltà della non conoscenza dell'ita liano. I molte Rt::tzioni straniere, sieno esse di Francia, di c:onferenzieri furon o i ~eg uenti: il dott. Riccardo Germania o di Boemia. ::\la chi &corre l'elenco De Alessandri ~td ..A.equi, il dott. i-\..ntonio Gazzodelle località visitate nel Nord-S·ud, J)llò facilletti a Le,·ico, il prof. Giacinto Viola a R oncegno, mente convincersi che ciascuna offre caratteristiil prof. I--'uigi Zoia a Salsomaggiore, il senatore che ambientali proprie ricche di attrattive, e tutprof. G. B. Queirolo n 11ontecatini, il prof. Vitte pre~ntano nn grado <li co11ifort, che in ness11torio ~.\.scoli ed il prof. Giuseppe Sa ba tini a Chianna è inferiore nl minimo fleside rabile ed in molcja.no, jl prof. Alessio Naz.1ri a Fiuggi, il dottor ti~sime J)aragonabile a quello delle più reputate I~milio Di Tommasi ad A.gnau~; a San P ellegrino dell'estero : tale fu l'in1pre~sione riportata da i \enne distribuita la <·onferenza clel prof. Luigi medici del Nord-S1td e <.la essi fra ncamente ester- _ De,·oto, no11 essendovi l'illu8tre clinico potuto innata. tervenire. Per la parte er~noterapica ~ inoltre, cl1e agli I~ Yisite si ,;;-t1cceùettBro per gr111)pi di in~d i ci. occhi Q.ei n1edici è la fondamentale, le undici sta ripartiti secondo i gr11ppi di lingua ed accompazjoni comprese nel ,·iaggio costituivano un « camgnati dai rispettivi meclici-intet11reti addetti al pionario» che destò negli os1)iti il più profondo Nord-Sud, sotto la guida dei sanital'i della stainteresse, per la nc.1tura delle acque, parecchie zione: esse riuscirono ovunque complete. dettadelle qu~li i1on troyano alt1·0Te riscontro, per la gliate e tali da consentire le più minl1te indagini perfezione degli imvianti ùi cuTa, per la Yarietà e le più a mpie osrervazioni . deJle cure e la loro serietà, raccomandate come Il Nord-Sud ha otteouto ··- e JJer le sue finalità so110 a no1ui illu Rtri della medicina italiana. e ~ nella sua pratica attuazione un pienissimo quelli sì! - ben noti anche oltre i confini. Onde • inc·ondiziona to successo. in ogni località i nostri colleg·bi ebbero lln va sto L 'organizzazio11e fattane da.Il ' ENIT con ogni più a trenta ct1ra venne da tutti i partecipanti conti- campo cli studio e d'osservazione, il qua le - come djcevamo - mantenne sempre vivissimo il loro 11nan1e11te appre7zata ~ ca1<la me11te elogiata come interesse 0 mscitò le molte volte la più schietta la più perfetta desiderai:>ile. ammirazio11e, cl1'esf.:i tenne ro a palesa re co11 le Lo scopo di propaganda che l'ENIT si era pre<:'$pressioni più lu si11ghiere. fisso, è stato in questo viaggio corr1pletamente ragTale è dunque il risultato del J..-ord-Sud . Posgiunto. È da rilevarsi cbe g-li intervenuti er ano siamo aggiu11gere che g li intervenuti ma11ifestan1edici di eleYata condizione lJrofessionale. s1Je1·ono tutti il proposito di dare la più ampia difcialisti, direttori di istituti di cura, capi di clinifusione, nei loro paesi, a quanto avevano vedl1to c·a, ben i1oti e stima ti nei rispettiYi paesi ; un inin Italia, e ciò con resoco11ti nelle ocietà medisieme, adunque, di 1)ersone di cultura e di larcl1e, con conferènze, con articoli nei giornali e ghe cognizioni pratiche, assai in grado di ossernelle · riviste. Que~to, meglio d'ogni <lltra parola, vare, di v·alutare, di giudicare con piena compesta a d in1ostrare la profonda c::oddisfazione da tenza. essi provata, raccogliendo l 'appello dell' 1DNIT, Ebbene, per q11ei t;0lleg11i nostri le tappe del dalla visita a lle maggiori stazioni idrominerali 1\ orci-Sud costituirono altrettante «.sorprese >), la della penisola. scoperta di uno splendido monclo termale che forse nesst1no di es~i sospettava e sistesse i11 Italia. L'esito felicissimo di questo primo viaggio, la Nè abbiamo il ·diritto di stupirci clello ... stupore cui portata come fattore di '"asta propaga11tla naruanifestato le tante v·olte lt1ngo il viaggio da zionale è manifesta, conforterà eertamente l 'ENIT questa •SC'h iera di persona lità medicl1e scese tra açl effettuarne altri per gli anni venturi. 1


1424

JL POLICLINICO

:NOTIZlE DIVERSE. Alla grande famiglia dei medici d'Italia. · Il gener à le u1edico capo 1.1 ella ~.1 ni tà :Nlilitare, d-0t t . E ra ncesco Della Valle, ptesiJente dei Comita ti esecut ivo e d'onore per la celebrazione dei n1ed.ici cacluti in gt1erra , ha di1·arnato la .seguente circolare ai m,e dii.:i ita li~t ni : \

Il 1o uovembre la elas.8e 1netli<.:•.t i talia11a celebretà con un rito misti~o e solenne, l'er oismo del' la quadruplice ce11turia di medici cl1e cncl.c1ero pet la gt a 11dez:1.;a (lell'Italia nostra. • Ed è con coffil11o~io11e che io ù ò questo a nnunziQ che , mentre arrest a le unsie sa11te delle famiglie dei Caduti, esalta l'orgoglio di quanti pensano che è <lovel'O."'O rievoca1·e il puro sacrifìzio dei Colleghi che, deposti i libri' e ba lzati d 'un tratto dalle chete e;or ie ospedal iBì'e <ì l più :;tspro tirocinio di guet ra, in un'aspirazione ùi superiore uma nità, a v.elando o.Ila vittoria, chiusero gli occhi mortàli nella . uhlime visione unica della. Umanità e clella Pat r ia. J)a tutte le cont ra ùe (l' Italia, città. e pne~i , si n1t10Y:lno a n1ig·liaia i medici, pe1· cil'conda l'e, nel1'ora della Sagra, l'ara monumentale erettçl. per eterna re nel l'icordo l'eroismo sil~nzioso, severo, umano, contint10, ?·osciente di quanti nella pura dig11ità del dovere e èlel sa critìzio, fecero dono della pl'Ol)ria vita per salvare quella dei .fratelli dolol'anti. · 7,ratribus ut vivam serva·r es , 1111tnera ,,;itae •

\

1

,'{1n·ri·isti _

O P i eta,s niaxi1na, dignci Dro .

Collegll i!

E qu;lndo nell'ora. solenn ·~ , i:: ll 'augusto ce11no (li S . :JJ . il Re d' I talia, apparirà il ì\Io11u1ncnto ci1·eo11d:l to da i.'t101·i Yigili ed jn~lletti pensosi, da ba11cliere Lli t l'ionfo e vessilli cli pace, da gaglia r(letti fi.an1mn. nti e cla t r o·f ei di santa fratellanza, l'a llo ro del l")a lflt:ino sarà deposto sull'ara cl1e porta i11cisi i1el p·rR nito d~lla sto:i:i:1 i non1i degli E l'oi. é Carlo Del Cr oix:, l'aedo dei tempi nuovi, il vf\ge;0nte che si lev.9. su ! utti co11 la fecle eroica e la luee c}el YiYente sacrifi.zio, cl il'Ù. le laudi del n1eclico caduto in gue!'ra . I.a Città di F irenze. C'he conOSC'e hltte le devozioni e t utte le gentilezze, tut ti i ~c.:rifìzi e t utte lè nobiltà, ~arà degna sede di si grandioso e Dli. t ico rito. N .B . - Il Consiglio clei .!Vliuistri, in ·via del tutto tc:ce~iooale,

ha concesso il 75 ~k, di ribasso ferr-0viàrio a i ~nedici t ut ti ed alle famiglie dei medici cadt1ti , ed il 50 % a lle mogli rh~i inedici viventi', ed a lle infermier e volontarie clella C. R. I. Per avere tessere, schede, biglietti cl'invito a lla cerilllOnia , pubblicazioni, i1rogl'a mmi , tut to gratuita111ente, r ivolgersi al Se~ret..'lri{) ~enera.le della Celebrnz. del l\IIedico Caduto i11 Gue1·r<1 , Dr. Federigo Roccl1etti - Sct1ola cli Sanità l\!lilital'e - Firenze.

Al Congresso italiano di Medicina interna, ·he si aclnnft ~ :\Iilano cla l 28 al 31 ottobre, sotto ln pre. idenz<1 ùell 'illn --tre clinico ~en. ~In rn ci:li<1 11o, .nra11110 rnpnre~entat(\ tt1tte le Scuole mediche ita•

,

[ANNO XXXI, FASC. 43]

liane e i11te1:verra11uo iu numero in.gent~ssimo i congressisti, 9a og11i lJ<.lr ~ d'Ital4t,, grazi~ al ricbia.mo esercitato dalla gra nde Metropoli lombarda, all'attivo lavoro della segreteria, all'intereRse destato da i temi po ti in discussione e che qui riportiamo : 1. Sindromi surl'e11a li ; relatori N. Pende e C. Piazza ; 2. P l'06ressi sulla tliag·11osi de lle nefl'i ti; rela tore L . Ferl'a11nin.i; 3. I;e indicazioni della operabilità nelle Yal'ie forme di 8plenomegt1li:1, i11 comune alla Societil di Chirurgia ; relatol'i 11'. ~l j cheli e Cappelli. L'Istituto climatico clf•lla C. R. I. '' Cesare Battisti ,, Ha iniziato Ja sua funzio11e il S:111a to1io a ntitubercola re che la Cr oce Rossa Italia na ha istituito in p ro simità. di Roma, in località eleya ta ed amenissima, che f:.i presta ottimamente alla _ cura climatica dei malati ili petto. 'L 'Istit uto, diretto dal prof. Guido l\1encles, è dotato di t t1tti i più inodel'ni impianti per la Cllr<l e per la profilassi della tl1berèolosi polmona re, di gabinet to racliologico, ~li labo r~1torio per a nalisi chimiche e ba t teriologiche, e di un bell 'i1npianto iclrote1·apico. . Non presenta ne::-.:9Jn c:nr:1ttere deprin1e11te 1.)d ospitaliero. All'estel'llO l =n parco ombroso e ricc.:o di a lberi secolari, nell'interno <J.n1pi halles 111minosi, graziose sale e.li r iunione, di giuoco, di lettura, ecc.; i rivestimenti sono a base d] linole'ltrn, e cli lilrwrust, di mat tonPlle Yetrificate e di smalto. Il Sani:l.torio, cosi t.:on1e lo ,-ollero il venerando vrof. ili ar c.h iafava e gli nltri benemeriti che con 111i ne st11c1iarono e i1e compierono l 'attuazione, è r eaìmen te un istituto L1estin;t to al sollievo c1ei po\eri e clelle classi meno abbienti. La retta ~ ior11aliera ~b-tbi.l it;.1 vet gli i11fermi , sia no essi inviati c1a Opere a ssistenziali, sia i1agnti in proprio, è i1ress'n poco In. medesima <:he si paga l)er gli in.fermi ricovera ti- negli ospecla li comuni di R oma, ecl ent t o tale prezzo modesto sono co111prese, oltre la con11Jleta pensione, t11tte le medicine e le cure, tra c11i quella del pne111uotorace quanùo occorra a pplicar la, le ricerche radiologiche e chimico:batteriologiche che si renda no necessarie, ecc. Per \ enire ammessi in cura occorre farne <1-0rua nda a lla Direzione dell'Istjtuto Climatico : Yia Portuense , 134 - R oma (43) . Nomin~

a sottotenente medi<-o di complemento. Con circola re n. 411 del i\1inistero clella Guerra ((}iorn. :Nlilit. Uff ., rlis11•~nse :~9-43), i;·iene stabilito quanto appresso : I sottote11enti di 1·0111pl~1uento delle varie armi 0 corpi che aspir i110 alln nomina a sottotenen te di compleùlento nel corpo ~ani tario milita re· clo,·ranno sostenere presc:;o le '"1irezioni di sanità cl i corpo d'armata : per gli aspira 11ti a sottotenente n1edico u n esame teorico sul ::;ervizjo sanitH rio n1ilitare in pace e jn g-11erra ; per quelli a sottotenen te chimico-fa1·n1aci~t.a un l)&11l'e 'teorico . n l l~ ~peci.ali 1nansioni dell'ufficin le c·himico-fa r mncist;1 nel ser,i r.io snnita1·jo in ! l~l<·(;l e in ~;u erra . Le com1u is~i ·)ni esan1 inatrici saranno composte


(ANNO

XXXI ,

FASC.

SEZIONE PRATICA

43]

1425

'

vresso ogni Direzion'.e di Sanità, <.lel dire ttore dell 'ospedalé milita1·e principalé e di un ufficiale meclico superio!'e per gli ufficia li m~dici e di un ufficiale superiore medico-farmacista, per gli ufficiali farn1acisti, da nomina'.1,si da l Comu11clo ùe l Corpo cl ' •.U· ma ta. Le doma11de, corretlate de! titolo di studio richiesto, dovranno essere inviate al ~1inistero della Guerra pel tramite del Comando del Distretto militare per gli ~spiranti in congedo o de l Comando cle l Corpo da cui dipe:ldono per quelli in seryizio, nnitaniente ad una licbi<11·:1zioue sulle conclizioni <li idoneità fisica ·lell'u ffici·' le' .

Scuola di Odontojatria e Protesi dentale annessa alla R.• Università di Bologna. Rono npe rte le iscrizioni dei :\1ed i ci Chirurghi il l l"orso an11un.le 1924-2.5, pel conseguimento del divloma di verfezionamento in Odo11toja tria e l)rotesi. Essenclo il 11u n1ero clei })osti lin1i t<-1to l'<lccettazione viene regolata seC!ou ùo 1•1 vriorità nella pre~entazione dei òocumenti e vagan1e11to delle relative tasse. Per progr'1111mi ed informazioni ri\olger si pres. o la Segreteria della F<1colt~t di ~Iedicjnu e Cl1irurgia del1n R. Unive1mtà di Bologna e presso la Direzione dell'Istituto Clinico n~r le l\lalattie della Bocca, Yhl R. ' Tita le, 59 - Bologna (13). Esami di Stato. Con decreto-legge in co1~so, con11111ien to ai rettori tlelle l:niversità con circolare in ùatfl 10 ottohre 192-J, 11. 16632 del l\<Iinistero clella P . I ., i lat1reati n ell'anno scola stico te~tè deC-Orso · ono eso1tera ti (iagli esan1i di Stato. Ri1nnndiamo a un v ros~imo r1nu1ero la }Yubblicazione clei principali articoli d{'l regolamento.

Si è spento in Roma, s11a patrin, il tlott. cttv. Ei\111,IO GAREL'Ll, medico colto e valoroso. I~a Sua Yita fu tutta u11 apostolato. Affrontò ·s ubito1·eser cizio della condott:t e 11el d11ro calva rio segnò le tappe di Collèvècchio, Bevagn a e Campag·nano, finchè 11el 1886 ye1111e chiamato ad una c1elle condotte comprima rie di CiYita Caste lla na. F11 qui cl1e eserci tò ininterrottan1~·11te l)er ben 28 nnni , i migliori d·e lla st1<i vita, ded icata· tutta in pro' dei soffe1·euti, ai {jUètli non solo r ecava l'a iuto dell 'n rtc sua , ma tutto il conforto c1el1a sua a nima, tutw la pietà dell'innata Rua bonti1. Chi seri \' 0 queste bl'evi r1ote, co11 l 'a11i1uo H 11cora sgo1nento e dolora nte per la Sua dipartita lo conobbe :1 C'iyita Ca . tellnna n el 1895, e lo ebbe C'·Ompngn o 11ellu diutur11e:1 fntiC<:l per ben 18 anni! Nè il Gar elli fu :-:;olt:1J1to ottin10 medico, ID!1 esplicò ancl1e la suH ntti \"itit di <.:ittatlino, di filantropo, di i1ntriota i11 mol teplici uffici, Iascianc1o ovunq11e luminose trarcie di bonti1, di esattezza, di integrità . Quando si scatenò la g-uerl'a europea, egli vide gin11~'1 la sua ora, e f u entusia st..'l cli prenderesp1·vizio 11ella Sanifà. iYiilitare. Fu elevato cosi a l grado di teuente-col-0nnel1o mec1ico : a l Celio fu Yice-direttore e direttore del R epar to osservazione; qnincli fu nomi11a to djrettore clell 'Osvedale di Yia noezio. ,Rigido 11e ll'aderuvimeuto ùel suo (1o-rere, fu però sen111re gli itla to da sentin1enti fli 1)nestà e cli giustizia, fa ce11clo prevalere il crit<). rio p1·ofessionè1 le ~opra qualunque a ltra con siderrtzione di oppol'tut

1lità.

Con lui sco1111)are l111a di que lle rn r e, i1obili figure cli ge11tiluomo di vecchio .~ta 1npo, lasciando a i figli una ~urierba eredit ò di 011ore.

'T·

l'an ~a

A.s.o;; i C' Il r az i o 11 e o b bligat<i ria co Il t ro l ''lll vali <li tà e la vecoliiaia : 1Jrovvedi111enti

Bibliografia . Calcolo dell'11retere pelvico sinistro . Consorzi provin,oiali antil ubcrcolari : Siti -

.

Cronaca d el 1novinie11to profes.·iunale.

Delirio alcoolic:o : cli;1g11osi Diabete : trattan1~nto con l'inSl1li11a Facies a lcoolica: caratteri b.,ebbri pue rperali false . Glanco1ua traumatico e vaxir17-io11i de lla tensione oculare in seguito a trnuma R nn1:1 . 10~ i

-

Tir•.

C'nl'tier~ Centr~t l i

RAI~AT.Dl.

...

Indice alfabetico per materie. ..1.\.lime11tazione dei lattanti ; pav1)«t all'-0lio . Pag. 1417 An1e11orrea: impol'tan~:1 costitt1zio11ale e trattamento )) 141:.J .-\nuria guarita col catetel'i~n10 ureterale )) 1412 ~\ rtri ti cronic-be 11011 tnbercola1-i del))

l-!05

1)

1418

))

1411

))

1403

)) )) )) )) )) )}

1420 1421 1414 1::91 1414 1416

cc f.;amblia intestina lis » : forme n1obili n el liquido di sondaggio duocle11n le . Pag. 141~ l ;llS&'lzione abit uale della spnlla : tra ttan1ento oper a tivo . )) 1-+07 • ì\ledicina i taliana: ·produzione i1el 1923 )) 1409 l\loniliasi br-0nCOJ)Oln1onari : presenza i11 Sicilia; nl1ovo terreno di col tl1ra )) 1412. Noclositit iu xa-articolnri )) 1407 , Parto : influenza della narcosi della madre sul bambino . )) 1417 )) 1415 P essario: scelta e a pplicazione . Prurito vulvare e insufficie11za OY<1rica )) 1415 R aschiamento nell'infezione puerver a le post abortum . . )) 1-116Sangue: colorazione dei preparati Slll vetrini i1ortaoggetti )) 1-105

1413

Ti iaogio di studio per rn erl1ci stran ir>ri a .~ta .~:ion i irl roJJt in r' rol i italianCJ 1

))

,

1~l.

l.... r

))

1492'

P•1zz1. f'd resp.


IL POLICLINI CO

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

SEZIONE PRATICA FASC. 43

A i medici condotti, liberi esercenti, ufficiali sanitari, ed al per sonale addetto ai laboratori di .vigilanza igienica, rammentianio l'utilissima pubblicazione: Dott. Cav. Uff.

ALBERTO

Vroo (DOUTOR .JIJSTITIA)

La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale SOMMARIO.

'

PARTE I. Esercizio professionale libero. - CAPO 1. - Nornte per intraprendere l'esercizio pro/essio11ale. Quali sono. Registra zione del diploma. Esenzioni. Ragioni di queste. Penalità per i contravventori. Legge e Regolamento sull'Ordine dei Sanitarii Albo de' Sanitarii. Esenzioni. Obbligatorietà della iscrizione. Modalità e procedura delle iscrizioni. Effetti della inscrizione ali' Albo. Trasferimenti da un Albo ad altro di diversa Provincia. Cancellazioni e riammissioni. Da chi è pronunziata la. cancellazione dal l'Albo. Organo di .svolgimento dell'azione del Consiglio. Attribuzioni di detto Consiglio. Punizioni disciplinari. Compartecipazione al Consiglio Provinciale ed al Consiglio Superiore di Sanità. - CAPO II. - Doveri inerenti all'esercizio professionale. Denunzia al Medico provinciale dei fatti che possono interessare la salute pubblica. Denunzia al Sindaco dei casi di morte. Referti Denunzia delle malattie infettive. Mettet"ei a nunzia delle nascite. disposizione del Comune in caso di necessità. Dare occorrendo le istruzioni necessarie per impedire la propagazione di una. epidemia. Segreto professionale. Responsabilità penali 'e civili per danni prodotti da imperizia., negligenza e imprudenza. Disimpegnare senza eccezione l'incarico che fosse eventualmente dato agli effetti d el D. L. del 22 agosto 1915, n. 1311. Denunzie degli infortunii agricoli. - CAPO III. - Diritti inerenti all'esercizio professionale. Pagamento delle prestazioni. Repressione dell'esercì.zio abu sivo. Esercizio di più professioni &anitarie. Eccezione per l'esercizio della farmacia. - CAPO IV . . Dell'esercizio professionale dei medici stranieri. Divieto dell'~ercizio nel Regno. Eccezioni. Ra· gione di esse. Condizione cui è sottoposto l'esercizio professionale presso gli stranieri residenti nel Regno. Oltre alle indicate eccezioni l'esercizio è subordinato alla reciprooo.nza. Quali Stati concedono la r-eciprocanza. Esercizio nel Regno di italiani forniti di tiiplomi esteri. - CAPO V. - ~s ercizio professionale come medico di bordo. Instituzione. Autorizzazione per l'esercizio. Esami di idoneità. Documenti per esservi ammesso. Commissione giudicatrice. In che consistono gli esami e relativo programma. Decisioni àella Commissione. Funzioni dei medici di bordo. Misure disciplinari. - CAPO VI. - Esercizio professionale dei dentisti e flebotomi. Legge 31 marzo 1912, n. 218, circa l'esercizio della odontoiatria. Abusi. Dentisti stranieri. Flebotomia. - PARTE II. Obblighl dei Comuni relativi all'assistenza sanitaria dei poveri. - CAPO I · Assistenza sanitaria e somministrazione gratuita di medici· nali. Obbligatorietà. Opere Pie. Condotte medico-ehirurgiche. Numero e ripartizione di esse. Condotta piena. e residenziale. Sop· pressione di condotte e diritti d ei sanitarii titolari di quelle soppresse. Trasferimento di titolari da una condotta ad un'altra del medesimo Comune. Coercizione. Provvedimenti di ufficio pel caso di inoperoaità dell' Amministrazione municipale. Ricorsi. Chi può ricorrere. Termine. Somministrazione gratuita di medicinali. A c hi viene concessa. Modalità della concessione. Da chi pnò essere fatta. - CAPO II. - Capitolato per il se rvizio di condotta - Elenco dei poveri. Presupposti indispensabili pel servi.zio di condotta. Differenza fra Capitolato e Regolamento. Approvazione del Capitolato di servizio. Ricorsi. Disposizioni ch e debbono contenere i ~apitolati. Facoltà della G. P . A. Accettazione del Gapitola.to ed eventuali sue modifiche in corso di nomina. Elenco di poveri eriterii per la sua relazione. Unicità dell' elenco pei medicinali gratuiti e per la cura gratuita. Procedura per la sua compilazione. Se il medico possa impugnarlo. Diritti del sanitario in caso di mancata formazione o revisione dell' elenco. - CAPO III. - Condotte consorziali. Quando devesi costituire un consorzio sanitario. Consorzii volontarii e coattivi. Modalità della costituzione degli uni " degli altri . Inammissibilità di eventuali proteste da parte dei Comuni che ben provvedono al servizio sanitario. Ricorsi contro i mrii Decreti prefettizi in materia. Convenzioni regolatrici e loro contenuto. Funzionamento delle assemblee consorziali. Diritti dei medici in ca.so di scioglimento del co'nsorzio. - CAPO IV. - Concorsi~ non;!ine dei medici condotti. Se sia amme!'!:a tia nomina diretta del medico condotto. Programma. Bando Qi concorso. Età utile per prender parte al concorso. Documenti di rito e professionali. Termini di chiusura dei concorsi. Commi·s sione giudicatrice. Graduatoria, titoli di preferenza, ricorsi. Deliberazione del Consiglio comunale e formalità richieste per la sua legittimità. Nomina fatta ctall~ Ginnta Municipale. Diniego del Consiglio a provvedere. Nomina fatta dal R. Commissario. ImpossibiUtà del Consiglio comunale n provvedere. Se il Consiglio comunale debba rispettare l:i graduatoria. Unico concorrente. Nomina di medici aggiunti o coadiutori. Medici di Op.ere Pie in servizio di condotta. - CAPO V. · Obblighi inerenti all'esercizio della carica di medico condotto. Disimpegno del servizio di cura ed assistenza sanitaria.. Gestione del· l'armadio farmooeutico. Residenza. Vaccinazioni e rivacrinazioni. Servizio necroscopico. Servizio ostetrico. Certificati !:Anit11rii Assistenza sanitaria a.i detenuti ricoverati nel Carcere mandamentale. Cura ed assi$tenzn sanitairi1a ai profughi di gnPrr~ f'u,.._ P~ aosistenza. sanitaria a.gli invalidi di guerra. CuJTa dei feritt in ris~a. Cura degli ammalati celtici. Iniezioni ipodermibhe. f'ertift rati per impedire la propagazione della sifilide per baliatico. Infortnnii sul lavoro industri~ le. Infortunii sul lavoro agricol<' T.n vnro delle donne e dei fanciulli. Profilassi malarica Pagamento òi tas~e e dei tributi locali. - CAPO VI. • Diritti inerenti all'eaercizio della carica di medico condotto. Stipendio. Aumenti di esso. Aumenti volontarii ed aumenti coa.ttivi. Quali aumenti coattivi può concedere la G. P. A. Caro-viveri. Aumento imposto dai Decreti Luogotenenziali del 10 fehbraio 1918, n. 107, e 19 giu~no 1919. n. 973. Altri miglioramenti. Ricorsi. Paganiento dello stipendio. Pre!'ICrizione. Cessione e sequestro dello stipendio. Diritti secondarii condizionali. Ses~nnio. Congedo. Aspettativa. Dimissioni. - CAPO VII . - Della sta'/>ilità. Periodo di prova. Se in esso post:a P~AerP , compreso il servizio interinale. Stabilità virtuale e stabilità reale. Stabilità di posto e di stipendio. Quale stipendio si ronsolina con la stabilità. Soppressione delle condotte povere. Contestazioni circa l'acquisto della stabilità. - CAPO VIII. - ProvvPdimenti diaciplinari. Qua.li sono. A quali mancanze si applicano. Procedura per la loro applicazione. Ricorso. Facoltà di punire <fa pnrt~ dell'autorità comunale. Ricorsi. Graduazione delle punildoni. - CAPO IX. - Licenziamenti dei merfici condntti. Licenziamento durante il periodo di prova. Se vi è bisogno di motivazione. Ei:>oca in cui pub essere delibeTato. Rin !'!'nnzionP in servizio rlopo il licenzia· mento. Licenziamento in tronco. Ricorsi. Licenziamento di medico condotto stabile. Modalità con cui deve es.ciere <ieliberato. Risar cimento di danni mora.li e maiteriali per effetto di illegale od ingiusto licenziamento. - CAPO X. . Pen.aioni. Istituzione della CMsa rii previdenza per le pensioni dei sanitari i. Inecrizioni obbligatorie e facoltative. Condizioni indispensabili p~r l'in.scl'izione. Medicf rondot ti chP abbia.no prestato servizio prima della istituzione della Cassa. Medici ~nziani. Contributi. Obi ba diritto al collocnmpnto a. riposo. Chi ha diritto alla indennità pag13.bile una volta tanto Ammontare òE'IJP pPn<>ioni a seconda nelle varie cause per cui ~ ch~a. Ammontare della indennità. Pensioni di riversibi'lità a favore d elle vedove e degli orfani dei sanitarii premorti. Documento; che a seconda dei varii casi debbono accompagnare 111 domanda di liquidazione della pensione. Nonne circa la redazione del1a do· manda di liquidMione di pensione e diei relativi documenti. Contributi plurimi e loro valutazione nella liquidazione della pensione Diisposizioni generali. Caro-viveri ai pensionati. Se il medico pensionato poi::sa riprendere servizio nel medesimo od in altri Comuni. - CAPO XI. - Generalità. Se il medico condotto sia eleggibile alla carica di ConsiizHere Comunale. Se lo stato di incapacità deve cessare prima del1e elezioni. Se le dimiS11ioni possono essere accett.ate dopo le elezioni. Se possa essere eletto Con!:il!'lierf> "Provin· ciale. Dei medici condotti supplenti, provvisorii od interini. Se 1 medici in ~ervizio di Opere Pie siano 'eleggibili a Con~i~lieri Pro· vinciali. Se il medico condotto possa far parte de.li' Amministrazione della Congregazione di Carità e di altre Opere Pie del Comune Se sia. pubblico ufilciale. - PARTE III. - CAPO I. - Dell'ufficiale sanitario. Funzioni dell'ufficiale sanita.Tio. Indennità di trasferta . Requisiti dell'azione dell'uffici.a.le sainitario. L'ufficiale sanitario è ufficiale governativo. - CAPO II .• Nomina e carriera degli ufft· ciali 3anitarii. Nomina dell' ufficiale sanitario. Bando di concorso: Comm·i seione giudicatrice. Condi~ioni per essere ammessi al con· corso. Titoli di preferenza. Programma di esame. Graduatoria. Nomina prefettizia. Nomine senza concorso. Medico condotto ufft. ci.ate sanitari GturHmPnto. Incompatibilità. Indennità. Pensione e congedi. Provvedimenti disciplinari. Se possa essere memhro deH •Amministrazione di Opere Pie. Se p()SS.8. es.ere consigliere comunale e provinciale. Se sia un pubblico ufficiale. - CAPO J II . · Della vigi1anza igienica. Distinzione dei Comuni a riguardo dell'obbligo della vigilanza igienica. Consorzii volontarii e coattivi Convenzione regolatrice dei Consorzif. Se il Decreto del Prefetto circa la costituzione, la modiflca.zfone e lo scioglimento del Con· sorzio sia provvedimento definitivo. VigiLanza ed ingerenza governativa sulle deliberazioni dei Con!'lorzii. Regolamento speciale per il funziona.mento dei La.bora.torii e del personale. Pianta organica del personale e stipendii. Re'lni~iti per partecipare al concono. Programmi di esame. Commissione giudicatrice, graduatorie e nomina del personale. Attribuzioni,, diritti e doveri del personale de4 Labora.torii, sanzioni disciplinari, congedi ed aspettative. Istruzioni pel personale ispettivo e di quello incaricato del prelievo def campioni.

Un volume in 8° di pag. XVl-224, nitida1nente stampato. L. 16. Per i nostri abbonati sole L. 13,50 in porto franco. ----- - - - --- - - - - - ~ Inviare

SUBITO Vaglia Postale aJ Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina. 14 - ROMA.


~NO

XXXI

Roma, 3 Novembre 1924

Fase. 44

I

fondato dai professori :

'

'

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

VITTORIO ASCOLI

REDATTORE CAPO: PROF.

I

SOMMARIO. Lavori originali: P. Amodei: P er la ricerca del bi smuto nei liquidi organici. Osservazioni cliniche: G. De 'l'oni: Sulla meningite da varicella. Sunti e rassegne: E. Se rgent: SEMIOTICA: Seme.iologia dello s pazio semilunare di Traube. MEDICINA: Sutherland: Le cardiopatie dell'adolescenza. - CiiiRuRGIA : Ricerche cli· n iche e sperimentali s ulla guarigione di lesioni di conti nuo \ ' di tendini specialmente nelle guaine tendinee. Notizia bibliogra fica. - Cenni bibliografici. Appunti per il m edico pratico: CASISTICA e T!!:!:.APIA: Le nefriti croniche ureinJgene ~enza iperten s ione arterio~a. - Le albu· minurie tubercolari. - F ebbri o ;cure e nefrite tubercolare. - La piuria del rene tuber colotico. - Embolia d ell 'arteria

lHrJttl di proprietà riservati. - E vietata la di essi senza citarne la f ont,e.

JSTITUTO DI CLINICA DERMOSIFILOPAT-CA DELLA R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI di!letto dal pro,f. L. PHILIPPSON.

Per la ricerca del bismuto nei liqnidi 01~ganici. Dott. p. AMODEI, i·nterno. Entr.ato de!fiinitivamente, il bismuto nella teraroia dell1a sifilide, dopo l e oomuni cjaz.toni di .Sla~e.raic-L.evaditi (Aocadier mia d1e.J.1e Sc'iienz.e Mediche .fil Parigi 21 magg·io 1921) e di Fournier-Guenont (Accad emia del1e Scienze M.edJ.che di Parigi 7 ottobre e 10 i1ovembre 1921) g·li sp,erim1e1ntat.01·i si sono prooccuipati cli ricercarlo nt8l1l'urti.na, neJ.la ·sa. l'ivia, 'Ill8ll .siero di sanigue, -nella bilie, nel liquido cefalo-rachi dian o, nel sudore, ecc., ecc., e ieiò per sitabiltrne il tempo 1e l e viie d'assorbimento e di eliminazon.e; il ll1ogo i1rediletto cli fissazione, ecc., ecc. I NTRODuZIONE.

-

1

1

1

1

ANTICHI PER LA RICERCA DEL BÌ. - Da Orfila, primo sperimentatore, fino a pochi ann i aid.dietr.o nurmierosi .son,o etati i m eto1di prol\tlETODI

renale simulante una. si ndrome addominale acuta. - I l trattamento dell'incontinenza di urina nel bamoi no. - La prevenzione delle ritenzioni di u rina postoperatorie. - PoSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA: F. P elliciui: Empirismo e ciarlataneria. Politica sanita ria : Il testo del r egolamento 11e r gli esami di Stato. Nella vita professionale: MEDICINA. SOCIALE: Contro gli stup efacenti. - l :SSEGNA:\tENTO SUPERIORE. - A.:'.\1MtNISTRAZIONE SA:SJTARIA. - Cronaca del movin1ento professionale. - Con· corsi. - Nomine, promozioui ed onorificenze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

riprod-u~e M lavori. pubblicati nel

LAVORI ORIGINALI.

POLICLINICO e la

pubbUc~one dei sunti

posti €1d attl1a1ti p.er mettere in ·evidenza il Bi. a mezzo idi reazioni chimiche. T.aili meto1d.i, p1erò, .avievam.o lo .scopo di ric:.ercare ,jJ. metallo contenuto nei 1.iiquidi in quantità notev.oli ,e, come tali, r ispojn d·e vano ottimamente allo .scopo. Le rice!'che più cLeJi.ca.te e1r1ano infatti quel1e di cui si ·o ccupava la m1edicina lega.ile in .on.sii d·i avve1enamento· da Bi. M·a 00111 tale evenienza, ne.i liquidi org~anici e .n egli o>rgani stessi, si trovava s·empre accumulata una q11amtità n.otevio1e ·di metailJ.o che, fa·cilmente, v18Jliva ·m e1S1sa in ev1ideinz.a. Assai facilm ente ·Si .oomp·:nende dunque com1e ,qu~sti metodi no1n 1Si son10 ·p otuti adope.ra,.. re per ricerche cl1imico-cliniche sensibilissime. Se .si pensa infatti c'h e, ne[l a Bi-teir.apia, a i n,dividui di 60-80 Kg. ·d·i 1p e1so, si iniettano, ogni 3-5 giorni, ctg·r. 4-7 di Bi . .el·em8Jllto; •Se si c.onsi,d·era che detta quantità, di.stribuita a t11tto l'o,rgairusrn.o, si .e,ilimma ip. un tempo assai lungo e attr:aver-so vari·e vie : reni, int estino, ecc., si comprende faciln1ente come, n ei ld.1quidi organi.ci da esam.irnaire, si trovino • soltanto tracce infinitesimali del metallo; tra.c(oe C'he, da.} l)itì. sensibile dei reattivi al1

1

\


,

1423

lL POLICLINICO

lora usati, non p·otevam.o essere messe in evid e11za. Gli è peroiò .che, i.n. ·q11esti ultin1i anni, chimici e medici si sono preocc1Upati di sperime.n tare r.eattivi .che, a.ltament.e s en.sibili e nettru1'1etnte is p1e,oi.fici, ·co11sentissero le acceni~ ate ricenche. BI. NEI L~Q V IDI ORGANICI. La prima spinta a questi t entativi pairtl .da Parigi. Subito ·d·OPO lie tcenm.aite comuni.cazi-OJilii. di . . -.a ze.r ac-L1ev.aditi; Fournieir-Guenor:.t, l'AUJbry, chin1i,co francese, mo1dlllficaniji0 il reattiivo di L ège:."', .p r.esienta un metod·o sensibile di ric erca deJ Bi. cootenuto in lievi traç.ce nei liqui1{li or gan.ici. L ' ..i\ulb, . r y 1è qu1ello sties.s o cui si deve la p ·r ep a11az.t on e di Ulil prod oitto terapeutico di Bi. il QuiilJby (j.o·d·o bismutato dii. .chinina.). Dopo Aubry, un chimico italiano , il, G.aniassini, presentai ·u n nruovo n1eto1do soosibile di ri.cerca: .quel'101 col clO<rU·lV s.t annoso. •.i\nche al Ganas s'in·i s i d·eve la p1reparazione dj un i:;:11epa.r ato di Bi: lo S:pironal ( citro bisrnutat::> so·dico). _i\J Gran.~ ssini seguì un altro .chimico. italian o : il Dezani che, p·oreo so.dd:iisfa.tto d ei 'I"i·sult nti che si .o tten,e.vano co·n i .p r.e·dJetti metodi, ' :oJle s p erjmentarnre uni altro. ~e ssun.o di q uesti m .eto.di ha p·e rò, fino ad oggi g o1duto, d·ell' unanim1e con.s1e([)..so1 dei ric•&Tca.t o r i che, divisi in va.n e te·n ,deniz,e, movendo o·b1bie.zioni .e C1riti·c·h e, ha.inno p1riefetTito o·r a L'un·o .o.r a l' altr:o lanciando1, contro i rim1rurl'enti, l' ar::1t ema. .METODI MODERNI PER LA RICERCA DEL

:

1

1

1

1

$ COPO DEL PRE 3ENTE LAVORO E ORDINE D' ESPOSI-

Essendo, la rireerca del Bi. n1ei liqutài org llillici, una dJeJle ·Opemaziotni cui, asisa i sp esso, è costr.etto a ricorrene il clinico rnella .s ua pratica ed essendo le opinioni S'Ui v1a1 ii metodi assai oontr~ov.erise ho voluto, a tale [l)r go mento, porta'I1a il m·i o m ode.sto OO(l1... ZIONE.

-

0

1

t~ibuto .

D escxi.verò, dap·p .r ima, esattamente la teenica .di cia scuill metodo aicoeillnando alle critiche maggiori ad ·esso nwisse; di rò quindi s11 .qua.nto peTsonallrn ente .ho ·p·otuto · co!lJStatar·e, · infin e esporrò alcune esperienze eseguite..

[ANNO

XXXI,

FASC.

41)

si separa, sotto, forma d·i sedimento, dopo cir'ca 25-30 m'; colorand-0si in grigio o in nero a secondo il maggi,orie o minore contenuto di • Bi. Cotn taJ.e metodo si deive proc.edere alla. lett11ra d·ella reazio.n e non dopo i 30 m'; giacchè, .dopo ta1e tempo, an.ch1e iL p1recipitato delle llrine es enti .da Bi. assume, talvolta, una colo.razione grigio ne:1astra » . Le es:IJ,erienze p·emonali mi .permettono di mu-0ver·e a tale metodo, d111e ~raviss.ime 0b' J1i.ezio·n i : 1.) s·carsa1 ·sensibilità .deil reattiv·o; 2. ) non specificità della; I"eazio.n .e. _.\.ggi um)31end·o, infatti!, .all' uri1lla bismutica, il reia ttiv·o .e quin.di la solutz.iotne di tSoda caustica si forma un 'P'l'eicipitato che, le:ptamente depositandosi al fon.do del recipiente, assume una tinta grigio scuro. lVIa detta colorazione, lungi da esser.e spe.cifica dell'urina bismutica, appartiene a:n·chie a qu.elJa normale che, p.os:ta ·n elle m1ede1sime co([)Jdiz.ioni d'esp er im ento, presenta costantemente la formazione di t1n precipitato che, come il precedente, depositandosi lentamie nte al fondo del recipiente, assume, esso pure, l1na tinta grigio.-oscura. Nè il limite di tempo, dal Ganassini stesso fissato per evitare tale inconveniente e procedere, in tempo utile, alla lettura della reazione, è sufficiente ad evitare tale gravissimo contrattempo, giacchè il precipitato dell'urina normale, assume tale coJora zione entro la ·p rima mezz'ora. Nè la gradazione di co,lorazi·on.e può essere a doir>erata a fini diffel"etnZiali i1n quanto chè . assai f requie ntem.e.nte, il p.recipitato ma•ggiormente tinto è .qu,ello, d.eill'urina normale; fatto, .queisto, d ovuto al pigmento prop·rio ·del1'urina in esam·e .che ha la sua grande prevalen12:a n.ella coJ,orazione dL pr! lecipitato. A riprova di ciò, infatti, taJe metodo, s·p e· rim eJ1tato sul li.quido ·oefalo-rach]diano ·e sulla s aliv a , liq11id:i privi di pigm·ento, d.etermiina in e ssi la formazione di precipitato biancast.r.o del · tutto eguale sia nei liqui1di norma.li che bis.m'Urtici. 1

1

1

1

((Si fa U'l1Ja s0Ju2icnie di cloruro stannoso1 s cioglien do gr. 10 di questo sale in. 10 cc. di a cido .cloridrico c on centrato ~1d aggi11Lilgendo poi 90 cc. di .a.ccp1a di·stillata. A 10 cc. di liquido orgrunico jn esame si aggiungo1I10 2 cc. del ·reattivo e ([llindi 5-6 cc·. .di soda caustica al 20% . Si fo,rm a un p l'ecipitato ch e, ini presenza di Bi, :\IETODO DEL GANASSINI. -

,.

Della v eridicità di quanto sopra, .e cioè delLa scarsa ,sen\Sitbilità del reattivo e deJLa non specificità della reazione si sarà, probabilmente, accorto il Ganassini stesso che, in Ulll secondo tempo, ha s~ntito il bis·og.no di modificare il suo m.etod.o, a fiine di evitar e tali gra.v issimi in.conve.nieJ!lti , in queisto modo; a 100 cc. di . urina in esame si a_.ggiungono 5 cc. di una soluziione, a parti uguali, di amm1o niaca li· qui da ed a cqua ossigen a ta. Il tutto, ben agitato è posto in una bevuta e riscaldato fin.o a d eb ollizione. Si formai così un precipitato METODO

DEL

GANASSINI

MODIFICATO.

-


(ANNO

XXXI,

FASC.

44]

di fosfati, che, depositandosi al fondo de1 reci1piJernte, trascinano il Bi esiistemte nel liquido. Detto precipitato viene quindi raccolto1 in un piiooolo filtro e la.v ato, a 2 riprese, oon a.equa distillata. S.u esso si v·ersa il reattivo preparato da recente e compDsto di: omc. 1 di una 1soluz:Lo;i1'e al 10 % di clo1n1ro istanno.so e cc. 5 di ·s oluzione di soda caustica al 5 %. Dopo . 10 m', circa, il precipitato· assume un oolorito va;ria.Jbile dal gri.gio al nero a ·secondo del1la quantità di Bi m esso .contenuto. Ma anch.e con tale m.o difi·ca, a mio · m ·odo di vedere, l'A. non riesoo p1er nulla a rendere -spectfico e senisibili·ooimo il suo m etodo. L' aggitm ta del reattivo, al p!1ectpitato di urine normali, Jo lascia p.erfetta.rn1ente incolore. Ma ciò, .eccetto in qualche -caso, che sfugge ailla re&"o1a forse p1er il fatto che quella UJrina C·OOtien e una quantità notev-0J.e di Bi, avviene anche nelle urine che, sicuram.ente, coDJtengono Bi. Il m etod.o del Gan.assini dunque, che, per la sua semplicità e rapidità d' esecuzione, .assai meg·lio che gli altri , .s i sarebbe r ·ot1tto p·r estare per ricerch·e cliniche noo è r ssolutamente attendilbile. ~1ETODO DEL :CEZANI. -

1429

SEZIONE PRATICA

}1ETODO DI LÈGER Al 'BRY. - Il reattivo di Lèger modificato da Aubry (1sostituzione della chinina alla cinconina) a dire dell'Autore, mette in evidenza il Bi -0ontenuto nei liq'llidl organici in proporzioni di 1: 600,000. Perchè ·Ciò avvenga è nooessa.r io però p1r ima essiccar1e .detti liquidi 1e po1i calcdina.rù.i fino .ad ottenerne 1oeneri bianooe ·e ·Ciò a. fine di disi:Jrugger~e totaJme-n te le lo~o .sostanze organiche; poi lib erair.e il Bi, contenuto in dietto .r esidu10, con una sol llibioDJe calda di 1aciido nitri.co· in acqt1a distillata .. (1 : 10) -e finalmente, in questa solt1zione nitrobismutica, :saggia.r e il reattivo. 1

1

Si prepal'a nel.la seguente mani.era: g r. 2 di joduro ·di potaissio I.>U rto sti. sciolg-oino in oc. 1'00 di acqua disti] lata-;. a parte gr. 1 di solfato di chinina pura si scioglie in quanto basta, e non in eccesso di acido n1itrico prurissimo. .S:i riuniscono le due s,oluzi.oni ,ed il neattivo è p.r onto a.11 'uso. Aggiungien1do1, in.fatti, 'P10.che go1c.ce di qu.esto re.a.ttivo ad una soluzione bismutica, priva di sostanze orgaiilii.che, .si ha i1sitantaniea fOII'mazion.ei di p·r ec.i:pitato rosso-arancio, !}iù o meno car1oo a secon,d-0 la quantità di Bi contenut orvi, ch1e~ 1eintamente, deposita, al fond-0 del recipiente~ Il .pJ1ecipitato -c osì 0ttenuto è dovuto al.la form.aizione di un prodotto chiin1ico com1p lesso: l 'j odo-bismutato di chinina. RtATTIVo DI .i.\l.JBRY. -

Di questo metodo di ct1i bre.ve·m ·ente, descriv-0 la tecnica, non mi sono .a lungo occupato giacchè, com1e1 dalla letteratura in p11oposito ·Si p·u ò rileivare, lo ·CRITI CHE MOSSE AL METODO A UBRY. t - , II. reatst,e sso Autore, dopo ·una .Junga p101lemica 1sotivo di Lègeir-Au.11>,ry ha subito l'ostracismo stenuta col Ganassini, per precisare quale fra della maggior p a rte dei ricercatori del Bi i du e m etodi fosse il migliore, convenne esconternuto in lievi tracce' n.ei liquidi organici, sere ~d esso .p·r eferibil.e quello ·col cloruro che lo harmo, a torto, bandito .dalla. loro p1ra1stannoso. ti1ca a · causai dlell'a 1sua siupp 0\S.t a. aspecificità. Teooica : F~a quelli che hann·o usato .questo reattivo: Si pongono 10 èc. di liquiq.o in •e same in un il Pom1aret, chimico· francese, a.d 1esiempio, ritub,o d:a centrifu1ga .coll'estr~mità :inlf&iore cocercatore del Bi nel liquido cefalotachidiano, ni.ca. Vi si aggiung·e c c. 1 -di soluzione di f-0sf ato tri.calcico in acido cloridrico concentrato dice di avervelo trovato ma di non essere sic11ro d1ella sp.ecificità della reazione. p urissimo (1°b ) e si agita vivamente. Indi si Così pure l'J eans.elme, clinico francese, ch e, aggi11ngo1n o cc. 2 di aim mroiaca concentrata dopo av.er ,r invenuto, 1-0 sco11so1 anno, il Bi nel e si to1na ad agitare. SJ sottop(o ne in liqu,ido liquido cefalo-racl1idiano di·ce ora. (La Presse a csent!"ifugazione; si decanta il li.quido soìVraMédicale , ~nino 924 n. 23 ) di non averveilo più stante, si spappola il centrifugato raccolto in trova.t o. fondo .al tubo con 10 cc. di acqu a ammoniaattribuire tali c.ontroveirsi risul A che cosa cale , e .si centrifuga di nuo·vo. Se il precipi• t ati, dic·OD•O· gl.i stt1di osi, se n 1on aùla ·m an.c a.t a tato ottenuto non appare bianca si ripete la specifi1cit à del reattivo di Aub1ry? operazione come sopra. Si scioglie quindi il S1e.co,ndo· mi.e ·esperi.enz.e vi p1ossono e1ssere, pre.cipitato in 2 goccie di acido cloridrico concentrato e vi si aggiungono 1 cc. di acqua e · 'rsando del m etodo di Aubty, p1rurecchie ~,a.use 3 gocce di soluzione di joduro di K a l 25 %. di f".r!'ori tali che, chi .n .on l.e co,nosce epperò S1e il liquido in esame è normale non si h a non li evita, sarà c0Btretto1 a scartaire questo nessun cambiamento di colore nella reazione, i11eto1do. Difatto è vero che con .esso, f1.,equ.ent ement:e, se invece contiene Bi comparir à una colorazione gialla più o meno intensa a secondo si is ono ottent1te reazioni di colore eh.e n-0n si debbono. attribuire al Bi, ma. sono errori, p er della quantità di bismuto. 1

1

I

'


1430

11.

POLICLL~ICO

quanto lir.vi~simi, di tecnica che a oiò i111dt1. C-O·UO.

(

~ alla scarsa p1urezza. del1e sostanze che, lo compo.n gono è al "lieve eccesso di acido nitrico impieg31to,, è, ·p iù •specialmente, al modo d i svapi0rare i liquidi e di riprendere il Bi dal residuo che s i de:bbonl() ta,li faJ:si risultati. 1

TECNICA ESATTA DI PREPARAZIONE OEL REATTIVO nr A UBRY. - 1Come ho ac~eJlJil.ato, uno degli -errori c·h ·e dev,e ess~e evitato, nella preip·a ra• zione• di questo reattiv:o, è l 'im'Piego di .sostanze chimicamente non pure .e, .specialm.ente, dell'a,cido nitrico -che deve esser.e assolutamente priv.o, di quiella col.01rai.zi-0ne giallastra ·C'he spe1sso ass·u me ·pierr trasform·az,i on1e1 in aoi·do nj trroso• nitrico. • Altr-0 erro.Iie, da evitare assolutamente-, è l 'eccesso di acido ruitirico 10.ccorrente per sciogli1e:ve il isolfato di chinina. Ciò si può evitare i•n questo modo: gr. 2 di joduro di potassio puro si sciolgono in oc. 95 di .acqua distillata; a, parte gr. 1 'd i solfato di chinina si sci1o·gli.e in ec. 5 di acqua distillata l e1g germente acidulata, ·Con P·Oche gocce di a;c1do nitrtoo.. Le due soluzioni si riuniscarro. 0

de il metodo di Aubry è la distruzfone delle sostanz.e organiche dei liquidi in esame. La m ,aggior parte degli sp.erimentatori ha provveduto a trule necesisità oos!iccandole prima e. calcina.nclole poi in capsule di porcellana fino ad .ottenere residuo '.bianco. Ma se taJe tecnica è ,s ufficienté per mettere in evid·enz.a. il Bi. conte1DJuto alhbondamtemente ned ~i.qt1idi orgam1ci op.p ure, amiche qua•ndo vi è ·ciOIIl.t en.u to irn tr.acicie infinitesdmali, si diSlp10U1e 'di n.otevoJe quantità (100 c.c. a.d es.) di ' liqurtdo, essa non è corir.etta qu1andi0 si ha in ·e6arne, ;supponiam·o1, del sudore, del liqu'itd o cefa.J.o-.rachidiano, di m1i si suppotn1e raoaoglier~e isolo pochi c·c. I1n tal C:aJSO, irufatti, la gran:dlel dispiersion e di .aa1o:r.e .che si ha nelle capsule di P•Oreel1runa . esposte alla fiamma Bunsen, fa si che non si ottieng.ano le <!'ener'i pertfettamente bianche (indicei d·eJla totale ctistrnzi,one delle sostanze orgwiche) se noru dopo un tempo relativarnente 1un.g o. Ma druir:am.te questo tem1p .o·, a .causa, della prolungata esp.osizicmJe a fo.r te calo:r:e, la .P1iccolisisima quantità di Bi 'd el residuo, liberatosi sotto forma di ossido, suJblima comipletrunente. Occorre dunqu-e. d.istrugig1ere l e 1sostainze organiche rapidamente a far sì che l'oss.ido di Bi che s i foitrna :si C•ondensi so,p1ra un coip·e·!ichio che, qÙasi erm1eti1camente, 1c hiu·da il reicip1ente posto sul ft1-0co. L'ideale saI'lebbe distruggere ·l e sos.tanze 0irgaÌlJ1cihe der.i. li1quidi i.nJ esam.e, im. P'I iecedenza essiccati e carbonizzati in capsule di ·porcellan.a, ·i n piccole ca.p sule di platino chiuse ermie t'icam·en:te. M 1a, re·a .g.elildo· il pl.atino c-ol Bi, ciò nO!IlJ è p·ossibile. In .so·s titu.zione1 conviie.ne quindi usa.re c1rogiolini di qt1arzo· che, ottimamente, 001rrispon- , do.no all-0 sco,p o.

REATTI,ro DI LÈGER-AU BRY. - Il T·eattivo di Lèger-AUJbry pi;efsem.ta un inco·n ventante; quello, cioè, che è neee ssario prepa. rarlo volta per volta a lterando si esso in poche o:re. D.ettai alte1ra.z.icme s i rtende ·obbiettiva.m ente palese mediante la fo.r mazione di un li,eve p1reciipitato rossastr-0 c.h e, d€1positandosi s ulle pareti e nel fondo, deil recipiente, rende r1-0tn adop1e-ra·b ile il f!eattivo i1 1qua.1~, .p e.r tale fatto,, ha p1erduto la sua sie nsibilità ed anche, a 1cau1s.a. del 1C0~10 ·I'e 'de.I precipitato, a..ssa.i simile a qu,ello dell' j.odo,_bismt100.to di chinina, la su.a speci1ficità. Detta alteTazione è dovuta al fatto che l'jodio del Joduro di potassio in presenza di chinina in ambiente acido precipita assumenII. - - Otte,nru;to il ~residt110, aom1p11 etam·ent.e do una, colorazior.nie rossaistra. bianoo, da .e sso, seìc on·do tstruzi·o ne degli 1sp1eSupponendo, e non a torto, che la poca starimentatori, si deve estrarre il Bi a mezzo di bilità del reattivo ·fo.sse dovuta alla presenza, qualche· .cc. di soluzione nitrica (1 : 10) ca1da. in esso, dell'acido nitrico, decisi di sopprimerAnche qtlJe'.Sto è un gravissi.m o erro·r e. lo riuscendovi con la seguente tecnica : si .scioL'a.cido nitrico dehl.a solu.zii-o ne infatti, sotglie, a -caldo1, 1gtr. 1 di solfato 'd i .chwna i!l cc. 40 di glicieirina. A parte si ·sciogliono gr. 2 top·o·sto a ri1soaldarnento, si trasforma, tutto 1 di j 01drr.rio di p.o.t aissio in~ 00 oc. di aoqua diis tiJ- ·O in parte, :Ln acido nitroso nitrico cui è dovuta l'i·s.tanta!JlJea formazione di ·p·r ecipitato lata. Le due soluzio1nii, riunite, vengiono con·ros.s crmattone all'aggiunta d•el .:rea.t tivo. Preservate in bottiglia oscura. cipitato 1Ch·e, formand-0tSi sia nella soluzion: Con taJe artificio si ottiene un reattivo che nitrica .cl'1e si è adoperata per liberare il B1 pt1ò essere conservato con sicurezza, n-0n altedal residu·o, sia in quella di oui rsi è fa-tto uso randosi per nulla, per 15-30 gtorni. IJer scioglier·e il residuo del liquido nor.male PRECAUZIONI DA PRENDERE NELLA CALCINAZIONE (prova di controllo), falsa completamente 1] DELLE SOSTANZE ORGANICHE DEI LIQUIDI IN. ESAME risuil tato. finale. E NELLA LIBERAZIONE DEL BI. DAL RESIDU O. -Tale inconveni·ente va elimina.to liberando T. -- t Tna delle delicate operazioni che richieil Bi deJ. residt10 .con poche gocce di soluzione i\IODIFICA

AL

1

1

1

1

1

'

[ANNO XXXI, FASC. 4i]

1


(1\NNO XXXI, FASC. 44]

SEZIONE PRATICA

nitrica fredda che, ottimamente, risponde alle bisogna. III. - Ma: u s ando del reattivo di L1èger-Aubry, ,oosd c,om.e è de:scritto· dagli au.tori, ad un altro gra.v·e· in·conveniente· si va incontro. L 'aicid·O· nitrico esistente nel r eattivo sommato all'acido nitrico della so1luzion e, che è servita a .rip,r ender·e iJ Bi dal residuo., oostituiscie. un ecceisiso .cui è dovuta la ~stanta·nea fo:r\mazione1 di p·r ecipitato rosso.-mattone sta nei liquidi bisrriutici che normali. lJsan.do 'invecre il reattivo di L ègeir-Au!bry modificato come sop1ra si evita tale inconveniente. La tecnica da eseguire è questa : Si vensano P·OChe gocoe di u1J1a so1uzionie nitrica al 10 °/o, in precedenza preparata, nel · cro giolino di quarzo .co,n ten·ernte. il re·sidu10 ca.lcinato de1 liquido in ·esame. ..\.ltretta.nto se n·e· versano ·sulla faccia. inferiore del co.perc-hio che è servito a chi11derlo e suù quale, nella totalità dei casi, si trova: Bi. Dopo 1-2 m' . si fa gocciol.are questo li,quido in ap1po1site ' ·c ap1sule di p,o,r cellana e· si aggiungon10 4-6 gocce d1el reattivo .privo di 8JCido. Così . aigen.d-0, ogni ·qualvolta si opera su residui di liquidi organici bisn1utici, si ha oostantemente istantanea formazione di precipitato rosso-arancio che non si ha invece quand:o 1si oP:era sui liquidi n01rm .alL IV. - Un altro err:ore da evitare è la ·d·eficiente calcinazione ·deil.1e1 so·stanz.e orga.niche dei l jquidi iri esam·e. Si ottengono in tal caso ceneri b·rune che, sciolte nei1la soluzi-0ne nitrica, la colorano più o meno, vietando· così qu.alui1qu1e leggi•b ili.tà delle rea.z ioni. Si p.res·ein ta C·OSIÌ, la necessità di pro,cedere a. filtraz.i-01I1e il ie·he, nella maggior parte dei casi, può diventare causa di errori . Lavor.ando, ad es. , st1l liqu-ido oefalo-rachidiano e sul sudore di c11ri si posson,o soJo avere piccole quantità, si 01.ti.en·e uno scarso residuo ·s olubile in 3-4 gocce di rs oluziorne nitrica. Se .q11esta vi&n1e quindi · .colorata d.a.L resid1i'o IJierastro, ·p er ,c ui · è ne·cessa rio fi1trarla, tal-e operazione .è s,o lo co·n senti.ta in lln piccolo filtro in prr.eced~a, a fine di evitare il totale assorbim.ento della soluzione nitro-bisanutica, bagnato co:n acqua distillata. Ma, in tal ·Caso, l ' a,cqua del dìltl'o, co.s tituein .d.o un ecceeso, determina, in contatto con la soluzione nitrobismt1tica, la pre.cip·i tazione del m etallo cht>. sotto forma di sottonitrato di Bi, non attrave,r sa più il filtro e n.on compare, quindi, neJ filtrato. V. - _t\lla 1et.tt1ra d ella r.eazio·n e si d eve procedere subito, do.po a~er aggil1nt.o, alla sol11·· zio.n e nit1 o-bisn1t1tica ott.ent1t.a o alla soluzion.~ nitrica che si è adoperata peir s,ci.o gliwe il ìr-er sidtl·O n,orn1ale, il reattivo. Lasciando infa.tti ~

1

1

1

1431

in co11tatto per 2-3 ore il r eattivo con le predette soluzioni si 'form a un precipitato rossastro dovuto, co1m e .a vanti h o1 d etto, all1a r eazione del1l'jodi.o e d.ella chinina in a mnient e aci·d•O.

\

RIASSUNTO. - Preparando dunque il r eattivo con la tecnica su descritta, evita;r:udo, cioè l' uso di sost a n ze chimicam,ente tllo·n pure·; cal cinaDrdo completamente i11 un crogiolino di quarzo , chi·u.so ·da appo,s ito c.oiperchino; rip,r endendo il residuo esistente non s.010 niel fondo di esso ma a n che nellai faccia inf.eriore del coperchio, dove assai sp,esso è contenuta la maggior parte ed ancl11e la totalità det Bi, con pioche gocce di una soluzione fredda di aeido nitricio in açqua distillata,; evitanido di .fi1trate, etc., ~i otti·en,e, ogmi .qualv.oilta ·s i è in p1re's enza di li. quido biJsmutico, un a r.eazione netta, sp1e.ci:fìca, sensibilissima.

\

INTERPRETAZIONI DELLE CONTROVERSIE ESISTENTI SUL MET. DI A UBRY. - Gli aUJto•r i, quindi, che hanno detto esse:rie il I'leattivo di Au·b ry asso~ lutamente aspecifi.c o sarM1no, ervid:enitementei, caduti iJn uno o più dei cenna.t i ,errio.ri. Giacc lllè, se così no·n foese stato, .e ssi non avriebbero potuto ·che confierm:àrne la indiscutibile sua bontà per quanto r'igua;rd:a la specificità e la s en·s:i:bilità. Afferrm azione qu.esta ,che a me è ,con.seilltita d alla scorta di nUJIDero1s is:sime .e.g;p.erienz,e : 1

ALTRO METODO DI DISTRl.ZIONE DELLE SOST~NZE ORGANICHE. - Al m etodo ·di Aubry, Vieram,ente ottim.o p eir la ricerca del Bi, coin tenuto !n lievi tracce pei liquidi organici, 'Si p uò muovere l ' app1unto a.ella lUID.g.a tecn.i·ca d'esecu!Z.ione ..l\pPll Uto che, trattando.si ·di ricewch·e a sco.po clinico, hai la sua ragione d'·essie:rie. ,Sjccome la 1,Ilaggi·OII"e perdita di tempo si de1e ·all'·esa;tta calcina.zionie dei .residui dei liqui... di 1organtci in esame ho voluto tl'lovare 11n rr1·etodo ch e, più rapi1da.roentJe, consentisse la totabe distruzione delle . sostanze organiche. La tecnica da nle seguitai è stata quelJa proFOSta a.a Dangier •8 Flat1din: Versavo Ì11 ll.rn a ·CC.p 1 sula di .p 100'cellan.a 3-6 cc. di urin.a ·e vi aggiungevo cc. ~-1 (1: 6) di acido solforico puro. Agitato il miscu g·lio l,o 1esponevo1 p er 10-15 m ', alla fiamma Bunsen. In un· primo t empo, a quasi com•p leta evaporazione, si ottiene. u11 resi1duo polti.g ltoso ne.rastro che .quindi, a e1iminazione co~pleta dei vapori di H 2 S0,1 , a ssume una colorazione bianchissima. Queste oenieri v·en.gono trattate col .r eattivo di Auhr~.r : L asciata raffreddare la capsula, si raschia dettt."l r1esiduo c·h e, racco·l to dentro una cap ~1 1J in Ot. cont.e11,ente gocc8 di t1na soluzione nit! ic :1 a ì 1 o ;k~ , ed ug·ita.ndo vi si scio.glie completarr1ent e. Aggiung.e11 dovi, . quinidi, q:uaJch,e g.occin d·el r eatti'\ 0 ·di ~.\11.b r·y, m1odtfica.t o con1e sop ra hn 1

\

..

7

\

1

,


1432

IL

POLICLINICO

detto, il liq11jdo ottenuto assume rapida1nente un.a co·l orazion.e gial1o-arancio· OO!Il qu a,lch,; sfum·a tu1·a. ro,s sastra l)iù o meno .carica: a ·secondo della quantità di Bi e.s:istente nel residuo.. Questa tecnica .consente lavo-vo rapir:lo ,e di facile esecuzione; ·s'ottiene, d.,altra parte, la totale distr11zione d·elle soi&tanzie orgartiche e ql1indi residu·o 1I1ettarnren.t e bia:nco s,111 q11ale, assiai .agevo1lmente, si può ap.p rezza re ql1all1nque reazione di c.-0loI'le.. c:o,s ì ·O·p eran1do·, ~vid•ente.mteinte, ci si trova in con1diziooi d'esperimento de.l tl1tto divers.e da quelle previste da Au'.b.r y. Ciò non pertanto nessu111 dubbio I1Uò esistere sulla !Specificità de.Ila reazio·n ·e in quanto io otte•n ni risulta.ti co.s tantem,ente n.egativi in .circni 100 r:esidui d'·urina no.rma.le n1ent.rP., nei resi·dui di circa. 200 u.r ine d'in1divid.ui sottoposti a Bi-tera.p ia, potei, costantemente, mettere ir1 evidenza il Bi. Tale tecnica di distruzione de lle sost. organiche è però solo n. pplicabil.e a.ll'u.rina. Nè il liq1J.ido cefalo-rachidjano; n .è la saliva, Thè g1i altri 111.Jui di ·o rg8.n ici .ca.lcinati col m.e.t odo Dang·er-Fla.u din (ac. solforico•), lasciano le oon1eri bianch~ p·r.0iprie del resi.d110 urinoso.

1

1

ESPERIENZE PERSONALI. - Acquistata la sicurezz.a d·ella perfetta sensibiJ.ità e specificità del ltletod·o di Anbry, il .cui reattivo. è capac.e di rivelarci, nei liquidi organici, le tracce infinitesimali di Bi contenutevi, ho proceduto ad una serie di esperimenti, scopo dei quali era n11etter:e in evidenza il metallo c:onte.nu to nel1't:.r:ilil.a e n1ella saliva d'individui soito.pois ti a Bi-terapia. Di tali Jiq11idi, jn un primo tempo, a.d op.eir.ai quamtità n,o tevoli eh.a p1oi ridus.s i ·di assai (8-10 <;c. ) essendo sufficienti ai da.rmi la reazi,o·n e. Ho C(1Sì potl1to esaminar.e a varie riprese, in orair]i e giorni diff.erenti I.e 11rine e la saliva cli circa 50 soggetti sifilitici sottoposti a Bi-terapia cuj €T·3.Ilto stati iniettati quantità varie di prep·a rati specifici diversi: ,

,

N. 1. Ammalato A. M. Sifilide ignorata '''' S. M. + + + Al m'o mento deì primo pl'elevam-ento di materiale ha ricev11to n . 6 iniezioni di Oleo-Bi-Roche da 2 ·OC. Esito della ricerca del Bi nel1'urina: esaminata per 5 .volte in or·arii e gi.orni differenti; ·positivo. Esito della ricer.ca del Bi nella •s aliva esaminata JJel 2 volte: n1egn,tivo. N. 2. Ammalato A. A. Sifilide ignorata: da 4 anni ingro·ssamento· ligneo testicolo destro. W . .s. M. + + + n.. 10 iniezioni di .Spiroibismol dai 2 cc. Urina esamiil!ata per 5 volt.e con esito ·ooistantem•ente positivo. Sal]va: esamina. ta 2 volte con ·esito negativo. N. 3. Ammalato A. G. : Sifilide antica W . S. M. + + + ...n. 4 in. d i Quinby da 3 .cc. Urin.a,: idem co1m e sopra. Saliva; i d·em come· sopra. N. 4. Ammalato B. V. : Sifilide da 2 'mesi 1

[ANNO XXXI , FASC. 41-]

W. S. M. + + + n . 2 in. di Quinby da 3 cc. Urina idem. Saliva idem. N. 5.· Ammalato B. A. : Sifilide dal 1920 nor1 cu rata. P.oliadeni te. Aborti W . S. M. + + + n. 110: in . di .S1pirobismol da 2 ·oc. Urina: i1dem. Saliva idem. _N. 6. Ammalato C. I . Demerua pairalitica ' V. .s. M. + + + n. 3 in. di Qu.inby da 3 cc. Urina idem . .Saliva idem-. N. 7. Ammalato C. A. : Sifiloma iniziale al so1co cor.o,n ario W. S. M. + + + n. 10 in. dj Spirobismol da 2 cc. Urina idem. Saliva idem . N. 8. Ammalato C. G. : Sifilide a ntica W . S. M. + + + n . 8 in. di Allosann 1da 2 cc. Urina : id.e m. Saliva.: idem. N. 9. Ammalato C. F. : Sifiloma prepuzio. Adenite inguin. destra W . S. M. + + + n . 5 in. di Spirobismol da 2 cc. Urina : idem. Saliva: idem. N. 10. Am·m alata ·C. G. ,S ifiltd,e anticai. \\1 • ·S . M. + + + n . 5 in. di J3ismucol da 5 oc. Second,o tratta.mento Urina: idem. Sail iva: id·em.. N. 11. Ammalato C. G. : Nel 1922 sifiloma e noiseola. Curato in p~ecedenza con Btsmucol (gr. 1,8) W . S. M. + n. 4 in. di Bismucol da 5 cc. Urina : idem. Saliva: idem. N. 12. Ammalato C. ,s. : Sifi1ide antica poco curata. Gomme cavo popliteo destro. W . S. 1\1. + + + n .. 2 in. di Oleo,..Bi-Ro che:. Urirua : idem. Saliva: idem. N. 13. Ammalato D. B. D. : Sifiloma solco. Fimosi: \\1 . S. M + + + n. 4 in. di S·p iro-bismol 1da 2 c.c. Urina : idem. Sa.ili va: idean. N. 14. 1\mmalata D. C. S. Sifilide da 3 anni; da 4 mesi esantema papuloso a piccoli el ementi : W. S . M. + + + n . . 2 in. di Spirobismol da 2 cc. Urin a : idem. Saliva: idem. N. 15: Ammalata 1D. F . Gomm,e ul.ceraite gamba s. "'' · S. M. + + + n. 4 in.. di Spir'obismol da 2 cc. Urina: idem. Saliva : idem. N. 16. Ammalato G. G. : Sifilide· antica.. Da 3 mesi (?) Orchite g.ommosa con va:stp infiltrato. W. ,s. lVI. + + + n. 6 iTIJ. di Spirobismol da 2 oc. Urina: id·em. SaJiva: idem. N. 17. A.mm·alato G. I . .Sifilide da 4 .a.n ni. Da un anno nessuna cura W . S. M. + n . 5 in. di Spirobismoi da 2 cc. Urina: idem. Saliva: idem. · N. 18. Ammalato G. G.: Sifilide ignorata. Da 3 m1esi in·filtraito1 delle narici con tendenza a guarigione spontanea W. S. + M_ - n. 4 in. di Qui11by da 3 cc. Urina: idem. Saliva: ide1n. N. 19. AmmaJata G. G. : P1olia:doen ite·. 2 Aborti vV. S. M. + + + n. 3 in. di Spirobismo1 d.a 2 oc.. U ri·nia. idem. Sali va.: idem,. N. 20. ~.\mmaJ,ato I . E. Gomm1a testicolo destro \,T_ + + + n. 11 in. di Casbis cla1 2 cc. Urina : idem. Saliva: idem. N. 21. Ammalato L . F . : Sifilide da 4 mesi V\T. + + + n. 4 in. di Bismucol da 5 cc. Uri na: idem. Saliva.: id-e.m,, N. 22. Ammalato L . N. A. Sifilide antica po,co• cura.ta. W . + + + n. 6 in. di Bism'Ucol da 5 ·CC.; UriJn.a: id·em. Saliva: id.em. N. 23. -~mmal.ato L. V. S. Srifìl·omai meato uretrale. .condilomi anali. Placche tonsilla.r i. Poliadem.ite. W. S. M. + + + n. 8 in. di Spirobi·srrn·ol da 2 ·CC'. Urina: idem. Saliva: ide m. N. 24. Ammalato L. T. -~· Paralisi p 1rogressiv.a degli .aJien.ati. W. S. l\tI. + + + n. 12 in. di ·CaSlbi.s da· 2 cc. Urina : q111est'urina, normale niei suoi componenti, esamjnata per 11 vol1

1

,


[..-\N~O

XXXI, FASC. 44]

te, in giorni ed orairii diffeir.enti, died·e una reazio111e intermittente, indice di una irregolar.e eliminazione, attraversai i ·~eni, del Bi. FlenomeilJO do·vutoi, probabilmente, a co·n .dizioni individuali ano.rmal1i e nio.n al .pr:o·dotto in sè. Infatti in altri 4 soggetti (N. 20-29-32-43), trattati eg··ualm·ent.e con Casbis, mai ebbi a risoontrare tale1 fatto. ,s 1aliva,: •esami.n ata per 2 volte. con esito negativo•. N. 25. Ammalato M. C. : Sifilide da 2 mesi. \V. + + + n . 4 in . .di Quiruby «:La 3 .cc. 1J1ina: esaminata pe·r 5 volte con ·esitG1 ao·s tantemen.t e p·oisitivo. S aliva id1em. ·OOm e so.pra·. N. 26. Ammalata 1\11. B. : Sifilide da 5 anni. 2 Aborti. Cefalea. "'' · S. M. + + n. 4 in. di Bismucol da 5 cc. Urina: idem. Saliva: idem. N. 27. Ammalato L. E. : Sifilide antica curata. \\' - n. 8 in. di Bismuco·l da 4 c8. Urina•: idem. Saliva: iéi·e·m . N. 28 Amn1ala.t a L. ·C. Po11iade·n ite. E1J.at0 e splenomega~ia. W. S. M. + + + i1. 6 in. di Qt1inby da 3 cc. Urina: idem. Saliva: ide1n. N. 29. Ammalata L. A. ·C·efa1ea.. 4 Aborti. \V. + + + n . 2 in. di Casbis d·a 2 c·c. Urina: idiEun. Saliva: idem. N. 30. Ammalata M. C. : Vaste gomme ulcera,t e al1e .gamib,e W. S. M. + + + n. 10 in. di .Spiro1bismol da 2 . e.e. Urina: jcl•em. S.altva: idam . N. 31. Ammalata P. I. : Sifilide antica poco, curata. W. + + + n. 10 in. di Bismt1col da 5 .cc. Urina: idem. Sialiva: idem. N . 32. Amm.alata1 P. D. : ,Sifilide· da 8 m1esi vV. + + Secondo trattamento n. 2 in. di Casbis da 2 cc. Urina: idem. Saliva: idem. N. 33. Amrnal.ato P. G. : Sl:ilfilide anticia .. Emiplegia destra. W . ,s . M. + + + n. 2 in. di Quiil1by da 3 ·OC. Urtna: idlem. Saliva: idem. N. 34. Amrnalaita P . N. Placche to.n sillari. W. + + + nJ. 9 .di Quinby .aa 3 e.e. Urina : idem. Saliva: ide1m . N. 35. Ammalato. P . .G.: Ta1b e do-r!sale. \\T. -+- n . 5 in. di Bism11col da 5 cc. Urina: idem. Saliva: idem. N. 36. Ammalato R. E.: Po:stt1mi meningite, Si.f ilide da 9 anni: -po.co• curata vV. + + + n. 6 in. di Bismuool ,a.a 5 oc. Urinar: icleim. S,a liva: idem. N. 37. Ammalato R. C. : Sifiloma frenulo· W . S. + + n. 2 in. di Oleo-Bi-R·oche da 2 cc. Urina: idem. Saliv.a: id.em. N. 38. AmmaJ.ato R. ·G. : Sifilom,a. meato UJ'>etrale \V ..S. M. + + + n . 3 in. di Quinby da 3 cc. Urina: idlemi. .s 1aliva: id1em. N . 39. Ammalato S. P. Gomma l1lcera1t.a al glande. W. S. + + M. + n. 3 in. di Spirobismol ·d a 2 cc. Urina: idem. Saliva: id·em. N. 4.l{). Amimralato .S'. P '. : .S'i1fi.li'de da 12 anni. \\"'. + + + n. 9 in. di Allesann da 2 e.e. Urina: jd,em. Saliva: idem. N. 41. Aro.malata S. D.: Esuberainti •con.dilomi anali e vulvari. Pl·aic:ch.e labbI·a. W. S. ì\1. + + + n. 2 in. di Spirobisn1ol da 2 .cc. Urina: idem. StaJ.i va: idem. N. 42. Ammalato 6'. G. : Si;filid.e antica. Da 10 anni n-essunia .curai. v\1 . s.. M. + + + n. 1 in. di Ole10-Bi-Roche da 2 •CC. Urina: id.ero. Saliva: idem. N. 43. Am·maJ.ato S. G. : Sifi1oma al glancle. Re s·eo1a. '""' . ~. M. ·t .J_ + n . 7 in. di Ca e:: l) i s da 2 re. Urin.a: jdeTP1. Saliva: idem. N. 44. Am1na! a ta S. ~I. : Sifilide antica c111

.

'

143S

8EZIONE PRATICA

1

rata con 914 ·e q11indi co n Bismu.col \,'\''. S. M. + + + Secorid-0 trattamento n. 11 in. di Bi:smucol da 5 .cc. Urina: id em . Saliva : id·em. N. 4'5. Amma:lata T. G. : Sifilid·e antica trascurata. W. S. M. + + n. 3 in. di Bisn1uthoidol da 2 cc. Urina: idem. Saliva: idem. N. 46. Ammalata U. N.: Siftlidle a.a 4 anni. Piaghe. gambe. \V. - S. M. + n. 8 in. di Bismuthoido·l da 2 c,c. ,Seoond·o• trattamento urina: idem. Salfva: id·em. N. 47. Ammal·ato V. A.: Sifilide da 3 m•e1si. Roseola \\T. + + + n ,. 8 in. di Quinby da 3 cc. Ur ina: idem . .Saliva.: idem. ~- 48. .t\.mmalato V. S. : Aneurisma aortico. \\7. S'. NI. - S·econd.o trattamen'to1. n . 6 in. di S.pirobi smo1 da 2 cc. Urina: idJem. S1aliva: idem. Rl S l ' LT.-\TI OTTENUTI. Nell'urina ~i 47 indivij11i, sottoposti a Bi-terapia, ho pott1to costa11teme11te, a varie rip~ese, mettere in evidenza jl Bi. Dei !118 !sogge,t ti, da cui si pr:e1evava tale mate !iale, uno solo ha faitto ecce12:io ne: il n. 24. In questo individuo, nell'eliminazione d el Bi, attraverso il renie, si è notata una marcata, interrnitte11za che, verosimilmente, non dipend e dalla qualità d el p·t~odotto g·iacchè in altri q11attro siogg-e tti, Cl.li si in~e.ttava u·g·ua·l mente Ca·sbis, tale fenom,eno non ebbe mai a Vleritficarsi. Probabil·m·ente, n·el n. 24, so.n o anormali condj zioni delle f11nzioni reniali che g.ener•ano .' Cl O. 1

1

0

1

-

1

Nella saliva di 4.8 individui sottopo:sti al Bit errupia n,on p.otei, -pur a:ven d'olai 1esamina.ta a varie i·iprese, mai rinvenire Bi e ciò contrariamente a quanto altri ricercato1r i hanno afferm a to. L 'es a.tte·z za clella tecnica ·eseg"llita, ·c he mi ha consentito l'allonta11.amento di: ogni cat1sa di err ar.e, la co·stanza dei risultati ottenuti mi consento11.o di n·egare re cis·a111ent.e qu.esta evenieniza. CONCLUSIONI. 1

In d·efini tiva d unqu1e : I. Fra tutti i metoid i ·sen\Sibili, capaci e.io-è di rivelare il. Bi contenuto in li.evissim1e trace.e 11ei liquidi 0 rganici, i'l miglio.J'1e è que1lo cli 1

AU!bry.

II. E sso è netta·m .ente specifico. III. U sa.ndolo si .p uò in·coir r,e r e in p a reccl1ie ca11s,e di· errori .c he, no n allontaniate, f a·l·sano i r isl1ltati .finali. IV. Il re·attivo di A11bry m odificato con1e a·v.a11ti ho eletto, è eg·ualm.e.nt.e sensibilissimo e S])eci.fico, evita qu·alc:he causa di erro·r e · (eccess o d ' a cido nitrico), p resent ~ il vantaggio di una lum.g·a conserv·azio·n e. L,e so·stanze org·anich·e d ell '11rina, a fin~ di 1-ispa.rmio di tempo' si p o:ssono, con egualr\ esattezza, distruggere col metodo proposto da. D a.niger e Flaudin (acid·o ·s_o lfo rico). Meto·do, è bene ri1)eterlo, applicabile solo all'urin a . 1

,1.

1

·


1434

I L POLICLIN ICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

l

OSSERVAZIONI CLINICHE ~ • O SPEDALE

l NFANTlLE

cc CESARE

ARRIGO»

DI ALESSANDRIA.

Sulla meningite da varicella (*) per il dott. GIOVANNI DE TONI prim.a:rio p ediatira e direttoLTe. 1

Fr'a 1e1 mal1attie 1esruntematiche d·ell'itnfanz,iJa la variceJla è no1to ri.amem.te la1più benigna, sii~ P er i·l de.corso cl.inioo, le cui ripercussioni sullo staito gen1eil'la1e1 deli'{)·r ganism.o non sono quasi ~ai t.emibili, che per la rarità con cui sopragp;1l1ngono eventuali complicazioni; si comprende 11erciò come generalmente sia medici che profani, non annettano alcuna importanza a qn esta malattia, p er la quale l'obbligo di deDl1ncia fu stabilito soltanto allo scopo di evita r e che P·er un deplorevole errore diagnostico . . ' p assi inosservato qualche caso di vaiolo. ~ila .Sie le complicazi·ornd d·e11a vani.cella sono n1olto· ·f1are, e.s se non sono p·o i ·ecoez.i onali e ' no·n ·ooin.o· nepp,u re sfornite di quà.11siasi g·.ravità, com.e ge·neralm.ein te si crede; all 'inconrtro, esse possono prese.ntarie talo·r a un,a stnto.m ia tologia a.n che impon811lte. Noi paisse,r em·o· rapidamente m raJS1segna l1e complic·a.zioni a cairioo d.el sistema nervos·o, J.e quali, fra tutte le alt:rie, sono certamente. le P'i ù interessaDJti .e 1e rpiù d.egne di esseire con.o.sciute. Fenomeni nervosi di grado .anc·h e notevole . ' s1 possono aver.e anzitutto nello stadio prodromico, gener.a.Jmente nel gli.orno p·:r1aoedente 1' esantem:a. Essi .sono caratterizzati so1p ratutto ella ·C~nvu·LsiOOlli · (Kassowitz (1), Hun.t eir (2), . Tham (3), Cerf (4) ), talora alternate co1n p1eriodi ·d i 1sopove, e acco,m pagnate .q ualche volta da tu1I1b·e del :riespiro, da piéirdita de ll1a ·c·oscie1I11Za da elimiJilazione involontaria di feci ,e urine.' ·Collai comparsa del.I' esante·m a, tutti questi sdntomi si dileguano; ad .essi perciò n.oi non possiamo .aissegnai:re srp.eciale i.m portan.za, nè dobb:ianno .iJnrv,o care, per la loro inteirp•r etazaone, un'azion1e specifica della tq.ssina vM"iceJl,o sa; i·n effetto noi riscontriamo spesso fooomeni anai1oghi non solo .ne.il.o staidio prodr.omi·co degli ·a ltri esantemi (scarlattina mio'lfuill{)) ma ' arte anche 1durante l 'invasio'Ile ·deJl~' p-iù g.I1a.Jl p1 d el1e ma1a.t tie if!lifettiive ed in genier e ilI1. tutte le malattie febbrili. Noi presaind el'!ern.o pereiò da. 1quesiti banali s into.mi d'irritazione corticale, per occuparci d-ei quadri mo:r.bosi che p•o ssono· ineargere con secutivam ente a Jl a varicelìa, una o du·e e an. 1

1

1

1

1

1

1

1

( *) D a l1na comunicazione aJla . ezione pie-

1nontese de·l la Società italiana di pediatria. (~ed ut1 cl·~ l 12 febbraio 192-1.).

che l)iù setti1nane do1p o l 'ap1)ariz.ion,e dell'esai1_ tem.a, quaJ:l!do d'ii q111eisio per lo più non rima11gono ch e :scarse ve.s tigia.. Sono qu.esti i casi che m~ggio1~·e1Dte è necessairio tein er preseinti, p1er ev1tar:e di ess·e1~e tr•a tti su di una falsa swa.da. L ·e comiplicazioni a oariiC~o del sistema nervoso, p1erif.eri.c;o :sono press.ochè eeooz.i-01n ali · noi possediamo urna. iso~a .01ss'.e1rvaiziiorne .cli nie~rite ottic•a ])iliate:nalE:} (Chave1m1a1c (5) ) , -e1 ·dlu1ei casi di pro lineurit.e1; 1'P1e1r1umo ·d i qu1e1sti, la .c.u i ·de.s.c;rizione v~nne fatta da Camus e Sézary (6), non può su1ss1ster1e ·dulblbio alcuno.: s~ t~attava di un baimb1nio di 6 anini, .che subito, ·do.p o di aver .su, pierr.,ato la v.a;ric·eil1a, a.mm.alò di p,o.l inie1ulflte co·n miosite .consecUitiVla. Ma se. non: sd. pos1sono SIOllevavei oib:biezioni ·c·o ntro questo caJSO, peir il quale la d.tag.nosi era stata fatta da Déj érine, I1J0n si può dire aJ,t~ettan.to del caso, di Allaire (7), co.n0eirnierr1te1 un ~ambino dj 8 anni, il qtt.a1.e un mes.e dop.01 l'eruzione ,di una va.ricell:1 ccxmp'1i cata ,da, •0tite·, prteSJemitò vo1ce J11asale r'iguJrgito, ecic. QtlJesti si1n tomi not()ir tiamente' ooratterizzano la polin°e urite post-difterica, e per." . . c10 noi 1s1amoi auto·riz,zart:i a piens1are che essi pot.es:se:ro :dle·:r.iivairte 1a 101ro ietiologi.a dia qualch.e localizz,az:Lone del lbaicllo ·dfu Loffi.e1r', passata inosservata, come noo id i r'aJdo· avvi1eme. · Mia;ggiolfle inlte·:riesse presentamio1i rapporti tJra l"a varicella e le tossinrfezioni dei gangli spiIl!alti., .quali ed! ~sempto l'heirpes zostelr". Dopo Iie prime 01ss1er'Vazi oni 1cli von Bokay (8) , che furono accolte co1n mcredulità .quasi gienieralre, si ·è andata rac.oo-glienido i111 pr:01po1&ito, ·dUra'IlJte .q11,e.sti ultimi trrient' ann-i, uniai ricca ie ,docum1eJ11tata 1Ctasis.tica, .c·h e non p·uò fia:ne meno d 'impr'essionare chi eSlamànf d f.atti ·Con .s pirito :ser.elilJo ie .J'i s-0ttJ01p10nga ad unla1 .critica obbiettiva. i\: quie1sto piri0p0sito., r'iicortderò in·cddellllta.1mente che nel nostro ospedale avemmo occasi·one recentemente di fare un'osservazione estremament:e suggestiva di varicella da herpes zoster: per i particolari rimandiamo al lavo.re di Fornara ed Artom (9), i quali hanno illl1strato q11esio caso interessante~ Un'altra malattia che ha indubbiamente d1ell1e r.elaziOJlli, ~per ·quainto ne si'a soo.nosciuto il mecoairuismo, .con l'herpes 2101sster e la varicella, è lai oo•I1ea; noi diremo p1e;rciò brevemente anche di questa forma morbosa, interrompein1do momemitanieamente l'.o•rtdlinie ·delJ1a n.oSitra esposizione. La corea co·m e c·o mplicazione della varicella fu notata con una certa fr.e quenza; ricorde.r emo l ' osservazione di Menka (10), p:li otto casi di l\ilal{enzic (11 ), q11ell0 di Netter (12) . P er taluno può forse sussistere il dubbio ma ' per altri, come ad esempio per il caso di Netter, non è possibile ammettere una pura coin cidenza. 1

1

1

1

1

1

0


{ANNO

XXXI,

FASC.

44)

143i

SEZIONE PRATICA

E veniam.o ai pairl18Jre del.}e ·oompJ.1cazioni a crurico· del midollo spinaJ1e: lei osse.rv·azioni non . ' mieno sono n .u mier.ose, ma Ill()n sono p;erc10 priv·ei d'mteressre. Noi trovriamo aiilizitutto il caso di Gay (13) : bambino di 2 anni e mezzo, che 15 gion1i dopo la eruzione di varicella, presentò una paraplegia, senza convulsioni, .c he durò tre settimane; la funzionalità motoria si ristabilì poi qt1asi completamente, e solo in questa epoca il paziente cadde sotto l'osservazione dell'A.; egli riferisce che il m .alato camminava a g·ambe divaricate, con andatura alq~anto spastica, i rifJ..essi te:p.dinei .erano deboli, e la sensibilità era abolita nelle porzioni distali deg·li arti inferiori. Come :si vede,. qllesto caso presenta una sintomatologia alquanto complessa, e di difficile interpr.e tazion-e , ta.nto più che ci mancano i dati dell'es.ame elettrico, che non venne eseguito. Parimente com1plicato, non pe r 1a :stntomato1ogia, · ma per d. preoedenti morbosi, è il caso .osseirvato dial Marfami (14), 1e l'A. stesso riconobbe che i11 esso non può essere invocata la :sola varicella, nella gen.esi della poliomieiite.. Maggiormente 'P·eI"Sluasivi ci semibiranio i oasi di Rossi (15) 1e dii Smith (16) : n·eil rp1rimo si t1~at­ tav.a d·i Uil1 b arnJbi1n101 1dri 11 mesi, i;'Oib usto e s·enza MCUin ·precedem.te moI1boso, ii quale p.res€Jllitò UJI1' eruzio'Ille dli viaric€lla, e.on feb1 b re eleva.t a e ·CODJtJeroporaneamieD!be moooplegia del bI"accio destro, l 'A. escluse la possibilità di una poliomielite1 epi!demioa,, perclliè fu oolpito .finJ ·d al1l'inri.'ZLo un sol10 .a.irto, per.chè mancò in s,eguito la atrofi~, e perchè la guarigione fu completa e abba.s tanza rapida. Nel caso di Smith, il paziente ,era lln bramb·ino 1d i 7 aninii. il quale, due ·settimian.e do·p 0 la comparlSa .dell',e.r t1zione va1ric-ello:sa, p1nesentò paresi d·egli arti iniferi01ri e diel1' arto superiJo-r·e idi sinistra, co.n ipo.estesia, e p181T·dita ·di foci 1e urinie1; i si11t -01mi 1entam1ent.e regredirono ed il bambina fu dimesso guarito .dJ01po .dUJe mes'ir di deg.enz.a. Più numerose. e, ciò eh.e p 1iù CC?n.ta., basate su più solidi fondamenti, sono le osservazioni di -enoofatlti.ti complica.n .ti la varioe.11a. C·it:e-r1e·m o .a.nzd,t u.tto· un'in.1:Jer1essant,e oSJservazto nie. di M.ar' falilJ (17) : in uina. 'bamb·1DJa :dli 22 me,s.i, p ìO·CO d01po I.a varicella, co•mp.arv.er~ i!mipir ovvisa.mente ptosi !bila.tierale, stralbi\Smo 1divierrgente ed .ofta1mop1l•egia ·ootei:rna; reaz1i0Tue p·upil1la1re . e fondo .dJeJl'oie10Mo noNna1i. Gli .altri n 1e:rvi ooamiirci ' .erano integri. N1on. minor.e inrt1e ~e1s;se pìreisenta il aa~so riportato nell'eccellente mem·o·r i.a di Cacc,ia (18) : bia.mibiDJ01 di 1:J'r.e anni, chie1 15 gio.mi dopo l 1 1 e~ru1Jio,llle di vruri.c1el1a 1p:rleiS1entò disturbt dJella ·loquela, aind·rutu'I"a incerta a tipo p1aireti.Co (spiecialmie.nte pametioo 1 arto inf.erior.e die.stro) e 1

·1 eg·gier'1Iliente spasti·co, tremore inteinzionale, l-e1ggier.a iipert-OfilJia, ·rifte&s·i ten1dllinei vivaci, Bamrnski a d1eisi:Lrla. I mUJSCOli ed i ne·rvi ap·p ariv.ano 1o orrn.ali aJtl/ieisame· el.Jettiri'ÙO. Alta p•untu.Pa lomJb.aiI1e, il liqudtdo. esce sotto mo.dica prretSisione, lirrnp·td1ss.im01, noni forma 11etioo1lo, glicorachila narmale, allb.u mina g·r. 0,00 %o, s·carsi.Slsjm:i lintfociti neJ 1siedimento, cultTure ste·rti.1i. I . foo.o\.., meni, dopo a1c.ooi g·iornrii stazi.o·narii, r.e·g.:nediroI10 raJpiidam.e.nte e doipo q111attiro settill)3.ID.Je i'1 1paziente abband01na;v.a la c.1inica perf.ettamem.te gu.Mi to. N·on inalto d'issimd.~ei .dJal pirie-cooente è il caso 1ilpwtato n:ell ' ac.c ur·ato lavoro <fi MiV1~1w e D·a vidson (19) : .s i trattava di un bambino di 2 anni e mezzo, che al 15° giorno di una varicella legg·era, impirovvisamente non fu più capac~ di reggersi in piedi, presentò disturbi d.ella p a rola, 'tremore della lingua, del capo e delle g·ambe. In un mese guarigione completa. I:µ e.ntrambi questi ·calSi, la co·m pa.rs.a della poltoe.n.oef.aJite no[lJ fu 1acrc.om1pagnata cla. e1evazioni termiche Un po ' diff.erenti sono le sintomiatologie d!ei casti. di o,~1er (20)' ·che 1risoontrò, do·p o la varicell~ un'emiplegia infantile, e di Bouvy (21) che vide :svilllipp1arsi in un ba.nIDino di t r e ann,i it qt1rudtro classic.o· della .s.c.e.r osi R placche. 1

1

1

1

1

1

1

Nelle stari€ cliniche degli ammalati, dei quali ci si:a:mo· tfino, a,d ora intr-attelO.Juti, no·i n-0n a:bbiamo trovato alct1n accenno a sintomi che • attestasserio in mo,dlo si-curio dJe111a oomp1arte.cipaizione d·e1le mooingi a:l J)!l".oieesiso• t°'.ssri-infettiv10 oomplic:am.te la varicella. N 0 i poss1edia.ino pierò aJ.crme -altrie osserrVaZiioni, cbiei ci 1dimostiria.ino 1a po.s sibilità di unia localizza.z.i.one pire · cipl1amente meningea. Il Mya (22) notò in un b1ambiino di 13 mesi, norve gio rtni dovo, un'.e;ruzione 1di v.a 1rioèlJ1a, UlI1J b;rusoo :M.talz10 termioo. ·etd il rna1ttino. ~eg;oonte, ·COin·v u·l .sioru cloniche a carie.o d1e1ll'a· branca inif:eirio·r.e del f.ac-ciaJe di deistra, della mert:à ,destT!a de,l la ling11ia, e s•u c.oessivamelllte, degl,i arti di diestria. Egli :f.eoo ·diiag·no,si :di men.i,n gite tu;b.er:c.0lal'1e .e praticò .. la par.acentesi dei ventricoli laterali, ritirando grazi.se .a.id 1e1ssa '51() oc . .idi liq.u:iJdo, legge1rm1em.te tinto 1da,1l'-emo1g·Lo!bilna. Lo stesso· g·iorilJo il p1azi1~nte morì, 1doipo a veir i)l!'{es1 e intate co·n vu lstoni anche 1a .crur'iCio d:el faoc.ia1ei 'di :sin:iistra. All' aut01psia il Mya ebbe la sorpresa .di trov.a re in luogoi d1e1ll.a S10S1pettata meniingite1 tuib1ercola,.re, :una p1aiahJmemingite mtern.a, e1m o1r1riag·:Lca, con essudato sp1e1cialrrnie1I1te . ab1bo1I1Jqante in ooirrispondenza d ella fossa cerebrale media di sin;i!s tra. 1

1

1

.

.

..


1436

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44] •

rvie:r;to completamente studiati sono i due casi riportati da. K·op1lik (23), mia pUJre iessi so!OJO ugua.l mentie inter.essanti p1er l 'errore di diag.notS.i a cU!i died·ero luog-0; si t11attava di duie b·a.mbini, che dal 10° al 14° gio·r no dopo la varicell'.a, p1I'esenta.ro110. Ullla, sdnitoim a.t ologia simile irn tutto a ·quell.a de.Ila me!I1ingite tuberc.ola~e, _ oon SOtP1ore wesce·ntie·, ·dtelirto, f.elbbfle, agiitazi.o n•e, leggei~a idroic efalia e p1ar1e1si die gli arti. Q·uesti sintom.ii,' in luogio di p11"01g redi:re fa,t.almente, .dJo·p o un certo tem.po si atte·n uaron()· e si ebb·e ra.p ida gu:a·r'igi.on·e senz,a alcun.a paralisi •p 1ermaTuerute. Il Koplik allo·ra, rinunciò alla primiti.v.a diagnosi di meningite tuJbercolatre, e pen1sò .a.id UJ11J semplice m.eni:rugismo. Ricol1CLetI"ò infiille la r.eoontissima1 0isservaz:Lone di meningite str.epto~occica postv.aricellosa, fatta. da. L1emiobl1e .e ThiellemMt (24) ; si trattava di U111a b·&mbina di 5 anll1.i, nella quale la mieni·ngitle ebbe inJiz,i o ~ruS·CO e f1ebbrjle •CO.Il €/V10r lu11ione 1:riap1·darn1ente fa.t ai1e (36 or·e). Per quante ricerche bibliografiche abbia fatto·, n101n mi è stato. dato di tr·ovarr.e riportate altrie osS1e1"V'azioo.i tSicurre di meningite da varioell.a, 10,l trre al·lie quatt:rio ohei ho più SIO·p1r a rioo:rida1to. Aggiungerò eh.e i ca,si v.e.riamente1 interessMlti dal p'unto di vista. diagnostico· sono soJtanito i .p rimi tJr:e•, 'djlllJa111zi ai quali dei clini·ci del valore di Mya e di Koplik, poterono essere tir.atti in enroI1e, :sì da p1ens·a re a<l una meningite tubercolare. Nell'ultim·o ca.so infattli 1a meningite p1uTUle.nta r'ietntr'a va .evideintemiente nlel qua.dro di una sep•si genei!"ale secondaria .a i p1 assaggi,o· iinJ .cire.o lo di strreip tococchr1, p.en.etJrati rpriob·abi1'm.ente da una pustola v.aricie ll·o sa 1

1

1

ilnifiettata,.

No1n sa.rà pieirciò inutil1e rip·o1rtar·e, una1n1ostra. osisie·r va.zione ·persi0tI1.ale, nell1a ·qua1e ili d1eic,o·rso clinico e le ricerche di lanoratorio·, ci spinsero parimie·n te in ptr i·m10 tempo a, fare diagnosi pi:roibahile 'd i meningite tuibe.rcolarre. V. Ad·elina, di anni 3 e mezzo, da Lu Mon-

ferrato (Alessandria). Nulla di particolare nel gentilizio. La paz. è l'ultima di 5 figli tutti viventi. Anamnesi riemota s.enz.a pwrtic olari degni di nota. L:a paz. ·entra. ne].l'Ospe.dale infantile « Cesare Arrigo» di Alessandria, per SQSrpetto ·d!i ~eningite1• V.enti gi olI'ni p·r ima de·11 'ingriesoo, la ìl}arn.b ina ebbe u•n 'intensa eruzion1e di vartic1ella,, con f.ebbr.e; .oeis.sat.o. l' esrun.tema., oo·mp rurve •llll!a fe·bbr!e a, tip·o i·n terroiittente, con . acme. 1$fI".a[te1 talo,ra aJl!Che d~1 40°. La bambina accusava cefalea; ma il curante non .:riscontrava alcuni s intomo· a11'.esa~ obrb iettivo. Negli ultimi gio1 rnd sono .compM'si ciliari sintomi moo.ingei. E. O. Gr:av.e deipertimento; son.o ancora visibili qua e l à numerosi elementi di varicella., in staidio cicatriziaJe o crostoso. Nullai allo scheletro; micropoliad€nia generalizzata. Nulla al cuore ed ai polmoni. Il fegato è in limiti. Si palpa la milza l.eggermen.t e ingros1

1

sata. Addo.me avvallato; alvo regolare. Fauci un po ' arrossate. Al sistema nervoso notiamo: marcato str1albismo .coo:werg.oo.te; le1gge:ra ptolSli d·e lla .p·a.]Jpebira destra; :spiccata aDtisoooria (l~ pupilla, sini1stra è molto più cli1atatai ·della d·o otra). Facciale roteg.ro. Discreta. rigidità nru.ca~; €1Vildlenti i due Bru1cLzinski. Patellari un po' torpidi. Babinski a sinistra. l\llarcata iperestesia cutanea. Sensorio integro. Pols.o 132, non nettamente aritmi·co. La puJnOOra 11oirnbare, immedi.aitamnte pnaticata, dà esito a liquido che fuoriesce a zampdil.lo; lini .dJeiculbito la.teraile se ne ra.ccolgooo 25 .cc. l·l liquo1r non è .p1er.fiettamiente lim;p ido ed è xaiilltocromiic·o. CcllulJe 78 per mmc. (fo1rmu.1a : 68% linlfìoti'ci, 14% ipoilinuJcll.eiati, 30o/ci cellule .ependimali). Albumina 0,58 % (Brandberg); legg·era ipoglicorachia: 0,40 %. Pandy postitiva, Boveri p1ositiva in 6'. Nonn.e--Apelt p.er stratifi,aazi-0ne positiva. W1ei.ch·br0idt posjtiva.. Non eseguimmo la ·rteazio1I1e1 del tnptofaIlJO, :s'e oondo Ajell.o, i1IlJ cat1sa della. xantocTO.mia. Rewzione ·di WaSiseirm.anin. in liquido mattivo' : nega.t iva. Il ltqui.do noin CO'ag'Ula srpontaneamie nte e nemmeno p·er :aggi.iunta di 4 gooC!e di si.e:ro .frleSlco. Cultu·r e in agar .semplric€i .ed ~ ,agrur 1~sctite: $tlerr!iJlti. Il li•qutdo Lasciato a 1S1è forma un rlagnatJeJ.o .c.airatte.risti·co: iall'1esame microsoopic.o non iSi tro·Ya il bacillo di Koch. Una p.a rte del liquido viene inoculato in ·ca via. La malata rimane degente 4 giairni in ospedale; la temperatura che al momento del ricovero è di 38,4 raggiunge la sera i 39,9 e nei giorni successivi oscilla tra i 38° ed i 39°. Al terzo gi-OtI'lllJO ·di dlegeinza, ·o ltre ai &irn. tomi .sop1 r acitallli, ri:sc011Jtriam-0 r.e1tr'azi:iOiile in ft1erssio1I1e degli a.rti i·nferiQIM:, a canie ·di f11cile é paresi dell'arto infeiriore di s.inistra. La 'bambtnia è sempre mol.to agitata, 1con inteirvall!i «ii assopimento. Tra gli altri esami, ri·oorde.riemo ,s oltanto che 11a cutirea1Ziolille al.ila Pi~quet fu negati va e che nesst1n dato interessante ottenemmo dall'esarn1ej m·o.rfo,l o·g ico deil 1sangue ei ·dall'es.rume· :dleJJ.e uirine. L '·e,samie .de~l'.01~ecchio1, piratiieato ·dal 1p rimairio otoiatra: del nio stro o.sip1ed•ale. dotto1r B1orloJ.otti, dim,o strò ccmdizioru p,erfietta1m1ente .norma.J.i delllie m·embran1e timpamiche,. ed! 1e1scl;use .qualsiasi p.ro-0ess10 fl-ogitstiioor i1n atto a ,C'airico de·g li ·o rgani dell' au·d1zione. 1

1

1Djjn1anlZti. 1ad umia .si.n tomato1ogia .cOt&ì t.ip.iC:JJ ,e co&.ì. i1n1 poniente, il a .dia.gnosi .che si prese~tò sutbito lqg:LclamenJte ·al nostro iraziocini·o, fu .qruella di meniinlgite tubercoila:rie. Noi esitammo però a lungo 1dinainzi alla terribile diagin·o~s,i e cer.carnrmo coni ·C'll!Ta dti. .e scludere1.e altr.e fio rme morbose ·C'he e:ra possibi1e invoeaire J11eùla .d~ag;no,si ·diff errenzia1le per l 'intenprr etazione etiologi·ca d1el no1str10, oe1aso. 11 n101srt:.ro p1eilJsri.ero si era ~rivolto naturalmente, anzJtutto, alle ·o.t iti me1die; que.s te co:n1plicazioni non sooo fl:riequenti I11e1la varice}. la., ,8 s01I10 più ltevi che nella sc.arlat.tina e r11e~tl.a difterite; .p erò sono stati ·desc1itti .e.asi gravi di maistoiiiditi, .asoessi m.eningei, trombo.si del seno laterale, ecc. derivanti da una otite postvaricellosa (25). I caratteri del li1


(ANNO XXXI,

FASC.

44]

quor p eir sie steis si, escluidevano seriz.' altro la possiibilità di uina m·e nlingite pur'Ulenta; ma noli 1)1o teviamo fcxr.se trovairci di froin te ad una 1serrnp li~e. lep:t o,m emtngit& stero·s a, ctorè ad una reazione a1S1ert tic.a dteùr1e meningi di fronte a1l 'irritazion1e pro.d otta da un focolaio finitimo di. o.tite m1e·dla pfl]rul1enta. L, eisiame OOOSC{l~ pi1C'-0, c.o me ·d i·cemmo più sop·ra, din1·0•strò la peirf.eit ta integrità d ell' or'eochi,01 m1e1dio e ci perm tse p1e:r.cti.ò di 1e1sclud10re la diagnosi di. meniilg.ite 1sierosa1 1otoig1einia. A 1quemo piunito rtcord.erò in,cidentalment.e che in llJila l'e cente discUS1sion1e a prop osito· di un ·c aso ·di 1sriìnd~ome meni11gea osse.irva.to da G. Laro·che e Quioc (26) durante il decorso 1d!eJ molibillo in un bamJbd.no di 11 anni, nel qual.e ca.so la foolb;re era. elevata, il liiq uor torbido e asetti>Co, ma ricco di linfociti, ·1a sintomatologia imponente, ma con evoluzione rapidamente benigna, il Guinon pr,eferì pie([)Jsa11e a.id um'·o tite rimasta inooiseir. vata, e .ciò .ad oil/ta del . raj)e:vto' otos·co·p ico negativo. Quest' A. asseirisoe .cJie spess-0 l 'otite mediia :ctei bamb.irui non è riooo.osciuta dagli speJciali1sti 1e .c:he i isagni clinici s.o no migliori guide 1dlehl'esa.m e locaJe. Noi non ·p enBiamo di p.ote:r· dare ra.gioù1e ail .G uinon ,SQl questo p:unto; .eh.e una 'o(t ite legigiera e ·d'i bre'Vle ,durata possa passa:ve inoss;ervata, ·nulla. di più faci1e ma che un'otite miedia, .ca.pacie di provocaire uha ·reazi.one meningea imponente, con febbre el evata per la dlur.at.a di .anche .due .s.ettimane .e ip1iù (come nel nostro caso), possa lasciare .p erfettamente normale l'imn1agine otoscopica del timpano, e. possa regredire spontane·amente, senza che l'essudato si sia fatto· strada verso l 'interno o verso l'esterno, tutto ciò sembra difficilmente ammis.s ibile. Esclus~1 11 etto1ogia .otitiaa, la quale, com.e è noto, è .di gran lung1a la più fre.que.nte 11elle mend:ng,iti ·Sier·o s e, .esol usa parimente 1'.o rigine 1lUJerti.ca, noi res1ammo .sempr.e p-ill corntermati nella oois tr;a p·rimitiva dia.gioo.si di me. nin·g ite tuberco·lai1~e. ·Confessiamo che n0CC1 anniettemm,o alcuna imp orta!1Zla alla p·regr.e1S1Sa ·vari.c ella..e 1a cons~detranuno come una S€JllpJice ca.u sa astenizzante1 bana1e; in effetto è noto· che la l.ep·t omeningite speci:fie:a ·s i ri·s·oon,.. tra abbastanza .s pesso consecutivamep.te alle malattie infettive dell,'infanzia; qu1e1sta ooiecessione monbosia che è ·f'!1elqu.e-nte p.er il morbillo e p.e1r la perto.s se, può vierifìe'.air;si b ffilichè raram.ente anche per la varicella (27). Esistevan.o inv:ero al cu'Illi ·dati ctli-ni·ci ·c:hB n on ci .davano l,a s1curezzai nella di.agnosj, ma 1ess.i non eran-0 oos1 forti ·da vruere .d a soli ad infirmatr 1a. ~i\id ·esempio jl po·l so non era raJJ.entato, ·e non si n-0tavano nette ariit1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1437

SEZIONE PRATICA

n11ie; la :fieb!br!e .era abbastanza coinsiderevo1lè; non si .n otavano particolari turbe del res·p iro-; rr1 a chi ha 1lung1a prati-e.a ,di m1emngitie tub1eir1c.01larie, c.0 010.s1cie. c·e1rùam·ente1 lo stra.o.rdinarilO polimoirfi.srno di quet.Sta malattta traiditri·c e ecl ir11gam.11evo1e. L '•esito1 negiativo della ·cutireazion1e alJ.a von P~r·quet, no·n c:i feioo so.v e.rchi·a im p~I'lessiio1ne, p•Oi1:18!IlJdO noi •e SS erie a;utJo.r izzat i in co1I1Stder•azion1e del1e1 gravi c.o ndizioni della p,a.zientie, ad ·a.m.m'e1ttJe.rla già in sta.idio aner1gi:co. lVI aggiormentJe du·b b io.Si rimanemrm o òfunan1Zi al rep,0 fto ne1g'ativ-0 · de:i })acilli di K.o ch n1eil te1ioolo; ilil: effietto qwe1stai rioerc.a praticata oon scr.upol1ot5·a esattezza e p azi-ene:a, •e -000 parti~olari accorgimenti di tecnica, ci ha p.erm -esso da .qualche aDlfi.o ·di ri·SCJorntra.re qu!asi .costantemiente i bacilli di Koch nel l1i•qui1do cefalo-rachidiano nei c11si d;i meningite tub1e.r1colai:ne, ·che ca;ddel'lo sotto la n-ostra ·oos1eTv a.zii ocn:e. Ma di f1iOlllfbe a .qu.esti dati n,egativi, n1e avev1aim10 ,di ·p10.sirt.i vi ad ·eisub·ec:r:·anza : citerò sol•<) la ievidenina ·d·ei sintomi basi1liari nel quàdro cliniic.o m.eningitico, la ip·o glic·o1r•achia., l a. limfocitosi 1e l ,ipe.raJb·u mth:ot&i .d el liquor, la. sterilità ·d1el}e .culture ed .iJnlfine, la, xantoerìo mia del li.quo·r , al q11a.le. rep-e rto• 1a m .aggioiranza degli .autori più sp1erimentaiti .a.s1s1egina gralll!de. valioa"e. Rimad)1do per questo airgo·m e·n.to ai più mo1d1eirni tratta:ti rul liquido1 r0elfal.o'""rachi·diano, •e ri·c:orde-r ò 1sol,ta.nto1 che anche roe-c:entissimamen:t e iJ Nettew eibb·e •OCteasione di di.·Ch.iar.a.re, ch'egli da 25 anni .c,on.s~dera J.a xamtocromta ·comie u n indice m 1olto lp·r 'obativo· pierr la 11a tura tl1bercolar.e di una meningite (28). T'Utto .s o•m ma.to, e guidati aITTJcfhe da,l cTiter io1 .dJella 1p ro babilità,· ,che in 1cilinica h.a. un v.a1ocrie ·Clettamente l10IIl trascwr.abd:le, -Cl{)n1cllud.ernmo per una .m e.ningite1 tUJbercolare. Dov·o· qu1attro giorrni di dJegienz.a, ·Che ,erano 1Stati LOJe1c:eS1sari p·eir eisieguir e 1e 101sservazionli. ·e lie 11-:iioorcihe che alblbiaitllJO' rilp•o rtatio dimett.emmio, :da;ll'•o1 s pedalle lai pic·c:ola piaziiemite -chie v1eirr.ne ri·p ortata i3.d rp:aesei d ove ·dimor"ava; noi p·Peg.ammo pe:rò i fami g'lilari di tene.r tcJ. informa-ti .sull' t11lteriore dJeoo,r so clinicio. Bopo al~ cuni gioirlll!i, no-i irioeiv·i amo1 13.J noti·z ia che la b ambina migliora, e naturalmente restiamo un po' incr·e duli; -m a la notizia deJ miglioramento, è c.onfermata in successive riprese. Dopo ·circa sieli ,settimane dalla. diI11isisi•otnie dall'ooip1eda1e, 'lai b,a mbim1a .ci vi enei riip•o rta;ta: ha l'andatura urn p-o c10 incie1r ta, ma i riflessi sono p11esso~hJè ThOO'mali; esistono fatti p :a r'al·i tiici a, 1carico dei muscol·i dieùl'·oicchio sini:stro, iper i ·quali .p T!eghiam101 il primario oc·u lista dell' osrpedaLe, ·prof. Bi.runchi, di :es8Jlninair1e la p.a.zi.ell1te : 1elgli r1Sicont'ra 01fta.lrn1o p1legi,a sia ie,srtem.a 1ahe interna, a sintilstra. .llibiamo m1

1

1

1

1

1

1

1 ,

1

1

1

1

1

'


1438

IL POLICLINICO

v·eduto la ba.m bina dopo altri tre mesi: l ' oftalm1op1legia persisteva inva.riaita; nessun altro fatto .all '•esam€ d1el sisitema. nerv'ooo. ·Come si può interpveitaire eziologicamente il nostro aaso? Noi non ci soffermeremo DJemrn eno a di1scutere. la poosibilità d'i. una meningite tlllbercol'arie guarita e.a a ,qUJesto proposito rif€rireuno, che la caivia :i.nJO.Culata cori il l·iJqllido ·cefa1o-rachidiano fu sacrifi cata dopo 40 g'iorni e non si tro.vò alcun segno macro- o microscop-ico di tubercolizzazione. Crediam·o. di poter esC'l11dere ugualmente che nel nostro caso .si tra.ttasse di una di quelle meningiti sierose in tubercolotici descritte dal Finkelstein; la cutireazione negativa, l'assenz:a, di um/ ad enopati1a trache·otb1ronclùiale o di .altri foc.olai ·di tUJbercolo·s i latente, ci sembrano esclrudiere questa pOS$1:ilbilitJà. N.ell' a.nanmiesi riemota e rp1roosin11a, nod. non troviamo n-eJSISUJna, di quellie ·iiT1f·e.zioni ,o,d intossica.zio.ni, le quali 1possoil!O dare originie aid una men:iing:i.ie s ierosa, a ll 'mfuori dei.lla va:ricell.a, parti.colaJ'llnentet intensa che ha prooedrt1to di pochi giorni l'istituirsi della sindrome meningttica. Ci sembra perciò di aver ragioni suf:ficien.ti per riten·ere che nel nostro caso, noi ci siamo trov.ati d inanzi ad una 1neningite 1

1

sierosa da varicella.

Noi non possiamo emettere alcuna opinione su1l sutbstf!ato àJl.Jatomiico di .quiesta raTa sindrom·e, .aato clle i ·casi finora c·ornoisci'llti sono soltanto quattro (-cOllllpr.eso il: nostro), tre dei quiaN 1etblb•ero esit,o in guia1rigio1D.Je. L'un-iço caso idi cui 1&i .p-0ssiJeda itl 1rep er'to necrosoopico, è queJlo del Mya già ricordatò; rammenteremo soltanto che anche questo A. aveva avuto, in vita, un r .è perto di liquido cefalo-rach i dian'O xantocromico, e che all'autopsia egli riscontrò una pachimeningite interna .emorragica l ocalizzata prevalentemente a lle fosse cerebrali medie. L'russoluta n .ostra igntorama sulJa natlira e 1S'l1ll mo1do ·d/'agi:rle dle!l virt1s varioell·ois.01 ci irr1pediscono di azzardare delle ipotesi sul meccani1smo pato,g enetico della f.01r1I11a moribOISa sulla ·qUJale ci ~amo intrattenuti. A no•i basta .dJi av.er p.01rtato Ulll ·m o·dleisto ieonrtributo olinJ..co ahla -conois aenza di unia malatti a aocor cosi poco ·conosciuta, qual' è la m ieI1ÌJilgite da 1

1

"·oo.oei1a a. BIBLIOGRAFIA

(1) KAsso,VITZ. Die Unitat der i ·a rio la 'Il. V(.2ricella . J ahrb. f . Kind erh. 1873, VI, p. 160. (2) H UNTER. A case of varice lla complicate'(l 1vith co1zv1L lsi oris. IJancet, I , 1875. (3) TRAM. Drei Fall e iion varicella. Jal1rb. f . Kinde1·l1 vo 1. XXV, I e II fa .se. (4) CERF. Une 'l.'aricel l e anormale: convulsions prodromi q1tes. .t\. nn. Méd. Chi r. d11 Centre. Tours . 1904, p. 154.

(5)

[ANNO

XXXI,

FASC.

44J

Névrite optique double à la su.i te de varice lle. Arun.. d'ocul. 1908, (6) CAMUS E SEZARY. Un cas d e névromyosite posflVaricelleuse . R.ev. Neurol. , 1907, p. 393. (7) ALLAIRE. Nevrite pé1iphérique à la suite de la v aricelle. Gaz. méd. d·e Nantes, 1905 CHAVERNAC.

p. 408.

(8) VON IBòKAY F. Das .4.uftreten von Schafblattern tlnter eige1iartige1i Umstèin.den. Arch. f. Kinde.rh., 1892. 1 (9) P. FoRNARA .e M. ARTOM. Cont ~ibuto alla qu.estiorie dei rapporti tra, H erp es Zo sster e variceUa . Ga.zz~ d. osp. e d. clin. 1924,

p. 363.

(1t>)

MENI{O.

(11) (12)

MAKIDNZIE. citato dia NE'l"l'ER. Beitrag zur

Choreiforme Beiu eg'u ,ngen nach V'aricellen. Deut. med. \\loch., 1~9, n. 45.

Netterr-.

Pathologie der va ricellen.. Areh. f. Kind1erh., XXX, ,p . 138. (13) vV. GAY. A case of per'ipheral paralysis foll.oiving i•arwicetla. British ined. Jot1rn. ,

1894, p . 679. (14). A. B. MARFAN. Paralysie spi·n ale surve-

(15)

(16) (17) (18)

nue cliez un enf an.t tuberrculeux attein.t de. tro1fbl es dig_estifs c"[ironiques, à la suite d une va1~icelle et d 'une otite moyenn.e. 1Slemailne médtca1e, 1893, p . 123. G. Rossr. Un ca.so dJi varicella e concomitante monoplegia brachiale destra. Gazz. d. osp. ,e d. olilln. 1903, n.43. D. ç. vV. SMITH. Acute rnyclitis f ollowng va.ricel la . Amer. Journ. Dis. o. Ch. 1915. A . B. MARFAN. Un cas d'ophtalmopl égie extern e d 'o rigine riiicléaire. Arch. de méd. d . e-nf. , 1898, n. 3. G. CACCIA. Con.tributo alla corioscen:.a di ct l cu,1le co11iplicanze della varicella: a rrroposito di un caso di encefalite seco11daria a varice lla. Riv. 1CJ,in. P e·d. 19011, 1

p . 817. (19) R . MILLER e J ....i.\. comxplications

DAVIDSON.

of varicella.

of Ch. Dis. 1914, ro . 15. (20) \t\t .

OSLER.

-

The nervous

British J ourm. '

Principles and practice of me-

. dicine. 8° ediz., 1912, p.. 332. (21) BouvY. lln cas de sclérose en plaques chez un enfant de trois ans à la suite de lg. va1""icelle. (J-0ru rn. de ielin. et de thér.

iruf. 1898, · n. 25, p . 486.

(22)

Localizzaziohi iniziali dell'agente patog eno in, alcune fo1me mor·bo;se di 01igine infettiva. (Sperimental.e, 1893, fa-

MYA.

scicoli 2()-21). (23) KOPLIK H . D iseases of lnfaricy and Childhood. aa .e.diz. p. 313. (24) LENOBLE e. THIELLEl\iIENT. Ménringite à streptocoques conséc·utive à une varicelle. (v . P·r. Méd, 199,..,4, p . 162. (25) LANNOIS ì\l. Olites v aricelleuses. (Rev. hebd. a.e Laryng. Bordeaux, 1904, p. 105). l\IAY ìVI. Otites 1'a1·i ce ll e1ts es . (Thèse de Lyo11. 1906-1907, n. 53). J,.\coo ~L L es otites moyen.nes varice ll euses. (Rev. hebd. d. Lar. Bordeaux, 19(}9, p. 65). (26) .Guy LAROCHE e Quroc. Un cas de mé11irigite mcxtbilleuse. (v. Pr. ~Iéd. 199....3, pagilna 108&). (27) SOFFIA CASTRO. D eux cas de m ériingite tu berculeuse apr·ès la va1·icelle. (Méd. s c:i·einlt.. 1905, p. 179. (.28) >J'ETTER. in Pr. l\'Iéd. 19-2-l, pag. 1~ .

-


[ ..i\NNO

XXXI,

44.]

FASC.

1439

SEZI6NE PRATICA

I

SUNTI E RASSEGNE. SEMIOTICA.

Semeiologi a dello spazio semilunare di Trau be .

1 1

(E. SERGENT. .'.1. ll11.a[PS de _o/fédcc.' agosto 1924). Alc1U1e cons.t atazio11i fatte, negli ultimi an-ni att1·averso il confrQ111to d·ei risultati de l' l 'esame clinico1 c·o!Ill qt.1elli, 1d ell'.e.samie ra.diologico po1n g,onQ in l'i li.ev.o· delle ri.ozi-oni nu1ove intorno al capitolo· della sem,eioJIQ,g i a d.ello spazio di Traube, che si usa co11siderare immutabile e che invece, secondo l'autore me1ita, a.l pari di ta11ti alt!'i, di esseT'e 1 ottoposto a una g·it1sta revisione. •t\11zitt1tto, l)Oicl1è le definizio11i classicl1e dello spazio sen1ill111are, da quella di Traube d el 186_8 a quelle successive di Iaccoud, di Pitres, ecc., n-011 pongo110 la tegio11e in li-miti precisi, 1'4L\.. p11'ef ei·i:sce s ostit11irle c:on .u na definizione più semplice e più })ratica che permetta di tener conto degli org·ani limitrofi e d1eJle .loro va1 i azi oni di vo lu'!11e·, cli posizione, di der1. ità, e ·r i c.01rda i11. p111op·o sito la p·r opria doocrizio11e. E uno ... pazio conve11zi-0nale limitato in basso àal bo·r do co stale inferiore, e in alto cla nna. li11ea spezzata cl1.e })art e clalla cariilagin.e della ' 71 costola, !Segu.e la linea inferiore della ottt1 ità cardia-ca nella sua porzio11e interna, l)Oi la linea inferiore di sono1ità p ol1no11a r e i1ella sua porz.i o ne m.edia1, e, infi11e , la linea a11teriore dell'ott11sità splenica n.ella ·3ua por'zio11e esterna, che rag·gi11nge la X e ~ sto la. sulla liri ea ascella1~e anterior·e. Le con,dizio11Ji ne ce1s3ari e IJer lai co11'ser·vazio• n e dei cara.t.te.ri sen1 ej oit ici i101·m ·a li d ello spazio di Trat1be sono.: a) l ' iritegrità clelle pa rti costitu enti, e cioè della parete cost_paddomi11ale. d ella pleura costale e diafra1nmat.ic1a, del colon .e dell10 sitomaco, àella ling11et ta estern•a del lobo sinistro c1el fegat.o , che rico1Jre la IJ-0 rzio1n .e interna dello ston1aco; b) lo stato di v acuità dello ston1aco e del 1

1

1

o dell'angolo colic-0, che si osserva nell'aerofagia e nelle grandi fermentazioni gastro-intestinali • In t ali casi il diaframma è ricacciato in a lto nella gabbia toracica, e per conseguenza il limite superiore del timpanismo può ess·ere co·n sid e r evolm·en.t.e eleva.t e . U11 'a ltra causa possibile dell'aumento della area timpanica è la presenza di un ascesso gasis:oso sottofrenico.

1

1

1

colon; e) l'int egrild d el to1io e d ella libertà di niov im en,t o del diaf ra1n1na; cl) l 1 iri.teg rità d·egli or g a1i i l irriitrofì.

Le modificazioni dello spazio di Traube poss.ono esseri:e disti11te in 2 grandi tipi: in llno l'aia è ·i ngran.dita , nell ' altro è diminuita o scomparsa. Cause d·ell'i·n grandimerito dell 'a1·ea dello spazio di Tratlbe. Questa mo.dificazione

clinica è trascura·ta dai vari a11tori, non,o. .stant.e che s ia inolto fr·equenite. La. causa più h ~ nale è Ja dilatazione giassosa dello s tomia.ca

1

Cause de lla diminu:.ione o della scomparsa d.ello spazio di Traub e. L 'inve rsiori e degli organi . - È rara m a n·on per questo meno in-

teressante per gli errori di diagnosi di cui può essere -causa. L 'i\ . ne r iferi sce un ca.so di o•rande interess.e ' 1se!ruit10 0011. a ccurato studio ~ clinico e radio-logico . '-'

Le

lesioni della pa'r ete

totaco-addominale .

- H anno impoltanz.a specialmente i flem1noni. le osteo·C'oin driti, i saT:co·111i costali, in gfa1ete di facile. r ic.on-0scim ento. Jf alattie del fegato. Si a nell'ipertro·f ia total e, sia in- qu1ell a p airzial.e de.J lobo s inistvo, l'estre 1nità di qu-eis to lob.o div·e nuta ·P iù sipe1s,.. sa. da, -01igi11e a. una 0 t.tisità che. com1pare dap11)rima nella pa·rt.e i11te 1m.a d e1ll ' a i a, e ·eh.e poi si estenclie vterso, l 'esterno. Jftalattie della niil::.a. Le g·ra11di splenom egali€ possono mascl1erare tutta l'aia, le inedie ne f an110 scomparire l a parte esterna. La dimi11uzione progressiva avviene dall'ester110 all'interno. Jlalatti e del cilore e del p ericardio. Si pt1ò os"er,,are diminuzione dello· spazio di T rat1be nelle notevoli ipertrofie o dilatazioni, m a so1)ratutto n elle pericarditi a grande versa111en to . L.a scomp arsa della so11orità s i ma11ifest.a niella part.e supero-i11te,rina d·ello ·s p.azi o. La sin.fisi pe1i cardica, quando Bi a.ssoci a a ~ infisi p l e11rica IJtl ò deter1ninare. lo stesso iis ultato. i\1alattie del polnio11e siriistro . - Jaccoud ha osservato la di111inuzio11e dell'area son-0ra niella p olmonjte c1el lobo in.ferioir·e. Ta.le diagnosi è resa1 facil e da.gli altri segni di ·epatizzazion e nella stes·s<.i regio11e. La splenopolm 0nite può av.er'e lo stesso effetto" ma la diagnooi n.e è pi1ù d ifficile per l 'an.a logia. con i sinton1i della plet1rite. La ottusità appare nella porzio,n1e1 su1)el'iore .e ,media del lo· spazJ. 0, non so1rp1as1sa. in ge·n e1~e lai estensionie di 1-2 dita trasvrers.e;; e non è accompag•n ata. ·dallo sposta111ento di a ltri organi. Nella tuberco.Josi pol1nonare Paillard ha trovato frequ.ente un abbassan1e,n to pi(t o m.e n.o notevole d eil li,m ite sl1periore della .sonorità, che egli attribuisce 1sia a.11 ' infiltrazianie del processo lingwiform€ , sia allo sviluippo di un en.fisema vicario della base che respinge il diaframma 1

I

1

1

1

1

1

1

1

1

1

\


14.40

TI. POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

f

e lo stomaco. Secondo l 'A. invece, la causa è nella presenza di sinfisi frenocostali dovute alle rea.zioni pleuriche croniche sempr.e presenti in queste forme di tt1bercolosi. A;J alatti e della pleitra destra: Versamento liquido. - Pitres aveva già con-

statato la dirni'Il!uzione dell'area di sonorità i~ un terzo dei casi di pleurite d.estra, attribuertd1ola .aill' abb.a.ssarr11ento1 1del f,eg1ato1. -1Qu'i, sec-0ndo l'A., ancora una vo·l ta ap•p1aire. l'iln,portanzn. d·el fatto.r e· d.ia.fram.rn.ati co1: l'•emidi aframma. del lato della le1sione pleurica, poichè subisc.e gli effe.tti dell.a infiammazione della siero.s a, diviene paretico, oppone una resistenza min.o·r e alla prieS1Sio1n1e ·Mercitata dal versam·enrto· e si abbassa 1sip•o st.amdo il f.egato che· si p·orta in basso 1e aill'intern.o. Pneumotorace. - La dimostrazione dell'intervento ~el fatto.r e diaframmatico, in rapporto alla perdita del tono, , è data dall'esplorazione radiologica quando il versamento gassoso p·e rmette di ved1e:rie lo sp.ostam,en t0: del diafram.ma.. L'a;bibassam.einto, 1diell'•o -ttusità 1e1p.atic:a si eo nstat,a facilmein te nel decubito d1orsale se nello stesso tennipo. vi è Ji,qt1ido1 nella p•l eura. 1

0

1

0

1

"

Malatt·ie della pl~ura sinist1·a: Versamento liquido libero 1iella cavità. -

La esplo·r azione dello spazio di Traube può f ornire dati sulla quantità ·e suù.la evoluzion.e d1e.l v·ersamento, ma fino 1a d un ·certo' punto. I .clas·s ici a.m m.etto no1 che c'è ottuisità d·e llo spazio quando il vensam1ento ·rag~.giunge i 2 o 3 litri. Pitres l'ha trovata in casi di versamento mino.r e, mentre non l'ha trovata in, un v·ersam·e•nto1 che rag"giunse i 2800 cc. Biso gna tener conto1 d·elle dimensioni d·e l to,race. .e de 1la tonicità deJ. diaframma: n1ell 'i.droto.r aoe in.fatti il musco·l o conserva la, p ropria tonicità, mentre può indebolirsi, nel corso di una pleurite infiammatoria. Per valutare ·quindi l'entità di t1n versamento biso.g n.a .ricercare tt1tti gli altri eegm.i, srpocie 101 spostamento' diel cuore, ch e })UÒ tuttavia ·esseire impedito da 3.Jderem.ze. iL.a ev·olu.zione di U1I1 vers1amento· di solito si 1seg·ue rioercando le modi.fica.zio·n i del livello del limite superiore dell'ottusità, nella oonvinizionie che l'abbassamento di qu•e sto li· mite indiahi la regressione diel versamento. Questo m.e todo, .che non è 1sienz.a valore, non è affatto assoluto nei risultati e può, anzi, ingannarie sia perchè in molti casi, forse niella magg'i or parte, la ottusità ·r imane n.etta per 1a p.ersistenza d-ell 'aidd·ensamento polmoniare, o di ispesse membrane pJeuriche, sia perchè non dà importanza all'abbassamento del diaframma. Hébert ha rilevato lo scarso valo.re della discesa della1 linea. d'o.ttusità post.eriore, 1

1

1

1

1

·e si è sfo,r zato di ·dimostra.r e il val,ore più grainde della eleva.zio n·e del limitei inferiore de1l'ottUJsità in avanti, ·d·e·t erminata dalla minor •comi:).ressione d·el diaframma, che è sospinito• i11 alto dalla ma ssa intestinale. L'A., insist.e sul fattore d•ella perdita di tonicità d·el diaframma, i cui spostamenti sono legati a UJDa diffe11enza delle pressioni sop-.ra e sottodiaframmatica. La vairiazion e del limite diel1,ottt1s.ità in avanti 11a valore, per l'appreiZzamento d.ella reg·ressione di un versamento, solo quando è accompagnata da un abbassamento del limit~ posteriore. In-0ltre la precocità frequ·en.te delle aderenze e delle sepime-ntazio1ni d·ella bas.e in avanti, oh.e si oppo·n gono all' asoen:sione del dia,f ra.m ma, :vena.e più eompleSSO· l'insieme d·e i fattori che· de.termina.Ilio i dis]jvelli dei vie.r·sament.i della ple11ra sinistra dimostrando la pr-eponderante i·m1portanza della libertà di movimerito dei 1

1

1

diaframma.. Versa1nerito saccato d ella porzion.e anteroia• terale delia base. - Jacco,ud ha dimostrato che ]e pleutiti SA-ccate d.e.Jla p.orzione atnteriore d.eJ1a baiSJe Sinistra 'POSSOn.0 ·determi.nfa,:r.e la 1

scomparsa della BOillO·r ità de1Lo spa.zio di Traube. L 'A. porta il contributo di una os1servazion.e personale assai dimostrativa. Sinfisi f1~eno-costali. J accoud st11diò la s.comparsa della sonorità dello spazio di Traube, causata dalla prese.n,za di false membranie e di aderenze fra il bordo inferi or.e del polmone sinistro, il diaframma, il perica1rdio da um:a· parte, e la pleuira dall'altra. Egli aveva distinto1 2 tipd. an~.tomo-clinici : l'uno .costituito da .ade.r.enz.e spe•ss.e e ·conti•nue, l'altro da aderenze f~ammantate e lasse. L.e1 aderenz,e sp1esse danno, la st.essa ottusità d·el versamento1. N·el ve1'6.am.ento però si osserva, oltre alla. sporgenza della regione costo-addomin·al·e, l'immobilità d-ella parte intìeriore· del torace. Talvolta si cons.ta:ta l'inv.e1rsione dei movi.m enti n1ei due tempi re.Sipira.t ori, an.alog·a a quella dell·e sinfisi : cc essa tra.e origine dall'inerzia d.eJ diaframma ·e dal1o sp<>stam.ento del nlediastino• v.erso il lato sa.mo. Si oss·e.rva un vero movimento di cc ba scule » tanto più accent.ua.to qua.nto più è marcata la' su-pp1enza funzionale dei movim•e nti roo.pira.tori d·el lato sano·, aissociato p erò nei casi di versamento a lln inarcamento della base, e nei casi ·di sinfisi a. lilla dep·r essione più o m.eno profonda degli ultimi spazi intercostali. L'e.s plorazione inoltre deve comprendere i movimenti della base indietro, che subiscono le stesse modificazioni ma meno profonde e meno appariscenti, in rapporto alla minore mobilità. 1

1


{t\NNO

XXXI,

FASC.

44]

1441

SEZIONE PRATICA

Le aderell!Ze fr•a mmen,tate e lasse danno segi1i ine1n10 evid·enti, posso1n o1 anchei nio n modificare il timpanismo d·elLo spazio semilunare, <> solo· scarsament.e il g·iu.oco dei movimenti 1iesp.irato ri, e.d essere così riconosciute s·o10 all a11t.o,p1sia, o all'indaginei raidioooopica.; op;p ur.e p1ossor10 d,arie una subottusità nella parte st1perio.re d.ello spazio .e un acc·enno alle modificazioni reS1piratori~ provo.cate dalle grandi a.derenz1e. In alauni ca~i si a1cco:m1p agn!ano a rum·Oli di sfregamento, .e ta.lo1r a aumentano l'al''e a d€1llo spazio· semilllULre, ·c ontribu1end10 a n1antenerie il diaframma fi1ssato• aù contorno toracico in una posizione :più elevata. Secondo l'A., queste sinlfisi so,n o1 mo·l to più frequenti di qL1anto comunemente si ritiene, non limitate ai tipi estremi studiati da Jaccot1d, e ne distingue tre tipi: nel primo la situazion1e, lo spe1ss-0re ·e la 1C!0 ntinuità ,d.el1e a·derenze da ottusità dello sp.a zio di Traube, senza vers amento; nel secondo 11a dis1po1sizione dielle ader.enze., mantene n1do· il diaf:r'amma fisso in p·osiz.t one· el·evata ha pieir risultato la pe.rsist.enz,a dellai ,50,n orità ·d·ello spazio1 di Tral1be, anche nel caso di coesistenza di un versamento. abbondante; nel terzo la disposizione delle aderenze incista un versamento poco abbondante della base, che si porta in basso e in avanti, mascherando lo spazio di Traube.. L'introduzione di .ari9- e l'indagine radioscopica permettono di accertare questa interp·r etazione. A crueste sinfisi freno-c ostali si può riportare il complesso di fatti descritti da Loeper e Paillard col nome di perifrenite . Que.s.t a af. f,ezio11€ è cois tituit.a 1da una infi.amma.zio1n1e dei 2 foglietti sierosi, pl e11rico e p erito1n1eail1e:, cl1e rive1ston.01 1e 2 facce del diaframma, di na.tura quasi sempre tuib·eTcola:re. La liesio,n .e d·el diaframma, eh-e può ·essere infiltrato 'cli noduJi tbc. determina l1na paresi più ·o· meno a-ccen.tuata, e la for1nazione di ederenza più o. meIlJO intin1re tra la par.ete, la ·p leu·ra e il perica.rdio, eh.e, associate, alla •Silltfisi sottodiaframma.iica, provocano m.odificazioni della semeiologia dello spazio di Traube varie a seconda d el grado di fissità del muscolo, deli 'altezza e dello spessore dei piastroni .adesivi. Pn.eu.rriotorace. - L'abbassamento del diafra.mn1a può essere conseguenza di un versamento gassoso. sinistro. Le constatazioni fatte dall'_.\., n·ello studio di ca:si di pneumotorace ar~ificiale o spontaneo, con o senza versamento, contrib'u iscono a stabilire e a precisare la importanza del fattore- diaframmatico nello spostamento delle zone di ottusità e di son·orità nel d·ecorso delle affezioni pleuriche. Le deduzi,o ni teoriche e pratiche che si trag1

1

gori-0 dalle nozioni recenti, con1sen1tite da.J.l 'apP1licazion.e sistematica dell'esplorazione raidi o~ 1ogica, oombinata o no col pneumoto,r ace, interes.s ano in p art.icol8Jr mio·do il trattam ento, mostrando, ad esempio, che la indicazione alla toracentesi, nei versamenti plet1rici di sinistra, :non deve esser.e subordinata alla ,c onstatazio·n e dell'ottusità dello. spazio di Tra,ube, la quale può ,e sistere senza versamento, ma per la p.r e .. senza di sinfisi fre.noeo stali. I segni di queste sinfisi debbono ·essere a.ccuratan1ente ric er·cati per evitar.e accide11ti gravi, anche mo·r tali: in ·qualche ca;&o il trequarti è peneitrato nel cuore o nell addome. Un simile errore è certamente m.eno temibile oggi, per i.e cautele maggiori della tecnica, e per l'uso del controllo radio1o,gi.co in ogni ca·so dubbio. 1

1

1

1

1

A. PICCINELLI.

'

1

. MEDICINA. Le cardiopatie dell'adolescenza.

1

1

1

I

1

,

(St THERLAND. British Med. Juorn., 1924, n. 3247). 1

Le malattie ed i disturbi del cuore assurrNmio lln rusp,etto molto div.erso nelle varie età. Du,rante la infanzia e la 1p:r ima giovinezza si riscontra non raramente il reperto di una cardiopatia organica senza che il sogg~tto abtbia soff.erenzei anche :fino alla p1 iù tarda età, mentr·e in altri casi l'affezione dà g~r'.a.vi d-isturbi fin d:alJ'a.d10lesce.nza. V'·è insc,1nma. tutta UJTla ·van.età di manifiestazioni cl1e imipong;ono un accu1·ato .ed atteinto1 esam·e dei singoli 1sogg·1etti per addivienire ad una ' p1·og-n1osi ·esatta e ad un'adatta te.r;apia. L·e .ca.rdiopatie co•ngenite .p a.s s.an10 spesso ioosservate· al piaz.iente ed ai rp1airenti, è il medico che le rileva in occasione di esami per malattie acute. · E noto come la mortalità per vizii congeniti del cuore è molto alta specie nei p·rimi cinque anni di vita per insufficienza cardiaca e difetti di circolazione. Il fatto che il paziente ha raggiunto i 12-15 anni è un segno ·d i progn.o si fa.vorevole. Lo sviluppo g·ener.ale darà al riguardo elemeinti di g·iudizio più precisi. Se l'organismo è ere., sciuto normalmente in rapporto a;ll'età si ·p uò esseri~ si-curi, che il vizio cardiaco' è di li·eve entità. E ciò in c·onformità ·d·eilla legge generale che un difetto congenito della capacità ft1nzionale di un organo è seguito ·aa un corrisp.011dente. dif.etto ne.Ilo sviluppo g.enerale dell'organismo. Un altro elemento da prendere iilJ considerazione è il gen~e di vita che ha condotto il ragazzo. Se questo si è contenuto come tutti i suoi coetanei senza presen-


1442

JJ POLICLINICO

tare a.lcun disturbo o sofferenza, ci si può conclud€r-e per un vizio di grado legg,e ro. La p·resen.z.a di fatti a~oltatori evidenti non ha alcuna importanza pr'°gnosti-ca di fronte al fatto che il ra.gazzo ha potuto eseguire -esercizi fisici, giuocare al foot-ball, al tennis, senza che all'esame si risc.ontri alcun segno di dilatazione o di ip.e rlrofia del ·cuore. D'acco rdo co11 le su esposte considera.zi,o ni è la circo. . 1stanz.a ·eh-e qt1ando il ra.g·azzo ha do.v uto · limitare la sua attività per i sopraggiunti disturbi , all'esame di ri scontrerà ancl1·e la ip1ertrodìa del v.entricolo destro o ·di ru11.bo i ventricoli. La ,terapia. igienica non de.ve .chie ,eseguir-e. i li1niti imp osti da.Ila natu.r a: se il ragazzo ha cond·otto sempre vita ni0·rmale senza alcun disturbo, 11on bisogna con siglia.r e limitazioni; al ragazzo invece al qua.l e gli esercizi fisi,ci prod11con·o qt1a.lcl1e disturbo , bisogna consigliare .ai limitairsi m.a non oltre il punto, pe1r iJ rq llale la n.atura rs t.essa dà l'avvertime:ruto. N°ell' adoles.c•enza è m olto comune una condizion.e cui l' A. propio ne di dare· il nome di cii.ore astenico. Non si tratta ·di una m.alattia, ma di una fo·rma gen,e1ral-e di astenia che si manifesta con sinto.m i di deb ol-ezza c.ardia.ca. I ragaz.zi, che n1e soffrono, .presentano una tende.nz1a a.g l i svenim~nti , alla. p.alpitazione. alla perdita temporanea a.ella conoscenza, agli improvvisi. cambiamenti di c.0 lore, a d·Olori prec.ordiali. In .questi casi l'accertamento della esistenza di una vera ca,I'ldiopatia è n11o lto difficile. Al rig.u ardo 1b isogna prendere in esame i seguenti fatti: 1) l'aum.ento della frequ·en.za d·el battito ca.r:dia-eo; 2) l 'azione irregola:r.e del cuore; 3) la presenza di dilatazj.001e, di S•O·l ito· del v.e,n tric.olo, ·Sini stro; 4). la presenza di uni rumene 1sistolico alla punta. 1) La tacl1ic.ardia non è un sintoma allarm.ante anche quan,do raggiunge i 14-0-100 battiti al n1inuti. Si tratta di un disturbo simpatico o endocrino. Nell'affezione in parola la frequenza è moJto instabile, vari a da ora ad ora, ma quando il sog·g·etto dorme è normale , il che non avviene nelle affezioni tossiche o orga11iche del cuore. 2) Le irregolarità gravi dell'azione cardiaca (fibrillazione aurico1are, blocco cardiaco, ecc.) sono n.ell'adol-escenza molto rarie a1'1cl1e in cais i di vizi organici evidenti. P er l,o più si ha i r.regolarità atriale e.on qualche extrasistole, fatti che non hanno importanza diagnostica peir chè riscontrabili anch.e in indiYi·dl1i che non presentano vizii organici. 3) La dilataz.i.one del c11ore che si ipresen1a dopo e~rcizi fisici e scompare con il .riposo fa escludere la esistenza ·ai vizii organici. 4) La presenza di un leggero soffio sisto1

1

0

1

I

I

[ANNO

XXXI, FASC. 441

Jic-0 alla punta non autorizza ad amm·ette.r e senz'altro un vizio organico. Il soffio, come la dilatazione, è soggetto a m.olte variazioni da ora ad ora, in rapp orto specialmente allo stato di r i1p.o so o di movim ento: ambedue i fatti dipendono verosimilmente dallo stato atonieio dcl cuore. I ve11tricoli non si contraggono valida.m·ente e le valvole n.on si chiudOJlo ermeticamente, donde .u n l1e1g ge·r o reflusso attrav·erso la mitral.e, che provoca il soffio. Negli individui ch·e presentano disturbi da cuore astenico oltre ·quelli a carico dieil c.uore si riscontrano altri fatti che int.egra.J1o la sin1élirQme. Il tono va.s•omo•t ore è bas.so : le estremità sono spesso fredde e violacee, con geloni d 'inve.rno. Il polso è picolo, debole, con 1b assa pressione: diventa quasr:i. n10.r male se il braccio'. è pendente, scom pare qura·si del tutto 1se la ma.no· è s1ol1ev:at1a al disopra della testa. S'P.eSBO si ha albumdUlllria ortostatica. Anche i muscoli, lo stom ac·o, l'intes.tiruo sono· ipotonici. La condizione p uò scompari:ne con l'adolescenza, ma la tendenza a permanere J)iù o n1'eno variata è abbastanza spiccata. L,a cura. co1n1sist.e. 1es1Senzialmente nrel rafforzare l'organismo m-ediante esercizi fisici al1· ari a, a.p1e rta. l\1olto discusso è il così detto cuore atletico. Si tratta di dist11rbi ·car·dia:ci che so·p ravviengo·n o in gi1ovanetti do1p o t1no• sfor'Z-0. Al.J'e.oo.me si t1 ova t1n 'ip1ertrofia cardiaca o anche 11na. se11n~lice dila.tazion:e. È proba.bi~ei ch e la ipertrofia sia in rapporto ad una pregressa . aff ezio,n ,e cardiaca 1e che la dilatazione sia t1na maniif estaziori,e dri u11 cuio re a.stenico. Il così detto ettore da sf01·zo è un'entità che, da,1 punto di vista, 1etiol.og·ico ossia co,m e reffetto di uno sfol'zo l1nico, non appare ben dim,o strata.. _t\nche pe1· le cardiopa.tie degli ado.lescenti i rumori ca.r diaci si distingu1<}1'10 in quielli che conta110 e q,uell i che non conta.n o p.e r la dtiag nosi. Per i primi s'inteind·on o i rumori che in.dicain o 11n vizio valvolar·e grave, ·o ssia Jies io11i che cooducono ad aJterazi·oni ·cardiache prog~essi·v.e e,d alla in1S1Ufficienza. I du·e principali rumori cl1e entrano in questa categoria sonio i·l soffio p.reBistolico d·erl la stenosi mitrale ed il soffio ·diaistolico della insufficienza aortica. Duramte l' ado1oscenza il .soffio p~e­ sistolico te11.cfe ad 8J1te:rar'si, a ·div.eni.re più forte perchè la Lesione iniziaile della fanciul1e.z:za., valvu1it1e del~a mitrale., ha p1r:ovocato un progressivo rootringimento a.ell a mitrale. Con lo svi1upp10 :iil cuore dovrebbe aumentaTe di ,-olume e la mitra.Le ingrandirsi, ma il processo di stenlosi h -a prev.enuto questo ing.randimento. Il soffio .diastolico della insl1f1

1

1

I

1

1,

1

1


[/\NNO

XXXI,

FASC.

44]

1443

SEZIONE PRATICA

ficien.za aiortica è molto più con1une di qu1el che gener.almente si cred.e, per.eh.è non sempre, rilevato. I soffi <<ch e n-011 contano » so110 i sistolici alla punta ·ed alJa basie, ossia quielli che indi·cherebbero in1sl1fficie:niz.a dellia mitrale o lesione .dle lla pulmoniare. Questi soffi non hanno alcun valio re diagnostico, o, alme• no Jlre hanno 'UfilO a--elativo·, in quanto nior1 p.ossono ess.e re. oo.n siderati .s egni di vizii organici se non accompagna.t i ,d a. altri fatti ei sopratutto da quelli forniti dalla palpazione e. d.alla percussioille. Il trattam·ento1 delle ·cardio·p atie n egli adolescenti ha indicazioni speciali. Innanzitutto converrebbe prevenire le endocarditi somministrando do.si generose di salicilato in tutti i sofferenti di poliartrite, sorvegliando sopra t11tto le forme frustre, nelle quali si hanno leggeri doJori articolari, muscolari o tendinei, fatti che non inducono il paziente a mettersi a letto, ma che sono spesso accompagnate da localizzazioni endocardiche o miocardiche. Per i pazienti che hanno lesioni -cardiache ma che non accusano disturbi di sorta, l'opera del me.dico ·deve limitarsi a con·s igliare la. sc.elta di un a pT-0.f eissione che n on richie.da grandi sforzi. Ai pazienti che hanno lesioni cardiache e soffrroni01 disturbi, cOiIIlle affanno ad ogni sforzo non abituale, conviene qt1alche limita' zionJe: i giuochi e gli esercizii dov.rebbero es&ere regolati in modo 1da non p·11odurre stanch·ez.za., e1 ceSisar<e al minimo acc.en.no di affanno 0 ciamosi ; l'occupazione d.eve e.ssere sedentaria in modo che gli esercizi fisici siano indip1endenti dal mestier•e. Ai c.ard iopazi enti ,c he soffrono a.ff anno a.d ogni e-sie1rcizio1 è lai nat.ura stessa cl1e pone il limite alla Jor~ attività . La .co.s.ì detta cura tonica de·l cu·or>ie negli adolescenti è ancora meno ii1dicata. Nessu11 mez.z.o artidìcia1e può sostituir·e 11 pioteTe di com1pienso .che possiede il mioc:a.r dio· specie n1e~ . gli individui giovani, .che hanno fresche ed in atto tutte le ris-0rs.e fornite dalla. na1tura. Si p11ò agevol1are il la.vo·r o. del cuore co nsiglianJd10, a. t.emptQ ·debito il rip·os.o" ca.lmand·o il sistema nervoso con sedativi e narcotici, dec-0n~sfjo,nando gli aJtri organi, ma non è 011Yp·orrt.un·o1 agire .i direttament.e s11J cu·oT e. Tuttavia vi sono oasi. nei quali bisogna a.gire calmando la tachic3.'rdia, fenomeno tan~ to comune anche negli adolescenti sani. La tachic.a rdia affatica il cuore e disturba l'equilibrio compensativo. In tali casi giova ricorrere alla digita.le. 1

1

1

1

1

1

Dr.

CHIRURGIA. Ricerche cli11iche e ·sperimentali sulla guarigione di lesioni di continuo di tendini specialmente 11elle guaine tendinee. A. :!rch. f. klin . Chir. , 1 febb . 1924). Oggi non è più lecito descrivere in un unico capitolo la. t.ecnicu e i rj st1ltati deJ1e s11ture teindinee eseguite dentro e al di fuori della guaina si11oviale. Non bisogna neanche, come propone Volter , mo.ltiplicare inutilmente le possib1lità pl'ogno&tiche suc1dividendol,e per reg"ioni anato1nicbe ed infinite varietà traumatiche, basta invece, secondo appunto la distinzione già detta, considerare la prog·nosi delle lesi-o ni tendinee al di fu ori della loro guaina come buona assai riservata nelle altre. La progr1.01si fausta n elle lesioni degli estensori dipe11de dal fatto che essi ma.n cano di guaina: d'altra parte è di111ostrato sperim<Bntalm ente come entro la si11oviale, la rigenerazione e quindi la -riunione di monconi non av,1ie11e. Per questa ragione l 'importanza delle çi d erenze per quanto siano lJressochè costanti, f:> so:o s,e condaria e non h a certo quella 1 dignità cl1e ·volentieri si attribuiva loro })rima. Infatti .anche 30-40 anni fa i risultati erano, come oggi, ottimi n elle tcnorrafie d.egli estensori, pessimi i11 quelle dei flessori n1algrado i miglioramenti della tec11ica e delle cure postoperatorie. Nè sono tanto da temersi i.e aderenze tenendo sopratutto prese11ti i risultati ottenuti trattando all a Bier i :flemmoni delle gu,a ine tendinee (piccole i11cisioni; iperemia da stasi, movimenti precoci). In tali casi pt1r stabilendosi certamente •delle aderenze, si riesce ad ottenere deg·li ottimi risl1ltati funzionali. Nelle guarig·ioni di interruzioni di continuo dei tendini flessori nella loro guaina sperimentalmente è clinicame11te è stato dimostrato che non si ristabili sce la i·iunione dlei dt1e monconi o iutt'a l piu si forma per la retrazione del capo centr?-le, una cicatrice talmente lunga da non permettere. il gioco del tendine. Da queste premesse la ter.apia di tali lesioni deve necessariamente essere diversa a se.c onda i casi. Nella lesione degli estensori è perfino inutile t1na st1tt1ra bastando il riposo, in posizione di massimo rilascian1ento. Nello strap·pamento sottocutaneo del tendine di Achille (lesione caratteristica nei giuocatori di tennis) e dell 'espansione aponeurotica del tendine estensore in corrispondenza della falange dis~ale delle dita della mano, la cura conser' Tati,,a dà bl1011i risultati funzionali. Del resto numerosi osservatori astenendosi per varie (SALOMO~

'

1

1

..


1444

TL

POLICLINICO

ragioni (timore di infezione, ecc. ) da suture degli estensori assistettero poi con loro sorpresa ad ripristino funzionale perfetto. Chi proprio non volesse rinunciare alla sutura tendinea dovrebbe contentarsi al ma.s simo di un punto tr&Sversale e due longitudinali. Nella. lesione dei flessori invece occorre procedere rdiver.samente: ·escidere cioè un tratto di sinovia.le .e servirsi dei tesis uti circo.s tanti per favorire una salda ritmione .dei monconi tendin·ei. Non biso.gna aver timore di prolungare 1'escisio·n e della sin·oviale s1Jecie verso -il moncone centrale, percliè una retrazione accidentale da que.sto lato ricondurrebbe u'n o dei monconi della sinovi.ale impedei1do c0isi una buona guarigione. La sutura invece del tendine deve essere accurata, quella della guaina - al contrario ~ tralasciata. Hiick ha proposto, inoltre, un trapianto di grasso, ·ottenendo buoni risultati funzionali.. E questo un dettaglio di tecnica da seguirsi. Ma certo non può ba·star~e . Bisogna provvede.re an.che allo scarico della tensione alla quale è sottoposto iJ tendine dalla parte pros.s im!ale. ·A questo scopo si pt1ò, anzi .si .deve mettere il ·d ito nella posizione di massimo rilasciamento del tendine interrotto, ma conviene àggiungervi una estensione c'o .ntinua sul moncone centrale del tendine. Per ottener .ciò si passa trasversalrr1ente a tutto spessore nel teilJdine un piccolo chiodo sul quale si a.p plica una trazione continua elastica, riportata .ad es. su una stecca di Cramer. Questo, come il metodo d:L Fotter, modificato (3 punti marginali passati sul ten·din·e ed annodati al di sopra dei tegumenti esterni s11 ro.tolini di garza.) andrebl1ero ancor a provati ·P iù largamente pur di risolvere felicemente q11esto problema della chirurgia che apparentemente f acil·e è di riso1uzione difficile e troppo spesso non abbastanza considerata, specie per i risultati funzionali a distanza. Tali risultati contrastano evidentemente con alcune ricer.che eseguite nell 'Istituto Chirurgico di Roma, secondo le quali la guarigione delle lesioni di continuo dei tendini a.v viene tenismo n·ella guaina, sebbene possa. anche stabilirsi al di fuori dj .essa. Le ragioni per le · quali secondo l'A. verrebbe a mancare la guarigione delle s&uzioni di continuo di un tendin.e nella sua guaina si riannodano alle t eorie ·di Bier .s ulla presenza o st1lle azioni di alcuni speciali ormoni. Secondo Bier .a dunque ogni processo rigenerativo si manifesta .s otto 'l'influenz·a: di stimoli .eccitativi e inibitori; i più importanti di essi sono di natura chimica: pP r ln g11arigion-e di lesioni ten1dinP<e. Bier ha i1Rrlato di ormoni specifici che verrebbero a diffo11d ersi negli spazi della ferita provenendo clai monconi del tendine stesso. Amm et tend o ormoni di ambo le specie Bier vede NoDa. -

1

1

[ANNO XXXI, FASC. 44]

n~lla pre.s~n~a. d~lla. sinovia una prevalenza d1 ?rm~n1 in1b1tor1 diffusi intorno. a tutti i tes-

?uti atti alla rigenerazione. Questa teoria non e .stata a~~ettata da Weher e Huck che per sp 1e~are l 1ncompleta guarigione di queste les1ru:1, am~et~on? invece la mancanza di tesStlt1 ~apac1 d1 r~generazione e la difettosa irrorazione sangu1g·na. Ma qu.esto. non fa che circoscrivere il problema senza. r1>solyerlo. anche se a prima vista non appçi,1a cos1, po1chè non si comiprende in tal m? do . ancor.a la rag·ione della mancata p~rtecipaz1one dei tessuti vicini nella guarigione d·~lla le.sione tendinea avve.n uta nella sua guaina. E. M. 1

f\TOTIZIA BIBLIOGRAFICA. CIAMPOLINI. La perizia nella pratica infortu1iistica (guida per i medici l)eriti). Casa Eclitrice Lt1igi Pozzi. R·oma, 1924. Prezzo L. 10. Con questa monog·rafia, già presentata ai letto.ri con la prefazione dell'emerito prof. Ferrai dell,Università Pisana I.a Collezio·n e del ' ~ Policlinico si è arricchita di una o·p era pregevole sotto tutti i rigua.r di p·erchè in essa, sebbe.ne destinata ad essere solo una guida per i medici pratici, l 'autore ha raccolto quanto ·di meglio la scienza medico-legale ha accertato ii1 tema di infortunistica, organizzando 11 tutto. sulla scorta di risultanze · pratiche acquisite in una lunga carriera di valoroso profession_ista. Perciò la monografia è destinata ad a vere larga diffusione e benevole accoglienza da parte dei medici tutti, che, in forma schematica e con chiarezza di esposizione, vi troveranno raccolte e riassunte le regole. pratiche essenziali a rendere t1na p€rizia precisa, oltre eh.e dal punt.o ·di vista clinico,, anche per quel che. riguarda la valutazione esatta del danno d.a infortunio e la conseguente misura di indennizzo. 01)portuna, speciale trattazione dà l 'A. nel contesto a quel che riguarda l'esame clinico e separatame11te l'esame medcio-legale, le due parti onde si forma la perizia, ed insiste non . senza maitivo stilla cc distinzione fra mentalità medico-clinica e m.entalità medico giuridica». Senza indugiarsi sulla prima parte, come quella che è acquisiz ione di scienza certa per un professionista, speciale disamina è fatta alla secon•da parte della perizia: all'esame medico-legale. Ai fini di questo occorre indagare il ra.pporto ca11sale in c11i si trova il ·danno rispetto all'infortunio, il che equivale a dire che l'osservazione va condotta obbiettivamente e se.rena.ID€nte con quel chiaro metodo deduttivo, il solo applicabile a questa importantissima branca della scienza medica. Ciò ad evitare che oltre .la verità · si frustri, in conseguenza di Prof.

dott.

...L\.RNOLFO


• fANNO

XXXI, FASC. 44]

1445

SEZIONE PRATICA

\

un~

errata valutazione, il fine t1ltimo della leg·ge infortuni, che, con le al.tre leggi di previdenza, posta o,g gi in tutte le !}azioni per un alto eco11omica, supescopo etico-sociale di natura . rando gli interessi particolari dei singoli e quelli contingenti dei presenti, mira al rag, giungimento di migliori condizioni generali nella società. Tenendo pres,e nte questo alto scopo dell'assjcurazione, seguendo quel meto;do propugnato . dall' }\.., i n1edici :tutti (e ciò è da augurarsi per la nostra stessa dignità prof.essionale), potrar1110 trovarsi pari al loro compito, all'alt ezza della loro funzione, se chiamati in veste di IJeriti a dirimere controversie d'ogni genere fra infortunati e Istituti assicuratori. Poichè al problema tecnico della perizia è strettamente legata la dottrina delle concause di fnabiità, oggi tanto più importante in qt1anto le necessità del vivere espongon·o al lavoro artieri valorosi, già minorati ·dalla guerra, su di essa l 'A. s'intra.ttiene opportuna .. mente; e se pure l'esposto basti ai fini della monografia, noi . desidereremmo che egli, accettando il consiglio del prof. Ferrai, lo facesse più diffusamente. Ma il problema in proposito posto è di carattere .sociale oltre che scientifico perchè importa obblighi di ricono.scenza ai combattenti. Perciò esso richiamerà l'attenzione di studiosi prima, e del legislatore in ultimo, così almeno ci aug·uriamo, perchè sulla scorta ·delle legislazioni più progredite, accogliendo i voti fatti in sede di cong·ressi dall'illustre Cia,mpolini, voglia provvedere a disciplinare l'importante materia. Un problema essenzialmente giuridico è ancora prospettato: se po ssa un oper:aio ·e ssere obbligato a sottoporsi ad atti chirurgici. Per questo pt1nto si trova nel testo un a.mpio raffronto legislativo e l'augurio che si provveda; comunque, noi ci auguriamo che la questione s.i a dibattuta e risoluta in seje propria. Seguono due capito.li strettamente tecnici su « le funzioni operaie e la rieducazione professionale degli invalidi del lavoro» e chiudono ·_a mo.n ografia rapidi accenni scritti con quella perizia che deriva dalla lunga pratica dell'A. su « la simulazione n€lla pratica degli infortuni sul lavoro e 1'autolesionismo». L'importanza del lavoro è gran·de dal punto di vjsta scientifico e tecnico; e non si può non fare un altro merito all'A. cioè n-0n ricono.scere che in esso anche il legale può trovare sobriam.ente ma esattam-ente esposto quali siano le forme, quali i modi ai sensi di legge, prescritti per la procedt1ra di liquidazione e di indennizzo sia in via amministrativa, sia in linea gil1diziaria. Infine si deve dar lode al profes1

I

sore Ciampo:ini ·di essere riuscito ad esporre tanta materia e sviscerare così importanti questioni con un linguaggio sempre esatto, con cl1iarezza ammirevole, non turbata neppure là ove la trattazione diventa discussione sci-entifica, sì che è nostro convincimento che chiunqt1e, anche lln profano, possa accostarsi al testo e farne fonte di sapere. Dott. V. R.AINALDI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. ~. FABRIS.

1 Volt1me di pag. 211. - Vicenza, 1923, Tipografia Run1or. - Prezzo L. 20. I.' illustre Prof. Ro11cali presenta questo volume con parole di vivo encomio e giudica la • nuova 01Jera, di indole clinica e sperimentale, son1mamente utile per il chirurgo generale e per l 'orto.pedico, non solo in quanto riflette la diagnosi e la terapia delle lesioni del carpo, iua sopra tutto in quanto può aver attinenza con le perizie medico-legali in casi di infor'i \ tuni. S. C. Traumatologia del carpo. -

I

M. Z UR VERTH. Das Pa11.ariri1lrn. Editore Juliud

Springer, Berlino, 1923. Nello spazio di pochi gio·rni ci sono giunti due complete monografie sui paterecci, la prima di Kla.ppi ·e Beck, e di essa abbiamo gia rjferito ai lettori (cfr. fase. 29) ; l'altra del })l'Of. Zur Verth di Arnbt1rg·o. Il fatto che in Germaniai nello stesso ann0 vengano ·p ubblicati e m·eissi in commercio due lavori su di un argomento così limitato è una conferma di .quanto abbiamo detto a PT·Op osito del libro di Klapp e cioè dell'importanza grandissima che aissume il trattamento d·elle lesioni traumatiche .e flogistiche della mano. E ,q uesto per due ragioni principali : 1) p·erchè esse sono divenute più frequenti sopratutto come infortuni .su1 la.v·oro; 2) per il val.o re che ha in materia di assicu·razione una mano o ·p arte di essai. 11 libro del Zur Verth è un vero ·m anuale didattico per la chiarezza dell'·esp.osizione e la precision.e dei concetti. E diviso in una parte generale ·ed u·n a parte speciale e ~omprende i segttenti · capitoli: paterecci sup,e rficiali, paterecci profondi delle dita, p.31terecci profondi d·e11'a mano, infezioni linfa.n gitiche 'd ella mano e del1e dita. Sono in tt1tto poco più di 100 pagin·e con molte figure. l\1a in esse la materia è così bene raccolta e distribuita che il medico è sicuro di poterne trarre, al momento d.el bisogno, 1s empre, un consigli·o pPezios-0 e sict1rio. 1

1

M. ASCOLI.


\

1446

~L

POLICL1NICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

APPUNTI PER IL MEDICO l1RATICO. CASISTICA E TERAPIA.

La prova d ella diuresi prov-0eata è stata a norn1 a le in ailcuni casi. La prognosi è quella delle azot.erni1e iniziali: è in rap,port.o alle cu·re cui può sottoporsi il paziente. Le cause d·elle a.Iterazioni rena1li in di1sc·o rso, sono diverse: tutte le infezioni p1oss:ono giungervi, specialn11ente Ja sifilide m-0lto antica e l ' er.edo s ifilide . . Le l esioni anatomo-p-atologiche n.o,n si conoscono.

Le nefriti croniche uremigene senza ipertensione arteriosa.

La coesistenza dell'ipertensione1 arteriosa con la. nefrite cronica uremig.en·a è nozione cognita.: l·assenza è considerata una rarità c linica. A La·roche e D esmouli.è·r e (La Presse M édicale, 1924, n . 67) ci ò n;on sembra : ad essi è stato, dato, osservaire ni.ala.ti co,J piti da nefrite cr o·n ica azotemica con ipotensione transitoria e malati affetti da tensione narmale o ba1s1sa in modo, 11.ermar11ent.e : i casi del primo gruppo .sono m eno interessanti, di più lo sono quelli rl-el second-0. Gli A~L\. n e hanno m esso in s ieme 14. Già ' Vidal aiverva d escritto con p·recision·e gli asp etti che e&$i possono preisentare: però la sindrome azotemica, pura, isolata dalle· altr:e ·sind.l·omi nenali d ell ' albun1iruuria, dell'ipertensione, d ella c1oruremia è cionsi,derata eccezionale. Weil su 85 osservazioni non n-0,t ò che du e e.a si ,simili. Lre osserva.zto·n i d egli AA. mostra.no che quiesti fatti clinici son.o molto più fr'equenti ch e non s i pens i e sono per.suasi c h e un a ric-erca sistem.atica di queisti ca.si svele1rebib·e la loro fr-e·quenza. Qua.li sono dunqt1e i sintomi di queste nefriti? L 'albuminuria è spesso assente: su J 4 casi es:s.a, e.ra p·r esente 4 vo1te. Non vi sono emazi e, non oellule renali; tal ora cilindri jalini o granulosi. La. quantità delle urine è variabile: a lc.u n ,e urine :son,o p,a llide, .a.b bo·n danti; altre n·o•rm1a li o sotto al litro. È in1portante l 'ass enza dei segni card io vascolari. I si11tomi funzionali e gener a li sono d ei l}iù svariati, ma non J'1anno nier1te di caratt.eristico : alcuni si lagnano di debolezza fisi ca o intellettuale, a ltri di nevra lgie o di mialg i e, altri di oofalea, o di in1sonnia o di distu1·bi digestivi ·O· da ·estrar c:i i stoli. Predomina n.o i disturbi n.ervo·si: l 'azotemia, l 'uricemia, la costante d 'Ambard, perm ,etton10 la diag nosi. L'azotemia v.a ria d.al 0,50 a l 0,80. La costante d 'Ambard è elevata: 12 - 18 - 24 - 2.6 in modo stabile nelle varie osservazioni a qualsiaisi intervallo di tempo ei ricercl1i. In a lcuni rari casi l 'uirea è norma.le, la costante eJevata. I dosaggi degli AA. n1ostrano che è co.s ta,n te n-el ·CO·r so d egli stati nefritici cronici l'el evazione dell'acido urico riel sangue: se 1si escl11de una coesi stente lesione epatica, tale fatto plIÒ interpretarsi comie "lln d·e1licato segno di insuffi cienza renale iniziale. 1

1

1

1

:\10NTELEONE.

Le albuminurie tubercolari. L a mag·g·io·r pa,r te d egli a 11to·1'i a1nmette oggi d ue f orme di a lbu•r nJnuria nei tu.b·eToolotici, I 'una ch·e si osserva n ei g i-0vani all ' inizi-0 d ella maJattia, l 'ail tra che compare tardivamente e segue tutto il, c:or~o d ella, mala ttia. L,a prima è inte.r mit.tente, ciclica , sp.es.s10 a tipo orto1statico e :si osserva in in1divi1dui deboli, co.n polso frequ.e1nte, tend.enza a ll 'ip.erteil11ia digiestiva. L 'u:rina è pa Uid.a., a um1emtata in q1IJant:ità, con i comp onienti quasi n orm .ali, salvo. una lieve diminuzione d ei cloruri ed un lieve eccesso di fosfati; assenti i cilin,d ri, ed a.lt1"i el.em,e11ti renali. La ·quaintità di a1bumin1a non sup,era. m a i il 0,50 %, ragg iung·e il m assimo ne.Ile ore d el mattino, scom pare p.er d ei periodi più o meno lunghi, p er rico,m parire ·p oi in seguito ad uno sforzo , a d un ecc-esso dietetico, alle mestruazio11i. Di solito cessa quando il processo polmonare tende a r i.acutizzarsi e riappare quando esso si arr esta nella sua .evoluzione. ~ ' altra for.ma, tardivcl., suole })1u·e all'inizi'O e.ss:erie int,erirnittente ed ·a um entaJbile p1e rca.u se o c1ca1SlionaJi. L 1ei urine sonio, d ense, i pera .. cide, fo r tem en te colorate, cein presenza di urob ilina ed t1roeritrina,; vi ·è aum ento e sponta, ·~ ea. ·1:>.11e cipitazione d.eg·li u r·ati, i icchezz.a di etel''i solforici (p·e r i di:sturbi gastr o--enterici), di a c.etone (per inst1fficieru.a. epatica) di ossalato di ca],cio e di ateid·o uq·ic-0 libero. Nel se1dim,ooio s i p<IBsono· notare l euoociti ed emazie, ma, di solito non vi SO'Tl o cilindri, che com paiorno r1el I)eriodo finale, allorc.h è s i ha il quad1110, d ella n.efrite cronica, con eid emi e ritenziO'Dle azo·t ata. È imrpooiante la dia.gn-0si d ella forma ini· zial-e, potendo erssa, e.osti tu ire il p1rim-0 e l ' Ull'l+ico segno d!i un 'incipi·ent.e infezione tubercolare. Vi SOillO autori i q11ali ritengono che ogmi nefrite i.n sorg-ente senza ca11sa apsprez,zaìbiJ.e in imdividuii dalle co11dizi.o ni generali non m olto 1

1

1

1

1

-


XXX I, F ASC. 44]

[ANNO

1447

SEZIONE PRATICA

floride, non an·orai tarati da infezioru multipl.e, deblba considerarsi e.orme di natura too,eircolatf'e. Per q11anto rigti.arda la· terap·ia, della f·o rma inizial e, G. Spremolla (Ririasc enza medica, 15 luglio 1924) fa rilevairei il. dan1n o che potrebbe porta·re l'assoluta. dieta laittea, la quale debilitereù:>lbe l'oirganism-0, mettenidolo in condizioni da non p.oter difendersi dahl'infezione che lo mina. Si preiscriverà ·q uindi u.n regime che, pur non irritando il rene, possa efficacementè contribuire a oeo1nbatter.e l 'infiezione. Si eviteranno gli strapazzi fisici -e mentali, .si presc1iverà .l'eJ.io- e l 'aeroterapia 1e si oonsiglierà l'uso di una fascia addominale, poichè i remi di qu.esti individui sono in leggera ptosi. Piccole do1si di arseni.co, alternate ·oon iop1o•fosfiti di oodio e di caJcio sa.ranno l1tili per sosten.ere le fo1rze dell'organismo. L'attenzi.on-e del medico va soprattutto rivolta all 'infezione generale. fil . 0

Febbri oscure e nefrite tubercolare. È certo' eh.e alla nostra oos~rvaz.:ion.e p1oss'cmo

capita1"e dei casi h·ei quali una lesione renale • si ce1a. di1etro una cosidietta f e1btb:r.E? crjptog·eneiic.a, è nel p·eriodo1 ·di prepara.zionie subdolo della lesione che vanno ricercati quindi gli event11ali sintomi premunitori. L ' esame di paI»eoohi ca.si ha oon·d•o tto G. Marottia (Folia Medicà, 1924, n. 14) a. stabilir~e che in ogni aro. malato che abbia una febbre ad ietiologia muta, una cosidetta febbre criptogenetica, bisogna seguire giorno :p1e r gi-0rno, attentamente, la funzior-1e renale.. La torbidità delle urine, e la presenza, sia pure ·episodica, di albumina la pre·sellllZa, sia, prul'le episodic.a, di albumina d evono1 già suscitaTe il sospetJto, di una lesione renal•e, nella d·oiv uta conside;razione vanno presi e vanno tenuti i · reperti di leucociti, di glo,b11li rossi, di epiteli renali. Inoculando il sedjmento n.elJ.e cavj.e, si ha risUlltato positivo per l'inf ezio(I1Je tl1bercolar:e. Alla 1-esione renale lat~nte po1ssono a.nche .co1 ndt11rci pirima del risultato della prova biol·ogica, la do lo rahilità 1spont.u.n1ea o p·r ovocata n ell1e regioni lombari, i distuvbi vescicali, p·resoo.ti, prima ch·e la vesicica si anunali, le alterazio ni ·dell'uvetere t.errr1ina1e, riiervabili ·CO il• l'esp lorazio n·e Dettale. 1

rine rimangon.o torbide; gli esami continuano dimostrMldo sem1pre la pre's·enza di a!burr1tna, sia pu·r e in .quantità decrescente, ciò che si ·spiega con la dieta lattea. Le cose continuano ·c osì senza migliora.m1etnJti; l'ammalato ·P1e.rde le forze e dep erisce, :fino a che 1s i dectde a farsi visitare da uno sp.eciailista il quale trova una cistite tuberco·la:rie. In tali casi, p1er evitare degli attriti deontologici, si consiglia di continuare la dieta la.ttea per una settimana, aggiur1g.endo lo sciroppo j odotan11ico al mattino, la tiilltura di marte tar'tarizzata prima di ogni pasto e, talvolta, anche d.ell'acido fosforico alla isera. Dopo si fanno altri otto giorni di regime vegetariano e si r ipren,d·e 1p oi La carne ed il vitto ordina:ri,o, compreso il vino. Si assiste coi.Sì a delle ve'!"e l'isurrezio11i. In presei112.a di albumina bisogna accertarsi se questa no·n dipeThda da una piuria, chè ir1 tal ca.i.so la dieta! lattea non sarebbe neces-· sa ria n è lltile. • '{il. 1

Embolia dell' arteria renale simulante una sindrome addominale acuta . P. B11ll (Norsk Ulag. f. Laegevidenskaben, 1924, p. 212) ricorda il caso di u n pazi·e nte colto di i1otte improvvisamente da dolo·r i di ventre, e q11indi da vomito incessante. Era eia. notico, con 70 di p·olso, e presentava rigidità del q11adra11te superiore destro del!' addome. Fu inviato all'ospeda.Ie con diagnosi di pei·itonite da probabile ulcera gastrica perforata. Però ivi gli furono riscontrati i segni di una stenosi mitralica.; l 'urina era scarsa, albuminosa, senza sangue in cilindri. Fu tuttavia sospettata 11n'embolia renale, e la cromocistoscop-ia m ostrò che il rene destro non funziona va q11asi affatto. Fu messo allo scoperto e furono ·C ostatati nurneros.i infarti, nonchè una embolia completa dell'arteria renale. Dopo alquanti giorni il paziente morì improvvisa.mente per occlusione embolica della valvola mitrale. DORIA. '

1

1

\

II trattamento dell' incon tinenza di urina

nel bambino.

1

J. Comby (Soc. Méd. des hòpilaux, 7 marzo 19'24) 001nsid-era l'incontj1'1e•n za .es~senziale di uriMONTELEONE. na come una neurosi; come tale, essa può subir.e l' influenza fav·orerv·ole di molti age-Illti fisiLa piuria del rene tubercolotico. ci, chimici ed an.chie psichici. Qu.esta neuro·si si N. Fiessi11.gier (Journal d es praticiens, 7 presenta nella seconda infanzia o i1ell'adolegiugno 1924) mette in guardia contro. l'abitu- tscenza per termina.re spontaneamente alla pudine di prescr'ivere la dieta lattea in ogni bertà o n el1' età a:dulta. Al pari della corea c<.:so in cu-i l'analisi chimica, fatta ·s pesso dal del Sydenham, .essa è una malattia di evoluf arm.acista sen.z.a l'esame micr·o·&c-O·pico, di- . zione.. Nulla di più variabi.le che le sue m o,d ali• mio stra I.a presenz.a di albumina. Accade di tà cliniche, la r arità, frequenza , intermittenza sovente cli.e, n onoistante la dieta lattea, le u- ·O continuità dei f.enomeni, guarigione apparen1

,. I


'

1418

TL POLICLINICO

te o reaùe; tutti qt1.esti fatti si vedo110 nei bambini torme.ntati da questa affezione che m ette a dura p.rova la pazienza del medico, del mala.to e dei fa.miliari. Essa· n·o·n è p·e r nulla una maJattia del colJ.o .o del corpo d·ella v·escic.a, a.eJ nervi. o del midoll·o spina.le se.bben.e possa eis sere migliorata da interventi su queste p.arti. N.on vi è una., ma vi sono rnlQlte forme di in001n tinenza di uri11a, dona.e la possibilità di o1.tenere successi con I.e cur.e p-iù svariaite. I, ' A. oonsiglia di seguire il seguente metodo. 1) · Vita all'aria libera, nella calma, no.n ec.citaz.ioni psichiche, nè fatiche fisiche. 11 cambiamie·nto· d'aria, il soggiorno al mare, in campagnai pu.ò interro·m pe•r e, alm.eno· per l lil ce·rto tempo gli accidenti. 2) Alimentazione più vegetariana che carnea, non bevande fermentate, non caffè, tè; bere dell 'acqua, ma alla 1sera far1e un pasto se.c·co. Non eccessi alimentairi. .3) Idroterapia; docce tiepide, senza pressione, mattin.a e sera; versare s11l .c.o rpo dell'acqua a 35°-36°; in seguito friz,i oni secche, senza alcool. Nei caisi ribelli, so·s tituire la do.c cia con l 'impacco bagnato (m ezz'ora mattina e sera); da far.si con lln p.a nno bagnato nell'acqua fr1edda, spremuto, messo sopra 11na .coperta di lana, avviluppandone poi il corpo. 4) Alla se.ra, nell'anda1re a l etto, prender.e, in un cuc,c hiai• n.o di aoqua zuccherata, cinque gocce 'd ella po zio•n e seguente: E,.olfn tn di atr·opina. c.g. uno; 4t\.c.qua bollita g. 10. Aumentare di UJlJa goccia per ·s era, secondo l'età e la tollerainza, ·f ino a X-XV-XX, Al'restarsi in presenza di disturbi visivi o di disfagia, altrimenti continuar e 'sino alla fine del flacone. 5) Se la inoontinenza non c-ede, prescrive11e la soluzione di J ouli·e, Acido f.osforico offi.cinale g . 17; Fo·s fato di sodio g. 34; Aoqua distillata g. 250. Da prender.si a· cucchiaini da caffè da frutta, secondo l'età, tiie volte al gio1no. Ta.1e è il m·etod·o che ha servito all'A. nella maggior parte dei bambini aft'etti da i11contineil!Za di urina·; .esso è innocu·o .e facile ed è sempre bene accetto daJJe famiglie, che esitan10 davanti alle p11ntl1re .ed agli interventi chirurgici. "fil.

[ANNO

XXXI,

FASC.

44)

POSTA DEGLI ABBONATI. Abro'{ia 11iuscolare progressiva ed epilessia. -~ll'abb.

n. 6582-2: I n alcuni casi di atrofia muscolare progressiva è stata constatata l'epilessia. È probabile si tratti di una complicazione. Non è possibile allo stato delle nostre conoscenze sulle due affezioni, pretendere di spiegare con una con1une patoge11esi il fatto amiotro.fico e convulsivo. D r. All'abb. n. 8034 : Non si risponde a quesiti riferentisi a casi sp eciFtl i. T11ttavia li.leviamo che nreJ suo caso i r :111edi sono stati troppi e q11indi non sufficj·entemiente adop.erati per l)Oter concludere sulla lo1·c· in8ffi cacia.. F or se è megljo 'in si ste1ie con il 111mi11.aJ e l'ar·s enico. Dr. Corea ed ep·i lessia. -

All'abb. n. 10908 : . t\.bbiamo . rispo1s to i denti che o simili.

altre volte a domande P. I

VARIA·_

1

1

La prevenzione delle ritenzioni di urina· postoperatorie. S. V. Stapelmohr (Transactions of t lte Nordisk Kir1~rgisk Fo1·eni11g , 1924, p. 246) conferma quanto ha affermato al riguardo Vogt, e cioè che le ritenzioni p-0stoperatorie di urina, specie dopo anestesia lombare, si possono quasi sicl1ran1ente evitare con I 'iniezione encl C·ven·OSU. <ii 5 CC . di lITOtriopina al 40 °~ , praticata 10-15 ore dopo l'operazione. L'urotropina a gisce per l' irritazione vescicale che provoca. DORIA.

Empirismo e ciarlataneria. Per · qu.anto l' istruz,io.n e si diffo,n da e la cosi.detta evoluzi·on.e vada in.s inuando.s i in mille guiisei un po' doiVunque, per qt1anto la le.g·g.e p·u nisca., p·er quanto in pubblico ognuno se ne vergogni, l'empirismo·, la magia, la ciarlataneria allignano ancora ai nostri giorni .ed in modo che molta n-0n cre.d.o no. · Il p:rof. Corsini nella sua interessant,e l)Ubblicazione cc Nledici cia.r latani e ciarlatani 1nedici >> afferma che il numero degli stregoni, r1ell e c.ampa.gne, è i)resentemente dimi1111ito. Si co11vinca, l'egregio autore, eh.e non è cosi. 4t\. n.oi medici co.n d1otti e condotti in proviricia più che ad ogni altro è dato constatare questo, e n.on ·e1sag1ero dioenido che anche ai n.ois tri giorni, fra l'altro, per a.dempiere r ettamente alla nostra missione, oooo·rre so··ste11ere t1na· vera lotta c.o.ntr:o· un. n.u me1ro infinito di superstizio,n i •e,d un num1ero altrettaruto infinito di .ciarlatani, che in mille ma1i.iere ga;bban·o i g-0·nzi. Anzi avevo sperato che almeno la: Toscana, questa, nostra terra ritenuta una delle più evolute. 1 egioni d'Italia., fosse ,o rmai immune da certi p.ostumi m·edioevaJi, invece ho do\1uto l)e1·Srua.derm1i, che ari.che qua, come altrove, vecchi ette dalle magiche parol1e, coloni virtuosi, filtri miracolo,s i, e1·be rare, imp.iastri stra.b ilianti - ve ne sono per tutti i gusti e J)er tutti i morbi e chi ne avesse .t empo e voglia potrebb e farne llna interessantissima .enciclop,edia farmacologi·ca in barba alla Medici11a Ufficiale. 0

1

0

'


(ANNO

XXXI,

FASC.

44]

SEZIONE

PRATICA

1449 •

Ed! a ·ciò si rico:rn-e, badatie, a.nch-e. da parte '' cli p,e mone non le più povere e J.e più · igno:\'la a p1·oposito di ·ciarla.tani racconterò ranti; e spesso, prim·a1 che all'opera del medico, e pie·ggio anco,r a durante l'op~ra del m ·e- qùel1o ·Che ebbi a vede~ .I',esta.t e sc<>rso. ·Da varii giorni aiviev.o in cura lln ba.mbiLlJO dico - tanto clw non è rar-0 vedersi interrotta. llJla cuTa. coscenzio1sarnente ·e pazi.en,.te- di due anni, figlio di coloni, a ffetto da. gastro-·einterite, forma p,i uttosto g.rav.e, c:on diarmente condotta, dietro i cons·i gli di un ci arrea ostinata, addome for.te•m en te meteorico latan10 qua1unque, conl{e non è infreql1ente . . ' eruz1on1 cutanee, ema.ciazionei pr10,g»ressiva. sentirsi direi coni la ma.ss.im:a ingenuità che Una mattiina ·entr&n·d o in .camera p1e r l a oonil maùato prima di ricorrere alla nostra opera sueta visita f.ui c·o lip.i to d a l.I 'odo,r e sgradevole è già: ric-0rso a. diverse terapie empiriche. (puz.z.o cìi feci) difLuso n ella stanza. P ensanÈ difficile, invece, dare ad intendere quanta pazienza e qualche volta quanta abnega- d o -che il bambino avesse d.e·f·ecato ~se112a esserne stato convenienttemente liberato stavo zione .sig-nitfichi ·p er U!I1 medico sradicare dal. ' 1e r nm. P p rovei:ra. r e I.a m &dre, quand-01 · e ssa un la mente dei mo·l ti certe superstizii.011i, deb1e1J_ po' confusa, mi confessò, che ·s egu endo il 'conlare certi taumaturghi analfabeti, impedire e prievenire l 'u1so de.i me.di.camenti empirici, con siglio di UllJ Tizio av.eva fatto· sul ventre del malato ,un cataplasma di stJerco di cavallo l·e loro c-0nseguienze spesso daJlllose. Ah! i bei tem.p i d ell 'Univers.ità quando si il qt1ale .ca taplasma a dirla· 0011 esso Tizi;' era per tale mala ttia di un effetto miracoloso!! ap.p.r end.e l 'arte deJ ml8.dico su' libri dotti e rS'oo pro il bambino e lo trovo infatti con iw.lle bianche cliniche, &enza .sapere .quanto l'addon1e comple:tamente ricop·erto di . uno sia dura la nostra prof.eissi.on.e Tuella pratica. E scorufortante. uscire d i là cron la t.esta zep .. spetsso stJf!ato ·della .s opra.rn.enziona.t a roba1, posto a contatto diretto d ella cute. pa di faticoso sapere ed il cuore pieno di alN·on mi p-rolungo nella descrizione di qu.etr11istico €ntusia.smo e trovarsi improvvisa1nente di front.e al « 1settim-0 n che c:ontradic e sta teira1peut1ca.. . barb·a r.a i cui effetti . in1con l)a r ol.e magiche l' er.esip·ela, al dott-0 sca- m ediati e conseootivii è facil,e immaginare . . 1nwnziai il fa.tto alla Pubblica Sicuriezza De mi ciatio· cl1e. guarisce mirae-0losam •e111te la m1e.ma n.on fl] possibile rintracciare 1) empirico, ningit.e, al frate sacrestano 1che lilbera. dal mal d'occhi, a l cc bacaio » , ch e scaccia i vermi ch e aveva co11sigliato tal gienere di cura. Il b.ambino, ad ·o·n ta di ciò, dopo lunga d,eda i v·en tri d1e1i bambini anch·e q.u.a ·n·d 01 ·e sogenzai, guari. pratutto ql1ando non ci .sonJO ! l\1entre chiedQ\ v e11ia dell aneddoto poco Que-st'ultimo anzi è u1no d ei n-0&tri ct0ncorodoroso, io mi domand-0 : è p1ossjbile credre.re a renti più accaniti! ciò se r1on v·ed endolo con i pro·p ri occhi? I v·ermi, 1secoodo certe mam.m·e, stanno ai E questo non è che l1no fra i tanti esempi bam.bi n i com e la vite al .pi,oppo. Qualunque di igno1ranz.a e ·di ciarlataneria, che tuttora indisposiz.i·one essi ablbiano, dall'a più liev.e alla più g·r ave, la causa primai SOIIlJO sem•pre ostacolano l 'op·e ra del m edic-0. Profilassi , profilassi contro l e malattie infet... i ve1rmi, e., .second·o ta.li mamme', è p1ertf.ettive e contagiose, giusto, giustissimo, m a, a ta.m·en.t e inl1t ile chiamare il m·edico, se prima i l ])ac~io n on avrà sca.cciati con i s11oi pa1 ier mio, altr.ettanto necessaria sar ebbe una ets1o·r1eisrn.i i pericolosi inquilini dai ventri dei s,eri a e sev:era p.r ofilassi contro l'emp irismo e la ciar1ataneri8J. loro bambini. Poote a EJsa, marzo 1924. Nella mi~ condotta q11est-0 p·ersonagg·io ilDott. PELLICINI FERRANTE. l11stre è un vecchietto di nom,e Donato, curvo e lento, settimo di sette fra.telli .e p.erciò Interessnntc pubblicazione : d.otato di miracolose virt1ì. E 111.olt~· ri.eercato anche ini famigli·e di conProf. Dott, DARIO MAESTRINI Docent P rii Fisiologia nella R. Università di Roma dizio11e sociale no1J1 la più modesta ed il furbo vecchietto non dimentica. di vantarsene pt1l>b1icam.ente. Un gio.rn10 eh.e ebbi l ' id.ea. di mostrarmi i ncredul·o aJ_l a 1su.a virtù, sa.p1ete -c he . mi ris.p:o... se? « O che crede, sor dottore , lei un' ci crePrefazione del Prof. s. BAGLIONt Dirett-Ore dell'Istituto di Fisiologia nella R. Università di Romh d erà, nia io ho giia1"ito da' bachi anche un Un .,.olume ln-8. di pag. VTII-168. nitidamente stampato su bambino d'un suo collega». E mi fece il nocarta semiipatinata con 64 figure intercalate nel testo. Pre11<> m-e di q11esto m.edic-0! L. 2 O. Per 1 nostri abbonati sole L. t 7. 5 O fran co J ! Non mi restò che stringergli la mano. .. a- porlo. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina. michevolrri ente. n. 14 ·· Roma. 0

1

1

.Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia

'\


1450

lT~

POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44)

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. <•) Il testo del regolamento per gli esami di Stato. •

l.;a Ga::.~e tta [ lffìciale del 22 .s ettembre n. 222 pubblica il teato d.el regola m en to per gli esami di Stato a1)vro\n to con decreto 29 gil1gno, u. 1388. l ) elle sessio·n4 e sed i di esame.

Art. 1. - Gli esami di Stato per l'abi1itazioue all'esercizio de lle professioni di medico-chirnrgo, odontujatra, cbimìco, farmacista , ingegnere ed architetto si dànno in una sola sessione che ha inizio n el n ove1ubre di ci!lscun anno. La BP~s ione è i11detta con or dinanzu del Ministro della P l1bblica I struzion e che sn rà pubblicata n ella: Ga.~:z·et11 [Jffioial e del R egno . Art. 2. - I>ossono essere ~ede degli esami di Stato le RR. l:niYersiti.t e i !\R. I stituti superiori indica ti nelle tabelle A e B , anne.sse al R. Decr eto ~O ~etten1bre I 923 n. 2102, salYo quanto è disposto nell'a rt. 47 per gli esami di Stato pe r la professione di odontoiatra . Ciascuna 'Cni"rersità o I stituto è sede di esawi di Stato per l'a bilitazione all'esercizio di quelle professioni per le quilli l'Uni ,·e rsitù o I stituto rilaiscia le lauree e i diplomi corrispo11denti . Possono essere sedi di <?Sami di Stato per l'abilitazione ali 'eserciz io della pro.fèssione di ingegnere solta nto le RR. Scu ole d.'ingègneria. Art. 3. - .Entro il 111ese di luglio di ogni anno tutte le Unive rsità e gli I stituti superiol'i comunicano a l ,lvlinister o Il ~lll ffiero r1i C1)loro che, presumibilm~nte, siano per presentarsi agli esami di Stato per ciascuna professione. Salvo qua11to è dispo'3to 11all'art. 47 per l'abilitazi-0ne a ll 'esercizio •1ella professione di odontoiatra, gli esa111i di Stato son-0 a nnualmente tenuti in un numero di sedi non n;iaggi-0re di dieci ~r ciascuna prof~ssione, in relazione a l numero de i candida ti. Il :Nlinistro, con l'or1Jinn.nZ<1 con la quale in-dice -0gni anno la ses.;ione di esa11li, s tabilisce iu qua li Unire rsità e rstituti per c:iascuna profes.sione si tengono esami di Stato. Con la stessa ordinanza il Mi11istro può impartire disposizioni per regolare eventua lmente la distribuzi-0ne dei candidati tra le )varie sedi. Art. 4. - I candidati non possono sostene re gli -e$a•mi in quelle sedi nelle quali sia no stati iscritti n ell 'ulti1no biennio, o vi abbiano c-0nseguito Ja laurea o i l diploma c:he è titolo di ammissione agli esami 1nedesi <I1i ~al vo qu anto è disposto dal!'a rt. 47 per gli esan1i di Stato r>er la professione di o don toiatra. D ell'a tnin ·issi~in c ogli esamz i .

Art. 5. - Chi aspira a d essere ammesso agli esami di Stato rleve ;)r esentare 1jomanda, su carta legale, clirett.a al presidente ùella. Comm1ssione -€saminatrice p resso l'TJniversità o I stituto ove intenda sostenerli , indi·~ ndo : a) n ome e cognon1e tlei genitori ; b) luogo di n ascita, residenza ::-u a e della famiglia; o) profes43ione per la qu nle deside~ con seguire il fliplo1na rli abilitazione . . J.13. domand<l dev ·e~sere corre<.lata dai seguenti documenti: a) titolo originale o ('ertifh'.!a to di laurea o di-

e•>

La presen~ rubric a è affidata all'aVT. G1ov!HNJ

SBLV.&001,

plom.a; titolo originale accademico conseguito all 'estero, convalidato a norma dell'art. 51 del R. decreto 30 settembre 1923 n. 2102; b) d ocumento da cui ris1l1ti il pagamento dellt1 tassa di ammissione cigli esami; e) doeumento da cui 1·isulti il pagame11to dello speciale contributo di cui all'nrt. 36 comma 2<> del presente regolament-0; . d ) certi5.cato rilasciato dall'l1 nive rsitù o I stitt1to oYe il candidato ha con segl1ito la laurea o il diplo.:i1a, dal quale ris ulti se egli a bbia o no sost enuto precedenteu1f\nte esami di Sta to e quante ,·olte. ev~ntualmente, li abbia ripetuti. Qualora per l 'nn1missione agli e.suini sia s tato e~dbito, i11 luogo <1e l titolo ac~1deruico, un certiticnto, non può essere r ilasciato jl 1Jiploma di abilitazione all'esercizio i1roressioqale se n on quando ve nga presentato il titolo origiru1le . A11:. G. - I 1a <lomauda deve essere rrese11taL'1 a lla se2;r eteria de lla Università o I stituto entro n ter111j 11e .sta bilito dalla ordinanza che indice la ~s ·ione ed è va liùa ;.nche se il candidato debba. P€r esubera11za di iscritti, ~ostenere gli esami in a ltra sede. Le domande c-he pervengano oltre il termine sopr a 1n<lica to non posqooo essere accolte. ( O n1 is s is) . \

D elle

() 0111 n1 issioni

esa.1ni;natrioi.

Art. 8. - L e Comillissi-0ni esaminatrici sono nominate, ogni anno, con decreto del Ministro e ciascuna di esse è con1posta come seg.ue : 1) per l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di inedico-chirurgo i componenti son-0 sedici : dieci professori di ruolo, due liberi docenti, quattro ~r sone estranee all'insegnamento Sl1periore ; 2) per l'esame di abilita zione a ll'esercizio della Il-!-'Ofessione di odontoiatra i eomponenti sono Sf>i : quattro professori di ruolo, un libero docente, u1ia. persona estranea a ll'insegna1nento .su1)erior e; ( O niissis) .

Art. 9. - Possono essere chiamati a far parte de lle commissioni esaminatrici professori di ruolo della TJniver sità o Istituto che è sede di esami di St:lto, oppure di a ltra Università. od I stituto. Qualor a ton ... ia possibile formare una C-0m missione esa1ninatrice <ol 11uL11·~ro cli professori di ruolo jndica to nel preCècle11te articolo, possono e$ser e cl1iamati, in loro vece, professori incarica ti. purchè il numero de i i1rofes'3ori di ruolo costituisca la maggioranza prescritta dall'art. 59 del R. Decr eto 30 setteml.)re 1923 n. 2102. Art. 10. - Per ogni commissione esaminatrice è n omina to un nun1ero di supp lenti pari almeno ad un quinto del nu111~ro clei membri effettivi, ed in ogni caso dovrà esser·e non1ina t-0 llD supplente per ciascuna. delle categorie di commissari. Art. Jl. - I profe3sori ufficia li ed i liberi docenti che debbono far parte di ciascuna commissione sono nomina ti <lal .l\finistro su designazione della Giunta del C-0nsiglio St1periore. Le persone estraneé all'in$egnamento 11ni,·er sitario son o .scel te dal Ministr~1 su terne proposte dai locali consigli degli ordini professi-0nali, o tra le a ltre categorie indica te clall':1rt. 59 del R. Decreto 30 settembre 1923 n. 2102. t no dei inembri di eiasct1na commissione esa1

·esercente in Oaasazione, consulente Ieeale del nostro perlodloo.


[1· NNO XXXI,

FASC.

44]

1451

SEZ10NE PRATICA

I

minatrice ~er . la professio11e cli medico-chiruTgo è designato dal J\1inistl'o ,d ell'Intei·no tra i funzio11u ri superiori della Sanità pubblica : ispettori generali ·medlci e parifi..::!ati, o medici l)rovineiali. Art. 12. - Col decreto di costituzione delle C'oromissioni il Ministro ne i10,mina, il presidente e la persona che deve supplirlo in caso di .sua as&<enza o impedimento. Nella prima adunanza di. ciascuna commisSione il presidente affida ad uno dei componenti le fun7..ioni di segretario relat0re. Art. 13. - Per gli esami di abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo e di ingegne.r;e ogni commisffione può s uddividersi in sottoc-0mmissi-0ni, composte ciascuna di non meno di quattro membri, uno dei quali deve, possibilmente, appartenere a lla categoria delle persone estranee ~ll'insegnamento superiore. La form azione delle sottocommissioni è disposta dal presidente nella prim:i aduna nza della comrrnssione plenaria. Art. 14. - Nessuaa adunanza di con1n1issi-0ne o cli sotto(!om1nissione è valida se non siano presenti almen-0 i tre quarti tiei romponenti. Tl.1tte Je 1ieliberazioni si 1)rendono a maggioranza di vQti. In caso di parità pTeva le il voto del presidente. Per tutte le adunanze è redatto p rocesso verbale che è firmato dal l)residente e dal ~egre• tario. Art. 15. - Le segreterie delle Università e degli Istituti, presso i quali si tengono e.s ami di St.ato, funziona·no quali uffici di seg;r eteria di ciascuna com:.nissione .sotto la diretta dipendenza dei singoli presidenti. A'..rt. 16. - Ai compònenti le <::ommissioni, è corrisposto, dal giorno precedente l 'inizio degli esa111i a quello seguente la chiust1ra della sessio,n e, un compenso giornaliero di lire vent icinque se appartenenti a ll'amministrazione dello Stato, e di lire cinquanta se estranei a ll'amIDinisttazione stessa.. Oltre a tale compenso è corrisposto ai componenti che non risiedono nel luogo ove si tengono le adunanze, la inò ennìt~ di 1nissione e il rimborso delle spese a norma dell'art. 3 del R. Decreto 31 dicembre 19.2.3, n. 2909. · D elle 0perazioni di esarni.

Art. 17. - Gli ~sa1ni per l'abilitazione all'esercizio delle professioni, indicate nell'art. 1, consistono in prove scritte o g·rafiche, e orali o p r aticl1e. Il Minist e.::-o ·della l)ubblica I strt1zione invia in busta chiusa e suggellata, al Rettore dell'Univer~i tà o Direttore ;Jell'Istituto superiore, ov~ si tengono gli esami di Stato, temi identici per tutte le sedi per le prove i-critte e grafiche, secondo le n-0r.me, specia li stabilite per ogni vrofessione . La busta deve essere consegnata dal Rettore o Direttore a l ' presidente :délla Co.m missione nel giorno fisGato per· ciascuna p.r-0va scritta o grafica, prima delle opera~ioni di esame. Della consegna è fatta menziane nel verbale. Art. 18. - I giorni in cni si $Volgono le prove sui temi in-vin.ti da l l\1inistel'o sono stn bili ti l)er tuttP. le i:::ecli con Ja ol'dinanza <l i cni nll'art. 1 . I giorni in cui si ~.volgono le .altre prov~ sono fissati dai p resident i delle com1n issioni esaminatrici. Con avviso affisRo a-ll'albo della Uni,rersità o I stitl1to è data preventi ra notizia dell'o1·dine di

~r,·olgi!uento

di

tut~

gli

esa~i

e dell'orario pre-

stabilito. · Art. 19. - I candidati debbono dimostrare la lor o identità personale prima di ciascuna pl'O'va ùi esame, J)resentando la tessera universitar~a, o il lib:retto ferroviario se oono in servizio dello Stato, o la lor~ fotografia di data recente, ·a utenticata dal Sindaco, con la legalizzazione dell'autorità pretfettizia.. , Art. 20. - Nei giorni stabiliti per le prove sui • temi inviati dal Ministero il preBide1~te della conJmissione, alla presenza dei candidati, fatta osservare la integrità della busta .e dei Sl1ggelli, estrae i temi e li detta o Ji fa ·iettare. · Art.\ 21. - Pe r 1o ! volgimento delle prove scritte e grafiche è asseg-.na to ai candida ti un nume1 0 massimo' di pre che ~arà i11dica.to da l 1\'lini stero sullo stesso foglio contenente i temi o il tema di esame. I candidati debbono wsare esclusivamente carta fornita dall'Università o Istitt1to, n runita del bollo di ufficio e della firma del presidente della commissione. I lavori, _:11uniti della firn1a del canclidato, son o consegnati, insieme con Je minu te, ai professori incaricati dell'assistenza, i q11ali vi appongono la loro firma indicando l'ora della con segna. I candida ti n-0n pos3ono comunicare tra loro nè con estranei. È esclll so dall'esame chi contravviene ad a lcuna ,d i qt1este disposizioni o di q11elle altre che possono esse:::-e flate per assicurare la sincerità dell'esame $tesso. I/assi1stenza dt1rante le prove scritte o gra:ficlte è dal presidente di ciascuna co·m missione affidata . per turno, ai coo.iponenti la corrunissione stessa in nt1mero sufficiente a gara n ti re una efficace. vigilanza: Art. 22. - Ogni commi.1s.aario oispone di tlieci punti per ogni prova di esa1ne. Il candidato ottiene l'icloneità quando abbia conseguito almen o sei <ìecimi del tota le dei punti di cui la commissione òispoJ1e. Art. 23. - I.1a com1nissione esaminatrice, couipiuta la revisione dei lavori scritti o degli elabo- ~ rati sui temi invia ti dal Ministero, delibera prima sulla sufficienza e~l !lsseg11a Voi il voto a i candidati cl1e a bbia no raggi1111ta l'idoneità. Quando la co.mmts:-;i-0ne è divisa il1 sottocomn1issioni la . revisio,n e dei lavori, òi et1i al comma precedente, è fatta dalla commissione plenaria. Dei c..'lndidati che ~tb'Qiano raggiunta l 'ido11eit:1 11elle l)rove a nzidette è r eclatto un elenco che ·vien~ affisso nell'albo universita rio . Coloro che non abi~1no r iportato la sufficie11zn nelle pr-0,·€ stesse non 8ono a n1messi a quelle successive. Art. 24. - Per le prove orali e pratiche è consentit-0 un solo appello. ' Il candidato che, senza giustificato motivo, non si sia presentato al ;..:l10 turno 11~rde il diritto all'esame e non p.u ò conseguire a lcun rimborso cli tasse o contributi . ,.i\.l't. 25. - Il ca ndidato che si ritiri durante una prova di esame è considerato come ri1)ro' rato. ~~rt. 26. Su lle pr ove orali e pratiche la co1nnìissione <lelibe1·a ilPJ1ena compiuta ciascuna delle prove stesse. giudicando f)ri1ua della idoneità e assegnando ' JJOi i voti d i merito. Art. 27 .. - Ogni commissione riassu me. nl termine dei suoi lavori, J'esito delle gin·Iole prove ed asseg·na jJ ~·oto coiupl~ssi vo risnltan te dalla Ron1ma t1ei -voti ripol'ta ti da eia c;cun cnnd1<ln to. 1

1

'


1

L POLICLINICO

Se si sono costituite sottocommissioni le operazioni di cui al comma precedente sono eseguite c1àlla e-0mmi-ssione plenaria. ~t.\..rt. 28. Compiute le operazioni i presidenti delle Co1nm.issioni : a) di pongono l'affil5sione l1ell'albo dell'pniyer ith o I stituto degli elenchi di coloro che hanno uperato gli esami. Detti elenchi debbono contenere i voti di ciascuna prova ecl il voto comple.'~ivo;

curano che un elenco analogo, firmato da tntti i commissari e contenente le stesse indicazioni1 sia inviato al JVIiniste.r o; e) ct1rnno altresì che i;;ia data comunicazione dei risultati favorevoli o sfà vorevoli degli esami clei singoli candidati :1lle Universiti1 o Istituti che 11anno loro rilasciato i diplomi e le lauree, affin<:hè ne sia presa nota nel registro della carriera ~·colastica <li ciascuno rli es3i. Art. 29. - I pre3id~nti delle commisstoni dipongono quanto è necessario per garantire la sincerità delle provP. e la legalità nelle operazioni cli esame. Essi, in caso di gravi trasgressioni alle norme <letta.te col presente regolamento, ordinano, sotto la loro responsabilità., la ·BOspensione delle operazio11i di esame r1fPrendone inlroediatamente al :Ylinistro. Art. 80. - Il Ministro, su proposta dei presidenti delle commissioni o anche ·d i sua iniziativa, dispone l'annullamento degli esami dei cand.jc1ati am1nessi contro le tassative di~poffi7.'ioni del prese11te regolamento, ed in generale ql1andÒ si riscontrino casi di dolo o di errore. Il ~Iinistro può in 0gni temJJO annl1llare gli esami che risultino sup~rati con frode o c:he, conlunque, siano sta.ti ill~galrnente ~ost~nuti, e reYocnre i diplomi di abilitazione. Art. 31. - I candida ti sono personalmente res1)6nsabili della buona conservazione degli strumenti e del materialé, compreso quello bibliografico, ad essi affidati durante le prove scritte e pratiche : e sono tent1ti a l pagamento c~ei danni eventlialimente recati al eletto materiale. Art. 32. - Il candidato che non abbia conseguito l'idoneità può ripet~re l'esame nell 'anno seguente : se neppure ìa ~econ<la voJta consegue la idoneità può ripeterlo 8olta11to tlo po trascoDsi due <:1nni dall'ultimo esame ~ostenl1to. Tale norma si applica Rnche successivamente, qualora l'esito dellé prove !)recedenti sia stato . favorevole. Nei casi di oui al precedente romma valgono, 11er quel che riguarda le sedi di esami, le dispo~izioni contenute· nell' ..1rt. 4 del presente regolan1ento. b)

1

D el rilasaio dei diplomi. 1

.A.rt. 33. - A coloro che hanno conseguito l'abilitazione vien rilasciato un diploma, a firma del :Vlinistro tlella Pubblica I·stru7.ione, del presidente di ciascun!l commissione e del capo della segret€'ria della Universit.à. o Istituto sede di esame. I.>a segreteria dell'Università o Istituto sede · di esnme cura la compilazione dei diplomi st1 appo~i ti modelli forniti .d al Ministero nel numero . pre. umibilmente occorrente. I (liplomi ·sottoscritti dal prec::;idente della com1nissione esa1ninatrice e dal capo della segreteria f.tODO i. nvia ti al :VIinistero insieme e-0n gli elenchi <li ct1i all'art. 28, e con i modelli non adoperati o ri n1as::ti insenribili per errore di scritturazione o ;1Jtra cnu n.

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

1 diplomi stessi, ml.1niti della firma del Mini-

stl'o e del bollo a secco del Ministèro della Pubblica istruzionp \eng·ono restituiti alle rispettive segreterie per la. con~egna agli interessati. L'elenco òi coloro <:he 11anno conseguita l'abilitazio11e all'esercizio professionale viene pubblicato, a cura del :Vlini:~tero dell'Istruzione, nella Ga :::.ictta Dffioiale del llegno. ( Oniis::;is).

Art. 35. - Non è ~on:::;entito rilasciare duplicati dei diplomi di abilitc:1zi Jne a ll":~sercizio profes8ìonale. Solbanto in r:aso di smarrimento, debitamente comprovato, il diploma origi nale può essere, a tt1tti gli effetti, •Sostituito da una copia ·conforme rilasciata, in seguito :•d apposita autoriz?}azione clel :NlinistTo, dalla segreteria dell'Università o Istituto dove il richiedente ha ~stenuto l 'esame. Art. 36. - I-'e tasse di ~immissione agli esami di Stato di cui a ll'art. 2 del R. decreto 31 dicembre 1923 n. 2909, .sono pagate ~1ll'erario a mezzo di cartolina-vaglia, indirizzata al Procuratore del Registro della circosc.l·izione in cui ha sede l'Uni-versità o Istituto superiore. Oltre a lla tassa suddetta il candidato deve versa re direttamente alla cassa dell'Univer.gità o Istituto superiore, ove sostiene l'esame, un contributo di lire cinquanta. Il prov~nto di tale contributo - prelevàto un decimo da destinarsi a compensi per il person..1le di segFeteria e subalterno - è devoluto a rimborso di spese per consumo .cli 1nateri:1li, llSo di strumenti, fornitura di cancelleria. 1

Esami d'i abilita.zifJne all'eserciz·l o della professionP di medico-eh irurgo.

Art. 37. - I..1a prova scritta d.egli esami di abilitaztone all 'esercizio della professione di medicochirurgo consiste nello svolgimento di un tema di indole J)ratica c:he coinv•)lga questioni patogenetiche, diagnostiche e terapeutiche riferibili a casi clinici co·n creti. Nel tema sono precisati dati di fatto, elementi di ragionamento é speciaJi quesiti. Il Ministero invia due temi: uno riflettente argomenti di Jnedicina e l'altro argomenti di chirurgia. Il candiò.ato ba facoltà di scelta. Art. 38. - T.Ja prova orale e pratica comprende: 1) una prova di iuedicina ; 2) una prova di chirurgia; 3) una prova di ostetri(!ia; 4) una prova sopra una delle seguenti specialità, a scelta del candidato: oculi~tica, dermosifilopatia, pediatria, psichiatria. I.J.U prova di s11ecialità scelta dal candidato è da esso indicata nella domancl.a di ammissione agli e~ami di Stato. La durata delle prove di medicina e di chirurgia è di almeno 30 minuti; la durata delle altre prove è di a lmeno 15. minuti. Art. 39: - Le commissioni per gli esami di a bili tazione a lla professione di medico-chirurgo si suddividono, per lo svolgimento della prova orale e pratica, in quattro sottocommissioni : una per la pirova di Jnedicina, llDa per la prova di chirurgia, llna per quella di ostetricia e una per quella di specialità. Ogni sottocommissione è <·omposta di quattro n1embri e ~i rostituisce nominando il proprio presidente ed il segretnrio l'elatore. Qualr:ra 11ella C'on11ui8:;:io11t"\ 11on sia. compreso un


[1\NNO

XXXI,

:B, ASC.

44]

1453

SEZIONE PRATICA •

vrofessore di qua lcuna delle SIJecialità di cui al1·articolo precedente, il pl'esidente llella co1nmissione llu fa eoltà <li <lµ;greg:ire, in 1soprannt1mero, per gli esami della corrisponclente specialità il professore della sede. ..\..rt. . 40. - JJa prova di medicina si deYc si;-olJ gere sull'am1nn.lat-0. J:ia C()lll1n1i·ssio11e si accerta della capacità tecnica del cancli ~lato nel rileYare i sintomi, delle sue conoscen ze st1l Yalore diagnostico dei sintomi rile- · yati. della sua ct1lturn. in fisiologia, patologia ed igiene, in i·aJJporto alle esigenze dell'-.esercizio profes ionale, ,~d infine de ll~i sua maturità nel giuclizio pe0gnostico e ne lle indicazioni terapeubicl1e. Le interrogazioni hanno inizio olo dopo che il C'anrlitlato a bbia con111letn.to 1'esame clinico (lel1·amma lato. Inoltre il candidato deve esporre l1ua li ricerche di laboratorio siano, eventualmente, richieste nel caso in esame i)er comprovare il giudizio diagnostico, indicandone il rispettivo significato semeologico, e <.leve eseguire qt1elle ricerche che Ja commissione riterrà opportuno. Il gitìdizio diagnostico, prog·nostico e terape11- · tico può essere richiesto ner iseritto. Art. 41. - La prova di chirurgia è analoga n elle modalità e nei fini a quella di medicina . ~"-1 c:anclidato, in luogo di ricerche di la borator io. Yiene r ichiesta la dimostr.'.lzione de lla sua capacit~t pratica, nelle fasciatur e e nella confezione di ai)pareccbi. Debbono essere altresì saggiate le cognizioni anatomiche del candidato per le esigenze del1·esercizio profession a le. Ne i riguardi delle indicazioni operatorie il can didato è particolarmente interrogato sui criteri i1ello stabilirle, mentl"e, per ciò cl1e si riferisce a llc'l tecnica operativ<;i., non po~sono essere richic8te chè le nozioni le quali abbiano nella pratica 11na applicazione a nche per parte dei medici generici. ~ll candida to poss0no anch e essere rivol te don1.ande sulla valutazione medico-legale delle iesio11i chirurgiche. ..~rt. 42 .. - Nella prova di ostericia il candidato, ron l'esame di un caso clinico, ed, eventualmente, ron mano·v re sul fantoccio, deve dimostrare· la ITTJa cultura e la sua capacità tecnica nella fi1siopatologia, nella semeiotica, i1ella clinica e terapia ostetrica. .Art. 43. - La prov!l.. di specialità \erte iSU di un caso clinico con particolnre riguardo a lla dirrgnosi, prognosi e terapia. Esarni cli abilitazione all'P.serci~io della profess'ione cl i odvntoiatra . 1

....\rt. ·14. - La pro·va scritta 1:>er gli esami di abilitazione all'esercizio della pt·ofessione di odontoiatra consiste nello 'svolgimento di un teina inviato dal l\1inistero. Il tema, oltre a speciali quesiti, comprendeT~t questioni di patoge nesi, diagnosi e ct1ra di anomalie e malattie del sistema dentario. ...<\.rt. 15. - La prova or a le si svolgerà con le modulit:Gì. stabilite a ll' ·1 rt. 40 per la prova cli medicina. • _.\rt. 46. - Con la prova pratica il candidato deve dimostrrtre la .sua capacità ne lla tecnica opetativa sui denti fissati n el fantoccio e nella costruzione di ap1)areccl1i di proste·si dentaria mascellare e di ortoçton toia t r ià. Art. 47. - Gli esami per l'abilitr..zione all'esf1rcizio della professio11e cli odontoiatra a Yranno luogo per la prin1n volta nella sessione dell'il nno

1926, e, ove jn qt1e11·epoea n on esistano ~ltre s~ole oltre la Scuola nazionale di odontoiatl'ia in R oma, istituita con R. clecreto 31 dicembre 1923 n . 2910, essi sara nno tenuti soltA.'lnto nella sede di R oma: 0Ye venissero jstituite altre scuole di odontoiatl'ia, il ll'l ini "t~ro della pubblica istruzione potrà disporre che gli esami a bbiano luogo in più sedi in modo che i candi<la ti sostengar10 gli esami in conformità del disposto dell'art. 4. Seguono !e disposizioni sr,ecia li per la professione di chimico, fftrrua.ciista, ingegnere, architetto. D I ::ì rOSl Z[O.'\T TRAN SII'ORlE.

Art. G6. - P er l'anno 1924 SOil.O sedi degli esami di Stato tutte le lJni ~·er·>ità e gli I stituti superiori di cui nlle tabelle 11 e B del R. clecreto BO settembre 1923, n. ~102. I candidati posson o ~·osteae~:e ~'.·Ii esami in qualln1que sede, salvo il dii~posto \.lel seguente articolo pe r gli e&11Ui di a bilitazio11e all'esercizio della professione di arGhit€tto . Art. 67. - ~ella sessione ner l'anno 1924 gli esami di Stato si svolgono in conformità delle seguenti disposizioni: 1) gli esami dl ubilita·?;ione a ll'esercizio de lla professione di medico chirurgo consistono in una prova orale pratica di . medicina e in una prova orale pratica di chirurgia. con le norme stabilite dagli articoli 40 e 41, senza l'obbligo, per la prova di medicina, de11·esecl1zione delle ricerche di la boratorio. T~ commissioni esamina trici sono formate di dieci membri effettivi dei qunli: sei professori di di r11olo, due liberi docenti e due per sone estranee all'inseg·na·m ento universit.ario. Le commi~sioni si l'uddi vidonb in due sottocommissioni; 2) gli esami di a bilitazione all'esercizio della professione di chimico consistono nelle prove di cui agli articoli 49 e 50; 3) gli esami di abilitnzione a ll'eser cizio della. professione di f a rmacista consist ono n elle prove di cui agli a rticoli 52 e 53 : 4) gli oo:i:µii di a bilitRzionc a ll'esercizio de lla professione di ingeg-nere consist ono nella prova di cui a lla lettera b) dell'ar t. 55 sovra tema che sarà 's cel to ila ciascuna commissione, e ne lla prova orale di ct1i a ll'a1:t. 60. P er i . laureati i11 fisi~a gli esami consiston ò nelle prove di cui al comma preceden te e nella prova scritta e grafica di 1neccanica applicata a lle costruzioni ed a lle 1nacchine di cui all'art. 61 sovra tema scelto da eia scuna commissione . 5) gli esumi di abilitazione all'esercizio de lla professione di a rchitetto consistono n elle prove di cui agli articoli G3, 64 e G5. I J ~ prove estemporanee graficl1e vertono su temi scelti da ciascuna commi ... sione. Gli esami hanno 111og·o soltanto nella sede cli Roma . N. B. Ai qitesiti degli abbonati si risponde direttamente pe1· l ettera. I q·uesiti debbono essere inviati, in, l ettera, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonal·m ente alla RetJ,a.z ione del « Policli1iico », via Sistina, 1.6 - Roma ( 6) . L e risposte ai quesit i clie non. richiedono esame di atti o speciali indagini, sono uratu,ite.

\

..


1454

IL POL lCLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

NELLA VITA PRO ~,ESSI ON AL 11~.

'

MEDICINA SOCIALE.

ru1te n l'idurre il con1mercio illecito senza occupaTsi ae1 commercio lecito.

Contro gli stupefacenti.

Sopprt>ssio·n e gra,d'liale clell' Uiso clell'opJJio da fu nio. - I:.ia Com111issione ha approYato il pro-

I

J... a ConJmi. ·sione Consulti\a per il traffico clelgramma elabor}lto da l Comitato preparatorio per 1'oppio, della Società delle Nazioni, ha tenuto la la Conferenza interna'lionule convocata per il 3 nosua VI sessione a Ginevra, dal 4 a l 13 ag-0sto. vembre ed il cui scopo è la applicazione della parte Ha eletto PTesidente il sig. Van Wettum (Paesi st'conda della Convenzione clell' Aja, cioè la sopBassi) e vice Pre:side11te il ])rincipe Charoon (Siam). l)ressi-011e gradl1ale clell'uso dell'oppio da fumo . . Hanno partecipato ai laYori: i sigg. ~.\nselmino Questo progranm1a comporta l'esame della situa(Ge1·maniu), Bourgoi.s (Fl'<lncia), Campbel (India), zione attuale nei territori dell'Estremo Oriente • Chao-Hsin-Chu (Cin;1), Sir Honn Iordan e signoove sussiste. l'uso dell'oppio òa fumo, la discusrina H a11ilto11 'Vri_ght (assesso1i). La Com1nissione sione dei provv;edimenti adatti a combattere queaveva invitato la Bolivia, la Grecia, il Perù, la sto tl•S·O e la preparazione di una Con,·enzione interPersia, J~ Russia, la Svizzera è la Turchia (elle 11n ziona le. Esso, inoltre, prevede uno studio parhanno })articolari interessi da far valere e che ticolare sul coni:n11uo dell'oppio nei territori con:fì-r.on hanno avuto occasione di esprimere la loro , nanti con la Cina. e sui IJrovvP.dimenti che potra nno 01)inioue sui laYori J)reparatori per la conferenza essere suggeriti al Governo Cinése per sopprimere internaz.ionale per la limitazione della produzione questa produ ~ione e questo uso in Oi11a. dell'oppio e delle foglie dj coca, nonchè della fabSir .fohn .Jordan ha formulato, a questo scopo, brica di stupefacenti) ad inviare i loro rappresen- . llllil I1rOpOSta in CUi Si preYede · 11na riduzione antn 11ti a questo scopo. · nuale del 10 % della quantità di 011pio grezzo im• Risponde11do a questo invito, la Bolivia 11a noportato nei P aesi, C1olonie e territori dell'Estrerr10 , n1i11a.to il sig. Pinto Escalir, e la Grecia il sig. CoOrje11te clove le fumerie di ·oppio sono nncora autolocotr onis. rizzate. Questa quistione .""arà <Jjscussa a lla ConTJa preparazione rli questa Conferenza convocata ferenza . . H Ginevra per il 17 noven1bre, nonchè la preparaCanapa ilndiana. - In segttito alla iichiesta del zioue della Confere11za per la soppressione graGoYerno dell'Unione Sucl AfricanH., la C-0mmisdnale dell'oppio da ft1mo nei territori dell'Estremo sione Ila cleciso di porre a Ilo studio la questione Orie11te, fissata a l 3 novembre. sono state affidate dell'uso abusivo della canapa jndiana. Essa si è acl un C'ou1ita to di Esperti i cni lavori hanno, cooccupata inoltre del rilascio di certificati di im.·tituito l'o.g getto principale delle deliberazioni delh;l 11ortazi·one dietro istruzioni telf'gr afiche, e della Con1missi one. situazione in Cina, in P ersia, nonchè nei territori JJi niita,zione della 1Jrod·u,2:ione . - 'L a Commissione sotto mandato, per ciò che concerne l'u so dell'oppio lln preso ~onoscenza dei pr ogetti presentati dal e degli stupefacenti. · . Comitato l)repn.ratorio <!d ha e laborato un con1Certificati di importaziorie. - La Commissione J)lesso di provvedimenti adatti o fornire una base ha disct1sso i provvedime11ti che alcuni Go\e1'1li 11tile ai :ia\ori çlella Conct:erenza ~a a preparare il n1Jplicano già ed in virtù dei <.1unli gli agenti con· t erreno a ll'accordo . solari sono a t1torizza ti a rilasciare, su semplice I l)r O\.Tvedime nti contemplati dalla Commissione avviso tel~f,:?:ranco dei loro Governi, i certifica ti di tendo110 n i·id11rre la prortt1zi0He mercè un conimportazione \li oppio e di stupefacenti. La Comtrollo pi1ì .stretto s11lla f ab·b rica e sul commercio. missione ritiene che questi provYf'dimenti che sono I.a loro applic<:1z.ione rnf'for7.,el'~t le disposizioni diretti a facili tare le transazioni commerciH li ~r· clellH Con·venzione dell'Aja relative al traffico del- - mettendo del tutto nno stretto contr-0110, sono lecite e possono essere 3 pp lica t,e da tutti i Governi . .• l'oppio e ne creerà delle n110\e. I Governi si irnr.Ja Commtssione si è ocCl1pf:ttn anche della siPe?:11eranno a far c:ono-;cere la quantità di opp·i o tuazione in Cina, in Per ia e 11ei territori sotto .qre:iz:o, di foglie d1 coca, di 11l(H·fina, di eroina. e mandato. di cocairia ehe essi tlesiclerano importare annual111ente per provvedere a i bi. ogni medici e scientifici d el loro consumo interno, della loro fabbrica e del INSEGNAMENTO SUPERIORE. loro commercio. E si si impep;neranno ancl1e di organizzare un controllo l)iù efficace sulla f abbrica Modificazioni al programma degli studi medici e lll commercio nazionale ecl internaziona le. Inolin Germania. trf\, essi stabilira11110 1:n regolnmento per impedire il contrnbbc'lndo dell'oppio e degli stupefa centi che Sono stat.e emanate in Germania nuove disposisi 1>ratica nei porti franchi, nelle zone franche e zioni riguardanti il « curriculum » di ,s tudi e gli i1e i magazzini ~senti da dog·a na. e~mi necessari per conseguire il diploma di abiQuesti pro\vedime1lti che sa ranno comunica ti a l litazione all'esercizio della professione medico-chiConsiglio contemporn11earuente a l rapporto del C-0rurgica (Munoh. med. W., 1924, pag. 1070). n1itato JJreparatorio, tengono conto dei bisogni leIl corso preparatorio, seguito dal primo esame, ~ittimi di stupeface11ti cli ciascun Paese. Es~i condur~ quattro semestri e comprende : l'anatomia, trngono \'nri~ di~vo. ·izioni <li ol'dine J'rn tico desticon prog;ram111a semplificato, ln fisica, la cbirnica, •

\


(~\ NNO

XXXI,

FASC.

44]

'

SEZIONE PRATICA

la zoologia, la botanica, la fisiologia, con estensione

maggiore dell'<1ttuale a lla chimica fisiologie-a. Il corso clinico comprende al minim-0 6 semestri, eon servizi pratici per due semestri nelle cliniche n1edica, chirl1rgica e ostetrica, per un semèstre nelle cliniche oftalmica, pecliatriea, psichiatrica, otorinolaringoiatrica, dermoc:;ifìlopatica e nelle policliniche. Inoltre vi sono corsi obbligatori ·ai patologia generale e speciale, a i1atomia. patologica e topografie.a, farmacologia, igiene, medicina leg·~le. Per gli esami furono ora resi obbligatori quelli d i fisiologia patologica e tii m€. dieina legale; inoltre è prescritto di dar particolare considerazione alle leggi dell'eredità e a lla applicazione medica delle ~issicurazi-oni sociali . Terminato il secondo e:::;ame, pri1na di ottenere il diploma, il candidato deve fare t1n anno di internato in un -0spédale, durante il quale deve n1ostrar.e le sue capacità ed attitudini professionali. Deve inoltre studiare un caso clinico in relazione con le assicurazioni sociali e presentare una relazione .scritta ad llna t;ommi.ssi-0ne, discutendo i vari rapporti del paziente rispetto alla legislazione. Come si \ede nei nt1-0Yi or·d inamenti germanici la medicina legale ha assu11 to una posizione d i particolare rilievo, entrando a far parte in maniera autonoma e spiccata dello esame di Staro. Ciò che 1)rovoca un malinconico ma spontaneo paragone oon le norme ultimamente emanate in Italia. circa l'esame di Stato, ove la medicina legale non ha 11na posizione confacente ai sempre più vasti rapporti tra l'esercizio della professione medica e la legislazione ~ociale. Prof. LE01'1E 'L ATTES.

1455

I

quali cli ·pongono cli veroo11ale .ido11eo e di acla tti mezzi può essere consentita, presso i depositi stessi, la suddivisione in fiale df-'i prodotti originali provenienti dall'Istiti1t-0 p1·oduttore, tale co11cessione specia le deve espressame11te risultare dàl l'e· lativo Decreto ministeriale di autorizzazione.

Cronaca del movimento professionale. I medici !li reparto delle Ferrovie secondarie ed i biglietti sulla rete statale. Come è noto l'Qn. Torre soppresse, per i medici di re1)arto delle Ferrovie secondarie, il biglietto annuale sulle Ferrovie dello Stato. Con ciò yeniva tolta ai detti medici la retribuzione principale del1'opera loro. I medici ii.ella Centrale Umbra stann-0 facendo i:>ratiche perchè da parte del ~Iinister-0 c-0m1>etente, con l'interven to della Direzione della Società, veng·a ripristinato il biglietto. Perchè l'opera loro abbia mag·giore efficacia, è utile che tutti i medici di reparto delle Ferrone seconçJ.arie d'Italia ngiscano nello stéBso .s enso. A questo SCOPo debbono inviare don1anda a lla proprkl Direzione, ed ·un'altra al :à1inistero competente per il tramite del segretario genera.le Sindacato Nazionale M. C. il ql1ale provvederà a racco.llk'lndarle a S. E. il Ministro. Basterà che lè domande sian-0 firma te da uno o due medici per ciasct1na Società. ~ necessario agire con sollecitudine. •

C ONC O ~S~.

AMMI NISTRAZIONE SANITARIA. •

Importazione e smercio di prodotti arsenobenzolici, sieri e vaccini. Il )1inist.ero delle Fina11ze, Direzione Generale delle Dogane, h.a proposto a quello dell'Interno il ql1esit-0 se ffia consentito importaTe nel Regno prodotti arsenobenzolici preparati all'Ester<?, presentandoli agli uffici doganali alla rinfusa, ossia confezio,na.ti in grosse fiale contenenti notevoli quantità di prodotto, da suddividersi successivamente iu fialette. Al riguardo il ~Iinistero dell'Interno ha ritenut.o opportuno far ì,resent:e che in linea di n.Lassim.n. le autorizzazioni da esso concesse nei riguardi ~nitari a ' norma dell'art. 134 T. U. Leggi sanitarie 1° agosto 1907, n . 636, per l'importazione nel Regno cosi dei prodotti arsen-0benzolici come cli sieri, vaccini e prodotti affini, preparati a ll'Estero, si riferiscono esclusivamente ai prodotti <!onfezionati nelle varie dosi terapeutiche quali ·vengono posti in commercio per l'uso diretto ed immediato e che pertanto non debbono subire al<:una manipolazione dopo l'introduzione nel Regno presso i rispettivi depositi aBtol'izzati. Ogni mani_{)oln zione infatti priverebbe i prodotti suindicati, per la loro speciale natura facilmente alterabili ed inquinabili, di quelle indispensabili garanzie di purezza offerte dall'Istituto produttore. Che se in q11alcl1e c<1so pa:r;tic-0lare ai Depositi i 1

POSTI VACANTI.

BADIA POLESINE (Rovigo). Ospedale Civile. Soad. 15 nov. Primario medico e primario chirt1rgo : I.J . 8000 caclat1no, sessenni, percentuale contributi ngiati. Età massima 45 anni. BELLU~o. Medico del Dispensario celtico comunale; L. 3000; se sanitario condotto L . 2000; titoli ed esami; tassa L. 25 all'esatt.ore cassiere. Scad. ore 18 ' del 23 novembre. CoooG~o (Milano). Osvedale (li nile. Chirurgo prim.ari-0; titoli ed eventualm. esami; L . 4500 (sic) e 4 quinquenni decimo; c.-v. di legge. Scad. 30 nov. Fino a 60 anni. Biennio di prova. Assunz. ser,r. non oltre 10 gennaio 1925. CRESPINO (Rovigo). - Scad. 6 nov.; II reparto; L. 8000, oltre L. 3000 $e cav., L. 1500 se motocicl., L. 800 se bicil.; L . 500 ambul.; c.-v.; 5 quinq. decimo. GENOVA. Assooia~ione Nazioriale Medie-i jJfarina Merca.ntiZe. - Concorso tra gli a·s sociati che vogliano coprire posti di medico fisso sui piroscafi della Compagnia di ~avigaz. « J;loyd Triestino >>. Vedi fase. 43. Scad. 1 dicembre. LECCE. A.m1ninist1·az·i one ProvirMJiale . - · Due medici di reparto ,d el Manicomio. Vedi fase. 43. Scad. ore 12 del 30 novembre. J\llILANO. Oonsiglio degli · I stituti Ospitalieri. Medico Ispettore; se.ad. ore 16 clel 15 no\embre. Vedi fase. 41. 1

1

' '\


I

1456

IL POLICLINICO

MOTTA DI LIVENZA (Tre·viso). - Scad. 15 nov.; 20 reparto; L. 8000 oltre indenn . trasp. e c.-v. PRATO ·(Firenze) . Spedale della, Misericordia e Dolce. ~Iedioo primario; L. 10,000 e c.-v.; 4 trienni decimo. Scad. ore 18 del 2'2 nov. Età mass. 45 a. Tassa L. 50 a lla Tesoreria. Chiedere a11nunzio. RAVENNA. Medico pi"imario del Comune e di' rettore sani tario del Civico Ospedale; L. 12,000 e 5 quadrienni decimo; c.-v. Età limite a. 40. Libera docenza in clinica o patologia s~. med. e tre anni di direz. di i1n ospedale importante o di un. reparto mediço id. o di aiutato in clinica medica . Proroga a l 20 novembre. REGGIO EMILIA. Ospedale di FJ. Jfaria Nuova. Medici specialisti di dermosifilopatia, di oculistica, di ortopedia, di otorinolaringoiatria; L. 3000 non aumentabili; percentuale tnsse di operaz. e di assist. med. e delle prestazioni, ecc. ;· nom. e conferme triennali; età mass. 45. Scad. ore 18 del 15 nov. Vaglia post. di L. 50.20 tassa eone. Serv. entro 15 gg. Docum. agli Uffici dell' Ammin. (v. Edmondo De Amicis 31). Chiedere annunzi. ROMA. Ministero dell'Inter1io. eon D'ecreto Min1steriale 18 ottobre è pro1~ogato al 22 novembre il termine per la presentazione delle d·o mande rela ti,ve a l concorso a 50 posti di meflico provinciale aggi11nto, a due posti di assistente medico nel laboratorio micrografia e natteriologia ed un posto di assistente f'.himico :nel laboratorio chimico, i cui bandi furono pubblica.ti nella Gazzetta Ufficiale del 22 ,s ettembre u. ~~. ROM4.. Pio Istituto d·i S . Spirito ed Ospedali Riuniti. Conc. per esami a 80 posti di assistente medico-chirurgo. Scad. ore 15 del 30 nov. Età llinite 80. Tassa di L. 50, uon reperibile, al Tesoriere. Stip. L. 4500. Per le altre condizioni chiedere annunzio alla ·Segreteria Generale. ROMA. Un·l·versità Israelitica. Medico effettivo della Deputazione Israelitica di Cari tà. Scad. 15 n-0v. Età lim. 40 a . 1-': 1200 (sic) annue, c.-v. di L. 1560, tre quinql1enni decimo; prova annua. Chiedere annunzio alla Segr~teria (Lungo Tevere Cenci), ove sono ostensibili le norme. s. l\1IOHELE DEL QUAUTO (Venezia). - Condotta, a tutto il 15 11ov., oi;e 17. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria. STAZZENA (Lucca) . - A tutto il 15-nov., 2a cond., per 10 frazioni in luoghi montuosi con popolaz. complessiva di 10,000 ab., in parte sparsi; pov. 800; stip. L. 8000 e 4 quinquenni decimo; indenn. trasf. L . 5000 e L . 2500 ca·\Talc., L. 1200 indenn. mobile. Chiedere annunzio. Serv. entro 15 giorni. "\TALS'J;'.AGNA (Vicenza). Scad. 15 nov. Stip. e indenn. complessi '7e per soli l)Ovei;i L. 10,800. VOLPAG-o (Trev·i so). - Scad. 10 nov.; consor. ; L. 9500 e quinquenni dee. ; addizion. L . 2 oltre i J(lOO pov.; L. 3GOO trasp.; L . 400 uff. san.; c.-v. Cercasi medico interino per il Comune Accumoli (Aquila), stip. L. 12,000 annue e indennizzo di cavalcatura. Il posto è libero dal . lo nov. Scrivere <11 sindaco cav. uff. Luigi Angelini, vi.a Nazionale 2, Roma.

I

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

~OMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE., Oor>imissioni unM)ersitarie pe r promozioni a ordinari 1

Con recente disi:fosizione del Ministero della P. I. lè Commissioni giudicatrici per le promozioni dei professori 11niversitari ad ordinari sono state così distribuite: Clinica ooulistica: Albertotti Giuseppe; Ovio Giuseppe; Gallenga Camillo ; Angelucci Arnaldo; nietti Amilcare. Affinti : Tricomi Ernesto; Aducco Vittorio; Muscatello Giuseppe. Clinica ostetrica e ginecologica : Miranda Giovanni ; Ferroni Ersilio; Cli \'io Im.:.ocent.e; Pestalozda Ernesto ; Sfameni Pasquale. Affini : Pepere ..\lberto; Muscatello Giuseppe; Lustig Alessandro. Igierw : Scla V'O Achille; Sanarelli Giuseppe; Di Vestea Alfonso ; Canalis Pietro ; Manfre9i Luigi. Affini : Lustig Alessand.L_?; Aducco Vittorio; Bignami Amico. A.naton-1.ia u niana ·no1·rnale: Sala Luigi; Chiarugi Giulio; Bertelli Dante ; I.J€vi Giuseppe; Versari Riccardo. Affini: Grassi G. Battista; Ruffini Angelo ; Dionisi Antonio. M edioina legale : Perand·o Gian Giacomo; Ferrai Carlo; Mirto Don1enico; Cevidalli Attilio; Biondi Cesare. Affirvi : Scla vo Achille; Dionisi Antonio; Sabbatani Luigi. Anatomia patologica : Pepere Alberto; Dionisi ' Barbacci Ottone; Fabl'is Aldo; Cesaris Antonio; Demel Antonio. Affini: Lustig Alessandro; Sacerdotti Cesare; Bignami Amico. Patologia speciale chir1J1ryica : '1'1·icomi Ernesto; Burci Enrico; Tusini Giuseppe; Muscatello Giuseppe; l\.le'3sandri Robe.:-to. Affini : Dionisi Antonio; Pepere Alberto; Sacerdotti Cesare. ' Mater:ia medica e farmacologia: Sabbatani Lui.gi; Gaglio Gaetano; Valenti Adriano; Coronedi Giusto; Marfori Pio. Affini: Lo :V1onaco Domenico; Bottazzi Filippo; Aducco Vittorio. Clinica pediatrica: Jem1na Rocco ; Com ba Carlo : Pacchioni Dante; Francioni Cfirlo; Di Cristina Giovanni. Affini : Sclavo ...\chille; ·oionisi Antonio; l\11cheli Ferdinando. Patologia generale. : T.iustig Alessandro; Salvioli Ip;nazio; Morpurgo Benedetto ; Sacerdotti Cesare ; Tiberti Nazareno. Affini : P epere Alberto; Dionisi Antonio; Cesaris Dernel ,.A.ntonio.

.

N el corpo san·ita1'io militare.

La commissione centrale · del

:Ministero della Guerra, incaricata di giudicare i lavori su temi militari presentati al concorso bandito con circolare n. 611 del Giornale l\IIilitare 1923, ha ritenuto meritevoli di premio le memorie dei sottonotati ufficiali medici. Colonn. medico R . Bernucci. - Note di geografio, medica della Tripolitania (2° premio) : L. 500. Tenente colonnello u1edico A. Casarini. - La scelta dei 11iloti per la R. Aeronautica (1° premio): L. 1000. Magg. medico E. Basso. - Come si può organizzare 111i ospedale da campo (2o premio): L. 500. Capitano medico F. Ilocchetti. Le colonie sc1.nitarie marine militari (10 premio): L. 800. Capitano medico N. Rodinò. - La profilassi delle malattie infettive dorninatiti n elle nostre colonie (1° l)remio) : L. 800.


[ANNO

XXXI ,

F ASC.

44]

NOTIZIE DIVERSE. ID Congresso Internazionale di Medicma e di Farmat-ia Militari. '.rutti i medici' ai>partenenti, o che abbiano appartenuto, ai servizi sanita.r i militari, .sono invituti a questo Congresso, jndetto a Parigi, nel Val de Gràe€ (Scuola. d'applicazione di Sanità Militare), dal 20 al 25 aprile 1925. Ne abbiamo già riportato il programma nel fascicoio 40. Gli tÌffici <lel f'.;0ngresso hanno sede a Parigi (VI Ie) rue de Bellecha~, 66. Si prega di Jnandare le adesioni possibilmt~nt:e non oltre il 1o dicembre; in ogni caso non s i ricevono oltre jl 10 febbraio. ' 'a nno dirette al Commissariato del Congr~s~o . Le quote d'iscrizione sono fissa te in 30 franchi franeesi per gli uomini, 20 per le signore; potranno essere corrisposte in numerario, mandati e vaglia postali, assegni bancari, ecc., da intestare a : J\.1onsiear l'Officier d'administration ùu Service de Santé, Trésorier du III C<>ngrès Internat. cle Méd. et de Pharm. Milit. Al C<>ng·resso sarà unita -q.n'Esposizione. Richiedere agli uffici i fJrogram..ni, i bollettini d'adesione e qualsiasi inform0zione complementare.

Ela rgizioni. Il Comitato esecutivo nella Cassa di Ri:spairmio delle Province JA>mbarde ha deliberato di proporre ulla Commissione centrale che la somma di u11 milione, toccata in sorte alla Cassa nell'estrazione dei buoni del tesoro a premio, sia passata al fondo di beneficenza e destinata a concorrere 3lla risoluzione di uno ùei problemi igienico...sanitari che 1naggivrmente 1nteressino. I l Banco di Sicilia ha a$segnato, sul fondo di beneficenza della Cassa di Risparmio del Banco, la somma di L. 100,000 a favore dell'Ospedale di Caltanissetta, a chiusura dell'esercizio 1925.

L' AHabeto della salute.

1457

SEZIONE PRATICA

Inspirandosi a con·si1nile pu•b blicazione fatta dalL'l grande «Associazione Americana per la tutela della fo:ia lute del f<1nciullo )>, l'Istituto italiano d'Igiene, Previdenza 1.\d .Assiste-a.za M>ciale, ideato e diretto dal prof. Ettore Levi, ha pubblicat-0 l'«Alfabeto della .salute ». 1 . È un libretto di propaganda ~:enza pretese, ohe si pre::;enta in veste artistica e in modo suggestivo pei bambini ai quali è destinato, e che servil'à egregiamente n instillar.e nelle tenere menti dei fanciulli tl'Ita lia i ))recetti fondamentali dell'igiene in forma semplie€ e attraente. .Ogni Jette.. - o. clell' .Alfabeto fa richiamo ad 1111 principio, ::i.d 11na norma, ad un consiglio, espresso in pochi e facili versi adatti alla mentalità del piccolo lettore. Una vignetta illt1st...~a e chiarisce i concetti ehe il fanciullo assimilerà, quasi senza accorgersene, e tradurrà in azione. Una copia <:!Osta J.J. 2.75; <1ieci c:opie si possono a vere con L. 25 e cinq11anta con L. 100, pl'esso j 1 predetto I stituto (sede Roma - Via l\1inghetti, 17).

La prima Mostra delle Univel'sità Italiane si è in.augurata i l 19 ottobre, nel Museo Zoologico di Roma, e-on 11n discorso dell'on. Bottai. \i hanno partecipato 17 Università e l'Ateneo di Venezia. Numerosi e am.·.nirati i cimelii medici. Il Calendario della Croce Rossa. La Croce Rossa assume direttamente in proprio la pubblical.iione J el Calendario pel 1925, acquistando il qua le ·:>gni (•i ttadino concorre ad o.pera be-nefica sostenendo una Associazione patriottica ' e:he dopo il turbin·)SO periodo della guerra _ha n1odificato le sue atti\Titil., dedicandosi al risanau1ento igi~nico tlel nostro Paese. I l tipo giornaliero, stile antico, imitazione cuoio sbalzato' riproduzione della «Pietà» di .Michelangelo, si vende a L . 12. Un tipo settimanale di gran lusso, interamente in pelle, illustrato da fi2 tricromie, con 12 cartoline artistiche utilizzabili, si vende a L. 60. La diffusione di llUesto Calendario della C. R. è opera umanitaria e filantropica.

Esposizione di Igiene a Vienna. Per ini7..iati-1a dell'AssocitlZione austriaca « Hygiene Au·s stellung Wien » farà orgaD:izzata in Vienna, nei mesi di aprile e 1naggio '.1925, i1na grande Esposizione d'igiene, C;On jl concorso di quello Stato, di Com11ni e di p1ivati, nell'intento di dimostrare lo stato attuale dei progressi raggiunti nel campo igienico e, in 1>ari tempo, òi fare opera

di propaganda igienica, a mezzo di conferenze e di proiezioni cinem:itografiehe. • I Comuni, gli Enti sanitari e le .Associazioni :filantropiche che a ve:-;sero intenzione di partecipare alla detta E~pooizi one, JJ<>tra1mo riv(,lgersi direttament:e alla citata Associazione \Hygiene A11sstellung Wien) in Vienna.

L'on. Capasso querelato. Il Consiglio dell' Ordiae dei Medict della provincia di Genova, adt1nato in seduta straordinaria il 5 settembre u . s., ha stimato che un articolo comparso nel « Pensi~o Sanita.rio » del 30 agosto p. p. cont~nesse accuse ledenti l 'onorabilità d(\i componf\nti il Con-siglio; esse riguardano un o. d. g. votato dal Consiglio .stesso in data. 5 g·iugno 1924, in merito ad una eontl'oversia tra l'A ssociazione nazionale dei medici di bordo e quattr-0 medici associati che ~i stnccarono dalla stessa; considerato che, anche J:>er la funzione demandatagli con la lette:...a b) d~ll'art. 8 della legge 1910, «il Consiglio amministrativo deve vigilare a lla conse::-vazioue del proprio decoro e della propria indipendenza», ha deliberato ad unanhnit<\ di sporgere querela contro il direttore r esponsabile del suddetto Jleriodico, on. prof. Pietro Capasso, nonchè contro chiunque risultasse a utore de ll'articolo, complice o correo, acco1'dando ampia facoltà di provà; ha delegato il presidente prof. Luigi Si\ori a rappresent-1.re in giudizio il Consiglio : ba affidato jJ patrocinio della causa agli a'''ocati P. L. Erizzo e De Barbie~·i.


tT~

POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

44]

Alessandro Lacassagne. In Fra ncia, e altrove, giuristi e biologi si dolg-0no del recent,e lutto, che ha colpito le Facoltà <li medicina e legge a Lione. Vi è iSCOmparsa una integra figura di accademico e membro dell'Istituto; a 81 anno, dopo una vita di scienza applicata a servizio della giustizia. Alessandro Lacassagne eva nato in Aquitania, a Cahors. ·si laureò a Montpellie1·; fu lllE-diC'o militare, clottore aggreg·ato a l Val-de-Grace, e nel '70 prestava ser vizio nei drag-0ni dell'Imperatrice. Ca,-allcresco, lealissimo, disciplinato, come ogni l1omo d'armi, sopportò tranquillament,e gli orrori della <lébael e, e i rigori della prigionia cli g"Uerra. Rimpa triato, partì con i battaglioni coloniali per l'Africa, dove cominciò gli studi su le note somatiche e l)Sichiche della personalità, su il t.atuaggi-0 e le stigmat,e dello squilibrio mentale. Fu ridbiamato in patria dalla nascente Facoltà medica di Lione ' alla cattedJra. di Medicina Legale e Sociale. Con Bournet, Oout:agne, Garraud., fondò nel 1896 « les Arohives d'.4.nthrop Jl'J(Jie eriminelle et M éàicine Legale)) . . «Le bons sens, l'inst1"itoti on, la probité >> erano

norma della sua vita. Seguì il Torde e il Bertillon, Polemizzò urbanamente con il Lombroso, a proposito del « delinçp1ente nato ». Il Lacassagne insist.eva sull'azione dell'uomo su l 'uomo nella società, « .<;ur l es oonditio:is de la vie social e. q'Lli f 01it naitre, 11réparent et àéveloppent la orilmi·na lité >>. È vivo in noi il ricordo di questa sua sen tita affermazione! r.,a sua « Médicine Legàle >>, edita a Parigi dal l\ilasson ebbe più edizi-0ni. Egli .seguì il rigoglioso rifiorire' della sua ·scienza, in ogni ramo : penale, ci'l)j,l e, eoo·no·m ioo, e degli accidenf's du travait; a nalog·amente a quanto in Italia .si fa da Carrara,

, ~.\.lbumint1rie

tubercolari

I

"IL POLICLINICO" SEZIONE MEDICA

Il fascicolo 11 (1° rnvembre 1924), della nostra Sezione Medica, conttene i seguenti: LAVORI ORIGINALI. I. - F. Sabatucci. La terapia moderna della poliomielite anteriore acuta. (Rivista sintetico-critica e contributo personale). II. C. Lotti. La m eningite tubercolare a ripetizione. III. F. Rietti. Sul · trofo edema cronico di Meige. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO . . . .

I non abbonati &Ila predetta Sezione M..edi<ia, potra.nn.o rf. cevere copia. , di questo interessantissimo f a.scicolo, in~a?do Vaglia postale di L. 5 al Cav. LUIGI POZZl : Via 81stma, n. 14, Roma. Desiderandolo ra.ccoman~a~ e al sicuro da smar· rimenti postali, a.ggiungere 60 centes1m1.

Indice aHabetico per materie.

.

. Pag. d..1nniinistrazia1ie sanitaria . . » ~.\trofia muscolare progressiva ed epilessia » Bibliografia . . . . 1444, Bismt1to : tecnica. per la ricerca nei liq11idi organici )) Cardio1)atie d.ell'adolesce:nza . )) C-0rea ed epilessia . . . . )) C1·oncica del m.ov·imento professionale

Embolia dell'arteria renale simulante una sindrome addominale aeuta Ernp·irisrno e ciarlata·n eria Esani i di Stato : 1·egola·m ento .

. .

Febbri oscure e nefrite tubercolare Roma, 1924 - Tip . Cartiere Centrali (S).

Perrando, Mirto, Cevidalli, Leoncini, liloriani, Pellegrini, ecc., ecc . .Dopo la giubilazione donò alla Città i suoi dodicimila volumi, e scrisse il suggestivo libro de la. ve'r te v i eillesse. La sua vita fu abbreviata da un grave infortt1nio: uno scontro d'automobile. Rimase in!fermo a 111ngo. Si $pense lentament,e dopo avere amato, senza posa, la nazione. La tarda età e·bbe confortata dalla rivinaita . Og·gi,, dopo l'aurora vittoriosa, la salma posa tra i mirti e i laureti. Discendano ivi purissime le lt1ci, a mattutino; e vi rinverdiscano le fronde sempre, oome l'onesta sua dottrina e rinomanza in Francia e altrove, t ra le civili genti colte ... Genova, 14 ottobre 1924. • Prof. !Juror CARLO MAssrm .

·

1446 1455 1448 1445 1427 1441 1448 1455

Incontinenza di l1rina nel bambino: .trattamento . . . Pag. 1447 LAOASSAGNE A. : necrologia. . . . . )) 1457 Meningite da varicella . . . . » 1434 Nefriti croniche uremigene senza iper)) tensione art.eriosa . . . . 1446 ' )) Piuria del rene tubercolotico . 1447 Ritenzioni di urina post-operato1ie: pre)) 1448 . venz1one . . . . . . . . Spazio semilunare di Traube: semeiologia » 1439

)) ))

1447 1448

Studi meàiDi in Ger,m ania : modificazioni al- programma, . . Stupefacenti, : contro gli - . .

)) ))

1454 1454

))

1450

))

1447

Tendbii e g11aine tendinee: ricerche sulla guarigione di lesioni di c-ontin110

))

1443

))

L.

POZZI,

ed. resp.


• \

I

ANNO XXXI

Fase. · 45

Roma, 10 Novembre 1924

,

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI . SOMMA~IO. Lavori originali: A.. Ri cart: Ricerch e sull' indice entiemolitico urinario nello stato puerperale. Osservazioni cliniche: L. Conti: Ancora i-;ull uso dell' a rgento colloidale per iniezioni endoarticolari nei prO'cessi flogi stici delle articolaz.ioni.. - R. La.rribri; Il termocauterio nella cura della linfadenite tubercolare. - .A. ' 1 en uti: Un caso di a scesso periamigdali co seguìto da polineurite trattato con la sieroterapia. Sunti e rassegne: MEDICINA.: "\V. Fornet: L'immunizzazione con gli edovaccini. - CHIRURGIA.: Lévy-Weissrnann: L'embolie delle arterie mesenteri che. - SIFILOGRAFIA: Conterno : Il bismuto nella sifilide, specie viscerale, e s ua influenza I sul rene. Cenni bibliografici.

Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accad emia ì\Iedi ca di Roma. - R . _t\..cca<lemia ~1edi co-Chirurgi ca di Napoli. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: L'importanza dej CASISTICA e TE~APIA : sinto1ni oculari per il prat ico. Tularemia. -' Contributo clilliico alla questione della ma, laria congenita. - L 'evoluzione d~lla tubercolosi infantile. - Trattamento della febbre di !\1alta. - Proprietà e azione del siero antidissenterico, - Infezioni ed ipertensione. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: La chirologia. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Medaglioni: Edoardo Maraglia no. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà riservati. - E vietata la riproduzione cU iavori pubblicati nel POLICLINICO e la

pubbUca~ione

dei sunff

di es8i senza citarne la fonte.

L'AVOR I

'

ORIGl~ALI.

·

CLINICA OSTETRICO-GINECOLOGICA DEL.LA R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretta .dal prof. sen. E. PESTAiozzA.

Ricerche sull' indice antiemolitico urinario nello stato puerperale. <1> Dott. ANTONIO RICART, assts.tente volontario stranierai (Spagna). Le mo,derne ricerche sul ca.efficiente uroemoliti.co (Am,a ti: titolo di diluizi·one in acqua distillata che bisogna aggiungere all'urina perchè diventi emolitica) e sull'indice antiemolitico (Condorelli: r&pporto fra questo titolo prima .e dopo trattamento con carbon.e animale atto a privare l'urina ·del suo co·n tenuio lipoideo) hanno .acquistato notevole importanza dopo che quest'ultimo auto.re, h.a dimostrato che l' indi.ce antiemolitico · urina.r io segue le oscillazioni del rapporto lipoideo nel sangue - colesterina to·t ale, aci di grassi e saponi li. (1) Ricerche eseguite per consiglio del Dot-

tor R. B ompia ni.

beri - ra1Jporto cl1e p11ò essere. assu11to, qualcindic:e del' bila11cio tossico dell'organis1no, intend1enrlo per bilancio tossico il rap,p-o rto tra. la entità .d.ell' i11tossi'cazione e la validità ·della difes.a n1e.s.sa in opera da questo. · N.e risulta cl1e p.er Condorelli !'indie.e antiemolitico è esponente del bilancio tossico : da ciò l'imp·ortanza della ricerca. I dati di fatto sui qt1ali il Condorelli posa le sue afferm azioni sono : le urine contengono normalmente sosta11ze . ·e molitiche ed antiemolitich.e. In . condizioni fisiol ogiche la quantità di sostanz~ a r1tiem olitiche è su1Jeriore a quella delle em oli tiche; ct a. ciò l'azione antiemolitica delle llTine normalì (2). (2) Verdozzi prima, Ga rdi e Sivori poi 11anno

stl1diato l'antiemolisi urinaria co11 ricerche n el ca1np o immunitario. Iniettando urine in diversi animaìi, po.t·evano determinare nel siero sostanze emolitiche soltanto per i globuli rossi degli animali f.ornitori dell 'uriha·. Le urine h a nno perciò funzione di antigen e percl1è in presenza di alessj ìle e sistema €molitico da11no una deviazion e dovuta alla fi ssazione dell' al ~s­ sin a (Verdozzi), o seco,n do Gardi e Sivori alla ca.p acità normale delle urine d-i as·sorbire l'aìessina. Amati n·elle sue ricerch€ s11ll'emo-

'


.'

1460

IL POLICLINICO

-

Le sostanze antiemolitiche esistenti semp.r e nelle urine sono rappresentate da ..lipoidi e più precisamente da un oleato di colesterina individualizzabile per la reazi·o·n e propria a questa sostanza e dosabile quantitativamente (no:rrnalmente 0,400 gr. nelle 24 ore). Le emolitiche, distin te in u11a ·emolisina a e d una ~' pure a s econda ·dei l oro caratteri fisici, chimici e della loro azione biologica, risultano da un miscuglio di acidi grassi e saponi liberi (0,500 gr. n elle 24 ore). L, eliminazion,e di queste sostanze per l'urina s egue le vaJ'ia.z ioni del tass.a co lesterinemico e clel contenuto in acidi grassi catabolici del sang·ue., come risulta da dosaggi quantitativi di cp1e,s ti composti eseguiti ris.p ettivam ente n el sangue e nelle urine. Ora per stabilire in una data urina quali dl <111 esti grupp.i di lipoidi a.n ta.gonistici prevale, . lJossiarno giovarci del fenomeno dell'emolisi confrontando l'azione .e sercitata dalle urine sulle emazie umane prima e dap·o trattamento con carbone animale, atto a separare e trattenere l'antiem·olisina (a•d sorbimento da parte 1

lisi urinaria stabilisce che le urine normali contengono una sostanza antiemolitica. Secondo questo autore l 'antie;molisi urinaria prescind e da l peso specifico, reazione, quantitativo di urea, ·di cloruri e del 6. urinario. Questa sost anza antiemolitica avre.bbe in un certo modo *funzione protettiva per i gl,o buli rossi e li sottrarrebbe alle norm.a li leggi del1'osmosi. Dossen a e Piccaluga ~onf ermano nelle urine normali la presenza .di un poteJ'e emoliti,co e di uno antiemolitico· (già ammessa dal Condorelli) i quali tendono a neutralizzarsi e saturar si a vicenda. Il potere antiemolitico è poco variabile e di azione costante; l'emo·l itico è suscettibile di maggiore variazione e può in condizioni s peciali prendere il sopravvento e·d indurre la em·olisi. Il potere emolitico inoltre sar eb:b e distrutto dall;ebollizione e da nessun m ezz o può essere ripristinato, scomp.are invece inattivando l'urina per 30' a 60°, ma ricom! pare per l'aggiunta di complemento (siero fresco di cavi a alla dose di 0,1). Anche la reazion e dell'urina ha notevole importanza; alcalizzendo l'urina antiemolitica con KOH <> can NaOH (non con NH3) ·divien·e emolitica; lo stesso fenomeno può ott enersi in individui normali ad 11rine antiemolitiche alimentandoli con una ricca dieta vege.t ariana in modo che l'11rina diventi- alcalina. Condorelli partendo dallo studio dei lipoidi u rinari in una serie completa ·di ricerch e ha pot11to affermare che le urine normali inibiscono l'emolisi per la loro concentrazione mole.colare e per la presenza in esse di una antie111olisina la ql1ale confer isce ai globuli r-0ssi 11mani 11na r esistenza maggio.re. Successivarn ente con ri•cerche cliniche è riuscito ad isol nr e, caratterizzare chimicamente e biologica1nente antiemolisine ed emolisine contenute n elle urine.

'

[ANNO

XXXI,

FASC.

45}

del carbone animale dei lipoidi urinari lasciando intatti gli alt.ri costituenti) e valutare così il potere emolitico e d antiemolitico dell'urina stessa. Praticamente si prepar.a no delle diluizioni , secondo la schema seguente: Provette I II III IV V VI Urina 2 1 1 1 2 2 Acqua distill. 0,50 1 1,50 1 1,50 2 Diluizioni 2 :2,5 2: 3 2:3,5 2:4 2:4,5 2:5 mettendo nelle provette della prima serie urina semplice, in quelle della seconda se.rie urine trattate con carbone a:nimale (un campione di 30 cm. di urine delle 24 ore deve rimanere almeno per un'ora a contatto con carbo,ne a nimale purissimo. Si aggiunge a ciascuna provetta O,10 di so.spensi·one al 20 % di emazie umane lavate per tre volte in soluzione fisiologica alla centrifuga. Come proceda l 'emolisi si osserva dopo una • e .dopo otto ore lasciando le prov.e tte a temperatura ambiente. L'indice antiemolitico si ricava C·OSÌ: se per esempio n ella prima serie l'emolisi avviene alla diluizione 2 :6 e nella seconda serie 2 :4, l 'indice sarà 6 - 4 = 2. Prevalenza dell'azione antiemolitica che si ha in condizioni normali. Se invece l 'emolisi avviene nella prima serie a 2 :3,5 e n·e lla ,s econda serie a 2 :5 l'indice sarà 3,5-5=-1,5 indice negativo per prevalenza ·dell'azione emolitica degli acidi grassi, L' indice può però e.ssere anche uguale a zero. Normalmente esso si a.g gira intorno a + 2; in condizioni patologiche, delle quali sono state specialmente studiate dal Condorelli le nefro.p atie, la carcin·omatosi ed alcune malattie infettive e da Scalas le epatopatie, l'indice antiemolitic·o si mo difica e·d in genere si ·h anno valori più bassi della norma. Mancano invece ricerche s istematiche condotte in gravi danzaJ parto e puerperio, mentre si comprende a priori quale alta impartanza possa avere la nozione del bilancio tossico del1' organismo muliebre in tutte le forme di tossicosi legate all·o stato gravidico e in specie negli stati preeclampisici in cui la conoscenza del grado di intossicazio.n e potrebbe esserci u tile sia dal punto di vista prognostico che terapeutico, indicandoci con maggior sicurezza la via da seguire nel trattamento. l\1i è sembrato perciò cosa utile studiare il valore e l 'applicabilità del metodo nello stato puerperale,, anche perchè dalle ricerche di Dossena e Piccaluga risulta che le urine della gravida, anche norma le, sono dotate di potere emolitico, ma non è chiaro il meccanismo per 1

1

"'R

1

1

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

45]

jl quale si comportino differentemente da quelle della ·donna non in stato gravidico. Le mie ricerche. comprendono perciò 4 gruppi di casi: 1. 0 - Donne normali - cioè fuori dello. stato puerperale; 2.0 - Donne in gra.v idanza a decorso regolare; Donne gravide in condizioni patolo3.0 giche; , . ). 4.0 - Puerpere normali e ·p,a tologiche. Per brevità i risultati ottenuti insieme ai più importanti dati riguardanti lo stato di salute della donna ed i caratteri dell'urina, sono stati riassunti in tabe.Ile.

Da que.sto specchio appare che nei nostri casi l'indice antiemolitico anche in condizioni normali può variare e che ad ogni modo è lontano dall'avere quel valore quasi costante che ritiene il Condorelli. In uno dei nostri ·Casi raggiungeva il valore di + 3, in un alt:r.o di O, nel maggior numero è stato = a + 1, cioè un po' ,più basso di quello che suole verificarsi secondo l' A. citato. Ora ci sembra utile rilevare fin ·da questo momento il fatto , perchè .ciò vuol dire che pur verificandosi il fenomeno in m oido uniforme .a quello rilevato dal Condo·r elli, cioè valore positivo nei casi normali, pure il criterio subbiettivo dell'osservatore può aver e una . certa importanza n ello stabilire il momento o meglio il numero della provetta in cui prima si verifica il fenomeno ·dell'emolisi. Ciò p0itr à giovarci a comprendere qualche altra discordanza tra i risultati nostri e quelli ammessi cla l Condorelli. . In questo secondo ·gruppo di casi - donne • portatrici di gravidanza normale - troviamo in gener.e l'indjce antiemolitico abbassato : soltanto in due ·c asi s u 17 uguale a + 1, negli altri oscillant e. tra O e - 3 e ciò indipendentemente dalla reazione dell'urina che risultò acido in tutti i casi meno uno ed al peso specifico, anche quest0i variante tra i due estremi di

li

TAB .

o

I. -

Donne fuori ·dello stato puerperale. Peso specifico Albumina

Reazi one

U1

Qj

u

I11dice an~ie1n ol i tico

.

1. 020

Assente

B - 2=+ 1

2

1.018

,,

5 - 2=+B

3

1.019

B-2=+1

4

1.00S

" .,

Acida

1

"

5

" ,,

6

1.017

8

1.018

9

,,

1.021

10

3-2=+1

"

,,

1.021

4 - 2=+ 2 3 - 2 =

"

Scheda

c3

o

II. -.

Questo fatto dell' indipendenza dell' irJ.diGe antiemolitico dal peso specifico, a meno che questo si abbassi oltre un determinato limite,

Donne gravide norm

Epoca Gr av idanze p r ece d ent i di gr avidanza

Reazione

Peso specifico

~li.

Indice a11 tiemolitico

Albumina

'

Assente

3-6= - 3

,,

3-2= +1

1.014

,,

3 - 3=

1.016

,,

3 - 3=

o o

1.012

,,

3-3=

o

6-6=

()

1. 020

sesto mese

Acida

nono mese

,,

J. 021

Plu ripar a

,,

Al calina

A. 1236

,,

,,

Acida

5

A. 1431

,,

,,

6

29

Primipara

a termine

,,

1.015

,,

,,

1 .018

,,

,,

,,

1.017

,,

" ,,

1.021

,,

2-3=-1

1. 018

,,

4 - 4 =-

,,

1.027

,,

1.027

1

A. 1450

2

641

3

686

4

7

I

35

I,>rimipar a

1,013 e 1,027.

4-3=+ 1 TABELLA

o(/')

+1

4 - 2=i-2

" ,,

1.017

"

3-2=+1 3 - v. . -o

"

1.017

,, ,,

7

1461

SEZIONE PRATICA

"

,

»

"

8

724

9

885

P luripar a

10

2540

Primi para

11

2573

,,

12

1115

Pluri para

no110 mese

13

1148

,,

,,

14

848

,,

a termine

Primipara

,,

,,

,,

,,

,,

15

16

852

17

.

"

"

" "

"

"

"

,,

.

"

1.017

" ,, ,, ,,

1. 018

,,

1.018

"

.

1.018 1.017

5 - 6= - l

.

6-6=

<> ()

6-5=+1 2-3= - :t 2-3=-I 3-6=-3 5 - 6=- 1 3 - 6= - 3

" ,,

2 •

-

') --

o

..

'


11:62

(ANNO XXXI, FASC. 45]

fL POLICLIXICO

éra stato già rilevato da precedenti ricercatori. Anche l'osservazione dell'abbassamento del potere antiemolitico in gravidanza trova risc·ontro con quanto già era stato visto dal Dossena e Piccaluga, che in questo come in alcuni stati morbosi, hanno stabilito che le t1rine asstµnono comportamento em·o litico. Ora poichè l'in.dice s'innalza per diminuzione dell'emolisine e per l 'aumento dell'antiemolisine o per ambe.dt1e le cause, e viceversa s'abbassa per la dimint1zione dell'antiemolisine e per l 'aumento delle emolisine (Condorelli), è logico ammettere che anche nella gravidanza normale, una o tutte e due queste ultime cause debbano esse' re in giu·oco·. Quanta parte possa avere la lipoidemia gravidica affermata dal Bolaffìo e dal Decio oltre che da numerosi AA. stranieri, specie c-0me messa in circolo di acidi grassi, che

infatti che proprio in 5 casi di albuminuria. - che sappiamo es!sere uno dei primi esponenti - - .della tossicosi gravidica, l'indice antiemolitico in una donna si mostrò = a O, in due a : - 2 e - 4, mentre in altre due osservazioni risultò positivo, cioè + 1 e + 2, e ciò proprio in quei casi nei quali l'albumina era in quantità maggio.re (4 e 5 %0) . È Vtero che il Con.dorelli osserva a questo proposito come nel casi di nefrosi - che d'altra parte sappiamo essere la lesione caratteristica del rene gravijico - la degenerazi·o ne lipoidea che l'accompagna - data l'abnorme quantità di colesterina presente nelle urine possa modificare i risultati. In un caso di eclampsia invece si ebbe un indice molto basso; - 3, ma in questo caso il peso spe.cifico (1,002) ed i caratteri microscopici del sedimento urinario, ci portano a

TABELLA

o

(/'}

~

Scheda

{.)

III. -

Donne gravide in condizioni patologiche,.

Epoca Gravidan· ze pr ece- di gravidanza denti

Osserva zioni

.

Reazione I

Peso specifico

Albumina .

Indice antiemoli.tico

I 1

936

2

1036

B

Pluripara nono mese

Albuminuria

Acida

1.020

% 0ioo

1 - 3= - 2

,.

,,

1.021

% 0/oo

1-5=- 4

"

"

% O/oo

3-3=

,,

a termine

53

Pri1nip.

,,

4

38

Pluripara

5

29

Primip.

u

1258

,,

,,

Eclampsia

7

1177

,,

,,

Polmonite

8

808

9

780

10

1207

11

716

12

84.0

13

1207

,,

,,

"

1. 0'27

"

,,

"

,, ,,

" Primip.

" " ,,

a termine .

,,

" "

o

1.029

q

0

/oo

5-3=+2

1 024

5 °/oo

5-4=+1

1.002

Abbonda11te

2-5=-3

'

1 .017

Tracce

3-2=+1

1.013

Assente

1-4=-3

Acida

1.023

Abbondante

,, " ,, influenza

Neutra

1 .010

,,

,, polmoniti

,,

1.028

,,

1.018

Pluripara sesto mese Bronch. specifica Alcalina n ono mese

I

Esito di tifo

,,

,,

sappiamo dotati di azione emolitica, non ci è noto; ma è logico supporre che appunto una ·delle ·Cause dell'aumentato p·otere emolitico urinario in gravidanza sia dovuto all'eliminazione di questi acidi grassi. Occorrono ricerche in proposito : rapporto tra acidi grassi ·del sangue, urinari e potere· globolicida delle urine per riuscire a stabilire ciò con esattezza. Ad ogni modo ci pare logica questa suppos izione, tanto più se si ammette con Dossena e Piccaluga che il potere antiemolitico sia ben poco variabile e di azione quasi co.stante in confronto a quello emolitico. In questo terzo gruppo - gravide in condizioni patologiche - rileviamo risultati varii . i quali mal si acco.rdano - diciamolo subito con l'ipotesi che l' indice antiem·olitico urinario possa riuscire utile come specchio dello ~tfl t o di tossiemia dell'organismo. Troviamo

Acida

.,

1.022

.

2-

2-3=-1 1 ·- 3 = - 2

" Tracce

,,

3=-1

3-6=--3 •

3-5=-2

pensare che oltre al fatto acuto dovesse preesistere una forma di nefrite cronica. Nei casi in cui si ebbe la complicanza di malattie infe.ttive (casi 8, 9, 10, 11, 12, 13) l'indice antiemolitico è stato sempre negativo·. Ciò si accorda co·n quanto è stato ·dimostrato da Rouzart e Suquet, i quali hanno .s tabilito l' esistenza di una ipocolèsterinemia delle malattie infetti ve e quindi di una prevalente azione degli acidi grassi e saponi liberi, capact di dare l'emolisi. Viceversa si ha ipercolesterinemia in convalescenza e ciò potrebbe spiegarci il valore positivo di: + 1 osservato nel caso 7 -donna convalescente di polmonite. In questo caso però si deve anche tener conto ·della scarica dei cloruri urinari - che sappiamo appunto suole verificar.si nei primi giorni di convales cenza in questa malattia, e che non può


[ANNO XXXI, FASC. 45]

SEZIONE

non influire sulle ·condizioni fisiche e chimiche nelle quali .si 1svolge il fenomeno d·e1l'emolisi. Veniamo ora a questo quarto gruppo di casi Puerpere normali· e patologi1che -. Per ql1anto il numero sia scarso, pure si rileva un fatto costante ed è che mentre n ei primi gi orni - e cioè fino .al 6°, l'indice a n tiemolitico e uguale a zero o a l disotto : - 1, - 2; a partire TABELLA IV. -

~

~

f

Scheda

Gr av idan. Giornata ze precedi denti puerperio

1

831

Primip.

2

842

,,

3

1122

Plt1ripaTa

4

1110

"

5

11 28

6

1270

Primip.

7

884

Pluripara

8

1 ~09

Primip.

9

873

10

879

11

1209

12

~M

13

851

14

861

15

864

l " g iorn.

"

,,

2" giorn .

"

" " 5'1 g iorn.

"

Pluripara 6a gio1·n.

,,

Primip.

"

" " ,, ,,

7a giorn.

ga giorn .

,,

Osser vazioni

Reazione

Peso specifico

Albumina

Indice ant iemol I tico

Tracce

2 - 3 = -t

.

Acida

1.021

,,

1 . 018

.

"

. .

"

" .,

Albu1ninuria •

Albuminuria

.

" ,, "

Puerp. febbr ile

.'

9\ g iorn .

dal 7° giorno diventa positivo. Ciò si accorda con quanto è stato osservato dal Bolaffio - a praiposit o ·dei lipoidi del sangue nello stato gravidico puerperale cioè che la prima settim a na di puerp·e rio si uguaglia da questo punto di vist~ alla gravidanza ed al parto, mentre dal 7° giorno in poi l'organismo materno tende a tornare al normale e quindi si comporta come .questo ultimo. An.c he l 'indice antiemolito.co varia tra + 1 e + ,2. In complesso ci sembra dunqu.e di poter rilevare che lo studio ·del bilancio tossico dell'or. ganismo materno n e.I lo stato puerperale - per m ezzo dell'indice antiemolitico è lontano dal poter r aggiungere qu ella sicurezza di risultati che sarebbe desiderabile in queste con~izioni a scopo prono·stico e quale m ezzo su.ssidia rio per stabilire l'indirizzo te.rapeutico·. È proprio· in questi casi, in 1cui l'organismo è affetto da tossicosi la quale si rispecchia sull'apparato renale inducendo la classica n efrosi gravi dica che i risultati possono essere falsati dalla degenerazione lipoidea, degli epiteli rena1i . In-0ltre, come tutti i mez~i in cui entra il criterio. subbiettivo del! 'osservatore a valutare il f enorneno , pecca di poca ·sicurezza. Nell'insieme però i risultati si accorda.n o con quelli 1

ottenuti dal Condorelli fuori dello sta.to puerp erale e ·d i Dosse.n a e Piccaluga in gr.avidanza. Spetta a questi Al1tori ed altri, il merito 'd i aver messo in vista .e studiato nei loro particolari il fenomeno dell'emolisi urinaria rilevandone tutta l'importanza clinica in condizioni normali e patolog iche. Rom.a, settembre 1924.

Donne puerpere normali e patologiche .

103 g iorn .

1

1463

PRATICA

"

" " ,,

,, "

"

2-2=

o

1.027

Assente

3-5-=-2

1. 024

"

2-3=- 1

1. 013

,,

2- 2=

o

1.009

Traccie

2-3=- 1

1.020

Assente

2 -~ =

1 .0 17

6 O/oo

1. 021

Trace.e

1. 023

Assente

4-5=- l

l Ot6

2 °/oo

3 - 2 = +1

1.019

Asse n te

6 - 5=+ 1

1.017

,,

4 -2=+2

1.0'22

,,

4-3 =+ 1

1.01 9 L~i\. VORI

"

o

6-f> = -1 2-2=

o

4-2 =+2

CONSULTA TI .

AMATI. E?1iolisi urinaria. - Napoli, 1919. In. Ntlove indagini sulle urine p er la diagnosi di n,efrit e e dei tunio ri maligni. Ricerca d.el coefficiente uremolitico . - Policl. Sezione Prat., Fase. 9, 1921. BoLAFFIO. Sui lipoidi del sangue e sull'aziori ~ lipo litic a del si ero nel.lo stato puerp erale. - Estratto dagli 4i\.nnali di Ost. e. Gineco . logi a, 1913. CoNDORELLI. A1itiemolisine ed emolisine u r inarie. - · Polic. Sez. Pra.t., 1920. Id. A ntie1nolisine ed emolisin.e n elle urine. PoJj.cl. Sez. Prat., 1921. Id. Antiemolisine ed emolisine urinarie. ,.i \rch. di Pat. e Clin. Med., 1922. Id. r., o studio del bi lancio tossico con speciale riguardo alle nefropatie. - Accad. Gioeni& di Catania, vol. XIII, Sez. 5. DEcio. Comun. ne l XVII Congresso1 di Ost. e Gin ecol. Ital. DOSSENA e PICCALUGA. Ri cerche esperimentali sui comportam,ent o antiemolitico ed emolitico nelle urine fisiologic he e p at olo giche. - Annali di Ost. e Ginecol ., 1921 ScALAS. I l coefficieri.t e uroemolitico nelle malattie epat·iche. - Pol. Sez. Prat., 1923. SILIGATO. Contributo alla conoscenza della t ecnica e del significato dell'indic e antiemoli ti co u'r inario. - · Pol. Sez. Prat., 1923. VERDOZZI. , S1ll poter e lisog enico ed emozoico dell'urina normale. - E stratto dagli Anna li di igiene sperimenta le, anno 1908, fa se. I. ...

(


1464

J L POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. G. B. MORGAGNI - FORLÌ SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. S ANTE SOLIERI.

OSPEDALE

Ancora sull'uso dell'argento colloidale per iniezioni endoarticolari nei processi flogistici delle articolazioni (I) per il dott.

LUIGI

CONTI, a.iuto.

In una nota pubblicata nella Rivista Ospedaliera (anno XI, vol. XI, n. 4-5) esposi un trattai;nento, allora d·el tutto nu.ovo, d·e ll'idrop e cronica deJl'articolazion•e del ginocchio, tcattamento che, pur iniziato in un numero ristretto di mailati, diede risultati assai lu si11 · ghieri e !Stabili. Si trattava di 4 casi già precedentem.ente curati e ribelli ai m.ezzi più in u so nella t erapia di queste lesioni; non credo oppo·r tuno en11merare anco·r a i diversi m.etodi ed i ..diversi li qiuidi usa.t i eo·m e modificatori d·elila membrana airticolare._ All'irnm·o1b ilizzazione noi associamm·o l'argento ·Collo·i dale per via endoarticoil are : sia nei primi 4 casi, come in una serie nurn.erosa di m.a la.ti che abbiam.o a•vuto cam·p o di curare in seguito, ci s ia.m o potuti co·n vincel'e dell'efficacia e della praticità del m.e todo usato. Credo ora opportuno riferire ·una interessante osservazione di questi ultimi t empi che si discosta dalle precede,nti forme è per la na. tura d·e l processo, e per le modalità tecniche del trattamento. 1

B .. .. A ..... di anni 24, da Forlì. Viene accolto in S1ezi.o·n e il 13 dicembre 1923. AnamJn·eis i remota ·n egativa. Il paziente ha sempre g.o quto . ·otti~a salute fino a 30 giorni addietr.o, epoca in cui, per un trauma dire·t to al gin·occhio· destro, fu costretto a, mettersi a letto. L'esame obbiettivo dà il seguente risultato: infe1rmo in discrete con·dizioni gene·rali; arto inferiore destro dolente a qualsiasi movimento attivo e passivo, gamba leggermente .flessa sulla coscia. ginocchi·o arl'o1ssato, tum1~0, s~DJZa alcuna, traccia di lesioni esterne; articolazione distesa sco·m>parsa deJle fossette prerotulee, ballott~mento della rotula evidentissimo, temperature 37.9 con leggeri b·r ivi.di di f.reddo. Interrogato, il pa~iente riferisce che durante il iperiodo di degenza. in ca~a, l'arto . è ~tato tenuto completa.mente lillmobile; a varie nprese gli 1sono state ~a~ic~te l oc?-lm·ente . peillil1 ~·l.­ lat11re di tintura di ]Odio ed impacchi ca1d1 · pochi giorni addi,e tro gli era stato fatto anc?-e Io svuotamento del liquido airticolare seguito da installazione di liquido di Durante. 1

(1) Comunicazione rulla IV Seduta della S.o·

cietà Medico Chirurgica della R omagna in Lugo.

[ANNO XXXI,

FASC.

45}

Da allora i fenomeni dolorosi ed infiamma·

tori erano peggiorati ed era comparsa anche la febbre. L' ~rto, previa anestesia generale, viene disteso: una puntura esplorativa delJ 'articola. zion·e mostra la presenza di liquido fibrino-puru·l ento, d)enso, misto a tracce di sangue. A stento se ne riesc·e ad estrarre un·a piccola .quantità. 'Intervento chirurgico (pr«:>f. Solieri). - Artrotomiai con incisione lineare is ul fornice laterale .esterno, svu·otam,e nto• di liquido purulento ·denso e di larghe membrane fibrinoise, to·eletta d·ella cavità, installazio,n e di una fiala di argento col1oidale (Lab. Clin.) indi sutura a strati del~a ferita chirurgica senza lasciare drenaggio. Si applica una doccia m'e tallica eh.e, in qlllinta giornata, do·p o l'asportazione dei punti, viene sostituita da un grande appaI"ecchioi gessato. Decorso post-operatorio. - Condizioni gene.. rali migliorate. Il paziente h a avuto reazione febbrile seiilstbile i primi 3 giorni dall'intervento, ·pos.ciaJ la temperat11ra è rito·r nata. normale; scomparsa gra duale del dol·ore. A11la rinnovazione del g-e sso (in ventesima giornata) l'artic.o.Jazione ap1p are complet3!meinte asciutta, indole.n te alla palpazione ed ai movimenti attivi e p1assivi dell'arto. Il paziente laiscia l'I:stituto dopo 55 giorni d i degenza co.m pl1etamente guarito; il risultato anatomico e funzionale dopo 4 mesi dall'intervento permane ·ottimo. 1

Il caso descritto ra1ppresenta un esito assai fe1tice di ·u n processo flogistico articolare acuto di trattamento assai difficile in rapporto alla conservazione della funzionalità. L'uso d·ell'argento colloidale era stato prima da noi ap·p licato so lo· nelle form.e infiammatorie .c:r:oni che. Anche il trattam·e·n to è 's tato m·o;difìcato. Al1' aspi razion,e del conte·n uto artico-lare, che nel.l'.osse·rvazio·n .e presente non sa•re.bb·e stata pos. .sibile p·er la densità stessa del liquido e per la pr·esenza ·delle membran.e, si è sostituita l'artrotomia.. Il deco rso post.operatorio rileva sì una sen:s~1b ile ma transitoria reazione febbrile, )pia s'ebbe scompama: della dolorabilità Locale e per.fetta tolleran·z a del medicamento. Certamente verrà fatto di cihiedel'fe quali sia·n o le modiflcazioni che 1' argent.o colloidale ap·p orta sulle sier.01se e 1quale sia il meccani1sm.o per .cui esplica ne·l le flo·g o·s i di esse a.zione curativa, ci·o è se talie sostanza, oltre all'azione anti·s ettica ·e bactericida generale già largamente dimostrata nel tratta,m ento dei procesisi infettivi, abbia anche azione reattiva e .benefica locale e g·enerale. A tal uop·o, nei gabinetti scientifici annessi all'Ospedale, si stanno fa·cendo ricerche sperimentali tendenti a dimostrare il comportam ento dei collodi di Ag. in contatto delle singole sie.rose.. 1

1

1


[ANNO

XXXI, FAsc. 45]

SEZIONE

Il termocauterio nella cura della linfadenite tubercolare per il dott. RENATO LAMBRI.

1465

PRATICA

cisi per il termocauterio, riflettendo che con que.sto: 1) non c'è pericolo di milia.re, perchè · la p-qnta, incidendo, sterilizza; 2) non c'è l'inconveniente dell'emorragia, perchè la punta ·dove passa lascia un'escara suffi.c iente a trombizzare i piccoli vasi lesi. Ma si vedrà inv.ece in seguito come a.Itri insperati vantaggi mi fossero serbati dall'uso di questo apparecchio.

Chi l1a :pratica ·di adenite tbc., e si tro·v a per giunta a 1dov·er .curare a domi,c ilio ·O a.mbulatoriamente ·detta infermità, sa come ciò costituisca un lavoro difficile e.d ingrato per la durata della malattia, per la pos·s ibilità di complicanz·e operatorie, e p.er la poca ·docilità nel sottoporsi ai precetti del medico ·che di ·s olito· OSSERVAZIONE 1CLINICA. T. p.' di anni 30, tengono g·li ammalati per la .sfiducia che in- coniugato., di Motta Baluffi, contadin·o. Data fonde ogni malattia ad andamento cronico. d ell esame: 10 maggio 1923. · Anamnesi. - Nulla di notevole nel ge11tiliQuando le ghiandole sono mobili, non caseose nè su·p purate, ba.s tano di solito le cure. zio.. Ebbe allatta·m ento mercenario da nutrice m orta poco tempo ·dopo, pare, per tubercolo.si generali, megl:Lo s.e sussidiate da una ben con- po.Jmonare. Non .s offrì I.e malatti.e , della 1p rima dotta foto- e Roengenterapia, o pure basta la età. Ammalò la prima volta quattro anni fa, essendo militare, di linf ad.enite bacillare cerenucleazione .as·ettica. Ma se le ghian·dole sono vicale sin., malattia che durò .a lungo e richiegià in degenerazione ca se,o sa, e di più non isose, prima di arrivare a guarigione, ripetuti inlate ma multiple e coii nvolte nel processo ·deterventi chirurgici. Nella primavera del 1922 gener ativo, allora per ·Chi vuol seguire i mesoffrì di as·cesso ghiandolare fre.ddo alla retodi confermati dall'uso, non c'è altra via che gione s.opraioid·e a, che, fistolizzatosi, fu poi l' incisione e lo scucchi.aiamento, cura chirur- condotto da me .a gua.rigione mediante trattamento col termocauterio. Tre mesi or sono gica questa ·Che presenta notevoli difficoltà e circa, poi, il P. notò alla regio·n ·e sopraclavipericoli, difficoltà e pericoli ancora più gravi colar e ·destra, il formarsi sotto .cute di piocoli no detti , duri, rr1ultipli, isolati, ma con .tenin ·determinate re.gioni, per le possibili lesioni ad aumentare gradatamente di volume di organi vitali vicini, come può succedere per . edenza a contrarre .aderenza l'uno coll'altro ·e coi es. nel1e tanto frequ enti linf,oacleniti tbc. cercom11ni tegumenti. L'ammalato, fatto accorto vicali. Già è noto del re,s to come ogni forma dall'espe.r ienza, si s·o ttoip ose subito ad una intensa cul'.a iodica per os e per cute, ma ciò non tbc., solo :perchè tale, sia un cc noli me tanimp edì eh.e il male assum.e sse in seguito la grager.e n : il processo tubercolare non va di regola vità presente. aggredito di fronte, ma, se mai, pr11dentemente Status praesens. - Soggetto di alta statura, dai lati, e.d il pericolo di 11na disseminazi.one di scheletro regolare, longitipo, scarsamente ·di pannicolo adiposo, ·con sistema mubacillare è argomento .sufficientémente forte per sfornito colare valido e ben .sviluppato. Presenta una ricordarci tale precetto. lunga cicatrice alla regione sopraclavicolare 1 E bensì vero che ci sono poi dei ·c asi in ·c ui sinistra, ed altra cicatrice meno visibile alla se è tardi per l'e.nucleazione asettica, non per regione. sopraioidea. Ha mucose normali. Alla regione sopraclavicolare destra si nota un .conciò c'è indicazione assoluta per l'incis~one con globato (del volume di oltre 11n pugno di bamraschiamento., ed è qui che tr·ove.rebbero indicabino) di num,e rose ghiandole linfati·c he, talune • ~ione le iniezioni curative in loco : ma io non pastose (l e più gr·O·sse) e talune dure (le più piccole) conglobato ghiand·olare avente i caratteri posso dire ·Con quanta efficacia, m·entre costidi una poliadenite regionale tbc., parzialmente tuiscon.o un metodo indaginoso, di ·esito incaseificata con tendenza alla fusione. Il tutt o certo., lento negli effetti e raramente capace di è a·der.ente alla cute, e .dà al P. l' atte.ggiamento caratteristico del « ,caput obstipum » con concondurre a guarigione d·e finitiva. trattura rivolta a stnistra. La palpazione riveta una dol·orabilità piuttosto s.carsa. Nelle * * * a ltre regioni le linfoghiandole sono dovunq11 e E sono state queste considerazioni qu·elle che palpabili, denotando una comune sofferenza di tutto il sistema. L'esame invece degli altri a.pmi persuasero esser prezzo dell'opera il por- parati ed organi nulla rilevò di p articolacrne.n tar-e il mio mod·esto contri·b uto in questo campo te notevole, ad ieccezione fo·:r.se di un cert o della terapia, renden40 di pubblica ragione un ingrandimento ·della regione d·egli ili p·olmorivelato 1dalla percussione, ma ·CUi purc.a so di· adenite tbc. cervicale, da me .c urato .col nari troppo non si potè sottoporre al controllo termocauterio, unico mezzo terapeuti·co di .c ui de.Jl' esame radiologico. mi valsi e; ch·e mi fece ottenere una guarigiOiile. Il malato, pressato dal lavoro in corso nella campagna e dal bisogno di guadagnare, invotanto rapida quanto definitiva, senza darmi, ca va un.a c11ra sollecita., ed ia ·decisi di iniziar.'"l durante il suo uso, alcuna preoccupazione per senz'altro la ·cura chirurgica, valendomi. fin o· pericoli a questo inerenti. Per ono:r del v'e ro da ql1e.sta prima. seduta .del termocauterio. devo dire che, scartati i metodi classici, mi d·ePratica.i così colla p11nta p iatta a calore 1

1

1

1

'


1466

il POLICLINICO

rosso, l111a inc1s1one i11teressante tutto il focolaio p er il lungo in direzione dall'alto in basso e dall 'indietro in ava11ti, inci1dendo tessuto cutaneo e sottocuta11eo fino ad arrivare subito so1)ra al tessuto gl1iandolare; dopo di che, drenata la ferita e co.nvenientemente m edicato l'infern10, cl1e aveva sopportato .senza segni di straordinaria sofferenza l'intervento, lo dimisi i)e1· farlo tornare di lì a tre giorni. Nella sec9ncla seduta, come tolsi la medicazione, che già a })rima vista appariva eccessiv.amente inzuppata di secreto marcioso, trovai le labbra d el~ a ferita · ampiamente divaricate, e quest~ secernente in gr.an co·p ia liquido purif orme, 1ne11tre dal suo fondo, ben staccate dai tessuti circosta1iti . facevano capolin,o due lisinfoghianrlol e caseifi,cate della grossezza di una nocciola ciclsc,.u11a e clie io potei allontariare f acilmente solleva11d'o le coll'estremità larga di una sonda coni1l1ie.

Dopo una som·m aria e superficiale toeletta della ferita, feci una seconda applicazione col termocauterio, qua· tenendo la punta un po.co soll evata da l fondo della ferita, così da utilizzare solo il calore raggiante, e là invece infigg·.e ndola 'per breve tr.atto, specialmente ove intravvedevo altre ghian·dole già preda de l processo tube.r colare, e quindi, come la volta precedente, applicato il bendaggio, dimisi il P., per rivederlo dopo un altro intervallo di tre giorni. Nella. terza e nella quarta seduta, fatta anche questa ogni 3 giorni, e i particolari delle quali non sto per brevità a descrivere ripetendo quasi in tutto quelli delle prece·denti, ebbi · i1elle me.desime condizioni di fatto l'eliminazione di altre tre linfoghiandole malate - le ultime - di cui una grossa ·c ome una piccola i1oce, mentre, cosa mirabile, si andavano già detergend.o qua e là dal fondo della ferita , sotto l'abbo11dante secrezione purisimile tuttora in atto, delle granulazioni carno.se sane e valide cl1e gradualmente inv.ade.v ano tutto il fondo e i inarg'ini della piaga, a mano a mano che q11esta si andava sbarazzando delle linfogl1iando1e preda del processo tbc. E ft1 così cl1e dopo neancl1e una ventina di gior11i t11tta la r egione era comple.tam,ente priva ·di o.gni traccia di tess11to g·hiandolare, mentre in a.ltrettanto tempo - avuto ragione di alc11 ni brevi seni fistolosi stabiljtisi sotto cute in alc1111i punti dei margini della ferita - la lesione i1on era più altro che t1na. piaga, •s an.a, ben g·ranul eggiante, che guariva p erfetta11i ente dopo riepp11,re due mesi dall)iniziata cura

nella prima quindicina del luglio stesso a.nno; tempo cert amente non lungo, se, oltre il decorso solitamente molto protratto della malattia in ogg·etto, si considera pure: 1) cl1e il P. era in condizioni piutto.sto deperite a cagione dei precedenti attacchi di adenite tbc.; 2) cl1e lo stesso. durante tutto il periodo di ~t1ra non trascurò per nulla le proprie occupazioni. Nellia11t11nno m.a nda i il mio cliente ad 11n petiodo di c11ra ])alneare a Salsomaggiore, e a tt1tt'oggi sta benissimo. m entre se, ciom e è aug11rabile, non abbandonerà ora più con soverchia le.g~·erezz~ le c11re generali ed il teno.re di \ ita ricl1iesti dalla sua tara, spero che il poveretto non tornerà a me a sperimentare una altra serie di apJ) l icaziuni di Paquel in p,e r altri fa cola i di t11her colosi ghiandolare. 1

1

[ANNO

XXXI,

FASC.

41]

* *·XE questo è il caso clinico cl1e mi è piaciuto

far noto e sottopo.rre all.a critica di altri medici, caso clinico in cui un metodo di cura facile, alla portata di tutti ed essenzialmente innocuo, nè' che mi risulta per ciò sia .stato prima di me sfruttato da altri, ha dato dei risultati veran1ente brillanti e certamente consegui~ili con esso in ogni altro .caso di linfoadenite tbc. ca' se osa. Per quale meccanismo la punta del termocauterio applicato su un focolaio di linfoghiandole affette da tubercolosi operi con tanta prontezza e precisione d 'azio.ne ·elettiva, io ere.do ciò sia sen;iplicemente dovuto ad un fenomeno di necrosi portata dal c·alore ragg·iante sui vasi e sui tessl1ti connettivi con cui la linfogl1iandola è in relazione, di modo ·che questa si troverebbe in secondo tempo isolata e staccata come un corpo estraneo, del quale tende poi a seguire le sorti; a ciò concorrendo la n1inore resistenza che agli a.ge.nti fisico-cl1imici oppone ogni formazio11e r1atologica. Nel contempo poi l'iperemia .attiva portata dallo stesso calore ai tessuti sa.n i circostanti ·darebbe a questi una maggiore attività riparatrice e cicatrizzante svelata dalla rapida comparsa di efficaci granula• • ZlOnl. Ad ogni n1odo quale sia il me.c canismo con cui il terrnocal1te.r io può operare e guarire in questi casi con un processo così favorevol e, a m.e poco ii1teressa spiegare: sono m edico pratico e solo sarei lie.to di .a vere offerto aolla presente nota ad altri medici pratici un mezzo di più di cui g iovarsi nel diuturno cimento di dover fare molto e da soli nella cl1ra di ogni più sv.ariata infermità. BIBLIOGRAFI_!\. WuLLSTEIN e \VILMS. Trattato rti cl1ir11rgia. LUIGI ASC"R'OFF. Anatomia patolog'ica. TESTTTT e GTACOB. Anatomia topografi·ca.

S. Da niele Ripa Po, marzo 1924.

Un caso di ascesso periamigdalico seguito da polineurite trattato con la sieroterapia. Dott. AI.no VENUTI. I. - - T. 'B ru·no: d' anni 8, da. F a.edis. Ger. ito.r i sani; bam·h i.no p1rec.edentem.ente sano; a] latta 1nento m•aterno. Soffrì nertosse a quattro anni, e h ·e llo scorso inverno ehbe il morbillo, seguito da llDa l e~gera bronchite. Il 10 apr'ile 11. rp. la madre mi chian1ò a visita re i.I suo Bn1no per cc male in gola». Il bambino doeg.ente a. letto, cam bia1 spesso posizjone, è irrequieto, ba l'aspetto sofferenCASO

1

1


(;\_NNO

XXXI,

FASC.

45]

1467

SEZIONE PRATICA \

te, trisma,, respiro dispn·oico (126 al minuto); non è però russantP., n è del caratteristico rumore di sega. . Noto.: sansa 'di te·n sione ·e .di durezza in toto alla regione sottomandibolare sinistra, senza lin1itazione di gangli ingrossati, regione questa m ,oJ.to dolente alla minima p1·ession1e, dif- · ficoltà d ei movimenti d.el collo, tantochè il bambino per evitàre riacerbazioni dolorose tiene nei m·ovim.enti il collo rigido, sul toraoe. - Disfa,gia a ssoluta anch·e dei liqu,idi; e vi not.01 u ·n o .scolo quasi continuo della salivai da,.. gli angoli della b·o cc.a . 'fempera.tura 39.8. 1

1

L a febbre andò m an mano regredendo tanto che verso sera aveva ap.p ena 37.6 ed il mattinp seguente 36.8. Il bambino si ciba di p appe semrpre più densie, e1d alla te:rza giio1r nata ritorn.a a1 regim1e ct.i vita norm·ale, lascia il letto, e rip·r ende allegro i s·t1oi gi11uchi. S,eno·n chè circa un mese pii1 tarrdi, la m adre mii raccont a.va ch e il piccolo Bruno non p ·o.tevai riacq11iisrta:re• J.e fo.r ze, ·era piuttosto ca.scante, e d ep•e,rito, gl i ootava la vo•c·e rau{!a o m1eglio a.11hassata, e ·n1i pregava p.er.ciò d 'indicarle qualche ricoisti.tuente. Il g·io r1n o ~4 de.l lo etess 0 m ese p e·gigior a11do il ba.m bino fui chia.m ato ai visita.r1o . l\!Ii .s·o•rpre.se s ubito. la spiccata atassia del bambin·o, l 'andatura in1certa ca.s·c.ante, il capo oscillante , .e ripi.ega:to in a.v ar1ti. Esamiino· i riflessi e trovo aboJiti i patella1i, e pur e sc·omJ>ia rsi i pupillari. La voce è a fon·a ma.r catamie.n te nasale, tosse. ulu1lante :specialm1e•n te1 a d 0 gnti t,entat.ivo1 di degliutizione·; rig·urgito •d,e i liq11idi d al nia,so.. Durante! la fònazi.one i] palafù, molle è quasi irom·obile. . Pa11esi dei nuclei della nuca e are flessiat€nJdinea (fìg. 1) . C·onstgliai cura interna stri c'l1ina, senza risultato. Impre·s sionato d a1lle miserande con.dizioni d,eil p. ch'e p1eg·gio1rava. g·iomalm ente. ricorr si all'ill um1inato e pro1d'igo c.onsig lio .d.e.l rpro.f. B ergl1inJz. Dall'anamn·e si e per ·esclusione non s i potè f are .che diagnosi di p0Jine11rite post-difterica. È b,ene però far subito notare la. :singolarità (almeno così credo) del .caso; e, che. nel la famiglia del paziente non si notarono m a i casi di 1difterite fra i nume.rosi fr atelli e cugini di minore .e maggior·ei età d el . Bruno, c1ome pure nella :borgata dov·e abita il pazie·n te, da vario tempo no·n furon'o avvertiti simili casi. Intrapresi subito la c11ra intenStiva. di siero antidifterico, su g·geritomi 1dal prof. Berghtnz ooll'o1r dinc seguente: 26 ma1ggio, seira: T emperatt1ra 36,5 ass·enza di albumina ·dalle orin.e. inie.zion i di 4000 U . I. Siero '"Talcomme; ' 27 maggio , ·Ore 9: T·e mpe.r .atura 36, 7 iniezio1ne di 4000 U. I. y"'\/. sera temp·eratura. 36,8 iniez. 1

1

1

1

1

\

1

1

1

. 4.JOOO U. I. 'V. 28 maggio: Esame delle ·orin.e. Alb11min a a6sente, temperatura 36,5 iniez. 4000. U. I. ' '' ·,

I

Fig. 1

È diffcile esaminare l a gola; ·si rie15c,e però

a rili:iivare la r ·e·g ione pieriamig dalica. di sini1stra arrossata g·ran.cte·m .ente e tum1efatta. Fa.cci10 diagnosi di asc1esso ; ascesso' :eh.e all 1i sp1ezion e dig·ital e ril.evo· ft11tt:uaI11te, tantoc:h è durante queste manovr.e la raccolta si S'p1a,cca ,e ne f1101riesce ab bondante qu antità di p11:s d e.n'50 ic·o roso•. Qt1a1~i in1Jil ediatamente le sofferenize 'del piccolo paziente, son·o a l1evia.t e. Il re.spiro1 è più libero, l'aspie tto general e rasser'enJato, ·ed i11 breve il bambino può ·d eglutire sostanze liquide. 1

1

alla sera 5000 U. I. vV.; dal pomeriggio in poi no·n si notò riguirgito· ·d ai! n.aso nell'assunzione dei liqui di, la tosse dimin'llita e meno stiz.z.osa. Persiste l 'assen·za de1i rifles:si pa.tellari e p•u p illari. 29 maggio: T emperàt11ra 37,5. D a tre g iorni il paz:Lente ha l' al ve.o chius.o, gli P '~escri,1 0 un leg·gero p11rgante, i11iez. 4000 , U. T. \\-. alla sera 5000 U. I. "'' ·; ternperatl1ra. 36,5 l a voce leg·g,ermente rischiarata. 3,0 m a.g gto, mattina: Temperatura. 36,8 ini e·z. 5000 U. I. \ì\7• S·era te1n·p ·eratura 36, 9 intez. 5.000 U. I. \V. E·santerr1a. ed arro ssamento locale nel punto dell 'iniezi·one praticata, al mattino. 31 maggio : T·raccie di a1bumin1a nelle orine. I .rifte.ssi p11pillari presenti, perstste però l ' assenza di quelli patellari. Alle o·r e 16 altre 5000 l!. I. , V. Apiretico. Il bambino tiene facilmente so·l levata la t.esta. 1° gi.ngno, mattin,o: 1'empera tt1ra 36.4 iniez. 1

1

I


1468

ITJ POLICLINICO

5000 U. I. (I. S. Mjlanese) alla sera 5000 l J. I. I stituto Sj er . Terap. Mjlanese. Serata tempi. 36,8 n ella p·osizione e·r etta il ba;mbin.o n on tiene più divaricate. le gambe, l'a:rie ftessia non è così spiccata ed il bambino cammina liib ei\ame.nte senza la caratteristica andat11ra atassica (fig . 2) . 2 giu.gno, ma.ttina : Tem.p eratura 36,4 iniez. 5000 U. I . Berna. Sera temperatura 37,5, polso 108. Il ba mbino soffrì nella gio·rnata dei d·olori all'addome ed ebbe vo mito. Gli pr.escrivo altro !hla.n d·o purrgante. 1

[ANNO XXXI, FASC. 45)

ni pi1ì tardi i riflessi patellari reagiscono; 11 bam.binJo rimessosi completamente abbandona ogni cura e ripren,de la sue abit11dini. (fig. 3). Riassumendo : In 10 gio·r ni f~on,o ini.ettate al picoolo pazi.ente 7"0 mila Unità 1. di ·siero, senza notar e fen.o meni ainafilattici, nè alcuna minaccia di spiacevoli incidenti, non eolo, ma il miglioramento rapido e progressivo fino dalle p·rime ini·ezioni mentre antecedenteim .e.n te alla cura la 1sind.r ome andava semprie più aeoentuandosi.

'

Fig. 2.

I

-

3 gi11gn.o. m attin·a : T emperatura 36,~ iniez. 5000 U. I. B·e rna. Sera t em.p eratur.a 36,6 albumina, .as~ente dalle o. rine~ 4 giugno,: Temperatura 36,6 iniez. 51000 U. I. La deambu.lazi,on·e ·C'o mpleta f ranca, libera, la testa ritta s11l t:ron,co; li1beJ•a pt1ne la. d eglut izione, la voce appena leggerment e nas.ale, non hai più tosse. . 6 g iugno : Apiretico, il ba.m bino va sem .p re più m igli0tr'a.n°d o, -cammina .p er la 1srtanza oon . . za stancarsi, persiste pe r ò ancora l'assenza d·ei riflessi patellari. Prescrivo: 10 goccie di tintura noce vomica al giorn.o da prendersi in 2 v ol te. Otto gior1

,

Fig. 3.

I.I. -· Questa. seconda forma h o ,p otuto 1segu ire passo passo n el i~epairto p1ediatrioo .dell ' Osp.edal,e ·Civile di Udin·e , grazie la gentilezza d·erl ·p rimario pro·f. Ber.ghi nii. Piccini · Otellia di anni du·e e m ezzo. da Reana, entra in II'eparto il 30 g il1gn-0 1924. G~ni­ tori sani. Latte m a terno. Ha a.v uto m.otb1llo e pertosse, è sempre istata bene. N·egli ultimi giorni di m1aggio, circa ~ me- · se fa s'a.mmalò di difteir ite delle faJuci. Fu <:urat~ ~o·n 4000 U. I. Sierot. l\1ilano e dichiar ata ,g11arita. Rimase però, d (l-pe.rimento generale, con spicca.ta progressiva ~bo.Jezza degli arti inCASO


[~NNO

XXXI,

FASC.

45]

1469

SEZIONE PRATICA

ferio1ri, dipJopia, strabismo deJl'occl11io sinistro, ,,oc·e nasale, capo cadente, fuoriuscita dei Jiq1rldi dal naso, bocca storta. 30 giugno : Aspetto di sofferenza, magrezza notevole, respi1·0 stertoros·o con acct1mulo di catarvo ail farin.ge. L'occhio sinhstro st·rabiz.za allo interno per par-alisi de.l VI sini·stro; il a.estro all'iri:t.erno consen·siu alm·ente (no11 paralisi).

La bambina non s i regge, me.nwe p1r ima .era un f olletto, e se ri.esce a reggersi lo fa a sten·to a ga.mibre .divaricate, •e barool1a, ad ocohi chiusi cade (fig. 4). La for.zrru è :dtiminuita agli arti infeiriori, il pa:sso atassico, i rifle&Si patella1 i so•n,o aiboliti d.el tutto (ataSSt:ia con aboliz,i o,n ,e · deJ riflie1s si p·a.t ellari) sen.stibìlità n.o.r male - n,o,n dotLenzie lung·o i nervi - orine norm.ali, Schi·ck negativo. Esame batteir iolo·g'ico : bacilli Loffter pr,esenti 1scarsi 11Un1ghi. Diagn.osi : polineurite po1st-,d ifterica. 1

Terapia:

30 giugno, 1'924: 1a iniezi:on.e Siero A. D. Beirna 5000; 1° luglio 1924 : 2a. iniezione. Siero A. D. Berna 5000; 2 luglio 1924: 3a. i'n1ezi·one Siie·ro A. D. Berna 5000; 3 luglio 1924: 4a. in:Lezione Sie110 A. D. Bernia '5000; 4 luglio 1924: 5a. i•n iezi·one .Si!ero A. D. Berna 5000; 5 luglio 1924: 6a. iniezi.oine Sim. .o A. D. Berna 5000; 8 luglio 1924: 7a. iniezione Siero di .l\!Iilan10· 5000. Totale numero 35-000. · Temp eratura un sol giorno il 3 luglio 37,5 del rresto sempre apiretic10. 3 luglio.: 3° gioirno di deg enza_, d·op<} 1•5 mila U. I . la b.a.m bina si r·egge in ·piedi a gambe divaricaite e trema tutta. nello s1fo1rzo di reiggier.sd. e di camminare. C,a mmina C0 rr:ell1]do. 4 luglio : Si alza da sè e cammina, non fuoriesc·on.o più i cibi liquidi dal na.so.. 8 luglio : Cammina; i fen·om.eni paralitici sono tutti a:ttenruati. P·er.siste ·101 strrubism10 1. N·ess1ma reazione .serica; orine normali. 20 lt1gli 01: Sta benissimo, non ·si lioein,z ia per possibilità 'd i eTuzione d'i siero.

1

1

0

Dai casi suesposti 1Si pro ssono ritrar re due considerazioni, una d'o1rdine eiio·l ogico1, la 1ser conda 1d'o,rdine terapeutiico. Etiologicam·enlte· si d eVie av.er•e p·r esente ohe anche' in un comu11e a.scess,01 ton.sìl.la re o· p,eri·amigdalico. può .m.as.ch erar:si una. fo,r ma difterica..che p1a .ssa in:i.sco\0.!01S1ciut.a (Be rghtnz.) e che solo i fenom e11i tardivi di paralis~ po·std:Lfte.rica 1richiam·ai l' atte1J1zio.n e a,eJ pra tico, :p1rivo di mezzi di laboratorio (1° Caso ). Pe.r il secon do caso, che le .p aralisi p·ost-·difteriche s.egt1ono in modo S!p eciale le forme difteriche legger e e l eggermente cura te. Altra .considier a zion·e; ·ch e dal lato curativo cioè TIJei casi di polineu 1rite post difterica gr:avi (e questo, ril.evasi dal1e forme BIUJ81sposte nion fosse aJtro p er l a prog:rteslsiività dei feno"" m eni) e1d anche tardivi, la si·e rote.rapiaJ giov·a mira bi·lt111en•t,e, •e }1'er qu1anto intensiva no•n producie srpiaceJVoli in conv.eni,e nti ·ed ha impiO!rlanza sp e.cifica e:d .assoluta,. 1

I

1

Fig. 4.

Pupilla sinistra più am-i:)ia - ami:)i ezza media - reazion.e normale ailla luce, diplopia non costa.n te. L'ango-lo boccale destr·o è più basso e più a.cuto del sinistro, la metà infe.r iore della faccia de:stra po.c o m.o.bil·e. La saliva s·c ola. dall'angolo ·destro della rima· -0ral.e (.p ara.l isi d1el VII infer . .destl'!o) . La lingua vien·e s po·r ta deviata nettam.ente e cost.antemeinte a destra (paraliBi XII 1sini·sti~o) . Il velopendulo è immo,t o, cascante, con ugola rilassa ta , rimane immetto quale un velario nella deg~utizione , e il catarro che lo ricopre frigige in gola costantem-ente, p1r'ovocando toisse nasa1e. La voce è nasale ed i liquidi fuorie~ ono dal naso (para·1i si dell'XI).

1

1

Faedis (Udine). Nell ' articolo del dott. A. Sebastiani sul Tratta1n,e nto del diabete con l ' insuli na. pubblicato n el fa scico·l o 43, la diaria iposta alle pag. 1395 e 1396 si riferisce al Caso I e nella lettura va in$erita tra la fin e della prima colonna e il p rincipio .della .seconda colonna della pag. 1397.


1470

JL POLICLINICO

lANNO XXXI,

SUNTI E RASSEGNE.

FASC.

45]

L'OPERA DI BESREDKA.

È merito di B esr edka di avere b·en.e d efinito

MEDICINA. L' immunizzazione con gli edovaccini. i(\v-. FORNET. .4.merican niedicine, luglio 1924).

fu·o-ri .cli dubbio ·che m.olti m1edica•m 1enti ag:Lsco1no pd.ù p· ~ointa.mente se ini.ettati sotto cute o ne1ll e ve,n e anzich è :som1m ini.s1trati p1er ·v ia orale. Ciò non si V•etri'fì ca n eces.sa.riam ente p ei:r 1e prriep ara:z.i oni mi.c:~obi·o l o·giche.. Di fatto. l'ini.ezio·n e di tali prr eparati è se1guita da infian1n1azionie e .quin·di d a r ichiamo di leuco.citi, che possono distruggere almeno· una part.e d ella p.r epara.z ione iniettata. D ' a l tro lato, n on v i è r agion e IJer c'Ui si po·ssa esclu,dere, l 'attività di ta.li prei'p aTazioni, se prese per bocca ; l'immunità antitifi1cai, per -esempio., ch.é s i veri1fica in .seguito· ad una t ifoid·e, è la conseg·11.enza ·d eihl' ing-e stìone dei bacilli d·el tifo che, presi co.si per bo·è.ca_, p-rovo.c ano dapprima la malattia..e ·P·Oi l 'irnmuruità. Rida e T oyo·d·a dimos.traro110 sperim·entalmente che il vibrione ~·o· l1eric o 1 ed i bac,i lli d ella dissejn teria e d el tifo n ,on p·erdo·n o nes1s.l1n a delle Joro p1rop·r ietà i1n rr1unizz.anti con. l a dig·estion,e• ga;stri ca; Chosa osservò che i bacilli. àel tifo, digeriti pe,p ticamente per se.i ol'e 1So·110 sempre capa.ci di p.roduirr.e a:nticiorpi specifici. Si devono q11i 1nenlzionare i iisu.ltati otten11ti da F erran fin dal 1885 sul riaStso:rfuim ento degli antigeni mi · cr0tb ici, p·er c11i tale a.u tore co,n sigJ i a va. di immunizzare un'intera po·p oJazion·e con vjbrioni .co1lerici a ttenu.ati, intro·d11cen.doli n elle oond.ott.e .d ' a.equa di ogni città o vill aggio . Più T eoe1 ntem ente, K. Wolff ottenniie· ·b110,n i r.i.st1Jta1ti di imm1uin.i zza.z.i o·n e del top.o bia.n co· .contro l a di;ss.enteria. i·n tr o1dl1c.endo p·er bo·c ca i rel at ivi bac.illÌ. Ad analoghi rist1ltati g iunsero R ep.etto· per la raib1bi a, F ornari o per l a peste, Breton. e P etit pe.r la difterite, Bru eckn er per il paratifo . •t\..n che più conclu-sivi sono gli esp.eriment.i di Calmette, ch e potè in1munizzare contro lai tulber.col osi dei giovan.i vitel li con una ,sola dose di bacilli per via oral e, mentre la via sottoct1ta,:: ea si era m ostrata ineffi ca,ce. N ell 't1omo, il metodo ve.r~.ne provato s isten1aticam·ente da .S.h iga in occafs i·on,e di l1Il'·e1)iclemia di di~e.ent e.ri a svil11 p·1 Jata1si in lln m a mi.co·mio'. Tutte q11este osservazi o·rui. !P·r o·v anie) Ja po ~.<:: i:b ilit à di Yaccinare per via o,r a.le ed è .certo s.tra1n 0 ch e un metodo così s.e111plic.e ed inoffen1sivo non sia &Stato tentato p·l i111a; fol'se ciò si deve ad alcuni jnsnccessi d ei i)rimi spe1 in1entatori. È

1

1

1

1

\

1

1

1

le condizioni .ch e s i debbono combinal'e p er ·ottenere dei buoni risultati con la vaccinazione ipe r via ·Ot!'al.e. L 'effetto d-e l tratta.m en te" dipende dalla qua.ntità di antigen·e Tiassorhito d a 11 'intestin.o, . m•entre d 'altra parte queisit.) riassorbimento varia. sec-ondo le diverse sp.ecte mic.robich e. Co.si i baca1lli .diss.enteirici oono r iasis o,r biti ra.p idame·n te, per il fatto ·che essi p ·r oduco(Il10 u.n a t.ossina che pr ov.o•ca nella mt1c.0is1a inrteistin.a1e un'iTrita.izione, la · quale può anqare da una semplice iperemi a a lla n ecrosi. Al contrario, i b acilli d el tifo, che non p r oducono. taJ,e tois sina, n·on ven g.ono riassoirbiti e, di conseguenza, l a sempl1ce ingestion.e non può d.are l ' immunità. Occorr.e àunque somminis trarli con una, sostanza capaic·e di produrre l ' ir;ritazione; Besredka. trQfVò che Ja bile possiede t al·e pT1o·p1r1età e ·dim-0st.rò che i bacilli d el tif.o, uniti 1aon la bi1ei, .costituiscono un vaccino· efficace. ' 11 n1.eto1do è stato p.r:o.v,ato· in div·e1r1se 1epidemie-. V,ai1lant e Vitour h.a n ·pUJblblicato bu1oni r1siultati per u•n' epidemda tifos1a1 a l P a.s: de. Cal ais; 60/PI'a 2.000 abi·tanti, 1.'236 vennero vaccinati col m .etod o di B esredka. 173 co.n l 'ini e~ zio·n e sotto'Cute di T .A.B., m.entre 60{)-656 no u r i oe;vettero1 alcun v a ccino. F:r.a questi ultimi, si .eibibero 21 ca1si di tifoid e, mentre non se ne ebbe ne.ssu110 fra gli altri (e~lusi naturalm.ente i ca1si in .cui la m a lattia si svilup·p ò p ri ma del termdne del p1erio.do· di incubazilione di - t,rie .s.etti.ma.rue) . (In un, c)ollegio · -m ilitare, dop.o, eh.e ci er·a n.o .a.v uti 43 e.asi, tutti gli a.1lie,v:ii venl1ero vac.cinatJi, 200 ;p 1er via o·ra.l e e 25.3 p·er vja .siottoctttanea; dt1rante il periodo di incu1b.azio·r1e, s i ebbero, 15 n t1o·v i CatSi , di cui 2/3 fra i va.c:cin,ati sottoc11te1, p 01i ;n,on si ·eb.b ero p i11 a l tr'i e s.si . Analo1gh.i risultati si ·ottenne1ro in a ltre occasion,i .e non• solo per H tifo, m :.t anche p·er la dt~·senteria e per la feib1bl'e m eli11tense. 1

1

1

1

J L ~fECCAN ISMO DEL PROCESSO.

:'.\Ientre, 1' effi.caici a del m.etod o sembra. bene stabilita, il mecca.n.ismo del rp.r .ocesso è tuttora. ·og·getto. di disc.u ssi,one. B e1sre dka .ed i st1·oi collaboratori ritengoI!J01 e:he ·l ·immuinità ottenl1ta sia soltanto lo1cale, p oicl1è spess.<) il ·sie PO· n.on c:ontiene. e.o s.t a.nz.e ag·g·lutinanti. T aJ.e asse11za peirò n on è affa.tto co·s tante, mentr~e p oi è dimostr ato che a tl'averso, la pa1 'e te intesti11ale possono lJassar e non solo g'li antigeni, ma anch·e gli a.n ticorpi e cle11e sostanz e solidre. Calmette h a clim ostrato la presenza dei ba1


(ANNO

XXXI,

FASC.

45]

1471

SEZIONE PRATICA

cilli tubercolari inrtr odotti 13'er boc1ca n.elle ghiandole linfatich,e dei giovani vitelli; F10 rn.a:rio tro1v ò c:ois tantem,ente, so.stain.ze fiss atrici d el com1p1lem1enrt:10 nel 6ie.ro di animali alim1enta.tj CIOlll 1b1aCil] i della p .e ste ; C:ant.a,cuzèn1e e Ri1egleir o&ser'\1.a ro1n o· .che i bacilli d ella moirva passano a trav:eirso· 1a pairete inte.stinail·e niel .sangu·e. Ste mbra quin.di i1np r obabile che i b.a.cilli, i.n trod·otti p·er J)roic c.a, c1ebiJJ.ano· e.sse·r e trattenuti ·dalla parete intestinale·; questa n·on dev·e ··e~seTte ·C0 n1srideirata. ·oome una barri.era ma anche .com.a ·u n org.aillo .a.s.so,flb,ente dell1a massima im·p .o·r tanza. La va1ccinazio1I1e1 int.er~ na no·n d1eve condurre. a:d . un'imn1uniz,z,azion.e l.ooal.e, ma an che a qu1ella di tutto l'o.riga.; n1sm-0. Gli antàgen.i b 1a tterici otbb·ed,i:scoin .o c.osd. ad una l!eg·g.e bi·olo1gica ge.n e.ra1l.e, seicondo C'Ui ogni paras1sita. :piassa. nel1a circo1lazL01n e generale prima, di e.s·er 1citare u ·n .'influen.z.a n:atev:o le e11illa salute dell'individuo·. 1C1o·s i noi sap,p .i amo che il b,acillo ·del tifio1.n on pr.0 vo.c.a lai ma·l attia. ]unp i an t.an1d10.s1i s ~mllÙ.ioemle1n~!e• nel l ' i1eo, m.a -pa1sisando a tra1v e1r 1so la c.ir co1la.z io1ne g,en1e~rale. 'Lo stesso avvtenie pe1r il b,a cillo tubercolare, eh.e no·n può pr1odurre J.e u·l cer.a.zioni co1l s1empli.c e ooin.ta.tto, ·00111 la mucos.a intestilllaJe, ma solo dop101 .che è p.a ssato1 a t:rav·erso i va,si linfatici .e sar1guigni. Fatti analoghi esi,st,on,o p 1er le larve di ascaridi, che, dall'intestino passa110 n ·el fegato e rpoi, 1 perfora.n ·do gli .alY.eoli lJOlmonari, vanno nella trachea, donde pe.r l'esofago arrivano nuovam ente nell'intestino! dove compiono la loro evoluzio·n e. Lo scambio I continuo fra il contenuto intestinale e 11 organism10. è più ciomp·l icato1 di ,quianto no1n . sembri a pirima vista e si co·m :p.r1e11Jd,e 1qui.ndi 1che l'.antiigen.e batt.erico ingoiato possa p.r.ende.re parte attiva nre:l m ert abolisim o• .dell 'in.dividU()>. AnaJogamente , il vac1cino micr obic·o·. intro,dlo·tto IJ1er go1cca., può -svilui:>·p ·are u11'immunità 'Più effic&ce C'l1.e 11JOn ini·ettato :sotto·C'll te, d·o ve c.e,rtam ·ent.e llUét part.e viene distrutta 'd1a,i leuoociti. 1

1

1

1

1

1

1

riva, a 1 : 300 e p ·e r irl bacillo tUJber:oolare. a 1 : '800. l\tl.e·rutr"e .p .oi, p·er l'in1dividiu.o nlQrmale la S·omministrazio·n e ,d i tali vaccini non provoca alcun dts.turbo1, nell'indivi·duo a.ffetto dalla Tisp.e.t tiva malattia p ·roiVio·ca feno1neni cliversi. Nel tuberco1oso, l'edovaccino tubercol airie deteir mina, d·oip ·o 1qu.attr.o ·o re, un1a f o·r te r1ea.ziio·n ,ei locale, cie1faJlea, f.eb1b·I'1e el.evatai e .s11d0Ti, q·uind;i ,eff ertt'i analio ghi alla inie.z1one .di tu!b er 1c:o1lina. ·Si:ochè bisogna anda.r mo·l to cauti n;eil1e .dosi. In se.g uit.0 p.o i, con. J.a somministra.z.i.one r ·a zional1e e p,roiluiDJgata., le ghioo1do1e 'd iventano più piccto1l.e, i· sintomi polm.onari men10 marca.ti, diminu1scon10• i :su·dori nottuTni, la fe.b bre e. 101 stato general·e. mrigili10 ra .di mo•lto·. F a.t ti e imili si o·ss,eìr'Van·o' p.er la gon o!rrea. L '·ed·ova:c:cino· è die1 tutto inn1oieu·o nel s.an.o,\ mentre nel gonorroico la mezza dos.e determina ·dioilo1r e ed inrfiaim.m azio1n•e1 }.o.cale·, feibbrie e c.ef.a1e.a. L'un.o ·e l'.altrio p1osson10 quin1di usa.rsi a scioip.o diagno1sti.co, per 1s:oop1ririe. una gonor·~ea o,d un1a tUlbie.roo.J.o,si latent e. L 'effetto. tera.p ·e·u tic:o n eilla1 g·o•n .orrea, poi, è anc,01r pri ù m1arcato. I dolori ·d·el11a p1eriwe.trite·, p1tio1s tatite e cistitie d.i1nin· u is1o ono o 6c:o.m1p.aio·n 101 •elI1t:r1o po1ah·e o~e; . lai s·e.orezii·olllle, do1p10· una esar.oe·rb1a.zi.onie tr:ansito,r ia, dim,in11isc.e e cessa; il diooOII'!so della malat tia n·e vie·niei c1o:srì notevo1lme:nt e .abb·~e­ viat.o. L' A. ha fa tto, anal·o1ghe 1esp erienz.e c;on altri g.ermi p1at1ogeni ed 11a '0sse1rvato· sie mpre eff.etti eimili. Si ·d·erve ritein1e1I'B' c:he. la va,ccin·a.zi-one per via. orale produce no1n .s:o•lo· l'immunità l10°c.al e d·elJ 'int1e1stàno., m,a anche llDca immti.nità gemJera1le di notevole .efficacia. 1

1

0

1

1

1

••

0

1

1

1

1

FILIPPINI.

CHIRURGIA. L'embolie delle arterie mesenteriche. (LÉVY- v'' EISSMANN. 23 a.g esto 1924) .

Gazette des H 6p., n. 68,

Q11este .embolie f?nn,0 p,a rte d·e1 vasto campo dell ' inf art-o intestina le, e si ·differenziano dalla tttomb·oisi arte·riosa 1e v1eno1s.a 'd1e.ll e• m1esentericl1e. Es.se costituisc·ono i 4/ 5 di tutte le ob.liter·azio•11°i intestinali; e tra le du:ei .forme, l'embolia id ella m·ese.nterica inferioire è estremamie.IlJte più rara rispetto a que.lla. siup1e·rio1re. Tuttavia ,ogni statiis tica in p·rto:po1si.t o1 n ,o n si può .avvicin.are alla v€rità, pierchè num-erosi casi ;d inf arto intestinale non sono ri~onosciu­ ti in pr.a.ti-ca, m a alla. necroscopia. Le embolie mesenteriche si possono osservare ad ogni etià , ·C01n ltrariamente ahl1e tro1mbosi, che sono pr·o prie ·d ell'et à avanzata: · 1

L'A. , partiend·o dai prinleipi di Be·s r:e1cl.ka., ha tentato i m(etodi! di vacc:i nazio,n e p1er vi.a oirale nellla1 t ubercolo.si e nella g.o:q1o•rrie1a . .P :e.r la tubercolosi, è n1ecie1ssa,rio· daipprima sgrassare i b.acilli mediante vapori di etere, altrimenti€t9Si n-0n 1sareìbber10 .attacca,ti da.i :succhi digerenti . tal m-odo vengoill·o pillir€ trattati i gonoco•cchi, allo1 scop 0 di st erilizz.a;rli. Con, questi (( e1dOV'3'0c.ini )) ' 1C!he Si SO•m ministrano i.n p-illoile, si ottieme, qu,a lche: gi-0rno dopo. la loro· s·ommini.strazione, un pote11~e agglutinante .de} siero·, ch•eJ p1e1r il go•nocoicco rur-

In

0

1

1

1

\


1472

CL POLICLINICO

L'etiologia di esse va rioercata so1pratutto in casi di cardiop·a tie: una end·ocardite reumatica, ma specie una stenosi mitralic:a p;uò 1eissere i.I punto di p.artenza dell'emlbo1lo. Alcuni AA. ammettono anche le endocarditi ·sub.a cute, ' do1v ute a 1eggieri proce1SiS i mfettivi, quale la coriza, un'angina, una infezione intestinaJ.e banale. L e l·estoni dell ' ao,r ta, s ituate l'tmg·o tutto il deco·rso di qtliest' a1rteria, pos sono p·rov;ociarie deo·li 1emiboli oh·e si soffermano1 n elle a rterie ~ miesenter:iJche. Anatcxmo-patologicamente si o·s s.erva110 le m edesi·m e alterazi·orui .che in u·n 'ernia strozzata. N,el 1p1e rito1nero1 si· ·riscontra un liiquri do liossrustro, talora d1el t u tto ema.t ico; ·r aramente i segni d 'una perit001ite acut~·, con essudati fibri nois i, fals.e memb.ranie, o pus. L'intee,t ino· so.ggietto all 'infartio' .s i pre.senta tum e·fa,t to gon1fio ·di co1loI'fe T101ssastro, talora violaceo, con una netta demarcazione della zona embolizzata., su.lla: sa.na. Alla palpazione, coim e al taglio·, la parete si p:res·e;n,t a reaJmen.'te tumefa.t ta., e.on. un co.n ltenuto· nel tllbo int.estinale, di 11qud·do s ie:rto-ematico o nettam1enrte ·ematicoi. La miu cosa è anch'•essa t11m.efa.t ta·, con z'o ne ·e rcse, tal or.a co n vere ltlce1 ~azioni . Queste alterazioni sono proprie dell'infarto, emorragi.co; ma eisi ste anche l'infa.rto bianco a.n emiico, l a cui stessa· d1e1n iominazion1e ne indica i caratteri differenziali. Tanito l'una, q.uanto l'altra fornnra di infarto, p11ò av.ere una diff11.s.io;n.e varilabil e : 1da pochi ·Cm. (10 ·O 15) si Pll Ò arrivare fino a 2 metri (Oswald), a 4 metri (Stilliti), e può em.b olizzarsi tutto1 hl tenue, il .cieco e il oolon ascendente e trasvensoi. Sie la les.i on•e risie.d'e sul colon ·d i1s0endente o, sull'S' iliaca, allrora è emb.o lizzata la mesenJterica inferiore. Anrche il n1esentere si m o stra aJterato p.e r l 'in.farto intesti11ale: la· lie.sione a.s~ume una forma a triango1l0·, .con la base ·che si estend·e· rSll tutto l ' Ìntestin.o a lte•r<ito•, e oon l'apice sitttato p•iù o ID·eno in alto An.c·h e rq ui ·si nota un1a tum·e fa.zione con un'infiltrazi,one edema.. tosa" Ap·r end·o i diu•e foglietti mesente:riali, .e seguiendo i va.si in aJto1, si p·u ò trova.re il punto ·ove s'è fermato l'embolo,, e la lunghezza del vaso oblite.ra.to, che p11ò essere di 1-4 cm. E ovvi10 che a.c.CMl•t or all '·embo1ia rn·esen terica è faci.1e tr-ovar-e emboli.e 'd i · altri vasi, . ·i n altri org.ani: embolie fem.orali, ·c-er.ebraJi, 1splenic'he, renali, ecc. In ra·pip oirto alla patoge1iesi si domanda: c-0me è possibiLe p.otersi. avere un infarto. in l1n territorio arterioso a ti·p o anastomotico? In effetti la mesenterica superiore si anastomizza con le arterie prossirniori, col . tronco 1

1

1

1 ,

1 ,

1

1

1

1

1

1•

(ANNO XXXI, FASC. 45]

ooliruco , con le arterie duo1d.en.o-pan·oreatiche; la mie senterica inferiore con l' arcata di Ri·Olruno·, con quella su1Yeriore e con le emorroidali. Ma fis,i o·l·o1g icamente la miesenterica sup1eriore si coimrp:orta come un, arteria te·rminale, perch è eBp erier.i.z,e hanno dimo,s t.rato che obliterando quest'arteria, non si ristabilisce il circ·olo collatera.Je, ma si h a. più o mieno· pres.to la m 'oll'te del.I' anima1e. N·on così iruveoe p·er Ja m.esenterica i1n ferior.e, la ·quale permette la vita ·dell'org·u110 irrorato.. Ciò spiega anohe perchè le e111bolie di quest' arteri~ siano ·p iù ra:rte1 a manifesta·rsi. ,s .e m.b rereb.b e eh.e gli infarti bianchi anemici dovesiser~o ·e~sere i più frequenti; inve ce sono p·iù ·rari; e più freq,uenti sono gli infarti emortragici. lilJ un primo momen·t o infatti si ha is·cihemia d el territoriro1 leso·; a,d esso· segu·e quello emo1rrag'ico g·ià 1deocritt.o. S 'è voluto ·s piegar.e qu.e.sto fatt.o pe.r 1'a p erduta elasticità delle v·ene a,0.110 l'infarto, l·e1 qua:l1, p.rivate della vis a te1·g·o, produrre})!tl1e ro una stasi e oo,n s·egu·ente ·rott11r a dei ca:pillar'i1. C1omuJ11que resta. sem.prie p·oco .chiaro pe.rchè talora si abbia l'infarto•• e·n11orragico, e talora quello ane1

1

ID-i·CO .

La si11,tomatologia ·a·ei .casi t ipici p1oggia sUJ due fasi: il periodo· d.ella diarrea. siero-emorragica e quello dell 'occlt1sio·n e. L'inizio è brusco: il paziente avv.e rte un dolo·re atro1cie, come· uin co lpo. di pugrn·~Je, an·aJ0010 a qt1ello d'11n'app·a ndi.citie violenta. Quest~ dolore è in gener.e sot~- e peri- ombeJlicale · m a può aversi aonch.e all'ip01condrio destro ' . 1 o a.Ila fossa iliaca. destra; si diff ~·nde poscia a tutto l 'ad.dome. Il d·olore è seguito da vomito, e poscia da un fenom eno i.m .p·ortante: la diarrea sierosa, abbo·n·d a·nte, fetida.. Qu·elle che impongono la ·diagnosi ·dell'affezione, son~ le emorragie intestinali, le quali rar~·ente s1 manifestano .come .ematem€si, più spesso con le feci· non sono immediate, ma seguono la diarre~ d·opo qual.che ora. Ond-e la triade sintomatica ·dell'infarto intestinale consiste in: .dolore brusco e violento, .diarrea sierosa, emor• ragia intestinale.. I sintomi subbiettivi g€neraJi e gli obbiettivi dan.n o pocll.e indicazioni. ~i\ qu esti sintomi si a·ggi'UJil·g-O!Ilo i~ne q11elli dell'occlusio.ne intestinale: vom1t1, talora f~a1oi.di, meteorismo addominale, sti·p si. In certi casi il peritoneo p,u ò essere compreso n·ell'aàterazion·e; ma allora si è avverata la gangrena. ·e Ja }Jerlorazione ·a.ell'a·n sa intest.in1ale. In taltine forme però questo complesso sin1

0

1

1


[1\NNO

XXXI,

45]

FASC.

t.omatologico l) UÒ mancar.e, ed all1o~a la diagno1si è più difficile. N·ell 'embo,lia della mesenteri.ca inter'iiore t sint0n1i son-0 i dentici; però il dolorei è situato a sinistra, si ha tenesmo rettale e prurito anale. L'affezion.e quan d·o è allo stato· aicuto, .evolve ra.p~dam1 ente in 4-5 giorni v ers•o, la m101rie; nei .c asi subac11ti può ave r\Si la gu.arigione lentamente. La· diagnosi di embo1ia m esenteri.ca è morto diffic,ile, peirohè s·e non vi sono, pooceieie·n ti, nè si hanno i sinto1m i notati m1olto· evid·eDJti, quest'alterazione ,s i può conf-<)inder·e con ·IDIOlte a.lt1•e aff·ezioni: appiendicite perforata, colecistite acuta, pancreatite emorragica (Ni1

1

1

1

mier).

Si distingue .dall'invaginazione per l'età, e. pe:rohè questa non si accompagna a dia.rrea. La diagno1si è quasi imp·oiSsibil·e1 allo stadio 'dri. ·01cclusi·one, p·elr'chè allo1r a si p·e nse,r à ad un can1cro uno st.ro.zzam,e nto ec.c. · E anche difficile distinlguere se trattasi di embolia arterite ob1iterante ·o· tro1m b·o-ftebite. Per la' prima sta l'inizio brusco, l'evoluzione rapi1da, abbondante emorragia; p•er le alti e i sinto·m i sono m1eno1 intensi. D'altronde 'Se v'è in .atto una endocardite o un 'arterite s.i penserà all'em·b1olo, se v'è a rteriosclerosi o eifi1ide, si penseirà piuttosto ad un'arterite o·b literante. • Se 1si tratta d'un 1sogg·etto varioo.so, d'un cirroti.co, con o senza pi1eflebite, .ci s 'indiriz• z•er à pi11ttosto, p er la tr-0·mho-flebite. Il trattamento, qu31n.do si è in / tempo, è chi·ruirgic.o.. Tra i metodi si pref.erisoe l'>enterectoim ia; ma il caso in atto indich·erà lai condo·t ta d ell' operatorie. 1 ,

1

CARUSI.

SIPILOGRAFIA.

Il bismuto nella sifilide, specie visrerale, e sua influenza sul rene. (CONTERNO. Minerva Medica, 15 agosto 1924). L' A., ch·e tr.ov.a l'.o ccasione pje r spe.z,z are una lancia a favore ·dei preparati italiani di bismuto' .ch·e ha u1s1a to nella sua, pratica si ·occupa principalm,e·n te dell'effetto di questo preparato ne11€ manifestaz.ion·~ sifiliticihe i1n rapporto alla m.edicina inter;na, e d~l soo eff.e·~ 1,

to sui l"eili, I

1473

SEZIONE PRATICA

1

Ha usato in geniere 2 .e.e. di bi1smuto i.taliano, a• giorni alterni, ip·er iniez.ioni endomUJsoolari. .Sulle ma.nifestazioni cutanee e IDIUcose ha

notato la m.edie sima rapida azi-01n e già messa in evidenza 1da altri, sebbe·n e l 'inlfiltrazione resista m.olto più a lunrgo. La R . W. subito dQlPo il ·Ciclo di cura è resta1ta 1sempr.re positiva; ma, come è ·già stato oss·erva.t o da altri, essa diventa n·e·gat.iva. d·opo qualche t.empo, sen~a .ulteri1ori cu.r.e. Qu.e.sto, fatto biso1g na forsie m·eitt erlo in rapp·o rto c.oJ le·n to assor.b im.en.t o, del Bi, il quale fu trovato .p resente nell'urina ·dal 1Citron ·dopo 25 giorni, ·da altri AA. do.p 0 50 gi10°r ni, ·ed .anche .piccole quantità .d opo • tre mesi. Tra la doise terapeutica e tossica del Bi vi è una grande distanza; ciò p·erò vale per le intezioni ·endomuscolari e no1n endovenose. Comunque, anch-e una dose sup eriQìre all·a n·or'male, non dà sp1e sso' f·enome·n i d'in.tohleranza; però i 'A. è d'opinione di non giunge~e a ·d·o si eocessive, p e1 r chè vi è llna oerta1 indi·p endenza tra qu·a ntità e·d eff:etto; ed i prepa.r ati italiani, a basso' tito lo bis1TI1Utico, pr'odtI:c:on.o gli stessi buoni risu·l ta.ti di .quelli stranieri, 1ad alto. titolo. D'altronde dalle esperienze di Felke il Bi non risulta che abbia azione spirochetici,d a dir etta, ima in r·ap·p orto ai cois titu·enti d,ei tessuti ·e ·degli organi inteir ni (feg.a.t o, milza, .nen e, ecc.), onde si .p uò pensar.e .che la sua azi·oIlle non sia leg·ata e·s clusivam ente alla quMl.tità, ma .ad un compois to Bi+ X, 0v.e X rap,_ presenta il cornponoote fornito dai tessuti . A parità di cond1zi·Oili, la t,olleranz.a. d·eJ Bi è ,superio.r.e a quella ·dei pre.p arati insolubili, e può essere usato .a nche ambulatoriam ente. L 'A. ha notato, come g·ià precedentemente altri, che le iniezio·n i di Bi diminuiscono gli eritro.citi e l 'emog·lobina, a favore dei leu·co·citi. Tale formul a non si mo difica con la sosp.ensione della cura. I disturbi gaistro-ienterici sono minimi: qualche modica diarrea, facilmente d·omabile. Pit1 f.requente si preseilltò una .eJevazion•e febbrile, in rap·porto com le ini-ezi·ooi, che du;rava 24-36 ore, .e giungeva fino a 40°. In un caso s1 d.ovette sosp.end1er.e ·del tutto la cura. Il pro.cess-0 di -g uJarigione .n ·o1n era però in,ftu.enzato da questa temperatura, la quale cessava, col sospendere la cura. L' A. non ha n·otati disturbi a cari.e o del sistema n,ervoso (oofal1ea, insomiia) g.ilà osservati da altri; in l+n caso 'd i .cefa1eai •p ersistente vi erano lesioni renali evidenti; onde l'A. ' oonsiglia in isimi'li 1evenien:ze di ·esaminia:re la fun.zi.onalità renale. S'ia che debba atJtribu.i:rsi alla m.igli-0I'aita prepara·~·ione dei iprodotti di Bi, sia anch·e per 1

1

1

1

1

1

1

1

1


1474

IL POLICLINICO

le piccole dosi usate, l'A. non ha mai avuto la temuta. stomatite nei suoi pazi·e nti; ma le alterazioni gengiva.li si limitavan,o ad un semplice orletto grigio-azzurrognolo·, il quale è te• na ce e persistente anche ai lungo· 'dlop·o la cura. L'A. si è occupato di proposito dell 'effetto del Bi sulla funzionali·t à ren.ale: ha dato poca im.p o.rtanza alla p:r.eseniza di albumina, perchè questa non cos1.ituiscei ·una soffer.enza renale ed inoltre perch·è il Bi anzichè aggravare, talo.ra ha diminuito la quantità di albun1ina nelle urine. Ha ricercato quindi di stabilire la funzione renale mercè la prova della diluizione e della concentrazione, le quali J)O.S1sono es.attam.ente indi,c are le con·dizioni renali. IIa inoltre dosato contem.p oraneamente l'urea d'el sangue e dell'uri11a; e tutto ciò prima e dopo la cura. In co.mplesso non ha potuto notare alcuna a..lterazio1te <.1. ca.rico, del renie .aa a.ttrit uirsi a l Bi; in un caso solo, dopo la cura comparve una modica cilindruri.a , ed una i1otevole alterazione della funzionalità renale, con ipostenu·r ia. ed isostenuria. 'fate disturbo si co·ordiniava ad u.n au•m1ento ·di urea. n.e:] ,s angu·e di gr. 1 p1. •m ill,e 'dlo1p·o1 la .ciu rai ·e gr. 1,3· p. ir1il1e dopo· 2 mesi. Da questo caso l'A. trae argornento per mett ere in guai rì i a cont1·0 lesioni le. qu f•,li non 11anno manif e:stazi<'ni a.ppa.ris.centi (aJ.bu1nina), ma ch·e t11ttavia soino1 di notevol.e1 in1p1o rtalnza. Il disturll::>o· rein·al~ sop1ra. riferito· n,on può esser.e messo' in r'a.p porto con la d ose di B:ii (gr. 2,6 in un mese) p·e rchè essa è inferi,o re a quella da alc'Ulli AA. .consigliata. La cmrai bi,s m·u tica quin.di n.on pro.duoe l1esio11i :r.enali, nè è eontr·o1indicata quain·do esista una lesione; in ·questo• caso però bisogma vigilare la . funizioi1.1alità, tetThendo· pr eisente ch. e una poliuria rucic.en.t uata oo.s tituis·oe lln segno di avvertimento. ·Nei ieas.i trattati .dall'A. ·.di f.orme viscerali, non .ebbe ai notare mai cast r:esistenti aJ Bi, c,o m,e altri AA. riferiscon-0; la sosp.ensionie d1e1lla ·crura p1u ò p·r odurr.e una riacutiz.zazione. Sopratutto negli ammalati .a rene non sano, l' A., suole preferire la cura. p.r aticata secon"' do il · consiglio di Felke : fare una serie di 4-5 iniezioni giornali.erie, e posciai soopende.Ye per una settimana. In •u n c.aso oon glo menilone.frite, una .cura effettuata in tal maniera, non ·ag<>'ravò per nulla le con·dizi-0ni renali. o . Probabilm·ente questo .fatto è do·v uto1 all'az10. ne tossica ·immiediata esplicata dal Bi, menr 'tre il Sl1ccessivo lento assorbim.ento ha il suo effetto t.erapet1tico, senza irritare il ren.e. 1

1

1

1

1

1

CARUSI.

[ANNO

XXXI,

FASC.

45)

CENNI BIBLIOGRAFICI Trattato di Psichiatria. P.r •e:z.zo L . .85.ùO Editore V. 'Id·elson, Naipioli . . Que.-st' 01p•e ra giunge alla su.a terza, edizione dop·o· ess·er.e 1stata cons,a crata ·da un magnifico successo. La prima ·edizione fu salutata dall'una.n ime cons·enso, i ·s uoi pregi fur.ono r1co(l'1osciuti o.Jtre i condìni .e non tardairono le traduzioni in varie lingue, prima fra tutte in ingl·eS·e. E non 1Sii trattò di un suc.cess.o di stima. Il Ilet1rologo partenopeo ha, profuso nel suo libro maggiore tutta la sua vasta cultura, tutta i.a sua .p rofonda esp·erienza clinica. La terza edizione presenta lo stesso piano delle ·du,e p~ec.edenti : la :stessa felice distribuzio11e della materia, c-he prepara gradatamente il lettore alla com.p rensione dei p-iù difficili capitoli di patologia, di S81IIliotica e di clinica mentale. Alcuni ca1pitoli hanno un ·p iù ampio resp·i ro, tutti sono stati accresciuti avvantaggia.ndlosi dei più recenti progressi della psichiatria. G. DRAGOTTI. LEONARDO

CHARON.

BIANCHI.

La 1Jsychiatrie en clientèle.

Editoir i

Molo.ine et fils, Parigi. Questo piccolo manuale de.Ila Bibliothèque des praticiens no,n può av.ere, ·Co1m e non ha nelle intenzioni dell'autore, la pretesa di addottora.r e in psichiatria. E llna sem.p lice guida di orientamento, un'inizio di prep.arazione allo studia dei disturbi psicopatologici e delle malattie mentali. Sotto questo aspetto è un libro consigliabile per la chiarezza ·delle definizioni, per la semplicità delle classificazioni. M.algra·do la .pie.cola mole del volume tutti i capitoli della psichiatria sono rappresentati e non ne manca uno dedicato alla m·edicina legale, alla igiene mentale ed al mo:do di comportarsi del medico 1p ratico di fronte agli alienati. DR. Ne·rvosa·ngstzustéi;nde und ili1~e Behandlu1ig. Prezzo Matchi ·oro 14.40. Edito·r i Urban und' Schwarzenbe.r g, BerlinoVi·e•n na. Lo Stekel, come è noto, ha pubblicato UtD.a seri,e di grossi volumi intesi ad integrare e a divulcrare la dottrin.a psicanalitica. Questo o . sulle nevrosi d'angoscia ha già raggiunto la sua quarta edizione. L'argomento vi è trattato abbondantemente, forse prolissamente, in quasi settecento pagine. La parte clinica è STEKEL.


'

[ANNO X~XI, FASC.

45]

esposta magistralmente. Lè dissertazioni ·p ato~enetiche· risentono tro·p po di .esclusivismo psican1a1litico. Un a.m pio capitolo· è d.estfnato alla terapia, nel quale, naturalmente, è fatto largo posto al metodo di F r.eud. Dr.

G. CAMPORA. Fisiopatologia della corea. Editore Barabino e Graeve, Genova. È un'ampia, dettagliata monografia su quanto concerne la etiologia, la fisiopatologia, la clinica della corea. La trattazione del meccanismo di produzione dei movimenti cor.eici, della localizzazione ·delle lesioni produttrici dei distu·rbi, dei caratteri ·dei movim.enti e ·dei criteri di differenziazi·one dai diso.rdi11i mort ori affini è esauriente. Il libro è adorno di tre tavole fuori testo e si cl1it1de con una ricca bibliografia. Dr. PTTRES, VAILL·\RD,

des

111 alcidies

LAJGNEL-LAVASTJNE.

?terf s perif ériques

et

du

sympatique.

Prezzo Fr. 60. Editori Baillière et fils. Parigi. Questo grosso volume. cli oltre 850 l)agine fai parie d·el nuovo tra.ttato di medicina e t e 1:apia pcutbblica.t o sotto la dir·ezione di Gil])ert .e; Carnot. In rappor·to alla mole del volum1e ·vi s.o.n o ampia.in.ente tTattatie l'anatomia o patologia generale dei nervi, la semiologia delle affezioni dei n. periferici, la etiopatogenesi, la sinton1atologia e la terapia :delle mono- e polin·e uriti, nonchè la p.atologia spe.ciale ·dei princi.p ali nervi. Ne•l capitolo. st1'1la p.at.olo·g ia d·el 1Simpatic.o si trova esp·osto tutto qua11to è stato assodato su questo imp·o rtante argo.m ento. Dr :\I-ULLER L. R. Die L eberis11erve1i. Zweite Aulage. 1924, B.erlin. I. SPRINGER. breve distanza di t.empo vie1D. e ora. pubblicata la s·econda ediz.io1n :e dell 10 pe1ra. del l\1ulle.r sul ·s istema nervoso vegetativo e l'interesse notevole deGtato• in tutti dalla p1recede.nte edizion e n,o n potrà che esser·e1 ancor pi1ì vivo per queis ta seconda che si presenta. arriccih ita di non poche, n otizie 6U q.uan.t o si è -ve1nuto aciqruistando1nello· stu·dio di q11.esita p 1ai·te del sist emai nervo·so. Alla parte g·en.ei:rale che riguarda le cognizioni di embrio-logia, a 11ato1m i·a, fisiologia, fa,rmacologia conc.ernenti i] sistema ner"Voso vege1t.ativo, 1segue lJn.a par . te special1e nella quale è tr·attata1 pa.r ticolarmente l'innervazion.e dei vari organi. Svilrupp10 notevole è da.t o' al capito-lo co.noerneiil!te l'inn err-vazione del cuore ed ,a quello st1lle al~t\.

1

1

1

1

1

1475

SEZIONE PRATICA

terazioni della funiione de:l sistema nervoso cardia1c'o, 1stuclia1te ·1ul11gamente colJ, applicazion·e cli tutti ·i p·iù moderni metoid i . di indagine. Argomento di trattazione partic0lare è il rappo1rto fra jl s:iJstema. nervioso v·eig·etati vo Q le va.rie funzioni indispensabili alla vita, dal to no musc.0lar·e al I'e!Sipiro, atlla tr.eg"o•l az.i:one della te mp eratura d1e1l corp.01 al ricambio organic.o ed inorga:ilico. Da ultimo sono trattate le varie malattie d e1l sistema nerv.oso vegetativo -esponendo i risultati de·l le più recenti indagini istologiche nelle div.erse forme mo1rbo·se, ed in,dica•ndo i vari m.ezz.i te.r?-p1e•u tici ap plicabili ad e1Sse, sia m edi·C·i ch•e' chirurgici. E. T. 1

1

1

1

1

1

C.

ORTALI.

1a sii a

Patol'ogia Sessuale. L'impotenza e cura mo.rrlle. Prezz.o L. 25. R·oma.

Cas.a Editr ice Leonardo· da Vin,ci. Qu·e6to libr,o riasSll!IIl·e i risultati •p ratici che l 'A11to•r e ha desunti dalla su.ai .e1sp.eri.enza p.ersonale. 1Tu Ital1a g·li argomenti di indol·e .sessuale furono finora pe·r lo più negletti, quasi .che alcune m·alattie non m·eritass.ero l'on.ore di .attirar.e l'attenzion.e, dei medici c.olti. Pa.r:ecchi op.u scoli, p1u:è}blicati ·e· diffusi negli anni p aissati, sono ·p,r ivi di 0·g ni serietà di intenti, e furono messi in commercio in veste po·r n·ograiìca. Queisto lib ro ha ben altra intonazione. L 'Autore p remette anzitutto, co1ne base del su·o studi·o, t1na sintesi 1breve n'la esauri,e nte d·ella fisiolo·g ia sessuale mas,c hile ·e femmi11ile, passa quindi a\ trattarie in mo:do 1sp·e1cial.e del1'impotenza. Distingue due forme classiche d ella malattia: im1potenza organica e.d impotenza nervosa. Passa quindi in rassegna le svariate .m anifestazioni cliniche e le cause, che possono essere predisponenti ed occasionali. Ria ssume alc11ni .p recetti ·di Igien.e sessuale, 011de de.durne i criterii raziol1ali che presiedo·n o al retto funzionamento dell'àttività genesica. L'ultimo C.a1)itolo I1a per oggetto la cura dellai malat~ia. L' Autore si occup1a ·della psicot.e•rapia e d·el·la cura morale. Deve il maJa.to pior.si nelle con.dizioni richieste dalla n·a.t ura p.er p.o ter esplic.are adeguatamente la f11n,zi.one :sessu.a le, deve i·mparare ad .elimi•n aire le idee pe1turbatrici che sono il substratum del1'impotenza psichica, deve svolgere con coraggio e fiducia le proprie risorse naturali, che ir1tegra te dai sussidi i dell'arte medica, va.l gono ·sempre a ridona.re la per.duta1 energia ai ' 'in ti nelle battaglie dell'a.m o·re. .-1rp. 1

1

1


.

1476

IT~

POLICLINICO

BtCBBEMIE, SOCIETA MEDltllE. CJll&RESSI. R. Accademia Medica di Roma.

,

Seà·u ta

0 1rdinaria

del 2(; l1tglio 1924.

Presidenha del prof. V.

presidente

ASCOLI,

ulteriori osservazioni su l'ep·ilessia sperimentale da eoOitamenti affertJ "bti de·i cani morfinizzati.

Prof. G. A~IA~TEA. · - L'O. riferiRce di aver ripreso le Slle es,p€rienze sulla r•rovocazione della epilessia riflessa in ·~ani morfìnizzati per mezzo àell'applica.zione corticale di ·s tricnina. Anche con dosi moderate di morfina, ~i può raggiungere lo scopo in an}mali noh predi•sposti ; ma in tali casi è necessario lasciar ciecorre-re almeno due ore dall'iniezione. • La. velocità di sedinientazione dei glob11tli rossi oonie indice prognostico.

Prof. G. SAB.\'IINI. - L'O. riferisce di aver saggiato la velocità di sedlm0ntazione dei corpuscoli rossi del sangué nel cov~ di malattie à.cute e croniche per vedere se alle variazioni di esse, si può a ttribuire un valO're pronostico. La reazione di sedimentazione, .secondo i l'isultati ottenuti mostra u n valore prognostico, poichè le sue ,rariazio:ni corrispondono all'andamento e al1'esito della malattia. 1

'

Ooleperitorico oon, ·i ntegrità apparente delle vie b·ilir,1,r·i .

Prof. S . MA!UNACCI. - Presentato dal prof. Alessandl'i, l'O. riferisce st1 di un caso operato all'Ospedale di S. Giacomo in cui il reperto operatorio dimostrò un notevole versamento biliare peritoneale. L'ispezione delle vie biliari ne dimostrò l'integrità -~ll'a tto opera toLio seguì la guarigione. J./·i n1portanza del piloro e del tra1tma ab i ngestis 1iella produzione dell'ulcera digiunale e peptica . 1n genere. 1

Prof. G. BAGGio. - Riferisce le sue nuove • esperienze nelle quali l'a;sportazione dell'anello pilorico in cani gastroenterostomizzati non ha impedito la f.orrùazione dell'ulcera digiunale. In due su tre animali l'ulcera interessava il moncone gastrico unita·m ente o no all'ansa digiunale. ,L'associazione di tali operazioni determina sporgenza del moncone ;;n·s trico entro la bocca ana.stomotica in grado più accentuato ·che dopo semplice interruzio11e del piloro. L'O. ritiene questi come esempi dell'azione ulceratiya ~a attribuirsi al trauma ab ingestis. Contribu,to allo studio sulle propagaziorvi 'i!nfettive a mezzo . degli insetti, oon spe<Yiale r ·iguardo alla peste bubonica (2a nota).

Prof. B. Gos10, - IJ'O. anche a nome .dei colleghi G. A.LES SA~DRI:iI e C. !tusso ..-jferisce le ulteriori esperienze r.:.ulle poss.ibilit,à di trasmissione -delia peste· per mezzo di insetti. Le mosche infette con bacilli pestosi muoiono con una forma morbosa che determina rlejezioÌli contenenti bacilli vivi della peste. Hanno osservato che la tem•

.

I

(ANNO XXXll FASC.

45]

peratu.ra miglio~e per la moltiplicazione dei germi è quella di 37 gradi. Per la diagnostica riferisce le esperienze sulla termoprecipitazione per l'infezione delle larve: ·tale metodo ha dato buoni risultati e potrebbe avere import1nza diagnostica notevole in ca.si di epidemie. Il germe è più virulento nell'insetto perfetto che nella larva. Il prof. SAN".\RELLI nota l'importanza delle ricerche e chiede delucidazioni sul comportamento della larva nel suo .sviluppo. Tnle schià.rimento forni'.3ee il socio prof. ALESSANDRINI che descrive il comport.'lment:-0 dei germi i1elle larve infette. Ri.cerohe

sulla riviviscenza e la sop1·avvivenza del cane dissa·n guato.

Dott. GALA'rÀ. - Presentato dal .socio .p rof. Baglioni riferisce i risult.'lti de-Ile sue ricerche sulla sopravvivenza del cane dissanguato e ne discute le ipotesi piì1 probabili. . .

L'azione delle dosi moderate di alcool sui processi spi1iali di ooordin(l;Zione.

Prof. A. CLEMENTI. - Ha studiato l'azione dell'alcool etilico sulla coordinazione dei movimenti locomoto~i sui colombi ai ql1ali era stato sezionato ~l 1nidollo al disopra del rigonfiamento • lombare. Le piccole dosi di alcool per via boccale deteru-d~ano disturbi della coordinazione, mentre lascia no integra Ja eccitabilitit rift~ssa a stimoli tattili e faradici. El GROSSI.

R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Seduta del 13 l ·i1iglio 1924.

Presidenza: prof. GIUSEPPE

PIAXESE,

p1·esidente.

Sitlla indagine radiologiori della mastoide. ...,

Prof. Bau~o Bnuzzr. - L'O. l'iferi~ce dei risultati ottent1ti durante il passat;o anno seolastico dalla indagine radiologica sistematicamente eseguita nei pazienti affetti da lesioni dell'orecchio medio osservati nella Clinica Oto1inolaringologica della R. Universit.à . Richiama l'importanza di detta indagine nei casi con insufficienza di sintomi clinici. Passa in ragsegna le diverse tecniche e descrive una posizione adoperata e che chiama « laterale-obliqna ». Illustra con radiografie le diverse posizioni ro i relati\i reperti radiologici normali. Parla quindi delle forme · di .ma~toiditi acute dimostrando i reperti radiologici e rilev:ando l'importanza dei diversi aspetti della nlastoide nei differenti stadi della malattia. Tratta quindi delle forme di m~stoiditi croniche, concludendo, per quanto riguarda la tecnica, che i migliori risultati si c)ttengono con la posizione «sagfttale-obliqua » e <e laterale-obliq'IJ.a ». Nelle forme acute l'indagine radiologica completa l'esame clinico. Nelle f<:>rme cronidhe se unit:ament:e ai sintomi clinici colla radiografia. si rileva la presenza di fatti di ooteìte o la formazione di colesteatoma, l'intervento chirurgico deve essere A. CHISTON'I. senz'altro applicato.


[ANNO

XXXI,

FASC.

45]

1477

SEZIONE PRATICA •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. . L' importanza dei sintomi oeular i per il pra tico. II. · Lowell (Boston med. and surg. journal, 7 ago,s to 19,24) osserva che spesso il medico pratico non tiene nel dovuto conto i .sintomi oculari che presenta il paziente, mentre invece essi sono frequentemente la gui,da per la ·diag·nosi esatta. Il primo segno di nefrite, di diabete, ùi • neoplasma cerebrale o ·di altra ·g rave malatti é~ nervosa può essere. scoperto con l'esame del fondo dell'occhio. Nella pupilla, i1oi vediar110 trascritte le condizioni della pressione endocranica,. dovt1te a tumori, ascessi, a meningite . od altre jnfiam111azioni ed anche a fratt11ra crttnica. Sono inoltre 1da menzionarsi le paresi ~ paralisi dei muscoli, ch·e si riscontrano i1ella sifilide, nella difterite, ne.Ile fratture del cranio e nella encefalite epidemica. È .ancl1e nec essario ri chiamare 1 attenzi-0ne sul gla ucoma cronico, che è la malattia che più freque.n temente e1d insidiosamente provoca la cecità e che si verifica anche nell '.età giovanile. L'assoluta incompetenza degli ottici a r iconoscere tale malattia è una ragione di pi(1 per sconsigliare di ricorrere ad essi per farsi misurare la vista e per la scelta degli occhiali. L'importanza dell'esame accurato degli occhi da pa.rte del medico è anche din10.strata da alcuni casi occorsi all '.i\ . In uno s i trattava di un sigaraio che si lamentava di indebolim.e.n to della vista ed aveva provato in 2-3 mesi, diverse paia di oc·chiali; l 'individ110 era affetto da ne. frite avanzata, pe r cui morì dopo otto settimane. Un altro indivfduo, cl1e si presentava con un occhio infiammato, aveva speso da un ottico un centinaio di ·dollari, ed inutilmente, pe~chè egli a.vev.a lln corpo estraneo nella cùrnea, da cui fu liberato facilmente. I11 lln terzo caso, la paziente - so·rella di un medico - ave.v a cambiato diverse lenti, cre.dendo si trattasse di solo difetto di refrazione, mentre essa era affetta da glaucoma cronico. A tale. pro:p osito, è bene far rilevare eh~ un rapi·do cambiam·e nto nella refraziope è spesso uno ·dei primi sintomi del g'la ucoro'a. Urt quarto individuo si presentò a ll 'A., lam.entandosi di d iplopia manifestatasi improvvisamente. é' ·di cefalea; · si trovò incoordinazio.n e, dei muscoli Qculari, facendo diagnosi di encefali te epi·demjca, che poi venne confermata. In un altro, che si lamentava ·di diminuzione del visus, da mesi , con inutili tentativi di corretione l'esan1e dim·ostrò la presenza di papilla strozzata, probabilmente da tumore. Questi ed altri casi, d isconosciuti dai medici curanti di-

mostrano che, in presenza di un individuo con ·disturbi d ella visione, si deve tener presente la possibilità che questi siano dati da malattie generali e compiere quindi 1 esame accurato ge~ nerale ·del p.a zi·ente. fi,l. 1

CA:SISTICA E·· TERAPIA. •

I

I

1

1

Tularemia . Si tra•tta di una malattia infettiva dovuta al « Baoterium Tulaven.se », c.osì chiamato r·e ~chè isoilato per la ptrima volta nella contea di Tulare i.n California. Il g.erme è rappr.f\·sentato da un cocco-bacillo •p i.ccolissimo .che cresce in terr-eni :spe.ciaùi al t6.r lo d 'uo·v-0, oppure in ag·ar-S:angue, in agar-s~ero-gluc·osio. o a.g·a·r-sang11e-glt1c0Gio, con aggiunta di p·ez. zetti d:i milza di coniglio· o di cistin1a . È g·ra;m-negativo e si colora bene con l'ac·qt1a d'.anilina ,di Hoffmann e , ceil Giemsa. È stato iso1 ato i:;.er la prima volta nel 1912 d a lVfc. Co y ie Cl1apin da] sa.ng11.e di s.co-iattolo, durante una ep1idemia. di tali an·i mali, e a varie 1iprese ritrovato in epici.e.m ie insorte in a llevamenti di conigli, cavie e ratti. ln seg'11ito 6'i :riuscì a dimostrare la prese112a n.el sang11e d'individ11i ammala.tisi p!Br aver e avuto ·contatto con animali infetti, e nella letteratura ·Si trovano descritti vari casi dell'infezione eontratta i11elle campagne, n,ei merca~i, nelle ,cucine e nei laboratori scienttfici. La trrusmissi.on·e .aivvien.e di:rettam.e11te da.11' an1imal,e all 'l1om.01, o pel tramite d 'ins·etti emofagi. N ell'anima.1.e la malattia si manifesta in maniera epiide'm ica ·ed ha ·qualche sbmiglian• za coll'infezi·one pestosa, p·erchè caratterizza..t.a dalla p.tesenza di bubboni .e di focolai necrotici n·ella milza e nel fegato. Le l.esieni polmonairi, però, a diff.erena;a di quel che nvviene nella. p.este, :son.o rare. N ell 'uom.o si osserva spie·s so una lesi on-e pri'111itiva al punto d'inoculazione, · in f.onna di zona ulcerata -e sup.p urante., e ·consecutfva tun1efa.zione -e snp•p u.razio.n.e delle ghi,andole vic:ine. In .qualche ciaso 1a lesione primitivà r isiedeva s11lla congiun t iva ·ocl1lare. I sintom i ge1'1erali · sono rappresentati · da febbre alta, continua, che cade p·er liGi dopo un periodo vario, ed è accornpag.nata da prostrazion.e grave, da dolori ·muscolari. diffusi, -Oitre che dalle ad.en iti descritte. La co·n val-eaoenza è aJS. sai protratta e i malati restano 1ungam.ente d.eboli e inabili al lavoro. Frequenti sono' le recidive. 1

1

1

1

/


1478

l T. POLICLINICO

La diagno,s i si baisa · .essenzialmen.t e sulle, prove ·culturali .e sierologicl1e, otte·n .end0:si l.a fissazione del complemento e l' agglutinazione del ba.c illo co1 siero de·l mala.to a.l titolo di • 1 : 50 al termine della 2a settimana, e di 1 : 2001 : 400 dopo il 18° giorn·o. ·P er qi1el che riguarda l'.epidemio·Logia, non ·s i ,erano s ino a.d <>ra, desc;ritti casi dell'infe . zjone al di fuori degli Stati Uniti d' Ame·rica, ma n•on è imrp rorbabilt:t che alcuni casi O·S iCUTi d'infezione Um.ana a t ipo setti.cemioo1, co·n secutivi a m·orso d'in.setti, osiservati an.c he S·u l v eqchio. c1ontinente, possan.o •essere ripo·rt.ati a ·que1sta, mailaittia. C. G. Ledingham e F. R. Fraser (The Quart. Jo.11r. of Med., n. 68, July 1924) ne descrivono ora t1"e ca.si oc.corsi in Inghilte-rra, in indiviclui ch·e co1n tras1sero· la malattia nei laboratori dell' Istituto Lister, in seguito a contatto con .a nimali di esperimento. Ma poichè tali individui avevano osservato accu.rate regole di p.ro.fìla.s·si, calzan.do gualD.!ti di gomm.a e usando a.mpia m,e nte di ferri chirurgici ·e di disinfettanti, è discutibil1e la patogen.esi dell'in.fezione in e:ssi sopravvenuta, e gli AA. si domandano se1 11:0iI1 s ia il c.aiso di pensare anche a,d un po·ssibile contagio p e:r le v-i.e aeT1ee. p·e-r mez.zo dell e particelLe di saliva p·roiettate da,gJi animali C0i .colpi di to·s se. Tutti i casi · sono g11ariti, 1na non ·è riferita la terapia adottata. Th'1. F ABERI. 1

-

1

Contributo clinico alla questione della malaria congenita. Olivelli (La PedJiatria, 15 agosto 1924) ril·eìVa che i casii della l·etteratura, jllustra:ti com1e oasi di malaria· congen.ita, non p101SJsono essere tutti -considerati ·com1e tali .po.i ahè i piccoli b,a mbini erano nati in z,one malaJI'i..ch1e, e la. prters enza del pa;rassita, qualche giorno dopo la nascita, no n prot,evai fair esolud.e:re· t1na. malaria acquisita. Jllu1str 1a 1~ caso che può considel'·arsi realmente. ·come m ala.riq...co1n genita, nel quale n·o n risc.omtrò n1ai elevazioni febbrili per quaìl1to rip•eit utamente nel san·g u·e av.eisse dim,o strato i para.ssitj della terzana (l 'A. non .di·ce idi quale forma si tratti). Riassume b-revemenite i casi di malaria ereditaria eh.e figur~ano niella ].etterrait ura e fa n otar.e come qu•e sta e.r editarietà debba ess.ere intesa i·n un ·senso rn.o lto largo e t.e•n endo conoo di fa.tti contraddittorii. L e rice:rch.e negative, n el sangue e n egli organi d el feto, fanDJO ritenere c·h e la placenta opponga1 una vera ba1Tiera, ai germi, per m ezzo dei 1s11 oi vasi capillairi . S.e la integrità dell a placenta viene 1

1

1

1

1

[ANNO

XXXI, FASC. 45}

mancar.e si h a la tras1njssione d·ell'infezionie. Il ·t;anguie ma.terno subi!sce, a cau,s a del·l a malaria (spe1cie se croniea), d.ell e m·o·dirfìcazioni chimico-fisi-co-biologiche che pos sono trasmettersi al feto creando nel sangue di esso con·jizioni analoghe a quelle eh.e si verificano nell'adulto per la malaria cronica . E come nei casi di malaria cronica de.gli adulti il reperto p·arassitario ·p uò spesso mancare, 1così un reperto negativo n on pu ò escludere che germi possano .essere perv.enuti ·dalla madre nel feto.. Quindi per ]a• tra6m1issiio.n e. d·ella. malaria si ha: o il rparassita si sviluppa g1à nell'utero materno dando lt1ogo a l esioni cl1e possano conoscersi al momento 1della n ascita ·O rimane latente fino a che dura · la comunanza del sangue materna o i=>uò essere infine trattenuto totalmente dal filtro !)lacentare (Ascoli). D·o1p10 1 ta.li ·Conlsiderazioni l'A., concluide dicendo .ch e : • I ) E·s t stono v.eram.ente casi 'd i mala ria. congenita per quanto no.n frequ.ent.i. II) La ·malaria co·n g,enita p u ò dec·o rrere in m·o·d 0 cron.ico senza m .ovimeinti f e1b brili. I. MEO COLOMBO. ai

1

1

1

1

L'evoluzione della tubercolosi infantile. N ei. rag azzi fra i cinque ed i a.o.dici anni, uno dei sintomi più comuni dell'infezione t11bercolare è la stanchezza; il r agazzo, di solito ha un pe.so inferi.o.re al normale, ba scarso app.e tito ed è sbadato. Altri invece sono molto irritabili ed inquieti. I segni fisici posson·o essere .assenti, sebbene, spesso, si r ilevi un'ottusità inter scapolare. Può esservi il segno di D'Espine., ma la sua assenza o la presenza non hanno importanza. Co.ine fa osserva re H . D. Chadwick (B ostori 1n,ed. and sur g. joilrna l, 7 agosto 1924), in questa età, la t11b.ercolosi affetta essenzialmente il tessuto linfoide. Nei raggi X, troviamo t1n sussidi·o impo.r tante per la dimostrazione d·elle gl1iando.le linfatic ~1e ingrossate. La interpretazione della lastra deve pe.r ò essere fatta da un medico ben s·p erimentato, pratico non · solo delle radiografie polmonari, ma di quelle :d·ei ragazzi in particolare. La diagnosi ' ' a poi confermata con la prova intracutanea alla tubercolina, incominciando con la diluizione a 1/ 10.0CO, poi a 1/1.000 e fìnalmente con 1/100, u sando 1/10 di eme. Il pratico che si fermasse alla prima diluizione commetterebbe un erY:ore. Dopo le ghiandole tracheo-bronchiali, la tubercolosi invade il gr11ppo delle ghiandole bronco-polmon ari alla radice dei polmoni, e bi svilt1ppa lln p roc esso peribroncl1iale. I sinto-


fANNO XXXI,

FASC. 45]

1479

SEZIONE PRATICA

mi sono più costituzionali che locali. Vi può isecrez.ion1e r~naJ,e, la te.n.sli-0ne a.rterio·sa, la essere tosse intermittente, che simula dei raf- tonicità car·d iaca, ecc. fre·dido·r i transitori e che è dovuta alla pres- . L 'elettrarg·olo per via endovenosa qualche sione delle masse ghiandolari sui bronchi. E volta ha dato dei risultati fa;vo1revo li: nelle comune il sudore locale ed anche una perspifo1·m e i·p erpireti ch,e so·n o utili i bagn,i tiep.idi: razione eccessiva, non però il sudore dei til' op1p io ed i bromic.i calmanoi qualche crisi sici. La temperatura è di solito normale, cori dolorosa : i preparati tonici e ferruginosi compiccole esacerbazioni. battono l astenia e l'anemia. I seg11i fisici mostrano !,ottusità interscaLa. sie'r aterapia fìnor.a n·on ha, dato. succes.... polare, che si estende aJle fo.sse so·piras1p inose, si. Il :sier·o Trambusti ·e Donzell.o• eembra il dov.uta, non già ad infezione, ma a sp.asmo m·eno ineffi-c.aoe. riflesso dei muscoli. Anteriormente, la risoLa vaccinoterapia (stok-vaccini o autovacnanza è normale. Non si hanno solitamente ci11i) h a dato qualch.e ·suocesso., ma la sua segni all,ascoltazione. Le radiografie mostraefficacia IlJOJl è stata .anc·o·r.a sufficientemente no delle masse irregolari, di densità variabile, i:>r1ovata. l\Iaggio·re UJtiLità pvooeintano• i va.cch·e si estendono d.all' ilo nel polmone. Si vecin1i che v·e1n g.0001 p.r~epiarati con stipiti di midono ombr.e lineari, nodulari . Spesso si oscr·ococ1chi eh•e. aggllrtina.no con il 1S1i,e.r10. d·el serva anche il primo focolaio polmonare nel malato. secondo ·spazio intercostale, dove all'esame fi L 'autoemoterapia è stata imipiegata da qualsico non si riscontra nulla, fino a quando non cun o . (Girbal. Tourn. des prat., 6 j anv. 1923) sia coinvolto l'apice.. con risultati incoraggia.n ti. Si iniettano 0gn i 3 gio,rnii sotto cu te., ai fi a nchi 5 cc. di sang11e La prognosi della tubercolosi dell'ilo e delcit.ratat.o e dello· st.e.s1so, malato. Dopo 3-4 iniel 'a·denite bronchiale è buona purchè si p·ossa zioni è possibile aver.e la caduta definitiva provvedere per una bu·o·n a igiene. Se, invece delJ,a febbre . il tipo si cambia in .q uello degli adulti, con Lei vaccina:ione pr,eventiva, t1:san.do vacc.ibacilli nello sputo, la prognosi è fa tale. Per ni pre·p1a rat.i .con cultt1,re moir te, pe•r via sotla diagnosi, si deve tener presente che, mentoct1tanea o dig·e.s tiva, sperime nta.ta in anitre la tubercolosi dell'adulto è a ll'apice, quelmali ·ed in indigeni die lla Tt1nisia, ha d.ato la dei ragazzi è alle radici pol~onari. Quivi non si ha11no al v.eoli, quindi mancano i ran- . rist1ltati molto incaraggianti: (P . SÉE. Gaz ette des Hopitaux, n. 24 del 1924). toli. La diagnosi si farà dunque st1i sintomi, PERSIA. sui segni di infiltrazione all 'ilo, sulla radiografia e sulla reazio.ne positiva .alla tubercolina. Proprietà e azione del siero antidissenterico. 1

1

1

1

1

-

1

fil . Trattamento della febbre di Malta. Dietetica. -- I malati di me litense, si'a per la lUIIlga durata della febbr,e, sia per l.'assenzai cli qual!siaisi loc:alizzazio·n e del sisten1a dig·erente, devo,n o es-sere alimentati g·enero.sarnente. Latte, latticini, purea, uova, dolci, marmeJlate, mi11estr1e, bro•di, carn.e p·e sta durante i ·p ·eri·O·di altamente febb·r ili, e n.eigl 'interva lli anch.e qualc·h e coS'a di mag·gio:re so,_ starua·. Pe·r riparar.e all.a pe.r dita di acqua p1er la traspirazioin e cutanea e per fa;cilitare l,a diuriesi bisogna dare abbondanti bevande. La d·e:g enz,a. ·cont.i11u1a i(n ·J,ett10, 1salvo che 11ei peri o•di di ma;ss1ima a1c:t1zte, ab.i tua.lmernte non è nie ceissaria. M edicirirtli. lVI8dicinali specifici non ve n 1e sono: e, fra i tanti in uso nella terapia gen.erale de·l le infezioni febbrili, non ve ne sono neanche d·ei vet~amen.te utili. Qu3Jlche -volta invece, speci e gli antipiretici, riescono <la.nnosi clistl1rtba1nido l e ft1nzioni 01~g·anicih·e, la 1

1

1

S.tudian.dO· •Sp1erim·entalme.nte il siero anti·dissenterico, W. Kolle, H. Schloss·b erg.e r, R Priggle (Deitt. M ed. Wocli., n. 33, 1924), veng·ono ali.e S'eg·u.enti conclusioni : Il topo è l'anima.le di scelta p•e r la ricerca d1ellai ·virulenza e dei veleni degli -stipiti di disse11te.ria, nonchè per il dosaggio dei sieri a.ntidissenterici. I re•s ultati .o.tten11ti da altri e01n lei cavie1 s·o·n o1 infatti i·delilJttci a qt1·elli ottein uti ·C'oi . topi. · Il v·elein 01 •del .bacitlo della dissente.r ia di Sl1iga-Kr11se i)arrebbe essere unico, e non è assodata l '•e1sistenza dei così d·etti veleni parziali o endoto·ssine. Il vaJore immunizzante d1eili varii sieri antidis1s1e1n.rterici m escolati coi v ele·n i ·estratti p.er ftltrazione di brodocolture, come plll'e coi veleni diJssiefeca.ti da colture m agar, e col cc veleno1 totale» estratto• !Secondo il metodo degli A.A., è preseochè unifo1rme·m ente eg·L1ale. r,o stesso vale in g·e111e-re anche pei batteri ' viventi. La p1rova di tali vari v.e1e111i col siero mono.v al·ente o•ttenl1t.o daJle cavi·e, dà ..-valori i1

1

,

' •


1480

IL

POLICLINICO

dentici con veleni analoghi od etecologhi. EsperimelI1tando 00n mis ceJe di batteri vivent1 o morti di altre specie (b. del tipo Flexner, b. del tifo, ecc.) dimostr.a la inefficacia dei 1sieri immuninzanti ottenuti, nei oonfronti della to,s sina ~del b. di Shiga-Kruse. Il dosaggi-0 del sier-01 antidissenterico può diu111que e1ssier fatto lill»er·a in,ente1 n1ei topi C·ol veleno della brodo cultura o con uno dei detti veleni disseccati. Le pr-0ve nei to·p i -con bacilli dissenterici viventi 'e siero antidi•s senterioo, i·n trod,o tti m-e•OColati ·O se,p arati, mostrano che il p ot·et'e antitossico de·i sieri, O!Ilde ottenere az.i one sicura verso l'infezione, deve essere note.volmente au;menta,to. Una tal·e .qu,e sti·on1e r'ichi·ed·e p·er'ò anco~a ulterio·r i esp.eiri100Z!e. In ·ogni modo. è as·s odato che il siero ain tidi ssietnterico è un ve·1·c} e ·p1 ·oprio siero antito·s si.co, la. cui attività tera1)1eutica è in rappo·r to col c·ontenuto in arutitio1S1sina; l 'union1e ·della tossina colla nelativa antitossi111a .avvi&n e sec101n do la legge delle iproporzioni multiple. Prima -che possa esser dato lln giudizto definitivo . sul valore curativo del siero antildissenterjco nella dissenteria umana, debbono esser fatte prove terapeutiche ·con sieri di .alto valore. Per le prove sperimentali d0ivrebbero essere usate dosi di veleno doppie delle usuali, e come veleno di prova d·ovrebbe essere adotta,to invece di quel• lo liqt1i·do da brodo cultura fin qui usato, anche l1n veleno secco. 1

1

1

1

1

~. FABERl .

Infezioni ed ipertensione. \V. vV.alker .e J. O'Hare ('Boston Med. a.- Surg. Jourri., 5 gi11gno 1924) da una statistica di

circa 800 casi, traggono, con qualche riserva, le deduzioni seguenti. Poca influenza hanno le malattie infettive pregresse nel provocare l 'ip.e rtensione. D·egna ·di nota è la relativa frequenza del tifo addominale e del reu.m atismo nell'anamnesi degli ipertesi, e la :r;elativamente scarsa freq11enza id.ella sifilide. Il morbillo si trova spesso negli.. antecedenti, ma, pare, a titolo di malattia molto diffusa. DORIA.

POSTA DEGLI ABBONATI. •.

L'autori1ioreazio1ie di Wildbolz pe1· la diagnosi di tubercolosi. - Al d.ott. C. P. Abb.

n. 10891: Consiste nell'injettare l'urina dello stesso ammalato, ottenendo delle· reazioni biologicl1e, le quali svelano lo stato di attività di un focolaio tubercolare. Si raccoglie as€tticamente l'urina e, per •

(ANNO XXXI, FASC. 45)

mezzo della c-0ncentrazi-0ne nel vuoto, operando a 70°, la si riduce ad un d·ecimo del suo volume. Dopo raffreddamento, si passa sopra un filtro imb€1Vuto di soluzione fenica al 2%. Si fa poi un'iniezione i1»o·d ermica, ottene11don-e una rezi·one analogn. a quella, della tubercolina; essa è positiva solo quando i tuberco1otici son.o in stato di allergia riguardo a lla tubercolina. Anche su questa reazione non bisogna fare m.olto affidamento. fil. 1

Trattati di tisiologia e tisioterapia. -

Al dott.

C. C. da Pavia: Un trattato rieoente italiano, è quello di G. BRECCIA. La cura delle malattir tu.bercolari del polmone. Un . Tip. Ed. Torino. Fr.a i trattati di autori stranieri, p·o ssiamo indicarle i s-egu<~nti: CALME'rrE. L 'inf ection bacillaire· et la tubercu.lose, Niasson .ed. Parigi (riguarda più che altro la ·patologia) . - E. SERGENT. Tubercttlose. Maloine ed. Parigi - CH. SABOURIN, Traitemerit rationnel de la Phtisie. Masson ed. Parigi. . FISHBERG. Pulmonary Tub erculosis. Lea e Febiger edd. Philadelphia. - H. SUTHERLAND. Pul'nionary Tv,berculosis in General Practic11, Cassel ed. Londra. - J. GuY. P11,lmoriary Tuberculosis, its Diagnosis and Treatment, Oli-

ver ed. Edimburgo. Handbuch der gesamten Tub erkulose-Tlierapliie. Di~etto da LOEWENSTEIN, T; rban e Schwar~enberg edd. Vienna, 2 voll. - B. BAN-

·e O. ROEPKE. Die Klinik der Tuberkulose. A. Barth e C. Kabitzsch edd. Lipsia, 2 ' 'oll. - Handbuch del Tuberku.lose, di retto da BRAUER, Sr.HRODER e BLUMENFELD; in 4 voll. Ibidem. Di piccola mole, ma pratico è il ma, ni1aletto di H. GERHARTz, Taschenbuch de1· .çF.LIER

l!iagnostik un.d Therapie der Lurtgeritub e'r kulose. Urba n e Sch\varzenberg edd. Vienna e 1

Berlino.

fil.

VARIA _ La chirologia. Osserva il prof. E Morselli, in un interessante st11dio sull'argomento (Tip. della cc Scena illustrata», Firenze, 1923), che la mano può constderarsi c1on1e lo strumento più diretto del nostro cervello· e che e.ssa ha nella nostra esistenza individuale e collettiva un ufficio assai vario, incessante ed immedesimato con ogni idea, con ogni sentimento, con ogni volizione. Ciò è stato riconosciuto fin dai tempi nnticl1i, sicchè di una cc Scie.nza della mano» si trovano gli accenni ai confini fra la leg-


• (ANNO

XXXI,

FASC.

45]

14·81

SEZIONE PRATICA

genda e la storia, anzi già nella preistoria; essa fu a.ssai diffusa fra i vopoli antichi; tacque nel medioevo, ·S oprattutto perchè la Chies.a , accomunandola con altre pratiche occulte, la condannava, ma risorse in seguito ed ora è creduta e. praticata su larghissima scala in t11tti i paesi, specialmente nei grandi centri. Q11esta scien-za può suddividersi in tre brar1che, l'una puramente :descrittiva, app artenente alle scienze positive - la chirografìa che studia le caratteristiche morfo-fisiologiche e patologicl1e, l'altra - la chirognomia - che dai dati raccolti intende interpretare -0 desumere le qualità biologiche, psichiche e sociali dell'individ110, la terza ---- la chiromanzia c·he specialmente dall'esame dei solchi e ·delle eminenze volari pretende di leg·ger e le qualità fisiche e mo:rali, nonchè .di pre.dire l'avvenire. Si comprende l'importanza dell'esame della nia1lO per la neuroi)atologia, tenuto conto della specializzazione dei nervi e dei muscoli che la muovono. ~fa anche dal punto di vista pl1ramente fisiologico, i particolari morfologici della mano possono avere notevole significato. Un piccolo fondo di vero vi è in quanto affermano i chiromanti, che cioè le linee della mano si forn1ino e si sviluppino a s.ecq11da delle dis1)osizio11i dell'individuo e delle \Ticende della s11a esistenza. La mano è, per eccellenza, lo str11n1ento del nostro p ensiero, l'organo più dire.tto dell'espressione, e può rappresentare un sussidio efficace per ir1f armarci sul prese11te ed anche sul passato delle persone, ed il suo esame permette talora di trarre qualche indizio sull'avvenire, specialme.n te se fatto ·dqlla chir·omante ·che acquista, magari a ·s ua insaputa, un.a raffinatezza di ' osservazione ed una abilità deduttiva. Il Vascllide, che ha studiato una trentina di chiromanti, ha 0ttenuto con esse e particolarme11te con Th'l.me Fraya risultati notevoli. Il solo esame delle mani fece riconoscere il sesso, con il 9-10 % di errori; più difficile. a riconoscere è l'età, spe·cialm.ente nei bambini, · mentre verso i 30 anni, essa viene definita esattamente nel 66 % ·dei ·casi. Anche la professione si stampa sulla mano; ma è da chiedersi se, in alcuni casi, non sia la stessa conformazione della mano un fattore inconscio della vocazione; sotto tale punto di vista l'esame della mano potrebbe diventare un capitolo della psicotecnica.. Di notevole interesse per l'esattezza è il riconoscimento delle ne.\1rosi e delle psicosi, che è avvenuto nel 46-47% dei casi, definendo l'isterismo, le fobie, le idee fisse, le crisi deliranti superate ed è da dubitarsi che uno psichiatra possa s11perare que-1

1

sta proporzione di diq,gnosi retroattive.. Non ineno sorprendenti sono state le divinazioni degli stati morali in a.tt11alità., che avvennero 25 volte su 29 per le preoccupazioni, .9 su 13 per lo sconf-0rto, e·cc. Con una chiromante .stu• diata dall'A., si ebbe due volte su tre il riconoscimento di uno stato di ansia, in un altro caso quello di gravi patemi morali superati. In camp·o ancor più nebuloso· ed incerto 5i trova poi la chiromanzia vera e propria. La mano, dico·n o i chiromanti, è un microcosmo, p·oichè riassume l'uomo, che, .a sua volta, h l 'immagine dell'universo; ed ecco dunque stamparsi nella mano le arcane influenze astr.ali, che presiedono alla sorte di -0gni individuo ed ecco ql1indi l'intreccio della chiroma.n zia con l'astrologia, l'alchimia, la teosofia e via dicendo; i monti sono do·m inati dagli astri, le linee si prestano a giudizi diversi. Nel complesso responso della chiromante entrano però in giuoco n1olti altri fattori, come il partico.lare stato d'animo di chi vi ricorre, la fede nella chiromante e particolarmente l' abilità di questa a cogliere le più lievi sfumat11re di per1siero e. di sentimento; l'esercizio proll1ngato rende pi1\ proficue le ingenite capacità, rperfezionando l'arte ed i metodi ingegnosi. E·d i p1·esagi s i avverano nei casi del Vaschide nel 65 % di q11elli a breve sca• denza, mentre la proporzio.ne va poi diminuendo con la distanza di tempo. Ancl1e le osservazioni fatte. dall'A. sopra una chiromante danno una bl1ona percentuale di caratteri riconosciuti e di presagi avverati. La severa critica scientifica può eliminare una gran parte dei successi chiromantici. Rimane. però un residuo inspiegabile, che ra1Jpresenta un enigma fisio-psico1ogico, in cui vi è forse qualche cosa di extrafisiologico, di metapsichico. I successi, per q11anto inquinati da falsità, da esagerazioni, da. ciarlatanerie, sor10 in qualche caso reali e noi allo stato att11 a]c della scienza, non possiamo disconoscerli. È un fatto che la chirom ante, quando lavora, ha bisogno di 11na particolare condizione (l~lla coscienza che deve cedere il passo alla subcoscienza, ·de>inde zampillano le intuizioni cl1e, non ostante la loro irrazionalità, superano in valore di percezione e di accosT:)mento alla realtà il la.v ario più lento e pi.1ì « razionale» dell'intelletto cosciente. La scienza, del resto, non può djsinteressarsi di tutto ciò ·che l'empirismo popolare ha raccolto nel corso dei secoli e che può offrirle in stuù ~o. Sotto ogni errore può esservi un briciolo di verità. Spetta alla scienza di scoprirlo. fil •

'


1482

II

POLICLI~JCO

(ANNO XXXI,

FASC.

45]

NELLA VITA . PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Congresso straordinario degli Ordini dei Medici.

I

Nei giorni 29-30 o tto•b re i1elli1 Sala dell 'Ordine dt:.·i lVIeclici di R o1ua si è l'iunito il Congre::;so str~10r{lina rio degli Ordù1i cl ei :\iedici. Si è ùisc.1.1sso il segl1ente ordine del giorno : 1. R elazione n1orale; 2. R elazione fina nziaria ; 3. ìVIoclifi'2azioni a llo ta t t1to ed a l R egola mento feder:.tle t)r oposte clnlla Comn1is.Jione str aordi11a l'ia · 4. Elezioni del Co11s iglio feclerale. l\IIentre ci riscrYiamo di c1are un più ampio re ·o<:onto, ant1t1nzia1no che il <libattito s11lla r elazione · n1-0rale è stato ' 'ivacissimo. La di c:ns. ione si è chiu . . n con l'appr ovazione del S<:'guente ordine del giorno : « Il C.'ong·resso ricono~ii.1ta la i1ec:es~ità cli un ' o rga nismo c.l1e compr enda. tutti i medici e. etcenti nel Rflgno : ritenuto cb.e u. questa necessiti1 c:o1Tisponde l 'e.sistenza de lla Federazione degli Orclini de i l\1edici; delib er~1 <.ti co nsolida re la vita futura clella Fe<ltr:izione e passa a lla disc11ssione degli a rticoli rig·uarfla11ti gli SCOJ)i di quest'or gan.ismo ». Tale orcline clel giorno peesentato da. Gallenga, Garosci, Gig·lioli, Pn sinetti e Pi11aroli, Ila n.vt1to 104 ·v oti fa Yor eY,ol( 7-± eontrari e 28 ustent1ti. Sono sta te ;.1pprOYù te tutte le nroposte modificazioni a llo Statuto della FPclerazio11e. ' Il n110Yo 0011 iglio :b.,eclerale è risultato così costituito: Galle11ga l 'ietro tR om:l), ì)resiùente : Bugli,oni Giov. Battista (Alatri) : PiUc'1roli Guido (To1·ino) ; Gigli oli Guido (Fi l'enze) : Bf\11tivegn<1 (I>aJeru10); R ivn Don10nico (Bre eia); F olliero (Foggia ). J

1

1

Per gli stipendi dei sanitari della Provincia di Foggia. Un'<.1sse1nblen ge11ernle ilei Sinc1UCè1ti ~azionali, l\l0dici condotti, \ reteriuari, Ufficiali sanitari, Liberi esercenti la profe• ione inedico-chlrprgic::l, Levatrici, presietll1ta dal Segretario g·enerale pr ovinciale clott. c:a,-. uff. i~obc rto Telesforo, con l 'interYe11to del ptesicle11te dell'Ordine dei ì\Iedici e dei Veteri11ari e clel :segreta rio federale prof. R. Del Giudice, l1a votato nel u11a11in1ità in datc:t 18 ottobre 1924 il segt1Pnte ordine del giorno, preentato clal dott. Nazznro: «Venuto u conoscenza che la t}i u11~'l provinciale amruinistl'ativa nella secluta del 3 ottobre 1924 11a stabilito p~r :\ledici cond otti e ' Teterinari t1no sti1>endio da 000 a 10,000 lire con una differenza I>roporziona le di J.J. 500 tru le categorie dei Comuni, e per gli Uffi~ i rr li sanitari uno stipendio da 5000 a 14,000 l ire con una differenza proporzionale oli 3 a 5 mila lire, distribuendo i Coruuni per gli Vfficiali ~unitari in difformi tà dell'articolo del D. L . 30 (licerubre +923, n. 28 9. Il tutto contr:1ri::i1nen te alle l)ro1Joste del Consiglio degli Ordini dei medici e dei Yeterinari ed .al deliber~1to clt>l Consiglio pro,·incin.le sanitario,

,

cl1e fissava anc11 ·essc.; stipendi ineguali, ma superiori e proporzionalmente disti11ti tra i C-0muni c:on rapporto eguale e costa nte. Co11sid~ra

: 1) Ch e siffatto trattan1ento economico , n on risvoncle al desiderato della Co11Jor azione nazionale &'lnitaria e detel'mina ineguagl ianze tra l\l edici condotti e Ve terinari da n11a parte ed Ufficiali sanitari rlall'a lt r a, raddoppinn{lo i1ei Comuni medii della Provincia l'attu a le sti pe11dio per gli uni, 111n11tenenclolo iu:1lterat:o o riducendolo addirittura per gli altri, ten11to tonto delle indennità . I Con1t1ni medii "rappr~sèntano il maggior numero : qu asi tutti sono Capoluogl1i di ì\ilandamento, uno Capoluogo di Circonda rio, dove per l'a rt. 3 del citato decreto 11a funzione di medico r1rovinci<1le aggiunto : hanno una poi;ola..zione, che o5:cilla da 6 :t 10 n1ila abita11ti : jl seryizio di assistenza è lirpita to a r1ocl1i JJ-OYeri e quello per gli abbienti diviso con altri liberi esercenti e quindi r iclotto il redd.ito }Jrofe:;sionale ed il servizio di yigilnuza igie~ica è continuo ed odioso e quindi più ridotto IJer gli Uffi ciali sanitari il reddito pr ofessiouu le . 111 00'30 i l\Iedici condotti (:; \ "eterinari verrn11no a r1ercepire lo stipendio <li L. 9000, gli ( Tfficia li su11itari L. 5000, le Levatrici T,. HOOO : attua ln1f\11te corrispondono ai sanitari stip-endi ~gt1alt, superiori, con le indennità, a I"'. 5000, con le nnove t1belle avrebbero lo stesRo onere, ma per0quat0 a tutto a danno degli Ufficja li sanitari, cl1e l)Ur cl ebbono provv-edere a l l oro sosten tamento . 2) Che il cleliberato della O. P. A. segnam111ente lH?i rignnrcli degli lTfficiali sanitari di&·o11osc:e la in11)orta11za del ser vizio (li molto a ccresci11t o c:o11 ln rece11te riforma sa11i ta ria e sYnlut..1 la lor o funzione diretti\a cli fronte agli altri iml)iegati del Cornu11e, a l :\ledico condotto, al \ ·etf'rinario ecl a lla I.:ievatrice. L ' l Tfficiale sanitn rio è il Capo res1)·on abile del ser,·izio sanitario nei Comuni: gli a ltri sa11itari 11er gli art. 33 e 47 clel citato decreto l1ann-l l'obbligo di cooperélre a lla esecuzion e dei pr ovvedimenti cl 'igien,e e JJrofilaSISi or d ina ti clall' A11toritil sanitaria comunale : lo. stesso ,·eteri11n rio è so~ti tui to, ma 11on può sos ti t l1ire l'Ufficia le sanita 1:io. Non i è tent1to pr ese11te, c:he se per gli a ltri ~·n 11itari le tnbetl~ riguardano h1tti i Comt1ni, per gli "Cfficiali sa11itari rigl1ardauo soltanto i Con1uni, dove essi 11n.11110 i101nina defìnitiYa ed a ttua1n1ente sono funzionari anzinni quaRi a l ternìine di loro carriera, che non possono più mutnre. nominati J)~r concor o o i>er clecreto prefettizio, alme110 un trie11ruo prima della legge 25 febllra io 100-!. 3. Che esso deliberato rappresenta quindi una ingiustizia, 11na illeg:1litù, un eccesso cli l)()tere (' C'Olltl'nclclice a1Jertàme11te <l lla formola proclan1nta clal Capo del (xoYerno e del Fascismo nel cli._corf'o cli ~1ililllO, : ,. pochi impiegati, ben pagati, ma che po~sono condurre un treno cli Yita dignitosa e })roba .. .


[ANNO

XXXI,

FASC.

451

Unanime 1J~libera Salvo legale ricor·so degli intel'essa ti, es1:>licare azione perchè la decisione della Giunta pi.'ovineiale amministra ti va 3 ottobre 1924 riguardo agli stipendi dei sa.nita:i venga annullata e lo stipendio minimo :fissato in L. 9500, in n1isura eguale per tutti con rapporto eguale e costante fra le ea tegorie (lei Comuni per raggiungere il ma~­ simo di L. 10,500 e J;. 13,000 per le Condotte disagiate e L . 14,000 già :fissato per l'Ufficiale sanitario del Capoluogo cle lla Provinc:ia, L. 3000 per le. Levatrici >> .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

POLESINE (llO,,;igo) . Ospetlalo Oi,,;ile . -- Al 15 nov.; primari medico e chirurgo. Vedi fase. 44. BELLUNO. - Medico del Dispensario celtico con1unale. Vedi fase . 44. Scad. ore 18 òel 23 nov. CHIESA (Sonàrio). - Con·s . tre Comuni. Scad. 23 nov. L . GOOO da eleYarsi a 651)0 d opo biennio di prova; L . 1300 indenn. trasferta; L. 500 uff. san. ; e.-,.. come i>er impiegati dello Stàto. ConoGNO (Milan~). Ospedale (!i1Jile. - Chirurgo pl'imario. Vedi fase. -14. Scad. 30 novembl'e. . FANO (Pesa·r o Urùino) . - Condotta llrbana di Ponente (rione del Porto); L. 7500 e 10 bienni ventesimo; acldiz. L . 3 oltre i 1500 pov. (salvo approvazione) . Ab. 4500; l)OV. 1500. Età liu1 . 40. Tassa L. 50.10. Scad. 30 nov. Accettaz. entto 5 giorni; as~un.zione servizio entro ZO gior11i. FORMIA (Caserta) . - Abit. 10,279. Stazione climatico-balneare. Scad. 30 noY. ore 12. L. 6500 e 5 quaclrienni dee. Punti es:tme laurea. Cl1ieclere avviso . GENOVA. Associazione N a.zil)n,ale M edi ci A1. arina lferoa.ntile. - Concorso tra gli associa ti che vogliano coprire posti <li medico fisso sui piroscafi della Compagnia di Navigaz. « 1Jloyd Triestino». "'\7 edi fase. 43. Scaéf. 1 dicembre. LECCE. Am1ninistrazione Provinciale. - Due medici di reparto del Manicomio. Vedi fa se. 43. Scnd. ore 12 del 30 novembre. l\1ILANO. Oonsiglio degli I .stituti Ospitalieri. Medico Ispettore; scad. ore lG del 15 novembre. Vedi fase. 41. iVIOTTA DI TJIVENZA (Treviso). - Scad. 15 nov.; 2° reparto; l..J. 8000 oltre inde11n. trasp. e c.-v. PAMPARATO (Cuneo). - IJ. 4000 (sic), oltre L. 1200 p. t1·asp. e L . 500 uff. san., elevabili al minimo che stn bilirà la G. P . A. con le i1t1ove tabelle. PRATO (Firenze) . Spedale della. Mise1·icordiri e Dolce . 1\1edico primario. Vedi fa se. 44. Scad. ore 18 del 22 novembre. RAVENNA. - l\iledico primario del Comune e direttore sanitario del Civico Ospedale; L. 12,000 e 5 quadrienni decimo; c.-v. Età limite a . 40. Libeta docenza in clinica o patologia spec. med. e tre anni di direz. di un ospedale importante o di un reparto n1edico icl. o di aiutn to in clihicn medica. Proroga a l 20 novembre. REGGIO EMILIA. Ospedale r7i ~<:; . ~[aria N1tova . Quattro m edici specialisti. Vedi fase. 44. Scad. ore 18 del 15 novero bre. RADIA

'

1483

SEZIONE PRATICA

\

R ooo1 (Cit,neo) . - Con sor. con Gr:in7une CuYonr : L. 4000 (sic) e 4 quinquenni decimo; V· trasp. lire 1500; p. uff. san. 'L . 500. Scad. ore 18 del 28 no\. Ro~rA . jj,[inistero deli'Interno. Ptorogato al 2~ nove mbre concorsi Sanità pu1 b blica. Vedi fase. 4-!. ROM<\. · Pio Istituto d·i S . Rpirito ed Ospedali Riuniti. Con.e. per esami a 30 posti di assistente medico-chirurgo. Scad. ore 15 del 30 nov. IDtà liJnite 30. Tassa. di L. 50, uon r eperibile, al Tesoriere. Stip. L. 4500. Per · le a ltre condizioni chiedere annunzio a lla. Segreteria Generale. ROMA. Unùversità I srael itwa. - Medico effettivo della Deputazione Israelitica di Carità. Scad .. 15 • n·o vembre. Vedi fase. 44. s. MICHELE DEL QUAH'~O (Venezia). - Condotta, a tutto il 15 nov., ore 17. Per informazioni rivolgersi a lla Segreteria. SARTEANO (Siena) . Scad. 30 nov. ; 2a cond.; L . 6500 oltre c.-Y. e L . 2500 ca v. SOLAROLO (Ra·verina) . - J.J. 6100 e bienni ventes.; I.1. 2000 cav.; c.-,r. impiegati statali; e levaz. a tabella-tipo in couso. Scad'.. ore 17 del 15 nov. Età lim. 35. Serv. entro 15 giorni. STAZZE~~A (Lucca) . A tutto il 15 nov., 2a. cond. Vedi fase. -14. TORINO. Ospeclal e Sariitario S . Luigi. - Chirurgo a~sistente; T.J. 5000. Domande a lla Direzione (via Garibaldi, 23) . VALSTAGNA (Vicenza) . - Scad. 15 nov. Stip. e indenn. complessi'7e per soli l)Overi L . 10,800. 1

'L aureato jn Medicina e Chirurgia, tre anni la urea; di1)loma corso petfezionamento Ostetrica, Radiologia, a ssumerebbe interinato buone condizio11i. Scrivere : .sig. Guarnieri, Hotel Milano, Barletta. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Oo1nrnissioni U ·n iversitarie per la l'ibera

rlO(lP1·1~·a.

11 ~Iinistfo della Pubblica I struzione su proposta della Gi ..Inta del Consiglio Superiorè ha com1)()sto i1el seguente modo le Com1uis:3ìioni per gli esami cli conferimento della liberfl. clocenza. Olil1iica Medica: Quei.r olo, Zoia, Giuffrè, titolari; Feletti, Silyestrini, f'Upplenti. - Clinica Ollirurrgica e Jleàioina Operator·ia : 1:\ lessandri, Carle, Tusin,i. titolari; Tricomi, Taddei, supplenti. - Clin'ica Oh irurgica: Ale ssandri, Carle, Tusini, titolari: Tricomi, Taddei, st1pplenti. - Tisiolog·ia : Ascoli Vittorio, Micheli, l\1orelli, titolari; Sforza, Ilvento, supplenti. - Oli·n·i ca Pediatrica: Francioni, Di Cristjna, Pacchioni, titolari; Cozzo lino, Allaria, snvplenti. - Urologia : Alessandri, Giordano, Lasio, titolari; Nicolich, 1.raùdei, supplenti. Clinica delle Malattie Nervose: 1\tlingazzini, Negro, Rossi, titolali; Colella, Neri, st1pplenti. - Patologia e Clinica Perl'iatrica : Di Cristina, Francioni, titolari; Cozzolino, Alla ria, supplenti. - M edic·i na Operatoria: Nigrisoli, Parlavecchio, Catterina, titolari; Padula, Rossi Baldo, supplenti. - Pa.tol cgia Ollir:.trgioa : P erez, Fichera, F erral'ini, tito18 ri; Gatti, Purpura, supplenti. Oli1iica d elle Malattie delle vie Urinarie : A.lessandri, Giordano, La.aio, titolari; Taddei, Nicolic'h, ·srupplenti. - Oli1iica D crmo.sijìlopatica: Ilosellini, Pasini, Radaelli, 1

'


1484

[ANNO XXXI, FASC.

lL POLICLINICO

titolari; Cappelli, Philipsou, supplenti. - Ollnicu Oto'rln,olaringoia,trica : Citelli, Ferreri, Caldera, titolari; I_Jasagna, Cal<lmida, 8Upplenti.. - Ortovedia: Putti, Dalla Vedova, Galeazzi, tit-OL'lri; :\1al'agliano Dario, Palagi, supplenti. - Oàori.tu'iatrla e Prot esi Dentale : Beretta, Fatoli, ChiaYaro, titolari; Rovida, l)erna, supplenti. - An.atomia ecl I stologia Patolo.f}ica e .'t n'Lto1nia Patologica : Dio11igi, Pianese, Ces:iris Demel, titolati; Fabris Aldo, 'ran7ietti, suppleruenta:i. -- 1>atolog·i a e Oli1iica ()c11listica : Cirincion~, De Leto, Pes, titolari: P.ietti, I..iocln.to, supplenti. - (Ylinica Ostetrico Ginecologica: Feero11i, Sfameni, Pestalozza, titolari: Bertino, Altieri, suppl~nti. - Chiru1·gia Orale e FJtomatolor;ia : Beretta, :H'atoli, "hiava ro, titolari; R onda, P erru:i, supplenti. - Pa,tologia speciale n1 Cd ioa: Boeri, Ceconi, Ascoli l\1a urizio, titolari; I.1iYierato, Gasbarrjni, :-!UlJplenti. - J>atolo,qia Esotica, : Ll1stig, Gabbi, F1·anchini, titolari; Canalis, Di Cristina, supplenti. - Clinica, Oculistica. : Cirincione, De Leto, Pes, titola ri: Bietti, Lodato, RllPIJlenti. - Radiologia Medica: Busi, Ghilarc1ucci (ora def.), l\tlaragliano Vittorio, titolari; Bert olotti Perus.""'ia, supplenti. - Farmacologia e Tossicologia: Giacosa, 8abbatani, Benedicenti, · titolari; Balcloni, Ohistoni, supplenti. - Storia d ella Medioi n a : Mariuotti, Giordano, Corsini, titolari; Bilancjoni, l\tlessedaglia~ ·supplenti. - Ohimica FisioZor1 ica, : I.o lVIonaco, Costantino, Bottazzi, titolari; H erliztJra, Rossi, supplenti. - Patologia Generale : J_ustig, i\Iorpt1rgo, Bignami, titolari; Centanni, Sacel'clotti, supplenti. - Medicina, d el Lav oro : Devoto. Pieraccini, Patrizi, titolari; Ranelletti, Peri, ~u1Jplenti . - l flisiologia 1Sperin1 entale : Foà, Rossi, Grandis, titolari; Baglioni, Qnagli::trello, supplenti. - Crenoterapia, : Devoto, lVIasini, ':Marfori, tit-Olari; .7ioia, Piccinini P ., ~upplenti. - Psichiatria: Fragnito, Ll1garo, Bel.mondo, titolari; Donaggio, Tambroni, supplenti .

Mi lcino. Con R . .Decreto 23 ottobre 1924, su proposta del ministro della P. I., il sen. Luigi :rvJangiagalli è confermato nella carica di rettore per il triennio 1 dicembre 1924-30 novembre 1927. Le cattedre della Facoltà medica sono :stat:e così assegnate: Di ruolo: Clinica medica generale, 'L uigi Zoja: chirl1rgica generale, Baldo Rossi: ostetrico-ginecologica, Luigi Mangiagalli; dermosifilopatica., Ago_ stino Pasini; malattie professionali, Luigi Devoto; n1alattie :nervose e Jnentali, Carlo Besta; ortopedica, Riccardo Galeazzi; '1dontojatrica., Gaetano Fasoli; I stituto di fisiologia, Carlo Foà; di anatomia umana norma.le, Ferdinando Livini; di patologi.a genèrale, Piero Rondoni ; di anatomia patologica, Alberto Pepere. I 1ica.rich1 : I stituto di patologia speciale medica, Don1enico Cesa-Bianchi; di patologia chirurg·ica, Giovanni Castiglioni; di igiene, Enrico Ronzani ; Fisiologia e propedeutica ostetrica ed insegnamento 11er le levatrici, Giuseppe Fossati; Psicologia spe1·in1entale,. Ca ~imiro Doniselli; Eugenetica, Serafino P<1tellani : Anatomia topografica~ Angelo Cesare llrnni : Batteriologia e immunologia, Serafino BPlfauti; Clinica malattie epidemiche e contagiose, • Giovnn11i l">olverini; Radiologia, Felice Perui:-;sia:

4f'l

Semeiotica delle malattie nervose, Eugenio ì\ledea; Id. medica, "Cn1berto Carpi; chirurgica, Anclrea l\la jocchi: I stologia patologica genera.le, Costanzo 7tenoni; ~oologia -e anatomii.l comparata., Rina .1.Ylonti; Botanica, G. Battista '.rrnYerso; Chimica, Giu_ sc·ppe Bruni; Fisica, D. l\lnr'l.ui; Medicina operatoria, Francesco Crosti; Diagnostica oftalmica, Ca rlo Ba~lini; Clinica llrologiea, GioYnnni I,asio; Tisiologia, Gaetano Ronzoni. Sarà proY\'"eduto per le catteclre di clinica oculistica, far n<tcologia, cliuic.:i. otorinolari11goin trica, pecliatrica e 1uedici~'1 legale. 1

MEDAGLIONI. Edoardo Maragliano.

N ell' U nivc rsità di

Di. origine ligure, ebbe i natali in Genova il primo giugno 1849. Dal padr·e suo avviato agli studi classici, e iscritto' poi alla Facoltà di Medicina, fece i primi corsi nella città natale, e i seguenti a Napoli: dove tra i discepoli del Tommasi e del Cantani, co·n seguiva, per merito, la laurea nell'anno 1870. Ritornato alla st1a città vi prestò Ufficio di Assistente nella Clinica Medica, che Enrico De Renzi indirizzava a quel rifacimento continuato poi vigoroso da Maragliano, e condotto all'apogeo. Vinse per concorso la cattedra di Clinica Medica a Cagliari l'anno 1875. Dal 1875 al 1880 dettò appl audite 1ezioni cliniche di neuro-pa-


[ANNO

XXXI,

45]

FASC.

tologia nelle corsie dell' Ospedale dei Cronici;· e dal 1877 fu incaricato dell'insegnamento della patologia generale fino al 1881-82. In quell'anno il Prof. De Renzi essend·o·s i trasferito alla sua Napoli, il Maragliano gli succe.deva, ed allora vi ten11é. fino ad oggi l' Ufficio di Professore ordinario di Clinica Medica generale. La Clinica i11tensificò ·d i attività per crescente affit1enz.a di studentesca, ·per produzione di stu.di, e si venne arricchendo della suppellettile -scientifica più .m oderna .e perfezionata per le indagini dei laboratori e. çlelle sale. Dalla Clinica opero.sa t1scirono Queirolo, Livieralo P., Castellino, Lucatello, D·evoto, Jemma, Livierato Spiro profèssore ordinari·o di Clinica, l\1 edica in Ate11e. Preside di Facoltà per 7 anni; lVIeun]'.)ro del Consiglio Superiore della P . I. pe.r 5; da pareccl1i lustri appartenente al nostro Consiglio Sanitario Provinciale, il Maragliano portò il consig'lio e l'opera sua non solo1 in questioni tecniche, ma anche in politica e in problemi sociali. Nel 1872 creava la Società Ligure di salvamento e vigilanza dei naviganti e di coloro che corrono i rischi del mare. Ebbe sempre a cuore l'e dl1cazione1 del 1'.)opolo, e l'assistenza sanitaria dei lavoratori e delle loro fa. miglie. Fu candidato politico dei liberali e democratici. Dal 1900 appartiene al Senato del Regno, alle cui torn.ate ha preso spesso parte nella discussione dei bilanci di vari dicaste.ri. Ft1 Delegato del Governo al Congresso Internazionale della tubercolosi a Berlino del 1902; a 1 Congresso Medico al Cairo del 1903; al Congresso Intern. di l\ fadrid neil 1904. Dal 1906 al 1916 il CQilsiglio Accademico della Università di Genova lo riconfermò ripet·utamente nell'.a lto Ufficio ·di Magnifico Rett<;>re. In quel decennio di ferven.te lav.oro furono stabilite le Convenzioni ·p er il rinnovamento e.dilizio de·g li erigendi Istituti Biologici e Clinici Univ ersitari; e ftl da Lui presi eiduta la. c .ommissio1Je per la costruzione ·del nuovo Osp·edale, che oggi sorge a S. Martino, ammirato. per la modernità e bellezza. Quando Maragliano aveva lasciato spontanea.m·ente il Rettorato, nel 1916, tutto il lavoro di preparazione per edificare la nuova Città Ospedaliera era compiuto: raccolti i fqndi, b.a ndite e assegnate l~ , Imprese, per la edificazione di un 'opera che supera ogni altra d' Europa. Inoltre il Ma ragliano fon·dava l' Istituto per lo .s tudio delle malattie infettive, e per la produzio:n e italiana dei prodotti biologici ' da appli~are a lla terapia, vaccinazione, ecc. L' Istitl1to ha oggi un .edificio proprio-, costruito n.elle vicinanze dell'Ospedale di S. Martino, e gli st11di e le ricerche fattevi co·n tinuano a.id essere 1

1

1

1485

SEZIONE PRATICA

1

pubblicate nei rinnovati «Annali di Patologìa Applicata a I la Cl i r1i ca, Irr1rr1 t1 nit<\, ecc. », a n- . nali diffusi e' ricercati dal mondo scientifico internazionale. Maestro vig·ile, esig.ente la freqt1enza dell a scuo1la, co.n tin uò ad essere seguace del metodo positivo sperimentale, e .avviò i giovani alla r.etta oss.ervazione e investigazione .scientifica , presso il capezzale dell'infermo. Li richiamò, con il Baccelli, alla sup·r ema necessità ·della sintesi, dando però il valore relatjvo alla ricerca analitica che è la via, ma non è la mèta d el clinico1. Del Baccelli f11 devoto e fect e]e nm.ico, e a lui successe nella Presidenza della Società Italiana di Medicina Interna da quando l'Illustre clinico ma11cò. Il nome del Maragliano è principalmente legato alla Jotta. contro la tubereolos.i. Egli })er primo TIJel 1895 a nor(l8a nx aveva preannunciata l'esistenza delle so.stanze difensive specificl1e antitubercolari, e la possibilità di sperimentalmente crearle nell'ambiente organico degli animali, per quindi trasportarle alla clinica uma11a, a benefizio dei pazienti. La veri.tà non da tutti allora riconosciltta, .ebb·e poi co11f erma dagli s.tudi dei ricercatori italiani e stranieri. Nel 1903 a Madrid, nell'ag.o sto 190fl a Lione, e nel settembre ·dello stesso anno in Olanda, all Aja, tra i Delegati delle Nazioni intervenute nel cc Binnenhof », con parola convince.n te, in sintetiche relazioni richiamava l'attenzione su un altro punto della lotta contro la tubercolosi : quello relativo alla ricerca ed alla conoscenza dei mezzi con cui l'organism,o può, natt1ralmente, difendersi, e di quelli che posso·n o in lui creare immunità, con la pro.duzione di un focolaio ·di flogosi tubercolare in un punto perilerico del corpo. Egli dimostrava allora come questi innesti determinassero la produzione di materiale antitossico, antibacterico, agglutinante che immunizzava l'animale a tal pun.t o che qu·e sto restava inse.nsibile ad iniezioni endovenose di materiale bacillare che certamente uccideva il controllo. Nelle stesse Conferenze il Maestro accennava ai .s uoi primi tentativi ·di vaccinazione nell'uomo, manifestando la convinzione che., come ~i era riusciti ad immunizzare gli animali, così certamente si sarebbe potuto immunizzare l'uomo. E negli anni seguenti acquisiva nuovi fatti instancabile nella indagine, sempre sulla breccia, ancora solo con la sua fede e con la sua scuola contro una folla di diffidenti e di paurosi. Fu grande soddisfazione al Maestro della Clinica Genovese vedere infine riconfe.r m ati i risultati dei suoi stt1di. Senza entrare in altri dettagli questo sinteticamente si deve dire: Che gli studi della . Cli1


1486

'

1 L POLICLINICO

nica Ge11ovese hanno creato un nuovo capitolo della patologia della tubercolosi che l 'ha rivolt1zionata ed ha segnati nuovi orizzonti. A questo sovratutto lVIaragliano ha sempre detto di tenere e si è mo.strato sempre spiacente che si circo.s crivesse l'opera sua alle applicazioni terapeutiche possibili ed alla sierotera.p ia, :nentre el1e la i)arte fond am·entale dei suoi studi è' quella. che h .:;t ·C reato nuovi 0rizzonti alla patologia ed alla clinica d·e lle malat' tie tubercolari, ·e la Facoltà Medica di Lione gli voll e perciò conferita la laurea honoris causa nel 1922. La sua produzione non si arrestò dopo cl1e vide coronato il suo sforzo giovanile, e i primiti,1i oppositori ricredersi e reverenti accostarsi a lui; anzi la sua attività parve moltiplicarsi, e d0ipo avere dettate leggi oramai fondamentali .s.11lle alterazioni regressive del sangu e, sconvolgeva il capitolo delle nefropatie ricostruendolo sulla scorta. delle osservazioni cliniche comparate con i reperti anatomo patologici. Il lVIaragliano coJ Cantani dà vita al solo grande testo di Patologia Medica veramente italiano; e seg·11e co.n paterna cura i lavori sul ricambio azotato interme.dio e su tutti gli argomenti più recenti dei più giovani, e li controlla, v·e ramente instancabile nel propugnare jl Javoro fonte di J rogresso come nel campo sociale così pure in quello m edico. Il buon seme gettato a t ante generazioni di allievi fece frutto, ed ora egli vede i suoi fig1i spirituali o.ccupare degnamente po.s ti importantissimi. Durante il periodo bellico !'o.p era del Maestro fu svariatissìn1a e attiva: egli si curò de!l 'ordir1a1nento e f11nzione degli Ospedali Militari, noncl1è dell'assistenza fisica e morale dei soldati ·e loro famiglie, con le sue fiorenti istituzioni : col « Pro-Patria» e la cc <:asa del Sol, daton. Nel settembre del 1915 assunse l'Ufficio di Consulente di Corpo d 'Armata, con il grad0 di l\1aggiore Generale l\1edico; successivamente fu nominato Ispettore Straordinario per i provved1menti antitt1bercolari per l' Esercito. Fu professore di Clinica Medica l\1ilitare a Padova, per .delegazione dei 1\!Iinisteri della Guerra e della P . I.; l'op·e ra sua di Consulente ed Ispettore si svolse in zona di guerra e. di operazioni, e si contin11ò con la organizzazione dei reparti di accertamento per la tubercolosi, istituiti nel Regno a difesa dell ' E sercito. L'op era in zona di operazione gli valse la Croce di Guerra, e nelle feste del 28 giugno u. s. dopo la lezione di commiato, accennando alla Croce di G11erra conferitagli, non esitò di affermare

[ANNO

XXXI, F ASC. 45)

esser quella per lui la più cara e gradita delle • insegne. Il Maestro promette ancora un'opera attiva polarizzata verso t1n insegnarr1ento perfezio11ato.re dei suoi studi prediletti specialmente. Egli peiciò continuerà a dare alla società do·l orante la sua fede e la sua opera di clinico e di filantropo, ·e resterà ancora Maestro di antiche e di nuove generazioni, instauratore di una Clinica Medica Generale e.levatissima e celebrata. L. C. M.

NOTIZIE DIVERSE. I lauri del Palatino ai Medici caduti in guerra. Per la consegna dei lauri del Palatino al carro simbolico che dovea portarli ad adornare il monumento ai medici caduti in guerra, elevato in Firenze, si è svolta in Roma, nella sala di Santa Francesca Romana, una com1novent~ cerimonia che ha ri11nito in un rito di amore autorità, medici e rappresentanti delle vedove dei caduti. La ·cerimonia si è iniziata con un nobile discorso del .senatore Giacomo Boni if . quale ha detto : «Le fronde crespe e sempre Yerdi del laurus 1iobilis, cresciute nel bel sole di Roma, sul colle cli Evandro, centro d'irradiazio11e della civiltà latina, che voi porterete alla Scuola di sanità militare di Firenze, quale offerta della madre Roma al monumento del m·~ico caduto in guerra, simboleggiano la divinità del Sole, scaturigine del supremo dei beni, la salute agli umani. « Il sole uccide gli invisibili » mi ripeteva il colnandante dell'esercito ingle~c. Lord Kitchener, percorrendo il clivio della Via Sacra, ombreggiata di lauri e di mirti, e, ricord>indo il motto dei nostri antichi padri indo-uria~1i dell'età vedica che il la11ro veniva usato da Apollo nel purificare il matricida Oreste sull' Jmphilos di Delfo, centro di propagazione dell~ stirpi elleniche e che le fronde cingevano le tempie d~i combattenti, al seguito del carro trionfale e della processione che ne glorificava le gesta del trionfo ed espia va gli omicidi legali commessi in guerra. Oltre che dei riti purifica tori e dei simboli vegetali sacri a particolari divinità salutari, gli antichi tenevano gran conto di molte piante, delle quali una esperienza millenaria ed un misterioso istinto divinato1io acuito dalla memoria ereditaria aveva' riconosciuto le virtù medicamentose. I due chirurgi Polida.:.'io e 'Machaon, figli di lDsculapio e nipoti di ..t\.pollo che seguivano l'esercito greco assediante Troia, dopo aver e~tratta 11na punta di freccia, succhiavano la ferita e la C<>spargevano di polvere d'erbe aromatiche, perchè rimarginasse più faC'ilmente. Una di queste erbe, il teucri1.tm niaruni, porta ancora il nome del nobile cretese e principe troiano cui era dedicata da J 2 secoli a vanti Cristo e vegeta rigogliosa sul Palatino, do\e esa lta nel I

...


[ANNO XXXI,

FASC.

45]

SEZIONE PRATICA

gran sole un aroma che, giudicato dall'azione benefica sulle mucose nasali, parrebbe un disinfettante più energico del mentolo. Aggiunsi il teuor~1uo alla 'bora palatina, col dittamo cretese e con molte altre piante ~lutari, venerate dagli antichi e create <la divinità benefiche alla specie umana; propago nel viridariu m va.latinum altre specie medicamentose utilizz,1te ~ino dall'età arcaica per guarire le Jnalattie e le ferite. Sono lieto di offrire a voi, medici italiani, alcune rame di lauro del Palatino j_Jer deporle sul monumento al medico caduto in guerra, eretto nellà Scuola di Sanità 1nilitare di Firenze, onorando cosi la memoria di inDllIDerevoli colleghi vostri, sacrificatisi :fin dall'ètà 'nnerica nel render meno doloro$e e spietate le guerre e nell'offrire la vita in soccorso dei loro fratelli combattenti e nel beneficare l'umanità tutta quanta col salvare moltitudini di giovani vite generose dalla morte più crudele, per restituirle a lla famiglia ed a lla l">a tria ». A lui ha risposto con nobi.li ed elevate parole il generale Santucci il quale ha ';saltato l 'amore <lell'a.ssi•stenza dei medici ai è<>mbattenti nelle trincee e negli os1)edali, e la bellezza dell'offerta dei lauri e del pensiero di Giacomo Boni alla loro men1oria . lfanno parlato in seguito l'on. ·sandrini ed il prof. Baduel, rappresentante della Croce Rossa Italiana, i quali con acconce parole hanno esaltato il saciiacio che si glorifica. Erano anche presenti il prefetto, il prof. Pe- ' diconi in rappresentanza del C-Orpmissario regio -e la Presidenza delle madri e vedove dei caduti, il senatore Pestalozza, il prof. Gallenga Pietro, la rappresentanza dei mutilati, q1J.ella del Nastro Azzurro, la rappresentanza degli ex..soldati di Sanità i quali si onorano di avere avuto fra loro una medaglia d'oro, le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiao.a., il direttore generale di Sanità <lel Corpo d'.Arìnttta di Roma, colonnello Riva, il comandante la · Divi'3io11e di Roma, generale Barco, il prof. architetto P. 'Lombardi, ideatore della decorazione del carro, lo scultore prof. G. G. Nicoletti e il cav. O. Barberito che hanno pure dato la loro opera artistica e tecnica e molti e molti altri che affollavano la grande sala. La cerimonia si chiuse c-01 dono di laur-0 agli intervenuti. Il magnifico carro, onusto dei la11ri romani, ha compiuto la sua sacra marcia trionfale verso la :floria :fiorentina attraversando l'Umbria, accolto -Ovunque con manifestazioni commoventi dalle autorità ,.e dalla popolazione. Mentre il giornale viene stampato si svolge la. · grandiosa cerimonia di Firenze. Ne daremo notizia nel prossimo numero. 1

Congressi medici. Degli importanti Congressi medici, da noi annunziati e che si sono svolti negli scorsi giorni, pubblicheremo i resoconti a partire dal prossimo rtumero.

1487

Il decentramento dell'assistenza ospitaliera. La Deputazione provinciale di !\:JiJano, in seguito a l decreto-legge per il deeentramento dell'assistenza ospitaliera, ha inviato il seguente telegramma al Presidente del <.,,onaiglio e al l\linistro dell'Interno: «La Deputaz;io11e l)rovinciale di Milano, plaudendo all'energico i11terYento del G-0yerno, nell'ardua questione locale, ringrazia per la geniale soluzione del problema riguardante il decentramento ospitaliero lombardo, affrancazione del nosocomio sfor~esco a3gli oneri <iell'assistenza ai comt1ni e garanzia di sviluppo .,~egli ospedali nell'interesse della scienza e della t•ollettività ».

Gare d'Igiene nelle scuole elementari di Roma. . A Roma su proposta dell'ufficiale sanit~rio prof. G. Pecori, l'on. R . Oomn;tissario ha delibern to, per l'immine11te ~~nno scolastico, l'istitl1zio11e di .speciale Gare d 'Igi.ene a l)remi fra le singole scuole elementari comunali, fra le varie classi ed i relativi in eJ•1anti e fra gli alunni del corso superiore, erogando a tale scoPo un primo fondo di lire ventin1ila . Una apposita Co111n1is,:;io11e con11)ilerà il dettagliato programn1a (ielle gare.

Nella stampa sanitaria. « l\1edicina >> è un promettente periodico mensile d'igiene e previdenza sociale, che ha iniziato le sue pubblicazioni a Caltanissetta, sotto la direzione del prof. Luigi Sagone, coadiuvato e assistito da un comitato di redazione; è impresso coi tipi della Tipografia Riccioni <li San lVIarco. Un augurale saluto. Il Comitato Roma·ùo contro la Tubercolosi ha iniziato la pubblicazione di un Bollettino mensile, che rispecchia la fattiva e fervida operosità dell'i.st.ituzione, la quale è presieduta dal prof. V. Ascoli e di cui è magn,a pars il prof. Ugo Ma. riotti. Si può richiederlo alla sede del Comitato (via Galilei, 25 - Roma). ' Ti si attingeranno utili informazioni e incentivi; pertanto lo raccomandiamo viva.mente. ,

In onore di Agostino Bassi. In seguito al \Toto espresso dalla R. Società Italiana di Igiene, per interessamento del consigliere comunale dott. .t\.rcelaschi la Commissione Municipale di Milano per la denominazione delle vie ha deliberato di intitolare ad Agostino Bassi una via dell'a.ggreg-at0 Comune di Affori.

Corso di erboristeria presso la R. Università di Parma. Fin dal 1919 l'Università di i~arma possiede un Corso speciale per Erboristi, annesso alla Scuola di Farmacia, per :inizi:itiva dei chiarissimi professori Adriano Val~nti, farmacolog·o, e Carlo Avetta, botanico. È ammesso a frequentai:-e il Corso chi abbia compiuto 18 anni di età, sia fornito di licenza elementare superiore o di lln titolo equipollente.

'


1488

[ANNO

l L POLICLINICO

In con1ples"o il tentativo l1a fatto buona prova e i el1ial'is. imi professori inizia tori fanno insistenza J)res o il ~liniste ·:o della P. I. perchè istituisca Jlermanente tale Cors), almeno presso a lcu11e ~Cl1ole cli Farmacia.

Per la lotta contro il cancro. I/Associazione Italiana. per l'Igiene, a llo' scopo di contribuire a ll'attuale movimento di benefica propaganda per la lotta contro il cancro ed a:ssicurare larga applicazione all'inchiesta sanitaria s11i tumori maligni promo~$8. dalla Direzione .Generale della Sanità J">ubbllca, ha !],)111bblicato un utilissimo volumetto dal titolo: «Una gra\e minaccia. Il cancro! Ciò che il pubblico deve sapere». Ne è autore jl dott. Eschilo Della Seta. In questo volumetto sono esposti in linguaggio SE-mplice e facilmente comprensibile anche ai profani, alcuni fatti importanti riguardanti il cancro, la sua freq11enza, i suoi sintomi iniziali, i fattori predisponenti. Esso ha lo scopo di educare il l)Ubblico a prestare immediata ed intelligente atwnzione ai primi sintomi della :nalattia e a richiedere il pronto intervento òel medico, condizione indispensabile per una esatta diagnosi p,recoce e per una cura e:ffi.0~1ce. Gli Enti, le Associazioni di assistenza e tutti coloro che 1si occ~pano della propaganda per la salute, possono avere una. copia della puib·b licazione richiedendola alla Segreteria della A·ssociazione per l'Igiene - Via Vittorio Veneto, 96 - Roma (25) . • 1

Per Io studio del gozzo endemico. Nel Conv~gno per lo studio del gozzo-endemico, te11utosi presso il Consiglio provinciale di Sondrio il 29 settembre u. s., il prof. Ettore Levi, direttore dell'I·stituto Italiano ·l'Igiene, Previdenza ed Assistenza Sociale, ha ~om unica to '<li aver ricevuto la generosa donazione <li J.;. 25,000 dal benemerito indlrstria le lombardo comm. Achille Brioschi. A questa gener osa 'Jfferta ne ha fatto ,s eguito subito un'altra di 'L . 5000 per part,e della Casa Hoffmann La Roche, di Milano. Il prof. Levi, in base a tali importanti donazioni, ha annu~iato la creazioJ1e di una Fondazion.e A.eh ille Briosolii per lo studio del gozzo endeniioo,

che verrà amministrata dall'Istituto stesso, a seconda del piano scientifico che verrà preparato da a1)posita C-0mmissione (prof . .Achille Monti, prof. Besta, prof. Ugo Cerletti) e concretato in un prossimo Convegno da tenersi in Milano. Tutti coloro che vorranno contribuire, moralmente ed economica.mente, alla Fondazione, potr<1nno inviare adesioni e contributi alla Dire.z ione dell'Istitu,to Italiano d'l gien.e, Previdenza ed .Assistenza Sociale, palazzo Sciarra, via Minghetti, 17, Ron1a (1).

Le croci Rosse Italiana e Americana. Si '1l)Pl.'enùe che la Croce Rossa , I taliana. e l'Americ<1na hanno concor(lato che i ComiÌ<'lti centrali e regionali di 1.;iascuna di esse, su presentazione <1elln tessera di socio dell'alt.&.·a Societ<'t, a iutino il llre e11tatore della mede·3bla, con i loro consigli,

XXXI,

FASC.

45)

in tutte le questioni di igiene e ·:ii sanit:à. e con la loro influenza presso gli enti governativi, locali o privati per facilitare così la di lui residenza nel paese. Questo aiuto eciproco di ciascuna Società Nazionale di C. R . ai soci dell'altra non com1)renc1e in alcun ~aso l'assistenza finanziaria. È qlv~sto un passo importantissimo che, iniziato dal iSeD. Ciraolo, sarà veramente proficuo per lo sviluppo d'ogni attività d'ambedue le Croci Rosse,. affratellate pel bene 1lella umanità. (Dall' Avveni1·e l

Sanitario) .

Per !'assistenza manicomiale negli Stati Uniti. Lo Stato di Nuova York ha votato uno stanziamento di 100 ~nilioni di dollari, pari ad oltre 2 miliardi di lire ital., per provvedere ai l\llanicomi. Lo scorso anno lo .stanziamento era stato di 50 milioni. Il capo edile, Sullivan Jones, ha dichiarato che per provvedere a tutti i bisogni occorrerebbe uno sta-uziamento di 150 milioni di dollari annui per un deceunio. 13} annunziata la costruzione di tre nuovi lVIanicomi. (El Siglo Medico, 11 ottobre 1924). Incendio in un ospedale nord-americano. Il 29 settembre divampò un formidabile incen-: dio nell'Ospedale Ebreo lii Br00klyn, che ospita oltre 200 infermi. Le sale operatorie vennBro investite dal fuoco mentre i chirurgi operavano; poco dopo lo sgombro jmprovvisato, crollavano. Non si lamentano vittime. (El Siglo Medico, 4 ottobre 1924). Per Lord Lister. _i\. Londra, sulla Portland Place, è stato eretto un busto colossale del Lister, in bronz.o, su basamento granitico. Vi ~i vedono una figura di donna,. che rappresenta l'umanità. che addita Lister, ed una figura di bimbo che protende un serto di fiori. Vi si leggono tre parole: J..iister, Chirurgia, Scienza. Nell'occasione dell'inaugur~1zione un fondo di ciirca 60,000 lire sterline è stato erogato per l'incremento del~e scienze e della chirurgia. I

Per una biblioteca medica. Una sottoscrizione in onore del prof. Léon Stiénon, allorchè fu nominato professore onorario dell'Univer.sità. libera di Bruxelles, aveva fruttato 55,000 f ranchi belgi, che sono stati destirLa ti alla Biblioteca universitaria di Bruxelles : il reddito della somma dovrà serTire esclusivamente per assumere a,b bonamenti a i principali periodici di medicina. Ecco 11nia deliberazione che gli studiosi e studenti di medicina apprezzeranno e che ci auguriamo trovi imitatori. Giornate mediche marocchine. Avranno luogo al 26 a l 29 dicembre a Casablanca-Rabat; tra i temi in discussione sono: la lotta contro il cancro; la chirurgia del cancro; il cancro al l\Iarocco; l'amebiasi; l'amebiasi al 1'1arocco; fabbricazione della Chinina di Stato; compito del mattatoio nell'igiene <:ittadina moderna. Il convegno è posto sotto il patronato del comandante Ijyantey.

~


[:\NNO X~X l , FASC.

45]

1489

SEZIONE PRATICA

Medici !pagnoli in Inghilterra. Un gruppo ài medici pagnoli ha fatto u11 gi1v d'istruzione medica i11 I ng·hilterra; ha assistito a l Congresso annuale dell'Associa zione l\1edica Britannica: in tale occasione parlarono i dottor i Rosell e San Ricart r Prà .A.rmengol.

La nuova Università di Innsbruck. ' renne inaugurata con grande solennità : risulta d] n 11 Bdifi%io grandio~, ove sono a llogati tutti gl 'insei;namenti salvo i corsi {li clinica, cl1e si sYolgono nei ·veccl1i ospedali ; le spese vennero so""ten11 te quasi per i11tero dallo Stato; solo in misura minima vi han110 eontrib11ito la citi<\ e i eomuni prossimiori.

Sanatorio per studenti in Francia. ' Ad iniziativa della sezione medica dell'AsRociazione generale degli stuclenti francesi sta wr sorgere a 18 cliilom. da Grénoble un Sanatorio, destinato agli studenti tubercolitici. L'ex Ministro dell'Igiene, .ra.ul Stra11s , l1a favorito l'iniziativa, per la quale sarà utilizzato il Sana torio del1' « Union hospitalière S11d-Est ».

Un banchetto del '' Lancet ''. Il Lanoet ha offerto un banchetto ai medici stranieri rec.itisi a visi;;are l'Esposizione dell'Impero Britannico; l'invito fu accolto da circa sessanta ospiti ; presiedeva il direttore (chairman), sir Ernest Hodder-Williams; il redattore capo (editor), sir Squire Sprigge, tenne un discorso, in cui rilevò che, mentre 'ento ~tnn j or sono le comunicazioni dall'estero fe~"O u na timida apparizione nel Lanoet, oggi questo tende sempre più ad u niversalizlarsi, come a ltri confratelli, in cui pulsa ormai la vita di tutto il mondo medico : citò in proposito il J ourna l A . }tf. A .

Cuore

e Circolazione Continuazione de

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOltlO ASCOLI ( Redat tor e capo: prof. CESARE P EZZI Si è pubblicato il 10° fascicolo (ottobre) del 1924. Esso contiene: LAVORI ORI GINALI, I. C. PEZZI e L. CARUGATI: Destrocardia e trasposizione viscerale (situs inversus) in due gemelli. - II. B. BISBINI: Ricerche comparative tra l'ortodiagrafia del cuore e l'area cardiaca assoluta ottenuta coi principali metodi di percussione. - lII. E. GREP2I e A. Ri.\TTI: La detern1inazione della ma ssa circolante del sangue con il metodo del rosso·congo. RASSEGNE, RIVI STE E CONGRESSI. Fisiopatologia : E. C. ANDRUS e E. P. CARTIER: Lo sviluppo e la propagazione ùel proceaso (:i eccitazione nel cuore trasfu-,o. - P . S. BARKER e R. A. JlINSELLA: Blocco seno-auricolare ih un "ane affetto da endocardite streptococcica sperimentale. - HE WLETT: I l cuore e lo sp ort. R. SULZER : L'influenza dell'alcool sul cuore dei mammiferi isola.to. - A. M. WEDD: Note sull'aznone di alcuni farmaci nel ftutter clinico. - Vas i: TH. LEWI S: Studi su l volso capillare, con speciale ri guardo alla vaso-dilatazione nella inl}ufficienza aortica.; incluse alcune osservazioni sug1i effetti del riscaldamento sulla cute umana.. TH. LE\VI S: Reazioni vasc0lari cutanee al trauma. Parte I: Reazione allo strofinio: Urticaria factitia. Abbonamento annuo : p er l' Italia. L. 25; per l'Estero L. 15. Per gli abbona.ti al e Policlinico >: per l' Italia. L. 22, per l'E· stero L. 25. Un f ascicoio sepa rato L. 3.50. _.. N. B. - Ai nuovi a bbonati del 1924 a e Cuore e Circola· zione > si concedono le intere annate 1920-1921-Im e l~~a del periodico e Le ma.l~ttie del Cuore > per sole L. 6 O se in ItaHa. e per ~ole L. 8 O se all'Estero, in porto franco.

A richiesta si invia numero di saggio. Rimettere vaglia postale a.I cav. LUIGI P OZZI - Via Si-

stina, n. 14 • Roma.

·

Indice alfabetico per materie. Alcool: azione di dosi moderate sui proPag. 147u ces9i spinali di coordinazione . Articolazioni: l'argento colloidale nella )) 1464 cura dei processi flogistici . Ascesso periamigdalico seguito da 1)olineu1it.e trattato con la sieroterapia . \) 1466 .Autourinoreazione di Wildbolz per la )) 14 '0 diagnosi di tubercolosi . • )) 1474 Bibliografia Bismuto 11ella sifilide, specie viscerale, )) 1473 e sua influenza sul rene . )) 1480 Chirologia : I,a - . Coleperitoneo con integrità apparente )) 1476 delle vie biliari . )) 1482 Cronaca del 11iovimento vrofessionale . )) 1476 Dissanguamento : ricerche . )) 1471 Embolie delle arterie Jnese·1teriche . )) 1476 IOpilessia sperimentale . )) 1479 Febbre di l\lalta : trattamento . Roma, 1924 -

Tip. Cartiere Centrali (S) .

Globuli rossi: velocità di sedimentazioPag . 1476 ne come indice prog·nostico . • • Immunizzazione con edovaccini )) 1470 • • )) 1480 Tnfezioni ed ipertensioJ.e . Li11fadenite tubercolare : uso del termocauterio )) 14.65 • )) 1478 ~alaria congenita . l\1AR.\GLIANO E. : medagiione » 14R4 • )) 1476 l\(astoide : indagine radiologica ìVloscl1e nella trasmissione della peste . )) 1476 Occhio: importanza dell'esame per il )) 1477 pratico . Pl1erperio: indice antiemolitico urinario )) 1459 Siero antidissenterico : proprietà, azione )) 1479 Tubercolosi infantile: eyoluzione . . . )) 1478 )) 1477 Tularemia . . • Ulcera digiunale e neptica in genere: )) 1476 g·enesi . . . . . . • L. PoZEI, ed. regp.


CL POLICLINICO

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA N. •

Pubblicazioni della nostra Casa per gli abbonati al ''Policlinico,,.

Di eccezionale intePesse I: MBDJCO

Dott. Prof. FRANCESCO V ALAGUSSA MEDICO DELLA FAMIGLIA R EALE - DIRETTOBB B PRIMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTANTI e . PRIMARIO NELL ' OSPEDALE INFANTILE e BAMBINO GESU DOCENTE DI CLINICA PEDIATRICA NELLA J>

consultazioni di

-

E. MA&AINI J> REGIA UNIVERSITÀ DI

ROMA

CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI E,c~o

come si è espresso· l' insigne clinico,: (< Queste Cons·u,ltazioni reca.no in fronte la. propria comm€ndatizia. Un libro di « medicina, che in Italia. si ristampa pe! la, terza volta, è un fatto si raro, che par <<singolare. Basta già questo, perchè i medici italiani si invoglino di leggere . Ed ecco .. «già un bel merito del chia.r issimo proif. V ALAGUSSAJ perchè un libro, che mira a dif« fondere co no,s cenze utili per i ma.iati, varrebbe sempre poco se n on si facesse leggere «e rilegg~€re. Tali Con.s ulta.zioni) infatti, sono e.s poste per m.o do, ch·e non solo non « a.fiaticano e non annoiano, ma desta.no la più viva attenzione ed eccitano il pii.ì <-e san o interesse. (< Convengo che questo è frutto in parte dell'argom€nto, poichè lo studio dell'Igiene « e della Patolog·,i a itnfantile è salito oggi in tamto onore, ohe nessurn medico pu·ò più <<credersi esente dal dovere di ooouparsene seriamente. Ma l'attrattiva ma.g·giore na(( sce dall'importanza dei temi discussi dal prof. VALAGussA, dalla varietà loro e dalla « persuasione profonda, che leggendo si aoquista, che l'Autore non ha messo insieme « delle pagine lette ed acconciate a nuovo con la propria. vernice. Egli ha lungamente "« osservato e meditato prima di scrivere per insegnare agli altri e questi si accorgono << subito, che chi li guida è di fede degnissimo. C'è di più: il sapere diffuso in queste «pagine dal prof. VALAGUSSA è in la rga misura attinto dall' osservazione olinica sua « prop1·ia : perciò esso è il più spesso d'immediata applicazione. La mente del lettore « s'arricchisce di tante conoscenze particolari e in si gran n11ocnero di argomenti, che (< non sarebbe po·s sibile che una mente nutrita · da si fatto n,lirnento non dovesse poi , « esercitarsi co,n larg·o profitto nella pra.t ica.. :È dunque da attendersi che anche questa « terza edizione delle ottime Oornsultardon,i del prof. VALAGUSSA non solo procaccerà (<a lui ' riva riconos·c.enza dai pratici, ma sara.n no presto seguite da una. quarta ri« stampa. ». 1

·A ugusto Murri.

..

SOMMARIO: Prefazione dell'A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo • Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purulente • lnfezioni tifose e paratifo se - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi- Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofilia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE : Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brev~ttate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. -r- CARDIOPATIE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INF ANTJLE: Considerazioni sulla cura dell'ereslpela - Elioterapia - Vaccinazioni alla Wright e vaccinoterapia : PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTIGENOTERAPIA PARASPECIFICA; ANTIGENOTERAPIA ASPECIFICA CON PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Me· dicamenti principali e posologia di essi - Indice.

Un volume in 8° di pag. VIII-496, nitidamente stampato su carta distinta, con 42 figure inte cala.te nel testo e finissima quatricronvia sulla copertina L. 36. Per i nostri abbonati sole L. 3 I. 71 in porto franco. In·via;re 17 aglia P..ostale al Oav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROMA


I

>\ NNO XXXI

Roma, 17 Novembre 1924

professori :

to11dato dai

..

GUIDO

B ~1'.CC E LL1

-

SEZ I ONE

FRANCESCO DURANTE P RATICA

RcnATTORE CAPO : PROF.

VITTORIO ASCOIJI

·-===--~================================================================================--=====~~

SOMMARIO. I Congr ess i del giorno : XXX C..:ongresso di )JPdic.ina Interna. - Congresso della Società Italiana di Oto-Neuro-Oftalmologia. - XI Congresso Pediatrico Italiano. Nella vita professiona le: Amministrazione sanitaria. - Concorsii. - Nomine, promozioni ed onorific~nze.

Le onora nze al medico di guerra . Profili: Emi lio Krapelin. Notizi e diverse. Rassegna della stampa medica . Indice alfa betico per materie.

1llrHtl di proprietà riservati. - E vietata la riproduzion e di lavori pubblicati n el POLICLINICO e l a d i essi senza oi'tarne la f onte. '

' ' pubbUca~ione

dei sun~

·

I CONGRESSI DEL GIORNO. XXX Congresso di Medicina Inte1·na. .JJ1il ano 28-31 ottobre 1924.

Il 28 ottobl'e alle ore 10 11ell'Aula Magna degli Istituti Clinic1 i11 Yia Co1nmenc1a 12 sotto la presicl0nza (le-1 :en. ì\IarHglia110 ycnne inaugurato l'an11uale Co11g·rcsso della Società Itnlia1ia di l\t!edicina Interna. Erano presenti il ~indaco sen . ì\!Jnngiagalli, rettore della i1uova Università di ì\1ilano, la maggior parte dei clinici italiani, delle p iù 11ote perioonalità n1t-diche milanesi ed i rappresenta.nti dcl ì\1inistero {lella ì\Iari11a t' della Guerra. Prende per primo la parola jl sen. ì\Ia11giagalli il quale, come sindnco di l\lila.no e come rettore della UniversiL1, lieto che sia stata 1\ililano scelta come sede del Congresso, porta il. suo saluto riconoscente ed augurale a tutti i congressi.sti. Parlano brevemente il p rof . Devoto, presiden te c1ei Congressi Medici Riuniti ed il lJrof. Rossi, pre~idente della Società I taliana di Chirurgia . Infine il · ·se11. l\tlaragliano legge il seguente discorso :

Discorso inaugurale del prof. Maragliano. Qui in questa 1nera vigliosa terra cli r,,om bardia

llOYe nel teru1)0 fu conce1)ita, oggi la Società di ì\1edictna l nternn, compiendo il primo giubileo di ~ua vita, inizia festante i lavor i della sua trentesima annua.le riunione. Fu infatti a I. .u \ia che i maestri della Clinica ltalian.1 iYi iiuniti, in un gior110 ormai lon tano, 1

la concepirono : sono i Maestri odierni delle Scuole 1"Iediche I taliane, che nella pienezza della sua virilità la hanno oggi qui tratta, onde rendere omaggio a l novissimo tempio della Scienza I t:aliana, che l\!Iilano h a innalzato, attuando con decisa Yolon tà l 'ardito disegno, con sentimento di elevato civismo da Lu igi l\1angiagalli. E ssa così cinse la f1·onte del più no bile serto i1obiliarf\ che potesse ambire, a premio ,d ella sua co11ti11n.a ascesa nei campi del lavoro e della ciYilti1. Al! 'insubre Ateneo c:i inchiniamo ammirati, riYerenti, alla ~ua Facoltà 1"Iedica porgiamo fraterno saluto. È con grande simpiatia cl1e ne furono segu iti gli inizi felici, prima con la celebrR ta clinica. ostetrico-ginecologica, poi con quel ln per le malattie del Javoro che Mangiagalli con fine accorgi men to propiziò. Egli comprese che n ella cittit del lavoro e dei lavoratori, istituendosi nuG>ve cuole mediche, llna dovesse e la prima. inca rnu re la solleci t udine della scienza, la sollecj tudi ne degli oper~i della mente per g li operai del br accio. EJ con in t uito di scienziato senti che solo un Maestro I>rovetto di Clinica l\1edi ca a vrebhe pott1to di r igere l1nu Clinica siff<ì.tta che in sostanza Rarebbe stata una vera Clinica 1"1edica, 11er quan to a ll'uopo specia lizzata e la affidò :i. T1uigi Devoto il qualp mosso da quelle idealità u.mar1itarie che hanno sempre guidati i suoi atti qui venne e fece di ì\Iilano una adorata IJatria cli adozione, rinunziò a coprire cattedre di Clinica 1"Iedica. in Uni ver8ità cospicue c11i i concorsi \inti lo chiamavano e la nt1ova Scuola colla sua 1

...


1492

guida clive1me focolaio fecondo di st11cli, di i>roduzione e di :figliolanza scientifica mentre crebbe alle' <;liniche milanesi favore e notorietà. Da siffatti inizi il disegno di lla ngiagalli si svolse, ed ora, completato finalment~ in ogni Sll U i>arte la nuo,·a facoltà viene sederSi sicura fra le Facoltà. sor elle, me11tre il Paese rivolge ad essa fiducioso lo sguardo, con vinto che nella esvlicazjone dell'alto st10 compit·o, aprà tspirarsi a llo spirito pratico della nobile· regione i11 cui i::;orge. Il Paese ben sa che le Univer sit~1 tleùbo110 essere, sì, centri di alta c11ltura e ,~u olc cl1e lo siano ma vuole altresì che i giovani vengano in esse 'addestrati ad \ltilizzal'e questa. cultura per i bisogni della vita e della società; vuole elle agli insegnamenti scientifici pu1i seg·uano bene organizzati quelli che apprendono ad applicarli praticamente. È 11oto ad esempio che l'esame degli infermi ricbiecle Yia via che le Yarie branche biologiche pr ogrediscono, precise conoscenze tecniche e materiale tec11ico il deg·nato ,; che i oom1)re n11n1erosi nuovi n1etodi cura tivi richiedor10 S'va ria ti appareccl1i strumentàli e cono..c:;cenze esatte sul \11odo cli ' ralersene e di applicarli. È tutto, inis omma u11 11u0Yo 111on<.1o, una collu\ie di mezzi e di esigenze che cr€'ano i1t1ovi bisogni, nuovi ol'izzonLi che domandano n1enti rotte a ll'nzione, non il'rigidite in pure speculazioni dottrinàli e sclliave di determinati dogmi, è una Yita nuo,ra che si deve svolgere in ambie11ti nuoYi, in I stitt1ti. specializzati, che richiede i11<:1ni addestrate al lavoro, intelletti ed11cati a lle ei::;ige11ze de lla Yita che si \i\e con una chiara , -isione delle finalità che si cle,·ono raggiungere. Qnesto pnò fa re, questo de,re fare :\filano <iappoichè nelle UniYersità Italia11e non è l)er anco penetrata la convinzio11e della necessit~t di farlo. È ~Iil~1 110 che cleYe clnre a ll'Ita lia l'UniYersità nn oYa <li cn i l'Italia 11'1 "t'>isogno. La legislazi·o ne n11iYer sitarict oggi p1·ovYidan1ente infòrmata alla ·visio11e <li tant e necessittt , llll dato <lgli Atenei largn libertil di orga11i:;r,zazione intern:1 . :J1n pure, d<1 qua11to f11 testè as~erito ufficia lmè11te che l'antic~1 me11tnlitit accademica Yoglia n1a11te11ersi stretta negli a11tic:hi co11fini e i1on abbia nelle proposte dei rispettiYi . ta tt1ti univer sitari, creduto di adottare per la Ol'D;il 11izzn zio ne d€-gli st11cli , innovazioni corrispondenti a llo spirito ~d ai bisogni della vita moderna, quasi che i met odi :fin qui eg11iti debbano essere etern amente im1nuta bili, mentre tutto si muove, tutto si ri11110Ya int orno a noi. Il fremito cli vita gaglia rda cl1e· qui in questa tel'l'a operosa ru1 ui::;citato ta nte ret·ondite energie , onde 11scirono ta nte correnti feconrla trici nel campo della ca ritit, della i1reYicleJlZ<l, délle indu st rie e dei co1nmerci : questo fre1uito agiti i:rli I stituti uniYer sitc'l ri inilanesi e li renda 1)11r essi moderna1uente 11tili a lla nta del Pa0se. E l\1ilano si faccia a11cl1e Università ~azi ona le , accanto agli ii1seg11an1enti lìrog-ram1n<:1ti ci <la ti da i iispettiYi ti·tolari, i11 \•iti ~la.estri d ·ogni parte d'Italia a rlett..'lrYi transitoriament(\ q11alche breve corso specin le di argomenti in cui abbiano riconosciuta co111petenzn. C-0si le scolar~sche non l)jù strette con1e oggi accade, in confini creati dalla mente

a

'

IL . POLICLINICu

>

[ANNO

XXXI,

FASC.

46 j

cli 11n solo \laestro, al <.:011t<1tto ùegli il1telletti più a lti di t11tto il Paese impareranno a cono cere il valore scientifieo nazionale, fuori ed al di :-:opra Cli tutte le n1escl1ine com:petizioni a ceaden1i<;b~, e si l)lasmeranno una mentalità J)ropria. In tale modo si for1u'èrà <1uella coscienza sciPutifica 'nazionale cl1e finora inanca in Italia; lllùnc:anza che pesso ci n1-ette i11 posizioni umilia11ti iuna11zi .a gli stra1lieri, cl10 trovano sempre nell0 competi7.io11i scientifiche italiani alleati ad essi, <:ontro italiani. Ed ·Ora che torrE•r1ti di &111g-ue i obilissinl'o versato <1nlle rt1pi <lel ('r::t1·so a Vittorio Veneto 11a nno fatto con<)SCere a l mondo quello che l'Italià Yale e l)llò : ora cbe il Govèrno Nazionale sa mettere in \alore all'estero la forza e la potenza della stirpe è urgente che questa coscienza scient ifica nazionale si plasn1i è ~i aff•?.rmi, che da es~a gli studiosi italia11i tragga 10 ln. fiducia e l·orgoglio dellà pro11ria forza, per esercitare al di fuori quella i11fluenza culturale t'he l1anno il diritto ed il clo\ere di e~erc:ita re nel!' interesse della X a zione. mcl indubbinm e11te ·la eser citeranno se metteranno conr0rde111e1tte in valore l'opera. che hanno compiuta e che compiono i lavoratori nostri. Nel camPo della mec1ici11a puo~~i asserite a ltamente che le varie sue br:111cl1e ebbero ed h.:'ìnno in Italia cultori valorosi, illu stratori, fecondatori e crea tori. ]) se i medici italiani invece di cer<;a re avidame11te in ta11te, e spesso inutili e non sir1cere pubblicazioni strani~re c:ose nuoT"e, seguissero con amore il movin1ento scientifico italiano e sovratutto i rendiconti dei nostri convegni troYerebbero spesso che tante e tante cose dal di fuori ammannite come nuove, furono Yedute prin1a da la\roratori nostrani e poi ad essi rubate; si perst1aderebbero cli e la Jnedicina italiana, Je sue sc11ole, i m1oi .studiosi si son') mantenuti in i11·illk'l fila nel movimento ;tsc~nsionale delle clir1iehe mondiali e ne hanno arricchito il 1)a trin10ni o non cedendo a l1esSl1J.a scuola stranier;1 i11 lP oder11ità, ed anche supera11dola. Ed invero se per clinica moderna si deve in tendere quella in cui ~i ~1pplicano alla conoscenza ed a lla cura dell'uomo infermo, tutte le conc1uiste delle scienze biologiche applicate e si vagliano per mezzo di ricerche originali nei labol'atori prima di applicarle, M. applicandole se ne seg110no gli effetti ed il Yalore, misurandoli e scrutandoli c-0n tt1tti i mezzi di indagine po&..tjbili e col JJiù rigor-0so tecni ci ~mo, allora miei 1signori, n1i gode l'animo di poter proclamare a ltamente c:he la Clinica Italiana sta non solo alla pa1i delle a ltre in modernità, ma che cla questo punto <.li vista ha ad esse votuto ~1nche qnalcl1e cosa in8egn..'1re. Così ft1 in Italia , che J)tiu1an1ente le clini ch~, per lo studio dei problemi .speciali che ·via Yia sorgono dalla -Osservazione degli infermi, i stituirono nel loro seno laboratori specializzati nelle varie branche biologiche, affidati a con1petenti cultori di esse i quali a ciascuno per la s11a vnrte, il clinico commette lo spe7.zamento e l'analisi del fenom eno Jnorbo. o com1>lesso per addivenire i>oi a lla sintesi dei singoli dati analitici. Perchè co1ne 1

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

,

SEZIONE PRATICA

efficacemente notava testè il clinieo di Bologna: « Og11i decomposizione è una deformazione, ogni « fenollleno trasportato in laboratorio vi si irnmi<t serisce e vi prende un che di ~ttificioso, e qual« che cosa di essenzi!1le nella verità va perduta: « la c;linica poi ·1·iaffè..tra il problema nella diu• « tur11a osservazione originaria e sintetica del fe« nomeno clinico, 1lel fenomeno genuino intatto « nnscente liberame11te (}a lle fol'ze i:-11erirnentali « della natura )) . Ebbene quando qtH:· ~to si era giit fatto in Italia, i.) percorrendo le Ya rie cliniche Europee non ho troYa to alcuna organiz.~azione con·simile, che è stata voi copiata, ma non esi8te ancora altrove, in modo così com1)Jeto co1u€' si può trovare in Itali<l. E questo è Yero modernismo. (~he se invece per n1oder11ismo clinico si intendesse o cla qualcuno f:i volesse jntendere l'annullamento della Clinica, come scu-0la di amn1aestramento nlla conoscenza ed alle cure delle infermità t1mane, per trasforntnrle in una sct1ola cli qualche branca della biologia pl1ra, dall'uno e dall'altro predilettn, n1i credo <1l1t-0rizzato a dire che 1<1 <:linic:a ita~iana rsspi11g·e l1n psendo modernismo <.li tal fatta, nè olo lo respinge ma lo condar111n. Da quando in Italia Guido Raccelli, Salvatore 'J_'orn1uassi, Arnaldo Cantani, I,11igi Concato fecel'o della clinica llna scuola <li biologia applicata all 'uomo am11)n ln to per la cono~e nza dei processi morb-Osj che lo nffligg·o110, per la cura di ~8Si onde addivenire l)Oi a qnella 1sintesi che . ol~> può farsi al cavezzale clell'l1-0mo infermo, in quel gio1·110 la cliu.ica itt-1 liana el>be il crisma di una i11odernità incancellabile nel ùutare dei sec-0li perc-hè dato questo indirizzo la modernità l)erenne è as. icurata, clappoichè restando fedeli ad esso i1ulln Yi .sarà di nuo·v~ che possa sfuggire e che sfugga al suo controllo ed alla sua utilizzazione per le determinate fi11alità sue . Cl1e così sia stato lo dimostrano nel corso dcl ten1po e nel periodic-0 rinnov;-1rsi dei cattedratici, il continu-0 progrPssivo svolgimento òelle scien7..e bi-0·logiche. De Giovanni a Pad-0va, B-0zzol-0 a Torino, Murri a Bologna , Rummo, De Renzi e Cardarelli a Napoli, Federici e Grocco a FirenZ€', Forlanini a Pavia, RiYa a Parma le con·segnar ono fedeli a questo i11dirizzo ed in sfolgor:lnte m-0dcrnità ai loro continu~tori ed oggi le clinic:he iL:'1linne tutte, vivono e funzionano in pìc11n. modernità. Che se le nostre Cliniche non possono sempre spiegare come vorrebbero la loro azione, è solo per difetto di mezzi da ragioni fi11:1nzin1·ie o per vizi ·d i o.rganizzazi-0ne universitaria, percbè la maggioranza delle Facoltà mediche italiane speRso contrastano alle Cliniche di ogni gE'nP.re ql1ella parte che doYrebbero avere nella econ-0mia degli studi . Finchè non si coru1)re11c1er:\ una co a molt-0 ovvia a eornpl'eudersi, l'opp-O·l'tunitit cioè di fare per le Facoltà mediche quello che si è fatto per le Facoltà di scienze, di costituire ci-Oè una pa:rte degli a11ni di inseg;11.umento, gli ultimi, in scuola cli applicalZ'ifJ·n e degli stud i medim, lasciandone un'altra agli studi bi-0logict puri l'insegnamento 1

I

1493

I

clinic-0 no11 sarà in ~rado di cor1·is1>0Hùere ai pro.pri compiti, malgrado la moc.ler11ità dell' indi1·izzo ed il valore degli insegn~nti. Per i titoli co11 ùiuturna fntica conquistati la medicina itali;.111a ha -0ggi tel'to tutti i requisiti intrinseci per ùiffo11dere la sua influenza al di là. delle frontiere in comJiE'tizione con quelle straniere. l\ilancn110 però a questa diff11si-0ne le condizioni estrinseche percl1è "i è finot:_t trascurato in Italia di crearle. Attualrne11t0 dtH~ nazio11i padroneggiano la e pnn::;ione cu lturale nel ru-0ndo. I.ia Germania, lJL'l' L.Inel feticis1no e.li cui, fu circondata, date le b~11emel'e11ze reali acqu1state nel secolo scorso, la Francia sia pel valore grande (lei suoi, ma anche per la c-ura me.ssa a profittare dell'azione J)Oliticu dei suo·i Q-0,·erni e per il fascino esercitato nel mondo c1«1 lla sna ca1Jitale. :Xulla la scienza medica francese 11a trascurato l)er attrarre alle sue scuole gli stranieri, per diffondere nei paesi stranieri la sna influenza. L'isti~i-0ne di lauree speciali per i forestieri che frequentano le sue Fncoltit, le scu-0le di me(liciua create in Le,?111te, l'estensione al di là delle frontiere delle ~ne istitnzi1)ni cicntifiche. la liberalitit co·11 cui i la \'Oratori ~tranieri sono a1nn1essi nei SllOi Istituti, la rimozione di tutti i vinc·oli ed inciampi accaden1ici rhe notevano im1)eclire ai forootieri l'ammissione alle sct1ole univel'sitarie; tutto fu organizzato per trarre da og11i Pnese gli studiosi ~iella :3Uà :)rbita. per diffondere in o~ni Paese la convinzi one clella st1periorità degli scienziati e •lei prores.~ ionisti france ·i. Così ,-ediamo che i C-Ongres:·i l\fedici Nazionnli Fra11cesi ])eriodicamente Ri. port<ino nei 1)aesi limit1·oti di lingua franc~se : Syiz?~era e Bel.gin. lll~11tre accolgono anehe n10dici tli ogni parte del globo nel loro seno : le :h'<tcolfA.\ inediche franccRi spes~ nominano a titolo d'onore scienziati st1·n11ie1·i q11ali loro diplomati, ; iornali medici francesi si ri1Jroducono fuoi.·i 0ella !ì'l';1ncia, e la Societ:\ tli }.>iologia di Parigi l1a per'>i110 creato sezi-0ni filiali in Belgio. in Rt1 ·sia a Pietrogracl-0, in Spagna a 1 Barcellona, jn Grecia nel ....\te11e. in Serbia . nel Canadà, in Pol'togallo, nel Brasile, nella Repubblica Argentina, jn ì)animarca, i11 Polonia., in Svezia ed in I.Jet toui:i ed ~1 ltr0 se ne pre1)a rano altrove. È nna Yera c.:onquist<.t che la scienza medica francese .ron l'aiuto llel Cn>verno fa. ogni giorno nei paesi str.1nie.;.·i IJeechè i suoi GoYerni e le sue Università hanno compreso 1'11tilitit cl1e ne viene al paese. Noi ci accontentiamo cli sapere appremati il nostl'o sole, i no t1i quadri écl i nostri classici poeti. Getto delle nostre nrti e delle nostre lettere rlobbiam-0 essere orgoglio$i, ma. dobbiamo [lnche riconoscere i v;1ntagg-i che potrebbero ,reni1·ci iialle nostre pr-0duzioni scientifiche e da quelle opratutto che hanno strGtti legami coi bisogni e ron la realtà r!ella ·vita cbe si vive, con le indu strie di ogni genere, le ,"'a11itarie compresr . Se si creassero come fece la Francia diplomi llni:. , ·ersitari esclutSiYi pt:r gli stranieri e, conseguentemente, i:wr l'i scri~ione ai nostri Istituti universitari non si frapponessero !e restrizioni cl1e si richiedono per addivenire alle conquiste di cli1

'


I

1494

1L POLICLINICO

plon1i ad effetto 11a ~io .1aJe, le nostre seuole uniY01'."itarie aYt ebbero i)re"Sto un<1 11 ~1merosa 1studen-

[ANNO

XXXI, FASC. 46] •

Egre_qi OollegJii:

Quando 15 anni or sono cli questi gjorni i1t>l t f'!-:<.:i1 fore~tiera. 1909 ci aduuam:.no in lVIilano, Guido Baccelli, gloXello scor ·o an110 oltre 100 gi<rv.a ni dell'America ria della Clinica Ita liana, f'I'fl con noi capo nola ti na che cle~idera Y~tno stuc1iare medicina nelle no- . stro e l'autorità sua <1Ccres('eYa lu:stro e preRtistre Facoltit, non r)oterono esscr\i ammessi, per, gio · alla. nostra istituz;i4)ne. Oggi i1on è qui, ma c-hè i loro titoli delle scuole m edie non corrisponi1oi lo invochiamo ancora, oggi come facciamo semdeY<1no a quelli chiesti per i cittadini I taliani. pre ogni anno all'inizio dei nostri lavori, quale pe~In per gil1ngere a q11esto è necessario che il renne guida e woderatore nostro . G0Yer110 rimoY::t coraggiosn u1e11te le remore IJO·ste E prima di jnizia rli con<'edetei cari Colleghi, dai pregi11dizi acc<1clemici per promuovere, aiuche io dica il nostro sa luto a :\ilila~o con le patare seconùaré e fayorire l'esportazione della role da I,Jui <lette 15 nnni or sono nel chiudere il ' scie11za italiana nel mondo 0ra cl1e lo spettacolo ~no ·discorso inHng-urale ir1 qu ei::;ta medesima Hula: di forza dato dfli nostri eroici soldati, ce ne ha « Perme ttete·ni, Egli esclfl n1ò, che nel Yostro a1)erto le Yie . i1on1e io rivolga un sal11to n questa granclioRa e :EJ <Jl1esta la seconda \Olta che 1\lilan-0 signoriloRpitale Met1·opoli, dove T"uigi l\1angiagalli bn n tente -vspitn le accoglie il nostro Congresso ed in cretto ur1 nuoyissimo ten1pio a lla scienza e a lle questa come nella Tlrin1a ci tro"Viamo circondati <.1 rti i1ostre ; tempio che qui ci aduna, tempio i1el dalla eletta schiera ùE>i ~uoi, dalle .a11toritè\ .staquale è oggi la n1em-0rj::t. iron1.r)rtale e santa dei tali, pro\inciali, 0on111nali, 11niver sitaTie e dai colC'airoli, dei I3ertaJ1i, degli Strambio, dei D11bini. leghi carissimi della n11ova Facoltà, dai colleghi rlei P orro e di a ltri insigni. &i\ te gloriosa l\lilano, clei fiorenti Ospedali 011cle Ja città è giustamenLe a te famosa p~r vittoria di poJ>0lo, ~ te fervida s u11erba e che prenclono tt1tti parte attiva ai noai vita, di com 1nerci, di ind11strie: a te si n<1<>1·ge ~tri lavori con pregevoli ront1ibuti; dai colleghi dn ogni angolo della nostra t~ rra l'arn1nirnzione rlel corpo medico tutto, cl1e onora per dignità e e·d • il plauso per il fulgore della tua multiforme sapere qllesta capitale morale d'Italia. virtù, ammira?;i 1ne e plau~o che si riflette sn te Grazie a tutti delle 8im;)a tie che ci dim·o struno, raffor zata -dalla ec'O del mondo. Rii dunque, o }'liclell'i11tere:--sa mento che l)l'end·on o a questo nost1·0 Jn.no, cir conde:Lta òi g·loria e sii di inclito esempio Con,'egno destinato come tutti i vrecedenti a rncalle cento ci ttà ». cc.gliere e ad esporre i frt1tti a 1111uali delle attiCosì disse Ila cc~~lli : 5 anni or sono e cos1 lo riT"ità fl elle scuole jtalia11e e ùi og·ni centro di ospetiamo ora, a voi ~ir,nor Sindaco di 1\1ilano, a Sf'l''Ya zto11e, in ogni parte rlel nostro Paese. ,·oi Luigi Mangiagalli. L'intima colleganza cl1e in quest'anno si è effettl1rtta f1·a i ctùtori rleila n1edicina e clella chiSeduta in comune rurgia ne accresce il valore ed il prestigio. Il procon la Società Italiana di Chirurgia. gramma dei la v or·i ci dil la visione della. importa nzn dell'odierno 11ostro Congi;·esso e ci assicu.ra Ore 11. - Presid ~nza clel se11. E. MARAGLIANO. che esso potr~t tiuscire Jeguo liella nobile città che ci ospita. Indicazioni di operabilità nelle varie forme Tutte le scuole italiane vi i1rendono parte atdi splenomegalia. tiYa, i)rova della fratellanzH. che le stringe in Re lazione clel prof. F . ~[Icm~r.r (Torino). 1111 solo fascio, fascio composto da Guido Baccelli e l)it1 mai rotto e cbe più 1nai f-;i ro mperà: tutte 1-liass·n nto. raccolte in u n $Olo pensi-~1·0 que11o di contribuire con l'opera loro al leco1·0 della Patria, di queOpportuna pr e1nes~ <llla discussione sulle insta I'a tria divina Clli i n1ecliei italiani diedero jn dicaz.ioni di operabilità nelle varie forme di spleogni contingenz~ tutto il loro amore, tutte le loro 11omegalia è la constatazione, che deriva assai a ttiYitù, e quando fU necessario sangue e Vita. i1iù che dalle ricerche sperimentali, dalle osser-raIJ-O dicono i 400 che soccombettero in guerra, 7iioni cliniche integrate dai reperti istopatologici \ittirne della devozione a ll'ufficio loro. La loro P dai ritsultati della ~lenectomia, che la milza è glorificazione ri::i.~sunt.a nell'omagg;io che fra quallln organo complesso, a funzioni molteplici, benche g'iorno alla prest:.nza nt1gu:.;ta di S . ~1. il Re chè strettame11te connesse colle funzioni di a ltri Ra ri1 nrrioo in Fire11ze a quell'ignoto fra essi che organi e tesSt1ti, di c11i n lcune appena adombra t(\. li , imboleggia, ricorderù ai 11osteri, eternandoli <l1tre più o 1neno incompletan1c11te conosciute. nel bronzo, qu:ile sia ~ta to il loro sacrificio. Ne consegue da un lato che, se la milza non è 111 11ou1e <lei l\1uestri cl1e li ebbero discepoli, indispensabile a lla vita, non deve per questo esin nome dei colleghi che rliT"isero con essi le fasere considerata come un organo superfluo e che tiche della g·uerra, il corùoglio dei lutti, l'angola ·splenectomia deve quindi essere giustificata dH 5icia delle strette, la gioia rlella ~i ttoria, in nome imporm11ti motivi coscienziosamente valutabili rli qt1anti qui sian10 in\iO alla loro memoria un ca so per caso. , E d'al tr~1 parte che molteplici possibilità n1 orreYerente s,a l11to e tt1ttl jn,·ito !1d 11n minuto di b ose possono cleri vare da p€rturb~ zioni funzio11a Ii l 'A ccoglime11to i-:>ercl1è i i-0s~'1 no . ri "· olgere ad e8ai i1n pen~iero di compianto. cli gra titucline, lli in va rio sen»"o di que~ta o qt1ella funzione splElnica (della n1ilza e del si st0 nt(I splenico, che com1)renn1nore. 1

1

1


l:ANNO

XXXI,

FASC.

46]

SEZIONE PRATICA

de più special111eute, nell 'ambito clel ~i tema rctiool-0-encloteliale, le ghiandole emolinfatiche e le milze st1cee11tnriale), perturbazioni funzionali traùucentisi in uno squilibrio del si8tenla en1ol·itopoietioo, che può essere talvol ta piil o meno pl'ofondame11te 111odi.ficuto <lalr ablazio11e dell'unico anello di questa catena che è suscettibile di essere rin10Rso (la milza).

* ** Il {lominio chirurgico si è straordinariamente esteoo . nel corso degli ultimi 15 anni oltre i1 campo delle splenopatie di più propria o più antica pertinenza chirurgica (lesioni tra urna ti che, cisti parassitarie e non parassitarie, tubercolosi isolata clella milza, morbo di Banti, ecc.) per invadere la maggior parte, se non la totalità, delle splenomegalie cosidette mediche. È opportuno quindi di prendere in esame. le varie forme di splenopatia in cui fu preconizz:lto il trattamento chirurgico (splenectomia, generaln1e11te) allo scopo di vagliare con rigoroso c:riteri-0 obbiettivo, a ll'infuori e al di sopra 1'ogni ('011c:e~ione tlottrinale, i snceessi e gli i11successi rne:colti, di precisare le i11dicazioni e co11troindicazioni delratto operativo e di 1)1·ospettare gl 'insegnamenti :fisiopatologici che se ne nossono tlerivare. 1

I

* **

Presciuden<.lo clalle splenopatie <.l'indole strettaDJ(?nte chirurgica (lèsioni t·r a umati che, milza mig1·ante, cisti parassitarie, emangiomi, linfangiomi, ecc.) e dai tumori maligni della milza, cui !';1)etta per la loro rarità e la difficoltà della diagnosi uno scarso i11teresse clinico-chirurgico, seguirenJo in questo compito la classificazione delle svle11opatie formulata da Micll~li nel 1909. con opJ)Ortune correzioni ed aggiunte, suggerite clal iuoclerno movim~11to \li studi. EMOPATIE S PL~~O~llC(}.\LTCHE. - In questo campo delle emopatie sple11o·megaliche, chiuso fin-0 ad u11a diecina di anni fa agli ardimenti chirt1rgici, poiel1è il tumore sple11ico era considerato - e lo è iii r ealtà - come una manifestazione secondaria o coordinata ad una JJiù comples3a alterazione de~li organi ematopoietici, si trovano le più recenti e anche le più fruttuose indicazioni clella sple11ectomia. 1. >~ple-no1J1egali e leu cernicllc . - Il concetto don1i11ante fino a pochi a11ni or ono elle ogni intervento operatorio dovesse essere bandit-0 nel trntta n1e11to de lle leuce111ie, anche cli quelle forn1(l in cui il t111nor cli mi17'a clo·n1ina clinicamente il quadro morboso (1nielosi cronica, eccezionalmente linfosi cronica), concetto giustificato dalla dottrina ormai 11niversnlrne11te ricono,s cinta della ùiffusio11e si.tematica dei proC"1~ssi leucemici, dall'nltissima inorta li ti\. post-opera tori a (fi·no al 86 %) e clagli ~c·arsi successi raccolti jn più antichi tentativi, quando anche nell'ambito delle leucemie imperava tln no~ogra:fismo topografico ( leucemia splenica, ecc.) , non par~ debha essere seLz'altro abbando11a to. Se nelle più recenti applicfi 7ioni della sple,

1495

i1ectornia alla cura ùella mielosi cronica, eccezion;,1 lme11te <.lell<l linfosi cronica, jl perfezionan1ento <.l<.' lla tecnica operatori t e i:;ovratu.tto il ti·atta~ mento preYt>ntiyo colla l{oe11tge11 o radio-terapia, e quindi la. riduzione de l tt1mor ~ple11i co e il mig1iorarne11to detta crasi ~c.1ng11 igua, hanno i·idotto Jurtemente la n 1ortalitit immediata. fino alle cifre CJUHSi i11yerosi111ili (lella Clinica {lel 1\layo (1 morto KU ~9 <:asi), gli esiti lonta.·1i <.l ell'{)perazione non Hono noterolmeute <.ljversi da quelli che si pos~ouo otte nere colle cure 111ediche opportunamente nlternate colla Roeutg-=-11-ternrlin . I/è1 blazione della i11ilza, preyio t.i>attci ruento c-0i ragg·i X, <leYe e. ser quindi riservata a casi specin lissimi cli leu<.:ernia cr onica, in condizioni ge11erali e di crasi sanguign.a sod1Ji ·facenti, 8e11za m:ln ifestazioni di diatesi emorragica, CJlli1J?dO il tu1nor di milza per es er inigrante o per alt.1.·~ ragioni è cal1sa di grayi disturbi meccanici. Lo stesso criterio essenzialn1e11te astensionista Yale per le forni e alclloenz iche o di rnielosi cronica e d.i linfos·i cronica, a manifestazioni pre-ralenten1ente spleniche. Alcuni cli questi casi sono stati operati un tempo senza ~t1ccèsso sotto l'e tjcJ1etta di a . splenica o cli m. di nauti. 2. Llnfoqranulo·nzu.tosi 8plenlca . Fra le n t1n1crose varietà della linfogranulornatosi maligna, la Yàrietà splenica non offre in realtà che l1n'indiYi<1nalità essenzialn1eute clinica, perchè, in ragione clelln diffusione s istematica del processo linfogrannlomatoso, anche q11ando il quadro obbiettivo è esclusivame11te clominat-0 c1nl tumor splenico - ciò che è raro - al taYolo nnatoruico o all'operazio11e si è SP.mpre riscontrato iniìltrazione di questo o quel g·ru1}PO delle ghiandole retroper itoneali. ~011 è qnin<li indicata l'a"portazione della milza, cl1C' del re. to ft1 te11t.-'1b1 aRRai i·arnmente (1 caso di arle, con sopra vi ,·eul':n cli 2 tl n11i) . :.J . Spl1Jno111 eu((lia tipo Gaucl1er. - Il cnrattere s iste1u<.1 tie:o delle le '"'ioni. {li q11esta ben definita e11titit IlJOl'bosa, <.loeume11tato da u1w serie {li coni:;tatc1zioni isto-patolo.gic:he, <.:be 11<-1 11110 rnes::::i'O in luce la vresen;,a di cun1uli })iii o 111e110 yolurnino..;i delle car~ tteristicl1e 1;ell ule di Gtt ne:l1er (cl 'origi11e reticolo-endoteliale) ll·Oll solo ne llà milza. ma a11che nel fegato, in ale:u11i grupvi tli linfoghiandole, nel midollo osseo e 1)erfi110, i11 qnn lcbe caso nel tesst1to mesenchinale dei più ,-.1 ri organi e tessuti, sembrava costituire una llt'tta c-ontroindicazj-0ne <tlla spl~11e~tomia. La svle11ecton1ia. eècezionalmente l'esosplen,oclei.~1 (Parla Ye<:c:l1io) è stata eseguita ciò no11 di meno in ')nesti nltiiui te1npi in un eerto n11mero di casi, con nn<l mortc1litil post011erato1·ia Yalutata a circa il 2.> % (E. Krurubhaar). Il i1eriodo d 'osseryazione è troppo breye finora percl1è sia l f-~clto dedurne l'entità dei migliorau1enti generalmente const.1 ta ti. dn tn sopratutto l'e,·ol11zione ~riu isit:tn1ente c:1·011icn <.lell'affe7.ioue. Tenuto ronto tuttnYia che la n1i1Z<l rappresenta spesi:;o la i>ri1na o c:o111t111que la preynJente localiz?Ja zione del processo morboso. la cui intima natura è tuttora ignorata, cbe il tu111or ~pJen i c:o ha ten-

"'r


1496

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, FASC. 46]

denza ad aumental'e pl'ogressivamente per quanto meccanismo da Hirscl1feld-vVeinert e da Decale11ta mente, fino a raggiungere dimensioni colosstello. ~ li, cl1e pel' lu11go tempo i princir>ali disturbi sono Comunque, Ja dottrina di H. Eppinger, in cui r iferibili es:::;enzialmentc alla sple nomegalia, la - l 'iperatt ività emolitiça primitiva della milza viene a.svo1ta zione ,d e lla 1Uilza Jlotril essere eseguita con ad assumere una parte premine11te nella patogesollievo dei pazienti in c:asi rel~ tivamente pr~coci. nesi de ll'a . J>. , accanto a un certo grado di insuf..Ancl1e in casi n o11 1nol to i1rogrediti, la differenficienza costituzionale del midollo osseo, è infirzjazione e la diagnosi <.l i ql1esta fol'ma cli splenon1a la dai r i$ttltati della splenectomia, attraverso megalia è spes~o vo.ssibi le . i quali .sempre più si afferma l'importanza che 4 . .d:nemia vern iciosrt cri ptogcnctica . Per spetta nel de tern1inismo di questo s tato a nemico qua nto il t umor ~vle11i co .non e:o:::;tit11isca generala ll'alterazione funzionale degli organi emàtopoien1ente un sintomo rile,·ante 11el quadro morboso, tici e alla reazione e ritropoietica e leucopoietica l'anemia <1i Biel'mer -Ehrlich è di-çenuta in questo atipica e n1orbosa che ne consegue. ultimo cleceru1io can1p o di ardimenti e di inter5. Hpleno niegalia pse1tdol euoernioa vnfa·n tu1n. Yenti chirurgici, t r a cui tiene il primo posto la (tipo CARDARELLI, c. J AKSCH .• L UZET. - I tentatiyi splenectomia, pl'eco11izza ta l)l'essocllè contemporacompiuti da '\'arie pal'ti d1 ricondurre questa ben nf\amente i1el 1913 da H . Eppingel' e da A . v. Dedefinita sindrome clinico.ematologica propria della castello. primissima j11fanzia a un detern1ina to specifico O:J:gi si c:011t:1110 a c:entinaia (oltre 200) i casi di a. fattore causale, a lla i·ucl1itide cioè - megalosplel' · operati di splenectomia . L a morta lità post-operania raoliit ·i oa (Aschenheim) - o ad un vizio di toria, doYuta per lo più a fenomeni di collasso e . a lime11tazio11e (Czerny e la sua scuola) rappresen di es<ìllrimento, più di l't1(1o a emorragie o a comtc'lto essen zia lmente da lln eéce.~so di grassi (anep licazioni di varia indole (pnet1mo11ite, ecc.), asn1ia alime11tal'e), nou avendo trovato larghi consai yaria nelle diverse s tatistiche, è vnlutata glosensi, la forma n1.orbosa in questione continua ad balmente a l 16,8 %. essere con 3idè!.':t ta come u na ' 'arietà biologica .\ll'opera zione segue nei sopraYissuti un mi(Naegeli) òi anemia secondaria a vari momenti glioramento più o meno spiccato con una certa etiologici 110ti (sifilide congenita . altre infezioni, frequenza, che può C'1lcolarsi a ttorno a l 70 % rachitide , •listurbi gastro-enteriÌ.:- i, ecc.) e in parte dei casi. fo1.,se sconosciuti. Il miglioramento si t1·adu ~e in special modo nelE le pecu liarità en1àtologiche di questo tipo cli l'aumento del benessere, clelle forze e d~lle condianemia - che si accompagna ad t1n'aumentata dizioni gene rali dei pazienti, in minor grado, di sostruzione globulare ùimostra ta dalla scuola di Ozerny (Kle insch midt, Glanzmann) - sono messi lito, nell'aumento più o meno sollecito, più o meno cospicuo dell'en1ometria e dei globuli rossi, precesul co11to dn t1n lato della specia le reattività deduto a bitualmente d::t u11n ti nica crisi di sangue. gli organi e matopoietici infa ntili e dall'altro di un ..t.\..nche in pieuo pe1ioc10 ~li remissione, e quasi certo grado di deficienza f11nzionale di questi orsempre ricorro cibile il tipo pe r11icioso <lella rigegani, ù'origine costituziona le o condizionale . Oosi nerazione sanguigna, con l)Oche eccezieni, cli cui intesa l' etio-pa togene~i della ~intlrome in discorso; ql1alcu.&'1 dubbia (anemia en1olitica costituzionail tumor di rr1ilza non sembra el1e l'espressione di le?) . In queste ren1issioni frequenti, ma generaluna reazione splenica, eritrolitica , eritropoietica e mente incomp lete e transito1ie, è tutto il bilancio leucopoietica, e come tale la st1a ablazione cr.u enta attivo ,della splenec:t omia n el morbo di Riermer. non pa re giustificata . I miglioramen ti otten11ti in a lcuni casi - voco Queste remilssionj dl1rano infatti iD; media da colla splenectomia., non 3-6 me&i (Giffln e S7ilapl\'.a) e Ja sopraviven za non. lJiù di u na ve ntina se1nbrano essere così imm~diati e decisivi da gi11oltrepassa nella m aggioranza dei casi 1-2 anni. stifica re lln radicale Jnutame11to nella suespostn Ciò costituisce o quasi faJlimento della 1splenecto. concezione patogenetica di questa forma morbosa. mia terapeutica ne ll'a. p . come del resto di tanti la cui evoluzione è del resto così varia da caso a ltri sisten1i curatiYi d 'ordine medico o chirurgico a caso, e quindi da fare assur~ere la splenectomia preconizzati e a ttuati fin qui. Per quanto la mora metodo orflinario di cura. Questa può essere talità post-operatoria, secondo le r ecenti osservat uttavia co11sigliata là dove il momento etiologico zioni di I. W?. Mayo, possa essere ridotta n otevolè oscuro e non rin1ovibile e le comuni cur e meme11te, ~ottoponenclo ~li ammalati prima e dopo la diche e igienico-dietetiche risu ltano insufficienti. operazione alla trasf11sione sanguigna, Ja spleNon è impro'babile he in alcuni casi il ristabilir~i nectomia non può rappresentare un metodo di cura lli t1n certo gr ado di equilibrio emolitopoietico in se~ dell'a . . p. e potrà nl n1assimo essere riservata a guito a ll'a bla zione della mil.r.n. (attenuazione de l qua lche caso non molto progr edito e a evoluzione pr ocesso emodistruttore, modificazioni dell'attività sqni ~ita111ente ero11ica , cl1e si mostri ribelJe alle n1idollare) possa fayorire il processo di guarigio11e cong{1ete cttre ine dif'he. Xon è ancor<l concorrle1nen te stabilito se il temSllontanea . 6. Polio,i temia me9alo.spl ..> !1 ica (po liglobulia pr ipor aneo mig liora n1ent o cl1e segue all'ablazione delmitiva, eritre mia, m. di V a.q u ez) . - Attraverso la n1ilza si:i <lo\11to soltanto a l temporaneo attele ricer che ematologiche e a i r eperti di autopsia. n11arsi e rnllontar . i della distruzione globulare o che hanno me sso in luce la tra:·formazione del mise e in Quanto Yi concor rano a ltri fattori, quali dollo g:ia llo nelle ossa lu n rhe in 1J1idollo r osso l «·salta?;lo11e eò' il m iglioramento àell'::tttiYità erifunzionante, il momento fonda mentale della politro- e in gPB<.' l'(' e111a topoietica, inyoca te con vario 1 -

I

1


[AKNO XXXI, FASC. 46]

I

1497

SEZIONE PRATICA

globulia ·primitiva è ormai ravvisato concorde111ente nell'aument0 dell'attività e del territorio <lell'el'itropoiesi, eventualmente associato, secondo qt1alche autore (H. EpJ)inge r), a t1n certo grado di ipof11nzione (eritl'olitica) d elJa milza. (Juanto all'origine dell':tamento dell'attività e del territorio dell'eritropoiesi, l'interpretazione più n1oderna e i1iù soddisfacente (riirschfeld, Eppinger, Nn egel, ecc.) è in reatlà quella che considera l'iperglobt1lia lìermanente come l'espressio11e di un disturbo del complesso mec12anismo regola t-Ore della di•strt1zioue e neoformazione dei glob11li ros'3i, con · !)l'evalenza della neoformazione, come un disorcline cioè dell'equilibrio emolitopoietico, condizionato forse a sua Yolht da un disordine co8tituziona le (osservazioni recenti di casi fau1iliari ed ' er editari), della correlazione ormonica, tra organi emo11oietici e slBt0n1a endocri11n. Che a11che un'alte l'ar,ione funzionale della milza, e\~e11tnalmente subordinata all'alterazione funzionale di a lcuni organi a secrezione interna, concorra a mantenere lo squilibrio emolitopoietico che ~em'bra alla b..'=tse clella 111. di \ Taqne7', e reso ptobabile dall'occorrenza .cli policite1nie secondarie a cle~rminate lesioni spleniche, ~peci e a Jln tubercolor-:i spleniCèl, e ùa m olteplici osse-rvazio11i di poliglobulia consect1ti,·a a ll 'ablazione della milza per v~1rie lesioni, ~nche .~e1nplice1n!~nte tra11matiche di quest'organo. I pochi cnsi cli m. Vaquez trattati fin'ora colla SJJlenectomia, con rbsultati contradditori, nulli secondo .alc11ni, favor~voli secondo altri (Lambert e Dela't1noy, J. W. l\1ayo), non s i presta.no a diri1nE>re la questio11e se guiYi sia i11 giuoco t1na ipofunzione spleni~'l (e del sistema splenico), con difetto della nor1nale azione inibitrice della milza , sull'attività f'ritro1)oietica (Hischfeld, Weinert) o un'iperfunzione ,R. L. Payne, ecc.) nel senRo di un'esagerazione della fisiologica a7iione stimolante 1st1lla attività eritropoietica, an1messa da Krumbhaar e 4=1a H. Ep1)inger. L'occorrenza di policitemie seconda rie a lla splenectomia sembrà consigliare ì'aste11sione dal trattamento cruento della m. di Vaquez. 7. Ittero emolit·ico costitit.z·ionale. - :EJ a colpo sicuro - con1e hn c11~tto J. V\7. J\1ayo - il trionfo della splenectomia. Dopo le osservaziosni di Banti (splenomegalia en1-0litica, 1911) e di Micheli (primo caso di riconoscit1to ittero emolitico operato 00n s11ccesso, 1911) •sono ormai circa 200 casi di ittero emolitico costituzionale trattati coll'ablazione della milzn. E da tutti gli autori che hanno potuto seguire c101Jo l'interyento un certo numero di pa' zienti } rist1ltati sono dichiarati eccellenti e spesr-:;o meravigliosi. Gli effetti dell'intervento, desunti a nche da 5 O!=;se·r vazioni personali, si traducono nella scomparsa più o meno rapida, da qualche giorno . a qualche settimana, dell'ittero - ct1i corrisponde la scompR:risn c1ell'urobilin11ria, l a riduzione a cifre , normali del bilin-0ge110 fecal ·=} (Micbeli, Satta, H . Eppinger, Goldschmidt, Pepper e Pearce) e della bilirubina del sangue - 11ella guarigione abitualroe11te pro11ta dell'a nemia con miglioramento spes-

so notevole del quadro morfologico dei globuli ' rossi (riduzione della microcit9si, riduzione fino a cifre normali degli eritrociti a reazione granulofilamentosa), nel sollecito rifiorire delle forze e · delle conclizioni generali. 11 successo è a bitualmente durevole. Sono oru1t:t.i nun1erosi i C':.l si con gua1·igione clinica J)erfetta seguìti da anni, da oltre 13 anni {l\1icl1eli) e l)er.fino da 27 anni (caso ·d i Dawson, diagnosi retrospettiva), di fronte ai quali i casi di recidiva o d'insucces3o costituiscono un'eccezione tanto più trascurabile in quanto molti di que·sti non appartengono certo al qÙadro dell'ittero emolitico costituzionale (casi di anemia emolitica cript-Ogenetica probabil111ente infettii;-~1 cli a. perniciosa) o sono ricondncibili a com11licazioni colangi.tJcbe. Una più minuta indagine c1ei casi operati dimostra non cli r ado la persistenza o la ricomparsa a più o meno ll1nga distanza dall'atto operativo di alcu11e stigmate biologiche ·d i q11est'entità morbosa, compatibili con uno sta'to perfetto di salnte e cli attività. : <liminuzione della resistenza globulare; lieve aumento della bilirubina del siero cli sangne, nella enorme n1aggioranza dei casi senza tracce d'ittero éutaneo o sclerale; lieve a nisocitosi con microcitosi; talora lie,Te a n111ento del ricambi.o emop:lobinico, ecc. Il che sign1fica che la guarigione non è compJeta .n el 1senso biologico della parola, mentre è ordinariamente tale in senso clinico. · Il processo morboso che sta alla base dell'ittero en1olitico non è totalmente sco·m paTso, ma è diYenta to latente; quella che è scomparsa · è la malr. ttia. Ed è ciò cl1e importa e ch e giustifica senz'a ltro l'ir1te1..ve11to chirurgico, J1on già nelle innumerevoli fol'me in ct1i è più questione cì_i 11n'anomalia costituziona le che di un vero stato morboso., ma in tutti i ca.si in c11i uno stato c1urevole di anemia più o Jneno profonda e incompatibile colla normale attiYità della yita e in quelli in cui il decor so sq_11isitamente cronico è i11terrotto a -vari in1.. terva1li da cris l cli deglobulizza.zione, pii1 o meno intense, talora minacciose. L' intervento chirurgico è tanto l)iù raccoma11r1<1 bile jn q11a nto restano ~enza effetto dt1rat11ro in questi casi g• altri mezzi di cura (l'irradiazione (lella milza coi raggi X e il così detto blocco dell'app·a rato reticoloendotelia le compresi) e la mortalità ope1·a tori{!. è, in ragione dell'integrità c1el fegato e della giovane etn dei pazienti, minima - globalmente non oltre il 3 % - e può t"lssere <lncora r idotta se non si opern. 111 periodo <li . crisi o quando l'em ometria e il ·numero dei globuli roosi sono ancora al di sotto di 30 e rispettivamente di 1.500.000 1

1

2.000.000.

Volend·o ora considerare brevemente i riflessj esercitanti dagli esiti clell~ splenecto1nia sulla fìsiopatoJogia dell'ittero emolitico, si può dire che essi 11anno indubbiamente valorizzato l'antica teoria splenica di Minko\vski, di Gilbert, ecc. (Banti, l\1icheli, Eppinger, J\lie11lengracht, ecc.). La teoria splenica o splenogena deve ogg·i tener conto non solo dei rist1ltati recenti e lontani dell'interYento

I


IL POLICLINICO

<:hi1·urgico, ma ihquadrarsi nella nozione ormai ben stabilita che la forma morbosa in discorso è legata a un'anomalia congenita, ereditaria , trasmissibile come qualità dominante dall'uno o l'altro dei ge11itori ai figli dei 2 sessi. Secondo ìVleulen- . gracht, è che nel fattore ereditario; non modificabile naturalmente dalla splenectomia (GrafHatteseo), si riassunte essenzialmente la sua etiologia. Anche le forme im1)rop 1·iamente· dette acquisite, meglio sporadiche o isolate d ·ittero eruolitico primitivo, sono il prodotto di un'anomalia costituzionale trasmissibile ai discendenti; risultano cioè da una ·n iuta.zione (Naeg·eli, .Jieulengracht) o, più :-;pesso, non sono sporacli<.:h~ che in apparenza in quanto nei familiari la cliatesi emol·itica è cli11.icamente latente (~licheli) e non può essere svelata che da sottili indagini biologiche. Consideriamo quindi l 'ittero emolitico primitivo come l'espressione di l111'anomalia funzionale 'di origine costituzionale dei ,·ari organi che costituiscono il sistema èmoli'topoietico - milza, fegato, midollo osseo, linfogl1ian<..lole - di un diso,r dine cioè dell'equilibrio emolito-poietico, in cui il fe11omeno di gra11 luuga prevalente è l'eccesso di distruzione globulare, Jeg·ato a ~U<1 volta all'aumento primitivo della normale funzione eritrolitica della milza e del siste1na s1Jlenico. La primitività dell'iperfunzione emocate.retica della. milza e del sistema splenico non esclude che essa possa essere eventualmente subordinata a un dtsturbo delle correlazioni ormoniche . fra organi emolitopoietici e sistema endocrino; esprime solwnto ch'essa è in gran parte indipendente dalla resistenza osmotica e in genere da alter azioni costitur,tonali dei globuli rossi. Se non fosse ,c osi, gli effetti delh1 ~11le11ecto111ia non sarebbero, come sono di 1sol~to, dl1revoli, petchè l'iperattività emolitica della milza e del sistema splenico secondaria n clifetti tli fo11uitzio11e o ad alter<1zioni emotossiche degli eritrociti - e solo QPesta, non la iperattivitit primitiva - è in breve tempo dopo In. splenf\ctomia assunta dall'iperplasia vicariante di altri organi e tessuti c1ell'appa rato reticolo enclotelia le (anemia IJer nic ios~, ecc.). I..i0 svilUl}IJO individualmente va ria bile rispetto a lla i11ilza del le gl1iandole e111olinfa ticl1e e delle 111ilze 1succenturiate, la 1.·ui i11tonazione morbosa corrispondente a quella della milza e la cui im11or~'1nza furono esplicitamente segnalate fin dal 1911 (~1icheli), spiega i r isultati quantitativamente alquanto Yariabili della splenectonJia nell'ittero e1nolitico. . Porpora idiop11tica cos tituzion ale (ì\lala ttia <li "'7erll1of-Glanz1na1111). Designamo co11 questo non1e una forn1a morbosa che attraverso le o servazioni e le ricerche dell'ultimo ventennio, ct1n sono legati in l)rincipal modo i nomi di Marfa n. di Hayem. di Glanzmann, di E. Frank, di I). Kaznelson, rli E. 1-.. Weil. ba acquistato una el1iara individualità J1ell'ambito delle cosidette diate~ì emorr~1giche e cl1e è designata con vari nomi, ~ lcuni dei quali in1plica no :111 concetto pa togenico 'c1iscntibile: n1alnttia di ~rcrlh-0f, t1·on1bopenia lsse11-:iale (Franl\:), t ro1n bo-a sten la ereditaria

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

(Glanzn1a nu), porpora tro11t boliticri (Kaznel~on;, enLogen,ici (Weil), pseudoe·1 nofilia ("N. Iagic). È definita da caratteri clinici e <..li decorso (emorragie cutanee e mucose, per lo l)iù epistassi e metrorragia più o meno g1·avi, talora gravissime, decorso cronico con inizio clèlle manifestazioni che ri~ale spesso a ll'infanzia o a lla adolescenza, contint10 o, gene1:a ln1ente, ad nc:ce ..si ric.1Qrre11.ti), da peculiari note ematologiche e biologiche (anemia di ti110 seconclario, teIDJ)O di coagulazione in limiti vicini alla 11orm~l, temvo di emorragia prolungato, assenza di retra%io11e clel coagulo, diminuzio11e della resistenza ,·a.sale, pia8trinopenia d ·alto grado J, ·d alla inanca.nza di fattori etiologici riconoscibili e da lla non infrequente esistenzR (li manifestazioni en1orragiche familiari, tal•J:·a evidenti, talora clinicamente latenti (diatesi emorragica) e non sYela te che lialle indagini biologiche (Glanzmanu, Kromeke), dalla sua fondamentale dipende11za quincli da c.1n fattore flndogeno, co.stituzionale, ereditario. Anche in questa fl)rma iuo1·bosa, in cui il tun1ore ·splenico costituisce 1111 r eperto tutt'altro che costante, la sple11ectomia (inaugurat:'l da P. KaznelsoJ1 nel 1916) si è mostrata capace d'intluenzare 1n 1nod·o inspe1'ato la sintomatologia clinica, talvolta minacciosa. Su oltre 40 ca.si di porpora idiopatica, acct1ratamente analizzati per mio c-0nsiglio da P. ~lino, l'i11tervento chir11rgico (generalmente Sl)lenectomia, in 2 casi legatura .1e11·arteria splenica), ha condotto nella grandissima maggioranza dei sopraYissuti - la mortalitit operatoria è assai scar&1 - alla immediata e 1lt1ratura .s comparsa dei fe110meni morbosi, alla ~l1arigione clinica cioè. se 11011 alla gl1 ~1 rigione biolog·ica, esse11do genera lmenle i·iconoscibili a più o meno lunga distanza dalroperazione, èome ne11·itte-:·o emolitico. alcu11e stigmate clella tliatesi emorragica, specie la diminuzione delle piastri11e, che persiste o più svesso rico111pare clo110 t1n . aun1ento J)iù o iuen-0 noteYole, e l 'irretra ttilità del coag11lo. l>oichè i11 questa forn1n cli dia tesi en101·1·agica l'irraclii:l 7.ior1e del In milza coi raggi X è senza effetto e l'esperienza ha din1ostra to l·istantanea cessa7.ione delle e1norragie i11 seguito .n Ila ablazione della n1ilza e qnincli la ins u ssi~tenza del pericolo (li ('111orragie post-onera torie, la splenectomia può essere consiglia ta in quei casi di vera JJorpora idiovatica costituziorlale (1) nei quali la· diate'3i emnrragica si trad11ce in manifestazioni cli una certa gravità e dura tn. ripete11tisi a n·o n lunghi intervalli di tempo. nPi casi cioè in cui essa costituisce veramente 1111a nwh1ttia, incompatibile colla no·r male attività e no11 ·St1scettibile di essere influenzata dai con1uni metodi di cura. I successi clella ~1>le11ecto..:i1in hanno ricondotto la n1ilza al centro della vatogBnesi della m. di Wel'lhof-Gln11z 1nann, 11atogenesi imper11iatn t>S~('ll­ zialmente sul fenon1 eno I>instrinopenia, che snreibbe soste.Liuto o da un':l~ione inibitrice drlla mi lza ~u lla funzione piastrinopoietica dei megncarioci ti (lel midollo osseo (E. Frank) o da 11 'e.&'1 geIn alt.re sindrom i ernorragichP anche piastrino-peniche, la splenectomia ri esce in utile. (1)


,

[,\NNO

XXXI,

FASC.

46]

SEZIONE PRATICA

rRzione della normale funzione piastrinolitica di .quest'organo e del sistema ·splenico (P. Kaznelson). In l'~..altà la patogenesi, tuttora oscura, delJa forma in qu-esti.Jne è forse assai più complessa e l'influenza della. ·splenee;tomia :_ come della lega tura dell'arteria ~lenica - va forse ricercata, -Oltre che in moditic~zioni dirette o indil'ette della I>iastrinopoiesi (più probabilmente diminuzione dell'abnor1ne piastri11olisi) in modificazioni funzio11ali dei piccoli vasi e dei capillari il cui meccanismo non pt1ò essere per intanto che puramente i1)()tetico. GRA~LO~fATOSI SPLENICHE ISO LATE. Splenopatie sostenute da un pr~sso infia mn1atorio a tipo gtanulomatoso, a deeorso generalmente cronico, sPnza te11de~a a lla diffusione si·s tema tica. 1. 1"iplencYJ'ne1alia t.uberoolare isolata. - La sple11omegalia tub. isolata o relatìvamente isolata continua nd essere una r>rec1sa indicazio11e di splenectomia.. Controindicazioni: .alto grado di deperimento; .a.derenze estese e tenaci e forse associazione di poliglobulia perma 11ent~, che n·o n riteniamo f<>rtuita, ma l'espressione di un disturbo di correlazione ft1nzionale fra milza e attività eritropoietica de l n1idollo osseo. 2. ~':vlenogranulorna siclerotico (Gnmna) . - La net~'l limitazione a lla milza delle caratteristiche lesioni a tipo produttivo illustrate da Gamna in questc'l forma di splenornegalia, isto-patologican1ente distinta da tutte le altre, costituisee una ~Vi(lente indi~azione di ope1·~ bili tà per l'avvenire, qnnntlo possa essere riconosciuta clinicamente. RPLENO!\fEC'rA LI>~ CRONI CHE I NFETTI'\t'"E. - Espressioni <li reazioni spleniche di va rio tipo da localiz?.:a~ione i1ella milza ghianclola lind:atica della. corrente sanguigna - cli agenti infettivi diversi. 1. Spl~·n..rJnzegalia ·nalaric((,. _ Valgono nei riguardi dell'operabilità della splenomegalia malarica cronica le prt1de11ti indicazioni formulate da tanti chirurgi spècie ita liani - da Tricomi a Re1nc-dei, cla R eme<li a Cignozzi, Putzu e Fichera <;ontro le esagerazioni di Jonnesco e di alcuni suoi seguaci. 2. >Splenomegalia da leishmania (Ka la-.A7AI.r). --· r.. a splen~ctomia riesce ~nutile in ragione della diffusione oltre la mil:r.a dell'agente parassitnrio e tanto più deve esseì·e bandita oggi dopo la dimostr.azione venuta (ta Di Cristina e Caronia d ella Clinica di J en1ua fle11·azione curativa spe<!ifìca dei prepara ti antimoniali. 3. Spìenamegalia, rla endocardite lenta. - Pre<!Onizzata da Mlinzer nel 1920, in casi non molto progrediti, nell'jntento di rimuovere un importante focolaio d'infezione, la splenectomia non è raccomandabile in linea teorica perchè la principale sorgente d'infezione lla cui procede la sepsi cronica è rappresentata da vegetazioni endocardiche. I pochi casi in cui n1 eseguitc'l (Miinzer, Marin, Vogel, Ka znelson) ~mbrano ribadire, in linea di fatto, questo criterio astensionista. 4. Splenomegalia sifii·i tica. - La cura cruenta è raccomandata e attuata dalla Scuola di Rochester (Giffin, Balfour, Mayo) nelle splenomegalie 1

sifilitiche refrattarie ad og.n ì tru.tt:amento s1;ecifico, nllo scopo di sopprimere 11n nido impol'ta nte di spirochete. E, limitatamente a questi casi, relativamenté rari, in cui falliscono le cure specifiche - che sono spesso efficaci, specie le arseaobenzolicbe, anche quando jl tumor <li milza è accompagnato da manifestazioni conclamate di cirrosi epatica - la splenectomia ci sembra giustificata, anche in ragione dei successi opern.tor:i raccolti da lle splenomegalie sifilitiche con o sema lesioni epatiche sotto le spoglie del m. di Banti. C IRROSI SPLE~OMEGALICH!l:. Si possono disting uere in questo gruppo eterogen~ alcune forme più o Ibeno nettamente inclividua lizzate. 1. Malattia d,i Banti. - Affezione rara, anche nei nostri paesi, se intesa non come una sindrome clinico-anatomica, come abitualmente a vviene fuori d'Italia, ma nei limiti precisa ti da Banti. Data la ·aifficolth di separa re clinicamente, e in parte anche anatomo-patologicamente, la malattia di Banti da a ltre plenopi1tie pseudo-bantiche, da lle sifilitiche sopratutto (cfr. Micheli, 1913), e la varia delimitazione, a seconrlo degli autori, del concetto di morbus Banti, le \recchie, come anche le l'ecenti statistiche di origine americana, riferentisi agli esiti della splenectomia lH'll'a. splenica e nel m. q i Banti, involg1no proceHsi morbosi diversi. Tenendo conto sopratutto delle { sservazioni illustrate da Banti, da Bozzolo e ln genere dagli autori italia ni, informa t e a criteri più restrittivi e qt1indi in parte almeno riconciliabili alla vera m. di Banti, l 'indicazione dell'ope-r:'abilità nel 10 e 2o stadio rtsulta netta ed evidente. Nel 3° stadio, la splea~ct-0mia importa tuttora, per varie ragioni, gravi I>Bricoli, per quanto riuscita in qualche caso felicemente e con risultati lontani favorevoli specie ~ associati all'omentopessia (~I.1a11$ini, .Jaffè, eec., ultimamente a A. .J. Challier) . · 2. O lrro.si ipertrofica d i H anot. - Cil'coscritta nei limiti del quadro clinico e isto-patologico tracciato da Hanot, limiti accettati e precisati da Kretz e da Fabri·s, questa forma di epatite è rara. In un caso tipico della n1ia Clinica, illustrato da Satta, la splenectomia felicemente riuscita non hn modificato per nulla il quadro morboso. Non ' pare dunque inclica ta 11ella vera f-0rn1a di Hanot. 3. O'irrosi 'ipertrofiche splen,u1negaliohe. Gruppo eterogeneo di cir1'osi iì>el'trofiche tipo Laennec, generalmente splenomeg·1liche di varia origine : da ittero infettivo o ùa at1·ofia subacuta del fegato; da infezioni croniche o ricorrenti delle vie biliari (Naunyn, Bittorf, Umber), da• sitilide, d.a al::!oolismo, da causa t non cìctermi.nata. Il tipo delìneato da H . Epping·er sotto il nome di cirrosi ipertrofica del fega'.:o, nelle i:n1e due varietà 00n ittero e senza ittero, non possiede note speciali cliniche, isto-patologiche, ?iologicbe (cfr. Micheli, 1924) che volgano a conferirgli t1na distinta individualità. Sopratutto è contestabile la natura parzialmente splenoemoli tica dell ittero (confronta Pietra, 192,1 ). Comunque le osservazioni di Eppinger sono in-

e

1

1

'

.


• •

1500

IL POLICLINICO

tcressanti in quanto dimostrano ('he la splenectomia non pl1ò es~r~ seguita in questi casi da effetti favorevoli; diminuzione o scÒmparsa dell'ittero più o .Ilfer10 durevole, miglioramento del~a crasi snnguigna, delle forze, ùelle condizioni generali, arresto (?) del procesoo cirrotico. La storia della splenect<>'nia nel morbo di Banti (e quindi in cirrosi splenomegaliche di varia ori, gine) aveva già dimostrato la stessa cosa. Il miglioramento è Ja risultante di yari fatt:ori, che 1Sono analizzati nella rela~io11e. SPLENO).{EGALIE DA STASI CRONI. CA. Sono da prendere in ('onsiderazione le due seguenti forme, spesso considerate clinica.lnente come m. di Banti. 1. Splenoni3g1i,lia .• pleno-trombosica. - In questa forma di splenomegalia, in cui l'endofiebite splenica con trombosi primitiva., in rapporto a fattori causali e molteplici, non esclusa la lue (Simmons, Orth, ecc.), la splenectomia difficile ~ laboriosa pe.r lo sviluppo delle vene spleniche e delle vene gastriche brevi, importa non lievi pericoli (Cauchois, Eppinger). · Può essere tentata quando la vita del paziente sia minacciata da ripetttte emorragie gastriche ( Eppinger) . "' È controindicata quando il processo endofiebito si è esteso alla porta, malgrado qualche successo (Tansini e Morone) ottenuto anche in queste condizione colla splenectomia associata all'omentopessia. . 2. Splenom.egalia da stenosi delle vene sovra-

Due nostre osservazioni, che saranno illustrate da Bastai, di obliterazione congenita delle vene :sovraepatiche, l'una ,Jelle quali riproducente nel suo cronicissi1no i.lecorso le varie fasi del m. di Banti, <limostrano che vd un 1p rocesso di stenosi delle sovraepatiehe, cung<nito (aplasia) o sviluppa osi nel cou~o della vit~ fetale, sono riconducibili i cosidetti casi tipo Raumgarten con persistenza della vena ombelicale. Là splenectomia non è indicata. epatiolie. -

Ore 15. -

Presidenza

~en.

B. RossI.

Relazione del prof. L. CAPPELLI Oonclus·i oni.

Da tutto il complesso si può dedurre che il chirurgo è chiamato ·sempre più di frequente a cooperare col medico e a dividere con questo la responsabilità del giudizio prognostico e terapeutico (Donati). Anemia aplastica. Nessun risveglio di attività midollare colla splenectomia. Ittero emoZitioo, ecc. - Circa l 'indicazione ope~ rativa, bisogna tEne1' conto che t:~sjstono : 1) casi lievi in cui la sindrome morbosa può rimanere attenuata e benigna per tutta la vita . _I colpiti sono più degli itterici che dei malati (Cbauffard). In queste forme, l'inclicazione della splenectomia o non esiste o vie1te considerata come relativa e di elezione; l'intervento r relativamente inn-0cuo e di efficacia 'lUasi ~empre costante; 2) casi gravi, in cui la splenectomia ba una lndicnzi.one· assoluta, specia hncnte quando le crisi

[ANNO

XXXI,

FASC ..

46]

di d1st1,.1zione globulare sono accentuate e frequenti e quando l'anemia è intensa. La indicazione è l)Ure assoluta nei casi contrassegnati da crisi di deglobnlizzazione, sia llUre meno frequente, '}Jerchè, come jnseg~ l'es1>erienza. clinica, non è possibile 1lrevedere una crisi più grave con esito anche mortale. Come risultato della splenectomia, nelle vere • forma costituzionali, si ha una guarigione clinica, anche nei casi a sintomatologia lu più imponente, meno qualche rarissima eccezione. Gli atti operativi dimostrano che: la com1>0~lzione del sangue, nei casi di anemia più o meno grave, migli·o ra o raggiunge la norma o quasi ; il senso di debolezza o di facile stanchezza per occupazioni anche lievi, migliora o cessa totalmente; potrà persistere qualche lieve segno di d eglobalizzazione, la resiste11za globulare potrà rimane!'e più o meno ò'i minuita; ma per quanto la guarigione non sia completa nel &"enso biologico, sta il fatto che essa in generale clinicamente si stabilisce; per modo che gli operati si comportano c~me dei sani e riacquistano la loro capacità lavorativa. . Trombope·n ia. Concetti Jnodernj ·s ulla r>atogenesi delle (tiatesi emorragic11e; se il meccanismo d'azione della splenectomia sia legato al r1sveglio dell'attivit.à. del midollo oppure al cessare. della trombocitolisi, dovuto alla rimozione dell'organp eventualmente 1Jistruttore delle piastrine. 'L a menorragia da trombopenia nelle pubertà rientra nel quadr-0 generale della trombopenia essenziale? Dati çlifferenziali tra la emofilia vera e . la trombopenia. Disan1ina degli esiti operatori. Splenectomia associata alla transfusione,, sanguigna. Circa i risultati della splenectomia, molti fanno rileva.re che gli esiti operatori sono ancora recenti per poterne trarre un sicuro elemento di giudizio. Si obbietta pure che la 1sple~ectomia determina un rapido awnento di ~ piastrine nel sangue, ma che l'aumento non è duraturo, per l 'azione vicariante del fegato e delle ghiandole linfa tiche retroperi tolteali; per modo che la J)iastrinosi postoperativa non insorgerebbe per il fatto della ablazione della milza, ma per il disquilibrio che interverrebbe in u11 sistema intimamente coordìnato, disquilibrio non perfetta.mente compensato' in primo te1npo da funzioni vicarianti. In ugni modo è cerro che esistono esiti felici . di <'asi operati da tempo abbnstanza lontano ed è anche certo che gli interventi riguardano ammalati gravi in ct1i l'atto operativo,, rappresenta la ~ola risorsa terape11tica efficace. La esperienza insegùa pure l·l1e l'operazione in queste forme non sembra gra1~e; per modo che esiste una vera indicazione di cura chirurgica, che deve essere praticata quando !";i tratti di salvare una vita umana, sia pure temJ.JOl'aneamente. Anemia perniciosa. - Non esiste accol'do sull'etiopatogenesi; dalla rassegna degli esiti operatori,, si rileva che il risultato si risolve in guarigione; ma in miglioramento nella composizione normale del sangue; seeondo alcuni AA., il decorso ~linico degli splenectomizzati non sarebbe diverso da quello che presentano ~li nm1ualR ti, tratta ti con <·nre i11•

1

1


\

(ANNO

XXXI, FASC. 46]

15.01

SEZIONE PRATICA

tt-rne; seeondo altri, il risultato dell'intervento sarebbe St1bordinato alla patogenesi dell'affezione (determinazione dell'emolisi per opera principale della milza; iperemolisi d ·origine splenica) ; differenze di risultati esisterebbero . . nelle splenectomie })er anemia perniciosa (Biermer) e in qu'èlle per a11emia del tipo pernicioso. i~er la prognosi imm~diata e postoperativa, . avrebbe grande importanza l'accurata selezione degli infermi: a r1emia di grado non troppo elevato, tasso en1oglobinico non troppo ba sso ; segni della reazione midollal'e (globt1li rossi nt1cle.1~): controindicazione nelle forme a tendenza aplastica ; forme con grosso tumore di milza più favorevoli; trasfusione sang uigna pre- e postopera tiva. I risultati di versificano, nelle \'arie sta tisticl1e, secondo le vedute patogenetiche e i criteri di operabilità. Nella modalità. clinica a g·rosso tumore di milza, gli esiti sembrano più fort1ma ti. Non condivido l'opinione e.i ·oloro che vogliono associare alla splenectomia. la rimozione di presunti focolai infettivi (amigdale, :-1ppendice, colecisti, ecc.), perchè la ectomia vie11e eseguita in un periodo ip cui il processo infettivo avrebbe comJJiuta la sua evoluzione quando cioè non rimangono che i reliquati auatomict. in mezzo a tutta la controversia delle opinioni, non si potrebbe non tener conto quale possa essere la causa determinante di qualche buon ris11ltato e di una sopravvivenza, talvolta abbastanza ~unga , compatibile con la capacità lavorativa. Spe11,omegatie leucemiolie rriielogene. - Risultati cattivi presso la maggioranza degli opera tori. L'associazione delle radioterapia e della trasfusione 8anguignu alla cura chirurgica avrebbe forse modificato i risultati. Caso persona.le con esito favorevole, operato da circa un anno. M otùo di Banti e aneniia splen'ica. - La prognosi operatoria e postoperatoria 'è legata a vari fattori: grado dell'anemia; rapporti anatomici della milza cogli organi vicini; dia tesi emorragiche; alterazioni 'rasali (splenotrombosi); valore globulare; alterazioni funziona.li di alcuni organi come il fegato ed il rene, che inflttlscono .sulla disintossicazione dell'organismo dopo la splenectomia. Il tasso emoglobinico basso non costituisce una regola costante di co11troindicajf,ione <'perativa (Giordano). Cure chirurgiche conservatrici in <:asi in cui la splespenectomia è controindicata. Secondo la Scuola di Firenze, gli esiti sono nel 1° e 2'> periodo della malattia. Nel 3° perioclo Ja splenectomia associata alla omentopessia e alla tra1sfusione sang·uigna avrebbe migliorato i riSllltati. Anemia . . plenicci ·i rifantile fibroadenica. _ Ri, sultati contradditori e, p are, non duraturi. 1

1

1

Splenopatie olvn·ioa1rien t;e primitive con sindrome gastro in.testiriciZe 1·ap,lda'Yfiente mortale. - La sple-

1Jectomia, come <limostrano i ris11ltati, determinn. SI>esso g11arigioni clefinitive e in ogni modo fa scomparire temporaneamente le gastrorragie ·e ogni a ltro sintomo. I"a radioterapia e la curieterapia non hanno dato risultati declsivi. . Spleno1n Pr;nlia ·rriala.rioa. - . Le indicazioni della splenectomia si vanno attualmente restringendo e si J)ossono principalmente rid11rre a tre : grosso tu-

n1ore di milza causante disturbi di compressione o di stira:nento (stomaco, intestino, vena cava, mesenteriche, diafram1na con sintomi di a•sma e dispnea, ecc.) ; rotture spontanee patologich~ o traumatiche; ectopia specialmente con torsione del peduncolo. Splenoniegalia nel morbo (li Gaz"che·r . - La splenectomià dà risultati incoraggianti i11 questa ma• lattia non dominabile con cure 111ediche. Poco noti i risultati della radioterapia. SplenomagaUa n~lla tubercolosi p riniitiva della milza. - Divergenze di par~ri circa le indicazioni 1

e controindicazioni. 'L 'atto operativo adottato è la splenec~omia; meno casi di t enaci ed estese aderenze che richiesero interventi di ripiego. Risulta ti immediati relati \1:1m1~ate buoni. Splenomegal'l a sifilitica. - L'importanza dei risultati sta nel fatto che in ~.eguito alla splenectomia, l'anemia scompare rapidamente non solo ma l<l cura antiluetica si mostra prontamente efficace nel guarire l'infezione come verrebbe dimostrato dalle statistiche. Splen,oniegalie splenvtronibosiolie e piletro1nbosi-

Buon risultato nella forma splenotrombosica, definita come entità clin.ica (Tassini). O.isti non parassitarie d ella milza. - Splenecto_ n1ia in generale, che 11a dato risultati migliori in confronto della niarsup-iaZ'l .zza.z ione associata eventualmente alla resezione, più o ..aeuo grande della sacca cistica, e dell'esci3ione della sacca ci,s tica con; splenectomia parzia le (forse preferibile in .q uesto caso Ja splenectomia). I11 compenso la splenectomia 11a dato esiti buoni. 0Jze. -

Presidenza : sen. E.

.lVCARAGLIANO.

Di se u ssione delle 1·elaz·iani precedenti.

(Firenze). - Osserva che nelle spleno~ n1egalie tromboflebitiehe si possono disting-uere due periodi : il primo caratterizzato da · ai1emia e da splenomegalia a tipo fìbroadenico, il secondo da emorragia e ·s pecialmente da g·astrorragie intercorrellti cùe secondo l'oratore corrispondono a poussée tromboflebitiche profonde. Talora vi è febbre anche piuttosto a lta e persistente per mesi, aS<:ite coi caratteri di transudato. In tale forma è indicata la splenectomia e di notevole importanza è la diagnosi e l'intervento tenuto conto <lel decorso rapi• <lo e grave che detta splenomegalia tromboflebitica ordinariamente !.lSSLrme. . CESA BIANCHI (Milano). Si dicbiara in linea generale d'accordo con i rel!.ltori ritenendo controindicato l'intervento nelle splenomegalie da emopatia, consigliabile invece nell'ittero emolitico costituzionale e nella porpora trombopenica . .A. tale riguardo l'iporta un <:aso personale di ittero emolitico costituzionale •:olto favorevolmente in seguito a lla splenectomia, mentre osserva di non a vere esperienza propria per quanto si riferisce alla porpora trombopenica. :Nei ri~uardi dell'anemia perniciosa e del m. di Vaquez osser,ra come da~'1. l'entità delle <lue forme inorbose se può e\'entualmente esistere indicazione all'intervento nell'una forma, di nece3Sità debbor10 le 'tesse ragio1Ìi costituire controinùicazione Iler l'altra. In base ad osFRUGONI

1


1502

IL POLICLINICO

servazioni personali pit1 l1tili tisultati nel m. di Vaquez si pos!5ono avere dall'applicaz. della Roentgenterapia, mentre nell'anemia perniciosa soltanto le cure mediche possono u,·,~re qt1alche efficacia. Non è d'accordo con il Relat. prof. ìvlicheli circa la classifica'l.;iofle della linfogranulomatosi splenica tra le emopatie ·splenom•~galiche e !'itiene che detta forma sia piuttosto da compre11dere fra le splen omegalie infettive croniche. Per c1 uanto e<>ncerne la splenectomia nel m. ùi Ba,n ti ti1eva come non vi sia alcuna discussione .~ull'indicazione a ll'inter'1ento e riporta il risultato favorevole delle osservazioni personali. Circa le splenomegalie da endoflebite cronica osserva che esistono a lcuni casi nei quali Ja splenecto1nia può non avere risultato utile anche quando clinicamente la malattia appare esclu sivamente localizzata alla milza, giacchè può darsi che il procesoo endoflebltico (come in un caso che egli riporta) ~ia diffusa alla 'rena porta e complicato ad atrofia del fegato. BoNI I. (l\llilano). - Si sofferma in particolar modo sulla splenectomia <lel m. di Banti, osservando come se si hanno risultati favorevoli nel I e II stadio, questi siano il più delle volte sfavore,·oli nel II stadio. Riporta t1n caso personale nel quale la malattia era già al III stadio e che dalla splenectomia ebbe decorso t1lteriore buono. TANSINI (Pavia) . - Ricorda che fin dal 1901 egli operò con successo. un paziente di morbo d~ Banti al 30 stadio, associando alla splenectomia l'omentopessi. Questo modo di procedere è stato poi se' guìto da a ltri in Getmania, in Ingh~lterra e recentemente in Francia. Anche in 11no ·stadio cosi avanzato della malattia si sono ottenuti buoni risultati nel 40 % dei casi. Anche in un caso di splenomegalia da. malaria, con gravi alterazioni epatiche, Finkelstein di Baturn, ottenne uri successo associnndo le due operazioni. FoR~I (Bologna) . Sopra. tre casi di splenecto1n·i a. - Riferisce tre casi di splenectomia praticati nella. Clinica Chirurgica. di Bologna : per morbo di Gaucher, per splenomegalia infantile fibroadenica, per spleno1ncgalia da malaria. Due guarigioni e un esito infaus1:o (nel caso di splenomegalia infantile, jn cui ·~sistevano gravi lesioni epatiche) . CAVINA (Bologna) - Oisti parassitarie della milza. - Riferisce t1n r~tso di splenectomia per cisti di . echinococco della 1nilza. SILVEBTRINI (Perugia) . - Non è d'acc-0rdo con i Relatori circa la splenectomia nella malaria croriica. Egli ritiene che la splenectomia cronica malarica influenzi con meccani1smo, ,·ario la crasi sanguigna ed abbia ripercussioni varticolari sul fega1:o, onde egli è propenso seg·uendo il consiglio della scuola napolitana a d eseg11ire in tali casi la· "' plenectomia. Ciò nat11ralmente deve -essere subordìna to alla scarsa efficacia <.lelle c:t1re mediche ed alle condizioni generali dell'ammalato. OASTIGT,IO~I , Trieste). Riferisce alcuni casi di ~nlenectomia : 1 per ittero emolitico (la guarigione dnrn da 4 anni, pur persistendo alcune alterazioni della era.si sanguigna); 1 per morbo di Gaucher (guarigione); 1 per morbo di Banti al 2<> stadio 1

I

[ANNO XXXI,

FASC.

46]

(g·ua1·igione" datante da 12 anni); 1 per morbo di Danti al 3° stadio (con associazione di omentopessi). In questo ultimo caso il l)aziente m orì dopo un anno dall'interv-ento. SoLIERI (ForJì). - ria eseguito la splenectomia su due casi 'd i tnorbo d i 13anti. Ha osservato, dopo la splenectomia, un ralle11tamento del polso. Per ciò che ·riguarda i tumori di Jnilza da ma laria., si crede che l'indicazione operatoria sia data sopratt1tto dalle complicazioni. FORTUNATO (Napo1i) . - tJirca le indicazioni della splenectomia nell'ittero emolitico costituzionale osserva come detta forma morbosa ~ia una mala ttia generale onde non sufficlBntemente chiaro ap• pare jl criterio di togliere solo una· parte dell'apparato mesenchimale. Inoltre richiamando le varje eJ importanti fl1nzioni delle milza si dichiara non favorevole alla sple11ectomia nell'ittero emolitie<> costituzionale . CIOFFI (Napoli) . - Si con.ferma sui caratteri di alcune sple!iOIDi~galie malariche e sui risult:ati di esperienze 1)ersonali circa i ra·p porti dello stato immunitario con la splenectomia. Egli ha potuto constatare che sia togliendo la milza che l'epiploon non vengono per nulla modificR ti i poteri leucogeni dell'organismo, per i quali acquistano sufficiente ftmzione vicariale a ltre parti dell'organiismo is tesso. ARENA (Na.p(}li). -· Riporta le osservazioni fa Yo1evoli compiute jn nun1erosi casi di splenectomia esegt1ite sotto Je jndicazioni e la g11ìda del sen. Cardarelli nel morbo di Banti, nelle splenomegalie p1imitive ed anche 11elle spl€nomegali'e malariche quando vJ., ~ia motivo dj ritenere insufficiente la cura medica e probabile una seconda1·ia alterazione del fegato. Insiste sulla importanza di segni di insufficienza epatica quali controindicazione per la isplen~to­ mia. PACE (Napoli) . - Prend~ndo le mO'sse cla un'osservazione personale ùi un caso di notevolissima splenomégalia· di malaria cronica in ùna ragazza con segni di infantilismo e dal miglioramento dello stato di infantilis~no in .seg11ito alla splenectomia, richiama: l'atten~ione dei presenti sugli eventuali rapporti fra splenomegalia malarica nei bambini ed infantilismo. PASCALE (Napoli) . - Ha operato parecchi casi di SIJlenomegalia. Esegue la. splenectomia, q11ando intf'rventi più economici (enucleazione di tumori, resezioni) non sono possibili. È contrario alla splenectomia nell' anemia perniciosa, in quanto con la cura medica si ottengono periodi di sopravvivenza più lnnghi che con la cura chirurgica. Nel morbo di Banti ha ottenuto con la splenectomia ottimi risultati; non si deve però intervenire • troppo tardi. PIETRO (Torino). - Osserva .e<>me in alcuni casi di ittero emolitico costituzionale, la splenectomia mjgliora le condizioni generali, ma non modifica il contenuto di bilirubi1'la nel sangue. Pensa che ciò debba essere messo in rapporto con una persisten1


(l.LNNO

XXXI,

FASC.

46]

za o ripresa della ma la ttia ma piuttosto con uno stato di ins11rficienza del fegato. MICHELI (Torino). - Rispondendo ai vari oratori mentre ringrazia tlel co11tributo da ognuno portato, osserva come esista 11n ~LCCO-i'do completo nelle linee generali sulle indi~è1zio11i alla splenectomia. Insiste su quanto già ha tletto circa la splenectomia nell'anemia perniciosa per la quale .egli si dichiara poco propenso, osservando che probabjJ111ente quei casi riferiti come ane"nie J)erniciose t1til1uente influenzate dalla splenecto.:nia, a ltro non erano che casi di itter.o emolitico coatit11zionale. E' d'accordo col Pàscale circa la inopportunità della splenecto.m ia in quelle forme leucemiche con 11roduzione dei linfoni. Rispondendo al Cesa-Bianchi afferma. cl1e Egli ha classificato la linfogranuloma.tosi splenica fra le emopatie splenomegaliche perchè si tratta in essa di un affezione sistemica. Rileva jl pieno accordo sull'utilitil (1ella SJ?lenectomia. nel m. di Banti osservando però cl1e bisogna c:hia.ramènte intendersi su r1uanto si deye ritenete ni. di Banti e come le vere forme di m. di Banti diYentano sempre più rare. Pensa che nel III stadio la splenectomia .sia sempre pericolosa anche i.ntervene11do con le v:trie n1odificazioni r)rOJhlRtc e che occorre sem11re t:en~:.:e in gran conto le eventuali a lterazioni del fegato. Fa osservare come la ~ifilicle possa talvolta riproùurre il quadro rlinico <lella splenomegalia del m. cli Ba.::iti con &lte1·azioni nnatomo-patologiche quasi inde:itiche. Un criterio differe11ziale si vuò avere soltanto dall'esame ]stologico del fegato. Inoltre nei luetici talora la cu ra medica 11on J)01·ta modificazioni alla splenomegalia e può essere consigli-abile l'asportazione della milza nel sos]')etto dello sviluppo di una secondal'ia cil'rosi epatica. Circa le ·osser,ruzioni di Fol'ni e Ga stiglioni rileva l'interesse di esRe e rome nel m. di Ga ucher sia utile intervenire i11 primo tempo appena 'fatta .la diagnosi, non sempre fncile, 1na resa meno difcile del sussidio della pnntn ra della milza. E' cl'accordo col Frugoni sulla opportun]tà clell'in_ teryento nelle splenomegalie piletrombosiche osser,·ando le difficoltà diagnostiche e come tali casi si presentino spesso come 1u. cli Ilunti in un primo stadio. Egli ritiene che 11ello stadio emol'ragico sia t1tile pèr la diagnosi la rnan<:>n11za del cil'colo collaterale mediano. In rapporto a quanto ha comunicato il Oastiglioni osserva come si debba essere cauti nel giudizio è de Ile ,rarie forme ·p oichè dopo la splenectomia • freqt1ente il rilievo in circolo di normobla sti e di globuli r ossi con corpi di .Jolly. Oiò pt1ò rileva.rsi anche nei casi di ittero emolitico, mentre la presen~a di anemia e di megnloblam è esclusi,ra dell'anemia pernicio&'l. Al Fortunato osserva che di. . front.e al miglioramento generale !)l'esentato dopo la splenectomia nell'ittero emolitico costituzionale, Poco valore o nullo ha il fatto che la resistenza globulare resti bassa e che se è vero che tale ·malattia è generale, è pure anche vero che la milza ne rappresenta la parte principa•le. Da ultimo rileva nncora come $i debba '?on grande circospezione decidere in quelle . forme di splenomegalia che si accompagna.no ad alte!'a~ioni del fegato. •

f

~

\

1

I

1503

SEZIONE PRATICA

Cu1nu nica.zio1ii atti;ne·n,ti alle relaziOtii precedent'i. A NTONELLI (Roma). - Sopra un.a speciale forma 1

di llnfogratiuloma,tosi a tipo blastomatoso preva7ente nelle glandole 111,esentericli .

Nel reparto dell'Ospedale ili S. Spirito da n1e dir~tto ho avuto occasione ·di studiare al punto di vista clinico ed anatomo-i.stologico un forma di linfogranulomatosi in un paziente di 30 ·anni, i1on tubercoloso nè sifilitico. Tale forma ha offerto i segt1enti rilievi : Durata l)iu ttosto breve della malB tti.,1 a ll incirca 5 mesi dall'inizio dei primi disturbi subiettiYamente ayvertiti dal paziente e consistenti in febbre, dolori J.ddo·m inali è denutrizione); decorso febbrile atipico: il paziente è andato soggetto in un ptimo periodo a febbre continuo-remittente, in t1n .secondo a febbre intermitte11te; è mancata la ricorrenza febbrile <.:ara tteristicu della linfogranuloma.tosi, quantunque !}On costante; partecipazione delle sierose al processo morboso, così da poter indurre facilmente al sospetto clini<:o di una comune polisiel'osite; lettcocitosi piuttosto i11tensa con pl'esenzn. di forme immat11re delht serie granulocitica; localizzazione pl'incipalu1ente entero-mesel'aica e Viù spec ialm~nte tiflo-mese!'aica (localizzazione rara nella letteratura, sopl'a tntto nella varietà col'rispondente al caso in esame); alterazione meno pront13ciata di altri gruppi glandolari jnterni e ancor meno delle glandole esterne · ' Scarsa partecipazione i]Clla milza, non tun1efa tta in ID·Qdo appr0zzabile, a differenza di quanto suole nella. maggioranza dei casi di granuloma maligno tipo Voltauf-Sternbe.L·g; la prèsenza, all'ooan1e istolog·ico, accanto a lle alterazioni carfltteristiche del granuloma (con predo1ninio delle grosse cellule polimorfe, cli ·vasi ve11osi penetra ti ed anche ostruiti ·dagli elementi neoforma ti, non che di note di spiccata infiltrazione deg·Ii stessi elementi nello ~pessore delle pareti del ci~o c-0n perdita della stn1ttura delle varie tuniche e dissocLaz;ione delle fibre muscolari: .caratteri questi che trovano analogia nello sviluppo dei r..eoplasmi propriamente detti e confel'iscono alla forma descritta un aspetto 11eoplastif-0rme, coSì da giustificare la denominazione di « lintog·r~1nt1loma­ tosi a tipo blastomatoS{) )). , BEBRI (Ge110,ra). Influenza, della niilza, sulla 8eorez·'ione estel'na del pancreas e sulla, rZi.qestio·ne d 1.1 od eri a le . Dal primo gru1)po di esperienze risulta che l'estratto di milza isolatamente preso non ha potere digestivo, cl1e l'estratto di prancreas presenta poteri dig·erenti proteolitico, lipolitico ed amilolitico poco llle1i.o del succo duodenale norma le di cane, che la miscela di estratto splenico e di estra tt.-0 pancreatico presenta nella \s tessa · proporzio11e che gli estratti pancreatici puri, potere digerente sensibilmente aumentato verso re sole sostenze grasse. Il .seco.odo gruppo di ricerche ed il terzo diedero r:>er quanto rigua.r da la quantità e -la qualità del secreto, risultati totalmente negativi. Nel caso degli esperim~nti m1l <>ane fistolizzato. si è riconfermato l'esistenza òi 11na secrezione pan1

,


1504

lL POLICLINICO

creatica psichica e che la reazione del succo duodenale mt1ta a seconda del momento in cui si effettua e dei fattori che determinano la secrezione duodellille. Così la reazione del succo ·di cane ·a digiuno ottenuto con eccitamenti psichici è lievemente alcalina o neutra, quella clel succo ottenuto con i primi • a tti mastica.tori è lievement.e acida, intensamente acida quèlla del succo che si ottiene durante la consumazione del pasto e durante la digestione per una eventuale compartecipn.zione del chimo gastric-0 intensamente acido. • ROCCHETTI (!vlilaho) 1Jn caso di anemia pernici-osa splenomegalica (tifo Strtimpel). - L'O. si i11trattiene brevemente sulla sintomatologia del detto ca1so clinico e particolarmente ·Sulla terapia per la qunle egli espone un :.:n etodo b'UO per la trasfusione lltilizzando la tecnica della fleboclisi. ··

A. E.

CHIABSERINI TRE~Ti.

29 ottobre 1924.

Presidenz:i : Se11. () cF..1no1.o.

Le sindromi surrenali. Presidenza : Sen.

Q UEIROLO.

0 J·~!tOlU.Sioni.

I. Il concetto fisiologico, nel q1n1le si accorda.no Ja clinica e l 'esperimento, è q11ello che fa della grandola surrenale, un tipico 01~gano neuro-gland.olare e per derivazione ontogenetica e per rapporti funzionali : , 1rgano ;.1 usiliari<> c1el sistema ner.. ,-oso animale, di cui regola il metobolis.mo forse pii1 importante, almeno per le funzioni motrici e volitive, il meta.b iltsmo lipoideo; organo au siliario del sistema nervoso vegetativo, di cui mantiene il tono normale della sezione simpatica; anch'essa direttan1ente impegnata, secondo le mode1me ricerche, nel compimento delle azioni muscolari voiontarie e dei l)rocessi psichici volitivi. · · La glandola surrennìe è dunqt1e ·g landola cere1

brotoriogena, simpaticotonogena e dinamogeria per ecce! lenza : è la · glandola della forza muscolare e

della fol'za neuropsichica, cosi com'e la tiroide è la glandola attivatrice della velocità di tutte le reazioni nervose e psichiche. Sono questi i due grandi i·egolatori chimici del metabolismo i1ervoso, di cui gli orn1oni surrenali fa\oriscono il quantum di energia accumulata, gli ormoni tiroidei la \elocifà ' di liberazione di tale ~r1ergia. I .1e ricerche recenti ·limostrano che la glandola • surrenale, per Ja sua porzion~ corticale, ·agisce anche in senso fortemente ana bolico sul rica·mbio, e sopratutto fa\oriis ce la formazione del gra:sso, oltre che la genesi e la elaborazione di speciali lipoidi; che la glandola surrenale elabora e trasforma inoltre alcuni derivati del ricambio intermedio dell'albumina dònde origina il pigmento nero della cute, la cui funzione è ancora misteriosa, e che secondo le ricerche del Ciaccio, è in intimi rapporti col metabolismo lipoide; infine cl:ie la corteccia surrenale, almeno per la sua zòna più intensa, e retirolata, è in correlazione e sinergia trofica con gli organi genitali ~ sopratutto con i caratteri sessuali I

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

secondari m~schili; ha cioè, secondo quanto io ho ammesso, una funzione ·timolatrice bisessuale. ma IJrevalenteroente virilogenica. • II . Su tale concetto fisiologico poggia tutta la inte1"-pretazione gerietlca clei sintomi meglio accerta.ti della insufficienza o rispetti,·amente della iperfunzione surrenale . Per la insufficienza, sta, per me, in prima linea la cacliessia sui generis, con scomparsa irreparabile del tessuto ' adiposo, ipotrofiia della cute e dei peli melanodermia, , ral~entamento del ricambio azotato, aumentata tolleranza dei carboidrati, ipocolesterinemia, ipotermia diminuita termogenesi ed au. ' m·e ntata teru1oirradiazione, e stato ipoplastico, nei soggetti ancpra in via di sviluppo. Alla cachessia surrenale costant.e e progressiva fanno corteo altri tre g:çuppi di sintomi ancora più studiati. l'<idinamia mu.scolare . con oggr.'1v}tmenti pa).~ossistict fino alla ~tralisi transitoria; l'a,rlinamia psichica con ' . stato ansioso, ma senza compromissione evidente dell'intelligenza, l'ipoton,ia simpatica con le sue maÌlirfestaz1oni cliniche caratteristiche, quali l 'ipo~ten.1:'1. ed ipotonia eardi<Jvascolare con ipotrofia ipotensiva e marantica çlel muscolo cardiaco; la ipoglicemia, da deficiente mobilitazione del glucosio epatico; lo stato ipercine~ico ·del tubo gastrointestinale ; il dermografismo bianco per esagerata iisposta della parete capillare, P<>'"era d'innervazione simpatica, agli stimoli diretti: la insuffi_ ci ente termica; forB"e ancl1e lo stato ' .regolazione . ansioso del .paziente. Nella d'orma posso aggiungere, quali sintomi di ipo~urren.alismo., l'amenorrea od oligoJnenorrea, la tendenza agli aborti, la ipotrofia mammaria. III . . I sintomi. d'iperfunzione s11rrennle, per quanto ancora incompletamente accertati in paragone di 1;iuelli . d'i;nsuffi.cienza, si dimostrano, al1neno quelli eh~ :finora meglio conosciamo, in antitesi con i precedenti:. in primo Ivogo, io pongo il b eness~re nutrit.v1J'o esuberante e z-·adiposità, opp·o:µibile a Ila cache.s sia iposurrenalica, con la crescita rigogliosa dei. peli, sopra tutto del tro.n co,, e disposizior1.e mascolina dei medesimi; in secondo luogo, l'iperstenia 'f!b'uscol.c"r<>, 1'a,u1n€.ntata aggres.~ivltà e l'ipe1·stenia. psiohica, che JJUÒ giungere ad t1no sta.to di vera ipQmania; in terzo luogo, I 'if)erton,ia ed iperstenia cardioarteriosa ed altri -segni (li S'lmpaticoipertonia . , come la iperglicemia e In glicosl,1.ria, le .crisi di angiospasmo. Alcune ricerc:t:ie mi permettono. di aggiungere ai sintomi l)rç>babili d'i·p erfunzione surrenale, una. megaloma.stia vera, . che frequentemente si associa ~ !l' adiposità ip~rsuri;enalic~, cosi . nella d-0nna come nell'uomo. Ipfine completa l'elenco delle manifestazioni ipersurrenaliche q11ello che io propongo designare come ipergenitalismo disarmonico bises$uale, anzichè come virili~~mo surrenale, in qu~ntp che. il _ primo .termine si adatta anche ai !)3zienti masçhi, indica la funzi-0ne ~timolatrice bisessuale, da me ammessa, della glandola surrenale, ed abbr:tccia meglio tutte le forme cliriiche conosciute; queste <>o,minciano dalla macrogenitosomia precQCe, cosi nei fanciulli oome nelle fanciulle, nei primi con comparsa di un.a adiposità e talvolt.a di pervertim~nto dell'istinto sessuale

per

1

1

'

l

••


(ANNO.

XXXI, F ASC. -46]

u d 'incapacità alla copula (ipergenitalismo· ·d isarmonico); nelle ultime, con i>ossibile conservazione ed esagerazione degli attributi sessuali principali, come le mestruazioni, 1a formazione di coi·pi lutei, lo sviluppo delle ovaia e delle mammelle, come nel <:!aSO di Bulloch e Sequeira, ma con frequente col!lparsa di carat.teri Il:lascolini ·secondari. Dalle quali forme di stimolazione puberale mascolina e fem• minina, ~ pur disarmonica, .si arriva allo sviluppo dei vari gradi dell'intersessualità o del pseudoermafroditisillo : il quale eccezionalmente, come nel caso di Meixner, è pseu<loermafroditismo mascolino, di regola colpisce la !tonna ed è 1p seudoermafroditismo femminino esterno : ma nella donna, l'intersessualità può variare dalla semplice manifest.azio11e di .l1na lpertri~si .P iù o meno forte della fae<:ia o di tt1tto il corpo, con conservazione degli altri caratteri fo11damentnli del sesso, fino ad una virilizzazione p1·o·n unciata: sebb€ne. anche nei casi di pseudoermafroditismo più completo, rome in quello della famosa Virginia· Mauri, pos• Rano coesistere mestruazioni . istinto sessuale normale, man1melle e baci'i10 di tipo femminile, con la presen7x'1 di folta. barba e clit-0ride I)eniforme. IV. Di tutti i .sintomi cl'ipersurrenal.ismo io tengo a mettere nel maggior rilievo e per la cost.a nza e per 1a precocità, l 'adiposità, cll:e per la sua associazione con l 'ipertonia arteri4fia, musco1:1 re e psichica, potremo desigru1re COfi1.e adipo~ità i pertonioa, per . . cui essa si <liff~renzia dalle altre adiposità e:Q.ò9Crinc che .. . son tutte ipocriniche ed ipotoniche o flaccide : all'adiposità ipertonica. spesso succede, in una $econcla fase,. per sopravve. ni~11te iposurre11~li~mo, la caçhessia con l'adinamia. In una prima fase, a ll'aùip-0siti1 può associarsi, secondo le mie QISServazioni, una ipertrofia mammaria, che anch'essa può essere sostituita da a trofia in un secondo periodo. Cosi _talvolta viene a crearsi una. sindro·me pseud ogravidioa ~, come spesso succede, nella do!:1Jla, si aggiunge l'amenorréa, sinclrome che io propongo .d'individualiz7.are come · pseudog?~a·viif:anza su.rrenalica. I fenomeni . di virilismo dipendo!1o, :i;>er la loro intensità di manifestazione, clalla ripercussione più o meno grave dell'ipersurrenalismo sull'ovaio : l'ipersurrenalism9 ])assa. allora in una sindrome surreno•

t

• ;

iritergla;ndolare .

V. La separaz.ione dei sintomi surrenali ci in I

sintomi cortioaU e .sintomi 'lnirlollari, è . poss~bile

solo fino acl' un .certo punto, dati gli stretti yincoli . ann t-0mici e :funzionali dei clue tessuti 1surrenalici. Io ritengo molto verosimile n1a provvis6ria, la distinzione seg:ùente ,: , . . ~

a ) Sintomi d'ipos1irrena,Zisnlo prevalentepien-

te. corticale : oaohe~sia, con inibizione dell'adipogenesi ed ipooolesterin,~ 1n·1/ia.; . aàinamia mitsoolare gra.ve, a.dina-rnia psiohica; stato - ipoplastioo con ipotroqa degli organi 1sessua:µ ne~ ~g.getti giovani. '

'

~

I

b) Sinto·m i d'ir>,jsitrr;en.ai,is1no., prevalentemen-

t J nri.rlfJllare :. ;Jl,elanodermia., 'ivoglicemia, . ipometaboliMno a.zo~atQ, ~tenia ,e4 atonia car1liovascolare~ altri. ·s~gp~ 9-:ipotoni{l- s~mp~t. tica ,[J.r;,nerale.. (tPo-

tern1ia, ipercinesi del t1tbo gastr<>e1tterico, dermo' gra fi$ID.o bianco). . .

.

e)

F~i11t'Jn1i

1505

SEZIONE PRATICA

d i ·i[JPl"SUJ'J'C??,fllismo rn·eva.lente-

,

?nente cortioale : eccessiva floridezza nutritiva ed adiposità ipertonioa con 'Ìlpe'l·stenia musoolarè e vs1ohioa talvolta i.p ertrofia ma·mmaria; iperoolester·i nemia; f,pe rg'3nitalis-mo p recooè dis·a rmonico

nei soggetti impuberi, e tende.n za a1lo sviluppo di caratteri maschili secondari nella donna . d) Silntomi di ipersurrenalisrno prevalentemente ·r nidollare : stato ipert ens'ivo; segni di ipertonia simipatica generale (iperglicemia e glirosu-

ria neurogena, crisi angi-0spastiche, irritabilità psichica). VI. I~ sindromi surrenali che si osservano in clinica risultano dalla combina.zi.one in varia n1isura ed in \Ta1·iabile .successione cronologica. dei segni sopra enumerati di fpofurizionalità o rispettivamente di iperfunzionalità corticale e di quelli midollari: ma occorre non dimenticare che a fasi iperfunzionali susseguono ~sso fasi ipò.funzionali, come non di rado avviene nei tumori della corteccia. ; ·inoltre IPOSsono associarsi sintomi di iperfunzione <li un tessuto con sintomi di ipofunzione dell'altro. La compleissitit di interpretazione genetica delle sindromi diventa maggiore, quand.o l•! lesioni mirrenali si estendano al Yici110 plesso sola re, o quando si ripercuotano a q_istan~a, :ln maniera clinicamente rilevabile, su altre glandole endocrine ( sindrorn i s'ltrreno-inte.r glandolari). VII. Accanto a Sindromi sur·r enali prima1~e, . . clovute a lesioni primitive delle gland-0le surrenali, occorre collocare rlue catego1ie di sindromi surrenali seoondarie: quelle dovute a lesioni primitive di altre giandole enùocrine, come può av''f\nire soora tutto l1elle a lternzioni cli fl1nzionalità delle ovaie (castraziou~, clin1aterio, anomalie cong·enite) o dell'ipofisi (acromegalia), o della tiroide (Basedow) o del timo (stato timico). Ovvero la sindrome ~rrenale seçondaria può succeder.e ad una primitiva altera~ione dei .n ervi secretori e trofici delle glandole (sin,dr<mii su?·renali neuro-

I

gene) .

VIII. Delle cause di .sindromi surrenali, notevole interesse clinico ha l 'ipoplasia o l'iperplasia. costituziona!le, per· la spiegàzione di certe costituzioni e temperamenti: esiste anche una atrofia surrenale primaria o cirrosi surrenale ·primitilva, ~t'agonabile

~11

rene grinzo primitivo; maggiore .importanza patogenetica hanno le infezioni ed intossicazioni acute · o croniche, le neoformazioni iperplastiche o neoplastiche. Le neoformazioni colpisoono quasi. sempre la corteccia; le infezioni ed intorssicazioni acute e croniche toccano · generalD}ente a·mbe.i ue i· tessuti, determinando sempre fenomeni d'insufficienza, ma le intossicazioni croniche come ql1ella da piombo e da alcool {X>Ssono anche determinare .f enomeni di ·iperfunzione, ed altrettante . dicasi per alct1ne autoint~>Ssicazi<ffii per prodotti di anormale ricambio (ure.rnia cronica, gotta, diabete) . Importanza etiologica notevole nella <lonna oopratutto, nel · ·crea.Te ·stati ·· di iperfunzione, hanno la gravidanza ed il climaterio. IX. . 'L a sindrome di Addison · è . sindrome di ipofunzioné corticomidolla.i:e pi11 o meno· completa : da essa, attraverso si·ndronii in,complete di A.ddiS(inismo si passa ai ,.a ri ipos·z rrr.enali$mi parziali, oortioall o midollari o misti, la cui interpretazione 0

I


1506

fL POLICLINICO

non richiede altre parole, dopo le premesse fisio,patologiche wprastanti. A_Jcune sindromi iposurrenaliche acute e rapidamente mortali od eccezionalmente gravi sono sindromi associa te di insufficienza glandolare e di irritazione violenta o ~hock dei plessi simpatici . . solari. La morte improvvisa .s·u,,-renalioa è fenomeno di esaurimento act1to ''erosimilmente del tessuto· corticale, di c·ui basta anche una minima qua~tità di secreto lipoide per mantenere la funzione dei e-entri nervosi più vitali. X. La terapia della insufficienza surrenale può sperare qualche vantaggio dall'opoterapia cortico-... m.1 dollare bene applicata, ~ le glandole sono soltanto parzl.almente compromesse: l'avvenire dirà Sé risultati più durevoli potranno ottenersi dall'innesto, ancora da tentarsi nell'uomo, di glandole surrenali di antropoidi, dato che negli innesti omoplastici è sperimentalmente dimostrata la possibilità di attecchimento, almeno per un certo tempo, così della corticale come della midollare. Negli stati iperfunzionali della corteccia, qualche risultato incoraggiante si è ottenuto dalla radioterapia intensiva delle glandole. 0·1 tre a questa stessa terapia, applicata negli stati ipertensivi jn cui si sospetta una iperfunzione midollare, io · CI'Bd·o sia da .studiare se non possa essere gio''evole, contro la i-pertensione grave, finora incurabile, anche la resezione del nervo splancnico sinistro. .'

,

Relazione del prof.

,1

C.

PIAZZA

(Palermo).

llia.ssunt9.

. ,

·v.

Le ·sindromi surrenali, alla cui conoscenza gli studiosi italiani (Castellino ed allievi, Pende, Ferranini, Pellegrino ed altri) hanno portato un forte contributo, costituiscono oggi un c~pitolo dell'endocrinologia molto vasto per indagini morfologiche, per risuJtati sperimentali, pel' osservazioni cliniche. E mentre i tipi fondamentali di esse trovano il loro riferimento nell'ipo o nell'iperfunzione surrenale, le varie forme cliniche ancor oggi hanno bisogno di più preeise indagini per rintracciarne esn ttamente. il rapporto col disturbo glandolare. Occorre a tale scopo esaminaré le va.rie questioni, oggi molto dibattute e diRcusse, che interessano la fisio-patologia surrenale; ed è di esse in special modo che mi -OCC'Upo nella presente esposizione . 1) La fisio-patologiu ùelle surrenali lia attra.versato varii . periodi caratterizzati dall'influenza esercitata su di essi •la i1uove r icerche, da nuove . . . . ., acqUl'SlZIOill. Nel periodo iniziale· l'Addison (1855) descrivendo il morbo· bronzino, mise tale malattia in rap1>0rto colle lesioni delle surrenali. Poco dopo il Brown-Sequard colle sue esperienze dimostrò che esse sono organi indispensabili alla vita. Il risultato di queste r1cerche contestato da varii autori (Milne-Edwards, Philippeat1x, Harley, Gratiolet) J>er molto tempo rim}lse ioolato e no11 fu in alcun m<>do preso in consiòerazione, nonostànte contenesse in ~è la dimo::;tra ~ione clel concetto di se•

'i-

[ANNO

XXXI,

FASC.

461

Cl'ezione interna, che jn questo periodo ùi tem1)0 si andava .'.l~a11do nel cam1>0 delle conoscenze tisio-pa tologiche. Solo dopo 40 anni la realtà di tali reperti trova Li sua ùin1ostrazione nelle ricerche di Abelous e Langlots (1891-92)' e . di Lan&lois (1893-97) i quali vennero alla conclusione che la surrenale è una ghiandola a secrezione interna, la cui di.struzione • totale porta fatalmente e rapidàmente alla morte. Un nuovo periodo si inizia rolle ricerche dei <lue fisiologi inglesi G.. Oliver .e Edwards Sçh<lfer (1895-96) sull'azione degli estratti surrenali sulla pressione arteriosa e sul cuore. In seguito le identiche l)fOl)I'ietà ipe1tensiye degli estratti si riscontrano nel .sangue ,·enos0 surrenale (Cibulscki 1895, Langlois Jf:'97) specialmente durante l'eccitazione cle!lo· SJ>lancnico (G. Dreyer, Tsechebolrsaroff). Poco tempo dopo il T a l\:amine (1901) estrae dalle .s urrenali l'adrenalina,· corpo chimicamente definito, dota.to µelle stesse proprietà degli estratti Sl1rrenali e del sangue venoso surrenale. Sorge c~si l'idea., fondata apparentemente su solide basi, che la adrenalina secl'eta dalle cellule della midollu re surrenale, è versata nel ~angue venoso, raggiunge la circolar,ione generale, dove svolge la suu azione di 1n8nt('nere il tono arterioso ed il tono del\ simpatico. Tuttavia non tutte le ~sperie.nze note concordavano su ta le punto ed inoltre non era dimostrato per la teoria del tono se nel sangue artel'ioso la adrenalina Ri tro.y asse nella quantità necessaria per esercitare la sua azione sul sistema sim11atico. Non si è tenuto conto dei risl1lta ti nega tivi e g·radn tqmente 10 . st11dio della •s ecrezione interna delle surrenali è identificato nello studio delle ' l)roprietù farfI1.acologiche dell'adrenalina. Cosi pure nel campo della p~tologia, ogni disturbo della secrezione surrenale fu attribuito sia ad un difetto, sia ad un èccesso di adrenalina nel sangue; ed tn 8enso inv~rso e senza alcuna dimostra_ zione obbiettiva, in tutti i casi, nei quali 1Si constatava una ipotensione o un'ipertensione arteriosa, si invocava una ipa o un'iperadrenalinemia. Fra le due porzioni della surrenale : corticale e midollare, differenti per struttura, per reazioni istochimie!he, per proprietà bi·ologiche, per origine c·mbriologica, si ' stabilisce un netto dualis1no, no11ostante i ioro intimi rapporti, e mentre la e<>rticale è messa da canto e forn1n oggetto ·di studio solamente per gli i.stologi, la midollare è la sola porzion~ delle surrenali alla qt1ale Si t riC'onosce lin signi~cato fisiologico. Però in questi ultimi a11ni a l)OCO a poco si riem1mano dubbii sperim~ntali obliati; altri reperti li raffor.z.ano; si inizia i1n periodo critico, sorge quello ..11e il Gley chinina problema surrenale. Dalle esperienze ai Le\'\'ando,vsck:i (1899). (li Camus e Langlois l1900) in seguito a surrenaléctomia, di Young e Lehroans e di Young (1909) in. seguito ad esclllSione delle s11rrenali dalla circolazione generale, di R . G. Hoski.r;is e di C. V. Mc. Olure (1912) i11 seguito a lega tura dell<' venP. surrenali, di Trencllenburg (191 4) in ~guito R.d I


[ f \.NNO

XXXI,

FASC.

46]

1507

SEZIONE PRATICA

ablazione delle surrenali, di Gley e Quinquaud, Quinquaud dopo asportazione di una surrenale e interruzione della circolazione dell'altra i·imasta in sito, di P. Oombemale ~1919) dopo iSUrrenalec:tomia doppia, risulta che la pressione arteriosa resta normale e subiscé in seguito un.a lenta cadut.a. Il concetto che le surrenali siano necessarie al n1antenimento della pressione arteriosa, viene cosi rt:cisamente negato. Di cont('o a tali prove negati ve del rapporto tra secrezione adrenalinica e tdno vasale, stanno però la presenza di adrenalina nel sang11e venoso surrenale ed il Sl10 aumento coll'eccitazione dello splanc11ico. Gley e Quinq11aud hann~ studiato tale questione partendo dal concetto che l'adrenalina presente nel sangue venoso surrenale, non può compiere funzioni fisiologiche se non passa in dosi sufficienti~ nella circolazione n.rteri'Jsa . In base ai risultati delle loro esperi~nze Gley e Quinquaud hanno negato la esistenza rli una adre.n.a.linemia fisiologica, intendendo eon ciò negare non che la adrenalina, presente nel sangue surrenale passi i1ella circolazione generale, ma intendendo significare che la quantità di adrenalina che può trovarsi in essa non è sufficiente per avere normalmente t1na fuw.;ione, per essere fisiologicamente attiva. Il classico ormone <liventa cosi «un prodotto di escrezion<:> senza a lcuna funzione normale». ·C-0me completa.mento di q11esti ~dii che tolgono qualsiasi significato .rlJsiologico alla secrezione adrenalinica e quindi a lla inidollare surrenale, • possono essere considerate le ricerche di B. A. Houssay e G. T. Lewis (1922) i quali 11anno constatato che i cani privati delle surrenalj, e che possieclono una sola corticale, conti7luano a vivere normaln1ente, ma 1uuoiono se si asporta la corticale che loro rilnane I . . a n1idollare e la sua becr1~zione adrenalinica perdono così qualsiasi importanza fisiologica, che viene unicamente accordata alla corticale. La questione, C'he sembra risolta in questo senso, \iene riaperta. clalle ricerche di Tournade e Chabrol, i quali sono· ri11sciti a differenziare nettnmente l'azione nervosa dello splancnico e l 'azione normale per secreztone (l'Hdrenalina. Tot1rnade e Chabrol coll'ana.stomooi surrenogil1gulare rlerivano nella circolazione di "L1n con-. trollo totalmente st1rre.nalectomizza to tutta l'adrenalina eventi1almente secreta durante l'eccitazione dello splacnico, senza farle sl1bire diluizioni su~riori a quella che essa avreblJe nel sang~1e stesso del datore. Nel trasfuso completamente sur1·enalectomizzato, le multiple attività funzionali che si osservano, :s ono dovute alle pr·o prietà acquisite d11l sangue venoso sl1rrenale del datore durante l'attività provocata ttalla ghiandola. Questi fenpmeni: ipertensione, ipergllicémia, inibizio·n e del tono e dei movimenti intestinali, vasocostrizione del rene, contrazione della milza, vasocostrizione della zampa sner,rata, dilatazione pupillare (del lato dove dieci giorni prima si è asportato il ganglio cervicale superiore), accelerazione del euore snervato, mancano se !'·a nastomosi ·venosa è ostruita in un modo qualsiasi; e q11ando la ghi:iln-

dola, il cui sangue efferente è trasfu,so, è stata precedentemente sVttotata della sua midollare. -:ID dunque dal tessuto cromaffi.ne e non dal corticosurrenale, che il sangue venoso surrenale trae le proprietà .specifiche che presenta al momento dell'eccitazione dei nervi splancnici. Tutte le obbiezioni, più o meno giustificate, -che sono state mosse a queste esperienze, ne tanno meglio chiaritQ il significato e messo ]neglio in evidenza ·che l'anastomosi ven·o sa surreno-giugulare, assicura al .soggetto reattivo l'appo:to cli un sangue, dotato di tutti i suoi caratteri normali, nat11rali, che non perde mai il contatto c>o1r·eudotelio vasale, sottratto alle alterazioni, ulle q11ali l'espone un'extra vasazione anche tempqranea; e, sopratutto l'adre11alina, che contiene, raggiunge la circolazione generale dell'animale reattivo esat-

1

tamente alla dose e alla diluizione corne q1,undo essa s'i mescola col bonten'U,to clel S'istema cvroolatorio nell'animale normale (To,u rnade).

Effetti analoghi sulla pressione e 1sulla glicemia, ha ottenuto Gautrelet provocando colla semplice com1p ressione di una surrenale l'immissione jn circolo del suo secreto interno. Recenti ricerche di G. l\llaniscalco i1el coniglio, dim9strano jn tutti gli animali, in segu ito all'ablazjone delle due surrenali, la caduta ra.pida e permanente della pressione arteriosa, indipendentemente da qualsiasi traumatismo operatorio; ed il suo rialzo temporaneo in seguito all'immissione in circolo di i1na dose minima ipertensiva di adreIlalina cloridrato (gr. 0,00001). Si osserva così l'innalzamento della pressione arteriosa e dopo pochi minuti il suo abbassamento, e ad ogni nuova iniezjone la ri-petizione dello stesso fenomeno. Quindi la pressione arteriosa in condizioni nor- . mali è mantenuta. da ql1antità minÌJ.1le di adrenalina n-0n facìlm·e nte svel~ bile con i soliti metodi d'indagine. Da tutte queste ricerche perfettamente concordanti, frutto di una razionale revisione dell'argomen~o, risulta dimo'3trata netta-mente l'adrenalinemia fisiologica, funzi-one norI.llale di una ghiandola a secrezione interna. Bisogna però riconoscere che . l'adrenalinemia fisiologica sino a pochi anni addietro si basava su concetti non perfettamente dim·o strati, su risultati ottenuti con tecniche mal sicure, differenti per natura e per sensibilità. Le ricerche recenti, che l 'a·v evano negato, si basavano su tecniche analoghe non adatte alla necessità di studio di un secreto normale dell'organismo, il quale pur essendo perfetta.mente definito dal punto di vista chimico, inanifesta tuttavia. la •s ua azione fisiologica in dosi tali, che sft1g·gono per la loro piccolezza a q11alsiasi indagine d'indole chimica. Da ciò la necessit::\ di tecniche biologiche più adatt.e a svelare reazioni organiche. · Ma anche in questo cam·Po •si è visto che il trasporto fuori dell'organismo fornitore del sangue altera le condizioni di funzionn.mento di questo ormone, il quale molto facilment.e è annl1llato rtelle m1e proprietà. Qt1indi le anastomosi vasali fra animale fornitore e animale reattivo evitando la fuori 11sci.ta dai vasi del sangl1e, di Clii si ri1

,


1G08

'

TL POLICLINICO

ccrC<:1110 le J>ro1n·jetit, realizza.110 le migliori <.:011dizio11i ùi stuclio dell 'aclrenalinemia fisiologica. 2) r>ost<.1 in ùnbbio l'acl1·e11alinemia fisiologica, t11tte le altre no%ioni <:011 essa ~ntimarnente con11es~e, seguono la stessa. orte, a cominciare ùall'azione aclrcnosecreti,ra clegli svlaucnici. 'L a funzione clell)adrenali11a i1ell 'ipertensione consecuti'\u1 a Ila eccita~io11e dei nerYi ,~lancnici, gene1alme11te amn1essa, ft1 r1ega ta ]11 seguito da Gley e Quinqua11cl, e cla E. Z11nz e 1). Gov<1erts, i quali non riuscirono a mettere i11 eYiclenza nel sangue arterioso cl11r.a11te l'eccitnzioae. ,d ello spla.i1cn'ico, ltt qua11titil d!'adrenalina suscettibile di esercitare 11n'azio11e ipertensiva.• Invece B. ~~. Ho11S&'13\ il quale i11 b<-1 se :.i lle sl1e ricercl1e innanzi cenna te, a 'Te·-ra concl11so che l 'aùrel.1alina surrenale non è n~cessaria r>er ma11tt~11ere la vitn. nè il tono vascola te, in s-t1ccessive ?'icerche d imostra. cl1e d11ra nte l'eccitùzio~1e clel ne.:.·y·o . pla11c11ico o c.lel ner·v o bulbare, si 'Te rifiCà u11a scarica d'a<.lrenalina, che procl11ce effetti reali. !iJ })1·obabile, egli -clic-e, cl1e 11elle oonclizio11i fisiologiche Bi producnno nnche di queste sca tic-l1e, la f11nzione clelle quali è allneno all 'em.3rge11za eoaclit1Ya11te. Hol1S5ay e ~Iarconi ùin1ostrano che l'ecci.tazio11e clel i1e1·y-0 Sl)lancnico protluce una ~c.:arica. ù'adrenalina che ele,ra la pressione arteriosa e produce la vasocostrizione cli ·u na zaID11a sncr\n ta. 3) r..,a differenza della tecnie~1 aclopera ta ed i differenti riSl1ltati conseg·uiti, lu11111-0 messo i11 cl11bbio anche l'azione di altri fattori s11lla . ecrezione a<lrennlini.cn.. Gli èffetti della stimolazione psichica. s11ll'escrezio11e a<lrB11ali11ica. e sovra tutto I l!l i11fl11enza ù cllo spaYento. dt=>lla l!ollera, ecc., l)rovocano 11n al1m011to acltenaliilico i1el sanp;11e della ,-ena. ca va supel'iore, che n1ancn. ~f\ ~i leg:~1 no le ' Tene st1l'rena li o si eRtirpa llo le surrenali. Tali fatti s11i q11ali il Ca11nou l1a fontla to la s11a teo ric1 della en1ergency furtotion, so110 1H~g<o1ti da ~tewart e Rogoff, i quali acloperarono lln i1uoY<> 111etodo per misurare la secr~~io11e adrena liuica. il metoclo della «poche caye )) . A s11a volta I{odama, ~er\en<losi cli questa stessa tecnica confermn cl1e l'eccitazione 1sensitiva J)I'Ovoca l'n11m(~nto tlell'adrenalina e n1et.te in evide11za In deficienza tecnica di tale inetoclo. Da altre osservazioni (F. r\. Hartn1u1111 . Cordoch e T.ioder), è dimo~tra ta i ·azione s11lla ~cre­ zion·e adrenalinica del fre<:ldo, clclle opernzioni chirurgi.che, dell'etere, ecc. 4) Un'altra importante ']11estione che in quest'ultimo periodo rli tempo ha seg11ìto la sorte cli tntte le altre riguardanti l'atlrennli11emia, è quella se le surrenali ~inno 11ecess:1 rie al mantenimento del tono rlcl ~isteu1a 11er,oso simpatico. E ormai chiaramente climostrato c11e la sensibilità degli splancnici non è n1odifica ta nè dalla lega turn delle v·ene Sll rrenali. nè cl oI la !';li rr:: .na tecton1 ia doppia (Gley e Q11inqt1aud) com0 i1ure la ieazione yaso111otoria consecntiYa all'eccitazione del n1oneone periferico c1ello spla11C"'11ico (Comben1ale). lJa puntura del bulho provoca nei S11 rrenal~cto111iz7..co9.ti lo te~5'o effetto \asocostrittore degli anin1aJi normali , Co1nbemalc). Così p11re le eceitnr.ioni rifleRi:;P (C}l<'y e Qni11cinn nel) con tinnnno n

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

produrre i loro effetti ' 'asomotori i1ei surrenoprrr1, e la pressione arteriosa consec11ti\a alla faraclizzazio11e del 1noncone ce11trale dello sciatico (Hosl~ins e· "'\Vhèelo11) nei s11rrenoprivi si innalza con1e normalmente.. Lo stesso <1 YYiene per l'azione inibitrice degli splancnici sui m-0vimenti dell'intestino (Wertl1eime1· e D11vi ller, r"'anse Ile. Ferej ra de l\Iira e J. Fontes). I11oltre cont1·n ria mente a ciò che era stato messo i11nanzi, la }Juntura del quarto yent1·icolo produce 1 i m1oi effetti Rnche i1egli animali nei quali manca ln secr~zione adrenalinica (Wertheiu1er <.:\ Ba ttez, Freund e "à1archand, Ql1inqua t1d, Ste,:v art). P e rò Re il concetto clella dipendenza diretta del tono del simpatico dalla secrezione adrenalinica oggi non si regge i1iù essendone dimostrata la completa. a t1tonomia nelle sue varie funzioni, non ~i può escludere t11ttavia che l'aclrenalina al i1ari di a Itri prodotti endocrini normalmente secreti. 11ell'organismo, non r>ossa a,·ere qualche azione eYentt1ale sul to110 del sim1)a tico, come a11che su quello di altri sistemi. 5) Li'nfluenza della secrezione surrenale ul ricambio è stata a11ch'essa studiata da uu punto di Yi ta llnila terale, clell 'influe11za cioè della secrezione adrenalinica. Ecl anche in questo cau1po le ricerche sono sta te dirett,e pil'l che nllo stuc1io dell 'azione st1l ricambio dell'adrennlina ormone, allo studio dell 1azio11e dell'adrenalina, corpc cl1i111.i'co . a sè. I.'adrenalill<'1 influenza il ricambio in gen{•re e specialn1ente quello degli idrati di carbonio, i1roYoca11do g·Iicosuria e iperglic<'mia. Si è cred11to di icle11tificare tale glicosuria coll'altra di origine i in ricrea tica, concezione J) U tog·enetica del dia bete e~1)1 CS&'l nella nota affermazioue dello Z11elzer che il diabete pancreatico negatiYo è un diabete ac1refln linico positivo. L e surrenali ed il pancteas diventano così, in bnse n. tale concezione, d11e organi funzionalmente 8ntagonisti. Ricerche rece11ti di I-Iedo11 tipr~ndono ln questione, sostenendo la relazione f unzioik'lle tra il pancreas e le surrenali per il meta bolisn10 clcgli idrati cli carbonio, fondandosi 81.llle note e~pe rienrJ€ \lella mancanza di gliC'o,s uria dopo R blazione sim11ltane.'l del pancreas e delle surrenali. e su11·a1tra che l'iperglicemia, che con1pate sem1Jre clopo l'ablazione del pancreas~ non si manifesta ~e · conten1poraneamente si asporta.no le surre11ali. 'I';1le ris11ltato è recisamente negato dalle ricerche cli Ste\'\·a1t e Rogoff e di Houssay e Le\Yis, dalle quali risulta che negli nnimali priYi c1ella fnnzione mirlollare ·s urrenale l'ablazione clel .pa11creas produce egual111ente il rliabete. Oggi noi <lii=;ponian10 del i)rodotto della secrezione i11terna clel l)ancrea. a llo stato di isolamento, e possiamo porre di fronte i due pe0Qotti della rie:petti\a secre7.ione interna e stucliarne i relativi effetti. ~ap­ J)iamo dalle ricerche iniziali degli autori rnnnclesi che l'insulina ~lnnulJa la ipergli0emia e 1~1 glicosu ria 3drenalinica e che l'ipoglicemia e gli effetti toRsici llell'i11snlina sono attenua ti dalln aclrenali1L.'l. R<'st.1 n rono~ere in q11ali rapporti qnantit:l tiYi si yerific11ino tnli nzioni recipro(·h<'.


[P... NNO XXXI,

FASC.

46]

1509

SEZIONE PRATICA

Dalle ricerche di G. )lanisC'alco, ri ulta che l'aclrenalina iniettata nell'animale normale determina una ipel'glicemi::t ecl llna glicoslll'ia 11ella dose n1i11ima di gl'. 0,0005 .0,0006, (lose e.li gra11 Lunga superiol'e alla i11inin1:i iperte11si,~a normale, e éhe IJer annullare l'azione iperglicen1izzante e gliconra11te della doHe utile di ùclrenu li11a, occorre un<.1 <lo8e di insulina più alta di quella 11ormalmente i J)Ogli(;emizz!lnte 11ell '. t 11i.male 110 rmu le. Questi fenome1ù provocati i1elJ'orgnnisn10 da questi <.lue prodotti e11doc1·ini, ~ verificono inclipenòente1ue-nte dalla presenza del i)a11c.:reas, perchè la stes~a doee minimtt di adrenalina, c.:he occorre per deternthiare glicosuria e iperglicè'n1ia i1ell 'anirnale 11or1na.le, -occorre l1gunlmente per proYocare gli stessi effetti nell'animale parzialu1ente spancreatizzato. Bisogna quindi clistinguere i fe11on1eni pr-0vocati coll 'i11iezione cli ncll'e11alitl:l e di i118uli11a da quelli cl1e ~i yerificano l)er la 11ormalc sec:l'ezione inte1·nu delle surl'enali e del l)ancreas. l">er quanto l'iguarda le <lltre lJl'Oprietà dell'adrenalina dalle ricer<:ltc cli (} . :.\1 a1liHc:<'l l00 ri$ul ta c:he si tratta non di n11'n7.io11e a11togouisti1 svecifìca, ma llit1ttost o di azio11e i1en tl'1Jliz7.a nte dcll 'aclrenalin.a de~li e. ·tratti cli v<.t i:ii orgn11i. Tn tta quBsta <;onc:ezione nsio-vn tolop:ica dell'antago11iBlllO' tra surl'C?ll<lle e vancre ..1s rilHJ:-\è1 S01Jra u11 concetto i1egu tiYo quale è quello tlella manc:a11za della glicosuria l><l ncl'eatica in <l ' senza delle surrenali, e sull'a ltro dell 'inibizio11c <lella glico~nl'ia ac.lrenalinic:l c:o1re ·tratto pancreatico, s11lla u11alogia colla gli<:osu ria da puntu1·a del IV ventricolo, sulle altre azioni i-;econdarie n1olto discl1sse. :i\I<l uell'invocal'e 11nn }Jatogenesi adren~'llinica del diabete non si è co11. iderato che l<1 glicosuria si 11ro<lnce solamente con dosi enormi i11 rapporto a quella cl1e cleve troYarsi i11 cil'colo nella condizione di ftn1zione uormn le, ;) che quintli tlovrebbe tro-= varsi in circolazione nna quantitù co.~ forte che l'ol'gnnismo no11 vuò fabbricare. I<J seùbe11e le due glicosurie siano ac·compagnn te da i11erglicémia, tutta via esist.:>no earn tteri cli fferenziali eosì profondi che fanno escll1clere r1ualsia·si analogia. Si aggiunga a ciò che negli n11in1ali spancreatizz::i ti in pieno dio bete l'estirp,lzio11e delle surre11ali è senza infiue11za sulla glicos111ia (Ste"'art e Rogoff, H oussn y e Lewiis, Héclou) . Per quanto riguaJ'<la le 1·eciprocl10 azioni tra insulina e adren<"llina si tratta di u11 a ntago11ismo farmacologico, p1·0,·ocn.to artificialmente, che non può es. ·ere inserito nel quadro clella funzione nor1ua le delle surrenali e del pancreo s. E per quanto riguarda la funzione ipertensiva dell'adre11alina e ipotensiva dell'estratto pancreatico, si tratta d1 1111 'azione correttiva di carattere genern le dell'adre_ JJ.nJi11a avverso gli estratti ipotensiYi cli Yll ri orgnni. II. - 1) Per 11n 11111go IJerioclo <li t<3 1111 10. come si è \i "'to, la miclollare e la 1 un secrezio11e adre11•1linica sono state oggetto di ta11te- o~servazioni si!l 11el campo clell,1 fiRiolog·ia, sia i11 quello della Ilntologia . ment1·0 i.1 corticale era st11cli<.t~'1. soln1nent0 dnl 111111to <li Yi~tc1 istologico. E ,<]l1a11do 10 i·ic-e1·cl1e istocl1i in ic:l1e. ~pt>c ia ln1en t0 1H~l' 011~1·ù del

~ia<:cio,

misero in rilie,~o l'illlJ)Oltùnzc.1 del contelLuto lipoideo e le 1sue variazioni in \arie c-011dizioni, solo a llora lo studio ò.ella corticale assllllle ttn indirizzo ùiffereute perchè i:;e ne e-0mincia ad in tra,·edere l' illlJ)O rtanza fi3iologic~1. _..\. part€: le ya 1·ie que:;tioni istologicl1e che si riferiscono alle differe11ze moPfologiche degli e le111enti dei vari strati ed alle va rie formazioni citoplasmatiche jn esse c-011tenute, quello elle rappreHenta la caratteristica fondamentale tlella é:ortica le s11rrenn.le è la l)I'esenza in essa di speciali costitue nti cl1imici. Questi co11>i: grassi e lipoidi sono stati oggetto di lunghe ricerche tendenti a "·ta bilirne la natura e proprietà, la differente distribuzione, il comportamento in varie co11c1izioni fi~iologiche e l)àtologiclle. In seg11ito ricerche r>iù precise <.l 'indole cl1i111ica cel'c:i.no (li <l<>~are il contenl1to lipoide in varie co11dizioni; ,sorge così !~idea (li lln rapporto <:ol co11te11nto lipoicleo del sang11e, e con essa una serie di problemi alla c11i ·oluzione molti autori l1anno portato il l)roprio contribl1to. La corteccia ~urrenale ha un forte contc•11uto in lipoidi superiore di gran lunga a quello ùegli altri org·ani, variabile in lin1iti molto ampi . da 4 gr. a 82 gr. pe1· mille, che deYe essere in rapporto ...col co1nportamento del me~1 bolismo liuoideo genern.le. Numerosis!3illle ricerche istologiche illustrano la distribuhi·)ne dei lipoidi e le loro variazioni quantitative in rapporto a s1)eciali condizioni; però esse sottoposte per loro natura all'apprezzamento subbiètti \TO c1ell 'osserya t-0re deYOno oggi essere jntegra te dalla ricerca cl1imica, specie ne llo stuclio di ' ra rie questioni ('l1c interes~nno la corteccia 1surrenal~. I dosaggi per via cl1imic~ l)raticati cla Cha1lffarc1, Grigaut e La.roche in indi \Tidui 111orti per accidenti violenti hanno dato in 11n caso ~r. ;:>G,25 1:>er mille, e gr. 54,40 per mille in un altro, me11tre in altre ricerche in in clividtl i morti in seguito <.1 malattia b.anno riscontrato cifre più basl3e intorno <l gr. 20 per mille. Pare che le l)ri.me cifre rap·p resentino il tasso colesterinico i1ormale della corteccia surrenale, mentre le l1ltime di,·ergono clalle prime per firoba.bile esaurimento dei lipoidi della corteccia (lurante il periodo agonico. l)ata la grande Yariabilità del quantitativo coleslerinico ju differenti c-0uùizioni ~orge il problema (te11'origi11e tli questa coli~sterina ~ urre1i.ale. Due ipotesi si contendono il campo: la prilTièL sostenuta da J_,a11da1J, Aschff, j\1ac Xce, è che la ~nrrena le si carica di cole:jterina c1al sangue ql1ando il tasso colesterinico di què:5to ~orpassa 11n dato limite, costituendo così una ~pecie di deposito <Le Ila colesterina, essendo ogni ipe.rcole. terinia surre rut le secondaria all'ipercolei3terin:~1llia. I/altra sostenuta da Chat1ffard, Gricaut e I..J arocl1e, e condivisa <la vVhite, 1-\ .lbrecht e Welt1uan11, è che la corteccia s11r1'1.~11ale i::ia un focolaio di formazione clella colesterina. Questa ipotesi si fonda su argome11ti d'ordine fisiologico, chimico e jstopatologico. Lo studio {lei lipoidi s11rrenali negli stati pa tologici permette di seguirne le ,·ariazioni nei differ<?nti caisi. Albrecl1t e Weltman11 in base a ricerche isto-

'


1510

IÌ. POLICLINICO

[A:\"NO XXXI, FASC. 46]

I

chimiche Ji vidono le surren1li in tre gru11pi secondo il contenuto di corpi birifrangenti. Più tal'cli Ohanffard, Grigaut e Laroche col dosaggio della colesterina hanno 1nesso in evidenza con maggiore !)recisione le variaz;ioni del contertuto colesterinico. Da tali ricerche risulta che il contenuto clcl parenchima surre11a1e in colesterina è molto basso negli sta ti infetti vi circa gr. 9,50, è molto elevato negli ipertesi, e 11elle nefriti croniche· dove il t asso è di circa g·r. 55. Queste due ' ~erie cli casi clinici rappresentano i punti estremi della colesterina surrenale. Nei tubercolosi le cifre riscontrate sono state molto differenti, essendo il tasso medio di circa gr. 13. ~egli epatici con o senza itte~·o da ritenzione la colesterin:1 delle surrenali non è aumentata ed il tasso medio è stato di gr. 1~,30 per JTiille. Queste ricerche mettono in rilievo l'esistenza di una ipercol~sterinemia che si accjm 11agna ad una ipercolesterinia surrenale e dt una j1:>ercolesterinemia con coleste1·inia surrenale norm:tle. I predetti autori vorrebbero vedere in tali fatti una parteci1)aizione nttiva della corteccia surre1tale nel primo caso, Jnancante nel secondo. 'Le due teorie contrappo,s te llell' interpretazione della funzio11e colesterinica pre s~ntan•.> punti deboli che si prestano a lla critica. J;'unica constatazione ~1 cui convergono è l'iver<:!olesterinemia che si a ccompagna ad ipercole.sterinia surrenale. J;'ipercole;... terinemia ~rebbe di origine surrenale, secondo Ohauffard e collaboratori, sarebbe cal1sa del deposito surrenale secondo Landa11 e Aschoff. Però l'esistenza di una ipercolesterinemia d'orig·ine epatica, che no~1 si accompagna ad ipercolesterinia surren~le, depone contro la teoria di Lanc1al1, dato che la corteccia deve essere ritentlÌ<'l t1n depo'.Sito del di più di colesterina circolante nel sangue, e non è ~piegata dalla teoria opposta. D 'altro canto nel gatto in inanizione (Gardner e l Grigaut e Laroche) ,si ha •Lat1der) e nel cane ipercolesterinemia e diminuzione notevole della colesterinia surrenale. Laroche cerca di accordare questo fatto, 1n contrasto colla teoria delle g·enèsi surrenale della colesterina, coll'altro dell'ipercolesterinemia con ipercole;;:;terinia surrenale dei brightici, delle gestanti, ecc. ammettendo che nel primo caso la corteccia :s i esaurisce a poco a poco i1on potendo per la mancant.e alimentazione ricuperare le riserve lipoidich,~, con1e avviene nell'altro caso. Questa (;Onsiderazione toglie g·ran parte del ~i­ gnificato di organo formato:r-e della colesterina alla corteccia, visto che essa 11e è spro-çvista quando non la J)UÒ prendere dall'.'llimentazione. Bisogna modificare tale concetto per metterlo di accordo con i da ti sperimentali. E si potrà allora vedere che se la surrenale è un deposito di lipoidi secondo 'L andau, lo sarà per i lipoidi che provengono dall'alimentazio11e (fatto .su cui del resto si fonda tale concezione) e che essa immagazzina, lavora o trasforma come 1av:>ro attivo e immette in circolo lipoidi, mentre poi non se ne carica nel cnso di ipercole.)terine-nia di origine epatica, forse J>{\rchè questa colesteri11a, circolante in queste con-

dizioni nel sangue, rappreS€nta già un escreto del1' organismo nella sua personalità finale. :IDd allora le ricerche di Wacker e di Hueck (secondo le quali la colesterina libera rappresenta l'elemento stabile comune ai differenti protoplasmi cellulari ed è poco capace di variazioni, le quali invece si verifìC°herebbero a carico della colesterina eterifici.1 tu, elemento variabile), potrebbero indicarci che le surrenali prendono da Ila circolazione generale la rolesterioa proveniente dagli alimenti e la et.erifìcherebberç>, o secondo Ciaccio la trasformerebbero in lipoidi di alta natura (fosfatidi). Infine ba sandosi sulle proprietà antitossiche della colesterina variì autori hanno creduto di identjficarle nella corteccia surrenale per • il suo contenuto colesterinico. Per quanto si Ria osservato ipertrofia della corteccia surrenale in animnli adoperati per la produzione di anticorpi (Mulon e Porak) non si può nè si deve da ciò trarre la conclusione della partecipazione diretta o indiretta della corteccia al processo immunitario. La sua ipertrofia in tali condizioni è invece dovuta al fatto che essendo il metabolismo dei lipoidi, come è noto, molto aumentato, ne segue un maggior lavoro e quindi l'ipertrofia della corteccia. 2) Tutte le ricerche che hanno tolto qualsiasi

significato alla adrenalinemia, dimostrato l'indipendenza del tono del simpatico dall'~ccitazione adrenalinica, nega no per conseg11enza qualsiasi importanza alla secrezione adrenalinica. Però questa tende:iza a negare l'importanza dell'adrenalina ormone necessario alla vita si trova già nelle vecchie esperienze di Battelli, ed ~ ribadita dalle recrnti rieerf'he di Hot1ssav e I .rewis coll'ablazione ' co1npleta del rni<lollare, di Ste\vart e Rogoff, di r~aca. ssagne, ecc. L'ipotesi che la morte in seguito alle surrenecton:iia totale fosse dovuta ad intossicazione fu già avanzata da Abelous, Langlois e Albanese, il quale soste'lile che le ·surrenali distruggono o trasformano .s ostanze tossiche prodotte nell'organismo per effett.o del lavoro muscolare e del sistema nervoso. Da molte ricerche sino ad oggi note risulta dimostrata la tossicità del sangu-e dei surrenalectomizza ti (Brown-Sequard) del succo dei muscoli affaticati (Erni) l'azione benefica dell'adrenalina S11lla contrazione dei muscoli affaticati o non (Gt1gljelminetti, Hoskins e Durrant) l'azione dell'adrenalina che .aumenta la capacità lavorativa dei .mt1scoli e pre·riene e combatte gli effetti tossici ù ella fatjca (Hartmann), per quanto esista qualche esperienza contraria (St~wart e Rogoff. KelJaway). Altre ricerche dimo.stran() che ~li animali snrl'enoprivi oltre ad essere più sensibili ai -veleni clel la fa tica "'OD o in genera le pi i1 sensi bili all 'azionEl tossica cli molte sostanze (Scott, I~wis) per quanto ciò sL'l negato da St(l~·art e Rogoff, e più sen$jbili alle re.azioni a.nafila ttiche (Kepinow). TJ'idea di u11a funzione antitossica delle surrenn li trova appoggio in tutte q11este ricerche dalle qua li risulta una maggiore sensibilità dei surrenfJ ·


,

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

SEZIONE PRATIC.\

privi alle azioni tossichi~ enclogene ed esogene. Però la tossicità del sangue dci surrenopri\·i, che ba bisogno di nuove proYe, e la n1uggiore sensibilità ai veleni della fatica e ad a ltri dei sl1rrenoprivi, non dimostrano affatto la f11nzione antitossjca clelle surrenali. L'azione antitossica può tutt'al più essere inter!)retata come incliretta in quanto che le due porzioni surrenali age11clo siuergicumente, ognuna colla propria attività :fisiologica, annullano continu.an1C'nte gli effetti négativi eserci~'1ti da tante s-0stanze. La midollare, quindi l'adr~nalina, neutralizza l'azione neg·ati'a sulla l)tessionc arteriosa, sul tono 1nus;rolnre di Yatii i11otensori end<>geni, ntigliora ln contrn ttilit:'1 n1uscolare, regge il tono dL i ca1)illari; la corticale l'egolando il metabolismo liJX>ideo, :fissando i lipoidi tossici, trasformandoli i11 atossici, ne libera la circolazione. Con tale concetto noi ci rendiamo co·n to della completa unione di due sostanze che per qi1anto diverse per struttura istologica, per contenuto chimico e per origine embriologica, costituiscono negli organismi superiori un llnico orga110 necessario alla vita. III. - 1) Tl1tte queste queRtioni che rigl1ardano lrt fl1nzionalità delle due porzioni rlelle Sl1rrenali si riflettono poi nelle varie sindromi che risultano da alterazioni surrenali, ed in special modo sull'insufficienza ac11ta e cronica. L'entità nosologica dell'insufficienza surrenale ac11ta è dimostrata · dalla precisa sintomatologia, dalle e-0ncomitanti lesioni surrenali e dalla sna riproduzione sperimentale. In quest'ultimo periodo rli tempo tale sindrome ha subito la stessa sorte di tante altre nozioni da tempo acquisite nell~ :fisio-pat-0logiC<'1 s11rr enale. Essa è stata posta in dubbio, anzi dallo Stewart è stata definita invenzione dei clinici. Nel campo clinico Sezary riproduce in parte le idee del ftsiol0go am,~ricano, i1egando ogni valore diagnostico alla triade sintomatica: astenia, ipotensione, linea bia11ca. Però l'insn1Iìcienza surr€nale si fonda su ' dati clinici precisi e anato,mo-patologici, che mettono in evide11za l~sioni distruttive estese (caseosi, tumori, ,ra~te en1orragie). Bisogna tener l)r~sente cl1e la quantità di tessuto surrenale necessttrio per m.nntenere apparentemente in buona salute un animale è il decimo delle surrenali, e quindi la lesjo11e surrenale, che può giustificare l'insorgenza di 1tna insufficienza acuta deve interessare la q11asi totalità delle surrenali. Però nel decorso di molte m:ilattie i11fettiYe ac11te si è constatata spesso una insufficienza surrenale senza alc11na lesione delle capsn lf\ (Sezary, Ribadeau-Dumas, Teissier e D11,oir, ecc.). Queste osserv.tzioni sono in perfetto contrasto col co11cetto della dipendenza cliretta. òella sindrome surrenale daJ.la lesionEl c;stesa delle F;nrrenali. Allo scopo di preci sare il comportamento della funzione surrenale nelle malattie infettive, varfi autori hanno studiato il comportamento della midollare, della reazione cromaffine, della adrenalina cont:ent1ta nella midollare, del potere ipertensivo 1

1511

dell'estratto :i11iclollare, <lel couteuuto lipoideo della corteccia. I risultati n on perfettnn1e11tc concordanti per la differenza clella tecnica nclopel'ata, per le Yarie condizioni sperL11è11tali, mettono in eyi(lenzn i11odificazioni più o me110 vro.fonde a carico della secrezione delle due sosta11ze. P·e rò essi non l)OSsono giustificare Ja comparsa. c.lell'inSllfficie11za in casi senza lesioni delle surrenali. ()ra siccome non è da porte in dubbio l'esattezza della cons~'1.tazione clinica dell 'iposurrenalismo, nè da porre in diSCllSsione il \Ta lore dei sintomi che lo costitui·~no, ~orge spontanea l'idea che la .s tessa sintomatologia dipende11te dalla funzione · ~urrenale possa verificarsi per un meccRnismo differente da quello cl1e si verifica :qéi casi con gravi lesioni surrenali. Io stesso potei constatare la comparsa di t111a grave iDJsu:ffìcienza Sl1rrenale in ·pareccl1i casi di infi11enza, nei quali all'autopsia non riscontrai alcuna lesione ,d elle surre11ali. La sindrome ipos11rrenalica veniva in ta,,li. casi quasi completamente nlodi:ficata ed anche annullata dalla somministrazione di forti dosi di adrenalina (in qualche caso sino a 15 mgr. pro die) . Tale sindrome fl1 da nJe interpretata come in'3uflìcienza adrenalinica, basa ndomi .Sl1ll'effetto terapeutico e sulla quantità necessaria per modià·.:!are la sindrome, che non era modificata da nlcun a ltro farmaco. Insufficien?ia adrenalinica do'ru~'l i1robn bilm~nte al fatto cl1e l'organism,o affPtto da influenza ba bisogno, per n1ante11ere il tono del su-0 apparato cardio\USe<>lare, di llna maQ;giore qunntità di ndrenalina. che le sue sittrrenali non potevano fornire : o a cl· 11na immediata di~truzi~ne o neutralizzazione dell'aclren:ilina, appena imme~sa in circolo, per parte del virus influenzale. L'ipotesi della poRsibile azione di qualche nrus e dei suoi veleni i1eutralizznnte <lE'll 'n.drenalina f11 controllata spel'imentnlmcnte. Però essa è dimostrata info:idnta poichè l'ndrenalina trattata in va rie condizio11i con tossine ba ttericl1e con~-er,·a la sua azione iperte11siva. Ho studiato quindi le condizioni cl<?lla pressione arteriosa 11ell'ani 'lla le intoRsica to con tossine batteriche e la mllniera cli reagire dell'apparato cardio-vascoln.re allè dosi ipertensive di adrenalina. Dovo 48 ore, quando già l'animale comincia a presentare i ,s inton1i d.ell'i11tossicazione ed i suoi organi i Regni òell'alterat<'l str11ttnra. si constata che la pressione arteriosa norm~ t 1<' P a !quanto più l>assa di q11ella dell '.;1 nimale norn1nle , giustificata èalìc lesioni Rnrre11nli presf\nti i11 tnli intossinfezioni. Asportando completc.'lmente le due surrenali a ll'anima le coSì intossicato si osserva il .solito fenomeno della cadub-1 immediata tl01la pressione a rteriosa. Però se in segwto si ini<.ltta nelle ~ene cli tale animale la çtose minima ipe1·tensiva di adrenalina, che nell'animale normale su1·rena lectomiz7.ato completamente 1nnalza la pressione arteriosa a l limite iniziale, si O·s serva che la pre~Rione arterio&:'l o non si jnnnlza o si innalza di poco, e che per ottenere lln note,·ole rialzo di essa occorre iniettare dosi maggiori di adrenalina. Q11esta const.atazione sperimentale coincide col-


1512

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, F ! SC. 46)

l 'oss t\·azio11e clinica 1.lell'enorme quantità ,i li adl'e: n;.azioue c..lel pig111ento c:utàneo era stata am111essa na li11r.1 occorrenti per n1odificare il q11adro dell'ipoda ì\ii e irowski e da KonigsteiI1 colle ricerche sulla Su l'rena li•smo Ilei casi di infl11enza da me ' illupigmentazione de lla 11elle isolata deg·li aclclisoni<lni e dei surrenopriYi. strati. r_r(lli l'i::;ultati <.limostrano che se ]a sec1·ezione ' J.;e Yarie qu1.!. t ioni ;-;e esistn un rapporto fra la adl'e1Utlinica è · n ecessal'ia al m c111tenirn€11to della. e la bor azione di i1roclotti surrenali: cortic:ale, colep1·esi:-do11e n l'terio a, cl 'a ltro c:arito è necessal'io che sterina, midolla re, aùrenalina, e la pigment<1zione l'a 1>1H1r ato ca1·<1i o-Yèl Scola1·e sia in con clizio11i tali c11tanea 1sono tutte ql1estioni cla cl1iarir~ llPr , ...e.. · da reagite allo stimolo iperte11 sivo. E e le sul're<lere quale sia il l'apport-0 fra ì '<1 lte ra tn fl1nzione nali ·on o integ·re n1orf ologicame11te e fl1nzional<le lle surrenali e l a n1elanoclermia. mente i11 n1oclo cJa vel'sare i11 circolo il ql1antita.1\1olti a11to1i inclinano a ' reclere n0i (listnrbi pigtiYo i1ormale <.li adrenalina, la ::;inclrome iposurrement<1rii de l 1norbo d' Ad.diso11 IlOIL la conseguenza 1La lic:u. si verificl1erà tutte le vol te che l'appa rato cli 11n'<.1ffer.ione (lelle s11rrentill. <'on1e organi gl1iancnrclio-Yascolare sn rà leso dal i; roces ..~o tossinfetùolari, ma il ri: ultato di le i-011i del simpa tic:o : ir_ · ritazione del .simpatico; riflesso col punto di l)artivo. Quindi •il fatto della 1na i1cauv.n della lesi o11e teuza nelle 1surrenali o ne-Ile loro ,·icinanze in11uesul' re11è1le I1011 esclude l'osSèl'V<lzi•>ll c:J i11i('a dell'inclia te. ed il centro irradiante nei gangli semilu11<.Lsnftic:ie1iza, l)Oichè la s tess:1 sintotnfl tologia clinica ri; diminniione llel t:ono Jel simpatico consecutivo dell'insufficienza m1rl'enale , ecc . si YE'l'ifiebel'iL t11tte le volte cl1e un;.1 e.tesa lesione dii:;trn t ttva delle surrenali n e annienterà la funzioAlcune interessanti osse1·,. .azi-0ni cliniche perne, e tutte 1e ·v olte che èSSendo le sn rrenali integre 111ettono di posare Sll basi migliori la questione clei ecl integra la lor o funzione, 1;1 lesione degenera ti va rapporti fra la pigmentazione c11tnnea ecl i dist11ra \l'il c:olpito gli orga ni Slli q11nli de Ye agire il sebi rde l simpatico. :l.. Thomns l1a con~tatato in sogcr eto inten10 surrenale . . getti con lesioni tra nmn tiche gravi o affézioni croIn qt1esto 1.:11so si tratta l)iù cl1e a ltro cli Yera e r.iche rlel lnidollo spin'lle, l'esistenza di placche cu·1)ropria jnsufficie1~za 1tdl'enalinica, perchè essendo tanee iperpigm·2ntn te, ~i tua te s11l tronco a val'io lil'a1>pnrat0 car<..l io-,-ascolare inse11sibi1e. a lla dose ·rello, secondo la sede della lesionP spinn le . Questa minilll<l iperte11•si ;a 11o rmale {li [I clrenalina, occorl)ig1nentazione pel'ò è poco acce11tnn ta e Il on iua.i l'flrebbe i1ell'n11ità ili tempo t1n Tu.aggior quantitacosì marcata come l'addi~njana: si accompagna tiYo per rialzare il tono cle ll'apparato cardio-\age11eraln1ente a <'11sturbi siu1patic-i (ipersecr<17.ione scolare le 'O . sudorale, sul'refletti ,·itit pilomotrice, -<lerm·ogrAfiIn. nffici(\11za n<lre11alica relati-va percl1è, pur essmo, disturbi termici) e com11a re t<1rclfva111ente. P Pf'-<:>ncl o i1oru1ali le cl ue :-;11rre11n li e la loro funzione rò in qt1esti jnfel'mi si è a''l1to t1n 111ngo uerioòo di a«lre11osecl'etiva, e-sse i1011 i}osson o f ornil'e que l infezi o11i ecl alla a.uto11RL:1 si ~ono constatate lesioni qt1autitatiYo neeessa l'io Iler c-h è tro1)po ecces~ivo. gravi della maggior J)arte cleg-li organi, tanto che J.,a ins nfficienza uclre11alin icn, ~1prioristicamente e lo stesso Thon1as non p11ò f~1 re fl meno di a ccordacon inolta leg:ger ezza i1èga ta dallo Rte" n rt, ha qninre a ques ta tma gr and.e infl11enza nella procluzione cl i ln st1a i:ersonrt litù i1osologicn. di tale pigmentazione. Da queste es1Je1·ie11ze sorge unn i1t1oya q11es tione Nessun fatto clinico o spe1·i1nenta 1e n ttualmente e cioè : le Yarie forme cliniC'l1e dell 'iposurrenalismo din1o~tra cl1e il ~impa tico a bbia 11na funzione diRo110 t utte tlO\'n te acl itlentic-o 1neccani-sru,o patoge_ r etta Stilla J>igme·n tazione cutanea . TJa 111elanodertLetico? mia si osserva generalmente in soggetti il cui RtaE'ridente111e nte ciò n o1t può e sel'e perchè nel caso to g·e11era le ed in p.a 1ticola r è l'apJ)fl rato e11clocrino della forn1a. pseudomiocardica nella q11ale n on si son o forte1n~nte nlterati. co11sta ta a lcuna lesi one surrenale, ma si constatano E per qu anto riguarda la n111r.io11e delle surrele~ ioni deg.~ :.i21·ativ~ {1el miocardio e di altri otganali in ta le fenome110 si conoscono solan1ente i Ii\ 11i 0c1 :lJ)})èll'èl ti, la i11sufficienza 11otrtt essere un 'ins11lta ti di Meirowski e (li J{onigstein, ma non si può s t1fficienza adreI1a li11ic:1, doyutn -.11 i11ecc:ani8mo illuclimoRtrare con es~i tin'n zione clir-ett11 sulla pign1enstrato dalle mie esperienze. InYece negli ~1 ltri casi, ta zio ne cutn n&'l. nei quali ol tre 1'<:1st011ia e l 'ipoten ione pre<lomiInvece co11 ogr1i prob<.1biliti1 11el n1<·ccanisn10 clella 11n Jlo fii ttori <.l 'indole tossicn è necessario invocare produr.ione clelln n1e ln nodermia ncldisoninn.a è da u11n cleficienza totale 1lelle due 11orzioni ghia11clon1ettere in )1ri1na lin€<'1 la a lte1·n tn fn11zi one <lei lari. ca pillari sangt1igni i1er Ja insufficienza surrenale . 2) Nell'ins ufficie11zn cronica, il cui ti1io princiI/azione de lle s 11r1 en;1 li &'lre<bbe un'~lzione indire tta JHlle è rappresentato dal morbo cl' ~\.cldi son , ai sinjn q11anto ch e la loro inSt1ffici(.'.) nza cronica deter111itomi comuni alle fol'n1e a c-nte si aggilu1ge la i11elalt<:~1·0bbe ctisturbi della r::ircoln :r,ione capillare dalla noder1nin. fenome no n1olto os<.:uro . q11ale dipende la nutrizione <lei t0i:;i:n1ti. Gli Rtnclii Il . u o meccani~ tno pa togt-ne tico deYe proba biloclie rni S11ll 'nttiYitù rlei C'apillnri din1ostrano che la 111èntc es-se.re dovuto n ll':1ltP rn ta fun.zio11e su1·1·0na.~ontrn ttiliti\ clelle cellnle v0riteliali e degli elf\le cln 11n lato, e d a ll';1ltro acl 11n cliRturbo profon1r1enti endotelia li è sotto l'influenzn 11mor:-tle cli nn do. <ln qn{)~ta ca usa ro, cl0lla for111azione pign1enormone non specifico, cli costituzione relativnu1ente tn rin cutnnea . T. . ;1 i11e ln11ocler1ni.<.1 addisoniana n on 8emplice e ili fa cil~ cli ~1:ruzione . c·he ~ec-ondo l{rogh troya a lcun riscontro llil tog·enetico i1elle va.rie teo. areb~ 1'01·n1one ipofis.11io r-;ec·reto dalla. poRtipotì ~i. ri(l i--n1lla for1na:r,in .1e •l~l pi.!?:111ento c11tnneo. Jn ,er~ ...t\..tl1a11ni;;i.n e Grn.dine~co n1olti :1nni p1·i111 :t l~na r E>ln zione t'1111zio11;1ltl tl'<1 ~urrena li C' In fora YeYn.no <liu1ostra to lt1 i11fl nenza de ll' ~1 <lren:1li!4'l [.:n J1

1

I

1


• I

[.AN~O

XXXI, FASC. 46]

la motilitit delle cellule en cloteli<tli e.lei C<ll)illal'i se:llltru ig11i . e cl1e l'endotelio di es i pl'e11de u11n lal'gn 1><11'1:€ agli se:a1ubii fra il &'1ngù.e ed i tessuti sotto la clipendenzu <lell 'adrenalinà.. Questa agirebbe no11 :olamente ·su lla n1uscolati1ra dei yasi, n1a anc:l1c sull 'e11<1otP1 io Ya ·cola l'e e manlerl'ebbe la toni<-itì1 di e, ·o. C2n i11t1i nella i1i.elé.1n otler.mia a clclj so11ia llft co11segne11z;1 tli fattori i11ultipli, si i1nò forse i11,·ocare u11 ·azione indiretta <1el Silll) Ja tic:o, il quale agirebbe ~m11licc111ente tleter111il1anclo clisturbi vnRomotorii n1a·rci1 ti e i1rolungu ti. ::\In ~1 più .forte t:1 gio11e si cleY0110 i11yocare tutti i fe:1ttori cli1Jei1cle11ti clall'i11s11ffic:ienz11 surre11nle ( c:on1presa l 'ivotu11 "ione <1 rterio~<l) i qnnli i11-0tlitic:.a110 col 11~t'\c-c:;111i~n10 cl<.'i <:npill:1 r i lil :1ntrizione dei te Sl1ti , ed ng(.-\11tlo Hnlh1 protl nzione l >ig1ne11taria a u toc:tona, l)l'etlispong-ono a lla 111Plnnodern1in, la qunle si PSteriorizza llOi i)el' en n~t' 1neC'ca 11ic:he 11f\i i>u nti cli 1naggiore <1 ttrito. I.a 1ne l:111t><lerruia ~lrebbe c:osì gi11stific:ata cla1l<l insn:tiicipnza eto11ic:a della miclolln r t\ . ·urte11<1le, 1<1 eni fn11zi~n ntlre11<1linica (regola ttic:e del t-0110 dei cr~vi11,1ri sanguigni) deficie11te, agirebbe inclitettu111ente ~n lla vig1ne11tc:l7.io11e ct1tn11ea. \

* **

1513

SEZIONE PRATICA

l>a tutto quanto è in11auzi es1>osto ris11lta che la ~nrreuale, or gano <.l ·è n0gli org<1 niBmi su1>eriori , ùeYe es::;ere co11 ·idern tà nelle \arie funzioni delle sue tlue por:1.ioni : c:ortic.1 le e midollare. Il progr 0 ·so clegli i:;turlii odier11i dimo8tra l 'err0re c:ou11ne:-;so in l''' ~nto di ayer dato o lame11t~ iJu11ortanz;1 ftsiologic·a a lla ruiclollare l>el' 1<1 sun set1·ebione a clr011ali11ica C' cli a \ere traseura to com~ pletamente l<l cortic:nle. ~In me11tre oggi si tlin10stra. elle questa h~1 nua fnn7.ione iuolto p iù con s itlere Yole cli qna11to j11 l)assat-0 n on s i pensasse, s i è c..1tlt1ti itell'e rro r e opposto ùi clare acl eHsa sola Ynlote fi:iologjco <.:on1e organo 11ec:essario alla vita e i1el rite1H~re la u1idollare qu<tsi s11_perflua . I .. f\ 1'<1gione cli q nesto fa tto sta ne lla di-versi tù dellt_. tec:11ic:he aclopern t e e i1el non a Yere vro1}01·zionato il l oro ris11ltnto alle nece~siti1 cl~lle Yarie in<lagini. Le renzioni c:ro1na tiche adope1«1 te un telllJ)O, cli1uostra te. i poco sen ibili a svelare l '<1dr0nalina in n1i11ime qna.11titil, ver con1e essa è conte11ntn. i1el snngne circolante . furono in seguito sostit11ite da rueto<li biologici. Dèl Ile ri~rch~ odierne i·i ~ulta i11oltr~ cl1e pel' q11n11to questi inetocli biologici "iano 111olto sens i_ bili. tnttn via è necei:; 'l'l rio nello stu ello dell'ndtennlin~n1ia integrn re la i·icerc.:'1 col r::11>ido prelè"\'ttmento <le l ::;n ugne i11 esnu1e per evita re cl1e l'nclrenalinn scom1)ain i ~rim:1 di esse.:.:e s·velata. A ciò si deve c:l1e Btewart colla s nn tecni.::n (lella « p ocl1e-cn. ve » ver raccogliore il &'lngue iie1· i·icer carYi l'aclrenaUnn ottenne risultati negatiYi, mentre I<odnm.a <lCcelera11tlo il 1nodo tli preleva111ento con qn0stn ste~sa tecnica ottenne risulta ti _positiYi. I iiRnltati 11egativi di Gley e Quinqua11c1 e di ~te"·art e Rog;off, ,in tinse ai quali q11e ti a11tori neg8rono l'adrenalinemia, si dimostrarono oggi doT'Uti il<l in nfficienze tecniche. '

Difà tti ~oll'allil$towol:li ::;urr .. no-giug1.1lare di Tot1rnade, che mette in eYidenz<l gli effetti dell·aclrenali11emia, Yiene ùimo::>t1«1 t.'1 la nec:essith che in tn le ti1)0 di inclagini il sangue i1on deYe <l bbanùoru11·e nu.1i la sua na turi.l le canalizznzionc l)e1· eYitare che l'adrenalina, in esso conte1111ta, sia di~trutta, l)l'illl<-1 cl1e m<i.nifesti la sua az]one fisiologica., o c:l1e Yeug·a \liluitu i11 l)l'Oporzioni fisiologicamente inattiYe, c.-ome n e lle ·~spetienze di Gley. I . . a Slessa alterll[l i~Orte per l'ide11tic:o JDotiYO b .<lll110 consegt1c~1tewente "ubito t11tti g li stnclii riferent esi alle , ...a riazio11i della adren<.1linemia 8otto la <.lZÌOlle Clello Sl)lallCiliCO, delle e lTlOZÌOlli, del frec1c10 e cli <.lltri stimoli. Col 1H?rfe7.iuuame11to dell'i11clagine ~11e rin1enta le l'aclrenaline111i:1 l'Ìl)Ìgli<l il HUO s ig11ificato fisioloeo·ico . E t'O~ì Yiene a11cora 1111n Yolta (li1nostra to l'erro1'<? <li nega re ,·alore fìsi0 log;ic·o :1d u11a i1orzione clel111 ~n11·re 11;1 le e di ac<:or<lnrlo soh1 1n ~11te all'<iltra. r.,e due porzioni clell<l ~1t r rcn:1 le 11<111110 funziuui ] n·oprie i11 ca1llpi cliffere11ti, funzio11j ehe de·yo110 es. el'e tncli<t t e ci.asc:11na per co11to prop1·io e conten11>01·èl11ea111e nte alle <I ltre, vetC'hè (li\lla fu 11ziona lità (lelle <l11e porzio11i, e i1011 cl<l nnn :ola , clipen(le il i1orn1itle svolgiu11: nto <li tanti con1 ples::;i fe11omeni uecessarii alla Yita. E co~ì clnllo Rtudio eo1111>ll'to de llc funzioni cort icali e midollari potranno eR. ere i11 a yyenire rL sc:hiara te tante i11anifestnzio11i c:linicl1e, che J111r esse11do intin1ame11te connesse colla fn 11r.io11e s11rren;1le ~ono tutta ,-i.a ancora 1nolto osc·n1·<:> 1101 loro 1nercaniisrno patog·enetico. D :.1 tale studio sistematico i p o trà ,·edere se In ò0ficiente funzione cli una porzione o di u11'altra, n b~i<l 1111r1. s1)eciale infln0nza nelle 111a11ifestazioni c liniche (lei yarii tipi cli i nmrfficienze surreuali. Di-'iC/f."iRi<nz q

rlflle

d If e ,,·ela:-:ioni

prerede·n ti.

(Napoli). - Ric:l1ittuH111·clo l':itten zione del ('.011g1'0sso nelle sinclro1ni surt<~na li i1ellt1 tuberc-oJosi polmonare-, es11011e il i11etoc10 <la lui ver la 1n·inl<1 yolta i11troclotto pel' 8<\ggiure lo stato funz inna 10 delle capst1l0 s11rren:·11i. sotto1>01H:'\11c1o q11e ~t'i nell't1omo . a.a irradiazi011e C'on Rngg·i X. Compienclo 11nllletose E'-\9}10ri-:\11ze (_") ('011 tn tti i don1 ti controlli !1n pot11 to cof::ì c:o11 tn tc1 re come i1ella tubercolosi polmonare ~ia a lqna nto freque11te la con ta tn 7.ione di 1111n inRnfficien7.;1 Rlll'l'f\nale. IJA'.'ì!DOL~"I (Napoli). - - Acc:e1111n ~11 ~ondnggio P-0· t~11ziale degli organi f'nclocrini già da lì 'O. proposto a l Cong·.i:esso di Napoli cle l 1!l21, e recenten1ente attuato ancbe 0011 i11ez,,i 11nnYi qnale qt1ello proJ)OSto ·d Hl l!.,ranco . Ricorcl a Je l)l'OYe de lla resist~11za alla fn tica ed il i1u1ssnggio Drotratto delle regioni lombJ1ri. Si sofferma sulle sinclro11.i )~urrenn li da sifilide e speC'ial1n~ 11te da sifilide ereditnrfa : di tinguendo la sifilide eteditaria precoce? <la quella tardiva. Nella prima ha potn to rile,·a re for1ne Yarie cl alln IieYe inRnfficienza s i110 a lla c-ncl1e. ·sia e<l allH n1elanos lermirt , nella seconda sintomi diYersi ora don1ti ad i1)el's11r1·enaliRn10, ora nd ipo. nrrf'nali~n10. Ri1)orta un caso di «irrosi ipe1trofic-<1 pign1e11taria ti110 Clu111ffarrl-Ha11ot C'On ~i11torui <li .-\<lcli8oniFH.-\N"CO


1514

IL POLICLINICO

smo notando come esso confermi le vedute già esposte dall'O. e dal Severino circa strette analogie fra il pigmento di dett:a. forma e quello del morbo di Addison. ~ella eredo-parasifilide 1 0. v ide spesso i1lfermi con ipotensione, astenia psico-muscolare ad angioipoton~ cronica costituzionale. Rileva come tali osservazioni possono a vere notevole ripercussione per indiriz,zo terapeutico. l\licHELI (Torino). - Cit:a. 2 casi di m. di Addison nel quali 1'0. fece praticare un innesto di capsule ·surrenali tolte <l sci1nmie. Nota come i malati di m. di Addison siano particolarmente sensibili ad ogni anche Jieve choc protei11ico e come per questo ogni intervento sia gray e per gli Add1sonia,ni. Dei due casi, l'uno morì poco tempo dopo l'operazione, l '.altro v'isse, rua l'innesto · è 1stato praticato da trop1)0 breve temi){) per g·iudicare dell'efficacia. CRISPr~o (Napoli). - Ritiene che la sifilide delle capsule surrenali i1on c.:ia così rara come è opinione generale. Distingue 3 forme sulla sifilide delle capsule surrenali : 1) Sole·r o gon11nosa con lu sintomatologia del m. di Addison. 2) fornie lievi di iposnrrenalismo sifilitico con ipotonia ,~asale, astenia, disturbi gastrici ed intestinali. 3) for1ne int ernied1:e comprendenti sindtomi Addisoniformi della sifìliùe nelle quali oltre l 'astenia, l 'ipote11sione, si ha nnche inelanodermia, e talora macchie classicl1e sulle n1ucose. Cita nn cn so perso1lale llel quale con la terapia bisrut1tica si ebbe una scomparsa di sintomi Addisoniani; PENDE. - Ringrazia gli oratori che hanno preso la parola Sl1lla relazione e ricorda come egli abbia particolarmente studiato le alterazioni di tutte le ghiandole enc1ocrine nei sifilitici, specie negli eredosifilitici nei qt1ali si trovano pTeva leutemente lesioni a tipo atrofico e · i::;clerotico cui si accompagna.no sinto1ni di ipofunzione. Non pensa col Landolfì. cl1c:a e~i sta1 10 una logie fra l'iposurrenalismo e la cirrosi ipertrofica pigmentaria., e si dichiara d'accordo col Crispino sull'ordinamento sistematico delle forme surrenali sulla sifilide ereditaria. Osserva al Franco come sia. la prima volt::t che i Raggi X ,·eng·ono t1·s a ti per il .s ondaggio funzionale del surrene e ricorcla come egli abbia già distinto i ti1bercolosi in ;pertiroidei ed in iposurrenali, a vendo qt1esti due gruppi differenze nette di prognosi e di terapia. Si congratula col )1ich~li per il tenta ti\o di innesto del surrene ed osservn come in genere gli innesti diano effetti benefici che possono durare 2 o 3 anni. Si augura che l'innesto del surrene venga presto più largamente cim2.otato. 1

;

Oont u nioa.z ioni (( tt in enti alle clu e relazion.i precedenti.

(Fire11ze). - Assooiazione dell-'adrenal in n con. la trinitrina 1ie{ll i 8tati ipoten.sivi. - In bnRe a ricerche ripetutamente eseguite può concludere che l'as ·och1zio11e de11·adrenalina con la trinitrina cl(\ter1uina un aume11to della pressione massima. e(l u11a dimir1uzione di quella minima proTiUI S.\DA

[A~TNO

XXXI, FASC. 46)

\ocando così un'influenza spiccata sulla pressione differenziale. L'effetto è anche più spiccato u sando la. via endovenosa. Per via sottocutanea. usa 1 milligrammo di adrenalina al 0/ 00 più 3 ~occie di soluzione alcoolica di trinitrina al centesimo - per via endovenosa 1/2 Jnilligrammo di adrenalina più 1 goccia della suddetta. relazione di trinitrina .. LursADA tFi1·enze) _ · I,e s·i nr'lonii ipotens ive. L'O. osserva come nello stt1dio delle sindromi ipotensive occorra tenere !)l'esente oltre lo stato ùel m11scolo cardia~o, le i::ondizioni dei vasi periferici, e la · qt1antità di· sangue c·he giunge al cuore. Riporta.· i dati otter1t1ti compiendo n1i:::11rnzioui della pressione nelle varie sezio11i del corpo. \TATT uO~E (Genova). Sulla funzione e1idoc·t tna della tonsilla palat'ina. - Si sofferma sulle va.·:e opinioni emesse circa il valore Jella tonsilla pa- . latina quale 01·ga110 a secrezione interna, e 1 i1·orda come questo concetto sia avvalorato dalle osservazioni istologiche. Egli ha stiidiato l'influenza dell'iniezione di estratti tonsillari constatando che • questi hanno un'azione glicolitica sia in Yitro che in vivo, ed azione antagonistica di fronte all'adrenalina. 1\.1entre l'irritazione delle tonsille palatine determina un innalzamento della glicemia, talora senza glicosuria, l'iniezione di estratto acquoso '.i tonsilla provoca una iploglicemia ed inibisce l'azione iperglicemica dell'irritazione delle tonsille, della iniezione di glucosio, dell'adrenalina. GOGLIA (Napoli) - La t erapia ormonica genita~ira n,el morbo di Basedo?.o. Sono note le strette cQrrelazioni fra tiroid~ e g·hiandole genitali: e l'O. osserva come i risultati terapeutici siano evidenti non solo nei casi nei quali il gozzo si manifesta. nel corso d'una delle tappe della vita sessuale, ma anche quando manC<'l.no i segni di ins11fficienzq, ovarica, il che può essere spiegato <·ol fatto che l'apparato sessuale vagot-0nico è oltre che antagonista, moderatore delle funzioni tiroidee per eccellenza simpaticotoniche. ANTL,ORI (Palermo) - S·u ll'antagonismo tra va·uorf'aS e s1trrene. Ha studiato il contenuto in adrenalina delle capsule surrenali dopo aS])Ortazione del pancreas, ecl ha constatato che in IJrimo tempo si verifica un aumento di volume delle capsule surrenali che .~ondariamente riacquistano ogni caTattere normale. 111 t1g11al senso varia il content1to in adr~nalina. Identiche osservazioni ha compiuto a sportando soltapto una parte del pancreas. Ritiene che le modifieilzioni delle capsule surrenali intervengano per ~zione nervosa, dati i leg·ami che unisC'ono tn tto il sistema endocrino ~irnpatico, e non per la soppressione totale o parziale del pancreas, essenclo le modificazioni const.c'l tate uguali in entrambi i ca.si. ' RrccrTELLI (Perugia) - St11dio istologico àel sistema endocrino in un caso di mia;edema. - Riporta. un caso clinico di mixedema nel quale Jl<:tè stud1are iistologican1ente le gl1iandole endocrine riscontrando una sclerosi di tutte. Ritiene quindi che la sclerosi 1nultipla delle ghiandole a secrezione interna non sia esclusiYa cli quella sindrome particolarmente illustrata e definita dal Falta. In. - Con tributo alla istologia delle ghiandole 1


(ANNO

XXXI,

FASC.

46]

e?idocrine nell 'o8teomq lacia

1515

SEZIONE PRATICA

senile femmin,ile . · ·-

In un caso di osteomalacia senile femminile studiato istologicamente ha constatato, sclerosi tota.le dell'ovaia, sclerosi parziale della tiro~de, integrità delle paratiroidi, infiltrazione par·,ri.cell11lare delle surrenali e dell'ip·ofisi. L100I-IBDI (Catania). - Riferisce sul caso di un paziente che riportò un trauma della regione epigastrica e ·.he 3 anni 'lopo mostr0 segni cli ipos11rrenalismo e di ipertiroidismo., Ritiene cl1e il traum~1 possa avere determinato la comparsa di tali disturbi attraverso le ioni provocate nel plesso solare. PozzI (Roma). - Riferisce i 1'is ultat'i ottenuti 1

11elle variazioni della pressione arteriosa niediante l '·zrradiaz ione cl ei surreni.

Sottoponendo degli animali (cani) ad irradiazioni sia a tipo distrngg·ente che a tipo eccitante, egli può concludere che : 1<> esistono con l'irradiazione ad alta dose Sl.1lle capsule surreru1li del cane delle variazioni di pressione collegate con la sede dell'irradiazione; 2<> che la curva di pressione è una curva diversa secondo che l'irradiazione è fatta con filtro o senza e precisameute con l'irradiazione :filtrat<l si assiste acl un primo aumento della pressione seguìto da un lung·o periodo di ritorno al normale per poi assiF1tere ad un rialzo verso il 200 giorno mentre nell'irradiazione senza filtro il periodo intermedio è Rostituito da llna curva oscillante; 3° che il perioclo di aumento di pressione ptesenta in genere da 4 a 6 giorni di latenza, ma nell'irradiazione :filtrata e.sistono piccole oscillazioni subito òopo il 10 giorno; 4° nell'irra <iiazione ad alta dose ad lln periodo di aumento di l)re::.-;sione S<-'gue un periodo di caduta con la morte dell'<:tnimale. MAsELLI (Roma) - Irradiazione della tiroide oon piccole dosi di r. X. - I/O. ha ottenuto, sul cane, iperglicemia talvolta notevole nelle prime due ore dall'ir1·ar.liaziohe. 'J./i·p·e rglicemia. non si è accompagnata a glicosuria. Talora dopo l'irradi!:tzione della tiroide si è ottenuto un aumento della sensibilità adrenali nica nei cani medesimi. Simili effetti l'O'. ha avuto con l'irradiazione di tiroidi Basedowiane. In un caso di morbo di Basedow la prova della iperglicemia sperimentale di comportamento normale prima della irradiazione, ha dato luog·o, dopo l'irradiazione, ad iperglicemia notevole. Tali reperti parlano, se bene non si abbiano dati per spiegare l'intimo meccanismo del fenomeno, per una diretta influenza della tiroide nel ricambio degli idrocarbonati quando la tiroide sia sottoposta a stimoli che sono ritent1ti capaci di aumentarne o modificarne la normale attività, MARINO e MILANI (Roma). Variaz·i oni della

le modifica:~ioni ottent1te hann-0 un valore tera1)eutico. Dal comples:So delle osscryazioni raccolte risulta: 1° in alcuni casi di diabete irradiando :H pancreas, a tipo eccitante, si ottiene un abbassamento del tasso glicemico che attraverso piccole oscillazioni può perdurare da 7 a 10 giorni; 2° nelle successive irradiazioni l'a bbassamento del tasso glicemico è meno sensibile e meno duraturo; 3° jn altri casi, specie nelle fo1·me gravi, alla. irradiazione dopo o 11on un lieve e transitorio abbassamento, il tas o glicemico rag·giunge cifre l)iù elevate di quelle iniziali. rersistendo nella irradiazione il tasso g·licemico va costantemente aumentando; 4° . l'irradiazione dell'ipofisi. a tipo intensivo. non porta, a lmeno nei diabetici cr.muni, a modificazioni degne di nota. Inv·e ce nel diabete acromegalico alla terapia ipofisaria co1·risp-0nde una diminuzione note·vole e dl1,ra tura clel tasso glicen1ico stesso; 5° alla irradiazione déi surreni, a tipo intensivo, segue aumento del tasso glicemico dopo le 24 ore e successiva dimin11zione dopo 4-5 giorni, che può perdurare 3-4 giorni; 6° n.lla irradiazione dell'ovaio, a tipo di castrazione, 1opo temporaneo a umento può seg11ire una di1ninuzione de lla glicemia transitori.:'l: alla irradiazione della tiroide seguono lievi 01scillazioni non degne cli rilievo : 7° alla glicosuria nei dia bt~tici irradia ti sul pancreas segue 11n cornportn rne11to analog·o a quello del tasso glicemico : la dimi11uzione della glicosuria appare però più accentuata specie nella irradiazione dell'ipofisi in casi di diabete acro·m egaljco e nella irradiazione anche della tiroide e così talora mentre i ' ralo1i della glicen1ia persistono ancora nlti, la glicosuria p11ò r1erfìno mancare aumentando pure la soglia di tolleranza agli idrati di carbonio. Dall'insieme dei risulta ti gli AA. credono di poter concludere che per quanto rig·uarda l'azione dei raggi X, a tipo eccitante, sul pancreas le moòificazioni ottenute n<;>n possono assurgere a lln -valore terapet1tico, anzi è opportuno .p rocedere cautamente nella terapia, specie i1ei casi gravi, perchè il pancreas successivamente stimolato sembra stancarsi nella Slla f11nzione onde il tasso glicemicq può raggiung·ere ' 'alori tle,rati: e ana]ogRmente per ql1anto rigi.1arda l'irradia zio11e delle a·l tre ghiandole le modificazioni non possono avere che un valore relati-;ro per ·1uanto tenendo conto della SQla glicosuria i risultati potrebbero essere avparente1nente interpreta ti come fa ,rorevoli. Seduta pomer·i diana.

Presidenza : DEVOTO.

glicemia per irradiazione del pancreas, dell'ipofisi e dei surreni nel diabete. - Gli A.A. hanno seguìto

Go1n1rnicn zioni var'ie.

°'r·

le modificazioni quantitative del glicosio nel sangue e nelle urine di diabetici, sottoposti a irradia-

Ascot.1, S . SILVESTRI, S. MAnrNo (Roma) l./insitlin,a nella terapia del diabete rnellito. - Dal

zione, a tipo eccitante: del pancreas e a irradiazione, a tipo intensivo, rlei surreni, della tiroide, della ipofisi e dell'ovaio, cercando di sh1diare se

complesso dei risultati ottenuti sottoponendo a trattamento insulinico 40 casi di diabete riS11ltn che: 1° esi1stono casi di diabete grave con tendenza


I

1316

1l

POLICLINICO

al peggiol'a111ento, i1ei quali l'in supna agis<:e teru-

..

[ANNO

XXXI,

40)

su1)el'nl'e ;3 1uon1enti critici ùi grancle importanza: l i) quando la glicosuria si arresta s u u11a cifra senza scomparil'e ; 2° qua111io Ja glicemia si arresta pure ad una cift·a Rncora superiore alla. norma; :1° quando la glicemia è ridotta sotto la norma, ma richiede l 'uso continuaw di insulina sino a che la glicem.k1. <l bbia preso il ritmo normale. Cita clue ca si i1ersonali nei quali da tempo la p:li<:emia }lerma ne n ora1ale ed è Hs~ente la glicos uria •

vo1·a11e<11113u te e solo i1er il temPo somminislrattl; 20 esi ston o casi di tliabete di g1·avità n1edia , él1e i·iseuton o dell'azione dell 'i11sulina in 111oclo l'iù (l ur ..ttu ro, <.:onser,·ando i beneticii l'agg·iuuti i1er 1111 lungo IJeriodo di teu1po, (lovochè è stata sos1>esa la som111iniJstrazione d ell 'insulin<.1 ; 3° esi ·tono infi11e 01si ùi clièlbete graYe, Che })osson o IJer,·enire fino à l con1a, .·e11sibilissi1ni al1·azione <lell' i11snliua, che riacqui ta11<0 quasi <:011111letamente le loro normali fu11Zioni. CONDOHELLI (~on1a) ~r.;u z rneCO(lrf,i S1mo dell'i poI/interpretazio11e rli questi risnlL1 ti, 1secon<.lo gli glice,rn ia insulin i ::;a. ·- Da rieerche compiute sullo _-\~-l. , si nppoggia al concetto che le deviazioni funzucchero libero nel s angue e st1 quello combi11a to, zi 011~1 li , ch e so ·ten~o110 il dia bete, s ieno cli Yario ritiene el1e Jlella ipoglicemia ins11 linica si Yeriticlli p:ra<.l o e qn iucli IJiù o meno snseettibili di ruodiun c.listu1·bo di regolazione, nel quale influiscono !ic<t1· i fi110 al i·i1)ristino de llu i1orruale coru1>leta clne SJ)eciali ormoni, l'adre nalina elle regola il n l:tivitit.. I./ insnli11a, accanto a 1 st10 potere di so})assaggi o dello ~~ uccl1ero dn Ile l'iserye g·lieogeniche ~ti tnzione dc Ila :-;ecrezione or1uonica del pa11crea~, dei tes.3uti n l sa ngue; e l'or1n'-)11e pancreatico che s,·olge1·e bbc u1l';1 zio11e .·tin1olà.nte st1l 1)ancrea s r egola il !hl s aggio ò.ell<> :r,uccbero dal sa r1gi1e ai tesso, con i111 211ecca11ism o finora. del tutto ignoto. tessu ti. Ne risulta t::h e I 'alte rata fun%io11e del pancrea8, RHUGI (Pisa) l .1a .r;lice11Lia nPlla polnioni t e lodopo un periodo più o meno 1ung·o tìi riposo, sotto ba re. D èl ricerch~ comr>iute su numerosi casi i·nzio11e <lello -ti1nolo <lell'in':>ulina, l:nJitatamente ha potuto co11sta ture, cl1e i1el 11<:\riodo n cuto febè1<1 alc11ni c·asi, viene modificanclosi nel senso di brile si hn. un.a cos tante iperglicemia dn probn bile rivre11dere in i1a rte o totalmente la sua 11ormale f n 11zi-011e . disfunzione dei poteri g·licol'egola to1·i del fegato; che a l inom0nto della crisi, i1on si rilevano n1odiID. -- f,/r1,~· 1,on e rl ell'i·n su.lina ,\ ·11l 1·ioa1nbio (lel ficazioni lli qualche conto; cl1e i1el periodo riostr/ io bete •1n el llto. L'influe11za de ll'insulina si critico si hanno dap11rima ' rnlori della glicemia t'splic:a ta nto sul metaboli·Slllo degli idrati di ca1·_ che si a v,·icinano a quelli normali; successi"vamenIJ~n1io . qna 11to . n quello degli nlbnmiuoicli e clei te una dirrerenza inferiore alla norma fra i YJl lori Q:rassi. ~ott o l'iufln e n·1,a. llell'in :ilina si nota u11a della g·licemia a digiuno e quelli della iperglicemia tlin1inuzione 1lelh1 iierclitu clell'<1zoto, si ristabili l)toi:ocata. sce l 'equilibtio ttzota to e 8 i osserva anche llD::t 1·i te11zione <lell';\ /H>to introdotto, co1n11en1St1ndo eosì PIAZZA (Pnlel'mo) --- .l/in.s11li11a atos.~ica. - Ril~ pel'llite 1>r0cP<l -11!i, e conseguendo t1n auu1ento ferisce Stl una speciale in,s ulina clifferenzinbile clel peso clel c·or1>0.. Gli aulino-acldi del •sangue e clu lla com11ne per cnra tteri chimici e biologici. È tlelle urine ri to r11<1no al ta ~o normale . Per quantE·rmosta bile, e pure deter1ninando notevole a bbasto i·ig-uarcla i grassi . 'i nota el1e tanto gli acidi sa mento dell!l glicemia , non provorn alcun feno_ meno tossico. gras i c-he la col1?sterina f ortc1uente aumentati, so110 tapiclan1e11te influ·~nz::tti e cli111inuiscono fino FELETTI (Catania). Prende la parola pe r aua JlOrtars i nl tasso nor111;1le o quasi. J.;e mocliticn - gurarsi che detta insulina possa essere largamente zio11i, cl1e rig·nardnno .s ia il ricam!b io azotato che inessa a clisposizione per ulteriore studio. q11ello clei gr<"tssi, per sisto110 I>ill. n lu11go clell'abRETTOXI (:Niilano) La fu ·nz·ionalità pa ncreatica b;ì ss<l m-ento òella g·IiC€mia e tn lor~ 1>er sis te ancora 8/urliata col dosaggio d ella dias tasi nf'l san.que, una glice1nia ele va ta con lJl'~ f' Il7'a di zucchero nell e urin e e nelle feci. Riferisce <li risultati 11t\lle lltine 111c11t r e ~iil il ron1 po rta ruento d~ll'N . fa\orevoli ottenuti sia in soggetti ~n11i che in sogtotale e delle sne fl'azioni, <lei grassi è tornato getti malati studiando la funzionalitil pancreatica ttl r101·n1ale: t<1 lorn i11Y·".)C'e. e' c iò nelle fo1·u1(' più n1ediante il clol3aggio ò.ei ' 'ari fern1enti in tutti i g-1·avi, l'azione clell'jnsnlina è J)iù pro11ta sull::t princi1Jali inezzi di escrezi o11e (orine e feci) e nel g·Jiremia. mc11trc l111'•1 zio11e ma llifc"\stn sui grassi sangue . ('01npnre ~olo 11iù tnrcli . In questi cnsi il ricambio I>oGGIO (Genova) - Il 1netab Jlisrno ba sale nei nzota to è l1ltin10 ad essere i11fl nenza to e per ridiabetici. Ha studiato a tale riguardo 10 casi l)Ortarlo a l i101·ma.le talora · occorre ::i11che aumencli clia bete 111ellito rilevando conu? 11elle for1ne n1etn re le dosi rl ell 'in ulina. clie e lie\i j} metabolismo ba~ale si rresenti infeIn complesso però ri sulta evi1ìe11te che qunlnnrior e a11<1 normn, e nei casi g r :1 vi l'an1nento del que sia ]l grado e l 'estensio11e <le l 11erturban1e11to u1eta bolisn10 ha.sale sia tla riportt1 r0 a Jnoclificadf' 1 rican1bio, clOVllto a i11suffiei0nzn pancren ticn. zio11i clella Yentilazione polmonare. I.I pasto iclr-0l'i1Tm1lina è sufficiente :i TiCt>I1du l'lo in tutto o<l in r nrbon<.1to diminuisce le ossida zioni. 11u rte nlle co1Hlir.ioni 1101~a li. I>1ccI:\"T.~I (wlilano) . Intrn tti<.'ne bre,·e111eut e l'n ~Re1nblen s ui Ynri elen1enti <> grnppi fnrn1n coPre iclenza : Grc:Frnt;. logici che 1ueglio t-~ercita110 1111';1zione antiurica e òinreticn co11Rtatà bili con n1ezzi <:>liniei. ~i soff>Escr (rr or iuo). ~ cl'accordo col SilvPs tl'i fer111.1 SllCC'inl111~nte . nl benzoato <li tetrametilam.... h·<·n i ris ulta ti tl ~ lln terapia ins ulinica. OsserYa 1noni o e snlhl. cloralc<tffeina. i:~)lllP nell'a1)1>licnzio111..: di detta cura siano ù:i Fnec:oxr ('. e ..\xcosA G. (l•'irClllZ(') - l 7teriori 1

-

1

FASC.

1


[r\NNO

XXXI, FASC. 46]

Riferiscono sui tiHnlt..'1ti otten11ti ~petimentanùo le r eazioni cutanee i11 200 cnsi tli n sm..1 bro11chi~le e sperimentando 130 sostan1.e cliYerse. Hanno 11el 52 % d ei C<l Si lJO tuto rico11oscere la causa o le cal1se dello stato di iperS€11sibilità. Ilnnno maggiore importa11zn i cerenli altera ti, ~ e venne cli talnni cuscini e taln11e r>olve ri. CArALDO (Napoli) Sulla o·u·ra raclicalc del1."a S11l·O·. E s1)011e 1111 :i.u etodo suo eonsjste11te i1e lln ricel'cn e n1ocliocnzio\Oe clelle zo11ule se11s ibili 11Plla 111ucosu i1nsalé . Affcru1a che i1el 90 'X) clei cn si ha. otte11n to gu..1rigione tadicale . studi sull'a

·111(1,

bro11 cllia!e . -

(l>nle1·1uo). SYolge una dettagliata co111l1Ui<;azione sulle t emperature r>ost mortali nei vegetali è negli c.1niID<.tli, concludenclo che i fattori d ella regola:~ione del <;alore sono ;J : esotermia, e11dotermia, lisoterruia. (..'E.XTASXI l nlodena) . Fa rileYa re COll1e g li studi del Giuffrè l)Ortino vali(lo c:ontribl1to alla c:onuscenza della iufia1umnr.ione e clella febbre, sui lJUa li 1Jrocessi ha uno i1nvotta nza no11 lieve i fe1\oIDeni disintegrativi e integrati vi e i p1'0cessi biologici che ~i m<.1 nifesta no p er lo stimolo lli speciali agenti chin1ici. ll i('o1·c.la la pirogenir1a cla lui isola tn. fino dal 1 93. ORL.\XDI-NOBL. - l"livort-'1. i dati della sua esperie11za circa i tumori u1eta~tn tici della rnilza che egli 11<1 ri ·coutràt<J T ,·olte su 1035 al1topsie di tumo1·i i11..1ligui. l~if~ l'isce a n che su 2 càsi di appa1·e11ti tun1ol'i clella milza che egli per i caratteri i tologi<:i <:recle cli 11ot er classifiC<'lre come a martomi. :Jl.\, ' SA ( ~iilano) J_,a f11n~· ìonalità epatica nell'itito8sioazion,e saturnina. In 17 casi cli saturnismo l1a sag·gia to la funzionalità epatica lnediante lH g·licen1in. ~li me11tare . la ricerca clell'11robilinoge110, cl~ll'urobilina dei pigmenti e dei sn li biliari. Dai ris11lta ti otten11ti crede di poter cotlcludere che !"ittero (le l saturnismo debba ess<:'re ascritto alla cn tegoria clegli itt:eri dissocia ti. 'ERE:'OLI (~iili:tno) - · R eperto emato logioo atipico nell'ane1nia pernioivsa. Osserva come Yi siano fo rme di a.nen1in uer11iciosa errone~mente classifica te come le11ren1ie acnte o lel1canemie . Detti casi i1resentano i caratteri clinici dell' nnel.llia per11iciosa eù ull 'e~11ne :inn to1n o-patologico l 'esistenza cli centri 1negalobla ~ti ci l)iù uuIDerosi nel n1idollo c:l1e nella. milza e 11f'lle ghiandole linfatiche . Nel i::nngne Ri t rova.i10 ele11H?nti basofili che, a cct1ratn1llC>nte s tucliati, si riYelano come megalob1asti linfojdi basofili derivanti ùa ll'eu1oistioblasto : tra quef;to e quelli esistono tutte le forme di passaggio. }'ERRATA (Sie 11a ) . - rrencle la i1arola per rile' 'èlre co1ue l'o8serY::tzione del Ceresoli porti contributo nlln ll-Ottrina clall'oratore sostenuta Sl1ll'essp11z11 111·p1nieloide o emoi':;tioblas tica dell '<1 . nemin 11el'nicioi:;a . Dr Guc:·L~L~ro (Sie11a). - Riferisce sui reperti di cellule 0moistiobla stiche nel midollo osseo di ca~i e.li <.1nen1ia pernicio a confermando così i r eperti del Cere'3oli. ~I r-:D.\ ( ~filano) . D opo aYer accennato nlla sinGI"CFt:' nt

1517

SEZIONE PRATICA

tl1111atologia <.: linic<t ed eu1atologica della l)Orpora emorragica cronic~ piastrinopenica, riporta un caso cli osservazione perso11ale ecl o. serY<l che prinJn di ricorreré alla splenecton1ia , arebbe forse ovportuno sperimenta re la R oe11tge11terapia della 111ilza. P E. TALOZZA (Rorn<1) . - Jlilevn con1e l' irradiazione clella milza sia stat a sverime11tata con risultati lusinghieri nel campo g·inecologico. CHcnr (Pa,ria) . - Cit..'l il caso c1el {l>Ott. Pavesi inort-0 IJer leu.cemia senza cl1e 1a R oentge11tere.pia avesse po1tato a lcun 1nigliora1u(~nto. FERRATA (Siena). Riport.'l il caso e.l i llno stu<.lente persi..'1110 uffetto \la tro1nbopenia e cl1e guarì jn seg11ito ad irracliazione della mjlzn. r ..uzz \'f'l'O A. (Siena). - RiferiRCC breYéDlente so111'<1 u11 i1articolare reverto <li i11te11sn eosinofìli'a a c·1 ra ttere sistematizzato.

.

I

30 ottobre 1924. Seà11ta . a,ritirneridìflna. .

Presidenia : Coti'FLER .

Progressi nella diagnosi delle R elazione clel i>t·of. I.iu r or

nef~iti.

FEI\RA:N~lNI

(Napoli).

O01icl u s·ion1..

Noi J1o'ssi an10 sicuran1e11te afre ru1are che nessun <l ltro ca mpo della d iag11ostiea i11ctlic:a è stato così f<:'1tile di 111i ziative •li teorie di l'iC'erche quanto qnello della diagno ·i de lle i1efri ti: e })Otr emmo, c0m·e al solito, aggil1nger s11bito <:l1e tanta messe cli la\oro è indice sicuro clella difficoltà d ell"argon1ento e ... dello scar~o ·va lore prn tico dei risultati o t tenuti. Ba t a ripensnre <.1 qu<1nto si è fatto per lo studio dell'albumi11nrja e della cilindruria, del, l'idrope e dei seg11i Jìsici a c::irit=o de ll'apparecchio circolatorio, della ql1antltà ùel peso specifico e dell'j11dice cri-01sco11jco delle urine, ùella lor.o tossicità e d·e l quantitati1ro delle sostanze i11 esse disciolte, òE>lm e limina;1,ione delle sostanze 111·ofane e delle scorie 0rga.o.iche , della fu lli!;ione ~·landolare e del J)Otere cli dilt1izione e di concentrazione del rene, del bilancio ·a limentare, ùella crioscopia del sangue, del l>ote!:e tli conce11trazione clell 'urea, del ql1nntitati,ro <lell'awto e <lelle sue diYerse frazioni nel sa11gne, .Jel contenuto i11 cloro glucosio, ecc., d ella costante di Ambard, cle lln reHzione l1rina ria, della tensione carbonica . tl~lla fun7J1011e dei t essuti: Ciò non ostante, pochi ;1nni fa. il collega Ce~a­ Bi<1nchi, quasi a con c:l11sio11e di nn.n serie cli lezioni sulle nefriti poteva afferma r e c:J1e: « In generale 11o i siamo at1torizzati n l)arlare cli nefrite quando l'esame clinico e fun~ion:Jle del r ene dimostra la esis tenza di fen-0meni, cihe l)Otl'n 11no Rncl1e esse1~e semplicemente rapprei'enta ti du n lbnminu rin o da C'ili11drur~a persii::ttenti. che n on t1·oyano spiegazione in altre condizioni morbose clell'()r gn 11ismo a ll'infuori del rene>). To s·otto.~qriYere i se11z'altro a queste ~ obrie c~nclu si-0ni. le qn nli r i11orta no il problema diagnoBtico 1elle nefriti nei preci si termini nei qu~1li lo mette\a jni7.ialn1t?nt(\ Brig·bt un secolo fa, eon la ~empli ce ;1 ggiunta cli u11 rontrollo dia· g11ostico per esclusione. '

'

I


1518

\:L POLICLINICO

E questo, dOl)O un secolo di ricerche affannose

'

e vaste, che tanti laboratori.i fecero fremere, din1ostra una volta di più il ~ovrctno prevalere della Clinica sull'anatomia · patologica e sull'esperimento, che spesso hanno annaspato tra metodi infidi e metodi in· J)r~1tica difficilmente applicabili. Ben disse Strumpell che «in tuttu. la ·p atologia, ma soprattutto nella multiforme e complessa patologia renale, noi non l:>OO~iamo fa t•e la diagnosi di una. malattia, ma delle condizioni di un malato ». Nei singoli casi <)Ccorre anzitutto fare l1na diagnosi generica per amin~ttere od esc:l11dere una lesione del rene, e per essa i1oi ancora contiamo soprattutto sull'albuminuria e sulla cilindrt1ria oltre che sugli a ltl'i segni g·enerali di alterata f11n7'ione rena le. •.t\.d una vera diagnosi topica si comincia a ri1tunziare, e si preferi•sce distinguere le ·v arie forme d i nefriti semplice·nente per il tipo del dist11rbo funzionale. Contando su questo, sui varticolari dei sintomi sudcletti oltr0 che su qualche altro fatto accessorio : nelle nefrosi-lesioni a tipo ùegenerativo e localizzazione tt1bulnre, più o meno corrispondente alla nefrite epiteliale o parenchima tosa, ipoclorurica, cloruremica, idropigena, le urine sono scarse, cariche, torbide, ad alto peso specifico, con molta a lbumina, abbondante ~edimento con nu,merosi elementi renali e cilindri di ogni specie soprattutto grassi e liqt1idi. liberi birifrangenti visibili come croci di ) !a lta col microsco;_)io a luc·e polari7.zata; è scarsa l 'eliminazione 1lell'acqua 1specia lmente per causa e::s:tra1·enale e quella delle sostanze solide specialme11te dei cloruri 11ello stadio degli edemi, n1entre è at1mentata la eliminazione dell'azoto salvo nei periodi rli intensa oliguria ecl allora si ha. elevazione della pressione sanguigna che concorre a determi11a re i.pertro.fia di cuore; v'è tendenza ai versamenti sierosi all'idren1ia, alle bronchiti, a l1·asistolin, ecc. ; nelle nefriti-lesioni a tipo infiammatorio e lo, calizzazione glomerulo-vasale si possono avere di-rerse forme ~linico-an:itom iche; ' nella glomerulo-nefrite acuta diffusa l'urina è scarsn, cli colorito rosso J)iù o n1eno cupo; di alto l)eso specifico. ricca. cli a lbumina, con sedimento n bbondante fatto di elementi ematici e cilindri prevalentemente epiteliali; è molto scar~a l'eliminazione dell'acqua, dell'urea, dei cloruri e dei fosfati; solo nei casi gr!.lvi è a lterata la concentrazione ureica urinaria; <}nasi Jnai mancano gli edemi, son costanti i segni di jntossica7.ione; al 2o stadio (gl-0n1ernlo-nefrite cronica) si ha nicturia_ in gran parte cli origine cardiaca; a l 30 stadio -si ba dimin11zione i:l el potere di eliminazione dell,.acqua e del potere tii concentr.a zione ed eliminazione del cloruro di sodio, azotemia ; nella o-Jomerulo-nefrite a focolnio solo eccezio1,alruente ~i ha oliguria. la prova dell'acqua dimotra un ritardo di eliminazione ; nella glomerulo-11efrite cronica - corri pondf\nte alla nefrite interstiziale cronica, nefrite ipoazoturica, azotemica od uremigena - l'urina è abbondante, pa llida, limpida, a basso peso specifico, con poca albumina e scarso sedimento fatto

[A~'NO

XXXI,

FASC.

46]

di cilindri ja.lino-granulosi; l'eliminazi-0ne delle sostanze solide è assai ridotta, la costante ureo-secretoria è alta; v'è comunemente ipertensione ed ipertrofia di C'uore, gli edemi oono rari e scal'si; per effetto della riten~ione azotata si hanno disordini digestivi e nervosi ~arii con retinite albuminurica, emorragie ed il quadro della vera uremia; ' nella sclerosi. renale si ùisting-uo110 dt1e forme, la -be11igna o semplice e ja maligna o combinata; i1ella forma blanda benigna o St:'mplice di scler osi renale (11efr osclerosi benigna di olhard) il fatto principa le è l'ipertensione, la permeabilità del l'ene è in r·apporto con le co11ùizioni del circolo, l't>liminazione dell"acqu.a gener<1lmente avviene in n1odo normale ; le urine sono pit1ttosto abbondanti o non scarse, pallicle, a basso Jleso specifico, con parecchia albumina e .sedil.n~nto viuttosto abbontl;1nte fatto da cilindri di ogni specie ; l 'elimina_ zione delle sostanze solide è t1iminttita; v'è tendenza agli ~demi, ipertrofia di 1;uore, facilità cli fenomeni tossici; nel siero si trovano alti valori di cloro e di azoto inco<lgulabi.le; nella forma combinàta (rene grinzo ge11ui110 maligno) si l1a iperte:Jsione ed ipertl'ofia di cuore, t1rina abbonclante e tenue, Jlicturia; la funzione renale va 1nano mano peggiorando, con la p1·ova dell'acqua l'eliminazione è ~carsa, l'itar.d ata e nott11rna, la concentrazione e la eliminazione del cloruro di sodio e Ja eliminazione clell 'a 7..-0 to sono di1uinuite. Son questi gli elementi lJiù attendibili ma non sempre assoluti - soprattu tto ~e isolatamente pTesi - della i.liagnosi topica, che rigparcla non solo il sisten1a istologico leso ma anche l'estensione clella lesione e quindi la n11ila teralitit o bilateralità di essa. È soprattutto l 'esame lel valore f unzionale dei rerii qt1ello che fornisce elementi p~r la diagnosi di gravità e qt1indi per la r r,ognosi ed anche per la · terapia. ~ forse questa la parte più importante e più delic;itc't del com.p ito diagnostico, in quanto ln Clinica, specialmente per le nècessitù della prognosi e rlella ter:;ipia, deve st11dia r gli organi non solo nella loro condizione statica od anatomica ma nnche nel loro valore dinamico o funzionale, tenendo prese11te che non ~empre estste un rapporto tra lesiop.e a11a tomica ed alterazione funziona le, e che una sola prova fun~iona le non può dar mai elementi sufficienti per 11n g·i11dizio sicuro; bisop;na eseguirne parecchie, e specialmente quelle deli°'acqu.a, dell'nzoturia sperim~ntale,· dèlla cloruria alimentare, l'esame del i;- angue l)er l'azotemia , la prova del jodu1·0 di potas3io, cercando di metter prima il soggetto nelle migliori condizioni sperimentali soprattutto per qu:i.nto si riferisce alla circolazione.

'r

Oo11111nior1.zioni attineriti alla relazione precedente.

(Fiume) - .T erapia delle nefriti. - L'O. dopo una rapida rassego.a sull'anat. pat. delle nefriti e sulla frequell7~ di lesioni oooulte delle tonsille in casi di nefrite, espone il suo concett-0 di applicare la tonsillectomia alla cura delle nefriti. Cita 14 casi rli os~eryazione per~o11nle in l!J dei LENAZ


[..-\NNO

XXXI,

FASC.

46]

1519

SEZIONE PRATICA

I

quali ottenne così la gual'igione. Ha osse1·,ntò come clopo la tonBillectomia si presenti quasi costantemente una recru<lesceuza clelle lesio11i renali, cui segue un ripristino completo clella fl.11 zione renale sDggiata sia con l'alimentazione che con le proYe funzionali. Riti~ue che la suddetta crisi urinaria dipenda da un passaggio in circolo di tossine pr-0venienti dalle tonsille. In un caso mancò detta. crisi urinaria e la tonsilla fu trovata perfettamente integra; detto caso rimase senza miglioran1ento. ScHUPFER tFirenze). - Osserva «li aver fatto praticare la tonsillectomia in vari casi di nefTite e tra l'altro in due fratelli affetti l'uno da nefrite subacuta, l'altro da nefrite cr-0riica. Nel primo si ebbe la guarigione, 11el ~ec-0ndo qua si nessun migliorament9. Non 11..'l mai osservato la ci·isi urinaria indicata da Lenaz e crede ciò dipendente dalla diversa tecnica operatoria. SILVESTRINI (Perugia) . - Riporta caSi ùi nefrite i11 bambini gua riti dopo la tonsillectomia e si soffel'ma su un cnoo di 11efrite emorragica a pou:ssée gua1·ita completamente e durevolme11te dopo l'asportazione delle to1lsille. LIVIERATO (Geno\'a). - In accordo alla comuni~zione di I.Jenaz cita tm caso di nefrite cronica con febbre d.atante <la circa 1 anno gllarita completamente doPo la tonsillectomia. LENAZ. Rispon(lenclo ai vari ora tori osserva cbe solo una l)arte flelle nefriti clipend-0no da a lterazioni delle tonsille e che in tali casi soltanto può la tonsillectomia essere t1tile. Rileva come a lle "Volte possono essere le tonsille integre e alte1'<1 tc.1 Ja tonsilla faringea soltanto. Fa notare l'int<=·resse flei casi rifeliti dal prof. Silvestri11i e dal prof. Liviera to. BARLocco \Genova) - La olas8ificazlone m,orlern,a dell e nefropatie. -Sostiene che 11nn classificazione <lelle i1efriti secondo le esigen1-:e c:liniche moderne deve essere basata sulla val1Jt<1zio11e dell'elen1e11to eziologico, rilevànd-0 l'11tilitil <li. 0n1anciparsi clnlla consueta classifi<:!<lzione nnato1uic·a e moyendo appunti ai concetti del Vohlard. CARPI (ì\tlilano). - Assentendo s11ll'impo1·tanza rlella Yalutaxione eziologica nella clingnosi delle nefriti, fa rilevare come ciò sia particolarmente utile per Ja terapia. Cita t1n caso di nefrosi luetica. FoR~ARIO (l\1ilano) . - lnsj~te sull'in1portanza della distinzione delle alterazioni renali in circo·s critte e diffuse osservando come a ciò si possa attribuir{~ la discorclanza tra la gravità apparente dei reperti clinici e microscopici ed i risultati dello studio della funzionalità renale. Ricorda le esperienze da lui compiute saggiando la fun7.ione renale con il bleu di metilene, con la ftuoruzina, con lo ioduro di potassio,. 2\1roID:Lr (Torino) . -- Riconoscendo l'importanza clel criterio eziologico non crede che sia possibile tuttora una classificazione fondata essenzialmente ~n detta bai~. Spesso sfug·ge la ca us..'l vera di ·una It~fropatia e spesso uno st~sS-O fattore eziologico i1nò detei·minare forme ana t-0mjcamente e funzionn 11nent:e di verse. Pensa sia 11tile, quando è possibjJe integrare il concetto unato.mo-patologico, clinico, flu1zionale ehe corrisponde alle forme mor-

bose meglio clefinjte cli glo111el'ulonefi·ite acut.a, di seC'ondo e terzo istadio della glomerulonefrite, di nefrosi, ecc. c-0n il date> eziol-0gico. A:xTONELLI (Roma). - Si associa alle idee esposte dal prof. ~licheli ed · osserva come nella pratica ci si trovi spesso di fronte alla impossibilità di determinnre l'eziologia ò.i llna nefropatia o di fronte a troppe cause tutte accetta bili. Rileva come ·spesso si oscilli fra il concetto di nefropatia da arteriosclerosi e quello di nefrite cronica e come in detti casi si debba pur tener conto delle intensità dei disturbi che della loro natura. BARLocco (Genova). - Rispondendo ai vari oratori insiste sui concetti già esposti ed afferma che una classificazione ùelle nefropn tie non deve es•sere esclusivamente ma pre,·alentemente eziologica e che quando anche non si pos~ identificare l'agente eziologico è già sufficiente l'ammetterne o stabilirne la natura infettiva. PEROTTA. - Riferisce su ricerche personali compiute studiando la funzionalità renale i1ei tubercolotici con particolare riguardo alla funzione ip- . pt1rica del rené stesso. CONDOHELLI (Roma). - Studiando l'innervazione de'l rene di ca'ria con il metodo dell'argento ridotto ba potuto rilevare l'esistenza di l1n plesso esogeno proveniente dal plesS<> renale e di un plesso endogeno costituito dai prolungamenti di diversi ttpi di cellule raggruppate negli jnterstizi dei tuboli. Seduta pomer'idiana.

Comunicazioni varie. Presidenza : prof. R. ·F ELETTI. PuXEonu. Parla sulle varie teorie :finora esposte e sulle cause che determina no la velocità di sedirn,entazione del sa'Yl,gue e dalle sue esperienze conclude che la dia termia induce nella '· s. 11n ritardo notevole che va da un minimo di 40' ad un massimo di DO' e cbe è uguale sia per il sangue locale che per il sangue generale; che il ritardo è indipendente dal numero e dalla durata delle applicazioni, e dalla intensi.t<\ della corrente; che il contenut-0 in fibrinogeno e globuline non varia e che la fugace alterazione della s. v. è dovuta ad una modificazione deJla carica elettrica dell'ambiente colloidale del plasma. RrcCIOLI (Firenze). - Esperienze condotte su cavie col bac. di Koch dimostra no il . potere vaociria11,te del sangue ài ca'llia tubercolosa. Tale potere è conservato al 83.ngue tanto più e meglio, quanto men-0 gravi sono le nlterazioni . portate su di e&.~ nella preparazione dell'antigeno e tanto più intensa è da considerarsi l'azione se essa si svolge su animali della stessa specie (antigeno omogeneo jntegrale). I risultati 1sono stati favoreyoli. LivIERATO (Genova). - Espone i lavori fatti :fin da 12 e più anni riguardo all'azione dell'amiigàali'Yl,a (estratto di tonsilla pa~atina) nelle glicosurie in genere e nel diabete in speC'ie. L'azione della amigdalina è del tutto simile a quello dell'insulina con vantaggio a favore dell'amigdalina che si può somministrare per bocca e a lungo senza dare mai inconvenienti quali si osservano coll'in-

..


1520

1L POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC. 46)

sulina. I c:asi c:lini«i nei qu~tli egli t1sò l'a1uigdud;tlina 8i <.:ontano n ce11tin:1ia. I i·)~ultati furono ~·1n1)re e cof4t:111tenle11 tc 110. ·i ti vi. l .«l g li<.:osuria ~com1)u l'C, l'ac:'ctoun1"ia ug11,llmente. 1.ia tolleta11zu r>er g li jdraLi ùi carbonio ·au111entn. e g li nm1u~tlati migliorano e a1>1>ate11tent<•nte g u<1ri~couo e 1:1 gua1·igione l)UÒ clurnre per 111esi e a1111j. .;\i!ARAOLIANO E . - Confetma si à Hul tel'r<.'no c:li11ic:o Ria su qu e llo sv rilJ.l ' nta le qua11to il prof. Livi<'l'<l t o 11a c.:01nuni<.:u to relati va1ner:te ·a migdaJina. ~nl tcrre110 speri1r1e11tale h~t vecJnto elle qt1esta sost<111i'in }Jt'l' iniezi oni 1 n<loye110. ·e hil 111i'azion e rapi<.ln 111<.'11te lllOU(' r~l tri c:é Rulla glice1nia e s nllu glicosurin. 111 coult o11to ·lclla ini::;u lina l'impl'cission e eh.e ne hn ~1 Yll to è <.:l1e 1<1 Ktl<l i11<1ica7.io11c e ln stia ('tti ca ei:1 Hin no cvioo<.licl1e e qni11di Hi p1·es~1 nel una cu1«1 sistematica 111eglio a!:>s1li che l 'ins11 lina. 1 ENTANNI (nlocle11a) . - l~ :-ipont'\ diff11 s~11ne 11tt' d e lle l:lne l'icer <:lle ·on1pintc llel t.:DJ11vo <lella immu-

.au

1

tl'~LtP.11P ucl o'l i

J>n tticolar1uente s ulla '1tat11 ra ed ('fjica cia d rllfl s lonzosine. ~i Roff e1·n1a nn<'h~ sulJn i11111111 nità a :IJCC'iticn e sulle 1notlificazi v11i degli n n ti<.:o rpi 11ienttc è i11 cor.·o l t1 rea~ionc vac<:i110-~ tapi <.:.n. 1>1zzr.N'1. Ossel'\'}L (·h <? i1c\lle . ·11e uun1erosè e~peric nze clinic he e · ~v0 1·i·nc11t.;1Ji eseg11itc colle 1en ta1u1i 111 c.: n Ri !li tifc1" '},)neu n1onite, ~ton1osi11p c1·isi1>ela e f ebb "e vu c~rp<~ J ·; 11e 11;,1 ottenuto sempte i n1igliori e ~icnri rii, nlb1ti ter<"IP<\ntici (l e iniezioni di storuof;ine f u1·0110 '-empl'e fatte J>el' vi<'l e ntlove1to~) ru.a ha o~~erY11 to n11c:b.~ cl1P la s to m osinotera1)i::t J>re:;entu l111a spiccttta SJJeciticiti1, Ya le a dire lo. sto1uosina t1 el tifo ~erve pnnto o p oco Jler le infezio11i cla pncu n1 ococco. ~i oS8~1'1"<l i11YeC'e una CPl'ta <.'fti c·;1 ctn J)Cr le i11fezioni <li g-ru1)po e domanda al })l'Of. CeuLn1111i cou10 \:'e.'l i posi-;n Rpieg-a re qucstl Sl >e<' ificitLl. ~e('ondo l:t HtPl teor i<t. CIANCI (Ka1)oli). - O~sP r,va a l>l'Oposito cli qu.a11to h<l eletto il prof. CenL11111i di dover tene re co11to di qua11t o si J)UÒ clet<\r111i 11:11'0 sl)eri1uentnln1eute n egli a11in1nli ~a11i co u ~osta 11ze inedicRme11t<YSC- e propria1n<'nte col fe11ol<> intro<l otto 1>er Yi~1 ('lldove-: no sa c <l iJ)ocler 111i<'ù n 1l01-;i 11on to~!-ii<:l1e cll<~ rc\ucle il . ie r o d i conigli o ilWI'e :1tolitic.:o ' 't'\l'RO il Hn11gu cli Ctl Yia, prodncc iv<'rlc ncocito~i J)ersistentc e <lev i nz.io11e (l('lln c.:bc111iotn~si, o ncle ·con clucle <li ~s­ scr e v os i bile di 1n·o,·ocarc llTIO ... ta to di i110rresiste11za n specifiC'èl n 11~ j nf.'"1,ioni Jneclinn te so~tn nze ni7.7.nzione 1

,.

n1(l{licn nH' ntose. ·

<lue nuove l'eazioni l>io logiche tle "'ignate col 11on1c cli . info e di en-:in1o reu~ione ba. ate su l potere clisintegrativo ch e i !)lnstui lu111no Yerso b·a tt..\rj, vet.·o te, suti, V(->J'RO alimenti qnn 11c1o t11 tte queste so~tri 11ze si S1vo111

( Gèt10Y<1).

-

Pal'la

s11

trova no gi?t così ~<:i ... se <ln lla di g0~tion c g·a stroent01·ica dn p-0t.e t Cf.isere 11tilizzate <l~ll'orgnnisn10 dur1j11te l'e ff._ tt11ar~i clella .::ieco11da e i1on n1f'no in1por-

tnnte:

l'i11tra org~ni<::1.

('OR. OXF.Llf) < ' o.~tellino r·.t: .~11rla t o \

(1\<lj>Oli ). ·-

J>('r <li.i.;/i11r11t er,,

Jijs}JO:)~ 1111

il

del tran.c:uclato da, 1111 'IU(' / Orl o

(.'.\ co11<.:lntl0 csRCl'l\ ])<'r le precise indicn-

zion i ehe offre llPlla <iiff0re11zinzio11e fra e~s11dati e t1«1 nslul nti e per la f41C'ilitil di 0geeuzion (• il più int0rC'8::lantc e il 11h1 util<' 11ei bi~og11i d~ lln i1ratica . •

I

.JAcoso (Na1)()li). - Dice <:be da sue cspcrit•11ze r i slllta <.:l1e il glucosio : 1° a u111e11t<1 i1ote,~01n1en te il votere l>,1tté ricida del• ~dero di sa11gue; 20 <.leteriui11n Jn con1p.c11·M di <1gp:lntiru11e 1sugli anin1ali (.\ua11c.lo '}t1esti ve11go110 iniettati: 30 adoperato com e liquiclo <li :;:;osve11sio11e i>er i gel'mi ne a u111enta 11 v otel'e ~1ntige11-0 ris1:>ett o n 1 siero ti~iolo­ gico con1unen.1~ntc ac1011e~·ato . S.\BATIXI (R oma) . R i fe ris<.:e s ui risi1Ita ti uttt->1 tuti ap11li<.:antlo lo Htutlio <lt"'lla relocità di 8<'f/in1 anta,z ion e dei gloOt.fili ,,.o.ssi nelle i>iù s v.ariate lllillnttie. lDgli h a constata to che :ia ,·elocità di i:;edin1e11t..tziùne a nn1ènta c:oll'ngg raYa 111e uto deJln rualat tia vel.'so l'esito le t a iti i>t·in1a <l11cora cbe qut'~to ~ i possa sos1>etta1:e dai segui clinici; co111po1t.1n1ent-0 in·verso lt<t co n "'tatato n e lle fR "'i cli i11igli~>­ r 1.1 me nto. H n cou. 'tntato i11 seg11ito <l i1n111er ose ·~1-5pe rie11ze cl1e- il blociC'o cle ll'a 11varato r etic.:olo t\11(lotelit1le è SC;?;uito eia u11a climinuzione nella for1uazio11e d e lle ngi~ln tini1 1c e clellc en1oliRine dietro i ntrodu~ionc di 1111 <leter1ninat o •llltigeno . DE NuNxo \ Napoli). -

(Palermo). Dice <li n,·er studiato 1P tepnLerature looaii n e l ·sangue, i1e i Yari orgo11i e 11€1111 ~1ll)erfie;ie cut.:'ln-ea si a allo stè1to f;:tno che i11 quello pn.tologico e di votct eonr·ltHlere che J'auILtento cli ten1vcrn tura 11ot.1ta 11ei focolai flogis tici (legli o r g:e1 11i j viì1 cliversi: della <..: ute, d ella 11Ieurn, cl~l l'.)()ln1one, de lle artieolnzio11i, ecc. , sin <10Y11ta n ll 'azioll(\ c:hiuti(·;t cleJI ·atti vit~1 lJiologica <le 1rag;e11t<.\ patogt'llO di ta li f Oc:O];lÌ (1>11PlllllO('OC<.:O, b:t<·il}O ù i Kocl1, sta:filococco) .

:J1Ax. 1xo

(N'np·o li) . Es1>one jl 111elodo di >"11aJ.. JJ<'r s11llo .ç;/udio rle/1 11 /1111 .~· ioHc renale col met ollo del lii si11tP~i ipp11ricn <' cli<·E (\:-;se1·p lp cl ffer l\l ;t 7.ion i <li Sna1)JH~r èSa tte ne~ cn llJlJO ti s i o logico, 1ue11tre 11e l can1po 1)t1 tolog·ico i te11i n.111111<-1 la ti (ad

11,ot{'l'V.\T"A'ro

es. i1efrite inter tizin l<' cr o11ica) eli1ninano <1SFiai 1011tHn1~11 te l'a cido ÌJ)purico che .·i forruu con la so111n1i11Ls trazjo11e {lt)l benzoato tli sodjo. Ne l r0ne n l'terio-Rclero ti "'o l 'e lin1in <l 7.io11e è q nasi 11otn1n le. ('osT.\ (NOT"<ll'n). l~spone u11 111etoclo nuovo cletlotto e r eg·olato dalla reazione n0Yocnino-forn1aJini ca <' (•0118i 8tPn t<\ i1e ll 'tl 11])lirn 7.io11e cle 11 'a utoplas nz o-tc> ra pia . D E )JrcHELI (°N'OY<ll'iì) . - - l{i porta i1nmerosi ris ulta ti f~~ Yorevoli ne ll'applic:1zio11e dell'a ntnpln sn10• terHvia i1e lle ' 'arie f orn1e i11fettiv~. Rn•'FI ( rin c~n7.<l ). - J>l'o po11e }lel' Ja n1is11ro:::ion<' del 1•olu n1 e rleyll crit1·ociti nel Ra11gue u11u1110 nor111<1.le e iu1 tolog'ico 11n st10 lnetoclo basato snll'azio11p cli soln r.io11i c·o11centl'a te di cloruro sodj co che trùsforll.l::tno gli e ritrociti in ~sa rue da elcn1enti

b ico11ca\i in el (.)nl(-lnti sferiri. con ~c11tendo co~ì una 1':1J>itla cd esa t.t<1 cl e te rn1in:i zioue <lc l loro y ol u1ne. ' TjIBEROl >OLus (Geno,·a). Rifei·iRCP cli aYer Rt11(1in t o le 111 odifica: ioni. del cli inz is1110 gast ricu nell ' l1omo di fronte a ;3 tipi 'li so.. t:1 nze ali1nentari (sost. J)rote ichr. latte ed idra ti .i.li carbonio) -0s~erv-a 11clo anche l 'i11flu ~nzn ch e sopra cli esse ba 1a cottura, e eo1nc· agi.. cono :-.·nl c·hi111isruo ~tPsso l ':1clrenalina, l'atropina t' la stric11inn. BAGLIANI (Novarn). l{i.feri;oce r1 sultati favo-


I

XXXI,

(ANNO

FASC.

46]

1521

SEZIONE PRATlCA

'

'

I'eYoli circa l 'u uto1llas111ote1·•lllià e sictoa t1to1}lasilloterapia alla Co ta. D'AMATO ~NavoiiJ. - Ila ricercato la tomparsu della crisi e1nu<;lasica nel t ubercolutici wedia11te lniezioni di tubercolina ed h a consta tu to com e -essa shl costante1uente po "'iti,·:1; negativa se ticercata con altre protei11e, come pnl'e nPgati,·a con la tubercolina nei soggetti sani. Inoltre ha l)Otuto osservare che la crisi èrnocla~ica lll<.111ca iu q11ei t11bercolosi che sian o stati trattati con cure iodich e o con cutivùcciunzioni ripetute. CRISPINO (Na1>oli). - H'in tra ttie11e su di 11n caso cJi1lico· di 1nalattia di A.ra11-Dl( clle1111e i1el quale esisteva completn la si11to1ua tologia della JJ<l ra lisi bilaterale •le l fr('11ico. MEDEA (ì\1Iiln110). C.. ita11<lo os::-;crva~i oni cliniche perso11ali reca. t111 i1otevole con t ributo allo studio dei tunzori int raoranioi ed estranriclollari ed allo studio <:linico e(l àll :l to1no-1)ù tologico della 1

::;Cl <!l'ù.~i

a, vlaccll e.

(Foggia) . I{if ~l'isce un caso di corea d el Syclc:nhani ribelle H tt1tte l e <:ure p iù cou1unemente u sate, cbe g·u;1 rì con la . 01un1inistr azione cli para ti roiclina. I . a gnal'ip:io11c da t:.-1 ormai da 4 anni. DI l")ACE

31 ott-0bre 19:?..f.

~ALI

J; .

lJl'Of.

r ('l 'nni:::;i). -

Dli°\ OTO.

H a cercato di ottenere me<1ia11tc..) aggi unt;1 iii saccarosio, clei -vaccirii. di Yaria natura, i)er uso intradermico co11 produzione cli particolari fe11ou1eni Joc..1li. L ·O. e:recle cli l)Oter a 1>vlicare detto Iuetoclo alla te1·a1)hl delle ' rarie n1alattie i1lfettiYe e riporta i risultati favorevoli ottenuti nel tifo, nella tubercolosi polmonare e 11~ Ile infezioni piogene. GAL1rozzr (Ber gamo). - Riferisce s h 24 casi di an1ebiasi studiati I1ell'Os1)€{]a le di Bergamo. Alcuni casi riguarclaya.110 i11cliv·i<lni c·l1e 1nai si erano mos ·i da Rerp:11 u10 o <le,1lln 1n·o,·i1H:ia , e cl1e abitaYano l)er lo più in pi;1n11ra. 111 7 <:asi s i l'iscontrarono clelle con11)licazioni opatic:b e <:11c 5 volte asA11nRero i scg11i cli ascesso evn tico. Egli ritiene 11011 i-;uffic:i, 11te la cul'a emetir1ica ma i11dispensah11<_} la cnra chiru rgica. Os. erYa la frequenza <lj fiogellati n elle feci degli n111f'biasiei. "Richiama ln n ttenzione ~ul_la frequenza delle ente r(){'o liti an1ehic-l1e i1elle va rie regioni <1' Italia. C'roi.'FI (~tll)Oli). - l)rencle la 11nrola i >er ricordare gli allri studi co1111)i11ti in Italia s11lla amebin 8i. .J Acoxo (Nar><>Ii) . Crecl è cl1e i1ej casi dubbi sin cli grande •1tilità la r etto-sig111oidoscopia, n1edin11te la quale oltre l 'esaine ùella n1is nrn intestinale. . ·i i111<'l vrclevare ina te ria le dir€>tta mente dalJp ll]C(:\razio11i. l ,JA ~DOLFI (N~1poli). - Riporta u11 cn so di dis~cnteria nnH.~bl·.:n ribelle alla cnra emetinica . che è guarita con 1<1 c11r~ cli Neosalva1 ~ln. DE\'01.'0 (:\lilnnu). RileY1 co1ne a lcune lievi inotlific:lzioni dietetiche ùossa110 a intnre nel con1-· 1

·1 nondri che pote1; a1io nieritire 111ia n1anifesta:::ione di tuù erofJl,osi. Bi !)01ferrua Sl1lle f-0rme l)seutlot11!

b e rcolari i1ell'1ntlue11r-:i, clella qu<Jle disti11gue tre tipi cltver si. P e r Ja liagnosi differenziale, ol tre i 1'€})erti i1eg·~1tiYi <1el bae:illo cli Koch, 1'0. crede abbia i1ote\'Ole in11)ort:11i:.~n l:l ;~1·a11cle vt.1riabilit~1 de lla si11to~11a to logi<1. R o.:\zosr (i\ililano). - Osserva la freql.1enza di forme :1vic:·l li 11011 tubetf·ola ri, e come sia molto difficile talorc.1 Ja tli:1g11osi {11 ffe:ccnziale . RileYa la importa11r.a della radiog1·afia e clelle iniezioni di tuber colina 1>e1· 1,1 clia~·11osi . T.JANDOLtlC. - l{i11p;r.1zin, rico11osce l 'i1111)ol'tanz;.1 dei radiogrn m :u i, u1n fa qualcl1e. riserYa s11ll'u.·o P s ull'u tilitit tlelle l H'OYe tubercoliniche. \ EBDE (Nùl)Oli). S'i11trattie11' s11ll'ettiC«~1<.:itl clel1<1 auto vaccinoterapia,, esponendo t i·ii::;nlt.1ti otte11t1ti i1ella !3Ua esperienza su 11u111erosi ca~d. \'"EROE. Riferi:'ice s u ccessiY!l n1ente Hni rifie,....e;i

,

rasali.

'<>duta a11 t in1erirlia11a.

r•rt'SideUZè.l :

i>ito talora <lifficile ùella l'lCl_-)l'<:~l delle nrnebe u clie feci. GAL1'rozzr. -- Ris11011de os~P t\·n Il<lo c:ome la l'ettosig·moidoscopia i1on ìlossa da tutti esse1'e <Jl)l)licata, e qt1indi co1ue 1Jtatica111e11te abbia 111nggjor valore la ct1ra emetinica di l)l'Ovn. LANDOLFI (Napoli). - Con1unicu le ossetYazioni compi11t1 st1 numerosi malati ~1ffetti cla tur1J1e pul-

Iliferi c:c <1n11>L.t111e11te ~u un <:aso int(\re .· 1~~1 ntiHHi1110 di epencli111 on1a. clel I V ve Ntricolo •l tle~orso pse uùo111e11i11gitieo c.:ronico senzn !'ii11lo1ui a focolaio nonostante ll~ climen8inni noteYOii (lel t11Ill01'e. Si tra ttcl \'H di llll<l for1ua lJèl villollln to:-;n ,·nverfiei ale, ~euza partec:ip<1zio11e <lel te.-:;~·a1to 11erY1>~0, ~11lln cui si11torun tologin dilnostra1·0110 effetto n tile le rn cl1ice11 tr~i i·i1>ettl te. .T ACUXO { N avoli). - JiJsl)one11(lO le ~ne 1·icercl1e da l>nrec:c:hi anni i>er seg11ite snll'iJuportnnza dei f1111ghi 11ella l)atolog.ia 11111an a, riferì ce Sll n11 caso 111olto i11teressa11te tli rnonilia si «;ssen e su i metodi im1>iegati per l'accertan1e11to clingno:-:;ti~o. · :\L\R.\CLI\XO E. (Genov~1). - Lo stato "attuale della vaccina .-z i011 c r111titub ~rC•J lar(' pre ventiva. - Ili<:hiama bre\·eme11te gli stt1c1i e le propost(\ fatte per l'npplic1Jzio11e cli 11na vaccinnzione pre,,e11tiYa contro l'i11f(:-\zione t uucrcol::tr(-l, J))'Ol>OSte bn sa te sulla legge che 1'~11tige11e tulìBreohll'e cleter1nin.:'1 n ell'orgi.l.nismo lo ..·y]llll)PO cli so8tanze in111111nitarie delle qun li ~ono testi111011ianza i risnltati d elle prove t1 i ln.borator1 o. ~<\.. q11e.'ta l)l'Ol)()sta ..:eguirou o obiezioni, t111bbi, e d e nigrazioni, mn m1ccessiYa1nen tp C'·ulmette cl1e i1ega va og-ni 11rod.11zione cli fe1101ue ui in11uunituri, si (1i1nost1·ò alb-11u011te fantor(? dplln Yn ccioazione coiue nnic·o iuezzo per com_ bnltel'(' l;l infezione tnber!:'. olar<' . C-oRì pnre si t!SJ)1'0SRe Sl1ign. L 'n tt0ntlibilitit (lella '"accinnzione 11reYe11tiYa è cli1nostrat;1 °lall'aC'eorclo orm;1i g·e11erale. ('ircn il !llatel'inle Yacci11a11te l'O. si rinffer111a ~u lrnnt1gene cla lni p1·opo.sto e costituito cla cult11rc Yirnlente di bn cilli di K och , u cci. i col calore n ] 2()o. D~".\tto lD<l te ria le d.etern1ina vernl11(-111 te la i11·ocluzio11e <li nnticorpi, cou1e è dimostrato <' dalla de,·inzione .~1e1 complemento e c1alla e11zi111oreazione . .t\ el etto n1:1 te1·ial<? ·yncci11:1ute i bactf'1'iologi C .\RPI

(ì\lilano). -


1522

lL POLICLINICO

hanno mosso l'obiezione che i bacilli uccisi col calore perdono par~ del loro potere antigene e tale obbiezione è anche rece.atemente ripetuta dal Calmette senza però darne una dimostrazione. Ma anche dal punto 'di vista generale e per qualsia si infezione, il potere ùi provocare la formazjone di sost:Rnze in11nunitarie, non è legato nè alla ,·irulenza nè alla quantità dell'antigene, entrando sempre in campo, come fattore di particolare importanza il terreno organico, con la sua varia r ecettività e reazione all'àntigene. Ed infatti Gengon e recentemente anche Bouql1et sostengonv che i bacilli uccisi col calore hanno il potere òi provocare nell'organismo la formaz]one della maggior copia di anticorpi. L'O. conte ta l 'affermazione del Calmette sull'esito di ricerche compit1te 11ell'Istituto Fippe di Filadelfia, eon il ' raccino l\Iaragliano, e riporta invece le conclusioni dei lavori compiute in detto istituto con riS11l ta ti pienamente favorevoli. L'O. riporta gli studi più recenti compiuti sulla vaccinazione antitubercolare e come nuove conferme siano comparse sul valore antigene di bacilli uccisi, e -= iferisce sulla composizione dei vaccini rece:itemente proposti ed u sH ti dal Ponndorf, basati tutti sull'impiego di bacilli morti o emulsiona ti, o in vario in odo sottoposti a particolare G-..~servazione.

Osserva come studi recenti della scuola france-se abbiano portato a lla attenuBzione del bacillo di Koch, coitivato con mezzi impregnati di bile, s~ da avere un bacillo della tubercolosi vivo, ricco di pote.re vaccinante, ma incapace di produrre nocluli tubercolari, e ricorda come esperienze perseguite da molti a nni abbiano dimostrato come i bacilli attenuati siano pericolosi pe~hè introdotti nell'organi::;mo umano possono riaèquistare la loro primitiva virulenza. Da tutto ciò peraltro si deduce come anche da coloro che si erano dichiarati contrari alla vaccinazione, venga oggi ammessa la possibilità di ottenere t1na vaccinazione antitubercolare usando o l'uno o l'altro materiale antige11e. I/O. passa quindi in rassegna le varie tecniche llSa te nella vaccinazione, esprimendosi favorevole al metodo cutaneo e trattando particolarmente le ragioni che lo hanno convi!lto sull'utilità dell'impjego di questo metodo. Rile,ra come in Italia la vaccinazione sia stat:a 111ngamente studiata cd applicàta, e come a differenza degli altri paesi, l'Italia abbia svolto detta vaccin,!.lzione pa.rticQlarmente sull'uomo. Osr-.-er,'a però come in Italia, lo studio della vacciBazione pure essendo stato largo e intenso, sia 5empre rimasto circosc1itto ad alcune parti e non a ncora a bbia assunta quella generalizzazione e diffl1sione che sono da augurarsi per un maggiore .... anto nostro nella risol~one di un cosi importante problema. Circa la 'Taccinazione curativ,1, nota come essa ~a stata applicata in Francia e in Germania e come le esperienze sin.no più largamente diffuse. o~R{\l'\Tn come egli abbia proposto ed impieghi per il fi11e C11rativo lln v~1ccino solubile. L' O. chiude affermando la sua maggiore fiducia

[ANNO

XXXI, F ASC. 46)

nella vaccinazione prev~ntiva per la quale si augura una larga e rapida generalizza?Jione. Prendono la parola DEVOTO, Ro~1 ANI, LANDOLFI, BARBARA, FORNARIO, riportando in parte i risultati di osservazioni personali ed esprimendo tutti il voto che siano chiaramente continuati e largamente applicati quei metodi di studio che tanta luce ebbero dal· Maragliano e dalla sua scuola. Seduta vorrio ridiana..

Presidenza sen. i\1ARAGLIAXO. MORELLI (Pavia). - Frenicotomia e pneumotorace artificiale. - Ricorda come talvolta dopo il pneumotorace non sempre il polmone si i·iespanda completamente, in tali casi coll~ fr-enicotomia si può provvedere alla dimin11zione della cavità pleurica individuale. ID. - Sulla cura dell'ernpierna pleurico. - In 40 casi ha avuto guarigione costante con lavature sistematiche del cavo pleurico, quando si ha empiema in campo del pneumotorace. Egli ha· impiegato soluzioni di creso:;ol. Nell 'empiema comune la gttarjgione si ha soltanto nel 40 % dei casi con le lavature sistematiche. Quando questo mezzo non porta alcun miglioramento occorre ricorrere alla toracotomia. Più difficile la guarigione quando l'empiema è complicato a fistole polmonare ed in tal caso è indicata Ja demolizione costale e-xtrapleurica. Io. - Imp ortanza chimica/ del mo1·bo di Jalvson . - Crede che si tratti di una membrana a tipo cong·enito, cui segue una stitichezza cronica con deperimento continuo. Penis a che la stitichezza non sia legata alla stenosi più o meno accentuata, ma ad una diminuzione della motilit<\ dell'intestino. Insiste sulla necessità di una diagnosi più che si può sicura per la quale serve talvolta molto bene la radioscopia (colon a canna ji fucile), data la efficacia dell'intervento chirurg'ico. Io. - Su le colop,t osi. - Si rafferma sull:importanza delle coloptosi e s11i danni che ne derivano nll'organismo fra i quali notevole l 'associazione fra tubercolosi polmonare e coloptosi nei tipi longilinei, con conseguente. influenza tossica delle coloptosi sull'organismo e specialmente nel focolaio tu be reolare. Ro~ZONI (Milano) . -· Domandn. quando può la frenicotomi.a ~·ostituire o avantaggi~re il pneumotorace; in quali casi sia utilmente applicabile; q11ali i vantaggi che essa determina. Circa la coloptosi pensa che essa possa esercita re azione depauperante sull'organismo. I..,oRENZANI (Parma). - l)omanda a Morelli se egli ha inteso trattare degli empiemi tubercolari o degli empiemi comuni. Circa le coloptosi, osserva come possa invocarsi anche una influenza di moèli.fìcazioni del sistema endocrino simpatico, e ciò ii1 riguardo anche ai di'Sturbi psico-sensoriali ed a ll'abito astenico che spesso si riscontrano in detti pazienti. FoRNARIO (Milano). - Cita un caso di lesione apicale inizia le, congiunta a ptosi gastrica. spie. cata.


·-.

-.-

--

I

(ANNO XXXI;' FASC. 46)

1523

SEZIONE P.RATICA

(Sie11a). - Crede -0pportuu-0 distinguel'e due forme di :p tosi, u1ia ~ostituzionale, ed una acquisita il1 segt1it-0 a parti numerosi ed a mancanza di qt1alsiasi .cura. Cita casi di osservazione 11eT1sonale d.el tipo vagotonico. l\IIORI~Lr~I. Rispo11de nl L0renzani che l~. forme cli empiema da lui c11rate .sono ta.nt-0 quelle tubetcolari ché le altre. Circa le i>tosi osserva come egli abbia toccato so.Jta11to u110 dei gruppi deile 1Jt-0si e riafferma il concetto esposto che l'associazione fre?qt1ente tubercolosi e oo,loptosi dipende J)robn.biln1ente dal fatto che tanto gli uni che gli altri · sono per lo più longinei. Alle d:omande del Ronzo11i circa la frenicotomia! ri1sponde che la loca1izza zi-011e basilare <lel processo tu berco la r~ ha · importanza, ma non assoluta, giacchè il miglioramento dipende dalla diminuzione della espansione inspiratorio del polmonB .~ Crede J?iù utile il pneumotorace della frenicotomia quando esso possa essere applicato e giovevole la frenicotomia quando esi·s te una siniìsi pleurica. ~ i1ecessario intervenire colla .fr~nicotom ia nei fatti cronici, non in quelli acuti. Il taglio del f1:enico è pure di grande utilità. nei c:asi di emorragia e giovevole nei ca si di l;>roncl1iectasie e di · empiemi. LoRENZETTI (!\1ilano). - Si intrattiene brevemente si.1 due~ casi di leucemia rnieloide e tubercolosi, osserv-a ndo l1na attent1azione .d ella leucemia così çome si può rilevare JJer associazione di altre forme infettive. ' Guzzr (Milano). - Dimo.s tra un nuovo apparEcchio i1er pneumotorace di facile maneggiQ e di piccole dimensi-0ni. FERRA'.l?A

'DEVO'ro. . CovA (Garbagnate). ·- ~rratta. di un nuovo metodo per vaccinazione antitubercolare baisato sull'introdu·))ione in bolle dn. vescicante, po,t endosi cosi osservare di ora in ora il grado della fagocitosi. Riferisce di risultati favorevoli otten,uti con ,l'applica~ione del suo n1etod\). CARPI (Milano) . , - Rileva l'interesse àella comunicazione del Cova, e os~erya come essa collimi con la tendenza moderna di eseguire vaccinazigni ricorrendo agli strati superficiali del derma. çoyA. -- S111lla torascoQia . -. Rileva che ha ltna · applicazi-0ne pratica limitata servendo solo nelle pleuriti plastiche e i1ell'esame delle , varie alterazioni a.natom0-patologiche della pleura. Osserva come la torascopia sia t1tile ,nell'.applicazio~1e del . metodo di ,Jacobaeus. . . CARPI (Milano) . - Co11fern1a il• valore della to.. rascopia ·~cie per l'appliC'nzione della sezione delle aderenze aggredibiJi. Cita un caso utilmente trattato con l'operazione . . . di .Jacobaeus. SELLA. - Comunica un cnso di pneumotornee artificiale con ernia mediastinica. CECCHINI (Milano) . - Con1unica alcune note cliniche di due easi con~rn~nti u,na broncoPQlmonite ed una pleurite controla,tèrale complicanti il decorso del pneum.>torace terapeutico. · Is~LLA (Milano). - . Rileva l'importa.11za. (Ji ripetere 1nolte volte l'esame dell'espettorato · nella ric~rc:i .del . bacillo di Koch, potendo l'esame essere spe~so J:>er molti giorni negativo, e positivo Presid~nza:

t.

.

su ltuarit:1 111ent~ . Si soffer1)1a su lla t1tilità del metodo del J.;uisi e sulla sua superiorità sugli altri metodi. • Ma.RINO, GHIRON (Roma). A zlurie vaoc·l n.an,te ed azi.01i e ipersen.s-ibiliz.zante elfi , t·ztbe rcoli1ie ot1

t:e1iut~

da cliffe,renti ceppi di bacilli tu be1·oola1:i. 1

- Come è noto, il t>. t. ucciso. possiede prop~·ietà anafilattiche distinte •lalle l}~·oprietà sensibilizzanti. Gli :A.A. llanno ricercate queste })roprietit n11afilattiche in 11n ceppQ t . b . isolato da una ghiànd,ola umana. Hanno proeed11to oon la t.ecnic~ seguentt't .: Ca vie, ln.iettate per 10 giorni co11secutivi~ con 2 mn1gr. di b. t. uccisi, secchi) son-0 sottoposte dopo 30 g~orni di riposo alla iniezione di scoppio. Si oBserva che, mentre le caviè non trattate muoiono, quelle trattam anziichè avere lo scoppio anafilattico come di consueto, ·presentano un periodo passeggero di 1nalessere e formazione di un'escara sul punto di iniezione,~ .eh~ in segt1ito cade e guarisce completamente. Queste osservazioni dim-0strano che le leggi generali sulla immunità t11bercolare possono subire r1oteYoli 1110,d iucazioni in rapporto allo stipite di bacilli t1sati, poichè le cavie in esnme hanno rea.1. gito alla stessa d·ose d.i bacilli, .cl1e Jtvrebbe dovuto lìl'epara1·le a llo scoppio anafila ~tico, co)lle se fossero state vaccinate. Questa osservazione colli1na con altre pr·optietà clello stipite isolat-0 riguardo alla sua virulen~~, <:l1e verranno in segt1ito comunicate. , GoGLIA (Napoli) . - Gon1unica le sue osserv2zioni su coeffl.cieute uro-emolitico nell:i tubercolosl pol1no11are; sulla funzionalità. e11a tica nei tubercolosi e . sul yalol'e dell'i11dice en1oto11ico cli Declairf8 yt i1ella h1beTcolosi polm·o nare . FRANCO {Napoli). S11lla ter;-1pia specifica dellà. .tubercolosi l'ileva -coine si possa utilme11te impiegnre detta teravi.a nelle f~rme . evolutive. Ha ott~nuto 11ella ~ua esperienza risultati molto soddi sfacenti associa11do il Te.becen con il siero antitossico ~larn,g lia1lo . CoRso~1cLLO (Napoli). OsserYa cl1e l~ reazione del Costa nella òiagn·osi della tubercolosi polmonare rìon ha alcun caratt.-~re di spec,ificità, nè presenta alcuna utilità pratica. FANELI,r (Nap-0li). - Si Ìntr::;tttiene su una nuova zona d'allarme i1ella ]nfezione tubercolare latente del polmone: . OIOFFI (Napoli) . - Espone ricerche relative alla batteriolisi ~1el . bacillo di Koch introdotto nel peritoneo della cavia e sull'influenza dei linfociti sulla distruzior1e del bacillo di Koch per effetto dei fermenti lipolitici contenuti . nei · linfociti stessi. LoRENZANI (Parma). Circa la cura della tubercolosi polmonare col ))neumotorace, richiama I.'a ttenzione su alcune C;On1plicazioni e specialmente sui versa menti pleurici dei quali appare r1on ancora ben .chiarita .la 1mtogenesi. L'O. pensa che qualche valore abbia anche jJ fattore meccanico d_i èompressione i:,"'Ui vasi. Afferma che inisorgen~ di polmoniti o di pleuriti controlateJ;.al~ determina un aggi:avamento della forma. tuberoolare. Nei riguardi · della sintomatologia si s@fferma Sl1l timpanismo, sul soffio a nforico cl1e }) UÒ comparlre dal lato ùel pnetlll1otorace, I

'


JL POLfcLINICO

e che egli ritiene' fallace i1ella interpretazione . c1ai più data. Ritiene pii1 iruport:111te eome sintomo della con1pressione L1el polmo!1e la sc-0mparsa del . . ' l'(\Spiro. MAROTrA (Napoli). -· · Comunica le modificazioni os$ervate nel contenuto in ariticor1)i riel sangue di individul. sottoposti alla eollassoterapia. Per lo studio del . ha t1sato. il inetodo della deviazione . com ple1nent-0. JfoR~Ar.10 (1'1ilano). L'O. si intrattiene sulla associazione ~l.tìlide e t11be.rcolosi, i~r la quale ha distinto 4 gruppi: 1) tu~rc0losi rontagiati di sifilide;. 2) sifilitici contagiati tli tubercolosi; 3) casi di sifìlidè ereditaria in individui tuI

~

(ANNO

XXXI, FASC. 46)

mento i1elln f1'eqt1cnza dei casi di Jinfogranulomutosi. CERESOLI (l\llilanoJ . ·__:_ R <tppo rti ormonici fra t.i.. ,,·oiàe, ova,f.o e placen,ta. Iniettando estratti di. placenta in a nimali fémn1ine ~ ~r circa un mese 11& ottenuto un notevole !lumento di volume della tiroide e della J)orzione corticale della sutrenal~. I~ modificazioni istologiche rlella tiroide ricordano quellé gravidich..e; nelle ·st1i·1·enali si ba aumento dei liP-Oidi. " • Preside11za : fJrof. COFFLER. 1

'

I

LrooI.\.&Dr (Catania). ·_ A J)i·oposito della cura clella rnala,ria col chinino e della complicazione della emoglobinuria :Propone un nuovo metodo di cura bercolosi~ basato sull'associa%iorie di estratto àlooolièo di eu4) casi ".'l i sifilide ereditaria éon SYiluppo succaliptns globt1lus con acido citrico e arsenioso. ces$ivo di illfezione tubercolare. · · AJELLO (Milano). --: Riporta 11n caso P.i diabete I-Ia seguito i suoi casi per molti anni, e fra· essi tra.ttato oon l,insu zina nel quale si E>bbe la morte ha avuto soltanto tre rnorti. r>er ooma in seguito a so$pensione della terapia. ' ltile,'a come siano· meglio studiate e più . freRifetjsce inoltre ossel'Vazioni cliniche e sperimenquentemente diagnosticaU.. le forme di' sifilide poltali circa l'into.ssi~zion~ da pì-0n1bo. n1on~ re, e Si irlti·a ttienè a mpiamente su~la <!Ura CASTAGNA (Roma) . - Riferisce risulta.ti favorevo~r la quale l'uro degli :irsen obenwli de, e esSére li ottenuti C'Ol trifenil nella cura delle malattie • regolato dalla e·ve11tUille })l'e'3eliza ai in"sufficienia infettive ed i.n una successiv::i. corr1unicazione riporta epatica non rata nei h1beccolorsi e ..:ei sifì·Utici · e1 e11n caso di mastite bilaterale insorta nel corso di . . ditnri. · ..... -Pl un 1;.Lll!..LJ.uenza .. . . . . . ' . . VcRBI:\TA tTorino). - Nella curà delle pleuriti conDr PACE (Foggia). - Espone alcune interessanti ~PcutiYe a ll'applicnzione del pneìlillotor'ace te raOS8e1·Tazi-0ni cliniche. . rela ti·re a peritonite acutispeutico, propone di associ·tre il trattamento spe8ima gene1·~lizl'iata (la malaria, a due casi di orchicifico c:on tubeteolin.q·,· c0n 'quello pspecifico con te malarica · nd un caso di sindrome ~rebellare t &ggi ultra·-violetti. {1a mala ria. Riporta inoltre contributo clinico alRED'\A '( Milano): H a stt1dif.lto l'aiione dei ic localizzazioni respiratorie nella febbre mediterR oen.t geri sulla muo0sa gastrica· eà intest~nale rnuea . ed alle complica~ioni dell'e resi])eµi. compiendo · ricerche sugli :lnirrtali e rilevando al. CLE1'f?NTE (Bari).. - Riferi ~ce s1.1lla. frequenza di • r • l'aut-01Jsia segrii di lesidni i'n:fiamm~1t-0rie la cui i11localizzazio!1i respiratorie nella febbre di. l\falta setensità era in rapporto ~1 lla' condo quanto '1eriva ~lalla ~ua ~sperienza . . <lose di raggi impie. ' gati. MARO'ITA (Napo.I. i ) . . . Fa notare c-0me. alle volte . ' . CESA-IlIA..~CiiI (Milanò) . Riassume • lo stato l:L febbre di Malta. possa far risvegliare una tbc. delle nostre conoscenze odierne sulla lirif.ogran,ulopol1nonare l.arva~a o l~~e11te. .. . , ~ matos'i: Eg·Ji si dicl1iara con'tro l'opinione' ché il CARRERAS (Pisa) . - .. Comn1liC..'l il risu~tato di un.a linfogranuloma · maligno sia di natu'ra · tubercolare, Sèl'i~ di esperimenti ffilgli anim'.:lli nell'intento . di e rileva come eletta forma si vada. facendo semsagg~are gli effe,tti della st~si biliare per leg:atura J)re più frequenté. (:irea · la sintomatologia richiade1 coleèloco sulla. fuu.zi-0nalità épatica. Egli avrebma l'attenzione !Sulla pr3senza di una nefrosi nel be r •riscontrato una ùis~ocinzione fra le varie atti• ' " • • corso dellà · l1nfogranuTomatosi; aggta van tesi <;icli' '!tà fun~i~na~~ del f~gato, onde la necessità in cn mente nei vari periodi della· mala tt~a . Egli ha Clinica di procedere ~ernr>re :)Jla esplorazione glopotuto òsservaré f-Ornié ·generalizzate a f-0rme lo.bn le di tutte le .funzioni epati~he. ca lizza te; forme croniche e · forme gravissime a BARB.\R~. - · Rip0rta risultnti fayorevoli otten11ti decorso acuto eCl . un caso di li'nfogranuloma della ~Ila ~r~pi3: de~ tifo. q~i ~mbini . ~e.diant~ l'uso sòttomucosa gastri~a ~d intestfnal'e. Ril~va le ' difòel vaccin.o lisiz7~'lto secondo Di C"'ristina-Caronia. ficoltà diagnt)Stiche 'nelle fonne. ac~te ed in quelle Egli }la notatp soltantp ipsuccessi nel 5 % dei casi. 10C'a liz7~\ tè e persino r·-0me talor<l ·solo il reperto MAROTTA CNa.P,O.li).., - . , Circa .le P.~e\l<l~ cardiopatie i~'tologico po$'S a permcjttere una' ai~gnosi sicura, dell'infanzia l)sserva co,Ine i soffi i1ercepiti non sianon essendo in alct1ni casi sufficienti i soli ·reperti no sempre segno di lesione. anatomica e ne espone • ~nato1mici gr0ssolanì: . . le condizioni fisio~ogjche di produr.ione. L'O. si sofferma· · particoìurni~nte sul . noto . l\1AROTTA (Napoli) . .D~'$C,rive il fremito sopra' . , ' . rn tteristico· reperto istologioò e richiama l'attenclavieolare riscontrabile nella tbc. e che egli rizione sull..~ importanz:l , della biopsia quando ciò tiene dovuto fl ll'arteria succlavin . . . sia possibile per l'acèerta.ment:o iliagno.stico . . l\ilATTEUCCI (.Ancona) - • / li·miti e la valorizza.zio• SABATINI • (Roma). -' C-0ndivide pienamente le n e dell'atti:noter1ipia . - I/O. os;serva che occorre ' ' . . ' . .. iò.ee svolte dall'O. e rileva con1e anche nella Cliteri~re pre.sè'.nt~ 4 ,punti ca pitali : J)enetrazi-0ne. me<-ni<.'.-1 ~f(:\ò.ica di E olll& si.-.1 'stato riscontrato un auca nismo fot-0biol?gi~o, ~enRibilizz~zione, ine7.zo di I

''

I

(

J

t

.

1

1

t

1

I

t

~

1

j

t

t

-

·ea-

~

f

1

..

••

i

,

..

0

f

I

,

I

f

t

\

I

'

'I

1

I

,

••


--- --

XXXI, FAsé. 46]

(ANNO

'

. .

f

I

'

.

.

:

1525

SEZIONE PRATICA

prodruzione dei. raggi ultr;3.violetti . ·Ritiene ne<;essario di estendere l'irradiazione anche alle mucose. MAURO. Circa la leucopedes1 e ndogastr1ca, nei I . vari stati morbosi osserva come ·essa 'n on presenti in fondo s~stri.n~iali ''ariazioni ·nellé ·diverse malat• t1e e come anche non sia molto influenzata dalla secrezione acida. TARSITANO (Napoli). - Sulla prova di Barà~yi ha t'{lnstatato che detta · r-eazioné è positiva nelle affezioni polmona ri e sifilitiche g,r avi, negativa nelle forme lievi Non ritiene J.Jerò che ~osa possa avere un valore prognostico di qualche entità.' •

l

1

T erminate' le comunicazioni, 1>rende la parola il ,._ . sen. E. lY,[ARAGLI.\NO constata~1do corne l'attuale Congresso a bbia riunito una ·nn:i;nero~ schiera di medici di .val'i istit uti scientifici d'Italia e di molti ospedali, e come sia r.i uscito .Parp.colarmente im• l)Ortante e per l'oggetto delle relazioni .svolte e per la natura ed il numero delle comunicazioni riferite. Por~e a nome_di tutti i conve·n uti il ringraziam~nto più vi':o al Comitato Ordina:tore e specialme nte al prof. Devoto, al sen. di . Mangiaga lli <;!d a l Comt1ne ' Milano, a~ermando com.e, una v-01ta di più ~lilano si sia dimostrata all'altezza. di guella ifama che tutti le ricon·o.scono, sia per il •suo spirito di ospitalità sia J>er quanto hR; ~pt1tp c~nseguire ta;nto nel campo scientific-0 che in qùello indu striai~. Rileva jnoltre come l'attivit~ scientifica. q1 tt1tti i inedici di Milano dimostri ancora .una volta come que~~ città sia veramente deg.n a d.i o,spitare ,quella n11ova e grande UI1i ve r sità che sta ver ·sorgere. Il sen. , Ma r~1gliano c-biude il suo .discol'so facenifl o l'a11g,u r.i o che Ja 1~1aggior parte . dei medici parteçipa.nti a que~to Congres~ vo~sa riu11irsi !)resto di nuovo in Milano per assistere all'ina ugt1razione' della Univerisità 'M:ilan:~se che. l'Italia attende ' Ilell~ fefle di vedere jn essa rinnov.a .t i e persegpiti gli studi m~dici nostri. ~

'

Co~gresso· d~lla

Società Italiana di Oto-Neuro-Oftalmologia. I

..

.

,

'

Non aJìpena ei sara:in-0 note le çlec:isioni del C-0nr siglip J?i!ettivo d~lla .Soct·~tà di l\1:edicina In.t~rna, la sede •del futµro Cp~ressp, i . temi _scelti, . ed, il • noll,le dei r~spettiyi. R elatori, ne daremo çomunicazione. , E .. TRENTI . • \

\

.

.'

'

.

Jl resoconto della iparte · restante de1 C-0ngresso chirurgico· e . i ·r%'Qco11ti di a ltri ..l\.vvgRTf:NZA~

Congressi in rapporto con la . Chirurgia Yerr.anno pubblic;ati nel pr.ossimo nun1er-0 . . (.7':-.7 . d .- R :).

..

Il prof. l l i ttorìo . ilario .' . . Asoof.'i, , . appena gifu:nto a . ~!l

lia d.ovii to per ,.u na irid'isposizJ'i o·ne fo rtun.atam en.t e ' Uev~ r,L;nunoiare . di pr,end$re parte alle sed 1u~e del 1

,

. Congresso. t

1

'

.

'

~

,

-

,

1

'

I

1

. ·.

t

I

f'

'

.

I

.

,

f

.

.

A. tutti ooioro oh,e 11,ant,io a lui in v ar,io modo .

-

'

manifestato il loro viiio intf..ressa~men.to ed 'i'l pi'ÌJ, fervido a.ug·u r·io pe1~ u~~.,, pronta guar~!J.~<!nf}, , ~l prof. Ascol·i , a me~zo del nostro giornale, . i 1n,via l'e$presf • • ' sione · della su,a ' g rati.t u.rline ed u.n vi.vissi1no $a~uto •

,

il~'.,

,.

.' r1.conoscer1Jte.

'

f

f

l

'

I

I

1

1

.'

\

·

Napoli, 24-2.-5-26 ottobre 1924.' · · ' . Il Congresso si inizia con i discorsi del prorf . Salvioli, che saluta i cung1:essisti a ·norµe del Rettore 'Magriifi~o; de:l prof. Co1'seJli, che · parla u 11,ome del Prefetto; ùel prof. ·A.ngelucci, che reca il saluto del R. C·ommissariò di Napoli . e òel prof. Gherardo Ferreri, çhe, come p·residente del C<>mitn.to ordinatore •lel Oongreaso, i1lustra l'importanza della ·s ocietà oto-11euto-oftalmologic:a.' Segue l'illustre prof. sen. Leonardo Bianchi,. che, in una n1ag1strale lezione, dimostra' le relazioni che esistono fra occhio, o-recchiò e cer vello ed· indaga l'irbporta'n za tiella vista e aell'uditò per lo svil t1ppo armonico dei proceasi 'psichici e l 'intJ.uenza che le ùnmagini seD.1.soriaJ.~ ha1lJ?.o sull'a ttività estetica dei grandi artisti. '.rennina 'augur.ando· {'he il Congtesoo dimo~tri ootne le di ver:se· ·branche della scienza nnn dimentic:.tìiò gli id8ali · conluni della bioiogia ed affermanfl.o clie la ' prod11zione sèientifiea e teèhica (l~ve s-0pratl1ttò mir.are a lla fo'r ma7.ioné · cli t1na salda eoscienza etica. Oo n1.u,-niçci.zion i . 1

\

t

'

\

---

,

'

In1/ntagi ni. ipoft.sarie ca.1 ·icati'1ral'1. ·nr. ll' a1~te dell' epoca Ales sanclri·na. POR'IY~'.l.+\NN et P.Es~tJi~ . ~a . di a,gnust'iq ue des .1ie'lt rite.s ovtiqu.es retro p·ulba1·es .d'origine sinuS'ienne. - Gli 4. riporta110 due casi di neurite ottica

F

A NGEL\.J COI .

1

1

llèl

lesioni d ei seni .s fenoid.ali,

lJil

caso di nevrite

rrtrobulbare bilaterale in' un. diabetico e due casi <1i nevrite i·etrobulbare di \)rigine luetica .. Ii+ tutti questi casi esisteva uno scotoma centrale, ~r lo l)iù assoluto. J./aS$9Ciazio~1e clell<;>. scotoma çentrale, con uno. . Jesi~i1e 0bbiettiva ·d elJa papilla ottica fa pensare ~gli .A A. che un~~ffezio;ne dei .seni pos~ determinare . 11n'asS-OcJa~ione sintomatica a:tipi~ca di uno scotoma ; centrale 1lovuto a neurite retrobulbare . e d'i t1na papillite. . ., I?E VINCEN"TIS. - · A ,pra,posito cli 11n caso ·di neurite _o tt·i ca '!inagena . .. . 1V1F;ZZATESTA - Alterci.ziotii itel n,e1·vo ott·i co nelle lesioni qe'i seni: ,- La les'ione clP-i seni produce di fJ.:eqt1e11te alte~a?Jio11i del 1ie rvo ottico. Per evitare ' r a tr~a. è n~cessaria la. diag11o·s i precoce con un accurato ~same ,r~diog·ra.fico e .camplmetriço . . . DE RosA. : .- . 4,trofiçi, . ·)tt i/.Ja da n.eur·i fe retr·obull>a,1·e e S'i.ri,usite .sfenoiq,~1'le . S·inu$ite, Jron, tal~.. pur·ule·n ta aouta con ,qr,a 1..i fatti orbitarU .CJ'l."a'rj,ta, ool m,io m.etodo. ..TORRIGIANI e PE~EYRA . Esof taln1.o da. ascesso croriioo ·r e_tro-o,t:b·i tario di .difficil e ·dia griOS'i. PE MAro. - Jn7lueinze dell.e i ;egeta,z·ioni adenoidi, , d ell'ipertrofia d.~i. o,qr,n_~tti .nasa,li e d ell'òzena S'lt talun~ . affezioni ooulrvri. Il~u str:a. vari casi di ,C ITEI:LI .

-

·vegetazioni adet1oidi, di riniti tpertrofiche. oon degenerazione l~lipoiçl~ e ·cli , ozena, i quali furono. ca u1sa di. distur.bi oculari 0011 pi~ o meno notevole cli1ninuzio~e .·del . visys. Qu(}sti . scon;iparvéro, e la yista ;ritornò .n opila\e. a ma no . q mano che con éure locali si. com,p leta,ya ,l a gu.=trigione .dei fatti nnsali e del cavo nasale-faring ~o. Riporta dei casi c1i cefalea essenzia le resistenti u tutte le cure n1e\


1526

JL POLICLI NICO

I

d iche e scomparse dietro l'asportazio11e di vegetazioni adenoidi; un caso di sfenoidit~ latente, sco1:>erta solo quando apparvero i primi fen-0meni delln n eu1·ite ottica, e guarita, insieme a questa P.d ai molteplici a ltri dist\ll'bi (febbre, deperimento, emicrania, ecc.) c..--0n l'opportuno trattamento chil'urgico sul seno ~fenoi1ale; due casi di dimint1zione del visus in individui av9.nzati in età, guariti d-0po l'asp-0rtazi-0ne dei polipi nasali e di cellule etm?idali caria te; un caso di diminuzione della vista a sini.~tra e di qt1asi completa cecità a destra, residuata da pregressa meningite sierosa, n otevolmente migliorato dopo l'a sportazione delle vegetazi-0ni adenoidi. Ross1 - L'ader11otomia iri alcune oftalmopatie. . - · Illustra i r apporti intimi t r a patologia oculare e oto-neuro-laringoiatria e r ipor.ta dei casi di e-0ngiuntivite (follicolare, tracoma, catarro primave1·ile) verifica.tisi in .soggetti ade11oidei, guariti con Ja sola a de notomia. Richiam:1 l'attenzione sulla unicità. de l processo morbo~-0 ch e si nlanifesta nella mucosa dei v·ari :)rgani contenuti n ello stesso segmento cranico in una da ta e tà òella vi to. l .Ja relazione tra a denoidis.tllo è certe malattie oculari acquista valore di certezza quando si C-Onsideri la malattia ocnlare r elativa ad una costituzi-0ne organica. L 'adenotomia giova provocando l'involuzi one rJi organi no11 più nece~sari alla vit::l, e cor- , reggendo tutta la costitùzione organica dell'individuo. L 'au tor e formula il voto perchè nelle scuole, a ll 'ispezione ocula r e venga ~1bbinata l'ispezione del cavo naso-farin~eo, sede di talune n1ala ttie ch e si ripercuotono i-.ulln \?0<3tituzione organica e sulla psiche dei fanciulli . B ER'l'OLOTTI - D ifJ,Qft<Jsi :·ad·i olugica. d ei turnori '. ba s·i lar·i del cranio . - I/O.. affe ru1a cl1e l'indagi11e Rontgen si va dimostrnndo indivisibile dalla dia gnosi di lesione dei nervi c1·anici ed in ispecia l modo del ~-econdo paio, J:>er tutte quelle lesioni di esso cl1e "dipendono da a lternzio11i infiammatorie o neoplastiche dei seni etmoida li e sfenoidali. r ~ necessario -però pe1· q11e8ti casi conoscere prima ' e ~t11diare le condizioni una t omi che pree~stenti (anon1alie) delle r egioni suddette. Questo Rtudio dovrà essere. portato speci·~ nel primo e secondo ' decennio di vita tenencìo conto delle interferenze , cl1e possono esi stere tl'a le a lterazioni del sist~ma linfa tico del rino-faringe e t a luni poco n-0ti processi ostei-meningei, che <la essi deriyan-0 (ad esempio, la sindrome 'li craniostenosi patologica). L'O. tratta in seguit-0 l'a r gomento dell3; diagnosi radi-0logica. dei tumori endocranici. .c~ ccenna come fino ad -0ra si siano. ' nvuti risl1lta ti positivi solo per i tumori ipofisarii e paraipofisari. Gli altri tumori li distingue in visibili . e d invisibili. Si l)reoccupa specialmente della 'diagnosi di questi ltltimi. EsRi ~i possono manifestare C-On modificazio11i• sulle ossa del cr anio e èon modificazioni a distanza. 'L e prime sono facili a d e~sere riconosciute. I~ secondè rappr ese..ltano invece la parte J)iù difficile ad essere pratican1ente interpretata. I . ·o. 11eg-a che in bo.se all'P.same delle modifica~i-0ni n. distanza si possa Btabilire la diagnosi differenzia le tra ipertensione seco11da ria a tumori c-erebr a li ed ipertensione dovuta a ll'idrocefalo acuI

1

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

tv od alla meningite sietosa . Spiega la ge11esi delle i1npronte .dell, . e cir convoluzioni cerebrali sul tavolato interno · della calotta, de lla di::t stasi delle suture, della distenisione clei seni Vt~nosi e delle usure circoscritte :1lle zone eorr ispondenti a lle granulazioni di Pacchioni. Accenna a lla ,·entricolografia quale mezzo d'indagine utilis3imo n1a pericoloso. Illustra le Sl1e ricerche per 3onali sui t umori dl·l IJa virnento della fossa media e sui tumori del1' acu stico e dimostra l 'importanza della proiezion~ ais siale cìel cranio per il rilievo delle eventuali usure del pavimento osseo-basilare. Colle sue numerose proiezi-0ni l'O. mette in evidenza oome la grande categoria dei tumori cranio-faringei possa venire mirabilmente dOCllID.entata dall'esame radiografie-O eseguit-0 C-On questo nuovo metodo. I/O. illustra inoltre un caso di tumo~e del nervo ac11s tieo in cui la diagn osi di lateralizzazione fn rigurosamente docume11ta ta da ll'esame Rontgen, permettendo C-Osì di portare l'ammal<i.to al tavolo operatorio. FERRERI GivRGio Jlicerche ~tt l coniportan1euto del labirinto posteriore nell'ipert.e1isione del liquido cefalo-rachidiano, atteni,,ta sperimental rnent e.

- - L'O. h a cercafo di ripr-0dul're sperimentalmente sui gatti quei dati di fatt-0 da lui stesso messi in e' ridenza n el 1923 negli ammala ti di meningi te sierosa essen:t;iale cioè disaoci:izione f1·a la funzione C{)Cleare e quella vestibolare, marcata ipoeccitabilità del la birint-0 poste1·io!"e agli stimoli applicati periferiea 1nente, specie rispetto a quelli termici (prova a caldo) . L'O. si è valso della tecnica seguìta da W eed e Makibben -p er determinare nei gatti a ltera:zioni di ~ >ressione sul liquido cefalor2.chidiano 1nedia nte iniezioni endovenose di soluzioni iper- od i.poteGiche. I gatti, COisi trattati, 11anno risposto in modo \7 a rio e discorde. L'O. è tratto a peusar,e C-Ome l'au1nentata pression e de l liquido cefalo-rachidiano ag·isca in senso iI.libitorio sulla condu~lone òegli stimoli del la bi~into posteriore a i nuclei pontini, specialrnente sopra questi llltimi p iù che direttam-~nte sngli ol'gani periferici vE>-stibolari. 1

~

Sulla menin.1itis se rosa (chorioi<loe.pi3ndymitis serosa) . - L'O. intende col nome di in~ningite.. sierosa una forma 1norbosa di origine AYALA

to$sica o tossi-infettiva probabilmente d0Vl1ta a germi attenuati o in sca.f19issimo numero, non riscontra bili a ll'esame ba tteriol-0gico de l liquo1·, ma che agiscono specialru :-~ nte sui plessi coroidei e sull'ependin1a ventricolare e raramente sulle leptomeningi della superficie ester11a cerebrale, provocando ·an'iperprodtihione di liquor e conseguentemente un ostacolo ne l riassorbimento òi questo 1tmore e quind.i una i pertension~ intracranica più o meno gr<-1ye e più o men-0 l:>ersistente. Da fu quei;;ta concezione si escludono dal quadro anatomo clinico della me ningite sier o:3a le meningiti sierose circoscritte, ~neglio dette cisti sier ose delle leptomeningi; C-On la denominazi0ne di C-Orioido-er>endi1nite sierosa ~i eliminano le confusioni e gli equivoci a cui dà luogo iT terminfl di meningite sierosa. T~'O. sta bilisce la triaòe fflnomenjca di questa malattia, costituita da cefalea, modificazione del fo11ùo c1ell'occhio e n1odificazio11i tiella pressione


I

LANNO

XXXI,

FASC.

46]

l:'r::>.\~I . -

ll alore d'i.agnostico del comportamento . del liquido oefalo-raclliàiano 'nelle affez ioni otouftai111 i che. Dr l\1ARzro S·lnt'.>nii oculari della nieningite sif=rosa. - r L'O. si occupa deìla sintomat-Ologia

oculare della meningite sierosa, e-0nvinto che in quest'affezione i repe.rti oftalmoscopici e ca.mpin1etrici ha.u no maggior~ importanza di tutti gli alt1i sintomi. Infatti in un gran numero di casi cl1e i neur-0logi appellano meningite sierosa frusta, l'unico sintoma obbiettivo, che accompagna i leggeri e ' Taghi si11tomi obbiettivi, è solo il re1)erto oftalmoscopico. I./O. ha studiato un gran numero di ammala ti e ripo~:ta 30 dei casi più di111ostra tivi . Egli divide la sintomatologia oculare della n1ening·ite sierosa in: 1° lesione del fondo; 20 lesione i->erimetrica; 30 lesione di ordine motore. Il fondo ocl1ht1~e ba nn aspetto tutto particolare, per la presenza di un edema retinico peripapillare, che a seconda della ~ravibì dei casi, è più o meno esteso. Egli divide le forme oftalmosco1Jiche in: a) forme fruis te incipienti, in cui ffi ha solo turgore venoso, edema ~ solleya111ento retinico peripapillare, con maggiore estensione verso l'a lto ed il basso; b) forme fruste di antica d'ata, in cui I "edema ed il sollevan1ento retilli<'o n bhracciano la regione peripapilla.re e paramaculare: o) forme subaeu te recenti, in c11i l 'edema retinico, pur essendo ristretto alla zona peripapillare, dà. un forte solleYamento con compartecipazione eden1atosa del bor<.lo ·papillare <:he i1egli altri casi rimaneva norma' . le : forme sub-aC11te antiche, in cui il quadro delle lesioni si confonde con quello delle neuropapilliti con emorragie ed è dirre:-e11ziato <la qt1esto soltanto per l'edema t etinico, che si diffonde fino a lla re.: gione maculare e lur1go i grossi vasi. L'importanza di questo reperto oftalmoscopico viene confermato dal controllo perimetrico in quanto che in tutti i casi osservati, si riscontra non solo un restringimento più o 1neno lieve del verde, ma un ingrandimento nella 1nacchia cieca del Mariotte, sotto torma di scotoma relativo, che si estende jn modo costt-t.nte e caratteristico e corrispondente:nente all'estensione dell'edema retinico. In tutti i casi l'O. fece il c-0ntrollo diagnostico con la P. L. ed usando il manometro del Claude trovò sempre . aumento dJ pressione di medio grado (40-80). La P. L . fu pure usa ta come terapia della meningite sierosa ed il giovamento di essa, oltre che st1llo stato generale, si ripercrtateva in modo sensibile sulla varia~ione dell'erlema retinico, Slll C-Omportamento del verde e della macchia cieca. del Mariotte. Sulla silntomatologia ipertensione oranioa da id·r ooefalo. -

1527

SEZIONE PRATICA

del liquido cefalo-rachi{liano. L'f). inoltre mette in valore per la diagnosi della meningite sierosa il quoziente rachidiano.

RAVERDINO

'

oou·i are da

Dopo a 'rer riassunta la ,sintomat-0logia differenziale dei tumori ipofisarii e qi1ella delle idro<'efalie, comunica tre osservazio:i.i, lo studio delle quali diinostra come alcune volte tale diagnosi differenziale non sia possibile nonostante che esistano gravi lesioni della regione sellare.

19ulla siridrunie dell'ap·ioe della, ruooa (sindrome Graden,igo). - L'O. illustra la sindrome che ha descritto nel 1904. l{icorcla che nel 1907 potè stabilire che la lesione dell'abducente aveva GnADl!.'NIGO -

I

sede extradurale (dove il 11er,ro vassa in immediata yicjnanza a lla punta della rocca) e che i dolori in ruolti casi erano dovuti <1 partecipazioni del ganglio di Gasser o del tronco del V. Delle numerose ipo~esi eh'erano state da vari .AA. àvanzate circa Ja patogettesi, si può dite che oggi non restino che quella della genesi extradurale e la genesi da meningite sierosa o purulenta: questa llltima venne con copic'l rli argomentazioni anche recentem~nte difesa da Vogel; · che ritiene non giustificata l'ammissione di una speciale sindrome morbosa. L'O. insiste, in base allo studio <li oltre 300 casi, nell'affermare che ·s i tratta di forma tipica <li origine extradurale; riferisce un'osservazione di Nager reI:La'. <1uale con esame ìstopatologico è dimostrata la origine extradurale della paralisi. Ricorda che vi è poi una forma spuria data da neopll'.ls:ni maligni (1ella punta della rocca, di ct1i ha osse evato par~cchi e-asi. PAPALE. -

<.li Gradenioo

I nda,gini anatomioh e sulla «sindrome

».

8 01 UTI. · - La si11d runL e del sen o oa·vernoso. A.YALA. .V atura ccl is togenesi dei turnori del-

Presenta nt1ruerosi preparati i~tolo­ gici e conclude <·he a questi tumori spetti il nome di fibro-neurinoroi . l'aou,stico. -

TonRIGIANI. -

Oo·n side razioni su, 1

n11

caso di

P1ido-

teliema (lell'angoio fro1i to-Oe·r ebella-re.

>9ullo pseud0-tNmore cer ebrale. FRIGERIO. Sorclitcì familiiare CJ,ssociata a sordità (1·et'i~ite p(qnic·n tosa aooei;tata 'in, un, oaso) e de1nenza. PONZO. Sui riff,esrri oto-oculari di looçilizzazione de·i S'lloni 1iei cieoh·i . l\ÌINGAZZI:\TI. La C'u.ra antilil etica, nelle affezioni fu etioll,e f3 paraluetiohe dei nervi ,ottici. - ]} noto BAL DI. -

come anc'he al giorno d'oggi moltissimi svecia listi, sia neurologi che oculisti, siano in dubbio sulla cura da praticare nelle affe-11ioni tabiche (atrofie) deì i1ervi ottici, nel senso cioè di evitare i prepara• ti di mercurio sotto qua lsiasi forma, poicbè l'esperienza ha insegnato che 1nolto :-:;pesso l'atrofia degli ottici diviene galoppante adoperando questi rimedi. L'O. afferma di aver sempre osservato un numero cli questi casi notevole. Peraltro questo modo di agire obbiettivo ii.on è costante. Anche reputati nei1rologi ~d ocl1listici son di parere discordante. Invita a contin11are le ricerche ·Stl questo argomento pratico che dal p.u nto di ,,ista ·· terapeutico ha un indiscutibile interesse. L'orecohio e l'orig1Jne della parola e della sorittu,r a. - L'O. accenna agli strettissimi T U LLIO. -

rappQrti che corrono tra l'orecchio e l'origine del linguaggio. Egli forando i soli canali semicircolari dei piccioni o portando i varii fonemi alle orecchie sia mediante dei tubi, sia. rafforzando il suono con un megafono, ha ottenuto t1n vario movimento del capo differente per ogni fonema. Tale movimento serve a caratterh~zare le singole lettere, e contribuisce a ,ieterminare il segno grafico che l'uomo ha unito ad ogni singolo fonemJt. L'O. mostra col

(


1528

IL POLICLINICO

cinema t-ograf~ nemi.

~ ,n10,~i111euti

i1rodotti dai siug-oli fo

I

Su dl 11-no speciale aggrup11arnento d i cell ule nel 1n esencefa,lo d el · gatto. LODATO. Le alter,a~'iOn'i trofiche del!' iride nellct tabe <lorsa,l e. . ' ] "RIGERIO e V1ss1oa. Ii n caso d i psuudotabe da. probabile origine toss·i cu, (s'>lf uri.J di · carbon·i o) . SABBADIXI. Scutoniri, scintilla.nte. - L'O. rifeFERRARO. •

I

'

I

1

risce cinque casi di scotoma scintilla11te. Adottando la classitic,tzione di Charcot: pone il l)rimo il se. ' c--0ndo, ìl quarto caso tra le emicranie oftalmiche • • sem1Jlici, il terzo ed il quinto tra le emicranie oftalmiche fruste . L'esame• neurologico di quattro pa. zienti fu completamente negati,ro; soltanto nel q1iarto caso esisteva un'actom€galia da « tunior ipophiseO's >) ., che l'O. giudica indip~ude11te dal· disturbo visivo a ìipo emic.ranico. L'O. acee11na brevemente alle varie teorie etiologiche di sede e di Ila.tura, ed espone la più accreditata, quale quella c:be an~he il J\11i~gazzini sost~n.ne varii anni ,fa . Secondo questa teotia il ilisturbo di irritazione delle ,~ie ottiche (scintillio) ed jl dJ sturbo di interruzione della concluzione i1ervosa in esse vie (si11tomi emianopsici) sarebbero dovuti ad una ipere1nja dei vasi della corteccia occipital~ ed i11 is1:>eçial modo <lell'« arteria C'erebri pr<>funtla >', seguita da uno spasmo ed ischemia èlella stessa zo11a cerebrale. Termi11a citando una recentissima teoria di Wie11er che loca lizzerebbe nel lobo frontale l 'origine dei disturbi di emicrania 0ftalrnica.. •

D1 ~1Anzro. -

Coma fro1itale da frattura frorito-

Fra d·o dici feriti con frattura cliretta della regione fronto-orbitale e lesione del lobo frontale l'O. ha r iscontrato tre easi di coma, che per la locnlizza?Jione della lesione e JJer l'a•ssenza di altri sintomi,. può essere chiamato coma da lesione del lobo frontale. E precisamente da lesione dell'area prefrontale nella sua i1arte antero-inferiore ed in corrispondenza del 10 e d.el 2° solco frontale . Tali lesioni ' rano causate da fratture dirette del frontale al livello della volta orbitaria, per cui può pensarsi che uno sch-~ggi:iruent-0 osseo <'omprimendo e lesiona ndo jl fronte'\ le nel punto indicato abbia dato luogo al coma come 8intoma di una l(\sione localiz,,ata . urbitaria . -

I

.Lesio11.1: en.clocran,ioh e del ne1,.vo atrro1nasia della ca.rotide e dell'oftal-

MEzzATESTA.

-

ottico 1>er n; i ca. - L'O.

riferisce qua tt1~0 casi da lui osser\ati in cui la diagnosi pote·.ra. essere fatta ·solo al tavolo anatomico. RAVER.OINO. -

Oa:ioefal'ia.

e

lesio1ii oculari. -

Ri-

feri sce due casi cli o~~icefalia con J€sio11i oculari . Egli ri\endica la priorità della distinzione fra le deformità. cranicl1e patologiche e quelle che non portano con sè alcun'alterazione patologica al J)rof. Bertolotti. Questo autore infatti stabilì che possono essere considerate patologiche solo qt1elle deformità craniche, le quali sono accompagnHte da alterazioni clella bn se del cranio. Nei casi presenta ti dall'O. esistevano molto spiccate alterazioni dellR bc'lse del cranio, a cui si accompagnava in tutti i cni:::i, 11na sindrome ,)culare completa. Per la pre~e11za cli sintomi. che più generalmente sono inter-

\

[ANNO

XXXI,

46]

FASC.

preQ1ti come i seg11i di idrocefali:l, 1'0. crede che sia, da conferma.re l'ipotesi di •1uelli i quali pensano <:he il fattore patogenetico ~ia da ricercare i11 uua idrocefalia. 0 ,a :icefalia e sind ro1ne ài O'f((,ttio;slnostosi · patologica. .DON AGGIO.

-

FRIGERro e VrssrCH. -

Divlopia nivnocul<11r~

·i n

i st ero-traumati.zzato. ALAJMO.

Il riflesso •

-

1 atocu·n o.

S ·u, di

l\ilus'u . -

nel

1

elle-

c<iso di 1r1vrbo à·i Vaguez . laringeo co·n sec u t i'IJ-~ ci,d ac-

u1·i

I ct1is ce~s-i di ilaritit,. Ij'O. FERRERI.

oculo-cardiaco

1

riporta un caso di ictus la. ' r1ngeo, ~on perdita in1pl'ovvisa e totale della coscienza, cons~cutivo ad accessi di ilarità. Causa occasionale qu~sta veramente rara della produzione della vertigine laringea. L'arn1nalato era un luetico con siero-diagnosi ed esan1e clinico assolutamente u egativo .. L'O. l'itiene che gli individui colpiti da ictus laringeo non sifilitici, o quelli che di lue nulla presentemente Offfono a ll'esame obiettivo ed alle i1rove siel'ologiche, debbono trovarsi in uno stato di equilibrio corticale instabile, sì che uno stimolo q11alunque, par~ito dalla mucosa laringea, che nell'individuo norni.ale passe1ebbe jnosservato o verrebbe riflesso con uno degli atti comuni di difesa laringo-laringea (tosse, sternuto, ecc.), diviene la scintilla J)rovocatrice della crjsi sincopale e la causa delle scariche convulsive clonicotoniche, ver facili diffusioni ai centri motori vicini. Oo nsiderations sur Zes troubles vestibulaires dans l' Hypertension, cra.11 icnne. I .. ·o. BARRÈ. -

1

riferisce sedici casi di ipertensione intracranica, secondal'ia jn undici (asi a tumo1i del cervello, i11 11n caso ad ascesso del cervello, in due a cisti dell'encefalo, jn uno ad ependimite generali zzata e in uno n. meningite pericerebellare. Questi casi fl1rono <la lui osservati è studiati dal punto di vista delle prove vestiboì.ari (eccitabilità dei canali verticn.li e nistagmo da rotazione).. L'O. si dichiara contrario alla tesi di E<:1gleton ed afferma cl1e la sintomatologia vestibolare. è ancora confusa e rhe bisogna insistere sulla classificazione erutta dei segni veatibolari con accurR tissimi metodi di indagine. Ri.tievi sult'esame funzionale dell'orecchio (labirintJ posteriore) in alcuni casi di lesioni cerebellari. JANNUZZI. Sul valore delle prove i;estibolari nella diagriosi precoce di 7.esioni chirurgiclie della fossa. cran'ica posteriore. C ITELLI. La poiioncefalite acuta all'inizio con, (lfite niedia. pitrulenta può far pensare ad ascesso cer ebrale. BILANOIONI. Oomplic.p,zion'i ·i ntracraniche di origirie otitica : esame dei sintomi e deZ loro valor e diagnostico. - I/O. esam ina il complesso dei ~in­ BR1JNETTJ. -

t orni delle complicazioni intr~craniche da otiti medie purulente acute o croniche. Spesso il clinico è in imbara~ljo di fronte al sospetto dell'esistenz.:'l o meno di un ascesso extradurale o di un ascesso del lobo temporo-sfenoidale. Sovente la sintoma to-


(ANNO XXXI, F ASC. 46]

SEZIONE PR~TlCA

logia è molto l'idotta o . a ssolutame nte int1t~; appunto per questo l'Q. p,rop-011e di met~ere in rilievo quei pochi sintomi e J:egni çhe possono in(lirizz~re l'operatore. RIMINI. - f:;uzza diaglJ'bosi vreooc(-; delL'a.soesso cerebrale otogeno.

CANESTRO. -

Sitlla t era pia aeila ·11ie1iingite pti1·u-

l erzta otor;ena. Spasrno to nlco bilate,r ale de·i « 1nrn. orbioulares valpebr1.J,1'1t1n )) ài nat·ura ·i stèrioa. -

:b,UMAROLA. -

,

1

le

Presenta fo.tografié di un paziente affetto da spasmo tonico, di 11 <1 tura. isterica, dei rnn1,. orbiculares pnlpebrarum insorgente con uno ~tra no meccanisn10. Bastava infatti che il pazient e flettesse per pochi ·se~ondi il troneo perchè, raddrizzandosi, o l'una o l'altra rima _palpeb,ra le o €·ntran1be sì restringessero. ì l <:aso è ùegno di interesse non solo per il modo con cui lo :-.pasmo 1'eniva provocato, ma sopratutto per la sua r a rità, dappoichè pochissimi sono i ca si di spasmo tonico, bilaterale delle palpebre, di natura ~ steri(;a, descritti nella letteratura. SABATUCOI. - Sopra un caso d i E111:iatrophia li,ng11ae di origirie t1~aurnatioa. - E spo11e la storia clinica di t1n gio\rane di 20 anni il qua le dopo 19 giornj da un investim2nto ~ubìto, in seguito a l qual~ pe rdè la conoscenza per un ora. per lie'7i ferite all'occipite presentò uu'ipotrofia della n1età destra della lingt1a , più accentuata · nella parte media, paresi del velopendolo di d.e.st.rn ed ipotrofia del muscolo sterno-cleido-mastoideo e del fascio st1periore d el trapezio, lieve ipoa lgia della metà destra della lingua , ipotonia della corda Yocale di destra, ipoestesia tattile del vestibolo . Doµo 20 mesi circa questi sintomi erano qu~tsi del tutto scomparsi. I.'O. a n1mette una lesione del decimo pa io, dell'undicPsimo, del dodicesimo e del nono, per ò non a livello dei forami occipitali e git1gt1lare, nè tampoco in vicinanza di essi. Esclt1de una lesione del dodieesim·o nel ne urone cortico-bnlbar~ e concluJle affermando si tratti di llna lesione radicola r e avve·· nt1ta per stiramento del nervo in seguito a i bruschi movimenti della test:.1 sul collo dete rmi11ati dalla ca cluta. CALICETI P. - Sulle cr anlo-rin,orree . STELLA. - Neuroma plessi/o rme delle pal pebre . Alle comunicazioni segl1e un discorso di chiusura del prof. D'AEUNDO. Su propo~'l del prof. MINGAzzrm si dà incarico a l prof. BARRÈ (li Strasburgo di preparare una r elazione pel' il Congre sso internazionale sul teina : «Unificar.io.ne dei metodi di indagine vestibola re» . Viene no1ninato il nuovo Comit:'lto direttiYO e, s11 proposta del prof. F ERRERI. vengono 'Chiama ti a farne parte il pro1f. l\1ingn.z7iini come presidente; il prof. Di Marzio, come vice-presideLte; i professori .A.ngelllC'Ci e Mnsini come consiglieri ed il prof. Giorgio Ferreri come segretario. Si d~libera poi che la sede del prossimo. eongres. so sarà Rom:t. Il prof. Dr MARzrò infine espone le direttive della Società Oto-net1ro-oftalmologica e comunica che si sono formate nuove Sezioni neJle città di Napoli, cli Palermo, di Fire nze, di Tori110 e di Milano. D. PISANI. 1

1

1529

Xl .Congresso Pediatrico Italiano. E ' stato tenuto a ì\tiilano dal 22 -a l 2.5 ottobre ed è riuscito inte ressantissimo per il . nun1ero degli in..

tervenuti e per la grande importa.nza delle comunicazioni fatte. Alla cel-imonia inaugurale tenuta nella grande a11!a della Clinica P edia trica, in via delL'l Commenda, era n o presenti il' sen. prof. Baldo R ossi, l'assessore Be rtazzoli J)er il MuniciJ?iO, il prof. P a mpana per ·il prof. Ma ng:iaga lli, il c0lonnello Sarti per la Sanità militare ·ecc. : .il discorso di rito è stato i:>r'<>nuuziato da l ·prof. CattaReo, ditettore della Clinica Peùia trica di Milano, che ba Ralutato a utorità e congressi$ti a uspicando alle fortu·n e della Università <li ~liiano ed altri discorsi son·o ·stati pronunziati dall'assesore Bertazzoli e dal prof. Comba presid~nte della Società Italiana di Pedia tria . Notati fra i eongressisti tutti i più insigni cultori della specfalità: i i)rofessori .lemma di Napoli, Cai'onia· di' Roma, Paccbioni di Genova, Comba di Firenze, Alla ria di Torino, Fl'a nC'ioni di Bologna, Spolverini cli Pavia, Simonini di Modena:, Fiore di Pisa' Ber"'hirz di Pado;ra, Cannata di ~Iessina, . ~ Centanni iii Modena, Sclavo di Siena, Luzza t to di Trieste ed ancora di .R oma gli aiuti della Clinica Pediatrica prof. Gen oese e Deviila, e numerosi assistenti, i proff. Nasso, Vaglio e Di 8tefa no di Napoli, Men.si e Muggia di '.rorino, P estalozza e R e-. paci di 1V1ilano, R affaelli di BergaJ?lo, Triossi di Ra venna, Frontali di Firenze, Salviolf di Padova, Pinche rle di Siena, ìVlalladi di Bari, Auriccbio di Napoli, Dotti di Firenze, Bottelli di Milano, Gerlasi e Brrrlesi <ii Palermo e tanti a ltri dei quali sfugge il i1ome. Dopo la cerimonia inaugufale si passa subito alle r elazioni delle quali ecco un breve sunto : 10

D cterminazion~

del faòbisog·no a.lin1 eritare del banibino.

R ela tori: P ESTALOZZA C. e CAFFARENA. Fissato il eoncetto generale che il fabbisogno alimentare del bambino debba ritenersi come ql1alcosa di assol uta.mente inùividuale. gli AA. pl'ospettano le difficoltà che si pl'esentano nello stabilire detto fabbisogn o, difficqltà che risultano evidenti .solo se si pensi ai fattori v.ari che possono influire su di esso (funzionalità dell'apparato digestivo, potere di assorbimento della mucosa intestinale, attività mu. ·se-ola.re, f unzil)na lità endocrina e nervosa ecc.). Gli stu·di dell'ulti:2lo deceuuio hanno dimostrato elle oltre del fa bbisogno qunntitativo l1a grande impormnza jl fa bbisogno tua litativo onde la razione del ba rubino deve• essere completa nei vari elementi costituitivi :lndispensabili e cioè a lburuinoidi, g·ra ssi , idrati di carbonio, sali minei'a1i 1 acqua e vitamine. Dopo una rapida ras~eg·na dci cnratteri fi sio-dinamici delle sostanze ~nergetico-nutriti.ve contenute nel latte per fissare le principali cognizioni necessarie ad una opportuna valuta~done dell'a limento che deve corrispondere alla richiesta òell'organisn10 infantile, g·Ii AA. dimostrano che la determina~ione di netta i.'ichiesta è il problema centrale della questione : essa è regolata dal bisogno presen· tato da ogni singolo organismo e questo bisogno è determinabile soltanto dai dati forniti dallo studio del ricambio materiale . ·· 1

1


1530

IL POLICLINICO

Pe r quest"O studio t1n metodo da preferirsi oggi è q nello della calo1imètria indiretta cbe si esegue mediante lo studio degli scambi respiratorii che rendono in ~SlJl'essione sintetica l'andamento dei processi inet abolici intraor ganici. I relatori espongono i principii fondament:ali del metodo rende11do eor1to delle loro r~cerche e di ql1elle degli auto1i ame1·icalli e passano quindi a tJarlare del metodo di determinazione del fabbisogno ca lcolato sulla misurazione della superficie del corP(• e ·discutono ampiamente il principio e le diret tive del metodo idea.to dal Pirquet, facendo notare il grande contributo al riguardo apportato alla questione dalle varie sct101e italiane di pediatria e specia lmel;lte dal. Pacchionj. 20 Costitit.z-ione m orfologica della, infan,z·ia. Relatore : Tll'O!f. BERGHINZ . L 'A. dopo di avere determinato il concetto del termine << costituzion,e' >> dice che oltre ad attribu.ti fisiologic_i, immunitari, di reattivitit in genere, la parola costituzione si riferi8ce ad attributi morfologici per modo che a:nche nt~ l ban1bino si debbono vagliare siffatte caratteristiche morfologiche in maniera precisa e qua~i ma ten1a tica come è stato fatto per l'ndulto. Dallo -s tudio dei diversi met odi di determinazione d-ei tipi costituzionali risulta chiaro come i metodi fisiologici sono ottimi ma l)OCO pratici, 1nentre i biometrici del De Giovanni e -Oel Viola sono applica bili in ·p ediatria colle doYute norme considerando la particolare età in cui 111assa e forma dell'organismo mutano. . Fatto precipt10 per l'applicazione del sistema Vio. ' la è di stabilire i tipi medi norma li del neonato e nelle ·St1ccessive ~tà e l' A. riferisce le ricer:che mi_ . nute eseguite 11ella clinica pedia trica di Padova su qusto argomento, ricerche che è impossibile conclensare in poche righe. 3.0 Irnportan,-zd igienico-sociale '

I

d elle

istitu.~io ni

parasoola sticlie.

· Rela tore : RASPI. Lu. scuola 11ello attu.'lle ordinamento di o rari e di programmi esercita noci vn. influenza sulla · salute del fanci11llo che proprio in quésta età ha \Uln·e rabilità e ·sensibilità maggiori per effetto dello accresci1nento. I/assistenza sanitaria scolastica provvede acl evi tare tali danni ed a lle istituzioni parascolastiche è affidata :ipp".lnto questa cpera ·<U tutela (lel capita le umano nei mio germogli. illct1ne di queste iRtitu~ioni sono a fondo prevalentemente c-conomico cosi il patronato soolastioo e la rnutualità sooiastiOtl, altre forniscono ali<) al unno i benefizi che la natura senza risparmio largisce, aria, sole, acq11a completanrlo le cure naturali con sani esercizi fisici, con appropriata alimentazione, con qt1otidin na propaganda igienica. Tra gli istituti più importanti sono da notare: le scuole a.ll'a11€rto, le C'olonie estive a l mare e al monte, Ja refezione scolastica ecc. Molto al riguardo si è fatto da noi, ma molto è anrora da fare poichè vi è ancora disformjtà di indirizzi, e sperpero di energie in un in11tile frazionamento di iniziative e di attività . l\fanc.a t1n istituto centrale che presieda alla proPc'lganda, a lln orga11lzzazione, al funzionamento delle Yarie opere di pr~Yiùenzn specia lmente nei

[ANNO

XXXI,

FASC.

46 J

c·t-ntri meno provved11ti di mezzi e qujncli meno prog:rediti ed è necessario- che lo stato eò. i municipii <;ontribuiscano in maggior miSt1Ta allo incremento ùi queste istituzioni preventi,,e che mirano alla <'Onquista di quel grande ideale c:tie è la conservazione c'iella salute ecl i l miglioramento della ge11e 1~azione cresce11te. .

* **

Finite le rela~ioni il Congresso continua i suoi luvori : numer-0se cornui1ichzioni sono fatte dalle cliverse scuole di pediatria, st1 vari argomenti. Importanti quelle del Nasso ,"u «sesso e costituzione i1ella infa11zia », del Pinchi~rle st1lle « a lbuminurie postur ali nella infanzia», del!' Angelini sulla enzin1oreazione, Jel Benti \T•)glio e Spolyerini sul coruvortamento del grasso circolante nei bambini durante il digiuno, del llollitz~r ~t1llo stato del sangue nei prematl1ri e J1eonati, del Ronchi sul potere coagulante degli estratti di feg·,1to e milza, del De \ Tilltl sulla int1·adermorèazione nella scarlattina, del ' Ti tetti sulla etiologia <lel rennta tismo articola re, tlel :ij,etossa sull'etiologia dPlla rosalia, del Sabatini J~ . sulle tossine dei r:.ei·1tt1 ctella scarlattina e del n1orbillo, del Rapisardi su lle inclusioni le11cocitarie nelle ma la ttie jnfettive, del Gerbasi sui virt1s enc-efalitici ed erpetici, della P astore st1l batteriofago tli d'Herelle, del Frontali sull'uso di olii vegetali nella alimentazione infantile, d~!l Trambusto sulle termina/.lioni 11ervose· e l'intossicazione difterica, del Oaff<lrena sttlla ma laria congenita, dello Auricchio sulla etiologia clella va.ricelJu., rle.l Ba ttino s:ui rapporti fra varie-ella ed e111es, d~l Cesi sul metabolismo basale 11ei bambini, del Ra :rech sulle tossi convulse anomnle, del Gismoncli si.1lle ·variazi<:>ni dell'aia cardiaca nella gastr o-enterite tossica del latta11te, del l\1isan sulla etiologia e patogeneRi nella u1. di If€ine l)1edin, del Cartia sulle otiti postscarla ttinose, del Castana Sltll:t bismutoterapia nel• la si:tilide, del ì\lallardi sul tifo nei Jattant i, ecc. ì\1<1 l 'attenzione dei eongr.essisti è stata sopra tutto richiamata da una chiara, precisa e ordinata eon1unicazione del prof. CA ROl\~A, direttore della Cli1;ica Pedin tl'ica di Roma, s11lla etiolc.,gia della scarlattina. Il Caronia con una serie di nlinute ricerche .~ riuscito a coltivare dal sangue degli scarlattinosi il germe clella 111ala ttia, ad inocl1lnrlo agli animali, n controllarne l'identìt.it con proYe e controprove di In bora torio ed infine è riuscito a preservare dalla n1ala ttia i bambini con un vaccino preparato C'lalle culture del g€r1ne. Oggi i bambini vaccinati nelle recenti epidemie di R oma e pro,incia e nelle Cala brie sono oltre 4000 ed il vaccino del Cnronia si può dire il veto mezzo profilattico contro la infezione scar la ttinosa. Il J EMMA di Napoli ba confermato con ricerche di controllo fatte fare nella st1a clinica le esperienze del Caronia ed il giovane scienziato fu fatto segno ad jmponente manifestazione iii stima e di affetto da tutti i congres'3isti: per tutti il prof. SOLAVO di Siena rivolse al Caronia parole di Yivo encomio elogiando l'opera .3Ua che onora altamente il nostro paese. Al Consiglio direttivo furono eletti: presidente il prof. Jem!Da; consiglieri i profr. Cannata, Caronia, l\fensi, Nasso, Pacchion i, Repaci e Spolverini. GENOF:SE.


• '

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

1531

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PRO!i,ESSION ALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pel servizio medico scolastico. Il :t\linistero c1ell'Interno lla diran1ato ai l)refetti • la seguente Circolare n 2oçioo : «Questo l\tli11istero, cli concert.o con 1' 01101·cyole l\:Iinistr-0 della. I. P. 11a determinato di ùare il massimo i1n1lulso a l ~l'vizio n1eùico scolastico, svi! luJ)pnnclolo e con1l)leta11dol-0 nei Comuni ove già • cRiste, f~l(<enùo lo sorgere in quelli che nncora non hanno i1reso le uece::;sarie iniziative al riguardo. L 'intin1a c:olln boraiio11e e la fusione di intenti tra le antorit.ù. sanitarie erl i medici da un lato, e le autorità . colasticl1c e gli insegnanti dall 'altro, sono indiRpe11sa bili per ottenere che la scuola diventi strumento potente per favorire lo sviluppo di una ge11er1zione sana e forte con una valid::t educazio11e e<l u11 saldo pa trin1onio di abitudini igieniclll', C<ll)ace di compr endere e di valorizzare i provveclin1cnti, cl1e le autorità compet€nti ' Tanno adottando i)el' il benessere e L-1. salute delle popolar.ioni. ~1entre Jll'O\'Yi<lenze l)it1 complete sono allo studio e ~nran n o ~1 ttnatc inan mano che i servizi lo richiedera uno, la vri1ua azione da svol,g ere deve fis~'l rsi Hll questi cl ne punti : 1) chP siano applicate, effettivamente, compiutan1entp P con carattere cli continuità, le disposizioni Hùll' ·itc dagli articoli 143, 144, 145 del vige11te regola1uc11to ge11c rale sanitario e quelle pel a·egolan1cnto per la profila s i. nelle scuo le, delle malattie tra. ·111 issi bili. Og11i ufficiale sani tn rio ' <l l'll tenuto l>Crta11to a ll'osservanza di ta li 1101·n1P, la . sciando a ll<' intese pratiche, chè egli r>ot·rit ~tobi­ lire <'<>n le co n11>etenti at1torità scolastiche, cli deter1ninare le 111odnlità di apvlicazione: 2) cl1e ~in coorclin~tto ed opportunamente disci11linato il J1un%ionnmento delle istituzio11i di assistenza Ra nitarin scolastica già esistenti, o, dove mancano, siano pro111osse le occorrenti istituzioni dei nuoYi servizi del genere. A facilitare il largo sYolgimento di tal~ azione. questo ~lini:::;tero è venuto nella determinazione cli consentire cl1c ogni I>roYY~ditore agli studi si nvYa lga direttamente dell'opera e della collaborazione del l'vledico provinciale, membro del consiglio regionale scolastico. Questi, .Per l'espletamento del F:uo importante compito, doYrà a ,rf!re apposjto ufficio presso il Pro,TYPditorato medesimo, o potrà, occorrendo e con Je n1odalitit da stabilitsi d'accor<lo C'Oli questo Ministero, esser e coaòit1va to dR un ì\Iedico i>rovinciale ag·g iu11to. Il l'vliuistero 1ctell'istruy;ione 11ubblica ed il Reg·io Pro\·veditor~to potranno conferire ove occorra, nd altri medici, ehe rliano i1rova t'li speci a le compet~nza ll<'i servi,,;i sa nitari scolastici, l' incarico di coadiuYa1'{\ il ~ledico provinciale tempornnenmente in deter1nin:1 te branche di servizio. In dipenclen~a dell'acC'ennato compi to, spetta a l 1'1edico pro,incia le stesso di : a) coordinare l 'opera clei n1eclici p1·oyincia li <'

(l<'gli ufficiali sanitari eon1u11nli, clella. regione, nel C<l IlllJO della Yi~ilanza e dell 'a:-:;si tenza sani tarht ~e olastica, nei termini i11clicati dni 11ume1·i 1 e 2: b) promuoYel'e la coll:.tborar.io11e ùelle scuole e (le i vatronati scoh1stici nella lott~l contro le n1:llattie trasn1issibili, mediante l a vropagancL:'l fra i 111ne::;tri, l'insegnamento tielle nor111c ùi igiene agH scola ri, il i·iconoscimento e l'assist.t:11ia cleg·lj a lun11i ùeboli, le jnizia ti ve atte a (la te un sempr e magg·iore Rvilnppo ~11 servi'.lio igie11ico-sfl11itario :-.cola~tic:o.

Il .ll ill l 'ill'() : FEDERZOXI )) .

Per l'igiene nelle scuole pubbliche e private. 1,a Direzione Generale clella 1-.: unità Pubblica. iD oec:a ione della riapertura clelle .. cuole ha diretto

<li 1,refetti una circol a.re in cui J'tl(·comancla una ùj n turua ed oculata vigila11zn igienica sanitaria .·nlle scuole }Jnbbliche e priYtl te di ogni ordine e grn do : « JJe norme il1 materia attu~1 ll11ente in vig·ore, <..'Heg nite eo11 il (1ovuto rig·orp assicurano u11a effit'Hl'-c~ tutela <lella sa Iute ùelln llOJ)Olazione scolasti c:n. Oc:corre però vig·ilare che esse yengano 0Yu11que integral :neute applicate. ~i dovrà anzitutto curare, cl1e le ispezioni mensili di tutte le sc11ole l)Ubbliche P pri,·ate (la parte c1e1l'ufficiale sanitario e dei n1er1ici delegati si e~e• g·uano con regolarità nl .fine cli rileYare le effettiYe couclizioni igieniche clelle v:1 rie scuole e di const~ tèll'e lo stato sanit~1rio degli colari. •.\ tten to e «11ue (loYri:t i)Ort·1 rsi 'll lln l>Ulizj,1 t:> su ll'igiene dei locali scolastici. c<l a vreferenza sulla idonea tenuta e s11lla proYYistn ed erogazione dPll'ncq11a potabile. E n0ceHsnrio J>Oi i)rocedE.'re Rnbil (} a lla Yi~it<l ~n­ nitn r ia degli scola ri con specinle r i~ u a rclo nlle i11aln ttip <liffusiYe i11 g·enere e al t 1·a con1:1 in pnrticolèl r n1oclo, e procedere al controllo dello stato di \"H cti1t<n~i,>ne _ie11neria na di tn tti gli scolari. Es."e11d o sta tn ta bilitn 1'obbliga toJ'ietit clella ri-vacci11n zione a ll'otta \O nn110 cli etù, couYerriL procedere <1<1 1111n c:om11leta re,-i ""ione tl<:'i c:0rtiticati di Yac-cina~ione e di riYacci11n:/,ione (ii tntti •!!li scolari)). •

Consorzio antimalarico per la provincia di Roma. convocazione clel presicle11te della R. Co111n1i.;:Rio11c Htraordin~ria per la provincia di Roma si è rin11itèl l'a.ssemble:'l gener;l ll' dei Con111ni d(>l J;~1zio f' <lclla Sabi11a 11er acldiYe11ire all<'l costituzione nffic·in le di un Co11sor~io u11tin1~tlarico. · 11 presidente senn tore J>ietro J~a C"c0lli, lle 1 porgere il sn luto dell'.. -\..n1mini Rt·rnzio11(' <li convenuti, ba ri;18~n11to in breve e ln<:icln Rinte~i l'opern. sYolta cln lln Rottoco1nu1issio11é no1nina t-1 cl;1 llH prececlente a·s801nblea. Indi 11a dato la vnrola al prof. comn1<'ncl<ttor Sirleo. medieo proyincin 10. il qn:ile l1a l<.'Lto una relazione sugli stncli fatti dnll<1 ottoco111n1issione per la lotta nnti1nalnricn e nlrnzione cl11 SYOlger i ~J.<1 1 CO. titn "'ll1J o ron801'ZiO. ~u


1532

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

I

Con cessa la parola sopra di" essa hanno pal'lato il prof. P ecori per il Comune di Roma, il prof. Ilvento IJer la 0 1·oce Ro s~a portanclo l'adesione entu.siR stica di qu~s t<l ben erne1·ita i ·tituzione, il professor :\lannucci J)er i combatten t i. l'avv. De Cantellis ver i malarici di gt1erra. il dott. Ficacci, il sindaco di Anzio com1n . Brt1scl1i, il generale Pirzio Biroli. il dot t . Cola Yitti di Civitavecchia ed altri. Infine la r elùzione è stata appro·v ata a ll'unanimità ; e così è stato dichiarato costituito il Con:-;orzio a ntimaln rico. È stato quindi approvato, salvo lievi modifiche, lo statuto del Conso1·zio e s ubito si è proceduto a lla 11omina della Giunta esectitiva; la quale è risultata cosi composta : se11a to re Baccelli, presidente ; membri. un rapp resenta nte dellà p1·ovincia, uno del C'on1une di R omù, uno del circondario di Velle tri, uno di Civita vecchia, il presid(?nte della Croce R o ·st1, il con1u1. Sirleo, il J)l'Of. 'P ecori ed un ra1)preRen tnnte cl~ ll 'I Rtit 1 1t o _'-\.gro p,ontino . .

CONCORSI. POSTI VACANT 1.

'

\

BELLUNO. - l\1edico del Dispenis a r io celtico cou1unale. Vedi fa se. 44. Scad. ore 18 del 23 nov. CHIESA (Sond.rio ) . - Cons. tre Comuni. - Scad. 23 nov. L. GOOO da eleYarsi a 65t)0 dopo biennio di prova; L. 1300 inclenn. trasferta; L. 500 uff. san.; c.-\ . come J)er in1piega ti dello Stato. ConoGNO (Al ila·n :J) . 1Jspedale (1i1;ile. - Chirurgo p rimario. Vedi fase. -l4. Sct1c1. 30 novembre. F .-\BHICA DI Ro~I:\ (Roma). .A t utto il 30 nov. I.,,. !)000 }Jer 2000 l)OV., 5 quadrienni decimo; C. -V. , I ,. :300 t1ff. a11. Tassa L . 50,10. a ll'Esattore. Serv. entr o 10 gg . (sic). F .\XO (P esaro [ -rùino). - Condotta urbana di Ponente (rione clel l'orto); T,. 7500 e 10 bienni ventesimo ; addiz. L. 3 oltre i 1500 pov. (salvo approY•lzi one). Ab. 4500; !)OV. 1500. Età lim. 40. Tassa L. 50.10. Scaù . 30 nov. Accett;.;'l7.. entro 5 giorni; assunzione servizio entro 20 ·giorni. F OJAXO DELLA CJIIAXA (Are.z~o). - Terza cond.; L. 9000finoa1200 pov. ; addiz, L. 2; 4 quadr. decimo ; L. 3000 ca ,.. : c.-v. Scad. ore J 6 del 15 dicembre. Ser'. entro J .) giorni. FoRliiIA (G a:serta,). - Abit. 10,279. Stazione clima• • tico-balneare . S:ca cl. 30 noY. ore 12. L. 6500 e 5 quad r ienni elce. !')unti e ·:1me la urea. Chiedere avviso. GExOvA. A ssoc ia .z,i o1ie Nazionale M edici Marina M er cantile. Concorso tra gli associati che vogliano cop1ire posti cii medico fi sso sui piroscafi della Compagnia di Na vigaz. « T,,loyd T r iestino ». Vedi fase. 43. Scad. 1 dicembre. LECCE. Am1ninistraz ione P ro1Jin oiale. Due medici di reparto del l\1anicomio. Vedi fase. 43. Scad. ore 12 del 30 n ovembre. PAMPARA'l'O (C uneo) . - L. 4000 (sic) , oltre L. 1200 i>. tr a sp . e L. 500 uff . san., elev•l bìli al minimo che s t.1bilirà la G. P. A . con le nuove tabelle . P nATELLA (Ga.~e rt.a). - Scad. 30 nov. Età lim. 40; ne ~Run limite per i concorr~uti che prestano o n bbh1 110 pres tato servizio in altre co11dotte o in ospe1

clali. L . 000 e 5 quadrienni dec:in10, oltre L. 500 llff. san . Ohi~ere annimzio. i>RATO XF'irenze) . Spedale della. Miseiricordia e D olce. 1\1edico primario. Vedi fase. 44. Scad . ore 18 del 22 novembre. RAVENNA. - .l\il edico p1imario del Comune e direttore sanitario del Civico Ospedale; L. 12,000 e 5 quadrienni clecimo; c.-v. Età limite a. 40. Libera docenza in clinica o patologia spec. med. e tre a nni di direz. di un ospedale importante o di t1n reparto 1nedico id. o di aiutato in clinica medica . Proroga a l 20 novembre. RonnI (Cuneo). - Con sor . con Grin7,ane Cavour; L . 4000 (s'ic) e 4 quinquenni decimo; p. trasp. lire 1500; p. uff. san. L. 500. Scad. ore 18 del 28 nov. ROl\IA. 1lli n,i stcro dell'Interno. - Prorogato a l ~~novembre concorsi Sanità pu·b blica. Vedi fase. 44. flOM'1. J.>io Jsti tu to <li s. J:.:pirito ed Qspedali I?i 11,,n iti. Conc. per esami a 30 posti ùi assistP11te medico-chirurgo. Scad. ore 15 del 30 nov. 8tà liJnite 30. Tassa di L. 50, 11on r eperibile, al T esoriere. Stip. L . 4500. P er le a ltre condizioni chiedere annunzio a lla Segreteria Generale . Conc. }Jer esami e titoli a 18 a iuti m edici e 7 a juti chirurghi. Scad. ore 15 del 30 nov. Età limite 39. Tassa di L. 100 non reperebile. Stipendio L. 7300. Biennio di assistentato o servizio militare ed opzione ; certificato di promuovibilità. I scrizione in un Ord ine. Per le a ltre condizioni chiedere annunzio a lla Segreteria Generale. s. ~lICHELE DEL QUARTO (Venezia). - Condotta, a r tutto il 15 nov., ore 17. Per informazioni rivolgersi a lla Segreteria. SARTEANO (Siena). Scad. 30 nov.; 2a cond.; IJ. 6500 oltre c.-v. e L . 2500 rav. SOLAROLO (Ra·venna). - L. 6100 e bienni ventes.; IJ. 2000 ca v. ; c.-v. impiega ti statali; elevaz. a tabella-tipo in co~so. Scad. ore 17 del 15 nov. Età lim. 35. Serv. entro 15 giorni. STAZZENA (Lucca). - A t u tto il 15 nov., 2a cond. Vedi fase. -.14. TORINO. Ospedale Sariit ario S. Luigi. - Chirurgo a ssistente; L. 5000. Domande a lla Direzione (via Garibaldi, 23). VEi"\"EZIA. - ìV!edico c-ornl111;1le pel 1 o reparto della fraz. di Burano; stip. I~. 8500 e 4 quinquenni decimo; c.-v. ; L-. 1000 trasp. lDtà lim. 40. Tre anni di esercizio condizionn ti. A tutto 5 dic. Il co,m une si riserva di assumere informazioni dirette sul conto dei concorrenti e di escl11clerli eventualmente dal concorso senza obbligo d'indicarne i motivi. Per le a ltre condizioni chiedere nnnunzio. CONCORSI

A

PREMIO.

PADOYA. R . Unive rsità . . - I/Istituto Italiano di I giene, Pl'evidenza ed Assistenza Socia le ha messo n disposizione dell'Istituto di Statistica della Univ~rsità un fondo di r.. J 0,000, di cui L. 8000 per t1nu Borsa di Studio int~sa ad onorare la memoria del defunto benefattore dell'Istituto, comm. Gustavo R a gno li, da a ssegnarsi ad uno studioso di qualunque nazionali tà, che sia laureato in una UniYersità o Istitut-0 Superiore del R egno, a llo scopo di trn ttare in apposita memoria il seguente tema : La portata 8Conorn.ica dell':·.qiene, dell'assi1


[.A.NNO

XXXI,

sten.za e aella

FASC.

46]

S E'lIONE PRATICA

preriden.~a ?OCifllc : ·oal·u taziorie delle

perdi t e eco1101nicl1<> cazisate alla nazione italiana da 1ualattie ed infortuni rvltabili, \·ori partico lare rig'ltarclo alle classi lnvorat rioi; e L. 2000 per sv~se

inerenti a llo sYolgi1uento del tema. I co11corr enti dovranno presentare i titoli, a cco1npagnati dal certificato di nascita e ùal certificato pena le . e11tro il 31 dicembre 1924 alla Segreteria della Università. Per le altre co11dizioni rivolgersi a l direttore dell'Istituto di ~tatistica, l)rof. (~orraclo Gini. Roi rA. f(. U11iversità . - Due posti della Fon,daz . Rolli. . ~c.nd. 40 giorni dal 25 ott. - Tre posti della B'onda?: . .llaggi. Scad. ore 12 del 95 dic. - Nove pre111i cl0lla F'ondn.~ . Rolli. Scad. ore 12 clell'll clic. Vedi fnsc. --t:3.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE ).-r l C' orpo ·"a 11 i t a rio JI il i t a r P JJ a ritti n1o.

I seguenti <lottori i11 medicina e eb:r11rgia son o stati nomi11:1 ti i11 e ito a concorso l)er titoli ed esami, tc110nt i n1~dici nel corpo snnitnrio l\1i1itare Ma rittin10 : C11onzo Anto11io, ~;Jgarese Fran cesco, ìVlozzPtti 1\1arzio, Si1nonetti 'I!lrio, ~Iattei Amecleo, Pil-011i Umberto, Ar<.li;r,zpue ì)on1ènico, Garbini Carlo lf\•lice, Carabbn GiuRep110, Rnggio I~11igi , De i>ou111eis Augusto. Questi t1fficiali cli 11UOY~ nomi11a sono stati poi destina ti a seguire nn corso cli ap1)licnzione J)l'eR. o la Scuola òi Sanità ~Jilit are l\Iarittima in ~apoli. ,

Il prof. Ferdinando Fo11zo è chi<J rnn to, in esito a concorso a lla direzi one teenico~sanita rin rlel Brefotrofiio di' Pale1·n10. Il prof. Ettore I .~vi, ~onda tore e di~·ettore (lel1'Istituto I talin110 di I gie11e, rrevide11za e As~i­ stenzit socia le. c·nn R. D. è stnf·o i1orr.inato I svettore onorario l 1e r l e 01lere in tegt atiYe della ~cnol~i nel Com11ne 1..li Itoma. La Societit Itnlh1na cli Dermatologia e 8jfilo'grafia ha e letto 1suoi n1e111 bri onorari : Il. narl{er Beeson cli Chicago, R. Rierke di Gotti11ga, E. lloffmann di TI011n , E. P. .Tl1ljusberg di Brunswick. Alln <:n tteclra di chirurgia dell'UniYersità cli Edimbur~o, resaRi vacante in seguito a lla morte del prof. Alexis TIH)mson, è stato chiamato il ùott. .J ohn :b' 1·n. er, il .1 uale 11a declinato l 'invito a causa delle eond11.'Jioni fattegli . Il posto è st.ato ora accettato, per 10 anni, dal ·dott. DaYi<l P. D . Wilkie, vincitore del premio Victoria .Ju bilee Lister. _.\l titolare è stato con sentito l 'eser cizio vrivato. 1na per due soli pon1eriggi di ogni eettimann. \

Il con1m. Ginsepp~ Cavallaro , TJrofessore di Odontoja tria n ella R. l r11iye1·sità, con recente decreto, su propcsta di R. E. Di Rcalea, è stato nominato da S . ì\1. grande ufficia le della Corona d'Ita!in.

1533

LE ONORANZE AL MEDICO DI GUERRA. -~Ila

m assima solennità è as!:n1rta la· cerimonia celebrata. a Firenze per fi11augurazione del monumento ai medici caduti in guerr a, presenti i soYr:t ni. JJa città era tutta i1nba1Hliet ata e i·iyestita di a i·azz i ; le vie eril no tn ppez·.i;;1tt' cli man if est i delle autorit21. e di associ.:ir.io11i. 1)<1 lla regione circosta nte giunsero miglia i<.1 di persone e da tutt:a Italia schie re .di medici. I /n utocarro recante i la uri clel Palatino venne scortato attraverso la città •<la un im1)onente co1·teo, del qua le facevano pn rt<? i1t1merose associazioni : le Sezioni com~'1ttenti cli tutta la provinc-in. con centina ia di · bandiere, il Nastro Azzurro . i ~lntilati e Invalidi di Guerì·a. gli Orfani di Gnerr <.1, le Madri e Vedove clei Caduti, le Dame (lell:l (~1·oce R ossa Italiana, le :-ian1aritane, le infer1niere della Sanità l\1ilitc"lre, i l\ledici, il Battag-Uone studentesco Lionello ~farhl11i, il R. I s tituto Co1nmercia le, la Società fra j RR. C'C. in con gedo, la Fratella!lza l\'.filita r e, il Comitato Veterani J.S-18-70, l'Associazione Nazion. Alpini, la Società fra i Rer~'ìglieri, la Società fra i Sottufficiali in congedo, la Federazi0ne Nazion. Arditi, l'Unione Nazion. R educi di Guerra, l'Associazione Nazion. Ufficin li ilt congedo, molte sezione del P. I .. , ecc. Seguiya il gruppo delle crocerossine, in testa a lle quali procedeva a piedi la Duche~<:;a d 'Aosta in divisa cli dama de lla Croce R os. a. Chiudevan o il corteo numerose rapprese~tanze t rn cui il dott. l\1essPn per il ministro degli inter ni. i sena tori Agnet ti e P e llerano in rappresent:111:r,a del Senato, il prof. ( ·er,·elli per l'Assoc. Naz. 1\il ntilati e Invalidi cli Guerra, ecc., ecc. ·Il corteo si è recato alla Rcnola di Sanità l\1i1itnre oYe. nell 'ampio Chiostro del l\faglio, sor ge il inonumento. ' ..:\d ogni angolo esterno delle a iuole circondanti jl n1011uu1ento era stato collocato, in rappresen- . tanzn dell 'lDsercito, un soldato per ciascuna arm·a , in perfetta ten-µta di guerra. Attorno al . monun1ento erano state ·d eposte nunier ose corone, tra cui quella del Re; 1n olti-3~in1e er ano di bronzo. òi quercia e a l loro. I la ba ri della Sanità, della ('roce R ossa e del Sovr;Jno Ordi11e di •Malta fian rl1eggiavano il palco R eale. Nelle varie tribune . ni quatti'o lati del chiostro, si a ddensavano alt issime autorità e personalità spiccate, tra c11i il cardinale l\ilistrangelo, il ministro della Guerra, 1n oltissimi senatori e deput~l ti , gentilt1omini e dame di corte, magistrati, il corpo consolare, medaglie (1 'oro, ecc.; si confondeva no con gli invitati alct1ni parenti dei medici morti sul campo dell'onor e. Al• servizio d'ordine J1r esiedevano ufficiali meclici. I soYrani vennero ricernti <lnl sindaco, dal prefrtto e da altri ~Jignitari. 1\ 1111 cenno del Re, :1l snono della Marcia Reale e dell'Inno del Piave, i solcla ti di sanità fecero cadere il velario che copriva il monumento. L'opern d'arte fu oggetto della generale ammirazione. ~eg ni ron o i discol'ISi. Il sindaco sen. Garbasco, dice tra l 'altro: «Firenze, che Yanta nell'inse-


1534

lL POLICLINICO

gnumento tlella nH~dh::ina una tradizione cli sci ecoli, che g·ua r cla con orgoglio questa gra11<le sct1ola della Sanità Militare, è gr ata al suo Re e a lla sua l{egina che hanno voluto onoral'e con In. loro angus L'ì. prese'lza, la memoria. di quelli <.:l1e di qui vnrtil'ono ver. ·o la gloria e \erso il ~crificio.. D ove '· i combatte e dove si soffre. doYe si consola e cloYe ·i rieorda, il vostro popolo i:;a di potersi stri11gere intor!lO ui suoi Sovrani. .c\nche è grata Fire11ze al ('omitato de l Monuruf'nto che sentì la poesia p1'ofo11{là cli questo luogo. I.Ja nuova opera d'arte ~arù, da q11i, ad un te111po, e.~altazione, moni to ecl esem pio» . Il direttore generale della Sanità :\lilitè11·e, g e11.erale Della Valle, porge un COllllllosso ringrnzia-n)ento a i SOYl'<llli e dice con1e il monu1uento a l Medico caduto sia sorto J)er iniziatiYa e col consenso unanime di tutti i inedici d'I talia; esso è espressione di 1.111a i<lealitù, la più a lta fra t11t.te, quella che per la vita f a sacrificare la vita. Dopo aver detto cl1e il lllon11me.u to sorge a lla Scuola e.li Sanità perchè a1)punto eolà si avvicendano le generazioni sempre nnoYe I.li gioYa ni medi ci, conclude affermando che esso sarà per loro lo stimolo più efficace a d ele,rare il pensi ~ro e temprare l'anima a l senti111ento del dovère; per tutti gli. itnljani espr essione de l culto di riconoscenza a chi è destinato a compiere, q11asi sempre nell 'ombra, la sua alta missione di J)ietà e di a more. Belle parole aggi unge il ge11. Clerici, sottosegretario a lla guetl'a. Segue l 'orazio11e ufficiil le di c~1 rlo Del Croix, il quale, dopo aver sa lutat o i Sovrani e aver spi~­ ga to il significato ideale del mon11n1ento a l l\1e<.lico caduto in guerra., pro·"'eg·ue e termina. così : « È bello morire co11 l'aI"mn in l)Ug'Ilo ed il petto gonfio di ira e la gola piena di ~anto, ma. cadere nell'ansia di quella l otta, perdersi nell'ebrezza d i quella vittoria è il sacrificio che promette la trèts:figurazione, l'ass11nzio~e ehe t~vita la morte. Non pochi percossi nel momento della grazia, .ferma ti nell'a tto del dono, giacquero s11ll'opera sacra a.g·giungendo sangue in un calice solo per un'offert a che vide insieme consum11ti il voto e l'uomo. Il martire arse n ella stessa luce dell'altare come u11 poeta cbe ascenda con l'ala stessa del canto. Come ai p iedi della croce le d0nne veglia,rano die tro la pugna e la pietà ebbe una voce dolce, una mano lieve ea. ogni figliuolo sognò la su a n1n donna; la Reginn aprì le porte della Reggia a l l)Opolo cl1e Yi portò la voce del r-.11 0 strazio, la vera _immagine della su:i .c loria ed ogni casa vide frn IP. sue mura da quel giorno ardere un lume e piangere u na donna. Come il l\1agno ~<\.l~.:-~:i ntiro bendò le piaghe di J"isimaco con la ~1scia •1el suo diadema e il sangu e vi11se il prev.:r,o e la luce di. ogni gemma. i1 Re nostro nccolse i u1.1rtiri 11elln ~H la del trono fl la corona bru cinv~1 iu ogni fronte, la r>orporn \P~tiva ogni dolore. T11 tta la patr ia. cla 1 monte alla valle. dal monn r cn al 110!1010 era un inferno di ~trazio ed nn J)arndi so di an1Qr e e p iù di ogni preda, oltre ogni vi t tori!l, ln guerra ci donò il fuoco che ci re~f pnri e l·n n1ore C'he ci fece gra ndi.

[ANNO

XXXI,

FASC.

46]

Oggi le J11e111°>1·ie sono lont~1uc, le cicatrici sono lnrvate e la luce clel sacTificio parla in ques~1 fo11te cl1e versa u11'acqua b11otk1 a !>la.care ogni sete, a cletergere ogni maccl1i.a . l\la fo1·. ·e noi no11 siamo viù degni di toccarla tanto sia 1110 tor11a ti Yani da qu el giot110. X oi 1·i1npi<l ll;!.'iJ •uo i f,iorni tlella lJrova qu.ando l'n1na 11ità era 1>i'l1 triHte e meno ,·ile, qnando 1<1 J>tl.tl'ia èl'<l J)ill 111isPl'il 0 pii1 gtnnde. E voi· l10n1ini tlell 'a1te sacra. Yt1<1eRte lf\a1·si il grido <lcJl'anin1,1 <.lallo str.<.1zio d(•lln <:H l'lH:', l<l se11ti te Yi.brare e sfaYill;.1rc lH\l R;1t1·iti<'io <:Ome i l ferro il Jlì.:1glio e vareva <'reseere ~1ell'nnp;11:ti;1 ed accesa d al torn1e uto qun~i c11e il , uo f110<:0 e la Yoce ,·e11is. eto tl<tll;l 1nacl1·e. , -oi l10!.llini t!ell'atte S<lCl'a cll<' redeste il sovra vve11to dell 'anirn<1 sulla car11e e quanto pii1 Yaste 10 l)iaghe t<1nto più inte1·a Yi uv1)ar\'e nel suo sotriso eterno nel suo volto i.J1u11 uta bile, cl i te YOi se il .d olore è s \·e11tura o v1·ovyidenza ; se la morte è cotdoglio o salyazione; dite a11che se questo llOJ>olo nostro fu grande, 'oi cl1e lo scrl1taste nel Yi\o dt:>lle . ue piaghe e nel fondo delh1 st1a coscien~a, Yoi che lo gunr1lt1... le ne11~1 sinceritù dell'ani111a, come nella i111clith rlella carne, q11ando la 'Terità sgorga dal la bbro co111e il sang·l1e dalla ye11a e viene fatto di confe ,. . :)(l J'Si <l lla mo1·te senza 11it1 i1t1lla ùe:l 11asc0Tldere, ~CU:t,ù 11iù nulla da teInere. D i te se questo JJopolo i1ostt·o col1nò la sua n1i:s11ra ed cn1pi il sno ~·iorno: fe disse h1ttn la Yeritit, se fece tutta la ~ ll<l ~ trn <la , mag11a niruo nella sventurn e gener oso nel bi~ogno. Dite Re abbiamo r ag·ione <li amarlo :enzn. Pc·cezioni assurde o ·d istinzioni Yn ne. Koi che l-ii<1 ln o i n1e(li<:i (li i)ace e con1e ' 7 0i nella g·uerrn •non tenin 1uo il campo n(l portia1110 coron.a n1a {)ffr~ ndoc i i11 Regreto e bR tt0ndoci ne ll'o1nbr.a cnst oclin 110 il i><1tto umano guardando oltre la tempesta . c·t> r 1'-l ndo 11el futuro <Jl1anc10 la pace sarà fatta i1e1· unn 11ec:essità più Yera c1i t111a verità pii1 a lt~. Dite nomini -O~ ll 'arte sac r.1. Per voi, per In pietra, rispo11de la fonte e ~ia benedetta· l '01)era e locla to il sacrificio rl<:'i co111 p~ì /;Ili "'·ost1·i cl1e Yi ~sero jn purità e n1orirono in ~loria. E clal lor o eRempio impai·iumo tutti a co.n1battel'e senzn a1·111i. a vincer e senza preda, per an1ore <lella Pn trin. del R e e di Dio ». 1\.ppena chiuso l 'alato, nobilissi1no discorso. il R e. la R egina , la Duchessa d'Aosta e il carclinale i\ f istrangelo si a vvici11a 110 n.l t ieco veggente per co1upiacersi con lui. Inaug·u rato il 1nonumen to, ',)ntra nel Chiostro il Carroccio col lauro del Palatino, ti!'ato da q11attro J)<lia di buoi àdorni di tlra:JJ.Ji tricolori campeggiati (ln lla croce rossa. I bl1oi 11a11no un ramo di olivo sulla testn . All'entrata del Cnrroccio la folln enornJe sn luta ln D11ch~ssa d'Aosta a cui t ributa t111a ca loro~a ovazione. P a·ssanclo da \anti al pn lco reale la Dt1chessa ~i inchina ai ~o,rani tl <]nindi prende posto nel palco stesso. Otto medici tolg-ono il lanro dal Carroccio e pasRa11òo fra un largo Rtnolo cli cln1ne clella <'roce R oRsa lo <lepongono sul 111on11m1'nt1). TAl eerin1onia è finita. 1


,

[A~NO

XXXI,

FASC.

46]

Xumerosissime ·ono ·tate la ade ·io11i. Il Duca d'Aosta ha così telegrafa!-o: «Salve o fratelli iuedici caduti per il sublime ideale di <.1more, <li pietit cli Patri~1 ! Vi ammirai i1elle n1artoria te trincee, Yi esaJt<1i nelle estenuanti vig·ilie, yi yenel'ni i1el ~econ1lo sacrificio! No11 ·iete ui.orti og,g i : riu1n11e fra i1oi. superstiti il vost1·0 spirito e l 'ese.u1pio che Voi ci avete dato di altrt1ismo e cli devo7.io11e : · ' ' oi e le eroiche sorelle di pietà, cl1e di\is~ro lo spa, imo delle atroci agonie. Siate benedetti o fl'<ì telli per la vostra vita e per 1.'l Yostra 1u-0rte. - En1anuele Filiberto di Sa-roia ». L '011. Rocco, Presidente ilella Camera dei dep11tati. ha telegl'afato: «~.\.i silenziosi e roi che dieclero la ,·ita Iler la r atria compiendo unn incomvarabile mis ione uni-111n rende onore Firenze i11 i1ome dell'Italia. Dole nte di non potere per precedenti im11eg11i asRi.~tere invio la mia fervida adeRio11e alla solen11e cerimonia rersa pii1 augusta dalla i)resenzn delle IJTJ. ~i~I. ·e pla udo al propo~ito gi11sto e gentile che tramanda ai posteri ln n1en1oria di p;esta clegne di perenne onore>). ' ribrn11ti l)Ure le <ldesioni dei proff. 1Yl11rri, V. 44.~coli, RilYAgni. del g;en. Caviglia, del mi11istr-0 fle lla ma l'inn, (lell'on. Pa1)lncci, del gen. Albricci, clel gen. Giardino, di Pietro Rolzon, deg:li onorevoli T,uigi Ful ci, IJa Bel1a €d altre. J..'01)era e il ~acrifìcio dei quattrocento nH?<lici <-cì<1nti Rnl C'a111po dell'onore e dei mille e ce11to n1ec1ici cl<?CPclnti ll<?l' 111a ln ttie (li g11prru, sono sta ti c1PQ"11·1 1n ~n t 0 glorifica ti. 1

PROFILI.

Emilio Kraoelin. ~el

1535

SEZIONE PRATICA

silenzio, caro a lle peri:;;one che riflettono, il Kestor~ 1.ì egli psicl1iùtl'i del mondo, niaestro dei maestri. E~r1r.r0 l{RAEl'ELI~, si è iit irato <la ll'in·~P­ g-11a mento a lni vnr così caro, ~enza .attendere il p:ioruo i11 cui, con1e ironic<ìmente ~ente11ziaY•1 G. Hirtl, il 11rofe sor~ 1111i versi tari o co1nincin secondo le leg:gi . n cliY'?11tare senilmente scemo . E11pure la sua lucida i11telligenza, la sua meraYigliosa nttiYitil e le 11111gbe e non mai interrotte esr)erienze llelle ale clinich€· davano più forte il diritto cli pa rln re ~1 1ni così fecondo orn tore ; e pii1 cl1e cli l)Ul'lilre. \limostrare con argon1er1ti obbjettivi che le discipline psichiatriche, quale espo1te11te d<?lla biol)a tolog·ia, non sono al disotto di t\1tti gli altri rn mi rlel g·ran tronco de lla medicina . T1a faina cl1e lo 11a portato a i l)iù alti graflini <lell 'alta re no11 rl~ riva soltanto d.all'a·v ere egli e:erc!'l to di })en etrare a fonJo ?J.ello studio de lle o~cure e variabili manifestazioni della mente n1aln ta n1a per n vere indirizza te le s11e indefesse i·icercl1e nllo studio dei 1uolteplici attribuiti della 111ente nmana. sì dn ap11a rezzarne gli equivalenti tisici e pos."ibilm~nte mi urarne il valore. Ed i suoi « ..A.rbeiten » ~i quali hanno posto mano generazioni tli stucliosi ncco ~:si <11 uo Istituto dall'uno e

(lilll'altro monclo, haru10 co11tribuito, rispecchiando l'indiriz·w del maestro. a<.1 estendere il patri111onio della })sicologia sperime11ta le, che per integra rsi deve domandare aiuto anche alla patologia. Forte di un tale corredo di studi, il Kraepelin ha a vuto il diritto di rivedere le varie forme di inalattie mentali; ed è ancora viva la lotta fra qua11ti accettano le sue eoncezioni sulla cleme1itia • vraecox e . que~li che a ncora tentennano nel deno1uiTu'l.rla con un appellativo troppo Iominoso. Ma q11estione di 11omenclatura a parte - spetterà sempre al Kraepelin indisc11tibile il merito di avere messo in luce le caratteristiche cliniche di questa. fra le varie psicosi ·oscuris~ima, e sopratutto di avere richiamato l'attenzio11e r.ulla enorme freque11za della malinconia e di <JUegli stati morbosi della psiche svolgentisi l'On ciclo periodico e che ai profani ed anche ai medici passano inosservati ; forse perchè, secondo la fra 13e felice di uno scrittore di Francia, noits som;n 1'3 S presqrzte tous périodiq1~es .

l\1a il ritirarsi dall'insegnamento no11 è stato per il grande Maestro la conseguenza di un'aspirazione a godersi nel declinare dell'età un placido 0 n1erita to tramonto. Pari a l\farco Tullio, egli vuol essere invece in otiis negooiosus, desideroso com'è, di dare tutta la sua a11cor giovanile energia n llo sviluppo di quell'Isti.tn to (Forschunganstal) di ricerche obbiettive sul cervello e sulla mente nmana, che or a si va costruendo a l\1onaco col coneor.,so di tutte le Nazioni, con.presa l'Italia elle, <1hin1è, ·- ne so qualche coi;;a - vi ha contribuito ussai modesta!llente. Quest' Istituto, fuso fin'ora con la Clinica P sichiatrica, vide per decenni piegare .s ui mie'roscopi le fronti di un ..:\lzheimer e di un Nissl, il quale ultimo ebbi a compagno di studio nel vf'cchio e glorioso la boratorio di B. von Gudden. J.1à nccorsero prima clella guerra, stt1diosi di ogni regione di FJuropa e di ..A1ne~ica in assai maggior numero dell'ora presente in Clli si ·va affieyolendo qt1ell'ideale della Rci.enza che in molti paesi, anche in quelli che vantH no ciYiltà bimillenarie, è quasi tollerata. ' rada, adunqué ad EÀIILTO l{RAEPELIN l'augurale roma 110 ad m1tltos ann1Js; e che il suo Istituto raggi11nga, lui vivente. anzi superi la fama che lo rese, prima della guerra, celebrato in tutto il n1ondo civile. G. MINGAZZINI.

Interessante pubblicazione: Dott. VITTORIO GH I RON

A.ssistente v. nella R. Clini ca Chirurgica di Roma.

L'importanza delle paratiroidi serondo le odierne vedute Un volume in-8 (~ . 5 delle nostre < l\1onografte Medico-Cbtrurgiche d'attualità»), di pag. , , IIl-125, nitidamente stampato su carta semi-patinata, con 25 figure nel testo. - Prezzo L. 1 4 ~ più le spese postali di spedizione. - Per gli abbonati al « Policlinico > sole L. 1 2 2 5 fran co di porto. Inviare Vaglia postale al Cav. LTTTG r POZZI - ''ia Sistina. ~. 14, Roma. 0

,


1536

1 L POLICLI NICO

NOTIZIE DIVERSE. Il servizio sanitario presso la Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali. Si è i·ecentemente r iunita. sotto la preside11za di S. E . il senatore Ug·o Da Como, la Commissione medica centrale della Cassa Nazionale per le assicurazioni sociali, cowposta dei professori Biondi, Levi, Loriga, Pisenti, e del medico caPo della Cassa, ·d ott. Cesure Gianni11i, oltre che del Direttore prof. Paol·o l\tledolaghi. Sulla scorta di llna relazione predisrJosta ùa l dott. Giannini, la Commissione ha esamina to a lcuni importanti problèmi del servizio sanitario che deve disimpegnare la Cassa Nazionale. Dopo aver ilichiarata la opportunità di assumere per <:!oncorso il persona le rla adibire ai complessi ser vizi sanitari dell'Istituto, la Commissione ha discusso circa la istit11zione in Italia delle assistenti sanitarie di fabbrica, sull'esempio delle nazioni più progredite in fatto di assistenza sociale. I Ja Commissione ha inoltre portato il suo esame sul compito im})Ortantissimo dell'assisteruJa a lla maternità. Per una maggiore e 1nigliore protezione clella donna madre la Comn1issione ha approvato n11 O l'dine del giorno in cui è espr esso il voto che la previdenza obbligatoria per la maternità sia estesa in avvenire a t utte le operaie, e che conformemente alle r isoluzioni adottate nella conferenza di \Vashington del 1019, l'a1ssistenz~ materna si concreti in un ;Jerio(lo di riposo di sei settjmane ava11ti il parto e di ·1ltrettante dopo il parto, oltre a ll'assiste11za sanitaria. La Commissione, rilevando infine la importanza che nel campo scientifico e in quello ·dell'azione cl1e deve svolgere la Cassa avrebbe una completa ecl esatta statistl·.:.a nosografica, ha disposto per la raccolta degli elementi necessari a poter deli, berare una classificazione nosolo.~ica che rispo11da a lle più moderne. esigenze pratiche e , scientifiche . 1

·

Per l,Università di Bari. Sono sta ti bandi ti a breve scadenza. i concorsi a Jle seguenti cattedre : di :fisiologia; di clinica dermosifilopatia; di clinica delle malattie nervose e mentali; di zoologia, nnatomia e :fisiologia. comparate I concorsi si chiudono il 17 novembre.

Come sono allogate le Facoltà di Medirina e di Scienze a Milano. Le cliuicl1e e gli i>stituti di perfezionamento in

medicina sono quasi tutti presso gli Istituti clinici in via Commenda, ospedali Maggiore e ' Fatebenefra tèlli (clinica medica generale), Fatebenesor~lle (patologie S}Jeciali medica e chirurgica), Istituto dei rachitici (cli i1ica ortopedica e traumatologica) ed Istituto Oftalmico, nei quali sono stati fatti gli opport11ni aqattamenti. Gli Istituti d'igiene e di anatomia patologica sono prov,·i!:;oriamente nell'Ospedale Maggiore e ne~li I stituti clinici : g li I stituti di anatomia umana normale. vatologia generale e fisiologica nei nuovi

[ANNO

XXXI, FASC. 46)

edifici clella Città degli ~tlldi; gli altri insegnamenti della Facoltà cli 1nedicina presso le sedi già iudica te e presso altri J .;;ti tu ti (lella Fa col tù di Scienze. l,ia Facoltà di Scien:le a T'rà sede nell'edificio di Yi.a &tccbini, ma molti clei suoi insegnamenti e l,aboratori sono presso il I\1useo di stor..ia naturale, l'A cquario, il Politecnico e la Scuola sup. di ...t\.gricoltura .

Piano d'azione del Comitato Romano contro la tubercolosi. Il i1110Yo pi<.1no d'azio11e, pro11osto dalla I>1·esi-

denza ùel Cou1itato Romnn0, per intensificare la lotta antitubercolare, muove dalla premessa che la città sia di'·isa in sei zone, con sei Dispensari corrispondenti. Ogni Dispensario dovrebbe rappresenb1 re, nel proprio peri.metro, un centro di organizzaziQ11e contro la tube.rcolo. i, a funzione autonom.a , con disponibilità di mezzi l)ropri; se questi non fossero sufficienti, ricorrere a quelli provenienti da 01>ere federate operanti nella zona; se tutto ciò no11 fosse •realizzabile, r icerc!lre i mezzi di azione fuori del P'r op1·i-0 l)eri.netro e pl'ecisamente nell'Ufficio Centrale Ai1titnbercolure che è l'organo di convergenza di tt1tta la Federazione. Questa fo·r ma. di fuuzionament,o dovrebbe neces• sariamente presuvvo,r re l 'esiste11za di un'effettiva e co·stante coordinazione frn. l'Organo anzidetto, i Dispensari e l'Ufficio d'I giene. Sappiamo che delle intese sono già avvenute per l '.attu.azione pra lie.a rle11 ·accenn.ato progetto di riforma. (Dal B ollPttino J'(e.n~il(', 11. 1).

Lotteria nazionale a favore di Istituti sanitari di Palermo. E stata couces'3a una lotteria nazionale per l'im1)orto di 5 milioni n. fflvore dell' Ospizio marino ed ·Ospedale dei bau1 bini (( Enrico Albanese » cli Palermo e dell' Associazi Jne contro la tubercolosi « Il fanciullo d'Italia» p11re di P alermo raa.z.z etta Ufficiale del Reg110, Il . 228 del 29 settembre 1924). L'imr1orto della Jotteria deve divide1·si in ragione di tre quinti all'Ospizio marino e due quinti nll 'Associazione contro la tubercolosi. · L'estrazione sarà effettuata. in tre \Olte - 7 giugno 1925, 31 dicemb;:-e 1925 e 4 aprile 1926 in ::.\Iilano sotto la vigilanza del Prefetto cli quella città che farà osse.1.·vare tutte le formalità di legge.

Un ''Istituto Lombroso ,, a Parigi. :fJ ~t.1to costituito

rarig·i un « Istitt1to L-Ombto~o. destinato allo stt1dio dég·li argomentj di H11tropologia cr:imi11ale. Dil'ettore ne è l'avv. GuiJ• ' hermet; segretario il conte de Gercey, .. già discel)Olo di Enrico Ferii e di Scipio Sighele, di cui espone Je dottrine alla Sorbona con conferenze annuali. Conferenze ~im ili saranno d'ora in poi te11ute alla Sorboru1 anche da scienziati italiani. Il Comitato d'onore co11111re11dt;l i Pre~identi Q.el C-Onsiglio dei ~Iinistri di F~ranck'l e cl'It.n lia. Enrico Ferri, Guglielmo Fe1·rero, ere. fL


[1\NNO XXXI, FASC. 46)

1537

SEZIONE PRATICA

Sciopero d'infermieri a Padova. Gl'iufermieri e gli uumi11i di fatica delle ci11que cliniche univer si tarie di P adoYa si sono 1nessi in sciopero il -! corr., per iniziativa del sindacato fascista, continuando a prestare la loro op€ra ai mala ti solo nei casi urgenti. Le cinql1e clinich e dipendono dal Governo, ma il ministero delle Fi11anze e quello della P. I. ~ rie valleggi ava110 l 'onere . Finora ha provveduto l 'am1ninist1vazione osve<Jaliera, anticipando circa 400 1nila lire : ma cessato il suo in~rv ento, 'il personale era rimasto sen za paga .

Premio Isnardf. Commissione aggiudicati-ice de l con cor so I snardi ha comunicato a l Congresso di pediatria che il primo premio in L. 10.000 è stato assegnato al prof. l\IIacciotto di Sassari e i due secondi premi a1 proff. C. P estalozza e Frontali cli Firenze. La

Scambi colturali franco-inglesi. E stato con cretato t1u viano organico per lo scambio di professori e di studenti tra la Fra ncia e l'Inghilterra; esso è prevaleutemente dovuto a l-

l'iniziativa. del dott. Leurat, dire ttore dell' I stituto Francese a Londra.

I medici irlandesi reclamano miglioramenti econo• • mICl.

Nell'a<.lunauza a nnuale della <l lrish ì\ledical Association » il presidente, dott. Willjam o· Sullivan, di Killarney, l-ichiamò l 'attenzione dei convenuti sugli scarsi compensi dei. pratici d'Irlanda, i quali a ssistono più di 2 milioni di abitanti del Libero Stato, in base a lle leggi de11 ·~i.ssistenza medica gratuita. (lVI~dical Charities Acts), mentre ricevono globalmente, <lai poteri pubblici, una somma a n nua che corrisponde a meno ·d i 2 lllilioni di lire i tal. In nessun altro paese del mondo i m edici sarebbero retribuiti cosi poco. Fu reclama to, pertn11to, u11 miglioramento. (./01trn . A . jjf. A .)

Alla fiera internazionalP. di Francoforte. La b' ie ra Primaverile di b, r ancoforte, che si svolgerà n el 1925, cedendo alle incsist<~Il7.,,e degli inte ressati iis tituirà nuovame11te il gru1)po alimentare e metterà a disposizione di esso un vasto salone . Questa decisione è ·tata presa, per soddi sfare l<l richiesta cli nu :uer ose ed importanti Ditte del ramo alimentate ..Jll.l Fiera Int~l'nazi.O!lille di Francoforte . Per informazioni rivolgersi all'Uffici o ver l ' Italia in Milano t29), via Settembrini 11.

Un processo editoriale. lnua 11zi al ·1'1·ibu11aìe •Jivile <ie lla SE:·nna si è svolto un proe~sso intentato aal prof. Schiffers, di Liegi, contro i professori J,ermoyez, ì\ionré e Sebilleau, citta dini francesi, i quali nel 1909 lo avevano jnvitato a colla.bo.rare per l'otiorinolaringologia in un lo r o Manua le, e gli assicurarono che il s u-:> nome avrebbe fig'Urato nel titolo. Quando comparve il primo volume dell'opera, il s uo

ilome n1a ncava clal titolo; e l 'a1ticolo e:l1e egli n1andò l)er il seco11do volume, gli fl1 res1Jinto, con la dichiar·1zione che l:.'i e ra deciso cli valersi unica me nte di collaboratori francP.si . La Corte ha deciso in fa Yore <li Schiffe r s. H a stabilito che i Yolumi stampati devono es~ere ri- · tirati, per sostituire, a lla pagiu.;.1 l'eca nte il ti tolo, ll11'ultra pngina in cui figuri il noB1e <.1 ell 'auto1·e belga ; che l 'articolo da questi ·scritto a ricl1iesta dei convenuti in git1'dizio, dev'esser e inseritto nel secondo volume, ora in via di stampa, il quale deve l·ecare il di lui nome; i conycnuti F;ono ::;tati condanna ti a tutte le spe3e clel 1iroc:es. o ecl a lla pubblic<tzione della sentenza l)er este o i11 due riviste ruedicl1e belghe od a scelta clell 'i tn nte . (Le i.:: cal pel)

Controversia- medico-letteraria. J_,o crittore H enri Bérard, c:h e nel 1922 ,·inse nn i>remio Goncourt, ha pltbblicato un r omanzo intitolato «La za r e)>, in c11i il l)rotagonista è vit-

ti111 a cli una doppia per sonùli tà, vroYoca ta da un tra urna tismo. Questa pubblicazione 11n c1n to origine nd una Yivace polemica col dott. Bé1·i·llon, pr ofessore a lla Scuola di PsicoloJia; poleu1ic.1 provocn ta da un ·i11tervista giornalistica. I

.

Il prof. Hochengg'e. Iu ::,eguito nù u11a conferen7-n del J)rof. H oche11egg, dell'Uni\er, itù di Vien11a, sulla dicotomia cl~gli onorari medici. le ·1ssociazioni iirofessionali loca li gli hanno i11tlitto la c-en..;u1·n e si sono riYolte a lle autoritit lliliYer sitarie perchè 11rendessero provvedimenti disciplin:1ri. ma que te ll.t.1nn<!> cleciso che egli non poteYa essere soggetto n misure del genere percl1è la discus ·ione di n r gomenti deontologici, fatta con gli tuc1 -' Uti, i·i011trn <Ìi vieno diritto nel campo didn ttico . 1

La respensabilità civile dei chil'urg·bi in giudizio. 111 :F'tt.lllC:ia, u11 ~u lclato fel'ito i11 guerr a ci tò in giudizio il chirurgo cl1e Jo a veYu curato, attribuendo <1d una con1pres.--a lasciata nella ferita, la mala ttia e la defor1uitit r imastagli. I !lCriti (Brocn, ~1. J;<"\ bbé, Rieffel) di mostrarono l'iu~n ssistenza cle ll 'acct1sa e esclusero la respon sa bilitil del chi r urgo . l\Ia ciò 11onostante, il tribunale della Senna condanr1(1 il chirurgo 3: })agare i dn nni-interE-$si il l suo assistito. ( Paris rnéclical, 6 ·ett. 192-!).

Un medico imputato. Il vro.f. Amedeo Krnus, delh1 fil . N. , ,... D. , è

stato denunziato a ll'a11torii·Zl giuclizin.ria per avere, nella sua qualità cli ruedic:o, rilasciato un certificato f a lso, tende11te ad elu de 1·e le inYestigazioni sn l delitto di 1\'lir andola..

Contro i medicinali ciarlatanesc•hi. J/ex-ll'Iini tro ver l 'igie11e i11 ~, ran cia, 011 . .Tustin Godart, si è rivolto ai tribuuali percl1è ginclichino ~ t111a casa di salute di l)arigi, cl1e fa nll<1 granòe pubblicità promettendo di gt1arire il ca ncro per ruezz0 di medicinali e LSenza bisogno c1 'intcryenti chirurgici, commetta tina t ruffa a 1la11110 della s;alute e •

,


15:38

[ANNO XXXI, F ASC. 46 J

I I. POL ICLINICO

attentando alla Yita. I tribunali chiederanno consiglio a i più i llus tri sanitari. Si '.l_J reYede che non sarà tacile un git1dizio, dati g l'inevi ta bili conflitti d'interessi. Comunque l'on. Godart intende fa r trionfRrc il principio che le frodi contro la salute pubblica a m ezzo d ella r éclame sono perseguibili dalla giu~t izia e tabilire nn precedente.

Determinazione volontaria del sesso ~ 111 un'as~emble.1 inclètta a 1\lilnno dall'Associazion e Naziona le <le lle le va:tl'i ci, la signora Maria Grecchi ha tennto una conferenza su a lcuni esperimenti d a 1ei attuati in base a lla teoria del prof. T l1t1cli di Gine,rra, IJer la d ete rmina zione d el se so a volontà. H a sost en·J.to 1 111 c.<0ntra dittor io coi dottori Sancorto, Biondi e ~rosi ; si è concluso con la nomina cli u na Oomrnissio11è composta cli <.lne medici e quattro le vatrici a llo . copo di esanliI1nre la porta t 'l scie ntifica L.'-'gli esperin1enti e.le lla G recch i .

:Si è spento il dott. .J. GORROCHATEGUI, i svettore m edico clella l\1arina Militare a rgentina. AveYa partecipato a lla spedizione polare di Norrle111s lcj old. Il do tt. LEO STUG'ICEY, già chir u r go capo del1'0spedale Obrechow e poi dell'Ospedale Alessandro di Leningrado (Pietrogtado), autore d i n u merose pubblicazjoni chirurg·iche, è ·s tato ucciso <1nl fratello d i t1na sua opern.ta, lilOr ta di uremia ci11que giorni d opo l ' in~r vento ; i genitori di lei gli <'lvevano intentato causa; ma tgli era stato asRolto, perchè non si e ra trovato nulla di incrim ina bile nella sua opera di sanitario.

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. .-1 .nales fi'ao . de Med. (Lima), 4-6. -

E. CAMPOooxrco. I.'insegnam. della r a ùiologia clinica. - P. S. 1'1I:l\InELA. Il 1n or b·o di Cn r l'ion o verruga peru,·iana. Tuberool., ug. - G. T.,o. cnr. I _,a ple urite relativa da _p11e un1otor. Ji eclic l tal. , ag. -- 1'J. \loo1n1.IANI. Le secrez. inte rne in oftalmologia. Olin . Pediatr., ag. -· G. MACCIO'l~A . R eaz. del 8angue .nei bambini. - G. SALVTOLI. Re~zioni di • ~g:an1bat i e ci Rosenbach. Prerisa Méd. A.'rge·n t., 30 èlg. l\tl. R . CASTEX, A . H. CosTEMALLE, H. .J. ~ioLLARD. I/acidosi nei r enali . A:nL e1·. Jlied., :l g . M. CANIOK. Dingn. e trattam. delle emorroidi interne . J ou rn,. de Méd . de Lyon, 20 ag. - Numero di o to-rin o-la ring. Riv . ! tal. di G1neool., bis . - P. G. D AL COLLO. i\lodific.' indotte da estr :.1 tti dei g-enitali interni f<:-mm. sull'ovaio e sull 'utero. - A. PrsTUDDI. Reazione d e ll'ovaio a corpi estra nei. _4-ot{noterapia, 6. G. VIA:iA. Elioterapia artifìc. a mezzo delle lampade a quar zo. L i g1tria, Jl1ed ., 1 a g . - A DE MAR'l'INI e G. MuG(',JA. Esploraz. funzion. del fegato in raprx>rto a lla bilig·enesi.. Rassegria Studi Sessuali, l ng.-ag. - M . CARRARA. Genesi, profilassi e t·11ra •lei « reati sessuali» 1r. V . R ENTZENSTEIN. Migrazioni dei JJOpoli e fen omeni sessuali . R iv. orit. di Ol. M ed.J 2.S ag. - D. CA~IPANACCI. l\lorbo di Recklinghausen .

'r

LA CLINICA OSTETRICA: Il dott. RoWE, <lirettore del Sanatorio di Gorhèn dorf, è motto, insi eme ~:i due impiegati e due pazienti d el sa11a torio, di un'infezione paratifoi<le. confe rit a cl a fragol~ e che colpì 240 persone dell 'i titut-0. ,

:EJ lnorto il fisiologo inglese prof. W ILLIA:l\r I'.\ r Lrss, apprezr-a to 1>e r i ....uoi &tudi sul sisten1 n nervoso yegr t .1 ti vo ed in lJa r ticolare sui vaso1noto1i, per i st1oi « I'rincipi di ~isiologia » e, l1ltin1n n1ente , per le sue con cezio11i tloso:fiche, le '111;1 li n "Vevano a yuto llil largo seg .iito negli Sta ti l"11iti . o"Ve e rano sorte clue Societi1 che recaya no il cli lui nom e .

SO:\Il\IARIO del N. 10. - La p agina del med ico pratico: P. CAIFAMI , Una errata indicazione del raschiamento gine· cologico. La vori orig ina li: S. ZOCCHI, Considerazioni s ulla teoria di Wesselink riguardo al determi ni smo sess uale - Lezioni cliniche : P. <iAIFAMI, G. DE CANDIO, _<\. proposito di una vasta fistola vescico.cervico-vaginale. - Fa tti e documenti (Casistica clinica o a natom ica): A. OASSOTO, Un calcolo vescicale in segu ito a cesarea t ra.nsp eritoneale. - J.a 1·ubrica d egli P.rrori: G. ALBANO. Rottura complicata spontanea dell'utero in travaglio in pluripara cardiopatica . Dalle riviste. Va r iet à . I libr i. - Notizie. - Indice an a litico. Abbonamento semestrale : Italia; L. 10, Estero: L. 12,50. De· correnza d a l mese di lugllo. r er gli abbonat i al e Policlinico > L. 8 e L. 10. Invi are vaglia postale a l r.av. LU IGI POZZI, via Sistina, 14 · Roma.

Indice alfabetico per materie.

I

.1.u1111 in istra::ione

RIVI STA MENSI LE diretta dal Prof. PAOLO GAIFAMI

. Pa.g. 1531

sanitaria

!\:rii pelin E. : profilo . )) 1535 l.f.\H.\<: LI.\NO E. : diRcorso . » 14Hl '!.Ie<l ieina intern:t: c:omuoicti7.ioni Yn.rie 1515, 1519 J.feclico di _querra: Oll.•Jran~P .

..

Xefriti: i i1r ogr e ·si nella din.g11os i delle

Roma, 1924 -- Off. Ti1). Sandron .

))

1533

))

1517

Oto-net1ro-oftalmologia :

Pag. 1525

Congr esso

r•ediatl'ia: Congresso s;indromi surrenali : le Splenomegalia : indicazioni di opera bilità delle varie forme di

L.

POZZI,

))

1529

))

1504

))

1494

ed. resp.


ANNO XXXI

Roma, 24 Novembre t 1J24

Fase. 47

fondato dai professori : GU ID O BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA R EDATTORE CAPO: P ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. I Congressi del giorno: XXXI Congresso della Società. Itali ana di Chirurgia. - I II Congresso della Società Itali ana d.i Urologia. ·_ XV Congresso clella Società Italiana di Ortopedia. - XXI Congresso della. Società Italiana di Laringologia, Otologia e Rinologia. - Il Congresso italiano di Oftalmologia.. - XIII Congresso stomatologico Italiano. - II Congresso dell' .Associazione italiana. Dottoresse in medicina.

Polit ica sanitaria : Assestamento dei rapporti economici tra sanitari e Comuni. Nella vi ta professi onale: Cronaca del movimento professionale. M E DICINA SOCIALE: Costituzione della Lega Italiana. di Igiene e Profilassi mentale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Profili : Davide Giordano. Notizie diverse. Indice a lfabet ico per materie.

Olrlttl di proprietà rlsenatl. - E vietata la riproduzione dlt lavori pubblicati n .e l POLICLINICO e la pubb'/Jic~ione dei sunti di essi senza citarne la fon,te .

I CO NGRE SS I DEL GIOR N O. XXXI Congresso della Società Italiana di Chiru1·gia. l\1ilano 2G-28 ottobre 1924. I Tema di rela7.ione: 1'a Chirurgia del si1npatico perivasale: Relatore O. UFFRED01r z z1 (Torino) . -

L'o1)erazioue d i ~riche, simpatectomia periarteriosa o arteriosa, è ·un intervento cl1e si pror)one di modificare il regime circolatorio e trofico cli un dato territorio, agenùo ~-ulle fibre neryose simpatiche della tonaca avventiziale ùell'arteria. I fatti che ~i osservano nell'uomo e anche negli animali (cane, coniglio, cavia), per quanto in questi meno frequentamente e meno evidenterr:ente, sono in breve i seguenti: 1) durante le manovre sulla. · g·uaina av\Tenti7Jale si osserva Uik'l pronta ed intensa contra zione dell'arteria, che ridt1ce il suo calibro a circa Jnetà o t1n terzo di quello primitivo: contemporaneamente c;essano le IJulsazioni e le trepidazioni del vaso, ,~he si irrigidisce. 'L a contrazio11e è in ge11ere imn1ediata e ~egmentaria. Frattanto nelle parti periferiche, che .:ono diventate pallide e freclde, scorn})are o si riduce il polso nelle arterie accessibili a lla. palpazione, la JJressione locale si abbassa in modo evidente e para 1 lelamente cade la tempe1·atura locale. La curva pletismografica mostra un netto abbassamento, la capillaroscopia presenta una contrazione e riduzione di calibro dei capillari cutanei. Questo stadio si protrae per un tempo va riabile da 6 a 12, :..1 ;nassimo 15 ore, poi si attenua abbastanza rapidamente. 2) Ai fatti ini'Ziali segue uno stato perfettamente opposto : si ha

I

una trasformazione completa in tutto il territorio. Il colorito diviene rosso intenso, al1menta il calore locale, vi è turgore della parte, le ferite praticate nel territorio simpatectomizzato, che già si erano fatte aisciutte, torn.:i no a sanguinare. La pressione e la temperatura locale sono in génere in aumento . Se si è potuto n1antene1·e il pletismografo in posto, come riesce di fare qualche volta nell'esperimento, sino ad esaurimento dei fenomeni vasocostrittivi, si rileva t1n bi-usco risalire della curva pletismografica. La capillaroscopia mostra una dilatazione dei capillari, il cui calibro è superiore a quello rilevato prima d~ ll'inizio dell'0perazione. Queste condizioni persistono per un periodo che varia da 30 a 90 giorni. 3) L'intervento, sia pure ir diretta men_ te, agisce anche sulla 5nnerva zione e sull'afflusso sanguigno nelle terminazioni sensitive, facendo cessare lo stato <li irritazione di q11este, quando esiste; per questo ~i vedono BCOIDIJ:l.t'ire i dolori cnt1salgici . i fenomeni acroparestesici, ecc. • Con quale meccanis~o ·1uesti fatti si svolgono non ci è ancora possibile di spiegare in modo completamente soddisfacente. Nessuna delle teorie o meglio ipotesi avanzate spiegano tutti i fatti osservati. Le più notevoli sono essenzia lmen te le seguenti. 1) La simpatectomia int errompe la più gran parte delle vie vasornotri~i effer enti, distruggendo prevalentemente le fibre vasocostrittrici, per cui il tono vasale rimane permanent emente spostato in fa·vore ilella vasodilatazione. 2) La simpa tectomia agisce in quanto interrompe le fibre sensitive. Gli stimoli che partono dai n1onconi centra li di quest:e fibre, ·irrita ti dai processi di cie.atrizzazione ·della..

-


1540

IL POLICLINICO

XXXI, FASC. 47J

[ANNO

fe1ita, vanno ai centri e particolarme11te ai cenla filàggioranza ùegli autori è eontraria all'intervento, mentre i1on manca chi crede che anche in tri vasomotori, provoc:i:ado riflessi~ che ritornano alla periferia per la via è!ei nervi mimi spinali e queste condizioni la simpatectomia possa ei::,-sere particolarmente per Je ,1ie vasodil<ltatrict, che sono un efficace coadiuvante della cn1·n. l'pecifica. Per numerose in essi, e l'aggi 1ugJno i vasi segmentatl1tte le a ltre indicazioni e spe<.:ialmente per l'influenza ~11lle malattie infettive localizzate, parti1·iamente. IJa :::impatectomia agi1'ebbe quindi non direttamente sulle parti J)erifericl1e, ma indirettacolarmente per la tubercolosi articolare e ossea, • n1ente provocando riflessi vas(){lilat<.1 tori, che da.i 11er l'inflnenza Slll ritardo di consolidazione nelle centri raggiungono i .rasi per la Yia dei nervi spifratture, i i·i sul ta ti dono ancora scarsi ed ir1certi l)er poter trarre conclusioni, ma tuttavia è logico nali. 3) Le fibre vasoinotrici va11110 alla IJeriferia consigliarne una più ampia espetimentazione, dato percorrendo "ie dive1'se; per · ~ Li nrti e per alcuni che l'iperemia che segue all'inter\ ento non può che :visceri la maggiore parte delle fibre vasocostrittriessere favorevole a questi processi e dato che anci segue realmente i vasi e particolarmente la loro che l'esperimento confort:a a seguire questa via. guaina av\·entiziale, 1uentre le vasodilatatrici, la cui Favorevoli per quanto in genere transitori i risulesistenza ed il cui decorso è certamente quello men(, tati nelle lllcBre da varici, tuttavia pare allo statoesattamente accertat·o, seguirebbero, secondo la magattuale consigliabile estendere l'indica?.ione anche gior par~e degli autori, la via dei nervi misti spia queste lesioni, ribelli a quasi tutti gli altri meznali giungendo ai ,-asi seg•n ~ntaria rnente. La simzi di ct1ra. patecton1ia peri.arteriosa interrompe quindi prevalentemente le fibre '"asoco~ti·ittrici, lasciando in- ' IJa tecnica dell'intervento ùeYe per quanto è vece intatta la più gran parte delle fibre vasodilapossibile essere sistematizz,a bt ed è perciò consitatrici. Perciò, nel territorio dipe11dente, passata la glia bile, quando si può, praticare l'esrissione delmomentanea irritazione, c.lovt1ta al trauma operal'avventizia metodicamente .in lembi interi, isotorio, si ha prevalenza clella vasodilatazione, prima l~1ndoli accuratamente, come è consigliato da nuperchè la interruzione della funzione vasocostritmerosi autori. Tuttavia si deve riconoscere che da-• trice è già in comple "'O cau sa di più ricca ed abU'! le lesioni, che spe$SO si incontrano nel tessut<> bondante e simt1lta11e.a replezione dei vaRi, special- avventiziale e peria1terioso, qt1esta a.s portazione sin1ente ~avillnri , :secondo 11erchè colla interruzione stematica non è sempre possibile e si deve d'altra delle vie Yasocostrittrici gli stimoli vasomotori che parte ammettere ~he anche collo strappamento a dai centri \"a11no a lla JJeriferia non trovano più alpiccoli lembi dell'avventizia si sono ottenuti ottimi tra via libera, e.be no11 sia quella delle fibre vasodirisultati. L'essenzi a le, qualt1nque sia la tecnica, è 1atratrici. Come sopra ho ricordato non trovano che la decorticazione venga fatta a fondo, fino a laancora .·odcli:;;facente spiegnzionB: le grandi diffescia re il \raso ben de:1udato, in modo che la pinzetr~nze cl1e si riscontrano talvolta tra l'estensione ta. scorrc11dogli sopra , faceia scrosciare ~a l)arete del territorio di distribuzione vasale, e l'estensione mt18colare senza più ~ollevare alcun lembo e che l'idella zona di vasocliltltazione ; l'nzione a distanza sola1ue11to sia fatto i)el' l:n tratto sufficienten1entelungo e 80pratntto su tutta la circonferenza clel Of:ìserva ta da n1olti D utori, sia ·s nll'arto simmetrico nel caso di sim1Jatectomia unilaterale, sia e sovaso. pratutto in parti. situ~te a monte del punto simI J)ericoli 1mmediati inerenti i1ll'operazione son<> J)atecton1izzato o addirittura nell'a eto superiore doYeramente minimi, gli incidenti rarissimi e quasi 1>0 simpn tecto1nia della femorale. e111pre Jegati a profo11ùe e gravi alterazioni della f.J€ inllicazioni dell'intervento sono state molto parete vasale, i)er cui pare 11on sia impossibile prei1nn1erose e \'D.rie, alcu11e g·iustif:ìcate almeno nel Yt!ll ir li, rinunziando alle simpatectomia o praticanpresu1)po tò teoric"O, :tltre meno. Indicazi-0ni indidola meno radicalmente, qu.1ndo ql1esti fatti •s i riscusRe si possono considerare : 1) l'ulcera trofica scontrino. Questi incidenti, raramente constatati>da lesioni dei nervi, q11ando non vi siano fenomeni co11sistono essenzialmente in rottnre e perforazioradicolari. 2) l'ulcera trofica idiopatica, 3) la cauni secondarie dell'arteria per arteriomalacia, per salgia e fenomeni analoghi dopo ferite dei vasi e disturbi gra\Ti della nutrizione della parete vasale, dei nervi. Indicazioni con.~igliate dalla maggior par- quasi sempre in individui vecchi e arteriosclerotite~ degli n.11tori si hanno 11el Jnorbo di Raynaud, neci. Gli i.ncidenti inerenti nd emorragie durante l'operazione sono rariissimi, facilme11te evitabili, pursti stati angio~pasti (!i, nell'acro1)arestesia, ecc. Cosi p11rc risultati abbastanza buoni per quanto meno chè si abbia cura di allacciare e tagliare a conveniente <lista11za clal ~aso i ran1i che da esso si costanti si posso110 aspettare negli stadi iniziali delstaccano nella zona simpatectomizzat:l; quando acdell'nrteriose1erosi, Sl)Ccie se complicata da spasmi cidentalmente si verificasse è sempre facile il prov<.ic·cessionali (dolori preminotori, claudicatio intervedere con lacci o suture vasali ad una perfetta mittens, ecc.). Un buon a iuto per ottenere la cicatrizzazione della ferita (1a amputazione ed evenemrustasi. tualmente per permettere amputazioni più compenI risultati immediati sono naturalmente nlolto ·a tive si può aYere dalla simpatectomia nelle vavari, data la varietà delle indicazioni per cui l'in ri{' forme di gn.n.grellQ, ql1ando natura lment:e sia tervento f-u irttrapreso ma i casi in cui la vasodilavano a pettare un miglioramento nel trofismo dei tazione e l'iperemia ma ·ica110 con1pletamente o non tessuti ormai condannati. danno alcun ~egno di inf111enza sul processo morboso, almeno nelle indica~ioni razionali, sono asNella gangrenr. embolica l'intervento è nettamenoolutamente eccezionali. Sono lnvece frequenti i te controindicato : nelle ul~re e gangrene la cui :!'isultati ottimi, talvolta meravigliosi per cui si bnse prinr ipale risie{le nelln sifilide ·e nel diabete, 1

1

1

\

1


(ANNO

XXXI,

FASC.

47]

·vedono scomparire ~·apidissiiJ1amente stati dolorosi, persistenti da molto tempo, e altra volta si vedono cicatrizzare in 10-15 giorni ulcere e piaghe, cl1e immutate aYevano resistito ad ogni mezzo terapeutico J)er mesi e per anni. I rist1l ta ti lontani ~ono ancora ineerti, data la scarsità (lelle osservazioni lungamente seguite; tuttn via è naturale che essi siano legati alla malattia lltimitiva, per~ cui l'intervento fu intra.preso e non $;Ì può d'nltra parte negare cl1e <>asi di gl1arigione ino.spett<ltamente durevoli furono ripetutamente riferiti da varii autori. In complesso noi dobbiamo concludere. che la simpatecto:nia peri-a ::teri·)Sa è lln intervento pre, zioso, che dà al chirl1rgo il rnezzo più sicuro ed efficace per modificare il regime circolatorio di un territorio, nel quale si sYolge un processo morboso. Nessuno degli altri mezzi ricor{lati dagli autori, quali la sezione dei nervi, per eHempio del nervo safeno, la stasi alla Bier, l'applicazione di revl1lsivi, l'a·p plicazione di stimolazioni termiche e meccaniche (massaggio), ecc., può gareggiitre colla simpntectomia per efficacia e per continnità ùi azione. Per quanto dati precisi non si abbiano, tuttavia pare presumibile in base a quanto finora si è osservato che la modificazione apportata dalla simpa tectomia nel territorio in questione è di gran 111nga più efficace e più durevole che non quella ottenuta coll'irradiazio11e solare e coll'irradiazione Roentgen. J..13 simpatectomia periarterjosa perciò deve ritenersi come una delle più importanti acquisizioni della terapia chil'urgica moderna, le cui indicazioni debbono natuCTlmente t·sser<~ <..ol corredo di numerose e~perienze yagliate e ridotte, ma che rimarrà in. dubbiamente il più effi~ace mezzo di cura per numerose malattie e sin<lromi, cl1e non sogliono ricava re dalle altre che scarso o punto giovamento.

Comunicazioni e discussione della relazione ''La chirurgja del simpatico perivasi.le,,. (Lione) . - J_;a interpretazione dei risultati della sim11atectomia periartericsa si presenta, sotto va1i punti di vista, a1.3~i difficile. La dottrjua dei nervi vasomotori d€:ve essere in gran parte rinnovata. In un primo tempo l'O. credette che gli ·_.l-ffei:ti della simpa tectomia fossero da attribuire alle lesioni chirurgiche dei vasocostrittori. 1\ia questa interpretazione non deve corrispondere al vero. Come spiegare altrimenti che, in seguito alla $impatectomia .j i un'arte1ia di nn arto, si sono avute n1oclificazioni non solo sull'arto del lato opposto, ma. u nche su sintomi dismenorroiçi? E' assai probabile che tali effetti a distanza dipendano da irritazione dei nervi sensitivi del vaso ' si.1 cui si opera. Non è neppure faciJ.~ cosa stabilire le indicazioni della simpatectomia. Possiamo solo, servendoci dei singoli casi, dirè in qua li la simpa tectomia ha ottenuto guarigioni durature o notevoli miglioramenti, e in quali essa ha invece fallito. . L ·o. ha ottenuto guarigioni definitive in casi di ulcerazioni trofiche da cause banali; in un caso di !"'ERICHE

1541

SEZIONE PRATICA

t1lcerazio11e su monc-0ne di amputazione (gual'igione datante da 2 anni); in un caso di ulcerazione da lesione cli i1ervi (1 guarigio11e Sll 17 casi); in un caso cli disturbi trofici (cr:l.urosi vulvare guarita con la simpatectomia dell'arteria ipogastrica); in un caso <li edema duro del ùo1iso dell<1 n1a11·v e in u11 caso <li edema degli arti inferiori. Ignora quali sieno i }'i.sultati lontani delle simr>atectomie eseguite per 0:1usalgie. Non ha ottenuto nlcuu successo nelle nevriti ascendenti. Pare .che in lilla speciale forma di al'terite oblit~rnnt0 ùei gio\·ani, osserYa ta i11 R t1ssin, si ·sieno otte11uti con la si1upa tecto111ia nel :30 % clei casi noteYoli migliorame11ti . Nelle gang!'e11e a1terioc:;clerotiche ba ottenuto la sedazione dei dolori. )_jo stesso risultato nelle forme <lolorose consecutive a flebite obliterante : in ql1eRti casi ha associato alla simpatectomia p~riar­ teriosa, la resezione di un tratto di vena. L'O. ha eseguito la simpatectomia complessiva1nente in 120 casi. .ALESSANDRI (Ron1a). - Ha eseguito in 6 casi la simpatectomia della femorale St1perfìciale al triangolo di Scarpa. In 3 casi si trattava di ulcera perforante; in 1 caso di ulcera trofica consecutiva a ferita ùell-0 sciatico popliteo esterno, e che aveva reso necessarie amp.µ tazioni ripetute; in 1 caso di l1lcera ,,.aricosa ; in l caso di eritromeralgia con gangrena inizL'1le. All'infuori di quest'ultimo caso, i risultati iin111ediati furono bl1oni in tutti gli a ltri; IIL.'1 solo nel caso di ulcel'a trofica su moncone di ampntazione il ris11ltato buono si è mantenuto fino ad oggi. Negli altri l't1lcerazione si è riformata. A~zILLO'ITI (I"'ivo1·no). Fa delle osservazioni sul meccanismo di azione d~lla simpatectomia. Ha ottenuto dei buoni risultati nei casi di ulcerazionj trofiche e in quelle da varici. In un caso, ii1 cui la guarigione dura da 4 mesi, unì a lla simf1atecton1ia la resezione della safena. Guarigione ba pure ottenuto in una bar.obina con ulcerazioni della gamba, sopravvenute dopo una poliomielite. Al contrario in due <lltri casi (fra cui un'ulcerazione su moncone ·d a amputazione) il miglioramento è stato solo transitorio. Crede che la sj.m·p .atectomia debba essere usata · C'on rise.f va . GALLI (Padova). - Rif~risce i risultati di 14 simpatectomie perial'teriose eseguite nella R. UniYe1~sità di Pado·va. 11 furono fatte per ulcere varicose. La simpatectomia fu pTaticata 13 volte sulla femor·1le, 1 volta st1ll'om.~raJ.e, e sempre per una c·stensione da 8-10 c1n. Osservò la contrazione dell'arteria n on appena veniva sollevata l'avventizia. La temperatura masRima st1ll'arto operato era raggiunta circa 3G ore dopo l'intervento, poi diminl1iva, ma molto lenta111ente. Furono fatte con il Pachon ricerche sui cambiamenti di pressio11e nel territorio dell'arteria simpatectomlizzata. Ql1asi sempre si ottenne una ra1)ida cicatrizzazione delle ·u1cerazi0ni. In 3 ca~i di ulcerazioni varicos~ la guar1g1one si m.a ntiene doPo 6 me::;i dall'operazione. _ETTORRE (Milano).. Nella simpatectomia periar1

1


IL P OLICLIN I CO

teriosa. l "ànestesia generale è preferibile. Si ottengono buoni risultati nelle u lcere Yaricooe, in individui, cl1e non sieno a rteriosclerotici. Risultati ancl1e migliori nelle ulcerazioni troficotrauma.tiche. Nessun miglior amento in un caso di gangrena. arteriosclerotica. In tutto sono stati operati 8 casi , op0rnti da Castiglioni) . :ÒoM1~rc1 (Roma). - .ill' della opinio11e di Anzilluttl, elle gli a11imali da es~1i.mt~rlto pocu si prestino Rllo is tndi della simpatecto1uia periarteriosa. Egli i:hil eseguita in 5 casi. !11 1 caso (ulcere perforanti bilaterali), })l'esentato al C'<nl.!;rl'~:---o dell "anno scorso, Ei è avuto recidiva.. 111 2 a ltri casi si sono avuti : 1 recidiva, 1 g-u<1rigio11e datante da un anno. In un caso di ulcer a Yarico:~a (per la quale e1·<1 stata g·ià fatta una M<1 ria11i ed l111a safenectomia) la g·uarigione è ~.tata ~a rdi\a. ma r>ersh;;te da 6 Iuesi. FA BAXO (Asti). - Ha sempre constatato la vasocostrizione (talora segmentaria) dell'arte ria dopo la simpatcctomia . .Ad essa succede !a vasodilatazione. Ha opern to ~O casi. Nelle ulcere 1>erforanti (:(111 n. w. negatiY<1, risult.'l ti buoni. Nelle g·a11gtene :-;pontanee, risultati buoni. Nelle ga n~rene n l'terioscle rotiche, risu lta ti incerti : i dolori però sono mitigati, e la gangrena ten' de a meglio delimitàrsi. Nelle ulcere varicose i ris ultati immediati sono buoni: rapid.<1 gt;1arig·ione, e cicatrice liscia. Non conosce i risultati a clistanl'...u.. Ila :::tYuto lln buon ri8ultat0 in un caso di angiospusmo, in c11i t:~e.gl? i ìa Rimpn.tectomia cervicale (operazione di .T 011i.1esro). DE GAETA~o lNapoli). - In l1ll ca~o di ·ulcere perforanti lilllltiple dei cluc j)iedi dolorose, dii tanti da 7 flnni, eseguì (ta 11n lato la sin1patect on1ia della fe111orale, tlall'altro lo stirarn<?nto del llervo. Ebbe gl1n.ri<.rione, che fii p iù rapida dal lato simpatectomizzato. I1a g11nrig·io11e ùata d a 10 mesi. CHI.\RELLO cNapoliJ. - Porta un cor1tributo nllo studio dell~L fi11e ist0lo~;ia dei capillari, e fa delle considerazioni sulla circolazione extracardiaca e sulla simpatectomia periarteriosa. BIANCHETTI (Torino). - Riferisce SLl di un caso di ulcera varicosa ribelle, nel quale fu tentata la simpatectomia . Durante la decorticaziop_e l'arteria si ruppe, e dovette esJer e allacciata. Il risultato fu buono. e t.'lle si ru.a utieue dal marzo scorso. Crede che nei casi di lllcera varico&'l, per ristabilire in qualcl1e :nodo l'eq~ilibrio circolatorio, reso difficile dalla stasi nel circolo venoso, l'allacciatura, o meglio la stenosi dell'arteria l:>Ossa eRsere indicata. CALANDHA (Palermo). Ha eseguito la simpatectomin periarteriosa della femorale in un caso di tubercolosi r]el ginocchio; e la simpatectomia dell'omerale in un caso di atetosi del braccio. Ebbe guarigione nel caso di atetosi, miglioramento nel caso di tubercol')Si del ginocchio. In que::;ti due casi (si trattava di bambini) non ha constatato ~ontrazioni dell'ar teria. ScA LOXE (Siracusa). -- Fa delle considerazioni sull'autonomia del simp'ltieo, e dice che la simpatectomia deve essere praticata sui grossi vasi.

· [ A NNO

XXXI , FASC. 47]

Di sti11gue Yari gruppi di simpatico~atie (sensitive, mo~rie, vasomotorie). Molto u tile è la si mpatectomia nelle causalgie, mentre non 11a ott:enuto a lcun r ii:,<t1ltato nelle lllcere varicose. CHIASSERI.NI tRoma). - Ha eseg11ito 5 simpatectomie periarteriose .'.:. •1lla .f entorale. In 4 casi si tratta va di u leere varicose. In 1 di gangrena. art.etiosclerotica . L'asportazione 1lell'a.vveutizia riesce talora làbol'iOS<l, date le a l terazioni, cl1e SJ)e~so 11a tiscontrato su cli essa, e le aderen:r,e i1atologiche fra vena e arteria . Onde no11 crede cl1e unn ·Sistematizzazione clei metodi di simpatectomia sia sempre possibile. I11 un caso l'arteria .-~i 1ncer·0 in corrispondenza di un.a collaterale, e 1a sutura laterale fu assai difficile. I A1 contrazione 'J ell'a rteri'l. fu scarsa. I risulta ti ]lllu1edi<1ti l)er le ulcere vaticose furono buo11i; i1on CO'Sl quelli lonta:ni. Ne l cnso 'ii gangre11a .irtcriosclel'otica l'arterja si trornbosò nel tratto 5n cui l 'avventizia '.:>l'<l sta~'l n sporta ta; la gangrena progr edì. SERAFINI (Torino). - Ha esegt·ito la simpatecto1nia bilat,erale della carotide primitiva, i11terna eci estel'l.1è1. jn 7 casi di ~ 1 pilessia. In due casi ha ottenuto la cessazio11e deg·li attacchi epilettici per vari n1esi (in t1no da 18 mesi). LusENA (Ge11ova). - E' d'opinio11e che, c:ome conclusione di tntto ciò clte è stato eletto e Rcritto, · s i l)OSsa affermare cl1e l'operazione di l.('riche è indicata solo i11 quei casi in cui in linea generale si YoglL-'1 ottenere lin acceleramento neJ processo di p:narigione di t1na data lesione. F<1. poi a lcune osservazioni sulle ricerche pleti~n1ografi~he eseguite •lal R. sui reni·. Pienr <BelluJ.:)). - Ha eseguito finora 18 simpatecton1ie petinrterio!=.'~ in 15 i:::oggetti. così classificabili : 1) Ulcera p erfor~11te bilaterale, eon insuccesso (segni recidiva). 2) Ulcera semplice della gau1ba r esistente alle viù svaria te cure incruente, con guarigio11e. 3) Tubercolosi chirurgica del segmento distale dE-gli arti (mano e IJie de) : 4 casi con risl1ltato molto clubbio (migliorame11to v.pvena npprezzabile e forse riferibile alle cure concomitanti). 111 due casi identici di osteite tubercolare del calcagno, uno trattato con e l'altro senza la sirr1patectomia, il decorso ulteriore nel caso s~m11atectomizzato fu meno fa vorBvole (con1pa r:->a f!i un ascesso freddo nlla gamba). 4) Disturbi circol<1tori degli arti inferiori : 9 casi (5 rla 5.1.rteriosclel·osi, 2 da endourterite obliterante, 1 per gangrena simmetrica delle dita dei piedi da trombosi bilaterale de ll'<1rteria femorale, 1 per gangreDc'l circoscritta forse neurogena). L'operazione si mostrò efficace contro il sintomo dolore, · quasi sempre fierissimo, ma non <limostrò una azione apprezzabile sui '1isturbi circolatori e sulla nutrizione <lei teSS11ti. PALMA (Napoli). - Riferisce i risultati sperimen tali di ricerche fatte per assorl~:i:-e le cause che presiedono ngli insuccessi della e:imp.'lticectomia. Dagli esami macrosc-0pict ed istologici è risul-

tato:


--

[ANNO

xxxr,

FASC.

47]

.

SEZIONE PRATICA

1) La 1Jre.se11za di un manici)tto fibroso perivasale che restringe jl vaso dimint1endo permanentemente il calibro dell'arteria. • 2) Un ·ipert1·ofu:t delle tuniche muscolare ed elastica. 3) Un'enùoarterite obliterante, che, insieme col manicotto cicatriziale, non I.>are sia priva d'importanza agli effétti della ripr·)duzione delle 111C?erazioni, dopo la sirnpaticectomia. CAVINA (Bologna). - Ha praticato la simpatecto~ia periarteriosa in 10 cas~ : 7 ulcere varicose e 8 gangrene arteriosclerotiche. Solo ]n 2 e-asi <li ulcere varicose pare siasi ottenuta una guarigione duratura . Al pari di Cl1ia.sserini, richiama l'attenzione àei Colleghi sulle difficoltà tecniche, che non raramente l'operazione presenta.. F. Rossr (Aquila) . - Simpatectomia periarteriosa in 2 casi di morbo ,]i Rayna~d. Nessun beneficio apprezzabile. LATTERI (Palerm0) . - Secondo l'O. nessuno ha ancora impiegato la ' im;>a tectomia periarteriosa nei casi cli ferite delle grosse arterie. Reputa quindi utile riferire su di un caso di ferita di arma da fuoco ili medio calihro (pistola) Plla coscia destra con lesione completa t".ell'arteria. femorale, da lui trattato con sim11ateetornia. Dopo a ver messo a i1udo l'arteria, riu'Scendo impossibile la s11tura termino-terminale dei due lnonconi recisi, per la notevole diastasi, passò .'llla ioro allacciatura mediante fili di seta, e qnindi n lla ·simpatectomia periarteriosa. Il decorso : ostoper J.ti vo fu :1ei 1nigliori. L'inferma è gu.11·ita t.Oll1l)leta1ne .:ite ( d ha ripreso il s110 mestiere. L'O. si mostra conYinto che nei casi di ferite delle grosse artel'ie la sim1Jatectomia periarteriosa del n1oncone inferiore, di JUello superiore ed eventualn1ente della grossa colla tera le che cla quest'ultimo e,1 dipa rte, riesca utili$Siilla perchè facilita di molto il circolo t'>lla tera le . I .1EONI (Paler:no). Ha })Otuto ri}Jrodurre sperimentalmente, con la simpatectomi.a periarteriosa, i fenomeni ùello stu?o.re arterioso. Ha osservato ii110hé che la 1 icostituz]one dell'avventizia è quasi completa verso il 450 çior!.lo. N-0n ba i1otato alte1·n zioni della tiroide, dopo simpa tecto,m ia della car otjde. ANGLESIO (Torino). - Nella clinica chirurgica di T orino la simpatectomia periarteriosa è stata eseguita in 7 casi (ulcere ·.·aricose, 11~~ rforanti, consec11tive a frattura) . In un caso di ulcera. varic-0sa la f, Uarigione dura 3 <lnni. In uno di ulcera, consecutiva a frattura, da 8 mesi. In un caso di gangrena si ebbe un miglioramento · olo transitorio. In un caso di morbo di Raynaud :Si ~bbe un miglioramento tardivo. UFFREn·uzz1 1 Relatore). Iti!3ponde dettagliatamente ai vari oratori. E' d'acc<1rdo con Leriche per ciò che ~i ? iferisce a i nervi sentitivi dei vasi, e al meccanismo di azione della stasi alla Bier (che agisce, non tanto per la stasi ,·enosa, quanto per la successiva iperemia) . Insiste sul fatto · he non bisogna chiedere alla simpatectomia più di ciò che essa può dare: si

·- ,,,_.

1543

tratta spesso di lesioni, che recidivano con una costanza es~1sperante; e ~pesso la causa, che le ha prodotte, permane . Fa notare ,.,he in molte for1ne u lcèrative, che passano facilmente per ulcere trofiche e ·v aricose, la cura a ntiluetica vorta ~pesso a guarigione. Per ciò che riguarda l'anestesia da usarsi quando si voglia eseguire la simpatectomia periarterio~n, egli preferisce l'an1~ste:~ia generale.

Comunicazioni varie. P URPURA lPale1·mo). -

Alcune csser uazio1li sui tumori maligni dell'u.omo. - Dagli studi fatti in \ questi ultimi tempi ~i è convinto che la dottrina 1

dell'origine parassitaria dei tumori ,n1aligni non sia da scartare. In 9 casi cli tumori inopera bili (G cancri della mammella ; 3 sarcomi) ha potuto isolare dai tumori stessi e dal sangue dei pazienti un germe, che ha la forma di un cocco. Nei passaggi successivi il gE>rme assume una forma allungata, :filamentosa (1uiceliale) con spore . Le inoculazioni di queste culture negli animali hann:o provocato la comparsa di nodt1li, che sono tuttora oggetto di studio. I germi 1=;0110 stati j solati ancl1e ·d al sa11gue degli animali inoculati. FrCHI<~RA (PaYia). ~ vquilibrio 011co.qe11 0 - Accerta"' en t o, co rrez lu1ie. PICCALUGA (Pavia). - Corit1·ibHtu alla tecriioa sie1

rologica d el cano-ro . sierologico dell'or.<Janisrr1,o u,maiio n elle varie ({tà in rapporto all' oncogenesi. PERACCHIA (Pavia). - La rea,zione sierologica di livtellzo per i ti1mori malig n·i in, rapporto all'evo-. l u.z ione e cura di q1iesti. PACETTO

(Pavia).

·- Studio

1

1

e i suoi assistenti riferiscono sulle moclificazioni che la reazione citolitica subisce negli nnimali catran1a ti; nelle vari-2 età; in rapporto aln lla injezio11e di dosi molto deboli di radjt1m : alla Roentgen e radiu1n-terapia; ed alla ablazione di n leune glandole a. secrezione interna. ::VloNTA~ARI (l\1a rciano di Romagna). - Enconà ro111a con,genito della region e lnrin.çea. Riferisce un caso da lui operato. G. LusE~A <Genova). -·- .Nuovo contri b·nto alla con oscenza dei tumori retroperitori1<?-al·i. - Ha avuto occasione di asp'Jrta.re 4 grossi t11mori retroperitoneali. Si trattava di tumori a struttura fìbro -sareomatosa e mixo-sarco1natosa . Questi tumori rarame11te recidivano. J..ie for1ne t1bro-sarcoruatose evolYono verso la cavità addomina le spingendo il colon ascendente o ·disce ~dente verso l'esterno. Le fc,rrne inix:om;i tose invece crescono nella loggia 1·e11ale, avanzando-si verso il basso lungo lo psoas, n guisa di ascesi freddi; talora, pa ssando per la lacuna muscolorum, arriv.:lno nella regione crurale. MARAGLIANO D. (Genova). - ~t\. proposito della con1unicazione di Lusena osserva che anch:egli ha operato dei bambini per tumori retroperitoneali. I/uretere si lascia ioolare a })'bastanza facilmente . Non ba osservato reci-jive. FRASSr (Milano). - OOfl.tributo a.lla conosoenza FICHER.\

dei t1tmor·i primiti'Vi d elle gltiando l e suàot~pare. -

.........


154.4

LL POLICLINICO

A J)roposito di un caso di epitelioma delle glandole st1doripare, operato r1ell'0spedale Maggiore di ~Ii­ la no, ricorda gli idrocistomi e gli aclenomi di qt1este ghiandole; esSi si osse:vano sopratutto alla faccia. Gli epiteliomi sono J)iù r ari. RoMITI L. (Bologna). - Contributo alla çon,oscenza dei saroon1i del fu'nioolo spern1atico . - Riferisce su due casi operati. PAL~fA (X;lpoli). luflu e11.; ·a, della si1npatectornia cervicale su l processo di tJ'U ariglone delle frattitre.

-- Asporta,ru 11ei ('Onigli il ~a11glio cervicale inferiore, e quin(li frattura-va il tadio bilateralmente. Racliografican1e nre La ossèrYato che il .Proceso di ossificazione <el ca llo a\\~ni,·a l>iù rapidamente nel r a dio co.rri.:;pondente :i l lato l-1in1vatectomizzatò. Questa maggiore l't1J)iclitù tli co11solidaménto della fratt11ra fu c:o11fermatu a 11<:l1e con l'esame is tologico . RADICE (Na11oli) . - '1.'re ca si cli sir11patcctomia, cer1vioo- toraci ca riel l'u snia b1·onc hiale. - Riferisce tre casi da lui vis ti operare, e se~rniti. in una clinica di Berlino. I l'isu lta ti della ·s in1pn tectornia, second o .Jonnesco, f n r ono 11e.~a ti vi. .\.LESS \ X DRI (R ou1n) . - 1 ·111 p uri an :·a cl el L i poio-

[ANNO

XXXI,

FASC.

47)

niente a carico dei muscoli masticatori, nè disturbi oculari. PuTzu (Cagliari). - E· piuttosto favore1·0Ie alla gasserectomia. BAS'I'Ià_NELLI R. (Roma). - l\1ette in evidenza i. vantaggi, ormai bene riconosciuti, della sezione retrogasseriana rispetto alla gasserectoruia. Non crede però che la neurocheratite sia sempre c-ritabile. J.JEOTl'A. E' anch'egli partigiano della sezione l'etrogass~ri.anu. Le fibre della radice motrice possono facilmente rigenerarsi, {lato che i centri di q11esta i1on vengono lesi. l\ilAHRO:\J: (Roma). - La t ubercoliJSi oh irurgica è passibile di gi1arigion13 - Con l ' iniezi one di un suo preparato a li,·ello del . focolai.o tubercolare ottiene lù rapida colliquazione del tessuto tubercolare, e la g11arigione.. Il pre1)arato ha anche nn'<1zione benefica s11lle condizioni gene1·ali. Presenta delle radiografie. CAPPELLI e BATIAGLIA. - Fanno alcune osservaz ioni. n·AG.\TA. (Cat~1 11ia.L - Ricerche ed osservazioni

d ol ver la, d-'i aariosi e ln cura d ei tumori del midollo (:.! cas i operati). - Riferisce d11e casi i11 cui l'inie-

cli ll1t r:aso 11o·n 001-riune' di act·inomioosi dell'a1.'a1n braccio. Riferisce un caso di actinon1icosi

7-ione sottoclnr~1 1e tli 1-11/2 cc. di T,,i3Juiodol, s€.'condo Sicnrd, J)el'mise di localizzare con l)l'ecisione la sede del tumo1·e. In iste st1i yantaggi che una esatta l ocalizzazione di un tumore midollare (o di qualunque agente che stenosi il cana le l'ilcllideo), ha lJer una corretta tera11ia , in qua11to la localizzazione fatta col solo esacue :n eurologico è spesso non c-01np1etamente esattc'l (cli solito più bassa della sede renle dell '.1 ff\.:zio11e). l.1a iniezione p11ò essere fatta $ia sottoccipitale, sia cervit::1le, purchè avvenga più in a lto dell<l sede pre.;;umibile clel tumore. Un'altra iniezione può es .ere fatta a l di sotto, in modo (ln. JJotPr Y<1lutare la ,. ·te11sione del tratto ste11otico. Essa i1on provoca di:-5t11rbi, e si è mostrn t:.a, J1ei ,luc casi 011er~ti t.la .:\.., con1pleta1nente acltttt.'l a llo scopo. Illt1 tra i cn i con i1roiezioni di radiografie molto d in1ostra ti-v~. D ELIT.\LA ('"enezia). Echinococco della di'1ra

dell'a-rnmbraccio: le l esioni inte r essevano le parti n1olli e lo scl1eletro. Esse subivauo dei peggioramenti durante la g ravidanza della paziente. Dal focolaio flog·istico D. isolò l'actinomices asteroides. C.iVINA (Bologna). - Riferisce su 62 casi di cisti d entarie. Alcune erano follicolari, altre radicolari : quelle s i osservano più spesso nei giovani, queste in individui di età matura . Sono più frequenti - nelle donne, e nel ma scellare superiore. Si operano q11nsi esclusivame11te ver Yin. endoorale; e in anestesia locale. Possono essere aggredite anche per via nasale. L 'asportazione è indicata nelle piccole cisti. Quelle più Yolu1ninose Yengono opera te, trasformando il cavo ci•s tico in una cavità accessoria della 'bocca o del seno mascellare. CALVINO R . - t.· n caso d.i àivertioolo esofageo. Un caso di diverticolo dell'esofago cervicale in una donna cli 74 a11ni. Fece la legatura del peduncolo del di-verticolo, e l'a sportazione di questo. Guarigione. (Presenta l1na radiografia). NASSE'I 'TI (Pisa) . - lJl'iOrna del piloro. Riferisce nn caso, in cui era stata fatta diagnosi di ulcera pilorica. Ft1 eseguita la resezione del piloro. Alla sezione si trovò invece un piccolo tumore, che aveYn la struttura cli un leiomioma. I miomi del i1iloro sono rari (N. ha potuto raccogliere solo lG casi ed hanno uno svilup110 sotton1uc-0so. l\1AIOCCHI (ì\llila110) . - Esclusione pilorica ed ulcera d uodenale . - 0$servando a varia cli stanza di te1upo i pazi~nti operati per ulc0r:i duodènale, sia <'On Ja semplice G. E. sia con la <.i. E. associata alla esclusione dcl l)iloro alla V. Eisel~berg, ha os. erYato non raramente la ricom11arsa di disturbi. Ha in\ece ottenuto risultati a.~~ai migliori associa ndo alla G. E. la piloro11licn,ti che 11orta ad llna esclu sione piloric:1 incompleta. ~1ARI :\ACCI (Ron1n). Cisti en1atica. del grande rpip loon. Caso clinico. Si trnttnva di t1na ra·

1

?nadrr . Con1prc> 8ione <l el 1nidollo. Laminectomia. (J11ari,r1ion e. P er Ht..1 bilire la secle precisa della

tum(\fazio11e, si servì <.lella inic7.ione di Lipoioclol. E~sn rispose completa1nente allo scopo. I .. ·o. nreferisce di esegui1·e la pu11tura sottocci1dtale. r\LE~ " .-L~DRI. E' ll 'opinione elle ln puntura cervicale in meno pericolosa di quell<l sottoccipitale. SOLARO (niilano). - 7. u.1nore d ei n1iclollo spi1iale. Paraplegia datante da un, anno. 1]uarigione. - Paziente operata di lami11ectomia nel i11ag-gio 1923. Il tnmor0 11on \Te1111e l:l'o\·a to.. 111 s~condo tem1)0 la h1111i11ectomia fu ~pi11tc'1 più in alto, tro-vato il tu1nore e asportato. R. Pre e11ta la paziente complet.1 n1ente ristabilita. TIAc:nzzr. lle e:·ione retrogas8eriana <Z ella rad i('e del I. - Prese11ta l111a malata cln lui opern ta <1 i sezio110 retrog<l se rin 11a clelln rn dice del , -. I/operazione ~i presenta n ssni più facile della gn ~~erectomin. X 011 11e è r i . . 11 lL.1 to alcun incon·ve1

,,·u

1

1

1) .


\

[AN·NO

XXXI,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

gaz7..o<'l di 13 anni, "'he ~ )1·esentaya una grossa tumefazione n e11 ·addome . La tumefazione da va il fl'emito ida tideo, era spostabile in a lto e lateralmente; ma non si poteva spos tarla pil'l iu basso della posizione normalme nte occupa ta . .\ll'i11terYC'11to l\!l. trova llna. cisti ema tic:a del gr n 11cl~ evi vloon, cl1e .egli marst1pializza. Gnarigione . T ouRACA (Napoli). - L'ip~rfllgia cu~an,ea 'in alcune affezi0ni ·n iorbosc degli orya 11 i addonii1tali. Da clue anni a qt1esta parte ha ricercato s istematicarue11te in tutti gli inf~rmi di inala ttie a cl dominali ricoverati ne lla Clinica. chirurgica della tJn ive rsità • <li ~apoli le nree cli iper::t lgia cutanea. I"'e ha potute ri·scontr11rc i11 c:irca la m€til dei casi osservati. T..1n ip~rulgia ~ll llC'rficia.le è più rara cli q110Jla. profo11da; tal or a 1;1 <:ompnr sa cli e~,.;;a coincide con l'aumento dei fenomeni t-lolorosi. J_.e zone iperalgiche -sono in genere pit1ttosto est~se, non sono segmentar ie e qt1elle cli organi clivel'si tendono in a lcuni casi il soYrapporsi. Quest'ultimo fatto è specialmente e1·identc per l'appendice e l'o,a io. La incostanza <lel i·epcrto, l'a1npiezza delle zo11e. la tendenza a lla soYrapposizionc se1nbrano a ll' . .i\. abbassare a lquanto il Yalore diagnostico che da '}ualct1no è stato voluto attribuire a lla presenza ~lell ' ipera lgia. cutanea, 1 L quale tuttavia merita di essere ricercata e studiata essendo stretta men te connesi;;a co-n il problema del dolore viscer a le che attual1uente è oggetto di molte disc11s"'ioni. SO LIF-RI (Forlì). ~r;;;uJZ'lt:so dell'argento oulloida 1

Jr> nel pr>ritonPo all ',atto d ell:J, laparoto1n'ia por l(~­ ..'-iOni .~r·ttiche adr10111inali. - Esposizione cli casi cli-

nici. nei qu:1li ~- 11a ott ~nuto buoni rim1 ltati con l'uso i11 sito clell'nrg~n to colloidale. B .\ STC.\ .\"ELLI r>. r~. Gio\·.lnni .Vn Ida rno). I l 1notore gastrico (n1otore '' 11 fr'J-pilori t () d ei fisiologi) in chi1·urgia, e la sua sopprc ssio -1P 111 cl1irurqia dello ...~to'lnaco nelle lesion.i ·non, 1n.align e di questo. - B.

espo11e i criteri r.:h e lo hanno indotto ad adottnre la soppressione dcl i11otore ::;a:t1·ic'o en ntro-pilorico dei :fisiologi) i11 var]e affezioni oe11ign0 dello Rto111aco: s1)asmo con o senza p ilori t e e })t 1·ivilori tc: t urbe nervose e disquilibri f'ndocrini age11ti 811110 ·tomaco per Yie ~in1pa tiche e lJarasimpa ticllt•: ga. -ti-o- uccorrea acida; ptosi ga.st1·0-duod~nali. C'o11 In soppres'Sione rlel ;notor e gastrico si allont~1 11a110 le cau se meccaniche e fisio1>atologi cl1e, che alterano i ris11ltati della G. E. • B. h a opern t o, secondo .~ u e-sti c rite1·i, 30 pazienti. GAMBERINI (Rolog·na). - I nts3.,·ven,ti cli ir11,gioi Stlllo .sf ornaoo e duodeno. - l)al 1922 11a eseguito 139 in~rventi . In 102 C<1$Ì si rratÌ<'l-; a di lesioni benigne. Pratica la G. E. con o sen'.~a c-~sc!11sion e del lJilo l'O ne lle 11lcerc ò11otl~11n Ji 11uando si t ratti f\i lll'O~essi cicn trizin li. Per le ·Jlcere in ~ tto pl'a ti ca la r esezi one. Riferii:;ce il caso di -! fratelli, tutti Rofferenti di u lcera tlu ofle11ale. • llAGCIO (R oma). - Concetti fcn1rlan1cn tai1 su lla. patogenesi, sul tratta rnPnto preren t ivo e 8u7la cura àell'ulcera, d igiunale vostoveraturia. Nel deter111inare l' ulcer a digi1111a le posto11e1«l torin il su cco gastrico agisce con la totalità dei su oi componenti, ~ per via 1iir~tta. Fattore cli gra nd~ importanza oltre n 1 fattore chimico - è quc I lo tra un1n tico « <l b inge~t i s ». 1

1

~

1545

P er prevenire l'ulcera digiuna le, qnando si interYenga sullo stomaco devia ndone il contenuto, conYiene attenersi al criterio di devia r e soltnnto parzia lmente (senza chfudere il piloro) o di associare a lla deviazione C-Oilll)leta la resezione; resezione di tl1tta la pars J_)iloricH-. lVIa non basta resecare ln v111·s l)ilorica. Bisogna non esaltare la capacitit clige~ tiva dello stomaco. che r imane. P e1·ciò, evitare la de1riazione de l contenuto duodenale : evitare in Y o la entero-enteroanastom•)Si: eseguire soltanto la termino-laterale o la latero-laterale . E n.dotta1·e il concetto Billroth II a pr eferenza del B illroth I , per ridurre a l minimo il trauma «ab ingestis », il qt1a le è i1iù dannoso che la incoordin:i.zione Becretiva dei liquicli epa.topancreatico-duodenn.le ùeterminato rln lla soppressione della via fisiologica . Gli tessi cri terii valgono per curare l'ulcera digi u11ale i11 atto . 1\11~1 in tal caso, è maggio1'me11te nec:eissario tener presen te la regola di evitare la Y. PICC.\LUGA e llEDDàRIDT)A t Pa"Y ia). - Ricordano di a Yer ottenuto ~perim-~nta l mente clelle ulcere iniettnndo autolizznti di :;11ucosa gastrica nella parete dello stomaco il primo; il secondo con iniezioni di . 11eur1na. GAMBERI1\~ . Ha osserva~o ulcere digiu11nli postoperatorie solo quando ~veva fatto G. E. ud Y. SCHIASSI (Bologna) . - Sul trattan1enio chirurgico cli elezionP dell'itlcera. duodenctle . - Do1)0 aYer ricordato i pTeccdenti, elle lo ha11no indotto :.td amntettere nna patoge11esi nervosa (ùistuÌ·bi del sistema simpn tico e para.simpatico) i1er l'ulcera duode11ale, cd a sostenere queste sue vedute in riviste e conp;r0R ·i, ~ - clinJostra con scl1e1ni i dettRg-11 della operazione cla lui eseg:lltta (sezioue peripiloricn con continpità dell'epiploon gastro-epati co) . Parag-onando i risulta ti ottenuti con la semplice G. E., o con la resezione p iloro-duodenale, o con lo esclusione pilorica e G . E.; con quelli ottenuti con la semplice recisione dei ner\i simpatici e parasirppatici, che vanno a l piloro-duodeno, associata talora a G. E. S. si è convenuto della superiorità della oper azione da lui consig'liata. .A.LESSAX DRI (Ro1na). - . Fa i1otare che il concetto pa~ogenetico dal quale Schiassi è partito per il suo m0todo di c11ra i1on è n.ncoea dimostra to come vero. Chè, anzi, clai lavori sperin1entali eseguiti nella sua clinica, Ja pa tog.:\ne~i 1 1~rvosa dPll '11lcera duodenale risulterebbe molto cl11bbia . Per s110 conto continue rà a curare 1'11lcera duo':' denale con la G. E. e la resezione. Anche 1\1AroccHI, per i risultati della sua esperienza, non crede di poter an11uettere i concetti espressi da Schiassi. . NEGRONI (l\llilano). Gonsidera.zion.i su 'll?ta serie di oasi di volvo l o d ell'ansa sign1oidea operati nel 1923-924 presso il Pad·i glione di Pronto socco1·so dell'Ospedale Maggiore di ~fila no. Riferisce sn

9 casi di volvulo del sigma . Si trattava cli solito di pazi~nti di età avanzata. In ;3 casi l'ansa era cangr enata e i pazienti moriron o. In 3 casi l'ansa fu resecata M un a no tempor aneo stabilito. In un caso fu fatta la semplice detorsione, in un altro una colonpessi. In 2 casi ft1 fatta la diagnosi col'retta i>rillla de ll'interve!lto.


1546

IL POLICLINIC0

L'esame radioscovico non ha ,jato ·s ussidi diagnostici.

SEGALE G. C. l Genova). - Riferisce un ca so di volvulo del cieco; e ricorda 2 casi di Giordano. Ros81 (Aquila). - Estesa res13zione intestim,a.le per trombosi di 'Un ramo della vena me.senterica. -

Riferisce IS1.l di un caso da lui operato. Non si pront1nzia sulla ca usa della trombosi. CALABRESE 1Bologna). - Di 1tn vol'll11iinoso lin,fag'iorria policistioo, ohe si-mula 11,n'append·iaitc acuta

-

Studio clinico e anato1no-pat0logico. Si trattava di un giovane di 23 anni, che fu accolto d'urgenza in ospedale ]:>€r i seguenti sintomi : febbre, vomito, tumefazione della fossa iliaèa destra. Ft1 fatta iliagno:si di appendicite. Nei giorni successivi la febbre e il vomito scomparvero. All'intervento si trovò J1ella fossa iliaca interna ùi destra un tumore, che aveva l'aspetto di un grappolo d'uva. L'appendice era normale . Fu asportato. I.J'esame i.stologico dimostrò che si trattava di un linfagioma polici~tic-0. SALA (Ronciglione) . - Emoperitoneo mortale da 1lloerazio11e di 1ln canoro latente primitivo del fegato. - Riferisce su di un caso. J;ATTERI (Palermo). - Rioostitu,zione sperimentale <lel coledoco . - Ricerche sperimentali eseguite sui f'~l ni. L€sioni parziali e totali del dotto biliare con1une. Con t1n punto di sutura a tutto spessore si

avvicina il capo centr:1le :.1 quello di stale. Indi, prossim·1IIQente a lla ~ezione del condotto, si lega il dotto stesso con lln filo di seta o di catgut, string~ndo fortemente. Si ·u assa J.)()i alla colecistostomia, per assicurare il dren~1g5io biliare. In tutti gli animali il deco1"So operatorio fu ottimo; la fistola binare si chiude spontaneamente dai 28 ai 64 giorni • tioPo l'intervento . L'autopsia fece rilevare in tutti i casi la completa ricostituzione delle vie biliari. T..J. insiste sui vantaggi, che questo modo di procedere presenta; e dice di avere iniziato ricerche analoghe sull't1retere. • Sulla comunicazione fanno osservazioni Bastianelli, Maragliano, Chiasserini. CALZAVARA (Venezia) . - Ip~ r.r1licP-niia acuta e neerosi acuta del 1 ancret1,s. - C. ba provocato sperimentalmente. la necrosi acuta del pancreas, ed ha studiato il comPortamento della glicemia e delm glicosuria. Ha veduto che, mentre negli animali ~perati la glicosuria è assènte, si ha sempre Ullil. rapida iperglicemia, cbe tende ad abbassarsi col drerlaggio del focolaio di Yiecr0Bi. I..J'iperglicemia può quin1ji essere un sintomo importante per la diagnosi 1ìi necrosi acuta del ·p ancreas. C. ha potuto (t)nsta tarla in nn caso clinico. }:lARAGLIANO D. (Ge11ova) .. - Dislocazione sperinientale del pancreas. - L'O. 11a eseguito una serie di ricerche per stabilire se nei trapianti peduncolari del pancreas l'assenza del diabete, che si osserTa quando si estirpi nella' 1ni~nrn <lel possibile tutto il pancreas rimasto 11ell'addome sia dovuta alla conservazione strutturale del trapianto o ad un progressivo riassorbimento di esso. Egli ha studiato le a ltera~io1li 1•be si stabili>Seono per la pura dislocazione <lel pancreas e quelle che si banno dopo il secon lo temvo per la sezione dei 1

1

[ANNO XXXI, FASC. 47)

vasi e dei nervi; e l>{'r l'allacciatura dei dotti vettori della secrezione. Per il solo fatto della dislocazione le alterazioni del pancreas oono relativamente 1;evi in modo che tanto gli acini quanto gli isolotti di ·La.ngerhans conservano in gran parte ~a loro strt1ttura istologica. ' Dopo la sezione flel pedu ueolo, quando il trapianto è abbandonato alla neovascolarizzazione, le alterazioni si fanno più gra.vi. In un primo tempo non si osserva prevalenza di lesioni per gli. acini o le isole di IJangerhans, più tardi invece le lesioni so110 più gravi a carico degli elementi degli acini. L' A. ha. fatto in0ltre esegui -~e nel suo istituto l'ir,r~1diazione del pancreas (On vari~ dosi. Il risultato fu che non si potè stabilire una radiosensibilità inaggiore per gli acini che per gli isolotti. Rossr (Milano). - Sopra un caso ài ste·n osi bilaterale completa postop13·r atoria della porzione vclvioa degli ureteri trattat.~ oon suooesso oon, la u retero-oisto-neosto11iia (presentazione dell'aro.m alata. - Riferisce il caso di una inferma nella quale

erano stati recisi ambedue gli ureteri nel corso di un intervento sugli annesst.; per ~ui esisteva una fistola ipogastrica. 0011 l'intervento ricercati i due estremi ureterici, praticò due occhielli nella cupola vescicale in cui suturò i due estremi ureterici. I/intervento fu seguito da pieno successo. SOLIERI (Forlì). Espone alcuni dettagli di tec11ica per la uretero-cisto-neostomia. Un anno fa - in due caisi. ebbe occasione di praticarla NrCASTRO (Palermo) . - Riferisce su ricerche spe... . rimentali da lui eseguite per stabilire l'influenza cl1e la compressione temporanea dei vasi renali era sul processo di guarigione delle ferite del rene . ScARPELLO. - .eizione dell'estra,tto tiroideo e testicolare sul processo di guarig'ione delle ferite della 1nu.oosa 'vesoioale . - Ricerche ~perimentali , dal1e-

quali $i può dedurre che, mentre l'estratto tiroideo affretta la riparazione delle lesioni della n111cosa,. quello te~tiçolare lo ritarda. LATrERI (Palerrno). ·- Ricorda di ayer ottenuto gli stessi risultati facendo agire estratti di tali org·ani su lesioni .della mucosa gastrica. CHIASSERINI (Roma) - Calcolosi vesoioa.le da C<·1·pi estranei. - Bambina di 12 anni sofferente da 4 anni di dist11rbi vescicali. Dalla. vescica venne e8tratto un calcolo formatosi intorno alla mete:'\ r•rossimale di uno spillone; la p11nta di questo era coni) tta nel trigono. CROSTI (Milano) - Sul trattri1ne.n,to ohirnr.Qico ac/.domirio-pe·ri;neale n,ei p1·andi prolassi del retto reaidivante. - Questi pro la ~si si formano e si ri-

Jll'oducono l)er l'approfondir:,i del cui di sacco di Douglais e per il divaricamento degli elevatori del1'<1no. C. in primo teml)o fa, per via laparotomica, t1na sigmoidopessia, e oblitei'a lo sfondato del Douglas. In un secondo temix> perineale sutura fra loro a tutto spessore ~una linea medtana gli elevatori dell'ano. Se il prolas90 non si è potuto ridurre nel primo tem:po ~ell' )perazione, fa durante il secondo tempo dell'operazion·~ alla Mikulicz e la perineoplastica. ~lATTOLI (Chieti) . ·- Fu un'allncciatura costrittiva della base òel prolasso, previamente stirato in


• I

t.bNNO XXXI, FASC. 47]

1547

SIZIQNE PRATICA

qt1ale e ra sta ta introdotta nna <."ttnJl11ù1 e at~nde la caduta del tratto perife rico. C.\STIG!~IONI (Milano) . - Oo-n triòuto aila G'Ura clJ.i·1 urgica cl.ella f ll bercol 1J.o;i pol rn.CHiare . - C. parla dell!l h1Ht t·~iH·1·ie11za <li eollasso-~rapia extra pleurica. Ha operato 1.) pazie nti <>on forme c:ryit:Ji rie . Tre casi sono gn.1 ri ti cl.a inolti Hnni Ida 3 a 12 anni). In -O ca~ il inigliorame-nto ft1 temporan(-"O. Jn 2 ~asi ·si ebbe esito }(-'tale (operazione in nn 801 tempo). Crede che ~ i d<..bbH >f*'L'1l r e in due tem1>i. <'. tlln~tra la sua. oon1uni (~.tzion(\ <..'O n proi~ioni. PELLEGtlI "\ I \( 'hia ri). llu eseguito 2 tol'acoplakticl1(:•. eon 1 guarigione {datante da -t a11ni) e 1 1ni~lioram~nto tern;>0r:1nP-O. In g ' casi ha pratic.•ato 1~1 frenicotomia. f' .\8TI01.1 0~1 . Ila «fiPgu ito unch'egli clelk• frf•nieotomie, rua l'<Hl t'si to incerto. Jticordn a q11eRto 1>roposito la ll<>n rara J)reìen7.a di 1111 n . frenico 4'1 '·c-e~ rio. , _

!tU..-ilnak ~"· ba.(' u ta ù lin.fogt·an uknn·a venere o in'1J'M-inal·e. - Ricerche t....se,guite nell' Istituto cli Patologia

f r eni<;o

Rooom (Mila110) - (Jli . esi l i Ìlnitnediati e Zont~ d1•l trattamento crue·n to fjd i1icrit~to delle fratture r

b:1s.c.;o, l\ i1e l

I~1 ( B ellnno) -

Blocco t em p<.,,>tcneu <lf' l

d ell'n ~·oc N,qo

T/ O. ba usato l'a lcoo1izr.-<t7.ion<' de l frenico (inY~ della sezione, -Oetì1titiv:1n1()11tP m11ti lnnte) in e-asi di aS<..'easi polmonari già operati, m a in cui la guarigione cle lla cavit<'l rit:arda va mnll-'t·aclo il ('(>r1·f·tto <l1·~n.a~gio. Tal<\ operazione l)l'OÒ u-c-en<lo il ~""o lla·s so dE.' llil parte 1nfC'riore <lel poln1onE> ~onrl11 s~ rapida m{'ntp a lltl r•ella vura

pol·m-0n.are. -

~n<trigione.

L'O. hu appli<'ctto il 1net<Xlo i11 4 eitsi. tutti di ascesso, talora :i r <t rn ttPr~ enngrenooo. d€' 1 lobo medio o inferior<· cle l polm.>ue : nel 1)rin10 caso in mi egli J)r atic·ù l'alcooliz7..azione- del fr~ni<..-o l'ap~r­ -rnra <l+'ll'a~C'(l~~'o risaliva a 10 mesi, e la guarigione si e bbe nel termin€' di fi ro::ettimn 11(\; n~li a ltri la alcoolizzazion(\ fl1 eseguita più J)recocemente. e la eieatrizznhion(" ~ i ott(•nn<- in un t(>1·1nine -va ria bile dai 14 a i :l2 giorni. I1'alcoolizzazionP J)reventiYa rlel frenico, <liretta cioè allo seopo di ohlite ral'e col 0ollas!{() polmoIUtre Ja cavità e<l evitare l'intervento l·hir'11rgico <liretto, fn pratica tn rlHll 'nutor.e tu fl11e c-aRi , ma se:nz.-;i RUCf:esoo : si 0bb<> nn n1iglio r amento immediato manife~~'ltosi 80pratntto i1ella i1ot(\,·0J(\ ridu?.iOJl1' de ll'eRpettorato, ma poi i sintomi ridive nne r o impo1ienti e_ si dovè pr<>Ce<'let·fl a ll'apPrtnra dell'a_.~c>~~o. L 'operazi-one è facil<' (\ inn()(>na: ~RR;t v:l ~Sf\gi.1itn n1 anestesia locale. 1;'0. ritien e che sin racc:o1nandabile c11 prnti<.-<trla •'<>me interve nto <'OlllJ)le mentare nei casi in cui, a diE;tan za cli al<'11n0 ~ttimane dall'apertur a de ll'a-· ·s cesso, la cavità rlin1ost1i l1na ten<l~n7~'l troppo ~fl:ta ::illa obliterazionf>. Grono.L~o (Ven€'Zia). Rieol'da !!be già Val&llva rnte rrompeva il 11. fr<>nioo stringendolo con 11n tìlo. \ "I GNOLO Q. (J,u cca) - Di. U·n 1»artlcola.r e pr00088o l/'i. 1nioplastioa, ver I orc i collo congenito. _ Fra i vari m f\todi prati ca ti J)e'r la (<Qrrf'zio ne c hirltrgica ortopedica ·deJ torcioollo c 'è la plastica dire tta del m11scolo Rterno-cleido-mastoideo. Mig-li-0ri .riRul~'lti funzionali ha ottennto l'O. RierYen<losi, 1~r l'n IJ11ngamcnto del ~n1rHcolo S . C. M.. di 11n lembo j)J'(lJevato dal segmento "lavicolare de l muscolo g-ran -pettorale. L'O. ha applicato ~n~o metodo in due -cai;;i con buon risultato. .

MONTEM\R'I'I~I.

G ...,.i(Pa.vJa-1.- ------.J;,q. linfondenitc fl>z-

chirurgica di Pavia. In due me, che ha potuto C'Oltivare. h~ ottentrto lesioni simili a l'n<>m-0 . l{ os81 }1ìt\._...-< 'O (-Ylilano). -

casi b~t ioola to un geFIniettato negli animali quelle riscontra te nel Di alcuni

O(.l,S'Ì,

trat~a ti

<l·i sangue oitratato. BIANCHERI (M0<lena). Sulla t ecnica della t ra8fttSione del sangue (presentazione di apparecchio) . Qu1a1 (Cerlongt)). - Trasfusi,cnw del sangue orni tu. bo pa·r af finato . DossENA. Trasfu... w1te . di .-;attgue bntegra-1.e. M1NGA~zcx1 E. (RomH ) -- S ulla -vln trio'lllogrq,fia . r·vri. la

tra.~t u s-lo-n.e

1

-- Descrive la tecnica dellH ventriculo~ra tì a, e pres< nta a l~ne i·adiografie flin10Rtrative. PELLE::tRI:yr (Chiari) l risu..ltati lontani ctelk <..pera iion.i ci-ne pkl.s l i.eh <·. -· Presenta 7.ione di u:n caso.

del collo del .fern· ore, co-n .~peaialè rigu-ard-0 alle fr<itt?.llr e intra,oapsuilari. rJ illuRtra , con la pro iezio ne cli nnm(\ro~ diapositive, ,la $-Ua co:rou-

·o.

nic·ttzione. ~i t ratta di inolti Cà5'i di frattura, in grn n parte oott oca1)itali. curati. operatoriame nte con l'incavigliau1ento nlla Delbet (segmenti di perone .o stecche cli eor t icftle della tibia); o incruent ~me.nte . I~'O . wstiene che, a nch P dopo l'incavig lia1uento, è neces sario .tene re l'app..'lrecchio g~:to per parecchi mesi, perchè l'innesto osseo può fratturarsi, e l'angolo di inclinazione tende a <1imi11nire, anche dopo 2-3 n1esi. FAHIANI G. X. (T o rino) -:- .~ull'3 alter a::icmd àelk epifi.~i nel pe1~iodo dell'(J,('Crescirne·nto. L'O. ,ha · esegl1ito studi anatomo-pa tolo~i ei P ricerche sperimentali ~"l1lle rnalatti(lo epifi~tri<:> clf'l tipo Kohle1~­ Pcrthes. T~ studio ana.1:omo-patologico di lma serte di casi di malattia Q.i Kohler ha rlimostra to ( con1e rim1ltn dnlle diapositive che proietta) : J o <'h e Ja lesiqne iniziale . ~ nel}..'l spug·nosa della. epifisi , la quale presenta parti necrotiche e in una 7.on a più o meno estesa viene sosti t11ita da tessut.o connetti ;;o n~l qua lf' Ri ::t vviano tr::. sforma zioni i;;:cbel ~ttogene ~

~

che in corrisponde nza d i questa lesion e della

RJn1gnoRa sottocondrale. e f-icuranlEnte per influenza d()l carico o <li un t rauma , si inizia e via via ~i è<0mpleta una frattura C()n affondamento e con impression~ . eh~ 00nd11ee nò una d eformazione della t:esta dPl meta tarseo; 1 30 che in seguito si sta bili ~e 1111 processo di

artrite deformante. La constatazione di una necroi::i ossea negli i:rtadi iniziali del processo rap11re'se:µtu va il fatto più importante. Non essendovi ::t lc11n~ prova in favoreÒ(?lla natura infiammatoria o t rnumatica di questa. necrosi, rima neva aperta hl via nll'ipotesi C'h e essa dipendesse da una jnte rruzione circolatoria nell 'epifisi. In alcune ricer che sperimentali eon<lotte seguendo concetti già applicati dn Nussbaum. ho cercnto di interrompere in tutto o in parte la circofilzione d ell'epifisi di mebltar .~i tli ("ani di 2-8 mesi. I/esame istologico ha dimostt"ato che nell '~pifisi d1 q11e~i metatarsei. p."lrti J)iù o meno f\:;-t~!:;e d€'11a


.

.[ ,AN~O

IL. . PQLIGiIN.I..CO . ..

.XX:\l, FA~C.• ~7] J

. svugll<.>$<i l.lec1:-otica ... yen.iva110-· :-;o:3tituitt• ~da ...t~.1~uto . :oonnettivo. Queste · -esperienze devono .essere com·pletate, llUl. i primi risultati .stanno- già ~ dimostrare che la inter:ruz10J1e di Y<lSi· nell'epifisi _può dete1·minar~ quap1·~ istologici sin~ili a quelli. cb~ si os~erva rio J1egli 81:<1c~j in i7.inli (Lella mala ttjn di

-.

I~è5hler.

('1~01·i;no). -= Jnn,e.sti dell ' qtppa·r ato 1·0-

BEHTOCOliI

1uleo fis.-;rito . . ,- Prencle11do lo ~vunto clalla comunica?;i r>n{' 2..\.) genn. 1.2 93 all'1\c:c. d i - (~hir. <ti Pai·igi f <ttta dal I >~lr-ez . . ba eseguito 15 ('_spp 1·ien~e 8U1 c·o11 ip;lio. <\>11 ·radiop;rati<\ di1110 ·tra clit· la J'P1:>titut io ad integrurr1 fl1nzionale è <;omplet i. I tt'lldini . vengono l'iabilit;1ti'. l'osso già <lopo 40 gio1'11i pr~senta nelle ::-ne lacun~ n 11 tessuto fibrooo lasso c:on v~si in rn i>porto rol circolo generale comP. flin1ostra .J'.iniezio11e della feu1orn 1<.> col }>pJican ti11Ll1 . DOJ)O <>O gio1ni il tes"'":)n to d el n1idoll<.> si è fatto c•onlpil tto <' 11un1erot:1i tH3teoblai:,ti BQ no esposti sulla ~u1;>erti<..:i{' d<·lle vrtchh• la1uine. J I de:.;tino. della cartilagine i:> v ariq <..\ ~olo ~l'>[Jèri ro~ n ti in SYOlgin1e11to ne dara11110 un:1 :-!J >iegazio11~.. FACCINI (Padova>. (,lonside raziorvi a1i~to·>-11 ic/ie r

,.

olin·i co-1Jperatvric

s~t,l

legam Pnto

gastro-evat·ioo.

- L'0., da un punto di Yista erubriologico-anato. 11 tico, affer1na cl1e il così ùetto « terzo omento>) non è altro che il leg·amento ~·1 :.;tro-epatico. il quale nef.{li ptosici addomin;1li, 1ua più nei gastro. ptosici e gastroectasici, si puù t~uto allungare clle, qunndo lo stomaco rjsalga IH.~ lh1 l: i ttn ~le nell'<'J>igastrio, si plica su sè stesso i11 mo<lo <.lu for111are una borsa eh.• in coutrap1>os to u..lla bursa omentalik 1nnjor :--;] i111ì> chiainare « bnr:-ia ou1cntalis n1i-

nor )) . Du 1111 puuto dj Yi ~La c li ili<:D ct uestu borsa. umentàle minore può spiegart> certi tlolo1i di oti:z;iuC' os<>nra, a sede col€Cisto-1>iloro-dnod 1'.\na le, e 11011 r1 . fC'ribili a lesioni cti a ltri ol'gani. J~:-\~i dipC'n<1<·l'~bbero dalla tl'il'l.iOll<: t:lle quP~t;1 b . O . m., eS:41.:'l ldO pto~i·-"'<> lo St011làC..'<) . esel'<..:ita :-:11] legame nto Pt1:1 to-duodenale, ~11 l l<'!!H ll' <'ll to g-:i :-\l l'ncolico, sul colo11 trasverso.

T.,a borsa 01nenta.le n1inorc..' puù

~(' l'Yi l'<' per

l'in-

forzare sutnre (per ulCél'C' lH>rfnl'n r{'). p<·1· a~~icu ­ ,..~ re l'en1ol'4tasi. ec<'. . JURA (Ron1;1) . ·-.

ia

JJie1:;.Jntf}rite

retra.ttile

1

s1>l' -

3 gruppi di ~speri11H·r1ti riferibili net alc·Hni dei fil{>1nenti etiolog:i •i ritennti c.ttu~ dellu 111e ..;cnterite relr< 1I t i lP <' .;-:c:lf'rosanw. In un J)rirno grnpvo i11icttù 10 t:<..:. di ~olur.i onC' · 0.5. % di soda in uno {lei rami 1lell'arteria n1~sen­ terica sup<:'riore. Osservè>. dopo 7· 20-50 g iorn.L r e tr.azio11~ <lel n1ese11tere :1 livello clei i·11 tni <IP·lla . . me~nterica i11iett•1 tn. Con iniezioiµ cli cu1ultjoi1e di l'.. enli e <li t<>ssiuc rimentale. - · llil praticato

.

I

l

..

dell'ultimo tratto ~lel t.enuc ott~Dl}.El 1orma ?.ion~ di nder en 7'<' <' l·etrazioni n,esenterinll.

tubercolari 11ella j

sottosi~.rosa

Snnozzr (Ge1v.uno). •

I1id ic;:iz ù>'n,r: cl ella aple11ec:I o-

1n ifl nPi tran rn i della 1nil:ta. t'Sperit'llZ~ ~1enti

.- ~ . •

J

cli :~x qu<l iti :

q) q11 ·1li "i>ll ••

i( •'1,K'• )"lhili. 1.. 1. • •

<"H~i tla

lui

•)NRt 1

T/O. in ba. e alla 1'Yfl ti iJ}U}lt l'H i se-

iu quale ruollle.ùto si ùeve intt.. l'Y(.-'Iljr<'; o) quali sono le vie accesso: q nali i <:a~f 111 cui è indi~ta la cura conservativa, e qiu1 li i 1111· 11) ..

.Jr

• •

~!'ioni

t ru11n1ntirh{• òe1la 1nilz;t

'

' I

t.<Xli. pBr esegui~e l~t splenectomi.à. . 'l'noI.\XO (Atessa>. - Illn~tra nn <:a:-;o cli I<-i·iL<1 . ' da n.-. da f.u oco, della u1il~a. in _c:ui f\1 PH<")guiÌ2: : la Sl)len~tomia tra Y<:l'S:) la f~rjt:,a <101 òin frainm~ Il. Xx;XII Congte~so 1lella ~O<:!ietà ltalia11a di <'•ii i1-u r~in l4i t<' r 1·à in Ro1na neli'ottobre 192.5. ' I temi di relaziot1e sono: L) I~ 'n<·c·lusi:>ue intestinale (escl11Sf\ le ~rnie strozzate) . 1) I.a cuta <)el ~10rbo di Fla in Jli-Ra~eùow , in <'Om1111e con L'l Soc di :\I ('d ic·i nn). .

,\. ( ' tll.\S:-.lo,H l\'1

·.

~II

Congresso della Societ~ · Italiana di Urologia. 1.~lilano.

'

~u-ao

otf1>hrr'

.

1~>:241.

Con l' iutervento del sen. j:J.augiagalli, siuùacu u i

~1ilano, del rappresentante del u1eùico p1·0\incla I<· · dott. Pugliese,· d~lle a,utori tù mPiliche iuilita~·i, dt;I direttore dell'Ospedale ì\Iag-giore 1' di circa 200 co11 gre~sisti ebbe luogo liinaug11razJone clel 30 ç,:611 . .. gresso della Società Italiana di lrrologia, i1<.>ll 'A~le1 Paletta ~ell'O~edale M~ggiore il 29 ·ottobre u. · s Presenti quasi tutti i ~oci della Società Italian.n di Urologia e il J)l'Of. Heitz-Boytr di Par~gi. A1.>ert<> il Congresso da 1 vresitle11t<.', <101>0 un sim1mtico c.lisc9rso de~ ~n. ~l~ngiagalli e la cJ.imostrazione.. di quanto l\1Iilano abbia fatto per 1'l!1·ologin, ei::Spostu dal prof. ·L asio, fn nffida t:1 per V()to una i1iu1e · 1.a prcside1iza effettiva <lel Uon.~r~·!SSu al l>l'(>f. Nicoli<'h. il qt1ale ringraziando con commosse t>arol p dell'onore, dichiarò aperto il 0ongre5SO, e COl1llllClllOl'(.> breve1u~nte i soci decessi : il prof. Escat, membr<> (;Orri~J)ODdente, il prof. Sc.:aramelli110. valoroso coni • battentp : infine ;>rese cou1miato <la 11 'itssempl<'::t . s~'ldendo in que&1.n o<-·<·;1sion(') la s11a carica. [J prof. LAsro espone con sintesi felice la ~na in teressante Relazi one: ~-..; /1 i

rl i Vf' rl iou1i del/ a, ,,,, N<'Ll'rt. . 1 l nJ.l'111zi tutto l 'O. J·it i<11e di uon potei· ac~ett~tl'e

una teoria. unilatetule i1elle lJUtogenesi del ùiver ticolo 'rescic·1 lc, il quale oggi va C<·nsidera Io C-OlllP lln'enti tà va tologica a ~•è, ma · sostiene la neee. si ti1 di distinguere <1lcuni vizi di conforn1nzion<.) congf> niti della veC)cica (V. biloculare, '. <l c:lessi<lra, eer· diverticoli in doru1e e bambini) <.lipen(lenti da arresto di i-;\rilup}Jo 11ella vita embrionale e il diverticolo - YPJ'O e proprio legato nelln. massinla p.nrtt> cl~i e:asi a fattori acquisiti. · Vero è cbe esso si n1a nifesta c·on frequenza in cletermina t<' zotH:~ della vt!sciC'a, ed appunto in yu<'lle <.'-Ongenit.:'llllente più deboli (p:1 reti. laterali, b~tsso fondo vescicale e regioni lll'eterali e IJ<.\riureterali), ma a tali t>len1e11ti se ne aggiunge più tarùi un altro, U'.l'CCanico, l'a u n1euto cioè di resiste.11 ~n i1f'IJ0 svuotn1nento del la vescica d.urante la sua sistole. 'l'<t 1i osrocoli si ri sco11tra11u q11asi e0Ht.anteme11tc>, vcr 11oeo eh<! li .-1i

(stenosi uretr~1li, ipertrofia della prostatH ,. • sc•lerosl ùel <'ollo vescicalP, prolasso uter<>-Y•tginaJ{•) . 'l'n l<" ipot<"·i lli per sè a t~enùibilisi::irua viene n vric~rcl1i

il•

I


L.\~~o

\\\I, F\sc. ~7 j

, <·tlorata e tloc:uuH'iltut.a dal Ia tt<> eh(.' • <'i~togl'atie • i1re-se prima e ùo1>0 t~lto uno d egli ostf100li sopradetti. tli1110Rtr.1110 spesso la scom11111·:-;n !li t:1~<.:h<.' di,·l'rtit'<Jhl ri pri1na C'Dn ~tatate. . I1loltre è cl'os. L'tV<l:r,iopp bi1 na lt' il fu tto L:he ta le . i nfermitù si riscontra ta l or.a 1u ul~ip la qn•t~i esclu:-;ìv~mPn.te in uo1ni11i (111 cn ·i i.n uou1jni su ..11 in don.ne) l' iii età èl vaH~at;1 <.:J.+ prima cle i 40 anni, .lOH do1><>J affetti ei<}è da i1 >f\1 trolia prostntic::i ~ d a r~tringi illt>ll1 i lll'l'l l';\ li. In . .ilcu.ui ca.si 1)<:-rò ltei <LiYPrtieo1i <l lllpi 8i lilli> J..,)èlrlarP tr~1u 0 1uillan1<'ll te più ch e di p 1·edis11o~·dzione. di vere t> J>t·oprie Hlill foi'ìll:tzioni eong·enite d<'I dt->l111sol'e.

llig-ua1·<lo ;\i .'ii 11 ton1 i <"<>llYieue c.li~tiug·nt' l 'll<.' pri1ua ale uni p1·opri l ' IP2;uti al ùiY1·\rti··olo . l11naJ1zi tutto (.· la rii. uria. c·oll 1·ite11zinnt• (·omplt.>ta, jl feuo1ue11~ più i111p·olh'Ute. il qualf' trtJYa la ~ua ragjon cl'e::-;~L'l't' !tt-> l 1at to c·hp i l co11tèllt1to di\·erticolnre dn rnnw la ...istole ,·e~ci<.:a h.-' iu pàl' L<... vie11e ::-;vuotù.to ;1 ll' P~tei·uo, inH i11 I):trte ritorua, SO.S})iuto dalla v<.·sei<:a ~tl"\,:-;s;1 • IH' l di ,·erticolo. Da ciò un l' il'<:o lu \'Ì -

zioso

eh~

conùuce all 'auu1e n to sem1)re n1aggior{> tlella sacca . e all'e~aurime11to, ~ p-0i alla varuli&'i tle l detrusore con riteuzioDL' d't1riua conseguellte. l~isoguu sempre i>ensare alla posmbile esiHtenz<.t di 11ll dive rticolo iu pre~za di disturbi ctelh1 miu~i o 11<' iu un uoiuo adulto Nen z.a ostacoli n~Jle vie llriun rie escr etorie. Un altro sintomo <iato <-ome cai·atte ri~tico da parecchi . .A.A., · la m 'inzione in du e t e1uvi rlistin/1, <lt•lla vescica i>rirna e àel div~rtieolo t>oi, i·a.utort> 11011 ha r>-0tuto osser\·are. luYeee più 1.;Ura tll'l'isti<.:~t è l 'f>tlli:?t>ione di orina c·on ca I'èl tteri tlifferenti, a1 1 zi l'im110:..;:..;ibiJi tit quas i a.sS<>luta cli o ttener <.> ·lPllP nri11e limpide. Freql1enti ;1ncora :-:;on o i siutonli . i infezi.on ~ , in ge ne re do\'1tti a Ila iite1tzio11t>, uo11 solo a .carico d e lla . ve.'«·ien 1nH .1 uc;lu.! <1 <'11<' Yie :..;up~ riori eon le lorq con J-+egue11z<1 s u 11 ' 01·gn11i::;lllo in t~ro (pi uria, e rua tu ria, fli:-inrin f<•bbr~· i nto~H i!';lzi one e iJ1sufftcie nza re••

t

Raro 111" 1 g· 1·a,·e · n .. I divt>rtico lo. t•<'r La rliaf111osi oltr e '

nn] . P).

~

<' l inicj

· ( h1• p~~ r '1 111''-'lt' <·n1upU<':\1l;t,(' spP s~o si J>el'flono i 1na-

li1 t i. :\<' i rig11;1 rdi clella cura l ~ n1 0 ~. 111<.· todi e h e po~­ ~ono veni t e in d i scu~..:;ione : 11 e1Jìt:istotornin <' creazione di uua 1)iù a u 1pia C.'<>mu11ic:1;r,ionc tra cli,-e r ticolo e vescic.:::i . i11tlic:.c1t<-'I per i J>j e'coli diV~l'tic·oli O QllClli de l basso fondo. l1PÌ qnnl i lo1 ~ t p..:;sa posizion0 p ni> gn rnntil'C' 11n h11on d l'PBi.lggi o ; 2) (' Stil'pa· ~ione dell~ i ca 11sa del di \"P r·ticolo (prostata . r estringimento) si ~tf>·11a , spei~so insuffici(:\11tc; :1) <'~tirpn zi one del diyprticolo, 1 nle toò-0 r he rin <'h ' <'S~o talora uon bn:-;tn,: ~ ) l' ;tbbin:1111eì1to d<•i · Lu ~ prec·edcnti: estirvazi1111p d l·l · liY~rti c olo L' <10 !1;1 :.\tl~l vn11Rn eziologiea p1 · 11 ~ ....;1

)) ) ;1.

.

t>uest'ulti1110 m etndil di :-:c:el t~l . ('~ige una 8t~vern .. p1·r··11a r n 7,Ìo n e del n ut iato. 111 ;1 n t' g:a l'<lntisce anche11 P hnon ri:-;nlt.."lto. r·nnlC' lo dim0st1-.1no i ·casi del Il<·hll:. elle e bbe 10 111;1Jati a ff0tti cla u 11 totale Cli 1 ~ cliverticoli con 1O ·pt'l':I ti P l O gna ri ti. T_,a via d·1 prpferirsi. seconllo 1'4\.., è la ·so11r<tpnbicn a~°f;n­ t•i at;1 <t l lltetodo di tlive1'Lieulectomia intra o extra' t~~K·ica le. 111~l extraperiton en lf', 111f'tocl o <'lle si d i, 1ao:::;tl'a sem pr~ Sl1ffici p11tt' ·1nch0 qn.n1Hlo il volnu1e d<> li a ~fl e'<'il. r·oUlt' il l 1111 <•:1 :..;o l H' 1·:-;n11 n 1t '. l'<l gg-i n n g:c· 1:1 p;ra1tdezza di Ull<l testa di :td n lto. J)0ll0 a l tre vi~: i11c;1dnnl<'. sDttopnbicH. JH.' 1·iJ1('<.tle. pa r <ll'L'ttale . F->a1 ·rnlP. l'_\. hn S<'guito la pri1n a i11 1111 sol e<l~o. d e lJ, ;.1 lt r<) i 1011 ha pl'atica e lf' d}~ prH'o 1·.i1H>s f'i11 te. ~i può I a l orn fendere, con1c eon ~i;;Iia .\ Ia ri• >n tHt.tn la parete vescicale fino a.Ila ~· 1 cc-;1. 111 :1 è nnn 111od ifie:izio11C' a r ni . i può ri col'-

:..;olo i11 ca:-:i l-'~tren1i. l TH I(', n1a rararut>nt<•ll )Illicabile è ~tn to il lHPtoclo di \"ou11µ: cl Pll' nRp i1«t zio1H' del diverticolo nu·il ia 11tp nna pon1pa l'lettr i"il. fl :i I 1nonh~11to che l 'infnr,i1n1<> f:1 Y1n·i sc.:e rapi<lan1e-11tP 1'<-l'C'

lo Ht<J l1ilirRi rli te1laci adt>renze p0ri<'i:-:tic-lH' ell p n t:1 li' 1n a nnyrn ~i OJlpongono.

* **

'

f,'in1pian,to di uu. t'llrno1·<J

l'fl ~atta

' ·ah1tazione ù e i siu-

l ' ros~el\';tzi o ne

di un tl1mo re inediano ipo~astrico. scomparente con la 1ni11zio1tt•, oc:corrp <::.;;egt1ire li.1 r;i .st osc >pia,~ la 1 ua le tu tt.a via non è ~l'illl>rc po~'3ibile sia per l'intollèranza del mnlato, <'he 1~r l'in1·np:1citi1 Y!·~<· icn.le e per l 'intorbida 1nen to c·onti11uo del liquido . . ·e, t<1 1E> IJJ P?:7.0 fii inéhtgin<' ,.i fornis<'è alC"un dato ...;nl l 't'~ltt<l po:-;izio1H·. ~ 11Jln g1 ··1 nd~'/.Z<l. ecc. rlPll 1 :1 ff,..ziout•. '"rali n1.anchc,·o ll ·zz1• YPllJ.:~:o no fac:il1ue11Le suverate .grazie a lla <.:is togrHlìa, :-;op ratutto se eseguit<i i:i,1 d11e 1e1n1)i. Servendosi .del t·oll:t rgolo. liquido a veso <'iton1ic-0 a lto e bE>n :u l 0 r t '1ltl' all<' pa1cti . <l iv~rtico ­ Lari ~i riesce a radio~r8 l'.are h.1 s:.1 Ct'c.l d o po a ,-<'1' ~vuotato la ve~ch.,~ P a ,rerlR nu-0Yame11 tp cli : -:; tesa c·on ;1 riu. L.1asci u11do i>o i il· cn tetere a vcrni.aHt·uza si ri0sce a metter iu C\' ièf('11zn ~nC'h C' l:i defo l'mitit · dell'uretra posteriore (', j l 11nn1ero. la for1nn, la ~ranclez7.._.'l, Ja po~i:r,ione 11<-'i tli,crticoli. f-'a proqnosi iii q nt':..;ti n1a la t i è ·en1p1·e ri~erV<t t.<1. f•onsideran·:ione r<~lù' l'esi ~tenza tlella infezione , la · )";(':trsn rp:-:;b:;t<" lll-r\, (' t<'nendo S0!1rntntto presente t n111 i

lf>49

SEZ IONE PRATlCA

-

:-\ull o s1.CRS<) ~ i'g'OI11Pllto H~gniro110 il ltri ÌllljlOl'Wllti <·011trib 11ti. nRcr XL (N'npoli ). :-\ost i t·n~ l'ntililà in :11Ctllli nl;t lati ·1ff~tti da d iYe rtic;olo J el i11cnto i rog<l Rtrico, •l to rto climenticato, ma atto invee~ ;1 diminuire lP sofferenze e a ridare Ja possibili tit rii 11n ri t o rno a l lavoro di tali 1na l:1ti. TT11n 1nan o .rra da teners i preR<'ntP dn rante la <~~til'pazione della &'lcca rliv~rticolnre è il cateteri~mo degli nreteri ei:::e~·-nito Ria ,)rin1n <le1l'intè rYC't1to clH:' n veRcica <t pe rt:t. D'.i\ . G,\T.\ 1Jler;;Ri11a). - Ba esti1:pa to duran te u 11a e rnioton1 in per p rr.ii n ~troz:~a.ta un divPrticolo contenupo lH' I :->ùrr o. oon ottimo risultnt~. IDg11nJe sucr<?sRo ~bht' 1'0. in un altro ca~o cli iiifficile clia gnoRi, i11 <·uj l'interyento 1'11 fnrilitnto dalla conoscenza prèopel'atoria di tn.le nff~z ione. ALESSAKDRI

(Ron1a) .

Ria~su 1ne

in

brevi e

chia re ì>arole i I'i sulta t i d ell'espe riC'llZ[l ric~vata ' d.all'ossE''!.'Yazione ·lei rnsi persou;1 li. ~ ostiene c-0n1e accanto agli acquisti, c·lle so110 certamente i più n11mf'r0Ri. ~~i~tnno i tliYerticoli congeniti. ('r)ID<-' J o d i1111~""t ra n-0 i c- :1~i oRRerYati in f10 11nt" e h:in1bini: è 1


[A~r-;o XXXI,

IL l:>()LJCLIN lCO

Re latorè ci r<.:a l 'im.1>0rtanza della cisto-radiografia in 2 tempi; e so1>ratutto cli quella in posizione laterale, e dimostra il s uo asserto con n11me rose µro iezion.i <li casi da lui os&-ervati . .Affe1·ma ('he Ja via in.g uinale, da lui l1sat.' l i11 due casi, e di grande utilità, e i1e descrive bre\'"e1ne nte la tecnica. Circa i rapporti tra l1retere e llivertieolo, l' A<\.. è st:1 to co:3tretto µiù volte a ll'ur~tere ­ t•istoneo tomit1 (\.Qn buon i1sultato. l~RnuCCJr (Bologna ). Ha os~~rv ato il primo diVt1r t icolo nel 191.l, ed in seguito altri di cui espone 1ll cistoradiografia , che gli si (limostrò patticola r ~nte utile i n un calcolo della porzione intramurale -Oell' tiretere, già inva no ricercato in vescica . Con~glia il ca teteri~mo (le ll'11rete1·e p1·imH dell'interVl~nto pe1· facilitarne il <listHC'C'O (ial diverticolo. FERRIA l.1.. ('l'òrino). D.istiu~ue dagli altri, i di-vetticoli ad orifizio ampio J)O('O s viluppato, che guarì. ·ono d i solito con le la yaruJ~ vescicali e le rimozioni dell'ostacolo. :FJ i1att1ral<• che se ciò n on si mostrasse ~'llfficiente b~sog·11erebbP agire ~ll cli ~8SO cli r<'t~1n1ente: in ta li casi si n10-.l;\tl'<l no ntili l<' istillazioni dir~tte di sostanze medicamentost- eseguite cou l'aju to <.li un <:~'ltetere llreterale- m anovrato col ci~tocopio. I <liverti C'O li })rimari sono voluminosi e 11..1 11110 un orifizio Rtretto; l'infezione ~ spesso di origin<' intestinal0. Caratteristica è l' impossibilità di -0ttR11ere cl~lle orine limpide. Quando l'e-cl<'rna de-lla n111c:o:-;n dell'o rifizio si infia m ma, è facile lo stabilirSi <li ritenzioni settiche e cli flogosi peri v(>scica li : <-on1illiCa7.ioni gravi. Sebbene si posBt-tno a Yere ris11lta t i :;oclcli "fact.·nii sbrigliando l'orifizlo d1verticol'lre e drenando, è 1>referibile aggredirp direttamente la sacca isolandola nmpmmente dopo aver inciso il cliverticolo ma non la vescica nelle parti I>iù a lte . J..-e estirJÀ'lzioni vanno riservate oolo ai casi ribelli acl ogni a ltro trattamento, dando la prefere~'l a lla vi<l ooprapubica extra peritone.a.le. L' A., iufine, ritiene C'he a giudicare n lme110 dalla su a ,..i-;perien7><1. i diverticoli siano assai più freq11enti d1 011cll0 ~l1e non si crede, " che s iano eongeniti. n 11c-hc Sf> i sintomi non vengono me·HRi in evidenza ':hc a8~Hi t.a.rdi J~l' l'inso1·~en7ia di t1n oRt.acolo al deflusso del1'011na. TIF.LLI F. e C-0N1;'0RTI C. (l<1renze). 111 base alla lo r o ca .;lsticn cli 9 casi, si associano n tale modo di ,·edere. Gli 00. hanno osserva to ema turia (> pi11rin ostinatissima, ritenzione cronica incompleta qun~i costan temente, l\.Qm_plet.u mai, e ritengono che Ùl cl ~toscopia possa basta r e per la diag1:loR°i nella maggiora117,.:1 dei cnsi. Inter~·sRanti 2 en~i di tubercolosi d i verticolare. J{LOCR G. (I•adova). Ritiene assai verosimile la origine congenita dei diverticoli o per lo meno 11na spiccata ; •redi~posizione di alcune parti delle 'Vi~('ere a tale affezione (l caso personale). XASSE'rrr F. (Pisn). Tn bll~f- a lla !-ìna. osserva zione di 10 casi di cui 5 reperti rasuali di at1topsie e 5 operati in Olinica, ritiene assai frequente la origine congenita <li tale affezione. Ne discute poi la ~intomn tologia. la dia~11o~j, la cura. <t.\RDI~r U. <Bologna). Ricorda tra i suoi casi di fl YE>r 01>era to anni fa un {'R lrolo òivertioolare del 1~so cli 4()() :;r. E' d'avviso C'h~ molti diverticoli siano acqu i ~it i ed <.:!\.~prime l'idro che vj ~1 d~bba pen<l'aC<X>rdo cou

j}

lf ASC . .}7]

sa re quando nei pro~lil tlcf e ristretti persistono, sen741 un'altra plausibile ragione. i cliRturbi cistitiei f: da ritenziooo. I.iILLA. r . (I ..ivo rno). Olti·e i <'asi già osservati ne riferlsèe nno rigua rùante 1111 bambino di 2 anru, in cui la ca.usa <lellu piuria rite-.nµta d'o~ine l!tiasicn, ft1 trov.1ta in una tasca divertirolare c'Ont~nente l ID calcolo. ()on incisio11e raggiata delh1 t.tsca, di ru1 t ura certa mt-nte congeni L1. si ottenne l:i gnari.g ione. '.rARDO G. V. (P<1le rmo) . Ha ossen·ato -i t·~t~l cli diverticoli in nessuno dei quali però esisteva c.-ome sintomo la minzione ln due tempi, mentre che il liqi.1'ido introdotto in , vescica dopo ll suo la Vè.lggio si into.rbidava. rapidamente. l TJ1 fenomeno inte1'èssan te e che deve. ~econdo iro.. , ind1]rre all'ipotesi 1.li 11n diverticolo è lo spasmo CÌlf> vescica fl di verticolo pre'*ntano dopo il lavaggio ripetuto e eh<-' non pe rm(ltt~ pil't l 'intto<l11zione di ()nantitù a11<-tw sea r se· cli liq11 ido.

* ** Nella :-;e< li.1t-a pome1iclian.a crel - ~ ottob1·e 19-M , nell'A111'l Paletta il fJrof. BRu~1 C. di Napoli, iu~i f>me al su o correlatore prof. S. Cor.oMBINO di To1·ino lesse··o lé loro rt>lnzioni sul 2° temi!. a ll'ordine del ~iorno:

La. e.7.ettr(J()()agula zio·ne dei turnori Peseicali. Nell'applicazione <lel nie t u<l.o cl i /J ccr (elf\ttrocoaglllazione, con correnti ad ' a lta . frequenza, di paJlillomi della vesci<'a) introdotto nella pratica ~l 1910, gli .i:\ A. italiani e bbero llllà importante parte e tutti, meno che jl '.LRsio, 11on ebbero che lodarne l~tilità e ùl praticith , sopratutto per le forme di tumori paplllamatosi benigni. Nelle f. maligne il me todo rimane per lo più inefficace, tutt'al più malgrado tale ·Jeduta sia contrastata da alcuni , lo gi può applicare contro l'emorragia . Il pr<><.'edimento è quanto m.ai sem plic~ : occo1,re avere din1estichezza ron i cistosopi da cateterismo. Ba-sta dunque portare a contatto l'e lettrode col tumo:ree pro"\·ocarvi. una vera coagulazione per elevazione di tempera tura. Il tumore da ro~ diviene bianco è viene eliminiato alla caduta dell'escara. Per un tnmore di media gr andezza bastilno alcune sed11te di 15 m', oon una rorrente di , 200-400 MA. da rJpetensi otrni 15 giorni . Le mancate guarigioni o il ricrescere del h lmore tra un intervento e l'a ltro ro ppresenta llO una controindicazione e debbono genera re i l so8petto di una n€'0pla.·ia maligna. Quando il tumore ~j p resenta nssai voluminoso o multiplo è meglio aggredirlo 1nediante l'epiC'istotornia ~ la distruzione a vescica Rperta, sia pnre ron l'aiuto dcll'~lettrocongulazione. T...n sede non raJ)pre~nta mal u ua clifficoltà insormontabile, nia richiroe l'uso di strumenti AJ>f>Ciali (ci st.ouretroOClOpio di Mac Carthy e simili). Tra le complìcaziont postoperatorie, nessuno ricorda ad eccezion e di un caso di Nic-0lich f:' di Heitz-Boyer, l 'en,orf"rif}fa. malg-rado l<~ mij!li!lia di <':1€-i tratta ti. Ln lif"i<' ''1norrngia che segt1e n.I cli~ta<'C<> òell'e~a'l"a non deve dest:lre a lcuna pr"t:.-ot.-cupnzione. E' fRclle ~vitn r~ 0on i Mliti metodi 1·1nf<'~fonc un~


l ..\NNO

rtc'>sa. ~ (°'S8t1no

15.51

SEZ IONE PRATICA

\\Xl, FASC. 17]

••oi ricor&:l la perfora.i ioni' rl ella

di una zona limitata J>Prc:hè •IU<:be Z<)ne a distauzn n e risentis!:'ero J' <'ffetto distruttivo. 13Hu NI e C-OL0\1111~0. - Rispondendo a tutti eoloro-

t'('-

to.-r-i<'fJ.

Riguardo ai ri.'i11ltn.ti lrr11frz,1i, ~i !>OSSOno ùire e<:l")'lenti, perchè RC anche sono frequenti l~ recidive « a coté » in mi~ura. variabile dnl ilO al f')() %, tuttavia l'osserYazione ripetuta c<'>l c:istosco1>io pcr111ettc."' di segi1in.• qut>sti malati <' di · guarirli detìuitiv.a -

c·he hanno parteci pato alle discussioni pur rlco-

llO:-;("t"'lldO ottimo il tnetodo di H. Boyer, non rite11gono opportuno nH)Clificn r<"' l~l loro t.('c1ù ea <alla BP<"'l'). dal rnon1ento c~he i ris11 lt;1ti c ·o~1 ottenHti sono più 0he ROòrli~fill'<~nti.

rt*ntR. Helli'.H sottoporli a inter,·0nti cruenti. Tal~ proeesso vien(' rla qnalcb(.' .\. lH·at·h:ato an:t.i S{"'n.7.•l

***

a neste..;;in. I I n1f\todo tJ nindi ~i t'

introd-0tto dctinitiya1ue11te nt~lln ·1>ra ticn e h.a Huperati tutti g li a Itri 111er.lzi propoHti: t•lettroli~i. chemioterapia. l'uso d e l gal-

I~a

v ic11(~

l)l"<'Y i isb1 ll ti. JH.' f cll~ntere ed 4pprovare il biln ucio. per l 'ele zione di ben 42 11uo,·i soci, e per .ù1 e lezio1H' o 8ocj Onorari dei !:;ignori prof. t\mb<1rcl tStrasbnrgo), di Beer (N . l 'o rk). ùi \ "01111g- (Balti1norn) e di H. Bo~· er (Parigi). ~i l'i11n0Yano anehe le cari<'he del Comitat.o per1.ll<1111~ ute che Yen~«>Uo cor-;ì distribuite: Presirli?nte prof. L. Ferria; 10 YiC'e'-J)l'~Hident e prof. () . ~largaru,·ei. :!o v. i1. prof. U . Gardiu.i; t\{)11.siglieri Sigu.rtà p G. T<trdo; c.ass.ier<.' prof. 1\. IJ. Ilo1UlllOn1e; segre tario dr. ID. :\iiiu.gnzzini. C-0m€' cit.t~1 i>e1· il prossimo congt~s..~ vif'll<' e lett:1 Ro1na, e qu.a le Wm.tl di rela zioll(' \·iene i-;celto : l)i<:>J~)11efriti non ~1 leoloA{' (escln:-se Je t n bercolal'i).

v"no cauterio. Rimane anco1·a da discute-re l'op1)()rt11nitù della ..,"\la ••Pl)lic.i~io~e 11ei IH 111ori 01alig11i nei qnuli C'-0lon1bino n \·1-et>be ai;;sociato a ll'e lettro cooa-nla.zi1)1l<• ·ltt<t a fre·uatf' l'e ruo1·ragia, il radiu1u da l""I introdursi in ,·escica per m~z~o di un iucisio11c soprapubi~1 . I ni.alati cosi trattati sopravviyono cerb> più a Ju11go degli ;1 ltri, nl.a rt~i "iRn ltnti lontn ni non Ri può ancor~t di1·~ null<t. l It:i rz-Bo\'ER (Pari gi). ~ì i1lz.a n <lif(•nderc il H~to t11l•to<lo di « etinc~-'I:ig:e >) il quale differib'cc ù<1

b't-"<.111 t.i

pri1n(' <~~rcitano degli fl'ff~tti di ordine tern1i<·o.

-X·

in profond i tù. n1i1 ~on o ~tn­ «h~ brutali, d <.,. t ern1inano la produzione di una et:K•<Jr-n a <'aduta relati,·a11~11te rapida. espo1ig·ono ad ~u1orrngie e 1>rovocano unn cicatrice retrattile. 1>ot,.,.nti.

pen~t1"Rnti

n1e·ntr~ eh~.. lt\ :.;~«onde producono

df•g-l i Pffetti di

hin.a ti.

IJ1 mocto eia clh;;t ruggcre rapl<i:tn1e11te la J_.artc più sup~rficiale (-On il 1nPtodo di neer. e il

utile in ~ ea~i person :tli. ~v,<.no :\i. (PurigiL ·- I>re:::;euta .J. <-ttsi di n·rete1·e r-o.~i.df'ftu forzato , corrispondent.e a l r(•ne m1perstite a lut i1e frectomlù. per t~. dell'Hd<' lfo e verifìe•·ltisi certa 111èllte pare<..--chio re1npo dol)ù I 'asportazione del l'Cne n1alato. Questo 1·(\fln~so nretera.le è dov11~, ' sec. l' -~ · · alla J)PrHi-;t~ 111~t d<.\i f('11omeui et-stitici,

JlE'fl11nt~ln <'On qnPllo ·li lI.-lt. t:·;opratutto tR11endo preisente elle J)()HS€'clt\t1do questo ultin10 u11'azione

<-letti"n .1e.'ìtr11<>11U-., Rul lP · c--ell n lt"' neoplnsti<·he, Ai

recidiya, come <lin10-

~trnno

i numerosi cafii trattati con queAt.o n1etodo. ~elle discussioni sul tema parteciparono varii 00.

OF: GIROr\G'or..:r !'"'. (Venezia). - Attl'ae l'ntt:enzioae dei perieoli d(\ll'in1piego •lell'ac1cto trieloroacetico nel tra ttn mento dei tH_..oplasu1i nut ligni della VPsctca. (~iortc i~r setti<'f'1niJ1 in 4 .giornata). P1-:sauccr A. (B >logn.a). - Espou(' le conclusioni <lPlle i1rop1;e (>pernzioui, dichiarando!:ii fa ,·orevole ull'impiego dell'app..1reicchio di lieitz-Boye r. [ntRr~n~ il <"aoo di un inalato l'On papillon1n in <'<-)triapo11cl(.•11Zu <li uno sbocco uretRtale. ca uHa di ''iOl{~nti eol it'll<"' nr'fri t i<•h(' , i.:(\ompa T~' dopo Ln riJX.l.OOiohe del tuIDQre.

per 1111 fattorP :Jnaton10-1>atologiro {din1in11zio ne clelln re.·iHte11ia e d~ll'el<lSticltù de l i:;eg111ento int ra1n t1ra le cte ll' ur~tel'e) e IJE.\r uno UH"'.. <.!<.:à llico I intensità " frf•Qu<·uza 1lelle contrazioni del muscolo vei;clcale eonsec'l1tive a ll 'estren18. irritabilitlt delw mucosa della ,·esclca tuber.colare). ln questo n1odo tutto l'albero urin:tri(1 viene ~ot:toposto aò 11ru1 1>rogrcsHi ,.,L d ilatazione e <.'O nsN..•u ti \·11 inft>7.i011<' st\('011cl ar~,\.l uo n fOl"lAita.mente tube1·<'o u1 r \. L'unica etlra raziona le eor1sistt~ 111 uru1 urf't.(•r o o n(·frooton1ia con esclu :-iio11v rlella Yes<"ica. ln1.r >0rtnnt:e e sen1pre da eBPp;t1ir:-ii i· IH eistografin come ...

l)referii:.('(.· a llf' ~"'Cl ut€ ripe.tute ~nza flD~st;esiA quella u11ic:n sotto ane!-itesi.a, col va11taggio della maggior rapidit·à, del NEGRO

**

i•ro:-;eguono h:' eomunie:t~ioni ~ 11i vari argomeµti: DE GIRONOOLI. - PreNenta un caso di oa.lcolo t1·q.,u - .. n1-a t ico rena le in cui la pa togene:-ii fu R CC'erta U\. e()n la presenza di un nucleo orgnni<.:o. ( ' tTT"CRT 1'". (Oatania). Pro1)Qtte per la cura de~ 1·n-nuria caJculo:-;o ristillaz.io ne <.> ll{lovesciectle rti 1:50 gr. di una sol. di gli<'rrin.a nl 50 %. foudandoHi !--'U I fatto delle V"iolente contral.ioui <'11(• la gliceri1m (• ('In pace di proyoca rt~ sin in YPsei<.:tt ehe. per simpa titL, negli nreteri. Il tnf'todo si (> cli1nostrato ::tsRai

o.rd i11~ 1.·s.~,n~i11 In1è ntc Jnecc:inieo. 111(\JlO 1~ot0nti, n1; 1 pii1 dolei, rp:-;ta 111to su perfi<:'Lt li ,, li 111it.a ti, <'t>ll Cr;<'<t l'<' ::\ c-adut:a in 4-6 settimane, seguite da cicatrice non t~·tr~1 ttih.'. <2u i11<li i d t h.\ nH•tr><Ii clel)bono Y<'nire ro111 -

evita oon maggiore faci li tà la

J>(' l '

'r·

q11~llo di Beer i)ercbè i11vl'<'f' c:1 i Rervirsi del le ~ zioni deJl'i11t,(~nsità, ~tdoperfl qt1t.--ll0 da. tensione. <;>rrL le ~ouo

HORpesa

M. (Parigi) . -

•4

d i.agnostico. :\L~SS \ ~ORI R. (Rom11). L>r0seuta l'iutc1-essaetif.lffin1a radio~ rafia di u n ,.,.a.icolo renale, che per le . n1e'JJZO

. op11eitil

mjnor perlrol<> di . . .una trasforma7.ione cli un neo-

sopratutw per la i::ua forma Hi111111a,~a I'in1agine di i1na. pielogrnfiu. tolto felit.>emente n1Nlia 11tc 1111a pielotomia a Ila rgn t.a. ~.\1.0s1:.: ( Siracu&1 ). -- \loHtra lJJl r•11-<>r>>1-t' c-af.cvlo

plasma benigno in uno maligno. 0 del 111i11or nu mero di recidive. (Al servizi-0 ('ivialE> l H rt-cidiYc :-;-n 104 J)()lipi ,·escica li). (\\lU:t.\HO ~. 1 :\filano). 1-fa notato un f~nomeuo

'{Oe

inte-ressau tc. Ju \l.D.R maLl.ta affetta da papillom~ ­ t o.~i diffu.sa vesciea 1~ . 00...rrtò la e lettroooagulazione

1t •11nf1'.

h1r:1e 1>.

\

cla

f>

eontjr]Pr:trsi C'<llll<'

un

<e <'l1rio~·n1111

tHl-


. 11. P OU CLINlCO

155:2

.JL'u.1. ':. (Roui.tJ. - 1{ifeti~c.x• i suoi ti~ultati cir<:a la rea .~ ionf' cl ell'ali:::ar{nn aelle urine tubercolari. .... llPllc) <1uali :-:i otti ene . i1ei c·<ts1 1>0sitiYi. urut c·olo-

[ANNO XXXI, FASC. 47]

turg-it'.u e c.:hti 4nìncli

'ada t1«ttl-<.l t:1. Si - < lovr~bbe riserv:-t r e lo seap~1lamento u la ell<'r' a ~1one ai , .a~i · ribelli : Ile ('\ll'P lllE>clic-n n11 ntor.:e . <.:Olll l'° tille

3

...

l'a r.io1l<' cn r n ttel' i Rti(·•t r>0 rpo r~\-Rn10raldo~ ,r f{i c·orda ln cnln1·az io 11<• di l~ t·t.J)t: 'ì-In'''~·o1 . 1un i u1. <·on la qnali:.• ~j : 11t'tt·t· ; 11 e Yidl'n%a la b a tte-

r i 11 l'Ì;\

llOll

l{ .\ l ::\I OT.Ol

tn "L>t~l'COh\ ]'('. t ..t. ( ll. Oll!;\).

{)('S(;l'Ì\"( \

dli('

~<'lln

connettiYnle. clisenssion~

('I}.II~o 'l'.

( }>;1 l0r1uo1 rie-orda J ~:..: i~cc· lU ca:-: i ''~~{'rv; 1t i 11P 11:1 ~ u a p r.u tic« t di pericisti te, li n1it.1tl' alkr ì).;ll"<.'t·\> :t 11tc ri o1·p <.> .laterale, ~d in .c11i i ~ into111i «li fiog·OSi ~1ùa(.'nta indnsi-;ero cbi1111·ghi ~1<1 '.u tc\ 1"'\·pn ti s proporzionati. l:ul<loYe il t1·n tt;1111f>11tn c·on1une a nti:l.Of!;istic>o sa.r fl-bbt· .rtn t o più c:hf' :-4UIJi('h.'11tP P<'l' assic11r<1re la g11ariµ:io1 1<.· . R ·\I~1 0 Ln1 . I>esc1·i,·e tr~ easi P<;).\'$onnli di 11<'fralyia PJnot11ri"r:a, nei q11n li il r f>,ne d olo1·0~0 <.•d emorragico ù-imosttò 111ta .fn11zione <l~ti<:i(->ntc. Com(' c ur~1 fn p rntica tn la HPfJ''\«to111 i1. . nno ~\ '<l l}Sula ­

mtinto. nna l)iccola biop1~ia. l primi <lne 1ualati so110 g·n<ll'iti. il terzo è di <ltt~'l ancora 1·<'<·e r1tl\. L't\sa111e i ~to l o.:?: i co di1110Rtr(> tra ttars i sempre di n efriti cronic·be parcellari più o meno grn \i e diffuse. Ne111anarnn~si <li q11esti pazie11ti ju Ptil gio,·nne dai 3fi ai 40 a11ui s i pote ,~n <-'~('ln<ler(\ ln lue. ln hi b('1·roloR]. Ja C'n lcolosi renale. Nell<l clisc ns ·ione

\-' 'l.ILLOTTT l f,iy orno J ricordò di !lVerr ossrryn.ti Yè1l'i c-.a•R"i del ge.i1ere. in cui ~i esclud <'Y~l ]<1 t.n b€'r<:olosi; praticò la nefroton1ia e l o sea{>Snlamf\11to con 0ttimo ri~ultato, ri~e1·y.n ndo ln ilefrecton1ia a d nn ~019 r;a so i·]belle . . In J>i ecole biopsie ~i din1 n:-:trò trnttnrffi di glomerulitP. «On n11A

mento del connettiYo interstiziale con f.:l>oradiche alterazio ni delle ('{11ln lt-' dei tubuli. ( no...:-r1 C. (l\•[jlano). - l titi«ne r·l1e _lo scapsulaIÌl0nto nssocia.to a lla llPf1·opés8ia in u.lcune fo 1·1nf\ cli l'Pne 1nol)ile dolo1·0..::o po"'sa eRs0r \ern 1t1(.l nt~ 1 cli 11ti li til 1iJ·a tic.1. ~ICOLJCH j 11 nior ('l'1ies te l. -- Ila ope1·H to 4 caRi di 11efrit<:> dol oro~n '-' ~ cli !l <'fri te e>morri.laica in Cl1i • si ti·attnv.n cli lf'~ioni infin111n1ntorif' (li ~Jito nni, . tn l-Ol'~I bilHtf'-l«lli. (il i intf'l'\"<?Hti in 1 O i1e fr(•('t omi<·. 11 . . <·'<>ni:;i."tPttPl'O . SC!}ll~nla Ulflnti. 7 IH·'-freto111i<' (·on ri s-ultu ti otti1ni, se pnr qualche v o lt.a Reg·niti <1:-t recicliv<': i dolori '

scon1parYero R<.\1nprp )-;llbito cl ono l 'illl<'l'Y(>nto . ('1 -

(l on1and n r-:e n ~i. cnsi <l('.lJ Rain1olcli ~i ('l'<t potuto esclt1df'l'El 1n h l<' <' la tnbp1·col osi. !{ .\ I ~1 1)I.or. - Ris po ndEl ç h<' In ~ntitit 111orpo:-:a fn potnt~1 ~t11bilire «liniC'nn1e ntt) ~ Jl('r n1P7.7.o <l<\llf' ~1it-<) ricP rehe. ~\J ,Jo:s10 <'. ''r o rino). Rif«1·i ~<'<' i 1·ii::11 ltnti .d<'1 le Rne- ri~!'(·he ~n llll te11.c.;i 'JJ1<' car/Jonica alveQlare . riferentl~i n 22 n1n l:t ti li .1 f'f\•zioni c·hi111rgiche delle • vie n rina rie . <:-011c-l ucle11do p..-1· il ,.nRto ~ignific-a to dell':t("idosi comf• 11n';1 ltPrazionP· <li orcli.11<' biochin1i<·o cl<\l l' o rga ni~n1 0. in11)()1·tnnt<· ~oprn tutto r~r i TaP.pnrti ('011 Ynrie ior1ne di intoRgienzionC'. ~lF r.t; ~o-rrE :\1 . ('f n1·inoi. _ .\ p1-opo~ito di nn <'<I SO cli rtnnturi n ~enale 11lter11ala bilatera!<>. ~guit.a a Junp:o :lffPl'nla C'h (' lale ntrC'ZÌOile d~bba V{)nil"(" t•o n:-;i(l<'t'fl t.l . 11i il <"<>lllt' di iu<l o l<' rn~dit~l che cl1iMl.So

..jc

o.·t-\el'VH -

zioui di p<>rin<·Jrite e p er ici.o.;ti l c , sitn nlantc• un neo-. plns111n tnHligno . <10Ynt0 , S<.'('. J'l) . . n1l'azi<ni e rli germi <.tltl'Iillati. i <Jll<l]J Sell.Z..l lJl'OYO~·Hl'(.' la S llp}Jl ll'l.1 ziOlle. hanno .<l ato lno.go allo s viluri1>0 <.tll't->~n~rante ~t rato

*

,,. ·'·

l' . 1L.iYot·nol. AYl'lld u 11vutu (>l'<.'H:-iÌCJDt di os~rvart! anaton10-µatolog·ica.11u:"llt<.> nu ·rene e-~tir ­ P•lto per e1no rra.gia .'<80'Ynd a1'it'1 a 11efr<1l<Jr1tia , ritii\ lll' che i1on sift l'infnrto· l :t <.·~1ù~t dt>ll" €>n1nrra~iu. llcnsì 11n proeesso infettivo in1µin ntil tosi !'U lPRiorti scler·ostiche vasali preeSi$ten ti. P l'OllC' 1u<le i] uindi 1i-er la necei::;sità di unu ~~'ltta ,·:1luta:1.i'<1ll('· <l~lla spp~i P del Yèll Ol'e funzionalt' flell'orp;ano . 'r ..\oo. - A ta:le propo--iit o ~ aS$O<:ia fil 1Y.o<"l<) di Y~tlere dell'O. tenuto • onto· dei rir.;nJtnti cl(lllt· ~lle LCLI..\

1

ricercl1f' ~~11.m~ntali. Ros:-:1 ·F. ( 1\quila l. Riporta J.>er esteso i dati di llll raro caso ài lun1orr· pararenale operato ~r· ,· ia o.:ansperitonealE--.

ncocn rJ>uciovn). -·

I>b~'se11t<:'

cla tale modo di

u]Jernr<~ è ritie!1e i1iù u1)1)01tu uo S<l'l'Yi i:-:-;i ·~lla

lombRre

vi~•·

extrnperiton~nl<'.

~Ir:"c \ZZI~I

E. · (Roma). Hn '('f\t:'gui t o <l lc-11 ne ~1ie cli eR~rie11ze per lo sf1td ir· dri ra.ppot:ti tra si.~te1n a ner uo.so r f·nn .~ ion e re-nale, e.cl ha visto che ln J•n11t11r~t ·1~1 c~ntro Rfllino· l>rovoc·a n11 di.~l·11rfHr df'lla RÒ.<Jlia r7 i e l i-m i.n.a ::·io11e dell'ar·qua. I>if,1 t ti 1n·i1na rl 0ll'int<·1·,·cnto r.rli auimali d<t P ~p0 1·i111~11to (('onigli) <'l'ano J}{:\rfetta1nente in grado <li elin1i11a1·e l'ac>qua ingerita. con 1111 tipica e11rva clella J10liuria sperimentale. d-OJX' la puntura se ne i nostra no incapaci (C'" trYa J)iatta). ()uindi il di ~ 1'4tnrbn ~i riv<'la Roìo ad 11na i>ro,·n f11nzionale. atta n <lin1o~t1·~11·c' i Yn lo:ri delle AOgli(\ di eliminR 7'iOnE•. int<•r<' ~sa.11ti

le i·iv<.),relif' <lf•I · ~·lin.a-<1 zzi ni ('Onforn1 ~ 1' iiur}()rtanza d<?l ~- nerYof-to . nlla :-:oglin cli 01imi11ahio1H• e rico1da alcuni ~noi PRpe'rimenti Jl<'i qnal1 la g licosuria da p11ntura del . J:o ventricolo Yeni,·a :trrestnta mP<lL1rrt..°' iniezioni di. ~O sfuDZ<? del g1'l1ppo lll'PiC'O. DOGLIOTTI (Torino). - Ri<:or<la ehe In po liurin :-41 p uò verifica.re rlopo 1 e~ione di l1nn1~1·ose Z-Oll<' 11pr,·0Re (' tr11ò<' <l n<"g~1 rr l\<'~ i Rten1~t di nn c•pntro poli11rico. J-!INGAZZI:\' l l{iHp< ..lld<· ("(101(' oµ;g-i t utt9 -t,fnClt• ;1 <1i1no ~1:1·arf' l'i 11 tltt(-'l1Z~1 indirett<:t del ~ist~ma· · ne1· r ,1L1,:\.

-

Riti<'llf'

Yoso s n11n rnnzi o11(> n1·i11aria e ~stiene che quanòo i rn 11po rt i tra 1 ·:in~ < d t) ff~tto, come nelle sue eSJ>t ·ri<.> nz.t\ . :-:on n 1· i.a,-<1r o~1 i11<>nle. logiche <\ ('Ostanti. non Rhl · leri to. s<'ll7. ·a Jt 1:0. 1n<'tt0r1H • i Il cl11"bbio P~ i · . 'Ìf'llZèl.

r .\ I. t l~ o lo~ n : t I. - I,rf'.,enta l~ pielOl!r:t li<' <li ·nn intPre"'$:lllti'°'•:dn10 <•l!'<1 <li 7)io11e_trn.q; )llfll-. ti pla <li <1ri.yinc tra 11 n1r1fif'a. :\"rc'Or.J('ll ~p11ior <Trit~~{' ) . \.ttl'at• 1·u tt.r-nziu1u· ~n u11 «:ts<.> di nefroli·liasi IJi /,tff raie. in l'll i ~i ot tc11ne t1n b11011 ri~nlt<l.U> operatorio :td ont<t dPll"~tà a\anzata -<.l(•l fh'lZiente, del yolun1fl d~J enleoli. d~lM . ca tti·va proYn delln fe-noL~lfonft11 lPi11a. t' clt•lh1 l 'fl t tiva costant{> u1"(l{)-~~c1\~tori;1. :\L\TT10 1


..

f .A.:-\:\0

-.

xx XI,

.

FA c. ·47] I

<7: .in n iot.

·il_)tli\ri{l U<.) con· · iiJ,ro"''''f (o:~i. <Hn'at1iricr1. 01:laterale praticò . da pptin:ia ·una ru't·?·~\(·to111ia !:l~~ u1 1 lato e lo ~C'flJtf..11Hi1n{'11to poi rlclJ>altro. lil1àrigione ' daw.111.,e <;a s ·wesL ' ·· I{.\Y,\SINI C. (T11este). - Pre~nt<l 1111 i11teressante p••iY,o anatomo:.patologico cli una 1jfo11Pfl'o:-:i caloDNicoLI<.'}I

-- ! n

11 11

!11.,°fi ti.i un re·Hf' 111 eoto/ri<L pelvi'c'(l c-rotta·la. ( ~1\'C'1'A .~Hi."'O

v4-:t ler

<«l~i

•fiARoo. -

c. ·· (1\-lilano): - Ha aYnto oc·c:aiSione (ri .Ri1nili . ·· · <L\: · p r -0..1,JOHito dei p f3 1-t u.·r l>à/rtl <·n t;l fu nzlo-

nali"· r/-el rPn.·· opposto a quello •m,ala.to · i,ìn a.lcune f/ra ti · rt.f.f·'.:·i Jl,li tll<·l l<l ff..'f(tli: dell'inft1.i(' llZ'a <{.e,f.la rie 11=c·r·f (J)Jl

la (' buon.i risul tn,ti 'dell'interven tu· mal<1r<l do .<Jli fndici f U1tZi Jna l i sfar·orP1•0li, fl!ettt> in gn<ir<lia E·bntr{) J'inesa.tt<~'li~<.1 <lj a lc'11 ni ri~1ltH ti del1'<-'~tmc~ f11nzi-0nale, i <1t1;:\ li a \·rebb<· ro i11d otto <l(t 11nli ron<lottu nsten~do11isti<'a. la<icloy(' · l'int0rvento.. de1uolitorc c-onc.lusRe i l 11lah1to <l g-na l' i~;ione. Il ' so_, · ~ll<\tto <li tal i · pertt1rbr1111Pl1fi cloni ti a 11 'irifluenza d('.lf·' rene inalato ffiJ q n<•l l11 r-;nlJo <1<·\:<· <·t:-;."(>l'e sospettatO;·quando l'azoten1i:t t' nornHt lf> P lt:· p:li1ninazioni ' 1

1

provor~1 te

sono buon0. ·· · Nel'la d.iscntision<' .:\ ~/, !LI J>TTI. ri t•oròn "al(·tnip ~ne ricèrche,- 11elle quali i pp1·tnchnn1E-11ti (1{'1 1't•11t> oiJ~ PoSt-0 a que llo malato poteva n<> c~r<1 ri0on<l-0tti •l dne ·ordini ·di · idee, a ll'accumu lo <li fnnzitrn~ i~el rene\ sano e a l passaggio \li $-OStftllZt' U'.:>sSiCh( 1 • infe-ttjve : quindi in tali «asi è sovr-a tutto utile ~tnclin r< 1 l'intervento. R.\IMOLDI, insi'ste su11'11tilità d e ll'azotemia e delh.t <·onceutr•l r. ione 11reica, d-ell'in<"OStanza

clei· Tisultati delle a ltre prove funz io11ali. TARDO. -

1553 ·

SEZIONE PRATICA·

.Risponde11d-0 agli - 00 . agg ii-lilge <'he · 1:1

tta1eina inerita a ncorn grande ficl11cia. · · BLO<'l! G. fPaclova). Riferitice ·cli 1u1 caso operaJK> <li fisto la luni ba.rr 1trinosa consecutiva a·. nefrt-ctomia persistente 1/a 7 anni e dovuta ad t.1 na insufficienza dell'ostio uretR-rale, rli o rigine vero~i­ milmente con geni ta, tanto J>iù che ·q1test-0 f~no111<~no <;;j • ·òimof4tra va bila t(\rale. (. ~•ARn·\R<) X. Riferisce, a pl'or>0sito <l<•ll:r .<tu'1r iyti<>-ne per tyrimam rlella n,efrect.orn.ia. p~·r l 1.1,be r-. r·ol.(>..4rl., i ~"i.sultati delle sue 0S80r·yazio1li concludendo ·(~9n10 tn le ·~·net-Odo sia :l.Sool11ta-n1entEl cl::i , a bbandon:arsi; poichè anche con esit<) i n1m~d in.to ottimo, l malati ~ ..ipresentano a l chjn1rg-o <:on la pre= ~n.~ di .vasti ascessi fre<ldi. Tale i11cidente. va imm:itato alla infiltr~ 7tio ne ~JW<"·ift en <le J gr:lFiSO pelf'. , · •riren::t . I. ' Ol\.i-;sc·:ro A . (R ornn). :-- ~i a~~n a ll(• · v~<lnte 1

f 11n'z 'ionale atto a . 8t<l bi Ii rP la condizione.. <le l rene ~ ·. · ùi c-ui bi8ogna gelosa tne11te c-0nservare ·la esist:en-:.

zn sia p11re con funzion<> n1eno" clle mod(lSW. PASOAI.E G .· \Napoli). - "In hnse alla snn stali~tie,n ·· personale ti tiene che chiusura per prima delle ·. ferite negli interyentl per calcolosi uteterale. :Js- : socia t:E: ad bTeYe" drenaggio . di 24--lR ore ·r i -. · ma11ga la tecni<.:a e.la seguire, r iservnndo un ùrenaggi<> più ·lungo nei c·af:i .Jnanifest_a mente ·infetti, e

la

un

11

IK·fr~<.:to'll11.a

ne l·1L'·

lP~io11i ~ J ·av.i

reru1 Li, iu <.<ni I<·• •

C.'1 1<:<0losi n reterale rappresenta 11n'·e.nifeno~no. .. . .. 1•1s AN1 J, . (~ PrE>s:entn S interessa11ti.. . i i l nno). eaSi personali di megu u r<' I ere, conclude nd-0 <-ome.·: 1° tale a ffeziont• d('bl).;1 rapprf>~enta r< · un·l'ntità , 1norbosa· a sè: 20 ·anzi i11 . n1olti casi una malforn 1a~ i<n1e c>ongP1ùta; 30 ~on è ac:cettabile .ancora 11na teoria nenroparaliticn ; ·! 0 f.J.a lesion e essenziale l'ODSi Ste·· ·in un·'·:t trofia <Ì~ , tlJttc• lt- tn niéb€' lllJl'lgco:- .. ·. lari ;· 50 .I .sintoo1i t·lini<::i. t:onsisto110 in (.loJOI't', . piuria, . pollachi uri <l . t· . d i1nin11zi-0ne ritt~ssa de lla C«tpacità vescicale, ùiNturbi semp1·e legati .à c:-OJDpli~ ., C:UZioni ~nda ri(\: t)o . f 1a lJl'Ognosi è· gl'Ove. la . dia gnesi · si basa .sulle prove radiografi<:he; 70 L'inteJJ-. . \·e11to ~essari<l è. Jn nefl·ot1re terecl<>mifl, _dati . i . : noterj quasi nulli dj rip:i -.:azione. de1l'urete re . . · . l\tIELANOTTE M. ('l'orino). Ha praticato una ne, f'r+~tomia . per . una . 1>jon('.lr1·o ~ i l€'p:ntn. :1cl un rnro C':l BO· di ·ureterite <ftstica. .NrcoLICH sen. - Richiama l'attenzion e ;-n lle · <Jtn: · I

bre radiografiche di

.~1rp7J0Rti

r-rflroli ii eU'·uretere . j

quali pòsson o jndurre · in ' fl'-Ori diagnostici e c111 n ti v i .. Oggi .se ne può .stabilire l'f\~:dF:tenza Aer:ven ·- ·. doRi · di un ·catetere ~pa·co e di una lastra · sulla quale' r-;i o.~gHiiscono dne I>ose con incifl('.lnza ·di i-.1ggi <lifferente. Solo se il raI>porto tra <·a t~t€re e quindi uretere con il calcolo ·sono costa nti, ~ si 1roò esser . sicuri <lella diagnosi. Ciò-· rappresenta 11n e lemento indi spe n~3a bile, nei casi i11· cui . i · .sintomi fn nno pensare ud un'affezione 11retero-renale·. OARRAHO. Riferendosi nd n11a· .~·ua precedent e 1n11bblicazione., richiama J !attenzio~ s ull'opportu~ 11itit di moltiplici:tre gli ·e~ i di frontE> ·l1lla conr-,tatazione di s upposte 0mbre i:·adiograf.ìche . dj cal-..· eoli ure t.erali, onde evitarp ? li. err0ri -possibili, rru~ · · pur sempre r~noffi . Bonv. rn C. ' tMila n oJ. - :bJsponè d11e osservazioni J

per~o-n<t 1i

d.i nzalform.azi,rm conge.nite deZ .o.Qllo

ve- ~

-

.<JoicaJ,r. con dis t1.1,·r bi disurioi oon..;;eguenti, osservati ~

in giovani pazienti. 1,ntto· iJ · q11adro clinico indu:?. ·--, cevn · a Ila supposizion.P di. una. ,lesione congenita rleJJ'O. ·· Espon~ :ventid11e .e-asi (ba,1· 1·a !nternreterica e bar.ca. prostatica) e - cosa ·· °*1"TAXIW l ', (~filan o). diI)lp8tr;ttiv i -a ~<>~t~gno <l<·JJa r.llir11·rt1ia ('O·nse·rva-:. i1npo l'tn n te - i pazi~nti poterono esser g-ua.rit.i con tiva. - ne.lla oal eolosi ur~teralR pelvl<'a., sostenendo· la rf\sezi-0ne- ù~lle barre a vescica a.]1€rta, lln.i eo intervent:o logico e ~osta ntemente ·da ~nirsi·. .... · ~ J'opporti.1nità tli ~ner conto : 1) ~1 volu1ne e del llll)+.lero .(lei' ca leoJi , 2) de lle compliaazioni idrauliWIGt<.7r. Proie tta a lcune · inte.ressa:ntissime. ci- ~ cbe.~e settiche <·he. 1~ . calcolo determina~ 3) .che . 11e i sto . ·ra,1J. i,ffgrafìe.,. di --vo.r ·i e ciffezioni . oh.i:rurgiohe ·-v6.-: -. tf.ntativi di ri1no7.iune iilC!.'U'.:'nte (mediant(\ tnanovre soicalti.· (-.dive rticoli, tumori benigni e maligni) ·-di:. -~ 1noHLrn nd.o .I!11tilitiL l)TH.t ica r}i · ta}~- i'ieerca . . ·-,._, ·. ----f\nq.9,~escic~ ll:. ca tetf\ri~mo l1rete1'ale, . e . iniezi one di ()lj~ .e glic~r:ina _Ft erile)J hisog :.la . anch e tener C'. onto ASOOLI ~1'.. -. Ricorda oome tale .. :ricer,e.~.- poasa'" · d e) di:~ n1etro (lel ealcolo ~\ Don cteve .fnrpera1·e i 5-6 . eRSér 11.gevola ta. con Ja· inm1ffi:lzione .o on oollo SJnf.:· '. mn1. > ~ r i p<~t~rli solq qnnndo non .;l·i . sia il c~ ubbio ?.io del Retziu.s .. 'f.,a 1na11ovra è sen1pli<'€.' ·indolore·; -i···~ : - . _. · . ·:.·~·-·. '·: .,.) che ;.J)()~~'lno eR~el'si ~<'<t,·a.tà. una nicchia. In tutti gli · J'iRU]t.ati ottimi. NEORO'.. M.··: e·· . B L \ NC. H.- . ·(P:.trig if , . Yif.e-r~scono ~\.y1 .i a ltri ra~i i· indie:-1 ta L'l nr.eterolit<;>t~mia, ri~r·va-noo. risn lt'l.ti .d~ ...1.1 no.~ studio :.:rigua:rda nt~. iJ.···val·o~~- '<lelltf-~· : n~m.ralm '"! t~te _la . nefreM;om.ia ni Cft.f!f dj pi-0nefr0Si <·OQ~lnn1n tn. . ' . . ...~ • · oistog-r afia n elbe diagn08i àei·-:''t1J.-rr1er.i~ vescù!cibi}·~èiJi..-. 'J\r\HDO. - Ritie11e indispensallile nn esatto esame ch1clenao come esistono rle Jle' ca ratteristiche pro1

I

o

'


1564

a u 1rioo de lle noopla-:Jie benigJ1e (buùna capaeitA vescicale, c..'Ontorno •iella ,-es(.i ca nett;a e regola re, in1agine lacunare non <)lllogene..a con margini pri~

pii1 o uH~no !'.'°frangiati e ~fumati) e delle maligne, in cui Ja cap::tcità ve-;cicale è ridotta, il contorno

rlelL1 vescica è irregolare Illll netto, e l'imagine la<:u1uire rim,.Lne più 01nog-enea 1 più inten&'l e meglio d<•lhnita.tu. In. _ l">r._~t1ta110 anoora ùt1e casi di fistol.e ve.<-·ci<:o- in f<»stinalc associate a pneu·maturia, in cui 1ru1Jgra<lo 1·assen7..a dci ~silitOirii' &iruci, era pi-e'Sèrlte lm.a perfornziope -da tumore tra vescica e colon. VOLANTE c. (Torino) . Riferisce di un caso di rottura it1.trliperttoneale trau1n.a,tiea della vescica, e susseg1tente 81Jiluppò in --e~.. ài tum.ore maligno probabilmentR dovuto a.ll'irrital;ione tral1matica. ~,.

RAVASINI

o. (Trieste). -

Ila vSl::!erva.to una r'i-

,en.erazione della vc.':IO-ica Mf>'> kL estirpazi-OM qucvsi totale di essa per tumore. Dopo 50 g iorni dalla Tasta. demolizione, 1nalgrado l'uret.ero-cistoneostomia, il risuJtato funzioruile pe rsiste ottimo. CARRARO N. (Milan<>). Ritiene che nelle ca/colo8i vefJoWali rcciàiv1ittti !I meccanismo fisiologico della. 1nluzione sia alte.rato e che spes.90 tnl~ dis turbo Hia lOC<llizzato nel coJlo della vesciCH ~ i:>er

lesioni

organich~ .

'I'. (Palermo). - Presenta un raro calcolo <1.titootono p-rosta,tico operato per via soprapubica., Tia da prentlersi. in ·dmlll easi. sen1pre in grande considerazione. Lo stes.90 O. rife11sce auèora un raro caso di siftliàf3 p?·ostatica (il caso sarebbe il 140 della lettera.tura) e in cni ln. cura neosalv11rsanica ·condusse a goarigione dcl paziente . .f ANNI R. f!\alX>li). i~ortn l lll c:o11tribt1to ~nale, alla. oo'lf)O<JÙ:'isi nelle /.a rgh e fì.~toie vescioo'Lt(l(linaU attigue ad a·1n bo n.li <>rifi.'t i ureterali, a ven, do avuto occasione di praticgre ron st1ccesso tale

ver

intervento. WrGlJi' G. (Milano). Rìfe.ri·S<:<', in una nota pt-c,·entivu, di 10 casi nei quali ha sperimentato E:;UCC..'e&'ii

ottimi, il oo.lore emosta-tico d.ei clo-

1"u-ro d·i calai.o per via

\ ·..:1tARDI

M. (Napoli). -

l'u.~o

Propone

tro oistosoopio di Jfac-Oarth11 oon1e

df'll"u" ... _ n1(·:z.:.o <li di11.-

_qttotSi e cura 1wlle a}feziotil dcl r etto, n' C'11ùo a ,·uto occaffione di adoper11rlo con ottirut risultati. ClIIAUDANO C. (Tori.rio). - A proposito dcll•t fY1t;.z iot1.e epaJi.ca •l.Cgli n-r11r11alati if Pll'apparat.<J 11rina J-i.o, in ba.se a ricerche ~"11 nu1n(" rosi l.XlZi{•nti, ri··~

a lln conclusione che la proYa d~llH glicos11riu flo. ri zzinica (metodo della scuola tli 'I1 (-\J1.~~ie r) -.;ii• il u1ezzo ottimd per saggiare fuuzio11nln1t>nt.(" i clu~ orgar1i. f/a'ntigl1&)1-ii11rla.· è HE:'ll'lPt<' indi<'<" di prnu,•-

stico grave. l.i0 stesso !). rlft-"ri ~?t.~ rti u11 c-aso di c/7 il u rin. ttl> .~ tra.tw. ùovutn fld una fistola u rett>ro-liufn tic.1, g-11.ct·rit.'l cou l'isti~lazione. locale di nitrato d'argento Ili 2 '?'o e <li un C"l>r1r1n.e />olivo 1nuoo.c:o <lclla t1e,.,ci~·f1, i:,11 cui la radioterapia ~rn titll<lst:i R(;\n:1.u al<·un 0ffetto.

('l'orino). Riferisc:e :-:ui risul ~t ti delle sue ri<Jc1·ohe sp<·ri n1 ot1,tali sulla in.11<·1·00..~ i-One d.eZ ret?te, !ieeoudo le quali verrebbe du110...,tr~ltn I 'esistenza di d11e sist~mi antng0nisti, Yaso<l ila~ ­ tore l'uno de<..."Ol'rf•nt~~ lungo i ner,·i r.-t1.H li. , -uHO L'<>Strittore l'altro, :1 flida to ~ •I plt!HSo a ,.vtl11tizi-"fe. dell'arteria renale. Lo stesso O. 11n !->t11dLt to la d i t'f'f8ff i'>1ff,iuotJ.·ui. DoGLIOTTI A. M .

1

(;I:\{I~o

con 8

[ANNo XXXI, FASC. ~7f

IL POLICLINlCO

endov·~Msa,

co111c p1·epara.z;i0tte a.l.1,a Vrò8tateotomia, seguendo la tecniC!l di l~ueu, Garcin,. Decou rt. ANZILW1TI G. (Livorn•>). \~orrebbe sostituire i:t J drenaggio sopra1)ubico, co11ie pri1no tempo della t>r<>stat.ectomia, l'uso de lla Fliringo. a permanenza, polcbè l 'esan1e funzi0nale e u1 .ri<..~rca dei valori il drenaggio ve..c;;cicale, lxlsta ù garantire e 11 J)I'OvOca.re nn 1niglior11mento notevolis.."imo della funzione re nale. LTLLA. Ila i-;tudiato i r<>-pert i 11 retrot>'OOfJÌ'O'i 4 n.e1k varie form.e di in171ot~"1l-:"l.L ::,'t' 8.•N1al.e, dividendoli in varii groppi, nel primo dei qonli' (coitus ant~ porta.m) esistevano formnzio11J I>Ollpoidi, ipertrofia del veru, e del ool11e<>lo 8e'n1inal~. in un oooondo gruppo (coito ritardato) ~Ht.è,Rno }(\Rioni nlce'M(tive, specie degli 8bo<..~l1i e j ilCU la t.orii. RM ra mente 11on Bi trovn. nulla che ,g-iustifiehi il di~uroo. NellA inet:à d~i ç-asi circa. .<:Ji troYR n~11·~11an11~.si ln bl<='norragin. nel 17 % dei casi <i~lle abitudini n1asturbdt.orie e nel 4.5 % d•~i casi, ~ooi tuberrolnri prom:ato-testicolart. Nel rimnnent<> :t> % ne&<1nn tatto ;1t~co () etfolo~co .

·

dieUa. deoortioazi-Onc

d ell 'a·r tf··ria

l'l'1t.ale

e

d-eUa

enerva..zione re-nale sulla s·U<1 f u·n~· ion<· eSl''l"t'tori.6e vorrebbe scissa l 'euèrruYiio11t\ allu Pùpln in dueoperazioni, risen·ancln oolt.u1100 1:1 rc,~ione dei n. reMli alla cut~a dell(\ nt>fra l:.ri~ pure e delle C'illHtu1·ie o-~sen;r, itlli. f •H . rtccortiCèlZiOil'C flell'<l rt(\fÌS . ' . "' . . ,.

l euule, a u tuent;1 sepi)'lI'e tranHi t-0rillu1ent.e 11 regi111t-• cireolatiorio e quindi la ft1nzio1Le dell 'org·ano. BI...0011 G. (Padova). - Non si nas<.\onde lii difficoltà di un>effE•ttuazi->11e pratica d i nna distin-

?, joue così f)Ottlle OillAUDANO.

-

d~ 1 i

elementi iter voi-li. Rltl~ne à tale propof'ito <11.t· nj-

c·une ematurie, <...'Osid~tt.e essenziali. J)()R-~auo f•:-;sc1di orit;vi11e vasomotori.a. Infatti n~i rc ni <1egli aoimali da esperimento in cui era110 ~t~1t<' cl()corti<'ltte le aroorie renilli, sen1~1 in te~..,'\ r 0 i filetti 11t\r,-i>~t. si notava u11a vas0<illata7.ion<' spic.'Cil~L. I>'ultns parte si può ammet,tt·'CP chP nelle zone limitrofe 1

il Ila ""asoco'jtri~lone

di un 'orip,·ine <JUalsinAi, si J>Ott ~1 &1.abllire qualchf' cosa di Aimile a quello <il+a '7viene 11ella zona <.:.ireoc.,1:aotf\ 011 lnfR rto ~nate·: • questo modo di vedere spi~her~bbe l' Pn1R tnriu 1"hc sl verifieò, ad r-s., in nn caso in eui <.J11rant1· ulld decorticazione p<"l' nn:l llf"fralgi.;1 ii~lle, tutto i! rene Si in1pn.llidi, 1uPno che il1 unit piccola zo!Uj Ciò for~ rwr<"ht- nn ri1111nseolo rinu1S<\ risparniiato Ebbene. lll l11;1la tu. <'bbf\ (\Tilcttt1riJ bN'Ve f\ tra.nAi.toria. DooLIO'rl"r. Rì8].>c >nden<1o n 1 f~loc:lt 11 ff<~r11u1. < t.te. l)Ur essendo t1iffiroltosn. ln rlititin.7.ion(• d<'i \Ari f\tementi 11er-;osi rie.~. PIERI G. (Belluno). - Descl'iYl' 11n s110 pr<1r·1·1t~T) upu1·a.t<Jri.o per 1.a c:11 ra dol rene 111,.obil,. 1nroian~ 11 quale senza ledere il parenchima, <' ~·1·Y•'1Ht-01ii di un'anSR di capsula. -sj fi&.i:;a j} r<'n0 a lla XII <'o sta. In 4 nialat:e cosi tratwte l'i t41bt-1·n risuJt~11i immed.iR ti ~ lont.ani ~ddi~~a C'('nti. C ARUARO. AugurH11do~i ,~bf' i ri,.:11 tt.J1 ti si nuto.t('114?:Rno quRli il hn ·l~~·ritti 1·0.. ritiMP t•h<· lii


[ANNO

XXXI,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

1555

'

illQ.,s tri ortopedici italiani ed esteri venuti a mancare durante l'anno, dicendo specialmente tutto il suo cordoglio per l'immatura 1norte del Broca. Termina inneggiando al l>rogtesso dell'ortopedia ed alla grandezza della Patria. Il prof. ScaRLINI illuc.>tra la sua bella e dotta relazione sul trattamento delle scoliosi. Anzitutto rievoca quei cenni sulla etiologia, sulla patogenesi e sulla clinica della deformità, che sono n tti a far meglio comprendere i criteri da lui seguiti nell'ind::.gine sulla terapia. Suddivide etiologicamente le scoliosi in congenite ed acquisjte; classifica queste ultime secondo un recente schema di Schanz, nel quale le deformità da Cc'1rico della colonna vertebrale sono spiegate con un prevalere delle esigenze statiche della colonna vertebrale sulla sua capacità di resistenza o per radiotera.pia e l e conse9u,enti modificazio'Ylli istopaun aumento delle esigenze statiche su una cotologiche nel canoro prostatico e vescical e. Di 14 lonna normale o su una diminuzione della capan~alati cosi trattati, 9 morirono entro 6 mesi dalcità di resistenza della colonna. l'inizio della cura, altri 3 vivono in cattive condiRicorda il concetto di Schj_nz, the nelle scoliosi zioni, clegli altri 2 non si possono ancora dare dobbiamo tener conto di due fatti, del processo notizie certe. Dall'esame istologico dei pezzi già deformante e della deformità. Perciò nella sua trattati col radium ·si constatò come : 10 colle dosi evoluzione do bbiamo distinguere tre stadi: il prin1assime di radium la zona di necrosi comp.leta si mo in · cui c'è soltanto il processo deformante, il e~tende per pochi mm. al di là del punto centrale secondo in cui si è agginn ~'1 la vera deformità <li irradiazione; 2<> che accanto ai focolai neoplaed infine il terw nel quale cessa il processo destici distrutti si ritrovano focolai epiteliali intatti; formante e rimane la ~ola deformità. Passando a :!0 che quando l'azione del radium cessa dall'esser parlar~ della profila ssi delle scoliosi, dice che esdistruttoria, esplica sugli elen1f\nti epiteliali una senzialmente deve proporsi questo cou1pito: lotta azione eccito-prolifera ti va; 40 che tale azione è contro il rachitismo in tutte le sue manifestazioni, meno energica sull'elemento connettivale di stroma rinvigorimento dello ~ tato generale e della muscoche di quello epiteliale. latur<-1 del tronco, educa.zio11e ad un'attitt1dine corFASIANI E. (Torino). Pr~senta una serie inretta di quest'ultimo, correzione di inclinazione teressantissima di uretrografìe nel normale e nelle del bacino, scarico, a lmeno parzi a le e temporaneo, varie affezioni dell'uretra (restringimenti traumadella colonna vertebrale. tici e postblenorragici, ecc.). Trattando poi della terapia propriamente detta SAcm-11. - Riporta i risultati da~·vero soddisfadelle scoliosi, distingue due indiritzi principali : renti (guarigione in 20-25 giorni) nella cura della quello del trattamento incruento od ortopedico e hlenorragia, ottenuti con un nuO'lJO vaccino antiquello del trattamento cru,~nto chirt1rgico. Dice gonoccico. (Vaccino del prof. Thomson di Londra). che il trattamento ortopedico deve mirare ad una E. MrNGAZZINI. ipercorrezione passiva di tutti gli elementi della deformità, cui deve coincidere ,o seguire una iperXV Congresso ,, correzione attiva, indispensabile per mantenere jl della Società Italiana di Ortopedia. rtsulta to ottenuto passivamente . I mezzi adatti per raggiungere questo scopo sono : il · massaggio, (ì\.lilano, 24-25 ottobre 1924). la ginnastica ortopedica, il raddrizza mento ed i Questo Congresso si è svolto negli splendidi corsetti gessati, ma veramente soltanto il raddrizlocali del Pio I stituto dei rachitici, sotto la prezamento può aver ragione su una deformità già sidenza del prof. Galeazzi. stabilitasi. Fatta la ~toria dei primi tentativi in Nella seduta inaugurale il presidente dell'Istiquesto senso di Sayre, Calot, Wallstein, Schanz tuto rachitici, avv. V. ALBrRTARIO, porge il ben viene a parlare del metodo di Abbott, discutendo venuto a i congressisti e fa la storia dell'istituto, specialmente sul punto fondamentàle di esso, cioè del quale quest'anno si festeggia il primo cindella posizione in cifosi del tronco. quantenario, n1ettendo in evidenza le grandi bene. Ricorda poi quei metodi che, pur avendo qualrnerenze di Gaetano Pini e di Pietro Panzeri. che somiglianza col metodo di Abbott, · hanno moIl prof. Ill!;RTAzzoLr, ussessore d'igiene e rappredificato più o meno sostanzialmente la sua tecnica. ~entante del Sindaco, si associa con belle parole Il più importante è quello di Galea~zi e di questo e dà il saluto augurale a nome della città di illustra i principii informativi, la tecnica ed i i\'Jilano. Infine il prof. GALEAZZT, con uno smarisultati conseguiti. Dice chè è necessario al radgliante discorso, ringrazia tutti gli intervenuti e drizzamento far precedere un perioclo di convesnl11tn in rnodo speciale gli jllustri colleghi esteri , niente preparazione, seguita da immobilizzazione f)l'Of. Ombrédanne e Schulters, ringraziandoli per prolungata in ipercorrezione o nella massima coril loro grndito intervento. Fa la rezione posf:ibile e dn t1n altro periodo di restau. . storia della Souiet~ It1 linnn di Ortooedia e commemora alcuni razione funzionale . • efficacia dei metodi cli Albar1·an e l\llarion si debba alle ade1·enze ~be contrae il rene dopo il suo scapsula mento. l'ASCALE G. (Napoli). - Ricorda un suo i)rocesso di nefropessia da tanti anni e con iA-'lnto successo ~eguito nella Clinica chirurgica da lui diretta. SACCHI :;\1. (Parigi). - ~iferisce su un raro caso di idronefrosi da oalcolo 1'1rete rale pelvico, rimasto indiagnostica to per 20 anni e operato felicemente con la nefrectomia. C. C<?LO~IB!.\1'0 e P ER!JSSIA (Tot'ino). - l\1ostrano una interessantissima serie di cistoradiogra,fie in yra vidari~a, nelle sue \arie epoche, in casi di tu1nori llterini ed ovarici, descrivendone di ognuno le particolarità caratteristiche .. BETTONI I. ("J\,1ilano). - Com11nica i risultati della i

1

1

1

I

I


'

1556

'

l L POLICLI NICO

Quanto al trattami)nto cl1irurgico, consistente in interventi sulle parti molli (tendini e muscoli), sulla colonna ,·ertebrale o sulla cute, dice che nelle scoliosi pa1·alitiche ed in alcune forme speciali cli scoliosi congenite appaiono indicate le operazioni ortoplastiche di Albee e di Hibbs, dirette a :fissare i ·~6n1e1tti deviati, riportati, n mezzo di un trattamento ortopedico preliminare, ad un'attitudine la più corr etta possibile. Seguo110 le co~unicazioni cli argomenti attinenti al tema di relazione. CoMisso (Trieste). - Sul raddrizzamento forzato della scoliosi. - L'O. ~i dichiara fautore convinto del raddrizzamento fo1·zato mediante cor.setti gessa ti. Preoccupato ~lei danni che può portare la posizione cifotic:a J)rolungata sugli organi dcl torace, egli costruis~e i busti i11 posizio11e eretta. Descrive la tecnica dell'applicazione del busto·. Presenta radiografie e fotografie di pazienti. MARAGLIAJ.~o (Genova) . Oonsideraziorii sul trattamento della scoliosi. L'O. ha applicato dal J 912 il metodo di Ahbott in 62 casi di scoliosi. Resultàti soddisfacenti J1ell'SO % dei casi. Il miglioramento della deforn1itit toracica fu .sempre notevole e si mantenne, una correzione vera dell~in­ fiessione del rachide si osservò solo in 5 casi. Richiama l'attenzione sui risultati lusinghieri che si possono ottenere nelle scoliosi non ancora totalmente fissate, nei bambini col procedimento dell'autoraddrizz'11nento attivo mediante l'applicazione di un bendaggio gessato che fissi la coscia in n1odica abduzione e lievissim1 :flessione del bacino e la colonna vertebrn.le fin0 all'n ltezza della inflessione llorsale. BARGELLIÌ\"f]: (Torino) . - aura della scoliosi rachitica i1ivet erata. Porta un contributo personale al t1·a.ttamento delle scoliosi inveterate e gravi descri,rendo la semplice tecnica di cui 1'0. si serve per applicare un bendaggio gessato in decubito laterale in attitt1ùine di correzione della curva scoliotica. LAvEn1r1coccA (ìVIilaT).o). - D ocumentazione plastica della scoliosi. - Ricordati i metodi d'esame da lui precede11tement~ proposti per la documentil zione della scoliosi fa ora conoscere i dettagli di una i1u0Ya tecnica per ottenere con precisione e rapidità la i·iproduzione l)lastica delle deformità scoliotiche messe nella magg·i~re evidenza tenendo i soggetti in vosizione cli flessione anteriore del tronco. • GALEAZZI (~Iilano) . - Ter.nica, e risultati del raddrl zzan1e1ito forzato della scoliosi con metodo personale. - n;i· ragione ùel m.etodo da lui seguito

I

da oltre un decennio i1el raddrizzamento forzato della. scoliosi con concetti personali e servendosi dell'apparecchio da lui ideato, il quale consente la defie sio11e e la <lerotazione dei segmenti devia ti con u11a 11r0 cisione perfetta e quale nessuno dei metodi sin q:1i IJroposti certamente permetteva. Spiegata in .1cttaglio la tecnica da lui se~uìta, esposte le b~1si teoriche che lo hanno indotto ad essn. <:' c!i111ost ra le tntte le amvie r)os~ibilitit che con8Pnt<.\ p~1ssa èlcl esporre i ri8nltati conscg11iti i11 u u nH\t· o~i cai:;i di ~colio~i tr<1ttnti ~eco11do qt1este dircttiY<' a1·ri\.. tll<lo ~tll:l c·oncln~innc eh<' c1uesti

[ ANNO

XXXI,

FASC.

47)

resulta.ti confortano la speranza di essere finalmente sulla buona strada nella terapia di questa deformità tanto diffusa e tanto ribelle. Le correzioni infatti, conseguite .1 nche jn casi gravissimi, sono la prova più sieura che quando si riuscirà ad iniziare il trattam~nto cosi precocemente come si dovrebbe, non vi è qa dubitare che la guarigione potrà essere raggiunta. Documenta infine l~ sue affermazioni con la presentazione al Congre~so di numerosi malati Clopo il trattamento suesposto dimostrando insieme con fotografie, calchi in gesso e radiografie prese avanti e dOIJO la c·ura, i vantaggi veramente 11otevoli sempre rnggiunti. PALt\GI (Firenze). - i')itl trattamento della sco1.iosi col 111,(; todo Galea~ i i. Sulla base della limitata e recente esperienza acquistata nel trattamento di 14 casi\ f1i ~coliosi tutti ancora in cura da lln periodo di tempo variabile da 4 a 9 mesi si limita ad esporre brevemente le proprie osservazioni sopra i reali ": antaggi che il metodo Galeazzi presenta sugli a ltTi dal p11nto di vista del1'1 applicazione correttiva, nonchè sui limiti e indicazioni del metodo ~tesso e su alcuni dettagli di tecnica del trattamento. Fra le numerose td importanti com1tnicazioni su 'Pari argomenti seguite alla trattazione del tema ufficiale del Congresso, accenneremo brevemente ad alcune, dolenti di cJover ometterne tante altre, ugualmente interess:inti e degne di ampio rilievo. Il prof. 0MBRÉDAN,_~E riferisce sulla su.tura metall·i ca temporanea nelle frattu·r e dei bambini, mediante 11no speciale st1'1.1mento fissatore esterno che raggiunge un'ottima stabilità primitiva e può essere allontanato con grande facilità. Il prof. ALESS•\lVDRI comunica un caso di sarco1na osteoide dell'estre1'1'1 o s1'1periore della ti bia, trattato colla resezione e col trapianto pednncolato del perone: l'interesse del caso è dato d<1l fatto che si è a' uta la riproduzione del tumore ne-1 trapianto. Il prof. PUTTI l'iferisce ampiamente st1lla n,eurodoohite l ombare ed espone su questo import-'lnte argomento le ricerche e le vedute personali, pa1 lando della patologia del forarne di coningazione delle vertebre lombari, in relazione a n1alformazioni congenite od acquisite. Il prof. BASSETTA descrive i nnovi grandi Istituti Elioter apico chirurgico e profil<l ttico di J>ietra Ligure: Creati dall'ope!.·a pia di S. Coronn cli Mila no per deliberazione dell 'a ttunle amministrazione presieduta dal prof. Della VedoYa, gli Istituti sono distribuiti in trent<1 Tille e i11 un grandioso edificio centrale situati in una bellissima conca posta fra Pietra Lig·ure e Loano. I11 essi è ospitata la più numerosa colonia marina d'Italia e sono spedalizzati ·p iù di trecento malati. Il movimento da maggio :i settembre è ~tato costituito da 7600 ospiti con 176,000 giornnte ùi presenza. I/elioterapia delle più varie forme di tubercolosi ghianclolare ed ossea vi è :ittuata co11 tutti gli ucce~­ sori chirurgici, 1neclici, fisici e ortopedici, atti ad nssicuru re, oltre alla guarigione della n1a la ttia. il rinnovamento di tutte le funzi oni organiche e quindi la riabilit:azione (lei soggt'•tti ad una Yita cli la Yoro efficiente. I~n comnnicnzio11c è 8ta ta illustrata da nun1ero~c proiC"zioni. 1


' (.ANNO

XXX1,

FASC.

47)

Il prof. CRAINZ comunica un caso di cZf u-::.eul'ios·i neovlastioa, dovuto a,d un sarcoma osteoide impi.3.nt:ato sulla lamina d~stra della VI vertebra cervicale. Il caso è interessante per l~ sua rarità e perchè ~ permette di stt1diare la patogenesi di quest:a deformità. Il prof. VACCHELLI descrive l 'Istituto Elioterapico Codorillo, a nltré 100 metri sul mare, eretto a Cortina d'Ampezzo dal Comune e dalla Provincia di Bologna in unione all'Istituto Rizzo li. Il disb-erente comunica 11na gran quantità di dati, di alto interesse tecnico e "clinico, dai quali emerge che nessun clisturbo deriva ai pazienti dall'esposizione al sole anche nei giorni IJiù rigidi, _nei mesi di gennaio, febbraio e marzo : quando il termometro .segna all'ombra 5-6° C sotto zero, e a l sole 8-9 sopra zero,. i pazienti tollera:no perfettamente persino due ore consecutive di esposizione. Nei mesi invernali, l'esposizione massima fu di tre ore quotidiane, in quelli estivi di cinque : al di là d~ questi limiti compaiono spesso fatti di intolleranza. Si procede quindi a lla seduta amministrativa, approvando il resoconto finanziario presentato dal segretario-cassiere dott. Urbani ed approvando, dopo rapida discussione, il nuovo Statuto ed il nuovo Regolamento della Società, elaborati ~alla apposita Commissione di stt1dio nominata dal Congresso del 1922. S.. V. C. •

XXI Con~r.esso d-e1la Società Italiana di Laringologia, Otologia e Rinologia. (Napoli 27-28-29 ottobre 1V24). t

..

1557

SEZIONE PRATICA

_ La sed11ta · inaugurale ebbe luogo il 27 ottobre 1924. · Dichiarato aperto il Congresso dal presidente prof. Masini s'iniziano le comumcazioni sul tema all'ordine del giorno: La contagiosità dell'Ozena, xelatori i proff. Perez e Bilancioni. • Il prof. GRADENIGO si dichiara contrario alla teoria della contagiosit à, sostiene la teoria della familiarità, ritenendo l'ozena trasmissibile com.e cal'attere ereditario a tipo recessivo. Porta numerosi alberi genealogici di famiglie nelle quali la malattia si è manifestata in varie generazioni. L'O. non crede si poosa allo stato attuale delle nostre conoscenze ammettere un germe patogeno determinato. I i'individuo ozenatoso nasce con una diminuita resistenza della mucosa nasale verso i germi dell'ambiente. La fiora batterica a bbastanza costante che si risQOntra nell'ozena è dovuta alle !}articolari condizioni delle· cavità nasali, sopratutto alla temperatura di queste cavità (30-330) e a lle qualità della secrezione muco-pt1ruleLta. A prescindere dal nuovo germe scoperto da Tassi e l\1asso (le ricerche in proposito non sono ancora complete), l'O. ritiene che nessuno ,dei germi finora conosciuti (LOwemberg-Abel; Belfa nti; Perez, ecc.) sia dimostrato con sic11rezza come determinante l n malattia. TASSI e N.\~'30. - · Ricercl1e . su ll' etiolog1:a dell'o.~ena . Gli A.A. sono gi1~nti nll'i~o l am ento dal

filtrato di secreto nasale ozenatoso di un nuovo germe piccolissimo, tondeggiante, non mobile, rag' gruppato a ,s erie qi 8-10 elementi, resistente al Gr.am; si colora col Giemsa; si coltiva in serie infinita nel terreno catalizzatore di Tarozzi-Noguchi. Nel siero di sangue di individui ozenatosi sono ·r iusciti a mettere in evidenza col germe isolato anche anticorpi specifici. Tale germe iniettato in conigli produce una lesione caratterizzat:a da secrezione muco-purulenta delle fosse n~sall, la qt1ale dà lt1ogo a formazione di croste gialloverdast1·e. FACOHINI e SA.NVE..'fERO RossELLJ. - R icercllte batt eriologiche e biologicJie sull'ozena. - Riferiscono i risultati ottenuti dalle ricerche istituite in 48 casi di ozena : in 20 casi trovarono il cocco-bacillo di Perez, identificato attraverso prove culturali e reazioni agglutinanti con sieri di conig·lio trattati con colture di cocco-bacillo avute da Hofer; in 10 casi trovarono familiarità (congiunti più o meno prossimi ozenatosi). Hanno ottenuto risultati terapeutici favorevoli con l'uso di auto-vaccini di bacillo di Perez. Concludono a·mmettendo l'importanza patogenetica .del germe di Perez, ma condizionata a particolari situazioni di ricettività o di terreno organico. TRIMARCRI. - Ricerclie ematologiche sull'ozena. - Ritiene vi sia una certa particolarità ereditaria nella conformazione delle cavità nasali nelle famiglie di ozenatosi (ampie7.za) , dimostrandosi poco convinto della contagiosità. Ammette che l'ozena Ria una manifestazione di 11no stato generale linfatico o tossico, condizione fa vorev-0le per lo sviluppo di p~ocessi biochimici endonasali. D'ONOFRIO. - Protei ·n ote1·avia leucooitaria nel, l' ozena. - Ha tentato in 20 casi Ja proteinoterapia (Lac, Nucleu.rp.-Pepto-Caseal) sorvegliando le variazioni leucocitarie ed esaminando il secreto naRale . Nega la linfocitosi ed eosinofillia . Come risultati terapeutici ha riscontrato temporanei miglioramenti, più evidenti negli adulti, per fluidifi· cazione del secreto e dis:tacco spontaneo delle cro'Ste~ Giudica dannoso insistere a lungo nella proteinoterapia. DE l\ilAio. - Sulla tera.pia dell'o.zen.a, mediante iniezioni sottocnt:anee di paraffina. MA.Ncrs1. - La cura dell'ozen([,, - . Riferisce gli ottimi risultati otte11uti in numerosi casi con trattamento iniziale di ioduro di arg·ent-0 a llo stato 11ascente e consecutive ini ezioni sottomucose di YUsellina bianca sterile per diminuire l'atrofia c1ei turbinati . . f!titd·io olinicJ su.l l'efficacia del tr.attamento stimolante looale rned'iarite iniezioni di sangite proprio nelle riniti atrofialie sia ozenatose clie semplici. - Espone gli incoraggianti risultati ottenuti in ozenatosi, specie nei casi in cui il processo non è n1olto avanzato, mediante il trattaPALUMBO. ,

mento con iniezio11i sottomncose endonn.AAli di sangt1e prelevato dallo stesso paziente. R ef erti cli li.(;i "rnicrobica trasmissibile in serie nel secreto riasale ozena.toso. VITALI-l\1AZZA.

-

Ricordn numerosissimi ca.s i di ozena Qsservati dichiarn11BELINOFF. -

Sit,1· l'oz è·ne en B ulgarie . -


1558

iL POLICLINICO

1Jel' il trattuwentv <.:Ol Yi.1CCillO polivalente dell'istituto terapico di Vienna. An1mette la teoria contagiosa microbica. 'l'ermina te le coml1nicazioill sull'ozena, fSi inizia la ùiscusisione. li'. PEREZ riassum~ndo quanto ha ampiamente cspo~l o nella si1a relazione si dichiara contagionista senza restrizioni, ammettendo che l'ozena sia . un'entità. nosologica acqui sita, che sia i:qfettiva i1er contagio umano o canino e che si possa evitare e curare con la vaccinazione. Pertanto egli insj ste affinchè tutti i medici facciano osservare delle precis~ norme di profilassi. U. BILANCIONI, espone11do per sommi capi le conclusioni tratte dalla sua dotta ed ampia relazione, dichiara che pur riconoscendo ne ll'ozena una forma infettiva e contagiante non può negare l'influ enza di un t€rreno morfologico speciale, neces- · sario perchè la malattia si manifesti nella sua interezza. Perchè l'ozena si sviluppi non basta Ja presenza .ì.el germe, ma occorre un altro elemento importantissimo, che !orse talora frustra l'azione del germe, consistente in un peculiare sostrato anat-0mico o biochimico, spesso familiare . D. TANTURRI dichiara di aver sempre trovato il cocco-bacillo del Perez negli oze11atosi e come suo costante compagno il bacillo di Lt>wenberg-Abel. CALICETI ha notato in varii casi in cui aveva isolato più di un germe che la ricerca della deviazione del complemento dava Iisultati uguali sia per uno che per l'al tro germe. Anche le ricerche sull'agglutinazione gli hanno dimostrato un valore molto labile . GAvELLO si dichiara contagionista, ma. con riserva; cioè ammettendo che l'attecchimento. del bacillo di Perez può avvenire in individui predisposti. Così pure PoRTM..\~N. , Martedì 28 ottobre 1924. ÙO:JÌ

'

1

'

1

Oomunicazioni di llinologia o I 1'aringologia. BonGHJ~G<} l.AJ~I. -

Oonsid erazioni .çi1,l trattaniento Ch irurglco delle sinusiti frontali . • P .\rALE. - Il fibrJrna 'naso-faringeo, malatt·i a er11 <1 i tari a fan iiliare, legata al sesso. - Ammette

che il fibroma naso-faringeo sia dovuto allo sviluppo tumorifo.1.·me di una malformazione embrionale corrispondente glla commissura. a licochlearis, che egli ùin1ostra istologicamente nelle sezioni in serie ùi un suo embrione l1mano di mm . 22. Il prof. GHERARDO FERRERI richiama l'attenzione 8Ul lavoro 11iù Psteso sull'argom·?nto in questione, opera del De Rossi. GIORGIO FEnREnI. - Sulla diagnosi e sulla cu,ra d ei turnori. Zin,fo-epit eliali del cavo naso-faringeo.

- Riferisce della guarigione ottenuta nei tumori linfo-epiteliali della rino-faringe con la radioterapia. Il Jlrof. Gn \DENIGO fn le sue riserve su tale guarigione completa, poichè egli ba costantemente os~rvato la l'ecidiva dopo 2 o 3 anni. CA T,\ ~tID.\ .

Un ca so di polipi n. ultipli ed 1111 o lt ro d i ipertrofia polipoidr d iff usa della rnucosa riel ,qef t o nnsrrle. C'\~c 1 •Fc·c1 XI. .t 1111n1nlic d r l .~e n o frontale. 'J't"'P P.\ l'I. [ )i 11 1> cns<J di 111f!lrrn o-:u11co;n a pr1111 itii u t1Pll11 ·fossa nnsale sinistrn. -

[ANNO

XXXI,

FASC.

47]

Lo soleroma infettivo delle vie re-

'L ASAGNA. -

spiiratorie.

Discutono sull'arg om-~nto FERRERI GHERARDO, POPPI è 0ITELLI. CITELLI. - Il mio 'lnetodo di resezione supero·i nterna del mascellare superiore e le sue numerose i n.dioazioni. . C .. n' AI.ISE. - l ''unziorie mast·i oatoria e sviluppo delle cavità nastJ,li. - Pone in rilievo l'importanza.

che la stomatologia assume nei riguardi della ri1tologia e prussa a considèrare le modificazioni che ln. funzione masticatoria può produrre sullo syiluppo delle cavità nasali. LAPOUGE . - . Sindrome del vacuum si n/u&. BRONZINI. - La patogenesi della ipertensione in1

traoranica in rapporto alle affezioni dol rino-farilnge. - Riferisce di un caso di meningite sierosa cronica che data.va da 4 anni con cefalea fasti-

diosa e · altri sintomi a carico dell'ipoglosso e del facciale di sinistra e della visione, guarita in seguito all'asportazione delle veg~tazioni adenoidi. L'O. amm~tte che l'adenotomia abbia fatto cessare il turgore della 1nucosa nasale, il quale comprimeva i linfatici che servono allo scarico del liquor.

PORTMANN e M . CATALDI. -

Le basi anatomo-patologiche della tonsillectomia tota.le: sue indica~·ioni e sua tecnica. Insistono sulla necessità

di praticare l'ablazione totale della tonsilla in alcuni casi di tonsille notevolmente ipertrofiche, r1elle quali le cripte, ricettacolo dei germi, si estendono molto profondam~nte. CALICETI. - La concentrazione proteica del siero ed i lipoidi del sangue riegli ade·n oidei. Conclude che Ja concentrazione 1)roteica del siero oscilla nell'adenoidismo nei limiti r..ormali. Per la lipoidemia ha notato una diminuzione. dei grassi neutri e dei fosfatidi e una lieve ipercolesterinemia con prevalenza proporzionale della colesterina libera. Sll quella eterificata. DI DONATO. - Sulle alterazioni f 'Nnzion.ali del rene negli adenoidei . - Ha studlato il comportamento della funziona lità renale in 92 adenoidei, tra i . qt1ali alcuni adulti, praticando oltre che le comuni prove per l'albumina, i cloruri, l'urea e il sedimento la prova dell'eliminazione della fenolsulfono-ftaleina e ricercando la costante d' Ambard. Ha veduto una percentuale dal 20 al 25 % di aden·Jidei a funzionalità renale alterata. Ave11do notato negli adenoidei renali q11asi costante la incontinenza d'urina mentre cho negli altri ra1)presenta l'eccezione, l'O. attribuisce questo sintoma all'~llterata funziona lità renale. BaoNEITI. - Ricerclie sp'3rimentali sulla funzione fisiologica delle tonsille palatine. - Riferisce sui brillanti risultati ottenuti mediante un nuovo si:stema di lavaggio degli estratti tonsillari. BRuzzo~E.

Sulla fztnzi~ne delle tonsille palatirie . In base a ricerche sperimentali in vitro e iti vivo ritiene che si debba circoscrivere la

-

funzione endocrina del tessuto tonsillare alla elaborazione di un principi• attivo, tern1olabile cd e~auribile appartenente alla categoria dei fer111enti e che ba spiccata attività glicolitica . .Accennn riel n ffinità singolari tra tonsilla e timo. En1ctte con1<• Jlnrn ipotesi la concezione di un con11,1 ssn tin1u-

"


[ANNO XXXI, FASC. 47]

'

tousillu rt• ;lnt:'tgo11ista al 1Ji)ll11)1ès-"D t i rO-J l.i:l ra tiroit;l1·; 0, qunli fattori importantissi1ui n Plla c•uritmi<t <li certi Hi'àtnbi (sa li di calcio, idrati di lA:l rbOnio). (;,\NESTRO. -

1559

SKZIONK PRATlCA

Nu.ovc ricerche stJllo fi~i.ol-0gi-0 delle

pa f,a,t i IU' . ~ALr.\TOfn. t:;u;. rapporti I ru t i,111-0 e to'Nt>'"ille. pa /.c1tine in viguarào alla e·n1.n.t o1><;if·s;, 11.ei p1~irn·i pel"i.Odi di vita. Eapone i risultà ti cli ricr•rche le 1t1.:-.-i. llf'

:-:a

viyan1ente l'uditorio <'On un'ampia comuuicazioue acc.'Ompng·u.at.a da numero~ proiezioni di

grafiche della respirazion~ diafran1matiea prelevat ~ in ,·arii i11<l.ividui <J.urante il <'anto. Pone in rilievo la g r ande in1po1·tauza cht> h.a l 'ed11cazione di sapere be11e sfrt1ttare i 1noY1me nti i~spira tori del <1iltfru n11nH pPr la giusta intonuzio11e e tenut'l clel

'

tnnto. 11 prof.

lJA<:lLJo~ r fn o!:Y~-ervare eho le ricerch.e f'tnrltologiche e istologiche, con<lotte su urw serie dell'O. te11dono a d,in1os.trlilr~ .. nn fotto impo11a1)t.e <li cagnoli(tl operati di a~port1tzi1Jl}(' del tiu10 o e finora SCOllOSCiuto :li fisiolog',i (U }ll1()IlO COill C fatt;() <'lelle ton~ille. Deve amrn~t.tR1~i in amb«111(• le ben dimostrato) che eioè il cliafra1li.rua nella fa5'(:.• glandol~ 11nn fun7,ione più erilrop<.>if'tica cht> f'n1a~spiratorin col suo tono funzioni <ht. antagonist:a t.01)"oil\tJcn in g-~n~ra le ed afferma ('Si i-:tervi fra f'~se regolatore dello sforzo.. f>8l>ira torio. Hinoru 8i erein1port.<lnti i·ap1>orti funzionali, n~l i-;enoo cl1e l'u1Ul CÌ~Yil eh~ q 11esta fn llZiODt> fOS.<)C ~O]O dei filURCOl~ viene a risentlrp \.ltl1la m~tuca ta 1n11z.ionp dell 'alhl ring<' i. tr.a.; tale ri:sentill1c·nto si 1nanif~;-;t H ('On I'a trofkt DELLA CroPPA. J:let odo fJ f roboscopioo per l'esa.n~I caso dellA. tonsilla f' eon la cl<~·{·1u?r:l z io11•' 1n·\.\r11 e e per l' ese r oiz·lo della ni·u.sta intonazione e te(·oce in quello del ti.mo. nuta àella 'l)DCe nel oa·HtO. -· Rileva l'iinportanza (l>RNEI..LI. f./in:ftuenza ctel!a tonsilla palafitta clel tn(\todo stroboscopico per l'educazionP deJlil s ·11i r·orptf.\-(}oli r08.Si d.el sa.nnue. Ammette che la vO{'e uei <«L11tanti e u1ostra dei nuovi dischi fonoton.(\ill~.ctotnia non provoca alcurut variazione quagra1nmoscopici da lui eostruiti }}(>r lt\ vn1'iP voci lit.ctti\ìi o quantitativa sui ~lobuli rossi d~l san1tf>nore, sopra t10, ecc.'). g11e: sui globuli l)lnnchi no\1 J)roVO(-a. alc·uni~ v:\DE M.uo. - l 1a ài.1fo·n ia in rn.~~rliciina legale. ria.zione sul nun1f\ro, ina. ne i l'àI>Pr.>rti s i hH di1ni- · Rlferiisce di un caso nel flUale ai periti laringolaunzione de i Unfocitj e dC'i volint1cl<"ati acidofili <' tri sono stati })rospettati ai giudici Yarii quesiti~ aumento dei g randi n1onoi;iu12l èflti, forn1e cli paNper i quali ~li ~L udi di fo1T<~tic~"" n ,·1·0bbero ~nor1n.e Sitgglo , <" Jxtlinn~IPn t i - ne t1t;-.)fi li. 'T'n li va rh1 r,ioui 1

importa.n~a.

!-Orto tr~ tl·S.i torie.

N11.1 f<'8s11lu <.'fll~,·~1,oso rlel tnrl>i1111to 'i-nfericf"e. llioerollt· anato11iiohe e di,mostra.z-i-0-ni. Rus.s1. - I J<! 1nalfonnazioni del 8ottu Ha l:nl<· e d-et m.a80t'1.1-a.rr; .wperlo'i~e 'n-<'qli rilfcnui</f'i. Pc1· BL\Ct<i I.

GRAo~~'h;o.

-

Maasificart~

1P vorip forme di r>nlato hn <»ll<•olnto it rapporro esistt~n~ tra l'as~ trfl,'\versa lP , l.u lui vrescelto (asse I'('tro -pr,~n11>btr<-) " l'altf•z;,,u ct~llo Y<>lt.a ·1r.1latina. ltitienp infoudat"-l l'ipotPsi ehe il palato 1)givale 1nnaJzundosi determini dt-·vhtzioni <lel setu). SoRtiene che nel maggior nt1111ero rt~l casi le malfì>r111azio ni 11el ~tto e d~l pn lato ~ono r1i origine e mbrionn le. 't'ooRin rA~ì. lli-<'~'rch,<' di chimi-r,a fi,stoiogica. <' ,,,,,w-fol;oqioa, del niuoo nasal.e. .- AI.·\ GNA. R4.cerchr. biof-Ogiolt-4 ~ e • ha.ttf'ri-01.,~girhr n rfl 0041' po rf f"1.w ri'no -f a,ri.n.gol og·i o.

Sedu&a della Società Italiana di Ponetica sperimentale. Presidente : prof. l.$1toL10 ~1. -

RAn LIO:'\T.

Titltt.eg·g·ia iJ pas~cit-0 ed il prel';(.'llt~ «ella fonM:iCJ' : !{(:le nza sperimenta le, tTIA che ha '\i-retbt f"<i i.md)Ot·mnt<' .relazione colla. s~ialltù pratica; scie11zu cbP h.n nn grand€l- a vvenirl' poic.b è alcuni <.'<lplt,oli sono u11co1·u da iniziare. I~AGL.TONJ. Jfovirnenti respirato·ri e iono~"i,nn<' . - · ~ Ull.tl dc~ti1 comunica'iion~ sull:l Jisiolog·iH. df'i movimenti t"f'SJ! ir.a..torl in rapr><>rm alla fon11?:io1H·. l"t•r ht ,,., U>iicalità dcl ll·n.Qua,{Jgio C,'Oll<'lUd'f' che El<>tto tale punto di vista le div~rsc lingue vengono ~las­ !lifir•ate in vRrio n}odo: la lingua rwrf> più muRirn l<' perdi~ ricci di vocllli, J_)()rchè ha n1~uo biROgno delle altre ùi Qunntitit <li nri:l <· risp<)U<IP µerciò <i-l più ai bi~11i Jìs iologic i è- la 'lingun ftJtlintUl. RIL.-LVCt 1>" r <' !\'lEr.001J!-:sr. •....:"r ~mpo1ta·-n1e-n.to 1l.r1 d~.f1'tJ..11J "I-Cl nel./.n 1>0cf' ca·n.ta ta . - r. 'O. int('r(~s-

_

~ota

Nulla

to,,ialitò

fonr ·1n·i

rl<>i.la

cl~ l in~todo

intel'ff>renziitl<· •L«usti<..:o JX'l' lo ~-tud io dei toni cbe costitni~< -0110 i fone1ni d~ll.1 Yoce e ri0bu1m.a I 'n ttenzione :-;nllil c-n1nnnic;1;r, io11<:\ .lel prof. Bilnneio11i. fac~ndo PO<'f' . -

l'iIJ1portn nza

dni

llOtar(• C'O ll1t' ~l 'indiyi{]ni C'h~ iUtl'Hf)l'Cll(lOHO

cl('}· C-ttJlt{> do,-r eblwro sottoporfii

1:1 Vifl

priru~1

acl u11 psam<' ~1~cia lc J:>er stabilire la funzionnliti1 J>f\rfett._'l <l('g·li o 1·~·Hni re-.~J)i i·a tori <' fonatori. .T.\..'l:'it·zzr. - :·.Sulla nielod·i a (l<'l l.ing·u aggio. f>.one in evide111..:·1 l 'i1111)()rtnnzn ~be per lo stu<lioso di lingui:stica e di foueth•n h:1 lo r-;tudio d0llfl m e lodia del ling·t1aggio. I riHnlta t i C'l1e da esso si ottt•ug·ono possono ill1u11innrei i-,'1111.n storia delle lin-

gue. Prese11t1 del}(" grafiche ott€'nute coJ inetodo di ~larbe -e dallP quali Hi ril~Yn l'nndun1ento caratt~riRtiro n1u8i<·ale df'i i-;lngoli dia l(\tti. )(AfiI~r. -

T,<' tiooali , 1a for·n111 d·el palato e l'ar-

ta, dentari-0.. -

nna bttona Yoce di ca nto iillJ)Ortano. oltr~ la funzione del torace e d~l <linf1·a1nn111, nncb(' la ri~nanza delle vie af\ree su~ri or i f\ la b11onn funziona Iiti1 tlell'or-

r;G

ga 110

nditi~o.

OR-c.:;erva cbe

J:>PJ'

Il prof. GR \ v e.'liI110 fn r1levttre c.:ome ~in 11~~:-;.'i<1rio insi~('re .1ffincbè n<·llp nostre Rcno'le primarie .1gli ini:;egua~1ti pong:.t1lo fiP<'<'in le CU11J- nell'rouca·r e i bambini nlln <'01·1·(' ttn p1·onnn7ii.n <?d nrti<'olaziou<' cle lla voc~. l,APALE. 19u·i disl 1trbi àel ilnguaggio ·i ·n a.lo-urne 111-a~a.ttie dAl gf.st e1no, 1~ri,oso stt,di,at e coi m-e~Z-O dei palo,to.q ra.fn nii. - Rif0risce dC'lle sue ricercl1~ ~ infermi di pnraliai labi o -g·los~-fnringea e di sclerosi multipla if~l cervello e del midoJJo spina'le. l\·{('n tre i1e-gli inf~rmi del primo gru1">r>o si 0Rserva 110 pa latog-rRn11ni ~:empre unorrnRli, anche }Jel' qn<1'i fon~mi che apparentemente oono ben pronunzfnti.. negli ammalati dell'nltro gruppo in gran ma~ioranza i Jlalatogrammi risult:.:rino normali : n ~pi~a r.ion(:_\ <Wl In p.n roL1 ~s:>roti<'fl in que-sti ul•


15601

i L . POLI CLI.XI@ , cl~'i

timi si ossetv<l no invece· a1t<'1':l"/ji •> ni 1notorie rr1t1~scoli lariog·ei .

"Ji' o06 eun,;ucoi<ir' nel 11eri"<I" p1r-lu·rt:tle i;n, ·ùr11 soggetto con si·n 4ronl e ipoff.çfirirt. 'l.iANN. -· Os8e1·vaziorie sulle apofisi ro('afi. IIa

trovato che nelle· la1ingi norma li tale n pofisi · i·a- . ra111ente si trovano ben 1na uifeste e c·he son-0. inY<'c·e 11iù n1nnife~te nelle laringi (·on affezioni mor-· bo~ df\1ie cord~ vocali. ·Qua11do ·tali apofisi sono molto pronunzia te' h1 voce ~d presente ranC'a'. Tàle . svilu1>po · nelle :i µotìsi si iisco1\tra raramPnte ilei bambini-, più fl'équente uel1 'ètà ~tdu1ta e ntill~ donne che··, negli 11ornjni. Alla stroboscopia F-1 110tn.no vibrazioni con('eotri~he i11 rorrisponcl~nza ~1lie

apofisi vocali. , S 'inizia110 i>oi sotto la presiden'la del prof. lVIA~J Ni ·1e O om u1iicazioiii rl i J"'a ri ny l)lt'J g ia.. il<innrt. -

GHER.\RI>').

-

:

l

ca nf'ro

!arin.,QerJ • nella

Fa ri :-a l~'lre la g·1·nn<le rarit!l òi

for1nn n1orbosa.

qnes~

·-

( '<nn unica.~·ioni di <Jto~o{}i(!,. ...

. ..

'l'n~'\1:\1;\. -

:H'ÈRRERI

.

'

~'.LA. r~ i.

Effetti ,/ ella di str u zio1ie r1 f' ll ' e~pa 11

.

.'!ione n.ervo sa ooo/.ct1r<' sul!a sensazione 11diti/l'f1 . .

·rratteggia brilìaritemente le m1e esp(•ri~nzp ~nllt' <'.a vie <'l1e egli ha operato di ~sportazionf> parii~tl'' o tota}(\.... della chiocciola o .<fei. canali semJcircoln J•i . .. . . . . ' RIMINI. . - Sulle indloaz·i1Jni operatirc nella . lu. birint.i te purule·n ta. EsponP ti\J . alcuni ca~~ c1i -. " .. .

.

nici di labirintite ~:1axj ti spo~t~n~ment~ . ~, af · frontando il problcn1<~ jn lJUali cµRi debba ·;:,. . .o· ·no11 P~sere operate'\ l~t labirintite ne ricava dellf) pr~cise indica~ioni. Sosti~nt' la. nPce~ità di defi. . nire .con ~-cn1PQlosa esattezza tali ipdi<:nzJoni . . ..... ., J l prof: ToRRLGI ·\~I rilfva l'impo~tanza. d~I 00ntri ln1f~, <lell'O., t'Onfer1n1lndone i. risultati . .... . ···' li

t

I

..

(

-

~

I

~l~RTUSCE LLl. __:... .4.nomalie

di 81.,iluppo ~ d.ell~O.t:Ya..: no uditivo in nn enibrione di pollo incz(/;>(Lto in ter-. mosta.to,, Espone j . risultati cli teratologi.a -.dell'organo uditjvo otten11ta. .jn un embrione .. di ppllo

F:{ uA f rrtt uri (!·e lla lo oa liz:<:-ctz·i on.e l:aringea nèlla tuberool.osi. - 'Pra tt.1 dei fatto1i l o-= cali (sviluppo della re te Yasale), dei fattori mor-

embrionali. d Pll'orgaoo

fologici · ed innne della imm11rHtà l<>cale.

strate.

lllLANQIONI. -

..

~

inc.n·bato· al tpr.mostato e . a~ompagna . la. sua.. ~>: municazione <.:on disegni <li alcune . malformazion.i regi~

nditivQ . tinoFR .non ..

.·. GAVELLO. Sinfi,ron1e n1 crlia,sti1~·ica in, larin-g oloSi:iD.\RO . .L e ta'Soh e di Pritssak e 'di. Troltsch gia. · - Rileva c-ome lo Rtutliò· àelle sindton1i' menei m.a·m m·i feri. Riferisce sui . risultati <ii· · sue diastiniche j11teressi ·.on solo il clinico Dl('dico, ma rirercrhe sul ·vario comportamento òf'lle tasc~ anC'he il latingologo ver il C'ontrib11to <.liugnosti~o clell::i cavità timpanica i11 numerosi mammiferi. deciRivo C'he questi può aJ)porthr{' C'Q U l 'esa 1né éli<}RADS :-UGO. Nuovi 1n et Jr/i ' <li ac·11'1?i Ptria rliinwà . retto c1f\lla laringf\. òella rra~h~a e d€·1l'esofug·o. IJ- Riferisce sulle sue eRrrerienz~ per 1a c_·t'>~trn ­ lu ~t1·a uno dei sintomi capitali della complessa sinzione di -an ·nuovo 1ipo òi ·acumetro· il . quale 'ridro1n<=• 1ne diastinica e cioè la dispnea a ccess·u ale s ponda per la precisione delle· indagi'ni. meglio di paro.~sistioa, e-Ome · ;uanifestazione di aneurisma quel-li conosciuti. Mostra il perfetto funzionamea.\ d~11 ·a reo a orti c-0 ( a n (? uri 8 .·n a '.LSm atioo dei franceto di un nuovo acumetro da lui recent.emente~ Còsi). ~\cceon~ al mecanismo patogenetico di t.'lli ucstruito jn collaboTazione a l -prof. Stefanini <li ·1)isu :: ce~5: i. Sco11siglia i11 tali eontingen7~ la trachetotoQuesto· acumetro consiste i1ell'tisò di nn pendo1o ' mia per Ja quale èli rolito vienfl richiesto il la rinalternatore per kl produziohe di ·suonj iAtantanei· .e gologo. nella fine gradazione. dell'intensità di· questi" ulRAI.-ARis. .'~ ul tratta 1nL' n t() dello t 11be1·oolosi latin1i col mezzo di -un a<·u..n~tro -a spiFa·. D1m<>Stra ringea con l e · iniez ioni endolor'ing('r di Parato- · llD apparecchio desti n'.1 to a Rta bili r~ il -potRre· · fli ·. :e m·f' B'. . ·' di:-;(·riminàzlone, mo11oaur::i.lti <11 due suoni imm~·i:t · . . .. tan1ente su ccC'~Rivi : t>oti.:•r('> <li disc-riminaZione éht• ZORRI N' J ·. La l 11 l>'e.roolo.c:·i zar l·npca t i·a·1 tata ool ' varia nòn ·solo a seconan cle11'intensità ma an<>~ 80le 'rli 111 dn tagna ( 1Ja'tnpadr1 di Hanau) è co n la . . n Rt>conda df'l1a tonnlitiT <lel ~nono impiegatn. l)a.oein o te rapia. alla I 'oriaorff. TlTLLio. .li o vi.m enti :·iftessi nroif.(itfi. rlal S'lton.u . PALLE~TRINO. (J ...s3r-vazi.::> ii oliniohe cli pa.ral'ì.~i • Riferisce i risultati (lelle· :~ue f'spe1·i<'117~ sui cotra(tmat·U?he lel ner oo la,rinqt~O 'inferiore . - IDR1,ola U.si.)logia del · labiriuto.. . Ba flt.4\1 .. • ne l'evoluzione clinica osservilfa metodic::iroente 'iil · lombi .~guardo • • bilito eh<' n11che il labirinto ve='tibolare view ~ti d ue casi di paralisi t1·anùl;1ti "a del 1.erYo Iariniz;eom-0ln to dai ~noni e · dimoBtra sia su· ·piccioni d<1 inferiore, provocat...'1 cln a l1 a<·«iature clel 11ervo in poco operati, sia co11 interessa nti cinen1ntog1·afi~ operazioni di gozzo. · 1)'~1 lle o~~ervazi<>n·i c·liniche e le r·ea:ziòni d(\Ì cap0 al suoni. · ·· , speriment.ali (avendo riprotlotto il fe110111eno sui , 1 l)ÈLLA. CioPPA. - ·aonie-:ri,.9ponrle il 1.abinnto ,..,:~· ·. cani) conclude che i 1novlnl~11ti <Ìi. ,ndd11zione'. oelle corde vocali si rìpristi nn 110 ] 'ri1nn cl i qneIli di ·a bdustibolare~ nelle t'ariè rualat'i" rlell'orecchio , · · ' zione, i quali pern111ngono t<t lora incompleti : 'ul}JOPPI·. ·-- . •c;~J/)J"([ du<> ('((RÌ rli (,,qf('<JJnieii~f'. té-111 :. timi a riprendersi . ~no i nlovin1\>nt1 di tensi?ne poro-parieto-oocipita.ie rli u·r i!fine a-tliricolare. -. . R i delle corde ~·ocali. · C'h iama l ;attenzione 8Uila f>ffi<:a c:i:\ reru peùtica ·· d~I ORT~\ ·nrNr. - Un c a.'<o di bronco.c::cùpia st~periore In v:teeinote.rapia che ar~>J>piata alla <"tira chi~r~ in 11 n. neonato r1 i 8Pi. ore . · giC.'l può cl~r<' in tali c'-:1~i iisultati in~perati fino . a g11a rij?;ione 'romplet;t. .TI f)l~Of . . GR.\DJ.:"\IGO . rieorq:~ . "'usBNZA. --: r•cmtributo allo stu.dio de.i oen.tri un ca$0 analogo; mn. i nsiRte Rn ll'Plenw nto . ffi~i<}f'. , . bulbari lf.el ·1lago. - .EifPri <'<' il . rii:;1Jltnt<> delle .. .. . nelle. osteomlé'liti de11<'... o.q~a · · sue rtcerche in bnR(>. :1Jle ..quali è rondotto <1cl am. .· .. . -craniche'. "' .. . metter~ che il c-Pntro bulbar0 motore cl(>ll.1 larin: Mrnt-;Lr.I. (1011 I rib-11 tu al/,IJ _.«t urlio del li- 11ro}·<·-. ·

'

t

-

~

• ..

<( ...

..

..

J

••

t

\.

.

~e si trovi 11el .nnr lèo centr•l 1~ <lel va~o. . . . L1-:·ro. - M et 'J./o pcr"un.f!lr> rli 111t<1pla.(;fi<-a pr·r fi:.~tCJl o da trache •>t<nn.ia . :.. ,. .

•.

f1tnzio·naJi àell-a an.oh if.·>8i stapetl.io ~~vala rP. _ G.R..\~Df: , . _

lA

r·uro r'<>i r.auui Roentr1en. .

rlellr. <Jf~li. mPdif• r11to1:rali · :. · • • Il


~. \'\NO \XXI, FASC. l'(]

SE:Z ION~È PRATI CA I

UONADEl.

1561 -

l .1a préssi,rJ1te a1·te1·iosa 1totfe C'tJ'fn pl i:.

t:<r'1;zc en.rl JC"rr11ii<-ho otiti.olie.· ·" i~RP7'ZI. - · :'-'1il qua1ititati·1Jo àe1 ·' carcro n,el 1jl.a-· '\Jll([ rtegli ut" )8C'leràt ici . ~1ettcn<.l() l't>lazione la · forlll!l n1a tu 1·a <1(:)11 'otosclero!d col HH'ta bn}j sin<>

in

r1:~1>il'ntorio ·

è c:o8tantt> in tùtti gli indi,·if'11·1 i: u~t p n è> (, ~:-;l' r(" in i 111t n : '(-"B~{) llut rtl:' <1 11 Pi · ~·:o 1'<1 i: f ~1te~-'e 11 f:l' lt' g-rnliclle di 1111 si1nulatorc :-4Yel :1tC1 <·01·1 tah' inP -~

-

toclo ·<' 1:i lf' \.;1 .['jn1po rtau~a · L·ll0 ]'l<'l' il 111 (•dic:o 1Pga11· n 1i I i t;1 1·e tHl è> . n Yf>rp' tale prova. · · ·· .l .\ X\"U%7,J. 811/la g o 11r~.c; ; r/r,l uislr1<1111~1 ·r·(tl(Jl'ic:i/ ,,.. dt>l t:alc:jo. <lipe1Hh' lltl' dn lT:i fnnzion<· <l~l'l<• i.>aratiI t·i fe 1·i ~<;(' :-:i: l ' :-ip~ 1·ièn "'.l' l ·r 111.J otb · :-: 11 i . <,·o lou 1h i· . roi<.li. B1!.L1 l rcc1. lJu <' <·a . . .·i <li ()file <'sterna Ste- · ali> ..;t'( >110 <1i i lln1.ninare cl<,.>i l>u11:ti al·H«n·:f o~<'ur·i della fisiologia df'l lab\rinto P conclud{· ·);itp11en<l•·)'" r trtrnrilooi.. ·'i"' 1ii.r;ì·a. Rie:hia 1n a 11 :1 t t<-'D7'ione · m1ilo . ' che tuttora l a ten1•ia .Jel · J~arauy è q1.1eJla· ~h<' . ~i c.it1iln11 clell {' luic·o~i nP llh ·:.: p0<-in Lit.iL . pn1c·llè' non 'Si i111po11l'. n1:1 clH-' 1nttn\•ja ·le es};<'rie>n?Jt' di f{ pr1·ip~ pri·~ n ta no c·ooi r:t i·;t u1• 'H t<-' c·onie <l 'o rd irni. rio ~j ·c11e- · n1erital10 di eR~~1'(' c·0n ti.i111nt e l H>i<'h~· nell;t pa to-; -<i<• .. ('ÌTEIJLl <:ODfE'rÙl;l lt' C'OTl(']U Si t)fli dell 'O:· (' conlogi<l Y('~tib o larc ~ Yi : -oll<) dei f<•nnJtH' ni f·h f' ·i l t ribllt>lHlo ·c-<Ù1 la <lP8c·rizion(' di alt1·i snoi casi ana.. . I ~;1 rn 11 ~ non :--<piega. log;hi ineita ·i <-Ùllt>ghi :1 Yo]~r~ <lJIJ ll'n'fond]r{' ·gli I 1 p rr 1~si 11111 ('{)np: 1·pf..i~o :-;i ..::tu dr ~ti· ,1n<':-;to nrgon1Pn tn. 11,.ÈHH~'LT1. _· ,-..J, Il l l' i 11 fl ((!I i }I.(' 1"11 r/ i()/•){/ i('({ d (' f.l r/ JJl.a - · (i. ~ALVAD(JHI . • ' • I ' · ..... '' _..toUJ.,. -- EJSp-One l<\ 11<>~ir.io11i r itcliologicbf\ d~llH · mastoide finora COllo;-;<:it1tt• <' ]Jfl~f-:H quincli R . de:.

da

.

I

nna nuo,,n >0 ~i7.Ì<) J1e 1rc»,·n tèl · <Hl'll'O. in <'Ol'ln bor<lzione rol prof. Bru:t;zi, la qnn h· 1~rmette <li <1 vC'1·0 1111a chin l'<l in1n1·lgi_1e rndio~: l'afi<>a. · Tale 11novu pt>~izione plli> dir<;;i int~1·n1Pdia fra· ·quella dj· · f.,n ngp e ·1n<'lla lli \;annois-..:\rc-<-'lin <· consistenef far JlOggihre sul piano della ln str~ · trf\ pt1n.'tr tlPlla t~f-"\t~1 lii fncilf' riscontr o : il Jlroce.sso orbi~'l- · ri<1: 'ln t)ozr~1 ·pa ri!'tn 1<· <' l 'apofi.-:i zi.c :omntica: ··dando-.una adegnnta · inclin:1z·ione al t11bo : in tal mod{) l'immagine 11on viene 8d e~~0re di ~tnrbatn· da Hl~una ~vl'aJ>Jto:-izron~ e le lin~ 1·isnltano· d~cise ]Wr . la vic1na 117.:1 '1<'ll n pnrt~ in ci1ic·~ tion<' a lla Ja~tra .

~C.·\1 .A~. -- (,('

/JOrali ."·i tnr<fipe r[f'I llf'/'/10 f((COio,liP ~econ,daric rt. traun1 ·i allricolrtri i·nrlil'f'etti.: .......... Discute

le teorie· emesse per ..:piegare le paraliffi tardi,re del i faeciale seco!ldn rie a traumi a11ric:olari indi-: rPtti ~ jn basp -::tllo st11cl i n <ti trP <'H~] osservati <'onclud<' c·l1e: J) nei <·asi <li tra nn1i <lel C"ranio· con Jlar~liRi ta.rdiva clel "\TTT il pii1 d€1lf' ., olt{l esi~ <' fti. p11ò :-:copri re radiop;raficame nte. nn:i . frntt11ra -òel te1nporale: 2) la J1aralisi i.=> <lov11ta a · .11enri-te <la c:ompres~ione lentn. 1,er l'acc nmnlnrsi nel cana1fl clf Falloppio di un .-.~snòa to do,Tnto al riasoorbi 1nf>nto òi uno stravn '30 :.;ang·uigno che può rendersi <l bbondnnte q11ando ::::oprav-viene nn'infe~ione del foC'ol<l i() delln Jr~ionP: :1) · talora J'j nfi}11nmazionE> 1n1<> ~Yilnppnrsi nel t<'RRnto ~tes~o del nervo. ~r ~-r1.;o'.'11. O.<:f f<>·rn.i e l lt f t11,1Jr>rrolare dell'osso 1~--rn11o•ra1.r. In bac::;0 n 0 rasi di oti~ me-dia p11 Tttf~11tn c·r onica (·on (·on1.p lic-anze mastoidee in sog~~tt'i tliberco~otiri. n1a riel C1~i <='~~uda t.o auricolare . nori ::1 riu~cf ~ n1(>tt(\rf\ in ~viden?;n il bacillo di K0<·h. 1·iti~ne non <10,·0tsi basar~ PSCÌumvamente • 1"1i.1r · 1"•perto batU>riologico. ma tener semprè in giu~ta C'OilRicler~iione· l 'C'~i11ne <'liniM: ~t~ bflisee i sintomi Rll <:ui fonòarc,) u11n òiagnoRi fl i otite .inedia . ~ maRto1d1te t nbercoln r ('. _ .. ,.. . BlT~ .\COA. 7/a.ssoaf.,r,t i.one fuso-.<:pi·r ochcti,ca nel ·p·u s' fiP.lle · otit·i. - RiferiSC'€' <li n11meroffi casi di :1 ~Me:i:~zione fl1Ro-spir0<·l1etica risrontr~ ta ,nel p11s <1<>11~ otiti cro11irh e e pone in l'ili~Yo i r isulta ti hri'll}1rìti · ehe· in t~li forme si JlOS~Ùo .ot~nefy f•on ·in terapia 1lel rieo!mlva~n11. . ~~COORINTI. .[ltiZ'f.~·za.zi,onf! ·in 111.ediC"iria , lega~c ,7,,z. . 111etodo •qrafico .della. sin1lnlazione della sordità." ' • ' • . • >_ .. Diinòstra Mn g rn fìch (l ~yfòent1 <'he il · r16~R<) 1

I' I

'

'

'

I Congresso Italiano di OftaJmologia.

1

~crfver~

'

~

f

I

.~i -

i• te11utu a Hon1:1, ne j locali <l.elJ;1 l{ . · ('li ni<'<l. Oculi~ti<:a, il I ( ongrv"·~o <l(•lla ~<>C'if'.fit Ita.Jiana di:. Oftn llnolop:ia. · · , Hann·o pn1:t~c ipat<) ai. lavori .306 frn dirt>ttoti . di, Cliniche, liberi docenti , direttori d1 ripartl 0~1.>ecl3 -: 1

lieri e -oculisti. di ogni va rte d 'Ita-lia e dell'esterQ (New York, Chicago, R 0sa1io, :J\1al ta. Tu11isi , Sa lonicco). . . . . . ~ono ~tatè .preseutate 126 men1{)J'h• sei0ntifìclH· 11.guardunti SY<l riati~H i !oi problf>nli ~ia tlrel la l>UI'<L specialiti1, ;.;ia in ra1•rtt~rto allP ro<1latti(' . g<'neralj ..

J,o RYolgimento dei lnvori b·a sn'$Citato sempre maggiore interesse per cui n Ile seclute hn n110 ~tRRi­ stito i)rofessori e m edici i1on oc-nlisti~ . . Ro110 ~tn ti anc·l1~ .discussi argo1nenti <11 interesse sociale (> di profilassi ed approvati a11·11na11irnità .g-Ji ordini del .gi<>rno riferentisi : .. to all a nece~itil . clj i1on deturpare 1.e clini.eh.e. oculistiche .. co:r,. l 'a$s~~11a .r e parte .clei lo:ro lo~ li •ì cl a Itri insegname~ti; . .. '1P <li "fornire a l~~ cliniche nH\7.r.i ~ntlìC'ientj: ~o

<li liµ:iitare la. P<l trin

po~Rtit

per i . minort: n11i colpiti qa. ~~fta lruite Rip111;1 tic:1 (' qui1lrli rli

ilnrninente J>e_ricolo <li ce<>itù: '

40 <li renderP ..ohbligntoria là 1>rnftl:lR~i ('ontro ~

~

L'1 ofta lmobleno rr~a .dPi 11eonati :.. . ' 0 . :> cli nffi.darf\ la ("'Ura deg·Ii oftn lmici .n1i)itari . .. . all~ <'lini0)1f' , fò ospf(l.H Ii:. in r~p.arfo mi litari7.znto f'f)Il .Pl'l'Ronule . nl0fli.co iuiUta r<=' . . .

.

~

~ell'nltiroa

seònta, i.1 C-0ngr~~~ ha .<1sseg11ato il f'ren1io . ~i~zio11nle per la (J>r~nJio C'i.- • , oftaJn1ologia . cl-01~io cli lire . ~etteu1iln) al . J~1Yoro S11 lla si<(erc!s; . ooularf' e~egu i.to çlal d()tt . . Die-~o . D'Amico .nella . Glin~ca cli Rqp)n, r la grande medaglu1 <l .~01'<> del Pr~1n i o Jnternar.ionale .(J)ren1io Cirincione) a l lnvoro . s 11 ll' ora.. serra,f a d(•ll' .· occJrio. u 111 a:nn prrRf>nt'l tQ da 1 i1rof. J,uig.i :'.\1:.t~gio r<) :tn<'h'PSoo esegnito nPll~. f'li -

nic.:n ro1nana. '

'

T <-<)11gl'eRsisti. guidct ti dn 1 sen. prof. ('i rjnci<n1e. · hanno Yisitato- i Reryi.zi Rn11it.flri clella ('.n~c:;.1 Xa- . • zional~ Info1:tnni. Essi ha11no n1a1~ife~ to tl1tto l.l )oro .nlto .<..Ompiacin1ento p0l'. Jn perf(ltt.n .O~nnjzzH- . . . ' iiQ~~<' . <)<'i -~~.vi.zj clel rnaggio1:e 1Rt1tnt-0 ·. Nazi.cn1n Jp di ARSi('tu·t1zione per g l\ ii:1fortt111i. ... . È Rta.t-0 chi.~sto ::tll'uruÌnimità che. la rlata· di fon.òR7.io~ if~l la~. ·R()<;i~tl1. t~n11ta n bn ttf'Rimo d<11 n1i-


1562

!L POL ICLIN ICO

[ANNO

XXXI, FASC. 471 I

bistro senatore coute Cas&..ti, -venga consacrata con una apposita targa nella grande aula della Cljnica di Rom.a. Al J)rof. Cirincione id~atore ed organizzatore di questa nuova Assoclnzione scientifica, eretta in Ente morale per suo \ olere, è stata fatta unn grande manifesta7jone di ~tim~ e di riconoscenza per l'opera che egli 11n sempre ei;;pliC'il to a beneficio 1

<1~ll'umapitlt .

sitaria, del prof. ~ . Papa di Napoli su La piorrea. alveolare, del prof. Piperno di Roma ~u La leggenda di S. Apollonia., del dott. Silvestrini di BoJogD.H su l'igien,e della oavità ora.k, dei dottori Gaini tt

M.ancosu di Milano (riferente il prof. Fa.soli) su RWet-ohe sperlt1lentali . e cli1iiclie int<Yrno a.ll'a,zio1if'

prep<J;rati di formaldeide s11,Lla. polpa cte·n talf ._. su L'ani,to1nia dei can<ùi radicolari.

dei

Altra telµzione importà}lte fu 'quella çieJ pro!. ' .A..rlotta di l\'Iilan-o sui Servizi odontoia,trici BO-Ol4La pr-0sai11u1 I·iunione avrà luogo il 21 ottobre 1925 sti<?f, i'!t Jta),ia e all'estero, illustrante U nuovo Sert"<l in quella da t..1- a.a.ranno as~gDc'\ ti i premi na vizio odontoiatrico scolastico aut:oambulante del ~ zionali (IJ . 7 mila) ed internazionale (L. 20 mila mune. di Milano. ~ relazioni e le comunicazioni · e due n1edaglie d'oro) di cui è stnto già bandito furono insJeme I>iù di quaranta, <.k1ndo COt>ì urut il nuovo concorso. • prova tangibile del recent;e. . svilUPPo della atomat:o. logia italiana. Tutti i lavori, con le interessanti di · scussioni, vedranno la luce ne l g~ornalc «La StQIl XIIl Congresso stomatologieo Itallaao. rnatologia )) 1,Roma), dive11uto l'organo ufficiale della Federazione StoiJUil t<;>logi~ Italiana e dell'AssoSo~to l'alto patronato di S. E. il senatore conte ciaziQne fra i Pr-0fes~ri I~liani di Odo11toiat.ria Alessa11dro Casati, }Dinistro .della r. I., s'in'flue Protesi dentaria. g\irò il 13 o.ttobre u. s. a Napoli nella R. UniverA Presidente della F. S. I. fii eietto per uccJ~ ­ ~ltà il XIII Congresso promosso dalla Federazione mazione il prof. Giorgio Coen-Dlgli di Roma e f.t.t Stomatologica Italiana. Parlarono applauditi l'assessore a ll'igiene prof. Reale,. l'on. prof. Salvi, , scelta Fiume a sede del Congresso per il 1925. ~'1 deUl)erato di indire pei· il corrente mése dj IL<>presidente dell'Ordine dei medici, il prof. Jemrpa, rembré a Roma nn'assemblea... straordinaria ·della l • preside della F-Qcoltù di lVledicina - della H. Unih'. S. I. insien1e con l' 4.ssoçiazjonf' fra i Pro;fet>sorj versità di Napoli, il dott. Bellinzona, presidate di Odont:oiatria e col Sindacato Nuzio11ale Medicidella F. S. I., il prof. R. D' AJ.ise, preside~te del Stomat:ologi per lo svolgimento t10lla relazi9ne dcl C~mitato ordinatore del Oong~sso, tutti innegprof. Beretta di Ilolog11a s11J l?'iordi11.(i11Le.·t ito det1l·i giando alla vitt:oria stomntologica ottenuta il 5 81udi od1J11.tologici Tsulla ba~ de-.r nuovo d<>-Cr('t<> f~­ agosw · u. s . con l'abrogazione del decretO-legge &'lti. Gentìle-Chiavaro del 31 dicembre 1923. Fu;17ono Il Congresso ebbe oorn1inc (:f)ll un~ ùf\ li.ziosu. gita in\<iati telegrammi a S. ìVl. il Re, ai ministri Mt1s · a Palermo, organizzata dal pl'of. Ribolla ~jco<lemi. solini e Cnsati, all'on. P~r:na assente dall'Italia, a lla quale parteciparouo più di otranm congret:isistt. a i senatori ·Augusto Murri e f;. Simonetta. Il Comitato locale <>ffri u11 bauehetto al lido ·dI Tr:a i lavori pit't importanti prtaentati al Cr>nMondello, dove il President€· dell'Ordine dci :\-1~-­ gresso notiamo una r:elftzione del dott. Grandi di i'rieste sulle Nevrosi àento·facciali, un'altra, &P- dici di Palerino, dott. Benti vegna, brindò alla gr~i;i­ de recente vittoria stomatol<lgica italiana. d~tìnen­ I>lauditissim.a, del prof. Manicar.di di Modena, su dola vittoria òi tt1tta la eh1s~ tnerlica. La patogenesi deUa oar~ deniale, una comunicaA. I'IP1'~HN O zione del dott. O. Ca vin!1 di Bologna, sulla Oura d.elle ne~ralgie àel tripeniino e su J,,a tecnica dell'a.mpu,ta~ione degli apici radioola.ri. le oomunica~ioni del dott. A. A . M.aneini di Roma, su L'azione II Congresso deJI'Associazione italiana d,ei raggi u.ltravioiettl in stomatologia, del dotter Dottor-esse in medieina. < ~hiurco di Siena, sopra u~i caso d6 lesione ulcero11eor.otka ael ma soellarG 8U'J...,P.·rior-e, del prof. Franci di Siena, intorno a lla Prese11za degli ifom·i ce·t i nei~l è ~volto a i\Iilano il 26 e 27 ottob1·e 1924. Allil /.r mfia,nirna,zionL· o·r ali, del dott. Gottardi di BosMuta. inaugurf1:1e il prefetto era rappresent4to dai logllll, su l/otturazioM del canali dentali ·n ell'a1nmedico provinciale. J l prof. RETI dette il benvef>?J.fa.ziorw d ell'apice, del dott. ~1ela di Genova, su nu to a nome di tutta la classe medica. I àe-nt·i e fa d.entiz·i one in medicina legale, del r.a i>resid~nte òott.5sa CARCUPJ~O-FERRARI eswfff' prof. C. u• Aliae di Napoli, su Lq cavità orale Ml- ~ la {)rima parte della relazione ~ull 'indiri~~o proio. vrofil-O.ss i d.(!1.la, siftlide e del canorv, del prof. R. fc>u...'1-0nale delle 1n Cdicb P,JJ8e hi I ta.lia, nel campo 0' Aliise di Napoli su L'e~agi.a vicariante, del ~i~nf'ifico, professionale e so,çiale. Fa rilevare prof. De VeN!biFI di Napoli su La Patologia e tera eon1e le oolleghe siB.no in eontlnoo ascensionf\: più pia della ip!"rsensibilitd po_lpale a.l}a trapanazi-Oft~, d'una ha raggiunto ·n libera docenza, una oc.'CUP" dPJ dott. <i. Silenzi di Rorua .su là Tcrapta. de·i neoqu;tle Direttrice uru1 catt:edra pediatrica universipla.s-trii d ella bocca O<>'ll> il Radium riferendo anche tariù, altre hanno dedicata la loro attlvitit. ileUe nna comunicazione dc-1 dott. A. Blnnchi11l di Romn C'liniche universiw rie, in reparti ospedalieri ed i~ An Le <JUti par<Identaf"ir in radiologia, del prof. laboratori d'igiene. C-01 concorso vinto dalla dotto\..-0raini di Napoli Ru Lo. 1nes8a cl ei modelli itt a.rtlrt•fi&i Savini, quale medico capo <lell'{Jfficio d'lgiec-0lazione, del dott. Di Don1enico dj Napoli, su La 1ie municipalf\ di Udln~. da d11~ anni sono atatJ ' f lolorrfa dRJ.Ja carie e nHOt'<1 f<-orla nt1trlfi1>0-fJ01"a8· riconosciuti !111.n don111t tutti i Jiritti n~JJ'ef'P !'l'izlo •

1

I


rt.

· ~.

..

.•·

I

....

•-

f'#"

~-,..

; ; .J!" •

,..,. •t

X :\Xl, FASC. i7 J

[ .:\N?"O

-

. ,

• ••

.~

. .. '

•"

t

I

Il• .J

,.

-

~*'

/

~

L.

I

'

,

'.)

1563

SEZ IONE PRJfIICA '

.

I.•

...• ••

'

1

l.

1

''·

11:.·

i:.

I

..

<lella meclicina. l /'ad:l wsa.mento delle d-0ttoresse ... llje nt~ . a·Ltua'tc , soprntu~tto, con l ~i f,1:ituzione ùe1le nelle ciftlt maggiori andrà nn po ' alla volta · cesale di alla tt.amento nPlle officine, dove lavorano -Oendo n llu deeentralizz.qzion~ i1ei centri .P iù J.)ic- .. donne; 5) che l 'assis tenza d e i 'fanci11 lli illegitti1ni

venga fina lmetlte lntègrata dalla rice rcn de lla p-.1ternitil.~· in rn·odo ·ch t> si nbbinno i mezzi per il lo~> ~ntenin1_{>11~0, in~utficienteme?te. _P,agato dal l~ am- • m1ni~traz1on1 ed in r ea ltù co111p~n sato clai bnmbinì stessi col loro p r ecoce \·Oro . · · ' Ln borM di studio Wnssermar1n Yi~ne a H~~gfu1;t~J a lla dott.ssa . Giuseppina · Pastori· di 1\lilnnò . .. Si {}( • sig~'l Man·tova t;l sede del p r0;.~~in1ò <'.'011vPgno, che si 0;dunerà :oel 1925. .. •• ' I~ congr essiste ba nno visita t-0 a lc nni st:·l bili -: menti ' industriali, per '1 )rendere YiRiOilf"' dt>ll 'al*ri stenza soeia fe a ll'f' ope rà iè:

( "()}i .

Segi.1e la seco11ctu parte della t elilzion p, cl~lln . ·dott.ssa Bo~OIYII, !-.1.lll'atti vità futura. J/oril trice fa rilevare con1e la inedichessa debba intensificare ln ·~·ua a ttività ne l c:ampo b'OCiale. l,a <luplice relazione viene a mpiameute di8Cù18sa. IA dott. ssa QrJ.;1..IA l..JOLLINI riferisce s u :· La à<flln-Oi C· la, lotta oon.tro la, tubercolo.s·i ; €}spone il -<·qntributo (;he la donna porta i11 qneHto campo -t~me madre, maestr a, dottore&-sa ed in u1odo spe, . ·(l'iale come infermiera, visitatrice od a ssi'Sten te sa1ritaria . Dopo clisc ussion~, il Co11g·resso fa voti che l~istitu zione delle infermiere visitatriol venga svi. Juppata ~ ehe ta li tnfetm ie1·e sieno ndeguatamt?nt:e preparate i 11 scuole apposJte ~econ ò o l1nifor1ni iiSti-inzioni in t11tta Tta lia. · ~egue la relazione della clott.Hsa CLELIA LorJLINl i-.

-

-

la

AI ;L:ETTO.R .I ••.

~ui Rappo-rti àell' A.· soo-i a ~·ion e N a:tionale

I tcilian,(1 . -fJUll' Associaz·ione Jn.t e rnazionale r1r>lle do ttore.s.'je in rn,ed·i ci na e chir,urgia.

I

1

"'

.

t{

·:... .·.'. •

Il giornale di cbi1·urgia più economico in Italia è . dato dalla Sezione OhiPu rgico, del « I,-0li.... ~ çlinico »; difatti ehi è aobonato alla Sezione I:>rati sostenendo ia tenue s~ di L. ~ ~pèr l 'Jtalia : L . 35 per l'Est.ero) ottien~ 12 faséiCÒli che 3nnoverano, in media, · t>4· · pagine ciaSC'u110 . di · f-0rn1a to ·I gr a 11de 1 ~11 f'arta se1ni-patiuata , CQr redati di figi1rt-> e cli ' ta Yol~, den~l di c:ontenuto.

\...

P e r acclamazione, ,·h~ ne votato un ordine del .g iorno col quale si riconosce che per le med1chesse ~no sovrat11t to consi~liabi1i: 1) la specializzazione TJelle discipline ri guardanti le n1ala ttie della donna -t- del bambino, in J11od ·' che le d-0nne possano largamente esercita r e i11 ospedali infnntili , brefotrofi. Il giornale 4i c.birurgia più · eclettico in . asili m aterni, t>Cc. : 2l In rned icirta sociale (attiVità Italia è dato dalln Se: z 'lone Ohirurgica dei « P olic:Jj . medica negli opifici, 11ei di!3pe11·~nr i anti t ubercolanico »; difatti ia · Direzione accoglie lavori di· tutte J-i, ecc.: 3) l'attività negli uffici. P nf\i laboratori le ~uole, di tt1 tt,e le regioni ed anche dell'Estero, -<l'igiene. Si fa anche voto, che Je dotto r<:~se. . en dando provn <le lla pi:ù assoluta imparzialità e libe- , t rino più freq11~ntemente a far parte delle a nln1iralit.<\, senza la -scia:rsi guidare e inflt1enzare lla al- · nistrazioni <li t )sped.a li, Opere Pie, Brefotrofi ed tri criteri che non siaao .inerenti al val-0re intri nIstituti cli benf'fic<=>nr.R· ~ aR~i ~t~11 r.t1 f*r 1'infèlilzin seço, òbbiètti,ra bile , (1(;\i Jnvori. • ,.. la giovinezzn . Il ·'. gio1nale di chirurgla più efficient~ in ~ I .. a p1·of.ssa BoHRI NO r-;volge la relazione Slllla Italia è dato dnlla. >'jezione Ohiru1;gica, clel ~ <( Poli Protezione della. àon·nà, e d el f o11 of ullo e premessa clinico )J: difatti es~n ospita soltanto lavori che re ·la cl~scussione dei rapporti trn la voro femminilé ~no lin contributo .effettivo e decisivo a i p.rhgr essi ·.· .... f unzione materna })rende in csa1ne il tèsto u'n iro òella chir11~ia: la ressn stJ;aordii;iaria d~.Jle ·0fferte , -d-el R. D. 1907. i1. ~l ~ , ~'tll l<-tYoro d e lle donnp e c.;onsente 11na selezione scrupol~~ e seveJ:a. dei ladei fanciulli deplorauclo la sua in~nfficienzn rivori; oggi i più rep utati clinici e studios1 tendono I ~ t1ardo alla g ravida11za e ta n1aneanza della $UR • a far capo a lla Sezione Chirurgica del Policliniap:i~lica zione, espone l~ tristisi;;in1e o.ondizioni del . I,~' co» e la pubblie.1z1-0ne "di un lavoro in que-sta Se- "\ -donne che lavora no a ,-1omicilio, infine le condizionj del lavoro dei fanciu lli , ricordando anche · l'-osèuro· ziòne .c ostitui8ee di per ~è 11na ga•.t'enzia indubbia cti :.,• yaJ 01·e. 1av<)ro dei bimbi ill~gitti1ni f't1e paga no e-on piccole, La copiosis8i 1na casistica rispe1.:chia tutte le conrrut pur · penose prestazioni. i loto custodi in8nffi<:ie11temente compensa ti dalle .arnmjnistr azioni pto- ,-t ingenze della vra tica c·orrente, co1ne del tecnici smo p iù a rduo. ' vinctali. I l Congre~RO, 8entita l}Qi In re lazione ,della J;e am1>ie ed esn urienti riviste sintetiche 111et.to- "' -Oott.ssa T. . IYIA T.,OLL1.-.;1 sul rnedesimo argomento, • • no n g·iorno dei pr oblemi più dibattuti. approva l ln .o rdine del giorno col quale, consld~I Nessun· chirurgo· sperimentato ch e intenda serando che t111a sapiente protezione <lèl la v-o r o delle guire i prog.(essi della chirurgia in Italia e che sia . . ' ~ionne e de i fanciu lli ~ di capitale importa11za· so- , dotato di un alto ~nti111ento nazi \)na le , do"V"rebl>e eia le, f~ Yoti: 1) cb<\ si J)rovveda a l1n speciale rinunziare alla l~ezione Oli11rurg·i ca. de J « Policlini, . protezione della donlù'l in g ra '\'i danza a lmeno ron co )). C'hi è ab·b on:1to a lla Sezione Prnticn. può ri1a pr ntica applicazione delle eon,renzioni di Wacevere la Chirurgica corrispondendo a ll' Ammini1lhington; 2) che si disciplini e si sorvegli il la voto strazJone u~ quota s11pplemeotnre ùl ~ole L :~ (~ tenm:linile a <lomicilio: 3) ·che venga da to ntaggiore in Italia; L. 35 all'Estero), da "lnvia.rsi nominativa'f;Vilnor•o ,alle se't1olP professionali· e. innnlta.t o il mente al, Ca,r. 1Jff: J.;t1igi -~f)Zzi .. v..1 Sistina 14, Roma . 1h11it~ ùt-1 primo i11gresso d ei f anciulli nel la vo·r o -effettivo : -! ) eh e 1f' disposizioni legali già saneitR Ohi1·11rqi italiani, assu1nete Z'abbo1iarn.c11.to oo•n iplf{· <la l t<.:\:-;to l111ico lt. D. 1907, n. 818. siano rera1n entare al.la fJ.e.?-:ion& Ohir ttrgica àel « Poi1.()litiioo >>. ,

ea,

'

I

'

'i

'

1

- ,~,

«

r

l

Il!

•I

1

1

. .. "

'

. .. ,,

I

.

.

....

•t

..

l

' •

.... -

...

.' •

I

.. '

' .....

.. .

"'

..... ' ....

...


. ;156 11-

11. l~OL I <;L l .'.\ l CO

f ~..\'\:\O \;\Xl ,

FASC. ~7

:.·POLITICA S'ANITARIA E ·G·1:URISPRUDENZA. ,·. .

1

.

Assestamento dei r apporti eco.nomici · tra sanitari e Comuni.

.

..

=

. ..

i)ercl1è il i1111nero dei -pove1:i cl1e· h ar1no dirit"t(' . nll 'a~ s i.ste11za g·ratui~a ·già ris11lta · dall'~lenc< ·che è ir1 vigore, a no.rma clel t'eg·olame11to . :,H · uitar·io 19 luglio 1906 e.- quir1di, le Gitlnte 1.'r11 vi11ciaJi 4.\111minist-rative possono valutar e a11 ch e or a la impor tar1za ·del servizjo i11 relazjou1 al i1urnero 'd el le J>ersor1e ch P devono .essere a:-~

l.'ctl'l. 11- d PI l{. I>. 30 di.c11111·:)rc· 1U20, 11. ~.~8U. vi~ta ai Com11ni di i stituire condotte san itarie µer l·a gPllPrnlitit degli abit.anti: quelle esiste11ti devouo essere abolite. Il diviet o r isu lta giù ·· ·dalla leggP; ora è ·e spresso e · cate~ist ite. · ... goriço. l ,e. fu11z io1ù dei Co11sig li Provi11ciali sanita L.'ari. 34 fa · nl>bligo · allè Ciiun.t e · Provincia li ri, ir1 se.de cor1s11Jtiva, e de.Jle Giunte' Provin' .i\ rnrn in istra ti ,.e, sentito il Consiglio. P rovincia] i Amministrative, in sede di deliberazio·~~e c.; i<ti e di Sar1it;'1, di stabilire gli stipendi minimi ~ur10 ns. ai delicate, ·11erchè si co11cretan-0 in ùei sa.nitari co11-dotti della Provincia, distri 11r1H. val1 1t8.Zio11e discrezio11a le s11 lla b.ase -di b1111ndo i Con1u n'j in speciali categorie, in re- i; ri t eri ge11e.r al i e di ind·je i a p prossin1ativ j. lu:,. io 1tf' 1tfl'i11ipo 1:ta1i-zn dPl ser1;izio sanitario, Gli stipendi SOllO st~bilitj per ciasct1n co·m ll al n1tJJ1 fJ ro tlr)<)li aventi cliribto llll'assistenzn lle e pe_ r . classi di sanitari (medici condotti sn n~iL a rio (J ra t1t i to, al1e condizioni topografichP ufficiali sanitari, ~ evatr i ci, ecc.); ma questo del I e co11dotte e alle l)resumibili fon ti di redl'i~11ltat o si gi1J11ge r.aggrtlpJ)ando i. C9mt111i in dito i)atrimor1 iale c1i esse. Uguale attr ibuzionP peciali categ·or'e .r stabilendo per queste. in spetta ètlle (~i 11 n te Pro,v inciali per la ,d-etermin azion.e "ti t.'g:I i st ·i p€n,di minin1i· d·egli ufficiali · l'i~pporto a ciascut1a classe di. sa.n itar i, gli ~ti petl·d i roih irr1i. ~ariitari con nomi11a definitiva. tenuto conto l criteri cJ1e deY0110 µ·~ · :dar e i Consigli l 'rn drlla importa.nzn. jel s ervizio. vinciali sanitari P lP Giunte Provinci ali .\111 . Si svolg·e , cln11qu e. una vaRta 01Jera di riasministrat ive . 11011 . ono rigid i. Lct circolare giri :e$t_a mento eco.non1 ico, che deve essere vigilatn 1·icorclata, n tteue.ridosi, si inteude, alla speri .u ' scopo· di eo ll nh o razione p e r -e vitare error i ·licazi one cl1e ne fa l'art. 34 del decreto, dici · .e dis11gt1aglianze di trattamento. .. « E mio frrmo intendime,n1 o .. disse il M1 - che· sj devor10 «tener presenti le co11lliziò11i 111.rJd'i P del servi:.io sanitario, risultanti da ·t111 . Jti :;;tro de~l ' I 11 te r110 con la circol a re 19 lt1glio giudizio comples:·ivo stabilito in rel azi·one 11. 20106. . .t\ che, nei cennati adempimenti , egn i indugio nhhia a cessare, i:>oichè urge tan - rl ) all 'im1)ortanza del servizio sanitario; b ~ al 1111mero degli aventi dirjtto all'assistenza sa to il r·iconcl11rrc.> ai li1niti di legge la spesa che nitariH. g·ratu it <t; e) all e co11dizioni topograiìchc· i ·con1uni · cle,10110 sostenere per l'assistenza delle conctottP; rl) alle pre~ nnt~ ~onti di red :-;a1 1itn.ria gratuita ai loro a.n 1n1ir1istrati, q1lanto il ~istemare le co11d izioni Pconom ich è cteJ d ito profess iouale di esse». «Le condizio11i di partico.lare disagio pers o11ale ct e i ~ n nitari cond ott1 •· . ~: giils t o e• chiar isce opportunamente la circolare - in f(o nerosç Pvi1a.i·e, :5oggiunge la ci rcolare . chP cui ev.entualme11te . ~i trova il Co111une ' iron << i ~ anit ari rom11nali continuino, in qualcl1e possono giu s tific~ll'e ulterjori indugi nella siprovi~ 1 ciu . art esse.re retribuiti ir1 modo no11 sten1azior1e econu1~1ica del per.~ onale sar1jta1i:o risµo11U.er1te a l c:t eco1·0. del ln. fu11zio,11e ed, a !Je uiaccliè è eviclr>n.t,: cl1e tali C 1J nsirlrra~'io11i no·11 odì er·n~ co11ùiz] o11i di vita ii . possoito riè devollfJ r111 e r in/lllr•·n-z1i nr•lla d r• /1•1 È noto. che gli elenchi dei po\'eri, distinti 1rii1iazionr dPgli stipen.di n1ini1ni, cllr' , a71p1i,nln pe1· l 'ass iste1lza medico-cl1ir11rgira ed ostetrica pe rchP 11ti n i nii, rapp resen tu no t/U Plla ret ri 11 u P per la s omministraz ione gratuita dei medi ::.ionr èhr> sorrì riten1lta i11rlis71e1tsolJilf' pPrcliP cinali. s aranno formati tll1anrto sarà pubblicai sanitn.ri co1H1ln 11li 11 ossu11'n , con l'r>vent110/1" to il i1novo regolame11to anitario . che dovrà s Il s s idio rl el l' esr re i:io prof r>s ."J· io 11 a l 1· co1i1ir•sso "f. disciplinarli: frattanto è ~ffica e.e il sistema lu carico , prn1"perf prp al loru sosteutarnenfu 11 . precedente che prescrive 1111 solo eler1co. Ma, ha n\' VPrtito. il ~·Ii11istro ' non si deve I l cl11ari1r1enio è uppo11.u110 , dicevamo, pe1 attendere ch e sia110· formati g1i elenchi dei evitare possibili equivoci, sebbt:ne lf\ conclizio ~loveri a r1or1nn de ll'art. 32 del R . D. 30 di ni finanziarie dell'ente 11on siauu co111pre~ et)Jr'lbre 1923. Jle r llrc cedere alla determinazio- · fra gli eleme·n ti che l'art. 31. specificatament1~ ltt' degli st ip endi nliJ!in1i. È ovvio che ia così , stabiJi~ce ag-1 i Pfffltti del gi11dizio complessivo

va

a

1

-

I


f'..\ '\·~-o

.

\ \ \: I,

F ASt. i 7]

1565

SEZ 10NE· ·PRAT .tCA

.

L ·a pplic.:azione dei criteri ..sopra. . indicatf ri• g11arda. anzitutto., la formazione ~elle categori1· f' la detern1inazione degli stipendi. minimi . . . . . pt-> r ci a ~cn 11a di ess.e, in rapporto a lle yarie .classi di. ~a11itàri, e. poi ia iscrizione dei in,.g11li <:01uuni all'una. o aU' altra <!ategoria . . .\hhia1110·· rilevato, . i11 un caso s e.gnalatoci pel' consultazione, che la distribuzione dei Comuni in spec ijli ca1ego tie era fonrlata sul ·crifprjo 111111ierirn èi egli abit"tnti; rna P cl1i ci1·n c: h è i1 11 · p 1·ov ,·ed i'rr1ei1to ~i ffétLt o è lllè.l 11itestaJnente e r1 1atu . 1• i11 co11lr.t:t{> co 11 la ~li sp0Riz i o11e testur1 Jp cieli' art. 34. TI gi 1: cl i zio è co111.plesso . e si deve fondare su tutti gli elementi specificati dalla legge e sol1a11to su ·qt1estj. Co.utro i I provv,edi111c11to delle Giunte Pro vi 11c in li .\tnministrativfl lJossono rjcorrere gli 111teressati al Gover110 del Re in sede g·.erarc 11 ica (Ministero Interni); 1teJ tern1ine di · gior• : ni l{Uindici dalla JLotifìcazion e. se il termine s.ia scaduto, il ricor o puu. essere preso in e.sa·me come de11unzia, lJer eventuale annullamer1" to d'ufficio, tanto più . ch e il l\Iinistero inten(le · ·Y ig·ilare la sistemazio.ne de.l trattaro.e11to ecor1omico e, a questo fine, ha chiesto ai Prefetti la comunicazione dPlle tabelle. corred ate dal1a copia della propo::;ta del Co11siglio Provi11 éiale sanitar io e d e lla decisione della c.:r. P. A. . Il · provvedimento ministeriale è definitivo, 11el senso ch e contro di esso pnù essere prodotto ricorso a l Con .~ i glio di Stato, i 11 sede . giurisdiziq11ale, per incon11Jete1tza , ecC'0~so di potere e viol azione di legge. . Il provvedimento clella G. .P. /\ .. è senz ' a Jtro Pfficaice r>er la deter•m jnazione degl i stipendi n1in'im i co11 òeco.rrenza clal 30 gennaio ··1924. e 'e i6 -· dice la circolare - .:.. (( in hasf' a I disposto dell ' art. 90, 3° co111rna, del n. I). 30 dicen1bre lD.23, ll. 2882, clir s1aJ)ilisce' l'entrc1ta i11 vigore delle norme i 11 paro. la n.l qui nei . . icesimo g1iorn o dnlla pubblirnzione .del detto decreto, pubhlicazione avven1ita ne ~ Ja C:i-azzetta del 1:-, !..rr1111aio 1924, n. 12 » . :... l\IIa: la determinazione deg"li stipe11di rn in i 111 i è il primo atto d ella siste1nazion-e e.co1101r1 i cn, 1a q11ale deve esser e poi rivedl1ta e adeguata alle s i tu a:zio,ni particol a ri f' () r1.e esigenze òj . 1111 a vita · deooroisa, dai ·s ingoli Coml1ni, tenuto cont0 a nch e d.ella pote11zialit8. econo,mica cli •

,

_

..

>

1.

I •

,

. ~SI.

Q11i si e11ti·a ·1 narcatarr1ente n el campo della cliscrezionalità più ampi a : n1a noi pensiamo che, in secondo te1npo, possa intervenire anrh0 la Giunta Provinciale Ammi11istrutiva., per casj singoli . Con. la determinazione degli stipPndi minim i e. sa . esaurisce l'attr~hu zione che le compete a no1ì11a tlell'art. 34: mfl rimanP

:e1npre salva l'attribuzione i1ormale di aùegt1are g'li stipendi alle esigenze eff ettive. È o vio, infine, che non possar10 essere ridotti gli stipendi attuali· eventualn1ente superiori n I nrinimo cl1e sarà fissato dalla Giunta, • • percl1 ì' si tratta di 11n diritto già acquisito, che deve essere rispettato, e'è cettuato il caso d·e ll 'apJJlicazio11e dej De~reti 27 maggio e 24 se ti embl'~ 1923, la quale però nori. compete più al Cornune, ma, -dal 12 fe,bbrai6 1924· e sin·o a l 31 ùicembre, spetta solta11i o ~ a] Ptefetto ·in ed e di so·s tjtuzione. Qunl cl1e difficoltù. })t1ò pres·rntare la detern1i11nzi o11e dello stipendia. nel èaso ... dj ·abolizion~ cLPllfl co11dotta per la gener alità degli abit a11 ! i, ~e dal capitolato e dalla d eliber?-zione cli i1on1i11a r:is11lti attrihnito l1110 stipendio 1111ico · e complessivo e i1011 retril1n. d11e distinte . zion i. per l assiste11za déi poveri 1'11na e per In curn deg·li abi1a11ti l'altra . f11 tn.: caso , aJ)olit<1 la èo.t1dotla per· la g€llPrali tfl rtegli ah.i tan ti, la! retrib'11zione deve essC're s tal)ilita , è v·ero. s11./l.n ba se d ella tabella ti eg·Ji st jpendi mi11i111i, 111a dete1·minandone di volta in ' ' olta la 111a~g io r mi~11ra g'it1stificata dalle r. igenze delJa Yitn. a11-cl1e ;n consi derazio11 e cieg·li 11tili }) rof essi onn 1i preved ibili: Qne~tR fase dell 'a~~est am cnto dci rapporti fra Con1uni e sanitati è forse più · delicata cl i <1t1ella caratterizzata d e ll'appli(;nz jo11·e. l)PSso non meditata e talvolta dissennata o pers'o1) alistica, j ei decreti eccezio11ali concernenti ln riforma dell'organico. . .. T,e norme circa g·li st i pen cl i in in imi sono diretti n d a ssicurare certezza cti trattaménto eco1101nico e trar1.q11il lità di vitn· decorosa: bisogna vigilarne l 'applica'z ione, perch è 'i fi11i 1l o11 c:;iano fr11strati rl}1 g·rrttP concezioni n cln pre-0cc11pa zioni- dj economi·e danno.se. . 1

I

Indispensabile a tutti i medici : Dott. Cav. Uff. ALfiERTO •

vrno (Doctor Justitia)

-·~

'

LA LEGISLAZIONE SANITARIA ::

In rapporto ali' e5erclzio professionale ::

. . (Manual e oontenen t.t' Leggi, Decreti. Jtegolam enti, Circolari e tutto ciò che si riterisce a U'eaerr i zio professionale. ad usv dei Medici c0Pdot.t1, dei liber' esercenti, degli utft clali saoitaril · 3 rlPl per~onale addett.) a.i laboratori rli vi~! ' anza i~lcnica). N.B . _ Coloro eh~ intenci'>'H' . non re5tare sproYvisti di QUt sta veramente utile opera eoropilata io seguito alle insisten ti preraure r1ce\•ute dai lettori 1lel e Polìclinico >, debhono affret . tnrs i percl1 t: l'edizione vol ge ormai al t e r rn ine. Prezzo L. 1 6 . P 1• r i nosl ri nbhonati gole J,. I 3. 5 O in porto fraot.o.

·(11,·iare \ ':urlin pnstale al C~l\'. Lf'TC r POZZI · Via Si.stina n. 14 RC'ma.

'


'

15fifi

[ ~-\x~o \XXI. F A...c;c . .l7)

1 L f>OLJCLINICO

NELL.A VITA

PRO~_,ESSIONALE.

Cronaea del movimento professionale. Congresso straordinario , de g I i Or d i.n i de i Medi e i. 1Ro111.a , 2!:>-30 -<>tt<>brc 1H24).

;\pre la seduta il dott . .IfA'l':IOHI cli :E'ire~, segretario della Commissione 8traordinaria federale. DoPo il :-.ialuto <li iito invita il Congresso a proceder e all'ele zione dell'Ufficio di J>residenza. &>no eletti G. B. B UGLIONI. Presidf\nte. J)JeLI,A CIOPPA ~ GALAS~I, segretari: Quali membri della Co~nn1lssione per la verificu de i poteri vengono t_·l1ia ma ti i dottori. GALLEN~.A, 1'o~ELLI e

PAs~A.MONn.

Il I>resi(lPnt(> Buglio ni, dopo avere riugraziat.o i colleg·hi })er 1'onorifi•:"<> incarico, rivolge un invito perchè l'lmporta11te (lisc nssione del tema n ll'or dine del giorno J)()Sisa svolge rsi serena mente. \'"ie ne data comt1nicazi,) ne al Congresso che Hono reg-olarme r1te rappresentati i1. 53 Ordini. lia la l)arola il dott. b\\TIOHI cbC' ~~pone la relazione morale. Rife1isce l'opera s·v olta in ~no Hl ( '-01nita to per le onora11ze. al J\Il"(lico caduto in gu~rl'tl, e particolarmente per la ~lta del bo%z<•tto p~l mo11ume11to, del «Libro d'Oro » l' ] () tU<•<.l<tlitit per l<l pa rt.ecipazione degli Ordini a lla sol(•11ne e-er'imonln C'()n l' interveut.o delle J_,J.1. l\'IM. il R e (\ la Regina e le Autorità civili <' lnilitari . :·\ C'<!e1111a all'iniziativa presa di fondare {lelle borse di stt1dio per g li orfani dei sanitari e alla erogazione fatta, in gran partR alle famiglie dei mC'dict caduti, della somma raccolta dal prof. 8ilvagni. <:on In sottoscrizione aperta })(> l' tali ~)noranze. (~omunica C'he la Commissione Rtr<l ordina rin ho clovuto prendere atto delle cli111i~~ioni J)reBentate dal e-0nsiglier~ dott. Cam1)0li, co11~'guite al fatto che nella qualità di :"appre~u ta11te dei 1nediej e0ndotti aveva chiest~ ~a ottenu t(' lt• <1 in1iBRioni clèl 1 .direttorio d el ~inda ca to ~neclic'O. Espone l'opera n•olta in numt'ro~ ve rtenze per le quali i rappre sentanti 'lella Federazione hanno Potuto emettere vant.aggiosamente giudizio arbitra le. T,a Commissione :-·trao t\ .liu.<1 l'itt ha favorito il voto degli odontoiatri J)(>r l'obbligatorietà della laurea in medicina nell'esercizio ·della specialit.à e d ha indetto un r ef er en<l'Um ~-ull 'importante queAtione dellct cJi11ir i7'za:r.ion r clPgli . o~pefu1li, tuttora I

svolgimento. i•rosegue riferendo .sull'e terna questione «Erediti1 Toscani»: s11l funzionamento dell!os11edale itnlh1no n IJOndra che per il suo assetto economic'O non J)UÒ :1vere u11'nmmini ~trazionE' e~lusivan1elltt>

dello Statuto .federale. Tale studio fu iniru1to l)(,>nendo il quesito d.ella spettanza dell'azione ~in ­ dacale, tenute presenti le varie · appresentanze di classe ed attuali orgalÙzJ;azioni ed il program~ dei Sindacati nazionali, 11onchè l'inoomi>atibiUtù sorta per le Associazioni di cat~orie iscritte ni Sindacati medici di restare Ji<~lla }j"'ederazion('. I..1a Com1mis~ionf\ straordinaria dopo lungo stu dio e viyace discussione si era t rovata d'accordo nel proporre di mantenere in vita la Federaz.ioJk• <·on il programma di colla borazione con tutti gU organismi medico-professionali, con le is tituzioni µubbliche e private per Ja difesa della salut.e, per la risoluzionfl tli qualsiasi 1)roblc·ma culturale o professionale. ~ >€1· lfl ft1nzion~ :trbitrale tra i di- versi Ordini; riruanftlld-0 però sempre e~tr.apP-a alle iniziative di C'arattere sindae:ile. Ma poi~hè i 1 Regreta rio genera le della Oor1K>1·a :r.ione 1u1zional(• ~anitaria, dott. Fioretti, ron ci'rcolare pervenuta in clala 12 ottobre fa divieto agli Ordini retti ilagli organib7..<l ti n~i Sindacati di aderire, sotto Qnnlsiasi forma, alla Federazione degli Ordini il suindicato Jrrogramma concorde1nente- stabilito. non ~uò essere più mantenuto per l 'obbligo fatto a numero tre- membri della C-0rnmissioll€ ~tra.ordinar ia «organizzati )) di votare contro tal~ <lelibe-rato della C-0n1mi~ajone­ stes~1.

Ri ciii l\>ttu ra clell:l <·ircoltl l '<' clcl clott. F ioretti : til.rrt-o sig. f)egretario genPrnlr drllf' f'orpn ra.zioni sanitrz.·r ie 'Pf'Ovirioiali d:i ... ..

« È prossimo il é-On g r e ...;oo d e.gli Ordini dei nit.'rtici per stabilire se eo11ve nga o meno n1ante~~ in vita la ~"ederazione degli Ordini. Tale Federazion.e anche ~mplicemente affian cando l'opera sindaeale di yuesta. Corporazione e dei Sindacati medici lappresenta ed è un pericolo per · 1·t11teriore ~vilnppo delle noAtre organizza~ioni

-

Accenna poi alla graYe

del Bollettino Federale per quanto riguarda le con<.lizioni eon tra ttuali, attualmente i11ve ro onero..~. E viene a tratt:are de l C'ompito nttidato da l C..on...~resso alla Commi~iQne. 11 i ('"VPntn.a lp m<>difiCfl que~tionc

.

mediche-. Faccio nolàrP eh(· gli Ordini <lei veterinari non hanno sentito a lcun bisog110 di fede rarsi, ma qu~ ­ sta classe di professionisti ha eoncentrato i ~<.d 1nezzi n e l ~uo Sindacato nazionale che li rappr•·senta e li tutelR nel modo più efficace. Qt1esta Corporazione inten(le che gli Ordini retti da i nostri organizzati, si distacchino .senz.a men<• dalla Federazione, in armonia a lle disposizioni gi~ emanat:e l'anno scorso e attende dai propri inscritti nnn provn cli salda disciplina e di coerenz•• . Il se{lr. gen . àell~ Oorporaz. n.a .~ . ....0•1.

i11

italiana.

.

Dott.

.AR~ \LDO FrORE'I"l'l ,, .

Seg;nf' una vivacf• discilssinn~ sulla J>Ortata di

quesbt

circolar~.

sulla ;-;ua tempestività, avnt.o eziandio riguard<) alla libera discussione che sull 'importante a rgom e nto lJOS.~no fare tutti i delegati degli Ordini, liberi poi nella votazione di ~­ guire o meno Je direttive sinliacali. GIGLIOLI, pure della Commissione straordinaria. _ ae<.,~nna al concetto (:he la. Commissione Ri pose a 1 lavoro opillllndo C'he la 11.,ro,~ra?.ion~ pot~. se P.>t-


[1\NNO

XXXI,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

se1·e presentata a n corR come t1n organo vitale alla discussione degli Ordini e non che fosse destinata alla distruzione prima ancora della discus• ai-one. Protesta per la dignit.à di tutti i medici CQntro ogni tentativo che possa troncare o rendere vana un'alta e serena <liscussione sopra argomenti di vitale interesse per la classe medica e dichiara infine di non riconoscere a lcuna a t1torità della Oommissione delegata d.a l libero voto del Congresoo. DoPo a lcune osserva.zio11i in L>r oposit-0, il Presidente chiarisce che l a detta circolare non deve ritenersi rigorosamente applicata perchè è nell'inter esse di tutti di non soffocare la discussione senza approfondire la qu~3tione e senza rendere ''ano lo .scopo del ConJr~sso nel qu a le ciascuno può con la parola esporre la i>ropria idea. ~ approva t.a a magg·io1~u nza il prosieguo della discussione. Ha la parola PASINETrr che esprime sorpl'esa avut.a dopo la lettura della circolare Fioretti. IDg·li, che pur consente con l'attuale <;overn o, si è domandato, nella qt1alità di Presidente di u11 Ordine, come provvedere a vigilare l 'indipendenza dell'Ordine compiendo un atto che verrebbe a porre l'Ordine sotto un J)artito poli tiro? Ad lln Sindacato possiam,o iscriver ci, all'Ordine dobbiamo. Ed allora come possiamo i1en sare che la direzione di esso sia polit ica? Non ho trovato che la legge possa imporre che un Ordine sia retto da un partito. Ritiene dannoso il voler distrùggere una li..,ederazione che non vuole essere contra ria a nessuno , vè al Governo nè ad altri; mentre intende unire la classe medica in tutto ciò che v i è di e levato. OAMPOLI premette che l'Ordine di Caserta non si distacca dalla Fede.razione. Accenna a lla sua opinione sull'argomento, e a i motivi ·p er ct1i ha creduto dimettersi da membro della Commissione straordinaria . In seno a questa si erano forma te tre tendenze: l'una. propo~1e\·a lo scioglimento della Federazione, una Reconàa che la Feder azione continuasse ad esistere facP-ndo opera di colleg·amento con le Corporazioni sanitarie; una terza, c11i ho par tecipato, voleva l>andita ogni azi one sindacale, ritenendo che essendovi largo margine di lavoro la Federazione pote~8e continuare ad esi~tere con proficua attività per tutte le categorie. Accenna a lle conclusioni note proposte dalla Oommissi0ne straordinaria e ritiene che la di$CUSsione • sù questo importante argomento a bbia ben raggiunto lo scopo di dissipare ogni i dubbio che l'esistenza della Fede r azione possa invadere il campo delle Corporazioni. Conclude che ritiene difficile la permanenza in ·v ita della F ederazione poichè, avuto rigua rdo agli Ordini già dista.c cati e agli Ordini che si distacche ranno, tale organismo non rappresente r ebbe tutta la classe sanitaria. -~RRIGoNr ritiene inutile la F e derazione se pon possa svolgere azione Rindaca le . DELLA CIOl?.PA riti~ne che la circolare Fioretti sia stata jnterpret.ata in un modo· diverso dalle int.enzioni del campi latore, che na turalmente si è rivolto ai propri Sindacati, svo'.lgendo naturale opera di propaganda.

la

1567

Replica GIGLIOLI richia,m;.i11d·O~i a ll-0 Sl)irito informativo della legge sugli Ordini. L'Ordine è .un organo formato d:a individui obbligatoriamente i&critti con funzione (li Jnagistrat11ra, attributo, 11iorale che deve essere legato alla più assoluta iudipendenza perchè i me1nbri una volta e letti dt:bbono spogliarsi di ogni loro car attere di provenienza e debbono pensar e a ll'indipendenza di tt1tti i colleghi iscritti a ll'Ordi11e. IJa Federaziont~ 1·nppreseuta questo massimo 01·gano di collegamento, indipendente, e non è giusto dtstrl1ggere quest'organo na%ionale <:he pt1ò eRercitare t1na azione1norale di pacifica.zi011e con sirlerando che molti i11edici i1on sono sindaca ti. E~prime l'opinion e eh-e il togliere questa unione nazionale degli Ordini ~ei medici verrebbe a diminuire Ja posizione cli tn tta la classe nella Nazione costitt1e11do t1n IJericolo per il fu turo. G,,noscr fa rilevare che gli Ordini ha nno mn11sio11i sindacali nonostante l'art. 3 della leg·ge. Ta le-a11pnnto la facoltà-. di stabilire le tariffe p er i medici · eondotti nelle p r estazioni agli <.1 bbienti ~ cosi la ft1nzione rappresent"l tiva nel Consiglio provj nciale . sanitario e nel' Con~;;iglio ~perio re di sanità. Esamina ndo la :·elazione morale del collega Ifatichi illustra il concetto della necessità della perma nenza in vita della ~-,ederazione; a conclu sione delle ldee svo lt~ p r esenta anche a nome di a ltri colleghi il seguente tJrdine del giorno : «Il Congl'esso riconosciuta la 11ec.-essità di t1u· organismo che comprenda tutti i medici esercenti n Pl Regno; ritenuto c-he a questa necessità corrisponda l'esistenza della Federazione degli Ordini dei medici, delibera di con~olidare la vita della Federazione e passa alla disc11ssione degli articoli che riguardano gli scopi di questo organismo ». L'o. del g. ,~iene firmato a ltresì ·d ai colleghi .rinaroli, Giglioli, Ga ll1~ng·a, P a sinetti. CEZZA per l'Ordine di · Bene,·ento dichiara cl1e· h a n v11to mandato di sosten ere la vita di una Federazione asindacale, 1na J1on agnostica, la quale deve essere fiancl1eggia trice d·e ll'azione dei medici di categoria. ;BENTIVEG~A di Palermo trova supertll10 la preoccupazione se il nt1ovo org·ano debba svol gere o rneno iniziative ·sindacali: jrnportu solo che eSS() n bbia attributi di capacità e di ,ritalità. \ TACINO, l)res ide11te dei medici 0ondotti. opina che la Federazione per essere valorizzat.:1 non de,-eottenere dall a d iscu.ssion e 1111a ~ emplic-e affermazione di pri11cipio n1a nn l111isono di sentimenti e di voti ; ciò che i1on pare 1·is nlti t: l1o stato attuale perchè clopo sei mesi d i discns::;ione non vi è a11cora un i1etto jn·diriz?Jo, donde e< ~11segue che la Federazione s i renderebbe perfett.:i.mente inutile. Il p·r f\sidente dà com11nica:;r,ione che g·Ii Ordini di Zara e ·d i Udi11e hanno ·i11viato· la loro a desione . GARoscr dà &iRrjmenti sulla porta ta dell,..ordinedel giorno presentato. SALVI presenta 11n H ltro ordine del giorno che non è la 11eg<1;'jione di q11ello òel <"'O lleg·a Garosci. Segue animata discussione cui r<trtecipano i colleg·l1i GIGLIOLI. ]J'.\TIClII. 'R I VA, GALLEXGA ed altri . itt inerito principal mente allo s·p irito dell'oi·dinedel giorno Ga r osei.

'

....


1568

I

!L POLICLINICO

[ANNO XXXI,

FASC.

47)

Chiusq, la discus~ione generale, il presiclente, glio federa le, sul diritto a nun1ero di voti ai vari dovo n11ova lettura, pone ai voti l'ordine del giorno Ordini, le modificazioni l)r01)oste yengono approGarosci che ha la l)reced~1.1ia. va te in blocco. 11 risultato della votazione è il t--'€gu ente: Dopo questo voto i clelegati degli 01·rlini di RaAlessandria 4, no; Ancona 3, astenuto; Aquila 3, Yenna, Genova, Luc~'l , Girgenti, Salerno e Sassari sì; Arezzo 2, si; Ascoli Pice·10 22, 2stenuto; Ave ldichiarano ritenere r~ossibi le l'ncle sio11e n.lla Fedelino, aRsente ; B ari 4, sì; Belluno 2, sì; Bergarazione. mo 3, astenuto; Benevento 2, sì: Bologna 6, 5, n o; Sul capitolo riguardante il contratto con l'edi1 , sì; Brescia 3, 2, · sì; 1, a s tenuto ; Cagliari, astor e per il giornale «La Ifeùerar..ione J\1edica », s e11te ; Caltanissetta, assente; Campobasso 3, sj ; dopo l'esame delle varie .qne rose <'ondizioni conCaserta 4. sì; Catania 5, sì; Catanzaro, assente; trattuali, il Congr esso vota ìa ~oppressione del Cl1ieti 3, ·ì; Como 3, sì; Cose nza ·i , no ; Cremona, Bollettino stesso col 31 dicembre p . v. dando manassente; Ct1n eo 3, 110; Ferrara 2, Ri : Firenze 5, n o; dato a l nuovo Consiglio di stt1cliare il modo miFoggia 3, sì ; Forlì 2, no; Genoy~ 7, astenuto; gliore per dare a i . consoci le comunicazioni feGirgenti 3, si ; Grosgeto, as "'e nte; I stria, assente; derali. · Lecce, assente : I ,iyo1·no 2, sì ; Lucca, assente : Viene approvato A ll't1::i.anin1itil il seg11ente tele!\1ncerata 3i sì; Nla11tova 3, 110: Massa 2, no; gra mma al prof. Sil vugni : )1essina 3, no; lVlilano G, no; ~Iode11a 3, 2, sì ; J, no; · « Co11gresso Federazione Ordini rucdici ricordanNapoli 12, i10; Novara 4, no: Padova, asRente : tlo con riconoscenza opera cla voi prestata intePalermo i"i, sì; Parma 3, 2, no; 1, i::;ì; Pavia 5; Peru1·esse classe, vi invia caldo affett11oso saluto. gia 3, sì; Pesaro e Urbino 2, n o : PiaC'enza 2, 1. si; F.to: G. R. Bt1glioni ». 1, no: Pisa, a ::;sente; Imperia 2, si : Potenza, ass'enII Congresso dopo a vere inviato un reverente te; Il::rve1111a 2. no; R . Calabria 3, sì; R. En1ilia 3, omaggio a lla n1e1noria dei gl oriosi caduti nella I\O: Roma Jl, ~ì; Rovigo 2, si; Salel'no 4, asten11ti: grande g'11e rri1. ·1lla vigilia della celebrazione del Sa ssari :3, aste11uti; Siena 3, nste11uti; .Siracusa 3, gra ndioso sacrificio, l}assa all'elezione del Consiglio federale. no: Sonclrio 2, sì; '.reramo, :1ssente; Torino 8, si: Ttapani 3, sì; Trento 4, sì: Tre,riso 2, astenl1to; Alla nnanin1ità Ye11gono vrocJama ti: Gallenga Pietro <R oma) , i1res ide:ite; I;entiy0g11a Antonino Trieste 3, 2, Si; 1, no; Udirte, asse nte; Venezia 3, (ra1er1no) . Pinal'oli Guido ('.rori110), Ri,~a DomeSì; Verona 3, no; "\7 icenza 3, sì ; Zara, assente: 11ic.·o 1Ilre. eia) , Giglioli Guido (Fir<:>11ze), B11glioni Spezia 2, sì; Taranto, ~isseute ; Padova ha dichiaG . B. (Al;1tri), Follie .ci (Foggia), consiglieri. rato che, presente, avr~bbe \1ota.to per il sì; Udine, Zara e T er amo hanno telegrafato per i1 ma ntenimento della Federazione. MEDICINA SOCIALE. J.,a proposta di ritener 11ullo il voto di n. 2 0o'm 1nissari prefettizi rappresentanti di due Ordini, Costituzione della Lega Italiana di Igiene Yi(lne ritirnta. e Profilassi Mentale. Il pre.·idente proclama l'esito della votazione sull'ordine nel giorno fj.a.rose:i . }fanno risposto s), II 19 ottobre, nella Sala del Consiglio Provin' 104 ' roti; ha11no risposto no, 74 voti; si sono asteciale cli Bologna, si è costituita J,a L ega I taliaria nuti 28 voti. lli I giene o 1) rojilussi JJf e1italc . ~ 0110 i11tervenuti Seguono varie dicl1inl'azioni di voto e personali i delegati delle Sezioni Regionn li, g·ià costituite e viene chia r amente c·onferma to che non si deve o in Yia di •.!ostituzione: Anto11ini, ì\lec.lea, C-0rcredere ch e il voto favorevole H lla F ederazione be1i per la Lo1nbardia; Alberti. C'HJlpelletti, Tupossa aYere comunque carattere politico e tanto miati per il \ reneto; A111aldi. ZaIIu per la Ton1eno contr o il partito rli Governo. i:icana ; '. rat11b ro11i éli Ferrara; ì\lodena di Ancona; G.\LLEXG.\ dichiara che nella discu ssione e nello Baroncini, F ign<-1 , Zue:ca1i cli I mola; Ferrari e stutlio· ùclla r iforma niuno 11a ~n.'"l i a vuto a guida Pellacani di B ologna : Ettore I~evi cli 1Ro1na, Dialcun concetto di a11tifa;·ci ~mo . o di antis indacarettore <lell' I stituto 1tn liano cli I giene, Previden1is1no . Si è sostenu to invece il principio che la za ed Assiste11za Sociale, ~otto i cui a u svici si classe ineclica ha lo stesso diritto ad una orgaS\Olgerà l'a~io11e l1ella co tih1ita T.J~ga per l'Igienjzzazio11e nazion_a le come lo ha la categoria dei ne e ln Profilassi ~Ienta le . medici conùotti. I/P.siste:1ha llella Federazione non Ai Congr essisti ospit:'lti, ba port<1to il sn luto p11ò a vere a le:11n cura ttere ;\ntisindacale o a nticlell' Amministrazione pro,~inci:l le il comm. '.rur 11a zi ona lr . chi, pre:-d(lente della Dep•J tazione ed il prof. I~ru­ p;i:i , dep!1 ta to provinciale. ha presenziato i laI/ortline d<'l ·giorno reca : <\ R ehlzione fi11anziaYori del Congres o. Questi si sono svolti sotto i·ia }) che Yiene e . po:. t.1 dal C'onsigliere tC'soriere la presi<.lenza clel i>r of. Ferrnri, e, dopo esa u1~rof. GALLE~O.\. P 01· la (ìimin11zione degli oneri riente discussion(\, hnnno po1·t" to ~111a costituzio{;b e graYavano Rul bilancio federale (s1Jese del Conne della I~ga, che ha tini nnzional1. e che engre so, del Bolleltino, ecc.), la quota per ogni trerà a far parte <1ella Federnzione i11teriiazioinscritto ' rie11c :!.'iclotta n l i1·e 2. 1u:1.ic. f,a sede clella J ~_gn ft1 sta bili ta in Roma ; I.a. relazion(l è npprov-_\ ta n ll 'unaniu1itit e s i pa s' nresso l'Istituto lt-'lliano di Igie ne. Previden~ e< ~a alle « 1\tlodificazioni d~llo Rtatuto e clel R egoln Assistenza socia le ( Via ~Iingl1etti. 17 - Palazzo n1~nto fede ra le». I, Rcinrra - Roma (1). Il giornale di quemo, La DiDoJ)() cbiari1nenti .·111 lin1itc dell'azione sind:t,f c:8(z, F~ocialP e la l~or·e ~ .'onita1·ia di T'enP-:ia, e-oca le , sulla rnvpre~entnnza di categoria nel Consi1

I


(ANNO XXXI, FASC. 47]

1569

SEZ ION E PRATICA •

stituiranno gli orguni di questa nuova Istituzione nnzio11a le . Furono eletti presidenti ono1-.11i il Senatore L. Diancl1i ed i pr <>fessori E . l\1orselli e Tanzi. Al <..'onsiglio di p residen7.a effetti,Ta furono designati i J)ro·fessori Jferrari , Levi e J\fedea ; e faranno 11nrte del Co11siglio di presidenza i presidenti dei Com'itati reg·ionuli. Seg·retario : il prof. G. Pel lncnni. I dele-g«lti '' onvenuti da ogni pn rte cl 'It.'llia, di• scuis sero a iungo e po1• concretarono le fu1alità tlella i111ova l ;ega, che appaiono q11i ria·s sunte : 1) Ricercare, raccogliere e ·v·ngl iare informazioni dooumenti, ecc. Condurre e provocare inchieste, indagini, ricerche , ecc., sulle cause delle malattie menta li, sui danni morali ed econ-01nici che da esse clerivano all"individuo ed a lla co1uu11ità, sulle prov1ridenze 1egjslative e di medicina preventiva atte a correggere tali ca u se e acl evita re tali il anni. 2) Fare opera di J)ropaganda estesa, energica, continuativa, deg;li e lementi informativi cosi raccolti e debitamente el'lborati: propaganda d.a esercitarsi, a scopo di ~ti111olo, sulle clas~ «lirigenti e nelle : :;f ere J>-Olitiche ; a ·Scopo educativo, ovnnqt1e si puc) influire ~11lle masse (sc11ola, opificio, casern1a, c-0munità ag·ra1·ie, centri emigratori, ecc.). 3) Coordinare l'azione della Lega a quella. (legli Enti pubblici o private as.·ociazioni nazionali o r egionali, cl1e con<lne:ono campagne affin.i (alcoolismo, n1ala ttie ve neree, deficienza inte llettuale e morale d ei g iovttni e òegli adu lti), con speciale riguarclo a lla pre,enzion~ della criminalità. 4) Prov~care la cooperazione degli insegnanti, medici scolastici e Yigila t rici scolasticlle, per la tempestiva 1selczioue de i fa nciu lli predisposti a tali malattie; ed eser cit.<1 re n nn loga azione neg li ambienti O·p erai e militari. 5) Cooperare a lla prepn r n hio11e ùel personale specializzato (assistenti i-:anitarie e sociali) per questa ,s peciale forma di profilassi. 6) Pr-O'nuovere nelle Amministrazioni provinciali e dag·li Enti p ubblici e priva ti, l'istituzione di Dispensari per la 1iagnosi r>recoce e cura ambula toria clei predisposti all€· malattie nervose e rr1entali. d ei malati iniziali e dei precocemente d imes;si dagli Ospedali p sichin trici. 7) Promuovere dagli :::;te~:;-i Enti la isti tuzione di reparti aperti e di tntt~ q nelle n1odifìca?.ioni dell'assistenza psichiatrica. 11tili n i fini della profiJa.ssi e ct1ra delle malattie n1enta li. 1

Praticissima pubblicazione : Prof. LUIGI FERRANNINI d ella R. Università di Napoli

La Terapia Glinica nella Medicina Pratica

I ndicazioni-Prescriz ioni igieniche, fisiche, dietetiche e far1n aceutiche. Un grosso volume di pag. VIII-574, nell 'ampio formato d ella Collana. :ì\1anuali del e Poli clinico » nitidamente stampato su carta <h lusso e rilegato :i rtisticacuente, in tutta tela in~lese con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8. P i;r 1 no::tri abbonati ::ole L. 5 2 fran co di porto. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI . Via Sistina. n. 14 • Roma.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

AREZZO. Os pedale V. E . III . - Alle 12 del 15 dic. , nlecl. -chir. <-lssi:stente. Età u1a ss. :15. Allog·gio; vitto nei giorni di gl1ardia (alterni). 'L . 5000 e c.-v. Tassa L. 50. Chiedere ann11nzio. CAPOLIVEHI (Livorno). - Scad. 30 nov. L. 7680

e

C. V .

Coooa~o

Chirurgo primario. Vedi fase. 44. Scad. 30 novembre. CRESPINO (Rov·i,go). - 2° reparto. Proroga a.I 6 dic. FABRIC.\ DI Ro ~f:\ (Roma). - .A tutto il 30 nov. L. 9000 per 2000 l) OV., 5 qu:ldrienni decimo, c.-v., L. 300 uff. san. Tassa L. 50,10 a ll'Esattore. Serv. entro 10 gg . (sio) . FANO (Pesaro [i rùi,n o). - Cond-0tta urbana di Ponente (rione del Porto); L. 7500 e 10 bienni ventesimo; addiz. L. 3 oltre i 1500 pov. (salvo approvazione). Ab. 4500; l)OV. 1500. Età lim. 40. Tassa L. 50.10. Scad. 30 nov. Accettaz. entro 5 giorni; assunzione servizio entro 20 giorni. FoJA~o DELLA OIIIA NA (Arez~o). _ Terza cond.; L. 9000 fino a 1200 pov. ; addiz. L. 2; 4 quadr. decimo; L. 3000 cav. ; c.-v. Scad. ore 16 del 15 dicembre. Serv. entro J 5 giorni. FORMIA (Oaserta) . - Abit. 10,279. Stazione climatico-balneare. Scad. 3(} nov. ore 12. L. 6500 e 5 quadrienni dee. Punti esame laurea. Chiedere avvi-so. GENOVA. Associazione Nazif)riale Medici Marina Meroa.ntile. Concorso tra gli a ,s sociati che vogliano coprire posti di medico fisso sui p iroscafi d~lla Compagnia di Navigaz. « TJloyd Triest ino». Vedi fase. 43. Scad. 1 dicembre. LECCE. Am1ninistrazione Provincial e. - Due medici di reparto del l\ilanicomio. Vedi fase. 43. Scad. ore 12 del 30 novembre. P AMPARA'l'O (Cu,neo). - L. 4000 (sio), o ltre f_;. 1200 p. trasp. e L. 500 uff. san., elevabili a l minimo che stabil~rà la G. P. A. con le nuove tnbelle. POOAPAGLIA (Cuneo) . - Sca.d. 30 nov. L. 4000 (sic) , oltre 'L . 500 uff. san. e I.i. 350 dalln Congregazione di Carità. Tassa eon e. J.J . 50. POFI (Roni a,) . - za. concl., rurale ; 'L . 7500 e 5 quadrienni dee. Rcad. ore 10 del 30 nov. Ab. 3500. PRATIDLLA (Caserta) . - Scad. 30 nov. Età lim. 40; nessun limite per i concorrènti che prestano o abbiano prestato servizio in a ltre condotte o in o. ·1~­ dali. L. 8000 e 5 quadrienni decimo, oltre L. fiOO uff. san. Chied~re ann 1nzio. Roon1 (Cun~o). - Consor. con Grin7,ane Cavour : L. 4000 (sio) e 4 qµinquenni decimo; p . trasp. lire 1500; p. uff. san. 'L . 500. Scad. ore 18 del 28 nov. (.A1ilano). ')spedale (!i1;ile. -

1

RoM~.

Pio I stituto d·i. S . Spirito ed Ospedali Riuniti. Conc. per esami a 30 po8ti di assi-

stente medico-chirurgo. Scad. ore 15 de l 30 nov : EJtà liJnite 30. T assa di L. 50, uon reperibile, al T esorier e . Stip . L . 4500. P er le altre condizioni chiedere a nnunzio a lla Segreteria G~nera l{k. Conc. per esami e t itoli a 18 aiuti medici e 7 a iuti chirurghi. Scad. ore 15 del 80 nov. Età li~ mite 39. Tassa rli L . 100 non reperebile. Stipendio L. 7300. B iennio di assistentn to o ~f\f\'izio militare ed opzione; certifica t-0 d i pron1no\:ibilità. lscri-


1570

IL POLICLINICO

zione in un Ordine. Per le altre condizioni chiedere annunzio alla Segreteria Generale. SARTEANO (Siena) . Scad. 30 nov.; 2& cond.; L. 6500 oltre c.-v. e L . 2500 eav. S . GIOVANNI ILARIO~ (Vicenza.) . - Scad. 30 nov. ~tip. L. 8000 per circa 800 pov; c.-v. in L. 1200; quota d'integraz. dal 15 al 20 % dello stip.; L. 600 nff. san. ; L. 8600 cav. S. VITTORE OLO~A (Milano) . Scad. 30 nov. Stip. L. 7000 e c.-v. in L. 1200 (salvo approvaz. dell'autorità tutoria); per uff. san. L. 500; per bicicl. L . 300. Tassa eone. L. 50. TORINO. Ospedale sa.11,itario s . L'ltigi. - Chirurgo assistente; L. 5000. Domande alla Direzione (via Gari~ldi, 23). VENEZIA. - Medico comuu:lle })€1 1° reparto della fraz. di Burano; stip. l.1. 8500 e 4 quinquenni decimo; c.-v. ; L. 1000 trasp. Età lim. 40. Tre anni di esercizio condiziona ti. A tutto 5 dic. Il comune si riserva di assumere informazioni dirette sul conto dei concorrenti e di escluderli <>ventualmente dal concorso senza obbligo d'indicarne i motivi. Per le altre condizioni chi.edere n nnunzio. VERONA. Ospizio Esposti della Proq;incia. - ìVledic-o aggiunto; titoli; TJ. 8000 e due c.-v., dedotte L. 65 mensili. Scad. ore 17 del 30 nov. Età mass. 45. Triennio di condotta od ospedale o biennio in brefotrofi . Tasaa L. 50.05 al tesoriere. Assunzione posto entro 15 giorni dalla nomina CONCORSI '

A

BoLoG~A.

PREMIO.

Istituto Ortopeclico Rizza li. -

Premio Unlberto I. Vedi faBc. UO. Scad. 31 dicembre 1924. BoLOG'N'A. R. Acoad»niia dP17e ~ aienze. Fonda zione S. Pozzi. Vedi fase. 7. Sc.'ld. 31 dic. 1924. FILADELFIA. Oollegio dei ..11ed ici. - Premio Alverenga, dell'importo 'l i 300 dollari, Sll qualsinsi argomento della medici1u1. )len1orie dattiloscritte in inglese pubblicabile . Il J)re1uio preC€dente è stato assegnato al dott. I.J • ..A.mero11 di 'Tittorio (Austra.JiA) per il suo stu<lio « Anomalie !)ancreatiche )) . ~e-ad. 1 mng. 192.5. Per informazioni rivolgersi a : .Tohn H. Girvin, Secretary of the C-0llege of Physicians, 19 South 22d Street, Pl1ila<1elphia, Pa. (S. U. d' A1uerica). FIRENZE. R. Uni ve r ...ità. - Premio Dess)-. Vedi fase. 43. Scad. 30 giu. 1925. Fitu~NZE . Società lta.lian,a rli P ec1iat ria. Qt1attro premi della Fondazione l\Ia11to,~ani. Vedi fase. 32. Scad . ~1 dicembre 1924. l\1ILA~O. Consiglio degli Jstit11/ i Ospitalie1·i. Premio De Vincenti. \ Tedi fnsc:. 3~). Scnd. ore 12 del 31 clic. 1924. J\1ILANO. Municipio. - Due premi della Fondazione dott. A . Berettn. ' redi fa se. 15. Scad ore 12 del 2S feb. 1926. MI~No. R. lstit·11to Lo'n1ba.,-do di Scien.z e e .uett ere. - D11e })remi (lella Fondazione Fossati. Scadenz;.l o re :5 del 1° 8p1·. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. - Premio della. ~"'ondn:lione Ernesto De Ang-eli. Scad. ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi fase. 17. l\iIILAXO. R. [~1iirrrsif<ì. -inque posti della fon<lazion(\ ::\langingalli e uno della fondazione Siccar<li. ' ' edi fa c. -12. Sc<ld. 30 nov. 1924. MODE~.~. R. r:n.iversitrì . Pren1i Riccardo Luzza tto e .'\lfredo ~imonini. ' 1 edi fase. 19. 1

[ANNO

XXXI, FASC. 47)

NAPOLI. R . Università,. - È bandito un co11corso pe1· due premi « Ar~na » di Clinica Medica. per l ' importo di lire 1000 ciascl1no, da assegnarsi ai migliori lavori sperimentali Slli temi: « L'ammoniaca dell'urina nelle malattie del ricambio» e <l Importanza dei lipoidi nell'organismo» rispettiYamente. Possono concorrere i lal1rea ti italia11i in medicina e chirurgia o in chimica pt1ra degli anni 1fJ23 e 1924, che abbiano riportato nell'esame di laurea voti assoluti e superato, s~ medici, l'esamedi chimica fisiologica o di chimica clinica. La Commissione esa1ninatrice è compo.;;ta dai proff. Bottazzi, Lo Monnco e Quagliarello. I candidati debbono inviare i lavori, inediti edattilografati, al prof. Bottazzi, Direttore dell'Istituto di Fisiologia in Napoli, S. Andrea delle Dame, 21, <>on le solite norme. TI concorso scadeil 31 dicembre 1925. ROMA. Associa.zione Italiana !d3?' l'Igiene. - Premi per opuscoli di propaganda . ' 7etli fase. 39. Scad. 15 g·en. 1925. ROMA. ll!inistero della 011rerra. ·- Premio Riberi. Vedi fase. 8 . Scad. 31 '1ic. ~924. ROMA. Reale Acoarle·m ia. àe·i Lùncei. - Due premi offerti dall'Istit11to d'Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale; vedi fas. 24. Scad. 30 sett. 1926. ROMA. R. Un,iversità. - Due po,s ti della Fon,daz. Rolli. Scad. 40 giorni dal 25 ott. - Tre posti della Jt'ondaz . Jf aggi. Scad. ore 12 del 2.5 dic. - Nove premi della Fo·n daz. Rolli. Se.ad. ore 12 dell'll dic. Vedi fase. 43. ROMA . R. Università. - Premio Baccelli al n1erito clinico. Vedi fase. 46. Scad. 15 dic. 1924. RO?.fA. R. Università. - Due premi di fondazione Girolami. Scad. ~ c~ic. 1924. ROMA. Soaietà I taliana di llfedioin,a Jrnte1· na. Due premi ditta Hoffmann-JA Roche. Vedi fase. 15. Scad. ore J6 del 31 dic. 1924 e del 31 dic. 192.5. TORINO. R ..4.coad. di Jfeà·i cina. - Premio Riberi. Vedi fase . 33 del 1923. Scacl. ~,1 òic. 1927 . 1

Co~c.:oRsI PER

LE

CATTJ<~DRE 1J NI\'ER~ITARIE VAC.\-'TI .

Il lviinistero della. P. I., col Bollettino Ufficiale n. 45, .ha bandito i segu(:\nti concorsi : CATANIA : Fisiologia; Anatomia patologica: Clinica dermosifilopatica. - Pis.\: Clinica dermosifilopatiC<'l. Col Bollettino n. 46 sono stati banditi i seg·l1enti: BARI: Patologia generale. - CAGI..IARI: Patologia generale; Fisiologia; Anatomia patologica: Cli11ica clermosifilopatica.: Clinica pediatricn. - :JlESSI~A: Fisiologia; Patologia speciale medicn: icl. cbirnr~ica. l\10DESA: Clinica medica. P.\DOV.\: Patologia speciale medica; id. chirurgica. PAVIA: Radiologia, elettrolog ia e terapia fisica; Patologia speciale medica. - SA SARI : Zoolog:k'l : Anatomia eomparata; Fisiologia: Patologia ge-cerale: Clinica dermosifilopatica; Clinica ost.etrica: Anato11lia umana normale ed istologia. - ~IE:\"A : Clinirfl oculistica. : Zoologia ed anatomia co111parata; Patologia speci aie medica. I.ie domande degli as1)ira nti clebbono esS<>re pre- sentat.e entro jl ventesimo giorno d<1lln cl<1tn di r>ubblicazione nel Bollettin~) Ufficiale.


[:\NNO XXXI, FASC. 47]

1571

SEZIONE PRATI CA

NOMINE, PROMOZIONI ED · ONORIFICENZE 11 prof. sen. Ettore Marchiafava, è stato insi~nito del Gran Cordone della Corona d'Italia . All'illustre rrofessore vadano i nostri più sentitl raJJegrn µienti.

aspiranti, al concorso di Chiru1go i:>.ri111ari.o all'ospitale civile di Venezia dove ebtbe campo di .·espl~care lai sua prodigiosa attività com1e clinico ed op·eratore portando valido .contributo innovatore alla chirurg·ia oon studi e oon nuovi meto·di 0 p eratorii. Fu maestro1 va.Lente ed a.pp1 'ezzato dai suoi aissisteruti e dei molti m1e1di ci italiani ed a!Il!c·h,e e1ster.i acc·o,rsi n,e llai sua clini c.a pie1r am1ore di appr1ender1e. Alla scuola istituita all'ospitai.e di Venezia per la munifice.n za del prof. l\!linicl1 le su·e lezioni fl1rono sem1)re affollate p erchè alla parte scientifica ·e pratica Egli sepip·e unirie la notai simpati,ca ed arguta Appaissionato della storia della m·e dicina pos·s iede una biblioteca preziosa per op ere rare e di grande valore degli antichi maestri della Medicina e della F ilosofia. Dl1rante la gu.erra fu consulente della II J armata, ,e do·p·O ,·C·ap oretto assunse· la direzione dell'ospitaile di Ven1ezia a.ecis 0 a n.on abban donare la sua second.a patria Venezia in casa di invasione nemica. Come Sin daco e Co mmisrs ar'io straordinario resse per quattro1 anni l·e SOQ'ti di v .ene,z.i a, senza p erò tras·CuTare il su10 ospitale. È da m olti a,n ni Membro del Reale Istituto Ve.neto di scienze, lettere, ed a rti. E m embro di molte Società ed Accademie scien tifiche nazionali e.d estere. Portò larg,o ·e prezio1so contributo scientifico 1con poderiose pubblicazioni e mono grafie fra l·e q.uali m olte di sto · ria della Me.dicina. C,ome u·omo e ·OOIDe pr1ofes\Sionista fu sempTe arpprezzato e stim ato da. tutti, ma spe,cie da.i colleghi i})·e:r la su.a g·rand e r ettitudine. Ta l.e è l'u1o·m o che il Go·V·&rno. m•e1ritatamente irusigni d ell ' alto O[lJore ·di far ·parte del Senato ·o•n orifi.cenza ·Cl1e venne app·r esa specie ' d.a i •colleghi di Ven·ezia con sinc,era ·e viva soddisfaJZ.ione. 1

RICO~!PENSE

Al. VALORF:

~fI LITARE.

Con r egi decreti sòno state conferite : la meda·g lia d 'argento a lla memoria de l teuente medico dott. D omenico Gagliano da :E iscia110 (Sa lern o) , caduto gloriosamente a Marsa Brega 1'11 giugno 1923; e la medaglia di bronz.o all'aspira11te medico Vallerani. Francesco per l 'az.ione di Col del Gallo, 15 giu gno 1918. ed a l capi tano medico ~Tassone dott. Gia como per le azioni in Tri1)olitania (Beni Ulid) maggio J915-febbr:iio 1918 . 1

'

IJ 'on. dott. Raffa~le Paolucci, meclaglia d'oro. ha conseguito la libe l'n cloce117.a in patologia chi1urgica dimoRtrn tiYa.

Il dott. Dorr1e11ico Tantnr1·i. libero docente cli -eto-rino-laringoiatria presso la R. Università di Napoli, è nominato ùal Governo francese cavaliel'e della JJegion d'onore, per meriti scientifici. Il prof. A. L. Bonanome lli Roma è stato testè nominato 1uembro corrispondente dell'Ass-0ciazionc· Francese rli Uroloo-ia nonchè di quella Portoghese. ÙHOINE DELLA CoR0.1.'fA D'ITALIA.

Grande l1fficiale: prof. Fabio Vital i, medico prima1io dell'Ospedale Civile di Venezia. Commendatori : nrof. Giovanni Orsi, 11fficiale su nitario di Na1)oli; dott. Gesualdo I.Ja R-0sa, ufficiale ~nnitario di Caltagirone (Catania). •

PROFILI.

,

1

1

0

1

1

1

1

1

1

1

1

DAVIDE GIORDANO. Il prof. Da.vide i;iordano è nato, a Cour1na:reur n el 1864. Ebbe la laurea in medicina nel 1887. Fino da studente attratto ·dall'amore per la Chi1·urgia n ella quale do veva poi lurnin osame11Jte brillare, .comp1,,ese come l'eserciz1o della medicina fos se inseparabile da sev.eri f·onda.m.enti isc,i entilfici, e si d edicò ad assidm studi negli I stituti di anatomia patolo-gica .e di bructeriologia, e già nel 1884. pubblicava il su.o ·p rimo lavoro· sulla sett ece.m.ia ~ su alcuni antisettici. Esericitò p.e r tre anni a Torre Pellic·e com·e me dico d·e1l'ospita1e e della condotta, e n el 1891, fu chiamato da l prof. Novaro a ll'Uni verità di Bologna con l'inicairico della direzion·e del laboratorio annesso alla Clinica .chirurgica e pl{)i dell 'insegnamento. d'e lla Medicin·a operatoria. Nel 1894 rimsci primo, fra molti e valorosi

1

A.

l)IAN.

1

1

..-

Interessante pubblicazione : Dott. MARIO FLAMINI

Medico nel Brefotrofio Provin ciale, assistente all a R. Clinica P ediatrica dell'Università di Roma Direttore della Scuola di Assistenza all'Infanzia.

Manuale di Pediatria Pratica (Seconda edizione) Volume in-8, di p ag. POSOLOGIA INFANTILE - In commercio L. 2 O, sole L. 1 7 . 2 5 franco

VIII·352, corredato di una estesa e con 74 figure intercalate nel testo. ma per gli associati a l e Policlinico » d i porto.

Inviare Vaglia posta\~ a l Cav. LUIGI · p0ZZI - Via Sistina. n. 14 - Roma


1572

II. POLICLINICO

:NOTIZIE DIVERSE.

V ·Congresso Internazionale della Storia della Medi· cina :ru indetto u Gine\1·a dal 22 a l 27 luglio 1925; il Comitato organizzatore comprende i dottori: Chal'les Greene Cum·s ton, pr esidente; . Ernest " Tickerheime rs e And1·ea Corsini, vice-presidenti; 4. De Peyer e Emile Thomas, segre t a l'i; Jules Pollard, tesoriere. Il progra1n~na, di prossin1a pubblicazione, può richiedersi a.Ila · segreteria genera le : rue Général Dufou r 20, Ginevra (Svizzera) .

Congresso Francese di Stomatologia. I lavori del Congresso annuale francese di Stomatologia furono iniziati il 21 ottobre u . s. a Parigi nel grande anfiteatro della Facoltà di Medicina 80tto la presidenza del ministro della P . I. sig. :H'rançois .Albert. Notati i numerosi stomatologi belgi, portoghesi, spag11oli, olandesi e italiani, fra i quali il prof. dott. .Arrigo Pipern·o di ·Roma, direttore de « I..ia Stomatologic'l », delegato a rappresentn re la Federazione Stomatologica IU!Jiana. Nella sedt1ta inaug·urale,,. il _l?resitlente del Comitato ordinatore, dott Chom1Jret, emi!se il voto che l'arte clenta1ia fosse ormai ri~erya ta ai dottori in inedicin<1, date le relazioni fra le affezio11i dPlla bocca e molte malattie genera li e propose un telegramma, approvato fra entu sia ~tici a;,1Jlausi, a S. E. Mussolini per la felice abrogazione della legge GentileC-hiavaro. 11 :\1inistro della P. I., sig. Albert, riprendE-ndo l'idea espressa dal dott. Chompret, con una felice a llocuzione dis~e: « Voi domandate, signori, l'obbligatorietà del diploma ,d i Dottore in l\1~d ici1m l)Cr color o che yogliono dedicarsi alle 1nn lattie della bocca e dei denti. Non posso che felicitarmi per vedervi anel:1nti ad elevare verso J)iù alti icleali Ja vostra scienza e la vostra a1·te. Jo 110 sempre <lvuto }Jat11·a ài vedere in tutte le br<.t11che dell'attività umn na specia listi troppo spec:ia lizzati e profitto ·"lella presenza, accanto a me, del prof. R oger , preside della F acoltà di medicina, per dichiarargli elle i medici non a vra.nno mai una colh1ra generale trovpo <"'Rte~a e cl1e i medici specialisti non avl'anno mai llnn coltura medica troppo ~stesa».

Furono si;·olte importanti relazioni sulla patogenesi della carie dentaria e ~11 i mezzi di espansione della · 'rolta palatina e delle arcate dentarie. Pratiche dimostrazioni oper:-ttive ebbero luogo nei vari renarti stom~to l ogici dC'gli Ospe<1.1li di Pal'igi (\ nella scuola di Stomatologia cli rue Dat1phine.

Congresso francese di Oftalmologia. r~a

Societ._\ Francese di Oftalmologia indìce il 38° Congresso a B ru"\:elles per 1'11 maggio 1925 e ~eguenti . Il program·na doYrà ancora essere fis8r1 to, ma si i>ossono :·ichiedere informazioni prelin1iunri a l segretario clella Societit, dott. R. Onfra y, ~1 ·v enue de la l\1otte Picquet, Parigi.

Scuola Medica Ospitaliera di

Ro~a.

Nell'anno ~cola tico 192!-1925 a vra11no luogo e-orsi {li tirocinio <:linico sen1~stra li , con facoltà cli fre-

[ANNO

XXXI,

FASC.

47J

quenw. per un trimestre, e corsi clinici e di tecniche specia li ad epoche fissate. Potra nno frequentarli i medici e gli studenti del 6° a11no di medicina. Gli studenti del 50 anno sono Dmmessi a i soli corsi di medicina e chirurgia ge11erale. Doma nda al presidente, prof. R . Bastianelli. Tassa di iscrizione r)er ogni corso : L. 50 per i medici e L. 25 per gli studenti. P er i corsi di A11aton1ia patolo·g ica, tecniche di laboratorio e tecnica delle perizie medico-legali è dovuta nna ~opratassa di L. 25. - ~i medici condotti residenti fuori di Roma sarà lecito frequentare i corsi suddetti per un periodo a nche minore di quello sb.1bilito, mai ·!Jerò per Jneno di 30 g iorni. Si rila ciano certifica.ti di frequenza. Chiedere programmi a lla segreteria (J?oliclinico Umberto I, R oma) .

1

'' La Clinica Ostetrica ,,. C-01 1925 la proprietà d~ «La Cli1lica Ostetrica » passa alla Casa Edi tl'ice Luigi Pozzi. Il poùeroso in<.;remento avuto d a «I.a Clinica Ostetrica» nel corso di un aru10, ha resa manifesta la necessità che la gestione cli questo veriodico venisse assunta da una Ditta già trenata, in grado di accudirvi con perizia, solerzia e agilità~ A tali requisiti risponde appieno la Casa Editrice retta dal ca.v. Luigi P ozzi, la qua le costituisce un vanto del « Policlinico» . Il rapidi ssimo e quasi improvyiso successo deve attribuirsi per la 111a ssima va tte alla fervida operosità. a lla !Dente Rniruat1ice e alle attitudini giornalistiche del prof. Gaifami, il quale continuerà a dare la sua opera preziosa al periodico. Egli ha saputo circondarsi di :ina eletta schiera di redattori ed ora pr0vvederà a rafforzare la t edazione con nuovi elen1enti selezionati. Il giornale ha corrisposto ad un bisogno generalmente a vvertito dai medici l)ratici, per i quali è della massima utilità di lnantenersi in piena efficienza nell'esercizio corrente dell'ostetrica e dell<-1. ginecologia. Allo scopo di sodùiSfare sen1pre meglio questo desideratum, il giornale ve rrit sensibilmente ampliato.: in tal modo potrà oS'pita re in maggior copia il ricco materiale èl1e ad es~o affluisce da ognì parte <l'Italia e, sovratt1tto, potrà fare maggior posto a lle recensioni, c-0sì (}a ri<:;pecchìare fedelmente e ampiamente i progr~ssi che si C'Ompion(} nel campo della speci~1lità, in tutti i Paesi. In <'O mpenso, la n11ova A111ministru zione chiede 1111 mitissimo aumento nell'importo della quota di :1 bbona.mento, che tJer l'Italia da I.1 20 \~rrà portn to a J.J. 25 e, per l'Estero, da L. 25 a I.1. 35. Riamo sicuri che i vecchi e i i1uovi abbon ..1 ti tro\era11no equo ed accetteranno il 111odesto aumento~ destinato a coprire "le inevitabili 1uaggiori sp()o~e cui l' .Amministrazione andrà inC'ontro. .<\ 1 rinnovato reri <)(lico arriùnno Je 1nigliori 1ur-

tune.

L.

VERNEY.

La Sanità pubblica in sede di bilancio. La relazione dell'on. Gatti. lX'l' la Giuntn generale del bilancio. Hnllo stnto di 1>reYisio11e della spesa del i\1inistero •lcll'Interno. }H'l' l'eser <'izio f!rtanzia rio •la l 10 lug lio 1924 al 30 giugno 192.3, per


(ANNO

XXXI,

FASC.

47]

.'

1573

SEZIONE PRATICA

quel che eoncerne la Sanità pubblira, rilevat-0 che la legislazione italiana in materia è ottima, razionale e salda l'attuale 01~ga.nizzazione dei servizi e che una lnaggiore efficienza dell'attività dello Stato in quest-0 campo dipende ormai, in massima parte, dalla disponibil~tà dei n1ezzi finanziari, constata che lo stato sanitario del Regno è anda.to sempre più migliorando, miglioramento che per la mortalità generale si verifica no11 solo in confronto deglj. anni in1mediatamente precede11ti, ma anche di quelli dell'anteguerra.

Corsi di perfezionamento a Vienna. Numerosi corsi di perfezionamento so110 stati predisposti pre~so la Facoltà medica di °"\Tienna, per l'anno scolt1 stico 1924-25, a cura di llll comitato presieduto dal prof. Wagner-.Jauregg; si terra11no in lingua tedesca (salvo alcuni in lingua inglese, ad iniziativa dell' An1erican Medical Associa tion » di Vienna); 4 e-orsi, di cui uno già iniziato, ::tv,1·anno carattere deci~amente internazionale, e durera nno 14 giorni cia~cuno. Chi ne ha interesse può i·i yolg-erl'5i a l « Btiro der Wiener ~~rz­ tekur.se, Minerva WisJenscl1aftliche Buchhandlung Ges. M. B. H .. Scho~selgasse 22, Wien WIII/I. Si prega di usare 11 11ome a stampiglia: richiedere il «libro giallo )) (G~lbbuch). ·

Riforma degli studi medici in Franeia. Un decreto del 10 settembre 1D24 modifica gli •• studi medici. Notiamo che il corso dura cinque anni, oltre un anno preparatorio di scienze fisiche, chimiche e 11aturali. In tutti e cinque gli anni è obbligatoria l'ass~stenza nelle cliniche od ospedali per la durata di 9 ~esi ogni anno. Sono obbligatori gli inseg~i.menti della batteriologia e degli elementi di patassitologia. L'insegnamento di ter:ipia e farmacologia compre11de anche l'idrologia . Le votazioni degli esami sono in 11umero di cinque (penissimo, bene, discreto, 1neòiocre, cattivo).

Corso teorico-pratico per infermi('ri di bordo. Per disposi7-io11e clel Ministero dell'Inter110 - Direzione Generale della Sanità - è stato organizzato a Genova un corso prevalentemente pratico per l'abilitazione alle mansioni d'infermieri e d'infermiere di bordo. Il corso si è in1zia to il 5 novembre e avrà la <lnrata di tre mesi. Per un istituto di' Patologia a Cambridge. La :b"'ondazione Rockefeller aveva offerto 100,000 sterline, pari ad oltre 10 milioni di lire it., per erigere una Scuola di Patologia a Cambridge, e 33,000 sterline per provvedere alla manutenzione di essa; ma aveva posto la condizione che fosse offerta da altri la somma di 33,000 sterline, per contribuire alla manuténzione. I/invito è stato accolto dal sig. Ernest Gates di York. L'Università di Cambridge ,Terrà dunque dotata di un istituto scientifico di primissimo ordine. Esposizione d'igiene a Vienna. Doveva aver luogo in ottobre p. p., ma è stata rimandata all'aprile del 192.5.

Onoranze al prof. Putti. Il 2ù ottobre nell'Istituto 01to1>e<lico Rizzoli di Bologna ebbe luogo una sole nne i·il1nio11e, indetta da un Comitato cittaùi110 i:>er 011orare Vittorio Putti, ordinario di Clinica ottopedicn e ll'Uni,ersità di Bologna e direttore dell'Istit11to. Intervennero alte ~lutorità; , il Governo era rappresentato dal sottosegretario on. Grandi. Parla r o110 l'a ssessore an7.i.ano dcl Comune <'ott. ltoversi per il sindaco, as~ente; il co1nm. T orchi, presidc11te della Deputazior1e J)l'OYinciale, da cui dipende l'Istitnto Rizz.oli; l'on. Grandi; il prof. Piui, segretario de! Comitato, che lesse le adesio11i: il gen. Goggio a nome del gen. Sani: lln m11tila to. Tutti in11eggiai-ono a l sommo cittadino che ha tante benemerenze verso la Scienza e l'Umnuitc1. e e:he all'Estero degnamente illustra la l">atriu. j\1oclestamente rispose il festeggiato, dicendosi liet-0 so1o di aTer con1pit1to il suo dovere e tracciat1do il p1·ogramma che egli intende, con tenacia , di l)ersegllire. I

Il sen. Albertoni invitato in America. Il prof. L. B. lVlenil~l, 1ìirettore del « Seflìeld Laboratory of Physiological Che1nistry )> nella Università. di Yale, ha scritto a l sen. Albertoni, in occasione delle onoranze tributate al fisiologo italiano per il collocamento a riposo, invitandolo a continuare i suoi studi in .i\n1erica, e assicurandogli la migliore ospitalità. Q11esto invito costituisce un an1monimento per noi, che priviamo i nostri .A tenei di uomini sommi i1ella J)i<~nezza delle forze 111entali e atti a co·ntribuire efficacemen te ai progressi del sapere.

Il dott. Simmons. 11 dott. Georg·e H. Simmons, cl1e per oltre llil Yenticinquennio è stHto redattore-capo (edi tor) del <1. Jour11al of the A1n~rican Me<lical Association >)~ ha r assegnato le dimissioni. Gli è stata conferita la nomina di «editor)) emerito. Al Simmo11s si deYe la fondazione della grandio&'l Associazione ~ledica Americnna e del « .J ournal » il quale da lùi è stnto portato u ltna grande efficienza e perf~zione. Egli ha avuto molta p·a rte nel fare e levare J'inseg .1amento . e il livello colturale dei medici negli St:'lti U11iti; ha condotto t1na _campagna coraggiosa e 1netodica contro i rimedi ciarlataneschi. Il Simmons 0 partito per un viaggio nella vecchia Europa. •

Gaetano Ciarrocchi. La mattina del 14 novembre, mentre si recava a quel Nosocomio di S. Ga llicano, che fu per tanti anni l'ogget to delle sue cure assid11e, il prof. Gae• tano Ci.arrocchi veniva colto da improvviso maloré e, no11ostante le àmorose cure dei suoi assis~nti, moriva poco dopo, per parali$i c.ardiaca nell'Ospedale stesso. Scompare con J;ui, una delle più insigni figure di dermosifilogrnfi, ehe alla scienza aveva dato le sue migliori energie. Nato ne l 1857 a S. Elpidio a Mare, si I.a ureò giov~nissimo a Roma e fu nei


1574

1L POLICLINICO

pri1ui ten11)i assis tente e poi aiuto di Guido Bac<:e lli . Dedicatosi più tardi alla dermosifilopatia, venne i101nina to, in seguito a pubblico concorso, Direttore cle11· Arcispedale di S. Ma ria e S. Galli<:<J n o. :U'ra i i1umt>rosi là ,-ori ch0 lo resero noto nel ino11do sc.:ientitir.:o, ono <la 111enzionarsi particolar111ente quelli sulle tig11e, a rgoru(\nto cla Lui molto ~tl1diato, tanto cli<:' J1el Congresso in ternazionale cli Ron1il, del 1911 . cli cui fl1 organizzatore. riferì .su 5 mila casi trattati con la radioterapia. Ci tiamo inoltre, i laYori sulla. « Dern;ifl tite dello spazio interdigi.ta lf\ », che da Lui prese nome, sull'Area Celsi, ecc. ~la l 'attiYità l)iù fe rvicla, la dedicò sempre al «suo» ospedale che seppe condurre ad una perfetta org·a11iz zuzio n:~ , irupia.nt:Bndo, fra l'altro con i suoi 1uezzi fin dal 1906, un Gn binetto di radioterapia per ln cura delle tig11e. Notevole fu il contrib1Jto all 'as~illar1te i1roblen1 a della profilassi 'antiluetica, che E gli se1111Jre sostenne doversi impostare essen7iia lu1entc st1lla ct1 ra . concetto che le tendenze moderne vengo110 a c.:onfermare . E dei metodi moclerni di cura con gli arsenobenzoli, fu fìn da ll'inizio assertore, recandosi espressamente i1el 1910, presso la .SC11ol.a di Ehrlich, allo scopo di studiarne l'applicazione p ratica . Men.o eonosciuta ch e l 'opera dello scienziato, è la nobile figura clell'Uo.no, vero ap-0stolo benefico, che ha compiuto in un silen zio quasi mistico t a nte opere di carità e che, fra i malati a cui aveva prodigato tante cure, è venuto a morire come llll solda to s11lla breccia. _Tel disastro ferrovia.rio di Santa 1\1argherita Ligure, avvenuto l.'8 ottobre, trovava la morte il profgr. llff. GL.ISTAVO PADOA. Il Pndoa si era formato a lla ~uola del Groc:co, sotto la cui g1.1ida egli co1u1)ì interessan ti studi clinici. La solida repu tazione acq11istata n el campo medico, le spiccn te attituclini amministrative e l 'attività esplicata nella J)Olitica lo condussero all'assessorH to per l'igiene del com11ne di Firenze, post-0 cl1e egli tenne a lungo, contribuendo in modo ~flicace ~1lla soluzione d el p roblema idrico, a lla difesa igienica ed a ll'assistenza s.ltnitaria della città . Nominato direttore delle Tern1e di Porretta, ave7 ' ra consacrato. a questo inca rico le sue migliori energie. La Sl1a fine l1a destato un vivo rimpianto. F. I.

(ANNO XXXI, FASC. 47]

Si è spetto in Roma il dott. RAFFAELE AXTONINO SCARANO, una delle figure più pure cli medico. Nella guerra libica, i1egli ospeda letti avanzati tlellu grande guerra, fra le macP.rie dei te rremoti, i1ei ca solari sperduti ne11·Agro fra i quali visse lunghi a nni come medico c-ondotto, Egli prodi~ sempre, con i sussidi del sapere, quella assistellZal a morosa, che è parte integrante ùella ele·vata opera ' del medico. Durante· lln'epidemin syoltasi parecchi anni or sono in Roma, fu medico del lazzaretto, de dicandosi tutto, come ad una missione, per uB tempo non breYe, a quella \ ita piena di pericoli e di sacrificio. Minato purtroppo da u n mal~, a cui un inter vento operatorio aveva data una sosta illuooria, sopportò con tranquillo stoicismo le atroci soffe rc-!nze, conservando lino agli ult imi ista nti una lucidità di mente ed una serenità di spirito, che strappa vano le lacrime a chi lo assisteva. Dai malati e dagli a mici, a cui aveva ver sato il l)ene a piene i11ani, si ebbe rispondenza d'affetto . IJO dimost rò l'offerta di una n1edaglia d'oro, fattagli dalla popolazione dopo l'epidemia di influenza. I..i0 dimostrarono :i nche i funerali, a i quali inter, ·e11ne, con una profusi1>'.le di fiori, un vero stuolo, 11on solo di amici e di colleghi, ma anche di lJIDili la,Toratori, che avevano a bbandonato il lavoro dei camp i lontani, pe r portare un ultimo tributo dri affetto e di gratitudine, a l loro «buon Dottore», Brevi, ma profondamente commosse parole pronlm ciarono il prof. Pecori,. il d ott. T rulli, il dott. B isso, colonn ello della O. R. I ed a ltri, esaltande 1·opera ed il carattere dell'amico scompnr8o. A. F. 1

'

morto improvvisame11te, a 65 anni, in seguito a u n intervento chirurgico, il l'rof. FERDINA!\TJ>O SCiiULTZE, uno dei più repl1tati chirurghi ortopedisti. 11 ~110 trattamento delle fratture <lell 'arto inferiore è basato su rigorosi reperti ana tomopatologici. Gli andiamo debitori di un eccellente «tavolo operatorio ~>rtopedico ». Ha portato utili contribt1ti anche a lla f'hirurgia generale. Laschi una sessantina di apprezzate pubblicazioni, di varia mole. Dell'ortopedia seppe fare una scienza ed un'arte. O. R. È

Indice aHabetico per materie. A.1n niinistra .~· ione san il aria

Chirurgia . Comunicazioni varie Chirurgia . XXXI Congresso . Dottoresse in medicina . II C-0ngresso Fonetica spe1·imentale. Soc. ! tal. Giordano D. Profilo Laringo-Oto-Rinologia. XXI Con gresso

Roma, 1924 -

Off. Tip. Sandron.

Pag. 1563

)) )) )) )) ))

1543 1539 1562 1559 1570

»

1557

Oftalmologia. I Congresso Ortop(>dia. XV Congresso Scoliosi Tratta"'llento Stomatologia. Congresso Urologia. III Congresso Vescica.. Diverticoli . • Vescicali tumori; elettrocoagulazione

Pag. 1561

))

1561

))

1555

))

1562

))

154~

)) ))

1548 1550

L. PozzI, ed. resp.


ANNO XXXI

Fase. 48

Roma, 1° Dicembre 1924 \

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMAQIO. Lavori originali: A. Baccichetti : . Nuove prove di immunizzazione attiva contro la difterite. Medicina sociale-: A. Pasini: I confini della contagiosità per le malattie sessuali e la cspe rlali~zazione nei Reparti Celtici. Commenti: A. Chiasserini: La. plastica osteo-periostea nei traumi esposti cra.nio-cerebrali. sunti e rassegne: PATOLOGIA GENERALE : H. Riet schel: L'influenza. dannosa del caldo estivo sul poppante. SEMIOTI OA : E. Raverdino: Le emorragie retiniche nella sintomatologia delle malatti e generali. - MEDICINA : F. Schultze : Il significato prati co erl il ·Lrattam~nto dell'extrasistol e. CHIRURGIA: W. Horte : Sulle indicazioni al t rattament o operatorio sulla calcolosi biliare. Cenni bibliografir.i. Appunti per il medico pratico: CASISTICA : Sviluppo osseo nei disordini endocrini. - La cachessia ipofisari a. -- Il tipo ipofisa1io 1ell'importanza sessuale. - Affezione congenita

del pancreas e iuf antilisn10. - Ipo!?licemia e acidosi. Relazione tra. certi prodotti del metabohsmo e iperten sione. - T~~IA: I r egimi ipoazotati. - Influenza dell a frutta sulla digestione gastrica. - L'efficacia dei fenomen i lattici. - Le propriet à biologiche e t erapeutiche dell'oli o di fegato di merluzio. - "Per attivare lo sviluppo dei bambini. - TEc!'\I CA MEDICA : La dia.termia nella pratica. - La infusione properitoneale. - Trasfusione di sangue nelle emorragie gravi . - L'iniezione paravertebrale nel trattamento dei dolori \iscerali. - SEMEIOTICA : Le form e gra nulari di Much negli esp ettorati tubercola ri. - PoSTA DEGLI ABBONATI.

politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Amministrazione sanitaria. - Interessi professionali. - In segn11.men t o superiore. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà rlsenatl. - E v ietata la riproduai cm.e di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblica.Wne dei sunti d i essi senza ci ta,,rne la fonte.

LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA PEDIATRICA Dirett ore : Prof. GUIDO

DI PADOVA

BERGHINZ.

Nuove prove di immunizza.zione attiva contro la difterite p er il dott. ANTONIO

BACCICHETTI ,

a ss. effettivo.

Continuan.do ad occuparmi dell'argomento della profilassi antidifterica di cui già furono oggetto due miei precedenti lavori (Gazze tta degli Ospedali e delle C'lini che, n. 91 , anno 1922; e la Clinica Pediatrica , anno V, fa se. X) ed essendo convinto. che solo l'introduzione si.stematizz,a ta della vaccina.z ion1e: antidifterica, sopratutto nei centri più colpiti da questa forma infettiva, sia l' unica arma efficace, riferisco brevemente intorno a nuove pro1ve di immunizzazione attiva che col consenso del IlJOstr-0 diflettore prof. Berghinz ho potuto praticrure n el corrente anno su bambini d,ella R. Clinica Pediatrica di Padova. Certo avrei desiderato poter riportare, come hanno fatto in America statistiche numerose, ma fino a che nQil sarà entrata la vaccinazione , antidifterica nel dominio comune e fino a che 1

n on si saranno vinte le diffidenze dei profani e.d anche dei Sanitari bisognerà acco11tentarsi di casi. limitati e saggiare l'avvenuta immunità anzichè con la prova dell'esposizione naturale .al contagio con la prova della reazione di S'c hick. c,e rto1 fa mer.aviglia 1Che già t r ascor si due anni dal Congresso di Pediatria di Milano (ottobre 1922) in cui l ' argomento era stato profondamente studiato e sembrava aver su scitato vivo interessamento non si siano avuti che pochi studi in proposito. Del i·esto quando si pen si quante difficoltà incontra ancora la vac.cinazion e .J.en eriana nonostante Ia sua evidente efficacia e la paura tr.a i profani del vaj olo non e' è da stupirsi che ciò succeda per la vaccinazione antidifterica. Ho dovuto quindi acco·n tentarmi di vaccinare bambini degenti nella R. Clinica Pediatrica e qualcuno eh-e v.o lontariamente ·s i sottometteva ambul.atoriamente alla vaccinazione. Sono così riuscito a vaccinare dal 1° novembre 1923 al 1° marzo 1924 n. 73 bambini tra i 4 1/2 mesi e gli 11 anni d'età. Essi furono scelti su 140 bambini a cu1 praticata, la Sc:bick r iuscì lJosit iva . Materiale non certo il più ad.atto perchè costituito da convalescenti o da affetti da forme croniche e quindi in condizioni di inferiorità


1576

lL POLICLJNICO

ris1Jetto, a ba1nbini sa11i e ciò• spiega 1 a lta lJ·e·r cent11ale avuta di reazioni di Schick poisitive. Se 1Je rò l ' avel' trattato bambini deperiti p'l1ò s embrare una condizio·n e sfavorevole per la prova di una vaccinazione che si vl1ole introdurre, raJJIJl'esenta ancl1e un vantagg·io permette11do di con statare come reag·isco110 alla jnoculazio11e del vaccino bambini nei quali la clifte1·ite fa il m a.ggior nl1m·ero di vittime, sia co1ne mo1rbiljtà cl1·e n1ortalità, perchè più .es,p osti al contag·io r)ier le speciali condizioni d'a.m]Jiente in ct1i vivono e con scarsa l'esistenza alle n1alattie perchè tarati. I-fo cercato contemporaneamente di vedere come si diporti l 'immunità sia co11g·enita che acquisita durante il decorso di alcune forme ' morbos e: e cioè di vedere se l 'immt1nità persi, ta dl1rante le i11alattie infettive p erchè una delle l)iù g·ravi obbiezio·n i all'introduzione della 1

1

Presentavan o bambini reaz. d i Seh1ck vaccinati J1eg . dopo 1 mese

I

\ Ta ccjno Behring . . . . \

33

13 (39l%

e- s

1

9 I

vacci11azione antidifterica sarebbe la diminuzione o la perdita di essa d11rant.e il d·e corso di queste e sopratl1tto durante quelle in cui con più freql1e11za le complicanze difterich.e si manifest a110.

c+a C-6

Dei quattro vaccini in CQffim ercio, qu ello d-ell,Jstituto Sieroteraipico 1\!Iilanese, il T. A. di Behring di Marburg, il vacci110 d elJ 'I . . tit ut o P a. te11r e la N eutra.dita B erna; ho l1s ato i11 qt1esta serie i primi tre n1essi gentilr11 e111. e a mia disposizione dai Diretto.ri dei ~o­ l)l"a (letti I stitl1ti elle qui s entitam ent e ringrazio. I-I o diYi so i11 tre g ruppi i ban1bini trattati second o il vaccin o 11sato e l'ep oca i11 cui fu fatta l n 'rncci11azion e. Primn. d' iniziare l a va cc in azio11 e e do11a n })e riodi r egolari di un m ese 110 prati c.: ntn lt1 rea zion e tli cl1icl< fin o a con1parsa tiell a r eazi on e r)oc:;itiYa. Ilo t1sat o i)er qt1esta la

Presen t ava110 r eaz. di Schicli:: n eg. dopo 3 m esi

6

)

e+ a

(e-

Presentavano sempre reaz. di Schick posit.

1

:J

Riassumo ìn'' f;Ce in uno speccl1ietto per })re vità i risultati gene-rali, aggiungendovi la Cl1t ireazion e aJ la P:rquet. Da questo specchietto risulta cl1e il massimo • d ei vaccinati si ha già dopo il primo mese e solo p ocl1i peDsistono do·p o il q11arto· mese n. 1Jres1entare la reazione di Schick p·ositiva1. Inte1•essante è ved·ere il comporta.rsi della cutiir e ~t.­ zione n.ei rap1Jorti d ella vaccinazione. Più 11110 è col1)ito dalla tube1 colosi e rr1eno bene riS})O nde alla vacoi11azio11 e, a nzi si può dire cl1-e ogr1i va·ccinazione in tm individuo tarato di tub ercolosi è spesso il via })er il riacl1iizzarSi· d e] pr-0cess o morboso. Fatto già visto e dimostrat o a. proposito• clella vaccinazione .Je11ne1riana. Beh.·ring (2) anzi s egnava .come controindicazion e ass oliita alla va ccinazione i bambini linfatic· · crofolosi e que lli con tubercolosi conclama t . fa tto da t en ersi b en presente p er no11 trntta 1e 1

VACCIN I l.'SATI. -

1

1

I

e+ 5

XXXI, FASC. 48]

1.ossina fornitami gra.tuitamente ed abbo11da11wm.ente dall'Istituto Sier·oterapico ~Vlila1r1 t: e all e d 0 si e col metodo già descritto 11ei 11receder1ti la.v ari . Ho controllato anche a dista11za di tempo, q11ando mi s i offriva l occasione il . ' i)ersi stere della negatività. Praticai sempre la c11tireazione di Pirquet contemporaneamente alla l)rima r ·ea zione di :chtck e c]ò percl1è l1n u c11tireazionr. uJla J>irquet positiva mi spiegava alc1111i fatti ch e io }10 osservato e che rif.eriru breven1e11tc dopo. Tral n$cio dal riportare le tab elle dettagliate in c11i sono. se.gna,ti il non1e e cognome dei ban1bini, l'età, la cut ireazione alla Pirquet, il g·i o·rno· in c.u i fll praticata la prima. reazio11.e cli Schick ed i gioì·11i e l'esito delle st1ccessive r ea-zioni di S cl1ick, la data delle va ccina.zio11i, il ·ti·p o e la dos e e la via usata ]J'er l'initroduz1 or1e di essi.

Presentava110 reaz. neg . di Schick dopo 2 mesi

N . di

Vacc ino u sato

[ANNO


,

[ANNO

XXXI,

48]

FASC.

1577

SEZIONE PRATICA

casi che can il loro esjto infal1sto gettin,o il .discredjto sul rnoetodo. Le malattie acute in g·enere invece no11 controindicano per niente la vaccinazione.

locali d 'anafila . · i cla siero. ì\Iai erano state l)l'aticate iniezioni di s ie1·0. La vaccina.zion.e J en111e1iana· Ilon ha i11vece J)rovocato alcun fen.om eno anorn1a.le (fatta in dice1nbre 1923 circa U 11 m,e,s,e d 0 p O) . R eazio.i1i quas i i1ulle ho osservato nei bambini sotto l'anno, fatto già notato dal Behring e da q11anti 11anno praticato vaccinazioni antidifteriche. 111 cinque lJambini affetti da encefalo,p atie congen.i te (Idioz1ia, Morbo di Little, Atetesi, ecc.) ed in ·dt1e affetti da polineurite d 'origi11e sco11osciuta, ho notato sia alla r-e.azione di '.c hick che alla va,ccinazionie 11n 'inten sa rea.zio11e cutanea con bolla e con egu ente ulcerazione, febbre elevata, tanto da consigliarmi l'uso di dosi minori nelle succ essive vaccinazioni. Non 110 avuto però conseguenze spia·c evoli anzi ho i1otato pro11ta produzione d 'antitossina. È prude11te i:>er evitare queste intense reazioni in simili a mmalati andare cauti .e procedere con dosi p·i ccole. Ho attribt1ito il fatto ad una ipereattività. cutanea conseg·l1ente probabilmente ' dell'alterato tro.fìsmo che si ha in queste malattie.. 1

VIE D'INTROD UZ IONE DEL YA CCINO E REAZIONI LO-

o

GJ~ NERALI OSSERVATE.

Rioono,s ciu,t e già dal Behring· e s00 lari ir1efncaci le. vie, 1endonasale, rettale e p•er1cutam.ea. si .s1or1 o• ·wsate da11)p1im?- le vie sottocutan ee e i11uscola!'le e JJiOi la via intracutanea che offre il grande vantaggio di un diretto ed esatto controllo d elle i·eazioni locali ottenute, e di incontrare elementi più sensibili alla tossi11a. Le dosi di vaccino erano però piccole da 0,10 a 0,20 c. c. al massimo. Le regioni soelte f11Pono .or::t la infra.scapolare, ora l'avaml1raccio presso la piega del gomito. I vacci11i da i11e usati ed oggi in commercio variano per quantità da 0.40 di c. c. il T A ad 1 c. c. per volta gli altri, offrono, però il gr'a nde va11tagg·io di n on dover sagg~ia·re J:l'l'ima la rea.zio,n 1e dell'organismo, avendo composizione fissa e d innoct1a sicuramente. Per il vaccino T A di Beh.ring data la· s11a dose di 0.40 di c. c. ho anch'io usato la via intracuta n ea: s11l luogo d'iniezione fin dalle prime 01~e s i andava fo.rm a ndo un intenso rossore della grandezza varia d a 3 a 9 cm. di diametro, con infiltrazione senza dolore nè spontaneo nè provocato cl1e r aggiungeva il suo massimo nelle 21.-48, scon11)arenrlo nei giorni seg11e11ti, clanclo luogo ad t1na l eggera pigme11tazione ed a voJte a desquamazione uguale per intensità ed in ra1)porto co11 la reazione presentata alla Scl1icl<. S't t 66 vaccinazioni con T ·~t\. I 0 ·e T A II 0 110 avt1to 7 volte fe.bbre che non 11a oltrer>assato i 30° gradi e che• n on · ha durato più d el giorno s11sseguente alla vaccinazio11e. I11 generale la febbre, eccettuato il ca so ch e riferirò tra breve, • l ' ho riscontrata in bamJ)i11i a ct1tireazione l)OSitiva. Non ho notato notevole diversità di reazione ,nelle d11e vaccinazioni: sp esso mi 11a reagito più i11tensamente la secon da della prima. Le facevo a lla regio·n e anteriore dell'ava1nbrac. cio p resso 1a piega del gomito una p r esso l 'altra. Nella bambina Neumajer Gaetana, di anni 4, convalescente d'l1na forma di pemfigo ho osservato una r eazione intensa caratterizzata da rossore, edema, infiltrazione, diffusi a tutto il brac:cio1, insorti poche. ·ore dop10 l a va.ccinazion.e, con febbre elevata, scomparenti in terza giornata , da11do lt1og·o a desquamazione tardiva di tutto l'arto eccettuata la mano. Non rri entimento ghi nnclo 1a1~e, non roissore alle fauci, n.011 vomito. Tanto alla prima cl1 e alla seco11da dose di T 4t\.. ho osservato l o ~tesso fenomeno, pitt i11tenso co11 la. seconda close; sin1ile a.i fenomer1i CALI

1

1

1

'

-

1

* *·Y.Per il vaccino Pasteur ho u sato in 4 casi la \1ia intradermica, ma data la ql1antità notevole di liq11ido 1 cc. che dovevo introdt1r1re si p roduceva nel luogo d'iniezione un intenso rossore, s€11za febbre, cl1e scompariva n ei due giorni seg·uenti, c.o.n leggera desquan1azione. Negli altri sei casi ho usato la via sottocùtanea in corrispondenza della region e d eltoid ea e non ho notato alcuna reia zione n è locail·e, i1è gen,erale. In lln convaJ.escìente1 di l eggera fo1r ma influ·enzale ho notato un rialzo termico d ella durata 'd i 24 ore.

Per il vaccino dell' I stituto Sieroterapico ì\1il a i1ese ho pure i11izialn1ente. llsato in due casi la via int1·adern1ica, ma osseT\ avo lill ai così forte reazione locale: q11asi eresip elatosa , con febbre eleva ta che. ho J)referito nelle success~ve la via . o.ttocutanea. Anche con questa, si i1otava i11 tutti un'infiltrazione locale che appa.riva circa dieci ore dOJ)O l ' iniezione, della grandezza da 3 a 9 cm. di diam.e tro, con cute a rrossata e leggermente dolente, che scom1)ariva i1elle 2.1. ore successive; qt1indici volte su 84 110 osservato reazione febbrile eon ma:ssi1110 cli 3 .1. No11 h-0 nio tat o desquamazione nè pigmentazj one. In un ragazzo, ~Iendes di anni 11., J'infiltrazio11e ·ed il rossoire si son o estesi a tt1tta la spall a, ed al braccio, enza ·eccessivo dolor·e, senza f e1Jbre, 1sen2a ·de-

1

I

1

I

I j

j

j

l

j

!


1578

IL POLICLINICO

Anche in questi casi la febbre si è notata in bambini con cutireazione positiva. Cambiavo sede nelle successive vaccinazioni. In una bambina, Enricio Lidia di 3 anni, ho osservato tre ore circa dopo la prima vaccinazione un'eruzione S.Carlattiniforme diffusa a tutto il corpo, con 38.6 di febbre) non risentimenti ghiandolari nè rossore alle fauci. Il tutto scomparve in terza giornata. Nulla nelle successive vaccinazioni. e

-

a

5

-

"Si

ne •a·

e

-

cosr · ·-

--·

1 )

,

_ _ _ _ ..,

_ _. . . . . . _

I

o

..

~

_..,.

VACCINAZIONE ED INFEZIONE DIFTERICA. - Poche considerazioni sulla durata e sull'efficacia delle vaecinazioni antidifteriche. L'anno scorso col collega Majeron vaccinammo 56 bambini : di questi sino al settembre 1924 nessuno aveva sofferto di difterite ed in quelli a cui ho potuto ripraticar€ la r.eazione di Schick (40 su 56) lai 11.anno conservata negativa. Come risultato a quasi due anni di distanza è buono. Nell' Istituto Esposti ove l'anno scorso vaccinammo quelli a Sehick positjva non si è a,vuto a1·cun caso di difterite. Di quelli vaccinati quest'anno a più di 6 n1esi di distanza nessuno ha sofferto di forme difteriche e molti sono stati degenti per parecchio temp o nelle sale ospedaliere ove si ha sempre qualche caso ·d i forma difterica dovuta a portatori sani, di più- in città e dinto·r ni si è avuta una l·eggera recir11de1scenza di forme difte1r i eh e. Riassumo brevemente a questo proposito alouni casi scoppiati nel Reparto mentre stavo praticando1 la vaccinazione:

[Al\TNO

XXXI, FASC . 48]

Bolog·ne i .J olanda, mesi 22, viene accolta per distt1rbi gastro-enterici, il 2 marzo 1924; il 4 marzo reazione di Schick pooitiva, il 10 ma.1zo 1924 p·r ima dose di vaccino. Milano, il 17 marzo seconda dose, il 20 marzo è colta da morbillo, il 23 marzo terza dose di vaccino, il 25 marzo afonia, tosse stizzosa, modico grado di stenosi laringea. Cultura negativa per i bacilli difterici. Nei giorni seguenti focolai sparsi! di broncopolrn'Onite, il 31 marzo morte - n ecroscopia: btr.0noopo:Jm on·ite a focolai sparsi, il laring·es non presenta alcuna l.esione difterica. Da.inese Bruna, anni 2 ricoverata per adenopatia tracheo bronchiale. Saggiata con la reazione di Schick il 16 febbraio 1924, vaccinata il 18 e 26 febbraio ed il 4 marzo e.on vaccino Milano. Dopo 18 giorni dell'ultima iniezione vaccinante viene colta da morbillo che decorre normalmente. In sa. giornata è colpita da una laringite catarrale c·on afonia senza grave stenosi, rossore alle fauci, senza membrane visibili. Mo.dico rialzo termico. Reazione di Slc hick p 0 sitiva, esame baitteriol·ogico e cu 1turale nega.t ivo. Si attende 6 giorni, poi persistendo i fatti si tratta con alte dosi di siero. Nessun risultato . La forma gt1arisce dopo 20 giorni. La bambina mt1ore per meningite tub·er.colaT.e in giugn·o. 1

0

1

1

Ql1.esti due casi stanno a din1ostrare che pur presentandosi le condizioni favorevoli nel decors"o della vaccinazione non si è avuta l'infezione difterica, cioè mancò una fase negativa. Poche parole sull'effetto combinato di . iniezione di siero e vaC'cinazione. Ebbi a vaccinare 2 bambini che avevano in precedenza sofferto di difterite trattati co·n forti dosi di siero . La. reazione di Schièk è riapparsa positiva in uno dopo 5 me.si ed in uno dopo 4 mesi dal trattamento con siero. Furono iniettati con una sola dose di vaccino, e reagil'ono prontamente dando dopo t11n mese r eazione neg·ativa. che si maintenn1e poi sempr:e ta1e. IMMUNITÀ

PASSIVA

E

VACCINAZIONE. -

Urban Flora, mesi 18, da Leg11aro, saggiata con la S1c hick il 9 n-0vembr·e 1923 diede reazione nettamente positiva. Vaccinata con la p-rima dose T A il 28 n-0vembre 1923 presentò li·eve I"eazione locale non fehbre. Non fu praticata per un complesso di cause la sec·onda dose T A. Rimase in Reparto. .perchè affetta da atrepsia. In febREAZIONE DI SCHICK E l\iIALATTIE INFETTIVE ACUbraio 1924 presentò rinite difterica controllata TE. - Riguardo alle variazioni della reazione batte1iologicam·ente e c11ltuTa1Inente, si t:rattò di Schick dl1rante il deco•r so di malattie infetco.n abbo·n dante s ieiio ma si ·eb·b e il deoesso lo tive acute ebbi a notare. stesso per il diffondersi d·el processo al lactnge. _illa DJecroscopia lruringite . e rinite difterica, Nel morbillo: Su 8 casi in cui avevo pratiatr·e psia. f.oeolai di bI1oncopoJmonite non difte- -c ato prima la reazione di Schick niotai nei porici. Vicina di letto era la bambina Pasquato l\1a- sitivi (5) un aumento d'intensità nella reazione Iia, di 7 mesi; presentò Schick positiva in no- con forte psedoreazione iniziatasi fin dal privembre 1923 e vaccinata con 2 dosi di T A alla mo gi·O!I"I10, ma isolo n.ella nari riscaldata. Nei stessa epoca della precedente. Questa ha rea- negativi (3) pseudoreazione che . si prolungò in gito bene ed il 27 dicembre 1923 dava riea.zi.one negativa che si mantenne anche nei successivi due fin-0 al 5° giorno •senza. pigmentazione e decontrolli tal e. Ai primi di febbraio presentò squamazione anche qui solo n ell a non riscaJpure essa, anzi prima della precedente, rinite data. Nessuna reazione nella riscaldata. Si decon reperto positivo di bacilli difterici, non fu vono considerare come positive queste pseudocurata che localmente e guarì bene in 7-8 gior- rea zioni prolungate? Non saprei ancora allo ni senza aver ma.i pr.esentato aJcun fenomen,) . stato attuale dare una decisìone. generale. Conseguenze: questi casi stanno a d'im<>Spesso si osserva d·u rante l'eruzione morbilstrare il fatto che la vaccinazione non elimina losa che la zona ove fu praticata precedentei portatori e che 1.tna sola dose di vaccino non mente la rea2io11e cli Schick si ricopre di macè s11fficiente. •


- -----=---------------- ...

,

[ANNO

XXXI, FA.se. 48]

1579

SEZIONE PRATICA

1

chie .esantemati·che confluenti tanto· da sim11- fermato sarebbe un grande vantaggio permet. lare un ripristino della re.azione. tendo d ' eliminare questa. cau·s a di divergenze. Durante la pertosse nel period·o accessuale PSEUDOREAZIONE E CUTIREAZIONE ALLA PIRQUET. grave ho notato llilJ'acceJituazion.e del grad-0 - Nei rig'uardi di rapporti tra cutire.azione della reazione in 7 su 23 bambini. Durante la va.r icella pure ho osservato una alla Pirquet ·e ps.eudoreazi.on.e posso confermaggiore suscettibilità d.a parte della cute mare il fatto osservato da G. Salvioli (2) a proalla tossina difterica. Mai però variazioni di posito delle reazioni da. proteine eterologhe, segno. In comp1esso non ho avuto varia.z ioni che cioè ~bambini a Pirqu.et p·Ositivai reag·ivano nel segno solo nell' intensità almeno che non più viv.a cem·ente di qu·elli .con cutireazio·nie n.egativa., anzi ho· n10tato ]n alct1·n i bambini gli si vogliM1o eonsidrer:ar;e p 1o siti v·e quelle pseudoreazioni prolu11gate ·O·s servate. nel m.orbillo; stessi fenomeni .c he si -0sse.rvano ·colla intradermentre l'anno scorso in 5 morbillosi su 22 sag- m1o reazione alla lVIantoux. Il ·Salvio.Ii SI.Piegai giati ho osservato .il ripristinarsi di una rea- 'dletto fen om e.n o p·ensando che 1<0· 1stato di alzione nettamente l)Ositiva mentre prima era. lergia non .s ia asso lt1tam1ente 1specffic·o. La p.se.u. doreazi.01nie è negativa o scarsa nei bambini negativa. atrOlfi.c.i e n1ei disp,e p.tici, mentr.e non v'è varia.PsEUDO REAZIONF. E REAZlONE DI SCHICK. Un zi.one alla vera r.eazione, fatto rilevato a p1~0problema di non facile soluzione nonostante le po·srito1<lell1e proteine del latte dal Salvioli. minuziose regole dettate da Zingher è il saper Un'ultima osservazione voglio fare a propodi.istin·giuer·e quale si debba consid·erar e 1PiSeudo- sito del potere vaccinante che ancP.e recentereazione e quale vera reazio·n e. mente è stato attribuito alla reazione di Con la prova alla tossina riscalda.ta sembra- ,Scl1ick : esso1è nulJ.o. in mod·o ais so1uto .comie lo va aver risolto il problema. È noto e consta- ha a ffermato il Moody : nè ripetendo per pa, tato da tutti che spesso si 11anno pseudorea- recchi1e volte la r:eazion1e di Schick ad inte·rva.lli zioni più inte11s.e con la tossina non riscaldata l'ho vista ·m ai divenire negativa. che con quella risca.ldata, come pure Autori francesi (Sergent, Parrot., Le,m aiere, ecc. ) 11an• no osservato la cosidetta reazione paradossa CONCLUSIONI. cioè reazio11e 11iù intensa con la riscaldata. · Continuando ad occ11parrni di reAzioni di Lei conc:lu.sioni che si possono dedunre dalle S-chick da più di 3 a t1r1i 110 .visto che riscaldan- mie precedenti ed attuali osservazioni sono Je do a 75° per 5 minuti si ha un numero mag- seguenti: 1. ) Il miglior modo ·ai profilassi contro l ingiore di pseudo.reazioni spesso continuantesi oltre il 3°-4° giorno e in bambini a cute p·a rti- f ezione difterica è la v.accinazione e solo l' apcolarmente snnsibile presentanti anche lieve plicazio11e di questa su vasta scala varrà a ripign1e.ntazio11e e desquamazione, mentre fadurre la morbilità. 2. ) Non è sufficiente una sola do.se di vaccicendola bo.llire, co·m e consiglia l'attuale istruzione a.n nessa alla tossina inviata dall' Istituto no : ne bastano però due; per cui per econoSieroterapico ~1ilan.es:e, il numero di pseud-0- mi.a di tempo e di spesa sono . preferibili i vacrea.zioni è mo.lto minore colla riscaldata come cini tipo il T A in cui con due d.o si si raggiunge lo stesso risultato. risulta dal seguente specchietto. 3.) Non ho notato una vera fase negativa nè Soggetti saggiati 240: Scl1ick positive 75; ps.e11dor·e azioni 65; con ho avuto gravi inconvenienti da anafilassi. 4.) Il. maggior n·u mero di immunizzazioni lo tossina attiva ed inattiva 27; con tossina attisi riscontra già dopo un mese : nei bambini va 37; con tossina inattiva 1. Scl1ick 11egative 175 : ])S·e.11doreazioni 101; con deperiti ed a cutirea.zione positiva la immunità si sta1b ilisoe più lentam·en,te. tossina attiva 55; con tossina inattiva .6. 5.) N·on si dev·Oill·O n è sag·g ia1~e con la S.cl1ick Pse11do reazioni assenti 74. In queste cifre so.no comprese reazioni di nè vaccinare i bambini con lesioni tubercolari S1chick ripe.t ute ad intervaJli di temp.01 allo anche latenti. 6. ) Andare cauti nelle dosi in alcuni bamsteSS-O individuo. Credo che molte divergenze degli AA. sul va- bini in cui su una base nervosa di alterate lore della Schick siano rlov11te i·n p·a rte alla trofismo cutaneo si possopo avere stati reatdiversa interpretazione della pseudo reazione. tivi locali molto pronunciati. 7.) La via intradermica è prefexibile quando C-0n I' lmmitnoverifica.tor Berna., cl1e è una sol\1zion1e di toissina djluita della. du.r ata di 20 la quantità del vaccino lo consenta perchè pergiorni e pronta p-eir fu.so, su 10 ca.sd non ha mai mette d,osservare· il grado d'immunità che -0sse.rvato pseudoreazione. Se il fatto fosse con- possiede l' individuo. 1

0

1

1

'

I

1

J

'

.

I

1

-

lj

I

J

I l


1580

I L POLICLINICO

8. ) Nelle n1alattie inf.ettiv e a cute non ho os-

servato scom parire l 'immt111ità acqui sit a ina solo attenuarsi. 9. ) L a pset1doreazi.one è più marcata colla tossina attiva che con l a inattiv.a ed è più marcata nei. bam bini a cutirea,zione positiYa . BIBLIOGRAFIA. f.> I NCH ERLE l\I. Re lazione al X Co11g·resso di Pediatr ia, Milano 1 9~2. GESAMMELTE i\BHANlJLl l_J GEN , -. BEHRlNG's. Boll li Jf a1·cus ivebers , V erlag, 1915. GAETANO SAL v LOLI. Sili le cos; cl eti e anccfìl assi da ltlf le ne I !'in fa n-:..i<t. .l\.tti della Soci età :.\IedicoC lti11 Lrgica tii Paclova, anno 1°, i1. 3, i)ag-. e :).

laddove co11dizio11i cli indigenza lo re11dono im1>0. sibile, occol'r e il ricovero ospila liero. In base a qt1es ti pr incip ii il ?\Iinistero dell' I nterno e la Direzione Genera l e di Sanità PL1bblica, con R. D-ecrel o 25 n1arzo 1923 per la a t> • l)tovazione del i1uovo regolamento per la l)fOfilass i d el1a sifilide e tlell e i11a lattie veneree, sanziona rono (a1·t. B) ch e « l a Cll?'a gratuitll ospit aliera, cli 'r egola , sia riservala alle do rin e 1

1iel l e quali l cl in[ e:.io n e sifilitica o ve n.erea co: tituisce la f orma m.orbosa predo111incintf', e eh.e ag l i uomi11i sicl r iser va ta pref eribilmente La Ctlra ani b·u la I o ria e solo eccezion a l·1nent e q1tell Cl osp edalie r a . L e spese di sp f'do litri limitai aniente al p eriodo in cui la ?na lattia è contcluio- , set in rLl to, sono sostenilf e dclllo Stato e gravrtnu sill billt1icio d el 1liiniste1·0 d ell ' l1iter110 » . E più l

1

MEDICINA SOCIALE. R . UNIVERSITÀ

Dl MTLANO.

I STITUTO DI CLINICA DER l\IOS il 1' lLOPATICA.

diretto dal Prof. A. PASlNI.

I confini della contagiosità per le malattie sessuali e la ospedalizzazione nei Reparti (~cltici. •

oltr e, , n elle istr11zioni p er l ' ap1)licazi one di eletto regolan1ento, specificarono , al }Jaragrafo 4°, che cc la cura gratuita ospita l ie rct sifl riservalcl, cli regola, all e donne. 11ella considerazione ch e <J lles te, a11 ch e se curate arn.b u lcilo rian1 ente, posso·n o pure 11.ef co1·so clel l e cure re nd ersi veico l o cli più fr eque nti tr({ snLissio 11i dell e m({lattie, freq1Le1i:,a clie nori si ? erifi ca p er gli 11omirii, r111c li e p er la l oro Cllfività sessua l e fisiologicam ente li11iitata » . A qu este diRposi.zioni di i11dole ge·n erale, così come figt1rana nel regolam ento , n on è chi i1on clebba sottosc ri,rere. È razioflale e rispondent è 1

Prof. A. PA

I NI .

l T11a q11 e tione cl1e i n sè stess a , scie11tificar11ente, è ])e11 e. defi11ita, e l)tlr olleva i1elle applicazioni pratich e igieni co-sociali 'no·n poche controversie, • è c1t1ell a cl1e rig·t1arda l a contagiosità delle 111alat tie essuali, .e dei limiti n el. q11a li è co n venient e. e necessario che i pubblici }:)Oteri provveda.n o con l 'isolamento e l 'ospe<lalizzazione. L e ricer cl1 e batteriologico-sperimentali hanno tlimostrato contagiose: i1ella b1enorragia t11tte l e secr ez io11i JJ11r11lente, l iquide o filamer1to ... ,e, cl1 e conteng·on10 il g·onoc.o·c co cli Neisser: per l t1J c.e 1a i1101l e 01 \rer1erea le lesioni aperte, teg· nmenta.rie o I ir1 f ati co-g·hiandol ari, fintanto• cl1è os1)'ita i10 lo ·stre 1::>tobacil I.o e.li D11 crey : p er la . i fi lide t11tte le i11anifestazioni ap·e.r te, specie clel la i nfezione recente, e c l1e gemon o siero it n co11tenente la sp irocheta ]ìallida. Ion è .e clt1sa J)er la sifìlid.e1Ja co·n tagiosi ià, a p e1·i odi, di l11nori ( a.n g11e) e di liquidi fi.1 iolog·ici ( aliva, s11 clore , ori11a , per111a). , Ne vien e, co.me l ogica ecl ovvi.a deduzione, e l1e a i fì11 i })rofi 1attici sociali è necessario provvedrre ad l1na sollecita, q11anto è possibile, ri})a 1·azion e ltel le lcsio11i a.p erte })el' l ' t1lcera ve11erea e ])er la ifilid e: ad u11a rapida ces~a­ z io11e rl i 11 1·0 Jnzior1e p11r11l en ta l)er la blenorra p:i n. e ad 1111 rigoro o isolamen to dei malati chr. n o11 pn"siec10110 mezzi adeg11a ti di cura e cos t it ui. en 11 0 appn 11 to })e1· ciò, llll costant e e gra' 'e pericolo di contagio. Alla ct1 r a si pt1ò i1ro,-ved ere a111bt1ln toriamen le, i11a pe r l 'isolamento, 1

1

1

a lle esigenze ptofilatticl1 e cl1e sia concesso 1111a rnag·giore larghezza d i osped a lizzazione per l e donne, e s p ecialmente i::>er erti elle- di liberi cot urni_, e vi sia t1na restrizio11e }Jer gli uomini, i n cons id erazi on e tanto di una magg·iore facilità alle c11re a rnb11l ato rie, qt1anto cli 11na sospe. a o n1inore attività s,es 11a1le quar1do sin no ca cl ut i a111malati. Se no·n chè , nella pratica, disposizioni particolari che si ag·giung·o110 a qu elle del regolamento, ed il r ifiuto a corrispondere dege11ze g ià avven1tte, oltrepassano lo spirito e le d isposizion i de.l r eg·olamento stesso, e r endono impossi.bil·e, co·n g·rave cl a n110 della. proifi Ja.ssi. i l l'icovero d egli uomini, non ch è delle b a mbj11e a ff ette da ble norrag·ia d ei genit a li n elle Sale Celi ich e. In llna l ettera p erve n11t n d nl Th1Iinistero del1' Interno (Direzione Generale cli anità P11b' blica) per il tramite della R. Prefettt1ra al Reparto Celti co1 agli I~tituti Ospita.l ie1·i di :\filano, è detto testualme11te: ((Le ammissioni d ei Celtici p er conto d l' llo tato rlovranno essere l imitclle ai so li casi cli riconoscilllcL 11PcPS.';itri, ch,,p p osso 11 0 r rtpp1·eseritore 1111 1' Pro pericn /o socia l e, e nei q11ali concorrono gli es tremi d ell a r>s i stenza di 1nalattia conta(liosa in alto P. tratlrtndo. i di u oniini, clalla cir cos tanza che ln c1Lr1i 11011 JJ11<) farsi u1nbu l ato ria.1ne11t e. E tale con d i-


[.-\:\~O

:\XXI, FASC. 48]

~ion,e di 1iecessità., ai flrii profìlclttici, 1101i sus-

siste per quegli a1rimalati, specialmente di se;so niasclii"le, riei quali per lo stadio della 1nalattia e co111,plicclzio11i richiedenti per lo piiì. irite rven.to chirurgico, la possibilità di trasmet1ere il c-01itaa io pe1· le orcli·n a-r ie vie cli i1if e::. i orie rendesi impossibile od atmerio 11iolto /'li ,. f.(,

• )) •

~·i

v11ole quindi cl1e lai g·1 avità d·ell a malattia sia eleme.n to 1:>e1• negaxe, anzicl1è p1er avvalo1 are la in11; 1escindibile n iecessità. del i·icove ro os1)eclal iel'o. (juest~ disposiziol1i restritti v,e, che fl1ro.no seYeramente applicate anche di recente i1ella rei11tegra~ione ai Reparti Celti ci delle spese J.i spedalit~t, fr11stra110 lo SJ)irito del r egolam en to sulla profilas i delle malattie sessuali, ed urta110 contro i capisaldi ai qttali molto opportl1namente si attennero e111i11enti igienisti e si:filografi 11el formularlo.. 1

U11 conse1}so st1lla neces ità di ospedalizzazio1J.e i)er malati cli for·m 1e ve11efe,o-sifìliti ch·e pl1ò clerivar c soltanto da. deli1nitazjo11i precise delle co11dizioni, cl1e rendono l 'indi vi.d110 perjcoloso co.111e l)O.ssibile sorg·ente di contag·io venereo. Le restrizioni anzidette sarebbero razionali e gi11strfica te, se il 1Jericolo di t1·as missione dei co11tagi venerei fosse, di fatto , lin1itato a l rapporto sessuale. ~la ciò è be11 lttngi dall a realtà! Se il rapporto ... esst1ale costit11isce la causa principale e volontaria di tali trasmis ioni , altre circostanze i)reterintenzionali e mo.lteplici si agg·jung·o110 di quello no11 meno r>eri colose, ai fini d ella proo1 as i. Q11e1ste si 1>o·sso110 riassume1r.e1 volta a vo1lta, r1ella igr1oranza.. nella in1possibilità ad t1n isolan1ento del malato, nella indig·en.za e nella ma11canza di ogni mezzo di cl1rt~ e financa di clomicili o. ' 111 fatto di malattie v·e11eree l'ignoranza è, 11er non pochi, agg·ravata da grossolane credenze e da pericolosi pregiudizi. Nè è da spel'are cl1e l1na istrt1zio11e, sia p11re molto eleme11tare, di profila.ssi antive11e1"ea s i possa fa r e, jn i)erso11 e a livello inte.l lettt1a) e e cultura 1e ridottissj mo o del tutto a .ssenie, quando g·ià una i11f ezion e fi.1 co11tratta e si è resa manifesta. Ciò_ equjvarrelJbe a i:>retendere di amn1aestrare nel nuoto l 'in esp e rto, ql1ando già sia caduto accid.entalme11te in acqua. E questa ignoranza di ogni r·eg·ola di profilassi per parte di un ma1a to non è meno pericolosa ])er l 'ambiente in ct1 i ~i trova, di q11ello cl1e sia una donna che si co.1 1ceda sesst1alm.ente. IJ J)ericolo è aggravato, per i diseredati dalla fol't11na, dalla impossibilità nella qual.e si troYano di att11are tm isolamento conveniente, an0

i

1581

SEZIONE PRATICA

che ql1a11do siano compresi d ella s ua opportur1i tà e i1ecessità, e siano coscienti del pericolu cl1e rappresentano verso le per.sorre che li circo11dano. Dati importanti e dimostrativi al proposito egnano l e stati tiche sull'affollamento ·delle case, specialmente nei grandi centri abitati. · I·Ill t1n articolo interessante del dott. Alessand.ro Scl1iavi sul periodico «La Casa», del g·e11naio 1924, è rif·erito cl1e sola n.11' Istituto per le Case Popolari di :\iilano, sopra 576 domande raccolte fra lei altre 9000 presentate fra il 1~19 erl iJ 1923, il 90 % delle d·o11n all1 d·e di farnig·lie di ·d1te persone (25 '}~) , di tre (27 %), di quattro (20 °~) cl1e domandano, sopratutto, alloggi di d11e locali. Circa 1111 quinto d·elle f amig'li e si tro.vn.110 in co11dizio11i di sovr affollamento. Vi sono ad e ., in tl?t solo locale, 43 fa111iglie di 1 p ersone, 26 di 5, 5 rli 6, 4 di 7, lilla di 8! In. dt1 e locali ·\'e i1e sono. D di 6, 8 di 7, 2 di 8, 3 di 9, ed u11a di u11dici! Anche l 'Uffic.io Statistica del] a Camera del I~a voro di iVIilano 11a compiuto una indag·ine sul sovraffolla:1nento delle abitazioni, ed 11a ricavato ris1ùtati di poco clissimili da ·quelli ottet1t1ii clall' Istitt1to per le Case Popolari. Oltre al fen.emena del sovraffollamento più gl'ave ancora vi è quello di farriiglie e di indivi cl ui che ma1icclno con1plet a111enle di casa. j 1 clott. Scl1iavi ·Cale.clava, 1n.esi sono, l·e famig·lie p1·ive di c·a sa art oltre 200. Q11e t e. \ ivono i·a11clagie ora presso parenti, or a in camere amn10bigliate, in condizioni di sov1·affollamento e di promisctlità che 11rtano con Je I)iù el ementari leg·g'i di profilassi. ~ia ancora pi-L1 numerosi so110, sp,e.cialmente n .ei g·ro1ssi ,centri indt11stria,li, g·li individui isolati e privi di ogni mezzo di f ort11na, che giungo110 e vi' si insedian .o in cerca di lavoro, senza avere alcun domicilio, e cl1e tlor111ono alla ineg·lio in umilissimi ambienti, in p1·omis'cuit.à con molte altre persone. Ora se in qt1e te pessime co11'dizioni di am- · bier1te si trova - e capita sovente! - un malato cli forma ven·ereo-sifilitica, come po1trà Cllr are co11 venient€mente sè stesso, e come pot r an110 pre.. ervar i i conviventi, fissi od accidentali, da una fRcilissima, qtta.s i ~ict11ra. tras111issi,one di conrtagio·? Ec.co pe1·tanto, prospetta1·si la i1ecessità cli ospedalizzazione di venerei al di là della co.nsiclerazione .e· della circostanza di u11a i1ossibilità ·di contagio attraverso il rap11orto sessuale : necessità che si impone per l eg·g·e di umilnità ver.so il malato e l)er t111a ap1)licazione de.lle più elementari regole di profilassi sociale. 1

1

No11 l11er10 importante e nec.essaria è l'ospe-· c1 nlizzazione delle bambine affette da infezione bleno.rrag·ica gonococcica dei genitali. La cura


1582

iL POLICLINICO

di questa affe.zio11e è quanto mai delicata, sia per la fragilità d·ella parte affetta, che per le con1plicazioni del momento e future che ne derivano, e non può essere praticata che ·da medici specialisti valenti. Un aggravante risiede poi nel fatto , cl1e l'affezione fa strage quasi solo in piccole creature appartenenti a famiglie. indigenti, e più spesso per contagio accidentale famigliare che per tentativi criminosi di stupro : a famig·lie cio.è ch e non hanno mezzi per curare, nè tempo per condurre le piccole malate ai dispen sari celtici. In tali condizioni la malattia peggiora e si complica per l' ammalat a, e si propaga con la massima facilità nell'ambiente· circosta11te. Trattasi per lo più di bambine abbandonate per l'intiera gi-0rnat a con altre del vicinato, che si toccano molto spesso i g enitali suppuranti a causa del prurito che l a stessa malattia dete.rmi11a, ch e u sano di gabinetti in comune, e che prima o poi contan1inan.o a1i genitali od alla con,g ·iuntiva le piccole compagne di giuoco. La lietteratura medica è ricchissima di .storie di epidemie di vulvovaginiti e di congiuntiviti gonococciche, propagatesi fulmineam ente da una sorgente iniziale di infezione gonococcica non riconosciuta in tempo o trascurata . Ora si pt1ò lo.gicamente sostenere che queste ammalate non siano contagiose., e non vi sia per esse necessità di ospedalizzazione, solo percl1è non sono atte e dedite ancora al rapporto sessuale?

.. * *

·1r

A queste ovvie considerazioni si potr à obbiettar e, cl1e il regolamento n egli stessi articoli e capoversi dianzi citati • ammette, a11che per il sesso maschile (nulla è detto specificatamente delle bambine), la ospedalizzazione « p er i casi di riconosciuta necessità, che possono rappresentare uri pericolo sociale, e nei quali la cura '11 on può farsi ambulatoriamente » .

Ma che importano le paro-le e le disposizioni regolamentari quando i fatti contrasta110? Quanto alle parole si vuole cl1e la stessa gra,,ità della malattia, })oichè è impedime11to ~.1.l rapporto. sessuale, sia un elemento per escludere anzichè per avvalorare la necessità di ricovero ospitaliero. Quanto ai fatti, dovunque. sorsero e sorgono contésta.zi-0ni sulla.i .reintegrazione di spedalità, per casi che il regol~ mento }J11r var rebbe riconosciute. Se n e ebbero notizie de.ttagliate anche nell'ultimo congresso dai Dermosifi.lografi, per parte dei direttori di Riparti Celtici di ogni parte d'Italia. Personalmente lo constato per quello di Milano. Sopra 202 degenze del terzo trimestr e 1922-1923 n e furono con testate 77. P er il quarto trimestrè

[ANN O

XXXI,

FASC.

48]

1922-'23, sopra 18 bambi11e ricoverate per vulvova~inite blenorragica gonococcica fu contestato 41ii'avcoglimento e la degenz a per 15. Sopra 409 degenze di uomini n e furono contestate 86. Più avanti, n ell'ultimo prospetto presentato, è che corrisponde al primo .trimestre 1923- '24, di 83 degenze di venereo-sifilitici neppure una fu accolta ed ammes sa alla reintegrazione delle spese! Ciò equivale alla soppressione dei Riparti Celtici ·n1aschili. · Ora. il dermos.ifilografo non può, n è vuole arrog.a rsi il diritto di stabilire a chi spe.t ti il dC'vere di provvedere alla ospedalizzazione degli affetti di forme venerèo-sifiliticl1e che non l)OSsono usufruire delle cure ambulatorie e necessitano di ricovero o.spitaliero: se questo obblig·o e questo onere debba ricadere sullo Stato piu.ttostocl1è sui Comuni. Solo si invoca che, nei limiti di una nec.e ssità as,soluta curativa e profilattica, sia possibile effettuare il ricovero, a carico. dell'uno o dell'altro Ente, nell'interesse dell'individuo e della salute pubblic:t. Il concetto che le malattie sessuali esorbititi.:' ., dal novero d·elle malattie comuni è ormai superato ancpe nella pubblica opinione, e non c-j compren.de per vero perchè ad esse non debbano provvedere i Comuni, come pe.r ogni altra forma morbosa. Solo occorre togliere ogni ambiguità di interpretazione e chia rfre gli equivoci. Il Decreto 25 inarzo 1923 sopra citato, il quale dice, sia pure con limitazioni e riserve (art. 9) che « le spese di spedalità sono soste1

1

riute dallo Stato e gravano sul bilancio del Ministero dell' l1 tf erno n è interpretato dai Comu-

ni come un e.sonero a. provvedere alle cure, con ospedalizzazione, delle maJ~ttie venereosifilitiche, ed una autorizzazione a respingere ogni responsabilità di deg·enza per dette forme. E pertanto i1ecessario, nell' interesse della pubblica profilassi, ·che sia: da una parte amm essa, nei limiti dell a contagiosità ora illustrata, la ospedalizzazione pe.r forme venereosifilitiche anche al di là del contagio mediante il rapporto sessuale : dall'altro che lo Stato faccia, se intende scagionarsi da un onere, perentorio obbligo ai Co,m uni di corrispondere Je spedalità per le forme venereo-sifilitiche, alla stessa stregua che per og·ni altra malattia. Alla p rofilassi delle malattie sessuali serve, per certo, la diffusione mediante figure, pubblicazioni e conferenze di nozioni e.satte intorno ad esse ed ai modi più opportuni a preservarsene. :f\1a .tutto ciò è destinato a restare vana teoria, quando non si provveda ad un sollecito isolamento di tutti gli individui, uomini, donne e ba·m1b ini, che, caduti ammalati, non sanno, non possono o non vogliono curare sè stessi ed esercitare intorno a &è una sana profi lassi. Milano, 30 settembre 1924.


• (ANNO

XXXI,

48]

FASC.

1583

SEZIONE PRATICA

COMMENTI. · La plastica osteo-periostea nei traumi esposti cranio-cerebrali. (1 ANGELO CHIASSERINI,

docente, aiuto chiru1rgo negli Ospedali di Roma . •

Quando il J)iccolo pazie11te l)ia11gB, si vede che la cute si solleva legg.ermente in corrispondenza del focolaio di frattura. Il paziente è dimesso guarito il 20 settembre. Osservato dopo due mie·s i si Di<)ta che il paziente 1si trova in buone condiz.i·oni. Il fra.rn·m1emto osseo non ·si sp·osta più quando il bambino fa d·egli sforzi. II. - N,i eddu . Ser aiìno·, a. 34. S. 1045. In se·guito aJla caduta di ·u na f1rana rip.orta una. frattwra espo sta èLella vo1ta cranica. Entra nell'Ospedale di S. Giacom.o il 3 luglio 1922. N Oiil p!'e-senta sintomi di deifì.cit. La pupilla :siruisrtra a.p pare più ampia della destra e reagi·s ce scarsarn·ente éJ.-llai luce. Operazione (circa 7 ore' dopo il tra11ma) : anestesia locale novoca.ì11ica. Escissione dei margini della ferita. Focolaio di frattura ora... nica sulla. linea m.ediana pairieto-occipitale, formato da vari frammenti avvallati. I frammenti sono asportati, i margini ossei regolarizzati. Lavaggio .con liquido· di Dakin. Il seno i.ongitudinale corrrispo1n de alla p.e1rdita di sostaniz.a ossea, ma no n è leso. Plwstica della p·erdita di sostanza .con J.ernbo oste.o-periosteo. Sutura del pericra:ni10. Terminata l'.operazione, si n ota che llanisocoria è scomparsa (:fig·. 1 e 2). Guarigione p1er· prima intenzio1n e. 1

CASO

I vantaggi della sutur1a totale delJ,e parti m·o lli nei trauma.tismi esposti del cranio e del cerve-110, cl1e veng·ano osser,rati n·e1le prime ore, e si.ano trattati con l lescissi.o ne delle parti contuse e La deteris ione meacanrca, e chimica, sono stati dimostrati specialmente dall'esperienza d1ell'ultima guerra. Gli 1st~ssi conic etti, apip lica ti aJ.la chi rurgia traumatica negli accidenti della vita civile, hanno fo·r niti ottimi risultati. É però evidente .ch·e se La sutur:a delle parti molli porta in una gr:an·d e p1eroentuia1e di casi ali.ai g·ua,r.igione ip1er prima inten.z ione èLella ferita cutanea e contribui soe .ad evitare que·lle c0111plicazioni infettive così freque!l!ti, quand·o la f erita cranio-oe<rebr ale v.enga tamponata, e ripetutamenJte m.e.di.cata., la perdita di sostanza del tavolato era.nico riman.e con tutti i suoi inconvenienti. lVIi è sem brato perciò opportun-0 tentare la chiusura in primo tempo, oltr e che della ferita cutanea, della hre.cci31 oranica, specie 1se qu.esta era di una certa ampiezza. Ho usato qt1esto metod·o in 5 .casi, serven. clomi, p·er chiudere la breccia crani.ca, in 4 casi del metodo a bratte osteo-periostee; in 1 rimpiaintando un grosso fra;mme1n to avvallato. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

r~ l

I

1

I

1

I. - Cen1si August(), di a. 6. Pe r una' caduta da una finestra r'i porta. frattura esposta del pa.rietal.e destro.. È ricoverato n.eJ 3° Padig lion·e al Po·l iclinico Umbe.rto I il 3 s.etternb.r e 1291. Viene 01p er·ato circa 6 ore dopo la cadutai. Eteren·arcosi rego1are. Escissione dei margini contusi della fierita situata in corrispon dena:a d elllangolo pa.ri·e to-occipitale destro. La FIG. 1. - Si riferisce al Caso II, e dimostra una frat· ferita è prolungata ainte.riormente e posteri or-· tara con avvallamento nella zona occipitale. men.te, p1er m ettere 1b ene in 1eividenza il focola·io di frattura. Un grosso framme11to ovalar.e del pa.r ietale ·Si t.r ova a:vvallato. L·o si CASO III. Bragh·etti Ignazio, a. 36. S. 1268. solleva, dorpo a.v.ere re,goilarizzato i mar·g ini Il ·paziente riporta una f1·attura esposta della della l]erdita di so·s tanza ossea. voltai ·cranica in seguito ad. un colpo .con un La dt1ra è lesa.i; e traver.so la ferita du·rale biastone di ferro. Entra n.ell'Osped.ale di S. fuoriesce d1el1a p·oltiglia .oe:r.eb.ral.e. D eters.ion:e Giaco·m o il 7 agosto 1922. ineccanica, e lava.ggio de.ila ferita con 11qui Pre·s enta "Q'.Ila ferita lacera in corrispondendo di Dakin. za della riegione i:>a.ri-éta.l·e sinist:r.a,. ·Il pa.zienIl framrn.ento osiseo è J.avato in soluzione 'te è alfasico, ed' ha 11nai notevol.e parie si del f acnormale tiepida e collocato a colmare lai perei al.e inferi.ore di destra. dita di sostanza oss.ea. Si passano alcuni p·u nOperazione (circa 6 orie dopo il trauma) : ti di ca.t gut sulla apon·evrosi .epicranica, per aneste:sia localie novocainica. Incisione a l·emfissare il frammento. Sutura d·ella cute . bo in corrispondenza della regio11e parietoIn 7a giornata veingo·n o tolti i punti; fuo- temporaìle sinistra. .Si escidono i margini d€lriesce una 1scarsa quantità di liqt1ido sie1roso. la ferita., che corri~·pond.e al centro del lembo cutaneo. .S i asportano· d·ell.e scheggie ossee infisse nella tSOstanza cerebrale. Si asportano (1) Una, l)arte di q.uesta nota fu comunicata alla Reale Accademia di medicina di Rom a nel- i grumi e la poltiglia. cerebr<i:le, i!l mezzo. all~ quale si trovano dei capelli. S1 allac.c1a il 1a seduta del giugno 19'24. CASO

1

1

1

1

J


1584

II~

POLICLINICO

t

[ANNO

I

ramo anteriore della meni11gea media. Si escidono i n1argini della ferita cutan-ea. Lavaggio coin liquido di Dakin. Regol-arizzazion1e del fo1colaio di :tìra.t tura, eh.e ri~ulta rotondeggiante, e grande come un p·ez.z.o d ' argento di 5 lire. Plastica osteo-periostea. Suturai d·el lemb·o e d•e•i margini cru-entati della ferita. ... r --

FASC.

48)

lendo scendere dal tran.1 i!Il corsa, cade ferenia(l.si alla testa. Entra nte ll'01speda1·e d.i S. Giovanni il giorno .stesso.. Presenta una larga ferita del cuoio capelluto nella region.e fronto-pariet0-temporale destra. Traverso di essa si scorge un foc-01[!.io· di frattura del cran1o. Operazio91.e (4 ore circa dopo il trauma) : €ter-enarcosi regola:re. Esci1ssione dei margini della ferita. Si trova una. frattura del parietale destro, e d-el frontale, coni avvalla1nento. I fra.m m enti <vengono asportati. La durai non è J.eisa. Lavaggio ·Con liquido di Dakin. P.lastica osteo-perio·s tea. S utura della cute. Gu.arigion.e per prima inte'Itzion.e. Il paziente esce il 27 settemb·re.

'

• --1 • t i

1I

J

XXXI,

~

1

I

CAso V. - Vagaggini Alessandro, a. 40. S. 6069. Il giorno 21 luglio 1923, nlentre Ja.vorava, fu col·pito al cap.o da una pietra. , Er1tra ·n1~l 3° F>-adiglion.e al Policlinico il giorno is tesso. Gli fu 11 iscontrata dai m·edici di servizio una ferita lacera del -cuoio cape1luto in c.orrispondenza della regione parietale destra. Il ,pa.z iente presentava: una paresi d·ell'arto superiore sinistro. Rimase lungamente degente in Osp.edal·e, e dalla ferita fu·ro.no eliminati due piccoli frammenti oss1ei. Nell'ottobre, .q uando ebbi in cura il malaito, questi presentava una lesioilJe di continuo del cuoio capelluto, nella region.e Jìa1·ieFIG 2. - Si riferisce al Caso II, e dimostra la perdita · tale destra. ' ricoperta da granula.zioni di catdi sostan za ri sultata dopo l'asportazione dei traJD· tivo aspetto. . menti avvallati. Sulla ,perdita di sostanza sono state già ribattute le lamelle osteo·periostee. La ra<lio·gra-fìa din1ostrava un focolaio di frattur31 d·el parietale ~ con avvalla.mento. Modi·f icate le con.dizi·oni locali d•ella lesione, Gua.rigione per prima i11ten.zion•e. op~rai il paz.iente 1'8 ottob1 r.e 1923. Ii pazie11te è dim·esso il 5 settembre 192'2. Eteren.arc.osi iregolare. In.ci.sic.ne a 1embo che La. ouresi del faciale destro e rafa sia sono circoscrive la lesione di continuo•. Si trova un qua si .completamente scompars1e. foco]aio di frattura del pari etale, con avval' lamento :notevole. I framm·enti a.v vallati v1en' . : ··r gond a5po·rtali. La dura ' è integra. Plastica osteo-periostea. E1scission.e dei margini della ferita granulante ·e del fondo della stessa. S11tura della cute p1revi1e incisioni che ne p·err11ettono l,o scorrimento. G11arigio·n e per prin1a1m. Il paziente esce il Z7 no·vembre ~92~. ~a pa- r esi del braccio è n°o tevolment,e d1m1nu1ta . 1

1

1

~

* **

3. i riferisce al Caso III. Dimostra la. perdita di sostanza della volta cranica, e le lamelle ossee ut ilizzate per colmare il difetto osseo.

F1G.

Rivisto dopo 1 a nno il paziente si trova in buo11e condizioni (fi g. 3). IV. - Brusa R a ffa ele di Domenico, da Imola , a . 1.- 5. Il g iorno 16 settembre 1923, voC ASO

Riassumendo, 1sono state curate 5 fratture esp,oste della \•olta, cranica , delle quali 2 erano complicate da. lesioni della dura e del cervello. In un .caso furono estratte dalla sostanza ceriebrale schegge ossee e ciuffi di capelli. Fu eseguita, oltre la sut.ura totale della c11te, la chiusura della brecci·a ossea con lembo osteo-periosteo a bratte discontinue. In uh caso fu riimpiantato un fram·m ento avvallato. In tutti i caisi si ebbe guarigione per prima intenzione. In 4 -casi l'intervento fu praticato circa sei ore d opo il trauma. In un caso (n. 5) l 1 intervento fu se condario~ esisteva però an·cora una lesione di continuo oo-l'a11111.lante del cuoio capelluto. Il primo intervento risale aJ 1° sett embrP I


[:A'.'\:'\O \ \ \ 1, F .\~G. ·

}Xl

19"? 1. cioè llUa1s1 a ql1attro anui fa; I' uJti1110 R no\'e n1esi. Ho potUJU)i rivedere il pazie11t.e, cl1 e l'.>rese11ta.va lesio11e cerebraLe con a fasi a, dopo un a1mo dalJ ' int.erYento. Egli si trovava in ottitne condi7.ioniL g·e1) er 11 li . I distl11t·b i d·e lla pa . rola ·erar10 qLtasi to(a.1111ente scomparsi. Il vec chio focola1io di fra tt li L'll. si P'rese11taVa so Iicl () e indolente. Di dtl!e a Itri pazi·e·ntj ho avuto p•tlie hu one notizie sino a ])OC·o tem p·o fa . No11 è 110,;;."'ibile travre conclu1sion.j tla 11n nu · n1er o ùi c.fl:~ i pinttosto ~sigl10 , e che non sono . tati seguiti l)er un periodo c.1 i te1npo di pa recchi anni. É ben noto che da noi non è cosa facile p oter aver.e n-0tizi e d.ei !}azienti, dopo ch e sono t.ati dimessi daJl'osp cda1e. Il cc fol loY\'-up c:l1 e . e1nbrai co ì fa r i I<" in altri p aesi, specialmente in .-\m e 1i ca , {' ch·e soJo può darci i ri~ uJ.tati d niti vi, si p pesenta da n.oi in UJll grande nl1111ero di casi, irto di d iffì co1tà. I pazi·emti, cl1 e stanno be,n1e, sp eis so n-011 ri:'"'}}ond ono a.lle lett eire d el m.eclico. \ 7 crJ.endoci ten·e r e ai fa.tti constataiL ùobbian10 1il ev~re cl1,e i r is ultati imn1·ediati s ono , staJti assai ·O dd~face11ti , jn quanto in tutti i casi f11 ntt enuta Ja gu n rigion.e per prima >)

ein

intenzione. Bl1-0ni son o stati a11cl1e i i i'. uJta ti o servati in 4 pazi erl.ti da 2 m esi a l)iù di t1n an1110 dopo l ' 01:>e1·azione. I )e ll '11lti1110 caso operato ci l'ca 9 mesi fa no11 b o av uto notizie. T,ai rilu ttanza ch·e i11olti chir11rg·i hanno a ~ nt11 1rR rr l e parti n1olli in casi cli t:rat1n1 i ·eS}JOsti cra11io-r ereb1·ali. e so·p ratutto· a.d i111pieg..are m,eto(li. i:>la ·tiri di cl1iu su1·a l1 ei t l'n u111i es1)0s ti cie1ln cll1rn 1r1 r- 11i11Q··e e elc i crani-O·, è ba sata s u d11e ]) r econ cc1t i: 1) cl1 e i11 llna lesione 1)otr11zi n ln1t=·nte i11fett<t l'im1)ieg·o di tess 11ti scar s nrr1 ent è o non vasca la rizzati possa fa vo1·ire I' in sorg.,enza di llll' infrziou e e ng·gr8Yfl t'n qt1 esta; 2 · cl1e tale tn ctod ~ . in !!10de11cl o il de!11t , o d el secr eto, ·e 1,11lteri01:e fuori llRrjt.a di COI']) i ·estran ei r i tenuti, pr edi c;p onga aJ l 'insorge11za d i accicleuti t n i <li,·i . .\ c11 1est-0 propos ito è ben noto il d.etto di K or llrr « cl1e pe S-O l11ell e le ion i clella volt a cranica i tla1111i iuagg"iori non sono caltSa.t i d all' apel'lil 1'R n el cTanio, ma cluJln. chiUSll J'::l di qu eRtl' n. É .evid.e nte eh.e a ta.li obi ezioni lJU,ò e~s1 e·1· e tl pp osto so•l o il ri ~ ult8to rl ella· ·esp ,e ri,en za. Qtiesta 11a djmostrato cl1e in llll grand·e n l1me. ro di casi la s ut urn totale d-elle 1)a1ti molli n-ei t ral1 111i es1)01s tj cranio ...8'11JCefalici dà ottimi riis ultaiti i1on ola i1nrn rcli8t.i, m a anche r e. moti, quando l'inter\1 ento possa esse-rf:' esegtlito n elle l)l'im.e ore dopo il trauma, e quando il tratt.n n1 e11to i11ccc anico . e chin1ico d-el focolaio tra11111Rticn ia fatto adegt1atam ent c. 1

1

1585

SEZ IONE PRATIC.\

:\euli of (lD;?O) ~ 1 1 di u11 larg.o mat,eriale di (' hi 1'l1r·g·ia cr anio-cer ebral e ha trova.to che n ei cai i t rattati con la s11t1Lra primitiva gJ i ascessi cerebrali tardivi s i Yerifìcavano solo noe.lla prop-orz:ione de11'1 %. E. p.e1r ciò che riguarda la ri parazion.e pri11 l i t i '·a t Le lJ.e per.dite cl i sostan z,a del l a dura 111en i 111p;·e ·e sopratutto del c.r anio, 110i iraumn.t is1ni CSTì·o s ti, ch e è co·n dannaita in un r:ecente l avoro <li G11 .e l el~e , t r ovin ino ch e ottimi r i sult8ti ebber o g·i à 11.el 1901-1005 s;a B11.nge, che Bt1·a111an .e Stied a. I r11i ei J)oc hi c h~i cou fermano questi risujtatL ~11

. en1hra cl1e l e inclicaz,ioni alla chiusura p ri1niti va d elle p1erdite di sostanza del era. nio , nei casi di fra t tuire esposte, siano presso a poco l1e stesse di qu el l,c b en note per l a s11t11·r a d el c11.o.i o cap elluto. X esslillo peuser.à a fare una plastica osteop eriostea, quando c'è già infezione in a tto, O· q tiando sia passato un te·m:po. così lll.!Ilgo dal tra:t11na cl a re11del'c assai poco· priiobab ile la g·u arigio.nie per· pt'i1nam. La det.ersione a.el fo.co la i 0· tra,um.atiro è relati,1am1ente sempl jce quando non ·eisist.e l eione c.erebrale esposta. E in qu-est-0 caso nes"' unn controindieazio11 e sem.bra esistere a l! r-t l)la1 rt jca osteo-pewi 0 St ea,, quRndl) l' int ervento sia esegnito p!'ecocem ente. 1

1

. . e esiste l e$i-0ne cereb·ral e, e nel c-er\'e11 o s i trovi nio corpi es-tra i1ei, sarà n ecessa.ria l '8 rc·11 ra ta asportazione di que sti, e la rimozione clei d etrit i , p·r ima di prociP.dere alla p·las.tic:=i. In qu·esti cRsi n on, è possibile nYe re l r1i s ie11rezza di 11na cletwsione completa. Ma n ,011 i:> e1· tJL1esto la plastica sarà contr.oi n·dicata. Si do . vrà solo vegliare pi"Lt att.enta.rrIJente ·s.uJ d·ec.orso della J.esi·one. P er ciò ch e rigu,arùn, la pla.. 1.i r n seco·nclaria nei traun'1atis·m i esp,o siti, q11C:t11clo le lesioni c11tan ec non qic>no ancora r iparate, non siamo irù g·rndo di a1~1ivare ai conclusioni così n1ett€, poi ch è d ovr~mm-0 ba~arl e s11ll'esitio, sia. p11Te fav·orevole , di un so lo ca~o.

* * '..Recen.temer1te (n. 41, di qu·est 'a11n o, d·el la Sez. pir ati ca d•e·l Policli11.ic o) Ba.g:g·io s i occupava d·e llo st,esso· ar·go.inenito, .e1sp onendo un· suo 1

meto do pe11Sona le per il 'lrattament o ·osteo- i:>last i co di frattur.e esposte e di brecce seco•n dari r della volt.a. cra11.icn. ». ~Ietod-0 c11i .e.gli aveva g ià aooenn.ato discllte11do la mia com11ni cazione a lla R. 4..\.ccademia m edicai dj cc

1

Ro111a. Baggio h a ben r agione di dire che la ricot ruzi one ossea primitiva nelle fratture crani ch e .esposte no·TIJ h a m olti fa11tori. Io, pe r· 1


15H6

IL ' 1'>0LlCLlN l CO

(ANNO

XXXI , FA.Se. 48)

' esempi o, d·urante La llliai c.arriera ospitaliera in Roma, no11 l'ho mai vi.s ta applicare. E dire cl1e lJOn si tra.tta di Llna JYl·a,tica r eoeinte e che non le mc'lnca la sanzione dei r-i -

SUNTI E RASSEGNE.

s11I ta.ti lontainj. Baste·rà ricordaire fra g li aliri il lavoro di ~ t ied a (.1r c11. f. kl. Ch i r., Rd. 77. 1905), allievo· di v. Br.amaill!ll. In esso son-0 riportati 15 casi di fratture complicate della volta cra11ica, n ei qua.li era .staita eseguita l n, cl1iusuru ossea e ct1tan·ea primitiva, e eh€ cra.n -0 :-,tati segt1i.ti p1e.r molti anni. I risultati i.m m edia.ti .e tardivi erano stati davvero eccellenti.

L' inftueoza dannosa , del caldo estivo sul poppante.

Quanto a.ii m.e todi p er c-OJ.ma;re la txreccia ()Sseai, essi possono ·essetle moiltieiplici; cl.al riimpianto dei fra.mmenti ossei a sport,ati a l le ' ' a1i-a pla. ti che e in1J1esti. • Bisogr1ier à e.e tto dai· la. prefer enza a qt1el li cl1·e, col mi n or·e d1spen·dio, offra.n-0 b11or1 e g·a . ran,zie pe r 11na gi1arigion.e n on complicat a. Il metodo più .ec.q.n .omico è se11za du.bbio 1

1

c1n·ell-0 clel riimpianto d ei ~rrurnmenti a sse-i d e l focolaio di fratttl!r.a; e che .esso possa dare bu on.i r isultati è dimostrato, fra gil i altri , dai 13 .c asi di Siiecla. E sso deve p·erò av.e1·e dei lim1ti , tabiliti pl'incipa•l mente dal grado di frantu1na2ion.e ossea, e da. .queJ.lo di contarmina.zione lo·ca.l e. ::.\1etodi .certamienrte n .on ·m olto le i Yi soD.-O ;.1nch·e quelli, ch e t1tiliz.zano lamelle ·Ossee prese da1le vicinanze , ·sie.no esse libere. sieno es.se ltnite da.I peiri o.stio. Hanno an~he il vantaggio dj ld.ilizzare un m3Jteiriale q L1as i sicu ramente a.s ettico. e di poterne v·olger·e verso jl cervello 1n. st1perfleie esterna lisci a. Mi sembra però ch e, qualunq11 e sia la tecnica seg1rita, la breocia oss.ea deb·b·a essere r'ichit1sa. P oichè è proprio C[llesto il fin e. ch e noi ci proponia.m -0. Nè mi pare esa.tta m ente courispondere a1 fatti osservati nella prati ca l'affermazione di B aggio ch e Tl·elle ferit e d'arTma da ft1·oco la perdita di sostanza cranica' sia a ssai limitata: .e n ·ell e fratture per tra:u.mi diretti ordinariamente 1n8nchi del tutto: (( cosiccb.è nei rig u a rdi della protez.io11e ~' a nica possa ·essere t r aSCll r~tta » . I,a perdi1a cl i ~ostanz a mlll1('H :-;pesso nelle fratt11re avvallate, ma a llora il m etodo più sempli ce è quello di iimette.re a posto il 1lramme1lto avvaillato. O p u ò a .nche n1~ai1,e in frattt1re commin11tive, ma s i tratta allora , o cli riimpia11t.are gli ~ t essi fram me nti; -0ppu rie . se i 01~ede op•p ort11no asp-01·tarli, c-0lma re la perdita di sostanza. o sea. che, da virtn.a le, è dive-n t1ta reale. E ciò p11ò es~e r e fatto. enza1 ec~ivo dispien<li{). co 11 1111 l rn1JH) osteo-~riost~o a lrunin.f" os~e di~co ri ti I LU(.\

PATOLOGIA GENER.ALE.

CJ-1. RIETSCREI: . Mr,li:.ini sc hc Kli11.i ll, 13 lu gl i<> 19'24·) . È notai l 'i:1i.flt1enza danr1osn che il caldo ooti

vo ha sul pop.pante, ispecialmente su q11ell n nutrito artiJficialmente. s empne mina.cciato dH di~tu·rbi

intestinali m1ortalitù, infanti!€ ziol ogia cli Cf\ tf~c:ta chiarita. Fino ad 1

acoti , che provoca.no l'alta c11ira.1)te i n1:esi caldi . L 'e n1o rta·l ità n o11 è del tutto

ora essa si riferiva alle a.lte1~azioni batt eriche det latte, ba and osi pa.rticolaTme11te ·s ulle ricerch.e di Fli1gg€. È un fa.t tio chie coin l' elevata t emp.e rat11t'a estiva, si ha un aum.ento en10Tn1e dei batte1i saprofitj riel latte e veniva ·ql1indi naiturale che a cruesti batteri od alme110 all e loro tossine, si attribuiisseiio la. dirurrPia ed i1 gravi f enom·eni ch e s i osservano in qt11e,sti baimbi11i. L 'ipo tesi era assai sem plice ed è a n.cor oggi sostenuta d a medi ci ·e da b·atteriologi, sebbene i s11oi fon da1menti teoretici s iano scar.si. Fli.'lggie aveva trovato ch e n el 1atte alcalino si possono svi] npp.are diverse (circa 12) sµeci e di batteri i peptonliiz.anti cl1 e p.ote.v a.n 0 determinare la diarrea in giovani cani. OccorTe però osset·vare che qu.esti ba tterrii non SO!Il'O u ·b iq11itari e cl1e cl a.ltra parte il latte a lcalino si trova r.3Jl"ament:e. p-0iC'h .f> st1J)i·sce con facilità I'inaci.d.imen.to. eicch è esso costitutsce urn am1biente sfavorevole per la vita di detti 1batteri. Di g.ermi saprofiti eh.e p,o oson.o dive·n tare patoge.nd, non· se ne sollJ<> m ai t rovati n eil latte, e qt1ell·o des·c ritto ·dag.li a11tori come strepto,o ocoo del l att€ non è ai1tro che lo streptococcu.s ocidi luetici (Kru se) .che si riscontra in ogni latte a.oidificat-0. Il latte può cos.t.itt1ire 1lll bUJOn terreno di coltura per i batteri p.atog~­ ni (tifo, clissenteria, ecc. ), ma l e d,iarree estj V•e dei poppanti sono da ·dividerie nettamente dalle fo111111e a d ag·enti pait·ogerui d etermin,ati. In reaJtB , i1i questi ultimi t empi dei bacilli di ssenterie-i e para.dissenterici (specialmente iJ bacil•l o Y), m a queste f or'Il'll8 de-corrono con f.en iomeni tipici ·di iDttì aJnmazione delle parti basse dell' intestino, 1specialme11te nel colon con r eperto di pus e di sangue nelle feei. Se le m.alattie .estive infaintili fossero realn1ente d a l;fe1-i.1 s i alle alterazioni d el latt~ d a saprofiti, si stLr ebbre dovuta verific.ai ·e un~ diminuzi one de1la mortalità infantile dopo l'in troduzione del latte ste-rilizzato, Mò che l'A . ei$Cl 11dt1 . Rimarrebbe quindi una seconda ip<>1

1

1


(.-\NNO

XXXI,

FASC.

tR]

SEZIONE

te.s i, di att1·ibuire cioè ·Le malatti e infantili · alle tossin.e batteriche. IDNerro, sono .s tate d e~"titte.

alcune end.ernie

in.tossicazione da latte; si tratta però di intossicazio1n i in masen n-elle quali 11-0n :sorllO 11.sparmiati g li ad uJ ti, e 001.nuID..que, e se so110 assai mieno freque11tt che lie intossicazioni da ca.1 ne. La teoria batteri.ca è stata rooent1emente apll~)g·giata da. Bessau, secondo il qua.le, il B. coli potiwbe ar1iva1·e ailJChe i1eJ latte st.eriliz1,ato, mol.tiip licarvisi abbondant.e111ent.e e produrre le tossiri e in tossica t r icL ~la ncan.o ·}}erò ,tf;llie prov·e oonvir1'CentL D'altra parte si dev.e far r ile,·a1ì8 cl1e l ' 3.JCidificaziio1n e s pontan€a del l atte non può costit.u ire il m •iinilpo p erico·l o per il p.oppante. Ciò è n·oto da telm•p o a.i ped.i ~tri , m a è f.orse sfttggi to a.i med:ico prati~o. f) a a.1111i rlJeil Je <:lin iche .si a limenta.no i poppa11ti, sttn i co1ne malati, c011 latte o lattioeJlo acido. E anzi a· riten·ersi cl1e il latte acido oostit11isca un miglio1re al.in1 ento cl1e <rue llo inor111ale, 1) tt1•cl1è natu1~a l1nente J'ac.i clit.ù. r1on tiia ecces~i va, percl1€ a lt'1i m en ti il J)a1nb ino c·ifittta il latte o lo sputa. I n prat ica l'alime11ta zio11-e con lntt e acido può qui11di incontrare certe difficoltà, con111nque, si l)UÒ benissirr10 a1iment31r:e jl bambino, d' esta.te , •Con !ratte cl1e, 1)€1'

a lla

bollitura coag11l a, che cio·è presenta 11n gì.·ado liegge ro di acidità. .. ·i può dunque i11 ci0n1plesso 1·itenere che I' i p òte&i della d·eco1np<>~i zione batterica cl e·l l~tt.te da p!(l.rt.e di sapr10 fit.i. r iposa, s11 hasi cl r1bol i ed è in comp·lesso iruo t e ni1b ile. I . . '.-\.. fa !)Oi g·i11stat11'e11te rilevale che J,'aggiu11 ta di soda al latte pe1· mrusch era1·e l' aciclità (n.gp:iu11ta ch·e è i}e1rmessa dalle legg·i 1.e<lesc-h e) va riten ut.a come una v e l'a adulterazione (e c 011Jie tale viene coooiclt'lr ata dall e nostre leg·gi E" cp.1indi proi1bita). E S6a. a11zit11tto dù al la tte 11n cattivo odore ed lln sa.1)ore sapc.maceo ed i11oltre, ~e la reaz.i one diventa a lcaliif1a, f'avotis.ce lo ~Y iluppo di l)atte,1·i pepiton,izza.nti cl1e l)OSSOil!O d a1·e distriP))i; va quindi fo i-temente co 111battuta.. , Esclusa cosi J.'a1terazion e del latt.e come ca usa d ell a miortaJità estiva dei poppanti, oocor·te

rivolgere I atten.zione ad a ltni fatt.o,1·i. L ' .t.\.. osserva. chie, n elle grandi città l a i11ortH lità infantile o:resce in inodo i)a ss egge.r o e n-0n molto rilevante nelle giorrnate più cald.'e , me11tre iruv-ece si fa J>i Ì1 note,·olr in· .seguito, rag·giuingendo i massiin1i L11 a.gosto-settembre. ()t"fl, i bambi.ni che muoio.110 n ei giorn.i. più caldi prese11tano un quadro c.li11ico del tutto sin1ile a.l colpo di ca lore deg·li ad·u1ti. S[ trova in ·e ssi J' ipe1ip-i1·essia, p er c1 1i son o stat e ancl'te oss-e1·vate te1nperature di 42°,8, . i 11otano delle com.vnlsioni, m e11tre l a diatì'ea può anche mancc:1 1-e. Si 11a c-0me J in1pressio11ie che vi ·Sia in 1

1

. ·1-587 ..

PR_~TI c:A

questi b·a.i11bi11i un ap1)()rto eccessivo di calo1·e ed una dil11inl1it.a dispersione. Si tratta per lo più di bambini di apparenza sana, con liceo pannicolo a dipoiso ·p astosi, ma cJ1e p e r• l )ÌJlls il) ienza di c l1i li accudisce, son-0 tenuti eec·es·s ivamente caldi: 1 A. ha p atuto 06servare casi i11 cui, nono~tante la temper.at11ra elevata ·e.ster·n.a , il bamhin-0 veni.v a ten11to caJdo C(fil delle bottiglte, ~i·r.ch.f> . tl) Ost 1·ava temper atu r a ntto rn o a 4.0°. Qu~sti .casi non sono freque11ti e no·n influiscono . t1lla. mortalità estiva infantile, ma sono in'ltp.or tanti i).e1·c.h è dimostrano l'in.flue.QJza. da,n niooa del ca ldo 1s11Jl'organismo i1tfantile. Bisog·n a tener presente ch e J.a tem.p·eratuir a che agisce .sul poppante non è qu ella eisterna, ma b·ens1 q11ella dell a.mbiente i,n cui abita. Ora, la temperatura della ca.sa dipende es.s enzialr,t1en·t e da cplelJ.a delle p a.r e:ti. Je qua1.i s i riscaldano g 1·ada.tamente ed i1"Tadiano in . eg·tirito il ca.J.01·e ricevt1to. Si aggiu11ga poi ch e, nel1e fa mig·lie d·eJ p opolo, la ,s tan.za. di abitazion e 1se1-v e ain.che d a. cuci11a, eicch è an.che questo fatto contrib11isoe ad aumentaa·e la te1nperatu.r a. L' ..t.\.. h a trovato in a lcune case tecmper.a.t uve di 32° ah.e si innalzavano a 37° verso. il rr11ezzogi0trno, ·e non disce11devano sotto i 28° du'l"'ante J1a i1otte . Tali con.dizioni, già sgriadev.oli p er l'adt1lto, che l)UÒ megli o p1roteggersi, sono d el tt1tto in. oppol'tahili p-e1· il poppante, costretto a vivervi pe1· tutta 1fl1 g·i·oirnata,, affo•n dato Il•e i cnscin.i , con la t·eJa ce r·ata cl1e in1pedis-ce l 'evapo.razi.o ne, e senza pot-er e;s primere il su o dis agio. <ìueste condizioni ch e possono du1·are per delle . ettimane, non porta.no il col po ·di calore a,c11to, ma ·dan11eggiano il ba n1b ino, rend,eooolo p,i ù debo'le contro I.e ca11se patog·e11e esterne, mettendolo ci oè nelle s teisiSe co-ndizioni in cui si tDova l'i11.dividt10, non acclim1ato, nei paeis i t ropi ca.li. È stata dimo·c;t l':ata, co nse.c uti van1 e11t.e tll la lun1ga azione <lèJ cal do, t1na diminl1z ione d ella tt ciclità gastrica. Ne 1seg11e che l e pa.rti d ei ten.111e a;bit.ual111ernte stelili , JJO·ss-0.110 venire invase dai batteri ·e qu.esti processi batt E1l'ici, non dipiende11 t] daJl' aippo:rto di batteri co11 1 alill1e1ttazi o1l c sono russa j imiportanti p er l o viluppo di distt1 r'b i acuti, tai1to più se il l)a.mbino è già in p~ecedenza 1ndeb·o lito d a 1na1attie anchie 11-0n gira.v i (inftu enza, raffr ed · clore , eco.) sofferte n ell'in,1e1no. Ba ta allora 11na piOO-Ola cat1sa p erchè, ool favore della t ei1 11peratura esterna•, il bambino vada 1oogget.t.o a dist111~bi g·a,s tro-intesti:n.ali acuti . Si p11ò ohl)ietta1r.e ch e an~he il poppante a,. li1nentato al e110 è esposto a ll e stesse cause d annose epp11 re vi resiste. 1Si osse1'7a prerò rl1E> , nnr.itntt.o. t.ale l'€.sis)t.enzfl ?i fb.en 111ngi 1

1,

1

1

1

1

1

'


15

l L POLICLlr\ICO

ù a Jl'e. s.ere aiSiSolt1ta e r1on sori.o r<.trr 1 popp.aiJ1t.i alimentari al 1sen-0 · che muoio110 d ' estate co11 dia1Tea acuta, oonvulsion.i e coma, ed è t1uest.n. arizi un argomento c-0.11tro l 'eziol10giu clu. avvele·n amer1to batterico per latte. InolLre il poppante al 00110 è indi.1bbia.rnente più i esistente oontr-0 le ca:n e patolog'iche, può aneli e regolare meglio la sua nut1 izio11e ed è protetto, 00ntro la ipernutrizione ste1.c·ca.n<losi dal eno· quando è rsazi·o. In qt1ello alimentato a.r tificiaJmer1te poi, l' uso di ali1nienti concentrati. aurnenta il pie' i cu Jo. 'Quando, p. es., s:i danno .al bamb'i110 d·elle inlsc·e1le. lattee c-01 7-10 % di aJtbu111i11<.t (come è il c.aiso pe:r il plasmio n ed aJtri alim e nti an,aJoghi) e 100 eme. di acqua pe1· ogni kg·. di peso si. v.ede do.p o un certo ten1po sopruvve.njre la febhT"e·, eh.e scoim pare ag·giungenclo al la clieta dell'.ac·qt1a o togli·endo del1' a 1J)11mina. Ciò aiecade J)erchè n1aJlcn n·el po1)1Jainte quella regoJ:azio11 e d·ella dieta, che può invee.e far,e l'aidulto , il . qnale r1eJl n sta gione caJ,da dimint1isce la qlta.ntità di alj menti ·ed aumenta quella d e l! 'acqua., in.troclt1,oendo così un minor numer·o di calorie e disp~r­ dendcme una maggio,:·e q11antità. N e.I poppa11 t e, i1ull n di ci.ò; quan,do e•g'li p iang·e, gùi si (là jl latte, eh.e è bevanda, ma è anche cibo , sicc11è si J1a lln ap·p orto ecc.essivo ·di ca.l,orie, e. manrando 11IIla siufficient.e disp.er . ione. :si l1 n J'aume11to di te.nlp e,ratu1·a. Tt1tte ql1e.st1e ·condiziotili ccmtrib11iooon o a dete1rmi11are l'elevata m ·oirtalità infantile .estiva, 1a qual.e dev.e quindi esse110 c·o nsideraita com1e 11n'a.z~one fisica. del caldo ·sul corpo del hn1n.1Jino, in quo.nto che tutte le· ca11se ch.0 1 inflni1scono s fav o·r evolmen:te s11J d i e1~\So n~:i­ soono insieme, aggiu·n g.endovisi a.n che quelln del caldo, co.ntro i] qu n le il b.ambino no·11 è abbastanza: difeso. È ap·p unto d'iestate che si ·v erificano i casi ip·ertermiici ,e qulel1e tossicosi che dec-0rr1ono ac11ta,mente con diat~ee e r011Yn ls ioni. Qu ell i inveice .che vengon,o rle1sjgnati come òi s p e·p Sin cr.onjca (deroil11po.sizi one. at.roifìa) si os~el'vano d'inv ernD com·e d 'rF:tn te.

nate que ·1.e 111·e111es. e, la profilassi ven..à orientata sottra.endo anzitutt o il poppante alle alte temperat11re. Tenerlo lontano dal foco1a re, dargli il bagno due vo·ltei al giorno, tenerlo poco vestito, 1imita1re la tela cernta allo stretto necessario . eivit,arle i pi11111ini. Nei gio.1'11i caldi, non tene re il hambino in pien-0 sol~ orl almeno rinfrescarlo ogni 1.n nto ron 1lPll ' ncqt1n. Si c>vitr1·an110 inoltre tutti gli ali-

[ ...\:'\~O

.\\.\1,

FASC. ~8)

rr1e11.ti co11cer1tJ·ati, eh.e nella stagioa:1e t're<lda &0110 .i11vec.e tant.o utili e si . daranno. 1spesso delle beva1ittle, .... p ec.: iaJ111ei1te i1.el bat1lbin.o allattato· artificialmet.lt.e. ::.Je ila te1·apia, si L>a,der·à oopra.tttito a . din1inu1J·e il calorico, ciò cl1e si ottiene bene co11 gli impacohi e con l 'i11t.1 ·oduzione di acqua. Gli impacchi si rinnov.e1·a11110 ogr1i 1 1?. ora.. L '.-\. sc·o ooiglia i bagni f1·e.scl1 i cl1e poosor10 da:-r.e c-0Llasso ed agi~e sfa vo1 e\'ol.mente. Nei casi g·ravi SO!Il.o <!.Onisi g l j abili g.] i n.n a I-etti e i, 1). ·es., ag·g·iur1g·en1do 11r1 l)O' ùi Yino rosso ~11 tè. L ,al:ime.l.1tazione vn l'egiolata ri el senso di f o rn:ùrne tanto m eTuO, tJt1.an t o più grave è i I crl1so. L ' A. nOIIl. è favor.evo)e all 'i1)oclerIDQcJi ~i; pi11ttosto, ql1ando non e i)ossib ile l 'introduzione tli acc1ua 1J e1 bo·cc:.t, eg·Ii c.:or1 iglia J ' i nf l11s io11 e e 11clo·p.e ri. tonieahe·. Con un h istori. i fa, un piccol-0 taglio nel.la ente d ell '<ld do111e r1el punto pre_c.el to· (prcfe 1i.hiln1e11t e fr<:1 l 'o·u1hc li co e la spina iliaca a11 te1iore ) e si penetr.n., co11 una can'11uJa ott 1·,sn·. a tra verso la fa .~rin. n1 e ] perito.r1E'o, i n i ettando 101() rn1r. cl i .; ()I u ~ i on (' n~i o l ~ 'g·j (' [) . F' r L l p p l N I . 0

Le emorragie retiniche • neJla sintomatologia delle malattie generali. (E. RAVERDINO. j).Jin.erva jJJeclica , 11. 14, 1924).

L'osservazione e l o studio delle a lterazioni dei va:si retinici, oon la ap·p licazi·one di q"t1.ella che è detta ]a microscopia dell'occhio viven.te, sono assai utili alla patolog·ia generale , ia l)erchè .J e arte1ie retir1iche p resentano '111 a stretta analogia con le arterie oerebrali, tanto che molti al1tori ammettono llna stretta ;1arente.la tra e.m orragie retiniche ed emorragie cerebrali in individui Rrteriosclerotici. o comunque predisposti a simili incidenti, sia perchè le condizioni normali della circolazione oculare sono tali (rallentamento per ostacol o creato dalla pressione endooculare, e dn.llo scarso sviluppo del~ c vie linfaticl1e. ecc.) da fac ilitare alterazioni vasali retiniche o coroideali, sia negli stati di gravi, act1te intossicazioni generali, sia nelle intossicazioni cro11iche ladd-0ve ·esista tendenza a proci11rsi lesioni ' delle pareti vasali. Emor·ragie retiniche da arteriosclerosi. i prod11cono per t1n impedimento a 1 circ olo, ~1)e­ cialmente venoso. J,,e alterazioni sclerotiche (lella vena centrale e dei suoi rarni. s peciP quelle a carico dell'intima l10s~ono da $O l0 11rod11rre 11na st.eno~i tale del vn c:;n, che attrn · ,-pr~o le pareti alterate il sangnr. ~tl'n \·a8i pPr cliaped esi. o J1Pr rrxin. a n1onte drlln c.terl11'i:


. . 1589

· SEZIONE "PRATICA

· .. 4Jp pure po .so110 dar ·1uogo a ·o'Cèlu sìone com- =·lari,_ ·c:l1:e ~elre <.u'·terfc. .È raro che si tratti di · · '1llelù co11 e1no~·ragie imp.orient i , accompagnale ' ·:manifestazioni · tbc~ tipi eh e : anzi il . più d eJ le i ·da ·stra.vaso· clel · plasma, che--imbibisc.e · r e- ·volte qtieste· ··dee or ro110 in modo di verso. In ve, tina. Il quadro oftalmoséopièo ·è vario; · e · nei ce in alct1n i casi di emorragie giov~nili s i · sa.·: ~gi. ad i minolJi nC:>n sen11)re caratter·isti·co. Nei rébb·er.o trovat e lèsioni t be. in <lltri organi, e · <:a ·i tiptci i vasi sono · visibili come cordoni in ntòlti altri alle e1no rragi t' ree id ivn nti s·àreh}1Ja11chi, entro cui non ci1·cola più il ·s·a·ngtte, 1~ bero suécèdute le io11i tbc. 1i1)iéhc. · . .a'lla cui est t'emità periferica si notano emor- · . :· _Hetin:ile pr'olifl'rr1nte. - Dallè vari e ot5h1'ion i · - . ' .. . . . · ' rag1e l)llt o meno estese. Nei· casi' meno ·~ipici ' i'n prorosito ·Si lJll Ù co11clu.dere ·c·11e · il "ritro. : '.n11 : $ìnto1110 dell'a scleros i dei va i retinlèi è va1 e; L1·11a r. prolife·r an te s jg·r1ifica che · i ·iu1 l'atrofia del pigmento, più ·o meno accentuata. divid110 11a ·~offerto cli emorragi e retiniche, e l:>er ò con più i·u.g·ione ql1esto s·intomo va attrise e:ssa co11tinlt<-l éL svi I ttppa rsi, è segno cl1e ·huito alla scle rosi dei vasi c·oroideali. La magesiste la tendenza al ripetet si di 'emorragie, e · gj·o1· l)a.rte d ei caisi di occll1sio11e venosa, è d.a ch e il teS.Suto retinico favori ce qt1este emoriuettere ir1 ra1)porto con la arteriosclerosi. .i\1ragie, esse11do esso tés!'o in preda a l)rocessi · <:une volte Ja occlusione può a\·venire in tutto c.leg-eneratiYi. il territorio r€tinico, ·con la consegt1ente perR etinite cill>11rni 11 uricn. - Le alterazioni reti it a impro.vvisa totale della vista; altre volte tiniche nelraìb11rr1i11uria , in rapporto alle vai1i\·e.ce l)llò e ·se re })reso soltanto 11r1 · distretto rie forme ·di nefrite, e specialmente nelle n eretinico , ed al ~o l' a i 11a t1na l'id11zio11e a set- · friti cronicl1e , hann o una g rande importa11za tore deJ..cani.po vi s ivo, con un cl1ia1ro quadro per la prognosi. Il quadro classico è c-0stitl1ito ·oftalmos copico. Fra l e maJattie retin iche da dalla stelJa. i11aculare formata da ch~azze di f11"teriosclerosi , potrebbe pre11d er · poi:;to anche dege11 erazio11 e. r ett11i ca, (la ll ' i 11 torbida m €nto' ed la co ì d€tta retinit e circinalçc edema 1).apillare, ncco.n1p ag·n nto da plcc~le E1norragie retini cl1 e da sifilide. - l ..:1 sifilien1orragie sparse in tt1tto il fo11do oc11lare, n1a de è cau a di emorragie retinich€ anche ne] più facilmente i·i co11tra·b ili vicino all'n sqita periodo . econclario, q11ando i produce il quadei vasi della papiD a. Spe s~o · il q11adro ·no~ è <lro della paJlillo-re ti11ite specifica : in q11esto con1pleto , e si osservano sold le emorrag·ie. caso si possono a vere emorragie si a per diretC irca la patogenesi non si è giunti ad ·una ta lesione delle pareti ,,asali. sia attraverso la con clusione: reoenten'lente ' 7 oll1arcl e~cludenformazion e dell'ed ema papillare, e conseg11endo l'origine albuminurica o azotemica, amte ~ta i. Più freq11e11ti , invece, sono le emormette ·ql1ella a11g:io. })Ostica. l'ng·ie n elle manife. t azioni tardive della sifil?etinite dellt' gravide. - È i11 ·rondo una Jicle acqui ita, e nella ifilide ereditaria. Vi tinite albuminl1rica, in qt1anto che le altera~1>no talora lesioni del siste1na circolatorio rezioni renali sono sempre co11cc 1ni.tanti. In 'til 10.co roi cl ealc determi11ate ùa. ·malattje g·e11 c- · tnoÌti oasi le n1terazi oni retini c.11e in::;oyg·o110 ra li, favorit e d n lla ll1es stessa, ma .non pi1ì improvvise ed impo.nenti , ~onte n11)oraneam ennetta1nente distinguibili: tali le lesioni suppoie ç:tlle alte.razioni renali, come se fo ··s ero · n1aste lueticlle nor1 differe11ziabi]i cla qu.e lJ e arrt ei1ifestazioni parallele di u11a stessa caltsà ìrior• rio. cl erotiche. E-.;i tono i)erò l esioni vasa.li, spiehosa. cie g li anet1rismi , la c11i etiologia lu etica Pll ò E1norrngie rPliniche nel diabete , nella gotta, l1ella magg·ior l)arte dei casi essere dimopoliuri" os.<-nluria, fo 'sfn.illna. -· lr1 1111 di~trata. . .. , :c ret.o n inn e ro di càsi di diabete si possono E-niorragiP recirli1'((,11f i rlella retina " d el viri centrare einorragie re.tiniche. Tale lesione I re o 11 Pi aio l' a 11 i. I caratt e ri pa rticoJ ari di è 1sp·e·s o monoct1la1·e, rn,e ntre la al h umi11111ica è cp1esta malattia sarebbero: il ~ uo manifestarsi di reg·ola b·i11oc11la l'e, e non coesiste quasi mai a preferer1za nei g·iovani di sesso maschile ; l)apillite. N el cljab ete isolato non si ha produ1· i11 sorger e s11bitan eo .,e senz a pro.dromi delle z ione cli stèllu mac11 lar.e, ·e le ernorrngi e i1 t1mer 1nor ragi e 1 cl1 e sono nhbondFtnti, tanto che in rose sono ~en1pre localizzate alla periferia. !11 l11·eve il vj us viene ridotto di m olto; la fremolti. casi però qt1ando si manife tanò le leq ne11za. delle recidive che ·Spesso cond n con o s ioni retinicl1 e, il ·diabet e è 11nito ancl1e all 'a)l"occhjo col11ito alla cecità p.er com1)licanze (r ebnmin11ria. e a llo r a. i] q t1ndro oftalmoscopio i i.nit.e proliferante). Fra le valji.e ipotesi e.ziorion è 1ìi1l. ca rn tteri~tico. La causa della lesiologicl1 e di questa oscura malattia, la più proi1e retinica diabeti ca ri iede nelle alt erazioni bal)ile è qq_~lla che am~ette la tl1bercolosi Yasal i, dovute a11n prod11zior1e di to~ s in e ·per · celle pareti pelle ver1e. della r.etina. l'alterato ricambio , cli c11i Ja g licosl1ria e la All 'esa n1 e nnat orno-prtologico s i riscontran0 iiJerglicemia non sono che dei sintomi. Alcuni i1h\ frecp1e11te1nent e l e~i oni ve11ose. e dei capi]p e·11~ nno cl1e il :diabete acceleri ed aggravi

Ja

I

t

re-

\


1590

I

IL POLICLINICO

l'arteriosclerosi, o comunque sia causa di una sclerosi vasale non differenziabile facilmente da quella che si ha nella comune art.eriosclerosi. Emorragie retiniclte n.eU' ed,e'n ia papillare. -

L '.eden'la e quindi l'emorragia., può avere origine 1necca.nica, come nella ipe11.e!l$ione cranica, o mista ~eocanica e infiammatoria. Numerose sono le teorie circa la patogenesi della papilla da ·s tasi, e a sec01ida delle d.ive'tse teorie Le alterazioni vasali ve1n g·ono spiega.te in n1odo un po' differente. ·Eniorragie t1·a-iL1natiche della retina. In tale studio hanno importanza sia gli effetti diretti , e immediati del trau·m a, sia lo stato delle arterie precedente al trauma. Questo spiega le &proporzioni tra alcuni traumi lievi e le imponenti emorragie, che possono avvinire anche per violenti trat1mi psichici. La compressione del torace può dar luogo a emorragie retiniche probabilmente solo a causa dell'aumento di pressio11e cl1e a.eter111ina. Lo stesso accade ·neg·Ji accessi di tosse. Particola1nìente i11t.eressanti sono le emor1·agie dei neona·t i, eh-e si verificherebbero per i trat1mi subiti d11ra.n te il parto, .e c:he sarebbero ,rivelate da alcune sta· tistiieh-e in num-e ro sorp1·-endente (d!al 10 al ~ ~~). Tali .emorr~i e si risolvono abbatStanza presto,· maJ alclme lasciano aJterazioni rilevabili più tardi. Sono sp:ecial1nente disposti ad emo:rrçtgi-e retiniclle traumatiche gli ·ooohi degli arteriosclerotici e . dei miop.i . La rec ente gueITa ba. permesso di in·ette~~e in evid emza lesioni oculari, . le quali .si· manilfestano Il!On soli0i per traum~tismo dir-etto del bulbo oclùare, mai ·a.n ·che pe:r azio11e indir.etta; pe1"' traumat.is1no a distanza. Si può co.n statare o i11torbidamrento delln. ragione macuJ are o· rottu•ra isolata dellai coroide, o contemporanea della retina e della coroide. .l\.ltre .volte la emo1Tagia seglle alla papilla da sia.si, che si 1nanifesta·dopo i traumatismi ·c ranici, J}er al1·m ento di pres.sioniei: 1

1

'8J

zioni del fo11do oculare, non frequenti, si manifestano con una papillo-retinite accampa.'" gnata da emorragie periprupillari, e da focolai bianchi di degenerazione. ~n alcuni casi si trovò trombosi della vena centrai~ della retina~ in altri trombos,i limitate a un ramo dei vasi centrali. Emorragi e retin.ic li e nelle diatesi emorragiche e nelle malattie da carenza. - Nella em9"fi,lia sono frequen ti e ripetute, come negli altri

apparati, e portano, il più sovente, alla per. dita dell'organo. Furono ..spe.ss-0 descritte emorragie retrobulbari, con esoftalmo. Egt1ali alterazioni si sono iisccmtrate nelle porpore, e nello scorbuto . E ·n1orragie retiniche nella malaria. Secondo Ascoli sarebbero dovute a lesioni renali coJWOmitanti. Talora le lesio·nri. ren.ali sono a.s senti. Per lo più le emorragie sono accompagnate da lesi oni · del nerv-0 ottico, ;papillit.e ed edema. La pa.to-g enesi è fors·e1dai attTfut1ire più al1e alterazi0tni del sangue che d,e i vasi, oon impedimento· alla c~reolazio,ne di natura transiiorila (intasamento). GeneraJmeDJte tali ero.o rragie hann9 un decorso b-enigno. 1

E11iorragie retiriic l1e nelle gravi ustioni . -

Ciò avviene forse in conseguenza dell'azione. delle tossine, circolanti nel sangl1e, e provenienti dai tessuti l1stionati. Emorragie retJiniche nelle setticen1:ie. Oftalniie metastatiche. Le emorragie retiniche

ohe in qu1esti casi si produco.n o ·SIOirJ-0 una l)a.rte aBl .quadro della inf·e.zione genre rale grave. È dimostrato che le metastasi batteriçhe sono precedute da lesioni dei vasi, di preferenza retinici, cui segue la partecipazione di tutte le membrane del} 'occhio, con anda1nento cli · nico della malattia cosi rapido da giustificare Ja denomi11azione proposta di oftaln1ia metastatica. A. PICCINELLI . 1

MEDICINA.

Emorragie retiriiche nelle malattie del sang1te. Sono frequentj, e presentano partico-

lari note ·oftalmoscopich€. L'aspetto solitamente rossastro del fondo oculare diviene più pallido; le ve.n e, di solito più scure delle. arterie, a ~ sun1ono la stessa colorazio11e di queste, che a loro volta si fanno biancastre. L€ vene diventano tortuose con lin calibro maggiore del normale. Le en1orragie presentan o al ce11tro l111a i11acchia biancastra. Le alterazioni delle pareti dei va i sono notevolj anaton1opa tologicame11t.e. Pa rticol arn1ente frequenti sono le ei11orragie nelle a11 emie p erniciosi' e nelle leurl'mif'. Nell a clorosi i11vece è note,·ole la facilit~~ con ct1i si producono le tl'o1nbosi , forse do,·11te all' aumento delle piastrine. Le altera-

(ANNo XXXI, FASC.

Il signiflcato pratico ed il trattamento dell'extrasistole. (F.

SCHUL1'ZE

J)eiitsch e ~1 ediziriisch e 1Voth en-

schrift, 3 ottobre 1924).

Sino agli ultimi tem.pi del sec·olo scorso, si ammetteva che og·ni jrregol.arità del polso fosse da ricondurre a m.ioca1·dite od a scl~­ rosi del miocardio. i è irweoe, in !Segltito . riconosciut o che, spec iatlme11te l'extrasistole o contrazione prematt1ra del cuore, non ha 1l11lla a che fa re co11 lesioni anatomiche del mu. colo cardiaco. ma è 11n semplice disturbo funzio11ale, che pu ò scomparire, distlirbo che ha {!Ome fondamento dei cambian1 enti chimici o fisici, che ci sono finora sconosciuti.


(ANNO

XXXI, F ASC. 48]

1591 ,

SEZIONE PRATICA

'

Trattasi, di solito, di disturbi dell'innervaQueste ·ed altre1 osse1rvazio11i, anche dell'A., zione, per cui si parla di neurosi cardiaca. In dim·ois tr:a no• che alla .e xtrasistole è legaita una realtà, ·s econdo l'A., .s arebbe più esatto dire progno.si favorevole; il fenomeno, di solito, neuromiosi, in quanto che il re.golare susse- scompare nell'esercizio fisico violento, percl1è guirsi dei battiti cardiaci sta in dipet?-<lenza, si susseguono •r apide contrazioni, per cui vi è non solo delle p.arti nervos.e, ma anche di meno posto per l'extrasistole. Con essa, si può fibre muscolari, che hanno parte nehla regoJa- p·ennettere il servizio militare; essa non deve rità .del ritmo. Il ·p unto di partenza delle in nessun modo ostacolare l'assicurazione delextrasistoli può .anche esse.r e extracardiaco, la vita. Beninteso, ~i ·deve da.p prima assodare dovuto 3Jd azioni psichiche, a .reflessi. Più eh~ che il cuore sia pel'f et tam ente sano, con tutte· · la patogen esi p erò, il 1p ratico, davanti ad un le prove funzionali, collegate con lo sforzo fisica.so di extrasisto1e, si interessa del signifi- co e con tutti i me.to.di di ricer,c a. cato che essa può .avere per il malato e della prognosi q71,oad vitam e quoad valetudineni. L'extrasi·stole viene considerata da talur10 In generale, si può dire che essa è buona; come un fenomeno di stanc11ezza, ciò cl1e, in non si muore per le extrasistoli, come av- · parte, può essere vero; vi contra:sta i:)erò il fa tviene inv·ece per l'aritmia perpetua, da cui 1e to .ch·e, invece, con lo sforzo fisico essa può prime si ;distinguono ·di solito• facilmente, scomparire. Dimint1isce, o si sos.pende di solito mie ntre in aJcuni casi oscuri è oooessario il spesso dtrrante il sonnt0, ma occo1"l"'erebbero sussi,dio .dell' elettro·c ardiogr.amma. nuove ri,cBrch·e per conoscere ·se ciò avvenga L'A. esamina quindi le opinioni dei diversi regolar111ente. Viceversa si osserva il fatto straautori s11ll'argomento, da quella di ì\Iacken- 110 che essa si rinforza e diviene sensibile, prozie, secondOI il quale, la sola conseguenza te.- prio quando si J)re11de la posizione di riposo, mibile ·dell'extrasistole consiste nella possibi- p. es., ·dO})O il pasto del mezzo.giorno. Forse lità che 1si stabilisca l'~pocondria ·c ardiaca, a , 11an110 parte, in tal caso, delle eccitazioni riquella meno fa\ orevole ·di \Venckebach, e ·di fl esse, che. }Jartono dallo stomaco ripieno, ll Goldscheide.r; p·er quest'ultimo, ogni aritmia q11ale sp'inge in alto il diaf ramn1a. Accanto ad 11na stanch ezza generale o loca] e, deve considerarsi come patolo·gica. Si d·eve però tener presente che la poten- 11.a importanza anch€ l' elevata eccitabilità del zialità cardiaca non soffre per l'extrasistole, cuore stesso, siccl1è si ha u11a specie di deboin quanto che il cuo-re si rifà del suo lavoro lezza irritabile., qt1ale è, conosciuta n ella neuprematuro con una pausa successiva compen- rastenia generale e nell'esat1rimento i1ervoso. satoria. Anche il susseguirsi ·di molte extra- E, come in qu,e sti individ11i i riflessi teI1dinei sist oli non ·comporta una prognosi cattiva ed sono a11mentati ed il riflesso muscolare viene il norvegese K0ippangs ri'Porta il caso di un rinforzato dal raffred.damento parziale della le extrasisto.li aume11tano medi•co di 42 anni, che, n.o nostante t1na note- cute, si osserva che • vole extr·asistolia che durava. da 30 anni, eser- con il raffreddamento. Do,re si esplichi tale .decitava attivamente la professione e faceva bolezza irritabile e l'ele,,a ta eccitabilità, non dello sport di ogni genere, conquistando .an- ~app·iamo. che ·delle medaglie ·d'oro.. L' elettrocard.ioP.er il trattRmento, si i111ò a11zit11tto concegramma mostrava una extrasistolia assai conclere n ei Cl101·i a ltrim enti sarti ancl1e ] o sf.01rzo sidBrevole, ma era normale in tutto il resto. fì sico, purcl'1è vi sia la l)Ossibilità di ri1)oso e Ancora più interessante è l 'autoosservazione di Erb,. il quale si accorse a 29 anni, della pri- di certi rigu.a:çdi. Negli ansiosi è necessari0 infondere la caln1a J)Sicl1ica e consigliare la ma extrasistole che gli durò per 27 anni, senza porgli nessuna limitazione di attività. In modreraz.ioDJe n ell'uso del caffè, del tè, del viseguit·o, si stabiliro·n o degli ac~essi di tachia- no, d1e.l tabacco. 1S't1ll'az.ione di tali sostanz.e, ritmia, che duravano da 6 a 48 ore, e d erano le opinio11i deg·li a11tor-1 sono diverse. Così \\-enckebacl1 non 11a osservato au1111e11to di talvolta assai penosi, ma non gli impedivano l'.esercizio fisico e nemmeno l'a1pinismo. Più extr.asisto.l ei con l'abuso di tabacco e di tè , m e:1tardi, dopo il 70° anno, -cessar ono impro·v visa- tr.e invece Kop1)ang attril)uj sc,e al tabacco ecl mente ' e si ebbero $ Oltanto .·delle rare extrasi- al caffè una certa importanza }Jer la prodt1ziostoli. Erb st1bì a 70 anni una grave o·p ,eraziOiile n,e di ·extrasistole e la i1arte cli ca11sa coadi11per calcoli biliari, con manifestazioni febbrili vante ; ·egli quindi, 3Jlmeno sul p,r in.cipio della c11ra, })I'O·i bisce tali sostain·e. Si pt1 ò osservare ed un gran.de stato ·di a·dinamia; morì poi a 83 anni per maJattia infe.t tiva intestinale, s,en- ·che, sotto tale rappol'to, og11i caso prese11ta le za che si fossero mai avuti fenomeni patolo- sue caratteristicl1e, ma che sp·e sso si ha a cl1e fa~e con individui con debolezza, ner'Vosità, gici cardiaci. 1

7

-

1

,


1302

l L POLICLINICO

11euraster1ia, che debbono ar1zitutto ·essere cu1 a te, special1nente con l'astensione di ogni ecci tazio11 e. Fra i medicame.nti, la dig·itale è inutile, sebl>c 11e alcuni abbia110 trovato giovamento n·ell n s omministraziona di l)iccole dosi. Con tale ine1clicame.nto, "'' e·n ckebach inrt:end~· 1·c.. bb e di abbçissare l 'elevata eccitabilità del J11 t1s calo cardie:tco. Non si com.p rencle quindi (' ome lo stesso autore abbia ottenl1te> bu·o·11i ri. ultati con la stricnina (2 mg. al giorno })er 20 gio1·11i) jn casi di extrasistole puramente f unzion a le, mentre l 'azior1e fav·o1·evole di essa l)Otre.bbe amm ett ersi solo se si trattasse di t anche.zza o cli. d ebolezza dell'i.11nervazio11e Cèt rdiaca. Siccome invece: ap1)are più giusta l 'i potesi d ell'elevata eccitabilità, si deve rit1ene11e, che, in, tali c·arsi, si av.esse la 1})ruralizzazio111e di qual che inftueP--Za inibitoria., la quale. imi:> edi va il ri' eg·o1are .succedersi . d.e.l le con.t razioni cn rdiacl1e. Com11nqt1e il l)erchè d ell 'azione favor·evol e ci rima.n e ig·11oto, poichè il n1eccar1is1no vero d ella ext1·asist0Je ci è sco11·osciuto ed è l)robabile che non sia lo stiesso in tutti j .casi. Altri at1tori trovnron.o giovamento nel chinino e, recentemente, venne ra,ccom·an,data la cl1inicti11a, m edica.m enti cl1e .abbassano ]'eccita bilità cat'cliaca. Koppang·s 11a u s ato 1a cl1inicl ina a l11ng o, s1)ecialmente in casi ostinati, i1t c11i J'extr:..isist ole era to1n1.entosa; eg·Ji ne summinist r a 20 cg . p.eir 1Jocca. tre volte a.I gior1 lO, d a 11done compl essi vam ente i1on meno di 1·-G g ., e ripetendo la s om1ni11isirazione, di . t é1 nto j11 tanto, anc.11ie do1)0 la scomparsa dei cli s turbi. Per la gra11cl e magg·ioranza clei casi. l'A. concor<1a con 1'01)inione di l\iJackenziie cl1e tali i r r1egola rità debb.a no tratta rsi noru co·n d·elle. i11eclicilil e, ma soprailtl1tto co11 l a tranqt1illità e con l' evita r e ])er ogni singolo caso, l e cause dann o1se. N eJ. caso di insonnia, sarà as sai l}~ile la. so1nministrazione rli a clatti sonniferi. 1

1

:b"'JLIPPINI. • •

CHIRURGIA .

Sulle indicazioni al trattamento operatorio sulla calcolosi biliare. Deut sche JJ edi:inisch e W oc1ien~r l1,rifl, 27 Juni 1924).

(\''.

KoRTE.

Nel porre le indicazioni al trattamento con~ e rvativo od operatorio della colelitiasi, è iml)Ortan te distingt1ere due stadi i del male: 1) quello nel quale i calcoli pr·oducono essenzialmente stimoli meccanici delle vie biliari, 111entre mancano sintomi di infiammazione o (li infezione: col-elitiasi regolare di Naunyn.

[ANNO XXXI, FASC. 48]

2) Quello nel quale, p er la comparsa di inf e.zio-

ni nella vescica o nelle vie biliari, si hanno sinto.mi ·di infiammazione ~uta o cronica (febbre, brividi, sensibilità alla pressione nella regione della vescica biliare, ritenzione di bile); coleli tia.sti rrr.eg·ola.re di N aunyn. Nel primo stadio gli attacchi colici possono produrre sofferenze gr.andi, ma non si hanno imminenti pericoli, ID{;ntre nel secondo stadio, per cause me.dia;te o immediate, il pericolo di vita compare. Lo stadio asettico (regolare) può s empre e11trare in un periodo di latenza, la cui durata può essere breve o lunga, com·e può pass a re i1el secondo -stadio che è quello pericoloso. Raramente avviene che una colelitiasi complicata da infezione passi nella stadio di latenza. Attualmente non possediamo alcun mezzo sicuro per avviare la malattia allo stadio di lat enza o per impedire il passaggio allo stadio pericoloso. ìVIentre la cura del primo stadio della malattia è principalm ente medica e la cura chiru!'gica i1on interviene che qua.n do la cura medica abl>i a fallito., nel secondo stadio viene sempre più larg·amente accettata la cura chirurgica la qt1 ale consis te nell ' asportare i calcoli e gli org·a11i i1ei quali essi s i forma.n o. Dopo il lavoro fondamentale di Courvoisier (1890) le indicazioni operatorie si sono classificate in assolute relative. Le p1ime sono rappres en.tate dai pericoli di vita; le seconde dalla freq11e11za e dall 'entità delle sofferenze. I di·versi chirt1rghi attribuiscono a ql1este indicazioni valori .di versi. Kehr (1913) 1 se.condo la propria esperienza, 11a . ammesso che l'operazione sia necessaria nel 20 ~f, dei casi di colelitiasi, Riedel nel 90 %; e l.a differe11za è causata dallo scopo di operare casi preco.ci e di evitare le s uppurazioni, le infiammazioni destruenti, le chiusul'e del coledoco, la c_o langite, ecc. A quest'ultirnia. tendein ,za hanno ac0e·dl1to recentem ente molti chirurgl1i i quali vantano la completezza dell ' effetto curativo radicale ottenuta a prezzo di una mo.rtalità minima. A dimostra• una re ql1esta tesi Hotz ha raccolto ir1 5 anni s tatistica. di 'o ltre 12,.000 casi appairte.nienti a 36 cl1irt1rghi, venendo alla conclusione che il peri.colo non sta nell'operazione, ma nel ritardo della esecuzione di essa e che le cause di morte sono l'avanzato stadio dell'infiammazione ed il deperimento organico .dei pazienti cl1e hanno a lungo sofferto. Qt1este conclusioni sono certamente razionali; t11ttavia, ancl1e nelle condizioni migliori, l 'operazione non va disgiunta da una morta1ità del 2 '?n . E allora si può obbfettare: è opportuno consigliar l 'int.ervento fin dall'inizio delle sofferenze, atteso che non sappiamo pre-


{l\NNO

XXXI,

48]

FASC.

1593

SEZIONE PRATICA .)

.

-

-vedere se is eguirà un periodo di latenza lungo o breve e se · non po.ssiamo nemmeno escludere cl1e il paziente non abbia più a soffrir.e per t11tta la vita? L 'esperienza de.gli ultimi cinque anni di pratica privata dell 'A. dà i seguenti risultati Slli pericoli della calcolosi biliare. Su 8 casi, per lo J)iù do·p o numerose coliche, s i erano stabilite a ff.ezioni morta li: 2 emorragi e colemiche, 4 colan giti e sepsi biliari, 1 perforazi,one di ascess.J J1el i)eritoneo, 1 necrosi d el pancreas. Su tutti qt1.esti casi un in.,t eTvent.o precoce avrebbe v ero.sin1ilmente evitato l'esito l etal e. In 2 casi si e.b..beTo gravi complicazioni (1 ascesso sottoepatico, 1 perforazione i1ello stojn 1aco) che poterono forfunatamente essere guarite. Il peiicolo di esse s i sarebbe p·erò evitato -con intervE?n ti pre. coc1. Inol tre furono operati, e guariti tu.tti, 21 casi di co~ecistite infe.t tiva. Tutti qu.esti malati ~i trovarono i11 non lieve perico.lo che certo non sarebbe stato corso se l 'operazion·e fo sse stata 1)recoce. Q11este esperi.enze., che corris,p ondono a quelle fa,tte s11i inalati d',ospedale, inseg:nano1 che1l 'attacco acl1to racchiude dei pericoli tra i quali quelli immediati sono la perforazione d ella vescica biliare 11el peri toneo con periton ite purul enta biliare ·O ppure la peritonite che, a.nch e senza perfor azione, si stab ilisce a~tr averso 1a parete ,della vescica biliare malata che diviene permeabile alla bile ed a i germi. L e p.e ritoniti che hanno origine d a l esioni della vescica biliare spesso vengono circoscritte da aderel'1ze; ma gli asce.ssi circ oscritti intorno alla ves cic.a biliare, anche dopo che l'attacco acùto è passato, possono provocare complica.. zioni: trombosi venose settich e, p ileflebite e asces!~i epa.tici m,u lti,p li, paJ1cT1e atiti m ediate per via linfatica. Oppure I ,infezione p·u ò pro.pagarsi al fe;g·a.to1lJer la via1 dle.i do·tt.i bilian~i. In fine t1n calcolo , fortun atamente giunto n el' J i11testi110 per perforazione della sua parete, pnò dar origine ad una occlusi one intestinale. Sorpassato l 'attacco acuto, si stabiliscono aderenze, ulcerazio.n i, retrazioni della vescica })i]ia r e ch e divengono causa di disturbi durevoli a 11che se l'atta cco non si ripete. Per le considerazioni sopra .esposte i·A. pon•:. le segt1enti indicazioni operatorie. Nella colecistite acuta infettiva è da opera r,e d11rante o subito dopo l' attacca e si de.ve esegt1ir.e, se è possibile, la coleci.stectomi.a. Su 26:5 opera.z ioni eseguite in .quest·o stadio ha a vuto 11na mortalità del 4 %. Quando i calçoli sono giunti nel coledoco ll })ericolo dell'angiocolite rende urgente l'operazione. Nei casi di chiusura completa delle vie , 1

I

1

1

1

1

1

biliari un'attesa di più di due settimane esporte al perico1·o çlelle emorragie colemicl1e. L ' A. s11 12 c:asi di calcolosi dieil. c.0Jed·o·c o1.o·p ,e r:ati p:r.ivatam ente negli ultim1 cinque .anni non ha avuto a lct111 .c aso di morte. · Sono controindicazioni op eratori e~ conterr1})0ranee· a.ff;ez.i oni gravi de.} .cmo1;re e dei va.si , dei polmoni, d ei reni e un ·grave diabete. L a forrrL ~t liev€ del diabete alimentare non costituisce. controin d icazione; tuttavi.a, se è possibile, è bene regolare pr.ecedent emente il r icambio dello zu ccl1e.ro. I malati di cole.c istite cronic a recidivan ce git1ngono di r€gola a l chirurgo dopo che per anni hanno fatto u so di tutte le cure po.ssibili. Ad essi è consigliabile l'operazione se, malgra·do il trattamento interno, i disturbi sono ' fr e+eJ U·enti , se -abitualm·ente p1e!1sista. u.n ,a. certa seJ1sibilità alla pr.essione ed una tumefazione paL. pabile i1ella regione della vescica biliare; se periodicamen te s i abbiano attaccl1i febbri li o itteri tr.a nsi to·r ii. I nfine, tr'ai i m1on\ent~ ch·ei consigliano un più so llecito• irut:e;rvenrt:o, è da, porre ancl1e il .frequ-ente abuso1 deJla mo•r fina che, se n on intenr·otto1 'da.lla cu.r ai ra.dica,lie delle so.fferie n z·e,, p·e.r s·è solo frie qu.entem1ente1 c.o·n dtl·Ce a uno stato gra.ve ,qu1ale è il morfinism,o. Controindicazio.n i all'operazio.ne s ono in qt1esti casi ql1elle stesse ch e sono state ent1merate precedentemente. • Nell,a coleliti.asi «regol ar.e» di Naunyn, che l 'A. chiama no11 infiamn1atoria, s i può non consig·liare l ' intervento dopo i p·r imi attacchi. l\1a se gli attacchi sono fr e.qt1enti e se ne ·deriva ttna diminuzione della possibilità di lav0irare è con's igliabile, specialmente n.ei pazienti di condizione pover.a , di .troncare il m a l e co11 l'oJ> erazione. L operazione in questi casi preseJ.1ta l1na mortalità molto bassa e tanto più bassa guarito pii1 si tratta di soggetti giovani. L 'emissione di .calco1i per l.e vie naturali, d.opo, u·n a colica.. « effieaice », vi ene a.a alcuni . con.s.iderata. come prova della guarigion e spon. tanea. In real tà i calcoli ch e passano per le vie naturali son·o quelli piccoli e ness11no può dir.e quanti ne restino n ella vescica biliare : .m olto spesso i soggetti che h anno le coliche « efficaci » hanno n ella vescica biliare un inesauri.bile .m agazzino ·di piccoli calcoli_ Perciò l 'emissione di calcoli non è prova di guarigione spontanea. L 'idrope cronico della v escica biliare in genere non produce che po.chi disturbi. La chit1sura d·e1 dotto cistico è spesso 1)rodot ta da un calcolo di ·colesterina che, secondo Aschoff, si può formare all'infv.ori di ogni pr·ocesso infiamm.at0irio. Si compren.de perciò come possa per lunghi a.n ni mancare la indica-

,


1594

TL POLICLINICO

zione urgente ad asportare una ve.s cica biliare idropica; l'urgenza però compare appena intervengano fenomeni infiamrn.a torii. Concludendo: n elle infì.ammazioni acute gravi l'A. è favorevole all'operazione pre.coce durante l'attacco o subito do·p o di esso; nella calcolosi del coledoco consiglia l'operazione dopo })reve attesa. Nelle· infiammazioni cro·n iche il grado dei disturbi ed i dati dell'esame obbiettivo sono decisivi; nella colelitiasi .non infiammatoria la decisione è regolata dal grado dei disturbi e dall'esperienza che una illimitata fiducia sulla benignità del male p·u ò preparare. le più sgradevoli sorpres.e. . L'arte del medico consiste appunto nel riconoscere a tempo quando stia per intervenire un pe.ricoloso mt1tamento del male e nel consigliar e immediatamente l'appropriato trattamento c11rativo. EGIDI.

CENNI

BIBLIOGl~ . 4F'ICI

G. L. (Brescia). La clinica della ad esio1Lc pericardi cci (cc J?ibrechia del cuore nell'clsp etto suo cliaano st.ico » ) . Collezi0n e del cc Policlinico » , pa!Sg-. VIII-200. Editor€ Luigi Pozzi. Roma, 192-1.. Prezzo L. 20. Questo libro è, con qualche aggiunta e qualcl1e ritocco, la desi.derata edizione italiana di un'op:era che l'autore pubblicava lo scorso anno in lingua tedesca a Lipsia. Nel presentare, pertanto, questo libro ai lettori del cc Policlinico » no·n posso non ripe.t ere in gran parte quel che ho già avuto occasione di scrivere in altro giornale n·el presentare l'edizione teclesca. Profondità di anali.s.i, rigo·r e di logica, origi11alità e indipendenza idi ve.dute, i pregi che fecero la meritata fortuna di un'altra opera classica dell'autore (cc La diagnosi dei tumo·r i addomina.Ii »), sono, se è possibile, anche maggiormente pronunziati e affinati in questa, chP, no·n rappresenta affatto una s emplice espo.sizione ·delle n·ozioni a tutt'oggi acquisite, ma l1na rifusione del ·difficile argomento in un tutto organico ed omogeneo, una ricostruzione essenzialmente personale quanto ricca di contributi nuovi, fatta con mano maestra. La maggior parte della trattazione semiologica e diagnostica, ed anzi tutta la parte notevolissima che con,c erne la fenomenologia cardiodinamica, è imperniata su due concetti fisiopatologici affatto . originali : 1) Funzion~ clinica precipua del cavo pericardico è di permettere, quando per e.stese aderenze pleuriche o estese lesioni proprie o forte rimozione l'organo polmonare non può seguitare il cuore nei s i11goli ritmici volvimenti rifiguratorii, il forSACCONAGHI

[ANNO

XXXI,

FASC.

48J

mar si di una sorta d 'idroperieardìo ex vacuo che libera il cuore dalla necessità gravosa di trascinare con sè, .s.p ecie nei moti ·s istolici, Ja rigida pare.te toracica; ·Ove per obliterazione pericardica manchi la possibilità di siffatto idropericardio dinamic0i, e nel tempo stesso l 'organo polmonare in tutto o in buona parte non possa seguitare il cuor€, la detta gravezza inco,m berà. 2) L'iperdiastole è nec·essaria al sollecito ripristinarsi dell'equilibrio circolatorio generale ogni volta che questo equilibrio per fatto patologico qualsiasi od anche per fatto fugace fisiolo gic·o sia ~Iterato; ove per pericardite callosa manchi la possibilità del1' iperdiastole ripristinatrice., il disequilibrio, che si oggettiva allora qu.asi solo nella stasi epatica, si fa per co.sì dire diuturno e può promuovere i più alti gradi di una consecutiva stasi venoportale a.J.1che in mancanza di edemi. Questi concetti suoi l'A., pe.r ragione di chiarezza espositiva, premette alla trattazione in forma quasi aprioristica; ma, nel desumere -poi da ·ess.i la spiegazio,n e e la éooridinazion.e della compìessa fenom enologia in riferimento alle singole forme o varietà anatomiche di pericardite .adesiva ~ alle ,e ventuali concomitanze patologiche, non trascura ma.i di dimostrare via via, sul fondamento dell'esperienza e particolarmente dei reperti autopsici altrui e propri, la rispondenza ·d·ei fatti alla argomentazione dottrinale. · . Il co11tributo è prezioso e il .s uo studio .accurato profittevole non solo alla ce.rchia dei cultori di cardiologia, ma, come modello e gioiell 1 di sano indirizzo clinico, incitamento a seguirlo·; un lavoro rn·editato e impo,r tante che torna ad ono,r e d·egli studi italiani di m.edicina. Nella recensione del libro tedesco esprimevo con ferma fede l'augurio d,una sollecita edizione italiana, sì che si potesse leggere la bella opera nell'idioma nostro, in cui era stata primamente scritta. La solerzia impareggiabile ciel Cav. Pozzi ha clato, come ved esi, effetto all'a11gurio, e l ''ha dato con tutta signorilità, nulla risparniian.do perchè il lib.ro riuscisse, pur nel rispetto tipogralfìco, in tutto degno dello. sua casa editl'ice ~ della. fatica ùeJJ 'autore. Il q11ale autore merita lode anche per la vigilante sua cura di scriver sempre « italianamente » con arte delicata di parola e nel tempo stesso con una precisione e stringatezza sci entifica che obbliga senza posa tutta l'attenzione di chi legge : 1difetto agli occhi di coloro che anche di clinica pretendono poter legger e per semplice divagazione, ma pregio per chi lo studio clinico considera, come è, esercitaz)one severa e serrata del pen siero. 1


( •.\NNO

\\Xl, FASC. 4.8]

SEZIONB PRATICA

Esprimevo· altresd i:àugurio che del prof. Sacconaghi tornasse presto alla luce, in seconda edizione rinnovata, anche la cc Diagnosi dei tumori .addominali », opera classica che co~ituisce tuttodì la ·p iù sicura guida del medico in questa sì spesso insidiosa materia, e .che ha avuto l 'onore di due traduzioni (tedesca ~ francese ). Quest'augurio non s'è per anco avverato; ma .confido che .1a solerzia d-egl(i ·ed.ti.tori nostri venga presto a incoraggiar l'autore anc-he a questa nuova meritoria fatica. Prof. MAURIZIO ASCOLI. E.

PAPJ N .

Endos!:o piP opératoire lt es voies uri-

Jtltires. Nialoine -

Paris 1923, 85, tavol e a colo1i 8. - Fr. 26.

'

})ag.

1lO, fig.

1

Se in breve volge r di anni son diver1uti nt1rnerosi i ma11uali s g·li atlanti di cisto od t1retrosoopia, mancava i11vece un'opera sull a endoscopia operativa ùclle vie u1inal'ie. A Papin spetta. il merito di a v er colmato qu esta lacuna e di aver tras formato seconclo l 'esig·enze dei tsnpi re conformemente all'im.})Ortanza cl1e Je spetta, la sua idea 1)ri11-1iti,1a. Infatti l'A. non av·eva alt1·a i11teuzio11e cl1e di dal'e a i s u oi stru1n.e11ti p el'&o11ali, 11na maggior diffus ione di quella ch e g·ià non lo a v.e ssero, ma poi ha voll1to com1}0rre u11'opera didattica, precisando quei metodi cl11e di solito ne i 1na11uali ordin a ri di cistoscopia e di ttroJc,gia sono appe11 n accen11ati. Nel trattato di Papin s1 trovano d esc1itt i in 4 capitoli l e ope1-a.zioni end-0sc-0picl1e e Jo strumentari o relatJvo, }Jr oprio, delle a ffezion i d ell ' ur-etra. posteriorr.e, d ella vescica e d ell'uretere. Le num erose fig·ure si n n Pr e eh ~ a colori, talora di una eooessiva evid e n za, acco111pagnate da un testo chiaro con spi eg·azioni esaurie11ti, rendono di certo il m a nua le indispensabile aJ lo s p eciali. ta, util e al chirur0 ·o e a J n1edico nella dia g nosi e n·ella cura delle a ffezi oni J)ropr'ie del s istem.a urinario. Un altro merito dell'opera, cl1e può dirs i completa , con siste t1&ll' aver rit):()rtat-0 le oonclus i.) ni, le idee e descritti gli strumenti, non solo americani, ina ancl1 e ted-escl1i ed a u::;trj aci. E. l\tlINGAZZ l NJ. 1

Atlari t e (i~to:JcO p"ico , p. VIII-111 in 8°. fig. 53 n el t esto, .13 tavole a colori c-01n 253 fig11re. :3a edizione \:\~. ENGEI.MANN. Li.1)sia, 192·4·, i)r. 39. 1\11 . .O. [c.= L. 220 ( !) J.

\\7oss roLo.

La i10,t ori.etit deJl'A. dispensa da p·resen tazioni conv.enziona.li, mia ancl1e senz a quest a oomn1-endati,1a l'Atlante d·el \Vossidl o i raccomanderebbe di per sè, consictera11do e Yedendo Je mag·nificl1e t avole, le quali i1e ra1)1}resentano la massima parte, esse.nclo accOimpagnate da pocl1e !Jarole di testo indispensa bili alla com1) r e11 i on e .esa tt ~ cle-ll e fig·11re.

1595

1'utte le ·v isioni cistoscopjc11e dalle 11ormali a lle patologicl1e, da qli elle ahit.uaJi di ogni

g'iorno, alle ra..rità (billarzi a, lues) sono ripro_dc tte con grande fedeltà e chiarezza. Queste prerogative lo 1·e.r1dono indispens abi le allo s1)eeialist.a ed al chiturg·o e Jo po11g·o110 tra le 1nigl'iori opere ao parse sull'argo, tn·e11to. E. i\1I1Np AzZINJ. I )ARTI G l ' J<.:S. T Penica clii rit rg'icu rteg l'i innesti, tes ticola.1·i dtilla scinitnia all'uo>no, seco11do i l 1ne tod o di 1''orono.ff. P a rig·i, l .ibreria Ottavio

Doin. Gastone Doin , editore , 1923. Dopo alcune con 3id-3 r azioni g·en erali Sl1ll't1tjlità, scelta e condizi-0nP cli vitalità dell'inn·esto testicolare, l'A. descrive chematicamente i vari tem1)i d-ell '{:Ltto operativo n ella scimmia r i1ell'uomo, co rred:=l11doli di i1umerose figu1e, ch e dim o.sti·ano molto bene i vari particolnl'i cli tec11ica. Chi.udono il v0Ju111·etto alcuni cenni sulle cu1·e p.o st-operatorie e le })OSsibili • successive c-0mpl1cazioni. E' u11 libro utile ·C chi vog· lia fal'si u11 concetto esatto dì ql1e;;ta operazione e t1na buona guida, a cl1i vog·I1 a accing·er i a d ·essa. 1

G. ì\ifATRONOLA.

F. Tl l b ~ rcolos·i oss ea, ed articolare (Tub erk o lo se d e r Kno~ h e11 1tnd G elenk e). T..>. \TI-1:01 con 356 figure. lJ rban e Scl1,varze rlJ)~1·g·, Berlin-Vienna 19?1:, I ... = 136.

OElJLECKER

La grailde importa nza e so1)1·atutt.o la g r a nd e. d if.fus ione della tl1be rcolos i ir1 g·enere e di. qt1ella ossea ed articolare in is1)ecie 11anno inclotto l'A. a con11)orre un t l'attato · su tale aJ."g·omen to . \ Ti l1a 11no corttrib1tito a 11che altDe rag ioni : J'in cel't ezza di molti co lJ.eg·l1i n1edici con dotti o medici prat ici, di f1·or1te a s imili a ffezioni, privi çli solide direttiv e, o in·emo1i di idee 0 1·amai superate o a.pprese da ten1po n elle scuole. Oggi non è facile f·o11marsi ltn concetto esatto co 11·ispondente a lle vedtite te r n.1}eu t icl1e m od ern e, 11eanche segu end o la lettcr att11· a nelle J)llblJlicazio11i cl entifiche, ove ap1)aiono l e proposte più dis1)arate ecl a otag1oniste. Era qui11dj ]Jiù • che op1)011 t1no cl1e IJer sona co1n11etente come l 'A., c h e si è sem1) re -0cc111)ato e con predilezio ne di i.ali ques it i, s i add-0 ·. asse l'o11e..r e di tl'acoiare un q nadro ·esatto di q tteste inalattie s1Jecificl1e ·e 11ie clettH,<sse i princi p ii jnformatori d ella , cura. L ',o pera è. di\·isa i11 dtte pa1·ti: 11ell la g·e11'er ale è compresa l 'an ato.Tnia lJatologica, la etiologia, I a sintomatologia, la diagnosi, la prognosi,. il decorso dalla tuber colo ·i ossea ed articolare. nue capitoli s pecial i so110 rise1\7ati uno a i r apporti tra tubercol o"'i ossea fl d 111fort11ni, un altr o a.lla. c11rn. N ell a pari e ~pe c iaJ.e si J)arla in 1

'


· l Ll POLiE LI N-lCO '

·ui o.do l)artiC-Ol ftre clelJft tqbe rcolosi neJ.le ·ue s i11gole localizzazioni ossee efl . ar~ie0J a1i . . Il tasto è chi~t ro ·e le i1ume~·o.~e . e . i1iti~e fig·t1re oppolrtu11amentc fce lt e, .. ne ~·enGlor10 .. a11cor . piit ag·evolc la .lettu1;a. - · .. l:. _T\l l NG.\.Z~lN l r . . . . VACCHELL1. Le i1ic di <lef/'u.~:·o lley(i asces:si 'ossifi1l<J 1~ti. - 1 Voi. di p·ag. · 162, cori.' p11merose figÙ rr. - l3ol og·u a 192 11-; ed i tor€ 1... Cap11elli. - I>rezzo l~. 20. . ' . . .radio. Ir1 base a uu1nerose ricerche clirriche, . l og icl1e . ~d . ane:lto1no--patolog·i~he , · c111esto pod eroso lavoro dà nuoy.a luce all ' arg·o1rte11to . . . e perciò ri11scirà molt o inter essante per gli st udiosi e molto 11tile pe1· i r>1:atici . 11 ··1avoro ' dell ~insi­ g r1e prirpario dell ' I stituto Eliotera.r>ico c< ·Codi. vill:a », ir1 Cortina d 'Am1)ezz.o , è' ricco di dati • originali. È copiosamente e nitidame.nte ill11-

-

1

s. e.

~tra.to. Cl .ASE~

E. , .or'ice ll. [ ltus cr zrri:s und i Jire /Jehrt1id /·1tn g (LevllJ'ici , 1'1.tlce1·u va ricosa ,, la /oro e u ra ) . II Ediz. , TL l 3R. U rha11 11 n cl ._;c}1\VU.rze11berg~ D erl i 11 -"\Tic1111 a, 1021-. }'trezzo ' . . -,u 9 120 . 11-. . v1zzerL '

Le varici e l'ul cera ,·ar ico:·a, f.:ehb e n e ra1 >presentino du e affezio11i oltre1llodo freqt1 e11ti, risvegliano di rad-0., t111 inter esse ·ia scie11tifìco che pratico; epot1~e sono i1or1 cli merto, IH c.·oce di tanti pazi~·nt1 e di pal'ec c: l1i m eclici. Quest.e co11siderazioni .han11 0 inclotto l'A. di questo piccol o libriccino a cliv11lg·are. è111cl1 e perch·è ricl1i estor1e da llloJti . noi co l.leg·ht , il frt1tto dell a e.~p rrier1z è1 J)e rso11nl e ._u l l'nrg·om ento.

E.

,

i\fl~G.\!.ZINI.

P . Dl'\'.\L .. I. C . .llO l X , TJ. nECLERE. Eittfl es Hl<~­ rlico-rar/ i O· eh i rury ie:u I r' s su r I t:' d uod e 11 u1n ~Ias so rt e C. , e<litori. f>arig·i , 1U2'1-. Qu e ti i11te ressa.r1ti s ittdi ono il fr1 1tto clella. c·ol1:1})0 1·azio11e di un medico , di 11 n cl1irt1rgo e di u11 radiologo, a ct1i si è agg· i11nto ancl1e l' o pera di l lD cl1imico; ciò indica subito com€ g·li .~A. co11cepi scon o e i11·aticano l o. t11clio d ell e n1 a luttie clel t11bo clig"' l'Pllt e. l)n. tnlc n ece ~ aria collnhorrtzior1e t 1011 risul• La. In se1r1plice g·i11sf<l posizi one cli ,·ari lu,·ori. n1a. u11 unico lay o 1o , 1111n fu . ior1c i11 Li 111a cl r i dati ac,p1iqiti dn t•ia~c11n ~111tnre e vnglinti Pcl ;1rre tt ~1 ti

.. . ,Sono ·t;pdi <·l1e

in

co n1n1 H'.

·t l ~riv~.i10

XXXI.

FASC.

i8]

dall 'ir1seg11~.mer1to

.. i1n.part ito al.lv., CJinic~· T~rapet1tic~ .Chit~Lrgica . <.(~Jl~ · J:n.colt~~ di i i\'Ie<:~ icip.a. ili Pa1·jg·i1 e .cçrncer_, 11oii-0 ?t rgomerit.i relatiya_mente : nuovi della .1)a.· .toJ:egi~ d~~ . du{>d-e1_ 1o:·ie r·is-p. ecchi.o 1to l esperj~r1za . p e rs~r1aLe degli AA. •

• •

I

. 9no djvisi· in 6 c~pito:li: .· . : .. l ) ll duodeno i1e lla. litia,.si. liiliurç! (modi. ,.flcazi9r1e . cl€1la sua f9rm.a., .. del ..~uo C}blibro, _, rie.Ila st1a situazion e; la peri-(lu ode~ite b iliare). 2) l .1a ;J)eri-~dt1Qd ~11 .i te ste11osa11te e.sse11ziale. . 3) L:a , co~prçss i 0 11 2 cronica clella terza

porzione cie l ctuocle no dov11ta al ped11r1colo iue'Sent'e1·ico. " 1-) La Llll o(i'e110-(ligi:1 i. o- to1ni·a (stt1dio llel ln. tec11ica operatoritt). .. .$.). I ·-~eg· r1i

ra·diolog·ici cl el1'1iJc c ra d el · b11ll ' c' duod~ llèt he. . . .. , ~ .. . . 'G) J :.ir1t0ss1l;cazio11e nella. ritenzione dttud e-

nale. ·· · J.1e 1111111 er o ·e· 1·ndiog·ra·f-ie che ill~1st1·a-no -i·l teto f11ror10 t'. eg·11it e ·opra malati che gli AA. l1nru10 t11clia-to e segu it o prjma e clopo.l'interYento rl1i r ur~·ico, riu "ccndo in tal 1nodo a . tahilil'e 11na s~rr1e iologi u ad un t,en1po clinica e t·adioJc>g]ca, r t meg·lio pt·ecisare le in(li caz ioni OJ>eratorie e a controJ lare con la rhag~iore · esattezza. j 1·ist1ltati d ella operazione. Pe1· facili lare I1inte r1lr-etazione clelle irru11Hp;ini l'<.1lliogçnfi~l1 e <'ia sc11n.a e.li qt1este è acco1npag1lat.a da 1111 l)iccoJ o di ·egno scl1ematjco e lla t1n testo esplicativo . • Qt1e ti stltcli sono raccolti i 11 1111 b el Yolume di 26i pag·in e con 127 :fìgurè, ·signorilm ente edito dall;\

Le tristi oondizioni dcl <1 0110 -g· u er1·n I1a11t10 costretto a ritr·o;va, re dei r·imecl i effica,ci ma 1)0co costosi , e a far teso ro di ta11ti piccoli amm,aestramenti, cl1 e disdegnati i1eJ t ernpo dell 'abb Q!ndanza, s o11 tornati og·g·i ·e co11 or1ore ad occL1pe:1re n11 posto irn1)orta11te nelln te1·a11ia. iVfa Igr ado le st1e 1nodeste p l'et ese l '011er a si legg·e con intere sse e ·co11 lttilitù.

. . [ANNO

c,n..él

1\If\.S<;On e C. di Parig·i.

P.

.. \ '.

E ·c lll.,· ioni i1il1's ti1i"li (tra1111e il 1>iloro ). Etliz. · clell.a r~ assegna Internaz·. <li l i ll. p T er D p. N n 11 o I i , 192 11:. S1:\IEON J.

e

del vulurn e sono passati i11 rass2g·nn. i \Ta rj m eto d i" di esclusio11e anatonii c.a, e di e el us ione f11nzionale cli tt'atti cli i11t esti110, de cc·i,·e11do pel' ciascuno la tecnj(·a (~ riportando n11merosi ras i clil1ici ri1111i1i dalln . 111 Lliùa ])l'i1l1a paL'Le

le1.t eratt1ra. r>er ciascu n<t e. clnsio11c sont> nncl 1e trattate le nt1ove i·ondizit)ni fì sio-pa.tolog·icli e er eat.e clall ' a Ito opera tiYo. 111 una ~ e co nda part" .~o n o ria. st111te Je \'ari A affc•zioui p er le qt1ali l' e elu s ion e pn ò cs~e re indicata. eg·uono, 1n.rfi11 e, a.lcu r1e rice rc11 e pr. r~orla 1i , tl l' llil procP. o Yalvolal'e ideato dall '..\. 1)<11' <•Yviare a.i fe11omieni lli reflus "o larnenfnti r1 Pll c . i11gol e : :> peeazioni cleviatrici cl e ll'inte ~ tir11> . E. 11n ,·olun1 e ace u1·ato . ri cco d i I ett e rat111 'é 1. che s~1rù letto co11 l)r·ofi1to cl~L t l1i s'i111c1 1·t•.::'-a cl (' I r a r~· o n1 P ll t o. ~ r.~ TRO~OT.A.


(:\NNO X\Xl, FASC. 48]

SEZ I ONE

PRATJC~

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CAS ISTICA. Sviluppo oss eo nei disordini ·endocrini. Già LI.a tempo si conosGorlo Je i11od ifi c~zioni oo·e11erali ct1i il siste111a osseo va inoontro in varii disordi11i clell e gh ia ndole endocrine ed .è n-0ta anzi l a prcse u.la li anomali e locali nelJ'<tccresci111ento e svilttp ljo cl i s i ngoJ e ossa i11 rapporto cori speci nJi clisf 11 nzion1 endocrine. L'avvento d.ell'i11 clag·ine radi olog·ica 11a reso possil)ile uno studio ~)ili pl'e('i~o delle fasi dive1·se dell'accresci1me1 1to osseo sia p.er qua11to riguarda lo svil nppo dei nuclei come la chil1s 1r t·a d·elle estre111ità e pifisarie, processi le cui ,-nriazioni nei &oggetti Pn docri11i la cl ir1ica avevo d el resto g·ià. rilevèlto . \V. l\II. Engelbach e ...\. :\ le: ~ ln l1on ( /~ ndoc ri1 i o lo g ?J, g-enn. 1924) ·i ... o 11o pro1) o. ti cl i d et e r mi11are: 1) lo sviluppo o eo normale c.lt1ra11te l' <lcc1·escimento nelle var ie etù. da 1 a 25 aa.; 2 ) le deviazioni di tale svil11ppo nelle va1·ie en cl{)C rin o patie, tiro id i srno , pitu i tari Sitn o, g;on a disrno, pinealismo, timoljnfatismo, s i11clro111i J> lu righiandolari, ecc ; 3) L'event11al·e s1)ecificità delle secrezioni inte rne cli tali ghiandole nella loro azione sopra l'é.LCcrescimento osseo 1n genere o di un.a d,eterrr1inata serie di ossa (pi~ tte, lunghe e brevi). Una volta stabi lit;L la presenza di tali ormor1i specifici, le a ltel'azioni ossee con essi ir1 ra1JIJOrto sarebbero di grande valore per 11na diagnosi precoce di quelle detern1inat e endocrinopatie e i10trebbero inol tre fornire, non solo u11a n1is urn. della fu 11zio11alità degli orgar1i étf. fetti, ma, anch e, clei ri ... u ltati t.erap.eutici ot1 e1111ti. Gli AA. s i basano su raffronti m o lteplici esegl1iti tra soggetti no1mali e endocri1101Jatici della stessa età dal 1° al 2G0 anno. È 11al'tr essenziale 11 ell'esame dei varii sogg·etti un accurato co11lro11o 1·adiografico concern~nte le va1·ie SJ)eci e di ossa, lo tato dell·e linee e·p ifisarie, 1o, comparsa d ei centri ossei e lo svilU})po g-çne t'al e dell e singole po1·zi oni ch eletriche. Dai ris11 lt<1t i con1pl·"'.·. ivi d Pll e osservazio11i ·co11vten e anzitutto rilevDr e l' im1>ortanza r10tevole dei segni ro entgenolog icì tale da superare nelle endocrinop atie stl1cl i~t e, ql1ella delle altre ricercl1e cli labo1·atorio. Per quar1to ri g·l1arda Je alterazioni dello svill1p1)0 O·s seo in relazione coll e affezion i enrlocrirte osservate. ty.; li .\ A. co ì co ncludono: . 1

1

1 ) Nell'ipotiroidj sm o . i vc1· ifica in g·enere t111

ritardo nello svil111)110 cli tutte l.e ossa cli-

n10Rt rahile

1· oentg~nologic amente

jn tutte le ctù Ji110 a svi lu~J >O completo. Carett e l'izzercbl>e !"ipotiroidismo t1n ritardo nell'accrescime11to tl.e lle ossa del co l'po e, riéi pruni anni di ,·ita, ' l'assenza del cap itato e dell'L1nci11ato. 2 l Ne 1ripogo11ai.lis1no e nelr e11nl1coidj · 1ul? si ri scontra n 11 ritardo cleciso nella fusione del l e est remità. ep iftsa l'ie ùelle ossa 1t1nghe , insiem e con un accl'escim 8nto ecc~ssivo di qu e ~te ossa iu1eùeisime dovuto a lla presenza di llll 01·rno11e attivo proveniente dal lobo .a nt. dell']pofisi. Nell'ipogonadisn10 seco11clario ro Anca la dimostra zione roentgenologica di .anomalie ~ imili . 3' Nell'in. ufficien":a d.el lobo ante1·iore della tJituit.1ti:i, i1ella i1ual e alla deficienza primaria di tale lobo s uccede l)Da deficienza secondaria clegli org·ani della r iproduzione, si verifica costantemente lln ritardo nella chiusura delle estremità epifis3.rie a.elle ossa lunghe e un deficiente accrescim ento delle meclesim e per l'assenza dell'ormone lìl'O'renie1i tc cln.l lobo anteriore dell'ipofisi. 'i.)• N P ll e s i11dromi pll11·ig l1iandola1·i l' int~rpretazione J ello svilt1ppo osseo secondo l'im · 1riagine radioscopica è assai difficile. Gli AA riter1gono ad ogni modo cl1e rlrevalgano i se· g:nenti fatti: d ) n ·ei (lisorclini tiro-piti.1itarii i.1n élnticipo cleJlo svilltppo dei n11clei carpali e delle n sa lungl1e . up·eriore a q11a11to si ha nel puro i1Joti1·o·i dismo non associato a disordine pitui1a rio; lJ ) nel }Jit11 itaro-tiroidismo un rita1·do n ella comparsa dei nuclei ossei e nella f1 1. ione delle estl'lernità epifisa1·ie d·elle ossa 1u11gl1e pi1~t pronunciato di quanto si veri.fica 11el J1uro ipotiroidismo o anche nel no.r male. e) Le immagii.ni eteroge11 ee offerte dalle sindromi pll11·ighiandolari dipe n1on.o dall 'ordi11e cli tempo . econdo il quale le singole ghia:ndole vengo.no interessat0. P.er tale rag·ion1e la combinazi-0ne cli di sordini inter essan.ti i inedesimi organi gl1jandoJari p11ò offri1·e, anch e in sogg·etti delln ste. sa età, immagini radiografiche del tutto differen ti ~ a d e . il t iro-pitnitarismo si distingue dal pituitaro-tiroicli i110 per il fatto che nel primo st ha 1.ln primitivo ipotiroidismo con t1ssegl1ente deficienza pituitari9., mentre nel seconrlo la deficienza IJitu.itaria preced·e ed è compli cata dalla deft cienza tiroid Pél. 5) N elln. p11 b Prf as JJrtiPcox (sosp etto pinea1ismo ) si ii rontl'a :1no svilllJ)PO straordinal'iame11te avanzato dei n11cl ei ossei e t1na precoce f11sione d-elle linee epifì arie. 6) Nel timo-linfatismo sembra voglia presenta r si lo . tesso ritnrdo dell'ipotiroiclisn10 lieve.

-

1

I

• •

'


1ft98

[ANNO

IL POLICLINICO

x·xxr,

FASC. 48)

•t

Agli nl teriori s tudi· spetterà l1 na n1igÌiore . lield ( 7' /tl~ Q, u'.tJJ~f. Jou.r. of. Mcd., 11. (}S, lttglio chia.r·ifica.zione dei rapporti inter'Col'renti tra 1921:) ripol'tano la toria di una b.a.mbina di funzione timica, e svilu·ppo osseo. '~ ar1ni, la qual€ , si11 dal 5° inese di età a''eva · • :\L AG-Ot;TlNJ. :soffert°' di dia.ITea grassa. Essa appariva per l 'aspetto este1i-0re .,e per il peso come se aves~ La ' cachessia lpoftsaria, ~e poco più di 2 anni. L'addome era disteso, I Hin to111i di qt1esta sind'f'ome (rif. in Riforma , i11 pairte per 1' ir1gr0Ssaane.nito de.I fegato. Nul· rnedico, 7 luglio 1924) consistono in uni progiresla tl:elle1 urin;e. Le scariche, ir1 numero di 5 s rvo deperin1ento ·organico con forte diminu- al g·iorno, era!l1.0 incomp-0ste, abbondanti, paJ. zio11.0 del peso e modmcazioni de1 colorito dellide, l'icoperte alla st1·µ.erficie di goccie di la cute che assume un81 tonalità giall0-palli.da. g·ra.sso, con aesenza di cristalli di acidi grç ssi. Si ha ancl1e senilità precoce che si 1nanifesta c011 m ·o ctificazioni · della fisionomia, rugosità e Una ·dieta aissolutamente priva di lipoidi non a1Jportò nessun giova.me11to. So1Jra.g·S€<-'.Ch1ez·z a d·e lla pelle, incanutimento dei peli, giunta una ,dilftert te 11iasal1e oomplic:ata da pei1dita di questi (ascelJ.e, genitali, m,odificahroncopolmonite, la baimbir1a 1no.t·ì. All'a11topiio11i del sangu·e·. Nel1e donne appaiono subito ~ia. la. regione pantereatica si tro1 vò occupata cii. tt11--bi a carico delle me tn1azioni ch·e si fand·a una ma&sa grassosa., che inglioba.v a alçuni no scarse o sporadiche ò rapidamen~ si avre1·e1. id11i ghi andolari, stima.t i ad un ventesimo 8ta110; tutto ciò prima. dell'età normal e della del volume no1-1l'lale; il tessuto i.n.st1lare era rr..enopausa. propo,rzi0111aìt.men,t e su1perior~ alla norma. NesNeii casi tipici, il decorso è lento e subdolo, ma può anche v,e rificami acutam·ente. La m-0rte s un segno di pancreatite. Il .. fegato a veva sul)it<} a:n cl1' esso la d·ege·n el'a.zionr grassa, e il avvie11e lentamente attraverso i sintomj deJ colon mostrava uu jspessirnenito· etrionico ed alprog ressivo deperimento organico. La diagnoSii si basa sui :sintomi descritti; qualche volta . cune t1l ceraziooj. \1. F .\lJER I. il ·s ospietto viene confermato dall'efficacia della te1·apia ipofisaria. Nel caoo di tumori può Ipoglicemia e · acidosi. ave1·sl u11 lume dnJln. rarliosco1) ia. La malattia JJ . 'falbot, E . 11an e l\1. Nlaria1·ty (Jo1t111 . predilige il ~sso fem111inile e l'età dai 20 ai f.I\ • . l. M. A. , 12 l ug· li o 1924) in al cunj f a11ei11J11 ~-' aJ1Il1. epilettici, ma d'alt1"011d.e 11orma1i , dig·i u11ru1ti JJa terapia è quella ipofisatia; in qualohe per più giorni a scop-0 tera1)et1tico, l1a11r10 C'aso (sifilide) })UÒ essere quella specifica. os~e1--vato t111'acidosi parallela all'ipogJ icetnia. fil. L'acidosi è insorta quando 1a. glicemia È1 in 111 é dia discesa a 0.45 %o. l)educono cl1e s,i 11a. Il tipo ipofisario dell'impotenza sessuale. aci dos i, per ir1co1npleta c-01nb11stione d ei grn."I lnll ~1 d cscrizior1e di vari ca~i . di im1)otenza si. ql1ar1do l'org·anismo 11011 ri0eve g·Ju cosio. o sessuale ·e dalle considerazio11i patog·e n etich€ , no11 lJUò ossidarlo (diabete) . l")i qui il 1)e ricolo a.natomiche, dia.gnostiche e terapeuticl1e cl1 e di dn.re l'i11sulinn a. digiu110. e l'ind1cnzio11P ciel A. Schiiller (Wie1i f{/in. Tf/ oc7i., n. 40, 1924·) 11e g lt1cosio !1elJ'acidoc:;i infant il e. fa , s i può rite11er-e che ogg·ig·iont-0 1€ osser1

vazioni sperimenali e clinichP har1110 stabilito la dipendenza d€ll'integrità istologica e fl1nzionale d elle gl1jan dole sesst1a li dell 'appaT'A t.o i1}ofisario. Lo studio del l"ica1r1JJio e la ra.diografia pongono in condizio11e iii diaguosticare la natt1ra i rx>fisaria di nn rlist urb o dell,apparato se H-Ua1P a.i1cl1e allorquando fanno difetto i s int.o.111j C{tratteri.sti c i cl,e ll 'ac1·om-ep;alia e rleJ tipo ci i Frohlicl1, cligu i sach €· si può appo1·tare ])er1 ~ficio indiscusso con la radiotera})ia. l'opotPrapin , e coi t rapi n11ti di g l1ian dol€ ge11itaJj. M . FABERl.

Affezione congenita del pancreas e infantilismo.

r....e malattie del JJa.nc1·eru n e i bai11bi11j so110 réire

di diagr10. i <liffiriJ e.

·" pp1111to pflr ta lP rarit.il (:. C:la rke

~

G . Had-

})ORI.\ . '

.

Relazione tra certi prodotti del metabolismo e ipertensione. Esperime11ti' eseguiti da Strouse, da Mosenthal, da Ottore e '-'' alker sembrano dimostrai~ la scarsa importanz3. della dieta ricca di p1·0teine, dell'adrenalina, del cloruro sodico, nella produzione d,ell'ipertensior1e, 'figerstedt e altri hanno osservato che estratti di tessl1to r enale posso110 alimentare la pre. ~ione arteriosa l)er oltre 20': essi incrimina110 la 11efrolisi come prod11ttrice di so"ta nze i1)el'te11 ive nella nefrjte cronica. R. H. l\'fajor (Jo11r11. :!. M . •~ .• 1;! lu g lio 19~.~, co11Siderando che la anuria porta rapidam·en t e aJl'ipe.rte11sione, ha cel'cato se tra i p1·odotti d el rirarnbio ve ne ro~~f' q11alC'11nn ip e r1 ensi,·o.


\

[ •.\~~o X\Xl, FAsc. 4·8]

SEZIONE PRATICA •

{

'fali n.on rist1ltar10 l'acido urico, la creatina, la creatinina; lo e ra invece in alto · grado la guanidin a e i suoi compo ti metilati . e i ri. spett iv i ali. . Nel cane, 10 centig·r. per· chilogrammo · pro<lucono un:~pertensione cl1e cl11ra par~ccl1ie or~. La metilg·t1anidina viene esct·eta ·. dai nor• inali in misura di 10 ctg. al g iorno. N·eg· li ipertesi, s1}e cialment.e n ef1itici cronici, l'A. notò l1r1n din1in11zio11e dell'esecrezione. Il dosaggio della g11ani<ljna è difficil e spooialmiente p~rcl1è non è agevole separar la <la lla creatinina . . .J. l\.fill~z fa notare cl1 e ancl1e altri a1ninoa.cidi, ad es. la tiramina. derivata dalla tirosina, 11anno azione jpertensi,·a . Questi ·studi me1itano attenzion·e e vanno continuati, perchè indicano una via per com}1attere l'ipertensi ~ne che è, si p11ò dire, l n più freqt1ente ca11 a di scornper1!=;0 clegli arl11lti. 1

DORI A.

T-ERAPIA. I regimi ipoazotati.

Nelle nefriti cronicl1e o subact1te, co11 riter1zione clorurata, è ben·e dare 11na i·azio11e azotata abbondante, anche a base di carne, purchè st.r-ett.atnente cleclor1.1 rata. ()t1n.nçto sf abbia rite11zione azotata, con crisi di azotemia di 2-3 g-. di t1rea per 1000, si .darà la diet a idrica, co11 P rbaggì e frutta. Se l 'ur.ea ·si mantiene a 0,51-1 g. per 1000, la razione proteica sarà bassa. · n1a. suffici ente per ma11tenere. l 'equili1l)rio azotato, facendo ogni 15 ·g·iorni, 2-3 giorni di regime ad erbaggi, frutta, bt1rro. z11cch e.ro; in tal modo· si abbassa l'urea del sangue e si fanno spa.rire ce.rti sintomi · noiosi , come 11 pr nr1to e la s~èhezza in bocca . 'Si sa d'altra parte (Jou r rial des pratici ens, 22 111glio 1924) ch e 'in simili casi, anche il r egim e ipoazotato non migliora la permeabilità r.e11a]e per l'azoto. Ad ogni modo, la restri zione severa delle proteine fa diminuire l'urea del a11g·ue. Si ottiene così un doppio vantaggio, cli far sparire i s intomi penosi e di rljmin11ire la concentrazione degli l1mori in sostanze a zotate , che sono n ocive direttamente ed in ft11iscono ·Sfavorevolmente s11ll' economia.

fil.

Vengono usati nelle forme di e11teriti act1tt~. c he si accornpagnano alla putrefazione dt~gJi a lbuminoidi ; qt1~sti , in tal caso, si sopprim·ono dall'alime nta,zi-0n c. In un primo period0 , si dà una dieta idrica e. si passa poi P..!1 llSo degli zuccheri e dei f ecttlenti, per ritornare solo gr<ldatam~nte ~a dieta normale. Anct1f in ce rte entel'iti croniche s i dà lln reg i me i 11 c ui dominan:> g li idrati di carbonio, e le proteine vegetali, mentre quelle animali e. specialTnente le 1 1 ov ~1 e l a carne ·ono •bandite. La raz ione azotata va assai sorvegliata nella. gotta, 1nanter1-endosi vicino alla razion.e minima e riducendo n.ltresì ogni sorta di alimenti. Anch e nella ins11fficienzn flfJatica, la razione. azotata deve essere ridotta, cercando fr a le proteine <1u.elle che l'esperienza ha dimostrato le meno noci ve, particolarmente le uova ed il latte. La restrizione degli alimenti azotati inter vien e spesso nell e affezioni renali . Nelle nefriti acutf3, quando si ha oliguria, ritenzione clorurata etl azotata, si impone la dieta idrica. con nggiunta di zuccheri e , meglio, dj lattosio. Soltru.1to q11ando si sarà pro.dotta l a crisi, con la sca rica azotata, ~i riprender:i l'alime ntazione, dapprima vegeta le ed in seguito normal e. Nel.Le. i1ef1"iti croniche, si preser1tano parecchi casi. In forme, con a lb11minuria senza insuffi cie11za renale, bast.erà sperimentare quali s<Yno i cibi meglio tollerati; in gien eral e il latte e le fl,lbumi11e vegetali 11011 at1mentano l'albumint1ria, me11t r e sono meno tollerate l'uova e ] ,l carnt>. specialmente se poco cotta. 1

1

1599

. Influenza della frutta sulla digestione gastrica. I'aulovic (Arch. f. Verd·rLu.ungskm/1. e 'A'f in,erva medica, 1 . etti)mbre 1924) l1a, fatto i1.u merose prove ~t1ll 'a.rgomanto, in soggetti, in gran parte giovani e sofferenti di disturbi gastrici piuttosto leggeri. Fi~sato , con ricercJ1 e preii11nina ri. il com.p orta rnento d·ella se·rez io11e g·astrica , rnedin.nte il p&.sto <.li Ewald o dj Boas, si studi.:i.vano le variazioni . otto I' irtft tH?·nza ti ella a 1imentazione con fr11tt<t. I~' A. nota che a11che in indi\rid ui che non si lagnavano d·ello stomaco, si ~Lvev:1 gpe s~o ir>o- od anacJ01id1ia. I .a prova fatt.lt c:on s uc.co cli 1r1ele ctiecte costantem ente come risttltato l'a11rnento di acidità deJ s t1cco gastrico. Gli ·i ndi vidt1i con ipo- od anacloridria presenta vano, dopo . i] s11cco di mel e, dei \·aloii norma.li di acidità. a.cloridrica. mentre gl i indivicl11i con aciditR normal e (l iventnva.n o :pe racidi. ! . . 'azione del st1cco cli me le s arebbe dunc1ue da paragonarsi a 'Jtt ella rlc1l'alcool , cl1e negli animali porta sempre lln n.nrnento d ell'acidità clo.ridrica. Ne l1' 11 orno a tomt-tco "ano, p erò tale comportamento 110 n ~s i.~te. 11 " ll CCo di ineJ.e, . ottopo ·to a cottu1·a ha la stes. a. azi one s1Illa secrezi on e clo1id1ica, però i1, grado minore . Introd.otto con la sonda. invf•ce, esso no11 ha n-ess1 111a azione. Ar1aJ og.a. n1ente agisce il st1cro · di lirnone. JJe1~ò if.l: grad-0 minore; a n ch esso, se introdotto co·n la . onda, r nnane senza a.zioue. Ne~ c;11n effetto haru10 le 1

1

aranci~.

1


IL POLJCLTN reo

I

r> e r lét. pratica.

·i può qu i11di i~ite11e1'e ch e l' a.cidità stessa delle frutta non ha importan za. mentre è evidente l infln e11za psichica. fil. 1

L'eft1cacia dei fermenti lattici. ~. l\.opeloff (.·\ rc h. of inter1ial ·n iedicine. 15 gen11aio 192.~) 11a fa tto .esp erienze sopra trenta individ11i sofferenti di costipazione, sommi11 i8tl'ar1do loro colt11r.e in latte di Bacillus aci<l ophil11 s e d ha osservato costantemente un au . 1n er1to nel numero c1elle def.e.cazioni. L 'influer1za benefica pe1·siste per t1n certo tempo anche dopo la sospensio.ne del rimedio, talora anche <:opo 1111 an n o. È lltile somministrare d11ra nte o dopo l'ingest io ne della coltura anche del lattosio. Si ottiene i11 g·enerale nna trasformazione della flora intesti11 a le, .dal tipo pro.teolitico a quell o acidnrico, trasformazione che è a1)J)Unto ncrompag·11ata <lnl1'a11mrnto jellr defecazion i gior11aliere. Viceversa anche r1ei casi dj diarrea, i otte11g-ono effetti be11efici con l a somministrazione del bacillo acidofilo.. È però essenziale che la colt11r8 contenga lln n111n er o rilevante di bac illi; è 11 1cg·lio d a.re 10 crnc. di colt11l'a contenente 20.000.000 germi vitali per eme. , che 1.000 cni c. cl i coltura a 10.000 g·ermi. Le colture som n1inistrate rlalr ..\. contenevano da 110.000.000 :t 41~0.000.000 g·ermi per c1nc.; in media 200.000.000. )J'el m eccanismo d'azione bisogna escludere i processt di natura fisica o chimica e ritenerr che si t.ratta i11vece cli processi }'.)iuttosto batteri ologici fil .

-

Le propriet à biologiche e terapeuti che de11 ·01io di fegato di merluzzJ. l)o11lsson (Bitlletiri des Socités Pha,J'JJlttcologiqi1,es, aprile 1921·) ricorda che l'oli o di fe~H to di merluzzo oltre agli acidi grassi ord in n l'i co11tiene g li ceri di con propri età particolari, acidi non 1saturi faicilme11te ossidrubili e facilmente emulsio•11abi li. Queste propri.età p;li co H.feri scono rapiditù di assorbime11to . e di

n =--~i 111i l aziOJ1e. rJ·oiit> d i f·egato cli i11 el'lu zz.o fot11i ce una 11otevole ql1 a11tità di o ta.nz,e r1ui1 itiYe 1n p ic-

colo voltune. U11 cuc: cl1iaio da tavola produ-ce c i l ca 130 calori e, tr.e cu.cchiaii al giorno circa 400 cal ori e. ossia buona parte d ella (JUar1tità g iornaliera nece a.1ia, cl1e pe1· individ1li di pec;o lneclio ed i11 ri1)oso è' fì ~ ata a 2500 calo rie. [110Jt1·e. l 'olio ùi feg·ato ùi m.el'luzzo è ric rJ1i~si 1 110 <li vita111i11e, più ricco del bu1'1'0 P del latte; dai ci ò la sua i11,ft11e11za l>e11 e fìca llel . lo vilt1ppo dei ban1bi11i. Xu111e1 o e e"1,e 1i t 11~e l1ar1110 di1no. trato cl1·J tl sc..o t' u1 1 r in1 t> clio di gran valore n·el racl1iti

iu o, 1Ji n i.

[ .l\:\:'\O

nella scrofoià:

X\:\l, F ASC. i8 l

r1ell e nne1nit•

dci l)a1n -

Esso a u111enta an-che il co11tenuto. vita.miii ico diel latte materno•, per cui riesce un otti1110 insteg·ratore c1ell a:lirnentazione delle donn.e du- , r·ant.e l 'allattame11t•o, con effetti benefici sullo stato di salute dell a madre e del Iattantr. /),..

Per attivare . lo sviluppo dei bambini. i\la1llet (Jo11rnal de niéd , <le Prttis, 28 g·jug·no 19-2'·1·) conBig·lia llna medicaz.i()n.e tiro tdea nej barnb111i di 2-3 anni che sulbiscono un aJ:'restt) di sviluppo, il quale si ril€va con l 'c-u ·resto clel pe.so. Si dà l'iestr.atto. tiroideo a dosi di 11n cg. dilt1ito 111 un pooo di aoqna; -continn1are lJer 10 gio·rn d, poi so.sipe:r1de.re per a1 Ll'i 10 € 1·i1)re11de1"e. i n()ta un ai1meJ1to d el peso. i11entre l.o scl1 el·e1tro sul)i.c:.ce uno svilu1)1p.o manifest o; la statu1·a cr,esce, la denti2io·n1e è• stin1ola tn, la tonicità ml1:scolare s i acce.ntn.a.

T E

eN IeA

1\1 E

o I e -\ .

La diatermia nella pratica. L,a diatetmia ( ~.\.Bruno·, Minerva JY/edit u, r1. 15, agost::> 192 11.) si è or]ginata dalle 1nodi ficazioni subite dalle col!'renti ad alta f11equenza, i.e quaJi ìJ·ortanG anc.l1 e il i1om e d e l loro ' sco J)ritore , cl· Arson val.

Ess a differisce d.a l le cor renti acl alta frequenza pe·r ch è Ie o sci Ilazj O·Ilìi elettri eh e in questa so110 smo·l 'zat.e - oscilJazioni trat.te11ute mentre nella diateri11ia· ·sono osci.llazioni non

'-'Jnorzate. l.Ju est o fatto per1nette l111 a pro·d n.zione

i1 0-

tevole di calore, che non ha effetti chimici s11i tessuti. Anche nell' alta fre.qu.eooa si ha svi1u ppo di calore; ma taJe }'.)roduzione è molt o 11li11ote. e quiilldi i11eno efficace . .-\. scopo tere:lpe11tico la iu edicina s i avvale di questa1 fonte di cal ore, la qual,e dal punt o ùj cor1tatto J)enetra r1ei tessuti, e si diffonde i11 ]) r-0fondittt, p r•oducendo un.a dila taziou e d·e i va i periferici, una magg·io·r e attività cell11Jare, un aurm1ento dell e pttlsazioni cardiacì1c, e talora nn at1mento degli a tti respiratori. Queste 001 1dizio ni favoriscono e provocu1110 1111n ra1)icla ri ol11zi cH1e clri proces i infettiYi. I migliori risultati ottenuti clall'A .. e da a1tr 1, i ha11110 nelle flffezioni a ra.ri ro clelll :1r ti colazioni e dei 11 e r vi. T.e forrn e re·u maticll e orlico/uri 1i.-,ol ,·ur1 0 cu\l111)le ta:rne11 te dopo poche applicn•zion i; le r1r triti gonococci· ·h r' se ne avva11taggia11n 1110!to ; i1elle forrn e aottose s11esso si ha la risoll1zione clP11e alte1 azioni. <'On Jn parizionP d ei dolori. 1

1


(r'\NNO I

XXXI,

FASC.

48]

Le nevralgie sparisco·n o in poche sedute di diatermia; in casi ribelli. ise ne g'iovan·o non poco. Un vasto campo· di applica.zioni ha avuto la diatermia nelle malattie interne, sebbene non sempre l'entusiasmo sia stato coronato da successo. Nelle pleuriti pare ·che faci.liti 11 riassorbimento dei liquidi. Il Setzu con .ap• p liciazio·n i gastriche ha potuto· provoca.re un aum1e111to dlellai secrezione e deYla motilità an cl1e .i n sogg~ttt 0011 ipocloridria. Questo fenomeno priobabilmente va attrib·Bito· ali' azione del calore. Le coliche epatiche, le litiasi biliari se ne gio·v an.o, ·e talora si guariscono del tutto, come da esperienze personali. Nell'appendicite per me2zo della diatermia sparisce dapprima il dolore, in seguito si riduce anche la tumefazione. Nel trattamento, d ell1e anemie si ha un aumento dei globuli rossi .e dell'.emoglobina, con mo1di.ficazione d·el numero' dei leuc-0cjti e <;i.elle piastrin.e. , l Sec.o.n do alcuni AA. la diatermia, ass.o ciata alla radi.oterapia darebbe ottimi risultati neJle pa1·alisi infantili; ma tali 1succeS'Si so noi negati da altri. L'A. · ricorda che la diatermia ha av11to una larga ap.p licazione nelle specia lità di chirurgia.i, ginecologia., urologia; ma non stima O·p portuno trattarne di proposito.

n1-0da per l'operatore, rende n·e~essari·o lo scofJrjm.en.to del malato a cui I.asci.a poi una certa d-0lehzia. La .fleboclisi ha in vea.ltà un' azio-r1e più rapida,, ma è op.e·r azione p·iù delicata cl1e richi·ede tetn.p 0 e la presenza di un secondo ope·ratore. fil. 1

~

Dimer1tichiamo, troppo facilmente il p,o te.r e emosta.tic.e è' curativo di una trasfusi.on.e di sangu.e ch·e·., a·n.ch,e .a pi~e-01le quantità, può avere effetti m.iracolos.i nel .cors-0 di em.orragie gravi. De Ma.ssari, Rosenthal e Vach.er so·n 0• convinti di aver ridata la vita con la trasfusione di 130 cc. di sangu·e aid una tifosa mo,r e·n te per una gravissima emorragia intestinale. . M. G. Caussade· ricorda gli eff etti benefici ç)i 11na p·i coola trasfusi·oin.e (30-40 cc.) in un emo'ftoe che nori cedeva ad aJtri trattamenti. Se;nia abusairne, egli impiega questo mezzo terap·e11tic.o· in ogni ca~o· di 1e morragia persistente o con ùn ' certo caratte1re di gravità. Ricor.d a < inoltre di av·e.;rro adoperato anch.e in uno stato di ·Collasso grave .e p·r e1ssochè mortale, .serizp. • .em.or.r agie, in unru giovane donna malari ca eis.t remamente anemica (2.000.000 · di globuli roosi).

J

1

1

I

(Bulleti1is et M émc.ires de la Société Médicale des H6pitaux de Paris, n. 12, 3 avril

1924) .

CA.RUSI.

La infusione properitoneale. Lo spa.zi,o· p·r op·eritonea1e è indicato per l'assorbimento dt ,no·tevoli quantità di liquido. Perciò Fr. J. Kaiser (Muric hener med, Woche1is., anno LXX, n. 22) ha r>·ensato di 'servirse·n e p•er in.tro·durre nelI' org.an1:sm:o la necessarja quantità .di liquido alla firue dei grandi interventi endoaddominali, come resezioni gastro-intestinali, estirpaizio1n i di tumori, ecc. Si usa un ago da ipodermoclisi, che si infigge nella cute, lontano dall'ir1ci:sio·n e laparotomie.a , possibilmente nei fianchi. La pen1etrazione viene controllata con la m ano introdotta a traverso l'incisione stessa, 'in modo che la pt1nta si trovi nello spazio ·properitoneale. Altri autori cio nsiglian.o di f.are una piccola incisione c11tari·e a e di introd11rrie una cannula anzich è l' a.go. Il liquido pen·etra gran1de facilità 1€d il peritoneo si gon·fia, ma p·oi subito1 :si a.p•p iattisce. 81 può usare la soluzione fisiologica, quella di Rin ger , od un.a soluzione di glu.cosio. 11 vantaggio del m etodo consiste nella faci:. lità coo cui ' ]'infusione può essere fatta rapidamente e .s enza dolore a.Ila fine dell'intervento~ mentre la ipoclermoclisi riesce lunga, inco1

,

con

1

Trasfllsione di sanglle nelle emorragie gravi. I

1

I

1601

SEZ IONE PRATICA

PERSIA.

L'iniezione paJ'avertebrale nel trattamento dei dolori viscerali. I.e iniezioni paravertebrali di n·ovoc.aina, già proposte per l'anestesia nelle operazioni addominali è per la diagnostica d.(l)lle affezi,0ni dolorose dell'addome, sembrano ora destinate ' ; a costitt1ire 11na nuova arma terapeutica contro alct1ne sindromi d·olorose addornd.nali e toraciche. F. Brunn e F. i\1antll (Wie11er li liri. ltVo ~ h., 11. 21 , 1924) hanno nraticato tali iniezioni in 23 ammalati con una 1ecnica eh.e perme~te di evitare ogni complicazione, e di agire sul nervo r &dico·lar·e all'indentro del ramo comunicante, con la dose abituale di 10-15 eme. di soluzione dj novo·caina 0.5%. Dieci iniezioni sono state praticate in casi' di . colecistiti assai dolo cose, rib·elli ai comuni trattam enti ~.edici. I/ago veniva affondato all'altezza dell a 9• apofisi spinosa dorsale dal lato destro. I pazienti in un r)1·imo momento.. avvertiva110 una accent~azione del dolore: ma dopo p·oiehi secondi qu.e.sto scompariva, e spesso in modo· de,f initivo. Alcuni malati, 7, $Ono rimasti in pieno benessere da 5 settimane a 5-8 m.esi. D11 e casi di colica renale ft1rono trattati con successo. N euwirth ha ancl1e ottenuto 11n bu·on ris11ltato in un'anuria calcolosa. Nelle affezioni gastriche le iniezioni 1

'

1

l

\

'

'

\


. 1602

-

IL

POLICLINICO

para,1ertebrali non sono utilizzabili : esse dovrebbero essere ripetute e i·it1scirebbero per ciò sgradevoli al malato; inoltre, pur· facilitando la r>alpazion e dei piani profondi, l)fiv erebbero il medico del sintomo pr:ezioso della reazione peritoneale. In 6 casi di angina pectoris gli AA. ha11n o fatto ricorso alla iniezione paravertebrale, ma invece di praticarla nella regione ceryiça l e, come ha fatto K appis, h ainno preferito ag·ire sulle 4 prime dorsali çlel lato sinistro. Il risultato è stato sodclisfac€nte in 6 casi, con durata varia. Si possono cosi trattar·e le angine e le aortalgie ribelli, rint1nziando a metodi più pericol'osi, come la simpaticectomia ecc. Bisogna limitarsi a jniettare in corrispondenza d·elle prime 3 dorsali, perchè quando si g·iu11ge alla 4a, come l1anno oss :~rvato g li AA., si provoca febbre e fenomeni dispnoici, attribuiti all a paralisi dei rami sim uatici dilatator i dei broncl1i. A. PtccrNELLI.

SEMEIOTICA.

, •

Le forme granulari di Much negli espettorati tubercolari. I granuli di 1\1uch sono considerati, in qu·esti u ltimi tempi, uno stato di degenerazion.e d eJ ba,cilil o, di Koch che attaccato dagli elementi di difesa d·ell '01rgan:Usmo ·e ,sip.e ci.almeìlte da un f.ermento lipolitico e1ab·o.rato dai linfociti, perderebbe la sua caratteristica acido-resistenza , per comparire sotto forma di piccole granu lazio'nd. Tutti credooo' che i granuli rappresentano t1iila forma ·p art1oolar·e de·l virus tubercolare la rioeroa di essi ha p1ertanto importan ' zai p:vo,gno6tica .e diagnosti·ca; .sulla p1rima l'accordo non iè oompJeto. P. Franco (Fo Lia Medica, 1924, n. 16) da anni in migliaia di espettorat i 11a ricercato l e forme granulose in tt1tti g li stadi della tubercolosi, seguem.do i mal'1ti p.er lungo tempo, rip·etendo varie v.olt·e l 'esame dell'espetto rato e rioer1cand10 sempre il bacillo di K o·c h. D aille sue rioorche risulta che le granulazioni graim positive svelan0 l a nat111·a tubercol are di u no sput.o più frequentemente che il bacillo .ed i corpuccoli fucsinofili, che la loro presenza è indip endente dalla forma clinica e dal cl·ecor so della malattia; esse possono trovarsi con i 'bacilli o senza i bacilli, con o _s enza i corpuscoli ft1csinofili. MoNTELEONE. 1

- - - - - - - - - - - ·- - -- - - - - - -

citato a ll<'lg. 1502 del n. 46, nella discussione circa l 'operaRETI'IFIC.\.

-

Il

SILVE.'"fRT~r

(Per11gia)

bilità delle diverse forme di splenomegalia ai Con~resF;i di :\ledicina e Chirurg ia, non è il prof. Raffnello Silve trini, titolare cli Clinicn medica n. Peru~in, n1a il prof. IJuigi Silvestriui, chi1'11rgo pri111:i rio dell'OspecL'lle Ctrile di R in1ini.

[ANKo XXXI, FASC. 48]

POSTA DEGLI ABBONATI. All'abb. 2901-1, Altamura: • Sul cocainismo la Sezione Pratica del P oli clinico ha p ubbli.cato nell'ultimo decennio varii a rticoli, dai quali potrà attingere le. n otizie che desidera. Nel n . 5 dell'anno 1922 della Sezione l\1edicn dello :;tesso Policlinico è ·stato pubblicato sul1' argo:mento un esau riente l a voro di Sabatucci, che riporta ancl1e t1na discreta bibliografia. Dr.

Cocainismo. -

Trattati di giriecologia. -

All'abb . n. 6861: La nostra l etteratura m -e dica. è povera di manuali di g inecologia per n~1edici pratici. Buono ma esteso è sem.tJre il Trattato di gi...... ~iecolQgia cliriica ed operia.t iva di S. Pozzi, trad. , F. FallaTdi editore, Milan 0. Un ma11uale cl'indole pratica è quello di 1\1. SPINELLI, Manuale di T erapia medica ginecologica e di piccola cliirurgia vaginale, Idelson editore, Napoli. Di i1ostra edizione avevamo il Compenaio di Ginecologia m.oderria di R. CINA.GLIA, ma è esaurito; in preparazi on.e trova si la Diagnostica ginecologica di P. G·ATFAlVII: vedrà .'la luce a i primi del nl1ovo anno. P. 1

All'ab:Q. n. 10-153 : Un buon trattato di pediatria italiano è l 'ultima .edizione del Feer cc M.alattia dei bambini>> u n a ltro buon libro è il Flamini (edizione ' • de 1 <c Policlinico \) ) ; trattati compJ eti teclescl1i so110 : Il Pfaundl er o il F inkelstein. Un esteso trattato sull'allatta.m ento è quello di. l\'larfan; J) er la J}ratica l)tlò trovare q11a11to l e occorre anche nell' c< I giene d·e1 bambino » d el Concetti (nuova edizione) . PoLLITZER. Tratt·ali di pediatria. -

All'aibb. 6209: .S ul mor·b o di Marchiafava ( degenerazion~ dei corpo calloso da alcoolisrrw cronico) troverà indicazioni nei segueni i lavori: ~IARCHI:\F.~ VA, B IGNAMI, NAZAR J : [] eber Syste1n. D egen.eration der K omm'issurbahnen des gehirns bei chronischem alkoholismus . l\1on atschrift fur Psychiatrie u. Neurologie, Bd. XX:\, 1911. . BrGNAl\1I-NAZARI: Sulla degPneraziorze delle corrimi ssure encefaliche e degli emisferi nell' alcoolismo cronico . Rivista sperim. di Freniatria, Vol. XLI, 1915. eda ancl1e: MINGAZZlNT, n er Balken. 1

"\

All'abb. n . 7826-2: Abbiam-0 già risposto altre volte a domand.e id.entiche o consim ili. P. All'abb. n. 5711-2: ugg ~ riamo CAPPELLI, Rarfi11mtera]Jia, edita dalla Casa I.uigi Pozzi, Roma. P.


.......

--~-----------~-

'

[ANNO XXXI , F ASC. 48]

1603

SEZ IONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. QUESTIONI

PRATICHE.

(( corna ·d i tulte le ricette sp·edite. Quando i 1

1

Non mi r isulta che sia stato fa.tto un esame aiocu rato 1e c-0 m ip leto della qu.estione ohe è oggetto di ql1esta nota. Diro di })iù : dottrina e git1.risprud·e nza vanno prevalente mente p·er una strada; ma l'attività pratica i1e se·g ue un'altra. L'anti ter.si non è fra norma giu ridica e casi, sia pure f re.q1l!enti, di irreg.ol.a rità : se co·s ì · fosse, il feI1J0mieno non aivreblb·e impo·t tanza e r·ie:n1trerebb·e n,el qua.dro ·c omune dell e infrazio·n i; inve.c·e, ad wna prie sunta norma astratta si oppone una co.I1su.etudin1e c·o stanten1ente e da. tt1tti oss·erva.t a eid ammessa, .pratica.m e nte. 11 fa.r macista è esecutore dell e presc•rizioni med.i.cl1·e•; egli no n p11ò ve.n dere inedicinali s:enza ricetta : dunqu e., divieto assqluto, eh.e comprendie neceissarjamente qualsiasi in.edic inale e le sp·ecialità. Ma tutti i far1m.acisti, da te·m po imrn.em1oral)ile ed 0 vunqu1e, vendono abitualmente medicinali senz,ai ricetta; e, d' a.1 tra pa.rtre, ·s are,bibe as. surdo richiedie·re•, p-er es. la pres crizione del m-e dico 1)·e r la legittimità d·ella v·eindita di una dose di magnesia o di una SJ>eicialità i1n 1n ocua, o... d€ill·e p·astiglie Valda., le qu.ali 1son10 pure eonsiderate m.edicinali. &e il divieto è assoluto non sono .amm essibili ·eocezioni ·eSJ)·: r.essamente non stabilite dall a le.g ge; ·s e il divieto è r.elativ.o , se ha un limite, quiesto dovr-ebbe risulta.re rigo rosam.e nte dalla legge. I l contrasto non è 1s enza causa, p1e·rchè so.n 10 di fronte due esigenze seriam·ente ap·pr.e:zzabili . Ma si può g iungere ad una risoluzione gi u1idi<!a, ch·e [l·d eriis ca 3Jlla realtà . 1

1

1

1

1

1

1

I

,

1

1

* *-~ -L'art. 18 d.el la legge 22 maggio· 1913, n. 648, , prescrive che «la vendita, al puibblico . d·e i mecc dicinali a dose ·o forma di miedi c·atmiento· n1 o•n cc è permessa che a i f arma.cisti e deve effet« tu arsi n ella fa,rrnacia, so.t to la respo.n .sa.b ilità cc del t itol are dell' eserci zto » e seggi un1 g.e ch e « son.o considerati m .edici·n ali..... anche i me« d icam .enti composti e le sp·e cialità m,edi ci« nali )) . L'art. 61 d·e-1 testo u11ico d·el~e leggi sanita.r i·e dispon e ·OOSÌ: e( I farmacisti devono coriservare

<•>

farmacisti spedirscono veleni di etro ordina·« zio·n i di me·dici . .... dovra11ri,o c-0·n servare pres« so di lor-0. le· ricette o.rigin.ali..... I co,n trav« v entori inc·o rreranno nella lJen.a pe-cuni ari a cc 1este nsibile a L. 1()0 » . E l'art. 78 del regola;n1ento· 3 febbraio 1901, n . 4!5, aggiunge : <<Le r icette alle ·q u:aJ.i si ricc fe1isc.e l 'art. 31 deJl ai Jeg·ge (61 del testo u nico) cc dev.o n.o eis sere 'fìemate da 1m rne.dic'O ... )> . Qui è da avvertire ch e l 'art. 66 d·el preced ente regolamento 9 ottobDe 1899, i1. ()1.42, era invece f o-rmula.to cio.sì : « L.e ricette a cui si riferi sce « l' art. 31 d.e.lla legge, senza le quali il / armacc

LXXVIII. - I farmacisti• devono vendere i medieinali a dose o forma di medicamento e le speeialità, soltanto in base a prescrizione medica ?

.

(*

1

1

1

cista, a riarma della, .farmaco pea, 1ion può « somminist1·are medicinali a dose e forma di « medicamento, per essere da lui riconosciute « regola.r i e spedite, devon.o eisseir e fi·r mate ecc. » «

1

L 'inciso, distinto dal co·rsiv.t}, cio,è il divie1to es1'.) r:e.sso di vend·er1e medicinali, seinza r icetta, non fU! ripet11to n 1ell ' art. 78 del rego·l amento 1901 . L a.rt. 59 d el tes.to, unico l)Unisce con cc ' p ena cc pecur.i.iaria estensibile a L . 500 o coin la de« ten1zi.on,e ·eisten.sibile ad un anno i farma.cisti « cl1e abbian.o sommi11istrato m.edicinali non « co·r r ispondrenti in qualità o· quantità aJ.le me« di.che o·rdinazi.o·n i ». Qu e,ste so no le disposizioni utili alla risoluzione della controv·e·rsi a,. La. Corte cli Cassazi·O•Il·e disise, in prim•01 tempo, eh.e n·on co·m mrette contravvenzi on·e il f 8Jrrr1a.cista che v·e nde m re.dicj.nali se:o.za ricetta del m1edico. L e· co·n side·r az.ioni della: sentene;a 21 n-0vembre-12 ·d ioeinbre 1903, rìc. Barb eris, si possono . r1ass u1nere .c osi' : 1) 1' art. 31 della legge sa11itaria (61 d·el testo unico 1907) obbliga i farm.acisti a co nservare copia di tutte l e r icette sp1edite·, m.a noc SlI·I la disposizione contie11e il divi·eto di ve·n dere s·enza pr·esC'ri z.ion·e del medie.o; 2) il divieto· ·e1ra .previ1sto n.e ll, a.rt. 66 ·d·el reg·. 9 otto,b re 1899, ma non fu 1ripetuto nel r.egola1m ·e11to1 19()1; 3) ·O,P·P·O -rtunamente fu -introdotta .q u eSJta , mo·difica.zione cc p-e,r ch è il precedente divi eto cc n-0n r iusciva. a.d un -risultato pratioo n.ell 'in~ « teres.se della salute pubblica », essendo il far111a.c ista u n espe rto che ·C.01n os.c,e il valore d.eri m edicinali 1e sa apprez.zaT'11!e gl i effetti. Queista r isoll1zioo.e fu co.n fermata sostanzialmente dalla sentenza 23 luglio 1904, rie. Lay, 1

1

1

1

1

1

1

1

La p resen~ rubrica è affi data a U'avT. GIOVANNI 8BLVAGGI, esercente in Oaaauione, coDsulente leeale del no~tro periodi-Oe


1604

[A~Ko X~XI, FASC. 48)

lI, POLICLINICO

.

con rifel'iment.o però a.Ila vendita c1i un m iecli«violerebbero la legge sa,nitaria i1i qu,ellct parlp cinale di u so comun1e e non pe-ricoloso . « i 'n cili determinct l e facoltd di ogni classe rii }Ia con altra sente·nza· d·ello . stesso anno << ese rc enti a1·ti salit ta ri ». (10 n ovembre 1903, iic. Antinni) la Corte di 11 \ "itta• fa ce1 ta1nente urt J)as o ' 'erso la oCas 8:Zione accol s.e la tesi con t1·ai1·ia, Ja cp.1al e J nzione più cor1·etta; ma, })Ìll. chei un passo defl1 11oi conf.erm.ata. con le sentie·nz.e 13 maJ·z.o ciso, eg·.li fa i1n salto .e si ferma s11 clt1e punti 1906, rie. Grifeo 14 ottobire 1908, rie. Sanso- ,ch e non si pos ono coordinare. O la v.enclita n1. ecc . se11za ricetta viola llll' divieto es1)resso, e in tal Qnest a gi11ri~r~ rudenza , .che si può con.side caso costituì oe pe.r sè tessa reato; o 11n divie· ra re })reva1.e11.t e, si fonda s11lle considerazioni i·o non è stabilito, e ~ì. l lora no11 si i111ò l'itenet·e • seg·l1enti: 1) il far111acista deve co1J.1.serva1"e cocli.e il fatto, della vendita 11erfezion1, senz'altro l)ia di tutte i.e ricette srpeclit,e; ma chi s1)edi1sce e in ogni caso, il i·eato p1·evisto dall'art. 53 d el • senza ricetta 11011 p11ò co1nse1·var11e copia, quinte3to unico d·elle leg·g·; sa11itarie, il q11ale è di vio·la l'ob·b lig"o clell' art. 61 non soltanto il costituito da un altro fatto , c io·è daJl '·ese'l'cizio farmaci sta che no.ni .conserva copia della riabusiv.o cli una p·r ofesisio,n e sanitaria; m.a la. c.etta ·spedita, ma anch1e c11i vende se11za. risem·plice vend·ita seriza ricetta non im1)orta cetta: 2) l'a·rt. 7 clel reg. 1901 pre.sc•rive deterese1~cizio dell'arte m ed jca. I l \ ' itta 11a ce1ta. minate a nnota.zioni sul reciniente che oonti eJle 1n.ente intuito la differer1za ·e per ciò ha co·n si• il 111e(licinale, ma. c111este non sarebbero1 possiderato il fatto d1el farmacista che « di prop1io bili senza la rjcetta; 3) 1a diversità d ella far· << .arbitrio pretenda ·d i proporziona1«e il me1clicam l1lazion e dell'art. 7.8 del reg·olamento 1901, mento ai bisogni del 111alato ». ~la c1t1esto fatto cl1e no11 i·i pete jl divieto espresso già conteè di,1 e1rso 0 distinte dalla ' ' er1clita di qualsiasi n.11to nell'art. €6 del reg. 1899, i1orn 11a rilemedicinale senza ricetta: .e n oi e.li questa oi vanza. occnpiamo. CERESETO (La 7Pgislazio11 e sa11itaria, vol. I , La questio11.e non è. dunqu1e, ri:so.luta. })ag·. :569) dire sintet icamente cl1e il farmaCARAPELLE (C0111me11to della legg·e 22 mag·gio ci:'"" t a. è l' esecl1 to re delle ordinazioni mediche e 1913, n . 1.-6 , pag. 179) siegu.e la tesi del \ Titt a. ricl1ia111a. l 'a11:. 61; m a non es amina la q1leTl DE Gil JLY (Conunento alla legge s11lla igiestion.e. r1e ·e sa11iià pltbblica, vol. II, pag·. 27) clalla LESSONA S. (Trattato di rliritto sa11itario, omiSJsion.e d el diYiet > che era espressa.m ente fo t m 11lata dall' ar.t. 66 del regolamento del 189~ ,·ol. I. })ag-. 422) aderisce alla giu1isprucl·enza e eh.e · non f,u ri1)et11to nell'art. 78 del regolapreva lente e n e riporta la motiva.ziom·e: « Il 1nent10 a.e] 1901, tTae la conseg·11enza che divieto « sistemrr gp11erale cl.ella r1ostra: legge sa.n itari.on. c'è pi'l1 e osserva che la i)rescrizione r1on « ria, il coml)i11ato cli i1osto di vari articoli delcc la leg·ge e d el · l'e~;oln1nento, non la:~ cian.o, a aveva utilità pratica. « 11ostro modo cl i vedere, n 1Clln d11 bbio s11ll 'ob« ])ligo1 clel farmacista a sp·e,d ire me-cli cin ali a « fo1~m.a· e close di medicam·ento sen.za ricetta». Tanta s ic11rezza è certament.e eccessiva. Si deve, dun·que, staJ)ilire preliminarment e \~ITT.\ (Trattato di ·d·ir . amm. deil'O?·lartdo, &e la ' 'erudita di meclicinali senza pl'escrizione ,·ol. I\~, parte II , pag. 819) dic1e che « i fa.r mamedica sia vi·etata e se, perciò, costituisca <t cisti ·devono vendere i medicamenti soltanito reato. « clietro l)rescrizi 011 e o O·rdin aizion e medica, E' certo che un ·divieto espresso non c'è: la « chia111ata ,,olga1 mente ricetta. », ma no·n 1spieCo1111e di Cassazi,on.e e alcuni intel'preti lo deg·a s11 q11ale fo11<larn ento è piantata. qt1esta a,.f. Sllmono dall'obbligo dei farrnacif:ti di conserfermazione. Però egli non dice che il fatto clel - var'.e copia. delle ricette spedite e cli annotare la ,~endita seinza ricettai costituisce p·e·r sè stesso su l recii:>i.ente la data clella spedizione, i con111na pecia1e coni l'a ·;venzio11e o viola l'art . 61 p·onen1ti principali del rimédio, ecc. del regola111Pnt o 1001 , come rit1ene Ja gi11ri1spn1. ~la qt1es.ta argomentazione è ~i:i11ridicamente de11zn; . i cleve p 1es11n1ere, anzj, ch·e egli , i·m - 11on corretta' e, l ogican1ente, non è accettabile. })liritnrr1ente, e:sc1udu. la ipot.esi dell a infrazio«Le 1egg·i penali ... non si estrnc1 0110 oltre i ne di un precetto formale . che espre sam.entc et ca:. i e tempi in .esse .espressi » (art. 4 disp . st alJ i li ~ t 'U il di vi clo e com n1i ni 11na correla tiva prel.). « Nesst1no può essei e punito per un fa.tto che non sia espressflmente prevedt1to sa11zio11c\ pe1·chè oggil1ng·e s11bito: <<se esRi. rom e reato dalla legg-e ... » (art. 1 cod. pen. ). « cli J)roprio a1·bitrin pr.eter1 clessero di proporNon 1si. può, clunque presumerP un divietP. « zio11are il lnedicn n1ento ai bisogni del mala1n ' ' iolazione del quale co tituirebbe reato. « to. us11r1~ e.rehbero l e funzio11i clel medico e 1,

1

1

,

1

-

.


[_\:--;~o

XXXI, FAsç. 4 ]

1605

SEZ IONE PRATJ CA

~vi a

la i)res11nzione stessa nio n. è logicamente co1·1~etta. L 'art. 61 dice soltanto che i fa.r m.acisti clevo1Il·O cons1erva.I1e copia di tutte l e ricette .s11cclit.e: questa presc1izione t end.e1 a s copi d i' t-t" i , cli controllo e di acce1·tan1'ento, rna 11011 sig11ifi ca i1ecessariamente cl1e p er ciò il far... ' ' macistao de:bb.a v·e nd·ere ·crnalsiasi m.edicin;ale soltanto in base a l) r escrizion·e d el n1·edico. Egli d eve conservare co·pi a di quelle ricette ch e h a ~})e dito: nl1lla p itl. L a co.n s.eguenza cl1e 1se ne ·v11ole tra.r r.e, non è leg·ata a ql1esta p r em essa cla 1111 11 esso l o·gico necessario. •.'.\nalog·a osser·vazion e si p11ò fare circa l' O•b h ligo d elle an11otazioni ch e il farmaciis t a d e, 1 e fa 1 e s111 recipiente, a norma d ell'art. 78 d el regolamen,to" :Nè 11n arg·o1ne11to f a.vo l' cvo l ~ a lla tesi d el divieto 1si PllÒ desl1m eire clall'a.rt. 321 co·cl . pen., il cru ale, anzi, l) l'Pveclentlo Ja som1uinistrazione di ~ostanze i11edicinali ir1 ' specie, q11alità o q11antità non corri~po n d1e11te all e ordinazioni medich·e o d; 1 er.·a drl quel/a llich.irirata o patl ui la con sidera anch·e· 1n. ipotesi cli s·o rr11n :in istra.zio11i fat1 e se11za ordina.zio,n i ·m ecliche. E' p·egg·io l)Oi cles11 111er·e, com e fa il Lessona, un divieto ch e h~t car atter.e penale « d a l siste• rno ge1ierale d ella i1ostra legge sanitaria» . Dunque, lln cli vieto espi esso non è s tabilito. La dive1isità della form ulazi on e cl·ell 'art. 78 tlel i"eg. 1901, ch e no·DJ 11a rip etuto il divi-eta e·... pr·esso che el'a conten11to nel cor rispond ente élliicolo 66 del 11egolam 1e•n to 1899, h a, in queste co11dizioni, jndi Clllibi le efficacja clicl1ia1rativa clel ... igr1i ficatq della legge. ~la vi è tma co11sid·eraozion,e lo•g ica che dà pien a m e·n te ragion.e d ell a abroga.zion.e del cli' rieto : 1Jensi a 1no ·1)er ur1 m10111ento a. CJ·Uali coin se.g:nenze assurde conrdll'rrehbe l ' a p·p lica1zione di esiso . OccorrereJ)b·e la r icetta del m edico ancl1e l)·er m etlicinuli inn oc1Ji, di 11 so comune, che ci asc1.1no di 11oi con·stuna: mag·nesia , l)astiglie l)er o contro la tosse e s imili . Posto il dt,1 i eto, assol11to , qu alsiasi ·eccezion·e 1sal'ebb.e arbitra.r i a. :\fa l e legg'i son o fatte per la vita p 1·at i1c.a e r1011 p.e.r· sta1bili11e norme astr·a tt.e cl1e r1on a cleri~$ cano a lla realt à o contrasti110 con .essa. D a ql1esto i'.)11nt o di v is ta, n on si l) ll Ò trasc111·a1·e l'a])J11ica.zior1e cl1e delle norme co•n 1 ce1n·enti ]a ve,n dita clei medicjnali è fatta, costantem.en.t e. d a temp•o ren1ot o·, p1eir con senso ·C:om11ne.. Se, d tl11q11 e, l a interp1r etazio·n e rig·orosa de] la legge coi11cide con esigen ze p r atich e i1"l·iclu cibili e co11 l '~p plica.zion e consuetu·clin aria a mmessa e l10n se·m 1)licemente toll e·rata, mi pare ch e si cìebba l ·ir111nziare al p1' egi11dizio f.01 malie cl11e incl11r e a. fél.r sopra,v vivere 11ni divieto .est into e inconsiste11t.e e ad attenuare il solo controJlo 0

1

1

1

1

ch e IJL1 Ò €! '.·ere ve1 arn·er1t e 11ti le, com e cli1·ò Sllbito .. Nè s i deve c.1i111.e11ticare c h e la vendita è afficla.ta a.cl lln tec,niro> ch e .esercita la funzion.e p r o.f ess ionale S!)ecifica e caratt eristica del cl o-

s(( ngio. Ma l/Ui si questione.

p~·esenla

1111. altro aspetto clella

Il farmn.c ista ha 1111'attrib l1zion e .c;ircoiscritta: v.enclere m·eclicinali a close o forma di metlir..an1ento; se egli, invee.e, «pretende - con1e clic.e i] Vitta - cli l)l'Oporzionare il i11ec.lica.mento ai bisog1.1i d el i11a lato n se .egli, iri altri te1111ini, .e. orbita. dal cam1Jo cl1e è a ll1i ri e.r vato ·e p l'escri Ye o llgg·erisce m edi cinali, invad e. il ca1u1)0 del medico e comm ette reato l)ill g·rave, J)e1· e sere izi o a.l)llSi vo, l)l':evisto d aJ l' a l't. 53 d el t esto nniro delle leg·gi sanita r ie. In c1uesto ta" o, rler ò, no11 co. titu isce reato l ll se1n JJlic e ?' rn clit a cli qualsi((Si nieélicin<t le, ancl1e innoct10 e cli u o com11n.e. i11 a l 'esercizio· dell' arte m ecìica 111ecliaut e JJl'escri:::.io1ii, su gg eri1nenti o co1i'igli cl1e sotl110 r iservaiti a l m edico e sono vie~ ta,ti a cl1il1nq11e 1 ancl1e se non vi concorra il fine clel luc1·0 . Questa a me sem}) l'a la i·isoll1zio11e ll i\1 corrett a . . l! necessario. J1erò, b·en· IJrecisare: io riteJ:g·o rhe la y endita cli lnedjcin ali :$er1za J)res·crizion,e m edica r1or1 costit u isca, senz'a lt ro, r ea t o : se nerò vi conc orrano m a ni f estazio11 i ca i·a tter isticl1c e 1Jro1)1·ie della ])l'Ofes ior1e Tr1ecl icochil'ul'g·ica, nel se11so d ell'ar t. 53 clel te to l111ico , si ve rifica l111'altea i potesi c~i fatto. ln quale costit uisce r eato })er ec;e1·c izi o a l)ll si vo . 1

\

1

1

0

l ndi 11erlJde11temer1te, ])erò, clall' as1)etto g·il1ridico p•e11a.J e g ià esa.rr1inato, è certo cl1e la vendjta dei i11eclicinal i è 1·ego latai da nor111e di cor1clotta 111 0 fes ionale, cli i)rudenza,, cli accortezza cl1e il far111acista ·a.eve o·sserva1·e .e cl1e, se violale, posso110 costit11i1·e - in cla.te cir costan.z,e - fonte di i·es1)onsabilità a.nc l1e l)er1ale. :È ovvio e d overoso., q11indi , c11e di fronte a1lla. richiesta di m edicinali non in11oc11i, il farn1acista l)retencla l a prescr izione del medico e n on si esponga acl event11 a li i·es1)011 a l)ilitù per 1

1

i1np rtlden-za. N. B . - · Ai quesiti cleg li abbonati si risponde direttarnent e per l ettera. I qitesiti d <·lJbO'N,O essere inviati, in, l ettera, accompagnati dal francobollo per la risposta e sen1pre indirizzati i mpersonal·tncnte alla R etJ,a.zione del «Policlinico», via Si· .~ tina, 14 - Rorna. (6) . . Le risposte ai quesiti· C'li o non 'richiedono esam e di att i o special i indagini, sono .Qratuite. 1


1606

IL POLICJ.. JNICO

(ANNO

XXXI,

FASC.

48)

NELLA VITA PROFESSIONALE. I comuni, in tale fav Jl\~ vole evenienza. ad evitare di corrispondere il minimo stipendio a ·sePer il titolo di specialista. gnato dalle 1ispettive Giunte provinciali an1ministrative (per la provincis di Napoli i11 L. 95001, 11 prèsidente dell'Ordine dei :Nledici di Th'.lilano subiranno la costituzio11e dei Consorzi, unicamer1te prof. Ba slini, ne ll'intento di a vel'e più pl'ecise per la diminuzione di contributo che ne deriverà. direttive circa il decreto-legge concernente il tiIn tal guisa i provvedimenti surriferiti, non tolo di Specialista (art. 4 del Regio Decreto 30 torneranno affatto utili a l servizio di vigilanza dicembre 1923) si era affrettato ad inviare t1n meigienica; perchè lo renderanno superficiale ed inmoriale redatto dal Consiglio dell'Ordine au·atcompleto, per difficoltà ài distanza e lìer la impostuale ~1inistro della Pubblica I struzione, il quale sibilità pratica ad aver:.si l't1nicità di direttive fra rispose come segue : varie amministrazioni comunali, le qt1ali solo i·a« Ho esaminato il memoriale tl'c.l smessomi clalramente ag·evolano l 'opera dell' ufficiale sanitario, l'Ordine dei Medici di codesta provincia. In proche tuttora j)er legge è alla loro dipendenza. posito comunico che allo stato della legislazione Per tanto gli ufficiali sanitari provvisori. fra vigente, il titolo di medico specialista spetta esclucui alcuni ex comb.:'lttenti, 1~ominati dopo la guerra sivamente ai laureati in Medicina e Chirurgia che e che non potctter:) beneficiarsi del Decreto delabbiano i requisiti prescritti a ll'nrticolo 4 del Rel'aprile 1923, riguaTda.ate il conseguimento della gio Decreto 30 dicembre 1923, n. 2909. stabilità, ci permettono di rivolgersi all'E. V., perI Niedici lat1reati in precede117.a, se di fatto chè tenga presente che essi, dopo un lodevole ed esercitano le varie specialità della medicina ~ delininterrotto servizio di alcuni à nni prestato in la chil'urgia, perchè in esse si sono professionalcomuni per i qua li i1on ' erranno più ba11diti i mente dedicati, non hanno di dil'itto la facolt.à concorsi, per(].ei'an'lO tutti i va ntn.ggi della contidi portare il titolo di specialista, perchè manca nuità del servizio ai fini del biennio di prova nel citato decreto la esplicita disposizione che la (art. 36 della Riforma Sanita ria del 30 dicembre consenta. - Mmistro : CASATI ». J923), qua11do venissero a s uper a re un concorso JJer ufficiale sani tario a ltrQve. Per gli esami di Stato dei laureati. Si augurano che l'E. V., con eque disposizioni, In virt1) del Regio Decreto 25 settembre 1924, definisca la loro stabile sistemazione se ma.i a ncoloro che conseguirn.nno Ja lat1rea od il diploma che in a ltri C-Omuni o C-Onsorzi rli Comuni privi entro il 31 dicembre 1924 non saranno obbligati a dell'ufficiale sanitario, ed in og·ni 1nodo, nell'at~oste11er~ l'esame di Stato per la abilitazione a ltesa della pubblicazio:::ie del R egola mento Ranita1· esercizio professionale. . r io, sospenda dovunque i concor~i e la formazione R esta fermo che nQn saranno obbligati a sottodei Consorzi che importano il licénziamento degli porsi all'esame di Sta to coloro che, avendo ultiufficiali sanitari proV\risori ». mati i corsi nell'an110 accademico 1922-1923, conl1J stata poi inviata la seguente circolal'e. seguiranno la lat1rea < d il diploma eT tro il 31 di«Gli ufficia li sanitari provvisori a qt1aJsiasi cembre 1925. provincia appartengono, sono pregati d'inter,-enire In applicazione di tale decreto, tutte le iscria lla riunione generale che si terriL il giorno 9 <fizioni all'albo di qualsia~i Ordine che per prececembre 1924, Clre 13, nella sede dell'Ordine dei dente disposizione mini5'tel'iale, fut~ono fatte con Medici di Napoli in via De Pretis (Pa lazzo Assidichiarazione di provvisorietà., si intendono divec11razioni Venezia), i:>er di~cutere urgentemente 11ute definitive. È in faeolt.à tlegli interessati quincirca la sistemazione de-finiti va della cln.sse. di, di richiedere alle rispettive segr~terie il r E;laTutti gli l1fficiali sa11it ari provvii:;ori che RssotiYo certificato d'iscrizione. lutan1ente non possono inter,·enire, potranno aderire sc1ivendo a l dott. 1-~..n tonio Libel'tini , ufficiale sanitario provvisorio in Cai-rano (Na1)oli) >). INTERESSI PROFESSIONALI.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

1

Per gli UPJ.ciali Sanitari provvisori.

I limiti d'età nei concorsi Ospitalieri.

Le e<>ndizioni degli uffici:Jli sanitari p rovvisori sono state prospettate con 'n lettera seguente a S. E. Federzoni, ?\lini tro dell'Interno. « Ecc~llen.~a, Nell'a. '"'egn:ire i minin1 i stipendi a.i sanita ri con1e per Decreto del 30 dicembre J 923, in va1ie provincie si rono tabiliti dei Consorzi intercomu11a li per il servizio d'ufficiale sanita1io. In consegue11za di tille c1eterminazione, sara1mo licenziati tutti gli ufficiali sa uitari tlrov ,~i aori appartenenti ai comuni, che verra n110 raggruppa ti ad altri dove già e~ste un ufti<:in le sa11ita rio in pianta stft bile.

invalsa ormai l'abituùtne cli fi~5a re per concorsi ospita lie1i a primari e finfl11co ~1 Direttori dei lin1iti d'età di 40-45 a nni incondizionatamente. Ora tali lirniti se sono giusti per chi si presenta nuovo n lla carrie1·a nosocon1iale passnnclo da aiuto o da medico condotto o da a ltra J>O- izione .. ono inopportuni :1nr.i J)rofondamente ingiusti per chi occupa già un i>0sto co·n simile in altro Ospedale. Tale concezione è orma i da tempo accettata per legge nel camr>o òelle condotte mediche come qt1ella che con ente :Ji titolari di aspirare sempre •l l meglio. lavorando co11 lena e perfezion t\ndosi. I1rreee proprio negli OSJJe<l~ li o\e n J>punto è omÈ


(ANNO

XXXI,

FASC.

48]

rua u1ente nc<:et::isario tale stimolo, perchè vietal'e ai migliori di prendere parte ai concorsi per i posti l)iù desiderati e che in ogni caso possono presental'e il YH lo~e di 11na promozione per un professionista che ha sempre lavorato coscienziosamente e eh~ seguita a studiare e a produrre app11nto con tale miraggio? Io conosco molti ottimi prL:naei di piccoli o di medi ospedali, professioni-sti e studiosi apprezzabilissin1i che restano 1>er forza fern1a ti nelle loro posizioni anche ~ interessi di versi li chiamel'ebbero altrove. ' D'altronde non si può parlare di llll danno pei giovani ma solo di giustizia distributiva perchÈ! infine il num~ro dei posti resterebbe sempre quello. Nè ormai può fare ostacolo la pensione essendo anche gli ospitalieri comè i condotti iscritti alla Ca·ssa Nazionale. I>11nque credo debba essere sostenuta la tesi che i limiti (li età si debbano togliere anche pei concorsi ospitalieri per chi abbia fatto una carriera in Osped•lli e in genere nei posti pei qua.li t1011 esistono difficoltà clal punto di vista de11a q11i0scenza. Ed è tale quesito che io propo11go a11 ·opi:1ione p11bbl i,~a di tutti i colProf. ;\.RTURO CAMPANI. leghi.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. - L'insegnamento superiore della parassitologia ac:c::;...,_

-

1607

SEZIONE PRATICt\

..

~

in Inghilterra. Il l)rof. G. H. F. :Nutta11 cleplora (Parasitology, mar. 1924) che la grande maggioranza rlei medici inglesi sia digiuna di parassitologia. Gli studenti ne apprenclono poche nozioni solta11to n el corso preliminare di zoologia. Anche i medici che seguono dei corsi di perfezionamento affrettati non ne apprendono gr a n cosa . I/unico rimedio sarebbe, secondo Ni1ttall, d'incl11clere la parasBitologia nel 011lrrioululm degli studi medici; questo corso dovrebbe essere limitato, nel tempo e nella mole delle nozioni impartite; ma quanto meno lo studente dovrebbe apprendere a raccogliere il ma teriale, a preparnrlo ed a conservarlo, perchè pos.·a servire a lla diagnosi. V.

cimo; L . 3000 cav.; c.-v. Scs.d. ore 16 del 15 dicembre. Serv. entro 15 giorni. MAGLIOLO (Geno·va) . - ·rJ. 5000 e 4 quinquenni di L. 500; c.-v. 1200; u. s. 500. Scadenza 3 dic. Tassa L. 50. PAMPARA'l'O (O·uneo). - L. 4000 (Sic), oltre L . 1200 p. trasp. e L. 500 uff. san., elevabili al minimo che stabilirà la G. P. A. con le nuove tabelle. S. MICHELE DEL QUAiiro (Geno·va). - Il concorso al posto di medico condotto è prorogato a tutto il 10 dicembre 1924, ore 17. VENEZIA. Ospedale Oivile . - Sei posti di medico chirurgo assistente; età massima 30 anni; esami. L. 4500 lorde. Nomine per un ·biennio, eventuale riconferma per un altro. Scadenza 5 dicembre. Aiuto medico, età massima 35 anni, esami. L. 4800 lorde ; nomina escadenza come sopra. VENEZL.\. Uffiaio d'Ig·i ene mun. - Due medici batteriolÒgi agg. al lab. micrografilo, con obbligo di profilassi delle mal. infe ttive: vietato esercizio prof. Esumi a norma del Reg. 19 luglio 1906. Stipendio 12,500; c.-v. (massimo 3640). Prova per un biennio. Scad. 20 dic. VENEZIA. - A proposito nel concorso per il I Riparto della frazione di 1~u.rano, il Commissario Regio di Ven.~zia informa c:he deve considerarsi annullato e privo d~ effetto il capoverso: « Il Con1une si riserva di assumere informa zioni dirette sul conto dei concorrenti e di escluderli eventua lmente cla l concorso, senza obbligo di indicarne i motivi». (l\1eno male! perchè tutto ciò sapeya di sa ntrt ln<J11isizione !) .

\

CONCORSI. POSTI VACANTI.

.ARDENNO (Son,d1·io) . - Consorzio san.; concor so prorogato al 10 dice1nbre. AREZZO. Ospedale V. E. III. - Alle 12 del 15 dic., med.-chir. assitstente. Età mass. 35. Alloggio; vitto nei giorni di guardia (alterni). 'L : 5000 e c.-v. Tassa L. 50. Chiedere annunzio. AZZANO DECIMO (Friuli) . - 2" condotta, 6000 fino a 1500 poYeri con 3 quinquenni del dee.imo; 2500 p. trasporto; doppio c.-v. Abit. 5000, pov. 210: e tensiq_ne kmq. 25 (in pianura). Scade nza 8 dic. CRESPINO (Rovigo). - Scadenza prorogata al G dicembre. FOJANO DELLA CHIANA (Arez~o). _._ Terza cond.; L. 9000 fino a 1200 pov.; addiz. L. 2; 4 quadr. de-

Cedesi, in società, Gabinetto rlermo-celtico vin tissimo ; J)()sizione centro Roma. Rivolg·ere offerte : sig. Iandoni , 'ia Tacito 74 ' R oma. CONCORSI

A

PREMIO.

BOLOGNA. Istituto Ortopedico R'izzoli. - Premio Umberto I . Vedi fase. 30. Scad. 31 dicembre 1924. BOLOGNA. R. Aooadeniia delle Soienze. - Fondazione S. Pozzi. "Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. FILADELFIA. Collegio dei Medici. - Premio Alverenga, dell'importo di 300 dollari, su qualsiasi argomento della medicina. Memorie dattiloscritte in inglesE. pubblicabile. Il premio precedente è stato assegnato al dott. ·L . Ameron di Vittoria (~.\11stra­ lia) per il suo studio « Anomalie pancreatiche ». Se-ad. 1 mag. 1925. Per informazioni rivolgersi a : .John H . Girvin, Secretary of the College of Ph·ysicians, 19 South 22d Street, Philadelphia, Pa. (S. U. d'America). FIRENZE. R . Uni·vet·si tà. - Premio Desssr. Vedi •· fase. 43. Scad. 30 giu. 1925. • FIRENZE. Società Italiana di Pediatria. - Quattro premi della Fondazione Mantovani. Vedi fase. 32. Scad. 31 dicembre 1924. MILANO. Consiglio degli I stituti Ospitaiieri. Premio De Vincenti. Vedi fase. 39. Scad. ore 12 del 31 dic. 192-t.. MILANO. Mu·nicipio. - Due premi della Fondazione dott. A. Beretta. \ 7 edi fase. 15. Scad ore 12 del 2S feb. 1926.

'


1()08

lL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

48)

.

)11LAXO. R. I stituto Lo111brLrdo rli 'fc ien~e e .uettere. - D11e i1re.:lli della Fondazione Fo~sati. Scadenza ore : 5 <.lel 1° apr. 192.5 e ore 15 del 31 dic. 1H2G. - Pren1io della :b"'ond;1zione Erne8to De Anireli. Sc;1cl . ore 15 clel 31 dic. 192G. ,~edi fase. 17. ì\lODEX.\. R. r.,- ni versità . l,rerui Riccn rdo Luzza tto e ...\lfredo Simonini . "'\"edi fase. 19. :N".\I'OLI. R. [} 1ii versitri. - E bandito l1n concorso l>er <.l ue i).remi e< Ar~na )> di Clinica 1\ledica, per l·imJ>Orto di lire 1000 ciascuno, da assegnar.si ai migliori lay·ori "" 11erimè11mli ·11i temi: « L'ammouiac,1 <.lell' urina 11elle 1nalattie clel ricambio)) e « In1portanza òei Ji11oidi i1ell'orgnnismo » rispettiyamente. Pos ono c:o11correre • i Ial1rea ti italiani in iuedicina e r:l1irurgia o in chiln iC<1 pura clegli anni 1fJ23 e 192-1, cl1e a bbi11no riportato nell'esame di lnurea Y.oti as olnti e s11perato, se medici, l 'esame <.li cl1imica fi iologica o cli cl1imica cli11ica. I..1a Commis:ione e a11lina tJ·ic:0 è com1>0 'ta clai proff. Bottnzzi, I,,o :Jlonn co e Qt1agUarello. I ca n clirlnti debbo no inYiare i laYori, i11editi e clnttilogl'a fa t i, al vrof. Bottazzi, Direttore dell'Istituto cli Fi:'i ologia in Xa1)0Ji, S. ..\ndrea delle Da111e, 21, ron le solite norme. Il concorso scade il :Jl "licembre 192.5. Ro:.\I.\ . .Jssocia.~· ionP. ltatia11rt !'er l'Igiene. - Pr(:lmi i1er opuscoli di nropaganda. , .,.edi fase . 39. Scad. 15 gen. 192.5. RO)G\. Jlini. tero ([ ('lla Guer1·a. - Premio Riberi . "\Tedi fase . \,; . cad. 31 rfic. ~924. Ro1'rA. Reale .:t ccarJ.enz ia (lei Lincei. - Due premi offerti clnll'I tit1.ito d'Igiene . Previdenza ed •.\~sistenza sociale ; Yedi fas. 24. S cad. 30 sett. 1926. RO:!\IA. R. Università. Premio Baccelli a l mel'ito c linico. ' -redi fase. -1G. Scaù. 1.:> clic. 1924. RO:.\L\. R. r: n i i:ersiti1,. - Due premi di fondazione Girolami. Scacl. :11 c}ic. 192-1. Ro~r.L >'':!.ociefà, Jtalirtna di Jleclicina Interna. Due pre1ni ditta. Hoffmann-JJa Roche. v. .edi fase. 15. Rcad. ore J () del 31 clic. 192-! e <.lel 31 dic. 192.-3. TonrKo. R . .-lccncl. di .l ledicin a. - Premio Ribe)".) (e 1 1 1 f\') •) C' l . ':..1J cnc. , • 1927 11. t' e a·i f a~c . ·'"•·• J-J. i.:'!Cac . 1. ~

• •

"{"T

l ~oxcoR. ·1 "C x1y1.:ns1T.\R1.

Il J lini,,lp1·0 c1C'llu pnb·bli<.:a istru11,io11(\. j11 clata :lo n0Yt'111br 1H2-l ( 11ollettino l·ttic:i•1Je n. 47) J1a l>;111<lito i se.~nenti c:o11torsi a <«l tt0(ll'e 1111iyersitn r i0: Firen:r: .-\lltl'O]IOlogi:1 . etnologj;l e v~1le11tologia. J>a<lura: lstolog-h1 0<.l en1briolop;ia p:e11ernle. Paria: 1J .r\.i1nton1ia <-on1pnratn. Ro1110: J l I~nttpriolngin: 2) J•; 1 r;1ssitolo~ia: B) Elett1·otp1·npia t i-ncliologin 111P<li<:a : -ll . :\11tropol<H.?:h1. .~i,,11a: 11 t'hin1ie:n f<1rn1nc.:enticn. Turi11fJ: 1 I 1•.1tolngia s11pc·inl<:' c·hirnrg-ic-n: 2) Ilntt<'riolo~i:l P i1111llnnologin: :i1 .\ll<l to1uia <' fisiologia ('Olll)l;\ l';l Ì<l.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, (ji11:'\f\pp0 Ro<lS<'ll<.1~1. cloc:c11te cli Xl·11ro11:1toln!!i;l }ll"<'~~o ];\ lt. T r niv<.'\r~itù <li "forino, <' dirt•ttnrp dPll1l :-\t:1llilin1011to l<lrotPJ ;tpi<:o di GrnA"lin 1T~ittllil I '-' st: 1to 110111i11n to t '0111111e11da tori' dP]l;1

11 <lort. p1·nf.

< '111·1111:1

<l'I t;t lin.

,.

"

NOTIZIE DIVERSE. La IV Conferenza dell'Unione internazionale contro la tubereolosi. 11~ stc1tn te11l1tà a Losanna, con la va.rteci1)azio11e ader enti n lla Societù d elle ~nzioni. ~Ia11ca~·a110 quindi 1<1 Germania, la RuHsia, la 'l'urchia, la Ilulga1·ia. I conYenuti e r ano o ltre -100. fra cui le l)iù. spicc;1tc e i1ote ])ersonalità scicntific:he~ co1ne Ca lmette, 11. llern:.1rcl, Besanço11, Rtal1elin. Salili, Shig·a, lua<.la, ecc. I/Italia aveYa ma11da t•), co11 la Pr e~id e11za clel l'.\. Rsociazionc Dè1Zio11ale c:o11tro la tt1berc.:olo.~i, P<:tOlUCCi e :NlencleR, 25 l'Hll}ll"l'se11t:'lnti (lelle Y<1rie regioni, ùiretto1·i cli 8<1ll•\ tori. giornalisti, n1edici ospedalieri. Notat<l e 1n1uenta ttl fu i'asse11za <.l i professori u11i,~crsitari. J temi clella ConfereDY..a 1'111·0110 i ~egne11ti : 1 • Esistono ·in, 1iaturci - o possono crear.·;. artificialùi 29

S~lti

'Jnen,te - fo1·me saprufitiche •lel !Jacillo rli J\.of'll, clt e siano ca,z)aOi <li tra.sfor•narsi i n bacilli tubr'r«ula ri 'l;_iruleuti? . Il relèì tore C'<1ln1ctte concl11Re per 1:1 negativa. 2) Rela .z io nc fra lo Rf<!to dt gesta.-:ion, r la t ·u bercolosi . La conclusione cli 11'orsb1e1· (~tot­ 1 1

colma) è che le condizioni (li salute clellc tubei-t·1)lotiche non Yengo110 lUodifica te dalla ~-ra vi cln.nzn. 3) Gli effetti. d ella o·rga,n iz za .~:1qne drlla lotta a11t it u bercola r e .<. u lla cl·i niùnu.z ion e rl ella rn ori al ità t 11ùercola rA. Sir Robert Philip rilCY<l Jn cli111iunzi(JHP ge11er<.1le della t11bercolosi e c:cn1c:lu<.le afferu1ando hl bonti1 dello sch ema (li lotta a tlottn to cl-0Yl1nqup. li'ra g li italiani, 11anno ])Ortn to comnnicn zioni Ya rie Paolucci, :.\Iend~s, Ronzoni, Bocc:hetti, J.<.>Yi ed a ltri. • "\Tennero poi ten11te cll1e co11fere11%0 l '1111[1 cla ~a hli (Berna) sulla lotta clell'organisn10 contro la Lnht•rcolosi, che l'O. vede imperniatH su lla tnbercolil!nterapia per ,·ia i11trndern1ic:n, 1':1 ltrn cla Bcrnn rd R11lla profilassi della tnbe r coloHj i1el bnn1l>ino. I,er i11iziati\a tli Cn t1)i (~ lila110) e .·otto ln 11resiclenza cli Dumarest, ~i tenne llDa ec111t:1 <l(-\ll<1 ~ocit•th d<'l J)11e1m1otor:lc~ artificiale (fondat;1 da Forl:111ini 11el J 907): ril<?\H ta Ja grnnde c1iff11si-0ne che t.1 1<? 111eto1lo cli <:lll'<l 11n ormai ragg·innto . .·i cleC'i "P lo scioglin1e11to clel1a società stessa. I c:o11gr0 . L'tj Yi ·ital'ono voi le istjtnr.i0ni nntitnbercoln ri d0lla RYizzern.

Biblioteca internazionale di eugenica. I .1:1 C'o111n1is:Rionp inte~·naziona le <1i C'ng<'ni<·.c1. ri11 1lita. i a ~Iilano i1el 1nes(' 8<.:orso. fra gli alt1'i Hrgo111c11ti tratt<'l n11che ed n1>1n·oyù In vropo~t;l c10l in·of. (.,01·rnclo Gini . pre iclentP clelln Rocietù italiunn, i11tC'. n n fo11clare u11a bibliot0cn internnzio1iti. 10 cli c11gp11ic.;1. l~:-;sn cloYrebùc• fn 1· 1110glio «o1toscerc nel <«11nvo ii1tc>rnnzionnle l';1ttiYitù cl<'lle singole Nnzioni in t0111;1 di c•tH!C'Hic·n con la pubblica%io11C' ]j <t lHl('llO 1111 \'OllllUP él 11'<111110 (ill fl'èl ll(•(.'.IS(' ocl i11 ing1 ~.,.Pl eontcne11te 1:1 1>1·ocluhione 1iii1 sc:Plta cli og11i Jlél<1Sl'. I~i1 1n1hhlic·n~icnl<• snril c:u ratn clnl1·r~lituto It:1li;1no <li Igi<!nC'. rrr-,·i·leu.1,n <"'<1 ..\ :-;si:-.;tpnzH .. o<:i••J~ · . i1 c·ui ]ll"PSi<lPJlt(' prof. f.('YÌ h;t Jll'OY' i<1ilill(!lltl.' COllCOl'NO ·1 ll'.1ttu.1zin1H\ <1Plln ~dl:':l clf'J 111·of. (iini. <}ucsti i11 p;t rtic·ol;1 r i11ocln }1t1l'Ì> lH'' . . YP<leri1 a Jln r1 -


( •..\NNO

XXXI, F ASC. '1·8]

1609

SEZION E PRATICA

dazion e ùe l yolume . toaclitrra to d :t soci cor•ri1l0n<len ti d<1 ll \~stero . I e;t1ltori d i et1genica che des iderano collabor.1re con m emorje originali debbono rivolgersi }Jer ciò a l prof. Oor rndo Gini presso l'Istituto (li P re\idenza in Ro111n , Yia l\1i11. gl1etti, 17.

Congresso di medici di lingua francese al Canadà. L'8o Co·n gres 'O d ei 1neclici di ling ua francese del1'.Am~riCc'l clel N-0rd ~i è tc11t1to a Quebec sotto la presi~enza d e l prof. \,.allée, tlell' Uniyer~ità di I .. aval; il Go\erno frantr>~c 8i è f a tto ra1)presentare da l p r o.f . Ecl. S e rgent, dn 1 <l ott. Ribaden11-Du n1"1 ~ <li P arigi e clal l)l'Of..Jea 11ne ney .

La Cassa Nazionale Infortuni e la tassa esercizio. La Cassazione del J{ r.p:u o, c:o11 u11a r cc:ente sentE-nza, stesa. dall ' ill n ~t1·0 con : ig lie r e r•asi11i, afferma au tore·,Toln1ente c·h0 p r est1111>osto fonc1an1e11ta le per l ' i.1111)osizi o11e <le ll<l ta ."~a e ercizio e l'iven(li ta è il fine di 7ucro cle ll 'a tti,ritù d ell 'azi(ln<la o della persona col1ii.l>il0. In conse.;?;uenza, a cc·nglh.~ nclo 1:1 tesi sosten11t.-1 dalla Cassa Nazion:-ile I11fol't1111i 11ei confronti d el Com11ne cli Nnpoli, ba tlicl1ial'a to i1on . oggetta n lln tassa la. 'aSR<'l stec;s..1 . tl'::t tta nclo~i di I stituto cli caratte r e pubblico, chP nclE>1n11ie n fnnzioni obbligatorie e 111clefettibili, Rcnz:l 8COl)O o pos~ibilità cli · lt1cro. 4

tra i 1ne cl ici e la po1)ola zione. (.Journal A.. 4 ottobre 1924).

Jr .

...!.,

Abolizione di restrizioni nell'esercizio della medicina 111 ·egnito a un ref<> r e11di1rn i1opolare n e lla ZOilèl r11rnle lle l 'anto11e cli Bas ilea è stato r e o libero l' e. ·.:•r cizio d ella medici na , senza a lct1na re .. trizione <l i diplomi . C'osl - llice la (( Scll'~Yei zeri . elle ì\1edi zini~c:l1e \"\.,.ochen scl1rift )), cl1e reca la notizia - que l inezzo Cu11tone. sembra Yole re 11n ritorno a l c:iarlata11 i ~n10

!

Difesa <lei minol'enni contl'o le intossicazioni in Ger. • mania. Il l{eic:li. tag ha Y Otà to una legge ch e Yi 't.•l cli so111n1ini ·tra r e liquori e bevande alcoolicl1e t1ei ri:->tora11ti, a lber gl1i, ba1·s e a l tri s1Jacci e ~ titb ili~ iuenti e:om1ner ci.ali a gio\:1ni i quali i1on abbiano rng·gin11to l ' età cli 1 a n 11i: è u g u alJneute vroibita 1;1 Yen dita o la so1n1ni11i ~tr a zio n e di ta bac:e:o agli ~H1o1r~cC;lnti ch e u o11 ubbia no J n n1111i. l

Industrie insalubri. Con clcc:ret o de l ~lini "tero dc ll 'I11terno i11 data. 1=> o t tobre 19·:>-:t, s n conforme parere del C . S. S., 'l:.1 111nni fn ttnr11 <.l e i til.bnccl1i è sw ta i n ser j ta a lla seconda <'lasse tlcl l\~l enco <1ellc ji1clnstrie insa lubri e l>ericolo e .

Il numero dei medici in Inghilterra. I l 31 dicembre 1923 figll l'i:l van-0 i sc:ri tti ne 1 « lYledica l R egist e r of Engla 11d n -le .180 medici , i l che corrisponde a cil'ca 1 n10dico ogni 1000 abitnnti . Nel 192.3 le iscrizioni 11no,·e sou o . tn te 2:1 2. Dal 1S7G, jn cui i 1nedici iscritti f11ro110 22,71~ , s i è avuto llll in cr en1e nto 11n~l t-ii costa11tc d el ra 111)01'Lo

~j

è .\ ~vc11to !l l)l'Of. F . DO:H'l ,IiJIN, 11110 <lei più i·c1)ntati prot o7'-oolog;i dei nostri tem1ji; i118<.'g:nava zoo login e a 11a tomia ~o mpara tn a ll '"'C11i ve1· ·ità di Br~sla Yià. :m a11t ore di un 11oto tJ·a tta to e cli pt1bbli<:i1i1,ioni n1olto <tt<·redita.te. ..:\I.

Indice allabetico per materie. Pag. 159R Ac·iclosi e iperglicemia . )) 100() I3<l1Ilbini (Co111e a tti\~èll'e lo ."Vi lnp}lO) )) 15H4 Ribliografia Ca lcolosi bilin r e ; tl'n ttn 111('nto 01)<:>1·a)) 1 :)!)2 to1io . Diaterrni<1 (J.1n) uell:1 p1·atic:c.1 . >> lHOO )) . ),.) Difte rite : inH111111izzazione n ttiYa 1 r;:-» 10!-H) Dige ·tio11e g,1strica <' fl'ntta » 1:-;!) I Eud,o cr in i ( di ~ tnrhi) <.~ syiJnpvo 0~~00 » 1;;no , E:\.trasistole : f.l ig-11ific:•l to e trn tt:.11nc•11to )) 1()00 ... li"ermenti latt ic·i (Effi(-.1c·i<1 <lei) >> 1:>gn ' 11'l'n tta e llig~'.'tiont' !?;astri<·;l tirn11t1li <li ~Iuc:h :iep;li e~q1et 1 o r a t i » 1 GO~ . )) 159~ Tnfnntilis1no P pnncl'f'llH . )) ] n9 I Ive rtens io11e e procl otti d<_)l n1et.1 bolif;Dlo )) J :)9~ J1)ofì saria ca cl1essk'l . -( L' )) Jpotisi ecl iinpotenza <.'ss11ale . J .),J,,

Rom a, 1924 -

.llcclicinrt li

e specia l itri :

Olio <l i f egn t o di ;11crlnzzo Osseo ( Svilup119) e tl i;:;tn rbi 0ndocr i11i Pa11creas e j11fnntilismo . ra1'aYe tteb l'~l le llniezio11e) .Plastica 0Rteo-11el'iostt'n Povpante. Influenza del <:<1 l<1o <'-.;ti ,·o . i•ropcrit 0110.ale ( I11fn !)i o11e) R egimi ipoazot;l t i R rtinie:h e em o1· r~1 gie e m a la ttie µ:~11el'a li ~ Pssn,a l i 111alattie. ('ontagio~ i til : . 11eclnliz~:l7- i one . ,qz>rcicilista

(P er

il

. itolo

cli)

.

T r:1Rfus ione di s a11g ne i1elle c n1 01·1·.agi0 '1'1'<111n1i cranio-eetcbrn li; pla. tiC'a osteo1i01·io. tea

L.

Off. Tip. Sandron. • •

P<tlJ. 160~

re 11di'a.

POZZI,

)} )) ,, ))

lflOO 1:-97 1598 J UOl l:)fti

)}

] :'). '()

))

1 ()01

)) ))

13~)9

>>

)) )) >>

))

1588 l:Jc O 160{) J GOl - l''> 1 :}()o..)

ed. resp .


lL POLICLINICO

~ivista

lPA GIN A

DELL'AMMINISTRAZIONE )

SEZIONE PRATICA. FASC ~8

mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per medici pratici fondata nel f898 dal Prof. F. LA TORRE

d i r e t t a d a I Prof.

PAOLO GAIFAMI ·

Professore di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella

~.

Università di

BA~I

R.EDA.TTOR.I:

·

I

Albano O. (Roma); Bertone O. (Torino); Bompiani R. (Roma); Consoli D. (Roma); Dellepiane O. (Palermo) ; Perracciu D. (Palermo) ; Filippini A. (Roma) ; lsidori T. (Fara Sabina) ; Perazzi P. (Siena) ; Revoltella O. (Bari) ; Romeo Prof. P. (Bridgeport, S. U. d'A.); Vassallo A. (Bari); Veroey L. (Roma).

P e r 1' a.ri.:n.o

192~.

Con l 'anno prossimo la nostra Casa Editrice assumerà in proprio la pubblicazione della Rivista mensile ''La Clinica Ostetrica ,,. I fedeli l ettori del "Policlinico,, già nel corso del l'a nno ebbero occasione di vederne annunciati ' i sommari dei singoli numeri, e, scorrendoli, si poterono convincere della copia del materiale originale, della praticità degli argomenti trattati, della organicità delle molteplici rubriche; moltissimi poi, abbonandosi, hanno potuto direttamente constatare e apprezzare la reale utilità della Rivista, per la propria cultura nel campo ostetrico-ginecologico. le meritate simpatie da cui è circondato il Direttore, prof. 61\lfl\MI, le passione con la .q uale egli ha assolto il compito affidatogli di succedere al compianto fondatore, prof. LI\ TORRE, l'appoggio volonteroso che il "Policlinico,, ha dato al giornale, avendone riconosciuto la serietà degli intenti tutti questi fattori hanno contribuito ad un successo, di cui si hanno pochi esempi nella stampa medica italiana; ''La Clinica Ostetrica,, è cresciuta rigogliosa, circondata dal consenso generale, fino a vedere moltiplicato più volte il numero dei propri abbonati. Appoggiandosi, ora, col passaggio alla nostra Casa editrice, più decisamente al vecchio e robusto tronco del ''Policlinico,, ''La Clinica Ostetrica,, verrà quasi a rappresentarne un complemento per medico pratico e dovrà affermarsi ancora più saldamente. Il programma rimane nelle linee generali immutato: la Rivista continuerà a rivolgersi sopra f• tutto al gran pubblico medico, mirando ad essere una guida desiderata dal pratico nell'esercizio professionale e tendendo a diffondere la migliore cultura ostetrico-ginecologica, senza trascurare i problemi culturali nel campo biologico. Da parte del prof. 6f\1Fl\MI sarà continuata in pieno la sua fattiva opera, che ha animato il periodico nell'anno in corso; egli sarà coadiuvato da uno scelto corpo redazionale. La Casa Editrice n on mancherà di dare il più largo concorso all'intrapresa; essa comincia intanto con l'aumentare in modo sensibile il numero delle pagine. Ma gli sforzi della Direzione e della Amministrazione per migliorare sempre più " La Clinica Ostetrica ,, devono essere secondati dai lettori, ai quali si chiede un tenue sacrifizio : l'aumento del prezzo di abbonan1ento. Saremo grati a quanti vorranno inviare fin da ora la propria quota. Preghiamo i vecchi abbonati a fare altrettanto; non solo: ciascuno di essi, convinto del sano indirizzo della Rivista, se ne faccia propagandista presso i suoi colleghi stimolandoli ad abbonarsi. Confidiamo che la nostra Rivista si affermerà e consoliderà sempre più decisamente, con vantaggio della cultura medica italiana.,

Roma, L0 Dicembre 1924.

~La

Casa Editrice: L.

rozzr.

Come sopra è detto, il periodico continuerà ad essere diretto dal Prof: GAI~AMI ~ la tnole dei fascicoli sarà accresciuta in modo apprezzabile ; l'abbonamento annuo viene portato a L. 25 in Italia, L. 35 alL' Estero. Per gli abbonati al " Poljclinico,, rispettivamente L. 22 e I,. 32. A chi ci manderà cinque abbonati nuovi, invieremo in dono la Rivista per l'anno 1925. Per quanto concerne la Redazione (invio di lavori da pubblicars~, .quesiti, <?pere . da rec~n­ sire, ecc.) rivolgersi al Prof. PAOLO G AIF AMI, Direttore della R. Cl1n1ca Ostetr1co-G1necolog1ca dell'Univer sità di Bari. . Per quanto concerne l 'Amministrazione (invio di quote d'abbonamento, cambi d'indir1zz.o, richiesta di fascicoli, inserzi o ni di pubblicità. ecc.) rivolgersi al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, Roma. A

r.lonies~a. s:J. spect.is<>e 2ra.ti& N"l..:a.••iero d:I. sa.Q;~O

.._


.

ANNO XXXI

Fase. 49

Roma, 8 Dicembre 1924

tondato dai professori : . GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE I

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. La vori originali: nl. Ar tom: La riattiv azione della reazione di \Vassermann coi) iniezioni di proteine a s p ~cjfi che . Osservazioni <:liniche: A.. Oeliberti: La sple n ectr0mia in un caS-O d'anemia emolitica ani t terica . Note di t ecnica: A. Borgherini-Scarabellini: Sulla tecnica del pneumotora.;e artiticial e. · Sunti e rassegn e: ONCOLOGIA : B. \7 ign~ s : L'eredità del cancro. - Le fami ~I ie d ei canceros i. - Contributo allo studio <lei rapporti fra età e 'tum ori m aligni. - Ktittner: 11 prurito come sintoma pre1nonitorio n ei tumori maligni. D. F. Jones e E . P. Hayd en: Sintomi principali del carcinoma del colon. - Thomas e Regnier : Tumori della pelvi renale e dell'uretere. - Ji~. Flatau: Sulla radioterapia dei t umori del cervello e del midollo - TECNICA MEDICA : S i r.~ rd e Forestieir: L' e plorazione radiologica dell'urebra con il lipiodol.

Cenni bibliogra fici. Appunti per il medico pra tico: C.UI STICA e T E!tAPI A : Le sindromi simpatiche genitali. Emorragia. cronica subdura.le. - Gli effetti morbosi della rfìcotina. - I danni della puntura lomb are . - L'idrote rapia nei nervosi. - Contro i dolori nevritici e polinevrltici. - Cont ro il singhiozzo. Gli anodini nel cancro inoperabile. - S R MEI OTI O.A : Il valore della deviazione del compl~me nto nella t ubercolosi. - Studlo s ul liquido c. r. nella sclerosi a placche. - L'alcale' mia. - POSTA DEGLI ABBO NATI. politica sanita ria e g iurispr udenza: Questi oni pratiche. Nella vita professiona le: Ammini strazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie di versa. ~ Ind ice a lfab eti co per materie.

E vietata la riproduzion e di lavori pubblicati nel POUCLINICO e la pubbUca•ione dei sunti di essi senza citarn e la fonU?. .

!Hrlttl di proprietà riservati. -

nvvertenzil ll u. concetti

Gli abbonati che intendono fruire del PREMIO GRATUITO: O. CIGNOZZI: "I nioderni nella cura delle l~sio1ii settiche ,, sono pregati di uniformarsi alle modalità indicat e nell'avviso inserito nella prima pagina della copertina. I'

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE •

CIVILE DI ALESSANDRI A

DIS PENSARIO E SALA DERMOCELTICA

diretti dal dott. E.

CORTONA.

L~

riattivazione della reazione di W assermann con iniezioni di proteine aspecifiche

dimostrato appunto .atto a far diventare Wasserma11n-positivi i sieri ·\\Tassermann-negativi. Sin dalle sue prime comunicazioni Milian stabilì esservi la possibilità di. una ria.ttivazione precoce e ·di una riattivazione tardiva, la p1rima esplicantesi di solito' nei primi tre giorni, la seconda all'incirca dopo il dodicesimo e ne confermò il valore pra tico sulla base di esperienze personali , le qua.li dimo.strarono non esistere il feno men.o nè nella sporotricosi, nè n el cancro, esser cioè un mezzo assoluta·m ente specifico, mercè il quale era possibile ridurre la percentuale della WR. ne.g ative nei sifilitici dal 20 al 3 %. Milian c,e,rcò punei di dare 11nia s11)ie1g azione al fenomeno da lui osservato. Egli considera.n do la W.assermann determinata non dalle spirochete, ·m a dagli an ticorpi circolanti ne.Il ' org anismo., · stabili che la riattivazion·e è dovuta all' uccisi one di trie'P·0nemi p eir opel'.'la d·el salvarsan in quanto i t r epon.emi morti si comp.o.r ta.n o nel pro·durre anticorpi .come i ba;cilli morti nella 1sieroterapi a; paragonava egli anzi la riattiVìazione con la sierote.r apia am.tidifteirica, C1o n la ·qua1e egli trovò un pl1ni1:0· di riavvicinamento nel fatto che con questa ultima gli anticorpi • appaiono nel sangue al dodicesimo giorno, epoca in cui si verifica ancl1e il fenomeno della riattivazione. I

per il dott.

ARTOM MARIO. I

1

Nej primordj della cura salvarsanica fu assai di sovente osservato dai sifilografi che studiarono il comportame.n to della. w .ass,e rmann dura11te la cura del 606, uno strano fenomeno, che cioè la vVassermann, primitivamente negati.va, diventava positiva d111·ante la cura. Le co11clt1sioni deg·li sp.e rimentatori che .attribui,·ano tale fenomen c o all'azione negativa. del s alvarsan o alla mancanza di valore della reazione sierologie.a nella. det erminazione d·eJl 'esist enza della sifilide, furono combattute da Milia11 (1-4) il quale enunciò p er primo jl concetto del risveglio temporaneo della Wasserman ·con l'iniezione e.n dovenosa di 606. Egli chia mò tale mezzo per fare apparire positiva la vVR. m1ediante il trattamento, « riattiva zione biologica» per distinguerla clalla riatti,razione in vitro ottenuta con l agg iunta al siero di solfato di barite, ch·e s'era \

1

1

1

1


1512

•.L

POLICLINICO

[ANNO XXXI, FASC. 49] ,

'

'

Dopo l\filian, nume.r osi altri sperimentatori si occuparon·o del fenomeno ·da lui m esso in luce e cercarono di studiarne l'assenza e di portar ad esso dei perfezionamenti. Nicolas e Charlet (5) studiarono le modificazio11i che alla Wasserm.a nn potevano portare i vari mezzi terapeu tici antisifilitici e stabiliro110 ch1e la riattivo.zio.nè era possibile ottenerla a nche con pillole di protoioduro di mercurio mercè le quali essi provocarono la P·Ositività della WR. i11 un sifilitico secondario, in un caso su 4 ·di sifilide te.rziaria, in 2 su 3 di sifilide quaternaria, in 1 su 2 di s ifilide ereditaria. • Anch·e con .questo m 1e:Zzo riattivante, il .fe110meno si dimo strò n .ettam.ent,e s~J<eci'fico. A. Sainz de Aj a (6) concluse le su e ricerche sull ' argomento din1ostra11do, cl1e, no11 solo il salvar san ed il neosalvarsan, ma anch·e le iniezio,f fi eTudov.e n,ose di cianuT'o, be11z.o ato, bicloruro, bij,o duro, erano atte alla riattj vazione. Secondo tale Autore non avrebbero valore riattivante le iniezioni e.n domus cola.ri di pr,eparati insolubili di mercurio , nè le iniezioni endoml1scolari di preparati arsenicali, n1entre avrebbero pote.re di provocare una precoce riattivazione i preparati idrargirici soll1bili. Pica rd (7) s11ccessivamente u sò allo stesso scopo le iniezio.ni endovenose di collargolo , ch e, secondo lui, hanno un 'influenz a notev·.i·e ed aspecifica sulla . \ì\TR. , che da esse può essere sia inibilta cl1e riattivata, e c.h e in seguito ad esse potrebbe ap11arire positiva anche in individ11i in1muni da sifilide, tanto che l 'A. sconsiglia cli praticare la \"\1 R. in individui che di rece11te abbiano st1bito iniezioni di argento collo.idale. B1errgeron e J ouffrai (8) considerando1 ·Cl1e il tl'atta1ne11 t·o pe r la riattivazione n-011 deYe essere i1 è troppo energico, nè troppo d eboleJ ~0·1 divenendo }a \'TR. positiva se non alla conu i zione ·Che la. quantità ·di tossine messe in circolo per la distrt1zione dei treponemi ia s11ffìcientem ente :abbonda.nte. e la loro permanenza in circol o s11fficient.emente prolungata, escl11d-0no la co11venienza di 11sare preparati arsenjcali per via er1doveno sa e credono pr<!f er'ibili l e injezio11i sottocl1tanee di preparati mercuriali. Essi u saro.n o iniezioni endomuscolari di 5olfo-merc11rio colloidale di cui ne praticavano 5 a breve intervello, eseguendo poi dopo la fin e di tale cl1ra, tre volte la WR. , a })eriodi interva llari di 15 giorni. Essi 11anno otte1111to con tal mezzo buoni risultati in 20 casi di c;ifìlide certa e 16 di sifilide probabile. Oltre n qt1esti sperimentatori che apporta1·0110 le: prime modificazio11i al metodo della 1

,

riattivazione bjologica della Wassermann, sta i1n gran numero di studio.s i (Gennerich, Renaud, Petges, Boas, Plaut, Ravaut, Janselme, Pea.se, Kall, Martelli, Spremolla, €cc .), i quali si oce11parono di tale fenomeno portando contribu ti vari di dettaglio e giudizi sul v.aiure pra.tico del m etodo. Recentemente, all'a])J_)arire d el bismuto come nuovo m ezzo tera peutico contro la lue, sorse. la 1 discussion~ sulla l)O.ssibilità della riattivazione sulla \VJ:t. con tale preparato, e mentre alcuni a.t 1tori (Fournier et Guenot, Villemin, Simon) si climois trarono co nvinti di tale possibilità, altiri -(Lacapère et Galliot) la negarono. Infine Ce sta1i., Riser e Bonhoure (9) studiarono la po~-. sibiltà di riattivare la reazione di \Vassermann nel liquido cefalo-rachideo basando'j • sulle ricerche di nume.rosi autori ch'essi zi. cardano (R avaut e Scheikevitch, Head e l"i"'.ear11Jsirlas, Dreyh1s, l .ereclde. l\Jilin11 e LeYyBing, Benard, Salomon e Klauder, ecc.), i quali av·evano già oss:eirvato che il saJ,'arsatil è in certe condizioni atto ad aumentare le. modificazioni patologicl1e d el liql1ido cefa10-ra chideo1 d1ei sifilitici nei qliali esistor10 lesioni del sistema nervoso. Essi concl11dono ch e come esiste la possibilità della riattivazio11e della WR. del siero sanguigno nella lue latente, co sì si 11a t1guaJe possibilità di riattivazione della \"\TR. nel liquor d.ei sifilitici nervo.si. No11 mancano nella letteratura p.erò le voci dis cordi circa il valore della riattivazione biologica. King (10) la considera, in lJa1se alle s11e ricerche p€rsonali, di valore assai discutibile, aspecifica ed incerta. Strickler, ìVIt1nson e Sidlick (11) su 30 malati p rese.ntanti d ern11atosi varie (eczemi , lJsoriasi , acne, purp11ra, sicosi, vitiligo) con WR, negativa e senza antecedenti n è stigmati sifilitiche hanno praticato iniezioni di g r. 0,50 ù i arsfenamina, facendo precedere ogni iniezione da 1ln salasso. Essi constatairono che ln \\"R. diveniva po sitiva, e precisamente franc a1nente positiva iìel 38 % dei casi, modicamente positiva nel 91 %. dubbia nell ' 0 6 e 1Je1n1a1'c\·n 11cgativa nel 33 ~h · La reazione positiva si manteneva tale, in qualche caso per q11alche settimana. Gli ~/\.A. scartano ] 'idea della riattivazione perchè i malati erano s icuramente non lt1etici e perchè non ebbero alcuna modificazio.n e delle dermatosi durante la cura. Es~i pensano ad un'azione tossica -esercitata dall'ar se nico s11 fegato, milza e midollo osseo, cl1e diventerebbero atti ad elaborare l1na sostanza lipoidea analoga a quella p1 ovoèata Mll' organrosmo dalla spirocheta. Felck e (12) sostiene che non sia in gioco, 1

1


[ANNO XXXI,

FASC.

49]

SEZIONE PRATICA

nell3. i· iattivazione, un fatto biologico, ma che il salvarsan provochi la positività della Wassern1ann attraverso ad un mutamento da esso prodotto nella struttura. delle siero-globuline, che diverr.00.bero non più atte a pròivoc:are l'emolisi. Tale concetto fu smentito sia da Kilduffe (13) che ·dimostrò che in .animali sani l'iniezione di salvarsan non provoca mai la co111parsa ·di WR. positiva, sia dagli sperimentatori cha ·dimo:strarono essere possibile ottenere la riattivazione . anche con prepa.rati non salvarsanici, .sia. d a .Sp1riemolla (14) ch·e $perimentando su cani ·e cavie ha dosato il complemento ed eseguita la WR. prima dell'introduzione di neosalvarsan e dopo di questa, ad intervalli diversi, s~enza mai osservare alterazioni nel tasso complementar e nè modificazioni del risultato della WR. che è stata costantemente negativa. Recentissimamente poi Krefting (15) in un lavoro di critica, nega ogni valore alla riattivazion.e, dtoeindo di non averla. n1 ai oss·er"Vaita in alcun malato., ed afferma essere sua opinione che tutti i casi riferiti come riattivazione siano ·dovuti ad accidentali variaziO!Ili siero, C·oncludelle quantità ·delle reagine del • dendo col prognostico che il m etodo proposto da Milian sia destinato a perdere presto ogni giustifica.zi,one. Inoltre .egli attribuisce la riatti,razione della vVR. del liquor ottenuta da Cestan e collaboratori ad una irregolarità nella tecnica della W assermann, citando a convalida della sua tesi l'opinione di alcuni siero.logi scandinavi. Milian (16) risponde brevemente alle ossetvazio·n i di Krefting dimostrando che è un'evidente realtà. la possibilità della riattivazione . della \tVR., r'icordando nuovi casi clilllici ahe .attestano la indiscutipilità di tale fenomeno di cui ripete le tecnica, ritornando sulla necessità che l 'iniezione provocatrice sia fatta lungi da ogni terapia antisifilitica, e che, dopo la iniezione siano fatte almeno tre s iero-reazioni ad intervalli diversi. L'opinione de.i .testè citati autori, che non concordano nell 'attribuire un valore alla riattivazione, non ha impedito a tale metodo di entrare neila pratica corrente come ausilio di.agnostico di indiscusso valore, e di essere com11neme.n te usato, insi eme ad altri artifici (antigeni .colesterinizzati, .complemento a dosi scalari, aumento della quantità di siero emolitico) con lo scopo sia di ottenere una maggiore sensibilità della 'VR. per la diagno.si delle sifilidi antiche, anergiche, dubbie, sia di avere un controllo sierologico più probativo nel giudicare della guarigione di una sifilide curata. t

0

1

1613

Tutti gli sperimentatori sin qui ricordati usarono come riattivanti nelle loro espe.r ienze dei preparati antisifilitici, arsenobenzoJo, mercurio·, bismuto, se ·si iecc·ettua Picard, il qu al e usò, 001n cattivo esito, il .collargolo ch·e egli però adottò co11si.derandolo un preparato antisifilitico. Nella seduta del giug110 dello scorso anno, io riferivo alla Sezione piemo·n tese della Società ItaJiana di Dermatolo·g ia (17) i primi risultati otte·n uti nei miei tentativi di ottenere la riattivazione della Wasse.r mann con iniezioni di proteine aspectfiche. Già U ddgren (18) e _in seguito Guszmann (19) avevano dichiarato essere possibile ottenere la riattivazione sierol ogia con. le iniezioni di latte e dalle loiro ricerche avevano concluso che le m.o dificazioni ottenute con tale mezzo erano specifiche. Scheb.er (20) studiaTldo l 'azione della terapia aspecifica nella sifili·de, si era pt1re incidentalmente o.c cupato della po.ssibilità di ottenere la riattivazione durante la lattoterapia, ..... e concit1deva che I '.azione provocatrice non era ottenibil·e con sole inie.zio·n i di latte · (che eg~i credeva pure insufficiente ·di per sè stesse ad agire sulla sintomato1ogia clinica) ma amm-etteva che l'associazione della eteroproteino,te..rapia alla cura specifica mercuriale, favoriva l'azione di qu~sta sia come mezzo t erapeut ico sia come mezzo i:>rovocatore della Wasserma.nn. • Ayres (21 ) otten11e la riattivazio11e biologica con il bromuro ·di radio iniettato per vi.a endovenosa alle dosi di 100 microg·rammi e Conradi e Sklarek (22) con iniezioni sot-tocuta.n ee di vaccino. tifico. Infine Radnai (23) in lue.tici n ei quali non era riu.s cito ad . ottenere la riattivazione della WR. con 0,30 'd i neosalvarsa11, vide la rieazio·n ·e sliier.ologica div,e niare po1sitiva1 dopo. iniezio,n i di Aolan fatte sia per via endomuscolare che per via intradermica. Tali ricerche si ricolleg·ano con quelle ben ·p iù ntumerose e .p iù a.m pie r elative all 'a.zio•n e dei preparati aspecifici 11ella cura della lue. Cappelli che si è ass ai occupato d·ell'argomento, sin clal 1919, pl1bblicava in collaborazione con Signorelli (24) i risultati ottenuti con iniezioni endo.venose di vaccino colerico in qu1attro. 1e,u tici da ]t1i trattati, in 11no dei ,q uaJi avev1a ottenuto d e.i ris,ulta.ti brillanti, con~ sisrtenti n.ella sc1ompa rsa rapida.i d·eille m,a nifestazioni mucose ch'erano in atto. In un successivo lavoro (25) il Cappelli stesso, dopo un'accurata rivista delle non n11merose m en1orie riferentisi all'eteroprotei11otçrapia della sifilide, riferi1sce i risl1ltat i di nuove ricerche. tendenti a dimostrare il valore 1

1

1

1

I


161~

fl. POLICLINICO

del coefficiente as1)ecifico ne lla cura della sifilid e. Io ri1r1 ~tndo per qt1anto riguarda la bibliog·raiia eù i risultat i .cJinici .al .testè citato lavato, esse11do mio compito di occuparmi esclusiva1nente dell'importanza del tr.attameDtt'J aspecinco come riaittivante delle re.azioni sie. . rologiche. L 'i11fl uenza ·della terapia as1)eci•fica sulla \iVR. era già stata notata oltre che dal Cappelli, da alcuni osservato,r i, i quali, con il modifica.r si dei caratteri clinici della malattia in segui to a ta le terapi.a, avevano concordem en te vi•s to avvenire modificazioni n elle reazioni sierologiche. Ersettig (26) \ride diventare quasi consta:ntem ente negativa la \tVR. in seguito ad iniezioni di vaccino tifico e colerico. Schreiner (27) ottenne ugualmente rapida modificazio·n e ·della vVR. con ini.ezioni ·di peptone .associate a lla cura salvarsanica. Kyrle (28) afferma di aver.e dall'associazio·n e della cura m ercuriale con la t e.r apira as.piec:Lfioa fatta col i\lirion ·o, .coin preparati eitero p1roitei·ci" un'influenza benefica sulla negativi~zazione d ella WR. Son noti d'altra pairte i nlhl!l1eJ."iO·s i ·e s empi di rapid·e' modifì.cazio.n i sierro'1o.giC'he ottenute n ella paralisi progressiva co11 i m eto di di cura non specifica, introdotti in terapia da Wagner v . J a-µrcgg (29) i n segt1ito alJ e .osservazioni da lui fatte relative a ll'influenza benefica .esercitata sul d.ecorso drella psicopatia dalle malattie intercorren ti febbrili. Risultati vari, ma s eco1nd-0 il più g·ran num.ero 'd i auto.r i assai incoraggianti sulle reazioni sierologiche del sa.n g11e e del liquor si sono ottenute nella paralisi p~ogriessiva dai p•reparati etero,p.r ote,ici prima e poi da prepara.t i colloidali, chimici, ecc., ch e. pur non. .ess endo pr•otein1e, vengono ad esse ravvicinate pe.rchè l 'esperienza ha dimostrato che l'azione fi siologica da e:-;si esercitata n ell'organismo è simile a quei la delle eteroproteine, e p erchè anzi, secondo alCl1ni, il meccanismo d'azione loro è ugual.e a ql1e llo. per il quale a giscono le iniezioni parenterali di sostanze proteiche. Inlfìne vennero introdotte nella terapia d·ella par alisi progr essiva con ri s11ltati ch e, secondo molte memol'ie, g·iungono sino ailla remi1ssione completa, sia dell a sinto1natologia clini,c a, sia di quella umorale, le inoculazioni di germi della mala1ia .e della r ico·rrente, che secondo i con sigliatori di tal e inetoòo (''' agner, J{ircl1])a1un) a.girebbero come le a lt1·e c11re aspecificl1e, in qt1a.n to ~timolano l'org·anj 1110. cl1e di conseguenzai a111l1er1ta Jn ;)ropria l'eazior1e cli difesa. ~In. 1ra tutte qu e ~te es1)erienze cl1e co11c 1111

1

1

1

[Aì\NO

XXXI,

FASC.

~ ~J

dono per una influenzabilità della \tVR. p~r op.era terapia non specifica, furono specialmente alcune osservazioni accidentali di alcuni _t\.utori che mi colpirono e mi consiglia rono di stu.diar.e su più vasta scala la possibilità di riattivazione della Wassermann co11 eteroprotein€. Neuda (30) occupandosi dell'azione dell'infezione influenzale sulla W.a ssermann azione consistente in una negatività della 'reazione sierologica acquisita da 11r1 b11 ~1 1 n11mero di luetici durante il corso dell 'influ.enza, riferisce il caso di una ragazz a ·dicianovenne, luetica, ·COlt1 WR. negativa, la quale, colpita da polmonite, e:b be vVR. positiva dura,n te la malattia, p1er ritornare ad ave.re WR. negativa ·d opo la guarigione; un,iniezio.ne di lait te provocò in tale malata il ritorno della WR. alla positività. Head e Seabloom (31) videro una WR. diventare positiva durante una pneumonite in un individuo ·Con lue latente e Marini (32) dur.ante un tifo comparire in un individu o con lue ign.orata, non solo la positività ,d ella Wassermann, ma anche un sifilo1derma papuloso. Qu.e.st'Auto·re1 co.ncluc1e1 perciò per un'iniluen.zabilità della lu e ·da parte dell'infezione tifosa, con tr a riamentè all' opinione di Me.stch.ersky (33) HutineJ. ·e Nadal (34) vid·ero diventare ''' R. positivi i sieri di sifilitic'i ereditari durante le più varie affezioni febbrili o non febbrili Nella scarlattina tanto frequente è la riattivazione ·della \tVR. durante la malattia, che si credette che la. malattia stessa fosse capace cli indurre alla. positivit·à la \VR. anche n ei non sifilitici, concetto qu esto dimostrato falso da Pontano (35) Milian e da nume.rosi altri Autori. Cappelli, n el già citato lavoro, ricorda ch e in un sifiloma iniziale in p eriodo siero-negativo, la prima iniezione di vaccino coleri-co fe.ce diventare positiva Ja WR. e rip arare rapidamente la lesione clinica, m entr e nello stesso soggetto una second a iniezione fece apparire la roseola. 1 .esistenza di una riattivaDimo:strata cosi i zion e spontanea della ''' R. durante le malattie infettive e di una riattivazione provocata con 1a vaccino-terapia eterologa e con la protèinoterapi a asp,ecifìca ho voluto ricercare con ql1ale modalità tale fenomeno avvenisse, in q11ali limiti, e di qt1ali eventuali applicazioni pratiche fosse passibile. Il tempo rjchiesto da tali ri cerche fu di necessità assai lungo, per la difficoltà di ·tr ovare il materiale adatto in quantità tale da conferire alle ricerche un valore probativo, ta11to più che la riattivazione per da r e risultati a1)11rezzabili deve ec;I

1


... [ANNO

XXXI,

FASC.

49]

1615

SEZIONE PRATICA

sere praticata in individui con sifilide antica mai curata, o da tempo non trattata con preparati speci!fici, per evitare, sia l 'insu.ccesso ce.rto della riattivazione tentata su di un reazione diven11ta negativa per un recente trni tamento, sia la possibilità di una riattivazic 11~ dovuta all'azione provocatric·e esercitata d 11 n1ezzo aspecifico. non come tale, ma per l' ir• tieir mediario· dei residui di medicamenti antisifilitici esistenti nell' 0 rganismo I'iesidui che p osso.no èsser1e r1esi attivi dall 'i11iezione d·el preparato1aspecifi.co. Le prime ricerche furono dirette a studiare qual e dei sistemi di eteroriattivazione fosse preferibile. Non t11tte le sostanze infatti raggruppate sotto la denominazione di proteine eterogenee danno gli stessi risultati terapeutici n elle stesse forme morbose, quantunque, nel buio che ancora circonda il loro intimo mezzo di azione, sulla base. delle sole apprezzabili modificazioni da ess-e prodotte nel sangue, costituenti lo choc emoclasico, siano state considerate come ugualmente agenti. Così si è dimostrata particolarmente attiva la lattote.rapia n elle affezioni reumatiche e settiche, il peptone e i sieri specialmente adatti per le diatesi emorragiche i va.ccini .eterologhi nelle forme inf ettiv-e avute, .il sa.ng-ue omologo Illelle infiammazioni e infezioni cutanee. Quale di tali m ezzi era da preferirsi p er ottenere la riattivaizion1e1 della Wassermann? Senza dilungarmi nel ripetere tutte le espe·r ienze ,pr·elirnin ari fatte, dirò subito ch·e, sin dall'inizio, mi parve l'autoemoterapia assolutamente inadatta a pro.durr e il fenomBno di riattivazione, come pure ·del tutto · inattìve le iniezioni di siero dj cavallo e di tricofitina. Risultati assai dl1bbi ottenne dall'introduzione per via sottoct1tanea di tubercolina di Koch al 10 % di ct1i iniettavo due centigrammi '3 dalle ini ezioni ·di muéleinato di sodio. I più inco.raggianti esiti li ebbi sin dal principio dell'j niezione di latte sterile, alle quali mi atte.n ni nelle prove successive e a cui si riferfscono i risultati che riporto. Se@'11.endo l' i;sempio dei precedenti Autori ho divi.~o irL diversi gruppi gli ammalati st11diati. Si(tlide latent e non curata. - Otto casi, in tuttì vi erano 1segni di lue pregressa; quia ttro di essi avevano ,,.. R. negativa con ritardo nella emolisi. Di qlJesti tre ebbero rjattivazione netta. Degli altri q11attro con WR. completamente negativa uno ebbe dopo l'iniez ionP. di latte \VR. positiva evidente.. Negli altri la riattivazione fu negativa. In to.tale si ebbe !a riattivazione in qi1a.ttro casi su otto (50 %). Sifìlilie latent e già curata. - Trentasei casi t11tti di silfìlide cl i11icamente e sierol ogica1

1

1

mente già accertata e tutti presi in osservazione dopo un periodo di alm eno sei i11esi di abbandono d'ogni cura specifica. In dieci (28 %) si è ottenuta una riattivazione po$jtiva; negli altri non sussegui al trattamento, a spiecifìco alcu11a modifìc1a zion1e nel reperto sierologico. La bassa percentuale può quì attribui.rsi al fatto che i1umerosi pazienti er.ano stati intensamente curati, per cui si può pensare che in essi il P.rocesso morbosq fo se già completamente spento, Sifi,lide re~e1it e . - Undici casi cli sifilide l)rim·a,ria osserv.ata n el p·eriodo1 della prima incubazione. In sei (48 %) si ebbe la riattivazione positiva; in due 1di questi si ebbe pt1re il f.enom.en'o' di Herxheimer con com.p arsa di roseola. È da notare qui che alcuni di q11esti p.a zienti p11r essendo ancora nel periodo "'' assermann-negativo erano st1l limite della prjma inèubazione' onde . è ·difficile scevrare se c;i tratti ·di u11a vera e propria riattivazione o non piuttosto di un trap.asso naturale dal periodo Wasse.rm ann-negativo a q11ello Wassermannpositivo e ciò in spec ial rr1odo per dl1e dei casi in c11i si notò la riattiva.z ione tardivamente. Rimangor10 però come i11discutibili riattivazioni biolog·iche qt1elli in cui si ebbe la reazione di Herxl-i,eimeir.

Sedici casi di cui undici bambini e quattro adulti tutti con \'/R. positiva nella madre o co·n indiscutibili dati anam11estici e stigmati cliniche. In sei (33 %) di essi si ebbe la riattiva.zione positiva. Tutti questi avevano la ''TR . negativa con ritarrdo nie lla en1olisi e di questi quattro ·erano adulti e. due avevano superato il sesto anno di età. In tutti i lattanti e i piccoli bambini sicuramente eredo-luetici Wasserma11n-negativi la ri.a ttivazione con iniezioni di latte si dimo strò assolutamente inefficace quantunqu·e la. quantità di proteina introdotta fosse assai alta in proporzione al peso corporeo. C-0mplessivamente Sll 71 pazienti si ebb e ia riattivazio11e in 26, va.le a dire i1el 35 % dei . casi. Fu JJer controllo ripetutamente provato in quasi un centinaio di individui sicurame.nte immuni da lue e affetti da adeniti veneree o da. dermatosi varie, e sottopoisti a galattoterap ia , se, durante la cura, in periodi divetsi aip1)a: risse1 la, ,\.. ass.er1n.anni-rpositiva, ma non fu1 mai riscontrata tale evoen ienza. La tecnica segt1ita è asisai sem 1)lice: la v"\TR. era sempre fatta con 3 antigeni e quasi sempre in 2 laboratori diversi: stabilita la negatività di essai nel soggetto luetico, si iniettavan-0 a questi 5 eme. di la.tte steri] e nei glutei f ac.endo Er edo lue. -

1

1


1616

J L POLICLINICO

p oi 3 o 4 prese di sangn e dopo 3, dopo 6, dò,p o 13 e dopo 20 giorni dall' :i!Ili ezione. Nei casi di riattivazione negativa si J'ifaoova un 'iniezione di 10 eme. ·di latte sterile in 21 a giornata per poi rip.etere, dopo questa nuova iniezione provoca trice la \tVR, tre o quattro volt e, sempr e con gli stessi intervalli e lo stesso m etodo. D ei 26 casi di riattivazìone positiva, 24 furo n o ottenuti dopo la prima iniezione par enterale di latte, e 2 soli dopo la seconda. In 5 di essi la riattivazione fu ·p recoci:ssima, l'e.ndendo.si evidente g~à n.ella WR. p;ratioata in terza giorn ata, in 18 si ·ebbe la WR. positiva dopo 6 giorni, in 3 dopo 13, m a i comparve la positività dopo tale periodo di t empo, non si riscontrò mai nelle \'l R. pTaticrute in ventesima gior11ata la avv:enuta riattivazione. Non si è nota.to alcun ffiP'P orto tra l a reazione febbrile successiva alJ a iniezione e la possibilità di iria.t tivazione dell a Wassermann. La dl1rata della positività provocata, si potè r ic ercare n ei po.chi casi in cui fu' possibile, tenere in osservazion.e i malati per l l1ngo tempo, rimand.are s,eTIJZ.a nuio{~e!'le l1of!o l 'ihizio· della cura, e sotto.p orli a successivi salassi. La diversità d ei reperti ottenuti non perm ette di poter trarre lina r egola su tale argomento. In du e casi , dopo ·due m esi dall 'inie.zione riattivar1·te, perman eva ancora \}\TR. positiva. S e si. confron tano i risultati delle su riferite esp eri enze con quelli riportati nelle memorie de.g li At1tori ch e si occuparono d·e lla. riattivazione biologica della ' Vasserm ann con preparati antilu·etici e sp eci a lm1ente a:rsenooeruoli , appaiono Sl1bito dtle fatti : 1) la m inore percentt1aJ e di riattivazj 0ini otten 11te con le iniezioni di latte; 2) la maggior p r ecoci tà di compar sa cli dette ria.ttivazioni.. Basta infatti, per citare solo alcune delle stati stiche più nl1merose, pensare che i l Martel li (36) ·dà st1 565 riattiva zioni il 70 % di possibilità di riati ivazione positiva col neosalvar san e jJ 56 °{, con il calom el ano, ch e la Spre.molla (14) dà il 90,9 % di riattivazioni positive con neo.salvars an , 1'86,3 °/o col calomelano, 1'81,8 % col Bij odt1ro , e che ]l Silberstein (37) ottenne col s.alva.rsan t1na p ercentuale del 70 °b di riattivazioni nei si Aliti ci certi e del 30 % nei sifir Jitici primari s ie.ronegativi. Di fronte .a tali cifre, e a ql1elle che r iferiscon o a ltri speriment a tori. è a ssai bassa certo l a p er centuale d eJ 35 °;, cla me ottenuta con l e ii1i t=>zioni di la·t te. N ella quasj totalità d ei casi la riattivazione si p r odt1$Se' prima del 6° giorno , mentre. secon·do l'PRperienzA cii l\fili a n e le concordi affermazioni di n1olti al tri at1tori . l'apparizion-e cli

XX Xl, F ASC. 49]

essa in seguito al salvarsan si effettua di solito intorno al 14° giorno dall ' iniezione provocatrice. Mai nelle mie espe ri~nze fu verificata l a riattivazione dopo il 15° giorno, mentre son noti gli esempi della riattivazione ·s alvars a.n ica osservata anch e d opo la 3oa giornata. L a riattiva zione proteinica si dimostrò infin e assolutamente specifica e parve particolarmente indicata in tutte quelle Wassermann negative, in cui p ,e rò l 'emolisi avviene con notevole rita rdo , che ripetute più vol·t e si mantengono sempre tali, causand o spesso perplessità n el sie.rologo 'e n el clinico che su tale r:eferto devano dare il loro giu·dizio.

1

1

(ANNO

1

***

1

Il meccanismo intimo del f.enomeno della riattivazione è tutt'ora oscuro e tutti gli Autori si pronunciano su t ale argomento con ipotesi e con interrogativi~ Slecondo Milian, Lacapère e la m·a.g gior parte dei s ifilografi sarebbe que.sto un fenomeno simile a qu€llo ·di Herxheimer dovuto agli anticorpi m essi in circolo dai treponemi uccisi. Può sotto t ale punto di vista giustificarsi a nche l'azione riat tivante d elle iniezioni parenterali di prot€.ine? La dimostrazione che la proteinoterapia aspecifica, da sola, può, nella sifilide, modificare le reazioni biologich e ed anche risolver e completamente les ioni cliniche, giustifica i l pensare che, s ia pure indirettamente, attraverso. alla r:apida., tumult11aria es altazion e d·ei poteri di ·d ifesa o.rganici, avvenga una distruzione di sp~ro chete ·ed una conseg·riente azion e di anticorpi. Ma a questa concezione si può fare 11na g r a ve obbiezione r elativa alla precocità dell'azione riattivante esercitaita daJl' iniezione di la.tte, rispetto a ql1ella pr·ovocata dall' iniezione li salva rsan. È noto infatti che con 1'iniezione di salvar• san gli AA. hanno osservato effettuars i la riattivazione n ella grande maggioranza dei casi intorno a l 14° giorno., fatto q11esto che Milian, nell 'ultimo su o lavoro , con sider a un a r gomento decisivo in favor e di un rappor·to di causalità e n on di coi n cidenza, tra iniezione provocante e riattivazione sierologica, e che lo indt1ce a fare. i1n parall elo del fenomeno da lui studiato con i fenomeni immunitari. Ri s11lt a d'altra parte dall e mie esperi enze, come gi à da quell e di G11szn1 ann cl1 e con l 'iniezior1P di latte la positivizzazione della \Vassermann ~i rend e evident~ nella quasi totalità dei ca~i intorno al 6° giorno dal l 'ini ezione . Orbene. roni e 1


[A~o

XXXI,

FASC.

49]

SEZIONE PRATICA

si l)UÒ pensare che un'azione imponen·te come ql1ella determinata dal neosalvarsan, più attiva l}er l'essenza stessa del farmaco , più rapida per la via di introduzione, cl1e più presto e Sll maggior scala può produrre l'uccisione di spirochete e conseguente messa in circolo di anticorpi possa esercitare. un'azione riattivante più tardiva che l >iiniezio11e· di latte? Ugt1ale o.bbiezione si può fare ai conce.tti espressi ·da Rebal1di e Sivori (38) che, in un loro importfi.11te lavoro intorno alla valutazione della Reazione di W assermann, si soffermano stil problema della riattiva zion.e che essi giudicano un' importa.n te ausilio diagnostico. Essi parto.n o dal concetto che la \~TR. è una r eazione immt1nitaria in dipendenza del processo reattivo organico. Per essi quindi la positivit~ della vVassermann può essere in dipendenza di un }'.)rocesso in piena attività, come pure può avere solamente il va.lore ·di una persistente reazione allergica simile alle reazioni allergiche alla tubercolina, tricofitina, sporotricosina, .ecc., che1persistono a lun.go d o·po la gu,a rig·ione. Corrispondentement.e 11na \Va.s se·rmM1!Il negativa.i può 1significare o la gua:rigione del1a malattia o un' anergia dovuta alla sopraffazione d1el virus sull'.01rganismo che peirciò norn ha più il potere di pr.odurre ·e1em.enti .r eattivi in quantità tale da dare una reazione. T11 dipendenza cli quest i p1·es111)posti è la spiegazione che detti AA. danno del meccanismo della riattivazione; questa si può, secon.do essi, considerare agente in tre modi: o iniettando una sostanza spirocheticida si mettono in circolo gli antigeni dovuti alla distruzione. dei trepo.nemi, o la sostanza stessa con la sua azione disintossicante diminuisce l'azione ·del virus pertn·ette-ndo a ll'o.r ganismo· di rieagire, o infine i due m etodi suddetti agiscono contemporaneamente o successivamente, ipotesi que, st'ultima che pare a gli AA. la più probabile. Il valo·r e' d·eJla riattivazjone deùlai WassieirmaDJn da R1ebaudi e Sivori è con si dera.tn 8. sai grande, anzi secondo essi è questa una prova , nece.sisaria nell·e Wa,sserrmanin. negativ·e peir di' stinguere un . processo spento da una forma attiva in individuo a capacità reattiva limitata. A qt1esta concezione si posso.n o fare obbiezioni relative sia all'esistenza di forme sifilitiche si.erologicam ent1e a.n ,ergiche, nel senso in.di.cato· da1g li Autori. citati, sia cir;c1a il fond1am ento immunitario della reazione di Wassermann. La data d'apparizione della riattivazione in 6a. giornata mi pare possa inoltre far escludere la dipendenza d'e lla positività della reazio n e sierologica dalle modificazioni quantitative e ql1a1itative che avvengono nella fo.rmula .san1

'

0

i

1

0

'

1617

guig·na, dall'aumento del potere agglutina11te e del potere antigene. dall'aumento del potere di co ast1lazion~ del sangue, come pure dell 'aumento dei fermenti proteolitici, lipolitici e gl]colitici, da quel complesso insomma di disturbi dell'equilibrio ftsico.-chimico del sangue, che '3 stato dimostrato dagli ematologi essere conseguenza imme.diata dell'introduzione in circolo di sosta.n z.e eite·rogell!e-e, e che co.st.itt1i~c·e. il così d ett.o choc .em;oclasico·. La da.ta dell'apparizione della reazione, dic.evo, lo escilude in quanto è dimo1strato che tali modi.ficazio·n i sangl1igne suc~essiv·e alle in:i·ezioni di proteine, iniziate quasi immediatament e dop•o l 'iniezione, cedono serr1pre prima della terza giornata. Concorre pure a far considerare cl1e tali mo.difica.zi oni precoci del sangue no11 abbiano valore di per sè stesse nel far reagire positivam ente il siero, la considerazione che le stesse alterazioni dell'equilibrio colloidale sono prodotte da altri pro.c edimenti (salasso , introduzione ·di tutte le sostanze colloidali, irradiazio·n i di luci colorate, intradermointroduzio·n e di soluzione fisiologica) e in sommo grado da.1l'autoemoteTapia, ch·e pure si dim.o.strarono mezzi inadatti a provocare 'la riattivazione. Ser p1uire n·o·n possono, per le s11dd·etrte r•ag·ioni 0

1

essere ]e modincazioni, morfologiche e fisico-

chimiche che si ha11no n el sangue durante lo choc collo.idale l'el emen to patogenetico della riattivazione -biolog·ica lo possono essere altre modificazioni a queste lega·t e. È noto infatti che successivamente allo choc cl1e si può considerare con1e un fatto v.a somoto.rio momentaneo, conseg·11enza immeidiata dell 'introduzione pa.renterale1 (li proteine .esistono altre srucoeissive modl'fica.zio.m fisico- chimiche del sang111e, non l)it1 a ccom.p agnate da ap1)rezzabili mutamenti morfolog·ici di questo. Tali modifi.cazio.ni si pos.sono ave.r e non solo in conseguenza dell' introduzione di sostanze colloidi, ma anche con sostanze cristalloidi (arsenobenzoli) e paiono dovute a.Il' influenza che il medicamento, specifico o non, ha sui protoplasmi idi cui può modificare il metabolismo e i processi biologici. In particolare sono state notate modificazioni sia nella qt1antità del calcio del siero, .s ia neUa qt1antità e nel modo. di· precipita.z ione delle a lbumine e delle globulin.e. E poichè è opinione idi ·m olti studio·s i che appunto la ntodificazione ·dei costituenti normali del siero che determina la Wasserm.a nn sia legata o .al calcio o alle g·lobt1line vien fatto ·di domandarci se app11nto a tali modificazioni tardive fisico-chirni ch e del sang·ue possa essere legato il fe.nomerl.o mésso in ll1cé da ~Iilian.

'


1618

! I .. POLICLINICO

La risposta a tale d om a nda è ostacolata da l1na grande incog·nita: l 'essenza vera della reazione di Wasse1mann. Sul meccanismo di tale reazione ci s6no ancora co111pl etamente oscuri troppi punti fon,d an1entali. lVìa dai risultati teorici di cui furono 1°2.condi gli studi sull 'argomento, ,e che ci posono guidare anche nel ricercare il fondamento del processo della riattivazione mi pa,r e si possano trarre argomentazio11i a fav·o·r e di una risposta affermativa al quesito postaci. Fino a quan·do infatti la Wassermann era considerata come reazione immunitaria, era logico pensare aJ risveglio 1della reazione sierologica dovuta agli anticorpi rness:i in circ·o1o .dall'uccisione di spirochete e sarebbe anzi a tale proposito bl'illante il parallelo con il fe n omeno messo in evidenza n el tifo da Citron secondo il qua l e un amn1alato .c he ha avuto· infezione tifos~, ed ha già "\~idal nega.ti va, riacquista la positività di questa reazione facendo una malattia intercorrente. A tale proposito Citron e nunciava llna legge generica che sa- · rebbe applicabile all'esperienza di cui è oggetto rr11esta nota : «i tess11ti che hanno prodotto anticorpi, conservano l 'energia p·otenziale di procll1rli di nuovo sotto uno stin1olo aspecifico.>. Ma caduto il concetto immu·n itario della Wassermann, fu in€ssa in luce l ' esistenza di stretti rapporti tra lo stato fisico-chimico dei sieri e l e loro reazioni biologiche; rapporti che ft1rono dimostrati così impo.rtanti da far sì che in dip endenza. di essi si ano "tati posti i meccanismi genetici di molti fenon1eni immunitari e delle r eazioni sierologiche; allontanatasi tutti questi fenomeni dalla teoria immunitaria iniziata dalla conce.z ione di E·rlicl1 ed ori•entato. lo studio della lo.re interpretazione alla ricerca delle inodificazi.o.n i .fisico-chim.iche esi:stenti nei sieri è log·ico dedu1·re, :sulla base di .analogie, che allo .studio di tali modifi·cazioni ci si debba. rivolg·er1e· per aver 111·ce s111 l 'essen:za d1el fenome110 di riattiva zione. E paiono dar co11ferma a questa premessa teorica le prime ricercl1e microchimiche iniziate s11 tali direttive, dei c11i ris11ltati sarà oggetto t1na nota Sl1ccessiva.. BIBLIOGRAFIA. 1.

La réa cfil'a tion biologique de . la réaction. de lVasse1'1nann . So.e. de

:\IILTAN.

Der1n. et Syp11. Seance d11 6 jt1illet. 1911: Bnll. de> la Soc . • 1911 , p. 315. 2. :\ITLIAN. La réactivation biologique de la r t> nctio n dr' Tl 711ssern1ann. - Paris l\1édical. 1911 , p. 236. 3. J.\;lILlAN et GIRA l "LD. La r éactit'a.tion biologiq1le

de la ré.action de Wasserniann. -

Société :\Ié~licale de ITòJ)ita11x, 29-12-1911.

4.

[Am.;o XXXI. FAsc. ·i9) Valeur séniéiologi.qlte d'e la réactio1t de W assermanri. - Atti VII. ° Congresso

MILIAN.

Internazionale di Dermatologia e Sif., Roma, aprile 1912. 5 . NICOLAS et C1JARLET. A p1·opos d·e la réactiva. tiori de la 1·éaction de WassermcLnn . Lyon l\tlédical, 30 j11llPt 191.~. p. 11·75?. 6. A. SAINZ DE AJA. La prueba de provocacio n e?1. lei sifìlis. Acias dermo-sifiliografi1

cas, ottobre-novembre 1913 p. 33.

7.

lnfiuence des i nfections intrave ne1ises cles co llargol sur la 1·t'actio1i de Wasserman1i. Comptes-rendus de la

PICARD.

So.ci~té del Biol. , 31 mars 1917, p. 327. 8. BERGERON et JouFFRAI . La réactivatio11 rle la réaction de Wassermann au moyen des iniections de suffre-mercure. - La Pres-

se m.édical e-, 26 aprile 1917, 1J. 21.1. 9. CESTN RISER et BONHOURE. R éaclions de Wass erman.n e du Benjoin colloidctl provoqitées dans le liquid cephalo-rachidien.

- An11ales de dermatolog·ie e syphilografie 1923, n. 3, p. 145.

10.

The quantitative effect of salvarsan on the Wasserm,ann reactiori of tlie blood. - J.o .urnal of the American Medi -

KING.

ca! Association, 2-12-1916, pag. 1669. 11. STRIKLER, MUNSON :eit 1S lDLlK. A positive lVasserm.anri test in nori syfìlitic patients aft e r i ntraveriovs therapy. - J ournal of the ,t\.me1ican l\fedical -~ssociation , '27 november 1920, p . 1448. 12. FELKE. U11tersuclt1t11geri ~tber den Ei1i"{f,ils s vo n. alvarsan auf den Ablauf serolog·i sclie1· R eaktio'rieri. .l\rc.11. Derm. tmd

sypl1ilis Orig. Bd. 134., 1921 . p . 268. 13. I~1 r. r1 · FFE. Corriparison of 1Vasse1ma11.n and SacJis-Georgi Reactioris in se1~ologic dia• gnosis of syphilis. - Archives of Dermat . an·dl Slyph. , 1921, nJ. 4, ,p1. 415. · 14. SPREMOLLA. Sulla riattivazio1iP bi-ologica della reazione di Was serman. - Il Policlinico (Sez . Medica), 1° apri] e 1924, n. 4, pag. 214. 15. KREFTING. Considération sur la réactio1l de Wasse1·11iann et C'r itique de sa réactivation par l ' iniection provoca tric e d e Salversa1i. Pairis l\llédical, n. 3, 26 juil

let 1924, n. 81.

16.

La réactivation biologique de la 1•éacfior1, de Bo-rdet-Wasserman11. - Pa ris :\lédica1, n . 32, 9 aout 1924, p. 131. 17. 1\1. ARTOM. R ia ttivaziorie della W. R. co1i preparati aspecifici. oc. di Derm. e .su., 6-6-1924, Min~a ~Iedica, 1-X-24. 18. l TUDGREN. !.l lilcliinjecktio1ien ·und "H' rt.,·sr•rmann-Reaktion. BeTl. Klin. V\ioche11lVfTLTAN.

schrift, 1918, 18 aprile, pag. 776.

19.

Versuch e mit Milch injecktionen rl i u 1n de r I a t f' 11 t r>1i ,e;; i p h i I is. - De r -

G-cRMANN.

l,,

i 111 S matologische ' '' ocl1. 73, 1921, n. 45, pagina 1172.

20. , CIIF.R~ EH. Die Blut-unrl L iq11orrlifl{J1l ostick der yphilis sowie die spe:.ifische und itnspe:.i{ìsc h e Th erapie dieser Erkrankurig. l\Iedizinische Klinik . 1923, n. 42-43. 21. AYRES. Th e effect of irit1·avenous in f ections of Radium on rz pPrsistant positive Wasser111ann-Reactio1l. - :\Iedic. Reco1 d., ot•

tobre 1915, pag. 1117.


[ANNO XXXI, F ASC. 49]

'

SEZIONE PRATICA

22. CONR:\DI e SKLAREK. U eber die R eaktiva tion des Wasserrnann~chen Reaktion in Latenz-stadium des Lues. - Vern. d. Deutscl1er Kongr. Inn. Mediz., 1921. 23. RADNAI. Provokati onsversuche im negativen Was serni.ann Stadium der Lues. - D erm atolog·ische Wochenschr., Bd. 78, 1924, n. 6, J). 168. 24. CAPPELLI ·e· .S'IGNORELLI. - Primi risultati di eterovaccinoterapia in aicune affezioni cutanee ven.e1•ee e sifi,litiche . - Gi.ornal.e Italiano lVIalatt. Ven. e della Pelle, 1920, fase. II, pag. 181. 25. CAPPELLI. Sul valore del coeffi,ciente aspecifi,co nella cura della si fi,liàe . - Minerva Medica, 15 lug lio 1923, n . 146, p a g. 449. 26. ERSETTIG. Comportamento dlelle iniezioni arititifìche e anticoleriche negli individui sifilitici. - Giornale Italia no Malat. Ven e r ee e della pelle, 1920, vol. II, pag. 187. 27. SCHREINER. Riferit o da Cappelli (25). \tVien. KJ in. \tVoch. 1920, n. 36. 28. KYRLE. Die B ed eutung des unspezifi,schen H eilfak tors in der syphilistherapie. Derm. Z eitschrift Bd. XXXV, Heft 6, 1922. 29. \;\TAGNER V. YAUREGG. Malariaimpfung en bei Pa'r alyse. Psych, N.eurol. Wochenschrift, 1918, n . 40, pa.g. 84. 30. N EDDA. Ub er eine Beziehitng der Grippe zur L ues. - Vien . Kl in. Woch., 1920, n. 36. 31. HEAD and SEABLOOM. Arsphenamin in pneumon.ia 1uith delay ed r esolution in Syphilitic soldiers . - Journal Ami. Med. Associ atio11, 1° nov. 1919, p. 1344. 32. ANGEL MARI N I. Typhoid and Siphilis . - Revista de l a Assoc. Medica Argentina, october 1922, vol. 35, n. 216, p . 596. 33. ~I ESTCHERSKY. D e l'inff,uence d es infections ty ìhoi diques sur la réactions de Bordetil1asserma11n. Annales de D erm. et Syph., 1922, n. 3, pag. 116. 34. H UTINEL 1e NADAL. Les Réveils de syphiLis h é'reditaii·e sous l'in;fluence des infection,s aigues banales OiU sp écifi,ques. ~­ P a ris l\t1édical, 6 diciem b·re 1919, .p a·g·. 412. 35. PONTANO. R eaziorie di Wasser man,11. e 1SachsGeorgi ri el,la scarlattin,a. Policlinico, Sez. M e.dica, anno XXXI , 1° aprile 1924, n . 4, p . 219. 36. l\!IARTELLl. S11 lla reazione di W as serman.1i. -- Folia Medica, 1922, n. 1, p.ag·. 1 e seguenti. 37. SrLBERSTEIN. Procation d es W assermannR ea k tion durch Salva1:san-injektionen. - Arch. f. D erm. u.n d1 Syph., 1924, N. C. ~:X XII , p. 1127. 38. REBAl' DT e S rvoRI. Neue Ansichten ilber die R P1,,erti1,ng der W as sermannsch en R eaktion in Hinsic ht auf die Beschaffenhei t des r eak ftiven organischen zustandes und das daraus f olgende therapeutischen Verhalten. D·ermatologisch e Wo·che·n schrift, 15 j l1li 1922, n. 28, Bd. 75, p. 697.

w

Inieressante pubblicazione : ~~

I L

F

O

R

C I .P E

~'

Prege vole monografia del prof. FELICE LA TORRE desti· oata ai medici pratici (opera postuma). Risulta. di circa 150 pagine ed è corredata. di 56 ftgu re. I n commercio L. 16; ai nostri abbonati per L. 14.00 franca di porto. Indirizzare vagli9 postale a l cav. Luigi Pozzi. via Sistina . 14 • Roma .

1619

OSSERVAZIONI CLINICHE. POLICLINICO UMBERTO I I N RO:VIA. I X PADIGLIONE. diretto dal prof. GIUSEPPE BASTIANELLI.

La splenectomia in un caso d'anemia emolitica anitterica p er il dott . ALFREDO CELIBERTI, assistente. In un articolo comp·a rso re.centemente su Journa:l d e Chirurgie, m arzo 1924, M. M. P. Le gène e M. Deniker parlando della splenectom ia nelle malattie del san gu e e degli organi ematopoietici, afferm a n o che i migliori risultati si ottengono, con. l a sudd.etJta -01p er.azione, in casi d'ittero emolitico. Banti nel 1903 e Umber , nel 1904 fecero eseguirie l e prime splenectom;ie. per spl1e.11om1e galie e.molitiche, ma g ià parecchi anni p rima che Banti facesse n oti i suoi risultati (16 marzo 1911) R . Basti.anelli aveva praticata la splenectomia con ottimo successo per consiglio di G. Basti anelli per ittero emolitico congenito. (Antonelli). In seguito la spl enectom ia è stata adottata su più vasta scal a com e m ezzo curativo nelle forme morbose che vanno s-0tto il nome di spleno.m egalie emoli·t iche e di itt er i emolit ici. L egène e Deniker riportano al riguardo, n el lavoro su ~itato, i risultati d i 108 splenectomj e delle quali solo quattro hanno dato esito infausto a distanza più o m.eno breve , mentre, tutte le .a ltre hanno portato a d u na guarigione clinica, persistente, com e nell'ammalato <ii Banti, anche dopo 11 anr1 i. Quasi tutti gli AA. che ~i. soJ10 oécupati del1' arg·omento conveng ono t u ttavia nel fare d~lle riser ve circa l'efficacia assoluta del nuovo metodo c11rativo e ammettono che soltanto l'esperienza ul·t eriore potrà dimostrare in quali casi della famiglia sp1en·o~molitica 1sia s·p ierabile di ottenere con la splen ectomi a una guarigione persistente.

* ** Per la designazione della sindrome presentata d.al nostro infermo mi sono attenato a quanto Banti ha scritto nel suo lavoro del 1913. Da questo ris.u lta che cc la milza, il fegato, le ghiandole linfatiche e il midollo osseo sono gli strumenti dell'emolisi che in condizioni patolog iche entrano in azio·n e soltanto quando vengan o eccitati da agenti i quali possono anche risiedere in organi m olto lontani: l a milza è lo strt1mento più sensi b ile ed attivo ». Inoltre afferma ch e qu esti dati sperimentali s i possono applica re alla patolog·ia 11mana e


l f>20

iI. POLI CLINICO

d ai ,·eccl1i. 'gl'lll)lJ i i11u rbo~i dalle spleno111egalie cri ptog·e11et icl1 e, ù e.~:J i itteri emolitici cro11ici e d elle a n e1n ie per11ici ose progressive tenta di isolar€ tir1 a serie di ~ tati n1orbosi ch e· raccoglie nella famig·lia s plen o-emolitica. Questa presenta i seg·1J e11ti caratteri fo11damentali: 1) l'e i. te11za d'ti11 ·age11te emoJitico a n oi it,>TLoto nella . ua i1 n t11ra e nella s ua localizzazion e nell 'or g·a nis1no il q11a le i)rovoca D€lla rnilza i111 attivo i1rocesso d 'iperemolis.i; 2 ) la n 1ani festazione di sintomi ematici ed

epatic i cl1e co11sistono principalmente nell' anemj a e nell'ittero; 3) il d ecor . o c1·011ico;

dell ' i 1)ererr10u e co11seg·11e11ze dopo la spl enecto-

1) l' arre:to o : · atte11 11azione Ii ~ i

e dell e

mia. Kon es e11do i1ossibile la sistematizzazione d ella famig·lia . 1) leno-emolitica 11lla1 bas.e etioJog icc:t Ban ti la. ten ta s u quella clinico-anatomica . te11e11do cioè conto dei caratteri cl i11ici ed nnato'Inici fondamentali, comuni, e cl1e s i riferLscor1 0 a ll ' a 11emia, all 'itterizia, a llo s tato d ella milza. Riassuln c l111 i11di l e diffe r enti combi11azioni S1into111aticl1e in un q ttadro cl1e credo su1)erftu o· riporta1·e . IJ ca~o e l i1 ij co che i·if e1·is co rjg·uarda

... L. E111 ra1 o il 29 a g·o to 1923, t101110 di 4.5 a .. fa bh ro , a 1n1nog:ia:to con d onna. apparer1ten1entc sana . 1-Ia ùt1e Agli cl'l e go dono bl1ona sa]\1te. La n1og· Jie Phh e u11 a borto. Nt1lla d 'im1) 01ta n te n €l g·entiJi :~ i o. Ntig·n J11c. e. 111ali venerei. ì\!Iodico fumator e e bevi to1·e. Nel 1900 feb b ri malaricl1e d11l'ate, attraverso ·a. ri ca dut r quasi t111 ai1110. D al 1913 debolezza g·enerale che è a ndatn senlpre auu1 entando. f)~ I m ese di g·iugno 1922 a ccentuazione della din1inuzion e d elle forze, lieve ciefale~, })allore de li a c ute, d i appetenza e se11s o di peso allo st ornaco . icc l1è l1 a fatto s1)es ~ o t1so di purganti. l\I ai e1nor rag·ie. E. O. - 29 agosto 1923. tata di r1utrizione discreto; colorito in.te11sam~11t e pa lliJo d e lla ente e d elle mt1cose. Lievis. i111i eclerr1i i1r etihialL ..{p7J a. rat o li11fogli ia 1idolare. Prese11za d el~ le comu11 i g hianciole ing·t1in a lj enza caratteri ~periali.

r1JJJ1<tr((f<1 r rs pira.torio. - Nulla di notevole. ...\ ppa rat o circolato1~io. C11ore n ei limiti.

All 'asroltazi-0ne lievissim o offio sistolico alla pn11ta . P. 78 al n ·1 - ritmico, a pre sione piutto t o bassa. ...\ r/rln1nt> trattabile. - i11dole11te. FP!tuln. :.\Iargi11e s111). ' 7 co"'ta. IJ n1arg-i ri e in f. debord a òue dita trasverse dall ' arcata. H a consiste11za aumentata. Jl i1:o . - Si palpa a tr e dita dall'arcata - dura. In nJto "' i cleljmita al 7° Sf)azio st1ll' ascellare n1 e clia.

[~'\.:\'NO XXXI, FASC. 49)

E s. ilrin.e: P. Sp. 1015. Reaz. ac. Alb. ass. Zucchero ass. Pigmenti biliari ass. Urobilin a pre . . . L 'es. del san gue eseguito il 30 ago.sto 1923 dava: Gl. rossi 2.016.000. Gl. biancl1i 3.900. Hb 33. V. g'l. 0.82. - Ani socitosi poichilocitosi. 11on seg·ni di r eazione midolla.r e. Rip etuto il 1° S·ettembrei 1923 si otteneva: Gl obuli r . 1.904.000. IIb 32. 'l. g·I. O, 4.. 1

1

R esis t.eriza glohu.la1· e : a) .S u sa11gue total·e - Emo lisi completa fi11 0 1

a 0.28 % di C'l NaiCl En10Ji!Sli par'ZiaJe da 0.32 % di Na Cl a 0.60 '\., NaCl Non ·emolisi da. 0.64 ~~ NaCl a. 0.90 % NaCl b ) Snlle emazi e deplasmat.izzate : En1oli-si complieta ·f ino a. 0.28 °fo NaCl Emolisi parziale da Q,.32 ~b a 10.76 % NaCl Non em•olisi da 0.80 % Cl ai 0.00 % NaCl \\~asserm.a1t 11

+ --

Per moti vi per~onali l 'ammalato fu costrett o Hd u scire dal Pad. il 1° settembre. 1923. Vi rien trò il 5 r1ove mhre 1923. Durante la permanenza a casa gli furon c pl'aticate 10 ini ezioni endovenose di Neo~alvar­ san , 6 da 15 ctg·r. e 4. da 30-4·5-60-75 ctgr. N 011ostante questa cura la d ebolezza genel'ale è a 11men iata, ha a,ruto sempre bocca amar a. e se11sazione di m·asticare della ter:ra anzi~ cl1 è dei cibi, digestioni lente. Mai giramenti dj capo; a volte rumori nelle orecchie. La sera s pesso pocl1 e linee di T. - 37.2-37.5. _.\ lvo semprP nor1nale, non distt1rbi della n1inzio11 e. E. O. - 6 n-0 v·em·bf!'e 19'23. Si conf er1na il reperto precedente p·erò la 1nilza À riciotta di volume giacchè deborda appena d ' u11 dito dall ' arcata. Inoltre si nota unn piccola falda di 1iq11 ido libero n el cavo perito, neale. Dal 3 al ~6 n ovembre 1923 le condizioni gene rali del pazie11te peggioraro no i11 modo evi<te11te. La debolezza e il p a llore della cute si accentuaro110, compar ve ad intervalli modica dispnea.. La temperat nra s i m anter1ne 11orrnale trannè rialzi febbrili serotini ~a]t11ari che non oltrepassru:ono i 37°.8 T. Il polso sempre ritmico. ebb·ei oscillazioni che poirta.ron-0 la frequen.za d a un minin10· di 80 p1. al m ' a un maissimo di 100. I11 detto -i)eriodo furono eseg11i te le seg11e11ti 'ricerche : , 7 novembr.e - Gl. rro ssi 1. 568.000 - Gl. bianchi 3.ROO Hb (Govvers. ) 19 - V. gl 0.63 - Es. microscop. : A11 i ~oc itos i - poicl1ilocitosi - non emazie nucl eatP 14 nJoveml.Jre 1923. - R.eaz. di· H.v. den Berg ul siero di san g ue. Diretta negativa . Indirettn posit] va 16 novembre 1923. - Gl. rossi 1.872.000 - (ìlob11li bianchi 3500 ffh (Gowers) 20 V. g l. 0.55 Es. microsc. : Ar1isocitosi - -poichilocitosi: no11 emazie r1u cleate. Emazie g ra11ulo filamentose 2-3 p er can1po i11icroscopico (colorazione vitale con brillant eresylblau). . F orm11la lencocitaria - Polin11cl eat 1: neutrofili 66 - basofili 2 - ~Iononucl ea ti gra11cli 1 J.. infociti grandi 11 - !1iccoli 3. . . 17 novembre 10<:?3 - 011·e 12 -- Tr·nsfus1on e di san o-u e ci tratato al 0.33 °-~ da soggetto isoag: g lutinante. Introduzi one di circa 300 c. c. d1 1

:l

~<lTI!:?'l l e. \

-


[ANNO

XXXI, F ..\ c. j.9 J

1621

SEZIONE PRATICA

19 novembre 1923. - Ricer0a dei pjgn1ffilti biliari i1elle urine. neg. Pul'e neg. nelle urine· la reaz. di Meyer.

Il 26 11ove1nbre 19 3 fu eseg·t1ita clal profes-

sore Margarucci la Rl)le11ecto1nia. Aperto l 'addon1e ft1rono notati fatti di peìl'isplenite con La trasfusione .eseguita p1ima d.ella sple- aderenze multiple della n1ilza che ne resero innectomia, per migliorare le condizioni del sog- dagi11osa l'asportazione, di periepatite, e pre. getto e dopo, per rialzarne le forze gravemente senza di abbondante liq11ido libero, cl1iaro; nel co1111Jromesse, fu praticata con una tecnica cavo pe.r ito.n eale. l .ia grandezza degli organi ipocondriaci era co1npless.a ·nelle apparenze ma semplice per chi · Qllel la notata n ell'esame obbiettivo. ne co11osca lo strun1e11tario e il modo di usarlo. La . celta deJ do11atore tra i parenti dell'a.mmalato offertisi spontaneamente fu fatta con ** * la ricerca del fenomeno delliinteragglutinazion.e sia con metodo macroscopico (t.ecnica di Durante l ' atto operativo furono prelevati da Esstein-Ottemberg), sia con metodo microsco- una delle vene del braccio alcuni c. c. di sanpico (tecnica in gran parte fle.s critta ·da Lee). gue allo sco1)0 di stabilire la differenza nell'inIl sangue del donatore fu inoltre esaminato tensità di reazione per i pigmenti biliari tra dal plinto di vista della possibilità di infezion1 sangue periferico e quello della vena splenica. trasmissibili al ricevente come malaria e sifiSi fece in moda ·di ottenere i due campioni nellide. lo stesso tempo e sul siero di entrambi fu esePer ciò che rigt1arda la solt1zione di citrato g uita la reazione di v. den Berg. da adoperare e la q11antità ·di questo, è noto La reazione diretta, fu negativai .p ,e r tutti e che per rendere incoag·ulabile il sia.n gue del do- due i sieri, mentre l 'indiretta si mostrò più innator.e si può ricorrere a concentrazioni di ci- tensa per quello della v.ena splenica. trato nel sangue del O. 3 % (Hedon), del O. 9, O. 7, V. d. Berg. operando nello stesso modo in 0.6 % (Ro·b erston, che si p1reoccu.p a di adope- due casi d'anemia emolitica otteneva risultati rare soluzioni isotoni che) o del 0.2 % (Seba- uguali non solo per intensità di reazio.ne, ma stiani). anche per determinazione q11antitativa: Qnello che imp o·rta è di usare una concenEsame ma.croscopico e microscopico della trazione . finale sic11ramente anticoagulante che milz,a _ Prrof. Giusie1p}}e Bastian1e lli . varia tra 0.3 e 0.4 % restringendo al minimo. l\llilza non n1olto voluminosa come risulta pos~ibile la quantit à di citrato da introdurre. dai seguenti dati: Diametro longitudinale ctm 18. Diametro traAl IX Padiglione sono sta te adottate fiale di vetro n·eutr'o• conten enti ciascun.a, 5 e.e. di so- sverso ctm. 10. Spessore ctm. 5. luz. di citrato cristallizzato al 40 %, sterilizzate L'aumento di volume è uniforme; sulla super 11So endovenoso. p,e!".fì-cie si notano zo,n e. di ader enze; i ma,r gini Per .la trasfusione dei 300 e.e. di , angue fllsono arrotondati. La, c:onsistenz.a è aumentata ma non fibrosa; rono prelevati dalla fiale di citrato 3 e.e. portati a 100 e.e. con NaiCl 0.9 % 11ella bottiglia la superficie di taglio è di color.e rosso, i follir1ella quale più tardi ~i fece arrivare il sangue coli bene netti; i vasi si presentano normali. L' es. del s11cco splenico a fresco non rivedel donatore. Concen1ìrazione finale del 0.3 % con introdu- la nulla di speciale tranne una discreta quantità di cellule globu lif ere .e bl occhi di pigmenzion e di gr. 1.20 di citrato. Con anestesia locale fu prepara.ta una vena to ematico. Es. dei preparati (alcool - Ze.n cher). nel donatore e nel ricevente alla piega del gomito. Setti non riconoscibilmente aumentati. Follicoli non rido.tti e non presentano tracce Dal donatore, mie sso lln laccio emostatico al disopra della vena . . coperta, con un ago can- di degenerazione fibrosa. Nel centro dei follinula co11giuto, medi.ante un tubo di g·o mma ri- coli accumulo molto cospicuo di cell11le a grospieno di soll1zion·e di citrato, alla bottiglia de- . so nucleo vescicolare, alcl1ne in cariocinesi. p·osito già pronta, fu prelevata la quantità di Cellule di questo tipo si treivano in n11mero nosang11e prestabilita. tevole anche alla perife.ria di alcuni follicoli La bottiglia, graduata con tacche sul vetro lungo i cordoni della polpa e in ql1est.e partl a 50, 100, 150 - - - fino a 500 e.e. era una di esiste un'intensa eosinofilia. quelle adottate nei padiglioni per ipo·dermoLacune pie.ne di sangue. clisi e fleboclisi , sicchè la seco11da parte dell,oCelll1l e globulifere (come nell'es. a fresco). perazione, cioè l'immissione del s·angue nella Pigmento (come nell'es. a fre.sco ). vena del ricevent.e, si ridusse ad llna co,mune Nei giorni successivi alla grave operazion~ fleboclisi. Je condizioni d el paziente fecero a volte temere 1

1

1


I

'1622

1.J. POLICLINICO .

la sua fine. Solo la comparsa di numerosi normoblasti all esame microscopico del sangue stava ad indicare che il rpidollo reagiva. ' Riporto il diario e le ricerche eseguite sino alla sua uscita dall' Osp. 1

..

27 no\llemb.re 1g.23 - Condizi,o ni piuttosto gravi - polso frequente - abbastanza valido. Ore 17 ·_ Trasfusione di sangue citratato 500 c. c. per le peggiorate condizioni del paziente - Subito dopo l'ammalat·o· si sente meglio, è leggermente colorito, ha intelligenza più lucida. Es. m. del sangue. Reperto identico a quelli ottent1ti prima dell'intervento. . 28 noviemb1r.e 1923 - P·ersis te un lieve miglior amento delle co·n dizioni generali e· del sensorio. Gl. rossi 1.380.000 - Gl. b. 3500 Hb 35 - V. gl. 1.35. . Es. morfologico - Anisocitosi, poichilocitosi, policromatofilia, po,chi: normob1asti. 29 no,e vm·b re 192'3 - Lieve t inta itterica delle congi.u t1tive. 30 no.v.embre - Delirio' - R1 ea~onie di v. den B erg . 111 siero di sangue pos. sia la prova diretta che J' indiretta. 1 dicfe·m bre 1923 - Persiis te ·delirio. Gl. rossi 1.600.00.0 - Gl. bianchi 3700 - Hb 26 - \ T, gl. 0.81. Es. morfologico Anisocitosi, poichilocitosi, policromatofilia - Normoblasti. 3 dioernbte 1923 - Guarigi·onie della feiita come normalmente - Condizioni generali sem. pre gravi. Gl. rossi 1.756.000 - Gl. bianchi 4.800 - Hb. 30 - V. g·l-obulare 0.88. Es. morfologico del sangue - Come il precedente. 7 dioemibTe - Lieve suppull"azion·e degli strati superficiali - Si tolgono tre punti della sutura. Dal 7 al 19 dicembre 1923 mentre la ferita si andò rapidamente riparando le condizioI\i generali dell' infermo persistetter-o piuttosto gravi. Il P. ritmico, a frequenz.a alimentata 80-120 al m', a pressjone diminuita. Pochi decimi di T. la sera, a volte 38°-39°. Il 19 dicembre 1923 per sua volontà e per insistenza dei parenti abbandonò l' Osp. per ritornare al suo paese che dista da Roma oltre dt1e. ore di ferrovia. Il 18 aprile 1924, a quattro. mesi e ventidue giorni dall'atto operativo rivediamo l'infermo che si presenta nelle seguenti condizioni. Afferm1a di 1sen.tirsi [),e n.e, sibb,e ne avvierta formicolio e senso di peso agli arti inferiori. Nelle lunghe passeggiate si stanca facilmente. So~o sco·m parse le alterazioni del gusto, e mangia volentieri. L'appetito sessuale che da molti mesi prima dell'operazione era spento, è ritornato; non ha cercato tuttavia di soddisfarlo. Es. O. - 18 aprile 1924. Colorito roseo della cute e delle mucose visibili - Lingua rosea - i1mida - Lievissimi edemi degli arti inferiori al disotto dei legacci che s tringono le gambe a metà altezza. Apparato linfo-gliiandolare. - Latera-cervicali a..ssenti - Ascellari presenti a sin. - Pettor nli ccl epitro cle ari a ssenti - Ingl1inali bila te-

[ANNO

XXXI,

FASC.

49)

rali - La grandezza delle ghiandole linfatiche varia ·da un pisello ad una piccola avellana· sono indolenti, consistenza normale. ' Apparato respiratorio. - Suono polm·o nare alla percussione normàle - Le basi si espandon.o bene - Murmure V·e scicola.re normale App.a:a~o c,ircolatoryo . - Itto della piinta non v1sib1le ne palpabile. Con la percussione la punt~ si l~~alizz a nel IV0 spazio. intere. sin., ·un dito all 1nterno dell'emiclaveare - Non debo.r damento del cuore a D . .dello sterno - Al1'ascoltazione: sulla punta I tono leggermente ·Oscuro; II toDJ01·n ormal·e - Su gli altri foco1ai to·n i normali. Addome. - Cicatrice a Y con due branche 1ungC? l'arcata costale di sin. e la terza perpendicolare al loro punto di congiunzione. Addome tumido - indolente - Non se.gni di liquido nella cavità. peritoneale. Fegato - l\1Iargine sup. al IV0 spazio. ·Il m.argine inf. si palpa sotto l'arcata nelle profondJe i n spiir.azioni. L'aia splenica dà suono timpanico. Pupille di uguale ampiezza reagenti alla luce e all'accomodazione. Non si riesce a provocare i riflessi rotulei e Achillei. Non disturbi della sens.ibilità tattile termica e dolorifica. An-datura senza caratteri speciali. I vari esami del sangue praticati parte il 18 e. parte il 28 aprile 1923 hanno dato i seguenti . lf(Ja.t'i: r1su Gl. rossi 4. 192.000 - Gl. biancl1i 11.900 - Hb. (Gowe:ns .S,a hli) 7'5 - V. gl. 0.91. Es. sangue ·Colorato - l\'I.ay - Grumwald Giemsa. N o·n anisocitosi - nè poichjlocitosi - 1 policromatofilo - Pochi ·normoblasti - (2 in diversi preparati) . Colorazion·e vitale del sa.u gu1e con b?rillant. cresylblau. - P resenza di sca~si eritrociti con reazione grant1lo-filamentosa e sostanza metacromatica. Formula leucocitaria: I. vetrino - Leuc·o citi - Neutrofili 42 - Basofili 2 - Grandi mononu~leati 3 - Linfociti grandi 30 - ptcco.li 9 - Forme di passaggio 2 - Promielociti 1 - Mielociti neutrofili 1. II. vetrino -..- Leucociti: Nel1trofili 51 - basofi.li 2 - Grandi m onont1cleati 17 - Linfociti grandi 11 - piccoli 16 - Forme di passaggio ~. R esisrtenza globula11ei su sangue totale: 1

Emolisi completa a 0.20 % di NaCl Emolisi parziale da 0.24 % » n a O. 64 ° 0 » » Non emolisi da 0.68 % » » a O. 90 °~ » » La r e.sistenza glo.bulare non è stata esegl1ita anch e .sulle emazie deplasmatizzate perchè il soggetto s'è opposto ad lln ulteriore prelevam-ento di sangue. Reazjone di v. den Berg , u siero di sangue. Dire.tta negativa. Indiretta positiva. Niella T. I. sono riassunti i ,·ari esami del sang11e eseguiti sia prima che dopo la splenectomia e nella T. II. ho cercato di riprodurre graficamente la, curva degli eritrociti, dei leucociti e df>l ynlore globulare.


XXXI,

[ANNO

.

FASC.

49]

1623

SEZIONE PRATICA

TAVOLA J. '

.

~

.

--'

I

.

Gl. r ossi

DATA

Gl. bjanchi

V. gl

HB

""

-'-

2.016.000

30- Vl il - 2~

0.82

CGowers)

\

.

.

OSSERVAZIONI -=-

-:-

.

A 11i soci tosi - Poichi-

33

3.900

Es. microscopico

loci tosi ; non segni di reazione midollare .

' e

1- IX- 23

.

1.904.000

l

32

0.84 •

.

-. 7 -XI 23

1.568.000

3.800

19

0.63

1.872 000

3.500

-

, .

..

0.55

20

Ani soci. tosi - poi eh iloci tosi. Emazie granulofilamentose 2-3 per campo.

.

17 -XI 2.3

'

-'-

. 16- XI - 23

Anisocitosi, poichilocitosi. Non emazie nucleate.

TRASFUSIONE di sangue citratato : 300 c. c.

I

".

26 - XI -23

O P E R A Z 1 O N E ; S P LE NE C T O ì\f I A

27 -XI -23

TRA S FUSI "NE di sangue citratato: 500 e. c .

I

2 - XI- 23

1.380.000

.

3.500

1.35

35

.

--'

1- XII - 28

1.600.000

3.700

0.81

26

3-12 - 23

Anisoci tosi - P oich ilocitosi - Policromatofilii - Normo blasti.

.

1.756.000

4.800

30

0.88

idem . I

'

\

' •

18 -1 V - 24

4.192.000

11.900

75

0.91 I'

Non anisocitosi - i1è ?oicb iloci tosi - Poch issimi normoblasti - scar se emazie granulo-filamen tose.

·-

emazie e dell emoglobina non stanno a significare la scomparsa del processo morboso giacchè la resistenza globulare anche sul sangue intero è rimasta invariata. Qt1esta osservazione già fatta da coloro che si sono occupati dell'argomento non deve distogliere dal consigliare la splenectomia specie nelle form e d 'an.emia emolitica nelle quali 1

* ** I risultati ottenuti con la splenectomia e con le trasfusioni sanguigne di 300 e 500 cc. e.seguite rispettivamente prima e dopo l'operazione dureranno a lungo? Nel nostro ammalato la guaTigione clinica quasi completa e l'aumento del tasso delle \


1624

i I.

POLICLINICO

[ANNO

predomina l'accentuata diminuzione d~i globuli rossi da poteir sim.u lare, in relazion.e alle crisi di deglobulizzazione, l'anemia pern]ciosa. Inoltre sono da tenere presenti i risultati di tale operazione riferiti dai dive.rsi autori. Ricorderò solo che l'ammalato di Ban ti è stato .s eguito per 11 an.ni, e che altri non sono· stati perduti di vista per 2-4-6 anni.

XXXI,

FASC.

49)

3.) L'operazione sebben.e abbia dato risultati immediati aJ larmanti è stata superata eu1\ i comuni mezzi terapeutici (ipodermoclisi, iniezioni eccitanti, ecc.) e mediante altra trasfusione di 500 e.e. di sangue citratato praticata nel momento più critico postoperatorio. 4. ) A 4 mesi e 22 giorni dall 'intervento: guarigione clinica qt1asi c-0mpleta, at1mento del •

T A V O "L A I I .

~o~uL. ~ia11~ll~ 1 2. ooo

1 I. O 00 J

I

o. ooo

~.000 . 000

9. 00 0

3. 9 3. ?> J. 7

8 00 0

3.6

5. o00 4 00 0

f. 000 6. 000

.J, Doo .o oo 3. Jr j , !J

ò. 2 3. I

J 000

Val\)rf> C\\obuÌ~ 1.3 o

,, " Ji

li

~· · ···

..... -...........

~~

,,

\ .2o

II

I

2.9 2.8

l. I 0

o.90

~.3

.2 .2 2.0 00. 00 o

0.10

J .9

1. g

'

....

I

I I I

I

I

- --- _..,. \ ,--------

I

1I

~I

'~

,~

''

I. 7

0.50

1.500.000

o.lt o

. 1. .4

I

I

0.60

j. 6

I

I I

O.&o

2. 1

I

I I

2.7 2.6 2.5 00 . 00 o

'-.4

,, " "

1,,

'

3. OOo. ooo

,, ,,

,, ,, ,,

,, ,, ,,

,, ,, ,,

,, ,, ,,

I~

'

I ~ -

I

'' I

....

"'

-

q:;

L~

-.a

i .l \. ~ 1 000 .0 I)

~ li.I

••

~

O.òO

_.

Il..

o

0.10

'1

~\.\)~. ~\an~\ì\. .. + • • • v;\a "~ ~\.obuX: ._ ____ .. ~ob.,~~·l CON·CI,U IONI:

tabilita in base ai dati clinici ed ematologici la diagnosi d'anemia emolitica fu esperimentata dal pazien,te con una seri·e di iniezioni di n eo a l\·a r ru1 :\L I ... non solo con iisultato nega.tivo ma con acoentuazione del1'aniemia. 2. ) ..t\.l . termine della serie di iniezioni endovenose ripresentatosi a noi l'infermo fu decisa la splenectomia previa trasfusione di 300 e.e. di C\angl1e citratato. 1. )

tasso delle emazie e dell'emoglobina, non miglioramento della resistenza globulare, persistenza di scarse emazie con sostanza granulofilamentosa.

* ** Ha rivisto l ' infermo il 20 settembre u. s. a ci rca no.ve mesi di distanza dalla splenectomia. Il benessere generale s'è accentuato; cammina speditamente ~enza più servirsi del ba-


[.i.\ NNO X\\ I , F ASC. 1·9]

stone. Si lamenta solo di disturbi gastrici consistenti in senso di peso e di li-eve1 ·bruciore dopo i pasti ch e si att enuano con piccole dosi di magne . . ia. Colorito ro eo, nutrizione b110.na; sono scomparsi gli edemi al 3° inf. delle gambe notati jl 18 ar>rile 192 1·. Negativi g li esa1ni d egli ap1)arati res1)iratorio e circolatorio. Nt1lJa a carico dell'addome. Il f.egato s i d elimita jn a l to a l 5° spazio mentre il marg·in e inf. raggi:l1ng·e appena I 'arcata costale. I rif:le~si l'otulei e achillei sono ancora asse11ti. Nelle 11rine : Albt1mina - Zuccl1ero - Pig111enti biliari e Urobilina: assenti. Ricerca delJe en1azie GOn sostanz a granulo.filamentosa negativa. Re ~ i:~tenza globt1lare (emazie deplas rnatizzate) :

Emali i parziale iniziata a 0.32 ~1a d i NaCl. E1nol i. i parziale ancora a 0.64 % di Na.Cl. a 0.68 % di NaCl. :'\o n e rnoli i Es. mic1·0 copico del sanguB (Ma.y -Grumw,e ld Giems a1). Globuli rossi : norm.ali; no DJ si nota a·n isocitos i. poicl1ilocitosd. nè .p oliicrom,atOlfilta. I g lobuli bianchi s embrano aumentati di n11mero con preva lenz a dei monon11cleati grandi e dei linfociti. Forml1la le11cocitaria. L e11coci tj : i1 eutrofili 56 - basofili 1 - eosinofili 1. Gr a11di 111011on11cleati 9. l ,infociti : grandi 12 - piccoli 20. F orme di passaggio 1. Non f11rono eseg11ite altre ricerche. Roma, se tlen1br e 1924. 1

BIBLIOGRAFI..\. L. ) ..L\NTON ELLI. lnlorrio agli itt er i emolitici. -

Pol., Sez. M. , marzo-aprile-maggio 1913. BANITI. La Splenomegalia emolitica :-.p erimentale. - Ma·r.zo-giu·g·no 1912. :3. ) BANTI. La splenomegalia emolitica artemopoietica Sperime11 tale - L t1g lio-ag·osto

1913. -L) IT. v. d er1

5. ) () ,

7.)

S.) 9. )

10. )

11. )

12. )

1625

SEZIONE PRATICA

NOTE DI T'ECNICA. · POPOLARE ~I I L.-\1\' E E U:i\IBERTO I . PRASOl\IIASO ( 01\00 10 . Direttore: dott. cav. u ff. l\rI. BERTOLINJ.

SANATORIO

Sulla tecnica del poe11 n1otoracc artificiale Dott. .. \ LES _'..\1~DRO B ORG H.F.Hl N L- S CARABELLINI vi0e-di11ieit to r e. I11te11do oc.cni:)a1mi d.ella s13.11ernitura. d el . tu· bo d'i g·omma n·ell'eventua1e o.tturazione del1' a g·o cl i pi.1·n tl1ra, e dell 'u1so d·ella « Sipia n per riconoscer e ·e. l' ago sia i)en e.tra.to in lln v.aso sanguig 110. Nella 1)1·atica a,el pnieumotor ace art.ificia l e a lla Fo1·la11ini, s t1cc.ede sp1e s1 o ch1e l 'a g·o s i ottt1ri p er quanto pulito, sottil e, a ppu11tito e taglie11te iru modo che n ell'attra ver sare i tessuti rnolli clelJ,a i=1a.1ete to·r acica 11011 a,b bi a a ~t.cap­ p a 1•n.e od a trascinal'n.e dei fru st oli.. P e1· ovviaTe all 'inconveni erlte fu·r o110 appo,r tate ruodifica.zioni diver se all ' ag·o : f n c.on1~ig·lia­ to ll•I l ago con fin,estre all'.est1iemità l)Un.t ale (Sau g·m.ann-Bonniger); un ag·o ml1nito di m :and1 in·o c·on inn1esto 1ateral·e d e1l tt1bo dj g omma simile agli aghi di Potaii n ( au g mar111 - I\.us - Cou 1mont); qua1ct1n10 l1a u.s ato ed 11 a un ago comurue1 da pneun1a che si i11troduce nel tora-0e stacicato dal tl1bo di g·o1m111a, e nel qual e d opo i nlfisso, vi e~t fa.tto i:>a $tSUil'C un mandr ir10 m.etail li co od llna minngia , d a ndo a ques ti un movim·ento di va e ·vte11i p er a ssict1rarsi della com'Pleta ·pervietà (.Coc.ci - Balsam o : m1anov1 ·a a.e} ina ndrin.o). (1) Ql1esti metodi fl11ro1I10 nel nost r o l6t itut o, pr.o·va.t.i e r ip.riovati, m .a ab1bia.i11-0 dovuto p e rsuaderei che i·l mietodo del Fo·r lanini è ancom. ·sott,o tutti i rigua:rd.i 11 più pt·a.tic.o : il. Forlanin1i si serve dell 'ag'o cl1e porta. il 1su o nome ed è il comune ago ·d a pneiuma, a grossa. im r 11g·nat11 r ai, e non si s erve d ella. manov ra cl el mandrino, ma eseg uisce l a spremiturfl d el tub o. A tale m-etod10 Ticor1ian1 01 a ocl1e noi costant e1ne11te, quando introid otto, 1 a g o n el t or a ce vediamo mancanti le o c~lla zioni ma11om,etriche : qu•esta pratica ci 11a ~empre se·r vito sen za darci alcun inconveniente ch e ci obbliga,sse a metterla. da p.a rte. No·i pre.feriam10· a nzi, quando la ripett1ta spr:emitura d el, tttb o non b.aeti a disostrui ne1 l'ag.o, di ·e·stra,r'r,e i·ag·o e ·ripetefle la puntl1r a toraicica piuttosto ·Che ricorrier1e alla ma11-o vra ·a,el m a n 1d·r tno cl1e pu ò ris1eirvare 1sorpre:e a nche più g ravi che n.on s iano le ripeti.1te pnntur e. N ostra cura i11ass in1a è che la s1) . e,m i.tura si faccia Cl()n calm.a, con i) rudenza, senz a clare 3t t'ap11)i ocl iJ11pri1

1

1

l1 ~RG

La r 15ch r?rc h e rle la bilirubine d.a.n s le ptasma s.anguigne par la 'm éthod e cl P i a r ériction dia:.oique. f-resse Méd., 45, 1921. BrFFIS. Splenomegalia emolitica fam iglia/,e. Pol. , Sez. Med ., novembre 1919. BRI TLÉ. R éc h erches sur l es ictèr es . l\lass on, P a ris, 1922. BOZZOLO e l\'IICHELI. Le splenomegalie primitive . - U. T. E. Torinese , 1910. CECONI. Spleno:megalia emolitica. - Policlinico., Sez. lVIedica, · aprile 1919. JOLLY. T1·aité tecniqite d Hèmatologie. · Tome II, Maloine, Paris , 1923. LEGÈNE ,et DENIKER. R e·m arrrnes sur cerlain.es ind·i cations et s1tr lrr techriique de l ei spénectomie . J 011rnal d e Chirurgie, m a.r s 1924. Los10. A proposito d ' un caso siri golare di itt ero emoliti co splenomegalico operato rl'i s 'Y}1 Pnn.~ tomia. - Pol. Sez. i\Ledica , noV·embre 1919. SEBASTIANI . La trasfusion e d el sangue nei suoi m etodi pi 1ì r eceriti. - Pol. , Sez. Chirurgi.ca , 1919. 1

1

(1) Policli11ico, 19:?.3, Sezion e P ratica. n. 13. l)ag. 39c.


1626

~L

POLICLINICO

(ANNO XXXI, FASC. 49]

in·eire b·rUS-Ohi moivimenti all'ago, che dev.e semlll'e restare in sito e non ess ere m .a i spostato od in1avve.l'iitamente app,r,o fondito o .r itirato. La. praitica d,e Jla sp:vemitura è la segu•ente : senza. spostare miinin1'amenJte l,ago ed il commu.tator:e dell'ap·p aroochio· nella posiz.i·o·n e dalJago al manometro, si schiaccia, ·OO!Il! due dita il tt1.bo di ·efflusso 8-10 cm. sopr·a l'innesto dteal'a.g o e con 1e dita dell'altra maino si p1~mie il tubo nel tratto l)ÌÙ vicino all'ago in mio do che il gas ivi coin tenu.to v·enga. spinto ·e:otro l'ago stesS'o : 1a !)iccola qu,a .ntità di gas chb cosi pen·etra, vale a diso:struire· la punta nel .c aso1 che 1eiss~ fosse in p.J.eura ed ostruita: e ci accorgiamo che ciò è avvieinuto perchè il tr.a.tto di tubo· co.mp:tieSSO· ritorna tSU se steiseo, merutre se la punita si trovasse in mezzo ai tessuti, il tratto di tub10 anzi·detto rima.DJe a lung-01 in posizione echiac.c~iata perclhè il gas uscito non rientra, libe·r am.ente «:'ome n,el p·Iim10 ,c aso. ·Così operando si potrà facilm1en..te di sostrui~e i'ago, si da. peirmetter1e la funzione del ma..

gas: d·e~ qual f a.tto si può persuadersi dopo riti1·alo l'ago·, poiichè ioo•odu~endo lo specillo da lla partei dell'impugnat11ra, ai può con esso fare uscir e il frustoJo che ancora si trovava I1Jell 'interno. Colla manovra del m·andrino il fru stolo vien fatto costantemente cadere nel e a V·O pJ e'lltli CO. Si aggiunga. che se a m.ezzo del mandrino col metodo Co cci-B·a lsamo si d'iisostruisce l'ago si h a I 'indizio che l'ago trov.asi n1el cavo pleuri-001 da un ten.uiissimo· sibilai che l'ruria aspira.t a daJl'eis te:rno nel cia v.o. p1eu1rico produce: il che porta la p enetrazione di un'aria non sterile ,e che perciò n.o n può esse~e tran1quillamente accettata.: mentre è regola che il ga:s i·n trodotJto veng31 reoo sterri1e con lenta filtrazione ed wn:ehe poirta.to ad un a temperatur·a che si avvicini a: quell1a d el nuovo ambiente cl'l<e va ad occupare, corn e è c.01 inetodo Forlanmi. S·i aggiunga, che la man.evira del mandrino esp1oi11Je· facilmente la pleura a tocchi e p11nz,e1cchiatur1e che agiscono co·m e p·iccoJi tra1rmi e

nornetr10 : ·e i1 o>i rico"rriamo· vo1er1tieri alla spremitura de.l t11bo perchè, ripeto, se no.n ci ha m·ai dico· i11ai riservato sorpre·s e addebitabili ' ' a,d iessa manovrai, nella gran,de maggioranza dei casi ci ha permesso .e con facilità di rendere b eante il lume d1e·l l' ago ed otte.n erie1 allo·r a le regolari e caratteristiol1e oscillazioni man-0metrich.e ch e lJiermettessero di dare il via u.l gas sic11iri e tI"anquilli. Nel 50 % (Forlain.ini), nel 60 ei fo·r s'anche nel1'80% (Bill.0111) dei casi di pneumotorace, si nota presto o tar.di versamento liquido ne lla sacca gazzosa: e dei versam·e·n ti il ~25 % suibisce la t1rasformazioI1ie purulenta: fra le vru:ie caiuse cli ques°t<.'1. con1plicazione va !Segnalato l'in1quinam.ento della cavità pleurica a mezzo di fru t oli di t e~ st1to o stampi di pelle introdotti dalJ' ago con i germi pato geni in essi ailJilidati : la . p 1en1itura del tubo1 di gomma, anche se forzata, evita quasi costantemente il passaggio in caYità del frustolo ottu•ra11te poichè questo di SL.lito otto la proosione del gas i1on fuol'iesce dalla pu11ta, ma si colloca late ralme11te laseiru1do lil)ero il pa saggio o l

questi i1on posso110 essere tndiff el'enti per una sierosa ammalata o per lo i11eno .p osta in vicinanza di focolai inorboisi. Non si posson°0 evitare le scosse ed i m-0·v im·enti all'ago n1ell'apri1 e e chi·u d.ere il rubinetto del Saug·rnann o coll'innestane l'ago al tubo di gomma. deJ.l'a.p pal'ecchio secondo la manovra del Cocci-Balsain10, oosicchè anche con .questi m.etodi la p.11eu1·a non può esserle garantita da piccoli tra11mi. Infine va ril1evato ·Che non l'uno dei i11etodi del ma.i1dl'i110 (Sat1g~1n.a1111 ) le oscillazio11i ma11ometriche vengono ridotte d'ampiezza e rese più difficilmente apprezzabili, e con l 'altro metod10 (1Cocci-Balsamo) viene a togliersi di mezzo aJ manometro, sicchè l'op1erato,r e viene a privarsi dello strum,e nto proprio nel tempo che nè ahbisogna per sapere qualildo l' ago sia pe11et1 ato n el cavo pleurico e si possa aprire il serbat )io· del gas.

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

* ** Da a lcuni autol'i, specialmer1te stra.I1ieri, la sp i emitw~a del tnbo di go111ma è rite11uta dan-


[ANNO

XXXI,

FASC.

4·9]

nosa per gravi inconvenienti ruvuti oon tale m.anovra e da ·essi attribuiti direttamente allo. manovra stessa J aquerod' nè ha un sacro te .. rore ed il Buroand ha C'reduto di ·doverla abbando1naine .e dich1ara -che da qu.el momento Ill.)n ha avuto un solo1 ca.so• ·di mo·r te od acci·de11,t i gravi dovuti a rif:le:sso pleuli'f.co o ad embolia gaz,z,os.a . Questo giudizio tanto sfav.o rev.q1e pa;rte da du1e accidenti .c he derivano, secondo l10ifl01 dalla spre.m itu·ro.1 : che l' ago1 c.oJÌia spriemitura può urtare contro la pleu:ra ,e, portarvi wn 'irrt tazione, o·v vero, se l 'a.g o è ·entrato· in uni vaso, la EìlP ~ emit.11ra pt1ò dieterminare clelle emtbolie ga.zzose. A1 p•1 inl10 inco111veni.ente si può ovviare colla l:iuiona tecnica r a cc-0mandata da.il F orlandnii, se·con _· o la quale è niecesisario evitare durante la pr . . tica della spremitt1r.a qualt1DJque contatto colla pl et1ra d·ell'a go imn1e1·so in cavità. A l) ~ --eve .i ·e il s.econdo1 inco nve·n i.e11te, cioè la l)l oduz.:o.n e di eirnho·l ia. g"a.zzosa a mezz,o del g·as c.011tenuto. nel piccolio· tratto. del tubo· •s u cui si p1·ati.ca l,a spr1e11nitu·r a, già il Forlanr.ini usava la e< siringa od ago di sicu·r ezza, » C'h e dava m1od·o a11·o·p erato.r e di ricon.01sc.ere in ogni momento l'ambi.ente in c11i si tro·v ava la punta dell' ngo e se essa. era penetrata :ne'1 lume di un vaso, poichè aspirando con la siringai applicata a ll'ago, si rivelava la presenza di sangu•e . Ki.'1.s;:; col suo « p erforato1·e » 11a sostituito la si1 inga di sic11rezza aggiungendo llill rac.co.t do laterale in v.etro·, dai s·e rvire come « indi.catare » sul qn.ale si i1m1esta il tubo1 di gomma del manometro, e stabili·sce in quest'ultim10 una p r·esisiorne n e·g ativ.a di 10-15 cm. in, mod-0· da essere immed.iatam.e11te avveirtiti 1.sie. l'ago ·as1)ira sa.ngUJe od aria, col vantaggio sulla siringa di 1sicu.1ezza di non richi·edere alcun movim1eDrto1 da partei 'd ell'operatoir e, pe1r ' l'aspirazione. · Di Pietro· (1) propone un ag,o· munito alla ba.s e di due imb.occature, attraverso una delle quali .è pos1si.bile lo scorrer'e di un'anima, mentre. l'altra è in rap11)orto col manometro del1· app.areccl1i-0. ~i.\.lla !)l'ima si adatta un tubicino di vetro te11·m inante in un t1ùbo miunito di pipetta. Con cru•e sto m·ez.z10, chiu·s·o· con una pinza la. c:omuni·cazion•e oo·n l'a1J1Ja1tecchio., ei coinos·oe per 1a. comipa1risa ·del sangue n·el tubo di vetro se l'ago è caduto .in 11n vaso 1san,• gu1gno. · Nella p i atte a. comun.e usa11cio l' a.ppair.ecchi·o For1anini, si trova interp.osto 11.el tubo di. gom1

1

1627

SEZIONE PRATICA

1

1

1

ina, pres1So la sua ·estl"emità a cil"ca 10 cm. dall'iruesto delJ'ago, un tlilietto di vetrio che serv.e ifa spia, Tiv>elando la prese·n za di 1sa.ngue s,e l'ago sia p•e n.etrato in un vaso san.. guignio. Mai è cosa essenziale ohe 1a p1I'esenza de] sangue venga senza rital"do avv.ertita air ch e 1se in minima .quantità: atten dere ohe si ri.empia di sangue l'.estI'lemità del tl1b.o di gomma fino alla « ·S pia» ·esige un· tem;p·o· d' aspetto ch·e può essere, abbastanz.a lung 0 e ciò, maJg1·ado si aiuti la ·discesa 'd el sangue c·on1 mar novve di a.ispirazioni praticate 1sul tubo di g·.omma. Senza dire che il saingue p·e r raggiung,e;re la spia di vetro, d1eve essere in quantità piuttosto rilevante. On1de è .c he 110 c·reduto di con• gegilare J,a spia m modo eh·e essa oo·rrisponda all' estì'emità stessa del tubo di gomma ie' conr f.ormata in modo, da 1servire essa stess.a da i·a:cco1r do p.er l 'inserzione dell'ago·: ottenendo così un racicor do-spia in• vetro, conformato come un comun.eJ ·r.accor·d,o m.etallico che vale a mostrare. la pre1s.enz.a. di san1gue ap1·e na qu1esto ha superato n1eJla rninirna ·quantità bastari-te il breve traigitto c·a pillare dell'ago. C101l1' u·so di questo rac.co,rd·oi sp·i a non. ocoor, re più un ago a gro·s sa impug·natura. m.a a boc·c ucci ar .oomuille, e va. inn estatio nello stesso raccordo spia che serr ve così da i.mpugnatura. I.a spia vie11:e q11i.ndi a tro·vars i n ella ;mano stessa dell'operatore con tutti i vantaggi inerenti a queste :sue qualità. · A con.clu1sione dunque. la spr·e1n itura del tubo· di gomma per l a disostruzion e dell·'ago, come consigliia ta dal Foi-lanini, es.eguita ·ooi dovuti riguair1di, è m'a novra ohe d·eve T1estar1e nella pratica 'd i pruetum·otora.cie, e n.on porta le tl·isti .consegu·enz,e d·e·p1lorate da altri aiutali quando1 Sii ap1pliichi 'cion tutte le attenz.io·n i sopra accennate. No1n ho trovato che· altri p·r ima ·d'1o·r a ab'b ia prop osto il raccordo·· in vetro .ad uso di spia ch e trovo molto raccomandabile per le qualità anzidette e che viene a d aire i1na gara11flia l11aggiore nella tecnica a.e1 })!Ilieumotorace, mettendo ini guardia l'operatore nel caso' ch1ei l 'ago :~ia penetr ato nel lume di un vaso. 1

1

1

BIBLIOGRAFIA. T ttlJercolosi p·ò l1noria,r 'e, 1B12. Il p1ieitmoto rac e artificiale nella t'L{l> crcolos·i polmonare, 1920 . D U MAREST e CIMURARD. La pratìque dJu p1ieu1notho rax théra.peutique, l DJ~. G. Kus. P neumoth.otax ar ifi ei el (malaçli816

(1) Policlinico, 1923, ,Sezione Pratica·, fascicolo 23, pag. 731.

BARBIER: BRECCIA.

1'P.~·p i rat o ir e s ) : GILBERT

,.

1

.et

( f . '~ )T,

1911.

Poli•clinico, S·ezi.one pratica, n. 13, 18, 23, 192.3 . l~i vi sta delle pt1bblicazioni st1 l 1)11€1:J.lTiotorace t~ 1·a1J e11 t ico , Il. 4, 5, 16

.. •


1628

lI. POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. ONCOLOGIA .

..

I

-

(H. VrGNES. La Presse ~[ édicale, n. 77, 1924). Non ·occorre ricor.dare quanto scarse siano le no·s tre cognizioni intorno alle cause del cancro; sembra però che fra le pre.disposizioni l'eredità abbia una certa imp·o rtanza, abbenchè alc11nj. AA. n·eghino ad ·ess·a ogni valore. Lo studio de11·eredità cancerosa deve limitarsi alla trasmissione ·della tara . da un ascendente aff.ett.o ad: un discendente tper mezzo dello spermatozoo o dell 'uovo. I~ 'osservazione clinica intanto ci dice· che esistono famiglie le quali\ sono. colpite 1dal can·cro moJto più .di altre: in una osservazione di Braca vediamo 16 morti per cancro nella stessa fa miglia . Aebly p arla di un padre e di una madre cancerosi i quali s.u 7 figli ne ebber·o 5 affetti da cancro; un altro padre morto per cancro gastrica ebbe 6 figli tutti cancerosi. Altre osservazioni simili esistono a provare che diffi·c ilmente d€ve attribuirsi al caso un accumulo simile ·di can·cerosi nella stessa famiglia . Tali coin~idenze formano un gruppo ben. distinto n ei. ca·s i di cancro; vi rs ono altri ca.i.si nei quaJi il cancro si presenta piuttòsto come 11na malatti-a familiare -che -come m alattia eredi tari a: una famiglia nella quale non vi sono cancerosi nella prima gene~azio­ ne ne conta 15 nella seconda, 6 nella terza, o nella quarta. In altra famiglia 2 fratelli ed una sorella sono colpiti .da cancro della mammella; negli antecedenti no·n ve ne era stato alct1n caso. Si tratta di cau•s a cancerigna banale, non ·e reditaria, o si tratta di eredità cancerosa regolata da speciali leggi? -0vvero dii una tara ereditaria favoflente il cancro? Esistono anche famiglie nelle quali i g emelli non son·o cancerosi, i figli unici sì ; altre nelle quali di generazione in g·enerazion e appaiono certi tumori benigni : encondromi, nevro.mi, ·fibromi, naevi pigmentari, angiomi, ecc. L'A. ha osservato trattarsi il più spesso di eredità materna più che paterna. Sull'eredità del .cancro poco ci possono insegnare le statistiche alcune delle quali parlano in favore (\v"emberg e Ga.stpar a Stuttgar t; Polaillon: Baskford a Londra). Al contrario altre statistiche giungono a conclusioni opposte: i non -càncer-0si avrebbero, proporzionalmente, più antecedroiti ~ancerosi che non gli stessi cancerosi. '!.

.

XXXI, FASC. 49)

:C influenza della razza e della ·specie ani-

L'eredità del cancro.

1

[ANNO

male rappre ~ enta un fatto dello stesso ordine dell 'infiuenza ereditaria, e come vi sono famiglie terribilmente colpite dal cancro, così vi sono degli stipiti .di topi che danno un gran numero di soggetti concero·si. Sono interessanti a tal proposito gli studi di Miss Maud Slye. ' Miss l\1aud Slye ha osservato, in 12 anni, 40.000 to.p i 5. 000 dei quali .erano cancerosi, con .relativ.e .auto;pste ·e d esami istologi.ci. L 'O. ha p·otuto ·s eguire alcuni stipiti mantenentisi puri per consanguineità durante 25-30 generazioni senza aver il minimo cancro. In altri sti'piti tutti i topi ne erano affetti. Ma incrociando razze cance·r ose e razze non cancerose. l'O. ha visto trasmettersi la predisposizione al cancro quale carattere mendeliano recessivo: topo non canceroso + topo canceroso (di raizz,a) = rsemp·:r.e to·p i non canoerosi: il carattere ·canceroso si per.de - mendelismo r ecessivo -. Prendete uno di questi ibridi, coniugatelo con un topo puro sangue, avrete una generazione normale, apparenteim ente. Incrociate due ~ qUJesti tbriidi ie voi avrete: 1) •s ani che accoppiati dànno luogo a sani; 2) cancerosi che accappiati dànno luogo a cancerosi; 3) ibridi che si co·m portano come la generazione precedente,. Altri autori sono giunti agli stessi risultati: Lynck è giunto invece a caratteri non rece3sivi · ma dominanti. Esiste anch-e una suscettibilità er~ditaria all'innesto del cancro : come alcune razze s ono più o me.n o su scettibili all'attecchimento degli · innesti di tessl1to canceroso. Ed anche per i tumori innestati si confermano le cifre mendeliane ottenute per i tumori SfPOntanei. Ora, che c·osa ci dimostrano i fatti osservati n ella razza umana? 1) che il cancro può saltare più generazioni : la qual cosa si aiccorda con la possibilità che si tratti di un carattere r ecessivo; 2) che osis erv.azioni del Wacktel fanno supporr e in un certo numero di famiglie una er€dità mendeliana. Wacktel giunge a ciò con ragionamenti fragili: le sue conclusioni non son·o che ipotesi, non sono provate. Quanto all'eredità e le varie localizzazioni, le ricerche ·della Slye confermano che se un ascendente o un discendente sono cancerosi• vi sono m olte probaJ>ilità che il cancro si 1-0calizzi nello stesso organo.: la clinica già a veva mostrato questo fatto. Polaillon su 197 cancri del s eno ne trova 20 con eredità cancer osa e su questi 20, 7 erano al seno.


,

{ANNO

XXXI,

FASC.

49]

1629

SEZIONE PRATICA

Ma se lasciamo il dominio dei cancri in cui presentare lesioni canceirose nello stesso orla predisposizi0ine è im.po.rtante, per entra.re gano (eredità similare) : nelle altre 20, 4 conin quello dei cancri nei quali la causa cance- tava110 negli antecedenti di pers-0ne affette da rigna ha un compito ben netto, noi non ritro- ca ncro uterino, una persona .affe.tta da canviamo più que.s ta eredità dell'organo; cioè la cro della mammella. causa è più importante della predisposizione Esistono dunque « famiglie da cancri» : nei cancri della lingua governati dalì~ sifiliquand·o gli esempi ,s i _saranno moltiplicati, de, dal tabacco, dalla cattiva de111atura. ql1ando interpretati i fatti e stabilite le leggi In conclusione : biùlogiche fondamentali si sarà risoluta una esistono famiglie e stipiti di animali mol- parte .del proble1na dell' e.tiologia def cancro, to colpiti dal cancro nei quali occorre sup. si 1potrà sapere cosa è l'eredità : e questo porr z l'esistenza di una causa co1nune, forse varrà anche ,J_!)er le altre malattie cvoniche: una predisposizione ereditaria, fors e agente cardiopatie, gastropatie, gotta, ecG. Stabilita in mod-0 dominante. . la cc lin.ea canc·erosa » d·elle f.amiglie, risc1hiaesiste in alcuni animali una predisposi rata la natt1ra del cancro epiteliale, scoperta fo.rse la causa, per lo meno occasionale in alzione al can-cro che si t1·asmette quale carat tere recessivo; ct1ne condizioni difetto se alle quali l' Umanità il fatto che in molti casi non sembra es- va sempre !Più .esponendosi aumentando 'la se,rvi predisp'Osizione ereditaria non ci perestensione .d ell' epiteliom a, potz:emo sperar~ di indicare il mez.z.o 'd i .pres.ervrure dal flag.elio mette di concludere che l'eredità non abbia le g·e11erazio.ni future. importanza nel cancro; MONTELEONE. non sappiamo in che consista la predi . sposizione ereditaria; Contributo allo studio sembra che se un ascendente o un discendente son·o cancerosi è molto frequente il fatto dei rapporti fra età e tumori maligni. di una lo.calizzazione del cancro allo stess.o ( GHERARDI. Atti della Soc. Lombardia di scienze organo piuttosto che a due organi differenti. med. e biol., febb·r. 1924) . MONTELEONE. In ItaJ.ia il rappoir to. ge.n erale di m,o,r talit.à è di1soeso da 30-36 o/oo nel 1862 a 19-20 %o nel Le famiglie di cancerosi. 1917. i\IetTltre vi so,n o malattie che oom1e• causa Senza pretendere in alcun modo di pregiu- di m-0rte diminuisco1IlJ01(irufezioni) altrre aumte~ t ano (tum1o ri). P·e·r i tumo1ri la mortailità è dicare la ques.tio·n e ar.dua e singolarmente quasi racldioppiata nel numero .complessivo. complessa de.Il' « eriedità patologica» ci autoP erò tale aumento· è minia re qllando si conrizzan·o i fatti (M. Letul1e, La P1·esse M édisidera l'at1mento <Lella ·P•OP'01lazio·n e, rimanencale , n. 76, 1924) ad ammettere l 'esistenizru di do sempre un avanz·O· che si mette in eviden« famiglie ·da cancri »? Si conoscono famiglie za ainche con le 1statistiche di ana.t o1m ia pacioè, un certo nuim ero dei cui membri siano to.l ogica. stati colpiti da epitelioma? Nel rapporto con l'età è fuori dUJbbio c1h·~ i Per rispo·n de.r e occorre basarsi su prove e . t11m.01i ma.l igni, rari 111ell e prim,e eti, di ve.nfra queste la migliore è rappresentata .d al pezzo operatorio e dal !'lelativo esame istolo- tano sempre più frequ enti col crescene degli anni, veirificaindosi UlI1a progressione sem1p re gico : è certo che tale condizione restringe iJ m.a ggiore i1elJ.e ,quote di aumento a m1ioura campo delle osservazioni. Lett1lle riporta l 'osservazione di una fami- oh e si ·p•rocede in avanti con l'·e·tà. Tale proglia di mediéi , seguita durante ire genera- gressione si verifica anche n·ella moTtalità g;en·erale con t1n diagramma uguale ch·e giun2ioni : ~a madre di 7 fanciulli muore per can. ero uteriJ!l.o : un figlio muoire per can.cro1-d el g1e al culmine a ?5 .annri. per poi d egradare. In essa, per l'ele\ra.csi della. vita medio, i1t testicolo, di 3 figlie, una per cancro dell'oi1e1lazione co•n la ·d iminuzio·n1e ·del1a mortali tx'l vaia, una pe.r cancro anale, una terza ha 4 figli: di questi la secon·da, madre di ducl infantile e giovanile, v.eingoillio a gravaTe 'tutte 1e inala.ttie P·~oprie 'cLell' età avanzata (mafancit1lli, muo-re per cancro del corpo dell'uras~o, malattie d1el cuore, arterie, rrene). Lo tero. Cinque persone, in 3 generazioni muoiostesso si verrifica peir i tumori ·m alj gn'i : con la no per e.p itelioma sviluppatosi 4 volte su l'a.ip .. p·arato genitale, una volta n ella regione ano- dimi1111zi on,e de1J a moirtalità al di sotto dei 15 • anni si viene aid in ~oooare il .contingente di vulvare. poipolazionie di .età avanzata 'o ve è triste ap- · Un amdico dell' A., J ayle ·o sserva su 36 fami:@annaggio· lo sviluppo di tumori malignii.. glie , cancerose, 16 co.n speciale attitudine a 1

0

1

1

1

1

1

0


1630

IL POLICLINICO

L 'a.u ment-0 quindi è più apparente che .rea1e e no111 deve impresisionarcj dice·n doci invece che co11 esso diminuiscono gradualmente le morti premaitur·e. 1

BRANCATI.

' Il prurito come sintoma premonitor·o nei tumori maligni. · .

~

(KUTINER; J. F . Ch., 1923, 824) . Due uo mini robusti, s11i 50 e. sui 60 anni, dive11nero, sen za causa evid ente, soff erenti di pr11rito, che andò a umentando mano mano e che, dopo 2-3 ~esi, si rese quasi insopportabile . ..'\ qi1ést'epoca si manife.star:ono anche ~ primi sintomi da parte d·ello stomaco, che da prin.cipio fuTon.0 m •essi in ra.p p.orto con inisonnia e con l'uso di molti mooicameillti e quindi non fnrono presi .sul S·e ri·o·. Soltanto· d orpo m esi, qt1ando, inv_a riato il pruriito, i sintomi gastri<!i an:iarono ai1mentan do sem pre più, i malati si fecero vedere dal medico e fu ric·onosciuto un carcinoma gastrioo . Il prurito era - in 1ambedue i casi - generalizzato e senza alterazi·oni cutanee, ecc-e ttuati i segni di grattamento. Non c'era ittero, diabete , i1è cachessia. In ambedue i casi si è rtrattato di carcinomi straordinariamente maligni, inopPrabil i, per cu i: mar1ca l'experiment11m crucis : l a cessazione del prtirito d opo resezione del carcinoma. Ma i due casi ne ric01rda:r:o.n o al Kiittner aJtri numerosi d ello stesso gene-r•e·: fra i quali runo i11 c11i il pr11rito s.i mitigò sostanzialmente dopo l'operazione ra.dicale. Al1o·r a egli non dette importanza fondamentale a questa circostanza. Edotto dall 'esperienza recente volle rintracciare il n1a]ato con l 'obbiettivo .di conoscern e le sorti ed eventualmente sapere se fosse ritornato il prurito con lo stabilirsi della recidiv~ d el carci1101na, m a non potè averne notizie. Frequentemente. Ku•ttner aveva notato il pru1·ito in casi di linfògrant1loma e di leucemia; e ancl1e q11i aveva osservato che può comparire come sinton1a iniziale, prima che la malatti a fo11cla1nentale sia chiarita. Ma del ·p rurito nei tl1mori maligni non trovò cenno nella letteratt1ra rl1ir11rgica, e ancl1e quella derm a tologica conti er1e ben poco. Ciò cl1e risl1 lta è q11esto : E un fatto indubbio cl1e i1on di rado si presenta il prt1rito n ei tun1ori n1al ig11i. Essenzialmente son o carcinomi addon1inali, .e in particolar modo quelli dello "tomaco e del fegato ch e d ecorrono con prl1rito torn1entoso. e non solitanto nello stadio cacl1ettico o q11ando ci sia ittero, ma anche già in u11a fase della malattia 11ella qt1ale i malati 1

1

1 1

(ANNO XXXI, F ASC. 49)

per il resto si sento.no ancora co·m pletamente bene. Oltre cl1e nei carcinomi addomina li , il prurito è stato osservato anche nei cancri della m11cosa della g u a nci a e della lingua; tumori del resto , che, non ostante tutte le differenze, devono pur e essere annoverati fra i carcino·m i del tubo digerente. Nel maggior num ero d ei casi il prurito è generalizzato, tuttavia è riferito anche di un prurito localizzato, p . es. anal e o gen itale. Anche in queste forme 1i prurito, particolarità caratt er istich·e non ci sono. Patogeneticamente dovrebbero esercitare infiuenz.a a,n zitl1tto1 d,eJl,e aziooi autoio1ssich e, spiegate, o dai prodotti di disfacimento dello stesso tumo.r e maligno1•Q da.Ile al ter.az.i ontl d.a esso prodotte n el chemismo degli organi ammalati . E verosimile ·che anche altri tumo.r i maligni oltre i ca,rcinom ::L possano causare is tati simili . Da quanto fu detto risulta che in pazienti i qt1ali, enza cause dimostrabili vengono colpiti d.a pr11rito ·insistente, specialmente se si trovano nell 1e1t à di disposizione al cancro, bisogna pen sare al la possibiljtà ·di lln carcinoma e specialm en te a d un tumore addominale. 1

B . BAGGI-0.

Sintomi principali del earcinoma del colon. (D. F. JoNF.S e E. P. I-IAYDEN . B osOon med. and surg. Journa.i, 11 sett. 1921 ).

Gli _i\A. fanno rilevare •cl1e, se il m.edico gen.erico 11011 vede nella sua pratica che pochi .casi di carcinoim a del col o11, è ·un fatto che tale malattia appare abbastanza frequente nei grandi ospedali. T aile frequenza del resto è dimostrata dalla statistica, in quanto che fra i 90.000 morti per cancro nel 1918 agli Stati Uniti, il 10 °6 era costituito da car.c inoma del colon. E quindi importante che il pratico abbia dell e conoscenze precise a l r iguarid o, poichè in questa, come in altre malattie, qt1ali le condizioni acute addominali -ed i t11mori maligni, il risl1ltato d ell 'intervento 0iperativo dipende in massin1a parte dalla prontezza con Clli il medico gene.rjco riconosce la malattia e dalla ollecit11di11e con c11i invia il m a lato .. dal cl1irurgo. Nel caso d el carcinoma del colon, è e~se11ziaile che il medico sia a co11oscenza dei sintomi cl1e po.ssono s11ggerire la diag·nosi, la quale, poi, non p11ò essere stabilita e confermata se non con 11lteriori ricercl1e. Certamente il pratico i1on de,re aspettare i sintom i di o truzio11 e })er sospettar e il carcinoma del colon. chè e t:i so.110 pi11ttosto tardivi; all'inizi o. no11 ·si ha cl1e t111 leggero stato irritativo del colon , con defecazioni irregolari. con pre$enza di gas in q11antità maggiore che d'ordinario, con sang11e 11elle feci. Occorre talora


(ANNO

XXXI,

FASC.

49]

SEZIONE PRATICA

1631

ripetere diverse voilte l ' esan1e delle feci per troinferiore sinist.r;9, accom1pagnati da dolorabilità vare .p ositiva la prova della benzidina. Sono ali.a 'Pr.essione. Inoltre, la diverticolite non proquesti i .sintomi che il pratic-0 deve tener pre- voca quasi mai sanguina;mento; se vi è presenza senti per sospettare la malattia in que.stione. di sangue e pu s., con i .segni radiologici di diI sintomi tardivi consistono in costipazione v e~tic olite., l 'A. consiglia di operare, chè si può od in, scariche frequenti, dolore, o più spesso, esser oerti di tr,o vare il carcinoma del colon. malessere add0iminale e presenza di sangue L'anemia è più frequente nel carcinoma del nelle o sulle feci. Tali sintomi sono facili a ricolo11 destro, forse percl1è ivi è più frequente il conoscersi, ma sono spesso trascurati. tipo ad·en·omatoso, che dà maggiori emor1r.agie; Della massima importanza è un'accl1rata altri ritengono inve·ce ·Che la rag~one debba ria namnesi; si troverà di frequente che la costi- cercar.s i nel fatto che le tossine elaborate dal pazione è andata crescendo fino all'ostruzione cancro trovano una mag·giore SllJ>erficie di a~­ completa, oppu~e che il paziente ha piccole sca- sorbimento. La perdita di peso si ha soltanto riche; ma queste informazioni si avranno solo ne.i casi di O•Struzione l!)arzjale continuata a con un pazi.ente interrogatori·o, poichè, di prj .. lung,o. 1110 acchito, si conoscerà soltanto la costip·a Non bisogna dimenticare che mo.Jti pazienti zione. Raramente, poi, il paziente accuserà di con carcinoma del colon :son o stati dapprima avere diarre.a e, solo interrogandolo sul numero trattati com·e gastro-piazienti, ciò che, in veritl1, delle scariche giornaliere, si verrà a conoscer.e è strano, poichè nel ca·so ·di malattia gastrica, che esse •Sono tre o quattro; ed è proprio questa il malessere è avvertito alla parte superiore del. aumentata frequenz a delle ·s cariche, ·O piuttosto! l'addome, .ciò ch·e si osserva anche nel caso del del bi'sogno di defecare, uno dei sintomi più fre- carcinoma del cieco, qua n.do ostruisce la valquenti dell'ostruzione del colon e, quindi, del vola ileo-cecale. Poca o punta im.p o-rtanza pu?) carcinoma. attribuirsi alla forma delle feci, la qt1ale diIl .d·olore è uno ·dei sintomi eh.e portano magpen.de più che al~ro da lla forma e dal tono giore c.onfusione, tanto più che qnesti pazienti dello sfintere. La pa1p.azione non darà alcun 1-0 accusano raramente, anche quando le con- risultato &e. il tt1more s.i trova alle fles&ur€, trazioni intestinali sono visibili. Spesso si ha nella porzione mediana o·d all'e.stremità infeinvece un malessere, accusato sotto l'ombelico, rtore del sig·m a . La rettoscopia potrà raraspecialmente nel quadrante inferiore destro, in mente ·rivelare la presenza d.el tumore, cocausa della antiperistalsi che spinge i gas ed i1 munque essa va fatta tein endo il paziente in contenuto intestinale verso il cieco. posizione ori zzon tale, supino. N·es.suna età pt1ò Non è raro vedere dei casi di carcinoma ·del considerar si immune dal carcinon1a del cocolon, diagnosticati come ruppendicite, appunto lon , che è stato osservato anche a tre anni, P . con discreta frequenza, fra i venti ed i trenta. p-er tale dolore nel quaidrante inferiore destro. La presenza di sangue, pus, mucosità è conoLa ·diagnosi differenzi.al e non potrà farsi che utilizzand·o tutti i mezzi po,ssibili ed, ansciuta come uno dei sintomi di gran valore p.e·r tale malattia; però bisogna rammentare che che in ~al caso, qualche volta non si potrà tale segn.o può mancare nella forma scirro.sa. giungere ad una ·diagnosi positiva. Anche i Nel carcinoma del colon sinistro poi, la reazio- raggi X ,possono far commettere, in mani ine11e alla benzi1dina rp·u ò mancare, perchè il san- $perte, non p·o-chi errori. Talora il carcinoma n·on è veduto, tal altra invece lo si diagnastigue è particolar·m·ente sulle e non nelle feci, sicchè, se non ·è stato p.reso un framm ento di ca qu.and·o no·n c'è; nè si deve. per questo getfeci con sangue, la reazione è evidentemente ne- tare il biasimo sui radiologi, m a piuttosto sui gativa. Del resto, la presenza di sangue, di 1pus, m ei ici che si affidano soltanto ai raggi X per di mt1cosità non è patognomo,n ica del carcino- lln a diagnosi per la quale. invece occorre tema, ma può av·e.rsi nella .c·olite infettiva, nella ner conto rdi t11tti i fatti .. Essa va fatta da chi dissenteria, in .ogni ulcera lo·calizzata nel colon. ha la ·r espQnsabilità del malato , cioè dal chiCon il proctoscopio, si rp otrà mettere in eviden- rl1rgo, che metter à in opera tutti i mezzi. P er q11anto riguarda. l'osser vazi.or1e radioJog·ica za la mucosa ulcerata o facilm ente sanguinante, fatti iehe localizza no l 'affezi one nel retto. Se l'A. è favorevole all'uso del bario per clistere invece si ha, con i sintomi accennati, la mucosa .anzichè per il pasto di bario, che., in caso di rettale n-0rmale, si dovrà concludere per un'ul- ostrl1zione !Parziale, può renderla totale. Fatta la diagnosi, anche di probabilità, è cerazione posta al disop.ra del r.etto, che è solin ecessario ricoJr rere all' int ervento operativo , tamente di natura malign.a o tubercolare. Errori 1diagnostici posson.o aversi per la dive.r - per ct1i l'A. consiglia di procedere in due te.mticolite, in cui p·e.raltro si hanno nell'anamnesi :p i. Ma anche n ei casi in cui non è più poss.jperiodi di ripetuti attacchi d0ilorosi nell'addo·m e bile I' ope.razione radicale , è bene operare 1


1632

J L POLICLINICO

ugualmente, in rr1odo da stabilire un corto circuito prin1a che l 'ostruzione diventi marcata, oppure fa re la colostomia se l'ostruzione provoca -O.olore o frequenza di defecazione. Si evita cosi per il paziente e per la famiglia, una vita p enosa che, al contrario di quantG si r1tiene, •p11 ò prol11ngarsi per mesi ed anche per anni. FILIPPINI.

Tu mori della pelvi renale e dell'uretere. (THOIVIAS

e

'

REGNIER.

1'he Jo'u rnal

of

Urol.,

[A

T~o X~Xl, FAsc.

49]

' /Jiuyn os i. - È stata fatta. n1olto rara111ente pri111a cl ell'ir1terve11to. I n1alati l)erò non f11ron0 ~empr e acCllr3.tamente studiati, saltanti) di pochissimi casi vengono riferiti gli 8sami pielografìoi Se con i sintomi renali coesistono tumori del l a vescica, specie se vicini all'urete1·e, la IesioTJ:e pelvi-11reterale p11ò ,esS.el'e sos1> ettuta. Ri!ogna cateterizzare delicatamente l 'uretere e s~ a ll'irrup·r ovviso si h a sa11g11e dal catetere, che noi cessa racendo p rog·reclire q11esto, si h.a un buon segn,o di tumore dell'uretere. Un abbon · dante fuo.riuscita di sangue dal catetere appena giunto nella. pelvi deve far-e sospettart~ un tumore d ~ lla pelvi. Non si h anno i1en1mer10 immagini pielogra· fiche tipiche. Si 11a in genere lln ingrandimentu e 11na deformazione del i 'ombra della p{> lvi eh,. . può essere totale o limitata a uno o piu calici Somiglia molto all 'in1magine che si ha in un~ idro:nefrosi. I mezzi di esame e i criteri eh~ possono servire a .differenzia:re il papilloma dalla t11bercolosi o dalla calcolosi o dall'idronefrosi sono ovvii e ben conosciuti. Più difficile. e spesso impo.ssibile è il porre ltna diagnosi differenziale con la pielite o con la pielonefrite. P1tò ai11tare molto in questi casi la presenza o meno dei segni che rivelano una infezione. Cosi si pl1ò confondere il papilloma con varicosità della 1p elvi o con la cosidetta ematuria essenziale, in queste. entità morbose manca però 1u deformità e l'ingran.dimento della pelvi che si mettono in e·v idenza con la pielografia. Ql1esta deformità è ben diversa da quella del rene policistico e degli ipf\rnefromi. Mentre è impossibile differenziare la malattia in questione dagli altri tumori ·del re.n e. Consigli.ano sempre la nefrecto.mia e l '11reterectomia a .causa della «malignità potenziale ,, dei papillomi. Usano anche far seguire all'atto operativo 11n applicazione di radium. Riportano · i 5 casi person ali dei q11ali uno in 11na bamJ)ina di 3 anni e mezzo. l\I. A C:OLT.

voi. XI, n. 3). f-T a11no osservato 5 di questi casi negli lllt.i;mi tre anni. Si propong·ono di trattare questo capitolo di patologia i~ base ai 248 casi 'e sistenti nella letterat11ra; al quale vanno aggiunti i 5 st1ddetti. Si può di re trattarsi di l1na affezione rara, più freqne11te nell'uomo (62 %) che nella donna (38 %), che coJpisce nell'età media della vita, con una lie,,e prevalenza il lato destr•) (53 %). Nel 23 % ·dei casi si ebbero tumori mul. tipli nella pelvi, n1·eteri e vescica. Nel 15 % i tumori avevano colpito so1o l' nreter•e. Nel 15 % clei casi esi steva o aveva prec.e duto 11na calco! osi ren.ale. · Anatomo--patologican1ente si possono divide.. re cosi: a ) T11mo1·i ei)iteliali: 1) Papillomi; 2) Epit eliomi papillari; 3) Carcinomi. ' • b) T1tmori connettivali: 1) Sarcomi; 2) ì\'Iiosarcom i. e) Ti1mo ri meta tatici. d) Tumori indifferenziati. I papillomi primitivi della pelvi per la tencle11za cl1e hanno ·que-sti tumori ad in11estarsi, fac.ilmente si trapiantano in ves~ica. Si sono avuti però anche d·e i casi di tumori primitivi n ella vescica che hanno dato m etastasi nell'uretere e perfino nella pelvi. In un caso perso1lale degli A"'\. accadde cosi per un carcinoma della vescica. I ca si di sarco111a sommano a 19, ma di tutti i dati anatomo-patologici non sono chiari. Per spi egare la possibilità di epiteliomi a tipo malpigl1iar10 gli i\A. ri cordano comre l1el] 'embrione, Sulla radioterapia dei tumori del cervelJo q11a nc.lo la cloaca che è di origine ectodermica e del midollo. s i i11vagina nel pronefros si ha l1n contatto di (E. FLAT.\1 ' . La Révue nr>'urologiq1tP, 1D2~ , nucellul e ectodermiche con questa formazione di meri 1 € 2). origine mesoblastica che poi darà luogo alla pelvi. La n1aggior parte però di q11e.sti tumori La cura dei tumori cerebrali e midollari con i raggi X ed il radio no11 è finora diff11sa in me0110 n tipo })apillnre in tutto simili a q11elli della ,,escica. ò icina come mezzo terapeutico di scelta: e cii> per più cau&e. Anzitutto per l'im1Jossibilità ;n .'-'i11t onii. 0110 l' emat11ri n, i dolori e la premolti casi di dare una localizzazione esatta del ~e11za di una tumefazione. L'ematuria è il sir1t1unore cerebr.ale, ed in egt1it o pe1·rl1P .;:i lan ton10 principale, pre :?nte 11 ell' 3 °h dei casi. In pa11ra di ledere con i ragp:i X il t e.;:quto sano lln ca so durava da 1 anni quando il paziente 'i r ecò da I m edico . circostante al t11more. I


-_-

----

[ ANNO X~Xl, FASC: 49]

SEZ·IONE PRATIGA

All'A. è stato possibile n el 1919 ottenere jl tr api a n to dei tumori m a ligni al cervello ed al inidol1o iniettan.do t1n a emul·sio11ie caJ1cerosa nel canale r achi.dea e.d ha provato allora ol1e era possibile ott,e·n ere Ja g·u arig'ione coro:p-1eta del ttunore spe.rimentale r icorrendo a ll a radioterapia. Esaminando l 'influ en za del radjo st1i tessu t i nervosi, ha pott1to provare cl1.e q11esti raggi provocano gr avi alterazioni nel cervello e nel cer velletto : però ha potuto stabilire che è possibile distrt1g·gere il tumo.r.e con il radium senza dar luogo ad appr.ezzabili a lterazjoni del tess11to nervoso: a confern'1a di ciò basta ricordare l e ricerch ~. di H ertwig per le quali è :pro-vato che le cellule più a nti·che e pjù differen · ziate possono r€sistere a.d ogni infll1enza anche lunga, dei r.ag.g i del radiurn, me11 t re le cellule giovan i germir1ative, sorto1 pii1 se.r isibili all'azione di irTa diai io·n e an{·l1e di b1"<ev·e dnrata. Le recenti esperi enze dimostrano però che non entra in gi11oco solo l' azio.ne diretta d ei raggi X e del radium sulla cellul a cancerosa. · per distruggerla; i1na en·orme jmportanza ya data e al tessuto i1ormale corc0J1dante i~ tumore e agli ele·m enti del .s a n gue (linfocjt1 ) nonch è a lla f11nzione delle ghiandole a secr ezion e .i11t.erna com e mezzo di ·difesa contro i .tun10riL Nei riguardi dei tum0ri del cervello la prima applicazione del ra·di11m fu fatta ad l ln· tumor e dell ipofi si (dal Gram.egna dj Torino.).: in s eguit o ven11ero p11bblicati diversi casi di tumori del ""i sterna. n ervoso ce11trale ne1 q11ali ft1rono applicati i raggi Ro etgen. L'A. apporta una stati· stica di 20 casi rig11ardanti : 4 t11mori del mi·dollo 7 » degli emisferi cerebrali 9 n dell'ipofisi. La durata d.el period·o d'osservazione var1a fra i 5 m·esi ed i 9 anni. Per quanto rig;11 a rda i t11mori d·e l m i clollo l' effetto delle irradiazioni è .stato in alcuni casi favorevole e precisa·m en te in tre casi di s.arcom.à. Da notare eh.e nei tumori .della colonna V·e rtebraJ e e del midollo dell' A. i ris11Jtati più favor.e voli furono ottenutj con l'applicazi·one deJ metodo ·Co·m binato chir11rg ico e succ~ssive irradiazioni. Il tr attamento esclusivam e nt.e radi oterapico dà risultati non incor.aggianti. 811 di un gruppo di 7 t11mori degli em isferi, la ra.dioterapia in 1due casi ha dato un notevole miglioramento: furono notati la scomparsa della cefale~, dell'edem a pa·p illar.e· e la ricomparsa. di movimenti in arti paretici. . N ess11n effetto ter3Jpeutico favorevole h a notato l'A. in casi di tumori cerebrali operati ed ulteriormente irradiati. • Queste ·osserv.azioni pro·v ano che l'e:ffetto d.elle irradiazioni ·Con i raggi X può esser p ositivo I

1

1633

n ei tllffio·r i inalig·ni deg·li ecn] sf eri. ce r ebra li: t11tta via bisogna, contare stilla possibilità di una i:icaduta anche ·d0po un lt111g·o p,eriodo .di treg11a, ·eome pt1re stt ù n aggravam·ento ed anche sulla morte. Il ter zo · grupp.o di casi riportati dall A. oomJ)rende 9 tumori ·dell'ipofisi: · ad eccezione di 11110, tutti hanno risen tito.l 'i1tft.11e11za fiavor evo1e d-el trattam en to, talune volte ·cD.n sorpr~ndeJite m1 glioram.ento: scorn;Jarsa cl ella: cefaJ.ea, r e~rr es sione dei V·©-miti , migliora m ento dello stato g enerale, dell'acuità visiv.a . I tumor i deil ' ipofisi costituiscono la maggior p a r't é dei casi pubblicati dagli altri AA. Se ne ~·ono accupati specialmente Beclère, Biro, Schaefer-Chatzen. • Beclère. ha constatato l 'arr esto d'ell' ev·o1uzio• ~e dell'acromegalia, Biro ha constatato un miglioramento notevole ·in. 8 casi. Basandosi su tutte Le osservazio11i si J) UÒ oon cl11dere che ·1a r a dto1terapia dei .tumori del sistema nervosb centrale è. deg·na ·della ]Jiù gran r1 e attenzionie e deve essere applicata m1ol to ·p iù di frequen te : iJ. metodo può dare risultati favorevoli in alcun e varietà di t11mori. 1

1

1

0

'

p

..

.

l\·fO,NTELEONE.

'

TECNICA MEDICA. '

I

I

L'esplorazione radiografica de11' uretra . . con il' lipiodol. I

Bit:ll. et ~! ém. dr> l u, Sac. m ért. des liopitau.x cle P a,1is , 1924, 22 févrìer, p . . 207).

(Sl CARD

e

FORESTIER.

L'esplorazione radiografica delJ'l1re.tra è statrb g·ià fatta da L~gue•u , Papin .e ìVIa i11got, t1sando una soluzione di co·l largolo al 10 %. intro-. dotto nel -canale uretrale per mezzo .d i una siring·a . con buco olivare. RecentJem.ente Utea n e Guilliol, adoperand·o l1na soluzione di c·o llarg·olo n e h anno m:esso in evi denza un diverticol0 dell'uretra. L't1so c1el litJiodol permette un'iniezioirle del tutto jndolore, e la s1i.a grande opacità . fa r ileva~e a n ch e dettag.li minimi. Si può anche u sar·e 11 7.ipif)dol i1n olio nell a . proporzione d-el 50 % senza cl1e i ri "'tù.ta ti sja.no meno n etti .Essi pvaJticano la seguente tecnica. Si v11ota prima,. la vescica quanto si può. P Pr l'iniezione ch e si pratica .sullo stesso tavolo radiograifico si usa una siringa di vetro da cc. 1020 a imbt1to ooni-co di .Janet. Si ini ettano l entamen te .alct1ni centimetri cubici fin·o a che 1Si percepisce una certa res istenza; ciò indica che l'uretra anteriore è s tata d,i stes a· a l massimo. Poi, mentre ~i cerca di vin1

l

.....

.


1634

l L POLICLINICO

cere con t1na pressione maggiore la re.sistenza dello sfintere si pren.da il clich é radiogratico, continuando ad iniettare ancora 4-6 cc. di Lipiodol. Si ha così l 'imagine di tutto l 'uretra dal m.eato, al collo vescic.ale . Se si desidera fare t1na radiografia in a ltra proiezione, si stringe 11 m1eato e si ini·ettano 4-6 cm . .di olio i·o dato. D~1po1 l'esplo,r atione, l'olio iQcl.ato è Sl1bito emesso, quello uretrale dell'elasticità dell'uretra, e qu ello vescicale con la minzione. t In condizioni patologich·e, l'aspetto è vario. Nei prostatici, si iile1v a l'allt1ngam·ento B •'l'irregolarità. della porzione pr·ostatica e tale aspetto è dovuto alla presenza di m olti lobuli adenomatosi. Nei restringimenti l 'aspetto è molto più dimostrativo. Nelle forme recsnti il c ontorno del canale è sinuoso, varicoso specie n ella sua po rzione soprapubic:a con brigli e n,e ttamente ·visibili. Ne.i casi più antichi il caJ ibro ger1er ale è molto diminuito, il collltorno m·o1to irregolare. . Tale esplorazione megli·O de·l catetere fa rilevare il calibro clell'uretra, la sede, la foif"ma d·elle zone s.oeloriche e i diverticoli . T. LAURENTI. 1

1

1

1

1

1

CENNI BIBLIOGRAFICI. L e forme periodiche in oto-rinolari11g oiatria . (1Coll1ezi.one Bal'd·i di Attuailità d.ella Medicina). Roma, Libreria di Scienze e Letteir1e, 1924.

BILANCIONI G.

Il Bilancioni ha voluto scrive.re le pagine di sto bel volumetto, non soil tanto per lo specialista oto-ri1n o-laringtoiat:ra, m,a, p er t utti qu,ei medici c·o·l ti, ohe in questa rapida e f.eJJee sinteisi, poiSSQlno1 iniquaidra,!le concetti e n·o2ionri. da loro apprese nei trattati e nelle riviste scientifiche in modo saltuario, via via che se ne presentava l'occasione, e perciò senza un determinato orien tamento. Nell'interpreta!le il tipo pe1i.odioo di alcuni pro0essi m.o,:rboisi della. oto>-rinro-laringota tria: econdo i sani concetti della paitoil ogia generale sta il me!rito prin.cip,a l e deJJ,o· stt1dio del ' Bilancioni, il quale, olt~e c::t. farci con oscer e quanto in Itali a e fuori si è fatto pèr int·eirpretare la peculiare forma asn1atica da fie110, .che seco11do i più è un 0 speciale tipo di crisi colloiodoclasica, fa anche. rientrare nel capitolo dei co1nples i fenomeni imrnunitàri, qt1elle forme angino e a tipo re-cidivante, le qt1ali spesso l'appre"' entaino un grave tormento per l' ammalato e t111a incognita etiologica per il medico. (( Fo1 se gli attacchi ripetuti di for1

1

1

XXXI,

(ANNO

FASC.

49]

m·e anginose ·rappresentano dei conati d·ell'organismo per raggiungere un congruo istato di irmmunit.à vel'so quel dato germe e il 1oro :ripeter·si in se1ie potrebbe corrispondere al susaéguir'si di quelle fasi alt,eirn.ativa.mente positiv.e e negative che si osservano nella vacci11azione praticata ad arte e che corrispondono ad un analogo va.r iabile con1po.rtamento ·degli anticorpi. Il cessar.e della forma morbosa indica la raggiunta stabile immunità». Fervente sostenitore di quelle teorie sulla · cc costituzio,n e », -ch e sono, van,t o della 1 scuo1a italian a, 1 _~. ·O·P l)O·r tuname,nte collega i fattori immunitari a quelli costituzionali, propri di ciaiscun individuo. cc Qrtal s ignificato è da attribuirei al fatto del non produr.si di una im• munità di qualche durata che serva a protegg.ere l '.orga;nism10· da ·u n nuovo attacco a. breve scad1e,n z.a.? 1C,e1rto si tratta di un difetto ·costituziona1e che esiste in molti so,g getti ». I faJttori en<logeni che fomnano il tiip o cost.ituzional1e', soi!iio m o•l tis.simi .e nolll isempre bene individualizzabili. Oltre i disturbi della cras i sang11:i gna, d1ebb 01n o a.v ene gran·dta importanza quelli che si iiferis·c on.o a1l'e,q uilibrio endocrino-simpati.co. Malate ·Ch e hanno so·fferto di tonsilliti e di alt~e malait tie della gola sino a11'.età pubere, non ebbero· più a la m entarsi ' . . . di qu·este affeziolili quan1do ragg·iU1nsero· lo svi .. luppo~, sessu.ale completo, altre subito dopo il matrim1 on.i o. • Molto f.re·q uenti sono gli .attacchi di to·o oillite' ·e di adenoidite nella prima, infanzia. &pes• so i J>arelllti pensano a una irnidigestio·n ·e e la dieta rigorosa prol ungata non so·l o nio n apporta vantagg·i, m a sfia·c ca il piccolo p·a,ziente. E un dife.tto dei poteri immunitari, il quale si m anifesta spe cialm1ente n1e1l ep 01ca in cui il bambino passa dall'a llattamento materno alla vita autonoma.. Il n11orvo stato, ch e ri cl1iede UJna più solida resistemza organica, rende in tal m odo pi11. manliiesta lai congenita deficienza di difesa. Le forme di m astoirditi recidivantj, fr equenti ' nei bambini, $OD O lega.te ad t1110 stato di debolezza c-0ngenita, peir .eui. s.i forma l1n tess11to cicatriziaJ.e poco sol id o, pie.1· de1ficie,nza clei sali di calcio·. Le epistassi a ·ri1)etjzi011e, da varici del setto, sono· di frequente determinate n 1ei ban1l)ini, ·dalla stasi venosa del cavo naso. . faringeo per la presenza di viegeta,zioni adenoidi o per la congestion·e dete.rminata da tonsilliti e a.denoidite ac11te. , L'A, cita molti di questi esemp.i e tutti li analizza in modo mirabile, mettendo in rilievo il loro netto carattere r ecidivante poichè cc in patologia v è una reO'o1.a.· p eriodica: gran leg1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


.. [ANNO

XXXI,

FASC.

49]

1635

SEZIONE PRATICA

. ge della natura, non empirica, ma di pil'01fon do valore e di s11ggestiva b ellezza» .. S.

TRAINA.

E. ~lAGN US-A LEBE ~. E.l iriisch e P ropèirl Pttlik. J. Springer, edito.re. Berlino. Prezzo L. 22,50. •

È la terza edizione del volume di Magnus,

noto per la sua co11cett.osa brevità agli studenti e agli studiosi. Son o 24 lezioni dedicate alle malattie polmonari, cardiache., renali, ad alcun.e malattie infettive, alle, malattie del sangue, dello ston1aco e dell'intestino, a qualche malattia del sistema nervoso. Non possono rappresentare un trattato, ma un indirizz.o pe.r lo studente, cl1e, con 1e nozioni di semeiotica, adisce alla clinica, una raccolta di cognizioni coordinate, in armonica sintesi per lo scopo principale del medico: la diagnosi. L'A. trova m odo, senza che si abbia ·1a sensazione di u11a vera digressione, di coonestare cognizior1 i cl i labor a torio e di terapia. T. PONTANO.

sapiente' ·d isami na critica dell'efficacia di tl1tti i mezzi terapeutici og·gi in uso, costituisce opera di grande interesse per tutti, per il tisiologg, in ispecie. Nella prima parte l' •.t\.. riferisce alcune notizie sull'orrlin.amento e sul funzionamento di questo primo Tubercolosario di Bologna, e p.er quanto da esse si rileva, tanto p iù degna. di esse·r e ·a mmirata è l'o,p era ùel Facchini, che attr averso, a difficoltà n on lievi e con mezzi n·o n sem1)re s11ffìcientemente 1arg-11i ha saputo trarre dallo studio dei suoi 111aJati una somma di interessanti rice)r che -ed . osser vazioni, mentre ai1irn avano l'opera sua in altissimo grado il desidel'io e la speranza cli recare valido aiuto a chi tanto duram·ente soffre. E. T .

L es grandes S?Jn.dromes ?·espiratoites. G. Doin, editore, Paris , fase. I. Fr. 20. Nella collezione . delle cc g ran<;li sindromi cliniche », che l'ed. D·o in pubblica sotto la di1»ezio1n e del p-r·of. Roge,r, l e si11dro111i r espiratorie sono trattate da Sergent. In questo primo vol11me l'A. non ;:;: i occuoa - indiffef'entem.ente di tutte le sindromi respiratorie, ma delle più individualizzate nelle malattie del n aso, del faringe, dei bronchi; nel secondo volume tratterà delle sindromi polmonari, pleu riche e mediastiniche. E. Ser g.ent è maestro nell'esporre.; tutti i capitoli portano l'impronta del clinico lucido e i:>ittorico, quindi anche i capitoli ·SU vecchi arg·omenti come la dilatazione dei bronchi, quelli sulle bron chiti croniche, sulle rinofari!J.giti discendenti, sull 'asma si legge.ranno con pi.acere e con interesse. l\Ia io trovo che i due capitoli più interessa11ti per il pratico, pieni di osservazioni esatte e che ognuno ravviserà perchè richiamato nella sua passata esperienza, sono quelli sulle sindromi da insuffictenza respiratoria e sulla ft1nzione del naso faringe nell'atto respiratori·O. È necessario, se si vuole che i libri siano letti abbandonare talora lo stile del trattalo ' ' di. cui o·g nuno ha piena la m·emoria e da cui è stato non una sola volta t.ediato, · assillatJ, nelle minute pre:para.zioni di esame, e 111vece ràccogliere le fila delle conoscenze moderne in una trama ch e sappi.a attirare e trattenere il lettore: questa arte è la caratteristica della collezione ed è professata con maestria da E. Sergent. E.

SERGENT.

1

FACCHINI

V. Clinica e T erap·i a 11el Titb ercolo-

sario di Bologria . L. Cappe~li, Bologn d.' 1923 Se in ogni campo della patologia l1mana sono di altissimo interesse ed utilità le osset, vazioni clinicl1e compiute sotto la scorta di • l1na critica serrata, è nello stud io della infezione tubercolare cl1e dette oss·ervazioni raggit1ngono ~n valore non comun e e per l~ st11dioso e per il pratico. Gli sforzi conco rdi di tutti i medici per S·0lle;·.;are l't1manità dalle tris1r iI consegt1enze d·el bai2illo di Koch nop. h an11 0 certo raggi11nto ancora il fine prefi sso, m ia attraverso a pazienti ed accurate indagini cl i ogni specie ed a tentativi terapeutici, s11g·- ercl1e scien genti dal risultato delle varie ric tifiche, si è compiuto già qualche passo avanti sì cla gl.1ardare con fiducia verso t1na più sicura e nor1 lo ntana vitto,ria. Ed il frutto del11 diligente e sapiPnte JSServazione di malati dà allo studioso ed al pratico ·elementi importanti nel compito che si presenta spesso, se non sempre , assai arduo: la cura clel tubercolo&o. Il Facchini, Direttore del Tubercolosario· di Bologna, ha. creduto 01p portuno di pubblicare le osservazioni clinich e compiute ed i ·risl1ltati terapeutici ottenuti durante il primo anno d.ell'opera sua. E veramente q11esto volum,e raccogliendo non il frutto di una semplice ed a.r icla statistica, m a il risultato dello studio attento ed assiduo dei mala~i, ricco di r ilievi clinici, corredato cl elle opportune indagini di laboratorio, convenientemente rivolto nel 11na 1

1

1

1

r.

Po~TANO.


1636

rL

POLICLJi\;lCO

[ •.\.:'~O

XXXI,

FASC.

49]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .

CASISTICA E TERAPIA. I

Le sindromi simpatiche genitali. Qu e$te inùro111i, finora 111al co11osciute, sono sotto la di1) e11c..le11~a di distt lrbi ,della catena simpatica sacrale e ·del plesso tpogastrica, vero cervello . pelvico, cl1e 11a tutte le caratteri. tiche anato1nicl1e e ftsiolog"iche · dei centri nervosi. · . l .. aig"I1el-La va rli 11e (lJ·,! r I M éclica le, 1924, 1i. 1 \ eia i.o ca tn li sindromi co1ne segue: 1) 1Ve uralgie JJel viclie. i-\.ff ezion.e oscura. e male !delin1itata. I g'i11ecolog·i riconoscono che, in realtà si l1anno nella donna dei fenomeni doloro.si, ad a11damento neuralgico, ribelli ad ogni terapia, con sede negli organi pelvici e se11za lesioni definite. Tali disturbi, p1tre con rr1inor freqt1e11za, si osserv.a no a11cl1e nell ,l1omo. I miglioramenti, e.d · anche le gt1arig·ioni che si 11anno in seg·t1ito ad intetveqti cl1irurgici t1l simpatico pelvico dimo..;;trano. la patog·euesi dei disturbi. 2) 'inrlro1ni .·i11i7Jaticlie 1iell'uo11io, cl1e ~.i esplicano co11 crisi genitali (1p. es. dei tabetici), con im.1 )otenza .e · con certi pria1Jismi. Ere'.lio11i freti ll e11ti, spec1almente di - notte, spermatorrea, eiaculaz ione rapida o prematnra si ,o '"'e rv~l110 Sl)esso nei vag·oto11ici; ·~<iu­ stamente alc11ni autori attribui1s cono questa ir>ereccitabilità del parasimpatic-0 a predomiP-anza pelvica, . al~a insl1fficienza congenita d ~ll , orto impatico. I

3) Siri.dromi sini.paticlie nella don1ia.

Si

n1an ife ta110 come c1·isi uterine, ovariche, clit oridee, man1rnarie, con certe frigid-i tà, in alCl1ni \'ag·i11ismi (p. es. , per spasmo riflesso di un·appendicite cror1ica), in c·erte anestesie l1terine, ir1 alcuni disturbi mestruali. Le disme r 1orree lJer in u f1icie11za oval'ica, g·11arite c•)n l'opote1·apia, jl be11zo•ato di benzjle, l'at.1·opi!1n, r ientrano nelle sindromi vagoto11iche. Nelle tuherco1otiche, i 11anno due tipi di dismenorrea, c 11ella iperortos i1npatica (carattere irritabile, ~porgeJlza 311ormale degli occl1i, facies assai colorita, pelle cald a e secca, tachicardia, riflesso oculo-ca1·diaco i1ormale, leggera impertensionParterio a e febbre). Nella disme.n orrea vagotonica . i 11anno in\·ece occhi infossati, sguardJ ò11ro, pallo.re 1ei tegt1menti, s11dori abbondanti e facili, diarrea , ' omiti, rifl e$ o oct1lo-cardiaco 110. iti,·o. ì\pl prin1 0 tipo l in11)r egnazione tpssica è poco pro tt1111ci Htn, lo .. iat o aller gico all'apogeo., le s11pp l en1e gJ1ianù ol a 1·i. p eci a Jn1 ente tiroidee e 1

1

-

!

s11rrenali non mancano; le co11dizioni opposte si trovano invece nel seco11do tipo. Per quanto rig·uarda la craurosi del1a vulva., la sua a·ssociazione coI morbo di Flaiani-Basedo\v e special111ente la sua gt1arjgione C·on la $in1pat.ectomia delJ'arteria ipogastrica sono argon1enti in favore. di lJn fattore sjmp·a tico, ciò che non è in contraddizio.ne con la narte che ' pt1ò a vere in essa l, in t1fficienza ovarica. La cra11rosi pt1 ò q11inrti considerarsi come una sindrome trofica, e11docrino-simpatica . fil .

Emorragia cranica subdurale. i\1ac Auby (e lini eal JO'l.lrn.ctl, p. 14·1, 1924) ricord~ il caso di un ciclista di 42 anni il quale cadde di bicicletta battendo l a tempia sinist1~a. Rapidamente ritor11ò iilJ sè e per oltre un mese e mezzo potè attende.r e alle s11e occupazjoni. Poi, poco a. poco, divenn~ irritabile, aveva cefalea, bradicardia; gli 111 P·Oi co11 tatata llna paresi destra, con Babi11ski; poi cadde in 'istato O!)Otoso. i in te1·venne, e fn trovato sotto la ù11ra un r1otevol e versamento, tolto il <Juale , il lJaziente ftnì col guarire comJ)l.etamiente. L'A. pensa si s ia trattato di emorragia venosa'. Osserva cJ1e in· simili casi il versamento J) UÒ essere. bj·la terale, ciò che in pratica è da tener presente riel rilevare i sintomi e nel tratta1nento. 1

DORIA.

Gli effetti morbosi della nicotina. Il p1·incip·ale veleno del taibacco, è senz.a tlnbbio la n.icotina, Ja quale pnò produrre diYersj disturbi (Fi.irb1inger, ZPitsch. f. azrt F ortbil. 1-12-1923), a seconda cl ella sensibilità d1ell'individuo, e tlel modo co1ne viene a sso11bita; mentyr. (:; assodata la piccola azione antjsettica del fun1.o. La nic-0ti.n.a a.g·i ~ e.e S'lll si te111n simpatico con una ecc-itazioll.1e ed una pa1 ali si, o sul siis tema n.ervoso terminale degli organi inter. ni; e p11ò presentare una forn1a di av\1 elenamento ac11to e cronico. L'avve.1.e namento acuto s1 i11a11if.esta con d ispnre a i11te1nsa . ,·ertigir1i , a]}bor1tlant.e sn1d-0rq.zione, vomito. airitmia, stimol o alla defecazio11.e, talora dia1·1·e:1 . Se i fe110111er1i to ici 5i accenti1ano, si aggiungon.o tre1no1i , cefaJea; pol•s o piccolo, pression.e din1in11ita; r arame11te si passa allo stato con\'11].i:;i,,o e a1 coma~ In genere1 ·questi sintomi c: j dileguano presto. e i11 una n1ezza g io1·na.ta ogr1i pe1·il'o1o scompare.


XXXI,

(ANNO

FASC.

19 J

L'avvelena1nento cro11ico in., -ece •nl1ò aYel'e il suo .effetto deletei·io '"' ll . tutti gli org·ani e siste1ni. Sull' appnra to respira,torio la i1icotillla favorisce le affezio11i del faring·e, e c.1 .elle cavità nasali i11 cl1i 11 a fu1na1· e, .caccia11do il f1t1no . Jal r1aso. . .I pol1noni vanno soggetti a for111e catai1Tali ·e broncl1ia.li co11 te11d.e nza aJla. c1·onicità. S~l cuor-e. la. r1icoti11a può IJ•f 01du.r r·e d·elle aJte1·aziOùlli a tipo fu1Jzior1ale: il cardiopalmo, le extrasistoli, la fibril lazioin e , il senso di aanbascia caii:diaco; e ir1 stati ayanzati anche la clegenerazione <lel mioca1·dio, per lo spasmo delle coronarie. Abbian10 già notato· la. fai·ingite come irritazione della nicotina . sulla mucosa del cavo orale; la sto1nat ite è a11chr. essa co111l111e: su queste lesioni taloir a si im1pianta un neo, .l asma. L ' effetto invece di questo velen-0 s11lìai mucosa. ir1testinal.e llO•n . è chiaro·; nei casi acuti si }JUò ave1re diarr"eçt.; , nei casi cl'onici invece vi può· essere sti t.icl1ezza. Comunque par.e che la nic;otina produ,ca un'azione oira di eccitaziolllle ora di paralisi della peristalsi intestinaJie. Comie iSi esplicl1i .la sua azione sul sist.ema nervoso non è Clhiaro, perchè m ·entre molte alterazioni quali la nevrast.enia, le psicosi nicJ tinicl1e, potrebbero att1·ib11i1·si alla 11icoti11a, i1 1 effètto poi sono nn n m era co}ncid enzn. Qualche vertigine e(l i l tre11101·e si i:>oss o110 nddel)it a re all' effetto cli questo veJ.e110; rara la cos1 detta tabe riicotinica. Talo ra a ca:rico d ell 'occ·l1io si hanno gr.avi a lterazioni: l'a1nbliopia i1icotinica, l a nevrite retrob11lba.r e, o l e semplici n11oiSche voJanti. .-\. t11tti ql1esti dist11r·b i, si p.osson-0 ag"giunge re q11 elli gen erali con dimagrament-0·, spesso l'Upiùo, aiste.nria g·enerale, anemia. La cura consiste nel togliere lentam.e.nte la CARUSI. causa tossica. 1

1

1

1

'

I danni della puntura lombare. ' In n11 pazient e di 3!t- anni, 111etico, in segu] to a 1)1111 t 11 r8 l oml)are 1)1·aticata a scopo diagnostico, i11sorg·e vo111ito e cefal ea intensa. specie alla nuca. Nella clinica ove vien trasportato si co11stata presenza di nist·agono ir1 tutti i sensi, Babinski bilaterale, iperestesia d iff1.1sa., dol·o-re alla lJressione dei 2 rami superiori rlel trigemino. Il qliadro a poco a poco si modifica, ]}er clar ll1ogo a periodi di rr1anifestazio11i deliranti e catatonicl1 e. Durante la d.egenza s'insi ste nella cura S})ecifica, e dopo 3 mesj e mezzo si ha la g11arigione completa, permanendo t11tt-avja l111 certo grado di amnesia retrograda. •

1637

SEZIONE PRATlCA

La relazione tra if quadro morboso e la puntura lombare non è qui da mettere in dubbio. K .. Grosz e E. Strausky (""'' ie1i.. KliH. 1Voc h ., n . 40, 1924), facend·one l a critica, mettono però i·n rilievo il valore cl1e deve avere l 'affiezion·e luetica coesistente, .e l'ichiamàn-0 i lavori d·e i vari •O·sse1·vatori, specie di Pap1Je11heim1, se<eondo· i _quali la rachipun1tura i·n tali malati può rendere manifesto un focolaio luetico latent~, o p2rn1ettere lo svilu1::>po di un focolaio nuovo, stabilendo un « loc11s minoris resistentiae ». Alle quali osservazioni sono da l1nir"e qt1elle di fatti cerebrali insotgenti dopo la puntura in soggetti non luetici, per lo più in forma di r>aralisi di n.er\ri , per emorragie circoscritte. Natu~·almente il valore della puntura lombare non vien.e per J1ulla di111inuito da queste n1anifestazioni di ral'attel'e i1ttra.m ente accidentale. , i\J. FABERJ.

L'idroterapia nei nervosi. L'i·droterapia ha una· parte importante nella cura delle astenie, ina è 1111 'arma a doppio taglio che si ·deve ma11eg·g·iare bene. Utile è il bag no ti.epido, a 35°-36°, che i1ei neurastenici dep r essi sar à continuato per 15-20 minuti al mass imo. Invece nei }JSicastenici i co11tinuerà per u11'o ra-11n'ora e mezza. Que.sto bag110 ha una azione sedativa, regolarizza la circolazio·n e e favorisce la nutrizione. In certe form.e di eccitazione nervosa, se ne daranno due al giorno. Negli ip,o tési, in stato di prostra.z ione, H. F euiJlade (Conseils aux ·nerveu:r, rif. i11 Jour·1ial des p1~aticiens, 2 ago.sto 1924) consiglia il bagno fr esco, a 30°, brev.e, dopo il quale l'ammalato viene asciugato energica1nente e messo in un letto scaldato. Ecc eziona lmente si darà il bagno freddo, preferendo la doccia fredda, come tonico d·el sistema nervoso. I, 'impacco limido può so.s.titt1ire il bagno tiepi Jo; si inzuppa un panno nell' acqua tiepida e lo si stende sopra una coperta di lana; il ma:ato si corica e. lo s i copre col panno e la co- · perta. Questo metodo serve anche qt1an·do non si abbia una bagnarola a dispo.sizione. Si può a:1cl'1e tenere il malato in piedi . gettandogli sulle sp.alle un pa.n no inzt1ppato nell'acqua a 3Q-O . . n vvolgendogli tt1tto il corpo, salvo la testa P sfregan.do energicament e per llDO o due minuti. Si asciuga ;con panni caldi e .si me.t te in letto. N ei basedowiani, l 'impacco co11 il ])an110 b a gnato in acqua a 5°-10° influenza favorevolment e la tachicardia. La doccia a JJioggia è asc:;a i utile. )Jeg·Ii stati neurastenici, va fatta tiepida (35°) almeno al1' inizio; essa tonifica l 'organismo n el tempo 1


'

1038

fL

POLICLINICO

ste · ·o è sedativa e facilita il sonno. La doccia a getto conviene alle forme leggere; deve essere breve (15-20 se.condi) e spezzata. In seguito poi, la si prolungherà, usando anche la doccia scozzese (alterna.ta, fredda e ca1da). Questa è partico larmente utile nella neurastenia intestinale; si dà la doccia a 35° e, bruscamente., si discende per 2-3 secondi a 20°, per risalire a 35°. La rn.anovra si ripete 5-6 volte. Quando il malato va meglio, si fa il getto caldo per 15-20 secondi e poi quello freddo p.er altrettanto tempo. La d-0ccia fredda, che è eccitante, è ma.I tollerata dagli astenici. I psicasteniici risentono vantaggio d alla doccia tiie pida, a piogg~a ed a getto e, talora, dalla doccia scozzese.

Contro i dolori nevritici e polinevritiei. • C

I

P ier calmarie 11 dolore delle neuriti e polineuriti, sp esso molto vivo allo stadio iniziale del1·a ffezio11e, Bing consiglia l e seguen ti foirmole: _.\.spirina. L attof enina anac'3ntigr. 50. Citrato di caffeina centigr. 10. Per una cart ina. _.\cet·anilide c,entigr. 20. Fenacetina centigr. 10. \lalerianato cli chinina centigr. 5. P er una ca1i ina. La sera insiem e agli a ntinevralgici s1 adope1·ano gli ipnotici : Piramidone centig·r. 30. Veronal oentigr. 50. P er una cartina. Bro1m uro di potassio gr. 10. Idrato di cloralio gr. 5. Antipirina gr. 3. • F osfato di codeina centigr. 40. . -\.equa . di m enta g·r . 150. Un cucchiaio ogni sera. L,o,c alment e si faranno unzioni con la seg·l1 ente miscela : ..... Olio di giusquiamo gr. 35. Cloroformio gr. 15. Ca11fora Idra to di cloralio anagr. 20. ' Oppure l'applicazione della seguente poniat.a: ~Ientolo centigr. ~5. Cloridrato di cocaina centigr. 25. Idra to di cloralio centig r. 15. elina gr. 5. anche si appli cher ann o s11lla parte pareste i ca pezzi di fl an eila imbevuti della sol11zion e : ~I e ntolo . Gt1a iarolo anagr . 1. ..\lcool a 90° g r. :!O.

,.a

dr.

[ANNO XXXI, FASC. 49)

Contro il singhiozzo. T. Hishikawa (Schweiz. Med. Wo ch. , 1924, p . 352) propone di provocare in via riflessa en ergich.e contrazio11i diafrarnmaticl1·e stim,ola.n do l a mucosa nasale, onde consegue lo starnuto, o la gola, ciò che stimola al vomito.. Utile mezzo, ma incomodo, è il sondaggio dello stomaco . DoRIA. 1

Gli anodini nel cancro inoperabile. E. L eech (La·t icet, 1924, i). 915) dapprima co11siglia di lenire le sofferenze con fenacetina, ant.iJ)irina e simili. Sono a temere g li effetti c1 epressivi, onde non si l)UÒ ele1Vare m " ltr la dose. L'aspirina è pure utile, ma non va data insieme con alcalini. L'azione di qu esti farmaci si può rinforzare con piccole dosi di morfina o di oppio. Si p11ò in seguito dare 0tppio e bromuro. Anche gli alcoolici si possono utilizzare, ma nei casi a lento d.ecorso possono dare f enom eni di alcoolismo cronico. Non del tutto inutili sono da considerare le applicazioni di ri· vulsivi esterni. DORIA. 1

SEMEIOTICA.. Il valore della deviazione del complemento nella tuber~olosi. Do,p o aver passato in rassegna la 1etterat11ra in prop·o sito, Forrle.o (Folia medica, n . 5, 1924), ·espone i risultati ottenuti us·ando antigeni integrali colesterinizzati n ella ricerca c.leJla devi azione ùel compl emp,nto nelle div.erse fas1i de•lla tUJber1c·olo1si p·o lmonare: risultar1ono nelle forme late,n ti il 71 ,4 % di P 0·Sit i vità; il 90 n-ell·e forme torp·ide ; il 96,29% nelle fo,r me evolutiv-e; il 28,57 nelle forme finali e nella .cac·h essia tub ercolare. Nota anche 1 A.. un p1ote:ve fortemietnte inibitQlf!e diell'.antig.en·e steeso, quando un siero· di si!fìlitioo con ' '' · R . fo1tmnente posittva, venga posto al s11'0 c-onfronto. Di 10 sieri ricavaiti da iinKlividui con a.ff,ezioni tifose, uno solo ha dato ini .. biz!on e. CO!In·e conclt1sione il Forleo toglie ogn.i valo re alla deviazioin e d el complemento n ella diag n.osi della tubercolosi, poichè ,q uesta raggiunge il massimo di po1sitività n elle fo rme evolutive, quando la malattiai già è clinicamen,te chiara, m entre assegna alla stes· sa uri certo valore prognostico. 1

1

1

1

l\10NTELEONE.

Studio sul liquido c. r. n\}Ia sclerosi a placche. Geo rg·es Gt1il1a in e Robert l\1arquézy (La / >rPsse M édicale, 192~. n. iO) esaminando il valore diagnostico delle r eaeioni colloidali neJ


[ANNO

XXXI,

FASC.

49)

SEZIONE PRATICA

'

1639

liquido cefalo-rachidiano d~lla sclerosi a })lacdiviene djsipnoico ·e .c ade in pr eida a tetania che. Le loro 1esperi.enze si bra sano sull 'e·sarpe .e a aG>nvulsio,n i, cuJ ~se gi1e la morte, ·come avdel 1. c. r. di 27 pazi.enti : 1quieste ricerche com- verme i.n un10 d·ei du·ei malati. parate cor1 ·quietlre d 1egli a.u tori francesi e straAltri du·e casi, co1n :sint·o·m ,ato,1 ogia simile, ni.eri portano a ·OODJCJlu1d1erie che 1'o studio del si rifeT'i scon.o, a osrtruz.i.01I1Je intesti.n a1e alta, 1. c. r. nella sc1erosi a p 1lacche presenta un un.o da can.cro pi.Jorjco, e llno da caiusa non reale valore sem1eiologic·o. I_,e m.odificazioni d·el precisata, con ·ectasia gastric~ acc1entuata. 1. .c. r . si possono CO•SIÌ sch.e ma tizz.are : In questi casi l'alcalemia è un fatto seconAssenza. d 'ipercitosi, o ipercitosi li.ev·e, asis endario, pvo·b abilmente jn ra.p ,p·o rto· alléù di1riiza d 'i1peraJb uminosi o ip eral·b uminosi p-oco acr1uzione dei cloruri del 1sangue, la quale, alcent-q.ia ta, reazion.ei delle globuline abitualmien. la sua V·olta, in p1a rte è dovi.1ta al vomito e te niega tiv a., rea.z.i on1e1 di W aissermann negatiii1 parte dip1en1de da altre.i ca.l1ss non ben chiava, reazione del benzoino colloidale o dell'oro r·e, ina sperirnentailmente assodate. Altre alcqll1oidale a ti1po su.b.p1ositi\1io1·O pos.itivo. te·r azioni del saug·li.e sono rapp.re1sentate dalN·ella sifilide del nevrasse, nella tabe, si p11ò l 'a.u mento 1dell 'urea e del bicarbonato nel plarata.mente osservare una dissoci1a.zione fra ·In sma, e re.p erti analoghi s i ebbero nei soi:>ra reazion e di W russermann e la r.eazione del bena.ocenn,atJi ·stati di alcaJ.emia per intoissicaziozoino colloidale, 1na allo1·chè n·ell a sifilicl e ne dar bicarb onato di sodio. Te1rap·e uticam·e·n r del nevras1se la rieazio·n e del benzoino coll·oidale te si ottennero resultati som·m inistrando cloè positiva si constata nellq 1stessò tem·p o la lin- ruro dJi ammonio pe·r via. retta.le. focitosi, l 'iperalbuminosi, la reazione delle g·loM. FABERI. buline. Nell'encefalite epidemica nella quale la. !'eazio·n e dell',oro colloidale è stata sp.esso tro- · POSTA DEGLI ABBO.NATI. vata positiva - co·m e del resto la reazione di V\yasserm.an:n - la i~eazi.one ·d el ·b enz.o ino col• Al Dott. E. A. da R. : a.bb. n. 10166. loidale è 1sempre negatirva. MoNTELEONE. Come m.anuale breve, popoJare di igiene inL' alcalemia. fantile, buon·o anch e da servire per g·uida a corsi popoilari, è consigliabile quello di F. I m e.ccaini.smi coi quali vengo.n o rim·ossi daJlagussa : Tl bambi110. Consig:li di igiene acl l111 a l '1org.a:nctsmo gli a.cidi e l·e basi in ·eCOOSSiQ somamma. L. Pozzi, ed., integrato eventt1alme11te r10 oompl.essi e ·m ultip·l i. Si può tuttavia ridall'altro dello stesso al1tore: Consilltazioni tenerle ·che i polm,oni elimindno giornaJm.ente di clinica dietetica e terrlpia in,fa11 ti le: ])11re dai 20 ai 40 litri di acièli, n1fil1We da.i reni ne lJresso lo. stesso ·editore. Per chi conosca il son,o eliminati ·da.i 50 ai 150 aent. cubici. I remi ted.esco, consigli·e:r:ei anche il seg11ente: E. I\rapoi pr:ovv,edono quasi in to1talità all'·eliminasen1ann: .Sauglings und l\le irl lrin.derpfi.eg r> ill zione delle baisi, d0tn1d1e riisulta la ra1rità delFrage und Antwort. G. Tl1ieme ecl. , Lipsia, 1n21. l'intossicazione alcalina quando tali organi fil .. son.o intatti. L\.l Dott. ·r.A... C. da .s·. A. Il m·eccanismo p1el qual·e il siangu·e oornsierva J.a pro1pria reazione è invece semplice ed Nel manl1al e di Lehnartz: Chinii~a e 1nicrou·n iforme, re .consi ste nrel m·anten.ere c.oistante scopia al 1etto clell'amrrialrlto (F. v. a llard i ed. la pr·opoTzi·one dell'acido oarbonii.co a l bica.r 1\1ilano), troverà quanto desidrra. fìl. bonato nel p la.sma, di gt1i1sia ch·e ·se il p,r.im10 a.u menta s·p ropo.rzion atamente al seoon1do la All'abb. n. 8262: reazione sangu1tgna diviene più acida, dr.i.veIl titolo del lavoro e.li Salomon è il seguel1t.e: nendo più alcalina nel caso contrairio. R.liriische und experimentelle Tl ntersuc litlnyen Vaaie sono l1e . cau.se che possono· produrre ilber Heilung von Sehnenverletzungen, i1isbPsqui.librti!o tra a,cido ei .b ase e A. ,7V. M. Elli·s sondere innerhalb de1· Sehnenscheiden. (The Qua-r t. lour. of M ed., n. 68, July 1924) riIl lavo:ro è piuttosto lungo, ,e il fascicolo cl1e p•orla ·quattro oaisi .clinici in cm taùe, squi- lo co·n tiene è i.n possesso· della R. Clinica cl1ilibrio· avvenne nel senso. del'1a b·a se, generurgica. I Lavori d1ell'istit11to c11i si allude nella rando il quadro dell' alcalemia. r8c·ension·e s-i d eb.boi10 al prof. 4. Dominicj. ' Du.e di ta.li casi si rif,eriscono ad initoss,iSe Ella chiedesse lln estratto all'autore tecazione da bicarbonato di sodio, so.mmin1s.t radesco che è un assistente presso, Bier alla to in dois e eccessiva. L,a s:iin·t omatol1o•g,i a fu Clinica chirurgica di Berlino, forse avrehbe rappresentata da una irritaibilità ed irrequi eq11ello che desidera, poichè notizie più dettatezza progrie ssive, cefa1ea, vomito·, vertigine, gliate di quelle apparse nella recensio11 e è difficile darne per iscritto. do1ori muscolari e articolari, apa.tia e soinERl'vfANNO MINGAZZINT. nollenza•. In stadi più avanza.ti hl pazi1ente I

1

1

1

1

,-a-

1

1

'


,

16!i-O

IL POLICLINICO

XXXI, F ASC. 49)

[ANNO

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. l•) QUESTIONI

PRATICHE.

.

...

LXXIX. - Una indagiae delicata circa il giudizio delle Commissioni per concorsi ad umci sanitari comunali. .. Il caso è a lquanto singolare. F u indetto· un concorw pubblico per la n·o·111iJ1a del direttore cii un ufficio sanitario di l1na gra.n de città. I concorrenti furono due; le prove dt esam•e sef; form.arono oggetto di specia le valutazione i tito,li. La Commission e stabjlì di applicare, l)er la valutazione dei titoli e per il giudi-:.:io fìna l e, le norme del D. ~I. 21 noveimbre 1906 concern en~i i program111 j e il proc-edim ento l)er i concorsi al posto dt t1fficiale sanitario.

P er effe tto d.i queste norme n.on avrebbe p otili O essere dicliiarato idoneo il candidato che avesse conseguito, 'n el complesso della prove, me110 di sette decimi dei punti e meno Q,i .sei decimi in ciascuna vrova. ~

\

Com1)iute le prove, la Commissione « procedette alla votazione delle sin gole prove per poter giungere ad una votazione finale , la ql1a l.e })Otesse clistinguere il m erito dei candidati.» . F atta la somma delle singole prove e divisa questa per sette, cioè per il numero delle })rOVie stesse, f11 ~tabilit o il voto final e: 36,57 su 50/ 50 il primo , 35,70 jl secondo. , Entrambi risultarono idon ei. P erò, durante l'assegnazion e dei voti, uno dei Commissari esp resse le sile riserve circa il giudizio final e, perchè i risultati ott anuti gli sembravano « €sigui » in rapporto all'importanza del posto. Finita e resa ·n ota la v otazione, il Presidente della Commissione, rappresentante del Comune, d·o p_o aver m esso in rilievo la iml)Ortanza del posto, chiese ai colleghi se, dati j r isultati del concorso, cc riconoscessero di i1oter ]ndicare l'individ110 sufficientem ente adatto». Il Commissario, cl1e pri m a aveva fatto ri ser\re, presentò allora un ordine del giorno, ch e f11 appro,·:lto e che è oppor:tuno trascrivere integralmente: cc La Commìssione, udite le dicl1iarazio·n i del Presidente, non può esim ersi dal rilevare com e, pur avendo i du e

-

'

ca11didati raggiunto l a idoneità nell'insieme dPlle pr ove, il con.t;o r so non 71 a dato un riS7.lltat o qual e sarebbe stato desiderabile p er 1

ffragare con sic11ra coscieinza lln giudizio po itivo di eleggibilità, tenuto conto dell'importanza del posto messo a concorso... » Trasct1riamo i particolari delle vicende succe ive. che non interessano le questioni di s 11

e•>La

p~ente

rubrica è affidata

all' &VT. G1ovilfNI SILVAOGI,

indole generale alle quali è limitato lo scopo di questa nota. .Il Consiglio Comu11ale deliberò di « non a pprovare i risultati del r·oncorso », così come s i J)resentavano e i1-0n nom inò alcuno dei du€ con~orr enti. Si intuiscono i motivi non espressi che forse condussero a qu€sta stranissima conclusione; ma ciò rigua rda il caso particolar.e. La IV Sezione del C·o11siglio di Stato fu chiamata a giudicare della legittimità del provvedimento del Consigl]o Comunale. Il punto centrale della cont9stazione consisteva, in ultima analisi, n el decider e se la dichiarazione fatta dalla Commissi:)ne do1)0 la votazione firtale, dalla quale risultava il giudizio tecnico di idoneità, invalidasse questo giudizio. Ecco la questione d'ordine generale che è comune a tutti i co1'lco.r·si. I criteri giuri dici seguì ti dal Consiglio di Stato e risultati dalla decisione 23 maggio24 ottobre 1924, si 1,1ossono riassumere così: 1° « Il band.01 di concorso crea un vincolo gj11riclico tra il Comune e quelli che al concorso m edesimo parteci_;>ano. Affidata la valutazione della capacità tecnica dei concorrenti ad una Commissione,

clev~

il Comune fare

l,u ogo alla n omina su lla base d.elle conclusioni di auesta a m eno ch e non vi sian·o ragioni ' speciali positiv•e e concrete per cui ritenga il designato· non adatto a ll' 11fficio al quale aspira. Nel caso di tern a o comt1nque di pluralità di d esignati, può il C·omt1ne far cadere la sc~lta sopra uno qu alt1n1r11e di essi e non è vi.neo.iato dall'ordine deJla designazion·e, m. a . non può asten ersi dal far lu·ogo ad una norr1ina, salvo p er ò se-mpre il concorso di rag joni speciali come ft1 avvertito ». (Questo principio è ormai costante). 2° « Se esisteRRe llna sict1ra e non discutibi1 e designazione della Commissione giudicatrice €, pur difettando ragioni speciali per non nominare il designato, avesse creduto il Com11n·e di svincolarsi tl all 'impegno assunto annullando il concorso, il suo opera~o non potrebbe non ess·e·r e dichiarato illegittimo in omaggio alla costante giurisprudenza ora ricordata. Ed a salvarlo non gioverebb e l'avere esso per a~.;.ent11.r:a n.ssnnto ch e J.e particolari esigenze dell'ufficio da conferire reclamano in chi ne dovrà essere investito llna capacitiL tecnica s11periore a 11t1ella Rccertata dalla Commissione ». S° « Qualora la CGmrnissione. assegnati i 1

esercente in Oaasulooe, consulente leaale del nonro periodico.


XXXI, FASC. 49)

(ANNO

punti ai vari concorrenti e compiiita la votazione {iriale, abbia !)Oi dichiarato, in contrasto coi voti assegnati, che nessuno dei concorl'enti è veramente eleg·g·ibile (com.e nel caso sopra esposto), d~ve ritenersi che non vi sia stata una designazi-011 e e che il concorso abbia avuto esito negativo. « L 'attribuzione dei voti i1on è g·ià un fatto che obhiettivame·n te derivi p er necessità da una co11dizione d eterminata di cose e di ct1i la Commissione 11011 })03sa dispensarsi dal dar.e atto, limitandosi a constatare l a posizione di di.ritto che }1e deriva ai. concornenti. Essa è invece ope1·a di.r·Jtta ed esclusiva della Commissione stessa, 1.;he a mezzo d.ei punti esprin1e il st10 gi11dizio. «E, perciò , se que sto a iudizio 11.ii 1n1erico, riel m o11iento iii cui vie ne coricretato e .post eriormente, 1na yJrinia ell e sia ad Dgrii effetto 1·eso defìn i lit o, è a eco nipll(J 1irJ, to da ltpprezzamenti che modifi,~a:no ·i l ·1·i s itl t itto siritetico che esso esprime, non P'Ltò essere atteso indipendentemente da siffatti ltp pre::.zrimenti .... cc Si potrebòe anche riconoscere che la Co1nmissione, opera11do co1ne ha fatto , si è co1nportata male, ed ctn:.i che ess a ha agito ill egi ttirriamerite, ma 11on i)er ciò ~i. può n,eg·a1·e

che è manca to da i1arte di essa qt1el sicu.ro giudizio onde ~olo sar ebbe pot11to derivare i:> el Consiglio Comu.n ctl e 11oncJ1è il· dovere la i>ossibili tà di far luog":> a lla n omjna. . «Il g'iudizio es1)resso dalla CommiAsion€ g i tldicatrice deve essere riconosci11 to qua11to. rr1eno contraddittorio o p erolesso e ciò basta l)e r:chè non potesse formar€ base di una deliberazione di nomina. « Quand'anche s i i)otesse affe1m aJ·e (n ell e condizioni già inclicate) che il giudizio favorevole di idoneità da part.e della Commissione giudicatrice n,on è mancato, non si potrebbe negare cl1e le lim;trizi Jrti e l e ris erv<: con cui essa ha accomp agnata l 'assegn azion.e dei voti costituiscono nl_o ti \ ' O git1sto ed adeguato per dispensare il Consig·lio Comt1nale d,all'obl>ligo di fare 111ogo a lla nomina sulla bas·e di essa». La IJrim,a e la seconda risoluziòne sono certam.ente correttissime; dissentiamo dalla terza, la quale si riconnette a d 11na indagin·e d·elica tissima circa le forme e i limit i dell'attività delle Comrnissioni e del giudizio vincolante da esse espresso. Il comì)ito della Commissione aveva una finalità definita: accertare la idoneità tecnica ad un · 11fficio determinato; questo giudizio essa do,revR esprjm,ere, sulla bas.e d.e.i risulta.ti degli esami e cl ri titoli, mediante vo ti; } 'indice di idoneità era rappresentato da 7/10 i1el complesso d elle prov.e e non meno di 6/10 jn ciascun a prova. 1

'

'

j

1641

SEZIONE PRATICA

·La Commissione BSI}resse questo giudizio mediH11te voti; soltanto dal 'YOto ris11ltava e poteva i·i llltare la .S})ecificazione d ell n. idoneità; e poictrè i . due candidati aveva110 rip-0rtato 7/10 e pjù , nel complesso delle i:>tove, e non meno di 6/ 10 in ciascu11a prova, la Commissione aveva g'ià formulato, nella sola forma che le era oon sentita, il g'iudizio di idoneità. Si noti: la Co1m missione non disse poi che questo giudizio era errato ; anzi essa lo riconfermò con la stessa p r o1)osta approvata s11 ccessiv.amente : « pur ave rido i due candidati 1·aggiunta la ·i doneità riell'insieme delle prove» .

La jdoneità era, dunque, raggiunta e rimaneva •fe rma . Ma la Commissione credette di ag·g·it1ng·ere nn altro g'i udizio: « il concorso T.!.,011 11a dato un risultato qt1::tle sa.rebbe stato desid erabil€ , tenuto1 conto della importanza, ecc., ecc. >>. Questa dichiarazione non «.accompagnò» il vo·t o finale, ma lo. seguì. Poteva essa vulnerare il gi11dizio già espr. ~sso nella sola forma che alla Commissione era consentita? No, e per più ragf.oni. La dichiarazione succèssiva al voto fina1e non era in co·n traddizj one con questo, perc11è aveva 11n'altra l)ase e diversa finalità: «se il concorso avesse dato qu el risultato che era desiderabile»; m-entre l 'a~tro giudizio era clirett o ad accertare la idon eità che in con. creto era richiesta: 7/10. l\Ia se pure le due manifestazioni fos~er~o, rigorosamente in antitesi, poichè l 't1na non era correttiva dell'altra 1na vi si aggi11ngeva come t1n secondo giudizio, qual.e delle d11e era ·efficace? Ce·rtam,ente quella che fu ,espressa n ella forma legale cioè mP-diante voti, e che accertava la sola idoneit8, che era richiesta (71101 e non la successiva deliberazion8 contenente impresioni di insieme rer l'accertam ento della idoneità « deside1

1

rabile >, .

Dal verbale risultavano. in sostanza, d11e giudizi: uno, il primo , v·a]ido, non contestato, confermato anche do;>o, dalla stessa Commissione; l'altro, eS'presso quando la votazione finale era compiuta, illegale per la forma e non influente per la sostanza. La decisione riconosce eh .e la Commissione « esprime il suo gtt1dizio a mezzo dei punti»; ma è ovvio allOI'la ,osservare: che valore poteva avere tm altro giudizio non espresso cc a mezzo dei punti n? eh.e valore potevano av.ere gli cc apprezzamenti » Sllccessivi tanto più che non erano diretti a sc11otere la base del votd finale? Dic.e poi cosa non esatta la clecision e quando affeima che dal voto finale il Consiglio Comunale · poteva soltanto Jedurre << che la Commissione aveva ricoin osciuto il primo p~ù


1642

1L

P OLI CLINICO

m eritevol e, ma di lJOco, risp.etto .al secondo .e non gi à eh.e lo av·eva dichiarato -effettivamente idoneo » . Ma se, per norma del concorso, era considerato idoin eo il candidato ch·e avesse riportato 7/ 10 nel complesso· e non meno di 6/ 1-0 in ci ascuna pr.o'va e §e i candidati ave• vano raggi.unto. il ni1mero jndice ed un o lo aveva anzi superato. è chiaro che i dt1e cai1didati erano risulta ti idonei nella misura c}J.e era richiesta. Non c'era, dunque, un giudizio sempl iceme11te comparativo, ma era formulato ancl1 e il giud izio sulla idoneità assoluta eh.e era ricl1iesta dalle n orm e d·el concorso e questo g il1dizio ·era rimasto fermo, p~rchè la Commission e n-0n aveva n.emmeno detto che ·era viziato da irregolarità. Ci sia.mio occupati alqt1anto diffusan1ente del caso deciso e d1ella senteinZla, p e'I'chè i criteri da questa seg·uiti potrebb·ero costit u ir e nn precedente as'sai ì)ericoloso in materia di concorsi e in casi an~loghi. Se, dopo la v·otazione fin.aie, accertato il r isultato ·e attribuiti i voti a i con cor renti, sta• bi1ita così la idoneità assoluta ·e relativa dei concorrenti, e quindi formata, per effetto dei voti, l a graduatoria, le Commissioni. i10 tessero, una volta ch·e il voto finale fosse noto, fare apprezz3.!llen ti d'insiem e p.er invalidare il fatto proprio regolarmente compiuto, s i aprir ebbe la via alle più irritanti 1ed ingiuste d eviazioni. Si p·otrebbe n e,g ar e la laurea al candidato che ha riportato i voti p re scritti, se la Comm issione di esami, dopo assegnati i voti, dichiari che tuttavi a, ferma rimane·n do la votazione finale, la prepar azi one d ei candidati non -era veramen te quella desider abile? N·è si dica ch e, nel caso dei concorsi, il compito d ella Commissi·one non si esal1risce con la votazione finale. Qui si tratta di sta bilire quale è l'atto che concreta il giudizio definitivo . Ma se è prescritto che la Commisione val11ti il m erito assegnando voti e cl1e 11n dato num ero di voti è l'indice della id onei tà assoluta e del m erito comparativo, è evjdente che compiuti gli esami, assegnato il ,·oto fin al e, jl g iudizio della Commissione è g ià espresso. Le formalità 11lteriori non son o che atti di esecuzion°e agli effetti della chiusura d eJ verl)ale. Può accad ere che 1·isulti una irregolarità rlella ,·otazione o a ltro motivo di illegalità e che per ciò si debba rifare il procedimento P€r il gi11dizio ; ma l a ipo tesi che noi consitleriamo è un'altr a, 'lllella, cioè, di un secondo gi:ndizio Psprp c:;~o ~n 1ll a base di apprezza1;

,

XXXI,

FASC.

49)

menti soggettivi e in fo1·111a diversa d a quella prescritta. lVIa, dice la sentenza, in ultima analisi : se la. Commissio ne, pur }1011 pot,endo e n on dovendo, ·esi:>rima tutt::i.via questo secondo giudizio, è vincolato il Comune a proced·er e alla nomina? E perchè non dovrebbe il Comune 11ominare uno degli idonei, se il giudizio di idoneità n.on è vulner ato dalla SllCcessiva dichiarazione illegitti1na, estra.nea e non inflt1ente?

1

1

[ANNO

u

IL POLICLINICO " SEZIONE MEDICA

Il fasciço l o 12 (1° dicembre 1924), d·ella nostra Sezione Medica, contien e i seg·u·enif :

LAVORI ORIGINALI. I. - ·C. Cipri ani. I.Je )1€~friti n elle m alform azio11i r enali - D11 e casi di n efrite di rene llnico cong·enito nni lRte1.,ale. II. - C~. Colucci. Del} 'azione di a lc1111c sostanze simp atico- e vag·o-tonicl1 e s uJla permeabilità renale. JJI. - U ·. N uvoli e C. L a Banca. L,ét diatermia J1.eJ n1orbo di Flajani Bosedov\'. 1

11

01

A RICHaESTA SI INVIA NUMERO DI S ACCIO

I

I non abbonati l\lla predetta ~ezione MPdi ca. potranno rt cevere copia di questo i n teressa11ti~si mo t ascico l~ . inyi~do Va.glia postale di L. 5 al Cav. LUI GI POZZt · Vta S1st1n &, o. 14. Roma. Desi<iernn nolo racco mandato e al sicuro d a sml\r riment i po~ta l i. a izizinnizere 50 centesi m i. ·

-

_...,._____

"IL ·poLICLINICO " SEZIONE CHIRURGICA Il fascicolo 12 (15 dicen1b~·e 1921). clell a nostra Se:.ione Clti1'Urgica, conte rr<'t i seg· uenti:

LAVORI ORIGINALI. I . - O, Cignozzi. L 'e11ter oston1i a n ell'ileo .Par alitico post- ope i·atorio e l) Ost-con t t1s1vo. II. - R. F alcone. Sulla pnet1matosi ci tica i11testinale . . III. - V. J ur a. Un caso di .1e11co1')l::t cl1ia del bacin etto renale. TV. - G. Nicastro. S11ll'inginocchiarner1to dell'ap})Pndice. . . V. - G. Petta . Un (·aso di i1ecros1 er11or rag1ca d el lìan cr:eas e rlel g·rasso prripancreatico. 1

A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGG IO I non abbonati alla Sezione Chirurgica P?traono ri ~e vere copia di questo interessantissimo tasci~olo,. in.v1ando vaglia postale di L. 5 a l cav. LUIGI POZZI - vta S1st1na. n. 1~. Roma. Desiderandolo ra ccomandato e al sicuro da r,murriment t postali, aggiungere 50 centesimi.


[ ANNO

XXX I,

FASC.

49J

1643

SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. La nuova legge su l'Odontoiatria. Ecco il testo ùel R. Decreto-I~gge 16 ottobre 1924, n . 1755, contenente . le « Disposizioni concernenti resercizio dell'Odontoiatria e la protesi dentaria». On1 iSS'iS, . .. ~ulla. pro1)0Sta del l\1inistro Segretario di St~to per lu Pubblica I s truzione, di concerto con quello per l'Inte!:no, abbiamo decretato: Art. 1. - Nessuno può esercitare l' Odontoiatria e la protesi dentaria ~e 11on abbia superato l'esame di Stato in medicina e chirurgia, salvi f diritti acquisiti dai lat1reati in medicina e chirurgia a tutto il 31 dicembre 1923 e da coloro che sono legalmente abilitati acl esercitare l'Odontoiatria e la protesi de11taria in virtù di disposizioni anteriori a quelle del J)resente Decreto. Art. 2. - Alle proYe orali e pratiche prescritte dall'art. 38 del R. Dec reto 29 giugno 1924, n.• 1388, per gli esami <.li à bilitazione a ll'esercizio della professione di n1edh.:o-cl1iru rgo è aggiunta una lJl'OYa (li Oclontoia tri;1 e protesi d(.-lntaria. Art. :J. ~ono .'tb1·ogate le disposizioni del R. Decr eto 31 dicen1bre 192.3, n. 2910, e le conseguenti disposizioni <lel R. Decreto 31 dicembre 1923, n. 2909, ùel r eg·1)laru1.!nto 5enerale universitario approvato col R. Decreto 6 aprile 1924, n . 674, e del R. Dee.c eto 29 giugno 1921, n. 13 8, rigt1ardanti 1a professio·n e di Odontoiatria. Il presente Decreto sarà presen,tato al Parlan1ento per la sua conv~rsione in legge. Registrato alla Corte dei Conti con riserya addi 11 i10Yem bre 1924. ~tti del Governo. llegistl'o 2.30. Foglio 79.

FOJAl'\fO DELLA CHIANA (Arez.~ o). - Terza cond.; L. 9000 fino a 1200 pov.; addiz. L. 2; 4 quadr. decimo; L. 3000 cav.; c.-v. Scad. ore J6 del 15 dicembre. Serv. entro 15 giorni. l\IoNDOLFO e FANO. - C<>nd. per la frazione Marotl:èl; età massima ·JO. Stip. 7.000 lorde con 5 qu<1drienni del decimo; c.-v.; 3.000 per cavalcatura. Scnd. 25 dfice·:nbre. . AGOSTI~o (Ferrara). - Fraz. ~lirabello. Stip. 10.000, · con assegno di 3.000; 5 quadrienni del decimo. Scad. 10 dicembre.. 1.:ANTARCANGELO (Forli). - Cond. per la frazione S. Ermete; 228 poveri. Stip. 8.000 lorde con 10 bienni del ventesimo; c.-v.; 2.500 per cavalcatura, e~'ì. massima 35. Scad. 16 dicembre. SULMONA (Aquila). - Condotta della zona orientale 1000 poveri. Stip. 6.000, lorde con 4 quinquenni del decimo; quota complementare 3.ooo: Età massima 45. Scad. 31 dicembre. VENEZIA. Ufficio à'lg·i ene mun. - Due medici batteriologi agg. al lab. micrografico, con obbligo di profilassi delle mal. infettive : vietato esercizio prof. Esn.mi a norma del Reg. 19 luglio 1906. Stipendio 12,500; c.-v. (massimo 3.640). ProYa per un biennio. Scad. 20 dic. I

Concor i per Ufficiale Sanita ...·io nella provincia cli GIRGENTI, per titoli ed esami. BuRGio, VILLAFRANCA S1c1rI.A e LUCCA SICULA. rovolaz. 11.000. Stip 6.000; indenn. trasp. 2.000. :\IEXIYI. - Popolaz. 13.000. Stip. 5.500. S. ~fARCHERITA BELIOE e MoNTEVAG-O. - Popolazione 11.500. Stip. 6.000; indenn. trasp" 2.000. I}er tutti: età masBima 49 anni. Scad. 24 dic. '

POSTI VACANTI.

Casa di salute moderna <<Pellegrino». - Cercasi I .1ib01·0 Docente Chirurgia. Condizioni eéonomiche (la stabilirsi col proprietario. Dott. Donato Pellegrino - .i\.nclria (Bari) .

AREZZO. Ospedale V. E. III. - Alle 12 clel 15 dic., med.-chir. assi!stente. IDtà mass. 35. Alloggio; vitto nei giorni di guardia (alterni) . L. 5000 e c.-v. Tassa L. 50. Chiedere annunzm. BELLu.Ko. - Direttore dispensario celtico ·(lire 3.000). Scad. BO dicembre. COPPARO (Ferrara). Osp. oiv . - Oliiritrgo prinia1·io : età inass. -10; lib. docenza jn clin. o pat. chirurgi<:A:'ì.. Sti1). J 2.000 lorde, indenn. co1111llem.. 3.000; GO % atti operati.vi e gab. radiogr. M eclico vrinia r lo : etit i11assimJ1. 45; libern <locenza jn clin. o lJD t. medica. Stip. 10.000 lol'tle; inde1111. compl. 3.000. Aiuto chi·r urqo : età mass. 30; ~erv . cli assistente effettivo in cliniche od ospedali pri11cipa li, per un biennio. Stip. 3.500 lorde, indenn. complem. 1.200 ; 15 % su atti operativi, vitto e a lloggio gratt1iti. Per tutti: 5 qt1acl!'i~nni · del decimo. Scnòenza 31 dicen1bl'e. CoTROXE. Osverlale cir. F~. Gi otan'ni di Dio. C'birurgo primn rio. Rti11. G.000 : 50 % de i proye11ti. Etìt 111:.l ~!-i. !30. Doc:u111 ;:•11ti n lla ('011gteg«1%in11e di f'arit·i1. Rcad. 31 clice1nhrfl.

('OXCORSI A PREMIO. FII.ADELFIA. Oollegio dei M edici. - Premio Alvereng·a, dell'importo di 300 dollari, s u qualsia.si argomento della medicina. n1emorie dattiloscritte in inglese. pubblicabile . Il premio precedente è stato fl ssegna to al dott. L. Ameron di Vittoria (Australia) per il suo studio « AnomaHe pancreatiche ». Scad. 1 mag. 1925. Per informazioni rivolgersi a : .John H. Girvin, Secretary of the College of Physicians, 19 South 22d Street, Philadelphia, Pa. (S . U. d'America). ' FIRENZE. R. Un,iversità . Premio Dessy. Vedi fas~. 43. Scad. 30 giu. 1925. FIRENZE. Società Jtaliana di Ped latria. Quattro premi della Fondazione Mantovani. Vedi fase. 32. Scad. 31 dicembre 1924. l\iIILANO. Oonsiglio degli I stif1lfi Ospitali.eri. Premio D~ Vincenti. Vedi fase. 39. Scad. ore 12 del 31 dic. 1924. · 1\1ILANO. Municipio. - Due premi della FondazJone dott. A. Beretta. Vedi fa se. 15. Scad ore 12 del 28 feb. 1926.

CO~CORSI.

'


1644

lI. POLI CLINICO

l\il1LA~o.

R. Istituto Lo·m ba·rdo di Scienze e Let• tere. - Due premi tlella Fondazione Fossati. Scadenza ore ~ 5 del 1° ::1 pr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. - Premio della b..,ondazione Ernesto De Angeli. Scad . ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi fase. 17. MODENA. R. Universitri. Premi Riccar do Luzza tto e Alfredo Simonini. Vedi fase. 19. • NAPOLI . R. Universltt'l. ~ bandito u n concorso per due premi « -!\.r'?na >> di Clinica Medica, per l'importo di lire 1000 ciascuno, da assegnarsi a i migliori lavori sperimentali sui temi : « L'ammo, illaca dell'urina nelle malattie del ricambio» e « Importanza dei lipoidi nell'organismo» r ispettivamente. Possono concorrere i laureati i taliani in medicina e chi rurgia o in chimica pu ra degli anni 1923 e 1924, che abbiuno r iportato nell'esame di laurea voti assoluti e superato, se medici, l 'esame di chimica fisiologica o di chimica clinica. La Commissione esaminatrice è e<;>mpo'3ta dai proff. Bottazzi, L-0 Mon;-1co e Quagliarello. I candidati debbono i nviare i lavori, inediti e dattilografati, a l prof. Bottazzi, Dire ttore dell'I stituto di Fisiologia in Napoli, S. Andrea delle Dame, 21, con le solite norme. Il concorso scade il 31 dicembre 1925. ROMA. Associazione ltatiaina rier l'I giene. - P remi per opuscoli d i propagand a. Vedi fase. 39. Scad . 15 gen. 1925. ROMA. Ministero della Guerra. ·- Prendo Ri~ri . Vedi fase . 8. Scad. 31 rjic. 1.924. RoMA. Reale .4 ccadP rn ia dei Lincei. - Due premi offerti dall'Istit1Jto d'Igiene, Previdenza ed Assistenza socialt': vedi fas. 24. Scad. 30 sett. 1926. R OMA. R . Universit<ì. Premio Baccelli al meri to clinico. Vedi fase. 46. Scad. 15 dic. 1924. ROMA. R . Università . - Due premi di fondazione Girolami. Scad. 11 dic. 1924. R OMA. Soaietà Italiana di Medicina I nterna. Due premi ditta Hoffmann-J..1a Roche. Vedi fase. 15. Scad. ore 16 del 31 dic. 1924 e del 31 dic. 1925. I

NOMINE, PROMOZIONI ED ON.ORIFICENZE,.

La Facoltà medica della R . lJniver sità di Genova ha, con voto unanime, chiamato il prof. Nicola Pende a coprire quella cattedra di clinica medica. Esprimiamo i i1ostri rallegramenti cordiali nl1·insigne medico e scienziato. La Fac-0ltà meclica della R. Università. di Pi sa, con voto unanime, ha chiam::lto il prof. Guglielmo Bilancioni, di Ron1a, a.l1a direzione della Clinicn oto-rino-laringoin t1ica di •1uell' r~teneo. Vive congratulazioni del « P oliclinico» per la meritata nomina. Il dott. Ettore Pa trou.i, vice-direttore dell'Ufficio cli igiene di ~nmpi('\r<la rena, è .. tato insignito della roedaglin di bron7_,o clei Benemeriti della Salute pubblica per i ~rYizi J)restati i1ella campagna anticolericn ~cl antiYnjuolosa del 1911 e del 1919-20, per 'Jtl{)ll:1 .1ntinfiueuzaJe del 1918 e per beneme1·C?nze OP I ca rn f)() de Il' igiene ~ola ti ca.

( A NNO

XXXI ,

F ASC.

49]

NOTIZIE DIVERSE. Cattedre ambulanti di puericultura. La Deputazione pro\inc::iale <li :\l ilano, conscia dell'importanza della pueriL:nlturu i>er salYare dalle malattie e dalla 'morte le l)iccole vite, ba avuto lu felice iniziativa di )stitui1·e clelle c:attedl'e ambula11ti di puericultura, le q11a li sYolgernnno una attiYn i>ro1>aganda igienico· ·nnit:1rin i11 pro· clell'infanzi<1, t<1nto più utile, in qua11to che essa viene portata a contatto diretto ùel i>or>olo, in località lontane dai grandi centri, dove l'opera si ren cle maggiormente nece.;;sa1'ia. 11 raggio di azio11e ùi tali cn ttedre si estende a tutte le pro"Vince lombarde, in Clii le •.ifre ·-li morbosità e di mortn.litit infa11t ile son o f r a le i>i ù a lte d'It.alia. ... D11e, ~ono i gr andi scopi soc:ia li che esse si pro1>011gono; ottenere anzitutto che il bambino cresca ~;1 no e robusto a llontanando da lui le ca use delle n1n la ttie più comuni (affe~ioni gastro-intestinali) ~ le rela t iye conseguenze (anemi.q, linfatismo, racbitismo). Altro scopo non meno importante è la profilassi a11tit11bercolare, ' dalla. quale, se esercitata nelle p1·ime ètà. possono conseguirsene ,•antaggi. che in11tilmente si cerch erebbero C'On altri 111etodi . Qne.sto innesto della lotta antitubercolare <llla p11eric111t11ra è ind11bbian1en te fecondo di r i.·nltati. a11c.:he i)erchè, j11 k'll modo, le· forze. altri1nenti disperse, sono così ri11nite e conYergono ad 11 na stessa fina lità. La Deputa·,,ione pr0viuci:1le di l\Iilnno e. per t>~sa . l"infaticn bile a e1)11tato dott. Nieoliui. delep:.-tto per I 'igiene, Ya quincli J)Ort11 ta n<l e~empio 11cr la nobile ed uti le i :.tituzione, n cui essa int<?11de dare lln Cc:'lratte4·e di \rera praticità. e si è n ssiCl1rata, perciò, la collaborazione tecnica dei cli rettori delle Cliniche pediatriche cli Pavia (prof. Spol\7e!'ini) e di l\lfilnno (prof. Cattaneo); faito anche questo, che va citato ad esempio per le i1011 poche Am1ninistrazioni cl1e considerano il tecnico come un i11gombro superfluo. \

L'Opera internazionale '' Pro leprosls ,, e la '' Charitas-Scientia ,,. • Contro la terribile malattia che, purtroppo. non è u11 ricordo ~torico, ma è 11na terribile realtà, da cui non va immune l'Italia, i coniugi cl' Amato ll.a11110 fondato i11 Ron1n nel 1923 l'Or>era Francesc·a11a j11te rn:iz io11ale cc Pro T~pL·osis ». ~1llo &eopo <.li 111·0111u0Yere ecl intenRitic:.<1 re le ricerche colletti·ve sulla C'Urabilità e gnaribilità clelùt lebbra e cli soccorrere al tempo stesso il nobile apostolato clcllc 811ore e clei Religiosi, che, r·nrando gl'infelicissi111i cletriti viventi. Rl)esso n111oiono Yittime cl ella tremenda jnfezione. Org·ano l1tlìcin le cli ralc opera è la cc CharitasScientia » periodico trimestrn le, r ht'. eon lo ~te~so titolo, espone il programmn. Rcienzia ti e JeprolopJ1i i11~igni ll<l rt<?c·ipano già nlh.1 Sezione meclica <lclln pro,-"Videnziale crociata di scienza e di piet.à: lllla buona r,nrte della rivista è dedicata agli stncli ~ n ln profih1Rsi. la nosologin , la patologin, la clinif'!\, tf\rapi:1 etl epiden1iolngia della lebbra; le altre pa~ine 1'i occupano


[ANNO XXXI,

FASC.

49] .

1645

SEZIONE PRATICA

µi c1·onaca de lle lebbrosèrie, statistiche, e re lazioni interessanti su la fun7.ione caritativR della « Pro Leprosis ». I medici che s,a nno che cosa. sia il calvario della lebbra e ne cono·s cono la -enorme diffu sione in Oriente e l'attuale minaccia in Europa, posso·no , meglio che non a ltri, vall1tare lo spirito sublime di abnegazio 1e e di ~acrificio degli er oi della cristiana carità e, con ;a caritatevole e competente propaganda, aiutare l'opera filantropica. Direttore della Rivista è il prof. Vincenzo d'Amato ; . via C~sare Ba ttii::ti. 1!33, R om a.

Internato per studenti di medicina. Col terminare delle vRr.nnze universitarie, si è chiuso il 15 novembre l'internato per studenti di medicina istituito dall'Ospedale Civile di YeneziH :· esso si riaprirà per un mese nelle vacan ze di Pasqua e poi per tutte le ' 7 acanze estive ventu re. Gli stùde nti che appro.fìttarono di questa is titu zione furon o nove di cui tre italiani , dt1e rumeni stl1denti in I talia, un unghe rese, tre cecoslovacchi. L'eccellente esito dell'esperimento ha incor aggiato l'Ospedale a istit'Jire altri tre posti nell'internato cosicchè, all'apertura dei nuovi periodi, un maggior numero di giovani potrà approfittare durante le vacanze della somma di insegnamenti é di pra tic L che un O J1Pdale grande e dob:i. to cli ricco materin le clinico e di r icerca pt1ù fornire agli studiosi.

Inaugurazione dell'Ospedale della Cassa Nazionale Infortuni a Bologna. Con l'in~ervento di S. A. R . il Princi1Je di Udine, di autorità politiche, militari e civili, di S. E. l'on. Dino Grandi, p residente della Cassa Nazionale Inforti.1ni, insieme con n1emhri del C-0mitato Esecutivo e •'lel Consig)io Superiore d Elll 'I stituto ,

il 7 dicembre prossimo avrà luogo l'inaugurazione dell'Ospedale che la stessa Cnssa Naziona le Infortuni, obbedendo a lle finalità socia li della pro1)ria azione nel campo delle assicura zioni per gli infortuni sul lavùro, ha fondato u •Bologna, per la cura diretta degli operai sinistr a ti, dotandolo a 11che di Reparti specializza t i. Con q11esta pro\vida jstituzi<n1e, la Cassa Kaziona le Infortuni si nropone cli dare acleg11ata solt1zione a l problema de lle c11re e clella reintegrazione della capacità lavorativa degli oper~i infortuna ti, a llo scopo di restituire a lla società la maggiore quantità possibile di energie atte a lavoro utile, con vantaggio delle classi lavoratriei oltre che della economia genera le del Paese. •

LA CLINICA OSTETRICA. RIVISTA MENSILE diretta dal Prof. PAOLO GA IFAMI S0~1~1ARIO

del N. 11. - La pagina del medico pratico: P. G Al]'Al\tII, Gli c ndomet r ioi.ni ovarici e pelvici. - Lezioni cliniche: E. SANTI e D. CONSOLI , Prolasso di placenta o placenta previa - Fatti e documenti (clinici ed anatomici): B. RAGUSA, 'Tumefazione del . coll-:> ostacolante il parto (con una figura) . - . La rubrica degli errori : P . GAI F AMI, nravictanza extranterina. mentita da aderenze omentali. - La nota di terauia : PERAZZl. La irrlgaziooe endouterina interm ittente nell' endom~trite puerpera le (con un a tavola fuori testo). - Quesiti e commenti: E. BEL · LANDI, A proposito rtel tamponam ento nelle emorragie Dalle riviste. Varietà: E. l3RCKI , post part um. Ind ice dei nomi propri dj terminolo;Sia. anatom.ica ginecologica. - I libri. - Notizie.

P rezzo del fa scicolo L. 2, fra.n"o di porto. In viare vaglia postale al cav. Luigi Pozzi, via istina 14, Roma.

,

Lo straordinario incremento prodottosi nel nun1ero degli abbonati a « La Clinjca O stet ric~ » h a fatto e~a uri re le riserve di parecchi fascicoli, di modo che non si possono più accettare per l'anno in corso .abbonamenti, sia annuali, sia se1ne trali_ Sono però in vendita separatamente i fasci coli di sponibili , al prezzo di L. 2 ciascuno, richiedendoli al cav. ~uigi Pozzi : ,·ia Sistina 14, Roma.

Indice a.Jfabetioo per materie. Pag. 1()38 Alcalemia . )) ] {)19 Anemia en10litica; sple1.1ec:tomia )) 163·1 Bibliogr·ifi!l •· )) 1629 Cancerosi (Famiglie di --) . • )) 1()2~ Cancro ; eredibì lfi3 . CancTo inopera bile {Gli a11odi11i nel -) )) )} 1630 Ca :rcinoma del colon : ~in tomi. )) 1630 Colon ( Car cinon1a del -) . Cra nica (Emorragia -) ubdurale )) 1636 Dolori nevritici e poli11evritici (Con)) 1638 tro i - ) )) 1637 Idroterapia 11ei nervosi )) 1633 T.iipiodol nell'esplorazione clell'nretra )) 163 Liquido c. r . nella sclerosi a placcl1e )) 1636 Nicoti:ru:i.; effetti n1o ~'bosi . )) 1643 Odontoi atr 'ia (I 1egge sulla -) . )) 1625 Pneumotora ce a rtificiale : i.ecnica I

'

Roma, 1924

~

Off. Tip. Sandron .

P a g. Prur ito e tumori 1nn lig 11i )) I'untul'a lomba re ; dan11i )) R eazione di Was p1·1nann: rintti,'.1zio11e )) SimJ)<l ticl1e (8i11c1ro111i - ) grnitnli )) ~ing·l1 ior.zo (Contro il -) )) Sple11ectomia nell'n11e1nia eu1olitien Tuber <.:olo. i ; deviazione del c:on1 plen1ento )) Tumori 1n aligni clel cer\ello e 1nic1ollo . )) Tumori maligni <lella pelYi ren<lle ecl )) l1retere )) Tu n101i ma ligni: l'<lP'J)01to con l'età . 'l'urno ri malig11i ( 11 pr urito i11 r apporto con i --) [ 'ffici, San,ita1i (Concorso ]>Pr r1li) (-' giu-

à i z io delle Coni n1 is. ioni

Uretra: esplorazio11e con il li1 iioclo1.

L.

POZZI,

1 OiJll

1()37 l fill

163(} 163 1019 1 (i:]8

J ():1~ ] (iz-12 J fi29

))

1640

))

] (i:1;-1

ed. resp.


TL POLICLINIOO

(PAGI!\ A D ELL' AnIJ\'IINISTRAZIONE)

SEZ. PRATICA. FASC. 49

_.. Uscirà fra pochi giorni 1' interessante opera: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Ròma

era a tona a Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI

.

'

Medico -pTim a rio e v. di rettore sanitario dèl Policlinico Umberto I , in Roma. \

volume di oltre 800 pagine, nitièlamente stampato su carta semipatinata, con 273 figure inter cal ate nel testo ed artisticamente rileg·ato, in piena tela inglese con iscri zi one bianca sul piano e S·u l dorso. In commercio L. ~2 più le spese di spedizione postal e. Agli abbonati del " Policlinico ,, l'opera sarà ceduta per sole L . 6tl .franca di porto, ma si avverte U11

che tale agevolazione è riserbata soltanto a coloro che ci rimetteranno detta somma entro il corrente mese. ' Indirizzare i Vaglia P ostali e Bancari

sempr~

di,r etlaniente al Cav. Luigi Pozzi . Via Sisti11a 14, Ron1a.

Sono di imminente pubblicazione: Dott. Prof. ALESSANDRO ROSSI Lib. Doc. di Fisiologia e Patologia Medica, Assistente n eJ la Clinica Medica della R. Università di Padova

Morfologia Clinica e fisiopatologia del Cuore Prefazione del Prof. LUJGI LUCATELLO Clinico Medi cQ cii Padova.

lJn volume in 8° (N. 17 èlella Collana Manuali del " Policlinico,: ) di pagine Vlll-J·):? con 14 figure i1el testo, nitidame11te stampato su carta sen1i patinata. Prezzo L . 1tl. Per i nostri abbonati, sol e L . 13,~~ ' fran co di porto.

Dott. FURIO TRAVAGLI Gi à a. v. del Reparto Dermosjfilopatieo degli Ospedali Rjuniti di Genova

La bismutoterapia della sifilide l T11 \Tol t1111e i11 8° (N. 11 clell e Mo11og1'afle Mec1i co-Cb irurgi c11e d'att11alità, coll ezit111 clel ·· Policli11ico ·=) nitidame11te stan1pato su carta semipatinata. Prezzo L. 12. Per i i1ostri ablJonati sol e L. 10.~~ franco di }JOl"'to. J11rirr1·e Vrrolirt Posfnli n1 C'ni-. Luigi Pozzi -

17 ia S istina, 14 1

Ro'tnrc.


ANNO XXXI

Roma, 15. Dicembre 1924

Fase. . 50

=====================================================

' fondato dai professori: GUIDO

,

BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Laveri originali: A. Parenti: Le alterazioni della mimica e la loro base a nat.omica. Osservaz ioni cliniche : R. Boro piani: Sindrome eclampsica da encef a.lite epidemica. Commenti : E. J.i'reund: A.ppunti al lavoro del dott. Podestà. Questioni prat iche: G. Urupuan i: Elioterapia uaturale o artificiale? 5UAti e rassegne : CRANIO ED ENCEFALO: T. La.urenti: La compressione del . ervello. - Parlavaechio: Metodo di craniotopografta rispondente E.ile nuove E>sigenze della chirurgia. - 'l'orchiana: Sulla {:latogenJsj dell' ernia cerebralo dei cranioto1nizzati. - R. &tb l: ~ulla puntura !Jottoccipidale e sull'applicazione di un uuovo apparecchio sussidiario. ARTICOLAZI ONI: Bernardbeis e Chassis: Lussazione della spalla eretta. - E. PermA-n: Sui corpi liberi nella parte posteriore dell'arti colazione del ginocchio. Notizia bib1'ografica. - cenni bibliografici. Accade1nie, Società mediche, Congressi : Circolo di coltura• di medicina e chirurgia nell'Urtiversità di Catania. !ìb'ittl di proprietà rJsertatl. -

di essi

sen~a

Appunti per ii medico pratico : CA.SISTICA e TR!:.APIA : La diagnosi precoce del tumore del eollo dell'utero. - Topog rafia del versamento sanguigno in 11n caso cli rottura di gravidanza. extra.uterina. - Un :-egno di espulsion e della -placenta in vagina. - L' a nalgesia ostetrica per mezzo del solfato di rnagnesio e di H1orfi;ia. - Cura. degli stati patologici del periodo di secoudamento. - Cura dei vomiti della gravidanza. - "lin metodo di cura. dei casi gravi di dis1nenorrea. - La terapia delle vulvo-vaginiti infantili. La tecp.ira per la. fecondazione arti tìciale. - EPIDEMIOLOGIA: Considerazioni epiderr1iologiche sulla f ebbre tifoide. - Lu. importanza del contagio fa.miglia re nella. tubercolosi inf anti le. - La diminuzione della. febbre gialla. - NoT& DI MEDICI NA SOI E:\TJFI CA, -

VARIA. -

POSTA DEGLI ABBONATI

Nella vita professionale. - P er un t ributo di ri conoscenza a Lui gi Silvagni. - Medi·}ina sociale. - Concorsi. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

E vietata la riprodruzione ai La·torl pubblioati nel POLICLINICO e Za pubbUcar6i-One dei sunti

citarne la fonte.

.

ilyyertenzi1 Gli abbonati che intendono fruire del PREMIO GRATUITO: O. CIGNOZZI : "1 niorterni ll u. sono prtgati di uniformarsi alle modalità concetli nella cura delle lesioni settiche ,,

indicate nell'avviso inserito nella prima pagina della copertina.

LAVORI ORIGINALI. CLINICA DELIE MALATTIE MENTALI F NERVOSE

R. UNIVERSITÀ DI PARMA Direttore: Prof. LUIGI RONCORONI. DELLA

Le alterazioni della mimica e la loro . base anatomica. Dott. PARENTI ALBERTO, assistente volontario. La mimica può essere alterata in una seri.e di processi tra loro differenti come il Base.dow, la diplegia facciale, l e atrofie muscolari, la paralisi pset1do-bulbare, il morbo di Hutchinson, ' l'açr 9m1egalia, la scl erodermia, il mixe• dema, la .tetania, la miastenia, il Parkinson, i P-O&tumi . dell'enoefalite letar g ica, l e d emenze, le distimie, ecc. I musèoli mimicì sono in rapporto coi nuclei dei nervi craniani, e attraverso a . questi coi territorii corticali .corrispondenti e coi sistemi extrapiramidali costituiti principalmente da l •

talamo e dai gangli striati. Non sj possono inoltre esclu_d-ere ir1fluenze cerellellari. Lesion i quindi o d ei soprad·e tti centri, o d1ell1e vie che li uniscono o dei nervi periferici o d1ei sistemi muscol ari e perfino dell'apparato osseu e cutaneo possono modificare l' espres9ione m1mir.a. Si comprende quindi com.e molteplici diebbar10 essere i processi morbosi nei quali la mir11ica è a lter a t a e com.e non si possa, in gen,era1e, designare una localizzazione unica per l e molteplici alterazioni mimiche. TJna particolare alterazione della mimica è costituita dal pianto e dal . riso spasmodico . Questo fenomeno fu stt1diato da numerosi autori che da esso vollero trarre i. dati per la localizzazione d el centro mimico. Nothnagel per primo attribuì gra~de importanza all.e l esioni del talamo ottico .e della sua • corona raggiata, nella p:r:oduzione dei disturbi mimici. Bechterew considera il talamo ottico ocm e un oentro in cui vengono elaborati gli stimoli periferici sensitivi .e sensoriali od im-


16J8

I!_. POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

56)

m,a gini, capaci di eccitare i movimenti mi.miei. e pianto spastico fo~·niti di reperto anatomico Le lesioni talamiche, secondo Bochterew, proraccolti nella Letteratura, appare che non si vocano Je crisi di pianto e di riso spasti-00 in ehbero mai lesioni esclusive al talamo. Lesioni quanto interrompono le connessioni del tala.mo del talamo striato : 2 casi - talamo, striato stesso con la corteccia cerebrale. Ma · anche le e corteccia: 2 casi - vala.mo striato e vie piS'Ole lesioni distruttive d·ei centri corticali moramidali: 3 casi - tala.mo striato e ponte: ~ tori possono accompagnarsi a riso o pianto casi - striato solo: 1 caso - striato e corspastico e Bechte!'lew spiega questo fatto, R.m- teccia: 4 casi - striato e v:ie piramidali: 13 n1ettendo che tali lesioni producano la distruca.si - striat-0 vie piramidali e corteccia: 1 zi·one di neuroni inibitori corti-co-talamici. caso - striato ·e altre parti: 5 casi - cortecAnche Brissaud ritien.e che il centro mimico cia sola : nessun caso - corteccia e ponte: 2 risi·eda nel talamo ottico; ad esso .a rriv.erebbe casi - vie piramidali: 3 casi - ponte solo; 6 dalla corteccia l'eccitaz1one al riso e al pianto, casi - ponte e v.ie piramidali: 2 casi. Si aveattraverso le vie cortico-talarniche decorrenti vano quindi lesioni del talamo ed altre parti nel segmento anteriore della ca,.psula interna. in 10 casi. Si aveva.no lesioni dello striato ed E' evidente, dice Brissaud, cr1·e la distruzione altre parti jn 34 casi. Da questo si rileva codi tali vie debba determinare paralisi mimica, me il talamo è molto meno frequentemente mentre una 11esione solamente irr:ita tiva esage- leso dello striato .e come non rare sono le rerà i mov.imenti mi'mici dando luogo al riso lesioni dell e v.1e piramidali e del !ponte. e pianto spastico; questo disturbo pe·r ò può esLa mimica in generale è .espressione cli emosere prodotto anche dalla distruzione d·elle vie zione, quantunque r,on si possa eseludere che inibitrici cortico-pontine, rappresentate dalle valga a significare anche rappresentazioni a stesse vie che cond'.lC·ono dalla corteccia a l nu- carattere eminentemente infellettj.v,o. L'emoziocleo d.el facciale gli stimoli volontarii. ne fu c-0nsiderata da alcuni come un fenomeno J\1:ingazzini 00 nsidera pure il tala.mo come esclusivamente psichico ed in seguito sulla gt1ida del James e del Lange come llna conseguen-centro mimico, ed ammette eh.e il riso e pianto za di uno stato organico .e no·n di uno stato inspastico dip.endano o da un indebolirn·ento delle vie mim1evfJ-i,e psico-talami-che, trasmettenti al tellettiv·o·, cioè oome la coscienza dei fatti sotalamo gli iDlflussi inibitorii d·ella corteccia .e ·m,a tici, vasomotori, secretori, organici, che sepassanti attraverso il corpo striato; o da un guon,o una data percezione o 1~appres€ntazion-e . Le recenti dottrine endocrine d.ell'ernozione, ilindebolimento del centro corticale del facciale e delle vi.e ·volontarie .cortico-bulbari proced.en- lustrano ap.che più largam.ente il fattore orti dal m.edesim·o. In qualche caso però, il di- ganico delle emozioni. Il Crile infatti trovò che le emozioni di paura sturbo può dipendere da lesioni le quali al teme di angoscia determinano a11mento di volume po stesso paralizzino le vie cortico-bulbari ed tiro~doo . Buscaino nei ·ca11i e nelle cavie, sotto irritino il centro mimico del talamo. l'influenza dello spavento, notò al microscopio Kirchoff localizza il centro mimico nel nucongestione tiroidea, m.entre Parhon e Stocker cleo mediale d.el talamo; ad esso arriverebbetrovarono oong.estione jn u11 lobo tiroideo ro fibre mimiche dal pi.ed.e di tutti i giri fronasportato cl1irurgicamente ad una melancolitali, dal follicolo caudato e dall'insula, le quali ca ansiosa. Chantamesse e 1\'larie videro un riunendosi nel p·eduncolo anteriore .del talamo, giungerebbero al nucleo mediale di esso at- montone, in seguito alla somministrazione di . ' traverso le lamine midollari ed il nucleo laestratto glicerioo di tiroide, divenire irascibile, terale. $·econdo J{irchoff però l'organo central1e intrattabile, far continui tentativi di spezzare p.er i movimenti mimici deve ricercarsi anclle le pareti della gabbia, calmarsi dopo la cessanei nuclei caudato ·e 1enticolare. zione delle iniezioni di succo tiroideo. Gilbert, Per Goldstein il riso e pianto spastico si a- Ba11.et ed En:riques notarono effetti analoghi vrebbero sola.mente quando J1e lesioni si esten- nei cani, mentre Parhon e Goldstein sotto l'indono al nucleo lenticolare. fluenza di prep.arati tiroidei, videro ' comparire Costantini, abbracciando la teoria dcl Min- Ltna r1e.tta sindrome psicastenica, che scompagazzini, crede che le lesi·Qni del nu.cloo lenriva colla sospensione della cu.ra e ricompariticolare, debbano inc1iminarsi quale causa dei va ancora con l'ulteriore ripresa delle sommidisturbi mimici costituiti dal riso e pianto spanistrazioni. · stico, poichè i reperti an~tomo-patolog.ici dimoLe.vi e RothschiJd in varii an1malati, sotto strano che nella maggior parte dei casi detto l'influenza di con1p-resse di tiroidina, notarono nucleo è stato trovato alterato. Infatti, da uno una grande eccitabilità, litigiosità spiccata, ins tudio (lel Costantini su numerosi casi di riso stabilità muscolare, battiti di cuore, angoscia. 1

1

1

-


' (r\~No

XXXI, FASC. 50)

1640

SEZIONE PRATICA

Il Pende asseg·nò pure grande importanza alla tiroide nella vita em·otiva, facendo n-0tare comie nel morbo di Basedo\v l'aumento patologico della secl'ezion·e tiroidea d~a all'ammalato l'aspetto generale di un individuo continuamente S-Ottoposto a scosse emozionali violente ed in ispecte ad emozioni di co11era o di paura e come d'altra lJarte siano frequ enti i casi di morbo di Basedo·w insorti dopo l1na sola violenta ed 1mprovvisa .e mozione ·ù dopo ripetute e prolungate emo.zioni rnassim·e di terrore. Oltre la tiroide anche l'ipofisi, il timo, le ghiandole genitali e sp.ecialmente 1e capsule surrenali sono invocate per spiegare la ger1esi delle emozioni. Così Uhlmann in individui })Si·cortraumatizzati da scoppio di gr anata, trovò n el sangue f€rmenti disintegratori delle capsule surrenali, che furono trovati successivamente anch e dal De Crinis. Il Crile notò al microscopio nella oortiic ale di oonigli spaventati diminuzione della nlassa citoplasmatica e per spav.ento pro lungato, alterazioni della morfologia dei nuclei. Buscaino, n.ella cc11.icale di gatti e cavie spaventati, notò congestione vasale, modificazioni varie dei grassi neutri, della sterine, dei lipoidi e variazioni nucleari spiccatie. Kendall trovò che sotto l'infl11en.za d·ello spavento si ha nell~ cortecc·ia surrenale de.i gatti l'aumento di un fermento sp.eciale che ha importanza per il metabolismo dell'ammoniaca e dell '11rea. Cannon ha· riprodotto nel gatto un·o stato di grand.e irritazione psichica, costringendolo ·a rimanere pariec.chie ore dinanzi ad un cane istigato ad abbaiare, ed esa.rruinando il sangue dell'animale, ha visto che la qi1antità di adrenalina che dalle ghiandole suroenali entrava nel sangue era aumentata, mentre l'animale presentava tutti i segni della collera, segni che alla loro volta corrispondono a quelli che si p-osson-0 determinare nello stesso animale ·oon una forte· iniezione di a dl'enalina. Alcuni autori sostennero che la sede delle emozioni è nel . simpatico, deducendo tale affermazio!'le dalla parte pveponderante eh.e. i fenomeni s1mpati.ci hann-0 nelle varie sindromi emotive. A vanti che siam.o n ati - dice il M-0sso - e per un 1ungo periodo dopo la nascita, la nostra vita è affidata all'attività d el simpatico; nei momenti d·ecisivi della vita, quando le emozio11i sono più violente, è proprio il simpatico chie entra in azione e l'attività P.reponderante di 1esso nelle emozioni è .e.osi grande che lo sforzo del cervello non è capace di sopprimerla. 1

1

0

F errari G. C. crede che il siml)atico sia il fondamento anatomico e .fisiologico essenziale della vita di tutti i nostri sentimenti elementari. Il Pende assegna pure al simpatico .e parasimpatico una grande importa.nza nel determinismo delle emozioni, senza p.eraltro ritenerli gli unici fattori d~termi.na.nti. Egli ammette che il sentimento di piacere e !',euforia o al contrario il senso di malessere ed il dolore sian·o in stretto rapporto rispie ttivamente collo stato attivo o passivo· del bilancio vitale d e{ nostri tessuti. Pensa quindi che cc il funzionamento globale del parasimpatico, corrispondendo al soddisfacimento degli istinti egoisticj di conservazione e di riprod11zion1e1, d1ebba accompag·narsi .a sensazioni più o men.o subcoscienti di piacere e a d elevazione del tono sentin1entale o dell'umorie, ed il funzionament·o globa le del simpatico t-0raoolombare, inv.ece, corrispondente al bisog110, assai penoso e dispendioso, della lotta per la vita, debba acc·om.p agnarsi a dep~essiione dell'umore, a sentimento generale co·r por1eo di ansia ·o di sconforto o di tristezza». Veram.ente qui si éont.rappone istjnto di conservazione a lotta per la vita, mentre l'uno è 1mplicito n ell'altro. Questo principi.o dioo il Pende - è confermato dalle osservazioni cl1e nella psicosi maniaoo depressiva ogni fase dì eccitazione psichica è sp.eiSso preceduta .e·d accompagnata da un relativo ip.erton.o parasim1Jatioo; oo .analogamente nelle psicor1evrosi d'angoscia e negli stati ansiosi, predomina spesso l'attività esagerata del simpatic-0 durante le crisi di ansia. Quanto alla sed.e d.elle .emozioni Rothm,a nn e Goltz a.ff.ermarono che l·e maruifestazioni espressive dell·e emozi-0ni possono svolgersi senza l'intervento corticale, deducendolo dal fatto che essi, in cani privati della massima parte della corteccia cerebrale, notarono la 00 nservazione di manifestazioni emotive di scontento e di ira in ooncid·enza di stimoli tattili 1ed acustici. Bechterew, trovando sperimentalmente ch·e, nr~,,sente o no la corteccia cerebrale. ccndizi.one indispensahile alla pro·duzione dei movimenti mimici involontari negli animali è l'integrità d·ei talami ottici, concluse che «vi sono nei talami o in una regione vicina dei centri che posstedono un'azione sulle funzioni automatiche e riflesse dell'organismo, più o meno costantemente affette nelle diverse passioni del1' anima» . Per il Bechterew i talami ottici sono dei « centri motori pier mezzo dei quali si eseg11ono sopratutto i movimenti innati di espressione, determinati sia sotto l'influenza di -eccitazioni psichiche involontarie, come n·e gli stati affettivi, sia in maniera riflessa per stimoli 1

0

0

1


1650

JL POLICLINICO

tattili od aliri stimoli' della sensibilità generale ». Il Pagano, eccitando con iniezioni par.enchimali di curaro, punti div-ersi del nucleo caudato, provocò nei cani manifestazioni emotive di paura e di ira ed aff,ermò perciò che nei ' nucl ei ca11dati cc devono trovarsi riuniti tutti gli ordegni fisiologici che concorrono ,a lla espressione delle emozioni J>. I coniugi Vogt sostengono la seguente teorta. Il pallid11rn rappresenterebbe li centro di molteplici cinesie primitive che si 1Jroducono involontariamente negli u.dulti ,e che veng.ono in parte esaltate dalle 1emozioni, in parte costituiscono direttamente i grossolani movimenti ·emotivi della n'()Stra vita spitituale. Siffatte cinesi e in un certo momento della vita d1el bambino rappresentano 1e più alte ~ oomplesse capacità motorie del baml)ino btess-0, onde appaion,o cl1.iare l·e molte1)lici connessioni che le va1ie manifestazioni della t,indrome dello striato, quali i movimenti es1Jressi vi coreiformi, le ipercinesi,e, ] a spasticità e gl'impulsi, presentano ,oon la motilità della )Jrima infanzia. La ft1nzione dello striatum in senso st11etto sarebbe più raffinata e consist.e1·ebbe in un d·om'i nio involontario ed automatico delle più semplici ft1nzioni i)allidali onde esso disciplinel'tebbe appunto le smorfie, i gesti, le sincinesie e cambiamenti di J osizione automatica, come pure i riflessi di r epulsione 1e difesa. Buscaino 0011sidera i gangli della base ed il mesencefalo come un grosso centro vieg,etoemotivo in cui verrebbero coordinate le costellazioni complesse di riflessi· che rappresentano i fatti somatici emozionali, la percezione dei quali, da parte d el cervello, determinerebbe l'insorgenza dello stato emozionale soggettivo. 1'ali centri i1on hanno per il Buscaino un'at.. tività psichica propria come afferman'° il Piéron, il Reichardt, il Kurze, ma costituiscono invece «la zona alla .c11i funzione è d,o vuto se un fatto mentale ass11me o no una data tonalità affetti va». . . Se si vt1ole formarsi un concetto non unilaterale d·ell'emozione e quindi della sua localizzazione, non bisogna dimenticare che l'emozione non è un quid staccato dagli altri processi psichici, ma co11siste invece, socondo R-Oncoro• ni, in un }Jarticolare tono o qualità dei processi stessi per cui essi dànno a noi piacere o dolore in u11 grado molto variabile da caso a caso. Il t o110 di piacere o di dolore può essere cosi rudimentale da non essere per noi avvertito, e allora il processo psichico ci appare come indifferent e, ossia senza emozione. L'emozio11e appare cosi come il p-0tenzin.le del processo psichico, ma forma parte in1

1

1

1

[ANNO XXXI,

FASC.

50)

tegrante di esso · e non ne è affatto staccata. Ogni processo psi.chico e quincli -ogni attività nervosa da cui il processo psicl1ico deriva, ha il su«Y tono emotivo. I/emozione, perciò, accompagna ogni processo sensitivo, sensoriale ed intellettivo i11 misura varia da quella incosciente a quella pien1a mente consapevole. Ora, poichè t1.1tto il sistema nervoso perif1erico e centrale (variamente stimolato dalle sensazi-01n i e modificato dall~ secrezioni interne) concorre alla 1esirinsecazione dei prooessi nervosi e quindi dei fenomeni ps ichici, non si può parlare di una. localizzazion,e delle .emozioni; le quali non sono localizzate in un punto : ma tutto il sistema nervoso è organo del] e emozi,o ni. E ppichè vi è una ·scala di processi psichici qt1indi nervosi dai più bassi ai più alti, vi è parallelamente una scala delle emozioni dalle più basse alle più alte, ciascuna potendo, a sua volta, avere url·a divèrsa gradazione di intensità. I rapporti di ogni grado d ell'em9zione col sistema nervo·so diventano sempre più comIJlessi quanto più l'emozio11e diventa complessa e co1scie11te (Roncoroni) . Nelle fonne r)iù rudim.entali e incoscienti dell'€mozione l'elemento ' può esser.e trascurabile intellettivo e cosciente e secondario ai fatti o·r ganici; ma nelle emozioni p iù alie, complesse ·e cos~i·enti, questa secondaria derivazione da fatti organici n·o n può essere dimostrata per ogni caso. Ri.assumendo r.iueste nsservazioni sulla mimi.ca, considerata com.e esponente delle emozioni, e sulla loro localizzazi-0ne, possiamo affermare: Le alteraziO!li della mimica, quali si rivelano nel riso e nel pianto spasmodi,co, si manifestano sopratutto per lesioni del ~orpo striato (lentioolare e caudato) del talamo, delle \'ie piramidali e del ponte. P er lo più le lesioni non sono limitate a una di queste parti, ma sono diffuse a più parti. Non si può quindi parlare, sulla base dei dati anatom·o -patologi ci, ~i una localizzazione precisa della mimica; solo si d·eve ammettere il suo rapporto con 1

1

st1<Ltlure subcorticali.

Questa constatazione t11ttavia non significa che le emozio11i di cui la mimica è una manif.estazione, abbiamo una sede esclusivamente subcorticale 1e non corticale e che quindi le emozioni debbano considerarsi sempre in tutti i gradi come un fenomeno non primitivarnente psichico, ma secondario a fattori organici.

La mimica infatti non è che un modo di manifestazione delle .emozioni, e molte emozi-0ni tra le più alte e complesse, possono non determinare evidenti modificazioni della mimica.


'

[ANNO XXXI, FAsç. 50] .

OSSERVAZIONI CLINICHE. Cl.INIC.A

1~1

SEZIONE PRATICA

OSTETRICO-GINECOLOGICA

DELLA R. UNIVERSITÀ Dl ROlVIA

diretta dal prof. E.

PESTALOZZA.

en~falite

Sindrome eclampsica da

epidemica

p.er il dott. R. BOMPIANI (assistente).

r...a ·possiplità di uno scambio di.a;gnootico tra encefalite ep·i demica ed .eclan11Jsia è ammessa da alcuni at1t-0ri che si sono occupati dei rapporti inte.r~orreDlti tra enoef.aJite e &tBJto puerperale. Sono noti nella letteratura i. du.e · cai.si del Benthin ed uno del William Bro,\ln che indus-

sero in errore. In realtà nel primio caso del Benthin, la pa.ztente era già malata da una quindicina di giomi oon cefale8!, oonnolellila, dolo1ri diffu~i, . c.oin tra.zioni musoolari isola,t e al viso ed ag·li arti, schiuma alla booca, edemi agli arti interiori, alte1razion·e della iav.ella, par·esi del f atOciale sinistro, miosi 1sin.. , esage·r azi011te dei rifles6i, acoenrn.o di catal.essi. Fu fatta diagnosi di eola.mpisia e pr-OIVVeduto allo .svu. c·t amento dell'utero mediante taglio C·esaireo vaginale, senza però che nie sortissero beneficio nè la ma.dre .che morì in V giornata di pu.erperio, nè il feto, morto anch'esso poche ore dopo l'estrazione. Che i·n quiesto caso la diagnosi di eclamp1sia fosse p oco fondata risulta da qu1esta desc1izion e che ne dà l'A; d '.altra parte .che lo sbaglio sia.i stato. p·o&si!bile si C'0mprende pensando che l'osse·rva.zio·n e r i5ale ai primi tempi dell'epidemia e che la, sinrtomatolotg ia piolim-0rfa diella nuova ma1lattia (tale ,e ssa si dovevai consider.are allora.) n.on er·a n.o ta co·m e l o è oggi. Nel II oo.so del Benthin l'er.rore è anche più fa.cilmente spiegabile : si trattava di una prim.i.p ar.a ventiquatrenne ehe p•r esentava a.l'b11miruur"ia (1/ 1-000) e scosse tonico-croniche dapp :n.nl'ai localizzate ag·Lif art.i superiori, pioi gen.eral izzate a t11tto il corpo, rip,etentesi a.d a.ccessi ed a brevi intervalli, con stat,0 di a.gitaz.ione semprei ·c:rescente. Fu fatto un salasso e cura alla Stro.g~anoiff ,e d e·Sip1etato il parto co.n jl fo1rcip·e a t1"'aiv.aglio· già a.v anz,a to. N1el III ca.so citato, que11o ·del \Villiam Br'o wn, eguaJmente fu ammeSIS.a la diagn101si di eclampsia, ma le manifestazioni oerebr:ali esistevano già du·e mie si prim1a di .quelle psieudo-eclam,p tiche l'anamnesi avrebbe po•t uto evita~e l'erroro. Questi casi deSU11lti dallo spogli.o delle 87 osservazioni di encefalite e gravidanza ra-ccolte dal Bertoloni, rnentre ci permettono di afferI

1

1

mare che l' error-e è possibile e giustilfi·cato corr1e n·el II caso• del Benthin, .ci çlim.ootranr0 comie esso sia stato comme1&so rar-amente, dop-0 eh-e il critierio epid.emico e la. p i ì1 larga oono.scenza della malattia nélle suie varie .mamifestazi'Oni moribose eibhero resi €·Sf)terti anche gli ooteitrici d·elJ.a possi-l:>ilità di scambi diagnostici. A questo propooito. mt ·P. 1·ace ri.001rdar10 come in Uirba mia nota (1) comparsà quando a!Iloora le osservazioni ·OO.' i rappotl'ii tra 1enoefalite e gra;vidan.za erano .s carsi, avvertivo ·oome f~e da tenere · in co·nsiderazione per la diagnosi diffeI'enziaJe la corea gravidica, 1a tetania, la mielite re la p olin·oorite delle gravide, l e quali per esser e forme rate, difficilmente vengono ricordate e prese in esame. per' il .criterio ·d iagnostico. Non iilJSistevo invece sulla possibilità di uno scambio oon l 'eclampsia ,percb.è nei 15 casi da m e studiati allora, mai si era presentata unai Gi ndrome che potesse far sospettare questa f.orma morbosa, l1lè ·eb!bi mai a rilevarla n,e i sei casi uJt&iormente da me descritti dii g.r avidanza in donne affette da esiti di en.ce.falite. (2) 1

1

·X-

* ·:+

L' occasione a tornare. oggi ·sull'airgomenito mi è data dall' osservaziooe di un n'llovo caso di encefalite in gravida.n za ch e menti il quadro clinico dell'·eclampsia e 'di cui ool-0 il decorso 1ùteriore e l'anamnesi cil'icostanziata ùell'·e:voil uzio·n e cle·i fatti poterono far porre con sicu11ez.za la dia,g nosi di encef.alite. 1

1

1

1

1

Si tra.t tava di un.a giova.n e p ortata in clinica ]a s·era d el 5 aprile 1924, con diaign-0si d! eolampsia in atto. L'a~eva fo1rmu1ata_ ~ s~­ nitario' .della G. O. chiamato a dom1cil10, il qual·e dopo aver aissistjto aid un attac.co1tonicoclonico generalizzato, av~va praticato un al}- . bondan1e salasso .e 2 iniezioni di morftnia ·e ne aveva .ordinato il I"i-cover-0. L'an·amnesi, .r accolta. dai parenti al momento dell'ingresso, diceva soJo .ch e la ,p aziente era stata sempre b en e .fino a l ma.trimonio avvent1to circa 5 mesi addietro. La d~rna 'e ra rimasta subito incinta' aveva a.vl1to i .so·l iti dirsturbi d·ellar . g.ra·vidanza fin·o alla fine del II m1ese, .p oi s1. era ri1nes.s a; solt a nto da tre gi-o·r ni ~veva avvertito forte cef.alea ·e 1e si erano manifestate p·r im ni ra.r e sco·s se convrulsive alla. fa,ccia. ·oon jnoepipo della parola, le .quali pii1 . tardi si era, no fatte più f reiCruentj e g.e n.er.al1zzate a tutto tl cor:p.o. La pazie·nte durante l'atta,cco 1Si mor1

1

1

0

(1) R. BOMPIANI. Encefalite epidemica e gr·avidan.za. Rrussegna d'Ostetricia. e Ginecologia,.

1921.

.

(2) R. BDl\1PIANI. Postumi di encefalite epidemica e stato '[Ylterperale . .L\.tti della Soc. Itai. di 01st. e Gi·n . : maggio• 1923; Riv. di Ost. e

Gin. pratica, 1924.


,

II. POLICLINICO

deva la lingua e faceva schinroBJ dalla bocca :rimanendo poi in uno stato semi-comatoso. Questa anamnesi er.a .p er sè stessa ·suggestiva per un.a forma eclamp-sica. SenJOnchiè contrastava -0on essa lo stato di relativa. c-0sc:iJen.. za in cui era la donna, la quale con parola disar trica, rispondeva a tono alle domande e l'icordava che l'inizio del s110 Jnale datava da 3 giorni. L'esame d.elle urine dava solo traccie minime di alb11rnina, zucchero ed UTO•b ilina assenti, sedimento negativo. Anche la prova dehla fn1nzione .renale c on l 'iposoMìto (seguita però solo il giorno d opo (Dr. D'Aprile) .dimostrava lllla eliminazione tale da fair .escludieiI"e UDJa Lesione ep.ato-:ren·ale. Durante la sera la ·p aziente eibbe soltanto ad intervalli n-OIIl lunghi degli attacchi di contrazioni cloniche, :per lo più localzzate ai mu.scoli della faccia; aooossi ·Ch·e -cess•a rono comp.letamente o _quasi nella notte, do p·o·chè furoTuO m ·e ssi jn uso i soliti rimedi per la ·Cura aspettante dell'eclampsia (clistere evacuBJtivo, clist. co·nJ brom·u ro e .clo:ralro ·e mo1rfina). Sul fa:r deJ mattino·, finito !'.effetto de» sed·a tivi, le convulsioni ricomparv·ero· e questa volta a tip 0 clo.n ico-toniche generalizzate, seguite da ooma profondo. Essendos i rip etuti nello spazi-o di 2 ore 5 aittacchi, wedea:nmo utile prpced.er.e a11o 1svu.otamento dell'uter-01, e p10,i·Chè non .esisteva nemmeno un inizio di travaglio e trattandosi di gravidanza già al V m ese, mi parve opp ortlllilo, per far presto, .ricorrere alla isterotomia .anteriore che eseguii in leggera p.aircosi. Epletato -00sì l'aborto con la nascita di un fie to vivo di 5 mesi C"Ìirca,, la p1az.i ente ohe durante l'aJtto operativo aveiva avuto una modica em•o rra,g ia, rim·BJS·e in stato di ooma, inter'rotto isol10 a lunghi intervalli da nuovi aocessi ·c he andarono p.e1·ò limitandosi in intensità ed estensioin ·e. Al matti·n o· seguente la dOJllla era sempre incosciente : i g.r·andi attacchi ·c onviulsivi nella n.otte erano' completamiente oessati; persi.steva110 inveoe contrazioni ritmiche nel .c.a,mrpo d·el faccia1e di 1sin. tanto superior-e ohe inferiove, distanziate le· une .dalle altre da un intervallo dii. 2'-3'. Ad un periodo di calma quasi assoluta seguiva la oomparsa di scosse ritmiche appen·a1 percettibili all'iniz:iio, ai1mentanti pr.o·g ressivam.ente in estensione e vri.olenza e con ralleintamento del .r itmo nel1' acme. S emb.:r.andoci .questo qua:ctro ,p1oco eonfaicente con quello classico che siamo abituati ad osse1"Vane nell'eclampsia e oonsiderand 0 lai rarità dell'affezione prima del VI mese di gravida11za • unitamPnte all'es. delle urin·e che ril.evava solo traccie di albumina, ed alla p·r ova della funzione ep 8Jto-re.na1e che stabiliva l'int~grità funzionale di questi ·organi, invita.mino un collega della Clinica delle malattie nervose a voler studiare COnJ noi l'ammalata. Egli p.otè rilevare quanto .segue: la malaita è in stato di pvofondo ottundim1ento e di tanto in tanto cade in sopore, non ·~seguisce alcun ordine e non emette alcun suono anche inarticolato. R11g he frontaJi più accentuate nella metà sin. oblique in alto ed ai S'in.; rima palpebrale più ristretta a sin. t'liche naso geniene n. s in. più accemuate che a destra, la rimn bocca.le è deviata in alto ed a sin. All'es. df>i movimenti p assivi si notBJ lieve ipotonia degli arti di sin. specie del sup, che è 1

1

1

1

1

1

1

1

1

[ .ANNo XXXI, F ASC. 50]

spi,ocata.mente astenico. Riflessi prof-0I1di <te.gli arti _'SUperiori. bilateralmente assenti; patellari: mancante a sirui·stra, a destra scansissimo, e.gualmenJte gli acllilJ.ei, ~an~ri vivaci oon mivimenti di difesa addominali assenti. Pupille Leggermente midriatiche, poco II"eage;nti alla luce. La malata reagisce soltanto rugli stimoli forti . La 1p untura rachidiana; dette esito a fuoriu1scita di liqufdo a pressione sol-0 d·i ~oco aumentata: -a lbum:ina 0,2°/ 0 0 , veaz.i one di Nonne leggermente positiva, linf.ociti 2 per rnm.2 La R. Wass. eseguita su.ccoosiv.ameDJte dette puire esito, neg.a tivo. · 1

L' insiooie dei fatti presi in considerazione

ci portav8J senz'altro ad escludere ,l'eclampsia, mentre ci si affacciavano alla mente ·o ome irpotesi più verosimile quiella di una lues cerebri o più faci1m ente ancora, di una encefalite. Contro la lues st,avano l'anamnesi. e più tardi ·il r.e1}·erto della Wassermann, c.ontro l',e n.cefalite soltanto il criterio .epidemic·o, poichè da par~eochi .m ,esi an.che gli ultimi strascichi dell'epidemia sembravano finiti. Fu raocolta di nuov.o con ogni diligenza l'anamnesi. la quale qu.esta volta ci potè rilevare che la paziente fin dal n.o rvembre scorso aveva cominciato a lagnarsi .di intenso mal di testa ed in seguito di dio lori alle spalle, ail do·r so, ed ai lombi. Verso il princiJpio dell' anlilo illl oorso e cioè po e.o dopo l'epoca del matrimonio la ·c efalea era cessata ed i d-0·l ori si e·r ano grand.em ente a.ttenuati; isolo ·P iù tardi era oomp·arso l'ipersonno e c:Lellie ·soosse clonich.e nell'a.mibito dei m.usoolii: addominali, i quali fe;nomeni erano stati imputati alla nuova vita conliugale ed allo stabifirsi della gravidanza . Poi anche essi era,no d,el tutto scomparsi e nei mesi di febbrai·o 81 marzo, e fino al momento d-ell'aittua.J e crisi la paziente .era stata apparentemente sana. Non e' era più dulbbio che d-ovesse trattaJrsi di un'encefalite che tper effetto della gravidanzai avesse aissunto la sindrome ecla.mpsica. Anche l 'ipotesi ch·e poteSGe tratta.rei di eclampsia vera concomitante all'encefalite in gravidanza ci sembrò d.o veroso .scartarla in base a questa storia sul modo d'insorgere e di evolversi della mnlattia e del qua dro clinico, nel quale facevano difetto le lesioni epato renali che assai raramente maillCano nella vera ecla.mpsia. E l '11lteriore decorso ci confetmò in questa idea. La paiz. che nelle due giornate del 7 ed 8 .era sempre •r imasta in stato di coma non p;rofondo .e solo agitata dalle scosse cl oniche a .c arico di muscoli facciali di sin., la mattinai del 9 ricevette per via endora.chidea 25 ctg. di luminal sodico, iniezione che fu ripetuta DIU-0vamente il mattino seguente. L e scosse scomparvero ed allo stato semi1

1

1


[ANNo XXXI,

FASG.

56].

1653

SEZIONE PRATICA

comatoso sucoodett:e il son•n o, dal quale però ~Ri facile risvegliarla sia per (I'ivolgerle delle d.Jmande cru; moetrava di comprendere pur senza poter ·n sponclere , che per farle prend·e · re il ci.bo. n miglioramento andò Sempre più ·accentuandosi. col dileguarsi dell 'ipr0I'SOnno e col nit-Ornare della coscienza ·al IltOO"lil:aile, se.non... fllè - dopo una ventina di giorni ·d alla. crisi acuta poteva rilevarsi un.a sindrome parkinsoniana incipiente e tale a-ppunto fu lai diagnffii. della Clinica Neuropatologica niéll'~­ minarla. Il ·q uadro clinico dell'.eclamp-sia è talmente pl"èsente ai nostri occhi abituati ai vedere ogni anno ·a diecine i casi di questa sin-OJ:rome morbosa nell·e nostre sa1e di mater11ità, che la possibilità di uno scambio diagncGti.co sembra a. priori qua.si impossibile. Senonchiè per la diagnosi d-ellru ma.latti a noi ci fermi a.mo generalmente agli aspetti esterni, tanto più che l'i11tima essenza .ci sfugige, che ·se oggi più che lLn tempo si8mo in possesso di una con.g erle di falli che riguarda.no le mt0difica.zioni funzionali ·ed anatomiche che accom,p agnaino lo stabilirsi di questo stato mofib,oso, ~a patogen1esi jntima ancora è un'incognita. Noi .s appiamo che è legata allo staito pu.er:perale e • perciò .dohbia.mo ammettere .che essa a.bb·i a origine da un-a intossicazione ovularle; roa come i veler1i provenienti dall'uovo agiscono st1ll '·orga:nismo materno e pe1rcllè la corteccia cerebrale sia tra i primi -0rga.n j a risentirne ed a rispondere a questo .s timolo con le clas·s iche convulsioni, non ci è noto. Il prof. Peistalo~za in una n'o ta di 25 anni fa su «.eclampsia, pseudoeclampsia ed eclampsia lairvata » a proposito di 2 .casi, uno di cisticerco, cerebrale e ·J'altr0 di meningite diplococcica, che per l e mia.nifestaztoni convulsive trassero in errore facendo f.orn1ulare 1a diagn.osi di eclamp;sia; si m.o,s tr a incline ad amnwttere una .certa tendenza 'delle più dispa. raite forme oe!'ebrali, a d assumeI1e nello stato puerperale una sintomatologia diversa da qtlella con cui si sarebbero sv·olte in donne lontane dallo iStato di ge.<>tazion.e. E soggiun. . g'e « non sarebbe fuor di luogo s-0spettar1e, che :.iiello stato puerperale la sostainz.a corticale àel cervello rubbia un proprio m101do speciale ti.i reagire agli stimoli m1o rbos1 di qualunque .atura essi siano, sicchè, p.er qt1anto dissimile lo ·s timolo, la risultante ne sia invariabilmente l'attacoo e.clampsioo » . Questo mo,d o di vedere ci pare alD.!Che ·oggi it più logico a spiegarci la sindrome eclampsie.a da noi osservata. Si potrebbe invero ob»iettar.e: com'è che su 88 casi di enoofalite e rravidaniZa soltanto in un coeì ristretto num.e1

1

ro si eihbe il quadro'" classico· .00ll 'ec1ampsia? Al che 1'3Jllatomia patologica dell'encefalite epidemica. può dare .,upa rispos~a .ie,s~uriente. E notQ irnfatti dai ·.r eferti di autopsia (Bignani ·e Nazari,' Dé V.eèchi; Orlandi, Tarozzi, G. Bompiani, ecc.) che .le lesioni microscopiche consiiStenti in un infiltrazion.e linfocitaria e plasm.ac-ellul01re. ·e piccole, emorragie diap.edetiche perivasali si ~contrano quasi esclusivam.ente n€11a sostanza grigia dei gangli della base e nuclei adia.centi, nella cuffia, nei ped·unoo1i, nel ponte, ·nel bu'fil).o e nel midoU-01 spinale, men~oo fa .contrasto in .genere ad essi lo stato a.a.lemioo dclla sostanza grigia delle cir.convoluzioni. Soltanto in rari casi , invece, si noterebbe ~c~anto all'iperemia delle menjngi ohe è però fenomeno quasi costante,. 11no .stato ,di ed·eim a (Pesci) .e d ip1eremia dell9.J corteccia co n i caratteri.s tici fatti di alterazio. . ne va6ale (Veratti). - Per.chè n'OD. .a mmettere ch,e il cruso I)iostro appartenga a quest'ultima. categoria,? Nelle altre d-0n·n1e affette da ·en,c~­ falite in gravidanza la sindrome eclam.p sica no11 si sarebbe verificata per.eh.è rimrunendo le lesioni ·determinate dall'.erncefalite localizzate n.ei nt1clei :della b ase, la oorteociai nio1n dwette essere in alcun mod·0 ·s timolata. Qu1est'ip-0tesi che noi formuliamo, arpp-0ggiata com'è sul reperto dell'ana.t omia patologi.ca, ci tSembra degn·a di .consid,eirazione. 1

1

Cuore e Circolazione Periodico mensile diretto dal prof. VITTOJtlO ASCOLI Redattore capo: prof. CESARE PEZZI Si è pubblicalo 1'11° fa.se.i.colo (novembre) del 1924.

Esso contiene : LAVORI ORIGIN ALI. I. p. SISTO: Ricerche elettrocarciiografiche sull'effetto · della compressione del vago. - I.I. L. :t'O'OGERES BISHOP :. La radioscopia uella diagnosi delle malattie del cuore. RAS&.,EGNE, RIVISTE E CONGRESSI. Ciinica : ~1. ROSENBERG e F . 1.iUNTEll: Sul problema della ipertensione renale o extra.r;)nale. - R. KOBET: . Ri cerche sperimentali sul rapportò tra a.umento della pressione sanguigna e dispnea. - LO~Clil{.r\REWA.: Sulla questione. della ipertensione negli scompensi cardiaci. - REIAJER: L'alternanza di polso iuxta.ma.ssilncile e iuxta-minimale. Differenza di prognosi. - S. PELLER & M. $0 RUR: Sulla diagnosi del polso alternante. - B. SA:\-IET & A. SCHOTT: Tachis i ~tolia auricolare parossistica con estrasistoli ventricolari e polso alternante. - S. DE BOER : Sulla chiusura delle arterie coronarie come momento patogenetico della fibrillazione ventricolare. -- HEITZ: Lo stato card.io-vascolare degli operai che fabbri cano la nitrogli èerina. NOTIZIA BIBLIOG RAFIC_.\. L. GROSSI: I ritlessi cardia.ci provocati e il loro valore clinico . Abbona.mento annuo: per l'Italia. L. !5; ~r l'Estero L. 15. Per gli abbona.ti al « Policlinico > ~ per l'Italia L. 22, per l'E· st ero L. 32. Un f a.scicolo separato L. 3.50• •

.... N. B. - Ai nuovi abbonati del 1924 a « Cuore e Circola· rione> si concedono le intere anna.te 1920-1921-1~2 e 1Pi8 del periodico « Le malattie èel Cuore > per sole L. 6 O se in Itafia e per sole L. 8 O se all'Estero. in porto franco.

A richiesta si invia numero di sagqio.

-===--

Rimettere vaglia postale al cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, n. 14 • Roma.


165-i

!L POLICLINICO

\

COMMENTI.

Appunti al lavoro del dott. Podestà. (Policlinico, Sez. prat., 1924, fase. 4{))

per il dott. E t\fANUELF;

FREUND,

Trieste.

Nel suo interessante. lavoro « .S u alcuni moderni metodi di terapia antipruriginosa » l'A., r1 cordando la :mLa comunica.zio.ne « Sulla terap ia erudovenosa oon silicato. di sodio nel pro._ . rito senile» (1) dior.i: « Il Freunid riiferi isu 4 ca.si di prurito, senile curati oon iniezioni endovenose cli acido silicico, affermando d 'aver avuto risultati n1eravi~liosi ... » .eoc. P.er l'·e.sattez.z.a -e per unai miglior .oomprensio·n e de.i mi.ei t entativi di terapia .endorvenosa del prurito senile c-01 silicato di sodio - e non con acido silicicn come e:rron.eament~ scrive il P. - riteng.o di dover faT!e qual-che appunto a.l lavoro del d ott. P . e precisamiente: nella comunicazione ·Citata. dall'A. non ·no a ffermato di aver ottenuto " risultati meravigliosi» , bensì dissi testualmente : «ebbi d·ei risultati tanto pronti, ·quasi direi rs balorditivi. .. » e più avanti : (\ riassumend.o i p·o chi casi .qt1i d·escritti rilevo clie in tutti e 4 il prurito, Ti.belle ad ogni trattam~nto ebbe un miglio1 ramento rapido, talvolta immediato, senza altr·a terapia ». :È v·ero eh.e fra un risultato « sbalorditivo » e cc m€raviglioso » non c'è grand-e differenza, ma p·e r me allora il ·miglioramento sbalorditivo. consisteva precipuamente nel fatto che fino allora per noi il prurito :senile equivaleva ad un gravi~simo e s pesso ingua.ribi1e disturbo a.ella vecchiaia. D'altro11de se si f& astra.zione d·e l brevissimo lavoro (non pilì di una. pagina.) del Luithlen, inventore del mietodo, Il!On ·esirstev.a neppu·r e un lavoro suI .q uie sta terapia, essendo stato io il primo ad esperimentarlo d1opo l'iDNentore; 1 inventore st-€sso poi aveva riferito soltanto su pochi crusi propri. Era più che naituraJe, che ic. mi accinge~i ai primi tentativi con un certo qual scetticismo, sembr.andomi quasi im·p ossibile, che coll'introduzione di al.cuni centigrammi di silicato dj sodio si potessero vinc·eliei i. gravissimi .effetti delle alterazioni regressive della cute senile . Ma a llorchè osservai nei pri1ni 4 ca i il miglioo-am·ento .e quindi la scom11arsa del prurito dopo solo poche ini·e zioni, co11fesso che il fatto ~bbe per me qualche cosa di in solito, di «sbalorditivo », com e per esem11io a suo tempo quando il Brùck inv~entò il is uo « J\rtl1igon » , si parlò nei lavari sulla cura del10 ron1plicazioni gonorroi che con. questo medi1

1

(1) \IX rinnio11e cl c Jla f:. ·I 1·I. , 1ncr? ._,_ ,,_ .

ocietà I t. di rler111. '

[ANNO XXXI, FASC. 50)

camento di «.successi sbalorditivi, m'8J aaehe di insucoessi sbalorditivi». · Nel suo lavoro l'A. cita la C-OoJ.nunkazione del I~evi al XX Congresào della Soc. It. di Derm. e Sif., il quale purre sostenne gli ottimi, se non dOOnitivi, risultati ottenuti con lo stesso metodo. Ma il dott. · Podestà non fà cenno ohé nella stessa seduta io ·ebbi a riferire le mie ulteriori -esperi~ oon questa terapia1, e precisamente: dei miei 4 .casi, rit1sciti così billantem,e nte al principio, 1mo ·ebbe una recidiva dopo 6 settimarue, un altro dopo 6 mesi, r.ecidive però domate ·OOn ulteriori ini-ezioni di silicato di sodio. Ebbi inoltre a comuni.care d'aver trattato 7 nuovi casi di ·p rurito senile (70..86 ainni), in 5 d€·i q11ali ottenni ottimi rist1ltati, i;sultati i}erò dulbbi negli altri 2. Alla fine della' mia. comt1nicazioDJe accennai a I1Chie « alla pioss.ibilità. della autosuggestione da' parte d•e gli · ammalati, visto che alct1ni di questi ·si ·dichiararono gi1ariti già d<>po· 1-2 iniezioni» . Da tutto ciò . ris'l1lta, che le conclt1siohi da m ,e tra.tte in b.ase a lle mie ulteriori esperi-e•n ze, non si possono chiamare troppo oit timistic.he, ·OOme sembr.erobbero dopo la. prima re131Zione, la .qu.a1e aveva ·essenziaJme.n.te lo scopo di riclliamare l'atteTuZione dei clinici e pir ati.ci su qu·esto nuovissimo e qt1asi sconosciuto m·etodo di cura. Un tanto mi è a.nch e in parte riuscito. Già infatti nella XIX sedut.a si ebbe un'animata discussione su qu.esto n1etodo, ciò che ·p.ortò a una pa.rzia.Ie confern1a diei r iiSUltati da m.e ottenuti. . ,Natural1nente ho continuato a sperimenta.re i11ell'ultimo tempo il m.etodo1, se110J?.chè scarse furcxno le oc.casioni. In un caso si trattava di un v,e cchio signoTe di 85 anni affetto dai prurito senile ti·p ico. Ottenni tm rapido successo, ma non duratl1ro. L' ammalato per·ò fu tanto ;s oddisfatto del risultato, che ritornò dopo .qualc:he mese per u11a nuova serie di iniezioni. le quaJi come la prima volta diedero pronto st1c1

cesso. (1)

!11i sia lecit o infine di RJCcennare ad un ulti1no caso m-0lt o interes$ante: da anni c11ro 11n egPegio colleg·a di 69 a. rice1·catissimo i11edico, il q11ale a periodi •è tormentato da un prurito di 11a tura artritica, contro il quale mai fi11ora si ,p otè trovare rimedjo efficace. Uni inei... e fa egli si presentò, .come già tante volte, da n1e p·erchè aff-etto da fortie prurito. Tr:rovo una pelle ascirutta. un eczema papula o, escoriazioni. Pro.poogo la r11ra. di silicato di sodio ed ottenutone il con ~en:so jni.etto il •medica1nento nella dose di 0.5 . .Non vidi più il collega per a1cuni giorni, ma ritornato da me mi dicl1iaro. cl1e fì n daJla prima iniezion.e il pru1ito e1 ~ co111(1) Quest·am. è rimfl ~ to fi11ora (dOJ)O (; n1 c .... i . Pnz8

rrcidiva. •


(-~~:'\O

XX:\l,

50]

FASC.

16.55

SEZIONE PRATICA

•oletain·e nte

scomparso e che in caso di :riecidiva i.ntend1eiva. di riprendere ulteriormente la cura. Negò assolutamente trattarsi di auto-suggestion e a·u' tor.i.zzan domi ad inserir.e il suo caiso nella mia. statistica. L'iniezione DIOn gli procu;ò il minimo disturbo" eicoottuata una , Jieve pola.chiuria., ma nulla di ano1male nell'orina. Non è oggi però mia intie nzio.n e di trattare qui esa.iurientemente le osservazioni finora fa.t -. te con qUJesto inie:rie·s sante metod·o. Rtassumen'do dirò soltanto che dei 12 casi di p·r urito fir1-0ra curati con iniezioni di si!liooto di 1sodio -0tten.ni in 6 un Sl!lccesso sicuro ·e definitivo. In .3 casi ebbi risultato indt1·b bio, ina seguito più o meno presto da recidive, le quali però furono b·OO p!1e~to <lon1ate da ulterio·r i iniez1i>0ni. In 2 casi (donn a con « .p rurito dcl.le gravide» clell 'età di 35 a. e donna di 45 .a. oon prurito vaginale) ott.enni risulta.to n1e gativo. In un ca:so l'ammalato abbandonò la cura, perchè alcune g·occie del farmaco p.e nietrate n·el tess11ti gli avevano provocato dolori f-0rtissi1ni. Da questa piccola statist ica risulterebbe: 1) Ch·e non si possa parlare di rirsultati <e i111 era.v igljosi » o costanti. 2) Che i migli ori risultati si ottengion-0 nelle vere forme di p1·11.rito senile. ·3) Che tali ris11ltati si hanr10 talvolta g·ià d-0po poche iniezioni. 4) Che le recidive sono freque nti,· ma ugualm.en te suscettibili lli Cllra. .)) Ch e 11 m etod·o è ass-olutamente privo di -0gni pericolo (su questo p uTIJto tutti gli esper~­ m,e ntatori sono d'accordo). 6) Che pooo si può sperare · 'dal m.etod-0 in casi di p rurito non senile, ben sì p1rovocato da a ltre caui.s.e. Riassun1.endo si può dirte che il ·· metodo· di L uithlen segna un verio .p rogresso nella terapia del pruirito senile e che sia consigl~a.bile l'esp e1im.ento iJn 't utti i CaJSi perch€, assoluta.m 1ente irunocuo, offre Jiolte pro babilità di d·ebelLare 11n gravissjmo disturbo, il quale secon.d o il -:.\Iajocchi « ·riel r.oncietto patogenetico è ritenuto cr11ale .e ffetto di sclerosi della. p ell e per l'età. P·er taJie .conoetto, si co 1n1p ~ende la difficoltà di c.u rare tale gen·ere di prurito ·e spesso ci tro·v ian10 sprovviisti di rjmedi. e.~fi.c8JCi in ta.li conting·enze ». • :\lio dovere è i11fi11e di fa r ril eva1·e - ciò che è deig no di n·ota - ch1e neppuI1e .n ella letteratura tedesca ·esistono finora altre pubblicazioni su tale terapia tra.n ne quelle due dell'inr vento1~e come il Luithlen stesso mi ·C 01 mrunicò ' in q11esti giorni, aggiung·endo anzi n1e•l la sua lettera.i' d'aver otte, n ùto con lo stesiso metodo . buoni risultati nella sclerod ermia , senza i:> 01:ersi spiegare tale fatto .

QUESTIONI PRATICHE.

I

1

1

1

1

1

1

CROCE

ROSSA I TAL f \NA .

COLONIA ELIOTERAPICA

N.

X~XVII ( BERGAMO) .

Elioterapia naturale o artificiale 1 p er il dott.

GIANFRANCO CAP U ANI.

Appe11a una ventina fli anni fa, il rinnovato fervore per le meravigliose virtù terapeutiche del sole contro la tubercolosi chirurgica., aveva diviso i medici in due partiti: quello dei partigiani dell'elioterapia d'altitudine e quello dei partigiani ·dell'elioter.a pia marina. Da una parte Rollier, con le sue comunica.zioni (a Parigi nel 1905 e nel ~907, a Roma nel 1910 e n el 1912) esaltava giustamente i miracoli ottenuti con l'esporre le tubercolosi chirurgiche al sole d 'alta montagna; dall'altra Calot, Barbier, Haha, non vedevano altro che eliote.r apia al mare p er l 'azione stin1o:ante, ossidante e remineralizzante di. tale clima. Lo ritenevano anche superio re a quell o d'altitudine per la regolarità termica, che permette ai malati di continua.re la loro cura co sì d 'invern·o .come di e,s tate, e per il potere attinico più accentuato p-er la riflessio·nie esercitata daUe g·ranc1i ·. 11perfici di acqt1a. U11 semp'1ice esclettismo pare avrebbe dovuto essere il criterio per .giudicare di una qu estion e nella ql1ale il risultato clinico e l'esame fìsicochimico della radiazione solare, erano concordi nell'affermare identità di co·s tituzione e di efficacia. Invece accadeva che ~ medici di valore rimarieis sero tenaceme11te unilaterali peccando gli uni di un eccesso di. distinzioni e di esclusi- ' vismi, peccando gli altri di troppa facilità di generàlizzazione, cosicchè mentre da t1na parte il Comitato Ginevrino con d 'E spine alla testa; , mandava i suoi bambini a Cannes e a Sestri Levante a cercare quella purezza di raggi · isolari che avevano a loro disposizione .s11lle.. vi-1. ·•\ cine alte montagne, dall 'altra parte· Menière 1 al Congresso di chirurgia di Pa.r igi nel\ 1907 ·di- . · ceva che non ci sono differenze fra le ra.dfau ~ · · , zioni solari nelle diverse regioni e Paul Delbet · affermava che tali ra.diazioni . ci sono nelle atmosfere pure del mare e dei monti in uguale quantità che in quella discretamente polverosa di p arig•i ( !) , • j Tali esçlusivismi e tali µnilateralità ci sono oggi, nè più nè meno,. . a proposito del quesito se sia migliore la elioterapia natùrale oppure. l'artificia le. Il buon. senso risponde che la sorgente artificiale debba servire a integrare le event~ali de.fìcien~ qi.1antitative d ella sorgente naturale : invece se vien fatto di parlare con un dirigente di un ospizio marino, o di una colonia el ioterapica sentite degli inni alla na-

1

1

I

I

I


16u6

t u ralc l)Otenza d el s o1nmo astro bBnefìco, anche a co to di starlo ad aspettare· dura11te settima11e e m esi di catt ivo tempo. Se invece si ascolta un nor dica fìsioterapButa ci si sente dire. cl1e l a lampada di quarzo sostit uirà l'Bliot el'apia naturale co111e il ghiaccio artificiale h a so. tit uito i l i1atural c. Noi italiani dovremmo per ragioni di sentimento e p er la prosperità dei nostri ospizi marini essere orgogliosi palad in i d el no.stra b'el sole e farci inte.rpreti d el grido di allarme lan ci a to a Castellamare di Stabia dal Congresso di crenoclimoterapia, contro gli uomini de l i1ord scendenti con l e loro lampade, presu n tuosi di assalire ed offu sca.re l a luce del nostr o ;1Jmo sole. Non è però inopportuno s intetizzare quel poco cl1e si può ogg· i conoscere intorn.o a lle proprietà terapeutiche ·dell a luce solar·e, intorn o a lla composizion e fisica d ello spettro solare e cli ql1 ello ·de l sole artinciale., ai risulfati che si u osso110 ritrarre dall'uno p iù ch e dal~ 'altro, e i nfine comp endiar.e. quell'insiem e ·di considerazioni d'indole pratica ed e con omica che possono all a fine decidere. ·aella c1uestione. ELlOTERAP r'A NATU RALE . Sull'efficacia terane11tica di ql1 esta forma di cur a è superfluo Poffermarsi. La su a azione è da riferirsi alle ra.diazjoni atti nicl1e, ossi a chimicl1e, di quella 1f1 1·te d ello S~ > ettro cl1e CO l'l'ÌSl)Ond1e ai ra.ggi t1~ tra -viole.tti. (J u esti raggi hanno azione battericida (sì cl1e s te ril1zzan·o i11 poco tem1lo cult.·1re di J)i.ocia11eo, di bacilli di Koch, ·di car'.Jc11cllio (l{ enz i, l\.'Iajasello) e i11 p ocl1i secondj ~teri11zza110 lln 'acqua. contene11te 100 colibacilli per eme. {Con rmo·n t e Nogier) e azi one cicatrizza.n te sì ch e n e risulta accelerata la guarigione <li lllce ri , l)ia g·he e ferite. Questa azion e non è ·)erò solam ente locale, ma l 'assorbimento di radiazioni attiniche determina la diffus}one in tl1tto l 'o.rgan ismo di ql1el qt1i1d curativo che s i manifesta sotto forma di istimolo a tutte le funzi 0 11i p ichicl1e e vegetative, azioni ch e possiamo s in teticam ente ricordare con trapponen•do l'intellige11za vivace e la pubertà precoce delle po1)olazio11i meridionaili, a l carattere chiuso ' d ei. popo li nordici, alla sos1)ension e dell e n1r~trl1azi oni nella donn a esquimese duran te la 11ott P !)Ol a r e. Di q11i I 'indicazione ter8 pel1tica dell a elioterapia nelle p sicosi depressive e lit Jl,e disc1·asie i cla l"al J.entato o inst1fficiente rirn n1bio ql1ali la ·scrofola e il r achitism o. I ragg;i t1tili son o qt1elli di lungl1ezza d' onda eo1npresa fra '100 n1i cr o11 P 290 n1. Al di opra n hbian10 ql1elli che danno lo spettro vis ibile e •1et<ln110 la 101·0 azior1 e atti11ica con 11at1m€n tnre della ll1 n gl1 ezza d'o11da; al ·di so.tto di 290 1n . i raggi o~ .:;n 111 011 q11alitil ca11 ticl1 e>. f> e r for0

I

1

[A~No

1L POLI CLINICO

XXXI,

FASC.

50 J

tt1na pel'ò questi (e.la ;290 11l. a ~( 1() Ill . ) ir1auc.:anu nella luce solare (Schaunz) r11 entr€ quelli attivi (da 291 a 400) econdo gli ~ tudi ùi Baugert sono più intensi i1ello spettro sola re che i11 a ltri spettri di luce artificiale. Nel campo dell'ultraviolett o se.bLene razio11e atti11ica dei raggi sia tanto- più g1 a nde qÙanto minore è la lungl1ezza d 'on·da, l ' azio11e terapel1tica è invece maggiore per quelli a lungl1ezza d ·ond a m eno breve perchè più penetranti e quindi assimilabili, mentre cl1imican11ente i pi ù attivi applJ11to l)er l a l oro cortezza rl' ond a e --oer la enorme attività cl1imica es auri scono l a loro a zione sulla superficie cutane.a ca11sticandola senza penetrarla; questa atti vità essi s1)1egano an-cl1 e di Jronte all è r11i11ute par1:i.cell e di pulvisco lo atm oSlferico, cos iccl1è le radiazioni ~ lunghezza d'onda a11cora p iù breve, pur ess.en·do presenti nella luce solare, n.o'n giungono a noi perchè esaurite n elle r eazioni ch e avvengono n ell' attraversa r e l 'a tmosfera. No.n s.a ppiamo in che 1nodo le radiazioni ultraviolette agiscano sul 11ostro organismo; con dizione indispensabile perchè questa azione si ma.n ifesti regolarmente p a re sia la pigmentazione della cute. Dobbiamo forse ritenere ch e il pigmento agisca trasformando l' en ergia chi1nica in modo da rend erla assimilabile, certo esplica un'azione di accumulatore e. regolator e nella distrib11zione dell'energia e in tale secondo ca.so avrebbe un significato di difesa in quanto eviterebbe, trattenen•dola, 11na troppo rapida introduzione d i questa energin. Ch e la p ig·menta zione abbia questo significato di dj... fesa è co·sa facilmBn te a m 111essa perchè si \'ede che p€r es sa i popoli neri resis tono m eglio al s oJe, e cl1i ha pratica di elioterapia sa quanto rigorosismo occorre nel g r aduare la durata e la freq11enza dei periodi di esposizion€ n ei primi giorni in cui il pigmento è ancora scarso. Ql1anto all 'ufficio di trasportatore ·di ener gia lo si p11ò almeno porre come ipo.tesi osservan do qt1e11o che avviene a lla fine della cura: a l m omBnto del riassorbimento del pigmento si assiste a un vero colpo di frt1sta esaltante tutti i processi fi siologici; come se dell 1ener g ia fosse in q11es to mo.mento l iberata a profitto d elle cellule. Che il pigmento abbia l a funzione di trasforn1are l 'en ergia raggiante in altra più assimilabile è difficil e dimostr8re ciirettamente. Q11e~to meccanismo si pn ò p er ò intl1ire facendo un parall elo fra il pi g mento ct1taneo ricco ·di ferro e la clorofill a dei vegetali ricca di manganese: nel pigmento il ferro ha 11na f11nzio11 e catalizzatrice c11e trova ri ~cont ro ner la clorofi ll n in qn e11a cle1 mAnganese, metalli nc;~ni "i mili fra 1

-


(ANNO

XXXI, F ASC. 50 J

• SEZIONE

di loro sia per caratteri di gruppo ch e. per azione terapeutica. ELCOTERAPIA ARTIFICIALE. - L'elioterapia artificiale si pratica co11 apposite lampade che prod11cor10 raggi a breve lunghezza d·onda; in ge'lè l a le oltre alle l'acliazi::>r1i t1ti li (400 m.-290 m. ) s i hanno anche radiazioni più bre.vi vale a dire n:>n per1etranti e quindi caustiche, cosicchè la L, ·a.duazio11e ùeve essere ancl1e !)i C 1 ri go1·osa <.: 1e n?n con la cura solare. La qt1antità poi di radiazioni è copiosissima sì che a nimali eSpfilsti enza protezione veng·ono presto accecati; per questo i malati devono essere p r ovvisti di o' cl1iali oscuri o di vetro inattinico. Molte lam11<1de (S iemens Aureol) sono muniti di filtri per eliminare i raggi ca11stici, filtri, che dimin11if=cono pe.rò il rendimento totale ti ella sorgente J·1 minosa. I,Je lampade di sol e artificiale posseggono <. ( I lo spettro sola1·e 1a sola parte chimi~ amen­ te attiva (ragg i atti11ici) e (secondo la espresf'.l i on.e rti Fornie au) Lisa1·e di esse in vece cl1e del sole è come usn.re l'atro1)ina ir1v ece d·ella b1elIa clonn a . Fra i tipi di l ampade più conosciuti oltre ~ lJ a ci tatct Sien1e11 .\111·ra, ricord i anlo q11elle ad ::i1·co (Finsen) e qu ell e a qnat·zo (Kromayer); altre la mpa.je i). e. le l . . an (leker 11anno lo spettro s1)ro,-,·visto cli r aggj cat1 sticj. ANTAGONISMO FRA RAGGI ATTINICI E RAGGI CALORll•' JCI. .t-U ct1ni costruttori per avv1c1narsi q11a11to maggiormente è possibile alle condizioni naturali muniscono le loro lamp aide di radiatori calorifici, e questo pa.r rà strano quando si rico.rdi che i costr11ttori di lampade di sole artifici al.e si erano all'inizio l1r1 po ' eccessivam ente dilungati s11l preteso a ntagonismo fra le. radiazioni calorifiche e quelle attiniche di fronte .a lla pelle. Questo antagonismo è stato esagerato ·dai costruttori con l'evi dente scopo di favorire la diffusion.e dell'uso del sole artificiale, ma che esso non debba avere l'importanza attribt1itagli si può de.sumer.e dal fatto, c11i abbia.mo accennato, che alcl1ni di essi forniscono ora le l a mpade con radiatori termici . Controlli scientifici ed esatte misurazioni su tale argomento sono stati recentemente cond otti a ter·mine da l(estner, Poem.oller e Plaut ( 1{ linische 1~' os.chP n.sc hr., 1923, 11ng·. 2018) e possono essere così riass11nti : J.'esposizione ai r.aggi della lampada di quarzo a, vapori di mercurio (soggetto digiuno, a letto., al mattino) provoca un aumento del metabolismo, che si può misurar.e con l ' apparecchio di Benedict. Sopra 12 soggetti studiati 10 hanno presentato l1n eccesso di cons11mo di ossigeno del 10-15 e 20 per 100. L'effetto è sop1

PRATJCA

1657

presso allorchè la pelle è protetta ·dalla penetrazj one C·on uria l)01111~ta di n eo·z onio e ciò è intuitivo. Quanto più le lampade di sole artiflcj aJe svilu1:>po calore (a i)a rità ben inteso di radiazione attinica) tanto mir1ore è l'i11fluenza . che si esercita s ul n1etabolismo. L 'esposizione al sole in 11na giornata molto calda, ptovo.ca un a u1nen to molto debole o nullo; al contrar.i') sulla riva del mare, con l1n'a_ria fresca, il cqnsumo di ossige110 au1ne11ta sotto l'azione del sole, di circa il 10 a.l 25 · % a seconda dei soggetti. L'irritazione ·della pelle determin ata .con un bagno di acqua salata o senapata aun1enta. essa l)llre il metabolismo in co11fro11to a quantw· si ottiene co·n un bagno ordinario alla. ,stessa temperatura. A og·ni modo c'è un para,l lelismo fra l 'aumento del metabolismo e la formazione del pigmento cutaneo sì che quest'ultimo serve egregiamente per giudicare dell'efficacia della esposizion e senza ·dover tener calcolo dell'antagonismo1 fra ra.diazio,n i attiniche e radiazioni calorificl1e. Lo .spe.ttro solare esplicçi. maggiore attività nei mesi di aprile e settembre che non nei in esi più cal•di. Se è vero che il so.Je artificiale è dl1nqt1e relativamente più efficace perchè freddo è pur semplice rimediare al 1€ggiero inconveniente del sole naturale caldo a~i;nen­ tan do il tempo di esposizione di ci rea 11n q11into , per avere ris111tati pari (a par1tà.' ben inteso di energia radiante). 1

AZlONE LOCALE E GENERALE. - Nella pratica cli11ica la radiazione calorifica non ha du nque importanza alcuna per l'antagonismo con q11ella attirlica; 11a 1'.H~rò l.a propri.età di q,.g·ire : u LI ' organismo determinando mo·difìcazioni · 'n e:le. condizioni della circolazione sanguigna locale dalla cui ·maggiore o minore intensità dipende la diffusione del quid curativo esplicato dal raggio attinico, il ql1ale nel momento in cui viene assorbito, serba ancora i caratte.ri della energia ra·diante fotochimica. Se noi pohiamo t1na placcà fotografica dietro 1111 tess11to 11n po' trasparente al i·aggio solare, e co.n·centriamo la sorgente lurr;tinosa in un p11nto del tess11to, Iit1sciam-01 natu1~almente a impressionare la lastra fotografi~a. Se la circolazione sanguigna nel tessuto . si fa più i:p.tensa la lastra resta più scars~ente impres~ sior1ata; se noi invee.e producialljl,O sia una stasi venosa che un'ischemia vediamo. che la lastra fotografica viene impressionata con una inten, sità doppia o tripla di pr.ima. Questo semplice esperimento può avere importanza in quanto ci può indirizzare a cercar di comprendere la natura e il modo di agire di quel quid curativo .a noi tuttora ignoto; è •

I

'


1658

IL POLlCLlN reo

[ANNO XXXI,

FASC.

50)

poi anche più in1po1--tante il1 quanto ci ad·dita no sorgere nella mente il parallelo con quanto un facile particolare di tecnica nell'applica- avviene con le altre cure specifiche di stimolazione della cura. Ci dice cioè che la radiazione zione e possono indurci a ritenerli dovuti a tèr111ica (sole naturale) in quanto attiva la ciruna fase negativa che ci sa.i~ebb· e n1elreliotecola zi on·e sanguigna nei tessuti esposti fav?rirapia come nelle cure specifiche. sce il r apido assorbimento e la diffusione in Volendo quindi con-eludere riguardo alla difcircolo dell,energia attinica, mentre che per le ferente azione di stimol-0 generale o locale del applicazio11i locali è preferibile la luce fredda sole caldo o freddo, possiamo ammettere che la cui azione può essere accentuata con l'osta- questo .s econdo risponde meglio quando si vocolare la circolazione. (Nel caso di malattia cu- glia avere una azione locale con un minim11m 1anea 111ediante Ja compressione con vetro o di azione generale. quarzo). FENOMENI VASOMOTORII. - Fra i fenomeni vaTa.l e distinzione nell'azione terapeutica può som otorii ch e in teressano la clinica della eliosembrare oziosa in quanto anzi, noi oggi c-0n tera·p ia hanno importanza le congestioni •del la elioterapia, n on ten1diamo solamente a gua- polmone che sarebbero determinate dall' es porire la lesione tubercolare ·m a cerchiamo di sizio11e del torace al sole caldo. E ' questo il guarire il 1sogge1tto tubercoloso. Preferiamo maggior addebito che si vorrebbe fare al sole cioè jl soJ,e al bist11rì p1erchè m entre questo ci naturale ma una disamina un po' minuziosa gu arirà il male asportandolo quello ci guari- dell'arg·o mento può ridurre l' im.p ortanza di sce il malato . Ciò è vero in linea generale: ci tale fatto entro più modesti limiti. sono però i casi di tbc. chirurgi& concomiCome .espressione di congestione si interpretanti o secondari a tbc. polmonare nei quali la ta spesso l'emottisi e l'accentuazione di tutti i elioterapia ad azione diffusibile riuscirebbe fenomeni stetac11stici '<ii una lesione polmorl annosa. Si consideri la la.r ingite tbc. forma nare accompagnati da un proporzionato aggracl1e risponde mera vigliosamente alla eliotera- vamento delle c·ondizioni generali. Ma come pia ma che è quasi sempre secondaria a tbc. poter asserire che il fenomeno sia congestizio polmonal'c: 11na cura di sole caldo con azion€ per reazione vaso-motoria, per il brusco pasdiff nsa ·darebbe il tracollo all a lesione polmo- saggio dal freddo al caldo o viceversa, e non nare frustrando i vantaggi ottenuti sul foco- lo sia invece per l'azione stimolante specifica dell"eli·o-terapia, come pllò avv.enire con c11re laio laringeo. Qui si m:an1festa invece utilissima l 'applica- jodiche o tubercoliniche? No;i sappiamo che zione di sole fredd o come quello che influenza questi fenomeni di stimolazione possono essere, ottimamente l'organo vocale senza dare r ea- e spesso· sono, dati dalla radiazion e attinica zioni generali per la piccola superficie che non che talora se non è grwduata bene, determina può assorbire grande quantità di energia e il risveglio di una l€sione latente, cosicchè l'atperchè la· luc e fredda non ·determina iperemia tribuire questi inci.denti alla congestione vaso.e n on favorisce così la diffusione della poca m otoria derivante dal sole caldo è per lo 1neno gratuito e no11 dimost ratJi] è ; che s.e in \'ece gli energia ra·diata. L'azione generale dell 'elioterapia appare co- incidenti ·son o, come è ])i lt logico, da attrime un'azione di stimolo specifico assai ana- l,11ire all'azione di sti111olo sp ecifico della radia1oga. a cp1ella espli cata con le terapie biologi- zione attini oa allora scor111)are il titolo di precl1e, e per essa è p r eziosa la formazione del 1ninenza del sole fre ddo ariificial e st1l sole calpig111ento che n e regola quantitativamente l' asclo i1aturale. Anche ammesso ch e l'esposizione del torace s orbimento: per giudicare della importanza che h a il pigmento jn qi1esta regolazione basta al sole caldo dia luogo a fenomeni vosomotorii pe1l a re agli inconvenienti che avvengono nella qu esti avverranno se m a i nel senso di cagi-0nare i peremia superficiale ed isch emia viscec11 ra , olare) nei primi giorni nei quali la pig1l1e11taz'i one non è ancora avvenuta. Nelle co- rale. Il viceversa, -cioè la vera congestione avlonie di bag11i di sole è facile osservare nei pri- viene nel passaggio dall'esposizione solarP alle mi giorni un decadimento nelle condizioni ge- pratiche idriatiche che si sogliono fare (bagni nerali dei piccoli che vengono esposti; decadi- e doccie) e che non hanno nulla a che far e con mento che si rileva sotto forma di anoressia, . I 'azione d€l sole. Nelle nostre colonie pratichiamalessere e lieve diminuzione del peso corpo- mo la doccia do110 il bagno •d i sole anzitutto reo. fenomeni questi che connessi alla osser- per pulire i bambi11i ch e si sporcano nello ' 'azione di quei casi nei quali il bagno di solP ~rtraiars i a terr a, secondariamente per allenn re risveglia o accentu a un focolaio di tbc. polmo- i loro organismi a i hrl1 schi cambiamen ti di nare. e che paragonati alla su ccessiva ripresa ten1p€ ratura e farli pit'1 r ob1 1 ~ti di fronte alle <li he11efìca attività ~tin1ol ante della cura. fan- n1al~ttie ac11te dell'apparato rP~piratorio. So1

1

I

• •


(_ANNO XXXI, FASC. 50]

1659

SEZIONE PRATICA

pra un tota.le di circa 1500 bambini esposti al bagno di sole nella nostra Colonia Elioterapica di Bergamo in due anni, si è avuto un solo caso di !broncopolmonite caseosa, insorta però ir1 t1n soggetto cl1e ris11ltò esse1·e a 1nn1alato in antece.denza e che forse sarebbesi aggravato a11cl1e senza eliote1·apia. .A.cl og·11 i in.odo il dolore puntorio insorse non dopo i] bagno di sole ma dopo la docciatura: e se in questa ci sono degli .svantaggi questi non po so110 essere addebitati al calore del sole. D11l'ante la visita di accettazione si riscont1·<t1·ono diversi casi di infil t razioni broncopolmonari , plet1riti seccl1e, esiti di broncopolmonitj . catarri bror1cl1iali torpirli, affezioni t utte che richiamarono la Jll>. tra att e11zion e e fecero stabi1ire un servizio n1eclico <.li osservazione per la · specialità delLe ina ln ttie Jj i)etto. lVla i11v~ce di aversene i te111t1ti risentimenti si 11otò miglioran1ento notevole in tutti i casi, cJ1e pur erano i1\11nerosi, salvo in due casi che vennero curati nel reparto spèciale (bagno ·d'aria e di sole agli arti). Qu esti iisl1ltat.i }Jo .. sor10 sembrare in contrasto a qua nto è risaputo intorno alla inopportunità della e]ioterapia n ella tbc. polrn o11a r·e degli adt1lti: forse la differenza di tali r i st1ltati (quando i nostri v enissero controllati e confermati) è da ricercare nella differe nza del ca1·attere deIle lesioni tbc. dell 'inf anzi a e degli a dulti, le io.ni cl1e nei primi . ono più facilment e di tipo secondario e negli aclulti più di tiJJO terziario. Seg11endo attentam ent e i bambini esposti è fa cile poi osservar e che n on c'è tosse finchè . ta.nno al sole : essa incomi11cia quar1do i harnbir1i rientrano ,all'ombra o., peggio , se si s draiano sulla nuda terra fre sca e umida. Possiamo ·d11nque ritenere che, i fenomeni congestizi non sono g ravi nè frequ enti, che è difAcile dire se siano dovuti allo stimolo specifico della radiazione attinica, o .alle vari.azioni di temperatura, che ne.i pochi casi nei qu a li avvengono sono dovuti al passaggio dal caldo al freddo, e di questo va fatto colpa al f l'e<tdo dell 'ambi·ente sce lto e 11 011 n I· caldo d el sole naturale. l )el resto questo giuoco di fenomeni vasomotori ha un'importanza grandi s ima nella profilassi d.elle i11:::i.la ttie dell ' ap1Ja1·ato respiratori o, e quindi d,eJla tbc. pol111onare. L 'allenare l'organismb alle alternative del caldo e fre.ddo v u·o1 dir.e s ottra rio a 11 r cori eg· u e1ize delle cause reumatizzanti e perfrigeranti, cause che fanno più vittime fra i timorosi imbottiti ·di maglie e farsetti , eh.e i1on fra g li amat o1i d eg·li esercizi all' ari~ libera in genere e in special modo fra coloro che s i abituano a espo.rsi nudi per i bagni si.a d ' acqua che di sole. Questo vantaggio è ammesso da tutti: è di 1

1

1

0

comune osservazione che il passare un mese ai bag ni di mare }) r eserva da raffreddol'i e catarri nella stagione invernale; e se questo è vero,, l ' elioterapia con sole naturale invece di a vere un titolo di ·deprezzamento per i fenomeni vasomotorii n e h a 11r1·0 (li su1)ren1 azia sulla elioterapia artificial e. Nella pratica quoti dian.a dei bagni di Bole· la prucLenza e la gra,dt1azio11,e J1 elL'espos izione richieste pe.r evitare una brusca azione di stin1olo specifico sono uffìcienti per abituare e allen are il torace al g1uoco dei fenomeni vasolllO to l'i].

* ** Volen·do quindi riass11mere un parallelo fra le prerogative dei due soli, i1atura1e ed artificiale, possiamo elencare a fa.v ere dell' elio.t e..-r apia naturale : a) Il vantaggio enorme ed in.di cusso della vita all'aperto in colonia, con tutto il suo valore di stimolo generico sulle funzionj psichiche e somatiche, nonchè s11i vantaggi indiretti di educazione, ecc.; b) la i)erf etta costituzione ·dello spettro solare che ad 11n minimo di ra.diazioni caustiche associa t1n 1na:r;i1n1lm di radiazioni attiniche. Cornbi11azione rr n R l.P r1esc;u 11 n. In ln})ad n di sole a l"lifi cjale offre si11ora ( I~ange l't ) ; e) i fenom eni congestizi nulli con il sole freddo possono avvenire con il sole naturale ne.l pa~sagg·io dal caldo a l freddo. Non sono quin·li imputabili a l calore del sole, viceversa a llenano (indnran1ento ) l'organismo a sopportare le cause perfrigeranti concorrendo alla profl1assi delle malattie delle vie r espiratorie e i11diret{o111~nte ri el la tbc. pol1T1 011a1·e . A favore del ole ·a rtifìciaJ e possia1110 affermare: a ) L'eoonomia di tale Cll l'i.1, sì cl1c è stata chiarnatR da Sauvé cc le soleil du pa11vre » . Le perso11 e che non possono abbandonare le loro occl1pazioui p osso.n o c o11 brevi sed11te, nelle ore di riposo, far e •dei buoni bagni di sole art ificiale conseg11e11do lln i1otc vole risparmio: b) econon1in. di te111i10. J,e lampade di s ole a r tific ia le S\'iluppano q11antità en ormi di raggi attinici, s11.p erio.1i di molto a quanto s i ha. anch e nel soJe d 'alta mo11tagn a; la mancanza poi di cal ol'e rtt1111e11ta nncora. cli ril'ca un q11into il potere dell'energi a radiante.. Per qt1esto l e sed11te possono essere ·di mezz'ora in,·ècc cl1 e di 011 a g i01·nata. e) con la lampada idi quarzo è possibilel 'applicazione in ca,1ità natn r a li dei corpo nelle qt1ali sarebbe imp ossib i] e 1a cn ra so.lare diretta. I l trattamento dell 'oze11a dà rist1ltatì brillanti con gli a datti s pec11lj e ])eccl1i di· Kroma~yer, insoi::;tit11ihili dal sol e na tt1rale. Lo-

..


I •

16BO

l L POLICLINICO

stesso valga p er le applicazioni in laringe e j.n vag·i11a. s ,e a n ch e s i p.o tesse pen·etrare in r1ueste cavità con ~l sole natl1ral e sarebbero necessarie delle sedute ·di g iornate invece che di ql1arti d'ora e la cosa non sarebbe praticabile; d ) con la lan:l p ad a di quarzo è po.ssibile l'applicazione più intensamente e rapidamente ~ocale p rima p er la maggior qt1antità di raggi attinici, secondo perchè l a mancata iperemia 11on a po rta il q11 id cl1rativo. Con ]a }Jressione esercitata dal blocco di qt1arzo . s i p u ò anzi ·determi11a r e un'ischemia cutane,a che rende tanto m aggiorm er1te efficace l'applicazione per cura l ocale; e) infine il vantag·gio o.vvio è quell o di})e11dente dal fatto che il sole artificiale. è sempre pronto m entre invece i l nat urale si fa ~pess o e lt1ngamente d esi derare 1pe.cie .d 'inve.rno. Qn esto va nt ag·~ i 1 1 è e11or111.e J)er le popola zioni r1ordicl1e, e se la sua importanza di1ninuisce per il i1ostro p8 ese non va perduta tot alm ente. Si pensi infEttti al g rande numero degli o.spizi permanenti e di colonie elioterapi cl1e. Si faccia il calcolo de ll e giorn ate senza sole in lln anno e dello sciupio per per sonal e e spese di degenza , del dar1no p er l a cl1ra che talora vie11e a soffrir e di tropp o lunghe sop en sioni, danno tanto più g r ave trattandos i di nn R cura speci fi ca e si avrà snbito la dimo, trazione che negli I stitt1ti di c11ra dal funzionamento ·dei qu.ali dip end e la salt1te di tante person e·, anche un so l giorno perduto co·s tituisce ogg i un g r a11de tesoro . F acciam oci adl1nql1e pal.adini del nostro bel sole, ma allo stesso modo cl1e di notte qt1a ndo esso ci m a n ca ci accontentiamo della ll1ce arti fìc iale. così n ell 'elioterapia n on ostini a moci a restare esclusivi sti, ed arrediamo i nostri ospizi permanenti di un salone illuminato da . ll n [)aio di lampade, nel qt1ale i malati esposti a t11rno, potranno risparmiare giornate di m a l attia ai loro miseri corpi e giornate di degc11za all e già troppe. magre cq..sse delle istituzion i di be11eficienza. Importante pubbllea1ione : Prof. CARLO BASILE Diploma~

ln medicina tropicale al Royal, College of Pbl1lc1an1 a . Surgeone (Londra) - Libero docente ln ParaeeitologJ1 n. Oltnica Medica di Ro ma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della R . Clìn lca Medica di Roma. Un Tolume nell'ampio formato della nostra Collana Mf.· noall del e Policlinico >, di pag. Xll-26!, stampato au eart" aemipatinata con 18 taTole nel testo e 91 ftgure lnterca.late, plh ! tlll'Ole " oolort testo. Prezzo L. Il. Per i nostri 11 hhonati :-;nle L. 2 9. 2 5 in porto franco.

'''"'1

In,•iare ' 'aglia postale al Cav. LUIGI POZZI - ' ' la Sistina. n. 14 • Rornu

[Al'NO

XXXI,

FASC.

50]

SUNTI E l{ASSEGNE. CRANIO ED ENCEFALO.

La com pressione del cervello. L'A. , dopo aver fatto la storia della compressione cerebrale e aver riassunto i di versi studi sp·erimentali e l e varie teorie emesse per la in terpretazion·e patogenetica della sindrom a, descrive alcuni suoi esperimen ti di comIJression e esercita ta sul cervello dei cani. La compressione veniva det erminata iniettando so1)ra la dura madre , attraverso un piccolo rubinetto avvitato n el cranio, a volte olio di vaselina, a volte vase lir1a al bismt1to (pasta di Beck). L'olio (presc,elta per la stia sc arsa asso rl>ibilità) veniv.a iniettato qu ando l 'A. voleva studiare i fe1101ner1i ed i sinto111i i111mediati determinati dalla. compressione; la pasta i11vece vtniva a p1iefer er1 za im1nessa p er studiar·e i f enomeni ed i si11t01m i cl1e nei g·io r11i e r1ei 1nesi Sl1sseguenti alle i11iezioni si manifestavano. L'A. , con r accu l'ato stndio dei feniomen i fisici e fisiolo gici d ella co.mpressione, e specialmente deg·li spostamenti indotti da questa nel cerv,ello e nel liquido cerebro-spinale, dello stato di ripienezza d ei vasi meni11gei e cerebrali, d elle deform azio11i e de ll e a lt erazio11i rnacl'o- e microscopiche della massa. encefal1ca, e dei dis turbi che la compressione del cervello ir1 dt1ce a carico della coscienza, de l ritmo respira torio e cardiaco, della pressione arteriosa, della temperatura, dei vari movimen t i, della se11sihilità, rle l fonclo cl ell'occl1i o, ec.c., concll1de: a ) Che la compressione determina n el cer vell o d eforn1azioni e. spostament i i q11 a li, a • cal1sa della con1pressibilità del cervello , sono ben sopportati fino a d un certo pl1nto. Questo limite di compren s ibilità varia a seconda del corpo comprimente: iniettando corpi semisolidi (pasta di Beck ) l 'animale l>llÒ soppo1·tnrc con scar sa sinto.matologia llna diminuzione dello spazio end ocranico che non superi il 3, il 4·, e talvolta il 5 o/o, m entre llsando l'olio occorre iniettarne presso a poco 11na qt1nntità doppia, ossia dall ' 8 al 10 ~{l del volun1e de l ca, 10 cranico, primn che s j m a11ifestino i segni della compressione. E poich è questa differenza non è dovut#l alle riassorbibilità dell'olio (ch e non è ar>prezza bilie, ritrovandosi qt1e . to i 11 totalità . o cru a i l1e l cr a nio degli animali sezionati) essa rlev~ a ttrib11irsi a l fatto che, per il facile infìJ trar-..i dell 'ol io so1)ra llna bl.1ona parte dell'èmic::fer o con1prc -;o (n on però dell 'emi~fero OJ>poc::to'


(ANNO

XXXI, F ASC. 50 J

1661

SEZIONE PRATICA

e ... so esercita la co.mpressio11e sopra una estesa s11perfìcie e massa cerebrale, donde scacci.a via i li(1t1idi ai quali si sostituisce nella funzione cli Ol'fl[farp il cer \· 0 ll o ; n1 entre a l contrario la i)a ta, raccog·lie11llo. i opra llil pl1nto più -ristretto, comprime, deforma e sospinge magg·iormente il cervello, induce11do l)ÌÙ facilmente i fer1om·e11i della co n11)r€ s ione. E queste deforrr1azior1i e questi postamenLi sono stati osservati cla ll ' A. , cl1e ha visto devia.re il corpo callo o, ridursi ed occludersi i ye11tricoli; spostarsi la i11assa enc efalica verso il foro occipitale; fuo1 i11sciJ:·e da ql1esto. verso il ca11ale spinal e il ce.rvelletto, e pecialmente il verme, e andate a comprin1ere iJ bt1lbo già com1)resso dal 1. c. s. scacciato dal cranio e racco . io sotto la m·e111bra na occipito-atlantid.en fort c n1 e11te t esa. hJ Cl1e alJ e d e for1n azio11i e·cl agli s1Jostarr1 e11ti d eve attribuirsi grande valore nella ge11esi dei si11tomi, alla quale indubbiarn.ente ed efficacemente partecipa, se non attivamente certo come i11ezzo di trasmissione, il liquido c. s.; infatti fac er1clo t1scire questo mediantè nna J)Untt1ra delle i11emhrane O. A. tornano tl r espirare animali co111pressi nei ql1ali era sopragg·il1nt a lo sta1o final e cli p a r a li s i. J) etto liquo.r, m e11tre d a un lato trasmetten· do la coinpr.ession c cor1tribuisce al determinisn11) d ei fenome11i fisio1)atologici della corri. p1 e. sio11e. cerebra le, co111e a ffermarono stre11l1an1ente B er g111a1111 e Dt1ret, d 'altra lJarte es.e1·cita l1n'azior1e i11oderatrice stigli sposta1n enti del crevello ver so il foro occipitale, spostamenti che l 'A. 11a visto accentuarsi dand·o esito al li quo1-. e) Che questi fattori rneccanici ed idrodi11ami ci , cioè la restrizione dello spazio cranico, l 'espression e clei t.essl1ti nervosi, le contt1.1pressi 011i osteo-fibro.se e L'ipertensione del ti· quol' n on possono nor1 cat1sare uri disturbo D8l • circolo cerebrale, 11n ostacolo alla circolazione .sang·t1igna; causa i1on ultima, se non prima, d,ei f enom·eni della co.mpressione.

.E di questo ostac.olo al ci.rcolo sang11ig·no s' 11a t1nai prova nell'ele.varsi della presnione .arteriosa che va di pari passo col crescere della compressione, e eh.e sale fino a tanto che Jn. pressi.or1e intra.rraJ1icn n on la sup.eri im p·eidendo co,sì l'afflusso del sangne al cervello; nelle modificazioni dei vasi del fondo dell'occhio; nell 'assenza (constatata. macro- e m ·icrosco1)icamerJte) nei cervelli compressi di quella ip.etemia e dilatazione vasale affermata da alcuni ai1tnr1, ed a11zi n ell'apparente pallore di q11a1. eh.e cervello. , 1

1

d) Che all'esarne mn cro- e n1icrosco11)ico d i

cervelli compressi per ~ ettimane e per mesi con pasta di Beck no.n s 1 so110 trovate altera. zioni apprEzzabili nel t essuto i1.ervoso: non adel'enze delle meningi con il cranio o fra di 101 o, ·non ispessimenti delle m eni11gi, non infiltrazione leucocitaria, non Cilatuzione vasale. N\1lla, i.11somma, all'i11fuori ·di t1r1 lie.ve adde d s arn·ento del tessuto i1 ervoso. Solo quando il decorso post-operatorio non ft1 del tt1tto ase .. tjco si trovò talora I 1e ve l eptom e11111gite a placche con reazione gli are sottostante. e) Cl1e., i.n perfetto accordo con tali scn,rsi r ep.ert i a nato1nici , nei cani s o·p r ... vvissuti all a compressione esercitata con 3·4 eme. di D!1St9. i1on si osservaro110 cl1e s carsissimi e transitor i seg·ni di compressione, a nch.e s·e quest.a veni~a. praticata nelle zo.ne n otorio-sensi.tiv.e. f) Cl1e il fatto di qt1esta grande tolleranz:-.. ad l1na compression e eserci tata con 3-4 eme. di !)asta ~in cani di piccola e media tagli<1l i111 entr.e che iniettando ai:)pena rriezzo od u q eme. in più si detel' criina \· a la co·m parsa di g·ravi seg·ni cerebra li b11lbar1, c.1 o eve J at 1)e11sa1 e ch,e, se dapprima 11egli a nimali in esp.erimento la restrizione dello spazio endocranico era stato cornpensat.a dalla fuorj,uscita dei liquidi ed. i sinto111i <lella compressione e.r a Il·O perciò inapprezz,a bili, ln. piccola iniezione ultePior e ha d.etermj11ato lo svolgersi dei segni della co111pressi,one manifesta producendo i $11oi effett i sia localmente ' -ner .aver vinto i i limite di compress ibilità della sostanza cerel: r 8 le co1n1)atibile con la. s11a irrorazione P la sua f11nzione, sia (e l)iù a11cora) a distanza per gli spostamenti del cerv·ello e del liquor e 11er l'a11emia eh.e si aste.nde al bulbo.. Per c11i senza i ! egare cl:e la compressione l)Ossa i.11 qnalche modo agire s11lrel em ento 11ervoso pertl1rbav done, come dice Dttrante, l ' A hituale St ato di ter1sione i11terstiz.ia~e , l'A. è F1 11cora llna volta (oltre che per la mancata ip eremia ed alterazione d1el ce.rvello sottostante al corpo comprimente) indotto ad attribuir ~ })rincipalroente alla. compressione esercitata sul bulbo e sui .s11oi vasi dallo spostamento del ce.r·v ello e del liq11or i fenomeni della con11)res . sione. Senza escludere che nella s.en1iogenesi possono· co.n tribuire l'annllamertto delle cavità ventricolari ·e la compressione ..d eg"li elernenti . n.ervos1. Nella parte clinica l'A. tratta più particolar1ne11te le compressio11i acute, determinate da tra11mi e da emorragie endocranich·e, riportando anche alc11ne s11e personali osservazioni e storie cliniche. T. l,A I "RE~TI . ' 0

1


1662

JL. POLICLINICO

Metodo di craniotopografia rispondente alle nuove esigenze della chirurgia. L a cultura med. moderna, nq.mero 6, 1924).

(PARLA VECCHIO.

Il metodo serve alla delimitazione dei lobi cerebrali e del cervelletto in rapporto coi nuclei della base e colle rispettive loggie craniopachimeningee. Consta di 6 punti e 4 linee; de.i punti 4 sono reali, ofrion, inion, angolo zigo111atico molare, apice mastoi-deo e 2 convenzio11ali, rolan dico e parieto-occipitale. Questi due l1ltimi si trovano nel seguente modo : si misura la linea mediana sagittale dall'ofrion all'inion, • s i segna la metà e l 'unione dei 3/4 anteriori cql 1/ 4 posteriore della ljnea stessa ; un dito t ravers-o di.e tra a qu esti due. punti stanno ri, . _>et ti var11er1t e il rola nrlico e il pai'i eto-occi})it ale. Congit111gendo l'o.frion col punto parieto-occipitale, passando per il pterion, si ha una linea orizzo11tale superiore ,(linea di Poirier) e cor1gil1ngendo l 'ang-.olo zigomatico-malare con l'inion la linea orizzontale infer i ore (lin ea basilare). Queste due linee dividono la calotta cra11ica in 3 zone: sup·eriore., cqn tenente i lobi frontali e parietali, media, coi lobi temporali e occipitali, inferiore col cervelletto . Congiung·.endo f ang·olo zig·omatico-1nalare col r>unto rolandico e l' apice dell'apofisi mastoide col pl1nto parieto-occipitale si hanno due linee obliq11 e, ~l1 p e riore ed inferiore. La lin ea orizzontale su peri ore, che segna il pavime11to della fossa cra11ica .anteriore, incontrandosj con la obliqua su1)eriore se.gna il pterion , il punto in cui si incontrano i lo~i fron tale, ])ar jetale .e temporale, la biforcazione dell'a. m ening ea n1edia, la scissura di Silvio e più 1)rofondamente l'insula e i gran.di nuclei grigi; 11ella m età poste.r iore indica la direzion e del l'an10 poster iore della mening·ea media e della scissura di Silvio, il solco pa1ieto-occipitale. • La. linea orizzo11tale infer iore indica il pavi1nento della fo.ssa cranica media col seno traver . o ed il te11torio del cervelletto.. I . a linea obliq11 a anteriore divide la prima zon a i11 d11e par ti : l 'an.t eriore col lobo frontale, l a po teriore col lobo parietale e la sc issura di nola11do intermed ia. La lin ea obliqt1a po.steriore delimita in alto il lo})o t emporale dall 'occipitale, in basso la faccia a11te1iore del cervelletto ecl il seno ,,e11oso laterale. Dall'in sieme delle 4 linee risultano dt1e V incastrat e che delimitano t1na parte centrale loc;:a ngica che corrisponde al lobo t emporale cir<· 011dato cla 3 coppi-e di triangoli di cui i due l' St r emi corr ispon don o al loho frontale e al cer-

[ A NNO

XXXI,

FASC.

50)

vellettu i dl1 e su1)e1iori al lobo l)arietal.e ed all'occipitale, gli inferiori all'angolo naso oftalmico ed oro-faringo-au1icola1·e. Da qt1esta topografia delle zone e dei lobi si r ie a va quella dei solchi, dei giri e dei f ochi, dei nuclei, dei ventricoli. Così per esempio per la puntura dei 3 corni dei seni laterali si ha.n no i seguenti dati topog·rafici: i l corno a n teri·o r.e 1 cm. in alto ecl in avanti· del pterion, il posteriore a metà altezza della porzione di. linea l) a rieto-occi1Jitale-mastoid ea al di sopra della orizzontale inferiore e il cor110 inferiore ad 1 dito trasverso sopra il centro della metà anteriore della orizzontale inferior e.. Nei due angoli inferiori estracranici sono compresi tutti i nervi, le arterie e vene che ser~ vono a mettere in comunicazione il cerveJlo con le cavità o.rbitarie e nasali (angolo anteriore) oro-faringo-auricolare (.angolo posteriore). BRANCATI.

Sulla patogenesi dell'ernia cerebrale dei eraniotomizzati. ( TORCRlAN \ . .4 rchii'iO

i tal. di ch,i 'r .' g·enn. 1921·).

L ' ernia cerebrale dei craniotomizzati va comunemente attribuita alla perdita di sostanza degli involucri e all'aumento della ,pressione endocranica che può essere prodotta da varie. cause. per ò rtor1 senJ p l'e i11 clet t e e ircosta11ze si J)l'uduce ernia e perciò l'A. crede opportuno ap~ profondire le nostre nozioni in proposito. L·ernia cerebral ~ clal l~ a. 11zi (1Rfi3) j11 poi è stata interpretata in vario mod-0: com e conseguenza di acceler ato afflusso e impedito deflu sso sanguigno - come conseguenza di fatti flogistici con aum ento della pressione endocranica - come conseguenza di fatti meccanici con stravaso interstiziale e ventricolare o di ascesso \cerebrale. Il L eri cl1~ ha attribuit o queste ernie ad u11 fenomeno meccanico di di organizzazione dei te .. ll ti agg·1-a\1 at.o da si a.:;i per strozza111 Pnt o va sa le sulla breccia ossea. Il T.enani recentem ente si è accostato a queste idee distinguendo : una procidenza cerebrale che sarebbe prodotta da un a11mento della pressio11e endocranico per tumore o per ascesso, ed l1na vera ernia cere/JralP che ~i produrrebbe attraverso u11a piccola breccia del cranio, p er edema e sta~ i 1IH ~ trozznr11 ento v::tsale sul contorno della breccia. In questa i fatti i11f1.am1natori sarebbero secondari. Il ,.fe11a11i crede avvalorata questa credenza d a i l>en efi cj effetti dell a1111>liamento della breccia i11 ca 'O d'ernia cerebrale e con~iglia nm1

1

,


[ANNO

'

XXXI,

FASC.

50]

SEZIONE

PRATIC.~

1663

pie cranioesto111ie più grandi del focolaio cesica del Leriche e Tenani contro. cui depongorebrale corrispondente. no ancora la guarigione delle ernie in cui ~i L'A. riporta tre casi clinici di ernia cerearr.i va a vincere la flogosi , la i-..ecidiva d elle brale, di cui uno guarito mediante sempli ci ernie in seguito alla loro amputazione, il remedicature che furono capaci di vincere i fatti perto anatomico di trombosi settica dei vasi flogist'ici, gli a ltri due morti per fatti settici, dell'erni.a riscontrato dall' Uffredt1zzi. contro cui non ebbe ,effett8 in un caso l'amI benefici effetti dell'ampliamento della bre.cpliamento della breccia. cia non costituiscono una pro,v a esclusiva delQuindi stabilisce nei cani 8 gruppi d'esperil'ipotesi stasica .potendo derivare dalle migliomenti. ri condizi.oni ottenute per vincere la sepsi. Ne.In un primo gruppo (3 cani) praticata una gata una tal e ipotesi non sono giustificate L'3 JJerclita di sosta11za del cranio e della du1·a dibreccie craniche eccessivamente ampie con i 1-2 cm. di diametro ria oorcato gli effetti della loro pericoli, bastano breccie che permettano stasi venosa prodotta dall'agitazione dell'anidi rimuovere i corpi estranei e di dominare il male o dalla allacciatura delle vene e dei mufocolaio cerebrale. scoli deJ collo; non ha osservato ernia cereRisulta dalle esperienze che l'integrità della brale. dl1ra n·egli adulti si oppone alla formazione In un secondo gruppo (2 ca~i) praticata la. dell'ernia. È perciò che generalme·n te le ernie . on sprovviste di tal e inv-0lL1cro ,e che se talora stessa p.e rdita di sostanza degli involucri, ha ricercato l ' eff.e tto dell'irritazione prolungata com.e nel primo caso dell'A. pre.s entano un d.a paraffina introdotta sotto la dura periferi· sacco, questo dipende d.a u~a cicatrice sfiancata della dura. Nei bambini la dura talvoJta .ca; e non ha osservato ernia cerebrale. In un terz,o gruppo (3 cani) praticata la sop11ò cedere per incomp1eto sviluppo. Infine dalle esperienze deJl'A. è messo in rilita e.ctomia h~ indagato gli effetti della causticazione s·np e1·fìcialf del cerveJlo co11 ag·. lievo che in seguito a cranioectomia e resezioNO 't semplice e rip·etuta 1e non 11a 0Sservato er- ne della dura aumentando la pressione endocranica a mezzo di stasi venosa o d'iniezioni nia cerebrale. intraventricolari ipertoniche o di ascessi da In t1n qu~1·to g·r l1p1>0 \l cane) nelle stesse trementina nel l'emisfero 1)ppo ~to, non si procondizioni di ectomia precedente ha prodotto rapido aumento della pressione endocranica duce ernia cerebrale. Questa si p·r oduce invece m edia11te i11i ez.ione (2 cc. ) end.o ventricolare di quando l 'ascesso da trementina si forma in corrispondenza della breccia cranica o quando soluzione ipertonica (2 %) di cloruro di sodio nell'aumento della pressione endocranica pe· r -e non ha osservato protruzione del' cervello. • In lln qui11 to g11up110 (6 cani ) praticate p1era.scesso dell'emisfero opposto si aggiung~ la menomazione a livello della bre.c cia della tendite di sostanza del cranio· e della dura da 1 a sione s.u perficiale del cervello mediante causti:3 cm. ha prodotto nella corteccia sottostante cazione (gruppo VIII). · ascessi da olio di trementina e in tutti i -casi Per cui nella patogenesi dell'~rnia cere.b rale s'è formata erni a cerebrale con tutti i saliti bisogna prendere in considerazione tre fat-caratteri anatomici. In 11n sesto gruppo (1 cane) ha osserv.ato che tori: La perdita di sostanza degli involucri; lo stesso fenomeno non si produce. l asciandò L'aumento della pressione endocranica; 1a dura integra. In un settimo gruppo (2 cani) ha osservato La diminuzione o l'annullamento della tensione superficiale del mantello cerebrale . .che praticando la perdita di sostanza del craS. GUSSIO. nio e della dura e facendo formare ascesso ·da trementina nell'emisfero opposto non si · Sulla puntura sottoccipidale e sull'applicaproduce ernia. In llU ottavo g..r-111)po (2 cani) infin,e pro,duzione di un nuovo apparecchio sussidiario. -cendo la stessa esperienza precedente e ag(R UROLF STAHI.. Z en trétl b1 (lft f'ii.r in riere Medigiungend·O· causticazione superficiale . del cerzin, n. 31, .a g·osto 1924) . vello a livello d1ella breccia ha veduto formars1 Il procedimento di estrazior11e d·el LiqiLo r ernia cer,e brale. d.alla Cisterria magna a mezzo di 11n ago cavo Dalle esperienze dell' A. risulta quindi che fu.. apvlicato all'u-0m·o in questi ultimi an11i fatti reattivi e congestizii della corteccia anche (1918-1924) specialmente da at1tori americani intensi, come quelli prodotti da causticazione e ted·eschi (\.Vard, _4..yer, \\'ege fo11rtl1, Essicl\., &em1)lice e m11ltipla al Ag N0:1 , non sono caEskuchen, N·onn·e). La p11nt11ra si pl1ò prati-paci di determinare ernia cerebrale car.e sia in posizio11e se cl11ta. che i11 clec11Lito Perciò h.a motivo di opporsi all'ipotesi staI


, I

t. POLICLINICO

latera1e. (a preferenza de troJ. NeJ primo caso In. pressione nella Cysterno. è negativa: il Li<.Jltor vie.ne estratto, dorpo avere applicato l'ago, a mezzo di un.a siringa. di 10 eme. Nel sccon.do il Liqu.o r fuoriesce· liberamente aittrav erso l'ago. Si palpa dap·p rima l a Protubcrantia occipilalis e la spina d.ell'Epistropheus, indi si port n la testa in lieve flessione, così da Iil asciare la musculaturai del collo e speciàlmente il Ligamentum nuch ae. Si punge poi esatta111ente sulla lir1ea mediana, a liv,eJlo dell'epistrofeo, oppure a livello del marg·ine ]nfetiore di questo, dirigendo la p11nta dell'ago in alto, ir1 modo da raggi11ngere il co·n torno d.el ~,o­ ramén 1nagnum. Nel momento in cui si perfora la. membrana· at.lanto-occipitale si p.ercepisc.e 1111a sensazione speciale la crn a le indica cl'1e si è penetra.ti nello. Cysterna. La profondità di qnesta viene calcolnta da Eskuch.en a 1 cm. e mezzo, da altri a 0,25-0,50 cm. La distanza che l'ago deve percorrere per raggiungerla, a partj.re dalla -st1perficie ct1tanea, è di 4-7 cm. È oonsigliabile di adoperare aghi provvisti di una scala graduata così da p.o.ter conoscere esattam.ente la p1rofondità cui ·essi penetrano. Si eviti qualsias i devin.zionie dalla lin ea mediana, e si cerclli di ri·sparmiare l e vene ch·e oorrono a ttorno al J?oram en magnum, bencl1è la l 0 ro Lesione non arpp.orti .conseguenze gravi: L'anestesia· locale è sup·erflua: tutto al più si può iniettare· una piccola quantità di una soluzione di novocainar-suprarenin.a n.el punto in ·cui si pratica la puntura. Seoondo Eskucl1en, pan.endo il cap.o del paziente in lieve estensione si ·estrarrebbe il Liquor dai ventricoli, pan.endolo in lieve flession€ lo si ·e strarrebbe· dul Catium subarac hnoidale. I pericoli del in ef.oùo sono sca1·si ql1 ando si apri li.chi rigorosamente la tecnica suesposta. In ql1alche ca o, p.erò, s.i ebbero segni di les-ione d·el ·m idollo. Fin-0 ra SOillO state fatte più di d11e mila punture nell 'uomo. · I dist.t1rbi post-j1uhction.em ma·n cano quasi co111p letaine11te ; talvolta si h ann·o lievi elevazioni tcrmicl1e, 01)pt1re li evi conati di vomito , chP 1scon1paio110 pérò · dop.o 24 ore, a differenza dei feno mcni consecutivi alla puntura loml•a1re i quali l1a.11no tal,,olta una durata di pareccl1i giorni, e cl1 e sono fors.e dovuti a uno stillicidio dei l~iqunr attra\'erso l'apertura della ùt1ra. i\Iaggio1 e i111porta1iza pratica avrebbe la pu11t11ra sottoccipitnJe. e f0 -=-.. e confermata l'oti efvazione di _ onne che e. sai nei tumori C'fl t> brnli off?·" n1illl)l'i p e ricoli della P. L. ~ l' li èt "ll Ct! fnlog rafìt.1 lèt puntura sottocci1)ila •e offr induhhinn11e11te dei Yantnggi: ste, 1

1

1

I

1

1

I

[ANNO

XXXI, FASC. 50]

però, .essa sia d a p t'·eferirsi, come v11ole Eskuchen , alla P. I .. è ancora sub-jildice. Un sUJssidio tutt'altro clle scars·o· potrà forse app-0rtare in avvenir\:' la puntl1ra sottoccipitala (p·raticata sia in posizione di flessione ch·e estensione del capo), per la ·diagnosi di bloccage del canale vertebra.le da turnar.e. Ancora più not9voli potranno forse essere le aipplicaztoni d·ella puntura m.ede1sima in t.erapia, speci~mente per ciò c.h e si iif.erisce alla ·c ura delle meni11giti acute, data la poss1bilità di portare in più diretto contatto col cervello l.e soluzioni medicain.e11tose. Non mancano, difatti, i casi di guarigio·n e di meningiti pu~­ I.e11te (W egefourth_, A1rer, E ssick ) e di meningiti epid.emiche (Nonne) otte11ute con quesito metodo. · .S ul tr:attamento della Lues cerebri e d'e lla l)emen..tia, paralytica mediante l'introduzione nella Cysterna 11iaana di neosalvarsan, nulla l)U Ò an-0o:ra dirs i, p~r quanto Pfister \:anti qualch·e su.c}cesso. Lai puntura sottoccipitale è stata praticata finora, sia .a ~ieo,p ·o1 diagnostico chie terapeut.ieo con appare,cchi imp·rovvhsati. L 'A. ha costruito un apparecchio semplice, di uso facile, trasportabile, mediante il qu.ale si può misu• rave agevolmente la ·p'.I"ession.e, sia positiva cl1~ n egativa, del Li.quoT (1). Questo apparecchi.o h a corrisposto se mp·r.e ·ottimamente in tutte le 50 puntuI'e sottoccipitali praticate d8.ll' a11tore. 1

1

FUMAROLA.

A~TICOLAZIONI.

Lussazione della spalla eretta. ( l~ERNARDBEIS e CH.\S5lS. La P1·esse Médicale ~· n. 14, 1924, pag. 149). .Gli AA.. riportano dt1c casi: 1) Donna di a. 70, la quale cadendo dal letto con la mano destra in avanti ed in basso verso il s11olo non potè abbassare più il suo braccio destro , ri1nasto in abduzione forzata, con la faccia posteriore eh.e si continua quasi nel pia110 laterale del torace. Immobilità della spalla, dolorosissima; testa omerale nell 1ascella, contro la parete posteriore di questa . Pulsazione dell'arteria asce llare in avanti della testa, lussata. Gran pettorale rilasciato in contrapposto al grande rotondo ed al grande dorsale tesi. R iduzion-e col n1etQdo cli !\Iot t. 2) l Jom.a di a. 31. D11e an11i prima subi altrn l ussazio11e ::I ella ~.J)<l1la ste. sa. i è svegliato dal sonno nell 'im1Jos ibi~ ità di poter abba sare .

(1) L ' upparecchio i puo acquista re dal 1l! 1' </i:.i>1i.~ches l' <trPHh11u:> · \1nliniu , Ro. tock i.t\f. 1


• . (ANNO XXXI, FASC. 50]

il bracr..io d-estro, elevato i11 l1n·abduzione di circa 14·0°, diretto alquanto in avanti; i muscoli p·ettorali e deltoide si prièse11tano rilasciati". muscoli posteriori più tesi; itesta omerale sul~ 1 ascella. Riduzione col metod·o · di ìVIott. La lussazi·on.e eretta realizza . . . l'etevazione verticaJe ù el br·accio, nell'impossibilità di abbassa rie l'ar~to 11t88ato si ha il d-0lore vi·olent-0' ni 1

1;

1ntti

ter11a~iv1

'

<li . n1obilizz azio1i-c~ .

I,e· cat1se so110 rappresentate da traumatismi violenti nel braccio orientato e parato con la mano in avanti .ed in alto per riparare caduta del oorpo. Così. c~àuta da lLI1 a scala, còn m a11 : estese in avanti; trazione sul bracc~o in abduzione ed elevazione; trauma• sul braccio orizzonta1e, e trazio11 e in abdt1zio11e; nie co n~ eg l1e ' . rottura delle ca1)s1tle articolati, spostamenti in :b a so dalla t esta omerale. In alcuni casi, come ' . n·ella 2a osservazione, con u11a lassità capsulare e ligamentosa an.ormale p11 ò bastare un trat1 1na.tismo minimo. (~11 A .i\. b~andosi ':. 1) ~ulla fr.,equ enza q~ lla r1otazi.011e interna . del bri1ccjo a l m.om,e nto dell'acci.dente; 2) st1lla vi o l en ~ a del traumatismo. il quale all.e vol te è min i1no,_ fec.e delle esp·erienze per la prodllZione della lussazione dellà spalla eretta: sper i1nentalmente l'-0ttenne incidendo la capst1Ia articolare posteriormente ed inferiormente, spingendo . il braccio dal1'alto . in baS$O e ùall 'avanti indietro, sezionando i muscoli della grande tu1Jerosità, ed esercitando una grande trazione sui tendin'i . . del grande dorsale .e del grande rot·ondo. Sqlo e.on quest'ultima manovra e s9tto la contrazione continuata dei mu~oli grande rotondo e grande dorsale la posizione della 111ssa~ione della spalla e.retta, sperim~.ntalmente, si rende stabile. In tale posizion.e il lig·am,ento sotto1nerale sospende l'om ero e limita la su a incursiooo verso il basso. .J URA. I

Sui corpi liberi nella parte posteriore dell'articolazione del ginocchio. •

(E.

PERMAN .

.4.cta

Chir. Scand., vol. LVI, ·fa-

scicolo V) . Co.i tagli parapatellar.i si ~ette in buona luce sol·o ln. metà anteriore dell'articolazione del gi11occhto. . e u11 corpo libero st a nella metà posteri.ore e s e. è 11n po' gross-0, di modo che non sia possibile spin ~·e rlo ir1 ava11,ti, si è -0 bbligati di taglia.re trasve1·salrnente i legamenti laterali; cosa, ch e può eventualmente port?ire in seguito disturbi funzionalj. Brnchett e 9sg-0od l1anno praticato ,111'in-ci sion e sulla linea n1eòi~n a nell a fossa poplj te a , i11terve11fo molto 1

1

1665

SEZIONE PRATICA

difficilé. Si lJll ò pratica1·e un'incisione dorso1u teralie oome \Valden st1·orr11 e H end.e rso11. (Jn piano frontale. cl1e passa per i due ligan1enti collaterali divide l'articolazione in una in età frontale e una dorsale. Nella do.:rsale la sinoviale p a ssando .aa · un condilo all'altro, entra nell'articolazione a ri·,,.,estiro i Ligamenti crociati e fo1·ma così un setto che cortti,e ne oltre i 1iga.menti crociati, g·rasso è vasL L'àrticolazione viene c·osì divis1-t in u11a metà inedial1e e t1na es terna. La parte ll'1iediale vien e divisn dal m.enisco in un recesso Sl1periore· ·e llno inferiore. ·E oosì pure la parte est erna; in qt1esta, la borsa poplitea ·che contier11e l'origine d-el poplit eo comunica co1 recesso i11feriore per m-ezzo di t1n orifìcio pii1 o m eno gr and e che s econdo l'A. è cc.stante. Inoltre nel 10-15 ~b dei casi. c'è una comunicazione coll1articola zione tibia-peronea; J1encl1 è· è notevole che i11ai un processo infettivo si estende dall'articolazion.e del ginocchio a quella. tibio-fibulare. Tali .condizioni anatomi.che si mettono in ev~denza anche con . . l'insuffla zione di O. nell'articolazione. È più freq~ente la localizzazione· dei corpi lib eri nellà metà ant. Nella posteriore. si è avuta 5 volte su 30. Di queste 5, in 4 si avevano anch e nella metà anteriore. L'origine è la stessa: traumi - artrite deformate - osteocondrite. dissecante. I sint-0 mi sono put'e gli stessi. - benchè l 'iucuneamento sia m.eno frequente, p-0ichè un corpo estraneo nei recessi poste.riori non può andare facilm ente fra le superfici art_icolari, può pei:ò intromettersi fra la capsula e lln e.ape articolare e dare gli stessi sintomi'. Nella capsula del re.cesso laterale superiore c'è la « fabella » un sesamoide che sta fra le fibre del capo lateraJe del gastro cnemio - e chè n-0n deve essere scambiato pe.r un corpo estraneo. In una lastra frontale si vede dietro il condilo laterale. È sempre bilaterale per i due gin occhi. . È facile radiograficame11te precisare in qùale recesso si trovino i corpi mobili. Il più spesso sono nel recesso laterale sup. I recessi laterali posteriori si aprono facilmente con -q,na incisione fra il ligamento collaterale peroneo e il tendine del bi-cl.pite, se ci ~.i • • tiene ventra~mente al bicipite e non si oltrepas. ' sa la testa del peron.e non c'è. pericol-0 per . il n. peroneo. I recessi me.diali si apror10 con una incisione. fra il lig·. collaterale tibiale e. il muscolo sartorio. Nella cura dell'artrite pµrulen ta P ayr consigli a con incisioni do:çsali di aprire i· recessi su}) eri ori post. . Kroh e Klapp hanno preco11izzato le incisioni '

1

I

1


1666

IL POLICLINICO

dorso-ventrali già d·e scritte. Marion queste ins iem e colle parapatellari. Payr consiglia in casi di incisio11i dorso-ve:atrali di asportare anche un pezzo di m .enisco per drenare poi il recesso inferiore. R iporta un caso di artrite purulenta metapneL1monica curata col metodo di Willems cioè con piccole incisioni p a rapatellari e movimenti attivi. l\fANFREOO ASCOLI.

NOTIZIA BIBLl()GRAFICA. r> r o.f.

'

ZJ EIVIANN. k!ala'tia und • eh zva,rziv.ts :;e rfie ber. 3a. Elliz., 1924.. - Prezzo C1. ìVI. 36, .1~0. (F a }Ja 1·t c J ell'fl a 11.dbt1ch der 'frop enkra11kl1ei t.e t1, l1e rausg.egeben von prof. d ott. CARL i.\IENSE. 3a edj z.) . E.ditore .J() hann Aml) r os in s B at·t11 . Lip sia. Dr.

HAN ...

1

Ci a rriva dalla G~rmaJ1 i~1, cl1e va ri1)rend endo J a su a vita scientifica i11 modo meravig·lioso, la terza red"izione ci el t rattato Sl1llu mala ria e S\llla f.ebbre biliosa emog lobinurica del p1·of. IIa.n s Ziem.ann. Essa è stata pubbli cata a lla fin.e d el setie1nb1·e del corre11te uru10 ed è a.d lln tempo la terza edizione dcl tel'zo volum•e (l1ella co•l ossal e opera S \1ll e '<< i\llala.tti.e t1·opica• I i » edi ta dal JJ i·o f. \Iense. Nel ln secoJ1 cltL e cli zion.e d el tratt ato cli Zie1na1111, compn.1·sn g ià alla fine del la g·uerra (191 ), be11cl1è rifatta i11 g randissi ma p a rte ris11etto al le ecl izio11i precedenti, p er l 'isolamento in cni a llora i t rova;·a la Gern1a11ia, la i1uova I ette r a ttL r .'.1 no11 p ot eva ve11ir con1presa cl1e i11 pa r te. Da q11ell 'epoca l e n11ove ]Jllbbl icazio11i in i11ateria si co11tano a cen t inaia, fors 'anche a rnig·l iaia., esse11do, corn e og1111x10 imm agina, lilla parte notevole di e. se fn1tto d ella esperienza fatta in g·11 el'ra dalle "':atie nazioni beli ig,eranti. l{e11dc va i ]Jer ciò i1eces a rio a Zie1na11n di ri \'ed er e lin ea :per li11ea l a s11a oper a, cli rifa rl a i11 lJarte e di acc1·escer1a S])ecialm ente })C r aggior11arl a coi n110Yi ris11ltati a c11i è g iunta l a cie nza. T_,'_.4\..ut o l'e e.r a in g rano di fa1·lo, essend o ·i occ111>ato. di mal a 1·ia da oltre trent'anni. ~ss~ntl o stato lino dei J) l'imi a con lt·r n1 n r e cl1e I a. 111a 1n ria nm a 11a \1e11i va tran1essn cl agl i a11ofcli ccl a \·e11rlo speciale comp('tenzn. per gl i intcres a11ti simi st11di rln 111i fn tti si a 11i J)<1r as.:;iti malarici n el sa n g u e, sia <ln l ln to patologico. clinico, epid en1iologico, tern pe11 tico e profilattico, . tt1cli .contin11ati dt1rn11te l a. gttcrrn. 1l1ondial e e clopo di essa. sen za interi·uzione, in q11anto egli l1 a prestato e pre. tn R<' rvizi o cn111 e sperial istn p er le malatti e t 1·np il'n Ii.

[ANNO

XXXI,

FASC.

50)

Egli ha ti'asformata e rifatta in molti punti la. sua opera, ar1~iccl1endola di t1na numerosa quantità di fatti cl1e r1ella pr.ecedente edizione i Lon erano registrati, e vi è ar1ivato n-0I1 supe1·ando il nl1mero di pagine della precedente edizion.e, -senza venir m-eno alla chiarezza. Anche q11esta edizione d.ell' opera di Ziemann, m entre è adattata alle esigenze e alla coltt1ra dj qual11nq:ue medico, riesce l11:ilissima, dirò c.111zi indisp ensa bile, /per g'li speciali sti o, con1e oggi si dioe, per i 1nala ri.ol·J g·i. Chi studia un n rgom ento qt1all1nque rig11arclante la malaria , i11contra difficoltà ad ogni l)i è s ospinto p er impadronirsi della Letteratura, l a qi.1ale s i trova ,1isp.er sa nei piìt differenti periodici, i11 l)t1bblicn.zioni ufficiali e in i)11bblicazi.oni a parte, fatte in tutte lr nn ti dr l inondo. Aggil1nga i che le recf'nsioni sui g'ior11 ali ancl1 e i pi'L1 r ep11t nti (Bitlleti11. cl e l'I11stitut P rts leitr ))er es.empio) sono s1)esse volte imperfette e ta lvolte:t e1·ron ee : cl1.e n1 olti a11tori pl1bblicano 1-)enza tener conto della J.etteratura (CI11u.lcl1 e volta pe1wfino citando il titolo d.ei la,·ori e fin S5·endo così di conoscerli) e danno com e oose n11ove, cose veccl1ie e spesso I'lestano indietro ~lg·li a utori che l i hanno preceduti, o ci ammanniscono Je J)ravrie osse1·vazioni in manie ra da non l) Oterle coll1egar.e con quelle l)l'ecede11ti. Si rifletta infine che l'argomento cl ell a m a l a ria più di tanti altri si presta ad osservazio ni s11per.ficiali e inconcludenti, l e q11ali a cl1i non 11a sp·eciali cognizioni su ql1eJ clato ))unto sembrano di non minor valore di q1 1e ll e cl1 e 11a11no costato laboriose ricerche. e s i tien conto di 1utte ql1este circostanze, 0g·11l1110 com1)rende q11anto sia stata ard1t a e lnbo riosa l ' imp~esa fli Zi emann . Si prova perciò \111 sens0 di 'd va a 11tmirazione p er la som1n.a pazi e11za di cni eg·li ci dà prova, arrivando in i11olt i ca,si a m etter e le cosP nella loro giusta l\1ce . J...'or)era di Zi em a nn è così 1111 vero tesoro r non l)UÒ manca r e niella biblioteca del malar io logo, cl1 e sente il bisogno di consultarla ad ogni mom ento. Un'ope l'a simile non esiste in i1e 11n'altra lingtLa. Nel vol11me del lo Zi emann la l.etterat11ra ' 'ie111e riportata estesamentP e molto .esattamente. E ssa è qt1 asi complrta ed è d estinata a risparmiare al lettor€ ricPrch-e ch e richiedono un g rande const1mo di tempo e ri escono r>es e volte i11fru ttt1ose. · ~[i. si J)errnetta di flggiungere che chi vuole orientars i s nll o s tat o presente dei molteplici problemi m alar:ici non può fare di m.eglio che riC'orrere all'opera di Ziemann. P a rtendo d a <rn es1o lav0ro fondam ental e, per tener dietro ai progreC3c:;i che si ·v anno facendo , :ba s ta con l1ltare: 1) il Tropical Diseases 8111l etin: 2' la R ei'if'11• of Applied Entomology,, 1


[:\N~O

XXXI,

FASC.

50]

SEZIONE PRATICA

Series B : « lVIedic.al an.d Veterinary»; 3) il T~ttlletin de l 'Jn,stitu.t Pa..-: te'u,r; ~ I~ il Bollettino

1r1,alariologico, edito a c11ra del dott. Vern.ey a

Roma (ultimo citato ma no11 llltimo di importanza). Come già nella seconda edizione, rifulgono i11 qu1esta i co11tributi portati da Ziemann ai vali caJpitoli, contributi di minore o maggiore impo rtanza e in pa.rte a 11cl1e cons-id,er ev oli. •Tra qu,est.i ultimi rico'rd er ò cl1e lo Zi ema1111 fu il primo a riprendere j} ' 'ecchio n1ctodo cli R omanowsky ornai dimenticato e p ratica111ent e q11asi inservibile, e n1el 1 ~98 stabilì dopo innum erevoli tentativi che 11~a11do sostanze coloranti di dietermin a.t e fabbricl1e e l1na certa tecnica, ch 'egli i)'recisò, si otteneva110 risult ati sicuri; ·e perciò ri 3pond e a gi11stizi a storica parlare non sempli cem ente di co lorazjoYi e R omanowsl{y, ma per lo me110_ di colorazione Romanov;'sk y-Zietnan11. 1

~el

campo rl ella febbre b iliosa emoglobinurica egli, ])rofittando del ricchiss jmo ·materiale da lui stesso accumulato e vaglj ando critjcam ente 1ma gigante "' Ga 1€tte ra t11ra, è a r1·ivato a dar ci un ci11adro abba._t.a.i1za chi aro cli qua nto fi1 Lora si sa s11 q11esto argomento così com1) lica to e a n cora 11011 . uffic ie11temente aprJr0fo11<lito. ~Ia .

ancl1e J1ci caJ)itoli rig·11arùa11ti i l)arasf~ iti nialar·ici nel co·r po d·ell'11om 0, l'e1)id·emioJogia, la patologia g··en er ale, l'ru1atomi a patologica, la c11ra e la i:>rofilassi d1ell a n1alaria, l'A11tore non si è limitat o ad es1)o rre qua11to gl i altri hanno osser ,·ato, i1 1a v i 11a ag·g·j11nto e abilmente innestato acl ogni passo ancl1e il frutto ·delle su e osser vazioni, assorg·endo talora a. concezioni orig·inali. cl1 e Rono 1rlerit.ev-0li di m o11ta oonsiderazio11e e inci t Rno a nu ove ricerche. Anche tu t to cjò cJ1e rig·l1a rda l e za.J1zare maIn ri fer e è be11e e nccu rntamente l'ia ssl1nto e clin1ostra nell'Autore la corloscenza pratica e profonda d·i questo capit.olo en tomolog·ico. L 'opera è riccaine11t.e ill nstr ai a da settie bell e tavole a co lori € da i1on 1Jocl1e fig ure nel testo. Fa specie che g li intell ett11 a li ted escl1i. ridotti a stental'e la vita, conservjno jm.m11tato e vergine il loro a mol'e. il loro ent11 sjas1110 per q li st11 cli, che nor1 ,·enga loro m eno la lena <li consumar€ an ni ]11 la,ro1·t cli qt1 esto g.enere , <\ ch1e, com1e prim a della g11erra, non g11ardin o nlla nazionalità d egli ai1tori, m a soltanto ai contributi scientificj d a cp1a l11nqn e part e provengano . Per desid,e.rio stesso dello Zi eman11, a gg·iungo che la st-01ria della sco1:>erta d eg·li a nofeli m,aJaliferi pier qt1anto 111i riguarda, è beneYola, ma- non ris.pond1e del tutto a. verità. E gli 1

1

16<-i ì

stesso, avendo rist11d i::ita la questione, si lJtopone di r'im·etter.e l1e cos e n e i l oro giusti terni il1i.

n.

G RASf=;T

CENNI BIBLIOGRAFICI T~ . Br.IN

. et P .

LEGRAJN.

Le Bismuth dans le T r ai-

temen,t de la Syphilis . r igi. Fr. 6.

l ).

l) ojn, ed it ..

Pè.1-

Dei resultati di questo triennio di esperi enza clinica, che ha aggiunto ai mezzi not i un altro rimedio prezioso nel trattamento della sifilide, g'li AA. compilano una rassegna breve e compendiosa: breve, chè il volumetto è di sole 95 i1agine; compendioso, p erchè nelle poche pagine essi n u lla trascurano, mirando diritto a quello che è meglio .conosciuto e più direttamente utile al pra tico. Rapide i1ozioni sl1lla }Jarte sperimentale, il r esto alla clinjca : conoscenze farmacologiche, indicazioni e controindicazioni, i vantagg·i diretti e gli accidenti bism11tici assai ben riassunti, i rapporti tra cu1·a. bi.:; mutica e \\ a'"' 31~rn1a1111, ecc . La c_h iarezza è cristallina, il solo svantaggio per i l lettore di nazionalità non fran cest è quello Jj essere m esso al coirren te solo dei prodotti fr ar1cesi; m a a tale deficienza: riparano in ogni paese le case produttrici , che inonda no di r éclame le case· dei medici. In complesso otti1no vo lumetto cl1e g·i11ng·e a lJI'Ol)O ito. senza p1 ecipitazioni, a colmare una lacuna nella biblioteca del pratico . T . PoNTA;\O. 7

1

G.

Lu i;:·y philis par lP fJi.,..1n,illh. II ~ d. U 11 vo i. di fi3 png·. :.\ [o loine e-d. P a rigi, 1921·. - Prezzo f1· . 6. l )HOCET.

Le trai.ternent

1[c,

Il t1-attam e,nto della s ifil].d e col bi m11to 11a. o t111ai ac1111fstato il diritto d i cit1n di11a11z<i ed og·ni medico, chia mato a e u1·~ r r dei sifilit i.ci 11a il dcv.er e di conio scerl o a1)pie110. Dopo ' i ten tennamenti i11e·v i t abili iniziali, 1a tecnica del tra.tta,m ,ento col biis muto· si è orma i affe-rmata e JJr ecisn.ta. Es "a viene e ~ )lo . 1n co11 cl1in r ezza e con cisi011e dall'A., n·on t r a curl:l1lrln ct i i11etter e in g·uardi a contro i }JO sibi li ir1cide11ti, accénnando a lt r esì <=il m odo cli evi1 a rJ i. I l Y01umetto fa p arte d ell<l C ollezio11e cc Les act u,r1li t és triér(l peitticz11,es » ·e d è all a s1.la seco11da edizion e. -fil. 1

l 1ivestigations sur l a sero diagnostic de la Syphilis.

E la relazione della Conferenza tecnica di labora torio, tent1ta a Copena.ghen nel dicembre 1923, rigua r ;..l a.nte La si·erodiag rl·o si d1ell a sifilide. La Reazione di W ass.erm ann . la Sachs-

..


l L POLI CLI N lCO

(~ p1) f'~i .

la l\lei11ik.e, la igr11 a reazione sono . . ' i11 e se a confronto, nei re.st1ltat1 ottenuti da e~ p ert i sperimentatori, messi nelle migliori co11dizioni per esaminare i me desimi s ieri. La Ht az i on e cli \\~a serrn an11 clp,·e n1étllte11 :: re , :-·~ ­ co11 d o i r es11lta ti ottenuti, la pref ererlza tra tutti i in ezz i n1oderni p1·oposti per la sierodiagno. i del l a sifilid e; l.e r eazioni d i fl occulazione. 11 a1 L11 0 dato tes1 tllati meno fr eq11en tem ente p ositivi e meno cor1cordi. Ma l1na conclusione im})CJ rtante aggi11ngono gli sp eri111enta tori: !a '1'P<l:::io1ie n on dc,ve essere ese guita se rion da 11rovetti s p ri11ie ntotnri e in l rt!>n ratori parti.: 1

1

0

coln1·m ente orga11i zzati per quest o geriere di rice rch e, laboratori clie do vre bbero se11ipre ess1·re in stretto 1·app orto coi CC'ntri ospedalieri. ' ... T.

1

[ANNO XXXI, FASC. 50]

Si tratta di una st.o.r ia dei rjrn edi traverso i secoli e delle teori1e cl1e ne spiega110 l'azio11!.· sull' org a.ni s mo. 1\.l l11 sc:: o Llell'edizione fornita in nitida stampa e ottima carta, i·icca cli centinaia cli ill ustrazioni. co.rrisp or1d e il 111sso del testo. L' autor e ei a ve ro s ignor·e pro•for1de una vera ricch ezza di 11.otizie. Senza nhbandonare il rig orismo sci entifico si com))iace di ri1)ortare in t•ell'ordine 1e con dizione efficace episodi, ane ·cloti, rico rdi lette ra l'ii, i1otizie bibliogr·aficl1 e. Si comprend e pertanto come quest o libro e 1tre a d essere emineutem1ente istr11ttivo, riesca urLcl1 e clil ett ev ol e, e come sia lln libro cl1e i11teressi nteùici e farmacisti, chimici e natl1r ..1 lis ti. Dr. 1

PONT1ANO.

\- FYR T?~ AES P

R. J; l ' ERR~. Tr((if e1ne 1~t externe des !)P 1· nza I ost s. :.\ las 'O n et C. i e, editori. Parig·i, 1n21.. 1· 1·. 12.

Og·gig·iorr10 jn derm atologi a si cerca di guarire l a m a l·aitia o· la les ion·e per m·ez,zo delle cu 1·e in te 1ne e il trattan1 ent o esterno, forse 111er reazionie alla vecchia \Scuola vi enn·ese, . e111b1·a l)ÌÙ tra scl1rato di q11anto 1dov11ebb e ·es. e1->te. È vano t uttflvi a s1Je·r ar.c che la m edicazione i11te 1·n.a e l a prescr izione di reg·imi possano g·uari1·e cl a• so·le l e 1nalatt ie c11ta n·ee : alla c11ra e:t,e1·r1a, co n i s t1·oi più rapidi risulta ti, ri 111Hr1·à ogn or(t il i:>osto , se no11 unjc.o, e.erto p1 e111i11ent,e. ()11e to nt10\'0 Jil)1·0 l'ia s11me comp endio1snIl:> e11te i.J t l'attame11to local.e d·elJ e d ermatosi. , . e11 o-or10 d escritti i v arii 111ezzi e forme ·di cuTa c-011 rig11 a 1·do special.e ai medicamie nti p i11 in1portanti quali il oaitrame, lo z.o]fo, il nitr~­ to cl,a1·ge11to e i d e1i'rati fenolici: chiude il Yoln m e lino scelto fo1·L1111l a1ri·o in cui gli AA. 11anno r i po 1·tat o quar1t.o di m eglio d·elle loro l11'e c1izioni, sancito rl a una 11111ga e<l ann.os::i pratica. l .. ~L 11ar1,e cl1imico-farn1acol ogi ca1 è s volta t·o 11 a m11i cl et tagli in coll abora.zion.e col Dr.

R . l )A $ I N T. Sp1L·n ti rii potoloyia ~ arcerario. l 11 vo11. in 8° di 112 p.a g-. Casa ed. La .fia.ocol a ~. lVfa ria Cap11a ' 'et.er e. 1!J21.. - Prezzo IJ. 15. . L ,A., con la pratica fio,rnitagli da lliI1a 111 nga esperienza come medico d·elle carceri, e1S ~ ­ n1i11a i dif.etti ig·ienici del vigente sistema curc·era.r io e considera l e malatti1e1 .ch e ne deri~ vano, fra cui sipecialm ente. tubercolosi, scorh11to, pazzia, propo1n endo rimedii~ corusistenti essenzialmente nel 1.avoro aill'a.ria aperta od a1Iane,r110 in ambienti ben1ei aier.eati ed ill11n1inati, n·elJ 'alirr1entazi.or11e raziona.le, n ella p1ìlizia scru polosa e n,ella riedu c.azione mora l e. fil. 0

1

PUBBlfCAZIONf PERVENUTECI.

1

1

}I n errie .

bl'o ci se111b1·a rapprese11t,e1·à un'11tile g11ida e 1111 otti m o n11silio per i cl1ltol'i di dermatologifl J\I. AGOSTI

TJ.

Mu/u/ ·i. 1n1' dic i, / rcrnia cis ti. Opera in dt1e v ol11mi. - Prezzo cli ciasc11n vo111111 • I~. 55. Edi to r-e IIoe1p li , ~Iil a n o . E. ~tnto p11})}1li cato il primo vol11n1e di que-..r.q 1er a. e e.i nnn1111z ia pross im a In pnbl)licazi11n d el ~econdo .

..

1

1

1923.

La conBultazione di q11esto recentiis simo li-

\ . J ~ENED TCENT r.

i\1lARI01vrr l"oo. Rela ~ i on,e 1norale della Ji1edPrn::io1:<' ro111ana rlelle ope1·e antit11br1·cola.ri. l{om ·1, rrip. BecJ1 eroni, l.923. l\lEf; · r NA Dro~IGI. l ./albu minnria 11 r'lla .e;/ it i cT1 e.-:-;.r1 oto11ica. - Foligno , S. Snlvati. 1922. ::.\IOXTI Gr u. EPPF.. ! ./ acqua potn7Jilr in prorinein. di B er.qr1n10. Retg:nn10. }' .Ili J~oli ~. 1H:Z:1. D zRù GAR.\ :\1" . Sopra un caso di ' ' 11rloc:ardil<' mal if/'Ylfl, (con .-te·n,osi 111itraliCf/) r111ro11 t e la infP~iou'' 1n alte.~P. Caglinri, '\"irgilio ':\ln l'a11ti, 1922. ()YAZZ.\ \ T. E. Un .i, vroj;lattica ÌJll}J fJS/a ,ç;lf l balifl// ('(J rnercena r io. Roma, Tip. r..eonarclo da '\Tinc-i, R o ~L.\XO

GEX.XAR~.

Gloroform io- l~tr1 rP etilico H Jl (' (A bbot) n ella pra.ticx ollir111'{1ica. Cn va d e i

Tirreni. E. Di ì\Ian1~0 , 1922. Jo. Lo ooanula.zione <leT. sanr1u e serondo l f' n1ode.rne. vedute d ella ,qci,.,n~a in rrrpporto alla t erapi a rlP.ll e e1nnrrag-ir~ . -· ~npoli , Nicola .Tovene l~ C'.,

1922. Io. Tnt1,,.rr11 to cons<'rro ti IY> in frri la la c·r r o-CfJ nt sa rl r !l't vn111bn r/p,qfrn . rr>n frn tt11ra rlello .qc7J e7Plro. Xapoli , F. ~angi,)Y;11111i & F R AL).fOXl (;r100. ('011t1·ib11to allo ..;/urlio rlr- 7 J/ega('Olun nrll ' nr71111;, _ :\lilano . Roe'. Ed.-J~ihrnria ,

192:1.


[,\NNO

XXXI,

FASC.

50]

SEZIONE PRAT ICA

RC~ftDEMIE. SOtlETA MEDICHE. tON6HESSI. Circolo di coltura di medicina e chirurgia nell'Università di Catania. Sed uta, d el ~O agosto 1924.

A zione d ei sal i di 1J1 a ,1r;a1icse, cer-i u, bu r-i u, .s ullo, eniugllcolisi in, r it ro.

stron z io

'

1669

6) il &ingue vrt'le,·a to n ~oggetti clue ore dOJ)O

n bbo11c1a nte pasto g;ofle <li p roprie tà glico lit iche nìe110 .·piccate del snn~ ue }lrele Yn to a.gli stessi soggetti a l1ig iuno. 111f111 er1,za d elle piccole <los i <l i zucchero su lle p ru/Jr i ct à {l ev ianti e agg lutinanti fl el si <::ro di sangu e.

Pro.f. G. IzAR e S. 1roH'r UNA (a llievo inte rno) . f_;e J)Ubblicazioni r ece11ti della scuo la cli E. I\1ey er 8Ulle reazioni coll<>iclo ·<:l:t s ti('h.e ·~i inducon o a comunicare in rias ·u11to i ti ~nltn ti cli r ic:ercbe <la t.ern1)0 cond·otte Hnll' ir1fl nen~n elle piccole c1osi cli zucche ro spiegano snlh~ i11·0111·ie til cleYiant i ed a gglutina nti dei s ie ri. 1) la sommini trazio11e i ier os cli 100-200 g r. di ~accarosio abbassa •''en ·ibilmente il pot~re de Yia nte asp ecifico (o impediente) clcl ~iero di &'lngu e : rende invece più evidenti le vrop1·ie tà de vièlnti spec:ificlle d ei sie ri lue tici in vre~e11z.1 di a n t igene fega to lue tico; 2) analoghe va r in zion i 11011() J)l'oprietil d evia nti clel sier o cli san g11e si ottengon o <t11c:l1e coll'inie zio11e sot tocutanea di HOli 10 cn1c. di •Sol11zione di glucosio a l 4,7 %. in a cqua clistillatn. m entre ne ssuna va riazione si OS$ervn ùo1>0 l'iniE-zione di ugua li quantit à r-:L'l (li :-:soln zione isotonic-a di NaCl, s ia <.l i t1lbumina ùi u ovo Hl 10% ; . 3) le va riazioni ne l p ote re tl('Yia11te si me ttono in rilie vo f ra la pri n1a <( lil ~esta or a d o po l'inie zione e sono in gen erale u1olt > più forti qua n-

Prof. G. 1 7..\H e d ot t . 1\1. 'l,EHwJ TNI . - J .. o Htu<lio della e m oglicolisi fl1 tl a Cla t1cle B é1·11a r tl èl(l oggi oggetto di 111-0lte plici ricer cl1e dirett e a i>recisa r11e la n a tura e le leggi c:lle lu go, ernfl n o. Accetta ta utu1ai tla i p iù l'i1}otesi d1 J,épine e colla b ora to ri e di R o na e colla b orat ori cl1e la e m oglieolisi ~h1 u11 fe1101uen o Yi t a le d ~gli e le me nti 111orfologici <lel sa 11g n e l-io1>r a vYi,·e11ti, y enne ro stucliale l'inflne11zn fa yoreYole clegli <ì lcn li e in1peclien te (leg li ac:i<li, ll' c:o11cli~ io11i upfi11111111 <li le111verntura, l'a zio11e clell 'o~ sigeno e de 11·aniclri<10 carbo11ica. l\l a u c:aYa inY~ce u 11«.1 n a lisi m e to dica cle11·influen za clei sa li e c-olloidi ino1·ga11i ci •Snl fen omeno fe r 1ue n t.1 t i,ro, :lllrt l <.)g::t a (JUe1la con(l ott<1 dalla i1ostra scuol<t 8ul JJro<:e.s~o i1 u tolitico tit11to J)i\1 i11teres· s a nte 11e l n1 0111e11to a ttuale col rifiorire degli : .-; t11(li su l r ic-.11u l>io <leg1i idrn t i di carbonio . ('i 8e1·,·i1111uo JH. r q11cHte ricerche di sa11gu e 1111u1 n o iir<.'leYato a dig:iuuo defib r i11ato e colato s11 gn rza e r J1>a 1tito 11elh1 <Jn<1 n t i ti1 cli 5 c:111c·. in e:ilinclre t ti a tn Pl><> n !'-'ll l<'1·i g lio . _\ cl l1nn <.lP lln I >l'OYe (c:on t rollo 1 l'i nggi1111ge\·<.1 1 eme. d i :-;ol. <li flu oruro cl o I 'iniezion e si prn ti ca i11 ~og-g-e tti <-1- di g iu n o n i cli soclio al ;; q0 JH:\r inibire la g lie:ol isi : a<l n11n quali il giorno precede nte f u son1u1 ifl i~trato w1 l>u1·seconcl a 1>r 0Ya , ( te~to) ~i ag;gi u11g-eYa 1 eme. di sog-a n t e salino ( 40 gr. .·olfn to ~otl n) : luzion~ clol'osocli<.·<"l illl'l ~~. : a lle <1 ltre 0. 3 della so4) nn nl ogbe , -..i ria zioni :-;i o~~·<'rYn11 0 i)nre 11el 110luzione cll'l Hn ltl i11 e~: 1 n1e i11 diln izio11i clccr€?~<:enti tere ~lgglutinu nte rlel sie r o <li sog-~etti a ffetti da ine 0.:) cu1c. di 8oln zic)n e e:lorosodica a l 2 %, i11 mod o fezione b ru cenna dopo l<l sommini ~trnzione pe r os <là uul llteuer~ .a d 11u <li1>r e ·so l'il'-~utonia. d i 100-200 gr. di sacca rosio o riuie zione sottocuChi ul';i ecl a g it a t i i c:ili11dretti l"i lri K:in Ya.110 ver ta n ea di piccole qua ntità di glucosio ( ùn 1 a 10 10 ore i11 te r111ost a t o a .'.~7'°, J)Oi ~i dosnv<1 lo :lU Ccn1c . della ·s ol. al 4,7 %). Da lle l'icerche sinora concll·e r o é"ol 1uctod o cl i T1ert r a u cl (lie \'cllle11tc u10<lotte ta li v ariazioni npp nion o J)iù spiccate quando difì cn t o) . il sie r o del soggetto in esame pos~iede ~earso poI ris11 ltn t i di u11a nrirna ·eri e di riccr cl1e co11 i tere a g-glutina'!lte e· qua ndo i soggetti in esan1e uon clorur i di ma11g n11e . . e, cerio, bar io e ·t ro11%io . <li<-1 bbia n o di recente assunto un }Jurga nte. n1ostra 110 : Nin d r onie agr omegalica, e r aro rfV<'r f o r adiolog ico. 1 ) i l t lol'nro di c·0rio i n diluzioui (lnll'1 %o <.ilProf. E. A GUGL IA . · - Presentazione <l i <·nso cli1·1 ver :i.o inilioni 11on c;11iega azione a lcu n a s ulla nico e descrizione del r e perto r ndiolog:ico consie1nog·Jicoli:'i; i11 <l il n i~ioni n1inori (1 %) e8el'('it n u11a l:4tente 1n p iccoli•ssimi nuclei di e:a lcificazion e ben HZÌOl ll' illlJl('Cl ientc : '\'iSibili n ella sella rurcic·:1, c:h e n on 1>r esent<l a l2) il <.: lornro '1 i ba rio in clilnzioni cl a ll'l % alcu11<-i. a n omalia di fo r ma o _d i $trnttn rn. Discu ssione 1'1 }H~l" 1 llliliolle ~piega <lZione f à VOl'izza11te Snlla per l'interpretazion e delln c; i11clron1e (discu ssione : ,._ e1uoglic:oli si; G. I Z.\ R). s. :1) il c:lornro di stt Oilùio, ina t t ivo <l cou e<:>11trazioni Jnin ori, spiega azi on e de b olmente fa vo rizzante i1ellc d ilnhioni cla 1 iier 1 iuilion e n <"L 1 J>er . 10 Importante pubbllea.zione : n1il ioni : Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA nncent~ rii Neurooatologi a nella tl. n n1 .. ersttà <ii Rl)ro• 4) il <:loru ~·o di u1anganese in diluzione all'l % spieg-H nzion e i111pc<liente ; conc~ntra zio11i ininori fayo r iscoHo invece la en1oglicolisi ; l 'azione cl el Prefazione del Prof, GIOVANNI MINGAZZINI n1a ng<.ln ese è a n cora ~ensi.bile <:on q11nntità infiniDirettore d~l1" r.. Olini c A rte11~ malat.t if' nervolle e ment.al • t~1mente pi<>cole q11a li ~ i lla 11110 11e lle <liln zioni dell'Università di Roma <111'1 110r 10 111ilic1r cli: On volume in -&. di pagine Vfll ·l96 . oitidllmente eta~paoo ;;) qne~t'azione f :l yorizzante d el clo ruro cli 111 carta semipatinata . .-on 19 fl<r11re nel testo ed una r 101ud ina n o·nn ese n on fl1 u gu a lmente inte nsa in t11tt i i · ti1aima illu!ltrazione 91Jlla copPrtlna. - In commercio L. 1 8 "''b IP Qp vc.,- iii spedizione postale. Per i nostri abbonati sole ca111 pi o11i cti ~ang n e esamina ti. p resen tà nclo ti1lL. I 6. 2 5 ìn porto fran co. . v olta <l elle curve irregolari e limita 11dosi a ltre ·vo lInviare Va glia postale al Cav. LUIGI POZZI · ' 'ia Sistina, n 14 - Roma.. te n lle con cen t L'<1zioni più forti; ~

1

1

I disturbi del sonno e loro cura

~

~


1670

IL POLICLINICO

(ANNO XXXI, FASC. 50]

AP.PUNTI PER 1·L MEDICO PRATICO. · CASISTICA E TERAPIA.

La diagnosi precoce del tumore del collo dell'utero. S. Forsdike (Cli n.ical Jourrtal, 1924, }). 126)

csserva che la sinton1atologia classica cornpleta si ha solo negli ultimi periodi. Piccole emorragie inte.rmittenti, spontanee o da lieYi stimoli, debbono mettere sull'avviso. Secrezione fetida si ha per infezione, quindi è tardiva, specie nelle vergini. Il dolore è sempre sintomo tardivo, di diffusione del tumore : quando compare il dolore , esso non è più operabile radicalmente. Il dimagrimento è pure t1n segno molto tardivo. L'unico segno precoce è quindi una emorragia irregolare : ne va tenuto conto in ogni età, })Oichè ve ne è qualche ra.ro caso anche sotto i 20 anni. La massima parte dei casi in sorge tra i 40 e i 55 anni, quando le irregolarità n1e•;1ruaJi ct.el1a menoyJa11sa mascl1eran·o le e·mo1·· ragie neoplastiche. Di diagnosi difficile anche all ' esplorazione è il cancro che comincia nell'interno del canale cervicale : qualche goccia di sangue che scende dal collo lo fa sospettare. Talvolta, specie nelle donne anziane. non è facile con l'esplorazione e l'ispezione fare la diagnosi. A collo scomparso, come talora acca.de in donne vecchie, il tumore può esser rappresentato da una fossetta del fondo vaginale, sanguinante, di consistenza dura. Il turno.r e può essere confuso con 1111'erosione pa.pill::ire o una cervieiite. e benchè la friabilità sia lln caratte·r e abbastanza r1etto e s ic11ro . tnttaYia S})eSSO è n ecessario ricorrere alla biopsia e all ' esame microscopico. · DoRIA.

111aton1a l) eJvip·ari.etoeolico siI1istro. Due caisi 11e hanno rivelato, uno l'esistooiza, l' altro la patoge.oesi: nel Jlr'imo l'A., 1'ha constatato i:·ella sua :porzione superiore, in seguito a una interpTetazio ne dia.g nostica ·errata eh.e lo· a·ve.v a ind.o tto a interv.eni1·e s11lla. regi·onie epig·a1.s trica per p erforazio11.e di ll~(}era gastrica, e poi nella porzione })assa pelvica, qi.1a.ndo, ro t·retta la diagnosi nrel .c orso dell'o11erazione, ha esplorato il piccolo bacino· 00111 11na inciione sottoombelicale; nel secon·do, interven.endo con u11a dia.gnosi precisa, l ' ..i\.. , 11a d ireitamerl.te ricercato l'ematoma r1ella un }JOl'zionie iillÌz.iale pelvi.ca.. . Duranite questi cll1e atti operatori. 1'A. , ha p otl1to precisar•e facilmente i limiti di ·questa collezione sanguigna. cl1e son10 d·1 un la,to, la ·oavità peJvica e il bordo laterale sinistro dell'addome, e d.aJl' altra il ' ' fon.do cecale dilatato, l' ansa om·ega sollevata ' a g·uisa. di b.arriera col s u,o me1so, il calo11 iliaco e il coJon discendente. Dt1.e con1c.1izioni sono neoe·s.sa.rie per·ch è Ja porzjo11.e ileopeJvica del colon possa costituil'e t1na1 tale })arriera: ch·e l'intest1n o sia 11.pi-eno di g·élJS e che abbja un meso lungo~ Il oontenuto gasso.so rende 1-eg·gero, l'organo e lo fa galleg·giare in lln m ezzo liql1ic10 ra.1)1)resentato qn.i dal sa11gue ve rsato nel piccolo bacino, m·entre la lassità d1el mego pe 1111 ett e all 'i11testin·o di portair si a contatto clella pare te per costitnire un riparo alla ir1'l1zi.one d1el sangu e l1 el resto della cavità addominale. • Dal p·11nto di vjsta cliagn10 t·i co niella sirtdron1e nddo1ninale acuta1, la i1ozione di q11esta special.e topog·1·afia. dell' e1natoma J)el caso di rott.ura di grav id anza extranterina, i1u ò a vere llll a1che i1np-0.r tan;a . Per ta.l e e\Venie111.a è litile la riceroa, nella esplorazione addominale con la i)erc11ssion1e, oltre che della ott11sità mobile classica, anche della oit tusità fissa del fian·co sini stI'o e diell.a reg·ion e s.ovrapubica, ch e può costituire il egno d' nn versarne11to sariguig r10 circosc 1itto pelvi-parieto-colico s i nistro. :\. PT CCTNELT.J . 1

1

1

1 ,

0

·ropografta del versamento sanguigno in un caso di rottura di gravidanza extrauterina. La ricierea dei segrui fisici (M. CHATON, P1·es-; r~ Mr~ di c a. le, 11. 56, .1921..) del1'em1 orragia jnte111a è di capitale importanza pe·r la dia.g no-

si cli rotttrra di una gra1Vidanza tubarica. Fra i due tipi, estremi e classici., dell'ematoma localizzato nel DouGLAs, riconoscibile oon la palpazione, e della vasta inondazione perito. 11eale i·n c11i domina la sintomatologia d&lle graindi emorrag·ie, eis istono delJe formie intermedie, rivelate dalla ottusità mobile dei ;fian1·hi. .i\ <Jlle$te forn1 e n1edie l' . .~. cred e cl i l'jportare u11 emat.01n a localizzato nel piccolo baci110, mo t.rante una sintomatologia propria, constatato daJl':\. , operatoria.ment e, e cl1e potr~bbe eg e1e designato col no1np di e-

Un segno di espulsione della placenta in vagina. F. ,V. ì\likulicz-Radaelli (Zentralblatt fur (;!Jrier., 1921. pagi 11a 10~)0) ricorda llll :-.rg110 g·ià noto per pratica alle le, atrici, e ciu€' il ~0 11so di pressione s nl retto, perciepito dalla Jin zient e. I ... él ~un ricel'ca non i1npor1e n1ano,rre 1io11 ~e 1n pre i11noct1e comt:? la pressione sull'n dc.lom e per veder'€ s.e si rie ... ce a pro,·ocn re 1

ln "porgf'nza del cordone (~egno di Kn .. tner). DORIA.


I

[ ..~.t\~O

XXXI,

FASC.

50)

1671

SEZIONE PRATICA

L'analgesia ostetrica per mezzo del solfato di magnesio e di morfina.

pi.J.11en1to », co11sisLente i1ell ~ ini ezione di 300 cent. cubici di soluztone fisiologica sterile ne·l• la ve11a ombelicale, da ri1)ete1·si per 2-3 volt.e Gvvatluney nel 19;21 preconizzò l uso della ad ir1tervallo di m1ea.z'ora. Altri tentaJtivi conmorfina in ur1ione col soLfato di mag·nesio, sisteranno nell 'iniezio1n e di sosta.n,ze toniche per via ipodermica, come att,o a ridurre la ' t1terine 0segal.e ·oornuta, preparati ipofisari), L!llantità di i1arcotico da inalarsi durante le nella esp·I 'essione alla Qredè, e, inrfi·n e, quand.o operazioni. 1u tto è fallito, nel dista eco m1a nt\ale, il quale T. \\·. Ada.ms (A.n1... Jour. , of' Obst. u>td Gy·1i. , l)erò esp{)IIl.e la puevpera a serio perioolo quavol. VIII, n. 3, sept. 1924), .o nde le11ire il clolora i suoi· genitali siano sede di infezione e lore nelle partorienti, l1a applicato il metodo, nel caso che già esista uno stato febbrile . usando l'iniezio·n .e endomuscolare di una soNella patologi a del secondamento oocup3.lllo luzione di solfato di magnesio chi1nicamerite 'puro al 25 %, alla c1ual1e s i agg·iu11g1e del so l- poi tLn })!Osto importante le emorragie, .dovute t.aJ ora a laceraz:i:orni, talora a in,eJ:·zia ute,r ina. fato di morfina. Il prin1i0 incidente è facile ad esser vinto. Sessanta partorienti furono co ì trattate; il 1n1entre il secondo riohiede cu11e più 1unghe e ~ra vaglio non fu prol t1ri.g·ato, l'emorragia. non l&bo11"iose, che vanno dal massaggio d·ell'utefu eccessiva, n essu11a madre risentì danno ro all 1iniezione di pre·p arati ipofi sari ed erdall'iniezione, e la percentuale d·ei nati asfitti~oti n ici e, in casi estremi, alla compressione ci fu pressochè eguale a quella tlei r1ati da dell aorta addomina1e per mezzo di svariati nladre non sottoposta a nesst111 tl'attan1e11to appa:recchi. analgesico. Nel caso che isi sia ·d·o vu.to prooeder.e aJ diLa dose g·iusta è ~·isultata essere qt1ella cli stacco manuale della placenta, se l 'emorragia ~ cent. cubici della detta soluzione dJ solfat o continlta, l'A. consiglia di tentare l iniezion.e cli inag11esio, e di 1 ~en!i_5rammo circa cli morcti 1 cent. cubico di pituglandolo nel corpo fina. Solo nel 21 ,5 ~o ,fei casi l"i11i ezione si .,+ ~1iT.)') stieisso, a.ttr.averso al1e pareti addomillovette ri1)etere. • l e rna.t&11.,1..J ~ . . ~...11 ·1 ~ - vlJÌLLltL"Òl]•Q ·della ·mano Ch.e ha eseguito Perchè si abbiano buoni risultati ])isogt ' an,o . ç,,.·0 pera.z1·one. })erò cl1e il in.etodo venga usato prima che f,.In 1seco nd-0 tempo, cessata 1·emorragia, non dilatazio11e abbia ragg·i11nto i 5 centimetri. s i ttascL1r.erà di usare i cardiocinetici, l'ipoe i succes3i ottanuti dall'A. saran110 co11de1~m,oclisi, l.e trasfusioni sa.n guign e. fermati da altre nt1merose appljcazioni, il m eM. FABERI. todo potrà entra1'e n ella lJratica corrent~. d ata la sua grande semplicità. Cura dei vomiti della gravidanza. J f. FABERT. I vomiti gravidici, che si presentano in geI 11 et"e tra la 6a e la 14" settimana, e più freCura degli stati patologici Llll•entemente nelle prim:Lpar.e, ass11mono talora del periodo del secondamento. 1111a fisionomia di eccezionale gravità. Premessa una breve d.esc1·izior1e d ei ·eg·11i Tra le varie teorie emesse pe1· spiegarne la che ·Ci fa.n n,o edotti clell' a \1 ven11to distacco dclgenesi , vi è ql1ella di Harding· e Dlincan, seln placentn, T-J. J-I~ id I e r (1V i en. J(lin. Woc1i., condo la qt1ale avrebbe im.p or tanza una defi~ n . 33, 1924), descrive gli staiti pat.ologici fii cienza di glicogene nel fegato materno. ql1esto periodo del parto . . Ir1 t1n caso occorso a S. E. Denyer (The Brit. Se çlopo la na~cita del bambino è trasco·r 'P.-led . .Jour. , n. 332-1, sept. 192i). il t1ccesso ."a cir,ca m1ezz'ora e la placenta no11 è stato della Clll"a prati.c ata costittl i ce l1n a conferma an·cora espu}sa. p oti à trattarsi d.i una se.111di qu e ~ta teoria. plice ritenzion.e : Plaicenta adha.erens, dov11,ta Tale cura consistereb 1)e in : <1 cl 11n affievoli111ento cl e11 ~ contrazioni dell'utero 1) Riposo in letto. · per cause varie. :.\[n..11ot1~à in,·ece trattarsi di: 2) Lavaggio dello stomaco co11 soluzione f•lacenta. inca.rc.erFtta, i1e1· crampo uterino, fa<.li bicarbonato d'i sodio (1./2-1 litr.o di soluzione ci lme11te vinto çlall ~:t n_a t·cosi, oppu:rie di un caso. ali"8 })er mille). i11,·ero rarisBimo, di: T)1acenta inc1·eta, in c11i 3) I11iezioni ipodermiche ogni 3 ore di 1/ 4 1e cellul e del corio,11 . pt- r a.trofia d ella i11t1cosa di 1nilligrammo di adrenali11a , o somministrainterna, si im1dan tano l)l'Ofo1J1damente nellu ·zj 0 11 e del medicinale per bocca, jn dose di 1/ 2-1 rn t1scolatura. In si111il i ca i sarà 11.ecessal·io ri n1 i lligrammo in un poco di acqua, fino a ces:cc11·rere all'estirpa7ione clell't1tero. sazior1e del vomito. ~el caso jnvece l)itt frequente di place11ta 4·) Alimentazion.e ~~ettaJe con 112 li t ro cirnrlhaierens 1si notrà t enta.re il cosidetto « riem. ca cli siero fis iologico oon~eniente lS-30 g·ram1

1

1

1

1

1

'


1672

tT.. POLICLINICO

[ANNO

.\\Xl,

FASC.

50)

,

rni d'i g lu cosio, cor1 l'aggi1Jnta di piccola quantità di bicarbonato di sorJ io. La sera vi si aggi1111ge1·à, anch e gra1nmi 1,50 di bromnro di p otassio, J)er depriJnere l'eccjtabilità nervosa e procurare il sonn~. 5) Ripresa d1e11·alime1ltazione gastrica i1l n1ar1iera })rog·l'essiv·1, cominciando con }Jiccole dosi di acqua. 1\11. FABERI.

clinico notevo.le, derivato dalrosse.rv.azione di 303 casi, e g'iunge a conclusioni terapeutiche assai interessanti. Dallo studio batteriologico dei casi si hanno questi dati etiologici: g·onoc;occl1i 27, 7 %; coccl1i Gram-resistcr1ti 56 n 0 ; forme ·bacillari 16 %. La cifra dei reperti positivi l)er il go no.cocco va considerata come inferi ore alla realtà. L e vulvo-vag·initi gonococciche sono s.p ecialUn metodo di cura dei casi gravi di dismenorrea. 1ne11te frequP.nti nelle classi povere (promiscuità, co11tatti con biancl1erie sporche, ecc. ), talDopo aver breveme11te accennato agli svavolta s11ssistono p-iù o meno late11ti dalla nariati sistl3mi di cura proposti in tutti i tempi scita (inf.ezio11e mate.rna, parto poiClalico ), ed per combattere i g·ra vi dolori della dismenorevolvono s·pesso senza grandi sintomi , co11 r ea, F. A. Cle1and (1' /ie .4m. Jour. of Obst. a carsa tendenza a pro.pagarsi all 'ut etra e alla Gy n., vol. VIII , n. 3, sept. 1924.) d·escrive il . \ vesc1ca, mentre provocano più facilmente prometodo da lui a1)1)licatoi in 230 casi, con felic.e cessi di cervice-metrite. Sono tra le inf€z ioni risultato. locali più rjbelli ai soliti s uss idi terapeutici. f> 1·err1 essa 11na distir1zionc i11 casi di dis1ne11er mesi e per anni, con remissioni e false norrea con les ione patologica grossolana, per gt1arigioni. Sono stati per ciò tentati mezzi i quali la Cl1ra consi ste n ella rjmozione di detfisici, chimici, bi-0logici : bag11i caldissimi, febtft lesione, e in casi senza lesione apprezzabre a rtificiale, diatermia; i11i ezio11i di metalli bile, costituenti la cosidetta cc dismenorrea escolloidali, di sie1i e di ' ' accini (SJ)€Cifici, aspesenziale », I1A. emette l'ipotr.si . che, prescincifici, auto- ed ete1~0-); sostanze cl1im iche ari dendo dalle eventua.li cause di tale seconda azion·e l ocale come il solfofenato cli zinco l'aciforma, la sede c.lel distl1rbo risieda nell orifi' do picrico, ossicianl1ro di m.ercurio, liquido zio interno. ' dei · ·~4ufe nl1merose altre SQ luzioni a11ti})]eQuindi, sebbe11e Ja lungo te!.... --;- · ..L ~~ ~a11ct.le 1 ')fficacia di tutti questi rimedi è ch·ea 11.a.Ji ~~ tfl.m .ento dell a rlis111enorrea sia. stata usàt~en­ 1:1.Pa l 'r. i: _,~c.9'J.t::i;r ta. di latazione cervica le, l'A. 11a procedl1to ad l1nà Il 'f enconi è ritor11ato alla soluzione di nidilatazione più profonda, che comprende antl'ato di argento 1 %, o a diluizioni più forti cl1e l 'orifìcio interno. i1 ei casi ac11tissimi, e ritiene che se una cert:t Tale dilatazione ·vien fn.tta per mezzo dei im1)orta11za per l' efficacia della cura ha il medilatatori di Hegar, e se giunti al n. 10-11 si cli cinal e i1rescelto, il successo dipend1e essenincontra 11na resistenza eccessiva dell'orifizio zialmente dalla tecnica usata diversa dai sointerno, si praticl1eral'lno Sll questo dt1~e incj' liti e l111merosi metodi (irrigazioni con sottili sion i Jongitudinal i. In genere sarà sufficiente giung.ere ai nt1- · cateteri,· istillazioni, paste, ecc.). L'applicazio11 e, col solo strumentario di 1111a siring·a di vemeri 14-15. tro da 20 c. c., viene cosi eseg11ita: Al t ermine del l'o1)erazione la cavità uteCollocata la bambina in posizione sacrodorrina e ce1·vical e sar an no ta.m ponate sti1)atasale s ul lettino, si divaricano le grandi labbra, mente con garza. ste1ile a.ll'·i odoform.io, da €Sercitando llna leggera pressione in basso onriznuov''rsi rlopo 8 gio1~ni. de mettere in lt1ce l 'orif}cio imenale. Caricata Talvolta le pczienti acc11sano nn aument0 la s iringa con la snlnzione di nitrFtto d'argento dei dolori per 1-2 giorni dopo ]'operazione, e 1 %, s 'introdJ,1ce nell 'orificio i1ne11ale il breve sn.rà llieoessn rio som ·m inistl·are della morfina. becc11ccio della siringa stessa, a ppo.ggiando . olo l111a. 111i11in1a J)ercentual.e delle 230 opepbi il fondo di questa contro le parti molli del rate non risenti va11taggio alc11no: in genere contorno vulvare. onde ven~a in1pedito il req11asi tutte n-0tarono ra:pidamente la scomparfl11sso del liql1ido d11.rante l i11iezione. Tenendo so dei dolort; le mestrazioni si rinnovarono sempre la siringa nella direzione del canale regolarme11te, e in molte si ebbero gravidanvaginale, e ql1indi in direzione dall'alto 1n ze e parti regolari. M. FABERI. basso., si spinge con dolcezza il pistone. ~i incontra in qt1esta manovra una certa reazione La terapia delle vulvo-vaginiti infantili. In ti.ca che contrast!l. l'::tvanzare aJ pistone. P JA,in11)ortanza dell'argomento è rappresentache rappresenta la resistenza che offrono !e ta dalla freqt1e11za della malattia e dalla diffipareti ·v aO'inali a l liq11ido cl1e le distende. Vincoltù della c11ra. C. Tenconi (.4.nnali di Ostecenid o con do1cezza qnesta piccola reazione friria P. Gin ., 11. 2, 1924) J)Ol'tn. lln contributo e1a~tica, che q11alche volta è aumentata da 1


(ANNO

XXXI, F ASC. 50]

SEZIONE PRATlC:A

p.eruiti da parte clella ba1nl, i11Ft, si vi·e,111e aù ir1iettare in vagina quasi tutto il co11tenuto della siring·a, senza che i l liquido rift11isca al1' esterno., e cl1e la paziente a vverta disturbi. I~a vag·i11a è così tutta dispiegata, e i secreti rimossi. Dopo circa 50" si' abbandona l o stant ,1ffo, ch e si rialza respinto d al liquido ch e i ientra nella siringa per la pressione esercita.ta dalla vag·i11a. Si inietta ancora, per 5-'5 volte, in vag·ina con lieve pressio11e, quir1di si toglie la siringa permettend o il defll1sso d-e l liquido all 'esterno. Questa semplice m a n01vra è ben tollerata, provoca raramente qua lche tiole11zìa di breve cl urata al baRso ve11tre (fors t: qualche crampo uterino, forse ql1 alch e spostamento provocato dalla distensione sugli annes~ i già nmiuaJ nti). T,a bas. ~L pr essior1e, la sc<11·s<t quantit à di 1iquido, la strettezza degli 0irifici dei dotti l1terini e tub a rici non _rendon·o possi1 ile l'e\•enienza di contatti del liquido col pe : itoneo. Il trattamento si pratica a giorni alt rr1i, co1npl etato co111 ct1re s11ssidiarte (J a vand~ esterne, semicupi , cure ricostitu-entì generali), e contin11a to variamente n ei vari casi, o.r a infLnenz ati r apid ame11te ora a l11ngo d o.p o 50 e J iù iniezioni. I ri ~ultati prossimi e lontani sono stati comp1essivam en te assai favorevoli, tn.nto che in oltre l a metà dei ca·s.i l '.i.\. ha pot ~to accertarsi dell'assenza di ogni sin tomo òella malattia, il che, t11ttavia, non autorizza, a rigore, il gi11.dizio di guarigione definiti va. Nelle v11lvo-vaginiti non gonococcich e l 'A. u sa p 11 r e la soluzione di nitrato d'argento al1: 1 % con .la med€sima tecnica: bastano di so- 1 lito dl1e o tre medicazioni a portare la guarig:one completa. A. PICCINELLT. 1

La

'

tecnica per la fecond11zione artiftciale.

Secondo S. R. lVIeaker (B os ton medical and s llrg i cal J ott r11 al, 11 sett. 1924) vi sono due i ldicél zior1i essenziali per la fecondazione art i.fi.cial e : la i1resenza di fattori meccanici che irnped iscano l 'arrivo d el seme a lla cervirc e r cruelln. di condizioni cervicali, ostili agli sper111ato.zoi ir1 modo tale da imp edire che questi, nna volta depositati sulla supe.rficie, arrivino n ella cavità 11terina. Per procedere alla feC'ondazion e artificiale, è l)Oi neces·sario che Jl seme sia p·erf etto per qt1anto riguar.d a il Dll1nero, la mobilità. e la fo·rma de.gli · s.p ermatozoi e che le condizioni del tratto genitale f emminiJe oltre il coJlo 11terino, siano normali. F. cor1sig li abil·e pracertere al la fecondazione nella casa stessa de.Ila paziente, se non ·.altro 1 ' er il fatto che in tal modo, il seme sarà più f resco; si scegli~'à il tempo immediatamente nopo la fine d:ella mestruazione; il seme si r 1ccoglierà in lJn condom.

tn73

~les sa la pazie11te ii1 pos1z1one ginecologica,

s i a1)plicherà lo spect1lum b ivalve, e si asciu gJ1erà bene la cervjce, te11endola event11al1nente f-erma con una pinza. Nel caso i11 cui si inte.r1da fai·e l·i11iezione endout erina, ci si a ssic11rerù. della ]Jervietà del collo. La sirir1ga e la cannula si scaldano in acqua all:1 temperatura del co11)0; aspi:rato il seme , l o ~i inietta poi nel canale cervicale o nella cavit8 uterina . jrt quantità. r1on magg·iore di ·d :le gocce., altrimenti è pro.b abile che insorgano eoliche uterine. I.a fecondazione si potrà, ripetere acl intervalli mensili per quante volt-e si creda. È bene a 11zi Rvvisare la paziente cl1e può essere necessaria l a ripetizione. In un caso dell'A., la gravidanza si verificè dopo il te110 insemenzanlent o. fil.

"

EPIDE MIOLOGIA. Considerazioni epidemiologiche sulla febbre tifoide. E. Bajla (La 1nedici11a it(tfiana, 1924, n. 2), in ven,ti an11i di pratica per la p1ro.fìJassi deJ.le malaittie infettive, ha osse:rtvato che a. l\lilano la caratterristica epidem iologica della febbre tifoide è 1·a ppreser1 tata. c.Lalle localizzazioni rionali. ..\.nche quando i casi sembrano sparsi per tutta.i la città, una disamina attf'nta e dilig·ente fa riconosce,re ed individ11are l 'e1sistenza di dive·r si focolai. 80110 appn11· t o queiste localizzazioni rionali ch e devono rap1presentare il p11nto· di pairten.za delle i11clagini dire,tte a 1)·0·rtare 11n p.o' di luc,e sul pro·blema anoora oscuiré 1d1~ll' ·eziolo·gia della tif.o.ide, a.c ceirtand-0 anzit11tto se taJie fatt.o si \'erifichi a n·che a ltrove. Comun-que per lVIila i10, eis so è innega:b ile e viene indaga•to dall',,.. \. per veder-e di trovare qual.e sia la cat1sa cht agisce più o meno contem·poraneame1J1te !S,ll·· gli abitanti di uno stesso quartiere. L '_.\. esamina. quindi le diverse condizioni che posso110 incolparsi drella trasmissione doella tif-0ide. 1) I . contagi diretti. Non

sembrano freq11enti e, d'altra parte, ri·sl1lta pitì facile che si verrifichino dive.l'si ·C.n.;:;.i di tifoide n,egli i11'q11ilini dello steis so casam.e nto, ma di apparta.m enti diversi, anzichè niello stesso• a.p parta:mento. Vi d e.ve dunque ·esser e una cauisa t1nica che a g·isce Sll!gli abitanti di llilO stesiSO quairtiere. 2) L'acqua. L ar diminuzione della tifoide si è v.ertficata a :.\ Iila.n o, co.m e in altre J.ocalità, dopo che :si è approvvigionata la città con acqua di pozzi p rofondi e sicuri; ma t1n'a.n aloga diminuzio11e si è anche osservatn p er 1

1

1

'


IJ J 1' l i.:.-1

IL POLICLINICO

[ANNO. XXXI, F ASC. 50)

.. altre malattie i11fettiv.e. Qualche raro episot]j o l'iferibile a djffusione idrica si è verifica.to, ma i11 genere, i ma!.ati di tifoiide hanno dichiarato di ber'le l'aoqua comuna1e condottata, superiore ad ogni sospetto. 3) Il latte. Anche per questo si sono osser' a ti episodii ad esso riferi.bili. ~olti malati però riferiscono di non aveir mai fatto uso tii latte, mentre la maggior parte dichiara;va tii usarlo solo d·opo b·o llito. D'aitbra parte, il latte, all 'anivo viene rac·oolto in grandi depositi da cui viene mandato agli spacci sparsi jn località anche lontane. 4) Le ve rditre. Qt1este veng·ono spesso inculpate, tanto p1iù eh.e, anche a Milan10·, molta parte della P·Op.olazione le consuma, crude e così. a,ccad·e per il 57-64% dei maiati. Ma la distribuzione di esse dal meircato ai rivenditori è fatta in mo,d o eh.e .l e verdure della stessa prorvenienza vann.o fi!pes:so a finire in spacci opposti. Poco 0 nulLa si po·s.son.o in.oolprure ìe ostriche peT il rar-0 11so che se nei fa. 5) .4.ltri alimenti (carni co11servate, gelati , e.cc.) noo hanno mai richiamata 1 attenzione. Le mosche, pure potend·o agire d.a tra1smett itori del contagio, n'°·n •PO•SBO•n ·o spiegare le localizzazioni r ionali. Neppure si è mai trovata una rel!a.zione qualstasi fra tif.o·1de e la vori di ste•r ro. La causa delle localizzaizioni i~io1nali della tifoide rimane dl1nique ancar.a ignota. 1

volite, sia imfinie perchè, dopo le ricerche di Sanarelli, la teoria della infezione gas~in ­ testiillale da parte di germi come il colera e la tifoide, va · perdendo terreno; e, del resto per la tifoide è ormai accertato che la localizzazione intestinale è un fenomeno secondairio e d è quindi improbabile che la be, vanda acida arrivi ad agire sul germre per la vi a gastro-intest ina1e. Giustamente ooserv3J poi l' A. che le sopra accie nnate osservazio'l1li a proposito della fun, zione d ei contatti e d ell'acqua nella trasmissi1one della tifoide non devo·n o per nul~ far desister.e dalle misure profilattiche che si adottano .attua ln1rente. Il 11elaitivo isol.a m anto. le disinf.ezioni, l'approvvigionamento di buona aaqua ri1m angono isemp:re cardini su cui poggia la profilassi, anche se 1per le migliora · te ·condizioni igi.eniche, tali fattori non ha.n oo oggi l 'importanza di un. tempo nella· tra- • smi~si1 011e della tifoide. 1

fil. L'importanza del contagio famigliare nella tubercolosi infantile.

1

L ',.-\... fa po.i rilevar.e che la tifoide si presenta con i caratteri di Uina malattia di stagione. E~a apparie so1 p rattl1tto in rapporto con la lf' mJp.eratura a.t mooferica. Rarissimi i casi Ilell, inverno ed in primavera,., m·entre l ' infezion.e assumei caratterie epidemico nell'estate • ~ nell'autunno, salvo qu·alche rara esplosi-011 e prima~erile di cui non fu possibile rtnt rn.ccia1'e la c.a.11:sa. Sarebbe dunque l'elevata ttAJn.ile1~tura. la condiz.io1 n e che f.avorisoo lo "\"i1tl!)PO della tifoide .e che può agire in du.e ::-cn i, cioè d eterrninando una virulientazione tlei germi, op,p ure una minove resistenza de~ 11 individui. L'A. ritiene che, nei mesi calli. ,·en:g a men.o matc't l 'azione antisettica dello . . tomaco in ra11 s.a d ella minore acidità del succo gastrico, tro1)po diluito per l'eccesso di l1 e\·a11de. Consiglia quindi l'uso di bevande ac ide (limonea v egetale) contro 1-e infezioni int t-stinali in geniere e l a tifoide in specie. Sul1·efficacia di questo provvedimento ctè però (la rin1anere assai d11bhiosi, sia perchè è duh . bia 1 ·~1zior1e germicirln. nell'organismo, di be' è.tllllt' oo acidit it no11 el evata. s ia perchè l'int t od.t1zion.e <.li tali be\·aJ1de può agire sfavor1· \•nl1np11te c::11ll1., f11nzioni gastriche . già affie. 1

0

Un'inchiesta sistematica condotta da P. Ar, i11and-Delille e A. M. Famin (Jour. de Méd., F·a ris, n. 34, 1924) , su 300 bambini ricover~ti in padiglione di tubercolosi, ha portato alla conclusione che in 215 di tali casi, rigt1ardanti forme ape!l'te, il contagio famigliare fu sicuro nel 65 %. Ma la percentuale sale al 100 lJer 100 se s i considerano anche i c-0ntagi probabili. Si può rlunque dire che, tutte le volt~ cl1e si è di fronte a un caso di tubercolosi in t1n bambino, se ne deve d·e,d urre che esiste od è esistito un caso di tubercolosi aperta contagiosa nell'ambiente famigliare, donde sorge evidente l"opportunità di proced.ere ad 11n'inchiesta rigar.o sa p1er scoprire il soggetto portatore di g·ermi, e di cercare con tutti i mezzi rli impedire l1lteriori contaminazioni. -:\I. FABERl.

La diminuzione della febbre gialla. La lotta contro le zanzare, condotta con en1ergia da Gorgas all'_t.\vana, da O. Cruz a Rio Janeiro e nel Brasile , e dai governi delle repubbliche centrali americane, sotto l'impul. ·o e con l 'aiuto della Rock efeller Fo11ndatio1 1. 11a ridotto notevolmente, e in molti lt1oghi ha fatt o sco111pa rire la fel1bre g ialla. I.':\va11a e T~i o .Janri r o <::ono attu~tlmente libere dal fta!..!'èllo. j fo11r11 . •·1. il1 . .4 .. 1? lug li o 19;!} .

'-

B.

I


[ANNO

XXXI, FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

Il problema del rachitismo.

Nella patogen€si del rachitismo due sono i fattori predominanti: luoo e n11trim-ento; t11tti gli altri hann0 importanza m·i nima. Ciò è dimostrato da quanto avviene ·P er gli animali : togliamoli dal loro ambiente di vita ria:tura1e -ed assoggettiamoli all'addomesticamento, ed ecco che in essi appaiono i segni caratteristici della ra.chitide.. Esaminando il gen·ere di vita ch"e mena.oo gli uomini nei vari continenti, R. Hamburger (De1tt. M ed. W oc h., n. 33, 1924}, fa nota.re come tra le r.a.zze polari sia scono·s ciuto il rachitismo. Qui infatti è il fattorie nutrimento che interviene, perchè il cibo, composto esclusiva.mente rli p·esce, uova.i di uccelli, e sopratutto di gra;ssi ani mali, è talmente ricoo di fattore vitaminico . .-<\ ., d.a supplire al1a deficienza di luce solare e di igiene. A tal proposito è as·s ai interessante l'osservazione fatta da Mellamby presso gli abitanti dell'isola Lewis nelle Ebrièti, i qua1li, s·ebtb·ene abitino in promiscuità cogli animali domestici in capanne di torba e is assi, s•p rovviste per 10 più fin del comignolo, e sebbene i lo.ro bambini i1on sian fatti uscirie da tali tuguri se non q11ando camminano, pur tuttavia non co·n oscon-0 la ra.chitid·e. Ebbene, il loro cibo usuale è costituito d3J latte, uova, farina d' aven·a e fegato di p esce. .. Per le razzie viventi nelle zo11 e equ,a to,riali è al contrario l 'el·emento luce che ha il massimo valore, perchè il loro nutrim1ento1, ·c:ornr posto dJ. ifrutta., verdu1ra, olii e c:aI'lb·oid·r~ti vegetali, è pov,e riesimo di c-o.n tenuto vitaminico. s,e quindi non intervenisse la luoe solare co111e elemento regolatore della . min.eralizzazion~ organica, la rachitid.e saflebbe fr.e~ quentissima, co1n.e si osse1~a n ell e caste pjù alte cli tali razze, eh.e rinichi11dono donne e bambini in abitazioni ang11ste e p0;00 illum·ioate. Per 1e ra!Zz.e d ella zona medta, i.Illfine, i du·e elementi intervengono 001n te·m p 0il"Mlieamente, e i molti c:arsi di rachiti'5'IDO che in esS1e1 si osservano sono in m,a ssima da ri.p ortarsi alla deificieil.Zla dell'un.o· o dell) altro. Circa all 'imp·o·r tan2a da attribuirsi ari Sali . di fosforo n·ella ipatogeneBi della malattia, è oggidì da ritenersi, seco nd.o le ultime ricetche degli a11to1i americ.,ani, eh.e il loro ricambio è direttamef!te influenzato dagli stimoli fisi ci e alimentar i rappresentati daJla. luce e dal vitto vitaminico. Per quanto poi rig·u a rda la t,etania, sebb.e1

1

1

1

1

la que.stione non sia ancora del tutto chiarita, è pur tuttavia netta la sua correlazione col rachitismo e non ha trovato ancora smentita l'ipotesi di Moro d.ella «crisi ormonale primaverile», per la quale dallo stato di acidosi rachitica si passerebbe facilme?te, nei p~edisposti, allo statQ di alcalosi tetanica. ~ quindi ·ìogico che, pur non escludendo la terap.i a sintomatica diella tetania, quella causal,e sia rappresentata dal trattamento antirachitico.

111e

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

1

1675

M.

FABERI.

VARIA La psicologia di Don Giovanni. In tino studio sull'argomento. G. Marafio-n osserva che il tipo di . Don Giovanni è antico quanto il mondo; non mancò nei trmpi biblici e, certamente, Sod·o ma .e Gomorra brulicavano di innumerevoli D0n Gi·ovanni. Nei versi di Ovidio, trovi&l~·o t1na vera pedagogia d·ongiovannesca , -m.entre in tutti i paesi di tutti i tempi si ripete il mito e si osserva il tipo di questo singolare conquistatore dei cuori femmi11ili. Don G_iovanni ci appare corne l'uomo che consacra tutta la sua vita esclusivamente al culto delltamore p·e r la donna. Per la maggior parte degli uoJnini, esso è quindi ritenuto come l'emblema della virilità, com·e l'uomo per eccellenza, che tutti gli altri invidiano esplicitamente od in segreto. Come tale, esso è, secondo Marafion, 11n individuo d,i bas~a condizione inentale ·e di fragile struttura morale. Osservato senza pregiudizii letterari o filosoficj, esso è «un povero ruffiano senza intelligenza e s enza interesse; le su.e avv.enture no11 sono cl1-e lln tessuto di ingiustizie e, spesso, di ca11agliate. Egli è, in fondo, un irresponsabile, poichè opera p~r un comando imperioso delle su e condizio11i organiche H. Battezzato con un nome a ltisonante, la sua leggenda passa dalla Spagna in Italia, in Francia, in Germania, in Inghilterra e, dovunqu e, l)assa anch e la sua insolenza, fr.a la segreta ed invidiosa simpatia degli uomini .e delle donne. N11ovi miti si uni scono a quello a.ella m ascolinità; la rib·ellione contro le leggi di una società e di una morale rn escl1ir1e; il perdono di Dio al peccatore che, come la :!\1addalena, ha tanto amato, la trasformazione ·in t1n tipo che dovrebbe r appres enta r e, seco11do alcuni, il risul ta.to di una selezio11e a nato•m ica e mentale. Qualche aut.ore ha ]1aragonato erroneamente Don Giovanni. a Don C'l1isciotte od a Fat1st, amatori intellett11al:, op1)t1re a \Vertl1er , che ha invece il tipo emo-

·


rL POLICLINICO

tivo. Del tutto -0pposto .a. Don Giovanni, è Otello, dallo spirito elementare, vincitore degli 11omini n-ella battaglia d.ella vita, che gravita, coane spinto da una forza cosmica, verso una donna debole e d-0lce di squisita e pura femminilità. L',a more di Otello è sp-0ntane-0 ed . irriflessivo, iaJ. contrario di quello di Don Giovanni, .che è meditato, freddo ·e senza rischi. . Caratteristico è il contegno di Don Gic;>vanni_ nella vita sociale; egli vive unicamente p€r amare le donne e, ricco di censo, noh ha altra professione se non forse qualche occupaz~ne decorativa. Inadatto per la lotta sociale, esso è un uomo di notoria incapacità mentale, sebbene non sia priyo d'ingegno, sappia scrivere abbondantemente ·ed abbia l1na sua certa filosofia, alquanto superficiale. Negli artisti, nei grandi uomini, anche se la loro esistenza è piena di accidenti amorosi come accade per Goethe, l'amore è ben lungi dal riempire tutta la vita. Don Gio'vanni, invece, non fa niente altro che amare, perchè non possi·ede altre attitudini; in lui si sp·osta il centro di gravitazione s essu ale, ·Che "1ormalmente risiede n·e lla donna. E, senza differire g·ran che dagli altri l1omini, turba J.e anime femminili e le attrae verso di sè, con un a t ecnica di s.eduzione, che non ha subito notevoli variazioni nei secoli. Ma vi sono altr·e caratteristiche del dongiovanni, che si prestano a co·m menti biologici; tali la sua tattica di dare pubblicità alle avventure, la pas~ione per i ·giuochi d'azzardo, il suo naréisismo e la f.acilità a mentire, per c11i la bugia costituisce 1a sua vera natura. I suoi caratteri morfologici J)Oi sono b.e n diversi da quelli del ~ emperamento ipergenitale, ragione per cui esso non può essere un forte amatore, fatto, questo, ch e viene .comprovato anche con l'osservazione Jei dongiovanni della vita reale e per le ~tesse confessioni delle vittime. Rester.e bbe però a decidere se, in realtà, la donna sia meglio attratta dal fort e e non piuttosto dall'abile amatore, argoment-0 di trattazione delicata e già trattato anche recentem ente da un a collega francese. P er le accenr1ate considerazioni, Marafion, segu·endo le idee della scuola di Freud, ritiene che Don Giovanni, invece di rappr~ sentare il tipo nettamente mascolino, come si giudica dai più, rivesta una tendenza inversiva e sia, dal punto di ,.i ta anatomico e psichico, squisita.mente femminil e. A tale c<Yilclusione si arriverebbe ancl1P osservando i tipi delle donne di Don Giova11ni, che sono o di sessualità complicata, limitrofa , oon tendenza a sl1peraPe il sesso contrario, oppltre di sessualità atte11uata, con mentalità cu riosa o fra nca m ente i te1ica. U11a clo11na 110Tmale. padrona del su o cer-

[ANNO

XXXI,

FASC.

50]

vello e d.el suo sesso, potrà a.mare fortemente, dentro o fuori le norm-e sociali e religibsé, ma non verrà mai .s edotta da lln dongiovanni, per il quale non· sentirà niente altro che un movimento di ct1riosità. I .. a voce segreta ed infallibile dell'istinto l1avvertirà eh.e', dietro all'apparenza ingannatrice, si nasconde la deboler;za. An~he questa donna che non cede alle sue seduzioni, contribuisce però a mantenere la. leggenda; come madre, avrà una mal simulata. compiacenza per i trascor~i dongiovanneschi del figlio .e, persino come moglie, proverà un sentimento incor1f essato di vanità; la stessa Ines della leggenda intercederà presso il Dio di giustizia e metterà a re1Jentaglio. la pr.opria salvezza per ottenere quella del suo ingannator.e. lVIarafion , ritier1e che ~ia prossima la fine del regno dei dongiovanni e che una delle caratteristiche dell' umanità f11tura sarà quella di t1na vita sessuale semplice e chiara, libera da miti di simil fatta. fìl.

POSTA DEGLI ABBONATI. _i\J dott. L. D. V., da P.: F·orse nell'an110 venturo avrann 0 luogo esami per l'autorizzazione a viaggiare com.e medico di bordo, ma nulla è stabilito in prop-0sito. Per eventuali schiarimenti rivolgersi al momento opportuno agli uffici sanitari di Prefetiura, ovvero all'lJfficjo Affa11 G·enerali della I>irezione Generale della Sanità Pubblica Roma. Medici di bordo. -

1

c. Al dott. A. Sacchi, da Galzignano (I) a dova). Per provoçare il i·iftesso addomino-cardiaco cli Livier ato si mettie il paziente in posizione supina, con 1e gambe semiflesse &ull·e -coscie e le coscie semiftesse sul bacin,o, invitandolo a tener aperta la bocca e a rilasciare le pareti a ddominali. Si delimita l'aia di ottusità assolt1ta del .cuore. Si imprimono quindi ripetute scosse brucsche sulla linea mediana dell'addome, dall'epigastrio all'ombelli-00, fino a che il l)aziente comincia ad ansare. Si delimita nuova.m .ente l'aia di ottusità assoluta del cuore. P.er maggiori particolari ie per lo studio clinico del riflesso può consultare la pubblicazione del dott. Leonardo Grossi: « I riflessi ca rdiaci provocati e loro valore diagnostico » (ed. Ba rabino, Geno,·a ). Ilifiesso addo1nino-car(lioro. -

:\ TELOOLE~r.


I

(ÀNNO

XXXI,

FASC.

56]

SEZIONE PRATICA

Tecnica dell'oscillometro di I->achon. Jt. 1271 :

All'abb.

La tecnica per la determinazione della pressione arteriosa mediante l'oscillometro di Pa&on è diversa a seconda del modello di bracetale : usando il nuovo bracciale di Galla vardin @a due saccoccie embricate) deve poondersi co:me pressione art~riosa massima quella alla quale, dopo ottenuta la scomparsa oo,m pleta del polso, ricominciano le oscillazioni dell'ago oscillometrico. Invece col bracciale tipo antico a 11na sola saccoccia, 1a pressione massima è quella alla quale le oscillazioni dell'ago au~ntano d'improvviso e i1etta.mente. La pressione minima, con <JUalsiasi modello di bracciale, è quella alla quale 1e oscillazioni incominciano a diminuire nettamente di ampiezza, cambiando contemporaneamente di torma. Lo oscillometro di Pachon, in confronto allo sfigmomanometro di Riva-Rocci, dà, in genere, valori sup.eriori di circa 20 mm. di Hg. Per maggiori notizie, e ~opratutto per il valore clinico d.ella ricerca, La consigliamo di ricorrere al cl.assico libro di Gallava.rdin: cc La tension • arieri.elle en clinique », ed. Masson, Pari gi. MELDOLESI.

Trasporto di cadaveri in bare comuni. - Al dott. G. J., da V. d. B. : Il Regolamento di Polizia mortuaria, 20 agosto 1892, n . .148, prescrive che la cassa per la inumaz.ione e le nicchie per tumula.zionie. debbano contenere un solo cadavere. Pur no11 accennando esplicitamente al trasporto, ~i deve intendel'le che, anche per esso, v.aJga la stessa dis;posiz.ione. Evidentemente il trasporto in bare comuni di più cadav.eri r appresenta un fatto talmente ieocezionale che non è n emmeno stato contemplato nel regolamento. Esso va oombattuto, oltre che peir ragioni igienichie, anche per il senso di ribrezw che può destare la promiscuità di lJariecchi . cadaveri in una sola bara. Non si comprende, del resto, il vantaggio di triasportare più cadaveri in u.n a bara comune, quando poi al cimitero si debbano levare ·ed introdurre in altrettan,t e casse separate. Quanto ai cuscini .ed alla bjancheria che, tiopo il tr.asporto, vengo110 riport,a ti alle rispettive case, non si pç>trebhe parlare di p1ericolo vrero e p:r-oprio, ten11to conto, ch e ancl1e Rella casa tali ogg,e tti rimangono sempre a oontatto d.el cadavere fino al m-0mento della ehiusura nella cassa. Nel caso d ella bara comune, il contatto è prolunga.to d.i poco, ma rirr1an e sempre la 11atura le ripulsione verso il 4K'lntatto con altri cadaveri.

1677

Queste considerazioni valgono qt1ando si tTatti di malattie comuni. Nel caso di quelle iniettiv-e, entrano altri elementi per il giudizio, 11-e-l senso ovvio di una proibizione. A maggior ragione poi, si dovrà vietare la strana usanza per quelle malattie infettive per _le quali esisto110 nel citato rego1amento disposizioni speciali. FILIPPINI; '

Al Dott. G. P. da Lioni: Con~ulti UMBER. Le malattie del rica1nbio:

(Unione tip. editric.e, Torino).

fil. All'abb. n. 1429:

.,

Consulti A. PIPERNO. Salute. Istituto italiano di Igien e e previdenza sociale, Via Marco iVIing·hetti, Palazzo Sciarra, Roma. fil.

Al Dott. F. R. da S. : Per usare il titolo di specialista, è n.e-0essario aver ottenuto il velativo diploma, secondo le n·orme stabilite dallo Statuto delle sing·ole Università. Sono -eccettuati i pro,f es sori ordinari e i liberi doo21nti d·Bll.a m ateria che è oggetto '

-

deJla specialità. Tale disposizione l1a effetto

r etroattivo. Il corso di i) ecfezio11nmento al qua1 1~ lei accenna non è efflc~ ce .

s. :\.1 Dott. F. Martini da Legnago : Per dosa1~e lo zt1cchero del sangu,e risponde bene il micro-metodo di Bang reoentiemente pubblicato nel giornale Problemi della 11:1..1,trizione, n. 1. R edazione, vi.a S. Nicolò da Tolentino, 53-A. ì\1ARINO.

Al dott. G. N., abb. n. ~~857: Per l acquisto d.ell'ap1)arecchio per il pnet1n1otorace, si rivolga a qualsiasi ditta che comrrtercia in ferri chirurgici od a:o.che in apparecchi per cl1imica. Per ovvie ragioni non possiamo qui darl·e .n-essun indirizzo di ditte, .ciò che .costituirebbe una pubblicità, alla quale il nostro peri·odico ~i m antiAn e nel testo., del t utto estraneo. 1

fi,l.

Al dott. Ciro Compare~ Fontaniva (Padova) : Per la misura della i:rression2 arteriosa sono consigliabili nella pratica lo sfigmoma.nometro di Riva-Rocci con bracciale di Reklingausen alto 15 cm. , oppure l'oscillometro di Pachon. i\IELDOLESI.

-


1678

[ANNO XXXI,

IL POLICLINICO

50)

FASC.

.

.

NELLA VITA PllOFESSIONALÉ. P~r

un tributo di riconoscenza a Luigi Silvagni. A tutti i medici d'Italia,

Già nel Cong resso d,eg.Ji Ordini dello scorso aprile la ·v ivacità dell.e discussioni sulla oorte futura diella Federazione h:a avuto un episodio di simpatica l1nanimità nella cordiale acclamazione clle ha salutato in Luigi Silvagni l'abile, appassi-onato, infatic3.hile Presid.ente per tanti anni d·ella nostra Federazione, di cui Egli ha , per riconoscimento concorde., saputo tener alto sempre il prestigio, adoµerandosi con fine diplomazia, con illuminata ser:enità, con cavalleresca correttezza di modi a <',,oordinare le attività ·degli Ordini per il bene della Classe medica. È venl1to ora spontaneo in noi il proposito che di qu,e lle ac~lamazioni avesse a restare un ricordo tangibile che all'illustre caro Uomo d·i ca • come salda .e imperitura si·a la ricon·o soenza llei 11.edici italiani per l'opera Sua. E si è pensato che nuJla, f.orse, sarebbe al Silvagni gradito quanto un'offerta fa tta, in Suo onore, a quel Collegio degli Orfan.i in J>e1-ugia, che deve essere sacro all'interessa.mento affettuoso di tutti i Medici e i cui bisogni &eno sempre purtrop.p,o superiori ai m ezzi finanziari di cui può disporre. Si è per ciò pensato di invitare i Colleghi tutti a contribuir·e a quest'off,e rta che sarà presentata nel nome di Silvagni, insieme a un indirizzo che ~esti a L11i quale nicordo dei nostri sentimenti di gratitudine e di aff.ettuosa devozione. Alla fin.e del r ec3nte t--:0.ngre.sso, da cui la P ederazio11.e è risorta, in una atmosfera di pacificazione, a una nuova fase di sua vita la ' proposta ha avuto la calorosa approvazione dei convenuti, alla quale ci è lec.ito sperare abbia a corrispo ndere abbondante a flluire a.elle off erte.

La quota individl1 ale di contribuzione è :fissata in Lire Dieci, cl1e s i prega inviare direttamente al dott. G. Pugliesi a R oma (via Livcnza, 7) . Si racco1nancla vivamente l a maggiore sollecitu,dirie, mettendo come limite per la raccolta (}.ei fondi il 81 dicP.11ibre del corrent e anno. e a lcu110 vorrà avel' cura di far s i centro di sottoscrizioni fra i Colleghi n el pr oprio centr o d'i11flue11za, farà ro a assai gradita; e in tal ca o l'invio della somma l'accolta dovrà essere acconlpagnata dai 11omi e residenza dei sottoscrittori. ..•\ll' opera dl111qt1e e vediamo di farci onore. l)ott.

GIO\'AN~ I PUGLIE~I ..

\T \t: 1~0 -

JJott.

l )ot t .•..\Cll l LLE

EKRil 'u \ 'tLL.\ .

Ci asso·ciamo toto corde a questa manifestazione, che intende di onorare, nel prof. Silvagni, un apostolo dcl.I' el.evazione sociale e pro~ f essiona~e della classe medica, alla qualie egli ha consacrato con fervore tanto tesoro di operosità, d'intelligenza, di fede. Avviamo anche noi lJna sotk>scrizione. Sottoscrizio-ne del (( Policfiriico » :

Si sono sottoscritti, 1:>ier la ql1ota fissata di L. 10: R. Aless•a nd.ri, V. Ascoli, T. Ferretti, G. Dragotti, A. Filippini, T. Pontano, L. Pozzi, G. Selvaggi, L. Verney. ·-A riportare L. 90, Le quote, di L . 10 ciascuna, possono essere rimesse al nostr-0 periodico, che ne darà notizia e lJrovvederà ad inoltrarle al òott. P11gliesi. . NOTA.

MEDICINA SOCIALE. Le funzioni dell' ufficiale sanitario ed i suoi rapporti con i medici privati e le autorità. •

G. Pecori (.4.nnali d'Igi ene: marzo 1924) nel-

l'esaminare la interessante qu€stion·e, osserva cl1e nella m edicina preventiva, debbO'Ilo esistere stretti r apporti fra le au torità sanitari·e ed i medici liberi ·esercenti. Questo dovrebbe essere tenuto costantem ente presente da tutti i medici ma, purtr-0ppo, non sempre si verifica. lVIanca troppo spesso, non soltanto una razionale cooperazi·one fra rn1ed.ici liberi esercenti ed autoritil. sanitarie, ma ancl1e un qualsiasi affiatamento. La stessa denuncia obhligatoria delle malattie infettive è talora ritenuta nulla più che una odiosa formalità fiscale. Il timore di perdere il cliente trattiene poi alcuni m edici privati dalla osservanza della liegg€1, dalla applicazione di norme profilattiche domestiche, la cui trascuranza arreca • soViente danni allà collettività. A qu·este considerazioni egoistiche, i m edici che si rispettano non dovrebbero soggiacer·e ; essi dovrehbero invece fare opera di educazione presso i clienti e dimostrare l'utilità delle misure che si devono adottare. Una cordiaJ.e intesa con gli ufficiali sanitarii non solo renderebbe più effi .. cace la profilassi, m a rend erebbe anche assai meno sensibili quell e piccole molestie ch e i provvedimenti profi lattici possono arr ecar e ai privati. Se poi noi volgiamo l'nttenzione ai piccoli Comuni , dove le ft1n zioni di llfficiale sanitario sono lJer lo più riunite nella ste sa })ersona del n1edico condotto, i1nico sanitario esistente nel Comune, alt1i incon\'enienti, di 11att1ra di,·crsa, ma non me110 gravi si \ erifìca110. Ivi, 11on più il medico cli c te111e di 1>e1 de1c il clien1


\ \.

,

\

t

.~.ANNO ~XIÌXI, •

FASC.

..

50]

SEZIONE PRATICA

1679

I

l

te, è iJ e.dico condotto, che tem1e apdirittura CO.N CORSI. ' di per'il ·e il p 0 sto (specialm·e nte quando· non POSTI VACANTI. ahbia _ JUistato il diritto alla stabilità), allorCONCORSI A CATI'EDRE U~IVERSITARIE : chè debba far rispettare w ·leggi sanitarie al Firenze : PatologL:'l. speciale medi~'l. Scad. 15 dic. sindaco od all'assessore che le trasgredisèono. r>ale rmo : Anatomia patologica; Patologia mediE che q.uesti timo~ non siano ingiustificati, C<l ; ('himica biologica . Scad. 19 dic. lo dimostra il fatto che di essi si f.ecer-0 più BELLUNO . - Direttor~ t1is1">ensario celtico; lire volte portavoce uomini Lti alta autorità in pub- 3000. Scad. 30 diee mbte . BELLUNO. Osped<.tl$ Civile. - Direttore del Gablici co11sessi. Fra questi l'On. Prof. Sanarelli binetto Radiologico ; L. 6220 e 4 aumeuti decimo, ch·e, a lla Camera dei Dep11tati, disse un gi.orno: · « Come può l'ufficiale sanitario attendere c.-v.; compar tecipaz. utili. Scad. ore 17 del 26 dic. a far rispettare leggi e regolamenti quando si Ti1ssa I, . 50. Serv. entro 15 gg. IlERBE~~o (Sonrl-rio). I,. 6000, rido tte a 5250 trova a dover colpire gli stessi maggiorenti d€l nel biennio di prova~ trasferta I.1 . 750; uff. san: Comune, l1elle cui Jnani è affidata la sua tran- L. 500; doppio c:.-v. &ad. 20 dic. quillità·? Come ufficiale g·o vernativo potrà farOASTEL S. NICCOLÒ (A.re.~.zo). - 1~ con c1otta, per lo, e potrà anche ricoverarsi sotto l'egida del- otto parrocchie; a bit. 3725 di . é·l1i 400 pov. circa; lila legge, ma chi salverà poi le spalle di que- . re 9000 e q11attro quinquenni decimo (fino a 1il'(l 12.600); ca v. L. 3000. S cad. 21 dic. Eflt lim. 40. sto povero m edico condotto dall'ira e dalla 'l'aS&'l. L . 50.10. vendetta dei suoi superiori diretti ? » CoPPARO (l f'erra ra) . Osp~dale Ci-1; ile JV!andanien,Per evitare questi inconvenien ti ogni Comutale. - Chirt1rgo i1ri1nario; 'L . 12.000 oltre indenn. ne dovrebbe avere il i1roprio ufficiale sanitario, complem. L. 3000 e 60 % atti operativi e gabinetto dipende11te dal Governo, oppure si })Otrebbe~·o radiologico . 1Yiedico prim.; I.J: 10.000 o ltre inden11. avere degli Ufficiali sanitarii intereomur1ali. complem . IJ. 3000. Aiuto chirurgo; J.;. 3500 o ltre inMa entrambe qu~ste soluzioni impor_tano un ùenniti't compl. 1.1 . 1200 e 15 ~~ introiti, vitto e al. ' onere finanziario non indifferente per i Co- loggio. Cinq11e quadrienni decimo. Tassa concor so muni. La nuova legge (30 dicembr e 1923) con I.1. 50 . Docum. alla Segreteria. Scad .. ore 19 del l,istituzione di medici cir condariali tende a ri- 31 d ic. Età m assirue rispettive 40, 45 e 30 ~lnni. Per i primi du e posti libera docenza, per il terzo durre gli inconvenienti, in q11anto eh-e i medici biennio di · assisten~'1 to in cliniche ocl ospedali princond.otti, ufficiali sanitarii, difesi anch essi, cipalì. Per ulterio·ci limitr1zioni e notizie chiedere n·ella loro posizione giuridica, si sentiranno . annunzio. più forti e più coraggiosi ad applicare anch e f10TRO:'fE (Oatan2·aro) . Congreg. di Oalf'ità. Chinei piccoli centri le disposizioni cl1e sono sta- rurgo primario direttore dell'Osped. Giv. « San Giobilite a tutela d ella salute pubblica. Yanni df Di-0 »; L. 6000 e 50 % pro~enti derivanti La stessa legge, precisando gli obblighi dei da interventi chirurgici. Scad. 31 dic. Età mass. medici liberi eserc.~nti per la profilassi delle 55 a l 31 ott. Chiedere annunzio. FANO (Pesaro U rb .). Chirurgo condotto primam alattie contagiose, rende più stretti i rapporri0, con obbligo del servizio nell'Osped. di s..Croce, ti fra essi 1e gli ufficiali sanitarii. Ed .aggiundipendente dalla Oongreguz. di ca·rità, e annesso ge giustamente che « l'·esercizio delle profesla boratorio; L . 10,500 e dieci bienni ventesimo ; insioni sanitarie, a differenza delle altre professioni, deve considerar3i non soltanto dal lato de nnità operati paga nti. Et:à lim. ·10 (per gli ex combattenti 15). Tassa L. 50.10 all'Ufficio Tesoreria d-el priv.ato intere~se, 1na anche .e soprattutto comun. Aecettaz. en tro 5 g·iorni, assunz. entro 20. da quello pubblico quali gli riconoscono, presso Scad. 10 gen. di noi,, tradizione e diritto costituito» . FoIANO DEL!:.~ CHIANA (Are2'z o). Per la frazione 1

1

1

fìl.

Pozzo. Proroga al 20 dic. 1\'IONDOLFO (l1 esaro [/ 1·b.). -

Importante pubblicazione: Dott. Prof. PAOLO GAIF"AMI

(già. Docente di Clinica. Ostetrico-Ginecologica nella R. Universita di Roma), Direttore della a,. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell:l. Univer sità di Bari.

Prontuario di Terapia Ostetrjca VADEMECUM DEL MEDICO PRATICO

Prefazione òel Prof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA Direttore della R . Clinica Ostetrico-Ginecologica. dell'Università di Roma. Un volume d,i pag. VIII-294, in formato tascabile della nostra e MEMORANDA >, nitidamente stampato su carta distinta, con 77 figure ed una tavola a colori nel testo ed · elegantemen . te rilegato in piena tela Oessibile. Prezzo L. 1 8. Per i no stri abbonat~ sole L. 1 6. 5 O frMlco di porto. · Inviare Vaglia postale al Cav, LUIGI PùZZI · · Via Sistina, n. 14 • Roma. '

Consorzio con Fano per la condotta di Marotta; L . 7000 e cinque. gu.adrienni decimo; per cav. L . 3000. Età lim. 40. SULMONA (Aq'lti la.) . ·- Zona occidentale; L. 6000 pe r 1000 pov. su 7000 abit., 4 quinq. decimo e quota complement. at.tu.àlm : di D. 3000. Sèad. 31 dic. Età 11.m. 4.5 a. In corso d'a:pprovaz. miglioramenti. VERGATO (Bologri,a) . -· Scad. 20 dic . Due condotte. L. 9000 e quattro quadrienni decimo ; primo c.-v.; L. 3000 cav. ; tassa eone. 'L . 50.

Casa di salute moderna cc Pellegrino ». - Cercasi I..1ibero Docente Chirurgia. Condizioni . economiche da stabilirsi col proprietario . Dott. Donato Pellegrino - Andric.'l (Bari) .


1680

lL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. La sanità pubblica in Parlamento. Discutendosi il biln i1cil.> del Ministero dell'Interno, vari oratori hanno richiamato l'attenzione del (i-overno sni p.roblemi sanitari; l'on. Gabbi ha elogiato l'istituzione di uffici d'igiene nei comuni che superano 20.000 abitanti, il che permetterà d'intensificare la difesa sanitaria, ed ha deplorato che buona parte dei 39 milioni di gettito della tassa sugli spettacoli siano ·:;tati assorbiti dal Ministero clelle Finanze; l'on. 1\iessedaglia si è occupato di varie malattie sociali; l'on. Sal'ri della malaria. Il mi11ilrtro on. Federzoni ha risposto che il G-0verno si rende conto dell'imP-Ortanz.a della sanità. pubblica. cui non lesina i mezzi. Per combattere l<t malaria sono state fatte erogazioni sempre maggiori, <lirette alle piccole bonifiche e alla pr-OY"Vista di chinino; per le malattie veneree sono stn ti aumentati g li ispettori e i medici deg·li ambul<1tori e yerrà presentato un di.seg·no di legg·e sul ricovero dei venerei poveri; la tubercoloRi viene combattuta; per la lebbra, che llna statistica fa oggi ascendere a 223 casi, Rono stati presi energici provvedimenti ; la pellagra è quasi scomparsa ; è in corso un nuovo progetto di legge per la difesa della maternità e dell'infan7,ia. Nel primo q11adrimestre del presente esercizio sono stati autorizzati mutni, per costruzione di acquedotti, i.>er la somma di 48 milioni, dei qua li 27 nel lVIezzogiorno. Verranno presentate due proposte per il riordinamento dei luoghi di cn ra ed una riforma pe1· la r egolarizzazione delle n1nministrazioni di beneficen7,a. Al Senato l 'on. Wollemborg, ![>residente della Commissione di finanza, ha svolto un o. d. g. aftìnchè g·li utili della gestio:rae del chinino di Stato siano per intero destinati alla lotta <.:ontro la malaria, seC<)ndo il concetto informatore e le ditS!)O· sizioni delle leggi sul chinino di Stato (22 dicem· bre 1000 e successive). Il sen. Grassi ha svolto un'interrogazione, affinchè venga nominata una Commissione che istituisca esperimenti su di un nuovo rimedio proclamato superiore a l chinino. Il ministro on. Federzoni ha avuto par0le di a lta con.siderazione per l 'interrogante, ma lk'l osservato eh~ le prove cliniche di cont1·ollo sui nl1ovi rimedi eB1.1la n-0 dalla competenza del Ministero, e, per esso, della Direzione generale d.e lla Sanità pubblica. Centenario di Charcot. La Società di Neurologic1 di Parigi ha preso la i nizin ti va di celebra re il centesimo a nni versn rio <.lelln nascit:.'l di Oharcot. :m stat:o costituito un Co1uita to organizzatore, il quale ha ottenuoo l 'alto pn trona to del presidente della · Repubblica, del 1>residente del Oonsig-Iio dei ministri, del ministro della P. I. , del ministro del Lavoro e dell'Igiene, à()l pN'Sidente dell'Accademia delle ScieI17À?, eec. ; presidenti onorari del t1omitato sono : P . Marie, Pitres e P. Richer; pre ideute effettivo Babinski; ~greta rio genera le Souqt1e , memb1i otto antichi nllievi. i componenti l'Ufficio della Soeietà e l'editore Pierre ~fasi.~n.

. eommemoraz1one del

• prof. Ghilarduooi.

Il 5 corr. per iniziH t iva della ~ocietà Romana fra i cultori dell'E lettrologia e <.lella Radiologia si è tenuta in Roma, nei locnli dell'Istituto radiologico dell'Università, la commemorazione del prof. Francesco Ghilarducci. Interyenne1·0 il coruru. Frascarelli in rappresenta11za del mirustro Casati, il prof. Pediconi per il R. Commissario Cremonesi, il preside della Facolut sen. Pestalozza, anche per il Magnifico Rettore, il gen. Riva per il direttore generale della Sanità ~lilitare, il comm. prof . Messea direttorf: generale della Sanità Pubblica, quasi tutti i professori ùella Facoltà Medica, un nuvolo di liberi docenti e di medici, fra cui moltissimi ;radiologi. Inviarono adesioni il Presidente della Società Italiana di R adiologia Medica, prof. Bertolotti, i proff. ~Iaragliano, Sgobbo, Busi. Il prof. Alessandrini, vice presidente della Societ..\ , dopo aYer accenuato brevemente allo scopo de11 ·adunanza, quello cioè di onorare la memoria dell'illustre scienziato morto rlue mesi or sono. cl1e era il presidente della Societlt stessa cliede ' lozzà la parola a l preside (li Facoltà. Il sen. Pesta ricordò l 'opera svolta dal defunto &tuòioso i11 questi ultimi anni, per organizzarP. la lotta contro il cancro, e fece voti perchè la nobile iruziativa venga proseguita e intensificata. Parlò poi il sen. Sanarelli, che fu compagno ed amico del Ghilarducci a Parigi, ove ambedue dopo l"(Tnive!sità si erano recati per perfe·1ionarsi 11elle discipline mediche; con commossa parola t;gli m ise felicemente in luce le ql1alità dell'Estinto, che più d'ogni a ltro egli aveva potuto apprezzare nella diuturna comumone degli studii. Poche •tffett~1ose parole di rimpianto disse il prof. Attilj per gli a llievi. Da ultimo il prof. Minga:1;zini fece la sintesi del carattere, dell'opera e ,1ell'animus col qua le il compianto Ghilarducci intraprese il duro cammino della scienza e dell'insegnamento. Disse come Egli fu un artista, uno scienziato, un jnnovatore nella branea da lui coltivata, a cui dette poderosissimo impulso mettendo l'Italia in prima linea, con i suoi origilk~ li ssimi e geniali studi. Per la bontà dell'animo, i>er la modestia, per il profondo disinteresse che lo condusseJ.·o povero alla morte, clisprezza11do le ricchezze che avrebbe potnto trarre dalla sua posizione, l'oratore cita i versi di Dante che mai ebbero più adeguata e giusta applicazione: 1

Ohe se il ·m ondo sapesse il cor ch'egli ebbe Jfen,dioando la vita frusto a frusto Assai lo l oàa- e più lo i oderebbe. G. :\1ELDOLESI.

Commemorazione del prof. Bassini. In un'adullilDZc'l òel Regio Istituto Veneto di ·~cienze, Lettere ed Arti, il prof. Davide Giordano. chirl1rgo prirru1 rio ili Venezia, ha fatto i·elogio di Edoardo Bassini, innanzi ad 11na folla di soci e di invitati. Jn onore di Naonyn. I Si è solennizzato re<·f'nt.emente 1'850 compleanno del !)rof. B. Naunyn.


[ANNO XXXI, FASC. 50]

1681

SEZIONE PRATICA

Sebbene egli abbia lasciato la vita universitaria fin dial 1904, continua però le sue ric-erche sul diabete e sull.c'l colelitiasi; prepara anche un YOlume di ricordi.

Una medaglia d'oro al p1·of. G. Fumarola. Il premio Baccelli per il 1923, consi.stente in uni(} medaglia d'oro al cc 1nerito clin,ioo )), è stato, con voto unanime della Commjssione, assegnato al i1ostro collaboratore prof. Fumarola, Aiuto nella R. Clinica <lelle Malattie Nervose e l\ientali di Roma. · Congratulazioni sentite al valente studioso.

Il nuovo Consiglio del Sanatorio di Aricc.ia. Si è riunito a Roma il nuovo Consiglio del 8anatorio di Ariccia, fondato dall'ex direttore del «Giornale d'ItaJia » sen. Bergamini. Il presidente rieletto, principe Ludovico Chigi, e gli altri componenti prof. Melloni, prof. Serono, cav. Damiani e dott: Della Seta, 11anno preso in éUligente esame i vari problemi cl1e :-;i eonnettono all:.ì. e isten1A:t (le ll'isti tu to.

Per disciplinare la pubblicità nel campo terapeutico. Innanzi alla Ca.mera dei deput.ati francese è stato presentato, dall'on. Ernest Couteaux, un progetto di legge secondo il quale la ·r éclarne ai prodotti e ai procedimenti medici viene consentita ~olo nei giornali di Jnedicina, onde limitare i perieoli e i danni derivanti dall'impiego non controllato di rimedi e di metodi curati\i da parte dei profani. Il progetto di legge, preced11to da una relazione, consta di un solo articolo cosi co1•cepito : «Sono severamente vietati tutti gli annunzi di tratta-

menti 1nedici o di preparazioni terapeutiche nei giornali, o mediante prospetti, o in altra guisa, fatta eccezione per i periodici S<!ientifici inviati esclusivamente a medici. Le violazioni a questo disposto sono passibili della prigione da 5 a 30 giorni o di un'a1nrnenda fino a 5000 franchi, o dell'una e l'altra di queste due penalità. Nei casi di recidiva la pena viene radcloppiata >). Il progetto CoutealL\: ha sollevato le proteste dei produttori ili specialità i qua.li avranno solidale la stampa ~>olitica <'he dalla réclarnie alle specialità trae lauti guadagni e non intende affatto di rinunziarvi, q11a lunque danno J.'OS&.1 yenirne al Ilt1bblico !

Scene spiacevoli all'esame per l'internato a Parigi. Al concorso per medici i11terni negli Ospedali di l'<lrigi il tema di patologia medica, «Tipi clinici cl~ll'encefalite e].Jidemica (letargica) )>, non fu gradito alla maggioran7..a dei 600 ·~andidati; avvennero proteste violente e anche temultuose ed in, fine il risentimento fu espresso... perforando le ~' 01nme degli antomobili elle ap1)artenevano ai commissari. I11vece il teina di patologia cl1ir11rgica, sul cancro della lingua, ottenne il generale consentimento. I deplorevoli incidenti a vvent1ti hnr1no destato ,·ivaci commenti nella stampa medica francese, quasi tuful clicl1iaratusi ostile ai candidati.

I

Condanna per prescrizione di stupefacenti. Il Rollettino Ufficiale degli Ordini del Vene to (n. 9, pag. 6) reca che il dott. Lojacono di San Pietro in Volta è stato condannato dal Pretore a L. 2000 di multa, spese e tassa di sentenza, per avere prescritto stupefacenti senza sEgnare nella ricetta nome ed indirizzo del eli~nte.

Indice alfabetico per materie. .Analgesia ostetrica l)er mezLo di solPag. 1671 fato di mag11esin e mol'fìll.l . . . 1666, 1667 Bibliografia . . . . . . . . . . . . Oadaveri: trasporto ir1, bare oom nni

Oervello: la compressione del . . Craniotomizzati: patogenesi dell"ernia Craniotopogr-.lfia : 1netodo rispondente alle nt1ove esigenze della chirurgia Dismenorrea : cura dei casi gravi • • Elioterapia naturale o artificiale? • • Emoglicolisi: ricerche . . . . . . • Febbre gialla : diminuzione . . . . Febbre tifoid~ : eonsidera:6ioni epidemiologiche . . . . . . . . . . . . . . . Fecondazione a rti.ficiale : tecnica . . Ginocchio : corpi liberi nella pal'te posteriore 1lell'articolazione . . . . . . Gravidanza extra uterina rotta : topogra. :ti.a del versa1nento $anguigno . . l.iussazione della spalla eretta . . . . .1l !edici di bordo

. . . . . . . . . . .

l\iiimica: alterazio11i e loro base anato1nica . . . . . . . . . . . . . . .

Roma, 1924 -

Off. Tip. Sandron.

)) )) ))

1667 1660 1662

)) ))

1662 1672

))

16.55

)) ))

1669 1674

Oscillometro di Pachon : tecnica • • • Pag. 1677 Placenta : segno di espulsione in vagina )) 1670 Prurito: moderni metorli curativi . . . )) 1654 ))

1675

))

1663

))

1675

))

1676'

))

1671

. . . . . .

))

16{)9

L. : per un tributo di riconosoenza a - . . . . . . . . . . . Sindrome eclampsica <la encefalite epi-

))

1678'

))

1651

))

1674

))

167(}

)) }) ))

1678 1671 1672:

Psieologia di don Giovanni

. . . . . .

Puntura sottoccipitale: applicazione di un .nt1ovo apparecchio sussidiario . . . Rachitismo: il problema del Riflesso addomino-cardiaco . . . . . . Secondamento: cura degli stati patologici

. . . . • . .

. . , . . . . .

Siero di sangt1e : ricerche SILVAGNI

))

1673

))

1673

)}

1665

)) ))

1670 1664

))

1676

'U fficiale sanitario: fun.~·io'iii e ··apporti , con i niedioi p1"ivati e l e autorità .

1647

Vomiti della gravidanza : cura Vulvo-vaginiti infu ntili : terapia

))

demica. . . . . . . • • • • • • • Tubercolosi i11fantile : importanza del contagio familiare . . . . . . . . Tumore del collo dell'ute1·0: diagnosi preooce . .. . . . . . . . . . . . . . •

L.

. . . .

POZZI,

ed. resp. ,


IT. POLIOLINICO

(PAGINA DELL• A~IMINISTRAZIONE)

8EZ. PRATICA. FASC'. 51,

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica Oto-Rino-Laringojatrica nella R. Università di Pisa

Lo sviluppo sempre più rigoglioso della Oto-rino-laringojatria intesa nei suoi moderni confini chirurgici, i rapporti sempre più intimi con le altre specialità - come l'oculistica, la neurologia, la stomatologia, nel campo pratico, come la fisica acustica, nel campo dottrinale, - il necessario addestramento /Jer ogni specialista nella tecnica delle diverse endoscopie, nella conoscenza di quanto si fa nel campo della fonetica fisiologica e nella rieducazione uditiva, nella prassi medico-legale, rispetto agli infortuni della vita civile e agli esiti delle lesioni dz guerra, le sempre nuove esigenze che portano i medici militari a contatto delle esperienze imprevedute dell'aviazione, rendono necessario che tutta questa materia di studio sia diffusa, discuss1, vagliata in un periodico agile e alla portata di tutt; i medici colti. Questo si propone'' IL Vf\LSl\LVl\ ,,. Il nome del grande anatomico e chirurgo, dell'incomJJarabile autore del De l\ure humana, oltre che un auspicio, vuol essere la sintesi di un programma di serietà di lavoro, di continuità d'intenti, di praticità di propositi. In Italia non mancano periodici che trattino di oto-rino-laringojatria, ormai gloriosi per lunga serie di anni e p er l'autorità dei fondatori: basti ricordare gli l\rchit>i italiani di laringologia, Iniziati dal compianto Massei quando ancora questa branca era' bambina, I' l\rchit'iO i1aliano di otologia dovuto a Emilio De Rossi e al (Jr:adenigo, infine la collezione degli f\tti della Clinica Oto-Rino-Laringojatrica di Roma diretta dal Ferreri. Ma queste pubblicazioni che appaiono a periodi di tempo più o meno distanziati, hanno un còn1pito al quale noi non aspiriamo poichè esse rappresentano dei tesori di lavoro scientifico, ove tro. vano adatta sede l e memorie originali anche ponderose e le più minute ricerche di laboratorio. "IL Vl\LSl\LVl\ ,,, senza rinunciare al carattere strettamente scientifico, si propone un ufficio più modesto, ma altrettanto utile; poichè vuole portare con ritmo frequente e regolare allo specialista e al medico versato la parte viva e più appassionata di tutte le questioni attuali dell'oto-rinolaringojatria moderna, il frutto dell'esperienza di quanti, e ormai sono legione, si occupano con solerte amore di questo ramo di studi. Noi desideriamo che la regolarità della pubblicazione, la brevità degli articoli originali, delle riviste sintetiche, delle recensioni, del ricco notiziario, delle discussioni del giorno che dovranno porre in luce l e affinità e le interferenze di Véjrie specialità vicine e i loro rapporti con la medicina e la chirurgia generale, vengano a costituire un organo indispensabile all'affinamento intellettuale di tutti coloro che s'interessano a queste discipline. Il fatto che la rivista, come germoglio da un robusto tronco, nasce accanto ad un periodico che ha acquistato, come Il roticlinico, diritto di cittadinanza nella bibliotecar di7utti i medici italiani e per opera di un editore attivo e intelligente, è nuova garanzia della nobiltà del nostro programma. Confidiamo nell'aiuto e nel consenso dei colleghi pensosi dei progressi della coltura medica nostra. LA DIREZIONE. Roma, dicembre 1924.

Nel promuovere questa nuova intrapresa giornalistica, la nostra Amministrazi?ne ~a volu~ andare incontro ai desiderata · espressi da molti medici pratici, i quali sentono 11 bisogno di perfezionarsi e di tenersi al corrente dei progressi compiuti nel camp0 dell'otologia, della rinologia e della larin gologia. . . . La nostra Amministrazione metterà ogni impegno nel seconda.re e nel coadiuvare gli sforzi della direzione affidata all'illustre prof. GUGLIELMO RIL.ANCIONI. . . . P ertanto il periodico non solo sarà tenuto in piena efficienza, ma. s1 J?r~sentera 1~ una veste dignitosa, verrà pu bbli cato con assidua puntualità e s~rà gest~to con d1l1genza, cosi da soddisfare sotto ogni riguardo il pubblico dei lettori, che c1 augur~a:mo numeroso . Il nostro passato offre garanzia di serietà ai nos~ri l?ro.pos1t1. . . Siamo convinti di co ntJ'ibuirP, con questa nuova 1n 1z1at1va, alla elevazione cultural e e tecnica della g rande famiglia m edica italiana. LA CASA EDITRICE. Ahbona1nento annuo: per l ' fta.lia L. 25, per l'Estero L. 35 - Per gli abbonati al "Policlinico., ris pettivan1 ente l..i 22 e 32. - Un numero separato L. 3.5~. . "i prega di affrettare le richieste - Inviare vaglia postale all'Editore s1g. LUIGI POZZI - Via Sistina. l ~ - R01'1A. •


• IL POLI CLINICO

PAGINA DI

PUBBLIC ITÀ

SEZIOXE PHATICA - FASO. 50

È uscita 1' interessante pubblicazione:

. ecn1ca era Medica e Chirurgi·c a -

del Dott. Prof. BERNARDINO MASCI della R. Uni versità e degli Ospedali Riu n iti di Roma

con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Medico-primari o e v . di rettor e sanitario del Policlinico Umberto 11 in Roma.

Opera espressamente preparata in seguito alle ripetute richieste dei nostri ab-b onati ed elaborata secondo i più moderni concetti e con intendimenti d i :assoluta praticità. Riportiamo qui di seguito l'intero INDICE SISTEMATICO per norma di :coloro che desiderano fornirsi subito del l ' op era alla speciale condizione annun'.!Ziata a pag. Xli del l' Indice stesso . •

SI STE M A TI C O

IND I CE Prefazione

. . . .

. . .

. .

. . . . .

. . . . . . . J->ng .

1

. . . .

1

CAPITOLO 1.

. . . . . Doveri del ìne dic-0 .• . . . . . • DoYCl'i de ll'infermiere . . . . • Os:servazione della t emper atura Os::;ervazione <lel polso . . . . Os. c rvazi-0ne del r esi,iro . . . . . . . . . . . . S-0rveglianza delle fl1nzioni ·d ell'appar<lto circolatorio· Sorveglianza delle funzioni dell'appur.ito respiratorio Sorveglia11za delle fuuzioni gastr o-i11tcstinali . . . Sorveglia nza delle funzioni d e ll'apparato urinario . Sorveglianzn delle condizioni del si steu1n n e ryo~o

l~'assi st en za

1.

2. 3. ·l.

5.

o.

7. 8. 9. 10.

al malato

CAPITOI..10 II.

Pag. ))

r

2. 3. 4. 5.

))

~

))

5

)) )) ))

7 8 8

))

9

»

9

))

9

))

9

»

11 11

)) ))

12 14

)) ))

15 17

J->a g.

))

23 23

)) ))

25 2G

))

27

}) )) )) )) )) )) ))

30 33 35 38 40 42 42

)) ))

43 44

)) ))

44 45

[>ug.

I / igiene del malato . . . 1. IJa camera . . . . .

Il letto . . . . . . I l tavolino da 11-0tt0 Gli access-0rì . . . . . . . . . . . Cure gi-0rnaliere da dare a gli a mm<l la ti

1

CAPITOLO III.

L' alimentazione del malato . . . . . . •

:

I . Nozioni generali d i a l in1enf:.:'1zi-0ne Teoria de 11e -vitan1ine . . . . , . 'l'eor ia d ei simbi-0ti . . . . . . . . . . . . . . . . . . Composizi-0ne chimica e valore calorimetrico dei p riuci1Ja li ali men t i . . . . . . . . . . . . . . . . ., . . . . . I I. ' 1 olume, quantità, temper a tura, f-0rma. e preparazio-ne del cibo, digeribilitil, distribt1~ione dei pasti I II. Classificazione degli a lim enti . . . . . . . . .. IV. !Ja tte e di eta lattea . . . . . . . . . . . . Varietà d i latte e a lim~nti J i origine lattea . . . V . Ca r ni . . . . VI . B rodi . . . •. VII . Z11ppe .. . . VIII . Uova I X. Feculen ti • • X. Cereali . . . . . . . . . . . XI . LegtlIDi e ver dUl'<' 'V'"TT

T i i - - .L.~ -


II

fNl1l CE SISTEMATICO

XIII. Regime vegetaric.1 uo, reg·ime latto-vegetariano, regime frutt:ariano . . . . . . . . . . . . . . . . Xl'' . Bevande . . . . . . . . · , . . . . . . XV. Dieta assoluta. Cure cli digiuno . . . . . . . . . XVI. Dieta idrica . . . . . . . . . . . . . . . XVII. Regime ipercalcico (remineralizzant:e) . . . . . . . X'' llI. R egime ipocalcico (demineralizzante) . . . . .. XIX. Cura d 'ingrassamento . . . . LX. Reg;ime iperazotato . . . . . . . . . . XXI. Regime ipoaz.otato . . . . . . . XXII. R egime ipercarboidra to . . XXIII. Regime ipocarboid1·ato . . . . . . . . . . . . X...~IV. L'impiego dei grassi nei reg·imi ·~lilllcnt·u.~:i . . . . • LXv'". R egime declorurato . . . . . . . , . . . . . . . . XXVI. Di~ta nella febbre e nelle malattie infettive acute Tifo addon1ina le . . . . . • Difterite . Scarla ttinn . • . . nlorbillo I'ertosse Influenza . . . . . Dissenteria . . . • • Altre malattie infettive . . _. • • XXVII. Dieta nella tubercolosi . . . . . . . . . . . .. xx1.:r III. Dieta nelle malattie ùel ri1.:filllbio Tuateriale 1 . Gotta . . . . . . . . . . . . . . • • • • 2. Diabete mellito . . • • • • • 3. Obesità • • • • . . • • • 4. ()ssalemia . . . • 5. Fosfaturia . . . . . . . • • • • XXIX. Dieta nelle malattj c clell'av1:> arato circolatorio • • 1 . Cardiopatie c1·oniche . . . . . . . . . . 2. Malattie acut.e del ct1ore (endocardite, miocardite, pericardite) . . . . . . . . . . . 3. Arteriosclerosi . . . . . . 4. Aneurisma . . . • 5. Anemie . . . . . . . . . . . . XXX. Dieta nelle m~1la ttie t1e11 ·uppar;1to re.spira torio 1. Bronchi t i . . . . . . . . . .. . • • • 2. Asma bronchiale . . . . . . . . . 3 . .Enfisema polmonare 4. Polmonite . . . . . . . 5. Plet1rite . . . . . . . XXXI. Dieta nelle malattie dell'apparato digerente • I. Esofago . . . . . . . . .. . . . . . . . . • • 1. Esofagite ncnta. Ustioni 2. Stenosi esofagee . • • • • • • II. Stomaco . . . . . . . . • • • • 1. Dispepsia acuut . . . 2. Gastrite tossica . . . • • . • I :J. Dispepsie ipersteniche . • 4. Dispepsie iposteniche . • 5. Dispepsie da fermentazione' . . • • . . 6. Ulcera gastrica . . . . . . • 7 . Carcinoma gastrico . . . . . . . . . . . 8. Gastrectasia. Gastro1)tosi. Iusuf':ticienza motoria . 9. Nevrosi gastriche . • • • 111. l11testino . . . . . . • • J. Enterite acuta 2. E11te rite cro11ica :_,. Diarrea cronica . . . . . 4. Stitichezza cro11ica . . 5. Enter()C()lite muco-n1embrano ·n . . . • • G. Appe11dici te . . . . . . . • • 7. l lcera dnode11ale . . ~. Tnbe1·colosi intestiunle H. OcclnAionp intesti11alc • 1 O. 1~n1orro h1 i . . . . . . . . I\.. l·"<'ga t o . . . . . . . . .

Pag.

47

)) »

48 GO

)) )) )) ))

51 o-·) ... 53 53

))

54

))

56

)) ))

58 58

))

5!)

))

60

))

61 ·

>>

U-:l

)) »

ù5

))

()(j

))

06

)) ))

66 67

))

67

)) ))

67 71

)) )) )) )) ))

71 74 81 84 85

))

85

))

85

))

87

» ))

S7 88

))

88

))

90

))

90

))

91

))

!>2

))

92

))

92

))

93

))

94

'>

n1

)) )) ))

95 95 95

))

96

))

9()

)) » ))

99

....

.

\

1. Xozioni ~enera li di dictr·ticn :2. Itt('r o da i·itf'lli'.ione . • ::. I..i ti.asi biliare . ~- Cirrosi p:1 ticn , .. P:l Jl('tP;1~ . . . . .

.

.

lOi

)) )) )) )) ))

»

1OH

)) ))

111

)) » )) ))

11 ;)

I

11~

113

)) ))

1 lH ]] 7 ] 17 ] 17

))

117

l> n

11 H Il!} 1 ~l 1 :!l

)) ))

I

6U

101 10.J 105 107 10 10 101.,;

))

. '


INDICE

Ill

SIS1'IB~1ATICO

XXXII . J)ieta nelle malattie r enali 1. Nefrite acuta . . . . . . . 2. Ne-friti croniche . . . . 3. I"itiasi r e11ale . XXXIII. Dieta nelle malattie dei t~ste~a· r{er~o.so. ' : XXXI'r. Dieta nelle malattie della pelle XXXV. Alimentazione del ban1 bino • • XXXVI. Dieta. nella vecchiaia . . . . . XXXVII. Dieta negli -0pera ti . . . . . . . XXXVIII. Metodi di alimentazione a r tificia le 1 . Alimentazione forzata o gavage . . . 2. Alimentazione r ettale . . . 3. ~'\limenta.zione sottocutanea XXXIX . Ricettario alimentare . . . •

I

.

.

1'o fl . 1:!1

)) )) )) )) )) )) )) )) ))

121 123 12() 127 128 128 128 129 129

))

] 29

)) )) ))

130 132 133

OAPITOLO IV. • Pag. . . . ' . . . )) .. . I. L'arte di ricettare . . . . . . . . . . . . >> II. Forme farmaceuticl1e dei medicamenti )) Polveri • • • • • • • • )) • • Cachets • • • >> Pillole • . . . . )) Granuli . . . . . . . . . )) Tavolette , compresse, ·pastiglie • • )) Oioccolat ini medicinali . . . . . . • )) Capsule, perle . . . . . ... . . . . . , . . ... • • )) Soluzioni (macerazione.>, digestione , infusione, decotto) • )) Pozione (eli sire, giulebbe, looch) )) Tisa.ne • )) . . Limonee • . .. )) ~I ucillagi11i >> :mm ulsio11i . . )) Tinture • • • • • • )) ... • • • Alcoolati » • Sciroppi . . )) Unguenti, po ma te • )) Iniezioni . . . • )) • Intratti . . . . . . . )) • Energereni . . . . . . . . . . )) III. Vie di svrnm inistruzione dei mec1ic:a1nen ti )) IV. Generalità sulla t~rapia pratica . . . . . )) V. Olassifìcazione dei medica1nenti . . . . . . . )) I . ~1edicamenti dell'apparato circolat()rio )) A.) Terapia <lel cu ore )) 1. Cardiocinetici . . . . . . . )) 2. Oardioseda tivi . . . . . . . )) ~ . CardioregoL'l tori (aJ1tiaritn1ici) • )) B) Terapia dei vasi • • • • • )) 1 . Angiotrotìci )) . . • 2. Vasodilatatori • )) • 3. vàsocostrittori \) • . . . 4. Emostatici • • )) 5. Anticoagulanti . . )) 0) T erapia del snng;ne )) 1. Emocromogeni . . . . • • )) 2. :à'lédicazione eritrocitica )) • • S. ì\tiedicazionP leucocitica. • )) 4. Medicazione leucolitica )} II. l\ledicamenti delle vie urinarie >) 1. Diuretici . . . . . . . . . . )) • • A) Diuretici i,d rurici . . . . . "' . )) B) Diuretici decloruranti )) 0) Diuretici azoturici . )) 2. Medicazione astringente )) 3 .. \.ntisettici urinari • • )) . I ) Anti8ettici interni )) B ) Antisettici esterni . . )) 0) Balsamici . . . . . . . . )) III. ~1feclic.!lmenti delle vie r espiratorie )) 1. l\1:edicazione antidispnoica )) • 2. .A. n tiasfittici • . . )) 3. B echici . . )) 4. Espettoranti )) 5. E ssiccanti

1· medicamenti

I

'" I

\

. . . . . .

. . . .

~

I '

,

143

143 15U

159 160 lùO 161 161 162 162 162

163 1() :_~

1():3

1()3 1G3 164

164 1G4 164 lù4 164 144 165 167

170 170 171 171 174 175 175 175 177

178 179

182 18~

182 183 184 185 185

1sn 185 186 187 187 188 188 13~

189 189 18!->

191 192

19:1 196

'


l~

l>lCE

~·1

TE).IATICO

I,... Mf>-clic-amenti c1('11°tltJparato c1i!?;01·e11tc 1. Collutori . . . . 2. Emetici . . . . . :l. ~(\datl vi del Yoruj t(> . . .f. En peptici . . . . . . . . . . A) l\1eclieazione ga~tro-ip<?rt•rinic,1 B ) !\1edicazione g~1stro-ipocrinicn :->. i• ul'g;lnti . . . ... • H. Antidiarroi<;i . . . . 7. 1\ nti,s ettici iu t~sti 11;1 li . , ... :.\le(licamenti c1el f~g;lto =- <lelle Yie bi1ia1i J. Colagoghi 2. J.Jitoli ti('i 3. _-\ntisetti<:1 . . . . . . 7 \ !. lVIedic:ame11ti d~J pancrea~ .. . . . l ' It . ~edicnme11ti tl('l sistema n~rvo o 1. Neurotrofici . . . . ~. Neu rodepressori . .

.

)) ))

)) )) ))

))

217

))

219

))

221

))

223 223 2-M

))

224

))

2"~4

))

»

224 22:)

))

_, •)•)7

))

2-31

_

•)!>-,

))

-...J'-.1

))

2:~8

)}

. .

242

))

~-l~

.

))

_,.J

')~")..;!

244

)}

...

))

245

•) 1~;:)

))

248

))

:?48

))

249

))

250

))

2fi0

))

~

))

:.?;)1

I

.

))

·>-3 .....:>

))

~)4

.•

))

·>-_ i)i)

)) ))

crenot~ra11in

. . . . . . .

))

)) ))

Classifìca7iione de lle ncq11e min<' l'nli it:1li:111p l>ri ll('ipn li ~tazi oni icl rorni i1ern li ~tra 11it'l'e l'!~ J>J'l1 0LO

))

)) •

)) ))

,~ l.

. . . . . . . .

I. Azione fì iolog:ic:a <le i fatto1i del c:linu1 I I. Varietà dl climi . . . . . . . . IlI . ln<lirnzioni terar>euti<·he <.lei cli1ni [\... ~tnzioni <'lin1atiche it<1 liaJH' , ._ ~t:1~i n11i <·1in1ntieb e str<lnit-1'<'

·)-1

·>5·> ......... 253 '>-3 _ :)

)}

. . . . . d e 110 indicn7.io ni t{'rn11entic:l1e delle acqnc n1111i:>rnli itHlia11e

Azione gen~ l'~l )(' .\zione loca le

~lG

))

. . . .

Elioterapia . . . .

))

Pau. 347

. .

Climatoterapia

))

21<; 21{)

.,. _,_>(' ,)

. .

Stazioni idro minerali itc1liane •

21fi

))

ure . u sidin ri<' <lc>ll;t cr e11ot0rn11ia

Ri~ ~sunto

»1- .') ·>1... !)

F a n~:l1i •

I11co11yenienti <1{) lln

214

,,

. .

.

.

))

))

. , •·

. .

.

Cla sificazione delle <1CtJ1te 111i11erali Acq11e clorurRt e . . . \.cq11e solfuree .:~cq11e solfata te -~cq11f\ biC'n rbonn t0 _\ c:que gazo~ . . -\eque ferrug·ino~c -\ eque ~ r~nica li . . . . . .\eque ipcnnine rnli indetern1inn tP . \ eque d..'1 ta voln . . Dn g ni (lj nei cl o rn rbonico

214

.

.

))

::un

I

f•. _-\11 tis~ttici . .

~tnf<\

'>1'> .......

))

:>. Antielrnintici

.

211

)}

. .

:!. Antireun1a tici 4. Antiamebjasici

erenoterapia

))

))

~. ~;\ntimalarici

21J.~

))

.

:.L Neurostimolanti . . . . . . , .. III. l\lodificatori della 11utrizione . . 1. Antigottosi ~. Antidia b€tif'i .• : 0. GfiC'-0litici . . . . .. .. 4. R icof)tituenti . . . IX. l\fedicamenti op<}terupict X. 1\ledici1ruenti s1erotera pici Xl. \ "ac-cini . . . . . . . . . XII . Colloidote tapj;1. ProteiJ1ote1·a1>ia XtJI. Cl1e mioterBpia 1. Antisifi}j tici

))

))

JJ) Seda ti Yi . . . . . ()) Ao.a lgesi<:i. ~..\.ntipir0tiei D ) Ipnotici . . E) Anesteti<:i .~ . . . . .

199 200 201 202 202 204

))

..

A) Antispa~n 1odiei

))

.

Pag. 199

•)55 -· •')-5

.....'). ·>)r -· '

·}-·· _,.))

. .,........" t)-9

_..').

-~· _,) ,,..

..

_, Pag. .,--:l

.

))

))

))

))

..

))

_, .,-4

.... .,-6 _, ·r.-:I )

2T'J •) ._, _,. •)

f'U!J. ~4

))

:. -I

:.?84


I NDtCl!l SISTEMATICO

Pa fl. 285

Indicazioni . . . . . Controindicazioni . Modo di applicazione . . . Oomplemènti del trattamen to Bilgno di aria atmosferica . . . .

. .

))

~'3.5

)}

285

» »

:IB8

Pag.

~IJ

))

290

287

('APITOLO , rIII.

. . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Termotet'apia

"

I. I l caldo 1. Compresse e i rnpa c:cl1i ca ldi . .

..

.. .

.

.. . •

.. ..

.

Uso inte rno del g11iac<:io

.

l'Al"ITOJ,O lX. T ecnica e metodi de ll'icll'ote r :l pia 1. Abluzione . . . . . . . 2. Frizione pa rziale . . . . B. Frizione fredda generale -:l. Impacco 11n1ido . :->. Docce . . . (i. lVlezzo b èl g·n o T. Bagno alto .

8.

!>. J O.

J 1. J :!.

10.

.

.

'

.

.

3G5

))

307

))

~os

Pa.g. 310 )) 312 ))

312 313

))

318

314 318 H20 321

))

))

322 ~'>·> ._,_...,

})

..... ._, ~) ....,

))

.. .

))

))

))

))

• •

'

. •

.. .

. •

))

i)

))

•.>

))

328

))

329

))

:329

>

·•3·>

»

335

(

.,~

t.)

....

•'"\

f

))

•)•)_, ( •) .__,,

))

~·~ri tJt > •

))

337 337

))

tJl>

))

337

))

338

))

338

))

fji)

))

•l •) (.l •)Ò •

))

. .

Vibrazione . . . . uccessione delle nH1novre -:\In ~saggio delrnddon1e . .

·~2,..

fJ<.)

. . . . . . . . 4. Impastamento (pétri8sn gP) 5. Percussione (tapotemcn f>

)

l'ari. ... ('l )) 33H

.

fL Frizione

.

))

)) •

.

32;.J •)2f) 32.5 32fl

326 326 327

))

. . . . Mezzi cli ·sciYolame11to .. . Prepar azione d el malt1to Posizione da dare al n1a la t-0 Osservazioni generali . . Dl1rata della seduta Ji'requenza delle sedu tè 'l'f\cnica del mas saggio 1. Pressione . . . . . . 2. Sfioramento (effle11.ra,ge)

))

))

St1~mentario

(i.

))

:J02 302 304 304

))

))

· Massaggio e ginnastica medica

. . . .

301

))

C AI-,ITOT,0 X.

':rarietà

))

))

.

.. Bagno di p r opriet;t Bagno tierlido . . B agno freddissimo Bagno frec1do . . Bagno tiepid o raffr{-)ddn t o Bagno caldo . . Ba gno caldi~sinH) Immersione Bagni a ·vapore• 1~agni parzia li Semicupio Maniluvio Pediluvio Bagno a lln nuc.;-l . . Bagni medica1nentosi . Bagni di mare . . . Uso interno cle ll'a<:qu ~

I . Massaggio . . Azione . . Indicazioni Controindicazioni

300

))

Uso <:'st.erno del fre<ldo

. . . . . . , .

))

))

. .

. . .

30t

))

10. Diatermia

Idroterapia

))

))

2. Ca tapla sn1i . . . . . . . . ;J. Bagno gènerale ad a ria t«lldèl 4. Ilagn-o locale ad aria C'ald~t Doccia ad aria cn lda . . . ù. Stufe naturali e cl artificiali · 6. Bagno di luC!e el<.> t tricn 7. I3agno di sabbia 8. Bagni di fangl1i 9. Ambrina "" '-'

11 . Il freddo

))

292 293 293 297

))

.

.

))

..

.

.

·· · ·~

•)Ojq •lÙ •

))

?,40

))

~40

))

341

))

··4'> ù ....

))

~)4•) oJ -

))

~) •34•->

))

344

))

:144

• •

'-'"7

))

.'"·-t)

~)


--~---~----- v1

ISDICE SISTE~IATICO

)fa . saggio Massaggio Massaggio 1\fussaggio .:.\Lassaggio

del cap-0 del Yiso • del collo ·d.ell'H rto .·uperiol'e dell'a1·to i11feriore

)fu~saggio d~l

<lotso

. . •

. . . . .

.

J>afl. 34 •

I.

.

.

. .

.

l\ilassa.ggio delle contusioni Massaggio delle fratture • • Massaggio delle disto rsioni ~Iassag·gio delle anchilo.si . . Massaggi-o dei verRa menti a rtic.:olari )-fa ssag·gio delle artriti . : . . . . . . . . M..c'lssaggio dell'atrofia e della contrattura dei muscoli )-lassaggio delle mios iti . . . . . . . . ::vrassaggio delle nevralgie e delle i1e''.riti Massaggio delle paralisi . . . . . . . Massagg·io delle flebiti e delle yarit i II. Ginna,s tica medica . . . . . . . . . . . . . . .A.) Gli esercizi fondamentilli della Cltltnra fisica B) Ginnastica ortopedica I. Cifosi . . . II. Sc-0liosi . . . . • III. Piede })iatto . . • IV. Piede torto eongeni to .'. C) La mobilizzazione passi va . .. • D) J"a mobilizzazione attiva • E ) Rieducazione dei movimenti . . . C~A PITOJ_JO

· Elettroterapia

.

.

)}

.

. . . . . . .

351

))

))

352 352 352

))

:3~

))

354

)}

355

))

H5:;

)) })

))

. ,~.:

òuv •")-I

vv 358

35,1

})

t).

)}

365

})

)) })

. .

356 350

))

))

•')5'"' -='

365 369 37-1

o.-,-I~

))

377

))

~O•) vo..,,

})

382

XI. l'ag. 68-1 )) 384 . )) 38-1

)) )) ))

388 390 j91

)) ))

391 :J{)3

)}

394

))

~~-!

)) )) ))

093 :399 399

)}

:~ 9!)

))

400

)) ))

-10~

405

)}

405

}}

40fi

'r · ''I.

.

351

))

l''.

. .

))

I . ]forme diverse di energ·ia elettrica 1. Corrente galvanica · . . . . . . • • 2. Corrente faradica . . . . . . B. Corrente sinusoidale . . . . . . . 4. Elettricità 8tatica e correnti ad alta frequ('1tr.a II. Tecnica di un'applicazione gal,ranica . . . . . . III. '.recnica di un'applicazione faradica . . . . . . . Tecnica di 11n'applicazione di corrente . si11n soicln le Tecnica di l1n'applicazione statica e di alta ftequf'nza Principi fondamentali dell'elett roteravia . . . ' rII. Elettroterapia pratica . . . . . . . . . . . . . . • l. Affezioni in cui predomina l'eleme11tu dolore . . . 2. Affezioni in cui predominano i fenomeni i11fia n1u1n tori ' :1. Affezioni in .c ui predomini1no i disturbi ne1·yos i \ e ~ensi ti Vi . . . . . . . . . . . . . · . · · · · · · · · · · 4 .....\ffezioni in cui predominano i disturbi 111otori . . . . . 5 ......\.ffezioni in cui predominano i disturbi dellil 11utr-ir.io11e G. Affezioni in cui predominano i disturbi circola tori 7. Effetti chinJici dell'el<:!ttricitil o e·Jettrolisi . . .

Psicoterapia

·•-n iJJv

))

. . . . . . . . . . . .

eAPITO r.J o

))

})

., .

349

XII.

. . . . . . . . . •

Tecnica terapeutica cutanea

l'a.q. -!12 }) .j] :2

I . Igi(>ne <lelln IJelle . . . • Igiene del viso . . . Ricettario cosm<>t ic:o Igiene dei capelli . . . . . Ti11tnre dei capeJ I i e clc lli1 barb:1 II. :\fedicazlone epidern1ic..1 . • • 1. .Antiflogh::ti<'i • .. ....'> ..~ntisettici • 3. Antiparas:.•i ta ri . • 4. Analgesici . . . . a. ~-\.n ti1.>eridrosi<.i 6. .A.ntipruril!illosi . ..t\ strin~en ti . . " . Cau,qtici 9. Cheratolitic:i • 10. Cberatopla~tici . .

.

. .

))

-ll !)

))

420

))

-12:2 -t.?.J

))

429

»

-130 4:Jo 4:J{J

))

431

))

~31

))

-t:n

)}

-4:1]

))

. .

-'

))

. .

.,.

. .

417

))

-

J 1 . }t}~~i CC:l ll ti 1 :!. Hi,·uJ. iYi ] ., • I• Jl~c.~ i ttl n ti

))

. . .

.

))

.,_ ·f">

))

4:J2

))

.

-tJl

»

4;{2 .,... 4''"


lNDICE

'

111. Cat1sticazione . . . . . • • Causticazione chimica Gautel'izzazione ignea . I V. Depilazione . . . . . . . . 1 . Elstrazione 111eccanica dei 'p eli 2. Depilazione co11 mezzi chin1ici 3. De1')ilazioue col l'elettt-0lisi "\' . Detatuaggiu . . . . . . . . ,-1. Depiglll€:ntnzi-0ne . . • VII. Ra.schìa n1ento • ' ' III. Rivul sio11e . . • 1. Oarte senapate . • 2. Cata1)lamna seruivuto 3. Cat.aplasma se11apizzato • • 4. Calzettoni tenapizz ..1 ti 5. Bug1Li senapizzo.ti . . 6. Pedilt1vii senapizzuti IX. Polveri~zazioni X. Vescicazione . .. . • XI. Scarificazione . • • XII. Ventosi? . . . . . . . ·, A) \ 'entose se<:cl1e B J \ -ento:::,t\ ~<: arificate XIII. V<l<:cillazioue . . . . . . XIV. Innesti . . . . . . .. . . • ,1l ) I1111e.sti epiùermici . . B ) Innesti de i·mo-epidermi('i I

SISTE~1ATICO

. .

. . •

Pa y. 1;:2 )) )) ))

. . •

. . .

» ))

-1:~. '

))

'10U 4-10 441 .j..j.:!

))

..t-1:J

))

.~..J.-l

))

..J...j ·l

))

44..J.

))

44'1

))

4-:l~

)) )) )) );

44;-:l4J +:!\i 447

)) » ))

448

» )) ))

4JO

)>

.

.

'

..

))

44H

449 ·101 -!7)2 1--) '1•] _,

P(t[J. 4fi~

. .. . . . .

t'eanica t erapeutica sottocut anea

4:~(;

-107 4:J I

)) ))

. .

-HJ~

I. Iuiezioni ipodermiche . . . . Principali medie<.1n1enti l)et u ~o ipoùerrnico Iniezioni intramu ~<:ola ri II . Iniezioni mercuriali . . III. Iniezioni di sieri IV. Iniezioni di yaccini . . ' ' . Ipode1·mocl isi . . . VI. Iniezioni di ossigeno \ TII. Inie7.ioni cli a1·ia . . "\1 111 . .i~scesso <.la, fissa zioue . . . • IX. Drenaggio cutanc\Q . . . . . . . X. Trattamento locale <.ll~g·l i ascessi fre<.l<.li XI. 'l'ratta1nento lo<'<-tlf\ <lella li11foadenite tuberco lar~

)) ))

455 4Jli

>ì

-:tùl

))

4()2

))

.f()4

»

40G

))

466

»

471I

)) )) l)

..J.71 ..JI•) .f13 -:l 7.)

))

47H

)) •

. .

'

Tecni ca t1erape11tica dell' a ppar~(o circolato rio 1

l_)(l {}. ..J.~]

..

.

I. Stusi a lla Bie r . .. . . II. Sanguisl}gio . . . . III. Sala sso . . . . . I ,~. Iniezioni endoven o~e Sootanze i11ietta te , . . . Flebocli si . . . . . . . . • • "\"I. Trasfl.18io11e d cl Ra 11g·ue eitra ta to • In<lictl zi on i . . . . . . . . . . • Q11antitit cli .·nugue cla utilizzal'e · Scelta de l don<1tor e . . . . Preparazione d~l donatore . Aspirazione del sangue • I'reparnzio ne d<.'l r icettore 'l'rasft1sione . . . . . . . C11re consecnti,·e . . . . . . . . . . I11cidenti (Rgg:lu t i11azione, cn1 oli~i, u n::i fila "'Si) "\?Il. EmoterR11ia . . . . . . . . . . Plasmo tera J)ia . . . . . . . . • I11iezioni cli s.'l 11µ;ne en1ol izzato . . .. . ,~III. A.u t0tras ft1si·o ne . . . . IX. Iniezioni intrucarcliache . . . . X. Pa ra~ntesi del pe ricardio . . . . . XI. Calze e fa scie elastiche per varici . . . XII. In1n1obilizzazione di 1111 a r to affetto da fle bite

x' rJ. · ·

))

-!~~

))

484

))

4~7

))

n

-:l '9 -{H:J -!H(i ·.H:lfi

))

497

1>

.JH7

))

497

»

-!HX

)) »

-:19~

»

.. .

.

.

. .

·

49R

» »

-!HO

»

:)O(J

)) ))

301 501

))

302

)) »

50:J

.-0-1

))

:}117

>)

:;07

-:tHH

Pag. 510

Tecnica terapeutica deU'apparato r espir atorio I. A11tisepsi clel le fosse nasali I I . La Y<lggio delle fosse nasali.

4~1

»

••

CAP ITOLO

))

)) •

. . I

))

510

5] o


J ~ DI CE SI STE)>fAT I CO

. .

II I.

J~ag uo

ua sale

. . . . . . . .

·

. . . . . . . . .

]>(f fJ.

.. .

I'"" . A pplica zio ne di poi.nate i1el naso V . Insti lln i ioni di s ofo>blnze m edicam en tose nPl ·na-s u \ ' I. l 'olver izzazio ne (li liquidi ne l n aso ' rII. Applicazion e d i p-OlYeri nel .n aso ' VIII . P e nnellazio ni cle lln. Jnt1co.sa n <t SH le IX. Ca u sticaziorli d e 1ln mt1co~a na~n le X. E mostasi nasale . . . . XI . Ina lazi oni . . . . . . . X ll. Ina lazio ni di -08~igeno XIII. In tu ba z.ion e . . . . . Xl\' . Iniezioni e n dotracheali :X\' . Tor.1c-entes i . . . . . . .

'

X\7 1.

Auto~i€roterapia

))

))

. . . .

)) ))

I

))

. '

))

I

.

.. . '. .. •

))

.•

)) ))

-

)) )} ))

)) ))

~letodo

. .

)}

G~A..l>JTOf, O

34~

))

~4

))

54H

)).

. . ' •

54H .

))

549

J)

:)fj()

))

5:)0

))

:;r,1

})

;;.) ]

))

:)51

))

551

))

- ç::.) :)i.J.:J

})

.. ·Jh ....

-- ,

'

X\,.11 .

I. I gie11e d ella bocca . . I .I . 'L a vand<1 d elln boc<'<l . . .. .. . . III . E~trazi onc <l<'i d(\nti .. .. . . . Garga1ismi . . . . . \T. P olverizzazio110 cle Ile fn nei • ' "I. P e nne llntu l'<· fa ringt>e . . . . , .. II. Cateteris m o 1lila t a t or e cl e ll ' esof a g o · • '\' ITI. LaYn nda p::1striC<l . . . . . . . • ·'' IX. Alime.nt..c'lzion e c1>l soncla~g-io gastri co .. Ga·vnqe <lPi n eo11<1 t i . . . . . X. I rriga zio ne rett n le. J~jJiter oc li ~ nw. C li=-;te.re · XI. Clist eri tE'rmi<.:i . . . . XII. Clis t e ri medi<-an1e n tosi ·' XIII . Clis t<•r i nntritiYi . . XI'"" . I)roct-0clis i n ll n ~11' RPHY X''" · l iste r r C'J~ t trico ... Xv"I . T1avn.nòe rettali XVII . Supposi tori ana li "· X'"" III . ~ondn r (\tt:i le · XIX. Incon t inen z<l feca le XX. ){ :l ~$Ugg io ndclominale • XXI . P,1 1«1cent:e.si cle ll ' addo nie XXII . Iniezio ni end operito1H\n li · · XXIII . Tnxi.s clell(' ernie • XXI\". t 'in t i Prnin rii X X\". ( 'int11r<' <1cl<lo1ui nn li • •

I''.

Pa g._5.54 )) :J.54 )) 557 •

. •

I

)) ))

• t.

)) ))

. ,.

' •

558 563

)) . 563

.. .

)>

I

)) )) )}. ))

. ..

o

))

:)0_,

))

:582

))

:)~~

)I

.){'i)

'.

)) ))

.

»

:l8..t :585 :58H :J1(; 5M

-IJ ')

- l l •)

'

.. .

.. .

..

.

.. . . ..

))

. . .. . • • I '

•,

C'1\1•rrr o 1,o X·' '" III.

•! I

i

:--, . !)

))

:>90

)) ))

591 59:~

. . .... t:t ·'

>) ))

!' 11 n. :)!>4

urinar~o

. . . . . ....;

..

~

,

- --e) .,,, ?)

.'

..

564 564 56H 572 :;74 ?il .j

))

t

I

I . Asep~i e d n11ti ~psi <l(l110 Yi<.. nr'i'nari <' 1 I . C'ateter i~ruo d<'ll'nretra · . . . , . . .. 1 .. Tff . ('atPtf>r i ~ n10 e-on ~trnntCln ti ti!'.?.'icl i · ' .

))

))

r :e cnic;1 terapeutica del.I' app,aratò .digerent'e .

Tecnica terapeutica dell'apparato

l)

:l4o :5-lG :;47

)}

•.•

(

:H--1

>)

I

542 •)-4·1 f,

))

., .

• I

541

))

O) Metodo di GuILLOZ . . D) Metodo di l\i! ARSTTAL L- H .\ LJ.,

di S CHAFER Ji1) 1'1etoie1o di SCRULLER-I{ OUX U ) l\lle t odo cli SCH ULTZE 0. Ins ufflazio ne . . . . . . . ~l . F n 1n <I i7.zazion e cl e l fr e nico

:'i19 - ·)1 :) _,

))

...

( G1cu~:r!TJ

517 .

))

I>lll'l1.IDOt-0race a rtifici;l]e I11dica7.i-0ni clinich e . . .•. Indicazioni n e lla. tube r colosi . Controinclicazio ni ne l la tn be1·ro l osi Appa r~crhio . . . . . . . . Gas . . . . . . . . . . . _\lle-st in1<'n to clell'a1)11areccl1io . .. . . . . . 1 ' [ ecnica cle lla i>r od11zione d el i1nen1t1otornce · . In cid~u ti i1el cor so clell' in lerye nto ... Inie zi-0ni l1lterio ri . . . . . . . . . . . Effe tti i mmeclia ti . . . . . : . . . . ... Com plicazio ni ne l tor"<> rl <:l ì}D )n n11>to1:aCL' . · .~ .· . .,. T e ru1iJ'l(' d (-' Ila Cl1 ra . . . .·. . · · · .. . XIX . R esvirazio n e n rti ficialc . . . , . . . . . . . . . 1. Traz ioni ritmich e cleila lingua . . . . . ' .. 2. R <·'~pirazio n è ::t rtificiale prop1·iamente . cl e.ttn . : . ,. 1• • A ) Processo di SYLVESTJ-:A? . . B ) l\iletod-0 cli · P.Acr~r .. . E)

))

-

-

))

:

'

x,·1rI.

..

. .

X'' II . Iniezioni enòo ple urich (•

))

:;12 31:; :)] :; :Jl-1 - 1r:v ;:> .) 15 51H

.

..

. .

'

. .. , .I

..•J

• t ' •

I

..

I

.' •• t1 • •• •

..

.:

I

ll

:)9 l

I)

:--...,.,.{)

n

HOJ

-


INDICE SIST.E}IATI CO

IX.

I V. Cateterismo nei pro sta ticf . . . . . . . . . V. Cateterismo n el r estringimen to ur~trale

VI. Cateterismo de ll'l1retra nella donna ' rlI. Cateterismo l">el'manente . . . . VIII . Cateterismo dilatatore . . . . Dila tazionc colle candelette Dilatazione con i B t.."""'IQ-C:f: . . L'C. Lavanda vescicale . . . . . . .. X. Instillazioni vescicali . . . . . . . ·. XI. Pu11ttrra sopra11ubica della yc:-;vi<:a XII . Incontinenza cli urina . . . . . .

:. '·

'

..

I

...'

;

.. .

·'

...

. . . .. . .' .

Pag. oO~ )) 605 )) 006 )) 607

..

()09

))

. ..

610

))

610

1>

613

)) ))

Hl ti ltlX

))

Hl~

.

. .

))

. . '

CAPI'rOLO XIX.

Tecnica terapeutica dell'apparato genitale

• •

. . Organi genitali maschili . . . , . . . l. Riduzione della . J>~11·afilli08i II . Puntura dell' idrocele . ... . 111. Sospeni:;orio . . . . . • . .. . IV. Iniezioni uretr.ali . . ... .. . . V. Lavaggio clell'u1"etra • \' l. Instillazioni uretr a li . V II. Massaggio della pro~ta ta . . Ol'gnni genitali feID.ll1i1ll.li . . . . I . Lavande va ginali . . . . . II. J_,avand~ vaginali 11elle ba111bine Il!. ~uppositori , -;1giI1ali . . . . 1,r. 'r~ mporu1rueuto \'è..lginale Tamponame11to emosta tit:o .· . . Tamponamento ostetrico I .. , '.tamp<.>nanténto a ntiflog1!:itico . ' ,~. ~1edicaturc:i dell 'l1tero Dilatazione de l eollo T opici modifica tori .' Iniezivni enùouterin~ • Irrigazioni endouterine . .. I I) es..~ri i . . . . . . . . . VII. Prevenzione de lla. con eezionc •

~

.

'T.

OAPI'l'QJ JO XX.

Tecnica terapeutica del sistema nervoso . I . Iniezioni locali neurolitiche nelle

(j:ll

621 621

)) ))

,,

621

))

U22 ti23

))

624

))

t:i:l7

))

28

))

t5:JO

))

()30

))

lo

.. .

. .-

.'

.

))

633

))

tiB4

))

'6:~4

))

634

))

635

))

. , . •

...

Ui36

))

637

))

637

))

638 638 638

' ))

(i-!1

))

• •

ti6U

))

))

I

..

.

11 t'Y r;1 lg ie

II. Puntura lombar e . . . . . III. Iniezioni endo.i.·aclliclee . . . . . . . I'T. Iniezio1li epidurali . . . . . . . . . .. V. Distensione i11crue11tù del uervo Héitt ti<.:o VI. Iniezioni c11rati,·e cJ.ella 11eyralgi~1 sc:ia tica l~APITOl_,O

. ..

\

~

,.

.

1>(/ g . ()43 » u43 )) 647

. . . .

clel trigL·u1 i :10

. . . . . ... . . •

)) .

650

)) )) ))

ti51 ()54 054

XXI.

'

J> a fJ. ti:JH

Tecnica terapeutica dell'apparato motore

I . I>1u1 tl1ra clelle articolazioni . . . . . ·. . : . •. '. recnicn c.lella puntura . . . . . . : . 'l'ecnica del lavaggio délle a1·ti c-o ia~ioni .. . . '.recnica delle iniezioni nelle . a rlieolazioni . . . Il. Ili cl11 ~ione <lelle lu ssazioni trttnma ticl1e più . f1·c c111c11ti . . 1 . Lussazione d e lla mandibola . . . . . .. . 2. Lussazione sottocoracoiùea dellù spa.lla : 3. I..1ussazione posteriore (ielJ'avambraccio -l . L11ssa-zione posteriore del lX>llice 5. Lussazione posteriore <lell 'a11ca . H. 'L11ssazione anteriore . <1ell a nen . . . . . 7. Lussazione la tp rale est~r11à dclln · l'Otula S. J..J11$00zi-011i del ginoech.i:o . . . . ..1 • ; • • .. • • • . •. V. I ..u.sSa.zi on i del pit..~le . . . . . . • . . .' . III . ..\.p·pareccbi di so ~t<->gno e d ' in1111obilizza7'ione ]JrOYYi ~o rin . . J . Sacchetti di ~1 bbia . . . ~. ~l\pparecchi a stecche 3. ~.\ppa recchi9 di SCU L'f'ETO • . . . I,~. Apparecchi p:essn tj . . . . . . . . . R egole ge11era li r1e1· l'applj cil zio ne degli ap~-. reC'chi cli co11. . tenzione . . . .. . . . . . Preparazione c1el materiale • • .. . 1. Gesso . . . . 2. T.1rla t n.11a • •

>>

))

fi:)U f)59 6UO

>) !

)) ))

I

oHO

))

))

661

))

6t)4

))

I

o5U 658

<

fi(if)

))

()lj()

))

608

))

ti(;9

>';

titi9

))

(170

))

n•o

»

671

)I

(i72

))

()7;)

))

G77

)}

()7()

))

677

}) ))

))

()77 678

678

-.


X

'

IXJ)ICh: SISTE)IATICO

4. P a.st.<1 di gesso . . . . . . . . . . . . 5. RiYesti111ento l)r otettor e della parte 6. Altl'i aecessort . . . . • Preparazione del n1alato . . . . . • ArJplicazione dell'appareccl1io . . . .. 1 Apparecct1i gessati çircolari . . Apparecc11i gessati fenestrati . . A.J)parecchi g;es.sati a ponte • • A.ppa recchi g·e~a ti bi val vi 2. Apparecchi con ferule . . . . Cure consecutiYe . . . . . . Durata dell 'immo bilizza,;io11e Rim<Y.tione dell'apparer cllio . . . . . . . . . . . . Norme per l'a1pplicazionc di alcuni a p1Jar '.)c.:cl1i g·e~sn ti 1. I1us to ge ssato · . . . . . . . . . . . . . • .d.) Grande b11sto o ~li11erv;l. . . . , . . B) Bust-0 medi-o, a collo da uffi ciale Var\ytà di busti . . . . . . . . . 2. Apparecchio per . piede varo-equ~no conge11ito 3. Apparecchio J)er lussazion e co11genita de ll'u11c<1 • 4. Apparecchio per coxite • 5. Appareccl1i .per frattt1Te . Fratture del braccio . b' ratture dell'avamb raccio Fratture del femore lf'ratture della g·amb-a . . • V. E stensione co11tinua . . .. . . .. ' I

-

.

I'a g. uTlt )) 680 )) 682 » U82 )) ))

683 683

))

()86

)) » ))

686

. •

.

687

)>

US7

)>

uSS

))

()89

))

690

» »

G90 U90

»

G93 .

» »

U6S

u94 U96 6U7

» )) )) )) )) )) ))

698 700 700 704 705 706

))

708

I

CAPITOI,0 XXII.

Tecnica terapeutica dell'apparato visivo I. Igiene degli occl1i . . II. Anestesia oculare III. Asepsi e antisepsi .. IV. Impacchi e compresse • V. Cataplasmi .. . . VI. Sangt1isugio . . . . "\TII. Compressione . . . . . . • VIII. B endaggio a Ye tro ùi orologio IX. Ins tillazioni o colliri . .' X . La yaggi dell'occhio • • XI. Inspersione . . . . . . • XII . Applicazione di ponla te XIII. Ca usticazione . . . . . . XIV. Depilazione . . . . . . . . . XV. Iniezioni di stri(!11ina a lle tempie . . XVI. Applicazione di 11n occhio artificiale . . XVII. E strazione di u11 co1110 e8tra11eo <lalroécbio XVIII. !l'n Rcia t ure e bc:ndrtg<>'i lX' l' occhi . . . •

. . ljag. 712

;

)) )) ))

712 713 713

))

713

}) )) )) )) ))

714 714 714 715 715

))

716

))

717

))

717

)) ))

718 718

))

719

)) ))

719 720

))

721

P ag .

,_ )•)_,

CAI) ITOLO XXIII.

Tecnica terapeutica dell'apparato uditivo I. Igiene à ell'oreccbio . • . . . . . II. Im1>acchi un1idi . . . . - • . . .

.

III. I11s tillazio ni 11cl eo nclo tto uditi r o I"\7 • L<1 vande de l concl otto uditivo . . . . 1 "\ • :L\1edicn tura <.l e ll'orecchio . . . . • 1• \ rl . l'>erforazione clel lobulo ~lel l 'oreccllio . . ' , .II. l{a<l(lrizza1nento clel I'.>adiglione .le lle orec.:<.:hie , "\"III. Doccia d'uria n011 ·o reccl1io rne<lio . . .

• • • • •

I,

I

.

,.._

))

722

))

723

))

723 724

))

726

))

72G

))

7'27

))

727

))

'

CAPITOI.10 XXIV. ·

Tecnica terapeutica pediatrica

I . Igiene del ba u1bino . . Carucr u d~ l lm D1bino . . • Culla . . • • ' "estia rio • Ro11no Bagni . • . . . • Cu re della J)<.l lle Cl1re della ùocca . • . Cure del n aoo <1 <lPI ral" Ìll~~ • ure dell'i11testino Uscita . . . . t~ u re c limntich

Pag . 719

. ..

)) ))

)) l) ))

.

)) ))

)) ))

. .

• •

)) ))

))

129

-'..,; '>9 730 ·~~1

7~2

732 732 1""3') ' •> 734 734

734 735

I


..

l~D l CE

Sl S'fE:\J ATJCO

XJ

II. Alimentazione del b~t u1bi110 J>ag. -··• ' U:J ,...).1. A l.lnttamento a l r:;eno ll li\ t~r1~0 · ·• •• ·ri · )) • • '0' -.,() 2. Allattamento a balia . . • • • 1 .,"'. I• •; . • )) • •J • )) ~L .~llattamento a rtificiale . . . . . . . . . . . . . . . . 7-10 l\lodificazioni del latte d i YàCta~ ùestin<tto all'a lime11)) tazio11e <lEl 1 bum bino . . · . ·. . . 740 )) ~ou1ministrazione del latte al bambino 74~ ·. )) Al t1·e modifica zio11i (lel latte di "\'ti cca 743 1 )} • • • • • 1. r~1 tte pasteurizz.'l to 74i1 ~. I ..<1 tte omogen eiz~a to . . . . . . . . . . . )) 740 r--1 ·1 }) J. J .. Htte condensttto o (·1n1è:e11trato . . ' 1 )) -!. JJ~l tte superiorP . . '. 1 • • • • • Tl:~ 1 )) 5'. ·r-'atticello (bo1Jcurre) 7-!-l . .. ~

•.)

(). Siero ùi

r . ntte

1 ~1 ttc

. . .. .

c itrato ~ . I ..a t te predigerito . . . .. . . . . . . H. I.atte e:on a~ginuta cli ùec~zio11i Lli cer èali 10. Latt.e a lbun1inoso di Frr.r<E ·~ . >'l'EIN e 1\1EYER ] 1. .:\Ietodo di niioRG .\K l{OTCI-1 J ~. r.. a tt e uma11izza to e.li BACKH.\ us l~L l . a tte J)egninizzn t o di ' rox ]ÌU~CER~ . .: 14. Latti fermenta ti . . . . . . • ! 15. Latte in polve1·e . . . . . . . ~ nn1n1inistrazione cl i a Itri ;llimenti o ltre il 1:-t tte 1 . . <.'eren li . . . . . . . . . . . . . . . ~ . I . cgn1ni11osc, J>U t.1 te, l egumi, frutta Farine a li111entn 1·i più fl'P<Jne11temente usa te -L .~~llattarutlnto misto . . . . . . . . . . 7.

I

:>.

~vez~mento

. . . . . . . . . . .·. . . .

pre

t:

post:operatorie

74:5

))

))

745 745 745 745

))

7.J :j

))

74H

))

7.f{)

})

74S

))

7 :_l

))

750

))

7:;0

))

7:->J

» •

. •

• I

))

))

l l'a,q . ,-' ~-

. . . . . . . . .

I . -,ure p r eo1:>erato1·ie . . . . . . . . . . . Esan1e clinico Jirin1a ùegli i11ter,·en t i D ecluzioni t ra ttc dall'esame clinico · Preparazione dcl malato i1rr l 'opera~io11e II. Oper ar.ione . . . . . . . . III. l'nre p<>.·t-operatorie .. 1. Il letto . . . . . · .·. '. 2. La camera . . . 3. Po::;izio11e i11 letto 4. Il risveglio . . 5. Vomiti ,.. ' u. Dolori . . 7. Sin.copt> ~

))

))

<i. Dieta dal seco11llo •l nno di Yita i11 po1

eure

))

74-! 7-J-t 7-!;) 74::;

))

. . .. .

. . .

)) )) )) ))

.'

))

. 7t i0 7(;0 7\10

))

))

))

9. Sete . 10. Sollevameuto <Le lla testa 11. Emorragia interna . . 12. Emorragia 0~tern a . . 1~1. R.cialorrea . . . . 14. Sinp.-l1iozzo . . . 15. Ritenzione cli urina . . . . l fi. Dilatazione ae;nta clello stcnnn ro 1 17. P:lreF:i intestinale . . .' l l' . r1'11rbc su l'l'C'll<ì li 19. I tter o . . . . . . ~o. Accidenti 1Jro1H;o-µo lmon ari 21. Cefalea . . . Z2. Insonnia . . '. JL 2:.!. Turbe cerebrali

))

r("I

))

))

7fi-!

))

76!1 7flel 7(i-

))

7()()

))

7fi7

))

7H~

))

7(i~

))

7fi8

))

7()~

))

70H

))

))

,

I

~4. P~ roticliti

2:>. Flebiti. 2ù. P a rali·si

.,..... ' . 28. ~9. ù·~o .

31.

',_. ~)')

:}:1. 34.

35. 3<i.

. . . . . Derma ti te cloroformie;a P 11rg·a n te . . . . f>letn . . . . Cnre di proprietà I·'ebbre . . . . . . l">nnti di ~a1 tura C~i ca t 1ici cl1eloidf~e . . . Q11<:1ndo l'operato ~i cl e\ e n 17.are da letto Mo1·te improvvir-;n Ripresa de l la yoro . . . .

))

-,.(, ' . )

))

7()9

))

TGH

))

770

))

7711

))

,__1 ,,_

i )l ))

))

. .

' '"

7UH 76.3 7G4 •

))

.

7f);l

))

))

701 761 7()2 7()2

))

·.

'

I ::>H

))

~ . Shocl~

I •) '

,.._<)

))

))

,_' !):) _,..

))

))

\

75-:l ,..---

.-lJ ) ' -' .j. ---<) I .J.

))

7;;4

))

771

711 771

771

--·> I I -

I


XII

INDICE SI TEMATICO • I

1I

f

I

Tecnica della medicatura

.

.

1. Materiale di ·medica iio1lt"' · 2. Strumenti chirurgici . . ~. An ti~ettici . . . . . . . . 'l"intura di ioclir> · . Alcool . . . . . . . ublin1ato corrosivo . • Ossicianuro di merc--ui·i-0 Nitrato di argento • C:loruro di zineo . . . I">ermangann to clj potast-iiO Acqua ossige11a ta . . Ii>oclorito di c:nleio . Liquiclo di D.\ 1\:IN • . · . Iodoformio . . . . . . . ·. Ossido di zinc:o . . . . . . Benzina . . . . . . . . . . ·. ·. 4. Principi i fondantentali della mectic·a tu r<l 5. Pratiche da abban<.lonure . . 6. Meclir.at11ra propriamente detta A) F é rita asettic-a . . . . B) Ferita infetta . . . . 7. Rinnova111ento della medicatura 8. ~Iedicatura umida . . . . 9. I~ag1lo continuo . . . . . . 10. l\Iedicatura alla tinturn di iodio 11. 1"Iedicatl1ra all'etere . . . . .. 12. ì\·Iedicat11ra all'alcool . . . . . 13. i\riedicatnra all'acqua ossig;enatu.. 14. l\1edicatura al balsamo peruvia110 15. l\ledicatura alla CARREL 16. l\Iedicatura alla BYN'ION 17. !Yiedic.atura all'aJn brina . . 18. JVIedica tura alla BEcK . 19. :\Iedicature con ungnent1 . . • • '• 20. l\Ieòicature con polv0ri essi ccRnti •

CAPITOJ.,O

..

..

..

.

773

))

775

))

77()

)) )) )) )) )) ))

776 777 778 778 778 779

)) ))

779 779

))

779

)) ))

780 780

))

780

))

780

))

78]

)) )}

781 782

)) »

782 784

)) )) ))

785 787 788

))

788

))

789

))

790

))

790

)) )) ))

790 791 793

)) ))

793 794

))

795

))

795

I' '

. .. •' .

~

..

f

. .

. ..

,

.

.

• lo

.

. .'

(.

.. . ' .

. . .. . . . . •

XX\~ I I.

Scopi delle fasciatul'e . ~lo.teriale per le fn~ciature Tipi di fascia tl1re . . • • • • . . • . . Norme per l'applicazione delle fHi-:t:iaf \11'(' Fasciature del capo e (lel collo F!1Rcia ture del tronco . ' E,n. eia ture degli arti . . . Be11daggi . . . • • . . . &Ioncon·i òi ump11tazione

. . . .

))

Tecnica delle fasciature

1~1 H LIOORAP' l.'\

l'ag. 773

.' . .

))

.'.

Pag. 796

.

))

)) •

• •

.

.' .

. .

. .

))

796 796 797 798

))

801

)}

806

)}

809

))

814 818

Pag.

19

)}

Un volun1e i11 8° di pagg. v111-850 nitidamente stampato su carta semipatinata, con 273 fig11 re intercalate i1el testo ed ar·tisticamente rilegato. in piena tela inglese con iscrizione bianca sul piano e sul dorso. •

In commercio L.

~2 JJiÌ1

le spese cli spedizione postf:!le. Agli abbonati del •

" Policlir1ico ,. l 'opcr'a sarà ceduta per sole L.

6~ f1~anca

di porto, ma si avverte

che tale agevolazione è riserbata soltanto a coloro che ,ci . rimetteranno detta somma entro i I corrente mese.

lndiriz=a re i 17aglia

f>o~Crt li

,, /Jrc 11t (t ri

~e rnpre di1·etta nzente

al C'av. Lttigi Pozzi, Via Sistina 14, Ronia.


' ANNO XXXI

Roma, 22 Dicembre 1924

·Fase. 51

Per i 1 1925. Ai Medici Italiani, La storia dimostra profondi intimi legami tra i mutamenti politici e i mutamenti in tutte le manifestazioni della vita · civile dei popoli. Ovunque trionfa oggi il nazionalismo; ma il moderno nazionalismo vuole avvicinarsi, paragonarsi con il nazionalismo degli altri popoli per incanalarsi e prevalere n el movimento internazionale. Il movimento scientifico odierno, per questa tendenza dei popoli, diviene più mosso e più complessp. Lo scorge chi, ad esempio, segua un po' da vicino la sta_mpa m edica internazionale. L'Italia, conviene riconoscerlo, era fin qui tenuta fuori delle correnti del progresso. In Italia si lavorava con metodo e con coscienza, seguendo e vagliando quanto si produceva presso l e singole nazioni; si avanzavano talvolta idee nvove, originali, buone; ma nessuno mostrava accorgersi di tutto ciò. Era l'isolam ento. Il fenomeno è tutt'altrJ che scomparso, ma n egli ultimi anni, in parte per i l maggior peso del1' l"alia n ella politica, certamente per la serietà e onestà della produzione nel campo delle discipline mediche, i lavori italiani sono presi in considerazione. I giornali di tutto il mondo spesso li riassumono. Il Policlinico ha la soddisfazione di avere molto contribuito a questo riconoscimento dell'opera nazionale mediante una rigorosa e buona cernita delle memorie che riceve. I lavori che pubblica trovano rapida e l arga recensione nei giornali del mondo intero. Il · Policlinico per sè ha richiamato l'attenzione degli stranieri per la disciplina scientifico -clinica che lo governa. I doveri di chi lo dirige ctescono in proporzione del/' importanza chè ha assunto. Il credito acquistato fa affluire a noi la grande e migliore parte dei lavori italiani nel caf!lpO clinico, e ci concede una scelta di prima mano. Malgrado che la liberalità dell'Amministrazione ci abbia accordato un cospicuo aumento di pagine, lo spazio quasi sempre difetta. A causa di tale limitazione e soprattutto a causa della vigile selezione cui la nostra responsabilità ci lega, siamo spesso costretti a rinviare lavori pur e apprezzabili. Ai nostri collaboratori e ai nostri abbonati rivolgiamo una parola di scusa per taluni rinvii e per i non rari richiami alla brevità, e vogliamo pregarli di considerare con benevolenza la difficile opera nostra. Con un po' di sacrificio d'amor proprio essi godono il vantaggio d'a vere un giornale ben selezionato nel contenuto e rispondente alle esigenze della coltura e degli interessi professionali. Il Policlinico infatti con la sua sezione pratica di settimana in settimana soddisfa i disparati bisogni e i multiformi desideri degli abbonati, ne difende l' equità dei diritti, assicura la varietà e rapidità delle informazioni che li interessano, senza mai sminuire la serietà dei contributi clinici e il prestigio della scienza. Alle numerose e stabilizzate rubriche con cui questa sezione del Policlinico adempie alle funzioni indicate, continueremo a dare proporzionato sviluppo e cura di precisione, ma dobbiamo anche cercare di sempre m eglio adattarle ai tempi nuovi. Faremo quest'anno maggiore parte alla rubrica < sunti e rassegne >, completandola non sol9 con riviste sintetiche di medicina e chirurgia generali, ma con esposizioni sistematiche d i quei progressi che interessano la medicina pratica nelle singole specialità. La parte legale e gli interess; prof!Ss ionali, nella profonda trasformazione sociale e amministrativa della vita del medico, m eritano /'es "Ime più assiduo e diligente perchè preparino un migliore avvenire alla nostra classe che si dibatte in itna grave crisi morale ed economica. la sezione pratica nella sua complessa organizzazione rispecchia tutta la vita contemporanea del medico. la sezione pratica settimanale del Policlinico non può accogliere, senza venir meno a' suoi scopi, che lavo r·i originali e r:onfributi clinici brevi. Il Policlinico provvede doverosamente alla coltura e alla esperienza clinica dei .<.;uoi abbonati, completando la sezione pratica con un fascicolo mensile di memo ie originali di medicina e con un fascirolo mensile di memorie originali di chirurgia. Ambita palestra dei nostri m ·gliori studiosi, la sezione medica e la sezione chirurgica hanno quasi r addoppiate le pagine per presentare adeguatamente il niovimento scientifico nostrano, pur accettando soltanto memorie di spetfnnza clinica e valutate con critica severa. Veri archivi della migliore produzione clinica italiana, essi economicamente costitu•scono quasi un dono agli abbonati della sezione pratica. Con le sue tre sezioni Il Policlinico è l'organismo più com misurato a tutti i bisogni della coltura --...J: --

-

- 1 - - "'°"'~-"'

A,..11 ...

,.,1,...,..,..,...

.,...,...r1;,..,...

I='"'"'"

nn ... f~,., fri

rn n

11n ::1

ron::17ÌnnP n11 mPrn.'VJ~ j ndir1P ndPnfl!_ P


II

bene specializzata n elle singole materie, armonizzata in un affiatamento intimo e quasi ormai famigliare, con un'amministrazione organizzata secondo larghi criteri, continua an'imoso il suo cammino ascendente per l'erta della storia, iniziando il suo XXXII anno. Noi volentieri confessiamo che, per quanto ricche, disciplinate e allenate dall'esperienza, le nostre energie non sarebbero pari all'arduo compilo, se non ci aiutasse ancora la intensa e viva collaborazione delle scuole cliniche, degli ospedali e dei pratici, se non alitasse ancora into'rno a noi la fiducia simpatica della numerosa e crescente legione degli abbonati. Rivolgendo un riconoscente saluto e un cordiale augurio per il nuovo anno ai collaboratori ed agli abbonati, ci attendiamo che si accresca e si intensifichi fra noi quella unione fatta di serietà scientifica, di libertà di giudizio, di confidenza amichevole che ha retto Il Policlinico e che gli permetterà di contribuire al prestigio della medicina italiana e di partecipare sempre più degnamente al movimento medico internazionale. LA REDAZIONE.

Il nostro lungo ed alacre passato ci esime dalle promes8e e dagli alletta.menti ai lettori, i quali possono giudicarci dai fatti compiuti. Ci sia consentito di assicurare soltanto che continueremo a lavorare con austeriLì e con impegno all'organizzazione pratica del periodico. Non è a credere che questo compito sia dei più agevoli. E,sso, anzi, è grave di responsabiliti1, esige un ostinato lavoro, si svolge tra difficoltà non sospettate, rese maggiori dagli aggravi di tutte le spese generali dell'azienda. La tenacia dei no·stli sforzi ha avuto ragione di queste difficoltà. E continuerà a front:eggiarle C<>n fidt1cia. La via da battere ci sarebbe spianata, qualora perseguissimo un miraggio di lucro. :ftla noi siamo troppo gelosi dell'assoluta e fiera indipendenza cbe ha creat.-0 il prestigio del nostro giornale e cbe ci fa sentire la nobiltà del nostro lavoro. Unico scopo defìnit<> che noi <.i proponiamo, è di provvedere all'elevazi-0ne colturale c1el medico e di tutelarne gl 'inter.~::>si morali e materiali. Pertanto noi secondiamo tutti gli sforzi della direzione, intesi ad arricchire e org·anizzare i servizi redazionali della Sezione Pratica, affìnchè questa sia l'eco palpitante (lelle nt1ove conquiste e delle questioni più dibattute nel campo scientifico e tecnieo; affinchè essa sorvegli con sollecitudine l'attività professionale; affinchè 8ia fatto largo posto alla cronaca. Non meno1vigili cure vengono rivolte alla Sezione Medica ed alla Sezione Chirurgica, le quali si raccomandano per la copia del materiale orig·inale: esse concorrono efficacemente al progresso del sapere medico in Italia e nessun medico colto <1ovrebbe priva rsene . La forza del nostro giornale è stata determinata dalla simpatia con cui i medici hanno corrisposto alla nostra appassionata opera. Ogni anno ci ha portato nuove e dense schiere di abbonati. La nostra ambizione è rli mostrarci meritevoli di questo grandioso successo. L'ascesa non deve arrestar si: n oi confidia1no che i vecchi abbonati ci verrn11no ancora in aiuto, con l1na attiva propaganda di c1iffusjone. · D n. parte nostra, nulla sarà riS})a1·miato per Jnantenere e consolidare al «Policlinico>> il favore del pubblico medic-0. l~' A.MMINISTRAZIO~E.

ABBONAMENTI AL ''POLICLINICO ,, PER IL 1925. SingoU :

ITALIA Lire 60 Lire 86

ESTERO

Lire 80 . . . . Alla sol.a Sezione pratica (settimanale) . • Lire 46 . . . . ( la) Alla sola Sezione medica (mensile) . . . • Lire % (1b) Alla sola Sezione chirurgica (mensile) . . . . . . . Lire 85 Cit;niulativi: (2) Alle due Sezioni (pratica e medica) . . . . . . . . Lire 78 Lire 116 (3) Alle due Sezioni (pratica e chirurgica) . . . . . Lire ';'8 Lire 116 (4) Alle tre Sezioni (pratica, medica e chirurgica) . . . . Lire 98 Lire 136 Chi desidera fruire del Premio gratuito: O. C10Nozz1 ''I moderni concetti nella cura delle lesioni settiche,, aggiunga, all'INTERO importo dell' al)bonamento, L. 8 se in Italia e L. 6 se all'Estero, per l e s pese di spedizione postale raccomandata. (1)

_... Una vivissima preghiera ai nostri abbonati l •

.

quanto più possibile l'invio dell'importo di rinnovazione dell'abbonam~nto pel 1925 ·~, sul polizzino del vaglia postale, applicare la fascetta con la quale. SI sono Onora .r~­ cevuti i fascicoli o, quanto meno, indicare il rispettivo numero di ab bona!Dento. Con ciò verranno fac1l1tati due compiti : all'Ufficio d'Amministrazione, quello dell'esatto accreditamento del. pagam~nto ~ell~ rispettiva partita ; all'Ufficio di Spedizione, l'altro di mantenere ininterrotto e regolar& l'invio dei rasc1col1 pel nu~ vo anno 1925.t

Affrett are

Ricordiamo ebe il vaglia postale dovrà essere :indiri1rato nominativamente all'editore LUIG POZZI, vio Sistina, 14, Roma, e cb& (nel posto riservato al bollo dell'Ufficio Postale pagatore) deve essere munito deJla prescritta marea da bollo da 5 centesimi flno alle L. 100 " da centesimi 10 se il vaglia supera le L. 100. Cbi si trova sprovvisto della marca accresca dei detti centeslmJ l'importo del vaglia stesso.

N. B. -

Del raglia postale inviato in saldo dell'abbonamento, deve conservarsi la relativa ricevuta. L'EDITORE.

Pe1· (J li nbùonanlenli cuni11,lalivi col · · Polioli11ico ., vedere alle agg. 111 e I V, alla fine del '1,ascicolo.

,


ANNO XXXI

Fase. 51 (fine)

Roma, 22 Dicembre 1924

-======================================================

'

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DORANTE

• l

SEZIONE PRATICA REDATTORE

o

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

'

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: G. Cairo: Amputazione interscapolo-toracica per sarcoma. primitivo periosteo dell'omero. 9 Note e contributi : W. Pierangeli: La vaccinoterapia antigonococcica per via. endovenosa nella cura delle annessiti. Apparecchi e strumenti nuovi: P. M. Polleri: Nuovo aspiratore idrico graduabile per lo svuotamento dei versamenti in cavità sierose e per pne umotorace di s·ostituzione. Sunti e rassegne: NEUROLOGIA: F. \Valsche: Sul la degenera' zione le nti colare progressiva. - Adlersberg e Porges: La tetania neurotica, una nuova forma clinica di tetania. M. pappenheim : Osservazioni su alcuni problemi della pressione del liquor. "\Vaterston : L'attività sensoriale della cute. - GASTRO-ENTEROLOGIA: Br,a ithwait: Il decorso I linfatico dell'angolo ileo-cecale e la ::iUa possib ile relazione nella. genesi dell'ulcera gastrica e duodenale. - l\letge: ~orte per emorragia in seguito a G. E. P . Alessand rini: La tera1pia medi ca dell'ulcera ,qastrica e duodenale. _ ' '· Pauchet: La preparazione e l'accudienza agli operati di stomaco. - P e<lraj as: Quel che si può fare nei cancri inoperabili dello stomaco. - Qu.ESTIONI DEL GIORNO: L'immunità loca.le. Cutjvaccinazione e Medicazioni specifiche. Cenni bibliograficì.

Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia di l\fedicina di Torino. - Circolo di coltura di medicina e chi· rurgia nell'Università di Catania. Appunti per il medico pratico: 0 ASISTICA e TE!!APIA : Organi della respirazione : La tosse bitonale. - La diagnosi della t ubercolosi nell'inianzia. - Sulla diagnosi e prognosi delle caverne e sulla progn osi delle tubercolosi gravi. - Tubercolosi polmonare e dia bete. Trattamento insulinico. - Il mare ed i tubercol oth~i. - Conseguenze pleuro-polmonari ta rdive delle ferite del torace. - Contributo alla patologia della dina.mica del diaframma.. - 11 r affreddore e le infezioni associate. - La laringite stridula. - Nella coriza acuta dei poppanti. - :Fegato e vie biliari: Le ricerche dì laboratorio nella diagnosi di insufficenza epatica. L'arco giovanile nella cornea come segno di ipercolesterinemia. - La sifHide ereditaria del fegato. - Trattamento della c iTrosi di I .aena ec. - NOTE DI MED I CINA SCI ENTI FICA: Un'origjnale interpretazione clinica della malatta di Dercum. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA . Nella vita professionale : Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nc;tizie div erse. Indice a lfabetico per materie.

E vietata ta riproduzione di Zavorl pubblicati nel POLICLINICO e la citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

di es8i

sen~a

pubblica~1· ont-

dei sunti

nvvertenza Gli abbonati che intendono fruire del PREMIO GRATUITO: O. CIGNOZZI: " 1 niorterrii Jt· u. concetti nella cura delle lesioni settiche ,, sono pregati di uniformarsi alle modalità indicate nell'avviso inserito nella prima pagina della copertina.

OSSERVAZl.O NI CLINICHE; OSPEDALE CIVILE DI CODOGNO

Amputazione interscapolo-toracica per sarcoma primitivo periosteo dell'omero. Dot t.

GAETANO

CAIRO, assistente.

Da quanùo il Cunning, chir11rgo della Mari11a Inglese n er 1808, praticò la• prima amputazione inte:nscapolo-tora.cica in un i11arinaio colpito da grave fer'ita d'arma da fuoco· al braccio e alla spalla, 1'01Jerazion e n·o·n venne che assai raramente e con sca.riso· ·e·n tusiasm.o eseguita clai chirurg·hi del secolo scorso . Nel periodo· prelisteriano infatti il facile p erioolo di infezione di una così am•p ia ferita dovevai essiere fortemente temt1to, tanto da far g·iudicare dal Pn.nzetta di Napoli l'operazione come « destin.nta lJiù a completare i trattati di operazioni cl1ir11rg·iche che a mettersi in ese,.. c11zione ». Se più tardi colla pratica dell'a•ntisepsi venne me110 il p.erJ.colo de[l'infezione, r imasero tutta via temibjli la imponenza dell' e1

morragia e la gravità dello choc operatorio, ch·e avevano ca.g ionato l ai perdita imm·ediata dj llD g·ran numero di operati. Fu s.o ltanto qua.n do· il Berger ebbe disciplin ata la tecnica dell'-oip erazione introducendovi la legatura preventiva d ei vasi suciclavi, che i chirurghi co-· minci arono a.d ese•g uire con maggior frequ enza l'operazione, pure riservandola come prov,,.eclimento di neces sità a trauma.t ismi gravi, stra:ppamenti di macchine, ferite con fratture espo1ste, gangrene e flemmoni ga•s sosi al braccio od ,a lla spalla, talora a processi settici da o·ste.omielit.e . .o a carie t11be rcolare estesa con .fistole multiple, 1na prati.ca.n dola sopra tuttç> ed il più spesiso per tumori mailigni dell'omero o della scapola già diff11si all'articolazione .del la spa'l la. La memoria del Berger, che ha importanza fondam entale nella storia di questa operazion.e, data dal 1887. Tuttavia, nono•s tante i perfezionamenti conseguiti nella tecnica, la statistica op.eratoria generale che nel 1875 era di 45 inte1--ver1ti, secondo i dati raccolti dal Crosti, ne co·n tava app·ena 258 nel 19<)0, 263 nel 1905 ed oggi n e annovera poco più di 300. Il 1

1

1

-


1684

l T. POLICLIN reo

cl1e dimostra che l 'amputazione intemcapolotoracica rima·ne tutt'ora un'operazione assai grave e pertanto relativamente rara. Chè cc se per poco si considerano - scrive il Giannettasio - i pericoli ad essa inerenti e le statiistiche per vero non incoraggianti, con cura raccolte 'da·i vari autori, \Si comprende fa.cilmelllte com·e si colga · volentieri da tutti l 'occasione ad una puhblicazione, tosto che l 'operazione pTesenti qualche lato importante da il lu·s trare: onde è giustificato per ogni ·chirurgo il compiacimento di averne co•n seguito favorevoli risultati » . Il .ca•s o che io pres.ento (eid il oui studio mi è stato beneiv-0lmente conce\Sso dalla cortesia del1' operatore, il prof. Baldo Rossi) si riferi.sce ad un intervento che, se ebbe pieno succe.sso immediato, fu però seguito da r.ecidiva dopo pochi mesi; esso non è qt1indi da considerar.si fra gli esiti ·più favorevoli. Ho creduto n ondimeno utile di riferirne, nell'intento di portare 11n contributo sereno alla statistica: ed a.n che ' perchè esso, presenta qualch·e interesse, 1sia dal lato diagnoGtico come riguardo aIJa te•onica operatoria seguita.

* ** P. Giu.se:prpe, di anni 47, da Codog110. Anamnesi remota. - Padre mo-rto a 47 anni per ictus; madre, due fratelli e una sorella viventi ,e sani. Nulla nei collaterali: è coniugato; la m.o.g lie non eb1b e mai abo·rti; tre figli 1sono .sani, gli altri dl1e deced ett.ero n.ei primi mesi di vita. A 16 anni riportò frattura d ella rotula sinistra. Dalla adoJ.escenza soffre di accessi asmatici per i quali venne rjformato ·dal servizio mili~ tare. Nel gennaio 1~22 fu colpito improvvisamente da lip,otimia e rimaise privo di sensi per n1ezz' ora in ·stato di contrazione to·n i.ca senza convulsioni. Al risveglio non 1ft1 ·constatato nessun disturbo della favella ·n è fatti paretici; ebb~ olo ceifale.it p·er parecchi giorni. ~Iodico bcvitol'e, non fuma, non ·ebbe mai malattie \nen.eree; nrega lu·es. Anamnesi prossima. - Dal luglio 1922 in cominciò a lamentare dolori transitorii e lievi alla spalla destra, specialmente al mattino nell'alza·rsi dal letto, dolori che poi durante il gior110 ce savano. Dopo circa1 un mese tali dolori, a carattere sordo e cupo come di un ind r l r · zimento , si fecero più insistenti, accompag ··an do$i a dehoJ.ezza dell'arto; durante gli sforzi .e:c: i i.Si acutizzavano sempre più, con1pro111ett.rndo la funzionalità dell' arto stesso. 11 medico che lo visitò allora, lo curò per forma i·eumati.ca e gli prescrisse dei salicilici senza alcun giovamento. Fu dopo tre mesi dall'inizio della malattia ch'egli 1Si accorse di avere la parte 11periore del braccio destro gonfia e deform e. Si valse allora del consiglio d'un cl1jl'Urgo. il quale, praticandogli l1na radiogr afi~, da c11i no11 risultò alcuna alterazione evidente d ello schel etro, gi11òicò trattarsi di una neoformn 1ione de lle parti molli a carattere benigno e ne propose l'asportazione.

Il pazi~nte rifiut? L'atto op.erativo e per altri d~e mesi so,p porto dolori assai inten1si co11 v~olente esaceTbazioni notturne a ca•ratterè lancinante, trafittivo. La deformazione del braccio andò frattanto aume:r:tando P rogressivamente fino a raggiungere il v-0lume attuale ed inva\Se successivamente anche il ca.v o ascellare. N·on ebbe mai fetb'bre; notò invece un dimagrimento graduale unito a perdita di forze ed a maleSisere generale. Ricorse allora alla, visita di un altro chirUTg·o, il quale, diagnosticata nna neoplasia rnalig·na dell'.epifisi omerale già estesa a ll' arti.c olazione S·C apolo-om·erale vide l~ n·ecessità di dover demolire coll'arto' supenore anche la scaipola e parte de·l la iel.avi cola O?-de propo1~e l' amiputazione interscapolo-tora~ cica. Il paziente nuovamente rifiutò l 'aitto oper·ativo. Senonchè dopo poco tempo, per l'intensità raggiunta dai d olori che non gli concedevano mai ri~oso durante la n.otte e non erano calmati n ep1p ure da·l le iniezioni .di morfina, fu egli stesse> ad iillVo•care 1a propria liberazione. Ven·n e al.Iora inviato al Padiglio·n e Zonda dell'Ospedale Maggiore di Milano peir ivi e\Ssere opera.te dal prof. Baldo Rossi (22 dicembre 1922). Esame obbiettivo. - Cois tituzione ro·b usta, ista.to di nt1trizioine scadente,- colorito bn1n·opallj do della cute, mucos.e visibili rosee mn p.a] lide, tr.ofismo ml1 scolare ben con.s ervato. Nulla ai neTvi specifici e a i nervi cranici. Nell'a.ngo'lo interno O. S. si n·ota una tumefazione a tipo 1paipill oma·to.s o deI. volum·e di t1n pisello ohe il p . P·0 rta dall'età di 8 anni. Torace a.mpio, a tipo ·enfisematoso con espansione dei margini polmonari piuttosto ridotta, suono ip er·f onet.i·co in tutto l 'ambito, resp·i ro prolungato \Specie durante la espirazione: non fa•t ti 11rn.idi. All'esame del cuore : modi.ca ipertrofia d el se•g mento sini•stro, primo tono -0ttu.so, rinforzo del secondo su tutti i focolai, itto nel quinto spazio appena alJ'.esterno dell'emiclav.e.are. Addome di form ~ e volume normali. Lieve aumento· del fegat0 e d ellai milza. All'esame locale si n·ota una tl1mefazione che cominc.ia all'unione tra il terzo m·edio ed il terz.o superiore de·l braccio e s'ingrandisce verso l' al.to in forma globo.sa, rend endosi mag-gio·r mente m an ifesta nella, porzionr a11terjo'l'e del moncone a.ella spalla. La tt1mefazione che raggiunge il volt1rne d'una te.sta di feto a ter. mine, è 1solcata da ·s carsa rete venosa superfi ciale. Collai p a lpnzione 1Si iisente un aumento della temperatura locale 8 1 tern1otatto; J.n cute piuttosto tesa e succu1enta, è p oco scorrevole sulla massa sottostante, la qna1e fa corpo coll 'osso e lo involge com1pJetamente in tutta la sua ci fc onferenza: essa J1a st1perfice li~cia e regola.re, ed una consistenza dura parenc11imatosa. Il. t11more no•n ap·p are ben circoscritto, ma si diffonde a tutta la spalla e si insinua anche nel cavo ascellare. La mobilità, attiva e 1)aSsiva della spalla, è molto ridotta: nell'atto di sollevare il braccio, ancl1e la ISCa•pola si sposta in toto e pare quasi sald ata al moncone Sl1periore della spalla. Non si palpano ghiandole n elle stazioni linfntiehe prossimiori. R. W. negntivfl ; valore emoglobinico ~O; globuli rossi 4.800.000; glo·l)nli biancl1i 11.000. La radiografia dimost ra poco d'in1portante: 1

1

1

1


[ANNo

xxxr,

F.Asc. 51J

SEZIONE PRATICA

lo scheletro non presenta alcuna alterazione

nè s u1Ja epi'fìsi l1lè a carico della diafisi; le ljnee margina•li dell'osso son·o ben nette: non vi ha au111ento della corticale nè zone di rare1fazione nel ca11ale midollare. Si nota un aumento di denGità uniform.e delle 1)arti molli circostanti all 0 1sso. Sulla parte più alta, della spalla, si ril·eva Ul1Ja linea di (proba.bile 1stratificazio11e ossea. segnata da una strisc.i8J molto sottile e regolare. che sembra contorna.re il C·on.fine sup1eriore della tum·eifazione ed accenna qua·s i al for·ma1~si di un guscio -01.sseio periferico. Diàa1iosi cli1iica. - Srurcoma p1r i111itivo della .epifì:si superio·r e dell'om.ero 'd estro·. Opera::.ione. - Iniezi·one di .YI. A. S. S. Narcosi generale e•t erea. Incisione ·esplorativa nella parte più salie·n ·t e della trunef a.zione per la biopsia p1~eJ,iminare immediata: divaricate ampiamente le 'J)arti molli, si cade su 11na larg·a massa cai1nosa della ·quale vengo,n o as·p o1tati con c11cchri.aio profo ndame,n.te alcuni framment.; i11 tutta vicinanza alla s111perficie o·ssea. L 'esame istologico. di essi <limolStra trattarsi dj sarcoma glo·bocellulM'e. .Sii p 1assa quindi al1' amp1u tazione interscap·olo-toracioa. COIIld·otta u.na p.r ima incisione lungo, il mal'gine s upe.l'iO·r e d1ella clav,i c·o la, :p.r ofonda, fin 1sull' osso, dal su10 margine acromiaùe fino a un paio di ce·n timiet1i all 'inJfuori della articolazi·o11e ste.r110-cla,v icolare, se nie sco1lla il periostio aircolarme•n te in cor·risponidenz.a al bordo esterno de·l m. ste.mo-clieido-m.aisto·id·eo, s 'insinua sotto la clavicoJ.a· il filo-sega Gigli, si 1seziona l'osso e do•p o a,·er sollevato con una tenaglja il frammento esterno ed averne completato po~t Priormiente lo scollamento ·n eiriosteo fino all'ins-erzione del cleltoide, si sega nuovamente l'osso in que.sto punto. ' ' iene così rim ossa la parte m e1diana1 d ella clavicola; spostato alloira in basso l'esile rnu:sco·Jo succlavio, s i inette a nudo la fB scia cer'Vicale media; si tfe,n de que. sta pru,dentemente 1su sonda scan,a lata, ta.n to che basti 1)er mettere b1e ne jn vistai i va6i s11cclavii; qiueisrti veng-·o no allaaciati n eil 1uog.o. d' e. lezione•, ci10 è nella po rzione e·x tras,c a.l eni ca dove l 'arterria è p iù f acilm,ente raggiun.g ibile. Isolata da prima l' rurteria., la ~i lega con doppio laccio1; tndi si l e·g a la ven<lf. Si .sezi.o.n ano entrambi i vaLSi.i in mezzo alla do;pp1a legatura. S1 recidooo ad uno ad UilJO i grossi .cordoni nervosi del plesso brachiale. É così finito il P·r in10 tem1p o dell'op1er.azione, costituito dalla lega.t ur'a ·I Jreventiva dei/ vasi succlavii. Si passa alla demoljzion.e dell'arto col cin .. golo scapolare. Occo11re sco•J pire due lembi, il primo a.interiore. il secondo p·o&teriore, segu·en~ do un tra.cciato di f orm1a la.n ceolare. Mentre un assietente alJ.ontana l'arto dal tronco, l'o· peratore parte·n,d·o dal miezzo dell'inci sion.e p.recedente p.nT·allela .alla.i clav:hcola, 1si dirige i11 basso eid in .avan,t i passando •sul deltoide, all'irufuori d·el so l,co deltoide<> '.P1etto·r:ale, SC'ende lu.n go i1, ·p ilastro anteriore dell'a.s oella, p·aesa nel cavo a·t .trave.rsando la f.ac:cia interna del braccio. ri·sale 1s11l p-ilastro posterio re e giunge fino a1ll'angolo inferi-aire della scap-0la. Dop-0 aver così tracciata la linea del prin10 lemJb-0 ed averlo -prep.arato ovunq11:e con dissezione della cute e cellula re, il chi·rurrgo ripassa .co n· inciisiori e nii1 11rofondn ·s11gli strati muscolari sottostantj • che seziona a tutto sp.e&sor.e di mano 1

1

1

1

1

0

1

1

0

1

1

1

1

1685

in mano cl1e li inco11tra, mentre 1. aiuto provvede all' e·m ostasi, pinzaindo i numerosi vasi interessati nel taglio. L'operatore recide in tal guisa il g·ra1.hd·e e il piccol·o pettorale trasversalmente alle loro fiibre sul piano toracico, sc olla e distn,cca dal.la.o pa,rete toracica il connettivo .cellulo-adi1p o1so d e~ .cavo ascellare, posterio·rmente taglia il tendine del grande dorsale e qu e'l lo del grande rotondo, e giunge all'angoJOI della sca.poJ.a, l1lt.imando così la formazion·e del lembo anter:ioriei p,e,ttoro. . a;soellare. Pe1· la [·ormazione del second.o lemb o, lembo p1osteriore, cervi.co-scapo1are, .egli rito·r na allo estrem10 laterale delJ,a primitiva' incisione pa1r·alleila alla clavicola, cioè sull'articolazio•n,e acromio-clavicolare, e di .qui .con incisione rettilinea scende lungo il bordo esterno d.ella omopLata fino a•d incontrare all'apice inferiore di que'Sta il lembo ante1'io·r e. Per' poter dominare ora la. faccia sottoscapolare e poterla liberare dai suoi robusti attacchi al tronco, egli affida nll'a$sistente di trarre f.ortemem.te l'arto in fuori ed in basso, i·m1p rimendo in pari tempo al monico.r1e deil la spalla una a.coentu,ata rotazione e.sterna.. Re.ctde aillora via via le inserzioni del tréùpez.io. alla -clavi cola ed alla S'p ina della iscatpola, dell' omoj o i.de.o al b.ordo superiore di questo o·s so, dell elevatoré all'angolo superiore interno·, e opl1la sezio·n e del grande dentato e die i 1du·e1 J'IOm.b·oidei completa il distacco in totalità del .ciJllg.olo scwpolare daJ. tronco. Nel terz,o tempo si provvede alla, legatura dei vasi. ultin1ata la quale, si affrontano i due lembi e .si riuniscono con line a di sutura verticaie. Sl. la.s cia in post-0 lln drenaggio i1-ella parte più declive del a ferita. Medica,tura. Esame anatomico-patcJ,ogico. - Con una SP.zione longitudinale dell 'arto, inteiressante anche l'osso su un piano antero-pio steriore, \Si riscontra .c·h e lo scheleJtroi è circondato da tutte l e ,p,arti da un.a larga, m aissa di teissuto ca.mo.so che ab1b :raccia c·o·m p letamente diafisi ed ·epifisi e si 1estende in alto in i.forma di "Clava p er un·a esten.sione di 15 oro ..ci1~ca fino ad inter'e ssare la ca p sula e1d i legameJiti p·eriarticolari. Tale massa ha l' aispe·t.to di un.a polpa lardacea succ11lenta; al taglio è piuttosto molJ1e verso la s11p erfìcie, mentre la consistenza diventa più d11ra in profondità; jl colo·r ito 1è bia1n co-roseo, t111iforrnie. solo CJ11a e là interrotto da pjccole zone emorragiche. o da focolai di T'amm-0lljm1ento.. La, co nformazione è intimra mente unita al periostio. m·e:ntroe la teca ossea sembra norm·ale e così pur1e di colorito e d' aJspetto normal e risulta hl midollo osseo; anchoe l'arti colazione scapolo-ome rale ,semtbr:a ritlparmiata dal tessuto iworpl.astico. Le parti mu1scolari oirc.ostanti s·ono àlqu.anto atrodlzza•t e ed anemizzate peir co.mpression·e. Un.a caps,u la connettivale perife·rica sembr·a. involgere, rego·l arm-ente tutta ·1 a massa t'UmoraJ.e; e i11·ent:r.e non si rileva.n o zone di neo-produzione -0steoide o dj infiiltraizione .caJ·care in se1n o alla massa stessa, una zo.n a. d'indurim.ento .calcaireo si nota P€r c.on.t ro, verso la parte più esterna della epifisi, :1, carico ap•p11nto dell'involucro ca•p·sulare tibros·o, jl ,q uale a.issum,e ivi l'aspe·t to di Uill gu· scio sottile. abba,s tanza regola.re p er quanto assai lirnd.tato. N.ei preparati istologici eseguiti s 11 dive~i nP.ZZPtti nreJevati a varie pr-0fondità dal pezzo ana1to.n1ico con sezioni all1estite al 1

1

1

1

1

1

1

0

1

1

1

1

\


1686

IT.. POLICLINICO

microtomo .congelato•r'e .e colo rate con ematossilina-cosiJna, 1a 1struttura fondamentale ·a:el ti1more dimost r asi quella di un tessu,t o di ele... menti connettivali imma turi, a tipo embrio~ n ale, di forma globoC'e llulare ; pur avendosi qua e là Jll()t,.e di rp olimonfìs.mo, di gran lung·a prevalgono le cellu·l e r.otonde con nucleo tondeggiante, ricco di granuli cromatici e proto. p lasma so ttile, non sempre chiaranliente vi·si- · l)ile, appena distinte tra 1oro da pocai sostanza intercellulaire: numeI'ose sono1 J.e figure di nùtosi atipica; 1o stroma è scartsissiln·o, ridotto a pochissime fibrille dt sostanza fondamentale. In alcuni preparati si inco ntrano rare forme giganto-c ell11la1r i polinu cleate. Nelle sezionj praticat e alla periferia (là dove già al prim·o esamie si ri1evava aumen.t o. di consistenza del tessuto ca.p sula:re) si rilevano depositi di sali di calcio; non cellule ossee. Vascol a1rizza zi.one scar sa; n,o n fatti degen·e · rativi. Anche n.elle sezioni interessanti l'osso (J>re. via decalcificazion·e) s i n·ota che la massa neioplastica n-0r1 invade la teca <Jissea. Riasssumendo, dall'esame isto-p·atoilo.g ico r·i sulta trattàrsi di un 1sarco1na primitivo rotondo-ceill1ulare a svilllllppo p·eriois teo . Decor's o post-operatorio. - Il malato dopo l' intervento ebbe rper qu1alche ora sintomi di shok non g'I'lave con lieve 'd ispnea ed indebolimento del p ol1so 1p a s,s ò la notte agitato 1ed inisonne. ma l'indomaniJ avv.erti subito di senti:rsi megli 0 . Le sue condizioni generali amdaTon;o infatti da ia llara in poi p I'o·g·r.essivam.en1te migliorando. In terza giornata si tolse il drenagITTo•; in ·0 ttava s:1 tolsero i punti, avend·o.Si guarigione p,e r prima inte nzi o·n·e. In 's eguito il malato fu sott~oposto a 1sed11t.e di r a·dioterapia ed a una cu.r a i'Podier.rmica di atoxil. Alla s11a uscita dall'Osp edale, avvenuta i11 ventit reeeima giornata, egli avrebbe dovuto continuare la c11ra. radiotera.1pica, ma ·s entendosi hen e e v edendo clle andava recup.eraildo gr.aduJa.1.mente le forze, noill segui le prescrizioni e tornò inVieoo a lavo1r are .niel ;prop ri o 11egozio. Durò in buon a salute circa quattro mesi. Ma verso la fin e di ap,r ile 1923, cominciò a1d avvertire nuovi dolori, q1Je1sta volta al tora ce sinistro, dal.ori aventi gl.i stessi caratte ri di q11elli preced entemente s offerti e b·e n prest o tram11tatisi in viole.n te trafitt11re a tipo lan cinante ch e non gli davano riposo. Rapidam ente si ebbe anche qui la comparsai di un.a turn efa zion e é1 carico della parete pleu·ro-.costale drestrBJ, che in brev.e si svilU'P,PÒ fino a raggi11ngere la, larp:hezza di un palm.o di mano , dt1ra, irregolare, di consistenza in molti p11nti ossea. Si ebbe poi versam e.n to pleurico corrisp.ond ent.e, con elevazioni febbrili, p 1rogressjva om acinzi on e, ritorno d·ello stato cachettico· ed il deces!==o $e~1i 'd apo qualche tempo tra sofferen ze atroc]. compl essivamente a · sette m eei ct i ci istanza dall' atto operativo. Non è stato po~sibil e eseguire la necroscopia. 1

1

1

1

1

1

1

1

;

1

1

1

1

1

1

La storia clinica presenta qualche particol::t rità che mette conto di rilevare. La ma:lattiai h a esordito col dolor e, dolore cupo, g ravativo. a tipo oeteocop-o, aumentato dalJ a stanchezza. ·

(ANNO XXXI, FASC. 51] '

Solamente do·p o tre mesi si è potuto notare un leggero aumento di vol11me in toto della parte. Questa precoicità dei dolori ri1spetto aillo svil11'P1p o della t11mefazione rende natur:almente ddfficiloe e sp·es·s o tardiva la diagn.osi. La radiog.rafia p·otrebibe essere di aiuto iprezioso per ricon.osce re di b uon'ora l'esistenza del tum-0re e suggerire pertanto una r.} rognosi grave ed un pron.t o intervento radicrul e. Senonchè anche la radiografia qi.1alche volta fallisce allo scopo, perohè pur nelle migliori in1agini ra.diograifìche la mancanzai di qualsiasi traccia di ossifiieazion.e o di fatti di distruzione os·s ea chiaramente visibile può da.ire n ei sarcomi periostali (e specialmente in ,q u e1'1e form e molli che sembra abbiano •Ortigin.e ·q,allo stra t,o estern,o del periostio) un reperto affatto neg ait i vo, come nel no str.o pazien.te. Bisogna ben gua.rda1"e di non lasciarsi fuorviare nel diagnostico dal. reperto radiogra.fiico neg·ativo•. A questo prop.01sito il Busi cosi si esprrim e : cc La diagnosi di sarcoma osseo p·otrà p·e.r vero venire non di ra·d·o a,c certata ripetendo lo studio radiografi.co del caso più volte, ad intervalli di qualche settimana : ma data la crescita di questa specie di tu.more maligno, per lo più rapida , invadente, diistnuttivai, con metastasi m·o ltei)lici, m·alto si rischia. in questa attesa che .s p esso co·n duce aJla certezza tr'opp•o tardi, quando cioè l'intervento non offre più od offre solo po•c hisisime speranze di su.ccesso; p ericiò là dov·e, nonostante lo studio radiografico del caso. permane insolubi1e il dubbio sulla i1at11I"a sruroo.m atosai di un tumo r'e oss.eo, ·è bene p.rocedea-e senz'altro ad un intervento chi· rurgico di sa.g gio, che se~ond.o i dati forniti consiglie rà il da farsi » . Qu,i n.çli iri si1ni·li casi non resta che farsi un criterio giusto dei dolori e quando questi sono, come nel presente caso, accentuatissimi, a carattere progressivo esacerbantisi nella notte, ' esasperare il malato e da con. tale intensità da impedi1·g li il sonno, e si può in pari tempo escludere la forma luetica e la tub ercolare od altre forme acute a carico, dell'articolazio11e o dei nervi; quan·do il dolore non accenn.a per nien.te a dimin.uire anche dopo l'immobilizzazione aoctirata, Qisogna pensare precocemente al tumore e porre bene attenzione alle eventuali anchr se scarse modi'{lcazioni locali e specialme1ite all'aumento di volume della parte, per poter avanzare per tempo la diagnosi e proporre ttna biopsia. N e•l nostro paziente, nonostante che i1 rilievo somatico e la gravità del decorso non lasciassero alcun dubbio st1lla natt1·r a maligna del tu· more, fu ugualmente pra.ticata prima della 1

1

1

1


1687

SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXI, FASC. 51]

o'Perazione la biop·s ia, c-o.n esam·e istologico immediato. Ed è questo un atto che potrebbe pare.re superfluo ed ozioso, mentre è invece un particolare di tecnica rigorosà e di savia condotta chirurgica che non va giamma·i tralasciato, con·o.s cendosi iillfatti ·deri casi (tra gli altri uno recente citato nel Rendiconto ClinicoOperativo del Padiglione Zonda 1919-1921) nei . quali la bioprs]a p reventiva ha pot11to evita1re un intervent.o dém·O·Litore, contra:riamente al giu·dizio clinico preceid·entem.ente emesso, e permettere una operazione ooonomica conservativa con b·u-On risultato definitivo. Qui - data l'estensio·n e asrs unta dalla neoplasia - si imponeva naturalmente la indicazione all' aiblazione intera .del braccio col. mezzo cingolo soapole.re oorris·p ondente. E l'operazione venne eseguita second.o la tecnica classi·ca de1 Berger, che è querlla oggi universalmente aocettata e fed1elmente - rirp1rod-0 tta d.a tutti i trattatiJSti. Il merito del Berger' è quello di aaveir intl'lod·o tto la legatura preiventivia de1i vaisi succlavii, merit·o pienam:ente ricono1sciuto dagli inglesi (che giung1ono· a chiamare l'operazione Berger's amputation) ·e soltanto parzialmente dai tede.schi, i qu·ali ricordano a giuta ra·gione il contributo operativo p·o rtato 'd a Esma.rck oe da Langembeck al migliora.mento 1

1

uom.o già ip. istato di notevole deiperimento, non vi fu chie un lieve e fugace choc operatorio. Ed inv.ero, ise si .pensi a:l1a im'Portanza dellai 'd emolizion.e (sec·onda soltanto per vastità a .quella della amp.u tazion.e interileo.-addominal·e). alla .quantità dei tessuti inte· ~essati nella ferita e più anoo,r'a alla scossa che al si!stem·aJ ne1:rvo1so 0entral·e d,eve ve·n ire ·c1aila irecision,e d.ei cordoni nervo,s i d1el 1plesso brachiale, rimane 'davv.ero ammir.evole .che unìa oo,s ì ampia mutilazione p'ossa ·essere ta.n1to facilmente sup·erata. A ragione dunque il Giannettasio s·ors tiene che l'a.mliutazi,o ne interscap1ol-0-to,racica « n,o n deve essere più guardata c·on tanta diffidenza e con tanto terrore come p·el passato, poichè €S1sai non ·è ormai più grave della disarticolaz.i.one dell'omero 9 della scrupU!lectomia.... e se si tien calcolo .che la diisarti,c.olazione della f3palla non .o ffre sufficiente garanzia contro il p,e.ricolo ,d eJla recidiva, n,e consegue che l'ope·t a:.ione di scelta nei turnori maligni dell' estrem ità superiore dell'omero, debba e·ssere adunque l'amputazione interscapolo-toracica >>.

c.oncordem.e nte il ·Crosti - nelle con.c1usioni ,a lla sua preg.ev.o le tM emo'ria d e1l 1005 - ritieine l'amputaiz.ioin e interscapo lo-to1racica p referiùi.le, per evitare la recidiva, agli interventi della tecnica. Anche noi in Ita'lia no·n dobbia- più ,00.0nomidi (I'esezione, disa~~l~zione), mo dimenticare che prima d e:l 1887 vennero poicllè cc quando v·e.nga ese~uita pnm1t1v~~­ pulbblicati tra n-0i casi di amputazio·n e inter- te ,a l11orchè il neoJP~asma sia an·c:ora sull nnz10 • • scaipolo-ooracica trattati con la legatura pre- e:nion anche nel pieno svilupp•o della sua viruventiva dei vasi sottoclav eari, ed il Giordano lenza dà garanzia maggiore ·ai comipletai rim 0n e cita tre casi. del Bassini, uno ·del. Poggi zione' ·d·egli ·elementi d1el tumore ». Negli indi(1886) •ed uno· del Vecel1i di Venezia (1884). Ma vidui v·eiecht, d·ep,e riti in cui a p 1rio·r i è supp·Oal solito - comei dice il C-01sta - non vi è da nibil;e ·ohe l'tnterv&llto non po.s.s,a e1sisere tolcc fare le rn,e raviglie. per le scarse citazioni di 11er•a to, il 1C.r-0:sti piro;pone ·di dividerlo i.n d~·e casistica,. italiana, chè quasi tutto il ricco, m.a- sedute, n ella prima disartjcolando il braccio, teriale op,e rativo dei n·o stri osp e.dali e non nella: seconda .estiir,p ando la scap:o la.. poco di qu·ello delle nostre cliniche non viene La più ampia is tatistica op·erat?ria ~n qu~ puhbli.cato ·O sal.tt1a riamente; per cui in que sto, raccolta è 1que~la di J eanbrau e R1che, ~ ;iua11 come in altri argomenti pratici, il contributo 188 caisi riuniti danno una m 0 1rtal1ta del ·certamente imrportante del no stro paese rima- ;; % prima d·el 1887 ed orai ·del 7.84 %, e citan? ne in gran p.arte ignorato». 24 casi di guarigioni co·n statati da oltre 5 anni. Ritorna.n do al noistro caso, n·oterò ancora Essi nella conclusio.n e del lolfo importante laqui brevemente che i'operazione dua:-ò c·o mples' affermano che l'amputazione interscapovoro, . sivamente 45 minuti: l' emootrusi risultò perfet- lo-toir acica è un' orp,e razione che dà sopra,vv1ta· 1n on è stato necessario allacci.are preventi- v·enze molto lungh·e e guarigioni che si po ssono ' vamente anche le b·r an.clhe laterali della succlaco·nis,i derare come d-edlnitiv·e. via (cervicale super.fiiciJale, tJra,V1e·r sa diel oo~lo Certamente la facilità con cui viene tollerata e traversa della sClapola,), ·come vo~eibb, ero mol dall'organismo un'opera.zione cosi grave.' ~a sua ti autori ma tali vaisi furono invece presi e ' . relativa innocuità ed i buoni risultati imme~ legati oome gli altri .d i m1an-0 in man~ che s1 diati che essa dà spesso, fan.n o pensare che si presentavano sotto il taglio. Lai minima pe.rdita di sangu.e avutasi ha contribuito senza possa in avvenire trarre mig~i.or partito ~~ll'~­ p erazione per più larghe e piu favorevo li indidiublbio a ren·dere meno grave il decorso postoperatorio. Ben,c hè si trattasse infatti di un cazioni. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

0

1

1


16 8

fL POLICLINICO

Ringrazio il prof. B. Rossi , che mi ha con1s entita l ai pubblicazione di qu esto caso clinico, pubblicazione che altro non vuol1 essere se n·on una se111plice esercitazjone di ·stu dio del malato. BIBLIOGRAFIA. ARCE. Amputaciori in.terscapolo-toracica. Siemana m ed. Bueno·s Ayres, 1920. BARLING. M aliy1tunt grouit li of scapula; Berge1·'s amputation. Bir.mingarn lVled. Rev., 1914. BERGER. L 'amputation d.u membre sup érieur dans la contiguité du tronc ..4.mputation inte'r scaptllo-thoraciq·ue. Pal'is, 1887. BERGER. Amputation interscapulo-t lioracique. R evu e de Chirl1rgie, 1898. BIER, BRA UN, J{tMMEL. Chi1·1,rgische Operalionsl ehre. B a nd V., Extremitaten, Le-ipzig, 1~17. BtJSI. Dia gn os tica Radiologica nella Semejoti ca Gcri.er al e Cliirilrgiccl del TADDEI, fas cicolo 62--09, 1922. CHAVANNAZ et CHENUT. A1nputation interscapulo-lhoracique pour sarcome d?t, b1·as. J ournal de méd. de Bordeaux, 1921. COSTA. Amputazione interscapolo toracica. 4.\.r.ch. di Ortopedia, 1893. CROSTI. Amputazion.e interscapolo-totacica. Milano , 1905. DURANTE e LEOTTA. Trattato di mediciria operatoria , vol. 2°. FIORI. Tre casi di amp1.ltazion,e interscap olo toracic a. La Clinica .chirt11rgica, 1910. FISCHER. Zur amputatio i1iterscapulo-thracalis. D.eutscl1e i\1ediz. vVoch en schrift, 30 giu. 1922. GIANNF.TTASTO. Con.t1·ib1t to clinico all' amputazion.e int er sc apolo- toracic a e d 'i stopatologi co ai turri.o ri ep·i l eliali primitiv i de'll e ossa. Policlinico, Sezione Chirurgica, 15 dicembre 1916 e 15 gen11aio· 1917. GIORDANO. Compendio di cliirurgia operatoria italiana. A ppendice 2 al Trattato di chirurgia di DU.PLAJ ·et RECHUS. Torino, 1911. GoBBI. Sarcom.i pri1nitit1i delle ossa. Archivio Italiano di Chirurgia, 1924, fase. 1°. JA UGEAS. Précis de radiodiagnostic teclinique et clinique. Paris, 1918. JEAMBRAU et RICHE. R evu e de chirurgie, 1905. MARIO~. Te·cnique chirtlrgicale, v-ol. II. Paris, 1920. RosTIROLl A. TJ11 caso di amp1ttazione intersca· p olo-t or acica p e1· encondroma scrzpolo-011ieral p. Boll. m ed. Trentino, 1901-1902. 1,ESSON R. Sarcome r eciliivé de s ga11ylions axillairf~; am.putat~on interscapuio-thoracique à l enib ea1t p ostérieur. Btùl. et Mém. Soc. d e Chi r. de P a ris, 1922. TORRACA. Alcune osser vazioni cliniche sui sarcomi dellf' ossa lungh.e. Studium, anno X, 1

\

n-OV.

1920.

Amputacio1i inter scapolo-toracica. Sema.f ia med., Buenos Aires, 1920. VISCONTINI. Un caso d:i disarticolazione interscapolo-torncica. Gazz. d. Osped. e d. Clini-

VINA .

ch e, 1903, n. 83.

[ANNq XXXI, FASC. 51]

NOTE E CONTRIBUTI. La vaccinoterapia antigonococciea per endovenosa nella cura delle annessiti.

Via

Dott. v\' AL'fER PIERANGELI, g ià d el R eparto Derm osifilopatic o deg·li Osi)e dali Riu11iti di Napoli. Da quasi tutti i medici che si occupino di venereologia è stata ormai riconosciuta la grande efficacia terapeutica della vaccinoterapia a ntigonococcica in molte complicanze dell'infezione blenorragica. Generalm.ente per la somministrazione del vaccino è in uso la via sottocutanea e, solta nto da poco, specie all 'estero si. è tentata la via endovenosa onde immettere più prontamente in circolo le dosi di tossine batteriche e quindi provocare una più energica difesa organica. Sembrando a nche a me che la via endoven osa riuscisse di maggiore efficacia volli tent arla su diversi miei infermi, tanto più che, g·ià su larga scala, facevo uso della vaccinoterapia }Jer via sottocutane.a e q11indi volevo pal'agonfl.re la diversità d ell'effetto terapel1tìco a seconda d ella via di introduzione. Ho trattato complessivamente fino ad ora 37 infe rmi di cui 26 uomini e undici donne che per l e l oro affezioni possono così essere ripartiti : U omini : orchiepididimiti 20; prostatiti acut e 4; artriti 2; totale 26. Donne: annessiti acute 9; endometriti act1te 2; totale 11. l\1entre nelle .comp·l icazioni bl enorragiche maschili ho ottenuto risultati pressochè pari a quelli che in genere si hanno usando il vaccino per via s ottocutanea, nella cura delle annessitt (complicanza tanto frequente dell'infezione blenorragica dei genitali femminili , che di solito poco si giova della vaccinoterapia sottocutanea) 110 avuto a constatare, con mio vjvo compiacimento, cl ei ri s11ltati invero brill a nti ed insperati. Mi intratterrò quindi solo su questi casi acriocchè i colleghi , che pur con oscendo q11 e. to metodo di cura, siano ancora scettici sulla opportunità di esso, si d ecida110 a volexlo, e non altro, provare con sic11ra coscienza. L e iniezioni sono sempre state eseguite con ,-acc ino gonococcico dell ' Istituto Sieroterapico ~I i l anese. Onde evitare e ventua li brt1sche r eazioni h o f atto sempre precedere dt1e iniezioni sottocntanee di vacci110, poi inizjnv·o la serie per via endovenosa a cominciare (in generale) dalla dose dj 25 milioni di germi, quindi, gradatamente, a seconda della r eazione, aumenta\·o; in u11 'inferma h o raggiunto ancl'1e la dose

I


[A~~o

XXXI, ·FASC. 51]

SEZIONE

di 2 i11iliardi. • Tranne in due casi in cui ho praticate le iniezioni a giorni alterni altri' menti le ho eseguite tutti i gi0irni raggiungendo in media per ciascuna inferma 10 iniezioni, da un minimo di 6 ad un massimo di 15. I11 quanto alla tecnica mi sono valso di quella comune circa la disinfezione e la preparazione di una d.elle vene della piega del gomito. Ho preferito" inoltre iniettare il vaccino al · ma~tino, curando che l ,inferma fo.sse a digiuno e che tale restasse per altre tre ore. Dall'es3.me dei casi (1) em etg·on,o con siderazioni praticl1e di non dubbia impo:rtanza. Anzitutto, gli effetti terapeutici della vaccinoterapia per via endovenosa nella cura delle an11essiti son·o iit1sciti indisci.1tibilm ente efficaci ed essi si ottengono con una prontezza, direi meraviglio·sa, talvolta solo dopo 24 ore dalla prima iniezi0J1e. I.a tollerabilità del V. G. per via endovenosa. ft1 sem.pre ottima da parte delle pazienti. Mai i11fatti si sono avute a constatare durante la cura degli inconvenienti, solamente in due casi (2-6) si ebbero a registrare dei rialzi tern1ici susseguenti all'iniezione e questi elevamenti febbrili scomparvero in breve. Spiccata azione benefica si ebbe su lo stato ge11erale di tutte le pazienti fra le quali molte erano d ebilitate, altre cle1) resse ed in condizioni fisiche po.co buone. Migliorarono sempre il proprio stato generale riacquistando in breve tempo le abituali condizioni di benessere. . Questo i11etodo di cura è di. facilissima pratica, tale da poter essere praticato in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento . I11 generale sin dalla prima iniezione si ha subito una pronta remissione dei fatti dolorifici locali e così pure si ha in breve un notevole abba:=>samento della temperatura. Tutti questi benefici effetti de.rivati dalla vaccinoterapia endovenosa sembran.o sussistere a lungo ed in modo definitivo, difatti da inferme rivedute anche dopo quattro mesi si e.bbe la dichiarazio·n e che non ebbero più a soffrire alcun disturbo. Come coadiuvante dell'azione decisamente specifica del vaccin·o, ed anche per combattere efficacemente, e nello stesso tempo, l ' infezione aperta è bene far praticare contemporaneamente anche le solite cure locali a base di lavande vaginali, 0\'11li, .ecc.

1689

PRATICA

Coric ludendo : Credo di poter asserire con

coscienza che no1i di fronte .Jle a·nnessiti (s11ecie acute) ci troviamo, con le iniezioni endovenose .di vaccino g·onococcico·, in possesso di un mezzo terape11tico a.ttivissimo, costante nei s11oi effatti, - assol11tarr1,ente innocuo e cl1e d à risultati superiori alla vaccinoterapia per via parente.r ale, il che ritengo importante a considerarsi.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. 0SJ?EDALI

CIVILI DI SAMPIERDARENA

MEDICA UOMINI cliretta dal primario dott. L. ALFONSO. SEZIONE

Nuovo ~spiratore idrico graduabile per lo svuotamento di versamenti in cavità sierose e per pneumotorace di sostituzione }) e r

il dott. PIO l\1ARIANO POLLERI, a.iuto .

Du1--:ante l' op1er.azione clello svuota111·ento di r :-t·ocoJte sierose dailla cavità p l·eu:rica il fatto che più preoccupa ! '.operator.e e che può n1ettere a rep1entaglio la vita d el paziente è 1o eh.aie Steconda:r io all·a re1i:»entin·a depre•stSione .che si verifica in qu:esti crusi, pe1r cui, l 'or gano. che sottostava. a 11, azione meccanica, com11ressiv.a p·e·r un pro.c•eis.so di .esS1Uìda.zione o traaudazio.n e aveva ass!Unt101 in mo1d'C} lento .e graduale uno speciale stato tfisiopatologico, in seguito alf' esiraztone del liquido subisce llna rapida1 espan:sio•ne. A qu1eisto ipe.ricolo si è ov · viato p·r im.a ·con .gv;uiotamenti p.arziali ·e suc.e;essivi in modo da ·de,t erminare uiilla graduale espiaJlJsd.OTue -e da cr.ear e -0ondiz:honi me·cican.iche tali da, 1pemiettere un fa.cile adattamento· de·ll'organ.o a l1e c.ondizioni create collo svuotamento; 'Più r1ec1enteme1n.te c.01la :sostituzi one di gas al liquido eis tratto, 1gas ·chei v ene1n ·d·o lentamente assoTbito permett.eva un 'espansione gra.du1a le èliell,orgaino..c-0mpresso imp edendo'·co1$ì id v·erificarsi ·de.lJo ch.oc. N·e·l1a p1ra1tica P·oi un inco·nvenie11te che tai1t.e volte co·s tringe .ad interriom 1pere lo svuotamento della cavità J)leurica è !,insorgere di t1na tosse stizz.o·s·a e'd i'ncessante; l a qt1ale ap:Jur1t o >Si manif•e.sta .qua.n d.o .con i .c omuni a.ppat!'lecclti ch1e n·o:n J1anno· un'aspirazione. continua eLl t111ifo.rrne :s i vengon.o a det.er-minare squilibrii a varie pressioni nella cavità pcleuric.a con a. s oir azwni fatte ad inteir valli (a.p[Jia recchio· di Diei.1 L a fo·i ) o CO·n aspj·razionill fatt1e con forie (1) Per n1ancanza di spazio le numerose osservazioni riass11nte nella tabella vengono pl1b- 8c;piranti disuguali (appiarecchio Pot.ain). L:;. t.ecniche t1sate p er ov'Viar.e al fatt o p~ù blicate per esteso negli estratti. 1

1

1

1

0

1

,

1

I

1


1GDO

!L

POL! C LI~ICO

grn.ve lo c.l1oc, col

ostituire con gn.s il lic1u1 do estratt·o 1sono varie e vanno come è co111 tt11ement e noto da que:llru 'dell ~ est1·azi-0ne del li q11i1do coli' appar.ecchio, di Po.t a,inJ o di Dieu I.Jnfoi e con l'insufflazione di gas col Forlar1jni, contempo1r aneamente; ma coll' azione inclipen1d ertte dei du'e ruppa.r1ecchi, quin;di coll 'infissione di due a.g~l1i, a qu·ella di D11m R 1~est, D11balen, Moirelli. · R·ec.e•n temente poi Demairtini ha id1eato lUlo ~pec i al e diSJ'.)'Ositivo da applicarsi ad una ·00111une siringa diiI Pravaz da 20 cc. in m·odo, d a esttarre, pe11i volta, una tale quantità di liquiùo e so1stitt1riirlo m e1dian.te aspirazione filtrando attraverso cot on,e, e.on aria atmosf.erica1; tale 1

[A:\"NO

XXXI, FASC. 51]

li di origin e m eccani.co1-circol•atoria o nelle polisieroSiti ove sii hanJI10 i segilli di insufficienza resp'iratoriai che verriebbero mantenuti ancora p•er un tempo :rieJ.ativamente lungo colla sostituzione del gas, so.stituzione· che in questo caso se evitru lo ·choc; non modifica quello stato fisiopatologico .che h a indicato l 'intervento anzi, forse, lo aggrava. In base a taJ.i co1n sid1erazioni ho stu1diaito u11 apparecchio il quale non °p1·esentaooe ~l 'inconv1e1nienti degli aspiratprt comum.emente in uso e ch e p-ermettesse la so1StJit11ziooie del liquido ool g·as pro1v eni ente ·dall'a.p·p areccllio del Forlanini e dotando ,questo di lln serbatoio di ga~ quailora l a quanitità di es o ch e co1nunem ente 1

1

I

·- - ..·.,J.~

I' •• , .I

'h

'

rr..:

-

J"

c. -..·

f

o

'------::::·::~::.:: :::::-::::: -=--"tì=-p--:.----_-::::::::::.::.:=:=::

...... ..

•\

- -..... ·.. ..•.. •.·. ,o ....

I

....'.... V

.... · .. - - r - t

- . ---?-.i.....

]

A

,

s

l

...

apparecchio come consiglia l'autore stesso, è util·e a l 1n·edico pratico il quale co·n conootti moderni inte1'7enga sui ver.samenrt.i sierosi. P er q11anto mi consta non credo esista un' aip . pa1 •c cc hio1 il quale possa ovviare agli siquilib1ii di l)Pessi on e endopJ.eurica determinrunitisi dia nc1)i1azioni al.ternate o da aisipirazi-0ni fatte a forze a ...~'.) ira.nti diverse off1·endo urla a.spirazi one l111iJorme e gradu abile a seconda d ella n ce·ssità e del caso.clinico e nello stesso tempo r e J1tinun; })·erchè, io penso· che un'apparecchio 1 i~po11dente a questi l"eq11isiti allontanerebbe <i ue1 l'increscioso inconveniente del manifestarsi dell a tosse per le ragioni che }10 .esposto, 1ne11t1 e rl'n ltra 11arte con un'estrazione1 molto lent<1 1na1 eo11tinua del liquido potrebbe aJlo11tu11n i e i l pericolo dello choc qt1·alora non sia ·011~ iglinl>il e !a SO$tit11zione de l gas a l liquido cu1ll t: nei c:1 ~i di \ er an1enti })luerici bilatera1

.c.ontiiene il Forlanini i1on fosse s ufficiente al1a sostituzJi.one 'd el liquido. Darò SUlbito l a desc rizi o•n e d-ell'rupparecchio; dirò poi del funzionamento : Esso si compon e di u.n a bottiglia di vetro sp esso (A) d1e1lla capacità di 2000 cc. con graduazioni ogni 100 cc. ; a due colli uno (a) del dia.m etro di cm. 3,5; l'altro (b) <li 2.5 cm: cort l1na a.pertura al fondo (s) del diametro di 3~5 cm. Al collo ( b) è iru1,estato uni tappo co r1 r11binetto (e) n.d una via; all'apertura (s) 1111 aJt1·u ta !)}}O di gom111 tt con rubinetto (i) ad una v'ia; al collo (a) è i1111estato un altro tappo cli gon1ma a du,e fo ri tino portainte 11n tubo di \'f'trn piegat o ad a11golo 1 etto con 1111 lun1e di 5 1nn1 .. l 'altro, tubo di ·v etro (e) del cliarnetro di ?, :; m1n. po 11ant.e 1111 rubin.e tto (f ) a due ' 'ie (fJ ) ({?); i11 corri-spondenza di queste du e vi e .::0110 1

1

1


[ .t\.NNO

X\:Xl, F A:SC. 51 J

1691

SEZIONE PRATICA

I

saldati a.Itri d\1e tl1bi di vetro (lt) (g) e.ntra.rnrbi ,-eraru1'o a 1111esto punto 'o scillazioni del mapiega.t i ad a.ng;oll:o r·etto in ·dirie,z toni o,pp.o ste nometro molto limita.t,e ma nette, oscillazi,oni pure essi del diameiJro di 2,5 mm. ~esptraitorie traS!Illesse attraver1so il liquido·; e Le dt1e vie ({1) (f2) del rubinetto (f) sono cosclu1so ·il man-01m etro si aprirà la. via al gas struite in mod,o cl1e e.on m,e.z.z.01 gi,ro (/2) inettie · contenuto nel Forlanlini il qu,ale c1efluirà sponin comu11ica.z ione (e) con (li); con un succestaneamente verso la c·avità pJ,eurica and·a ndo a. sivo (fl.1a1·to di giro non si abbia nessuna cosostituire il liquido evacuato. La qu.antità di ga.is che è opportuno laisciar municazione fra (h) (e) (g) e con un ultimo entra.rie nie l .cavo1 pil·81Ulri,oo in sostituzionie del quarto di giro (h) inediante la via (fl ) venga liquido tolto deve es serie s•econdo la nostra ead essere in c:om11nicaizioin ·e .con (g ). sperienza uguale alla qu.a.ntità del liquido eA (g) è innestato un tubo di gomma (m) il stratto,, perchè è ne cessario a . questo prop·osito quale a sua volta ·s i innesta ad un rubinetto ricoI"dare, cl1e 1se è ve:rio ch·e il gas ·p 1assando ad una via (o) qu,esto è saldato da un lato ad lln tubo di vet~o a dl1e vie (p), una di queste dalla temperastura ambiente aJJa temp eratll!I'a del corpo si diliata è altresì verro che il gas in co1n,u nicazione con u:na ca.m ,e ra d'aria, tip-0 foot ball (B ), p,o rta un ru,b inetto ad l1na si lascia comp·rim,ere me.n tre il liquido ic o.n tenuvia ( q); la r esta11te n1ediante altro tubo di to i1el torace è incomp;rensibile, la pTop rietà truindi del gas di diLata:rni p er un aumen.to di gomma (lungo 50 ·Cm.) viene innestata a~ tUJbo di vet1·0· d1e1ll'apparec·chio F orlanini. Il tu1l»o di t·emp,eratu.ra andTebbe a c.ompensare, tn piccolla p airte, in questo caso, q·u ella della coim vetro (d) è in comunicazione mediante un tubo di gomma da vuoto a.il braocto (v) di una pom- presisibilità ·cosicchè sostituendo al liqutdo llg·uale .q11an.tità di gas si manterr.eibbe il polpa idl"ica (z) la cp1aJe è apvlicata aJ. rubinetto mon·e sottoposto a.id ·una p·r iessione pr'e,s soc11è (r ) della sala. Il braccio di vetro (h) è in •C10costante. municazione mediante tubo di gomm a molto 1.esistente .oo.Jl,a.g o (n) . Che s ia neecsisario im.m,ettere nel cavo p1leur ico una quantità di gas pari al v.o lume del Fitnzionam ento dell'apparecchio : A i1lbinetti (i), (e), (f) chiusi; si apI"e il ruliquido estratto allo scopo di m1antenere il pol1T1 on.o sottoposto a1d l1na pnessione pressocbè binetto (z) dellai pompa id~rica così da pratica l1guale 1si dim 01stJra collo, studio del feinomeno :riei un modieio' vu,oto nella bottiglia (A) . • Infisso neJ contemp,o l'ago (-n) nella cavità di dila tazione dei gas al calore in rapp orto al coeffioente di dilatazione. da svuotare vi isi innesta il tubo (q) e si apre il rubinetto (f) in modo ch,e (h) ,si a in comUJiliIn1fatti l'al1mento di volume ch e ·S'U1biooe il cazionei con (e); d1oipo poco istanti, mantenendo gas pas6ando a.alla te mperatura ambiente a sempre a.p erto (r ) il liquido cominciJerà a dec1uel.la. del ·Co.rpo è .minimo, come si può ril1evafluir.e n ella bottigliai (A) in m ,odo ·continui0 re ap plicando l a formi0la = uniforn1e ed .a p ressione ·d i as:pira.zione cootar1I Vt = Vo X <I+ ctt) ove a. = - - e t = te1np, a 1nbie11te. te; l' asip irazione del liquido potrà poi farsi a 27B forza maggiore o mioore a seconda del caso OI'a ,operando ad una temperatura ambiente clinico aprendo di più o di meno il ru1b inetto da 15° a 25° il g,a s passa. 'd a taJe. temrpie·ratura (r) . Operando .così con una forza di asp ira- a 37,5 n e1l cavo· pleurico; quindi per un litro zione modi.cai s i può senza che l'infermo abbia. di azoto o di .aria la dilatazione sarà data a soffri re disturbo alcuno, n.è cil?-.e sopraggiun(:~u~pponendo ad esem.p io la temperatura, amga to1ss1e stizz,osa far defluire nella bottiglia biente a 15° e ricavan,d o Vo in ftrnz1one di (A) notevole quantità di liquido. V 15° -come segue: .Quando il versamento, sia molto co81picuo ed V"'l5 I hl caiso. lo conisigli 'Si potrà, do.p ,0 tolta una c,e rVo = ossia Vo = - - - - - - ) I X t I I+ X 13 ta •qu1antità di liquido, sostituirlo, col gas eon273 tenruto nell'apparecchio Forlainini. A tal u-0po 1 1 da V 37,5 = - - - - (1 + X 37 .5) si ~arà fare, aJ. rubi.netto, (f) un qua,rlo1 di girio, 1 273 1+ X 15 278 esclud;endo .c osi la cavità p1eu1rica C'ompiLeta1 X 273 +37.5 mente dall'apparecchio•; si aprirà il rubinetX (l + 37. 51 = 1 273 27R ,- 15 15 273 • to (c) e s i chiud·eirà (r) . Quindi, ape.r to (o), ri1 + 273 27B maruendo sean·p:re cihiuso (q) si aprirà il rutbi273 273 + 37.5 5 = l .07 litri Bl0. netto deil.l ' apparecicbio1 Forlanini in ·modo da· 2.88 21a:-r 15 213 avere ·l a comuruicazione col manometr-0 dell'apQuindi Uil1 litro 'd i azoto o di aria pas·sando p1a1•ie echi o ,s;besiso. C-0n un altro1 quarto di giro si ·p orrà (h) in dal'~a temperatura di 1&> .a 37,5° acquista il voll1m.e di litri 1,07 e per una temperatura arocomunicazione con (g) m•edi-ante ((2) si osser1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1692

,

TL POLlCLil'\lCO

[Al\TNO

XXXI,

5IJ

FASC.

biente di 25° il vol11me cle1 gas a· 37,5 ai,1r>licci ndo lo stesso procedimento sairà per un litro di Jitri 1,04 taJ.e aiuan.ent.0 di volume è mini1))0 e din10.stra la necessità di s01stituire il liNEUROLOGIA. quido estratto oo·n llguale quantità di ga.s ql1anido s i voglia ma.nteneTte co]Ja:b ito li polSulla degenerazione lenticolare progressiva. m ·one. I1nmesso il gas, ripre a la pressione :si p uò (F. \\ -AL:"CHE. M<>dical Science, ottobre 1924). ' a questo punto conti.n uare lo svu.otam·ento, a Questa è una malattia a d esito letale carattal uopo, 1Sf1 chi ud.e (e) rsi riapre1 (r) si rimette ierizz.aita dallo sviluppo di tremore e rigidità fh.) in comt1nica.zione con (e) assi:stendo nuomuscolare, i11 tutt.i simili a quellj d·ella para' ' amiente in tal modo al d1e·fluss·o· d·el liquido. lisi agitante, da disartria e disf::igia,, riso e Se dura.n te l 'op1era.zione. della sostitu.ziorue d el JJ) anto spastico, con un l)eve grado di demeng·a~s al liqui·d·o· è stato necie ssario· svuotare tutto z~t. E ' 11na delle cosidette malattie estrapiramiil For1lanini, in q111esto1 m·oonenito, m.e.ntre il dali, in cui sono assenti le m{)dtficazioni d•ei liql1ido continua. a defluire si può n •e1npire rifles1si ·e la' sind rom.e sp,astica caratte1isticl1 e l'a])parecchio di g·as. Si chit1de pertanto il r11delle lesioni pi ramidali. La 1Jase Mlatomira binetto di si.cu:Pezza (o) si mette la camera consist,e in una degen.crazione e rammol1i d 'arja d.el' Forlanini in comunicazionie col tubo mento biJ.ate rale d•etl nutam·en e del nu,cleo (p), ed .a.vendo ct1r·a di togli e·r e ·Come di solito · caudato, con cirro ni epatica. la ualla ... souffé si apre il rubinetto ( q ). I l gas Colpisce l'inizio dell'età adulta prevaJe11tecontenuto in (B) avein.do pr·ecluso ogni altra mente, e può d11rare da pocl1e settiµl:ane a ' ' ia an,drà a ri·empire, la camera d'aria de1l Forpa.r.ecchi anni. Sembra pii1 freq11ente nei malainini. Chiuso prima (q) quindi il r11binetto $Ch i. In ql1alcl1e caso f11rono colpiti più memdel For l anini, aperto (o) si a vrà nu.ovamente a bri della stessa famiglia. dispo1sizion·e 600 cc. di gas da so1stituir e al Il tremore è il sintomo iniziale, generalliql1ido che nel conJte.m p 0 sarà sta.t o estratto. mente, ma può mancai e, o comparire tardi. A taiJe. scopo si riprenderà l'operazione come o essere so·stit11ito da movime.nrti at.etosici. ~ stato di .so.p ra descritto. La rigj clità tende a trasformarsi in una Qua1or.a il V•ersam·ento rs ia molto .COSJpi CUO· Si vera contrattura in fl essione. E d.essa che proda ri·empire t11tta la bottiglia (A), si p rocederà duce la disa:rtria, e quindi l' anartria, e la dia1Jo svuio tame.nto· di ·es.sa attraverso. rubinetto sfagi_a . (i) si ·c:hiu1de·r à c·o n un quarto di giro (f) si La facies è parkinsoniana. La bocca semia· a.p rirà (e), si chiud.erà (r) e finalmente a;p renperta lascia defluire la saliva. Fino allo svido (i ) in brevi mom.enti la bottigliaJ sarà vuota; ll1ppo di vere contrattl1re non si può parlar€ permetten.do· in tal mo1d·0 la continuazion1e. ~ell.o di paralisi in senso assoluto, 1e i rifte1ssi tensvt1otam1ento chiud·end.01 in te1m pi su·ccess1v1 (i) e (e), ed aprendo (r ) e (/ ). Tutto qu1esto ~v­ dinei e cutanei rimangono normali. Un sintoma ·Che colpisce, nìa raramente osservato, è la verrà \SPnza che 11 pazi1e:nte abbia. a su1b1re pigmentaizi·o,n1e della . cornea, che consiste in scossa alcl1na riman-endo semp•r e fisso· e·d escluuna zona periferica cli asp1etto verdaistro tor$0 da qualsiasi moviment.o in tutti questi tembido. Questo. sintoma ha talora seirvito alla pi deJlo svuota·m ento in tratto (tl) e (h) . di agnois i differenziale con la iSclerosi a piaHo ·cneòuto utile d escrivene • minutamente questo nt1•01v o aspiratore idrico perch è real- st·r e e oon la pseudosclerosi, entità invero poco ben definita, tanto che ailcuni casi anticam,e n. mente risponde ai r.eq11isiti che innanzi ho elencati reqnisiti cl1e pern1.ettono· di p-rocedere te d ,oocritti sotto questo nome devonio ora conin 1m od; molto più sic11ro e s istematico di quel- siderarsi come m 1o·r bo di \Vilso.n: Clinicam·ente la cirrosi epatica, che è un re~ lo fatt-0 fino ad oggi allo svuotamento di grandi raccolte liquide toraciche applicando o, meno perto costante di at1to.psia, è di solito latente=. l t-• prove della ft1nzionalità epatica. però non d1 il pneumotorace di sostit11zione. . rado svelano una deficienza f11nz1onale. Tale apparecchio è in llSO presso la nost1 a ez.io11e :\Iedica l lomini ormai da un anno e Anatomopatologicamente si trovnno sem1lre 1nezzo con bt1oni ed t1tili ris11ltati. Debbo ag}eston i bil aterali dello sitiatum (putamen e gi ungere che qi1.est10 apparecchio non può esca11dat.o) con degenerazione de1Ja; dipend~nte ~cre con1l1n eroe11tc 11 ~ ato in J)ratica privata ma an~a lenti colare, t ... lora ~nchc lesioni 1i e,·1 <le I l:-t 1·ga.mE>nte> c;peri1nentato in ospedaJi e cliniche }) nllirlum. ~<' l e lesi0ni ~e mhrnno tnnucare fnlJ>nq{ rù tro·YU•rc ll t il i a,ppl icazion i. ,·olt'1 all'ec:;nme rliretto, ~i 1i,•elano !)erò · em-

SUNTf E RASSEGNE.

1

1

1

1

1

1

0

1

1

1

1

1


1693

SEZIONE PRATICA

lJl'e al microsco1)i o. Una prolif e1·azi one d ella di tali casi e l)Oterono d imo ~trare cl1e la tenglia rimpiazza gli elem e11ti n ervosi distrutti. sione dell'acido carbonico dell'aria alveolare, Talora fui-0110 anche nota te lesiofli corticali, n orm a le nei periodi asintomatici, era diminuit a durar1te la comparsa di segni di teta nia . talora nel nl1cleo rosso e nel nt1cleo dentato. Tutte queste l esioni n on sono m a i d i i1atura .R apida scomparsa d ell' accesso facendo, ' teii1:fiammatoria; non furono mai, salvo in u11 s1')irare ai pazienti un 1niscug lio di a.ria e C[!SO, trova te lesioni vascolari. di aci·do carbonic·o. N el secoTIJdo g·1"ll·P.P· . O l 'jp1erI granuli ve.rdastiri deJla pigm·e•n,t azio1re corpnea s i osserva in individui isterici o ch e h anno soff.e rto1 di en·ceifaJite epidemie.a·. L 'ip·el'n.ealie si tr-0vano •s ulla.i mem.b rana. di Des.ceipn.ea si 111.anif.e:sta s enza alcuna causa o in met, ·e non dan no la r eazione del f err·o n.è seg·uito .a m.ovimenti lievi, in a.cces·si iip·et11ti della.· melanina. e f r.equenti. Anche in qt1esti ca.si l ' auto,r-e l)Otè Secondo alcuni AA. si dovrebbe distinguere dimo strar e che la tensiotil!e dell' acido carb onil1na v·era pse11doscl.e1.rosi, in cui la produco ne1ll ' a:riai a lveolarre e,r a diminuita d.uran.t e zione gliale è di na.tu:r.a ·n eoplasti.ca piuttosto ].e manifestazioni tetaniache, era normale n ei che 1111a glio1si secondaria. In essa si tro,·erebp eriodi in tera.c·c.essu,ali. Il terzo grt1ppo combei:ro le cellule gig·anti di Alzhei;inier, che s:o•n ·o prend e individui aff e.t ti da m alattie org·a11iassenti nel morbo di \\Tjlson. che del cuore, di so1lito a c-com·p agnanteisi ad Il fega.t o ·è gene.ralmeiI1te l'idotto; co:. si' tena ritmia·. In ·deteil'minate. condizion.i di la.bi lità te, a superficie nodulare. del sistema nervo-so le pal'Pitaziolili e le senE ' con,rinzione degli .~. che la les j one pri· sa~ioni priodot,te dall'aritmia determinar. o maria sia qu ella d-el fegato: però non tutti 11n'i1)el'pnea indipende.nte dalle con1clizioni amm·ettono una tossina di 01rigine -epatica acl .ci rcolato1r ie; ·cru1esta iperpn.ea pT·ovoca i sinazione elettiva :·11i nl1clei delJa base: a ncora to·m i deilla tetania.. Dalla· disp.n.e.a c.a rdiaca non è nota l'etiologia e la })atoge11esi della che mai d€1te.r mina tetania perchè funziona1nalattia. DOTlTA. no b·en.e i meccia nisnli ch·e r 1eg·ola.n.o l a r e,Sipir azione a seconda della reazione del 1san.g ue; questa fo rma ·n ervosa di ip erpnea si distin· La tetania neurotica, g tlie p·e'r lo stato· ·di compenso cardiac·o cui una nuova forma clinica di trtania. ess.a. si accompagna e per il fatto cl1e essa man,ca a l primo' ri·sv.eglio del pazj e·n.te mo( ADLERSBERG e PORG n:s. \iVie·11 er A 1'cli. f . 1 1111 . mento in cui la tensione deJl' acido carbonico Med., 8, n. 2, 1924). 11,ell' a.ria. a·l veo1ar~e è normale e mancano i Sono ormai stabiliti gli intirr1i rapporti esisinton1i tdi tetania. 111 tutti questi ca.si di st.e11ti tra l'alcalosi e la t etania. J... a tetania da t etania da iperpn·ea, si può determinare la alcalosi è una tetanin. calcipriv.a: 1 a.u mentata 1·apida s c.on1parsa dei sintomi facend,o respiaJcalinità d el sangl1e dim:inuisce Jo stato di jorar.e al paziente t1n mis·cnglio di a•ria e di nizzazione del calcio in esso conte11uto. Una a.ci do .car1boni.co. ·Qu·est1'1effiet.to rapidamente delle cause cl1e possono d eterminare 1 alcalosi è ben.efico dell,ei inalaz;i.io ni ·ca.rboniche, co m1e a11l'ip·e1ipn1eia.. Mentre l'ipe,r pn·ea a.a caus1e 01· . che la 1iOt"1sibilità di provocar·e accessi tipici ganicl1e no11 ar1iva inai a det erminare l'al caloin tetaniaic i latent\ cui si faccia.in.o eseg·uire s i, perchè v1en·g··o·n o pri.ima messi in azione d.ei respira•zioni frequ·en.ti e pro fonde , dimo ~tra­ 111·eccanismi regolatori della fr equenia respin o in mo·d o indu.b bio i rapp,orti esistenti trn. ratoria, questi meccan isrrd fanno invece djrespi ra zionie, reazione d el sangue, e teta nin . f ett,o in d eterminate condizioni d 1 lab) lità. n er. Alt ii m etodi che fanno diminuire l' aJcalosi vosa, in cui 11on esiste una base org·anica a]. e q11indi c11rano la tetania, · sio no · il lavoro l '1pe-rp·n .e1a.. In qu,esti oasi si po1ssono rn.anifem11 scolare (atimento dell'a,cido carbo1n ico n el stare t11tti i s intomi della tet.ania cl1iamata sa.ng·11·e) e l'astin enza dagli idrati di carbonio dagli AA. ir1 conformità alla s11a patogene~i ( aciclosi da corpi acetonjci). « tetania res o irf"ltoria ne'l1rotica » . ' 111 tt1tti i casi l 'iperpn.ea rappresenta una Le form.e in cui si m ·anifesta tale sindrom e 1:eaz.ion1e a rapprese·n ta.zioni spiac.evoli, a sta ti si poss,oin o divic1e1re in tre gruv·p-i. Il 1° gi:-uppo di l)a•u ra, a stimoli doloro·s i. Es.sa ha. lo scopo comprende in divid11i n·ervosi, 11 ei q11ali in oci-ncoisciente di diminu ire la se11sibilità a tali casione di 11no shock o di un intenso stato di impr.essioni ·O stimoli: l'pocarbonemia det eragitazione si manifesta l'ip erpnea, con consemin a infatti 11n·o stato di stordin1ento. guenti s intomi p iù o m.~no gra,,i e spesso acPOLLlTZER. cessi tipici di teta11ia. Gli AA. osservarono 8 1

1

1

1

1

1


16!)~

TL

POLICLI~ICO

Osservazioni su alcuni problemi della pressione del liquor. (l\f. PAPPENHEIM. Wien. Klin. Woch., ni. 40, 1924).

I. Pressione idrostatica. - .S u tale problema non ·esiste ancora unità di vedut1e1, sebbene Grashey, fin dail 1002, l'abbia risolto, assodando in via sperim1erntaJ.e ohe la• rela.t ivamente bassa p1vessi-01 nie indrosta.t i0a della .colo·n na del 1 liq11or è in rapporto all'influeniZa esercitata dal sistema vasale che si trova. ne·l la cavità cranica 1e vertebria1e. DaJ.J.o istesso• Grashey fti: inoltre ~tJabilito•, su :Pr!emessie teoir iche, ohe ' in l)Osizione eretta, in condizioni normali, ei te n·el cranio una pressione n·e1g ativa. Pa1imenti ha tr10vait o 00.nf.e rma la sua ipotesi, secondo la quale, apir endo la cavità cranica, e sepa.r.an.do in pari tempio la ·dura 'madre, le con d.izio·n i d·ella p resisi-one sono essenzialmente diverse 'd:a qu1e1lle a. cran•i o chi•uso, per la srom·p arsa di detta pressione n·egativa. 1

1

II. Movimenti del capo. - Già da t empo si sa che i moiVimen ti del .ca.pio. influenzaino notevolmente la. pr·eissi·on.e del liqu1or, ei pax:ecchj ricercatori hann,o pubbli·c ato dati quantita,t ivi in i):roposito. econdo le esperienze dell'autore la flessi one del capo indietro, nella. posd.zion•e seduta, fa aument a re la prriessione da 4.JO a 120 mm ., m e11tre la flessio·n e in avanti in metà dei casi l ascia la pressio ne· invariata; e in m età pr.ovoca unJ aum.ento di 20-30 mm., o una dirnintlZiO·n e di 20-40. Riportando il .capo in posizion·e normale, nella maggioranza dei casi si ristabilisce la p·ressione primitiva, m.entre in a l.tl'i pochi p.e rsiste u·n auim ento o una dimiIlllZione. In casi co,n pressi·o ne molto alta (2901: 1.0 mm. ), tanto il movimento in avanti che quello indietro aumentano n·otevolmen.t e e stabilmente la pres1sione. ~ei "'oggetti adagiati ambedue i movimenti lJrovocano· pure un mo·dico aumen,t·o, ma aJlr rcrt1ando il capo iiprende la sua posizione n of"lnale la pressione torna, al valore primiti \'O salvo an,che mii che n1eù caso di iper'1. ......... , pre·s io11e. 'fali ,·ariazion i non sar ebbero però dovute, secondo l'at1tore, ad u.na specie cli apparato a 1101npa, airn111esso eia alcuni, per le ipotetiche inodificazioni. della cisterna cerebraile, indotte tlalla t.en sione o dal rilascian1 ento della n1 e111brana atlanto-occipitale; be1l, i le prodt1rl'ehhe u11 movimento oscillatorio del 1iqt1or, dett~r111inato dal 1iempimento o dallo vuota1t1P.nto del "isten1a vasale. 11 "h e 0 C'onfe1mato dal fntto ch e resnlt ati 1

1

'

1

[ANNO XXXI, FASC. 51]

anaJogl1i si ottengono compTimendo o rila. sciando le v ene del collo. :m invece lo·g ico che intervenga u11a specie di pompamento del li.quor allorqt1ando, caduta la pressione a zero per averne estratto g·ran qu,a11t.ità, ancora si riesce ad otten•erne, ricoTrendo a11' arti!ficio di far pie.g·are il ca1)0, come pu·re cli far tossire, o co mp1imendo il collo. 1

1

III. Respiraziorie profonda. - Barany consiglia, per appr.ezzare il « minimo della pressione d el liqu·or », il segu ente procedimento: cc .~sstcuratisi che il liquor n1 el tubo di misurazion.e si muove liberamente, si fa esegui,re al paz.iente delle r.espirazio ni prof.onde, fino a cl1e la discesa della colon.n a si arresta ». Basand.osi 1su tale os-servazione l'autore ha eseguito ricerche sistematiche in va.r i malati, v,e n1endo a.Ila conclusione .che, nella puntura ai p·osizion,e ·adagiata, la respirazione profonda prro•t ratta induce di re g.ola una diminuzione della pressione, la quale però, quasi ,costantemente, torna alla norma colla ripTesa del respiro regolar.e. Nella posizione seduta i res11lta!t i non fu,rono n.etti. Anch€1 qui la s.p iegazione ·del fenom,eno va ricercata nelle variazioni che si pr oducono niel sislJema vasale, partecipando anche il • p le1sso .epit d·u rale .aJ.Le os·cillazioil1i di press.ion-e ·e ndotorac iC'h e, in ·raipporto all'inspirruztone e all ' esp•i razione. 1

1

1

1

1

L'autore, nella ~11a monog·ra.fìa sulla puntura lombare, d·i chiara che in media la fuor11scita di 1 eme. di liqt1or eq11ival·e alla dimin11zione di circa 1 cm. di. a ltezz.a clella pressione. Dice inoltre che una diminuzione lenta della p1ression:e·, non.ostante la fuoruscita di 11na gran·de ,q uantità di liq11or, s i ha nel .caso di a:u mentata 'Pressi0011e, co·n aumento diella quantità totale; e che invece una rapida diminuzione, pur essendo fuoruscita una picoola quantità, costituisce t1n sintoma importante. per la diagnosi differenziale tra tt1more ce rebTal.e e n1eningite s1erosa. .t\.yala,, h a creduto di m·odifìca re tali osserIV. Es trazion,e del liquor. -

vazioni, sta.b:ilendo la fo1m11la Rq

=

(

-21 F

)

secondo la qnaile il quoziente residuale (Rcr) sarebbe ·egual.e a lla quantità del liq11or estratto (Q) n1odificato per la pressione finale (F ) e diviso per ql1ella iniziale (I ). Secondo tale fonnula, nella m·eni11gite ~ie­ rosa si avrebbe un va101·e tra 7 e 10, e r1ei tum ori cerebrali tra 2,25 e 't,55. l\1a poichè i valori c11e dalla fòr1nnla ..,i r>o c:.on o ottenere ' 'ariano in ra1>1>01·tn nl la


[A:'\:'\O

XXXI, F ASC. 51]

SEZIONE PRATICA

qua.i1,t ità cli liquor ·e stratto, bisognerebbe per lo meno stabilire delle cifre p1e•I' le condizioni norn1aJi. L a utore ritiene perciò cl1e, a scopo pratico, è sufficiente attenersi alla semplice osservazio11e, nella maniera sopra,einl1nci a ta. 1

M. FABERI.

L'attività sensoriale della cute. ( \'\~ATERSTON.

D1·ain , Vol. XLVI, P. II ).

j

É · b·e n nota la 0sservazione lfi>siolog·ica che

se si accosta legg€1rmente alla, p.elle un sottile bastoncino di metallo con varia temperat11ra non si 11a una se1isazio1n e di freddo o cli caldo in iL1tti i pUJnti, i11a ·solo qt1ando il contatto avvien1e in ce1te zone o i1l1nti di solito poco e tesi, che 1so·n o a1Jpunto d·ette zone ri~1) etti van1ente l)er il carldo o per il freddo. ....\.naloga111er1t.e se si .esamin~ la Sl1ve·1·ficie ct1tan.ea p1·e111endo l.eggerrmente con l1na set-0la del1cata o fo1 temen te con una setola dura n on i.n tutti piUnti si hann.o sen sazio11i tattili o do lo.ro1se: anche p1eir qu este sensibilità esisto110 zonie taittili e dolori1fiche. In base a queste osservazioni la superfici e -cut.aniea fu oonsiderata .come 11n mosaico di pic-co·l e zone sensoriali ciascuna se11sibile per 1mo sti1nolo specifìoo. i arrunise nella pelle e nel tessuto sotto-c11taneo la .esistenza di formazioni :sp.ecific.h e ciaiscuna destinata ad t1na sensilJi.lità, ql1elle de1la sensibilità tattile nei coo"puscoli di 'f>'a1cini e di Mei1SS1ner, .qu·elle della sensibi.l i.t1à per il caldo e per il freddo i11 a ltre terminazioni, tlttte agenti com.e recettori. La t.eo1r ia degli organi terrnin·ali s:p·ec:Lali. implica l ru esisten;ia di speciali fibr.e oo·DJduttrici del tatto, clel dol or~e, . del· caldo e del f111e·ddo. Qt1esta teoria sare.b be confenna.ta dalla clissociazi on e cl.e ll a sensibilità che si iiscontra nella siringomielia ·ed in altre aiffezioni mi. dolla1ri. · l..€ o~ e 1~vazioni di Head e R i vers sulla anestesia cuta.n ea in S1eg11 jto a. lesio,ne dei n·ervj cutanei ·e durante l a loro rig.eneirazione dimostrano' c11e non tutte 1e for111.e di sensibilità flO•no eg11alm ente p·erdute .e non 11g·11almente si ristnl)ilisoo·n:o. P er ciò i detti autori emi1se.r o la t,eot·ia cl·el d·o·p pi10 m eccanismo d·ella sre nsibilità cutanea, la epicritica. e l a protopotica, ciasct1na dep11Jtata a oe1rt.e form,e di sen1sibili tà con speciali recettori e fibre per le vari e f orme di sensibilità. "\\. a.tierston ha f att.o particolari stu cl1 per portare Juce su i fatti fìn·ora i•n co11te1 tatZione ed a\ viare i1 problema alla soluzion-e. 1

1

1

0

1

1

1

L·e Sl1e ·esperienze tenderebb-e1"'0 a dimostrar e cha la sensazione tattile avviene per eccitazione d·ell e oellltle epiteliali, .c he sono veri 01. .gani .recetto·r i. Le ceNule epiteliali eccitate per contatto trasmettono, alle ifibrille nervose l1no stimolo che provoca l'impulso se11sitivo. La distribuzione dei così detti corpt1scoli tattili dimostra che essi non costituiscono da soli gli organi recetto·r i ;p1er l e s.e111sazioni tattili. I corpu·s coli di Meissn,e r sono. in certe iieg·ioni trappo spair&i p·er p·oter compte·r ·e tale funzione, ed i .co·rp 11scoli di Pacini son o ancora meno rmtm•erosi. D' aJtra parte queis ti corl)ltscoli esistono in tessuti (periostio, mesenteTe ·ecc.) che non posseggono1 sensibilitÈt tattile. Se si esoo1ina l'attività sensoriale della !SUpeirficie esposta. 'dQp•o' av.ere asportati stra.t i ai vario sp esso1"e di .cute a mezzo, di un vescicante, si tro va che as1porta.n.do soltanto l1110 stra.to :so·ttite di ·epitelio l ai sup·ell'fì'c:i:e è asciutta. e la sen1s1ibilità tattile è coriservata, ina q11an do lo strato, di ·epitelio asport~to è più s1p1esso il c-0n1tatto di cOII'pi estran·ei n·o n provoca IJitl s ensazio·Tue tattil e m ia dolore. L'epitelio quindi è l'o·r gano recettore clel tatto, esso trasmette lo stimolo eccitato d~tl contatto alle 1fìibre terminali ch e si trovano tra l e cellule degli strati profondi. L'attività dei punti sensibili ·p.er il caldo e pe1· il freddo p•r esenta aspiertti molto inte·r essanti. Il numer.01 di tali punti che ri·sultano1 s ensibili in un'area di cleterminata · estensione varia ad og·ni oss·ervazione e i1ei varii individui. N.elle or dinari.e con1dizio.n i il num.ero dei punti sen1Slibili p.er i l cald,01 e p·er il fre·ddo sono iDJ ogni osservazi·one solo, una frazioDe cli crnelli r.ealrt1ente esistenti nell'area esr11l1inatu.. I ])Unii is tessi sono €sau·r iii dall a ripf>tizione degli stimoli. Do1p o due o più eccitazioni ogni punto n-0n risulta più •sensibii.le, m.ent.re se i1e svelano altri prima silenti. Questo fenom,eno !Si pr.esentava di difficile inte1-pretazione fìn10 a che no1n ~i scovrì la J.eg·g·e d1ella1 flu ttl1.azion.e cl1e gove1 na. tutti i tesst1ti : l ' attivi~à fisio lo·g ica di 11n ·orga.no i11 cc11!dizio·n i an o·r mali non .è la .ris11ltante della fl1n.zio,n 1e1 di tutte l e parti, ma. sol o di una picco la parte cl ell'o1rgano istess·o: 1,e pa.rt.i di un Ol'g·an-0 sono in un co1ntin110 a lterno rit1no di la,roro e di r iposo. La ftl1ttuazione è mo.lto ensibile ai i11argini clelle aree di anestesie dov11te a lesioni dei 1

1

1

1

1

1

1

1


1fi9()

lL POLICLINICO

t 1 011ch i i11e1j·,·os j o del m.idollo con eissa. si 1,

. pieg·a ]a grand e var ia bilitit dell'esten sione delle aree stesse ad ogni osse1rvazion,e . Un fatto analogo a \rvi e111.e. n elle zone iperalgesi ch e. L a fluttuazio.n e delle sensibilità trova il SllO ri sc ontro nella ftu ttuazion1e d,ell'.attività dei capill ari e non è improbabile che esista. un l'a•pporto ca.u sale . _-\.l rigua1'do è da notare cl1 e le zon.~1 div enute e ritemat ose a m ezz.o di a p1p licazion.e di e11npa sono ipersensibili p er il caldo : la :Lper c- mi a abolisce l a fl11tt11azione , rende atti,•i co11tem po 1·anea.mente t11tti i rioettori t ermici, donde la estr ema sensibilità al caldo della riS})ettiva zona. c11tanea. , Dr. 1

GASTRO-ENTER_OLOGIA.

(ANNO

XXXI,

.

(BRAITHWAIT:

1

1

1

The Brit. Jour. of Su1·gery, vo-

lume XI, n. 41) . Alterazioni infiammatorie nell a zona iliaca de stra sono molto comuni e spesso vi si trova 11n nesso con la formazione della memt>rana . di Jakson, con l a insiorgtniZ,a di uloere ga·stricl1e o dl1od enali, di calcolosi biliare. Secondo ~J oy nil1an per alt13r azi on e dell'a1)pe11dicei tPUò v erificarsi nello stomaco lo spasmo pilorico, ln. con gestion e del piloro, l'ingrossamento delle ghiandole della grande curvatura lungo i vasi della gastro-epiploica destra. Il deft11sso normale d ella linfa dell'angolo ileo-cecale è stato st11diaito la rgam.ente n el f et o n1ediante i11iezioni. I linfatici d ell'appendioe, c ieco ed lllt imi 6 pollici del ten11e vanno in un g rt1pp o di 5 o 6 vasi alla catena ghiandolare lt1n go la linea dell'arteria ileo-colica. I troncl1i effer e11ti passano di fronte alla quarta porzi o11e del duod eno raggiungendo il gruppo di g·biondol.e ammassate tntorno alla m€sent.e ri c::~ s up eri o r e, l a catena l ombare ed il recep tac11 l11m chili . L ' .A... ha iniettato sperimentalm ente nei gatti in clico-carminio: ini ettando le ghiandole periceca 1i sp esso trovava le ghia·r1dol e })il ori che i11i ettate, negli anima li vivi , gil1ngendo solo al le g l1 iandole d el bord 0 pancreait ico in q11elli 111orti. Lo tesso osserva va mediante iniezioni cli j) l od otti tub e rcolari llm ani nel1a sot.tom :u r o. a de l cieco o dell '11ltima porzione d ell 'ileo : ~i aveYa ttna t11bercolosi delle ghi an dole pilori cll P. '-

1

511

Nell'l1omo, per ave re una J)ressione equabiJ e, ha utilizzato una pompa ad aria con un manometro a merct1rio in connessione con un ago da cui fl u iva l 'indico-carminio. Ha fatto. in tutto 24 i11iezioni. L 'iniezion e con la stessa p r e~s ione nella sottomucosa d ello stomaco del vivo era di est ensione una vo.l ta e m ezza più grande e più rapida clel cadavere. La prima serie di iniezioni fu fa tta nell'ap pendice e dimostrò che non vi sono con1nnicazioni coi linfatici della pelvi, ma che pocl1i vasi 1)assano nello spazio d ella fossa iliaca d estra verso il t e1111e ed il colon ascendente; ql1alche volta dopo il passag·gio per la catena ileoc..c.ecale l'ini ezio;na an.:: lava n elle g hiandole ir1torno alla mesenterica superiore, la maggior parte della linfa passava per le gl1iandole della t est a d el pancreas ed in quelle del m argine c11rvo del duodeno e da qui nel piloro e qualche v-0lta lungo il coledo co. L 'i·niezioin e de lle ghiandole dell a grande ct1rvatu r a vicino a l piloro non fu seguita nella catena ileo-cecale; osservazioni più minuziose fecero vedere che al·cuni linifatici passano per la testa dei pan1crreas e lungo il co:ledoco . Legaindio :una gihianido la e.d iniettando la ghiandola inferiore non si aveva colo.razione nella ghiand-0la l e1g ata, ma si v ed eva il liquido passrure nella superiore. Oltre a lla corrente nella direzione dei linfatici s i d eve ammettere t1na corrente 1nversa data dall n. ostrl.1zione dei vasi al disopra la q11ale spiega l' invasione linfntlca retrogr a da specialmente nei t11mori. Oltre che per i linfatici anche per mezzo del grande omento l1na infezione dell'appendice p11ò propa~arsi a llo stomaco .e al d11od eno; infatti il V\Tilkie ha. tro vato· nell'oment 0 vnsi t ro.m bizzati, per cui è facile che emboli passino n ello stcm a.c·o. La pr'l8ls1e riza di linfa infetta niei va1si d'Uod.enali può dar lnogo ad al terazio11i differenti in relazione con la gravità dell 'infez1on e : una forte infezione acuta può pirodurre itteri,zia catarral.e, t1 na1 in,fezion e cronica, unla dispepsia dt1od·en ale ed ltna infezi o•n e l.en ta. di. tipo medio,. lln'inflnmmR.?ione Pd er os ion e dei folli coJi linfa tici del d11 od eno . Q11ec::ta erosion P vien e protetta dalla bile e dnJ Sl1cco pancreatico, a l calini, e g11arisce se è al di sotto d ell a papilla, m entre se è al disopra, dovp il conten11to è acido si ha formazione di 11Jcera. Riguardo a!lo tomaco gl i effetti delle i11fiam mazi on i d ellA fo ssa iliaca J. son o congestion e, iper<icidità e spasm o condizioni presenti nella dispepsia appendicol a r e. Per il sop r aggil1ngere di l1na infezione si verificano dell e e ro~ioni e necroi::i. Infatti I .etnllP. prod11 0

Il decorso linfatico dell'angolo ileo-cecale e la sua possibile relazione nella genesi del1'- ulcera gastrica e duodenale.

FASC.

1

1

1


[ANNO

XXXI,

F~.\SC.

51]

SEZIONE PRATICA

1697

ceva l 'uloera gastrica iniettando 1o stafiloco1c·nell'ulcera, era chiaro iehe I 'emorragia era co nella caività 'Peritc.n eal·e., ulcere acute so,n o r•ervenuta dall'ulcera. osservate tn malattie infetti1V1e (febbre p1u erI11 ogni caso si potè esclu,d·ere come sede delperale, p etr"iton1ite) pJeurit·e) ·e residui d'infe- 1' em,on"!agia la bocca ana:stomotica. L ' A. agzione sonio istati iinvenruti ~1elJe ulcere (Bo1lton , . giung.e una p 1a1101a di commento ·sulla facilità Balf ou'I"). eon la qual1e egli r'iscon.tra la stenosi nei reseII fatto che l'ulcera colpisce la pjccola ·c urc.ati1 aJl,a B. I . .a diffe:nenz.a di qua.n ,t o succede vatura vicino al p~loro va spi egato con il mag- n 1ei b·en nume~osi :neseca.t i .alla B . II., e., sotff.er gior n11mero di follicoli linfatici in tale punto. m n,n dosi nei casi 2 e 3, cl1e moriron·o p1er la Con lo stesso meccanismo d ella trasmjssiocom,plic.a.zion·e emorragic:a di un 'operazio,n e= • ne linfatica le infiammazi9ni dell'appendice cons,ecutiva, si d·o m.anda se .q11e1ste p1etrdite nio n possono dare infi a mmazione dei dotti biliari. abbiano a pe.sare n ell a discussione .fra reseBRANCATI. • zioin e o G. E. B. I

1

1

1

1

La terapia medica dell'ulcera gastrica e duodenale.

Morte per emorragia in segt1ito a G. E. (l\1ETGE. Zeit. f. Cl1ir., 1924, n. 132).

Pubblica sotto qt1esto titolo 4 casi occorsi alla clinica chirurg i ca di R ositock negli lll t~­ mi 18 m esi. In 1ln ca·s o· si t rattava di un u.om.o. di 61 anni eh.e <1vev.a s11bito precedentement1e t1na B. J. p·er ul cerai piloric a. Un anno do1p ')1 era sta.t.o accolto in cljnicn per feno111e11i di stenosi, P, operato di G. E. retrocolica posteriore in anestesia s11Iancnica , morì dopo. due giorni per emorragia. All'a11topsia: ulcerazioni in corrispondenza della cicatrice di resezione d ello stomaco con arrcsione di un ramo dell'a. g. sin. Nel secondo caso, riguardante un uomo di 24 ann1i era stata 1e segn ita prur"e in! ,an1est.esi1a S·p lancnica 11na G. E. antec. a.n .t. r>e;r ulc c·r1a p ilorioa, p·i ccoln., ma a ma.r gini irnl t:rati. Il pruzireinte f11 l'il1aparo,t o.n izz.a.to 'la· !S1eira ste:siSa per l a grave emorragia intraga.strica verifìcatasi nel pom eriggio e continuante nonostante i comuni emostoti ci, m·a rim a se nel tavolo operatorio. Nel terzo caso 11n uomo di 41 a nni cl1e ebbe J)llI'e una G. E. antec. ant. in anestesia splancJlica p er ulcera callosa d ell a piccola c11rvatura, due dita sopra il p;illo1~0, e per nltJ":t t'Q,"l1<1l.e. (Lel piloro, la n1orte -a vvenne per ematemesi due giorni dopo. Nel Q11arto caso riguardante 11n veccl1io J i 70 anni .si era 1r attato ·di una semplice lapar otomia esplorativa, essendosi riscontrato sulla parete posteriore ·dello stomaco, 3 dita totto il card ia.s, un '11lcera a parete .dure e bozzate .eme fu tnrt eir1J· et a.ta ·C10im1e1 ·C'an.c· o. J\!J.o 1 t o i I pa.ziente dopo t re g iorni, con vomito en1atico. fu riscontrato a11' autopsia che si trattava di ulcera gastrica cronica, ederente al pancreas, che aveva dato fo rt e emorragia per corrosione di un vaso n·ell'ulcera. Anche nei casi 2 e 3, non ostante che non fossie stata i·ico11osciuta corrosion,e dj vos1 1

1

(P . ALESSANDRINI. I Probl emi della Nutrizio1ie, fa100. III, 192A).

L' o,f i.entamento, futt1ro 'd ella t.e.r a.p ia dell'uloera g·:astrica d·o vrà ten1err e 1n gran C·onto. il fatto r1e 1e1n doc:r in.o per la gua.r igion1e,, e sovr·a~ t11tto p1er imp·ediT:e •le 1recidiv1e. Attu,almente pe rò è prematur10 istit.uirie u1n n. t·eir a.pia eìflidoc1 'in·a , sp1eci1e p1er ciò che .si rife1risce argliJ innesti gl1i a.n d oilari. Cura diete tic a. - Deve essere l a prevalente perchè, se opportuna, attenua il lavoro dello stomaco, e quinldi la 1sec:rezio·n.e dell'HCI, e impedisce la formazione di spasmi della musco laris mucosae. L'alimentazione lattea, risparmiando allo stomaco il lavo.ro dissociativo chimico e meccanico , ·e ricca di sostanze grasse che inibiscon·o la secrezi-one acida, è condizione indispensa bile per rompere l'anello de:Ja catena, che mantiene la cronicità dell 111lcera gastrica. Ino.Jtre ha valore diagnostico rierchè in genere il do.Iore scompare dopo ' il 4° o 5° giorno dall'injzio della cura, se esiste 11lcera ·g<tstric.a. La di eta puramente lattea n on va prolt1ngata oltre il 10° giorno, perchè J)n ò provocare stati disp eptici ; e non conviene sorpassar.e i dt1e litri giornalieri, con l'aggiunta di piccole quantità di zucchero, stando il malato in assoll1to riposo, a letto. Preferibile è il l atte cr11do se di sicu ra provenienza. Deve cssPr e assol'bito in do s.i u g·l1ali ogni due ore, a piccoli sor si , lentam ente. Al cuni malati soppo·rtano meglio il latte omogeneizzato e citra1a-to (10 g·r. di citrato di so·dio per litro). Può darsi anche latte conde11sato nella 'q uantità co rris·p ondente a 2 litri dill1ito in metà d'acq11a. Negli intervalli si aggiunge acqua alcalina fino a due litri di liquido. Si combatte la dia ~·rea con acq11a di calce, un cucchiaio da n1inestra ogni bicchjere di latte, e la stipsi con piccole do.si di magnesia prese as·sieme al latte. Alcune volte si combatte la diarrea sostitltendo al latte ordin ario il latte acido. 1

1

1

1


1698

?I. POLICLINICO

Dopo la dieta lattea si consiglierà per una settimana una dieta di latte, di uova fresche (a lla coque) o di farinacei, riso, paste alimentari poco condite, legumi verdi passati. In fine s i passerà al re.gime misto con pes·c i magri bolliti, carni bianche o rosse arro·stite. È opportuno tener conto delle ripugnanze individ11ali, ·e abibo~ dai:r.e ·ai calorie nel sec:o·n d·o p eriodo. Alimenti proscritti sono: antipasti, e tutti i generi di pizzicheria, e.sclus.o il prosciutto; conserv·e aliJn,entari, legumj ve:'dli n101n p.assnti al setaccio, cavoli, cipolle, pomodori; pesci grassi (tonno, palombo), ostriche, aragoste e gamberi; carni grasse (oca, anitra, maiale, agniello), c.acciagion1e. fr~olla, .f1·ittl1ire1, fo.rmaggi fermentati, frutta secche, mele e pere non cotte, generi di pasticceria, pane poco cotto, specie la midolla, gelati, cioccolato, bevan de a lc-ooliche, thé forte; caffè. lJna regola indispensabile è la regolarità dei pasti, la buona masticazione, il riposo fisico e. intellettUialie speciaiment.e durain te i p1asti. Cura "fisica. - Si consigliano dai vari autori vari m ezzi. Nei casi di ulcera con e morragia in atto è preferibile la borsa di ghiaccio, mentre i11 quelli di t1lcera non .san g11inante si terrà conto delle preferenze del paziente, e comunqu,e si tra:rrà un, u.tile te1 r1 a·r·eutic~o sp·eci e se. è necessario t eneTiei l 'amm:fllaito a l etto oom.e D·ella prima settimana della cura dietetica. Per quello che si riferisce alla b a lneoterapia non esiste una fonte elettiva per la cura dell'ulcera gastrica, e tanto n1eno dell'emorragia, mentre esistono acque controindicate in ogni caso, co1ìl1e le ·cl oru,ro. . sorli che •e Je gassose. Una c11ra prudente a Karlsbad, Vichy, Chiancian ,.,. potrà, anche tenta.rsi., S·e m;pre sotto la clirezione di un medico. C11ra medica11ie·n tosa. - OgfSi ha perduto molto della sua importanza. Si è ripet11to per molti anni che il sottonitrato di bismuto avesse t1n' azione. specifica sull'11J cera gastrica, e nP ft1 Gonsigliato l'uso ad alte dosi da Kt1 ssma11 l e da Fl ei'Tier. Il bismuto in realtà in molti casi fa cessare il pilorospasmo e qnindi i dolori in. rap11orto con esso, ma c0.stitl1isce solo t1n buo11 coadiuvante della dieta. È opportt1no sommilJistrare il bism11to a c11ccl1iaini al mattino in sospensione aco11osa, preferendo il carbonato a l sottonitrato.. Si p11ò 11sare nello stesso modo il solfato di bario. I .. ' u ~o però non va prol11ngato oltre il 5° o 6° giorno della di eta lattea, percl1è favoriscono la stipsi, contro la quale si agi ce con lievi las~ativi (rabarbaro., podofil1ina, fenoftaleina ) che sono però controindicati in ca$i di en1or1 agi.e. La stitic·h 1ezza osti110.ta che favorisce, in via riflessa, gli spa"'mi dcl piloro o della muscolatura gastrica , 1

[ANNO

XXXI.

FASC.

51)

va combattuta· anche con clisteri. ·se i dolori &ano molto intensi si può somministrare il bismuto, o il bario, con analgesici Carbonato di bismuto (o soJfato di bario) ctgr. 50 Cloridrato di morfina » 1 (o· fosfato di codeina )) 2-3) p. 1 cachet; 3-4 al giorno. Un'azione calmante dei dolori l'hann·o tutti gli a lcalini, specialmente se esistono valori a.lti di HC'I. E.cco qualc:h e ·fo·r mula che si è mo strata più efficace nella p·r atica: Citrato sodico anagr. 30 Carbonato di magnesia Fosfato di codeina ctgr. 30 S. 1 punta di coltello varie volte al g. Bi.carbonato so·dico anagr. 10 Fosfato di magnesia Estra.t.t.o di ·b e1llad onna ctgr. 1-0 1

s. c. s.

Se esiste tendenza alla stipsi: ~1agne sia u sta ~ anagr. 5 . Car b onat o so d ico 11 Polvere di radice di r abarbaro gr. 10 Lattosio )) 25 S. 1 punta di coltello ogni ora. L '11so d·ell' atropi1ia, in bas.e alle idee s11 lla patogenesi dell'ulcera gastrica, è sempre da cor1sigliarsi, anche per lungo tempo dopo cessati i ·do1ori, per ini1ezi1oni i.p1oderm iche in do·si di 3-4 m.gr. 1aJl g. Essa avrel1be lo :scopo di modificare lo stato disergico· vagotonico, che è a base della cronicità dell'ulcera gastrica. Meno indicata è l'adrenalina per la sua azione. fuggevole e perchè può f,av·orire l'emorragia. Durante il periodo doloroso è preferibile la belladonna che pare abbia lln'azione spiccata sul pi.lorosipasmo. t rn ottimo preparati) 1•ecente è la sp asmalai11.a, asis ocira zio·ne di 11t ropi na e pa.pa1verin.a . Sono is tati abbandon.nti: i·l nitrato di Ag sotto forma di pillole, e di Javag . gi gastrici; l 'olio, cl1e provoca na11sea, la c11ra del glu cosio. Per q11el cl1e rig11arda le emorrctgie è int1tile dim-0strare la necessità del riposo in l etto, con con1presse fredde sull'addo· i11e e con la sospensi one completa di ogni alimentazione per os. Con i com11ni clisteri n11tritivi si può mantenere in discrete condizion i il pazie11te anche 10-15 giorni. È o.pportuno alternare nei clisteri, latte normale con latte acido, per evitare eccessive fermentazioni s111 lattosio. Per combattere il senso di fam e si dà eucaina idroclcrralo (soluzione al 5 % : 10 gocce, ·varie volte al giorno). Per al1mentare la coagulélbilità del sang11e si ricor1ie ri clisteri di gelatina al 10 °~ (10 e.e. per clistere ), o alle


[ANNO

XXXI,

FASC.

51]

SEZIONE PRATICA

1699

imezio·n i i:)er via isottocutanea, di .c listeiri di La preparazione e l'accudienza alornro di calcio, ·o m eglio aJle ini·e.zioni endoagli operati di stomaco. veno.se (10 c. c. d ella soluzione al 5·% ) , a lJ.e ini·ezioni sottocutanee di ~iero di cavallo. La curlt ('\ 7 • PAUCHET. L a mediciria lb e'ra, 19 luglio 1924). di emetina no.n ha corrisposto alle speranze · Un interv.ooto sul tratto ga.sit:ri0-intestiniale su di essa fondate. Dei preparati recenti bi .n eoessita: 1) i'.e.s ame ietlini·c o e c.pmpleta; 2) può te·n .t arie quelli di piaistrin1e. L 'a,d1 enalin·a l'e1sarn1e del s1ang.u·e (W:asseirmann .e azotemia); non va usata per via ipodermica, per la sua 3) i001ame dell'orina (acido1s i, albt1min,a ·e zucazione ipertensiva; ma può consigliarsi p·e r ·Che11··0 4) ·esG1,me .chim'i,cQ' del collltenuto· ga:strlos 5"-.10 gocce •O·g ni 2 Ol'18t, c::Lella s .o Juz,iO•Ille Ul CO; 5) .studio .radiologico completo•, Ch·e UOil1 si millesimo. Dei vecchi preparati ancora si ado- limiti aillo s·t o•m aco, in ,quanto che la m.a .g gi.o r pera.no. l ' hy.draslis canaderisis ·e l 'estratto fluii.- p.arte d!ei distull'bi gastirtci è di ·o rigine refle·s sa do di lia1na11ielis virginica . In qualche caso si (colecistiit e, ap.p enidicite, .cc.e.) ; 6) pr•.evenire I.e possono tentare le inieaior1i endovenose di so- ·Cioropliaa.zioni polmonari con la cli.sinf ezione luzioni ipertonich e saline col metodo di Vari d elle narici (olio aJ. gom·enolo) della faringe, der Velden (;cO e.e. di soluzione recente la c11ra dei denti, la ginnastica respiratoria., 10-15 ~b) .e di glucosio (200 .e.e. di soluzione ·eve.ntualm€n1t e l'iniezi·O·n e di va1c,cino anti:pneu5-20 'Yo) . In caso di collasso: ipodermoclisi e mococcico o poliva1e!Illtei; 7) pl'lev.e nire la parofleboclisi con adrenalina, legatura delle estreti te, che è conseg·u·enza d·ell'in1fez.i.onìe ·dJeilla bocmità. Nei casi gravissimi, specialmente se le ca, d.e l ·C:attiv·o sta.t o di nutTizione, cLella disi· em.orragie sono ripetute, è opportuno ricorredrataiiion.e, 1a C·h1e c.o·n du.eie s ,p ,e.s so1 a mo.r te. re all'intervento chirurgico anche nel corso Intetta~e vacciln,o p.o lival:enta ai prim~ sintoim .i; de.Il' emorragia. Fin.ohè durano le ematemesi, 8) ·evacuare l'intestin10, m 1e di.arn.t e ripie tuti clinon è op·p ortuno ricorrere all'alimentazione ste·r i di g1licerin1a coni 'olio {li con bil e; 9~ lavaJ'1e per bocca. Quando l ' emissione di sangue per lo stoim aco, anche per abitu,are il mala to alle feci è solo svelabile con mezzi chimici, si l 'int1 oduzion.e d ella !SO·D da che si rend1ei necespuò i11iziare l a dieta lattea, con piccole quansari1 nei 2-3 ·dei .casi; 110) i·n segnruf!e all'infe;rtità, e con controllo quot idiano delle feci. mo ai respira'l-:e pro·fon damente, eve.ntuaJ.me.nte con l'u·s o dello spi ~o·scopi o. Come alim·enta.Contro il voniito talora ribelle alla dieta zion e p·r'eoper1atori;a , se vi è ste11Josi d el piloro, lattea, e ai comuni mezzi (acqua cloroformica, far·e ;un goccia a g-0ccia r:etta1e -0d ipodermococaina, papaverina, spasmalgina, ecc.) è op- elisi di s 1ero g1u.coisato1, altrim1enti far berre portuna ricorrere all'alimentazion~ rettale. il sciroppi di if irutta 1e .b ie vande alcalin1e. N·egli vo·mito non .costituisce indicazione all'atto in:di vidui m io lto .an,em.izzati, fare una.i trtas.fuoperativo, salvo casi eccezionali, per lo P · sione ·pi:rteo1p.e1rato.r ia 1ed UiI1a p.ostoperatoria.. . quar1do è ·Si11tomatic·o di ulcera steno.sante. Durante l'operazion.e, sii frurà l'iniiiezii·orne ·C•0n Nel problema dell'ulcera gastrica e duodetinua di siero. fisi.o.l ogico ·c al.do', introducen.d·o nale non esiste un accordo su le indicaziot1i unoi-due litri ·Ciò cih.e s·er'Vie aìd evitare la. s1ete, ' . op eratorie, ne.lla massima parte de i casi. E si- Anzichè l'arue1stesiai g·enerale l 'A., co,n siglia la stono però indicazioni assolute : la perforazio.. raichianestesia e .quella r:e.g ionalei (della parete ne, le emorragie ostinate, la steno.si pilorica addominal.e ·e ·d1egli spla1n1cnici). ch e :sono su.f ~ grave, la p erigastrite deformante, la deg·enefiaenti n.el 95% dei ·Casi. NeJJ'operaziorne pirlOcerazione neoplastica. L'inefficacia della cura d ere e.on d·olcezza per evitair.e trazioni indebite. medica non è indiCélllione all'atto operativo, sullo splanc·n ico, fare un'ematosi a1c.ct1rata, poten,do la .cura ·ess·eTie stata mal·e a.p p1licata, o g ua1rd.a1~si da .ogni precipitarione d ei temp1 .ope1ratorii, ciò ·Che è p·o s:sibile fa.r e ll &ando l 'amale eseguita, a ·p rescindere dagli errori dian.estesia regio.n .ale. S.i proporzioni l'atto, op·er'agnostici. Occorre poi mettere be.ne in riliev·o torio aJ.le fo.rz.e del 1p·aziente, f.a cendo1 .Sfe d·el che, anche do.po un intervento,. non bisogna caso, l'op·ereazio,n e in du1e1 t em·p i, e si eviti, .ogni abbandonare il malato a se ·s tesso, n·on solo atto di mutile .audacia.. L 'addome va ·esp.l araper la possibile formazio·n e di ulcere sulla boeto• ·CIO•m ip l.e.tamentei .quain1d·o ciò sia po·s,silbile ca della gastroenter·ostomia, ma anche pe.rchè, S·enza, p·eriC'olo. Nel cas·o ·di dol,ori a tip.o netspecie in casi di disergia costituzionale, è fretamenlte gastralgico, 1si facci a la ~esezione dei quente la formazione di nuove ulcere che biniervi seoon.do 1a tecnica di Latarjet ·e vi si sogna possibilmente prevenire mediante opa5s c.ci' la. piloroplasica. portuni consigli igienico-dietetici. Falta L'operazione, si somminiiistri la morA. PICCINELLI . fina C!he calma il dolor'e ed è il mezz.o miglio1

1

1 );

1

1

1

1

1

1

1

1

1


~~~ r,~~-~---~------------

1700

lL POLICLINICO

re pe1· evita1·e l 'acidos i postoperatol'ia e le complica.zio1n i polmo·narti.. Si ouri molto1 J.a pulizia della b1occa. Il regime ~a;rierà seco.n :d o ogni inf.ermo1. All'inizio, quelli resistenti operati di uloera gastri.ca pr:endMJ.o il men.o possibile, po1ssono bere acqua alcalina o zucche.rata. Se si tratta di. un cache.ttico, ·O•p erat.o per cruncro del piloiro, si può dare subito latte o tapioca. Guairdarsi dal regime trtoppo stretto chè s i co·rr:e i1 p1ericolo di fair mo·r ire di farn,e. Nei ·cancerosi op1e rati per gaistrectomia palliativa, ogni limitazi,on.e di regim·e è inutile. In caso di vo,m ito, o di ·elevamie nt.o di te·m per·atura., se lo stom:aco è rigonfio ·O se il malato· ha ,sensaizio.n e1 di barra gastr.ic1a., fare subito un.a lavanda gastrica, con acqua calda ed eventu,alm.ent1e nitrato d'a.r g•e1n to od adre~ nalirna . Nel caso 'd i meteorismo, apQ.Jlicare ghiaccio sul V1enrtr1e o la so nda r ettale. Far tenie rie a.1 malato l.a posizione e fairgli f a.r.e la ginnastica respiratoria. L a. fasc.i atura va ervitata; la miglior m·edicatu ra consiste in t1no straito di garza tenuto dal cerotto. I punti m ·et.allici, ch·e sono più solidi e perm.etto no al ma1a.to di alz.a .r1si, G·i leve:·an'l110 d{)po 15 giorni; quelli di -catgt1i e le grafie si l·evan.o dop.o ·otto. gio rni. L 'ammalato starà a letto almeno ·dieci giorni; se ha · av11 to una incisione trasversale od una, Sl1tur.a vertica.le in lln piano·, co1n punti m etal1Jci, potrà alzarsi nn·che dopo 4-5. N·ella 1se.m plic,8 lap:a rotomia. espl orativa, co11 fili m et r.llici, l'operato potrà alzarsi anche subito. ·ed è 3.J!lzi util e che lo faccia. 1

1

1

1

1

1

fil: Quel che si può fare nei cancri inoperabili dello stomaco. (PEDRAJAS ~.\.

Lri rriedici'n a Ib e ra, 1924, n.. 333) .

Ce rtame11te vi è c1ualche cosa da far e per (1ne ·ti pazienti veri cancli<lati a morte·: se non pos in.mo g1 1arirli , 1'11mn.nitù ci ingi11nge di o.I lev i ar e re Joro soff er eJ1ze. J3a snndos i s11 t1na esperie11za di molti casi, l' _~. afferma cl1e si può nnz it11tto lottar<' cli l'et.t·tn1.c1l te cont r o iJ caJ1c r·o ce r car1ùo di cli 1nin11ire la ve Joci1à della sua rnarcia, proc11rare !1na ali1nentazione in rap1)orto alle forze digesti ve clel i)azien te, co111battere 1e 111a11ifestazio11i gastricl1e ed intestinali della sua dispe]) i a, calm1are le molestie derivanti dalla situnlione del tumore, opporsi nel migl1or modo alln cncl1essia cancero a. Come terapia specifica furono es1Jerimentati i f111oruri: Flt1orl1ro d'a1nmonio gr. 1. Acqua gr. 300 una eucchiaiata al g.

[ANNO

XXXI, F ASC. 51]

Fluoir uro di calcio gr. 0,10. Lattosio g·r. 5. Dividi in 1O cart-3; una dopo ciascun pasto. La chinina in ini e.zio11i, associata al cacodilato, migliora certamenta lo stato generale. L'A. in un caso di cancro del .cardias ottenne un cert.o ris11lt.ato co11 i.odio (fin-0 a 80 gocce q11otidian e di ti11tur:1) n ~ sst1 110 con le cc collo bi asi ». Il vac~ino di Keysser (di Frib11rgo) t1sato i11 sei casi diede luo,g o a qualche buon effetto solo in uno. Nel cancro dello stom :ico, p er q11el cl1e rig11arda l'alimentazione, e impossibiJe fissare un tipo: il latte è 11n alimento ideale: 11,ecessita pochi Sl1ccl1i digestivi, vi ene evacuato ral)ida111ente, non eccita nè stimola il tumore. Però i1on è tollerato da molti; questo inconveniente si può evitare ]n alcuni casi aggiungenclo labfermento (opoterapico) o, meglio ancora, con · abbondanti somministrazioni di Ké :fi r.

La carr1e in genere è mal tollerata : sono ben tollerate Je gelatine, i grassi in genere sono digeriti mal e. I leg·umi e le lJUrées di legumi debbono e·ssere la base dell'alimentazione; uso moderato di salse, çti vino1·lungo, di birra, di pane tostato. Utili sono le a rance ed i frutti a ci di. Contro Ja disp epsia : Acido clo1·idrico officinale 20 gr. Acqua 180 g·r. un cuccl1iaio i11 acqt1a duranti~ il pasto.. P epsina fluida gr. 10. Gliceri11a gr. 80. Acqua di menta gr. 15'0 un cuccl1iaio dopo il 1pasto. Come eccitante della secr.ezione serve il condura ngo. Contro le pirosi gli alcalini : piccole })rese della f 01mula. Cloruro di s~dio gr. 1. Fosfato sodico gr. 2. Solfato sodico gr. 4. Bicarbonato sodico gr. 8. Acqua 1000 gr. Contro L'inapp etenza : quassio, colombo, genziana, noce vomica, ecc., ovve ro Cl1cc11iaini ripett1ti di: Papani a g·r. 1. Bicarbo11ato di sodio gr. 100. Contro la stip. i: lassativi drhol i: polvere cli liquirizia, 1nag·nesia effervescente, ·oli o di 1)n1·affi11a (30 gr. t11tte le mattine a digiuno). Contro il ci ol ore: caldo, bismuto, clorato di sodio (6-.8 gr. al giorno) ovvero s11p1)ositori di: Estratto teb1ico gr. 0,03 est ratto cli Lella.donna gr. 0,01. Ovvero la cocaina, la codeina, il cloralio, l'anestesina, il pantopon. Contro le na11see: acqua cloroformica ed acq11a di menta. Contro la diarrea: medicazione acicla, laltdano, elixir paregorico. P er la cachessia: siero artificiale, caffeina, stricnina, arsenico, ecc. •


[ .~NNO

XXXI,

FASC.

51J

Contro le em or ragi0 : bism t1to acq11a ossig.enata, emetina, adrenalin::t, ecc.' Per l'ip ersec1~ezione: atropina. Contro il singhiozzo : bromuri. MONTELEONE.

QUESTIONI D·E L çilORNO. L'immunità locale. Cutivaccinazione e Medicazioni specifiche. Presse ~!é dicale, N . 56; 1924) . L'immt1nità locale, co,rr1e è intesa dall'A. è quella che si -0ttiene per vac·cinazione di un solo organo, ma cl1e si n.cc.ompagna quasi se1npre con l'immunità dell'organismo intero. E una imm11nità senza anticorpi. Questa nozion.e non è ancora ·diffusa, poicl1è se si conoscon·) casi in c11i gli anti.corpi s ono presenti senza che vi s ia immunità, l'inverso n'O n è ammesso. Oggi è ancora diffusa e radicata l'opinione che non e..siste i1n1nu:r1ità açquisita, attiva J passiva, cl1e non sia preceduta dalla forma zione di anticorpi, alla presenza dei quali i mi cro,b iologi, s1Jecie do.po i successi della sieJ·oterapia, riportan.o ogni reazione di difesa. Tut· tavia l'entu siasmo per la sieroterapia è passato, e le ricer.che e le osservazioni recenti sul m ecca nismo d elle infezioni dissenterica, paratifica, streptococcica e stafilococcica hanno fatto orientare il pr oblem a dell'immunità verso una nuova direzione, in cui uno scars·o compito è riservato agli anticorpi. Nell'infezione carbonchiosa l 'immunità loc.a le app·are n ella sua purezza, tanto che per metterne in rilievo i tratti caratteristici b·~sta riassumere le n ozioni più recenti relative a detta infezione. Il m etodo di vaccinazione contro il carbonchio che si dimostra efficace per gli animali di grossa taglia, fallisc e quasi sempre p er Je cavie. L'A. studiando il me ccanismo di infezione ca.rbonchiosa nelle cavie, ha constatato il fatto imprevisto cl1.e la sensibilità di qu.esti animali verso l 'infezione è limitata alla pelle. Questa imn111nità i1aturale era sfuggita agli sperimen tato,r i p·e'rchè ogniqualvo.lta essi iniettavano del virus ca rboncl1ioso sia n el peritoneo, sia nella trachea , sia nel cervello, traversavano la cute e vi depositavano inevitabilmente una particella di virus anche minima, e tuttavia s11fficiente a provocare una infezione cutanea mortale. Si commetteva così un errore di tecnica, e un errore di interpretaz·ione. P er dimostrare cioè basta e.v itare il contatto del virus con la p elle : si possono allora introdurre nelle cavie centinaia di dosi mortali nel pe(A.

BESREDI{A.

1701

SEZIONE PRATICA

rito11eo o altrove, se11za provocare il mi11imo disturbo. Dun"que l 'i11fezione carbonchiosa non attacca tutti gli organi indistintamente non è una se.tti.cemia n·el senso comunemente' inteso. ma è una malattia della pelle che conduce all~ setticemia mortale. Passando al m eccanis1n10 de1lla vaocinazione le esperienze dell A. hanno .dim,o·s trato che !~ cavia può essere vaccinata, ma per la sola via sen sibile ·che essa p·os..siede, cioè la via .cutanea, permettendo di realizzare una immunità solidi ssi1n ~. Ogni .altra via seguita è senza su~-· cesso. E chiaro allora che, se l'a.cquisizione dell 'i111munità è così subordinata all'organo in cuj si porta 11 virus, questa immunità deve esser e di essenza loca le, cioè indi1Jendiernte dalla produzione di antico rpi. Qt1esta conclusione è confermata da esperienze dirette : quando in un animale debitamente vaccinato, e con grado al~o ~i immun~tà., si ricercano gli anticorpi us11al1, s1 trovano o it1 scarsa quantità, o, molto spesso, com.pleta1nente a ssenti. In apparente contradizione a questi fatti, sta rebbe il comporta1nent.o de11'in·fezione carbortchiosa in altri an imali, come le vacche e i mo.ntoni, nei quali è p ossibile praticare la vaccinazione per via sottocutanea con buoni risult ati. L' A., basandosi sulle ricerche di Plotz nei conigli, ammette ch e nella introduzione -0rdin aria .del vaccino nel sottocutaneo una piccola. quantità di virus, attraverso il tramite scavato dall'ago., raggiunge la pelle, e viene a contatto delle cellule r-ecettive, provocando così l a culimmunità anticarbonchiosa . Le esperienze receptissime .sui mo·n toni iniziate da Mazzucchi in Italia, e proseguite nel l\!Iarocco da Velli dimostrano la posiSibilità di determinare un<:~ C'lll i immunizz·aziorie assai solida, ·e.o n 11na sola iniezione di . vaccino nella pelle. Analoghe prove di cuti'vaccinazione sono state fatte con buon esito sui cavalli, an.che Sll vasta scala. Il carbonchio è il tipo. della ~alattia locale ch e ~i riesce a dominare co.n la vaccinazione locale, ma ve ne sono delle altre. La dissenteria, le affezioni tif o-paratificl1e, il colera costit11isco n·o 11n gruppo di malattie caratt':rizzate da 1Jn;.i, affinità elettiva per l 'intestino, nelle. ·cui pareti i virus -d et ermin~no p1·jncipaln1enté i processi morb·osi e le lesioni specifiche e n.ei . ' ' e.a si favorevo:l i, trasform andosi i11 vaccini, e.~ercit ano un'azjone benefica, crean.do la iffi. m11nità intestinale loc ale, a cui non partecipano, quasi, gli anticorpi. La vaccinoterapia è oggi molto diffusa specialmente in America e in Inghilterra , dove tutte le malatti e micro,b iche s.ono trattate con i vaccini. Non v' ha dubbio che in numerosi casi 1


1702

li. POLICLINICO

la vaccinoterapia dà soddisfazione ai clinici. Secon-do Wright, promotore del metodo, il successo del trattamento è d·ovuto al potere opsonizzante degli antico.rpi .elaborati dall'organismo, sia nel corso .della m.alattia, sia per lo stimolo delle iniezioni di va-ccino. Vi è tuttaviu in questa spiegazione, accettata da microbi-0 logi e da clinici, qualche cosa che non si concilia con i fatti del laboratorio.. La bontà del trattamento si è rive.lata sopratutto nelle inf~­ zioni stafilococciche: ora è a tutti no.to ·c he n:ess11n microbo è così cattivo antigene come lo stafilo.cocco, come è noto che la vaccinazi·one anti· stafilococcica sperimentale, sopratutto la passiva, è difficiLe a realizzare. Sorge così il dubbio che non siano gli anticorpi antistafilococcici, così problematici e .difficili a rivelare, i veri responsabili dei successi clinici. Le esperienze ·di laboratorio dell'A. intese a ripro.durre nell'animate condizioni analo·g he alle stafilococcie umane., dimostrano che non è possibile vaccinare la cavia, &ensibili$Sim a a uno stafil,o.cocco dimostratosi assai vir11lento., per via intraperitoneale, che invece è possibile raggiu11gert un effetto utile per la via sottocutanea e cutane.a, e che infine si ottiene l'effetto vaccinante opti1n1t1n con l'applicazione del vaccino sulla pelle rasai.a . \)Uando attorno al tron,co diI una cavia, d·e pilata nella faccia ventrale, si applica una comp·ressa imbevuta di vaccino a11tistafilococcic·O, si trova che la resistenza- del-· l'animale all'inoculazione -dello stafilococco sott.o la pelle è assai rinforzata, tanto da mostrare una lesione cutanea insignificante, mentre il controllo porta sul ventre una larga escara suppurata, e spesso muore per infez-ione generalizzata. L'immunità dell'animale medicato si stabilisce con una rapidità che non ha . confronto con la imn1unità detta generale, e sj manifesta n elle 24 o.re che seguono alla m edicazione. L'efficacia della vaccinazione per via cutan ea, la ra1)idità della comparsa della immunità dopo 11na semplice medicatura, la assenza di anticorpi llel sang11e, non sono dei fattori che ravvicin ano l'immunità antistafilococcica all' immt1nità anticarbonchiosa? Questo c·onfronta è ancora più giustificato dalla possibilità di ottenere risultati, più evidenti con l 'uso del fìlt.rato di una coltt1ra in brodo di stafilococchi, ch e dimostra 11n potere vaccinante specifico superiore a qu.ello dell 'iniezione sottocutan,ea, o i11trac11ta nca, dei corpi microbici. Il filtrato, ancl1e riscalrlato n 120° conserva le sue proprietà specifiche. L'A. propone di designare la sostanza contenuta nel filtrato delle colture, col nome di antivirus. Anche lo streptococco è 1

[ANNO XXXI, FASC. 51]

capace di d·a r luogo a un antivirus nelle stesse co.ndizioni e con gli stessi effetti notati per lo stafilococco. I virus -o ra esaminati, il carbonchioso, lo statilo- e l ~ streptoc.occico, hanno in comune l'affinità per l'apparato cutaneo, che si manifesta sia nell'infezione, sia nella immunizzazio.ne: essi da una parte provocano delle lesioni Gutanee gravi, dall'altra, divenuti virus-vaccini, o antivirus-vaccini, spiegano il massimo .effetto quan.do vengono a contatto con la cute. Non si è d11nque autorizzati a concludere che la vaccinoter.apia non è .dovuta alla cooperazio.ne degli anticorpi battericidi, delle opso·n ine e dei fagociti, ma alla immunità locale dell'orga,no interessato? I clinici non hanno tardato a ispirarsi a questo concetto e a far saggi sull'uomo con le medicazioni con compresse imbevute di c11lture filtrate nelle malattie più varie: for11ncolo, antrace, patereccio, fl emmone, ascesso del condotto uditivo, dacriocistite, blefarite, osteite, osteomielite, pl eurite streptococcica, peritonit€, febbre pue.rperale. I clinici debbono pronunciarsi sul valore -d i queste medicazioni specifiche. I casi assai numerosi osservati finora confermano i risultati delle esperienze s11lle ca vie: efficacia in con testabile e ' superiorità n·on meno certa delle medicazioni con gli antivirus, sulle iniezioni dei vaccini nel sottocutaneo. Se nel campo della vaccinazione e della vaccinoterapia l'azione della immunità locale è in.negabile per alcuni viru.s, non si p11ò dire altrettanto per la sieroterapia. Il mo.do d'azione dei sieri specifici è complesso, ma comunque si ammettè che avvenga per la presenz·a degli anticorpi. L'A. pone ora la questione della pos, sibilità che l'azione degli anticorpi, in qualch~ siero, sia seco.ndata .dalla presenza di una so. stanza specifica che agisca direttamente sulle cellule recettive. Si ·Sa, ad es.empio, che vi son dei sieri anti."'treptococcici di valore terapeutico uguale , ma contenenti anticorpi in propo~·­ zioni assai diverse. È ammissibile che, a fianco d·egli anticorpi, i sieri contengano un antivir11s specifico. ' Il sieeo antimeningococcico, il c11i tenore :n anticorpi è scarso, ha un'effetto c11rativo indiscutibile, ma, fatto particolare, ess-o n on agisce. che nella cavità rachidiana. Si dice che per agi re questo siero ha bisogno di essere in contatto con i meningoc-0cchi. l\fa si potrebbe agg·it1nger·e cl1e il siero h a bisogno anche cli esser.e in contatto con le cell11l e della. parete meningea, e che co1n ti€ne l'antivir11s meningococcico che vaccinerebbe le cellule recettive, conferendo loro una immunità locale. L'A. si 1

1)


.""""!""' ·. - -_

I

[ •.\NNO

XXXI,

FASC.

51]

1703

SEZIONE PRATICA

affretta a dichiarare ch·e considera questa una ipotesi di lavoro, che l1a la sola pretesa di suscitare nuov.e ricercl1e. Vi sono sufficienti dati per conce.pire il mod·o con cui •si stabilisce l'immunità locale, in seguito alla vaccinazione, e alla vaccinoterapia. In un animale sottoposto alla vaccinazione : fagociti intervengono, dig-e riscon·o i corpi dei microbi e liberano l' antivirus che va a raggi11ngere le ·Cellule verso le q11ali ha una affinità elettiva. Le cellule recettive co.m binatesi con l'antivirus divengono refrattarie ad altre combinazioni, cioè a dire vaccinate co,n tro unrt nuova invasione di virus. Nel caso della vaccinoterapia il processo è quasi identico. Il trattamento n on mira alla guarigione delle cellule malate in un organism.o che, avendo .compiuto il massimo sforz·o di cui era capace durante la malattia, non p11ò cr.eare nu·oyi anticorpi, ma a proteg·g·ere le cellule rec.ettive ancora san·e1, e a renderle inadatte a combinarsi con il virus, cjrcoscrivendo co,s ì il focol aio d'infez.ione1 La concezione finora seguita, .per la quale . l' esito di o·g ni lotta fra l'organismo e il virus era s11borò.inato al giuoco <ii tre fattori, virus, fél.gociti e anticorpi, deve e.ssere corretta per l'intervento di un q11arto fattore, le cell11Ie recettive che partecipano non solo alla infezione. ma anche alla difesa. Diversamente dai globuli bianchi, che si attaccano indistintamente a t11tti i virus e a tutti i corpi estranei, q11este cell11le non entrano in combinazione che con i virus per i qua.li esse hanno un'affinjtà elettiva. Questa nozione d-elle ce:lule recettive sta alla base della concezione della immunità locale, che è un se.g11ito della dottrina fagocitaria, edificata dal Metchnikoff. A. P.

se ne ·occupa di proposito è inoerto n.el giudizio, .e in base a qualche caso isolato di cui ha notizia v'l1a chi giudica il radiumterapista un allievo perf ezionn,.to di D11lcamar.a, mentre altri gli chied·e la res.u rrezione dei m·orti. Co1n la maggio·r s.emplici tà e chial'le2za il Cappelli dà le indis.:.Ji~nsabili notizie di fisica intorn·o al radio e non accadrà a chi ha letto questo libretto di confo·n de r.e .i raggi emanati da.I radio oon la em.anazio·n·e, ·er·r .or.e abituale anch e a medici al disopra della m.edia; parla della tecnica clelle applicazioni, delle dosi . e dell'azione biologica, c'h iar.e,n do i concetti d·eJla radiosensibilità e ò.-ell'n.zion e .elettiva. Passa poi ad esaminare dettagliatamente le ap1p licazioni p·er le differe·n ti affezioni ove la cura è indicata e n.er le ~ingole regi·oni d1el oo·rp-0, co·n som1narie m,a precise indicazion.i su moòalità dell'applicazion·e·, sua durata e quantità di radio nec,e ssaria. Un capito1etto è d.e1dica.to ai rapp·orti tra r.a. dil1m e .c hirnrgia, ·e l'Autore, pure, essendo giovaTiie ed entusiasta della s11a SJ)ecialità, sa veclere la IlJeçessità d·e·l la collaborazion1e, cosicùhè i due sistemi di cu·r a anzichè essere antagonisti si completino vicendevolmente. Vtein.e per ultima la esp·O·sizione del sistema radiumterap.i co m·obile ideato dallo stesso Cappelli e già noto l)ler comunicazio11i all'Accademia medica di Roma ed ai Lincei. In complesso una pubblic.azione che in nicc0la mole çontiene qun-nto di id,ee g.enerali e speciali sulla rad.1 timtera.p ia ogni m·edico dovrebb1e aver i.etto almeno t1na volta, vol11metto scritto· con onestà, Siemplicità .e p:tie~isiol!le e tale (la p11erita-re ·ogni fortuna. ARTOM f)J SANT'AGNESE.

,,. _ BIRK

CBNNI BIRT, IO G RAFICI.

e L.

SCHALL.

Strahlenbehandliing bei .

Kifl.derkrankeiten. Ur:ban e Schwarzenberg,

1924. Fr. Sviz. 4.5, pag. 77.

L. CAPPELJ.J. Radiumterapia. l\1anuale per i medici pratici. Volume di pagg. ix-156. Casa Editrice Lt1igi Pozzi. Roma, 1924. Prezzo : Lire 18. G.i à favorevolmente 11oto p.er alcuni originali concetti in radiumterapia, il g·iovan·e- auto-re ha fatto c·on qt1esto volumetto ,()lpera veramente utile p·er la diffusione d·elle ·conosc.e nze intorno al rad-io ed alle s1le virtù t erapeutich·e. È realm.ente t1n manuale per i medici pratici, c-om1e porta scri!Jt.o sulla ·copertina, ·e per tutti coloro che Jesiderano orientarsi sui })1ioblemi della radin1nterapia, ca,pitolo :rie-cente della medicina, 1na ch e ve rte st1 problemi oltre,m odo a~sillanti, metodo che ha già suscitato tant€ speranze e tante del11sio·n i, cosicchè .chi non

\

Il lavoro degli AA. è diviso in d11e parti : nella prima parte vengono trattate le malattie c11rabili con la luce artificiale (rachitismo, spasmofilia, t11 bercolosi ghiandolare, peritoneale, ossea, articolare, ecc.) 1 nella seconda parte le malattie c11rabili coi raggi X (tuberco1osi, malattie de11e ghiandole a secr1ezione intr.rna , mE!ilattie d·el sangue, diatesi essu dativa). Ogni capitolo è preceduto da brevi e succose notizie di tecnica che permettono al medico pratico di rendersi conto dei punti più importanti di tecni ca: lo svolgim·e nto del lavoro è fatto in forn1a ·piana e semplice con brevi conclusioni su quello che è possibile ottenere mediante i vari mezzi di cura. Il lfbro è raccomandabile non solo ai pediatri e agli specia-


1704

IL POLICLINICO

listi, ma ai1cl1e al medico pratico che può avere un criterio su qt1anto può attendere dai nuovi n1ezzi di ct1ra. E. MILANI. CH. ACHARD et L. BcNET. E x«nien f 01iction.n,el du Poumon. - Masson, editore, Paris. Prezzo fr. 12.

[ANNO XXXI, FASC. 51]

stituiscono l ']nteresse del libro. Per quanto n1elle nazioni dell'Oc,cidente Europeo l 'asma sembra avere una minore diff11sione che non n ell'America, il libro riuscirà utile a chi intenda di ricercare anche tra di noi, sulla direttiva degli a11tori americani, l'asma da sensibilizzazione. Figure dimostrative e casistica clinica rendono più interessante il volume che si presenta nella abituale veste elegante del1'editore Wright. T. PONTANO.

L'esame funzionale degli org·ani rappresenta il progresso della semeiologia moder11a, ad essa tende og·ni sforzo da parte dei clinici .1 degli sperimentatori di laboratorio. In verità C. CHIRI. Patogenesi e cura. delle pleuriti. Pai res1ùtati, mirabili dal punto di vista biolovia, Tip. Bizzoni, 1923. gico, non hanno portato nelle mani del pratico l'utile inezzo desiderato : lo si può affermare Del vasto oapitolo d elle pleiurtti l'A. abborda in varia misura a proposito del cuore, del fela parte r iguardante la ;>atoge.n esi fermandosi a considerare i fattori fisico-biologici che gato, dcl rene; difat~i le indagini ·p er l'esame fi1nzion .aJe devono ·essere moltop]ici, spesso di detta m,alattia determinano, ma in particolare fermandosi ad illustrare la terapia, troppe difficile tecnica, non sempre redditizie e nette. volt.e negletta, sostenitore fe.l ice della pneumoPer il polmone si conosca.vano t1tili elementi toracentes.i , di cui conifr:ornta l'utilità con l'ausirli semejoti ca ft1nzio1nale, si adop·era qualcl1e ljo di molti casi personali. apparecchio pe.r la misura delln capacità reBrevi accenni vengono fatti anche della tespiratoria, ma il clinico finora si contentava rapia. sintomatica, sp·ecifi,ca, dell'elioterapia. d'ordinario di pochi rilievi e spesso grossolaUna buona bibliografia completa iJ lavoro. ni. In questi ultimi anni i mezzi si sono moll\tfONTELEONE. tip1jcati e per l'esame della m eccanica, e p er • l' esame della chimica respirai ori a, sia nei riG. LYON. Traité élémentriire de e liniqtle théguardi dell'integrità polmonare, sia per le derapeutique. Prezzo Fr. 85. Editori, Masson d11zi oni che se ne possono trarre n~lle più sva& C. ie, Parigi. r :a te m.a lattie e specialmente in que]le d.el ricambio. l-\ chard e Binet raccolgono in un breQl1esto voluminoso trattato di teTapeutica • ve e nitido \rol11me, corredato da figure, tutti gjunge alla sua undecima edizione completai mezzi é metodi che la clinica 1nod·erna ha a mente aggiornato. s11a dispo sizio11 e nell'esame e d ella rneccanica $11 l e pre·cedenti edizioni l 'attua1e ha il vane della chimica respiratoiria. Anche i primi re- taggio di nl1ovi capitoli e di 11na più ampia s11ltati che si posso.no t1tilizzare nella pratjc 1 jndicazione della terapia biologica. sono chiarament.e messi nella giusta luce. L·oMolto precisa è la clescrizione delle manovre pera. è pr ovvisoria come gi~t gli AA. conf es. . tecnicl1e che 1a nuova terapia richiede. sano (e v'è q11alche C-O"t-1 di d.e.finittvo n ella In com.p lesso un libro completo e di grande cl i11 i ca?), sopra.tutto perch è i mezzi d 'es.p lorautilit·\ lìer il mcqico p1·atjco. Dr. zione f11nzionale non sono stati a s11fficienza sfr11ttati a letto del malato.: la div11lg·azio1 1•..! U. PAUCHET et A. BÉCART. Trarisfu sio11 du srt11y. che g li AA. si propongo110 è opera lodevole eJ Gasto11 Doin, éditeurs. Paris. lltile. T. PONTANO. L'esperienza di migliaia di trasft1sioni eseguite dag·li AA . durani e l a gra11cl e guerra e F. COKE :l sl h1na . •J. \\' rig·I1t, I .tc.l. .editore. Prezn·egl i a nni .iJr11n1ediatn.mentc s11cces i vi, 11a c.l elzo fr. 15. ta to questo volu111etto : i pra,tici l1an110 cii> YOÈ t111a monografia completa s11ll'asrna anal11to p er i pratjci. Le teorie so110 ele6ante1nenfìlatti·co, cl1e per l'A. costi tu: sce l'u 1na 11el1a te confìnate al seco11do J)ia110, mentre quel che s11n totale espres i on.e clinica. int eress a direttam e111e il cl1irt1rgo, iJ medico, T11tta la l11oder11a r icerca, r11!lla q11ale l'Am e- 10 specia 'i ta J1ei rig·uardi .lella trasf11zione sitl ricn è a : 1 ·a ,1 arH:~·111rdin, rig11n ·r a11te l 1ns1n a dn diretta clic i11cJiretta, e cioè: st ru1u€ntnrio, inse11c;ihili"zaz· o11 c, è minutn111ente c ~ a1n in ata dicazioni, co11troindicazioni, accirler1ti, ecc., è rlall'.\. detto 11.ella forma clii a r a (\ ;:;en1!)JicP ca ra ni F 1anc si, utile n.llo sl1tclio . . o a,·ido di apJJlica re I: in111or 1nr. 1n d P ll~t r PnzionP cutanea, il s110 sig11ifìc:tto e il 1110 'o ·li n1)11 ezzarn.c il valore. nelle co1s ie teorie le ' te .) :,entit~ più volte. .t\l libro del Pnucl1 "t e Drca rt (lchJ)iamo auln rurn c011 le p rotei11e p r cifìcl1 e, accanto a g11rare la m aagior diff11'31 Jrl<' 1>er la volgnrizt1ozioni 11011 11uove s1111a cli nica nell'asma, co1

I


[ANNO XXXI, FASC, 51]

znzione in Italia di rneto11i cutativi eroici cl1e trovano tra noj Italiani i veri lJionieri (le pri~"11e vere trasfusioni pare rimontino nel 1654 ad OJ)era d.el medico Francesco Falli), senza ragio11e troppo obliati. ì\IJONTELEONE.

J.

'

Aktlte lnfektioriskrankheite1i i1n Kindesalf.er. di I-I. KLEu~SCHMIDT. Lipsia, 1922, Edit. G. 'fl1ieme. È · il ·quinto fas cicol 0 della :r.ac.colta di pediat1 ·ia nell'opera d ello Schawalb·e . Dop,o un'.int1·od11zior1e i11 cui vengon.o trattate. le manif.estazi oni d.ell'injfezione in genere ·e i criteri t.erapeutici generali, son.o trattat.ei le singole n1alattie raggruppate a secondia d·ell 'o·r gano o del si stema più_ specialmente oo·lipito. Qu.cstc raggru1p 1pa..mento, facilita. l'esposizione chiM'r.t. della diagno1si differenziale. Le m1ala.t ti.e sono c1ivise in affezioni con pr1evalent.e co·m partooii-•azione degli orga.n i resip1ratojri, e in malattie con p1·eva.le•n te pa.r teci.p.azione degli org·an l ·digierenti , m1a lattie 1esante1n1,aticìh·e ,e malattie con p.revalente partecip.azi..one del siste1n.a n.erv-0so. Ogni malattia è divisa in d11e c:a.pit.oli riguardanti il primo la diagnosi, il secondo la tera.p ia. Esp 0°s ti i singoli sintomi caratteriistici , ~ono passaite in iivista tutte I.e altre malatti~ che po·SS-O·D·O deterrm.i nare sinto1ni a.naloghi e sono esposti i criterii eh.e pe·rmetto11 o di evit are ·er1-ori diagnostici. I c cite1 ii terape ·· ti ci ~.ono in ger1erale b110°11i, p 11'18'~ . er1tan.o pe1ò qualche lacuna. La. division1e e l ' e ~rposizi one clel materiale Y:endono il libro 11tilis1simo aJ in•e1dico prati.c a. 1

1

1

POLLIT.ZER.

Lrt 1nrilar·in ?t.P.i nambini. n oma, 1924.. Tio. - delle Scu·o·le. Lire 12. Nella patologia Jel ùopo-g11erra l a malaria occ11pa un posto eminentissimo, per il IJauroso dilag·are cl1e l1a fatto. In un periodo quindi in c11i con rinnovato vigore si lotta r1er salvare tante vite limane dal flag ello, sarà ben accolta la monografia de] Fio rentini intesa ad esnorre le caratteri' sticl1e e l'and.am.ento della malatti a nei bambini. In qt1esti, i11fatti, l 'infezione a.ssume SJ)esso delle form·e così speciali ed in11si tate, che il m·edico dev·e ben conoscerle pe·r intervenire oon la cura adatta prima che sopragg·iunga l'esito letale, o che il parassita si sia annidato profon.damente n.ell'org111isn10, pr:iepa:rando 1una seq11e.J a di malanni e di debol E:zze 1senza 11ìne per l'età 1d11lta. · ·1 • 1 L'esperien za }Jersonale del Fi'o r,entin'.i · '.e la su a ampia conoscenza dell'argon1.enfo danno A.

FrORENT I:-JJ.

'

a lla monografia un carattere di spiccato i11ter esse, cui giova a11cl1e inclt1bbinm ente la cl1ial'ezza dell'esposizione. ~I. F:\BERI. 1

(;.. RAFFAELLJ. L 'cLssisten-:.ri sorvegliata dei lat-

lclnti. Tip. A.

ì\iattioli, Borgo S. Donnino,

1924.

'

SCHWALBE.

1705

SEZIONE PRATICA

I

Uno degli i11tenti l)iù nobili che il m.edico deve pr1afigg·ersi è ce1·tam.e1nte .quel1o di prev-.rn1i~e 1e m.~latti·e d·ell'infa.n zia, on.de .o ercare di ridurre in limiti sempr.e più mo·desti la gl'ande mortalità dei primi p•eriodi della ,-itn.. Utile e b·ene accetta riuscirà perciò allo specialista e al n1·edico l)ratico la lettura di qu.esta rnonog.rofia del Raff a.elli, che in piccola n1ole tratteggiai esaurientem.ent.e tutti i l)fO blemi più imp.ortanti, riguardanti la patologia ·e la p1'0 filassi del n eon.ato. Una parte d·el v olu·m.e è d·ed icata alla deiscrizion·e delle ·varie c1p·ere di assi.stenza infantile esistenti .in tutta 1 Italia, e fa efficac.em.ente risaltare come anch.e da n·oi ogg·i \Si vadano n1'oltiplican,do gli sforzi, p·e1· non essere da ultimi ir1 questa · gara ·d i alta civiltà. 11 bel lavoro è C·on1pletato da un ricchissimo ~sa.ggio di bibliografia sull' a rgon1ento. . ~\il. FABERJ. 1

0

1

ftGGBOEMIE, SOCIETA MEDICHE, GON6RESSI. R. Accademia di Medicina di Torino. > 'edut a.

rlell'll luglio 1924.

Pre::;icleute : I)rof.

G. '\TI01\RELLI.

G'o nsiderci:ii1Jn·i su quo.t 11·0 r1 ,r l roplast'iche. 1

l"lrese11tn i bno11i ris11ltH ti ottenuti in qt1.attro op~razioui di artrovln:::;tica, u11a }ier n 11chilosi fibrosa IlO. tblen ol'ragic·a clel ginocchio, ulla 11er a11chilosi )sse~1 ùel gon1ìto dnta11te dti 10 anni consecutiva acl n rtrite nurulenta. un~1 tPrz;1 per artrite cronic:11 clftfor11111nte del ginoccl1io ed t1na quarta Jl~r n rtrite deformnntP de Ila articolazione carpo-nh~tacn rp<'i.l cle l pollice. l~ASIA NI .

Esiti

-

lontani

dell'operr1:·ione

di

01Jalinski.

:H'.\SIANI e AKGL1~s10. - Riferisco110 di a Yere riyh;;;to 16 casi $U 45 operati d•1l J89i1 nd O·g gi cli r e·s ezio11e del piede per tubercolo~i col n1etoclo di Obnlinski nella Clinica el1irnrgicn e i1ell'Osve<lale l\Iaurizia110. Due. l)a~i€11ti cl OY~tl e1·0 eR.s ere DillPUtati {lel piede; t11tti gli altri ebl)ero esito faYore--role, con deformazione JllDlto pic:col<t nei ca~i n processo limitato noteYole 11ei cnsi in c11i furono n ecessnrie an1pie de '11olizi•)lli. >."'trll 'epideniiol ogia della fel>bre rnaltesP: latto1·eazionp nelle 1n11rchP.

B.\ST. \I e CERRUTI comunicano i primi risl1lta ti fli ricerche tuttora in corso fatte allo seopo di

'

...


1706

!L POLICLINICO

intlngHrC :e il latte di llln<:c:l1e di ca e:i11c i11 <:ui 'i era stato qualche c.:aso di febbre meliten~e · contt>nesse delle agglutinine r)er il micrococco lllelitL'llSe. T..a ricerca riu ci ]10.. itivn sempre in un ct>rto numero di mucche usa1l!do latte fresco in Jd'Oporzione ùi 1 :20 - 1 :GO - 1 :80. erpetico n el saccu con,'-;ua ·i,1n1vortan:·a ·1·n JJalvlugia uou-

,'-'olln pt<>,<;r· n~a

11i11nlivale. la re.

del

virus

I

1

n usACCA . 111 e1i /,o

, I udi su ll a ·tr11tl u·ra e si1ll ' accres<1i-

<7 el crisi allinu.

Ù~IODBI-ZORI

:rr. -

/:::1Qpra Ull Cf'l80 di ·a11e11r1s1na <lPll'aorta 'Jddoniinale. ~BRAl''INI

!)te. enta :1leuni i11I 01 ·e~sn 11ti' c:n ~i clini<:i

di c·llirnr,gia articolare. ••

l?IE!I'RO I 1$[STO . .

'•·. . '

~ · ·l•

. ·.r ..

. .

''

Circolo di coltura di medicina: e 'éhihirgla nell'Università di Catania._ ._ ~- --· . -·:, ·· S0cll!t<1'.<.l el 28 setteu1b~·e 1924. · ~J ~ ~~ , .,., ~

,

I :

,..:11 cli u1i caso cli

rn.e~ii ngite

...

.,t ..J f, ,, 1 ' f

otitica cl.a pne111nooocco

r111ari la cu11 .;.n iczioni e1iclorra. niol1-e di,. I ipncu 1noc•JcOiC'o. 1

s-ie-1~0

(l'YI -

Dott. A. PI.\ZZA. - J/ O. rifetisce su di l.tn caso (li me11ingjte sopraYv '11nta in 1111 ragazzo di 13 anni npel'n to <li n1n. toidote1n ia ola )ti te 111~li.:t purulenta neu ta, con!ìecntiva a t1·a n111a ti~1ui provoca ti dnlh1 tl'nt:.1 ta cstrazio11e ni nn sen1e cli tarru ba, accidentn Jn1ente penetr<1to nel co11clotto uditivo esterno. I /t-'san1e tlel 11us clelln s...1si:;n e dell'empiema Dll:l~toidco ,•orue 1n1 re quello tlel liquor dimostrarono tl'•l ttar i di uu • tli11loc·oc<:o c<.ll)Sula to. a tipo lant·t'o1nto, eh<' lH'l' tutt<' Jc sue cn l'atteristiche (morfolng:icl1e. cultnrnli, co111pol't:1nlt'nto negli zuccheri. 111·01n·iptil biol ogiche e ~i (?ro logi<:l1e) si cloveva identl fì<'n r~ "Jlf'l' il 1n1Pn1no(·oeC'o cl i Ii'ra<?nl{el. i11~1 lgra<lo il c·on1po l'ta n1t'lllo i1eg::1tivo <il GranL J)Ol)O 2 iniPZ. di Ì<.'l'O int1'<ll':lchi<lt'0 nello . pilZÌO di -t g:iorHi Fro1upnrY(.)t'o <lel tnttn i ~into n1i u1e11i11~t·i e l'i11ft'r1110 t1·0Y<lsi orru:1i in Yin di con1pl<>ta 1

:!:ll<l l'i~ion(.

I:

XXXI,

FASC.

51]

isolato che iuentre !)et i suoi cal'il tt~ri morfologici e cultt1rali si comportò in 1uanier~1 uguale al diplococco di Fracnke l, di,rer a1uente i11Yece si comportò rispetto a l (J.raru: 4) '·be il reperto ierologico confcrn1ò trattarsi tli vneu1uococ:c:o a 1/2 clella s iet<>clii1gno8i con ·iel'o cnru1>i ) 11e. 1

:)u/l'11su

dei clisteri cli cnieti11a nel. trattan1e11to cle.ll' epatite .-1111e1Jica culliquata.

Dott. c. PAPPALARDO . J., 'A. crede giustificato il concetto che per la <'Ul'U. ine<.l ica ùell'ascesso e1>atic0, la sommi1ùstrazione i1er Yia r éttale, dato il rapido i·ias orbime11to <lell'nlcaloide quale risulta dalle belle ricerche del l\1attei ed il suo trasporto al fegato per la \ia portale, ~onse11~'l.· l'arriYo d<.>ll 'e111etina al fega to in ronceatl'azioni multivle di quelle che ora. è di1to di otte11ere con l 'inttoduzione dell'emetina i>er 'ria sotto ct1Ul.nea o sanguig11a. Queste considerazioni jndu$Sero a trattare i1n ammalato affetto da epatite amebica colliquata~ con ri~contro cli for1ne mobili e cistiche di entamoeba histolytica nelle feci e nel quale l'e1mtocentesi nell'S~ spazio jntercostale sull'ascellare anteriore a ·y eva evacuato 80 eme. cli liquido denso colore feccia di vino jnodore t:on presenza di forme Yegetu ti ve cli entamoeba histolytica cli cletriti e di rari eleruenti ema ticl, con en1etina per Yia. rettale. Il trh ttn n1~nto fu ben toller}.lto apportando rapid<.1 scoru1larsa della febbre, del dolore, <lei fatti pleuropol1uona1:i r e.-'ltti,·i e ridu:lione del volume del fegn to ~Ila norma in parallelo a SJ>iccato migliQra• • n1ento de.Ile condizioni g·e11~rali e at1me11to di peso. I/esame delle feci dimo.;;tra la scomparsa dell'entan1oeba a.Ila fine del trattalllento per clistere, .sron1parsa ehe J)ersiste tntt'or;'l. I clisteri furono ben tollei:ati; solo si notò l<n rapido abbaSS<1mento dell~1 pressione :i rteriosa \lopo il 4° clistere (toto le 14 cg. cli emetina), fenomeno (·he rapidamente Yi11to cln cardi ocinetici, senza i1111)edil'e Ja continuazione della cura dimostrò il sicuro e totale riussorbin1ento clell'alcn loide per ia via del i·etto. .!._

J ~ us.\ CCA in tlLÌe i11dividt1i senz::1 lll<'"lllifcstazioni erpetiche in ~1tto, ma ~oggetti ad eruzi oni di erI •L·te labiale, l1a ottenuto colla sti1uolazione elettrica o c:himici1 del4'l mucosa nasale ab bondante s('c:reto lacriu1:i le che concentrato nel , -uoto.• venne inoculato nella cornea di co11iglio. In entthmbi i c·nsi si ebbe tcperto positivo per l it. près~nz'a ·di • YÌl'US t'l1lCtico. ' . •

[ •.\N:\O

o. f n ri h•yn l'C' :

1) 1.1 g-l'n nel<' n tili ~'t delle inic-

z i ·>n i e111l o1·'lc·hi<IPP tlC'l si0ro ~p~citico, che portarono :1 e-tH11·i~inne i I suo in f"L'Ino. c•,·eniPnza que. ta 1nolti 1 rn l'a n~i ( a si di 1li<' ni ne: i! e ('('re bro.....~p i nn l<:' tl i • .· i!:.itH\ otiticn: ::> l"i111 port·t t17.a cli <lc)t(\r111innl't' bntt l•rio ln~i (-:\ n1t'1ltl' t' nPl 11in lll'P\"t' t<'lll}lo po:-;:-;ibil1' r.-i11lo_g·ifl ll~ll"infpzionp, p<'r potPl' l'ÌC'Ol'J'C'J"t' :trl t ll<l r <l picln e . olt~lnto allorn ntilt•) tC'raphl :-;pC'citi r·:t: :n il parti<·olnrc c·o1npo1 t.1111 1•11h1 <101 <liplic:occo 1

Sind1·01n.i

tossiolle da

stovar.~olo.

I>rof. G. IZ.\R. - TJ'A. cita 4 casi di i11tolleta11zn clello stòvarsolo, adoperàto per Ja c·urn (lell'a1ncbia si. Eccetto in 1111 easo J1el •tua.le preclom'inarono i fe11omeni gastro-enterici, negli altri casi la f~no­ nH~1101ogia è pressn1>0c-0 1'1 steRsa e non molto dissinJi ltl dn qu<>lla che :-:i osser·ya ju alcuni sog1getti in ~~n ito t1lri11iezione e11cloy(\nosa cli fiO<> (ll'>n cli 91-l) e <la quella C'l1e . ·i o. serYa in a lcuni casi in Reguito all,iniezi on(' tli ;. Jte dosi cli C:<;l corlilato eo1uc f11 illnstl'n t o pet la prin1a yolta da ~a11filippo i1el nol"tro I~titnto : f 'll' >llH..'ni c:ioè tossici con i1reclou1inio dei fc11ou1eni Jil'opri a ll 'into~si cazi1)11c 1,a <\ rsenic:o. I en"'i . ono JlOChi e 08. Pl'Yil ti a oist<1nza 1·u110 d.ill"altro it1 un gru1>1>0 lx'n 11ii1 J1nn1eroso cli an1111al;1ti trattnti "enza di. ti1rllo alC'nno. Ciò fa pcn~are n<l un ·1 1ni1Hn· tollC'rnnza in<liYi<lllèlle o atl llll•l sen~ibilizz:1zio l , • i11 n leuui <':l"'i piuttosto ("h<-' :td un <lifetto rli f;tl>l>l'Ìf":tZIOll O :lcl llllH ~1 }tPJ':l'l.ÌOJl(' c]~l pro1lotto. t •1 teriori ind;1gi11 i potl':l nno llH'!! lin ri.,.olY<.'rv i 1 <J lll'St tn. li' \H.


( •.\X:'\O

XXXI,

FASC.

51]

1707

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. co1J1cetto esatto de1J.a maJa,t tia. Grande peso si dleve dar.e all'1anamniesi, indagando se i faORGANI DELLA RESPIRAZIONE. miliari, i m·a.estrri, le p·ers,o,n e di se[l'Vi zio sono · La tosse bitonale. affetti ·da tubercolosi. L a r'iaerca n.on. è fac.i le, p oi.chè 1spesso· i par.enti n o·n ;vioglio·n o oonfesLa tosse bito:r:i-ale è un sintoma, studiato parsave .la. mal1attia o non si relll1don10 cointo dei ticolarn1ente da Marfan e ,da Combe, che può sin.tomi ·che pre·s•entarno; talora poi, come per se~·,·ire a stabilire la diagnosi ed anch e la prog·nosi dell adenopatia tracheo-br·onchiale nel la silfildd·e, si può r i.sialire da1l.a malattia del l1ambino. Inv ece di aversi 11n solo rumore co- bambino a quella dei familiari. La loaalizz.azi.o ne ·del prooesso, nell·e ghianme nella tosse comune, in quella bitonale,' se dol.e lin fat.iche può dwe1, ma no1n sempire, ma.ne hanno dt1e, distinti, dissonanti , che si pronif~staZli1o·ni cljni-che. Non semp1ie ner soff re dl1cono n ello stesso tempo. Uno è un po' grave 1o 1stato, di ntutrizilone, sicch è il bambino· P·UÒ e ,come velato, l 'altro è più elevato ed ha qualp!lesen,t arsi c<on aspetto fLo.r i.do. Tia lvolta il. che cosa come ·di cantante e di fesso:. Si ·direbbe ba.m bino ha febbr1 serotin e; IJrima di pe·n sare che sono pr·odotti da due laringi differenti. La al1a. tuibiercoJosi, occorre scartare l a possibilitosse l)UÒ essere presa ·da un ·osservatore p-0co tà. di rino~fa ringiti', .otiti, pieJ.o.ci s,t iti. atte11to per una tosse rauca e solo un orecchio Nei b am.b ini più gran1dioelli, la. malattia pre,~e11uto distinguerà. i due rtrmori. R ara.m ente tulìlierie•olare s.i pltò ~nche so1sp.ettare o dj.agn.osi 11a [Ld a.ccessi P. s i prol11nga per 2-3 colpi al sticare d·all' asp etto. .Si tratta di b•arnbini oremassi1no . Può essere IJerman énte o transitoria, sciu.t i e svilupp,a ti r apid.amente, da1gli occchi talora intermittente. vivaci, intellig.anti, · ·con la faccia di aspetto Si osserva soprattt1tto a l disotto dei d11e anr1i florido; spoglia:ndoli però, si trovano le n ote e specialm e.n te a l ·disotto idi un anno. Nel bambino piccolo, è il più spesso il sintom,a di una. d·ell'ab.i to tisico, ch•e si acoerntuano· man. mano che I.a malattia p r.ogredisce. Noi lattanti intubercolosi dei gangli bronchiali e deve quindi viece, si deve andar ca.u ti a diagnoisticate Ja f:fr procedere · alla p rova della tubercolina. tube:roolosi dal solo aspetto, poichè l' àtrofia Secondo le ricerche di A-B. l\1arfan (J ournal da tu'b,er.co]o,s i si trQJVJa soltanto n1ei casi di des JJraticiens, 22 luglio 1924), essa sta ad inprocessi fi-0ridi èd estesi. Però, gi'à verso l a , dicare la compressione della trachea o id i un fine del p,rimo anno, 1si ved·o no bambini .con grosso bronco, e varia secon•do il grado di co·n1capell·i tbiosndi, .sott~li, , .o cc'h i grand~ . ie risp lenpressione. Se la t11bercolosi gangliare è prodenti, ipertricosi alla faoci a,, . al d ·OTS-0. ·e d alle g ressiva, la tos e biton ale continua fino alla p&.rti este·n 3o rie d·egli arti, in c\1j la diagnosi morte. Ma, ne lle adeniti bacillari, si hanno ·dedi tuib1eroolosi si può sospettare: Se a qltesti gli attacchi act1ti con -congestione, che poi difenomerm ge1DJerali , st 1aggi ~1ngiono f1elbbre, ·palm inuisce; parallelamente decorre la tosse bito1.orie, dim.agiriment o pirtogr.éssivo, sudori notnale. In qt1alche raro caso, questa può essere turn.i, 1a èLiag:nJosii può 1riten,ersi sicura. dovuta ad altra cau sa di compressione ed è p er L' esame fisico vende possi·b ile la. diagn·o si éiò che la ·diagnosi si farà essenzialmente con di twber.oolo·si polmorna~e o tracheo-b,ro11~hiale la ct1iireazion1e. quanidlo il f oco1aio ha ·111aggiU1I1to una e.erta La forma comprimente dell ' adenopatia tubergramdezza; se 1esso è 1ocalizziato a ll 'ilo, lai diacolare è spe. so progressiva, si estende e si gegnoiS1 coin i :so1ld. m,ez,z.i cliinjci diventa imposneralizza. Vi -sono però dei casi in çui il pro· sibile. cesso retrocede, s p ecia.lmente se il bambino ha L'n de11opatia tubercola1·e tr acl'1eo-broncl1iale Qltre1)assa.t o il primo anno di età. Questa retroè più fa.cilm'e nte riconoscibile nei lattanti c·h e cessione sembra favorita dalle iniezioni di olio • nei grandioeilli. La tosse p.ertossoid.e, la s.tasi eter eo ch e l 'A. usa da tempo con successo. v.enosa, l ' insorgiem.Zai dJi a1011nii ed,emi p101ss.oin o s. appnnto condurre a tale diag.no1si, m eintr.e non La diagnosi della tubercolosi nell'infanzia. S·ODlo segni OOlStainti e· d:a soli non p1ermetton o R. J emma (Ririascenza medica, 15 aprile la diagnosi i seg.uenti: l'ipof-0nési delle prime 1924) fa rilevar e lai g.rande importa.n.za d•e•l la vertebre do1rsali la br.0rn·oofionia, iJ, soffio' in dia.gn·osi prec.ooo dell·a tuberc;o.l osi, ·diagm,01si ccmrisponideooa del manulbri·o d·eJlo sterno se ·Ch e 1:>ierò jn a lcuni casi si ·p·r.esoo.t a·· assai difla t eis ta d·el bambino vi1ene " ripiegata a ll'infici1e , tan to C'h e isolo l ltI1a lumga ed accura.t a diietro. Slcar!sa importaru.a si d·ev.e attribuire oss1er\razion1e cliillica pel"rnie tte di fo·r marsi l lll alla miororpoliade.n.i a periferica , n10n.cl1è alle

CASISTICA E TERAPIA.

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


170:')

l L POLICLINICO

gr1iandol.e linfatich e ch e s,i trova1n10 nel IV-V S})azio intercosta1e fra l'ru:;ceJ,lare anteriore e la po sterio·re. Qualche buon segno può iicaiv arsi dall'esarne della· cute (cl1e nel tuber~.o.lotioo è secca, gi a ll 0-girigiastra, talvo lta co·n efflorescerue) e <lella n1.ilza , n e1.l 'ingro1ssam1ento della qt1ale, a llorch è :si p.ossa esclt1d.ere la sifilide, s·i deve J)ensare a lJn t11b erco1losi. La diagnosi però si d eve fare con coscie.n za e te,nendo .c onto, della J)Ossi•b ilità ch·e I 'infezione tubercolaire sia si1nul1a ta da. altr e forme .m,o rb.os.e. Un p1rezioso aiuto può venire dall.a radio·s co1p ia, cl1e però de·v e esiserie i n,t .erpetrata a dovere. La ricerca dei bacilli di Koch sarebbe il mez.zo ideale, ma il b·ambin·o, ·p rima dJei 6r-7 anm.i ncxn espetto.r a ed i m ezzi consigliati p er raccogliere l'e·s pettonato in farinrgie non s.ooo pratici. La ricerea del baiciJlo n,eltle feci e nelle u1rine pr esuppone l'uso di 11na tecnica fine. Gr a.nde imiportanza si d eve a ttrib·11ire all a .cutireazione la quale, se è ·p ositiva e d il bam . bino p resenta altri sintomi sosp,e tti, è già indi ce .ai tu·b ercolosi in a.tto. L a cuti1reaziooe n,e gativa, qu aindo si poss.an 0 ·esclu.d ere la cach essia trllbercolare, hl morbill 0 od un p·:rolungato trattamento tu·b·erooJin.ico, dleve fare escJ.ude.r.e l'infezione tubel'colare. Un m.ezzo assai sensiibil e p er diagno,sticiare l'a.t tività del process.o tubercolare consiste nell'omourOJreaz.io·n e e 11ella omosieroreazione, che però esigono u11 labo1·at.orio be,n fo rnito di mezzi. fi,l. 1

1

1

1

1

1

Un a:tro ele1ne11to cl1e ha un significato prognostico importan te è costituito dall'età del

i11alato, n el senso che a misura che si avanza nell'età il prognostico diviene più favorevole. I11oltre le osservazioni racculte daJl'A. rr1ostra no, per ciò che riguard a la durata della tubercolosi prima della cura, cl1e quasi n ella metà di t11tti i casi, e in un •PO'· più della metà dei • casi mortali, una tubercolosi progressiva grave si è già manifestata entro sei m esi, llll anno, dalla comparsa dei primi sintomi subbiettivi. Non si tratta dunque di tisi croniche con lenta estensione dall 'apice a lla base, ma di forme gr a vi fin dall' inizio. È ovvio che la ri1111ione dei tre elementi in questione aggrava particolal'mente la prognosi. Così di 26 n1alati al di sotto dei 20 anni, ch e presentavano rantoli :'\. grosse boll e, con inizio ·della malattia non anteriore ad 11n ann-o, 22, ossia l '85 %, erano o incapaci al lavoro, o morti. A.

r: opportunità del trattam en to con l 'i11sulina

1

1

Sulla diagnosi e prognosi delle caverne e sulla prognosi delle tubercolosi gravi. J-J. Gral1 (Zeits. fiir Tub erkulos e, fase. 2, 1924·) pa sa ir1 rassegna le difficoltà che può presen-

ta re la diag·nosi delle caverne polmonari, conf 2rma11do cl1e se i rantoli a grosse bolle, i gorgoglii co tit11iscono i segni più caratteristici tiella sindrom e cavitaria, questi non' compaio· no sempr e nelle tuJ)ercolosi grav·i con caverne. l) 'altro canto la radiologia, ch e rende preziosi :::-ervigi per la scoperta di queste caverne, mute nll' a coltn.. zione, i1on sempre è infallibile. Dal p11nto di vista. deJJa })rogno i l'A. espon e i ri~ 11lt at i dell'osservazio11e di 233 tubercolosi graYi (3° periodo econdo la c:assificazio n e di Turbnn-Gerhardt) segl1iti per dt1e o tre anni t10110 l' usc ita dal sanatorio. Ecco i risultati <'on1 e np!)aio110 raggr11 Pl)ati a seco11da cl1e i n:alati prese11tava110, o 110, i ra11toli n grosse l1r.1 11e, ùurar1te il oggiorno 11el sa11atorio : (~Oll rn11toli n f!'rosse holle enza r antoli a g. b. Capaci al layoro 33 °0 50 °6 l11cnpaci al lavoro 13 n 18 » i\ Io ti i :;2 ,, 32 »

PICCI NELLI .

Tubercolosi polmonare e diabete. Trattamento insulinico.

1

1

[ANNO XXXI, F ASC. 51)

dei diabe.tici affetti da tubercolosi polmo11ar e è stata r ipetutamente discussa; e mentre alCtlni a utori (Banting, Campbell, Ioslin , ~L\ll en , ecc.) consiglian o l'uso ciell 'insulina in tali maJ ati, altri (Blum, Cha.brol, Sézary, ecc. ) n e a.ffermano la controindicazionr. :i\1. F. Ratl1,e ry e M-ll e Dreifus-Sée (Bull eti ris cl jJ!fé1noir es d e la ."oc. Atléd. ilPs H òp. d e P aris,

3 Juillet 1921:) ·doipo a' 1 er ricordato i casi pubblicati, da M. Labbè, Bith e Boulin, di diabete

con acidosi complicati da tl1bercolosi polmo11are i1ei quali il trattan1ento inst1linico h a d ato buoni rist1ltati per il diabete senza aggrava111ento delle lesioni polmonari, comunicano la osservazion·e di t1na m alata di 26 anni, affetta da tubercolosi evolutiva f.ebbrile e a.a diabete, tr attata con insulina a dosi alte. Questa osservaz ione. p erm ette di rilevar e alct1ni punti interessanti: la comparsa di lIIl coma diabetico vero i11 1in diabetico tubercoloso, fatto assai raro, e la gt1arjgione completa del coma per opera dell ins11lina ad alte dos i; l' azione n etta dell'insulina sulla glicosuria e s11lla e~c r ezione dei corpi cetonici e cetogeni, e il parallelismo cost ante tra la intensità dei fenomeni clinici e la diminuzio11e della escrezione dei corpi acetonici; la necessit à di acloperare do$i forti di ins11lina ch e nel caso osservato h an110 pro\·ocato r.ffett i evide11ti, per ò passegger i e da mantenere q11indi quotidiana1nente; 1


-----:--~-----~~~~~~~~~~~~

' [f~NNO XXXI, FASC. 51]

SEZIONE PRATICA

la diffusior1e rapid a clella bacillosi favorita., · forse, dall'insulina o per lo meno accentuata dopo il trattan1ento ins.ulinico. M. l\tlo11nier-Vinard nella discu.ssione seguita alla comunicazione cita il caso cli un diabetico di vecchia data con glicosuria elevata (300 gr. al giorn·o) tl quale, sottoposto a cura insulinica per f enomeni di a cidosi, ha presentato scomparsa dei corpi acetonici dall'urina e dej fenomeni clinici dopo. la quarta iniezione, e d ello· zuccl1ero dopo la decima, ma è morto , dopo dop o una quin·dicina di g iorni dall'ultima iniezion.e di insulina, per })ron<::.opolrn onite tt1berco,_ Jare ac11ta. L'-e same accurato dei polmoni del malato, che non aveva nel passato episodi morbosi respiratori diegni di riliev·o, non aveva fatto rilevare l 'e.sistenza di lesioni :bacillari clinican1ente apprezza.b ili. ì\i. H. Dufour dic.e di aver ·trattato con l 'insulina t1na do.n na anzi.ana, alla quale la insulina ha fatto rap·i da mente scompa.rire lo zucchero dall'urina senza impedirle ·di divenire t11bercolosa s otto g li occhi dell'osservatore e di soccombere alla tubercolosi. A. PIOCINELLI.

11 mare ed I tubercolotici. Nel consigliare ad un tubercoloso di ree.arsi al mar.e, ibisogna far ,dl~stinzi01Ille fra soggiorn.o sul litoral1e e . s oggi101:rno a bo·rdo ir1 pieno m are. Gli a ntichi conosce·v ano la inftu e11za ben·efica dei viaggi marini sui tubercol osi; noi invee.e, J)Ur constatando · che spesso la r eside.n za in riviera pregiudica la sorte dei nJ.a lati , non t-eniamo in dovuto conto l·e differenze atmosferiche che caratterizzan 0 il clima mrtrino e·d il clima marittimo o costi.er·o. Senza qui d.e,t tag:liarne lie ragioni fis.i che, gli A ..4.... cJ.i\mQs1t·rano. ch•e i1'.l. pieno ma·rte Sii ha minore incostanza di temp·eratu 1ra. (4°-5° fra massima: ·e mi.nima); ma-ggicxr:e oostanza d1eù.la p1reiss1ion,e bar.o.m etrica e dellio stato· igrom.etriieo; magigiorèi regolarità ·d·e·i vernti. A · ques·t e priezios.e caratteristiche bisognia ag·g iulllg,ere la maggiore luminosità e la m·aggiore purezza dell'atmosfera marina. Ar contrario il climai marittimo o· co.s ,tiero, è c.a r atterizz.ato d.all·a in.co1stanza ·ded su·oi attributi, e quindi .non dev-e far mera viglia se è no-civo p·er i' tulb ercolo,s i. • L a f11eq11enz.a e la r:apidità d ella ev,o,luzion e d1ella tbc. i1ella g.e.nte di mar.e n.on è arg·o- · mento 001n trario. alla tesi degli i\ ..\., percl1è essa è dov11ta ad altri 1attor1 , iner enti all a vita an tig·i.enica di bordo. (L. B ern a rd 1e A. Loir. La P resse m .édical ' 16 luglio 1924). PERSI.A. 1

1

1

1709

Conseguenze pleuro-polmonari tardive delle ferite del torace.. Il pro1f. Brelet (Bull. et M ém. de la S. M t'd. ~es H opita'ux, 1924, n. 1) comuni.ca alcun.e osservazioni riguardanti i p·o1st11mi di ferite t oraciche di guerr a , tratte dal J'ieco maiteriale che affluisce al Ce·nrtro di r if.o·r ma. Su 34 f.eriti 13 no•n presentan10 alcun Heano o patoilogioo aill'esam1e clini·co, e n·ese.u n,o o sca.rs i segni ·radiolo1g ici. Per lo più .que1s ti feriti ebber o ,fil p.o.l mone a.t trav.ersato da una p a lla : ma ce ne :sono. anche ·di quelli eh.e feriti da ' 1 s-co PP io di obieie, da st~apn•el l , e d a graniata. sono gua.ritli. se·n za .c.oin se.g uenze apprezzabili In un eeco·n d 0 gruip1p .o di 17 feriti vi .sono invece manifes ti po•s tumi pJ e11ri ci , r.et.ra1zi·or1i tor.acich e, s111b ottusità parz.ia1i, zone .con murmure r idotto, diminuita mobilità ·d el diaframma.• T~re vecchi f.eriti presentano le1sioni tttb,er~ 001lari, e d1i qu,esti solo uno con localizz,azio11i .a llo stesso l a to f.erito: ·due al l ato ·OPP·O·s to. Un f.eJT1ito n el 19·16 da .p alla cl1e gli traveJ'\Sò il P 0lmo1n 1e de·st:rio, e1b b·e n eJr 17 un ascess,o freddo ·di originé coistaile, a .s inis1tra, t D01v ato ci.catrizz.ato n1el 23. Emile .s .ergent r ic,orda la r:a.r ità della t-ub-erc:olo1si, .seco ndaria aJle ferite p1enertranti d,el tor.ace ·e ritiffi1le ch·e la tu·b erco•l osi polm.onar·~ così detta traumatica non si basa ·che sugli erro.ri di d'i.aig11o·si im11::>utalbili alla rassomig·lianza d elle co rL·Seg·u enze tardive .d eJ.le ferite del torace co·n gli accidenti della tbc. polmona.r e. Fr:e.quenti invece e ripetibili per lunghi a nni sono le em.ottisi tra.umattche. Più che le fe.r ite p enetranti BO·n q le grandi oontusio, ni d·el toirace qt1 eille ohe p.r 1edisp ·o1ngono a lla tub·ercolO·Si. PERSIA. '

1

1

0

1

1

1

1

1

1

Contributo alla patologia della dtnamic:i • del diaframma. Lo stato del dinframma è in1portante in aJfezioni croniche t11bercolari d el poln1one. Anche. indip end en tcrnente dn. lesioni po lrn o11ari il diaframma pnò pl'rò presenta r 8 delle ar1orrr1aJità nella sua ft1nzion e. Ontolog·i camente il diaframm.a., innervato dal plesso cervicale, ftl partè del sistema muscolare del cingolo scapolare ; perciò ess·o partecipa alle affezioni atrofizza nti di origine central e di questo gruppo rn u scolare. E frequente la par a lisi del diafr ~1mrn a negli ultimi stadii d elJa distrofi a m11.scola r e }Jrogressiva di tipo Duche:q.ne-Aran. G. Bt1rghard t. (M il·1i ch. 11ie d. 1-~loch en sc hrift, n. 5, 1924) riferisce 1111 caso di tal e affezione in un uomo di 44 anni in cui l a paralisi della


,

1710

fL POLICLINICO

cle-str;:.i del ù iafra111n1a costituì un sintomo · re la ti vam ente precoce. L'autore riferisce poi un caso di paralisi totale del diaframma in un 1101no di 48 t1n11i ammalato di siringomielia. L8 paralisi del dj aframma può venire in un ce rto grado co111pensata dall'azione della m .u. sco latura intercostale.

XXXI,

FASC.

51)

La laringite stridula.

i11C'tà

PoLLITZER.

[A:\NO

È classico il quadro di questa forma cl1e si

osserva in bambirui. di 2-7 anni" predisp·osti da ooa irritabilità nervosa e dallo stato del nasofaring·e, trattandosi specialmente di a.denoidei. Il bambino, raffreddato da ql1alche giorno, . . i i·isveglia improvvi$am.ente nella n-0tte, co11 clispnea inte11sa, inspirazione stridula ' ansietà agitazione ; la tosse è rauca ed abbairu1te. ma la vooe rimane chiara. L'access·o' è unico o })tlò ripetersi; dura da qualche minuto ad una-due ore, lascia,ndo talvolta un po' di dispnea, .cl1e l)UÒ far .})ensare al vero cr11p. L'esame della g·ola va fatto con m olta p1·udenza, per no11 aum entare lo spasmo. P er il tratt.am·ento, E. !~eldstei11 (Jo ·u rrial des r:raticiens, 21 giugno 1924) consig·lia: 1) Applicazione di compresse .caldie al davaJlti del colJo. 2~ ì\tlantenere nell'ambiente un'atmosfera tun.ida, facendo bollire de.Il' acq11a in un recipiente la.r go ·con qualche foglia di eucalipto od un po' di tintura di benzoino. 3) Dare og·ni quarto d'ora fino a cessazion.e dell'accesso, u11 cucchiaino della seguente mistt1ra: a-ntipirina, })ro1nuro di potassio ana g·r. 1 ; Sciroppo di bella~ donna, Sciroppo di fiori d'aran<::io ana gr. 20; Acqua di tiglio, gr. 50. 4) Se lo spasmo è assai violento, far respirare qualche goccia di etere o di cloroformio sul fazzol-etto. 5) Prevenire u11 secondo accesso mediante instillazioni o polv.erizzazioni nasali ogni quattro ·o re di protai·golo a 1 % o di olio di eucalipto all'1 %. 6) Se l'a<::cesso si annuncia, tentare di arrestarlo , instillando in dgni narice 2-3 goe<::e di soluzio11e di cocaina a 1/ 30. All'intubazion·e ed .alla trache.o tomia, si ricorrerà solo in casi eccazionali, qua11do i feno1neni asfittici mettono in pericolo per la loro intensità e per la persistenza. In seguito. si ispezi0n:e rà il cavo faringeo e si toglierann·o le a den'Oidi, anche se poco voluminose. )

11 ratlreddore e le infezioni associate.

L'i111portanza sooiale del sem.p lice raffredclore è dimostrata anzitutto dalle statistiche le quali djmostrano le enormi per'dite 'che e·.s. o cagiona nelle industrie. In un gruppo di 6. 700 impiegati assicurati alla ìVIetropolitan Life Insurance Comp·a ny (1i1f'. in American R evieiv of tuberculosis, lu,g lio 1924) vi furono in un anno 2.824 raffreddoTi, che cagionarono una media ·di assenze di giorni 2,2 per ogni caso e di giorni 0,9 per tutti gli imp-iegati. La percentuale d·ei colpiti fu di 420, 7 %, con una perdita totale di 6.233 giorni. Q11e.sta malattia, in cui ·Si includono i raffrecldori di testa o corizza , la bro11<::hite acuta e la tracheite, ha due perio·d i di mia ssima, l'uno durante i primi freddi, dopo l 'estate, l'altro d11rante il periodo del maggior freddo nell'inverno. Specialmente quest'ultimo ce>iincide con la massima frequenza delle polrrwniti, ciò che suggerisce una certa dipendenza di una malattia con l'altra. C·omunque, è netta la coincidenza delle affe,zioni respiratorie con le condizioni atmosferiche. Un abbassamento della temperatura di 10° è connesso con un al1mento settimanale di 18 raffreddo.ri i1el gruppo dei 6. 700 im.p~egati di cui sopra. Altri elementi, come l'umidità relativa e le JJrecipitazioni atmosf e1iche, moistrano l1na inft11enza minima. L'azione malefica degli abbassamenti reJJentini di temperatura può essere in certo c1t1al modo compensata, rivolgendo maggiore attenzione alla protezione dal freddo mediante i vestiti, alla ventilazione ed al riscalda111ento delle 11ostre case, degli uffici e luoghi di lavoro i11 gen ere e dei mezzi di trasporto; i11dividt1al111e11te, l'abit11arsi ag·li sbalzi di tem11eraturn co11 il così detto «indurimento n sarà tli i1otevole ,·antaggio. La questione poi della r elaziol1c dei raffreddori con le malattie maggiori ù elrappal'eccl1io respiratorio, nonchè Ja co1111e sione delle forn1e che si sviluppano st1l 11rincipio dell'in\•erno icon quelle che si hanno <l11ra11te il colmo di questo h a bisogno di ulterio1i studi e potrebbe forse portare ad efficaci n1i s11re profilatticl1e . . 1

1

fil. •

1

fl l. •

Nella coriza acuta dei poppanti . palmare nel naso la seguente pomata: Ca11f 01~a polverizzata cg. 5; Lanolina gr. 3; \"aselina gr. 15. Tre volte al g).orno, mettere in1 ogni narice, lln po' della seguente pomata (per la grossezza cli 1111 pisello) : _t\ drenalina 11na goccia; Cl or idrato di cocaina cg. uno; Canfora polverizzata cg. l1no; Benzoato di sodio cg. 25; Vaselina g'l'. 15.

fil.


_,~

[_.\x!'JO ~:\Xl, FASC.

I

'

51]

SEZ I ONE PRATICA

l

1711

FEGATO E VIE BILIARI.

Le ricerche di laboratorio nella diagnosi di insumcienza epatica. >

Vi son.o numero·s i pro.cediJ.n.enti di lab o ratorio p·r eooniz-zati lJer la diagnosi di insuffici.enz,a epatica, n1a neis suno· ·di estìd. ha un ·vé.tlore atSso·l uto, selbben.e. alcuni lJ•OrSs.ano.- rendere ?eii reali servigi. J. K<?'nings (L e Scalp el: i924, n. 26) cosi li riass.u me : Ricerca dei pignieriti e dei sali biliari. -

La. presenza diella urobilina. è s·empr.e indizio di 11n fegato d.eigìefflJeirato o, defictente. Queste pic col·e ritoozi oni biliari n·o,n sono sempre do. vi,1te all'ostruzio11e dell.e vie biliari , ma ·sp ess o ad u n.a l esi,one delle ste.sse cellul1e ep.atiche. La ricer0a dei sali bilia ri co·l in et.o do dj Ha.y avrebbe secondo l ' A. u11 valo·r e incontestabile e pra.tico; ra.m ·m enrtiarno· p,erò ch e ree.enti ricerche di S'abatini e B.runo hanno m,.. ·v ece dimo:strato che tale reazione. non è costan.te, n1è spleci:fica. Gli::osu.r ia ali1n.ent ar e. Si fanno ing.erire 15i()-200 grammi di gluc.01sio, i~ac,cogli1en1do poi le 11rine duran te dieci ore, mentre il malaito sta a dieta l attea. Lo z_uccher.o, r ic·ercato coi! F el1ling, comipare nelle urtn.e solo se il fegato è ins ufficiente. E li1Hiriazione del blu cli rrietilene . Si fanir10 ingeTi1'ie alle otto del mattino due, milligrammi di blu di m etilene, che non compa;r e nell'in1dividuo normale, .m a .eh.e invece compare brnscame.nte se vi è insufficiiemrza ep.a tica . .Si rac colgono, le urine i1n q·u attr.o }Jic. chi1e•r'i d.alle 8 alle 12; poi dalle 12 alle 16.: dalJ.e 16 al1e 20 ·e da qu·e.st'ora all.e 8 dell'ind.omani. In casi di iilJSuffi·cienza epatica, si l1a p resenza del blu talvolta n•el primo bicchie1·e, sempre .niel second 0, talvolta nel teirzo e nel quarto. .4.cidosi. Ricerca d.ell' acido\..acet~co• nelle urine co1l percloruro di f.err10 e deill 'aoeton.1e. L' acidosi p·u ò esserie fisiioJ.iogica od tncurabile (p.er degenierazi.oo.e della c.el'lula 1eip ati.ca). 1

1

1

i1ico. Si è r ecenten1e11te ricl1iamata l ' a ttenzio· i1e . so,pra un sintomo .di ip·ercoleisterinemi·a facile a rilevarsi, 1cioè l 'arco giovanjle della cornea; sul valore di esso·, ha fatto delle rice.r ch e E. J oel (Klinisch e W ochenschrift 12 f ebl1r. 1924). Quello senile è a1Jpunto d o>_ v11to all 'ipercolesterinemia frs.iologica del vec. chic e consta di lipoidi, che so.no stati riconoscit1ti com.e eteri della colesterina; a nalogan1·ente si 11anno depositi lipoidi nell'aorta. Dallo .studio dell'A. r isulta cl1e, an-che p er l'a.rco giovanile, si deve riconoscere la stessa causa; esso acquista quindi realmente il valore di indicatore del disturbo· n ell'economia dei li11oidi, ma •s oltanto quando è bilaterale ~ nella su a forma caratteristica. Invece, quando esso sia soltanto unilaterale, non può ricondur si all'origine .ematogena, ma a pr·ocessi locali. I soggetti osservati idall'A. non avevano. nessun se~no di invecchia mento precoce, nè anorm.a lità n elle funzioni biliari n è nel circolo, nel senso di ateTomatosi. Not~v·ole è la d~ffere~za con cui si osserva l'arco ~e ­ condo i sessi; essa però corrisponde a quella cl1e si ha .p er l ' arco senile, che si trova n el 63 % de lle donne e ·Solo nell' 89 % degli uo·m ini, ciò ch·e sta in rapp,orto con la maggior fr.eql1enza dell'arteriosclerosi n ell'uomo. 1

fil. La sifilide ereditaria del fegatp.

La liue èipati<0a erreid;itruria è ~reiquente soip rattutto n.elLa. siifilide materna. non curata e p1u ò manifiestarsi a v ari.a epoca dellia v.i ta, sia.i Illella vità · intr'auter.ina, s'iia aniehe ia 30-40 aiDlilJi. .Sii po1sson10 cosi .distinooiJierre due forme di ·sifi:liide e.patic;a, eiieditaJria, 1a rpreciOJOe ie l3J tard.ivia. Ne11Ja fo1r ma pirecooe, il bambino plllò il1asic1e·r e appa.rienterri:et1tle sano ma, v er!so il terZ!o m 01se, cessa di .accrescer si 1e i)'resienta ·d1.stu1rbi gaiswointestinali (vo·mdto e ·d iJarr.eia rtlùJ!e.111~) . Il :fie.gaito e 1a milz1a 1so1I1J0 ing.r am1diti, C'on marginli tag l ie!Illti, ,s ottili, :ctrol.en.t i alla palpazione. Rari s10010 l'ittero .e, l'ascite'. N·oin di rad•01 s i h annio Disturbi della coagulazione d el sangue. manifestazioni emorra.g ich e e fr.equentemente Il feg.ato h ai azio1n e sulla ·COiaiguJaizioDJe d·el l 'wemia1, siia •s empli·ce, sti.'a a tip10 ·cloooaniemioo sangue (em.arragie fr.equenti n elJ,e affezioni o con pseudoleucemia. L a diagnosi sarà faicil e epatioh·e ); le mo,di.ficaztonri. del tempo , di :sa,n.. a llorohè, c~on eanorragiiei ,aJtrimenti non spi.egaguinamento sono ·quindi un 1seinio1 assai p1rei.. coee e S e.nsdbile di itnsufficierua epa.tic.a. Nel . b ili e ·con fegato e inilza grossi , s i r iscontrenorma1e, I 'incisione 1egg.era de.I loou1o auric.o- r3;Il!I10 i 1segll1Ji ·Ct1 assdici d1ehla luei ereqitaria (p.ertostfti, 01steJti, ritardi d el1'a ;dleDJtizioll1e, l es1oni laire dià un'em.or.ragia che dura 2-3 minuti a·l massimo; nell'i:nis1Uffi,c i eI1Z1a epatica taJ,e te,filp.o· n1asa1li, ocula:ri , a:u rioo1airi, cuta,nie1e, muco·s e). In a S1s1eln!Za di ta.l i segin~ p1eirò 1a dtagnios.i sarà è 1argam e·n te sòcI"J)a.sisia to. · fil. difficile. e si fonderà sull'a W aissemn:antn e sui L'arco giovanile della cornea • d·ati anamneisti.ci. La prog·nosi è assai/ gr1a;ve . come segno di ipereòlesterinemia. La te1"apd..a sairà la mercuriaLe; r.ecentement,e I problemi concernenti l' ipercolesterinemitì. è stato sp.e rim1enta.t o ·OO!ll J)U()II1i ris'Ulta.t.i il bia ppaiono sempre p·i ù interessanti per il cli- smut10·. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1712

TL POLICLINICO

La sinton1atologia d1eJJa forma tardiva, come o serva G. _ atali tR iv . eritica di clinica 111.erlica, 5 fe.bb1riai,o 1924) è aiss.ai simil e a quella d ella ll1e ·epatica acqu.isi ta. L inizio è quasi ~ emp.re oscuvo ed insidiotSo · si hanno dtstr'ul'hi ga:stro -~ntiestinali, con p.erdita. d el1 li' ap:petito e fliarrea; doLo.r albilità all Ì.p ocon1drio destro. Ra1i ·~ono i casi in c11i si ha bruscam.ente itt e1izia o \ 7ersam ento addominal,e. La mil za. è c111 nsi sempre ing1·andita ; fr.equente è pure l 'a lbumill1uria. S1)tes:so si ha inv1e.c,e l'insoTgenza lenta di un lieve sutbittero e di ascite ch·e, iTI>Si eilne CO·n la dolorabilità del f·eg,ato1 e con i clist11Y1bi gastro. . intestinali, rappresentano tutt..-=t la s intomatolog'ia di CJll·esta, forma. Nel.la dli.a. gn ·osi si tierirà cornto d1eille :stiro.m ate d1eùl a sifilid1e ·e.r·editaria (dent.i cli Ht1tchinson, l1esio·n1 oc11lari ed auirico1ari) deformaz,ioni os·see specialmienJte della tilba e de1l cranio, ciciatri.ci cutan.ee, lombo-gJ1uteei, infantiJismo1, atrofia teticolatre, deformazio n1e del naso). Il deco~so è moJ.t.o lento e J.a gt1arig.ione p.os:s:iibi1e bisogm.a }}erò temier conto del·1e altr.rie ,eventuali localizzazioni della sifilid:e er1editaria. La terapia n.oo differisce da que.lla delJoa sifilide ·epia tica a.c,q11.isita. fil. 1

1

1

1

1

1

'

[ANNO

XXXI ,

tosio (gr. 50-100 al giorno), il nitrato di soda o di potassa (4 gr. pro die, in tisane), o l'infu so di bacche di gi nepr·o (20 gr. in 200 di acqua bollente) da prendere in 4 o 5 \ olte al g iorno. a l r:uale si pt1ò rLgg1ungere: 1

,

Nitrato di potassio Acetato di J)Ot<lSSiO Ossimiale scillitico . Sci r o I>p o de1le 5 radici .

l

0

1

2

gr.

30 35

/~.J1che

l 't1va passa ha azione diuretica. La para centesi va praticata non nel mezzo C::ella lin èn. di ~lnc B11rney- (arteria epigastrica! ) ino _11 el su o t e ezo e;:;terno o interno. Il treqt1arti è ben.e abbia lln foro laterale. Dopo la J)aracentesi è bene far decombere l 'infermo sull opposto lato, ond e impedire il deflusso di liq11ido e la conseguente facilità d infezione del peritoneo. (J ourn.. dJc méd. et C1iir. prat., 10 marzo 1924). 1

1

DORIA.

1 ;

L'alcool va proibito, anche nell e preparazio11 i farmaceutiche. Si farà scarso · uso d·ei diastici, pel pericolo e.l i en1orragie in un intestino congesto. L'intetino si terrà regolato con mezzi blandi. ..L\.lla dieta lattea (preferibilmente latte scre111ato) si possono aggiungere farinacei e frutta; talora si può permett ere un poco di carne bia11ca. e v è sifilide, si curerà col cianl1ro di mercurio per via ·e ndovenosa, e col ioduro potassico (2-4 gr. pro die). I preparati arsenicali sono troppo pericolosi per un uso rutinario. ,\11cl1e all'infl1ori della sifilide p11 ò gio,rare i l mercurio sotto forma di calomelano (ctgr. 1-2 pro die per 15 giorni) e lo ioduro (gr. 2-4 nelle forn1 e a f cgato grosso , g r. 0,25-0,50 ad atrofia e patica cos tituita). La tiosinamina si può tentn r e, n1a senza grandi sperar1ze che faccia r eg 1·etlire la -·clerosi. I.a ct1ra d elle acq11e è controindicata, così l)ure i cirrotici non d evono abus are degli alcn li11i. . In certi ca i sembt·a di qualche utilità l'opot e1·n 1)ia c1)a tica (gr. 0.5-0 .1 cli estratto in s ie111c o u n~11 i ~lnst o . Contro l' oli!!11ria g;iova ltl t POhr nn1 i11 a ; tle i c a i rib elli s i p11 ò t e r1l a r e la di g i tn l e i 11 infuso . on o lltili n ucl1 e le l)illOle di Ln11ce ra ux {rlig it nl e. ~cill a. cammo11ea). il lat-

anagr. ))

1

Trattamento della cirrosi di Laennec.

51]

F ASC.

I

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Un'originale interpretazione clinica della malattia di Dercum. i\tientre la maggior parte degli ·e ndocrinologi considera questa . malattia come una sindrome p luriglandolare con lesioni ipofisarie prevalenti, C. P. \\,"aldorp (Eridocrinology, gennaio 1924), la riti·en.e dovuta essenzialmente a disordi ni del diencefal o. Le ricerche anatomo-patologiche fino ad ora intraprese e r ig11ardanti 12 casi hanno 6 volte dimo strato la prese11za di alterazioni a carico ùell ipofisi . T r attavasi per lo più di neo1plasmi i Clli l1imiti anatomici spe~so oltrepassavano la sella turcica, dandoj così adito all'opinionP d1ell'A. che in tali casi l a sinto1r1atologia, oltre che dalle lesioni ipofisarie, potesse dipendere anche da compressione o metastasi della sovrastante porzione del diencefalo. Nei casi in cni i rep.erti neoplastici mancano, l'esistenza di lesioni di natt1ra diversa, specialmente di origin.e arteriosa, sarà da tenersi presente (così gomme, focolai d i rammollimento, meningite, idroèe·f alo d~l 30 ventricolo). I.'A. cita dati clinici e sperimentali a sosteg·no della sua teoria. Anzitutto i numerosi casi n ei quali venne osserva ta una sintomatologia da partecipazione del tratto piramidale e s en~orio (emjpl egin sen s itiva ) € d el talamo otti co (sintomo dolore) : lesioni la cui dimo~ traz i o n e forni ranno le 11lteriuri ri cerche a nélt o1l10-pa tologicl1e. In second o l11ogo quanto. J>er n11 n. Jogia alla malattia di l) cl'cum, si , ·erifica 11el 111orbo di Park in s on che t·ecc11ti ricercl1e l'i1

1

1


(ANNO XXXI, FAsC. 51]

SEZIONE PRAT1CA

connettono, fra l a ltro, a lesioni a carico dei nuclei grigi. Appunto in alcune sindromi parl'.insoniane vennero testè riferiti casi di ·Obesità transitoria. Ora, in base .alla nuova inte1·pretazion.e dell'.adi.:.Josità nella malattia di · D€rcum, conseguenza cioè di lesioni del diencefalo, si spiegano eziandio i sintomi osservati nel morbo di Parkinson o in sindromi parki.ns·o1n iane ove la encefalomielite epidem1.ca interessa i nuclei grigi e l e zon.e basali a questi ultimi pross ime. Il caso clinico riferito dall'A. riguarda l1na giovane donna il cui peso nel periodo di 5 ~nni era salito da 45 a 123 c:r uli. L'e. o. rivelava una polisarcia generalizzata a dist:ribuzione prevalentem.ente ipofisaria, inoltre astenia, disturbi mentali, astenia cardiovasc.o lare, dismenorrea, p·olidipsia ·e polifagia. Nell'urina presenza di glicosio. Ip erpigmentazioni a tipo surrenale. La presenza di stigmate molteplici e di una pr€coee angiosclerosi indicavano 1111 terre110 distrofico eredosifilitico i11 pieno terziarismo1. L '·o besità a tipo Dercum e la g licosuria erano verosimilmente prodotte da lesioni d el di encefalo conseguenza di alterazioni 1lelle al'terie p.e r angiosc1erosi precoce diffusa. Il t rattamento dietetico ·ed antisi'.fìli.tico apportò sensibile miglioramento. Concludendo l'A. ritie11e che la genesi dei varii sintomi della malattia di Dercum risieda: a) per quanto riguarda l'obesità, in disturbi dei centri troifici del diencefalo. Il dolore sa1·ebbe provocat·) dalla partecipazione del talamo ottico o da fatti di. neurite periferica. Uri i11t.ervento tardivo da p·a rte de lla tiroid1e e dell'ovaio nella -nroduzione ·e nel mantenimento dell'obesità non è da escluclersi. b ) L'asteni a muscolare ~ cardiovascolare può essere attribuita a dist11rbi s11rre11ali o clel sistema nervo so vegetativo ce11trale o periferico (ad una partecipazi~ne delle s urrenali accennerebbero anche le ì1011 l·are ip erpigmentazioni cutanee e mucose). e) I disordini psichici (non costanti) possono attribuirsi a stati to,ssici di origine .endo:rina o a l esi,orni encefaliche vere e proprie. M. AGOSTINI. 1

1

POSTA DEGLI ABBONATI. Jodu1~0

1713

che n.ell'am ebiasi; ma è bene cl1·e s a1Jpia cl1e la fama del bleu· 'J i metilene come antiprotozoario è una fR-ma i1er lo m·eno esagerata. T. PONTANO. Ipertrofia della ti roide e cure opot erapiche. - Al dott. 1\1. E. l\lf., Roma :

L'ipertrofia d.el lobo destro della tiroide, m.a ncando ogni segn·o di disfunzione· endocrina, no11 è co11dizio.ne sufficie11te per la }Jres crizione di ci lre opotera.p,icl1e. ' T. P. T artaro sti biat0 -1iel kala-azar. -

G., _t\cql1aviva delle Fonti : Il tartaro stibiato n ella leisl1maniosi. ct1tanea ( \ 7ianna ) e nelle leishmaniosi viscerali (Di Cristina e Caronja) va usato per via endovenosa. Di una soluzione· a11'1 % si ini·ettano comie prima dose due cn1.c~ e si rag·giung·ono, praticando in ge11.erale l'iniezio11e ogni du e giornj, closi di tre, q11attro, cinq11e eme. se i malati sor10 ba1nbi11~. Si possono rag·giungere dosi 11.iù n1 te (6-7 eme.) se si tratta di adulti. La cura -\·a continuata per un m ese e mezzo circa, a11che p er due mesi, se glj effetti utili t a rdano a com1Jarire. T. PONTANO. 1

ltf.ercurio ed

antim~onio

riella 1nalaria. -

Al

dott. N. C., _l\lg·l1-eiro : La cc prova pratica » Sl1 ll a q11ale si basa il nostro giu-d izj o slil valul"'e negativo dell'antirr1(Jllio e del merc11rio i1ello. n1alaria è la personctle es11erienz èt. ì\Ie11tre ],e discussioni si ag·itano }Jer la cura clella malaria, io p~nso che co11v·enga al m.eclico pratico ric·ordare cl1e l't1so di dosi gen,erose di chinino è suffici·ente nel malarico acuto e 1iel cronico per avere r agio11e dell'infezione ... i111rcl1è il malato curato no11 si reinf.etti restando nel 111ogo m.alarico, ne] qual ·caso nessun rimedio c11rati.vo è valido1. T. PONTANO.

S cito le di specializ.za,i:,iv n1 Al Dott. G. R. da S. S. : Per ora a R·oma no11 sono istituite l e Sc11ole di specializza zion.e cl1e, secortdo la riforma Gent1le, dovrebbero sorgere i1elle sedi universitari e per le vari,e branche m.edico-chirurgiche; no11 ci risulta che n·e siallO ;:;tate istitt1ite altrove. 1

doppio di eme ti1ia e bismuto nella a11ie-

biasi. - Al dott. I ... A. : L.o j od uro do1ppio di >E:In·etina e bisml1to è in commercio sotto forma di compresse contenenti 6 ctgr. di emeti11a. È fabbricato sia in Inghilterra com.e in Francia e in Italia. Lei pu0 esperimentare il bleu di m·etilene an-

Al dott. ì\I.

Cu r lt dell'herpes qen i l r1lis. -

A. V .

Al Dott. G. ì\r1.

da G.: Non esiste alcuna cura radicale ch,e impedisca le riecidive. Sulle en1zioni i·apid·e applicazioni di alcool -!)U r0 e· polveri i11erti. V. l\llONTESANO.


171 ~

TL POLICLINICO

VARIA

'

Le influenze astrali sulla salutP. Non v'ha fenomeno, per q11anto insigriificant~ nell'apparenza, che non inftuisea su tl1tt9 l'ambiente e qui11di, sia pur.e in misura ridotlissl1na, Sll tutto l 'l1ni verso. Questa interdipendenza cli tl1tti i fenorr1cni dell'universo era stata espressa da D. Berthelot con u n a fras.e incisiva; basta che lll 1 ltoono alzi le sue mani ·perchè s1 ro11ti l 'int~nsità 1della g-ravità in Si.rio, oppure, più modestamente, basta g·ettare t1na pietra nella Senna per alzare il livello del mare. a Sa11 Francisco. E, come le i1ostre minime azioni })ossono influire sull'economia generale della 11atura, no11 è da escludere del tutto che1 ancl1e noi stessi possiamo subire la .inflt1.enza di fenomeni anche lontanissimi. Sotto tal punto di vista, le antiche credenze .astrologiche potrebbero p11re avere. qualche fondamento. Basta del re to pensare c·l1e tutta la vita .dell' « aiuola cl1e ci fa tanto feroci » è legata alle vicende di t1 n. astro che 1è lontano ben 150 n1ilioni di chilo·m etri, i)er ritenere non del t11tto impo.s.sibile che rtltre forze ignote che i nostri sensi non percrpisco110 ancora, ci vengano dag·li ast1·i ecl ir1fltti scano in qualcl1e modo sl1lla terra. L'.esistenza delle ultraradiazio11i, non direttamente i)ercepi te d·ai nostri sensi, ma capaci di eccitare fenomeni di disintegrazione atomica e ·di radioattività, 0011 t1na forza di penetrazionie tale da J)oter attraversare i materiali ùi costrt1zione, potrebbe s piegàre a11cl1e molti ,f enomeni di cui ci sfugge fino1'a il determinismo. Ci corre assai da q\1este se111plici. supposizioni di prol:>abi.litt\ alle dottri11e astrologiche per cui la r>rognosi e la terapia ed in genere il destino dell '11omo eranQ sottomessi all'inft11sso a.egli astri; llil l:}arlume pi verità può però tro\rarsi. in esse, ancl1e rispettando le dottrine della scienza moderna, che forse appariranno ai post.eri non me11.o strane di q11nnto sembrano a noi quelle n1 e di o evali. Lo studio dell'influenza degli. astri sul nostro organismo è stato ripreso ai 11ostri giorni con i criterii della cienza moderna. Gi ft s1 era os· ser\'ata, o 11er lo n1 eno prest1nta. l'i1i.fluenza delle 111a ccl1i e solari t1 inolti fenomeni te.rrestrl. fra c11i a21cl1e su q11 elli elettric,i. Vallot, diret · tore dell'Osservatorio del l\1onte Bianco, ha orn f:n1e o la teoria dell 'inft11enza 1dell~ macchie solari ui inton1i morbosi nelle malattie cro11icl1e, s.uffragandola con le osservazioni di d11t) i11 edici. ardou di lizza e Fa11re di Lamalo11. I tre co1laboratori continuarono le loro osser' azioni p er 11n p eriodo di nove mesi, lavorando 1

[ANNO XXXI,

FASC.

51]

indipendentemente senza mai comunicarsi i risultati :delle lOl'o investigazioni. Alla fine, s1 potè verificare che il passaggio delle macchie solari al meridiano coincideva esattamente co11 l'aumento 1dei sintomi mor bo.si e C·On aggravamento generale. Le osservazioni vennero comunicate all'A-ccademia delle scienze di Parigi, che prestò particolare attenzione ad esse ed alla teoria generale sulle relazioni fra fenomeni astrali ·e risposta psi.chica. Il campo per ulteri·o ri investigazioni è assai va:sto e perm ette ·ogni so.rta di fantasie speculative in questa curiosa e nuova collaborazione dell'astron omo .col medico. Ma è facile pr evedere che le con.elusioni, se pur se ne potranno trarre, rimarr.anno per un pezzo ai margini del1a scienza a1 pari delle osservazioni non 111eno incerte e nebulos.e della cosi detta mefil. ta psichica.

La durata della vita umana. ~lolti

credono che ia durata della vita t1mn11n :-;ia venu ta riducendosi. Ora, se si eccettuino i r ccords e le leggende, quest:a :1s. erzione è assolnt·amente erronea . Secondo i dati più attendibili l<'l media della vita a Roma, sotto i Cesari scri,·e la Petite Gi1·01ide - era di 18 anni. te11enclo conto della. grande mor~'llità · infantile. e i11 . Frnncia prima clella Rivoluzio11e era da 28 a 29 anni. Ma è solo da cinqua11t'anni che si possegigono <lelle r>reciste statistiche sulla mortalità generale e ~. .econdo le età, le mulattie, le profesRioni. Ebbene: il prolungament o della durata. ruedi<"l clella vit.a umana in questo i11ezzo sc<.:olo risulta davvero straordinario. l\la la media della longevitù. cresce regolarmente da secoli. Per formarsene un'idea bast:a. prendere la durata della vita degli uomini celebri: si arriverà ad una curva d'insieme assolutamente dimostrativa. Un'altra l)rova di questo aumento della durata della vita, si trova nelle statistiche delle società di assil'.!urazion sulla Yita. Se ne J1a lln 'altra nell'ingombro ùegli OSJ)izi dei yecchi, clove si muore mol to meno che una voltn <:- dùve i Posti si fanno sempre i)iù rari. È evidente che tutto ciò è un:1 conseguer1za elci 1niglioramenti introdotti ne11·csi"tenzn e aell'igie11e praticata negli ambienti più vari. ...-\11che la letteratt1i-a, che è lo specchio della ,.i t;1, conf~ rma tale assioma. l\1olière chiama « vecc:hio barbone» un uo;110 di qt1 ~1 rn nt'anni e i pnùri 11obili della commedia <lel 1Iedio Evo e del te~1tr<1 spagnuolo ci ,·engono presentati di un'età non . uJ>(' riore ai 45 o 46 anni. Ilalza c poi. ha espres~o ne i suoi romanzi, Je !i ng-o cìe tie I In donna di trent• n nni, che vede declinar~ Ja Rnn ~oyentù. Simil "C'onforto assale adesso " e n1n i. le clonne che hn11no oltr~r>n ~~ tn In cill<JlHl ntin:1 '.


(ANNO

XXXI,

FASC.

51]

;

SEZIONE PRATICA

.

NELLA VITA

1715

PRO~'ESSIONALE.

Cronaca del movimento professionale. Contro l'eccessiva pressione fiscale. L'Associazione medica di Catania ha pl'esa la iniziativa di un~azione collettiva contro le tasse esorbitanti a carico dei medici. Il prof. Ughetti ha inviato al riguardo una lettera al Presidente di detta associazione. Egli mette iu evidenza tutte le difficoltà, i 83.Crifìci che incontra chi eserciti la 1nedicina, e che sono di gran lunga superiori a quelli che si incontrano in a ltre professioni. Gli agenti delle tasse non tengono eonto (lelle gra ndi passività richieste dal decoro professionale o dalla necessità di istruzione continua. Le tasse sono applicate unicamente in base al criterio d,e gli introiti presu·n ti, o quel che è peggio i11 base a fittizie apparenze ' indispensabili a l prestigio della professione. Le ta.ssazioni IJOi in base ad un ipotetit:!o aumento degli introiti dei medici negli ultimi ~1nni sono un non senso, essendo r isaputo che l'aumentato numero dei medici, mentre 11a ridottr1 l'attività di ciascuno di essi, ha contri·· buito 1w r effetto di concorrenza a ridurre sensibil mente gli 011orari.

Ufficiali sanitari provvisori liberi esercenti. Recentemente sl sono riuniti in Na1Joli gli ufficiali sanitarii p1·0,,visorii liberi esercenti, in rappresentanza dei Colleghi delle varie Provincie ; sentita. l"opera finora svolta da apposito Comitato presieduto dal dott . ~.\..ntonio I.Jibertini i1ell'intel'esse della classe, hanno <tpprovat-0 ad unanin1ità il seguente ordine <lel giorno e :nominata u11a Commissione di vari colleghi affidandole l'incarico cli recarsi ad esporre a S. E. Federzoni ed a l Direttore Ge11erale della Sanità Pubblica i propri clesidel'ata: «Gli uftìciali sanitari provvisori liberi esel'centi delle varie provincie, riuniti in Napoli il 9 dicembre 1924, per discutere in merito all'attuale loro stato, presa visione dell'istanza già inviata a S. E. Federzoni, ed alla Direzione Generale della Sanità Pubblica, si rivolgono all'E. V. percl1è accolga i desiderata. della classe qui esposti. è< 1) Sospendere senz'altro la formazione dei Consorzi che importano il licenziamento degli ufficiali sanitari provvisori liberi esercenti in carica, e ciò nelle provincie, dove tale dete1wina,zione già presa è in via di attuazione, come per .quella di Napoli. « 2) E stendere- a tutti jndistintamente gli uffi.ciali sa11itari provvisori liberi f.s ercenti, nominati p1ima e dopo il maggio 1915, il decreto del 29 aprile 1923, rig·uardante il conseguimento della sta bilità , mediante il parere favorevole delle autorità prefettizie , ed i11 .o gni modo, riconoscere a tutti gli l1fficiali sanitari i1rovvisori liberi esercenti chè 11on consegt1iranno la stabilit:à, il diritto di concorrE>re senza limiti di età eome già ·vige per i medici condotti (art. · 27 del reg·olamento 19 luglio 1906) >L

.

..

.

CONCORSI . \

POSTI VACANTI.

I

Aiuto chirurgo e aiuto medico nell'Osped. Civil~ di S. Salvatore; L. 3600 lorde annue. Due assistenti medici; L. 3000 lorde annue. Titoli ed esami. S~d. ore 12 del 5 genn. Ser·y. entro 15 gg. Chiedere annunzio. BELLUNO. - Direttore ùispensario celtico; lire 3000. Scad. 30 dicembre. BELLUNO. Ospedale Oivile. - Direttore del Gabinetto Radiologico; I.i. 6220 e 4 aumenti decimo, c.-v.; compartecipaz. utili. Scad. ore 17 del 26 dic. 'l'assa L. 50. Serv. entro 15 g.g . BRONI (Pai,ia) . Osped. Civile.- ...'\ tutto il 10 gen., medico clirettore; L. 7.000 e 4 qu.a drienni decimo; c.-v. in L. 100 mens. Btà mass. 44 a. COPPARO (li'erraro). Ospedale Oivile ]!laridanientale. - Chirurgo primario ; vedi fase. 50 Scad. 31 dicembre. ~ COTRONE (Oatanz·aro) . Oongreg. di Oarità. - Chirurgo primario direttore dell'Osped. Civ. «San Gio\anni di Dio»; L. 6000 e 50 % proventi derivati da interventi chirurgici. Scad. 31 dic. Età mass. 55 al 31 ott. Chiedere anr..unzio. FANO (Pesa1·0 Ur b.) .' - Chirurgo condotto primario; vedi fase. 50. AQUILA. Oongreg: cli Carità. -

FIRENZE.

R. Aratspeàale di S. M . N . e Stabil.

Ai11to e due assistenti specialisti per il R eparto Tubercolotici a Oareggi; età lim. ri1,ettiv. 85 e 00 anni; nom. e conferma biennali; L . 5250 e L. 5000 rispett.; c.-v.; laurea da 4 anni e 2 anni di -s~rvizio effettivo in Ospedali o Cliniche. Scud. ore 18 del 10 genn. Serv. entro 15 gg. GENOVA. Istiiiito Mar·agliano. - 11J aperta l'i.scrizione a due posti di assistente volontario ed u quattro posti di studio gratuiti. Gli a ssistenti -volontari restano in funzione dal 10 genna io al :30 luglio 1925 ed hanno l'obbligo di prestare l'opera lol'o rlei laboratori dell'Istitt1to .1 Non hanno retribuzione, ma viene loro concessa la facoltà di tlSùre il materiale scientifico ed i mezzi occorrenti pe e le particolari loro ricerche. Per i posti di studio non vi sono limiti di permanenza; ai titolari è concessa la facoltà di usufruire gratuitamente quanto loro occorre per procedere a tutte le ricerche speciali che credessero di fare sotto la guida della Direzione. Scad. 31 dicembre. Domanda alla Direzione, in via Montallegro 48, corredata dei doet1·m enti che gli aspiranti crederanno utile presentare. Indicare l'epoca della conseguita laurea e l'Istituto in cui fu conseguita. ~10NTEFELCI~o (Pesaro Urbino). Proroga al 2.5 dicembre. PAULARO (T.idinr~) . -- Scad 31 dic.; L. 7.000 e doppio c.-v., oltre L. 2.500 ~'lv., 'I ... 600 llff. san., addiz. 1... 3 oltre 1000 l)OV. Tassa d'ammission~ I.J . 50,10. Riuniti. -

, '


1716

lL POLICLINICO

<TreYiSo). - A tutto 10 gennaio, Ol'C J~. ~tip. J,. ~000, c.-Y., 1J1 zzo trasp. T.1. 3500, uff. ~n 11. JJ. 700. ~itun zione fau1iglia. Tassa T.1. 00. Ca1>it-Olùto i11 corso àJ)provnz. SEl,VA DI C.\DORE (Be/111110). Co11sor. con Colle S. TJucia; I-'. J0.000 oltre J,. 400 uff. san.; tariffe 11011 vovcri , se1"\~. entro 1:5 gg. Scad. 31 dic. S. 1\IAnTINO DELI, 'A.H<:1:\'1<: (Jla11tova). - Scacl . 31 dic;., 1.1 . 9000 e 5 qunclr. {l ccin10; indennità i11tC'grativa J,. 2.-100; trasp. L . 1 .500. s. j)fiNIATO (Fire·nze) . - Per Cigoli; JJ. 6.000 e 8 trienni decimo. Scacl. ore 18 del 30 dic. Età liru . 35 u . Tassèl I..,. ;:;o a ll'Esattoria Com . SULJvIONA (11.quila.). ·- Zona occidentale; L . 6000 per 1000 pov. su 7000 abi t ., 4 quin'}. decimo e quota N>mplement. attualn1. di L. 3000. Scad. 31 dic. Età Jin1. 45 a. In corso d'approvaz. miglioramenti. l)Hl'..C: .\~ZIOL

CONCORSI .\ PRE"11IO.

MILANO. R eale S ocietà I talia·n a d' lgien.e. - Co11corso J)er un opuscolo inedito cli propagan<la n.ntin 1cool i8ta, destinato a lle classi operaie, che illustri i 11 forn1a piana, se1nplice, ordinata ed attraente (E'Yc11tual1nente a11cl1e con •figure) i principali danni deriYanti clnll'ab11so df\ll'alcool. Il premio consiste ii:1 11na medaglia cl 'oro del \'alore cli circa li re cinqt1ecento, sulla quàle ven'à in ciso il nome del vincitore del l)remio e In dicitura: « Pre111io della Reale Societit Italiana cl'Igiene >). Presentare entro il gior110 31 maggio 1925 alla Segreteria g·Ii esemplari Cl('ll'opera i11 dn1)Jice copia dattilografata , contrn ssegnata d~l 11n iuotto ripetuto i11 busta cl1it1sa e sigilla tn. I>cr 11ltcfiol'i ·schiarimenti rivolgersi a lla Segreteria, via S. I .. aolo n. 10, :per lettern . o al giovedi dalle 21 a Ile 22. Casa di salute mQderna <e Pellegrino ». _ Cercasi J,Jibero Docente Chirurgia . Condizioni economiche dn tabilirsi col proprietario. Dott. Donato Pellegrino - Andri::t (Bari).

J

l mpoi-tante pubbli cazi iJne: Dott. LUIGI CAPPELLI Aiuto nll:i Cattedra. di Elettroterapia e Radiologia della R. Università di Roma

RADIUMTERAPIA MANUALE PER ' MEDICI PRATICI Prefazione del prof. Fra ncesco Ghllarducol, Direttore del R. I stituto di Radiologia ed Elettroterapia della R. Università di Roma.. Cn \1 0lume in·8o, di pag. lV -150 (N. 15 della Collana .!\la. 11u111i del e Policlin1co >) , nitidamente stampato su carta aemipntlnat1\ , con 5 tu\Ole e 5 figure nel testo. - Prezzo L. 1 8 più le spestl postali di s pedizione. - Per i nostri abbouoti sole L. 1 6.50 .

ln'finre , .nit.lii\ po tale al Cnv. L D.

14 - Roma.

·1ar

POZZI - ''in Sistina,

[ .:\ ~~o XX\ I , FASC. 51

J

NOTIZIE DIVERSE . Problcml sanitari alla Società delle Nazioni. I l rappresentante del Giappone Yiscont.e Ishii, ha letto u11a lunga relazione St1i la \'Ori della Il I ~P~­ sione del Comitato cl 'igiene tenuta a Ginev1·.t i1el1 ottobre scorso, relativamente al l 'attivit~t finorn svolta dal Comitato stesso e ·lcl program1ua che ~sso intende svolgere nel 1923, clello stt1clio (lei provvedimenti da prendersi i11 nu1 tcria di igiene pubblica, della lotta contro la. tubercolosi e d(\Jlo studio della malattia del sonno nell'..:\ frica eqna' <lella i 'titutoriale. I l visco11te Isl1ii l>Ul'la poi zione d i t111 servizio di inforn1nr,io11i c11idemi0Jog·iche a Singapore, delle ricerche deJl}l Coru111i siione per lo studio dcl cancro, della Co1n1n i, sione llella malaria, presentando al Consiglio l'invi to dell'Italia ulla organizzazione cl'igiene <1<'11a Soeielà, a farsi rapr1r0. ·entare al prin10 <..'ongr<?sso internazionale del la inn la ria cl1e si t<'rrit ft R-0ma i1ella prin1a,·0ra clcl l!)2fl. 1,rattò i1oi delle inizia ti ve della Croce Ro ... sa <li1 raccon1n ndare a ll'appoggio dPlla S. D. N., 11na delle quali riguarda la costituzione di una Federazione inter11nzionale d i m11tuo spccol'so nlle popolazioni colpite cl•l calamitit, pro~:etto do,ru to aJl'inizia tiYa del sen. Ciraolo, pr siclente della C. R . I. .. t,.na relazione del rappr0~ent·1nte della SYezia st1l traffico dell'o111ìio e degli 8tupef~1centi fu att{:)ntnmente ascoltata clitl Co11sig-lio, che si riscrYò tli deliberare in proposito.

La sanità pubblica al Senato. I l Se11ato cle l llcg110 ha a1)pr0Yn to tutti i capitoli relati,,i alla Sa11iti.t in1bblicn, doPo bre\i rilievi . In sede (l 'i11terrog<1 zio11e il sen. ~lal'chiafa,-a raccomandò la Jott..1 contro l<-) bevande a Jcoolicl1e; l'on. Federzoni dette assicurnzione che è sno fermo intendi1uento d i J)rOv\·eclerc, limitando la concessione delle licenze, in modo •ln rit1 ~sorbire gli spacci d i bevo nde alcooliche in ecceden7'a. Ad u11a interrognzione del seii. f:~nrofalo sulrinsegnaruc11to sessual 11elle cnole, cliYeuuto ..;cnndaloso, vero <-1tte11tato a 1ln mora1itil, lll decol'o e alla dec<'nzn delù1 scuola, l'on. Federz-0ni ha ri~posto di n Yer preso le tli~osizioni opport llllC' a <:nl'ico clei capi <l'Istituto rcsponMbjli.

L'inauguraziono dell' Università. di Milano. L'inaugurazione t1fticiale dell'Uni vcrsith 1niln 11<.'se ebbe luogo 1'8 corr. a l Castello ~forze .:co ....\ssistevano a 11'1 cerimonia le rappre~t' nb1 uze delle l~niversità <li Ro1na, Bari, Bolognn, <\11neri11n, Ferrnra. :\Inc·er•lt<t, .\1t' 1"sinn. )1apoli, PaòoYa, Palern10, I)n,·ia. l)<' ru~in, l'isn. ~i\)na. '.rorino, l~r­ bino dcll'UniYersiti1 Ilot·roni di .\{jlnno. dC'l1·1·ni ' " r ib\ cattolica cli ~Iilnno e <tltl'(' nncol':l. Xutucrosi in1i i teleO"rnn1111i innngnrnli da parte di D i1i ,-crsi tà straniere. Pnrlò per pri1no il rc)ttore 1nag-nifico, sell. l\I•lllging<llli: l)Oi prtisero la l)H rola il prof. ~everi. rettore dell'Cni '? rslt il di Romn. i 1 J><>etn ticin ChiC'~1. il rettore <lell'lT11iY<'rsiti\ <li T.1 '·\nna in

I


[A?\?\O \:XXI, FAsc: 51]

SEZ IONE PRATICA

rapprese11~'lnza

di tutte le Università della Svizzera, l 'ambasciatore rlell' Argentina, i rappresentanti delle Università di Praga, di Budapest e di Sofin, quindi il sen. Baldo Rossi, presidente del C..omitato cittadino e pr ofessore di clinica chirui;gica a ll'Università di · Milan·o. Il sen. Rossi consegnò al Rettore l1na mazza di onor e, a rtistico lavoro che porta g·Ji stemmi in snialto delle varie citt<.\ italiane, sedi di Università e una iscrizione che dice.: «A Luigi Mang·iagalli, promotorè' e primo .Rettore magnifico dell'Università di Milano, i inilanesi ». I11fine il l\t!inistro Casati portò il saluto del Governo. I/ina ugurnzio11e Yennc annunzia la a l Senato dal1·on. :}lussolini .

Corso di perfezionamento in igienr. Un corso trimestrale per aspiranti alla <:arriera sanitaria av·rà luogo nell'Istituto d'Igiene di Torino, a partire dal 3 gennaio, svolgendo i programmi approvati con D. M. 15 -sett. 1924; tassa J,. 450; so1)ra tn.ssa, ecc. L. 85; scadenza delle domande Z7 corr. Un corso. bimestrale avrà luogo a Ro1na a partire dal 1° febbraio; condizioni solite ; tassa lire 300,50; sopratassa L. 76,20; nosti 120 (essendosi a llestì ti nuovi loculi per le ~.sercitazioni).

'

Il servizio sanitario de11a Cassa nazionale assicurazioni soeiali. Si è in que::;ti giorni riunita presso la Sede Centrale della. Cc.1s;.;a nazionale per le assicurazioni sociali la Commissione const1ltiya medica, per disct1tere sulla '>rganiizazione del servizio sanitario, ai fini specialmente della prevenzione e cura della inva.lidità, che è compito importantissimo dell'Istituto dopo quello principale di assicurare ai la voi-a tori le pensioni di i11validità e di vecchiaia. Dopo aver cl eter minato le i1-0rme ùa proporre a l Oomitato esecutivo per l'assunzione di llll primo nucleo di meùici da adibire ai servizi sanitari delk'l Cassa, la. "1omn1issione ha tracciato le li11ee fonda mentali <1i un programma di preparazione specifica delle a.ssisten,ti sanitarie. di fabbrica, per le quali ha ritenuto doversi richiedere un mi11i1110 <1i cultura generale, t1na speciale preparazione inf0rmieristic-'l in scuole-conYitto o nelle ap1)osite istituzioni -lelln Croce Ros:-;a, e la frequ enza di u110 speciale corso di lezioni stilla legislazione sociale, che dovrebbe tenersi a cura della Cassa Nazionale presso lfl Sede centrale e presso alcune delle st1e sedi provinciali. A tale corso potranno essere ammesse le infermiere diplomate. La Commissione ha ('.S1)resso il convincimento cbe al prog·r amrna ci~'lto di prepn.razione tecnica· delle assisténti sanitarie gli altri enti di previdenza daranno pie11a adesione. In ordine al problema .della assistenza sani~'lri<t della maternità, opportunamente collegato a quello clelle assistenti sanitarie di fabbrica, la Commissione ha deliberato di proporre l'attuazione in via provvisoria e sperimentale di uno speciale corso

1717

di preparazione sveclticn vresso le C~linic:l1e ostetrica e pediatrica della R. l:11iYersitù di :\lilano. Esaminato poi il prol>len1a della statistica sanitaria, la Commis~ioue '1u-1 ritenuto che la classificazione nosografica debba necessariamente ins1)ir2.rsi a criteri di con1pa rnbilità internazionale e djscutendo infine di alt1·i problemi particolari ' ha' ' affermato la necessitil di te11er co11to, nella impostazione dei grandi problemi a c:i rn ttere 11aziona.le, di tutte le esigenze regionali cl1e possano conferire particolari cara tt·cristiche a ll'azione d!l ' svolgere. I

Per la lotta ~ontro il ca11cro. Si è rit1nito a Ro1n n, 11ei loc:.ùi della Sede Ce11trale dell'Opera Nazionale I11validi di guerra, i1 Consiglio Diretti,ro della «Lega, I taliana contro il canoro» ; presenti: il sen. Lustig, prei:ddente; il prof. R . Bastianelli, v. presidente: il prof. Lu sena, segretario generale; i proff. Biaggi, Fichera, Gallenga, l\l aurizio •.\.scoli, ].;.,orni, \'"iola, Sfamer1i, Belfanti, Radaeli, Bertolotti e l 'on. Fris-011i. Fu data comunicazione, col plauso <lei pre~enti, della contribuzione di L. 50.000 per 11{1 rte dell'I stituto Sieroterapico Milanese J)er coopera~·e alliist]tuzione di centri diag11ostici per l'accertamento precoce del ca11cro. Inoltre furono presi accordi definitiYi con l'on. Frisoni perchè !'erigendo Istituto Nazionale pe-r lo studio e per la cura del cancro, sorga sotto gli auspici della l.1ega i11 pieno tlccordo co11 essc1 e con la Croce Rossa Italiana. Il Consiglio Direttivo ha l)rovveduto anche al1'esecuzione di un progran1n1a in1mediat'O per lllla efficace propaganda da svolgersi in tutto il Regno nffìnchè sia nota la cur.1bilità del male se a temno riconosciuta. Jia stabilito nltresì la necessitcì ùell' istitt1zione di Comitn ti Rf\p:io11ali e provi11cia li (esistenti in parte) che coopPr ino nlla propaganda, in pieno accord·o col Oo11siglio Direttiy'o, dif-. fondendo le conoscenze tra tnt t , le categorie <li persone interessate alla lotta. Per l'istituzione cli detti Co1nitati 11<1 clcliberato di prendere accordi con la ..,roce Ro s~a Itn lian:t e con l 'Associazione Nazio11ule di [giene. Le adesioni alla I.ega ~i riceYeranno vro•;,Tisoriamente presso l'Econon10 dell'Opera N'azionale Invalidi di Guerra. i11 ' "'ia .t\.lbE'rico II, 4-B Roma (13). #

Lega. italiana contro il pericolo sessuale. Il 2..'I i10Tembre si adunò il Comitato Diretti,-o della T.,e~-.a Italiana contro il P0ricolo Sesst1ale, nel1<1 Se<le dell'Istituto Italia110 tli Igien(l, Previdenza ed As&istenza Soci1tle, cliretto dal lJl'of. Ettore LeYi. Erano presenti: il Pre?sidente prof. Bosellini, ed i Consiglieti 111·off. : I>ietro Cav<1sso, Ettore 'Levi, A.Ido 1\Iieli, Viuceuzo l\lontesano. Il Segretario Generale prof. l\1ontesano ha con1unicato éhe i Direttori clelle principali Cliniche Dern1osifilopatiche I taliane 11anno accettato la ge11ero.sa offerta fatta llalla grnnrlc Associazione Americana di Igiene Socia le, all'IHtituto Italiano di Igiene, di distribt1ire a tutte le Clin_icl1e la '-

• •


1718

l L POLICLINICO

propria Rivista, i proprii Atti, e le films cinematografiche di educazione sessuale, che essa ave''' in precedenza messo a disposizione dell'Istituto. E stata discussa e messa allo shldio l'istituzione in Roma di un Consultorio Prematrimoniale, gratuito, a ~omiglianza di quanto si sta facendo a ~1ilano. Sono sta te decise i11dagini sul funzionamento a ei servizi di ispezione dermosifilografica e SU\ rendimento sociale <lei 11uovi dispensari, stabiliti in base alla recente legge. Sono stati fatti in1portn11ti rilievi che saranno comunica ti a 1 Diretto re <Jenerale di Sanità, sulla utilità clella cura gratuita mediante i medicamenti arsenicali e in genere Slllle provvidenze che posoono fayorire la l<'tta contro il Derieolo s~suale in Italia. È stato deciso cli aderire al J)rossimo Congresso della Società di Stl1di SesS11ali ed alla. Riunione Internaziona le sull'origine e sulla storia della lue, che avrà Juogo nella prossima primavera a Tori-

[ANNO

no, 11onc:hè a l Congresso sulla lue ereditaria, che avrà luogo a Parigi nel prossimo anno. La prossima riunione avrà luogo alla fine tl(:'l dice1nbre corrente.

Dispensario psirhiatrieo

. . . . . . .

A.11nessiti : ' yaccinotel'apia antigo11ococcica endo,·enosa. . . . . . . . . . Al'co gioYn uile clella cornea, segno cli ipercolesterinem i<1 . . . . . . . Al'tl'Ol)lastiche . . . . . . . . . . . ..ispiratore idrico graduabile per svuota1nento dei versamenti e per p11e11motornce cli so. titnzione . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . Cirrosi di TJnennec : trattau1e11to • • ('.,oriza acuta dei Poppanti: nella Cronaca del 1noviniento JJrrJfe ·. ional(j Cute: attivitit ,sensoriale . . . . . . Degenel'azio11e lenticolare 11rogreRsi'a . Diaframm n : tlinamica : pn tologia . . . Febbre iua Itese: epidemiologia; la ttoreaztone nelle mucche . . . . . . Fegato : diagno i dell 'insuf.ficie11z.1 . . . ~egato:

~ ifilidc c redit.tria

. . . . .

Ferite al torac : conseguenze i1leu1·0P-Olmona l'i tn rcl iYe . . . . . . . . Ga tro-cnieto to1n ia egl1itn c1'l morte per eruotra~ia . . . . . . . . . llerpes g-<'11it<l lis: C'Ura . . . . . . I1un1unitù locale; e;uti,·acci11uzionc e n1e<.licazioni c;1) 'tj fiche . . . . . . . . I~a la -nzar: ll· o d<'l tnl't<.1ro ~tihiato . • • J..Hringtte lt!(lula . . . . . . . . . . J4ic111or: i1rol)f<' n1 i l'PlatiYi alla 1n·p~~ione

.

Fc

Pag. 17l:J ))

1~

)) ))

1711 1705

))

1689

)) )) )) )) )) ))

1703 1712 1710 1715 1695 1692

))

1709

))

1705

)) ))

17ll 1711

)) . 1709 )) ))

16{)7 1713

1>

1701

))

171:)

)) »

1710 1U94

iE DEL \ TOT.,UML

'

milan~se.

D~1lla

Sezione lombarda della Lega italiana di profilassi e igiene mentale (Con sede presso la Biblioteca Biffi dell'Ospedale Maggiore di ~IiL'lno) è sorto un Dispensario i>sichiatrico milanese, per l'assistenza ai neuro-psico1:>atici. Con le Yisite domiciliari si avvia alla formazione di quelle «psichiatrie social workers >> che già in America esplicano efficace attività.

Studenti turchi'-all'Università di Roma. Per decisione del l\1inistero della P. I. turca uu centinaio di stude11ti turchi termineranno i loro studi nelle varie Università europee. Trenta stl1denti turchi sono stati destir1ati all'U1ùversità rli Roma.

Indice alfabetico per materie. . .A.. mebiasi : trn ttame11to

XXXI, FASt. 51]

ì\llalaria· : valore del mercurio e dcll'an1' antimonio . . . . . . . . . . . . Pag ì 1713 l\Jalattia di De rcujn: originale interpretazione clinica . . . . . . . . . . . )) 1712 • J\leningite otitica da p11eumococco guaritc'l con iniezioni endocraniche di siero antipn. . . . . . . . , . . . ... . . )) 1706 Piede: resezione col, metodo di Obalinski )) 1705 Raffreddore e infezioni associate . . . )) 1710 )) ~alute : le influenze astrali st1lla . . 1714 Sarcoma primitivo periosteo dell'omero; amputazione intersc:apolo-toracica . . . )) 1()8;: Souole di spemalizzazìone . . . . . . ..

Stomaco: preparazione e accudienza degli opera ti . . . . . . . . . . . . . Stomaco : quel che si può fare nei cancri lnooera bili . . . . . . . . . . . Tettl11ia neurotica, nlIO\a forma clinica Tiroide: ipertrofia di un lobo . . . . . Tosse bitonale . . . . . . . Tu bcrcolosi graYi : diagnosi delle ca ver11e ; progno~i . . . . . . . . . . . . 't'l1berc0Josi nell'infHnzia : <liag·nosi . . Tubercolosi oolmonnre e dinbcte: trattamento insulinico . . . . . Tl1bel.'C~tici: U.

runre e i -

Ulcera gastrica e c1uoaen;1Je: g-e1H.>:-' i • Ulcera gastrica e auocleru1 le : tt'ra11ìét medica . . . . . . . . '· . . . . . . . \ ..i111s erpetico : pre~e11za nel sac:t·o c-0ng-iunti,·aie . . • • • ,~ita 11n1ana: durat~\ • •

XXXI c~~c:.ionr Pratica).

))

171:J.

))

l()!H>

))

1700

))

16f}:>

))

171:~

))

1701

))

))

170S

))

170!} J ()9t>

))

))

))

1GU7

,.

110(•

))

1714 •

11 fascicolo 52 conter.cnte il trontispizio e l'indice generale sara spedito nella prossima setthnana. Il 1Q fascicolo dell'annata XXXII, uscirà il 5 eennaio 1925.

Roma,

l!J~.1

'

-

OfC. Tip.

'andron.

V.

\sro1.1. rflSJ>.


(PAGlN A DE LL ' A~!l\'Il N I S'f RAZIONE)

III. IL POLICLINICO

SEZ. PR..\.TICA. FASC.

61

.,._ Periodici di nostra edizione in abbonamento cumulativo pel 1925 con ''Il Policlinico'' Gli associati al '' Policlinico ", ,a qualunque Ser.ie siano essi abbonati, coll'aggiunta di sole :

L. 22 per l'Italia o . L. 32 per l'Estero potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno durante· l'anno 1925 di una delle tre seguenti nostre Riviste di specialità . · N.B. - eotoPo che assumePanno ,,abbonamento a tutte

e tPe le Riviste, e 'n e invieranno subito l'importo, queste saranno loI'o cedute al ppezzo di f avoPe di sole :

L. 80 per I' Italia o L. 90 per I' Estero

''

'

''

Continuazione de

Le malattie del cuore e dei vasi JPJEDJ~J:OD:n:co

l\'1CJEDN§][JLJHJ

](JLLU§'JrJ~.AtTO

Diretto dal Prof. V I T TOR I O ASCOLI Clinico Medico di Roma Ogni fascicolo si compone di 40a48 pagine di testo distinto in 3 parti : a) lavori originali, lezio· ni .e conferenze; b) rassegn,e , riviste e congr.essi; e) notizie bibliog·rafiche. ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 28 -

Estero L. 38 -

Un numero separato L. 3,50

.. ... Importante. I nuovi abbonati del 1925 a ''Cuore e Circolazione,, potranno al1resi ricevere, in porto franco, le intere quattro annate (1920, 1921, 1922 e 1923) del periodico ~' Le Malattie del Cuore e del Vasi., e l'annata 1924 di ''Cuore e Cir~olazione '' per sole L. 15 ognuna. se in Italia e per sole L. 20 ognuna se all'Estero.

l{ivista mensile di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria per medici pratici fondata nel 1898 dal Prof. F. LA TORRE

d i r e t t a d a I Prof.

P AOLO

Professore di Clinica Ostetrico-G inecologlca nella

1

GAIF AMI ~.

Università di

BA~I

Ogni fascicolo si compone di 48 pagine di testo distinto in 3 parti : a) Lavori originali, osservazioni e lezicni cliniche. contributi pratici, note di terapia; b) Riviste generali , quesiti, sunti e rassegne; e) Varietà. e eDni bibliografici, notizie. ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 28 - Estero L. 38 - Un numero separato L. 3.50.

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJA TRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica Oto-Rino-Laringojatrica nella R. Università di Pisa

Ogni fasci colo si compone di 32-40 pagine di testo, dintinto in 3 parti: a) Lavori originali, osservazioni e lezioni cliniche, contributi pratici ; b) R viste sintetiche, sunti, rassegne, quesiti ; e) Note storiche della medicina, varietà, cenni bibliografici, notizie, ecc. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 28 - Estero L. 38 - Un numero separato L. 3.50. l ndiri:::;a1·e 1·aglia Postali e Ass~y1ii Barie eri, seni pre direttanien te al ('av. L uiy1, Po=z1·, Vi·i:S1rSt•1ia, 14. - R orna·


lY

ALTRI ABBONAMENTI CUMULATIVI con u Il POLICLlftl[O" pel 1925

Rivista di eiinica l?ediatrica La Rivista di Clinica Pedia trica, period ico men sile ill ustrato, si pubblioa. a Fi ren ze.

. F?nd~t.a dai proti. Giuseppe,. Mya ~ Luigi Concetti nel 1903, non ha mai interrotto le sue p ubblicazioni, a nche nei momenti più d1ffic1li della ,:?uerra e dell 1mmed1ato dopo guerra. ~ ora ùt retta. dai proff. CARLO COMBA G. B. ALLARIA CARLO FRANCION I, DA NTE PACCHIONI , ordinari di Clinica Ped iatrica. rispettivament e a Firen ze, Tori~o. Bologn a e Geno~a. Continuandv a pub bi icare memorie origina.li, la Rivi1ta di Clinica Pediatrica nel 19'25 darà speciali cure alla r ubrica della ~assegn_a della ~t~mpa P.reoccupandosi di f?rnire_ al let.t~re una raccolta, per quanto è possibile comp leta, d i ciò che si pubblica 111 Itahfl, ed all Estero, intorno alle malatt1e dei bamb1ni. E ssa si preoccuperà delle importantissime questioni sociali che hanno rapportd col l'infanzia e ne terrà informati i suoi lettori. Sarà poi corrisposto alle esigenze dei medici esercenti mediante la t rattazione di argomenti e la raccolta d1 notizie che hanno attinenza più stretta colla pratica p rofessionale. ' La Rivuta di Clinica Pf>diatrica nel prossimo anno migliorerà ancora. la sua elegante e nitida. v<.ste tipografica ed aun1enterà cli oltre un terzo il contenuto dei suoi fasci<'oli mensili.

L. 3

Abbonamento a nnuo: per l'Italia L. 6 - .per l'Estero sole L. 7 3 .

4 O - per l'Estiero L. 8

o.

Per gli associati al «Policlinico>: per l'Italia sole

\ Giornale Italiano delle Malattie Veneree e della l?elle •

Il piì1 antico periorlico della specialità in Italia ed all'Estero, f ondato dal dott. cav. G. B. Soresina nel 1866, pu bblicato dal dott. AMBROGJO BERTARELLI con la collaborazio ne di t utti i p rofessori delle Cliniche Der mosifilopatiche italiane. Si pubblica ogni due mesi, in sei ragguardevoli fascicoli b imestrali, riccamente illustrati, e r accoglie l'attività che si svolge in ltalia ed all'Estero nel campo della Dermosifilopatica con la pubblicazione sia d i lavori originali che d i numerose, selezionate recensioni. Pubblica a·Jtresì gli atti della Società I taliana di Dermatologia e d i Sifllografla. 1!.: l' unico periodico della specialità in Italia. ' Abbonamento annuo pel 1925: per l' Ita lia L. 70· P er gli associati al «Policlinico»: per l' Italia sole L. 65 -

1\nnali d'Igiene Periodico mensile diretto dal prof. sen. GIUSEPPE SANARELLI della R . Università di Roma. Accoglie memori e originali , studi riassuntivi, quest ioni del giorno e una densa rubrica di recensioni, ch e rispecchiano tutto il movimento igienico intern azionale; reca infiormazioni di legisla zion e, a mminis trazion e e g iurisprudenza san itaria e notizie va rie In densi fasci coli ili ust rati e corredati di tavole. Gli « Aunali d' I giene » pubblicano anch e ricche monografie, in forma di «Supplementi », e ne fanno dono agli abbonati. Abbonamen to annuo: Italia L . 4 O ; Estero L 6 O. Per gli associat i al «Policlinico »: Italia L. 3 6 ; Estero L. 5 5. Ai medici condotti associati al «Policlinico» gli e Annali d'Igiene> sono offerti al prezzo d i eccezionale favore di L. 3 O ; ma per ottenere ciò essi dovranno rivo1gersi esclus ivamente alla nostra Amministr azione, in via Sistina, 14.

A

1

icliiesta si invia oratis numero di sa.qgio •

''Difesa Sociale,, Sotto l'alto

Rivista mensile dell' I STITUTO I TALIANO d 'IGIENE, PREVI DENZA ~d ASSI STENZA SOCI ALE, fondata e d iretta dal Prof. ETTO RE LEVI

· Organo Nazionale di Documentazione, di Propaganda e di Coordinai ione Patronato di S. M. il RE - Sotto gli auspici della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali

È la sola Rivista i taliRna che riasst1me il movimento nazionale e i nter nazionaJe in rapport.o ai seguenti p rolemi · A Li tazione, Al i mentazione. Ed u<'azione, Lavoro, I~iene, Previdenza e Ass istenza Sociale. E~sa desume le

r oprie inf· rmazioni da r elazioni dirett~ coi ~1inisteri competenti delle varie nazioni, nonch~ dallo scamb1 1 con oltre 1200 Associazioni e con 400 Riviste.. .~bbonan1ento Annuo: Italia L. 25 - Estero L. 50 - P~r gli associati al "Policlinico,, Italia L. 22 E ster o L. 47. 1

1'\"iinieri di saggio verranno inviati

'' La Stoniatologia ,,

-

~u,

richiesta

P eri.o d :l..oo • •> e.e».s:l..1e Organo ufftclale della f ederazlone Stomatologlca It aliana

Fondato nel 1902 dnlla Federazione, oltrechè tenere al corrente il lettore di tutti i modern i progressi scientifici e prati ci ùella !ipecialttà, sì occufit\ degli interessi prof essionali della. classe degli stomatoiat ri italiani. :t diretto dal prof. Alessandro Ar lotta e vi collaborano i più en1inenti cultori italiani della specialità. Abbon·unent o "annuo per l' Ita lia L. 6 O - Per gli nssociati ,11 e P olicli ni co>: Pe r l'Italia .sole L. 5 4 -

La Salute e l Igiene nella Famiglia 1

Questa Inter essante r lvleta el è ormai afferma t a brillantemente s ia in Italia che ne lle n ostre colonie a ll 'ee tero per l'utlllt* de1 suo conten uto. Essa è diretta d al dott . ESCH I LO DELLA SETA e v1 collabora no parecchi va lorosi collegh i, LA S ALUTI! E L'IGIENE NELLE FA MIGLI E è u na lettura gradita per la s u a varietà scien tifica alla portat a di tut t i e grande"'•" tt p roficua. l..'abbonnmento :innuo per l'ltnlia, co::>ta. L. 1 2 - Per l!li associati al «Policlinico• :.ole J,. 1 O.

lnriare 1 aglia Po ~·ta lc al Cav. Li·1a1 l'OZZI. "Viu .~i.\tina. 14 - RO.J/11 •


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.