Il policlinico sezione pratica anno 1939 parte 1 ocr parte4

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SEZIO~E

ntento funzionale ·d elle ovaia; 3) I perprolunuri-<1 dovuta ad iperpìluitarismo reattivo . Qu,est 'ultima fase è la più in1portante in quanto legata a1d una disfun zione di tutto il ·sistema e11 docrino. In a lcune do11ne si hanno disturbi n1eurovasali a tipo b asedoviano, in alt.re 's intomi d'ipotiroidismo o iperbasofilia .associata ad ipereosinofilia. Nella menopnurs a artificiale p rovocat a con la radiot·eTapia o con l'ovariectomia bilaterale non si . banno modificazioni altrettanto profonde, il che prova che non sono in caus.a solo le ov·a ie. Dal punto di vista biologico la menopa11sa artificiale si distingue da quella nat~ral.e p·er il fatto che m an ca la fase d'iperfoll1co_l1nia e c he anche in seguito, dopo la {'essaz1one completa d elle r egol e, p ersiste una secr ezione di follico1i11a discr etamente ab,b oridante . Pertanto la somministrazione di follicolina non .solo è inutile m ,a può essere an.che dannosa. Poichè nella me11opausa natur.a le la mag-gior parte rl'elle manifestazioni ~ono direttamente o indirettamente provocate dalla r ea'Zi.one iperpituitaria è indicata una terapia frer1atrice d ell'attività ipofisaria. D'altra l)a-rte noirh·è nell(\ menopausa c ' è una carenz::\ 111t einira riesce· sen1p.re util e l a ~omministrazio­ nP rli corpo lut eo. Ot1an.do i disturbi d ella n r Pmenopat1sa sembr::lno l egati a crisi di iperfollicolinia occ·o rre fnrP auotidianamente iri.i~zioni ~i r>rolan nrP'f prihilmentf\ B cinqu e o sei ~inrni 11rima nP]l e ·rp qo]P . onnure novP o clodir i ini ezioni di l / o ·cli millilc;rrammn cli 111tPina n ell ~ ~Prn T'n:i (T11indicina df\J riclo. portrincJo la dose a 10-20 mi1'ligrammi in ca.so di emorr::.,g-ie. Il trattam·ento della men opausa h·en definita non si può codificare. Gli estratti totali di ·o,,.aio, so·l o tal, 0Jt.a dànno qualche mi.rrlio· r ao mento , in .g-enere sono in efficac,i. Più effi cace è la diidrofollicolina ch e h a anc.h r il vant.agaio di not·err essere somministrata per via o-r:_ale. Ha l1n 'azione fa vorevole sul prt1rito ' rulvare e sulle lesio.n i kraurols iche, J'Yl.a è controindica1a nelle cris i rone-eRtizie pseud omestruali e nei casi di folli r olin11ria note, 1 ol e. N~i ca&i n ei quali la follicolina aggrava i distp.rbi preesistenti, giova ricorre re· alla lutt:ina , che si .&0111ministrerà per via parent erale :. 12-15 fiale di 1./6 di milligra mmo a l me.se praticando tre iniezioni ner setti.mana Jn caso d'iperfunzione ipofisària la fo1lico~ linoterapia blocca l ' ipofisi: 2-4. iniezioni al n1 ese di 5 __milli&;r.ammi di benzoato di diidrofolli colina. Qual ora questa cura a.etermini una Te cru·desoenza di n ervosis mo giova ricorrer e :a]]a luteinoterapia m assiva (2-4 iniezioni di ?> mgr. al mese). Anche l'ormone maschio iniettato a d osi superiori .& 100 n1g r. a l m ese ha un potere fren1ttore sull ,ipofi si , m a talvolta pro, oca seQ"ni di mascolinismo. '" Infine si può ricorrere alla r adioterapia dell ' iJ)O fi ~i ch e n1odera l 'iper11ituitari n1o postm enopausico. DR . 1

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PRATlC '!

SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. La presenza del fattore anti-anemico pernicioso in un estratto di fegati fetali bovini. (H. S. vV1GODOKY, O. RrcHTER e A. C. IvY. The Americ. Journ. of the :\1 edic. Sciences, giugno 1939). Castle .e i suoi collaboratori h1a11no dl.most.rato ch e il su cco gastrico dei malati di ane1nia 1)8rnicios.a è defic.iente n ei ri o-uardi di un f~tto~·e ch e si. trova in abbondanz~ negli individui normali e d a ques to fatto essi attrib,u i6cono grande importanza pato·ge netica ne]l 'an emia perniciosa . Si tratterebbe di un fattore intrin~eco a cui si deve aggiunger e uno estrins~co di,.ori·gi~e. alin1entare. Secondo questa t eo~·1a u11.1n suff1c.1e.nza del fegato si può istituire in vari inodi: Ol) .p er n1ancan za del fatto·r e e.st.r inseco n ella dieta; ·b) per m a rt can za del f~t~ore int~nseco ~el succo gastrico; e) p er d ef1c1enza d'i assorbimento d ei prodotti terminali di tutt 'e due i fattori. Secondo Goldhamer ci sono altri due mo,d i ·d i provocare l 'anemia macrocitica: l 'incap acità del fegato di immagazzinare la sostanza antipernicio·sa e I 'incapacità del midollo osseo di utilizzare il fatt ore antipernicioso. Gli AA. hanno voluto vedere se il fegato fetale contiene il fatt o·r e antianem ico-pernicioso. Per questo somministrarono a tre malati di anen1ia perniciosa ei5tratto di fegato fetal e orel)arato in mo do (;he 1 cc. corrispondesse a 1no gr. di f.egato. , In tutti e tre i casi si ebbe rapidra mente rispo,s ta reticulocitaria e ritorno al normale d.el quadro em atico, quindi certamente il fegato fet.ale bovi110 contiene il fattore a ntian,e.mico. Se è vera la teoria di Castle e.tre cioè il fattore a1ttian emico è risultato della somm a del fattore intrinseco· e di ·qt1ello estrinseco, bisogna amm·ettere ch e esso passi n el feto attraverso la placenta. Questo modo di vedere può condurre ad una interpretazion e d el! '.anemia perIJiciosa in 1gravida n za: essa potrebbe essere prodotta dall'esaurirsi d ella riserva epatica matern a d el fattore antianemico ch e passa a l feto. 1

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L. Ricordiamo l'lateressaate pubbllcazloae: Prof. GIUSEPPE SABATIHI

Dirett. del la R. <' lio. Med. Generale e Terapia Medica. della, R. Università d i Genova.

Patologia e Clinica della

Menopausa e del Climaterio ·Voltnne d i nagg. IV-210, con 4 illus tra zioni n el testo. Prezzo L. 3 5, più le spese postali di s pedizi one. P er g l i abbonati a quals iasi dei nos tri auattro P e. r iodici, sole L. 3 2 franco di porto in Italia Impero e Colonie. Per l'Estero L. 3 4 . ' Invi:ire Va!?lin. Pos tale o Uhèq•1e l:iancario alla Ditta LUIGI POZZI. editore, Via Sistina 14, ll OltfA.


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NOTIZIA

IL POLICLlNICO

BIBLIOGRAFICA

Les paradentoses el leiur trqitemeril. Ed. Ma55on, Paris, 1939. Fr. 80.

AI\TH-CR-JEAN

HELD.

Questo volume vuol essere una precisa messa a punto - astraendo dalle infinite ed il più d·e!lei volte superficiali -e va.clue ast1·userie e vedute di molti dilettanti su tale a1)gon1ento ---= di qua11to più fondatamente ed in contro1v ertibilrr1ente si conoF.Ca sull e paradentos i e la loro terapia. Bisog11a sinceramente ammettere, dopo aver letto e riletto il libro, ch e l ' A. è riuscito magnif~camente nel suo intento che è quello di ri1)rodurre in sintesi tutti i problemi attuali delle paTadentosi e tutte le ricerche fatte· n elle varie direzioni. Il carattere nuovo dell 'opera co·ns~ste nello s'Yiluppo ...fisiopatologico, n ell\'esaminare cioè l 'eti9logia e la patog·enesi delle paradentosi dal pu11t.Q .di vista delle funzioni degli organi e tessuti ammalati. NeJia prima parte del libro l 'A. tratta del1'a;n~tomia e d.ella fisiologi.a del paradenzio, la c.u1 paro~a, malgrado ch e non sia troppo fe~1ce, denvata com e è da una radice greca ed ur1a latina, è orinai entrata nella letteratw'a. Nel c:once~to :del paradenzio sono comp·r esi il ce~~nto , il 11gamento alveolo-dentario, l'osso aJ, eol.a re ed il tessuto gengivale. Ceirto nel}' o~ mascellare e nella stessa gengiva non è f~ s1I~~ trovare una netta delimitazione per l'ent1ta morbosa che 1è la parader1tosi. Potrebbe ess1eJe inquadrata partendo dalle fibre del liga.m,ento" ·d~lla esten~ione- della go~fosi o meglio della f11ndesmos1, ma anch e ciò si fonda più ...sulla immaginazione che sulla realtà. . Lf,l ragione ~ 'essere di tutto il paradenzio d1peJld e esclus1v-a men1te dalla presenza del d~11te, onde l'invecchiamento precoce o la perdita ptrecoce di qucest 'organo altera profondan1eD:_~~ i suoi tessuti d'involucro. Sviluppate le suaccennate conoscen.ze l 'A. pas.F-a in rassegna l 'importanza della p·a rete interna ·d ell'alveolo, della d emarc~zione netta della parete ossea periodontale, a.elle zone cortic.ali., 1dei tavolati ossei margin.all, della occlusi.on~. ., ide.a le. Nell'etio·l o·g ia. della para1dentoisi giustamente si fa una chiara distinzio·n e tra cnuse locali e cause generali: tra le prrim1e I' A. com1)rende il tartarei, le irritazioni m e·c caniche, le infezioni, le occlusio·n i traumati zzanti tra l e. seco1nde: l'artritismo, il diabe te·, le turbe' encd ocrine, quelle del sistema neuro-veigetativo e del metab·oli.&mo· generale, l e affezioni de] tubo digestivo, Je iri.fezioni generali, le altera zioni d1el sisten1a reticolo-endoteliale· le alterazio1}i p·s ichiche , lo stato1 corstituzio~ale. Per provocare le parad·entosi molte di que. ste c.a use si somm.aiio e coloro ch e ne hanno volut_0 invocar·e solamente una son caduti in un gr ave errore. In questa recensione non 1

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possian10 inf:.i~te1 e su tale .punto di vista i11a . . ' ronv1.ene tutta via fi:>sare bene ch e le parad·enlosi wr10 dislrotie ed atrofie, sono in.vecchiarr1enti precoci del paradenzio d~terminati non sola1nente dall 'età, ina da n1alattie, incurie toss1emie ch e agiscono con tanta maggiore pidit~ e gravità per quanto più pot e·n ten1ente coadtu vano. le cau se locali. (malo·c clusioni ' oO'en. . . g1\"1t1, carie, ina11,canze di d:e11ti). - ~nq~adrate in tal motd o le paradentosi, ci s1>1egh1amo cor11e la seconda parte del lihro che Lratta della terapia costituisca davver·o un cax:npo molto discusso e ·p iieno d 'in cognite per cui, pur non e&sendo ve.ro· ch e le parade11tosi sono incurabili, tuttavia res.ta un dato di fàtlo .c1h e Jçt terapia ha un limite e c.h e non può mai risolver.si in una « restitutio ad integrum » ed in effetti non è .stato 1nai po~ibile ottenere la i)ossibilità di rigenerazione del margine alveolare distrutto. La terapia può .a d ogni caso arresta r e il d·ecorso dell'affezione e modifj car e l 'eYol u zione. I principii sui quali la terap1ia si basa sono i seguenti: 1) ristabilimento dell' equilib·r io· generale ; 2) corr ezione funzionale, vale a dire ripristinare l 'equilibrio funzionale d elle arcate dentarie; tratta.mente) delle J.esioni para<lentali; prescrizi0ni di rigorose regole igieniche·. ·La com1pleB.sità ·di tali cure richiede una vasta esperienza pratica in tutti i rami ·della adontoiatria poich·è vi intervengono sia la protesi e l 'ortodontia con1e l ' overativa dentaria e la ch.i~·urgia orale. Infatti l 'A. passa in rassegn.a la immo·b ilizzazione d ei denti meroè legature ponti e ferule, il rad·drizzame nto orto·dontico· per evitare i carichi eccessivi sulle clOron e 1·ablazion.e dei calcoli, il curettan1e·n to e l 'a: sportazione d e] cul di sacco gengivale, la cauterizzazion1e chimica e col termocaute-rio la .g engivecto,m ia semplice o profonda, l 'operazio1n e radicale, vale a ·dire il raschiam.ento generoso degli alveoli osteoporotici, le r esezioni radicolari, la va-c:c.inoterapia, la desolf.azione le ini1ezioni di calcio, il massagaio i ra,agi ul: 0 traviol·etti: le co·r renti -dli alta frequenza I 'org.arJ~ter~pia, l 'igien e boccale, ]a profila~si, la r1att1vaz1one generale dell 'orga·nismo·, le cure generali. È un lib1ro ·del più alto interesse che. onorai l'A. e la scuola di Ginevra o:ve E~li insegna .. L'€·sip10sizione ·è chiara , so·b ·r ia, facile ad essere con1,prresa. Tutte le vedute, talora in così stri.dente contrasto fra ·di loro·, sono passate at fiJtro ·d 't1na critica rig ore.s a. Chi legge e studia l'opera può. realm ente dichiararsi ·lieto di av·erlo fatto poich,è I 'A. non si perde mai neJl& n e])ulosità d·eigli ar-g omenti, ma si attiene alla Rcie11za. ed alla pratica fon-d ate, e ~icture.. Le nun1crose illustrazioni , b elle ·e d efficaci, rendono J ope1~a ancora più ~ccessibile, dilettevol1e e b enefica.

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DE VE CCHI S .


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CENNI

BIB LIOGR A F 1c1< 1>

l:'r1iéihrungslehre. G1•u.11dl'age·n

A ntvendung. Edito sotto la direzione di W. STEPP. Un i111cl

-voi. in-8° di 622 pagg. con 34 figg., rilegato. J. Springer, JB erlin, 193·9. Prezzo

RM. 36.

La dottrina della nutrizione è, oggi, ben lontana dalle troppo sen1plicistiche idee ,d i p(>CO tempo fa , quando sembrava pr·e val er e un concetto quasi meccanico, per cui g li alim enti si paragonavario press 'a poco a l oombustibile che rifornisce una macchina. È stato n1erito s.p.ecialmente di Mac Collum di avere dato un nuovo impulso a ques ti studi, che si vanno sempre più amplia11do, 111ostrandoci la -grande complessità d el problen1a. La nutrizione ci appare oggi sotto una luce con1}}leta1nente nuo' 'a. Vediamo in essa una g rar1de quantità di sostanze che debbono esse·r e introdotte dall 'esterno, per la i.sostruzio11e d ell 'or ganismo e p er la sostituzione d elle in.evitabili lJerdite connes6e con la vita. r~sse, p erò, non h.a nno il semplice compito, di apportatrici di ener·gia, ina comprendono ancl1e tutte que1lle combinazioni che l'organismo non ·è capace di pro,durre da sè, fra cui. ha11no notevole in1portanza i minerali e le vitamine. intesa in tal senso, la ·d ottrina della nutrizion e viene assumendo un particolare significato non soltanto per manten er.e l 'u oim o in stato di salute, ma anche con1e possi"Q-ile causa di malattie. Ed il suo ca1npo si fa più vasto quando si con &iderino le scienze ad essa connesse e specialmente la chimica organica , che porta in molti pr ocessi biologici un el em ento chiarificatore. Negli ultimi tem.p i, poi, ]a scienza d ella nutrizione trascende la considerazione del singolo individuo per rivolge~·si alle masse , co11 la <e polit ica ,dell 'alimentazion e », suscita:r1do problemi sp·esiso angosciosi d 'i~p~,rtanza vitale p er gli in.dividui e per le rt.az1on1. Il medico, il chimico, il biologo ed il sociologo sono quir1di interessati allo studio di tali questioni. Con le acce11nat.e direttive è st ato co11ceip1ito· qu esto libro dovuto alla collaboT.azione di nur11erosi specialisti delle singole questioni. Esis o è diviso in quattro parti: 1) La fisiologi01 dell a N. Il fahbisoig·n o di alimenti (E. Lehnartz) . . Significato e destino d elle sin gole sostanze ali1n e.~l ari (id. ). Le vi Lan1ine: c11in1 ica (I-I. Rudy) e f1 iologia (H. Schroed er ). Gli .alimenti e la l<ll'O produzione (B. Bleyer). La preparazio dei cibi (W. Dien1air) ; 2) Patologia e terapia llelle, malat.tie da riu.trizione. Ipe r- e d ipo-nutrizione (A. Schittenhelm). Io-o- ed A-vitam inosi (A. Pillat.. W. Schiiff11èr , W. Stepp, J. l\.1i11n.au, W. l\iollo,,r, H. Se l16nfeld , P. Vo,gtì\ll:ller, H. V\Tendt). Diet etica ge neral e (H. Glà t1

(1) Si prega d 'inYiare due copie d ei libri di cui si de~idera la recen·sion e. '

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SEZIONE PRATICi\

Z€l). La dieta ospe daliera (id. ); 3) La nutrizìo11 e com e proble1r1a di politica sanitaria (0. E'lossner) ; 4): Il governo ·s anitario d ella alin1e11tazione (G. ~1. Wirz), nel senso che Io Stato po~ intervenire con direttive ig ienicoeconomiche per modificare in un dato senso le abitudini alimentari d·ei cittadini. Come ese111pio dell'utilità di tali direti i ·. centrali, sia pufe in un solo .g rup1p o di popolazione (quello n1ilitare1) l 'A. cita gli eccellenti rj sultati ottenuti dall 'It.alia n ella guerra abis. sina in c t1i, grazie appunto ad ucla nutrizione razio·n ale, si ehhe uno scar sissimo ntimero di 1nalattie e qualche centi11aio di casi di dissent eria con un solo 111orto. 1.,e dt1e prirne parti di questo \'Olun1e hanno r1otevolc interesse. scientifico e pratico, mentre le ultime due 11anno una g rande portata sociale ed aprono 11uovi orizzonti alla politica sa11itaria. fil.

l'. 1C1GNOLINI. Acque radio-attive. Ed. M. Bozzi, Genova, 1939. La 1nonografia ,e.b e il prof. Cigno lini ci pTesen ta può considerarsi veramente completa se1ia e obbiettiva da tutti i punti di vista. Nella g iusta ascesa che in ·q uesti ultimi anni ha subito l 'idrologia quale branca ·d·ella clinica a·p plicata, opere del g en ere costituiscono vere i1ietre miliari soprattutto n ei riguardi d ella n ecessità di ~frondare una disciplina di grande inter esse ancl1e pratico dalle molte facilonerie, dalle troppe esaltazioni non documentate, ir1 una parola come dice 1giustamente l 'autore 11ella sua premessa cc dalle contaminazioni n. Il Cig nolini pur mettendo in primo piano tutte le ricerc1li.e sul notevole valore biologico dell'emanazione di radio ve11ute alla nostra c<Cino.s cenza do,p·o la scoperta di questo importa11te campo della fisica, ha saputo cioè evitare l'esagerazione di attribuire o·g·ni azione idrolo"' 1gica non altrimenti spiegabile alla radio-attività, ha :&aputo ci oè evitare l 'errore in cui sono caduti mo·l ti autori specialmente stra nieri. Completo, ho detto può dirsi il libro in quanto non solo espone nei :primi capitoli tutte le nozioni di fisica riguardanti la radioattività, i sistemi atomici , l e energie radianti, le radiazioni, 1na, entrando in un argomento più specificatamente termale, prende in esam·c tutte l e più importanti sorgenti radioattive cono~ciute e dopo aver trattato della tecnica di appli·c azio11e delle acqu e radioatti,re e della loTo funzion e biologica gener al e, s' rolge co11 notevole comp,ete1lza la trattazione clinica delle principali indicazioni e controin1dicazior1i delle dett e acqt1e. Il libifo pertanto è certamente util e non solo allo specialista n1a anche o. quals iasi n1edico pratico e dobbiamo certamente compiacerci che un tal libro sia comparso in Italia ove prin1egg·iano , ·1Ìer inten ità di emanazione di rndio e per atti,-ità terapel1tica le sorgenti di acque radioattive . C. '.FRUGONI. 1


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APPUNTI

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Nefrosi-nefrite. Lo studio delle sostanze proteiche d el sangue, in. toto e n elle loro ,·arie frazioni, ha notevole in1portanza per la più e atta conoscenza 1delle malattie r enali. ·Li11 cas<.> di n efrosi e -di consecutiva nefrite nello st e::;so p aziente 11a dato occasione a F. Wuhrn1ann (J(lin. Wocltenschr. , n. 15, 1939) di fare intere ssa11ti o ss.ervazioni al riguardo. Il p aziente era stato ricoverato p er una n efro si , verosimilmente di data .antica ma passata ino servata , ch e si era resa manifesta dopo fatt ori p erfrigeranti pro,·ocando notevoli ed emi. In tale periodo l e sostanze protei ch e d el siero erano fortem ente dimjn11ite (+ ,~ %) n on osta11te l 'i'5pessimento de l sangue ir1 -:tti gli eritrociti erario 6,-4: milioni e la ernoglobi11a 132 o/o. La dirrtir1uzione delle l'Totei11e era data sopr.a Ltutto da llo. frazion e d ell 'albumir1a, me11Lre la quantità delle g lobuline era quasi n orr11ale. Pre sio11ei del sangue 11or1nale.. _t\.ttribuita la n efro~i a lla presenza di tre grossi gra11ulomi dentari si proce det le alla ·e strazione d ei d enti. Subito d oipo la r1rirn a e&tr az i()n.e il paziente presentò febbre, tt)n sillit e e glomerulonefrite emorr agica. Presf>io11e d el sa11gue 170/ i 20. Le protei11e del siel'C• aumentarono allora a 6, 2 Jr. no11ostante una di] uizion e d el .san g ue (eritrociti discesi a ±,3 rr1ilio11i. en1oglobir1a a ~4 '},J) . Questo aumento d elle prot ei1le er1 d ato esclus ivam ente d alla f1 a·zione a dispersione grossolana ( « frazione d el fibrinogeno ») cioè da proteidi a g·rande rr1olecola, l)C'O·dotti dal prL'cesso infiamma torio. La .glomerulonefrite a cuta portò a m orte · il paziente in pochi gio1r ni provocando oliguria sempre .più sriiccata ed uremia. Questo quadro tumultuoso ricorda le r eazioni tra antigeni e eJ1ticorpi e dovrebbe avere la f>tessa e tiologia. ~Nella cura ·d i .i nfezioni focali in .ammalati di nefrosi si impone· quindi u11a g rande cautela: è neic;e~sari<) ten~r conto ·d ella reattività del 1'oirganismo e cercare di 111o·tlificarla on·de evi~q re g ravi incidenti quali il descritto. P. 1

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XLVI,

PER · IL MEDICO PRATICO .

CASISTICA E TERAPIA.

(_\.N~o

« IL POLICLINICO »

del turr1ore avrebbe origine nei dotti adiacenti ai 11o duli fibromion1atosi. La ghiandola s uburetral e ·di Albarra11 non è inter.essata n elle fasi i1recoci. È probabile che i noduli solidi determinino un 'azion e stimolante e prolife. rante •&ull 'epitelio della parete dei dotti, che sarebb·e spinto a pene trare e a formare ghiandole all 'interno dei noduli stessi. In seguito i noduli fibromiom<ltosi sarebbero sopraffatti da questa inva·5ione d'origine 8JJiteliale, cosicch·è in d efinitiva n egli stadi tardi,,i si ayrebbe l 'aspetto di un turr1ore ghiandolare. Il tun1or e prostatico benigno non è un ' ipertrofia i1ta u11 'iperplasia derivata dal 111uscolo , d'al t e... suto fibroso, dai dotti . p. STEFt\NJNI.

Sulla cura ormonica della ipertrofia })ros tati<'a In 18 pazienti affe~ti da ipe rtrofia prostatica (G. Cristea e J. Pe trescu ('.Bu carest ) (Ra·ss. U1ol., fase . 1°. 1938) b ann o praticato, per 5-8 settima n e, 1-2 iniezioJ;ii a l g iorno di estra tto n1an1n1ario e contcmpor anea1nente somminis trato 3-6 compr esse d ello stesso preparato. Nella r11a·ggior parle de.g·li am1nalati sare bbe st{lio bene· evidente un migliora111ento della sint-0111atologia. In 6 casi essi h anno notato anche una diminuzio11e del voll1lTl1e d ella prosta ta . L '·effetto bene fico si ' 'erificherebbe per un n azione 1&ulla parte femmirtile d egli elem enti ch e originano dal condotto di Miiller. Contemporaneamente ' 'errebbe aumentato-- il tono d ella musculatura vescicale. G. i\f(>NTANARI.

Resezione di proYa endovescicale della prostata. La r esezio·n e di prova sulla prostata dà in ger1eirale risultati utili, dice W . Staehler (Mediz. Welt , 15 luglio 1939); questo m ·etodo costituisce indubbiam·ente un progre.sso diag nostico. Esso però non permette di riconoscere in tutti i ca&i un carcinoma incipiente della prostata. P·e.r la dia.g no1s.i di carcinoma è decisivo solo Uil risultalo ]10sitivo dell 'e~ me istolojg ico. P.

Fasi precoci dell'iperplasia prostatica. C. L. Duming e C. Neumann (Surg. Gyn .. La simpatectomia per la cura dello spasmo e del 11nd Obst .. , febbr. 1P39), sulla base di ri·c er ch e dolore vescicale conseguente a infezioni vesci· i~tologiohe, credono di poter affermare ch e l 'al. cali incurabili. terazjo.n e ·i )rirnaria della ipertrofia prostatica Nesbit-Mc. I\.ella n (SLLrgeiry Gyriecology a. ·b enigna è una moltiplicazione d·e gli el·em enti ObstetriC's, n. 2 , 1939) soste.ngono che la sim-fibro1nuscolari. La l esione ricorda nei primi patec.tomia riesce a curare il do·l ore vescicale, stadi il fibromioma uterin o, ch e è derivato r1on interrompendo le· vie e&senziali afferenti d alle cellule. muscolari d ell 'utero . n1a b ensì .diminuendo lo spf.\smo dello .&finteDato che l'uretra posteriore e lo sfinter e vere interno e forse an c he di altre parti della S·cicale interno· cont en gon o fibre muscolari che muscolatura vescicale. Lo spasmo intollerabih.anno la st essa origine embriologica d ell 'utero, è logico ammettere c.l1e i due tumori han - · le cl1e tanto affliggf\J q11esti pazienti e la difficoltà della urinazi one scompliono. a quanto p<) la stes~ origine. La porzione ghiandolare 1

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riferiscoil.o . gli AA. colla sin1patectomia. Tali .i11teressa . nt1 osservaz1on1 co11trasta110 nettamen.

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SEZIONE PRATICA

conse1·v<i in g11iacéiaia per 15 1giorni in sos1Jensione in soluzion e fisiologica. Tutti questi dati assicurano la conservazione del vaccino vi,'ente p·e r i trasporti a distanza dal luogo di r1roduzione. Con que&to nuovo vaccino furono fatte 140() v.accinazioni con 1 unità, 2191 vaccinazio'i1i con 10 unità, 34 76 con 100 unità . La vaccinazione in più ten1pi ha notevoli difficoltà pratiche per cui è necessario f -tT la irt un tempo solo. Per o)r a la dose u·nica u•sata è di 10 unità n1a non è ·e scluso che in avvenire si debba usare una dose superiore. Solo gli arab1i urb.a ni zzati e gli europei possono esseresottoposti a vaccinazio1n~ in più tem.p i. i~el primo tempo si inocula il vaccino morto e nei due tempi f'uccessivi quello vivo con intervalli cl1e permettono di comp,l etare la vacci11azionein un m·ese. L.

te con quelle di J)ouglas .e colle varie teorie riferite da altri autori. Sezionando i soli nervi ipogastrici, ~ert za ricorrere alla b1en più estesa ed azzardata sezio11e dei ner,'i sacrali simpatici laterali è possibile ottenere un sufficien1 e rilass.a1n ento dello sl'in tere capace di curare lo s~>asmo vese.-ical e. Gli 1\.A. concludono ~ipetendo che 1e vie sacrali parasimpatiche conducono gli stimoli afferenti (essenziali) della vescica; che le vie sin1patiche (presacrali o r1ervi ipogastrici) 1)osso110, 111a non sempre, condurTe gli stimoli dolorifici affe.re•n ti della ve&cica; ol1e la sezione dei 11ervi J)resacrali guarisce lo ~pas1no ed il dolore vescical e che seguono talora d.çi infezio1n i ve·Ecicali intra ttabjJi; eh~ la sezio11c d-ei nervi laterali sacrali simJX>.Lici oltre alla sezione dei nervi presa cTali raggiunge lo· stesso ::;coiro ma no•n dieve essere ri lennta opportuna; che l a simpatecto- Ricerche sulla preparazione e sulle proprietà im· mia migliora il dolore &p,as.111odico per mezzo · munizzanti di nuovo tipo di vaccino: il vaccino del rilassaroento1 dello sfintere ve,s cicale non antitifico catntinizzato. rP11dendo la vescica jnsensibile a dolori di alG. Labranca (Annali d ' I giene, n. 6, 1939) tra origù1e; che la sim·p<ateclomia per la cura del dolore vosc,ic.ale deve p.ssere e,seguit.a solo ·dopo aver in succinto esarninato tutti i 111ezzi in quei pazienti nei qt1a]i il dolorei è chiara- più idonei fin qui in uso per uccidere i germi denaturando nel minor grado p·ossibile quei rnent c dimostr.1to risultare da u1101spasmo dell<-, sfintere vescicale. La sim p1a tectomia non com·p onenti batterici ch·e hanno imp orta11za per l 'instaurarsi dell 'immu11ità antitifica, co·n ha guarito le lesioni vescicali do,rute all 'ulcera clude ,c.h e il n1ezzo che meglio sembraYa fin di flu11ner. TosATTI. qui rispondere allo scopo e.r a il formolo. Nel 1~37 il Rainsford tentò una nuova straMEDICINA PREVENTIVA da, adoperando per l 'u ccisione delle sospenLa vaccinazione contro il tifo esantematico. Nno· sioni di b. tifico il catadin e l '·elettro.c atadin. va tecnica di preparazione del vaccino: impiego È ,oossib1ile infatti u·ccidere emulsioni batteriche di bb. tifici conter1enti 8 miliardi. di gerdi cervelli di topo. n1i per éc. mettendol·e a contatto, in parli uDa ciTca quattro anni si usa in Tuni ia conguali, con soluzione salina attivata O])lJOrtutro il tifo esa ntematico un vaccino dissecc.ato namente mediante l '•Elettror..at~din. contenente il virus Yivente tl'un tifo benigno L ' A. riporta il risultato· dei suoi studi sul' per I 'uomo, il tifo n1urino e nella preparaziopotere immunizzante di questo nuovo tipo di ne di questo vaccino si adoperano j cervelli vaccino, antitifico catatinizzato, e con cludendi cavie e di ratti. do afferma che tale vaccino è meglio tollerato· J. Laigolt e R. Durand (Billl. de l'Acad. de dai conigli dei vaccini forn1olati o di quelli Médec., 11 luglio 1P39) hanno invece adopecostituiti ·da 'g ermi vivi, e che il vaccino c.a rato cervelli di topo i1ella preparazione diel vactatinizzato dà luogo a formazione di aggluticino. Col vecchio vaccino furono vaccinate .p,iù ·1l·i ne 0 1 H e Vi in proporzioni sup1eriori a di 100.000 persone con ri&ultati ottimi n el sen- quelle d etern1inate dagli altri due vaccini. NeI w che. in periodi di epidemia questa si arre- vaccino catatinizzato p.e1·n1ang·ono integ·ri i costò in 15 giorni. stituenti .antiger1i del B. typhi e dopo quakl1e Il nuovo vaccino si presta ad U·n a titolazione tempo dalla sua preparazione l'agglutinabilità precisa come pe.r il vaccino co11tro la feb1b re Vi è 1pressochè inalterata; i fiieri dei conigli gialla, perchè come questo, esso può essere irr1munizzati con questo nuovo tipo di vaccin0> dosato, colla comparsa di fenomeni paralitici, })roteggono il topolino dal} 'infezione .. 1.)eriin unità-topo . mentale con stipiti contenenti 1'antigen e '\ti. I C·ervelli di topi tifos i paralizzati conserYaL'A. osser, a ch e qualora si riuscisse, meno la l oro attività per almeno 95 giorn i in diante ulteriori ricerche, a determinare il tem frigorifero e almeno 5ette giorni a ten1 1peratu- po di CO•n servazione aell 'antigene dimostranra ordinaria. La loro virul enza i1on è alterata do che esso si con~erva hene ner 11" reccbi me -i dal di~seocan1ento in presenza di fosfato di a11cbe a tcn1perature el e, 1ate , ·il nu·o,ro tipo di a to nelsodio anid·ro. Resiste per 3 giorni ali' azior1e Y~ccino meriterebbe di e~~er nrov' • della glicerina a temperatura ordinaria e si l 'uon10. S. F. 1

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« IL POLICLINICO »

MEDICINA SCIENTIFICA.· Il quadro :fisiopatologico dello shock ipoglicemico (negli schizofrenici). · l>remessi alcun.i co ncetti g·enerici sull'interessan1ento d ell 'a1)parato 1 ardio· YJSC(lÌ.a~e nel .quadro dello shock insu linico, G. Patrassi, E. .Slavic e M. Cr·epet (Sp1erì1ne1rtaile, 193'3) rit'~ risco110 !E-U alc uni controlli da loro eseguiti sul .compo rtamento quantit()ti vo d e.1Ia mas$a di san gu e c1rcoilante, sia 11el suo componeì.t e pJasm.atrc·o sia in quello g lobulare, negli scllizofren1ci insulinizzati. La detcr1ninazio11e d ella massa sanguigna .circolante, e&e.g·uita col classico metodo d el r osso co1Jgo, ha acoertalo una netta din1inuzio11e della m~ssa stessa, dovuta in parte ir1ag :giore a ridUJZione della parte p Ja . . matica ed i11 grado m.i1>or e - ma accertato - a riduzio11e .della fr.azione g lob11lare. L1 determinazione comp a ra tiva del rapporto p la.';n1a.;g lobuli nel sangue periferico e n el san.g u€ sternale (coim e più direttamente isolabile e d .aconssibile all 'indagine) 11a dimostrato cl1e l a pro,p orzione di plasn1a era più 'S pesso in proporzione rnag'giore in se;hizofr enici in stato di sh ock ch e ir1 individui normali. Ce.rca·n do di provocare l ' immission e in cir.colo delle riser,re ematiobe n1edi ante il Verito], ,g li AA. 11an1n o potuto constatare ch e sotto I 'az ione dol Veritol, ir1 ra·pporto ad un evidente ir.1nalzamento d e.I regime pressorio, può aver si 11n co1npo1·tamento variabile d ella mass.a cir. .colante totale, con ten·d·enza a1l'aun1ento rela tivo alla quota plas-n1alica. P er apr)u,r.are la possibilità o n1eno di una più inten-sa imbihizione idrica dei tegumenti , quale fattore effi cien te della diminuzione della massa di plasma circolante, g li /\.A. hanno f.at to ricoTso al n1etodo d el 1ponfo <la istamina il qua le non ha messo in eviden za nel corso d e.g li sh ock una permeabilità <'apillare o un'idratazione tissulare accentuate. Sulla scorta d ei r e perti raccolti dd tali serie -cli ricerche, gli AA. con cludono amm,etten,d o .che i1el co r so d ello shock, uc:c anto a1d u.n a eli'rr1inazionc idrica, esista u11a ten denz.a ad ac·Cantonare quantità notevoli di sangue in to•t o nel1·ei ri.serve vascolari dell 'o,rganism o. A cnmI)P.n sare la duplice perdita a carico della m ass.a ·~nguig,na si verific.h er ebbe. un afflusso idrico dai tess~ti verso la ,-:ortt'nte 6anguig1 u~. Q_uesfn r.r:1eccanism 0 di com'Pensazione rag:g iu·n gendo solo in parte lo .scop·o , &i avrebbe in definitiva la dimo&1r.ata riduzione d ella massa p1asmatica circolante. S. 1F . 1

[.ANNo XLVI, NuM. 37)

resto ineccanico (più prohabile 1quando il criptorchitismo è unilaterale), chè in tal cruso la cu ra ormonica potrebbe essere dannosa. Si Ul5ano: 1) Il Prolan (o·r mone follicolare gonadotropico estratto dal! 'urina di donna gra,·i1dia): 500 unità-ratto 2 volte la settimana, per ini ezio11i endomu~co lari. ~ consigliahile incomi11ciare con 100 unità, aumentando fino a. 700 settimana li. Si continua fino ch e se ne vedono gli effetti, che talvolta si manifestano dopo 6-7000 unità . In gen er ale, se dopo 6 mesi non si ha il risul tato desiderato, è inutile con1in u.are . 2) Il pro·p ionato di testosterone, di cui si i11ietlano 5-10 mg., 3-5 volte la settimana. Sec,ondo alcuni, esso d.a solo favorisce benFJ. la d iscesa dei testicoli, ma non sarebbe sufficiente per d eter111inarla compl etamente. Sarebbe quindi, conveniente aggiungerrvi l 'or1none gonadotropico, ma non in forma di prolan , b ensì con1e estratto di lobo anteriore ipofi sario. Neg·li ipoevolutismi ge11itali dei g iovanetti, tali i&o tanze d·etermina no aumento dii volume del pene e d ei testicoli ed agiscono anch e favo revoln1en te sulle m a nifestazioni secondarie. Comunqu-e, la cura va fatta prima ch e si rr1.anifesti la pubertà, ma ·non prin1a d ei 10-13 ~ 1 1ni , per la possib·i lità di sviluppo di una pubertà precoce. Ler ebou llert h a consiglialo un altro tipo di cura d ell'ectopia te ticolare associata ad ob e&ità r elativa o ad un stato di apatia fi sica ed intellettuale. Egli utilizza il timo di vitello, crudo , ch e taglia in piceoli cubi e sommini$tra con la gelatina di lamponi alla ·dose --d ,i 25 grammi al g iorno , a giorni .alterni, oppure la polver e di timo (dof;i da cg. 50, 2 volte al g iorno); oppure anche l' estratto inietabile (2 em e . corrispondono a 1 grammo di organo fresco) : iniezione sottocutanea od endomuscolare, ogni 2 giorni; 3 settimane al mese ed a m esi alterni. A. 'FILIPPINI. •

MARG I NAL I A

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POSTA DEGLI ABBONATI -lù ra de,lla incompleita. di'scesa del testicolo, con segni di distrofia a,di.poso-genitale. Al dott. U . ·F. da V. : È indicata, in linea g·e nerale, la cura orn1onica, previo accertamento che l 'incom1p·leta discesa del testicolo n on sia dovuta ad ar-

Q11estioni di r i cettazione. L 'uso delle specialità rende .sempre più diffic iJe l'applicazione individu.ale dei medica1nenti . La maggior parte dei :medici cur€rà secondo schemi, ma ,q uesto no11 darebbe poi ris ultati cattivi seco11'do "\V. Heubner ( lVien. Klin. Woahenschr., 21 luglio 1931f) . Naturalmente i m·ed ici inigliori ir1dividualizzeranno , questo è possibile anche con i preparati dosati a unità immunizzanti o internazionali e con quelli in forn1a di tavolette. Heubner vorreb,b e poi abolita la ricettatura in lingua ]al ina. - P. 1

PU BBLICAZIOMI B. ScH1Ass1. Una voce

PERVEMUTEC I.

Contr0-carrente » sulla genesi e sulla cura della gastro-ulcera. Socie-

tà Tipogr. 1939-XVII.

cc

Mareggiani,

pag.

45,

Bologna,


=[ANNO

XLVI,

Nu~r.

37]

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA. PROFESSI .ON ALE. Un'ingiusta dimenticanza. Per celebrare la conquisl.a dell'Impero ve.r rà ~r€:tto acl Addis Abeba u11 grar1dioso monumento. I giorn<-tli, ch e ne ha nno dato l )annun.zio, d-escrivono anche le caratteristiche dell;opera d 'a.r te così come è ora progettata dall 'Accademico ·d 'Italia Ro111a110 Romanelli • · Il m ontMrrien•to con.sta di un i1np1oriente mas.siccio rettangolare circondato daille sculture .simboliohe dei solc.lnli conquistator·i e cioè: ja11te,, camicia n.era, av iatore, conducenite, 1

(lScaro.

Dai uno dei lati , sorge la, prora d'UJna nave .dJa guerra e, sotto di eissaJ, cGJmpeggia la statua del nuJJrinaio. · Sulla parte s.uperio·re del m.aissiccio corre un fregio rapp1•esentarite. i vari tipi di truppe nel lc. ro particolare ini.p.iego guerresco: salmerie, .artiglieria da. campa.gna, carnicie nere, mitraglieri, cavalleria libica, ecc. 1l massiccio è sormontato da u11 aviatore .scolpito iri piebra. in basso, c''è iin fregio )ti carro arni,ato e, dal lato op·post o~ un canrJ:on'.e $U affusto. Ai lati dell'ingresso del sacraJrio .due fasci littori. Sul coronamenlo, a rorattere lapidario, sono scolpiti i nom.i rlelle babtag.Zie e dei fatti militari principali che ccvraitterizza.r<>n o, la C·arr:npagna. Verranno così ricordati tutti i corpi , servi·vizi e re.p arti ch e concorsero alla magnifica impresa : tutti.... m eno u110, il servizio sanitario. Si tratta evidenterr1ente di una din1-entican.ia; n1a di una dimentica nza che va rilevata e 'riparata. E :perchè nel MoD;untento sia ade.guatamente et,e rnato· il concorso d·a to dai sanitari bisogna ora ricordare qualche cosa. Bisog na rico·r dare quel ch e fu a suo te1npo riconosciuto dalle supreme· gerarchie, e che cioè l 'impresa etiopica palette compiersi così brillantemente, quantunque si svolgesse in località Tnolto insalubri , grazie agli apprestamenti dei servizi sanitari. Non b isogna dimenticare che g li apparlenenti a questi ~ervizi si prodi,garono in .atti di valore debitarnenle riconosciuti; ricordiamo qualche m·edaglia d 'oro. E infine co11viene Lener presente ch e i servizi sanitari rr1ilitari dettero pr.oporzionalrn ente il maggior Cf>ntributo di vite, ..vantando così il prin1ato as-soluto in co11fronto delle perdite percentuali di tutte le Arn1i e Co:npi n1 essi ins·i eme. È giusto che questo, valore e questo sacrificio non isiano di111·enticati, con1e h a fatto opportunamente rilevare il prof. Piego D 'Amico sul « Tevere n. 1

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(Il sottosegrelario alla Guerra ge.n. Pariani ha con1unicato al prof. D 'Amico che, avendo le.tto quanto questi ha scritto e trovandolo giusto, s'interesserà della questione).

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Organizzazione dei servizi della trasfusione, del prelevamento ed utilizzazione di sangue umano • Il Ministero dell 'Inlerno (Direzion e Gen . della Sanità Pubblica, Div. VI-C, Sez. III) ha diramato ai sigg. Prefetti e altre Autorità la segu ente circolare n. 124 in d a ta 22 agosto 1939-XVII: Co11 riferimento alla circolare n. 12 del 20 genn aio 1938 per la in1 egr ale applicazione del der.reto minist eriale 13 dicembre 1937, riguardante I 'organizzazion e dei servizi della tra·sfusion e, del prelevamt!nlo e della utilizzazione. di sangue .umano questo Minister o r appr esenta quanto in appresso: I Co1nitati provinciali dei clatori di sangue sono s tati orn1ai isliluili , tranne rare eccezio11i, in tutte le Provincie d el Regno, e mentre, g.uindi , si raccomanda di completarli, dove tu ttora essi inanca110, si insiste per ch è l'attività degli stessi Comilati sia resa aderente a tutte le attribuzioni loro d emandate dall 'art. 7 d el citato decreto. Alle riunioni (lel Comit a lo depbor10 normal1nente presen ziare i membri t itolari, com e pu.re è op·p ortuno vi intervenga il medico provinciale, non foss'altro per m anten er e i n ecessari r a}Jporti di reciproca collaborazione tra le Prefe lture ed i Comitati, ai fini di una migliore applicazion e delle norme relative. Per quanto con cerne le tariffe per le prest azioni di san g ue in Ospedali p ubblici , ca·se di cura priYate e case di abitazioni private, si ricord a c h e ess~ d ebbono essere fissate con la procedura, di cui all 'ultimo comma d ell 'art. 7 d el decreto su ccitato, avvertendo che si dovranno di1sti11 guere i contributi a favore dei Comitati in seguito a donazione rli s~ngue per oper a di donatori Yolontari, d alle vere e proprie tariffe per i donatori profession ali, sulle quali una percentuale ùovrà andare a beneficio del Comitato . Copie di tali tariffe doYranno riportare il preventivo benestare d el Mini'stero . Occorrerà, altresì, stabilire èh e le quote fisse clovulc per i datori volontari e le percentuali per i da1ori J)rofessionali , siano da parte degli Ospedali Yersate direttamente ai Comitati, salvo rivalsa o dal degent e 1Se abbiente o dall 'ente a carico del quale è jl ricovero. Il ricavo di tali tariffe costituisce uno dei cespiti più imporlanti per far fronte alle spese inerenti al fun zio11a1nento dei Comitati: ma occorre ch e vengano pro111os·se delle sottoscrizioni volontarie e a tale fine Vi prego di esan1inare la opportunità di riunire i rappresentanti dei magg iori Enti locali, n onchè di Istituti di credito. Questo ~iini stero no11 sarebbe, poi, alieno dal 1


1660

« IL POLICLINICO »

prendere in con siderazione proposte motiYate dalle EE. VV. circa la con cessione di un modesto contributo integrativo. Le Associazioni Yolontarie dei datori di sangue sono slate anche i·stituite in quasi tutte le Provincie, ma è bene che se ne completi la costituzione per l 'ulile apporlo che esse possono recare all 'incremento dei Comitati, specie per quanto concerne la propaganda fra le masse, quale altribuzione specifica delle stesse associazioni, ai sertsi dell 'art. 12 del D. Ì\f. del 13 dicembre 1937. Quanto alla te·ssera per i datori di sangue ai sensi dell'art. 9 del D. l\f. 13 dicembre 1939 'co11 Decreto ministeriale del 31 maggio, o·ra in 'corso cli pu?blicazione n ella cc Gazzetta Ufficiale », ques to M111is tero ha provYedu·to a stabilire il modello relativo . (Omissis; il modello è allegato). Per i datori di sang·ue per esigenze di guerra, è opportuno t en ere un regi1stro a parte, con le .annotazioni necessarie anche nei riguardi clegli esa1ni di idoneità, per il facile precetto jn caso di bisogno, esentando tale categoria dall 'obbligo del po·ssesso d ella tessera, di cui sopra. Si ravvisa, inoltre, l 'opportunità che ogni Comitato abbia a disposizione presso il Laboratorio di ig iene e di profilassi una emoteca, costituita di apposito arn1adio, giusta un modello che si fa riserYa di rendere nolo e alle cui spese di acquisto questo Ministero sar ebbe dispo·sto contribuire con adeguato su ssidio. Si fa, altresì, presente ch e, contemporaneamente alla trasfuisione diretta cort sangue conserva lo, occorre sia <lato impulso ai servizi iner enti al prelevamento, alla con ser vazione ed all 'u so del ·sier o di sangue dei co11Yalescenti di malat lie infettiYC per la profilass i e la cur a delle malaltie slesse. Parlicolare riguardo inerita, poi, il servizio trasfu1sionale in caso di gu erra. Nello inten Lo, pertanto , di assicurare la efficien za di tale inJportante servizio, questo ~1inistero, di inlesa co11 quello clella Guerra, è venuto nella deler1ninazion e di creare dei centri di r accolta e con servazione di ·san gu e fra la p-0polazione civile, })er le eY~ntu ali esigenze delle truppe comb attenti , e che possano coadiuvare il servizio trasfusio11 ale di guerra , che, peraltro, n el nostro Esercito è già organizzato in tutti i su oi particolari di impiego . Tali centri , che dovrebbero funzionare come appendici dei C.P.D.S., clovrepbero reclutare datori non sogge tti acl obblighi di leva , i quali dovrebbero essere maggiormente numerosi nelle località prossin1iori alle zon e di operazioni che, sia pure in lin ea <li larga previsio11e, J)Otrebbero ritenersi le seguenti: Imperia, Savona, Genova, Spezia, ~\pt1ar1 i a, Lucca, Modena, Bologna, RaYenna, Regg.io E111ilia, Parma , Piacenza, Ale-ssandria, Asl.i, Cuneo, Torino, P avia, Cremona, ~1an lova, Rovigo, P~rf ova , Verona, Brescia, Milano, Vercelli, Aosta , Novara, Varese, Como, Sondrio, Bergamo , Trento, Vicenza, Bolzano, Belluno, Treviso, Venezia, cline, Gorizia , 'friest e, Fiume , Pola, ,S assari, Nuo ro, Cagliari, Ron1a, BeneYento,. Napoli, Avellino , Saler110, Bari , Brindisi, ~Iessina, Catania, Siracuisa, Agrigento, Ferrara, Trapani, Caltanissella , Palermo, Enna. In delle zon e occorre che sian o in len sificati tul ti i servizi in ere11ti alla trasfu·sione per poter raccogliere elementi utili fra l a popolazio11e civile, predisponendo all 'uopo, a mezzo delle .1-\.ssociazioni proYinciali dei dalori di sangue, OYe esi-

[ANNO XL VI , NuM. 37]

stano, una efficace propaganda a mezzo della stampa periodica, della radio, di riunioni delle associazioni patriottiche, sindacali e assistenziali, allo scopo di illustrare il nobile intento di salYare la vita dei combattenti feriti. Intanto, con provvedimento in corso di pubblicazione, è ·stato, pure, stabilito che tra i membri di diritto del ·c òmitato provinciale per i daLori di sangue sia compreso un rappresentante del ~1inistero della Guerra. Questo ~Iinistero, pur rendendosi conto delle diff:roltà cli carattere econo1nico e sociale inerenti alla perfetta organizzazione dei servizi suddetti confid a i1el parlicolare in teressa1nento dell 'EE~ ' ' ' ' ., affinchè n el più breve tempo possibile i citati servizi possano raggiungere la fase di comple~o ·sviluppo, sia per il Le1npo di pace, sia per ass1curare, in caso di guerra, la più valida ed effjcien le collaborazione al nostro glorioso EsercitoSi gradirà ecc. Pel 111 inisl'ro:

B uFFARINI.

MEDICINA SOCIALE . La tessera sanitaria per le persone addette ai la· vori don1estici. B slala approYala la legge con la quale è istituita l1na tessera sanitaria per i domestici. La legge di pone: B vietato assu1nere o tratlenere in servizio per prestazi oni di opere inerenti al funziona·ment<> della Yi la familiare, persone affette da malattia infettiva o da postumi di essa, che le mettano in co11clizioni di contagiare altri. A tal fine tutle le persone assunte in ·servizio debbono essere n1unitc cli una tessera sanilari:t confor1ne al modello che 1sarà stabilito dal Ministero dell 'interno, n el] a quale debbono essere trascritli i risultali clella visita cli accertamento -- e dei controlli medici periodici, di cui al successivo· art. 2. Le te·ssere saranno fornite dal Ministero dell 'interno ai podestà, ch e le rilasceranno gratuitamente ai lavoratori dimoranti nel Comune. I duplicati saranno rilasciali dietro pagamento, da parte del lavoralore, di una lira . La visita inedica di accertamento è eseguita gratuita1nente dagli ufficiali •sanitari o da chi per essi, i quali potrar1no valersi, per gli accertame11ti, dei servizi tecnici esistenti. I su ccessivi controlli medici sono eseguiti, sempre grat11itamente, dai ·sanitari di cui al precedente comma, nel primo trimestre di ogni anno ed ogni volta che il lavo-ratore intenda riprendere )l mestier e di domestico, quando sia trascorso più di un anno dalla precedente vi.sita. È pt1nito con l'ammenda fi110 a cinquecento lire il datore di lavoro che assume o trattiene in servizio persona sprovvisla della tessera sanitaria o che dai referti annotati sul1a t essera stessa risulti affetta da malattia infettiva diffusiva o posl·un1i di essa, che la mettano in condizione cii "' contag·iare alt1·i. Alla stessa peria soggiace il lavoratore. Il ritardo o la inadempienza da parte di quesL'ultin10 all 'opbligo del controllo ·sanitario periodico previsto dal precedente arl)colo è equiparato , agli effetti della sanzione. alla mancanza clella tes·:-era sanitaria.


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[_\xxo XLVI, NuM. 37 ]

SEZIONE

CON.CORSI. Posti vacanti. Sono prorogati al 30 settembre i concorsi per le condotte mediche nelle province di: Bologna, Carnaro, Catanzaro, Imperia, Istria, Mantova, Modena, Napolì, Perugia, Rovigo, Savona, Siena, Taranto, Teramo , Torino, Udine, Vicenza. CoMo. - C&nsvrzio pr.ov. aritituberc. - Medico dirigente di dispensario; tiloli ed esami; L .. 13.500 e 6 trienni dee.; inde11n. trasferte (per il 1939 L. 500 men·sili); nomina e conferma quinquenn~­ li. Età limite 40 a. al 25 aprile. Rivolgersi al la Segreteria. Chiedere copia del bando. NAPOLI. - Médico Ostetrico del Comune. Stip. annuo iniziale 14.000, s. a. 2500, 4 quadrienni di 500. Esame: prova pratica su caso clinico di ostetricia. Età massima 35, con eccezioni con1suete. Scad. ore 17 del 6 nov. Nomina per un biennio, dopo il quale si ha ]a stabilità su deliberazione del Podestà. •

REGGIO El\I. Consorzio prov. antituberc. - Medico assiste11le del Dispensario prov.; titoli ed e·sa1ni; stip. annlLO L. 6750 e 4 quadrienni deg. È consentito il libero eserc. della professione. Età limite 40 a. al 23 agosto. Scad. 31 ottobre. RiYolgersi alla Segreteria. Ro:\IA. Ministero della Marina. - È stata pubblicata la notificazione di concorso per la nomina di 50 ufficiali inferiori medici di complemento nel Corpo Sanitario Militare Marittimo, così ripartiti: capitani 15; tenenti 15; sottotenenti 20. Possono partecipare al concòrso i cittadini laureati in medicina e chirurgia che abpiano ottenuto l 'abilitazione all'esercizio professionale e posseggan-0 i requisiti prescritti dalle vigenti D;orme legislative per la nomi11a ad ufficiale medico di oomplement-0, 1siano di razza non ebraica e non abbiano superato, per il grado di capitano, l'età di anni 45; per i gradi di tenente e ·sottotenente, l 'età di anni 38. Le domande di ammissione al concorso, redatte su carta bollata da ]ire sei, con l'indicazione esatta del domicilio dei co11correnti, dovranno perYenire al ~1inistero - Direzione Generale del ~er­ sonale e dei Servizi Militari, Divisione Stato Giuridico - entro il 3 novembre 1939-XVIII, corredate dei documenti prescritto dalla notificazio11e stessa.

1663

PRATICA

ltICQMPENSE AL

VALOR

l\lILITARE.

Al capomanipolo medico del 2° Gruppo << Banderas » , Bertini Mario, caduto eroicamente nella guerra di Spagna, è stata conferita la medaglia d 'argento al valor militare, con la 1seguente motivazione: « Ufficiale medico di battaglione, -essendo già tutti impegnati i portaferiti, dopo avere esclamato: " Laggiù c'è un altro ferito, ed io cosa sto a fare qui ? " volle portarsi personalmen le in suo soccorso pur dovendo attraversare una zona violentemente battuta da mitragliatrici e da cannoni di carri armati. Mentre staYa per raggiungere il suo intento cadeva colpito a morte da una raffica di mitragliatrice. Magnifico esempio di altissimo senso del dovere militare e professionale >). Bosco di Brihuega, 14 marzo 1937-XV. Tra i senatori di recente nomina è 1'industriale Gerolamo Gaslini di Genova, che ha donato a questa città il grandioso Istituto cc Giannina Gaslini » per la cura, l 'assistenza e la difesa dell 'infanzia, costato più di 50 milioni di lire.

NOTIZIE

DIVERSE .

10° Congresso internazionale di dermatologia e siftlografta. AYrà luogo nel settembre del 1940 a Ne'v York. Saranno temi di relazione: 1) Manifestazioni cutanee delle avitamin<;rsi; 2) Allergia batterica; 3) Fotose11sibilizzazione; 4) Disturbi del metabo])olismo riconoscibilj. nella pelle; 5) Influenze psicl1jche nell'eziologia delle malattie cutanee; 6) Affezioni cutanee professionali , 7) Affezioni cutanee emorragiche; 8) Il gr·u ppo delle sclerodermie; 9) Istiopatologia de1ll'apparato relicolo-encloteliale; 10) Sifilide: idee nuove e m e lodi di trattan1ent o. Per inforn1azioni: segretario generale, Dr. Paul O'Le<1ry. Mayo Clinic, Rocl1ester, Minnesota, S. U. d'A.

2° Congresso internazionale di cosmobiologia. L'Associazione internazionale di cosmobiologia ha deciso di convocare il suo 20 congresso a Roma nel 1940, sotto la presidenza del prof. G. Sabatini , direttore della Clinica Medica della R. Università di Genova. Temi: 1) Le radioazioni <lello ~pettro solare e i loro effetti fi siologici e patologici; 2) Le radiazioni solari al di fuori ~el: lo spettro e le radiazioni cosmiche; loro effetti fisiologici e patologici ; 3) Le m odificazioni dell 'at1nosfera terrestre e i loro effel ti fisiologici e patolog·ici ; 4) La radj azione del su olo e delle acque e i loro effetti fi•siologici e patologici . Le richleste d 'informazioni e di adesione sono da indirizzare al segretario generale del congresso, M. Faure, rue Verdi 24, Nizza

' ' endesi edificio destinato casa cura malati d.i 1)ello aJta Umbria, po·sizione splendida, metri 470 s. i11. , vicino imporlan le centro, ottime condizioni pag·ameuto, facilmente rileYabile, esercizio completo in funziona, affare conYenìentissimo per pra-• lici tali gestioni non disponenti ingenti n1ezzi liquidi; informazioni schiari1nenti trattative Studio Tecnico Vince11ti, ' ' ia Gugliel1no Marconi Raduno di medici dell'Emilia, Romagna e Liguria. C1rrÀ DI CASTELLO. Nel salone della sede comunale di Piacenza si è s' olto il raduno dei inedici dell'Emilia, della NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Liouria e della Romagna. Dodici provincie sono st:te rappresentate con i r elaliYi Diret1 ori ·sindaIl dott. prof. Alberto Rosta110, già direttore cali e vi hanno parl ecip~to oltre centocinquauta dell 'Ospedale psichiatrico di Sondrio, è no1ninato n1edici. Alla presiden za sono sta ti chiamati il s~n. prof. Bastian elli e il prof. Federico Bocchetti . . direttore dell'Ospedale psichiatrico di Berga1110. 1

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1664

« IL POLI CLINICO »

La seduta è stata aperta col saluto al Duce e son o state quindi esposte importanti relazioni, specialmente sul problema dell 1orientan1ento dell 'assist enza mutuali·stica nel campo m edico. Il sen. Bastianelli ha riassunto i vari punti trattati, esponendo chiaramente le direttive da seguire nel campo d ella mutua assist enziale e delineando anche, in efficace sintesi, la missione del medico in r egime fascista. E' stata quindi scelta Carbonia qual~ 1sede del prossimo convegno.

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XLVI, Kul\1. 37J

Il 10° Co11gres·so della Federazio11e delle Società mediche dell 'Africa del Nord francese avrà luogo dal 21 al 23 marzo 1940 a Rabat ed a Casablanca (Marocco). Tema: « Le malattie del sangue nell 'Africa del Nord ». Segretario: Dr. Fournier , po11leYard du 4e Zouaves, Casablanca, Marocco.

1

Congressi e con vegni vari. Il 7° Ccngresso internazionale sulla lotta contro il reumatismo è indetto dall '11 al 10 giug110 1940 in Ne"v York, Filadelfia e Boston. Temi: Proce·ssi a focolaio; Alimentazio11e; Trallamento ; temi ljberi : Visita all 'esposizione, ancora aperta. Una mostra sarà organizzata dall 'Associazione Medica Americana. llivolgersi all 'Ufficio della Lega internazionale, Keizel\Sgracht 489-491, Amsterdam, atanda. Il 4o Congresso internazionale degli esperti delle assicurazioni sociali è stato annunziato per la prima decade di ottobre, a Roma; l 'organizzazion e è affidata ad un Comitato, presieduto da S. E. Bruno Bìagi, coadiuvato dal Segretario dott. Raffaele Memmo. Segreteria generale: via Minghetli 22, Roma. Il 3° Cor1gresso i11ternazionale dj ga stro-enlerologia è annunziato a Londra dal 15 al 18 luglio 1940, so tto gli auspici della Società internazionale di gastro-enterologia. Temi: Rapporti reciproci tra <li turbi sanguigni " gastrici; l 'ileite vaginale. 11 160 Congresso internazionale di idrologia, climatologia e geologia medica è stato indetto a Strasburgo da11'8 al 13 ottobre. :È annunziata una Esposizione annessa. Segretario generale : professor Vaucher, In stitut d 'Hydrologie thérapeutique et Climatologie, place de l 'hòpital 1, 1Strasbourg, Fran cia. A Zurigo si è svolta la 33a Sesisione della Federazio11 e den laria internazionale. All 'i11augurazione, il 25 luglio , parlò per i colìeghi italiani... il segretario del Comitato nazionale comm. Amedeo Goia di Torino. Il Comitato direttivo della Federazione -internazionale per le piante medicinali ha tenuto una serie di sedute ad Amsterdam dal 26 al 28 luglio; delegato per l'Italia era il prof. Sabatini. Si è deliberato di ten..,r e a Roma n el 1942 il 7o congresso della Federazione, sotto la presidenza del prof. Sabatini. La Lega svizzera contro il cancro terrà la sua assemblea annuale a O:>ira (Grigioni) il 25 e il 26 n ovembrè. , La Società t edesca di neurochirurgia ha indetto la sua prima riunione a Wi.irzburg il 6 e il 7 ottobre. Temi : « Ferite cerebrali »; « ,S intomi precoci dei tumori midollari ». Rivolgersi al Prof. Dott. W. Tonnis, Lessingstrais se 64, Berlin NW 87. Dal 2 al 7 ottobre si terrà a Buenos Aires il 1° Congresso panamericano sulla casa popolare; sarà diviso in 10 sezioni. Presidente del comitato ordinativo: Dr. Juan F. Cafferata. Rivolgersi al Comitato, Ministerio de Relaciones Exteriores, Santa Fe 953, Buenos Aires, Argentina.

[ANNO

_Il 3° Congresso brasiliano di oftalmologia si è SYolto in Bello Horizonte, dal 6 al 12 luglio, sotto Ja prcside11za effettiva del prof. Linnea Sil va. L'Associazione argentina di biotjpologia, eugenica e medicina sociale terrà il 1° Congresso argentino di sociologia e medicina del lavoro in novembre; la Commi~sione organizzatrice è presieduta dal clotl. Arturo S. Rossi; segretario generale: dott. Oscar Rodriguez Rey; sede: calle Ayecucho 1537, Buenos Aires. Il 1° Cong resso ·sud-americano di oto-rino-laringologia si terrà a Buen os Aires nell 'aprile l94.0. Il Comitato eseculiYo è presieduto dal prof. Eli seo V. Segure; segretario generale è il dott. Eduardo Caslaran; sede della segreteria : rue Mo11tevideo 696, Buenos Aires. In giugno si è t enuto a Pachuca, nel Messico, il primo con gresso nazionale sulla 6ilicosi. Hanno preso parte numerosi medici dei sindacati industriali dei lavor~ Lori minerari, dei metallur~i­ ci, ecc. Il problema è stalo trattato da tutti i punti di vista. L '80 Congresso J)anamerican o del fanciullo si è tenuto dal 28 agosto al 4 sett embre in San José de Costa Rica, co11 un Yasti·ssimo programma.

20 Viaggio nazi onale medico alle Terme d'Italia. Il Sindacato Nazionale Fascista dei Medici, prof;eguendo n el suo program1na di valorizzazione del patrimonio J Jro'11inerale nel piano autarchico della Nazione, sta organizzando il ·secondo viaggio nazionale medico alle Terme d'Italia. Esso si svolgerà dall '8 al 12 ottobre p . v., con partenza da Milano per le stazioni termali di Acqui, Salice, Salsomaggiore, Sirmione, S. Pelle• g r1no. Possono partecipare al viaggio tutti i medici e i familiari, limitatamenle ad una persona di famiglia per ciascun medico partecipante. La quota di partecipazione è di L. 170 a P.ersona, comprensive di tutto, e deve essere versata non oltre il 30 seltembre alla Direzione generale della C.I. T., piazza dell 'Esedra, 68, Roma. Ai partecipanti sarà conce-ssa la riduzione ferroviaria del 50 % per raggiungere Milano. L'ospitalità di •soggiorno (vitto e alloggio) sarà gentilmente offerta dalle s lazioni termali visitate. Riserve di medicinali nel Belgio. Il Re del Belgio - vista la legge 16 giugno 1937, che gli oonferisce il potere di prendere le misure n ecessarie per ais sicurare la mobilitazione della Nazione e la tutela della popolazione in caso di guerra; visto il decreto ministeriale, che approva gli elenchi di medicinali « obbligati »; considerando necessario di costituire, nelle farmaci6 e nei depositi di medicinali, delle riserve capaci di assicurare. in caso di guerra, per un certo tempo, alla popolazione, le cure fond~men­ tali - ha firmato un decreto il q1uale ptecrsa le


[ANNO

XLVI, NuM. 37]

quantità di medicinali che dovranno, in ogni tempo, trovarsi nelle officine farmaceutiche e negli armadi farmaceutici dei medici autorizzati a fornire direttamente i medicinali ai loro malati.

Azioni gin diziarie. Il sig·. Giacomo ;t?ediconi, quale padre del soldato Francesco, morto il 14 nov. 1933, aveva chiesto Ja liquidazione della pensione privilegiata ordinar ia, perchè la morte venne determinata da broncoalveolite apicale, che sarebbe stata dipendente da causa di servizio. Dopo varie vice11de, la Corte dei Conti, Ila. ,Sezione Giurisdizionale presieduta dal sen. Quarta, accogliendo un ricorso dell 'intere:ssato, ha concluso per la • concessione. li Tril1t1nale di Milano, ~on sentenza ema11ata dalla I Sezione civile, ha ammessa una perizia ::iui gruppi sanguigni di Giovanna R., d ella figlia Albarosa e di tale Guido M., allo scopo di accertare se, per le 1eggi di ereditarietà, la piccola _Albarosa possa ritener si figlia di Guido M. o se invece si debba e·scludere tale paternità. Il perito, pro·f . Antonio Cazzaniga, ordinario di medicina legale nella R. Università di Milanu, 11a presentato la sua relazione in cui giunge alla conclusione della poissibilità di filiazione tra Guido ·M. e la piccola Albarosa; l 'indagine sulla paternità sarà continuata con gli altri mezzi legali di prova.

Un po' dovunque. Il prof. Luigi Caporale , dell'Università di Torino, è stato invitato in America, per un ciclo di conferenze; è stato a Buenos Aires ed a Rio ùi J aneiro; erano annunziate le sue visite a MontPvideo e, di nuovo, a Buer1os Aires. L'Università S. Clemente di Okrida in Sofia ha celebrato il cinquantesimo anniversario di. fonda zione. Ai festegg§.amenti sono intervenuti t250 rappresentanti delle Università di varie Nazioni, tra cui particolarmente numerosa la delegazione i La liana, costituì ta da circa trenta membri, e <tUella tedesca. Le cerimonie sono state solenniz1ate dalla costan le presenza delle LL. Mae·stà il Ile e la Regina di Bulgaria. Si è pubblicata la prima relazione annuale dell 'Istituto oncologico di Chicago, inaugurato nel rnarzo 1938. I pazienti ricoverati sono ·s tati 505 : quelli esaminati 0 curati ambulatoriamente 4792. Molto sviluppo ha assunto il programma didattico. La r elazione mette in evidenza !'opportunilà di incrementare, ora, l 'attività scientifica. L'isliluto è diretto dal dott. Max Culler e amministrato dal dott. Ludvig Hektoen. . La Società Allumine Venete ha donato alla G.I.L. di Venezia il villaggio alpino di Gogna di Carlor e, perchè venga adibito a colonia climatica; es.s o è situato a 800 m. sul mare e si compone rli cinque edifizi, circondati da un vasto parco; potrà ospitare circa 200 bambini per turno. Allo •stabilimento termale di Carignano di Fano si sono adunati moltissimi medici de1Ja provincia per prendere visione del riassetto delle celebrate fonti . Il cc J3ollettino della Società Medico - Chirurgica Trevigiana » si è trasformato nel cc Giornale Me-

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1665

SEZIONE PRATICA

dico della Marca Trevigiana », a periodicità trimes trale; è diretto da M. Bortolozzi; I 'abbonamento annuo importa L. 20 (per i membri della Società L. 10) ; gli uffici hanno sede presso l'Istituto di anatomia patologica dell 'Ospedale civile di Treviso. Auguri. Si è iniziata la p·u bblicazione a ·Caraca·s, degli cc Archivos venezolanos. de puerjcultura y pedia-tria », a periodicità non determinata, diretti dal dolt. Pastor Oropega. Direzione e redazione hanno sede nello cc Hospital Municipal de Ninos »; amministrazione: Apartado 714. Prezzo dei singoli .fascicoli : Kolivares 3 (per i membri della Società di pucrioultu ~·a P pediatria Bs. 1,50; per gli s tudenti in medicina Bs. 1). Auguri . 1

Durante gli ultimi 50 anni la mortalità per tubercolosi in Germania si è ridotta, 'Secondo le statistiche, da 28.4 a 6 .4 per le donne e da 34.2 a 7 .8 per gli uomini, ogni 10.000 unità. La « Fondazione per il miglioramento umano », in Pasadena (California), informa che dalla prima sterilizzazione eugenica eseguita nel 1907, in poi, ne sono state fatte 30.690, di cui solo in Calitor- · nia, 12.941. Si sarebbe verificata, in conseguenza, una notevole diminuzione dei reati sessuali. Da uno studio compiuto su 130 deboli m entali 1st eri::lizzati ed, in ~eguito, coniugatisi, risulta éhe i due ·_terzi di tali matrimoni sono felici (sic!), il ch e costituisce un primato per tutti i matrimoni in California. Nei manicomi di Stato, si può calcolare ch e uno su sei pazzi sia sterilizzato. Il numero degli sterilizzati è press'a poco uguale per i due ses'Si . . Un gr.uppo di turisti svizzeri, tra cui numerosi medici, ha compiuto una visita all 'Agro pontino. Nell 'Inghilterra sono stati attivati una quarantina di campi per nudismo, di cui una dozzina ·p resso Londra, da · parte di varie società, tra le quali l 'Associazione per i bagni d 'aria e di sole, ch e annovera circa 30 mila soci; di essa fanno parte molte personalità. Il movimento ha per pretesto l'igiene; de·sta vive opposizioni da parte dei p·u ritani. A Beykos (Turchia) q.u attro pambini sono stati circoncisi da un empirico, certo Kemal, che si trovava in ·stato di ubbriachezza e che ha prodotto loro mutilazioni gravi, ponendo in pericolo la vita di essi. I genitori dei bambini e altri presenti al rito hanno bastonato a sangue lo sciagurato. - I giornali riferiscono di certa Grazia Alfonso, di 19 anni, d o San l\1auro Castelverde, in prov. di Palermo, rimasta in letargo per sei mesi.

deceduto a Genova il prof. PIETRO CANALIS , che in·segnò a lungo igiene in quell 'Univer sità; fu anche, per oltre un trentennio, medico provinciale di Genova, e ripetutamente m embro del Consiglio Superiore di Sanità e del Con1Siglio Superiore dell 'Educazione Nazionale. Era stato decorato con medaglia d'oro e con medaglia d 'argento dei benemeriti della salute pubplica, per la parte preminente avuta nella lotta contro il colera a Messina nel 1887 ed a Genova nel 1911. Era nato nel 1856 ad Osilo (Sardegna) . È


1666

« IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEDICA. Gazz. d. Osp. e d. Cl., 23 apr. -

C. A.

B. BELLARO.

Meningo-mieliti post-abortive. SACCHETTI. Midollo osseo nel reum. artic. ac. Folia Med., 30 apr. - G. ARPINO. Ormone follie. e vit. C. nella c11ra del I 'ulcera g.-d. Rif. !vled., 20 magg. - G. MoNASTERIO . Vomito .ace lonemico dell 'adulto. vi' ien. Klin. Woch :, 26 magg. - Oto-rino-laringol . ~1unch. Med. TVoch., 26 magg. H. J. LAUTER. Locus minoris resistentiae. - WisCH. Ittero nella scar lattina. l(lin. Woch., 27 magg. - P. L. Mrnrzz1. Dilataz. delle vie biliari. - M. DEBUSMANN e A. LEINBROCK. Nefrosi lipoidea nell 'irufanzia. Accad. M ed., febbr. - G. SABATINI. Dosaggi clinici per la terapia fo1licolinica. - G. GIANNONI. Collo di frattura. - S. RICHERI. Laringite cron. ipelplas tica. ,4.rch. p. le Se. Med., apr. - C. GIORDANO e D. GALIGANI . . Degeneraz . retinica con diabete insipido familiare. - M. ALOISI. Particolare metamorfo~i del tessuto adiposo. Arch. Mal. App. Dig. ecc., apr . - D. ANTITcH e R. R UBENOVITCH. Gene·si e valore diagnost. dell 'urobilina e dell 'urobilinogene. Pathologica 15 apr. C. GH1zzE·rr1. Anemia pern. e mala~ia. - S. ScuLLY. « Esotubercoline » .allergiche e ceppi tubercolinici. J ourn. A. M. A., 13 magg. - Angina pecto_!'is -e infarto cardiaco da trauma o da sforzo. - ll. ~1. CALDER e al. Brucellosi. G. H. ScAULON e al. Protrombina del sangue. - J. V. GALGIANI e al. Inalazioni di epinefr~na. Rif. Med., 27 magg. - G. J:>ENNETTI. Potere ossalolitico del sangue nelle affezioni epatiche. M ed. W elt., 27 magg. - H . CuRSCHMANN. Cachessie ipofisarie. - R. ScHMIDT. La papilla da s l asi. J?roc. R. Soc. Med., magg. Discussioni su: l\1edicina di Stato; Anore·ssia nervosa; Chirurgia d el labirinto ; Complesso vitaminico B. Casistica.

[ANNO XLVI, NuM. 37j

F. LEINATI. Ga11grena del legam. rotondo del fegato. A. DELL 'Açu1LA. Clin. Chir., apr. -

Atrofia ossea di Sudeck. - C. UGGERI. F lebite tbc. A r ch. lt., di Chir., mar. - P. FnuGoN1. Su pposta allergia da catgut. - V. CONTINI. Eclopie renali. F oliai M ed., 15 nlagg. - D. CAPoMOIJ.E. Origine ovarica della sclerodermia . .4.nn. di Med. N(Jfl). e Col . , mar.-apr. - FALce>MATA. Microclima dei sommergibili. Presse Méd. , 27 magg. B. A. HoussAY e al . Azione ipertens iva del rene ischemizzato . - M. R. CASTEX e J. GAncrA DEL Rio. Elettrocardiografia clinica. - H . 0RREGO PuELMA. Associazioni morbose nella tbc. poln1. - J . C. Muss10-FoURNIER e al. Azio11i locali degli ormoni. - F. D. GoMEZ e A. ll. GmEs. Criteri di gua-ig. della tbc. polm

ANNALI D'IGIENE. P ERIODIOO MENSII1E Sommario del N. 8 (1939). Memorie originali : R. Maccolini: La frequenza ed il significato del Proteobacillo nel latte. - N. Favia e R. Attimonelli: Influenza d-ell'acqua del Sele sulla mortalità per infezioni tifoidi in Puglia. No te di tecn ioa : T. Martelli : Sull'agglutinazione macroscopica rapida mediante centriifugazione. RiV1ste critiche : V. Puntoni: Moderne concezioni -sul meccanismo d'azione dei fermenti lattici. Re lazioni : B. Imbasciati: La profilassi della febbre gialla per l'aeronavigazione sui paesi caldi. Recensioni: Immunologia. Vaccini e sieri. - MicrobiolQgia. Not izie. Abbonamento iper il 1939': Italia L. 7 O ; Estero L. 1 2 O ; Per gli ab ho nati al 11 Policlinico » L. 6 4 e L. 1 1 O. Un numero separato: Italia L. 8 ; Estero L. 1 2 . Inviare l'importo mediante Vat6lia Postale o Chèque Banca.rio alla. nostra Amministrazione, ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA. Numeri di saggio gratis. Farne richiesta alla Direzione del Periodico. Via Antonio Salandra 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie. ...

A n-iministr<I>zione S(J)ni tari a Pag. 1659 • • • • • Appendicite : cura medica e cura chi• rurg1ca . . . . . . . . . . . . . . . )) 1635 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . ]652, 1653 Cisto-pielite provocata da un partico)) 1623 lare tipo di b. metadi'Ssenterico .. Deformità congenite negli indigeni )) 1639 eritrei . . . . . . · · · · · · · · · Di spepsie Lupercolari: trattam. co11 )) 1625 bromo ed atropina per via endoven. Fegato fetale di bovini: fattore antia-

. . . . . . . . . . · · · · ·

))

1651

Influenza: clinica e terapia . . . . . . . . . . . . . . . . I perinsulismo Ipertrofia pro·statica: varia . . . . .

))

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1654

nenlico

àledicina sociale

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Pag. 1660

l\;fenopausa e suo trattam. ormonico Nefrosi-nefrite . . . . . . . . · · · · Pul111onite : complicazioni nervose . .

)) ))

1650 16.54

))

164.5

Ricettazione: questioni di . . .. Sh.ock ipoglicem.ico neg'li schizofrenici : quadro f1siopa tologico . . . . . Surreni: modificazioni della corteccia Tertdine del quadricipite femorale: rottura soprarolulea . ... .. . Vaccinazione contro il tifo esa11t. • Vaccino antitifico: nuovo tipo . . . . Vescica: !nfezioni incurabili: simpa. . . . . . . . . . . . . . t ectomia

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lavori pubblicati ~el Policl inlco se non in seguito aà vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita.,.ne la fonte. L 'l!DrroRB

Diritti di proprietà r iservati. - Non è consentita la ristamp:i autorizzazi<me scritta dalla f'eàazione.

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A. PozLI, resp.

C. FrtUGONI, Red. capo. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--~~--~~~~~-

Roma, Stab. Tip . Ar1nani di. M. Courrier


ANNO XLVI

Roma, 18 Settembre 1939 · XT II

Nnm. 38

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE REDATTORE

PREZZI

CAPO:

PROF.

D'ABBONAMENTO

PRATICA

CESARE FRUGONI ANNUO

Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . • L. 55 - L. 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 Un numero separato della SEZIONFJ MEDICA o Singoli:

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Cumulativi: Italia Estero (2) ALL• DUB SBZIONI (pratica e medica) . . L. 110 L. 165 (i) .A.LL• DUB SBZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 (4) ALLll TB8 SEZIONI (prat•• med. e chirur.) L. 140 L. 195 della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Dien a: Sulla Roentgenterapia del sistem a endo cr ino-simpatico. - V. De Blasi e S. Gualco: Le cu re ter mali salsobr omo iod ich e ed il sistem a n ervoso vegetativo. Riiievi e commenti : A. Bernay, A. Locat elli, G. Trtol-0 : S ulla e:tn·b olot er a pia d ella tuber colosi po lmona r e. Pro ìJlemi d'attualità: Ul r ici: Le r a diog r a fi e in serie nèl la lotta contro la tuber colosi. · Note biografiche : C. Frugoni : Will iam J a m es Mayo. Sunti e rassegne : T u :\10RI : J . Ducuin g: Le grandi sindromi. d olorose d•al cancro del collo dell'u t er o, in operabile o recidivato. - A . T. E d wards : Il can cr o del pulm onc e dell a pleura . - AFFEZIONI CUTANEE : N. .Burgess : Ortica ria cr on ica . - G. Marin esco, N. Vas ilesco e li. Bruch : Contr ibu to a llo s t udio della scl ero derlni2.. · - M ISCBLLANEA: H . H eiksch er : Neurosi cardia ca e reRp jratori::i. - R. J. Blu<0k man: Ma l di 1nar e. Lavori . originali :

S.

LAVORI ORIGINALI I S TITUTO

R ADIOTERAPICO RADIODI AG NOSTICO lTALI1\ NO - JTIRE NZE

Diretlor e : Prorf. V. P Ar..trMBo.

Sulla Roentgenterapia del sistema endocI·ino-sirupatico. Dot t .

SEr{GI O DIENA.

lJn orguni sr110 viven te r ealizza l 'a rmonico co0Tdi n an1cnto delle va r ie su e fu11zioni vegetu ti ve i)er 111ezzo di tr e m ecca11ism i div.eTsi di r pg·ol azion e ch e, se i>ur b1en d istinti l 'uno d al1·altrl) , si i11fluen zano a vicenda . .Esi1stono infèl t ti : un a r egolazion e fisico-c.11in1ic:.a cl1e si e pli c a p er m ezzo d ella v ar iabile con c·entrazion-e 11 el sa11gu e ci rcolan te d ell 'ossig·e110 e d ell 'acid o carb·o·n ico e p er l 'azion e del glucosio , del l ' urea e d ell 'equilibrio acid o-basi co ; una r ego·lazion e a r monie.a ch e si e.ser ci ta ad opera d elle vari e secr ezioni i nterne ; un.a r cg·ol azione a tluata dal si tema i1er,·oso-·yegeLativo. '

Cenni bibliografici . Appunti per il medi CO pratico : CASISTICA E TERAPIA: A

pi-opos ito d elle febb r i tiifoidi intricate 11 . - La diag n osi di tularemia. - Il trattamento raziona le della par alisi infantile . - Azione del clorato d i potas· sio s ulla poli.on1ielite acut a . - La tera pia d ella mala t tia d i Nicolas e F av r e con i derivati or ganici dello zolifo. Sulla r oen tgen t erapia a n tii nfia mmatoria. ccn s peciale r iguardo ai r isu ltati clinici. Metodi di terapia aspecifica. - MEDICINA SC IENTIFICA : Cons i.<le r azioni s ull ~ ntruttura is tologica de i nodu li d i Gamna d ella 1nilza. Nfl l la vita professionale : Limi t.vzione dell e pagine d ei periodici e d el le r ivist e. Cr onaca d el movi m en to cor porativ·o . - Concorsi. - Nomine , promozioni ed onorificenze. (<

Nc;tizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

l / irr a diazio11e l\o•entgen e~1)lica a s ua vol t.a azio 11c di r cg·nlazione su quest i sisten1i 1)repost i a tale ft111ziou e e specialn10n Le 5u gli u ltin1i due tenden d o ad eq uilibrar e gli eoc·essi ia i11 l ) Ì Ù c11e i11 in en o d elle varie mar1ifestazion i di tutto il sisten1.a en docr in o-si1u1>a lico. P e rò i tanLi co111 µl essi sin erg·isn1i ed antago11ism i fun zio n.a li ùel si te111a neuro -ve·ge t ~ : i vo , i r a})port.i di inter<lipe n den za fra l e ,·arie gl1iartd ole en docri11e e le r elative vie n er vose, le p os. ibilità d i funzionan1rnto auton o mo d elle tre i)r i nci1J(1]i s tazioni d el sist en1a, in1pli ci:i no la ,_,,os ~ ibili tà di r isu lta li differ enti di fron 1c a ll 1irr a diazione f-\.0 en t gen. U11 .sem plic e sgua rdo alla 1i1orfol o.g·ia dc:i 1 S!sle111n n eu To -Ycgetativo ··pi·c.ga qu esta aff.cr• Jr1 az1on e. 1're i}arti lo cos tituiscono : 1) g li apparecch i autonomi p er iferici ; 2) l 'insie111e d elle \ 'Ì e sin1pat ich e e p.<tra :-i1n1)a licl1 e; 3•) i cen tr i s u·p eriori bulbari , dien ce fali ci e forse a 11ch e cortical i. I i)r in1i , cl1ia111ati an ch e ap1Jar eccl1i i11tPr.-1iziali in qua11to si tr0Ya110 n ella con1pag ine 1


16G8

(( lL

r·c

<li lui Li g·li orga11i, di tulli i visceri . .. 0,110 ad 1111 te1111)0 rr1ezzi di tras111issione d egli ~tin1oli IJOrtati dall e fibr e del simpàtico e d1el i)ara~ in1pat ico, cl1 e a d essi fatìllO capo, e ce ntri giù capaci di u11 funzio11ar11e11to auto11on 0. È inl ercs n11te ricordare rh e i sorJratletti <-t }) p,areccl1i o]I re cl1e da stin1011 llt' "' )SÌ , 0110 eccitali ùni \ arii orn1oni circo1;1nLi n el &a11gue; ciò rende e' 1iden1e l 'i11ti.m.a con 111.:t--sion e rJ1 e 1t·g·na fra si ··terr1a endocrino e sist.e111a n er1

1

1

YO~o.

Le vie: in11JaLicl1e e parasin11)aticl1 e che, a11t <lgonistc dal p1u 11to di vi1sta fu11 zio11ale, han110 cos lituzion e m orfologica simile e<l ori·g·in e comune cla l J1('Yrasse, tengono sotto il loro do111inio gli i11num erevoli centri periferici coordinandon e l 'azionc 111a sono· <lll a loro \'Olta :-,OlLopo... te alla influenza dei ce11Lri cerebrali . l\"011 c'è d.l n1era vigliarsi ch e n el corso di lré.ittan1 e nti l{oenlgen di cen.tri tiella vitn vegc·ta tiv.a si .abbiano effetti a volt e 01)posli ii1 quanto la i)arte in-1rrte<liaLan1ente 5o tlo~la11t e a l1uella cl1 e riceve lo tin1olo fisico 1i ~ rr011clc ;:i 4l1 e lo in n1odo ' ;ario a seco11d.a clella :-;ua at 1iludine 1110111entanea . Così se si i1Lflu cnza110 i cé11t ri vca-clal 1vi della base era n i ca co11 ]a t-:tessa dose di raggi l~o entge~1 d 'identica qualit à e qua11tilà i11 due incliv~dui , si avrà in eli l rarn bi , ad e1. . e1111Jio, la ri .. oluzìor1e rli UlH) pn s.1 110 arterioso })Criferj co so10 se t re ntri <l '()ri g i11c Ù(·lle Yie ~im pa li the e 1)arasimpatich·e e gli al)1)arecchi n ervosi periferici della zo11a i11t eres ~ata ie110 i11 entrambi i so·ggetti e i11 quel deler111ina to 1110111 en Lo nella sle sa atti tu di ne f u11zjonale. Allorc11e invece J)Or.tia1110 ur1 ecci ta111en to Jtoentg·e.n ulle vie sin11Jiaticl1e e })a ra iJ111)aticl1e, n.)n includendo i1·el c.ar111)0 irradiato i ce11tri di o rigine di queste, un iflenti co effetto di pe11derà dall 'attiLudirle dei ,$oli centri in tersi iziali. I r an1 i 11ervosi sin1patici na sco110 nella colon11a di so~ tanza grigia cl1e forn1a il corn o lair.ral e lin1iLatame11te al tratto di 111idolJo co1H p re'o fra l 'ot1avo segrr1ento cervi cale cd il secondo segn1e11Lo lon1bare. l e cellul e d 'ori gin e delle fibre j}arasimpatiche so110 anne se ai 11nt· lei n1 otori ·dci nervi oculo111otore fa cciale, g·lo. so-fari11,geo· e v.a go· e nPl tratto 101nb·are inferior )· e . . aerale .del mid ollo s1anno all a b asc· delle co·r11a a1Lteriori su l lato interno di ql1 e.. Le. ~fan i fesLazioni circoscritte al solo ra111 p·o di irradiazio11e. din1ostrano ch e non solo sponta1tea111en te n1a .anch e in seguito a sli1noli ester111 i vari ce1ltri periferici riSJJOnùo no diYer sa1ne11te da individuo ad indi, iduo , e 11ello ~tes­ so i11diYiduo da mo111ent o a m on1ento. 1

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1.A.NNo XL v·1, \u~1. 38J

l.lCLlN JCO ))

L'irraggian1·e11to Roentgen può influenzare il sistema n€rroso \ egelativo a'g endo diretta1r1ente sia sui centri n1idollari, b,ulbari , diencefalici e ganglionari sia sugli apparati n erY<)&i ·i xriferici, ma ])iÙ frequentem.ente n1ani.Fe·sta la sua azione sul sistema so1)radetto in vja indiretta; ciò avviene a l traverso vari 11·1ec. . 1

C Ul) lSlllJ.

Così do1)0 ·cocita m cnlo delle terni inazio11 i se11sitive si l)rovocano· dei riflessi si1111Jatici veri a corto o a lun go tragitto c]1e nec.essita110 dell 'intervento di u11a o più tappe cellulari , o de1i Tiflessi del tutto speciali e propri delle fibre i1ervo. e del sistema vegetativo eh-e: studiati in .- p e.cial n1odo dal Lan gley, prendono il no,me di pseudo-rifles i o, usando il tern1in e \>rigir1ario cc rél'lc se d'axone n. Questi -wno caratterizzati dal fa tto ch e uno stimolo porta.te su u11 n erYo se11sitivo non ha bisogno , 1)e1· 1nanifestare la ua azione, di risalire fino alla cellula di origine della fib·r a eccitata ma ~i tras111ette alla periferia da11do luo•go, ad e-se111pio, a·d U·n fatto di vasodilatazio11 e locale ridiscendendo contro corrente le fibre collaterali di q·uella ~tin1oluta. Ncl corso di questa esp 0.. izione ~i inco11Lreranno cl elle 111anifestazio11i locali otlc11t1t e duranle e dopo appli cazioni di raggi Roentgen che non potran110 spi eg.a r.~i se no11 an1n1cttendo un tale n1eccanis.mo di produzio11e. Sc-m pre in ,·ia i11direlta si influenze.ra11110 J.iarLi del si ten1a i1erYo~o-vegeta tivo· situate in profondità qua11do si pro•\roca una vasodiìatazione sup1erficiale cl1e si diffonde agli organi i11terni 1r1odificando il regime circolatorio ·e d il tono de.gli al!l)arati interstiziali contenuti irl' questi ultimi. ]~asta irtfatti, .a ,,o]te, una piccola 'd'°se di r~ggi Roentgen non penetrante portata sulla· Tflgione -e p~gaslrica per far r ecedere un attacco di dolore addorr1inale di origin.e. spastica od una crisi solare. Infine inodificazioni fi ico-chimiche del sa11gue circolante si ri1)'2rouoto110 in \ ia indiretta ~u] funzionan1ento dei centri n ervosi e degli a1>parec'"'J1i periferici vegetativi. Ben raramente però gli agenti fisici ed in primo luogo i ra·ggi Roentgen mod~ficano ~? tono ,,eo·ètativo .attrav·erso un meccanismo un15 • • co; per lo l?iù questo è assai comple·sso, costituito cioè di azioni direLte e di azioni indirel te. La Roentgente.r[l'.p-ia p en etr.ante, che senza dubbio, è il m ezzo fi sico più efficac.e per influ enzare i centri sin1 patici situati nel midollo s11inale e le eiatene ganglior1ari, agisce, ad opinione della n1agg·ior ·p1a rt e degli AA. in ,·ia n1olto .5e111plice. Si dete.rrrtina essenzialmente 1

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SEZ I O ~E

u11a paralisi 1110111e11tanea dei centri Ya oco~ trittori col risullalo di aver e ag li arti superiori ed inferiori , a seconda cl1e ri s11ettiYam en te si irr.adia110 la r egion e do1'1&ale SU})crio.r e o la r egio1.e dor o -lornbare, un aum r nto co11siderevole di calor e, se pri1n.a esisteva uno stato di angiospa.smo , una n orn1alizzazio11e n ell 'an11riezza dell e p ulsazio·n i arteriose, un 'att,enuaz]on c (lei rifl essi ,,asoco&trittori. J risulta li , talora sorp1r endenti , cl1e 5i 11ar1no ccilla Roentgent er<.t pia p1en etra nte n el] e. sindron1i a ngios1)asti ch e, n ell 'arterite obliLerante, n ell e ulceri trofich e de.gli a rti inferiori , in 1r1ol te a ffezioni dern1atologi•c.h e, deb,b o.n o duuque ripo rtarsi a<l un 'az ione ,raso dilatatr ice. :\11alogan1 ente l 'irradiazicn e dor sale superior e a $Socia ta a quella del ga nglio stellato o degli ili ])Olrrtonari è vantagg iosa n ell 'angin a di petto e n elle .s indromi asm atich e; l 'irradiazion e del 1plesso celiaco ri&olve le e.r isi solari ·e·d a t . l0nua , fino a volte far s·con11)arire, gli at tacchi dolorosi da ulcera g·astro.. dl1oden ale. Nii sia i1er1nesso a ques to p·unto prospettare l 'i11otesi cl1e oltre una vasodilatazion e passiva da par ali.si de.i vas·o -costrittori giochi , 11.el dctern1iniisn10 d.i tu tte queste azioni benofich e, l na va ·odilatazio1le a ttiva per stim olazion e delJr fibre vasodil atalrici co·m prese nei n ervi sensi1 ivi del sisLen1a 11euro-veg·etativo. L 'equilibri o ' rago- im patico è alterato e, n el <'aso i i ia di fronte a stati di squilibrio, n or 1r1alizLato oltre cl1 e con l 'irradiazior1€ d iret ta de i cen tri v:ege tativi , con quella di alcune g l1ia ndo·l e a secrezion e interna ch e h anno ])ar ti cola re influer1za ... ul sop1radetto eqt1ilib-ri o. (;iò <limo· Lra g·li stretti ra1) porti cl1e intercorrorto fra siste111.a endocri110 e siste111a 11er ' oso, vegetati vo . Co:ì la radio.terap1ja della tiroide c0 rregge le i11dron1i b ase dowia11e cl1e ~c, n o so1n a tutto legate ad iper. in1pati cotonia, la r adiotera1)ia delle ovaie determin ante la n1ertopau. a brusra11tent e turba l 'equilibrio orga11ico coi cla .... ici di ~ tn rbi a tutti n oti , la r adioterapia delle rap..,uJc surren ali es1)lic.a n do azionP ii1il}iLri cc s ull a sostanza i11idollare è utile r.elle sind ron1i iJ)erten sive ed an g·io ])a ticl1 e, la r.ndiot era pia pa ncre.atica a piccole dosi ecci La l'atti vi tà delle isole ed aumenta il ton o vagale, a do i for1 i paralizza l 'attività ghian dolar e .corTcg,gen do le si11dron1i i ])ervag·otonie;J1e ed ipogli cen1ich e. L 'azion.c p redo1n:ina nte dei rag·gi Roent,g·en può e&sere; co11sider ata - co1r1e an1n1ette la n1aggior par le dea li AA. - , d 'i11ibizione sia ~l1 l s.i teina si1111)atico cl1e sul 1Jara"'in1patico del lor o effetto eccil atore sui Yari organi ; la variabilità di azion e è n aturaln1en te in ra111

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1669

PRATICA

por to al lor o g rado di eccitabilità al Inon1e11to de11 'irradiaziorte. Spadolini , La11gl ey, Bard , Ca111u., Da11ielo llOlu , G~illa un1 e, Laig11el-I,a, as tin e ]1a11no i11fatti no ta to dei ri. ulta ti variabili j)'· r u11a ~tes­ sa· ·eccitazio·n e e ciò 11ann o f.at lo di11e11der e dalla p·ossibilità ch e 11a il ·i.. te111a n euro·-vegeta tivo di riS])011d e1~e in 1nodo di Y·erso da caso a c.aso. L ' osser,'azio11 e del <.:01l1portar11 e11to di du e f(.11orrLe11i , la co111.i)ar.5a dell a i11ala t tia da ragg·i e. ] 'insorgenza dell 'e1·iten1a cula11eo, il prim o d 'indole gen er ale, il seco11do· 1)uran1e11te locale 1na eni rarr1bi di 11atura si1111)atica con{erJl13 quan to sopra è detto. E:;:;i ton o ii1fatli soggetti eh.e i&op·portan o, sen za arct1sare il berte l1è i11inin10 disturbo , dosi di ra,g gi Roen tgen cl1e irL altri IJr ovoca110 il clas~ico lll a1 da ragg·i; n ei rigua rdi r>oi dell 'erilen1 a J( roenik e ~'ri e dri c l1 h anno vi.. to i11 i11 divid t1i del tut to rl orn1·a li differc11ze dcl 20·0 ed a11ch e del 300 ~6 relativan1.ente alle cl o i cl1e p ro, rocano la m a 11ifes.tazione cutan e.u . 1

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* ** Nell 'Istituto f\adi oler a p·i co l lali ano di Firen ze si p ra tican o . . iste1na ticamer1te da oltre u11 decennio irradiazioni r~oent gen a tte a d in fluen zare dire LI.amen I e i 1 si.ste111a eJ1docrino-vegetati,•o. Di pe rsJn a h o a.ssistito sola111e11t e alle a]Jp.Jicazio11i effetluat.e in q·tiesli ultin1i du e anni p erò ho la poss1bili1 à di riferire su tutto il lavoro sviluµ1.)ato in qucslo cn111po 11egli anni l1l~e·ced,enti in quanto dei casi c]inici trattali è stata scrupolosan1e11te conservata la ùocl1n1entazio11e ri gua rdanl e le n otizie a11 a11: 11esti ch e p·r ima e dOJ)O il lra tta1nent.o e i ri~ul­ tati o ttenuti. Se nel trat1arne·nto r adioterap.ico di tun1ori r1 1.aligrLi 6it.uati i11 i)rofondità lo copo da prefigg·ersi è di far giu i1gie.re a q11esti ]a 111 aggiore dose di r.Jggi corn patibil e co n l 'i11te1grità dei tessuti di ri, estin1en to, nell a P.oe11tg-e11tera11ia del si tenia 11euro-vegetativo ~i ccr ca110 i11odificazion i fu11 zion a]i se11za disturbare la strt1t tura degli orrran i a tlraYer. ati da1 fas cio d.i • rngg1. (~ iò in pr atica si ottien e ]JO·r tan do , l11Je rate11e gan glionari para-ve1iebr ali clel $i1,1p.a tir o o sui centri vege tativi situati nel i11icloll o s1)i 11.nle, n el bju lb-0 e ne1la J)arte ba~al c drll 'enre falo dosi e.b e in su11erficie variano fra 100 e 300 r . In alcu11 i trat lan1 e n1i e i si ]in 1ita ad una sola irTadiazio11e, in al tri occorre un ciclo di irradiazioni ; in qu e~ l i ca_i, ~ e pure a ' 'o]te sono tat e i1ratica1e 11e11o _ t e~~o giorno 1

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1670

H

IL P OLICLINl CO >l

a11.cl1e due, tre e persino quattro irradiazioni, 1)er lo 1)iù sono sta te fa tte inter coTrer e fra un:.l seduta e l 'al tra ven t.iquattro-quaran tot to ore . Quan·do una irradiazio·n e o un ciclo è s tato rij)etuto è inter cor so in ge11ere un ir1ter, allo di 5-4: se ttirr1ane. JJa di5ta11 1.c1 fuo co-pe.Ile 11a variato n elle sin golo a p,plicazioni fr.a 2J e 41 cm. a seconda della profondit à d·ci centri da influen zar e. JJo ich è l 'csverienza l1a dimostrato ch e una r adio ter apia di media penetrazione e di selezior1alura r1on e cce&r5ivn è quella ch e dà i mig·li ori ri ·ultati, le t en sioni adottale l1anno var ialo fra 160 e 180 kV e i filtraggi fra 0,5 e 0, 7 ~11n. per il Ra n1e -e 1-3 mm. p er l 'allu. . rn11110. Le inl e11s ità u sat.e son o s ta te di 3 .. 4 mA. {~uanto è . opr.adelto h a lo scop o di dare u11 ' indicazione gen er ale d·ella tec nica seguita ; 1l eìl 'esposi zion e su ccessi va verrar1no per ogni a ffezione ricordale l e n1odalità tecniche di ir radiazion e. Le f u rn1c ntorbose c.~1e, a l lraveDso applicaziuni di ragg·i l{oentg.e n su ce11tri n,ervosi veg·etalivi , si è cer cato di modi ficare sono r agg1 uppa le a econda dell 'app.3r ato o sistema e(l rpo r~o iYr evalen Len1e11te inter essato , n el seg uente i11odo·. a) ,\.ffez ioni tegum en tari e. b) )) r e.. , piratorie. )) digestive . e) )) vascola ri perifericl1e. d) )) e) €ndocrine . 1

1

1

AFE<EZIONI TE GUMEN TAC\IF. .

Se

pi irr1c con s l.atazioni d ell ' influen za b eru: fica dire tta dei ragg i Roenlgen , in a l cune ]e

dE·rn1alo i , ri ulgo110· a 1)ochi ·anni dalla loro scoperta i>er oper a specialn1ente di Habr e· di 1\ll)er s-Sct1or11berg, l 'idea di una pos.sibil·e azio11e. indiret ta a ttraver so il s.i81te:m.a n·euro' TegetatiYo sp etta al Bordier cl1e nel 1906 int ra1)rese l 'irradiazione d el midollo spinal e e cl Oj)'O d ieci anni arfcrrnÒ c)1.e t ale m etodo· p oi e,·a es~·e re a·p1plicato utiln1•ente in disturbi cutu11ci d i natura distrofica. Nel 1919 Gouin ottenn·e; ]a g uarig ion e di un caso di lich en piaJ)O n1.cdiant e un 'unica irr.adi.azione oeintrata sull a r eg·ione interscapolare. ln s eguito l 'irradiazionc i r1diretta secondo varia tecnica e· con risull·a ti molto in co tanti è sta ta praticat a in tu t le l e n1.alattie cutane.e. Nella vi tiligi11e si è pen sato a d un meccard sn10 pato,gen eti co di natl1ra simpatica dopo cl1e L é,ry-Fr an ch el e Guillaume m ediante l 'e~an1 e capillaroscop.ico asserirono I '.esistenza di ..

[ANNO XLVI, NuM. 38]

turba m enti n ella c ircolazio11e sanguig na locale. L 'irra diaz ione d ei centri sir11patici in quC'~ si.a sindro·m e pig1rLentaria è s tata tentata da Goui11. o tten e11do scars i mig·lioramer1ti. Nessun ri~uJ lulo h anno av uto Truffi r11ediante l 'irradiaz)ione para·vertebrale e d iei grossi vasi e Guer rini con l 'irradiazione sia paraverteb·ral e sia d ellè.' tiroide e d elìe r.-apsul·e. surrenali. Nell 'Is1ituto 11adiotera1)i co sono stati trattati qua ttro ca i ,di vitiligin·c; di uno di questi, in cui la forma inso·r ta otto n1esi prima in seguito. acl un trauma psichico era limitata agli a, ·ombr acci , non è possibile riferire perchè irr a di.ato da .aiµ1pe.na un mese (200 r.) a sinistra i·isp·ottivarn.ente sul gan g lio s tellato e sulle regioni cervicale e dorsale, trovasi in p eTiodo di o~servazione. In altri due casi , l 'uno che pneRen tava localizzaziorti solo alle mani e sottopos to ad irradiazion e del rig·onfiamento cervicale e dei surreni, I 'altro una forma .g en eraliz1ata e sottopos to ad irradiazione d el tratto cer' :ic&le e lombar e d ella colonrla n or\ si sono aYute 1t1odificazioni . J°Vel qua rto, in cui il trat• ta111e11to è s talo ii1iziato nel! 'aprile 1933, il risultato è tato eccellente. Trattasi di d,onn:.i 11ubile di 27 anni e.on prece<lcnti fan1iliari e fH~n 011ali im1n uni. La for111a è inizia ta, senza causa appreziahilc, tre anni avanti, al moncon e della s.pall a sin.i s tra posteriormente e di qui i è diffusa in pochi n1csi a tl1tto il dorso, ad c·11tra111be le r egioni m am111arie, al rima Jlf'nte della faccia .a11teriore d el t orace e d .ag·li arti su1)eriori . An,d.aLa .al n1are si pign1entò l1nifor111em crtte i11a con l'autunno la discr orr1ia rìcom1Jarve più g rave di prima. An ch e n,ell 'estate 193± il 111are portò t emporaneo b cite.ficio. Il 12 .a prile 1935 ·è sta ta praticata s ulla r e.gione c-e r vicale })Osteriore sini·stra u11 'unir~a irradiazione R oentgen con l e· segu e11ti modalità tecniche: distanza fuo co -1)elle c 111. 3 1; . c.nm,p o, cutaneo cm. G x 8; k."\,- 170; mA 4; fil· traggio n'lm. 0, 7 Cu + 1 Al, 160 r. Si è ottenuto, linicamiente dal lato irradia lo, u11 n otevo1le 111iglioran1ento; l 'applicazion e è sl.a la rip1e t.uta dopo sei F-ettimane ed il mi ao liorameoto, fattosi bilater ale, si è inte'n -. s ifica to fino a d et e.r 1ninare dopo cinqu.e 1ncs1 dtllla prirL1a irra·d iazio.n ie. la scomp.arsia co1npleta <lell 1alte razione; t al e risultato è confermato da un a visita di controllo· di pochi m esi fa. La coes1stenza della vitiligi11 e r on disturb·i c11tanei di .e.erta natura simpati ca o con turb e e11docrin·e per cui a ,-òlte può esser e invocata come ca t1~a uno squilibrio n eurovegetativo , a Yolte un a disfu11zion·e .g hiandolare, spiega forse ta l e inco.s.Lanza nei ris ultati t erape·utici ott e.nuti. 1

1

1


[ANNO

NUJ\I. 35 ~

XLVI,

167J

SEZIONE PRATICA

Credo. opporLur10 a tal ·pu11lo riferire di un caso caratterizzato da un 'alterazione cuta n ea 01)posta a quella ch e si ri~co11tra 11ella vitilig·ine. Si è presentalo n el 1933 a l nostro ! stil uto una do11na di 50 an11i con ana1nnesi r er11ota negativa, ma allora s.offe1~ente di g·lico$uria, in cui da qual che 1nese si erano manife~tati alla gamb.a d·estra quattro chiazze ip ercro11tiche, lievemente ip!ercheratosiche, co.it e11itelio sovra 5tante indenne da soluzioni di continuo , non destanti alcun.a .sensazione s ubiett ìva, di fo.r rna rotond·eggiante ·e della ·grandPzza variabile da una moneta da un soldo rtd lll)ll rrioueta da cinquanta centesin1i. Suppos te cl1e alla base d elle manifestazioni fosse u110 squilibrio ' 'ege tativo sono ~tate i)r a ti e.ate

lln ca n1po cuta11eo 6 x & a 31 cn1. di ù1 sta11za (170 k V; ± mA; filtro O, 7 Cu + 1 Al) 300 r. sulla 111an1mella sinis tra di una ~igno -

1

.

FIG.

2.

ri11a di a. 21 a scopo ri olutivo ' di u11 fibronden or11a asportato chirurg ic.ame11te .e riprod otto i· d opo tre setti111an e una zona de-

!<.,IG.

1.

~ ulJa

r egione l onlbare e sacrale d estra d uc i1radiazioni (distanza 33 cm. ; can1po c111. lii x 15; kV 170; n1A 4; filtraggio : O, 7 mn1. <:u + ln1m. Al; 3·00 r. ); t1n conlrollo c ffet t uato tre n1esi dopo il tra ttan1ento h a 111ostratn cl1e le chi.azze erano ri111piccolite e 111e11 0 i1igm,ertLate ; in seguito il ca o è •s t a lo per o di vì f:. ta . N·ell e pagin·e lYr ecedenli 110 <le1to ri1Jctutn111e11te d elle pos.sib·ilità ch e 11.anno gli appa1e(.chi n ervosi periferici di qua lu11que organo cli risponde r e diverBia111en te a d uno stes o sti1nolo da i11<lividuo ad individuo ed an ch e n ella stessa i)e r sona a seco11 d.a della lo.r o n1 on1enl<:tnea attitudine; ciò è avYalorato dalla seguente osservazione . Alcuni n1esi fa sono stati son1n1 ini._tra ti con

r:';c. 3.

l1ig·111ent.aLa, ri produ cen Le esa l ta111en t e la for111a d el delimitatore, d epo11eYa p er t1na rispof- la l ocale d el tutto nuova, i11 quanto se in ri• • • • • • • petutc occa$1on1 s1 eraJ10 v1s t1 er1ten11 e su e-


J

1674

« JL T OL I CL IL'\)CO »

ce~ .

i\·e !Jig·nte nlazio11.i i)e r dosi di ra·ggi di.e.ci v<.>llc i11fcrio·ri a quella cl1e di r egola i)roduco110 ques to fe110111en o, 111ai si . era cons latato, i11 segui lo ad irradiazio11i l\oe11lge11, una co.r11pc.-r a del fatto qvposto cioè la diminuzione di pig111.e11to c utaneo (fotoo-rafia t1 . 1). Pas:--.a11(lo al . i Le111a l)•i liGero ricordo du e cnr.& i <li alopacia totale cura ti n egli anni 1929 e 1930. Entram be Le pazienti pr.esen Lavano al:1ito li11fa tico-oligoe1r1ico ·od erano state 11egli an11 i 11rec.: ede11Li tioL L01>0 ·t e a sv<l riale cure genera] i e loca li senza rica var11e alcun vanl3ggio; si procedette i1t an1bedue .a lla ricerca del ~{elabolisn10 bnsale r lle in una ri~ullò di111inuilo, se [) Ur d.i poco (:3 )10 ), n ell 'altra a urr11e111Lato (17 o/c>) e si i. lituì un t.ralta111ento 1\oenlgon terapico della gl1 ia ndola tiroid e sorr1ministran·clo, co n dieci a11'plic.azioni di tanziale 1' u11a dall 'allra urt.a . et.tirr1an.a, con1pless(,1ame 11te Utla HED (distanza fuoco pelle 3'1 c111.; ca111po 6 x 8; kV 170; :i:nA 4; filtraggio : n11t1. O, 7 Cu -I- mn1. I Al). Furor10 altresì p ra ti.ca te una cura coadiu va nte arse11i cale i)er i11iezioni ed irradi azioni a d osi cr escenti , di ra.g·gi Ultra Violetti sul cuoio ca1)clJuto. Nel ca~o con rican1bio ralle11 Lato il risultato fu incom1)leLo, infatti do1)0 un anno era rit.orn.ato qu.lll·cl1e ciuffo di ca1)elli molto resisten ti all a trazione 111a persi tcyano varie 1one alopecict1e, in quello cori Metabolismo uperiore alla rtorn1 a i1 risultato fu ecoelJente in qt1anto dopo due an11i tutto il capo era ricoperto da ca pelli follissin1i , ricciuti ch e cre$cevano norrr1alm en te ed unifo1ìn e1nenle in lun gl1ezza e cl1e tultora i)ersi. t<.)11 0. (Fotografj e n. 2 e n. 3). Nell'aPno 1934 sono slat.i trattati in via indiretta due casi di distrofia ungueiale se1nplic.e, in tendo co11 ciò dire cl1e le JJOrtatrici ·di t::lli affezioni , donne di m edia età, n on pre~e11ta,· ano fatti morb·osi n è pre.g ressi n è contr, 111 [)Orai1ei c.l1e po lessero a vere r apporto col di slurl10_·élell 'ann·esso cutan,eo. Nel r)rimo caso o~ser,1ato la forn1a , il c.ui inizio risali,ra a più di u11 ar1no, aYova colpito gravem ente le up·g·l1ie cl f)l] e n1ani e dei l)iedi ; d app rima si prat.i ca1·0110, senza ol lener e alcu11 risultato, ap1)] icazioni locali di Roen tg·e.n poi si irradiarono il rigonfian1ento c erv ic~ l e e lombar e ed j} ganglio stellato· bilat craln1ente portando su ciasr u11a reg·ionce una mezza cl ose eritem.a. Si ebb.0 dopo una quindicina di ,g·iorni un accen no al miglioran1c11to; ciò ind11~e a ripetere , nd t1n me se di di tanza , il ciclo già eseguito , 1i111iland0 però questa volta la sornmi11istrazione a 200 r .; dO[)O u11. altro 1r1ese si praticò n n terzo ciclo identioo al secondo e si t1e11ne 1a· n1alala in osservazio11e. _\ sci n1esi ci-re'a di d~ ~ l anza si con. lata va l.a q u :\si totale restitutio atl in legrum.

JJiù rapido ·è stato il ri &ult ato n el seco11do caso ·p1iù ·g rave ùel 1)recedent·e e limi tato alle dila delle mani. (F otografia n . 4). Tralascia11do senz'altro ogni np1)licaz ion e locale si irradiò il rig·on fiam ento cervicale so111111 jnistrando da .destra e da si11 istra 200 r . (di lanza 33 cn1.; ca1llJ)O 10 x 15 ; k\r 170; mA 4; filtraggio: 0, 7 (~ u + I Al.); due i11c\ _i rlOJ)O qu·e la irradiazio11•e. la for111a era i1erfcttfu11e11te. gt1a rita. 1

1

1

1

1

FIG.

4.

A tal punto cr edo OJ)l)Ortuno riferire d 'a vcr 1·cce11ten1ente cion.statato, cl1e g ià durante· il

tra ttan1ento roenlgenlerapico delle catene gan g li on ari sin1patich e i11 un caso rli ulcera perfc)ran t e J:ilant:ire si ebbe ripref.a, dopo circa tt11 a11no di ·s.ospensione, della cr escita delle un ghi e nel pie,d e a111n1alalo. Questo non per ·portare una dimostrazione della orn1ai certa azione r eg olat.rice d el sis.Len1a n ervo~ vegetatiYo s11lla nutrizion e dei tes5uti l11a i)er far rtotare con quale ' ''e.locità, quasi direi .scatto, si reg·olarizza110 fun zioni di pertinenza del "' isteJ11a autonomo quando si riesce in modo r ongruo influ·enzarnc la l)arte ch e sostie11e lù ·$quilib·rio. La g·11arigio·n.e inoltre di un.a p·i ag;.1 da varici s ulla parte es terna della gan1ba de~ t r.a, i11 una donna di '11 au11i , ott enuta uni ca1nent.e m ediante l 'irra diazione del tratto lon1 bo-sacr.a le della ca te11a ganglion are dello stesso lat o, a°'rvalora quanto è detto poco sopra e tanto più i)erch è n on l)UÒ e.ssere n1 esso in ca11sa un meccanisn10 vaso,111olorio in quanto la. signora .a veva fatto uso di tutti i m ezzi rr1edici


l .t\~NO

XLVI,

NUl\I.

38]

SEZJO~E

locali e ge11erali atti a pro, -ocar e modificazioni <lel r egim e circolatorio. Nei riguardi del ~isterna sudorale, cl1e, n1ent rr deve con~iderarsi sotto l 'esclusiva dipend e11za d el simrJalico dorsale eser citante. un ruolo eccitato.r e,, dal ptinto di vista d elle affirti Là farm.a.c.odina111ich e mostJ"a somig Jianza cor~ g li ~pparat~ g hiandolari innervali dal paras1mp~t1co., .esist ono freque·n ti esen11}i d 'a utonon11a funzionale fra i vari suoi com .po11er1tj regionali. Con1e per un a causa 2'eneral·e d 'ec . . è IO c1tazione pois sibil.e, vedere co·m1)arire un a reazion e· sudia ra le l ocalizZJata cioè limita1.a ad . ' €~em.pio, a l ' 'iso o a lle. a~cell c o alJ e e.. tremìtà degli arti, cosl anch e sporita n eamente }JU Ò verificar i un fallo udoral e circo::;critto ad url.a zona cutanea più o inen o e te a. Da notarsi ch e ]a tessa perfetta sin1metria ch e 1)er s.timoli unilaterali se111pre si ri5cont.ra J1 e i riflessi su1d orali , &i ritrova a n ch e quando enza nessuna influen za est erna si rna11ifest a110 chiazze di iperidrosi. Ad u.na sig11orina di venti anni , d 'abii to tipioomente linfatico, presentant.e sudorazio11e ~b·bonùantissima al palmo di entrambe l e m<tni, ch e non av.eva ottenuto che · ten1poran ei vantaggi da c ure medich e generali e ne 6u110 da m ezzi l ocali ·è .stato n el 1937 in un p1.·in10 tem•po irradiato il gan g lio stella r e si111 stro (200 r. ); con statata l1na bilatera l e quasi i$la ntanea diminuzio11.e de lla secr ezione si è proceduto, ·dopo tre setti111ane, a]la son1 n1irtistrazione per lato , con raggi seni i1)en etra nl i , di mezza dose eritema ch e 11a d elermina t.o 1.a scomparsa d cl disturbo. Abba.stan za ·di fr·e:quente .s i è oss.e rvato in '\:a 1 i territori cutanei la cessazio·ne d ella: s udorazione, anche· p1er perio.di di alc une se·t tintane , in segu ito ad ap plicazion i tanto t enui di raggi Roentge·n da escluder e. ogni azione s ider atrice sug li ei)'iteli g hiandolari sì ch e il fer1 on1en o sopr a riportato non poteva dipende r e (·l1 e ·da un 'influen za su g·li apparecc.11i aulo>no1ni ·p1eri feric i. Ar1cl1e nel caso clinico d·e scritto o-li appareeic.l1i n ervosi periferici g io{'[1Yano u11 ruolo importante perrhè l 'equil ibrio p•erf0Lto d ella funz ione su.do·ra le si è otten l1to is olo dopo l a loro irra di az ione ·d ir.et la; iJ n1iglior.an1ento ch e .si ·è avuto con l 'irra.di.a2ic,11e d·el ·gan glio s Lell.ato din1ostra però ch e 1'alterazion·e er a sostenuta da una disft1n zion e di centri superiori midollari e ganglio,nari. J~a n ec,e ·sità di librrare al più presto la pa'l.1en te d el dist11rbo per il qual e era ricor sia in questo I stilt1to h a impedito di poter dirno. st r are t1na eventuale bilaterale gu8rigione l1er Yin i11 di rett a dopo una seconda irradiazione sul ~rnngli o stellalo di .sinistra. (Continua) 1

PRATICA

1675 CE i\TRO DI RICER CH E SCIE~TIFICHE DI SALSOM:\.GC JORE

cliretto ù al Prof. Sen. N1coL.i\

PENDE •

Le cure termali salsobromoiodiehe ed il sistema nervoso vegetatiTo. (Esperienze cliniche sul comportamento della curva glicemica adrenalinica ed insulinica prima e dopo la cura). fJ r of. VrTo· D E BLASI - PRoF<i.. SELI.INA GuALCO. Tu1 le le r ic·e r ch e sinor a eseguite s ul m eccan is 1110 ter apeutico di azione d elle a cque sal-

sobro.rr1oi0dich e ed in . n10.do speciale di quelte d i 'al~omag·.g iore, rivelano ch e esse influ e11zano i11 111od0 netto e preciso il sistema 11erYOso ve.g·e tativo, oltre ch e le g hiandole a sec rezione i11terna . P erò, me.rttre per queste ultime le osser vaz io·n i (sopratutto quelle eseauie t.e n e-·1 .11ostro Centro di l{icerch e Scientificb.e d iret to d.al prof. P·ende) sono più nu111 erose, g·Ii s tudi fa tti nei rig uardi d el romportan1 ento d1e.l s~sle111 a nervo·s o veg·e tativo sono i11olto più scar si . I~a p·ri111itiva osservazione clinica fatta dal Pende ch e l e cure di Salsontaggior e. ag·iscono ii:t m odo i)articolarme11l e benefico sugli indiv1d ui con costituzione vag·oto11ica predon1i11:inte, sog·getti sopratutto alle crisi congestizie <lei Yari or-gani , alle .111a la ttie che insorgo110 sulla base di uno s lato di ipereccitabilità allerg ica, ecc., ecc: , fe ce necesf;ariamente 1)ensa r e ch e tali acque doveva no agire certan1 en Le .attraverso a . modificazioni n eurovegetative e IJrob·a bilme11te in sen so simpatico. · t per tale cons tatazion e clinica e per l a ipo tesi logica cl1e n e d eriva, c.11'e tr9vano· g·iustificazio11e le r ela tiva m ente pocl1e ricerch e ese g·u ite in r1uesLo can1po. Già n el 1937 u110 di n oi (G ualco) si è occu1)a lo di questo problen1a at lrnYer so il dosaggio biologico della capaci Là Ya ocof'trittori a, , ·asodila taloria e linfagoga d ell a c u1 e prin1a e dopo la cura d i Sa1 ~ 01rlagg i o re, n1etodo introdo t lo recenten1 cnt e ad opera di Groe r ed l-Iccl1t, dal gua le è po ibil e ri .. alire in diretta111en te a li ' orien lamen to i1curo-veg·eta tì,ro i11, dividu~le. Se1111Jre atlir1e11li a qu e Lo can11)0, d obbia1r10 accenn.a r e .a ]le e lJerien ze ese·guite intorn o alla i11fluen za d ella cura di Salson1ag g ior e sulla tende nza i drofila ·1i surale (De Bla i), su a1r uni r ifles i ,·egetati' i (D e Bonis). . . ul co1111)orla111e n Lo d ell 'azio nc din .1111ico-specifica (I ntro11a e l)atron o), sulla ct1r,~a glice1n ica alin1enlar e (De Bo11i . . ), oltre cl1e alle i11dng ini SYolte sulla fu11zionalità d el! 'ova io (Antogne l li e D e Blasi) e d ella tiroide (De Blasi , .


. 1676

<< IL POLICLTNI·';O

I11trona e Patrono), dalle quali ultin1e si p osson o trarre legittime deduzioni sulle. modific.azioni del sis.ten1a nervoso vegetativo. Il desiderio· di continuare a ::hiarire sempre IJii1 questo problen1a, n ella soluzior1e d el quale noi c rediamo· si depba ·r icercar e uno dei viù importanti meccanismi interpretativi dell 'azione tera peutica delle aoq•u ·e di Salsomaggiore, r i h a s1}inti a rip:r:endere tale ar gomento, ap1\rofittando d.el ric.co materiale clinico c-h e nella stagione estiva frequent.'l gli stabilimenti di cura di questa prr.zio·s a stazion e termal e. ParallelamenLe alle ricerch e e.seguite <la De Bonis sulla curva glioe1nica a limentare, abbia1no l)en sato ch e potesse essere ]Jarticolarn1ente in Ler essa11te india·g·are la influe11za delle cure di Salsomaggiore sul sistema n ervoso vegetativo a ttraverso lo s tudio della curva glicemica adrenalinica ed insulinica, esperienze n on ancora eseguite sinora e la cui interpretazione, baMta sulla disamina dei mec-c anismi di r egolazione del ricambio glicidico, pern1 ette sempre di trarre interessanti ed esplicite deduzior1i sullo stato d-e1 vago e del f\ Ìmpatico . Le ricerche sono state espletate su un grupJJO di donne affette da svariate form e n1orb-0se <lell 'apparato geniLaJ.e, scelte in parte fra le frequentatrici delle Terme d elle Assicurazioni Sociali (1), in parte fornite attraverso la su.a clientela termale, dal p-rof. De Bla·si , g·inecologo delle Ter111e Po·n ·o. Per la distribuzione del lavoro diremo ~ubiito ch e è stato app unto dal prof. De fllasi particolar1ne.n te disimpegnato il co.m1)ito d'e l controllo diagnostico giJlecolo·g ico d-e1la maggior parte delle pazienti ch e 11anno costituito la n ostra casistica, co-n trollo g in ecologico cl1 e, unito ad un accurato esame mediço gen erale, h a p ermesso di circondare -d elle migliori gara n zie, ai fi11i d elle 11,ostr e ricer cl1e, l 'omoge11eo gruppo statistico da noi ado1)erato. Dalla Gualco sono state in vece con1piute le ricerch-e di labora torio . 1

T ecnica

es~guita

e ni etodo.

Le ricer ch e sono state eseguite su 30 donu e ad ulte dell 'età dai 20 ai 40 a nni , p rese·n tanti t t1tle, corr1e ab·b iamo già detto, affezioni gi11e.cologi cl1e e cioè particolarn1 ente n1 etriti ed c11dometriti , ann-essiti, dis1ne:norree ' 'arie da 1

(1) E rloYeroso da parte nostra esprimere qui

il nostro grazie più sin cero all 'Istill1to della Pre\·idenza Sociale di Salsomaggiore ed in modo speciale al suo direltore sanitario prof. Zanelli, il quale, dandoci la possibilità di scegliere una gran parte dei soggetti fra la clientela abituale dei vari turni di cura, ci h a permesso di raccog liere una ricca casi·stica .

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XLVI,

Nu~r.

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,insufficie-n za ov.arica, leucorrea, ecc. All 'infuori ,della malattia ginecologica, p er la quale tali donne avevano ricorso alla cura di Salsomaggiore, non esistevan o a lterazioni di altri or·g ani. Dato il caraltere delle ricerche ch e inter1<levano eseguire, ci sian10 particolarn1ente 1Jlreoccu.p ati che i soggetti da n oi scelti fossero Ropratulto imn1uni d<.i. affezioni epatich e o pancreatic·h e, o metabolich e e neuro-vegeta l ive in senso la lo. Su 15 donne abbiamo indagato· il comportamento della curva glicemica sott.o l 'aziono dell 'adrenalin a (glicemia a dj giuno e di mezz'ora in inezz'ora fino a due ore e m-ezzo dopo la iniezione di 1 cc. di u11 a soluzion e di adrenali11a al millesimo), (1) e su lle a ltre 15 donne abbian10 studiato la curva glicen1ica insulinica (glicemia a digiuno e di mezz 'ora in .m ezz 'ora fino a due ore e mezzo drJJ)O l 'iniezione di 10 unità di in sulin<l.). Tali ricerche sono state da noi eseguite al prin cil)io ed alla fine delle cure salsoiodich e, le quali sono con sistite in bagni quotidiani, inalazioni , pol verizzazioni ed irrigazioni per la durata di 15 giorni. È 0' 1vio dire ch e abbia1110 avuto cura di escludere le pazienti le quali si trovavano in periodo m.e-struale o vi erano l)TOssime : le nost.:re ricerch e si sono s'rolte esattamente su donne in periodo intermestruale. A·b biamo p~eferito al m ·etodo di Ban·g quello rii Ilagedorn-Yen sen, il quale alla più grande rapidiLà pare unisca an che il vantaggio di dare maggiore affid·arn ento e minori po sibiilità di scarti di errori , cioè, con1e dice il l{ondo·n i (a cui rimando per la descrizion e comp.J·eta della tecnica) di cc fornire p1robabil1n ente l e cifre più prossime al vero ».

ln.terpreta.zione dei risultati otteniiti a1tf.1·averso la indagine della curva. glie.emica a1drenali11ica. prima e dopo la cura di Salsomaggiore_ Dopo la cura di Salsomaggiore l 'adrenalina 11a dete rmin.ato in quasi tutti i so.g getti (ed in qualcuno m olto nettamenle) delle curve glicemichc più alt e : anch1e il valore medio della glicen1ia n1assima raggiunta è stato più alto. (:i ò vuol dire ch e n-ello stesso soggetto d o110 la cura di Salso·m aggiore I 'adrenalina h a J)O luto più energica1nente accelerare la glicoger1olisi e'p1atica e siccome in parte tale fun zion eè dovuta .alla stimolazione dei centri del sin1patico da parte dell'adrenalina , si può su1) po·r re ch e dopo · la .c ura tale stimolazio11e sia st.ata più facile e più int.ensa. E J)Oichè n elle curve glicemich e dopo la cura si osserva che lo Rihalzo iperglicemico è (l ) Abpiamo adopera lo in nalina Riclter.

tu l ti i soggetti ad re-

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SEZIONE PRATICA

sensibiln1ente più protratto i1ella f>Ua durata , si può pe1n sare che l'azione glicogenolisizzante epatica sv:olta dall'adrenalina è, dopo la cura di Salsomaiggiore, più duratura e cioè di .p iù lunga durata l'azione diretta dell'eccitan1ento simpatico ftU tale iperglicogenolisi. Tutti questi dati, sufficientemente con.cordanti fra di loro, perrriettono di .stabilire ch e le cure di Salsomaggiore sono capaci di creare nel so-g getto· uno stato di iper·eccitabilità si1npatica, la quale per1nette alla adrenalina di r>rovocare una . iperglicemia più alta e di più lunga durata . Tale constatazione trova, come vedre1no , una valida ed' ancor più convincente confern1a nello studio delle curve insuliniche.

dopo la cura una iperglicemia 1)iù alta e di più lunga durata. Se noi passiamo per un mo·mento rapidarnente in ra&&egna quanto ·è ~tato già osservato iritorno all'azione delle acque di Salso1naggiore sul sistema nervoso veg.etat.ivo, Yeùiamo che i risultati finora conosciuti in questo campo concordano con i nostri : il nostro lavoro eseguito su più larga scala ed attraverso una indagine più ampia della questione, può rappr6Sentare un conveniente e valido contributo alla chiarificazione di questo in1portante pro·b ·l ema. Pende è stato (come abbiamo già detto) uno dei primi a formulare il convincimento che le acque di Salsomaggiore agiscono attraverso il sistema n ervoso vegetativo, oltre c.h e per il tramite delle ghiandole a secrezione interna , ed il giudizio eh.e su tale ineccanismo la sua e!'perienza .clinica gli permett·e di rilevare è esattame11te il seguente. cc Jl fatto che lo iodio e 1g li altri alogeni contenuti n elle acque di SaltSomaggiore svolgono un 'azione rinforzatrice sulle reazioni torpide d·e i tessuti cronica111ente irtfiammati od irritati, ci fa pensare che a questa· riattivazione vitale d ebba prendere parte il si$tema endocrino-simpiatico ». In b·a se alle pri1ne osservazioni compiute da Pende in situ &ll m alati curati a Salsomaggiore, .egli pensa c;J1e ·p os&a aversi qualcl1e volta a11 'inizio della cura una prima fase di esagerata eccitabilità d r-1 parasimpatico, ma che a questa fa se d.el tutto passeggera, quando c'è, succede ben presto alla se.conda od alla terza settima11a di cura una faf;e di netLo e p~revalen te simpatico to11ismo. ·D el r esLo l 'o·&servazione clinica ormai nota che l·e cure di Salsomaggigre agiscono in i11odo particolarrr1ente benefico n ei soggettj predisposti alle crisi congestizie d ei vari organi ed alle malattie cl1e insor.g ono sulla base ·di uno stato di ip ersen f1ibilità allergica , oppure. affetti da form e morbose di rallentato rican1b-io , da .m anifes.tazior1i catarrali torpide e croniche, da sindromi r eumatiche, ecc., soggetti in cui prevale il vago ed il grup1)0 orrnoni.co sineTgico (insulina, corteccia urrenale e timo), è la più ohiara conferma a lla intuizione di Pende: i risultati delle ricer ch e sperimentali successi ve, particolarmente le n ostre, depongono in questo senso. In questo senso depongono del r esto anche le numerof;e ricerche sperin1entali che, sulla via di tale cencezione clinica, si sono succedute nella nostra scuo]a ed a cui ho· già in part e accennato. De Blasi ed Introna , studiando attraverso ]a i1idagine del metaholisn10 ba~Je l'attività dell a tiroide sotto la influenza delle cure di Sal1

l11f erp·1•etazione dei risultati ottenuti attraverso la in1dagine della curna glicemica pri1na e dopoi la cura di Salsomaggiore.

I d.1t1 fondamentali che si possono ricava re dall'esame delle r-urve glicemiche in1&uliniche e·s eguite nei nostri soggetti prima e ·dopo la cura sono essenzialmente i segu.enti: con la cura di Salsomaggiore la insulina determina una ipoglicemia media lievem1ente più alta, il che equivale a dir.e che la curva glicemica insulinica è dopo la ciUra sensibilmente più piatta, percl11è l'intensità dell 'ahbasoon1ento massimo determinato è diminuita. Secondo fatto . molto importante messo in evidenza è che la durata di tale abbassamento it>oglicemico· ·è dopo la cura meno, protratta nel 60 % dei casi, mentre è invariata nel 26 % e più protratta in un esiguo 14 %. Se noi ci riferia1no alla 11ozion.e ormai sperin1en talmente acquisita che il ritorno della glicemia alla norma dorpo la somministrazione di insulina avviene attraveus.o un meccanismo di eccitazione del sistema n.ervoso· vegetativo simpatico, il quale crea u11a increzio,ne di adrenalina in qu.a ntità notevole, che mo.b~lita il glicogeno epatico per cui il tasso glicemico normale viene ripristinato, noi possiamo spiegare i fatti osservati con le nostre esperien ze, e particolarmente il secondo (l'abbai&sa.mento i1)oglicemico insulinico ·è dopo la cura m.eno protratto), p ensando che la cura di Salsomagg·iore sia capace di rafforzare tale meocanisn10, detern1inando una più pronta eccitazione sin1f'atica e .c ons~auentemente una più rapida e "-alida mobilitazione di adrenalina. La cura di Salson1aggio re è ca pace, in altre p·a role, di eccitare il simpatico e tale co11statazione concorda con la osservazione., intorno alla quale abbian10 già riferito , ch e l'adren alina IJrovoca 1

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« IL POLICLINICO »

somaggiore, 11a11nu trovato che esSie stimolano g li scambi gassosi, verosi111ilmente attraverso un eccitamento della g hiandola tiroide e conseguenternente del sistema nervoso vegetativo ~jmpatico ad essa così intimarr1ente legato in un armonico consenso funzionale. De Blasi studiando Ja i11fluenza della cura sulla tende·nza idrofila t issural e, ha visto che essa determina un prolungamento del tempo di riassorbimento del pomfo, segno quindi ch e l a tende·n za idrofila dei colloidi tissurali si è not·evolmente ridotta. Ricordando la import.anza della tiroide e d·ell 'ortosimp·a tico nel fa· vorire i processi disidratanti dell'organismo (Antognetti), l 'A. ammette che la cura agisca attraverso una at.tivazione della funzionalità tiroidea ·e più parti colarmiente del sistema endocrino-simpatico. Gualco, • dosando biologi came11te la capacità vflsocostrittoria, va sodilatatori.a e linfagoga della cute, ha trovato che la cura di Salsomaggiore determina una a ccentuazione della reazione all 'adren.1lina e una riduzione di quel]a alla caffeina ed alla morfina, per cui &i può pen·s are ch e sotto l 'influenza della cura si verifica una vartazione del n eurotono vegetativo in senso simpatico-tonico. De Bonis indagando la influenza delle cure di Salsomaggiore su al.cuni riflessi vegetativi e sulla curva g licen1ica alimentare afferma che la cura el eva prevalentemente il tono vegetativo del simpatico, mentre in alcuni casi l 'azio·n e è en1inentemente equilibratrice. Da questa rapida e succinta rassegna possiamo vedere che tutte le ricerche sinora esegui~e per dimostrare quale azione eserciti la cura di Salsomaggiore sul ~istema nervoso, vegetativo, sono concordi nell'ammettere, a conferma dell 'i11tuizione clinica per il primo aff.a,c:ciata da Pende, che la cura agisce sull 'organisn10 umano attraverso una prevalente e talora verame11te costante esaltazione ·d el tono vegetativo simpatico. Tutte le osservazioni eseguite clinica1nAnte (dimagrimento, aumento prevalente del .rrretabolismo basale: eccitazion ·e d·ella tiroide, ecc.) derpongono in questo senso, come pure la constatazione che l e cure di Salson1.aggior.e influenzano beneficam ente sopratutto i s oggetti co·n prevalenza del tono vagale e del ·gru.p po ormonico sinergico·, particolarn1en te predi sposti od affetti da malattie di rallentato ricambio, manife,s tazioni catarrali torpide e croniche, sindromi reumatiche, forme morb ose alleTgiche , ecc. A tale osservazion~. conclusiva le nostre esperienze eseguite su più larga scala e con conceLti sperimentali più ampi hanno portato una valida co11ferma.

[ANNO

XLVI, NuM. 38]

RIASSUNTO . Gli AL\ ., indagando s u 30 donne pr~entanti . <:tffezioni g inecologiche· varie, il comportarnento della curva glicemica adrenalinica ed ir1sulinica prima e dopo le cure di Salsomaggiore, a llo scopo di dimostrare quale influenza tali cure deter111inino sul sistema . ne·r voso vegetativo , hanno fatto l e seguenti osserva1

ZJOill:

1) La elevazione massi1na della glicemia,

cl1e si ottiene ini·ettando 1 cc. di una so·l uzion e di adrenalina al millesimo, è t>tata in media lieven1ente più alla d opo la cura; 2) La durata della iperg·licemia adrenalinica è stata più protratta n el 74 % -d ei casi d opo la cura; 3) L 'abbassamer1to della 1g li cemia, che si ol Lie11e iniettando 10 Unità di insulina, è stato ir1 media meno intenso dopo la cura; 4) La du~ata d ella ipog li cemia insulinica è slata dopo Ja cura meno protratta nel 64 % d ei casi . Tutte queste osservaziot1i, particolarmente quest't1ltin1:i, sono chiaramente concordi nel dimostrare che le cure di Salsomaggiore sono capaci ·di determinare nell'organismo, nella n1aggiore parte dei casi, una esaltazion e del to110 sin!patico. È co1t tt1tta probabilità in que~ta important~ azione 1r Lodificatrice sul siste1na n ervoso vegetativo, oltre che nella influenza regolatrice orrr1onica, che si d eve ricercare il fondamentale 111eccan1sn10 di azione delle acque di Salso• maggiore. Rammeatlsmo le lateressaatl pubblloazloae :

Dott. MARIO PORZIO

COMPENDIO PRATICO DI 'ENDOCRINOLOGIA. PER

MEDICI E STUDENTt

Prefazione del Prof. AGENORE ZERI Emerito di Patologia Medica nella R. Univ. òi Roma OPERA IN SEI PARTI: I " Ipofisi II .. Chiando~e sess~ali _ III• T•roide - IV" Surreni - V " Paratiroide • Timo - Pineale - VI" Fegato • Milza - Pancreas. 13 t pubblicata la Parte 1a : IPOFISI Volurue di pagg. VIII-204, con: figur.e .nel testo. Prezzo L. 28. più l e sp ese postali dt sped1z1on e. Per gli aibbonati al « Policlinico ,, od a qualsiasi de~ quattro nostri Periodici, sole .L. 2 5 , p O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l Estero L. 2 7 ·

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LA COSTITUZIONE DELLA. DONNA e Ja lotta contro i fattori di sterilità Atti della I " Settimana Medica Internazionale di Sai· somaggiore, pubblicati dalle RR. Terme a cura del Prof. v. DE BLASI Volume di p a gg. XVI-788 con m olte il.Ius~razio~i. nel testo. Prezzo L. 6 5, più le spese postali d1 sped1z1one.

P er .gli abbonati al «Policlinico,, od a qualsi.asi dei nostri quattro Periodici, ?ole L. ~O franco d1 porto in Italia, Impero e Colonie. Per 1 Estero L. 6 4 · Invi3Jre Vaglia Postale. o qll.è~ue Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, via S1st1na 14, ROMA.


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SEZIONE PRATI CA

Rl·LIEVI E COMMENT I Sulla emboloterapia della tubercolosi polmonare. Riceviamo :

Signor Direttore,

l 'antisettico ' eicolato con un corpo appro·p rìat o, specifico. 5) L'lnformateu,r Médical non mi semb.ra un giornaletto di pub blicità; a fianco del mio articolo figurava uno studio di Marfan, e più lontano una serie di comunicazioni in extenso d.ell 'Accad emia di Medicina, delle Società degli Ospedali di Lilla, l\ilontpellier, ecc. D 'alt,ra parte tale questione riguarda il dott. Crinon, s uo direttoTe. • • • Voglia te g radire, Signo r Direttore, i rn1e1 rin gra zia111enti e i miei distinti saluti. Lione, 5 giugno 1939. Dott. ANDRÉ BERNA.Y. 1

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n1esS<) in causa ne « Il Policlinico » (Sez. Pratica, N. 2 del 9 gennaio 1939) ·dal dott. Triolo a propo6ito del meto do en1bo lico per la cura della tubercolosi po.l111011are, m etodo di cui io sono l'autore, Vi prego di voler pubblicare, conformem ente alle u sanze, la lettera presente. Io non ho l 'intenzion,e di darmi ad una pole1nica, e mi contenterò di citare d ei fatti. Il dott. Triolo di1chiara ohe i suoi lavori risalgono al 1934 , con pub,b licazione ne·l 1936. Ricordi il dott. Trio lo : 1) I m i ei lavori datano da prima d el 1931, poich·è un articolo è comparso nell' cc Informateur Médical », N. 356 in data 15 m arzo 193'1. 1'ale articolo, pub,b licato in seconda e in sesta pag i11a d el giornale, porta va come titolo : cc La solation du p roblème thérapeutique_ 1

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de la tube1·culose pulmona,ire et de ses localisations cutanées » e come ·&ottotitolo cc L' attractosélecline jixa:teur catal; seur de la Sanocry sin e et de ses dleri vé.s ». 1

L'articolo fissava il m·etodo embolico, le· sue modalità di a·ppli,c.azione, il ruolo dei compensatori per co1nbatteTe le reazioni , il ruolo del vc·ttore p.er fissar e n el capillare patologico il corpo antisettico destina to ad attaccar e il bacillo di Koch e i 1&uoi virus filtranti . 2) L'articolo, Gonteneva inoltre qualch e linea descrivente il ruolo del virus filtrante nel1'eredità della tuber colosi, in contrasto con la teoria del contagio. 3) Per completare la prova che il mio metodo non ha nient.e a che fare con i lavori del dott. Triolo, c.h e si basano sulla gelatina, io espongo la formula dell 'Attractosélecti11e: Ipo6olfito di so·d io Gr. 1 Iposolfito di magnesio » O, 10 Glucosio n 0,004 Fosfato basico di sodio » 0 ,001 Fosfato ba~ico di calcio » 0,001 Fosfato basico di potassio » 0,001 Tricloruro di ferro » O, 001 Acqua » 100 1

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4) Aggiungo che il metodo embolico da me trovato e perfezionato non è limitato alla c.ura della tubercolosi. Alcuni e&perim enti fatti in •F rancia e in Portoga.l lo hanno gen eralizzato la sua azionr nelle malattie infettive , nel cancro, nella leb b ra , cambiando n a turalmente 1

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Sigrior Dire ll or e de

Il Policlinico », poichè il dott. G. Triolo· nell'articolo· cc L ' emboloterapìa n ella c ura della tuber colosi polmo11are », apparso· n e cc Il Poli.clinico », N. 2 del 9 ge11.rta io 1939, XVII, citava , oltre al dott. Bernay, .a n che. il sottoscritto, così Vi prego di J'a r seguire alla lettera d el dott. Bernay a nche questa ir1ia. Scriveva il dott. Triolo, ìn una n ota di tale ~1 rti colo , ch e cc tanto il dott. Bernay ch e il dott. Locatelli l1anno finto di non conoscer e n i &uoi lavori sull 'emboloter.apia . Mi permetto di far r ilevar e che l 'espr essione. da lui adoperata non è certo n1olto co rt ese, n:è d'altra parte egli pote\1a saper e se i1on ·e'fa stato citato per cc finzione » (leggi « rr1ala- fede ») opr>ure per cc ignol an za » (l0ggi cc buona fede »), oppure, come è in r ealtà, peTch è n o11 si 1:·iteneva, com e non si ritiene, ch e il n1etodo Bernay• avesse niente a ch e fare col i11etodo Triol o. Do,p·o quanto spiega il dott. Bernay, sono lieto ·di pot.er aggiunge1re che il mio risentimento sull 'i11opportunità di cotal e espr essione ca d e di fron te alla posizione poco simpatica in c ui viene ora a trovar si il dott. Trio lo; ]a stessa posizione, cioè, in cui egli credeva di 1net tere il dott. 1B ernay. Qui gla,d io fe r~t ... Co n molti ringrazia1ne11ti e saluti ras.cisti. Varese, 5 gillgno 1939-XVII . Dott. i\.rrros LocATELLI. 1

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llisponrlo per d ef.er enza alla Redazione· ed ai l ettori d el cc Policlinico n. La questione è semplice; il term ine· di emboloterapia o terapia ern,boliccn, la sua idea direttiva, il suo sviluppc) .s.cientifico a11partiene é\ me o ad altri~ Nel m arzo 1938 apparve in Minerva 1)fedica un articol o d el d olt. Locatelli dal titolo Cheniiot,e1·ctpia embol; Cl~ in tbc. in cui si parlava


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di u11 111etodo di cura del dott. Bernay ed in eui si accennava ad u11a pubblicazioe nell 'l n.f armateair 1'11 edical del giugn~ 1P36. Ho domandato alla lledazione una copia, mi ~i è risposto che no.I'! ne disponevano; nè d'altra parte era possjbile trovar·e tale giornale 11elle Biblioteche, i)ercihè si tratta di un giornaletto puJ)blicitario, che ' iiene distribuito gratuita111ente. Dicendo· ciò· non intendo offendere nè il g·iornale, nè il suo diretto re. In Italia poc.hi o n essuno conoscorto questo giornale. Siccome i miei lavori sull 'Emboloterapia sono stati pubblicati nel Policlinico d·e l gennaio 1936, e biccome il dott. Locatelli 11on ha fatt o cel1no <lei miei studi e delle mie e.3-perienze, }10 creduto oi;.portuno di far valere con lettera indirizzata a 11Linerva 111 edica i mi~i diritti di prioril~ì. Nè sono il iSOlo a ritenere eh 'io sia il primo a parlare di tera{Pia ·emholica. La Presse M édica~e, giornale la cui importanza è nota a tutti, in un articolo di largo commento sull 'Embolot·e!fapia e dovuto a l Redattore capo (9 maggio 1936) co~ì si esprime: « La méthode preconisée par le D. Trio lo « parait moriter d >etre signalée quand ce ne « S€rait quei pour son originalité, car c'est, cc semble-t-il, la première foi~ qu 'on tend à uti« liser )es en1bolies pulmonaires dans un but « t.hèrapeutique ». Dunque alla Presse "J\1 édicale, cioè in Fran-· eia stessa, o non si conof.lceva nulla del dott. Bernay o se si conosceva qualche cosa, si Ji. teneva che non ave.v.a nulla da fare con la terapia embolica. O.g gi il dott. Bernay accenna ad un suo articolo comparso n,e}lo stesso I nformatewr Médical del marzo 1931 e che porta come titolo: La solwtion dri probleme thérapeutique de lai tuberoailose pu,lmonaire et de ses localiscntions cutanées, e come sottotitolo: l' abtrootoS6lectine fixateur cataJlyseur d'e la Sanoorysine 1

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et de ses. deirivéés. In tnle. titolo io non vedo nulla che abbia rapporto oon l'enibolia polmonare, e colla ~e­ ra.pia. enibolvca. In quanto al contenuto dc»bbiamo contentarci di qnello· che fa sapere il dott. !Bernay e cioè il ruolo del vettore p1er fissare nel ca.pilla.re tl corpo antisettico, [ciò che p·orta ad una

e1nbolia parziale e passegge:ra a liv'ello dei; capillari alterati] (1). --r-- · - --

I ANNO XLVI, NuM. 38}

cc IL POLICLIJ'\ICO »

(1) Questa ullima proposizione che completerepbe, a mio parere, l'idea in discussione, non appare nello scritto odierno del dott. Bernay, ma si troYa nell 'articolo su citato del dott. Locat elli i11 t< ~1i11erYa Medica ».

Io ·domando al dott. Ber11ay se è r&icuro di quello che affern1a e su che cosa basa tali affermazioni. Le nozioni classiche sulla fisiopatologia del1'embolia polmonare poco si accordano con queste e&pressioni. Il transito passeggero attraverso i cap1illari polmonari non può cos.tit uire la tera pia emboli ca; n.è può ·e sservi embolia parziale nei capillari alteTati del polmone, perchè, se mai, la sovrapposizione dei globu1i sanguigni, presto la ren·derebb·e completa e definitiva. Dice inoltre il dott. rBernay che il siuo me·

todo non si limita alla, owra della tubercolosi polmonare, ma estende l(JJ sua azione alle malattie infettive, al Cltncro, alla lebbra, ecc. Or la terapia e·m.b olica è un metodo di cura locale per una malattia localizzata al polmone •e perciò non si può parlare di terapia en1bolica per un metodo che si prropone di con1hattere le malattie, infettive, il cancro ecc. ecc. In.fine il dott. Barnay dice che: iD suo me-

todo non ha niente a ohe fare con i lav ori del dott. Triolo. 1

Lo c1·edo anch'io: siccome però i miei la' 'ori concernono esclusivamente le emboloterapia della tubeoc1olosi polmonare, io ritengo che il ·dott. Bernay vuol dare al s110 metodo un titolo CÌLe non è giustificato in nessun modo. E cosl ho riFJposto implicitan1ente anche al dott. Locatelli. Roma , 28 luglio 19si9. Dott. GASPARE TR10Lo. Con questo, data la parola a tutti e tre gli AA., co11sideriamo la polemica definitivamente chiusa. l""a Redazione. Rammentiamo le fateressaatl pubbllcazloal:

Prof. Dott. ENRICO TRENTI

Docente di Patologia. Medica nella R. Univ. di Roma

LA

S.A.NOCRISINA

nella cura della tubercolosi polmonare NOTE CRITICHE E OSSERVAZIONI CLINICHE

Prefazione del Prof. V. ASCOLI. Volume cti circa 100 pagine, con 38 radiografie e 22 grafiche termometriche nel testo. Prezzo L. 2 O. più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati a.I « Policlinico » od a qualsia.ai dei nostri Periodici, sole L. 1 8 franco di porto in Italia,. Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 9. Prof. Dott. ACHILLE CAPOCROSSI

Docente di Patologia. Medica nella R. Univ. di Roma.

CONCETTO E DIAGNOSTICA DELLA TISI INIZIALE VolUJile di paig. IV·83. Prezzo L. 1 O. più le spese-

postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi òei quattro 11ostri Periodici, sole L. 8, 7 5 franco di ~orto in Italia, Impero e Oolonie. Per l'Estero L. 9.5 o. Invia,re Va.glia Postale o 1Jhèq•1e Bancario alla Ditta LUTGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.


(A:--.No XLVI, Ì\ùM. 3 J

... PROBLEMI D'ATTUALITA Le 1·adiografie in serie nella lotta contro la tubercolosi. È ormai p aciuco cl1e -

n elle co11dizioni att11ali -· la lotta co11Lro la tuber;c olosi d ev·c e5:Se re cs5e nzial111 e11te i1uperniata ~ulla diagnosi precoce s u cui, appunto,. sono stat e in1p ostàte le carn1pagne antit ub·er c·ol ari in Italia, 11.ello scorso a nno ed in questo . So 1ta11to con una diagnosi p·r ecoce è possibile. un.a terapia e fficacen .r nt.e attiva; si ottiene co ì, oltre al vantaggio di salvare d elle vite e di ridurre al mini1110 il ))eriodo d'invalidità, qr1ello di inaridire al più presto· la sorger1le cl 'in I' czione e di :irr1p edirc CONÌ l 'ai1porto . di b·aciJli n ell 'ambiente. ~Oil t:>emvr e b·asLano, però, per la diag·nosi precoce i segni c linici , spesso vaghi ed incerti, -sicchè l 'esarr1e clinico va integra to con quello radiologico. Ma ancl1·e quest o non potrà dar:e i ri sultati n eoessari per un 'efficace lotta contro la. tubercolosi se ·viene fatto soltanto su indi"idl1i, ch e s i pre. en Lano spontan·ean1ente al 11 Ledico od .al ·diSJpien sario, perch è il fatto 6tesso di richiedere d ei consigli al sanitario indica cl1e la malalLia h a g ià fatto d ei progr e&si, cl1e }Jossono ancLe. esser e ab·b,astanza avanzati, com e dimosLrano i i1un1 ero&i casi di tube.r col o~i ig11orata, anche in i11dividui d all 'aspetto florido, p,m ·sino in atleti in pite-na atLività. · Agli scopi della lolla socia le, è quindi ne.cessario rico rrer e ag'li esami ra diologici di indi,·idui apparente.mente sani , il che i sta fa,cr-nd o in vari fJa·e si f)e·r determinati g rupp,i di J)O])Olazion e (stude11 Li , infermier e, soldati , ecc.). Programma ancor più vasto, c}1e i -vorrebbe .a ltll.ttre i11 G errnania, è quello di es.arninare tutta la popolazio11e, in modo da siabilir·e un "ero <~ catasto » dei tubercolosi . È ovvio c h e un lavoro di tal gene re, sia pure li1r1 itato a d alcuni grup·pi di popolazione, è imJ)robo e lungo . U11 medico b en e esercitato pl1ò .arrivar.e .ad eseguire 50 e&ami r.a·d iologici in un 'ora. A ,prescindere dagli errori possibili in -esami così affrettati, ·è ·e·v idente ch e tale la voro non può essere co·ntinuato per più di due -0re, i1er ch è intervengono i fcnrn eni di s tancl1czza della retina e l 'attenl1a zione dei poteri <li a tten zione c-0ncentrata. Con quattro ore al g~orno (2 al mattino ed al tre 2 n el porr1erig :gio) un n1edico può quindi arrivare ad un ma~ sim0 di 1200 esami alla Rettimana; ma non è -possibile continuare oltre un lavoro cosi in ten so, anche per l'e ffett o. J1ocivo di rimanere continuamente ed .a Iun.go esposto ai raggi X. ~ono quindi stati stlldiati altri siste mi per .arrivare ad un n1aggior num er o di esami , mett(lndo anche in opera la sud·divisione del lavoro , nel .se.n so di fare d ell e prese radiografich e quasi automatiche, ch e vengono ,p1oi esamin::tte con com odo dal m edico. Sono così stélti alle·stiti deglì apparecchi, con cui è possibile otte1

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SEZIONE PR[\TICA

n ere d elle radiografie dirett a u 1e11t e 5u carta . Se.condo I-Ieisig, clic è sta lo ! 'ideatore di ql1ello Led esco (uno consi•m ile era stato costruito in preced c,nza agli S. U. A.), è l)05sibiile ott erLere co11 esso fino a 300-400 prese all 'or a . Il fu11zion.:i1nento è co r11plela1t1e11to auto1natico; il cor1s LLn10· i11 tub·i Roc11Lg·e11 è limitat o, p oichè con uno solo si arri' a a·d ott.en er0 20. OU,0 p·rese. Il sistema , però, 11clle ap·plicazioni per g rancli Jna&:>e, 11a l 'incon ve11ient0 d el co· to (ch e si caJcola in Ger1nania di circa 1 Pll\il. per ogni pre,s a), ol tre a quello d ell 'e11orme· .:.umt1lo di d ocumenti , ch e si verrebbe così amn1 o ntic chia11do. Si ·è p erta11to p·e nsalo a ridurre l 'imn1 agine Raentgen e proiettarla con un luminoso cond.e.11satore, su un filn1 di· priccolo for1nato (75 x 75 mm . , 50 x 50 mm., 24 x 24 n1m.). Si f~nno cosi , pure co11 d is1>ositivi automa tici 150-200 prese all 'ora , cl1e possono, poi venire co111od ame11te esarr1inate dal m ·edico, proiettando il film sopra urto schermo (4:0 x 4·0 cm.), in un an1biente da Clli, ql1indi è escluso ogni pericolo delle r adiazioni. 1

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5 Schema dell'appareccho d i pr esa (da Franke) 1. Tubo Rontgen protetto. - 2. Diaframma a griglia fina. - 3. SoheTmo di proiezio ne. - 4. Etichette col nominat ivo dell'individuo con: 5. relativo illuminatore. - 6. E.accordo. - 7. Obbiettivo. - 8. Film.

Usando il forn1ato più piccolo, peT cui possono utilizzarsi l e pellicole. c.ine111atografich e e le bobine (24 x 36 mm. ) in uso per gli appar ecchi di pi,c colo forrnato , la spesa vie11e ridotta a l 111il1imo. !11 quest o caso, la s,p1esa (secondo Janker) si riduce a 1375 · RM. P!3r 100.000 persone, cioè a l\~{ . 13', 75 per 1000; economia enorme in co11fron.to delle pre~e direLte su carta (cl1e ·per lo ste&5o 11umero arriveTebbero a costare, 1000 RM.); si 11.a inoltre il vantaggio ch e, m entr·e 1000 prese st1 filn1 di piccolo formato stanno co111odamente in tasca, quelle su carta pesano 4·5 kg.; si capisce l'ingombro che roppresenterebbe u11a raccolta del genere per un.a grande citt à . lit co11fronto, poi , dell'esame radiologico dirotto , si h.a il vantaggio che, nella proiezione del filn1 - per l 'effetto Callier - si rendono più evidenti i ro11trasti , mentre migliorano le condizioni fisiologich e per l'osservatore, a cau s.n dell'intensità lumin osa che è c irca 1000 volte n1aggiore ch e con l 'esam•e radiologico (O,l Lux).


u CL POLICL INI CO

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L ' e8ll111e delle pres,e così falle in un a giorIlata - ch e .p1uò calcolarsi a 1200 - può esse re e&eguilo in 1-2 ore. La prima ricerca in gran<le è stata fatta in Gern1ani a, in occasion e della « Giornata del Partito » , co rL l 'esam e di 10.000 uorr1i11i in una se tlin1ana , n ei quali i è trovaio il 9 % di so petti di l ubercoJ o i , co ] O, 07 % di so 'l}etti di ca,•er11 e. lJlric. i, Jlelle sue r1urner ose ricer ch e, h a tro\'ato il 0,3 % di tuher colo."i aperte e O, 74- ~{, di tuhercolosi attiva chiusa . De Abreu , a Rio de Jan eiro, 11a t ro' 'ato fJ,3 % di form e cavitarie, 2,2 % di forr111r es lese, O,5 % di q uc11 e di 111eclia gravità, 1,5 % di forme di&. rele e 0, 3 % di form e cicatriziali . ; i11 corn plesso ?> ,3 % di form e po 1rnonnr1. em pr e, second o "Clrici , le i)rovr con1paratiYe fatte con l 'esar11 e radiologico diretto e le prove su car1 a in gra nde form ato , h ann o dato con cordan za n el 91 % per tut te e l r e; di 92 % f ra esalll·e r adiologico e p rove u ca rta e 94 % fra que te ed il film di p~ ccolo form ato . P e.r ò, no n tutti g li autori ch e si ono occupa ti (}ell a { j ues tione . ono co n vinti fa utori del sistem a. Grie b ach o~ l>r va, l)er esemp io, ch e n·ell e ' a111 e radiologicc in serie si <leve ricorre re ad esami upplem en ta ri J1 cll ' l % dei casi, n1e ntre ,e.o n i filrn di p1iccolo formato, t ale 11e Ct'S·&ità si 1)rcse11ta 11e.l 5 %; ìl fattore d 'inc.c rte1za ·è, quindi. quintuplo. Secondo Janker , t e11uto co nto che 11el 12 °;{, dei casi (cioè i11 quelli sem1)1icen1 e11te sospetti) si deve ricorrer e ad una ra,d iografia .g·ra rtde, j J ,·anta ggio econ omico ch e è uno dci l)reg·i di qu e~to rn etodo vien e· a ttenu,a to. l11ol tre, il l)roce so delle fotogra fia di piccolo f armato esige una n1nggiore inten sità di corrente, do111d1c un a n1aggior e usura d ei tubi Roentgen. Un g iudizio sulla i)rati ca at tuabilità dei diver 'i m etodi 'QUÒ darsi olt anto c1ua nd0 si con sjd,erino g li :&eo pi cl1 e si p erseguono . L'e a1n.e rDdiologico diretto sarà se1n1) re il p1·ocedim ent o ,d i scelta quando· il num eTo degli individui d a vi~j ta r e è r elativar11en te limitato, in m odo da pc.rn1ettere t1n esan1 e ab~bastanza pond erato. Ben diverse sono le cose quan do &i voglia procedere al m.astodontico la,'oro di lunga le.n a, ch e è l 'esamie di intere rnass-e di pO})Olazion e, oltre ch e di certi gru!p·11i determin ati . lrl Lali condizior1i , ser11bra ch e la f 0 1o.g· ra fi a dell e proiezioni su film di piccolo for111alc p o~·&a r end er.e. r ealm ent e h·l1oni servig·i , percl1·ò r>crm ette di elimina re la gra11 m.assa dei IJOlrnoni senza lef.ioni , sicch è ] 'esame più aC'C llra lo l)llÒ l)O i co11centrarsi s t1 quelli realment·e rn ala ti o forten1e11Le sosp etti , l"'h e sono relati' 'an1ente 1)ochi. È indubitato ch e errori possa110 comme tter si e, del resto, è as ai d t1l1l)io c ]1(• con 1'esa111e radi ologico diretto·, a l ritmo d i 50 all 'ora (cioè r11 eno di un minuto l 'uno), la pro porzion e dci casi incer ti sia a1)pena d cl 1·1 %. Per dim ostrar e ch e in ('e rti casi il m etodo della fo tografia dell a 1)roiezione su filn1 è i nfecl ~ l e, G ri e. bacl1 - ri1)orta - :lccanto a 1

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[ A NNO

\LVI ,

~ u~r.

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r adiografi e in c ui e so ri u-lta superiore i)erchè r11 aggiorrnente conlraslato - - allre in cui risulta l 'ir1capacità di Lal e sif7te1na a n1ettere in rilievo certe lesioni. Ma quc. to n or1 fa cì1e confer1n are quanto si è detto so pra , ch e il rnetodo non ·è destinato a sostituire i co nsueti esa111i Tadi0Jogici, mentre j) UÒ es~ore util e come un grand·e cri,•ello su inter e n1as e di pO f)Olazio11e, allo ~copo di scop rire d,elle form e di tub1ercolosi ig nnrAt e. Con e. a rr1i più approfonditi , integrati evP,11 tualm el1te .dJa altre ricer che, si l)Otrà pro~e d err in SP-g ui.t o ]Jer i 1'asi risultali sospetli , in r1Joodo d:\ .arrL\ra re ad una (liagnosi fin e, con la 1)Cr sua sione ch e con (JUesto con1c con altri m etodi . c1ualch e ,error e . i co111ni.t; Lt crà e quaJ ch·c les1on e polra s fuggire. ln ta l se11so, il 111etodo potrà rend er e ulili ~e r v ig i, anch e se11 za arri va re al m a. todon tico progra mma dell 'e~a­ rr1e di tutta una g·r3nd é nazione. U11 ' utile a.rplic azion e esso p otrà tro·v are n·ell 'esame di d eterminali gru ppi , all 'a tto dell 'a ... sur1zione in servizio ( oldati , lavoratori , infermi·eri , ere . )~ arich e per escludere che si prete. l i110 l)Oi co111e di pcnd en I i da ca u.: a di servizio dell( lesioni t11ber cola ri ]Jree is.1f 1l li . A. FILIPPINI. 1

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BIBLIOGRAFIA .

M.

Ve rfahren und Appar a l u r zu r 1,·o ll eklive n R ontg enph ol og rapl1i e (lndirekte Ronf ge11a 11fnali m e; . Zeil. f 'fu})k ., g iugn o 1938. R. G n1es s \ CH. Di e I<leinbi ld- Sc hir1n pli otographi e .. Jli 1c> rl~rze i tige B edeu tun g u nt er de n. M elh oden cler R e1h enunt er suc l't Hnge ri des Bru stlf.orb es . Ib ., DE ABREU .

apr . '1939. R. ·!A~ KEn . L ellch.Lsc h i r rn 1>h ol ogr apJ1i e, R ontge11r e1 h en u n I ers11cha ng. J . A. Bnr1h ., ed . Leipzig , 193 . H o LFB LDER e B En NER. Sl anci und Aussicl i t en der I<l einbildphGt ographie V'Om R ontgenschirm ùnt er Ber uc k si chf i g. 1 11g d er Erfahrurigen mit den1 R ontgenreihenbildrter i m SS._ l .ag&Er N°ttFberg·. ~fiin ch . m e. Woch en s., 1938, n . 47. W. BoH;-.tF. Zur l" rag e des Grossangriffs

aut clieT u ? er ku l ose mit Hilfe d er Sc hirmbildphotogr aphie. Verh. dtsch . Rontgen -Ges. , dic. 1938 . H. ULnrc1. -~1i t der R nntgenrnusl er u n g auf der Such e n ach d er unb :!ka n ri f en T u berkulose . D1,sch. m ed. W octie11s., 2 g iug11 0 1939. H . FnANKE . Die tech n i sche n Nl ili el der L eu chtsc hirmphotographi e. Ibidem. Ricordiamo /'Interessante

pubb/Jca~lone:

Prof. ARCANCELO ILVENTO . Vice Dirett ore Gen erale della Sanità Pubblica del Re--gno - Docente di Igiene sociale all'Istituto << B. Mns-~olin i ''• Clinica rl elle inalattie tubercola.ri e dell'ap-parato res piratorio della R . Università di Roma.

IGIENE SOCIALE DEl,LA.

TUBERCOLO~!

Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba' al Corso di perfezionamento per i medici specialfz. zandi nelle malattie tubercolari e dell'apparato re..

spira torio, Raccolte dal Dott . ALBINO CIUCCI. Rivedute o completate d a llo stesso Prof. A. ILVENTO' Volume di pagg. VIII-200. Prezzo L. 2 5. pjù le spesepostali di s pedizione. P er gli a bbo nati a l •1 Policlinico " -0 d a qualsiasi dei qu a ttr .1 n o.stri P eriodici . sole L. 2 2 .50 franco di porto i n Jta lia, Im pero e Colonie. P er l 'E st ero L. ~ 4 .. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta. LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14 - ROMA.

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[r'\.,l'to XLVI , Nul\J. 38]

1687

SEZIONE PRATICA

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NOTE BIOGRAFICHE WILLIAM JAMES MAYO

più d c i ti loJi e deglj onori lo in orgogliYa il fiorire dell 'Qpera ch e egli aveva crealo, opera lra Je più b ell e che èsi1s la110, di cien za, di bon t à è <li frat ell anza u1nan n. CESARE FRUGONI .

(1861-1939)

A<l app~r a du e mes i di dist an za d alla 111orlc di Charles I-I. Mayo, un 'altra ferale 11olizia ci giu11ge da Roch esler: il 28 luglio è m a11ca lo an ch e il fra Lello \ V illiam J. ~·f ayo: uni li nella vita e i1el la ,oro, i clue famos i chirurgi no11 ono ri1na li a lungo lontani anch e al di l à della vila. ll d ott . Will iam ì\layo era r1a lo a Le Suer , ì\tI{n n esola, il 29 giug no 1861. Laureatosi n el 1883, · ii1iziò il s u o l avoro professional e a Rochest er, e in , que::>ta città svol se in seguito il st10 luminoso ca1n1nino. Roch es ler er a allora un piccolo ce11tro, dotalo di un primitivo os1)edalc or ganizza lo dal padre di William , m edico a n ch 'egli . Da ques to ospedale doYeYa, per I 'in le11 o lavoro e la profonda passione d ci due frat elli , sor gere la clinica. n1 odel1o che oggi ·1a scier1 za 111edica di Lut LO il rnondo 011ora co1ne uno d ei suoi far i }Jiù l uminosi. llicord are William Mayo e lra tleggiare l a s tori a della ua OJ)era n o11 è po ~ sibil e senza ricord ar e su o frat ello Ch arles . Quando il 11 oslro pens iero di inedioi va all a g r ande clinica american a, ch e noi r hiamj a 1no p er abjludine cc la Clìnj c:1 dei Frat elli Mayo », il nos tro animo n on può 11o n se1tlire u11 profo11do sen so cli em oz ion e di fro11t e allo spe ttacol o di quest e due vile profondan 1ente t1ni le n el lavoro e n egli affe l li , l u1t e Le~ e a sos le1l.ersi a Yicencla e acl edificar e in com un e la loro o 1~ era gra 11djosa . 'f esser e qui l 'elogio cl ella Cl ir1ica di Roch e. Ier - jl ch e equiYale a le er e I 'elogio d ei cl ue ~Iayo . - è cerlamen te superfluo , poich è ogni med ico coll o h a pre·sen li ·i meriti <li crues la rn erav igli osn o rga nizzalion e . L 1 enor1ne nu111ero di ma lati a. sis lili, il rigor e e il valore dei conlriht1li ch e essa apporla ogni. anno .al progr esso medico, 11011 a hhi sogn an.o di 11u ovc t es lim onjanze. Ch iunque abbia avuto l a fortt1n a di seguire pe rsonaln1 cn le il lavo10 compiuto a llocl1esle r, n e serba un ri co rdo incan cellabile . Ol tr e all 'opera dj a s. is l e11za, l a Clinica Mayo compie orma i d a molti ant1i , a ttraverso la « Mayo Foundation », un 'opern di ecl ucazio11e nledica che Je ha valso il rico,n oscime11 lo univer si l nrio e 11e richian1 a allievi da lnlli i paesi d el i11oncl o. · I con Iributi p ersonali ch e \i\Ti}lj am ~J ayo 11a por tat o alla Cl1irurgi a son o del più alto vaJorP. Ile nch è egli si s ia occu pa lo di lu tti i ca1npi <lelln r hirurg·ia ge11erale, è soprattullo n el lerri Iorio d egli interventi addorr1inali ch e l a su a traccja r in1ane J)it1 luminosa. Le su e pubbl icazioni scicn1i f'i ch e r aggiu11gono il i1um ero di €00. Il ri.corclo di cl1ì 10 h a person almente co11osciuto è di t111a i1n pres ·ion e indirnenl i cabile di elevat ezza tno rale e di t1111ana emplicità. Onori e ricon oscilnen li gli furo110 trib uta li da -0gni p arlc del n1onclo. Fu Preside11l e della Assoc iazione Medica Americana, Mem~) ro di in11umer cvoli Accaden1ie s tra niere. J'!; g r a lo per n oi rico rdar e ch e l a no ~tra Accade1n ia :Nfed ica Roinana s i onorava di averlo fr a j su oi Soc i. Ma for e op ratlutto clol.ce al s uo cuore era l a grali l u<li n c ch e s~livn a Jui cl alle 111iglinia di esseri ch e la stia scie11za e la ua l)o n1à aveYano })en efica lo, e " h e oggi piango110 st1 l ln . ua }Jn rn. Ceri n rn (l11 Ie 1

SUNTI E RA.SSEGNE T UMORI. Le grandi sindromi dolorose del cancro del collo dell'utero inoperabile o recidivato. (Du cUING J . Techriique Chirurgica[e, 11 . 6, novembre-dicembre l P38).

L 'A.

inn~11zi

tutlo disting ue ,·ari tip·i d i dolore i1 el cancr o d el collo dell 'utero. 1) J)ol ori 1Jelvici diffu&i, o a tipo simpati~ c:o: sono dolori vi vi, diffusi, dei quali sp esso no11 vien e data una localizzazione precisa. Le malatE} li rife riscono al bacino , al v,entre, ai I'eni , al perineo, a lle n ati Gh e, alla vescica, al rel to, alla vulva, accusa11<lo una o IJiù di ·queste loca lizzazio11i. Gener almente all 'esame ginecologico si trova una r ecidi,r.a a livello dei parametri. 2) Dolori a L.ipo tronculare, o a tipo nevr alg'ico : son o dolori a crisi i11termittenti cl1e colpisco110 g li a rli inferiori. All 'esame 'agi11a\le e r ettale si 11alpano i p aran tetri in filtrati e i rilevano grosse· adenop.atie contro· la Jll l r ete lalcral e d el bacino o co11tro la concavità sacrale. A lu11go a ndar e ·Je crisi i avv icina110 e sii unisco110 co n i dolori del L11Jo p r eced ent e . 3) Dolo1'i os ei "', ertebrali , o d olori p·s eudopottici: so no riferiti ad ur1a o più vertebre e corrisp·o ndu110 a m etastasi v·erteb·rali . In nl cuni casi pos ono terminar e con la classica . Jìa ra1)leg'ia dolorosa di Charcot . 4) Dolori oss ~i diffu . i , o a Liro r eumatico : sono rari e dovuti a metastasi sch eletrich e. 5) Dolori uterini, o a tipo piometrale: so110 coliche più o m e n o. lunghe e più o i11eno r iavYicinat e ch e culmin an o pesso con la espulsione di pus o di liquame ematico. All'esp]orazio·n e si trova un uter o gro ~ O e dolente. S1)esso si ha febbre. 6) Do lori coni plessi : risul Ln no dalla i11 esc.o lanza d ell 'uno o dell ' allro dei tipi p1reredenti. Quindi I ' A. pa s a .'.l trattare ]e ba cri anaton10fisiologich e e la diag nosi di queste diverse offer enze, la c ui conoscenza è n ecessaria 1)er IJ.assar e a ~ un tra tl}lmento r az ionale. I dolori a tipo simpatico sono dovuti a lla compressio- · ne o all 'invasione dei nervi e d el plesso ~ i111patico ipogastrico. I dolori a tipo n e, rBlg ico so110 dovuti alla irTitaz ione d ei n ervi r ru ra li , femor e-cutaneo, otturatorio , sciati co. I dolori verte brali o pseudoreumat'ic i . 0 11 0 Yeri r propri dol ori ossei. I dolori a tir)o 11terin o ~ono dovu I i a Il n ten1sione c11i è o t toposta la 11nr r le 1


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I L POLICLll'' ·CO

dell 'utero disLeso dal co nLeuuto purulento . I dolori di tipo complesso hanno un · meocianismo non se1npre precisabile, ma generalmente derivano da irritazione estesa dei n ervi simpaLi.ci e dei nervi cerebro-s·pinali. Nella parLe terza del lavoro sono pas ati in rass.eioona i metodi terapeutici adottati co•n tro questo genere ·di sofferenze, .spesso lun g-110 e· sen1pre g ravi. Viene così fatta parola e vien e f~tla una critica ob·b iettiva de]le cure con analgesici, dell'uso d egli anal·gesici l ocali, delle iniezioni neurolitich e, delle cure fisiche , dei rnetodi chirurgici che consistono: nel drena ggio uteri110 , n eJl 'isterecton1ia, nelle simpat i~e c tomie, nelle radicotomie, nella mielotomia tr.asve1,sale, nella cordoton 1ia, nella sezion e della commessura posteriore. L'A. termina .esprimendo ]e sue vedute p ersonali sul trattamento· dei dolori in questione. Nei dolori a tipo sim1}atico consjglia la resezione d el n. presacrale, alla quale si deve aggiunger e; la simJ)ati cectomia ·.pieriipog.astlrica, r>eriiliac.a ·e periaortica se j dolori oltrepa'5sano il picc·ol o bacino e si diffondono al perineo, alle fosse iliache , all'addome. Nei dolori a tjpo nevralgico ben localizzati si può tentare una iniezione ne1rrolitica trans-sacrale o paravertebrale e, se questa fallisc,e, 11na ra·di coton-tia l1osteriore ; se in~ece i do] ori provengono clalle lesione di un intero o di dt1e plessi , embrn indicata ]a cordotonii a a.nterc.)-later<1le. Nei dolori a tipo con1pl es50 i può ricorrere alle in iezioni intrarachi (l ee di alcool (Dogliotti), n1le r esezioni larghe· del simp,a tico (Lerich e). all<i cordoton·iia uni- o bilaterale . Nei dolori vertebrali: roenLgenter.apia e apparecchio gessGlo .. Nei dolori ossei p·s eudoreumatici ·si può tenta~, condizioni permettenti, una terapia . <'On iTradiazioni totali . Nei dolori da piometra è incJicata la diJ.atazio11e d'el .c o11o uterino 0 ppure, s·e questa è irnpossibile la isterectomia. 1

RTJGGJERJ.

Il cancro del polmone e della pleura. (A. T . Envv ARDS. PraGtitioner, luglio 193'~) . Negli ultimi tempi la frequenza . del can cro del pulmone1 è notevolmente aum-e ntata. E probab1ile che il fe11on1e.no non sia tutto r·ea le ir1 r elazione al fatto ch e oggi la diagnosi di 1ale affezione si fa più fa cilmente, ma non si può ·e sclud eine. che i] nume1ro dei casi ·di can-cro d el pulmone si.a effettivament.e aumentato llon solo in senso assolutq, ma anc'h e in rap·porto alla frequenza dei carcinomi· con altre l ocalizzazioni e d ei sarcomi pulmonari eh.e ri. ' r.ar1.. n1Rngono semvrre p1u Il punto di ·parte11za d ella n eoplasia tro.v a. i nei bro11chi, tanto cl1e arebbe più proprio parlare di cancro b 1ronchiale. Si. è ritenuto da quE..Icuno ch e potessero origin<trsi an ch e neg·Ji .alveoli , m a indag·i ni 11iù r ecenti han110 dim ostrato che anche quando sen1bra che il can-

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ero si inizi n egli al' eoli effetti van1en te ha orig ir1e n.ei bronchioli. Quando il cancro ha origin e dai bron chio li è costituito da una ma5sa solida , nel centro délla quale può svilupl)ar~i un processo necrotico che dà al Lun1ore l 'ar&petto di un a$CCSso pt1lmonare. Quando invece ha origi11e in groflso _bro11co il tum o re d r lermina l'occlu siolle d el bronco stesso con 'la conseguer1 te ate,_ lec la ·ia o collasso dell 'a r ea J)ulrnonare distale, che quando s'infelta i>uò dare origine ad a C(\ 5 ·n pulm onare, ad en11)ie111a o bron chicct asi a. Le metastasi si verificano dapprima nell e g landole linfatiche che circondano i brou chi , µoi in quell e ilari ed i1lfi11e in quelle situate 11ella biforcazione .trach eale o intorno alla tra cl1ea. Nella fase Ler111i11ale si possono riscontrar e meta tasi n elle regi(>ni so praclavicolari ed a nch e in qt1 eJle ascellari. Non di rado si h<lnno riproduzioni secondarie nel cervello: i sintomi di un tun1ore cerebrale l)OSsono costituire i prin1i segni d.i un cancro bronchiale. Pa ciò la neceFsità di pra I i car e sen1pre l 'esa 1ne Tadiologico del torace in ogni ca-so di tum or e cerebrale. Si po·s so no inoltre avere metastasi nelle surrenali. Quelle della pl eura naturalme·n te har1n o solo un interesse accademico. Pe r quanLo utile ai fini tera1)eutici la diagnosi precoce del cancro pulmonare è n1olto difficile. In gener e la dia,g nosi si fa solo quan do ~~ià ~i sono procJolLc r11etasta ~i , che di ~o ­ lit o iete1·minano n1.a 11ifestaz:ioni cliniche ben l)iù •3videnti di quelle del focolaio p1rimitivo: congestion e ed edemi degli arti superiori, del c.npo, del collo prodotti d.all 'ingrossamento delle glandole m edia. tinich e, im11ro,·yisa perdita della voce da pa ralisi di una co rda vocale i)rodotta da lesione del ricorrente inglobato da uri.a m essa n eopla ~ ti c.a vicina a Il 'arco d el1'aorta. In un notevole nu1nero di casi l'ana1n11esi n1'ette in evid en za sig nificative modifìcaziorti dello stato generale e c·h iare i11dicazioni sulla sede del p,r ocesso m .orboso. L'emottisi ,è il disturbo più irl1portante. Nella fase iniziale del cancro è cos} $Carsa (leggera striatura dello sputo) da non essere presa in c.onsiderazione. I J)azien ti , e purtroppo a nch e i medici , sogliono attribuirla a lesioni se,n za importanza delJa g·ol.a o delle gengive. Non cli rado la malattia si inizia con una for.ma infettiva acuta a tipo influenzale tanto c.11 e si è perfirto con1&iderata l 'i11fluenza come un fattore etiologico del cancro pulmonare. Si tra tLa di una forma febbril e accompagnata da es1Jettorazio.ne muc·o -purulenta derivante da un bror·co parzialmente bloccato dal cancro. Perciò devono ritenersi sospette tutte queste così detLe forme d 'influenza , s.pecie in in·dividui ~11ziani 1 le quali hanno urLa lunga convalesce nza o stentano a guarire. La tosse è un ,5i11Loma di 1nolte lesioni pul1r1onari, m.a quella del can cro è. parti.colarn1ent e i11 ~· i s t ente e non è accorn pDgnata. di soli1 o, da cs pettor~zio11e_. 1

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[ANNO XLVI, NlJl\i. 38]

La ·dispnea si verifica i11 una fase . piuttosto avanzata della malattia : dipende da aderenze del . tUll11ore. ~lla parete to.r.acica o dalla fissazio1lre del media•5 tino, o anche da· versame.n to pleurico. . Nel cancro pulmonare si può avere dolore toracico diffuso. Se è lo.c alizzato, intenso ed accompagnato ·da alte,r azioni ~ensitive della cute depoin e per la diffus.ione del tumore alla parete toi'acioa. Il deperim·e nto r1on è costa11te. Vi sono pazienti nei quali il peso del corpo 1 imane a lungo stazionario e ve ne sono a11che di qu elli che ~'l.umentano di peso fino alla fa'be terminale della malattia. Nei casi che si iniziano con febbre il peso può rapida111ente diminuire e 11oi crescere di nuo'Vo , il cl1e con corre a deviare dalla giusta diagnosi. Per quel ohe rigua:r:da l'evoluzione ·d ella malattia si di!'ìti11guono. du.e gruppi pTincipali di C<'lsi: 1) -casi nei quali si l1anno per :p arecchi a1ini manifestazio,n i ~ii bronchite o di altri processi toracici cronici, e nei quali l.ei 1)rime. manife1.Stazioni del ca11cro sono relativamente insidiose; 2) casi senza alcun pr.ecedente di affezioni t9raciche e n.e i quali i sinto·m i .d.el c:anciro compaiono in1provvisamente. Per il primo gruppo la diagnosi si fa solo quando la neoplasia è molto av·a nzata, n1e11tre · ]'.)e!' il secondo è più facile fare una diag nosi reilativam ente precoce. Il -canc.ro, come l'ascesso pulmonare, la tu})ercolo&i, ed altre affezio11i localizzate profondamente, p·u ò essere semeiologican1ente silente. Segni fisici molto rilevanti si hanno solo quando l'occlusio·ne di un bronco produce l'atelettasia di un lobo o ·di tutto un pulmone o nel caso di v.e rsamento p1leuri!c·o.. La diagnosi ·di carcinoma pulmonare si baflia e~~nzialmente su l'esame ra·diologico·, su l'e~amie dell'espettorato e su la broncoscopia. L'esame ra·d iologico dà reperti differenti a seconda che si tratta ·d i forme b1ronchiali o bronchiolari . Nella prima q~ando l'occlusio ne d-el bronco è completa il lobo pulmonafie o tutto il pulmone aprpare unifor1nemente· opacato; il cuore e il mediastino sono spostati ' rerso· il latq affetto. Quando il tumo-r·e è picc·o lo si ha u·n 'o1nb1ra rappresentante la parte di pulmone collas~ta ·e priva di aria. Nelle forn1e bronchiolari l ' om·b ra è generalmente più periferica, rotO'llda e circond.a ta da un alon·e di tessuto pulmo·n are p iù chiaro . In tal caso 1'0111bra corrispo·n de al tumore , al centro ·d el quale si può veder.e talvolta una parte necrosata prendendo così l'aspetto· dell'ascesso pulmonare. J., 'e~rne broncogra fico· ossia ]'esam e radiografico praticato dopo l 'introduzione di sostanze opacanti ne·l bron co mette in evidenza la deformazione ·ed il pun Lo di occl11sione d.e1 broncç . Nelle forn1e bror1chiolari l 'area del pulmo ne· infiltrato dal neoplasn1a appare non riempita cl.alla sostanza opacante . 1

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SEZIONE PRATICA

L 'esan"1e i11icro·s copico dell ;espiettorato in un buon num1ero ·d i casi fa rilevare la presenza di cellule cancerig11e. Nel caso d_ì verR-amento p1leurico si possono· riscontrare tali cellule• nel sedimentai di una notevole quantità di liquido centrifug·ato. La ,b1roncoscopia co·nsente l'accertamento del cancr-0 nel 70 % dei casi quando il tumo,r e è localizzato nei bronchi principali o all 'iniziodei bronchi secondari. La diagno1si differenziale con ì tumo,r i o· altre affezioni del ine diastino si basa sul fatto che in queste ultin1e condizio·n i p·r evalgono i f~.r101n eni dipendenti d.a lla compiressione delle parti contenute nel n1.ediastino stesso e partic-0larmente delle grandi ven·e (edema de1gli arti superiori, capo e collo), 11onch·è 1della trac.b ea (di spne·a ) e dell 'esofago· (disfagia). . . Nella gra nde .1naggioranza dei casi il carcinoma d·ella p leura è secondario a quello pulmonare. Si rr1anifesta con dolore locale .e1 sopratutto· con di&pnea dovuta al versamento· che può essere semplice. o· ematico. I r ecenti p1erf ezion.a m,e11ti ,della tecr1ica ·d·ella cl1i1··urgi.a toracica re·n ·d ono' j)ÌÙ facili gli intelventi sul pulmone. D:a c.i ò l'utilità ·d ella diagn.01&i precoce de:l ca~c1ro pulmonare. Nell·e form e inop·er.abili la radioterapia con arrplicazioni :!11trabronchiali pro.d uce un n.etto miglio·r amcnto sinto·m atico. Il bronco occluso I)UÒ ·diventare p ervio; si ha ' quindi l'evacuazione ·dell~ secrezione raccolta ch e è la causa del m .alesse;r.e, <lslla febb·re e deg li altri sintomi di riasso1rbimento tossico. L 'e,fficacia della roentgenterapia profonda ·è· 1)iù ·discìlltibile. I sintorr1i più molesti del cancro pulmo11are· nella fa15e avanzata e quindi non sempr·e trattabile chirurgician1ent.e sono la ·d ispnea e il dolore. La ·diRipmea qu·a ndo ·è dovuta alla fissazio·n e del neoplasma .a lla piarete toracica o all'ilo può e$ser.e curata con il rir)o'&O, e con ]a toracentesi periodica quando è dovuta a veir samento pleurico. Il dolore si calma con la morfina ed eventualmente co.n l 'alcoolizzazione dei nervi int ercostali quando è localizzato a lla par.e te toracica. DR. 1

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. t\.FFEZIONI . CUTANEE. Orti caria eroni ca. (~.

BuRGESS.

Brilish med . .Tourri., 1° aprile

1939). L 'argom:e.nto dell 'orticaria cro·n ica si pre&enta molt~ interessante sia perchè, trattandosi di una malattia di natura complessa e s1}8sso di lunga durata , rappresenta un proble111a difficile, sia perch è ancor più che ogni altra .affezione cutanea è ·F-trettamente connesso con la n1edicina interna. Per quanto riguarda il i11eccanismo di produzione, si osserva che


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cc IL PQLICL,NJCO ))

esso con&ta d:ella liberazione di quantità relati,·an1e11te .g r.andi di sosta11za fl, come risultato della le ione cellulare; que.~ta, a sua volta, pu0 essere prodotta in vari mo·di , di cui uno è la reazione antigene-antico1]JO. TooR1E SGLLA PAl'OliE~Es1.

Si ritiene. che la tossina a cui è dovuta l 'orticaria 1possa essere assorbita da foci infettivi (d e11ti, naso, ecc.); in altri casi, il }Jazient.e soffre di orticaria con l'esposizione al freddo, il ch e è dimostrato dovuto alla nresenza di d er111olisina nel sangue, che si unisce alle cellule a bassa ten1peratura e le lisa co11 l'aun1 ~nto di questa, liberando I.a 5ostanza H. Un'altra causa dell 'orticaria, pro·b abilmente più frequente di quanLo si pensi è lo « ..,l1ock » emo·zion.:ile. S,e condo Stok.es e Pillsbrury, Ri avreb1b e in tal caso una di111inuzione della secrezione di acido cloridrico 11ello stomaco, che portereb·b e ad un aumento dei bacilli ·d i Welch nell ' intesti110 , con liberazione di so.stanze istarnino-simili , a cui l 'org-anismo reagirebbe con la· triplice ri&posta. Con1e ulteriore risultato della diminuzione di acido cloridrico, si avrebbe diminuito assorhin1ento di calcio d.a gli alin1enti. Ino.Jtre, la diminuita secrezione pia11creatica ed intes tinale darebbe imperfetta ·digestione delle proteine, con assorbin1ento di prodotti anormali del clivaggio delle proteine dal tratto intestinale e sen.sibilizza:zione del paziente agli alimenti ed alle proteine batte1rich e. Seco·n do1 un altro punto di vista, la liberaz.i one di istamina, come 1·isultlato della !'E-azione antig.e ne-anticorpo è accompagnata da uno cc shock » emozionale; la frequente ripetizione idi tale condizione porterebbe ad un riflesS(, condizionale, per cui l'e mozione ste&Sa, anc~e in asse11za di allergene, porterebb1 e alla liberazione ·d i istamina. La proteina, assorbita per lo più dal tratto alimentare ed .entrata immodificata nel sangue, raggiunge i tessuti sensibilizzati e p·r o·d uce la reazione antigene-anticor'PO·. Questo si .avvera spe·c ialmente in casi di ipoclor1dria o ·d i deficiente potere. J)roteop~ico del fegato. I prndotti di scissione della proteina derivanti da incompleta digestione, oi)pi.1re quelli dovuti .all'azione dei batteri ~ulle proteine possono essere assorbili e sfuggire ali 'azione disjntossica1n te del fegato, se que~to è deficiente. L'irn.portanza ·del potere disintossicante e proteopessico del fegato è stata n1essa in luce anch e da Oriel il quale trovò, durante gli acc.e,ssi di orticaria e di edema .a.1 tgioneurotico, u11 forte aumento della 6ostanza (proteoso-simile. che v a so·t to il suo nome (che precijpi.ta trattando con un eccesso di alcool l'estratto etereo dell'urina). In certe malattie allergiche, ivi corrtpresa l '0 rt.icaria, tale proteasi contien·e l 'haptene. specifico a cui si deve la reazione, sicchè questa può e ssere determinata .speriro·ental1ne11te coll'iniezione di quello. 1

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Altro fattore di gr~11de importanza è l 'ereditarietà c:l1e include, come è noto, tutto u11 g1uppo di malattie (orticaria, &ma, febbre cla fieno , prurigo·, emicrania). La tendenza e1edlitaria sar·ebbe da attribuirsi all'assenza dell 'islarr1i11asi, fer111ento cl1e distrugge l 'istamir1.a. L 'aum.e nto degli aminoacidi, tro·v ato da Barber ed Oriel nel sangue e ne'11 'u.r ina di tali individui, sarebbe una conferma di tale teoria.

S·ruDIO DELLA CASISTlCA. L '_.\. l1a studiato 58 casi corLSecutivi. Prevalgono, i11 essi, le donne, il che stareibbe a din1ostrare l 'i111porlar1za del fattore emozionale cJ1e in e&se è più attivo. La rnaggior parte dei c<isi \ 4.9) si tro,1a nel gruppo di età fra i 20 ed i 60 an11i e specialmente fra i 30 ed i 40. Questo è dovuto pir obahilmente a diversi fattori: magigiore frequ.enza jn tali età delle infezioni fo,cali, d,el1a dispepsia e degli strapazzi n ervosi ed e111ozionali. I11 que.sto gruppo, sono ~tali rilevati i seguenti fattori : e redità 9 casi; foci n·e i de11ti 15 , n el naso e gola 11 , sensibilizzazione a cibi 6 , di1sp epsia 9. Due pazienti peggiorava·n o co11 l 'esp osizione al freddo, in G, la co·n dizione era secondaria ad eczema ed era probabilmente determina t.a dall.a distruzione di cellule epidermic11e. In 3 casi, si scoprì un fattore psicologico. In molti casi , vi era associazione di più fattori. In 30 .&i avevano ano111aliB associate col tr .1tto a lime11Lare.

LA

TERAPtA.

In urla condizione così co1nplessa come l 'ortic:aria, no11 è po&sibile praticare una tera.p ia razionale seguendo u11a sola direzione, ma è necessario tener presente diversi fattori. I) //attore eziologic·o. La scoperta 1dli foci infettivi ed il relativo trattamento r.azionale ;pos~ono dare guarigioni che hanno del maraviglio·s o, come 1dfue dei casi riferiti ·dall 'A. È inoltre necessario· c:h e il pazi ente noti giornalmente i diversi alimenti e be,·ande 1)resi e Io stato d·e ll 'eruzione. Rim.a ne così più agevole il rironoscere la possibile sensib.i lizrazione ai cibi. Nei casi di in1perfetta digestio11e delle proteine derivante d.a ipocloridria, la somn1inistrazione di acido· clo·r idrico· ai pasti è spesso efficace. Altre volte può essere rnesso in luce il fattore .p1sicolo·g ico, co·m e disser1si famigliari, dispia·c.e ri e simili; in tali casi; il dimostrare al paziente tale influenza, unitamente all'applicazione di qualche cura, agisce come un trattamento 1p:&icoterapico. Nei casi secondari ad eczema, il trattamento della ma.]att.ia cutanea sai'r à indubbiamente giovevole. 2) Consideraiion,i teo.reticlie. I,' A. si riferisce soprattl1tto alle vedute di Oriel sopra accennate . Questo· au,tore h:a trovato ch·e, poco pri1n::t e durante g-li accessi , vi è una caduta d~i cloruri del sa11gue, 1nen tre nell'urina 8i ha 1

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SEZIONE PRATICA

aument0 dell ' acidità libera, dell ' escrezione di ammoniaca, di aminoacidi, di azoto non proteico e del peso :&pecifico, con preci·p itazione di urati col raffred·damento; passato l 'accesso, si h.a il viceversa con: notevole. diuresi ed urina alcalina. Tali ca111biamenti .sar ebbero da attrib1u irsi a disturbi della funzion e epatica (vi è anche po.s itiva la van den Bergl1) , rrtentre l'aumento di escrezio ne ·d i ammonÌo· e la. ritenzione dei cloruri &areb b ero un m eccanismo p·r otettivo . In base a tali considerazioni. Oriel consiglia l 'adozio11e ·di una dieta lattovegetariana, la somministrazipne di ammonio (carbonato) e di glucosio. L' A., però, n.o n rif.itne .c onveniente di modificare la dieta del paziente a meno che. non si sia trovata una sensib ilizzazione specifica. 3) De,sensibilizzaziorie. Può essere eseguita <:on vari in·ezzi. È noto) quello di somministrare poco prima del pasto u11a minima quantità del cibo incrin1inato, di pepton€·, oppU'fe di vari 1peptoni unitamente ad iposolfito di SQdio e magnesio. Un altro metodo consiste nelle iniezioni intradermiche della proteasi preparata ·dall'urina eliminata durante o fiubito dopo 1111 a ttac·co di orticaria~ generalmente, l 'A. n e son1n1inistra eme. 0,1 di una · soluzione di ] /1. 000.>000 ·ogni 5-7 giorni. · Un altro m etodo di ·desein sibilizzazio·n e consiste n.e}l 'autoemoterapia (5 -10 cmo . di sangue 1estratti dalla vena del ·piaziente ed iniettati subito intramuscolarmente). Come agisca t.ale· ter.apia è tuttora osc.uro; sta i] fatto ch e essa p uò ·essere ·effica,ce e che nei casi che ri,51>0.n dono bene al trattamento, l 'A. ha osservato come · I.a reazione aIJ.a pro11)ria prot easi sia , nella paziente, pof:itiva prima della c·u ra e div·enti i1eg.ativa ·do~po. Co1ne risultati della cura , l 'A. accenna a quelli otte11uti in 33 casi, p er i qu.a li si ebb e : g·uarigione com.p leta in 22; miglior.amento· notevole (da .gravi a cce5si tutti i giorni, a qualche lieve ac.c.esso occasionale) in 5; 2 non migliorati; 4 .p erduti di vista. I risultati migliori s i so·n o avuti col trattainentò eziologico (quando è stato· po·s&ib il.e seoViare la causà); in qualche caso, si sono avuti buo11i risultati col trattamento basato fSJU con siderazioni teoretiche e·d a n oh e sulla desen sib.i lizzazione, senza ch e si possa dire qu.ale. m etodo sia .stato più efficace. 1

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fil.

fra tutte Ja piiù sostenuta. Dallo studio• d ei casi fi11 qui · pub.b lic,a t i si p1u ò affer1nare ch e n ella 5c1erodermia si può trovare squilibri o di una o !P'i ù glandole endocrine in ipo- o iperfunzio ne, 111a non vi i&ono ancora elem ie·n ti sufficienti •per costrui['e una teoria uni- o plurigla11dolare . Gli AA. descrivono 5 casi di sclerodermia da loro 0 &servati . . e. dai quali traggono le seguenti osse.rvaz10111 : Vi è all'origine della sclerodermia una tossiir1fezione cro·n ica, sopratutto tubercolave; il processo sclero·d ern1ico è una 1naniera ~.peciale di r·e.azio.n e1 a quef;ta tossi-ip.fezion e, in rapr)orto con le funzioni ·di difesa, reazione ch e érppartiene- soprat utto al tess·u to con giuntivo. Gli squilibTi delle glandole en.docrine (sopratutto, l 'ip·o·fisi, le ovaie e le paratiroidi) e d el sii&te ma nervoso vegeta t,ivo - condizionati anche a questa toss.i-infezio11e - · quantunque 111olto fre·q uenti, sono contin.g enti e ~piegano idisturbi v.as.o m ·o tori e trofici della scl•eroclermia . Il reumatismo , detto sclero-deranico, non è ch·e un r eu.rr1atism.o fibroso tubercolare. 1

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S. F.

MISCELLANEA. '

Neurosi ca·r diaca e respiratoria. (Jl. H E1KsCHER (Acta m edica Scand., fase. IIIII , 1939). La pia rola n eurosi si adopera ogg·i per indicare disturJ;i i1ervo.si di un organo. ai. qruali no·n ·SÌ trova una b ase anatomica. Un orga110 e11e va frequentem ente s0tggetto a ·disturb·i di quostc:>i tipo è il ·CUOTe, la cui funzionalità è strettam ente legata .alle fib·r e n ervose motorie, al dolore, a lle ie1nozioni. I1. matell'iale studiato comp,rer1de 106 malati, di cui so~o in parte· (:3•7) si ·è p·ott1to .sa·p ere con 1p recision e la ·diagn.os,i fatta ·d a medici con sultati precede.n ternente; 18 casi .erano stati presi i)er vizi or1ganiai di cuo·:r.e, 14 J)e1r \}evrra6tenia , 2 per psico,s i (n eurosi respira torie) , 1 p·er enfisema polmonare•, 1 per gozzo e 1 per n1 iosite er)iden1i ca. I fer;omeini della n eurosi cardiaca sono .stati v.a riamente d·eno minati dai vari autori: cuore nervoso, deficie11za n ervosa del cuore, nevrastenia cardiaca, cuore del soldato . La mfgliore ·descrizio11e di 1q uesto gruppo di malattie è quella fatta da ·aerz nel 1909: sintomi cardinali sono il dolore s otto la papilla sinistra, an omalie respiratoI"ie (sospiro profonde e difficoltà cli respirare),· palpitazioni. L'A. 11a accuratame11te studiato i 106 casi da lui osser, nti e ha diviso così i sintomi subbiet.tivi: A ènrico del sistema nervo&o centrale : 16 presentavano stanchezza, 9 stordimento, 65 ansietà, 10 depressione moderata, 2 disturbi mentali gravi, 4 sintomi di neurosi traumatica, 7 dh.;turbi del climaterio. 1

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Contributo allo studio della sclerodermia. (A. proposito di cinque casi di sclerodermia di cui l'uno con esame anatomopatologico). (G. !vIARINEsco, N. VAsILEsco e H. BRUCH. Annales de ltlédecirie, n. 4, aprile 1939). l . e nozioni sull'etiologia e la fisiopatologia d·ella sclerodermia sono ancora molto disc utibili: la teoria endocrina, fondata su ele.menti clinici , an atomo-pato]ogici ie sperimentali è '

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« IL POLICLINICO })

A carico del cuore e dei pol1uor1i: 42 palpitazioni, 16 extrasistoli, 19 disp11ea da lavoro, 6() f<:.me d'aria parossistica, 10. fenome1n i catarrali. rico1Tenti, specialmente tosse. A .carico dell'apparato digerente: 51 stipsi e 12 dispepsia intestinale. A carico, del diafra1nrna e drella musculatura ·statica: 47 0 ppressio11e, 41 dolori nel torace, I~ -dolori al dorso, specialn1ente ai loro.bi. L'a1tsietà regi'5trata in 65 pazienti era la for111a grave, perchè un lieve grado di ansietà è :sl'ato pre~ente in tutti i 106 casi. Seco11 do Herz la GalJ.sa de1lla nevrosi cardia.ca è di origine sesst1ale, ma oggi questa opinio11e sembra troppo ristretta. L' A. potè avere in 65 casi ·dati probativi sulle cause psichiche, r.he ha potuto ele11care così: 6 aberrazioni ses:Suali, 10 difficoltà n1atrimoniali, 7 climaterio, 1 malattia venerea (gono rrea), 2 senso di inferiorità, 1 offese crimit1ali; 8 dispiaceri familiari. 6 difficoltà finanziarie, 2 disoccupazione, .3 difficoltà jin ,e renti al lavoro, 4 inimicizie con -ve cchi amici, 3 sensazione di solitudine, 1O ec.cesso di ]avoro, 15 rnalattie pregresse, 11 ma1attie gravi in famiglia, 4 infortuni. Riassun1endo si può dire che la fatica , le preoccupazioni e i dispiaceri possono provocare una neurosi in 1)rcsenza di particolari condizioni che ci ·sono i1g110te . Le pal1)itazioni 11anno co me corrispondente obbiettivo la tacl1icardia sinusale, l'aumento dell 'i111 µul so del cuore e un ri11 forzo dei suoni cardiaci ,e con1e disturbi nérYosi ca rdiaci er ano :già note al Laennec. Per quanto riguarda la dispnea, è bene noto c11e le persone cc nervo.se » hanno cc il fiato corto n. Esse 11011 si sentono libere di respirare co111e \ ' OJ rc.bbe1 o o dovrebbero, hanno la sensazione di non poter ·v entilare sufficientemeinte i pol1noni e vi ri1nediano con profondi sospiri inspiratoTi. Da queste forme lievi 6i ·p assa a quelle più gravi di fame d'aria parossistica. Clinic:ame.nte e radiologicame nle si ha un abba~­ ·samento del diaframma co n scarsa espansione respiratoria. A questo son1iglia l'iperpnea iste • r1ic a. Molti dri questi malati hanno dispnea da sforzo, ma hisogn.a stare attenti a no11 confonderla con quella da insufficienza cardiaca. · La ~ti psi si associa spesso a colite (in 63 c,asi sui 106) e a dispepsia intestinale, condizioni c]1e devono e!5sere messe in rap·p orto collo stato del diaframma. I dolori toracici sor10 frequenti in enfisen1atosi e sono di origine muscolare, ])er modificazioni morfologiche della gabbia toracica . Ir1 tutti i rualat.i studiati ,dall'A. non c'e.rano precedenti reumatici nè luetici, nè manifes~a­ zio11i gravi a carico d el Rangue (se si escludono <1lcuni casi di anemia semplice). Nessuno aveva disturbi imputabili alla tiroide. Per quanto i~iguarda il tipo costituzionale dei n1alati, 1·A. senza aver fatto delle accurate mi1

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surazioni, ritiene che i più colpit.i sono stati soggetti be11 costruiti fisicamente e in buono stato di 11utrizione. ~ condizioni statiche dell'individuo (posizione eretta da soldato, o cifo~i o lordOi.Si) hanno notevole importanza nella detern1inazione delle neurosi) anche perchè le deforrriazioni provocano ·con facilità enfise111a .p olmonare. La cura delle neurosi è psichica e somatica . La psicolerapia ha irnpÒrtanza notevole. l: nE.ic essario l)ersuad:ere il malato cl1e i suoi disturbi no11 11anno carattere di gravità e mostrargli il difetto <l'ella cattiva posizione del torace. Bis0igna evitare assolutamente altre for . 1nr; ,ii p~icoterapia (p. e. ipnotismo). Utili il luminal, il chinino, la fenacetina. t bene anche curare l'obesità colla dieta appropriata e correggere i dif.etti di posizione toracica. Utili i massaggi e l'esercizio firs ico. Su 63 pazienti eh e furono c11rati dall 'A. si e.bbero buoni risultati in 49 (77 %) e nessun miglioramento in 14- (23 %). L. 1

Mal di mare. (R . J. BLUCKHAM. 'l'h e H1it. Medie. JoUJrn., 22 luglio 1939).

J ,s intomi del mal di n1are sono vertigini , nausea , vornito e prostrazione. Tra questi sintomi e quelli da volo, da treno e da alta le na 11on ci sono differenze sost.'lnzi8li. I cnovirnenti ·della nave che possono provocare. il 111al di mare sono il beccheggio,, il rullìo, il movi111ento e cavaturaccioli (che è un i11sieme di beccheggio e rullìo), il rullìo saltellante, il tremito. Secondo il I<.revil il n1al di mare è un'anfoneurotoin ia con predominio della parasimpaticotonia. Secondo Bill la vago to11ia predon1ina ne1g li uon1ini, meliltre la simpaticotenia predomina n elle donne e nei bam bini. La distinzione si fa sopratutto p e] fatto ch e 11ella. vagotonia il vomito non è preceduto da naus~a , com e invece avviene per la simpaticotonia. Ci son0 alcuni irtdividui che hanno nausea al solo vedere il piroscafo, alcuni hanno vorrJito .appena il piroscafo '5-i mette in moto, alcuni soffrono, oolo quando il piroscafo è uscito dal porto, altri solo nei primi giorni di navigazio11e. I cattivi odori posson0 provocare il n1al di mare. Certamente il n1al di mare è prodotto da UJlO stimolo cerebrale; alcuni lo localizzano nej canali semi-circolari, altri nei centri visivi . Contro la teoria visi\ a 1o 'è il fatto che si ~offre .di mal di mare anche al buio e che ne soffrono i ciechi. Per altri il mal di n1are è di origine gastrica. Questa teoria ha poco fonda111ent0., però è certo che i così detti biliosi hanno il mal di mare p iù accentuato deg li altri. Per qu<lnto riguarda le razze. gli e brei, i latini e gli irlandesi d el s ud soffrono il mal di rr1are con i11a~gior frequ enza. '-'

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I b ambini e i vecchi soffrono il in al di n1are 111e110 degli adulti. Ci Rono anch e ufficiali di 111rtrina ch e soffro110 il m a l di Jna re. Ne so ffri va anch e l 'an1miraglio Nelson . La cu1·a del mal di m ar e richied e la posizio11 0 \sdraiata, il calore (ch e ·s i h.a co,n vestiario a datto e, se n ecessario , co·n b orse cald·e), ln dj eta , ch e comprende specialm ent e carne e c ib i con salse piccanti . Nel 111al di m ar e l 'ali. ' . 11 Len t az1on e n on e n ecessaria , i11ent re ·so:n o n eccsFJari i liquidi. Utile è an ch e l 'uso d ello zu c ch ero. 1\1olti sono i m edicam enti con sigli ati n el n1al di 1nar e. Molti anr,i fa si con sigliavano i bro111.u ri ; n 1a il loro u so n ecessarian1ente i1r olun gato p u ò dar e luogo a fen o1n eni da a cc un1ulo. Alc uni con 5igli.an o l 'idrato di clor alio . I ' riaggia t ori più ricchi u san o d ei preparati di b ella d onn a e di atropi11a . Secondo K evill il p1r eparato, ch e r isp or.tde m eglio è il b elleugal , rr1entre n on d à risultati soddis facenti il navigan (ch e è sinl ro.pan con un sedativo piridinico). Buoni riRulta ti si h anno col clor eton e. L 'ioscina ha ·d ato a volte risultati quando }'atropina aveva avuto ris,u ltat o nullo. La coca ina n ori è co,nisiglia bile. L 'efedrina è util e a~sociata all 'atropina. . Utile è p ure l a b en zedrin.a , il cui u so p,erò è controindicato d.a ll 'iper ·pj esi , ·d·a i disturb,i cardiaci , e da ll 'atonia gastro-intestinale. · L.

CENNI BIB LIO GRAFICI<1> Do tt . ~1ARIO J\ilERLI. .4scessi su.ùfrenici. Pa,to. logia e cu.ra.. Prefazion e d el l)l'Of. R OBERTO ALESSANDRI . Rom a, 1939. Luig i Pozzi , e ditqr e, L. 20

La,, collan a ,delle « n1onogr a fi e n1 edico-chirurgich -e di a ttu.alità » del « P oli clinico » si ·è 1

é) rric~ita

di una nu o, ra pubblicazione desti11nta ad inter essar e m olto da vicin o i giovani chirprgi. Ben ch è i} c~~pi tolo d egli ascessi subifrenici g·oda i1t r>a to]og ia d 'un.a vasta lett,3ratur<.l e 1>cr va1io t en1p o ·sia r imasto B-tatico, abbo11dn n o ra~g-i oni serie per ch è esso p ern1anga di costante· attualità . F'ra quest·e, du e a l111 en o ' r.an no enum er ate ,e va.glia te, e ci oè il n on infreq ue nte ricorrer e de·t~li ascessi subfTenici n ell a pra tica cornun·e, e la tuttavi a ele, 1at a p er ce11t11ale di 111orte ch e l 'insidioso male semin él stil su o can1n1ino . Lo stegso autor e di qu esto pregevole libro cos1. ricco di n ozioni con fer1 na, infatti , u11a concord ante n1 ortalità del 44 l )Cl' ce11to, d esunta da nun1er ose statistich e. Qt1esta 11olizia è oltremodo gTa,re, e indt1ce a pen sar e ch e, in ta11 to correr e ·d el] a s·cien za ver~o un c:osì i11 cessante progre dire, la t ecnica e l 'inventiva r,hirurgica n o11 s i son o din1ostrat e (1) Si pretra d 'inviare du e copi e d ei libri di cui si de~idera la recen·sion e. '

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SEZIONE PRATl CA

]Jrilla11ti 11el i11igliorar e la i)r ognosi di queste }1an ali lesioni S UIJp1u rative. Il Merli co11 q uesta su a pub·h licazione che otto la modesta dien ominazion e di « m on o g r <l fia » rag·giunge la quota di 200 fitt e p agi11 e di fo,r n1a to .gr ande, n o·n s"è i)r efisso - e qu esto è suo meri to - di a ffrontar e discu s~ioni e11faticlte di l)r oblemi scient ifici , n è di fat 5fo,g·gio di quella p esante .eru-d izion c ch e allontana il l ettore non p,e,rdi tempo, p er pauda d 'irtdiig·estion e d ot trin<ile. ·Egli, cl.a perfetto len1 pisLa h a d ato un indirizzo prratico ·e realistico a lla s ua tral tazion c, e pur m ostran do d i e~sere colto , h a eon e.esso alla st oria ed alla esvosizion e di t eRi e t eorie solo quel t anto ch·e er a n·ecesf'..ario , d,ando invece maggio·r e sp·azio a]la an a tomia regionale cl1e d e, 1e rim an ere la h a se di O.f{ni intra1)r esa operatoria , e alla clinica ch e è poi il con cr et o c ui volgon o le m enti avj.d e di raziona li conoscen ze . Simile indirizzo di pr<l ticità ch e b1alza evide11 te in ogni capi tol o ed in ispecie in quelli c-110 t occa no l 'etiopatogen esi , l 'an atomia pa t oJogicd e ]a t er.apiia, costituisce il miglior l)l'·e.gio d,el libro . I t empi corron o vel oci ·e febbrili, l e hra n cl1e m edicl1e in continua cariaci· n e.si n on consent(Jn o ·Cil1'e m edici pratici e stude11ti p erdano idi ' 1i sta l 'indisp1en sabile pet corr·er dietro a d n. trazioni scientifico -metafisich e. Il Merli , co11 sobrietà e cor• limpidità di e ~rosi z i o n e· h a d etto t11tto q,u an to a ndava d ett o iP tor no a,~li asces i subfreni ci ed h a d ato tutti i co11$i_g li ch e 0ccorrevano· sul mo do ài com J)Orf <lri: .i dcl m ·e di co e d cl chirurgo ':li fro·n te· a q u est o l11ttavia grave evento patologi co contro' il 1ual e ].a scie nza e la t ecnica d ovranno a ffila r e tuttavia arn1i l1iù nu ove r- più 1Jrecise se si voglion o ved er ridotte ~en sibilm ent e l e n11uali d olenti ed un1ilia11ti cifre d ella n1orta li1 à. L'.-111tor evole prefazione d el sen ator e Ale~­ sau dri. alla d en sa m on ogr.a fia d el ~ferli , or a appr ezz,a tissin10 cl1iru r go !1rim ario a ll 'Ospeda1r. prin cii"}al e di ~Ioga di s c i o, P la nitida edizion e .a ,jìla sol ert e Casa P o1.2 i f acilit àn o il b u o11 cnn1n1ino a questa elegant e ed Elab or a ta p,u bblicazion e per la quale n o11 è arduo pre~'l.gire un,n ~ cc.on.da edizio·n e. Ne1 q ual caso ci torn er ehb·e car o ' 'eder e in fi .r ur.a i v<iri d ett aO'li a n at(nni ci di tutta la rom1p] e~·sia r eg·io11e st1b frer:ica. Sél rcbbe u11.a utile corni ce al b el q u adro. PIETRO CAPASSO. 1

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Ricordiamo /'lm,,ortante Monografia: Dott. CIULIO BOMBI

Oh irurgn "Prim .

ò ell 'O~ nP tl a l e

,, B . 1vfnssolini

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Rn~sa

LA LEGA.TURA. DELT.1' ARTERIA. SPI.1ENI CA. Prefazion e rl el Prof. ENRJOO GREPPI Direttor e della R. Clinica Medica dell'Univer sità d i Siena Volume d i 186 p ag in e. Prezzo L. 2 O. più le spese poetali di s pedizione. P er gli aibbonati a l 11 Policlinico» od a qualsiasi dei nostr i Qua.ttro P er iod ici , sole L. 1 8 franco di porto in I tali a, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 9 . Tn,·iar l? Vagl ia P osta] ~ o Chèque Bancario a lla Ditta LUIGI P OZZI ed.' tore, Via Sistina 14. ROMA.


I

1698

APPUNTI

\L, .I,

NU J\L.

28j

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. A proposito delle febbri tifoidi ""intricate,, (~ol nome di febbri tifoidi cc inlricat e >l ( .l1 a ntem esse e G ri111b er g indica n o d elle febb ri tifoidi dovute a p a recchi gern1i specifici di qu e6t e i11fez i0 ni , ag er1ti conte.n11)o ran e.am ente () ·uccessivamente . F . L. Mon.tel (A1arse ille 111 éàical. 25 m aggio 1 ~1 39) riferisce un caso ch e p u ò ri e ntrar e in qu esto •gruppo in quan to i11 esso la ])l'ima. r)al't c d ella m ala ttia è d ecor sa co1l1e un P ara tifo B co11valida t Ò da una proYa di agg·lut inaziou e n r ltamente 1)0. iti,ra per q ue t o ger.n1e, 111entre s uccessi,·an1ente si è •svilu ppato un ' er o e lJ'TOJlrio tifo, con en 1ocult ura e p r o, ·e ierologi cl1e <t1}b onda nterr1 enle positive per il b. rli E b,ert11 , c l1 e ha co11dotto a m orte il 1)azient e. Lo tudio d·ella letter atura s ull 'a rgon1ento n1ostr a ch e e ffetti,·an1e 11te il co111bina r . . i dei g{'rmi ·d el g ru ppo t ifo-para tifo a pr od t1.r re q uadri morbosi è perfetta1n entc p ossib·il e e fo.rse si r isco1i trer ebb e i11 nu1n e ro più g ra 11de e, n el cor so di una f.eb bre ti fo ide, si ripetesser o p iù , ·olle le i)rove sierologich e e di e111ocultura. ~,. TosTI . 1

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La diagnosi tli tnla reu1ia. \~.

[ A~NO

e< IL POLI CLINJCl 1 »

F . Fried e,, .ald e G. fT . Hunt (Th e Am er. Jc,urn. of the '11/edic. Sci en ces, aprile 1939) studia ron o in 2 anni 50 ·e.a i di tula r emia e in 1

r11 od o pa rticola r e si preoccu1)ar on o d el p·r oble 111a diagnostico, cl1e h a i1111)o rta n za a n ch-e e s p ecialn1ente p er l a tera1)ia. Nei casi ·di .a ]teraziòni g l1ia11dolari ulcer ose c on tipica s toria ·di co·nla lti co11 anir11ali (spec ial1n.ente conigli), con d ecor so acuto di 1-3 se i ti man e e lur1g·a con,raJescen za si d eve sos pettar e la tular e111ia . JJc fo rn1e tifoidea e pneuIlJ Onica d ella n1alattia son o 1)iù difficili a di ag·11osticar·e. L a d iag·110 i di tular e111ia no11 s i può far·e senza uno (o più) ·dei seguenti esami : agg'lutinaziorie dal sa ng ue , i·eazio ne 01Json ocitofagica, r eazio ni cut a11ee (con anli g·e11e e co11 .antisie10), c ulture . · L ·aggluf i n azi o1ie si ricer ca secondo la t eè11ira d i Fraricis e Eva11 u ando u n antigen e i)re])n 1 ato da ' 'a ri ce1)p i di P a t-tula ren is s u a garllu tro. io-~g·l t1cosio- ier o co11 cistina. La p ositività si è a vula in tutti i 50 casi esar11i11a ti ; con1 par e. nella 2a settin1.an a e dura t u Lia la , ·ita . È ne.cesso rio ch e s ia positiva a cl i] uizione di 1 : 80 (titoli n1inori 11anno ,,alore d iagno tico solo i11 J)re·~en z.a cli c utireazion e ]) 0 . ·i.ti.va o r eazio11e opsonica J)OSitiva) . Si posson o a ver e ng-.g·lulinaz io1li cr onict1 e con B r . .abor lus e co11 B . IJro teus O + 19. La r ea.zi o ne O/)S011oci tofagi ca è po i ti va an cl1 'essa Yerso la 2'\ se tti111a11a € d iv ien e J)l ù

net La fr.a la 31\ e ·ia se llima 11a .e j)er ·ist e quanto la prova d ell 'agglutinazio11e . La reazione i11trader1nica co1i antig en e fu sen1pr.e positiva in tutti i casi <li tular emia s icura, m entre 11on è riuscila en1p·r e positiYa

con an tisiero. La cultu,ra è i11etodo rr1olLo sic11ro, m.a p er il 1

lungo t err1po ch e richied e n on 11a molta im1)or t.a11 za c linica. L 'u so di siero c ura tivo ]J UÒ d ~ re . r eazio . ni diagn os tict1e p ositive. Le t esse r eaz1on1 po&son o avere p er u so di antigene in tracuta . n co.

L.

Il trattamento razionale della paralisi infantile. H. Bordier (Journal des Praticiens, 6 m a.gg io 1939) esp on e il n1e todo ch e egli g ià da tempo h a proposto iper la c ura ra ziona le ed effica ce d ella par alisi infantile e ch e, fort e delle appr o,razioni e d ei con sen s i ricevt1ti , h a t ra.sforn1ato la p r og11osi ·della poliomielite anteriore acu ta . L 'oo:i~in alità del m etodo è n ella ap1)licazion e di r aggi X sulle lesioni ·d'el 1l1id ollo spin ale allo scopo di libera r e, a ttraver o l 'azion e di riassorbir11en to eser citat a d.ai r aggi sui fcr10111eni in fi a111111alori , i n t1clei .g·rig i d el midollo d.al processo di s tr.angola111ento ri1s ult.a L1le da ll 'infiltrazio 11e e·d en1at osa inizial e e da lla s ua ulteriore organizzazion e fibrosa. JJ' obbietti' o p roposto im1)on e qui11di di iniziar e l 'ar>plic.azion e del m etod o il .ptiù precocen1ente i)Q.ssibile e l 'A. per ci.ò non si st an ca di insis ter e sulla n ece sità di proced,e1·e all 'irra d'ia zione d el 1n idollo appena finita la fase termica d·ella malattia o a l più tardi un m ese clo1Jo l 'inizio di essa. Ma, anclae clopo p ar ecc.h i 1nesi , l 'irra diazio11e p roduce e ffetti utili per l 'arresto d a e..,sa ind otto· s ul 1; r ocesso cicatri. ziale fibroso. La cellula e la fibra n erYosa 1)r esentano un a se.ar sa sen . ibilità ai r a,g·g i , sicch è il 111idollo ed i n ervi p eriferici p osso110 sopp1o rtare una forte dose di raggi X sen za presentar e alcu11a a lterazion e . Il nletod o di c.ura della pa ra lisi in fa n ti le propost o d all 'A. (m etodo Bo1~di er) u tilizza l a ra diotera ~)ia, la dia terrr1oterap ia e la galvanoterapia ; tr a questi a l ti t erapeutici la parte prep onderante sp ella a lla radiot era1)ia . Infatti q u est a agi ce n elle cellule i1ervo.se n1idolla ri l e.s e, m entre la diat ern10- e la gal, a11oteTapi.a a·gi.scono s ui muscoli d eg'li a rti p aralizza ti, la 1p1r i1n a J)O rla11dovi il calor e 11ece ario alla nutri zio11e dei t essuti (da ta l 'ipotcr111ia degli art i par alizzali) e face11do cessare l o spasrno vascolare ch e si 0111Jo11e al! 'irror azion e sanguig n.a. In .secon·d a d et errl1in.a ndovi un It·ettissin10 a urr1ento d ella nutrizion e d ei t essuti. L ' A. d escrive infine dettagli atam ente la tecnica da f:eg· ui re n ell e ap1>licazioni di radio, diat errr10- e galvan o terapia. F. Tos TI.' 1


S EZIONE PRATICA

Azione del clorato di potassio sulla poliomielite acuta. Cli. Contat ha i1otato in una e1)ide.n1ia di 1)uliomielite anteriore acuta a,·venuta nel 1937 la grande effi0acia cl1e es1)lica ir1 detta n1al.attia il clorato di potassio e, at traverso l 'es1)erienza di numero&i casi, ha potuto stabilire le 1niglio-r i con·dizioni di .sommi11istrazione d el 111e<licarnento lJer trarne il 11tas i1110 vantaggio. P·e r Io più i inalati ' 'edono scomparire la tetnperatura in 36 ore, mentre contemporaItea n1cnte regrediscono i ~inton1i i11olior11ieliti ci (algie., trem ori , paresi). L 'effica cia del clorato di ])Otassio nella polio1nielite anteriore ac uta è stata anche confern1ata da e perienze . u anin1.ali : scimmie inoculate ))Cl' ,·ia cerebrnle co11 una sospensione di n1idollo polioJ.ni elit~co ·p resentavano un rapido coi tituir i clelle paralisi e la n1orte in 5a . sa giornata se r1on venivano tra ttat e con clorato di potassio ; ~o n1n1inistrando loro tale m edicar\1 ento invece r10n si verifica,;a alc.un fenon1eno ni o rboso. t co11sigliabile perciò unire alla sieroterapia classica anch e que to nuovo tratta m ento a l clorato di potassio, alle dosi e secondo il rjtn10 ·con1&igli.ati ·d al Contat. Il rr1alato d·eve prendere gr. O, 10 di clorato di potassio p.er chilogrammo di pe.so o~gni g iorno ; la i10zione ·deve esser e sommini::-trat.a noni dlue ore, 11otte e giorno, in 12 do i eg·uali. Qualunque sia il peso del Jllalato la quantità cli pozione deve essere Ja stessa : 12 cucchiai dn zuppa cioè 18'0 gr. ; ' 'arierà la quantità di clora to di potassio contenuta nella 110zione. Per esempio per un b·amlJ·ino di 15 chilo . . ' gram1n1 51 pre.scr1vera ·: Clorato di potassio gr. 1,50 Scirop1)() di la.m pone g r. 40 Acqua q . b. a 180 gr . S. un cu cchi.aio d.a zuppa ogni 2 ore. TI trattamen.t o deve ·ef'sere inizi.ate il più l>recocernente possibile : se la forma è grave e l e p.ar.a]isi sono 1g ià costituite conviene raddoppiare la dose di clorato di pota s~io nelle r;.r ime 12 ore (un cuccl1iaio ogni ora) . Si dovrà insister e affir1ch è ]a somministrazione venga fatta regolarmen.te ogni d·ue ore, di notte e di giorno-, poich è 1'interruzione potrebbe aver e gravi con&ei~·u e11z e . Si prolungl1erà i] trattan1 ento per 5-6 giorni 1dop0 il ritorno· all a nor111a della temueratura Sicron1e il -farmaci:sta potrebbe esser e stu11ito della quantità di clorato di nota~sio ordinata, converrà afferm ar e sr>erificatam ente la d osf\' nel Jn ricetta. ~ · (Dalla Gazzette deS' H op·itrMrx , 22 lu .~li o 1939). F . T OSTI.

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L!t terapia della malattia di Nicolas ~ Fa,·re con i derivati organici dello zolfo. Alberto Midana (l'rfin erva ,1/edica . 14- Ju alio 1039) sull a scorta dci dati bibliografici e personali riflettenti 1::\ t erapia dell e diYCr$e ]ocali.zzazioni della 111alattia di Nicolas e Fa vre con i derivati org-ar1ici dell o zolfo, os erva r l1e l 'at-

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ti rità dei sulfa1nid ici ulle 111anifestazioni linfoghian·dolari risulla più rapida e co"' tante e qui11di nettamente su1periore di quella esp liC[1 ta da tutti g'li altri 1n ezzi curativi finora adop era ti (jodio, antimonio =-= antigenoter.apia). L' A. si ·è ser vito di un preparato ·d i pa ramir1 ofenilsulfan1ide, lo streplosil. Tale tera pia arre5ta l 'evoluzio11e delle lesioni in qualsia i tadio e ne pTovoca la r apid.a r·egres ion.e in 1520 giorni. Nei casi di localizzazio11e ano-retto-genita li la t erapia con j)ar aminofeni]sulfamide non è anco.ra suf.ficie11ten1ente sperime·n tata; nell e forme di rettiti se nibra ch e si a ffermi nei casi 1 tcenti o iniziali, 1nentre è ir1costant e ed inefficace. in quelli di antica da ta. Netta1nente fa vorevole invece è il g iudizio nell e localizzazioni ge1nit.ali a tipo ·di .estio111 ene ul cerativo. Concludendo l 'A. · afferma che il trattamenlo· con i pre1Jarali sul[arnidici e sulfamidoazoici ,,a og·gi considerato com e il m ezzo curativo di ie l1.ezio11 e l oc al izz~zt~o n ·i 1inffo1 g lii.a11dola ri de 11.a J1talattia di Nicolas e Fa,rre. S. IF . 1

Sulla roentgenterapia antinflamn1ntoria con spe· ciale riguardo ai risultati clinici. Mathey-'C ornat M. R. (Presse i~f édica le,, 11 a1>rile 1939) riporta i ri ultati rle1Ja r oentgenlera pia applicata irl cli verse affezioni che si di&l~nguono in 3 1 gruppi : l ) affezioni i11fiarr1111atorie cutan ee (foruncoli, antrace, ade11ofl en1n1oni , piodern1iti, ulceri , eicc.) : 2) affe·zioni i11fi ar11111atorie a ppa rtenenti alla stomatologia (osteope riostiti del 111.a·&ce]lare, flemn1oni cervicali , adeniti , ade11oflen1rrtoni) e a ll'otorinol aringoia tria (amigdaliti, asces~.i tonsilla ri , sinusiti) ; 3) affezio·n i infian1n1atori e del I ' a prparato geI•it.a le maschile (orchie·1)idid:irnile, epididimi te tube.rr olare , er.c.) e femn·1inile_ (annc.. sit e, tuber colo1i degli anne~~j , f\ CC . ) . Nell e affezioni del prirr10 gru ppo i ristiltali ·d ella iyoentgenteraJJi.a sono .stati abba-stanza buoni , specie qua ndo è associata al tratta1ne11to locale, specifico. Nelle amig da liti, ascessi tonsillari , i risultati sono contradittori , rrientre nelle osteo·p eriostiti del n1a . . r ellare, 11ei fl <'n1m oni c.ei·vicali, nei flen1moni r ronici , nelle parotidi si sono av uti st1ccessi brillanti . N_i~ ll e affezioni a pecificl1e dell 'a1)11ar al o ger1.ilale femminile la r oent1g·ent erapia sarà u ata SJ1ecie nelle do11ne vergini. con ~ra n d e r-clut e1.a, adotJ.erando cioè dosi tali da pTodurre l1n a steri] izzazione t en1 p1oranea o do1?0 in st1cresso. ·di altri m etodi di cura; nell e form e tut ercolari sub,a c:u te g-li AA. h anno avu to buon i risultati co11 do i alt e fino alla sterili zza zione d efinitiva. Gii AA. dopo aYPr b reve111en te l)arlato della tec11ica e ·del n1odo di azione dell a r adioternJlia,· cl1c, secondo la n1aggior parte <l e:g-li s t u~ dio•si, es plica so1Jratt11to un 'azio11 e a ntinfiarnrn.aloria cellulare , concludon o affrrn1ando cl1e


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« IL POLI CLJNI CO »

J.a roen tge11tera1)ia r ap1)rese uta u11 eccell ente u1czzo di cura nelle i11fia1n1l 1azio11i . . 1)ecie se è U5.nta co11 gra11de 1)ru<le11za e i11 ùete r.mina ti casi. F. J ADE\·AIA. .

1'1etodi di terapia aspecifica. W. W eichardt (Klin. vVoche1nsc'lir., 8 lug-Iio 19J9) rileva ch e, lo 111odalità di azio11e della 1era pia aspecifica si co111 pr endono solo irt b1ase .al co11ce tto dell.a e{ attivazione protoL)l.a i:na tica » . La ostan za vivente attivata co111]Ji0 1]10 1to i11eglio varie fun zioni sia fi siologicl1e ch e difensiv·e. Le so . . ta11 ze attiva nti sono prodotti di ·&ci ~ione on1oloigl1i cl1e i form ano nell 'orga.nisn10 i1l seguito .a svariate influe11ze. La terapi.a aspecifica rie ce ad esaltar e olo qu elle funzioni or cranic hc cl1 e già pree is1evano: così le iniezioni di pTotein e aumen ta110 ii egli anin;.ali trallati co11 un ai1tige11e, la produ zion e di ani i co rpi 111a n on l)Otranno n1ai far produrre antico rpi ad a11imali n on tratt ~ ti co11 l 'anti,g·er1 e. Per ciò la te1~a t)i a aspecifica è utile so pr.a t~ utLo nelle n1alattie cro11ich e o nella conv~l rscenza, q·ua11do l 'orga11i 1110 già forn1a a nti corpi: m entre n ell e infezioni acute la produ zione di anticorpi n on Ri è iniziata e n on l)tlò quindi ver1ir esalta I a; in tali casi la tera -pia .aspecifica può .a nzi e altare i germi -infettnr1ti. Per ciò ch e riguarda ]e fun zioni fi siologi ch e si è dimostrato so1)rattt1tto 1'at11nento dei prores i ossidativi in seguito alla terapia a~rJecifi ca: do i toss icll e di acido cianidrico .$ono ~a pportate ·scnz.n dn nno d.a topi iniettati <'011 lJrotcine. Prodotti contenenti protein e e~e r­ ci!.ano u11 effetto asr>ccifico m olto st1periore a qt1ello cla e si ottiene con l'acido nu cleinico o con l:istan1ina. Animali che s i din1ostrano ca ttivi produttoTi ·di anticor11i n r for111a110 in qu antità se iniettati con l)rotein e an cl1 e veP. getali.

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XL VI,

NUl\1.

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Le lesio11i descrille rlal Gan1na si trovarono11elle -µiù svariale sple11op atie. e an ch e in milze dcl r esto &anc. Garr1na ha sostenuto ch e si tratti di fal si loculi di natura aspecifica dovuti a condizio11i di vita -e di rica111b.jo del viscere e alla sua strutt t1ra e costituzione fi ica e cl1i111ira. Gli AA. tede ... chi dànno· i11aggiore im1)o rta11za a fatti ,-a.. colari. I fra n cesi riten gono invece e.b e si l ra tti di u11 a lesio11e specifica da asper 0crillo (a ... pergill us nodulan. ). F . Pizzetti (A rch. I lal. di an <~l. e l stoD. p1a1tol. g it1 g110 1939) de crive un c.aso osservato in u11 uomo di 70 ai111i , portatore di cancro e• ofaµ-eo e morto •p.e r gan,gre11a i.;ol111 on o.re. Dall 'esa1 ne i tologico da lui j)ra tica lo risulta ch e nei focolai di G·am11a ci son o prodotti di n ecrobiosi sia del con11ettivo coll.agene ch e. delle fibre el.astich e. E,gli e. elude l 'origine mi1co•t ic.a o dn un quid e terJlO. ,t\.1111)li a11do le con clu ioni del Ga111na egli dice che si instaurano in n1ilze pr eced entem e11Le le e alterazioni di dupli ce· Il a tura : da una parle tend enza <t d un J)rocesso · ])roduttivo e di trofico e dall 'altra liberazione di ion iferro i e ferrici ch e J1anno tend enza ad iJ1 11)egn are gli cle111 enli elasti co connetti,ali al tera ti. L. 1

'' IL POLICLINICO,,

SEZIONE MlDlfA (mensile)

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI.

Il Numero 9 (1 settembre 1939) contiene: LAVORI ORICINALI : MUDr A. FJNGERL·.A ND - Contributo allo studio def dott. F. MARCONI reumatismo specifico. Anita SAURER - Contributo alla . questione dell'influenza dei sali neutri sulla velocità di sedimenta_ z1one. Mario MESITI e - 11 campo di applicazione der Rodolfo FKRRE'I"l'I pneumotorace compressivo. I O Prezzo del Numero L. 6

4bbonamento annuo· alla Sezione Medica : Italia L. 55. • Este-o L. 65 Se C1:Jrnnlativo con la Sezione Pratica: Italia L. 1 1 O.

MEDICINA SCIENTIFICA Considerazioni sulla struttura istologica dei no· doli di Gamna delJa milza. I noduli ·di Gamua sono di im1Jortanza es~enz ialrri.ent e anatomo-p·a to1ogic.a e, in senso lato, so r10· di natura scle.r o iderotica . La i1rima 0 &ser vazione fu fatta dal Gandy ne] l!l 05, m.a l 'argon1enlo fu trattato in m.aniera co11lpleta solo nel 1920 dal Gamna. Macr o co pir.:i n1e11te si tratta di milze vo] u1Tii11ose co11 focolai n odulari parsi color fogli11 di t.abacco. 1\.l icroscopica111e11te . i ha nno territori perivascolari , vici11i ai follicol i 111al1prighiani, co tituito da te stilo con11 ctt.iva]e fib·r o· o fa~ci colat o con n ecrobiosi di fib re e di fasci di fihr·e. Questa n ecrobio'i h a per es11011ente principale I 'ir11 pregnazion e da ·parte di sali di ferro c. in nii S1ura minim a, di calcio. Fra qu·este fibre. e' è inoltre una !'ostanzu ia li11a s1)lendente , r1on colorab ile, e pign1ento ch e dà la reazione d el ferro.

LANNO

Estero L . . 1 6 5; se cumulativo con la Sezione Pratica e con la Sezione Chirul'gica : Italia L. 1 40 .. Est{;rO L. 1 9 5 . 11

IL POLICLINICO,,

SEZIONE CHIRURGICA (mens'le)

Direttori: Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCC&i Il N'u mero 9 <15 set tembre 1939) conterrà: LAVORI ORICINALI : 01ivi ero BELLINI -- Stenosi digiu nale congenita di arto grado in bambini di 14 mesi, guarita ·dopo resetione intestinale. . - La malattia gi·ovanile produttiva !Juigi MOLLO · con trombosi dei vasi (Endoarteri te o tro miboangioite obi iterante). R . R.EDI -- Ricerche sperimentali e pratica chirurgica su·ll'impiego dell'argento colloidale elettrico ad alte dosi .. 1

6 Abbonamtnto annuo alla SrzfJ nt Chiru gir.a : ltal:a L.-55. • Estero L 65 8e cumulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 1 1 O. I O

Prezzo del Numero L.

Estero L. 1 6 5; se cumulativo ti ca e con la Sezione Medica : Estero L. 195. Inviare Vaglia Postale o Chèque LUIGC POZZI editore, Via· Sistina

con la Sezione Pra· Italia Lire 1 4 O .. Bancario alla Ditta 14. ROMA.


'

lANNO

XLVI, NuM. 38]

1703

SEZIONE PRATICA

NELLA V·ITA PROFESSIONALE. :Lin1itazione delle pagine dei periodici e delle ri· viste. l!l~o

scopo cli limitare il consumo cli cellulosa per la f abb1icazione della ccvrl a, il l\iinistero1 della Cultu r a P opolar e hm disposto c.he da giov·edì 14 corrente: tutti i per iodici a forma:to di gi.o r.iiale vengano pubblicati a 4 pagine.; tutti gli 1Lmorisl'ici a f ormato di giorn{t[ ~ vengono pubblicati a n on più di 6 p(J)gine; tutti i p,eri odici cinematograf ici e di v·a r ietà ven.gano pubblicati .a non, più di 12 pa:gine; tutti gli all'ri p eriodici e l e r iviste r iducano di un terzo· il 11.ume r o delle ]J()Jgin1e. I noltre il !Vl.injst~ ro del la Cultura popol ar e ha procedu l'o ailla so1spe~sione di nu1nerose /)U bblicazioni peri odiche.

A tali disposizioni è pertan lo un ifor111ato il :pr esente numero. I .. ' A.i\•nvrrNJSTRAZIONE.

Cronaca del movimento corporativo. :Revisione delle autorizzazioni ad imbarca.re come medico di bordo. Con D. l\!I. 11 maggio 1939-XVII pt1bblicato dalla cc Gazzetta ufficiale » n. 179, d el 2 ago1s lo. ~ . a., è sta ta indett a la r evisione d elle autorizza.zior1i ad jmbarcare quale inedico di borclo, co11-· .cesse fino al 31 dicembre 1934-XIII. I sanitari interessati . debbono prese11 lare alle Prefetture di r esidenza (enlro il 28 febpraio 194.0-XVIJI) i segu enti docun1enti: 1) Decre lo di autorizzazion e ad i111barcare con1e meclj cci cli bordo, munito del . visto cli co11fer111a, a norma dell 'art. 37-bis del R. D. 29 11ove1nhre 1925, i1. 2288, se rilascialo prima dell 'anno 19'15; 2) cer t ificato di bu on a condo tta, in data non a n teriore n. tre me·si da quella della pubblicazione del D. M.; 3) cert ificalo penale in d at a no11 ant eriore a lre 1nesi; 4) cer tificato di iscrizion e nell 'Al bo dei lVIe~l ici; . 5) cer tificato di un meclico mìlilare o di lin ufficjale sanitario comunale, di d ata i1on a11teriore a un inese, dal quale ri sulti ch e il sanitario autorizzato n on è affet to da malattie fisiche o }Jsic hicl1e e non presenta deficienze organ ich e che · gli impediscano di esercitare le funzioni di meclico di bordo. Gli anzidetti docu n1e11ti clovran110 essere del)itamente leg=alizzati. Per inforn1azioni rivolgersi al Gruppo Naziona· le Medici di Bor Llo, presso la Federaz. Naz. Fascis la della Gente del l\!Iare (via Bon compagni 19, Roma) . Fiduciario del Gruppo è il dott. C. ~Ia 11assei; 1segretario il dott. D. Lembo. 1

Per l'P.sercizio seni(ario nell'Africa Orienlele llalione e nelle Colonie, tenere presente l'indispensabile Vademecum:

Dott. ROMOLO

RIBOLLA

Medico dip lomat o della Marina Mercantile

1'1EDICINA TROPICALE E IGIENE MARINARA. MANUALE TEORICO-PRATICO PER I MEDICI Volume di p_agg. XVI-491, con 39 figure intercalate ael testo. Prezzo L. 5 2 . più le spese postali di spedizione. Per gi abbonati al « Policlinico ,, od a qualsiasi dei 9uattr~ n-0stri Periodici, sole L. 4 7 franco di porto tn Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 5 O.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.

CONCORSI. Proroga dei concorsi per sanitari condotti. In segui lo a disp·osizione del Ministero dell 'In, terno i con corsi per ·sani tari condotti, inde t ti dalle Rll. Prefetture, sono prorogati a tutto il 30 sette111bre 1939-XVII. .4. mmin.ist r a.z. Pro v. - Direttore dell 'Ospedale Psichiatrico prov. « Luig·i Lolli » i11 In-iola ; scad. 20 nov.; stip. L. 18.500; 6 aumen{i <lel clechno : supple1n . ser v. att. L. 4000; et à li1nile 35 a. BOLOGNA.

1

Medico dirigente {li dispensario; tiloli ed 0sa1ni; L. 13.500 e 6 trienni clec.; ind e11n . trasferte (per il 1939 L. 500 m en·sili); n omina e conferma quinquenna li. Et à limite 40 a. al 25 aprile. Rivolgersi alla Segr e teria. Chiedere copia del bando. Conso r zio pr.ov. a1itituberc . -

Uol\iO. -

OspBdale Psi chiatrico I nterprovinciale Sa.le-ntino. Direttore e tre m edici di reparto; L ECCE.

·slipend i T. . 13. 700 e L. 9500; serv. att. L. 3500 e L. 2100; alimenti, ecc. Et à limite 35 a. Titoli scien lif. e pret. Scacl. 26 sett. Rivolgersi alla Segr et eria . Medico Ostetrico d el Coml1ne. Stip. annuo iniziale 14.000, s. a. 2500, 4 quadrienni di 600. Esame: prova pratica su caso clinico di osteLricia. E là massima 35, con eccezioni con suete. Scad. ore 17 del 6 nov. Non1ina per lin biennio, dopo il quale si h a la stabililà su deliber azione del Podes tà. NAPOLI.

-

1

1\EGGJO E~r.

Consorzio p r ov . antiluber c. -

Me-

dico assist er1te d el Dispensario prov.; titoli ed e·s ami; stip. llnnt10 L. 6750 e 4 quadrienni d ee. E con sentit o il libero eserc. della professione. Età li1nite 40 a. al 23 agost o. Scad. 31 ottobre. RiYolgersi alla Segreteria. PESARO-URBINO. Amministr az. Prov. Medico pri111ari o dell 'Ospedale psichiatr. prov., in Pesaro; titoli .: scad. 30 ott.; età limite 42 a.; stip . L. 13.040 e 5 q11adrienni dee., oltre indenn. (ser v. att. L. 970, c.-v., allog·gio L. 3000 Chiedere copia del })a11do . Ilivolgersi alla Segreteria. 1 ) .

Rol\1A. 1vliriistero della A-1arina. - È stata pubhlicat a la 11otificazione di con corso per la nomina di 50 u fficiali inferiori lnedici di complemento nel Corpo Sa11itario JVIili lare Marittimo, così ripartiti: capitani 15; tenenti 15; sottotenenti 20. Possono })arleripare al concor so i cittadini laureati in n1edicin a e chirurgia che abpia110 ottenuto I 'abilitazione all 'esercizio professionale e posseggano i requisiti prescritti dalle vigenti n_orme legislative per la n omina ad ufficiale 1nedico di compleme11t':>, 1siano di razza non ebraica e non abbiano superalo, per il grado di capitano, l'età di anni 45 ; per i g·radi d i tenente e 'Sottotenente, I 'età d i anni 38. Le domande di am111issione al concorso, r edatte su carta bollata da lire sei, con l 'indicazione esatta del domicilio dei concorrenti, dovranno pervenire al ~Iinistero - Direzione Generale del Personale e dei Servizi Militari, Divisione Slato Giuridico - entro il 3 n0Yen1bre 1939-XVIII, corre-


« IL

1704

POJ..I CI.11\ J CO >'•

VERONA . ,4.mmin,is lraz. Prov . - ì\!Iedico di Sezio 11e preisso l 'Osp ed ale p sicl1iatrico prov. di S. Gi acoTno . A tutto il 29 se tten1bre. ' rend esi edificio d estinato casa cura malati di pelto alla Umbria, p o·sizione splendida, m e tri 47G s . m . , vicino importante centro , ottime condizioni pag·am e uto, facilmente rilevabile, esercizio completo in fun zion 0, affar e conYenie nlissimo per pratici tali gestioni non disponenti inge nti mezzi liquidi ; informazioni schiarimenli trattative Studio Tecnico Vince11ti , Via Gug liel1no Mar coni C1rrÀ DI CASTELLO.

Concorsi a premi. Real e Accadem ia d'Itali a. Nella Sezio11e p er le cie1lze biologi.ch e sono ind etti i concor si p e r u11 premio' Gr assi (li lire 5000, l)er ricerch e di p arassilolog ia, scad. 21 dicc rnbre; un premio Mar chia/ ava di L. 5000 , per u11 l avoro sui proplen1i epidemiologici d ell 'A. O. , co11 sp eciale riguard o ai te rrilori italiani ; ·sca(l. 31 diceìnbre; u11 p r emio d el:l'Asso ciazion e bancaria, di L . 10.000 sul t em a : « Le sos·tan ze radioattive artific iali come indicatori n ella c h:mic a e n elJa .b iologia »; scacl. 2.1 dice111bre . Per schiari1ne11ti rivolger si alla Cancelleria , Lung ot ever e I 1'arnesina 10, R oma. 1

Congressi e convegni vari. D al 18 al 20 se llcrn])r e avrà luog o iri Bari, (l t1ra11 le l a X Fier a d el Levante, il XXX Co11g r es o cl ella S0c ie là i tal ia11 a di ortopedi a e lrau1natolog ia; d al 28 ·selt e1nbre al 2 ot1obre in Pad oYa I 'VIII Co11gr e :so d ella Associazi on e italiana c1i 1\l edi.cina legal e; cl al 30 se t lembre al 4 o ltobre i1l Napoli il Con g r esso italiano s tornato-odontolog ico ; ai prin1 i cli o l tobr e i11 Bolog n a l 'VIII Co11Yeg no d ella Socie t à i Ialia11a <li an a tomia ; dal 19 al 22 o ltobrc in Na p oli il 450 Cong r esso della SoC'ie t à i I al ia11 a di chjrt1rg ia ; dal 9 a11 ·11 ottobre in R o111a il 14° Con g r esso internazionale p er la J)r ot ez io11 c cl ell 'infanzia; il 29 o ttobre un ConYegno di 1nc.dici11 a cos tituzionalistica in Bologn a , qual e o m aggio al t:e11. prof. Viol a; dall '8 al 15 o tt obre in Pi a l a XX.VIII Riu11ione d ella Socie tà i lalj a n a IJer il IJr ogr esso d el] e Scien ze. 1

Per lti pritna Yolta i11 Svi zzera le 22 as·sociazioni ch e si occupa110 rli proble1ni d 'igien e si -son o adu11a1 e i11 asselnblea gen er ale, a Zurigo, l 'l e il 2 luglio. L a Lega leclesca p er la salute d el popolo t errà la sJa qu nrla adu11::inza scientifica a Ntir11ber g,. d al 7 al 10 o ttobre . ' rerra11no f a tte varie r elazioni su] t e111a : Cura '"lella salut e e.a aumento clell 'efficien za inod iante 1'educazio11e f isica nei g iova11i; tra i r ela tori son o m edic i, jg·ie11is li e biolog·i r elJuta ti ; la clisct1ssio11e sar à cl1iusa d al dolt. Con ti , « Ftil1rcr » ·sanjtarjo d el Reich.

I Conveg11i ·n1e.d ici cli p edia tria talassologica e di s toria (l ella m eclicina, che erano stati prea11nuncia li e ch e d oYeYa110 effettuarsi a Rimin i , so110 s ta ti ri11 viati ad epoca da d es linar si.

Il reparto chirurgico nell'Osptdale di Littoria.

1

Con cor so a premi in, of ta lmologia

Nu~r. ~8I

NOTIZIE DIVERSE

date d ei d ocun1en li prescrillo dalla nolificazio11c s lessn. VERCELLI. Os]J·edale A:l aggio r e rleg li IriferrnJ. l\IIedico j)rirnario d ella Sezio11e o lo-rj110-l ari11 goialrica; i11e{l ico chirurg·o od ontoiatra, dire ttor e d e] se rvizio od on toialrico; medico aiuto d ella Sez . gen er. chirurg ica; m edico aissistente d ella Sez. gen er. i11eclica; id. d ell a Sez . pediatrica; s lipencli an11ui risp e lt. L. 4532, L. 2172, I.. . 4195, L. 4195, l ,. 3970, L. 3970·; at1111e11ti; quot e rli compartecipazio11e. 'f assa an11u a L. 50. Scad. 9 ottobre. Chie<lere annu11 zi. Ili,·olger si alla Scg·r e lcria.

[ANNO XLVI,

U na donazion e di 1000 dollari (20.000 lire italiane) è ·s tata fatta all 'Associazio11e inter11 azionale p er l a pr.ofilassi clella cecità da G. Brevvster e d a J ennie Mathew s, allo scopo di favorire l e ricer cl1e n el . ca1npo d ell 'oftalmolog"ia . La co'n11nissic n e p er il premio co111prenderà i m e mbri clel Co111itat o esecutivo e d ell 'Ufficio d ell 'Associa. z1one . 11 premio sarà co11feri to in occa sione d el 16° con gresso i n lerr1azio11ale cl 'oftalmol ogia. Ogni Eludioso accr edi1 nto può con correr e . Tema: cé il g·l au coma semplice non infiammatorio »; può · est ender si a r icerch e in rapporto diretto con t al e prol1lf'n1n . I l avori concorrenti d evo110. es~ere orig"inali. P o tranno esser e r ed a tti in francese, ing lese, i1 alian o o t ed esco. Dovr anno esser e inviati 6 m esi pri111 a al Con gr esso, alla segret eria d ell 'Associazion e, ))ouleYar cl Saint-Mich el 66, P aris . L a d eci sion e d ella com1ni s1sion e sarà inappellabile.

Dal 5 settembre ha i.niziato _;_l suo funzionam e11to il 11uovo r ep arto chirurg ico d ell 'Ospedale di Littoria . A ttrezzata p erfettamente, secondo i più moderni crjleri e corredala di g abin etti r adiologico e sp ecializzato , la nuova i stituzio11e costituirà, p e r Je lna sse lavoratrici d ella t erra p onti11a. una 11UOYa g aranzia di pronta assist en za.

Esami per infermiere e assistenti sanitarie della Croce Rossa Italiana. · Nel] a pro&s i1na sessione aub..innale presso le varie Scu ole Co11Yitto p e r Infermier e Professionali d ella Croce Rossa Italia11a sono indetti, oltre agìi esami d elle rispettiYe allieve, quelli di a mmis·sion e al secondo an110 d elle Infermiere Volontarj c clella Cr oce Rossa e delle Infermiere generich e, n on ch è g li esa111i di a mmissione d elle Infer111iere Volontari e clel]a Croce Rossa alle ,Scuole per As1si st enti Sa11ilarie Visitatrici, in applica zione d elle 11or111e l)rovvisorie dell 'art. 4 d ella Legge 3 g'iug no 1937, n. 1084. Coloro cb e as1)ira110 a partecipare ai st1dclel li esami rlovr a nno p·r e·sentare alla direzion e d elle Scuole Con v itto Infermiere Professionali la r elativa do1nanda, il cui t ermine di prese11tazione r esta improrogabilmente fi ssato p er il 20 set ten1bre.


SEZIONE PRATI CA

La propaganda contro il cancro nE>gli Stati Uniti. Il Presidente deg·li S la li Uni li d'America, Roosevelt, ha em es·so u11 bando per i11Yilare il Corpo rr1edico, gli J·s tituti scientifi ci , gli org·a11i della S làrnpa, i dirigenti le Società c ine111al og·rafich e e lutti coloro che s 'inleressa110 alla lolla co11tro il cancro, a fissare, co1ne aveva proposto il Parla1ne nlo, l 'a1)rile di ogni anno quale m ese di loll a contro il cancro, e ciò allo scopo di propaga11dare n el pubblico !a necessità della lolla e l 'i1nporlanza della yjg ilanza cos la11te per co1nbattere i l Ilag·ello. .

Diminuzione progressiva della sifilide in lnghit· terra. Durante l 'ul ti1110 congre•sso imperiale brila11nico d'igiene sociale, fu sollevata la questione clell a sifilide in Inghilterra. Statis tich e rece nti permisero di con o·scer e .con preci ion e l 'importanza del pericolo sociale che presen la ancora questa inala ltia, clopo ch e si è organizzala la lotta contro le mala l Ue Yen er ee . Mentre nel 1900 in I11g hillerra e n el Paese di Galles si regis trarono 42.800 casi di sifilide, n el 1938 se n e rilevarono •solo 18 .034. Le infezioni da1anti dD ur1 anr10 n el 1938 furono 5238, il ch e segna una rjd•J zionc .cospicUya, d el 42 %, ri sp e l1 o a l 1931. La mortalità infa11tjl c dovu ta a s i ~ilide a umentò da 1 ,34 ogni mille nati Yi vi 11el 1912 a 2,03 nel 19J 7; tale au m en lo fu iner e11 le al la g u erra Jnondiale; da allora però s i è de lern1inala una riduzione costant e: 1 ,12 nel 1922; 0,47 11el 1932; 0,20 nel 1938 . Nel 1938 t ale n1orlali là rap1)re·sen lò u11 sesto di quella avu tasi nel 1932 e un deci1110 di quell a aYutasi n el 1917. Un 'allra 1..Jr0Ya del1a diminu zio n e clella sifilid e è data dalle r eazioni scrologiche i1ell e donne incinte: •su 13.000 d on11e Yisitate duran le il 1938 111 clinich e os i e tricl1e, ma lernità, ospedali, e.cc., soltanl0 0 ,83 % òettero W asserman11 positiva. I ei ))ambini cli e là inferiore a 15 a11ni l a riduzione d ella sifil irle da l 1931 al 1938 risulta del 39 %; ol tre i 15 ann i 11011 si è aYuta regres&ione. (Dal Siècle 1'1édical, lo ·selt. 1939).

Un po' dovunque. èo11 decre to del B·uce Capo del GoYerno la Pri11cipessa cl i Pie1non te è •stata nominala ispettrice 11az ionale d elle i11fer1n iere d ella Croce Rossa Italiana. La sig11orina i1arja Piron li e la duchessa Elisabe tta Cito cli Torrecu so son o state n on1i11a le vice-ispct trici.

I .corsi cl i perfezio11an1rn lo d egli s ludi medici , élnnunziali eia parle ò ell 'Acca.demja di Berlino P<' r i n1esi cli seltembre-o ltobre 1939, so·n o rj11Yial i ad allra d at a . A Bad Frankenhansen (Gern1a11ia) è sorto un I ~ l i tuto (} 'i11for lunisli ca, -les linalo a tu tle le forze lavoratric i d el Reich. Avrà sCOJ)i assistenziali e cl ' insegnaTncn lo.

1705

to e la riedu cazione <l ei g i0Ya11i de])oli , 1ni11or a li, i11fortun a li o inYalid i, a llo scopo dì met terli in g r ado di sopJJCrirc a i ])isog·ni d ella mano d 'opera, oggi m olto se11lili . ~e ll 'I titulo sono accolti oo-io,·ani dei due .. e .. i , di e tà con1presa fra 14 e 19 an11i , che s0 f.fra11 0 di debolezza generale ol in-oe0 1nia, esit i di })arali si infantili , cli r achi Li~1n o deformit à con genite, •sen za tare neuro-psichiche' ereditarie. Il lra tla111enlo dura da 6 a 7 e llin1ane· .l . pos ti cli l aYOTO g ià OCCU })a li daH]j i .. crilti 11011' ,-en gono })erduti.

I Minis teri du 11 'inler110 e de lle f i11anze del Rc icl1

ha11110 d eliberato la cos lru zio11e <li u11 o pe·d a~e a Dessau, capace di 800 mala li ; la })rima })ie lra ,·errà collocata durante il 111esc di e l Lcmbre. L ' Università di California ha is li lui lo una colo11ia cli Yacanze J>er b am bini cliabe l ici, d ell 'e là da 7 a 16 :.lnn i . ~°)·J es ti p b son o clin1or arYi 2 sel ti111a11e. L e spese dell 'inizia liYa •sono ·sost enute clalla Facoll:J di m ed icina. Negli S la li Uni li clurante il 1938 si ·sono r egis trati 15.111 casi di va iolo, conlro 11.687 nel 1937 e 7.823 n el 1936. La malattja infie risce in specie n el nord d ell 'Ohio e nell 'oYest del Missi ssipì. ~el­ la n1aggior parte cl egli Stati i11 questa r egione 11on si pratica la vacci11azione r egol are. La nlala lli·• ha carattere b enig no. Un 'a1npia inchies ta co11dol la i11 SYizzera sulle condizioni sanitarie degli '::>colari ha accertalo cl1e 60 % di ques ti so110 i11 bJona salu le; 38 % J1a11no bi sog·no di essere sanilarian1 cn Le sorvegli a lj ; 2 % hanno ])isogn o di Cltre jrn1n ediate; 16 % soffron o di deficie11ze visive; 48 % han110 bj sog110 di cure d e n lari e. Nelle cuol e degli S tati l l11ili durant e il 1937 si so110 praticate 898.506 Yacci11azio11i an Lid ift erich e e 1.078.879 vac.cinazioni an liYaiolose. Negli Stati Unili •si sono r eg·is lra li 1713 ca i cli poliomieli le dura n le il 1937; è l 'incid e11za più ba·ssa aYu tasi d opo il 1915. Nella SYezia fra jJ 1906 e il 1937 si sou o rcgis lrati 25.000 casi di })Olion1ielite.

A Bosto11 si son o esa111i11a ti 650Q cadaYeri , per accer tare l 'in c idenza del can cr o del pancrea·s; se ne son o trovati 40 casi; la 11ropor zione tra uon1ini e donn e risulta di 7 :1 . Il 22 agosto ve11ne festeg·giala a GineYr a Ja fondazione della Cr oce Ro• su, ch e ebbe luogo 76 anni or sono con l a co. Li l·ùzio11e cli un Co111 i la lo internazionale d ella Croce Ro sa , ad inizia li' a di H enry Du11ant. Con1 'è noto, l 'inizia tiYa a,·eya avu to un i)r ecursore in P a1ascia110.

Neg·li S tati U11i ti la Fe<ler azion c dei c ircoli cli n1edicbe .. se l1a in trapr.3so unn campagna J)Cr rirlurre i ri cl1i d 'infor tuni domestici , in pecie quel1i da fuoco. Duran I e il Congrc ·so ch e l a Società cli Dcr111alolog·ia e .S ifilogr afia t errà a Bologna dal 9 all '11 ottobre, arà inaugù rato un ricordo i11arn1oreo a Do111en ico nlajocch i.

A Bad Kreu znach (Ger1nani a) è sor to un grand e isa11alorio, cl1e oltre a i con1pili assistenziali aYrà un ])rogr a1i-1n1a c ie11 Lifico, i11 collega1nento con l 'UnjYersi là di A1nburgo; sarà diretto dal docc11t e \\raller J\ 01nant.

Il 17 ottobre i inaugurerà t1na larga a Do111enico Barduzzi, alle Acque della Sal u le cl i L i' orno.

L'Is titut o ])er assict1razioni r.Jrali della Sa1s·so11ia h a orga11izza lo t1na s tazione per il traltamen -

Il cc l\[oni tore zoologico i la] inno n con11)ie qucs l 'anno 50 ann i d i e is ten.za c111.a interru zioni.

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RASSEGNA DELLA

STA~IPA

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POLlCLINICO »

MEDICA

Burz. 111éd ., 27 mag . - Feg·ato . }\1Iin. l'vl ed. , 19 mag. - S. DE CANDIA e G. FLoHIANI. .A zione del timo 8ulla fun zionalità epa lica . - I . BETToNr e L. TIWTI. Caratteristiche emat. i1ella tbc. polm. D eut. Jlrled . W och., 2 g iu. - ULn1c1. Tbc. sconosciut e. - LoML\'IEL. Profilassi di ·silicosi. E d inb. 'fvi ed. J ourn., g iu. D. M. Dul\"LOP. Sig nificat o d ella glicosuria. - J. D. S. CAMERON . Protein e nel trattam. delle n efriti. Rass . intern. di Cl. e T er., 31 mag . - E. Tn1l\IARCHL Biopsia midollare da sternopun l ura . Rif. lvled., 13 m ag . A. 'tvl. MrcHELAZZI. Alterazioni transito rie e co111ples e d el rit1no cardi aco. Arth. Iniern. 'fvted. , mag. R . SPARKl\•IAN. Ur obilinoge H. A. LrNDBERG e al. Azione cli soluzioni ipertonich e. - C. S. KEFEEf'ER e L. A. RAN1~z. Azion e della sulfanilamid e s.u gli streptococchi e m oli lici. 1Vl ed. W elt. , 3 g iu . - Tbc. Presse Nl éd., 3 g iu. G. R \1'-ION. Anatossina t etanica. - L. T1x1ER. Azioni d el « Cymara ·scol ymus n (carciofo). Prestition er, g iu. - l\i[alatlie febbri} i comuni. Pari s Nl éd., 3 g iu . - l\Ialallic infettive. A r ch . It. d i A n. e I st . pal. , 1nag. G. DE GAETANI. Spl en omeg ali e sideroti ch e. - L. \ ·1LT.A, P. REDAELLI. A·d en o111 a ipofisario a cellule fetali. M ars eille-M éd., 15 apr. - R1 sEn e GÉRAUD. L 'epilessia, inalattia vasom oloria ? - J. 0Ll\IER e al . rfralta1n . Òelle pn CtlffiOpatie acute d el YeCchi o con 693. ~1ed . J{ linik, 2 g iu. E. KEESER. Co111 e agiscono gli espettoranti. - R . HINGEL1"T.\NN . Chc1110Ler apia della tbc. co11 ac. for111ico. Rif. M ed ., 3 g iu. - S. D 1N1 e G. l\'1ATTrLI. ~e ­ g·is lraz. g raf. dei t oni e rumori d el .cuore. C. G1BL::LLI. I11 sul inoidi Yegetali. Nli11. "Alcd. , 19 m agg. - S. DE CANDIA e F. FLoHL\...~I. Azion e del Limo 1sulla fun zion ali Là epat icn. Clin.. i" lell. I l ., ge11n. -opr. - B. NoLLr e A. Bor,oGNA. Lipidi n ei vcr ·a111enli cavitari. - E. BARENGo. F osfa lasi plasm a tica nei p ortatori di tu1nori 111et ast a lici d elle o·ssa. - B. NoLLI. Press . arter. ai qu attro arli. - A. FoncoNr. Sindron1e cli v'illare t in corso cli ])rucellosi.

rAl.'INO XL \ 'I , NuM. 381

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lVocl1., 9 giu. -

Rivista di Ualariologia PUBBLICAZIONE PERIODICA Somma rio d•el N. 3 (1939). Contril) uti originali : G. RAFFAELE: Sulla struttura dei gam et i maschili dei plasmodidi (1 t a vola e 3 figure ). - F. JERACE: Raro r eperto ematico e parassitario n ella malaria umana (1 t a vola). - G. LIVADAS, A. GANELLAKIS, V. G. VALAORAS : Some o bservations on the haem a tological picture in malaria. - L. P1cCALUGA : Influsso dell'età e delle s tagioni sulla presenza dei gam etor iti nei malarici (6 graifici). - A. CoRRADETTI : Sui fattori determinanti i tipi epidemici della t erza n a benigna e della estivo-a utunnale (1 gra-fioo). G. L ANZA : Guarigione della R a lteridiosi sp ontan ea del colombo dura nte il tratta mento con 1 : 2 benzopirene. - G. CASINI: Tra tta mento della malaria in campagna con a drenalina per via endovenosa. G. MA ROTTA : Osservazioni sul tra tt a1nen t o con adren a lina di mala rici ospedalizzati. - G. PIZZILLO: Sindr on1i nervose da malaria e loro t erapia splenocont r a t t ile venosa. Abboname nto pel 1939: Italia L. 6 Estero L . 1 O O; ai nostri abbonati L. 54 e L. 90 ris petti vamente; un numero separato: Italia L. 8; Estero L. 1 2.

o.

Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Rjl>liografi a . . . . . . . . . . .. · · Cancr o d el collo ulerin o in o1)eralJile o recidivalo: si11dro1n i dolorose . . . Can cro d el puln1on e e clella pl eura Cr on aca cle l m oviment o· corp•orativ.o Ctire tcr111 ali 1salsoJ)ron1oioclich e e sistem a n er v. vege lat. . . . . . . . . Febbri tifoid i << i11 lricale )> • • • • • • tvialattja di Ni co la ~ e F avre: trallan1. ]\fAYO ,i\T. J. · · · · · · · · · · · · · l\ocluli di Ga111n a : s lrult·ur a . . . . . ~

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Orlicaria cronica . . . . . . . . . . . Pag. 1691 )) 1698 Parali si infantile : tra l tan1. . . . . . )) 1699 Rocnlgenlerapia anli-i11fiammatoria . Roc11Lg·enlerapia del sislema endocri)) 1667 no-simpa lico . . . · . · · · · · · Scleroder1nia . . . . . . . . . . . . )) 1698 )) 1700 Tera1)ia asp ecifica : m e todi . . . . . 1681, 1682 1'uber colo·si polin. : emboloterapja . )) 168.5 Tuber colosi polm. : radiografie i11 serie )) 1698 l 'ular c1nia : diagnosi . . . . . . . . ·

La ristampa di lavori pubblicati ,, ...z Policlinico se non in seguito ad vietata la pubblicazione d. sunti di essi senza citarne la fonte. L 'EDITORK

Diritti di proprietà riservati. autorizzazione scritta dalla f'edazione.

Pag . 1697

Non è cot'lsentita

A. Polz1 , resp.

C. FnucoN1, l{ed. capo.

lloma, Stab. Tip. Armani di

~1.

Co11rrier


Roma, 25 Settemb1·e 1939 ·XVII

ANNO XLVI

Nom. 39

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZiONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONB MEDICA (mensile) . . L. 55 L . 66 (1-b) ALLA SOL\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 L. 65 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o

di Roma

IL

Cumulativi: (2) ALLB DUB SEZIONI (p.ratica. e medica) . . \3) ALLE ruE SEZIONI (pratica. e chirurgica) (4) ALLE TRB SEZIONI (prat., med. e chirur.) della CHIRURGICA L 6: della PRATICA L. 4,00

1939

Italia Estero

L. 110

L. 166

L.

L. 16~ L. 196

110 L. 140

SOMMARIO. Lavori originali : S. Djena: Su lla Roentgenterapia d-el sistema endocrino-simpatico. Osservazioni cliniche : P. Orlandini: Un caso di Leishmaniosi cutanetl. osservato in A. O. nella regione di confine col Sudan An.glo_Egiziano. Sunti e rassegne : SANGUE: G. Casolo e U. De Colle : Sopra un caso di anemi a emolitica con emoglo binuria t ipo Marobiafa.va-M.ioheli. G. C. Brun: Il contenuto in colesterina dei globuli rossi del sangue umano. - J . Caroli, H .. e B. L aver gne, B. Bose : Emorragie degli epatici. Tasso di protrombina e vitamina J{. - A . P. Rtchardson: Rosso congo: azioni ematologiche. - A. P . Richardson: Rosso congo: assorbimento, distribuzione e p ermanenza nel sangue. W . Andrus e C. Holman : La splenectomia in varie malattie del s angue. - RENI E VIE U RINARIE : R . Liotier e P. Bonnefoi: Il blocco anestetico del peduncolo .renal e. - L. Zeiss : Nuovo .m etodo di cura copservatiYa della calcolosi uret erale. - G. Illyés: Pielite gravidica. Discussioni importanti : Discu ssione sui progressi r ecenti nella cura della polmonite. Cenni bibliografie•. Accade·mie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli.

LAVORI

ORIGINALI

I STITUTO MDIO'I'ERAPICO llA.DJODIAGNOSTICO ITALIANO - FIRENZE

Direttore:

V. · PALUl\iIBO.

Prof.

Sulla Roentgenterapia del sistema endocrino-simpatico. Pott.

S ERGIO D1ENA.

(Continuuzioin e e fine vedi numer.o prece,d ente).

Un secondo caso di i p1eridroiSi è ancora più ir1terosso.nt-0 : una don11a di 38 a nni, nubile, 1polesa (Px. 110 Pn1. 70), con ft1nzione mes truale r egol are, nel cui passato figurano una gastrite ribeTie per anni ad ogni cura, e1d una c.olica iienal e, presenta,,a i1el n1arzo scorso a cavalier e ·d·ella taccia mediale e di qu.ella p lantare di entran1bi i calcagni una chiazza iperidrotica. Le du·~ zone affette €ran o perfe tta11J-enLe u guali per dim en sione, il diametro magg iore disposto i11 5en&O antero-posteriore mi · sur~rva 12 ce11time l.ri , r:>er forn1a, simile gros1

Appunti per il· medico pratico: CASISTICA E TERAPIA~ L'asm a morta le. - Terapia d'urgenz a negli incidenti della cnra pneumotoracica nella tubercolosi polmònare. - Gli ossica.rbonismi ignorati. - La pellagra e la sua cura coll'acido nicotinico. - Esperimento di chimioterapia del tracoma p er mezzo di un derivato glucosato del « 4 :4' Diaminodifenilsulf-0n e »; efficacità sul panno t racomatoso. - Osservazioni clinico-chirurgiche sull'ascaridosi. MEDICINA SCIENTIFICA: Oontr1buto a ll'infezio n e speriment ale di anofeli con Plasmodium malariae e inocula zione della malattia a ll'uomo. - Le funzione esterna del pancreas dopo r esezione del nervo splancnico. - POSTA DEGLI ABBONATI. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Me. dico delle Casse Mutue. Licenziamento. - Infortunio. Causa violenta. Concetto. Nella \lita professionale : Cronaca del movimento corporativo. - Con cor si. - Nomine, •promozioni ed onor ificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

so m odo1 a·d un pa·diglione auricolaTe, e·d era no ricoperte da cule disepite.lizzata in1bevuta di sierosità. L'affezione verarr1ente .grave, in quanto era resa penosa la de·ambulazione, dataiva da un a 11no e m ·ezzo. Dapprima si ·pirat icò un 'irradiazione Roe11tgen sen1ipenetrante l ocale a sinistra che i1on portò alcuna modificaziorn e poi si riconse, dopo un mese di riI'Oso, ad un 'applicazione sul tratto lon1bare della catena ganglionare· del simpatico di sinj stra (d is tanz.a cm. 31; campo 6 x 8; k V 170 · rr1 r\ 4; fil tragg·io O, 7 Cu + 1 Al: 200 r ). D·urante la prima settin1ana dopo qu e ta irradiazion e si ebbe un 111iglioran1.ento a s ini tra poi riJ)rese il dec.:o·rso primitivo. Do1)0 tre settin un1e si rip•et è l 'irradiazione e questa volt;.\ il vantaggio ft1 b ilaterale e dt1Tò un m ese ; e ·auritasi anicl1e questa azio11e si procedette ad t1n terzo tenLativo Cl 'applicazione Roentgen fn iclentica alle due precedenti) che fu coro11ato da pieno .5uccesso in quanto do1)0 poch i g ior11i scom parve ogni disturb-0 e la pelle tornò normal1e; una visita di controllo dopo tre n1esi ha confermato il pieno benessere. 1

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POLI CLl ~ l CO

l cll eratura rig· uard~11Le i] tra llan1e nto J~oen l ge n i11diretLo dc I la cl1eTaLnclern1ia palmar~ €! pla11tare è r el.a livan1 e11te r ecente in quanto· risa Je a l 1929. I s uccessi riJ)Oitati da Gue rri11i, F errari, Cl1autriot con irra diazione vertebrale e le es1)crien ze di' i\lorpurg·o e Ponzo depongo110 !Jer un 'orjgi.ne d a d isquilib,r io vege lativo ,d ell a affez io11e. U11 caso di IJ>er cl1 e ratosi ~ i111 n1etrica non ereditari<.\ i)élln1arc e plantare è tato e.u ra to JJ ell 'I stituto .H.adio tera1Ji co n el 1935; i traLtava di un u on10 di -!O a nni , se111.a turbe end ocrine clinica111e11t.e rilevabili , in cui la forma i er a 111a11ifcst ata , in n1od o t'iÙ g r a,'e ai piedi , tre ar1ni 1Jri111.a. Oltre ap·pJicazio11i R oentgein ~e 1 11ip2 11e tranti locali si sono 0111ministrati s.ui g.an gli s tellati e da ainbo i l n1j sul tratto d orsale i11fcri0r 200 r . (~3 cm.; 170 1~v; 4 mA; ù, 7 Cu + 1 Al). U n n1e 1e d o1po si cons tatava l1n i111gli0r amen lo in tut1 e l e localizzazioni. La rap i<lissi111a .g uarig ion e, senza postumi rtet1ritjci , di un caso di H er1)es Zoster della parete lat erale del tor.ace tratt.ato con una irr a di.:tzione d el corrispondente tratto della cat ena gan glio narc d ello· st e.s so lat o depone per l 'efficacia cli tale n1etodo curativo in questa rn.a lattia. La scl erodern 1ia cl1e, econdo ] a n1aggior parte cleg·li AA . , dipende da un 'al terlazio·n e d elle fibre 1)er1f Pri ch ·e }Jarasimp•atich e, è su . scettib·i le di 111iglior.am ento c1o n l 'irradiazion e i11dire.Lta. Viganò n el 1922 ha comunicato i i)rimi ~ uc cessi. Egli aveva esteso il trattam ento a numerose g hiarì.dol e · endocrine. Nel 1934 si è p·r es:entata una sig n o rin a di 27 anni , nub1ile, &enza a l cun prececlente rr1orboso n è p er sonale n è farr1igliar e ch e dall<t nascita era affetta da sclerodermia gen eralizzata ·priù gl'ave agli arti e a lla fa ccia . Nes.su11a cura era stata p raticata fino· acl un anno prim.a quando fu sottoposta a terapia p luriglandolare ri pl()rtando un evidente n1a transitorio vanta,ggio. Dopo aver t en tato, senza risultato , applicazioni di Mar conit erapia sul collo , pens·a n·do ch e il trattame·n to OJJofer.apico era stato, a part e la persisten za d:cl risultato, positivo·, 15i ·è ricorsi a ll 'irradiazione Roentgen della tiroide. Dopo una so la applicazione per lato (cm. 31 di distanza ft10 r.o-p elle; ca1npo 6 x 8; kV 170; filtraggio, 0,7 Cu + 1 Al) la forn1.a è migliorata ·e tal migli orame·n1 o persiste- tuttora. Attualmente ~bbiamo in cura t1r1 altro caso tipico di sclerodermia caratterizzato da una chiazza unica quasi circolar e· di dieci centirn etri di diametro compar&a circa un anno fa sulla paret e la teirale sinistra d1ea torac·e. In qt1esto fratt. en11>0 sono s tate p r ovat e inutilLa

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1nentc una infinità di JJ0111ate. Si è ricorsi all 'irrn c.liaziooo d el tra llo cer vi calie e .dof15ale d ella cal.en a ga1tg lionare di sinistra (due app 1icazioni di 200· r. ); il cicl o, è stato ripetuto dopo tre sellirnan e occupand.o il p eriodo di intervallo con applicazioni locali di Ultra-Violetti. La cl1iazza è in continua evidente re.Q"reso sionc sia per l 'estensione che per l 'infiltran"J ento. '\7er1t0Llo ammalati di psoriasi sono s tati I ratta Li in via indiretta ccn ltoentgen n ell 'Istil uto Radiot·er apico. Si è avuto cosi r110 d o di C<>Uf' tatare la ra dioseniSibilità dell e singole varietà morfologich e. noncl1è di os ervare se esiston o , a econda d ella sede c olpit a, risposte diverse . Du e· ir1ctodi SO·I lo stati seguiti: l 'irr.adi:azio11e l i1no-tiroidea e quella paravertebrale. La i)ri11 ta è slata limilata, p cr cl1è altrimenti infrutt l i osa, a i cosi i11 cu i erano r.oncomitanti o clir1ici segni di i perfunzione tiroi,dea od aurr1ento clel ~Ietabolisn1 0 basale. No11 si sono notate cìiff.c1enL.c nei ris ulLal.j ottenuti coi due sisten1i . fJua i costantemente si è nv uia la cessaiiorte l)iù o meno dl1ratura d el prurito, a lcune volte il miglior an1 ento ed an ch € l.a scorripar~a ·della manifes tazione cutan ea. In un.a donna (i\t etaboli&r1l0 basal e at1n1entato del 31J %) , c urata n el giug·no 1936 , è bastata la SCJJJt1l1i1li&trazione di 200 r. sulla tiroide per a'iere la definitiva scomparsa di una forn1 a a I11edie chiazze limitata agli arti inferiori. Altre due g ua rigio·n i J>ersist enti risp ettivamer1te ;dal 1935 e dal 19~6 si sono verifica te co n l 'iirra1d iazione paravertle•b rale in d·u ·e ~asi di ri·s oriasi g utta ta diffu·sa a tutto l 'ambito cutL•ll BO L 'irrag·g iamen.to local e è stato effettuato· solo (Juando in via indirett a 110.n si 0ttennero· modificazioni soddisfacenti. Le varietà più sen sibili sono s t.ate la g utt.ata e quella a piccole chi azze , l e sedi più favorevoli g li arti superiori ed il cuoio· capelluto.. Ancor a ·più soddisfacente è I.a casi~tica rigl1ardante gli eczen1i percl1è in molti ca1si è stato· associato il trattan1e11to emanoterapico. In q11e·$ ta dermatosi l 'irradiazione indiretta }1a determinato co.st.antem P-nl.e la ces.sa zion.e de] prurito, inoltre rari sono stati i casi in c.u i la r.ute non sia ritornala norma le, spesso in modo definitivo. L'·eczerna lichenoide, (,hi·a mato <.inche n eurodermite, è il più sen sibile all 'irraggiamento 1'.l.lfa cl ell 'emanazio·n e i&pecie. quando si è fatto prececlere il trattan1.ento Roentgentera pico d ei C·entri n ervos,j vegetativi. Tr,ertta casi sono stati cur.ati: mi limito a 1

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[AN•NO

XLVI, NuM. 39)

dire brevemente dei più dimostrativi. ùna fo rma generalizzata a chiazze infiltrat,e~ molto j)l'tlrigir1osa, datante da 5-ei mesi in donna di r1C) anni certame11te uricemica, curata con bilaterale irradiazio11e Roe11tgen delle cater1 e g.n nglio11ari e successivamente coin Emanote· rapja è stabilmentze guarita dalla fine ·d el 1936, la c.11te inol1re è ovunque elastica e non infi I trata. U11 eczema un1ido grave d·ella faocia dorsal·e delle mani, resisten.te ·da due anni a tutte le cure n1edicbc, nel cui trattam•e.11to si è aissociata 1'irradiazione locale Roentgen semipenetrante all'irradiazione dei gan,gli stellati e del tratto cie rvico·-dorsale delle caten·e g.anglionari .e che dopo tre settiman·e è stato· inviato a \ilontecatini per l 'Emanoterapia, ·è guarito perfettamente da un anno e m ezzo . Una riacutizz.azion·e di eczem.a cronico limi lato alla faccia flessoria ·d egli arti superiori i11 1&ignorina di 17 anni, perf.ettamente sana, è regredita completamente dopo una semplice bilaterale so1nrr1inistrazio11e di 200 R sulla 1 egio·n e do·r sale SUJ?eriore. tipico eczerna orticariforme degli arti suJ)eriori e del tronco, pruriginosiss.imo, ribelle ad og11i cura prèoedente, in uomo ·d i 36 anni, ò 1gu~rito dai primi me.si d el 1937 in &eguito all 'irra·d iazion·e dei gangli stellati , delle te.g ioni cervi cali e dorsali ed a un ciclo unico· di 1.111anoteT.apia per bagno· e bevanda praticato a 1'1ontecatini. I.Ja lladioterap1ia è spesso il rim.edio eroico dei pruriti co11 o senza alterazioni cutanee associate; utile è a tal riguar·do u11ire alle irradiazioni del tratto cervico-dors.ale e lombosacrale , a seconda che la localizzazion.e è alla metà i&uperiore o i11feri ore del c orpo, app1lica zioni superficiali locali che p 6r altro no n sono IJf·cessarie. Si -è o~servato infatti di frequente, r.i:el cor~ ·di tratta111enti p er altre affezioni, ron la serr1plice in·adiazion·e ganglionare, la scomparsa progressiva del prurito e delle lesioni cutanee senza reazioni apprezzabili. Più veloce è la risoluzione quando si praticano ar1ch·e irradiazioni superficiali; in tali c·ais.i si ' 'erifica spesso alcune ore dopo l 'irraggian1ento uua esacerbazione della sintomatologia che per ~ltro pre~to si dilegua. A più di un centinaio risalgono i casi di prurito trattatì nell 'lstituto Radiote·r apico·, nella nJaggioranza di essi ci si è limitati, sem·p re con soddisfacenti ri1Sultati, ad applicazioni Jloentg·e11 superficiali locali che verosimilmente esp·l icano la loro azione st1gli apparecchi 11ervosi periferici della cute ed attraverso que~ti modifir,.ano il regime circolatorio locale. 1

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SEZIONE PRATICA

Si ·è rico·r~i ancl1e all'irradiazione ganglionare quando si tratla-va ·di forme particolarn1ente g·ra·vi. Nove sono stati per pruriti i trattamenti misti; ·di questi, otto per fo1·m .e anali e anov11lvari sine n1.a teria . L'irradiazione ganglior1are è stata praticata ·18U ·dille carr1pi ·per lato comprend·e ndo tutto il tratto lon1bo-sac:rale. I.té\ distanza fuoco-pelle ha variato tra 31 e 41 cm., la d'Obe so1r1n1inistrata tra 200 e 3 00 r. per campo. Solo una volta ·è stato nevessario un secondo ciclo; ~i può così anrioverar.e nel prurito ano·-vulvare sine materia il 100 % di esiti positivi. Il nono caso rigu.a rda un pr11rito· es·&euzial·e, ·diffuso, per il quale si è ricorso , oitten·en1do in 24 ore un note,1olissimo migliora1nento , oltre alle solite a1)plir.azioni supe:rfic jali, alla erogazione di dosi Roer1tgen &en1ifJe11etranti (200 r.) su tutta l 'estensione delle cater1e .g·anglio·r1ari del sin1 p1a tico. 1

AFFEZIONI RESPlfiATORIF..

L 'irra·diazione d el torace e quella della milza che costitui5cono i ·due metodi fondamentali nel trattamento Roentgenterapiico dell'asina bronchiale sono stati entratnbi trovati per pura ac1cident.alità. · Scilling infatti nel 1906 do1po un prolungato esan1·e radioscopi co del torace di un ai&matico cor1slatò la guari,gione de ll 'asn1a. Drey e Loss€n osservarono la regr€ssio·n ·e della sindrome respiratoria in un leucemico asmatico cui era110 state pratic~ te applicazioni Roentg en sull<t milza. K Jevvitz meidiante l 'irradiazior1e di tutto· il torace su quattro campi po s~erioTi e tre anterio-ri -:in·no·ver.a, in 24 casi, 5 guarigioni, 11 n1igJiora1nenti, 8 insuc cessi; Parrisius ·e Marum dicono di ottenere risultati m .i gliori lin'1itando l'irradiazione agli ili con t1n campo anterio,r e e uno po,~teriore. Groedeil con l 'irra dia zio·n e s11lenica ha· avuto, su 30 an1r11alati, 6 guarigioni, 15 mjglioramenti , 6 i11.successi : P asteur 7 ' allery-Radot per primo ha associato l e due tecniche ottenendo il 30 % di guarigioni, il 4() oh il 30 °./o di insucµ ·d.i mi·o-lioramenti, o •

C<\':-Sl.

Nell'Istituto Radioterapico si è seguito il metodo misto irradiando sia gli ili ·po lmonari che la n1ilza . Qu·es.ta la tecnica: 10 cicli distanziati di una settimana e composti ciascuno di t1na applicazione sterna le, di una infrascapolare, di due sulla mil za . Le quattro ir r adiazioni (distanza fuoco -1pelle 41 cm .; k"\' 170; mA 4; filtraggio: O, 7 Cu + 1 Al; 1/ 10 HED) ' 'en gono eseguil e nella stes a giorn ata.


« IL POLICLINICO »

1710

Di 24 casi trattati, 7 sono guariti, 11 migliorati, 4 persi di vista, 2 immodificati. P er ognu110 d·e i fattori costituenti il cornpl€sso m eccanismo patoge·n etico delle crisi di as.111a è stata emef:.sa un 'ipotesi che spiegasse la guarigio ne dell 'affezion.e con la Roentgentera·p ia. Si è creduto siano modificate le co~j,d ette spin e jrritative, si è pensato ad un'azione sui liquidi circolanti in1pedente lo choc colloidoclasico, ad una diminuita eccitab1ilità del vago'. Quan ào si por1e, seg11endo gli studi viù reoeinti, l 'asma bronchiale fra le vagotonie od in ,&er1so più largo fra gli squilibri neurovegeta tivi occorre pure p en sare che l'azione dei raggi Roentgen si .svolga verosimiln1ente sul sistema Vl€!getativo stesso alterato. 1

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AF.FEZI0 NI DIGESTIVE. 1

La Roentgenteraipia dte ll 'ulcera gastrica e dif,gli stati ipercloridrici ,è nata dall'avere Kodon e Bruegel nel 1914 osservato e comunicato una d.i1ninuzione d.ella secrezione g.astrica in scgujto a lla irradiazione, diminuzione ch e non è preceduta (com e la pratica clinica conferma) da una iniziale fase di aumento da alcuni AA. sostenuta. Tanto l'acido cloridrico ch e la pcj}~ina così diminuiBco110 per eff.etto d·ei raggi Roentgen, ma mentre l'e oscillazioni ·d1el prin10 sono notevoli, la pepsin·a varia meno in.a in n1odo p1iù duraturo. Sembra esister e u11a certa abitudine alla ir radiazione in quanto a volte si è visto che un secondo trattamento , seppu,re ancora efficace, a11bassa il tasso della 68Crezione m•e.n o del pri1t10. Ta nto più jnizialmente l 'acidità è forte t:~nto più sarà rilevante l 'azione dei raggi, questo spiega perchè gli affetti da dil&turbi gastrici funzionali traggo110 n1a ggior vantaggio degli ulcerosi da qUJesta cura. Oltre. un 'azione • • • • 1posecret1va i raggi ne posseggono una spa$J11olitica in caso di piloro1s pa.s mo e di biloc:t1lazioni spa smo,d iche. N·e i riguardi del potere antidolorifico non -esiste. alcun testo obiettivo, occo rre perciò ri111te.ttersi alle dichiarazioni , spesso imprecise, dei malati tenen,do sem:p re- conto -d eìla evoluzione ca pricciosa dell'ulcera g.astrico.. Il m iglioran1ento è stato alcune volte duraturo , alcune volte passeggero . Sulla possibilità di l1na gu.a rig ione an.ato111ica dell'ulce ra in seguilo ad applicazioni di rao-.o-i . 00 l~o e1ltgen i pareri sono di~cordi: J(o,d o·n e Le11k I ' affet·ma110, Oury· ~i nlostra riservato . Buoni risultati si ottengono costant em'ente in caso di emorragia coll 'asso,c iazione d elle irradiazioni dirette a quelle spleniche. Poco sen~&ibile alla irradi.azio ne è l 'ulcera 1

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tANNO XLVI,

NUI\1.

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c~-1 110.sa

cl1e resta p ertanto di dominio chirurgico; la i·adioterapia trova la sua indicazione r1 ell 'uloe.ra ancora be11eficiabile ·da cure medich e, ma non si sostituisce a queste, si pone loro al fianco por au111enLare le possibilità di guarigioni incru·ente. Ilo g ià detto· più sopra che i risultati migliori si ottengono nel trattan1ento dell•e. turbe funziona li • Nove casi di ulcera gastro-duodenale sono 5tati cur~ti n ell 'Istit11to Radiotera11iico; uno di e~si 110,n è da considerarsi nella presente statistica poichè il decorso successivo ha din10sl rato trattarsi di forrna maligna. Se quattro pazie11ti non hanno ricevuto m11ta.g gio dalla cura, tre sono 11otevolmente inigliorati, uno è ·guarito. Si è irradiato il tratto dorsale della colonna con un unico campo centrale dalla quinta alla decima v-erte,h ra corr1presa. È stato praticato un ciclo di quattro applicazioni , d'i'5tanziate di una settimana, erogando in ciascìUila di queste 150 r. a 33 cm.; 170 l(V; 4 mA · 0,5 1Cu + 1 Al. di filtraggio. Al ciclo sopradetto si è aggiunto u11 campo anteriore <:entrato sullo stomaco col quale si sono s-0mministirate dosi variabili fra 200 e 300 r. seguendo le .s tesse nloda lità tec11iche dei • • campi• poster1on . AFFEZIONI VASCOLARI PERIFERICHE.

Di due forme voglio parlare, una, la malattia di lleynaud, le·g ata ad alterazioni funzionali di tipo va1somotorio; l "altra , l'endoarterite obliterante di natura arteriosclerotica, sostenuta da alt.e.razioni organiche della parete ' rascolare. Le crisi di sinc ope e ·d~ asfissia locale cara tt.eristich1e della malattia di Reynaud sono i1 ella 111aggioranza dei casi acco·m pagnate o da lesio·ni dei centri nervosi, dei ne·r vi 1pterif.erici, dei gangli simpatici, dei vasi o da intosi;icazione ad effetto vasocostrittivo (tabacco·, alc<1ol , morfina , ecc.) o da infezioni croniche qu.ali la tubercolosi, la sifilide, la mal.aria . .i\ volte prerò la causa è sco•n osciuta. I i)rimi risultati favorevoli ottenuti con la irradiazione de.i centri simp1a tici sono di Hamman, Beal, J.ago da, Bora k (1926), Delhern1 e !Beau (1927). Le. coni u11i c:azi oni l)O~teiriori confermano tutte l 'efficacia curativa del trattamento fisico. La n1a1ggior parte degli AA. han.n o associato l 'irra.diazio1n e .delle catene gar1 gliari a quella. degli incroci va1&colari (regioni ascellari e inguinali). Il r:>rirno caso curato n ell'Istituto Radiotera· V

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[A~o

Xl.VI, Nul\r. 39]

pico ::;i rife·r isce ad una donna di 30 anni con precedenti .specific:i tbc. a cari·co dell 'apparato re~piratorio. Presentatasi nel giugno 1937 ha racco11tato che n.e.gli ultimi quattro inv erni c.o mpariva un intermitt.ente im1)allidimento delle dita dell·e mani aoc-0mpagnato da senso dì peso, di bruciore e da dolore. Nell'ultimo i11.\ erno ì'impiallidimento si era anche eF-teso al palmo delle rr1ani . Da quindici giorni era co1111)•lrsa una cianosi p ersi·&tent;e1 del quinto dito ·della niano ·d estra . Sono stati irradiati i ga11gli stellati e le regio·n ì cervìco-dorsali bila tera lrr1 ente (31 cm . ·di distanza, 17O k V, rr1A 4, O, 7 Cu + 1 Al, 150 r. per campo). Lo ~tesso c:iclo è stato ripetuto nel lu.g lio e nel1'ott.obre d ello stes~o anno . Ad llna visita di co11tro.Jlo degli ultimi giorni del ·d icembre si constatava la sco r11parsa della cianosi e la rarità, nonostante la staigione invernale, dell 'insorgenza ·delle crisi di impallidimento che per altro non 1erano acconi.pagn·a te da alcuna sensazione su biettiva. J>ure buono è stato il risultato in donna ·d i 28) an11i, senza precedenti m-0rboR-i, che da dieci anni presentava la sindrome clatSsica ·della n1alattia di R-eynau·d a carico d·elle mani. Furono pratioati tre cicli a distanza di tre settinta·n e, c0imposti di quattro irradi.a zioni (150 r. ciascuna) su entrambe le regioni C·e rvicali e dar.sali. Alla fine del tratta.inento le crisi ischen1icl1e erano scomparse. Per quanto riguarcla la forma org.anica, ben pjù grave dal punto di vista ·p 1·ognostico d ella prE>cede nte, può affermarsi che il t.r att.amento irra·diante deve considerarsi, ,seco11do la totalità ·dic.g li AA., per lo meno d1ella st essa efficacia degli interv-e11 ti chirurgic i s.ul simpatico, quali la gan.glinctomi.a e la sin1patecto·mia periarteriale, evitando però di creare uno stato cli vasodilatazione p ern·1 anente ma al cor1trario de.termir1ando una certa rieducazione v::ison1otoria. L'interve nto d emolitore, quanclo si rcn<la nece.ssario, i1on ~ m .a i danneggiato dal JJrecedente. t entativo fisico· che alcune volte (c,~servazione di Le Roy ·d es Barres, 1932) l1a consentito un 'amputazione più economica. Nell'ottobre 1936 si 1)resentava all'Istituto I~arlioterapico una signora di 60 anni, diabietica eicl i])e.rtes.a ch e ".dia tre anni acct1sava un forte dolore all'arto inferiore destro insorge-Ilte durante il camn1ino e1d un. dolore continuati,·o notturno a quello di .sinistra. L 'esan1e oscjllornetrico a';eva din1ostrato abolizione del t1 acci.ato in co rris11ondr1nza di ien trarnhe. Je gan1hc. Erano &tatP fatte iniezio11i di acetilcolina 8enza vantaggio . Si som1niniRtrò m ezzn IIED a 41 cm. su quattro oam·pi in corrispond<:'nza delle regioni lombo-sacrali ; dopo due 1

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SEZIONE PRATICA

111esi si ripetè il ciclo. Subito dopo la prin1a irra·diazìone og11i dolore. scomparve in inodo persistiente, un mese dopo la fi11e d el trattarn ento erano ricon1parse le oscillazioni alle artcri~ tibiali • Nel 111glio ·del corre·n te anno si è presenLata una donna di 69 anni., im1nune d·a precedenti mcrbf>Si, cui n egli ultimi du·e anni s'erano· mar1ifcst1a ti attacc.l1i di claudi:c.azio.n e intermittente ad e·n trambi gli arti inf.eriori. Da quindici giorni: dolore violentis&imo co.ntinuo, a tutto il piede sinistro, impallidimento, dimin.u zior1e ri&petto l'altro piede di calore al termota tto, scomparsa d el pols-0 pedidio. La deambulazione era impossibil·e, le condizioni genernli s'erano fatte .8ca-dentissime. Oltre applicazio11i lo·ciali di Marconite rapia si irrad.iarono le r egioni lom·b 0-1Sacrali con ql1attro campi (150 r. a 33 c111.). Il ciclo ven11e ri11et.uto due volte con tre settimane di inter,rallo. Nell ' ottobre si constatò la &comparsa completa dei dolori, lo stato trofico perfetto dei tessuti molli d·el piede sinistro, la pos-sibile normale deambt1lazior1.e , il n1igliora n1ento :c:o·sp.icuo delle condizioni generali. 1

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AFFEZIONI ENDOCRINE.

Se la sindron1 e di 1.F'laiani-Rasedo'v vera, cioè caratterizzata oltre che -d al.. tripo·d e sintornatolo.gico classico (aumento del Metabolismo basale, dimagramento, tachicardi~) da segni di squilibrio si111 patico (iper1en1otività , tremore.. crisi sudorali, turbe \ 7aso-motorie), costituisce un 'indicazione precisa per la Roentgenterapia, anc.h e il gozzo basedowizzato e le farrr1e cistiche· ottengono s111esso, contrariame·n te all 'opinior1e de.Ila n1~ggioranz.a degli AA., dall o &tes&o m <::zzo di cura consi·d·er evoli vantaggi. Dai primi casi trattati da \Villiams n el 1902 ad oggi migliaia di a1nmalati h anno· tratto g iov.:r1nento d.alla fi sioterapia e ciò speriDlrr1ente i1L questi ultin1i a11ni da che, mi,g-li oratasi la t f'·Cni ca, è possipile da un lato fre nur·e l 'attività ·d ella tiroid1e senza sopp1rimerJa , dall'altro TÌ$parmiare i tessuti radiosensibili vicini cioè la pelle e la n1ucosa laringea . La Roentgenterapja , ch e ·&econdo la media delle statistj ch e più rece.nti dà 1'83 o,~ , fra guarigioni e miglioramenti tali da consentire ]a vita normale e ch·e con tecnica adatta può oggi essere con&ideraLa senz.a pericolo, è c.e rt(1mente Sll!periore ad og11i trattamento medico e non preclude, in caso di in st1ccesso, la via .all 'illter\rento cl1ìrurgico clte secondo Dur ante è facilitato dal fatto clte l'emo. t.a i è pjù ag·evole nei inalati precedentem ente irra1

dj~ti.


1714

[ANlNo XLVI,

« IL POLICLINICO »

Il cont r ollo (lei risultati tera·p1et1tici ripa.sa sull 'osservazion e. d el ì\iletabolismo . bas·a le, del p olso e d el p eso . .t'ra i sintomi tossici facilrcle11tc r egr ediscono l 'au1r1entato ricambio, la tachicardia, il di1r1agr an1 ento , n1eno la tumef.1zion e ·del ·coll o; fra le t urbe sirnpatich e cedono facilm.ente l 'iper e·n1otività e il tre1nor e, rrlen o l e crisi ' 1 ason1otorie. L 'ef.ofta]1no , ch e è il sintoma p1iù ribelle, .~com1)a re sola111ente d el 3'0 % d ei casi . In1p orta1tza g rande per il buo11 esito del tra ttalnento , s i)eci e i1 ei ciasi g r avi , ha il più asso·luto riposo fisi co e m ein tale ch e si ottien e unica111ien te col rico,1 ero in case di cura dove in mo·d o con gruo p uò r egolar si l 'alim·entazione e la son1ministrazion e, utile n el primo p eriodo di cura, di m edican1enti a scopo sinton1atico . P er qua 11lo ri o-ua rda il m eccanismo di a zione ·d ci ragg·i Roentgen ricof1do che dopo l 'irradia1Jione diretta della tiroi1d~e ,si riscontra u11a ~c l erosi i11texi&tiziale i)r edomin;.1 nte n elJe parti superficiali d ella ghiandola con atrofia dell 'epitelio di rivestimento e rarità d egli ·immassi epiteliali , rilievo da uri esam e anato1110patologico praticato ne l l 936 da Durante do_po tiroidectomia di un basedo,viano preoed entcm -emte irradiato ,d a Perussia. Lan·ger afferma che oltre le sopradette 111<>dificazioni anatomiche occorre m e tter e in calJ sa un'azione sul sistema neuTo-v·e.getativo per spiegare i benefi ci ottenuti d1al trattamer1to tanto più che il ::i.imp.atico cervicale è con1preso nei c1an1°p i di irradiazione sulla tiroide ed il ganglio stellato in quello retro-sternale o timico. Tale campo spesso vie.ne aggiunto ai preced enti sia perch è è ri~a·pruta la frequente: comparsa nei biasedowiani di una ipertrofia d el timo caratterizzata dalla stessa ip1e.rplasia erJiteli<ile trovata nella tiroide, si.a per l 'eventuale· presenza di uno ~truma retrosternale. Avvalora l'ipotesi di Langer la constatazione di 111 igliorame·n ti , sia pur transitori e di madie.a e·ntità, ottenuti da Delher:m nella s tes~ malattia con irra·dia zioni par.arachidee dorso. Jomhari che agiscono sulla funzio.n alità tiroid€a in via in·diiretta. Nell 'I stituto Radioterap·i co sono stati trattati 77 casi di Ipertiroo1ossicois i; di quie.sti 52 ra•p presentavano sindro rni tipich·e, i rimanenti si mostra,1ano m<ln r,anti di uno o ·p,i ù sintomi fondamenta li. Dl1e sono ~tate l e t e·c nicl1e di irradiazione ad ottate, I 'una 1)ropost a dal prof. P·end·e·, l'altra d.al p rof. Palu1nbo" Secondo ]a pri1na , ,eng ono p·r atiic ati distan1iati di tre settimane, a seconda d.e-1la gravità 1

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I~uM.

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e d ella r esistenza d ella forma, du1e o tre cicli di cura com .IJO.&ti ciascuno di dodici app1lica zio·n i cl1e s o110 effettua t e a giorni alterni secondo le seg·u enti modalità: distanza fuocopelle 41 cm.; cam1)0 6 x ~; k,7 158; mA 2,5; fjlt.ra g.g ioi: 0,5 Zn + 3 Al; 100 r . Ven g ono così in o·g ni cic lo somrr1inistrati Sll ciasc1u1n o dei lob i tiroidei 600 r . Col sist ema Palumbo, se l 'irra diazion e a vo·l te si e ffettua su due 5oli ca1npi tiroid·ei , pe·r lo pilì si aggiunge un te rzo campo sul m anubrio '5ternal€:. Le due 0 tre ap·p licazioni costituie nti ogni ciclo (distanza 31 cm. , campo 6 x 8; kV 170; mA 4; filtra-g gio: O, 7 Cu + 1 Al; 200 r. ) ' 'en gono prati,oate- in giorni co11secutivi; ogni ciclo a disi a117.a di tre quattro settirnan e. Se differ enze rilevanti n o,n Ri sono risco1\t.1 .at e n ei risultati ottenuti con l'uno o l'altro s1 ~ter11 a , del1bo dire ch e con 1e dosi m a·ggiori e più refratte più velocemente· si risolvono s1ltti morbosi anch e gra vi15s1rni. Complessiva11tente si sono avute 65 (84 %) fra guari~ioni e miglioramenti t<lli da consc·r1 tire l e uonnaJi o ccupazioni; 7 (9 ~~) persi di vista; 5 (6 %) riFJultati insufficenti. Dico b revemente, a tal punto, di cinque ca.si, tre d ei quali , se pur tipici, interessano J}f.r la velocità con l a qua le si è ottenuta la r egressione completa d ella gr<lsivvima sinto1natologia m o·r bosa; gli altri per il risultato t}uono ottenuto dato cl1e si tratta di forme comunen1~nte considerate radiore..c;;.istenti. 1

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ia. OssERVAZIONE. -

L. A., donna coniugata, di a. 28 ; nessun precedente personale e famigliare importante, caso tipico, prima del trattamento; tecnica Palumbo. (1° febbraio 1937, Fotog. n. 5) . Circonferenza collo cm. 37,5. Peso Kg . 60,8. Pulsazioni per m · 135-140. Al 20 ottopre 1937 (Fotografia n. 6) : Circonferenza collo cm. 34. Pe·so Kg .. 67,5. Pulsazioni al m' 80. Assenza di og ni disturbo subiettivo. 2a OssERVAZIONE. - T. F., donna coniugata di 50 a. Anamnesi negativa, in un anno dimagramento di 30 Kg., caso tipico prima del trattamento; tecnica Palumbo. (6 novembre 1933. Fotog. n . 7): Circonferenza collo cm. 29,5. Peso Kg. 31,5. Pulsazioni al m' 120-130. Al 23 settembre 1934 (Fotografia n. 8) : Circoferenza collo cm. 34. Peso Kg. 60. Pulsazioni. al m' 85-90. Perfetta euforia . 1

3a OssF.RYAZIONE. - lVL P. , uomo di 38 a., diabetico, caso a sindrome completa, in tre mesi dimagrito di 17 Kg. , prima del trattamento; tecnica Palumbo. (21 marzo 1936) :


1715

SEZIONE PRATICA

Circonferenza col.lo cm. 40. Peso Kg. 56,3. Pulsazioni al m ' 100-110.

Peso Kg. 66,5. Pulsazio11i al m ' 85-90. Metabolismo basal e: + 43 %. 1

路F IG.

7.

FIG.

8.

FIG. 5.

FrG. 6. Metaboli smo basale: + 132 <J~ . Dopo il tra Ltarnen lo (23 giugno 1936) : Circo11fercnza collo cm. 09.

Regres路sio11e co picua della bosa. 4a OssERVAZTONE. - P . O.,

in tornalolog1a n1ora.

40, Yedova, gozzo


« IL P OLICLINICO »

1716

based o"vizzalo d a due anni : em otivilà , in sonnia , lieve d i n1agr amen lo J)r ogr essivo . Prima del tra tlam en lo; tecnica Palt1mbo (5 n o,·embr e 1935) : Circon ferenza d el collo cm . 36. Peso K g. 53, 2. Pul1snzioni al m ' 85-90. Al 3 aprile 1~36 : Cj rcon fcrenza collo cm. 37. Peso J(g. 55,4. Pu lsazioni al m ' 70-75. Sco m par sa d ei dis turbi st1biettivi . 5:i OssERVAZIONE. ..l . E., a. 51, coniugato, forma cistica del l ob o sinj slr o della tiroide causa da d u e an11i di insonnia e di iper eccitabilità. Il 17 maggio 1936 la circonfer en za del collo er a d i crn. 42, dopo il tra ttam ento, lecnica Palum bo, e sa era ·scesa a cn'l. 40 ; era inoltre su penlrato perfetlo ben essere.

Pende 11a posto il quad ro si11tcJrnatologico eol q ua le si estrinseca l 'iperfunzion alità timica. Com uni ai due i&essi son o un eccessivo svilu.p po in altezza, uno stato di puerilis.m o p~ìchico, un ritardo 11ello svilu.ppo e. n ella funzion e. ~cssual e•, a volte a diposità e m ascro1nia; fJ Ci m aschi si riscontra s1Jesso fen·1minilisn10 aclipo180 e ritardo n ella discesa d·e i testicoli , r1elle fen1mine ipovarism o e amen orrea. Pende ha puiie fissata Ja tecnica Roentgenter apioa m edia nte la quale i11fluen zare la ghiandola ii1criminata. Si pratican o tre cicli di sta1lziati di tre settin1an e e com.p osti di quattro ir r adiazioni a g iorni alterni sulla r egion e d el manub·r io st ernale (dista n za fuoco-pell e r rn. 31 ; kV 170; 1nA 4; fil tr o : 0,5 Cu + 1 Al .; l OC r .). Si .as5ocia .11 tra ttam ento fisico un a c1Ur a o po terapica indirizz.ata a co-rrt p·e,n .sar e le co·n comita n ti frequ.c 11li alte;r azioni di altre ghiandol e endocrine in is1.>ecie l 'ipo·funzio·11e ipofisar i.a e l 'ip crfun zic n a lità -d el] a cortical e &urr en<:lle. s.c tt e ·s ono st.ati i cagi trat tati: in qua ttro . . i son o. .avu ti miglioramei:ti con sider evoli , in tre piccole modificazioni , n essun c.aso è peg• g1or ato. L 'ii r adinzic·n ·e ·d el tim o con ]a s tessa tecnica so1)ra tvi·p ortata ·è 1&tata proposta d al P ende ii1 un ·caso molto g r.av·e di epile8sia. 'frattavasi d i do·r1na n11b1il e d,i 25 a ., sen za 1)r ecedenti m oiI'bosi , cui da dieci anni circa s'e·r a in.staurato 11n tipico ._Jua dro e11ilettico; n el m 3se p r ec·ed e11t.e il t ratta1nento si era verificato in m edia llil1 {ii t1n at tacco ·g iornalier o. Tutte le c ure rr1edi<;1h e t enta te er.a110 .5tale in,~ffi caci . Buon e lr cor1 d izioni gen erali. Jl prime ci clo di raggi Iloe11tgen è inizia to il 17 g iugi10 193 7; con ten1po-raneam·ente si sor10 p1r alicate i11ieziorli di on l)repar ato opoter ,1pico d i l ob o po5lerìor e i po fisario . Ogn i a t tacco è cessato all a SC'Conda irradia1

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[A N1NO

XLVI,

Nu~r.

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zione. Nel p eriod o intervallare fr<\ il secondo e il t.cr zo ciclo urt disturbo .ga stro-enterico h a fatto ch e ricon1parissero g li accessi, .p er ò il f'Ucces6ìv0 tr1ttam 0nto irradiante b a portato il ritorrlo d ella pìu perfet ta norm alità ch e tuttor a persiste. CONCL USIONE .

Abr.ami in una nlagistrale l ezione h a chiar a111enLe d etta tutta 1'importa n za ch e le turbe fu11zio11ali, cioè quei fenom e11i patologici ch e L)Osson o inter ess-ar,e qualsivoglia fur1zione e e.b e non son o sostenuti da alcun.a le15ion e anat orr1i c~, r ìves.t,ono ve11 c11do così ad occu par e un !)Osto p r ediminante n ella Pa tologi.a . A turbe fl1 nzionali , e secondo Abran1i pi1'1 d ella m età d elle m ala tt ie sono sen za b·a se organica, ditJieindon o n1anifestazioni ch e da lle più benigne possono g iu ngere alla sincope m ortale . Ebbene Je t urbe f unzion.ali son o €ssen zialn\ente Lu z-b e n ervo &0 -vegeta tive l egate a squilibri vaso-motori e secr elo ri, ~ spasmi arteriosi, a contrattuPe rrtuscolari. Il sist ema n euro-vegetativo oltre ])resied er e .a.Il 'arrn or1ico equilibri o fra le a ttività d ei singoli or gani ada tta1ld0 queste a i mutevoli bisogni d ell 'or g.anis1110 · in rigu,ardo specialn1,e.n te d elle ,diverse c0111 d~z.i on i cr ea t.e dlall 'a111,biente e.s terno, deteirmina per se 6olo vari stati m orbosi. Le alter azioni esclu ivam en te o p r ev.alentien1en t~ funziona li po&so110 -esser e cura te con r11ezz i m edici , chirurg·ici , fisici. Allorch è venne dimostrata l 'antitesi fra la fun ziona lità d ei due iste111i simpati co e paraf'lin1.p atico e venner o introdo't te sostanze ad azio n e fa rmacodinamica elet.tiva n el se n·so di s Linlolo o di d epr e.s sione su uno o sull'altro siste1na, si cr ed ette risolta I.a terapia vegetativa. L 'osservazion e per ò c·h e n on potevan o riportarsi all'uomo i risultati ottenuti in via sperimentale .su gli anin1 ali , l a constatazione di frequen ti effetti p:ar a·d0 $Sali in quanto quasi tutte l e sostan ze rl1edicam entose sono cap aci di agire su entra 1nbi i .~ ist emi , la variabilità d 'azio·n ·e a ~cco nd a d 011 o stato funzio·n al e an terior e d el sistema clte si vuole influen zare, le particolari r eazioni ·d·egli apparecchi auto·n on1i pe-r iferici , fecero si ch e n1olte riserve si oppo nessero a l] 'u·s o sisten1 ati100 di m ezzi m edici 11elle turbe ' re.geta1.ive . I 1nezzi cl1irurg·ic;:i , 11'T'escindendo dalle difficoltà e dai p eTicoli ch e può preser1tar e la loro esecuzio.n e, d:ita la n eb u losità che avvolge tutta la fi siolog·ia d el sistem a a utonomo , n e]]a rr1agg·ioranza dei casi ve11gono praticati carn e sem plici tentativi. Tu tti gli interYe11ti d el gen ere si prefiggono un effetto locale i)er ni ezzo d ella interruzio11e 1

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t.\x·~o

X.LVI, Nuì\r. 39]

1719

SEZIONE PRATICA

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a volte d1 una eccitazione centrip eta a volte della risposta che in via centrifuga si ha a questa eccitazione. La vasta bibliografia sull'argorr1ento dimostra d'altra parte che i mezzi fisi·ci ed in particolare l 'irraggiamento Rof..nt:gen possono deteTIDinare gli stessi effetti locali. Questa possibilità unita all 'assoluta mancanza di pericolo per il paziente ed al fatto che r1on si p reclu1d e, in caso di insucceis.so , la via anche all'intervento cruento, d,e termina in noi il convincimento della opportunità di ricorrere sislematicamente all'azione delle irradiazio11i radio-attive che potTanno sempre miglior~re o gua.rifle, senza mai nuocere agli inf.ermi. 1

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BIBI.. IOGRAFIA. L es troubles fonctionnels en. pathologie. La Presse Médicale, n. 103, dicembre 1936. BALLI. Tra.ttato di Radiobiologia, 1937. BENSAUDE-SALOMON-0URY . Le traitement radi othérapique des affe ctions gastriques non néoplasiques. Presse Médicale, n. 50, 1925. BERGAMI. Elettrofisiologia del sistema nervoso autonomo. Bollettino della Soc. It. di Biolog ia Sperimentale, novembre 1935. Br.\NCANI. Trattamenti fisici dell'ais ma. Relazione al I Congresso Internazionle dell'asma. Le l\1ont-Dore, 1932. CAsTELLINO-PENDE. Patologia del simpatico, 1915. CHIARUGI. Anatomia dell'uomo, 1930. DANJELOPorJu. Sch:éma anatomo-patologique du système nerveuse végétatìf. La Presse Médicale1 o. 34, 1938. DELHERi\r et BEA11. La diathérmie et la Radiothérapie dans le trwitemenl de l 'artérite oblité1'ante. J ournal de Radiologie et d'Electrologie, n. 7, 1929. In. La Radiothérapie des syndro1nes organo-végétatifs, 1935. FRUGONI-MELL1-ScHIAss1. Stati allergici, diatesi e anomalie costituzionali. l\1edicina Interna, Ed. ~Iinerva Medica. .. GERBI. L ' eisploraJZione funzionale del sistema neur ovegetativo . Opera l\iledica Wassermann, 1937. GIRERT. La Radiothérapie de l'asthme. Journ. dc Radiol., 1927. GourN et BrENvENUE. Radìolhérapie simpa,tique dans les dermat(}Se~, Journal de Radiol. , 1927. GuARINI. La Roentgenterapia del simpati co. Relazione all 'XI Congresso Italiano di R adiologia l\!Iedica, Perugia, 1934. LANGERON et D BsPLAT. La Radiothérapie f onctionnelle S')'mpathique et glanduù:rire. Questions med. d 'actualité, 1933. LANGLEY. Tlie autonomie nervous system . 1921. • LAPEN~A. Fondamenti r adiobi ologici della rJ>entgen-irradiaziorne della cute umana. Scritti Ital. di Radio,b iologia medi.ca, fa-se. IV, 1936. LuNEnErr. Patolaigia del sistema nervoso vegetativo e clegli organi ertdocrini. l\riedicina Interna, Ed . l\Iinerva ì\1edica. l\.JIL.\NI. L a Radiothérapie des affections inflamma,toires. R elazione al Congresso Internazionale <li Radiologia, Parigi, 1931. l\IoNmR, VrNARD, DELHERrvr et BEA u. La diathérmie et la radiothér apie dans la rnaladie de Raynaud. ~ronde l\Iédical, 1929. ABRAl\11.

* •

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OSSERVAZIONI CLINICHE Un caso di Leishmaniosi cutanea osservato in A.. O. nella regione di confine col Sudan .Anglo-Egiziano. Dott.

PIETRO 0RLANDINI,

capitano medico.

Accon1pa.g·nando una Missione Militare che h.a di recente percorso il confi:n·e An1g·lo-Egiziano, nella zona se,g nata ,d ai fiun1i Pibor e Akobo, ho avuto occasione di osservare un caso di Lei1Shmaniosi cutanea in un indigeno Nuer di recente arruolatosi al nostro servizio coloniale. Le varie forme di Leishm.a niosi, sia cutanie e ch,e viscerali, sono causate dai corpi di Leishmann, che so,n o protozoi . flag·ellati adatt.atisi alla vita parassitaria intracellulare. Questi paraissiti, scoperti quasi contemporarteamente da Leisbman, Ponovan e Wright n el 1903, si trovano di solito n·ell 'interno delle r.e llule epiteliali dei tessuti e, più r.aramente, entro i leu cociti mononucleati del sangue periferico o liberi. La differenziazio ne delle varie specie di L. è assai difficile, avendo questi parassiti caTatteri fra loro quasi identici, ed è quindi più alla classificazione clinica e·d alla di1&tribuzion e geo.g1·afica ch·e ci si attiene nella suddivisione delle ' 'arie forme di L. La classifica più corrente e pratico sarebbe la .5f\~·uente (Brumpt.) : I .. ei --l1111aniosi cutanee : a) Bottone di Oriente ca usato da L. tro. pica . 1

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« IL POLICLINICO ))

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b) L. forestale americana o delle mucose causate da L. Brasilensis. Leishmaniosi viscerali : a) Kala-Azar causato da Donovani. b) L. splenica infantile causata da L. InfanLum. Le varie forn1e di L. sono tra . . n1esse dai Phlebotomi e più specialm·ente dai Ph. Pappataci, sebbene la fori11a cutanea possa anche avv·e nire per co ntagio da uo1no a uomo. I ,a L. c.utaneia o Bottone di Oriente caui&ata ,d,a l]a L. tro·p ica è già stata riscontrata con più o meno fr.equenza, in tutLe le regioni a clirr1a tropicale o s ubtropicale ed anch e in quelle a clima tem·peTato. Così in Europa la si trova PTesente in tutto il bacino del ~lediterraneo, compresa la Sicilia e tutte le Provincie l\tleridio11ali, nelle quali pE-rò è più frequente la forma ' 'iscerale, cioè la L. sp·l enica infantile data dalla L. Infantum. L ' Asia Minore è il terreno dove la L. cuta11ea è maggiormente diffusa ·ed in A~ia si estende fino· .a lle regioni settentrionali dell 'India , lascian1do invece il i)os.to in quelle n1eri·dioi1ali alla forma viscerale o Kala-Azar, data pure dalla L. Dono·y ani. , In tuLla l'America del Sud la L. cutanea e pure conosciuta , n1a qui so110 in prevalenza 1~ ma11ifcstazioni causate alle n1ucose, alle quali vien da to il nome d.i L. Americana cal1sata dalla L. Brasilensi&. Nell 'Africa la L. è stata riscontr:1ta in tutto il contine11te e vi pìfedomina la forma cutanea, ql1a r1tunque nel Nord predon1ini la splenica infantile . La L. cutanea è abbastanza frequente in tutte) il Sudan An.glo-Egiziano, e dal Christopherson è stata anzi descritta u11a fo·r ma cutanea con complicazioni naso ])uccali da far quasi pensare. ad una L. delle m·ucos~., . . No·n ·è quin.di come una rarita che riferirs.co questo caso di L. cu~ne~, nla piutt~sto .P'er richiamare alla me1nona il fatto che in alcune ulceri credt1te tropicali , e che si mostrano refrattarie ai comu11i n1edicamenti, biso gna sosp ettare la possibilità cl1e si tratti di una forma L. La lesione in parola era unica, fatto abbasta11za frequente nelle manifest.azio·n i cutane~ della L.; .a form a roto·n d.a , di un di.~metro d1 circa 3 cm. con m .argini rilevati e lievemente sottoscavati, , lo·c.alizzata .al t er zo me.d~o della ga111b.a sinistra .all~ ~-egione ~nteriore. Trattai da i)rinc1p10 la lesione com.e . un.a d elle solite piaghe tanto comuni fra gli i~di~ aeni e che di solito guariscono con quals1as1 ~ attamento , sopratutto per cl1è la m. edicazione . serve a tenerle protette dalla s1)orc111a. 1

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:ANINO

XLVI,

1'uM.

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La piaga dapprima migliorò 'nell'aspetto , divenendo il fondo pulito e granuleggiante, ma poi le granulazioni aumentarono di volu1nie e la le&ione .prese l 'aspetto di un granuloma, che divenne stazio11ario senza alcuna tendenza a migliorare. Sospetta.in do una L. e&eguii l'esame microscopico e vi trovai presein ti i corpi di L. Per la cura delle L. in genere è ·da tempo uis ato il tartaro stibiato per iniezioni endoveriose, e per le forme cutanee, le iniezioni di em,e tina locali e la polver·e di permanganato. Nelle L. cuLanee però il tartaro stibiato non si è nlostrato n1olto efficace e così pure si può dire per gli altri medicamenti e per gli altri metodi di cura com e l'intervento chirurgico, la neve carbo·n ica, la roentgen e radium t.erapia, ecc. Recentemente F. Flarer (.La Presse Médicale , r1. 75 del 17 settembre 1938) in un articolo riportato dal Policlinico, Sez. pratica del 28 novembre 1938-XVIII, n. 48, riferisce di aver trattato un caso di L. cutanea, con il n1edican1ento antiprotozoario g ià usa to nella malaria, e .a ioè l 'Atebrina, per iniezioni locali. Volli anch'io esperimentare questo . nuovo n1etodo. Come l 'A. consiglia sciolsi una compressa di Atelaina Bayer da 0,10 in 2 cc. di acqua distillata e per esser maggiormente sicuro della sterilizzazione feci bolliTe il soluto. Non avevo con m e delle fiale di Atehrina per iniezioni altrimenti av1rei usato queste e credo che l'effetto sarebb·e stato lo 5t.esso. Iniettai il m ·e dicamento in qu·a ttro punti diversi attorno alla piaga, spingendo l 'ago in profondità e sotto verso il centro della lesione. All 'infuori del dolore causato dalla penetrazione dell 'ago il paziente non. accusò _alcun disturbo, nemmeno più tardi dopo sub·i ta la iniezioin e . Egli riferì di aver solo provato un senso di di5tensione e di leggera. é~mpr~­ sione evidtenten·1ente prodotto dal 11qu1do introdotto. Questa pressione produce sulla piaga una ischen1i.a che rlà al granuloma un asp1etto pal: li·do e leggermente edematoso. Quest'eden:a s1 pro·p aga pure per un po' attorno . alla. piaga: ma , dura solo 'per i primi du.e giorni e poi scon1pare senza lasciar alcuna co~~eg~enza. Non si riscontrarono feno·m eni i:1'f1~mm~to­ ri Ilè locali n·è a distanza per reazioni ghian1

dolari. d. Pratica.i giornalrnente le ·succe~sive me icazioni applicando solo un p1ezzo d1 cerotto adesiYo sopra la piag<\ ripulendola solo con acqua os.sigenata.


[AN1N O

XLVI,

NUl\i.

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Ripetei !Più tardi e più ,,olte l ' esame n1icroscopico e non trovai più presenti i corpi di L. Dopo quindici giorni dalla prin1a ed unica iniezione di Atebrina la pia.g a era c.o•m p·le1tan1ente scom.p arsa senza lasciare nessuna traccia cicatriziale. Volen·d o· spi.egarsi il meccani1&mo di azione dell 'Atebrina nella cura del Bottone di Oriente, c'è da domandarsi s.e sia soltanto l'effetto antiprotozoario che porta la pia·ga a guarigione o se non intervenga pme 11n fatto meccanico: cioè quello prÒdotto .dalla isch·e fnia causata dal liquido ch e iniettato sotto la piaga esercita su di essa una certa pressione. I C011Pi ·d i L. , protozoi flag·ellati Hono qua6i r1ella totalità intracellulari e quindi vivono di vita parassitaria a spese delle cellule. entro le quali si tro,·ain o.. . L'ischemia, provoca un momentaneo arresto o un r.a llentamento, nella nutrizione cellulare, rl1 e si ripercuote nei protozoi ch e vi vivono de11tro, e li rende quindi più facilmfnte aggredibili e me.n o· resis•t enti all'azio,n e del medicamento ch e si riassorh·e lentam ente. La compre&sio·n e esercitata dal liquido iniettato, potreb1b e fo:n&'anche parago narsi ad una specie di . stasi alla Bìer. L'applicazione 1dell 'Ateb·r ina nella cura della L. cutanea è affatto nuovo. Gli effetti soin o veran1ente ottirr1i quantunque io :QOSSa qui r iferire di u.n. solo caso trattato. Tale metodo, per la sua facile applicazio·n e, il suo costo esiguo e sopratutto il suo effetto rapido di guarigion.e, che non lascia traccia di cicatrice, che è l 'esito comune in ogni forrr1a di L . cutanea, merita di es..5er esperin1entato J)iù largan1en te. 1

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RIASSUNTl1. L 'A. riferisce di un caf;o di Leishma11iosi cutanea riscontrato in un indigeno al confine col Sudan Anglo-Egiziano, e di averlo trattato con il nuovo n1€todo proposto da 'Flarer, usa·n do una sola compressa di Atebrina da O, 10 sciol ta\ in 2 cc. di acqua distillata e iniettata sotto la piaga. I O'

A tutti I nostri lettori rammentiamo l'Importante Moaogralla :

Dott. Prof. MARIO MONACELLI

(già aiuto n ella R. Oliniea Dermosifilopatica. di Roma, Direttore della Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Messina

LA LEISHMANIOSI

CUTANEA. IN ITALIA

Prefazione del Prof. P. L. BOSELLINI Volume di pagg. lV-160, con 147 figure nel testo e due ta'Vole fuori testo. Prezzo JJ. 2 5, più le spese postali di spedizione. Per gli abbona.ti al « Policlinico » od a qualsiasi dei quattro nostri Periodici, sole L. 2 2 , 5 O franco di porto in I talia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 2 4 . lnTiare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA. . · •

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE SANGlJE. Soprat un caso di anemia emolitica con emoglobinuria tipo Marchiata va-Micheli. (G. CASOLO e U. DE CoLiLE. Gazzetta degli Ospedali e delile Cliniche, 2 luglio 1939). Caso accuratamente studiato e seguito per più di u.n. anno, di anemia emolitica con en10globinuria ti~o Marchiafava -1\!Iicheli, che rappresenta il 3'3° c~so consegnato a lla letteratura. Si tratta di una malata di 47 anni, con gentilizio indenne, che ·dall'età di 7 anni fino al periodo attuale ha a.vuto num·erosi episodi di ittero, coistantement.e seguiti da periodi di anem ia più o meno grave. Tali ep·i so·d i itte•r ioi, non accompagnati nè da febbre nè da dolori, si manifestavano improv'Visamente in condizioni generali di relativo b1e nessere ed erano accompagn.ati dalla emissio.n e di urine di colore riera5tro. Negli ultimi anni comparvero di~tur­ bi sempre più notevoli di insuffi cienz.a.. car-d iaca e furono appunto questi, aiggravati dal peggioramento dello stato generale e dall'acoent11arsi dello stato· anemico, cl1e indussero l 'amm.alata a rico·r rere alle cur e degli AA. Obbiettiva1nente la p. si presentava come un so.g1g etto in scadenti condizioni di nutrizione, intensame·n te anemico n.ella oute ·e nelle mucose, con subittero delle sclere. Il cuore era di~cretamente aum~ntato di volume e dava il r.epie rto di una in&ufficienza aortica. La milza non era aumentata di volume; l 'esame neurologico r isultò completamente. n egativo. I p_rimi ·esami di laboratorio misero in evidenza una emoglobinuria, una anemia ipercromica ed una infezione luetica. Discussa la diagnosi differ.eniiale con l 'emoglobinuria parossistica, con l'anemia perniciosa e spe·c1ialmente co·n l 'ittero emolitico (ohe si doveva escludere wp·r attutto per l 'assenza della microcitosi e della diminuzione della resistenza globulare oltre che per l'assenza della splenomegalia), gli Autori concludono afferrr1ando che il loro caso rientra nel quadro del1'anemia en1olitica tipo Marchiafava-Micheli, che può essere o no accompagnata ad en1osiderinuria , i cui caratteri fondamentali sono i seguenti : 1) Insorgenza in età giovane ed in soggetti ser12. a precedenti ·e reditari o morbosi di sorta. 2) Inizio lento, insidioso, con e.pisodi anemico-itterogeni di vario grado. 3) Crisi emoglobinuriche di inizio e durata varia, indipendenti da cause occasionali a1>prezzabili, di intensità varia. 4) Emoglobinen1ia di varia intensità ma sempre p resente nelle grandi crisi emoglobinuriche. 5) Anemia con ·v alore globulare vicino o 1


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<l IL POLICLINlCO »

superiore all'unità, con aniisocitosi spiccata, a tipo r~generativo. 6) Ittero acolurico. 7) if egato scar:;amente ingrandito. Milza di vaiio volume. 8) Emosiderinuria manifestantesi in maniera continua seco·n do· Marchiafava, intermitter1te seco·n do Micheli. 9) Decorso cronico co11 variazioni individuali. 1O) Prognosi severa essendo fallite tutte le cure. L 'etiologia e la patogenesi della malattia rin1angono oscure nonostante le varie ipotesi emesse al rigua:vd!o. F. Tosn.

Il contenuto in colesterina dei globuli rossi del sangue umano. (BRuN

G. C. Acta m edica Sca.ndincnvica, Suppi.

[AN·No XLVI, Nu~r. 391

riarmale. Probabil111ente per fenomeni di adsorbimento del colesteTolo sui glob,u li rosRi; ad 1sorbin1ento che potrebbe essere favorito dalla conten1porar1ea presenza nel 6iero d'e i Mli biliari, la cui attività sui fenomeni .di superficie, è nota. 111 c.omplesso però, con1e dicemn10 , sembra trattarsi di fenomeni aspecifici, pri\'i di ii1teresse pratico. Il rapporto estere/colesterina libera non ha presentato modificazioni degne di rilievo. I glob1u li rossi più ·ricchi di colest,erina so110 osmoticamente più resistenti. Le ricerche del1'. A,... . confern1ano questa vecchia nozione. Infine, l' A. ritiene che il colesterolo sia 1pifesente nei globuli rossi in forn1a di complessi lipido-proteici , analogamente a quanto· ·è noto av,·enire nel ;;iero, ed in armonia con la teoria generale della struttura lipoproteiica del citoplasma vivente. M. CoPPO. 1

99, pagg. 237, 1939) .

L 'A. pre1n de in esa.rne, completamente exnovo, il proplema dell 'importanza della cole&terina presente nello stroma dei globuli rossi, in condizioni fisiologiche e patologiche. Il dosaggio, viene eseguito con un metodo . {N?rsonale dell 'A., ch e consente di do1&.are separatamente la col esterina totale e la colesteri~a li~~ra, cof1ì che si può stabilire con queRt1 dati il valore del rapporto col libera/ esteri col. , cui sì attribuisce oggi ,grande interesse in n1ol1 i campi della patologia. L 'A. ha Ot5servato pPelin1inarn1ente che l 'est.1 azione ·d ella ·c olesterina ries.cd completa, dal ...a11gue jn toto, soltanto se questo viene pri1na cliluito 4/ 5 con acqua distillata. ~er il ao·saggjo nei globuli rossi, quesli veDtgono· en10lizzati con acqua distillata, 1/ 2. Esperimenti preliminari 11a11no anche ·d imostrato· che la saturazione completa deJ sangue con o~.&igeno e la ~t,asi venosa anoh·e· pr-olung·ata, non hanno influ e1ua rilevab·i le sul co11Le11ulo in colestero]o ·d egli eritrociti. In 25 uon1ini e 25 do11ne di età corr1presa f1a i 20 e. i ·15 anni, il contenuto dei globuli rossi in colesterina totale oscillò, nei risultati dell 'A. fra 125 e 150 mg. ~uattro ore do·p o la i11gestione di 4 g. di .colesterolo· o di 80 g. di olio di oliva questa cifra f&ubiscie un piccolo, ma indiscutibile aume11to. In condizioni patologiche diverse, non si osservò i1ulla cl1e facesse pe11sare a n1odifica~ zioni del tasso· in colesterina dei globuli rossi , caratt eristich e di una malattia o di un grup·p o di malattie. In 62 casi ·di epitelioma, senza ittero, furono t1ovati valori di colesterolo nei 1globuli ros&i nettamente maggiori, cl1e n ei soggetti normali, n1a non si possono av·a nzare fondate inte1 pretazioni d·el fatto. In soggetti itteri.ci, il colest erolo eritrocitico è n1olto aun1entato, fino al 70 ~{; del valore 1

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Emorragie degli epatici. Tasso di protrombina e vitamina K. (J. C.I BOLI, H. e B. LAvERGNE, B. BosE.

P-aris

1\1/édical, n. 28, 1939). La lacuna di ·diagnostica e1 di trattamento sempre lamentata nel prevedere e prevenire le emorragie degli itteri e quelle provocate dagli interventi operatori, sembra che sia O·r a in via di es&er colmata, grazie a degli interessanti lavori danesi e. americani. Il disturbo della coagulazione sembra potersi apprezzare con il dosaggio della protrorrtbina p1raticato con la tecnica di Quick ed il trattamento profilattico e curativo delle emorragie, che pos.sono con tale sistema esser previste, risiede n·ell 'im.p iego della vita1nina K, isolata da Dan1 e Almquinst. Gli AA., dopo aver riportato due osservazioni personali ch e dimostrano l 'importanza che vi è di apprezzare negli itteriie1i '1"·er studiare la coagulazione del sangue il tasso ·d ella protrombina, e l 'efficacità per la cura e profilassi dei ·p reparati concentrati di vitamina K, riportano il risultato dei loro studi sui fattori di coagulazione, sul dosaggio e sul tas.so della protrombina, e co•n cludono affermando che : 1) I' abbassaDsi d·el tasso della protrombina nel corso degli itteri meccanici è indiscutibilm·e nte il dato più interessante che scaturisce. dai lavori del Quick e dei numerosi AA. che li hanno in seguito verificati; 2) le ricerche su la vit. K. - elemento liposolubile contenuto negli alimenti effettuate da Dam, Holst e Alm.q uist, hanno permesso di spiegare il perchè la lesione epaticocellulare o l'acolia intestinale. possono essere r·esponsabili della trombinope11ia emorragica r1el cor~o delle affezioni epato·- biliari; 3~ nelle epatiti gra,ri la caduta del tasso della protrombina sarebbe dovuto meno all<l


1725

SEZIONE PRATICA

restrizione del regime alim.entare ·quanto all'in·u tilizzazione della vit. K per l 'edificazione della protrombina da parte di un parenchi1na in stato di ins ufficienza . funzionale accentuata; neg li itteri meccanici, al contrario , si tratterebb·e ·d ' una car·e11za secondaria per n·o11 assorbi.n1ento l~ata all'acolia intestinale e .alla deficienza ·di sali biliari; 4-) l e d osi di vit. K utilizzate in pratica non sono uguali per tutti gli AA., . a l cuni si esprimono in rapporto al peso alfaalfa, . altri in n1illigram111i, altri in unità . . · . Gli AA. h anno, utilizzato fiale di v~t. K concentrate in soluzione oleosa, contenenti ;250. 000 unità Dam per 5 cc. :e . c:aoh ets conten enti 5·0.000 unità Dam . più una quantità conveniente di taurocolato di sodio.

. S. F. •

Rosso congC): azioni ematologiche. · (A. P. RrcHARnsoN. The Americ. Journ . oj the

Medie. Scien.ces, luglio 1939). Sono controv.er si gli effetti del ro~so congo sul sàng u e . .L'A. n e h a studiato l 'azione sull 'emc>lisi, s~~la conta ·qegli e}€menti cellulari , s.u lla stab~lità ~i so~pensione, sulla coagulaiione e sul tempo di sanguinamento. . Il rosso congo in con centrazione di 1I i000 proteigg~ gli eritrociti urnani .contro } ~emolisi da• ·soluzione .salina ipoto·n~cia, da s-0;luzione ipertonica di urea , da soluzio1n i ·saline di tauroc~lato di sodio, d a saponina in soluzione di destrbsio. Quest ·azione antiemooli.t ica del rosso con go dip·e nd.e . dia una mo·dificazio11e d ello stato fisi.c o de lla so>Stanza. colora.nte, perchè il N€ro Blu e il sale,. ch e aumentano .la flocculazione o Ja precipitazione del rosso congo, n·e ~umenta­ no anche il pot.~re antien1o·I itico. Dosi endo·v e.n ose di 10-50· ing. per chilo nei conig li i1on producono. .alterazioni dimostrabili dell 'emòglooina , delle';) emazie, de i r eticulociti -e delle pi:astrin.e. Dosi di 100 m g . per chilo producono lieve an·e mia temporanea con err1oaggl u tinazione. Iniezio·n i endo':'enose singole di ·più di 25 mg .. per chilo dànno nei conigli modica leu cocitosi, aumento del numero dei neutro.fili e del ta·s so di sedimentazio ne. · Piccole· o·· gr,a ndi dosi extraterapeutiche cli rosso conigo · 11.ei coi!1igli · np,n producono modificazioni della coagula·z ione d el sangue, n è del tempo di sanguinamento, . contrariame.J}te a quanto hanno affermato· altri. Le 9.osi altissi1r1e (de 11 'ordine "di 1·00 ing. per chilo) h anr10 ur1iforn1e azione a11tiço<!_~ulante. Queste · osservazioni non giustifich erebbero I 'uso clinico com.e ·emostatico d el rosso conga, se nor1 si ammettesse ch e l 'azione del rosso cor>go possa .esser e · diversa n egli stati patol o-

Rosso congo: ~ssorbimento, . djstri~nzione e permanenza nel sàngue. (:!\.. P. RrcHARnsoN. The Amer. Journ . of The

Med~c. Scien ces, luglio 1939). Secondo l 'A. il rosso con1go 'usato per : via i11tran1usco]are e i11traperitoneale nò·n pare sia ~t a lo assor~ito per ques,t~ vie. l~orpunque, è ii11 porta11te ~o·nos~~r:e l~ sua distribu z~o11e . n~i te8Suti ·e .il s~Q des~i;no .n~1 1 : or.ga_nis~o. ) ·i L'. A. 'c o111 . ricerche fatte su animali 11a os. &e1:vato ch e la con centrazio·n e nel san1gu e è 11et~~mente n1aggiore qup.ndo la somminis.trazioric è stata fatta per ' ia endovenosa ed è m ir1ore per via intraperitoneale, quasj 11ulla per via endon1tiscola1"e' n ei piccio.n i e scarsa nei conigli. La scon1parsa .del rosso con.g o d-al sangue avviene per lo p iù dopo 24 ore. Scon~parso dal s;\ngue il rqsso con go si raccoglie in. prev~l enza negli organi ch e pPssiedono fluido extracellulare ; La magg~ore ritenzione ·a vviene · nei r eni dai gatti· e .dei conigli. La ..n1aggiore via di elimi· 'r1<lzione .del . r-0s.so. congo è rappresentala dalle vie biliari. ... .L. ..., 1

.

.

I

La splenè~tomia -, sangnf>.

.

.in · yarie. ·malattie · del ..

· ·

(W. ~L\NnRus· e C. HoLMÀN: _4 nn.als df Surgeny, n .. 1, 193.9). .. . ,.. . . . GI.i A.lt .. .. do·p o aver n1inuziosan1ente descritto la · tecnica da es&i adottata per la siplenecto;mia riportano inteTessanti osservazioni sopra ur1 largo numero di casi operati di spl enect omia. · 1) per ittero en1olitico congenito; 2) per ittero en1olitico non congenito;· 3) per porpora tron1bocitogenica; ·4)· per n1orbo di iBa11ti; 5) per anemia eritroblastica (morbo di Cool ey); ()) per .anemia p ri.miti,ra refrattaria. Oltre a ciò gli AA . riferiscono di avere operato di splen ectomia senza alcu11 succeF-so una bimba affetta di istiocitosi non lipoidea (morbo id i 1Foot e Olcott), ·u n uomo portatore di un snrcoma r eticolo e ndoteliale (d'iagnosticato1 peT u rt mo rbo di Ba11ti) ed i11fine un bambino affetto da cin·osi epatica 11odulare. TosATII. 1

1

~i ci.

L.

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RENI E VIE TJRINARIE. . Il blocco anestetico del peduncolo renale. . (R. L10TIER e P . . BoNNEFOI. Journal d•'Urologie, n . 34, 1939). Il bloc.c o anest etico d el peduncolo renale può essere un valido sussidio nella pratica clinica tanto come mezzo·· diagnostico quanto anche come mezzo· terapeutico. È un metodo di tecnica sem-plice, inofVen sivo- che può essere usato • 1n ogni• caso. Si può ott enere un 'anestesia del r ene perfet-


·1726

« IL POLICLINICO » 1

ta e I anestesia, non in teres.5ando che il rene infiltrato pern1ette facilmente di disti11guer·e • .se la sintomatologia do lorosa ha provenienza renale o da altri organi. Nelle sintomatolo,g ie crociate può essere i11divid·uato il Iato sede dell 'atfezione. Nei casi di calco losi con anuria da spasmi ureterali lo stato spastico :può ·essere rimosso; nel corso di una colica possono essere interrotti tutt1i i rifl€ssi che si riverberano sopra altri organi speA. FtLIPPI. • cialmente sull'intestino. 1

·;·Nuovo metodo di cura conservativa della ..calcolosi ureterale. (L. ZErss. Zeit. fur U rol., n. 3, 1939). Il 11uovo m .etodo è costituito dall ' im,piego di un catetere (5 Charrière) che a circa 5 cm. ·d a]la punta presenta un piccolo foro, attravérso il quale un robusto filo di seta fissato alla punta &tessa del catetere .penetra per fuoruRocire all '-a-ltra estremità del catetere . Tirando il filo dalla sua estremità libera si determina così un incurvamento dalla punta del catetere a forma di ansa. Il catetere alla sua estremità ·&uperiore -è co·struito con accorgimenti speciali, che no·n riporto, i quali permettono la formazione di una ar1sa di forma grossolanan1ente triangolare. Codizione sin,e qua non. per l 'irnpiego di tale n1ezzo nel tentativo di estrazione dli un calc.olo ureterale è che il calcolo ste~ si lasci oltrepassare d.alla pu1tta del catetere, il che avviene, come è notorio, in l.tna grande percentuale di ca•&i. Dopo c he la estre1nità de·l catetere introdotto nell'uretere . per via cistoscopica ha sormontato il calcolo, mediante una opportuna trazione sul filo, di seta si determina al di sopra del calcolo. stesso la formazione dell'ansa che rteJla· sucoessiva estrazione del catetere .p uò impigliare il calcolo tra5einandolo in vescica e talvolta addirittura all'esterno. Tutte le manovre, che richiedono nat-ura1mente una grande esperienza nel campo della in·dagine endovescicale ed una adeguata ~bi­ lità manuale, vanno sempre eseguite sotto I'attento c@ntrollo cistoscopico e rad'i ologico. II catetere descritto (Harnleiterstein-Schlingenextraktionskateter) in ~i particolari (calcoli allungati, a forma di ·d attero, di biscotto, ecc. eh.e mal si prestano alla prensio11e) va sostituito da un altro catetere a doP;pio filo , ch e permette la for.n1azione di un occhiello quasi orizzo·n tale dal quale il calcolo, malgrado la sua forrna può venire afferrato durante la estrazione del catetere. (Per una màggior cc,m:prensiona dei dettagli di forma ·e di impiego ,d 'e l nuovo catetere ideato dall 'A. è necessario consultare l'artico}«;> originale, corredalo di dis8noni, scl1emi, radiografie oltremodo dimostrativi). Il m etodo, ottimo per i calcoli bassi, sarebbe, secondo I 'A., meno- raccom a ndabile nelle

I.ANNO XLVI, ì\uM. 39]

calcolosi ureterali alte, n.eJJe quali, ·p er restringirnenti, spasmi ureterali, o sproporzioni fra volume del Balcolo e calibro dell'uretere , si potrebbe determinare durante l'estrazione del calcolo anche una lacerazione de.Il 'uretere stesso. Negli uJtirrti 18 mesi l 'A. ha potuto osservar-e 229 pazienti affetti da calcolosi ureterale, con un numero complessivo di 255 calcoli. 19 di essi presentavano una tempestiva indicazion~ per l'intervento ch.irurgico o per il notevole volume del calcolo o per le particolari cond1izioni cliniche dei pazienti (temperat11ra settica, idronefrosi minacciosa, ecc.). Altri 30 calcoli vennero espulsi in seguito alle ~oJit.e ct1re co11servative (cure idrominerali, massaggio virbratorio, sella elettrica, catetere t:reterale a permanenza. iniezioni nell'uretere di s-ostanze lubrificant.i, ecc.) che 1'A. consiglia di tentare per un con·g ruo lasso di ten1po prima dr usare il suo nuovo catetere, Dei 206 calcoli rimanenti solo 159 permettevano il passaggio di un catetere ureterale rendendo possibile -così I 'im.p iego del nuovo metodo di cura incruenta. In 127 casi (s.u 159), cioè nel 79,8 % fu possibile con tale metodo l 'estr.:rzion.e del oalcolo, con una mortalità del zero %, senza il minimo incidente o la più piccola complicanza. Dei 1·5 9 calcoli &ormontabili col catetere ~3 erano alti (cioè al di sopra dell 'incrocia1nento dei .grossi v.asi iliaci con l'uret,ere) e di e&~i 8 furono estratti (34:,8 <y~). Quelli bas~i erano 136 e di essi ne poterono essere portati all 'esterno 119 (8'7,5 %). Queste statistiche veramente lusinghiere, specialmente per quanto riguarda la calcolosi ureteral•e bassa, fanno sembrare il nuovo metodlo meritevole della più .attenta -consider:>.zione. (;. l\{oNTANARI. 1

Pielite gravidica. (G. lr.LYÉs (Budapest) Zeit.

f. Urol.,

n. 3,

193~).

L'A. riferisce che, durante · gli ultimi 20 anni , nella Clinica urologica ·d i Budapest sono stati o~servati complessivamente 23'2 casi di pielite gravidica, dei quali 14:5 a destra, 48 a sinistra e 35 bilaterali. In ba:se a tale· cospicua esperienza l 'A. trae alcune considerazioni d'ordine pratico. Egli si intrattiene particolarmente sulla parte terapeutica del problema e sostien e come .p rocedimento più semplice nelle pieliti gravidiche il drenaggio per mezzo deJla intro- _ duzione e mantenimento a dimora d'un cate'tere ureterale. Se tale catetere è stato bene piazzato e l·elevazione febbrile non si dile.g ua, nè la leucocitosi ten·de' a · din1inuire, allora de"·e sorgere il sospelto -che un ascesso 6Ì sia formato nel parenchima · renale ed è indicata un~ immediata esplorazione del rene. Naturalmente bisogna sempre tentare la conservazione del rene. ciò c he si può ottenere 1


[AN·NO XLVI,

39]

NUi\l.

SEZIONE PRATICA

per lo più 1r1ediai;i.t.e la ·decapsul.azione e l 'apertura del! 'ascesso. La nefrec ton1ia sarà riservata solo- a quei c&si nei quali si sia determinata una alterazione del parenchi1na renale molto estesa e quando lo stato gen·erale assai grave del paziente e~ige un allontanarrte11to tempestivo di tutto il fo~·olaio settico. Utl processo suppurativo del parenchima rer1ale instituit0&i durante la gravidanza può avere un se·g uito anche dopo }',effettuazione del parto. Infatti la interruzione della gravidanza od il felice decorso del parto non influiscono sostanzialn1ente sul focolaio suppurativo rer1ale. G. MONTANARI.

DISCUSSIONI IMPORTANTI Discussione sui progressi recenti nella eora • della polmonite. Fu fatta il 28 n1arzo 1939 alla Sezione di f\'1edicina della Reale Società di Medecina di Londra (Proceed. of The lloyal Soc.. J\11 edeic., luglio 1939). Fu i11iziata da L. E. H. Wbitby il quale, ·dopo aver accennato alle prime ricerche sperimentali coi vari preparati sulfamidici, ha insistito sulla 1naggiore efficacia del preparato !\il e lB 6?3' (sulfapiridina) sulle forme ad andamento acuto. Le osservazioni cliniche con questo preparato hanno· dimostrato che esso agisce. su qualur1qiue tipo ·d i pneumococco e che ha efficacia purcllè il malato t-"'OSSa sopravvivere 24 ore e ritenere 5 gr. d el nledicamento, indipendentemente dalla durata della malattia al momento in cui si è iniziata la cura. L'M. e !B 6~3 deve essere il primo medicam1ento da u&airsi nella polmonite lobare. E difficile però decid·e re se si deve ad.operare solo qu·esto· o ci si deve unire il siero specifico. In .gienere 1è be.n·e seguire lo schema di Ev.ans -e Gaisford, cioè dare 4 o 5 gr. nelle prin1e 24 ore, poi 3 gr. al giorno fino a 25 gr. 1

comple~sivamente.

Essondo&i ottenuti b·u oni risultati .anche con sr.arsa concentrazione del preparato nel sangue, hi~ogna ammettere che non sia necessario raggiungere la ·dose complessiva di 25 gr. Nei casi di cura iniziata al V giorno di malattia in genere ba,s tano 15 gr. 'La cura ya continuata ancora per cinque giorni dopo scom·p arsa la temperatura. Ricerche sperimentali fatte dal Whitby sui topi ];la nno dimostrato che dosi molto forti non aumentano la concentrazione della sostanza nel s~ n·gue; però è bene in terapia adoperare dosi identiche anche nei casi che clinicamente si presentano come lievi. L'inconveniente dell'M e B 693 è l 'irritazione gastrica con vomito che· produce facil 11-..ente. Si cerca di ovviarvi somministrando il 1t1edioamento polverizzato e unito a zucchero, Sl1go di frutta, ecc. lì Whithy conclude la propria esperienza

1727

così: i risultati S0no m~liori nelle forme acute che in· quelle croniche; è meglio mantenere una concentrazione costante nel s,angue,, anche se non alta, piuttosto c:h e raggiungere salt·u ariamente forti concentrazio11i ed avere fluttuazioni della concentrazionie: le infezioni • lie,•i richiedono lo st€sso dosaggio di quelle gravi; è consigliabile usare i preparati solubili. G. J. Langley ha esposto i risultati da lui ottenuti colla sieroterapia in 5 anni all'Ospedale Municipale di Salford. La durata media di malattia dall 'ingresso in ospedale è stata co! siero di 2 a 3 giorni, senza siero di 4 a 9. I ,'uso dell 'M e '.B 693 ha dato una frequenza notevole· di disturbi gastrici (vomito): 13 volte su 34 casi. A11cora egli non può pronunziarsi sull'efficacia di questo medicamento, dato Je scarso numero dei casi studiati . Un contributo casi5tico notevole ha inveoe ,portato W. F. Gai&ford, che ha usato l 'M e B 693 in· 400 casi di polmonite lobare. La mortalità che con altre cure era del 16,5 % cadde con questo medicamento a 1,6 '}~, per i malati al disotto dei 50 anni e dal 51 o/o al 24,4 % al disopra dei 50 anni. L'M e B 693 agisce sulla teim peratura (che, si ab~ssa a oominciarie da 48 ore dopo l 'inizio d€lla cura) , e sulle condizioni subbiettive del malat.o, mentre non agisce sui segni fisi·ci de·1la malattia. Pare non abbia azione. efficace nel pPevenire le complicazio·n i. Circa l'azione tossica del medica mento egli non ha mai notato anemia nè granulapenia, rnentre ha veduto spesso eruzione morbilliforme , e q.ùalohe volta cianosi e vomito. Per ovviare a questi inconvenienti ha usato il sale sodico dell 'M e B 693. m a ancora non può dirne i risultati. G. Fleming, ritiene che i risultati migliori nella ClJra della polmonite si hanno dall'associazione di sìerol.erapi.:. immunizzante con M e B 693. · E~li pensa che in avven ire probahilrnentc ~i avranno risultati ancora migJiori associando l'l\i e B 693 ad un vaccino. H., S. Banks ha avuto buoni risultati dal1'uso dell 'M e B 693 in 30 casi di polmonite. M. Davidson ha chi.esto se questo n1edica mento può dare tardivamente lesioni dell 'epitelio r enale o del mioc~rdio e i1 ~'hithy gli ha ri spo~to ne~ando quest'azione. L. _.. Rammeat/111110 l'la~re•uate pubbllcasloae: Dott. FRANCESCO LANDOCNA CASSONE

Assistente nella Clinic:t Medica .•ella R. Univ. di Genova

LA. DIA.GNOSI CLINICA DELLA STENOSI POLMONARE CONGENITA CON SPECIALE RICUARDO ACLI ELEMENTI DESUNTI DAL FLEBOCRAMMA Cl UCULARE.

Prefazione del Prof. OESARE FRUGONI Volume di pagg. 264, con 20 fi·g ure originali nel testo. Prezzo L . 30. più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico " od a qualsiasi dei quattro nostri Periodici. sole L. 2 7 fra.neo di Porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 2 9 . Inviare Va,glia Postale a lla. Ditta LUIGI POZZI. Vi a. Sistina 14, ROMA.


1728

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CEN·NI

POLICLINICO »

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BIBLl0GRAFIC1 · ...

J)EPISCH 1F. Die Dii.il, u nà . Jns_ulinb ehandJlun.g <J,èr Zucker°R·ankh.eit. Ed. Springer , .. Vienna, _1939, pagg . 155, in-16°, R~. 4,8. ,. 1

. [ANNO

XLVI, NUl\I. 39)

del · diabete. Perciò in ogni 1pagina si trovano consigli e diretti,1e, che ren·d·o .n o il libro prezioso e den so di i11segnamenti. 1\1. COPPO. STARI,I~GER.

_, 7otchiraì'gie

:E: la seconda ed'izione molto n1igliorata ·ed

a~n1entata, di un manuale di ,diabetologia , che

bei lebensberlrolie:: den. Fllnh·tiori.Sistoruingen. Urban e Sch,varzenber g. Berlin u. Wien, 1939, I vol., p . ±20.

ebbe ·grande successo nei Pae&i di lingua ted e-

L 'A. con chiudie il :suo libro con un-1 frase

sca. La :opportunità di una nuova edizione (la pronunciata dal F'tihrer alla adunata di Norin1precedente ' è del 1936) fu determir1ata dai tanti berga ·de l 1936: cc Wir werden nier11als sagen, e così in1portanti progressi fatti ·Tecentem en te d~ 1ss Proble111e nicht zu losen sind. Proble1ne, 11ello studio . del metabolismo 'd ei .glicidi , e die gestellt sind , konnen gelost werden; und dal punto di vista terapeutico - dalla scoperta sie ''rerden aucl1 gelost )) ' fra se che si può dire delle insuline composte. : ·· i1,forn1atrice di questo volume nel quale egli Il mar1uale si div_ide in due parti: la ·p rima, porta il C:Oin tributo di una lunga pratica clinicon1.p rende ~brevi cenni generali . . s~lle var~e ca ai più gravi problemi chirurgici in rapporteorie patogenetiche della malattia e sulla dia- to ai disturb~ funzio11ali degli i11dividui in pegnostica del diabete; in . fo·rn1a molto chiara' riro)o di vita. . ' e schematica ed elementare ma ·comJ?leti ·s ot- ··; · Norl ·~i tratiit 1èl~lla sofita tec11ica chirurgica to ogni rigua~do. A questi cenni seg·u e , serri prè più o meno di urgenza, 111.a 1-e cognizioni tecninella prima parte, l'esposizione della · cura qfe- r ih e sono qui unite alla trattazione clinica e fit etica del · diabete. · sio-patologiGa delle più gravi sindro1ni chirurLa part~ sec~ nda, contiene · 1~ do~trìi:ia .e giche colle relative indicazioni per una terala pratica della cura insulinica d ~l" diabet~. pia operatorja o medica. ))aJla scoperta d ell 1insulina , l 'A. ci condl)c€ Egli s 'interessa in differe11Li capitoli dei di~ r~ pi<l:amente, nel corso di circa .80 pagi11e~ fin o sturbi di circolo, di quelli respiratori , dell'ap-. a llà es_ro~~zione . del~ 'uso, delle controindicG\.: r1arato della nutrizione € di qt1elJo llrinario ed zioni ~ . dE?i successi qell 'insulina zinco·p rota·- i11finc delle infezioni generali. Ogni capitolo è 1rl inata. . .. . · preceduto da un bre,'e cenr10 di l'isiolosria e . In questa parte è .s~cialp1ente notevole l 'e- di anaton1ia patologica; l 'A. passa quindi ad S})Osizione dei danni e d elle controindìcazio ni illustrare in modo completo le gravi malattie alla cura insulinica. in generale : r eazioI)e de- legate ai singoli apparati. Oltre a precisare Jr gli~ organi ·cutanei: anafilassi locale e gen erale, sin dromi cliniche egli •s egnala errori e pericoli reazione· locale tossjcochimiGa, lipodi trofia lo- di· diagnosi e di terapia, portando il frutto di cale, Ìip.oirnatosi insulinica locale. Possibili a- una lunga esperienza persona1€ e corredando il zioni Fieco11darie dell 'i11sulina n ell o sco1npen~.6 t utto ,d i un utile e dettagliato indice per 1nadi auore, nell'angina di petto·, n ell 'arteriosçle: terie. rosi cereh·r ale, nelle m a lattie , oculari , eçc., ecc. ' ' Mf-rito indiscusso dell'A. è di aver potuto Il ·libro soffre forse. solta11to di un eccessivo condensare in una breve, n1a completa trattaschematismo iniziale, n ell 'interpretazione . pa- zi one notit ie. im.p o'rtahti ed utili al c.h irurgo pratico. G. MoNTEM.IBT1~1. togenetica della mala ttia , che l "A. rip·o rta ad un p e·r turbamento dell 'equilibrio fra insulina :F'1r.scHr. A". Sen1ei ologia del 111idollo osseo. Pa€ apparato COlllrore.golatore. . ,,ia , Tip. Bianchi, 1939. L. 70. Ne . deriva una suddivisione in diabete insulare e diabete .da alterata controregolazione, .e l ..' adozione da parte .della medicina pratica una corrispondente prescrizione t era·p eutica di di un nu@vo mezzo di riceréa si accompagna cc cura di p:rotezione insulare n oppure «.cura S€·J)1prè. ad un pèriodo di sbandamento in cui della co•n tr0regola·z ione » che non possono evi- gli eccessivi entusiasmi sono più pe~icolosi dei den tem.en te nè rendere conto di tutti i ca~i ·os- precedenti scetticismi. Così è av,re nuto per la _ servati, nè costituire una rigida guida teraipeu- J.•Uiltura sternale ed in ge~ere per tu1to il tica. Nè corregge questo ini~iale semp1licismo gru Pl'° di tecniche similari che si potre·b bero in dire che nella pratica tutti i casi interme di riunire sotto la deno·m inazione comprensiva di sono possibili, poichè la prescrizione terapeu - biopsia midollare. Ignorata o quasi per lungo tica dovrà be.n e concretar.s i . jn :QOrme precise, te1np6 ;ja lla· pratica. oggi '. f finalmffnte entrata e il i11·edico pTatico, dinanzi ai casi intermedi , a · far parte del · baga.glio in·diisp:e nsabile d e11 e n on pòrtrà · facilmente scegli~re il ·più e il me- tecniche diagnostiche ematologiche. l ln mezzo g lio d elle due di,1erse· .terapie, caso per caso: di ricerca, · p'erò; è utile s olo se il pratico s:i porre qu~siti precisi e, soprattutto, qu.esiti a Nel con1plesso però il libiro merita elogio e diffusione In esso è· condensato il frutto della cui il · inétodo' possa dare risposta. Tutto il r esfo non· ingenera che errore e ·confusion e. speciale. esperienza . ~~~~~~ol9gica de_ll '~-.' c~e d a anni vive e risolve quotidianam.errt~ · .:1 ":p.ro:- · ·i Uno· ·d ei Ìn·eriti fondamentali della accurata blemi così vari e spesso così delicati dèlla· cura e ri~orosa espasizione del .f' i~chi è precisa.i. ..

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lAN:'{O XLVI,

NùNf.

SEZIONE

39]

111ente quella di a'rer definito esattamente ciò che la biopsia midollare può dire e ciò che €$Sa non può dir.e. Di aver me~so in rilievo che questa è, prezio,s a ed insostituibile ricerca se si vogliono analizzare l~ più delicate deviazioni patolo·g iche d ella emopoiesi, ma è invece da trattare con estre ma p ru1dienza e com1p1etenza se si vuol far di essa una prova funzionale del midollo osseo. · Consiglian10 ad ogni medico che abbia la lode,7ole ir1tenzione di introdun·e nella sua pratica corrente questo innocuo e p•r ezioso mezzo di i ndagine, di studiare attentamer1te il lib-ro di Fieschi. Vi troverà accanto all'opera chiarificatr~ce di un o studioso severo e coscienzioso una do,riziosa docun1entazione iconografica irL microfotorgrafie e tavole a colori che lo gui- · deranno i11 questa bra11ca ,a .ella semeiotica ematologica così intimamente legata alla cono~cenza visiva delle forme studiate. Segnaliamo soprattutto que lla 1)arte dove il Fiflschi, attra,rerso un notevole contributo per""onale , studia la l)arte di semeiol ogia funzio-· r1ale che, con1e g ià si è detto, è la più delicata e difficile e rappresenta un m ·ezzo che qualo ra b en studiato n ei rilievi e sopratt11tto nella interpretazione può costituire un elemento pre7ioso n ella diagnostic.a cJinico-em.atologica. 1

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1

1731

PRATICA

nora piuttosto oscuro di quali possano essere le indicazioni ch e per una determinata cura in camp·o otorinolaringo·i atrico permettono di prevedere il · n1assimo di r isultato utile, che l 'opera del Lasagna assume particolare importanza. . La o·p portuna divi&ione della n1ateria in due 1)arti, la prima relativa alla crenoterapia, la seconda alla climatolotgia, la limpida e pian.a esposizione, la p·r oporzionata estensione data ai capitoli riguardanti la tecnica d'ap1p licazio11 e e il me.c canismo d'azione delle c.ure ferrt1ali ," noncl1è la esatta elencazione delle varie a1·que ir1i11'erali e 1ielle località dove e&se sorgono cos1ituiscor10 i principali fattori che rendo110 questa opera utile sia al pratico, allo specialista otorinolaringoiatra e al rr1edico che esplica la 5ua attività nell'ambito t ermale o· JJel ca1npo n1edico-previdenziale. C. 1FRL'"GONI. AccADEMIE, Soc1ETÀ

R. .Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli

1

C. F. I ..

La recerche (},e la pa.ternité par leis groupt!is sanguins. E ditore Masson, Parigi. Prezzo !Fr. 26. CHRISTIANES.

1

L'accertamento della paterniLà importa problen1i etici, legali e isociali c11e non hanno ancora trovato una soluzione. Le. rioercihe sui gruppi sanguigni hanno aperto una nuova via i1ell'intricata quistione. Tuttavia il loro valore pratico è ancora contestato . Questo piccolo volume denso di notizie e di considerazioni mette a punto l 'ar,o-omento ffia dal lato t ecnico che da quello gi~idico.

DR. .

1'rattato di idro·climatologia P'eiJ' otorino larin_qoia;tri. Tip. A. Mattioli, !F idenLASAGNA . 1

za, 1939. Il testo di idroclimatolog ia per otori11olarir1goiatri d él Lasagna riveste un carattere di ])a rticolare interesse; e5so apporta infatti un contributo di alta utilità ;:llla migliore cono~ cenza d elle po&sibilità terape utiche idroclimatolo?'icl1e,. no~ :&~lo dia parte ,d egli sp,ecialisti ?lor1nolanngo1atr1, ma anche da parte di tutti I J:iedici pratici specialmente di quelli deput at1 alla scelta dei pazienti ch e debbono essere aYviati a lle colonie tern1ali e climatiche r~& liz zate dal Regime per i lavora tori e per la gioYentù. È appunto per la soll1zione del problema si-

MEDICHE, CoNOREss1

Seduta del 28 giugno 1939. Presiede il Prof. C. CoLuccx. Sopra un Insolito caso traumatico di emicrania oftalmologica e la sua Inquadratura nosologica nelle sindromi miasteniche. Rol\'IAoNO A. - L 'O. riferisce la st oria clinica di una isterica, la quale all'età di 6 anni fu colpita da una scarica di pallini da caccia nella regione temporo-parietale sinistra con penelrazion e di pallini n ell 'orbita e in qualche trattG delle vie ottiche di quel lato, com e d alle radiografie. Presentò ben presto una forma d'i emicrania oftalmo,p legica traumatica, m olto interesisante per la varietà e la co111plessità dei sintomi, in modo da arricchire ques ta sindrome di una nuova spe.ciale forma clinica morbosa, la forma traumatica finora n on mai registrata. E tanto pii1 interessante in quanto il caso elette la po·ssibilità di portare a 5 periodi, o fasi, i due periodi o fasi conosciute nel complesso fenomenico d elle ricorrenze dell 'attacco; cioè al dolore ed alla paralisi, seguen do l'andamento d ell'attacco n ella giova11e jnferma, si polettero aggiungere la fase oflalmobiotica, la convulsiva e la psicopatica. L'O. fa delle co11sfderazioni sul caso, ch e riassume nelle con clu sioni, dalle quali emerge che la ·sindron1e descritta è periodica n elle esacerbazioni, ma permanente i1ella sua es senza; cl1e tutte le forn1e di emicra11ia oflalmoplegica possono formare un ceppo speciale n el quadro delle miastenie, alle quali si debbono riportare; che la zona ove si SYolgono emicranicamente le diYerse fasi dell'attacco può essere considerata a11ch e co me una zona isterogena, e che vi sono rapporti jnti1n i tra tutte le fa·si del} 'attacco ed anch e con fenomeni sporadici e con le •spine emicraniche negli intervalli; che tutti i fenomeni, nel loro ritmico succedersi, coincidono an~he con i fatti catameniali, e mettono capo alle variazioni della carica elettrorganica dei metan1eri cranici, a cui appartengono i metameri nel cui dominio comunque s'iniziano, si evolvono e per1

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cc IL POLICLINICO

1nangono i sintomi osservati, ed a11che alle variazioni co11senzienti del circolo sanguigno. La prognosi è infausta, le cure quasi sempre inefficaci. la shockterapia nelle malattie mentali (Contrl buf o cl lnlco e spe · rimentale). ·CoLucc1 G. - L 'O. espone le ragioni che lo h al)no spinto a praticare la ·shock-terapia, col metodo insulinico di Sakel e col metodo cardiazolico di Meduna, nelle varie n1alattie mentali e principalmente nella schizofrenia. Dopo la descrizione dei due metodi, con particolare riferimento a quello insulinico, e dopo una critica alla eccessiva schematizzazione che i vari AA . hanno voluto fare delle fasi dello shock, il quale spesso presenta manifestazioni che non sempre si su·sseguono ma si alternano, l '0. descrive i fenomeni generali di esso e cioè all 'inizio, durante lo svolgimento e al risveglio. Parla anche delle dosi di insulina, delle modalità per la interruzione e delle varie modalità di shocks che possono manifestarsi e dalle quali possono trarre vantaggio le diverse sindromi mentali. Critica l 'opinione, e·spressa da alcuni, che ciascuna sindrome mentale avrebbe parlicolare beneficio da un particolare tipo di shock; d escrive i favorevoli effetti che si possono avere dalla cura combinata insulino-cardiazolica e con quale criterio ritiene si debba applicare lo shock cardi azolico durante la cura insulinica. In quanto ai risultati clinici ottenuti, l 'O. riferisce che, su 28 schizofrenici , ne ha trattati 11 cori lo shock in1sulinico (5 sono guariti clinièa1nente, 2 migliorati, 4 n on h anno avuto alcun esito), 11 con la cura insulino-cardiazolica (4 guariti , 1 migliorato, 2 e·siti negativi , 4 sono in corso di cura), 6 col solo cardiazolo (1 migliorato, 5 esiti negativi). Un a psicosi depressiva è guarita co11 lo shock insulinico, un 'altra è migliorata con il cardiazolo. Due casi di psicosi maniacale sono stati trattati con shock cardiazolico (1 g uarito, l 'altro è ancora in. cura), un terzo caso è .. nv{,ce ar-'cora in cura con la terapia inista ·n sul tno-c.;ardiazolica. Sono, infine, in cura con la terapia 1n1sta un ca·so di psicosi ossessiva già mig·liorato, e .un caso di n1utismo con emipleg·ia ~sterica , che è guarito dal n1utisruo e migliorato dalla emiplegia. L 'O. d escrive alcuni casi clinici più interessanti e tratteggia i fenomeni p,s ichici e neurologici che si Yerificano durante gli shocks ; descrive anche le varie indagini di laboratorio eseguite, con particolare riferimento al comportamento della elettrocardiografia e della curva glicemica. · Infine riassume le modifiche apportate allo shock insulinico e.on l 'applicazione ad esso del metodo ep ato-in 1sulinico di d 'Amato e Lombardi per i diabetici e rileva co1ne, associando i preparati di fegato, sia possipile l 'u so di minori quantità di insulina per ottenere lo shock. L 'O. pa·ssa poi a considerazion'i generali sui metodi. Risulta dalla statistica l 'efficacia notevole neg·li schizofrenici dello 1shock insulinico e misto insulino-cardiazolico, ciò che non può dirsi del solo shock cardiazolico. Benchè n elle altre malattie men Lali si siano ap·p ena iniziati, i due suddetti metodi hanno invece fornito risultati quasi eguali: a proposito di es·se, non si può ancora parlare di risultati definitivi, ma è già importante il fatto ch e si posson o interrompere forme in piena evoluzione. E i riisultati sono importanti non solo nelle forme maniache o depressive, ma anche in

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~ANNO

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quelle psicos i ossessive e in quelle paralisi i·steriche spesso così ostinate e resistenti a cure. Pasisando poi a parlare del meccanismo d 'azione d ello shock cardiazolico e in·sulinico come è inteso oggi dai vari studiosi secondo le teorie psicologiche, istologiche e biologiche, fa notare come il meccanis1no d 'azione dell 'insulinoterapia negli schizofrenici non possa per ora essere completamente delucidato, non essendo ancora 1soddisfacente la cono·scenza di quello che è lo shock insulinico per sè slesso. Ricorda a questo punto un. caso osservato, nel quale il coma si prolungò diventando uno stato narcotico che durò oltre quattro giorni ed il risveglio si ebbe non dopo la sola somministrazione di glucosio, ma dopo che furono somministrate altre ·sostanze, specie cloruri e lipoidi; m ette perciò in rilievo come anche altri fattori d ebbano essere bene studiati durante lo shock d al lato biologico e come non possa essère trascurata una eYen Lu al e azione diretta, tossica ed anch e narcotica dell'insulina. Anche, infatti, i fenomeni neurologici corticali e sottocorticali ch e si manifestano durante lo shock fanno pe1rsare che non si possa escludere una tale azione. Infine: ricordando come l 'etiologia delle varie psicosi sia stata m essa in rapporto, in base alle moderne esperien ze, con fatti tossinfettivi ed autotossici, l '0. rileva come ·sarebbe utile esaminare le modificazio11i della funzione di quegli organi (fegato) deputati a svelenare l 'organismo da tossici, specie intestinali, essendo detta funzione spesso alterata i11 tali malattie, ed essendo d 'altra parte nota la benefica azione dell'insulina sul fega lo. In questo ·sen so 1'O. ha già in col'So ricerch e, i cui risulta ti riferirà appena possibile. Su talune vaziazlonl morfologiche e sierologiche del sangue nella le lshmaniosl Interna quall segni dell'Interessamento del sistema retlcolo-lstlocitario. MURANO G. e VECCHIO F. - Gli 00. da alcune ricerche m orfologiche e sierologiche del san gue nella leishmaniosi intern a sono portati a concludere che l 'an e1nia ch e in tale affezione si os·serva, per l'assenza del fattore emolitico, non può essere claissificata tra le anemie to·ssinfettive nel senso stretto della parola , ma deve riportarsi solo ad ipoplasia mieloide da agente infettivo; come risulta, oltre che dagli altri dati morfologici pPriferici, anche dal valore dei reticolociti circolanti. Dall 'altro canto l 'iperplasia is tioide risulta fornire segni di iperfunzione q1u ali la I!1aggiore produzione di agglutinine antitifiche, constatazione questa che, m entre confermerebbe la concezione che la produzione degli anticorpi agglutinanti è devoluta agli elementi istioblastici, sarebbe dj convalida al co11cetto che non può misural'Si la effettiva capacità difensiva dell 'orga.p..ismo dalla entità di tali anticorpi in circolo. Ricerche sulla morfolog:a e sulla funzlon~lltà del tessuto mleloide nella tubercolosi cutanea . .SANTOIAN!NI G. - L'O. riferisce i risultati di ricerch e sul midollo osseo in 14 casi di tupercolosi cutanea. Dall.' analisi dei diversi dati citologici e funzionali, l '0. conclude che, in linea generale, il tessuto mieloide i1 ella tubercolosi cutanea non presenta deviazioni molto sensibili dalla norma. Tuttavia nel mielogramma risultano più elevate del i1ormale le percentuali delle plasmacellule, dei linfociti e degli eosinofili; inoltre, le più evidenti e costanti n1odificazioni funzionali del tessuto


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SEZIONE PRATICA

mieloide vertono specialmente sulla capacità riproduttiva, che viene in un certo senso inibita dallo stimolo tossico specifico tubercolare. Seduta del 6 luglio 1939. Presiede il Prof. C. C0Lucc1. !a terapia della malaria. Considerazioni su 3000 infermi all'Ospe· dale n Alessandro Musssollnl ,, di Aversa.

PANSINI G. - L 'O. riferisce su ricer che si·stematicamente compiute all'Ospedale (( Alessandro ~Iussolini n di Aversa con la collaborazione dei Sanitari Capi Reparto dell'Ospedale. Esse prendono in considerazione l 'andamento della malaria in oltre 3000 infermi i quali, divisi in gruppi, sono stati sottoposti cia·scuno ad u11 inetodo di cura, e precisamente adrenalina, atebrina, chinino, tartaro stibiato , M3 , cura Grego, Emopurina, -0 cure associate. Per meglio valutare l 'effetto delle cure, tanto più che per alcuni rilievi le conclusioni dei vari medicamenti usati pareYano sovrapponibili, son o stati mantenuti alcuni ammalati. senza cura: tale e·sperimento, già tentato da altro A., appariva di particolare interesse per . la esatta interpretazione dei fatti non pregiudicando per altro sull'andamento dell'infezione, essendo stato rilevato l 'andamento benigno della malattia nei malarici reduci dall 'A. O. I. ed essendo stato fra l'altro I 'esperimento autorizzato dalla Direzione della Sanità Pubblica, che tanto interesse ha preso alle ricerche di terapia e le ha largam ente incoraggiate. I risultati ottenuti dalle varie prove fatte, paragonate fra altro a quello che è il decorso della malattia senza alcun trattamento, permettono di --stabilire le seguenti conclusioni: La malaria può essere variamente influenzalà dai diYers1 medicamenti preconizzati per la su a cura, ma nessun medicamento ha troncato definitivamente la infezione. La malaria richiede il suo tempo per guarire. La guarigione è espressione di una lotta che probabilmente rientra nel quadro dei fenomeni immunitari; nel determinarsi di questi i radicali mutamenti determinati dalle notevoli variazioni • di clima, dal riposo, dalla buona alimentazione "ecc. devono avere una parte importantissima. Dei medicamenti sperimentali, il chinino è quello che 11a un 'azione più nettamente specifica di fronte all 'acces·so malarico, ma non abolisce il ritorno delle recidive. Preso per lungo tempo ed in quantità cospicua ne impedisce l'accesso che finora non può affermarsi se riappaia dopo la soppressione del medicamento. L'andamento della curva termica nei chininizzati mette jn evidenza con particolare frequenza il fenomeno descritto circa l 'inversione della curva stessa o la manifestazione di cuspidi ·sub-fepbrili che per il loro andamento e la frequenza co11temporanea del polso (Coppa) possono interpretarsi come accessi malarici latenti. Per tale fatto pare logica la supposizione di una azione specifica del chinino a neutralizzare l'effetto piretogeno nella attività biologica del plasmodio. L'atebrina pare abbia un 'azione più 1spiccata sul fenomeno recidiva e ne distanzia maggiorn1ente I 'apparire. L'adrenalina non in1pedi'sce le recidive, nè in generale distanzia gli accessi , spesso li riaYvicina, ad ogni modo essa induce frequentemente un turbamento nella curva termica. Spiega azione faYorevole e Yantaggiosa sulla nutrizione,

su l1a sanguificélzione ed è probabile, a giudicare da questi fatti, che la sua azione si esplichi, come suppone Ascoli, attraverso il potenziamento dei poteri immunitari. Associata agli altri medica~ menti, può indurre migliore effetto. Il tartaro stibiato, somministrato secondo il 1° m etodo proposto da De Nunno, non ha dimostrato risultati stabili, m entre qualche Yolta ha raggiunto lo scopo per cui è stato preco·n izzato. Dai pri~i dati raccolti in casi nei quali il trattamento è stato eseguito secondo le modificazioni · ·succes sivamente consigliate dall'A., pare che i risultati siano più vantagg·iosi. I risultati dell 'M3 non sono desumibili dalle osservazioni fatte, perchè i fenomeni su cui si baserebbe la dimostrazione della 1sua azione accelerante della immunità sono gli ·stessi per i quali p11ò giudicarsi tuttora presente la infezione. Di scar so valore è apparsa l'Emopurina, che può avere qualche effetto, ma non tale da farla preferire ad altri medicamenti. Nulla risulta l 'azione della pozione Grego. I vari esperimenti compiuti di alternanza nella somministrazione di alcuni preparati possono incoraggiare a stabilire dei cicli alternati di vari m edicamenti. Gli esperimenti compiuti la·sciando g·li infern1i senza alcun trattamento consentono una più esatta interpretazione di lusinghiere interruzioni t ermich e, le quali, ripetendosi anche in infermi rimasti senza trattamento, autorizzano a non trascurare, nella valutazione dei fatti, i fattori tempo, mutamento radicale di clima, buona alimentazione, riposo, ottima assistenza fisica e morale. 1

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le prove di Macchia con l'indolo, per sondare la funzione epatica e renale (Sempliflcazlone tecnica e contributo clinico)

MAccmA E. - L 'O. descrive la segu ente semplificazion e tecnica alle prove già da lui proposte per ·saggiare la funzione antitossica del fegato e la fu11zione emuntoria del rene: A digi11no, nel mattino, s'inietta, al soggetto jn esame, endovena, lentamente, ma non oltre 5 m ', una soluzione d'indolo al 2 %o, in soluzione fisiologica nella proporzio11e di cc. 1 per ogni 6 chili del peso del corpo : si preleva il sangue dopo 10 m ' dall'iniezione (per studiare la funzione antitossica del fegato) e dopo 120 m' dall 'iniezione (per sondare la funzione del rene). Sul ·siero di sangue del primo campione, l 'endolemia non supera i m gr. 0.15-0.20 1%0, se la :f3unzione epatica è buona; aum enta, progressivamente, con la disfunzione del fegato; sul siero d el secondo campione, l 'indicanemia è di mgr. 1,41,5 %o ·se la funzione r enale è buona; supera tanto più tale cifra quanto più intensa è la disfunzione dell'emuntorio in parola. L 'O. riferisce, ancora, come semplificare nell a pratica la proYa per sondare i r eni. Le metodich e descritte, paragonate con altre indagini funzionali , su numerosissimi infermi , hanno 'Sempre documentato_ .!.a eventuale disfunzion e dell'organo in esame. L 'O. discute, infine, le possibili obbiezioni alle sue prove; dice, ad esempio, se l 'iperindicanemia. a digiuno, senza iniezione d 'indolo, non è costante nè attesta sempre la meiopragia renale, dopo iniezione endovena d'indolo, il dosaggio del1'indacano ematico diventa una prova sen·sibilissima e fedele dello 1stato funzionale del r ene. L 'indolo del sangue, anche dopo carico della sostan za, non è aumentato, rispetto alla norma, nei renali e negli uremici n1a solo negli epatici. •

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APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'asIDa JD.ortale. ~Jédical, 5

J. !Facquet e R. Claisse (Pa.ris

agosto 1939) hanno o55ervato che una crisi d'asma eocezio nalmente termina con la morte: finora r1e son.o stati pubblicati poco più di una trenti11a dì casi. La morte avviene o per sincopr. o per asfissia. Gli AA. riferiscono, due casi, a,mbedue in donne ricoverate nella clinica dell 'Hotel-Dien. In una la morte avvenne p er sinco,pe, non essendosi Tiscontrate all 'autopsia nè ostruzioni bronco-alveolari, nè dilatazione cardiaca, nè con~stioni viscerali. In questi casi possono ta l, olta impedire la morte le iniezioni intrac.ardiaclte di adrenalina, di uabaina o di atropina, se- faUe i11 tempo. La morte per sincope può forse dipendere da ipereccitazione del va.g o, causa dell'arresto d efiniti, 0 del cuore. ~-ell 'altra do11na, di cui gli AA. riferiiscono Ja storia, si trattava di un 'asmatica, a forma asfittica, estrerr1a111ente gra\'e, salvata in, extremis con inalazioni di carbogene. Le i11iezioni di a·drenalina , quando se ne .abusi, possono aggravare l 'ins tab ilità vagosimpat1ra del m<ilato, causando ~tata perman ente di eccitazione· che termina in una vera

della coramina che nella loro sezione fanno sempre precedere ogni inte.r vento ,p111eun1otoracido da iniezione sottocutanea di 5 cc. di cora1n.ina e tengono sen1pre pronta un 'altra fiala d!a 5 cc. per ogni evenienza. L. 1

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<ache~sia.

Lu 1r1orf1na anche va vsata molto inoderatan1e11Le, p0tenclo favorire la sincope o l 'asfissia. Nelìa maggior parte dei casi i malati soccombono· ad un'asfiSl5ia progressiva (disp nea, cia11osi, coma) anatomicamente rilevabile con bronohioli ostruiti per es&udato molto denso , di mucina. A comba~~ere l 'asfissia giovano le inalazioni di ossigeno, o meglio .d i ,c:arbo·g ene, associate ad iniezioni di canfora, di coramina , di caffeina che ha azione dilatatrice dei b.r onchi. Anc.h e il salasso può in alcuni casi e&sere molto utile. F .. To1sr1. 1

·Terapia d'urgenza negli incidenti della cura pne11IDotoracica nella ttibercolosi polmonat·e.

Gli ;i;ncid·enti da pneumotorace so,n o frequenti e anche quando non hanno conseguenze dolorose, non solo impressionano il malato e creano tin1ori r1ell 'ambiente di cura, ma richiedono .a nche un interv.ento p1ronto e rapido . I\1. 13odo e V. Ponzetto (Giornale di clinica medic.cn, 10 g·iugno 1939) hanno· sperimentato la co·r amina e lo ritengono u11 rimedio elettivo di urgenza. Se n·e servono per via endove11osa usando 5 cc,. appena avvenuto ] 'incidente. Essi descrivono· vari casi da loro osservati, e precisamente due di pneumotorace acuto da puntura del polmone, due di collasso di ori;gine pleurica, e uno di em bolisn10 cerebrale. Gli AA. sono tanto convinti dell 'e fficacia •

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Gli ossicarbonismi ignorati.

L 'ossido di carbonio è un prodotto della combustione incor111>leta di sos tanze ricche in carbonio e 1\1. Loe1Jer (Bullelin Académ. ll1 éd., 28 marzo 1939) l1a costatat0 la ~ua formazio11e endogena nell 'organ i mo in malattie della i1utrizione e del ricaa.11bio, in anemie e in fo,r m e morbose presenLan.t i seg11i nervo'Si, vascolari, polmonari. La forn1azio11e endog·ena dell'ossido di carbonioi, il quale, for111ando la car·bossien1oglobina più stabile dell 'ossiemoglobina, determina disturbi da a11ossiemia, pruò ~piegare i sintomi nervosi, r espiratori e cardiaci ch e si osservano in alcune malattie. L 'areazione, gli eser cizi r espiratori, il soggiorno ad elevata altitudi11e, il bleu di metilene (5-10 ctg. al giorno) sembrano i migliori medicamenti. F. TosTI . La pellagra e la sua cura coll'acido nicotinico.

La pellagra è i elatìvamente rara in Cina (H. C. Hon (1'he Criinese i11 ed. Journ. , giugno 1939) eb]Je occasione di vederne e curarne sci casi nel 1 ~38. Era110 tutti e sei lievi, con alter.1 zioni cutanee .e diarrea. Tre furono curati con acido nicoti1lico per bocca, uno con acido nicotinico per iniezioni e due con lievito in polvere. I ri·&ultati furono ottimi e si può essere certi che f.li de\ ono all'acido nicotinico perchè la dieta che si somministrava loro fu tenuta scarsa ·d i vitamina B2. La dose ·di acido nicotinico ha oscillato fra 200 e 400 ·mg. al gior110 per un periodo di 2 a 4 settimane. Solo uno dei .sei .amm.alati aveva segni di avitaminosi B 1 che guarì colla avitamina B1 . .. L. 1

Esperimento di chiIDioterapia del tracoma per . JD.ezzo di un derivato glucosato del '' 4: 4,. Dia· JD.inodifenilsulfone ,, ; efficaci tà sul panno ~ra· coIDatoso. Le analogie n1orfolo.g'iche tra i] virus del

linfogranuloma inguin.a1e e quello del tracoma , constatate da EL. Burnet, E. G11éno d e R. Nataf (B11lletin. ·de l 'Aca.d émie de J\1édecine, Paris, n. 9, 7 r11~rzo 1939) hanno indotto questi a pensar.e che es~e pos.5ano esse-re indice di analogie di ordine biochimico e che i due 1

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SE ZIONE PRATICA

n1icrorg aniismi p ossano oo&eue sen si.bili agli sLessi rnezzi di trattamento. Il trattam ento chim iotei apico del linfograr1ulom a provalo con su ccesso da Mac Callun1 e 1firtdaly, ha indotto gli AA. a esperimentarl o sul traco111a : ii con1posto adop1erato ·è un d erivato g·lucosato, solubile nell ' acqua , d el « 4- :-± ' dia minodifenilsulfon e » prepar ato da \~. H. G1·ay dei « W ellcorr1e Ch emical Research J.,aboratories ». Gli AA. l 'h an·n o i1r1piegato pe-r iniezio·n i locali <sotto la con.giuntiva palpebrale, supe.r iore ed inf~riore, e .sotto la cong iuntiva bulbare, quasi sem.1>re con.ten1p oran eam ente. Non hann o a&~ociato a questa cura nessun intervento op eratorio n·è alcun m·e.dicam ertto (m ercurio, fenolo, ecc.); tutt'al p iù essi ha nno praticato, og ni tr·e giorni , una instillazion e di un collirio leggermen te antisettico. I risultati , studiati su 19 casi , h anno dimo·strato ch e il 4 :4' J). , poco attivo sul tràcom a della congiuntiva, rnigliora i11 manier a vera1nentc rima rch evole il tracoma della cornea. Superiore quindi a tut ti gli antichi rimedi cl1imici , questo primo esem pio di una azione curativa eser citata s ul Lracom a da un composto sulfo11a!.o, costituisce un progr esso n el tra ttamento del tracon1a s tes.w . 1

S. F. Osservazioni clinico-chirurgiche s11ll'ascaridosi. Rilevata l:in-1por tanza dell 'esam,e radiologico, accanto a quello coprologico, per la dia g1:o&i dell'ascaridosi, M. Bol~ona (Riform a M edica, 22 luglio 1939) si fe·r ma su alcuni gru ppi di a ffezio ni chiru11gi c.l1e (illustrat e ciascuna da casi persona li) n elle quali l 'intervento ope1atorio h a m ostra to la presenza di para5siti com e fattori importanti n ella produzio,n e d el la sindrome m orbosa . La pTese11za di paras&iti ·è st ata riscontra ta talvolta in m aniera sem pre relati, an1ente IJ:OCO frequente, in an se i11testina li erniate. Spe. so i parassiti so110 cau sa di occlti5ione intestinale sia con la lor o presen za , quan.d o sono· numer osi, sia con l 'azion e r&pastica di sostanze tossich e sec:rete dal verme: n on r arissima è anche una 1)e11.tonite da perforaz ion e da essi detern1 in.ata. La pa1·assitosi a sede epatica è indub}1ian1ente la m eno frequente m a la letteratura riporta casi in cui nun1 erosi ascaridi eran o contenuti n elle vie bi]ia ri . Gli ascaridi possono a11ch e loca liz4a rsi n ell'appendice, ·deter111inandon e l 'infiarr1mazion e ed a n ch e la perforazion e, Ei n ell 'apparato urinario . L 'A. infin e accenna alla biologia parassitaria . alla fisiopatologia e a li 'anatomia patologica a cui l'infestazione può dar ll1ogo, ch e 1neriterebbero studi ulteriori specie in rapporto a ll a a ttuale ten·denza a creare nu ovi tipi i~1 Lologici e.nteric:i (per es. la cosiddetta en 1

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terite r egtonale od ileite tern1inale), per i ql1ali forse potrebbe essere .g iustificata l 'ipotesi di u11 qualcl1e rapporto co11 I 'infestazione parassitaria .

F.

T OSTI .

MEDICINA SCIENTIFICA Contributo all'infezione sperimentale di anofeli con '' Plasmodi11m malariae ,, e inoculazione della malattia all'uomo. Ricordata la difficoltà incontrata da tutti i rice1·,·ator] a ir1fetta re -g li artofeli col P. m alariae, (; . l\farotta e G. Sandir chi (Rivista di ll1alariologia, vol. XVIII , fase. Il, 1039) riferiscono di aver potuto avere du e inf.ezio·n i speri1nentali n e.ll 'uo1110 i11ediante uno stipite di P . rnalariae con cui a vevano precedente·m .ente infettato de1g li Anopl1eles m aculipennis var . m e~­ seae allevati in la b oratorio. La durata del ciclo an ofelico -è risultata di 24 giorni; la incub azion:e 11ei due soggetti è stata risp·ettivam ente di 23 ~ 29 giorni. 111 u110 d~i due soggetti il d.ecorso d.ell 'infezion e1 quartana ria è stato a tip~ co . 1

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iF. TosTI. La funzione esterna del pancr.,as dopo resezione del nervo splancnico. I,a r esezion.e d ello splan cnico di sinistra. n el conig·lio d·etermina (A. Lauro, Pa:t hologica, n. 567, 1939) uri p erturban1 ento di m odico gra·d o e tran sito·rio della funz ion e lipasica e dia5tasica ·del pan creas ch e in rrtan can za di lesioni anatomiche dell 'organ o si d.eve attribuire a d alt erazioni dell 'equilib-r io tra vago e sin-1pa tico con segue11ti .alla r esezion e d ello splancnico . L 'alterazion e può prodursi per un duplice m·ecca11ismo: azione diretta sui ram i ·&im patici deputati all::>. innervazion r. del pan creas o azion e ir1diretta attraver so le lesioni della fiurrenale consecutive alla sp1lancniccctomia JJer i rap1)()rti fun zion ali esister1ti tra surren i' e 1 pa11ci·eas. F oJANINI.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott . G. F . da S. D. d . F . : La Casa ed . L. Pozzi non h a an cora J)Ubblic.ato la, ori specializzati sulla cura della sciatica e dell.e varici, di cui però si ]Jarla n elle v.ar ie. opere di in·<lole gen erale. Carn e n1on ografie specializzate posso consigliarle le seguen li : I) J.. A. Chavig n:y. La sciatique, Doin , Pari s , in cui l 'A. si occupa •&p1ecialmente della forma reun1atica . 2) J. -A. Sicard e L. Gau gier. Traiten1ent des varices ...oar la m éth ode clérosante. l\Iasso11 et C.ic, Paris. L. Gerson. Les Varie.es. Doin , Paris. Ancl1e in quest 'ultin10 , si fa lar ga J)arte al n1etodo sclerosante. f i l. 1


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« IL POLI CLINI CO »

[AN•.No XLVI., NuM. 39]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRllDENZA. Medico delle Casse Mut11e - Licenziamento. L 'Ufficio Provi11ciale ·di collegam ento e di gestione delle Cas.se Mutue di M.ala Ltia e d el1'lndus tria (sede di Catania) lic.e11ziò il direttore &anitario dopo una d elib erazione coF;ì motivata : cc cor1s tatato ch e l a direzione d el servizio sa11itario non ha mai mar1ifestato alcuna attività, rifiutandosi di a d emr)iere ai propri do~e1~ ai:ic·h ~. in. s~ito ai ten1pestivi e ripetuti richian1i, si d ecide ch e il direttore cei&si dalle su·e fun zio·ni e · ia lasc i~to )ibero di pre~ e n t.are le ~u e ~i111i~sioni l)e r evitar e ch e si Pìl'Oceda .ad un .lice.n ziamento ch e non può più oltre protrar si do;p·o la b er1evola tolleran za u sata si per un lungo p eriodo di t empo ». 1J3. V Sezion e d1el Consiglio di Stato, con senter1za 18 aprile 1939 n. 308, visto ch e l 'atto ~i lic·e ~ziarne11to ricl1iamava la precedente d el1l)eraziono, SOI>ra riassunta, considerò che il rnpp?rto. d : i~pi1ego era risoluto p er motivi disc11)lir1ur1. Cio prem esso, e pur essendo applicabile il D. L. 13 novemb r e ·1924 n. 1825 concernente l 'im-pieg·o privato, .pierch è l 'uffic.io rrc~n a~eva un regola.m ento i)roprio, il Consig lio ·di Stato, con l a d ecisio11.e sopra indicata h:1 annullato il provvedimento. La risoluzione è importante perch è rafforza l ' indiri~zo d ella g iurispru·die n za, ch e, p·r ima alq·u 3nto contras tato, ·d ichiar a illeiocrittin1i g li at~i ar!1n1inistrativi ·di risoluzion·e· d el rapporto d.'in1piego p er cau1&a disciplin ar e sia pure diss1n1ulata, ancl1e quando siano app·l icabili l e nor1ne C!oncerne11ti l 'im1piego priv:ato, le qmli a1r1n1eito110 la risoluzione ·dei rapporti a temJ>O in? et~rrr1inato anche sen za giusta cau sa , ~[tl,1 0 il pagame11Lo d elle indennità dovute . Ma i~ r apporto d 'impiego pubblico , anch e quando . . 1a assoggettato, a certe norme della l egge sul1' im.pi~go priv·ato, .51. differ enzia da questo: è costitu1to p e.r un fine an1m.i nis trativo e non è 1ime.sso al semplice arbitrio dell '01vgano ch e ra1>presev.ta l'ente pubblico. Già altre volt·e ab·biamo esaminato questo d elicat.01 argomen to pe r dimostrare che· in ogni caso l 'atto che risolve t1r1 r.apporto di im1p·i ego pubblico deve av Eir e una causa leg it tima, la quale esclude l '.urbitrio : se la cauF;a è invalida, per qualsiasi vizio· ch e la vulneri, il provvedim(;nto è illt-gittimo e deve esser.e a nn ulJato con effetti di rPinteigr1zione diretta e indiretta . 1

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Infortunio · Causa violenta • Concetto. Agli effetti d egli infortu11i idennizzabili non è n ecc&$~ri o ch e « la c.aus.a ' 'ioler1ta » sia c.a ratterizzata dalla ist antai1cità ed eccezionalit à d el fenonle110 fisi co ch e abb·ia agito st1ll 'or.aan i0 s n1 0 r <l~lJ a i1T1prcvedibilità de'l f enom.e.n o s te&su. A11c.he un eccesso di calore o ·di freddo può l ~ j)!Jrese-n tare · ca usa violenta . P er ciò è stato C'(111sideral o indennizzabile il ·d anno d eriva to d a i}Olmon ite contra tta d.all'op eraio per es-

sere ri1nasto espo ·t o . alla pioggia durante il la,'oro e quello let ale cagion ato da insolazione o p er cau .. 0 perfrigeranti ir1 o cic~ s ione di lavoro. Nè esr:lud e il ca ratto.r e di i11fortunio il fatto ch e la rrtorte e l a lesione si ])l'esentino com e esit.o di una pre.disposizio11e organica e flJ13.tologi c.a dell'operaio. Infatti , la git11is1)ruden za d ella Corte di Cassazion e, risalr ndo alla regola fo11da:nen.tale e con ci s~ d ell 'art. 41 cod. pen. , cl1 e· c10 è il concorso d1 cau se preesi1&te11ti non esclude il rapporto di causalità 1 riconosce essf.re in,er ente a tutto il si~tema del nostro diritto e quindi a n ch e alla inateria infortunistica il t>rincip io della irrilevanza d ella conc·a usa . Non si può co11·&ider are g enerico il rischio al quale è esposto l 'operaio costretto a lavorare a ba ssissima t emperatura , sotto Ja neve cad~11 te e ~ulJ a poltig lia gelida, in condizioni cio·è b en ·dive~se da quelle d elle altre persone rhe po·sso110 l1b·er amente garantirsi dai ri 0o-ori e dai p 1eiicoli d1elle inLe1nperie. « rBa·5 ta in, ero con siderare cl1 e, esse ndo inItegabile ch e l' operaio intanto s11bisce l 'infortunio in quanto è esposto al p eculi.are rischio r~ e l o provoca e ch e vi ·d à quindi cal1sa occas1ona le: ta~e cons~~erazion e configura IJroprio qt1el rischio s1)ecif1co dal quale conse QUe i11 C'l SO di infortunio la ragione de l danno indenr.izzabile; e la giuris·p rud·e11r.a d ella Suprema .1Corte, co·ric?r·d e con la dottrina più apprezzabile, ha precisato ch e :sotto, il nome di riS{';hoio· specifico sono compresi sia il rischio s1)ecifico vero .e proprio , di•pend.ein te cioè per la ~ua nat ura dalle condizio·n i del lavoro sia quello sp ecifico i11dire tto ch e trova ragio~i di aggravam ento i1eJle co11dizioni ambientali di lavoro» . (P e r qu este risoluzioni, ' 'e·d er.e sentenza 12 aprile 1938 n . 125 1 d ella Corte di Ca1&Sazione del Regno). · 1

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Pubbllcazloal /adlsp ea sablll p er l 'Bser olzlo Sanitar io:

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con NOTE e COMMENTO di CARA PELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato

e JANNITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO

Consigliere di Cassazione. ' Volume tascabi le, di pagg. XII-720. Prezzo : in brossur~ L: 4 O,. i:ilegato in tela L. 4 7 ; più le &pese postali d1 sped1z1one. Per gli a bbonati a l '' Policlinico " od a qualsiasi dei nostri qu àttro Periodici, rispettiva.mente. sole L. 3 6 e s~l e L. 4 3 franco di porto in Italia, Impero e Colon ie. P er l 'Estero L. 3 8 e L. 4 5 . Prof.

D,o tt.

AUGUSTO

FRANCHETTI

Medico l'rovinciale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di Legislazione per gli Ufficiali Sanitari Volume, .in formato tascabile, di pagg. VIIT-201. Prezzo L. 1 ~. più le islJec:H~ lJO::ite::t.h U.1 is.tH:~u1z1one. P er gli abbonati a l 11 Policlinico» od a qualsiasi dei nos tri quattro P eriodi.cj , sole L. 1 O r80 fra nco di porto in I tali a , Impero e Colonie. Per l'Estero L .. 1 1 ,5 O.

Invia re Vaglia Pos t a le a lla Ditta LUIGI POZZI Via Sistin a 14, ROMA. '


~ANNO

XLVI , Nul\I. 39]

1739

SEZIONE PRATICA •

NELLA VITA. PROFESSIONALE. , Cronaca del movimento corporativo. Le percentuali sui compensi delle mut ue ai me· dici. La F ederazion e Nazionale Fascis ta delle Mutue di Mala tLja p er i Lavor a Lori Agricoli, il Sj11dacato Nazio11a]e F ascis ta dei Medici e l 'Associaz.ior1e Nazionale Fascista d el Pubblico· Impiego, in r elazione a cruanto tabililo òall 'art. 82 del R. D. 30 sette1nbre 1938-XVI, n . 1631 hanno con venuto: 1. Il compen so fisso p er ogni ricoYer ato a carico della Feder azio n e Naz. Fa•scis la delle l\ilutue cii J\1alattia lJer i Lavor at ori Agricoli e ch e le Amministrazio11i Ospedaliere d ovra11no devolvere integraln1c11te ni Sa11ilari curanti a n orma d el ·succitato art. 82, r esta d e terminato come segu e : a) Os1)ccf ali di prima e seconda categoria, ed ospedali di capoluogo di provincia, qualt1n érue n e sia la categoria : L. 80 per ogni ricovera Lo in r eparto di m erlic iJ1a; L. 110 p er ogni ricoYerato in reparto di chirurg i a; b) Ospedali di t erza cat egori a: L. 70 p er ogni ricoverato in r eparlo di 111edicina ; L. 90 per ogni ricover ato in reparto di chirurg i a; e) Infermerie: L. 60 per ogni ricoverato in medicina; L. 70 p er ogni ricover ato in chirurgia. ~er i ricoveri a scop o di osservazione, ch e nc:>n comportino una degenza superiore ai quattro giorni, ìit qualunque categoria di osped ali , il compenso rest a fi ssato nella mi·sura corrispondente a quella previ ~ta per ogni ricoverato in r eparto 111edico. La convenzione dovrà c·ssere approvat a frn breYe d al Mini s tero.

CONCORSI. Proroga p e;r l e lib er e d ocenze u 1niver sitarie. Il Ministro dell 'Eclurazione Nazio nale, in con siderazione d el le difficolt à cl1e i candidali alla liber a docenza p er l a ses ion e d ell 'aI1110 1939 i11contrano per o tt en er e in 1e1n1)0, nel present~ momer1to, la s lampa delle l oro pt1bblicazioni, ha - i11 via affa tto eccezio11ale concesso con S'ùa r ecente ordì11anza una gener ale proroga d i un mese per l 'ìnvio di t ali J)Ubblicazioni da parte d egli interessati ai Commissari d 'esame. Il tern1i11e r est a qui11di fi ssato al 31 ottobre per i candidati comuni e al 30 novembre per i candidati A. O. e O. ~'I . S. Proroga dei con.co r si 71er sanitari con dotti.

In seguito n di sp-0sizione d el Minist er o d ell 'Interno ì con cor si p er ·~ ani lari condotti , indetti dalle Rll. Prefetture, .. ono prorogati a tu lto il 30 settembre 1939-XVII. BoLOGNA. Amministraz. Pro1v. - Direttore del! 'Ospedale P sichiatrico prov. « Luig i Lolli n in Imola ; scad. 20 nov.; s lip . L. 18.500; 6 aumenfi <lel d eci1110: su pple1n. serv. at t. L . 4000; età limite 35 a . GoRGOl'\ZOLA (~1ila110) . Ospedale Serbelloni . Medico chirurgo assist e11t e; titoli; n omina e con _ ferme biennali ; L. 9000 e 5 quadrie11ni dee.; comparlecipaz. Assun zione ser vizio en tro 30 g iorni. Chiarin1enti d all a Segreteria. IMOLA (Bolog na). edere Bologna.

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Amministr a:z. Prov. Medico primar io dell'Ospedale p sichiatr . prov., in Pesaro; tiloli: scad. 30 ott.; elà limite 42 a.; stip. L. 13.040 e 5 quadrienni dee., oltre indenn . (serv. att. L. 970, c.-v., alloggio L . 3000). Chiedere copia del bando: Rivolgersi alla Segreteria. P ESARO-URBI NO.

V i\RESE . c.onsor zio ]Jl'OVincial e anti tub er co lar e. -- J~ apert o il con cor so al posto di medico aiuto <lei Dispensar io pro·vinc ial e e ad un posto di m edico dirigente fli sczio.n e dispensariale. I suddetti ])OSli sono r etrib•Jili con assegn o an11 uo lordo di L. 4000. Ai sanitari non abitanti n el comune sede del c1is1Jen sario Ycrrà corrispo·sta un 'indenn ità speciale di L. 4000 annu e. Detti assegni sor10 al lordo d elle riduzio11i stabilite dai. RR. DD. legge 20 nov. 1930, n. 1491 e 14 aprjle 1934, n . 561 e d egli aumenti di ct1i a i r egi d ecre ti 24 sett. 1936, n . 1719 e 27 giu g n o 1937 ed alla legge 20 aprile 1939. Scadenza ore diciotto d ell '11 dicembre 1939-XVIII. P er informazioni. rivolger si alla Seg reteria del Consor zio in Varese. ·y ARESE. C.onsorzio p l'OVinciale anf i l u b ercol<Lre. - E aperto il concor so per titoli ed esami ad un p osto di As1si stenle Sanj laria Visitatrice presso i l)i·spen sar i Antituber colari ct ella Provinc ia ·di Var ese. Sl ip endjo annuo L. 7200 s1.iscettibili di 4 aum enti triennali d el decin10 ol lre ad un 'inden_ nilà di servizio attivo di L. 1365 annue il tutto con l e riduzioni stabili.Le dai RR. DD. LL. 20 nov . 1930, n. J 491, e 14 aprile 1934, n. 561 , e con gli aumenti di cui ai RR. DD. 24 sett. 1936, n. 1719 e 24 g iug no 1937, ed alla legge 20 aprile 1939, n. 591 . Indennità fissa di g·iro da stabilirsi an11ualmente e ch e p er il 1939 è fi ssala in L. 200 m en sili lorde. ,Scad. or e 18 d ell '11 dicembre 1939-X' ' III. P er informazioni riYolgers i all a Segreteria fl el Con sorzio. di Varese . 1

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VBNEZTA. Ammin.i straz. P1~ov. - Dire ttore dell 'Osped ale P sichiatr . Prov.; sti p. L. 21.000 P- 4 au m enti d ee . ; ser v . a l t. L . 6500; assegno speciale L . 780; a]L{1ggio, ri scalòa1n. e illumin az. ancl1e per la fa1niglia; et à limite a. 35; assun z. ser Y. entro 15 g iorni. Rivolger si alla Segreleria. VF:RCELLI. Ospedale. Maggiore rlegli Infermi . Medico ])ri.n1ario d ella Sezione ot o-rino-laringoiatrica; 1ned ico chirurgo odontoiatra, direttore del servizio odontoiatrico; m ed ico aiuto della Sez. gener. i11edica ;. id . d ella Sez. gen er. chi~urgi~a; i11edico assis tente d ella Sez. gener. medica; id. ò ella Sez. pediatrica ; s tipendi annui ri sp ettiva1nenle L . 4532', L. 2172, L. 4195, L . 4195, L. 3970, L. 3970; aum enti; quote di compartecipazione. Tassa an11u a L . 50. Scad . 9 ottobre. Chiedere annunzi. Rivolgersi alla Segret eria. VERONA. l imministraz. Prov. - Medico di Sezione presso l 'Ospedale p s ichiatrico prov. di S. Gi acomo. A tutto il 29 se ttembre.

Borse di studio. Fonda::ione Belfanli.

aperto il con cor so ad una borsa di studio d ell 'importo di L. 10.000 a favor~ di .un ~iov~ne laurealo in m ed ic in a nella R . Un1vers1là di MilaÈ


1740

« IL POLI CLINICO »

no da non più di tre anni, da computarsi alla data di scadenza, che è fissata per il 30 ·settembre. Don1nnda e documen li àlla Segreleria del1'Università, corso Roma 10.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il maggiore nleclico dott. D 'Alessandro Raffaele, insegnanle titolare alla ,Scuola di applicazione di Sanilà Militare di Firenze, è s tato promosso a scelt<;i speciale al grado di lenent e colonnello me(Uco. Al Ya1oroso g i0Ya11e .coll ega, aulore di apprezza le JJµl)b !icazio 11i, e clell 'opera: << Medicina e l\Icdicina Legale ~Iili lare », vincitrice del premio Fonclazione Ferrero di Cavalle rleone vadano le più cordiali nostre felicitazioni. L. P.

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ANINo XL VI, NuM. 39]

J. . 'orat ore ha riferito poi su i sistemi orgauizzativi di trasporto e •soccor si adottali dalle truppealpine dell'Esercito e dai Gruppi Universitari, presso i quali l 'alpinis1no ha raggil:l11Lo un grande svilt1ppo; e ha terminalo affermando che m olti stranieri, che hanno aviuto l)isogno di soccorso. nelle nostre Alpi, sanno che è ·stalo sempre fatlo qu(\11lo è possibile, fino anche a ricorrere all 'aeroplano per ricerca e rifornimenti di alpinisti isolali; i ritardi so110 dovuli alle g·ravi difficoltà poste d alla montagna. Tra i relatori sono s lali anche i proff. Bonola di Bologna e Ragnetti di l\lilano. 1

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La Socielà per gli Studi della Malaria, presieduta dal ·sen . ing. N. Prampolini, aveva bandito un concorso }Jer l 'assegn azione di premi agli autori di pubblicazioni riguardanti la malaria nell'A.O.I. La Commissione, composta dei proff. G. Sanarelli, L. Ficacci e F. J erace, segr etario, presi in esame i lavori presentali, ha deliberato all'unanimità di asseg11are un premio di L. 4.000 al dott. Regolo lVloise, maggiore medico delJa R. Marina, per le sue ricerche ·sulla m alaria in Somalia e in Assai:>, le quali portano un notevolis·simo contribulo alla conoscenza d ei proble1ni malariologici d elle nostre colonie. Inoltre, consideranclo che Ja Missione inviata nell' A.O.I. dall ' Is.tituto di Malariologia « Ettore Marchiafava » di Roma, composta dei proff. Lega, Raffaele e dolt. Can alis, ha pubblicato una relazione che costitui1sce il pi't1 ampio e pregevole studio s ulla malaria nell 'Etiopda, ha disposto di assegnare un premio ai tre collaboratori , in ri_ conoscimento dell 'importanza del loro lavoro. I Javori del dott. Moi se verranno pubblicati nella Rivista di A1alririol ogia, organo della Società. 1

Il dott. prof. Kikuth di Elberfeld ha ricevuto 1a medaglia d'argento dalla Società di medicina e scienza 11aturale di J ena , in rico11oscimento dei suoi alti meri li nell e nostre conoscenze sulla · malaria: al Kikuth spet ta il merito di aver introdotto l 'atebrin in t erapja. Di r ecente egli è stato nominato ancl1e membro onorario dell'Istituto belga di med i.cin a tropica le cli Anversa. Il col. med. Antonio De Napoli è nominato, molu proprio del Re Imperatore, ufficiale nel1'0rdine Coloniale d ella Stella d 'Italia.

NOTIZIE DIVERSE 50 Congresso internazionale del pronto soccorso. Come al>biamo annunziato, dal 23 al 28 luglio ·si è svol Lo a Zurigo e St. Moritz il V Congresso internazionale di assistenza e pronto soccorso per gl 'infortuni . Il delegalo italiano t en. col. prof .. Ugo Caissinis, prcsiden le della Federazione Medici de.gli Spnr livi , l1a fatto una clisan1ina dell 'organizzazione dei soccor si n ello s1)ort di mo11tagna in Ilalia inct lendo in rilievo l'opera svolta dal Centro al pi nis lic0 italiano circa gl 'impianti dei posti ~a11 il ari , conlrollali rigoro amente da una Co1111nis·sio·n e-scientifica di cui fa parte il presictenle della Fe.d erazione ~ledici degli Sportivi .

50 Congresso italiano d.i chirurgia plastica. Il V Congresso Nazionale della Società Italiana, di Chirurgia Plastica si svolgerà a Napoli nei giorni 21 e 22 ot tobre. Dopo la seduta inaugurale vi sarà la relazione ufficiale sulla cura deii Lraumi del naso in rapporto alla cl1irurgia pla-. ·stica. Seguiranno comunicazioni individuali,. proiezioni di filmi e sedule operatorie. Dopo la seduta an1n1inistrativa i p ar lecipan Lii al Congresso si riunira11110 in 1uno d ei •s uggestiY~ dintorni di Napoli. La ql10La di partecipazione al Congresso è di L. 50, e dà diritto ad intervenire ai ricevimenti ufficiali ccl al rancio sociale. Coloro che d esiderano presentare delle comunicazioni sono pregati inviarne il titolo con un breve riass11nlo al prof. Arturo Manna, via Nazionale 87, Roma. Le quole di parteci1)azione possono es·sere inviate diretlan1ente al cassiere della ,Società, dollor Vincenzo Di Filippo, via Valadier 53, Roma. Riunione della Società di medicina dell'Impero .. Ha avuto ltLogo presso l'Ospedale Coloniale Prin cipale di Gondar la prima riunione della Società di Medicina dell'Impero, Sezione d ell 'Amara. Alla riunione 11a11no partecipato l 'Ispettore di Sanità Civile dotl. Lombardi, il Direttore d ell 'Ospedale 1'1aggiore dott. Failla , i primari ed i t ecnici d ell 'Ospedale, il direttore del laboratòrio e di profilassi dott. ?vioscardini, tutti i m edici di Gondar ed i medici regionali di Gondar, Debra Marcos, Meten1ma, Vorrò Uilù, Debra Tapor. Le comunicazioni svolte sono state le seguen1i: prQf. G. Puglie·si-Duranti: « lVIiopia transitoria spasmodica da arsenobenzolo»; prof . .G. Puglisi-TJuranti e prof. Rebaudi : << Sulle congiu11livili rinogene >; ; prof. G. Pugli si-Duranli e prof. F . Rebaudi: << Sui traumatismi del cranio e loro complicazioni >>; e << E1nianopsia bitemporale traumatica »; prof. F. ·Rehaudi e dott . A. ~1[u sso: << 'fumori giganto~cellulari della n1andibola »; prof. G. Garra si . « Il d ecorso del parto e del p·ucrperio n elle donne nazionali nell'Amara »; clott. 1\.. Cupi: « La terapia suìfamidica nella blenorragia acuta >); dolt. G. ~Ioscardini: cc Sulla tossici là di alcuni fluidi frigorigeni u sati negli i1npianti di refrigerazio11 e »; dott. F. Sarcinella: << Comu11icazio.r1e prelin1inare sulla colibacillosi nei paesi tropicali»; clolt. M. Tocco: « ·uovi conce tli ·su11a e tiolog·ia e buoni ri sultati ottenuti 11ella Lerapia della ]Jiorrea alveolare da nttOYe associazioni m edica1ne11lose ».. 1

Il 3• congresso internazionale di neurologia. Si è svolto a Copenaghe11 dal 21 al 25 agosto con l 'intcrve11t.o di c irca 500 11eurologi di ogni paese.


lf ANNO XLVI,

NUì\I.

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Degli i Laliani erano pre·senti i proff. Buscaino '(vicepresidente), Baldi, Cerletti, Donaggio, Per?rier, Porta, Riquier, Vercelli, ecc. Il prof. Iliquier, relatore ufficiale su uno dei tre temi generali posti i11 discussione (Le avita_minosi in rapporto co11 il sistema nervoso p eriferico) ha parlato «,Sugli aspetti clinici ed ana\omopatologici della cosidetta polinevrite aviaria e sulla azione della Vitamina B1 ». Venne deliberato che il 4° Congresso si adunerà a Parigi nel 1942 ovvero nel 1943.

Rl\duno medico regionale a Valdieri. Il 16 agosto nelle Regie Terme di Valdieri si ~ono riunite la Società piemontese di chirurgia ·e la Società cuneese di cultura medica; a presie(lere i lavori è stato chiamato il prof. Bacchetti. Sono ·state fatte relazioni e comt1nicazioni sulla -cura della tubercolosi d a: Uffreduzzi, Barchi, Verdina , Bertocchi, Biancalana, Rizzotti, Bobbio, "V iana, Storchì, Carusi, Bo11anno, ecc., e ·sulla -cura del reumatismo, da Mecci. 1Si è avuta un'ampia discussione; infine il prof. Bacchetti ha esposto con ampia rassegna quanto il Regi1ne ha falto per il perfeziona1nento della scien za e per la sal•ute del popolo.

'Congressi e convegni vari. La Società tedesca di pediatria ·si è adunata a Salzpurg; nell'occasione la « Wiener Klinische 1 " ochenschrift », ha pubblicato un numero spe-ciale (i11 data 8 settembre). L 'Associa~ione americana dei medici ferroviari ha tenuto la sua 5Qa adunanza in Chicago, dall 'll .al 13 settembre, ·sotto la presidenza del dott. M. A. Finlay (Council Bluffs, la.). Il prog·ramma comprendeva più di trenta comunicazioni. Il 29 ottobre si terrà a Bologna un Convegno di medicina costituzionalistica, per onorare l 'illustre clinico ·sen. Giacinto Viola. L 'A·ssociazione dei Medici Italiani Arlisti (« A.M . l .A. ») ci:>munica che il VI Convegno Nazionale fissato per i giorni 7-8-9 ottobre j_11 Salsomaggiore viene rinviato ad epoca da destinarsi. La riunione scientifica della Sezione lombarda della Società italiana di ostetricia e ginecologia, indetta a Varese per il 10 settembre, è stata rimandata ad epoca da destinarsi. È stato rinviato a epoca da destinarsi il Co,n _

gresso nazionale di m edicina legale e d elle assicurazioni che doveva aver luogo in Padova a fine settembre. Il Comitato prega di preparare 1uglJ.al1nenle le comunicazioni scientifiche trasmettendone co11 solleciludine il titolo. La riunio ne costitutiva e il 1° congr esso della Società 1edesca di nuerochirurgia , che dovevano tenersi a Wilrzburg il 6 e il 7· ollobre, sono rimandali. 1

Il 140 Congres'So internazionale di medicina cmeopatica si è svolto a Losanna; l 'Italia era rapJJresentata dal fiduciario nazionale della sezione te<:nica omeopatica, dott. Gaetano Gagliardi, dal vice-presjdente, dott. Dandolo Mattoli e dai dottori Fu lYio Boni110, Giuseppe Sepe e Giorgio Mattoi ; essi anno preso parle ai lavori.

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1743

SEZIONE PRATICA

Il 3o Congresso internazionale sul cancro si è tenuto ad Atlantic City dall '11 al 15 1settembre, sotto la presidenza di F. C . Wood; ha as·sunto carattere nazionale. Il 520 Congresso dell'Associazione americana degli ostetricj, ginecologi e chirurgi addominali si è svolto a Hot Springs, dal 7 al 9 settembre, sotto la presidenza di J. G. King.

La Società Internazionale d'Idrologia Medica di Lon<lra ha deciso - s tante l'attuale situazione di rinviare ad altro periodo la Riunione annuale che avrebbe dovuto s' olgersi in Italia durante il pro·ssimo ottobre. 1

La

soa.

riunione internazionale per la sier odiagno1si della sifilide è stata indetta a Copenaghen , per il 25 settembre, dall'Istituto sierologico statale danese.

Corsi di malariologia in Roma. All'Istituto di Malariologia « Ettore ·M archiafava », diretto dal sen. prof. G. Bastianelli, si sono sYol li i corsi di perfezioname11to dal 24 luglio al 9 se ttembre. Gl 'iscritti italiani sono istati in numero di 51: di cui 6 dal Ministero dell 'Interno, 23 dal Minislero dell 'Africa Italiana. Gli iscritti stranieri sono stati 5. I corsi, svoltisi regolarmente, consistettero in lezioni, conferenze, dimostrazioni , esercitazioni di labora torio e di clinica, visite ed e·scur sioni in campagna.

Scuola di specializzazione e di perfezionamento in clinica delle malattie tropicali e s11btropi· cali a Roma • Presso la R. Università di Roma saranno t e11uti, sotto la direzione del sen. prof. Aldo Castellani di Chisimaio, clue corsi.: uno di specializzazione, della durata di 2 anni, ed uno di perfezionamento, della durata di 1 anno. Alla fine del corso la R. Università rilascerà il relativo diploma. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria della Facoltà di Medicina, o·p pure alla Segreteria delJa R. Clinica delle Malattie Tropicali e Subtropicali, Policlinico l Jnl.berto I, Roma.

L'Italia ospedaliera al sorgere dell'Impero. Presso la Casa Editrice « Medici DomulS » di ì\filano, via Principe Umperto 5, è in corso di preparazione un grande volume documentario su tutta la complessa organizzazione ospedaliera d 'I1o1ia. La compilazione è slala affidata all 'avv. prof. Giuseppe Castelli, Segre tario Generale degli Istituti Ospitalieri cli Milano, il quale ha condotto a termine l'Opera con compet enza e con amore. 1

La graridiosa pubblicazione con1.prenderà l 'illu~trazione di tutti gli Ospedali Civili e Militari, dei Psichiatrici e quelli dei diver si Enti : Ordin e di Malta, Ordine Mauriziano, Istituto di Previdenza Sociale, Infortuni sul lavoro, Croce Rossa, ?viaternità 13 Infanzia, Cliniche Universilarie e Case <li Cura Private. Un inlero capitolo è dedicato all'assistenza ospedaliera nei possedimenti e nelle Colonie. Riclùeclere alla Casa Edilrice il fac-simile illustrato dell'Opera .


1744

« IL POLICLll"flCO »

Un po' dovunque. La l~acoltà di 1\!Iedicina di Cagliari ha approvalo l 'is lituzion e dell'insegnamento per incarico della l\!Iedicin a preventiva dei lavorat ori e p·sicotecnica, dato il grande sviluppo dell 'industria mineraria n.el Cagliaritan o. Il Foglio di di1sposizioni N. 1401 del Segretario del Partilo r eca ch e : è isti Luita, presso la Scu ola siuperior e femminile fascista di agr aria in S. Alessio, una b or sa di s ludio a favore di fascist e o giovani fa·sciste appartenenti a famiglie di 1nedici condotti. Nell 'assegn azione verrà tenuto conto del cor1 tributo dato dalle richiedenti o d a persone dell a loro famigli a alle attività dei fasci femmir1ili. Il Minister o dell 'E. N. ha indetto con corsi nazionali p er esa1ni all 'ufficio di assist ente a cattedre uniYer silarie o d 'istitJti d 'istru ziò11e superiore . I posti sono 207, per 70 in segnamenti. Il so ltosegr elario agli interni , Buffarini-Guidi, ha inaug uru1o a 'f irrenia, l '11 settembre, la colonia << Cos tanzo Cian o » p er i figli dei vi gili del fu oco , co·struila <lal Mi.nist ero del! 'Intern o (Direzion e ge11erale servizi an li-incendi). .E stato scoperto an ch e un busto dell 'Eroe di Buccari. In Inghilterra alcuni n europs1chi a lri h anno 1)ropos lo al GoYer no ìa fo nd az ion e di un Istitu to per lo studio e la cura dei delinq·ùenli em endabili. La propos ta deriva dall 'esam e di 406 soggetti dei due sessi, in specie cond annati per r eati sessuali. L'Istituto comprender ebbe una clinicaospedal e p er detenuti rieducabili , un reparto psichiatrico per i refratta:ri al trattam ento rieducativo, 1J11a colonia agricola, un centro d'osservazione e di cura per r agazzi . La << John Simon Guggenheim Memoria! Four1dation » h a lo scopo di istituire borse di st·udio per gli scambi colturali tra gli Stati Uniti e l 'Am erica la tina . Le borse importano 2000 dollari (40.000 lire it. circa) cia·scuna e vengono attribuite a s t~dio si di età compresa fra 25 e_40 anni. Il prof. P. Rivet , direttore del Mu seo antropologico di Parigi, h a tenuto una serie di conferenze n ell 'Am erica latin a, particolarmente n el Perù. Nel sud della Colombia si è determinata una epidemia di febbre Oroya o verruga peruviana , barlonellosi il cui agente specifico (Bartcme lla m onili/ormisj si trova n elle emazie durante il periodo febbrile e n elle lesioni cutanee d·urante la fase granulomatosa. Fino a qualche settimana addiet10 erano stati denunziati 1200 decessi da t ale infczio·n e. La « Pres6e Médicale » de] 12 agosto e lo cc ScaJpel » del 2 e del 9 se ttembre pubblicano il testo degli slaluti d ell'Ordine dei Medici del Portogallo. In Germania, dato il bisogno di m edici e fatm aci1sti, si è consentito l 'esercizio ai diplomati, an ch e se non hanno compiuto l 'anno di pratica. Nell 'Ospedale « Regina Margherita » di ·Messi11a è st at a oper a la una signorina che da tempo soffriv a di dis turbi digerenti gravi ; nello stomaco si lrovarono numero1si aghi, bottoni e pezzetti di Jegno. . Il sig. Giovanni Corbi di Rom a ha donato il 28 agos to , il suo san g ue per la 15QA volta; si ~1cola che in sei anni egli abbia fornito 75 J!tri di sangue.

tAi"f·~o

XLVI, NuM. 39 p

Nell ' Ospecl~l e di Basingstok , Han1pshire, Inghilterra, un ricoveralo ventinovenne, certo PrinceSpen cer , colpito da improvvisa alienazione mentale, ·si scagliava con una sedia di ferro contro gli altri ammala li della sala, u ccid endone 1uno e fe-· rendone S{ravem enle allri Lre; alcuni m edici ed inferrr1ieri accorsi per disar111arlo rimanevano Iie-vem ente contu\Si. A Tirana, con I 'intervento del presidente del Consiglio..: dei m ernbri del Governo , d ell 'Ispeltoredel P .N. I•. e del Federale, di alti funzionari della Luogo tenenza e di molte per sonalità, il LuogoLen en le Generale nledico prof. Perna ha tenuto nel cineina t eatro del Dopolavoro, una conferen: za 11ella quale h a jlluslr a to i risullati dell 'aziortesvolta in Albania dalla missione odontoiatrica da lui direttfl . Il Duce, su proposta del Ministro della Cultura. Popolare, h a dispos to ch 3 entro l 'a11no XVIII del1'Era fascista sia inaug urata in Rom a una Mos tra della razza . Su i11vilo della cc V\' orld 's Fair » di New York, una delegaz ion e di ex-co11ilialtenti francesi ha visi talo 1'esposizione. Tra i delegati eran o i dottori F . lVIar111onleil e Vimel de Fléch ac; il pri1no ha len\1to due confer en ze sulla s lerilizzazio11e dell e sale chirurgiche, allo cc I11terna lional Cenler Ho_ SJ)Ìlal »e al << l\ifedical Cc11ter Ho·spilal ». Si è iniziata la pubblicazion e dcll::i « 1\il edicina della razza », r aissegn a di s ludi m edi co-sociali, pubplicala a cura degli Islil ut i sanitari della Provincia di Lucca e diretta dal prof. Giacon10 Bianchi; sede: ~alazzo del G0Yer110, Lucca. Aug·uri. Il prof. Demetrio Paulia11 di Bucarest ha tenuto all 'Accademia delle Scien ze di Ferrara una lezion e ·5ulle t1urbe trofi ch e d 'origine nervosa. Il prof. Rubinato ha tenulo a Treviso una conferen za sul t ema: cc Il dolore n ei suoi effetti psicologici visto da un m edico >). La Confederazione fascista dei lavoratori dell 'agricoltura h a predi'spost o un vasto piano assis tenziale per i lavoratori agricoli della canapa. Considerata 1 opportunità ch e provvedin1enti simili a guelli già adottati dall 'Unio11e dei lavoratori agricoli e delle Casse mutue di malattia di Napoli vengano estesi, h a inviato alcune Unioni dell 'Alta Italia a formulare delle proposte. Dura11te i primi m esi del 1939 l 'esportazione di prodotti medicinali dell 'Italia è Fisultata di J;. 38 .648 .000, contro L. 33.003.000, del corrispondente periodo del 1938; le specialità vi figurano con L. 13.6 98 .000, i prodotti sintetig_çon L. 519 n1ila, le preparazioni far1naceu t iche con L. 5 milioni 486.000, il s-uçco di liquorizia con L. 2. 700.000. Il 4 !tiglio n.ella Facoltà di Medicina v.et erinaria di Napoli , in occasione della Ia Setti1nana sanitaria partenopea , fu scoperto un busto in bronzo di Pietro Oreste (1839-1934), ch e fu professore di anatomia veterinaria. 1

1

Il Sindacato nazion ale fascista ostetricl1e ha conferito il diploma di 1nas·sima benen1erenza all 'ostetrica condotta di Odenzo, Regina Spilimbergo vedova Cappellotti, eh ~ in 43 anni di servizio ha assistito oltre 7000 parti; durante l 'invasione n emica rimase in servizio a 1sist endo 180 parti. In occasione del sessanlesimo compleanno è stat a fest eggia la in Germania Ja dott .S'sa Caterina


(ANNO

XI~ VI, NUi\l.

39 J

SEZIONE PRATICA

Freytag·, primaria <lell JOspedale Olg·a <li Dusseldorf. Fu l a prima don11a laureata in n1edici11a ed è ri1nasta l 'u11i ca chirurga di l ar ga ri11on1anza. Dl11 ante la gtterra diresse •un ospedale da ca111po a Ch arleroi e p oi un o··pedale inililare a Linz. Un proget l o di l egge, presenta11to alla Camera francese il 20 maggio dal deputato Con sin , stabilisce ch e in lempo di g u erra t·u tti i m edici , fino all 'et à di 68 anni, son o r equisili di · diritto dall 'autori là militare , qu alora eser citino o 1si an o in g rado di eser citare. Sµ domanda del prefetto , 'i medici di età superiore a 60 anni po·ssono rima11ere sul posto di residenza, n on ricevendo alcun <'On1penso, salvo ch e non si tratti di città o zone evacu ate. · · L 'ambascia tore d egli Stati C nili a Varsavia, Biddle, in due r apporti, dell '8 e del 12 settembre, ha segn alato come l 'avia1..io·ne tedesca abbia bombard ato u11 ana torio .i nfantile presso O·swock , un treno sanitario. con i segni della Cr oce Rossa, fermo n ella st azione di Varsavia-Est, ed uria local it à ap ert a, ove si trova l 'ambascia lu . (Evide111emenle I1on può trattarsi ch e di errori inYolontari ~d inevitabili, i11ere11li al l a difficoltà, da parle dcll 'aviazion e, di r aggi·un ger e g·li obbieltivi) . Il dott. PARIN, che da venti anni prestava servizio nel! 'ospedale maril li1110 di Berck-Plage, È n1ortc di can cr o, da r aggi X.

IL VALSALVA Rr~ISTA

MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da CUCLI ELMO BI LANCION I

Direttore : Prof. ARN".A.LDO MA.LAN. Torino. Professore di Clinica Otorin o-l aringoiat rica n ella R . Università di Torino Redattore-crupo: Prof. DONATO DI VESTEA, Roma. Il Numero 9 (settembre 1939) contiene: G. VERDOLINI: L'equilibrio acido ·basico della saliva mista in affezioni acute e cronich e n asali, faringee ed auricolari. - U. MAGGIORIOTTI: Reazione tissural~ alla instillazione endotracheale di derivati sulfam1dici. - P . L. R·EMAGGI: Osservazioni sulla parteci.pazione del glosso faringeo a ll'innervazi<?ne .dell'e:pigl?tti&e. - G. C. ANTOGNOLI: Un ca-so d1 m1oclon1e il'l~­ miche velo...faringo-laringee. Marconiterapia, guarigione. In bi1blioteca. Recensioni : FARINGE: Il metabolismo basale e l'ilPertrofia delle tonsille. - L 'aspetto clinico della agranulocitosi. - Plasmocitoma delle vie respiratorie. Con tributo a.Ilo studio della proliferazione delle cellule plasm:l.tich e. - Complicazioni settich e e settico-piemiohe d 'origine naso-faringo-buccale. - F.aringite vescicolare e stomatite. -- I :a roentgenter~p1~ dei carcinomi dell'ipofa ringe. - LARINGE : Sui restr1ng1menti della faringe e della trachea. - Contri·buto a lla tecnica della dilatazione d•ei r estring imenti de lla l a ringe e della trach ea con tubi di dren aggio di caucciù. - Contribu to alla plastiQa laringo-tracheale secondo Mangoldt. - Un nuovo intervento per il ripristino di funzione nella paralisi bilaterale degli addutt ori la ringei. - VARIA : Le variazioni della glicemia provocate dalla beta-fenil-is·o tropil-amina (Simpamina, benzedrina). Notizie e questioni. •

Abbonamento per il 1939: I talia L. 6 O ; Estero L

8 O. Per gli associati a l « Policlinico ,, : I talia sole L. 5 4 ;

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Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistin.i, 14, ROMA.

1745

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA J(lin. Woch., 10 g iu. - H . W. BA usi . Ricambio miner ale . - F. KoGL. Eziologia dei tumori. Presse Méd., 10 giu. - C. V1NcENT. L 'avvenire

d eJla n euro-chirurg'ia. Journ. d. Prat., 17 g iu. LEMIERRE. Angina a n1onoci Li e mononucleosi infettiva. Min. Nied., 26 m agg. - L. B1ANCALANA. Stellectoniia per le sindrorr1i post-sifilitiche. - 2 giu . F. ConELLI. P atogen esi allergica della pleurite essuda liv a J)rim. Haemat., Arch., V. - I. GATTO. Sindromi n euroema Lich e n ell'infan zi a . Rass1• Cl. -Scienl., 15 g iu. G. BERTACCINI. Tbc. cutanea ipertrofica vegetante. Presse Méd., 17 g iu. - R . DEnRÉ e al. Studio radiologico dell'asma infant. - H . J OLY. ~Ial aria a forma r espiratoria. Paris Aléd., 17 giu . - Chirurgia infantile e ortopedica. L ClJnce t, 17 gi u. - J . V. LANDOR. Deficienza di vitamina B.,. - M. HYNES. ;J?untura st ernale. Marseille -Méd .. 5 magg. - Ginecolog. e ost etr. - 15 magg. E. CHARPJN. Epidemia di zona. Deu•t. Med. Woch., 16 giu. H1NsEL~L\NN. Cancro c~rvicale. - llraL. J_, ·a nacoresi n <·llr malattin r eumaliclle. Journ. A. :NI. A., 3 giu. -- H. BLACKFIELD e L. GoLnl\>rANN. Scottalure n ell 'infanzia . J. ScunDER e al. Con ser vaz. del sangue. ,"tyJ unch. Med. W Oich., 16 g iu. - J. A. LoBER. 'frat t am. d ell a m eningiti. Arlli . It . di Anat. e I st. Pat ., g iu. - N. MAGGI. Adeno-epiteliom a sudoriparo ad evoluz. melanotirn. - ~,. P1zzErr1. Nodltli di Gamna. Setli.m. Med., 11 magg. F. 1uT1. ,Sep si lenta d a en ler ococco. W i en. Klin . .W och. , 16 g ill. - O. PoTZL. Te111po sog·get livo. W. BREN . Giudizio el ettrocardiogr afico della capacit à di lavoro. Accad. Med., mar. R. AGNOLI. Patogenesi dell 'ipcrtens. art. - P. C1GNOLIN1. Elettroterapia dell 'angina p. Chinense Med . .T ou rn ., n1agg. C. Y. CHEN. Trattam. delle scott ature. - S. P . CHANG. Cura chininica del tracoma. Ji'or ze Sa n., 31 Jnagg. U. ARCANGELI. Ererlolue. F. BoccHELI. Cl imatologia nella cura della tbc. - · A. DEL GuERRA. Aggressivi chimici. Bull. Méd., 17 gi·u . Neuro-chirurgia. Med. J(linik, 16 giu. - H. HuLLSTRUNG. Palogenesi del [ 'eritema nodoso. E. GRi}NBERG. Danni da lavoro alla cute. lvliri. Aled. , 9 giu . - G. M1CHETTI e al. Rappor to deiclroascorbico: ac. ascorbico nella clinica . Presse 1'\iléd., 21 gi.u. - G. RAMON. Lotta contro il tetano. Ball. A.e. Med., 13 g iu. - C. KLING e al. Vìrus p oliomielitico nelle feci . MANOt:SSAKIS. Biolog ia degli anofeli e 1nalaria. Brit. Nled. J ourn. , 24 giu . - J . l\II. VAILAY. Sepsi dentale. - W. J . RocHE e al . Trattam. della meningil e cer ebro-spinal e. 1,fin. lY!ed ., 16 giu . ----. D. GIGANTE. Ipcr ensibilità agli es tratti di fegato. - F. R1Err1. Febbre ondul . e n1aretina. Wien. Klin. Woch., 23 g iu . E. PAs AnGE. Il pen siero clinico nell ' insegnan1ento dell 'anato• Tnla.


1746

« IL POLICLINICO »

Nl iincll. 1~1ed. W.och., 23 giu. -

\

R. MANCKE e W. SIEDE. Diagnosi di colangite. - G. JAconY. L1agu. cr1ffer. di paralisi difterica. Ktin . .Woch., 24 giu. - K. GoLLWITZLER-MEIER e C. KROETZ. 'ferapia cardiaca simpaticotropa. F. W1EDENOAUER e G. WIELAUND. Vitam. B 1 nel! 'adulto. - K. WEIDNER. Circolaz. cerebrale. Gazz. d. Osp. e d. Cl., 4 giu. - S. MOTTA DI LAURO. Antimalarici sintetici. Rif. Med., 24 giu. - E. Cl!lNTANNr. Agente pirogene della febbre. - F. PERNIOLA. Reaz. Dren3:_ggio nel siero di sangue. Journ. A . ~l. A., 10 giu. - H. J. BRUMM e F. A. W1LL1trs. Il rischio chirurgico nelle malattie delle coronarie. - P. D. WHITE. La prognosi nelle malattie cardia.che. - A. 1\1. YouNG e al. Pol. monile da lipoidi. Clin.. Cliir., magg. - F. SooLAn1. Ascesso cerebrale tra\1matico in bambini. - G. SoRCE. Retraz. ischemica di Volkmann. Ann. ri e Méd., g·iu. - ~. DuBOST e P. DuREL. Cianosi cluran te la chemioterapia con derivati di zolfo. - 1\1. NETOUSEK. Trattan1. della febbre tifoide cort lo choc. .. Proc. R. Soc. M ed., giu. - Discussioni su : Vitamina J~ ; La chirurgia nei diabetici; Infezio11c antrale di origine dentaria. Casi s lica. Journ. Méd. Franç., magg. - Oliguria . Giorn. Chir. Med., 10 giu . - L. M1GONE. Dietetica del diabete pancreat. - M. Bono e V. PoNZETTO Terapia d 'urgenza negli incidenti del pneu. mo torace. Gazz. d . Osp. e d. Clin., 21 magg. - G. Mussi. Associazione sistematica delle reazioni di Wright e di Widal. Deut. Med. Woch . , 30 giu . - Medie. coloniale. J\.farseille-Méd., 25 magg. L. RAYBAUD e A. ORSINI. La sifilide nel vecchio. - E. L. M1cnEI .. Fepbri tifoidi « intricate». Practitioner, lug. - Cancro. Pathologia, 15 giu . D. V. BoRI. La tossina difterica è il vero veleno difterico? - G. LECc1sorr1. Miceti come agglutinogeni. Pediatria, mag. - L. ANGELINJ. Difteriti e difterici atipici. 1

[ANlNo XLVI, NUJ.\II. 39]

Gaz. ·d . lf fJf) ., 28 giu. L. DAIVlBRIN e C. BEnNAnDINI. Profilassi delle aderenze intra-addom. e post-operat. Sett. Med., 1 giu. - R. BENINATO. Guarig. vera e appare11te di caverne polm. non influenzate de1la collassoter. Paris ~féd., 1 l•ug. - Malattie della nutriz. Riv. di Pal. ri erv. e ment. 1 mar.-apr. - G. M. FASIASI e C. BERLUCCBI. Ependimoma del IV ventricolo. - A. Rua1No . Cisti idatidea del IV ventricolo.

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GA.IFA.MI Clinico-ostetrico-ginecologo della R. Università di Roma Il Numero 9 (settembre 1939) contiene: Lavori originali : A. AiiRANESE: Modificaz.ioni istologiche di a lcuni organi e ghiandole a secrezi(lne interna in seguito ad iniezioni di estratti di placenta e di m'l la vescicolare. (Nota preventiva). Fatti e documenti : A. VASSALLO: Contributo a lla co· noscenza della " tetania circoscritta dolorosa dell'utero gra~ido » di Solieri. la rubrica degli errori : L. ZANCLA: Cervico-ematometro ad atresia cervicale da conglutinazione infiammatoria dell'orificio esterno simulante tumore intracavitario del collo. Riviste generali : G. S.ANNICANDRO : Alcuni dati di patologia genitale della donna giovane. La rubrica medico-legale : S. MA RTIN'ES : In tema di annullamento di matrimonio. Perizia medico-legale. Osservatorio : P. TAGLIAFERRO: Maternità tra.gica. Pror,1emi medico-legali: Il matrimonio nel nuovo codice penale. Dalle riviste : OsTmi1uc1A: Vomito gravidico da ipovitaminosi C. - La prognosi remota delle tossiemie gravidiohe. - L'eritroblastosi come -0ausa di mortalità fe_ ta.le.. - L'evoluzione della analgesia ostetrica. - L'assistenza al parto podalico. - GINECOLOGIA: 19 caei di endomatriosi (con un contributo alla genesi), ecc.

Varietà. -

Notizie.

Abbonamento per il 1939: Italia L 5 O; Estero L. 6 6; Per gli associa.ti al .. Policlinico ,, : Italia sole L. 4 5 ; Estero sole L. 60. Un numero separato L. 6,50. Invia.re Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA .

• Indice alfabetico per materie. Anemia emolitica con emoglopinuria tipo Marchiafava-Micheli . . . . . . pag. Ascaridiosi: osservazioni clinico-chirurgiche . . . . . . . . . . . . . . . » A·sma mortale . . . . . . . . . . . . . » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . » Calcolosi ureterale: cura conservativa »

Croncvca del mavimento corpo rcrtivo . 1

Emicr::tnia oftalmoplegica d' origine traumatica . . . . . . . . . . . . . . Emorragie degli epatici . . . . . . . . Fu~zionaJi là epatica e renale: sondaggio . . . . . . . . . . . . . . Giurisz1ruclP,11za: casistica . . . . . . . Globuli rossi : colesterina . . . . . . . Leishmaniosi cutanea osiservata in A. O. Leishmaniosi interna : ricerche S'Ul sangue . . . . . . . . . . . . . . . .

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l\1alaria quartana: trasmis'.sione . . . pag. 1737 1733 Malaria : terapia . . . . . . . . . . » 1732 Malattie ment&li: shock-ter apia . . . >> 1734 Ossicarbonismi ignorati . . . . . . . . » Pellagra e sua cura con acido i1ico li• )) 1734 nico . . . . . . . . . . · . · · · · · )) 1726 Pielite gravidica . . . . . . . . . . · . Pneumotorace nella tbc. polm.: inci)) 1734 denti : tera pia d'urgenza . . . . . . )) 1727 Polmonite: cura . . . . · · · · · · · · 1725 Reni: blocco anestetico del peduncolo » Roentgenterapia del sislema endocrino)) 1707 1simpatico . . · · · · · · · · · · · · )) 1725 Rosso. Congo e sangue . . . · · · · · · Splenectomia in varie malattie del )) 1725 sang·ue . . . . . . · · · · · · · · )) 1734 1·racoma: chemioterapia . . · · · · )) 1732 Tubercolosi cutanea: ricerche . · ·

la ristamp~ di lauori pubblfcati nel Policlinico se non in seguito od autorizzazione scritta dalla redazione. E! vietat;a la pubblica~e di sunti di essi senza citarne la fonte. L'Bl>ITORB

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A. Pozzi, resp.

C. FnUGONI, Red. capo. Roma, Stab. Tip. Arman-i di M. Courrier


Roma, 2 Ottobre 1939 • x,- II

A.NNO XLVI

Nnm. 40

''

,, . PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO aACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

CAPO: PRo.P. CESARE FRUGONI

REDATTORE

Cllaioo Medico di Roma

PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli : I t alia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settima n a le) L . 70 L . 115 (1-a) ALLA SOLA SBZIONB MEDICA (mensile) . . L . 56 - L. 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONB CHIRURGICA (men sile) L . 65 - L. 65 Un numero separato della. SEZIONB MEDICA o

AL

« POLICLINICO»

PER

Cumulativi :

IL

1939

I talia Estero

(Z) ALL• DUB SBZIONI (pratica. e medica) . . L. 110 L. 166 (I) ALI·· DU• SUIONI (pratica. e chirurgica.) L. 110 L. 1,6 (4) .ALLB TBI s•z10N1 (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 19i

della OBJBUBGICA L 6; della. PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : S. Deleonardi . e M . Pellegrini: Menin· giti acute da pneumocooco tipo III clinicamente primitive. ' Terapia: E. Ratti: Su un nuovo razionale diuretico mercuriale. Osservazioni cliniche: A. Lauro: Rara localizzazione dell'osteomielite a~uta. primitiva nel -0alcagno. Sunti e rassegne : MISCELLANEA: A. Meyer u . Gotteeberg: I ronzii d'orecchio. J.JOro genesi e trattamento. - C. J. Mijnlieff: La clinica dell'annegatmento. - A. Castellani e G. Aoanfora : Oisticercosi e pseudocisticercosi luetica. Nonnen·bruch: La sindrome epato- . renale e la iipostenuria N. Discussioni importanti: La parte ·dell'otologo nelle in· dagini sulle lesioni cerebrali. Cenni b•bl iog rafici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Colite sinù:ltra emorra;gica. Guarigione oon la vitwmi-

LAVORI ORIGINALI CLINICA MEDICA GENERALE DELLA R. UNIVERSITÀ DI SIENA Direttore: prof. E. GREPPI .

.lleningì ti acute da pneumococc9 tipo 111° clinicamente primitive. STENIO DELEONARDI, aiuto e docente. l\1ARio PRLLEGRINI, assi stente.

na A. - Importanza dell a tubercolosi nelle fistole anali. - La diagnosi dell'appendicite cronica. - Un caso di ernia retroperitoneale. - Risultati lontani del trattamento delle diverticoliti. - Due casi di sten osi retta.le durante dissenterie amebiclie gravi. I danni dell'abuso della dieta idrica nelle malattie diarroiche della prim a infanzia. - NOTE DI ';l'ECNICA CHIRURGICA : Il progresso di un anno nel campo dell'anestesia. - .MEDICINA SCIENTIFICA). Sui ra>pporti {ra linfogranulomat6si maligna e tubercolosi .. - La dottrina delle infezioni focatli. - Il metabolismo del· l'azoto e dei cloruri dopo iniezioni di siero normale cii ca vallo. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Politica sanita r ia e g iu risprudenza: G. Selvaggi: Impiegato di laboratorio d'igiene. Competenza. Notizie diverse. Ind ice a lfa betic-o per ma terie.

Rta ad es.s ere confusa colla forma cerebro .. spin ale epidemica : ciò avviein e infatti nella quasi totalità ·dei e.a si ·quando manca un foc_u s prin1itivo che ne faccia sospettare l~ natura ed il paziente non venga rico·v erato in ambiente ospedaliero particolarmente attrezzato dal pun- · to di vista batteriologico. In questi ·due ultimi anni su 16 casi di me11ingite occorsi alla nostra osservazion.e ben 5 casi rivelarono come agente eziolo gico il pneumocooco di Fraenkel (tipo III o pneurnococcus mucosus), 3 soli casi il meningococco di Weich~ selbaum : ciò non senza nostra sorp,r esa in quanto non ci attendevamo una prevalenza co&ì net ta ·della prima sulla seconda delle due malattie ma se· mai piutto5to il contrario. È vero che si trattava sempre di forme sporadiche anche p,e r l·e me11ingiti da meningococco il che infirma certamente il valore delle nostre cifre dato che sarebbe bastata una sola piccola epidemia della forn1a epid emica per capovolgere il nostro rili~''O. Scopo di questa nostra esposizione è appunto quello di richiamare l 'attenzione sul! 'impor1

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convinzionie generale che negli adulti la n1eningite da pneumoaocco in fatto di freque11za e perciò anche ·d 'importanza passi del tutto i11 seconda linea .di fronte alla forma C1e rehrospinale epidemica: per convincersi di ciò basta consultare qualsiasi trattato di medicina interna dol\ e di solito solo poche righe sono ad cessa dedicate. Naturalm·e nte, parlando di meningite da pneumococco noi ci riferiamo a quella forma che, alm eno apparentemente, insorge come primitiva e non è limitata alla sola infanzia n1a col.p isce tutte le età ~ e perciò più si pre1

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tanza e ~ulla frequenza della meningite da aggravandosi: febbre oscillante fra 38° e 39• 5 pneumococco e sulla difficoltà che p,re.senta e accentuazione della rigidità nucale fino all 'opipratican1ente la sua differenziazione dalle al- stot.ono. Contemporaneamente il liquor diventa sch1~ttam~nte purulento e la leucocitosi periferitre forme di meningite purulenta, in modo ca ~1 fa ~1ù marcata (17.200). Dopo una settimaparticolare dalla fo·r ma epidemica. Il che ci na incoscienza completa. Il polso si mantiene sui sembra di capitale importanza dato che l 'indi- 90-100 battiti al m ' e al decimo giorno si arriva 'exitus. rizzo terapeutico è del tutto diverso a seconda allNegli ultimi 5 giorni al prontosil fu sostituito che si tratta dell'una o dell'altra affezione: in- il chinino a forti dosi per via parenterale avendo fatti se il F1iero specifico antimeningococcico le prove cultJrali del liquor dimostrata la prerappresenta un mezzo te.r apeutico veramente . senza del pneumococco. Reperto autoptico (prof. Lunghetti) 10 marzo efficace nelle meningiti da meningococco, il 1937. suo effetto in quella da pneumococco se non Encefalite purulenta a focolai disseminati con 11ocivo è del tutto nullo, mentre forse un trat- interessamento completo del nucleo lenticolare tainento chen1ioterapi<;o precoce ed a wropria- (putamen) da ambo i lati. Meningite purulenta volta e della base. Broncopolmonite ipostato, almeno· S:tando alla letteratura recente, ·po- della tica basil~re destra. Tumore spodogeno di milza; trebbe portare anche a qualche succe&&o. degenerazione grais sa torbida dei parenchimi. ProEcco in breve la storia dei no.stri 5 pazienti. babili lesioni infiammatorie dell 'ipofisi. 1

CAso I. - L. M., di anni 53, casalinga da Siena. Nulla d 'importante nel gentilizio e nei collaterali. Sposata, 6 gravidanze a termine. Menopausa senza disturbi a 51 a. A 16 a. reumatismo articolare acuto. A 36 a. sindrome di cc tipo meningeo » (cefalea, ipertermia, rigidità nucale ed iperestesia cutanea con meteorismo, dolori addominali violenti con stipsi alternata a periodi di diarrea) durata circa tre mesi e guarita in seguito a trattamento antinfettivo generico. Nell'ottobre 1936 sinusite frontale destra per la quale venne sottoposta ad intervento chirurgico e successivamente all'enucleazione dell'occhio destro essendosi manife·stata una. panoftalmite purulenta. Dimessa dall'ospedale stette bene fino al 20 febbra.io s1Jccessivo, nel qual giorno la paziente ha cominciato ad accuisare cefalea intensa. e continua, febbre non molto elevata a tipo intermittente e vomito in1s istente anche a digiuno, infine due giorni prima del ricovero interviene anche un certo grado di rigidità doloro·sa alla nuca. Entra in Clinica il 1° marzo 1937. All'ingresso la p. è del tutto cosciente e giace nella caratteristica posizione a cane di fucile. Erpes labialis diffuso al mento ed alla guancia destra. Marcata rigidità nucale , Kernig e Brudzinscki positivi. Lingua secca e fuliginosa . All 'esame dell'apparato respiratorio segni di bronchite diffusa. Cuore nei limiti, 1° tono impuro alla punta; polso 110-112 piccolo; pres·sione arteriosil Mx 125, Mn. 80. Addome pianeggiante quasi a barca con discreta tensione delle pareti inuscolari ed iperestesia cutanea. Riflessi superficiali e profondi piuttosto vivaci. Una prima puntura lombare subito eseguita dà esito ad un liquor quasi limpiiio, con Nonne e Boveri positive e 118 elementi per mmc. rapp·r esentati n ella quasi totalità da neutrofili. Pre·ssione iniziale 45 cm. di H 2 0, terminale (dopo estrazione dì 20 cc. di liquor) 34. Esame delle urine negativo. Globuli bianchi 13 mil a 200 dei quali 92 % neutrofili e 8 % linfociti. Viene subito iniziato un trattamento a base di siero antimeningococcico per via endorachidea associato a Prontosil per via endomuscolare (2 fiale al g iorno per la durata di 3 giorni). Ciononostante le condizioni generali della p. andarono via via

CAso Il. - C. A. di anni 18, colono da Monteriggioni. Nulla negli ascendenti e collaterali. Morbillo e parotite epidemica nella prima infanzia A. 16 a. paratifo per il quale rimase degente all'Ospedale per circa 3 settimane. Il 19 gennaio 1938 fu assalito da dolori molto violenti all'orecchio sinistro e contemporaneamente rialzo termico fino a 38°. Venne perciò ricoverato nella locale Clinica otoiatrica con diag11osi iii otite acuta. Senonchè il dolore scomparve quasi immediatamente e oggettivamente non fu riscontrato nessun segno di carattere infiammatorio nè a carico dell'orecchio medio nè della mastoide. Tuttavia pel'sisteva la temperatura che si era anzi accentuata fino a raggiungere i 40°. Nel frattempo comparve cefalea e dopo 4 gio~ni anche un accenno di rigidità nucale, per il qual motivo venne passato nella nostra . Clinica il giorno 5 febbraio 1938. All'ingresso il p. presentava tutta la clas·sica sintomatologia della meningite cerebro-spinale con manifestazioni tossiche marcate. Anche in questo caso si notava una eruzione erpetica diffu\Sa al labbro superiore e al mento. Nulla all'esame dell'apparato respiratorio e cardiovascolare. Bradicardia spiccata in rapporto al rialzo termico (76 battiti al m ', temperatura 39°400). Pres·sione Mx 135, Mn 80. Muscoli addominali contratti, riflessi superficiali e profondi normali. La puntura lombare· rlà esito ad un liquido torbido con 1230 elementi per mmc. Pandy e Boveri positive. Il sedimento puriforme dimostra una netta prevalenza di neutrofili. Pres sione iniziale 48 cm. di H 2 0. Presenza di lieve albumin.Yria. Glopuli bianchi 19.375 con una percentuale di 81 neutrofili, 13 linfociti e 6 monociti. Dato il precedente doloroso otitico il p. viene subito sottoposto ad un . trattamento con pronto·sil (2 fiale al giorno per 5 giorni). Dal secondo giorno essendo ·stato isolato dalla liquor-cultura 11n pneumococco venne pure iniettato per via endorachide~ e per via endovenosa un siero .specifico antipneumococcico ad alto potere antitossico e anti batterico, p·r eparato còn ceppi di pro· venienza locale; inoltre chinino alla dose di 1 gr. ~l giorno per via endomuscolare. Malgrado ciò 1


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al 100 giorno jnterviene l 'exitus. Il giorno precedente incoscienza, paralisi dell'abducente e fenomeni spinali marcati. Reperto autoptico (prof. Lunghetti) 16 gennaio 1938. Meningite purulenta della base, piocefalo con aumento di pressione endocranica. Ependimite purulenta. Modica otite media purulenta sinistra. Iperplasia dell'anello linfatico faringeo. Tracheite muco-purulenta. Polmone da stasi co11 lieve broncopolmon1te ipostatica. ,Splenite acuta. Peritonite pregressa di probabile natura specifica. Rigonfiamento torbido del fegato , rene da stasi. Notevole iperplasia linfatica dell'intestino tenue con pseudomelanosi delle placche del Payer, colite ulcerosa pregressa. Notevole _iperpléWiia (tubercolare?) delle linfoghiandole mese11teriche.

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SEZION.E PRATICA

CAso III. ~ M. M. d'anni 52, sacerdote da Gaiole. NeS'Sun precedente nè famigliare nè personale. Il p. afferma di aver sempre goduto ottima salute fino all'attuale malattia. Il giorno 8 marzo 1938 dopo lunga camminata· con abbondante sudorazione insorge improvyisamente, preceduta da privido, febbre fino a 39° senza nessun altro disturbo particolare: non cefalea, non dolori toracici ne manifestazioni addominali. La febbre pel'siste nei giorni successivi presentando delle forti oscillazioni: ogni ripresa febbrile era accompagnata 'Sempre da brivido inte11so. Nel periodo di iperpiressia stato confusionario e subdelirio. Dopo 10 giorni e precisarnente il giorno 18 marzo viene ricoverato in CJi11ica. All'ingresso si osserva erpes diffuso in varie fasi di isviluppo, stomatite e tonsillite necrotico• emorragica. Lieve accenno di rigidità nucale con Kernig e Brudzin'dcki lievemente positivi. Bradicardia relativa (84 battiti al m' temperatura 39° ,5). Modico meteorismo addominale. - e profondi presenti, BabinRiflessi superficiali sk.i positivo a destra. La puntura lombare dà esito a liqJor torbido con numerosissimi leucociti e preseiµa di diplococchi Gram-positivi. Pressione iniziale 47 cm. di

l'ambulatorio delia Clinica oto1inolaringoiatrica perchè da alcuni giorni accusava dolori all 'orecchio destro. Venne per questo ricoverata in detta Clinica e trattenuta in osservazione per una quindicina di giorni. L'esame dell'orecchio però durante tutto questo periodo risultò costantemente negativo mentre fu riscontrata una notevole ipertrofia tonsillare con segni evidenti di flogosi in atto. Il giorno 5 luglio fu perciò sottoposta a tonsillectomia. Nello stes·so giorno privido intenso e rialzo termico fino a 400,5. Nei due gior11i Guccessivi la temperatura persiste mentre il reperto locale per quello che riguardava ltt gola e l'orecchio non dimostrava n essun processo flogistico che potesse giustificare il rialzo termico. Soggettivamente la p. accusava ·solo modica cefalea. Tre giorni dopo l'intervento compare rigidità nucale e viene perciò trasferita nella nostra Clinica con quadro meningitico conclamato. Rigidità nucale marG,.ata, Brudzinscki e Kernig positivi, riflessi tendinei presenti ma deboli. La p. cosciente accusa cèfalea intensissima e a tratti diploplia con strabismo. La puntura lombare dà esito ad un liquor torbido con pressione superio-r e ai 60 cm. d 'H2 0 e numerosi·ssimi neutrofili nel isedimento e presenza di diplococchi Gram-positivi. Si ricorse perciò subito al siero antipneumococcico per via endorachidea ed al chinino per via parenterale. Globuli bianchi 14. 900: Neutrofili 85 %, linfoçiti 14 % e monociti. · Il giorno seguente la p. viene trasportata a do1n:icilio in condizioni disperate e due giorni dopo si ha l 'exitus. 1

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CAso V. - C. A. d'anni 11 da Castellina in Chianti. Nessun precedente familiare. A 7 a. polmonite lobare. Nell'agosto 1937 otite acuta senza sec:çezione purulenta guarita in breve tempo. Nel pomeriggio del giorno 3 gennaio 1938 vomito e lieve cefalea. Il giorno su ccessivo crisi cefalalgica violentissima con accentuazione del vomito e febbre elevata per il qual motivo viene ricoverata in Clinica. Al momen lo del ricovero presenta un quadro menengitico conclamato, e polmonarmente si rileva alla base di sinistra una discrela ipofonesi con respiro soffiante. Anche in H 2 0. questo caso viene pralicata immediatamente la Globuli bianchi 24.200: neutrofili 91 % e lin, puntura lombare dopo la quale la paziente si fociti 9 %. tranquillizza e si addormenta. Nelle prime ore Nulla di particolare all'esame delle urine. del mattino .s i arriva inaspettatamente all 'exitus. Il p. viene sottoposto ad un trattamento a base L'esame inicroscopico del liquor mette in evidi siero antipneumococcico per via endorachidea denza numerosi granulociti neutrofili e rari die per via endomuscolare e di chinino nella dose plococchi Gram-positivi. · di 0,50 gr. endomuscolari pro-die. Reperto autoptico (prof. Lungh~tti) ~ 5 gennaio Il giorno seguente viene pure tentato il lavag1938. gio dello speco vertebrale (puntura lombare e conMeningite IJ)Urulen ta della base con modico temporanea iniezione endovenosa di 100 cc. di edema ed iperemia della sostanza cerebrale con acqua distillata). ipertensione del liquido cerebro-spinale. BroncoLe condizioni generali del paziente ___andarono polmonite p'deudolobare sinistra. Edema e congetuttavia rapidamente peggiorando e dopo due stione polm·o nare destra. Fegato da sta·si, splenite giorni dall'ingresso viene trasportato a domicilio ~cuta e risentimento renale. Stasi vi1 scerale. in condizioni disperate. L 'exitus avviene nella stessa giornata. Come in tuttj i casi di meningite purulenta CAso I\,.. - B. R. d 'anni 16, •da Siena occorsi alla nostra osservazione, il liquor preAnamnesi familiare negativa. Morbillo e diftelevato dai singoli pazienti oltre che essere serite nell'infanzia, nessuna altra malattia degna minato in brodo, i.n agar e 11el terreno spedi nota. ciale D'Antona-Valensin , che dà uno sviluppo La p. viene vista il giorno 22 giugno 1938 al1


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rigoglio15o del menin·gococco, venne iniettato in to·polino. Mentre i terreni succitati non dimostrarono sviluppo di al.e.u n germe, tutti i topolini venrtero a morte in un intervallo di tempo che variava da 48 a 96 ore dall:inoculazione. Gli strisci ~i sangue prelevato dal cuore del · topolino misero in evidenza dei diplococchi Gram-positivi. Si procedeva quindi ali 'isolamento ed al riconoscimento del germe: 1) Il germe isolat,o si ~viluppava rigogliosamente in: a) agar sangue coniglio dando colonie rotonde, all'inizio lucide· ma che nei giorni seguenti diventavano opache e di a6petto rug• g1noso; b) brodo Martin in 24 ore con intorbidamento uniforme; e) brodo T rapidamente con intorbidamento uniforme. · 2) Non si sviluppava o solo in modo trascurabile nei comuni terreni di coltura. 3) Lo svilurp.po veniva in.ihito nei terreni alla bile. 4) Il ·germe non era termoresistente (60° per mezz'ora). a) Il terreno di Hiss (irtulina) coagulato virava ra pid.amen te al rosa. 6) La prova di Neu~eld (lisi) era costante• • mente pos1t1va. Stabilito cosi che &i trattava con sicurezza di un pn·eumoaoccn si e.seguivano le prove di agglutinazione con sieri antipneumococcici dei tipi I , II, III: la prova di agg,lu.tin.azione riuscì sempre po~itiva col siero del tipo III. Nessun dubbio perciò che l'agente eziologico della malattia in tutti i nostri casi era rappre6entato da un pineumo·cocco d·el tipo III (pneurnococcus mucoi&us). Tuttavia nei nostri pazienti la prima diagnosi clinica posta fu quella ·d'i probabile me11ingite cerebro-spinale (epidemica) tanto che nei casi 1°, 2° e 5° alla prin1a puntura lombare venne sonz'altro iniettato il siero antimeningo1

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nozione comune infatti che la meningite da pneumococco sia quasi sempre secondaria o ad un focolaio broncop·n eumonico, nel qual c.a150 ]a diffusione avviene per via ematogena, oppure a focolai .suppurativi loca1izzati ali' orecchio medio, alla mastoid·e , all'etmoide o ai seni frontali, ciò che nei nostri casi non si è mai verificato chiaramente. ~ vero che nel caso 1° ·vi era il precedente di u11::t sinusite fro;ntale &eguita da panoftalmia purulenta; ma da qi1esto episodio ali 'insorgenza della malattia eÈ

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rano trascorsi ben· 4 mesi in pieno benessere e a si11to1natolog·ia meningitica cortclamata non vi er.a nes.&un segno che attestasse una riaocensione del primitivo focolaio locale. Nel caflO 20 il p. aveva açcusato nei gior11i precedenti un dolore all'orecchio sinistro ma d'altra parte nessun focolaio flogistico potè e&Sere messo in evidenza in q,u ella sede durante i 15 giorni di degenza nella Clinica otoiatrica, malgrado le ripetute ·e d aocurate· ricercl1e. Nel caso 5° vi era un prooesso broqcopneu1r1onico in atto, ma l'insorgenza di questo sembrava in ordine di t~mpo, al1neno apparentemente, secondaria al processo flogisti co meningeo. Nel caso 40 vi era il preoedente ton&illare, che però non autorizzava certamente ad attribuire alla flogoi&i . ' , . . n1en1ngea un ong111e pneumococc1ca. Perciò in tutti i nostri pazienti la diagnosi clinica di menin git,e primitiva -era giustificata e con ciò anche il sospetto che l 'agente eziologico fos&e rapprese·n tato dal mèningococco. Anche per quello che riguarda la sintomatologia obbiettiva presentata dai nostri pazienti, essa ripeteiva in tutti i suoi particolari quella della meningite ce-rebrospinale epidemica. Solo 11el caso 1° mancava la bradicardia relativa, il e:l1e però non ha nulla a ch e vedere coll'agente eziologico responsabile della malattia. Con una certa frequenza abbiamo notato un erpes più o meno diffuso (3 volte su 5), tuttavia per quanto non molto frequente lo .s i o&serva anch·e nella forma m1eningoco0cica (nel 39 % dei casi secondo Gardne.r Robb). Notevole sempre la leucocitosi periferica: essa variava nei nostri pazienti da un minimo di 13. 000 ad un mas~imo di 24. 000 con una netta prevalenza di granulociti n-0utro1fili (secondo Flexne·r e Rarker essa va da 12 a 32 mila elementi nella forma epidemica, sec-0ndo la nostra esperienza però in que&t 'ultima la le·ucocitosi si mantiei1e generalmente su cifre più modeste). Il decorso è sempre stato rap,i do con aggravam·e nto progres~ivo senza petio di ·d i r-emissione: decorso ad·d irittura fulminante abbiamo avuto nel caso 5°. Anche il liquor sia macroscopicamente che microscopicamente non presentav,a caratteri particolari, ~olo a sin.tomatologia conclamata €Ifa leggermente meno torbi·d o di quanto siamo soliti vedere nella forma epidemica. Nei nostri casi perciò la diagnosi dal punto di vista eziologico no,n potervia esseTe posta se non in base all'·e same batteriologico del liquor. Non sempre la .semplice 1colorazione del sedimento del liquor è sufficiente per porre una diagno.si batteriologica. Di fronte alla presenza di ·diplococchi Gram-negativi intracellula·r i 1

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possiamo avere quasi la oertezza che si tratti II e negli altri 12 casi un p1n eumococco deJ di u11 meningococco: S:e il ge1me invece è tipo IV (neS&una agglutinazio,n e coi sieri del rappresent.ato da un diplococco Gram-positivo tipo I, II e. III). non possiamo (;.ertamente in base a questo, ·u niSecondo Gundel tutte lei m·eningiti provocate co dato optare pe1r i1 ~1neumococco1 in quanto dal pneumococco del tipo I e II sareb;b ero da le S'Ue caratteristiche morfologiehe da sole non co nsiderarsi corr1e primitive, la g~an ID<\ggioci consento•n o di differenziarlo da va1i ceppi di ( ranza di quelle da pneumo·c occo del tipo III streptococco. Infine molte volte non &i riesce prover.e;bb·eifo da focolai flogistjci localizzati al. a trovare nel sedimento del liquo r nessun l 'oreochio medio e infine quelle da germi d el germe·. tipo IV insorgerebbero specialmente in ooguiPer questo motivo in tutti i casi di menin-- to a prooessi bronco•p n·eumonici. 1Ciò è anche gite pu-r ulenta già alla prima estrazione di li- co,n fermato da Kemkes tuttavia con qualche quor procediamo subito alla ino·co·l uazione del- eccezione in quanto questo autore avrebbe oslo stesoo ~n topolino che, se così possiamo servato n1eningiti primitive anche da germi e:;prim·erci, rappre5enta il te:rreno di cultura d·el tipo IV, specialmente nell'infanzia. più adatto per il pneumo·c.occo. Tuttavia dob1F ra le nois tre oo5servazioni un solo caso sicubiamo, insistere sul fatto ch·e la mort)e del toramente seco,n dario ad otite media ed uno con polin.o iniettato col liquor infetto da pne1Ùmo- foc·o laio di polmonite in atto che però clinica- · cocco non avviene nelle rpri1ne· 24 ore cornei si mente si era manifestato solo a' sindrome1 meosserva com une mente co11 ',e spettorato prove- ningitica çonclamata. niente dal polmonitico, ma ,p iù tardi (fino a L'e,sito nei nostri p·azienti è stato infausto 96 ore): ciò ·dipendei evidentemente d.a l fatto nonost.ante quelle terapie cl1e o·ggigiorno· pos~ono essere con.s id,e rat•e con1e le più adatte per che la carica infettan.te ·d·e l liquor è inferi ore· a quella di un espettorato, mentrf' no·n possecotnbiaitere le varie forme di infezione pneu• diamo nessun dato, di fatto che ci autorizzi ad mo-cocc1ca. ammette.re una diversa virulenza d·el ·germ·e in Nullo l'effetto del &iero antipneumococcico rapporto alle sue differenti localizzazioni. a11che' se . preparato con ceppi di p•r ovenienza I successivi esami batteriologici e i vari pas- locale, fra i quali era com preso il p1n eùmococsaggi nei terreni ·d i cultura già menzionati ser- co di tipo III, e pur somn1inistrato in dose tutvirono in ogni caso a chiarire la diagnosi t'al_tro che in~uffi.cente. Tuttavia n.oi v·e nsiamo esatta di germe·. che questo tipo· di terapia deb·b a essere semp·r e In tutti i nostTi pazienti ripetiamo, l 'age·n te tentato essendo esso, fino a pTo·va contraria, • eziologico era rappresentato dal 'Pllle1u:moc.ocfra tutti i .n1ezzi a nostra ·dispo&izione forse il più razionale: infatti non è da escluderei che cus mucosu5 (tipo· III). Ciò -è alquanto ~ingo­ i.a.r e ·d ato ch·e n,e]l.a nostl'a zona non è 1nolto qua11do si intervenga molto precocemente ne facile ritrovare questo tipo di ge rme, nelle co- rJossa· sortire quale.b e fl;UCCeS.&O. L 'id-eale sareb1nuni affezioni pneumoco·c ciche 'Polmonari: in- be poter disporre di un siero concentrato spe-:fatti, benchè la nostra Clinica in collaborazio- rifico di gruppo, che però, a differenza di quelne con l'Istituto Vaccinogeno· Toi5cano soglia lo che avvie11e in altri pa.e si, no11 è ancora a de.finire esattam·er1te in buo n numero di affenostra dis.p05izione. zioni pneu1nococciche il tipo del pneumorocco Nullo pure ~'effetto· ·d el chinino se si toglie dal quale ·è sostenuta la malattja, due sole vol- l1ua lieve azione antitermica. N·è migliore sucte abbiamo isolato un pneumococco. del tipo cesso abbiamo ottenuto servendoci dei prepaIII e precisam·e nte in un caso di polmonite J4ati su~famidioi, malgra·do ch e la letteratura franca ed in un caso · d~ ·e mpiema in soggetto recente porti nun1erosi esempi di .g uarigione hro11c,hiiettasico. Si direbb·e quasi che questo olt·enuta con quiesti farmaci. Può darsi che le ti1)0 di ·germe prediliga le localizzazioni extradosi da noi usate (da 2 a 3 g. gior11alieri) siapolni.ç.nari: infatti è noto che esso si ritrova no state in6ufficenti: infatti g1i autori amemolto facilmente nelle otiti purulente e l'uni- ricani arrivano progressivamente fir10 alla dose co oa:w di endocardite da pneum.ococco da noi di 8 gr. pro die per via orale (Allan, Mayer e · visto in tre, anni era dovuto appunto ad un '\Tilliams) ed i francesi alla somministrazione p11eumococcus mucosus. orale aggiungono I 'iniezione endorachid'ea (HuSecon·d o una recente statistica di Ken1kes su hert, Martin). Non tutti i preparati sulfa;n1idici sarebbero 19 casi di n1eningite pneumococcica o.s.servati n..,ella circoscrizione di 1F rancoforte nello spa- efficaci nel trattamento delle pneumococcie : zio di due anni, venne i~olato dal liquor in 4 secondo i francesi in queste forme sarebbe casi un pneu1nococco del tipo I , in 3 del tipo particolarmente indicata la para-amino-fenil1

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sulfamide (1162 F, Strepto.&il italiano) la cui azione antipneumoc~ccica è stata dimostrata da vari autori (Trefouel, Nitti, e lBovet, Heintzelmann, liadley e ~Iellan, Cain, Cattan e Sikoray, eicc. Gli autori in·glesi invece raccomandano nelle infezioni pne·u moco·c ciche· l'uso di un prodotto nel quale la funzione sulfamidica tro,vasi legata ad un radicale piridinico: M e B 693 (2-[p-aminobenzolsulfonainide] piridina) : infatti le esperienze di Whitby avrebbe·r o dimostrato un 'azione elettiva di questo prodotto sul pneumococco e p iù particolarrnente sulla sua capsula. Aru:.h e i risultati clinici ottenuti con questo preparato sarebbero molto incoraggianti sia nella polmonite che in tutte le altre infezioni da pneumococco meningite compre&a (Evans e Gaisford, Dyke e Reid, Flippin e Pepper, Robertson , Telling e Oliver, ecc.). Dobbiamo però ricordare che in molti casi di guarigione riportati dai .succitati autori vi era un focolaio suppurativo localizzato all 'orecchio medio o ai seni frontali e perciò alla t.er8 pia medica era stata associata quella chirurgka con intervento demolitoni·. E a ciò dobbiamo fo-rse attribuire almeno in ·p arte i succef'ysi da loro ri.portati, dato che la sop1)re&5ione del focus primitivo non poche volte acquistla va.101,e decisivo nella risoluzione di altri focolai da e1&so provocati e sostenuti. Ciò nei nostri pazienti non potè esser.e mai attuato in quanto tutte le nostre ricerche per mettere in evidenza un eventuale focu•& primiti--çro diedero sempre risultato negativo. 1

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·D a quanto sopra possiamo concludere: 1) I casi sporadici d.i meningite da pneumococ·c o nella nostra zona superano in frequenza nettam·ente quelli da meningocooco '(s-em1pre naturalm;e nte presentati.si in forma sporadi~a).

2) La meningite pneumococcica può ma• nifestarsi clinicamente come primitiva in ogni epoca della vita. 3') La diagnosi difrer.enzia]e fra le due forme è clini1c amente pI'e&so·c hè impossibile: solo un esame batteriologico completo del liquor ci consente di identi.fioare con sicurezza la natura dell'agente eziologico. 4) La prognosi che comporta la meningite d.a pneumocqcco è mo lto severa: infausta nella totalità· dei nostri casi. 5) Per quello ch e riguarda la terapia noi pensiamo che sia opportuno i,11sistere· da una parte con sieri specifici per il tirpo d·el germe, da Il 'altra con preparati sulfamidici per o& e per via endoracl1idea, dando fra q11esti la preferenza alla para-amino-fenil-sulfami de (1162 IF , Streptosil) oppure a quelli nei quali la funI

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z.ione sulfamidica trovasi legata ad un radicale piridinico (2-I p-aminobenzolsulfonamide] piridina: M & B 693, Tioseptale, Piri·din, Derganil, ecc.). BIBLIOGRAFIA. ALLAN, MAYER e WILLIAMS. Pneumococcus meningitis with re.cavery. Am. Journ. Med. Se. 196 1938. . ' , DYKE S. C. Pn eu mococcal septicaemia trealed with M . & B. 693. Lancet, II, 1938. . DYKE e RE10. Trea;trrient o·f lobar JJneumonia witli M. d: B . 698. Lancet, II, 1938. In. In. Pneumo·cocool meningitis. Treated with M. <t B. 698: r ecovery Lancet, II, 1938 . EvANS e GAISFORD. Lancet, II, 1938. FLEXNER e BARKER. Citati da Hutinel e Voisin in Malattie delle meningi. U.T.E. T., 1914. GARDNER RoBB. come sopra. GuNDEL M. Zeit~hr. Hyg. 155, 1933. HuBERT C. Traitament des ménengits post-otitiques a streptocoques et · a pneumoco.ccus muco. sus. Presse Méd. 39, 1938. KEl\IKi::s K. Zur Typenv·e rteilung der exstrapulmon alen Pn eumol~okkenerkrankungen. Klin. Woch. 46, 1937. MARTIN. R. Presse Méd. 31, 1938. PLIPPIN e PEPPER. The use of 2'-(p-amino-benzenesulphon-amido) pyridine in the treatment af pneu·m onia. Amer. Journ. Med. Se., 196, 1938. WHITHY . Cherniotherapy of pneumococcal and other infections with 2- (p~amin0-benzène-sul­ phon-amido) pyridine. Lancet, I, 1938.

TERAPIA IsTrTlYTr

Su un nuovo riale . .

OsPITA.LIERI DI MrLANO.

razian~le

diuretico mercu-

Dott. EnoARDO RA·1·rr, as&istente •

Specialista Pedialria, Tisiologia e Malattie App. Respiratorio

Argomento di viva attualità è quello del trattamento degli stati idropinici inteso nel senso più lato dell'ampia garnma delle loro più dispalrat·e manifes.taz~oni, 1dal sem1p1lic·e edema rvretibiale alla id.ropascite, dall 'idrotorace alI 'anasa rea, e così via. Naturalmente che la tera pia fondan1entale dovrà essere anzitutto causale e il più specifica, siccome CJliella che, provveden·do alla rimozione della cat1sa patogena, imperu&ce in un primo tempo l'ulteri.o- re ,accumulo di acqua nei tessuti per eccitarne l'evacuazione e l'assorbimento tot.aie col primitivo ripristino dell'organo leso. Comunque, a prescin.d ere ·da questa terapia fondamentale e diretta della causa morbigena di un determinato organo (cuore, rene, fegato, ecc.) qualora lo stato di idropisia dei tessuti abbia raggiunto una determinata soglia, la questio1


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SEZIONE PRATICA

ne di specificità o meno del trattamento versibile indicare con precisione i vari elementi so ogni singolo tipo· di edema può talora pasge·n etici: fattori meccanici (aumento della sa re in secondo piano, sempre pe·r ò entro de- preS&ione i1elle vene e nei capillari, rallentaterminate proporzioni e tenuto conto di tutte mento della corrente e aumentata permeabile discriminanti dettate dalle veve pec.u liarità lità dei capillari stessi, ·diminuita tensione dei ·di ogni singolo caso. In altri termini occor- tessuti) ·e fattori fisico-chimici che interessano rerà talora ricorrere più ad una cuTa sintomai colloidi dei tessuti e quelli del sangue, sotica fc he alla cura specifica e causale e questo vra tutto nel rigua.~do della ipres~ione oncotica, allor'<}'Uando l'entità del processo edematigeno Yale a dire d·e l porere di im·bibizio11e (Ziegler·, o la sua rapidità d'invasione vengano a·d arreEffinger, Fiscl1er, Schia·de). Cosicchè, quancare una pericolosa offesa alle funzioni prin- do il quadro è 1grave e la 5ituazione si fa pericipali dell'economia generale dell'organi.&mo. c~losa, urge intervenire immediatamente anD 'altronde nella stessa formazio11e dell'edema che -con m e zzi aspecifici per interrompere il vi è un quid in comune con tutte le cause di continuo afflusso .e per aprire le valvole di ritenzio11e acquo·s a ·e se il primum movens può scarico. Ed è in tali gravi condizioni che. più essere diver~ quanid o la causa risieda nello ci occorre avere a portata di nla.no un presiscompenso della funzione cardiaca piuttosto dio altrettanto attivo e sicur·c, quanto il più ch e di que·l la linfatica o renale e se tuttora non innocuo possinile nei confronti di o·r gani già e$ista una i&ola spie,gazione patogenetica per normalrr1ente molto setlsibili n·elle loro· cbmciascuna di quelle fonti, pur tuttavia esiste il plesse funzioni e attualmen1 e più o meno lesi dato di fatto che in primo tempo nel periodo Ilella loro delicatissima con1pagine: uno di del cosidetto preedema si: avrebbe un accumuquesti è appunto !per esperimentata ei5perienlo intracellulare di acqua (Hu.else) e soltanto za l 'Es idron. ir1 un 8econdo tempo, procedendo oltre il proL' Esidròn, sale. sodico dell'acido teofillin<:esso, dopo l 'irr1bibizione degli elementi celn)ercuri-mono~si-1pro,pi lamide-chinolinico conlulari, anche la sostanza fondamentale, le fitiene 11ella soluzio11e al 10 <y0 il 31,2 % di com· bre colla1gen·e ed elastiche prendere·b bero parte binazione mercurica legata chirr1icamente al attiva al processo di alterazi,o ne colloide dei li4 % di teofillina. quidi (cori aun1ento ·della loro pressione di Esso già sperimentalmente ha dimostrato forti proprietà diuretiche poichè llblmann nei tur.go1~e) ; quale reazione istologica di tale atti,1ità sarebbe la degenerazione fibrinogena (Luc~ni, nei conigli, nei topi ha ottenuto un aubarch) cui spesso si unisce· metacro·m asia, comento d·ella !'carica diuretica persino· del 2·00 spicui ispesRimen',t i e tortuosità della fib·t a ove · per 1cento. Con l'aumento della diuTesi si rileè venuta la .&ensibile e ripetuta traisudazione va pure una sen6ibile eliminazione di cloruro edemati-ca. Questo il pu.n to in comune fra i disodico che attinge anche i 40-50 grammi nelle versi tipi ·d i edema; che poi la causa della ri24 ore suiecessive alle iniezioni. Il modo di tenzione acquosa debbasi riceTcare in alterasc,mministrazione di questo recentissimo prezioni ·della permeabilità vasale (Conheim, Sepltlrato ·è di preferenza la ' 'ia e·n.d'o venosa con nator, Ascoli, Valcl1oid) o in modificazioni clidosi da cc. 0,5 fino a cc. 2, le quali dovranno ni.c.h e o fisich·e e colloido-chimiche dei te~uti distanziarsi una dall 'altra di 3 o 4 giorni. Già (Ambiar, Martin, 1F isch·e r) o iiil una diminuzione dopo la prima 01ra sono avvertibili gli effetti della pression,e· oncotica nel pJasn1a sanguigno poichè sì osserva s.pesso un flusso persino di e he provoca lina rottura dell'equilibrio tra liun \l itro e un maggior scarico si ha ver.so la quido che tr~uda all'esterno d·ei capillari e quinta o sesta ora per du·r are fino a 16-18 ore. liquido dei · tessuti che viene riassorbito per .Da ricerca sperimentale risulta che il compo01)era della ipoonkia del plasma (Schiade e nente mercuriale si elimina nella maggio r parte per il ren e, assai meno per l'intestino. Già Clausen) 0 in una più sen1plice causa m eccanel corso delle prim·ei 2 ore il 59 % di sale mer.. nica 50stenuta dalla impedita c ircolazione vaFJale: che la cau&a, dico_, debbasi ricercare in curico è eliminato dall 'org anismo. Da qualche m1.a spiegazion·e piuttosto .c,h e in altr2., quanid o autore è stato de-scritto qualche disturbo susi sia giunti a certi ·q uadri morbosi; è un ele- hietti vo in seg uito all'iniezione endove.noiSa (cem ento que&to che può assumere imiPortanza falea, spossatezza, parestesia); noi pertanto non sE-condaria di fronte al sintomo che più preoc- abbiamo mai osservato alcun disturbo neppure passeggero su circa una trentina di casi , cupa e che è il continuo allagamento d ei tessuti. P.erchè, ripeto, attendere di combattere ta lora assai gravi, trattati con iniezioni di 2 cc. E n e&Suna offesa è stata mai portata nè al la causa specifica significa perdere un tempo f.egato nè al rene, malgrado che in più di un prezioso poiohè .allo stato attuale delle nostre ca.so si trattasse di forme cliniche in cui lo cono~nze del solo scompenso cardiaco è pos. 1

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stato della cellula e,p atica no11 fosse certamente integro ma fortemente alterato come nei casi di cirrosi atrofich,e banali. Ed è appunto in queste singolari proprietà specifiche caratteristiche dell 'Esidron che ri-&iede secondo la no.&tra e&perienza la grande superiorità sui consimili altri p reparati mercuriali già in uso. È sopratutto la grande sicurezza nella sua assoluta in11ocuità il p regio principale del rimedio, sicurezza che insieme alla spiccata attività ne raccomanda la scelta. Da una trentina di casi da noi trattati 5tralciamo i seguenti esempi clinici. 1

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B. R ., di a11ni 30, muratore. Gentilizio privo di qualche importanza. A 18 anni lues. Non bevitore, modico fumatore. Alcuni mesi fa in apparente piena salute avverte la tinta lievemente itterica, nessun altro segno funzionale salvo lieve dolenzia al fegato. Da qualche settimana cominciano disturbi dispeptici, digestioni laboriosa, diarrea. Praticata una dieta opportuna non ne riceve alcun beneficio ed anzi dopo qualche tempo compare tumore di milza e sensibile tumefazione dei ventre che va man mano aumentando. Viene pertanto ricoverato in ospedale. l11dividuo in condizioni di nutrizione scade11ti. Colori~·') subitterico delle sclere e de1la cute. Sisten1a linfatico superficiale indifferente. Negativo l'esame respiratorio anche alla radioscopia. Al cuore lieve rumore di soffio dolce, sistolico alla punta, a carattere accidentale. Polso normale 65; pressione llq-70; temperatura 36°,8. Addome tumido duro, ·spiccata rete ' 'enosa superficiale collaterale. Suono timpanico in alto, ottuso nelle fosse iliache con caratteri di mobilità in movimenti di lateralità . Ottusità epatica dalla V costa fino a un dito trasverso al di sotto dell 'ombelicale. Orina 300 cc.: densità 1028; non albumina; non zucchero, benisì urobilina abbondante, bilina e pigmenti biliari scarsi. Cloruri g;rammi 4,2; azotemia 0,40 %o; bilirubina nel sangue presente a reazione diretta 11on rnolto superiore alla norma. Wassermann positiva; feci un po' ·scolorite. Trattasi di una cirrosi splenomegalica del fegato \di natura probapilmente sifilitica. Viene pertanto sottoposto co.n ogni prudenza a una cura antiluetica a base di Neosalvarsan, ma se questa riesce a migliorare sensibilmente lo stato generale, pur tuttavia invariate restano le condizioni epatospleniche e ·sopratutto la diuresi è sempre deficiente. ~ Gli è che il processo cirrotico è qui assai vecchio e perciò l'influenza della cura specifica non p11ò essere che parziale e lenta. Pertanto volendo aumentare la diuresi e di con. seguenza migliorare tutto il circolo portale si pratica subito con ogni riguardo una iniezione di 1 cc. di Esidron endovenosa. Contrariamente al temuto l'ammalato. non avverte alcun disturbo e la diuresi aumenta prontamente. Una seconda ed una terza iniezione a 7 giorni di inter,rallo provocano un flusso che attinge 3000 e 3500 cc. di orina nelle 24 ore con densità 10381020 e cloruri grammi 10 %. La diuresi dopo ]a terza 1n1ezione si mantiene spontaneamente sui

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1000-1200 cc. al giorno e ben presto ogni distur-

bo gastroenterico cessa, mentre scompaiono pure la urobilina e i pigmenti biliari nelle orine e l'addome diviene più trattabile e privo di ogni segno di raccolta liquida. Quasi invariati però insistono i visceri ipocondriaci, troppo a lungo colpiti dal processo luetico. L'ammalato però può ora riprendere le sue occupazioni purchè si abbia ogni riguardo dietetico e pratichi una adeguata cura antiluetica periodicamente. G. L., di anni 35, manovale, coniugato, gentilizio e anamnesi lontana negativi. Non bevitore, medio fumatore, da qualche mese senso di 1nalessere, di tensione e di peso addominale, specialmente dopo i pasti qualche movimento fe}>brile, i disturbi vanno aumentando finchè co,m pare ittero e si accentua la emaciazione e la febbre. Al ricovero ! 'ammalato presenta denutrizione e ittero manife·sto. · L'esame dell'apparato polmonare e cardiaco è negativo, pressione 95-60, addome teso con ottusità alle regioni inguinali; mobile in movimenti di lateralità. Reticolo venoso collaterale superficiale diffuso Il fegato arriva a un dito dall "ombelicale; superficie liscia e margine duro, dolente alla pressione. La milza arriva sotto l'arcata costale, a margine dlJro, liscio e dolente. Orine 500 cc. al giorno, densità 1024; albumina e zucchero assenti; urobilina e pigmenti biliari presenti; emoglobina 78,5; globuli rossi 3.400.000; valore globulare uguale a 1; globuli b. 17 .000. Resi\Slenza globulare media 0,35; minima 0,48. Bilirubina n~l sangue a reazione diretta 1 : 55 mila. Wassermann positiva; feci scolorate co11 reazione della bilina 1 : 2000. Si tratta dunque di una epatosplenomegalia con ittero e ascite. La cura infatti prontamente istituita con Neosalvarsan ha subito troncato la fepbre e sensibilmente migliorato lo stato generale. Persino la crasi sanguigna dopo un mese di cura era notevolmente migliorata, e soltanto residuavano invariate le condizioni addominali per cui, nell'intervallo da u11a serie all 1altra di arsenobenzoli, si è voluto provare una breve serie di iniezioni endovenose di Esidron . Vengono infatti praticate a distanza di una settimana l'una dall'altra tre iniezioni di 1 cc. di Esidron con . ogni cautela imposta dal caso. La diuresi infatti, salvo le forti scariche immediate all'iniezione, si porta progressivamente quasi alla norma. Una quarta, dopo 10 giorni dalla terza, stabilizza definitivamente il flusso urinario a 1200 cc. al giorno con densità 1018. Le urine sono ora completamente normali, l'ittero è scomparso, le feci sono più colorate e pure scomparsi i disturbi gastroenterici per cui l'ammalato riacquista un sano appetito, è aumentato di Kg. 6 in un mese. G. B., di anni 35, agente daziario, celibe. Gentilizio e anamnesi negativi. Nega lue e malattie veneree. Buon bevitore. Malaria 4 anni fa guarita male percbè residuano di tanto in tanto piccoli periodi febbrili caratteristici. ,Sei mesi fa l'ammalato incomincia ad avvertire sen·so di astenia, anoressia, peso allo stomaco dopo i pasti e · alternative di diarree e stitichezza: contemporaneamente le orine diventano color marsala. Il senso ·di tensione al ventre aumenta di più


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e l'addome diviene tumido, una tinta itterica invade la sclere- e lo stato di nutrizione decade rapidamente. In tali condizioni viene ricoverato. Condizioni generali scadenti; tinta terreo-giallognola; negativi gli esami dell'apparato respiratorio e cardiaco; polso valido, ritmico, 80 al minuto; pressione 125-80. L 'addo1ne è tumido, sva·sato, con rete venosa superficiale collaterale evidente e cicatrice ombelicale pianeggiante. Chiari segni di raccolta li<JjUida nell'addome, il fegato e la milza non si palpano; edemi agli arti inferiori. Esame del sangue: emoglobina 75; globuli rossi 4.700.000; globuli bianchi 7600; valore globulare 0,80; resistenza globulare minima 0,48; media 0,36; bilirul:>ina reazione diretta 1 : 40.000. Wasserman negativa. Trattasi di una volgare cirrosi epatica insorta in soggetto malarico. Si pratica una paracentesi ~i 11 litri. L 'area del fegato non deborda dall'arcata costale in basso mentre l 'areà splenica giunge a due dita sotto l'arcata costale con margine del viscere liscio e duro. Urine scar•se cc. 800 al giorno. Densità 1028; reazione acida; albumina e glucosio assenti. Urobilina presente; pigmenti biliari assenti. Dopo la paracentesi le condizioni cardiaco-respiratorie migliorano ma persistendo la scarsezza della diuresi riprende l'affanno . Si decide allora di aumentare la diuresi con iniezioni di E·sidron. Subito il flusso aumenta giungendo nelle 24 ore .a 3.800 cc. Ripetuta l'iniezione dopo 4 giorni si ottiene l'altra scarica di 3.800 cc . .e dopo la terza iniezione il flusso si stabilizza sui 1.200 cc. con densità 1.020, albumina e zucchero assenti, urobilina assente. La diuresi si mantiene ora regolare col sempli.ce aiuto di una semplice dieta. G. B., di anni 45, celibe, impiegato. L'ammalato è un vecchio cardiopatico e in que-.Sti ultimi gior11i il quadro di scompenso si è manifesta.to e gli i111pedisce ogni lavoro per cui viene ricoverato in ospedale. All'entrata presenta cianosi al vi1so, dispnea acicentuata che obbliga il paziente seduto, respiro 28 superficiale, pols'o 90, piccolo, sfuggente, arit1nico. Tosse stizzosa. All'esame polmonare si rileva una bronchite diffusa. All'esame del cuore l 'itto nel V ·s pazio un dito al! 'esterno dell 'emiclaveare. L 'area deborda verso sinistra di circa due centimetri: all 'arscoltazione toni deboli, aritmici, primo tono alla punta seguito da un rumore di soffio, pressione 115-65. L'addome è teso, dolorosa la regione del f~gato ·che alla percussione arriva a tre dita sotto l 'ar·cata. Eden1i agli arti inferiori TJrine .~oo cc. al giorno, densità 1026, al:Pu111ina tracce indosabili, azotemia 0,55 per mille. Alla radioscopia l'ombra cardiaca è' notevolmente aumentata nel diametro trasverso col bordo .assai sfumato, quasi trasparente. Trattasi di un caso di insufficienza cardio-circolatoria dovuta ad una miocardite in fase subacuta. Si inizia u11 ristretto regime dietetico e una cura cardiotonica di Coramina, che all'azione tonic~ sul circolo unisce il pregiq di ·stimolare la funzione respiratoria (Ratti); dopo 10 giorni si hanno i primi effetti con notevole miglioramento -delle condizioni cardio respiratorie.

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Soltanto la diuresi è sempre scar.sa cosicchè si decide di praticare una iniezione di Esidron che dà i seguenti risultati : dopo un 'ora 500 cc. 1222 densità cl. 6 %; dopo 2 ore 600 cc. 1020 densità cl. 5 %; dopo 3 ore 1000 cc . 1020 densità cl. 5 %; dopo 5 ore 800 cc. 1018 densità cl. 6 %; dopo 6 ore 800 cc. 1018 der1sità cl. 6 %; dopo 12 ore 1400 cc. 1020; ·dopo 24 ore 1800. Totale delle 24 ore 6.900. A tal punto si 1sospendono le iniezioni di Coramina mentre il miglioramento continua sia pure lentamente. Comunque si ripete l'iniezione di Esidron che produce una diuresi di 3.500 cc. in 24 ore e dopo tre giorni altra iniezione di 2 cc. che libera del tutto l'ammalato con una diur6'si di 7200 cc. in 24 ore e ristabilisce un ritmo di 1000 cc. 11ei giorni successivi. A. R., di an11i 47, nubile, giornalaia. Gentilizio e anamnesi negativa. Confessa cronico alcoolismo per cui soffre di disturbi gastrointestinali, aggravatisi i quali, in questa ultima settimana si fa ricoverare. All'entrata la donna si presenta in condizioni scadenti, tinta itterica diffu·sa, negativi gli esami cardio-respiratori, polso aritmico 80, apiretica . L'addome è espanso, tumido, tipo batraciano, con rete venosa superficiale marcata a tipo di derivazione collaterale. Liquido libero nettamente accertabile nel! 'addome con senso di fiotto. Non si delimita l 'area del feg·ato mentre è aumentata quella splenica . . Urine 500 cc. al giorno, densità 1026, albumina e zucchero a1ssenti, urobilina presente. Eden1i agli arti inferiori. Si tratta evidentemente di una cirrosi atrofica in periodo ascitico . Essendo piuttosto sensibili l'affanno e il cardiopalmo causati dalla grande massa liquida ~el­ l'addome si procede alla paracentesi. Si estraggono così otto litri di liquido con carattere di trasudato. Dopo questa paracentesi migliorano le funzioni cardio-respiratorie ma non si avverte alcun accenno all'aumento della diuresi malgrado i soliti diuretici purinici largamente somministrati. Intanto si nota nuovamente rapida formazione dell 'ascitc. Si procede allora alla iniezione endovenosa di 1 cc. di Esidron che porta subito un gran beneficio alla paziente provocando un flus·so diuretico di 2400 cc. con densità 1018. Si ripete l 'iniezione ancora due volte a dista11za di 5 giorni l'una dall'altra fino alla stabilizzazione della diuresi sui 1500 cc. cli urina giornaliera con densità 1016 e completa assenza di uropilina e pigmenti biliari. Anche la tinta itterica è scomparsa e l 'ammalata ha ripreso a digerire bene e quindi a nutrirsi più abbondantemente sen1pre però n ei limiti di una rig·orosa diela fonda1n entalmentc lattea e vegetariana. C. A. , di anni 40, celibe , n1uratore. Nessuna malattia fino a 14 anni, indi ret1n1aLismo articolare acuto che si ripete a 30 anni . Lo scorsò anno nuovo epi·sodio di reumati ~ n10 cl1e cedette dopo una decina di giorni di inten se cure saliciliche. Permase però febbricola per circa un mese per cui si fa ricoverare in ospPcl ale. Al} 'entrata l 'ammalato presenta cianosi al Yiso. dispnea, accentuante&i al minimo sforzo. tossicoloso con catarro, temperatura 37°,2.


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cc IL POLICLINICO

L 'esame polmonare rileva bronchite catarrale diffusa, l 'e·same del cuore rivela aumento dell 'area di due dita in senso trasversale, l 'itto è sul1'emicl&veare: alla palpazione fremito sistolico alla punla mentre l 'ascoltazione mette in evidenza un ru1nore debole che 1sostituisce i11 gran parte il pri1no tono. Polso 80, piccolo , con qualche aritmia pressione 135-65. Addo1ne tumido, svasato con' accenno al reticolo collalerale, dolente l'ipocondrio destro dove il fegato ·si palpa a due dita ·sotto l 'arcata costale. Modica ottusilà mobile alla regione inferiore. Non si palpa la milza. Edemi agli arti inferiori. Le orine hanno i cara lteri tipici della stasi, 300 cc: al giorno, densità 1028, albumina uno per mille con qualche frammento di cilindro ialino. Trattasi di insufficienza n1itralica in periodo di scompenso con idropascite. Pertanto viene subito iniziata per i fenomeni di scompenso urt;1 ad.egtl.ata cura cardiotonica a ba-se di Coramina. L'ammalato beneficia presto della cura specie nel respiro e nel ca.rdiopalmo, persiste però l 'idropascite essendo il flu sso urinario tuttora ocar • • s1ss1mo. Si decide perciò di praticare subito \lna iniezione di E1Sidron per via endovenosa di 1 cc. La diuresi provocata ha presentato le seguenti proporzioni: dopo un 'ora 400 cc. 1020 densità .cl. 6 %; dopo 2 ore 600 cc. 1018 den·sità cl . 8 %; dopo 3 ore 700 cc. 1016 densità cl. 8 %; dopo 4 ore 800 cc. 1016 densità cl. 8 %; dopo 5 ore 600 cc. 1018 densità cl. 8 %; dopo 6 ore 650 cc. 1018 den sità cl. 8 %; dopo 12 ore 1800, cc. 1016 densità cl. 7 %; dopo 24 ore 2300 cc. 1016 densità cl. 7 %. Totale delle 2·4 ore 7850. L'esame dell'orina rileva che I 'albumina è ridotta a un semplice velo e i cilindri del tutto scomparsi. Dopo 3 giorni altra iniezione endovenoea di 1 cc. di E·sidron con una diuresi di 5200 cc. nelle 24 ore. La diuresi si mantiene nei giorni su ccessivi sui 1200 cc. e l 'amrnalato si sente notevolmente meglio. Sono scomparsi del tutto 1'idropa·scite, la dispnea, il cardiopalmo e l'area cardiaca si è notevolmente ridotta. A. P ., di anni 46, cameriere, coniugato. Nulla di notevole al gentilizio. A 26 anni un primo attacco di reumati1smo articolare acuto che si è ripetuto altre due volte. Un mese fa nuova ricaduta per cui si fa ricoverare in ospedale. Al] 'entrata l'ammalato pre!3enta cianosi al viso e dispnea, temperatura 37°,2, polso 80, pressione 135-100. L'esame polmonare rileva qualche fatto bronchiale alle basi, l'esame del cuore dimostra l 'area ingrandita in senso trasversale, 1'itto nel 5o spazio sull 'emiclaveare, all'ascoltazione rumore presistolico alla punta. L'addome rivela l 'aumento di volume con accenno al reticolo collaterale. Aumento del fegato che giunge a un dito sotto l 'arco costale; edemi agli arti inferiori. Urine 500 Cè. al giorno, densità 1026, albumina e zucchero assenti, cloruri 5,5 per mille, azotemia 1,4 per mille. Si fa diagnosi pertanto di stenosi mitralica in periodo di scompenso con edemi diffusi. L 'ammalato viene posto a stretto reg·ime dietetico e a cura cardiocinetica a base di Coramina.

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In capo a 20 giorni l 'an1malato è sensibiln1ente n1igliorato, soltanto la diuresi non accenna ad au111entare malgrado la copiosa isomministrazione di diuretici purinici. Si pratica allora una prima iniezione di Esidron di 1 cc. endovenoso La proporzione della diuresi è la seguente: dopo un 'ora cc. 1350 den·sità 1018 cl. 5 %· dopo 2 ore cc. 400 .densità 1016 cl. 6 %; dopo' 3 ore ~c. 800 densità 1014 cl. 8 %; dopo 4 ore cc. 800 densità 1014 cl . 10 %; dopo 5 ore cc. 600 densità 1014 cl. 10 %; dopo 6 ore cc. 600 densità 1014 cl. 10 %; dopo 12 ore cc. 800 densità 1014 cl. 10 %. 1~otale cc. 5350. Protratta la cura ancora per altri 10 giorni a dose dimezzata (1 cc. di Coramina) ed altre 2 iniezioni di Esidron per via endovenosa l 'ammalaCo viene dimesso perfettamente ristabilito sia nelle condizioni subietlive che nel quadro obbiettivo con una diuresi giornaliera di 1400 cc. L. C., di anni 56, coniugato, forte bevitore e forte mangiatore. Stette sempre bene fino al me- ' se scorso quando ·s overchiamente dispnoico e disurico si fa ricoverare in ospedale. L'esame obiettivo rileva sopratutto un individuo pletorico; uno stato di polisarcia con idropeascite. In tali condizion.i l 'amn1alato è costretto a riposo assoluto con respiro superficiale e tachipnea. Sull'ambito polmonare si ascoltano rantoli ·sparsi sp ecie alle basi e grosse bolle . L 'esa1ne d el cuore è assai difficile per lo stato di enfisema che ricopre l'area cardiaca. I toni sono deboli e lon lani : qualche aritmia. Polso pieno, 80 al minuto. Pressione massima 190, n1inima 125. Addome fortemer1te teso, ipofo.ne·si alle regioni passe, rete venosa superficiale evidente. Urina scarsa 300-400 cc. al giorno, densità 1028, reazion e acida, albumina e zucchero assenli. Trattasi evidentemente di miocardite in periodo di scompenso in individuo polisarcico. La polisar cia e la miocardia hanno provocato disturbi circolatori che aun1entando sono 1sbocciati in un quadro classico di insufficienza cardiova·scolare. L'ammalato viene sottoposto ad una cura energica cardiotonica a base di Coramina e di Digifolina. Il miglioramento cardiaco è notevole già dopo i primi giorni, il respiro è più facile, la cianosi è diminuita, i toni cardiaci più evidenti e men.o aritmici, soltanto la diuresi è inalterata. Si procede allora ad una iniezione di Esidron per via endovenosa. Essa produce subito un buon aumento del flusso diuretico. Dopo un 'ora cc. 400 den1s ità 1018 cl. 4 %; dopo 2 ore cc. 700 densità 1014 cl. 5 %.: dopo 3 ore cc. 800 den·sità 1014 cl. 5 %; dopo 4 ore cc. 800 densità 1016 cl . 6 %; dopo 5 ore cc. 600 densità 1016 cl. 8 %; dopo 6 ore cc. 800 densità 1015 cl. 8 %; dopo 12 ore cc. 700 densità 1016 cl. 8 %. Totale cc. 4800. A distanza di 3 giorni l'una dall'altra vengono ripetute altre 3 iniezioni endovenose fino ad ottenere un regolare flusso urinario che in capo ad una quindicina di giorni si stabilizza sui 1500 cc. sulle 24 ore coi caratteri seguenti. Densità 1012, reazione acida, albumina e zucchero assenti, pigmenti biliari as senti, urobilina as·sente, cloruri 10 %. 1


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SEZIONE PRATICA

Il polso è regolare, meno teso, scomparsa ogni aritmia. I toni dcl cuore più validi ed aritmici, il respiro più ampio, più profondo, mentre l 'addome è meno teso, più tratt~bile ed è scomparsa la rete venosa collaterale. L 'an1malato può lasciare l 'ospedale ri stabilito. Nel frattempo l'opportuna cura dietetica e la diuresi normalizzata con l 'Esidron hanno ridotto il peso a 88 kg. dai 102 iniziali.

Dalla rapida sc.o~sa delle storie cliniche dei casi trattati ri&ulta chiaro come sia pronta 1'azione del farrnaco Esi,dTon e di quale ricchezza in princ~pio attivo esso, sia dotato insieme alJ.a .a ssoluta innocuità. Con.v iene ora considerare quale sia il .s uo· c:ampo di azione più proficuo. Nel nostro inateriale c.asistico co mp.a iono le I(iù disparate n1anifestazioni cliniçhe, dal semplice anasarca, isostenuto da una costituzio11e lJolisarcica, all'ascite sostenuta da un.a cirro.si splei:iom·egalica di prob·a bile natura sifilitica, da un banale scompenso d~l cuore destro con edemi .gen.e r:alizzati al più grave stato ascitico· della cirrosi cronica tipo Mo,r gagni, dal grave quadro1 dello scompenso circolatorio della croaica miocafidite .alla .epatosplenomegalia feb·brile: malarica co·n ascite. Eb·be11e in tutti que5ti e.a si assai delicati e ·difficili a trattarsi convenientemente iper le precarie condizioni sia dell 'econo·m ia generale che dell'organo principalmente leso, il diuretico studiato ha dimo strato le sue peculiari pro·p xietà venendo a capo e risolvendo situazio ni molto. pericolose, sempre apport.anid o però il più pronto e ampio ausilio alla funzione diuretica. Pertanto per concludeTe e vole.n·do precisare le più nette indicazioni dell 'Esidron, dalla nostra personale esperientZa ci sentiamo autorizzat;i\ a·d in-d ioare in tutti gli stati di scompen50 c.a rdiocircolatorio sostenuti da lesioni anc,h e gravi e diffuse datanti da lungo tem·p o come nel caso appunto· de.i.le cro·n iche miocarditi, ed a maggior r~gio11e qu.a ndo occoTre intervenire co'n . diuretici per l'insufficiente r eazione alla digitala e alla Coramina nei p1iù semplici casi di scom,pen so del cuore d estro sostenuti da vizi valvolari. Pure largo· impiego trove.r à l 'Esidron n egli stati ascitici nei vari tipi di cirrosi epatica sia essa atrofica o e·p ato rnegalica, sia essa di natura volgare c.h e di origii1e l eutica o mala. r1ca. Pure ottimo risultato abbiarr10 ottenuto nel quadro di anasar ca da polisarcia. ~'1eno sicuri effetti a detta di alcuni Autori (l\.01nant, Kossler) si ottengo·n o nelle affezioni idro1)ige11e soste11ute da c.a11sa renale. Secondo .K omant queste affezioni , se di i1a1

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tura infian1matoria, siano e15se acute o croni. che, costituiscono appunto le ·p,r incipali controindicazio·n i dell'Esidron, mentre invece le formie degenerative nefrotiche non cos.titu1rebbero affatto controindicazio11e alcur1a. Di qu1este ulti111e non abbiamo personale e·sperienz,a ma è certo .che, considerato il m eccanismo di formazio·n e della raccolta liquida 11ell 'o·r ganis.mo cl1e si avvera in queste1 manifestazioni morbose, l'uso d.ell'Esidro·n quando venga appli1c•a to· con cautela e p1rudenza, lung·i da essere nocivo non potrà che riuscire di pieno vantaggio. 1

RIASSUNTO.

L ' A. ha esperimentato un nuovo razionale diuretico n1·ercu_ri.ale s.u vasta scala : ne riporto dettagliatamente i p1·otocolli di otto casi in cui i brilJanti risultati terapeutici sono, chiaramente e.sposti.

·OSSERVAZIONI CLINICHE I STITUTO DI CLINICA C HIRURGICA GENERALE E TER..\PIA C HIRURGI CA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI P .i \I,ERMO

diretto da l i)rof. N.

L EOTIA.

Rara localizzazione dell'osteomielite acuta primitiva nel calcagno. Dott.

ARMANDO LAuRo.

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Per quanto da studiosi di tutti i paesi e di tutte le epoche, ai&sai di frequente sia stata osservata la osteon1ielite ,a cuta, p ure· il suo studio rimane di interesse fondan1entale per le molte incertezze che ancora oggi esistono n el campo della · patogen·e si , e, ooprattutto, della terap~a di questa forma mo;rbosa. Praticamente si è soliti di1stinguere la osteomielite ematogena pirimitiva dalla osteomielite da pro·pia gazion e o secondaria. rrale distinzione ha maggiore importanz.a in quanto la prima si m.anifesta sempre in b en d·eterrninate sedi in rapporto cDn la funzione fisiolo-g ica delle o~sa; la seconda inve~ può avere le più varie localizzazioni in rapporto _con la sede del processo supp·u rativo primitivo . Pur essendo il quadro· an.atomo-p1a tologico e la cura uguali in entrambe le foirme, io intend o qui rif€rirmi alla osteomielite ematogena primitiva della quale ho· avuto occasione di osservare un caso a localizzazione rara nella Clinica chir~r.g i ca di Palermo. 1

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S. A. , cli anni 14, calzolaio, da Poggio Reale (Trapani). Nulla di particolare m en zione n el gen· ti]jzio. •

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« IL POLICLINICO »

In epoca re111ota l !infern10 ha sofferto di ma"lattie esantematiche no·n ben precisate e successivamente di scabbia. Due mesi prima de11 'ingres·so in clinica (3 noYembre 1938) l'infermo quasi improvvisamente senza cause apprezzabili, ha avvertito vivo dolore alla r egione calcaneare destra, che dopo qualche giorno divenne sede di una tumefazione di di1screto volume, rico.p erta da cute arrossata, edematosa e notevolmente dolente alla palpazione. Essendo anche sopravvenuta temperatura fe.b brile l'infermo, dopo alcuni giorni di degenza a letto n el proprio domicilio, si è recato in ospedale . Qui un sa11itario ha praticato una incisione lungo il margine del tendine di Achille, che, negativa in un primo tempo, ha dato esito a notevole quantità di pus dopo du e giorni. I disturpi 1soggettivi, ciò nonostante, sono rimasti invariati, come pure persistente è stata la temperatura, a tipo nettamente remittente, con esacerbazioni serotine e remis·sione mattutina, accompagnate da profusi sudori. La secrezione purulenta si è mantenuta quasi invariata per alcune settimane; dopo circa 20 giorni il medico curante ha notato la eliminazione di due piccoli sequestri per cui h a ritenuto n ecessario ingrandire la precedente breccia operatoria sino a pot er e drenare il focolaio osseo. Da tale intervento è ·sembrato che l 'infermo ritraesse va11taggio, poichè i sintomi rapidamente si sono attenuati senza però scomparire del tutto. Dopo circa un m ese una nuova riacutizzazi-0ne del processo morboso, con febbre, dolori, secrezione purulenta· abbondante, ha richiesto I 'in tervento del medico, il quale ritenendo opportuno un più radicale trattamento lo ha inviato alla nostra Clinica per le cure del caso. I dati obbiettivi, rilevati , al momento dell 'ingresso in clinica, sono i 1seguenti: Ragazzo in buone condizioni di nutrizione generale e sanguificazione; scheletro armonicamente sviluppato. Muscoli tonici e trofici. Sistema linfoghiandolare superficiale integro. Cute e mucose visibili di colorito pallido. Nulla da segnalare a carico del torace ed organi in esso contenuti. Niegativo l 'esa1ne dell'apparato gastro-enterico ed uro-genitale. Perfettamente normali gli arti 1superiori e l'arto inferiore sinistro. In corrispondenza della r egione calcaneare destra si nota la presenza di una va·s ta zona di infiltrazione che oltrepassa tutto intorno i limiti della r egione in parola ed in corrispond~nza della quale la cute è fortemente arrossata, edematosa, dolente spontaneamente ed alla palpazione. Al centro di essa e precisamente lungo il margine interno dell 'estremità inferiore del tendine di Achille esiste una 1soluzione di continuo di forma ovalare, a maggior asse verticale, lunga tre centim etri , larg·a due, a margini leggerm ente introfles·si ed il cui fondo è ricoperto da granulazioni di colorito rosa pallido, di uguale grandezza, piuttosto torpide, discretamente dolenti. Non si nota gemizio di pu s di qualche entità. Con la specillazione si avverte, già a qualche centim etro di profondità , una resistenza come di osso friabile. I movin1enti di flessione ed estensione attivi e passivi dell 'articolazione tibio-astragalica sono o-

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XLVI, NuM. 401

stacolati da vivo dolore ; più liberi sono i movimenti di lateralità. Esame delle urine: nulla di notevole. Esame batteriologico : l'innesto di un po' di pus in piastre di agar dà luogo allo sviluppo,. quasi in cultura pura, di stafilococco aureo. Esame radiologico: In corrispondenza della tuperosità posteriore del calcagno si apprezza una zona di distruzione o·ssea, a livello della quale il normale disegno trabecolare non è più visibile ed è sostituito da aree trasparenti tra le quali sono ancora apprezzabili appena alcune rare trabecole ossee. 11 contorno esterno della tuberosità è completamente distrutto. Anteriormente alla detta zona si nota una discreta rarefazione ossea che si estende al terzo posteriore del corpo del calcagno. Diagno·si: Postumi di osteomielite acuta deJ calcagno. Il giorno 8 novembre 1938 si pratica interYento chirurgico. Larga escissione della soluzione di continuo e d·e l tessuto di granulazione descritti nell 'esameobbiettivo, sino a mettere allo scoperto la superficie dell 'ooso calcaneare. Asportazione di due grossi framenti ossei e·sist enti nella sede della lesione del calcagno; quindi con lo scalpello, si escide tu Lta la parte ossea colpita sino al tessuto sano. La breccia ch·e ne r esidua si colma con pomata all'olio di fegato di merluzzo, Sutura della cute in catgut. Apparecchio gessato. In terza giornata es·sendo sopravvenuti vivi dolori al calcagno, è stato necessario praticare uno sportello n ell'apparecchio gessato in corrispondenza della sede dell 'operazione e riaprire la ferita. Questa è stata detersa e dopo aver praticato· un leggero raschiamento. con un cucchiaio è stata drenata. Con tale procedimento la ferita rapidamente è Il\igliorata,. i dolori sono scomparsi, il tessuto di granulazione ha ben presto colmato il fondo della breccia operatoria, che intanto si è sempre più impiccio]ita. sino alla completa chiusura e quindi alla guarigione dell'infermo, la quale è avvenuta completa e definitiva ai primi giorni del mese di gennaio.

Dall'esposizione superio·r mente fatta , ciò ch e più intere~sa notare è 1'insorgenza improvvisa del processo osteo·m ielitico. acuto; senza che alcun episodio infettivo, traumatico o di altra natura lo abbia pTeceduto. Ciò rende nel n ostro caso ancora più co·m plesso il già oscuro problema patogenetico della osteomielite acuta primitiva, per il quale· qualche considerazione non mi sembra superflua. La predilezione che il procesF-O osteo·m ielitico ha di localizzarsi ne,Jla metafi5i, è co·n ogni verosimiglianza in rap,p·o rto· con il maggior lavorio funzionale che in questa sede si esercita. Sperimentalmente Colzi ha .p otuto di-mostrarie che iniettando germi piogeni in conigli adulti non si sviluppa alcun proces.~ osteomielitico, mentre questo insorge· costantemente tutte le volte che l'iniezione degli stessi

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SEZIONE PllATlCA

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problerr1.a palogcnetico di questa for1na r11or· ger111 i vien prat ic.ata a conigli giovarti ed in bosa. periodo di acèrescimento. A11che nel caso nostro può essere invocato Su quali oosi poggi poi questo rapporto tra u1t rr1·eccanisrr10 sirnile a quello arr11r1esso dal procEisso o~teornielitico ed attività osteogeneBranca ti. tica è ancora poco chiaro. Il oalcagno, infatti, si sviluppa da un cenLa teoria dello stimolo funzionale . di W eLro ossificativo prin1ario da cui si forma il corg1t.e·r , quella d·e ll 'a t1ton0in1ia vasale di Uffreduzzi, la teoria secondo la quale la localizzazione po e da un centro ossificati vo secon·dario, da rr1eta fisaria del p,roce, so osteomielitico sarebbe cui si for1t1a la Lubero·sità. Ad una età variabile legata ad un rallerLtan1 en to in qt1el punto d·el- dai 14 ai 18 anni i duo centri ossificativi prila corrente sanguigna; oppure alla particolare 1r1ario e secondario, si saldano insien1e, corr1pletar1dosi così la ossificazione del ca lcagno. direzione dei vasi costituenti l'arteria nutritizia, o infine alle correnti J)lasmatiche dirette ~ ovvio pensare cl1e se in questa sede gli dia]la diafisi alla metafisi (Miilleir, Schiilze, istioblasti, i quali a tale processo di ossificazione 1Jartecipano atti van1e nte, si libe·r ano di Shioda) hanno suscitato qual ch e fin tusiasmo ma anche molte critiche ed in ogni modo non germi pato geni che hanno prec edenteme11te han no risolto il problen1a patogenetico. . ir1.corporato, si può ir1 essa sviluppare un p·roAnch·e la teoria traun1atica, alla quale si è cesso s uppurativo, ch e nel caso paiticolare sarà un processo 01steo111ielitico. Con questa ipotesi .dato da alcuni grande valore, nor1 è decisiva, 11on si spiega però perchè nel 11ostro infer~no, .dato c1h e, secondo Reishauer, solo nel 35 % si il pt·ocesso s upp1urati vo si sia sviluppato nel trova un tr.a uma nell'anamnesi di un individuo calcagno e non in altre delle numerosissime seaffetto da osteomielite. di, ove a quéll 'età i processi osteoformativi Recentemente Brancati ha consid erato la sono in piena attività. possibilità che gli e]ementi mesenchimali possano essere responsabili delll'insorgenza del Bisognerebbe invocare una r.articolare pre · clj sposizio11e· da parte del calcagr1:::>, 11cl ·en~n di pTociesso osteomielitico . . Questi elementi, come è noto, part.ecipano un locus minoris resistentiae capace di pern1et~ttivamente alla funzion e condroblastica ed Le re la fissazione ·e lo sviluppo d ei germi libeosteoblastira, accorrendo numerosissimi nel ra ti dagli istiob.Jasti, germi che' in altre ~e di punto di accrescimento dell'osso. per il normale potere di resistenza dei tessuti, I germi ch e possono trovarsi per cau se varie ri1n.a ngono inattivi. · in circolo e che l 'istioblasto h a la proprietà di Nel nostro caso n essun elem ento anamn esti'incorporare, vengono nuovamente liberati non co per quanto sia stato particolarmente .. ricerappena dallo stato embrionale di cellula micato, ci autorizza ad ammettere una minorata grante si trasforma in cellula fissa, qu.ale è il resistenza d el calcagno, nè d 'altrn parte è facondroblas.to. cile immaginare quale p·o ssa essere stata la • porta di ingresso dei germi r h e ·g1i istiob,Jasti Nulla pertanto vieta di pen are ch e se germ i vengono liberati in c0Tri1&pondenza della regio- <.\Vevano incorporato. Ma a parte quest'ultimo punto d eJla ql,.Jestione che p l1ò essere risolto ne osteoformativa , essi , se son patogeni , posammet tendo ad esempio ch e una escoriazione -sono determin.a re in quella se de un processo infi.ammatorio. T al e modo di vedere spiegheo un piccolo forun colo, ·passato magari inos· ·ervato sia stato il punto di partenza di u11a rebbe la possibilità dell'insorgenza del! 'infeziobatteriemia, per quanto riguar-da la particon e a distanza da] momento in cui 6o·n o p enetrati i germi (microbismo latente) e la predi- lare predisposizion e del calcagno .ad ammalare, ]ezione per un .determinato punto dell'osso in l.rann e ch e non si vo:;rlia pensare ad una spicu11 determinato periodo de]l 'accrescimrnto cata virulenza limitata ai germi r esi liberi da(!Branca ti). gli istioblasti in corrispondenza del ca]cagno , ed. escluso il trauma unico ch e l'infermo nega La possibilità dell'insorgenza in un processo r ecisamente, non vi è che ammettere una seosteomielitico nella sede di un<l frattura potrebrie di microtraumi che per essere stati di assai be trovare uguale spiegazion e. Tale teoria è sostenuta da una serie di espe- .m odica intensitR non hanno richiamato I 'attenzione del paziente. rimenti assai dimostrativi eseQUiti dallo stesso Brancati e b isogna riconoscere che essa, se anÈ que~ta la soJ.a ipotesi ch e a mio modo di c he non riesce a spiegare t11tti i q'u esiti pato- vedere, nel caso nostro, potreb b e spiegare la genetici che possono ·essere posti in casi di fi ssazione e lo sviluppo dei germi n ella sede <>steomieliti primitive ematogene , pure costidella lesione osteomielitica. tuisre un cospicuo contribu to alla soluzione del P·e r quanto rig uarda la terapia abbiamo già

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:J:Fra le n1.alaltic centrali , in c ui i ronzii d'orecchio costituiscono un ~i 11ton1a precoce, so11 c> da menzionarsi i turr1ori dell'acustico e d el cervelletto, in cui essi preoedono di mesi e di art,ni lo sviluppo degli altri sintomi. Si ritiene generalrr1ente ch e nei tu1nori d·e ll 'acu stico n1 é111chino i ronzii d 'oreccl1io, perch è questi no11 si trovano µiù quando predominano i sinto1ni più g ravi, ma un 'acc urata ana111nesi li }) UÒ metter e i11 rilievo. Il cr edere che, 1nedia11te Je docce d 'aria cal da , il 1r1a&saggio, la ' 'alc ri a11a . od i bron1uri , si })Ossano cura r e i ro11zii d 'orecchio indica una n}enlalità poco 111edica, co1ne chi volesse curare I.a cefalea con d·elle co111pre1s se o ]a fenaccli11a . Il tralta1nento sintomatico si farà solta1)tO quando no11 si sia trovata la cau a o questa non sia accessibìle a lla terapia. Si procied erà, pertanto, a tutte le po.ssibili ri cercl1c e l 'otologo a,girà di conser va con l 'internista, collaborazione necessaria pe r evitar e ch·e il pri11lo curi dei ronzii diabeti ci od ipertonici con le docce d 'aria cald.a od il 5econdo tratti con d ci b·r on1uri quelli derivanti da u11 tappo di cc ru1 ne. L 'inter11isia rivol gerà la sua attenzio 11e alle cause più frequenti (disturbi del cir colo e de l rican1bio, intossicazioni, ecc..), n1entre l 'otoiatra ' 'err'à a considerare. oltre <l1lo stato d elle tube, del tim'Pano e del nasof~ 1 rin.g·e, a n cl1e la pr ova funzio11 ale, particol arn)ente esami11ando I 'abbassamento delle udibilità dei to11i ~lti e le lacune nelle frequenze rli do 5 • Nei r oin zii ostin ati senza causa evid.enle, si pen6i ai tumori d·e ll 'act1stiro. Nel irattamerito, 11or1 si deve inspirarsi ad un 11icltilis1rto ·dan11oso, ma proced ere magari per tenl.&tivi. Co11Le regole generali , tenere a·nzitutto lonta110 il paziente cla quei fattori cl1e, s econdo la sua esperienza, sono dannosi; eventn .11.1r1·er1te , ca111biarr1ento· di ten ore di vita, s og·gior110 all'aria libera , esclusione . o li111itazio11e di alcool e tabacco, rnoderaz1o·n e nel 'mHngiare. Consigliabil e generalm ente t1n sogg·iorno i,n media od alta montagna. · Non si rinunzierà ai medicamenti, spe ciali11cJ1te in unio·n e co11 il calcio. T·enuto conto d·é-ll 'importanza dei fat1i cardio-vascolari , giovera nno i relativi rimedi (caffeina , teob·r on1ina, Jlitrito ·d 'amile, ecc. ) comb·i n.ati con i calmanti. L'atropina e la belladonna sono da tempo va11 tati rimedi i11 questi casi. Si potrà tent.are il chinin 0, a dosi di 10 cg. p er lun go tem po, so.spende11dolo Re i disturbi a umen tano. Nella sordità luetica, oltre alle cure specifiche , è consigliabile, oltr,e al bro mo ed al calcio, lo jodio, utile anche nei ronzii di altra ger1esi, specialme11te in combiJlazion c col cal c,io e la diuretina . L 'A. consiglia an che: .Ioduro di po·tassio, Bromuro di potassio, !Bicar-. b a nato ,di sodio , ana g. 5; Acqua dist. q. b·. 1)er 250; un cucchiaio 2 volte al giorno. Nell'otoscl eròsi. ol tre ai vecchj m etodi del fo~foro e del calcio, l 'A. con si~lja t1n preparato intro·dotto da Seiferth contro la tetania 1

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e consi&te r1te in u 11 derivato irradiato dell ergoslerina, il così d etto fattore di calcinosi; lo si snmministra a gocce (V-X al giorno, per 4 setti1nane), controllando la calcen1ia: 1poichè esso d.eve essere sospeso ir1 caw di iper calcemia. Nei rarissi111i casi di aneurisma accessibile , JlUÒ essere cons ig liato l 'inte·rvento c 1hirurgic.o, r J1e però riesce soltanlo in un quarto dei c a~i. La puntura lon1bare· può essere utile; recen t.e111ente è sta ta raccomandata quella s uboccii)iLale, ch e M. l\ieycr consig·lia per l 'otoscleròsi, togliendo 30-50 eme. di liquor. In a lc uni casi in cui og·.ni terapia risulta i11efficace, può giovare il drecorso d el ten1i>o, i11 quanto ch e col 1)rogredire della ma l.at tia dell '01~ecchio tendo110 spesso a scomparire i rc}nzii. La c ura p!01icl1ica no11 arà mai trasc ufil. ra la . 1

La clinica (<.:. J.

MIJJ\fLIEFF.

cJiensch rifl ,

d~ll'annegamento.

Murichener ~t edizinische wo._

7 luglio 1939).

L 'A. ricorda anzitutto le class1cl1e esi)erierue di Bro uardel e di Laye, conferrnate poi da altri <'l uturi, le ;1uali h a nn o dimostrato ch·e, tratter1endo sott '.aoqua dei cani e dei gatti, si posso110 disti11guere 5 stadi nel loro annegamento: 1) fase di sorpresa cort 1-2 piccoli re~piri (circa 10 secondi) ; 2) fase di r·e sistenza, in c ui il torace r.>i trova in stato tonico di espi vnzione (quasi un minuto) ; 3) fase dci grandi r eSftiri con 8'-15 p r ofondi atti respiratori (quo si u11 n1inuto) ; 4) fas<? ùi arresto respiratorio con irJl.m obilità d ella ca~sa to1'acica (qu asi u n n1iTtUtQ); 3) fa se dell 'ult.into respiro c:on 3-+. piccoli le11ti r espiTi (quasi I i 2 miuuto). A gran<li linee lo stesso su ccec.lersi di fa si si può amme ttere an che per l 'uo1110 e così pure ]J'er i S<..lggetti ch e h anno lib·ertà di 111ovin1enl o durante l'ann egamen to e che quindi tornano a galla più volte JJrima di affondare defi.nitivamente: in ques ti tuttavia il primo e il secondo stadio non sono bene separati ,. ma p.a~­ S<lno gradu.a lrr11enle l '·u no nell'altro .. L'·esiperie11.z.a J)OÌ ha din1ostrato che qtiando sopragg·junge il terzo stadio (dei respiri profon·d i) il liquido invade tutti lobi polmonari , altera11do l e pareli alveolari. L'A. h a s tudiato accuratamente tutti i ca~i di annegamento occorsi a il 'osservazione m cUira da l 1922 a l 1938 in uno dei più grandi ospedali d i Amsterdam : dei 77 4 casi osservati soltanto 1±6 1neritano più particolare a ttenzione -in quanto furono m -eglio studiati ed ebbero più lunga degenza (almeno tre giorni) i11 osped ale. Tra questi malati 1'A. ha distint o q11elli ch e. cadder o in acqua i11 stato di ubbriact! ezza in quanto l'intossic:azione alcoolica })lJÒ determinare 11na climinuzione della capacità di rrsi1stenz.a in,dividuale. Tn oltlre , ha diviso tutti i casi os.servati in d·u e grandi categorie : 1) m.alati in cui non si ehbie perdita di r oscienza; 2) malati ir1 cui invece si ebbe p erdi ta di c..oscienza.


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SEZIONE PRATICA

Si nota subito che- ancl1e nei i11alati che Lon f7if)tolico sul focolaio 1nitr.alico ,e rinforzo del. ebbero pieDdita d·e•lla coscienza ,e che quindi secondo torio, tachicardia, riflessi rotulei lU)n avevano rag.g iunto il terzo Stadio, Si SODO senti, to1jp10re psicomotoirio; presenza di uova talora sviluppate malattie polmonari e ciò si di tricocefalo nell,e feci; R. W. negativa. può facilmente spiegare con i due segue.nti Interessante l'esame l"'adiograficv dei mu-· fattori: I) l 'i11Jg€stione di aia qua; 2) l 'a'5pirascoli: le ombre delle maS&e muscolari .&i prezione di quantità più o meno grande di acqua sentavano tempestate di piccoli punti più opa-· ricca di germi infettivi. · chi di 2-3 mm. di diametro·, rotondeggianti a È da notare inoltre che la rnalattia è stata rnargini irregolari e s~umati; qt1esti pu·n ti co·r~· . più grav·e in quei ca&i riguar,dan.t i soggetti rispo·n ,dor10 .'li cisticerc1h i. in stato di ubbriach·ezz.a : in eF.Si infatti si All 'es. radiografico del torace si notavan<P sviluppò una polmonite lobare estesa a più poche in1magini rotondeggianti op•a che, a margini irregolari e legger111ente sfumati. lobi con mortalità notevolmente superiore al restante de.i casi. Dopo ·1 0 giorni di degenza , l 'ammalata venN,ella seconda categoria di malati (quelli n e .a morte duirante u,n accesso con Yulsivo tonico-clonico accompagr1ato di intensa dispnea, cl1e e bbero perdita di coscienza e ·che quin.di oianosi e tachicardia avevano raggiunto il terzo stadio) ~i deve an. . zitutto notare l'esistenza di alcuni casi che Il re.perto anaton10-pa tolo;gico, minutam·entenon preserttarono nessun.a alterazione apprezesposto dag~i AA. è di una :g ra·n de importanza; cisticer cosi di tutti i mu,s c·o li, del cerv.ello , del zabi~e1 ie di 11 ca~i in cui si svilupptò so\ltanto cuore, del cellulare sottocutaneo e r etroperitouna bronchite rapidlamente guarita. Negli a1neale; il cuore ha la superficie estern.a tappeztri cas1i si ebbe o edema polmonare o una pol. n1onite: si trattava di 24 sogigetti non ub- 1..ata da vescicole attaccate all'epicardio; il cervello è tempestato da vescicole ch e si allo·g ano· bria1clhi (16 uon1ini, 3 donne e 5 bambini) di profond,a m ente n ella so,s tanza grigi.a. c:ui 14 guarirono (11 uo mini, 2 donne, tutti Gli AA. ,descrivono qui11di alcune ricerche· e 5 i bambini) : i11 questi guariti, si deve notare: I) che nella maggior parte fu applicata eseguite per spiegare la ragio·n e delle immagini ottenute ne1le r adiografie dei muscoli . la r,e5piirazione artificiale; 2) che i più avevaIl caso clinico di p5eudocisticercosi luetica r10 p ces.3ntato crrtis&ior..e di sputi ros~tri; 3) dà un notevole contributo ad una nuova sin-c-he la polmonite era lobare o, sie era lobulare, drome descritta finora solo dal Castellani sulestesa a molti lobi. L'A. pensa ohe. per la produzione ,d ella pol- la scorta di altri due casi osservati in A.O.I. La sinto matologia clinica di q·u esta affezione-monite, .sia lob.are che lobulare, il ruolo iprinè data dalla .p1r esen za di u11 certo nu.m ero (6-7) cipa!e non sia tenuto dall'infezione, batterica o dal raffreddamento, ma piuttosto dall'azione di piccoli noduli palpabili pro fondamente nel tessuto sottocutan eo, di grandezza varia (da· r1.ociva diretta dell'acqua aspirata sulle pa~eti un grano di riso ad un fagiuolo), dli con &istenalveolari e sui capillari. Comunque sia sarebza duro-fibrosa, a margini ben distinti, non be desiderabile che nei casi di polmonite da annegam·ento venisse siste1r1aticamente esami- dolenti alla . palpazione. Essi danno dolores110,n tan,e,o, continuo ed inten so che p1resen ta nato l'espettorato ,e il sangue sia ·d:al punto· di d elle esacerbazioni specialmente di. nott e. Tali vi~ta clinico· ohe morfologico e batterriolo.g ico. nodu1li non sono da confon,d er si co·n gomme La respirazione artificiale si è mostrata sempre molto utile ma va applicata con giuisti luetiche perchè non sono costituiti da tessute> di ,granulazione nè ip resentano al centro alcun n1etodi , perchè altrimenti potrebbe esercitare cenno di ra1nmollimento. L'affezione d.a una azione nociva. !F. Tosn. non confonder&i co,n la n1iosite inter tiziale luetica - ,è caratterizzata da ispessimenti fiCisticercosi e pseudoeisticercosi luetica. brosi ·de.Ile fasci e profonde sen za l esio11i mu (A. CASTELLANI n1 'C it1s1MAIO, G. AcANFORA. scolari . .4rch. It. di Scie1ize Med. Col. e di Para9s . Nel caso descritto dagli AA., la sindron1e gennaio 1939). morbosa, insorta · in pieno bien essere, era CR r atterizzata da febbre (39°), nau5ea, diarrea r Gli . i\.utori . descri,·on o due interessanti casi: uno di cisticercosi dissen1inata con reperto comparsa dei · noduli. Più volte- sotto1)osto il paziente ad interventi chirurgici con asportaa11atomo-patolo·g ico raro; l 'altro di p~eudoci­ zione d ei noduli , dopo breve tempo la sindrosticercosi luetica' d·el Castellani. Il caso di cisticercosi disseminata osservato n1·e si ripresentava id entica. Rico verato in clinica, l 'infermo presentava all'esame obiettivo dagli. AA. in una bambi·n.a di 10 anni, presennull'altro che una modica epatosplenomegalia; tatosi con sintomatolog ia febbrile, cefalea, vomito. disturbi visivi, vertigini; da, a all'esame presenza alla palpazione di alcuni noduli sparsi negli arti inferiori e superiori e allogati obiettivo: pseudoipotrofia muscolare, reticolo n ella zona ·p~ù profonda dello strato sottocu'enoso ovunque apparisce11te, note'Vole esoftaneo; e~a1ne urine: feci e sangue n ega ti, i. R. talmo, alla palpazione numerosi noduli &parV\ì . e Meinicke fortem ente posit'ive. si. sot1o la cute delle varie regioni del corSottoposto ad energico trattamento anti]u cpo e nella sottomucosa ,d el c'avo orale, a umento dPll 'aia cardiaca con soffio protqsistolico- tico, ·dopo tre mesi si ave,1a la scomparsa della

as-·

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POLI CLI ~ I CO

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i n oduli ; a ltual111e11te· il piazie·n l e è perfet tai11e11te g·u a rito . P oich·è i tre r...asi eg·r1ala ti sono stati osserv.a li in A. O., g li AA. con cludon o dicendo ch e ulteriori indagi11i e ricer cl1e potrebber o esser e co11d o lle colà p er accertare le cause cli questa particolar e forma n1o·r bosa. S. F . 1

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La sindrome epato-renule e la ipostenuria N. (NoN~E.'lBRUCH .

li l i n.

tVoclie11scli r., 8 l uglio

1939). Si i)arla di sindrom e epa to-re11ale quando, in m anifesto n es o con una 1n.ala tt ia epatica evident~ e a d estrin ecazione a11cl1e ana t orr1ica, si svilu])pa un~ alterazion e de]la funzion e r e11ale ch e dalla ,51emplice oliguria ·e1d ip osten u ria p1u ò a rriva re fino alla anuria t otale. Son o i11,·ece escru. e da lla ind r o1ne e t1a to-re11ale J.e n1al attie bila ter a li en1atog·e,n e del r en e, m a nifestantisi con €m atu ria, .eden1i e pr essio11e :1u111entata , a11cl1e se esse son o aécom pagn ate. d a disturbi d·e1 fegato. Nella sindrom e epa to-rena le l 'urirl a conti en e s-pesso albumina e sangue, essa può p1er ò a n ch e non con ten er e alcun ele111ento a n ormal e: ed emi e a umento di pression e 11on ~ppa r tengot10 a lla s in.drome. Con trasta singo1arm_e11t e con i distu1·bi funzion a]i "'-lJes o gra\ri , J.p. esig uità o la assenza di alter azioni anatomi('}1c : q ueste co11sist ono tutto al più in a lterazio11i puramen te d egen er a tive d ei canalicoli o in ii1fil trazio·n i interstizi.a li: n1entre i glom eTu]i so110 norma li. No.n esiste inoltre alcun r ;:1ppo rto co!'tante tra l 'en tità d elle l esioni an ato111icl1e e la gr avità del quadro clinico-funzionale: così olig uri e . e·d ai1urie mortali p1o s6on o r iscontra r si con r eperti istologici rena li l)erfe tf.arrtPnte normali. U n a t al e sindrome epat o-r en.a]e si osserva in vari e l esioni chimicototsi ch e o infettive ·d el fegat o, tra quest e sopra ttut t o n ella m a Jat tia di W eil ma a n ch e n ei semplici itteri catarrali (in questi rioer car e con cura la sindrom e : più importante dell 'e~am e qrualit.a tivo1 d:ella urin a è l a ·d1etJermi11azion e diella qua n t ità di essa e d·el p eso speci fico) · m a a11ch e n ell a cirrosi epatica, n el .feg.ato da :&tasi (..r onica, n el cancro del fegato , e dop o op era zioni sulle vie biliari ·e schiaccia m en t i traun1atici d el fre.gato. Nei casi con e\ 1identi l esioni d el r en e1si è c ercat o di attribuire la sindrom e all.a azione di v·e le~i ep atici oh-e p er via em a tica ·dannegtgere bber o i r eni: ma g ravi sindromi ep ato-ren ali si. p ossono a·v ere sen za alter azioni ·d el rene , per c:11 i la {:a 11F-a ·d ella s.indronJe d eve essere soprottulto di n atura fun zio11ale : le a lteirazioni d ella quanità e d·el peso SJ_.ìecifico della urina '.ia nno· attri}1.uite n on al r en e ·&tesf'o n1a al « pr-erene. n di Volhar·d', a quest o si aggiunge poi um r.art1colar e dist11rbo della fun zion e r er1.al e che r•o.n Remp·re trova la s11a espr eSision e an.atomJ ca. Sorveg]iando accurata m ente la fu n zion e r ena] e d egli an1n1.nl ati di fegato, ]'_I\ . h a riscon-

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[_.\N~O

XLVI, Nuì\1. 40J

Lr.a to s pes .. o casi i11 c ui 11onost ante u11.a scarsa eli111in.azio11e di urina (sotto il litro) e basso veso specifico., il r e11e si dir11ostrava s ufficie11te e 111an cava u11a r itenzion e ·d i urea n el sangue ~ Egli chia n1a questa forma di ipostc11uria cc i1 or 111al e » o te N ». Oltre ch e 11elle d ette m ala ttie del fega to, la ipost enuria N ' 'enne talora r iscontra ta in a n er11ie gra,1i, n el n1 orbo <li .\.ddi~o11 e ver:;;o la fi11 e d ella sindro111e ipoclorem 1ca. E:iston o tulle le for1ne di passa.ggio da que sta fo r111a di i poste11u ria c·o11 oliguria e r e11e .., ~ fficie nte, a quell e p iù gra\'Ì compre. e i1cll a s1ndro111e epato-iren ale : oligtirria con ipo ... tenu r~a e r en e in ~ ufficiente, poliuria co11 ipostenur1a e r en e o u ffici e11t e oppure in~uffic i ente. Nei casi di i pos te11uri.a N la funzion e r e11al e è ])erfetta m ente 11 orn1al e: n on ostante la scarsa quanti tà e il ba so peso specifico d ell'ur ina r1011 si ì1a al cu11 a rite11zion e di so.stan ze urinari e n el san gu e. Questo è possibile per ch,è in questi casi il re -id uo organico d ella u r ina è rnolto scar so: la so111mi11is.trazion e di dosi a lte di u r ea e di sal e 11on 111odi fi ca n è Ja qua ntità n è il peso specifico d ell 'urina, non perch è il ren e sia incapa.ce di eliminar e queste sosta nzie r11.a per ch è e&se passan o direttam ente n ei t essuti sen za <.tccu111u l ar si n el ~an gue. Cl1e la poveri à d ell 'nrina in u 1~ea e in sal e sia dovuta a f.attori exl ra -rer1ali è dimostrat o d al fatto ch e somn1i11i s tra11do in questi casi t1na diet a secca molto ricra di sale, si otti en e una con centrazione di ·sale nell '11 ri11a di 1,8 %. La iposte11uria N n o r1 si modifica n è n el]a feb·b re n aturale o artifi cial e·, nè in seguito ~d ini ezioni di pii• • tu1t.r1na. La causa extrar en ale d ella ipostenu:ria N 6Ì de, e co11 id.er ar·e il p ri11cipale fnt to re a11ch e in quelle fo,r1ne in cui il ren e sj dimostra insuffi ciente : a d esso vien e ad aggit1nger &i il par ticolar e fattore r·en a le. In fnt ti n el cor so di una s tessa m alattia del fegat o s i possono altern ar e p erio·d i ·di i posterit1ria N con l~P.rio di in ct1i i r E·ni .s on o insuffi cienti e si accu m ula l'urea n el •s ang ue. Il fa tto re extraTenale p uò però a n ch e d o solo p r ovocar e 11na an11rj a ed 11remia n1or tnle . Nelle fo.r:m e di si11drom e euato-renale con . ir1 s11ffir ien za d ei r eni è aumentat a l'urea n el snn1g t1-e : &p esso, con1e esp·r ession e d el dist11r:. b o epa tico, è au.ru e.nta to a n ch e l 'azoto r esid110 n.el sa11gu e, quella parte c.i oè di azot o ch e 11on è ·d a t:a dall '11r ea m a prin cipalm ente da aminoacidi. Nelle form e comatose ch e in~orgono riel e 1?azoto r esiduo del corso di n1ala ttie' enatich san g u e può ·esserè -normale a nch e se poi la aut opsia dim ostra una a trofia gialla ·del fegato; in a ltri casi l 'azoto residt10 è a t1m entato m entre l 'urea è normale. Nella m aggio·r parte d ei rasi p erò sono a umenta ti n el sang u e sia l'ur€a ( 11e I ''a zoto r esiduo: si tratta allora di coma -epato-re,n ale. Nella sindrom e epato-renal e la cura vB rivolta alla m ala ttia del fegato, che dopo g uarita ·fa scomparire la sindrome : m ai r im an·e con1e Tesiduo un a 1nalatti a limitat a a i r eni. Per otten er e una diuresi n ei casi p e1


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XLVI,

.:\Li ~i.

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SEZIONE PRATICA

ricolcsi di olig·uria o a11uria si ricorre alla a11este~ia para,·ertebrale, alle iniezioni gl ucosate, alle iniezioni endovenose alcaline; i ri~ultati di tale terapia sono però incerti. Forn1 e mortali di anuTia si vedono sopiratutto nella stasi cronica del fegato da vizi mitralici: strofantina, s.alir,g·an ed altri rime·di si rivela110 inefficaci, l~ esar11e anaton10-patolog·ico d ei P. r e11i dimostra soltanto una stasi.

DISCUSSIONI . IMPORTANTI La parte dell'otologo nelle indagini sulle lesioni cerebrali. La discus&ione, svoltaf.i alla Sezio11e di Otolog ia della Royal Soc. of Medie. ~i Londra (P1·oceed. of the Royal Soc . of m edie. , agosto 1939) si è i11iziata con una comunicazione di T. Cawtborne. Dal l) UO Lo di vista otolog'ico, egli dice, le lesio11i cerebrali si dividono in SU]JpuraliYe e no11 :-.uppuralivP. Le s u~)1J urative i11teressano l'otologo·, perch è spesso hanno ini7io da un focolaio infettivo ·dell 'orecchio medio e qu1elle non ~uppiurative per l 'inte·r essan1ento dell '·8·0 n er·vo cranico o delle su e conrte. . sioni centrali. L 'esame dell '8° i)aio ·è fatta dal medico generico un po' rapidan1ente, n1entre meritereb.be rnaggiore atten zione. Non basta dire ch e esiste sordità o din1inuzione della capacità uditi,,a, ma bisogna slabilire se è integro o n o il si terna di conduzion e del suono. L ' esan1e della f u.n:Ziorie cocleare com1Jr e11de 1·esame di tul to il cam'po uditivo e 5i fa co11 ·u1i audiometro e con un monocordè per la detl.. r1nir1azione del li11ùte di tono alto. Nella F>o rdità coclea re unilateral e l 'A. ha notato ch e il inalato spe so ode m eglio un suono per tras111i ~sion e ossea ch e per trasmiss,ione aerea, p erch è il suono condotto per ' 'ia os ea viene percepito dall 'or ecchio sano. Questo è un falso l1inne n egativo, e p1u ò trarre in ingan110 a ncl1 e l 'lotologo. Sebib ene la perdita dell 'udito sia 1r1olto rara n elle lesioni cerebrali, non &e n e d e,re m ai tra curare. l 'esa1n ·e accurato. L 'esan1 e della funzione vestib ola:t e è più delicato. Il nistagn10 spo11taneo di ori.g·ine ' 'estibolare è nel 1)ia110 orizzo11tale .e di l)ÌÙ pre enta un certo grado di ro tazione, è ritmico, so:-Lenuto, e1d1 h a un a co111ponente rapida e una ror11pon ente lenta . Tei casi lievi il nistagmo si Of--.5erva solo quando ~li occl1i sono volti 11e]l a direzione della componente r apida , ma nei primi giorni si può aver e ancl1e se gli occhi . sono volti da ll a parte della con1ponente le11ta . Il compe11so ft111zio nale cl1e si i)roduce· dà una graduale dimi11uzion e del nistagino fino a scon1parsa completa dopo qualcl1e giorno. Ques to è u11 elen1 cnto disli11tivo dal nistagmo pro<lolto da lesioni ìnlracereb·rali pil'1 centrali , })erel1è iri. quest 't1lti1110 caso e so i1uò 1r1antenersi ìnclefinitarnente. Per l'esame sisten1atico della funzion e ,-estibolare è molto litile la J1l'OYa clel calor e. L 'ec, 1

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citabililà galv.anica d·el labiri11to è a volte infid.a , perch è può dare ur1 a risposta ancl1e a funzione labirintica ab,o lita. Ogni ' 'olta ch e si possono m ett ere in evidenza alterazioni vestibolari con funzione cocleare norma le bisog·na ammettere l 'esi!'tenza di una lesione intraç._eTeb·r ale. Se. c'è una diminuzion e funzionale tanto cocleare che labirintica la le&ionc può esse.r e del labirinto o del tronco r1ervoso. L 'O. h a l 'abitudine di fare l 'e an1e della funzio11alità dell '8° n ervo cranico prima ·di sentire la toria del malato , perchè l 'esam e riesca più obbiettivo. C. l\il. Hind rlo,·vell ha trattato dell e com,1Jlicazioni ir1tracraniche delle m alattie dell 'orecchio. E e sono : l 'ascesso cerebrale1, l 'idrorefalo o titico e l 'aracnoidite della fossa po t.erior e con idrbcefalo secondario. Il liquido c.ere·b rospin.ale a umento della 1>ressione e del cont enuto i)roteico e curva di Lé'l ng·e paretica. La ft1nzione dell 'o tologo dal punto di ' 'ista del n1edico e per quanto riguarda le connessioni fra orecchio e. cervello con Siiste. n ello stéJbilire se u n;:t lesion e dell 'orecchio può es ... ere causa di un a infiarnn1azione intracranic.a, nel deterrninar e la sede ·d i orig·ine della s ordit à (n1 ezzi ossei di condu zione, coclea o tronco dell '8° n ervo) e nello stabilire l 'e&istenza e la ·cde di les ioni labirintich e. T. O. IIovvie 11a ricordato cl1 e il n euro-cl1irurgo Sacl1s ·è 111011 o scettico stil ,,alore dei rel)erli dell 'o tologo per la localizzazione dei tu1nori cei·ebrali. Comunque egli insiste sulla 11 ece~sil à di fai· far e e5am i ~i ten1atici aocurati da parte dell'otologo. H. ~ re1· e a ltri 11a11no ribadiLo lo stesso concetto portando nella discus ion e elementi d elL. la loro perso11a]e es1Jerienza. 1

Rammentiamo ai l efforl la classic6 opera del

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI

MANUALE DI 0To ...RINO...LARINGOJATRIA Volume J. -

Parte Generale.

Naso e cavità annesse. Volume in-8°, di pagg. XVI-524, u4 figure. Prezzo L. 5 8. Volume Il. -

nitidamente stampato,

con

PARTE PRIMA.

Bocca ... Faringe ... Timo ... Tiroide. Volume di pagg. Vlll -336, nitidamente stampato, con 234 fi, gure. Prezzo L. 4 5, Volume II . -

PARTE SECONDA.

Laringe .. Trachea ... Esofago. Volume di pagg. Vlll-594, nitidamente stampato, con 404 6.gure. Prezzo L. 6 8, Volume III. Ltorecchio. Volume di pagg. VIIl-568, nitidamente stampato, con 312 fi. gure nel testo. Prezzo L. 6 5. AVVERTENZA. - Tutto il Manuale si compone di complessive pagine XL-2022 con I 174 figure nel testo. Prezzo della intera opera L. ? 3 6. Agli abbonati al « Policlinico l> l'opera è ceduta per sole L. 2 1 O da pagarsi anche gradualmente, ossia con un primo versa1nento d i L. 5 O e le residue L. 1 6 O in otto sue. ces~ive rate mensili di L . 2 O cadallt:'a. In viare Vaglia Postale o Cheque Bancario alla Ditta LUIGI POZZ I, editore. Via Sistin:i 14, ROMA.


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« IL POLICLil'iICO »

eENNI Jt.

B I B LI o GRAFI e I (l)

LrÈGE. 20 Étud1es fanti~e. G. Do in

Pag. 210. Pr.

~,r.

praliques d e médecine in,et C. ie, éditeurs. Paris. 60 .

Co me dice il titolo sono venti studi pratici, ""\~enti brevi capitoli, che trattano i più diversi .argo.m enti di n1edicina infantile, esposti come ~una lezion·e clinica, riassuntiva, scevra di riferimenti teoretici e di ipotesi, rispecchiante la re.altà dei fatti, come risulta110 dalla OS8e·r "'' azione dell'ammalato .sottoposto ad una acu\ta critica di~onostica. ~'A. si propone di fissare con precisione e ·chiarezza una rapida diagnosi, un prognostico esatto o più che sia possibile esatto, un trat·tan1ento c.u rativo che apporti nel singolo ca6o i massimi benefici po.&sibili: tutto ciò è pen:Sato co!-1 mentalità di esperto olinico, detto con unoi stile se~plice e facile e fornito di parti·colare attrazione, che ne rende piacevole la .I.et tura. .. In ogni capitolo il med1ico pratico trova un 'lnsegname.nto, una gui1da, una condotta da tefLere, e su entità patologiche che con sottile arte fu.r or\o soelte ir1 massima parte tra quelle meno. cornuni o di più recente acquisizione nel •C<lmpo della coltura medica , o che dive nnero :at~.ali per una più e&atta valutazione etio.ge!netica e conseguente più esatto indirizzo terapeutico; e tutti sanno quale delicatissimo ~en­ S<l clini cc rich ie,d a l'arte del curare ·s pecial:men te nei baro.bini. Noi1 possian10 riferire e tanto meno analiz. z~re tutt~ i ve?ti capitoli, ma tra gli argomenti ..ai rr1~gg1ore i11teresse clinico e pratico vogliamo r1cordare la stenosi per ipertrofia muscolare ·del piloìfo del n~onato, l 'appen,d icite del pù})p!antP., la meningite da sifilid'e ereditaria ·il diabete dei fanciulli, la tetania, l'acrodinia: Riohia:n1ò inoltre la no·&tra particolare attenzione un contributo di notevole interesse .alla isteria infantile, alla mitomania, alla sin1ulazione. Si tratta di un caso di sim.ulazione ·di anuria in una mitomane bambina ,d i 12 .anni, in cui si ·dimostra quale valore abbia cc l'iscuria isterica n, come la intendevano lo (~harcot e la sua Scuola e il Gilles de la Tou·rette, e come la simulazione e il pitiatismo dominano in modo qua6i assoluto, la patogenesi ·del fenomeno. Ma casi di netta simulazione patologica come quello ·descritto ·dia.I Liège non ·sono frequenti, anzi divengono ogni giorno più eocezionali; noi ricordiamo un caso, ugualmente interessante, di una giovane donna !sterica ben· de,f inita, che beveva la . sua u,r ina per poi vo·m itarla allo scopo di dare al m·e dico ~il convincimento ohe ave'Va vomiti biliari e ' .che era gravemente ammalata ·di fegato , e non llna « nervosa ». La simulazione è banale nei fanciulli, i,n -s11ecio della ·secon·da infanzia, ma non è af1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui -si de~ idera la recen·s ione.

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fatto facile differenziarla da quella patologica e specialmente isteric,a. Quindi è quan·t o mai realistica l 'impors tazione del p·r oblema che l'A. si propone: isterici , rr1iton1ani o simulatori? . Ecco perchè suscita interesse lo speciale capitolo, come lo provocano tutti gli altri, che 5ono u.g ualmente non privi di originalità e sopratutto forniti ·di u11 preciso insecrnamento clinico. G. MòGLIE.

P. NoBÉ<..:OUR1' & L. BADON='fEtx. Les enfants et leiS· jeunes gen,s· anorma.lzx. Assistance, h) giène, éàucation. Masson e C. ie Edit. Paris, 1

1939. Pag. 416. Prezzo fr. 70. È un gro·sso volume ch·e tratta di un grandissimo argomento, la cui vastità trova le sue remote origini nei caratteri primitivi dell 'umanità, nei suoi caratteri ance1Strali, si protrae nei secoli attraverso le vicende storiche e l'evoluzione religiosa, finch·è si innesta nella &ttua]ità della vita moderna , ii1comb endo co111e 11no dei più grandi problen1i dell'uinano progresro, del , perfezionamento dalla razza, dell.!! civilizzazione, del migliore assestamento 5ociale. di una legi~lazione più umana, più compreugiva, sopratutto preventiva: - questo è l'argomento dei cc fanciulli anormali », che grayite1·anno co11 tutte le loro specifiche conSf'gyertze sulla struttura dell'intera nazione. L'opera si. oompone di vari·e parti. Il Babonneix, con la cooperazione del Levent R. e Sig~..ald I., si occupa di quanto più da vicino ci tocca e ci interessa (1), degli cc anormali psichici ». Non pensiamo proporci nè un pro~ondo stu·d io analitico, nè una sottile analisi critica, perc.h è ci mancano più ampli limiti spaziali. Comunqu e i più importanti e difficili pToblemi sono trattati con sufficiente, esten~ione., co11 dottrina, con serenità ,d i giudizi , specialmente nella esposizione dei molteplici fattori etiogenetici e profilattici, e· rile,riamo la giu~ta osservazione di quanto si esageri sulla importanza ·dell'eredità psicopatica, pur se non trasclllrabile e da prendersi in seria considerazj on-e ·p er la profilas.si coniugalie sopratutto agli effetti di alcune psicosi. Nei riguardi della influenza della consanguineità leggiamo la conferma di quanto 11oi abbiamo sempre sostenuto, che per se ~tessa non può esercitare alcuna azione, ma può essere pericolosa in quanto esaltando tutti i caratteri omologhi, tanto favorevoli che &favorevoli, e addizionandoli, qualora prievalgano i secondi si pe·r petuano l (" ·q ualità recessive e gli stati morbosi che ne de- _ • r1, ano,. Si accenna anche al cc meticciato » che tanto rilievo ha nella nostra legislazione raziale e per _la .purezza della nostra stirpe . Gli AA. , con pieno consenso di 01gni spirito libero da ideologie materialistich·e e da settarism-o, 5Ì oppongono alla generalizzazione di 1

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(1) G. l\i!òGLIE. · La psicopatologia forense . Roma, ed . L. Pozzi, L. 68.


[ANNt> XLVI,

Nu~r .

40 J

1777

SEZIONE PRATICA

og11i metodo restrittivo 11ella profilassi delle p~icopatie, fondato su una interpetrazione trop po categorica delle leggi Slllla ereditarietà, e in inodo anche più reciso contro la steriliz1azio11e obbligatoria dei psicopatici. In altra sezione del lib ro il Babonneix con il 1Fay H. 1\il. si occupa d·e ll 'igiene e della rieducazione, degli arretrati, in particolare dei sensi specifici, della memoria, d ell'immaginazio.11e, dei poteri logici, del carattetre, eoc.. sia in .sens-0 clinico, sia in quello delle loro applicazioni nella vita· di relazio11e. Alcuni capitoli sono dedicati all 'assistenza dei 1t1inorenni criminali e alla legge che la disci1)li11a, e in questo campo , e solo in que&to, si parla della legislazione italiana, riconosc·endo che vi apporta cc elementi originali » . 4 seconda e ultima parte del libi·o , ch e è la meno estesa, è dedicata alle anomalie fisiche dei fanciulli e degli adolesc.e nti. La bibliografia, intercalata nel teista e non r11olto abbondante, è esclusiva:inente francese. In i11ateria di psico-patologia infantile, di anorm.ali p:;ichici, di patologia del carattere, di testi non si ricorda il nostro Sante De Sanctis, ct1e fu un grandissimo maestro e non soltanto ri-ei confini della patria. . G. MòGLIE 1

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Neizrosenjrage, Ursachenbegriff u1id Rec ht.sprechung. Editore

DANSAUE·R . e ScHELLWORTH.

MEDICHE, CoNOREss1

AccADEMtE, SoctETÀ

R. Accademia delle Scienze Mediche di Palermo Seduta del 21 luglio 1939-XVII.

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Presidente : Prof. S. LA FRANCA. la via temporale ~er l'alcooll11a1lone del gan91io di Gassar. C. Rossi. - L 'O. illustra un metodo nuovo per portare l 'alcool nel ganglio di Gasser per via esterna attraver.so· una piccola perforazione del1'osso temporale anzichè per il foro ovale come comunemente si usa. Studi sugli equlvalentl anatomici dell'alfergla. la tubercolosi delle vie bll larl e della clstlfellea. ' L. AJELLO. - L 'O. ha illustrato un caso di tubercolosi ulceroisa della cistifellea, osservato al1'autopsia di un bampino di inesi 8 ed un caso di tuber colosi - delle vie ·biliari rilevato in uomo ad11lto di a. 61. ' ' ien e discu ssa la patogene·si di questa rara localizzazione del processo tubercolare, più frequente nell 'infan zia, e ch e è rappresentata prevalentemente da processi di caseosi più che proliferativi. La lesione è considerata come una manifestazione allergica, di una allergia da iper sen sibilità, da riavvicinarsi quindi a tutte le m anifestazioni del secondo stadio di Rancke.

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Thiem·e, Lipsia. Prezzo RM. 3. La quistione· delle neurosi è sempre all 'ordinie del giorno, e ·5empre molto ·discussa è qt1ella de]le n eurosi da infortunio. In questo fa5cicolo della collezione (< Arbeit und Gesundheit >J Danseauer e Schellworth trattano l 'argon1e11to con vedute larghe ed origi11ali. Il libro ha un indirizzo schiettamente dottriItale, ma per l'importanza delle sue considerazioni e delle sue co•n clu.sioni può riuscire· utile ai medici ed ai legali che si occupano d''infortuni. DR. 1

D. MARGUGLIO. La nuo·va antropologia criminaVe. Edit. Salpietra. Palermo. Prezzo L. 15. L'antropologia criminale che destò al suo sorgere vivaci ent-usiasrrti, .ca·dde poi rapiqa1nente ed in parte ingiu1&tificatame'Ilte in di5crreto. Oggi integrata da elementi ·più ' positivi e sfrondata dalle semplicistiche esagerazioni ed infatuazioni riprende il posto· che le compete. In questo volu1ne, che raccoglie le coiniferenze tenute ·dal Marguglio al co,r so di perfez'iona.n1ento dei n1agistrati della Corte di Appello di Palermo, sono esposte le più rece.n ti vedute in fatto di criminalogia, con le loro ripercussioni sociali, ,g iuridiche e politiche. Il Marguglio tra il neo-classic ismo, di cui sono sostenitori Gemelli e Patini, e.d il n eoJ.>ositivismo di Di ·'fullio pre·ferisce un sano eccletis.mo, pur dando maggior \ alore al fattore biologico che si con cretizza i11 elernenti ereditari, morfologici e fun zionali, endocrini ed umorali. DR.

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Contributo anatomico-sperimentale allo studio patdgenfco delle leptomenlnglf i. . L. AJELLo. - I risultati sperimen t ali di queste ricerch e tendo110 a dimostrare che in corrispondenza delle regioni posteriori del midollo spinale (e(l alla b ase dell'encefalo attorno ai vasi) esiste una inaggiore ricchezza, rispetto alle al tre zone dell 'asise cerebro-spinale, di elem enti retic-010-endoteliali, ch e potrebbe r enderci ragione della localizzazion e alle regioni posteriori del midollo spinale ed alla ba·se dell'encefalo di alcuni processi di leptomeningiti, com e la tubercolosi, la sifilide, ecc. Alcuni casi di gravidanza complicata a malaria M. CIULLA. - Dall'osservazione di questi casi viene alla conclusione che è tuttavia n ecessario distruggere il vecchio pregiudizio che i sali di chinino possano essere causa d 'interruzione del.. la gravidanza. Il Segretario : Prof. A. AMATO. _..

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Prof. Dott. A. ROMACNA MANOIA Libero docer.te di N europatologia della R. Università di Roma, Direttore dell'Istituto « Gaetano Giardino ».

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1778

cc lL POLICLINICO

[AN:-ro XLVI, NuM. 40]

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APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA B TERAPIA. Colite sinistra emorragica. Guarigione con la vi· tamina A. M. t-:rcyx, R. l\ila5sière, G. !\iioretti nel (Journal de 11'tédecine de Bordeaux, 4-11 marzo 1!J39) riportano una osi5ervazione su un caso di guarigione quasi dimostratiYa , per il solo fatt.o della tera.p ia usata, di una colite sinistra e1norragica curata con la vitamina A. Nella osservazione riportata dagli AA., il trattamen• to con la vitam.i na A fu praticato per mezzo di instillazioni bigiornaliere con sonda rettale di 60 cm3 d'olio ·d'oliva contenenti 3 fiale di soluzione oleosa di cc 313 A. » trattenute in loco· 8 ore graziez all'aggiunta di qualche goccia ·di laudano. Tale trattamento ha co·m pletamente trasformato il quadro clinico della malattia arrestandone il progresso, pur persi&te.n do1 lesioni di colite cronica. Questa azione decisiva della vitan1ina A l'inscrive :c.on1e indicazione assoluta n el tratta1nento della rettocolite emorragica, prin1a del1,autoemoterapia e dei lavaggi antisettici. Gli AA. consigliano di tentare questa medicazione citofilattica prima del trattamento chirurgico e c:onc.ludono confermando la teoria ·del Mackiei che detta medicazione, con ·il suo ~uccesso, è la prova che la rettocolite, in assenza di og11i .elemento etiologi.c o parassitorio, infettivo o tossico, deve essere considerata come secondaria ad uno stato di carenza per lo meno locale. S. F. Importanza. della tubercolosi nelle fistole anali. L. A. Buie, N. D. Smith e R. J. Jackman (l;UJrg. Gyn. Obst., n. 2 1939) hanno stu,d iato i rapporti tra infezioni tubercolari e fistola anale in 106 individ·u i operati per fistola anale. I~o iStu·dio è stato fatto attraverso un esatto esame anamnestico, clinico, radiologico del rr1alato·; esan1·e delle urine; p1rove di flocculazione, esami del sangue; esame istologi.c:o e ricerca diretta dei bacilli in frammenti prele,~ati all'atto operatorio; inoculazione in cavia di •e stratti di frammenti presi all 'intervento· e preparati con una particolare tecnica; secondo gli AA. questa ultima ricerca è il mezzo più adatto e 1)reciso 1)er stabilire la eventuale natura tubercolare di fistole anali. I risultati sono i seguenti: malati completamente irnn1uni da tbc.: 83,6 °/o; malati con focolai tbc. in qualcl1e parte d el corpo 16,4 %. In questi ultimi le indagini dirette sulla fistola dimostrarono c·h e in circa un terzo la fistola Ilon presentava aspetti ·di tbc. Le inoculazioni positive nelle cavie· furono 11 ,3' %; ma in questi segni istologici di tbc. nella fistola furono tr.o,·ati solo nel 6, 6 %. Pertanto discreta frequenza della coincidenza di focolai tbc. e fi6tole anali; la presenza di un focolaio tbc. nel •

corpo deve far sospettare della natura della fistola; però esistono casi di fistole non tubercolari in soggetti tubercolosi . .La guarigione delle fistole tbc. è più lenta d·elle· altre, ma · può essere ugualmente completa se l'intervento· è stato fatto esattamente. P. STEFANINI.

La diagnosi dell'appendicite cronica. Secondo P. Bro din e A. Aubin (Soc. méd. ll.opilau:c, 7 luglio 1939) le crisi dli appendicite acuta non sono) in gerterale, che degli attacchi evolutivi. cl1e si 111anife.s tano in appendici cronicamente infian1n1ate da mesi e, s1)esso, da anni. Da ciò l 'i111portanza della ric;erca e della diagnosi di aprpendic.ite cronica. La diagnosi dovrebbe basarsi su. due pnnti essenziali: il ·dolore alla palpazione in po~i­ zione verticale e l 'arresto della pappa di bario in corri'7pondenza del ginocchio inferiore del duod·eno, quando si studia la traversata di1

ge~ti,1a.

Tale dìaignosi permette u11 intervento precoce, il che non soltanto impedisce lo sviluppo di u.n a crisi acuta spesso temibile, ma impedisce altresì la propagazione a d~&tanza dell'infezione, causa frequente di un gran numero di disturbi del quadTivio sotto-epatico. fil.

Un caso di ernia retroperitoneale. Courria·de & M. (La Presse 1it édicale, n. 8, aprile 1939) riporta un caso in cui la prima a11sa diginnale si era strozzata in una fossetta di forma conir.a, voluminosa, che occupava l !ipocondrio e il fianco destro· e di cui la base si tro1v a,·a in corrispondenza della linea mediana. Il margine anteriore di questa fosf,etta si estendeva dal mewduodeno al peritoneo· della doccia m·esocolic.a destra. Non si tratta perciò dal punto ·di vista strettamente anatomico di una ernia retroip eritoneale, n1a di una ernia in una fossetta periton-eale. All'intervento fu praticata una ileostomia in corrispon,d enza dell'ansa occlusa, ~guita da una ·duoderio-digiunostomia. Il paziente è deceduto l'indomani. M. PEREZ. 1

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Risultati lontani del trattamento delle diverti· coliti. Locl\hart-Mummery (1'he Lartcet, n. 6016, 1~'38) riferiscono sugli esiti remoti di 136 casi di diverticolite, di cui 91 caF-i operati e 45 tr~ttati medicalmente. L'evoluzione ,della diverticolite è progressiva nei malati non operati, ·e per molto tempo si può ovviare a questi sintomi con somminif,trazione quotidiana di grande quantità di olio di paraffina. La mortalità direttamente dovuta alla diverticolite è del 10 % nelle due serie. La colosto-


lANNo XLVI: Nu~1. 40]

SEZIONE PRATICA

1779

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mia è l'operazione di scelta per i casi gravi :non complicati. Su 38 colostomie, 4 malati morirono (ma essi erano in uno stadio n1olto avanzato) e 34 sopravvissero a lungo senza alcun sintomo. Sopra 17 malati trattati con resezione e ceCC•1stomia, o colostomia tempo,r anea , 4 ·morirono e 13 g·u arirono. La resezione è il trattamento ideale quando il tratto d·e ll 'intestino affetto è piccolo. La mortalità di' questo gruppo di casi è elevata perchè molt.i casi erano aggravati dalla pr.esenza di fistole vescico-coliche e consegue11te infezione urinaria. In tale eve11i8'nza la resezione deve essere rinviata in un secondo tempo finchè siano sc,omQavsi i segni d 'infezio11e. Sopra ±3 malati sottomessi a una laparoton1ia esplorativa, 5 morirono. Questi ultimi malati erano colpiti da perforazione acuta con peritonite · o presentavano a~essi pericolitici, i quali sono di trattamento élssai difficile. In questi ca5i il drenaggio e la colo~.tomia a monte della zona malata son.o il solo trattamento possibile. M. PEREZ. Dtie casi di stenosi rettale durante dissenterie amebiche gravi. · P. Hillemand, A. Bensaude e P. Bru (Presse l't1 éài_cale, 27 marzo 1939) discutono dell 'esistenz~ di una stenosi rettale di origine amebica. Se non esiste alcuna prova diretta della natura amebica ,d i una stenosi, esistono però d elle presunzioni di ordine clinico : la nozione di una dissenteria ·g rave, l'aspetto d·ella ;.stenosi in sede piuttosto alta, secca, senza secrezione, senza condilomi, senza fistole, se·n za ingorgo ghiandolare. Esistono inoltre delle presunzioni ·di ordine piologico: intradermoreazione di Frei negativa; reazione Wa&&erm.an1t n e·g ativa. l\1inor valore gli AA. attribuiscono alla biopsia e alla prova del trattamento.

·M.

PEREZ .

I danni dell'abuso della dieta idrica nelle malattie

diarroiche della prima infanzia. Fra i numerosi errori specialmente dietetici, cl1e si con1mettono con grande frequenza d ella terapia d·elle malattie gaf7tro-intestinali della prima infanzia, va menzionato insiem e c·o,n l 'uso dei purganti il prolungarsi eccessivo del digiuno idrico , che conferisce all 'o·r ganismo ir1fantile una gravissima m eno·m azione d·ella resistenza organica e particolarmente della difesa in1munitaria. A. Rebuffo (La pediatria del nted. prat., ntaggio 1939) riporta le osservazioni fatte su 30 lattanti sottopos.ti a dieta idrica eccessi,·amente prolungata e ne rileva i danni d erivanti ; ad essa e1gli attribuisce, oltre al d eficiente aun1ento di peso (conseguenza logica !) l'alta T1lortalità da lui osservata specialmente nel primo serrtestr e di vita. Va però n otato ch e i e.a si o~servati. dall ',.i\. erano per la maggior parte ad alin1 entazione artificiale e la durata del'

la dieta idrica eccedeva le 48 ore per 23 biambini, arrivando per 13 a periodi di 4 a 21 gior11i; nella casistica dell 'A., la mortalità è · éJ.llis~irn.a ( l:/ 5) .anche nei bambini del 1° 5emestre tenuti a dieta idrica per ±8 ore. fil.

NOTE DI TECNICA CHIRURGICA Il progresso di un anno nel campo dell'anestesia. L'articolo (The Prei.scriber, aprile 193P) è u11a. n1essa a. J?Uilt_? di quanto ~i co.n osce oggi S~·gl1 ~nestet1~1, v1 sono es1)oste Le opinioni e 1 esper1enze d1 molti AA. ch e si sono interes sati del! '.argomento e n e 11ann0 riferito al cong·re~so 1938 d.ella cc British Med. Associa ti on n. · I~ complicazioni del l 'anestesia sono discu'5se da Rovenstine e Ilersheason, che indicano il Jl.).odo di evitarle e di curarle. Altri AA. si occupano dell 'an estesia locale e ognuno ef;pone la sua esperien_za sugli anestetici adoperati, eh ~ ~or10 la ;novocaina, la procaina e la percaina. L ane6tes1a basale comprende una gran part,.; dell'articolo per il gran nu.n1ero <leali ane0 s~et!ci che sono oggi usati per que,s to scopo. Essi sorJ.o· la paraldeide, l 'avertina e i derivati dell'.a·c.i do barbiturico, e cioè l 'evipian sodico, il pentotal so·d ico, il me dinal , il seconal, l'an1jtal sodico, il nembretal e il tretilamid sodico. L.e.ke si o ccupa dell 'an e.stesia spinale ·e d ei.scrive il ,s uo metodo di anestesia · con la percaina. I Carra,v.ays parla110 dell 'anestesia endovenosa con l 'evi pan sodico e il pentotal sodi~ la loro eF-iperienza sull'argom ento riguar<l~1 1900 casi. Essi affermano ch e gli anestetici e.n dovenosi devono essere somministrati niello ,&tesso modo di quelli p er inalazione e no11 in rapporto all'età , a l p eso e alla .g randezza del corpo; è p erò essenziale di far prece·dere alla somministrazione· di questi ane~tetici un sedativo _c o·m e il p1a ntopon e l'atropina. Poche :parole sono d€t te pe·r 1'ar1estesia end·otra1chle aìe la qual.e interessa sopr.atutto il chirurgo del torace e lo specialista della gola. L'aneste&ia eterea è trattata solo per discutere la patog enesi ·delle convulsioni. durante que~t'anestesia; secondo le opinioni di vari AA. esse sono provocate ·da un 'anestesia troppe l?rofonda, dalla scarsezza e dall'eccessivo di C02 n el sangue. L'elio si è dimostrato un anestetico utile nei pazie nti asmatici ch e non r eagiscono ali ' adrena lina. Il ciclopropano è somministrato per inalaz.ion·e in u·n a miscela con 1'02 che va dal 2,5 al 50 p·er cento, a queste concentrazioni è ·esplosivo e ·doma nda perciò ·grand~ cautela Ilell 'uso. L'anestesia avvi ene dolcemente senza provocare lo stato di eccitamento; produce però un au1nento dell 'emorragia capillare. L 'etere viP.ili co è 1111a ~ostanza infi ammabile ed esplosiva , di difficile uso perc h è rapidamerte produce l 'anestesia profonda e non sono chi:lri i segni dell 'ai1estesia (riflessi , r espiro). 1

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1780

« IL POLICLINICO >l

Il protossido d'azoto insieme all '0 2 è assai adoperato nella pratica 0 dontoiatrica perchè produce p.n'anestesia pronta ed è di facile ap· 1

.p~icazione.

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MARTONE.

MEDICINA SCIENTIFICA S11i rapporti fra linfogranulomatosi maligna e

tubercolosj. Il prob1e·m a etiologico del linfogranuloim a rtLaligno non ha ancora trovato la sua soluzione·. Paltauf e Sternberg hanno ap,e rto il di. 1,attit.o osservandone l'origine tubercolare. Quasi tutti gli autori, e fra questi il Franckeli, nmm-etto110· che il linfo granuloma sia una malattia infettiva, n1entre ì -amasaki lo rjtiene di origine tumorale e St. Klein lo mette fra le malattie linfatiche sistemiche. Olt.re il bacillo di Koch, furono ritenuti cau· sa d el linfogranuloma lo stafilo·c occo, il b. del· la lebbra, la lues, i b. d.i fteroidi, una actino. n1yce:&. Le prove cruciali classiche non furono realizzate da nessuno di questi germi. Molte cbbiezioni furono fatte anche alla suppa.sta na· tura 'tubercolare. Però un nuovo argomento in favore di questa teoria fu porrtato dalla SCO· perta ·di Franckel e Much di bacilli granulari a livello delle lesioni Jinfo·g ranulo·m atose, sebbene gli scopritori stessi abbiano espresso molté riserve sul loTo valore etiologico. I risuìtati positi'li nei riguardi del b. di I\.och richiamano sopratutto il problema del microbismo latente, come pure quello· della tu· b ercolizzazione secon·d aria . E. C. Cracim, J. Gaspar e A. Ursu (Arch. Rournanies de -pathol. expérirrt. et de microbiol., giugno 1938) hanno fatto sull 'ar.g omento delle ricerche sperimentali servendosi di 107 cavie, 10 lepri, 10 galline e 4 scimmie, facendo inoculazioni e passaggi in serie . Il materiale patologico f'lll raccolto da quattro casi di m. ·di Hodgkin. Essi osservarono costantemente negli animali inoculati reazione linfoadenoide regionale, ma mai lesioni granulom~tose. ·vere 0 pro1 prie. Osservarono anche reazione diffusa, più .·debole, a prevalenza reti co1lo-·E-ndoteliale nella milza e 1i-el midollo, osseo. Si tratta di reazioni a tipo semplicemente irritativo (e precisamente reazione reticolare e re1icolo-e11dot€liale) probabilmente da assorbinlento di sostanze proteic;h e. Nei riguardi ·die ll'etiologia tubercolare i ri~ultati sono stati negativi: nel primo caso, in una sola cavia al 3° passaggio, furono trovati b . di Koch. Nel secondo caso in una cavia su otto inoculate si ebbero vari b. acidoresistenti. Anche· 11el 3°-4° caso si e.b be un solo animale ii1fetto·. Gli AA. ritengono ch·e il b. di Koch (varietà umanà, bovina, aviaria, virus filtr·1bile) non sia uri. ospite permanente e costante delle leSÌ()ni in pie,na evoluzione del linfogranuloma n1.aligno, di cui esso non è riconosciuto e di· 1nostrato age11te etiologico. 1

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. (ANNo XLVI, NuM. 40)

I11oltre j } t~po di reazion6 istologica trovato 8J>erimentalmente non appartiene ~l tipo infettivo. Si tratta di reazione istologica trans itoria e senza :earattere specifico. L. La dottrina delle infezioni• focali. H. Altman11 (vVien. klin. li' schr., · 1939, n. 13), in base ad una lunga esperie:n,za clinica i115iste sugli stretti rapporti esistenti fra infezic1ni focali e numerose malattie ge.n erali. Si {'Sige però i11 questo campo una critica severa prima di decidere sulla dipen·denza causale fra le infezioni focali e le varie malattie, in quanto che, specialn1ente nella bocca, sono strao·r dinariarr1ente frequenti i focolai infettivi latenti. Ed è soltanto quando vi sia una stretta dipendenza di temp·o fra l'infezione focale ~ la malattia generale, oppure quando que. sta retrocede rapidamente dopo l 'eliminazione del focolaio, che .si pt1ò conclu·dere p1er il rapl>Orto fra causa ed effetto. Come· focolai infettivi, vetD.igono in .p rima linea le tonsille ed i denti: seguono poi, molto più raramente, i seni nasali , l'orecchio, le vie biliari ed orinarie ed il tratto genitale. Se· condo, l'esperienza d'ell 'A., tali focolai infettivi loca li possono essere con siderati con1e cau.s a per lo sviluppo di r et1matismi arti colari a<::uti e cronici, in molti altri disturbi di tipo reumatico, nelle malattie dei nervi peTiferici , SJJecialmente nella sciatica, nelle malattie renali e nelle endo- e mio-carditi. Anche nella depifeissione dello stato 1generale di salute, co1ne per trovare la causa di ines1)licabili ten1perature subfebbrili, è opwrtuno andare alla ricerca dei focolai infettivi. Non bisogna, però, aspettarsi l~ guarigione· nel 100 % d ei casi di sciatica o di poliartrite dopo la eliminazione radicale ·del focolaio infettivo; però la terapia, che ·d eve consistere in detta eliminazione radicale, ha sempre il buon effetto di e,-itare ulteriori danni. fil. •

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Il metabolismo dell'azoto e dei cloruri dopo inie· zioni di siero normale di cavallo. G. Conti (Annali Italiani dJi Chirrirgia, fase. \ TlI-VIII, 1938) partendo ·dal piano di ricerche di u11 suo pr.eceden-te lavoro sulle trasfusioni di ·sa11gue p111ro, a complemento di qu ello ha f:.Ludinto ir1 12 individui normali il comportame1tto dell 'azoto ,e dei cloruri nel sangue·, del1'urea diell 'acido urico e i cloTuri nelle urine dopo iniezioni intran1uscolari di siero norma1,e di cavallo co·n .dosi cr.escenti da. 210 a 50 cc. ogni 12 ore e nella quant'ità con1plessiva di 140 cc. per ogni soggetto·. I risultati, ·d ocumentati in chiare tabelle, concordano con le variazioni osservate n elle trasfu.sioni ·di 1s angue puro. Si ha oioè, in linea di massin1a , un aumento dei valori dell'azote· mia, dell'urea, dell'acido urico e dei cloruri urinari e un abba1&samento della cloruremia. G. LA DOMBARDA. 1

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(ANNO XL VI, NUl\i. 40]

SEZIONE

PRATICA

1783

NELLA VITA PROFESS ·I ON ALE. c ·o NCORSI.

VARI~s~.

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Posti vacanti. CoMo. Amministraz. Provinc. - Direttore del! 'Ospedale Psichiatrico; titoli; L. 21.000 e 3 trienni dee.; alloggio, illumin., riscald.; ortaglie. Scad. ore 18 del 30 nov. Chiedere copia del bando alla Segreteria. Aiuto presso il 'furno isolamento ed il Laboratorio di ricerche; titoli ed esami; ·scad. 16 ott., ore 12; L. 7558; proventi regolamentari; età lim. 35 a. Rivolgersi alla Segreteria . FIRENZE.

R. Arcispedale di S. M. Nuova. -

Direttore della Sezio11e dispensariale di Cerignola; titoli ecl esami; -scad. 30 ottobre, ore 13; L. 9000 e quadrienni d ee., serv. att. L. 1800; età limite 40 a. FOGGIA .

Consorzio Prov . Antituherc. -

Speda.li Civili. Aiuto specialista in r adiologia e terapia fisica; scad. 9 ott., ore 17; GENOVA.

stip. L. 5000; età limite 35 a.; titoli ed esami. Richiedere bando alla Segreteria. GORGONZOLA

(Jklilano) . Ospedale Serbelloni.

-

Medico chirurgo assistente; titoli; nomina e con_ ferme biennali; L. 9000 e 5 quadrier1ni dee.; co1nparlecipaz. Assunzione servizio entro 30 giorni. Chiarimenti dalla Segreleria. Un assistente nella Divis. medica ed uno nella Divis. chirurg. ; titoli; scad. 31 ott., ore 12; stip. L. 5000, vil to, stanze, partecipazione ecc.; età limite 30 a.; ta s ·e L. 50. Rivolgersi alla Segreteria. l\i[ERANO

(Bolzan o). Ospedale Civico. -

lVIESTRE

(Venezia). Ospedale Civ. « Umberto I».

- Aiuto radiologo e medico assistente nel Reparto sar:atoriale per tubercolotici; titoli; scad. ore 18 del 15 nov. ; s tipendi rispett. L. 6000 e L. 5400; indennità varie ; tassa I,. 50; età anni 30 s . e. 1. ; assunzione entro 30 giorni. Rivolgersi alla Segreteria. NAPOLI. Comune . - Medico esan1i; L. 14.500 oltre L. 2500 drienni di L. 500. Domande e tocollo del Com•une (palazzo S. non oltre le ore 17 del 6 nov. P ENNE

o·stetrico; titoli ed iserv. att . . e 4 quadocumenti al ProGiacomo, 2o piano)

(Pescara). Osp·ed(JJle Civi le cc San MaJSsi-

l\iledico chirurgo aiuto; titoli ed esami; scad. 27 ottobre, ore 17; stip. L. 3000 annue lor:de; vitto ed alloggio gratuiti ; compartecipaz. ; età limite 35 a.; assunzione entro 15 giorni. Chieder e chi arimenti e copia del bando alla Segreteria. mo ». -

El\.IILIA. - ConcoDSo al posto di Direttore Sanitario dell'Istituto SS . Pietro e Matteo per l 'Infan·zia e la Maternità alle dipendenze d el Co1nune. Stipendio L. 14. 500 suscettibile di cinque aumenti quadriennali di un decimo. Supplemento di serv. attivo L. 1450, indennità caroviveri in quanto dovuta. Età massima anni 35 salvo eccezioni di legge. Occorre il diploma di specialista in puericol tura ed altri titoli comprovanti la preparazione specifica del con corrente. Tassa di concorso L. 50,20. Scadenza 25 ottobre 1939. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Com•une di Reggio E~milia. R EGGIO

Consorzio provinciale antitubercolare.

E aperto il concorso al posto di m edico aiuto

del Dispensario provinciale e ad un posto di• medico dirigente di sezione dispen·sariale. Per lo sti_ pendio, indennità ed altre condizioni vedere a pa gina 1739 del precedente fascicolo n . 39.

VAR,ESE. c.onsorzio provinciale ani itubercol<1Jre. - E aperto il concorso per titoli ed esami ad un posto di Asisistente Sanitaria Visitatrice presso i Dispensari Antitubercolari della Provincia di Varese. Per lo stipendio, indennità ed altre condizioni ve(lere a pagina 1739 del precedente fascicolo n. 39. · P1~ov.

Direttore del1'0spedale Psichiatr. Prov.; stip. L. 21.000 e 4 aumenti dee. ; serv. att. L. 6500; assegno speciale L . 780; allogg io, riscaldam. e illuminaz . anche per la famiglia; età limite a. 35; assunz . serv. entro 15 giorni. Rivolgersi alla . Segreteria. VENEZIA.

Amministraz.

-

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Augusto Masisimo Michelazzi è stato nominato, in esito a concorso, primario 1nedico dei RR. Ospedali ed Ospizi di Lucca. . Il dott. Léry-Valensi è nominato professore di storia della m edicina all 'Università di Parig i, in sostituzione del prof. M. Laignel-Lavastine, n ominato professor e di psichiatria.

POLITICA SANITARIA E 61URISPRUDENZA <·> Impiegato di laboratorio d'igiene - Competenza. L 'An1,m inistrazione Provinciale neg·ò ad un av,•eintizio il pai&saggio in pianta stabile n el1'organico ·d el laboratorio, appli c.ando una precedente d·eliberazione che stabiliva le condizioni del trasferim ento in organico. Successivamente il l)refetto bandì il concorso per un posto di as~istente p resso .lo stesso laboratorio. L'avv,entizio d·eluso ricovse contro l'uno e l'altro provvedimento p,e r il suo interesse nasc.e nte dal rapporto d'impiego provvisorio : col primo ricorso faceva vale.re le sue ra1gioni agli effetti del passaggio in pianta 5tabile; col secondo si doleva del provvedimento del Prefetto, sostenendo di a\ er diritto al posto per il quale era indetto il concorso. Dato l'oggetto dell'uno e ·d ell 'àltro rimedio, cc>rrettamrente il Consiglio di Stato, con sentenza 22 febbraio 1939 n. 110, ha dichiarato che è competente a giudicarne la G. P. A. in sede giurisdizionale. 1

1

1

(•) La presente rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, cons. leg. d el nostro periodico.

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« IL POLICLINIC0 »

NOTIZIE

DIVERSE

L'opera di assistenza per l'infanzia indigena di Addis Abeba. L 'organizzazione degli istituti di beneficenza e sanitari a favore degli indigeni, opera altamente civile, sociale e politica, nacq1ue subito dopo l'occupazione di .J\.ddis Abeba per iniziativa del Partito: 78 bambini abpandonati furono raccolti nei primi giorni dalla nostra Federazione Fascista. Nel 1937 nasce con 60 ragazzi l'Istituto per i bambini tracomatosi, orfani e senza assistenza. <)ra ·sono 235 1r:t maschi e femmine. I ragazzi freque11tano le scuole elementari italiane fino alla terza. I maschi hanno una scuola agraria in una piccola concessione di terre110 t Jtto coltivato. Le bambine hanno una scuola di cuci lo. Quest 'opera it.flliana ch(3 raccoglie i bambini n1alati agli occhi e orfani, li toglie dalla strada e li guarisce dalla triste infermità, li educa e li istruisce, è certamente destinata ad avere il suo ulteriore sYilupp-0. Accanto all'Istituto per bambini tracomatosi è l 'Opera ~ternilà e Infanzia per le indigene, intitolata al nome di Adelia Glaviani Graziani . Anche ql1est 'opera è sorta nel 1937 a iniziativa del Governatore della città. Ora 138 bambini orfani o abbandonati vivono il conforto e l'assistenza e l 'edu cazione. Nel reparto inaternità le donne indigene vengono assistite a cura dei nostri medici e da una ostetrica .italiana. I .. e sale della materni là sono sempre piene, chè la propaganda presso la popolazione è avvenuta virt•ùaìmente. Un fatto che in Italia forse non si immagina è che l 'infanzia indigena parla la lingua d 'Italia e comincia a scriverla. Un 'altra opera è il nuovo ampulatorio per indigeni che sarà inaugurato prossimamente nella zona d el nuovo mercato indigeno. L 'ambulatorio, modernamente attrezzato, comporterà una ·spesa di 350.000 lire. Insieme all'ambulatorio è il mendicicomio ove in 101 tucul in muratura sono ricoverati oltre 600 i11digeni poveri ammalati o minorati fisici . 1

Scuola di perfezionamento in medicina legale e delle assicurazioni. Presso la Segreteria della R. Univevsità ~i Roma sono aperte le iscrizioni alla ,Scu ola di perfezio11amento in 1\1.edicina Legale e delle Assicurazionj, diretta dal prof. Giu·sep·p e Moriani ed alla quale collaborano attivamente i più importanti l stit11ti di Assicurazione e di Previdenza. C)uesta Scuola - alla quale possono accedere tanto i lau:reati in Medicina quanto qùelli in Giurisprudenza - intende dare a coloro, che si apprestano ad esplicare la loro attività nel campo della Medicina Legale, in quello della Magistratura ed in quello d elle A&sicurazioni, una cultura adeg~ata . ai compiti delicatissimi che dovranno essere loro affidati. Il Djploma di « Specialìtà in Medipina Legale e delle Assicurazioni » con·seguito dopo aver fre_ f{Uentato questa Scuola, è considerato come titolo di preferenza nei concorsi per l\fedici e Dirigenti, bandi ti dall 'I stitJ..ito Nazionale delle Assicurazioni, clall 'Istituto Nazionale Fascista per l 'Assicurazione contro gli Infortuni 1Sul Lavoro, ·dalle (:asse 1\1utue Malattia, dal Patronato Nazionale per l 'Assistenza Sociale e dall 'Istituto Nazionale Fa·sci-

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XLVI, NuM.' 401

sta di Previdenza Sociale. Oltre a ciò è considerato titolo di preferenza nei concorsi per la Magistratura, banditi dal Ministero di Grazia e Giustizia. Tale diploma di Specialista dà altresì la preferenza per la nomina a Perito Medico-Legale (v. articolo 314 C.P.p.). La Scuola ha la durata di un biennio. Gli iscritti hanno l 'obbligo di frequentare le lezioni, nonchè le esercitazioni che saranno loro impartite, 'Sotto forma di internato, sia nell 'Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni, che pre&So gli Istituti di Assicurazione e gli Enti di Previdenza che danno la loro collaborazione scientifica alla Scuola. Alla fine del 1° ed alla fine del 2° anno, gli iscritti dovranno sostenere un esame concernente le rispettive materie di insegnamento. L'esame di diploma si svolge secondo le norme dello Statuto Universitario . Tasse complessive L. 2400 circa. La Scuola aYrà inizio il 15 novembre; le iscrizioni si ricevono sino al 5 novembre.

Azioni giudiziarie. Gli eredi dell'architetto Giulio Marcovigi, progettista del n ·u ovo Ospedale Maggiore di Milano, hanno intentalo causa contro gl 'Istituti ospedalieri, perchè i11tèn<levano poter compiere visite di controllo in can Liere, poter apporre in posizione adatta =ùna larga co11 la dicitura « Giulio Marco· vici progettò e diresse » e far eseguire delle fotografie dell 'opera in costruzione; gl 'Istituti o·spedalieri si opponevano. Il Tribunale civile di Milano, riconoscendo all 'Ospedale il carattere di opera artistica, ha dichiarato il .diritto degli attori di visitar'e l'opera eseguita, prima che gli edifizi siano inaugurati; come pure di far apporre una lapide nell'edifizio, principale, in cui però siano ricordati, oltre il nome dell 'autore e direttore dell 'opera, ing. l\1arcovici, anche quelli degli altri coadit1tori; ha r espinto ogni altra richiesta; ha condannato l 'Ospedale alle spese di giudizio. In aprile del 1935, a Gran Couronne (Francia), un impiega lo addetto ad una fabbrica di carta, Luigi C., di 27 anni, veniva investito da un 'automobile pubh1ica; riportò fattura del cranio, doppia fraltur.1 dell'arto inferiore destro, ferita al mascellare superiore e altre lesioni. Sopravvis·se; ma la sua salute parve molto deteriorata. Il tribunale civile di Rouen gli riconobbe una invalidità del 20 % e condannò il conduttore dell 'auto (e per esso la società assicuratrice) a corrispondere 75.000 franchi all'infortunato, fatta riserva per un possibile aggravamento. Il paziente veniva poi colpito da tubercolosi polmonare e perciò c,hiedeva un supplemento dì 200.000 franchi ; l 'autista contestò l'aggravamento per ciò che riguardava la propria responsabilità. In seguito a perizie, il Tribunale ha deci·so che l'aggravamento era dovuto, in parte, al traun1a ed ha assegnato un supplemento di 150.000 franchi. In appello, questo giudizio è stato, ora, confermato. In Francia un commesso viaggiatore si era assicurato contro gl 'infortuni durante i viaggi. A· vendo acquistato un paio di scarpe strette, una di queste gli produsse una flittene, cui seguì infezio11e , che ebbe esito mortale. La vedova reclamava l'importo dell 'assicurazione, in 200.000 franchi sostenendo che si trattava di morte per azione ' violenta e subitanea, da causa esterna: una


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NU?\I.

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SEZIONE PRATICA •

calzatura. L 'azione giudiziaria è giunta alla Corte d 'Appello di Aix, la quale ha stimato inutile l111 giudizio, perchè la denunzia alla società assicuratrice era stata sporta trascorsi i termini legali, e quindi ogni diritto eventuale all 'indennizzo era perduto.

1785

cherebbe di produrre . Una conferenza sarà tenuta prossimamente per studiare in quale regione il radium potrebbe, al sicuro, essere utilizzato a scopi terapeuti ci.

Il Ministero delle Colonie del Belgio ha istit•uito ' due borse coloniali di viaggio e di studio, delAltro caso occorso in Francia: il 2 agosto 1934 1'importo di fr. 75.000 ciascuna, d a attribuire a il sig. X fu vittima di un infortunio, che deterprofessori o ad « agrégés n delle Università. Gli minò fratture multiple; egli venne preso in cura aggi•udicati dovranno dimorare in Colonia da 5 a dal dott. Y, il quale fece procedere con ritardo 6 mesi; provvederanno a tutte le spese necessaall'esame ~a\.liologico . Ne sarebbe derivato un ri_ rie, cornprese quelle di viaggio, ma avranno l 'altardo di 80 giorni nella guarigione. D 'onde 1.Jna loggio gratuito . Alla fine del viaggio, dovranno ' causa: il sig. X chiedeva 200.000 franchi d 'inredigere una relazione dei loro studi. der111izzo; a sua volta, il dott. Y promo·sse un 'azione per ottenere l 'onorario, in 3805 fr ., e una A Palermo ha iniziato il funzionamento l 'Istirivalsa dei danni cagionatigli dal processo ingiululo di medicina indu·striale, creato d alla sezione sanitaria dell 'Ente nazionale per la prevenzione sto, in L. 10.000. Il Tribunale civile di J oigny orclegli infortuni ; ha sede nei nuovi locali d ella sedihò una perizia, affidata ai dottori Pau] , Piézione (via Bari 28). delièvre e Thierry; e, accogliendone le con clusioni , con sentenza del 26 aprile 1938 condannava Il cc J ournal of Nervous and Men t al Diseases » il dott. Y a co:rrispondere al suo cliente 8000 fr ., h a dedicato il n. 4 al dott. ,S mith Ely Jelliffe, detratti gli onorari in 3.000 fr. Il dott. Y. interche ha compiuto 35 anni di attività redattoriale. pose appello e il sig. X interpose appello incider1tale; la Corte di Parigi, dopo lungo dibattito, Il « Medica! Journal of Australia » ha celebrato ha emesso ora una sentenza che eleva a 20.000 fr. il suo cinquantenario con un numero speciale, la somma accordata come indennizzo al sig. X e pubblicato J.'11 luglio. che il dott. Y dovrà corrispondere, detratti gli onorari, in fr . 3000. Il Ministero della Sanità del! 'Inghilterra ha annunziato che il 30 agosto si contavano. circa 60.000 . Un po' dovunque infermiere ausiliarie nella Riserva, in aggiunta alla in1ermiere nei ranghi militari. Era in proUna Circolare del Ministro. della Coltura Popogra1nma di raggiungere il numero di 100.000. lare, n . 1045752 in data 7 settembre 1939, vieta alle rivist e la pubplicazione di rubrich e di giuriLa Società francese di ·dermatologia e sifilograsprudenza e con sulenla legale. fia ha celebrato il ~uo 150 anniversario. La Società Italiana di Medicina e la Società Ita_ Sir Thomas Barlo\.v - il quale h a individuato liana di Chirurgia comunican o ch e i Congressi lo scorbuto infantile o (morbo di Barlo"v) - ha ch e dovevan o esser e t enuti a Napoli nel pro·ssimo compiuto 94 anni il 4 1settembre. nlese di ottobre sono sospesi fino a n Jova comt1nicazion e. A Milano ce_rto Antonio Mazzoni si spacciava per n1edico, mentre aveva compiuto solo qJattro In Germania sono stati rimandati ad epoca da anni di studi medici ; egli si era formata u11a lardestinarsi vari congressi medici, tra cui i segu enga clientela ; è un recidivo. Oltre ch e per esercizio ti : 4o Congresso della Società internaz. di ortopeabusivo dell 'arte medica e u surpazione di titolo, dia e traumatologia, indetto a Berlino dal 4 alè stato denunziato anche per truffa , avendo ven1'8 set tempre; 26a riunione della Società t edesca duto ai clienti dei medicinali ricevuti come camdi ginecologia, indetta a Berlino dal 18 al 21 otpioni. tobre ; riunione della Società tedesca per le malattie digerenti e del ricambio, indetta a Vienna Secondo i dati r accolti dall 'ufficio statistico del dal 5 al 7 ottobre. Reich , n el 1937 questo contava 4745 ospedali, con Il 6° Congres·so biennale dell 'Associazione inter630.000 posti-letto. nazionale degli ospedali, indetto a Toronto (CaNell 'Uzpekistan più di 2000 contadini sono stati n ad à) dal 19 al 23 1sett embre, è stato rimandato colpiti da malaria e costretti a sospendere i lasine die. vori n elle piantagioni di cotone. Il governo russo La Società Italiana di Chirurgia plastica inforda deciso di iniz] are immediatamente i lavori di n1a ch e il suo V Congresso, indetto a Napoli per bo11ifica ili quelle zone paludose. i giorni 21 e 22 ottobre, è differito ad epoca da destinarsi. Presso l'Accademia di Storia dell 'Arte Sanitaria (Romaì è stata attu ata una nuova Fondazione In Gern1ania sono state chiuse tt1tte le univer<< Elide Picci11ini Str amezzi », avente lo scopo di sità a partire dal 7 settembre, ·salvo quelle di premiare lavori di storia delle scien ze mediche, Berlino, Vienna, Monaco e Jena. con p articolare r ig J ardo a guanto si deve agli Il « Manchester Guardian » reca che la totaliitaliani . tà, per così dire, del radium disponibile in InIl Mini ster o della Sanità pubblica in Francia ghilterra è stato 1sepolto alla profondità di circa h a istituito, con la cooperazione di diYersi enti, quindici m etri, in alcune fosse ricavate con sonde un servizio destinato a pro1eggere i bambini, i per pozzi artesiani . Ciò non soltanto per preservare ragazzi e ]e loro madri. Le donne incinte, le un m etallo raro, costoso e di con siderevole valore madri con bambini di età inferiore a 4 anni ed nella terapia, ma per prevenire le ferite ch e una i ragazzi non accompagnati di età inferiore a 7 esplosione dis perdente ques to elen1ento non man1


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cc IL POLICLINICO »

anni possono essere evacuati · h1 ca1npagna, sia pres·so privatj, sia in centri specialmente altrez. zati per riceverli. Madri e bambini sono accolti da persone; qualificate. Le iscrizioni, aventi carattere d 'urgenza, si ricevono presso gli Uffici pern1anenti di tutela materna e dell 'infanzia. Le donne inedichesse della Francia sono state pregate d 'indicare d'urgenza, all 'ufficio presidenziale, la loro specializzazione, la loro mansione principale, il tempo libero di cui po&sono dispor_ .. re e la reg·ione ove preferirebbero d'essere utilizzate. Il l\Iinistero della Sanità pubblica in Francia ha organizzato un va·sto reclutamento d' infer• m1ere. Il l\iiini$ lero della Sanità pubblica in Francia ha invitato le Scuole di preparazione ai diplomi statali d 'infermiera e di assistente sociale, ad organizzare dei corsi per ausiliarie sanitarie ed a ..isiliarie soc iali, della durata di quattro mesi; e ciò onde fornire elementi ausiliari ido11ei agli Organismi d'igiene e ai Servizi •sociali incaricati di vigilare sulla salute e sulla sicurezza della popolazio11~ civile. 1

. La Principe·ssa di Piemonte ha visitato la Cl inica ostetrico-ginecologica di Sassari. Due ostetriche di Lilla, dopo aver assistito un parto gen1ellare, non prestarono alcuna cJra ai due n eonati, da e·sse giudicati non vitali perchè prematuri. Uno· morì dopo un giorno, l'altro dopo dt1c. Il giudice istruttore ha ordinato l 'arresto delle due levatrici, come responsapili di im- · perizia e negligenza, in guanto un perito medicolegale giudicò il grado di prematuranza dei due neo11ati non incompatibile con la sopravvivenza. Il dott. Carlo Prado, noto pediatra di San ~ao­ lo del Brasile, raggiunse in aeroplano la cittadina di Tatyhy, e di lì a cavallo una capanna in piena foresta, ove una donna indiana aveva dato alla

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JclCe quattro bambini prematuri e non era in grado di alln ttarli. Il caso era stato scoperto da un taglialegna, che si era affrettato ad informarne le autorità. Il 111edico portava con sè gli .alimenti. Egli s timò necessario di compiere altre due gite in aeroplano, per andare a rifornirsi, in San Paolo, delle incubatrici. Al suo ritornò trovò la· capann a circondata da una torma superstiziosa, ch e intendeva provvedere alla cura dei neonati n1edia11te esorci~mi. ·

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto•dal Prof. CESARE FRUGONI Capo Redattori : Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Numero 9 (settembre 1939) contiene : LAVORI ORIGINALI: I. - L. D'AMATO e G. M. CATALDI: Su alcune condizioni sperimentali che determinano l'apparizione dell'onda di Smith-Pardée. - Il. - P . M. FRANCO: Le aponevrosi vascolari del collo nella sclerosi del seno carotideo. - III. - R. FERRETTI: Sul comportamento della IV derivazione standard (IV F.) nei soggetti afd:etti da tbc. polmonare. I PERIODIOI ,S PECIAI.IZZATI. - Archives des maladies du coeur et des vaisseau2:: BIKEL G. : Ipovitaminosi B e cardiopatie. - CBARLIER R. : Studio cardiometrico delle proprietà cairdiotoniche di alcune amine simpaticomimetiche. - MouQUIN M. e LAUBRY P.: L'elettrocardiografia nell'angina di petto. TRA LE RIVISTE ED I OONGRESSI. - T. PoSTELI e E. TOL01"IELLI: Prova funzionaile e cardiaca con elettrocardiogrammi registrati ad alta velocità. - L. CROSETTI, G. RANDON.El e M. SCBIAVINA: Cuore ed aorta nell'età senile. - E. R1NDER: L'effetto del Nerium sleander nei cardiaci scompensati. NOTIZIE BIBLIOGRA.FIOHE. V. WIZTLEBEN: Herzund Kreislaufforkrankungen in ihren Beziehungen zum Nervensystem und zur Psycke. - R. MAX: Die peripheren durch blutstoringen. Abbonamento per il 1939: Italia L. 5 O ; Estero L. 6 5. Per gli associati al « Policlinico " : Italia sole L. 4 5; Eetero sole L. 6 O. 1

Un numero separato L. 6, 5 O. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Anestesia: progressi . . . . . . . . . . pag . Annegamento: clinica . . . . . . . . . )) Appendicite cronica: diagnosi . . . . n Azolo: metabolismo dell ' - . . . . . . )> Bibliografia . . . . . . . . · . · · · · n Cisticercosi e pseudo- luetica . . . . . )) Colite emorragica; trattam. con vita.m.ina A . • . . . . . . . . · · · · • • >> Diarree infantili: abuso della dieta idrica . . . . . . . ~ · . · · · · · · · >> Diuretico mercuriale razionale nuovo » Diverticoliti intest. . . . . . . . . . . . n Ernia retroperitoneale . . . . . . . . . >) Ganglio di Gaisser: alcolizzaz. . . . . . » Gravidanza complicata a malaria . . . >) Infezioni focali : dottrina . . . . . . . » Linfogranulomatosi maligna e tuber-

1779 1768 1778 1780 1774 1771 1778 1779 1754 1778 1778 1777 1777 1780

colosi : rapporti . . . . . . . . . . pag. 1780 Me11in giti acute da pneumococco tipo III clinicam. primitive . . . . . )} 1747 ~Ieningiti : lepto . . . . . . . . . . )) 1777 Osteo1nielite acuta primitiva nel cal)) 1761 cagno . . . . . . . . · · · · · · · · Otologo nelle indagini sulle lesioni cer ebrali . . . . . . . . . . . . . . . · )) 1773 Ronzii d 'orecchio: genesi e trattam. ·» 1767 Siero normale .di cavallo: azioni . . . )) 1780 Sindrome epato-renale e ipostenuria 1772 normale . . . . . . . . · · . · · · · . )} Steno·si r ettale durante dissenterie amebiche . . . . . . . . . . . . . . . )} 1779 Tubercolosi delle vie biliari e della cistifellea . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1777 Tubercolosi nelle fistole anali . . . . )} 1778

Diritti di proprietà riservati. - Non è COMrntita la ristampa di lavori pubbUcati n ..l Poliolinioo se non in seguito tJà autonaa6one scritta dalla f'eflazjone. ~ vietata la publ1licabc>ne 4' sunti di essi senza citame la fonte. L'EDITORE

C.

FRUGONI,

Red. capo.

.!. PolzJ, resp.

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier •


Roma, 9 Ottob1·e 1939- XVII

ANNO XLVI

Num. 4:1

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PERIODICO · DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da

GUIDO

BACCELLI e ..

SEZIONE CESARE

REDATTORE CAPO: PROF.

D'ABBONAMENTO

PREZZI

FRANCESCO DURANTE

PRATICA

FRUGONI

Clinico Medico di Roma '

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

I t alia Estero (1) ALLA SOLA SEZiONE PRATICA (settimanale) L. 70 - L. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONB MEDlCA (mensile) . . L. 55 L . 66 (1-b) ALLA SOL~ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 Un numero separato de lla SEZIONE MEDICA o Singoli :

IL

1939

Cumulativi :

Italia Estero (2) ALLB DUB SEZl:>NI (pratica e medica) . . L. 110 L. 1'6 \3) ALLE ruE SEZIONI {pratica e c h irurgica) L. 110 L. 165 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196 della C HIRURG ICA L 6; della PRATICA L . 4.00

SOMMARIO. Lezioni : A. Gaabarrini: Adenocarcinoma primitivo del

duodeno. Lavori originali : S. Uaminiti: Potenziamento dell 'an a-

tossina stafilococcica con la protamina-zinco-insulina. Osservazioni cliniche : V. Marino: Appendice a impianto anomalo. Sunt i e rassegne : G. Landes: Ricerche recenti nel camvo della ascoltazione. - U. Lian e .P. Gei mar: Im11ortanza del segno della 11 zona s ilenziosa oprami . nimale » nella diagnosi di stenosi aortica pura o a ssociata a insufficienza aortica. - PATOLOGIA GENERALE: A. Aleohinsky: Contributo allo studio dei fenomeni emorragici. REUMATISMO: F. D. H-0witt: Diagnosi e cura del reuma t.h.3mo articolare cronico. Divagazioni : Le gravidanze nelle bambine.

LEZIONI I STITUTO

DI CLINI CA M EDICA E 1,ER PI1\

DEl, f A

J)1..

GENERA-LE

MEDICA

l J NIVERSITÀ DI P .t\DOV1\

dir·e tto dal Prof. ANT<)NJO

G .-\SBARRINI.

Adenocarcinoma primitivo del duodeno. Lezione clinica del Prof. A. G.\ direttore

BARBINI,

raccolta dai dottori G. Co·R AZZA e G·. i\foTOLESE, a ist enti volor1tar1. ' 1i

·prc ~ c11to

u11n clon11a itt erica in stato co-

111ato .... o da ieri.

L ' infer1na (G. A. ) di 73 a., casali11ga, i1t1bile, presen ta un 'a11am11esi ·scru1Jl i ci in1a. Qua] che giorno fa era in graclo di dirci ch e il padre inorì di tubercolosi JlOh)1onare e ]a 111a.dre i11 Lar' cta età per.111alall ia di c uore: aveva aYulo 15 gr~­ Yidanzc a tern1inc ; tutti i fratelli della p. Yen11c-

ro a man.care cli <·ffezioni 11on preci abili. L 'infer111a nata da parlo fi iolog· ico, rbbe allalt arnen to 111alerno. ""'yiluppo fi . . ico e p~ichi co r egolare. Fret1t1en Lò le scuole fin o alla I,- .cla se elP111en tarc, fece JJOi la arla fino n 30 a., indi la ca~alinga. 1 Jìri111 i 111cs lrui co111parYero Lardivan1en 1e (a 17 an11i), 111a segt1 irono c111pre regolari per <'porn cli ron1pnr.a e qt1a nlità: a 45 unni. int cr-

Cenni ilibl1ografici. Ac cademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia

delle , cienze Med.i ohe e Chirurgiche di Na..poli. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Nevrosi dell'esofago e dello stomaco. - L 'actn1omicosi gastrica primi ti va. - La nicturia nei malati di ulcera gastroduodenale. - Le cause di aggravà.n 1ento e di morte dopo einorragie gastro-duodenali. - TERAPIA: Le iniezioni sclerosanti nelle f1ebectasie. - Trattamento delle vene varico e con odio ricinoleato. - TOSSICOLOGIA: Into ~ ~icaz.ione da bl'omuro. POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale : Concor()i. - Nomine, p romozioni ed onorificenze. N<>tizie diverse. Rassegna della stampa medica. Sudice alfEbetico per tnat erie.

Ye1111c la i11c u.opausa. l~ ... tata sempre moderala n1angia I rj ce e bevitrice . 1\ 1' o tenclenzialmenl e . litico. Diure i regolare. A 11runriesi [Ja l ologica rern o lu. t\ se L anni . e111bra apbia sofferto cl i i11orbillo , di cu i guarì pcrfel la111enle; soffrì pure eia ban1bina cli perlosse. Jo11 ha avuto ma la l1ie d eg·ne di i1ola fino al1·clà cli 24 a. allorchè co11lrn se la n1alaria , abita11do u rfcolo (pre so PadoYa) : fece t1na cura nclegnala e si ri111i ~c i)crrettn n1 ent c i11 3 i11csi . circa. Ft1 sempre cli co·s tiluzio11 c gracile, per <:t1i J)rali cb a 11ii1 r iprese cure r ico li lucn ti (fcrro-arsrniro) ; nei periodi llle. tr11ali an<la'a sog-get lu n frcc1ucn li cefalee . A11a1nnrsi paf"ologi ca J)ros.c;in1a. NeJ N0Ycn1l>rc scor o (1937) la J). co1ninciò ad acct1 are disi urbi a carico clell 'aJ)para to digcren le: aYern spesso sen so di }Jeso d oloroso allo . I0111 aco, a cui prc·. to i acco1111lag11arono 11ausea e Yo111ito. Il YOn1ilo er a lalYoll;i co. liluilo da ITl.alcriulc ali111c11ta rc, lliì1 spe so cla liquido an1aro e talora a.ciclo, ril'<'O di 111uco, di colore 'erde--cl1iaro; r~so porla,·a r n. o cli ollieYo é~ ll'a111111alata; i ripele'a ogni g ior110 rcgolarn1e11 lc c irca du e ore dopo_ i i :a:; ! i. Con le1111)oran\. . a n1c11 te l 'infcr111a acc u sav 1 nnores ia, llocca a~ciutla e ca lliYa, 11 911 cl1è un Jl Otevolc -decadil11ento delle t1c condizioni gencraJi. ' 'er ·o Jet 111e tà cli Dicen1Jlre i fan1iliari · 11o laro11 0 rh1 le .. clere cl01la }>. anda,ano a. u1nenclo_ t1na tinta gialla tra; la i11alala te~sa a' eYa, d altra parte co nstatalo cl1e nncl1c il colort' clell ·urin a ~i


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IL POLICLINICO

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fANl\O \LVI, l\t _\f. 40 ) I

era fallo legger111enlc più . _curo. Vj s itala da un Az>para.lo circo1la.t orio. - All 'i spczio11e 11011 si sar1i Lario , qucs l i e})b e a ri~co 11 trare un ubil lero. 110La l 'illo della punta, che è palpabile in u11 · }~u proscritta l1na dieta l at tea e vegeta l e ed una punto c jrço crit lo sul 5° spazio i11 tercoslale, u11 c ura i11edicamento a, di cui la p. non • a riferire. J)O' all 'i11fuori CX c1n . ) dell 'emiclaYeare ...l\lla perNel Gennaio u. s ., n1en lre l e urin e si facevano cussipne: limite 1<.I. ulla 111argi11alc d. d ello s tersempre .più scure e le f eci .sj andava110 chiarenno; li1nil c s . i11 ·sede nornJale, con a11damenlo redo, l 'i ltero era cresciu lo di i11ten sità. i aggiun se , golare. All 'ascoltazione: i toni alla punta so110· u11 J)rurito assai inole to ed o linalo, u11 males'Sepiuttosto c upi ; sul focolaio della pol1nonare u11 po ' lontau1, ul focolaio dell'aorta normale il r re ge11eral e ed u11 se11so di a1 tenia profonda. Nel Marzo compar ver o dolori violen li a tipo di colica tono, lie"·cmentc rin forza lo il ll. R i' o1uzione caralla reg·ione ipocondriaca d. ; il dolore era molto diaca normale. Rqdiol ogicamenle: cuore orizzo11vivo, costringeva la p. a s tare -coricala e ranniclale, 11oi1 jngrandito ; aorta di tipo senile. chiata sul fian co d. ; si 1n i tigaYa co11 oppi acei . Esame E. C. G.: ])racl1icardia di origi11e s inuQ ues ti attacchi dolorosi si ripete ltero 12-15 Yolt~, sale (60 pul azio11i al 111i11ulo). ~etta prevalenla a dis tanza di giorni l 'uno dall 'altro ; talora ~ i asYc11tricolare inis lra; eg11i di lc .. io11e mio('a rclica. sociava110 a Yomilo ed erano seguiti, pare, da Fascio c ardio-vascolare della larg hezza di 6 c rn. qual ch e brivido e modico rialzo t ermico. Del reE i.s tono 1Seg11i di a rteriosclerosi p eriferica. Po1 so· s to , ar1 cb e al di fuori di ques ti epi odi febprili, alla radiale valido, ri Lmico, (li frequenza (iJ la p. verso 1Sera aYYerliva sp e. o un l eggiero se11al l ' . Pressione arleriosa al Riva Ilocci: ~Ix 144, so di calore ch e a l lrib1tiva a li eYe n10,·irnc11to feb~In. 76, lnm. Hg. . bril e : un1 sola volta l a t c111per a tura fu i11is urata 1lddon1e. Di aSJ)e lto g lobo o. ~el quadra11Lce i l r ovò a 37o,5. s u1Jc riore cl. si i1o la u11 rilievo rolondeggianle, cl co11 tempo l e co11dizion i g·e11eral i n11dava110 1nobilc co11 gli a tli dcl respiro. L 'a<ldo1ne è lrat se1npre più aggraYandosi e la p. fu co tretta a tabile ovunque, ma è dolente alla i)alpazione prola ciare tutte le su e occu1Jazio11i; infin e, p er la fonda ir.. corrisponclc11za clella regio11e ·e piga lripersist enza dell 'itteria, si è d ecisa a far ... i ricoYeca ed ipoco11driaca d. l1a perc u ion e si apprezrare 11 ella n os tra Cli11ica, o' e è cn lra la l '11 Apriza 11ei d ecubiti Jalerali u11a ollusjlà inabile J1 clle· 1c u. s. parti pii1 declivi. Pare cl1e dall 'inizio d e lla rnalalli a la JL ia diFega to. - Li1nile s u1J. dcll 'o llu ilà epa l i(·a al mi11t1i1 a di 20 Kg. di ])OSO. \ 1 pazio ·~ uJl 'emiclaYca rc; il ~t10 JJordo oltrepa a E . O. All 'e ame di que~ l a i11 alala Jlicca andi lre dita tra Yerse l 'arco co tale di d. ul1 ·c1nizi Lu Llo u110 s tato (}i d e nu tri111 c n lo piul lo lo grac la,·eare, e s'i11crocia co11 l 'arco cos lale di ~. du o· ve. E sa è, cocne vedete, forle1ne11te itterica, con c1n. all 'es tern o del J)ro]uuga111enlo della n1argi110cu le pign1e11tala di g ialJo intenso , tc nd en le a J s ternale . verd e ;c·s istono spar e sulla uperficic corporea Co11 l a palpazione . . i appr ezza nl dj sotl o dcl le ' io ni da gralla1ne11lo, }Jecial111e n le al1e regio111argine e1la lico una i11as a della gra11d·e zza di un ni flc·ssorie degli arti inferi ori. )fuco e yj ~ i bili arancio, di cou sis tc11za leso-elastica, co11 ·superfilievem11 le ci a11olich e . cie li1scia, clolente alla pressione, n1obile cori gli Il vi1so è pallido, dalle car11i casca11l i. Il pa1111ia Lli del respiro ed a11che passiva1ne11 le in sen s.o colo adiposo è ovu11que a ·so i scar so, a·~ sa i ipotolrasver ale. Il inarg ine e la superficie del feg ato. n .ich e ed ipotrofich e appaio11 0 le 111a e inu scola·· so110 lisci e regolari, alquanto dole11 tj e di con iri. Eccitabilità icliomuscolarc i11a rcali . ima. Sches lenza ·superiore alla i1orma. letro regolare . l\iilza. on si palpa il polo inferiore splen ico, All 'csam ~ del cavo orale: li11 g ua co11 · p essa paripclulamc nl e ricercato a11che n e lle posizio11i pit't tina biancastra asciutta; d e11tatura i11 gra11 parte adat te d ell 'i11I. · il suo Ji1nite s uperiore 1s i fiss-a manca11I e , al i Lo fetido, is tmo delle fau ci arros·sato. con la perc u ssione alla Vlll co ' la sull 'ascellare Apparato linfoghiand olare. Si palpa110 linfomedia. armale l 'area sc1nilu11are di Trau]Je. g hiandole piccol e, di consis le11za piu t los lo dura, Tuba digerente (esa1ne radiologico) : stomaco n1obili sui piani soltostan1ti , nella fo sa sopraclaYerlicale, a ll1ungato, ipocinetico; un po ' de tro.poveare di s . e 11el1 e reg ioni lalero-cervicali. Sotto il s La la r egione piloro-d modenale; pu]bo atonico ;. n1uscolo trapezio di s. s i palpa indistintame nte ·scrr111e11 lo so1)ravaleria110 rigido co11 plicatura m uu11a linfoghian clola più grande, di con si st en za o d . cosa disco11 ti11 ua, U11 'on1 brelta ensa e quas i rodura, mobile; no11 linfoghiandole all e a·scelle ed to11deggianle di qualche millimetro 1si localizza agli i11 guini. i1clla sles a regio11 e (v. fig. 1) . Non segni di teAppar ato resz) irat orio . - Vie aeree uperiori I i11osi. Lalcraln1 e11te alla scco11da porzione si palpa bere. ·rorace di tipo enfisen1a toso, rjgido. 1\ll 'i speuna n1asserella resj s le11t c 1nobile. Non si ha cl1iazione si es1)an<1e pit1 ttos to scar samente, ina sin1· ra la ·se11 saz io11e se lo posta1ne111o di que,sla sia· metricamente . R espiro di tipo costale , di frequeno lidale co11 lo spostan1e11lo d ella 11 }JOrzione. l\'orza 1 al 1 ' . Con la palpazione 11011 si proYoca do111alc il t e11ue ed il gros o intest ino. lore 111 nessun. pun lo. Il F. V. T . è nor111alme11 le istema rier v oso. Possiamo dire che ali 'intrasmes·so alle, ba si, un po ' meno alle regioni apigresso e fino a q1ual ch e g ior110 fa la p siche della cali. P er cu ssori arn en le : suono chiaro normale su p. era perfettamente nor1nale. Da allora è comtu l lo l 'ambito })Olmon are, pasi alla X vertebra. l)aflsa una 011nole11za vieppiù crescent e, al ter:i:aporo mobili n elle inspirazio11i profonde; i marla co11 breYi periodi di euforia, ch e fan110 Y1Yo g i11i ant eriori ricoprono qua i totalmen le 1'area contrasto con le sue condizioni. Pupille i ocoridi o l lt1sità cardiac a . Non ridu zione dell 'ampiezza che, i1ormoreagenti alla 1uce ed all ' a~con'lo?azi o ~ dei ('(1 111pi di· Kro11ig·. Ascol la toriam e11te il muri1c. Sensibilità motili là attiva e })as iva , r1flcss1 n'lu re Ye c icalare è 11or1n al e s u tutto i ·ambito, al' . . nort cndi11ci , cula11ei , inu.co i , os leo-per1oste1 l 'infuori d elle regioni apicali , (]OYe rsso appare 1nali. piut tosto aspro. L ' indagi11e radiologica ha n1es·so Da ieri la p. è in co1na. in e Yide nza: torace immc lrico; diaframm a d. un Diario (dall 'll Aprile al 3 Maggio 1938). po' solleYalo con doppia curYntura d ell a cupola, L 'inferma è entra ta in Cli11ica 24 g iorni fa. Dal mobile; inodi co rinforzo d el disegno J)Ol1non are g iorno d el suo ingresso ad oggi la tin la ttterica si all a })a ~ e d.

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[ANNO XLV I, Nu:\1. 401

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SEZIONE PHATJCA

è andata lentamente e ])rogressivan1e11 le i11 le11 sifj cando. Le feci, dapprima lievissimame11le colorate, si sono fat le del t11tlo alcoolich e. Si è acceut uato il se11so d i astenia e Ja p. peggiora se11silJil1nente co1ne aspelto e con1e nutrizione (il peso corporeo è diminuito di 3 Kg . in 15 giorni). La p. non h a più ]amen lat o, se i1011 in r11isura molto modes la, la sintoma tologia dolorosa all 'eJ)igas trjo, nè son o comparse pii1 colich e . In qualch e giorno ·si è avu to vomito alimentare, 1seguito da se11so di li])erazion e ; costante l 'anoressia. È stata sempre apirettica . L 'alYo si è falto piuttosto fliarroico. Una pu11tura esplora tiva, ]Jraticata in data 29 Aprile nel quadran.t e infer iore ~ . clell 'acldo111e, ha

t ità cli sa1Jon i e di acidi gré.( ·s i (approssin1alivamen le i11 eguale qua11li là), rari grassi n eutri. Scarsi r esidui Yege Lali ; 11on uova di para1s·siti. Reazio11e del san.g ue occ u] lo: positiva ri lardata, ma in t en sa. S11cessiva1ne11 le le feci non ap1)aiono più sapo11acee, ma st eatorroiche. Un d osaggio dei grassi in. esse (27 Aprile 1938) h a dalo: grasisi totali gr. 86 %; ·saponi gr. 4, 1 %; acidi grassi g r . 74 %; grassi i1eutri g r. 8,2 %; i11d1 ce di Zoja: 20,5. Co11 parlicolare at le11zione abbia1no closata la ])il in a 11ell e feci : essa h a preser1 lato u11a conli11ua riduzio11e (stria ìi1nite, sec. Riva e Zoia dapprin1a = 1 : 20) ed a ttualmente assente. Su cco gastrico dopo col azio·n e di E"vald : quanLi là a ·sai scar sa con r esidui alin1 entari ben. chin1ificati . Ac ido cloridrico liber o aSJsent e; acidilà lotale: cc. 2,08 di soda n /10; acido lattico prese11 Le in li e, -e quu11tità. Ricer ca del sa11gue: positiva; della bile: nega tiva ; del inuco: fJOSitiva. All 'esan1e microscopico nulla di n otevole. Cutirèazjon e nlla Y. Pirquet: i1egativa. R. W. negativa; R. ~1fejnicke T. e R. 1\il. K. n egatiYe. Azot emi a gr. 0,48 %o i11 urea. R eazione di Hijman s van <l e11 Ber g diretta ed indiretta posi Live intense. Dosag·gio d ella bilirupinemi.a, sec. E11ri.quez e SiYò: mmgr. 31,32 %. Potere cliastasico ·secondo V\Toll1gl1emulh: i1el san g u e 16 U. D. per cc.; nelle urine 32 lJ. 1). per cc.; nelle feci 2 U. D . per cc . CnrYa glicemica da carico (glucosio per o·s . g r. 50ì dosàgg io seco11do Haged orn-Jensen: glicemia a clig·iuno : g r. 1, 11 %o; dopo 30 1nin. : g r. 1,26 %o; (lopo un 'ora: g·r. 1,53 %01; dopo due ore : g r . 1 ,58 %o; dopo 3 ore: gr. 149 %o; gÌicosuria assente . Prove e n1ogeniche nega tiYe. Resisten ze glo})ulari u or 11l ali .

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:le :le l

FIG.

1.

dalo esilo a poche gocce cli liquido gi allo-or?, limpido, cl1e ha presentat o all 'esame u na reazione di Rivalta n egativa.

Ricerche di laboratorio. -

Un primo esa1ne di sangu e, pratica to il 12 Aprile 1938 ha dato : globuli ros•si 2.940.000; emoglobina 70 %; valore globulare 1 ,02; globuli b ianchi 7400. Formula l eu coci taria: linfociti 22 %, monociti 2 ~~ ' g ranulociti i1eulr. 75 %, eo·sinofili 1 %. Discreto g rado di anisoc::itosi e poichilocitosi. Piastrine: 120.090. Secondo esarr1e di san gue in data 27 Aprile 1938: globuli rossi 3.050.000, emoglobina 75, %, valore globulare 0 ,98; glo])ul i pianchi 7300. For111ula lel1cocitaria: linfociti 20 %; n1onociti 4 %; granulociLi neu trofili 76 %. L 'esa111e delle urine all ~ingresso ha d at o: colore marsala ; tras1)ar e11za t orbida; r eazio11e acida; P. ,S. 1021. Traccie 11ìolto be11 evidenti di al])11111ina, no11i san gue, non zu cch ero, non indacan o , presenza di p igmenti e di 1sali biliari. Nel sedimento si riscontr a: globuli bia11chi in fort e clegenerazione g ranulo-grassa; di scr eto i1 umero di cellule di sfaldan1ento, alcune delle qual i Linte i n giallo; 11011 cili11dri , nè globuli rossi. Un altro e·sa1ne d elle u ri ne pr alicato il 2· Maggio 1938 ha m es o i11 evide11za n el sedim en Lo <lei globuli rossi colorali e nun1er o i cilindri jali11i e jalino-granulo•si. Non cristalli di l eu r ina o di t iros ina. Le .feci sono di color grigio-chiaro, pas lose, asciutt e, lucen li (. . aponacee ), on1ogen ee, acide. All 'csa n1e -n1icroscopico si i1o la110 gra11d i quan-

PTima ·di addentrarci 11ella discu ssione diag no·s tica, rile, ·iar110 i d a ti ]}iù i111portanti del1:anamncsi e d ell 'obb1ie ttività. Pliehian10 la vostra atte·11zioine sui disturbi r;r·esentati dalla 1) . n el No, rer11b·r e scorso, caratterizzati a.a senso di lJeso post-prandiale alla rfgio·n e epig·a trica, dolori , ' rorr1iti bili.ari , aoidi , due or e d o1YO i i)ast i , disa1)p ete11za, un s·en so· di astenia ed ur1 dim agrarr1ento vie p1più crescente. Ricordo· ancora a \ ' Oi il modo d 'in&orger1za dell 'itterizia a decor so pro·g ressivo , dicia1110 pure cronico. T ein ete a ltresì presente cl1e n el Marzo u . .s. ql1e5ta p. eh.b e ::t soffrire di dolori a tipo di co lica a lla r egione epiiga strica co11 irrad inzioni a ll 'ipocond·r io di d. , accorn·p agnati d.a u11 lieve i110,1 i111 e11to febbrile e talvolta da vo 111ito. E da parte d ell 'obiettività : un fegato modica111 ente in g r andi to, di consistenza li even1ente superiore a lla norma, liscio, dol ente; una 11'Lilza non in g r a ndita, u11 versamento addon1i11al e iniziale, il notevole aun1ento d ella colecisti , l e a lterazioni del n1iocardio denunciate dal l 'esam e e lettroca1~diografi co; infi ne, un itter o, d el quale la positi,·ità d e.Ila reazione di H. v. 1d . ~erg diretta, la coluria e la colal uria inten se, l 'ipolibinia fecal e ci indicano la natura 111eccanica. Qu e ti i dati de]l 'obbietti,·ità che doYete tenere i11 J11aggior : 011to. Consider ian10 l 'ittero: è un ittero così detto viridir&, d ovuto al de110...,it.«r si n el cellul ar e sot1

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to:eiut.a.n co di l>ig·rnenl o ed a tras formazio11e della bilirubir1a i11 biliverdina. Non si tratta crrt.amenl e di u11 ittero dissociato, poichè ci so110 in circolo e nei tessuti pigmenti , ffili ed acidi b1iliari e 1)er i fenomeni colem ici ad essi collegati (1)rurito , brachicardia , albuminuria). Il p.rurito n1olto i11tenso all 'iuizio, in qu e ti ulti111i ten·1pi è din1in•uito; ciò trova forse spieg-.az ione n el fatto ch e le terminazioni n erYo, e i adattano all 'irrilazio11c prolt111gata. La brachicardia , con,le apete, è d ovt1ta ad cccila111 cnlo bulbare cl·el \ ' a g·o e ad eccita1r1ento <lei centri n er\'OSi d c] 111iocardi o . L 'albt1 n1in uria r la e ili11druria tanno a din 10 'lrare una le iorLe ren<1le , dovuta in parlc , alla pre enza di acidi biliari in circolo. Dobbiamo prender e i11 co11&id erazione lo ~ l a1o o poro~o -d ella p., oh~ si ricoll ega p·ur es ~ o al notevole patimento della celll1la epa tica. Non c'è n1.ai .&tata n ella n ostra infer111a xa111op ia. 011tcralopia , nictalof11ia, n è a]tri di turbi--,,i iv i degni di nota, ch e qualch e Yolta i) O... s iar110 rilevare n egli ilterici. Non ci so110 .: ta1r irta nife ~ tazio11i e111orragicl1e, Cfuali e111orragi e retinich e, epi ta i enterorrag ie. Le prove en1ogenicl1e c1ui E-ono . ta le lutl r r1eg·a ti ve. Da queste considerazioni pO:'$ian10 g iu11 crcr r ad una p,rin1a con clusione : ci trovia1110 di fronte ad. un ittero rn·eccanico. E veniamo al r e µerlo delJ c feci. Tr0\ andoci dinanzi acl Uil itterico, b adate se le feci so110 s.apon a.cee o· g·ras.~ e, in altre i)arole, se il Wir u11g è per iò o 11 0 . Fr.a i criteri c:h e ci •o.ermeltono di affern1are, 11ella pratica cli11ica , la n atura n1ecca11ica. di un ittero , i più sic uri ed i lJÌÙ clas. ici sor10· quelli forniti dai cara tteri degli e ·creti: f.e ci quasi con1p1letan1cnte prive di pig111enti ; urine invece rj ccl1e di quc:sti c omponenti e di f'ali biliari. E i di1110 ·tra no cl1e vi è u11a Yera derivazione della bile d alle vie biliari verso il ::l.11gu·e con seco11daria eli111i11azion e di e ..,i per i J eni , uni I a1l1e11t.e a i <tli bili.ari. iF ino a p oco te1npo fa le feci della i10 tra lJ· eT<lfiO j)fevalente111ente ..,a])O•Dacee, ogg·i le fec i t l1e qui Yi n1 0 tro ono g rigiastre, a ciutl e, acide, riccl1e di gra si n eutri ·e po,rere di sapo11 i. L 'i1nportanza di un accurato studio delle fec i è tata clas ican1 ente din1ostrat a clalla cuola d el 111io maes tro prof. Zoja e ribaclita i11 cliver i studi eseguiti an che Jl el n1io Istitu1o. _ el caso presen te, co·n1 e vi ho g'ià d etto, l 'indice dello Zoja, cl1e n ormalm e11te h a l111 ,~al ore di 1-1,5, è di rr1olto aumentalo (20, 5). Orb:ene, se nel caso 11ostro, con1e si è detto, tra tlasi di itLero m eccanico, dov '·è e qrual 'è i ·o ~ taco lo cl1e si oppone al normale denus o della bilei \ erso· l ' i11Le ti110P fJresumian10 cl1e l 'o Lacolo .&i.a loca lizzato in corrispon denza delle vie h·i liari extraepatich c, irt bas~ alla notevole inten ·ità della colorazion e itterica della cute ed alla m i11orc quantità di . ler cobili11a cli c a ffluisce n el duoden o. 1

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Ma in quale pur1 Lo cle I Le grosse ,·ie biliari dovrerno. p orre l 'o:-; Lacol o ~ Possi.an10 con n1olta a ppro in1az ion e fis!'a re la sede esa lta di esso. (: 01ne sa pete, ogni qualvolta un irrtpedimenlo al (leflu so de11a bile n ell 'inte tino sia situato al di 'Otlo dell 'union e del cistico co11 l 'epatico, cioè n el c·o ledoco, 1a colecisti dovrà di , tender ·i. Ma perch è la cistifellea di,·enti Jlalpabile è 11ec·essario r l1e le su e pareti n on :'7-iéJ n o i pe. . i• e o ret.r a lte da processi tumora li ocl inl'ian1111atorì di vecchia ·data. Condizione 11ece::-saria è ch e la bile po ... a refluire attraver o il cistico, cio·è rh·e questo n.on sia chiu:. so ad es. da ur1 calcolo, e e l1 c l 'o taco.Jo teso non i trovi a li velJ o del lo . b occo del ci. l ico, cos] (la i111pedi re non olo l 'accesso clella ll ilc :\l coledoco, 111 a an ch e a l r is1ir o stes~o. Ql1e 1c r egole co~tituiç;cono ln legge di Col1rvo i.-ier-Terrier. Nel 11ost ro cDso, i,,oi r hr si ;)al1)a la colecif.ti (la cui ])arete 11011 deve e._,sere profondan1 entc a Ile ra Ia , PssrnÙO$i i>o t111 a di~l e n 1 dere), con cl u(li a1no cl1e l oslarolo è so t lor istiro. In ca;:;o di o ·tacolo all 'il o dcl fcg·a10, sii poi rii è.tYere n on . olta1l to la co n1pre, si0r1c . d ell e d 11 c· radici d ell 'e11'a lico, i11a an cl1 e della vena ] >Orla. ch e . corre a ff1 an cata acl c~se e con~t· gl1 e 11l e1 1len t.e 1111 ·a. cit e trn:-;ndat izia. i11a allor~1 1n r·olec i. ti 11011 arà inarandit:l . L'in1ped i111 ento l)Otr;• i uolt re es.sere circosc ritto al1'u ltezza del Lratto co rris1)ondente alla testa del l)t1 rJcreas, perch1è è noto ch e il colecloco cont rne inti1n i rappo rti con essa. ravando:;i u11a cloccia 11 ella u a faccia 110 terio re; in I al caso, accant o all 'itterizia , si avranno· feci .gra se 'l)'er ln i11evita})i] e co111·nre sion e del do1to ,,·irsun• g11inno e c o 1lse~l1e11l c 111nn c.ato deflu ... so di s11c_.. l~ O pa11c:r eatico 11 c ll ' i11t e ~ tino. ()r})ene, n ella no . . trn l) . .ab1b·i an1 0 nota to, co 111C; gi è clet to, i11 t1n pri1110 i1101r1enlo feci sapo11~lcec e solo i11 que t i ultimi giorni. i gra ·si ILeutri . 0110 in forte au111ento. P os-· ia1r10 i11.fine pensare a con1p·ressione esrr citala da linfogl1iandole .peri11an creatiche e r;eridt1ode11 nli tli,ren ute iperplastiche. DOJ)O tali pre111es.sc, ne] 11o"'tro raso dobbia1110 a111.n1e ll ere ch e l 'ostacolo si 1roYi ' rero ... i1rliln1en1e o all 'i11izio dell a porzion e 1>ancrentica d el coledoco ocl all a sl1a fine , i11 corri-1)011dcnza della papilla di Va1er. Questa sede, i11fa tti , p11ò ·g·iu tificar e l 'itt ero ron1pleto da occlu. io11e, il tu1no'l·e cistico, 1'ascite e la i:;;tea1orr ea, a n1e110 cl1e il dotto dcl ~a nt orini non fu11 zioni ql1i in Jr1o·do vicario, C\'e11l11alità pratican1e11te n1olto rara. Se l 'itt eri zia è qui11cli nella nostra p1. dovuta ad tun o. . tacolo al defl11sso d ella bile, situato r1e]le vie biliari cxtraep·aticl1e, al di so t1o dell o sbocco del cistico, 11oi ci don 1 a11di~n10: qu.al 'è lu n.atnra del processo m o·rboso che ha causa to qu esta sindron1e? La n ozion e anamnestica di dolori a 1ipo di col i ca in co rri Siponden za d(l 1l 'i1>ocondrio de I ro, n soc iali a febbre, potreb1

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~l. 41 j

"EZJ ON E PRATI CA

be f ;1r 1)ensare ad u11 ·occlusione calco·lo s01 del coledoco in vicinanza d ella papilla di Vat.er. e per poco pensa te ch e in caso di una calcolosi col\3docica l 'intervento ope·r atorio p·uò condurre a guarigione la 111alata, vi per....uaderete quanto .grave sia la nostra responsabilità. Orbene, pur n ori p1ole11dos·i escludere, cli e i dolori acciz.sali dalla P'. 111el Jlia11'Zo scorso1 f o·sse r o da riferire ad' attacchi di coliJclal ep,atti.oa p1er ca.lcolosi, e le111er1do presente ch e, per quanto rara111ente, .si possor10 osservare ca si di caJcol osi con en1pie1na della colecisti, i11 contra .. to co 11 la nota legge di Cou1,·oisier-T erri er , seco11do la quale la ' 'e ... cica b,iJiare 11ell 'ittero da calcolo. i co le.docica, per i ~ pe sim,e nto e r etr[lzione della sua pare.te , in una a1tis in1a p crc;e11tuale di casi (80-9 0 %) 11 on è più capace di distend,er i , ci ... entia1)10 di .scartare qui un ' occlu ... ione calcolotica dcl coledoco per varie co11sid erazio11i: i1111anzitt1tt o, perch è l 'itte1·0 non si è ... tabiljto bru, can1e11te, come di solito avviene nella c1J1ius u1·a d el coledoco per opera di un c<J lcolo; .in seconde· luogo , nella cal colo i d e] coledoco si 110.nno generalm ente accessi di dolore violento , c ram1)ifor.n1e, localizzato all 'c piga. trio e l ' i11~ orge11za di una febbre alta, ]) l' Coeduta da brivido a carattere intern1itte·n1 e; qui , inve(:e, ono n1anc.a te le algie e·p igais triche e ]a febb·r e è tata lnolto ino·d esta, ed o·r a è a sente. Dobb.ja1110 i11li11e ricordare cJ1c n e lla i10 Ira paziente m~n ca un tumore di milza e ch e i1 elJa calcolosi coledoci ca le feci ono saponacee, no11 g ras "' e, con1 e qui , a m e oo di .-ìmmettere l 'a ... oc iazione di una calco,l osi con neo pila ~ ia della testa d el panc reas o della papilla di Vatrr, con1e io te.. ~o 110 pott11o constatare in al c uni i11f ermi. E cl udia11 to se11z 'altro una pancrea,t.ite cronica. itt erouf'na, pe rch è la sir1ton1.a tolo.gia IJl'C'sc11tata dalla i)azic11te non corri&ponde a qucsl a affezione ; così p uTe processi iperplastici <lelle ghi~ndol e r e:gion-aài della test.a éf.el p1(Jln creas, di varia natura (leucemia , granulo1na sifilitico o tuber colare, linfo·gra11uloma n1aligno, linfo ....arco111a ecc. ) p1er la n1ancanza di l1r1 tun1ore palpabile i1ella zo11a di Cl1auffard , per il co111p,l e o del quadro clinico ed en1atoJogico, per i 1 ri 1ievo della te.a torTea . ... ca rtat e tu t Le le sucldette possibilità , dob bia1110 neces a ri a1u e11te .pen sar e alla i1atura n eopla tica di qu e._ ta iLterizia meccanic.a. Re~ tano quindi a con iderare: il carcinoma primitivo de] col edoco, d ella testa del pan creas, d ell a 1 ~1 pilla di Vat er e del d'11odeno. Carcin oma del co.ledoco'? Quanto mai ·p rimit.i ,·o, 11o n econdario , mancando i segni di 11 eo pla~i a i11 altri ' 'isceri (5lomaco, r etto , n1an1n 1e]la, 11le ro, ec:c .). P o trel)bero aproggiare il co11cetto di t u111or€ cl el ro Jedoco : l 'il lero tabiJitosi in un le111po ])iutto.... to breve , per j} fatto che il proce so neo1"'la tico t e11de ad i11filtrare ad anello la t)c1rele del dotto, ste nosandolo rapidan1 cnt e; la l O~J >icua ùi ~ t e nsi o oe della co]ecisli, l a pre ~ e11 za di "ang11e 0cr nlto n e lle feci : d 'ultra ])arte, 1

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111ilita110 contro l 'occlu ·io11e lu111orale, la steatorrea e l 'ascite . A denooarcinoma della· testa del pancrea·s? l\1oìii dati parlano in uo favore , sopr:attutto i .:iegDÌ di iilSUfficienza della SUa attiYità fun i'ÌOJ1ale esocrina (&teatorrea cor1 i11dice di Zoja 111olto alto, aumento della diastasen1ia con 'diHiinuzione della diastasi); ser1011ch è quesiti dist urb i possono parlare a11cl1e p·er un carcinou1a ,d ella papilla ,d i Va1er. Ed allo·r a si tratte.r à di un. ca1?-cro p·ri1nitivo del du1od.e1io con diff 11,sio1ie ailla papilla di ~·(]It er e fors' a1rtche ()Jlla tr:sta del pan,.creas? Noi an1n1ettian10 tale possibilità diagnostica, soprattutto i11 base ad a lc uni dati n1olto significativi , e c ioè : i)recedenza ·di disturbi gastro-i11tes.tinali, i)recocità e t o~t a 11za di sangue occulto nelle feci, co111p.arsa tardiYa di steatorrea. .I L 'indag ine radiologica n1ilita in nostro .faYorc, in quanto i11ette in evidenza un 'a55ai soJ)Ctta ir1filtrazione ati]Jica duode11ale n el segn1ento sopravateriano, dove si localizza un 'en.1]) ra ulcerativa. Possiamo du11que pen aTe che il cru:cino1na , parlito dalla n1ucosa cluode11alo, si sia poi este· 0 alla papilla di Vater, al coledoco, alla testa del pancreas, alle ghia ndole regior1ali, g iustifica11do ·la presenza di ilter o, la steatorrea e l 'ascite. Esistono· qui n1eta ta i ei)atich e de lla cistifellea ? La regolarità della superficie del fegato e della colecisti ce ]e fanno e. eludere in tali seà'i, ma, d 'altra parte , non ci sentiamo di 11 egarle .sulla fa.ccia inferiore del fegato o 5ulla parete ·1)osteri.ore della col eci. ti, in vicinanza del ·u o fondo; n è di escluder e, per g li argo1r1enti espo-s ti : la ·p rese1lza di calcoli n ella ·vescichetta biliare. " . La pro1g nosi , con1.e ' bc11 s ~i1'llc11de; · è qui infa11 ta e la ter.1pia 11uramc11te si11t9111atica (*). Il 3 Maggio so110 com))arsi all a · ba se pol11101

nare di d . numero i focolai hron copneumonici, co11 febbre a 39°, 1 e I 'inferma è Ye11uta a morle il 5 ~!faggio 1938. ' · Del referto dell 'aulop ja, prati cata clal Ch.n10 collega prof. Cagnel lo, lra criYo l111 breYe ria1s~ unto. « Nell 'atlo d i aprire il raYo adclo111inale si n o ta u11a tenace aderenza fra i l grand e on1ento e le regioni ombellicali e 11er io1n!lellicali. Il peritoneo è sottile, traspnren l e, lj <'io. Nel cavo addo1nin ale è co11 lenn I o del liquido ~ i eroiso Li1tlo di bile (500 cc. circa ). La ~re-~cichetta biliare è forle111en Le dist esa e rilorta con il suo fondo Yer so ] 'ar ca ta costale; deborda cli circa 3 cl ita dal b ordo inferiore del fegalo. I .o stoh1aco è sollilc e Yrrlical1nente r e i ratto. In ede di piccolo 01ncn to i p al1Ja unn n1a a delle din1e11. io11i di un piccolo ar a11ci.o , ller11occolula, dura , lig11en , cl1e . po·s ta in alto il piloro e la piccola curva Lura. .A lla p a lpazio:i e della .col ecisti ·si apprezza llll g ro ~O calcolo libero e po teriormente, Yer~ o il Jo11cf o, i n o ta un n o tevole i ~}JC • iinent o della pare te coleci tica. Aperto il <i uod eno in :-e cl e .., j ril PYa r h e . ubi( • l La lJ. ha continu a lo a p eggiorare: n el periodo ter1njn ale i è ·:-, (abi1ila u11 ' irtloll era111.a ga:Iri ca a qual ' ia. i alin1e11 to .


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«

IL

POLICLINICO »

to al disopra della papilla csi le un 'ulcerazione 11eoplastica, e . . lesa qua 11 lo u11a grossa fava, sopra la quale un 'altra Iliccola ulcera h a u11 bordo alic11te grig·io-giall iccio a fo11clo clelerso. Dalla pé\J>illa d c llui cr una gocriol i11a di bile. Ri alcnclo

[ A •NNO

XLVI, NUl\il. 41)

-e11 ·a llo di asportare il fegato i11sie1ne al duo deno cd al })an .crca s, i rjJeva la pre cnza di qual ~ c l1e nodello tu1nora le uJla faccia inferiore del Jobo s. di ques to viscere . Il pan crefls, e ~a 1nin alo dopo la ri111ozion e, presenta il corpo e Ja coda indenni, Ja lesta rimane in1prig iona la nella 111a ·a dei i1o<li peripancreatici e fa corpo con e~. i. tigli paccali cle l fega to s i apnre7 ano nttme rose cd enorn1i ec lasic d clìe Yie piliari. JJa n1iJzn 11011 d eborda clnll 'a rco costale, è picrol:t, li, cia, cor1 cap ula piccl1icllala qua e là -cli cl1iazzct le JJia11ch c 1)er falt i di p eri plen ile. AJla lla ·e polrnonarp cli d. " i not ano acfdensn111en ti parc11chin1ali <1i aspe I lo bron cop11eu1non ic·o co11 11umero,sc picch iel la l ure e111orragic l1e so t1o pl eniche. Diag11osi aJnalomica. Llcera n eo1)lns lica del cl uode110 ('On m e tas tas i nei li nfonodi r egiona1 i' e 1;eriportali , nel fegato, i1 ella coleci ti e 1;e i If:·n i. Il Lero grave da rh5lagno, co11 calcolo i (calcolo libero n ell a co1cc isl i). E1norragie colen1ich e prengo11ali n1ulliple , loJ)ulari, ba , ilari, bila terali dei pol1noni. Cache sia e mara~1n1 . 7

Diagn osi 1nicroscopica.. - Adenocarcino1na pri111ilizto d el rluorle110 (v. fig. 3).

RTt\S L"NTO ri g·uardi clin i<'i cd anato1110-J»r1l olog·ici, un cn . o di adrnocarrinorna p·rin1i1 i\ o del duocle110. L '1\ . illlt., lra ,

F'1c. 2.

con u110 pecillo Ycr o il fega lo, i può percorrere co n clifficol1à il cn nalc per circa 5 C'111. Lo specillo poi ... i arre la. 1\ pert o i] coledoco, s i 11ota che es o è circondalo da u11a Inas·:5a cli n pet to 11eo1)laslico, cl1e nr strozza )1 lu1n c.

] ;- IG . ,") .

_\perla la colecist i, si con lata co1ne e sa con tenga u11 'enor1n e CfUaIYlilà di bile fj)ar1te, con 1Ua':5SC <li n1uco in so, pensio11e: n el co ntenuto i trova tt11 gro ~·so calcolo misto , libero (vedi fig. 2). La mucosa della colecis ti è is1)essita e cli un colorito Jlia11castro; sulla parete po teriore, in Yicina11za del fot1do , e is lc una rna ssa cli aspel lo tli ade11ocarri1101l1a 111ucipnro. ~egli • paccali ~ i noia coine qu e~ la noclosilà n eo pln . . lica .. i affoncla 11el parc nl'll i n1 n r11a1 iro.

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A tutti i lettori ciel ' Policlinico, rammentiamo il volume delle

Lezioni di Clinica Medica del Prof. Cesare Frugoni Ne ,iportùr.mo qui di seguito l' Indice deL Volum e: I. L'essenza e gli obbietti dell'insegnamento clinico, pag. r . H. Calcolosi del c-0ledoco e fistola colecisto-duodenale. pag. r7. III. Sindrome di Morgagni, Adams Stokes, con assoluto sincronismo cardiorespiratorio, pag. 40. - IV. Radicolite tipo DéjerineKlumphe da co'ite cervicali con acrocianosi, pag. 56. - V. Infarto d~l miocardio da coronarite sinistra. di nacura luetica. pag. 77. VI. Mielosi globale iperplastica semplice e mielosi-gl<lbale a plastica (da Morbo di Verlhof), pag. 95. - VII. Edema polmonare acuto ed emorragia su barac~oidea in soggetto precedentemente sano, pag. 123. - VI II. Spirochetosi ittero-emorragica in tabetico, pag. 145. IX. Ascesso polmonare tifico cnn perforazione al cavo pleurico e pio-pneumotorace consensuale, pag. 167. - X. Nefrosi lipoidea, pag. 193· - Xl. Pne umotifo, pag. 217. - XII. Pneumo• torace spontane-0 sinistro a valvola con ernia mediastinica anterosurJLrior e!' pag. :t41. - XIII. Emorragia sottoracnoidea per poussée ipertensiva in campo di ure nia per ren.e grinzo-gottoso. pag. 258_ - XIV. Mediastinite tubercolare o neoplastica?, pag. 269. - XV. Morbo di Pott sott-0cipitale, pag. 289. - XVI. Empiema tubercolare. pag. 316. - XVII. Sindrome dell'epicono, ma di origine radicolare. per lectomeningite spinale, pag. 337. - XVI II. Tumore del nervo acustico, pag. 354. XIX . Pneumotorace spontaneo tbc. chiuso con pleurite essudativa specifica da dissemil"az ;one, p:ig. 378. - XX. Splen-0megalia tromboflebitica e piletromboflebit47 da diffusione, pag. 390. - XXI. Sindrome di BiirgP.r e morbo d1 Raynaud, pag. 412. - XXII. K.eumatismo tubercolare di Grocco· Poncet, pag, .:!39· - XXI I I . Splen<rm'egalia emolitica cd e~ogeni.a in soggetto con infantilismo tipo Lorain ed insufficienza mitralica, pag. 46r. - XXIV. Sindr-01ne di Weber. di Benedikt e del nLdeb rosso. con ofcalmoplegia nucleare di origine vasale, pag. 49 1. XXV. Morbo di Still-Chauffard , pa·g. 511. - XXVI. Encefalo-neuromielite-tifica. pag. 560. - XXVII ." Probabile infarto del miocardio a sintomatologia prevalentemente pseudocol~cistica, . l?ag. 545. X:\. VIII. Asma br-0nchiale, pag. 570. Indie~ analitico generale, pag. 597· Volume di pagg. Xll-6c8, totalmente composto ez novo io edi.. zione riveduta, corretta ed annotata dall'Autore, con 46 figure nel testo. Prezzo in brossura L. 6 O ; rilegato in tela L. 7 O• p iù le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al <t Policlinico 11 od a. qualsia~i dei nostri periodici: in brossura sole L. 5 4 ; rilegato 1n t ela sole L. 6 4 . franco di !>Orto in Italia. lmper-0 e Colonie. P~r l' Estero. rispettivamente sole L. 5 8 e L. 6 8. Inviare V aglia Postale o Cheque Bancario all:i POZZI, editore. V ia Sistina 14. ROMA.

Ditt~

LUIGl


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SEZIONE PRATICA

LAVORI

ORIGINALI

OsPEDALl!; MAGGIORE DI Mir.ANO

(~ 01MPARTO

C 111RU RGICO

(Prirr1a rio : Prof . . A.

p.

M OSCATI

~·l AJOr.cn1) .

.Potenziamento dell'anatossina stafilocoecica con la protamina-zinco-insulina. Dott. Si\"

JTE

CAMIN LTI ,

cl1irurg·o a iuto.

L'uso

dell 'au asLa fìl oterapia i1ell e affezioni ~ t afì l ococciche si va diffondendo anche in Itali a. do1)0 che noi, ulla scorta dell e o serva.zioni di autori tra11ieri , abbia11to 111esso in pralira l 'applicazion e di tale terapia specifica e ne abbia m o co111unica to nel febbraio 1936 i r .!su ltati 11el con11>lcs o fa,1 ore,1 oli. i11 d 'allora, con1e anch e i1e i lavori ucce siYi , :ibbian10 fatto pre ente cl1e il 1neccani 1110 d i favorevol e azio11e della cura è co . . lituito dalla ri. po ta in1TI'Lu nitaria, da parte dell 'organi.._ mo infetto, all o sl i molo antig·enico eser citato dal 1c tos oide >> st a filococcico, sia ell e tale ris'Po ta ven ga interpreta la nel senso di una net1tralizzazione dell a to~sina batterica ad oper a dell 'anato sina srl·ecifi ca, sia più opportunan1ente - che c1ue ta dia luogo alla produzione di anticorpi s1)ecifici o con1unque stim oli l 'eleme11to li s tirale ad acquistare più s[>icra1e capacità d ifensiv,e. Abbiamo an ch e . indicn1 o gJi accorg j menti di tec11ica che a nostro avvi o sem})ra,·flno più adatti per o l I e.nere un mag.giore ri , ultato terapeutico : som 1n inis trazione del1'anatossin a a dosi cre~ccnti e protratte, in o ru lazion.e di essa nello 5pessor e del d er111a e ~enlpre nei n1edesin1i punti, assor iazion e d el trat tan1ento ge11orale come qt1ell o locale, ecc. ~ uccessi·var11c-n1te vari au tori italiani (BentiYog li o, Calcinai , Ciantini, Pereg·allo, :Niontej11arLi11i, 1\ilondolfo, (~ ostantini. I .ir c iardi , Sa11 r. relli , Tangari, Ar1nenio, Scartozzi, Pouchè, ·(JuintaYalJc, Bardcsano) 11a nno riferito di avere otlenu·to con I ' anatos.si,1accinazion e stafilococcica d ei risultali c urativi favorevoli, anch e se l 'a11atossina veniva portata otto forma di por11ata, a conlatto dol fo cola io infetto. Le r icer che di Ramo11 e collaboratori hanno pc-rtanto accertato che l 'a.g·giu11ta di ostanze ~pec ificl1e (siero ant itossico) e di alLr.e aspecifìche (tapioca, cole, tL't·ina , lanoli11 a, ec c.) all .a nti g·e ne anato sinico i11 genere dava luogo ne1J 'a nin1.ale a una p iù abb-ondante produ zione di antito --. ina. 1\llo . copo di rir1 forzare l 'azion e in1munitari«\ data dall 'analo ina lafilococcica abbian10 creduto opporll1n o di a5sociare l 'an atossina gte. sa all a prola1nina-zinco-insulina , e ciò an1

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eh e nell 'intenlo di equilibrare il metabolismo dei glucidi , che è spe so alterato n ei malati di form e stafilococciche. Il sen1plice proced in1en lo era costituito delle iniezioni della n1 i ·cela di 10-15 U. C. di in$ul ina -zinco-µrotar11i11a (20-130 o più se 11 ~ogige tt o era diabetico) e delle seguenti dosi cre... rcnti di ana tafilolossina: --c. 0,20, 0,±0, 0, 70, 1, 1,50, 2. Ad evitare eventuali effetti ipog·licernici si co11$ìg·linva .a ll 'an11n<'llalo , n on notoria111 ente diabeLico, di ingerire dell 'acqua 7urr l1erala i1elle dodici ore che .. eigui vano l 'ini ezion e, .. ebbene s ia 11oto· cl1e il ria sorbi111 ento len lo e graduale dP lla protamina-zinco-insulì r1a detern1ina un a bbassamento altrettanto le.11 I o e prolungato dcl tasso g1icemico e quindi di 1 na sin1a m e tte al riparo delle pO$Sibili Jeazioni ipoglioe111icl1e. Previo sag·gio ugli a nimali per s tudiare gli cffct ti lo cali e g enerali delle sostanze associate, nbbian10 ado1)erato tale i te111.a curati,ro in 22 ca i di for111 e sta fil ococc iche varie (pazienti cli età t1perio1'e ai 15 anni) : i risu] tati ottenuti i11erita n o d i essere resi pubblici, ·perchè ~o no tal i nettan1e11 te supe,r iori a quelli dati dall 'u o d ell a ola anatossina . Dirò di es~ i per so1 11 L1i capi in que. t.a ~reve nota. Anzitutto i fenon1eni r e·a ttivi locali al puntù di iniezione (arro an1ento , eden1a, dolenzia) sono n1olto nl.eno pronu11ziati con l 'u o dcll 'anato ~sina as ocia la con l a pro tamino-zinco -in u]ina, anzicl1è con la sola anato ..ina; con1e i)ure i di turbi generali (feb·b re , cefalea, males ere, ecc .) ono n1e110 evidenti , mentre r1on diversifica110 le n1odifi cazioni reattive del fo colaio i11f.etto. Non si è avuta per a ltro l 'impressione che il co1npo t0 anato ina-in '"' ulina influisca sul titolo arttitossico e sulle varie i11anifestazioni di rispo . . ta organica, diver amente da quanto è detern1inato dall 'uso della sola anatossina , s e si eccettu.a for . . e un maggiore at1m ento d elle o·p onin e ne·l i)rin10 caso. Tuttavia le prove sierolog ich e, ripetute a ,,aria distanza di tem110 dopo le iniezioni. din1ostravano cl1e l'azione imn1unizzante è niù duratura se all 'anatossin a vi e11e aggiunta la protan1 in a-zin ro-in t1 lina. P e rò l 'azio11e vantagg10 .. a d el nt1ovo procedin1ento llssoc iali,·o è n1olto più evid ent e n egli (\ff cli i clinj ci , i11 quanto abl)iamo osservato dopo tale trai tan1ento una 1)it1 soll ecit a regre ~ i one dei fenon1eni congestizi ecl e. uclaliYi nel f<,rola io infetto. un netto 111iglioran1en lo de11 o .·ta lo general e e una guarig ion e pilt rapida. Tn al c uni an1n1alati, nei q11ali le prin1 e iniezioni di anastafiloto~ .. ina non a''evano apportato u n nii~li o ramento engil)ìl e della fl o,go .. i f.tafilo-

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coccica, quc ·to si è av uto rapido dOJJO il trattamento con an alossina + insuli11a. A c.I1e cosa si pos. 0110 attrib·uire i più tangibili effetti del nuovo procedimento~ Non av·endo ele1ne11ti p1rob a tivi per pronu11cia rci in r11erilo·, ci aste11ian10 dall 'ava11zare pi cgazion i o ip·o tesi concrete. Ci lin1 i tiamo s0Ita11to acl esprimere la upposizione ch e i 111igli ori risultati otte11uti ian o irl rap porto, da uria pa rte , con un a rnaggior e durat a dello tin1olo anti~·cnico esercitato dall 'analo sin a, e cruindi ..... con un 'azior1e i1n n1unitaria più p rolu11gata dopo ogni iniezion e, e dall'altra dall 'azione glico-regola trice d ell 'in ulina, ch e già nelle f orr11e settich ~ è stata sperin1e11tata ro11 s ucce ·o. Probabin1ente an cl1e il p otere «nliall er,yico n e vie11e rinforzato. In eone.In ion e i vantao-gi tera1)et1tir i dati dall 'a sociazione dell 'a11a tos i11a stafilococcica co11 la i)rota111i11a-zinco-insulina , in confronto della sommini Lrazione di sola anatossi11 a, i . 1)ossono cosi' riassumere : 1) aziorte in11t1u11ilaria lJÌÙ ~1) i ccata e risullati clinici in1111 ediati più evidenti; 2) 1naiggiore durata dell o t imolo a11 tiger1ico e, di co11 seguenza, i1n111unizzazione I)iù •1)r olungaLa dell .organismo infetto; 3) i11 sorgen za di fenom e11i r eattivi gc11crali e loca li inen o intensi dopo l 'introduzione del composto irr11l1unizzante; 4) n1 aggiore toller an za del quantitativo di ana tossin a e quindi lJOs·sib.ilità Q.i iniettarn e dosi 1)iù alt <' ; 5) regolazione del r11 etabolj m o dei glucidi , ad opera dell 'i nf:uli11a-zi nco-protamina, ro1l conse.g uc11tc tn igliora111 ento dell o s ta to gci r1.erale e attivazio11c dei ])Oteri difen sivi del1'organismo; 6) po&sibilità di u11ificare i.I trattanJ<en to ne i soggetti diab·e tici. 1

RIASSUNTO .

L 'A., dopo aver e '])OSLO i ri sultati cliriici e in1rnunolo1gici co11seguiti con l 'l1 o dell 'anatos ina stafilococcica a sociata alla p~rotamina­ zi11co-insulin a, i quali ~ono stati superiori a quelli ol tent1ti con l 'in1piego di sola anato&sina , ne con sigli.a l 'applicazione n ell e affezioni sta filococcich e per gli effettivi van taggi ch e deriva110 da lale associazion e. BII3J_,IOGRA F JA. O . A. Riv. cli Biot. e I1n11lu11ol ., 2, o ltol)r0 19i8. BARDES.\ ·o G. Terapia , maggio 1989. CA1,c1 AT ~f . Boll .Ts t. icr. ~ Ji lanese, 1935. Anl\1EN10

[AN o ~LVI , ~ l. !\I . 41 ]

POLICLJNJCO »

S. Alti e m c1n. Soc. Lo1111J. dj Cl1i r urgia, 5, febbra io 1936. Io. Ri'. Il . di 'f erapi a, 9, 1930. •• In . 1'c rap.i a , giu gno 1937. C1ANT1~1 F . 1'erapia, 1938. CosTAN TIN I A. La Cli11ica, 3, 1937. GIARDINO e M oNDOLFO. Ospedale ~Iag·gi orc, ~. 1988. L1cc1ARD1 . GTi an!(lt1acci1li. Opera ·~1edica ed. dai A. Wasscrma1111 . ~1oNDOLFO . Rcv. I111111u11ol. , 2 , 1938. ~10NTEMART1 N r G. e ~IONDOLFO U . l\Iincr' a ~Ied ica,. 45, 11ovcn1brc 1938. P EREGALLO. Roll. T t. Sjcr. Mila11es<', o ttoJ>re J 937. PoucIIÈ A. 'f erapia, cli ce1npre 1938 . Qui 'TAV.\LLE C. IliY. di Bio t. e In1111u11ol., 3, dicembre 1938. RADICI G. Boll . I t. , icr. Milall eBe, maggio 1939. Rt\~ION G., BoN ET H ., Ì\ÈL1 s P., R1c11ou R . e: Tn 1EFFRY. S. C. R. oc. de J3iologie, 22 g it1 g n o 1935. RA::\I ON G. e LE u~TA\ER 1~ . C. R. !\ ccad . cles <;. , 6 m aggio 1935. SANARELLI. lla·s . Cli11ico- c ienlifica, 1937. 'cAn Tozz1 C. B-01. e 111en1. Soc. Piem. cli Cl1irurg ia, , 1938. TA GAHT. Rifor1na ~Iedi ca, 9, 1938. C Ai)J1N1Tr

OSSERVAZIONI CLINICHE I TITu ·ro

DI

PATOLOGIA Cn1Rtrnc1cA

UE l ,LA

R.

UNIVEHSI TÀ OJ

Dire ttore : prof.

B. .\RI

VINCENZO .Tl-rRA

Appendice a impianto an(•malo. Dott .

MARINO , ,-ALFR Eno,

a in to ' olo11tario.

L 'appe11dice ,,er1nifor111e, orga110 rudiment.a1e, è tra i più variab ili e.b e ·e sjstano nel corpo u11tano con1e 111orfologia e po~ izi o11e. La sua grande importan za n e.1la ·patologia u111ana per la ua a lta morbilità h.1 fa tto sì ch1e sia no ·del piiù g r.a nde in leresse tu t.t i i dati ri g ua rd.a n I i la ua i l t1azion.c, la .. ua for111a e i u oi ra1) p1orLi e tutte le variazioni cl1e e.ssi 11 an110 percl1è que te conoscenze saran110 utili al 1c1hirt1rgo sia per la diagnosi e speci.almente l J1c1· la ter.a pia. Si .. a ch e i1orn1n.lm e11te l 'ap1)endicc ·è Ull:' ])Ìccolo Lub·o cilindrico ch e 'i111i1ianta nell a i)a rte infc1"iore del cieco, è ·di lu11 frl1ezza variabile; l) UÒ aver e una lungh ezza abn ormem·ente .g rande ·c2± cm. ) o esse re cortissi1n a (2 cm. ). .Può a11ch e ina n care com1}1etamente (casi di Si11don1i , Longot, Pticl1on, Bari-cci) od ei& ·ere sostituita da un tubercolo sporgente. ' ' i so·n o· ca" i di doppia appendice (casi di Claveil e f:olson , Du1hil , Pratt, (; reig) o a J1 cora casi di do1Jipio, im1)ian to d.eJI 'appen dire n el cieco (caso di Piraja). P.rin1ilivan1ente l 'ap pendice 11e] feto sfi1n pianta sull 'apice ·dell 'ampolla cerale; più tardi , in se,gu ito allo sviluppo con~i cJ ere,•oJe rh e 1

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{A:\fNO

XLVI, NuM. 41 ]

va prendendo la parete antero-esterna del cie.co il fondo dell 'ampolla ·è formato quasi tutto da questa parete e il pU!IltO ·d 'impiainto1 i&.Ì trc•va spostato in alto .n1edialmente e alquanto iii.dietro. Esso1 è quin·di ptima inferio,r e poi mredialle. T·a le impianto jè ,c oJlocato a dure·J:re erri. inferio1mente ali' angolo ileo·- oecale. là .dove convergono le tDe tenie c:e cali. Secondo una statistica di ·F issanowi.tsch, su .cento bambini l'app·e ndice si oTigina dall'apice del ceco· nel 29 %, d,a l fondo .a rc.u ato di esso n·el 3 %, dal margine interno nel 61 % .dalla par·ete posteriore-n1ediale nel 3 %, nel1 'anigolo iìeo-cecal.e nel 4 %. L' appendice può originarsi dal ceco i.n mode. netto cosi che riesce facile il determinare ..cJove termina il oeco e dov·e ·c omincia l'awe1n dice, m ·entre altre volte la distinzione è diffi·f;ile aven,d o il ceco in fondo la forma di un cono che si continua insein sibilme,n te a imbuto nell'appendice·. In questi casi il ceco, è divisibile in due parti, una prossimale e una <listalie preappendicolare. A quest'ultima che ·rapprese nta, come vedremo; una pieir ma.nenza di confo rmaziooie fetale, è f,tato dato dal Lo·visatti il nome di antrocecale. Il Lo.v isatti ste.Sl50 ha praposta una classitìcazione. morfologica d·e l segrr1ento ceco ap,p endicola1e: egli ha distinto 5· tipi morfologici: 1) ceco infundibolare (cio·è ceco a forma ..cJ. 'imbuto ch·e si co11tinua insensibilmente con .} 'iérppe11Jdiiee :. forrr1a fetale); . 2) cec10 ad an11polla con imp·ia11to ·dell 'appendice sul fon do; 3) oeco con sviluppo prepo nderante. ·d.e,l la parete antero-esterna (tipt> più frequente); La seco·n da e terza varietà ·s ono da lui di,;se in ·due sottog·rup•pi .a seco1n da cl1e lo s•b o·c.co dell 'appen·d ice è cilindrico o sva1sato. La situazione e la direzio·n e .dell'appendice -sono variab1ilissime: per lo più si trova nella fossa iliaca destra nella metà interna; l.a direzione p uò essere: ascen·dente, discen·dente, laterale o inedial e. L'.aippendice può però ar1che eissere sottoperitonealie oome può trovarsi per a·n o1nalia di sviluppo a sede sottoepatica o in·eidiana. o :i:iche a sinistra. per lo S(~n1·so sviluppo· del erro e li'assenz1a dell 'asoendente nel primo caso; quan·do si ha un m.esenterium com'mune nel 1$econdo caso; e n.e l 5° caso quando si ha un (( situs viscerum inversus ». ADJcìh.e. la forma dell'appendicé varia: a prescindere da variazioni dovute a processi patologici (flogosi, t·umori ecc:) vi s~no casi di a:p pendice .e.o n div.erticoli (casi ·di .Tubert, Mosi11ger e Imoort, Dejardin) che possono eS1&er

1799

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SEZIONE PRATICA

sede id i ulcere, come abbiamo già ricordati i casi ·di assenza e ·d i d11pliciLà dell'ap1pe.ndicé·. Ci è pai:so utile illustrare un caso occoirSo alla nostrà. o&s~rvazione di rece<n te. Si tratta di una pa~iente operata dal p,;irof. Jura in questo istituto. per . aplp en dìcite acuta e in cui è stata riscontrata una anorr1alia del modo ,d 'impiantarsi dell'appendice e ·della situazione1 che è asSiai raro . Riportiamo b•r even1ente. la storia clinica e il repei:to, opera torio, di questo caso : 1

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M. L. di anni 27, da Gioia del Colle, ricamatrice, nubile. Nulla di note,vole nell 'a. familiare e nell 'a. personale remota. · Sette anni fa la p. soffrì di dolori addominali diffusi senza vomito nè febbre ma c-0n diarrea che durarono quindici giorni e poi ·s comparvero. Otto gio·rr1i prima dell'ingresso in Istituto; la paziente fu colta da dolori improvvisi violenti al quadra:nte inferio·r e destro dell ;addome, vomito ripetuto, l'alvo si chiuse per le feci e i gas. Iniziò febbre alta che durò sino all'ingresso in clinica. Ricoverata, in reparto, fu fatta diagnosi di appendicite acuta e operata dop0 quindici giorni dopo che era scomparso ogni segno di flogosi. All 'ritto operativo praticato in narcosi eterea si trovò che i ceco era fortemente aderente; mobilizzato il ceco e l'ultima ansa del tenue non si trovò l ·appendice in ·sede normale ma si vide che questa originatasi dalla faccia anteriore del ceco in vicinanza del margine esterno si dirigeva in basso. e medialmente verso I 'angolo inferiore ileocecale so·l cando l 'ampolla cecale profondamente così che questa pareva divisa in due. Là dove si o·r iginava l'appendice confluivano come di solito le tre tenie. Asportata I 'appendice si terminò rapidan1ente l'intervento. 1

Come spieg·are l 'ano,m alia riscontrata ? t noto' che l'appendice è il ceco si originano d.a un unico tubo in origine di cal'ihro uniforme che ~ dovuto a un'evaiginazione ·d el tub·o inte'5tin:a.le primitivo: in 1&eo~ito. mentre la ~l[lrte i)rossimale di questa evaginazione aumenta sempPe; p1iù di calibro formando il ceco la pa1·te distal.e rin1ane di piic'colo calibro e forma l 'appendice. In questo stadio di 5viluppo l'appen<l:ioe si trov·a all'apice del ceco ·c he h·a! la formia di un imbuto•. In seguito per lo s'rilupp10 preponderante clella pa:Pete anteToesterna dei çeco il punto . d'impianto dell 'appendice si sposta sempre più in allo n1edialmente e un i10 ' in dietro cosi da occupare la posizi001e che ha di wlito n<)rmal.rnerite. Se questo movimento· si arre.sta a un gTado più 0 1neno precoce si a'rranno le varietà g'ià ricordate (vedi statisti ca di 'Fissa11owitsch). Qui però non si tratta di u11 arresto a un dato punto .d i questo processo ma di una 1

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1800

« IL POLICLINJ CO » •

inversione di es. o : infatti in questo caso per uno s' riluppo· preponderante 1della parete postero-interna del ceco si ~ a'ruto uno spostan1ento del punto ·d i irnpianto appen dicolare in avanti in alto e all'esterno. Pal punto di vista pratico vi ,è d.a notare che anche in questo caso l 'appendice si inseriva là do1v e confluiscono le tre tenie ·e ohe, anche in questo caso , , seguendo lma dell1e tenie, verso il basso si riu scì J trovar e l'appendice. 1

RIA 'SUNTO.

[A.!lfNO XL \1:, .Nuì\r. 41]

~[osrNGE.Il

el l l\IBERT. Sur un CCLI) de diverticule de l 'appe11dice à forme tumoraile. Bull. et ~Ién1. Soc . Nat. de Chir., Paris 59, n . 18, 1933. P1RAJA. Appendice ceca1l com diipla implantaçao. Ann. Paul . d e l\[ed. e Chir., 21, n. 3 , pag. 233 1934. , PRATT .. D oable app. assoc. with other cong anomalzes. Amer. Journ. Dis. of Chil., n. 45, f. 6, pag. 263, 1933. RAsso 1. Posiziorte e r app o-rti d el ceco e dell'app. n ell 'uo1mo. Boll . Soc. Se. ~at. cd Ec., Palermo 15, 1934. S r NDOl\11 . Sop r a un caso di a.'\senza t otal e dell'app. ve rm . e criplorchidia: m onolaterale, Rina se. Med . 10, n. 4, 15 2, pag. 86, 1933.

L'A. descrive un caso di appre ndice a im1

pianto .anomalo· (punto di impianto nella faccia anterio·r e vicino al marg i.n e esterno) e n1ette in rili1evo l 'importanza clinica, la rarità del caso ed ha la interpretazio11e j)ÌÙ plau .. ibile d ella ca usa della an omalia. 1

. BI.BLIOGRAFIA. Oltre la num.erosissima bi'pliografia sul! 'argomento esi·stente nell'Anatomia Umana d el Test ut e nel cc Trattat o di ·Chirurgia » d r l Bergam vc<li i seguenti lavori. BAR1cc 1. Sull'ap l(llSiai congen;ta del processo vermifoirme . Atti R. Ace. Fisiocr. Siena Ser. 11, 1, pag. 7, Siena 1933. . BELARDINELLI. Ipo·evolutismo e iperevolutismo. Semiotopografia biot;pologica ceco-appe11di co lar e. R iforma l\tledica, 46, p. 1343-54 ; 1930. CLAVEL e CoLSON. Studi sul l 'appendice doppia. Ann. d'Anat. Pat., 11, p . 157, n . 2, feb. 1934. CLAVEL e CoLSON. Un cas indubitable d'app endice double . Lion Chirurgical, 30°, n . 2, pag. 174, 1933. DEJARDIN. Diuerticulite app endiculai r e. J ot1rn . de l 'llolel-Dieu de Mo11tr., II, n. 3, 5-6, pag. 164, 1933. D u THIL . L 'appe~idice d.ouble. Et ude an at. et signif. m orph. Thése d e Lyon, n . 134, 1932-33 . Lyon: Bosch et Riou . F1ssANo"v1TSCH. Typen und ailter s A natomie d es Caecu1n u•nd der Appendix, bei Sa.uglings, und der en B edeutung in d~r P.OJthogenese der Ap'p en.di citis. Sowiet P ed. 4-18-24, 1935. GREIG. Processu s vermi/ ormis duplex. Edin1burg ~fed . Journ., n. sér. 41, n. 4, pag. 277, 1934. lMBERT . L es diverticules de l 'appe ndice . Proven ce l\tléd., n. 1 , 15, 3 , p ag. 88, 1933. LATARJ ET, CLAvEL e DAflGEN . Osservazio ne s u di un ca so di appendice l atero ceca l e este<r na. Ann. Anat. Path., 10, n, 5, pag. 561, 70, 1933. L ouYOT, R1cHoN e LACOURT. Absence congénitale d 'a.p pendice caiecar chez un f aetus h ér édosypltilitique. Le No.u risson , Pari•s A. 23, n. 2, p ag. 101, marzo 1935. L oNGHITANO. La; morf qlogia e la patologia dell'appendice vermiforme. Milano, A. Cordani , 1930. LoVISATTI. Note di morfologia del ceco. Radiologia Medica, vol. 18, f . 4, 1931. In. Sop r.a l 'an.tro de l ceco. Atti d el X Congresso di rad. med. 1932. MELTZER. Die or ga.nische Str uktn r der norma.Zen und eritziindeten Append. Arch. ftir Klin. Chir., 173, Kogr. Ber. 31-3, p ag. 124, 273, 1932. 1

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SUNTI E RASSEGNE SEMEIOTICA. Ricerche recenti nel campo della ascolta• z1one . (G. LANDES. 1939).

Klin. Wochcnschr., 20 lugl.io

Per n1ezzo di adatti microfo·n i, am1)lificatori ecl oscillografi è possibile otten ere una esatta r6gistrazione dei ru111ori r espiralor·i. Le curYe ottenute. hanno un d ecorso piutto~to irregol ar e, non è possibile ricon oscer e alcun regolare ritorno di segm enti eguali : così anche fi• sicam ente questi fenomeni r5onori si manifestano com e ru111ori. Una lec11ica particolare permette una a11ali i più acc urata dei feno111e11i sonori im·portanti p er il m edico, si può otten ére un vero spettro sonoro. Questa analisi dimo~tra c.h e il respiro vescicolare presenta n ella i11spirazione vibrazioni di frequ•en za tra i 10 0 e i 1600 Hz (1 Hz = 1 Herz = 1 vibrazione per f;econdo) . La massima a1npiezza si l1a nelle 'ibrazio11i profonde (100-300 Hz) ; i)assando alle , -ibrazioni di m aggior freque11za , la forza diminuisce progressiva1nentie e rapidam ente tanto da cader e verso le 1600 ad 1/1000 del suo ' ·alare massimo. La .espii.razione si compone soprattutto di toni profondi sui 100 Hz e n on ha con1pon enti Fiuperiori ai 600 H z. Nel respiro hronchi.ale la mas&ima arr1piezza si osse'r va 11)8r le vib razioni di ·2000-4000 Hz; le fr equenze h1a sse sono ·presenti solo con piccola intE.1lsità. P er lo più non e&istono differenze tra ]o sp ettro i11- e quello espiratorio. For1ne di passaggio tra il respiro vescicolare e il bronchiale, sono il r espiro aspro e i resp·i ri broncovescicolare basso ed alto. Nel respiro aspro la inspirazione presenta frequenze di circa 100-1600 Hz , a differenza dal respirò vescicolare vi è però un rafforzamento nella zona tr~ i 200 e i 1200 Hz. La espirazione 1presenta, a differenz.a dal re~piro normale, una mag1giore partecipazione · di toni più alti. Nel r esp iro bronco-vescicolare ba'5so il limite superiore è s1>o stato verso l e frequ enze magg iori , fino ai 1

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2400 Hz; è inoltre evidente una netta cuspide nella zo·n a sui 300 Hz. Nel respiro bronco-vescicolare alto i toni più bassi ::,ono meno evidenti, l 'ampiezza massima ~i ha s~i 300 Hz, una seconda cuspide si oEServa nella zona delle vibrazioni sui 1200 Hz. Fin sopra i 3000 Hz si hanno ancora vibrazioni di ·12iccola am)?iezza. Nei due tipi di respiro bronco-vescicolare la ·espirazione presenta per lo più lo stesso spettro come la inSipirazione. Sono però freque11 ti a11ch e forme di passaggio tra i tre .g ru pJ)i di reF-piro anormale 01~a trattati, for111e in rt1i ]a espirazione ha già .asS1Unto il tipo del ru111ore successivo. Confronti tra lo spettro registrato e le percezioni uditive dell'orecchio dimostra110 che questo nel respiro vescicolare avverte co1ne ·~ù forti le frequenze di 200-±00 H z. ~Ientre le ,-ibrazioni obbiettivamente 1)iù forti si l1anno ne]Ja zona di 100-200 H z. Nel respiro bronco-, ef:cicolare alto l'orecchio avverte con eguale intensità il cuspide relativa1nente piccolo della zona sui 1000 Hz e le frequenze profonde cl1e obb·i ettivamente sono 111olto più forti. P. 1

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Importanza del segno della ~'' zona silenziosa sopraminimale ,, nella diagnosi di stenosi ao1·tica pura o associata a insufficienza aortica. e .P. GETS1\1AR . La PressP ni éd. , 22 luglio 1939). Uno d ei punti capitali dell 'inte11>retazione di un soffio sis tolico sul focolaio aortico co11siste nel l)r ecisar e se esso è legato o no a stefJOSi aortica. Il JJroble111a si deve risolver e tanto se si ha u11 soffio sistolico isolato ch e un doppio soffio d ella base. In tutt ' e due i ca·s.i si .deve sen~rpre risolvere ques ti tre quesiti: I ) se il soffio è dovuto a stenosi aortica; 2) ~e è dovuto a un 'ao1~tit e ; 3) se è anorganico tanto se si tratti di soggetto a cuore sa110 quanto· di so·g getto con insufficienza aortica. Certamente n ell 'insufficienz.a aortica ·p,u ra di origine r el1n1alica e' è i11olto sp esso un so ffi o istolico ... ull 'aorla. Classicam e11te si con sider a con1e un soffio extracardiaco, carclio pol111011 ar e. Seco11do gli AA. ha origine dall 'orificio ed è legato al se1nplicc eretismo caTdiaro e i spiega coll'i11gresso brusco di sangue nell 'aorta dove si 11a pre ... io11e ba~sa . L 'i111por lanza d ella precisazione dia,gnostica, se cioè esis ta o no una st enosi aortica è i111porlante , ·percl1è 1'associazione insufficie nza e &te~ nosi è di reg·ola dovuta all 'endocardite r eun1atica, n1 e11tre esclude la diagnosi di aortite sifilitica. Colla fi g·111on1anometria gli AA. hanno troYato l1n segno nuovo , che essi chiamano cc 1011a s ilenziosa so1)ra111inin1ale » che h a , -alare diag11ostico preciso. Per con1prendere di ch e co .. a $i tratti bisogna ricordare il fenon1 en o d el (C.

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SEZIONE PRATICA

LI.\.N

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cc huco <l!Scoltatorio n descritto da Galla vardin e Tixier che consiste in un'estinzione dei ru111ori arterio·Eii nella fase di decom pressione del bracciale sfigmon1anometrico. Questo cc buco » può essere situato in vicinanza della n1.assima (buco superio·r e), della media (b uco J11 edio) e ·della minima (buco inferi ore). Questo fenorr1eno si ha nelle, aortiti, nell'ip·erten fyione1 arterio·s a, nell 'insufficienza ventricolare sinis tra, nella stenosi aort~ca pura o associata a insufficienza, nell'insufficienza aortica !prura, 1

· €CC .

Il tipo di cc buco ascoltatorio n ch e ha valore diagnostico ha du e caratteristich e : è situato al disop1ra della mi11ima e, mentre il buco ascollatorio è di solito posto fra du e tronchi sonori (cioè si ascoltano i rumori prima e dopo il buco), questo buco ascoltatorio non è posto fra dué tronchi sonori , pe r ch è u11a volta .scomparsi. ,i ru111ori arteriosi essi non ricomp·a iono p1u. Praticamente,, p er dare valore àlla cc zona silenziosa sopr.aminin1.ale 1> b isogna che essa sia estesa per pareccl1i centimetri ·deJl 'oscil1ometro. Questo segno iè caratteristico della stenosi aortica pura e p iù ancora dell a stenos i aortica irl sogge tto con ins uffici en za .aortica . L. 1

PATOLOGIA GENERALE. Contributo allo studio dei fenomeni emor• • rag1c1. (.\.. ALE CHINSKY .

.r.tn1iales de l'l11st. Pasteur, 63,

1° Iu g1i o 1 ~~ 39) .

È n o to co1r1e numerose infezioni si con1_pli-

chino cort fenon1eni en1or ragici la cui patogeTLesi no11 è del tutto, cl1iarita. · ~Ierito del Sa11.arelli è cli avere p er p ri1110 (l 894) d escritto il fenom e110 cl1e va sotto il suo r10111e, cor1sist ente nel fatto ch e m entre una prin1a iniezio11e endovena · a di filtrato di b rodocultur.a di vibrione co leri·co è 11el coniglio ben sopportata, un.a s econda inj ezio ne endovC J!OSa di un g·ern1e cl1 e lJUÒ a n cl1e 11011 ess·e re il 111ecle...,in10, p orta rapidar11 enle l 'animale al1'alg idità e alla morte . ~el 1927 s11,vartzm an o ... '"'e r,·ò ch e se si inietta n ella pelle di un co11jglio un po' di filtralo di brodocultura di }) . tifico n on si osserva nulla di notevole, ma se 2± 11. d opo un po· ù el filtrato è i11Lrodotto µ er via en do,· eno~a, n el 1)unlo d ella pri111a inoculazione compare u1 ta ruaccl1ia en1 orrag ica. Fu osservato anche ch e lo , Le so f enorrteno si ave va s·e la pri1na iniczio11e e ra i)rati cata in 1111 ' risce re qualsiasi. i tratta j)e r questi osserYali da Sa11arelli e dn 11,vartz111an di due fe11omeni identici ? Le analogie sono nun1ero...,e, per la tecnica tL a la, per i sinto111i , i1er p-li ani111ali di . ce lta, ecc. , n1a esistono differe11 ze qual i ]a diversa 1

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ia usata ~r la prima iniezione e per il carattere diverso delle emorragie, generale nell 'uno, local e nell 'altro. L 'A. è riuscito ad ottenere un fenomencj r:omp leto ~cuta11eo e. viscerale) arrestando la circolazione in un orecchio· di -coniglio e introducendovi per via V·enosa un po' di filtrato di brodo cultura b 1. coli. ])opo 4-6 h. si toglie la compression·e e 24 h. dop-o si inietta un po ' dello stesso filtrato· n ella vena n1.arginale dell 'or eccltio opposto. Si osserverà così , dopo quale.be ora, una vasta suffu sione purpurica nell'orecchio preparato. Sei ancora dopo 24 h. si esegue una seconda i1,iezione scatenante, l 'animale muore con un quadro ti·po Sanarelli. Ciò prova sufficentemente l ' unitarietà dei due fenomeni in questione, dovuti ambedue alla reattività vascolare, e precisamente nel f€nomeno1di Shwartzm.a n dei ' rasi cutanei , ·n el1'altro dei ' rasi viscerali. Quaìi sono i rapporti di questi fenomeni con l'anafilassi? Mentre alcuni AA. parlano senz :altro di cc allergia emorragica n, altri sono di parere contrario, a ·meno di voler dare all'allergia un s~gnificato molto poco definito. È d.a t ener presente che il siero di cavallo non può in questi casi fungere da antigene; n1anca d 'altron·de ogni specificità di antigene; i fenon1eni n on si realizzano per via passiva. Per ò in animali anafilattizzati il fenom eno di Sh,,·artzman può apparire se l 'iniezione scatenante sia fatta con l'aiuto di un filtrato microbico, ch e condiziona i fe11omeni emorragie~. Nojn 1&i tratta, si badi be.n e, di una r eazione tipo Arthu&, per le molteplici differenze, fra cui la n eg:atività della trasmisRione col metodo di PTausnitz. Tutto il meccanismo patogenetico è nella lesione to ssinica dell 'en,d otelio· vasale locale per il fen. di San., dell'endotelio capillare e del parenchima per l'altro fenomeno. Cosi se l'iniezione preparante è fatta direttament-e con una cultura, l 'i11iezione sc.atenante agisce a11che se eseguita sottocute. La sostanza attiva ,d,ei filtrati delle cultuTe ·è l 'en1d·otoRSina n1icrobica, però l'esotossina può agire anche da iniezione ptr~parante. Questo è dimostrato dall 'A. che si è servito di tossine purificate col metodo di Boivin € 1\1esroheanu. L' A. ha poi studiato accuratamente le lesioni istologiche di tali r eazioni. Per l 'iniezio·n e prepara·n te esse con&istono principalmente in edema del derma, tron1bosi venose, infiltrazione polinucleare dell 'endotelio, eosinofilia ecc. Per l 'iniezione scatenante nella rpelle è caratteristica l'infiltrazione ematica. Non lesioni 1er1doteliali, notevole infarcirnento ~euc(){c~ta• rio. I gangli linfatici si mostrano ingrossati, a causa di una note,·ole infiltrazione ematici e monocitaria . . '

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I pol1noni hanno aspetto emorragico, la parete alveolare è alterata, l'infiltrazione infiamrriatoria scarsa. 11 fegato mostra, in particolare, profonde al-térazioni con zone necrotiche e infiltrazione cellulare (eo·&inofilia !), alterazio11i degli endoteli vasali ecc. Nei r eni le lesioni sono 10calizzate nella zona corticale, con dilatazione dei capillari e infarcimento ematico. S1B1LIA. 1

REUMATISMO. Diagnosi e cura del reumatismo articolare cronico. CE'. D. How1TT. Pra.ctitioner, settemblfe 193•9)Il reumatisn10 articolare cronico assume le seguenti forme : I) Artrite r eu111 atoide: a) primaria; b) infettiva. . 12) Osteoartrite: a) senile; b) traumatica~ e} climaterica. 3) Gotta. L'artrite reumatica p1rirnaria, artrite atrofica primaria o artrite proliferativa più che ad infezioni sembr.a dovuta ad alterazioni del ricambio ma teriale. S·i verifica con maggiore· frequenza nelle donne, le quali presentano una speciale costitu zione. Si tratta di donne ch e hanno avuta una fanciullezza fragile e con tendenza a tutt~ le affezioni della gioventù. E par.. ti colar1nen·t e car atteristico di queste p·azienti l 'astenia , il facile e aurimento , la di attenzione l 'irritabilità. Hanno un apparato vasomotore· instabile -così ch e- sono facilmente suscettibili al freddo, non tollerano i bagni di mare, ' 'anno facilmente soggette ai gelo·n i ed anche a n1anifestazioni delle estremità analoghe a quelle ·del morbo 1di Ray11aud. 80110 e"'ili, talvolta poco sviluppate, soggette a e.rampi ed anche a v.aghi dolo·r i muscolari. Se 1~ esa1n·e ·s i pratica prima .dell'inizio dei fatti articolari è facile riscontrare: scarsezza ·di appetito, tachicardia, il)Otensione, lieve ipertermia, iperidrosi delle rr1ani e dei piedi, dermografismo , tremori, nervosis·m o, perdita di ·peso, e grado estremo di esauribilità. Su questo fondo di iperattività d1elle glan·d ule endocrine del gruppo catabolico a .&eguito di vari fattori determinanti (raffTeddamento , eccesso di lavoro fisico· e mentale, gravidanza e fol'l5e anche infezioni) si sYilupp1a no le alterazioni arti·colari co.n 1gonfiore fusifo·r m1e, simmetrico, doloroso per lo più a carico delle articolazioni interfalangee, ·d el pugno, del gomito, ·d el ginocchio e di altre articolazio,ni. Il 1decorso d.ella malattia non è contir1uo; spesso si hanno accalmie più o meno lunghe e, ricomparsa dello stesso qlladro morboso più o meno accentuato a i&eguito di cause di,•er'se. Prima che si manifestino le lesioni articolari appare l'atrofia muscolare specie a c.arico degli estensori, il che dà ragione delle 1


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caratteristich.e deformità in .flessione degli ultimi stadi della malattia. . Fin ·dall'inizio dell'affezione all 'esaine radiologico si nota osteop1orosi seguita ·da · distruzione delle cartilagini, ossia un reperto ~imile a quello che si ha n·e ll 'ip·e rtiroidis.mo· e nei turrl'ori della paratiroide. Solo nello stadio avanzato e cronico si a1}prezzano danni intrarlicolari co11 distruzio.n e delle ossa e delle cartilagini, ·dond€· anchilosi e sub•lussazio·n i delle articolazioni. · Altri reperti impo~tanti sono·: la vasocostrizione cap illare con la consegue11te riduzione dell 'a~sorb1in1 en to da parte dei tessuti; il contenuto presso che uguale di ·g lucosio nel san.g ue arterioso e veno.so ed anche u11 n1.aggiore C<.lntenuto nel sangue ve11oso, il che prova che i muscoli non utilizzano tutto il glucosio circolante; l'aumento ·d.e lla velocità di &e dim.e n.tazio·n 1e che è la più alta in confronto di quella di tutte le altre forme di reumatismo. Il trattamento con5iste essenzialm1e nte; nel ripo;&O e a letto nelle forn1e più gra, i accòmpagnate da ipertermia. La dieta deve essere abbondante (alme·Iio 2-000 calorie), e . per stimolare !'.appetito, che è ~emipre scarso, giova l 'insulina: 5-19 unità prima dei due pasti principali, o 15 unità una sola volta al giorno seguite immediatamente· dall'ingestione di una limonata con 60 gr. di glu·cosio o· ,da un bicchiere ·di latte. La ·dieta. deve es.sere ricca di grassi, ma la quantità ·di pToteine deve rin1anere proporzio·n alme·n te inalterata e la carne non è controindicata . L '(]Jrtrite cronica b.nfettiva o artrite atrofica seco,n daria se1gu·e insidiosarnente ad u11'artrite i11fettiva acuta o sub·a cuta di natura gonococcica: o in rappoTto a fo.c o inietto. Colpisce egualme·n te individui di ambo i ses·s i e di tutte le età. I sintomi generali consistono sopratutto iri uno stato di astenia, che può precedere le manifestazioni articolari. l\ilancano la perdita di peso, l 'inappetenza e t11tti i 15intomi premunitori caratteristici dell'artrite reumatoide. Sono c.o lpite per lo più le piccol1e articolazioni, i~ :polso più che le dita; le lesioni non sono, simmetriche. · Le articolazioni colpite· sono dolenti &pontar1eamente e nei n1ovin1·enti più che nell'artl'ite reumatoide, l'edema è più diffuso, l 'atrofia muscolare è m.er10 marcata e limitata ai mu~coli più vicini al! 'articolazione ed in conseguenza d>ella mancanza di u~o. Non c'è anemia · ma notevole leurc ocitosi, la velocità di sedimentazione meno accentuata chf- nella forma reumatoide, la· glicemia arte1i.osa e venosa è norn1ale. Ra1d1iologicamente si nota una raref.azione del · c.alcio dell'epifisi in 'ricinanza .delle articol<\iio11i affette.. L'esistenza di . foci -ccarie dentarie, sinusiti, colecistite) non pro,ra che I 'artrite sia dipendente da ess·i. È più prob·abi1e che sia le ar1

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triti che 1e altre rnanifestazioni infettive siano siinultanean1ente l'espressione di un'infezione general~·. Sta di fatto che l 'elimin,azione dell'eventuale· foco non sempr~· fa scomi:>arire1·art:rite e talvolta l'aggrava. Non ~ stata accertata l'esistenza di un. microrganismo specifico . · . Serri:bra che l'artrite infettiva seco·ndaria sia una reazione allergica ad un antigen·e secon-· dario p·r;odotto nei tessuti dai batteri o direttamente· da questi. La ·s ensibilizzazione sarebbe p·r ogressiva o capace ·d i recrud:èscenze periodiche per tutta la vita.' Questa forma si cura ceon l'eliminazione dell 1·e ,1entuale foco infetto, con l'autovaccino o, con la .P roteinoterap·i a non specifica. Buoni risultati IJiossono dare· i preparati d.i oro. Negli stadi av:anzati gio·v a la terapia fisica intesa a. corre.g gere le eventuali ·deformità ed a mobiljzzare le articolazioni. . I L 'osteoairtrite senile o degeinerativ01 si manifesta in e.tà avanzata, sempre dopo la maturità e colpiisce di solito individui rob·u sti e. apparentemente sani. Tuttavia nell'anamnesi è frequente riscontr.a re attacchi ricorrenti ·di fibrosite, lombaggine, transitori intirizzimenti a. seguito di sforzi o di esposizione· all 'umidità e alle correnti d'aria, e neuriti. L 'inizio è insidioso e 1~attenzione 1del ·p aziente ·è richian1ata dapp rima dal .dolore localizzato alle articolazioni che sono più a lungo sottoposte a sforzi. In queste articolazioni il p roce8SO degen·e rativo ·è di solito più p1pgredito qua11tunqu·e }'.esame ra·diografi_co. n1etta in evid.enza lesio·n i simili in altre articolazioni. l'~elle articolazioni interfalangee terminali sono fr eque.n ti i 11o·di Heberden. Come fattori causali sono stati imputati I '·eredità, le infezioni, l'arteriosclerosi, la· stipsi cronica, gli errori dietetici, ma · in effetti la causa ,dell'affezione ~ ancor.a ignota. Mo lti fatti fareb1b ero ·riten·er é che le lesioni osteoarticolari siano prodotte da una sosta11za irritante circolante nel 1s angue forse p1rodotta dalla disfunzio1n e ep,a tica dipendente da degenerazio·rte senile o da una i)rolungata tossiemia di origine 'c himica o batterica. Al riguardo ·è degr10 ·di no.ta la circostanza ~he in molti casi si tro,ra un eccesso di urobilina nelle urine. Inizialm1e nte l'esame radiografico mette in e'\ridenza . piccole particelle ossee nella capsula ed •e screscenze ossee &ulle superfici articolari. Più tardi la cartilagine a. pp are erosa, gli spazi articolari diventano più piccoli con· irregolarità delle opposte superfici ossee. Al di sotto di queste il tessuto osseo è p iù opaco per ~e­ p()sito · di ·s ali di calcio, talvolta con -piccole isole di rarefazione. E' identeme11te l 'erosi o-· ne delle superfici articolari è a ccompagnata da inspessimento osteofitico dei margini. Spesso si riscontrano corpi n egli spazi articolari • · Il trattamento dell'osteoartrite senile è paJ, 1

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}jativo. Tutt'al i1iù si l) UÒ sperare i11 un rallentamento del ]Jrocesiso degen erativo con gli eccitamenti cu ta11ei e le applicazioni calde e he determinano la dilatazio11e dei vasi con il conseguente rii.a cia111ento dello spasmo n1usco1are. La cute quando è fisiologicamente attiva è iii g rado di adatlarsi a lle variazioni atmosferiche e clin1atich e. Il tono dell'organi ·1no è in gran· pa rte <l.i pendente dagli stimoli tras111essi dµ lla pelle al Riste111a e11docrino-.. . im11atico che controlla la di strib1uzione del sangue . E prob.abile1 ch e n or111aln1ente le Yariazioni atmosfer ich e determinano u11 a ' raso dilatazion e e la conseguente liber azione di istamina dalla cute. L '.artritico . cronico è incapace di r eagire im. niediatan1cnte ai i11utamenli clella terriperatura, dell'un1idità e nel cli111a per un difetto della fu11zio11e cutanea . La ricducazio11e di qu·e sta ultima n1ediante l 'idroterapia è perciò di g rande effi cacia in molti ca&i di artrite cron1ca e specie in quella degenerativa. Le applicazioni cald e gen erali ·p ossono essere ottenute co11 il calore secco (bagni turchi, calore radiante) che determina un a suclorazione profusa i11a solo una leggera ipertern1ia, IJer,c hè l 'e.,raporazione rapida del sudore tende ad abba"sare la tc1n1Jera tura del corpo. Va r1otato cl1e . gli acidi no11 ·sono escr eti con la l)flle e. che quindi l 'aun1ento dell 'atti,rità delle glandu]e sudoripare p1u ò aume11tarc l 'acidità dell 'organisn10 senz'alcun vantaggio per l 'equilibrio acido-base, che per allro i1on è altP.rato 11el reumati n1o cro,n ico. Le .lcque terJl1ali co11ten gono ,·arie sostanze r b e i n realtà 11on 11anno altro effetto che qu1ello di stimolare la pelle. 11 loro al to peso specifico n e aurr1enta l 'efficacia curativa detern1ina11do lln rilasciam ento m u scolare ch e consente i movin1enti . passi vi delle articolazioni. La dieta non 11a alcuna importanza curativa, tutt'al più d'eve es~ere ristretta 11egli ob·e si. L'alcool de,1e essere bevuto moderatamente specie quando si sospetta una lesio11 e eJ>'a tica. È co11sigliabile che i pazienti be,1ano molta acqt1a . L'artrite traiinivtica, è detern1inata da u na si11gola azio1le lesiva o rla azioni ripetute ·e prolungate (posizioni e sforzi professionali , n1ancanza di alli11ea111ento nelle fratture, nel rar Jritis1t10, nel 111o rbo di Pag·et, o da irritazin11i in t raarticolari da cor.pi lib eri). Il trattamento dipende dallo stadio della le~io11 e cl1e si ap·p rezza co11 l 'e~ame radiologico e la si11tomatologia generale. Nei casi n ei quali si ha li111itazione dei n1ovim,enti dipendenti da fibro~ite e lJeriarticolare è g iustificata la mob·ilizzazio11e dell'articolazione sotto a11e• lesi.a. Nei casi aYanzati la 111obilizzazione non deve essere spi11ta oltre le possibilità create dalle nuove co1tdizioni anaton1ich e. 1'enere presente, con1unq11e, ch e la lin1itazion e dei n1ovini enti è do,'Uta in gran parte dallo ~pasmo n1uscolare che è a11c;he causa del dolore. Il calore (appli1

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cazioni calde, radiazioni , diatermia, onde corte) ha al riguardo una notevole efficacia. Nei casi ·gravi può rendersi n ecessaria l 'artrodesi. La roentgenterapia pl1ò accelerare a11zi ch e ritardare. il processo degenerativo. Può quindi essere a1:>1?1licato nella spondilite lombare1 i1ella quale la fissazion e de1le vertebr e rton h a importanza. L'artrite climaterica si verifica nelle donne immediatam·ente J)ri111a , durante e dojJO la rr1enopausa. Nei casi nei quali questa sia stata prodotta artificialn1ente (ovariectomia, i terec to111ia) l 'artrite si manifesta a distanza, ali ' ep<:.1Ga nella qua] e il climaterio ~i produrreb.:. b e normalmente, ed è •p articolarmente gra,re. Le articolazioni più frequenten1ente colpite so110 le g inoccl1ia, ma possono esserle ancl1 e le inte1·falang·ee, i polsi, le tibiotarsich e. Le ginocchia s'ingì·o5sa110 in parte per ver samento sinoYiale ed inspessi1nento villoso. in . parte peir infiltrazione fib·r o-grasisosa extraarticolare ~ pecie i1el1a i)arte mediana. Nei n1ovirr1enti si appr.ezza un caratteristico fine crepitio. In .genere si ha conten1poranea1nentc obesità e sinto111i di deficienza tiroidea ed 0'1arica. È faicile riscontrare inspessin1,enti fib,r o-grassosi a li' ello della ..,etti111a vertebra cervicale, dal calcag110 ed in altre parti. La pelle è 'Secca con iiieridrosi 1Jeriodicl1e, i peli tendono a cadere. Ra.diolog ica111cntc 11ello tadio iniziale i1on si rileva nulla di notevole, più tardi si riscontr.ar10 le ioni osteoartritiche. Il trattan1e11to è essenzialmente o·potera1Jico : gli ei-;tratti tiroidei sono nlolto vantaggiosi ma talvolta danno falti d'intolleranza; ~li ormoni estrogenici possono essere dati per via orale (3000 unità al giorno) o per via par enterale Ìll dosi più piccole. L'ob·esità si corregge riduce11do nella dieta i g1a . . si ed i carboidrati . I rna sa,gg·i e le ap j}li cazioni cald·e gi0Ya110 per attenuare i sinton1i locali. Le eventuali deforn1ità della volta del piede , ·.anno corrette con scarpe ortopediche . . La goitta è cara tterizzata da dolore1 violento,. gonfiore e a1Tossamento dell 'articolazione colp,i ta, fatti ch e so110 aggravati d:agli sforzi. E Jliù frequenlie n egli uon1ini cl1e nelle donne. Colpjsce 1Jrevale,n temente gli adulti. Sembra do,ruta al deposito di biurato di sodio cl1 e agisce come irritante producendo, alterazioni de.gen erati,·e delle articolazioni clinicam ente indistin guibili -dal] 'osteoartrite primaria. I àisturbi costituziona li n on sono molto marcati, tut tavia i gottosi sono predisposti ai catarri n.a sofaringei e gastrointestinali. La pell1e (è secca e .s cabrosa, le unghie sono fragili. S11iesso si h anno eczen1i. Non son o rare le bar . . siti specie del I ' olecra11on . Il polso è raro, la te1~peratura subnormale. La pre&sione ,è. di so~ lit o ba~~a, solo nelle for111e gravi e negli stadi 1

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SEZIOi'fE PRATICA

.ava11zati, quan,do con1p.a iono lesioni renali, è c:J1e tisve.g liano e 111-ettono in ferm e11to i più alta . bassi istinti, ·5 ono anch·',essi re~po 11sabili di All 'esame radiolo·g ico nelle prime fasi si ri- que&ti delitti. scontrano piccole ~1ree l'-Olonde, lraslucide imAl caso recentemente pubblicato da G. Lozan1ediatamente intor110 alla superficie delle ossa. da e di c ui discorrono H. Vig nes e P\. ·Hamplin Si tratta di depositi di bi urato sodico che s 'in(Presse rriéd., 16 agpsto 1939) di t1na bambina grossano progressiva111ente e tendono ad in- 1n.e stru.ata a 3 anni ed incinta a 5, si aggiun, ·adere la cartilag ine ed a passare nella cavità gono quello di Jiilda K eane (gravida11za a 6 .artico,l are. Successivamente il reperto è simile a r1ni ed 8 meR·i ), di 1Chasc.11iniski (6 anni e 9 a quello dell'osrteoartrite. In tali casi la ·~ia­ n-te~i) . e . rnolti altri di 7-8 an11i. gnosi ·dif~ere11z;iale si basa sulla ·determ111aAl procreatore, in genere, si accenna appe.zione ·dell'acido urico nel sangue, che n ella na; la sua età varia di molto ; talora un qua"&i gotta si trova sempre in quantità superiore alla coetaneo od anche un adulto e persino un normale (superiore a 3,5-4 rnrr1gr. per cento). r1onno settuagenario. La gotta si c ura elirr1inando dalla dieta g li Generalmente le gravidanze precoci si osalimenti ricchi di nuclei, da cui derivano le servano in ragazzine ch e hanno una pubertà p1urine 1ed infine l 'acido, urico e l 'urea (feg·ato , · precoce, seb·b e r1e tale precocità no11 rapiprresen. rene, animella, caviale, cervello). ti senz 'altro una buona a ttitudine alla proÈ stato rilevato ch e i gottosi hanno una parcreazione. Il più spesso, le rag·azzine ch e diticolare suscettibilità individuale verso deter- ' 't-ntano incinte molto precocemente hanno una minate sostanze : al cuni hanno l 'acces o got- rnorfologia molto più sviluppata della loro e tà toso in seguito all'ingestione di animelle alr eale; i lavori di endocrinologia riportano vari tri in seguito all 'ingestio.n e di alcuni ingreesempi di tale matronisn10 precoce, con caretdienti (malto) di pev.a nde alcoolicl1e. Vi sono teri seF-suali second.a ri b ene sviluppati, si comi11dividui che hanno aoclessi ·dopo· l 'ingiestione p rende quindi la possibilità che esse d estino la di birra, mentre tollerano 1Jerfetta111ente il con cupiscenz.a, ·tanto più che sp esso anche lo \i\7isky e·d il gin. . stato psichico corrisponde alla preçocità dello I foci infetti possono provocare esacerb·a- s"'·iluppo fisico. l\!a n on n1ancano eccezioni , .zioni d ella gotta, da ciò la utilità di elimi- come la bambina indù d ell'osservazione di H. narli · quando fossero eventualmente presenti. J(e.ane, che partorl a 6 annì ed 8 n1e i e che I gottosi dovrebber o bere molta acqua ed a-veva ancora i d enti ,d a latte durante la graUf;ar e po.c c sale : i sali sodici impedisco no la vidanza. soluzione del biurato di sodio e quindi n e faSe la me~tru.a z ion e preic oce è la regola n ei ' 'oriscono il ·deposito, la ritenzio11e ed il d epocasi di g ravidanza precoce, non m ancan o .ans ito n elle articolazio·ni. cJ1e qui d elle eccezioni e sono conosciuti n ella L 'alveo d ev·e esser e libero , e perciò l 'infer- l t:'lteratura , nove casi di fecondazione prima n10 d:evle m an g iar e n1olta ffrutt.a e vegetali df'lla compar sa d ei m estrui. Entra qui p·r oba' 'erdi. bilmente il caso , ch e ha fatto coincidere i rapCome inedicam enti sor10 indicati i prodotti r>orti sessuali fecondanti con il momento di <lel g ruppo· cincofenico.. 1 naturazione dell 'uovo prossimo a qt1ello di Il trattamento fisico è analogo a quello del- manifestazione della p·r in1a mestruazion e. 1 'osteoartrite, ma d eYe essere attenta111ente La gr avidanza non presenta nulla di partisorveglia to per e'•it ar e spiacevoli reazioni locali colare, con gli &tessi fenon1eni ~i111piatici e le e generali. . DR. stesse çomplicazioni. 1Frequente è il parto prer11aturo . Il parto è, in complesso, relativamente faDIVAGAZIONI cile1. Si tratta spesso di parti a sorpresa fort~­ Le gravidanze nelle bambine. r1ata mentre ci si potrebbe · asrp ettare tutto 11 co11t~ario ' in con siderazione del bacino. pi eL'argon1ento è Lale da provocare un sen so colo talora infa11tile, trasY.ersalmente r1~tret'<li pena e di disgusto i11 chiunque abbia un })e11ch-è mini1no sen so morale, ma il medico to con un dia1netro antero-vosteriore inferi~re al norn1ale. Si può invocare una certa ch e deve anche affondare le ma11i nei cadaveri la ·sezz.a delle arlicolazio11i pelviche o la n1alilt p1u.trefazione non d e,re indietreggiare n emn1eno dinanzi alle brutture morali e conoscere l eabilità delle ossa 1d1e l bacino. Ma non è da escludere una certa cc virtù giovanile » del n1upertanto tutti i lati d ella fi sio-patologia e ·d ella scolo uterino, che evita la tend~nza alle conJ>erso11alità uman~. No11 bisogna, del r esto, ditratture, facilita il contatto .della testa con lo n1enticare ·Che in alcuni paesi, come ne lle Int retto superiore e favorisce I'a.ccon1~d~mento die in glesi, a cau sa di credenze religiose, il dei diametri cefalici con quelli pelv1c1. Rare matrimoniç> è sempre assai precoce, nella n1ag(7 %) sono le anon1alie delle ~ontrazi o~i e st gior parte dei casi sui 15 anni, ma anche a fi-6 ed ·è consumato a P-10: vi si vedono delle cita persino il caso di .u:ia di .16. anni che~ r11ultipare a 13 a nni e d elle nonn e a 22. D 'al- contrarian1ente alla pun1z1one b1bl1ca , piartor1 tra parte, i periodi di rivoluzioni e di guerre, senza dolore. . 1

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1810

« IL POLICLINICO »

Gli interventi o~tetrici sono rari, ma evidentemente s'impon gono quando si tratti di ba111bine mo&truosamente -g iovani, come nel caso di H. K ean e (6 anni e 8 m €si) in cui si dove tte i11tervenire con una cesar ea ( ~eto di 1900 grarnmi) ed. in altri in c ui si procedette alla cranio.clasia. Alle Indie, si praticano numerose cesaree in ragazzine molto giovani, m entre molte altre n1uo,i ono per mancanza di cure, contribuen,d o -così a d e levare. in quei paesi, in modo impres-sionante la mortalità materna (20J/ 1000, inve·Ce di 3-4 in Europa). La morti-natalità prei'enta cifre analoghe a quella con sueta. Discor·di so,n o i pareri sulla frequ enza d elle lacera.zioni perineali. L 'allattamento è po-ssibile e la b:am ,bina-ma.dre sopra c itata di H. Keane, allattò per 9 m ·esi . Il neonato ha, gene.r almente, un peso inferiore al normale, sebbene vi siano eccezioni, come nel caso di Grin&ard (4 700 g.). Però, anche con un :peso· inferiore, tali bambini hanno una buona vitalità e crescono b ene, for se per l'irnpu.lso 'ritale di tessuti giovani gen erati da un organismo in via di ~viluippo . 1

fi l.

·CENNI ~1 .

BIBLIOGRAFICl

TEsCHENDOBF. Lehrbuclt der Roenitgeno-

logischen. Differe11liald•iagnostik der Erkrarikungen der Bru1slo·1gane. Thien1e ed. , 800 pagine con 891 figure. Marchi 70. La buo·n a accqglienza fatta dai radiologi al precedente libro dell 'A. sulla diagnos tica differe11ziale radiologica delle malattie addomirlali h a indotto l 'A. a licenziare un 6econdo volume sulla ·diagnostica differenz.iale radiologica delle malattie toraciche (polmoni , cuor e, mediastino, diaframma). A differenza di ·q uanto l 'A. ha potuto, .fare per le inalattie a ddominali o~e era possibile riu11ire le varie mala ttie per gruppi, qui l 'A. h a .seguito la via semeiologica cio·è .p Tocedere ne l confronto e n.e lla .somiglianza delle ombre ra·diologich e. Così viene discusso· ad es. l'ad.densamento di una parte del polmone o, di ~a m età 1d'e l polmone e in questo ultimo caso a seconda ch e il volume toracico è aumentato o ·diminuito: passano così in rassegna i caratteri radiologici differen ziali tra ple·u riti, cisti, tumori d a un lato e l 'awlettasia e l a broncopolmonite cronica dall'altra e inoltre le pleuriti saccate, le interlobari, i focolai bron• • • • c opneumon1c1 e p1leumon1c1. Lo stesro meto do è seguito n,e lla diag nostica ·d ifferenziale de lle a ltre malattie polmona ri in base alla grandezza e alla n ettezza e alla rotondità o r11eno e alla diffusione dei focolai o· a lla diversità dei caratteri delle n orma li ombre date dall'ilo o del mediastino : la tubercolosi è trattata a sè. Anche per il cuore la diagr~ostica differenziale radiologica parte dal 1

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[ A1NNO

XLVI, NuM. 41]

confronlo d ella grandezza, della forma e del volume d el · cuore, mà per il cuore tio studio fur1zionale chimografico e lo 5tudio associato eletLrocardiografico e radiologico danno la poss1bilità al radiologo di esplorare dei campi interessanti di stu dio. Certamente a questo lib1ro di T. a1Tiderà lo .stesso su ccesso c he il precedente volume ha avuto fra i radiologi a cui €$Sieinzialm ente è destina to il libro e per i quali no11 è ignota la difficoltà di sceverare i vari dati di se1neiolog ia radiolog ica per poter dare E. MrLANI. a l clinico d ei dati preziosi. 1

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G. ScHULTE e F. Kt.rHLMANN. Grundlagen der

Roentgeindiagnostik und Roentgentherapie. Thiame, ·editore, pagg. 1±0-1 48 con figure, 1939. ~1archi 7,50. Il libro vuole essere una introduzion e allo studio radiologico per studenti e giovani me·dici desideroi:yi di apprendere nelle u e li.11ee f ondan1entali quanto la r a diologia p uò d are n ei vari cam p i d ella me·dicina non solo dal punto di vista d ella radiodiag n ostica ma a11 ch e d al pUJn-to di vista d ella roentgenterapia. Perciò tutta la m ateria è svolta in forma schem.at.ica e &emplice con molte figure ti pich e e molti scherni: una cinquantina di pag inette appena per lo studio ad es.. dello &che let.ro con il r eperto radiologico a seconda delle vurie malattie tracciato in forma sch ematica e un 'altra cin·q,uan·tina di pagine per lo st udio r a diolog ico dei poln1oni,. del cuore, d ei vi. scer1, ecc. Anch·e per quanto riguarda la roentgenterapia tutto è svolto in forma piana e sen1plice e in modo adatto a llo scopo che ·gli AA .. han110 voluto oon seguìre. E. MrLANI.

l:. · A. ZrMMER. DaiS Brustbein iind seiine Ge-

lenk. Thie1ne, editore, 193P. Pagine 69-81 con schizzi e figure, 13 marchi . Lo studio radiologico dello ~terno e d elle s ue articolazio11i appare in questa b r eve pub·b licazione ·di Zimm1e r in t11tta la st1a in1port.anza : la stessa tecnica di esame radiologico de llo sterno è stata modificata .d all' A. con op·1),ortuni accorgime.nti; praticando due ra.diog_rammi su una s tessa pellicola s.ensibile è possibile ~tudiare lo sterno io tutti i suoi dettag li. Molti schizzi e parecchi radiogran1mi d i1110 strativi sono acclusi alla pubblicazione destinata essenzialm ente ai radiolog i. La radiologi<:1 m ancava di una monografia così dettagliala sullo sterno. l\tlrr..-\ NI EuGENro. 1

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V0lum e GiUrbilare n.el venticin quennìo della Fonda.ziorie deilla Società Italiana di Rai{iologia Nledioa.. Milano, Tipografia Zerboni, 1939, pag. 450, L. 50. Questo volume giubilare edito in 'bella ves te tipografica è riuscito veramente una magnifica manife&tazione -e dimostrazione del cammino che la Radiologia Italia na ha per•

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(ANNO XLVI, Nu~t. 41 ]

corso da l 191:3 al 1938. 'fu Lta la sto ria ùelJa I~adiologia Italiana pa!'-sa sotto i nost1i occhi e fra i ta11ti i10111i ricor ro110 quelli 11oti a tutti i radiologi e cl1e si Tife1riscono a p'e rsone cl1e ari cora og,gi co1i1battono· a favor e ·della ra diologia. Hanno collaborato alla com pilazio11e del volun1e i co11soci: Balli , Hellucci , Benassi , Cig·noini , Comelli , Er111ifanio , Giordano, Lc11zi, M<i ragliano , Milani, P al111ieri , Paltri11ieri , Pini, }Jon zio , Possa ti, Ratti , Beviglio , ·Salotti , Siciliano , Tura110 , Valleb.o na. I c.a pitoli so·n o così suddivisi: Pos ati: Origir1i ·e s' 1ilu1Jipo della Società Italia11a di Radiolo,g·ia l\ie·d.ica - R.a tt i: Stan'lpa 1)erio.dica . - Siciliano : I Congre~'i J\T.azio.i1ali. Passati: Grupj)i r egion ali. - \ 1 aJl ebo11a: L,'associazione di n1arconite rap ia. Pal111ieri e Lenzi : L 'associazio11e di radiobiolog ia . - Ponzio : L 'as ociazion e di r a dioter a1)ia. - Ma raiglia no : I rap11'orti della :~ocie1à ·i talian a di r adiologia co11 <llt1:e orietà i11 edir lte ita]ia11e. - P o11zio : I rapporti coll 'eslero. - B e11as~i: J{adio1og ia ospedaliera. - . Ep1ifauioi: R acliolog·ia U11i,-.er sita:ria. - Co111elli: La radiologia n·ell 'e e rr ito. - Turano: La radiologia i1eJl 'ese·1·cizio priv.a to . - Bellucci: La radiolog·ia i1ell e -.tazio11j di cura . - Reviglio: l ,,o . ' 1illrppo d e11 'indus1ria radiologica. - . Ponzio : I 1l1arti1i della radiologia italiana. Salotti : La radiologia in r a1}port o co11 l e is tituzi oni ·del r egin1e. Il volume si chiude con tre capitoli cl1e rappre~entano 1111a visione sintetica sul n1ovim1ento radiolog·ico itali an o nel can1po..,dell.a letteratura : Mila11i : S11l ro11tributo italiano 11eJ campo d ella r ad iobiol ogia. - Giordano: I cl. n r l calnpo d ella r adiotera1)ia . - Balli e Len zi: Id. n el campo della diagnostica. Qu esti tre capitoli mostreranno al lettore q'lJ.anto si è fatto . r1el can1po r ad iologico in Italia . E. l\fILANI. 1

AccADEMIE, Soc1ETÀ

MEDICHE,

CoNOREs~1

R. Accademia delle Scienze Mediehe e Chirurgiche di Napoli. . Sed•ut a del 7 g iu gno 1939. Pres idcnlc : Prof. G . .J .\ PPET.I ,L

Sul valora del pneumo-encefalo nella terapia della 111eningite ce· rebro·spinale nell'in!anzia. AunICC}TJO I.J. L'O., dopo aver r1 cordato con1e, no11ost ant e l 'in1piego della sieroterapia specifica per i a endorachid ea, a n cora gr a ve r esti la pro g1101si della meningite cerebro-spinale epide111ica, ia rilevare ch e t ra l e cause di in s11cces·so, oltre la incer ta azione J)eciiica es1Jlicata clal siero ,· sia pure polival cn te, sul t ipo di n1e nin gococco del singolo caso , si debba })render e i11 co11 ider azio1ic a11ch e u11 altro fattore : € cioè l a JJossib iJe e n o11 rara occlusio11e di uno dci pii1 a11gu~ li lra lti dc]l 'anfral luoso sii..Je1na ca11alicol are per l a de11siln dell 'cssudato p11ru len lo. Allo scopo cli 111a11tencre e l >os ~ ibil111 e11l e J)r Ovocar e la per, ie tà tielle vie vc11 lricolari , gara11ten do in tal n1odo l a fuori11 .. cila ò el I iquido ccfalorachidia110 purulento, e facilita11do il p.erYenire dcl f'iero i1ellc caYilà ve11Lricolari , riferisce di aYer si. leJ11aticanTc11L~ a·s-_ociata alla si ero terapia l)Cr 'ia 1

1813 ~

f'EZIONE FRATlCA

e n<lorachjdea l ' i1)s·u fil azjo11 e cli aria a llra' er so il rachide. Vera1nen le incoraggjanti so110 i 1~i · u]l a U ott enuli con tale procedime1rLo g·ià u sa lo ai 1cl1e nell 'infa11zia a scopo 1Jrevale11lcn1e11le d iag11oslico} 111a, p er lo 1neno pres o di n oi, no11 a11 cor a i111-piegato n ella cura d ella inening· it e ccr ebro-sp111aìe. Pur avendo poluto conlrollare r arliol ogica1ne11te i11 due casi lo sblocco cli t1110 cl ei sisle1ni venlri-. colari, l 'O. raccoma-11da ch e tale i11 s11fflazione di aria ja fatla 11 ] ) ÌÙ precoce111en le po ssil).i] e, onde evilare . . orga11izzazioni di ess u cla ti diffiç.ili poi a v1ncers1 . I pe11eficj r isull a li fi11ora con seguiti co11 un a. Lecnica qua11 Lo 111ai se1111)lice ed alla porlala cli ogni n1edico pra lic0 sono appu11to messi in r isallo dal! 'O . per ch è il p11eu111oencefalo possa ve11ire i Lnpiega lo i11 c1uest a mala ttia d ell ' infanzja. a prog n o ·i J) Urlro1Jpo an cora g rave . 1

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Ricerche sperimentali e clin'.che sulla cura della ma'aria acuta e cronica col tartaro stibiato. D~ ·UNNO l{. L 'O. , cl o1){) aver fat lo no lure ch e no11 si possied e a n cor a un ineclica1n c11t o daYver o con1ple to, capace c ioè di agire lan lo ·sulle· for111e aises u a t e qua11to s u quelle ·sesst1at e clei }Jara si li inalarigen i , ricor cla l 'i111por lanza cl1e è· s la la rico11osci1rla in ques li ulti1ni a1111i, 11 el m eccani sino· di g·u arig io11 e della 1nn laria, al s istema r c l icolo -e11cl ot elialc e riferh;cc i risul la li cl i ricer _ cl1e cl a lui fatle p er a ·sodare quale azione il t artaro ·s tibiato fo sse in grado di es1Jlicar e su dello· sis len1 a . I 11 }Jaise alla co11 la tazione cl1e esso , il1je lla lo· per Yia er1cl0Ye n osa j11 ai1 i1nali d a esperi111e11 lo e i1ell 'u omo, stimola i1olevol111e11t.e g-Ii eleme11ti is liocila ri cpalo-splenici e l 'a llivil à fagocit.aria, I 'O. voll e Len ta r11e l '•u o nella n1al aria es ti vo-a utunnale cl1i11ino-plas1nocl1.in.-alebrin-resi t.ente e,. in seguito agli ottin1i ri"sullati raggiu11tj , si. co11v in e d ell 't1tili Là della lcr a1)ja an Limo 11 i.ì ·1e n clJa n1alaria cr onica o per lo n1en o i11 quelle forn1cd ive11L1le poco o null a influe11za}Jili con n1edica 1ne11 ti u su ali. Di p iù il tart ar o s li])ialo proYoca u11a SJ)len.ocon trazion e ch e clura molte o·r c e poi lc11 la111e1dc •si va risolYendo, è assai su1)er ior e a quell a cl1e s i }Juò o ll en ere con altre sos ta11ze, }Jer esempio aclren ali11a, e r1or1 si acco.rnpag11a ad e ~e­ Yazjo11e rl clla ]Jr cssion e a rl eri osa i1è ad al lri (l is lurbi. I11finc, il t a rt ar o e111e tico è dolalo di azio11e <lire ll a contro i pHr a s ili 111alarigc11i, in tu l le Jc: lor o forn1c. L 'O. co11 i suoi collaborat o ri l1a adopcTa·lo la cura antimoniale, con i fo11di 111essi a sua disposi zione e con l 'in corag·g iamenlo d ella Sani là PulJblica d·el lteg110 , d el Governo cl 'E liopia, d ell;:r Croce Rossa Italia11a e cli al lri E11l i , 1sia in It alia (Sardegna ecc. ), sia n ell 'I n1per o. Gli effelli da lur ot lenuti J)O~ on o co ì riassu111 er si : la febbre scom IJar c\ di olilo, dopo 1-4 i11iez ioni, i }Jar a ·siti 11 on si r ileva110 più nel sa11 g·ue periferico, i ga111ctoci li g·ià cl all a 1}r.in1n i11jezione }Jresenla110 fa tti dege11erali j e poi ~ ço111 paion o, il 1urriore ple11ico si ridttce e co l anche l 'e1)a to111egalia, si 11a <run1e11l o degli eri trociti , d ell 'c111oglobin a, del peso corporeo. on si veri.fi ca uo r ecidiYe e non i11 Yia a so] u tamen le eccezio11ale . A g·i11(lizio (l ell 'O., il ineloùo i11crila Jarg·a <liffusione, o ltre che per la ti a 11ote,·0Je efficacia, a11rl1e n~r: ]a con _id er azio11c cl1c i1011 r1 cl1iede, di . . oli lo, l ' in1p icgo di a! lre s o lanzc coacl i.uYn11ti ed u lilizza u11 n1cdjca111cn lo di costo assa i ba so, che si fabbrica iu It a] ia, L'011 n1ateri ale i lali ano e JJerciò può dir i Yer::ni.1e11lc a11l ar cl1ico. 1

ll Segret ario.


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· 1814

IL POLTCLINICO

lA·NNO XLVI,

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J\"{JlVf.

411

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA Nevrosi dell'esofngo e dello stoma<'o. Su questo ar.g·o111e1110 }1anno ~ volto u11a con i u 11icazio11e alla Sezion e Emiliana d ella oc . Tt al. di Ga. troe n1 erol og· ia F. Mode11e ·i e 1\. Bu._ raroli (1irc1i. l ta.l. d ella n1al. dell'a.pp'<11r. di{J<'re nte g·iugno 1939), i c1uali , dOJ)O .a ver prc111 e"' ~ a cl1e l 'i1111)o rta 11 za di que lo '"'tudio deri\H so1;ra lutto dal nes..,o c l1e tnli . . indron1i po.__ ~o no pre~e 11larc colla CO::'lituzio ne indi,iduaJ ~, l1 an110 illustrato due ca . i cli11ici di ipcrcine . . i circo .. c ritl a e-se nziale, ri .. pcltivan1 ent.e dell 'e~; l r·e1l1ità i11feriore d ell (' . . Ofa go e del cor1>0 dcl.lo ~t o n1a co . Il pri11lo caso era i 1 1~zia to da ç ic~ca diec i n1111i e i1e~l i ul Li111i lCJllJ)Ì ~ i 111anifesta' a co11 disfa gia r etro l cr11ale ron ond u lazio11i di com1>ort a1l1e11Lo in rapporto alle cl iver e fa i della 'ita. Obbielti, a111ente c era ·tc110 i dell a por·7io11e jnferiore dell 'e o fago, di 11atura e enziale, . . e11za i11l eressa111 011to dcl cardia . Il ~ cco11do ca . . o cla'a l1n o -.: to111aco bilobato a cle ;;idra per jp erc in c-~ i e~. cn zial e Ll ('I co rpo clello to111aco in u11 sogge tt o isterie-o e dis' 'ep·c ta tivo. Gli J\.l\.. ril c11gono r l1c le i1 >erci11 cs i cirro!:3Critlc, o . . pa ~ nii e~~r1 1 z i a li, dipe11don o ei a . . quilihrio cJ el .si ~ t en1 a i1eurO\ C1g··elali,·o Jocor eg ionale pe r a rilr11ia o i11 coordinameinto funzionale dei i11~;oli seg1r1 e11 ti dell 'org·an o. Que. _· tc squilibrio loco-regionale . aTebbe in rapJìOrto con u11a labilit à neurovegetativa gen er ale ca ratt eti .. Li ca d·egli indi vidui cl1e Berg11·1an11 chian1a cc tig111atizzati vegetativi ». IJ t;·atta1n ento deYe rivolger si quindi più allo s tato costitl1zionale ge nerale ch·e al fatto locale. Alla di . . cus ione 11anno parl eci1)ato ,·ari or alclri. Il Bosrl1i l1a co11fcr1113.t o la diffi coltà di orié.ntarsi· sulla prevalenza di di st11rl).i vegetativi di un ~i te111a o dell 'altro; il Monari ha ricordato un ca o J)er . . 011ale ch e ricordava il secondo c.orl1unicato dagli AA. , mentre il Rietli 11a cl1i es to qual e era il reperto er11atologico n ei ca ·i comuni cati e in n1odo . . peciale se c'.erano 11todificazioni em atologich e "'omig·lianli all '.anemia gravo ·d i fa\.~ica o sindrome di Plun11er-Vi11yon. Il Ga111berini i è in Yere tratlenuto a l)arJare d iffusa111ente della c ura chirt1rgic.a ill n, tra nclo11e le varie lrcni cl1·e. L. 1

L'aetinouaicosi ga~triea primitiva. È una n1alntlia ,·eramenle rara. rel 1932 St.rav in .: . k)' scgnHlava 9 casi n ell a lett.r rutuTa , cor11preso il s uo. Da allora n e son o stati descritti a llri tre. Coqui a11x ( /Je Sca.lp c.l , 22 lu glio 193!-) ne b a es er,'ato llll c"nso in llll t1or110 cli ±5 anni , ch e soffri Yn cli .gn~ lropa tia cl:-l lnolti anni. Nr l 1 93~ ,

lt'34: e 1935 presentò i ·eg11 i certi di un 'tulrera duodenalc Ja cui pre en za (u confermata rodiolog·ica111enlc. Nel l 936 e 1937 I elle b ene. 1\l pri11cipio del 193' · conti11 ciò ad avvertire disturbi gastrici n eltaHie11te di ver . . i da quelli ~o fferti 1n·ecede11leri1e11 te e prec i~an1en te dolore ·o·rdo <-l ll 'cpiga tri o, se nza a1cu11 ril1110 , c1ualcl1e ' olta con irracliazio11e \ erso la spalla, a vol te Yon1ito. Que Li disturbi 11on 1niglioraron o con n es.suna terapia, rt1e11 I re lo Lato geJ. er.a le ~ i aggrava va e il ·t)azie11te .. i a11en1 izzava . Tre se l li111a11e pri111a di e11 tra re i11 o. . 1)edale con1J)arYc UH a l urrtefaz io11e epi ~ra . . l rica , ch e aun ien tò rapida1t1cnte e dive11ne flultu a11t e e coni em 11ora1lear11 e11I e . .: i e})be diarrea. Il rnalato f11 iJl ,·iato i11 o pedale con diagnosi (li cancro in operabile dello sto1l1aco con a ~ce , o }1eritu111orale i11 ,·ia di fi' tolizzazion e. 111 .an cs le. . ia loca le ft1 falla un 'in cisione so 11ra-orr1be llica]e che di L'de e::-ilo a pu abbondl 11Le, . . 1)e~ ... 0 fetido. L'csu n1 e batteriologico dj1n o .. trò. 1a J) rc cnza cli un l11i cclio e di spore ch e prese11tava110 a:::pc llo inl ern1edio fra l 'a. perg iIJo e l'a c tinoniy c r~. I,a <'t1 llura di ('de un aclin 0rnyce a 11aerobio. L 'c. a1l1c radiolog·ico del tl1bo cli gere11tc diede. un a d·eforn1a zio11r 1)1cdiog,\. Irica perrnanenle a forn1a . . leno .. 8nte co11 alt erazior1e dell e plicl1e 111uco ·e. A11ch e il colon lra ver Eio pre ~ en­ t·a v.a in filtraz ion e dell n parete intestin a le con lìer.. islenza clelle pliclle . ll 111 ala.to morì per })ron co1)oln1onite. L 'nntopsia dimostrò alla r c.gion e m edioga : l'ri ca l ln b] occo infiamn1 atorio crivellat o· d a cra lr ri l)11rulenli. Que.. lo ma~c;;a ,aderivo al diafL [1n1111a e, attraverso l1n n 1)erf9razione , a' 'eva 1)rovornto una pericardite ron liquido contenente l ' ac tino lll)' Ce$. Lo ~ tom aco presentavo anch e una ,·asta ulcer azione dell a zo11a n1ediog-astrica e il colon 1>resc nlava f11 oriu scila di 'J) ll S rlnll.a i11aretc, ma ~e11za alterazioni m ac rosrop1 i cam ente rilevabili df'll a mucosa del colon. Per q,u a n Lo riguarda la 1}a I og-ene ·i è facile r>e n~n rc, sen za poterne dare la prova sir11ra, elle l ' ulccra duo denale so fferta Iempo prima ·possa e, sere .. tata la via ~i pr netrazion e dell 'i11fezione J,. 1

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1

La nicturia nei inalati di nle~ra ga!'tro·dnodenale. È 11olo cl1e in condizioni norn1a]i , la quantil à di urina cl1e si en 1ette durante il giorno ·è sempre n1aggiore di qu ella della notte ; il rap 1>orto è. secondo i vari autori, di 3 :2; 2 :I; .J. :1. All a m ag·gior quantità durante il giorno, si acco m}1ag·n a ancl1e una n1aggiore elin1ina7ione dell e prin cipali sos tanze organicl1 e. Vi ~ono n1ollc condizioni n1orbose, in cui tale r a pporto yjen e ad alterarsi; i ammette ch e vi sia Jl ict uria qua11do l'orina nottJrna oltre·pa~ sa i 2/ 3 della diurn a . In questi ca. i , si


l A~~ o XLVI,

N1.rl\1.

41 ]

.a vr cbb·e arterie durante la r1otLc una i11aggiore ·eli111i11azio11 c di cloruri e di a ltre ~o:stanze, il .e ll'e s tarebbe ad i11ùicare un n1.ag~·i or la,'oro .d el r en e dtrranl o la notte. La i1ictaria k.i os ·erva n·ei cardiaci, in c ui l!Jlzi 1Jiuò costituire il seg110 d 1i uno s tato i111l' ia le di scom1)e11 o. Si osser va., inoltre, i1e1'le 11 1ala LLie epalicl1e, nell 'an e111ia :pernicio~a. 11e l (li<.! b cte in sipido . Discordi ono i JJar eri .sul J11eccanisrt10 di tale. fe110Ir1en o; no,11 ap1?Ja.re più so~te11 ibile l ' ar1Lica opinione ch e, n ei •cardiaci , l·t nic turia d ebb·a .a ttrib!Uir i a m~gliori cor1di :7io11i di circol azione r en.a le in seg·uito .a l ri110 o, p er cl1è la rr1anca11za ·d i qu-esto e le ' 'a ria.zio11 i d ell 'alimentazione i1on semb,r ano indurre ,,ariazioni n el la J1ic luria stessa. D. l\odino (R iv. di chir11rgia, g·iug n o, 1939) l1a ·Lt1dialo la nictttria in pazie11ti cori ulcera _g·t1str o-duode11.ale (fatto g ià segr1alato da J ores ·e Bcck) . Con sid:era perio do 1diurno q·u ello dalle 7 alle 19 e notturno d alle 19 alle 7; co111e Il icturia as oluta quella i11 c ui la qu1a11tità di urina i1ottu1~na .era ,a solutan1.e11te 111a~~giore di qu ella diurna e r elativa quella i11 c ui er a magg iore dei ~/3. Di 18 caisi s tudiati , 11a Lro,1ato N. assoluta in 10 e relativa in 7 ; il valore del p eso specifico e d ell urea segu e l e ' 'a riazioni d ella quantilù cli urina. P er quan to rig·u a rda I.a spiega·zio n e d el fe no1r1èno , l 1A. esclud e l 'i p,o tesi d el 1ujg·Jiore S"\'Uotan1 e1ìto d·ello stomaco dt1rante la n.otte e ql1ell.a di ur1.a possibil e l esione e·p ·a tica ·cl1e l e Yarie -p·roYc di fu11zionaliti 11011 lia11no . fatlo rile·va re nei suoi j) azienti ed a111m ette in' ece cl1e si tr.atti di di Lurbi d el i s terna n ervoso ve,g·etaLivo, ])er un a zione diretta d ella zona. i1 Jo fisi-cer,,ello m ·edio .·u l rit1no t1rina rio. Al \ iag·o sp e t ter eb,Jae un 'azione eccitatrice s·u lla diu1·esi ; dura r1le ba i1 otte, per la m a11can za d i 1)0 ieri jnibitori , vi sar ebb·e un aum ento di tal e {1zio11 e . L 'ipotesi app are ve rosimile per il predo111i11io ch e .. i h rt, n egli u lcerosi , d el sis1t erna , -éiga le . fil. 1

1

Le cause di aggravamento e di morte dopo emor • ragie gastro-duodenali. Dalle os e r,vazio11i di F. A ve ry Jo 11e · (British mecl. J ., 12 a .g 9,sto, 1939) ris ulta ch e molti ca i di e111aten1esi e· di. 111elena so·n o venuti a n1orte dopo I.a cessazione d ell 'e1norrag·ia . Lo studio· di tali casi 11.a dimostrato un fa ttoTe con1une in 1ali })'azienti e ci oè la grave disidra t azio11e, ch e 'ice,·r rsa e ra n1ascl1er ato per la l arga son1m ird . . trazione di a p1)iacei. La clisidra l.azi o ne er.a da a tlrib,uir .. i , in partr acl jusu fficiente assunzione di liquid i, in 1p1a rt e acl a111nenlo di diuresi per l 'au111er1ta ta e; c r e2ion e di l1rea, probabilmente attribt1ib1ile "'l11a di:ge ~tion e ·d el a n gue, r l1e si. trova n ell 'intetìt1no. L.e cifre d el]a dis-idratazion e sono impres io11a 11 ti, arriva11rlosi ad tin bila n cio n egati' o di 4f>0() fin o a 9000 c n1c . Si l1a co1n e con seguenza '

181[,

SEZ IONE Pl'\AT JCA

de l digiuno u11a ·c:i. s iorie d clJ c p·ro·Lei11n d el c.orpo , e poichè . La funzion·e renale è depre sa IJ·e r la n1ar1ca11za di acqua, l a disidra tazione porta ra1)idar11ente all 1urèmia ed a lla morte . 11: quindi necessa rio fornire a tali p.a zienli una qua utità di liquid o s ufficiente p,er il fabbisog·no d ei reni , }Jol11tor1i , p elle, e per corr1p ensare l e p e rdite : si <leve inoltre ~01nrr1ini­ sl ta 1·e u 11a ~ uffi cie nt e quantità cli clo rl1ro di ... odio (c irca 10 ;g·. al g·io rn o) n ei l-"Yrin1i g·iorni d o po l 'e111 o rragia . . fil .

TERAPIA Le iniezioni sclerosanti neJle flebE>eta sie . Filder111a1111 (So c. de th.érap eiitiqu e 14 1

g·iug·n o 1939) app1i·c.a le iniezioni scle rosanti in t u.l te le s1pecie ·di fleb 1ec tasie : varici , a11che quelle ·delle i11cjn te .al 9° i1Jese ed an cl1e le varici vulvari, emor1·oidi i11ter11e ed e.sterne prola :ate o 11011, angioini L 011g·cniti , va rico ce] i ecc . l~gli iiferisce ·di .aver trattato con su cces o dei fle,h·i tici , u11 a1111·0 do·1)0 l 'a lt acco di flebite e 1·i tien e cl1e tale pratica d el)ba e possa g·e11 e ral i zzar.si. A. LuLieT (l bi<ierri) 1consig·lia u11a forn1ula in e ui si lJ UÒ u tilizzare· se11z.a dolor e ·d ell 'a lcool a 70°, aggiu 11g·endovi il 10 % d i cl or idrato d i c11i11in.a , il 5 % di uret a11 0, · 1·1 °;{; d.i para1n i110b en zoa to ,di e tile e di ·p iara1nino-b·enzoato di b·utjle. U n 'altra forn1ula ide11tica, 111a se11z.a cl1in ina ·e uretarro, p1uò utili zza r .. i negli i11divid·ui irJtollera11ti alla cl1ini1lél ocl i 11 quell i e~1enuaLi o tar.ati. Si tanno ·parecchie pt1n Lure ad ogni sed·uta, i1d ro ducendo ,qualcl1e goccia in oig·nì ])unto; ! i 0Lti1e11e: cosi la ,gu ari ~io·n e se11za we'azjone infiamn1.a toria e sen za un tratta1 n ento trop11Jo lungo , n ell e en1o rroidi tti1norali o procid enti , rid11,cibiili o non: fil. 1

Trattamento delle vene varicose con sodio rici· noleato. Do·p·o tre .an11i di esperien ze presso la Cli11ica d elle ,,e·n e varicose d el Dis1Je11s.ario Alfredo B eu a111in , ~., . N. Po ... toleth,vaitl1 e (l\fédica.l 1'imes, n. 3, 193f-) può affe r111nre cl1 c l 'i1 npiego di un a soluzio ne di ~o 9io ri cirtol eato al 2 % n ella oura ·d elle vari ci 11a for11ito o tti mi rL·ull ati , din1o·s.l ra11d1osi non to g.ica n elle d osi 11sate . I 1)azienti furon o tr,a l ta ti a1rlbulatoriam entc .e la i11iezion e di questa soluzion e provocò lln dolore .a sai r> i.ù pi ccolo degli altri n1 ed ica111,enti (1c1lori·d rato di c hi11ino, uretan o, ' 'arisol, 1ecc .) a questo t:t,e s .. o copo u _ati . In iezioni ripetu le di soclio rici11oleato al 2 ~~ in pj cc olc dosi ripiett1t~ 11a nno de termin ato effetLi l~iù favo re,·oli cli sin g·ole iniezioni di forti tl ua111,ità d ella ·.. tessa ~· os ta 11 za. lJer 1rua11 lo s ia : la lo os erva lo ch e a11 cl1e 6 cc. d ell e soluzio rti al 2 % l)O~ 0110 es ere inie tta ti c on te.n1pora 11 ea111e111e ~e·n za li111ore. 'f ale 1l1 et0do è rite11ut o rl a 11'1\ . c1uale il lra ttn111 enl o ~rl e rosa,.,.., 11l e ideah'. I. OS \TT I.


1816

(( l L POLl CLJ

TOSSICOLOGIA Intossicazione da bromuro. L. P. Gu11d ry (Th e J ourn. of Tlie A nieric. ~J ed ic. Assoc., 5 a.g o8to 1939) ha d escritto q ui11dici e.a si di i11to· ... icazio11e da bromuro. Questa so:sla11 za si eli111in.a l enta111ente e dà p iù ·fa ciln1 e111e fen o111e11i to sici e ~i riduce J'inge tio11c di cloruri. Essa provoca avvelenaJ llen to co.11 u11a certa frequ enza fra i in alati di !)Sicosi , psi co11euro i , a Jcoolismo cro nico, arlerio ... cl er osi cerebrale, tu111or e ce rebrale. Nel 50 °/o dei casi il bro1nuro fu preso per J:> r escrizio11e n1cdica. I sin ton1i dell 'inlo ~ i cazione si sovrap11)ongo~o alla n1alatlia di c ui soffre il malato. I e.g11i precoc i . . or10: cefalea, anorc sia , vertigirli , tre111ori, tanch ezza, irritabilità, i11emoria scar sa, co11fusio11c 111c11tal e tran ito ria. Qucsli sinto111i "i 11a nno con co11centrazione di l11 o n1uro 11el ·a ngue fra 30 e 10(1 111gr. %. Continuando la son1.n1inistrazior1e d el broTll uro f:Ì hanno : irrequiet ezza, debolezza , di fficol tà ·d i paTola, andatura incerta, ansia , crisi r11tozionali. In alcuni casi si h a n110 ancl1e al111cinazio1ii e delirio. 'futto qt1e to si ha co11 rontenuto di bron1uro nel sangue fra 150 e 2f50 mg. ·%. Oltre i 250 mg. i h a una carattel'i $1ica psicosi to sica con prevalenza di fenorqe 11i allu cinatori . Nella diagno i l 'a11a111nesi r accolta dai par enti e dal mal::lto è gen·e ralm ent e poco proba1iva , m e11tre è di grande aiuto quella raccolta dal farn1acisl.a o da altri m edici. Ogni volta < l1e u11 malato h a allucinazioni t errificanti , d elirio e disorientazion e mentale bisogna conBiderare il bro111ismo come t1na diagno i posf;ibile. I11 quesli casi si dovreb·b e sempr e fare il dosaggio d el bron1uro n el sangu e. La diag11osi differenzia le si ,d e''·e far e colle· allucinazioni a lcoo] icl1e, col d eliriu111 tr0111en. e colla . . indrome di Korsako ff. Nel bron1isn10 manra no l e neuriti . La 1nortalit à è ll10'1 l o scar a 1)e rr l1è è al diso l to dell 'uno p er ce11to. Per lJrcvenire l ',a yvelenamento il n1 edico r]ovrà esser e cauto nella pref:crizion,e e pe<ial111ente 11011 permettere all'ammalato di ris1icidire la ricetta sen r,a la sua ap1)rovazione. l ,ct cura con siste n ella son1ministrazione di r lort1To ,d i sodio in do-&e dì 4 a 1O g-rammi al gic1r110, da darsi !J er bocca in ca·p sule, più notr, ole quantità di liquidi (4 litri al giorno) e di eta legger a. A qu·es to trattamP-nto si può associar e 1111 sedativo ( pAraldeid e) in dose di 4-16 cr. per hocca o 12-2± i1er i·etto: op 11111~e fer1ol1arl1il r.1 o veronal. L. 1

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·POSTA DEGLI ABBONATI Al d o ll. O. D. P. da L. P. abb. 6:3±3. L'ipericlrosi localizzata o efid rosi p,u ò essere in rapporto co n 111ala ttie d el !'isten1a nervoso, co11 sla ti i11fetti\ i, tossici, diatesjci e , nella t e1

reo ))

lANNO "\Lvl,

J\L ~I.

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La, 11on è rara i11 sog.,~etti artritici, raéhiLici, ecc. Qualcl1e volta è di origine e111oti va, con1e ] 'iperidrosi ·dei e.avi ascellari cl1e si verifica in ce11;e. don11e quando si ·1Joglia110 in pr.esenza di altre per ·on e, ma ch e per altro, !)UÒ essere solLa11Lo alfct Lo di u1 1.~' bru, ca co11trazione <l ei 111 u coli lisci delle g·la ndole sudori:p are i)er il ubiLa11eo c.a111bia1n en lo di te111peratura. Si cono cono poi iperidrosi unilaterali , tal' olta cr o<:iale, in a l cuni casi e red itarie. indipendenti da quell e ch e si esser' arto in alcu11e 1rJaUattie del i tema ne r voso ( iri11gon1ielia, ifilide C·e r cbrale) od in seguito a traun1i od a11ch e sen1plice con1pressione dei n ervi (1) . e. da nodi linfatici tumefatti), nell 'h erpe$ zost er , ecc. Infine a lc uni ca i dj ,efid rosi sare·b·b ero legati a certi di turhi d ella secrezio11e sebacea ch e ,·a11 no· sotto il non1e generico di ch ero si e di Clii la seborrea, com.a 1'iperidrosi (d etta perciò oleosa), ar ebl)cro d el le complicanze. La fro11te, c ome il volt o i11 gen ere, è una d ell e sedi non rare di qur to s tato n1orboso. L 'ipertricosi acqu.isita p uò. presentarsi in a lcune donne, a quanto pare più fa cilme11te TI(flle b,r une, all 'epOC<'l d ella r>ubertà O, l)er in ,,.-~,fSO , in quella della n1eno1)ausa. È pro])abiJ e che ronco·rrano a deter111i11are tali anon1alie disturbi della sfera genitale: in ~l c uni casi esse in organo in coincide nza di rr1alattiie ' re re e proprie dell 'ut er o e deg·li a11nes~ i (fi])ro111i. cisti ·ovaricl1c, ecc.). Altre k~hiandole e11docrin·e in disfun zione l)Ossono a''ere azione ipertricoge11ica: ipofisi e eorle 0cia su rr0n<.lle e p erfino certi stati d 'ipertiroidi sn10, a l quale in .g"en er e s i suol e i11,rece a ttribuire !Jiultosto· u11'azione alopecizzante. Secoj1do alou ni aut o ri, all '.a un1 c1ntata fu11zio11 e cortico-su rrenale i dovreib,b e I 'ipertricosi muliebrre, pecie sul ' 'iso , cl1-e suole se1guire- alla Jne11opau sa o a ll 'insufficienz,a ovarica. Non si t1·11ò infine ersc]udeire che que ti iperl riro ·i clel volto femminile siano qualch e ' Tolta favorite dall 'esagerato uso di cosn1etic.i (i così d e11 i i rncch.i, belletti ecc.) e sopratutto dai ma &-g gi 1)er p re en are dalle rugh e, analoga1ne11te a quel ch e si verifica i11 alcuni soggetti nei quali, p. 'e ., il grattamento (bambini pruriginosi), l e prolungate fa sciature o g li apparecchi ir111n o1b ilizzanli per traumi, ecc., i ripetuti man.ilu,'ii posso110 provocare ipertricosi n elle Teg·ioni ottopoF-te all 'i1111sitat o sti11101o. l\ que~te llltime form,e, a cui si può ·d are il sii.~ific,ato fun zion ale id i f:ooome·ni reattivi della cute contro un agente nocivo (iperemie da irritazioni cort consecutiva m .a.g1gior crescita d ei peli), possono e .·er·e ascritte ce rt e ip ert~·i ('osi professionali, come q .u elle ch e i os ervano sul dor o scapo-• d ell e m .ani nei chi1urgi o sulle regioni • lari di onerai costretti a portare oggetti pesanti _11Ile -- palle. 1

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y·. ]\fONTESANO.

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1A~~o \L' 71, Nul't. 41]

1819

SEZJO E PUATJ CA

N·· ELLA VITA PROF.E S S I O N A L E. CONCORSI.

11c .

Posti vacanti. Co?\10 . rlmministraz. Prov inc. - Direllore d el1'0spedale P sichiatrico; titoli; L. 21.000 e 3 trie nni dee.; a lloggio, illumin. , riscald .; ortaglie. Scad. -0re 18 d el 30 n ov. Chieder e copia del bando alla Segr e teria. · R. Arcispecl.ale di S. Nl. Nuova. - Aiuto presso il 'furno isolamento ed il Laboratorio di ricercl1e; titoli ed esa mi; ·scad. 16 ott., ore 12; L. 7558; proventi regol an1entari ; età lim. 35 a. lliYolgersi alla Seg·r e leria . FIRENZE.

FoGGIA. Consor zio Prov. Antituher c. - Diretto re della Sezio11e dispensariale di Cerig n ola; tiloli -ed esami; -scad. 30 ottobre, ore 13; L. 9000 e quadrienni d ee., serv. att. L. 1800; e là limite 40 a. GENOVA. Sp edali Civi li. Aiuto spec ia lista in radiologia e terapia fisica; scad. 9 ott ., ore 17; s lip. L. 5000; età limite 35 a.; titoli ed esami. llichieder e b a ndo alla Seg·reteria. :\[ERA~o

(Bolza n.o·) . Ospedale Civico. - Un assi.s le11Le nella Divis . medica ed uno nella Divis . chirurg.; tilo li ; scad. 31 ott., ore 12; stip . L. 5000, 'itto, tanza, 1)arteci1)az io11e ccc.; e tà li1nil c 30 a.; 1as ' e L. 50. Rivolg ersi alla Segr e teri a.

I cinqur con cor i so n o iudc t li <l al presicle11t e

cl olla Socie tà ita li ana cli P ed ia tri a fra i p edi a tr i ital iani opra tc111i ri g u nrda11 li l ' alin1en lazione d el ba11Jbi110 dura11le il })rb110 a11u o di elil. Il t ermi11e d i arrivo dci Ja,ori conco.rrenti , 11 ell ' ufficio della preside n za d ell a ociclà it ali a n a cli l)ediatria , ,~ca d e il 28 o l lol)rC' d ell 'a11n o d el ro11co rso . Sono Ya]i-rli i)er ogn uno dei cj11rru c concor s i pred e tti i l a \'ori stam1)al i in Italia erl in ling u a it a _ lia11a durante ,il b ie11nio cl1e })recede l 'a11n o del co11cor so . no s les.·so lavoro n o11 I)U Ò e er e presen la to a i1iì1 {li ti n o d e i cinque con cor : i J;recle lti.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il l)rof. conln1. V ito l)c Blasi è J10111ii1al o cavali ere - i1cll 'Ordi11e l\[auriz iano , 1n otu 1Jr o7Jri o Sovr a n o. È q u e lo un rico n osci111 en lo d ell 'opera fattiva e inlC'llige11te cl a lui piega ta dura11le il 1° Con g r esso inter11 az io11a1e per la p oJjtjca fl e111ografj crl, e d ell a r azza, s voltosi a SaJ 0111aggiorc. Ralleg r a n1enli cor cliali.

Il J)f Of. l in o Dell a l\ila110, il quale i)ar leciJ)Ò a lla can1 pag·11 a spng·nola co n1 e cen l urio11e 111edico, è 11o rnina lo, 11er ine rit i p cciali, 111C'111bro corri J)Onde nle d ella R eale Acraden1ia d i n1ed ic i11a e chirn rg- ia cl i Si1ag·11i.1.

~IESTnE

( v·enezia; . Ospedale Civ. « Umberto I ». - _.\.i u t o radiologo e inedico assistente i1el Re1>arlo sar. atoriale per tuber colotici; titoli ; scad . -0re 18 d el 15 nov.; s tipendi rispett. L. 6000 e L. 5400; indennità varie; tassa T.J. 60; età a nni 30 . e. I.; assun zione entr o 30 giorni . Rivolg·ersi alla Segreteria. ~..\POLI.

Comun.e. - ~Iedi co o·stetrico; li t oli ed iesa111i ; L. 14.500 ol tre L. 2500 •serv. att. e 4 quaclrienni di L. 500. Do1nande e docun1.enti al Prot ocollo del Comùne (palazzo S. Giaco1no, 2o piano l 11on oltre le ore 17 del 6 i1 ov. PE~~:r. (Pescara). Ospedale Civile cc San Ma'SSirno ». - Medico cl1irurgo a iuto; titoli ed esami; scad. 27 ottobre, or e 17; stip. L. 3000 a11nu e lor_ <le; Yillo cd alloggi.o g·ratuiti ; compartecipaz.; e tà limi Le 35 a. ; assu n zione entro 15 g iorni. Chiedere chiarime nti e copia d el bando alla Segreteria. REGGIO El\IlLlA. - Concoriso al })Osto di Direttore San itario dell 'Istituto SS. Pielro e ~l atteo per l 'I11fa nzia e l a Maternità alle dipen de n ze d el Co1nu n e. Stipe11dio L. 14. 500 su scett ibile di cinque au111enti quadrienn ali di un cl ecimo. Supple1ne11lo di serv. attivo L. 1450, indennità caroviYeri in qua11to dovuta. Età massima anni 35 salvo eccezioni di legge. Occorr e il diplon1a di specialista ir1 puericol tura ed altri t itoli comprovanti la preparazione specifica d el con corr ente. Tassa di con ·~orso L. 50,20 . Scadenza 25 ottobre 1939. Per chiarin1enti rivolger si alla Segreteria del Co1n une di Reggio J~1111li a. 1

-Concorsi a premi. « Pren1io « Società 11Jellin d'Italia ».

ociclà ilnl inna cli Pediatria >> is liluj ~c e ci11rtue con cor i a J)re111io. J)Cl' gli a nni : 1939-XVIl; 1940-\ ' rIII ; 1941-XIX ; 1942-XX; 1943-XXJ n1edianle la son1rna di lire \ e11tir inque1nila (25.000) cl1c la :~oc; et i( i1Telli n, d'J l ali a 111c1 Le a sua disposizio-

La

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Pubblicazione utile per tutti i medici: Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente ti Reparto di Igiene applicata nell'lsut,1to sperimentale delle FF. SS. in Roma .

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA Prefazione del Prof. Sen. CIUSEPPE SANARELl I Manuale ad uso dei medici condotti, degli ufficiali sanitar j e di tutti i funzionari addetti alla vigilanza igienica. Riportiamo alct ni giudizi espre.ssi da illustri Maestri dell' Igiene e della Stampa consorella, su questo Prontuario dcl Filippini: t un volume che non dovrebbe mancare nella libreria del medico igienista , costretto a ricorrere agli ottimi, ma poco ma't'leg~ gevoli trattati del CelLi, deL Giaxa, del Pagl:iari, per ricordare soLtarito i mariuaLi di casa nostra, e al quale non può non tor~ nare utilissimo il lavoro del Filippini, vuoi perchè di consultazione facile e pronta, vuoi perchè redatto in guisa da risparmiargli un tempo non indifferente, Riuscirà utilissimo a quanti fanno scopo dei loro studi le discipline igieniche. (Da l< Lotte Sanitarie » , Torino). COSTANZO EINAUDI.

« Ho preso in esame il Prontuario del dott. Filippini, ritraendone la migliore ( è la pura verità) delle impressioni. L 'A. ha fatto cosa utilissima e l'ha fatta bene, con amore, con g iusta misura, con modernità. Tanto gli studenti che i medici e gli Uf· 6.ciali Sanitari ne trarranno indubbi vantaggi >). Prof. ODDO CASAGRANDI Istituto di Igiene della R. Università di Padova. « Il Prontuario dell'Igienista del dott. Filippini è un'opera di

grande utilità pratica e condotta con profonda competenza, che non fa meno onore all'editore che all'Autore. P rof. D. OTTOLENGHI Istituto di Igiene della R. Università di Bologna. « ... ho motivo di giudicare che il Prontuario del dott.

Filippini, cosi bene compilato, debba avere larga diffusione con grande vantaggio degli studiosi e dei Funzionari d'Igiene "· Prof. A. DI V ES T EA Ist_ituto di Igiene della R. L'niversità. di Pisa . Volume di pagg. XVl,564 rilega to 1n teh. Prezzo L. 5 2 più le spese postali di spedizione. Per gli abbona ti al 11 Poli, clinico )) sole L. 48 ,50 in porto franco in Italia. s ue colonie e !n Etiopia. Per l'Estero L. 5 1 . In viale Vaglia Post .lle o Chèque Bancario a lla Ditta LUIGI POZZI. editore. 'lia Sistina r4 , ROMA.


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NOTIZIE DIVERSE Il 300 Congres o della Società italiana di ortopedia e traumatologia. S i è ·-- vello o Ba ri, dal 18 al 20 ~e l lc1nJ)rC, 11 cJla 1~. U ni, er it à H Bcnilo Mu s oli11i >>. All 'i11au g urazio n P, tc11t1 la:-- i n ell 'a t.Jla n1 ag11a, Jl re e11li le n1agg1ori <1 ul oril i'1 e J)er Oll a1ilà local i , ])ar] aro110 il Poclc::; là gr. tlff. \ ' iler])o, il llel tore prof. ~e lroce1li e il Prefc ll o . I~ . Bruno, c h e dichiarò aperlo il Congrc--so. Po i il ·e n. /\. (j u accero , pres i.de11 le d el CA> milalo orcli11 alore, . vo] ·e 1:-t s u a rclazio11c s ul t erna: cc Qua11l o in It a li a s i è fallo e qua11t o si farll 11e l ca 1n po d ell 'or lopccli a e della trau1natolog ia per 1·a ·:-; i.. le11za ~ oc ial e agli lorpi , J)arali 1iri e n1util ali >>. Nelle . ed11tc ·S·L1rcess iv(' ebber o 11100-0 le altre rcl Azioni , d cl 11r of. ~[a rin o Zuro s u cc Or loge11c .. i e o rl opeclia » e cl el prof . A. Laverm i1tocca ·u « Orga11 izza1. io11c del l 'a ·~i.. le nza ]lr ole llri ce jn It al ia»: ]e relazio11i furono (liscu c. i~blJero a11<·l1e luogo Yarje co111u11 icaz ioni , tra cui una d el pro f. Pu lli , ul s110 lneloclo d cll 'avYjla 111e11 Lo 11ell P rra l ture d el collo d cl femore. Ha r i<·hian1al o 1 'a l lcnziorie l a proiezio ne di t111 filn1 del l 'I l ituto R iz1oli di Holog11 a. l laYori ~an o sta ti i11frn111czzal i cla Yar ic visil c. Si è proce<Iù lo al r in n ova n1en lo dell e carich e 80ciali : . 0110 . la ti ele tti : pre1s id e1ilc il prof. Dnlla 1 VecloYa (Ro111n ) e co n~igli eri i ])roff . ' acrhelli (Corti11n cl' ..\rn J)CZZO l e Calandra (Palermo ). Il pro~s in10 Co11gre ·so . i lrrrà a Corl in H cl '1\111pczzo .

30 Congresso Medico A.bbruzzese. Manifestazione

in onore di Giuseppe Flajani. R i('orrc i 11 q uc l 'anno il J)rimo ce nt en ari o d ell;i Jla , r i ta cl i e;, i u .. e1)pe Flaja11 i, il cel ebre el1i rurgo dcl ·ccolo X' Tlll , r l1c ta nta orrna <lel ·t10 apere e dell rt s u a c ultura h a Ja c ia lo 11el1 a s tori a d elle n1edicl1c di c i1)li11c. 'feramo, cl1e ::- i onora cl i ilnnoYer ar e J1ell 'a1n}) j Lo del la .. ua l)r ov incia la ill à 11 a t ale di così illu tre se ie n zia to, ha d esirle ra to dcgnan1e11 le rieYocare e ccle]) r a r e quc la gran <le figura d el passalo eò h a indello p er c iò t111 Con g resso n1edi ro, · ch e vjen e 1c nt1 to a Teran10 11ei g iorni e 9 corr. , p er inizia tiYa della '"'ocielà ~Ìccl i co -Cl1iru rgi ca d egl i AJ),.. l>ruzzi, l a quale i1e h a defer ito l 'organizzazione al locale Si11dacato, cli cu i è " cgr e tario il d o tl. Armn n clo Tatloni. ll discovso celc])ra ti vo è ·,~ La Lo affid a to a l l)rof. Piel ro Cap paro11i, Ordin a rio di St oria d ella ~1ecli­ ci11a 11ell a R. Un i,·er si là dj Bologna, nel i11c nlrc r ela tori sul « i\lorbo cli F la jan i-Based o'\v » sono rispe l liva111ènlc p er la pnrlc m eclica ~ chirurg ica o-li illus tri 111ae. tri 1)rof. .r\11to11 10 Gasbarrin i b d ella R . UniYersi là di P adov a e ])r of. R~f­ facle Paolucci d ella R. UrtiYer silà di Ron1a . . E. Gi0Ya11n i Petragna11i , Diret to re Ge11. d ella San ilà Pub])Jica, pre11 de i11 e . . an1~ il ]a to so.ci a le dell 'a t tiYi l ~t d cl F l a ja11 i 11er il raz ion ale fun z1011 a 1nerl I o d egli O pedali. . . Del Congrc~ o - ch e cco11do 11 p rog ran1111a s1 svolge men tr e que lo fa- ~ci.col o va in n1acchin a cinrc n10 11ltcriori no tizie.

Corso di cultura in igiene scolastica. Dl1ranlc il 1ne. e cl i l1ovembre ~ arà te nuto i1ell 'Tsli lulo <l 'Ig iene d ella R. Universit à cli Genova, diretto d nl l)r vf. L. Pira , u 11 corso di cultura ?n Jgic11e 1scola lira per j medici, a norn1a della c1r-

col a r e d cl ~{jn i s l ero 'lell 'Ec111cazione Naz io11alc 11. 3 i11 cl a la 25 ago to 1927-V. Il cor so con i te r à in lczio11 i teorich e e<l e ercitaz io 11 i prati ch e. Possono esservi inscritti i laJ real i i 11. n1edi cin ai e chirux:gia. Colo ro ch e lo nl)_ J)in11 0 frec1u e 11La to r eg0Jarme11t e sararlno a111n1 es::;i n11 ·esa n1 ' <·011 si-s le11te in prove orali e })r ati cl1e. 1\ coloro cl1c abbiano su1)eralo l 'esame 1sar à ril a~c i a lo dal R et lore dell 'Uni,·er i là il relali,·o cer _ li fica lo. Ch i i11l e11d e i.r1 scrivcr. i d e ve J)rese11 lare al la Segrel0ri a d c ll 'Univc rs il ù e nl ro il 20 o llo})r e, Ja rl o111a11d a, in carla b oll a la <la l ir e 4 clire lla a l Be llore, a ll ega11d0Yi il certifica lo di la urea i11 1ncdic i11a e c hir~urgia, 'lualor:1 11t1esla 11 011 sia ~ t a l a Ol1Scg·u i la n e ]] 'l_j11i\ Cr s i1 à flj (;enOYéL

La nuova città ospedaliera di Milano. ~C'lla

prin1a qùindic i11 a di o llo])re avrà i11izio la vjta dcl i1t1ovo O pedale ciel P erd ono, la gra11d iosa « c i I tà sp edali cr a » ort a a JJe porte <1 i lVIila110 p e r . o~ ti luirc il vecc hio Ospcc1ale Magg iore, clal la g lo rio·sa v ita 'e1nin1jlle11aria. No11 a\Yerrà alc u11 tra loro di a mn1alal i : il Yeccl1 io o. pedale . fo r zesco re .. ,l rrà Yu o lo 'i a Yia che gl i a n1maJali risa11r r a11110; i1 11u0Yo sariL occu p<.t o cl a 111 ~ri d rge n Ii. Per ora, i1 e a ra11n o accolti :-;oJl anlo 250 di lnedicin a, n el gr<1ncl r p ad ig lio11e j n li lola lo nl 1101ne <le i li' ra lelli ~farj o, ..\ldoe \ illorio Cre ~ }) i , cl1e h a11n o pro,,cduto a ll e spr:-;e d ella s u l co. lrt1z.io ne e ctel suo a rrc<la111cu I o. l.~ 11 J)O. alia \o ll a, ~aranno occ upa l i an cl1e g l i nll ri 1)ad iglio11i. E occ·tipal o il ])ndi g )i one c l1e os pila la c u ola-. co11 yj I lo 1)r ofcssio n a le del] e i11f'er1niere dcl l 'o pedale. Alla d irezione d el nuoYo O·s1)ccla le è cl1ian1at<J j ] !)r of. (ierma110 Sollazzo, eh e è s lat o a lungo a i u lo <le i })rof . J~nri co R o11zanj, diret tore d el1'0 ... pedale Maggiore e <lirel lor e <l cll 'Is ti l t1 lo di I g ien e dcJl'Univer ... ilà di ~filan o.

Un po' dovunque. Co11 I{. D. del 29 g·iug·110 u. s. il Mini s lro d cl] 'Intern o, Direzio.11e Ge11erale di Sanità, h a ])an rlito du e co11 cor · i p<:>r l a r icer ra di prodotti J1 azion ali a lli a so lil·ù ire co111 e b evanda il caffè e il lè. 1\ i d e l li concor si i)os·sono p artecipare i Laboratori l)rovi11cia li di ig iene e di profilassi , gli' Ts l il u li cli farmacologia, di fi siologia, d'ig iene· l) r es .. o l e RR. Universit à e g li I s lituti s u1)eriori. I pre111i da assegn a rsi di1sti11 la m e n le per i due· concorsi . ono di L. 5. 000, 3.000 e 2'.000. 1

Il G0Yer110 del Reich ta do la11òo di rift1 g i a11Liaer c i i maggiori osp edali . Essi compre11cl o110 ~ ramera operatoria, reparto · pe~ co11tagi.os~ e~·c. I ined ic i sar anno forniti <li parl 1colarc di s l111l1' o e aYr a11no la p receden za a o1ul a nell 'ad irc ai rifugi. Un 'au loamlJul a11za oculistica, organ izzata dal GoYerno ò ell 'Eri l rea, h a con cluiso il suo ])rimo serYizio 111 obi]e, 11ella zona 1l i E11da Selassiè e Axu111, v i ila11do ci rca 700 m ala ti e oper andon e 45.

A S iracu ·sa è i11d ett o, per il prossi1no o l lopre,. u11 co11vegno del Gruppo cenlro-111eridionale e ins ulare cl ella Società j tali ana di radiologia medica, i11 occasione del la celebrazione di O. M. Corbino_


SEZIO 1 E PRATICA

L 'orga11i zzazione del convegno è fatta daj proff. Dcl Buo11 0, icolra e Mo11 leforlc. 11 do l l. Brio i h a lenu Lo a Crerr1a un c iclo di con fcrc11ze sulla 1)r o lczione e S ùl pronl<1> accorso a11tiacre i. · 1

In Germa11i a rjcercl1e

i·slematiche .. u 40.000 inf,~r1nicre 11anno dimostra lo ch e Je jnfezioni tuLrrrolari 0 110 più rare e meno gravi dopo il 2.'5° anno: perc iò 1'« Associazione Leclesca per i ~<·rY 1z1 a 11itari >> h a labililo c h e l 'a ...L.tenza ai 1uhercololic i deY 'e ... scre falla da inferm iere ch e :1hhia110 almc110 25 an ni.

A Londra i è proYYedu lo in 1 arga m isura allo sgon1Jlcro degl.i ospedal i , tr a porlan lo mo] Ii ma1.11 i Jonlano dal1a c ill à e <limellC'ndo quelli che J>Os·~o n o c~ere curat i in famiglia. Si "'ono l1lilizzalC' Jc ca nli11 c e i semi-interrai i degli osped ali , pcrch è offron o m agg iori po· -~ i b ili Là <1i })ro lczio11e l·onlro gl i altacchi aerei . Tl nuovo o::-11cda)e Wesln1 instc r è> però tt1llo rlifeso. i aY, er lono ora <leiicienzc J)er l 'assi .~ tc11 1a al] a J)Opo lazione . Gl ' j n segna1nc11 li "li11ici conlinuarlo, a n zi sono inle111s ifica li.

Il 21 agos to 'enn e co· tiluila a Bucr10 Aire la 'ociclà nrgcr1tina <Jj rnedir ina ..ocial e. La ceri1no11 ia ~ i ·yo}se i1ei Joca li <lel1 'A sociazionc m edica arp-cn lin a; y 'interven 11ero i m ini:lri dell 'i11lerno e dell e opere pub})}iche, i l prc iden le del Con siglio nazion a le dell 'cducazio11e, il ca rdinale primate, il J) r c i{len le <lel Diparlimcn Lo nazionale d ·igiene, professori d elle Faro] là medich e, rappre~c.·tt Ia n li di corpi scien I ifi ci.

La Socie tà m cdiro-chi rùrgica della Romag11a i è· arluna t a il 17 el lemhrc, ollo la presidenza del prof. F. Gi ùgni. ono st ate fatte comun ·icazioni <1.1 F. Giu g ni e G. Forni . pag11a il l\;Ii11i lcro dell 'inlerno h a de ti lt1il o una ventina di medici i quali facevano parte cl 'i~ t i tuzion i s tatali, perch è politicamente com1)roJt1e ·si. Tra i d estituiti è il dol l. Gu·slavo Pillaluga, itali ano di nascita, reputalo ematolog9 e J)ara. gilo'logo, il quale fu a lun go profes ore 11el_ l 'l niYer sità di Madrid, direttore de1l 'l sti Luto nazio11al e di sa11ilà e direttore dej e rvi zi malario logir i. In

1\ Berli110 si è organ izzn la una Com1ni si ione di

mrciici dei Pae i n eut rali, allo scoPo di far visitare gli ospedali di g ..1erra e anche per d imos trare alc un e gravi n1uti1azioni prodo t te dai pol acchi .

11 dolt. Ca rl o Brt1n .i, di FrancaviJ)a a Mare, h a con1pi11lo il 50° anno di laurea . In Fra11cia il Minis tero della ani tà pubplica ha fa t to appc l1o alle persone capaci di e. sere ul iliz1atr con1c donatori d i ·angùe, affincbè ·~ j melbano a dispo izio11e <lcl « Centro nazior1ale di Lra sfu,ione ~ angu igna )), is li1 ui lo nell 'O pedale d i Ra nl 'A11to11io a Parigi. In Fran cia il Minis tero della 1 an i là publ>l i ca i ~ ri' o] lo alle merli ch e e ed ai medici e rn ti da ohhl igo n1il i tare i quali siano di. posli a collahorare nei servizi di protezio11e sani la ria dei

1 21

rifu giati in diparlilr1011li os1JiLa11ti affinch è diu11 0 il i1o n1e, l'i ndiri zzo e l 'indicazio11 ~ dci loro i)riur ipal i Liloli profc ·sio11 ali al Mi11i · ter o della Sanil;) pubblica, er,·izio della difesa i1azio11ale. L ·app ello è rivollo i11 Sj)ecic: 1° a i 1nc<l ici di]Jl o111al i i11 jg ien c; 2° a i medici qu alifical j i11 ti iolog·l a~ in sifilog·rafJa , in os tetri c ia, i11 i)edialria· 3° i.1 I 111 edici cl1e ha11110 u1Jeralo cou cor si i)er islilu li p1 ich ia lrj ci. 1

I11 Francia u11 decre to, l)Uhblica lo 11e] « J ot1r11al Officiel » d cl 12 se ll embre, s lab11isce cl1e tt1tli i 111edic i csenli dal serYi?.io Jl1ililare, co111pre·sc te· donne, <li 11 azion ali là ira11 cesc o 11 azio11nlizza li, 0110 111e ~ ·i a dispo ·izion e d el Mini ter o cl el1a sa11ilà publ)li ca per l 'a si len za alla }JOJJOlazio11e ci vil e. T 111 cdi.ci <li i)aesi allea li o n e ùlri , r l1e 11 0 11 aYe er o :1. s u11Io i111 pegni cl 'ordi11e Jll i] i lare, dovr a11110, JJer co11 l i nua re l 'esercizi o }Jrofe ·sion ale i11 Fra11cia, esser e a t1lori zza li dal ,p refello del diparli1ncn lo OYe ri icdo11 0. I ined ici po lati d alle loro re ·id r 11ze in seguilo acl ordine, i1011 ])o lran no c:-:er ci larc 11clla localilà o,·e so110 lati d e~ lin ali e in u11 r ag·gio di 20 kJ11. inlor11n· acl essa, JJer Ja durata cli ci11quc a11ni clo1)0 la fine d ell e o. lililà. 1

1

Il Governo ccnlra]c (lell ' Al geri a l1a fa ll o co frui r e, lJresso la cii Ià di Blicla , u11 ospedale ]Js icl1i 1:11ri co il quale ri ~ ponde alle concezioni pii1 i110 _ d cr11c {l cl J 'a $i, lc11za n1eulalc. Il J>roblc1na }lr e ~e11la' a d e 11c d ifficol là, i11 qt1an lo I 'o pcclaJc accogli e l' ia11cl1 i e i11rligcni. Es:-;o sor ge u <li ttn 1e rrcno es le,o 9 et tari , cli cui \111 lerzo lent1lo a )Jarcl1i e giardini e il res to ttl i]jzza lo }Jer coll urc.

Nell 'Ospedale Civil e di Piace11za lo scoppio {li r111 au toclaYe proiel1aYa Yiol e n len1e11 lc co11lro un a Yici11a parete l 'i11fer1Tijere (J-iu seppe Ro so11 i , il qu ale rjporlaYa l a frattura della })a1 e <lel cr a11io e altre gravi l es io ni ; decedeva a]l 'i · la11le.

E lno rlo a Londra il }1r o f . S 1c rsl\tONDO FnEun, fonda lore cl ell a p ·icn n al i. i. Era i1a lo a Freiberg (~1oraYia ) i1 el 1855. .l\.YeYa acqui ·talo faina uni" ersale. Ricordiamo /•Importante pubblicazione: Dott. C. DRACOT!'I

LA PSICANALISI Seconda edizione accuratamente rivedJta, ampliata e corredata del ritratto (in for . niato di m·m. 90 x 135) di S. Freud.

Prefazione del Prof. Sante De Sanotis SOMMARIO. - I . LA DOlìlUNA PSICANALtTICA: x. Storia , 2. lnco· sciente e psicodinamismo. , 3. PansessuaJìsmo. , 4. P erversioni e neuropsicosi. , 5. Sogni. , 6. Psicopatologia della vita comune. , 7. La psicanalisi nell 'arte e nella sociologia. - ll. LA PSJCANA, .:.:sr DELLE NEUROSI E DElLE PSICOSI: I. Etiopatogenesi delle neu~ rosi e psicosi , 2. Le neurosi attuali. , 3. Le p siconeurosi. , 4. Le psicosi. , 5. Le neurosi traumatiche ed altre neurosi. III. LA TERAPIA PSICANALITICA: r. L'azione terapeutica della psica, na1isi. • 2. li metodo delle associazioni spontanee e delle asso, ciazioni sperimentali. , 3. Indicazioni e controindicazioni. , 4. Psicanalisi ed igiene morale. - IV. LA CRmCA DELLA PSICANALISI. - V. BIBLIOGRAFIA. Volume di pagg. VllI-96. Prezzo L. 1 4, più le spese postali ~i spedizione. Per gli abbonati al u Policlinico ,, od a qualsiasi delle altre nostre Riviste, sole L. 1 2 , 5 O franco di porto in Italia, lin r.ero e Colonie. Per l'Estero L. 1 3 , 5 O . Inviare Vaglia Postale alla Ditta_ LUIGI Sistina 14, Roma.

POZZI

editore, V ia

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1822

«

IL POLTCLT.:\ l CO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. ,4rcli. Jt . di c: hir. , a pr. - E. L. BELtTl"lì'I . Il eit e 1crmin ale . - A. BASILE. Cir<'olo vi z io ~o ar t1l o r on. ecu l. a ga. lroe11lcros lornia. elf"ini. J\tf ed ., 8 giu. . lVl AGGTORE. S.i ndro111i

.. J)] en o11l.egalich e in ))a1nl)jnj LulJercolol ici. .4rcli . inl ern. M eil. , giu. - J. . LEouc . 1' rallam. delle c111 orrag ie graYi da ulrern pcpl. - ,V. L. J\.DA ~r s . A11l iac idi. - 'J'. H. ME DELL . $e 11:('c111 in •. lre1~ t ococrj ca . - A. V\t-. HAnn1 s e aL J >t ri ,1rt ~rjle 11 odo a. 1'Jl i en. T< li n.. Tit ·ocli., 7 lu g. - H. EPPJNGEH. ~1[a ­ Jn li ia acuta d el })a rer1 chj111a epal. - E. EAnTL. 1'cr aJ)ia d e l] 'n ma da fjcn o. Ri 11. di Pa.ra4ss ., giu. - B. B ARti DtEnT. Le]J lospira or ·ze li . - A . < ~oHn\n gTTT. Fauna a11ofeJica 11ell '.A. O. I . D elll. Jlecl. 1v·och. , 7 lug. - C.1ERTJ-r r .. u LEN e V oc Es . I111111u n izzaz io11c a11L id if lcri ca a l l iva-pa·ssiva ._ i n1\1it a11en clura11 le Je e1)icle111i e. Jlii1ic h. l\Iecl. Tl1 o•ch ., 7 lu g. - H. T. S cJTRElT ~. J·:czc111aloid c e ud a liYo. - C. J. ~I1J t.·L1 E1"F . Clinica d ell 'a11n cga n1 c11 lo. J 0 1t rn . _4. 1\J. A ., 24 g·i ù. - H. 11AT'rN.En e <:. HAn. EY. Hr rpe·-; zo Ler e Yil. B 1 • A . 1\LHRJ GHT . Tra llan1 . dcli ' ipop ar a liroidi s1110 con <liiclrot ac ]1i ~ l ero l. Brif. 1\Iecl . J o1nrn. , ll1g. - \~ ' . [\ uss ELL finA1 ~. Il . so11n o . n orn1 alc e p a tolog·ico. - J. ~I 1 1rTz. Cecit ù 1n1pr0Yv1 a . Presse 1\Jéd. , l'ltg. - F . BEZ1\Kço - e al . A i11 a e si11dro111r cli Loffler . - A. 'J'o1rnA1NE e R .JltJPER1

n \T. J\111c])ia~i 1\' u. /r;ti on , 1. Priri s J\féd., lo s I cr11 0. 1trch. li . cli

ct1l a 11 c n.

Regola i.. glir iclicn . lug . - .T . l\I ALL.\n 1, rÉ. Pu11lu ra <lcl1

F. VACCARI . Rapporli 1r a le 11 efropa li e e 1e sco] iosi del racl1icl c l on1J)ar e . -- T. Br \Neo. F erite da l apis copi ativo . - S. Cl\ r1 ~ I T l. \ f <l S t 0'$ i . . lrch . cli P a.t. e Cl. i\led . , g iu. - G. ì\foN.\ ~TEHJ O. 1\.cl1ilie ag·as tri ch e. - P. BEN EDE TTI. Sin.d ro111 c da s la i clllO·de11ale <lina n1ica n 0lla 111al. di Ra•_ cdo''"· Gi or n . rli C l. M ed ., 30 g iu. - R. P A0L1:rcc1. Jnd1 raz jo11i all 'intcrYe11 lo cl1irurg ico n ell 'ascc . o pol111 A r ch. I'· 1. c. }\ferl . , g it1 . - G. l\iloT·r11n.\. le110:,i del con 0 ari er. del ct1ore. - G. 1<::0 T c: 11r . Fo~ ror e1111a . Chir. , a1)r. -

»

IA:."iNO XLVI , N1rM. 41J

Giorn .. cli J.1 le d. ~Iil. , giu. - TADDIE . . i\ n1ehiasi in Le l i11. n el le pralicl1e medico-legali. - P1zz1LLO. lli.cttperabililà n1ilitarc dci 111alarici e terapi a s1>lcnoconlraLLil c . ~4rch. Ins/. Past e ur, 1'ùg. A. ALECHINSKY Fe1 to111e11 i e111orragici . Sany , 7. P. E . WErL e al. Glulalione ema lico. ~L FAu nE-BRAUT.1IEtr e nl. L ·anemia delle <lo11ue an-

z ia11c. I. BntGNOLo e G. D io: DoMI;\t c rs . P o lere antalg ico <lell 'is lan1ina. - E. BARToLUCC I. \ 1 ila111i11a J~ e g11arig. di ferite degli organi Jlarc 11 e11i1na Los i. Bull. d . . o. Med . , n1ag. -g iu. - G. D .\G T'll . c:nlcolo. i <I iffu sa intrae1)n Lica . - l\I. PALTntNIERI. Het r az ioni j·5cl1e111icl1 c di \olkn1a11n in e1nofilici. Sefli1n. J\1 ed., 15 g iu. - i\•(. ~[\ ZZEO. Re·.;is tc nza g lobul a re do po inlrodu z. cli adrenalina. lVi en . Klin.. lVoc h. , 14 lug. - N. v . .T \ Gt c e H. ll nsEGC:EH . Clinica e te ra pia clell 'influc11za. H.. 'J' El ' FL . En1ipleg ia se11za , ubs lralo a11nt o111ico . i\1dd. lV elt ., 15 ]u g . - K. G lTTZE'I'r. 'frallan1. dje. le liro <l r llc n1al a ltir di cuore e della circol. J ourn. /1. Ji.tl. A. , J lttg . - H. O. l\ll o s ENTftAL e l\I. F'. ~l A RK. r. . ·u so 11r olra1Lo cli J)rolan1j11a-zi11co-i11 sulina. - H . F. RooT. Arterioscler osi r oro nari ra. 1ln1 er . Jonrn. JVlecl . .. c., lu O'. - .T. ~ llTH e al. St1lfn1)irirlin a . . B. \DLER e I. CoH•.N. Polic jt cn1ia fa111iliarc . - A. P. ll1crrAnnsoN. Il rosso Congo. J>uris t\tféd. , 15 lt1g . - ~Ialalli c d el sa11g· ue. Os/ H?d . .\loyg ., 111agg. - B. C \llr.TNF.\ ' TI. Aplcni li11oidic i n1i crohi cL r. Lin. C7 hir., g iu. S . F EHH\fll. l{caz. di ' '"0lln1a111l. - l\t(. rl'nt.i. CAS . ])ig itlll O lon1ia Il Cl risl ag 110 f!·a , 1r. grav ~ cl o110 r esezion e. - G. P1cc.\ GLT. Pse ud o.r i·~ t e 11)c. olilari a dcl 1nese11lcre; occlus. inlcst. liferl. T<"li1tik , 14 1ug· . G. V\7. FREYT:\G. Ferite oculari. - W . i\tEDER. i\1ali corrc11li. A nn.. cli Nlecl. Nau. e Col., lnag .-giu. - A . i\J \TT ET. FeJ) brr cli1natica. inas auina e liva. Ren . Nl ecl. La·f-A1n.er, rnag·. - C. P1c Ano e \iV . lloLLEn.. ~rrc jpilina contro le glandole c11cl ocrjne. J\l. \ ' .\L-:'iTTNU ZZl. :roz joni di fi sica dcll 'ul C'rO g·raY ido. P1'esse Ni éd. , 19 lug . - A. BES REDK\. Im111u11il à n11l itu1r1 orale . R;n usc . 'A1ecl., 15 lt1g. - ~ . e Nl\ \T\. Tossico ... i di e11 lcrich e n e i la t La1ll i. F olia lvlecf ., 30 g iu. -

Indice alfabetico per materie. Ac li11on1 icos j g asi 1 j ca pr in1i I iYa . . . . 1\.clen ocar cil10111a i;rin1j livo dcl du ocl 0110 Ana to·ss i11 a s lafjJ ococcicn: p olC' n zia111en lo con prola11J i na-z in co-i~1 su] i11 a J\pJ)Cncl ice a j111pian Lo a110111alo . . •1\ scoJ ln zion e : r ecrn1 i ri ccrcl1e . . . Bib l iog·rafia . . . . . . . . . . . Rron1uro : intoi~si ca -'.:i on e cl a l~1norragie gasl r o-cl11ocle11nli: \a\rse di :-tg·gr aYarn.enlo . . . . . . . . · · · · Fen on1cni r1norrag-ici . . . . . . f 'lclJrc lnsie: i11i rz ioni sclerosan ti ( ;rnYicl anzc nell e l)a111hjne . . .

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l peri-rlros i localizza la . . . . . . . . . . . pag. )) Iper lrico!3 i . . . . . . . . . . . . . . . ~C alaria ncl1 la e cr o11ira : ct1ra co11 lar)) Laro . Ii]) i al o . . . . . . . . . . . . l\i[enin g i le rer .-spj11. 11 ell ' infa11z1 a : vn)) lor c curai iYo del pneun10-cn ccfalo . )) \ ecr osi d ell 'esofag·o e dello ton1aco . \'ic l11ria n e i 111 nlali di 11lcer a gas tro)) flu oden ale . . . . . . . . . . . . . . Reu111ali :,m o arli colarc .cr o111 co: di a)) g·11 OS J (' Cll ra . . . . . . . . . . . . téno i aorti.ca 1)ura o us~oc i al a ad 1n)) su !Tic. aortica: segn o a, r olla lorio . .

i g16 1810

181:3 1~1 4

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ri.stamp:i di lavo1'i pubblicati nel Polìclìnlco se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redatione. ~ vietata la pubblicatione di sunti di essi senza citarne l ~ fonte. L'I!.DrroRB

A. Pozzi, resp.

C. Fh UGONI, Red . capo.

- - - -- ----------- - - - - - - - - - - - ------------ - - - - - - - - - - . Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier


Num. 4:2

Roma, 16 Ottobre 1939 ·XVII

ANNO XLVI

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.

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE

CAPO:

REDATTORE

PREZZI I

PROF.

D'ABBONAMENTO

PRATICA CESARE FRUGONI Clinico Medico ANNUO

Singoli : I talia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 {1-a) ALLA SOLA SBZIONE MEDICA (m ensile) . . L. 55 - L. 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 66 Un nUilllero separato della. SEZIONE MEDICA o

AL

« POLICLINICO >>

di Roma

PER

IL

1939

Cumulativi: I talia Estero (Z) AL~ DUB SEZIONI (pa-atica e medica) . . L. 110 L. 165 (a} A.Lidi DUJI SBZIONI (pratica. e chirurgica) L. 110 L. 1'5 (4) ,ALLI 'l'B8 SIZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 195 della. CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO•

i.avori originali : A. Parla.vecchio: Osserva.zion i sul comportamento della eierolip asi in a lcune forme di itterizia. .Osservazioni cliniche: S. Marina.cci: Stenosi ipertr ofica del i:iiloro nei neonati. Pilorotomia extramucosa. Note e contributi: P. Orla.ndini: Contributo alla cura della lebbra col metodo H a mza h. Problemi d ~ attual•tà : A. Filippini: Nuove vedute s,ulla fisiopatologia muscolare e s ulle m i opatie . .sunti. e rassegne : !NFFJZIONI: J . Hartung: Contributi a l quadro clinico della mala.ria inoculata. - A. Austregesilo : La neuromielite epidemica. - H. S. Banks : La ·c ur a, del la scarlattina. - G. Liebau e Schneller: La cura del digiuno nelle complicazioni di malattie infettive. - Ml!ll>ICINA DI GUERRA: A. Buchka: P roblemi pratici di chirurgia. di guerra . Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici.

Appunti per it medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Crux medici. - Il complesso varicoso e la sua cura. - Le dermatiti dell'orecchio esterno. - Le !forme clinich e della lambliasi delle vie biliari. Ricerche cliniche s ulla chemioter a pia n elle infezioni delle vie urinarie. - I n novazioni in diatermia. - SEMEIOTICA: Segno otologico precoce della meningite tubercolare. - IGIENE: Ricerche sulla presenza del bacillo tubercolare n el latte e n ei prodotti derivati. - MEDICINA SCIENTIPICA : Sulla ~truttura dei gameti maschili dei ·p lasmodidi. - Raro reperto ematico e parassitario nella malaria umana. - I l potere ossalolitico del sangue n elle a lterazioni epatiche. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed• onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

Il<Jmento da fosforo e da Cattaneo e da Avello ne sperimentalmente n egli animali. Parime.n ti Kameo, in oasi di cirrosi volgare d el feg·ato e di tumori epatici, sip:esso repertò diminuzione del tenore in fern1ento lipolitico ,del siero. Il comportamento dell'attività esterasica del siero n ella tu1bercolosi po lmonare è, rnalig rado le· numerose indagini in propositò, ancora disc.us&o; Cattaneo, Besta e J\{orellini, do·p o accurate ricerche, co11 eiludono ch e soltanto quando la malattia comporta delle turbe che si ripercuotono sul fegato il potere esterasico si abbassa, verificandosi eviie1entem-e-nte ciò ahb1astarLZ,a spesso, n ei casi molto gravi. Importanti contributi sul comportamento delle lipasi si debbo110 a Melli, allievo di Fru -

OSPEDALI

fuuNrTI

OSPEDALE

s.

DI Rol\'lA

GIACOl\fO

DIVISIONE MEDICA

Primario: . .Dott. A. PARLAVECCHIO.

1

Osservazioni sul comportamento della sierolipasi in alcune forme di itterizia.

1

Dott. A. PARLAVEccu10. Da num·erosi Autori è stato d eterminato il contenuto in fermento lipolit ico del san·gue nelle p iù svariate malattie -e ciò sia per portare u11 'eventu~ le luce1 alla loro etio:Qiatogen esi , sia anche a -sc·o po diagnostico. Eviden~emente le malattie d el fegato han•n o assunto in tali ricerche un primo posto, data appunto la grande importanza di quest'organo n e:lla gerLesi della sierolipasi. In genere da lle indagin i di !Friesz, Hallay Akiyama , FieRsinger, Gajd os, Pincussen e a l tri, nelle l esioni del fegato si avrebbe un abbassamento dell 'attività l ipolitica del siero : querSto dato è stato anch e confermato da ~"'alkenausen nell 'avvele1

1

1

go111 .

Dalle sopra riferite ricerche pertanto coucordemente risulta dimostrata l ' importanza delle lesioni epatic he sulle n1odificazioni del potere lipolitico del sangue. Giustificato dunque ci è sen1brato condurre sistematiche ricerche sull "attività esterasica del siero n·ell'ittero. A ciò siamo stati a n che spinti dal rilevante numero di itterici rico, erati in questi ultin1i m~si nel nostro reparto. 1


1824

et IL POLIOLINJCO

Precisamente abbiamo a' ruto occ.a~ione di })rendere in esame sette casi di ittero catarrale, cinque ·di ittero da colelitiasi, due di ittero da epatite luetica, cinque. d~ ittero inftettivo (malattia 1dti w .eil). In tutti i pazienti lo stato itterico era pronunciato ed evidente: la diagnosi sicura percl1è confortata da indagini di laboratorio e radiologich.e; le condizioni generali in alcuni casi, in specie nei p·a zienti con ittero infettivo, erano gravi , nel paziente del N. 16 gravissime (l'esito letale1!Sopraggiun se solo dopo du,e giorni dall'ultima determinazione della sierolipasi). Contemporaneamente e comparativam ente fu dosato il potere esterasico del siero di un congruo numero ·di soggetti san i , composto in prevalenza d.a degenti n ella nostra divisione medica , ma ormai .guariti da brevi malattie episodiche o stagionali, ed in parte anche da intermieri. L'attività lipolitica del siero fu determinata con il metodo di Ilona e l\1ichaeli~ . P er ottenere risultati esatti e confrontabili abbiamo impiegato trib utirrir1a accuratamente lavata con acqua d~stillàta p er tre o quattro volte, affinc,h è risultasse liberata dagli acidi grassi. Alcune gocce d'ella tributirrina così la\•ata, vennero versate1 in una bottiglia di circa un litro di acqua distillata, che venne tenuta in agitatore per ·due oue. Dopo averla lasciata posare per circa 12 ore in ghiacciaia, veniva filtrata, ottenendo, così una soluzione satura ch e ab b iamo subito adoperato. La soluzione satura di trihutirri11a era allestita g iornalmente. La scompoisizione di essa fu dete.rrr1inata con uno, stalagmornetro ·d i R ona l\ilichaelis, conten ente 140 gooce di soluzione satura ·di trib·u tirrina, mentre lo stesso volun1e di acqu.a distillata corrrispo·n de,,a a 98 gocce, ed anche con uno stalagmometro di Traube contenente 90 gocce di soluzione satura di trib·u tirrina, mentre lo stesso· volurne di aoc1ua distillata corrispo:r1deva a 60 gocce. Lél. det.ern1inazione venne e1&egu.ita nelle seguenti propC?rzioni: 5(>' cc. di soluzione satura di tributirrina + 3 cc. di soluzio·n e tampone con Ph = 7 ,8 (Na H 2 P 0 4 1/ 5 M. cc. 9,5 -r K H 2 P 0 4 1/ 5 ì\1. cc. 0,5 secondo Sor ensen) ,. 2 cc. di siero. Il conteggio delle gocce fu eseguito cinque volte: imrrlediatamente dopo allestita la reazione e ·dopo 15, 30, 60 e 120 . 1ninuti. Affinol1è la scompo1sizio·n e i1on fosse troppo rapida si te11nero le beute a temp·eratura di 20°. (E"'urono sempre, a scopo di cont1ollo, contemporaneamente esaminati sieri itterici e f,ieri norn1ali. Alcune determinazioni furono anch e es(\~u.ite con il n1etodo titrimetrico ·di Willstatter. La tributirrina fu contro!1

1

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1

1

1

1

[ANlNo XLVI, Nul\1. 42]

>~

Jata mescc)lando i vari elementi prima di ogni co11tegigio nelle proporzioni come nell'esperimento, con acqua distillata al posto ·d el siero. Il sangue n ei vari pazienti veniva prelevato con l'usual e tecnica dalle vene della piega del gon1ito; raccolto in provette sterili veniva centrifugato per cinque-dieci minuti·: nel siero così ottenuto veniva subito deterrninata l'attività lipolitica. Il sangue fu prelevato in tutti i pazienti al mattino, essendo e·s si a digiuno da circa 12 ore . Per brevità riportiamo i ri~ultati ottenuti col solo stalagmometro ,d i Bona Michaelis in una tabella: per ogni singolo caso abbiamo eseguito almeno tre determinazioni in giorni diversi , però, il risultato essendo analogo, riportiamo solo le medie 1diei vari esam,1• . Le cifre e&primono le differenze tra i vialori ottenuti nella prima determinazione e quelli a\ uti dopo quindici, trenta, sessanta, centoventi minuti. Dall'esame della tabella annessa un fatto risulta chiaro ed evidente e cioè che il potere esterasico del siero di tutti gli itterici da noi esaminati rimase con servato come di norm·a. Infatti esso presentò uguale comportamento di quello notato nei soggetti 'Sani . Ma non · soltanto di pari intensità è la scissione finale (doipo due ore) .d,ella soluzione satura di tributirrina , rr1a anche il ·decorso di tale scomposizione è identico e. ciò risulta chiaro, confrontan1d o fra lot'ò le cifre ottenute dopo i 15, 30, 60 minuti. Se alcuni pazienti con ittero catarrale ·e con ittero da ostruzione calcolosa delle vie biliari non presentavano notevole compromissione dello stato· .gen:erale, pure ess.endo· intensam ente itterici, .a ltri, specie quelli co11 ittero infettivo , erano indubbiamente in condizioni gravi. Orb ~ne in tutti, anche nel caso 16° che ebbe esito letale e reperto autoptico di atrofia gialloacuta del fegato , l'attività lipolitica del siero gi mantenn e nòrmalie . Qu1esto1 dato è indub1biamente int eressante, prestartdosi anche a ·q ualohe considerazione. Prima ·di tutto è da concludere che la determinazione del potere esterasico del sie-ro nell'ittero non può avere valore prognostico, com ,e in·dice cioè ·di gravità della malattia. Il fegato1 dei nostri pazienti era indubbiamente leso: come spiegare allora la div ergenza esistente tra i dati delle nostre ricerche e quelle altrui? Qualcuno sostiene1 che elementi della bile (specie i sali biliari) possono esercitare un 'azion e generale di stimolo alla produzione di lipasi. Altri invece ritengono che la stessa b ile abbia poter.e lipolitico : ciò del re1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


[AN1~0

XLVI, NuM. 42]

1825

SEZIONE PRATICA

RIASSUNTO.

Diminuz. Gocce dopo N.

Nome

Diagnosi

Età

I I I

22

Ittero catarrale

20

30

40 40

S.

25

Idem

18

27

39 39

3 E. D.

33

Idem

21

29

40 40

4 R. M.

28

Idem

20

33

37 38

L'Autore ha studiato il potere esterasico del siero di itterici in confronto con quello di so ggetti sani. Tanto in casi di ittero catarrale·, che da co1elitia&i, da epatite luetica e da malattia di Weil ha riscontrato valori normali. Trae dal fenon1eno osservato alcune considerazioni d'ordine 1ge·nerale.

5 N. M.

40

Idem

15

28

35 40

BIBLIOGRAFIA.

6 T. A.

36

Idem

18

25

36 39

7 L. A.

26

Idem

22

29

39 38

8 1\11. A.

34 Ittero da colelit. . 44 . Idem

22

28

35 37

18

30

38 38

10 O. R.

48

Idem

21

29

37 4,0

12 I. G.

39

Idem-

25

33

40 40

13 U. B.

50

Idem

22

30

38 39

14 G. C.

44 Ittero da epatite

16

25

36 38

15'

30'

60'

120·

1

1 Q. A. 2

Z.

9 P.. L.

:l uetica

15 E. P.

39

Idem

19

28

38 39

16 A. 1\11.

50

Ittero infettivo

20

28

35 39

17 D. F.

33

Idem

19

30

39 40

18 A. L.

27

Idem

22

31

38 38

19 T. P.

40

Idem

20

29

37 38

20 G . S.

29

Idem

22

31

39 39

21 L . P.

22

Controllo

24

31

36 38

22 O. A.

30

Idem

21

30

38 40

M. A.

25

Idem

20

29

37 39

24 D. N.

40

Idem

18

25

34 37

25 F. E.

27

Idem

20

31

40 38

26 F. D.

30

Idem

19

30

38 39

27 B. M.

46

Idem

24

29

36 38

.

~

~3

.

.

l

C~

20

Idem

20

32

29 P. M.

33

Idem

19

28

39 40 37 39

30 T. U.

28

Idem

20

32

39 38

28 ·N.

I

'

sto ~ stato bene din1ostrato dal Moraldi negli animali, benchè Allodi non ab·b ia confermato ciò nell'uomo, non avendo trovato lip·asi nella cistifellea. Noi non ahbian10 elementi che portino un utile chiariipento su questo punto, nè abbiamo a' 11to la possibilità di e~ten.cfure il piano delle nostre ricerche in questo &enso. Però, limitandoci per ora a segnalare l'im.p ortante fenomeno osservato, ci pro·p oniamo di portare in seguito le nostre indagini anche in tale direzione. 1

1. ALLODI. Giorn. Ace. 1\lled., Torino, 94, 134, 1931. 2. AKIJAMA. J ap. Ges. inn . Med., 28, 1926. 3. AvELLONE. Riv. Pat. Sper., 1, 385; 2, 353, 1927. 4. CATTA•NEO, BESTA, l\1loRELLTNI. Ann. lst. Forlanini, 2, 122, 1938. 5. FALKENHAUSEN. Arch. F. exper. Path. , 106, 132, 1928. 6. F1Ess1NGER, CArnog_ Rev. méd. Mal. Foie, 3, 317, 1934. 7. FRIEsz, HALLAY. Zs. Klin. med., 113, 275, 1930. 8. KAMEO. Journ. of Bioch em., 15, 229, 1932. 9. MonALDI. Riv. di Biol., 13, 116, 1931. 10. P1NcussEN. Biochem. Zs . , 223, 341, 1Q30. 11. RoNA. Die F ern1ent Methoden. Berlino, 1931. 12~ MELLL e LoRENZI. Minerva Medica, 1930. · l 3. MELLI. Riv. Crit. di cl in. med., 1927. 14. MELLI e RADICI. Folia clin. , chim. et microsc., vol. 3, pag. 169, 1928. Ricordiamo l'interessante monografia: Prof. CUIDO MELLI Aiuto nella Clinica Medica della R. Università di Roma

II metabolismo . ' minerale in rappor~o alla funzione paratiroidea Prefazione del Prof. CESARE FRUCONI Riportiamo l'indice dei capitoli che costituiscono la Monogra,fia, tralasciando, iper .mancanza di spazio, i sottotitoli di quanto è scritto rei m edesimi. ·P refazione del Prof. C. FRUGONI. - Gap. I. lntrodU· zione e storia. - Oaip. II. Il Ricambio minerale nelle disfunzioni paratiroidee. - Cap. ID. Meccanismo d'a· zione delle paratoiro•di. - Gap. IV. Proposizioni rias· suntive sull'influenza delle paratiroidi sul ricambio mi· nerale. - Cap. V. Alcuni rilievi sulla patologia speri· mentale delle paratiroidi. - Cap. VI . Il ricambio mine· raie in cl•nica. - Cap. VII. Considerazioni conclusive sulla patologia sperimentale e sulla clinica delle paratiroidi. - Cacp. Vill. Appendice tecnica. - Ca.p. IX. Bibliografia. V clume di pagg.

Vill-132, con 12 figure nel testo. Prezzo L. 1 8 , più le spese PoStali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico ,, o a qualsiasi dei nostri quattro Periodici, sole L. 1 6, 5 O franco di .porto in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero L.

1 7 1 50.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla ditta LUIGI POZZI, editore, via Sistina 14, ROMA.


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1826

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« IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE Stenosi ipertrofica del piloro nei neonati. Piloretomia extramucosa e•,. Prof. SER1'0RIO MARrNACCI docente di Patologia Chirurgica, di Clinica Chirurgia e Medicina op eratoria, p1rimario chirurgo, Osped.. Civile di Pescara. 1

1

Col metodo del tFredet, la stenosi ipertrofica del piloro nei lattanti, è faciln1ente curabile mediante una operazione semplice: la sezione dello sfintere muscolare o piloroton1ia lon1g itudinale extra-mur.osa. Il restringimento lJ.a come causa essenziale una ipertrofia dello ~trato circolare o sfintere del canale pilorico, cioè un anello elastico e cio ntrattìle. L'ipertrofia ha una lunghezza di più centimetri: la massa sfinterica respinge la mucosa verso l'asse del canale, e solle\ a ester11amente il ~eritoneo: alla vista e alla palpazione si presenta proprio come una tumefazione olivare. Pal lato duo,d enale l ' i~pessimen­ to cessa bruscamente; dal lato dello stomaco si co,n tinua senza ·d emarcazio•n e netta con lo strato circolare gastrico, ipertrofico anch'esso nella regione dell'antro: il canale mucoso isolato dalla muscolare, presenta un calibro no.r n1ale; il manicotto ·&tretto e resistente ohe l 'inguaina su una lunghezza qi 2-3 centimetri, l'obbliga a piegarsi per trovar posto nella sua loggia, onde il suo lume è ridotto al minimo. Dice il Fredet: quando si seziona un anello elastico i due inonconi si allontanano ad angolo e l'arco tende a raddrizzarsi: uno sfintexe cessa di agire come tale quando è rotto. Per conseguenza ~ i&ufficiente tagliare su tutta la sua lnnghezza il n1anicotto muscolar,e stenosante per liberare il canale mucoso e ridare a lui la sua p ein1eabilità: a questo si riduce l 'oper8-.Zione: la 1s ua azione è anzi tutto d'ordine • meccanico. Nella regione pilorica si trova, come ho detto, un tumore .d i solito. cilindri c.o o olivare, liscio, regolar.e, ,d uro a volte cartilagineo, che stride •sotto il taglio, dello spessore di un dito di adulti, lungo circa tre centimet.r i, di colorito biancastro madrep·erlaceo, che risal~ su quello roseo d'elio stomaco e duodeno. Al ·fatto meccanico che caratterizza la stenosi ipertrofica è da aggiungere l'ipereccitabilità gastrica e.on spasmo della muscolatura, che rimane anche dopo tolto l'impedimento meccanico, il 1

1

1

1

(• ) Il caso fu comunicato al XLV Congresso di

Chirurgia. Roma, ottobre 1938-XVI . -· ~~

[AN1 No XLVI, Nu~r. 42)

che spiega il persi&tere, a volta del vomito, anch.e vari gio,r ni dopo l 'operazione, e di questa eventualità è ne,c,essario prevenire i genitori, n·è attrib·u irlo a un insuccesso operatorio, quan·do si è sicuri di aver ,b ene ese·guita l'ape• :razione. Si d,eve anche tener presente che il tumore pilorico termi11a bruscamente al lato del duodeno: esso appare nel lume duodenale com,e un collo uterino nella vagina; però è un collo .poco sporgente e fra esso e la parete duodenale esiste un cui di sacco po.co sporgente: per questa dis~osizione, non esistendo cioè un limite netto del tumore dal lato duodenale, può capitare di aprire, nella sezione dello sfintere ipertrofico, il lume duod·enale, accid'e nte grave, ma abitualmente riparabile quando l'operatore se ne accorge. Per spiegare la patogenesi della malattia sono state affacciate numerose ipotesi. Weil e Pèhu sostengono che la stenosi pilorica sia dovuta a lesioni it1fiarn;inatorie che dalla mucosa si propagherebbe alla muscolare del piloro: però se si riflette che in molti casi, come P" e. nel mio, la mucosa non era affatto aderente alla muscolare, si comprende come l'ipotesi non sia accettabile: se vera, questa ipotesi, I'op·erazione del ~~redet non Mrebbe eseguibile perrc11-è la rr1ucosa non sarebb,e scollabile e isolabile dalla muscolare. :È noto d'altra parte che la malattia si manifesta clinicamente non su'bito ·dopo la nascita, ma dopo qualche settiman·a, e perciò Finkelstein, Thomson e M,a jer ritengono si tratti di un piloro già primitivamente e congenitame.n te ipertrofico. a cui 5i a•g giunge uno spasmo· che re11dereb be totale la stenosi, facenido aumentar.e l 'ipertrofia già esistente.: teoria dello spasmo ipertrofizzante; teoria oggi più ammessa e che spiega p erchè la malattia si manifesta non subito dopo la na&cita ,e perchè a volte si manifesta b·ruscamente. Secondo altri, invece., (Hirschprung, Freùet, Ombredanne, ecc.) si tratterebbe di malformazione congenita: la malattia sarebbe dovuta a uno sviluppo anormale della muscolat.u ra p~lo­ rica e si accompagneTebbe ad altri vizi di conf 01 mazione. I sintomi della malattia, per solito, compaiono durante .la terza o la quarta settimana, molto di rado prima. !Fredèt distingue due for.rne: unra acuta da tutti ammessa, l'altra cronica che forse più propriamente potrebbe cbiama:ri&i forma incompleta d'i stenosi, che molto facilmente può confondersi col piloro spasmo: primo sintomo è il vomito che assu1ne1 rapidamente una forn1a caratteristica; 1

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1


[ANINO :XLVI, N"L.J\f. 42]

SEZIONE PHATICA

sono, cioè, vere proiezioni alimentari: tutta la poppata vieri·e rien1essa in un sol getto; il vomito avviene a volte subito dopo l 'ingestione del latte, al più tardi dopo un quarto d 'ora o mez ' ora. Il bambino succl1ia con avidità, ma poi si 8-g ita, si la 1nenta , si .contorce finch è non ha vuotato lo s tom aco; subitQ dopo torna a s uccl1iare, e si ripete sempre; il solito cic:lo: vi è natura}Jr1ente stitichezza, ·d iminuzione dell e orin e : il .p·e so che nei primi 1g iorni era andato <lumentando , dirr1inuisce rapidam.ente, e i h.a1nbini si ri·ducono scheletrici, con pelle rugosa, aggrinzita e ricca di plich e, come si può ,·eder e dal caso ch e presento. Secondo Feer e Fi11kelstein il bambino assun1er ebbe una singolare espressio n e d·e l vi so ch e &-arebb,e quasi pa togn omonica : fronte solcata da rughe orizzo11 ta li , la testa reclinata ostinatamente e forlf1nen te dietro , i capelli disposti sul tipo del c iuffo di 1F re und. All 'ispezione si può notare ~pesso una p.e ristalsi g·ast rica visibile, e alla pa lpazio.n e in molti casi si riesce a sentire il t umore pilorico .. '.Juando è possibile l 'esame. radiologico con J'ìng.e stion e di bario si nota uno stoma co pi ù o meno dilatato cori contrazioni violenti e un a irnpervietà più o meno assoluta del piloro. La diagnosi, anch e data la rarità della malattia, non è in sè difficile: il vomito caratteri~tico preceduto da gemiti e da agitazion e del l\eonato , il ripet er.&i di esso subito dopo ogni ir1·g estio11e di latte, la p eristalsi vi sibile, il dirr1agramenlo ra pido , il .g rave marasma e quando è po·s sibile l 'in·dagir1e radiolog ica devono far pen sare alla ipertrofia congenita , mala ttia in sè molto r ar a . Howel ha adoperato con s ucc.esso, a sco·p o· diagnostico., il ca tet.erism o rluoden al e ch e in condizione normale è facile , -e ~i 11a fu oriu scit,a di bile, mentre se la son·da r1or1 passa i tratta dì stenosi più o m en o grave. Nelle Lcnosi g ravi la malattia è rapida111ertte r11011.ale ise non s 'interviene chirurgie.am en te: la !)rognosi diYiene più riservata ·&e s1 attend e nlolto, in ra.p-porto alle condjzioni scadute di questi piccoli m alati , e come dice Veau , bisogna operare anch e quando l 'inter\1ento può sembTar e tardivo , $en za guarda r e il han1bino, n el tin1or·e di diventar e titubanti. 'Secondo IF rèdet è b ene n o n ope·r arc ciua11do il ] )~tmbiino l1a p.erd·uto il 20 o 25 % d el suo peso d i nascita, e qu.a ndo lo sto.n1aco è divenuto del tutto .a toni co: pe rò se si riflette cl1 e i poveri n1alati sono deSitinati a m orte certa. forse è ben e 01)cr ar e anche in cond izioni qua i di-&11erule. T erapia. - La cura 1nedica potrà forse g iovare nelle forrne incomplete e n el pilorospa1

*

1829

srr10. Nelle forn1e gravi, cioè nelle stenosi com1>1e te non c ·è che la cura chirurgica : senza de .. crivere le operazioni prima tentate, digiunosto111ia , pilorectomia , divulsione del piloro, !P1ilorotomia seg uita da piloroplastica, e oggi del tutto abbondante , !5.ia per la difficoltà tecnica, sia perchè n<)n rispondenti e per l 'alta mori alità, si può dire che oggi le operazioni eseg uite. sono la ·gastroenterostomia e. la piloroto1uia extramu1c1 osa alla :F r·èdet . Per lo più è stata eseguita la gastroenteroston1ia posteriore <tlla Von Hack·er, pe·r ò tal e op·e razione, a parte la difficoltà tec nica ·di esecu zione in n eona ti, r operazione più lunga, più completa e di necessità più tra·u·n1atizzante dell 'oper azione di Frèdet. 11 neonato ch e deve subire la piloro tomia C;Xt.ramucosa, sara tenuto il g ior110 prima ad acqua zu ccherata; se non è n1olto deperito si l)UÒ fare un lavaggio gastrico: molto utili rie~r.ono ]e infusioni sotto o endov. di soluzione fisiologica o di siero g lucosato (10-20 cm. e11dov.). È bene immergere prirrta ·dell 'operazione jl r1eonato in un bagno caldo d 'acqua s terile e disinfettare la cute. con a l.c:ool e etere. Per l 'arlestesia alc·uni preferiscono l 'etere, altri il clorofo1rrr1io a dosi infim e. Credo sia suffi ciente solo qualch e goccia di eter e e in qualch e mon1ento dell 'operazione (per chit1sura della parete). È sufficien te una piccola incisione mediana sopra omb ellicale ·piuttosto a lta : l 'i11cisione alt.a e breve è sufficiente per e1s eguire l 'operazione, previene l 'eviscerazione. del grosso intestino e al n1om ento de lla cl1iusura non si è disturbati · dàlla prese11za d·ell 'omento : ap:erto il peritoneo si prende lo sto111aco..con una i1i11za a morsi e si tira d olce1nente fuori in modo da vedere l'a ntro p·i lorico e il tumore ch e si eituclea bruscamente d.all 'addome. Il tumore è afferrato con l 'indice e il pollice della n1ano ·sinistra: le dita si piiazz<lno più dietro . ch e è ter e in eviden za tutta ] a r egione: a nteriore. E JJOssibiìe per n1ante11ere il tumore fuori d el Ye11tro, evitare n1ovi1nen1i di cc bascule >> e metsendo così in1rnobilizzato il tumore si fà colla punta d el bi&turi un a incisione seguendo il grande asse d ell 'oliva in una zon a possibiln1ente esangue< l 'in cisione corrtincia all 'e tren1ità duodenale, can1n1ina lun go il tumore e sorpassa la sua estremità gastrica : s'incide la muscola tura d ell 'a11tro p essa, dura , c h e a volte s tride sotto il taglio : i bordi si e\rert o110, 'in cide piano piano fin o a m ettere a nudo la n1ucosa, approfondand'o si dap1Jrim~ nella parte media d ell 'incisione per cercare di n on aprire il cul di sacco cl uod ena l e· ]a muro ... a si

'


1 30

cc IL POLICLINJ CO >l

ricon osce dal suo colorito bia11castro: si procede prima d al la lo gastrico e poi , con n1olta precau zione, dal lato d11odenale. Quando la n1ucosa è n1essa tutta al nudo, si scolla ai due lati dallo strato m .u sicolare. Se si apre la mucosa bisogna immediatam ente suturarla con qual ch e punto in catgut : se 10'è qualch e vaso cl1e san g uina si allaccia con quale.b e laccio n1onlalo , passato attraverso lo strato n1uscolare. È bene spremer e d elicatamente lo tornaco per accer tarsi ch e il contenuto gastrico passa att.raverso il lun1e pilo ri1c-0. Si Siutura la lJarte a due o 3 strati: è bene ll1sciare i punti 15 o 20 giorni specialmente se si è fatta u11a sutura a un solo strato. Si può dopo qualch e ora cominciare l 'ali1nentazion e, frequente, e co·n ·piccol e quantità di latte e a cqua zu cch erata, aumentando poi gradatan1ente.

tAN No :\L \I, NuM. 42] 1

Per l 'anam11esi, per il vomilo di c1u al siasi cosa i11gerisse, per l 'aun1c11lo d ell a peri stalsi, per la profonda r apid a denulrizion e, si fece diagno·si

1

1

CAso cLrNrco. - Giangiacomo Enea Antonio di Concezio e di En1igli ozzi Dora da Pescara , nato il 13 g iu gn o 1938, primogenito, con parto eutocico; alla n asci la pesava chilogramn1i tre; do-

L F1a . 2. -

Un m ese dopo l 'operazione

conferm ala dall 'inler venlo, di st enosi con gc11i la d el piloro , e con l 'autorizzazione dei gen it ori, si decise l 'i11 lervenlo: nei due giorni che rj111ase

I

-"--·------.. _..

'---~·---

F rG. 1.

Cinque giorn i dopo l 'operazione.

ven ti giorni dalla n ascila cominciò a manifes tars i vomito subilo dopo l 'ingestione d el latte; il ba1nbi110 succl1iava con avidità ma ·subito dopo co111inciava a la1nentavsi, a con torcer si ed em ettere a getto tutto il latte ingerilo: di nuoYo t ornava a su cchiare e di nuovo si ripeteva il Yon1ilo ; il bambino intanto deperiYa in modo in1pressionante; il suo peso dopo quaranta giorni dal parto era di chili due. Fu internato in Ospedale il 23 luglio 1938. Obiettivamenle colpiva la forte d e11u trizion e, ver a cachessia da inanizione: non si 1)alpaYa nulla all'addome, solo la reg ione so1)rao111bellicale a1)pariYa spor gente, non er a palpabil e alcu na tu111efazione, era però qualche volt a vi ihile l 'au1ne11 lo d ella peristalsi gas lr ica - per il vomito continuo di qualsiasi cosa in gerisse, n o11 fu possibile l 'esame radiologico. J)O

,

I L F1G. 3. -

Tre mesi dopo l'operazione

in Ospedale, si cercò risollevar e le forze con infusione sottoc. di siero g-Iucosato con qualcl1e iniezione eccitante, con clisteri nu lritiYi. Il 26 luglio senza alcuna anestesia, proced etti all 'interve11to.


SEZIONE PRATJCA

J3reve i11cisione sopraombellical e alta. Appare s ubito lo stomaco ch e Yiene delicatamente portato fuori d ella paret e, e spontan eamente si est eriorizza il tumore pilorico ; ·appare della grandezza e forma di un oliva - vien e fissato coli 'indice e il pollice della m ano sinistra, e col bi sturi s'incide su tutta l a tumefazione n ell 'asse lungo di e·ssa, dal lato duodenale al l ato gastrico la tumefazion e durissin1a strid e 1sotto al taglio. Si procede con 111olta precauzione sino alla mucosa che viene poi scollata per via smussa con le forbici dalla muscolare. Si produce dal lato duodenale una piccolissima lacerazione d ella mucosa ch e si chiude subito con un punto in catg ut sottile. Quindi si spreme il contenuto ga·strico attraveriso il piloro reso pervio·: non occorrono lacci emostatici: sutura a punti staccati della parete a due s trati. Decorso lJOSL-operatorio normale: il giorno seg u ente s ' jnizia l 'alimentazione con latte o acqua zuccherata; n ei primi g iorni si manifesta a11cora qualch e vomito, che poi scompare del tutto. Il bambino comincia a nutrirsi con avidità: è dimesso dopo 15 g iorni . Dopo un mese è O'i à molto 111iglior ato ; dopo tre mesi è quasi irriconoscibile; l e fotografie is ono molto dirrio·stratiYe. Ho rivisto di recente il pamhino che è sem]Jr e i11 ottime condizioni.

NOTE E CONTRIBUTI Contributo alla cura della lebbra col me· todo Hamzah.

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RIASSUNTO. L 'A. tratta della p ilorotomia extramu cosa co1ne terapia di scelta n ella cura della steno15i ir1ertrofica dcl pilor o nei i1eonati. Acoenna breYcmente alla _patogcn·esi , alla sintomatolo·g ia e alla diagnosi della mala ttia. Espone i metodi cl1irurgici p;ropo·s ti, descrivendo il meto·d o di 1l.,redet , o p ilorotomia extramu cosa : rr1etodo di scelta. Ri!porta un caso clinico osservato e operato con successo, con tale intervento. 1

1

BIBLIOGRAFIA.

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D ELLEPIAl"'\fE

L a cu r e cle la sté rio se liipert r ophique du pi lore chez les rieu rrissons par la pilor oton1ie extr a-muqiiease. J ot1rnal d e Chirurgie.

Ji' RÈDFrr P1 ERRE.

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1831

i1e r

il Dott . P. 0RLAND1N1 , cn p1itano medico, Auto g·ru ppo 'G im1na (A.O.I.).

J)11rante la mia i)errnanenza al Congo Belga curai alcuni casi di lebbra usando, il m etodo proposto da Hamzah col timolo, e ne ottenni ottin1i risultali. Si sa che bi1s ogna essere molto cauti nel -giudi care gli effetti ottenuti con 1e varie cure perch è la lebbra è una malattia che ha periodi di. lunghe remissioni e di ricadute. I casi che trattai preseir1tavano manifestazioni cutanee e nervose g ià avanzate1·e d este1se. La di.agno&i clinica fu sempre confermata dall'esame batteriologico. l{itenni inutile la Wassermar1n sia per il r eferto ba tteriol ogico positivo per la lebb,r a sia perchè (Mayer) la reazione Wassermann nella lebb·r a rie1S.c.e p.o sitiva con u·n.a p er aemtuale, abbcastanza elevata. Il metodo Hamzah è: 'Timolo gr. 10, olio fegato merluzzo gr. 90, S. 4 cc. ogni 4 giorni per un n1ese, poi la stessa dose una volta per rs ettiIl°tana. Si poissono interpr etar e i h·u oni effetti ottenuti col Timolo al fatto che il Timolo è un ottimo solveinte d-ella cera. Il Rogers dice ch e << gli eteri etilici estratti datg·li acidi grassi dell 'olio di Chaulmogra, dissolvono indirettan1ente le capsule cerose del bacilJ o di Hansen di 111odo che S-Ono così messe in circolazione dell-e tossine batteriche che fJrovocano una reazion e da parte d ell 'organismo ». Si giustifica così l'uso id i varii altri solventi 1della cera nella cura della lebb·r a . Somministravo ai casi da me trattati: Tin1olo-Canfo1ra ana ctgr. 50 il mattino, in capsule, perchè le due sostanze unite formano una n1assa liquida; la sera davo 50 ctgr. di Trenientina pure in capsule. Qu-esto trattamento era prolungato per due se ttimane, d opo di cl1e seguiva una settimana di riposo. L 'olio di fegato di n1erluzzo era somministrato giornalmente in 111is ura di un cucchiaio da tavola al dì. Contem,p oraneamente a questo trattamento avevo sottoposto i malati ad urta serie di iniezioni di autovaccino segu.endo il metodo esposto dal Gougerot nella seguente maniera : aSJ.1ira vo1 dai lepromi, con siringa sterile, jl st1cco : mescolandol o ad acido fenico che oltre ad u ccidere i gern1i è pure un solvente della cera. Dopo alcune ore aggiunge,·o acqua distillata da ottenere una . o lozione fenica al 2 °/o.


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« 11. POLICLI N ICO »

I11ie tl avo di queif:>to a uto-vaccino 5 cc. a gior11i alterni per 12 iniezioni. I r isultati o.ttenuti furo,n o veramente inc,o r aggia nt i e il m etodo Hamzah m eritereb,b e di esse-re m aggi•orni ent e e15pe1rimenta to . A p rop osito di sindromi endoc rine n ella lebbra, ~.ubbli c.ai an cora n el dicembre 1932 u11a breve nota sul cc Lepe r Qua rterly » edito dalla cc Chinese 1\tlission to Lepers » di Sha nghai , dove allo·r a eser cita vo e prosp ettavo la possibilità ch e n ella lebbra si potesse av,e r·e uri ' avi tam in osi e u i1 disquilibrio en·docrino. Se ri vevo . cc Si 1 p uò a n ch e ~u·pporre n ella lebbra, la pre~E n za di t1na p eciale avita1ninosi, ch e spieg h er ebbe l 'efficacia -esercitata dall 'olio di Jl1t>rluzzo. Questa avi tan1inosi produrrebbe una disfunzione delle paratiroi·di rendendo l'organism o in.a bile a fi ssare i sali di calcio e una disfu11zione epatica ch e provoch ere bbe un disquilibrio n ella formazion e del fosforo e d ella colesterina. Infatti fu già dimostrato da BouJ.ay, Leger , l\far,c1h au,d , ch-0 nei casi 1d i lebbra si verifica lin a g ra nde· pe rdita di fosforo e colesterina e sopra tutto di calcio, ch e Io si t ro·v a elim inato in gra nde qua ntità n,e:lle feci e n elle orine. Hudellet ·e Moreau h a nno dimostrata la considere.rvole traspare nza delle epifisi risco·ntirata 11egli esami r adioscopici e cosi pure dei lunghi filamenti n,e rastri riscontrati n.el tessuto osseo compa tto delle diafi si delle fala ngi , e macchie bia n castre di decalcificazione . Si può anche supporre ch e il pan.crear& nei lebbrosi i1on produca in m odo n orma le i suoi lipoferme nti. La stearina, steapsin.a, e g li altri grassi n eutri n on verrebb ero divisi in aci·di grassi e non verrebb ero b en digeriti . I g rassi n eutri riman endo insoluti verreb b er o utilizzati da i bacilli di Hansen in modo d,a pro teggersi contro le n a turali difese ·d el1'or ganis1110. Sar ebbe ulile (scrivevo pure n ella br eve n ota d,el dicembre 1932) speri1nentare n,ella lebbra l 'in&ulina come fu già utilizzata nella tubercolosi , n ell 'intento di r e.g·oJa r e un a di sf~nzio11-e epato pan crea tica ». Ora ch e si sta esperimentando la cieroterapia 1lella tubercolo.si sarebbe interessante veder e quali effetti prod,u c.e nella lebbra . 1

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RIASSUNTO. L' A. ripo,r ta un caso di lebbra trattato con il n1e todo Hanual1 a base di timolo e r icorda che ancora n el 1932 prospettava la possib ilità che anche n ella lebbra vi potessero essere dei fatti d i avitaminosi e di carenze ormonicl1e.

PROBLEMI

.. D'ATTUALITA

Nnove vedute s ulla t"isiopatologia musco· l are e sulle miopatie. L 'arg·or11e11Lo delle miopatie · ~ indubbiamente uno dei .più diffic ili, oscuri e ~ontroversi a con1inciare dal loro stesso inquadramento 1tella classificazion e n osologica, tanto ch e in <.1]c'U.ni tratta ti , com.e n el H Lehrb·u ch der ii111ere l\1edizin » (Springer , 193' i) esse ·vengo110 con sidera le in due capitoli div·ersi , fra le malattie degli 01·gani ·di movime,nto e quelle d el ..,istem a nervoso . Questa m a nca ta i)resa di posizion e con·isponde, del resto, alla contro·ver sia tuttora aperta, in rigua rdo alla patogen esi , fra 111iogenisti e n eurogenisti. Il ti po più 11oto e ·frequente è la distrofia n1uscolar e progr essiva, in cui all 'atrofia d i a lcune n1asse muscola ri ~i accompagna spesso t1n.a appare n Le ipertrofia di altre, col progre6. ivo a ffievolimento della forza e della fun zion e dei m u scoli &tessi . Diverse sono, secondo i vari autori , le perturbazioni fondam.e ntali da c ui t ale ma la ttia d eriva; pe·r alc uni, si tratta d i u n disturbo nel ricamb·i o della crea tina e clell 'acido fosfor ìco, per altri di distur bi del1'inner vazion o muscolare sirrtpatica o delle cap. ule s ur renali, ecc. Car atte ristica a1)pare nlle volte l 'eredo-fa milia rità dell 'affezione, ch e 1;erò ri st1l ta evidente &olta nto in pochi casi , con inspie1gabili lacun e. Tn qu esto co,n trasto dii v·edute, cl1e appaiono soli a11to delle ipo tesi non accertate, portano u11 a viva luce. ed un i111dirizzo sicuro le ricercl1e del !_)rof. G. ~ieldol esi , della Clinioo diretta dal prof. :f rug·oni , rendendo chia re l 'essen za e Je m anifes tazio1n i della m ala ttia. L 'ar gom ento si pr ec;;,enta inte-ressante, an ch e r>•er chè la m alattia occorre con r elativa freq uen za (lo stesso Meldolesi n e h a osservato oltr e 200 casi in una zona limitata dell 'Italia· centrale) e per ch è vien e a lum.eggia r e molte questio ni rig uarda nti la fisiorp atologia muscolar e in g enere·. 1

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Il Meldolesi incomincia con l 'escludere ch e c-a rattere cos·t ante isto-patologiro n ella dist1·0f' ia muscola re progressiva (D .M.P .) sia la fibra muscolare gigantesca,_ la quale n on h a 11essu,n 1&ig nificato di specificità e, sp·esso, n em1n en o un carattere patologico. Caratteristico, in vece, è lo· scoloramento dei 1n uscoli, clie appaiono color cc carne d i pie... sce » e ol1e n on è limitato a qt1elli colpiti, m a cl1 e, - in -gra·do· mag1gior e b minore - in·v adc tutta la muscolatura ed è, quindi , da con&iderar si com e &iste,m ico . Esso costituisce il sintoma a rtatomo-patolog·ico più caratteristico delle· m iopatie primitive. Tale scoloram ento è dovuto all a diminuziorie, r iispettiv.am en te, alla scom parsa di quel particolare pigm ento rosso contenuto n el sarcoplasma, la rniog·lobina. La din1os.trazion e della d eficien za in mioglob·in a può farsi 110n soltanto al tavolo an.ato1


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SEZIONE PRATICA

i11ico, i11a ancl1e sul vivente, con la h·i o1p1sia e - - con la tecnica del 1vleldolesi - mediante l :esan1re radiologico. Quest'ultirno si presenta di particolare interesse, perch·è più semplice e ·p iù facilmente attuabile che la biopsia. E6so ·è fo.n dato sul fatto cl1e la mioglo·b ina, per il ferro che contiene, co11ferisce una certa opacità a l muscolo ehe, inv'3oe, si fa trasparente ai raggi X~ con la diminuzioJ1e e scomparsa della Jnioglobina stes::::a. 111 tali con'Cti.zioni, vie11e alt:vesì mes>Sa in rilievo la sLrut.tura fascicolare del muscolo. 1'al,e r eperto non è esclusivan1ente limitato alla D.1\1. P., i11a i&i ha ancl1e ir1 qualsiasi for111a .rli rr1iopatia primitiva, inentre manca nelle for1n·e seconda rie e per1nette, quindi, di disti11guere le due forme. n .egno di n ota è il fatto che ·es.so si h a anche nello stadio, latente della miopatia, il che ·è inlportante perchè si ve11gono così a coln1are ·quelle lac une che &i trovano nell'·e redo-far11iliarità della D.M.P.

LA

do ade.n il-pirofosforico; le trasforn1azio1ni di queste ,s. o·s tan ze costituiscono il substrato chin1ico d·e lla contrazione, arrivando ai prodotti finali rispettivi: acido lattico, . creatina, acido adeni lico. N·elle su.coessive fasi di ricupero, si 11anno processi ·d i re-sintesi.

Nelle miopatie pirimitive, tali processi a ca1•0,ttere os,s1idativo, in, cui la mioiglol>ina ha una funzio rie essenziale, risùltano netta,m ente perturba.ti. 1

Come l 'flb, la mioglo1biina ·è sintetizzata nel1:organismo, rrìa in luoghi differenti, la pri1na i1ell 'emazia, la seconda nella fibi·a ir1uscol<.tre. Al pari ·d ell;Hb, su·bis.ce su cces·sive demo-. lizioni, che mrettor10 capo, per l 'emoglo,b ina alla bilirubina e, per la mio glob·i na , alla mio11-ilina, molto simile alla sostanza K 2 di Fischer, ottenuta dalla bilirubina. ·È la mio·b ilin.r:.t. - prodotto terminale. d.e lla rnioglobina (attraverso la mio-ematina e la mioporfirina) cl1e dà il c olore itterico al siero de·i inio·p·a tici. Si ,dimostra cosi eh-e, accanto all 'Hb anche la rniobilina p uò pre1i.dere p1a rte alla genei&i fis) o]ogica e patologica dei pigmenti biliari. 1

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1\1IOGLOBl NA E LE SUE FUNZIONI .

Gli studi e le ricerche- di :Nleldolesi hanno no11 soltarlto dimostrata l 'importanza, nelle miop·[.itie, di questo pigmer1to a cui si dà general*- ** rnente il i1ome di ·en1oglo.b ina muscolare , 111a Sulla base di ·q ueste osservazioni, il probleh.anno an che ·fatto rilevare la sua funzione ed 1r1a della distroiia muscolare. progressiva e delil suo significato nell'attività e nel ricambio le i1ìiopatie pri111itive - in gé11ere - ci apdiella fibra muscolare &triata. 1).al'e sotto u11a nuova luce , che l o èhiarisce Ar1aloga all 'en1oglobina (IIb) e come essa nettamente. 1 contenente ferro, ne ·d ifferisce per caratteri fiCade la teoria neurogenista, in seguito alsici, cli.in1ico-fisici , co~tituzione cllimica e ca- 1'osservazione cl1e le alterazioni nervose nelle p~cità funzionale. mio·distrofie -~ri1nitive non sono coi&tanti e vanCom e- 1'Hb, co.n sta ·d i una globina e di u11 no consider.ate soltanto come una particolarità g1 UI) PO prostetico (nucleo t etrapirrolico); m c11- di singoli caf"-i. Anche le alterazioni endocrin·e tre que&t 'ultimo è identico nei due pigmenti, non possono considerarsi nè costanti , n è s,p ecila g lobina della ll1ioglob,i na differisce da quelfiche, niè fre·q uenti nei casi comuni. la dell' Hb· dal punto ·d i vista chi1nico·-fisi co e La malaltia ci appmre co11ie u11a perturbaforse anche chin1ico. Assai più piccola è la zione congenita nel ricambio della miog,lobin to1ecola ·d ella prin1a e·d a questo va attrih·u ita 11.a, ·p er cui si hanno gravi e. ·p•rofon·di. distu1r. la più bassa soglia renale -e la matg giore ra.pi- h·i nell'attività sint·etica, con deficienza glicodità con cui Ja i11ioglobina passa attrave1Tso il ge110-p·e&&ica della fibra muscolare e produfiltro r enale. zione (nella de.gradazio11e) di pigmenti biliari. La grande ii11portanza della nlioglobina apA sua volta, tale perturbazione è connessa: pare evident e quando· &i co.n sideri che esR>a si 1) cori una care11za nella ·d i,eta, nel senso trova nell 'organismo in quantità non inferioche la produzione .della n1ioglobina è legata ri a ql1elle· dell '·emoglob ina . Avidissin1a di os- .all 'apporto di pa1ticolari protein e, ch e sarebsigeno, essa · costituisce il vettore di que1&to fra bero irtdispen sabili p er la si11tesi della fra il sangue e la fibra muscolare. Da es.sa <li1p;en- zione proteica; con una di eta car enzata in prodo110 i fe no n1eni os~idativi , che si con1piono tejne di alto valore, è di fatto possibile ripronell 'interno della fibra n1uscolare e che .sono durre sperin1entaln1 ente negli anima li d ei fatti . fino ad un certo punto indipendenti dalla cir- · di lD.M.P. ~ 2) con un fattore pian·c reatico che, e,e non .c-0lazion·e sanguigna . La inio·g lobina rapprese nta , cosl , una ri&e1. va di 01&Sigeno nella n1uè specifico, è tuttavia di grande importanza scolatura striata (ed anch e in quella liscia); avendosi ipochilia pa11cr eatica nel 98 % d ei • riserva c he si ha in maggio·r e proporzione nei C3 &l . inuscoli a funzione statica , tonica, che in quelRinJ.ane poi a considerare la q11estion e d elli a funzione rapida e dinamica; Tiserva ch e }'.eredo-fan1iliarità ch e in ge11er.ale si amm.e tte spiega con1e i cardiaci in stato di sco·m penso, soltanto in una piccola proporzione di casi , siano capaci di compiere sfo rzi mu &e0lari a perch:è s.i considerano· soltanto quelli con cl ac..ui i1on potrebbe supplire il deficiente ossimati. I caratteri radiologici rr1essi in luce da geno della loro difettosa circolazione . l\f eldo] esi pern1etto110 di riconoscer e la mala tLa 1nio glob~na ra ppresenta il centro del n1 e- tia an cl1e allo stato la tente in individui contaboli s1110 :n1uscola r e, il quale s 'impeTnia in sanguinei dei distr ofici primitivi , m a apparenquello dèl gliieogen e, del fosfageno e dell 'aci- 1e1J1ent e sani , in c ui per ò si riscontrano d i1

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[.~ ~·No

« JL PO LT CL I N I CO »

5turbi del rica1r1hio ai1 alo~~·l1i di qual ità e solo diversi per inte11.. , ità a quelli dei mio, d i~ trofici con cla n1ati . Si vien e così a din1ostra re la stretta e redof.amiliarilà della fo r1na an ch e in ca. i a ppar entem ente sp or adici. Il d isturpo ereditario si tra5m el te com e u.n cara ttere m ende.Jia110, con not €Yole capaci là di pen etrazione , ma con scarsa cap acità di es.1)ressione. Si tratta più ch e altro di urJ.a labilità a na tornica e funzi onale d ella n1 ttscolatura . e soprattutto del s uo ricambio n1ioglob inico . Al fattore e red itario, debbo no poi agigiung·er sen e al tri a funzion e scate nante, fra cui probabilmen te predomina un 'alterazion e digestiva p er deficie11te secr ezione pancr eatica . 1

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*** Tale, n elle sue linee generali quasi . cl1eletricl1e il comp lesso edificio risu lta nte dalle va:.. te ed origina li r icerch e compiute da G. J\1:eldolesi con l 'aiuto .anch e di vari collaboratori ; edificio composto pietra ,p.e r pietra da nurr1 erc>se r icerch e, alcune d elle quali p ossono a nch e &embrarc mi11in1e (1) n-ia ognuna delle quali ra ppresenla un controllo n ecessario , un g·radino p er giun ger e alla 11i.èta. Le a nnose qu estioni .su lla patog~en e~ i e sull 'e en za del la distrofia n1u scolare ])rogre siva veng·on o p er tal modo Jim pid am cnte cl1iarite e la visio11'e s i e&te11de al le alt re fo r n: e tl i 11 1ioi:l1 l it p 1i n ~! ­ tive ed .j n,resLe tul Li i proce5si d i fi io-piatoAZEGLIO FILIPPINI . lngia muscolcl re. 1

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(1) Un a serie di r jcer ch e, per esempio, è stata

esegui ta da A. M. De Orchi allo scopo di 6t abilire la scala dei valori m eclì n or1nali della in ten·sità di colore dei muscoli, corrispondenti a det erminati èontenuti in mioglobina, in m odo da avere dei cla ti sicuri per i co.n fron ti n ei casi morbosi. R.Jcordiamo / 'Interessante monografia: Prof, CINO MELDOLESI

Aiu to n ella Clinica Medica d ella R. Un iversità di Roma

La miopatia primitiva cronica progressiva (Distrofia muscolare progressiva) Prefazione del Prof, CESARE FRU CON I

Mancando lo s pa zio per p ot er riportare l'ampio svolgim en t o dato dall'Aut ore ai 12 caipitoli ch e costituisco no quest o impo r tante studio, dobbia mo limit a r ci a dare di essi ca pitoli il solo t it olo generale. Ca.ip. I. Ceneral•tà. - Cap. II. Semeiologia strument a le del sistema muscolare striato. - Cap . III. Sintomatologia clinica. - Ca ·p. IV. Stat,o funzionale dei di· ver si organi e apparati. - Cap . V. Morfologia • Costi· tuzi one • Funzione endocrino-vegetativa • Ricambio m a t er iale. - Cap . VI. Varietà clin•che della miopatia cron i ca progressiva. - Cap. VII. 11 problema dell'ereditariet à, - Cap. VIII. Anatomia patologica. - Ca p . I X. Decorso • Prog nosi • Diagnosi. - Cap. X. Patogenesi della dist rofi a muscolare progressiva. - C31p. XI . Etiologia. - Cap. XII. Terapia.

Volume di pag.g. \ TIIT-288, con 53 figure int ercalate nel tes t o. P rezz-0 L. 4 O, più le s pese postali d i sp edizione. P er gli abbonati a l 11 .Policlinico n od a qua lsiasi dei nostri qu attro periodici sole L . 3 6 fr a n co di port o in I t ali a, Imper o e Colonie . P er l 'Estero L. 3 9 . Tnv iare Vagli a Postale o Ch èqu e Ba n cario a lla ditta LUTGI POZZI, ed itore, •ia Sis ti n a 14, ROMA.

XL \ 'I ,

Nu ~r .

42]

SUNTI E RASSEGNE INF E ZIONI. Contributi al quadro clinico della malaria inoculata. (J. ILIBT U NG . 1939).

Le

l:l li n .

~ l ·oc71en sc/i r.

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2 l uglio

o ~servazi oni

so110 state fatte su 165 uornin i e 141 donn e cui è stata inoculata la mal~ ria t erzana per g uarire una gonorrea . I l p er iodo di incubazione era più breve di q uanto è riferito 11ella le tteratura: n el 90 % dei casi ~ i eb·b,e il IJrin10 .acce~ o erìl ro 9 giorni dal! 'innest o, n·el 60 ~~ d ei casi g ià e11tro 6 giorni . Questa abbl·eviazione della incubazione 5i ottenne per mezzo di procedimenti provocatori: in iezion i di pyrifer , d i latte, di autosang ue, ecc. Non ·ebbero invece influenza n è sul1a d urata ·della incubazione n·è sulla ·durata e al tezza ,de.gli accessi feib brr-i li, n·è il sesso, n è la via di introduzione del sang ue infetto (inie7.ione intran1 u ~colare o endovenosa) n è la quanti tà dello .stes.50 (5 o 10 cn1.) n è i l per iodo i11 cui esso venne prelevato ·dal malarico (durante un acces&o o n el periodo interacoessuale). Per lo più la febbre venne troncata dopo 8 accessi. Dopo il 3°-4° a ccesso i pazienti di,rentar10 ·più sla11chi e acc usano disturbi più spiccati: da questo m o1n_enLo i11 poi ·e&si varino ac c ur.ata1nente sorve1gliali dal m edico. In 4 p azienti si ebbe ro durante. la febbr-e dei collassi d i una certa entità. Le complicazioni più g·ravi si ebbero però dopo lo stron ca111ento della febbre : 5oprattutto qu.ando questo veniva intrapreso in pien o acces o febbrile. In t re tali casi ·si eb bero colla si rr1ina cciosi, in a ltri 7, vomito violento . La rnalaria inoculata non ' 'a quindi mai troncata all 'acm e febbrrile : nei pazienti mol to i11 deboliti &i ometterà per&ino qualsiasi ch err1 0te.rapia antimalarica . 111 tali casi danno ottin1i risu ltati le iniezioni endovenose glucosate. (305r, •e.m c . so lu zio11e al 2() %) : e se climinuiscou o la feb 1b 1r e rna larica ·e posson o per mol ti giorr1i imp,e dir e la comparsa d i nuovi accessi (in llD O dei paz ienti ± in fusio ni glu rosate port nrono a b enessere e a pire~..,ia p er b en 3 settirr1an e). Poich è però· n o n si tratta di vera gu arigione (la inoculazio·r1e d·el sangue. di tali pazienti trasmette per lo più la rrtalaria) si deve dopo alcuni giorn i in iziare u na chemoterapia aT1tima]ar ica. I pazienti dopo la malaria inoct1lata sono soggetti a malattie, sp ecie a polrr1oniti, a caus a dell 'ind.e bolin1 ento del loro , or ganismo : perciò dopo tron cati gli accessi feb·b rili essi vanno riparati da infezioni , corr enti d 'aria , ecc. Nè la cur a cl1in inica n è ]a plasmocl1in ica o at ebrinica ebb ero alcuna azione pr ofilattica di fronte a s ur ces~i,re bro11cl1iti o bron cooolm.oniti. .. 1

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P.


[ANiNo XLVI, N·uJ\-1. 42)

La neuromielite epidemiea. (A. AusTREGESILO . .1.tti dell'Ace. Med. Lomb. . X\1IlI, aprile-ma-g gio 1939).

Esistono alcuni tipi di mieliti eh.e non si li111itano al n1idollo, ma , i diffondono ad altri territori nervosi. · Co5Ì la neuromielite ottica acuta (Albut 1Devic), la mielite necrotica subac-µta (Foix e. Alajouanine), la neuro·m ielite ottica J1ecr0tica, la nie uronite infettiva (1F oster K euuedy) ecc. ecc. ]_,a P:eurornie·l ite epidemica (n. m. e.) ~ ma]attia dovl1ta a virus 1gnoto, con compro·m issione dei nervi periferici, d.el midollo, del bulbo e talora dell'encefalo. Inoculando materiale di tali ·d istretti in conigli e cavie si otti·e ne un 'infezione con spic("ati seg11i nervosi (pare5i, encefalite ecc.), spesso mortale. La n.1n.e. 'è stata fi11ora segnalata in Brasile ·da Aust:riegesilo. N·egli uomini la mortali1

1,

tà è del 31,3

%.

Le· lesioni anatomopatologiche con:s istono in congestione e talora emorra,gie della sostanza nervosa. Istologicamente &i notano alteraziorLi flogistiche e deg·enerativ•e . Le prime consistono in infiltrazio11i monolinfocitari·e, spess0 perivasali. Le seco·n ·de in ·dege·n erazioni vacuolari, a,di.Jpose ecc. 1Frequenti son,o lesioni infiammatorie e proc.eissi distrofici m .us{;olari. L'inizio ·d ella n.m.e . è quello di una infezio·n e bianale. In seguito si manifestano, spesso rapidamente le paralisi, talora a tipo asc.end1e11te, talora con sindrome bulbare gravissi1na, Lalora con i sintomi di una banale polinfurite a cui però si aggiungono precocemente disturbi sfinterici. 1F requenti sono le con1plicazio·n i (polmoniti, rj &titi ecc .) e l e amiotrofie secondarie. Sp.e sso s i notano turbie neurovegetative (sudori, rossori ecc.). Il li·quor mostra spesso aumento delle globuline, delJ 'albumina e dei linfociti, con R.W. talora positive, ma che l 'A. considera aspecificl1e. Nel sangue si ha lieve polinu-cleosi neutro-

fila . Anche se il p. guarisce, sono frequenti esiti di lesione midollare cro11ica (Babinsky, ipertonie, atrofie, ecc.). La cura co·n siste in metalli colloidali, salicilici, vitamine ecc. SrBILIA.

La cura della scarlattina. (H. S. BANKS . Practitiorier, giu,g no 19392. Secondo le moderne vedute la scarlattina non sarebbe una malattia per sè stante m a ·l1na sindron1e particolare che può verificarsi rtel corso di infezioni da streptococco emoliti co. La sin,dTome scarlattinosa , cara tterizzata .

SEZIONE PRATICA

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essenzialmente · dall 'e&antema eri tema tois o, dall 'arrossan1en to de.Ile fauci e dalla lingua a lan1pone, :;areb·be pro·dotta da una particolare esotossina, la cosi detta tossina di Dick O· tossina eritrogenica derivante in v.a ria quantità da alcuni ·d ei 24 tipi di streptocoèchi emolitici patogeni per l'uo·m o. Alcuni di q·uesti tipi danno t1na toss ina ch e è più eritrogenica 1d'elle altre, e dall'altra i)arte· vi sono individui (con rea7.ione di Dick positiv·a) ohe so·n o più degli altri su scettibili a •q'ues ta tossina. D.a ll 'intera?ione di ·questi due fattori, tossina eritrogenica e particolar.e susceLtib·iliLà individuale, dipende se un 'infezione streptococcic<l dà o rr1e110 ln si11drome scarlattinosa. È noto ·c he lo stesso tipo di streptococco produce lesioni differenti :a seconda ·d ei tessuti atl acca ti: tonsillite, scarlattina, rinite, sinusite, ·otite m,edia, ·e resipela, infezione :p.uerperale, r eumatismo.. E .la · 'sindrome scarlattinosa non è necessariamente, quantunque lo &ia abit·u al1r1 ente, legata allo &viluppo d~ello istrepto·c occo r .elle fauci. Può svilupp·a rsi .da infezioni streptococciche di ferite, ab·r asioni, scottature. e si1nili, p;eir nlodo che .s.i hanno ]e scarlatLi11 c così dette « chirurgiche » o· cc ·extratonsillari n, f(lrìne cih e probab·i lm.ente hanno una · contagiosità mo.Jto· b·assa. La terapia della scarlattina non p uò prescin-· dere da queste nuo·v e c oncezioni ·etiol(>gi,:he, sopra tutto nei riguardi della contagiosità e q·uindi dell 'i solan1ento. La scarlattina no·n sempre dà per contagio la scarlattina, m.a talvolta dà altre form e di a ffezioni stre_p tococcich e e viceversa. J)ertanto l 'isolamento per es&eTe effettivo dovrebbe riguardare tutte le forme di ]nfezioni stre,p•t ococciche specie qu·e lle delle vie aeree superio·r i. Per quel che ri!guarda il trattamento· specifico bisogna tener conto che l'esperienza cli una quindicina ·d ~anni ha dimostrato· che l 'antitos~ina ·è il me·dicamento migliore per J.e forme con esantema ed abbastanza efficie11te nell e forn1e con edema delle fauci senza esantema. I benefici sono notevoli in tutti gli stadii della 1nalattia : si ha un notevole abbassamento della febbre, miglioramento dei si111omi generali, riduzione dell 'arigina e del1'ed·ema delle fau ci e conseguenterr1ente del dolore e del fas tidio alla gola, nonchè l>ÌlÌ raJJido in1pallidi1nento dell'esantema. Tali effetti si otten~·ono, tranne ch e nelle for111 e .g·ravi settiche e tossiche, con una iniezion e intran1uscolare dii 30-40 eme. di siero (11ari a 6000-8000 unità U. S. A.) durante i J)ri1ni tre .giorni. Nelle forme medie è 6ufficiente la m ·e tà di tali dosi . Effetti n1ig·liori f-i han110 con le ini ez~oni e1tdo.venoS:e o intrape ritonroli di 20 em e. di 8Ìero negli a d·u ltì e l.Q nei bambini. In tal r11odo molto spes.so si riescono aò evit:lre Je rom1)licazioni più gravi (nefrit e. ::i rlril r ) ed a 1

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1840

[AN•.N<J

cc . L POL1CL1NIC•J »

ridurre le probabilità di altre (l 'o lile ir~ cciia .. i riduce del 50 % dei casi). La die ta d eve essere leggera nel giorno in cui sii pratica I 'iniezione. I malati trattati con l'antitossi11a d evon o ri111.anere in ospe dale non più di due o tre setti1nane, perchè dopo· tale p€riodo c::,~i diYe11tano partic·o·l armente sll!&cettibili al contagio di altri tipi di s treptococchi e quindi alle ricadute. Qu.a nlu11quc l 'esperien za fatta finura co11 la sulfo11arr1id e no11 ia s ta.la i11olto la rga , se1n bra tuttavia che questo farmaco non abbia alcuna azione nella fase tossica acuta della mala ttia · In te1nperatura, l 'a11g ina e l 'esantem a n.on subisc ono n1odi fic:izio ni. Ciò t)r oba bilmonte vale a n che per le a ltre cornplicazini tossic h e com e la n efrite. Nelle cornplicazioni setti ch e, come ad e&. nell 'otite media , semh-ra che &i abbiano risultati discreti dalla combii11azion e della sieroter.a!pia con la chem:iote• rap1a. Il siero di con valesce nti , largam ente adoperato in America ed in Danimarca , non è più efficace d el siero comune. Contiene minore quantità di antitossina e quindi ne occorrono dosi piuttosto e levate (20-100 eme.) Ha però il gran·d e. vantagigio· ch e può essere impunem ente iniettato per via endovenosa e che n on dà m anifestazior\i .nn afila ttict1e. La profilassi m ediante iniezioni preventive di ~iero è f7tata praticata negli Stati Uniti in grandi n1asse e s pecial111ente r1 elle scuole. Si è notata una notevole riduzione della morbosità . ì\ila in e ffetti _ tale ]}rofiJa~~1 è ut iJc quando si tratta di ·epidemie di forme gravi della mnlattia. Ma quando questa assume una f orrna lieve la sier oterapia preventiva no·n sembra consigliabile perchè a ·cat1sa de11e grandi dosi di siero ooc.orrenti i&i hanno reazioni n1 olto , ,ivaci. D 'altra parte l 'immunità conferita non dura molto a lungo e n o11 •pireviene l 'insorge11za di altre manifestazioni d 'infezione 5t r eptococci ca. Le . .!lpplicazioni locali a ll e fauci (gargarismi , dc1cc1e, ecc.) son o passa te di nlo·da da ch,e s·i è cons ta tata l ~.effi ca cia d ella sieroterapia. Ba$f a tin1itarsi alla ~ en1pli c c pulizia d ell a bo era , Il r egime alirn e n lare deve esser e piutto&to abbond.1nte. . Quando ~i n1ani festa la n efrite acuta la dieta deve esser e liquida (comprendente il s.ucco di 16-12 aranci), e occo•r re che il paziente os~erv i il rir :o so as. oluto in a rnb ic11te caldo. Nella gra~de magigioranza d ei casi in capo a poch e set.t 1rr1a i1e l1 t1efrite scompare, n1a vi sono casi 11e1 quali, malgrado ogni cura , evolve verso 1';lna5arca e l 'ure mia. Le eventuali manifestazioni articolari si cu1 a110 co11 i sa licilati . L'otite media senibra &i giovi de i preparati sulfan1 idici . Oc.c.o-rre la ])u]izia minuziosa a sportando a cc uratam Pnt e I.a ~ecrez ion e: quindi s 'ir1 st ill ano goccic di glicerin a e alcoole (gli1

~LVI, NlJ ì\I.

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cc1·ina gr. 15 e alcoole gr. 5) e si unge il meato co rt pomata a base di n1ercurio , pion1b o e zinco. Eventual1nente si pratica il drer1aggio d ella trorr1ba di t~ustacl1io. Da.

La cura del digiuno nelle complicazioni di malattie infettive. (G.

L1EBAU

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S c HNELLER.

Miinch. med

c.h.ens., 11 agosto 193?).

Wo·

Le cure di digiur10 vengono ora nuovamente in onore. Sotto l 'influenza d ella dottrina d elle calorie considerata troppo ui:iilater.alme11te, si pensò un tempo di togliere al febbricitante tutte le en ergie <tlimentari , per non « nutrire » la febbre. D ':11tra parte, si pensa che esso - per i maggiori c onsumi del suo ricam·b io -- ha bisogno di 111aggiore nutrim e11to ch e ~e fornisce la forza ». In pratica si era finito J)er adottare delle rnezze misure, ~on una cc ·dieta febbrile », quantitativamente minore di un le111po e costitu·ita. €ssenzialmente d.a latte frutta. Rimane però sempre lo scoglio della' riP,ugn.a n za ch e i malati acuti infettivi hanno l;~r l 'alimentazione. In riguardo alla febbre, le nostre nozioni si sono modificate ed in molti casi, si tenta no11 già di eliminarla, ma anzi di aumentarla influendo così favor e., ol1nente ·&u] decorso della malattia. Lo stei&-5·0 si può dire della sottr azione ·d i nutrimento ch e, accuratamente dosata e m essa in opera a] 1n0111ento g iu sto, costituisce u11 buon aiuto terape utico. . !l :alo.r e pr.atico del digiuno non ha, oggi, 1>1u bisogno d1 essere dimostrato se anche, per u11 certo tempo so tto il prevalere d elle nozioni fisiche e chimic:h e, esso è stato· un po·' trascurato dalla co&ì d e tta 111edicina scolastica. Oggi cl1e le nozioni di fisiopatologia d el ricambio sono n1eglio co,n siderate, esso è nuovamente entrato in molte clinich e. Si so,n o escogitati diver si m etodi di ricerc.a pe r dimoslrare ob b iettivan1 ente 1'influenza del digiuno; fra essi, la delerm.i nazione della velocità di sedimentazio11e delle emazie, la quale però non 11a prati can1 ente n essun valore, in quanto ch e, p ur con fc11orr1eni cli11ir i soddisfacenti, essa dà ri'5ultati diver si. Anche il 1niglioramento ·di sintomi clinici sub.b iettivi . non può essere invocato J)er giudicare del valore d el digiu110 come c.u ra. Meglio vale, inv·e ce, ter1er conto d ell·e complicazioni ch e. p. es., nel1 ~ scarlattina e nella difterite l'A. osserva quasi costanten1ente n.ell 'osp·edale UrbH11 di Berlino e ,·eder e se la cura ·dello cc sl1ock n digiunale ri e-· sce a diminuirn e la freque11 za. Usuali sono , fra tali complicazioni i rigonfi am·ooti ghiandolari, ·&pecialmente sottomandibolari con febbre •c-h e co11ti"nua a lu ngo; seguono poi g li stati irritativi d elle n1ucose (naso, .gola , vescica , orecchio medio), dolori articoJari , cefalee, lesioni cardiach e r h e vanno dalla semplice tachicardia ai disturbi I)iù gravi. Tut1

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[AN1.NO

XL VI,

NUJ\1.

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SE ZIONE PRATICA

te le co1111p licazioni, salvo la paralisi difterica, costituiscono delle indicazioni ·per la cura con lo « shock » digiunale, ct1e in detto osp€dale ,riene ese.guita abbasta11za spesso (24 7 ciure ir1 l !~ mesi). 1.,ale oura con&iste n·el tenere il 111alato _per 2-4. gior1t~ (generaln1ente 3) . a soli succhi di frutta, con aggi tinta di un po' ·di tè (circa 1/ 2 li l'ro .al 1gio-rno; dal seco11do giorno il paziente richiede ar1cor mi11orc quantità di liquido). Ogni giorrto di digiu110 s.i fa, al mattino , un e listere; ·come l.)assaggio all'alimentazione, si fn un. giorno con molta frutta. La cura non incontra nessur1a difficoltà e no·n provoca danni di soTta. Il pe;&o diminuisce, di solito· 1,. al massimo 2 kg., ma ri·p rende poi rapidamente. Per giudicare degli effetti della cura da un punto di vista es&enzialmente obbietti,·o, 1'A. ha co1tsiderato il ·d-ec.orso della te1nperatura in lOv casi di difterite ·e 100 di scarlattina, tutti sfebb·r ati già al pri1no giorno di d:igiuno ; l 'apiressia fu permanente in 74; in 94, invece la ftbbre riprese ·do,po gualche giorno·; un nuovo cc sho,c k >> digiunale la fe·o e sç omparire gradat<1nìente nella maggior parte, mentre in 32 rimase; a 17 di questi , ven11e prescritto un altro digiuno che risultò efficace in 15. Sorprendente ·è anche 1~effetto analgesico, specialmente in malati ·con tumefazioni ghiandc>lari dolorose, artralgie e dolori r e.u n1atoidi. A11clte il catarro delle mucose subisce evidenti rniglio·r am·enti, sicchè f>i sono vedute sro1np·arire in pochi giorni ·delle secrezioni purulente, che ·d·uravano da settin1ane. Questa cura con lo te sl1ock » digiunale .no·D è affatto· specifica per l'una o l'altra malattia, 1na rientra nellè misure terapeutiche generali, al p.a ri del ripos.p in letto. In alcuni ca.&i, essa può soBtituire 1'azio·n e analgesica ed antipiretica della c;h emioterapia . Si può obbiettare che la fe·b bre, l'infiammazione e.d il catarro· sono dei 1processi ch·e I' organismo mobilita per combattere la causa morbo5a ·e cl1e il digiuno·, opponendosi in certo modo ad essi, potrebbe nuocere. 1\.11 , ·p oich è con il migliorare ·d i ·d etti fenomeni si accompagna anche il rr1iglioram.ento generale del malato·, si deve ritenere che il digiuno mo·b ilizza delle reazioni terapeutich e tanto intense che 1'organ~smo può rinunciare a quelle meno effi·c aci ile.Ila febbre, dell 'infiamn1azione e del catarro. Il Q.igiuno, pertanto·, ·n o·n va considerato come antip·i retico od antiflogistico., ma come rimedio generale, Se nono5tante esso , J)ermaugono la febbr·e e l 'infiammazione, ciò significa seco111do l'A. cl1e l'o·r ganismo , con il solo· .aiuto della sott1~azione di alin1enti , no11 riesc.e a don1inare la infezion e. D-el r esto , la ripugnanza c he si 11.a ge11era]mente nel periodo acuto p er l'alimentazione indica già una rnisura difensiva dell'organi smo. A11che il dirgiuno, al pari di altri rimedi , ,,a applicato con un cert o ritn1 0 e co11 le necessari e pau ~e. fil. 1

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MEDICINA DI GUERRA. Problemi pratici di chi1·urgia di guerra. (1\ . BucHKA. l'Vien,. J(lin.. Wochensc h,r., settem-

bre 1939). Nella guerra dol 1914-1918 quasi il 50' % degli appartenenti al] 'esercito .sono stati almeno una vo·l ta feriti. Il 15 % dei sold.a ti colpiti sono morti sul campo di b·a ttaglia, il 5 % è T11orto più tardi- : del rimanente 80 %, un terZ<> ·è ridivenlato ab ile al ser, izio nel campo stesi&o, un terzo 11e1le 1'8trovie, gli altri o venr1ero .a i11orte più tardi o rimasero inabili al servizio ·di g·uerra. Nei caduti le cau se ·di morte fu ro·n o ferite alla testa nel 4 7, 2 %, ferite al Lara.ce n,e l 20, 1 %, ferite ·dell'addome e baci110 ntdl'll,8 %, delle estremità nel 9,9 %. La causa in1n1ediata della morte -è stata l 'emorragia nel 40-5 0 % dei caduti. Dei feriti il 14,4 % presenta,1.a lesii oni alla testa (di qu€.ste il 2 % lesioni ·delle ossa craniche e s.olo il O, 72 % lesioni del c,ervello); il 6,2 % lesioni del torace (dj quesle il 2,6 % ferite della pleura o del ·p olmone); il 4,3· % lesioni a·ddo·r ninali e pelvicl1e (di queste l ' l,01 % lesioni ·di visceri); il 63 ,6 % lesioni ·delle est1~emità (tra cui 25 , 7 % f1·atture) e articolazioni; nel 37, $! ~,6 ]esioni di p1arti molJi. La freque11za e la gravità delle lesioni della Lesta so110 inolto dimi11uite con l 'uso dell 'elmetto. Si distinguo·n o fe·r ite da proiettili di &lri&cio, fe.rite ta11genziali, ferite 5egme11tali, di agon.a li e ferite con p err11a11enza d el proiettile nel cranio . QueRte ferite sono se111p-re ac-c01r1p1a gnate · da se.g ni di con11n..ozione cerebrale; in cor1trasto co·n le· 1-e.sioni cranich e ·d el temp:o di lJa.ce , la con1mozio11.e è però talvolta li·eve ·e transitoria, tanto che anche feriti co11 gravi lesio11i cranicl1e talvolta si Teca110 a .piedi al posto di medicazione. Nell e ferite ·da striscio e i11 quelle in cui il proiettile è rin1balzato , il primo soccorso co11 sis.te i1ell.a I"evisione della feTita con escissio-n e d ei 1naTg·ini S'p orcati ed eventualmente sutura: è n1olto importante s tabilire se esistano l1esioni ossee ch e v·eTranno· convenie:n tem e11te trattate .seco·11do Je direttive usuali. Nelle ferite tangenziali l'osso si scl1eg·gi.a longitudinaln1ente, e deforn1-0ndosi ve r o l 'interno talvolta lede il cer vello. Queste ferit e rap•presentano il i)rin cipiale co11ti11ge·n te della cl1irurg ia cranica di g·uerra , ct1e deve n a t.u ra]rn ente essere in questi casi 01)eratoria (escissione dei 111-0rgini, allontanamento di fran1m enti O·S&ei staccati o qi.1asi o di tessuti sporcl1i , lisciamento dei n1argini ossei col Luer , scoprin1ento e accuTata r evisione della lesion e rerebTale). P er ]o più, soprattutto se esiste pericolo ·d i infezione, n on si chiuder à la ferita J>er pTima, 111a tan1po11ando in n1odo n on tipato si chiud.erà la pell e con pt1nti d istan ziati o· si farà <t n) eno di s11 t ura . In tl1tti i casi è r1 ecessario l ' esa111e r adj oJogico peT con statare 1

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1 84.2

et ' L POLJC:Lll'\ I CO »

la csi le11za di frar111nenli e la eve ntual e posizion e d t:l lJ·roi ettile. Le ferite : eg·m enta li 11rese11ta n o un foro di er1tr.ata e un fo·r o di uscita, iJ p r oie ttile h a i)erfora to lln segn1e11to d e·l l 'a r.c nta cra nica : J1elle feirite diametrali esso co1npic in Yece il d ian1eLro completo. Queste ulti n1e ono ~pes o subito n1 ortali , l e n1en o g ra Yi on o le ferii.e b ite111por ali. La cura di que I e Teritc. è o·peratoTi.a se esistono framn1 enti 015. ej , al tri1nen t i e p r eferibile Ja cura con servativa . Ci si asterrà aù ogni m o do , Il ella ricerca d ei framm enti , di m altr a Ltar e troppo la sota n za cer ebra l e e sopr.a Ltutto ·di segui1"e o a nch e ~011dare tutto il can al e d el p ro iet t ile. Nel pol1non e i proiettili di fu cile spesso la .scian o sol o un so ttil e can ale di p assaggio se11za n1anifestazioni clinich e i1n pon enti: invece i fra 111 m enti di bon1be e g ra n ate. fo;i:m an o d ell e cavità di s facelo più o inen o vaste, per lo JJii1 con danno a n alogo al torace osseo. In ques ti casi lo h ock impon ente, la di pn ea e l 'e111otti i d enota110 la ·g'ravità d ell a l esion e. In gen ere in c jrca 3i4 d ei fe riLi .al polm on e i os er va em o ttisi. La di&pn ca è d ata da l p·n eu1n otor ace, da em otorace, o d alla entità d ella 1esion e del poln1on e. Un ·p11eurrtotorace chiuso s i forn1 a s.e al n10Jn en to della ferita è pcn etra ta aria n ell a pleura ina la p iccola ferita si è poi richiusa : o se l 'ar ia è pen etrata da un grosso ra m o a er eo, n el qua l caso si p·u ò aver e ìl pne un1otor ace a val,·ola (pen etra più aria di quanta n e esca). Prin1a indicazione. è in qu e~ ti casi la !?·U11tura d el pneumotor ace. Natural rrtente si curer à al p iù presto l a ferita a t t ra,·er so cui entra l 'aria . Si a ttenderà però. per ·quanto pos~ibile, ch e il ferito i rimetta dallo ·h ock iniziale. I11ter vento in narco i e iper pressione. Se esis te u11a con1u11icazion e apert n. tra il cavo p leurico e l 'estern o· a Ltrave::rso un.a l esion e d ella par ete. tor acica, si h a il pneumoto·r a·ce ap erLo: a causa della p1"cssion e positiv.a unilaterale n ella pleura arierta e i 111ovim enti di accon1pagno d ell 'err1itor ace l eso si s vilup·p a il ten1u to « flu Ltcr 111ediastini co i> ch e stira ndo i gr ossi va si e il cu or.e sp esso conduce a m orte se n on si soccorre a temrJo. Se n o11 è possibile oper ar e r adicaln1en te o non è o p1)orlu110 per pericolo di infezion e, n elle di1Stru zioni ·d ella par e te toracica si proced er à a l ta1n pon am ento alla Mikulicz d el cavo pl eur ico ·1)er evitare il p·e ricolo· piiù in1m ·ediato d el cc flu tter 111ediastinico ». Nel 60-70 °/o d ei casi si sviluppa lln emoto rac.e.: talvolta l)UÒ e<: ser e indi cata la p untura. La si tuazion e è g r avissima . . e oltre a u n pneu1no lorac-e aperLo si ha a nch e lln a emorrag·ia da g·r ari.de ' raso po lm on.a1"e : qu esti casi in ge11er e n on sopportan o un inter vento cl1ir urgico. Il p ri1n o soccorso in tt1tte le ferite ,d egli organi r espiratori con si t e in riposo assoluto, po·&izion e a llevata d el tor.ace , fas<:i.atura t or acica in1per1n eab.il e all '.aria e molta n1orfina n ei p rimi g ìoJ·r1i. Nelle fe rite da fucil e con p-crfor.azion e sen1plice o con perm a rt·e11 zu dcl p·r o ie t1ile, se11za pn eum oto race ·è preferil)il r la ct1ra conservati va (riposo. morfin a, 1

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[ANNO XLVI,

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N U i\'[.

scopolamina) ; lo slesso nelle, emorrag ie plcuric1h e (al caso puntura) . Negli a ltri c1s i si d ov ra' .in.vece operare. r~elle fierite d ell ' addom e per lo più sono l esi più organi insi em e : da ciò la cattiva pro1gnosi e la d,i fficoltà <li. c ura . Queste ferite sono accor11 pagn a tc ·d~ un a serie di s·i ntomi precoci (sl1 oc k, sensibiJità di tutto l'a ddo111e, ten sione delle J.k'lr eLi m u scolari, vomito, seg·ni di emorr agia ir1terna , ecc.) m e·n lre d opo qualch e tempo com paion o i &egni di una incipiente peritonite. Ti pi ca è la posizione d ei feriti ch e giacciortc· ron le ga111bc r.allrappite e h anno un r e~rijro c o tale. ~"'ino a· 12 ore dopo· il trau1na, la r r rito11ile i11cipiente p uò a n cor a g uarire con ·1·oj)er az ion e, poi in gen er e noì1 p iù: I 'addom e Ya quindi aperto qua nto più pre. to è possib ile. e la ·d iagnosi è incerta (fe.r iia d elle pk:lr eti o pen eLrantc) ser virà d a g uida: ] 'accura ta osser·vazi o11 e d el f.erito , fatta di 2 i1t 2 ore, con l a « m ano al pol &o ». L 'incisi on e si farà o sulla I in ea m edian a o su Ila .guida della ferita. AJ cu11i con sig lian o di r iparare l 'intestino l esione dopo ]esion e , tirando fuori un segm ento inte... t inalc d o po l 'altro; a ltri, di ispezionare vasti I ratti in&ieme onde .p oter decider e se sia più opp ortuno suturare~ oppure r esecare. Le principali cau se di m or te n ei feriti all 'ad·do m e on o s.111 carnpo lo sl1ock e la em orraigia, n egli cspecl.ali son o la peritonite, l 'em orragia seconcl<iri.a e il fl emmon e d elle p1a r eti ad.d omina li. T.c opinioni sono discordi se n ella cura oper ai o ria è preferibile far e un lavaggio della cavità perito11cale, oppure pulire a secco con tamp·on1 . Due ter zi di tuLte le ferite di guerra colpi&co110 le estremità : fyatturc da pro,i ettili n el 18, 9 %, f.crite a rticolari n el G. 7 %. Fratture e l c~sioni .arLicola ri for1nano quindi 1/ ± d elle ferj Le in get1eir 0 : è per ciò di essen ziale importanza ch é esse sian o b·en ctiratc. S·u l cam po cli b atta.g lia si provved1e·r à alla em osta ·i e a lla fnsciatura asetLica, quin di si provvederà con Jn olte precau zioni al trasporlo. Ogni frattura cla pr qiettile è una frattura e posta, il p ericolo pri11cipalc è l 'infezione: curate b en e, qu.es1e fra tture possono guarire in g ran numero , a ncl1e se l 'o·&so è gravem ente sch eggia to (m olte i11 utili amputazioni al pl·incipio d ella g uerra d el 1914 !). Ap·p ena il fratturato è an'ivato al] 'ospedale da campo , si r a,rviverà la superficie trauma tizza ta: asportando· marg ini sporchi , l)ra11delli di tessuti , scih eggie ossee staccate d al periostio , pezzi di proiettile, ecc. Questo r avvi,ram ento della ferita si farà in gu erra fino a 24 ore dopo il tra urpa : solo in casi in cui è precoce e il gen er e d elJa ferita lo permette , -si proceder à a una sutura prin1aria d ella ferita . In grn·er e si lascerà aperta la ferita d opo· una arr.urata toele tta e escissio ne. Se vi è fort e p ericolo di infezione si provvederà a b1u on e· condizioni di deflusso ·d elle secr ezioni , con incisioni , controincis.ioni , drenaggi. Si eviter à assolutam ente la ricer ca d el posto frattt1rato €- t~n­ IOl)ÌÙ l 'ost eosintesi prim aria , per il pericolo di in f07Jioni secondari e. Na l ura ln1.ente si in i et1

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Nu~r.

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terà il siero· antitetanico e al c aso (vaste l acerazioni muscolari sottocutanee) siero polivalente contro la .g angrena gassosa. Anche nelle ferite articolari si seguirà il criterio della escissione primaria e sutura completa della .c...apsula, eventualmente1 con successiva p1untura de.Il 'emartro. Nelle g--r avi devastazioni arti.colari si dovrà natur.alment,e p roce·dere a r esezioni e siniili. Lei lesioni vasali, soprattutto le arteriose, si frenano sul campo di battaglia solo con fasciatura •com:p·r essiva 0 laccio emostatico : si può a11che afferrare nella ferita co11 una pinz<;l emostatic.a il vaso, sanguinante, e la..s~iare: I.a pinza in sito, oppure tamponare e suturare con pochi pun.ti la pelle. Natu·r almente in tutti questi casi di emostasi provvisoria de-ve seguire quanto prima è p·o .ssibile la razionale cura chirur,g·ica (legatura .d.el vaso, sutura vasale). Se. un prroi ettile ha leso un nervo .e ·deterrr1inato· paralisi, ci si asterrà dalla sutura del nervo p•er il pericolo di infezione; ·poich è in cirica il 45 % ·d·ei casi si ha poi la g uarigione spo11tanea, si attenderà 4-6 mesi prima di proc·edere ,alla sutura del nervo. Le ferite dell e 111ascelle e della faccia hanno })i.sogno di ·soccorso specializzato precoce. In rasi di e.de111a o f].emmone gassoso intervento chirurgico r a·dicale senza ische.m izzare, co11 incisio,n i p1recoci e vaste e medicazione .c:r-perta umida; siero . poJi,ralente nei mu scoli e n·ell e: vene. P. 1

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Di palpitante attuali~à : .

. Prof. Dott. LEONARDO DOMI N ICI

Direttore dell'Istituto di P atologia Speciale ch:iiru!'gica ·e · Propedeutica Olinica nella R. Univer sità di N.avoli

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza z.a Edizione aggiornata e · notevolmente ampliata edizione : « Questa seconda edizione d ella Piccola Chirurgia e Chirurgia d'Urgenza 11011- è -una semplice ,..evisione ed una correzione d.eUa 2°

prima edizione, ma, un rifacimento totale di essa che ho creduto 'bene di fare per vari motivi'. . . « Prima di tutto nel tempo t'l'asc.o>Yso della pubblicazione della prima edi.t.ù:me fino ad oggi..... Omissis ». << In secondo luogo ho creduto bene, seguendo il concetto fo-ndamentale della attuale nostra vita nazionale che il cittadino deve essere un SOLDATO. c<>ncetto al quale i medici, ed i1 chirurgo in specie non possono e non debbono venir meno . per la loro funzione di assistenta, ho creduto, dico, di svolgef'e maggiormente la parte riguardante la traumatologia soprattutto :li GUERRA, ampliando alcuni capitoli come quelli sulle fratture e specialmente quello sulle FERITE DA ARMA DA FUOCO ed ag. giungendovene dei nuovi come quello SUGLI AGGRESSIVI CHI..

MICI (GAS DA COMBATTIMENTO).

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

ALBERT01 V . GEREMrcc_'-\. Spiritu·alità della na~ tura. Bari, G . Laterza e figli, 193?, XVII , pag. 114, pre.zzo L. 9. È un piccolo volume, rr1a d en so ·d i svaria ti

concetti, in funzione di piccone d1emolitore di alcuni principii .c.11e la scienza ~nza « cattedratica b1al danz.a n ha affermati in modo categorico attrav·erso lunghe e controverse1 in1duzioni e 1.aborios.e ·d eduzioni basat e rigorosarn ente &ui fatti, che appunto p erchè tali sono tutt 'altro che un « atto di fede ». Si può arl1rr1ettere che alcuni atti della vita cere brale, dire psichica sarebbe tro·p po in·quietante quando si parla come fa l 'A. di spiritualità della r;atura in senso univer~ale , ritenuti una funzione i&tintiva siano una derivazione dell '.ei pe rienza o della ab.i tudine, le c~uali , ripete11'dosi e trasn1etten dosi di generazione in g·enerazione, di vengono o alti riflessi o esp ressioni d:ell 'incoscientei. · Ma il primo uomo, o anche se si vuole il ·p·rimo antropomorfo, . il prin10 animale, la pri111a cellula organizz.a ta e vitale n ell 'impulso, all a sua congervazione e a quella della specie, m eccanico, fisiologo e poi psico-fisiologico con l 'nscen·der e della :scala zoologica, a qu.a le. esperienza anterior·e obbediva? Ma discute·n do , sofi sticando ed equivocan.do , il conc·etto dello istinto salta fuori anche per l 'A. Gli a ccennati fattori essenziali per la vita si Lr.asmettono n ei discen·d enti ; tutta l 'onto·g·enesi ~ta a dimostrarlo e la doc ume11tazione l 'abb ian10 nella ereditarietà. 'futto ciò è logico, ina diviene .a ssurdo quando il ciclopico· p iccone s1Jezza ~lla b ase a n cl1e i I con,cetto della tra,&missione dei caratteri ar1cestrali ·e la successione g·e1~minale di quelli d ei più vicini ascendenti. Qual meraviglia, si dom.a.n da l 'A., se i fi gli som~g·liano a i g enitori , essendo la co~tituzio·n e ltmora]e di questi diretta111ente trasfusa n ella prole? Che, meraviglia dician10 n oi se questa trasfu1&ione, co·n molti altri elementi non un10rali, si chiama ereditarietà? e come chian1arla di,rersamente? · Tutto· è spirito, con1e forza vitale e c ome essenza d elle cose, quest a ~ la tesi fondan1 entale d el lib,r o; ma la 1nateria non può eF-sere spirito; éonfon.derla con esso è fare d ella filosofia n1atcrialistica al cento p er C·ento, ur1 n1onismo ch e non si sa se n1alerialistico o biolo. g·1co. La m emoria è una funzione univ·e rsale ch e rton 11.a bisogno di reazioni cellula ri, di organi ·di con servazion e e di rievocazione : anch e gli alberi ricordano , con1e le cose tutte, pE'rch è se n on ricorda~~e·r o con1 e si espriin er el1ber o , con-ie -µ 0Lr e1r11no co111prenderl i ~ Si ( hie de ancora I 'A., cl1e no11 ci di ce tuttaYia il conte11uto delle su e conYersazioni con g·li alb·e ri e le cose. Noi pensiamo psicologican1ente e pen siamo ar1cl1e, di fronte alle a fferm azioni dell 'A. che 1

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« Ed infine, pur tenendo sen1pre presente che quesw Compendio

è stato ideato e fatto per uso specialmente del pyatico, che, spesso da solo, deve provv.ede'l'e ..... Omissi:; ». << Non so se gli scopi p,,.efissimi. sono stati raggiunti. Lo spero e spero soprattutto di riuscire utile al medico pratico spe~ialmente quando si trovi lontano dai. gYandi centri., ed al chif'ut'go tiei suoi Primi 8 più difficil.i paissì sull'aspra via che deve pe,-correre ». Marzo 1938-XV r. LEONARD.O DOMINI Cl

Volume di pagg. VI-584 con 367 figure nel testo, delle quali 142 aggiunte nuove. Prezzo: in brossura L. 7 2. r~legato in tela L. 8 O, più le &pese ·p osta,li di spedizione. P er gli abbonati a.I « Policlinico ,, od a qualsiasi dei nostr ì quattro periodici rispettivMD.ente sole L. 6 7 e :sole L., 7 4 franco di porto in Italia, Impero e Coloni e. Pe.r l'Est ero L. 7 0 e L . 7 8 . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla ditta LUIGI POZZI, C'ditore, via Sistina 14, ROMA.

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Prefaz. del Prof. ROBERTO ALESSANDRI alla 1" ediz. e dell'AUTORE a lla 2" edizione. Ecco la Premessa dell' Autore alla

1845

SEZIONE PRA1' I OA

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1846

« L POL!CLJ 1 I C.I »

l 'intelligenza cosciente no11 h a ch e rapJJOtti di collegamento· co·n il meccanismo org·a11ico; luttavia senza di questo e sa ma11cberebbe di oo-11i r ivelazione., nè potre.b be costituirsi poi eh e il · uo patrimonio si forma p er I 'attività dei ~nsi, quindi 11on può essere fuori d ella conos·cenza; m~ lo SJ)irito è sopra l 'intelligen za , come ne è l 'istru111er1to r egola tore, differe n zia le e volitivo ed ~aualn1ente è sopra l 'istinto . L 'A. cl1iude la s ua opera, cl1e n o 11 difetta <li ori ginalità, con dei con cetti non perfettamente chiari sullo « sviluppo e sulla e' oluzione », dal n1omento che , a suo parere la scienza cc q_oigli studi filogenetici entra in un campo asf'olutarnente fantasti co ». 'Forse un lettor e ben disposto potrà trovare una maggiore chiarezza, e -ver1irc a un a qual iasi co11clusione. G. MòGLIE. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICi tt, •

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P. DEiLMAS, G.

E . .lF.AMBRAU' E. LEENH\RDT , I. ~1ARGAROT , ecc. JJ' examen d'rl 11ia.lade, Guide clin.iqu e d e l 'é tHclia11t et du, 1n.édJecirt. Masson et C.ie Edit. , Paris, 193~, prezzo 45 fr. GIRAUD ,

:E.: la decima edizione di un lib ro no11 di 1

gr~n

mole, u1a che contien e molta F.ostanziosa materia, un libro di semeiotica e di diag no&tica completo, poichè n essuna bTa n ca m edicochirurgica vi è trascurata, cia·&cuna trattata dal clinico ·della corrisponde.n te specialità della facoltà medica di ~{ontpellie·r , in ct1i non ·difettano n omi di ,,asta fama com e il Deln1as, il i\1argarot, il Pagès P. , jl Rimbaud L . e a ltri. Nel con1pilesso ·è ope.ra molto ''lementare, e: t.re1Tla111ente sintetiica, ma di una grande chiarezza, e d omin ata da lla precisa ;ntenzione di eAporre lo· s tretto i1eces.&ario per .g uidare· lo st ud e11te alle prove di e&ame, il giovane medico inesperto alle prime responsabilità diagn ostich e, e a n ch e se si vuole per servire al medico pratico, non più troppo g iovan·e , come un •pro11tuario di soccorso alla fallace m emoria rtella •q ,u otidiana ·esperienza della ·d~ffi cile1 arte. U na p·a rte è ·dedicata a ll ' « esam e endocriIlologico » il ch e non ha freque,nte1 ri6Contro an che n ei più r ecenti ma11uali d el gen·e re. Ma i11 particolar m odo 11a colpito la nostra a tten1ione quella parte cl1e si interessa del] ' '' esa11le psichiatrico n ch e a n che n ei maggiori trattati nostrani di semejotica e di diagnostica vie11 e compl etame11te dimenticata com e qua lch e cnsa cli tro1}po as tratto, di t rop·po immateriale, rl1e ]1a u11 inqt1ie tante e non g radevole sapor e di p sicologia , di filo sofia e magari di m etafisic.a . Nescio Ca11·n.ead es iste q11.i f iierit : e intanto u cen to 111edici non ' Te n e ~an o a dir molto 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri dj cui si defidera la recen·sionc .

fAN NO XLVI, 1

NU!\I.

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dieci ch e !"appiano con1pilar e un certificato per indicar e un ·1J~zzo a li ' osp ed ale psichiatrico, an ch e se solo si richieda la molto fa cile d1iagnosi di pazzia. Il Pagès, nel piccolo n1a sugoso lipro, espo11e in poco più di venti pa.g ine, quanto ba~ta percbè a grandi linee il medico pratico possa orientarsi ,di fronte a un ammalato d ella psich -e, definisce nel le più eleme·n tari e fonda1nentali ma11ifestazio11i la sindron1e ch e esso p r ese11ti , e termin a con il p1ieicisare le no,r me per l 'i11ter11amento e per r edigere il n ecessario certifica to a termini di legg·e. Nell 'in sieim e è un libro prezioso: n è poteva e~sere diversamente quando degli autentici direttori di clinica non d1&ipiregiano occuparsi <le minimis din1en1 ica11do di e. er e praetores.' G. MòGLIE. 1

I l prlx. terape1i·f,ico nella tubercolosi dell 'infari,zia e ltlell' adolescenza·. Arch etipografia di Milano, 1P3'0 . Con l 'esperiei1za r l1e g li d eriva ·d ell 'essere a~~istente in uno dei maggiori Sanatori , l 'O. c1)mpila il presente lavoro presentando in uno con le più n ot e e d a ccertate acquisizioni su quanto concerne la c ura 1>neumotoracica n ell 'infanzia, le deduzioni pratiche risultanti dallo st.t1dio pe-rso11al e di u,n vaslo numero di rnalati d'età variabile dai 3 ai 15 anni. E, &'inLende, i malati sono slaLi osservati e seguiti 1>er anni ed a n11i nelle loro manifestazioni clin ich e , batteriologiche, r adiologi cl1e : lavoro C;Ssenzialn1ente cliilico , pratico· ch e non pt1ò non riu~ire feco·n do ·d~i risultati atti a guid,are chi si accinge a l ottare contro un flagello così lemuto e diffuso n ell 'infan zia. Al1'uo:p:o b en e fa l'A. a d indugiarsi su quelle 11.articolari fin ezze che m etton o in evidenza diversi asy;etti d ell'applicazio ne p11·atica della metodica n el bamb ino. Ripro·duzioni molteplici di inter essanti referli radiografici. tabelle fitte di dati , una nutrida bibliografia completano il volt1n1e. MoNTELEONE.

ZouOLI

CARLO.

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f'.

La pratique de la. cure insulinique et les diabéliques. U n vol. in-8° di 100 pagg. con gra fi ci. J. B. [Baillière et fils , P·a ris. R ATH ERY .

Prezzo fr. 25. ·D i fronte ad un dial1etico, il medico si deve porre semp,r e il quesito se si debba o non somministrare l 'in&ulina e, neJl 'affermativa , come e quando, usarla. Vi sono ancora dei pregiudizi i11 proposito e si h anno spesso dell e nozioni i1111)recise. L 'eccellente libro d ell 'A. ci soccorrerà 1lei casi dub·bi e ci dà llila •qu.antità di utili indi cazioni che r endono agevole (n ei casi consueti quando non vi ,è corr1a 11è gangrena) la f)r ati ca ·della cura in sulini ca ad attandola malato p er n1a}ato ed accenna nd o alle controin dicazioni ai possibili incidenti ed al 111od o di e' itarli. ~,ido con siglier e per ogni m edico ch e alJbia in cuTa dei diab etici . fil. 1

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1849

SEZIONE Pl:tATICA

APPUNTI · PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

cr0nich e dell 'ar1ca. Esaminar·e 1 lirina in tutti i casi. Buoni risultati si ottengono n ella pertosse con i narcoti,ci e n ella foruncolosi con l 'aut ovaccino. P.

Crux n1e'1iéi. W. Nied (.~1ediz . J(lin., 14 luglio 1939) ~i <:•ccuµa di varie affezio11i co1nuni. Un.a d elle malattie più ostinate è il fluor . Nella ma~ior parte dei casi esso dipende . da un ectropion Il complesso varicoso e la sua cura. con la cura ·d el quale cessa il fluor. ·D opo ·pru(G. RIERL. tlr' ien.. vl1ocherischr., 1° selten1lizia con ac qua ossigenata si caustica ~a subre 193P). perficie d ella piaga (comp rese le ragadi e . le La cura d·elle varici con iniezioni scJ.ero:s.a nsacch·e) con tamponcino irr1bevuto di soluzioti è di grandissima importa nza pratica. Otlin e di nitrato d 'ar gento al 10 %, p en etrando 111i risultati si sono ottenuti con il morruato -<1n ch e, ~e è pos&ibilei sen za violenza, n el.I ' ori,di so dio : i11 seguito s.i è ric-011osciuto· e.b e anficio esterno. Quindi si introduce. davanti alla cl1e tutti gli altri a cidi grassi non saturi h a nJ)()rtio un tan1-po11e con po111ata ittiolata ~ l r10 legati a l sodio, lo st e:siso eccellente effetto 1 10 %, che verrà tòlto dopo 24 ore. Il. prooe d.1sclero~ante. ù ·n p r eparato· raccomandabile è n1 ento va ripetuto 2 volte peT s~tt1mana , .e il « K ainon )) , sale sodico di ·d ue acidi ~rassi: dopo 4-6 settimane si ha per lo •priù la guandi fronte al 1norruato tYresenta il vantaggio di • g 1one. aver e un a reazio·n e n eutra. Iniettato in so,JuAltra causa frequente d el fluor è 1'e.n domezi(lne 3 % dà una h·u ona tron1bizzazione. delle trite. Nei casi gravi si aspetterà ch e le manife- ·vari ci , di r egola senza provocare r eazioni los tazio11i violente siano scomparse (riposo a letcali moleste·. Con1e per -g li altri rimèdi scleroto b orsa di gl1ia1ccio) per iniziare il trattasanti , è però sempre preferibile ric?rre-rvi. d o1)0 m~nto loéal·e . Questo cons iste in pulizia con aver fatto un t entativo con soluzion e di zuc .acqua o~si genata e introduzione di tamponi ch ero a d alta con centrazio·n e.: p er.eh .è quest a itliolati ch e rimangono in sito per 24 ore. In i1 on ha rivali ·qua11to ad innocuità assoluta . Più casi ostina ti sono utili iniezioni di auto, 1a c- in1portante ch e la scelta d el rimedio è una esat• c ino. ta valutazione delle controindicazioni dell a t era In casi ·di fluor post -mèstruale particolarpia .sclerosante : esse sono locali e ~en era Ji . Tra mente forte e ostinato esiste per lo più un a queste ultime, o lt~e alle . malattie . ac~t~ fe.b: iperplasia d eilla lnucosa: sono utili a llora i brrili e alle malattie cro·n1ohe gravi (tisi, ' ' IZI lfaschiamenti. scompensati , nefriti , diabete) si d'e vono ricorSe il fluor dipende d a n1ala ttie della vagina, d~tre la gravidanza e l'età avanzata (età limite 1 questa va curata con acqua o~sige nata , nitrato verso i 65 anni) . Le· controin·d icazioni Ice.a li ·d id 'argento e tamponi medicati. Resif.itente a penid on o· dallo stato della p elle (eczemi umidi , tutte le cure è spesso il fluor da ipoplasia depiodermiti , ulc er e infette, ecc.) o dallo stato g li or.gani genitali: si tenterann~ cure g·en~~ delle ven e , o del si·&tema a rterioso. Così son o r<.tli tonifica11ti. c ure climatich e, cure ormo111controindicazioni la .arteriosclerosi e l e varie <:he e localmente lavaggi di camomilla. forme di tro1nb-0ailtgioite.. Una d elle più imUn 'altra malattia o&tinata è l 'ulcer a crura - portanti controindi cazioni è la tromboflebite le. Essa dipen ·de da disturbi circolatori locali , òelle ven e profonde d ella .gamba , ia pure an.th e eliminati consentono ]a guarigione . Se tica di anni: l 'iniezion e n ell e varici può d eter1 .nel} 'ulcera sbocca una varice, questa vien e . rriinare lJna riacce·n .sione del processo flog istiobliterata iniettandovi d entro un em e. di so- co, e sepsi an ch e mortale. Un buon num ero di luzione di sublimato all'l %; dopo l 'iniezion e 1r1 orti dopo in iezioni n ell e varici dipende dal ~ i comprime con un t ampone, e&eguendo a11l1 on nve r con sid era t o ouesta importante con(·.he un energico masF-aggio perch è il liquido i roi11dirazio11e. Nor1 si farann o l e iniezioni si dishribuisc.a b e11e. Quin,di fasci.atur a non quando le ven e profonde so110 in1pervie (per comprimente con pomate, e sopra questa una 10 ·niù in con sep-1lenza di prores i flogistici fn 5cia elastica. J1a'$sati) : l a lJer vietà o m en o è dimostra ta da lLe emorroidi g uariscon o r apidame nte se in la pro,·a d i P ertl1es. La gamba d el paziente in Dg·ni nodulo si ìnie.tta una goccia di antiflepj edi vien e s tretta da un laccio , tanto da combina: no11 si inietteranno p er ò più di 6 no])rimere le Yarici. Tl paziente passeggia per duli p er seduta. ql1alcl1c m inuto: .se le vene profond e sono p erOg ni 8 g iorni si ripetono le i11iezioni in a l, ·ie a l disotto del luccio le varici si vuotano tri noduli eve11tua]111ente: ' 'isib·ili . Tun1efazio11i (persis tono al disopra) a_ttra, er so i ran1i comll-e ompar&e dopo l e iniezioni svani~cono rapirii ca nti , se in,·ece le , ·en e profond e ono oc -d<1rnente con impacchi e surpposte. r lusc, ]e varici r estano turgide a n ch e al disotNella sciatica si ottengono ottimi risultati tc,· d e.I la ccio. Nei rari·~simi casi di occlusione e-on in iezioni (1-4 p er settimar1a) di imp letol . della ,-en a iliarn si forma lln raput ~Jedu sae . 1n età aYan zn ta ricer rare l a 1.>r e... e11za di artriti P. 1

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<< IL POLI CL11'\JCO n

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Gli AA. si a ttengono ai ri111edi seguenti: 1) Le forme cliu i che della l11111bliaisi delle vie biliari. A. M. Bo11a11110 (Giorrialc di Batteriologia e 111i~cela a parti uguali di n1ertl1iolato ad 1/1000, l rrtmtlnulogia, setlcn1b r e 1P39) passa in rivi- con tirnolo .a l 2 % in alcool (il mocthiolato è 1'etil-m er curio-tiosa.licilato di sodio . (N . d el ~té\ la lett eratura esis tente sulla larnbliasi delle R ed.); 2) timolo al 2 % in alcool a 95°; 31) a ceYie hilia ri cl1c dimostra i11 n1odo convincente el1e l.'t (;iardia (Larnblia i11 Lesti11alis) ha potere tato di rnetacr esyl ; 4) polvere disseccante di lin1olo e joduro ; 5) 11itrato fe11il-mercurico l / 125l) p~ toge1ì.O e può provocare, n ella .sua localizi1) eoc,i piente di acido porico, ossido di zinco e zazio11e du od·e11ale e d eille ' rie b iliari, un ' e11tità talco; 6) n1iscela di una soluzione ·di bicloruro clinica d i &affer enza della cistifellea e d elle vie di 111e.r c urio a 1/1000, con acido borico ed albiliari. L 'A. ha risco·n tTato la presenza d ella cool . Alcuni casi rispondono favore1v olmente Gi8rdia n el liquido duode.n o-b·i liare in 32 caFwi a l trattam ento locale con uno di questi rimedi. ~u 63' casi di lan1blia i inles lì11ale; i11oltre i11 Gli AA. avanza110 l 'ipotesi da lavoro ch e il 5 casi i11 cui n el liquido duodeno-biliare era fattore irritante di qualsiasi natura trova il ·lat a riscontrala la Giardia ciò non si è avvesuo pabulunt n el detrito del condotto uditivo rato all 'csame d elle feci ; i11 tre casi poi nelest erno .e che la p·r ima indicazione 'Per la cura l 'i11testino fu risco11trata, oltre la Giardia , and eive es~re l'accurata pulizia di tale condotto, c11e l 'Entamoeba histolytica. talvolta non agevole per la p·a rticolare c onforLa si11Lomatologia, n·e i ca si s l udiati dall 'A. , rr1azione dell'orecchio ; in tale pulizia si d eve {· stata n1ol to varia : dalla co·m une dispep~ia alla 1?iù varia sintomatologia di sofferenza del - ~1nche badare a rimuove.re le eventu ali croste o squame presenti. In 18 su 20 casi , l 'applile vie b iliari sotto forma di n1ol estia a lla recazione a l condotto uditivo ·esterno dei rimedi gion e epatica , dolen zia d el prurtto cistico, sinai 1numeri 4), 5), 6) h a dato eccellenti risuldrome dispeptica varia e capricciosa come· neltati; in a ltri , i preparati m er curiali hanno prola col ecis tite calcolosa, fino alla coli ca biliar e e alla colecistite acu ta con fatti di angio·c olite·, ·dotto una riaccen sione d elle lesioni. In altri casi , il trattamento ·d el condotto uditivo est erull 'ulcera gastrica e ai fatti di duodenite e no non ha dato risultati di sorta. ]Jeriduodenite constatabili r adiolog icamente. N·elle d ermatiti molto a cute, si u seranno le Non sem pre però la presenza di Giardia nel medicazioni umide c on subacetato di a llumiduodeno e n ella bile si accompagna a dif'!turbi di t ali orga ni per cui è prudente pensare , se- . rLio a 0,5 % ed acido borico; nei tipi f.treptococcici , il violetto .d i .g enziana od il precipicc.nclo l 'A. , ch e si d evono st,ab,i lire specia li contato· bianco; n elle forme cronich e, con eJedizioni e il concorso di molteplici fattori perr11 enti ·di n·e urod·ermatite locale od eczema atoch è la Gia1.,clia sia in grado di provocare la pico, ittiolo al 3 % in unguento all'ossido dì 1nult iforme $Ìntomatolog·ia, per esempio la zinco, preparati al coa ltat 2 % o ·di ar ido c01n1)arlecipazione di infezioni batterich e casolforico o zol fo. fil. paci di provocar e alter azioni a tipo angiocoli1.i co, preparando così il t erren o p er l 'attecRicerche cliniche sulla cl1emioterapia nelle infech in1en t o d ella Giardia. F. TosTr. zioni delle vie urinarie. Le dern1atiti dell'oreccl1io esterno. L 'a lb1u cid ·è un deriv.a to dall'acido· s ulfanila7 Seco11<lo H. L. \.\. iìliams, H. Montg·omery e n1idico. Esso (W . R ei11de]. Mu11ch . jYf ediz. \\i. _ . Po\vell (Joiir11.. a1ner. m ed. asso c., 19 lVoclienschr., 21 luglio 1939) eser cita un 'azioaigosto 1939), h anno not evole importanza n el11e elettiva n elle malattie urinarie. determinate la patogen esi di queste d ermatiti .g li streptod.al b. coli. Meno efficace E:srso riesce nelle ine st afilicocchi ; è però malagevole lo stabilire feziol1i da cocchi. Il rirr1 edio è ben tollerato, la base. su cu i si è stabilita la dermatite1 drelpazienti con lo s l:o111aco sano tollerarono be1·cr-eccl1io esterno , S·e cioè batterica , fungina ni ssi1no una dose g iornaliera di 6 gr. (in taod allergica. Di grande in1portan za è sp1 e~so V•)letta) iper 14: giorni id i seguito. La dose tela con1partecipazione d el co11dotto u·ditivo erape-utica è però molto mino])e, sui 3 gr. al sterno , di cui si provv.ed erà alla scrupolosa pugiorn o : J)er 7 g iorni n ella cistite a-cuta da coli , li zia; la collaborazione dell 'otologo e d el d erlJer 10 g iorni n ella pielite primitiva non co·m matologo sarà assai utile in molti casi. 111icata. Il rimedio va sen1pre pre~o a stomaco Ancl10 la d ern1atite retroauri,colar e , sia secca pieno. Una azione cura tiva an co·r a più spiccata co1n e umida, ·è freque11ten1ente associata a r·e- ha la i11iezion,e en·clov·e nosa del sale sodico d e1])er to J.Jiositivo di strepto- o ~ta filo cocchi , sen- 1;alb1u cid. P e r cura r e u r1a infezione urinaria za cl1e neces!'ariamente la forn1a ·essrudativa inacuta d.a coli , si inie tta n elle \ 7ene per 7-1 O ,g·ìorni di &eguìto , una d ose giornaliera di 1.5- ~ dichi la presen za di s tre plococchi . P er la cura, si evi teranno in gen erale i g ras- g r. ; si u sa la soluzione al 30 <y~ . Nel 90 % d elle infezioni lirinarie da coli, il ·detto trattam ento ·... i per il canal e auricol are, il ch e non toglie cl1e l\litch el ' '.anti eccellenti risultati n elle for- 11a r eso l 'urin a completamente sterile. Nelle infezioni cr onich e da coli ·e t1e]le infezioni da n-ie str eptococcich e con l'uso del precipitato bj anco al 2 % in Yaselina ; con1unque, si t en ga cocchi si raccom.an_dan o· cicli di cura di q- 7 giorni, intram ezzati dia intervalli di 3 gioTni i1r esen te cl1e i i1r epara ti d'i m er curio sono spesf j n o a cl1e l 'uri11.a diventa sterile. P. . . o 1nal toll erati . 1

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[ANINO XL \ 'I , l\ù' i\1. 42]

18.Sl

SEZIONE PRATICA

lunovazioni in dia termin.

t'. ~Iarla (L ' Utorinolaringo logia Jta.liaria, luglio 1939) tratta in questo articolo la vasta materia che si rapporta alla diatern1ia con NUOi rluovi sii&temi di applicazio11e. Xo1L si tratta di p e1ieziona1nenti più o i11eno a rlificiosi, i11a di profo1Jde semplificazio11i praLi che che nel metodo pervengono a una ' era a1 te nuova per destare l 'imrrtediato inter€sse dei n1edici, che, ogni giorno più nu111erosi , si 'a]g ono del prezioso nuovo p.r esidio. L 'abituale sisten1a ·d ell'applicazione co11 l 'elet trodo è qui sovvertito dacch è, l 'operatore incluso, n el circuito trasfonde con J.a propr.ria cc i11ano diaLerm.i ca » g·li effetti al pazie11te. La JJii1 assoluta tranquillità per •questi e per l 'oper<.tl.ore ch è, valendosi dell'apparecchio del dott. ~lurla , la ~larLe tera1)eutica è d el lutto staccata ùal circ uitò gen eratore. La ma110 costituita in elettrodo ha evide nt en1t n te una squisitezza sensibile, una duttilità e un'aderenza che invano .ab biarno richiesto agli eleltrodi mecca11ici, a.g giungendo il p,r egio d el p ronto e istintivo controllo teTmico, cih e è slato f~no ~~d esso uno dei proble111i più p1r eoc< t1pant1. La naturale scioltezza di qu e to cc elettrodo Yi,;o n ch e libero agisce e risponde con tutti i suoi movimenti ha consentito al Marta di realizza r e u11.a nuova ter a pia col nia ag·,g·io tra11slcr1nico. E come sono possibili l e autoapplicazioni, cos1 sono faci]i gli automassag-gi diatermici. Basta pe11sare a]la durata e ripetizioni necessarie in qu este cure p er ch ·è diven gà evid,ent e il v.antaggio del nuovo meta.do., ~ia per il m edico che n o11 i1uò sovente accudirvi , ia p·er la regolarità d elle cure. Tanto più che T'appar ecchio d escritto dal1'_~utore assicura ].a n1iglioT tranqt1illità ,e gara11tisce da ogni insidioso iI11prr evisto elettrico a11 cl1e il profano . È per questo ch e noi pensian10 e.b e ai nuovi rnetodi, c h e con corr eranno ad estend er·e sem11r e più il già vas:to do111inio d ella diatermia, sin ri1servato il migliore avvenire poicl1è n on ])Otranno non diffonde rsi ne1la pratica cp.1otidiana di 11ro·fession~li e 1Jriv.ati. a. pi. 1

levabili d elle pareti; 2) men1brana timpa11ica ~1orn1.a l e 11ella ·parte tensa; 6-picca, invece, u11a rrtten~a ipere111ia a carico dei vasi della pars flaccida e del fascio vascolare del manico d·el n1artello , senza ·µerò accenno ad imbibizio11e sierosa intramiringea . . Tal e quadro otoscopico del t utto speciale, llt c ui la inen1brana di Shrapnel! col disegno. fi11i !:).imo dei \ ac uoli dilatn1i f a pro,f ondo co ut~·as to col reperto delle rima11enti p'a rti d el t1111pa1lo, è st.ato dall 'A. riscontrato in 4 cat5i in cui la diagnosi di m eningite tubercolar~ -venne poi confer1nata dal d ecorso d ella nìalattìa . Tale. r eperto oLoscopico può cor1siderarsi analog-o G quello fornito dal fondo dell' occhio J1elle lesioni 111e11ingee specifich e .della ba s e~ I1)eremia della pars OJlia timp·a nica ed irpiere1nia clella reLina sono fenomeni paralleli, in r ap])Orlo co11 alter.azioni d ell'eccitabilità va , o-n10t0.r i.a. fil. 1

1

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SEMEIOTICA Segno otologico precoce della meningite ti1ber· colare. 1\ . ~Ialan (Il Valsa·lva., git1g·110 1P39) segnala dci r eperti etologici , ch e posson.o es&e·r e di g ra11d e utilità per una diag n osi precoce di t111a me11ingite tubeTcolare , n el periodo in c ui r011 t1na sinto111atologia .an cor.a in certa può ancJ1 r cs&ere chia111ato l 'etologo . . I egni rilev.ati dall 'A. son o i seg11enti: 1) i1,erestesia n1arcata d el ro11dotto uditi,ro ta11' t o ci1 e 1:inl r o(luzione d ello specu l1in1 ris,'esrlia ,,i,·i dolori , pl1r non esse11clo\ i alt erazioni~ ri'

IGIENE Ricerclte sulla presenza del bacillo tubercolare nel latte e nei 1>rodotti derivati. Le ricerch e sull 'isolan1e11to .d el b. d ella tu]Jercolo i dal latte e dai ·&u oi so l1 oprodotti sono s tate i1ume·r osissim c in questi ultimi anni, sp'e cialm ente in Inghilterra , ,do,;e il consumo del latte crudo è più ab bondante. In Inghilterra e i11 Irla11da su 75.134 ega111 i di ~atte si ebbero 5248 risultati positivi (cioè 6,9 %), n egli Stati Uniti su 1±76 esami 126 positivi (8 ,5 %), al c:a11.a dà , u ~ Q,Q esam i 34 poitivi (8, 5 %), in Germania su 3395, 289 positi\1Ì (8,5 %) ; i11 Italia 6,8 %, in Svizzer a 8, 1 %, i11 P olonia 22,5 ·1~, in Ol<inda 2 %, al Cile 25 %, in Francia ·d al 5,32 al 6, 66 %. Il b. di I<..och è stato trov.ato anch e in p rodotti derivati dal latte : burro, cr ema, forn1ag·- ~ gio. Lumière e. Dubois ha11no din1ostrato ch e i b. d ella tuber colosi ag.g iunLi al la tte si raccolgon o, 11ella ca -ei11a, 11011 11 el la llicello, ll è Jl el burro e quef'.·te ri cerch e sor10 tale confcr111ate <la altri. Nel forn1aggio il b. di I\.ocl1 si trova n1olto raran1e1ite. Invece è 1)iù frequente s ulle cr eme, in cui Pullinger l 'l1a trovato n el 51 ,G % ·d,eg·Ji ·esami. In per centuali varie, m.n con certa frequenza , si trova nel burro. A d e Grolier e T. Voiculesco (A n 11al es d e l'lnsl. Pms.teizr, ago to 1939) prelevar ono pr odotti i11 co111m·er cio i11 dive1-- i rioni di Pari·~ r i , l1r e\ralenten1ente in quartieri popolari. Il n1etodo u a to i:>er la riceru.'l del b. di l{och è stato quello dcl l 'inoculazion e nella C<'l\·i~, c]Je rin1an eva in osservazione per 3-± inesi, dopo i quali l 'animale Sl1bi,ra una ·p1rova alla tub ercolina ed era su ccesf:ivame11te sacrificato. r.,ecero ancl1e nu111erose oro\ e culturali . Su 25 can1pioni di Ìatte ·esa1n inati con inoculazio11e no11 tr0Ynro110 1l1ni il b. di J\.orl1 e 1

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1852

(.( IL POLJCLl Nl CO »

i·isultalo n ega liYo ebber o pure da 19 c ulture. Pel burro, 22 e~an1i died ero 1 risulW.to p.ositivo p,er inoc ulaz ione . Su 22 esar11i ·d i creme ci furon o 4 posi ti vi , seinpre per in oculazione. Su 13 esan1i ·di for111ag·giC? nessuno positivo . Su 8' ·e~ ami di yogourt 1 positi\'O l)er i11oct11azion e. I ri~ult.a ti n egativi d egli esami del latte diJ>endono p r oblbiln1ente dalla pastorizzazione a cui. è sottopo Lo il l atte prirr1a di essere dato a l .cr1,n sun1aLor e. L.

MEDICINA SCIENTIFICA :Snlla struttura dei gameti n1ascl1ili dei plasn1odidi.

G. R a ffaele (Rivista di 111alariologia, fa c. 3°, 1939) 11a ese~·uito accu rate e belle ricerch e ulla .struttura d ei ganieti m .a. chili di ' 'arie specie di pl~1srr10 1 didi .'

La truttura dei microgameti risulta essere 11otevoln1ente diversa da quella. sinora d escritta : finora infatti e.ssi son o s tati des·critti co111e :sottili filamenti citop las111atici , i quali co11t e11gono la cro111atina nucl eare. Invece i è potuto tlolare cl1e i n1icrogan1 eti 0 110 pro,rvi 1i di 1111 -lungo e sottil e ciglio o flag·ello , cl1e aderi.&ce 11er lo 1)iù al lor o corpo co ì str etta111 ente , d a confontler s.i talora con esso : può tuttavia non cs&ere coalesce nte al .g amete e distaccar ei1e per tra tti p·iù o n1e.n o lun gl1i. Durante il processo d i rr1 aturazione d ei gan 1etoc il i il fil.amento fertile e il fla~ell o sono ·e 111 essi r·er l 'estr emo libero. J_,' estr:emo per il -quale sono uniti e.sce p er ultirno dal corpo d·el g·am etocito; essi fuori escono e procedono n el -sen so dei loro e tremi liberi . Le indagini d ell 'A. sembra no confermare l 'e-sistenza di una capsula attorno ai gametociti: :s i tratter ebbe <li un involucro perip la matico , ·da cui fuorie ... ce il citoplasma che emet te i gameti. Ta l e formazione non è ri sultata evidente ,nei gan1etociti femm inili. F. Tosn.

fANiNo XL VI, Nul\lr. 42}

Ptigua rdo al r ep erto parassitario, molto inter essa nte è s tato il ri&contrare una for1rta parassita ria n el citoplasrr1a di un normob lasto hasofilo. I caratteri di tale forma parassitaria ]a fanno interpretare o come una forma di sporulazion e de l P. malariae o con1e uno s chizon te apigmentato del ciclo monogonico primario d e critto da [{affaele nella malaria avi.nria e n ell ' uman a. F. Tosn. 1

Il potere ossalolitico del sangue nelle alterazioni epati<'lte.

G. Pen11elti (La Riforma 1\1 edica, 27 maggio 1939) , co11siderata I 'importanza d el feg·ato quale or ga r10 centr ale del metabolisn10 ossalico, ha volt1 to indagar e l e modificazioni del po t ere ois salolitico del sangu e in cor so di altera zio11i epatich e. fia studiato perciò tale poterEt '" ia in paziepti cqn l esion i del fegato , dalle p iù li evi j ll e più g ravi sia in animali (cani) ch e veni va110 intos:$icati co n solfato ·di idrazina o J1ei quali si praticava la legatura del coledoco. . 1 r is ultati ot tenuti dall ' A. i possono così riassum e re : 1) il potere. e1110-ossalolitico diminuisc.e progres ivamente in casi di ir1tossicazion e grave del fegato , .·pecia l1nente nell e cirrosi; 2) so110 i11vece scarse -ed incerte le n1odificaz ioni di esso nelle form e di e patopatie lievi , sia pure cronicl1e; fa eccezion e l'ittero catarrale. durante il quale s i h a una diminuzione })e11e a prp rezzabil e del .potere ossalolitico; 3) nei cani l 'into!Ssicazione acuta con solfato di idrazi11a, veleno squis itan1ente epatico, pr oduce una caduta del potere en10-osisalolitico; 4) n ei cani operati di legatura d el coledoco si barino modificazioni variabili del detto poter e. L 'A. conclu1d e prospettando, in linea di ipotesi , la possibilità ch e a cau sa de lla lesione del fegato venga a dimin!u ire la produzione dell 'ossalasi con c onsegi1ente diminuzione del potere ossalolitico . 1

Baro reperto ematico e parassitario nella malaria umaua.

F. J erace· (Rivista. di ~rJ alariologia, fase . 3°, ·193~), <le8crive un ra r o reperto e-m atologico -e parassitario in u11 p r-eparato di sangue prelevato da un i5oggetto il quale presentava, contemporaneamente, infezione da Pla15modium fal ciparum e da P. malariae. Infatti a carico della serie rossa , oltre ad .anisocitosi poichilocito&i e a d emazie policron1atofile, si trovarono emazie con gTos.se granulazioni baso file, r eperto piuttosto raro ed ·eccezionale per le emazie parassitate . A carico d ella serie bianca è stato riscont r ato : monocitosi di m edia inten sità, rarei cellule di Turck , e aun1 enlo notevole d elle cellule e11doteli.ali d egen era nti d escritte dall 'A. e da 'Torrioli nell a 111alaria llmana. 1

F.

1

T OSTI.

VARIA Polimastia e gemellità.

P et rignani (Soie.. gynéc. eit obstetr·., Paris, 1° m.aggio 1f-39) 11a osservato in una donna di 20 anni , ip occasione del pri·mo parto., due mamm elle supplc.m.entari ascellari bilaterali, entrambe con sec.rezione. lattea. La madre ed una sor ella di questa donna h anno pure polimastia; i11 questo caso, come in altri ·g ià osservati da vari autori, l'eredità r11ammaria si accom pagna ad er~ dità di gen1ellità . fil.


[AN·~O

XLVI, Nul\!r. 42]

1855

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA P.R O F ESSI ON AL E. MEDICINA SOCIALE Per il coordinamento delle· varie forme di pre• videnza fra le Confederazioni dell'industria. In pase alle direttive ministeriali sono proseguite fra le due Confederazioni dell'industria le trattative per il coordin.a mento delle varie forme di previdenza coll'assicurazione di invalidità e vecchiaia. È stato intanto so·t toscritto un primo accordo relativo al fondo di previdenza istituito a seguito del contratto nazionale di lavoro degli impiegati dell 'industria e gestito· come è noto dal1'Istituto nazionale .d elle Aissicurazioni. Con tale accordo è stato convenuto che il fondo continua a esistere e ciò in armonia al desiderio manifestato dalla grande maggioranza degli impiegati" i quali, pur valutando i benefìci derivanti dalla nuova assicurazione di invalidità e vecchiaia, avevano avvertito· come non fosse il caso di rinunziare almeno nel primo periodo di attuazione della legge alle partico1ari prestazioni as·sicur.a te dalle previdenze contrattuali. Col mantenimento della gestione potrà poi completarsi l 'ingente lavoro ar _ retrailo di ricostruzione dei co·n ti individuali e potrà essere r.ealizzato tutto il programma assistenziale previsto dal regolamento (nel carnpo economico ed in quello sai1itario ). ·

CONCORSI. Posti vacanti. ARGENTA (Ferr(})ra). Ente Comun.a;le di Assistenza. Chirurgo primario direttore dell'Ospedale civile cc Mazzolani-Vandini »; proroga a ;tutto il 31 ottopre. BBNEVENTO. Ufficio Prov. Fascista Federaz . Gas-se Mutue di Malattie dell'Industria. - Capq del servizio sanitario; scad. 60 giorni dal 20 sett.; stip. L. 15.600 e 13a mensilità; n ,o mina . di prova per 6 mesi. BERGAMO. Amministr. Prov. - Medico aggiunto pre·sso l 'Ospedale p1sichiatr. provinc.; titoli scientifici e pratici; scad. 31 ottobre, . Oife 18. ~tip. L. 12.000 e 10 bienni di. L. 550; serv. att. L. 2800. Età limite 35 a. al 1o sett. Assunzione servizio entro 20 giorni. Rivolgersi alla Segreteria gen. 1

Medico primario dirigente la Divisione psichiatrica; titoli; scad. 25 nov., ore 12; stip. L. 15.000 e 3 aumenti di L. 3000; serv . att. L. 3000; alloggio e indennità di L. 8000. Rivolgersi alla Segreteria. PESARO (Urbino). Amministr. Prorv. Medico assistente nell 'Ospedale p~sichiatr. prov.; scad. 30 ott.; età limite 42 a.; stipendio L. 7580 e 5 quadrienni decimo, vitto, alloggio; tassa L. 50. ·C hiarimenti dalla Segreteria gen. F1ulVIE.

Ospedale Civile di Santo Spirito. -

TRADATE>.

Ospedale di Circolo « Luigi A. Galma-

rini » . A·ssistente medico-chirurgo; L. 4000 ann•Je

e partecipazioni, vitto e alloggio. Scad. 60 giorni dal 20 1settembre. Età limite 30 a. Rivolgersi Segreteria. VARESE. Amministr. Prov. - Medico primario presso I 'Ospedale psichiatr. prov., con incarico, di anatorno-patologo; età li1nite 35 a.; scad. 31 ottobre, ore 18; stip. L. 16.000 e 6 aumenti decimo; serv. att. L. ~000; alloggio o indennità di L. 2000 (se ammog·liato). Assunz. servizio entro 15 giorni.

..

VENEz.IA.· Consorzio Prov . Antituberc. - Aiuto me~ico nel Dispensario prov.; stip. L. 13.500 e ~ guinquenni dee. Sei posti di medico dispensariale, per le Sezioni di Mestre, · Dolo, S. Donà di Piave, Portogruaro, Cavarzere e Chioggia; istipendio L. 6000. Per t 1atti: titoli ed e·sa1ni; nomina e conferme quiquennali ; età limite 40 a. al 18 agosto. Scad. 20 nov., ore 12. VoLTERRA. OspedaJle psichiatrico. Direttore : concorso per titoli; stipendio· L. 25.000; oomento L. 5000 dopo 5 anni; serv. att.. L. 10.000; alloggio; indennità L. 2500 per spese di riscaldam. ecc. Scad. 30 nov., ore 11. Età limite 50 a. all 'l sett. Chiedere copia del bando. Rivolgersi alla Segreteria, in Roma.

Coneorsi a premi. R . Ace<Iidemia d'Italia

Il 20 novembre scade il termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso per l'assegnazione dei 1sedici premi accademici, di lire 10.000 ciascuno e delle sovvenzioni della Rea- · le Accade1nia d'Italia. Verrà anche conferito, dall 'Accademia il :Rremio « Ml1ss0lini » del « Corriere della Sera », ' di L. 200.000 e questa volta l 'assegnazione verrà fatta. secondo il .t urno, dalla classe delle ·scienze fisiche, inatematiche e naturali. Nel corrente anno scadr anno i termini per la partecipazione ai ·segu enti concorsi: Pre~io Santo·r o, di L. 10.000 lorde, per scoperte o invenzioni nel campo delle scienze fisiche e na1urali. Scade11za ·31 ottobre 1939-XVIII. Premio Giovan Battista Grassi, di L. 5.000 lorde, per la parassitologia. Scadenza 31 dicembre 1939. Premio Ettore Marchiafava, di L. 5.000, per ." un lavoro s•a i problemi epidemiologici dell 'Africa Orientale con speciale riguardo ai territori italiani. Scadenza 31 dicembre 1939. Per ulteriori 1schiarimenti gli interessati potranno rivolgersi alla cancelleria della Reale Accademia d'Italia. Pubblicazioni necessarie a tutti I Sanitari ltallaal: •

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con NOTE e COMMENTO di CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato

e JANNITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO,

Consigliere di Cassazione. . Volume tascabile, di pagg. XII-720. Prezzo: in brossura L. 40, rilegato in tela L. 4 7; più le s•p ese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico ,, od a qualsiasi dei nostri ·quattro Periodici, rispettivMnente. sole L. 3 6 e sole L. 4 3 franco di pQrto in Italia, Impero e Co· lonie. Per l'Estero L. 3 8 e L. 4 5 . Prof.

Dott.

AUGUSTO

FRANCHETTI

Medico Provinciale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di Legislazione per gli Ufficiali Sanitari Volume, .in forimato tasca,bile, di pagg. VIII-201. Prez.210 L. 1 2 , più le speE!e postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri Quattro Periodici , sole L. 1 0,80 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 11 ,5 O. Inviare.. Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, Roma •


1856

« IL POLI CLINI CO »

NOTIZIE

DIVERSE

Congressi medici nazionali. Si comur1ica che il XLVI Congresso Nazionale di Chirurgia e il XLV Congresso di Medicina Interna saranno tenuti a Napoli n ei giorni 7, 8 e 9 no\"embre e che il XVIII · Congresiso di Urologia sarà t enuto a Napoli nei giorni 8 e 9 novembre .

Società italiana di anatomia patologica. E stata costituita la Società Italiana di Anatomia Patologica, a reintegrazione della vecchia Società Italiana di ~atologia. Es·sa si propo~e ~i promuovere gli studi di morfologia patologica in Italia e di stringere rapporti cordiali tra ~ c~ltori ~i questa disciplina e di quelle collaterali, in particolare delle scienze cliniche. A questo "Scopo saranno ten·u ti convegni periodici, in tesi a svolgere relazioni, comunicazioni e discussioni su argomenti di analom ia e d 'istologia patologica, con relative documentazioni. I Convegni saranno possibilmente annuali e tenuti in ·se"d e universitaria o in centri anatomo-patologici ospedalieri. Il Direttorio provvisorio è compos~ dai .proff. Pepere, Vanzetti, Sotti e Businco e rimane in carica fino alla prossima riunione, nella .qu~le l'assemblea deciderà la sede della futura r1un1one, la non1ina delle cariche sociali, ecc

Scuola di perfezionamento in medicina del lavoro.

La scu ola di perfeziona111en Lo in medicina del lavoro della R. Universit à di Roma, con ·sede nel Policlinico del Lavoro (piazza Gentile da Fabriar10 7), con l 'anno scola stico 1939-40 ~ntra n~l suo 10° anno di vita. Essa ha lo scopo d1 perfezionare i laureati ir1 medicina e cl1irurgia nella medicina del lavoro e di conferire il diploma di « Specialista in m edicina del lavoro )). Tale sp eci alità è particolarmente utile ai medici che aspirano ad essere medici ispettori corporativi, g iacchè, me~tre . in passato era solo titolo di preferenza, oggi è invece r equisito indispensabile, per l 'ammissi?ne ai rispettivi concorsi, inquantochè per legge i candidati forniti di laurea in m edicjna debbono avere altresì conseo-uito il diploma di perfezionamento b • • in « medicina del lavoro », per eS1sere ammessi a1 concorsi per ispettori inedici del ruolo dell 'ispettorato corporativo. Il diploma è altresì titolo di preferenza , da par te d ella confederazione dell 'industria, per la nomina a m edici di fabbrica. B altresì fra i titoli necessari per la nomina .ad . « e-sperti m~dici » presso i Tribunali e le Corti d1 .appello, e. di « p eriti od arbitri » nelle controver sie inerenti alla assicurazione obbligatoria degli infort•.ini sul lavoro e delle malattie professionali. . . . . Il diploma è altresì utile per i c?ncorsi a med1c1 dell 'Istituto assicurazione infortuni sul lavoro, del1'Istituto della previdenza sociale, delle Cas-se mutue malattie, e di istituti vari di assistenza medico-sociale. L 'Uni(lne degli industriali di Roma, ha concesso come in passato, 6 borse di studio, di L. 1.000 ci~scuna, 3 per l 'anno 1940 e 3 per l 'anno 1941, a favore dei migliori allievi (rispet~ivame~te. 2 per gli allievi che hanno superato gli ~ami d1 pro.fitto d el primo anno e 1 per quelli che hanno superato gli esami di profjtto d el secondo anno e gli esami di diploma).

[AN1No XLVI,

Nu~r.

42)

La scuola ha la durata di 1ùn biennio. Essa comincerà il 13 novembre. Le iscrizioni si ricevono alla Città Universitaria sino al 4 novembre.

Per gl'invalidi del lavoro. L 'Istituto nazionale fascista per l 'Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha acquistata pres·so Vicenza •una grande villa con.. annesso parco e sono in corso i lavori di adattamento per ospitarvi i super-mutilati pI'ivi di mezzi di sussistenza. Per i grandi invalidi della Sicilia, lo stesso Istituto ha provvedulo all 'acquisto di un 'area di oltre 20.000 mq. nel parco della Villa Mazzarino in Palermo, dove sorgerà una Casa di riposo. Ricordiamo che altre provvidenze sono state adottate per gl 'infortunati sul lavoro con invalidità di almeno 50 %: l 'ìstituzione del distintivo d 'onore di « Mu Lilato sul lavoro »; il conferimento della t essera onoraria del P. N. F. e della tes·sera s indacale; la riduzione del 70 % sui viaggi in ferrovia per i luoghi di cura; il passaggio gratuito sulle 117 linee gestite dalla S.I.T.L.A. ; la rid 1zione dal 10 al 25 % sui canoni di affitto da parte di tutti gli Lstituti delle Case popolari; l 'esenzione d all 'impo&la s11i celibi occ.

Filmi scientifici ai littoriali di Mera.no. Si ·sono conclusi a Merano i Liltoriali del Cine1na per l 'anno XVII, che h a1nno segnato notevoli progressi, raggit1nti dai Cine-Guf. Dei filmi t.Scientifici presentati si è avuta la segu ente cla5sifica: 1) Culture in vitro, di Carlo Baroni-Urbani del Guf di Padova; 2) Sclerosi a placch e, di Luigi Piacentini del Guf di Ferrara ; 3) Intervento chirurgico n ella terapia della tuber colosi polmonare , del dott. Arrigo e Bruno Dallolio del Guf di Genova; 4) I temi di cura per gli esiti della poliemielite anteriore, di Gaetano Ciauri e Vittorio Carpignano del Guf d 1 Roma ; 5) Colecistite calcolosa acuta con peritonite biliare, .di Ernesto Sagramoso e Lucino Emmer del Guf di Milano; 6) Ginnastica respiratoria pel miglioramen!o della razza, ~i Fra~­ cesco Alliata e France·sco Cicala del Guf d1 Napoli. Dei filmi scientifici extralittorali sono st ati classificati: 1) Un caiso di estrofia totale della vescica urinaria in una ragazza di 22 anni, di Alberto Ancillotto del Guf di Bergamo; 2) Asportazione di cancro del retto per via addomino-perineale, di Luigi Calcagno del Guf di Milano; .3) ~esezione gastrica, di Luigi Calcagno del Guf d1 Milano. Seguono altri sei filmi classificati. .

Il nuovo ospedale Westminster a Londra. Ha cominciato a funzionare a Londra un ospedale centro universitario e clinico, che sostituisce Il vecchio « Westminster Hospital » . È dotato di installazioni modernissime èd ha realizzato un 'innovazione interessante, organizzando una serie di unità cliniche: cardiologia, neuro,l ogia, gastro-enterolo·g ia ecc.; og·ni specia.lità è dota~a di sale d'ospedalizzazione .e di sale d1. consultazione; lo stesso medico continua a seguire uno stesso malato, tanto se questo è ospedalizzato, guanto ambùlatoriamen te. . L 'ospedale è a nove piani e copre 6.000 ~q. ; il 60 piarJo è riservato ai paganti e consta d1 prevalenza di camere ad un letto, alcune con camerino da hagno.


.. [AN·~o

XLVI, NuM. 42 ]

SEZIONE PRATICA

1857

Il n ùovo ospedale può accogliere 400 malati, invece di 250 come l 'antico; il servizio è assicurato da ben 201 infermiere, 59 inservienti e 7 sorveglianti. Tutta la costruzione è dotata di un ma·ssimo di resistenza, per fronteggiare l 'eventualità di bombardamenti aerei; un passaggio carrozzabile, ch e percorre 1' edificio e su cui si aprono gli ascensori, può essere ermeticamente otturato, da chiusure pneumatiche, in caso di allarme.

possono essere utili al pubblico; ma in molti casi essi non rispettano l 'etica professionale. Viene proibito rigorosamente che tali articoli si risolvano in •una pupblicità di·ssimulata. B anche rigo_ rosamente vietata la pupblicità mediante annunzi n ella stampo. qiUOtidiana. E stabilito che non possono richiedersi onorari inferiori a quelli fissati dalla ·Camera medica; tutta.via la tariffa degli onorari sarà stabilita in secondo te1npo. (« Journ. A. M. A. n, 2 settembre 1939).

Assisi argentine. di medicina generale.

Un po' dovunque

Nella sede dell'Associazione medica argentina si ·sono organizzate clelle assisi di m edicina generale, a oura di un Comitato di clinici e patologi (M. ' R. Cast ex, B ..i\. Houssay, J. M. .Jorge, P. I. Eliza~de), presied11to dal presidente dell'Associazione. Ogni sessione inizia alle ore 17 precise; per primo ha la parola un relé\tore di clinica medica generale, che dispone di 30 minuti; seguono i cor _ relatori, che possono [~ppartenere a campi vari: clinica chirurgica, anatomia patologica, r adiologia, terapia ~cc. e che dispongono di 20 minuti ciascuno. Dopo un intervallo di 10-15 minuti , segue la discu·ssione, per la quale è riservato un · tempo non superiore a 5 minuti per ciascun dis1serente. Gli atti ven.g ono pubblicati s ulla cc Revista d e la Asociaci6n Médica Arg·entina » . Il 27 agosto e il 16 settembre sono stati discussi i temi: cc Diagnosi e tra ttamento delle grandi emorragie ifitestinali >>; « Insufficienza surrenale n; per il 7 novembre è fi.'ssato il tema : « Diagnosi dei tumori m alig ni del polmone n . (« Prensa Méd. Arg . », 23 agosto 1939).

Il l\tlinistro di Grazia e Giustizia S. E. Grandi ha diretto alle autorità compe tenti una circolare in oui, dopo aver fatte presenti le difficili condizioni create dalla persist ente crisi econ omica ai professionisti più giovani, invita ad impartire istruzioni affinchè, n ell 'assegnazione degli incarichi giudiziari , comp:itibilmente con le esigenze della giustizia, siano tenuti presenti, in modo particolare, i profe·ssionisti più giovani iscritti al Partito. (La circolare rig uard a anche, naturalmente, le perizie giudiziarie affidate ai medici).

La meningite cerebro-spinale in .Germania.

Il 6° Congresso internazionale di gen etica si adunò a J~dimJJurgo d al 22 al 30 agosto e discusse i problemi dell 'er edità un1an a. Un breve resoconto n e è pubblicato nel cc British Med. J ourn. » del 23 settembre.

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Secondo dati ufficiali, la meningite cere:Prospinale epidemica in Germania è àumentata durante questi ultimi tempi. h. partire dal 1923 e sin verso la fine del 1938, il numer o settimanale dei casi n el Reich , non fu 1nai superiore a 53; durante l'ultima settimana del 1938 i casi salirono, per la printa volta, a 68; cìurante le prime 11 &ettimane del 1939 si annoverarono 1355 casj, en Lro il confine d el vecchio ftej ch, e 1576 casi includendovi l 'Austria e la Terra dei Sudeti. Il più colpito è stato il clistretto di Tier, ·sul Reno, co·n 8.71 casi ogni 100.000 abitanti; Berlino occupa il decimo posto, con la quota di 1.93. L'Ufficjo centrale di sanità pubblica ha diramait o ai medici un memorandum, in cui dà su ggerimenti sui mezzi p_er combattere la malattia. (« Journ. A. M. A. n, 2 settembre 1939).

Codice di deontologia medica in Unghe1·ia.

La Camera m edi ca n azion ale ungherese ha pubblicato un codice di etica, il quale forma ·un volume di 300 pag·ine, diviso in 11 capitoli. Reca le norm e gen erali relatiYe alle consultazioni, ai rapporti d ei m edici con i pazienti, ai r apporti dei medici tra loro, ali 'aborto t erapeutico, ali~· misure anticoncezionali, al trattamento gratuito al segreto professionale, ai rapporti d ei medici co·n le società m ediche, alla pubblicità dei medici, ai ra.p porti dei medici con le case farmaceutiche ecc. Tendenza costante d el coclice è la tt1tela della dignità m edica. L'eccessiva pubblicità che alcuni medici si fanno nella stampa quotidian a, h a indotto a formulare nelle norme per disciplinarla. Gli articoli pubblicati nella stan1pa gt1otidiana 1

La cc Celebrazione dei Grandi Siciliani », che si svolge dal 25 settembre al 25 ottobre, è presieduta, per la medicina, dal sen. prof. Raffaele Bastian elli, commissario del Sindacato Naz. Fascista dei medici. Il Sindacato Medico di Palermo, d 'accordo col ·se11. Raffaele Bas lianelli e d 'intesa. con la Confederazione F ascista ~rofes·sionisti ed Artisti, ha d eciso di tenere, il 19 ottobre, una solenne speciale adunanza, in cui verranno ricordati i grandi m edici ch e in ogni t empo onorarono la Sicilia.

Le prime cc Giornate nlediche boliviane» sono annunzia le d al 17 al 24 dicembre, in Caraca·s, con ricco programma, pubblicato d all a « Gaceta l\IIédica de Caracas n, n. 12. Il prof. R. Pemberton, president e e il dott . J . van Breemen, segretario on.orario e direttore del1'Ufficio internazionale di con sule11za della Lega internazionale contro il reumatismo (sed e centrale: Keier sgracht 489, Amsterdam, Olanda), comu_ nicano che lo stato di guerra impedisce alla Lega ' di continuare i ·suoi lavori. Per tanto l 'Ufficio viene chiuso ed i componenti della I . ega sono esonerati dalle funzioni. Il Ministero d ella salute pubblica del Belgio ha dire tto al corpo medico un avviso in cui, dopo avere ricordato come gli organi competenti abbiano provveduto ad assicurare adeguate scorte di medicinali e il rinnovamento di es·se, raccomanda di evitare prescrizioni superflue e di attenersi alla quantità as1Solutamente indispensabile. Suggerisce, anche, di dare la preferenza alle preparazioni magistrali an zich è alle specialità . La Camera dei inedici di Berlino h a reso noto che le ordi11azioni di apparecchi conten enti acciaio devono esser fatte solo cruando l'acciaio è indispensabile; ch e le ordinazioni di medicinali contenenti iodio (per via esterna e interna) devono es·sere limitate al minimo possibile. ·

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1858

<< IL POLICLINICO

La produzione di medicinali n el mondo è in contin'ùO aumento. Durante il 1929 la Germanja figurò nella proporzione totale in misura del 30 %; durante il 1938 giunse al 40 %. Nel 1938 le esportazio·n i dalla Germania aumentarono sensibilmente in Svizzer~, mentre diminuirono sensibilmente negli Stati Uniti, Francia e Inghilterra. La Lega dei medici di cassa della Germania ha fatto presente, ai medici, che nei certificati devono astenersi da qualsiasi apprezzamento peritale sulla capacità ai servizi di guerra. Si è iniziata la pubblicazione di « Brazil Cirurgico », organo ufficiale della Società Medico-Chirurgica dell 'Ospedale della Santa Ca·sa a Rio de J aneiro; è fondato e diretto dai proff. Brandao Filho e Os"va!do . de Aranjo; ha periodicità mensile. Sede degli 1uffici : rua Sete de Setembro 73, 1° andar, Rio de Janeiro (Caixa Postal 9673). E stata costituita a Cuba una· << Lega contro la sifilide e altre malattie veneree », sotto gli auspici dell 'cc I1s tituto· nazionale di previdenza sociale» m a con carattere autonomo. In Ger1nat1ia durante il 1938 furono denunziati 600 casi d 'infezion e da Brucella abortus Bang, contro 586 nel 1937 e 597 n el 1936. · In Austri1 continuano ad aver corso numerosi irartcoholli comn1emorativi di gr.andi medici: Gerhard van Swiet en , .Joseph Leopold van A•.ienbrugger , J{arl Friedrich von Rokitansky, Joseph S·k oda, Ferdinand von Hebra, Ferdinand van Arlt, Theodor Billrolh, Theodor Meynert, .Toseph Hyrtl. In Francia si co11tano 9.055.000 famiglie con due coniugi viventi; tra esse ve ne sono 44,5 % con un solo figlio o n essuno .

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A Parigi più di sessanta ferrovieri, che avevano preso parte ad una colazione n ella stazione di Saint-Nazaire, hanno presentato gravi sintomi di avvelenamento e due sono morti. In Germania ogni militare reca segnato, sul libretto d 'identificazione, il suo grup·p o sanguigno. In Germania si è stabilito che durante la guerra i ntedici non possono cambiare di residenza, se non autorizzati dalla Camera m edica, per motivi gi1ùstificati.

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[AN1Np XLVI, NuM. 42]

La Ditta Carlo Erba, per contrib·.iire all 'autar _ chia del medicamento, ha effettuato a Ozano Taro (Parma) la coltivazione del cc Papaver somniferum », con puona resa in oppio e in alcaloidi dell'oppio. Al principio delle ostilità, al confine francotedesco jn Loren a, colpito da un proiettile che gli trapas·sò il cuore, cadde sul campo dell'onore e nell :eser cizio della sua missione il luogotenente medico in servizio ,,ttivo MATHIEU. 11

IL POLICLINICO ,,

SEZIONE MEDICA (mensile)

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI. Il NUJm.ero 10 (1 ottobre 1939) con tiene: LAVORI ORICINALI : B. MABIANI - Sulla ipereliminazione nei miodistrofi. ci primitivi, di bilirubinoid1, in relazio· ne ad una aumentata distruzione di pigmento muscolare. F . RECCHIA - Variazioni chimiche e fisiche del siero di sangue dei tifosi in rapporto alla te· rapia vaccinica. 18 · Prezzo del Numero L. 6

4bbonamento annue alla Sezione Medica : Italia L. 55•• Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezione Pratica : Italia L. 1 1 O, Estero L. 1 6 5 ; se cumulativo con la Sezione Pra· tica e con la Sezione Chirurgica: Italia L. 1 4 O, Est&ro L. 195. ·

''IL POLICLINICO,,

SEZIONE CHIRURfilCA (mensile)

Direttori: Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI Il l~umero 10 (15 ottobre) conterrà : LAVORI ORJCINALI : G. BALICE - fl drenaggio addominale nelle appendi· citi acu~e perforate e cancrenose. M. PEREZ - L'emoperitoneo d'origine ovarica non gravidica. mc" Prezzo del Numero L. 6

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Indice alfabetico per materie. Affezioni comuni: trattamento . . . . pag. 1849 Bibliografia . . . . . . . . . . · · . . . 1845, 1846 Chirurgia di guerra: problemi pratici )) 1841 Dermatiti dell'orecchio e·sterno . . . . )) 1850 Diat ermia: innovazioni . . . . . . . . )) 1851 Itterizia: comportamento della sieroli)) 1823 pasi in alcune forme . . . . . . . . Lambliasi delle vie biliari: forme cli)) 1850 niche . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 1851 Latte e latticini : bacillo tupercolare .. Lebbra : cura a base di timolo . . . . . )) 1831 )) 1852 Malaria: gameti maschili . . . . . . . Malaria inoculata: quadro clinico . . . )) 1836 Malaria : raro reperto ematico e paras)) 1852 sitario . . . . · · . · · · · · · · · · · Diritti di proprietà riservati. - Non

Malattie infettive: cura del digiuno n elle complicazioni . . . . . . . . . pag. Medicina sociale

. . . . . • . . . . . .

))

l\1eningi te tub. : segno otologico precoce Miopatie e fisiologia muscolare : n J.ove vedute . . . . . . . . · · · · · · · · Neuromielite epidemica . . . . . . . . Piloro: sten()si ipertrofica n ei n eonati; pilorotomia extramucosa . . . . . . . ~olimastia e gemellità . . . . . . . . . Sangue: potere ossalolitico nelle alte. . . . . . . . . . razioni epatiche Scarlattina: cura . . . . . . . . . . . . Varici e loro cura . . . . · . . · · · · Vie urinarie: infezioni: ch emoterapia

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1840 1855 1851

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1832 1839 1826 1852 1 52

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1839 1849 1850

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comentita la nstampa ài lat1ori pubblicati n"l Policlinico se non in seguito ad autorit,t~one scritta dalla ,-e~zione. ! tlietata la pubblic~e tU sunti di essi senza citarne la fonte. L'EDITORB

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Polz1, resp.

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courr.ier •

j


Roma, 23 Ottob1·e 1939- XVII

A.NNO XLVI

Nnm. 43

'' PERIODICO .DI MEDICINA CHlRURGIA E IGIENE

·' '

fondato nel 1893 da G·UI·DQ BACCELLI .e . FRANCESCO DURANTE .

~

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SEZION~ REDATTORE

CAPO: .PROF.

PREZZI . D'ABBONAMENTO .

P R.ATICA CESARE FRUGONI Clinico Medico ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli : Italia Estero 11) ALLA SOLA SEZIONE PllATÌCA (settimanale) L. 70 L. 115 ~1-a) ALLA SOLA SBZIONB MEDICA (mensile) . • L. 55 L . 66 (1-b) ALLA SOL4 SEZIONE CBIRUllGICA (mensile) L. 55 L. 65 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o

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di Roma

IL

1939

Cumulativi: Italia. Estero (Z) ALLB DUB SEZIONI (p.ratica. e medica) . . L. 110 L. 166 l3) ALLE PUB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 166 (4) ALLB TllB SEZIONI {prat., med. e ohirur.) L. 140 L. 196 della CBIROBGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. .Lavori originali : R. Rubegni : Sulla .poesibilità di un virl.gigio dell.t reazione di Casoni dopo intradermoreazioni ripetute. Osservazioni clinlche: A. Quattrocchi: Contri,b uto al trattamento chirurgico di gravi deformità post-rachitiche dei femori. flote e contributi : S. Marmo: Un antica efficace cura del .favo-antraice . Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: P. Ohatagnon e P. Scherrer: L'anoressia menta le e la sua cura d'urgenza. - D. Williams e W. G. Lennox: Il "flusso cerebrale sanguigno nell'ipertensione arteriosa. nell'arteriosclerosi e nell'alta pressione intracranica. - C. H. Roggenbau: Sul nuovo metodo di cura della schizofrenia secondo Sakel. - W. Sterling e W. Stein: Il trattamento dell'ipertonia piramidale con l'ematoporfirina. ~enni bibliograf•ci. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Arteriosclerosi e ghiandole endocrine. - Aterosclerosi coronaria nel diabeta mellito. - La funzione renale

,

;nei diabetici normotesi e . nei diabetici i1pertesi. Azione della l attoflavina e dell'ormone cortico-surrenale sul diabete renale e sulla glicosuria florizinica. - Uno studio clinico dell'insulina precipitata all'aJlume. - La sindrome di Laurence, Moon e Bardet. - A proposito dell'azione dell'adrenalina nel m. di Basedow, e il suo interesse per la prognosi operatoria. - Nota sul controllo dell'ipoparatiroidismo con diidrotaohisterolo. - La follicolina nella cllil'a delle metrorragie ginecolQgiche e puerperali. - MEDICINA PREVENTIVA: Vaccinazione antitilfic~aratifica per via orale e ag.glutinine. - SEI'YlEIOTICA E DIAGNOSTICA: Diagnosi elettrocardiografica di alterazioni atriali nell'uomo per mezzo di derivazioni sternali. - MEDICINA SC IENTIFICA : Formazione di gas liiberi nel sangue e nei tessuti durante la rapida decompressione. - VARIA, Nella vita professional~ : Amministrazione sanitaria . - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. I nd•ce alfabetico per materie.

LAVORI

ORIGINALI

IsTrruTo DI CLINICA rvlEDICA E 1'ERAPIA CJ,INICA DELLA R. NIVE'RSITÀ DI PtOMA Direttore: p-rof. C. FRUGONI.

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811lla possibilità di un viraggio della rea·

zione di Casoni dopo intradermoreazioni ripetute. Dott. RENATO RuBEGNI, assistente effettivo In questi ultimi tempi vengo,n o riportati nella letteratura francese errori diaoonostici dovuti, almeno in parttJ, ad una falsa risposta della intradermoreazione di Casoni. Non si trattereb-be però in questi casi del difetto di specificità di cui si è incolpata la reazione, ma invece delle n1odificazioni che essa subirebbe in seguito al ripetersi della prova. È veramente .con1une che malati, che presentino un' obbiettività tale da richiedere una· diagrtosi differen.7iale con I 'echinococcosi, vengano sottoposti, .a distanza varia di tempo, da parte di osserva•

tori diversi alla reazione -d i Casoni, come alla prova cui, in ulti111a analisi, ci si affida per clirimore il dub bio . diagno&tico. Come pure è frequente che, di fronte ad una reazione inverta, si insista e si richiedano ad una prova ripetuta <lati n1aggiorn1ente attendibili. Queste evenienze sono, corne si è detto, tutt'altro che rare e in fondo g-Ii inconvenienti registrati 1p er lo meno nella letteratura sono in proporzione in gran scarRo numero. Ciò non toglie però nulla alla importanza del fatto, quando si pensi alle conseguenze veramente incalcolabili rl1~ una risposta inesatta può provocare. Ora, se è vero che ad una reazione di Casoni posiLi,·a non si può dare un valore assoluto e se le percentuali di positività nei non portatori di r isti raggiungono .secondo qualche A. valori an che elevati, senza che spesso se n e i:)ossa étCcertare la causa, converrà non aggravare questa, secondo alcuni, scarsa specificità con false interpretazioni dovute ad una tecnica non corretta. Già molti anni indietro Escudero e .Peco, in ' un lavoro ch e avre1no occasione di ricordare 1


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I AN.r-;o XL' 'I , Nul\r. 43)

<< IL POLICLINICO >>

in seguito, con1unicavano l'osser,razione di una do11na in cui era stata i)osta la diag nosi di prohabilrtà di cisti idatidea ·d·ella retro cavità degli epiploon, in base anche ad u11a eo~inofilia e ad una prova di Casoni positiva, bench·è una precedente reazione, esegLiita 15 giorni prima, fosse risultata neg·ativa. L'intervento dimostrava invece trattarsi di un ascesso del pancreas. Sergent e Fourestier riportava110 or non è ntolto , l 'osservazinne di un individuo con una obbiettività clit1ica e radiologica di addensam·e nto polmonare, e.b e, in un secondo tempo, prefientò segni di localizzazione endocranica. l .e possibilità, come spesso in questi casi, osc jllav.a no fra la neoplasia pol1nonare con metastasi cereb·r ali e un '·echinococcosi; quest 't1ltirr1a era confortata da una discreta eosinofilia (12 %) e da una reazione di Ca oni positiva. All'intervento, e poi al tavolo autoptico, risultò un cancro oolmo·n are con inetastasi cerebrali. Senonch è la Casoni risultava positiva, dop·o che 5 giorni avanti e.r a riuscita n egativa. Successivame11te Rist con1unicava 3 casi di neoplasia polmonare, due dei quali erano stati portati al tavolo oper atorio con la dia1gnosi di echinococcosi. In tutti, la Casoni , una prin1a volta n~ativa , risultava positiva rispettivamente dopo 7 giorni, 3 e 5 mesi , a tipo di reazion·e tardiva. Più r ecentemente a11cora BergeJ€t , Léch elJ e, Thevenard e Charousset riportava110 egualmente il caso di una giovan.e, affetta da cisti paraovarica a contenuto liquido acqua di rocca~ in cui una seconda Caso·n i divenne, a di stanza di qualche giorno, positiva. Si tratta quindi se.m .p re di malati di affezioni diverse, p er 10 ;ìiù n eoplasie, in cui 1'intradermoreazion e al liquido cistico, una prima volta co1np·leta1n·e rlte negativa, ap·p ariva ad una seconda prova, a ·d istanza varia di tempo, positiva, sia pure non in modo· 1clamoroso , n1a sempre tale da convincere perfino ad un intervento. E mentre la prima rispos.ta corrispo·n deva al vero, la seconda si dimostrava erronea. Il fatto veniva 8piegato .d agli AA. cl1e lo avevano osservato, c-0n l 'attribuire alla prima iniezione intradermica di antigene idatideo un 'azione se.nsibilizzat.rice, che una seconda iniezione aveva resa manifesta. Riconosciuta quasi universalmente la 1p roprietà di antigene al liquido ·della cisti di echinococco, l'interpretazione data al fenomeno si acco·r dava , almeno teoricamente, coi dogmi delle reazioni anafilattiche. Ammesso q11esto però, bisognava riconoscere come non si fo sse Ì:fil.istito troppo nell'attirare l 'attenzio. ne del medico pratico su questa che, in un certo senso, può semb rare ovvia possibilità , ~

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tar1to che, a 27 anni di distanza dall 'introduzione della ricer ca, AA. dell 'importanza di Serge11t e degli altri riteneva110 ancora interess..11lte l)arlarne, come di argon1ento di notevole i11l eresse, sopratutto dal pu11to ·di vista pratico. Della possibilità di una sensibilizzazione sperimentalmente provocata al liquido idatideo , ne avevano già trattato i primi AA. che si ocC·uparono della reazione di Casoni. Così Pontano, con iniezioni sottocutanee subentranti di liquido cistico di in-0ntone, in un individuo, indf:'11ne da echinococcosi , riusciva ad otte11ere, do p·o 5 iniezioni praticate a vari intervalli e a dosi cr1e~certti da 1 a 5 cc., pos.itive sia la r·eazione di Casoni che quella di Ghedini-Weinberg . Luridiana e Bacchi invece, trattando 12 ir1dividui 11ormali con dosi subentranti da 1 a 10 cc . , riferivano solo in 2 casi, e ne ppure sicuri , la con1parsa di un 'intradermoreazione po~itiva. P 'altra parte l'osservazione di Pontano veniva confermata ·d a Batteri, che riusciva ~ provocare una sensibilizzazione nell'uomo con un 'unica iniezione sottocutanea di 2-5 cc. di liquido cistico, sensibilizzazione rivelata dalla compar&a di un 'intraderm.oreazione positiva. Au che Trenti riporta il caso di un individuo normale, in cui con1parvero intradermoreazioJ1i positive, sia n ella fase precoce cl1e nella tardiva, a distanza di un a nno da un tratta111ento ir1teso a sen&ibilizzarlo: interessante il fatto che dopo 15-20 giorni dall;ultin1a iniezione sensibilizzatricé, la intradermoreazion.e risultava negali, a. Egualmente Deusch riusciva a pro-. vocare la comparsa ·di una cutireattività nei rtorn1ali con iniezioni intradermich e ripetute di liquido cistico, m·entre Rul1nstruck non otteneva con un trattamento simile che rari e flasseggeri arrossan1enti e lievi i11filtrazioni nel luogo dell 'inoculazione. E n1entre Pontano e qualch·e altro A. erano riusciti a provocare anche la con1parsa di una ·deviazione d·el complerr,e11to, Ruhnstruck riferiva in questo· senso risultati negativi. Sorvoliamo volutamente invece sull a evidenziazione delle reazioni cutanee e t1morali, che un trattamento con iniezioni subentranti intradermiche può proYocare in individui portatori di cisti idatidee. Veramente i1lter·essanti i risultati riferiti in proposito da Batteri , Grosso e Bacigalupo, Deusch, Cignozzi , Ruhnstruck ed altri, n1a nor1 .attiP,enti al problema che noi consideriamo. Ora tutti i risultati sperimentali, che abbiamo sopra ricordato, e·r ano volti a dimostrare la natura allergica ·d elle reazioni umorali e cutanee dell 'echiIioco·ccosi: per questo erano per lo più ottenuti con iniezioni ripetute più volte, per lo più per via sottocutanea, in genere di quan1

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SEZIONE PRATICA

tità relativar11e11te notevoli di liquido cistico . Co-n dizioni quindi sensibilmente differenti da quelle che si verificano nelle. prov·e ·e seguite a f'.copo diagnostico. Il prin10 a f.ar notare, dal punto ·di vista pratico, le cause di errore. che nel comportamento della reazione ·di Casoni possono derivare dal ripetere una seco11da prova a breve distanza da una prima, fu verarr1ente il Cignozzi. « Ove una reazione risulti incerta e si voglia sag.giare e.o n altra prova la specificità della natura idatidea, è da consigli.arsi di att•e ndere alcune se ttimane IJer la prova; poichè l 'ino culazione a breve distanza di liquido idatideo determina, anche negli indenni, un'allergia transitoria -e generalizzata d ei tes..';uti cutanei... Questi dati ci insegnano nelle re.a zioni incerte a non eseguire immediatamente ·dopo la seconda 1p rova... )) . A distanza di quale.b e anno·, Morenas e Lagèze confermavano la possibilità e riferivano di un caso in cui si era verificata. Poco ·d op-o le affermazioni di Cignozzi, Escu.d ero e · Pe.c o, irì Argentina, partendo da un ·errore di diagnosi do,.v uto alla positiYità di una intradern10reazione ripetuta , sottopo-s ero 19 individui indenni a iniezio11i intradermiche ·di antigene idatideo, ripetute per 2-3 volte ad una settimana ·d 'interva llo: in 14 si eb·b ,e ro reazio11i pofYiti- . ve alla seconda o alla terza iniezione. Molto più re.ce-nten1ent.e Sergent, 1F ourestier e Jimen-ez Galliano isu una casistica di 23 soggetti non portatori di ecl1inococco nè di altre tenie, tutti con reazione di Casoni negativa , con una 2a o 3a jnt radermoiniezione, praticata vari giorni dopo (8-15)> otten,e vano nette reazioni positive nel 50 '% dei casi . D'altra part.e Nlaro11i, ripetendo in 312 individui indenni di cisti l 'esp erienza di Escudero , ma distanzian·do maggiorn1ente. le iniezioni (ogni 12 giorni) riferiva ris,ultati sem p·r e negativi, dato che l 'A. 11on tien conto di una risposta in 3 individui, in forn1a di un -eritema della grandezza ·di 5 centesimi, che persiste per 24 h. Così l\'Iaroni co11testa i risultati degli AA. precedenti, facendo notare inoltre che l 'inter' 'allo che intercorre fra l'iniezione p reparante e quella scatenante è in queste esperienze troppo br.eve ('7-8 giorni) e ai limiti inferiori del tempo· general111ente amrr1esso p er la sensib1ilizzazione a un antigene. Per spiegare la divergenza fra quegiti risultati Rist pertsa a differenze di tecnuc1a, specie '11er quanto si riferisce alla qualità ·del liquido cjstico, alla sua pirovenienza e al sistema adottato per la sua èonservazione (tindalizzazione, addizionamento con cloroforn1io o con a cido fenico, formolo ecc.). 1

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1861

Ci si trova quindi di front e ad un fe11omeno, l 'azione &ensibilizz-atrice di una prima iniezio11E inLr.ad eTmica di antige11e idatideo, nelle dosi cl1e di soilito si usano per la p1rova di Caso·n i, • che, se è p,u r fa cile amn1ettere &enz 'altro su bese teorioa, i1on trova concorde conferma 11ei rjsultati •5 perimentali. D'altra parte ·vengono aniChe in questi. ultimi tempi riferiti dati clinici che parlano per la realtà del fenomeno. No·n ci è se1nbrato quindi inutile contrib,u ir·e, con un a casisti.ca un p0' l)iÙ irr1portante ·di .quelle fi11ora riportate , .a lla soluzione del prob·l e1na se veramente sia pro~o.c.ab1ile·, e in qual percentuale,, una sensib1iliz.z azione, o come si è .anche. detto , un viragg·io dell.1 prova di ( :asO ilÌ m ediante i11tT.a dermoreazioni ripetute. Abbiamo 1r.reduto conveniente di seguire in queste p1rove la tecnica che .ab·i tt1almente si 11s.a a scopo ·diagnostico al _] etto d·e l malato, già ch e solo· in questo senso andava irr1postato il problEn11a. Ci siamo p er questo attE11uti, sia per le n1odalità di preparazione e di cli conservazione dell 'a ntigen e id.atideo, ch e per la quantitù del liquido iniettato·, alle norme che Pontano e Trenti 11a r1no s tabji lito. Il liquido ci~tico· di provenienza bovi_ n a (fegato· e p·oln1one) perfettamente limp ido, prelevato asetticamente, filtrato per can·dela , e ihfial.ato st erilmente, v·e11iva co1.1servato in luogo fresco, senza aggiuntD. di .arltisettici , p er un fJ>eriodo n on suptriore ad u11 i11ese, In tutte le pTove .ci siamo serviti di liquido cistico, sieìnpre di provenienza bovina , ottenuto· da d·ue animali infetti e selJa ratamente infialato, in 111odo ·d a a·vere la JJOss.ibilità di ripetere in-tradermo,reazioni, sia i~ola tan1ent·e con un liquido o con l 'altro, sia alt ernaliva1nente. con i dµ e liquidi. Il contenu_. to in sostan ze proteiche variava poco nei due liquidi (gr. 0,087 % nel l e e gr. 0, 130 nel 2°) e corrispondeva a qu,ellG riferito. da . altri AA.' (Pi11.elli, Long·o, e·c<:.). In quanto a1le dosi ·d a iniettarsi , ci siamo attonuti alla quantità ·di cc. 0,30 , stabilita da Pontano· e 'T rcnti come la più con veniente per · non dare reazio,n i aspecifiche, pur essendo &uffici.ente a p ro·v ocare. n egli infetti nette positi,,ità. J..1 ~ iniezione, come al f'Jolito, veniva eseguit.n intradermicam·ente sul lato flessorio ·d ell'avf.lmb·raccio. Con questa tecnica, che è quella c ]1 e ordin1riam·ente seguian10., abbiamo praticato intradermoreazioni in 100 infermi presi .a1la rinfusa, sicuramente non affetti da cisti idatidea, in condizioni di salute .csufficienti ad eliminare ogni stato di anergia genera!€, che a'·rebbe potuto influire sui risultati. Ad una JJrima i11iezione ne sono setgUite .altre a 3• - 8 .10-20-30-40 giorni di distanza . In ogni proYa 1

1

1

1

1

1

\

1


I

1862 Prima

Caso Casù Caso Caso Caso Caso Caso Ca-so Ca'So Caso Carso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso

1° 2° 3o 4° 50

... . ... . ... . ... . ... .

6° 7o 8° 9o10° llo

.. . . .. . . ... . •• .• .... ... .

12° ... . 130 ... .

- -Li - - -

--+

0 - - 0---

- - +

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0--0 ---

o---

-+ ++

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.

0- --

+- -

o ++- -

- - ++ 0- -(J -

D+-+ s+- n---

S-- -

Caso 330 ... .

+- +-+--

n+-s+ - D+-S+-n+-s +--

Caso 34 • .•..

---

0-- -

0 - - -

0- - 0 - _!._

-

o- - -

+ - -

o- - -

0 - -0 + - ·+

o+ - •

+-+ 0-- -

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'

D--S--D+- ~+--

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-- -

D- - -

S - --

o -s- - n+--

• •••

- - -

.s + - D- - -

Caso 40° ... .

S-- -

+ - -

D---

Caso 41° . . . .

8 -- -

D---

Caso 420 . .. .

S· - -

8---

I

Caso 450. . . Caso 46° . . . . Ca·so 47° ... . Caso 480 . . .

Caso 49c. . . • ,

+..:.... -

Caso 500 •.••

---

-

D---

- --

... ,

Caso 44° . . .

Caso 51° ....

o- - -

o-- -

Caso 37° ....

Caso 43°. .

o- - +

o- - +

0 - - -

o+ - -

Caso 390 ... .

-

o+ - +

0-- -

Caso 3S0

0--0- · 0- - -

[l

- -+ --+ 0 - - -

28° ... .

Caso 360 ..••

dopo 40 giorni

0---

o + --

--+ + ++ +++ + ++ +++

Caso 35° ....

o --+

0 - - 0---

+- -.

+-+ -+ - - + +++

Caso 32° ... .

dopo 20 giorni \ dopo 30 giorni

..

16° ... . 170 . .. .

29° .. . . 30o ... . 31° ... .

dopo IO giorni

+--

20° . . . . 210 ... . 22° ... . 23° ... . 240 ... . 25° ... . 26° ... .

dopo 8 giorni

- --

14° ... . 150 ... . 18° ... . 190 . .. .

dopo 3 giorni

Ca·so 270 ... . Caso Caso Ca1so Caso

[AN!No XLVI, NuM. 43}

« JL POLICLINICO »

D--::5 -

-

-

D-+s+++ + ++ D - + ++ S- + ++ D--++ S- - ++ n+ + + s + - + D-+s-+n+++ S. -

o- -:-

+ +

..


[ ANNO XLVI, NuM. 43]

Prim a

dopo 3 giorni

dopo 8 giorni

dopo 10 giorni

+- -

Caso 520 . .• .

1865

SEZIONE PRATI CA

D -

-

Caso 550 . .• •

+--

D -- -

S

Caso 57° . . . .

-- -

Caso 580 .. . .

+- -

D+-.s+ - o+--

o- - -

6()0 •.••

o- --

0--0 -- -

0- -0 ---

o-- 0 ++ + o - --

o+- o- -+

0---

0 -. - -

670 · · · ·

0---.

0- - -

68° · · · · 690 · · · · 70<> · · · · 71° · .'. · 720 · · · · 730 · · · · 74° · · · · 7f>0 • • • • 76° · · · • 770 · · · · 78° · · · · 79° · · · · 800 · · · · 81" · · · ·

---

--+-+

840 .•. •

85° · · · · 86° ... .

+ --

- - -

0- - -

++ - -

++-

·+ + +

S-+ ++ D+ + + S--+

Ca•so 90o .. . .

+----

D- + ++

·caso 940 .. . •

+ - -.- -

'Caso 95° . ..•

---

.

[) - - +

+- -- -

D-- + S -- +

o+ - -

0-- -

s+- D - - + s - -+ D+-s+ - -

0---

0---

o - --

---

CJ - - -

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D -- -

S - --

- - ++

--++ - - +

D--S-- -

D -

-++

S- - ++

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o- --

D---

- - ++

o - --

o---

S---

0- - -

0 -- -

o---

D+ - -·

'Caso 98° .. • .

0-- -

Nelle prove contrassegnate con O si è usato il liquido cistico proveniente dal '

o--+

o+--

S- -++

- --

CJ - - -

0- - -

s + -n+ + + s++ + D- - + +

Caso 960 .. . •

0 - - -

o-- -

-+ ++ D+ - + ~

·Caso 92<> ... .

o=-[j - - -

+++ D- + ++

- - +

++--

-- -

-- +

+--

'Caso 89° . .. .

-Caso 990 .• . • •.Caso 100 ....

o- --

+ + +

-- +

Caso 97° . . . .

o-- -

:J - - -

Caso 88° ... .

Caso 930 . ..•

o ++ +++ + e + -+ -

o+ - -

- -+

Ca-so 870 ... .

·Caso 91° ... .

---

--++

820 · • · ·

··

o++ -

+- -

s+-D- ++ +++ s-+ + +++ n +-s +- -

Caso 560 ... •

~3° · ·

o + --

S- - -

D+- -

610 ... . 62° .. . . 63° . · · · 640 . ... 65° · · · · 66° · : · ·

dopo 40 giorni

D- - -

+--

59° ... .

dopo 30 giorni

+'

54J ... .

Caso 'Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Ca·so Caso Caso Ca'So Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso ·Caso

dopo 20 giorni

S--+

Caso 53° ... . ~aso

I

~0

animale.


1866

« JL POLICLINICO ))

abbiarn o ,e seguito 3 letture : una do po pochi • n1inuti dall 'iniezione, una dopo 2-3 h. e una dopo 21 h. I risultali sono riportati n ella tabel]a in quest'ordine. Con + indichiamo una i·eazior1e di modico grado , consist ente, per la fase precoìc1e, in un lieve ing randimento· e arrossamento del ponfo •p1rovocato da ll 'iniezione e nella compa:nsa di · una zona orticariforme circostante, spesso anche piuttosto ampia, e, per la fase tardiva, in una piccola infiltrazione al ìuogo dell'iniezione, della grandezza massima di un soldo; con + + indicl1iamo una reazione i1ettan1ente positiva e con + + + una reazione fortemente positiva. Ab1biamo voluto· registrare anche le reazioni non d ecise, nell'intento di vedere se subif.5-er o modificazioni durante il tratt amento. Sp esso le intradermoreazioni, succes~ive alla p•r ima, venivano eseguite in amr l)edu e gli ava1nbracci allo scopo di accertare se si trattasse o n1eino di una reazione · locale. Quando nella tabella non vi sono speciali indicazior1i , si intende ch e sia la prima che le successive inie.zio·n i venivano fatte sempre sulla faccia volare dell'avar11braccio D. D.a i risultati riportati n ella tabella. è evidente che, con la tecnica u sata, il coe fficjente. di aspecificità è risultato piuttosto basso alla prirr1a iniezione. In. apparenza si a veva una positività precoce n el 10 ?lo dei casi, tardiva i1ell'8 %, difasica nel 4 ~~ . Ma, se non si tiene conto delle r eazio11i positive co11 + , cl1e ab,b iamo considerato solo in Yista d elle eventuali n1odificazjoni, la po6ilività di queste prime r.eazioni si abbassa notevol111e11te (3 % di reazioni precoci e 2 % di reazioni difasiche po sitive). Sorvoliamo su queste p1erceniuali e sul confronto, con quelle riferite dagli altri AA. ch e, con1e è noto, variano entro lim iti nolevol1r1ente am.p i , per co11siùerar,e i11vece un po' più attentamente le modificazioni della prova alle iniezioni successive • Diremo FYubito ch e non Yi furono· differ enze cli comportamento sensibili all'iniezione ripetuta fr.a i du.e avambracci, di guisa ch e -si può .escludere un'azione sensibi lizzatrice locale. Quando la successiva inoculazione provocava una reazione positiva , que.s ta compariva in genere di ,e gu ale intensità e tipo, sia n ella sede i11 cui era stata fatta la pr-ima volta, sia n ell 'orr10]01ga dell 'altro la lo. Per lo più Je inie.zioni ri11et.ute a 3 giorni di distanza non diedero re~­ zioni positive, a differenza di quanto si ebbe a osservare quando la seconda inie.zione ~istan­ zia,1a 8-10 giorni dalla prima. Su questo risultato no11 è il caso di in sistere , già che concorda cori i con1uni concetti sull 'intervallo· sensibilizza11te, b en ch è qualche osiservazione clinica, di quell ~ che abbia1 no riferito,· r)atli di distan1

1

!ANNO

XLVI,

NUl\I .

43)

ze minori (5-7 giorni). Nel 3-i 0/o delle nostre osservazioni, la prova , ch e all 'ir1izio ri sultava nettamente n egativa nelle due fasi , si mantenn e tale anche, alle intradermoiniezioni successive (1 o più). Nel 37 % ad una iniziale negatività subentrarono r eazioni positive, o solamente n ella fase precoce (12 '1~), o nella tardivh (16 %), o contemporaneamente nelle due fasi (9 %). È importante però notar.e che solo nel 10 ~~ la positività era tale d a trarre verame11te in. inganno e quas i sempre risultava a carico della fase tardiva della r eazione. Seno·n chè intr&dermoreazioni ripetute, dopo la seconda , altre volte (2-3) risultarono meno .evidentemente positive della seconda , talora di tipo diverso e· spesso addirittura n egative. Non siamo in grado di dare una spiegazionie attendibile al fen orn.eno. Di certo non siamo riusciti a determ inare. una sen sibilizzazione progre&siya, anzi speisso è avvenu:t o il contrario, ql1a5i ch e si fo sse effettuato un processo di desensibilizzazione, che :p erò non ci sentiamo di ammettere senz'altro. Nel rimanente 29 % si trattava di casi con· r eazion e di Casoni in partenza più o meno positiva. In un certo numero di qu esti casi la reazione rin1.a se invariata alle iniezioni successive, in un certo numero aumentò di intensità e si modifi,c ò nel tipo , ma ir1 gen ere divenne n e-· g.ativa. Anche qui si assistè all o strano fenorn·8n o di reazioni ch e, accentuate alla seçonda i11oculazione, scom 1parivano alla terza. In 15 casi (casi n. 6-7-22-23-24-28-48'-59-6568-70-71-86-87-88) , in cui la Casor1i era stata o rjsultava ancora P'i ù o m eno .evidente alla fine del trattamento, fu eseguita anche la reazio11e di 'Ghedini-Wein.b erg ch e risultò sem.p re negativa. , Non è questo un risultato che può pesare rr1olto $Ull 'interpretazìone dei fatti: già che, se positiva, la deviazione del complemento &a11cire:b be la natura aller.g ica delle n1anifestazioni, n1entre la su.a n egatività può essere s·piegata· con una quantità troppo piccola di anticorpi circolanti. Circa l'attività dei due liquidi ci·stici a doperati, si ha l 'in1pressione ch,e si corrispondesse, risultando fors.e solo un po' più 1spiccata a carico d el primo. Ptiassumendo, anche n oi abbiamo assistito a d un viraggio della ~eazione· di Casoni in seguito a prove ripetute, con una percentuale però n ettamente inferiore a quella riferita da Sergent e Coll. e so,p ratutto da Escu dero e Peco. È vero che nel 45 %, c·ompresi anch e i e.asi ch e inizialmente mostravan o qualcl1e positività, si ebbe la comparsa o l'accentuazione della rea.tiene, ma, come ~i è ' visto, si trat1


SEZIONE PHATICA

tava in genere di risultati tutt 'altro· che netti e tali da. indurre un osservatore p·r udente ad a1p prezzamenti errati. Solo nel 14 % dei casi corr1plessivi la porova divenne talmente positiva, per lo più co·n1 e si ,è visto nella sua fase t~lrdi va, da poter verarr1ente pesare su . un giudizio diagnos tico. Non si può quin·di negare la possibilità del fenomeno, anch e se non si p,u ò essere del tutto ~ranquilli sulla sua -ge11 esi , sopratutto in considerazion e dei risultati sroncordanti che noi abbian10 otte11uto (reazioni positive ad una secon da i11iezion e e negatjve alle ·successive). È in ogni modo evidente però ch e la cutireattività di in·divid·u i , ch e h anno precedentemente subito un 'intradermoin iezione di liquido cistico, appare sen sibiln1ente esaltata, almeno in un primo tempo. Quanto duri detta esaltazione n on siamo in grado di pTeci8are: stando a qualche osservazione clinica riportata da a ltri sembrerebbe p ersistere an che a ]ungo. J)el fatto bisognerà tenere quindi il ·dovuto conto·. Non converrà ripetere, di fronte a un risultato incerto, ]a prova di Casoni a distanza ·di giorni &ufficiante perchè si stab ilisca una 5ensibilizzazione, ammesso ch e questa possibilità p·r aticame.n te possa avverarsi: se è assolutamente necessario riprati care u11a seconda reazione, approfittar e dei 2-3 giorni successivi alla prima e in ogni caso nor1 valorizzare cl1e le r-eazioni decisamente positive. Avvisare sempre il paziente della prova eseguita, perchè possa riferirla n el caso dovesse subirne altre i11 ambiente diverso. So]o con queste avvertenze, cl1 e non sono certo eccessive, non si accrescerà di un errore evitab,i le la attendibilità di quella preziosa prova che è l 'intradermoreiazione di Casoni e. si potrà evitare la possib~lità , sia pur rara, di una diagnosi .err.a ta e di un i1ltervento non indicato. 1

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1

1867

BIBLIOGl{AFIA. BERGERET, LECHELLE, 'fHEvENARD e CHAno·ussET. I.a Presse :Nléd ., I , 289, 1939. BorrERI. Wien. Klin. Ws.chr., Bd.. 35, n. 21, '1922. CIGNOZZJ. Ar1n. I tal. di Chirurgia, l\~ , 793, 1925. DEUSCH. Cit. da RUHNSTRUCK. . EscuoF.r:o e PEco. Lavori della Clinica del Prof. Esc:i.dcro . Buenos Ayre·s, 1926, cit. da RrsT. Gnosso e BACIGALUPO. Cit. da RuHNSTRUCK. LONGO. Policlinico, Sez. Med., 39, 202, 1932. Lun1n1ANA e BACCHI. Folia Medica, 10, 309, 1922. 1\1ARONI. Rev . sud-americ. de endocr. in1.mun . e quimioter., 21, 100, 19-38. :NionENAs e LAGEZE. J o Jrn. de méd. de Lyon, 217, 1930. P1NELLI. C'it. da LoNGo. PONTANO. P-0liclinico, Sez. Med., 27, 405, 1920. R1 sT. La Presse Méd., 1, 201, 1939. Ru HNSTRUCK. Zeit. exp. l\iled ., Bd. 75, 1931. SEiRGENT e FounESTIER. Riforma ì\iledica, 54, 164, 1938. SERGENT, FounESTIBR e J 1MENEZ GALLJANo. La Presse Méd., I , 247, 1939. ·rRENTI. Policlinico, Sez. ·Med:, 31, 353, 1924. 1

1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE CIVILE UMBERTO I - ARCEVIA '

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1

RIASSUNTO. L~L i\..

studia in l(JO indivi,d ui, non portato1i di cisti idatidea, I.a possib ilità di un viraggio della r eazio11e di Cas-0ni do·p o una 2a o più intradcrn1oreazioni. Nel 45 % dei casi si ebbe co111par&a di una r eazione positiva o a ccentuazio11e di r1ositività hrià esistenti con vario grado di intensità. Solo però n e] 14 % dei casi la 1 eazione risultava taln1ente positiva da poter indurre in errore. Sp·esso alla 3a_4a. iniezione l 'intradermoreazion·e ritornava n egativa. L 'A. con clude an1metten1do , in caso di p·r ove ripetute, la r;>ossibilità di un viraggio e consiglia qualche norn1a indi spen f!abile ad evitare questa cau sa di errore. 1

'

Contributo al trattamento chirurgico di gravi deformità post.rachitiche dei fe• mori. Dott. ~J\.Lno QuATTROCCHI chirurgo e direttore specia lista in chirurgia g·enerale. La rachitide è un.a malattia assai diffusa in Europa, non uniformemente però su tutto jl contin·e.n te; in Italia dov1e. il sole sple11de e spand.e con dovizia i suoi b enefici raggi non è n10 lto1 ·diffusa , ed oggi grazie alle pre,v idenze del Regime con la. sorveglianza medica e le i&lituzioni assir.,tenziali va scon1parendo a11che dai 1grandi centri. È m·eino rara oggi trovarla i11vece n el le campagne, specie nei i)unti n1eno popo·I.ati, ove non giunge pe·r evidenti rag·ioni 1'assistenza totalitaria voluta dal Ptegim e. Norr. v'è alcuna difficoltà nel ricono scin1ento della malattia in pieno sviluppo. Segni caratteristici principali sono il turgore delle epifisi osse,e, _.specialn1ente g li is1Jessimenti del 1 adio· e delìa tibia e. dell 'es tremità cartilagi11ea d.elle coste (rosario rachitico) . Incurvamenti delle esLren1ità nei e.asi molto gravi ap1p aio110 per lo più dopo il prin19 anno. Nella ·v alutazione di questo s intomo bisogna andar n1olto cauti , perch·è è propil"io di tutti i lattanti l 'inct1rva111ento delle tibie; le tibie presentano a questa età un 'incurvazion e fisiologi ca, ch e :;;compare a poco a poco con l 'inizio della d ean11

1


1868

« IL POLICLINICO »

bulazione, ma in casi rari può rimanere per 1110110 te1npo senza che vi sia stata rachitide. 'fra le deformità rachitiche,, quelle delle ga r11b e sor10 le più comuni e di conseguenza d ella più grande in1portanz:a; e perciò si spiega co11 Le . siano J?.llmerosi i lavori pubblicati rifer.e nli si alla correzione di curve post-rachiticJ1e interessanti questi segmenti di arti inferiori. Ma è anche possibile osservare deformità di altre ossa: la colonna verte.b rale preser1ta spesso 11ei bambini rachitici una cifosi che si accentua n ella stazione eretta (cifosi statica) dovuta ad alterazione dei dischi vertebrali da pov.e rtà di sali di calcio, cifo.&i che m.entre 5i corregge nella stazion e prona nel rachitismo f]orid0 , può invece diventare definitiva come esito p ost-rac'hitico se non si è curata a dovere; siccome a questa deviazione della colonrta si .aggiunge di solito an ch e una deviazione p e1· torsione di essa, perciò di conseguenza quando consolidandosi le vertebre si saranno re~e stabili queste deviazioni, è di cifoscoliosi ra chitica che si ·dovrà p·i ù prop riamente l)arlare. So110 pure alterazioni post-racl1itich e le rientranze diaframmat.iclte delle coste , accanto al torace ad in1b uto ed a quello carenato, dovuti alla trazione esercitata dalle inserzioni del diafrnrnma sulle coste nei movimenti respiratori , data la mollezza della cas&a toracica . Anche. i femori sono interessati dal rachitis1l10 , e le deformazioni in essi prodotte dalla nialattia in questione, per quanto rare, •possono tuttavia in certi casi raggiungere un 'irrtportanza no·t evolissima. Queste sono rappresentate dalla coxa vara e dall'incurvamento dei f Prr1ori. ~fentr.e per ]a coxa vara l'osteotomia lineare o cun.ej,forme $erve bene allo .scopo, i:iù arduo si presenta il con1pito di correggere i gravi in curva111ent,i che in seguito al r.achltisn10 posso no stabilirsi in essi. Siocum.e tali casi devono essere consid erati come eccezio·n ali, a]meno per quanto riguarda la necessità di un inler·yento chirurgico e di ciò fa fede il fatto che i ca.si pub·b licati in prop06ito sono molto rari , io pen so che sarà utile comunicare un caso di deform azione dei due femori presso a poco simmetrie.a e nello stesso temp'O talment·e considerevole da impedire non soltar1t10 il cammino , in.a anche la sen1plic.e staz.icn·e .eretta alla bamb~na che le portava, giacchè le gambe si so·vrappone,rano incrociando5i e costituendo cos1 · in1pe·dimento meccanj co tanto grave da costringere la piccola paziE-nte $em pre a letto. 1

1

fANNo XLVI,

~Ul\L

43]

~ata

in sezione chirurgica il 7 ·s ettembre 1937. È figlia di co11tadini poveri; il padre si è strangolato, la madre apparentemente sana è stata da me operata di emorroidi; ha fratelli e sorelle sani. Sull'inizio della malattia si sono potute raccogliere ben scarse indicazioni. Ha avuto allattamento materno e pappe a base di pane colto. L 'evoluzione della malattia non è stata notata dalla madre, la quale non ha ricorso al mediCt· se non a deformazioni già stabilite e quando raggiunta quasi l 'e~à di due a11ni la bambin.a ancora non soltanto non camminava, ma non era in grado nemmeno di reggersi in piedi. Dal consultorio pedia lrico della Casa della Madre e del Bambino O. N. M. I. di questa città fu inviata all'ospedale. All 'ingresso essa appariva come una bimba di circa 6 mesi di età, sia per lo sviluppo fisico che psichico; aveva aspetto anemico; le mucose pallide, il cranio della forma rachitica e con le o&sa occipitali molli come pergamena (craniotabe). Le fontan elle erano largamente aperte, il viso edematoso con gli occhi sporgenti , la lingua in fuori , il collo corto con1e nel mixedema da ipoplasia della tiroide. Il torace aveva la deformazione tipica con la depres·sione di Harrison ed il rosario rachitico n1olto accentuato. Il ventre grosso ed espanso senza ingrandimento del fegato e della milza. Sembrava un batrace Il respiro era affannoso quasi dispnoico. . Quello che più interessava era la forma dei femori: si vedeva e tSi palpava nel mezzo di queste ossa una deformazione presso a poco simmetrica, tale che i femori avevano una curvatura

1

1

1

La parr1bina L. Angelina di cui io riferisco è n ata il 23 agosto 1935 ed è entrata all 'ospedalP. in sezione medica il 14 giugno 1937, quindi pas-

'

FIG.

I.

a semicerGhio in fuori ed in avanti (vedi fig. l ); le gambe si ·sovrapponevano ad X e la bimba r1on riusciva a stare -in piedi. È stato trattato dapprima il rachitismo in sezione medica sotto la guida del dott. Moriconi, direttore del reparto, alla maniera ordinaria alla quale non ho bisogno di fare alluisione. Qua11do i segni di r achitismo attivo erano scompavsi in modo ch e non rimanevano più che le deformità, io h o praticato il primo intervento così condotto:


[ANNO

XLVI,

l\Ti!\1".

43 J

1871

SEZIONE PRATICA

18 settembre 1937: Op. (operatore Quattrocchi, aiuto ~1oriconi) . Narcosi eterea regolare. Incisione ampia delle parti molli all'esterno col centro nel punto di massima convessità; incisione longitudinale del periostio senza scollarne se non quel tanto che permetteva di agire allo scalpello; osteotomia segmentaria del femore de~tro dal lato esterno ed in direziqne trasversale fino alla corticale del lato interno, completata da doppia osteoclasia manùale da questo lato; su tura del periostio ~ delle restanti parti molli completa in catgut. Riduzione in a·sse ed app~­ recchio gessato chiuso di contenzione (bacino ed arto). Décorso postoperatorio· normale; in ventesima giornata si toglié l 'apparecchio e si constata già il consolidamento in buona posizione ed un allungamento di circa 5 cm. Si abbandona a isè l 'arto proteggendolo con una semplice m edica-

perfetta come dall'altro lato e la correzione della deformità. La bambina che non aveva mai camminato il 15 gennaio 1938 ha incominciato ad andare sola. L 'esplorazione radiologica (vedi fig. 2) eseguita il 29 aprile 1938 non fa vedere tracce delle' sezioni di frattura e mostra un a ·certa deformazion e dei due femori, però di lieve entit~, un po ' più accentuata a destra. Tuttavia le due estremità appaio110 assolutamente normali alla vista (vedi fig. 3). La bambina cammina benis·simo e apparentemente i due femori sono normali; il lieve grado di deformazione riscontrato alla radiografia è senia importanza e non è possibile vedere dove l 'intervento sulle ossa è stato praticato. Le ossa sono solide e l 'aspetto della bambina è florido, ed anche psichicamente essa appare normalmente evoluta, piena di affetto per m e e per tutto il }Jersonale di as·sistenza.

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2.

tura. La ferita operatoria è completa1nente cicatrizzata e i punti di catgut caduti spontaneamente; qualche zona di decubito di scarsa importanza. Non è stato possibile praticare in una stessa seduta la correzipne di ambedue i femori, perchè le condizioni generali della bambina facevano teniere. Nell'intervallo fra la prima e la seconda operazione· la bambina. ha superato una broncopolmonite. 11 novembre 1937: Op. (operatore Quattrocchi, aiuto Moriconi). Incisione delle parti molli come sopra; osteoclasia doppia seg1nentaria del femore sinistro com e 1sopra; sutura completa delle parti molli. Riduzione in asse ed apparecchio gessato chiuso di contenzione (bacino ed arto). Decor so postoperatorio regolare; a1) che questa volta l 'apparecchio fu tenuto applicato 20 giorni e quindi rimosso senza bisgno di applicarne u11 altr,1. Si è ottenuta la riduzione in lunghezza

FIG.

3.

I m1etodi ·di cura proposti ed attuati per correggere le defo,rmità post-rachitiche delle ossa lunghe sono svariati: l'osteotomia arcuata o cuneiforme e l 'asportazione sottoperiostea di segmenti ancl1e di notevole lung hezza, seguita o non da piom·b aggio della cavità residua. Si può anche ottenere un sollecito r ammollimento dell 'o&so con la cura m edicamentosa e quindi applicare il tratt.an1ento ortopedico secondo Il<ibl. Ciascun metodo ha i suoi inconvenie11ti ·e pericoli. Il metodo di Sch epelm.ann, col quaJe si a~porta il tratto osseo deformato per una notevole estensione lasciando alla natura la rigener azione dell'osso, presenta il gra,Te pericolo c:he alle volte non dà alcuna rigenerazione di

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esso , oppure questa è incompleta. Se n ella gamba col perone cihe &erve d a g uida e da sos tegno .si può applicare per ·c10rregger e incurva111enti della tibia, a me n on risulta ch e sia st~to mai adopierato per corregigere quelli d ei fe1n1ori. Sem.pr e per l a correzion e d elle defo,rmità pos t-rachitich1e ·d elle gambe è stato ideato ed attu at o da Sprin·g·e.r un m etodo col quale la correzione si ottiene isolando la tibia per la ' 1oluta estensio11e scollandone dilige ntem ente il manicotto perios tale, sezionando con la ~ga di Gigli ie_d asportando il segm·e nto tibia le al di5opra e al disotto della ·diefor1nità. Quindi fi15sandolo con una morsa , si FJuddivide con la ~ega trasversalmente in dischi dello spesso re di circa un centimetro e di vario numero a seco11<la della lungh ezza d el segm ento t ibiale . 1;-ratt11rato il pe rone e ricollocati i dischi nel tub10 periostale, questo vi ene .suturato con fJunti in catg ut. Sutura delle p arti molli ed applicazione di urt apparecchio gessato i11 buo• • n a pO·SlZIOne. Questo 1pro o~din1ento n elle mani di S1p ring.er , ·:i i Enderlen , ·di Bartenw.e•r ter e di Rudolf l1<t dato buoni ri &ultati. Da n oi Pieri e Sacco hanno pur e otte nuto esito b·r illante.. Non è stato applicato per la correzione di d eformità dei femori se non dall 'Autore, il quale tuttavia n on se n'è trovato contento. N·è d 'altra parte io h o voluto app,l icarlo perch è h o avuto paura di andare inco·n tro ad incr esciosi inconvenienti dovuti a n ecrosi e d eliminazion e di di schi. Loffler reseca per via s0 Ltop eiriostea la parte d eforme .e la sminuzza in picJC'o li framm.e.n ti, ro,n i quali riernpie di nuovo il sacco periostieo. J)a Strauss, d a Spiesic e da Hackenbruch è st.ata praticata la resezione d el segmento ossee> d eforme, accont entandosi di otten er e . di n ecessità u11 accor ciamento. Altro m etodo è quello propo to da Kirscbner. Questo Autore prati ca lo scheggiamento del1,osso nel sen so longit udinale, eseguito in modo c}) e tutti i pezzi rin1angono attaccati al perio~tio e d esteso a tutta la zona d eformata. Anche r1uesto metodo ba i &uoi in c·o nve·n ienti e n on r is11lta sufficie nte in tutti i casi. Jo ho p,r aticat.o la coorrezion e nel mo,d o d escritto più ,s opra ed h o ottenuto ottimo sucoe~so dal lato estetico, senza sacrificar e ·g li arti j n lungh ezza, anzi gua·dag n ar1·do. Il n1etodo1 ch e io h o applicato è sem·plice, non compromette la vitalità di segmenti ossei perchè i ~egn1enti n ei quali sono risultati divisi i fe mori non sono sta ti affatto d enudati dal pe1

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riostio; e l 'effetto si ottiene rapidamente, in brevissimo periodo di tempo•. Io difatti h o tenuto applicati g li apparecchi soltanto per venti giorni, tanto per il primo ch e per il secondo ir1tervento; e sono sicuro ch e ciò non si sarebbe potuto fare applicar1do a ltri m€todi . Difatli Pieri n el caso da lui reso noto e· si tratta,1a d elle tibie, h a dovuto ten ere gessato il ba1nbino per un perio,d o di circa sei m esi, applicando il m etodo di Springe·r , pure. otten endo dal lato ra diog r afico un esito poco mig liore del mio·. 1

* ** 1 metodi di c t1ra d elle defo1rmità .rachitiche Yengono in discu ssione solo quando si è ot. te11uta la guarigione clinica d el processo racl1itico. In ciò t·uLti gli Autori sono d'accordo. I 1nézzi ortopedi ci devoin o essere attuati n ella ma@gioranza dei casi , e soltanto qua ndo l 'incurvarr1en t,0 &i .estende .ad un tratto -notevole della diafisi e n on è p1iù po~sibile otte11ere risultati ~o,ddisfaoenti con m ·ezzi ortopedici, d evono essere attu ati i m ez~i chirurgici . L 'età non 11.a in1portanza; per quanto Sprir1g·Eb' non operi prima d el 5(1 ~nno di età, !Bartenwerfer e Pie·r i non sono dello stesso parere; anch e P e tersen praticò l 'osteoto mia dei femori in un bambino di un anno con esito felice. Quando &i t,ratta di d eformazioni coì5ì considenevoli come n el mio caso, mi sembra essere n ecessario intervenire più presto possibile, p:13r ch è sarà impossibil.e al fa n cil1llo di _ camminare per impediment'o m eccanico causato da così gravi d eformità. Conviene oertarnente metter~ in dubbio la poi&sibilità di un migliorame·n to senza i11tervento chirurg ico i11 un caso come- il ntio ed io ~ano sicuro ch e il risultato ottenuto deve giustificare un inter' 'ento orecoce cor11e io ho ·pTaticato. 1

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RIASSUNTO . L' A • descrive un caso di deformazioni rat·hitiche o-r avissime de i due femoifi in una ban1. bin.a di due a nni . Praticò l 'osteoto1nia e I'ostif·o·cla&ia ro mbinate, riducen do c iascun femore in tre frarr1m.e nti, perch è il grado d elle ,d eformità erà . g rande .e. r a1)presentava iinpedimento as$oluto :ll camntino. Prima si era condotto .1 termine il tratta1nento ~ntirachitico . Il risl1ltato n.~. o ttirno, come rr1o~tra la radiog rafia; g·li arti inferiori 11anno as1~tto 11ormale; sulla radiogr.a fia ~i vede tuttavia ana deformazione, relati va 111ent.e. mod·e sta però. La deambulazione .~ a~so l utaniente J1orn1alc. ~

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Nu~r.

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NOTE E· CONTRIBUTI Un'antica efficace enra del favo-antrace. Dott.

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SEZIONE PRATICA

SERAFINO M:Aar.-10.

Questa malattia cutanea così comune. dovre·b be es.sere co·n s.iderata dai pr:atici qual.e ent.itb patologica degna della masF-ima attenzion e sia per la non trascurabile mortalità che, secon·do re·o enti statistiche, va dal 10 al 14 %, e sia perchè, verificandosi con maggior frequenza tra i contadini e operai, costituisce un rilevante .d anno eco·n omico p1er il non breve deco·r so che ·d'ordinario assum·e an1che se priV-1 ,di co1nplicanze più o meno p·e ricolose. T'r a que&tt} vanno annoverate, com'.è noto , la linfangioite, l'adenite, la setticemia, la setticopiemia, ecc., e sono altresì a comu.n e conoscie nza i casi .di favi e ·di foruncoli della faccia t..l1e furono causa di meningite ·e diedero origine ad asces~i solitari r.enali e pararenali o provocaroin o p1Ulmo·n ite1, i quali fatti secondari posso·n o manifes:tar5i anche dopo che il favo o il foruncolo erano in via di cicatrizzazione 7 ( ' erneuil). Non è qui luogo di accennare ai tanti procedimenti a·doperati per curare tale infezio,n e , ma già il lo,r o numero prova che non si può riporre completa fiducia sulla costante effic.acia di alculilo di es.si.

Di re1c:e nte, oltre· la vaccinoterapia, i raggi infi'a rosdi, la roentgenterapia, l'uso i:nterno della sulfam.i de e. locale, ecc. è stato sperimentato 1ocalrnente. il tuttora mi~terioso b.a tteriofaigo · (A. M.a rion) con risultati b,u oni nel. sen'sG> di un notevole accorciame·n to ·del decorso , ma 11essuno dei tanti p-rocedimenti medici riesce a spe.gnere l 'infezione iniziale, e nemme no vi riesce il trattan1ento chirurgico, che co·n siste 11e11:antica larga incisione crociata del foicolaio, o·p puTe 11ell '.asp.ortazione di esso con consecutiva sutura o avvicinamento dei mangini. 1F ra tar1ti dispare.ri e preferenz.e non cre do irrutile ricordare un pro1c edimento curativo ingiu~tame·nte ob1 l iato, ohe hia il privilegio di riu.scir:e abortiva S'Bnm eccezione alcwna se adoperato teni,pestivam.en.Jte e di ·dare costante e rapida g ua rigion·e· anche in casi alquanto trascurati. Esso 1c:o nsiste semplioe;m.e nte n ell'uso di cloruro di zinco nel focolaio aperto dal bisturi, ma i felici risultati so.no dovuti al modn sp'eciale di adoperar·e questo energico caustico potenziale. Il cloruro ·di zinco, come è risaputo, .era largamente usato in chirurgia .an.c he prima drell ' anti:5~psi per combattere Ie.s ioni di e.attiva· na tura e la cancre.n a nosocomiale tanto comune in quel te.m po, e fu posto in u so da Hanke di !Breslavia ·e poi larg·amente adoperato - quantun·q·u e com e rimediai 5egreto - 1C'o ntro il cancro ·dal ·do ttor Canquoin. Post.erio·rr11ente1 Ca111pb·el di Morgan (1870), Bardeleb+en, .K oc.Ker, Lannelongue, Lister, V\:olkman e tanti altri l 'adoperarorio su ferit e od ulcerazioni settiche come modificatore e1 cateretico in ~oluzio·ni al decimo e raramente a titolo maggiore. ~'.fa per la cura d.el favo-antrace .esso· f11 usato sotto forma di piasta duroelastica, che porta il nome ·d i Canquoin, foggiata .,.a_ freccia, come gi~ U'5ava il Maisonneuve per altri caustici potenziali allo scopo di portare il caustico di prima g iu·n ta in tutta la profondità dei t.essuti a ffetti e otten.ere la distruzione idi. essi dall 'interno all'esterno. Fra noi chi diffuse que~to trattamento, modificando an che la forma .di pireparazion·e della p·a sta, fu il benen1erito ·chirurgo napoletano Ferdinando Po.lasciano, ideatore d~J.la . Croce Rossa, .seguito poi sistematicamente dai no1n m·ooo eminenti chiru.r gi Gallo·zzi e d 'Antona e dalle rispettive ·scuole. Ma oggi tale m edicazione, ripeto, è dis1isata, tanto ohe nelle farmacie non si trova la pasta ·di Canquoin, Iirè figura nella Farmacopea ufficiale. Fin dal 1887 ho adoperato, con poche e non .sc~stanzia li modificazioni, questo procedimento curativo e conserv0 un elenco di molte cen· I

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tìnaia di fa·vi di ogni din1ensione e gravità anche ~e parecchi di essi ebbero a verificarsi in diabetici e. glicosurici, brightici, alc.o olisti, gastropatici, ecc., ed eb,b i due soli decessi, i quali però, a rigore, non vi andrebbero annoverati, dimodochè tal.e ele11co può essere considerato con1e netto di perdite. Il procedimento che d' orrdina:rio seguo ·è questo. Incisione crociata del focolaio nella parte di maggior.e infiltrazione, cioè senza i · comuni -e spettaco]osii tagli oltrepaS58.nti in eF-tensione finan.c he l 'edema periferico, incisione che 15arà approfondita maggiormente 11el]a p•a rte centrale fino al tessuto sano per evitare ristagno di essudato e anche per favorire l'immissione della p.a&ta di Canquoin. Questa, anzichè a freccia, va tagliata a curleo lun1go e spesso secondo l'entità d el favo, e il cuneo sarà infisF-o al centro della inci15ione e n1.a ntenuto con cuscinetto di garza, falda di cotone ed adatta fasciatura. Se l'infiltrazione è molto estesa è necessario applicare altri cunei nei quattro raggi dell'incisione, d·opo aver rotto con una -guida o con lo .s pecillo i vari sepimenti del favo. Dopo ventiquattro 0re, tolta la medicatura, .si constata che il focolaio è S]Jento, come si rileva dall'arresto d·ell 'eden1a flogistico, dalla ce&ffizione dei dolori e daJla ca d'uta ·della febbre, e non rimane quindi che applicare i comuni emollienti (!inseme) per affrettare la caduta dell'escara. Eccezio11aln1ente avviene nei favi trascurati o i11 quelli ch·e si verificano in individui predisposti i)er malattie generali, che l'infiltrazione non f\i trovi, con1e sol dirsi, li11titata dopo 24 ore, e allora non resta c.h e allargare e approfondire le p rime. incisioni e a11plicarvi nuo,ve biette di pasta per essere sicuri che dopo altre 21 ore l 'invadenza sarà arrestata. Nei timidi e negli i]:H~r&ensihili l'incisio11e può essere pr.eceduta da polverizzazione di etilene o da iniezior1i locali di novocaina. Do,p o la ca·d uta dell'escara - n·erast:ra e circolare, simile a tronco di cono - il s0ttoposto tessuto , rigoglio.&amente granulante, sarà trattato, come di consueto, con medicatura asciutta e sterile. Il vuoto, che a tutta prima deFota qualche impressione, non tarderà a colmarsi, e la cicatrioe sarà piana € relativamente. piccola. L'esito &empre favorevole di ·questo trattamento abortivo e quin.d i la minor durata della malattia sono da attribuire, ripeto , esclusivan1ente a questo modo di adoperare il cloruro di . .' . . . . . z111co, c1oe incorporato in \ ar1e proporz1on1 a fari11a di segale, per Clii applicato ,su tessuti · infian1n1ati dà luo.go alla formaziorie di albu1

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n1inato di zinco, che agisce con1e caustio·o fluido e diffusivo (Gaglio) e attacca el€ttivamente i les&uti patologici (Marfori), onde fu ·detto caustico intelbigerite. Ha a11che azione stimolante l'att.i\ ità proliferativa e i poteri difensivi locali, oltre ohe impo·r ta minore o Ilessun pericolo di emorragia (Albertoni) anche se applicato ir1 vicina11za di foru1azioni vascolari di qualche importanza. La preferenza di dare alla pasta di Canquoin anzichè alla soluzione, sia pure ad alto titolo, di cloruro di zinco, è dovuta al fatto che quest 'ultima si limita ad una azione sateretica di prin10 e.d in1,m ediato contatto - e quindi è di ottimo impiego ~u piaghe ·e ultecerazioni piatte e superficiali, anche se fagedeniche - , mentre la pasta ha un potere Gaustico meno fugace e più profondamente e oirco~rmente difjusi.vo. Si può anche amm1e tterei che una certa quantità di albuminato di zinco si trovi già pr·e formato 11ella pa·5ta se si tien conto ch e il cloruro di zir1co entra in parziale combinazione con i proteidi .della farina di segala, specialmente co11 la leucosina (albumina) inercè l'acqua di cristallizzazione € di aiggjunta. 't proprio per que,$ta azione diffusiva ed €lettiva d~1 cloruro di zinco sugli elen'ler1ti patologic,i ch e con tale procedimento si p<>l"-sono e' itar>e i ta.gli ·estesi del focolaio, generalmente oggi adoperati, e ciò non ha poco valore quando il favo ha sede sul viso o in gene.raie 6U parti scoperte, ovvero in 'ri.cinanza di grosse for1nazioni vascolari o di articolazioni. Ecco perch·è· è d-el tutto ingiustificato l 'ostracismo diato da alcuni a qiralsfasi caustico per la cura del favo in quanto, l'azione del cloruro ..ii zinco è ben differente da quella di tutti gli altri caustici, F-pecie poi se adoperato sotto forma di pasta, tanto ciò è vero che gli antichi sedevano ;p rima denudare l'epidermide col r.austico di Vienna e poi applicare la pasta di c:anquoin per ottenere la detta azione profonda, ,d iffusiva e selettiva. Anche per il sem pJice fo runcolo - che col favo ha comu ne etiologia - il trattamento è identico, ma in proporzioni molto più limitate quanto a·d incisioni, le quali il più delle volte possono essere evitate baF-tando introdurre nel forellino centrale - che potrà eis sere allar1g ato con uno specillo-· un p·ioco lo cu·n eo .di pasta d~ Canquoin per es&ere egualmente sicuri della pronta guarigione. Questa recisa affermazione, che potre,b be sembrare azzardata, circa la percentuale di mortalità nulla o ininima e circa i] potere abortivo .e la breve durata della malattia che si ottengono con qu e&to trattamento, è garan1

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11lentale di questi 111aJati ri111a11e semI?:re riser... ·vato . La paLog·enesi d ell ' anore~sia m entale è molto discu1&sa. Il Lasègu e n e fa ceva uria sindrome isterica, il Charcot una malattia che sen za essere l 'isteria vi si avvicina, il .Janet la pone· fra le ossessioni e la psicastenia. · . Il Sollier prima l 'ha cl1iamata sitiergia isteRIASSlJNT O. rica, ma ammette anche l 'esistenza di anoressie mentali di origine fob.i ca o ossessionale L' A. ha voluto ran1r11emorare un antico proe delle anoressie d a inib izio,n e funzionale. cedimento curativo. del favo-antrace, cioè l 'uso Secondo altri (Seglas, Dub ois) è uno dei sedel cloruro di zinco, i&otto forma di pasta di g ni della d emenza precoce, perch è si accomCanquoin nel focolaio aperto, procedimento i)ag·na o, è seguita spesso da apatia, indiffer enche arresta l 'infezion e e abbre,'ia anche n ei za, negativi~mo, bizzarrie. Déjèrin e distingue un 'anoressia m entale pricasi trascurati la durata d ella malattia. n1itiva che compar e dopo un ' erri ozio n e e una an.o~essia mentale secondaria a disturbi dispep t1c1, ma ammette però ch e n ei due casi la malattia sia idiopatica. Numerosi psichiatri seguono una dottrina SISTEMA NERVOSO. eclettica. Altri insistono ~u un.a ,genesi endocrina : oL'anoressia mentale e la sua cura d'ur' 'arica e ipofisaria: genza. La ·distinzione. dalla cach essia ipofisaria si (P. CHATAGNON e P. ScHERRER. [,a Presse JVI éd., può fare non solo secondo il criterio cuTativo 23 agosto 193'~) . (~l malato, di anor essia mentale non isolato guar1 sce, m entre quello con m. di Simmon·ds no), L'anoressia m entale è una psicosi ch e colpima anche pel fatto che nel m. di Simmonds ~ce quasi esclusivan1ente la fanciulla e la d onil dimagrim ento notevole si ha anche con alina. Essa compare i11 pieno benessere.. La sua mentaZlione sufficiente e i disturbi mentali diagno SÌ precoce rè importante sopra tutto a i com paiono solo tardivamen.te e consistono so ... fini terapeut ici pe.r chè ricl1iede l 'isolamento e i)ra tutto n ei sintomi di depre~sion e m a linil sondaggio esofago-gastrico, oltre natural• conica. m ente la psicoterapia. La cura è diver~a se il malato è cach ettico Il primo caso fu d escritto dal Naudeau i1 el o no. ] 789. P erò la d escrizion e es.atta fu fatta dal Se e' è cach essia il malato d eve essere subito· Lasègue n el 1873'. isolato e d eve esser e sottoposto ad alimentaL 'arr1m.a lata non si nutre ch e in quantità zione con sonda e50.fago- g·astrica due volte r11inima e perde fortemente di peso (perdite anal giorno con latte crudo e zuccherato e uov·a ch e di una trentina di chili). Se no,n si intere inoltre .sugo di frutta fresche. Inoltre per viene si può avere la morte per cach essia o qtlalche giorno da 250 a 500 cc. ·d i soluzione per n1alattia intercorrente (p. .e. tuber colosi glu cosàta o F-oluzione fisiol ogica. polmonare). e '-è un contrasto stupefacente fra ~ cur~ dura 8: volte pochi .g iorni, a volte l 'inten sa attività d ell 'ammalata e il suo stato di ma.grezza. C'è anch e un 'asse1lza di autocri- \:arie settimane . Si mostreranno i cibi alla matica per iì proprio stato fisico, tanto che l 'am- lata prima di somministrarli colla sonda fi11n1alata è euforica e sorridente. Un 'alterazione 0hè essa accetterà di ·p renderli spontanedm.en.r11entale si rileva anch e n ella causa ch e spinge. te. ~i farà allChe psico Ler apia e ried11cazione nluscolare. l 'ammalata a non lna11g ia re: per civetteria, Nei casi inizia li si ricord erà . subito a ll 'aliJJer fobia dell'obesità, per dì&.guF-to d egli alimenti cu cinati in un dato 1nodo, per timore 1nent.azione colla sor1da, ma anch e sub·i to ~i d ella stitich ezza, per non perder tempo. Inol- ricorrerà alla psicoterapia (ch e invece nel le forme cachotti cb e è utiJ,e ~olo in secondo ter11tre anche la scelta d el cibo dimostra una certa bizzarria: o solo prug11e, o solo biscotti , o sol o po). Le cure opoterapiche sono a n cora n el periodo sperin1 entale. I ,. O$triche, o sola insalata, ecc. Anche quando l 'anoressia n1entale ha inizio dopo disturbi dispeptici o doipo intervento chi- Il ftnsso cerebrale sanguigno ne1l'iperten· rurgico , si t.rova ser11pre in qu e~ti malati una sione arteriosa, nell'arteriosclerosi e eredità neuropatica . ne1l'alta pressione intracraniea. Coll'anoressia si h a per lo più anch e la so(D. vVILLIAMS e V\' . G. LENNOX . . Th e Qu.arter. spensione d elle m e:slruazioni. J ou.rn. of ft1 edec. ]uglio 1939). La guarigion e av,riene per lo più improvviL 'in1porta11za fondan1enta] e d ell 'afflus&o san ... samente. guigno adegu a to al cer,rello si riflette nell 'eLa m orte secondo al cuni è ecceziona le, se_trem a cos ta11 za del circolo cer ebral e in concondo altri si 11<\ nel 13 °/o dei r asi. L~ avYe nire tita dal nome dei citati insigni clinici ch e costanternente l'adoperarono con. ~uccesi5o e,• se mi è lecito dirlo, anche dalla mia personale lunghissima esperierua, che mi ha. indotto a riaffern1arlo. Bellosguardo (Saler110).

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I L POLICLINICO

dizione <li b·uo11a salute. La saturazione di ossige110 del &angu.e cl1e lascia il cervello è n otevo]men te costante. Il flusso sa11guigno cer ebrale totale non subisce variazioni nel sonno .e nell'epilessia; però la &ua riduzion-e sperimentale al disotto di un livello critico dà perdita della coscienza. L 'arteriosclerosi, l 'ipertensione arteriosa e qu ella e11docra11ica possono n1odificare il flusso sancruiicrno cerebrale e alcuni ·d·ei sintomi di b . queste b malattie (cefalea, con f us1one mental e, coma) sono stati attribuiti a ingorgo cerebrale e ad 3nossiemia cerebrale, ·s·enza però che si sia potuta dimo·s trare questa modificazione circo. lat oria . (}li AA. hanno studiato clinicamente il pro ])lema i11 malati ricoverati al Boston City Ho sr1ital. "E'urono studiati per controllo 7 malati e be n o n preser1t.a vano ·d isturbi cardiovascolari e 1c h e 3\-evan o pressione normale del liquor. Le osservazioni riguardavano 21 e.asi di ipertensione arleriosa, 18 di arterio5clerosi cereb rale e 13' di ipertensione endocranica. In tutti fu prelevato il sangue da una ven~ giugulare interna .e da un 'arteria ·e fu stu·diato il contenuto gassoso dei due can1pioni di sangue. I prelevamenti erano fatti a digi11no e · do·p o riposo di tre ore. I risultati ottenuti (vi sono inclusi anche qu elli di un lavoro p~ecedente, ch e risale a l 1936, di Lemaox e Gibbs) hanno dimostrato· un rr1aggior contenuto di ossigeno arterioso nel grup·p o di malati di ipertension·e endocranica, e un minor conte·n uto in quelli con iperte115io11e arteriosa. Nel gruppo con aumentata pressione endocranica il coefficiente di utilizzazione ·di ossi~e11 0 è s tato uguale a quello del gruppo· di controllo, ment:Pe la ·differenza artero-venosa è stata 1naggiore ·d el coefficiente di utilizzazione J>er il contenuto relativamente alto di ossigeno d el sangue arterioso. N·el .grup·p o co·n ipe·r tension·e arteriosa il coeffi ciente di utilizzazione era relativarnente maggiore della ·differenza arterovenosa, per lo carso c·o nte11uto in ossigeno d.el &angue arterioso. L 'utilizzazione di ossigeno era del 9 % superiore a quella del gruppo di controllo. Secondo Raab lo scarso contenuto di o&sigeno n ella vena giugulare interna indica ostruzione del flu sso cerebrale, come conseguenza di spasn10 vasomotorio o di sclerosi ,d.e i ,,asi cerebrali. Il 1gr u,ppo di malati di arteriosclerosi cerebra le di ede una più netta deviazione dal grupp<) di controllo n el senso c:h e c'·era un aumento n otevole (del 15 %) del coeffici ente di utilizzazior1e . L. 1

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Sul nuovo metodo di cura della nia secondo Sakel. (<~ . H.

RoGGENBAU .

b ~iit.

~chizofre·

t.1 ediz. lVochenschr. ,

18 agosto 1939). l .e opirlioni intorno a l ,,alare terapeutico dello ch oc in·5ulinico n<'lla schizo fren ia sono mol-

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[ ANNO

XLVI,

NUl\1.

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lo dif\cordi. Mentre nelle printe statistiche si ,-a11ta110 buoni risultati nell'85 {)~ dei casi e nel 70 <y~ re1nissioni complete, una indagine più ~ecente su qua ~ i 1·000 i)azienti trattati con gli shocks insulinici ha dimostrato remissioni complete solo n el 25 %, miglioramenti nel ·! l % d ei casi. Nel 34 % dei ca•s i non &i è otte11uLo alcu11 vantaggio. La discordanza dei risultati vantati è dovuta in gran p,a rte a una differente valutazio·n e delle indicazioni tera1>eutiche e quindi scelta dei casi ·d a sottoporre a1la cura insulinica. Gli stati paranoidici e pa1 anoici come pure le form e di agitazione catator1ica rispondono molto b·ene alla cura, mentre .g li stati ebefrenici non ne risentono alcun ' rantaiggio: ora gli stati di agitazione ca1atonica sembrano essere di natura esogena, e c.lovut1 <l IJrOces&i en cefalitic.i. Buonissimi risultati si otLengono egualmente nelle forme pa1 .anoiche e .p aranoico-allucinatorie: di queste 1nolte sono dovute a fattori esoger1i svariati tra cui sembra.no avere p•a rticolare importanza i disturbi endocrini. Quelle forrne adunque le quali rappresentano il nocciolo principale della schizofrenia, le ebefrenie cio·è e le vere catatonie, sono proprio quelle che non risentono 'a11L.aggio dagli shoc in sulinici. Bene influenzati dalla cura insu li11ica ;s ono invece tutti quegli &tati schizofrenosin1ili ad ·etiologia molto ' 'aria, il cui determinismo esogeno si ri,·ela dal ;ratto ch e esse non seguono le ~e.galei ereditarie caratteristich<E. p·e r la schizofrenia. Il vantaggio ottenuto con gli shock:' in.s ulinici in queste form e esoig·ene è co·$Ì p:ronto e ra·dicale da servire come importante criterio diag nostico differenziale di fronte alla ' 'era schizofrenia , non influenzabile dalla insulina. Fenor11eni obbiettivi notevoli che insorgono dura11te la cura co11 gli shocks in sulinici sono la com parsa di accessi e pilerttici ed il notevole aumento di peso (fino a 7 1\..g. in una settimana ) do,ruto in g ran J)nrte a di·F- turbato ricambio id.rico. P.

Il trattamento dell'ipertonia piramidale con l'ematoporfirina. (\;'\f . STERLING e Vil.

STEIN.

Presse Médica.le,

26 agosto 1939). Il trattamento dell 'ii:;ertonia muscolare di orig ine piramidale ·è stato finora uno dei problem.i più difficili della n-euralgia clinica. I metodi di neurochirurgia (operazione di For,ster, ,di Sto.ffel, a1)oneurectomia, neurectornia , rami- e ganglioisezione, c.ordotomia laterale), la terapia fisica (bagni caldi prolungati e rgalvanici, movin1enti passivi sotto l'acqua), come il trattamento m eicUicamentoso (bromuro di cicutina, a ctina , curaro, eritroidina) non l1<tnno dato risultati soddisfacenti. Gli AA. trattando un individuo de·p,r e&so affetto da sclerosi a iplacche con l 'ematoporfirina (è noto che qu-esta sostanza è un buon medicam ento della malinconia) constatarono una regressione evidente degli sµa sn1i e d ell 'iperto11ia muscolare.


' [ANXO XLVI,

NUl\l.

43]

1881

SEZIONE PRAT ICA

Si trattava di un malato di 54- anni affetto da paraparesi spastica con sintomi p eudobu-1})ari e spasmi paros &istici dolorosissimi d ei muscoli delle estr emità inferiori. Dopo 3 iniezioni di ematoporfirina si eh.b e diminuzione dello s tato di d epressione, e dopo 4 iniezio·n i regressione. notevole dell'ipertonia muscolare:: i movim1en ti passivi fino· allora im1)os.sibili pot ettero· ·essere provocati e l 'ì11fermo con1inciò • a can1m1nare. Dal punto di vista clinico l'ematoporfirin.a al>parti.e·n e al gruppo delle piTine, e contiene nella su.a molecola quattro an.elli di pirolo. ~ caratterizzata da uno spe ttro speciale di assorbimento, da una fluorescen za rossa alla luce ultravioletta, e da un 'azion e fotodinamica S]Jeciale p er la qu.aJ.e sensibilizza la cute all 'azione della luce. Normalmente circol a n el san gu e in quantità infinitesima li , ch e aumentano considerevolme.n te nel .san g ue com e n elle urine in seguito ad avvelenan1ento da piombo e 1da sulfonal. Hausm.ann mediante iniezioni ·d i e matoporfirina otten11e negli animali una notevole sensibilizzazione della c.u te alla luce, e1 s·u p.p ose (:he ·e&.~ eser citando per questo un' azione1 sui centri vegeta tivi stimolerebb·e il tono affetti,10. Hiihnerfeld constatò che dosi minim e di t>mataporfirina 1provocano n egli animali una • • • • • • • • agitazione g101osa e v1va c1• reiaz1on1 pis1comotorie. P e·r tanto adoperò la sostanza stessa n ella (;Ura d egli stati d epressivi con risultati favo re\1oli, ch e furono poi confermati d a numerosi !lltri autori. Ullteriori ricer ch e sperimentali e ·c~ini che hanno ·din1ostrato ·ch e l'azione d ell 'ematoporfirina su i centri v·e getativi sarebbe no,n solo tonica ma anche regolatrice n el senso di conSfll'\1.a re o ris tabiline I' equilib,r io e l'armonia fun zionale del simpatico e del parasimpatico. Si è tentato d.i trattar.e con l'ematopoTfirina , Qltre g li ·stati d epres&ivi della p~i cosi m aniaco-depressiva, le d epressio1n i di .a ltra origine (depressioni r eattive, puerperali , 1piresenili) e le tliYer se distonie vegetative. come l'asma estiva , l'emi cr ania , le vagotonie p ost-influenzali e 1}ueroera li , 1'epilessia , gli s tati ansiosi, la frigidità .d egli ipoplastici . È con il medesimo meccanismo di azione s u i centri ve.g etativi ch e si <Spi·eg-a, verisimilmente, il risultato favorevole d el trattamento dell'ipertonia musco·l are. Furono adoperate a tale scopo fi.a1·e di 1 ernie.. con gr. O, 20 ·di em~­ toporfirin a . Si comincia la cura con iniezioni endomu scolari di mezza fiala e si aumenta r>rogress·i vamente la dose fino a r aQ'giun gere 11n r m r. In gen er e sono sufficienti 10-12 ini e1

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• • ZJOTil.

La reg1:ession e dei fenom eni spastici cominci~ dopo la 2a. o 3a iniezion e. I movimenti 1pas1'i,·i diven t~ no possibili e l'andatura più spe-dita; r0 ntemrporaneam ente cessano l e crisi di -spasmi dolorosi e l'imnression e di tensione f)enosa della n1t1scol atura. ~fa il t rattnm ento non h a al cun a influ enza 1

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apprezzabile su allri fenorneni d ella serie pir amidale (segni di Babi11ski, di Oppenheim, di R~ssolir110, esagerazio11e d ei riflessi tendinei), n e sulla forza m .u scolare. In conseguen za la cura con l 'ematoporfirina deve esser e limitata alle sindromi cliniche d efi1c itarie, n elle , quali l 'ip·ertonia muscolare predon1ina notevoln1ent e sui fen o1rleni paretici. Parallelament.e al miglio.r amerlto d ei fatti so1n.a tici si ha la r egression e ·dello, stato di depressione ed insieme u11a maggiore vivacità d ei movimenti volontari e d·ell.a p1a rola. Se non si hanno risultati ap·p rezzabili dopo qualche iniezion e il trattam ento d eve essere considerato ineffi caoe anch e aum entando le dosi. Nei casi in e&ame l'effetto terapeutico è comparso 1dopo 4 iniezioni (in un craso d opo 7 Qiorni) ei durava da sette a undici giorni. Si trattava di sei casi di s·clerosi a placche in fase cronica senza riacutizzazioni nè r emissioni Sl)Ontanee , di un ca..so di paralisi spin.a le sifilitica refrattario al tratt.am e.n to specifico, di u11 caso di commo.zione midolla r e g rave e di un caso di morbo di Little. L'·effetto curativo fu nettan1ente positivo in j·utti i casi tranin e due. J...a cura anch e p-rolurigat.a non pro.v oca mai alcun segno di choc o d'intossicazione. E controindicata n egli iperte i , negli arterioR·clerot.ici, negli individui affetti da 1nalattie del sang ue, del fegato e ·dei reni , e nei malati con c1natoporfinuria con,crenita o a cquisita. DR. 1

CENNI

BIB L IOG RA FJCJ< 1>

RoBERTo TONATA. Ana.tonii11 del~o scheletro umano fetale. Pag. 286 . Prezzo L. 80. Bolo.g na. L. Cappelli, 1939. Si tratta ·di un· n11ovo grandio·so esperimento di « anatomia r.adio1grafi1ca », pensato con in- _ tendime nti clinici e biolog ici , eseauito con una. tec~i ca mirabile, portato ad una pratica r~al1zzaz1one ch e .supera qualunque più fiduciosa attesa. Quanto le indagini dissettorie ~ iistologiche avevano sinora messo in evidenza sui processi di ossificazion e ha l 'A. illustrato, definito. completato con una m etodica radiologica ch e s i affern1a, con 235 imm agini fotog rafich e originali , in ogni se.Q'mento drello scheletro nella .sua evoluzione fetale. L'o.p era è nresentata al l ettor e da un anaton1ico·, il prof. Bertelli , e da un radiologo , · il prof. Rossi ; man1c a per la sua più giusta e com·ple t.a d efinizione il nome di un biologo, r.h e l?Otreb·b e esser e a:r~oh e un r linico di vasta ed eclettica coltura. È un libro di cui non tutti potranno intendere l 'ecceziona le valore, la difficoltà enorme della sua elaborazione, e specialmente la sua pratica utilità; eppure è un 'opera origin ale. in parte novissima per il contenuto e per la forma, che ha tutti Q'l i attributi sopraccen. r1ati, e ch e va inte&'l. come una base .g-ra11itir a 1

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(l ) Si p rega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la r ecen sione.


1882

« IL POLICLIN ICO »

su ie.ui può costruirsi un vasto e vario edifi cio ·d i coltura e di pratica medico-chirurgica. L 'organogenesi è ancora un campo· pi1e no di oinbre e di zone inesplor.ate; carpirne la sua evoluzio1D.e nel protrarsi dell 'embi'iogenesi, precisarne le tappe e le varie &u·c cessi oni di svilupp·o con la realtà di una imma.g ine. fotografica, ·doveva sedurre 1qualunque studioso e pazienit e cultore ·d i anatoim ia. È in· tal mo·do ch e 1&i continua la tradizione di quella scu-0la anatomica, che segnò il progr.es.so ·d ello studio dell'uomo di fro·n te alla auto·r ità · dé i classici saldamente legati alle dottrine gal e11iiche, riv ela ndo al mondo ancora una volta il genio italico agli albori d el Rinascimento. Fu l 'epoca ·gl oriosa ·di Bartolom eb E.u stachio, di \ l esalio , di Falloppio, 1di J?abrr izio e di tanti altri , e ·deì più giganteis co i·n tellett o latino· d ella nuova èra, Leonardo da Vinci , che le tran1.e della natura d ell 'uomo ricercò n el1e su e form e anatomiche. · Da ciò è facile intendere com e ogni nuo.v o contributo al perfezioname11to d egli st•u di an aton1.i ci ai&surga a un evento di va.sta eco nei più diversi campi de~la. scienza, e ,~ ell 'arte .da c:ui non sempre va disgiunta. Dob,b iamo quindi in special ~odo esser·e .gi~ati ~l l? na_ta , c;ti~ ba arricchita la l ettera tura i11edica italiana di un 'op·e.r a , ·gran·de id i mole e di v.alore ~ci entifi­ co, in cui in perfetta sintesi è espo·s to tutto ciò che la dottrina e l '•espe.r imento· ci hanno fornito sino ad oggi, attraverso una docum en· tazio·n e ch e ·è certezza, sulla << anatomia d ello schele.tr o umano fetal e )) , apportàndo nel~e questio1n i p iù controver&e , ampl iam1ent~ esar:niri ate e di1~cusse, la gran·de luc.e d ella indagl'ne radiologica. G. MòGLIE . 1

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. [A NNO

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Da una visione di vic.e nde puran1ente anatomiche si assurge a·d una co.n cezione astratta ,. diremm.o filosofica , della vita in evoluzione, arrnonizzante i vari organismi con il moclificar si 1de1ll 'a1nbiente di esistenza e si perviene i1tevitabilmente al concetto idealistico di una « energia vitale », l 'impulso vitale di Bergson,. 1)reesiste·n te al fenomeno -che naturalmenite, fatalmente si compie , ,e ne costituisce .cc la rag ione di fii1alità ». Va quin·d i ammessa una predis.posizioi1e cellulare cih e in isto·g enesi costitu~sce la « potenzialità cellulare » . L 'A. si intrattiene con un profon.do senso. critico sulla ereditarietà delle· « formazioni » e conclu1d e che solo le· m .o dificazioni puran1ent e morfo logiche, la cui formazione è d'ordine" nettamente n1eccanico" n on &ono trasmesse per eredità e n o11 partecipazione all 'evoluzione. L 'o·p era voluminosa, amplia, profonda n·e I corredo doc umentario , .c ritica e polemica in alcuni punti si pro.eone lo s tudio dei rapporti tra il ineccanìsn10 e la foTmazione dei caratt eri anato·m :ici , e conten1pla . quanto si osserva TLella morfogenesi delle ossa lungh e e piatte, i1e Ila loro s truttura microscopica e aroh itettoItìca, ·e nelle trasformazioni per attività mecca-niche imposte dal1 'a·d.a ttamento a!lla finalità di armoniche si11ergie funzionali . E le stesse esperie·n ze si rivolgono alle cartilagini, aponevrosi , fascie, capslille artireblari, legame11ti, muscoli, ineningi, vasi, organi splancnici. È un'opera ch·e apporta un contributo orig inale e di grande rilievo all'anatomia gene-· rale, reso più acc0Rsib1ile ai rneno esperti ·da r1u111ero1se illustrazioni , e correda ta da una ricca bibliog rafia . (1. · MòGLIE. O I· Ricordiamo l'Importante pubbllca%lone :·

H. Rouv1ÈRE. Anatomie qénérale. Origines d es

formes et des· strruclures, a.ri a1to·m iques. Masson et C.iei Editeurs. Parif; , 193·9, p·ag. 192. Pr. fr. 70. · È uri 'op,era ·di profonda colt11ra e di el ab·o rata dottrina sulla origine de11e forme e delle ~trutture anatorr1ich -e , ch e, dipartendo5i dalle leggi dell '011logen esi ch e dirigono· lo s·v ilup])O del t essuto e d ell'organo n ·ell 'individuo della st essa specie', é ·d·a quelle dell 'evoluzione che ·d ifferenziarono l e diverse sp·ecie e concorsero a]l 'adattamentò funzionale, e&pone i suoi concetti sui va1i fattori ch e con corrono alle trasformazioni di forma e struttura d ell 'o.r ganismo umano oltre quelle -d i natura fi~ico- chi• n·11ca. Tra essi co·n sidera particolarmente gli adatta1n.enti m eccanici riguar·d anti i tes·s uti ch e concorrono a u11a deter1ninata funzione , tra fas ci muscolari e t endini ad esempio , e la risultanza funzionale dovuta a un particolare orientamento di un t essuto verso l 'altro asso-. ciato ad una ben d efinita attività curr1ul ati~ra. Sono tutte doc.umentàzioni ra.gionate e discusse dei fe11omeni ch e caratterizzano l 'evoluzion e filogen etica, ch e r egolano le tra~formazioni i1J1 post e d a a d·a ttarr1ento a nuove rondi zio11i di ,.i 1él • 1

Prof. Sen. RICCARDO VERSARI Direttore dell'Ist ituto di Anat omia Umana Normal& Descrittiva e 'J.lopografica della R. Università di Roma...

GUIDA. PRATICA. PER ESERCIZI di Anatomia Topografica · Prefazione del Prof. Sen. E. TODARO alla I edizioneSeconda edizione . accuratamente riveduta e notevolmente ampliata. Ecco un nuovo giudizio espresso da un'alta autorità in Scienza Chirurgica, su questo liliro del Sen. prof. VERSAR!.

L'insigne chirurgo Prof. Sen. Giordano, scrittore forbito etl apprezzato in argomenti medici e chiYurgici, ha fcwmulato il7 seguente competentissimo gi.udit,i-0 che sa1'à pubblicato nella.. prossima rista1npa del <t·olume Chirurgia &ella Enciclop-edia scien...ti.fica monografica del XX Secolo (BoMPIANI, Milano), sul Ma, nuale del Prof. VERSARI: « Poichè lAnatomia (malgrado le ab~rr azioni di quei pochi che male aiendola stud iata. ostentano tenerla in dispregio) è pu1' sempre indispensabile tUCERNA al chiYuYgo, vogUamo accetk nare qu; ad un libro, piccolo di mole, ma di grande conte... · nuto : « Guida Pratica agli esercizi di Anatomia Topografica ». (Roma, Editore Pozzi). Ess& 11on è scritto' da un chj, rurgo ma da un Maestro ' di Chirurghi, R. VERSARI,. servente feruente dell'Anatomia, che egli con chiara concisione e pre.cisione, sent.a rinunciaye aà opportima critica, nè a contrv buti personali o'l'igi.nali, espone qui nel suo aspetto topografie'!_ e di pratica applicazione cosicchè il chirurgo farà bene se s• terrà a portata di mano questo libro non ingombrant~ ed attooa sgombrare, · ad un ·rapido sguardo , molte incertezze ». DAVIDE GIORDANO Volume di pagg. XVl-308, con 7 2 figure in nero ed in tricromia ... Pr?:zzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. Per gli .a~bo­ nati al « Policlinìco » od a qualsiasi delle altre nostre ~1v1ste. sole L. 3 7- franco di port::> in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 3 9. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla D itta LUIG» POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.


{AxNo XLVI, Nul\r. 43]

APPUNTI

1885

SEZIONE PRATICA

PER IL MEDIC·O

CASIS'fICA E TERAPIA. 11

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Ar teriosclerosi e ghiandol e endocrine. ... L 'arteriosclerosi, co1Lsider.ata nel suo con11p1esso, rappresenta u110 stato largamente dipendente dalla costellazione endo,c rina, ma è ·connessa, d'altra p,a rte, con fattori costituzio.nnli ed esogeni specialmente alin1entari. Agisce .anzitutto, come osserva W. Raab 1(/{li11. Wochens, 29 aprile 1939) i] co.mplesso 1i])Oide-adrenalina i)rodotto dalla corteccia e dal midollo surrenale che tende a ledere la n1edia e l'intima. L'effetto dli altri ormoni '(preipofisi che favoris ce l 'arterioslero:"'i, ghianodole genninative e,d in 1parte .a.n che tiroide che ·si oppone all 'arterioscle.r osi) si esplica, a qua11'to sembra, per l'intermedio dello stato dei -surreni.• I tentativi di [Jrofilassi devono esplicarsi nel senso di evitare un 'eccessiva eccitazione della funzione surrenale, sia ·d a parte di .sostanze alin ·1 entari (co·lesteri•n a, vitamina D delle uova e -g·rassi animali), sia per tps~ici voluttuari (ni.cotina) sia per sovraccarico pi&ichico. Non è possibile influenzare terapeuticamente le lesioni arteriosclerotiche delle .pareti vasali già verificatesi. fil.

PRATICO ~

tà , .s i ebbe occlusione coronarica nel 32 % dei diabetici e nel 6 % dei non diabetici. Per la stenosi delle coronarie senza occlusione la percentuale fu del 3 % n ei diabetici e del. O, 7 % nei non diabetic.i al disotto dei 4:0 a r1n i, del 17 '}~ fra i diabie tici e del 12 % fra i non diab èticj, fra 40-60 an.n i, d€l 22 % fya i diabetici e 30 % fra non diabetici , fra 60 e 80 a1111i e oltr.e gli 80 anni 44 % fra i diabetici e 50 % fra i non diabetici. Assenza di stenosi coronaria si ebbe nel 40 % dei diabetici e nell '82 ~~ ·dei non diabetici. 1

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~.

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La fun zione r enale nei diabetici nor motesi e nei diabetici iper tesi. B. Della ~laggiore (A rch.ivio p·er lo studio clella. fisiopatologia e clinica del ricambio , luglio-a.g osto 1939) ha esaminato .la funzione re nale in una ca,&istica di diabetici non in acidosi. mettein do a confro.n to, I 'uno risp etto all 'altro, il di.ab·etico normo.teso· per lo p·iù giovane ed il diabetico ·ipertc~o di tipo florido , per lo più in età presenile. · Gli ammla.lati erano esenti da ogni a1tra componente morbosa clinicamente accertabile. Le indagini, fatte prima di ogni regime insulinico 0 ppure, nei casi nei quali ·era stata Aterosclerosi coronaria nel diabete mellito. irì1iziata la cura, qualche giorno dopo la soL'aterosclero&i delle coronarie che .&i mani- sospensione ,d ell'ins,u lina, hanno avuto per og~ festa clir1icamente con angina pectoris, e trom- 1g etto 1.a costante di Ambard , lo studio della funzione renale col metodo della creatinina bosi coronaria ·è diventata causa molto frequente di malattia e di morte n egli Stati Uniti, spe- ~econdo Rehberg, la diuresi ,giornaliera e• la c ialmente fra gli uomini di affari. La sua fre- ricerca della soglia renale per il glucosio. In base ai risultati ottenuti l'A. con clude quenza nel diabete mellito è notevole i la metà di 500. 000 ·diabetici viventi è destin,a ta a mo- obte1 vi ·s1ono chiare ,differ:enze fra la con diziorire per O'cclus.ione vascolare (e la scil erosi co- n·e funzionale del diab etico normoteso e1 quella ·del diab,e tico iperteso nei riQ"uardi del rene ro11aria è la forma più impolftante). H .. F. Root , E. 1F . Bland, W. H. Gordon e come org-ano di filtrazione e di concentrazione1. Infatti se nel diab·e tico normoteso , a parP. H. White (The Joarn . of the Arnerio. Med. te la aumentata diuresi , la funzion e renale A.~ sociation, 1° luglio 1939) hanno e·s aminato le autopsie di 34P malati di diab.ete fatte dal . appare appena un po' m eno buona della norn1.a, nei diabetici ipertesi la netta diminuzio1 tl21 confrontandole con 3±00 auto,p sie di non l filtrato glomie.r ulare e la eJ,e.v.azione n1~ de1 diab·etici. Una ·differenza notevole si è avuta fra i due della costante di Am•b ard svelano una decisa se.ssi nella freouenza di lesio·ni ateroscleroti- dirninuzione ·della efficienza funzionale del ... rene. F. TosTI. che nei due gruppi, diabetici e non diabetici. Nei diabetici 45 (Yo dei colpiti erano maschi e 5u % femmine , nei non diabetici 63,3 % ma- Azione della lattotlavina e dell'ormone cortico· surrenale sul diabete renale e sulla glicosuria schi e 3 , 7 % femmine. · 1lorizinica. Nei riguardi dell 'e1 à l'occlusione coronaria )Ja corteccia surrenale avrebbe , ~econd o H. si ebb1e a n1eno di 40 anni in 2 su 33 malati diabetici (6 %), mentre se ne ebbero· 7 su 1090 Robbers e O. W estenholffer (Klin. lVocheinnon diabeti·CIÌ (O. 6 %). fra 40 e 60 anni vi .c:chr., G luglio 1939) una importanza fondamen furono 31 di<'lbetici ·su 132 malati (23 %) e 80 tnle per la fosforolizzazione del gluro-io e dei su 1273 non diabeti ci (6 %). fra 60 e 80 anni 75 grassi. La unione con l'acido fosforfco è indi$U 175 diabetici (43 ~~) e 102 s.u 977 non diaspensabile per l 'assorbin1 ento de ~li idrati di beti ci (10 %). al disoora di 8'0 anni 3 su 9 carb-0nio e dei grassi. Partendo dalla ipotesi che (33 %) diabetici e 7 ~u ·60 non diabetici (11 ~~). nel diabete renale il riassorbimento del gluComple~siyam ente. indipendentemente da Il 'e co~iq sia deficiente per scarsezza di ormone 1

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1886

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JL POLICL1NlCO

cortico-surrenale, si so.i10 piropqsti estratti corticali p·er la cura di tale malattia, ottenendo taloia b·u orii ri~ultati . Gli AA. invece non 6ono liusciti a n1o·dificare la glicosuria di diabetici re-n.a li,. nè oon ·estratti corticali, nè con lattoflavina, nè con lattoflavina-acido fo·s forico. La somministrazione di qiu:este st,e~se sostanze non riuscì mai a .d imi11uire la glicosuria tlorizinica. Questi risultati su.Il ) u-~mo .co·ntr~st~­ no .c o.n quelli otter1uti su an1n1al1,. ,nei quali sia l'estratto· cortico-1s urrenale e, p1u ancora, la lattofla vina diminuiscon.o la .glicosuria florizina . L 'iniezione. di e5tratti cortico-S'urrenali e Jattoflavina non offrono quindi alc1:1n dato po1s.itivo da cui si possa dedurre 1:1na di~­ fe1"e:tiz.a tra il diabete renale e la gl1cosur1a pro~ocata da iniezioni di florizina. P. 1

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Uno stndio clinico dell'insulina precipitata al· l'allume. La protamino-insulina è ce rtan1ente un p~·o­ gresso nella cura ·del diah:ete. ]?erò la sua azioIte non cominèia cl1e circa sei ore dop·o l 'i11ieZlione, per cui è i1ecessario a volte usare . anche l 'insulina comune. Inoltre la sua azione ipoglicemizzante non è uniforme, per cui si può avere uno shock da insulina anche 24 ore do·p o l 'iniezione, e il suo uso rip·e tuto P?ò provocare reazioni proteiche. Per questo si cercarono altri 11ro.dotti e precisamente si u sò I 'insulina p-recipitata all'allume. Quest'insulina si prepara ag·giu~gendo 10 oc. di uua soluz~o.ne al 50 % di Na-Cl (80 4 ) 2 1·2 H20 a 10 0 cc. d1 insulina U. 40. Dop·o· 24 ore di permanenza nel refrigeratore si centrifuga il pif'ecipitato che si è formato e vi si .a ggiungo·n o ancora 10 cc. di soluzione soda-allume. D·o p10 altre 24 ore di refrigerazione si ha un nuovo ipirecipitato. I precipitati così ottenuti f&op_o sospesi in 50 e.e. di soluzione salina con pH6; vi si aggi·u nge 0,2 % di fenolo .e si distrib·u isce in fiale. L. Ro senthal, S. M. Fialka e· J. l(amblet (The A1n eric . .Jo1u rn. of the M edio. Sciences., luglio 19.39) usarono l 'insulina precipitata all'allume irt 12 diabietici nei quali erano necessarie fortissìme dosi di insulin.a (fino a 160 unità al giorno). Due ·d i qu·esti era giovani. Tutti furono 1&eguiti p·er anni. 1Complessiv.a mente furono fatte m~gliaia ·d i iniezioni da cui è risultato che l 'insulin a J)recipitata all'allume ·è una 1)reparazionè no11 p•ericolo&a. Essa fu usata in una unica iniezione quotidiana equivalente alla ·quantità di insulina co1nune usata p1recedentemente in più iniezio·n i. In un caso furono 11sate 160 unità • • • • • i11 una unica in1ez1one. L 'ab·b assamento della gli cemia co·m inci.a due ore dopo l'iniezione ie raggiunge il massimo ·dopo 8 ore, per cui è inutile seTvirsi anche di i1~ 1&ulina comune. L'azione si dj stribuisce nelle 24 ore in modo da non far tem·ere gli inconvenienti notati .colla protamino-~nsulirìa. In uri solo caso ci fu tetani.a i1pogli cem ic.a, ma si 1

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tratta,ra di un inalato •c he già aveva avuto varie. crisi ipoglicemiche in 10 anni di cura anche co n altri tipi di insulina. In tutti i casi ·d opo un po' di temp.o si dovette ridurre la ·d ose iniettata, il che prova il miglioramento della tolleranza ai carb·o idrati. La .mancanza di proteina eterogenea in questo tipo di insulina ne rend·e· più sicuro l'uso. Le in1ezioni di insulina precipitata all'allume non p·r ovocano infiltrazioni locali. L. 1

La sindrome di Laurence, Moon e Bardet. (Obesità neuro-ipofisaria). Delmas., Marsallet, Bergougnan, !Bessière e Lafon (J. Méd. Bo rdeaux e J. praticiens, 15 lu· glio 193·9) descrivono un c·a so· di questa sindrome piutto·s.to rara, in un giov.a ne di 26 • a1lni. L'affezione è congenita ed ereditaria 1e si manifesta con tre sintomi principali: retinite pigmentaria, distrofia adipo-s?-,~enit~le e ma.1formazione congenita. La ret1r1ite p1gme·n tar1a consiste in un amm.a sso di pigr11ento, coesistente con atrofia gialla della papilla. Alt~e volte, si ha atrofia ottica senza pigmenta~ione. Evoluzione le,n ta; dapprima em eralopia, re~rin-gimiento concentrico ·del cam:p o visivo, diininuzione pir ogressiva d·ell 'acutezza visiva,. che m ette capo alla cecità. L 'a·d iposità è del tipo· :F rohlich -Babins.k i , con predominanza alla ra.dioe degli arti. I disturbi se ~suali sono variabili ed è questa la differenza oon la tipica sindrome a·diposo·-genitale. L'inf.antilismo sessuale ·è incostante; spesso la verga ·è minuscola e le erezioni mancano; la pe · lo5ità è abb·o ndante, ma la voce rimane debole. Co-&tarrti sono i disturbi intie llettuali : i malati. sono apatici, lenti, mansueti; sp·e sso polio sin-dattili.a; metab·olismo· generalmente abbassato, sangue normale. Il paziente degli AA. .a veva inoltre u_n diabete '1 nsipido· lieve (poliuria di 3-4 litri): L'esam·e ra·diologico del cranio è per lo più negativo. La prognosi quoad vit(JJm è sconosciuta, qu·e lJ.a vi&iva è ·c attiva. La to·p ografia d el p·r ocesso causale rim.a ne dub·bi a (ipofisi o partec~p1az~o1- . ne diencefalica). Il trattamento ·è quasi nullo: la vitamina e influenza la sin'drome a.diposogenitale ma non la retinite. Risultati fa,rorevoli sar~b1b1 ero stati ottenuti con gli estratti di lobo anteriore ipofisario·. fil. 1

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A. proposito dell'azione dell'adrenalina nel m. di

Basedow, il suo interesse per la prognosi ope· ratoria. Le 01&s.ervazioni di Aalsm·e·er 11anno djmostrato · che nei malati di gozzo basedowificato o in procinto ·di b 1as-e-d1ow~ficarsi l '~niezione sottocutanea di 1 rrtgr, d1 adrenalina provoca una caduta della p1ressione minima e ]::. comp1a rsa 1


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di rumori arterioRi sp1011tanei alla p·e riferia i1ei 10-20' che seguono l'iniezio·n e. M. S. Gondsmit (Le Scalpel, 3 giugno 1939) riferisce le osservazioni d:a l ui fatte in sette casi. Da .q,u·e ste osservazioni si deduce che la prova di Aalsmeer ha valore i)er la pro gnosi operatoria, nel senso che quando no·n :produc,e modificazioni circolatorie o. le dà appena accennate (n._ e. caduta della p.ressione minin1a di · soli 5 mm. ·di Hg) la p rognos i operatoria è ottin1a mentre è m .eno buo11a man mano ch e le alterazioni oono ·p iù accentu.a te. Questo meto do è, secon.d o 1'A., più sicuro dello studio ·del . metabo·l ismo basale p1er stabilir.e se le cure m ediche sono efficaci. Questa prova di Aalsmeer riohie·de l 'esistenza di cuore in b1u on e condizion i fun zionali. L'interpretazione fisiopatologica d el fenomeno è ancora allo . stu·dio. Sec ondo ~1a ck enzi e si tratterebb e· di variazio·ni dov ute a dilatazione delle arteriole periferiche e l 'Aals.m eer , ch e in un primo temp·o aveva .accettato quest 'ipotesi, ora la nega. · L. 1

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Nota snl eontrollo dell'ipoparatiroidismo con di· idrotaehisterolo. F. Alb right (The Journ. of the Am.eric. M ed. Assoc. , 24 1giugno 193'9) fa notare che il p.r o·blern.a teraipeutico d ell 'ip·o par:a tiroidismo si può &e1nplificare così: ogni volta che !5i hanno fenome·n i di tetania s.i può essere sicuri che il ta sso d el calcio è diminuito,_ Dal punto di vista ter.ap·eutico lo scopo è di otte1n ere un aumento della cal cemia senz.a cad1ere nell 'iper cal1oemia. L 'au:rnento d ella cal cemia si p·u ò otten ere col dii droitachisterolo e il controllo si l)UÒ fare colla pro·v.a di Sulko•'\vitch n elle urine. Il diidrotachisterolo , co,n1e la vi t.a111ina D , è un d e.r i,ra to foto chimico d ell 'ergo;sterolo. E&so fu a doperato ,da Holz (di Berlino) nella cura d·~ll 'ipopto ratiroidisrr10. La diagnosi ·di t etania ipo·p iaratiroidea si fa coli ' esame· d·elle m·ine : nella tetania alcalotica si ha c:alcio nelle urine ; non se ne ha affatto r1e11a tetania ipoparatiroidea . Il r e.attivo, ·di Sulko\.vitc.h (gr. 2, 5 di a cido ossalico, gr. 2,5 ossalato ,d i arr1monio ;e, 5 cc. di .a cido acetico glaciale si sciolgono· in acqua di stillata e si portano a volume di 1150 cc.) si aggiung.e alle urine. Se no11 si fo,rrn.a lP!rec,i pitato vuol ,dire ch e il calcio m -a n ca. Se c'è ipercalcemia si ha un precip,i tato lattig·inoso . Se si forma una nube.cola il calcio del siero di sangue è· normale. Il malato può fare queste prove da sè e regola r e la dose ·d el medicamento . Si adopera il diidrotachisterolo in -d oiSe di 3 oc.. al giorno fin ch è compare il calcio n·elle urine; poi si diminuisce la quantità secon·d o il bii;;ogno. L. 1

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La follicolina nella cura dP-lle metrorragie gine· cologiche e puerperali. l\I. 'B. Cetr oni (La Clinica ostetrica, g iugn9 1 ~1539) osserva ch e pur e e ~ se11dosi -a ~sai estese '

1887

SE,zIONE PRATICA

le .a pplicazioni terap e1u tiche della follicolina, il suo uso i1o·n è anco·r a stato b·en p1r.ecisato r1ella c·u1ra d elle metro·r ragi·e., Essa ap·p are i11dicata so·prattutto nelle metro- e m enorragie funzionali ed in quelle ·da endom·etrite. L' A. ha circoscritto le sue osserv.azioni .ai casi in cui ]e metrorragie erano legate ad un processo infiammatorio. cro ni.c.o; ~pess<} inter·essante anche gli annessi. ,S i tr.a ttava di donne in cui le mestruazioni er.ano ,prolungate, talvolta con m etrorr.a gie ab bondanti; talora, annessi fissi, lievemente ingross1a ti e temp·eratur.a sub·feb·b rile. In tali · cai&i , •gli altri .tr:attamienti (riposo, ghiaccio sull'addome, p·r eparati coagulanti e di segale) erano stati ine·ffic.a:ci; il raschiamento e11dout.e:r ino è p1ericoloso. · · S1u 24 casi così trattati con dosi medie· (50 mila -· 100.!000 U.I.B.; 10.\Q.Q·O .a l g·iorno) di follicolina son1n1inistrata .P er iniezioni endo111u1&colari, si so no ottenuti buoni risultati in 20. L' A. ha, inoltre, curato 12 pa zienti con r:1etrorragie rJreco·ci o tardiv·e del p·uer.p1e rio (8 dopo .p.a rto e '1 dopo· aborto), sen1pre · co,n buor1i risultati. Egli ritiene ch e le ·emorrag'ie cessino, per una ,p iù r.apida rig·en er azio,n e della mucosa, come ·ha potuto dimostr ar e sperin1entalm.en.t e , iniettando dosi giornaliere di 1O.00,0 U.I.B. di fo,l licolina in J)Uerpere n ormali e fac e11done delle bio·p sie p·er lo studio istologico. fil. 1

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MEDICJNA PREVENTIVA Vaccinazione antiti:fico-paratifica per via orale e aggl11tinine. M. Guarnacci (Gi ornale d.i 'Batteriologia e I rnm.u nologia, settembre l 93gl dice ch e la vacci11azlioirte antitifico-{P1~ratifica per tvia orale, cl}e trova ap,p licazio11e specialmente in quei ca&i in . cui, per condizio11i p·a rticol.ari di tempcJ e ·di ambiente, si r ende difficile o a(d dirittura ir1applicabiile. la in1munizzazione per via p·a ren te.rale, h.a tuttavia sicuramente una reale efficacia, c ome attestano l e e&perien ze di numerosi Autori. E&~&tei però ancora il dibattito sul suo n1eccanismo di azione e sulla natura, local·e o gen erale., ·della i1nn1unità da essa conferita. Per tale ragio11e è appar~o all 'A. utile fare su 227 vaccinati p1er vi.a orale la ricerca ·d elle agglutinine, studiando separatamente i fattori anti-H, anti-0 e anti-Vi. Il trattamento vaccinante era stato eseguito con l'en tero,racciJ10 TAB preparato dall'Istituto Sieroterapico e ' iaccino-g eno Toscano somrninistrando a ciascun in·dividuo 4 pastiglie di ,,accino biliato per due mattine consecutive, a digiuno. Le re.azioni di agglu tinazione ·&ono state €seguite a distariza di un 1nese dall 'avvenuta ' 1a ccina7ione. ~el comples!'o sono risultati 72 sieri con .agglutinazioni positive (1;er lo 'p iù verso url unico germe, di solito il b .. tifico) di fron-


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(( I L POLICLINICO

te .a 155 sieri con1pletamente n egativi: il titolo di agglutinazione è slalo se111pre molto basso. l.A3 r i cei·che d ell 'A. fanno quindi osservare l a r arità e 13. ~ca1·&ezza della presenza di agg lutinine n·e.i sieri di vaccinati ·p er via orale e ciò conferma quanto è stato notato dalla n1aggiolf' parte degli Autori cl1e si son o occ.u pati di ·q1Uer:.to argomento. D 'altronde il titolo n1olto b·a sso· della magg'ior parte d elle agglutina zio·n i otten.u te lascia ·d.ifficilrr1 e11te con clu· .dt' re per la loro ~p·ecificità., .almeno n ella maggioranz.a d ei tas'i. 111 conclusior1e .q uindi la pJ·oduz1011e di uria im1nunità umorale nella va ccinazione per os si potrebbe ammettere soltar1to jn una perce11tuale ridottissima di vacc in ati: ciò però non è da interpretarsi come un a pr0va n egativa rigua rdo alla importanza .del m otodo vaccinante nella dife&a contro l e i1lfezioni tifo-paratifiche, in qua nto la formazione. d ell 'anticorpo agglutinante non è ch e uno dei fattori su cui si basa il potere immur1ita·r io e l'importanza di questo tipo di vaccinazione va piuttosto basata sui risultati pratici d ella .&ua ap plicazione. 'F. To.sTI. 1

SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA Diagnosi elettrocardiografica di alterazioni atrialj nell'uomo per mezzo di derivazioni sternali. In molti casi, os:&erva C. Ernst (Klin . Wocftenschr. , 2 settemhre 1 93~) la diagnosi di vi.zio mitralico riesce difficile. Pro'b abilmente si dj agn ostica spesso un vizio mitralico senza che questo esiF-ta : l 'A. spiega così le os15ervazioni -di ' 'izi mitralici aoquisiti in età giovanile e poi .guariti del lutto. La difficoltà d ella diagnosi è .aume·n tata per il fatto ch e in giovani sani, so!Pfa itutto ·di sesso femminile, per rag ioni ~gno­ te il secondo tono ·polrr1on.a re pt1ò esser e vibrato, talora quasi accentuato: se allora ·si a·scolta anch e Ull1 rumor e .acc~dentale alla punta, rr1olti sono indotti a far e ·diagnosi di in&uffi.cien za mitralica. Onde evitare in questi e.asi errori ·diagnostici con tutte l e lor9 conseguen-ze, ·è necessario ricorrere a tutti i possibili m ez·zi diagnostici all5·i liari , comp·r eso l 'elettrocardia g ramma. Quest'ultimo in d erivazione e5tre1na' dimostra in un piccolo num ero di casi alterazioni caratteristi ch e· per un vizio mitralj co; però la mag·gior parte dei vizi mitralici clinicamente &icuri n on si n1anifesta con alcun -segno ·ele ttrocardiografico. Tentativi di miglior.are le po1ssib1ilità diagnostich e col sostituire a ll a d eriva'zio·n e· estremità la derivazione sterr1al e, non hanno d ato risultati deg·ni di rilievo ta li da consigliare la nuo,ra derivazion e. P. 1

MEDICINA SCIENTIFICA

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d E:lla forntazio11 e di gas n el sang u e e nei t€ssuti durante L' improvviso verificarsi di u11a forte ircr1Jr es. ion e, e della possibilità di evitare la morte con un imn1ediato ritorno a cor1dizioni n orn1 ali di pressione è importa1lte .uer la r ealizzazione del volo stratosferjco . ~11 tali voli l 'equipaggio è difeso da una cam era er1netica o da uno scafandro di iperpressione. Se improvvisamente viene a m&ncare p er qualcl1e r.a gione la chiusura ermetica, g li individui son o · esp osti a pressioni estreman1ente basse : vi è la possibilità tecnica di scendere ra pi dan1en Le in zone, di pre5sione n or111ale, 1per ciò è importan te studiare se qu·esta discesa possa o no f.alvare la vita ai pericolanti. Esp erien ze su ratti dimostrano che un rapido passaggio (entro 1 minuto) ad una ipopressio11e di 75-70 mm. Hg (corrispondenti ad una a1tezza di 16-17 Km. ) non è assolutarner1t e n1 orta le, IJurcl1è il soggio)rno a tale prBs~ione duri solo un istante e si ritorni imm ~di a lan1ente a pressioni. più alte. Quanto p iù è lu11ga la p-ern1a11en za n elle zon e di bassa p·r essione, tanto più estese sono le lacerazioni che si forma110 n·el tess·u to pol111011are e le emorragie n ei bron chioli e negli alveoli. Queste Iac-erazio,n i ed emorrag_ie cos tituiscono il fattore letale ancl1e quando dopo pocl1i secondi si ritcJrna a d una pression e n orma le, invece la forrn,azione di gas liberi rappresenta un processo com1)leta1r1ente r ever sib·i le. Differente è il ca~s o quando la ip,>pressio11e arrivi ai 60 mm . llg, e la pern1an enza vi si prolunghi per aln1eno 1 1/2 i11inuli: la morte è allora inevitabile, perchè al ritor110 in condizioni normali di pression e si for111a 11on solo u11a ate lettasia co1l1p·l eta d el polmone, ir1a la fo rmazione di ·gas nel sa11gue raig·giu11ge una tale entità d a d anD·eggi.are irrimediabilmente la circolazione in 01·gani di importanza vital e. In tali condizioni ~i liberano imp rovvisamente in gran quantità · an·c h e il C0 2 e l '0 2 chin1ican1ente fissa ti. 1

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VARIA Il cuore ''alleggerito,, con un intervento chirur· • g1co. Al còn gresso tedesco di cardiologia , tenu'tosi in Bad Ne uhain , il prof. F,. Sauerbruch, c]inico chirurgo di Berlino , presentò un ragazzo da lui operato a l cuore. l Tna miocardite avev.a lasciato, come esiti, de:g·li indurimenti , forn1a ti d.a tessuto cicatriziale in parte calcificato. Essi r endevano dolorois e € ineffi cienti le contrazioni dell 'or1g·ano , detern1i11ando uno stato d 'invalidità. v ·e11nero asportat i con un'operazione oltr emodo indaginosa e delicata, che si protr<isse per or e; l 'organo continuava a funziol1are sen za in terruzioni durante l 'inteTvento. Da parte d ell 'operatore , si richiese una s traordinaria r esistenza nervosa. M. P . 1

'Formazione di gas liberi nel sangue e nei tessuti ... dnrante la rapida decompressione. 'G. Schubert e A. Gri.iner (Klin. Wochen.schr. , 22 luglio 1 ?39) notano ch e lo studio •

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[ANNO \LVl , NuM. 4BJ

1891

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA. PROFESSIONALE .. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pro:ftlassi delle malat tie veneree. J>rovvedimenti per la t utela della sanità -p:nbblica in caso di emergen za. Sotto questo titolo il Ministero dell'Interno (Direzione generale della sanità pubblica) ha diramato ai Prefetti e altre Autorità la seguente circolare n. 129 in data 27 settembre 1939-XVII : In previsione di concentr amenti di nuclei di popolazione sia civile che militare in varie zone del Regno, si rende necessario intensificare i servizi di profilassi delle malattie veneree. La vigilanza sul rneritricio in genere ed in ispecie ·sul meritrico clandestino dovrà essere assicur<tta ai fini del controllo sanitario delle prostitute. Tutte le donne esercenti isolatamente e fuori dei locali autorizzati dovranno essere fornite del libretto sanitario. Nei centri dove si verificano ammassamenti di truppe o rli contingenti navali, sia esaminata la opport unità di aumentare il numero dei dispensari antivenerei o almeno di intensificare l'attività di t1uelli e·sistenti, prolungandone gli orari di servizio, a seconda delle necessità locali. Le visite mediche alle prOlstitute siano praticate con maggiore frequenza (a giorni alterni). Gli Ispettori dermosifilografi, in questo periodo, esercitino più frequenti controlli n ei dispensari per assicurarsi della perfetta efficienza del funzionan1ento dei servizi; accertino che le visite mediche alle prostitute vengono regolarmente eseguite e che la tenuta delle ca·se di tolleranza risponde alle norme igieniche. Attendo un cortese cenno di assicurazione. Pel Ministro: BUFFARINI. 1

CONCORSI. P osti vacanti. APUANIA. R. Prefettura. - Il co·n corso per medici condotti è prorogato al 30 novembre 1939. ARGENTA (Ferrara). Ente ComunQJle di Assistenza. Chirurgo primario direttore dell 'Ospedale civile « Mazzolani-Vandini »; proroga a tutto il 31 ottopre. BENEVENTO. Ufficio Prov. Fascista Fede raz. Casse Mutue di Malattie dell 'Industria. - Capo del servizio sanitario; scad. 60 giorni dal 20 sett.; stip. L. 15.600 e 13a. m en sili1à; nomina di prova per 6 mesi. BERGAMO. Amniinistr. Prov . - Medico aggiunto pre·sso l'Ospedale p1sichiatr. prov inc.; titoli scientifici e pratici; scad. 31 ottobre, · ore 18. .~tip. L. 12.000 e 10 bienni di L. 550; serv. att. L. 2800. Età limite 35 a. al lo sett. Assunzione servizio entro 20 giorni. Rivolgersi alla Segreteria gen. FIUME. Ospedale Civile di Santo Spirito. - Medico primario dirigente la Divisione psichiatrica ; titoli; scad. 25 nov., ore 12; stip. L. 15.000 e 3 aumenti di L. 3000; serv. att. L. 3000; alloggio o inden11ità di L. 3000. Rivolgersi alla Segreteria. PESARO (Urbino) . Amministr. Prov. Medico assistente nell'Ospedale psichiatr. prov.; scad. 30 1

ott.; età limite 42 a.; stipendio L. 7580 e 5 quadrienni decimo, vitto, alloggio; tassa L. 50. Chiarimenti dalla Segreteria gen. PESCARA. Consorzio Prov. antituberc. - Medico· aiuto del Dispensario prov.; titoli ed e·sami; stip. L. 12.000 e 2 quadrienni di L. 1000, indenn. serv. att. L. 1200. Scad. ore 17 dell '11 dic. Chiedere: copia del bando. Rivolgersi alla Segret~ria. TRADATE.

Ospedale di Circolo « Luigi A. Galma-

rini ». A·ssistente medico-chirurgo; L. 4000 ann·Je·

e partecipazioni, vitto e alloggio. Scad. 60 giorni: dal 20 1settembre. Età limite 30 a. Rivolgersi Segreteria. VARESE. Amminislr. Prov. - Medico primario· presso l 'Ospedale psichiatr. prov., con incarico di anatomo-patologo; età ìiinite 35 a.; scad. 31 ottobre, ore 18; stip. L . 16.000 e 6 aumenti decimo; serv. att. L . 2000; alloggio o indennità di L. 2000 (se ammogliato) . Assunz. servizio entro 15 giorni. VENEZIA. Consorzio Prov . .4.ntituberc. - Aiuto medico nel Dispensario prov.; stip. L. 13.500 e 4 quinquenni dee. Sei posti di medico dispensa. riale, per le Sezioni di Mestre, Dolo, S. Donà di Piave, Portogruaro, Cavarzere e Chioggia; stipendio L. 6000. Per tJatti: titoli ed e·san1i; nomina e conferme quiquennali; età limite 40 a. al 18 agosto. Scad. -20· nov., ore 12. VOLTERRA. Ospedaile psichiatrico. Direttore: concorso per titoli; stipendio L. 25.000; aumente> L. 5000 dopo 5 anni; serv. att . L. 10.000; alloggio; indennità L. 2500 per spese di riscaldam. ' ecc. Scad. 30 nov. , ore 11. Età limite 50 a. all 'l sett. Chiedere copia del bando. Rivolgersi alla Segreteria , via Roma.

Concorsi a premi. Fon.dazioni « Cij·iricio1n e-Cidonio ».

Nel O:>ngresso Oftal1nologico dell 'anno 1941 saranno assegnati 1 Premi delle Fondazioni Ciri11cìone-Cidonio. 1) Premio Internazionale Cirincione, di lire 20.000, da conferirsi ad una memoria originale n el campo oftalmologico, compiuta durante gli anni 1939-40. Il lavoro, in lingua italiana, dattilografato in 3 copie, dev'essere ir1viato entro il 31 agosto 1940. Sono esclusi dal (})ncorso i Professori titolari e tutti coloro che abbiano oltrepassato il 45° anno d'età. Il Premio viene assegnato al primo graduato della terna, mentre al secondo ed al terzo viene assegnata una medaglia d'oro. 2) Premio ·Nazionale Cidonio, di lire 7 .000,. per la migliore m emoria di oftalmolo·g ia, compiuta durante gli anni 1939 e 1940. Per ulteriori informazioni rivolgersi al prof. Cavara, Direttore della R. Clinica Oculistica di Roma o al prof. E. Leonardi, Segretario della Società Oftalmo1ogica· Italiana, salita S. Onofrio 6, Roma _ 1

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N OM INE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE L'Accademia di chirurgia di Parigi ha così costituito il suo 'ùfficio provvisorio: presidente Hartmann; segretario generale Mondor; segretario annuo Houdard.


« IL POLICLINICO »

1892

NOTIZIE DIVERSE Congresso italiano delle scienze. L '11 ottobre in Pisa, all 'augusta presenza del Re e I1nper atore, con l 'intervento del Ministro del1'Educazione Nazionale, Bottai, che ha pronunciato l 'orazione inaugiurale, e di altissime personalità della cul l ura, della scien za e della politica, h a avuto luogo, nel R. Teatro « Verdi », l 'inaugurazion e del 28° 'C ongres·so della Società Italiana per il Progresso delle Scienze. Erano rappreisentati il Senato del Regno, il P. N. F . , la Camera dei Fasci e delle Corporazioni e l 'Accademia d 'Italia. Eran o })ure presenti i Rettori di t11tte le Università del Regno , numerosi accademici d'Italia, en atori, con siglieri nazionali, presidi di Istituto ed Enti scientifici, n on chè oltre ottocento congr essisti e numerosi ufficiali gener ali e superiori delle Forze Armate. I lavori 1si so no venuti svolgendo attivissimi . Prossimamente daremo notizia di quelli che possono interessar e i medici .

L'Ospedale italiano di Lundra. Il Ministero della Sanità Pubblica inglese ha invitato l 'Ospedale italian o di Londra, jstituito e mantenuto dai nostri conn azionali colà r asidenti , a rimanere aperto, al fine di contjnuare quella cc magnifica opera » che l 'Ospedale italia110 h a sempre 'Svolto a beneficio dell 'umanità sofferente. Il Minister o h a fatto presente ch e terrà nel debito conto se l 'Ospedale italiano vorrà prendere cura anche dei feriti e malati di ogni nazionalità. La direzione m edica e chirurgica dell 'Ospedalc s tesso è stata assunta dal prof. Castellani, ch e ha sempre din1ostra lo un particolare intere-sse per la magnifica istituzione ilalian a e che quotidianamente si trattiene n elle corsie.

[AN!NO

XLVI, NuM. 42J

111 In ghilterra jl cc J... ancet n, il << British Medica! J ournal » e altri periodici hanno ridotto notevolmen te il numero delle pagine, ma si pubblicano regolarmente. In Germani a non si notano differenze apprezzabili d ai tempi normali.

Guerra ed ospedali. In Germania il ministro Goering ha preso mi·s·ure per la prolezione ch e gli ospedali civilj e militari debbono offrire ai loro malati e per i i11ezzi di protezione di questi edifici cor1tro gli attacchi aerei. Si deve ormai, nella scelta dei luoghi in cui sorgeranno gli ospedali, considerare il fattore dei pericoli aerei. Particolarmente pericolose devono pertan.to e1sser e con siclerftte le grandi città. La capacità totale di un ospedale civil e non deYe ecceder e i 600 letti ; quella degli ospedali 111ilitari non oltr epasserà i 540 letti. F anno eccezione a quest€ m isure le cliniche universitarie. Ad una gr ande islituzione sono preferibili parecchi piccoli stabilimenti sanitari di·spersi in parecchi punti. Separazioni in una stessa istituzione rappresen lano una buona protezione con Lro gli attacchi aerei. Il si st ema di costruzione a p adiglioni è preferibile a quello di enormi edifici ; esso i1on è tuttavia l 'ideale e si devono preferire servizi isolati più piccoli. Le sale operatorie de''ono esser e particolarmente protette. Istrl.lzioni speciali ·sono date ora p er le nuove costruzioni ed il personale ospedaliero è al corrente di quello che deYe esser e il suo atteggiamento in caso di bombardan1ento. Tulti gli ospedali civili e i11ilit ari isono ispezionali e studiati allo scopo dj determinare i mezzi immediati di evacu azione. Gli ospedali in zona particolarn1ente pericolosa conti11uano a funzionare, ma essi saranno, 1se del caso, i primi ad es·sere eYacu ati. In alcuni ospedali devono esser e prev1ste zo11e di protezione in cui possa att endersi l 'evacu azione. 1

Missione scientifica in A. O. I. Col piroscafo cc California» è partito per ! 'A.O.I. il prof. Igino Iacono, direttore della Clinica di Malattie tropicali e sub-tropicali della R . Università di Napoli , il qu ale si reca n elle terre dell 'lmpero a capo di una miss ione scien t ifica. Il prof. Iacono sbarcherà a Massaua e proseguirà per Addis Abeba , dove lo attendono i membri della missione. La spedizione 1si svolgerà n ei territori dei Galla e Sidamo, Go·r a, Lekemti e Gimm.a, le regioni cioè n.o n ancora sufficientemente studiate nei rifleS1si di alcune malattie tropicali e nella loro frequenza e sintomatologia. La n1issione l acono, che soggiorn erà a lungo in quelle terre, apporterà certamente un prezioso contriptJ.to alla Medicina italiana , che già possiede al riguardo una vasta documentazione.

La stampa medica nei paesi belligeranti. In Francia è s tat a ordinata la riduzione deIIe pagine; in oltre la « ;pre·sse Médicale » e la (c Gazette des Hòpitaux » da bisettimanali sono divenute settimanali; il Siècle Médical » da bimen sile è divenuto m en sile; il cc Paris Médical » , settimanale, 11a r allentato il ritmo delle pubplicazior1i, mediante numeri doppi; del cc J ournal des Praticien s » si era annunziato ch e aveva ·sospeso le pubblicazioni perch è tutti i ·suoi redattori erano stati richiamati; nla h a mantenuto la sua attiYità: riceviamo un fascicolo del 7 ottobre.

Azioni giudiziarie. Un a sentenza della Corte di Cassazione (15 giugno 1938, Finanze c. Durii) in merito alle modalità per il ricovero in ospedali di indigeni poveri, con provvedimenlo del Minis lero dell'Interno, stabilisce che il certificato del procurator e del Registro e quello degli esattori comunali s·Jllo stato di, indigenza di una determinata persona sono condizione necessaria, e al t empo ·stesso sufficient e, perchè il provvedimento di internamento da parte del l\1inistero dell'Interno della persona st essa in casa di ricovero posisa essere legitti1nam en te eman ato; ed in tal caso le spese relatiYe sono in tutto o ir1 parte a carico dello Stato, quando il comune e le Istituzioni pubblich e di assist enza o beneficenza del domicilio di soccorso non ·siano in condizioni di provvedervi, in tutto o in parte (art. 154 del T. U. della legge di P. S. 18 gi11gno 1931, n. 773). . _ Ma ciò non impedisce, che qualora si d1mostr1 su ccessivamente non esistere, od essere venuta meno, la condizione che giustificava la gr at Jità totale o parziale della prestazione da parte del1'Ente pubblico o statale: questo pos·sa far Yalere, in quella misura che n ei singoli casi potrà risultare giusta, il diritto al rii:rihorso. . 1·a1e diritto può venire e1serc1tato sen za ch e sta necessar:a l a r evoca dell 'ordinanza di ricovero, prevista dall 'art . 299 del r egolamento di P. S. 1


• SE>ZJONE PRATICA

Un indumento protettivo antigas per bambini « La Corrispondenza » inf-0rma che il diparti-

mento di protezione antiaerea inglese h a adottato, dopo un lungo periodo di esperimenti, un indumento protettivo antigas per i bambini. Es·30 è di stoffa impermeabile e copre testa, spalle e braccia; nella parte anteriore, all'a1tezza della fa<Xia del bambino, esiste una ~inestra di cellofane che consente, per la sua traspare11za, di vedere e tii assistere -in ogni inomento il piccolo -essere. u·n leggero scheletro metallico sostiene il tes·suto che, nella parte interna, è imbottito a~ -0vatta+; l 'aria viene intrpdotta attraverso un filtro con una pera di gomma nel quantitativo occorrente e nel JnOmento voluto. Questo indumento viene distribuito in quantità necessaria ai bisogni, affinchè le madri. possano abituarsi al 1suo uso.

Un po' dovunque. Il Comitato Corporativo Centrale presenti tutti i ministri, quasi tutti i sottoseg·retari e niolte personalità degli Enti assistenziali e di previdenza - ha approvato ]a creazione di un organo coordin.atore nel campo dell 'assi·stenza per n1alattie. Ne riferiremo nel prossimo numero. 11 III Congresso della Società Medico Chirurgica degli Abruzzi, che doveva aver luogo a Teramo nei giorni 4 e 5 ottobre e di cui d emn10 11otizia, è stato rinviato ad epoca da destinarsi.

,Si sono riaperle le Università di Breslavia, Gottinga , Erlange11, Marburgo e Konig·sberg Cin quest'ultima, la Facoltà medica resta ancora cl1i ùsa); c iò a inisura che i professori universitari sono divenuti disponipili e che le iscrizioni sono aumentate. 1

Nelle università tedesche il corso degli studi è stato trasformato da semestrale in trimestrale ; -og·ni anno comprenderà 3 trimestri di stu cli ; il primo si è iniziato col 2 ottobre e durerà fino a Natale; il second·o s 'inizierà ai primi di gennaio. Malgrado la guerra, si ha intenzio11e di mante11ere efficiente la vita universitaria, in specie per quanto rigl1arda le attività scientifiche più utili al potenziamento del Reich. Un ospedale di New York ha introdotto, in una sala operatoria, un televisore, per l 'insegnamento <lella tec11ica a distanza. 1

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Il III Congres·so n1edico pan-arabo e il XII Congresso annuale dell 'Associazione medtca egiziana si terranno, insieme, a Gedda, dal 16 al 21 g·enIlaio 1940, durante la stagione del pellegri11ag gio m~ssulmano. Il programma reca i temi: Colera; Malaria ; Dissenteria ; Sog·getti vari (Problemi igienici, Oftalmologia, Ginecologia, Malattie veneree); Standardizzazione dei termini tecnici in arabo. Tassa d'iscrizione: una lira egiziana. Saranno accordate facilitazioni ferroviarie e di n avigazione. Chi intende presentare comunicazioni è pregato di darne notizia al più presto, insieme alle richieste eventuali di epidioscopia e cinematografia. La corrisp-0ndenza va diretta al segretario generale dell 'Assoc. Med. Egiziana, prof. M. Khalil Bey, Kasr El-Ain Post Office, Cairo, Egitto. A Torino 60 medici hanno seguito Jn corso di protezione antiaerea, per medici di fapbrica, organizzato dall 'Ente Nazionale Prevenzione Infortuni. 1

1893

Il prof. Pietro Pariset è nominato podestà di Parma, ove egli è aiuto nella R. 'C linica chirur. g1ca. Padre Agostino Gemelli ha conseguito, il 12 settembre, il brevetto di pilota areonante. Il Ministro dell 'E. N. ha richia1nato l 'attenzione dei Rettori universitari sull 'opportunità che i corsi di antropologia vengano maggiorme11te frequenta ti. L'Accademia di chirurgia di ~arigi, che doveva adunarsi dopo il cong·resso chirurgico francese di ottobre, ha anticipato la sua riunione al 20 settembre; ha deliberato: di mantenere la sede a Parigi; di riunirsi ogni 15 giorni , per discùtere ì problemi della chirurgia di guerra; di promuovere una Conferenza interalleata sulla chirurgia di g·uerra. La seduta del 20 settembre fu destinata alla neurochirurgia di g·uerra.

Con decreto del Presidente della Repubblica francese, si son o org·a11izzati un « Co1nitato1 consultivo superiore d 'igiene e d'epide1niologia militare» per la durata della guerra, e una cc Commissione mista di profilcrssi contro il pericolo ve11ereo ». Si è anche provveduto ad affidare ai Servizi di assistenza per l'infanzia i figli dei richiamati alle armi i quali siano vedovi o divorziati (qualora il padre non. provveda direttamente). Nell 'Esercito inglese vengono attuate vaccinazioni antitetaniche con tosisoide, praticando due iniezioni a varie setti1nane di distanza. Ne risulta un 'immunità duratura. , A Bruxelles si è costituito un « Comitato d 'aissistenza alle famiglie dei mobilitati francesi », sotto l 'egida di varie società belghe (« Le amicizie france·si », «Gli amici della lingua francese», il « Comitato dell 'Intesa franco-belga >), cc L 'Unità belg·a », << L'Idea francese ali 'estero )) ecc. ).

Con una semplice .e breve cerimonia, il 12 luglio fu inaugùrato, a Sciangai, un ospedale per bambini, capace di 100 letti, di cui 20 a pagamento; è perfettamente arredato. Una relazione presentata all ' Accadentia di Medicina di Parigi prova come lo spopolamento della Francia sia più attivo nelle campagne anzichè nei centri l1rbani. Su 27.800 rnedici tedeschi iscritti alle Casse (Iviutue) nel 1938, 21 % erano coniugati ·s enza prole, 50 % con 1-2 figli, 23 % con 3-4, 4 % con 5 e più. J_,a denatalità relativa nel cet o m edico è .mag·giore a Berlino, Monaco e Lip·sia, con qJote molto al disotto della media generale. Al Gran Consiglio del Cantone di Basilea-Città è stato p·r esentato un progetto di legge d 'iniziativa popolare, recante 10.000 firme , affinchè sia vietata la 1< vivisezione » su « can i, gatti e altri animali >>. Si preparano altre iniziative con gen eri in altri cantoni. Per frontegg·iare il d anno che n e verrebbe alla medicina, la « Schweizerische Mediz. V\'ochenschr. » h a dedicato un numero monogr afico (in data 7 ottobre) alla cosidetta « vivi5ezione )) : dodici studiosi, di reputazione intern azionale, dimostrano la necessità d elle esperien ze sugli animali, per i progressi della medici11a. Rubriche comple mentari concernono lo stes~o argomento.

In Francia, con d ecisione del ì\ili11is tero delle Poste, Telegrafi e Telefoni , presa a richiesta deJ

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1894

« IL POLICLINICO »

Ministero della Sanità pubblica, è stata fatta una nuova emissione di francobolli « Per ·salvare fa razza », a benefizio della lotta antivenerea. Il francobollo ha un valore di affrancatura di 90 ieentesimi e comporta una sovratassa di benefi-cenza di 30 centesimi. I negri al nord del fiume Upangri (Africa equatoriale francese) han.n o creato iJna nuova danza, ispirata alla lotta contro Ja 1nalattia del sonno da parte dei bianchi. Questa danza ha avuto una larga diffusione; il risultato è che ora gl 'indigeni si fanno esaminare facilmente e ·si sottopongono volen I ieri alle cure.

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La U. T.E. T. ha molto contribuito alla coltura nazionale anche nel campo medico. Questa attività si deve per gran parte al direttore Carlo Verde, il quale, in riconoscimento di essa, è stato ora decorato da S. M. il Re Imperatore della medaglia d'oro e del diploma di prima classe per i benemeriti d ell 'educazione nazionale. In Germania -si è disposto che gl 'individui colpiti da tubercolosi aperta non possano entrare nei ricoveri antiarei, e ciò onde impedire che questi vengano inquinati. Per i portatori di bacilli tifoparatifici e dissenterici si sono stabilite delle limitazioni. L'attuazione di queste norme è condi·zionata dal rilascio di certificati da parte dei Centri antitubercolari e degli l Jffici di sanità. Il Duce ha disposto che si provveda a spese dello ·stato al ricovero nei Sanatori italiani di cinquanta maestri elementari albanesi affetti di tubercolosi . Il l\tlinistro dell'Educazione Nazionale Albanese ha .espresso al Duce tutta 1a commossa riconoscenza ·della classe magistrale albanese per la generosa ·solidarietà fasciista verso la classe stessa . A !\-filano il grandioso « Ospedale del Perdono », ·destinato a continuare la secolare opera di bontà ·della « Ca ' Granda », ha aperto i suoi battenti il 10 ottobre. Il Presidente degli Istituti Ospitalieri ·gr. uff. Della Porta , coi membri del Consiglio e poche personalità, fra le quali il ·senatore Pepere, retlore dell'Università, il sovrintendente ai servizi --ospedalieri prof. Ronzani e il nuovo direttore

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[ANNO XLVI ,

43]

prof. Sollazzo, hanno presenziato all 'ingresiso del primo ammalato. Nella Cap pella del Padiglione delle Suore della Beata Capitanio, che prestano volonterosa assistenza agli ammalati, venne celebrata una messa. 1

Un corso di perfezionamento in igiene e batteriologia avrà luogo nell'Istituto d'igiene della Regia Univei:isità di Bolognél: dal 1° dicembre al 31 gennaio; modalità consuete . Rivolgersi alla direzione dcll 'Iistituto (via S. Giacomo 12) o alla segreteria dell 'Un,i versità (via Zamboni 33). Il dott. Giuseppe Gilli, che per molti anni diresse l 'Ospedale civile di Trento, ha subìto l 'ampl1tazione a·e l braccio de·atro, per una neoplasia contratta nell 'usare i raggi X; due anni or sono egli aveva già doV'uto sacrificare alcune falangi delle due mani.

Il Sottosegretario di Stato agli Esteri d 'Inghilterra Butler ha c:lichiarato alla Camera dei Com·..ini che il Governo tedesco ha dato assicuraziopi, a mezzo del Ministro di Svizzera a Londra, che la Germania si manterrà fedele al protocollo di Ginevra dell 'anno 1925, che proibjsce ai belligeranti l 'uso dei ga·s e di mezzi batteriologici, a condizione che tale protocollo sia anche osservato dalla Gr::.n Bretagr1a. Il Ministero degli E·steri del Lussemburgo ha iniziato pratiche con la Francia e la Germania per ottenere l 'assenso di creare nel Lussemburgo un grande Cen.t ro della Croce Rossa Internazionale, dove potrebbero essere sped alizzati i feriti delle nazioni belligeranti. Gli Stati Uniti finanzierebbero l'attuazione del progetto . Si è spento improvvisamente, in età di 29 anni. a Città del Messico ove si era recato per ragioni di studio, il prof. ARNALDO GIOVANNOLA, addetto al nostro Istiluto1 di Sanità Pubblica. Il Giovannola ha compiuto studi molto apprezzati di malariolog·ia e di parassitologia. Si è spento a Parigi il prof. FEL1x LÉGUEU, urologo di fama internazionale ; contava 72 anni.

Indice alfabetico per materie. A mministraziQl.ne sanit.

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Anoressia mentale e sua cura d 'urgenza Arterio·sclerosi e glandole endocrine . J3ibliografia . . . . . . . . . · . · · . · CervelJo : flusso sanguigno n ell 'iperte11sione arter., nell'arteriosclerosi e nell'alta pressione intracran. . . . Cuore « alleggerito » con intervento chirurgico . . . . . . . · . . · · · · Diabete mellito: arteriose!. coronarica Diabete renale e glicosuria florizinica : azione della latto.flavina e dell 'ormon.e cortico-surrenale . . . . . . . . . Diabetici normotesi e ipertesi: funzione re nale . . . . . . . . . . . . . Elettrocardiografia di lesioni atriali . Favo-antrace: cura antica efficace . . . Femori: deformità post-rachitiche gravi: trattam. chirurg . . . . . . . . .

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Gas liberi nel sangue e nei tes suti: formazione per rapida decompressione . . . . . . . . . . . . . . . . . Insulina precipitata dall 'all·ume : studio clinico . . . . . . . . · · · · · Jperlonia piramidale: trattam. con l ·e1natoporfirina . . . . . . . · · · · · Ipoparatiroidismo: trattam. . .. . . Metrorragie ginecologiche e puerperali : ct1ra con follicolina . . · · · · · Morbo di Basedow : .1zione dell 'adrenalina e prognosi operatoria . . . . . . Obesità neuro~ipofisaria . · · · · · · · Reazione di Casoni : p ossibilità di viraggio dopo intradermoreazioni ripetute . . . . . · · · · · · · · · · Scl1izofrenia : cura secondo Sakel · · Vaccinazione anti tifico-paratifica per via orale . . . . · · · · · · · · · · 1

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A. Pozzr, resp.

C. F1lUGoN1, Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier


A.NN·o XLVI

Nnm. 4:4

Roma, 30 Ottobre 1939 • XT II

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE

REDATTORE CAPO: PREZZI

PROF.

PRATICA. CESARE FRUGONI Clinico Medico

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli : Italia Estero {1) ALLA DOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (1-a) ALLA SOLA .SEZIONE MEDICA (mensile) . • L. 65 - L. 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CWBUBGICA (mensile) L. 65 - L. 66 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o

AL

«POLICLINICO»

di Roma

PER

IL

1939

Cumulativi : Italia Estero (2) .A.LLB DUJI SBZIONI (pratJca e medica) •• L. 110 L. 165 (3) .A.LLI DUI SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 (4) .A..LLll TBI SEZIONI (prat., med. e chirnr.) L. 140 L. 19i della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originai• : V. Lanza e E. Di Fulio: Sulla sterilizzazione dei porta.tori di bacilli difterici. Osservazioni cliniche : E. Rizza.tti: Chordotomia P<>sterior medialis nella .paraplegia spastica ti-po Little. Sunti e rassegne: ORGANI DIGERENTI: Arthur J{urst: Cancro dell'wpparato digerente. Su a patogenesi e profi· lassi. - H. Bochncke : Riconoscimen to e cura del pi· lorospasmo. - A. Ochsner, M. de Battey e I. Rothschild: La colostomia « defunziona l jzzante » secondo Devine. Una preparazione raziona.le alla resezione di lesioni dell'intestino crasso. - M. Krabbel: Problemi dell'appendicite. - J. Mission: I l trattamento delle emorroidi e delle loro com·plicazioni. - PRONTO socCORSO: O. Nordmann: Trattamento delle ferite. R. de Gaulejac: Lesioni e disturbi organici da paracadute. Cenni bibliografici. Accadem•et Società Mediche, Congressi : R . Accademia Medica ai Genova. Appunti per i I medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : La localizzazione delle lesioni intracraniche. - La f or-

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LAVORI ORIGINALI C 1LINIGA DELLE DELLA

R.

M..<\.LATTIE

I NFETTIVE

UNIVERSITÀ DI

diretta ·dal Prof. G.

ROMA

CARONI A.

Sulla sterilizzazione dei porta tori di bacilli difterici. Nota dei Pott. V. LANZA ed E . Dx • asisisten ti.

iF uL10

La steriliz~az1one ·d ei po\Ltatori di bacilli clifterici è probl e1na cl1e ha sempr e occupato e iireoccupato la mente dei 11.cercatori per la sua in1port anza profilattica e dic.iamo anch e o~ pedaliera . Da l punto di vista profilattico , si sa come i portatori .5iano il più importa11te mezzo di <li ffusione della malattia. •D al punto di ' 'ista ospedaliero, chi ha vissuto a lungo nei re.p arti difterici sa bene quanlt) a ' 'olte sia difficile liherarsi da difterici, ch e, g·u.ariti dalla mal attia , continuano a d ospitare 11el loro farin ge b acilli di Loeffler resistenti a 1

ma cerebrale della m a lattia di Buerger. - Ipertensione 1ntracranica da tumore cer ebrale. - Sindrome emicranica emiparetica alternante. - Granulomatosi ma lign&. con localizza~ioni vertebrali non riconosciut e per lungo tempo. - Contributo alla terapia medica delle a lgie. - Iniezioni spinali sotto araQnoidee di alcool assoluto per la cura del dolore. - Il trattamento delle a lgie degli amputati. - Il trattamento della oorea. - L 'in sonnia del lattante. - La diagnosi e l a cura della m iastenia grave. - Uso del· ' l'idroclorato di guan idina nella cura della miastenia grave. - Miopatia cronica toesica guarit~ coll?i tiroidecton1ia. - LABORATORIO : I nfluenza degli anticoagulanti sul d osaggio degli elementi del san gue. MEDIC INA SCIENTIFICA: Come agiscono i fermenti lattici. - VARIA. - FORMULARIO: Per la cura sclerosante delle varici. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. -- Non1ine, promozioni ed onorificenze, Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

t.ulii i mezz i antibatterici specifici ed aspecifici. Tra i mezzi specifici ~ stato tentato l 'uso J)rolungato d el siero antito.&sico per via ente . rale e localmente, rr1a ·c on risultato incostante. {.;gu:l.lmente di efficacia incostante si è dimos1ra Lo l 'in1pie1go local e di sieri antib·a tterici . Tra i inezzi aspecifici J)arimenti si sono di111os lrali d i dubbia efficacia sia quelli biologici (i nalazione di cu lture di stafilococco aureo, di i)neumob·a cilli, piocianosi, ecc..), sia i chimici (jodo, m .ercurocromo, glicerina, liquido di Dakin, fenolo, arsenobenzol o, formolo , pioctanina, succo di limone, ecc.), sia i fisici e meccanici (irradiazioni Roentgen , raggi ultravioletti, onde corte, tonsillectomia , ecc.). In quasli soggetti portatori, che indubbia1nente dispongono di una immurtità antitoss ica co11ferita dalla malattia e dal siero specifico, evidenteme11te manca l'immunità antibatte.rica locale ed i bacilli, pii1 o meno virul enti, co11tinuano a ger1nogliare sulla loro muc.osa rino-faringea. Durante lo scorso anno, partendo da questo co11cetlo , per consiglio del nostr<) maestro, ab-

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lìia1ì10 te11tato un nuovo p·r oceùirr1ento , .s trettar11·er1te specifico, clte a giudicare dai risull..ati finora ottenuti \&i dinloslrere·b·b e abbasta11za E·fficace . • Il procedin1ento co11sisle nel provocare u11a ir11munità locale, mccliante ripetute istillazio11i di a.nalossina difterica sulla inucosa na"' ale e fari11gea, rinforzando o meno l 'immunità· ge11er.u le co1t co11temporanee iniezioni Ì])O de1·mic11e ·della stessa anatossina . All 'uopo nei convale,scerLti di ·difterite ch ei r~resentavano .a11cora bacilli difterici in gola o nel naso dop·o 7-8 g·iorni a.a ll a guarigione cli11ica, s i i)raticavano gio1nalr11ente istillazioni It:\sali e pennellature farir1gee1 . di anatossina J! Ur.3. Ogni 5-6 g ior11i ve11iva praticata ]a ricerca c ullt1rale. del bacillo· difterico· e si conti11uaYa il traLLan1ento ~e quest.:i riusci,1 a positiva. In un grurpo di casi il tratta1nento veniva li111il ato a queste applicazioni locali. In altro grup1Jo si i)raticava110 nello stes&o tempo iniezioni a dose crescen.te di -anatossina (cc. 0,5-11:5-2) con i~ter,1 alli di 6-12 .g iorni. J)iportiamo breveme11te i risultati:

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1° g·ruppo. -- So110 in esso compresi 57 casi, _di cui 28 co11v.àlesce1n ti di ·difterite faringea, o rin o-faringea, o I.ar ingo-Jaringea; 14 convalescenti di difterite laringea o rino-laringea; 1 ronvale5cente di difterite -oculare; 4 portatoi·i • sa111. iJi c1uesti, ·11 a';evano pe1rsi·&tenza ·d i b·a cilli sulla mucosa i1asale, 35 sulla mucosa faringea, l ù sulla mucosa nasale e faringea , 1 sulla Jl1Ucosa ·c.on.g iunti,,a]e. Si ebbe la · sterilizzazione con1pleta e pe1"~istente:

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[ANNo XLVl, Nu~1. 441

« IL POLICLINICO »

1896

13 ca:si 16 )) 14 )} 4 ))

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Co1ne si vede la sterilizzazione si otte11ne i11 quasi tutti i casi tra 6 e 12 gio·r ni, con u11 massin10 e11tro i prin1i 8 giorni; eccezionale la refiistenza al di là dei 12 g iorni (1 caso in 13a, 1 ex~so in l 7a giornata). 2° gru·ppo. - Sono in es.so con1p1resi 27 casi : .cli cui : 10 co11 valesce11ti di difterite faringea o l.._1ringo-faringea; 6 ·di difterite laringea o rinolaring·ea; 5 di difterite nasale· 1 di difterite ' oculare e nais ale; 5 p·ortatori sani. Di questi 17 presentavano persistenza dei ba-

cj lli sulla inucosa fari11gea, 4 sulla mucosa naf'ale, 6 sullei i11ucose n.asale e faringea. Sì ebbe la sterilizzazione completa e persistente: . . g·1orn 1 di trattan1ento 3 cas i {lo po 5 111 ))

2

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))I )) )) 9-10 )) )) )) )) )) )) 11-12 )) )) )) )) )) )) 13 4 )) 12 al di là della 13a. giornata (rispettiva1ne11le in 143 , 15a, 16a, 19a., 20a 22a 23a. 24a 2511. ' ' ' ' ' 26a., 32a, 34a. giornata). ))

))

Si tratta in questo gruppo ·d i i)ortatori più i:e~istenti, perchè, pur a,•endo ottenuto la sterili z~azione nel n1aggior nun1ero dBi casi entro i primi 12-13 giorni (15 su 27 casi); un nun1ero c0n3iderevole richie5ero un· tempo mag• giore (da 14: a 26 giorni in 11 casi), che arrivò in qualcl1e caso a 32-34 giorni. Dall ' insien1e dei risultati po1&siamo ijerò dedurre che il trattamento con anatossiua difterica, sia peT applicazioni local_i, sia conte~11po­ :1unea111e11te per ·applicazio,n i locali e· per via _ir·o-d,e rn1ica, ab·b revia notevolmente la p·e rsi~ I enza clei bacil1i difterici nei portatori con,1alesce11 ti o sani. I . .a sterilizzazione nella n18iggior parte dei casi av,•iene rapidan1ente, tra 5-13• giorni di ),r.attamcnto (in 70 e.agi su 84 cioè nell '83,50 %) ; i o. un numero assaj i11inore di ·casi avviene con minore; rapidilà, tra 1-i e 25 giorni e·d ecce1,ionalmente al di Jà (in 14 casi su 84 cioè nel 16 ,50 %). Forse perfezionarl:d-0 la tecnica con una più él$f--idua e arc.urata applicazione locale e con l 'ir1tensificazione del trattamento generale1 si ])Otrà ancora rid11rre in termini .p iù bre·vi la per.sistenza dei bacilli sulle mucose. Concludendo, ci sembra ad 01gni modo ·d i poter affermare, in base a questi pifimi r]&ultati ~ c:J1e il metodo si dimostra di oiù costante ·e ffi·cnr.ia rispetto agli altri fin.ora saggiati ~ che meriti ,di essere ·tenuto in c·o nto p·er una ~istema­ ti ca .apprl icazione, data la s ua sem1Jlicità ed inr1ocuità . . RIASSUNTO.

-

Gli AA. tenta110 la sterilizzazione dei portatori di bacilli difterici mediante ap·JJlicazloni sulle n1ucose interessate ·d i anatos.&ina difterica e, nei casi più resistei11ti, anc.h e iniezioni ipodermiche, a dosi. crescenti della stessa anato.ssina . Ottengono una più o me·no rap,i da scom-· i)arsa dei bacilli, che avviene nella maggior paTte ·dei casi (ne11'83,50 %) tra 5-13 giorni, in u11 nµmero as.sai nlinore di casi (nel 16 ,50 ~~) tra 14-34 giorni.


[ANNO

XLVI,

:NUl\I.

44J

1897

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE NEUROPSICHIATRICO PROVINCI1\.LE DI R..i.\.CCONIGJ - CUNEO RE:P1\RTO NEUROLOGICO E NEUROCHIRURGICO

Chordoto1nia posterior medialis nella paraplegia spastica ti po Litt-le. <•> Dott. EMILIO R1zzA1'TI , direttore. L 'ar go111ento d elle cordolon1ie è caro a queSlt) ospedale ch e per pri1no i11 Italia ebbe ad occt1pa·r si d ella cor<loton·1ia later.ale posteriore nella cura delle ipertonie extra vi ran1-idali po.ste110efaliti che, con risul lati d egni di n ota F-ino da allora (Scliizojreriie, vol . V, anno VI, 1936 , i)a.g. 117 ) nei i)rimi tre casi operati, risultati eonferm.ati dai tre su ccessivi inalati trattati , ii1 particola1-;e brillanti per la vittoria ottenuta s11 la rigidità d egli .a rti inferiori e su la ·d eaml1ul<).zione _a piccoli&5in1i passi dei post-encefaliti ci . L'operazione d etlata da L. Puusepp rneritrerebb e un più largo impiego, data anche la se.mplicità e la non p ericolosità , .se efìeguita rnonol a leraln1ente. P ertanto 1:idea dì operare di cordolo111ia 110$leriore n1ediale le parapl egie sp1astich e inferiori tipo LiLLle, ori1gina l e di Anto11ucci, mi è s ubito parsa di g rande interes~e e non tardai ad a ttuarla in 11n c.aso clinico del tutto di1110 ~1.rat i v 1J . La s to ria di questo gen ere di direttiva n eurocl1irurgica n o 11 è tro1)PO ricca ·e quindi facil111r.nte ria~sunta : Tietze nel 1907 tentò la rizotP111ia posteriore n ell a cura ·d elle paralif-i .spas ti ch e e succes ~ j vament e Van (~ ehuchten e Codovilla, non ch ·è l\..ul eke modificarono l 'inter''ento seziona.11do i filuzzi radi cola1i in immediata vicirtanza del 1nidollo e sezionando in . Jnodo extradµra l e l e radici, p en sando questi Al\ . ·di ridurre così gli stin1oli tonig·eni periferici . L e opera·zioni di i11on eurotizzazione di Stoff cl sono rivolte al sislema · n·ervoso periferico e TJOn 11anno i11<.:ontrato g randi su ccessi. La cord otomia laLerale, eseguita sull 'uomo da Putnam (1932), oltre esser e molto discuti1

1

(*) Nella Riv . sper. cli Freniatria del 1934, come

co111unicazione al XX Con gre·sso della Soc. Ital . di Psichia lria , compare un notevole con tributo di Ayala alla cura .chirurgica della paraplegia in flession e; n el secondo caso descritto l 'A. h a praticato ~ontro una paraplegia i11 fle&sione una rizotomia anteriore; ch e interessava le r adici sacrali e dorsali destre. Ebbe qualche vantaggio su le contrazioni n1uscolari da cui er a disturbata la malat a. Questo contribu lo di Ayala alla cura chirurgica d elle p araplegie in fl ession e n on mi pare desti11ato ad u·scire dal terrcTlO sperimentale.

bile 11ei s uoi effetti sull 'i1)e rtonia; anch e dal J1Un lo di ·vista t eorico, 11on parve d.estinat a ad esse re più che un ricordo storico, e poi n o11 si tratla già ,p1iù di un in ter,·ento molto se111p1ice. La cordo tomia 1Josterio·r e 111edia]e p e11. ata d a Antonu cci (Il Policlinico, Sez . i)ratica, n. 39, sett. 1938) è viceveriba un ' 011erazione di lec11ica rapida e anaton1ican1,e nte molto precisa, t eorican1ente impos tata su un criterio i1etto, di scar sissin1a o nulla pericolosità, p·er cui d o' 'eva incontrare il favor e d egli studiosi dell ;argomento del tratta.m e11to n eurochirurgico d elle ipertoni·e . Il presupposto t eorico di Antonucci è qu.e s to : ] a degen er azione d ei co1·d1oni posterio1~i determina nei t ab,etici la ipotonia n1 u~colare . I.a sezione d ev.e, per cornbattere la para.plegia s11astic.a infe;r iore, ca-d er e sui fasci di Goll ed e~sere bilaterale; recider e princi111alm elfit,e l e fibTe lungh e sacrali e le fib.r e lon1b-ari b asse . Perciò Antonucci eseguisce l a cordoto111ia pos lerior e n1edial e all ~ altezz.a dell e ultim e , ·ertebr-e ·d orsali. Antonucci ricorda n el s uo lavoro cl1e E. ;\fiiller p arla n·el trattato di m ·e dicina di Mol1r e Stal1elin d ella eventualità d ella sezion e dei cordoni di G ol! n el midollo cer vicale i11ferio re per la cura d ella p seudopar alifìi s1)astica inferiore; n1olto più opportunarnente Anto11u cci 11a ideato l 'interYento s ulla zo11a dorsale ii1ferior e, dove i pericoli de11 ·01Jerazione ~ono ridottissimi. Inoltre l a cordotomia posteriore, eseguita a livello così basso, è possibile bilateralizzare, cosa se 11on im possib·i le, certo pericolo~issirr1a n livelli p iù alti d el midollo . Il malato operato da Antonucci avcYa 25 anni ed era a ffetto da una par apare i 6}Jastica inferiore tipo Little e il ris.u ltato su la grave · ir)ertonia è s ta to n otevolissin10. Giu stamente Antonu cci .asserisce ch e l a cordotomia po~te ­ riore m ediale può co111 vantaggio precedere i11 c1uesti malali qualunque altro intervento di iudole ortopedica. L 'avvenire di questi disgraziati i11alati si d·E-ve ~mrnrttere un poco illum inato da que&ta sc·rie di interventi su i fasci posteriori del m idollo, e in n1odo speciale dall 'operazio11e di Ar1tonucci , ch e si presenta la pi~ ~en1plice ed efficace n e i casi in cui trova la n aturale indicazione. 1F ra questi casi n1erita di essere el en cato e descritto il pri.mo d ei nostri operati: 1

1

Si tra tta di un malato di 32 anni, che sin dalla p ii1 tenera età sofferse di conYulsioni, diYenute pii1 gr avi e gr ossolan e nella pubertà. Il cara ltere


<< IL POLICLINICO

1898

alteralo e le turbe allucinatorie poslriccessuali hanno cos tretto il soggetto alJa vita manicomiale dal novempre 1923. Sin dai primi a1t11i di vita il mala to n on potè cammi11are regolarmente , n1a .fìolo nel 1929 risulta come un classico paraparetico spas tico inferiore costretto alla perman ente posizione orizzontale, sempre degente. Quindi al inomerlto dell 'operazione il inalato era in rigidità d egli arti inferiori da 10 anni. Purtroppo e·sso è ridotto ad una diminuzion e m entale così notevole ch e non son più posisibili gli esami della sensibilità, i quali sarebbero stati molto j11leressanti ; per quanto già studiati da Anlo11ucci n el suo caso clinico.

[ANNO XLVI, NuM. 44]

»

feriore non estenf'iva, come dovrebbe comportare il morbo di tipo. Little, ma viceversa in flessione. La questione delle paraplegie in flessione da lesioni cerebrali è delle più delicate e dif-

FIG.

2.

ficile della n eurologia anche attuale. Tuttavia 11on è impossibile pensare che si i&iano ag·giunte nel caso da ine descritto (mt. 12540) alle le~ioni corticali vaste littliane o meningo-

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FrG. 1. •

Nell 'anamnesi personal e i1on esiste altro di notevole cl1e una serie di piccoli attacchi tubercolari con e1noltisi multiple, di cui uno , ultimo, pit1 ri·speltabile, nel 1930. Pare abba·stanza chiaro che si sia dinnanzi a un morbo di Little, n el senso che tale vecchia classificazione indicava: lo confermano la frenas tenia e la epilessia, se non bastasse la paraparesi spastica inferiore. Ho scelto questo caso, piuttosto ch e altri , per la g ran volontà che animava il poveretto di cam1ninare. Esso difatti era •solito ad alzarsi dal letto di nascos to e quindi camminare su gli arti inferiori tutti flessi su le loro sezioni, come fan spesso le scin1mie. Mai più ave~a potuto erigersi, 11eppure çla fermo, sul tron;co interament e. Le fotografie qui so tto riportate dicono meglio di qualunque de·s crizione quali fossero le possibilità 1statiche e dinamiche di estensione di questo paraparetico. •

La 6ola questione non 'chiara del caso ch e '{•resonto ·è qu.ella relativa al fatto che il sog'g etto era · affetto da una fo'rma paraplegica in1

l

-

FIG.

3.

e1lce.f.alitiche delle- lesioni mesenoefaliche e JJOD tine, a queste ultime essendo imputabile la forn1a paraplegica così prevalentemente fle.S5oria. ì\Ii rivol·go, a giustificazione di tale tesi, ad un co11Lributo a queste i)araplegie de]

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[ANNO

XL' ' I,

NUl\f.

44]

doLt. Mario Pan11accl1ietti (1Veop.i;ichiatri(JJ, vo 1. JJI, fase. 3, 1937), al quale rimando che vo·lesse approfondir.e que~ta questione così complessa, che qui io posso non più che sfio<rare. Comunque, il 3 maggio i5corso , il soggetto ' 'iene operato in anestesia locale tutocainic.a, e secondo· i precisi dettami di Antonucci. T.aglio mediale dorsale deìla lunghezza di 25 cent. circa . Apofiseclo111ia della X, XI, XII vertebra do-rsale, lan1inectomia della X e XI dor~ale. Apertura della dura e constatazione di grossolana .a racnoidit.e con alcune placchette calcificate, cl1e prediligono la uscita delle radici r>osteriori. Aperto il sacco· aracnoideo, .si localizza la vena rr1ediana po6t.eriore e si pratica così la sezione del fascio di Goll , secondo Antonucci, a 4 mm. di profondità, a F-inistra circa 5 c111. più in alto che a destra. Chiusura ermetica della dura; ricostruzione dei piani n1usco.lari, .sottocute, cute. .. La stato generale del malato do·po l 'intcr,rento è ottimo; la sofferenza è stata n1ode5tissi1na; il d·ecorso posto p1eratorio per nulla turbato e con una pires~ia massima di 38, dopo• 24 h.; tanto· ch e in d·ecima giornata il n1alato si l)Ote, a già dire perfetta1n ente gpari to. 1

F1G.

4.

I vantag·g i dell'intervento, con la completa diste11sione degli arti inferior1, con la possibilità della deamb ulazione (a parte le non gravi lesioni articolari) e quindi la risoluzione d ella ipertonia muscolare paraplegica hanno iniziato a verificarsi in quarta giornata e hanno poi lentamente preso netta. con1&istenza, tali rim.aIlendo ancora oggi ad un n1eBe ·di distanza dall'operazione. Le fotografie che riporto sono le testimo11ianze n1igliori della efficacia della co·r dotomia lX>slerior e n1ediale secondo Antonucci 5u certe ipertonie di origine cerebrale. Avendo già operato un secondo caso, sono nella s1)eranza di poter fra qualche tempo portare un contrib·u to, consolidativo di questo pTimo, alla que tione delle cordotomie po5teriori, quali risolutrici dell 'ipertono Jl"usco]are 1

1901

SEZIONE PRATICA

piramidale o extrapirarr.1idale, ~tudiando un CY·entu.a.le parallelisn10 fra i due inter,renti di Puusepp e di Antonucci. RIASSUNTO. L'A. descrive i ri'&ultati favorevoli ssimi otle11uti in un caso di paraplegia in flessione colla resezione bilaterale del fascio di Go11 lombare, usando della tecnica operatoria id eata da Anton~cci. 1

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Cancro dell'apparato digerenf e_ Sua patogenesi e profilassi.

(Sir A~THUR IluRsT. Thie Lancet, 11 e 18 marzo· 1939). · Il cancro dello stomaco non amn1ette che u11a tera.pia chirurgica con una media di sop1ra\rvive11za di 5 anni, per cui l 'ur1ico elen1ent1) capace di abbassare la morLalità è dato dal1a profilas8i. Allo sviluppo del cancro dello ·... tomaco concorrono un fattore· intrinseco, dato d:.x lla suscettibilità -:ostituzionale in<liYiduale acl an1malar·e di cancro in g·en·e,r e e da una inferiorità organica costituzionale ed ereditaria dello · stomaco in specie, e un fattore estrinseco rappresentato dalle irritazioni croniche. Queste possono essere di natura meccanica (n1asitic0zione affrettata o ridotta o superficie masticatoria insufficiente), chimica (alcool, thè, r...a.fCè, spezie, a~pirina , bromuri , jod:u ri, chinino) infettiva (n1 ateriale infetto di provenieTl.za dentari~, tonsillare o simile). In quante al sess·o non vi sarebbero differenze fra quello maschile e quello fen1minile se quest'ultimo non fosse colpito in età più giovat1ile del cancro della mamn1ella e dell'utero. I,' età più colpita è fra i 55 e1 65 anni. La differe11te fTequ enza del cancro dello sto1naco nelle va.rie cla,ssi sociali con una peroentuale maggiore nell e classi po, ere, va attribuita a d efi cie-1te igiene ali111entare!, alla più frequente sepsi orale e alla manrcanza di denti. I casi di cancro dello stomaco con acloridrìa indicano il suo irnpianto st1 una gastrite acloridrica. Infatti Ja 1~astrite• altera la funzio ~ n alità d elle cellul e secretrici per cui indi,ridui con ipDcloridr1a co~tituzionale più fa cilme.n te divengono acloridrici, mentre i ca~i con acido cloridrico libero indicano una derivazione d-cl cancro dall'ulcera . ~ noto infatti che i1tdividui con diatesi ulcerosa. spesso associata ad ipercloridrìa sono più soggetti alle ul'( eri cronich e. Ecco auindi che 1'iper- o - l 'acloridrìa n ella gastrite non dip endo.n o dalla durala del processo infiammatorio. nè dalla sua Jocalizzazione o dalle sue caratteristiche 1

1


1002

<t IL Pn LICLINICO »

XLVI, NUl\L 44]

l 'inso rge nza del ca11cro <lello stomaco, altri o rgani potrebbero ,·e11ir colpiti; 111a gli altri or.g·a11i v ossouo non 1>resenlare quella inferiorità organica neceF-saria allo sYiluppo di un can esse re esenti da ogni irrita. c ro e .possono . z1one cro111ca. P er il ca.nero dell 'esofago l 'A. disting·ue i cnsi n·ei quali è coinvolta la porzione superiore vicino allo sfintere faringo-esofageo e i casi a localizzazio11e più bassa . I pri1t1i sor10 quasi esclu ~i,,i del sesso fe1nminile e ciò è forse dovuto alla d egenerazion·e maligna d ella n1ucosa farin gea e lin guale atrofica quale si riscontra n ella si11<lro111 e di Plu1nn1er-Vinso11. Que&ta col1)isce esclusivamente le donne d ai 30 ai 50 a11ni: si inaoifesta con disfagia e an en1ia c ui J)UÒ Lc11er die Lro lo sviluppo di un cDrcinoma della porzione su i)eriore d ell 'esofago . Il can cr o d ella rin1 anente porzione esofag~a si riscontra con maggiore frequenza ver o il fondo ed in co rris po11dcnza d ella biforcazion e tracheale ove il cibo · è ·più sog·getto a ristaho· no . Que to cun r ro è raro n elle d onne ·['€r un diver ·o con1portar11ento di front e ai- fattori e~ trinsec i i più in11)ortanLi d ci quali sono il Labncco e l 'a lcool , a venti una azione i11olto p iù ri] evanle sulla r11ucosa esofagea quasi f'em pre vuota, ch e n on u ·quella 1g-astrica ove , oltre che dal cibo, vengono diluiti dal sacco gaslri co. Nella acal asìa d el cardias il cibo ch e ristagna co·m misto a saliva nell 'esofago dilàtato va L'associazione del cancro dello stomaco con fa cilm ente i11contro a p r ocessi fermentativi e lv anierriia pcrnicios.a1 è slata ri$contrata dal- putrefa ttivi i cui prodotti irritanti prov:ocano ltna esofagite e talora a11ch e l1l cerazioni n1u1'A. i11 sei casi ed a ltri ne cita ]a letteratura. Così 1)ure si è ved:uto l ' a,ssociazione di queste cose s uperficiali. Queste ·ulceri possono g uadue niala.t.tie co·n una te.1id·e11za fam.ilia1•e e co- rire e dar luo·g o ad una iperplasia epitèliale con produzione di leucoplachia e di piccoli )fituzionale alla acllilia qastrica. Tto·duli dai quali può svilu·pparsi un can cro. · In quanto alla lo·calizza.zione jl .:a n cro dello • :;tomaco è più frequente n ell a r egione pilorica 1-\iguard o a lla profiZ.assi del ca.nero dell' esoe · i1on .coinvolge mai il bulbo duodenale. Vi fago l 'A. a ddita come n1olto efficace n ella sind eve quindi ·esser e un fattore addizionale in- · drome di Plun11ner il trattamento marziale . .rjnseco cl1e faciliLa lo sviluppo d el can cro In dosi el evate il ferro può da solo far sparire la glossite e la faringite, poich è le altenel lJiloro e questo fattor·e è forse il ma.g giore razioni trofiche d ella mucosa lin·g uale e farinal I rito cui va f'ioggetta l a mucosa della r egione pilorica . c:iò è dimo trato chiarament e dalla .gea sono dovute a carenza di ferro. In que ti osservazione radioscor>ica d ei movimenti ga- casi ]a diag·nosi precoce raprp reBenta uno d ei 1)iù tipici esempi di profilas i. Vanno pure evistrici. tati l 'ab,uso di alcool e l 'ab11so del fumo come P er quel ch e rig uarda la p1rofif.a.ssi ·d el canag·e11ti · r>rovocatori d ella esofagite cronica. ~ro d·ello stomaco, -poich è si. ignoTa il modo P er il can.cr o del colori non vi sono diffecli ~·ve lare la suscettibilità costituzionale al suo r e11ze di sesso, di pae&i o di classi sociali: sv.ill\~)J)O , si deve p ensare di ostacolar e l 'istituirsi della gastrite. cronica e d ell 'ulcera cro- Quindi , a differenza di quello esofageo e gaF-trico, la sua insoirge11za dipend e solo da caur11ca o, 1)er l o meno·, di . curare qu-e ste malatse intrinsech e, il ch e n on meraviglia , visto tie al più presto possibile. La profilassi della g.astri le e d ell'ul cera con siste riell 'evitare. i va- che ]e irritazioni che con·ducono a i disordini precan cerosi dell 'esofago ·e .d ello stomaco, cesri i fattori irritant i sopra el en cati. Ottima coBa, pur.e, sarebbe una n1aggiore cura della d enta- sano di agire una volta ·super~to lo sfintere i leo-cecale. tura 11elle classi i)over e. :È vero ch e, svilupLa - differente locailizzazio11e del ca.nero d~l pandosi il cancro dello stomaco in individui col o11. è forse do,·uta alle diverse funzioni d ci c9stiluzionalm ente predisposti al can cr o , si posin goli tratti, più o m eno soggetti alla irrita\~eb,b e obbiettare cl1e, preven·endo in questi

gasl ro co1Jich e, ma d.al Lipo cosLituzio11ale d·e l pazie11te, poich è lesioni ide11Licl1e lJossono associa rsi ad a lta acidità o ad a clorìdrìa in i11diYidui cl1e n1oslri110 ri. petti\ra111ente una ipero i1Jocloridrìa costituzion a le. La acloridrìa si risco11 tra nel 65 °/o dei casi di cancro dello s torr1aco, ma non vi ·è rapporto fra il grado di svilu1Jt)O d el cancro .e la acloridrìa. Si l) UÒ trova r e acido cloridrico libero in casi inoperabili e acloridrìa in cancri piccolissin1i, a sportabili. In base agli studi e~eguiti alla l\'Jayo Clinic, l 'A. ha dimo lrato ch e la acloridrìa è dovuta alla gastrite cronica preesis te11Le a l can cro. l)uest 'ultirno è dovuto alla r11et.a1)la sj.a d ella inucosa infiammata . E stato infatti dimos tralo da·g li studi di Konj etzny ch o nei pre1)a r ati microsco pici allestiti da biopsìe di car r inomato i è costante la gaf\trite di solito in forn1a atro fica-iperplastica, di rado puramente alrofica o taln1ente ipertrofica da dar luogo ad una poliposi. L 'iniziale n1etalllasìa maligna fu in alcuni casi riscontrata solo n1icrosco·picam ente, ta]ora in più punti i1tdipendenti d ello stesso preparato. Poich è ~i dan110 casi di cancro nei quali è recentissima ] a storia d elle soffer enze gastrich e verTeb·b e fa tto di riten·ere il cancro con1e primitivo, ma oggi si sa ch e la gastrite croni ca , specie se unita a d acloridrìa, è spesso del tutto silente. Tuttavia un e~ame accurato rivela . ch e per n1olti a nni questi pazienti furono « d·eboli di ston1aco » e dovettero evitare l 'alcool, il fu. m o, ecc. 1

1

[ANNO

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1903

S EZIONE PR.\.TICA

zio11c cronica ·dovuta a l conta tto di m a teria le fecal e. solido e di pro dotti della a ttività batterica. E cco p·ercl1è sono più colpiti il c ieco , il c olon a~ce11dente, l 'angolo spleuico e la fl·essura p elvi-rettale. Il r etto è m eno frequentem e11te colpito, tra11ne in casi di disch ezìa ch e se1nhra predisporre al cancro d ella a mpolla. Condizioni). precaricerose del c·olon - Il (~u nc ro d el colon , r ett·)· compreso, è di solito ·d ovuto, alla 111etaplas.ia malign a di un <tclenoma. Questo può esser e unico o multiplo e talora tutto il colo·n può esser e coperto di l)o]ipi, per cui si parla di poliposi o a deIlon1atosi del colon. L 'origine ad en om atof'a è stata in più casi dimos tra ta col riscontro in a lcu11e parti d el t ra tto col1Jito dal tumore, ·di semplice tessuto adeno·m atoso. Dopo la rimozio11e di un ad.enoma alt1i p o·ssono forn1.arser1c e da qualunque di e$si pu ò svilu1i.parsi un can cro. La frequen za d ei polipi mult i1)li. n el colon spiega per cl1è ivi più ch e in qual~i asi a ltTo organ o si p ossano svil11ppiare simult Dn eam ente o s uccessivam ente du e o· più • cn n cr1. I r ari papillon-ti viliosi clel relto· più ch e g li ii d en omi vanr10 .sog·,g·ett.i a 1netaT>lasla m aligna. Il cancro d el co1on l) UÒ pure rap1)r esentar e l a complicanza d ella poliposi ch e s12esso conseg·ue a lla gua rigion e di coliti l1lcerose croi1 icl1e. La n1aggior pa rte di questi p olipi constano di un t essuto infia n1m.1to e di lin tess u to di g·r anulazione rico·p erto da mucosa; ma una i1iccola 1~arte. cons ta di veri a d en orrti ch e pos~ono subire una d eg en erazion e m alig n a. Su 30 casi di niegacolon osserva ti dall 'A. u no diede sviluppo a d un can cr o d·ella p orzion e di colon dilatata . Non sembra dalle s ta tistich e· co11 sultate dal1'A. cl1e la diverlicolite predispon ga al cancro d el colon. La profil~s.s i del caricro del colon co·n siste 11clla diag nosi e n e11 'asportazion e dei polipi. "Purtroppo da n1olti ·si ig nora la frequen za con ( tii un polipo provocn lo stillicidio di sang ue 1 osso-vivo ·dal r etto. E ciò specialmente n ei }).n111bini e n ei g·iova11i. In ogni età 'Plfima di .a l trib·uire alle en1orroidi J.a causa di d etto stillicidio occorrer ebbe eseguire u11 esam e p roct os cop ico e dig ital e. In caso di poli posi bi~ogn.a rico rTer e alla colec tomìa pTecoce abboccando I 'ileo qua nto più possibile vicino alla fless ura pel,1i-ret tale·. All ora è da to distru ggere g ra d ata mente tutti i polipi d el r etto e d ella )Jorzion e r esidua d el colon · pelvico col diat er111 o caut~rio e co11 l 'aiuto di un proctoscopia o di un si grnoidoscopio. Eguale t rattam ento ' ra u sato n ella poliposi con seguente ad· una colite ulcer osa . Dato poi ch e l 'irritazion e cr or1ica del colon pr edif.po n e a llo sviluppo d el <'an cro , occorre ricorda re ch e la sem plice cos tipazion e ne provoca una m olto inferior e ai (Onsueli purganti t1sati per vincerla. La riedu1

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cnzion e d el n orn1a le riflesso di d efecazione, lln a dieta opportuna, e , s e necessario , l 'uso di una rn11cillagine no11 irritante o· di olio di par affina, sono i rimedi p iù consig liabili in si1F. CoNEST.\.BILE. 1nili casi.

Riconoscimento e cura del pilorospasmo. (Ii,. BoEHNCKE. Mediz. l li elt , 19 agosto 1939). L 'A. rileva ch e il s.in ~on10 più caratteristic10 d el p ilorospa&n10 , il von1ito, si disting ue dalle allre forn1e per il s uo car a tter e spastico: vomito ' 'iolento , a getto di fontana , su bito. d opo il pa:--lo. Ques ti ~aratteri lo distinguon o d al ' romilo n euro1)atico ch e può cr eare difficoltà diagn o t ico-differ en zi..rilì. Ur1 sinto1n o r11olto importan te d el pilorosp·a s1r10 è la p·seudo-sl iticl1ezza: q11esta din1os tra ch e csisle un.a sten osi perma11 e11to che i1npedi sce iJ J)a.ssaggio 11el t enu e. Le feci son o in questi e.asi di colo re scuro e co11sis ton o in secr et.i intestinali più ch e in r eti alimerttari~ P er cl1iarire la et iologia d ella 1r1al.attia si deve ter1 er conto d el fa tt o ch e ]a i 1lala t tia non si inizia subito do1)0 la n ascit'a 111 a :3-4: setti1nar1e IJiù tardi ; cl1e d opo la g·ua rig·io11e per siste all 'esa n.1e r a•diologico un dis turbo di passag·g·io in forma di S\ 7Uotan1.ento gn strico r all entato con I"'eri talsi rin forzala; e eJ1 e disturbi fun ziona li d ella dig·estione son o n1olto f requenti n elle famiglie d ei ])ambini affetti il a pilorospas1110. Evidenten1en Le esistono fa tti a nato1nici cl1c però diven tan o n1anifesti solo se subentran o an cl1e dei fattori funzio11al'i. Du e co11cezio11i di verse spiega J10 la etio- · lo·g ia d cl pilor ospasn10: secondo la 1)rima, si tratterebbe. di u11a ipertrofia m uscola re cong enit a con svilu11'po secondario di spa m i su terre110 er editariarl1ente prediRp osto e costit uzionalmente n eurotico , la sec9nda . teoria . c9nsidc·r a invece prirnit iva una eccit.abilità rifles sa congenita de llo sfinte re pilorico, ohe esagerer ebbe patolog icam e11Le la disposizion e al vomito propria d el la ttan te e p r ovoch er e·b be t1na ipertr ofia d a lavo ro con1pen satoria d ella n111scola tura d ell 'a11 tro. La cura del pilor ospas1110 € n1 edica o cl1irnr g jca. Quest 'ultin1a va a dottat a m en t re il latLa11te si trova a n cor a in discr ete con d izioni . : n on i dovr à quindi j)rolun gare Ja c ura m ed iCil ol tre una settimana se eRsa si r iYela insufficiente ad i.J11ped ire la dim inuzio11e d el 1)eso. La cura medica è alìn1entare e m ed ican1entosa . La prin1a co11siste n el f-on1rn ini. t ra r e. in 1)asti piccoli e fr eq uc11ti , n1iscele ad a ll o valore calorico (latte umar10 cond ensato o addizio11ato D idra l.i di Ca l'W ll ÌO, )a tte \ T3 CCÌil O inlerO acidificato ·e zu cch erato, 1)appe d en se cl1e aun1en lano la per is lole). La cura m edican1enlosa consjf,te n elle so111ministrazione di an tispa tici (al1 opi11a, eu1n idrin a) e d i na r cotici a tti vi sul ce11tro d el von1ito (a dalina, nau1 isan , e so11r a ttut to son1 nifen 5 volte 2 goccie). La cura chirurgica con si ste n ella sezion e dell<t musco1


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latura pilorica ipertrofica fino a rendere visibile la mucosa. Prima dell'intervento è consigliabile u11a trasfuis.ione di sangue per eviture successive ·e111orra!gie dalla n1uscolatura sezionata. Ad og11i modo è necessaria ·una inf11sione di liquido <l.i Ringer, percl1è il lattar1te tolleri bene il digiuno JJO,s t-operatorio: dopo u11 digiuno di 2-6 ore si darà a cucchiaird del thè o latte umano scremato. P.

La colostomia '' defunzionalizzante ,, secondo De vine. Una preparazione 1·azio· nale alla resezione di lesioni dell'intestino c1·asso. (A.

OcnsNBR,

l\f.

I.

DE BATTEY e

RoTHSCHI·L D.

Th e Journ. of lhe A nieric. NI edic. Associat., 12 agosto 193'9).

La morte che segue la resezione gastrointe-

stinale è dovuta principa lm-enle alla peritonite e, p er la presenza di 1nag·gior numero .d i microrganismi, questa mortalità è n1aggiore per l 'intestino che IJer l o stomaco. Secondo la stati~tica del Sha.111baugh la p-eritonite per resezione gastrica '5i 11a nel 15,3 %, p er resezione i11testinale 11el 33 <y~ . La mortalità per resezione intestinale fatta 1)er curare l 'occlusione è molto alta: negli interventi in un tempo raggiunge il 25, 7 % in quelli in più tempi il 12,5 %. Il fare una co10.ston1ia prima della resezione in casi di ostruzione intestinale ha ridotto a Chewer la mortalità dal 24: all'8',5 %. Risultati press'a poco sirr1]li hanno avuto allri chirurghi. Il miglior mezzo per e liininare i microrganismi inteis.tinali nel tratto da resecare è quello di evitare in esso il contatto colle feci. Questo si potrà ottenere coll'isolamento completo delle a.1 'erture dei seg1r1011ti distale e prossimale del} 'intestino. Questo proc·edimento consigliato dal Mixher per la colostomia permanente appai tiene al J)evine, chirurgo australiano. Con questo p1·ocedime·nto si « defunzionalizza » completamente la porzione distale dell 'inte6tino, di 'C1u i si ottiene la virtuale « debatterializ• z.az1one ». • Gli AA. ritengono che la colostomia tipo Devine permetle anche di praticare resezioni intestinali più ampie. La debatterializea1.ior1e è affrettata da lavaggi d el tratto da resecare fatti attraverso l 'apertura distale ·della colostomia con soluzione fisiologica o con antisettici. Qualche volta ciò no11 è possibile per l 'esistenza di un ' occlusion-e com,p leta. ·utile è anche l'introduzione di cul. ture di b. acidophilus n el tratto intestinale tanto distale che prossimale. La tecnica d·ella colostomia alla Devine è stata modificata dagli AA. La moclificazione consiste essenzialmente nell ;incisione traversal e invece che longitudina le e nell'uso delle ·1)inze fissatrici di Ocl1sner, che ]Jer111ettono di •

compiere l'operazione in modo ·da non contarninare la cute colle feci. Gli AA. hanno anche ideato 11n enterotomo che permette il rir)ristino funzionale del segmento distale, quando è giudicato necessario. Questa tecnica fu -adoperata in 26 ca5i con un solo caso di morte. L.

Problemi dell'appendicite. (M. I\.a.\BBEL. 1llediz. M1elt, 9 setterr1bre 193r). In Ger1nania muoiono di appendicite circa òOOO individ.u i all'anno: queste mo1ti si potrebbero evitare cori una diagr1osi tempestiva, per('l1è una volta falta la diagnosi tutti. sono orn1ai d 'accordo stilla opl1ortunità di operare al J) ÌÙ presto. Lna diagnosi esatta può però. incontrare serie difficoltà, ROj)rattutto nella pri1r1a infanzia e nei vecchi : perciò la mortalità negli operati è particolarn1e11te elevata i11 que:ste età. Nel piccolo bambino i11oltre i proces~i infiamrnatori del peritoneo non tendono ad i1lcapsularsi come nell'adulto, ma si generalizzano: non si constata poi nel piccolo ba111hino quella spiccala efficacia del siero antiperitonitico che lo rende un prezioso ausilio nell e appendiciti perforate dell'adulto. Così, mentre i casi di appendicite nei bamh·i ni al disotto dei 10 a11ni rap1)resentano solo il 12 % del rtu1ner0 totale, i cafìi di pe.r itonite for1nano l)er questa età più del 50 % del numero con1p1e.ssivo di peritoniti. Per quanto rara, l 'a1Jpendicite 6i può osservare anche sotto i 5 anni di età i(3 °/o dei casi) e sopra i 60 anni (2 %) . l\'ei piccoli bian1bini la dia.gnosi è ·particolarmente difficile per la iinpossìbilità di raccogliere i dati soggettivi e per la frequenza di dolori addominali in questa età . Dal lato della di.aignosi differenziale sono importanti la polrr1onite (specialmente quella centrale del lobo i11feriore di (lestra: faccia rossa anzich·è pallida, temperatura -e leucocitosi più elevate, no1evo le differe11za tra la ten1peratura ascellare e la r ettale, -esame. radiologico), il vomito acet<.1nemico (vomito intenso quasi senza febbre, <"\&senza di leucocitosi spiccata, acetone nell'alit11 e 11ella urina) e la inva~g-inazio11e intestinal e (d·el lattante: è egualm ente urgente l 'intervento chirurg ico). Nell'adulto la diagnosi })UÒ essere difficolLata dal fatto che il dolore per lo più inizialn1ente non è localizzato .al p11nto classico n1a ·è avvertito nella regione gastrica o attorno all'ombelico: si deve allora tener conto degli altri sintomi e soprattutto della l eucocitosi. Si imJ)one la diagnosi differe11zi.ale con la pielite (temperatura più alta, no11 vi è la caralteri&tica differenza tra l 'ascella e il retto, esa1ne dell 'urina) con i calcoli dell 'u.. r·etere (dolori a tipo colico che dal fian co irradiano ,,erso l'inguine, assenza di ten.:;ione del~ r1.a1·eti addominali, ab·b ondanti eritrociti nel sedime11 to urinario) e n elJa donna con la salpi1lgite risp. pe,r itonitc pelYica (si impone la


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cl1ra co1lservativa, anamnesi gonocccica, inizio irr1_p rovviso con febbre alta, forti dolori al baRso ventre, te11sione bilaterale delle. pareti, dolenzia del Douglas). Difficilissima e di eiStren1a i1nportanza è la diag·nosi differenziale tra appe1Ldicite e rgrippe intestinale, che con l 'ingrossanlenti) delle glandole mesenteriche può si111ulare una appendicite. D 'altra parte è noto che nel corso della grippe si possono manife~t.are gravissimi proces.si di1 &truttivi appendicolari. Solo una esatta anamne1&i e un accurato €sa1ne obbiettivo permettono di evitare errori fatali: una leucocitosi e uno spostamento a si nistra della fonnula leucocitaria parlano decisa1nente peir l'appendicite. In questa malattia dopo poche ore (osservazione accurata!) il dolore alla preS&ione e la tensione muscolare si .a:coentuano e talvolta comp·a re il vomito. Nei vecchi anche gravi processi flemmonosi e distruttivi dell'appendice p rovocano manifestazioni cliniche relativan.1er1te lievi : i sintomi lo<<ili sono poco accentuati, il vomito è raro , la febbre, l'ac·c eleramento del polso e la leuic ocitosi possono mancare. Nei 375 casi di appendicite operati dall'A., si ebbe una n1ortalità del 25 % sopra i 60 anni, del 27 % sotto i 5 anni; 2,9 % tra i 5 e i 10 anni, 1,6 % tra i 10 e i 20 anni. Su 200 o perati in età tra i 20 e i 60 P. · a11ni non si ebbe alcun caso di morte. 1

II trattamento delle emorroidi e delle

loro complicazioni. (J. Mrss10~. Le Scalpel, 5 agosto 1939)

Le emorroidi esterne sono quelìe che si sviluppano sotto la pelle o in vicinanza della giuntura cutaneo-muco&a. Le en1.orroidi interri t! 0 sottomucose si rivelano solo quando, sono prolassate: artche quando sono trombosate non so110 a1)prezzabili cou la palpazione rettale , l)O~sono essere messe in evidenza solo con l 'endoscopia. Quei.sta le fa vedere come cercini coperti ,d i muco e con capillari dilatati Rolo quando coesiste anorettite. Nella forma angiomato-sa diffusa di Richet la mucosa ano-rettale ha una tinta verrr1iglia senza cercini. Le eriorroidi estern1e provocano disturbi funzionali solo quando sono tron1bo,s ate. Si ha <1llora un piccolo tumor~ di solito rotondo, dl1ro, a cc,ntorni limitati, rnolto seni;ibile alla pu lpazione. L'incisione ~ecoce dell'emorroide tro111lJosate praticata con l ·a11e.st 0sia locale e 'S'e guita da ll 'e:s·pressione del coagulo determina una rapida guarigione. Se si ritarda e s'inizia l :organizzazione del trombo bisog na astenersi <la ll 'i11tervenire-: in genere la trombosi guaris.ce gpontanean1ente lasciando una piccola e::;crescePza molle che è di solito b en tollerata (quando provoca gemizio o prurito può essere eliminala con l'elettro-coagulazione). Solo ec.cezionalmente si ha sfacelo che può provocare e111orragie o un ascesso seguito o non da fi<;1 ola. 1

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SEZIONE PRATICA

Le e1norroidi interne subiscono l'influenza di tutto ciò che può disturbare il sistema venoF-O in generale o la rete emorroidaria, anastomosi tra il sistema della porta e quello della cava inferiore. Tra i fattori che interetSsano il sistema venoso in generale vanr10 ricordati la malattia varicosa, la grande ipertensione e lo SC'0n1.p enso cardiaco. u ·rl disturbo della cìrcolazinna portale (ci1Tosi o semplice disordine fur1zionale del fegatoj determina una com1)res&ione del sistema venoso emorroidario. Gli o tacoli alla circolazione della cava inferiore (g·ravidanza, t11mori uterini, ipertrofia prostati ca) provocano en1orragie emorroidarie. Le affezioni delle immediate vicinanze (malattia d·el1·uretrà e del retto) co·m plicano la situazione. Clinicamente le en1orroidi interne sono, quasi sempre latenti e si riv elano solo in determinate occasioni con fatti acuti, di cui il princi1)ale è lo sitrozzanieri1lo emorroidario, o con latti c.r onici: emorragie, prolasso e dolore 01)pure con gemizio e p·T'urito. l..10 sll'ozza1nen,lo eniorroidario può defi11irsi un prolasso ipirovocato da trombo- flebite. ·È accr1mpagnato da vivo dolore. Quando lo strozzamento è localizzato .&i tenterà la riduzione eon prudenza e dolcezza. Qualora la riduzione non riesce il medico dovrà limitarsi a mettere l 'ir1fermo a let.to, a rendere le feci molli con la paraffina 0 mu,c illagir1i, a far praticare serr1icupi caldi, o applicare una borsa di ghiaccio. Le onde corte danno molto sollievo. E 11ecessario sorvegliare l'infermo con gran cura i >erchè è possibile la produzione di un ascesso a11ale o di un flemmo•n e della fossa ischio-retla Je. In tali casi l 'intervento tempestivo del chirurgo può evitare la formazione di fistole &econdarie. • Le emorragie ha11no un 'importa,nza ' rariabjle. Le emorr.:igie improvvise, abbond1a nti, caln. trofiche da rottura della varice anale son o ra rissin1e. Per lo più le emorragie provengono dal r~ticolo capillare dilatato cl1e copre la superficie delle flmorroidi. In molti casi le emorragi·e dipendono, dalla rettil e cr11orroidaria le.g.ata .a ti psi o a colite con o senza diarrea : b asta curare queste condizioni per fare scomparire il fll1sso di sangue. Nelle emorragie ostinate sono indicate le ir1iezioni sclerosanti: u11'iniezione settimanale di qualche eme. di soluzione di chinino-urea a l 5 % nella r egione immediatamente sopraorr1orroidaria. Le i11iezioni stesse sono controin dica te quando le en1orroidi dipendono da Ì])ertensione, cirrosi epatica, gravidanza, adenoma prostatico, e quando coesiste diabete. Il prolasso emorro;dario può essere intern1iltente, ossia verificarsi dopo le defecazioni o11bligando cosi il malato a ridurre volta per volta il pacchetto prolas~to. L 'abitudine eh € hanno alcuni .p azienti di spostare la defeca1ione \ erso sera, prima di andare a letto, è danr10 a per il funzionamento dell 'apparato di ge1

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« IL POLICLINICO n

re11Le. Il p rolasso pern1ane11te costituiisce una grande infe.rmità per il gemizio che provoca e perchè I 'infermo n e ·d·i venta ossessionato. La cu1·a co11siste nelle iniezioni sclerosanti quando lo· sfintere anale ha un.a b·uona tonicità. In caso contrario bisogna intervenire chirungicamente oppure provocare la cauterizzazion.e di due o tre punti della mucosa situati irt alto in modo da :Qrovocare una scJerosi pe1·irettale e far e aderire in qualcl1e m odo la mucosa ai teEsuti so ttostanti. Il dolore cr onico è legato pri11cipal111ente a Il.umori ·emorroidari : emorroidi infiammate o (l)Olipi .d ell 'ano di solito sopTae111on·oidari. I paccltetti er11orroiciari quar1do sono ' 'oluminosi possono essere trattati co11 l 'exeresi .chirurgica o con la diatermo- coagulazione ch e può essere praticata. con semplici anest esie lo.cali sottomucose e n on richiede ospe d alizz?zio~ ne e dilatazione a n ale oppure e.o n l 'an,e mizza• .z1on e. I polipi .s opraen1orroìdar1 posso110 asportarsi con ansa quando la r adice è libera. Altrimein ti ·si rico1Terà alla coa~ul.azione con pinza : la corrente essendo più inten sa a livello d ella radice, questa si anen1izza ed il polipo cadrà successi-va1nente. . · 'f al,1olta il dolore n on è dovt1to alle emorroi·di n1a a nevr~lgie anali. In tali casi non esiste s1)a&mo dello sfintere e la l)alpazione non è ·dolorosa . Il gemiizio ed il p·r•urito so110 sp·esso dovuti .a]le stesse emorroidi, ma il più delle volte alla proctitei sopraemoTroid.aria. In t ali ca&i, a par- · te le iniez1011i sclerosanti , r·en,d eiranno buoni -servizi la cura dei disturbi dig;estivi e la m edicazione rettale. 'T alvolta il prurito d etermina lo sviluppo di u11 ecZ\ema cb·e .r etroce de a n oh '1es•so con il buon trattamento ·deìla colite o della retto-colite. In caso contrario si faranno appliciazioni di ittio·l o· liquido o di olio ·d i fegato di merluzzo. Può darsi anche cl1e il prurito anale, più c h e. alle emorroidi , sia legato ad un prurito vulvare : in tali casi gioveranno le iniezioni di folli colina . .Alcuni pTuriti ·della re1g·ion e anale sono. legati a d u11a cau sa gen erale, come il diabete e l'uremia, o non hanno a lcuna causa apparente (1p rurito essein ziale). In tali casi si può riccorere alle iniezioni locali di piccole dosi di ibtamina. La ragade ariale è abitualmente una complicazione delle e.m orroidi. Può essere in dolente o poco dolorosa , ma spesso i fenomeni algici raggiungono un'intert~ità con siderevole, con caratte.r e persistente e parossismi violenti. È caratteristico l'orario del dolore, fino a costituive un segno patognomonico: il dolore, ch e è dovuto a uno sp:asmo dello sfinter e anale, non appare immediatamente dtlpo la defiecazione ma 15-30 minuti dopo. 1

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XLVI ,

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La ragade può essere localizzata in qualsiasi punto dell 'orifizio anale, ma più frequenten1ente in coTrispondenza della comme&sura posteriore. Per lo più si rileva alla semplice ispezio11e previo divaricamento della regione. In caso · contrario la si potrà apprezzare appoggiando l 'indice sui t essuti i)erianali: la pTessione anch,e lieve provocherà dolore n ella zona occupata dalla ragade. Il trattamento·, oltre ai •c onsigli igienici da dare a tutti gli en1orroidari , varia secondo la i1nportan za della lesione. Nei casi m olto leggeri si può a''er·e la cicatrizzazione rapida mediante ap plicazioni di pomate all 'ittiolo ed a base di vitamina A e D. Anch e il trattamento analgesico coadiuva il 1p rocesso di guarigione . A tale scopo si praticheranno nella porzione dello sfintere e della sottomucosa corrispondente alla raigade soluzioni acquose o meglio oleose di anestesizzanti . Nelle forme cronicizzate conviene ricorrere alla dia termo-coagulazione o all'escissione pre' 'i.a dilatazione anale. La fi stola ariale può ·s eguire all'ascesso anale o al flemmone: ischio-rettale che, co·m e si è detto, sono complicazioni delle emorroidi, specie dello strozzamento. Da ciò la n ecessità di a1Jrire a tempo e conv·enientcmente queste raccolte. Il tragitto delle fist ole an ali è molto vario : l)UÒ essere ra.1nificato ed interessare o· non lo .sfinter e, essere ap·erto o non n el retto. Al riguardo oltre l'esplorazione con lo s·p ecillo si })fatich erà l 'esnme r adiografico dopo iniezione di lipiodol nella fistola. In genere il trattamento è unicam ente1 chirurgico. Quel che sia la te.cnica adoperata impo11a di non lasciare ne.ssun tragitto 5econda• rio, J1essun recesso. Quan·d o l 'interven to chirurgico è impossibile si ricorrerà alle iniezioni di liquidi modificatori: lipiodol , ioduri, mercurocromo . 1

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DR .

PRON'fO SOCCORSO. Trattamento delle ferite. (0 . NoRDMANN. Mediz. Kloini., 8 settembre 1939).

Il decorso lÌella ferita e il destino d el paziente dipendono soprattutto dalle prime cure prestate. La disin.fezione della ferita è più dannosa ch e utile : le soluzioni antisettiche danr1eggiano anche i tessuti viventi e d eprimono le na turali forze di resistenza delle cellule ''er~o i germi penetrati n ella ferita. Si eviterà a11ch e di lavare la pelle circostante: sembra ch e i germi cl1e vivono sulla cute di ogni individuo si ano comp] etamente innocui per la ferita, nle.ntre sono pericolosi quei germi che vi possono penetrare secondariamente con le n1ani del medico o con istrumenti o materiale da medicazione non sterili Se la ferita è sem•

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SEZIONE PRATICA

plice la si ricopre (con pinzetta st erilizzata) di u11 quad.r ato di garza sterile che ap pena la copra tutLa~ quindi si rade a secco la pelle circostante ,e la si pennella con tintura di iodio al IU %. Solo se la pelle è molto sporca la f>i p ulirà prima con b·enzina. Nelle ferite in cui i tessuti sono forteme,11te danneggiati si dovrà, con strum·e nti 5terilizzati, escidere i margini cutanei irregolari taglia11do nel san o e asportare fino a fondo della ferita i tessuti a b ranclelli o schiacciati. Per divaricar e la pelle, il tessuto adiposo e le fa;&cie e ai)oneurosi lese si ricorre· .ad uncini acuti che evitan o ·danni m eccanici ai tessuti: per divaricare la ferita muscolarei si uMno uncini ottusi ch e però v.a nno n1anipolati con molta cautela. Se i t e&suti so110 r11olto schiacciati o se vi &0110 emorrag·ie parenchin1.atose sono utili l 'iodoformio , lo xerof(>rmio , il vioformio: la ferita viene tampoItata inJ modo i1011 1&tip,a to con la g.a rza med·icata, dei drenaggi di gon1n1a provv.ederanno a l deflusso del secreto. La sutura immediata della ferita è .Qericolosa : solo .se la ferita è ampiamente b eante si metterà qualche punto, tra i sing·o li punti vi dovrà esser e però semp·r e abbastanza spazio per consentire un buon deflusso del secreto . Egualmente dannoso è un t.a1nponam ento stipato d ella ferita perch è eiso determina un &ta1gno delle secrezioni . Buoni rì&ultati si otte.11gono co n le po·m ate all'olio, di fegato di n1erluzzo e conLemporanea immobilizzazione i11 fasciat ura gessata : le ferite così traLt.ate gr.an ulano e si ep·i telizzano rapid.amente. Uno svan Laggio del metodo è la impossibilità di ricono1&cere a tempo una incipiente infezione (la fa scia gessata si cambia ogni J 5 giorni!): ino·l lr·e l 'odore ch e si s1Jri giona p·u ò e~sere tanto insop'p ortabilc da o·b b·l igare a car11b1are precocen1ente la 1nedicazio11e. P. 1

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Lesioni e disturbi organici da paracadute. (R . DE G..\.uLEJAC. BUJlleJ;in l't1édical, 1939).

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L' A. distingue le lesio·n i in1putabiili all 'u so del paracadute ir1 quattro gruppi: I ) lesioni mollo gravi, ,rariamente localizzate, seguite genera lmente da morte; 2) lesioni torace-addominali con o senza disturbi nervosi o co,n gestizj; 3') lesioni organich e varie; 4) ferite degli arti inferiori più o meno complic?te. Queste lesioni possono verificarsi nel corso d~lla stes.s.a ·discesa, e per cornp1·en·d erne il nteocanismo pa togen etico occorre cono&cere la co&tituzione del p,a racadute, ed il suo funziona1nento dal salto dell'aviatore nello spazio fino all'arrivo al suolo. Il paracadute consta di tre eleme11ti principali: 1) una calotta di se ta contenuta in un sacco di tela ch e può aprirsi at1tomaticamente all'atto del salto dell'aviatore o che ~ i apre '

solo ad un dato mon1ento durante la caduta a volontà ·d·ell 'utente; 2) un sistema funicolare di sospen sione ch e collega la calotta ; 3) un cinturone o imbracatura. Dal pu11to di vista in questio11e la p•a rte più importante• è l 'imb·r acatura, ch e può e&sere costituita da un,a semplic.e cintura toraco·-a ddom inale larga circa 20 cn1. alla quale è fissato il sistema di sospensione dorsalmente nella pnrte m ediana 0 a l lato ~inistro, oppure ad arr1bedue i lati. Ma più comunemente l 'imbracatura è più con1plei5sa con punti di attacco I)iù numerosi alle coscie , a1le ascelle e al tronco. La' calotta , sia cl1e si liberi dal sacco spon tanean1ente o ch e si ap·r a a con1an do, n ell 'atto ·di spieg·arsi p ro·v oca uno stiramento delle funi e quindi uno strappamento delJ 'imbracatura che è fortemente risentito dall 'ayjatore La velocità di caduta diminuisc.e ma è sempre. notevole, da 4,50 a m. 1 al secondo in rap·p orto n1la costi tuzione dell ' ap~1arecchi0 al peso d&l1'utente, all'altezza e a llo 1&tato del tempo. Qua11do l 'atmosfera è caln1a la discesa avviene in gen er e sen.la pericoli. Ma ~e :pio,1e e c'è molto vento il parar::adute è agitato da movimenti osc,iìl.a1ori o rotatori. Dopo un tempo variabile in funzione dei detti fattori l'aviatore prende contatto· con il ~Dolo e si libera ì111rnediatamente dell'in1bracatura per evjtare di essere trascinato dal paracaduto tra &portato dal vento. Le lesioni più gravi e anch e moTtali si ' erifi.c.ano1 quasi sen11~re al n1ome11to d,el salto nello spazio, le lesioni toraco-addon1inali con o senza disturbi nervosi o con,g estizi si verific<1110 all 'atto dell 'apertura della calotta, rr1entrc· le ferite co11 localizzazioni varie si han no clur ante la discesa e particolarn1·ente quelle de.uli arti a l momento ·del contatto cori il &uolo. Le lesioni che po&sono verificarsi cori il salto nello spazio o in seguito consiston o in fratture del cranio, i n fratture multipl e o in un compl eto, schia,c ciamento del corpo. Sono cau sate cla! fatto ch e il paracadute ri1nane impigliato i1ell 'areopla no per rag'ioni vaTie, o dal fatto clic la calottà no11 si apre o si apre incon1111etan1ente, provocando così la discesa a grand e velocità e quindi lo schi.a ccìamento del corpo sul suolo. Le f€rite toraco-a,d dominali con o senza lesioni nervose o congestioni sono eccezionali quando l ' imb~acatura ha punti di pre~a su le coscie, le ascelle ed il tronco, relativamente frequenti qua11do l 'apparecchio di .sospensior1e è costituito da una sen'1f)·l ice cintura, rare quando la cinLura è munita di co cia]e. Con la cintura toraco-addo1ninale sen1 plice sr.nza cosciale si possono avere le scgue11ti lesioni: a) lesioni localizzate ai punti di contatto della cintura con l 'or.g a11ismo; b) lesioni toraco-addominali a distanza; e) distur])i 11erYosi 1

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o co11gestizi isolati o raggruppati , accon1pa- l E-ntamenle, ch e l'a tterraggio a vven.g·a su terra g 11ali o non da lle lesioni p recede nti. , leggera non accid·entata e sen za grossi sasfi.i. Le prin1e, in rapporto al modo di fis sazion e La velocità n1edia di discesa all'arrivo al del paracadute alla ci11tura, sono localizzate, suolo è di 5 m . al secondo ch e corrispon·de al superficialmente o i)rofondament<::, alla r egio- salto di ineno di i11. 1,50. di altezza, ossia di 11e antero-i11ferior e dal torace ed alla parte u11 Mlto r elativamente poco elevato e ch e non sottostante dell 'addom e, alla regione ]ateralei dovreb b1e provocare gravi dan1ti se la caduta destra ,del torace ·ed alla sottostante regione adnl suolo avvenisse i11 posizione adatta. Ora l 'adomi11ale, e raramente alla re.gio11e torace-adviato re se non l1a la possibilità di scelta del dominale sinistra. La so&pen sione laterale siterreno d '.atlerrag1gio ha quella di assum ere la n1 str a provoca lesioni molto più gravi di quel- ])()Sizione meno pericolosa. Questa è quella le d·ella sosp·en sion e rr1edio-clorsale, p erch è so110 ver ticale co·n arti i11feriori in esten sione pronti localizzate a destra. Si tratta di contusioni , ec- a fl ettersi in modo d 'ammortizzar e l'urto. c}Jimosi più o m eno estese e profonde, fratture ~la qua11do la velocità cresce (per il mo dello di costo,l e, lesioni epatiche co·n o sen za itt Bro del p aracadute, per il peiso dell 'aviatore, })er la e disturbi renali. Tali fatti sembran o dovuti pioggia o per il \ e11to) si p-0:-;sono avere lesioni éllla brusca dilataz ione dell'emitorace uini ... tro g·r<l YÌ seguite a11ch e d'a morte. e alla proiezio11e di a lcuni eJen1e11ti degli orAll'arrivo al suolo l 'aviatore deve subito ligani nd<lo1ninali nella parte sinistra d'e ll 'addo- l>erarsi dell .in1bracatura s.p·e cie quando, "l 'atmorr1e sottc) l 'influ e11za della brusca com pressio11 e sfera è agitala. Ogni rita rdo n ell 'esecuzio11e di de]la 1)arte ·de tra d el torace e dell 'ipocond rio c1uesla n1isura fa sì che l 'aviatore sia trascidestro al 1nomento dell 'apertura del ·paracalìato dal vento urtando conLro gli ostacoli e dute. J>roducendosi le:;ioni talvolta letali. Le lesioni toraco-.addo11li11ali a distan za se111l~e di, erse fasi della discesa (salto nello spabrano do vu te al cattivo a dattam e11to della cin- zio, a1J'ert ura della calotta, discesa ed atterragtura di sospen sio11e .~l1 e all 'atto dell'apertura g'io) po sono dunque essere acco111pagn.ate da della ca lotta può essere rigettata in alto deterlesio11i e disturbi or ga11ici di varia n atura, 111ina11<lo la frattura di una clavicola, o riget~ede e gravità · tata i11 basso detern1inar1do farli dolori addoGli accidenLi più g·ravi e più <Spesso mortali minali con o senza emorragie tran sitorie dell a ... c,110 yuelli legati a l sallo nello spazio, e son o ·ve~cica o dell 'i11testi110. quasi sen1pre impu tabili all 'apertura intempeI disturb·i n ervosi e co11ge~tizi con sistono i11 sti,~a del sacco ·del !}aracadute, all'utilizzazione viol ente cefalee, vertigini , disturbi del] a vista, troppo rap:ida del con1ando a mano, alla non ronzii , perdita della coscien za, emorragie na- .a1>ertura ·della calotta. Essi sono diventati più sa1i, co,n gest.ion e ocu]a re, fatti tutti dovuti alla rari con i perfezionamenti tecnici de~gli appar<ipidità con la quale l'aviatore è proiettato Tecchi e con la 1nigliorata istruzione degli fuori ·d·ell'apparecchio o alla violenza dello choc aviatori. dì apertura d el paracadute. Le lesioni, provocate dall 'apettura della calotta il cui sforzo arriverebbe fino a 1000 K-g r., Le l~sioni org·aniche ch e &i verificano n el corso della ·discesa del paraca.dut.e sono le più possono ·essere eliminate o ridotte con accorsv<.i riate ed h ann o rrieccanismi di produzione gin1enti tecnici: apertura rapida ma n on istan tan ea, assorbi1nento da parte dell 'imbracatura diver:;issimi. ' Talvolta, il ·paracadute è colpito dallo stesso di u11a part e. della forza di trazione esercitata a.reoplano a bban.donato o da un altro areopla- dall 'apparecchio di .&0spen sione, distribuzione no in volo e l 'aviatore cade schiaccian·dosii al ·d ella potenza di trazione su elementi anatosuolo. In qualcl1e caso il movimento oscillato- rr1ici numerosi e poco fragili. rio del paracadute fa ·b ,a ttere l 'a,riatore contro L 'attenuazione dello sforzo di apertura è stata tentata in Italia e negli Stati Uniti m ediante il 1nuro di una casa e si ·determina così la fratla costituzio·n e della calotta, il tess.u to e la ditura delle coscie. Nella gue.r ra di S·pagna alcuni aviatori dura nte la di scesa furono colpiti rsposizione dei fusi di seta ch e la costituiscono , ed uccisi da proiettili n emici . Infine i paraca- e n1ediante la presenza alla so1n.m ità di un foro dusti corrono l 'alea di urtare contro fili elet- elastico ch e si allarga notevoln1er1te quando la calotta si apre e si richiude gradatamente a mitrici ad al ta te11sione • Le lesio11i che si verificano a l momento del sura ch e gli sforzi si distribuiscono ·normaln1ente su tutta la superficie del paracadute ducontatto· CO·n il suolo sor10 per lo più distorrante la discesa. sioni dei piedi e delle ginocchia , fratture delle gambe e raramente del1e cosci e. Ma .possono 'Gli italiani, grazie ai lavo.ri del colonnel] o . aversi accidenti più .gravi anch·e seguiti ·da Luigi Avorio, con questo proceclimento h anno morte sia per fratture multiple degli arti , del ridotto di circa la m età i casi di ch oc d'apertronco e del cranio, .sia per a r1negamento quan- tura . . do la caduta avviene sull 'acqua. I francesi hanno cercato di din1inuire lo Perchè il conlatto con il suolo avvenga nor- ·sforzo con ammortizzatori a livrllo dei fili di • sospensione . 1 na]111ente occorre che il paracadute discenda • 1

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SEZIONE PRATICA

Per quel che riguarda l 'organo di attacco è stato rilevato che per la cintura, senza cosciale, la sospensi0n·e dorsale. è nettarrtente· superiore alla laterale sinistra e che la sosp er1sio11e con due p.u nti di fissazione ·dor&o-laterali è ancora più conveniente perchè rende la discesa m eno· molesta e più dolce. L'aggi11nta di un · cosciale rende ancora 1neno probabili gli accidenti. Ma meglio ancora corrisponde un 'imhjr acatura co npu.n ti di attacco alle coscie, alle astelIe e al torace. Pe1· evitare le lesioni ·d ete·r minate durante la discesa ·da ostacoli incontrati pTima di raggiungere il suolo l 'utente può in qualch€ modo dirigere Ja rotta ·del paracadute. A tale scopo gli italiani imprimo,n o agli arti un movimento sin1ile a quello del nuoto e gli americani u sano esercitare una trazione &ui vari fili di soSJ)ensione1, ma in effetti ambo i procedin1enti 11on so·n o soddisfacenti. La possibilità ·di discenderà su un lago, sui un fiume o sul n1are importa la necessità che J'a,·iato-ve .5appia notare e dovrebbe d'altra parte eccitare lo studio di un apparecchio ch e gli consenta di nuotare per un las&o di temp10 sufficiente per salvarsi o p~r atten·dere soccorsi. Malgrado tutti i pericoli in eire11ti all'uso del paracadute, questo rimane un apparecchio di salvataggio di prim'ordine., e si ha rag ione di sperare ch·e con i perfezionamenti tecnici che gli sono inc,e ssantemente apportati es.so diven terà sen1pre più sicuro. DR. 1

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Lisbona, abbia p.erduto un po.' di vista n ella trattazione quello che era lo scopo ·d icl1iarato· della sua opera: si sia cioè più volentieri e· con ampiezza, forse superflua per noi 111edici, diifuso sull1e nozioni generali di embriolo,g ia. ed abbia trascurato l'embriologia speciale, che è co&ì necesMria p er con1prendere buona parte· d1ella patologia. · Per esser chiari con un e~e.rr1pio, noi avremn10 preferito qualch e pagina di meno delle sessanta dedicate alla gastrulazione e qualch edun.a ·di più ·della unica de.dicata alla evoluzione· della regio·n e b ionchiale. E questo· ragiona111ento ci sembra ab·b ia tanto maggior valorei, in qua11to c:h i vuole ap·-· profo.n dir·e le •proprie· co·g nizioni di embriolo-gia, (e1 n·o·n è certo queslo il oaso del con1une studente di medicina) 11a a s11a disposizione 1;.umerose 0 per e ormai classich e, mre ntre ciò ch1e. •più seinye al pratico sono le nozio·n i di e1nbriolo1g ia applicate .alla patologia umana. Ma un'opera rispondente a tale scopo 1è i1m presa ardua ch·e biso·g na essere nello stesso tempo e .anatomici, e embriologi e patolo·g i. Ed ,è per queslo che noi conserviamo con gelosia un'o·p eretta ·d el Valenti, di m·en che 200: p agine (ma cl1·e chiarezza l) ·p ubblicata net 18~3 e finor.a non siamo riusciti a sostituirla con alc11n .altra, an che fra le più recenti. Fatta questa ris~va di indole generale l'opera del da Costa è ver.amente m·e ritevole di elogio per la serietà e la precisio1n e della trattazione e può certamente giovare allo studioso no·n solo r>er coimpletarre la sua cultura gen erale, m.a anche e so·p ratutto p,er contribuire efficacen i ente alla formazione .del suo spirito biologico. G. LA CA,'A. 1

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CENNI

BIBLIOGRAFI C 1<1)

C. DA CosTA. Eléments d'Embryologie. Un v_ol?me di circa 500 pagg. Ed. Masso,n ; Parigi, 1938. Prezzo ~. 120. Lo scopo di questo' libro è, ,&econdo qt1anto affeTmra I' A.: « di fornire agli stu1diosi gli e~ementi ·della stotj.a dello sviluppo em:brio-nario, di cui essi hanno bisogno per una ·m igliore comprensione della Anatomia e ·della Fisiologia norm·a le e patologica )) . L 'opera è ·divi&a in tre parti: la prima, di circa .100 pagine è consacrata allo stu·d io d ei gameti e dello1 zigote; Ja seconda parte tratta la embriologia gen·e rale, iniziando con la segmentazione 'e 1a ga&trulazion·e e svilu•p pando ampiam,e nte la descrizione degli annessi del}'uovo e lo studio generale dei derivati d ei foglietti germinativi: oltre 200 pagine circa. Viecn e infine la terza parte consacrata alla embriologia speciale e in cui si trorva la descrizione ·della formazione e sviluppo d ei vari • • • • ayJparat1• e s1stem1 01rgan1c1. Ora a noi .s~bra che l 'A. , che è insegnante di Embriologia alla Facoltà di Medicina di 1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si de~idera la recen·sione.

ANDRÉ l'.BARBÉ. du ~Système

Rec.h.e·rches siur l'Embryologien.eri;eux c en.~ral de l'Honi.m e.

Paris, Masson et C.i1e Editeurs, 1938. L'embriogenia umana, come dice il So·uques. r1ella ·do tta .p refazione al libro, ha « del prodigio » e noi 1d,ic.iarno non soltanto « in appiarenza 1>. Il Barbé, che si i'm.pe-rsona nello sfondo c.o.Jtur.ale della Salpetri·èr e, ha portato u n contributo not·evolissirno al d etto i)lfodigio, co·n ur1 compl·esso· imponente di ricerche originali. dirette da buon neurologo particol armente a llostu1d io del newasse, fattore 11ello sviluippo em brio1Jale ·d i m eravigliosa im;portan'za, com·e lo ~1r-à anche di più nell 'ulteriore evoluzione post-fetale, sino a costituire l 'organo che eleva l '11omo di molto a l diso,p ra e a l di fuori della animalità. &steTebb e a dimostrare l 'alto valore ·d ell 'opera del Barbé l'eccezionale mole dei campi di indagi.n e, che corrispo11dono all'esame di cinquantadue embrioni e feti , che 'ranno dai dieciotto ai dUJece.ntocinquanta giorni di vita €ndouterina. IDi essi, con il corredo dimostrativo di corrispondenti fotografie, nella p·r ima parte del libro, si dà una pTecisa descrizione 1

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del co mplesso e dei ·dettagli dell 'orgar10 in e.voluzione; · ed ,è n on facile dire quanto di i~truttivo si tragga ,dal testo· e ,quanto dalle 518 foto1g rafie che lo accompag11ano, che sono di una ìmpre&sionante bellezza. Ma in,dub·b1i<l1nente è l 'insien1e iconografico ch e sovrasta il testo, o m eglio ch e questo. sug-g erisce e defin.isce, co111e g·iustamente lo stei&so A. m ette in evjdenza. Lo studio embriogen etico si con11Jl eta nella sec-o n,d a parte - i&togen esi e morfogerie. i per l~ dif[ere1nziazione r egionale ,di quanto del c,0 111ples,so i1·evrassiale era stalo rip1rodotto, d<.1lla n,a tura direttan1er1te osservato e quindi de~crilto . È irt questa parte ch e &i afferma iJ conte11uto più oTiginaJe, più personal e d ell ' opera, in quanto si rivolge a particolari i!lterp·r etazioni sulla evoluzicn·e e quindi sull a struttura e distribuziorte an.a tomica di p'a rti , grup pi e proiezioni, per cui ne deriv.erebb·ero nuovi rapp1orti con un profondo influenzamento su concetti fisiolog ici e indirettamente patolo.g ici. Basti ricordarie l'orig inale con cetto che l a capsula in ter·n a non passerebbe tra il n uclieo caudato e quello lenticolare, ma attraverser eb be i1 nucleo lenticolare stesso co mpenetrandosi n ie lla sua struttura. È u·n 'opera qu.esta di particolare imp ortan.za per la profondità, vastità e:d esattezza scrup·olo,s.a ·delle ricel!'ch e, e per la sua originalità, preziosa agli embriologi, ma più ancora ai n eurologi , studiosi della genesi anatomo-fisiolo·g ir,,a ·d el sistema n ervo.s o centrale , perchè da essa e per essa si plasn1a ogni più esatta concezione rlinica. G. MòcLIB. 1

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Praktisc1J1 e Anatomie. v. I, parte IV. Bein und Statile. l Jn vol. di pig.

L A.Nz-WACH SlVIUTH.

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485 co11 341 fig. R. M. 49. Ed. Springer, Berlino 1938. Questo .volume è una parte (la IV) del vol. I del Trattato ,dì }\.n.aLomia Pr.atica e riguarda l arto inferiore e la stat!ca. Questo trattato di ana tomia, com,e gli AA. ricordano i1el sotto· titolo·, vuol e~~·ere un libro ·di studio e ·di aiuto nell 'app rofondire le condi zioni a11atorr1iche indispensabili alla prati,c.a m edica. La tr.attazi.on.e seigu1e una si~tema~ zione topografica n el senso di ~volgere prima una parte generale sulla for1na e l 'importanza dell'arto inferiore rispetto .al corpo, sulle r egioni ·dell'arto inferiore, sullo scheletro ·d el1'aTto inferiore, sul circolo, sull 'inne=rvazione . Particolarmen te poi, vengo110 trattate le singole regioni d ell 'arto inferio,r e dalla regio·n e della coscia fino al pi·ede. I capitoli vengono svolti seco,n do ì concetti del! 'anatomia topografica con numerosissimi acoenni a questioni anatomiche che 1&0110 conness.e alla medicina e alla chiru.r gia. Ad esempio ricordo il mo·d·o ma-g istr.ale C0 n cui è tr:attata la regione crural·e nei raipporti con l'ernia e ]a sua cura, lo st u·dio .dei legam,e nti del ginocchio nei rapporti delle dis.torf'Yioni e delle rotture d ei n1e· 1

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n.i schi , lo· stu·dio, dei n1ovimenti ·e delìe· posi-· zioni di riposo ·d ei sirtgoli segm1er1ti, quellod elle OO'l'Be e diella c.;apsula 1del ginocchio, ecc. Le illustrazioni, tutte. a colo,ri~ coTrHdano que&ta m agnifica . edizione con una larg·hezza forse a11.0he ec1Cessiva. Gli 1&chemi ei i disegni formano una iconografia perfetta "Ch·e torna ad alto onore d egli l\.utori 1c,h e hanno immagina-· to' gli schemi, ch e hanno fatto le prepa razioni a11a tomich e p·er i disegni e a chi li ha eseguiti con così gra nde maestria. VALDONI. 1

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S .'\.NGIOFGI.

E len·i enti d' I qie,ne . coloniale. Un

vol. iD-16° di 106 piagg. Laterza e Polo, Bari, 193~ . L. 5. . In questo ~gile manuale, · ohe il prof. Sangiorgi ha offerto alla Sezio·n e baresie dell 'Istitt1to '.fi. . ascista l)er I 'Africa ltalia11a, sono indicati i j) l'Ì1lc ip-ì ig ienici .a cui si deve confo,r mare cl1i v uole vivere sanan1.ent e· e p·rosp1e r are in (:olonia ; gius ta111C·i1te, l 'i\.. vi b a agg·iunto COll1 e sotto titolo : cc Per la cosci enza igie11ica dei cc>lonizzatori <lell 'Impero ». Già la n ostra r azza, con la sua plastica adattabilit&, con le su e- abitu·dini generalm ente 1).arche, morigerate1 e rifug1genti da eccessi , ha le cn1alità essenziali uer il colonizzator e; ·e~e vengono j) OÌ integratè con le nozioni pratich·e ch e qui for11isce l 'A . sul clima, l'acclimatazione, l'abbigliamento, l'alimentazion.e, l'abitazione, le abitu1d~ne di vita. Nella seconda parte, sono contenute ìe 11orme contro le più comuni i11fezior1i , inf.estioni ed ir1tossicazioni tropicali. · fil. 19"

Ricordiamo l'interessante pubblicazione:

Dott. Prof•. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docent~ e Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica della R. Univereità di Roma

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CERVELLO

Ne r!;>ortiamo l'indice Sommario: CAP. I ... PRELIMINARI ANATOMO-CLINICI E FISIOLOGICt SUL Cè:RVELLO, pag. I a 47. - CAP. Il ... MALATTIE DEL Mr ELENCEPHALON (MEDULLA OBLONGATA), pag. 48 a 62. - CAP. III. .. MALATTIE DEL MF.TENCEPHALON (PONS VA .. ROLII E CEREBELLUM~. pag. 63 a 83. - CAP. IV. .. MALATTIE DEL MES~:;:;é.PHALON (CORPORA QUADRIGEMINA, BRACHIA QUADRIGEMINA, PEDUNCULI CEREBRI, SUBSTANTIA PER.. FORATA POSTERIOR). pag. 84 a 88. - CAP. V ... MALATTIA DEL DIENCEPHALON (HYPOTHALAMUS, THALAMUS, ME~ TATHALAMVS, EPITHALAMUS), oag. 89 a 121. - CAP. VI. .. MALATTIE DEL TELENCEPP-1..LùN (PALLIUM, CORPUS STRIA.. TUM, CORPUS CP.LLOSUM, COMMISSURA CEREBR.l ANTE.. RIOR), pag. 122 a 171. CAP. V l l. .. HYDROCEPHALUS,, pag. 172 a 180. - CAP. V II. .. TUMORI E ASCESSI DEL CER.. VELLO. pag. 181 a 241. - CAP. IX ... MALATTIE SIFILOGENE DEL CERVELLO. pag. 242 a 253. - CAP. X... ENCEFALITI NON PURULENTE, pag. 254 a 270. - CAP. XI. .. PARALISI CEREBRALE INFANTILE. HEMIPLEGIA E DIPLEGIA SPASTICA IN... FANTILIS, pag. 271 a 276. - CAP. XII ... EPILESSIA, pag. 277 a 288. - CAP. XIII ... MENINGITI, pag, 289 a 306. - CAP. XIV. SUL VALORE DELLE ALTERAZIONI DEL LIQUOR NELLA DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO,. pag. 307 a 342· Volume di pagine 350, con 66 figure nel testo. Prezzo L. più le spese postali di spedizione.

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Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 3 8 franco di porto in Italia, Impero e Coloni e. Per l'Estero L. 4 1 • Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, trdit-ore, Via Sistina 14, ROMA.


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XLVI,

NUl\f.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

SEZIONE

MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Medica di Genova. Seduta del lo febbraio 1939. Presidente : prof. G. SABATINI. Caso raro di tumore del collo della vescica. SERRA L. - L'O. descrive un caso di leiomioma del coll-0 della vescica, la cui abfazione ha portato a guarig·ion e. Ulcere gastriche sperimentali da acido fenil- chinolin-carbonico. BARCO P. e B:Eun-fuBoLr B. - Sperimentalmente nei cani, gli 00. ·so,n o riusciti ad ottenere nel 100 % dei casi la formazione di ulcer e gastriche -con secutive alla somministrazione per via endovenosa, di un sale sodico dell'acido fenilchinolin-carbonic0. Tali ulcere, sia per la sintomatologia anato1no-pato.1logica e clinica, sia per iJ l)rocesso di guarigion e (una volta sospesa la sommin1strazione) sono molto simili a quelle del1'uomo. L 'azione ulcerogena sarebbe co,n nessa con una scarica di adrenalina prodotta dall'acido fenil-chinr0.l jn-carbonico iniettato. Il comportamento del sistema capillare periferico nell'ulcera gastrica spe1rhnentale. BERT1-RrnoL1 R. e VERNEII'TI L. - Nell 'ulcera gastrica sperimentale 1si riscontrano alterazioni del sistema capillare, che consistono in una vasodilatazione ed in un rallentamento del circolo. Tali alterazioni polrebbero essere ritenute come effetto di una abnorme prodl1zione di istamina nell 'organismo, provocata dalla sostanza ulcerogena (acido fenilchinolin-car:Ponico). Azione protettiva sulla mucosa gastrica dell'associazione di acido ascor..fbJco, aneurina e cortina nell'ulc:era gastrica sperimentale. ' BERT1-R1BuL1 R. e BELGRANO V. - La ·somministrazione associata di acido ascorbico, aneurina e cortina previene le manifestazioni anatomopatologiche e cliniche a tiro di ulcera gastrica, che l'acido fenil-ch inolin-carbonico 1suole produrre. Previene al tresì la sintomatologia da derivazione totale dei succhi d11oden.ali.

PRATICA

1913

mento f)atogenetico, l 'istmo ureterale ed interessanti per la rarità di questa sede dell'ostacolo. In uno d ei casi si trattava di un papilloma impiantatosi a livello dell'istmo; nel secondo'. di · una stenosi dell 'istmo, probapilmente congenita. Tutti e due i casi, operati, sono guariti. Contributo clinico alla diagnosi dei tumori del corpo calloso. BALDuzz1 O., SAccn1 U. e LAZZERJ T. - La sindrome di tumore del corpo calloso consi-ste in : 1) Apraissia tipicamente sinistra od anche :Bilaterale. 2) Disturbi della motilità bilaterale, intendendo, come tali an che quelli rilevabili soltanto per la presenza di riflessi patologici. 3) Disturbi p sich ici con g ravi alterazioni delle attività intellettive che si rendono soprattutto appariscenti }Jer un difetto mnemonico tipo Korsakoff e co11 turbe affettive in cui è però costante uno stato depres·sivo dell'umore. 4) Nessuna partecipazione dei nervi cranici .. Va rilevata ancora la rarità di una vera papilla da stasi. Gli 00. riteng·ono che ai fi11i della diagnosi isia ancora più utile .e p iù sicuro far affidamento oltre che sulla sintomatolo·gia: psichica, sempre importante ma difficilmente differenziabile dalla sintomatologia psichica frontale, anche e soprattutto sulla sintomatologia neurologica, e propriamente su clue segni cardinali: presenza di disturbi motori bilaterali e assenza di alterazioni dei n ervi cr anici . Elettroterapia dell'angina pectoris. (~IGNOLINI P. Mediante la relazione particolareggiata del decorso del trattamento d iatermico in un caro grave di angina pectoris, l '0. discute la tecnica della marconiterapia e della diatermia nelle coronariti,. co ncludendo con l 'affermaziori,e che è necessario che 1'impi ego dell 'alta frequenza sia ricordato più spesso nelle. ~ala~tie ~i cuore in genere e nell'angina pector1s in ispecie. Sulla tolleranza di alcuni corpi estranei infissi nel segmento ipofaringoesofogeo. PALLESTRI~I E. L 'O. espone due casi clinici di lunga tolleranra in ipofaringe ed esofago di corpi estranei vari: aghi per cucire ed un lungo frammento di co•stola dì pollo . La tolleranza è i11 funzione della sede di infissione del corpo estraneo e della assenza o lieve entità di lesioni infiammatorie locali provocate. L' O. discute le sintomatologie di ·sospetto provocate dal corpo estr~ neo e dimostra come ! 'esame laringoscopico 11on basti da solo per escludere la presenza del corpo estraneo.

Sopra nuovi elementi patogenetici dell'ipertensione arteriosa. AG~oLr R: L'O., accennato che attualmente, lo studio della patogenesi d ell'ipertensione si trova in una fase biochimica, riferisce su alcune ricerche personali dirette ad inda~are il comportamento. del potere colinesterasico del siero di sangue negli ipertesi. Da queste ricerche è risultato che negli ipertesi predominano i valori più alti del potere colinestera~ico, mentre negli ipotesi si riscontrano quelli più bassi . Da tale comportamento n on si può però trarre alcuna conclusione sir tanto che non verrà conosciuto Esofagiti e mediastiniti da corpi estranei nell'esofago (Considerazioni il comportamento della funzione adrenalinoixi- · chirurgiche. dasica o comunque delle funzioni inibitrici dePALLESTRINI E. - Sulla ba·se della sua esperiengli ormoni 0 delle amine iperten sive. za clinica, l '0. propone 1'intervento precoce dì liberazione dell'esofago cervicale per via esterna Sedu ta del 15 febbraio 1939. in caso di sin tomi d'allarme di cellulite perieso · Presidente: prof. G. SABATINI. fagea da corpo estraneo settico. L 'esofagoscopia eseguita in queste condizioni può riuscire periDue casi di idropionefrosi a patogenesi rara . colosa per i rischi di aggravamento delle lesioni RoLANDo ,S. - L'O . riferisce su due casi di i(lroperiesofagee che le manovre esofagoscopiche no11 escludono. pionefrosi, aventi i·n comune come ·sede del mo-


1914

« IL POLICLINICO »

APPUNTI

[ ANNO

XLVI,

~UM.

44]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. . La localizzazione delle lesioni intracraniche. La ·determinazione delle aree di iper.piatia {iperdolore) del cranio rappresenta un sempli.ce e vantaggioso metodo per la localizzazione d elle malattie intracra11ich e. P er ò il valor e di qu·e§to metodo non deve essere ipervalutato: ti?. H. Lewy (AnnalSi of Surgery, n. 1, 1939) i11fatti non intende di sostituire con questo nes.s uno dei procedimenti abitualmente impiegati p er l 'esame neurologic o. Secondo 1F. H. Lewy il m·e todo in questione può risultare utilissimo nei malati in coma nei quali può apportare una conferma ul teriore alla diagnosi clinica ~e cniesta fu fatta, o un indirizzo qualora invece non sia stato possibile stabilire una dia g11 osi clinica. Il metodo p uò servire in casi di tumore, di ascessi, di ema tomi sotto·drurali cronici , di aracn oiditi, di focolai cicatriziali meningei, così quando que&ti sono s.ituati al di sopra co1ne al di sotto della superficie cer em-ale. La e orrelazione tra le aree di iperpatia e la sede delle lesioni intracranich e in alcuni casi è di1etta, iri altri invece solo approssin1ativa. L ' A. a qu esto proposito riporta un importar1Le ·diagramma ove so1n o ripiartite le aree di i11erpatia rivelate in numerosi casi di lesioni intracran1ch e di sede assai diversa. Il metodo in question e riveste una importanza sp ~cial e per la diagnosi differen ziale dei tumo·r i so·p ra e sotto· t entoriali, 11ella p1iù fine 1oralizzazione dei tumori cerebrali e dell'ala de1lo sfenoide, e nella differenziazione tra tumori e proce si patologici vascolari del cranio . TosATTI. 1

grandi rammollin1enti disconti,nui, per lo più asimmetrici, nelle parti distali dei territori riforniti dall'arL. cerep·r. anteriore o media, r1on riconoscil)ili alla ventricolo-g rafia. Clinicamente, precede per lo più 11.na fa5e premonitoria funzionale, consistente in campi vascolari, che prece·dono le lesioni vascolari; si tratta di frequ.enti stati di emicrania ed a1naurosi, afasie e paresi tran&itorie. Dal punto di vista eziologico, sono da co11siderarsi essenzialmente le lesioni da freddo e l 'abuso di nicotina , in presenza di una deter1rtinata costituzio.n e di ' 'aso·-lahilità. Non si sono trovate inf.e.zioni croniche , specialmente reumatismo; istologicamente, 11on 5Ì può rioonoscere un eventuale m eccanisn10 allergico. La diagnosi differenziale va fatta con l'ipertonia e l 'arteriosclerosi, che non si sono mai trovate i11 co11comitanz.a con questa forma cerebrale. Dal pu11to di vista terapeutico, è stata propo.5ta l'ablazione dei ,ga11gli del collo. fil.

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La forma cerebrale della malattia di Buerger. H . Spatz e Lindenbe:r.g (Soc. m edica di Ambungo, rif. in M ed. Vf1elt, 22 luglio 193?) n el rivendicare a Winiwarter le prime osserva·zjoni (1878') di questa forma ch·e va sotto il r1ome di malattia di Biirger, osservano che le ist E.sse alterazioni vasali ch e si hanno negli arti, e che hanno fatto dare il nome di tromb10.a11geite obliterante possono p1u re aversi nel te•r ritorio oerebrale. Si osservano delle sezioni di5tali 1di arterie bianc.h e ed esangui, dall'apparenza di oxiuri; le verte sono b en pien e; spesso si osserva anch e la eo~ì detta atrofia granulare della corteccia cer ebral·e . Sono colpili i vasi della conve.ssità e spe-cialn1ente le parti distali, al contrario dell'art€riosc1erosi, ch e si localizza alla base. Istologicamente , s i ha moftiplic!lzione epiteliale e ·deposizioni trombotic·h e; i trombi posso·n o organizzarsi e costituire un tessuto lasso, che· ri e1npie il lume del va &0. La m edia e l'avventizia rima ngono intatte. Come conseguenza di tali processi, si hanno nel cervello dei 1

1

Ipertensione intracranica da tumore cerebrale. Uri.a cefa lea diffusa , pern1anente, violenta , i)arossistica, i1ecessità sem1:>re u11 esame radiocrrafico e un accurato esam e del malato. 0 La cons.tatazione: di una gros&a stasi papilla.r e è la prova di una seria ipertensione i_!lltra• cranica . Se la diagnostica indic(I un tumore cerebrale, il solo metodo e ffica ce è l 'ablazione del tumore. f\{a prima di p arlare d 'operazione al m alato 1'A. consiglia di praticare delle iniezioni end~,·enose di solfato di m agn esia in soluzio1le ipertonica (da 1 a 4: iniezioni al gior110 d a 10-20 cc. al 20 %), di conti11uare p·er una quindicina di giorni il trattamento m e·dico-diete1 ico e solo dopo trascorso tale r:eriodo - se i sinto1ni persistono - spingere il malato a f<ir,s i operare. (S. Pt. Journal des PraJtic'iens, 2 sett. 193~).

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S. F.

Sindrome emicranica emiparetica alternante. I. B. Dynes (The IBrit. M edic. Journ. 26 agosto 1939) .d e.s crive due casi, osservati in madre e figlia , di crif'i emricraniche accompagnate da emiparesi dal lato op·p osto a quello cranico dolente. Nella madre i disturbi, che erano cominciati a 13 anni (mentre le mestruazioni erano cominci.ate a 16) cessarono a 46 anni do·p o menopausa seguita ad applicazioni di radium per carcinoma uterino. Nella figlia le cri6i erano accon1pagnate da d elirio, confusione m entale e amnesia e fuiro,110 beneficamente influenzate dall '.ergotamina (tartrato di ergotamina mezzo milligrammo) usata all'inizio della crisi. La cura con preparato estrogeno è stata iniziata. ma anc ora non se ne possono indicare i riF-ul ta ti . L.


[ANNO

XLVI, NuM. 44]

Granulomatosi maligna con localizzazioni vertebrali non riconosciute per lungo tempo. A. Ven·deuvre, A. Gerard e J. Nigoul (Scailpel, 8 luglio 193G) riferisco.no un caso di una dt)nna di 29 anni la quale pre&e,n tava una sindrom.e dolorosa Ion1bare che aveva portato alla diagnosi di m. di Pott; n1a l 'oi&serrvazione della presenza di pareccJ1ie g·hiand'o le alle- r·egio.r1i ir1guinali ave-va orientato g1i Autori verso un rr1orh,0 di Hodgkin confermato· poi dalla biopsia di _alcune di dette ghiandole. L 'esame radiografico de,l la colonna vertebrale rr1ostrò gravi alterazioni di questa in corrisp-0r1denza dei co·r pi vertebrali con un rispetto quasi assoluto dei dischi intervertebrali. Fu attuata la radioterapia che fece b·e n presto .scomparire i dolori al rachide persistenti da due, anni e.on notevole mig·lioram·ento d'e lio &tato generale. F. TosT1. 1

Contribi1to alla terapia medica delle algie. Angelo Sacchetti in ~tinervQJ ·."IJl edica (7 lug·lio 1939) riferisce &u una forma ·di terapia p·er combc'ittere qualsiasi algia, consistente i11 iniezioni intradermiche di acqua distillata nellà do&e di 1 cc. nei tratti dolorosi, a distanza di 3-4 cm., in m.odo· da formare localmente tum efazioni ponfoidi con zone rilevate a buccia d ;~rancia. Coi;i questa terapi,a , .già u sata p er: primo da Jarr1cot nel 1~3·2, l 'A. ha trattato· in clue an11i 168 casi ottenendo degli ottimi risultati. · La scomparsa del ·d olore maggiormente prontat. e definitiva s.i è ottenuta nelle nevral~ gie intercostali, nell'erpes zo&ter, nelle mialgie, ischia1gie e nevTalgie d·el ·plesso cervico ]'}rachiale, 11ellJJ lombaggini, nelle nevralgie lombo-sacrali e in tutte le forme doloro·s e di reumatismo articolare acuto e di artrite croIJica, in cui è stata sufficiente una. sola iniezione; nelle nevralgie del trige n1ino occorrono i11vece 3-4 iniezioni alla distanza ·d i 2-3 giorni. L'A. esprime il parere che l'azione antidolorifica locale pro·d otta dal rin1edio influenzi fa' 'orevolmente anche l'evoluzione dei fatti patologici in atto, col modificare ed equilibrare le disfunzioni neuro-vegetative e circolatorie; l'acqua distillata oltre a modificare il tòno neuro-vegetativo, provochereb1b e nel derma la formazione , oltre di sostanze i stamino-1sirnili, di altre reazioni chimiche e biochimiche ca11Ji3ci di agire sulle terminazioni nervose inibendo la sensib ilità ·dolorifica. , S. F. 1

Iniezioni spinali sotto aracnoidee di alcool asso· luto per la eura del dolore. · La iniezione spinale .sotto aracnoidea ·d i alcool etilico ais soluto per la cura d el dolore può trovare in·dic.azio ne in alcuni casi. Solo pazienti aventi n1alattie veran1ente incurabili possono essere sottoposti a questo procedimento ter-apeutico. Una analisi accuratisB-ima delle vie Ilf:rvose « conducenti il dolore n interessate per ciascun caso deve essere condotto i:>rima di 1

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1917

SEZIONE PRATICA

.cercare . .. .di curare il dolore rr1ediante queste

i1 1ez1on1. La posizione d el paziente al momento· della ini ezione ·d eve esser e tale da non cons·e.ntire all'alcool di ve.n ire a contatto colle radici d ei Ile.rvi sacrali spinali. La quantit à di alco,o l usata p er ogni sin·g ola iniezione non d eve mai f.uperare i 2 centimetri cubi. Iniezioni di qua.n tità ·di alcool i11feriori a 1,5 cc. possono essere fatte senza _p reoccu'Pazione di sorta. Prima di ripetere l 'iniezion-e biso.g·na studiare attentam.ente le mo;dificazioni irtdotte dallà prima sui n ervi n1otori, ·s ensitivi e sug'li sfinteri vescicali e rettali. · Sitts e Bronder (A nnals oj Surgery, n. 1, I fJ39). TosATTI. 1

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Il trattamento delle algie degli amputati. A. Slio·b erg (Soo. de thérap,eiz.tiqiie, 14 giugno l 93P) ha trattato uri centinaio di amputati, che p:I·ese11ta,r.a no delle algie, con la vitamina !13, alla dose giornaliera di un cg. Tutti i fe,n om-eni dolorosi nligliorano rap:i damente ir1 una gran.d e p·r oporzione di casi ·e così pure subisco,n o miglioram e:nt~ i disturb i ·dello stato 1generale, che sono frequenti negli amputati che soffrono; all 'esarne locale, si rileva che il moncone è più caldo e la cianosi è diminuita . . fil. 1

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Il trattamento della corea. E. 'fran1onti (C linica e terapeu.tica, Sao Pa ulo, g iug 110 1939) do1•0· av·er p~ssato i11 rivista tutti i rin1edi proposti per la corea, osi&erva che , tenuto conto d ei rapporti di int erdipendenza o di affinità fra il reumatismo e la corea e considerando i b e1Ìeifici eh ~ lX>J~ta lo zolfo nel r eumatisn10 articolare acuto, ritiene giQ.stificato l 'uso di tal e m edicam ento, ch e si applica come piretoterapia. Egli h 1 u sato un preparato in cui Io zolfo è sos'p eso i11 un r.e:cipiente oleoso, unitamente a canfora, anestesina e r enaleptina. Prati c.a generalmente 10-12 iniezioni a distanza di 3 giorni l'una, incon1 inci<indo con 2 cn1c. ed aumentando cautan1ente secondo la reazione termica individuale (di c.u i l ~ qptimu111 è il ra-g giun°g ere il 3f! 0 ) ed arrivand c, fino a 5 em e . È op1portuna la somministrazione anche di salicilato per bocca, o meglio, J_1er clistere ; se il paziente è agitato, somministrazione di preparati barbiturici. In 25 casi così trattati, l 'A. h a ottenuto r isultati favor evoli; l a ·d urata della malattia si ·è ridotta a 40-4·5 g iorni an che in casi particolarmente gravi; rarissin1e le complicazioni cardiach e e le re.cidive. Dopo 6 m esi, si può ad· abundontiam ripetere l e iniezio·n i del l)reparato• di zolfo e fare u11 trattan1ento arsenicale. fil. 1

1

L'insonnia del lattante. S. R. nel Journal des Praticiens (2 se tt. 1 ~:39) osserva ch·e la causa d ell 'insonnia nei lattanti ' a rice r cata in u11 di . turbo della digestio1


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. rANNo xL , -1, nul\1. 44J

« IL P OLICLINICO »

i1e. Con iglia di eYilare qual::;ia:;i ipnotico e ~oprat u Lto il gardén.al; s u ggerisce. l ' uso del1:acqua di fiori di arancio, la valeriana, la pas&iflora. Consiglia di combattere la coslipazione, di ])r.aticare b agni caldi matti11a e sera, passegg iate giornalier e, cal1na e s il en zio intorno al ba111bino . S. !F.

L'l diagnosi e la cura della ntiastenia gr~ve. H. R. Viets e R. S. Scl1wa]) (Th e Journ. of 'l'lie A1neric. i11edic. Assoc., 12 agosto 1939) J1 a11nQ fatto u na relaz ion e ::; u 70 casi di mia stenia grave curati a ll 'Os1)edale Generale di Massachusett s. cla l 1905 al 1939; 45 casi furono cu1·ati dal 1P35 in l)Oi , c ioè da quando si com inciò a curare que ta n1alaltia colla i)r o.&tig1nina . Di questa ess i ·so111ministrarono 202ò pillole da 15 mg. ognuna a l g·iorno. Alcune sos tanze au111c11l an o ] 'efficacia d ella 1>ros lig111ina, ma quella cl1e è ])iù efficace è l 'efedrina . 1Fl1 u sata anch e la g·uanidina, con1e indicato da :Nii11ot., a volte sola, a , -olte associata colla prostigmina . Dei 45 n1alati cuTati dal 1935, 5 sono morti e sett e 11anno av uto ren1issione perfetta . L. Uso dell'idroclorato di gnanidina nella cu1·a d'e lla miastenia grave. A. S. Minot, I\.. D odd e S. S. RiYen (Tli e Journ. of The Ame-1 ic. ll1 edic. A ssoc. 12 ago~to 1939) hanno riferito 'U sette casi di rr1ia F-tenia grave curati coll 'idToclor ato di g u anid ina, qu.alcl1e volta usando solo qt1esto m edi camento, 1q1u alch e. , ,olta u11enclolo alla pros tign 1i11 a. Il cloridra1 o di guani dina si u sa J>er .,,ia orale o per via end ovenosa, mai per Yia endomuscolare. P er via endovenosa si .u sa t 1r1ct ~oluz ione al due per cento in soluzione fi f.iologica adoperando 1 O n1g· . per chilo di

a t lenuati dal calcio e dall 'atropi11a , ch e si ador1rerartno insi erne al ta g u.anìdirta n e_lla t erarpia l1mana qu:a ndo co1npaio110 fer10111eni tossici. Il malato di 1r1iaste11ia scpporla dos i elevate di g uanidina scJ1za di~Lurbi. L.

Miopatia cronica tossica guarita colla tiroide· ctomia. L 'asi5ociazione del m. di Graves con uno stato cl1e somig lia all 'atrofia muscolare progressiva porta il nome di miopatia cronica tir eotossica di .Brain. IF . B. Parsons e R . J. Trosof (Lancet 17 giug no 1939) ne d escrivono un ca8o. Si tratt.ava di ur1 uomo di 50 a nni ch e si lamentava di disfagia e d i d ebolezza progressiva. Egli pre·f'cn la va obbiett ivam ente atrofia muscolare notevole, tremore d elle mani protese, tachicardia, retrazione palpebrale, metabolis1no basale alto ( + 54), i1on aurt1ento di volun1e della tiroide. 1F u fatta la tiroidectomia parziale. L'esam e; istologico della tiroide din1ostrò le alternzioni caratteristicl1e della tireotossicosi. Il plalato guarì do1Jo un p eriodo postoperativo burrasco1so per polmonite e s11 rces~iYO· ascesso pol monare. Il n1.alato tornò ad un m etabolìsn10 ba aie uor:male ( + 1), aunJentò di peso, ria·c qui Lò le forze e ritornò al lavoro entro tre n·1esi da ll 'intervertto . L.

LABORATORIO

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llCSO.

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L ' uso d ella g u.anidina è stalo con.sigli:ato 1)<.i rte11do da queste tp1ren1esse : l 'acet1lcol1na ha una p,a rte essenziale nella nor1nale trasmis· si0ne a.egli impulsi n ervosi a i n1uscoli ~chel e­ trici; la fìsostig·111ina, com e la 1?.r ostigmina, inibi ~co la distruzione di acc lil colina da parte di un enzima (colin esterasi) normalmente presente nell 'organi 1110; l 'efficacia della prostig1nin.a 11ella 1r1ias tenia din'lostra l a par lecipar io11e dell 'acetilcolina n ella tra~n1issione d egli impulsi motori. Però non si b a nessuna prova eh e l 'acetilcolina sia .'lssente o distrutta più ra1>idarr1ente d el n orr11a le nella miastenia gra, -e. Inoltre la guanidina aun1e11ta la sensibilità de] 1nu scolo ·all 'acetil colin a . L 'i.nlossicazi0ne speri111ent al e da g uanidina dà lJ)PrirritabiliLà n ervo$a, treroori fib rillari, con lrazio11i convul~ive, ~ali vaz i one, \ omito, diarrea, ipoglicen1ia. I clisturbi tossici sono 1

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Influenza degli anticoag11lanti s11l dosaggio degli elementi del sang11e. ' ' · Cl1orine (A n1na.les de l 'Instifut Pasteur, Séttcn1bre 193!?), dopo alcuni cenni s torici sulla scoperla d egli anti co.ag·ulanti in uso, O'S&erva ch e oggi è d i i)ralica con1une in tutti i l aboratori l 'aggiunta di a nticoagul a nti in i)Qlvere i1er il (losaggio d ei proteidi del plasma. Le lu11gl1e serie di esperien ze i)raticate: e ri))Ortate in questo lavoro permettono ali ' A. di Its-se1:irc: 1) ch e tutti g·li anticoagulan:,i .in polver e. utilizzati 1)rovocano una di1ninu.z ione del tasso d ei proteidi del lJlasn1a, dimi.Quzion e eh~ ·è in fun zion e della quantità di anticoagulante aggiunto; 2) a ·d·ei tassi uguali di anticoagular1ti sangui di differenti specie e.d anch·e di u11a stessa speci e non rispondono identicament e;. 3) i risultati restano gli stessi se si t1tiliz7. étJ}O isoluzioni ipertoni c.h e ·d i anticoagulanti; 4.) Io. diminuzion·e d el tasso dei proteidi non è do,ruta ..ld una precip~itazione di questi per gli a11ticoa,gulanti ; 5) le modific.azioni d ella concentrazione n1olecolare d el plasma r eggono gli sca.mbi d 'acqua fra plasma e .g lobuli; 6) g li err ori dei dosag·gi \ ariano ancl1e secondo l'anticoagul.o nte impi egato: I 'errore p uò essere lieve con a nticoagulanti IJOtenti r 11e agiscono a dosi in inime, esso diviene importante con il ci. lrato di sodio e ancor più con l 'ossala to di 1)01

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SEZIONE PRATICA

tas&io o il floruro di so·dio ch e agiscono a dosi relalivamente alte. L 'A,. conclude a ffeTmando che è necessario 1r1odificare 1netodi correnti del clo.sag·gio dei })rotei-di del plas1r1a attenendosi .a lle regol e se.g·uenti: -. il dosagg·io d el 12lasr11a fresco· o d el i)la sn1a eparin.a to per111ettono di \'aiutare la ql1ar1tità di proteine p er unità di YOlun1e d el plasm.a. - i risultati ottenuti coi1 il dosaggio ·d ei proteidi d 'un plasma addizionato di anticoag·ulante in polvere o in soluzione 11on si a1)1plicano esattamente che al volun10 d el '5angue totale. Dal punto di ' rista fisiologico è .altrettai1to im11ortn.nte conoscer e il valore dei proteidi i1el sangue ch e i11 u ·n a unità di ,·olume del plasn1a. 1

S. F.

MEDICINA SCIENTIFICA Come agiscono i fermenti latt~ci. La. pratica 11a &anzionato 1 e ffi cacia curati \'a d·ei fermenti lattici ; nia non ne er a chiarito il m -e ccanismo d'azione . In p•rirr10 tern po s i €r.a ~up1)os to cl1e .a ttecchisser o n ell 'intestino e si soslituis1&ero ai batteri della putrefazione; ma ricer che di P erg l1e!f avevano dinlostrato ch e i fermenti ln.ttici n on su1)e ra110 ]a barriera gastrir..a : il succo· gas.trico li u cc ide. 0Ta V. Puntoni ( Ànri.. d'lg., ag·osto 1939) ci ha dato una f'piegazione 'f?O·d·disfa cente : i batteri lattic.i ·elab or.ano della vitamìna B2 (laLtoflavina, riboflavina) ed è questa che esercita l 'azione b·en efira . In tali condizioni i batteri lattici ag·iscono, qµantunque n ello s Lomaco \ e11gano u cci si ed an ch e se. ing·eriti gi à n1or1i. Questo rilievo interferisce con la modalità di controllo d ei l)r eparati lattici. M. P. 7

I

VARIA · Fecondazione artificiale Un caso veramente straordinario di fe cond azione ' 'ien e esposlo dal d ott . Frances I. S-eyn1our, di Ne\v x·ork, i11 J ourn. Amer. J'Yled. A ssoc., 16 in,ag.gio 1939. I coniugi K., S~)osi d a 11 anni , non avevano fjg·Ji , ma Ii decide rùvan o . . Nello s·p erma si Lro\ arono 9± milioni di sperTf1atozoi ,p1er cc .; er,a no i11obilissimi e manten evarto l~ inabilità per 18 ore; la proporzione c1elle forme a no rmali era_ .s olo· di 3 %. Neg·Ii or gani riprod1lttivi della cloi1i1a nulla di anòrmale. Il sig . I\.. è professore d 'università ; può -essere cl assificato nella cnteg·o1·ia d ei g·en1; l e su e proYe d 'ii1telligeru.a d ettero 140. J..,a n1oglie è }[lUreata e coo·p era n elle attività scientifich e e didattiche del ·m a rito. Ques te .attività sono assorbenti, di n1odo cli_e i d1u e conit1g·i condt11

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cono vila J!iutto ~ lo :ritirata; i)raticano solo un i10' di t ennis. _ Dietro consig1io del loro n1edico, ·s i erano S<lttoposti a varie cur·e: cibi ricchi di vitamine, lli fosforo, cibii piccanti, raggi U. V., ormoni; ca111biarono ambiente : si recarono per 3 n1esi irt Inghilterra, in oondizioni ·di tranquillità; 111'(' \ tutto in utiln1ente. Consenziei1Li i due !C-oniugi, il dott. Seym.o ur clecise che , qua lora si fossero avute d elle volontarie, avrebbe i)r.a tica lo in esse la fecon·d azione artificiale con lo &1)erma del prof. K. Le volo11ta rie no·n r11ancarono: :in zi, raggiunSt'TO il 11ui11ero di 16, tutte coniug·ate, tutte d esiderose cli .avere fi~1i,' ma eh.e no11 riuscivano atl a ver11e ; si 1d.ichiararono disposte a ·ricevere lo S1pern1a di I\.. , i11algrado in a lct1ni casi egli fosse di nazionalità e di religion e div.e rsa d ai lc,ro mariti. In n essun.a si ottenne la fecondazion~ , e n eppure nella sigi1ora 1(, in c ui pure si tentò la fecondazione artificiale.· Le pa_rtecipanti a ll 'es.perimer1to si sottoposero, poi, tutte ad un un altro te11tativo di fecon·dazione, 1con lo sperma di un uomo pure d ' intell~·enza · superiore - indice 120 - e che aveva due fig·li; la n1og1ie, una laureata, d el tutto spr eg·iudicata,_ fu d 'accoTdo. Anche la sig.r.a K. , consenziente il mariro, · si sotto1Jose all 'esperimento . Le fecon1diazio11i furono operate il 6°, 10°, 12° e 1±0 giorno del l~eriodo intermest1"uale, cioè in epoca con siderata com e fecor1da: 14 volontarie ,div ennero gestanti, comJ}resa la &ig.ra K. Nelle .a ltre 3 si~ suppoi&e che il perio·do fecondo fosse anticipato; la fecorrclaziioi1e fu tentala al 2<\ 4° e 5° giorno, e an eli 'esse di,re11ner o gestanti. Questo es11erimei1to solleva vari prohiemi in pnrte prospettati ii1 un articolo redattorial~ pubbli:c.ato n ello ste.sso numero ·d el giornale : cµsì i c rileri per giudicar e I 'attività feconda nte d egli sperm a tozoi; la le.gittimità d ella prole avuta per fecondazione .artifici ale con siprern1a non appartenente a l coniug.e; la possibilità di azjoni g"iudiziarie d.a parte d egli eredi. (Pa « L 'Attuai. l\Ied. »). L . V. 1

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P O R M U L A R I O. Per la ci1ra sclerosante delle ' rnrici. '~irth (~1ed. J(fi11'ik , 1039, n. 10) con i1glia Ja seguent e soluzione, ch e non dà dolori: Novocain.a f!,'. I 1Fenolo lique fa tto » 0,5 Ur ea purissim a ~ 30 Acqua dist . q. b. J)er fare 100 g.

La soluzion e no11 provoca d olori; si inietta , tenendo il JJaziente in piedi, in con1inciando con l e ' >carici clella r egione d el g inocchio fi l . .

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cc IL POLICLINICO »

[ANNO

XLVI,

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NELLA VITA PROFESSIONALE .. MEDI.C INA SOCIALE Organo coordinatore dell'assistenza per malattia.

Si è riunito, sotto la presidenza del Duce il Co tn itato Corporativo Centrale. Erano pres~nti quasi tutti i Ministri e i Sottosegretari di Stato, i vice prcsiden Li delle Corporazioni e i pre id enti delle Confederazion i fasciste dei datori di lavoro dei lavora tori, dei professionisti ed artisli, del~ l 'Ente Nazionale Fascista della Cooperazione. Erano stati invitati i Presidenti delle Consulte Coloniali Corporative dell'Africa Italia11a, i Presidenti clella Federazione Nazionale Fa cista Casse Mutue L.avora lori dell 'Industria e dell 'Agricol tl1ra , il Pres1clente della Cassa Nazionale Malattie addetti al Commercio, il Segretario dcl Sindacato Nazio11ale Fascista d ei Medici e il Commissario Genera le per le fabbri cazio·n i di guerra. Si è avviat a la discu ss ione 1sui problemi relativi all 'assistenza malattia ai laYora lori dei vari settori produ Ltivi. La relazione predjsposta dal Ministero delle Corporazioni, è stata ampiamente illustrata dal Sottosegretario Cianetti con la ci tazione degli imponenti dati riguardanti l 'assis·tenza malattie già in alto: 8. 9?7 .486 as·si stiti fra indl1stria, agricoltura, commercio e credito di cui 2.340.000 familiari delle categorie agricoltura e credi lo. Quando l 'estensione dell 'a·ssistenza ai familiari sarà estesa a tulti i seltori si raggiungeranno circa i 12 milioni e mezzo di assistili, mentre i contributi saliranno verso il 1niliardo. Le indennità di malattia nel 1938 sono s tate di oltre 138 milioni e mezzo di lire, mentre le pres~azioni sanitarie sempre in au1ne11to hanno raggiunto nello stes·so anno il cospicu o numero di 10 milionj con un costo di oltre 165 milioni di lire. 'fali pr~s tazioni mediche sono forni le nel campo dell'indus tria da ben 13.972 medici e da 378 nel campo del commercio e del credito, m entre in agricoltura tutti i medici condotti sono impe~ gnati in tale servizio. Gli a111bulatori nel solo sc l1 ore dell'industria sono 379 ed altri 137 so·n o in preparazione. Ri a1ssumendo il vasto quadro degli enti e delle provvidenze esistenti n ei vari campi di prod•.Jzione, il Sottosegretario ha e·sposto i principii fondamentali e le direttive di massima, in base ai quali si ritiene opportuno un coordinamento , allo scopo di meglio utilizzare l 'attrezzamento esisten1e, cli ar111onizzare l 'atlività assistenziale n el campo della malatlia con l 'attività degli istituti operanti n el sel tore infortuni e previdenza sociale, e con i compiti e l 'azione svo.J la nel campo 1sanitario dai comuni, dalle provincie e dallo Stato. Il Presidente della Confederazion e P:rofessioni·sti ed Artisti Angelini ed il Segretario del Sindacato Nazionale Medici Bastianelli hanno fatto alcune osservazioni , ponendo in rilieYo le funzioni dei medici nello sviluppo dell 'assis lenza e facendo alCl1ne proposte in meri lo al coordin am en Lo dei 1naggiori enti assist enziali di malattia. I Presidenti confederali Angelini e ·Capoferri hanno parlato illustrando l'o·p portunità del proposto coordina1nento dei rispe l ti vi ·settori quando osso sia fallo in stretto contatto con le associazioni sindacali . Successivamente il ca merata Landi ha au spicato il coordinan1enlo studialo dal l\(inistero de11e Cor1

porazioni e i ca1nerati ~1oJfino e Del Giudice han110 richiamalo l 'a ttenzion e del Comitato sulla at-tività assistenziale nel loro settore e sulla necessità ch e ad esse si:\ conservata speciale fisionomia. Anche il Sottosegretario agli Interni Buffari11f h a affermato la necessità del coordinamento, ed ha proposto che si den1andi ai l\ilinisteri ed alle· c.?nfederazioni competen I i di studiarne l 'attuaz1one . Il Miniis tro delle Corporazioni ha precisato alcun i punii tocca li dai preceden t i oratori ed h a d~chiaralo ch e da riJieYi e ·studi compiuti dal Mi111stero delle Corporazioni, il costo dell'assistenza inalatlia i11 Italia è 111inore di quello delle altre grandi Nazioni. · J?opo . al cu~ i ~h i arimen li forniti dal ,S ottosegretario C1anett1, e approYata la seguente mozione: Il Comitato CorporaliYo Centrale considerato ch e il pos tulato della assicurazio11e gen erale contro tutte le malatlie contenuta nella dichiarazione XXVII della Cart a del Lavoro è stato ormai pien amen te realizza lo col funzionamen to delle Casse Mùtue di malattia e degli altri Enti di assistenza malattia, cos tituiti dalle _l\;s·sociazioni sindacali com e manifestazione concreta e pratica dello spi~ r~to di solidariet à che anima Je categorie produtl1Ye; mentre dà atto alle associazioni sindacali degli olti1ni risultati raggiunti dalla loro iniziativa e grazie alla loro a Ltivi là ch e ancl1e in questo particolare se ttore si è di1noslrata impronta ta al comandamento del Dl1ce di raggiungere una pii1 alta gius tizia sociale; au spica che: sia attuata una disciplina unitaria dell 'as·siisten za malattia mediante la creazione di un apposito organo coordinatore di 1utte le attività esistenti ma11lenendo le attu ali distinzioni professionai in modo da assicurare la massima aderenza alle reali e particolari esigenze di ciascun a categoria di lavoratori ; e ch e sia demandato al Ministero delle Corporazioni di intesa con i Ministeri dell 'Interno e delle Finanze e delle compet enti ais·sociazioni sindacali e sanitarie lo st•ùdio di un progetto completo. Il Sottosegretario Cianet ti ha poi esposti al Comi la lo Corporativo Centrale lo schema proposto dal Ministro dell'Africa Italiana per la creazion~ di un istituto fascista per l'assistenza malattie nelle terre d 'oltremare. II Sottosegretario al Ministero dell 'Africa I1aliana ha illustrato la portata del provvedimento su1 quale h anno pre·so la par ola i contSiglieri nazionali Del Giudice, Angelini, Di 'C rollalanza, Benfatti , il sen. Bastianelli e il Ministro dei Lavori Pubblici. Il Co1nitato Corporativo Centrale ha dato parere favore,·ole di massim a. Successivamente si è passa ti all'esame della riforma della mut11alità Yolontaria, sulla quale hanno p arlato il Sottosegretario Gianetti e il Presiden te ·dell 'Ente Nazionale Fascista della Cooperazione. Il Comitato CorporntiYo Centrale ha apprOYé-lto le con clusioni della relazione in ba·se alle quali il l\finislero d elle Corporazion i predi1sporrà un proYvedimento di legge che stabilisca e delimiti il campo entro cui può conti11l1are a s•Jssist er e la mutualità volontaria, con opportune norme tra11sitore per l e società di mutuo soccor so esistenti. Il Ministro Lantini ha poi portato all'esame del Comitato CorJ)OratiYo Centrale Yarie proposte di inqu adralnc11 t ) di en li eco1101nici di diritto pubblico.


{ANNO

XLVI,

NUl\I.

44]

SEZIONE

CONCORSI. :Posti vacanti. PESCARA. Consorzio Prov. antituberc. - Medico .aiuto del Dispensario prov.; titoli cd c·sami; stip. L. 12.000 e 2 quadrienni di L. 1000, indenn. serv. alt. L. 1200. Scad. ore 17 dell'll dic. Chiedere ~opia del bando. Rivolgersi alla Segreteria. PoTEi~ZA. Consorzio Prov. Antituberc. Medico direttore della Sez. dispensariale di Melfi; L. 8000; età limite 40 a.; titoli ecl eisa1ni. Rivolgersi alla Segreteria, via Roma 2. , -ERC.ELLI. Amministrazione Provirtci(]Jle. :B aperto il concorso per titoli scientifici e pratici acl uno dei due posti cli ~1edico di Sezione pres·so I 'Ospedale Psichiatrico ProYinciale di ' ' ercelli . Sca<le_nza ore dodici del 30 dicembre 1939-XVIll. Per i11forn1azioni riYolgersi alla Segreteria Provinciale. Il Preside: BuscA. Ospedale wlaggiore degli Infermi sotto il titolo di Sant'Andrea. l.\iledico aiuto nel!a \ -ERCELLI.

Sezione gen. medica; id. nella Sezione gen. chirurgica. Scad. ore 18 del 9 nov.

Borse di Studio. Con D. M. 1° ottobre è prorogalo al 30 novembre 1939-XVIII il termine per la presentazione delle domande e dei relativi documenti per l 'ammissione al concorso pel conferimento di n. 10 borse dì studio per tirocinio di addestramento nella lotta contro la tubercolosi e n. 10 borse di studio p0r tirocinio di addestramento nella lotta contro i tumori n1aligni, di cui al Decreto mi11isteriale del 19 giugno u. s., pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale» del 21 luglio u. s., n. 169. La R. U11iYersi là di Pisa 11a indetto i concorsi per: 1) un pos to di perfezionamento « Antonio Ceci n nell'Istituto <li Clinica chirurgica, con ob})ligo di frequenza per due anni a partire dall 'l 11ovembre 1939-XVII; assegno annuo di L. 2500; 2) un posto di perfezionamento « Giuseppe Guar11ieri », nell 'lstitùlo di patologia generale, per l 'anno ·scolastico 1939-40; assegno di L. 3000.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Nuovi Senatori. ,Sono stati elevati alla dignità del laticlavio due ra1)presen tanti della m edicina italiana, appartenenti alla Facoltà di i11edicina e chirurgia della R. Università di Roma: il prof. Giovan11i Perez, ordinario di patologia speciale chirurgica e pro))edeu tica clinica e preside della Facoltà; il prof. 1\.111edeo Perna, ordinario di ·Clinica odontoiatrica e clireltore dell'Istituto superiore di odo11toiatria. Ce ne rallegriamo YÌYamente con i due insignj sanitari. Il Nuovo Consiglio DireltiYo Cenlrale della Lega Italiana per la lotta contro i tumori è composto dai seguenti professori: Ba•stianelli R., Bertolotti 1\1. , Capr>elli J., Cortese F., Ferrannini L., Ferrata A., Gaifami P., Gallenga P., Paolucci R., Pe})ere A., Ro11do11 i P., Uffredduzzi O. l\lembri di diritto: prof. Pecori (P.N.F. ), S. E. Petragnani (Direz. Gener. Sanità Pubblica), prof. Salotti (Sindac. Naz. Fase. 1\Iedici). In seguito alla no1nina <lei l\Ie111l)ri del nuovo Co11siglio, le cariche degli uffici di Presidenza sono le seguenti : Presidente: sen. prof. Raffaele

1923

PRATICA

Bastia11elli; Vice Presidenli: S. E. Piero Rondo11i, prof. Paolo Gaifami; Segretario Generale: prof. Pietro Gallenga. AI. VALOR 1\[ILITARE . Il ·sottotenente medico Di Ciccio Raffaele di Cesare da Francavilla al Mare e volontario in 0.1\tl.S. nell 'er oica Divisione cc Littorio » è s lato decorato di medaglia d'argento al valore militare con la seguente rr1otivazione: << Ufficiale medico di un ballaglione di primo scaglione~ fortemente impegnato in combatti-· · mento disimpegna va la sua opera con calma e coraggio. ~n primissima linea, sprezzante di ogni pericolo, curava i feriti e più di una volta, incurante dell 'intenso fuoco nemico, usciva allo scoperto per soccorrere ferili che nella lotta erano rimasti tra le linee nostre e quelle nemiche. Be]la figura di medico-soldato, che destò l 'am1nirazione di tutti, per la calma, il coraggio e lo sprezzo del pericolo. (Km. 18 strada di Torredevilla 19-20 1narzo 1938-XVI) ». RICOi\1PENSE

Al rlott. Alfon so D 'Avino, dell 'Ospedale Ascalesi di Napoli , è stat a concessa la inedaglia di bronzo al Yalor militare sul campo, con la seguente motiYazinne: e< Capo del servizio ·sanitario di una Brig.a ta Nazionale si distinse per Ja sua capacità orga11izza tiva, intelligenza e valo·r e per sonale, esercitando la 1sua missione di inedico presso i battaglioni più avanzati. cc Nel settore di Esparraguerra, essendo venuto a conoscenza che alcuni eleme11ti civili e militari erano feriti nell 'operazio11e di rastrellamento coittro un forte nucleo nemico che poneva il panico nella popolazione, accorse prontainente al luogo m olto battuto dalle armi avver sarie per compiere la sua missione. « Esempio di abnegazione e sprezzo del pericolo. « Catalogna - Esparraguerra, g·ennaio-fepbraio 1939-XVII ». Ricordiamo l'lateressante pubbllcazloae: Prof. ARNOLDO CIAMPOLINI Docente pella R. Università di Milano

Il trauma nalla etiogenesi delle malattie (RAPPORTI CLINICI E MEDICO LECALI) Prefaz~one del Prof. CESARE FRUGONI Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica. su questo nuovo libro del CJAMPOLINI : «Nei comuni ti'attati di patologia e di clinica eravamo abituati a

consideraye nei · vari capitoli anche il trauma nei molteplici aspetti deUa parola, quale causa di numerose malattie, ma nessuno aveva forse pensato a presentarci in un vol~e o!ganico, ~erf~ttamel!t! inquadrato, il problema staccato dagh altri rapp0rti etiogenet1c1 come ha fatto I'A. « Per questo la materia acquista quasi un aspetto nuovo, una omogeneità evidente ed un interesse particola.re. . « Merito questo delL' A., valm'oso competente in traumatologui, che col volume attuale confemia la sua fama di fine clinico e di più fine critico. Specialmente interessanti i capitoli sulle cause mor.. bose, sullo sforzo come azione morbigena, sull'interpretazione di lesioni od alterazioni dovute a sforzo sui rapporti fra trauma e tumori, fra trauma ed emopatie e malattie ostio-articolari, ~c. « È questa una nuova pre.z iosa perla che, a cura del benemerito editore romano, si è aggiunta alla collana dei manuali del " Policlinico ,,. (Da La Cultura Me&ica Mode,.na, Palermo} Prof. M. PAVONE.

Volume di pagg. XII-550, nitidamente stampato. Prezzo : in brossura L. 5 2, rilegato in tela L . 5 8. più le spese postali di spedizione. . . . Per gli ab bonati al « Policlinico ,, od a quals1as1 dei nostri quattro Periodici, rispettivamente sole L. 4 7 . e L. 5 4 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero, rispettivamente sole L. 5 O e L. 5 6 . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla ditta LUIGI POZZI, editore, '°ia Sistina 14, ROMA.


1924

cc IL P OLICLIN I CO »

NO TI ZIE

DIVERSE

Per un centro internazionnle della. Croce Rossa al L11ssem burgo. L 'Agenzia ,S lefani h a <l a Bru xelles : « Secondo le propos1c della Cr oce Ro ·sa lu ~se111burgh ese, la stazion e r adio clel Lussen1burgo sar à qu an lo p r in1a ri messa in ser Yizio e Jc sue emissio11i rlovreb])ero ser Yire p r incipal111enle a in forrnar e le fa1niglic tlelle cond izioni elci combat tenti . Si a1Jpre11de inoltre ch e l 'A1n erica fi nan zier eb b e co11 so1n1ne con sid er cYoli un p r oge tl o inteso a cr ear e 11cl Lussemburgo il gr a11de cen lro d ella Croce Ro·ssa I11ler11azionale, doYe doYr eb ber o essere speclalizzati ferili di tu lte le i1azioni belliger an li. Il J\Ii11is lro d egli es leri lu ssempurgh ese 11a ini zia lo tra Lta ti ve con la Fran cia e la G ermania p er o llc11er11e I 'assen so a ques la 01)er a umanitaria ». 1

Per le automobili dei medici. · ll Sindaca lo d ei m edici d i Milan o h a d islrjbuilo ai medici a u lorizza li alla liber a circolazione i11 auto per la necessj là d ella Jor o profession e uno sp eciale d istin Livo da ap porre ul cri·st allo della 1naccbina, con il 11om e del medico n el fregio d ella cr oce. L 'opporl u nilà di ques ta inizia liva deriva d alle esigenze di circolazion e de i m edici, diver se d a quelle di al lre ca tegorie nu lorizzatc all a circolazione: esse potrebber o far cred er e, per il periodo rli sos ta e per la SJ)ec iale u bicazion e della vetl u r a, ch e ques ta n on sia des linata all 'uso per il ql1alc 1si è con cessa l a liber a circolazion e. In onore del patrono tlci mcclici. A Milan o, n ella ch iesa di San l\1ar co, è st a to bcn ede lto dall 'ar ciYescovo car dinale Schus ter un quadr o dip in t o e don a lo dal dotl. Enrico Less, r affigurante San Luca Eva11gelis ta, p atrono dei medici e in })articolar e d ci m edici arti sti . A }Jr esen ziar e la ·sacr a cerimonia, durante la quale il cardinale h a pronunciat o un ·breve ciiscor so di circos tan za, erano moltissim i sanitari ed a rli'sti con Je r iSJ)ettive famiglie. Fra le molté p ersonali tà er an o il r ettore dell 'UniYer sità prof. Pepere, il prof. Baslini, i r appresent an t i d ella Sa11i tà m ilitar e e il prof. Prasisitele P iccinini, presidente on or ario dell 'Associazion e m edici italiani arti s ti, il quale p er l 'occa·sion e h a doc umentat o, in un accurat o s ludio, gli id eali p a triottici della Associazion e. Azioni giudiziarie. Tale Anita Giudici, ricoYerat a al Poli clinico Umb erto I di Ron1a p erch è affolla d a pielocis lite, fu ·so ttoposta ad in iezioni enc1oveno1se di tetraiodofe11olftalein a J)e r meglio •su b ire l 'e·sa1ne r adiosco])ico; m a il pr epar a lo n on era in1me so n elle ven e, t a111o da cau sarle una gr aYe incap acilà ad atten ctor e al su o mes tier e di sarla, d al quale unica1nen1e traeYa il m ezzo di su ssist en za J)er sè e per la madre o llantenne. Dop o un p r ocedimento penale chiusosi p er amnis tio, la Giud ici promuoveva giudi zio civile p er r isarcin1en to di danni, ed il Trfpu11alc accoglieYa le tesi d a essa p r oposte, sott oponendo la p az. ad o·same peritale per accertar e l 'am n1ontar e d el dan110 subito. Co11tro q u esta se11t enza p r oponeva appello il Pio T li lt1to degli Ospedali Riun iti , soslen enò o cl1e tralt aYasi lull.al più di er ror e profession ale scu 1

[.\ NNo XLVI, Nu~r. 44J

sabi1e e cl1c ii1 ogn i caso doveva riten er si inam111issibiJc l 'azio11 e per ch è tra il d etto Ente ed i 111edici cl1c vi })r es ian o la lor o opera n on esiste quello s lrettissin10 vin colo ch e solo perm ette di far r ilen er e come a llo del primo quello con11)iuto dai sa11ilari , conser vando costoro la qualità di liberi profcsisionisti. La Cor Le (! 'appell o i11Yece l1 a affermato il J)rincip io ch e an ch e all a prestazion e del serYizjo ·sanitario n ei p ubb lici o ped ali Yanno applicat e le i1or m e della r espon sabili là della pubblica am1ninistrazion e p er la colposa attuazione d el pubblico sery-jzio, ove n e d e rivi danno all a integrità fi sica d el priva lo, cui il scr vizjo vien e pr esta lo. L 'od o11 toia tra Giaco1no Prover a di Torino è lato rin Yia lo al giudizio d el Pretor e p er eser cizio abusivo delJ a profession e duran1e un p eriodo di par eccl1i anni. Il Prover a è st at o diplomalo n el 1913 alla 1scu ola d ent aria di Parig i, h a eser citato la profe·ssio11e i11 for za di t ale diplom a in Fra11cia ed in Gr ecia fino a quand o n el 1915 fu richia1na lo i11 I lalia dura11 le la gu erra come ufficiale dell 'eser cito . Dal 1919 al 1925 eser citò in Torino, egli sos tien e, in b ase acl un d ecreto luogo1 e11 enziale, per cui i cilladini it aliani rimpatriati dall 'es ter o in con segu en za della guerra e m uniti di diplo1n i esteri p otevan o eser citar e ·la lor o p r ofessio11e in llnli a . Pii1 tardi p artecipò alla gu erra in Afri ca Orien La le e con ged at o. riprese la profession e, quando arrivò la .d iffid a. La Prefc lt'J r a e il Sindacat o dei ~Jedici afferrnan o che il diploma della scu ola cl i Parigi 11011 ab il ita a]] 'esercizio dell a p r ofesision c i11 Italia e r l1e il Pro' er n 11on è 11c1Jpure iscritto all 'alho lra 1rsi torio degli odontoiatri. Il processo è sta to rin via to .

Tra le pnbblicazioni. La 1scrie di lJU])blicazioni 'Sc ientifich e ecli le a ct1ra d ella Soc. An. Galenica ~1i la n ese, cl1e tanto favor evole accoglie11za 11a ri scosso· fin dalla pubp1icazjone d el prin10 fascicolo sull '« Arteriosclerosi ».• si è arricchit a re.cenlem ent e di due in leressanti mon ogr afi e. Un a sulla « PJbe rl à fcm111 j11i1e » ch e, quan do a11ch e si svol ga n ell e condizio11i pii1 n ormali , d eve esser e stre llam enl e Yigila la dai familiari e dal m edico. Ricon o·scer11e JJOi precoce111er1 I e ed esattamente le irregolarit à significa non soltanto, in n1ol li casi, •salYare una g i0Ya11e vita m a prepar arla al gr ande co111pi Lo ch e la Natura h a asseg nato alla Donna : qt1ello d ella Maternit à. Te11endo presenti le cure amor ose che il Regime Fascis ta p r esta alla g i0Yenti1 fen1n1inile d ella Patr ia, ci si r en de conto clell 'in1por lan za sociale del proble1na. L 'altra d al tilo]o « Traun1a degli sportivi )), riporla su cc intan1e n le le m oderne t es] svolte n el Con g·r esso di l\1Iedici11a clello Sport a Genova n el! 'ottobre 1938, e p as. a in r aissegn a la traun1atologia e l ' inforluni ~ t ira ili tut li gli sport , a secon da delle r egioni d egli or gani e t essuti. (Termina c it ando l 'inclirizzo che deYe seguire di guida, la circolar e del « Coni-Fimsi »). Inier essa ver am en le il ca1npo n1edico in gen er ale e i m erlici sporliYi in J)arl i colar e }Jer l 'utilità pratica ch e r app r esenta e Ji n1an tien e al corrente del progresso ~.ci cntifico e delle clire l tiYe del Regime.

Un po' dovunque. La Società m edico-chirurgica b er gamasca si è adunata l '8 luglio, ol lo la presidenza del prof. S. Lussan a. Sono sla le fatt e comunicazioni da :


[A'NNO Xl. ' ' I, NUl\I. 44]

SEZIONE PRATICA

S. ~1inelli, L. Gnleazzi (due comunicaz. ), S. Lussana. Il 19 git1gr10 1939 venne fir1nato a Roma un accordo per il quale i laureali in medicina italiani sono autorizzati ad eser citare la professione n el Belgio, e r eciprocamente i laureati belg i sono autorizzali oli 'esercizio professionale in Italia. Un corso complem entare d 'igien e pratica si svolgerà nel R. Istituto d 'jgiene di Pisa, dal 20 novembre al 20 ge1111aio; modalità consuete. Tasse L. 300. La Sezione Emiliana della Società Italiana di ga'S lro-en leoolog ia e la Società Emiliano-Romagnola di chirurgia hanno tenuto una seduta in comune a Rimini, il 20 agosto, sotto la presidenza dei proff. Forni e Gamberini. Sono s tate fatte comunicazioni da U. De Castro (Forlì), A. Sega (Rimini), G. Azzolini e T. Grossi (Bo.Jo gna), B. Cavaltorli (Bologna), C. Gamberini (Bologna), P. Emiliani (Dovadola), S. Zanetti (Bologna), G. Fedriga (Crevalcore). 1

Dei 38.000 medici t edeschi Ye ne sono circa un terzo sotto le armi; clai rimanenti si è prelevata una ri•serva di oltre 1200 m edici, per inviarli dove se ne è dimo·strata spec1ale n,e cessità e so.v rattutto a Danzica, nella Pr11ssia Orientale, a Kassowitz e nella Slesia, cioè nelle zone che sono state più coinvolte nella guerra con la Polonia. Vengono utilizzati anche gli studenti praticanti e gli stùdenli cl1e hanno compiuto 4 semestri clinici, assumendoli col{le aissistenti negli istituti di cura . Si sono ch iamate in ·servizio molte inedicbesse maritate, che avevano abbando11ata la professione. In Polonia si sono mandati inolti funzionari medici p er la lotta contro le epidemie. Nel co1nt1ne di Torre Santa Maria (Sondrio) si sono verificati dieci casi di intossi cazione per ·inges tion e di car11i in·saccate. Il dott. Aristide Biassoni, 1nedico condotto di Veline, è rimas lo u cciso i11 un incidente automobilistico. Nella sua macchina egli andava a portare soccorso a du e feriti, per un incidente rnotociclistico ; a 'fricesimo Yenne fermato dalla ~1ilizia della strada, p er il conlrollo; disceso per esibire i documenti, veniva investito d a un autocarro , so1Jr aggiunto a forte velocità. Il d eces·so è avvenuto n el! 'Ospedale di Udine. -~

Rybnitz, in Polonia , sorge u11 grande ospedale psichiatrico, con circa mille ricoverati; v'è annessa un 'aziend a ag ricola. J?rima d ell 'ingresso d elle lruppe tedesch e n ella cittadina, il direttore dell 'osped ale dolt. V\Tiedlocha e gli allri medici add etli. si allontanaron o, parlando co11 sè le casse, il h cstia1ne e mollo materiale agricolo . Gl.,infermieri e le infermier e hanno potuto manten ere l 'ordi11e. Negli o·spedali di Londra sono s tati apprestati 200.000 le tti per gli eYentuali feriti e gassati dal1'arma ae rea. In Inghilterra innun1cr eYoli autocarri sono st ati trasformati in autoambulanze; si sono anch e predisposti molti treni anilari per l 'evacuazion e dei feriti.

192·5

A Edimburgo gli osp edali civili sono s tati eVa· cu ati e messi a disp osizio11e dei feriti di gu erra. I malati vengo110 0 1sped alizzali nelle case di convalescenza e. in isliluzio11i d 'assistenza pubblica. Nelle Università inglesi gli stude11ti non mobilitabili hanno cos tituito squadre di pompieri, così da p ermettere ai vigili del fuoco di risp ondere alla chia1nata sotto l e armi. L 'UniYersità di Londra 11a trasferito la sua sede i1el Surrey, a Englefield Green, allogandosi nel « Royal College Holloway »;gli studenti d ella « St. l\lary ',s Hospital Scbool » sono ·stati trasferiti a Manches ter ; l ' cc University College » si è trasferito nel p aese di Galles , a Eber yst"vytz. 1

Il Governo ir1glese ba provveduto ad una larga dis tribuzione di m edici nelle campagn e, p er as. sicurare l'assisten za agli eventuali colpiti dall 'arma aerea . Nelle città si avverte ora d efi cienza di m edici, per questo molivo e per le cl1i anlate in ·servizio inilitare. I m edici rimasti nelle città hanno ha' svolgere un lavoro inten sissimo. Al t empo st esso molti medici sposta li dalle loro sedi urbane n elle campagn e t emono la p erdila della loro clientela. Si avverte molta d eficienza di m edici I1 eg·li ospedali di Londra. L 'Is tituto di ì\ilcdicin a tropicale e< Pri11c jpe Leopoldo » del Belgio è st a to, con decreto d el Minis tro delle colonie, assin1ilato ai servizi pubblici; in caso di mobilitazione, il suo p er son ale dovrà essere fornito di libretto di mobilitazione civile. La Regina del Belg io ha Yisitato varie formazio11i sanitarie del Lussemburgo e della Fiandra occid en tale , tra cui, a ;I3ruges, l 'o·spedale San Giovanni e l 'ospedale militare. Il Re d el Belg io h a vi sitato Yari osped ali. Si è iniziata la ])ubbli cazione della riYi la e< ~Ie ­ dic ina della Razza » , a cura degli I stituti sa11i lari della Pr0Yi11cia d i Lucca, con l a direzio11e del prof. Giacomo Bian chi. .

In un quoliclia110 b elg·a è comparso l 'annunzio: <e Guaritore ritornato d alla Fran cia cer ca m edico collaboratore » , il ch e ha d etermin a lo una viva protesta i1el « Bruxelle•s-111édical >> dell 'l o llobre. Il Tribunal e cli Fire11 ze ha condann ato il d ott . Adria110 Vi sani a 1000 lire di multa, con i b enefizi cli lcgg·e, ])er 01ni ssione e rifiuto di atti Ùe} SU O uffic io, essenfl o·s i rifiutato di Yi ~ il are, quale n1edico di un a l\Iulua , un infer1110 i11 condizioni g ravi. 1

La presiden za dcll 'Oper a nazionale ina lernilà e infan zia 11a trjputa to u 11 encomio all 'infcr111ier a Ser afin a Tirelli di Ron1a, ch e duran le la n ot le d el 2 ottobre acco1111)ngn aYa alla ~Ia t ernità della Garha tella la p op olan a 1\l aria Gi amn1ei, la quale ve11i va colt a dn i <l o~ori d el parlo durante il p ercor so . Co11st a ln le 1'i1nminen za dell 'evento e l 'in1possibili là di trasp ortar e la gest ante alla l\Ia terni là p er r agioni cli dis tan za , la Tirelli i accin geva sotto l a pioggia ad assister e nell a s trad a stes·sa al parto ch e n o11 i presentaYa 11ormale. Ed essendo n ata u11a ])a1n bina alquan to asfit tica, .ella provvedeYa sul luogo al b attesin10. Su bilo dopo l a i)u er1Jera e l a i1eon a ta furon o t rasportat e a braccia in un a ... al a della ~Ia1 ernit à .


1926

« IL POLICLINI CO »

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GA.IFAMI Clinico-ostetrico-ginecologo della R. Università di Roma

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[ANNO

XL' rl , NuM. 44]

IL VALSALVA. RI~ISTA

MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da CUCLIELMO BILANCIONI

Il Numero 10 (ottobre 1939) contiene: Lavori originali : G. BETIO: Sulfonamide e profila.asi della infezione puer.perale. La rubrrca degli errori : G. N1coLEJ'TI: Sull a diagnosi differenziale tra tumori maligni dell'ovaio e annessite e peritonite tubercolare. Problemi social i: P. TALAMO: Aggressivi chimici; rappo1·ti con la gravidanza; n ecessità e modo di stabilire uua sana p.rofil assi antigas per le gravide, in caso di guerra. La rubrica medico-legale : M. ADAMO: Una equivoca lesione dei genitali f e:mm inili. O: servatorio : E. OPOCHE': Maternità tragica. Rivendicazroni : U. EREDE: Per la Opoterapia r egionale. Dalle riviste : OSTETRICI\: Nuovi metodi terapeutici dell'ab·Jrto e del parto prematuro ab ituale. - La determinazione dell'epoca del parto secondo Naegele, alla luce delle moderne conoscenze. Contrib uto alla rontgenpelvimetria. - Sifilide e gravidanza. GINECOLOGIA: Il trattamento della dis menorrea con il propionn.to di testosterone. - Mioma, sterilità e fertilità. - La p seudo1nestruazione come causa di sterilità nella donna adulta. - Il valore della velocità di sedimentazione delle emazie in ginecologia. - Sull 'actinomicosi addomiua.le, con particolare riguardo a d un caso di actinomicosi d-ei genitali femminili. ALLATTAMENTO: Sulla capacità all'allattamento. - Sul miglioramento della capacità ad allattare delle donne con l "uso della pompa elettrica. - Sul cc Cyren Bayer » ed il suo eflfettc contro la stasi lattea. NOl'E DI BIOLOGIA: Il tempo di ovulazione nella donna determinato con la misura degli idrogenioni della secrezione vag-inale. - Ricerche di oontrollo del metodo spettografico per la misurazione della respirazione dei tessuti con part icolare riguardo al cicloscop.i o di Samu els. - Sul luogo di origine degli ormoni ovarici e sull'ipeDplasia dell'endometrio. I libri. - varietà.

F. BRUNETTI: Ionizzazione auricolare con sali di' colina. - C. SOLERO : Crisi dell'VIII e terapia i staminica.. - U. RACOA: U-n caso di miringite vescicolosa primitiva. Recensioni : ORECCHIO : La soglia di stimolazione (accelera~ion e angolare) dei canali semi-circolari. La profilai~s i della sordità. La puntura sotto occipitale e la sua influenza sulle ipoacusie nell ·otosclerosi e nell'~trofia labirintica. - Anestesia ganglio stellato nelle vertigini e nei ronzii d 'orecohio. - Sintomatologi:t e clin ica delle ostomastoiditi da bagno. - Pio-oti~i croni'.!he e vita.mina O. - Emorragia spontanea della carotide nel corso di una pio-otite media acuta. - Cura chirurgica della trom bosi del seno cavernoso. - Nuove indagini sull'azione biologica degli ultrasuoni. - NASO E SENI PARANASALI: Nuovo contributo alla patogenesi e terapia delrozena. - Un raro caso di a denoma della fossa nasale. - Tera·p ia ef edrinica in veicolo fisiologico ed inclinazione laterale e posteriore del capo nelle affezioni del naso e dei seni paranasali. - Pr<>gesterone e mucosa nasale. - VARIA : Studi sperimentali sul meccanismo delle embolie gassose. - Complicazioni cer ebrali dopo a llacciatura della carotide. - Radiosensibilità dei blaatomi in rapporto al loro tessuto di matrice. - Della disfagia nella tubercolosi laringea. Notizie.

Abbonamento per il 1939 : I talia L 5 O ; Estero L. 6 5; Per gli associati al .. Policlinico " : I talia sole L. 4 5 ; ERtero sole L. 60. Un numero separato L. 6.50.

Abbonamento per il 1939: Ital ia L. 60 ; Estero L 80. Per gli associati a.I cc Policlinico u : I talia sole L. 5 4; Estero sole L. 7 4 . Un numero separato L. 6 ,5 O.

Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Jnvia.,.e Vaglia P ostale o Cl1èl1ue Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistin;t, l4, ROM.A .

Direttore : Prof. ARNALDO MAL.AN. Torino. Professore di Olinica Otorino-laringoiatrica. n ella R. Università di Torino Redattore-c31po:

Prof. DONATO DI VESTEA,

Roma.

Il Numero 10 (ottobre 1939) contiene : 0

Indice alfabetico per materie. Angina pec1oris: elel tro lerapia . . . Appendicite: problemi . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . · Cancro dell 'apparato cligcr.: palog·en esi e profilassi . . . . . . . . . . . . Colostomia « defunzionalizzan le » secondo Devine . . . . . . . . . . ' . Corea: trattamento . . . . . . . . . . Corpi estranei n ell 'ipofaringe e nell esofago . · · · · · · · · · · · · · · Dolore : cura . . . . . . . . . . . . . . E1norroidi e loro complicazioni : trattamento · . . . . . . . . . . . . · . · Encefalo : localizzazione delle lesioni . J.i"'eri te : tra l tamento . . . . . . . . . . l"crmenti lattici: come agiscono . . . Idropionefrosi a patogenesi r are . . Inso1111ia del latla11tc . . . . . . . . . Ipertensione ar ler. : elem enti patogenetici . . . . . . . . . . . . · · · · Malattia di B11erger: forma cerebrale . lVIia.s le11ia grave : diagno1si e tratta1

pag. 1913 )) 1904 )) 1911 ))

1901

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1904 1917

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1913 1917

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1907 1914 1908 1919 1913 1917

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1913 1914

mento . . . · · · · · · · · · · · · · pa;g. 1918 Miopatia cronica to·&sica guarita con la tiroidee tomia . . . . . . . . . . . . )) 1918 Granuloinatosi maligna con localizzazioni ver te})rali . . . . . . . . . . . )) 1917 Paracadute: lesioni e disturbi organi)) 1909 . ci da . . . . · . · · · · · · · · · Paraplegia spastica tipo Little: inter )) 1897 vento di Antonucci . . . . . . . . . )) 1903 Pilorospasm o : ricon oscim. e cura . . Porta tori di bacilli difterici: steriliz)) 1895 zazione . . . . . . . · . · · • • • • • Sangue: dosaggi : influenza degli an)) 1918 ticoagulanti . . . . · . . · . · · · · Sir1drome emicranica cmiparetica al)) 1914 tern ante . . . . · · · · · · · · · · · Tumore cerebrale e ipertensione intra. cr anica . . . . . . . . . . . · . . · )) 1914 )) 1913 T•umore deJ collo della vescica . . . Tumori del corpo calloso . . . . . . )) 1913 Ulcera gas trica sperim. . .. . . . . )) 1913 )) 1919 Varici : cura sclerosante . . . . . . . .

Diritti di proprietà riservati. autoriztazjcme scritta dalla reda,tione.

C.

FRUGONI,

~

Non è consentita la ristampa di le1t1ori pubblicati n"I Policlinico se non in seguito aà vietata la t>ubblicazione ds sunti di essi senza citarne la fonte. L'EDrroRB

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


Roma, 6 Novembre 1939 - XVIII

A.NNO XLVI

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Num. 45 •

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ..

SEZIONE P R A T I C A .REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Mcdleo PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL « POLICLINICO» PER

di Roma

IL

I t alia Estero Cumulativi: (1) A LLA SOLA SE ZiONE PRATICA (settima n ale) L. 70 L. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica. e medica) . . (1-a) A LLA SOLA SEZI ONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L. 65 \3) A LLE J1UE SEZIONI (pratica e ch irurgica ) (1-b) A LL A SOL\ SEZI ONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 (4) A LLB T RE SEZIONI (prat.• m ed. e chirur.) Un numero separato della SEZIONB MEDICA o della CHIRURGICA L 6; d ella P RATICA L. 4.oo Singoli:

1939

Italia Estero L. 110 L. 1'6 L. 110 L. 166 L. 140 L. 196

SOMMARIO.

'

Lavori originali : G. Sabatini: Sull'azione sedativa d el Centran t hus ruber. ~ote e contributi : M. Rastelli. La terapia bism utica nelle angine e nelle infezion i a probabile pun t o d 'ingresso t onsillare. O: servazioni cianiche: M. Ferrara: Cisti ematica del s urren e sinistro e ipertensione a r teriosa. Con siderazioni anatomo-patologi che e cliniche . .Sunti e rassegne : MANIFESTAZIONI EMORRAGICHE: J. Rosk am: Stati emorragipari minimi e latenti. Classificazione e accor gimenti diagnostici. - G. Sanarelli: L'allergia salivare emorragica. - ORMONI: P . Grunbracht e _!\.. Loeser: Basi della ormono-terapia. Le sostanze tiroid-ee n ei disturbi mestruali. Cenn i b ibliografici. Appunti per il medico pratico : OASI STI CA E TERAPIA: Car-

dite reumatica nei paesi caldi. - Contro la tubercolosi articolare reumatoide di Kienboch. - Reumatismo cervicale cronico a forma disfagica. - Nefrite familiare. - L 'es:plorazione f unzion ale del midollo o seo n elle n efr iti. - Trattam ento preventivo della litiasi urica. - LABORATORIO: Modalità dell a presa del 1-'an,g ue ed errori n ella determ in azione dell'alcool nel s angue secondo Widma rk. - MED~G I NA SCI ENTIFICA: Ricerche sperim entali sulla sieroterapia della poliomielite. - VARI,\. Nella vita profess ionale : Cronaca del 1n·ovimento corporativo. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono1·1 f icenze. Notiz ie diverse. Rasseg na della sta mpa medica. Ind ice alfabetico per ma terie.

LAVORI ORIGINALI

Do,po rigoToso, studio farmacologjco, le sue i>re1Jarazioni fitoterapiche, (tinture ed estratti liquidi o secchi oLlenuti in relativamente piccola quantità n ei laboratori di questo Centro) . . ono state so tlopostei a saggi cli11ici sugli infermi allo scopo di provarne la tolleranza e s 1.a b iliro ~ 'atlivi.tà terap,B<utica. Le prove sQno state eseguite n·elle corsie delJn Clinica su un i1umero· di infermi a·s.sai vasto, data la frequente indicazione in terapia di una medicazione blandantente sedativa e data la l nrga casistica di cui dispone la Clinica. Le concl usio11i, cl1e qui riportiamo, si basano sulle 01$servazio11i fatte. su circa 8'0 ammalati ai q11ali il preparato è stato sommi11istrato giornal111e1n te per periodi di ten1po varianti da un 1ninimo di 15 giorni ad un massimo di 2 mesi.• Non faccio J>er ora una €sposizione dettagli ata nè della farmacologia n è della casistica : t11i limito a ~egn.al are solo ch e il preparato v f getale è sta lo somministrato a quei soggetti, nei quali presentavasi l 'indicazione della terapia ' 'alerianica e cioè nelle forme <li istero-neu1 astenia, n elle insonnie (non gravi), nelle ne\'rosi tachicardiche, nelle manifestazioni doloro e pTecordi.ali delle ne,rrosicbe, negli stati $])astic i del tubo gns troen tcrico su base l )ll-

IsTJTUTO DI C·L INI C \ M EDI CA GENERALE

I\. UN I VERSI'.f.~ diretlo dal prof. G.

DELLA

DI GEl'\0,' A.

S .\.RATINI .

Sull'azione sedativa deJ <&J!tranthns rnber.

1

Prof. G.

'

SABATI NI,

.i\. Tel Centro d i Studi da n1e istituito presso la Clinica A1edica Generale per riprendere, con criteri n1oderni , gli studi di :f itoterapia son o s tati prep,arati su mia indicazione dal dott. Ca1nillo Gi!1elli, medico addetto a ir1dagini fitot erapich,e, eslratti di 1)iante in edicinali, ch e vege,tano n el nostro paese e n elle terre dell 'Impero, coll'intento di stabilire quali di esse pre &entassero un 'attività terapeutica tale da poter sostituire , 1.a nta1ggiosamente i i)rodotti t erapeutici ottenl1ti d.a piante attualmente in11)ortate. l?ra tali preparati in tendo segnalare, poich è ri ~ pondono a molti r equisiti, i ,d erivati della radice de·l Cen.lra1ithris rub er, pianta spontanea abbondante in Liguria, la quale ha n ei suoi E~ tratti intenso odore di acido va lerianico e h a <li111ostrato di e plicare effetti van1en te sul siste1na n ervoso una azione molto sirn ile a quella clella valeriana. 1


(( l L POLICLIN reo

1928

1amente funzio11ale (special1nc1tle slipsi s.pas tica con lievi manif estazio11i dolorose addon1jnali). iDalle nun1erose osservazioni ese.g t1ite abbia1r10 potuto trarre l e seguenti conclusioni rias~u11tive:

1) il Ce11tra1ilhus rub er possiede un 'azio11e sedativa al111eno ugua le a quella d·ella valeriana, come ~ provato dalla osservazione clinica diretla; I 2) soggetti preve11tiva111ente trattati con vale1·iana hanno tratto uguale g·iova rn ento dal s uccessivo traLtamento con Centranthus; 3) il Centra1ithus è ben tollerato sia ~oito forma di ·cirop1)0 che . otto ''o rn1a di comfJresS6, per quanlo sia preferit;t quest 'ultin1a confezio,n e; 4) somministrato giornaln1ente alla dose di 4 compresse corrispondenti ognuria a circa g·r. 0, 25 di pianta fresca o di gr. 20 di sciroppo (1/ 3 di succo fres~o e 2/ 3 di zucchero) rJer la ·durata di due rr1crsi no·n dimiuuiscc la sua attività terapeutica, non dà cioè luogo ad c'.:lSSu ofazion e; .5) dosi di gra11 lu11ga s uperiori a qu.elle indicate, son1mi11istrate anche a lungo, non ha nno dato n1anifestazioni spiacevo li; 6) il Centranthus ruber, pianta ind~ge11 a di larga e facile raccolta, può con le sue pre1)a razioni galenich e sostjtuire vantaggiosamente la val eriana, della quale manifesta la stes5a [1zio11e terapeutica mentre riesce più accetto .qgli amn1alali poic·h è a differ en za d ella valeriai1a , .11ort 11a odore così forlem ente sgrav evole . 111 un prossimo lavoro, in collaborazione, ~.arà fatto p er esteso uno stu dio di questa pianta e delle sue ai)plicazioni te rapeutich ·3. 1

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1

ll CASSl:NTO. L 'A. segnala l 'azione terapeutica sedativa e antispasn1odica del Cenlranthus ri1.ber, pianta ir.dig.ena spo11La nea , ad azione .. in1ile, e sotto certi a&petti n1igliore, a quella della valeriana. Ricordiamo l'importante pubbllcazioae: Dott. Prof. L. ANTOCNETTI

Aiuto nel R . I s tituto di Patologia Medica e Metodologia Clinica della R. Università di Roma. Docente in Patologia e Clinica .Medira.

GLI STUDIO

DI

STATI EDEMIGENI FISIOPATOLOCIA

E

DI

CLINICA

Prefa ziono del Prof. ANTONIO GASBARRINI Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di P a dova Volume di pagine 440. Prezzo J.J. 4 5 più le spese postali spedizion e . Per gli abbonati al « Policlinico ,, od a qualsiasi dei 9uattr~ nostri P eriodici, sole L. 4 1 franco di porto 1n Ita l1a, Impero e Colonie. Pe:· l'Estero L. 4 4. Inviare Vaglia Postale o Chèque B ancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.

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[ANNO XL" I ,

NUl\l.

45)

NOTE E CONTRIBUTI O SPEDAL I 1\.IUNITI DI liOM:\ POLI CLINI CO l iMBERTO

l )rin1ario n1edico:

I - VIII

Prof.

PADIGLIONE.

AGOSTINO

CARnucc.:1.

.La terapia bismutica nelle angine e nelle infezioni a probabile punto d'ingresso tonsillare. [)o tl. l\ilAHIQ f Jl.\STELLI , a iut O n1edico.

Cor1siderando la fur1zione di dife sa e la particolare situazione d·e ll e ton sille in un an1. biente così ricr.o di germi quale è il cavo ì.>u cco-faringeo, si compre11de la frequenza d ei i)rocessi flogistici acuti e cronici che esse p1reseniano. Una volta sede d i flogo si, esse costituì- · seono un p1ericolo per I 'organismo, date le ab l-.ondant i connessio11i linfaticl1e con g li orO'a ni linfoghiandolari del collo e dati ·gli inti~i rapporti con la cor1~e nte d1el sangue, che le a1traversa . Così ch e le du·e ipotesi estreme for1nulate al proposito, e cioè cl1e le tonsille rapµrese11tino organi di difesa o invece focolai di c.o ntinuo p ericolo per l 'or ganisn10. so110 tra lor o conciliabili nel sen so cr1 e appunto perchè organi di difesa sono più J)articolarmente esposte a tutte quell e cause i11~ettive ch e es~e d ebbono combattere, ma sulle quali non semr,re riescono ad avere il sopravvento. Es&e cioè in alcuni casi non b.a~tano al loro scopo. Non ·vi è dunque alntitesi tra la teoria di una tonsi lla protettric e e quella di una cc tonsilla infettante » (Bila n cioni). Schematizzando, si può con siderare l a geri esi d ella infian1mazione tonsillare sotto 1'as11,etto• di tre i)rinc.ipali possibilità : 1) direttan1.ente da parte di g:errn i che &i t.roVlano sulla superficie della tonsilla o dentro l r su e c:ri pte; 2) p er germi cÌle vi arrivin o dai territori linfaticj a fferenti (mucosa 11asale, faringea, gengivale, (secon·do l e esperienze di He·n ke con l)Olveri ine1'Li di Schone·n 1ann con lo iodio e se G()ndo le osservazioni cliniche di Shonernann); 3) per germi ch e vi provengano dal sangue. Quest'ultin1a possibilità è ammessa da cl1i considera alcune an·gine com e focolai di eli1r1inazione e non con1e porta d 'in.g resso (angine del reumatis1110 articolare acuto e del tifo). La tonsillite sarebbe in questi casi l 'eS!JJ'lessione o la localizzazione di una setti·ce1n ia pri n1itiv<l o prover1iente da altri organi (Bouchard, Landouz)·, Siredey). Però la maggior parte d113lle angine p·r ecede o a ccompagna l 'infezione general e d ella quale quindi è più log ico pensare ch e ne rappresenti la poTta 1

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[ANNO XL ' ' l,

NUI\f.

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d 'i11gresso. Infatti molle mal.aLtic iniziano con il mal di gola. Sulla frequente coesistenza <lell 'angina e del reun1ati.5 mo articolare a cuto, ba richiamato l 'attt!Ilz1one T'roqsseàu'" fin dal 1865. Più di recente sono stati invocati rapporti anche co11 al cune forme di reumatismo subacuto o cror1ico (Giiricb, Cu.r schn1anr1, e icliliold). La persistenza · de:l l'1nfez1one to11silta e -può spieg3re la tenacia d elle inanifestazioni reumati~ che superato il periodo acuto , perchè nel con11€.ttivo tonsillare e periton-si]lare si rinvengo110 i caratteristici no·duli di Aschoff, possibili ce11tri di deposito del viru s reumatico. S1'incriminano ora, oltre che le tonsilliti aou.te, le forme lacunari subacute o croniche con secr·&zione mu·c o-purulenta o caseosa, Stp:e sso fetida, nelle cripte e nel profo11do delle ghiandole. Lasègue nel 1876 aveva pure intravveduto i rapporti tra tonsilliti ed infezioni . . Jac coud nel 1871 ·rrlise in evidenza le localizzazio11i tonsillari del tifo av.endo notato che esse ll0 ssono essere per due o tre giorni il solo sintoma dell'incipiente infezione tifoide. In molti t é\si di tifo precede una ar1gina intensa, feb·brile e fo·r se l'anello linfatico faringeo è una delle porte d 'ingresso deJ bacillo del tifo e tifo-simili (Schottm.i iller, Sanarelli). Le stesse considerazioni possono essere fatte per la I>_?ln1onite e per la melitense. Tutte le comp 1caz1oni risultanti da un 'inf<'zione secon·daria degli organi interni &ano })OSsibili: nefrite acuta, osteomielite, <ltPlPendiciti e peritifliti (Kretz , Lejars), endocardite ad inizio insidio.so (Bousquet), e d inoltre· casi di setticemia così detta criptogenetica (osservazioni di Kretz su nOO cadaveri). I gangli linfatici del collo infian11nati, rivelano l 'a.n gina che magari il malato non 11a avvertito o che })a superato , e che anche anatomo· ~ patologica­ m ente può non essere più rilevab·i le. Cos.ì si trova.no gangli cerdvali i11fiammati nelle endocarditi recenti, negli en1piemi non tubercol ari, !lelle nefriti recenti, nell'osteomielite, nei flemmoni appendi·c olari ed anche n~lle batteri-ernie settiche senza Ioc alizzazio·n e . Comb) e Korsakow 11anno trovat-0 d egli streptococc.h i n ei .g angli dei bambini colpiti da febbre ghiandolare ·di Pfeiffer. In Italia sono pure numerosi i casi descritti di setticemia di origine tonsillare. I germi che più com11nen1ente sono in cau~:l n elle an gine .acute no11 s pecifiche sono gli 5tTeptococcbi e gli stafilococc.h i ospiti abituali della bocca e del faringe. Qualche volt.a si tro• vano anche pne11mococchi, bact erium coli , oocilli del tifo. 1

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1929

SEZIONE PRATICA

Da t.utti questi dati risulta e\1idente l 'in11portanza di una tera1)ia efficace a troncare Ja nlalattia e ad i1npedirne le comp1licanze. TERAPii\

BISMUTICA

DELLE

.i\NGINE.

Nel 1923 Aristide Monteiro 1 assistente d el prof. Mai-ino direttore della CI'1nica Otorinol~ringologica di Rio de Janeiro cominciò a trattare dei ca.s i ·di angina co n iniezioni di bi. smuto. Cominciò in pri1no tempo a trattare dci cas.i di tipo Plaut-v~incent, pa1ien do· ·d al presup·p osto ch e il Bi. dovesse appunto in questi spiegare 11n 'azio,n e particolar.rrlente effica~ ce, dato il suo potere fipirillicida, e riferì diaver ottenuto dell e guarigioni rapide co·n du e iniezioni a 24 ore di intervallo, a termine delle ' quali l'ul cerazione e le associazioni fuso-spirillari soompariv.ano. Nel 1929 trattò anche un caso di an·gina fibrinosa b enigna, ottene,n done guari.gione in due giorni. Nel 19313 estese tale . trattam·ento a tutti i casi di angine acute e sostenne che in tutte le forme non specifich e (catarrale, follicolare , parenchimatosa) si h.a11no se·m pre gli 1&tessi eccellenti risultati. 11 n1eto·do si è molto ·d iffuso n·e ll 'America ~Ie­ ridionale specialm ente nel Brasile e nell' Argentina con risultati ch e hanno in gener·e confermato quelli di ~fonteiro , tanto che n el 1935 lo stesso prof. M.arinho in base a questi risultati ha proposto una se1nplicissima classi .. ficiazio·n e d elle a11gine a c ute in: 1) angine da trattare co.J Bi. e 2) angin·e da tratta1·e col siero a.ntidifteri<.;o. 111 Europa uno dei primi .ad occuparsi d el1'argomento è stato Stiehr (1935) che su 152 casi di angina follicolare ha' notato nell '84 % caduta della temperatura entro 12-24 ore, nel llJ % ritorno alla no.r ma della temperatura entro 3 g iorni dopo una seconda iniezione, e l)assaggio ad ascesso tonsillare n el 6 %. Nel1;angina di Plaut-Vincent invece non ha notato n essuna efficacia, contrarian1ente alla affermazio•n e di l\iI011t·eiro cl1e propirio nella angina di Plaut-Vincent aff.erma,ra di aver ottenuto i primi su cc es~i. Boese, ~ssistente d el .prof. Munk , n el 19:l6 h a notalo e e il numero dei leu co · · aumentato p rima d'e lla terapia, do12.0 l'iniezion e di Bi. subisce un rapido ritorno alla norma e spe1sso anche un ahhassan1ento a l disotto del n ormal e. Nel 1937 [Berb erich di Fr.an corte h <t con cluso che questa t·e rapia è ,efficace n ell 'angin a poich è ne riduce il periodo di durata . In It.alia Gipperich (J 93 7) è \1enuto alle stesse conclusioni ed 11a con statato. come già S1 iehr e lo stesso 1\fonteiro, ch e ]a terapia è 1

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1930

« IL POLI CLINICO »

i11e ffi.cace quando si forn1a l 'asceis so •tonsill<lre, di Ciui però nei casi trattati con fBi. n e din1i11uisce la frequen za; fl. Bortolotti ( 193 7) ha riferito ol.timi risultali nelle angine acute dei ba1ubini nei quali la bisn1uto-teraipi.a riuscirebbe utile p·er la diagrto&i differenziale fra angine comuni e angine difterich e, poic.h è queste 11ltime n'o n ne ritr.aggo·n o alcun g iovame11to; Attorre R. ritien e tale terat{) ia si c urnm €11te efficace. Lo studio più C'..on1pleto e più importante s u]l'argom·ento è stato continuato dallo stesso 1\.fonteiro, i cui risultati ch e. in un primo te1npo erario stati accolti c ori scetticismo sono stati presi in con ~iderazione specialm ente in eg·uito a lle ricerch e d el brasiliano Vaz de l\fello ch e n el 1933'-34 studiò la t erapia bismutic8 nelle tonsilliti dell'infanzia. Circa l'azion e sui vari sintomi. il Monteiro ha concluso: 1) Il dolor€ alla deglutizione è il sintoma r J1e viene più nettamente influenzato probabilmente per un 'azione a nalgesica d el !Bi. 2) Lo stato gen erale viene s ubito migliorato; le algi~, i dolori vagl1i, il malessere in 2± ore diminuiscono; l a febbre d ecresce subito, oppure 24 ore dopo una seconda inie• z1one. 3) Le co11dizioni l ocali 111igliorano n ettamente e ra.pidamente: l '·eder11a dei pilastri din1inuisce, le tonsille si detergono , nei e.asi di as~o1 ci.azione dift erica r es ta la m embrana difte• r1ca . 4) I gan gli linfatici tumefatti e dolen ti, del] a rxi tena carotidea e sottoma~cellare, risen Lon o con nlinore r apidit à l 'azion e del Bi. In certi C8:Si restano ingrossati an ch e qua lche gior110 d opo la · g uarig ion·e d'e ll 'angina; divengono, p erò meno dolenti a]la pressione e il loro ' olun1e tende a din1i11uire pTogr es iva111ente. « È il r eliquato di un processo di ·difesa ch·e si è portato a l di là d el territori o fa• r1ngeo » . Nel 1035-36 Monteir o e vVita l Brasil Filho h an.no stu1diato l 'ar·gor11ento nei riguardi d ella flora batterica ton sillare, con cludendo ch e· la bismuto-ter apia riduce in modo notevole ]a flor a batterica della tonsilla• non solo-11·ei malatì di an.g ina, m .a a n ch e negli i11dividui sani . QuPsta azione è più n etta sugli stre·p tococchi , ch e sono responsabili della maggior parte delle co·m uni angin e; anzi, il Bi. farebbe risentir.e la sua .azione esclusivan1 ente sullo streptococco ed è per questo, seco11do Monteiro, che gli a.&ees.si tonsillflri e peri-tonsillari , ch e sono qtÌasi esclusivamente dovuti allo stafilococco, no11 risentono l 'aziou e d ell a terapia bisn1t1tica. Le ang in e cl1€l g u nri cono l'i1pida111e11te co11 l a 1

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terapia bis1nu Li ~ so110 quell e d oYute al lo s treptoccco (Monteiro). Il Bi. è efficace in qualsiasi forma di con1hinazione usata. Come è noto il primo1 co,n1posto usato nella terapia antiluetica fu il tartr<> hismutato di Na e I\. insolubile e preparato p er l 'u so terapeutico (Levaditi e Sezerac, 1921) i11 soluzione olP0sa (1'r épo1, fiale da 3 cc., da 1O ctg. ogni cc. :_-:: 30 c tg. ot,ani fiala). In seg uito si sono creati moltissimi composti di Bi. e gli stessi corn.posti in forme specializzate diffe1-enti , tanto c.h c oggi si contano a centinai a le preparazioni di Bi. in comm ercio. Tutti questi composti possono ef;ser e classificati in quattro gruppi principali: I ) Bi. m etallico; 2) Sali bismutici minerali; 3) &Ji bismutici orgar1ici; 4) D erivati bisr11utici alcaloidici. Qua] e antiluelico il Bi. , a differe11z.a dell 'As., è attiV1) come elemento chimico, indipendentemente d alle molecole alle qt.1ali è con1binato ; inoltre, sin il !Bi. metallico cl1e i st1oi sali, in vitro sono p rivi di attivit à SI)irillicida ch e a cquistano solta nto in segu ito alla l oro introduzione n el] ' organismo. Secondo Leva diti e Nicol.au il metalloide, introdotto 11Cll 'o rganiSimO forma con l e proteine dei derivati proteo-biJ5mutici ch e po&seg·gono azio11e spirocheticida ,e ch e so110 i soli .agenti distrut turi del Treponema; a tale corrtplesso· prol.eo-bismutico Levaditi l1a dato il nom e di Bi. 1no'lCil , e lo h a consider ato . co111e un.a tossi-albumi11a bis1nutica termolabile . La via di introduzio ne d'el Bi. è qu,el] a ~r1tlomuscolare e gli accidenti cui esso· può dar luogo son o : locali (reazione dolorosa, ind uri1neinto , ascesso, eccezion alment6 formazione di cisti oleosa con i pr·eparati in sospensione ol eosa) e generali (elevazione dell~ ten1pe'l'atura , cefal ea, astenia , dimagramento , ·p allor e). Da con siderare pur.e la possibilità di n o te,;c•le dim inuzione· dei leu cociti fino alla a·granulocitosi. L 'elin1inazione d el Bi. si compie att raverso la mucosa ·della bocca dove determin a uno r&ti111olo ad una inaggiore salivazione e dovei p uò dar luogo alla forma zione di un orletto gen g ivale cui 1può seguire stomatite; .attraverso la mucosa del ca11a]e ·digerente, n ella quale può dar luogo, come si è notato nei casi v.enuti a moTte, a d elle pig1nentazioni diffu se sin1ili a quelle che si h anno sulle gengive, per formazi on e di solfuro di Bi .. e ch e in vit'!C'l sono causa di na usea , von1ito , gastralgia, dia rrea; inoltre attraverso il r en·e nel quale può dar luogo egualmen Le ad alterazioni di tipo · degenerativo. La comparsa n elle urine del Bi. iniettato è nlolto rapida (Leva diti). Le contro-indicazioni alla 1era1)ia bif,1nutica sono 1

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XLVI,

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45 J

1933

SEZIONE PllATICA

<late principalmente da c.ardior~atie in scomJ1enso, epato .12atìe, 11efropatie. Per la scelta del preparato, per qu.anto conc erne la lu.e Levaditi consiglia di dare la :P·r cft•renza ai preparati di costituzione p·i ù seml)licc ; i preparati i11 soluzione, che si elimiILano JJiù rapidamente, sembrano p1r eferibi]i qua11do siano da tenlersi le conseguenze del1·acc umulo del Bi. (an emici , deperiti, cardioJJalici); i cornposti in sosp ensione sono .g eneral111enle preferit.i perchè conr&iderati più attivi . r l)l'ef>nrati oleo-solubili hanno Ull ·posto rr1olto i1nportante perch·è riunisco110 i va11taggi d elle <lue forn1e ricordati. :Per quello che rig uarda 1·azione sull'angina in, ece, A1onteiro l1a cori._ tata to che il g rado di solubilità non h a alc un a infl11enza sull' effetto del prodotto; qui quello ch e è importante da con sid-e·r are è la quarltità ùi Bi.; egli dice cl1e µsando p.rold otti a d alto t enore di Bi. ha otte11uto inolte guarig ioni con una sola iniezione , mentre con i prodotti a basso t er1ore di Bi. per ottenere g li stessi risultati ha dovuto rico.rrere a diver . e ir1i ezio·n i (fino a tre iniezioni, :sempre· f.acen·do l1na sola iniezione 11clle 24 ore). cc Il tasso di Di. non d eve essere inferior e a 5 c tg. per fiala . Con quesLa qua ntità è po ibile ollen cr e g uarig io11i rapide dopo una sola iniezione. Qualora ques ta pri111a iniezione risulti i11sufficiente . e n e· pòtr·à praticar e un ' a ltra di 5 ctg. dopo 2-i o 43· ore ». (e o71ti11 ua) .

OSSERVAZIONI· CLINICHE

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Ricordiamo l'lateressaate pubbllca:iloae: Prof. SILVIO DE CANDIA Aiuto nell'Istituto di l'atologia Medica e Metodologia Clinica nella R. Università di Roma diretto dal Sen. Prof. Nicola Pende.

LE SCLEROSI GIOVANILI (Studio clinico ed anafomo-patologico) Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Roma. Ecco qui di seguito l"elenco dei capitoli che costituiscono questa interessante Monografia: Cap. I. EzlOPATOGENESI DELLE ~a.EROSI GIOVANILI. - Cap. 11. LA Sa.BROSI GIOVANILE DEIL' APPARATO CUTANEO. - Cap. 111. LA SO.EROSI GIOVANILE DELL'APPARATO RESPIRATORIO. - Cap. IV. LA SO.EROSI GIOVA• NlU DELL'APPARATO ClRCOLATORIO. C:ip. V. LA CIRROSI EPATICA ATRO• ElCA GIOVANILB. Cap. VI. IL DIABETE GIOVANILE IPOPLASflC.O. Cap. VII. IL RENE GRINZO PRIMITIVO GIOVANILE. - Cap. Vili. LB PBRIVISCERm CRONICHE PLASTIOiE PRIMmVE GIOVANlLI. Cap. IX. LA SO.EROSI GIOVANILE DELL'APPARATO ENDOCRINO. - Cap. X. OIRBT• TIVB GENERALI DI TERAPIA MODERNA DEILE SO.EROSI GIOVANlLI. B IBLJOGRAFlA. Volurr.e di pagir.e 106. Prezzo L. spedizione.

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OSPEDALI RIUNITI DI ROMA

I - , ...

P OLI CLINI CO UMBERTO

PADIGLIONE

}Jrimario n1edito·: ~rof. ToMlVIAso LucnERINI.

Cisti ematica del surrene sinistro .. e ipertensione arteriosa. Considerazioni anatomo·patologiche e cliniche. DoLt. l\if I CHELE 1F ERRARA, assistente ordinario. Le n eoformazioni cistiche delle capsule ~u,r1e11ali hanno dato luogo, tutte le v olte che so110 capitate all 'osservazione!, a ipotesi e considerazioni s.ulla loro natura, sul loro comL>Ortamento e sopratutto sulla loro gen esi. C:on1e pe1~ il capitolo delle cisti in gen erale, a11ch e p er questo delle ·cis ti d ei surreni, esisl ono infatti opinioni cont.rover.se &ulle, modalità di insorgenza e sui fattori ch e la d et ermir:i.nno , opinio11i che 11.an110 ricevuto più o me110 l 'a1)porto di contributi cl1ia rificatori, mano a m .a no che ulteriori osservazioni hanno forr1ito nuovi elem e11ti e nuovi dati, atti a 1i1eglio precisare la 11atura e la gen esi della J 'coforrr1azior1e. No 11 è n1io intendimento di entrar e a discuter e le t eorie finora esiste-I1ti al rig uardo, n1a cogliendo I ' occas.ione di un caso di enorme cis ti del surrene sinistro ca1)itato a lla nostra osservazione e a vendo perciò co11•s ultato la letteTlttura esistente sull e n eofo,r mazioni cistiche surrenali, d esid.er o rias.suim ere quello ch e oggi s i corLosce su questa a ffezion e morbosa, c.h e sebbene r ar.a e di diagnosi clinica qua1si imj) O s ibile, IJ1r es0nta tuttavia cos.p icuo inter esfìe per l 'importanza d el] '0 rgan o colpito le per i ra1)porti che può aver e c o11 manifestazioni patologiche generali d ell 'organis.n10 ch e la ospita. Il caso ch e è og·getto d ella presente n ota ri entra appunto fra que11i in cui ]a n eoformazione ci5tica surre11ale si a~socia a d uno stato j)atologico gen erale : n el caso in esam e, l 'iperte11sior1e arte riosa essen ziale. Se e· quali rap11orti la cisti presentata dall 'infermo da noi osservato abb ia avuto· co11 lo stato iperten sivo , cercl1erò dii precisare, d opo aver inteTpretata ]a 11atura d ella ci 5ti s tessa, alla lu ce a.elle attuali conoscen ze, in base a i d.a ti anatomopatolog·ici e istolog ici. Considererò infin e il ' "alare cl1e il caso può avere i11 rapporto alle inodern e vedute sulla cura cl1irurg ic.a dell 'i,p er ten.:io11e arteriosa essenzial e. 1

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n.

F11lYio; di anni 52, orlicullore, entra in ospcdé1 le il 20 febpr aio 1938. I.a sua a11a1nnesi familiare non presenta null a cli n oleYole. È coniugato co11 5 figli Yi,·en Ii. La moglie h a avut o


« IL POLICLlNJCO >>

1934

un aborlo. Dall 'anamnesi re1nota risulta che il p. è stalo forte beYitore. Ha sofferlo i co1nuni esanle1ni d ell 'infanzia. A 20 anni si è con lagiato di blenorragia. A 22 anni ha conlralto la 111alaria , complicatasi con ittero di cui è g uarito in due me ~j , ~:e nza avere recidive. A 50 anni lla offerto cli bror1cl1ite acuta ripetulasi 4 inesi pri1r1a d ell ' attuale ricovero. Anamnesi patologica J)rossi.n1a: Il IJ. entra i11 ospedale perchè soffere11te cla due giofni cli tosse con esp e ttorato catarrale e febbre. Si l amen la inollre di dolori al1'ipocondrio sinistro. Esame obiettivo. Soggetto in discre·te condjzioni generali. Sensorio integro. Dccubj lo se1niortopnoico . Cute di colorito bruno pallido con lie-

~AN~O

XLVI, ~Ul\f. 4.5J

Yisibile che si riesce a localizzare con la percussion e al quinlo spalio u11 dito all 'i11terno del! 'ascellare anteriore. All 'a·scoltazione azione carcliaca ritlnica c0ncilala. Il primo lono alla punta ;.., acco111pagnalo da soffio dolce che non si propaga agli al lri focolai nè all'ascella. Adclon1e. Au1nentato di Yolume, dj •su1)erficie regolare, di forma globosa con cica trice ombelical e appia11ata. Alla palpazione, poco traltabile i11dolepte. No11 seg11i di versamento libero. 11 fegato si delimila in allo alla sesta cos tola sul1'emìclnveare ; jn ba~so s i pa lpa a sei ùita dall ' arco ccstale, di consistenza lievemente aumenta la, Ii·scio, indolen.te . In corrispondenza dell 'ipocondrio sinistro si p alpa una tun1efazione ovoi-

.. l-~ -~---~----·--~ F1G.

ve cianosi <lei prolabi e dei po111elli. So ttocutaneo b en con serYato, muscolatura tonicotrofica, scheletro r egolare. Sistema linfoghia11dolare inclenne. A·ssenza cli edemi malleolari. P ol so 96, ri l1nico, ampio, teso . Respiro frequente (36) lieYen1ente dispnoico. Capo. Pupille uguali, la destra non r eagente alla luce ; reagenti alla accomodazior1c. Lingua umida. lieven1ente in1paniata. Faringe e tonsille normali. Appa~uto respiratorio. 1'orace a1npio sin1metrico, u g ualmente mobile. Fremi lo vocale t attile ben trasmesso su tutto i'ambito. Suono di percu s ione chiaro polmonare. Bas i acl alt ezza normale poco mobili. All 'ascoltazione, res1)irazione aspra su amp ed n e gli api.ci. Re·spiro 11or1nale sul r estant e ambito; alla base sini•stra si apprezzano fru scii e sfregamenti pleurici. Cuore. Il margine clestro si d elimita ad un dito clalla marginale destra dello sterno. Itto non

1. dale a maggiore a\Sse direl to in basso e i11edialmente che si delimita in alto alla IX costola sul1'ais cellare media e in basso a qual tro dita dal] 'arca ta pubica, di consistenza dura, con superfici.e irregolare per la pre·senza di gr?sse gibbosità (cl i cui una appare in olle, elastica, fluttuante) ·n1obile r.on i movimenti del respiro e che viene riferita a tun1ore di n1ilza. Riflessi rotulei e achillei JJresenti e normali. Esame dell'urina: ps. 1020; zucch ero assente; albumi11 a present e; urobilina presente; pig menti biliari assenti. Rari le11cociti nel sedi111ento. Esame emocromioci to1netrico : glopuli rossi 3 n1ilio1ri 760.000; gl obuli bianchi 6.000; Hb 70 ; Yalore globul are 0 ,94. Reazio11e di Wasser n1ann: negativa. Reazione di Ghedini Weinberg: negatiYa. lntrader1noreazione di Casoni : negativa. Pre·ssione arteriosa 240-170. Tem1)eraLura all 'ing·resiso in ospedale 37°,8.


[ANNO

XL "\il,

NUl\f.

45]

1935

SEZIONE PRATICA

Il gior110 successivo a quello d ell 'ingresso viene praticata un a puntura esplorativa clelJa i11ilza in corrispondenza clella più grossa gibbo ità che sì a1Jprezza alla sua superficie. La puntura <là esito

talo. Si pone allora in Yia d i probubi1i là la diagnosi di cisti ema tica clella n1il za e il paziente viene trasferito i11 chirurgia p er la splenectomia. Jl 24 Tel 1braio è so ttopos to ad inleive11Lo opera-

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FrG. 2.

FlG. 4.

F1c. 3.

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ad alcu11i crnc. di liquid o emorragico di aspet to laccato che all 'esan1 e 1nicroscopico si n1o·s tra costituito da elementi del sangue. La puntura Yie11e ripetuta due giorn i dopo con ide11lico risul-

LiYo (Pro!. ~gidi) . Si pratica un t aglio laparato· ·mico transreltale sini stro superiore. Presenza di modica quantità di liquid o e1natico libero nel caYc addomlnale. Si n1obilizza e si spos ta Yerso


1936

« I L POLI CLI NI CO »

la li11ca m edian a il colon discendente e m entre la inilza appare n ormale, la tumefazion~ apprezzala ~Il 'esam e clinico si m ostra com e face11le part~ d1 una inassa retr operiton eale, rotonda, che viene a perla e svuotat a dell 'abbon dan te conte. nu~o di liqui<lo em orragico . .Si procede alla fissazione del perilon eo alla par et e della cis li e si cl ren a. Il g·iorno su ccessivo il p . è s tat o apirettico ma verso ser a si è avu lo un nuovo r ialzo febbrile e le ~o ndi zioni sono !lndat e sempre più aggr avanclo·s1 per cui dopo due giorni è venulo a morte. L 'au1 op sia e·seguita dal prof. Nazari h a m ostrato: Lieve arteriosclerosi aortica. En orme ipertroifia ~ d ilatazi?ne di tutto il cuore (gr. 870). Tror11])0S1 cor on arica alla punta del vei1tricolo S. Organi da stasi cr onica. G rossa cisti sopraren ale s i11is lra (diam etr o circa 25 cm .) con conten ut o em atico coagultlto, m arsupializzata e drenat a (fig. 1). La par ete interna della cisti appare tutta ricoperta da coaguli san guigni . Essa è m acroscopicam en te separ at a d al r en e che app are di aspelto n ormale. La cap sula surren ale D presenta segni macroiscopici di ipertrofia. Dalla par ete della cisti son o st ati preleva li n u m erosi fran1menti ch e son o stati inclusi in paraffin a. Le sezioni sono st at e colorate con ematossilina-eosina. L 'esame microscop ico ha m ostrato cl1e la p are te della cisli è dovunque costituila da u110 ·spesiso slrato di t essuto connettivo fibroso ch e i11 alcuni tratti è povero di cellt1le con zon~ ialine e r ari depositi di sali di calcio Cfig. 2). I r1 alcune zon e vi sono cellule fu sate numerose e cellule r o Londe cli aspetto simile ai linfociti. Tali infiltra ti par vicellulari forn1an o spesso piccoli accu1n uli in torno ai vasi san guigni (fig. 3). Sul la to intern o dell a p ar ete conn ellivale si tr o' 'ano ~ddossati i coaguli sanguigni ch e riempion o la cavità della cisti (fig. 4) . Ir1 alcuni lralti n ello s lrato pitì interno della paret e e fra i globuli r o·ssi ch e formano il contenuto d ella cisti, si trovan o 11umerosi accumuli di gr anuli di pigm ento ocraceo (em osiderina) in parte liberi e in parte co11lenu ti. entro cellule m on onucleat e. In n ess un trat lo si trovan o residui del la capsu'la su rrenale. I11. u.11 prepar ato ch e insiem e con 1a p ar et e del la c1s li comprende un fr ammento di t eissuto r er1ale, si vede cl1e· la capsula d el r ene e la parete ~ella cisti sono in parte separ ate e in p arte fuse i11 uno ·s trato connettivale (fig . 5). 1

Descritto così il caso com e è stato da n oi clinica111ent e e a na tomopatologicam ente os&e r' 'ato, p rin1a di fare qualsiasi induzion e sulla 11.n tura della ci~ti , riepilogl1erò brevemente, ri1)ortando1r1i alla letteratuTa esistente, le attuali con osc.e1n ze sulle cisti dei surreni. I n ur1a classificazion e di queste for1nazio·r1i p11bblicata ..11el 1895 , il Naralh, rifer endosi alle cisti r etroperitoneali in ge11.ere , le ·d ivideva in sierose, d ern1oidi, id.atidee:, e111atich ei, linfatich e. Successivarr1e.n te Niosi n el 1907 riten endo irtcont1)let.a questa classificazìon·e, ripor tò le cisti retro peTiton eali ad origine : embrion ale, va5ale, linfatica, san g uigna e p arassitaTia (i<la· tidee). Terrier e Lacèn e in una pubblicazion e del

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1906 si lin1i t.a110 in vece a cl.a&5ificare le cisti d el surre11e divide11do!e in : cisti parassitarie cisti ' 'ere g hiandolari, aden on1i cistici , pseu~ docisti, linfan gion1i cislici. In b ase.· a qu~ste precedenti classificazioni e ai casi di cisti del surren e che si trovano cle.-&critti n ella letteratura si potrebbe, a scopo sch en1atico, riportar e l 'origine dell e cisti del surrerle ad una delle ~eg·u.enti l)O~sibilità: I ) rammollimenti o e1r1orra.g ie n el parenchima di n eoplasie r11alig ne (surrenomi , carcin cJrr1,j , adenomi); 2) r esti embrion ali d·el corpo di W olf f, del do tto di J\lltill er , dell 'ovaio · ' 3) parassitosi d ell 'organo (cis ti da echir1ococco); ±) alterazioni d cl siste111a linfa tico; 5) alterazioni del sistem a san guig no. Le cisti da rammolli1nento n el parenchima di neoplasie non presenta110· difficoltà diag n o~tiche istologich e per la presen za degli ele;r(1enli tun1or ali n1alig11i o benig ni . Esse di solito, .s econdo il Niosi, difficilmente ra ggiung on o gra11di dimen sioni . Le cisti di i1atura embrion ale, di origine ' '' olffian a son o cara lt.erizza te da un rivesti1ne11to i11ter110 epiteliale vibratile della loro parete. Qu e sto da to però ch e se1nbrerebbe patogn om onico per qu esto .g en er e di cisti , 1p uò n1a n care seco11do Terrier e Lacèn e, quando la cisti raggiun ge un volume con sidere, role, p er cui 1'epitelio può anda r e in-contTo a f:.faldan1.e nto in zon e nlolLo est ese. Un reperto n egativo n on autorizzerebb e per ciò ad escludere la possibilità d ella na L.ura ·en1brionale. È da notare però, se11za voler entrar e a discutere nel m erito, che m·entre è da riten er si per lo m en o difficile ch e un esame istologico molto accu r ato , e15eguito su tes. uto prelevato ir1 v.a ri punti della par ete n on ri esca a mettere in evidenza alcun elerrue·nto ch e dimostri l 'origine em brion ale, n on si può d 'altra parte, da vanti ad un r eperto assolutan1 ente n egativo,. es&ere autorizzati a classificare la cisti fra queile 'd i or igine ernbrion a1e. Lei cisti da echinococco sono es~rernament e rare. I-Io trova to cita ti i1ella letteratura due soli casi dovuti a Huber e a Perrin . Le cisti origin.ate dal bis1en1a linfatico sono i11vece r elativa m ente le più numero~e nella letteratu·ra . Sulla loro .g en esi g'li autori non sono d 'accordo. Alcun i ammettono un'origine puran1ente rnecc.anica per compressione dei vasi linfatici do,:uta sopraLutto ad alterazioni d elle par eti venose circostanti , così De Vecchi, Manca, Nowicki ; altri in vece ripo rtano l 'origine di que1

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1939

SEZIONE PRATICA

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stc cisti ad una comune natura n·eopla stica , ])arlarJdo senz'altro di linfa11giomi c~stici (Bossard, Obcrndorfer, Kleb s, Preusse). Secondo i }Jrimi la natura neoplastica i1on P'llÒ ess·ere ammessa p er la fre quente in1possibilità di rile,·are reperti i stologici cl1e dimostrino il J)rocesso proliferalivo proprio d ella n eoplasia . In u11 lavoro pubblicato nel dicembre 1936 , il ~1 ontaldo ha e~p:resso l 'opinionie cl1e l } Ul' non riscontrandosi i11 questi casi un r eperto, istologico tun1orale, di fronte ai caratteri ·d i indipertde11za e di a ccr escimento distruttivo delle cisti linfatiche surrenali , al loro con1p·ortamento insom111a d el tutto parassitario ris1)etto all'organo colpito , si d eve amni.etter e la natura n eoplastica che però si rivela solo nel1'aspetto fun zionale d egli elementi en·doteliali del rivestimento interno d ella cisti , i quali n1antengono il loro potere secernente, qualitati,1amente alterato. Si avrebbe cioè in qu este cjsti una deviazione dalla llorma solta11to funzio,n ale e tale ·da .far compoTtarei le cisti co n1e veri e propri blastomi ·r~&petto all 'organo colpito, pur ave.ndos i lln 'assenza di fatti prolifer ativi e in luogo di essi il continuo e indefinito a ccr escer si di un .p rodotto fun ziona le deri,1iante dal t essuto en°do leliale piatto ch e riveste la c isti . Corr1e si vede dunque lai gen esi delle cisti linfatich e è tutt 'altro ch·e pa cifica , nè esiste accordo s ulla diagnosi istolog ica d elle m edesime. Un criterio discriminativo do''rebbe essAre infatti la presenza - p er le cisti linfatiche - d el rivestim ento interno endotelia1e d ella loro parete. A questo rigl1ardo, m entre Terrier e Lacène ritengono eh.e una ecces.siva distensio11e della parete possa l)Ortare ad estesi sfaldame·n ti d ell 'endotelio i.1er cui all 'esame istologico può aver si un reperto n ega ti,10, Mont.aldo n el lavoro citato po11.e qu esto rBperto come sicuro criterio discriminativo in quei casi di cisti a contenuto e1norragico in cui la prin1itiva o·r igine linfatica . sarebbe dirr1ostrata dall~ prese.11 za d el riv-estimento endoteliale e in cui pertanto l 'e111orragia &ar eb be interv1enuta solo in secondo, temrp o. Lasciando d a IJarte ogni discussion e su questo pun.to, vi è un altro dato ch e in b·a se alla casistica riportata n ella l etteratura d e, ,e ·es~ere te11uto presente ai fini d1ella diagno i di ciis.ti linfatica d·e l surrene: l'esistenza ci oè, a fian co della cisti pri11 cipale di una o più ca,'ità cistic·h e di solilo piccole, rinvenihili n el r esiduo paren chima sano del surrene colpito o ai1ch e in quello· co11trolaterale. Così Bossard in una donna di 25 anni con Jinfar1g ioma cisti co surrenale ha potuto 0 1&servar e la pre ~.en­ za n ello stesso urrene di cisti multi1)le deJla 1

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gr and ezza di una ciliegia e Ob·erndorfer in un uomo di 34 anni, una cisti d el surrene sinistro 0 omolaleralm ente li11fangectasie n1ulti1)le che avevano costituito piccole cisti. Un caso i&i1r1ile è .stato osservato <la Sick . J\I.archetti ha d escritto· un caso di cisti linfatica d el surre·n·e d estro in una donna oper ata di peritonite ;p1Urulenta. La sostanza s urr enale r esidua appariva in rr1olti punti vacuolizzata e zo1n e di vacuolizzazio·n e si trovavano DJl che n el surren.e sinistro che appariva ipertrofico per iperfun zion.e comp en·satoria . Casi di cisti bilaterale so.n o ancora riportati ·d a De Veccl1i e da No,vicki; anche in qu esti casi <li tJilateralizzazione, il reperto è s,empre cos titl1ito da numerose piccole cisti insi1e·m e· alla cisti n1.a ggiore di cui alcune, n el caso· del De Vecchi, · a contenuto1 en1atico. Se· dunqu e è possibile com e nel caso del De ' 'ecchi il re .. i)erto di cisti a contenuto ematico, la presenza d ell' endotelio piatto di rivesli1ne11to e il nur11ero del] e1 ci•s.ti stanno a dimo~trare· ch e trattasi di e1norra-g ie a vvenute secondariamente in cisti 1pri111itivamente Jinf.atiche. Sono da consider ar e infine le cisti e.matich e . Quieste p·o ssono e~iSere p~irr1itive o secondarie rispettivamente se si stabiliscono con1e tali o se rappreser1tano invece il risultato di un' emo·r rag·ia avvenuta n ell 'interno .d i una ci sti di .altra n atura. Questo fatto 'pare si v·erifi chi JJi11 frequente111ente 11elle cisti linfatjcl1e e al riguardo ho già citato il caso d escritto da De ' ' eccl1i. La parete delle cisti primitivamente ematich e è costituita da tessuto conri ettivo e manca di qualsiasi rivestimento e11doiteliale ; il loro cio ntenuto è costit.u ito da sangue in parte liquido e in parte co·a gulato . Sulla loro parete è frequente, co1ne d el r esto anche. nelle ci1&ti li11f~ tiche, la presen za di ·d epositi di sali di cHlcio. Quale è la gen esi di qu1est e cisti prin1itivarnente ·e matiche ? Le po&&ibilità da considerare son o da riportarsi a n eoprodu zione an giom.ato,sa , a trombosi e successivo infarto , a • f'~regre ssa en1orrag1a. Dei casi d.ella 1a varietà d escritti n ella lettera tura il pri1no è dovuto a Lucksch ; tratta,·.asi di una donna di 60 a nni ch e presentaYt1 un a cisti d el r-iurren e deslro della grandezza di u11 uovo. Tutt 'i!l.torno alla cisti si metteva i11 rYidenza u11a massa notevo·l m ente estesa cli vasi piccoli e minimi co11 proliferazione di endoteli, conn essi fra loro da fibre conn ettiva]i g iovani n elle cui cellule 6i trova,1a un ])ig n1ento .en1osiderinico . Lucksch descr ive questo caso come un tipico emang ioendotelion1a. Un altro caso è d escritto da Volkmuth in u11a 1

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1940

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don11ai di 59 a11ni presentante una cisti d·ella gran.dezza di un pisello del surrene destro. Essa era co~tituita da S.J:Jazi sanguigni di varia ,g·randezza fra loro in comu11icazione. Fra que6ti spazi si m etteva in evidenza un tessuto co11n·e ttivo ricco di cellule. Gli spazi che assumevano una g randezza mag·giore verso il centro della cisti , andaYano in1piccolendosi verso la periferia, n1entre ai margini si continuavano con Yasi in1ili a capillari progredienti verso la sosta11za surrenale circosk'lnte, dalla quale peraltro la neo- f orn1azione no11 era chiaramen te ·d elimi1 ata . Tutto il con1plesso descritto era irt in tirni r apporti con la parete di un 'arteria m.ag,g·iore. L 'orig ine angi o1natosa dunque della cisti n ei due casi descritti è indiscussa per il caratteristico reperto di e1nang·iomi n ella zona circo, tante alla cisti stessa e questa pos6ibili Là <li g:enesi deve perciò essere an1mes a per le cisti e,n1ati ch e d el surrene. l'er quanto rig·uarda le emorragie, la ricchezza d ei I.avori esistenti sta a dimostrare il di.saccoPdo che ancora regna fra g'li autori cir ca il loro m.e.ccanis1110 di produzio ne. E il d isaccordo regna anche quando si tratta di stabii lir·e la parte che spetta a l tessuto ghiandol are s urrenale e quella cl1e spetta in,'ece ai vasi in esso decorrenti, nella produzion.e delle • en1orra.g1e. Tralascio di i)arlare delle varie classificazioni fatte in b1ase al criterio dell 'e·n tità del1'emorragia o a quello dell 'età d ei soggetti colpiti, da Dudgeon e Loud, da Go1ldz1eher, Kraus, Wolfso,n , ecc., limitandomi a distinguere col Severi , gli emato1ni dalle suffusioni en1orra.g ich e, piccoli stravasi sanguigni cioè di rilievo microscopico. Parlando di e·n 1atorrti inlendo naturalmente riferirmi ad u11a co picua emorragia che si rr1anifesta acutamente e cl1e infiltra, disorgartizza e n ecrotizza tutto il parenchima ghiandolare; la ' 'era e pro•p1ria a 1>opl essia surrenale. Sulla .sed e di insorgenza di que ti ematomi , gli autori sono d 'accordo ponendola n ella sos tanz.a n1idollare. I casi d escritti da Antonini, Schrader, Giulianini , Kraus, Virgillo, Wolfson, Severi ·depo·n g·ono in questo sen so. Le cau.se sia dell e p,i ccole ch e dell e grandi einorrag·ie sono da Schrader riferite a traumi, n trombosi su base tossi-i11fettiva o 1narantica é da Bra .. er, J_,i sauer, Scl1onig, Simmond, '""' eissenfeld ancl1e a en1bolie capillari . Pietrich e Siegmund e l\.olisko, ammettono p oi la possibilità di alterazioni primitive del te&suto g11ia tldolar e in eg·uito a influe11ze toss~che dirette , o a mal.a\ tie infettive acute o croniche. In qtic to ·duali 1110 ])alogenetico, alcuni au1

tori come l\.rat1s, Costa e Severi propendono i)er ] a g·enesi, esclusiv.a mente vasai.e . Questi autori (Costa e Severi) in uno istudio eseguito sul sistema ven oso del surrene, a ttrib,uisco·n o u1)a grande importanza a lla particolare strutt ura d elle piccole e grandi ' 'e11e a pilastri cl1 e originano dal sisten1a dei si11usoidi, a traverso l e vene con fasci 1nuscolari r1on sporgenti di l~arg nt.ann e confluiscono poi nella vena sur1enale. La caratterisLica d ella struttura parietale d elle vene a pil.aslri è quella di ·esser e co.. tituita da fasci mu·f>colari longitudinali isolati sporgenti 11el lume vasale. Il siistema di sinusoidi invia poi d ei collalerali alle vene a i)ilastri fra i fa.sci IDU$cola ri predetti. I nominati uutori convenendo n,el m·eccanismo genetico se non nelle modalità di esplicazione con Kraus , amn1ettono ch e per la co11trazione delle fibre longitudinali d elle ve11e a pil asLri in seguito a imp1·ovvisa richiesta di sangue carico di adrenalina d a i)arte dell 'organismo, si viene a creare un contraccolpo della eolonna .san g·uigna ch e· si esplica naturalmente verso il punto di minor resiste11za della parete ,·asale che è quell o opposto a l p ilastro muscolare e costituito da endotelio e da scarse fibrille connettivali. Si crea inoltre un improvviso aun1ento di pression e nel sistema dei sinusoidi per la chiusura de·g·li sbocchi di questi nelle ve11e a pilastri in seguito a lla contrazione 1

rr1 u.~co1are . Questa seducente interpretazione del mecca1tisn10 patogenetico delle en1orragie surrenali dovrebbe essere in,'ocata ~eco·ndo g li autori che l 'hanno con cepita, i)a rticolarme11te nella genesi deg·li e111atomi da cau sa tossica e spiegl1ereb·b e perch è, p ur agendo questa su tutti g li org·ani e sisten1i organici, deterrnina l 'episodio emorragico nel surrer1e. Se voi oltre al n1eccanismo co ncep1ito da Costa e Severi si tie11e prese11te la po~sibilità di difficoltà di scarico d elle vene .surrenali og11i volt.a ch e fenomeni ·di otdine generale (stasi) od ostacoli torac ici inter vengono ad aumE:ntare la pression·e n ella ve11a e.a va ascend~nte e 11ella vena renale sinistra , ch e sono quelle che ricevono il sangue refluo Siurre11ale risp ettiv.an1 ente a destra e a sinistra, si com·prende come un brusco &quilibrio di p•r essionc agendo spec;jaln1 ente su una 1)arcte vasnle alterata possa cleter.n1 in.ure la roltura di e$SU e la con seguente (;111 orrag1a. 1

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* ** J>a sando a considerare la n atu.ra della c i~t i 11el caso in ·e same, mi pare ch e non I)OS&a e - . ser,·i dubbio sulla sua genesi prin1i1 ivan1en te


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1943

SEZIONE PRATICA

en·1alica. Nessun. dato ir1fatti ci autorìzzere·b1be ad ammette.re la possibilità <:ii una cisti ematica &econda:tia ad una cisti linfatic.a . Ho g ià detto quali so·no i criteri anatomoi~tologic i che dagli AA. che si sono oooupati <lell 'argornento, ven gon·o con1sidera ti partiçola1·n1er1 le in1portanti p eT la diagnosi della natura linfatica di una cisti del surrene. Essi ito·n .p osso110 essere invocati per il caso in eean1e. Per ovvie ragioni poi d·evc escludersi la possibilità della natura embrional e o di una forn1azio,n1e cistica nel parencl1ima di una neo·p lasia. Il meccanisn10· di forn1azione della cisti che abbian10 consider ato deve essere allora ricondo l to al lento accrescimento di un piccolo focolaio emorragico incistato che· ha, poco _per volta, invaso con1presso e distrutto il tessuto st1rrenale fi110 a 1sostituirlo del tutto ·e che { 011tin uando progressivamente ad accrescersi ha finito per dar luogo al costituirsi ,d ella eJl<1rme cisti presentata dal nostro paziente. A questo punto è neoe.ssario considerare un a ]tro dato di fatto· che figurava nel quadro n1orboso del paziente: l 'iperten·sione arteriosa. Quali rapporti e1ssa av1cva .e.on la cisti? Era la ci~t i pri1nitiva o seco11daria Tispetto allo stato ipertensivo? Io ritengo ch·e si.a più conforme al vero co11siderare la seco·n ·d a ipotesi. In un individuo fortemente iperteso (l\ilx. 2-10; Mn. 170) in cui si erano già stabilite alterazioni d el trofismo cardiaco (cuore di 870 ' gr .) -e vasale (segni di lie,,e arteriosclerosi aortica) con seg11i di stasi viscerale cronica, non è certo capzioso p·~nsare che le crisi ipertensive abbiano potuto esplicare il loro effetto deleterio sui vasi surrenali probabilmente altet<=111done prima la par:ete e pro-curandone succe~si\'a1nente la rottura. La particolare conformazione dcl &i t ema vRsale del surrene descritto da Co~ta e Severi ci spieig·a· come non sia difficile. quest.a ·evertienza, anche a sis terr1a vasale integro, quando pe1~ la contrazione delle vene a pilastri che nta11dano in circolo sangue carico di a.drenalina si vengor10 ·a · crea1)e le :p1articolari condizioni di idraulica circolatoria cui 110 acce1111ato. E noi non .sappiamo se e come - dura11te Jo stabilirsi ·dello stato iperten sivo, nel gioco d el fattore eziologico surrenale e p er l 'alterazione quindi funzionale· se non anatorr1ica dei surreni - possano crearsi condizio11i che n1andano in circolo sangue carico di a·drer1ali1la e che favoriscono quindi il costituirsi di uno stato ipertensivo nel sistema \rasale surrfnal'3.

L 'u11a e l 'altra di queste due condizioni ci SJ>ieg.a110 dunque sufficienten1ente la possibilità di insorgenza della cisti in seg·uito ad una 8i11dro111e ipertensiva esse1lziale. L 'ipotesi inYers-a, ia .g e11esi cioè rlella ipertensio,n e, in seguito ad un prog·re~sivo ipertrofizzarsi del suri-ene D. i11a no a 111<.lilO crt~ andava distruggenclosi il P.arencl1ima del surre11e S. p er il i•rog·redire della neoforr11azio11e c istica, potreb·Le essi:\re an,che posta in cliscussione, ma J11i i)are eh.e non pos~ esser e facilmente soster1uta. A p.a rte il fatto ch e potreb1be es$ere anclte d'importanza secondaria del1'a~.Eenza nella storia del p . di traumi, di inaléltlie infettive, di emopalie o comunque di diatesi emorragicl1e che i)otessero s.pieg·arci l 'origir..e della forn·1azione emorrag ica surre11ale, r1on i11i JJa re del tutto g·iustificabile voler riJ)Ortare la genesi .di uno stato i1)erten sivo grave co1ne quello vresentato dal p. al fatto dell 'i1)erfunzione vie.ari.ante di un solo surre11e. ~1a basterebbe poi corn siderare che nella •c.u ra clell i1)Drtensio11e arteriosa è 1stata consigliata da tempo la surren ectomia unilaterale . Ora, se la n1ancanza di un &urr·e ne può portare a tale stato di iperfunzione dell'altro da provocare l ' insorg·enza di uno stato ipertensivo o il ch o sare·b be ancora più facile - da aggra'. . . . vare un lpèrtens1o·n e es1Rle11te, qu.esto interYen to terapeutico &arebbe non solo inutile, co1nc è stato- dimos trato , n1a addirittu~a dannoso. E secondo quanto viene riferito dagli AA. cl1e se i1e sono occupiati , pare ch e questo danno non ci sia, così come d'altra parte, 11on si ha alcun vantaggio dalla ouira dell 'ipertensione con la surrenectomia unilaterale. Il nof.tro caso serve a dimostrare proprio questa seconda affermazione., potendo essere considerato quasi conte un contributo sperir1Jentale al i)ro·b l.ema della t erapia dell 'ipertensione a mezzo della surrer1ecton1ia unilaterale • a ffiéu1co dei contrib uti cl1irt1rg ici forniti da Pieri in Itali.a e ·d a Delbet in rF rancia. Nè il fatto . di non aver 11ozion e d el \ 1alore i1ressorio prin1a d el t;ostituirsi d ella cisti e q11indi d ella surrenecton1ia spontanea, può essere n1os o ad obbiezione, in quanto le cifre della pl'c _ione presentale dal p. (240-170) erano tali cl1e se pure si ' 'oglio,n o considerare lie' 'emente inferiori a quelle precedenti, non incoraggian o certo ad affrontare un intervento rl1irur·g ico di i1otevole gravità come è da tutti rjconosciuto, J;>,er applicare una t erapia cl1e non cl~l vantagg·i reali e duraturi. La surrener l on1ia unilate ral e pttò ormai considerar i banclita dal capitolo della t erapia chirurgica dell 'iperle11sione arteriosa , la quale è 1

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« IL POLICLINICO »

sc1Jz.a dubbio p·i ù cl1e una 111alattia, una si11drom e a base etiopategenetica multipla , complessa, e ch e i1on può essere ri~olta con prov vedirr1e.n ti terapeutici a carattere :.inici.stico e pro\·ocatori ·di compen&i funzionali. !.'interesse· del caso da me descritto sta per ciò ancl1e in questo pratico c:ontribut,n al caJ)ilolo tanto c..liba tt uto e di interesse sen111re vivo clellé.\ 1era;µia chirurgica dell 'iperten :Sion e arteTiosa essenziale.

PtI ASSlJNTO. L' A. de.:-crive un caso cli enor1ne cisti emati ca del st1rre ne sinistro osservata anatomopa tologicamente. Dopo aver accer1nato alla di.vfrsa natura dell e cisti ch e possono colpire il surre.n e ed aver esposto uno sch ema di classificazion e, si so·ffern1a .sui rar)porti ch e n el caso in esa1 t1e, la cisti aveva c0n lo stato ipertensjvo presentalo dal paziente. Cila infine il caso com e u11 pratico contributo alla terapia del1'ipertensione arteriosa nel sen so cl1e esso ha il valore di un docum ento sperimentale cl1e IJUÒ servire a conval1dare la inutili tà d ella surren ecto·m ia ur1ilaterale. 1

BIBI~IOGRAFIA

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Indispensabile per la condotta: oott. EDMONDO VENEZIAN degli Ospedali Riuniti di Roma

PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico Introduzione del Prof. U BERTO ARCANGELI. Ecco uno dei giudizi espressi s u questo vademecum: « Dall'instancaln1e e benem erito edito1'e 1'omano Pozzi è stato

pubblicato un « Prontuario. T e1'apeutito » - vademecum pe1' il pratico - qi cui è Autore il dott. E. V ENEZIANI, ecc. • . • . « Il manualetto c<mtiene un indice di medicamenti di uso più comune (proprietà fa-tmaco,dinamiche, indica::,ioni, posologia), c~ 1>it Jli dedicati ai sieri vaccini curativi, all' 01>oterapia, alla die .. toterapia, alla terapia fisica, alla tecnica terapeutica d'uso co-r.. rente, ed è cor-redato da un indice te1'a1>e~tico, da un f'icettario e da tabelle. Non crediamo necessario aggiungere altre parole per dimostrarne !a grande utilità pratica >. (D a Liguria Medica,· n. 4, G enova). C. PATRIZIANI. Volurae tasca,bile, d i pagg. vin-324, rilegato in tel a

L. 2 7 , ipiù le s pese postali di sipedizione. P er g}j abbonati al « Poìiclinico ,, od a qualsiasi dei quattro nostri Periodici, sole L. 2 4,5 O fra nco di porto in Ita lia, Impero e Ooloni e. P er l 'Estero L. 2 6 . Inviar-e Va,glia Pos t a le o Chèqu e Ba ncario a lla Ditta LUI GI POZZI, editore, Via Sistin a 14, ROMA. •


[ANNO XLVI, Nul\•I. 45]

SUNTI E RASSEGNE MANI}.. ESTAZIONI EMORRAGICHE Stati emorrag ipari minimi e laten ti. Classifi.eazione ed accorg imenti diagnosti ci. (J. RosKAM . Pres.se Méd. , 31 n1aggio 193P). Molti stati e111orragi pari f~gurano tra quelle e11tità cli11iche che, per 11on a'iere una iesp resEjone nosologica be11 di stinta, vanno sotto il r1ome di sindromi, il c ui num ero è anch e· variabile secondo i diversi Auto>I·i . Perch·è la Clinica ];>ossa portare un i10 ' di luce su queste i11anifestazioni morbo!'e è opJ_Jortuno classificarle secondo i loro sinton1i esse11ziali; in seguito si può pir<)Ceder e a suddivi~ioni in base ai loro segni secondari, a ll 'etiologia e anche al loro trattèlm·e nto. Intanto è bene 1·i co1,d,a re ch e esistono soggetti i quali, ])Ur non ave·ndo n1ai piI·esentato alcm1a ·emorragia- nè nlai sanguir1,a to in modo rJrof11~0, J)QS&eggono uno stato eni.orragiparo latente, così che in se~~t1ito a u11 accidente o a un inte.r vento qualsiasi an·c h e n1inin10 possono da un momento all'altro avere e morragie persir10 profuse e di prognosi severa. ,\]tre ' 'alte si Lratta di individui che ll rese11ta110 ·piccole e111orragie· localizzale Je quali a t1n certo mon1ento possono dive11ire diffuse e co. . 5p12ue. Saper scoprir.e questi 1&tati ernorra:gipari late11ti o mini111i è in1portante sia dal 1pJUnto di ista so ciale che da qu,ello medico-{pratico. l Jna classificazio11e schematica. comprende tre • g1'upp1: 1) Malati in cui il sar1g u!G co.a gula in vitro C(Jil ritardo: emofilici n el senso più ]argo delJn J)arola. 2) Pazienti con coa.g11labilità san guign.a 11ormale ma presentanti certe tare ' asco]o-sang·uigne o puramente va5colari, classificabili co11i.e cc sindt'Orni eniogeriiche ». 3) So~~getti in cuj ad una o più tare delle ~i11dTorr1i emogeniicih e si trova associato un rerto grado di incoagulabilità •5an guig na : in questi casi si tratta di emofilo-e1ri '>genia. Cori ] 'ar1ar1i.nesi si cer cl1erà di stabilire be11e se noP. vi sia110 d egli stati e111orragipa ri er edi1ari, le11e1•.do i>r esente ch e vi ~ano fan1iglie i1elle qu.ali un t erreno, en1orragico .P uò manife&tarsi in n10 do <li' erso nei ·d ive·rsi individui, per esempio in uno cort una piccola en1ogeriia, in un allro con UJla por,porn r eumatoid e tenace, recidivante . Ma ggiore in1po1·tanza 11a la raccolta di segni o])bictt.ivi : JìmoJ.ili~. Le tare ' 'ascolo en1aliche ch e cal'é.t t1 eTizza110 l 'ei1logenia qui fa11110 difetto: .il t e1r't po cii om_orragi.Lt. di Duke è., come. è. noto. i1orma le. La causa d elle en1orragie proft1 e degJi en1ofilici risiede n el fatto ch e il coagulo , i)er essc1·e 111eno corn1)a lto, m eno r esist ent e, p~ù 1

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1945

SEZIONE PRATICA

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laoilc, si distacca p iù facilrne11te dai vasi; si ]1anno così em orragie incoercibili, specialrr1ente a livello di org·a11i mobili o facilme,n te '-ulnerabili. Per apprezzare la coagulabilità sanguigna di lJil f&og:getto in esa111e dovremo·, fatto ancora lroppo spesso· miscortosciuto, prelevar.e il sangue direttamente da una vena con un ago cor to e largo para ffi11<ito , di trìb·u irlo in 5-6 tubi d.a emolisi nella qudntità di 1 cn1c . per tubo: r1ei tubi tenuti inclinati e r a ddrizzati ogni tanto, si notera11110 a un certo n1onlento i prin1i filam·onti ùi fibrina n el san,gue che f3cola lungo le par·e.ti (ten1po di reazio11e) e in seguito fo1 mar.ione ·d.i un coa,gulo co1t1patto adeTente nlle pareti (tcm1)0 d i co1ag11]azione). In un sogge1to sa110 i l t e111po di r eazion e va da 3 a 5 111inuti, il tcn1po di coagulazione da 5 a 10 ininuti. Entrambi i te111pi sono allungati 1i-ell 'emofilia e n ell 'emo fi lo-e1noger1ia. Sin1drqmi em.o.a-e..._niche.. In queste &indromi, e11e sono la n1aggior parte degli •&tati emorTagjpari osservabi li in clinica, si comp.r endono lutte quel]e varie tà caratterizz.ate da un t en1po di coagulazione 11orr11a]e. L ' emo,genia non t1uò esser e considerata com e t1na « malattia dallo pia3trine » percJ1è se è vero che vi sono d elle forn1e con piastrino 1>enia è altresì vero ch e esiston o forti trombolJcnie senza sir1drome emorragica, come quelle segnala te nella spirocl1etosi ittero1gena all 'inizio, n ell 'a11-en1ia aplastica, nel tifo esantr.matico, nell~ e1nogc11ie costituzionali dopo 1 a&por tnzione d ella 1111lza. Patologi e clir1ici sono oggi d 'acro1·do i}er dare ])iuttosto i1npo·r tanza alle .alterazioni vascolari: <? n·do t·elite , ..1r1gioite parcellare en1orrag·ica, angioi)Satirosi. Perciò i dati for11ili dal contegqio delle .,,iasb1•in.e non co·stituir~r1no cl1e d egli eJen1·ent i diagnostici di seco11darÌ!l imporlanza. Anche 1'i-1·relrattabililà del c oagulo no11 11\-erita di far parle d ei ', i11tor11i essenziali d elle s·i ndron1i e11ìoge11icl1e. A vo.Jte quc~to segno J) UÒ 1r1ancarc del tulto n o110 tante a n che u11a 11oteYole tr0111bope11ia; invc r~ an1c nte, si lì UÒ aYer e 111ancata retrazione ,d,el coa~~ ul o sen za c11e il sogg·etto abbia t enden za alle emorragie. InYece è iJn1)ortnnte la prova ilel t·empo di t:morragia o· bleeding· time, di D1ilre. La prova co11.siste n el fare uria 1)iccola in cisione sul lobulo ,d·ell oreccl1io i11 mo1do cl1e ]a goccia di sa1tgue r accolla ogni mezzo n1i11t1to sulla carta bibula vi fac cia una macC'11ia di 1-2 cm. di <liar11etro, srnza ch e la carta tocchi le lab bra del]a ferita. IrL un. soggelto norn1~le l 'emorragia dura da 1 a 3 111 int1t i , rar:i111ente '! . Un t empo di 5 minuti è già soS(piett o. Qttando s1i troYa un te1npo normale in u11 sogg·etto ospet lo, no11 ci si deYe accontentare di una sola conslatazion e, 1)er chè è possibile cl1e in un altro punto o n el lobulo auricolare d el la t o opposto il t empo ri sulti anc11e forte111en te 1

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1946

« IL POLICLI NICO »

J.H'olungato. !BisoG·nerà pe r ciò i11 alcuni casi ril >f- ler e la J)r ova di Du ke 2, 4, 6, 8 volte se occorre, n ell 'uno e ne 11 ·altro orecchio . olo così ci s i p otrà r,end e.r c onto d ella g ravità e d ella g·e11er a lizz.azio·n e d ei fat tori e111o rrag·i1)ari . P er saggia re la tend.e.11za all e r otture vasali la prova nlig lior e è quella cfeI laccio, introdott'i i11 clinica da ~, rugoni e Gìug·ni , "V\Teil e Chal~ f'r ; r11ig·liore p er ch è, e &scnéfo- l e lesioni vascolari d·elle 5Ì11dr orni emog·e.nic h e 1d if fuse si , 111a ineg·u.a lm·enie· distribuite i11 tut to l 'organiS!T10, è più vantag,gioso sotto·1)orre alla ip1rova u11 territorio c uta11eo di una certa esten sione co;ne quello d ell 'avan1braccio . Tra tutte le Lcc11ich e di com pressione è p referibile quella cl1e va sotto iì n ome di cc prrova d el b raccial e n (R,oska r11 , 1929) e l1c con si ·te r1 ell 'app•l icar e il braccial e cli uno fi gmo·m anon1etro a i d ue ter zi inferiori del braccio e n el1'eser citare u11a pre&sione eg·uale al l<.1. m età d ell a ·on1111a d ella pre&sione i11 assim a e minima 1\ifX. + J\ll n. per un quarto d 'ora; qualcl1e ~1i1

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r1u.to d opo la fine d·ella com1) ressione ~i osserva a lla vetro-pressione la s ute dell 'avan1b·r accio e della mano compresa la faccia palmare e la faccia interdiig ita le d~ 11 e dita. notandovi i 1 r:um e ro e 1'.aR1)etto d e.gli cl e rrtenti purpurei e: vtntualmente comparsi. L a quantità d elle emo rra,g·ie rosi p r ovocate rton h a importan za; in molte n1alattie non en1orragipare, iperLen sione .a rteriosa, diverse ir1fezioni e intossicazioni, avitan1 in osi e, d.iabete, g·]au co rrta c-ronico, ecc., f:> i J)OSsono con questo i-i1e todo p rovocare num ero~e petecchie . Quello ch e conta è l 'aspetto qualitativo d ella porpora JJ J avocata; n ei veri stati emorragipari l e peteccl1ie sono d1 un color ro so vivo ed al cun·e , pa t cgnomonich e , rag·giur1 g·o.no 1 , Z, 3 mn1 . di di ametro . ... P er cui , p etecchie innum er evoli quasi confluenti ma punliforn1i i1on potranno permettrre di concluder·e pter 1'esistenza di lI'no stato eTnorra,rriparo n1.a t5olo d enunciare u110 stato n di fra,g·iìità vasale, mentre pete·ccb"ie g·E:11erico di rrr ande diametr o riveler anno l 'esist en·za di u1t ,..,difetto d·ell 'e111ostasi spor1tanea e quin.di s ta to einorr ag·ipa ro, l)Oich è in qt1esti casi il sc. g·n o, del bra·ocial e h a il signific.é\ to di un t em])() di cmorrag·ia p r olun ga to d entro la pelle s le.ssa Neg:li stati emofilo-em ogenici i sintomi del1'e1no fili a si .n-ssoci nno con q t1elli d ell 'cmoge11ja. L'es1)l orazion e clinic.a riveler à le tare sanguign e e vascolari delle due sindromi emorragich e. 1\1. RASTBLLI. 1

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L'allergia. S31ivare emorragica. (G. S·ANA.RELLI. 11nnales de l'Inst. Pas.t eur, ago. lo 1939). Da questo interessante lavoro l 'A. corr1incia col n1cltere a punto la qu es tiq11e della p r ece-

de11 za cror1olog ica d el - fen orr1enc dell 'aller gia emo1ragica. Il fer1om eno fu segi1alato dal Sanarelli n el 1 ~ 16 in un lavoro s perimentale ch e fLl an1pia m e11te ripo1rta to i11 u11 lavoro d el 102-i . 11 fe norner10 fu ogse1"vato n ei te c\tativi èli riprodurre :perin1ental1nen le lo s la to algido d el e ole1-.a. Stil l)rin c.iiJio il feno111eno ri.mase comlJJetam enle oscuro. Successivan1 e11te l 'A. lo J"l revocò rr1 odiante Io cl1oc . Egli lo chia111ò epitolasSiia, ch e si gnifica caduta d egli epiteli. Eff el Livan1en te il lJeriodo al g irlo dcl colera è car a tterizzalo da una caduta b~ ·usc.a e massiva di l L1tti gl i epiteli d0llc mt1cose (d elle vie diger <:·nti, uri.nu.rie· e biliari). Il feno n1 eno è p iù vicino alJ 'alle rg·ia cl1e al1·anafila i . Il fer10111 cno consis te in questo: f;e si inietta i 11 una ven.a o anch e in un organo interno ( p. e. app·en,dicc) una ,d ose non letale di niicrobi (in~e ­ zione p1'e parante), poi , circa 24 or e dO})O, 6i inie.tta , c n1pre per via endovena a una quanLilà ancora più pi:ccola di un filtrato batteri co (iniezione sc,a lenante), si ha subito o flopo un bre'vissi1no ·periodo uno choc g ravi&si1l10 , rr10rtale, a cco1npagnato da convulsioni ·e &eguito da in11nife&tazioni emon·a.gich e, degen eratjve, un1orali, ecc., interes~anti tutti gli or ga11i e les3uti g ià sen sibilizzati, ·d irettamenle o indirettamente dall 'iniezione preparante. Ques to fer1omeno ha supìlo su ccessivan1ente di,;erse inlel'L)r etazioni 1&pecia ln1ente in rap porto colle n1anifestazioni n1orbose osservate in ·patologia uma11a (g·astroe11tero patie, epatopaLie, ulceri g·a~troduodenali, coliti ulcerose e <-.Il1Q r r agiçl1 e, intarli d el t e·n ue, app_ endiciti, porpora, eri torrag ie delle m embrane oculari, gla u con1i emorrag ici , n efriti emorrag iche, pancr eatiti, ecc.). Solo n el 1928 sono· co1nparsi i p·r imi lavori d t-110 Shw-a r Lzr11an s ul fenorn eno di Sanar-elli. J.Jc· Shwa r tz111a11 lo con siderò un fenom eno nuovo e lo studiò soltanto dal pju nto di vi~ta della reazione cutane~ e non citò mai i lavori d el S,a11arelli, al quale sp,etta sen za dub bio la paternità d ella scoperta. Durante ricer ch e r ecenti (1937) s ulla ·p remunizione .aspecifica dell ~ enteropatie sperimen1 ~ li di origine r11icrobica il Sanarelli mise in evidenza una p articolare r eazi on e biologi ca, cl1e p er molti àspctt i .g·li è sembrat a nuova! sE.:bben e possa riportar~~i al suo . fenomeno d1 all ergia emorragica. Volendo studiare l 'azione pro,rentiva e curativa di una anae11terotossina aspecifica in alcune e,n teropatie provocate sul conig~i?'. .€gli r i11unziò .n.11 'impiego ·di microbi sp ec1f1c1 e nlf·rotropo (b. coli, b . della di senteria, vibrioIti colerici ,e b . paralifi), p er ch è troppo t os.sic1 e si servl ·d ella flora batterica normale ·d·ella cavità orale. L 'h a. fatto riten endo che ~ono prop rio questi i germi ch e, penetran40 in circola zio11e mollo più spesso di ·quel cl1e s i pensa, 1

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1949

SEZIONE PRATI CA

provocat10 batteriemie ed e11tero1Jatie , as·s un1endo carattere vario, en1orrag·ico, infia mmatorio , puTulento, ulceroso, infiltrante, plastico, sten osante. La flora boccale co·m un.e ha molti b atteri e spiroch e te, gen eralme11te non coltivati coi 111ezzi co1nuni aerob ic.i. Colle culture di isolarn ento si trova110 alcune specie in icrobich·e coltivabili, n1icrococchi e streptococchi, poco virul ente· per gli anin1ali ·di laboratorio e a voilte 8.Jjch e. un pneumococco poco toE'.sico. La con&eTvazione di saliva in pro·v ette steTili ie i11 termostato o a tem pe-ratur.a di labo1·a torio dirr1ostra che lo sviluJYPO di questa flo·ra salivare è quasi nullo. Il cl1e conferma vecchi es·perin1enti del Sanarelli stesso ch·e di1no5travano l 'azione b!a ttericida, attenuante e inibitrice della ~aliv.a su tutti i b.a tteri, compresi i difterici. Alle· sosta11ze i11ibitrici d ella saliva alcuni hanno voluto dare il nome ·d i <! inibin-e ». Qu·esto fatto contr asta n etta111 ente colla ·prresen za di nun1erosi b1atteri presenti nella sali\'.a òsserv.ata direttarr1e1Yle al n1icroscopio. La &l>jegazione si h a o·s&er,rando che num erosi~si1u i :.~ermi si h anno sugli elen1e11ti epiteliali della mucosa orale e quindi bisogna p·ensare cl1·0 molti dei gern1i della bocca, eh-e non si 1·J t.f.cono· a coltivare i11 t errre1li .aerob i , vivo·n o e si sv iiuppano solo s11 cellule n1orte e sui loro rifiuti. La flora della bocca è ·d.e l r esto frag·ili~i­ ma ed è so ttoposta all 'azione autoepuratrice d ella saliva. L 'A. è riuscito ad ottenere , con una tecnica n·1i11utamente descrit ta, mediante iniezioni di saliva g·astroenteropatie salivari c~roniche di pro·b a bile natura p·r oteica nel co11ig lio (si è iseTvito IJer questo di liquido salivar e decantato, s1erile). . Le iniezioni di liquido salivare sterilizzato JJ-rovocano il fenom en o di Sanar elli non dopo d11e, 1na dopo 3 iniezio·n i e ndovenose fittte a ·distanza di 24 ore una ·d all 'altra. Poco dor)o la 3a. iniezion e gli ani1nali h anno attacchi disp·n oici e con ·vulsivi seguiti ·d a n1orte . L'auto·psia dà: sa11gue n el peritoneo, con.ge1stione. inte~sa di tutti gli organi .e di tutte le' n1ucose, frequenti emorragie ' riscerali (pareti inte-&til1 oli , Jfl.u scolo .P' oas, corna u te rin e, r er1i e pol111oni). . Le ini ezioni ·endovenose di liquido inattivato u sate a dosi elevate o inolto frequenti da11n o una gastroent<1rite cr onica cli orig·ine proteica. La probabile natura proteica è conferrr1ata dal fatto cl1e il liquido salivar·e i11atti' rato e decantato è molto b e11 tollerato per • • • • in1ez1on1. Oltre le r eazioni aller g·icl1e vi$cerali ottenute colle iniezioni endovenose di liquido Ra li,~are, si possono .a''ere n1anifestazioni emorragiche cutan ee pre:parando 01Jportunamente 1

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il tessuto cutaneo con i niezioni intradermiche di saliva. La reattività salivare cutan ea può essere provocata impiegando saliva naturale, cio·è non sterilizzata, perch·è le piccole ·d osi usate (cc. 0,20) non sono sufficienti a d eterminare u11a setticemia f'trep toco·ccica. P erò la terza i11iezion e se.a Leria11te provoca la morte dell 'animale pe.r choc allerg ico . I conig li sottoposti in 1)recedenza a iniezioni e ndovenose d eboli e so p1)ortabili di saliva i11attivata diventano r esistenti all'allergia salivar e emoTra.gica provo·cata ·dalla tripla iniezione endoven osa e la pr en1unizion·e è così forte che possono sopportare impunemente un 'altra tripla serie di iniezioni endovenose a d ose allergizzçi.nte. Inver &am ente invece non è 1>oss.ibile attuare una prep.a razion e sali,rare antiallergica n1edia1l te iniezio11i so1to C·u tanee o p erito11eali di sali''~.. Sembra ·pure ch·e le iniezioni sottocutanee·, sepbene b en sopportate in app·a re·n za, ·diminuiscano la r esistenza d ci conigli ·d i fronte alle crisi allergiche provocate in seguito -e rendano ugualm·ente possibile la comparsa di una n efrite emorrag ica, che non si of.serva mai n ei conigli nuovi n ei quali si scatena la e-r isi a llergica. Le iniezio ni en·d ovenose di sali,ra ·d·ecant8:ta n on sono capaci di determinare una qt1alsia si prep·a razione o p.ren1unizion e allergica. L 'aller g ia .&alivare emorragica non semb-ra a' ere un carattere di stretta specificità . La questione se le crisi alle-rgiche salivari ·siano d ovute a i microbi della saliva o a i grar1ulociti salivari non ·è a ncora risolta , perchè sehbé11e le iniezioni con · questi materiali pare non p o~s.ano provocare r eazioni allergiche en1orrag iche, non sono indiffer enti perc h è, se ripetute, provoca.no cach·e ssia mortale. L. 1

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ORMONI. Basi della ormono-terapia. le sostanze ~iroidee nei disturbi mestrnnli. (P.

GRUNBRACHT

·e A.

L oESER.

Klin. Woc l1en-

s•ch.r. , n. 3·0, 1939). Le sostanze atti ve della tiroide sensibilizzan o l 'ov.aio all 'azione dell 'ormo11e gonad otropo della ipo{isi. Un.a con cen trazio11e di tal e or.m ane ch e è troppo- deb ole i)er esercitare una qu.ali&i.asi influenza sull 'ovaio, diventa imn1ediatan1rnte atti,ra se si iniettano gli orn1oni tiroidei. Iniettando lirossina a ratti infantili si provocano per ciò -a l terazioni car a tteristi che dell 'ovaio, d iverse a second a d ella ·d ose u sata. Piccole dosi 1provoc.ano una affret tata maturazior1e d ei follicoli che si trasfo1 n1ano ir1 vescicole di Gra.af pronte a ron1persi, e talvolta in corpi lutei : allo stesso· ten1po ·&i n1odifica in modo caratteris.Lico l 'e1Jitelio clella ,·agina. Forti do . . i di tirossina provocano pure una affTettata ma1


1950

<< IL P OLJ CLJ N.i CO

l urazione d ei follicoli , n1a ir1 seguito a d al r e ia e a d egen er azione cistica d el follicolo la i11at urazione si arresla prematura1n entc: 111a1) cano allora le alterazioni della inuc osa vagi11alc. Iniettando a ra tti infantili l 'estratto del lobo a nteriore d ella ipofisi e ad alcuni di essi an ch e la tiro&f>ina , si constata ch e qu esti ultimi sono più se11sibili a ll 'ormon·e gon.a dotro·p o: quelle stesse dosi di ormone ipofisario cl1 e da sol e provocano soltanto un inizio di 1naturazione follicolare, iniettate d opo la tirossin a l)l'OYOC'<ln o u1la Jl1alurazion·e co1n p·lota e la fo·r111:tzione di cort_P1i lutei. A secon·da d ella dose di t iro$. ina si otte11gon o corpi lutei n el 30 % -80 ·% d egli animali: Gli st essi risulta ti si ottengono anch e se i inielta prima la tirossina e poi l 'ormon e ipofiSflrio come o ure se in vece di tirossina si i niet' ta il colloide tjroideo (corpi lutei n ell 'ovaio di 2:) %-90 % d ei ratti infantili , a econda d ella dose di colloide) . Nelle ipotesi dei ratti infa11tili trattati con estratti tiroidei non si può dimostrare alcur1 aumento di sostanze atti, 1e g on~·dotrope: si deve quindi ammettere cl1e l 'azio11e d ella tiroide s ull'ovaio dipenda esclusi\1<tmente dall 'aumento d.i r eattività di quest'ultin10, alle sos tanze gonadotrope ipofisarie, .g ià circolanti spontanea111entc op·pure artificialr11 ente introd otte. L'azion e sensibilizzante delle so tanze tiroid ee .sen1bra essere specifica, essa si n1anife5ta solo e si iniettano sostanze gonadotro1Je estr att e da lla ipofisi , non se queste ' 'en gono so~ti ­ tuite d alla ·&t essa sostanza estratta dalla urina di gravida (Prolan : cs1perin1enti su 90 ratti inf<ln Lili). An ch e 1n condizioni fisiologiche le sosta11ze tiroidee agiscono sull'ovaio: allo scoppio dei follicoli il liquido arriva n ell 'utero attraverso la tuba (grazie a p:articolari condizioni anaton1icl1e n el ratto): lì l 'orn1011e follicolare viene J)robabiln1ente trasformalo in un ormone che a ttiva la tiroide a una rr1aggiore ecrezione dì ormoni. i qu.a li a lo.ro volta sen sibilizzando 1'o,•aio agli ormoni ipofisari, agiscono sui proce~si di 111aturazion e ovulare. Per quanto n ell a donna non e ista u11a diretta c onnf~sione anaton1 ica tra 1'ovaio e la tuba , p,u re si 11anno· pe1iod iL-h e .alterazioni della attività tiroidea in r<t fllJO rto al ciclo n1estruale. La con oscenza dei r<J])porli tra gli ormoni tiroidei e la maturazion e d ei folli coli è iinpo.r tante p er la inter11r etazione e la cura di alcuni di turbi n1es l ruali. Le citate ricer ch e sui ratti infantili iridi eano · ch e t1n.a stessa affezione d ell.a tiroide r·uò cau sar e diverse anomalie m estruali: infa tti 1'iniezione di tirossi11a 1)rovoca a seconda d ella dose o un.a accelerat a maturazione di 0' '1Jli OPl)Ul'e una m.aturazione precipito a ch e r1on arriva al s uo termine, ·quindi negli ·stati di ipe rtiroidisn10 si µuò a' er e sia t1na polin1~nor1'3<l (accel erata i11aturazione dei follicoli, o dann o in cipiente dell'ovaio) cl1 e una oligo- o ame1

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XLVI, Nul\1. 45 )

l!Orrea (da 11110 più ... piccato ri entito dall'ovaio ,. clis lruzione di folli coli , d eficiente produzione di or111011e folli colare). Così pure negli stati di i1)oliroidisn10 ... i po ono a''ere sia ol~gome­ r1oree, cl1e metrorragie o anche menorragie~ J) Ci casi es trer11i , n el mixeden1a, i processi di maturazio11e 0'1ulare cessano del tutto (infa11tiliti1110 , ipo].Jla ia p iccata d ell 't1tero, ai11eriorrea). L 'in1porlanza d ella tiroide per la 1piatogene~ i dei disturbi i11cstruali ri sulta chiara dai risul1nti fa, orevoli ch e si ottengono agendo tera!Jeu Lica1nc11 Le solo sulla Liroi·d e : a seconda d ei sinto111i ·c linici (i1nporlanle è soprattutto il m et a])o]isn10 ba ale) si daranno o ~stanze tiroid ee oppure anliliroidee (diiodotirosina). Sono riferi li 2 casi clinici tra i 1nolti di anomali e 1n e5truali tra tta li o co11 tirossina, oppure con djiodolirosina. P. 1

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CENNI

B IB L IOG RA FICI< 1> Gu1L-

1,-AN BER1.,R1\ ND, l EAN DELA1.- e I AcQUELINE

L'Elec.l roencéph.a.logranlme normal et patJiologique. Ma son et 1(~. ie E.dit. Paris, 19:39 , pag. 293. Pr. Fr. 90.

LAIN.

No·11 esisteva i1ella l et l er a tura internazionale u11 'oper a, cl1c ra ccogliesse le principali nozioni tec niche , ps ico-fi siol ogicl1e , patologiche, ::-p~ rin1 e11 tali , rigt1a rdar1ti l ' elettro-encefalog rél n1111a. Non è 111ollo te1npo che nella nostra 1)ra tica -d iagno .. tica si applica, e molto scarsa11iente, l 'elettro-cardiogramn1a , che pur tuttavia non richiede l'organizzazione di un speciale. labora torio, i1on 1piresenta particolari di ffi collà tecnich e, e ricl1i ede soltanto un·a add estrata e·sp erienza di o servazione e di inter]Jretazione; dell 'ele ttro-en cefalogran11na poco· o 11ulla si è del'Lo e molto n1eno si è fatto, e. da l11olti possia1110 dire r l1 e è completan1e:ote ignorato. Il Bertr.a11cl e il Delay hanno colmata la lacuna e ha11110 :sc ritto un libro sull 'argomento, clìe è un libro a111pli.amente .s.perimentale di bio.1elettro·l o1g ia e ·di sem·ejotica del1 'ielett.r oerJ cefalogra111111a J)atologico. In esRo, partendo da quelle oscillazioni di potenzia le della corteccia cer ebrale, cl1 e per il primo mise in evidenza l ' ingle~e Caton n el 1875 servendosi di un se11 l f)Ìice galvano111etro, studiaro·n o il coni-· 11ortan1ento enc·efal ografico tanto de.Ile funzio1ti ce,r ebrali sensitive-sensoriali e motrici, quanto di quelle 1p1sichicl1e, p er cui fu dimostrato come il l avoro intellett11.a]e, il riposo· m entale ·e il so11no, tanto fi siolog ico che patologico r l1anno un lo,r o JJarli col ar e com·portamento bioe Jettrico. Gli _A.A. han110 rivolta la loro osservazione elettro-encefa log rafica a n ch·e ad alcuni stati patologici: a d .alcune for111 e di d eficienza men1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desider a la recensjone.


[ A NNO

XLVI, Nu M. 45]

ta le, ,1 ll 'epilessi.a, in c ui in p.reced en za (Len11ox, · Pag·ni·ez € ~ ltri) si era di1r1 ostrata l 'i11111orlan za diagnostica della bio-ele Ltricità_, alla paralisi progr essiva e v.arie altre forn1e di d el l ten za , alle sindron1i cicl0Lin1ich e e cl1izofpeniche, n elle quali già il lasp er e il Sa lon10 11 .a' eYano constatate d elle a11orr1alie car atteri lich e, alla ipoglicemia ins.ulinica ai)1)licala a lla terapia d ella sc hizofrenia . · Base d ella t·e cnica e d elle d eduzio11i s·p erin1 entali è il cor11portan1e11to qu antita tivo e qualita tivo di due specie di ond~ le onde « a lfa » € quelle « b eta », i11esse i11 evid en za d a ll 'el ettro-en ccf alogr un1r11a p r eso in d erivazione b-i] )Olare fronte-occipitale : l e d ette onde si differ e11ziano p er particolari ca ra tteri di frequen za, durata , periodicità 1 ampi ezza, r eg·olarit à, r eazioni d:i .ur1~esto , o secondo alc uni a u tori di l ocalizzazione corti1.ale. Le ' 'ariazioni a110 rn1al i, e al di fuori di quelle fisiolo,gich e e bio-li polo g ich e, n el 11todo di presenta r si dell e due c1ua lità di onde costituiscono le e~pressi oni cl ei , -ari s tati patolo,rrici. Le onde possono man car e, p osson o essere modificate n ella freqL1c11za, n ell 'an1 piezza , i1ella for111a, n el sincr oni 1110 , ecsi. Pr·eced e le ricer ch e clinich e e sp,erin1entali u11 a .an1p lia par te d edica ta alla tec11ica en cefa l o,grafica. Ogni en cefalogr a mn1a 11orma] e e p~ ­ l ologi co è r eso di chiara e,·ide11za dimostra tiYa d a riproduzioni fotograficl1e. Estesa è la i)art e bib·liog r a fi c.a. È u11 libro questo , cl1e sian10 be11 lieti di 1)r esentare e diffonder e tra i n-i edici italiani , di g r andissi1110 sig nifica lo en-ieiologi c~ , . dia ~· na­ stico ·e clinico , ch e e~plora, con s1)1r1to r1g·or oso di ricer catore, un can-i po in .gr an pa rte ignot o o non sufficiente·n1ente ap 1J1'ezzato. Noi c i .:a.u guriamo ch e sia letto e sl11diaLo con ]J.nrt1col~re .attenzion e e con fer,1i<la Yolor1 Là di i11 izia r si ad una s fera di ricer cl1e, cl1e inclub·b ia n1ente conten gono .g·li ele1ne. .1ti basali di nuo~ ve e sorprendenti ri, elazioni sulla fisio-patolog ia cerebral e. G. M òGLIE . 1

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e:.

Rio1neccan ica cerebra.le. Editori Nistri-Li sc.I1i. Pisa . Prezzo· L. -iO . FRf\ i'I K.

Qu·esto , -olun1e di 650 pagin.e con 33· figure 11el t ei&t o fa parte della collartn. de i '' JV[anua li Pratici di ~Iedicina Psi c ol o~· i ca >> scril ti tutti da Casin1iro ~'rarik. L 'oper a consta di due parli (la nuoya terapia fisiolo gica e la bic m eccanica cer ebrale) e co nsidera tutta ì 'attività cere'brale n elle sue estri11secazioni fisiologicl1e e p·s icologi ch e se (011do ])Unti di \Ti~ta a ffa tto orig inali . 111 hase alle sue indagi11i sulla corteccia cerebrale ur11ana ed alla sua lun,g a esperien za clinica 1'A. c onclude : « Le o.n de vitali n1entali pallofa5ich e ipera ttive rap})Tesentano la forza fondam entalè d ell 'uon10 su1Jer cosciente, il qua le, agendo con l)arole stir11olo biopsicologico, p r odti ce p er via bic>meccanica tutte le .altre forn1e di energ·ia; difatti, dett ~ onde pro,·oran o il rira111bio cor1

1953

SEZIONE PRATICA

ti r al e ossidattivo con1ple to e atos~ i co , domina n o tutte le a lt r e fun zioni n euro, ·egeta liv·e., conferiscono l 'irr1mu11ilà p er l e .m a lattie e p•r olung·an o n o levol111ente la durata d ella virilità, n oncJ1 è d ella vit a )) . a. a.

I ~1i e11e della vita coloriiale. Un vol . in-16° di 172 pag», con 15 fi gg. Istituto n.az. delle A.. sicurazioni, Rom a, 1939. L. 5. Nel concorso b.a ndito dall 'I stituto N.azion al e d c:lle Assicurazioni , sen1p,r e fecondo di n obili in iziati, e, p er un Il 1a nua le di ig iene coloniale, è riuscito Yincitore il pr of : Penso, con questo libro r11ollo chiaro e p,r a tico . Dopo u11a breve int ro duzione, in c ui sono r11esse in luce le previdenze d el Reg·ime n elle C:ol onie, l 'A. si occupa d ell 'acclim a tazion e, d el 1nodo di V·estirc, d ell 'ali111entazion e, cl.e lla casa , delle r egole di ig ien e gen era le. L 'importante ques tione della preven zione d elle m ala ttie in fettive ò tratta ta lar gantente, i11 modo r~goro­ &an1 e11te scientifi co , n1a perfe ttarr1e.n te intellig ibilr. ancl1e a per sone di n1odest a coltura.

G.

P EN SO.

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fil . ll'.iener r1rch. f. inri. Medizi1i. Vol 33, n. I, 80 lJag·g . co11 11 figg. , luglio 1939. Contien e i segu ertti lavori. Il peso d elle tirojdi in Svizz.era ( \V. Risch ). Tumore d ella g l1iandola caro tidea co11 .accessi epilettici (W. Sirl{111 aye r). Polia rtrite cron. progr. tireotoss-ica (K. rl' chilo,v). La g r a duale scom1)ar sa del calc io d alle g·l1iandole tub . ilàri (W . v. Blur1te n:cron). Rapporti fra an e111ia pern. ed achilia ip·o cro·m ica (G. E. Merik.as) . La question e l'Oster-va ricell.a (13. I\.opa&z). Rammentiamo /'Interessante pubblicazione: Prof. LUICI MACCIORE Direttore d ella Ciinica Oci.listica della R. Università di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica Medica Generale Prefazione del Prof. Sen. N. PENDE Clinico Medico di Genova.

Riportiamo uno dei molti giudizi esp(essi dalla stampa medica, su questo libro del chiar .mo prof. MAGGIORE: «Pubblicazione di vivo interesse, perchè improntata al più sincero spirito d'italianità nel precisare i r r pporti diagnoatic_i e~ an• tomo-clinici tra oculisti ca e medicina interna . Propno cu yapporli tra occhi e cervello è dedicate,, un capitolo dal crotonese Alemeone n ella sua De N atura, che nel secolo V I a. C. pyecede il « De Antiqua Medicina » di Ippocrate. Questa millenaria t Yaàiz ione italica briLla di nuova luce n ella pubblicazione attuale dell' A. per la · ricchezza di ragguagli analitici specialniente di sem eiotica. Tra i più comt>leti capito!i emera-ono quelli relativi ai per· turbamenti della motilità oculare e del nervo ottico ed alla in• fluenza dei perturbamenti endocrini. La pratica ne trae spon· tanea la illazione di ricorrrre 11ll'esame dell'oculista molto più frequentemente di qu~llo che ai fa . Dalla continua colieganza di lavoro t ra m edicina ittterna ed oculistica è grande il benefi· cio deal'iofermi per la terapia e per la profil11ssi. Signorile la edizione corne ogni altro libro della Casa Editrice Luigi Pozzi di Roma ». ANDREA FERRANNINI

Vol u111e d i pagg. xx-3 28, con 130 bellissime figure nel testo, m olte d elle qual i or iginali. P re: (lo L . 5 2 . più le S'p es e postali di spedizione. P er g li abbona ti a l cc P oliclini co 11 od a qualsi.asi dei quattro nostr i P eriodici, s ole L. 4 7 franco d1 porto in I talia , I mpero e Colon ie. Per l'Estero L. 5 1 .

Inviar" Vaglia Post a le o Chèque Ba n car io alla Ditta. LUI GI P OZZI e d itore, Via Sisti na 14, R OMA


1954

C(

APPUNTI

IL POLICLI NICO »

XLVI, Nt..1\I. 45]

PER IL MEDICO J>RATICO. ~1ediz.

CASIS'fICA E TERAPIA. Cordite reumatica uei paesi caldi. Le opinioni sulla f ebb·re e sulla cardi te reu1r1alica nei paesi caldi sono discordi. Secondo alcu11i non si ha i11J.i , seco11d<J a ltri è rara e dà 111a11 if ts.t.az.ioni li e.vi e scco11do altri an cora la frequ e11z.::1 e g·li eisiti i1on differiscor10 da quanlo , i os ·erva in Europa. P. B. Fernando (Th e Qu.arterly Journ. o/ il1 edic., luglio 1939) ì1.a studiato i dati di autopsia dell ' Os1Je<lal e Ge11crale di Colombo (Cey1011) dal 1P31 1 . 1 193 7 e i dati clinici rig·uardanti l o sLesso 1)erioùo. t l 1110 1utoµsi e, 178 riguardavano ma1.utlie cardiovascolari e fra queste solo 41 caritili reumaticl1e e p reci an1ente 27 di steno si 111ilrnlica, 2 di ins uffici enza mitralica, 5 di stenosi mitralica e insufficienza aortica, 3 di ster1 osi n1itralica c. stenosi aortica, I di sten osi aortica pur.a ·e 3 di perica1,dite. Quindi la cardite r eu1n.a ti ca si ·eb·b e n el 23 °/.) delle autopsie l)'CT malattie cardiovascolari (' nel 3,6 % dell e autopsie totali. L 'età dei colpiti a n.d.a va da 11 a 60 anni con prevalenza delle fe1nn1ine. L 'esame dettagliato di quest e auto·p •sie non J1a dato diffe.re.11ze sensibil i da quanto ~i ha r1ei climi temperatj. Clinicamente, s u 10.003 ricov.er ati ci furono 6157 malati dcll 'api:)laralo cardiovascola r e , di cui 143 per cardite r eu1nat ic.a. La percentuale è simile ai dati di cinqu e ospedali australiani. Le manifes tazioni clinich.e d ell 'artrite reumatica furono identiche a quelle osservate nei climi t emperati. In essa l e m anifestazioni valvolari prevals,ero sulle altre co,m e su ccede in altri paesi. La lesione valvolare più frequent·e. è stata la sten osi mitra li ca ei 11oi la insufficienza aortic.a. L~. pericardite si eb·b e D·el 6,9 % ·d €i casi , la fibrillazione auricolare in circa I I 4 d ei n1alati al disopra dei 30 a nni e pirevalentem·ente n ei malati di stenosi mitralica . L'incidenza maggiore dei casi si ebbe fra 21 -0 40 anni. Tutti i casi r iguardava110 n1alati aJ)lJa rtencnti a classi sociali poverissime, ch e vi'ron o in co·n dizio1ii di sovraffollam ento e ·di denutrizione. La cor·e.a ft1 111olto l)iÙ rara (di 1/ 3 jnferior e che a Victoria); noduli r eun1atici sottocutan ei r10 n furono o•s ser,rati a C·eylon. L. 1

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Contro la tubercolosi articolare reumatoide di Kienbock. Comunque 6i ' og1ia interpretar e il con cetto d el « reumati smo articolare tubercolare » di 1-)011cet , tutti sono d 'accordo nell 'amm .ettere la grand e r arità di tale form;:\ rr1orbo~a. Ad ogni n1odo i1 es .uno, dice f ì'. Oehlec ker (Deut. 1

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1Ji0cherisclir., lG giugno

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h a esteso il con cetto di Po11cet in nlodo così esagerato quanto Kienb·ock, cl1e considera di natura tubercolare qualsiasi forma di reumati~1110 cro11ico. 1:\nch e i n odi di IIeberden e la i11alattia di Still apparterebbero al grupp·o d ella « tuberc.o.Josi reun1atoide n; ed avreb1bero la tSLessa etiologia la maggior parte d ei dolori lombari e sacrali ostinati , la ~i atica, il p ied e l)j.atto doloroso . Un accurat o esame d ei radio~·ram111i add otli da I\.ienbock a conferma della su.a t 6oria non~ presenta a lcu11 segno· cara tteristico per la tub er colosi: solo in singoli casi potrebbe trattarsi di tubercolosi incipiente , n1a n el i&enso di vera e tipica tubercolosi articolare. J{ienb ock arr1mette ch e da un focolaio primario· i bacilli di Koch arrivino per via ematica alla sinovial e dove provoch er ebl>ero la forrr1azione di tess uto di granulazion e tub.er colare a decorso plfoliferativo, benigno, asciutto . È vero ch e queste sue affermazio·n i !n on ven go110 senz:'a'Xitro confutate ·dal fatto cl1e in tale tessuto n or1 si trovano b·a cilli di Koch e cJ1e 1'esan1e istologico è n.e gativo, esist e però una prova a·s ~ oJul am,ente sicura della natura tubercol are o n1eno di un t essute i1atologico : la in oculazio11e nella cavia. Fatta con tecnica scrupolosa. è una prova assolutam.er1te d ecisiva: ora n essu1Jo dei casi di Kienbock è tato convalidato da tale i rava , egli si basa ei~clu siva.mente sui rep·erti radiologici. Neppure l 'affermazione di I\.ienbock cl1e la s11011dilartrite anchilopoietica sia una indubbia forma di tubercol osi (l ' irr4.,oidim e11to e l 'infiammazione a.elle articolazioni vert ebrali ~a reb·he una forma e.ssu·dai.i\·o-sino6tosante di tub·ercolosi articolar.e reumatoicle) va oltre una semplice ipotesi , i1on st1ffragata d all1 minima prova. P. 1

Reumatismo cer1ricale cronico a forma disfagica. Et ·e Em. May (Soc. m.éd. hopitaux, 7 111glio 1939) riportan o· il caso di una donna. ch e ave,ra su bì lo una gastrostomia ed en tra all 'os1)edal e con diagnosi di can cro dell 'esofago . Gli esami dimos tr.a no che si tra ttava: invece, di u11a disfagia 1nolto accentt1ata dovuta ad un reumatisn10 cr on ico de lla colon11a cervic.ale. È questa t111a causa d 'errore rara ma possibile n·clla diag·nosi del ca11cro d ell'esofago. :i!: i)ertan to r1ecessa rio conoscern e la possibili tà, tar11 l) p·i ù cl1e in questi casi , il r eu1nati.smo è di solito latente. Tratta~i , di solito, di un.a lesio11e a11teriore co11 ossificazione del legam e·nto p reverteb rale, i~e r cui :si forma, <la 1C 3 a C 6 , u11a voluminosa p rominenza, ch e può comprin1·ere l 'origine dell'esofago. Tal e for111a anteriore e disfng ica del reumat!sn10 cer1

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[ANNO

XL , .I ,

ì\Ul\I.

45]

SEZIONE PRATICA

·vicale ~ i op1)011e agli osteofiti l aterali, di cui il rise11timenlo radicolare dete-rn1ina precocen1ente u11a s in to1natolog·i1 dolorosa abbastanza precisa per attirare 1'attenzione. fil.

Nefrite familiare. Dickinson ha osservato albuminuria in una f.a111iglia per tre ·generazioni. P el in tre gen erazioni di una fan1iglia ha trovato 19 casi di n efrite e di questi parecchi morirono per uremia. Altri <:asi di n efrite fa1niliare furono riferiti da Kidd, 'fhomson e :Niaculey, Benson, Eason, Er11e&le11e. S. S. 1-\inkoff, A. Stern e H. Schume r (The Journ. 0 j the Arneric. 1l edic. Assoc., 19 a.go1sto 1939) hanno osservato nefrite in tre fratelli di 24:, 25 - e· 23 anni. 'futt 'e tre morirono in ur1 te111po i-elativan'1ente breve per uremia , tutt 'e tre s' an1malarono p-ress 'a poro alla st essa età. Nessu110 d ei tre a veva avuto scarlattina. L'~utopsia non l1a dato i pogenesia r en al e (sì at t.ribuisce ad. ipogenesia la fa cilità ad an1malare del rene), ma bisogna u g ua lm ente ammetJ tere in qt1es li casi n el r e11e lln locus n1inoris ref:> i&tenti ae. Ricer cl1e fatte con filtrati b atterici e con antigeni ..'.llim,entari sulla madre e i fratelli mifìOri d ei n1a lati non han110 dimostrato una particolare sen sibilità dei fan1iliari. l 1na sorella diciannovenne si lamentava di senso di freddo ulle estrerr1ità e formicolìo all e dita e tratter1 endo il respiro arrestava il r;olso radiale (esp erin1ento di Valsalva), però n on pres enta,1a ~1Jasmi va&colari. Per qua11to rig uarda I.a g-en esi d ei tre casi d escritti dagli AA. bisogna amm etter e ch e i re11i presentassero un locus m .inoris r esistentiae in sog-g etli con tessuto renale iper se11sibile a tossi11e b atteriche probabiln1 ente di origine sin u1s.alr. . L. 1

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L'esplorazione funzionale del mid~llo osseo nelle nefriti. B. Nolli ((,iorn.al e di Clinica NI edica, 10 a g·os.to 1939) che fin dal 1934- a,·eva, in collal1nrazione col Salari&, m es~o in evidenza le alterazio1ii ematiche ·dei n efritici che dimostrano I' esiste11za di una caratteristica ì11ielopatia, ha co111pl ~:tato 01a lo studio d ell 'a.rgo·m ento e$::tn1i11ar\do il n1i·dollo t ernal o ·p·r elevato eon pu11tura in 18 n efritici. Il r eperto di autopsia per uremia dà midollo osseo ridotto quasi e~c lu si,1 amente a midollo grasso e gelatinoso. ~·1ìch elozzi e De Renzì hanno trovato colla puntura sternale un 'ipoplasia miel<)ide g lob al e, e un'ipopla ~ ia midollare h a trovato anche il Nord en son. Lti \'vir1ger ha disli n t.o ù ne forn1 e di alterazio11i rr1idollari n ei nefritici: un 'ipoplasia analon1ica ver a e un 'inibizion·e citoevolutiv.a con i1nrnaturità e relativa ir1er11lasia . Alterazioni ipoplastich e h anno trov~to a n cl1e Fìeschi e F al zoi. 1

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1955

L 'A. conclud e dallo studio d·ei '"' uoi 18 casi (tf- posti detta glia ta1nente dopo una rassegna cri I ica degli esa1111 del pu11tato midollare) ch e rLelle glo111eru lonefriti i11 evolu zione, in qualunque stadio esse siano, salvo quello t ermiJiale di ure111ia ' 'era in1111 edialarne n te preced ente all 'exiLu s, si h a fin d agli s tudi iniziali un quadro i11idollare caratteristico, n ettamente diver so da lle altre a n emie secondarieJ infeLtìve O· tossiche, cr o11ic h e o acl1tc. Questo quadro midollare è caratterizzato d a r1etta dir11inuzione d eg·li elen1enti più immal u ri tanto d ella se·r ie r ossa ch e d ella bianca, co11 aun1e1tto consider e.vole d elle cellule più n1atu1 e. Aumentano sopra tutto g li eritrob lasti ortocromatici n ei confronti d ei basofili e d ei p olicromatofili. Non esistono alterazioni dei 1rtegacariociti. Il rapporto leu coeritropoietico è d eviato a ' 'antaggio d ell 'una o dell 'altra serie t:-lnto p1iù quanto più sono g·ravi le compromissioni . . della . era i san guign.a . Scarse sono le car1oc1nes1. Questo quadro si può interpretare come consegu enza di din1inuito appo-rto di nuovi elern enti d a parte d elle scaT~e cellule staminali alle due serie bianca e r ossa-. Questi nuovi ele111ent i h anno ·prevalenza d ella n1at11razione. sull a riproduzione. Il quadro anen1ico dei nefritici non è in rapl)Orto co11 car en za di ferr o ·e probabilmente si d eve riportare all 'alterazione · ben nota col non1e di cap1illa.ropa.thia iinivers'alis di 'Brovvn e l\ oth . L. 1

Trattan1ento preventivo della litiasi uricn. Vita all 'D.ria libera, camminare ~;erza eccedere, evitare l e faticl1e fisich e; n el vitto, p redominanza clei vegetali e delle frutta ulle • c.arn1. La t er a p·i a medica111e11tosa, com e osserva Tant (Bruxelles, méd. e .T. pratic;ens , 22 luglio 1~•39) coJ1 si~te nell 'u so di rim ecli ch e· solubilizz.(J no ed eliminano l'acido urico. I più atti,·i ~ono gli .alcalini e, fra que ~ ti , il bica1·bonato di sod io ch e, alla. dose di 3 gran1rl1i al g iorno, ridu ce l'acidità delle urine, i111pedisce la precipitazior1e dell 'acido urico e mantiene il pH del sangue in lin1iti n ormali . A dose più a lta , p erò , esso alcalini2zaì1·do· le u r ine può fare precipitare i fo s.fati ; sarà quindi sufficiente pTenderne 25 cg. due ·volte al g iorno p er periodi di 10 • • g Jorn1. I -n1edici ingl esi prescrivono i sali di potassjg · Bicarbonato di potassio rg. lQ; jtrafo di l)Ota~SiO g. :) , ~1'à d1st. g. 5'00~ Ull CUCC}tiaio fJrima dei due pasti principaii, per 10 criorni al 1nese . A11che l 'acido citrico agisce nello $tesso senso , trasformandosi in citrato d i sodio alcalino; sc,no st ate preconi zzate delle cure di 6-30 lirr• o11i al g iorno , quantità tal e da To,·inare lo stomaco e quindi non toller ata. È sta to conf=i1


1956

[ANNO XL \ TI ,

« IL POLICLINJCO »

g lia lo a 11cl1e l 'acido fo sforico unito al fosfato di <;o dio : Ac . fos forico ~· . 5; F osfa to di sodio g. 10; Acq ua dist . .g·. 300; un c ucchiaio prir11a dei due pasti prin cipali, p er 10 g iorni. L 'azione di solvenle d ei sali di litina è dirr10 trata; essa però si esplica . olta1tto in presenza di cloruro ·di sodio (10-15 r g·. al giorno); si preferisce il salicilato ·di litir1a. Abbastanza. l>en tollerata è a p Lperaz1na, o dietilen-diaJl'J i11a, ch e abb.asisa l e cifre dell 'acido·-urico ed au111enta quelle d ell 'ui·ea. n accon1.a nd.ato è altreSli l 'atofan; il no vatofa11 n o11 irrita lo sto.n1ac o (50 cg. ai au-e pas[1 ))l'Ìnc1rra l1 , pe·r 10 giorni di seguito). "futti questi m edicamenti ])O so no alternarsi. Nel tratta1r1enLo preventivo , si aggiungerà la son1ministraz ione di vitamina 1\ (hurro, caroten e, verdure); gli spi naci, proibiti da un punto ll i vista teorico in Francia p er la loro ricchezza in ossalati, sono in vece prescritti in Ing hilterra per la loro a bbondanza i11 carbonati; praticame11te, risultan e sempre bcr1 tollerati. Utili assai anch e le cure idropiniche. 1

fil.

LABORATORIO Modalità della presa del sangue ed errori nella determinazione dell'alcool nel sangue secondo Widmark. Per la deter1ninazione dell 'alcool nel sangue s<.\condo \i\'i d111ark. ~i d ovr ebbe abbandonare d el tutto il prelevan1ento coi ca1)illari. Infatti, o&serva \ V. )Jecke rt (ll.°lin . Jtv och erischr., 2 settc n1bre 1939) l 'errore n1edio n ella determinazione dell 'alcool nel sangu e prelevato con cap illari a rriva al 2, 1-13,8 % ,è quindi rilevan te. I ,' errore è dovuto a lla evaporazio11e dell 'alcool clurante il r)relevarr1 ento, .a lla mescolanza ·di siero · Lissu'r al e dura11te la s p-r e1r1itura del sangue e all a parziale co.a gul.azione n ei capillari (11 contenuto di alcool n el siero è diver so da quello negli ·eritrociti). Se invece il sangue vien e es LraLto col n1etodo dell a ve11ula , l 'errore 111edio è jn ig·nificante, 11on ur>er ando esso il 1

4-2 ,6 ~~ .

P.

MEDICINA SCIENTIFICA Ricerche sperimentali sulla sieroterapia della po· liomielite. È ancora lnolto dibat tu ta, dice E. Gildmei6lc r (Deut. 11 ediz. VJl ochen schr. , 18 agosto 1939) la que.s.tione se l 'iniezione di siero di convalescenti eserciti o 110 una influenza be n efica sulla poliomielite.. Nell e esperienze su a 11imali il siero, di convale~cen ti si è rivelato i11 efficac e ad in1pedire lo svilu,p:po d ella malattia , a ncl1e se iniettato prima della feb bTe iniziale ; questo però non dimostra senz'altro cJ1e il siero sia ineffi cace a n ch e nell ' uomo , percl1 è l 'infezione sperimentale vien e eseguita in 1

1

NUl\1:.

45]

condizioni molto l)ÌÙ g ravi di quelle d ella malat tia spo11ta11ea. Prove di r1 eutralizzazione per mezzo di n1escola11za dcl siero al i11ateriale i11fetto da inocular e, d imostran o ch e sol o nel 50 % <lei ca i i sieTi di conva le~centi contengo110 sostanze in11nurti: nella le$· a percentuale 111a in quantità assai 1nino rc, rte contengono i sieri delle ...per on e sane cl1e circondano il r11alato . An ch e i ~ ieri ·d i 1)o liomieliLici senza paralisi sono atti vi soìo i1el 50 °k') d ei caf'.i: essi J:Jerò h a nno u1l l)O ler e neutrulizz.n nle molto s u1)eriore .a q uella del siero d ei lJiar alit ici . Il siero più adatto 1>er la c ura d ella .p·oliomielite sarebbe dunque quello i}reso da n1alati di for111r n1e11ingilich e senza para lisi : non essendo i1erò pos ·ibile procura rlo in quantità e interven endo anch e noLe,-oli difficoltà diagnostich e llblle forme se11za parali i ,. J)raticarnente ~i dovrà raccoglier e co111e fi1tora il siero dai pazienti varalizzali. Poich è però soltanto il 50 % di ,questi &ieri sono aLLivi , non si userà mai siero preso da un solo convalescente , n1a n1escolanze di più sie ri . Qualtro sieri di sangue retroplace nLare presi a do11ne noTmali dimostraron o tu\ti una noteYole azione i1eutralizzante .sul virus p.o liomieli tico1: sono consiglial1ili a ta le ri~uardo ricercl1e clinich e, più estese. P. 1

VARIA La peste ad Avignone (1721-1722). La i..: e Le fu in1porlata da Mar... ig lia ad Avig none riel 1721. Sul J)rinci pio i n1edici ebbero dei g·uai , 111a n u11 per ct1ra re i malati : essi furono in g ran p·a rte costretti u fuggire per sottrarsi agli in.5ulti d ella folla ch e li considerava i}r ofittatori e i11111oslori e n e don1aridava la testa. Gli os.oedali er ano abbandon ati e i medici r.on ci j) l'ès Lavano servizio. L 'Osped,a le: di S. Ilocco, ch e era stato o rg·anizzato per r.acco1glier e i pestosj , era un focolaio d ' i11fezion·e, perc11è ,.i si raccoglieva no varie centinaia di n1alati m ezzo nudi e. .::lb·ba11donati · enza c.u re in at Lesa ch e la i11orte li lib era se dalle l or o sofferenze. Anch e infermieri cd infern1iere si con11)ortavano n1.a le dal la to del buon costume. Dice_Gilvain Gaquière (La.b. prait. m edie . chir. , magg·io-g iugno 193 9 in ./ourn· des pratic. , 9 settembre 1939) ch e me11tre n elle corsie si sentivano solo i lan1enti d ei mala ti , nelle cameTe del pers.onale si senLiv.ano solo· i sospiri degli innan1orati . IF ra i medici ch e no·n fu g·g irono , quattro morirono per l 'infezioin e. I chirurghi anch e quand o erano incaricati di curare i malati in città non entravano neppure n elle caise d ei m alati , tanto c.h e furon o richiamati all 'ordine dal Consig lio l\iunicipale. Ci furono però alcuni ch e dimostrarono g rande coraggio e furono elogiati. . L. 1

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[ANI\ O XLVI, Nu~1. 4·5J

1959

SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA PROF ·E SSION ALE. Cronaca del movimento corporativo. Per i contributi delle catogorie professionali. Nel recente Consigliò dei Ministri, su proposta del Ministro delle Corporazioni, è stato approvato un disegno di legge per l 'accerta1nento e la riscossione con unica procedura dei contributi dovuti da categorie professionali. Allo scopo di e·sonerare le categorie professionali dalle molteplici for1nalità prescritte per il versamento dei vari contributi sindacali, previdenziali e assistenziali, il provvedimento delta norme con cui si semplificano, co11 l'adozione di un 'unica procedura, l 'accertamento e la riscossione dei contributi stessi.

CONCORSI. Posti vacanti. BARI.

Cassai Mutua, Pugliese lnfoirtuni Agricoz; .

- Medico ordinario e m edico aiuto; titoli. Scad. 2 dic. , or~ 12. Rivolgersi alla sede, via Bozzi 17. Medico aiuto del dispens ario prov . di Milano; . 6 medici direttori di sezioni dispensariali; titoli ed esami ; stip. L. 14.000 per ciais cuno dei 7 posti ; 21 ore settimanali. Età limite 40 a. Scad . OTe 12 del 14 dic. ·C hiedere copie dei bandi. Rivolgersi alla segreteria (via Mo11forte 35). l\!1LANO. Consorzio Prov. Aniituberc. 1

NOTIZIE DIVERSE Anno XVIII. L 'anno fascista che 1si chiude ha segnato un poderoso svilup,p o in ogni settore della vita nazionale per il potenziamento economico e sociale, militare e politico, spirituale e culturale. Il riordinamento delle en ergie produttive, attraver so la trasformazion e fondiaria di territori sempre più es lesi e gl 'increm enti d~lle attività industriali ; gli sYiluppi d ella colonizzazione in Libia e la presa cli possesso economico dell'A.O.~. ; l 'u11ione con l 'Albania che, m entre accresce le possibilità produttive, determi11a un 'influenza crescent e nei Balca11i; un complesso imponente di opere pubbliche, indici di un eleYato g·rado di civiltà; il co11trollo finanziario, che si adegua di contint10 ai crescenti bisogni; l 'or g·anizzazione sociale i1el sen so corporativo; il rin11ova1nento dei codici ; il perfezio11amento delle attività assistenziali e previde11ziali , sovratutto n el ca1npo sanitario; l 'inizi<> d ella battaglia per la casa ; altri nuovi problemi avviati a so·l uzione od i1npostati; gli apprestan1enLi inilitari, collaudati da due gu erre e che diven gono sempre pii1 efficienti e re11dono l 'Ilali a forte, indipendente, ca11ace di atteg·giamento aJtonon10 n €lle graYi conli11gc11le attuali: è questo, in brevr sin te"'s i, il pi lan cio dell 'anno XVII . Al prin cipjo d el i1uovo an110 si conferma la co11ti11ui tà d elle azioni e d elle oper e del Regime. Il popolo italiano, disciplinato e volenteroiso, la vora tra11qt11llo, in condizioni di pace armata, tra 11 fragore cresce nte della gu erra europea e ·si appres la , con1patto di ideali , di forze e di fed e, ad affronl are l 'avYenire sotto la guida d el Duce, che porta la Nazione verso i suoi nuovi destini .

NovARA . A mminislraz. Prou. Ispettore d el1'0spedalr p sichiatr. prov.; titoli ; scad. 15 dic., ore 17; stip. L. 8340, indenn. L. 1040, 6 quadrienni decimo, alloggio di 4 vani con luce e riscaldamento ovvero indenn. di L. 2000; età limite · Giubileo scientifico del prof. Osvaldo Polimanti. 30 a.; tassa L.. 25; assunz . servizio entro 15 giorni. Nun1erosi aderenti istranieri ed italiani al giubileo scientifico del prof. O·svaldo Polimanti hanPOTENZA. Consorzio Prav. Antituberc. - ~1edico direttore della Sez. dispensariale di Melfi ; L. 8000; no propos to di rinviare la cerimo11ia ch e doYeva aver luogo in suo onore alla fin e del m ese di età limite 40 a.; titoli ed esami. Rivolgersi alla ollobrc nella R. Stazion e Idrobiolog ica del Lago Segreteria, via Roma 2. Trasimeno in Monte del Lago (Perug ia), al prosVERCELLI. Amministrazione Prov inciale. :E; si1no a11110 1940. aperto il concorso per titoli scientifici e pratici ad Il Con1ituto ha aderito a tale d esiderio e co11 uno dei due posti di Medico di Sezione pres·so altro aYYi so si farà un dovere di avvertire in t en1l 'Ospedale Psichiatrico Provinéiale di Vercelli. ScaIJ O u l ile sulla data precisa st npilita. denza ore dodici del 30 dicembre 1939-XVIII. Per Co11lc111pora11eament e i fa n oto ch e il busto· in infor1nazioni rivolgersi alla Segreteria Provinciale. bron zo e Ja n1ed agli a co111n1em orativa son o già -s lati escgt1i Li e ch e il vol•Jn1e giubilare è quas i VERCELLI. Ospedale Maggi or e degli lnfermi sotto co1nplct a111ente stampato. il titolo di Sant'Andrea. -. Medico aiuto n ella Per j n formazioni rivolger si al prof. Quinto CaSezione gen. medica; id. n ella Sezione gen . chilabro, Perug ia, R. Istitulo di Fisiologia, Casella rurgica . Scad .. ore 18 del 9 nov. Pos tale 129.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il premio nazionale « Salitina >> di L. 4000, in d etto dalla rivista « Medicin a dello s port e del1'educazion e fisica >> di Torin o, diretta dal prof. ' ' izian o, è stato a&seg11ato al prof. Rodolfo Margaria , direttore dell 'Is lituto di Fisiologia dell 'UniYer silà di Milano, per il lavoro « Indispen sabilità dei glucidi e loro utilizzazioI1e n el lavor o i11uscolare d ell 'uo1no ».

Nuove disposizioni sanitarie in Francia. I11 Fra11cia,. con d ecr e ti-legge pubblica li i1ell 'u Official » d el 30 luglio e del 2 agosto, son o state portate i11odificazioni ~ ost a n ziali alla legi ]azione sanitaria e più specialn1e11te al codice famigliare e di tulc·la ina ler11a e i11fa11 tile. È preYisla, in ogni dipar timento, la creazione di u n serYizio di lotta con t ro la mor talità infantil e. t labilit a un a sorYeglianza ulle ma ler11 ilà. È Yie la la ogni pubblicità di carattere comn1er1


19(50

e< IL POLICLINICO n •

[ANNO

XL VI,

NUl\iI .

451

ciale, con cerne11te l 'aborto, la gravidan za o il parto, salvo· nelle pubblicazioni mediche. Il Ministero dell'educazione nazionale è autorizzato ad istituire, nei Licei maschili e femminili, un servizi0 di sorveglianza medica, cui può contribuire il Ministero della Sanità. I inedici sono autorizzati ad infrangere il segr eto professionale, per ciò che riguarda l 'aborto, senza incorrer e nelle pene previste dal codice penale. Sono stabilite pene molto gravi contro medici, farmacisti, levatrici, ausiliari, infermieri, ecc. che avran110 indicato o fornito o messo in opera m ezzi per favorire l 'aborto. Tra le pene è la sospen sion e dall'esercizio profes·sionale per 5 anni . La diagnosi biologica della gravidanza non po. trà essere praticata che su ordinazione medica ed in laboratori autorizzati .

per l 'attività veramen le preg·evole che egli ha svolto i11 lunghi anni n.el campo della storia della m edicina . Oltre a pubblicare i risultati delle sue ricerche originali in più di un centinaio di memorie, rivendicando numerosi primati italiani, il dott. Capparoni ha dato opera validis·sima per la organizzazione di mostre retrospettive e per la fondazione di centri di studi storici relativi alla m edicina. Ha diretto la cc Rivista di Storia critica d elle Scie11ze mediche e naturali » ed ha insegnato storia della medicina con grande fervore nelle Università di Bari, di Pisa e di Bologna. Nel momento in cui p er limiti di età egli lascia l 'in•seg namento ufficiale, pur continuando ad occuparsi degli studi p·r ediletti, la Classe ha creduto di dover premiare la sua attività, . ch e ha tanto valiclamente contribuito a riportare jn onore presso di noi le ricer che di ·storia dell a m edicin a.

L'Ente per la prevenzione degli infortuni.

Un medico italiano premiato.

1\.l Duce è prevenuto il 1seg·uente tel egramn1a : cc Il Consiglio Generale dell'Ente Nazionale per la propaganda della prevenzio ne co11tro gli infortuni, riunitosi dopo il nuo·vo inquadramento corporativo ch e vincola le organizzazioni industriali, i datori di lavoro e i lavoratori in •una solidale azione per il progre·sso dei servizi azie11dali e di propaganda formativa di una coscienza antinfortunistica dei lavoratori quale valido contributo al1'incolumità e alla salute della r azza, eleva il su o devoto riconoscente pensiero all 'E. V.. m~ssimo tu~el atore della efficienza fisica e morale del po.polo it aliano. - Cianetti , De Micl1elis, Pirelli, Capoferri, Balella ». ·

Apprendiamo ch e al n eurologo dott. Beppino Disertori, è stato r ecentemente assegnato dalla Univer sità di Berna, il premio i11ternazionale 1938 della encefalite per le ricer ch e scjentifiche e per i lavori da lui pubblicati in tale anno su detta 1nalattia. Ci con gratuliamo pel nuovo riconoscimento scientifico al dott. Disertori ch e anche due anni or sono fu premiato dalla ,Società Italiana di Psichiatria per i suoi studi ·sulla fi•siologia del liquido cerebro spinale.

1

1

La sede dell'I. N. F. A. I . L. in Roma. Il 28 ottobre il Duce ha inaug urato in Roma la nuova sede dell 'Ispettorato laziale dell 'Istituto Nazion ale Fasc~sta Infortuni ·s·ul Lavoro, che sorge n ella piazza delle Cinque Giornate. Il Duce, accollo da ardenti acclamazioni popolari ed accompagnato dal Presidente Vecchioni, ha minutam ente visi1ato ]a nuova sede dell 'Ente, le sale <1 'atte,sa })er i lavoratori affrescate dal pittore Giulio Farnesi1 e il luminoso ingresso, i cui artistici bassorilievi sono dello scultore Omero Taddeini , ed infine i locali per la visita e per le cure degli infortunati e gli uffici .

Le Terme di Chiancinno passano allo Stato.

Dopo Acqui, Chianciano, superba stazione ter1nale, ch e ii1 pochissimi anni si è posta a fia11co delle pri11cipali con sor elle, passa allo Stato ~on quella forma di com·p artecipazione alla quale non rimane estranea la Società concessionaria, che ha saputo 1:>0rtare quella stazione a così alta e meritata fama. Lo Stato dimostra ·una volta di più co1ne intenda sviluppare i11 questo settore il ·suo programma inteso a valorizzare, n el modo più efficace e pratico, le Terme italian e, a vantaggio della collett ività. Programma quanto m ai vasto e po0eroso che il Regime ha affrontato in pieno e ch e avrà, i1el J) ÌÙ breve tempo la col!lpleta attuazione.

Encomio della Reale Accademia d'Italia al prof. P. Capparoni. La Classe delle 1scienze fisich e, mate1natiche e naturali della R. Accademia d'Italia l1a tributato un enco111io al dott. Pietro Capparoni di Roma,

Un progetto del Lussemburgo per l'assistenza ai grandi invalidi. ·rratLalive :ono allualment c in corso tra il Lus~emburgo ed i paesi belligeranti, com e pure, si ritien e, con la Svizzera, sede della Croce Ro1ssa Internazionale, per studiare i diversi progetti inerenti ad un vasto piano di assi·stenza ai grandi i11validi. un· primo progetto prevede, data la esi- . guità del territorio del Granducato, che ad esem pio i grandi ir1validi polmonari sian o ricoverati n el Lussemburgo. Un altro progetto prospetta di accoglier e i grandi mutilati prig·ionieri di guerra, e un terzo pensa alle grandi battaglie ch e potrebbero svolgersi n elle immediate vici11anze del paese, e d urante le q1u ali si potrebbero portare rapida1nent~ i grandi invalidi n el Granducato per decongestio.n are utilmente le ambulanze militari dei belligerantj. È ovvio che, astrazion fatta dall 'elevato carattere umanitario di questa idea sort a specialmente negli ,St ati Uniti, la 'S ua attuazione costiuireb·h e per il Granducato una salvaguardia supplementare di primissimo piano per il ma11te 7 nimento della sua inte.grità durante le ostilità. E per questo motivo che l 'opinione pubblica segue co.n vivo inter esse i prog·ressi otten·uti dai prom.otori <lel progetto. 1

..

Un po' dovunque. La Società medico-chirurgica bresciana si è adu nata il 10 ottobre, sotto la presidenza del prof. A. Pignatti, assistito· dal segretario dott . R. Sassi. Sono stat e fatte com•ùnicazioni da: G. Paltrinieri, A. Fachinelli (du e comunicaz.), Corazzina. L'Univer sità libera di Bruxelles ha deliberato di organizzare, a favore deg·li studenti ed ex-studenti della Facoltà m edica mobilitati, un servizio rli J)restiti di libri , riviste e dispen1se, allo scopo di permettere, durante le or e disponibili, ai pri-


~ANNO

XL\ I ,

N u~ r.

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SEZIONE

mi di co11Lju.u ar e gli studi e a i seco11di di ravYiYare e aggiornare le loro conoscen ze. È stato fatto un appello ai volenterosi perch è facciano do110 di libri, riviste e son1me in denaro.

PR.\TICA

1961

111 Inghilterra so110 in cor so ricer ch e dire tt e ad accertare il poler e nutrilivo della veget azione marina; esse hanno luogo nella baja di Cardigan. Risulta che almeno metà della vegetazione costit uirebbe un ottimo alimento, ricco· di ·sali e di · vitamin e. Le possibilità alimentari aumentereb})cro, così, in proporzioni el evate.

La « Camera sindacale corpora liYa di fabbrica11ti e concessionari di spe{;ial ità farmaceutiche n de l Belgio comunica ch e le voci di possipili deficienze di tali specialità •sono info11date. Le sp ecialità clei A Cha leauroux (Francia) è stalo er etto un n10paesi be lliger anti pos·sono venire importale (fatte 11un1ento al] a 1ne111oria d el chimico Stan islao Lipoche eccezioni) ; d 'altronde , or a la m aggior part e mousine, inYentore delle fialette, d elle ostie per di esse vengono fabbricat e nel Belgio, poichè le inedicinali e delle pipette pel conteggio delle gocCase originarie h ann o ceduto i diritti di fabbri- . ce-. Egli l)ropose flaconi col orati per i vel eni; o rcazio~e e la J)roduziorie aYviene con materiali e ganizzò il primo in alatorio pubblico ; allestì il con p er sonale clel Belg io. solfalo di chinino per ]niezioni ipodermiche ; eblJe a1tre b en em er enze. Un corso co1nplementarc d 'ig·i e ne pra t ica è s tato o r ganizza lo nell 'Univer si1 à cli 1'orino, a partire dal In Francia si è provvedulo alla riforma d el! 'as6 noYembre ; 1noclalilà con su ete. sistenza ospedaliera. In particol are, vien e s tabilita l a priorità delle prestazioni (falla ri1serva p er Un gruppo di chirurg i b elgi h a deciso di creare, 1 0 c.t::> L urgenti) ai beneficiari delle varie leggi èlj sul fro11te francese, un 'a111bulanza chir"urgica caassis ten za, agl 'infortunati del l avoro e agli assipace di 100-150 l etti, secondo i con cetti più mor urati sociali. Regolamenti amministrativi fi ssederni; sarà intitolata ad « A11toine Depage ». Si ranno le condizioni d 'ammj ssione di tut te le alvanno r accogliendo i fondi. (Segreteria : avenue t re categorie, nei limiti d ei l etti disponibili . Si de l a Toison-d 'Or 101, Bruxelles) . i)rovvede anch e all 'organizzazione amministrativa . Il cc Concours Médical » d i Parigi si pubblicherà in forma ed a periodjcilà ridotte e sarà cles linato La Cam er a francese dei depu lati aveva approallo ·studio dei problemi di m edicina e chirurgia Ya to un prog~tto cli l egge ch e creava l 'ordine d ei militari. i1 tedi ci. Il Sen ato portò delle modificazioni al t e'' lo, per quanto riguarda l e composizione del triIl « Jol1rnal of the Royal Arn1y i\il edical Corps » bunale r egionale d'appello, onde introdurvi u11 pubblica un supplemento, « Ne,vs and Gazet te », 111aggior num ero di magistrati. Un t esto transich e reca notizie e informazioni, ar t icoli ameni, torio, elapora lo dal Ministero dell a Sanità pub.aneddoti, poesie, carica lure . }Jlica dopo consultazio11e d ei corpi qualificati, doYeva essere firmato dal Presidente della RepubbliLa naYc cc Berlin » è sta ta altrezzata a 11aYeca; ma l 'opp osizion e del Sindacato dei medici ospedale; comprend e 13 cor sie per inala li e 3 sale della Senna d e terminò la caduta del proge tto . -operatorie. Recenteme11te trasportò dall a Prussia <ì u esto aveva precipuamente lo :::ropo di combat.orientale ad Amburgo 400 feriti. t ere il ciarlatinism o 1nedico e le pratiche contra111 Ger111ania si è allestit o un 11uo"o os1)ccla1e rie alla d eontolog ia med ica, elevando ] a di g nità per l a mari11a, sulla foce del ' Vcser , a Lahe; è di<lell~ professione. retto d al dott. Gr eul. Tra i prun i feriti ricoYerati furono degli a iatori inglesi. In Germania i cor si cli perfez io11a111ento per medici continuano d aranle l a g u erra. La « Aka· demie fijr ar zllich e Fortbildungkur,se » h a organizza lo d ei cor si sulle aggr essioni dell 'arma .aer ea . La cc Akademie ftir zahnarztliche Fortbil<lung » l1a or gan izzato dei cor si s·ulle prime cure .ai feriti all e m ascelle. 1

Nella piccol a isola di Limjord, dello Jutland settentrionale , i 200 apitanti sono tutti colpiti ·da daltonis1no. Sotto ogni altro riguardo sono normali. L 'isolamento dal con tinente h a p ortato a molti incroci tra stretti paren li. Nel suo discor so d el 6 ottobre il Ftihrer d e tte le cifre delle perdite della Germania in Polonia : tra esercito di t erra , m ari11 a ed aviazione, compre·si gli ufficiali, 1si son o a' uti 10. 572 u cci si , 30.322 ieri li e 3409 dispersi . 1

Si è spento ii prof. GL.u~GrAco~ro PERRANDo, emerito d i m edicina legale della R. Univer sit à di Genova.

Si è spento a Oxford il prof. J on N l\1ELLANBY , titolare di fisiologia in quella Università, maestro i11signe, autor e d'interessanti ricerche in vari campi. E deceduto a P arigi, in e tà di 70 anni, il prof. A. PE'rTIT, dell 'I stituto ~asteur , il cui non1e è lega to al 1s ier o an t i-polion1ielilico ed a ricerche sulle spirochetos i.

B deceduto a Newhaven (Connecticul), in età cli 70 anni, il prof. HARVEY CusHING, neurologo en1i nente, u110 dei fondat ori della neurochirurgia.

11

,Secondo dati ufficiali, durante il 1938, in Germania 5i sono avute 1.675.000 11ascìte; in Italia 1.031.000; in Francia ' 612.000. A Lo11dra è in costrt1zione j} primo r eparto so tterraneo di chirurgia, conten ente diver se sale di consultazione, di operazione e di degenza, con centrale elettrica e rifornimento idrico autonomo; è annesso all a Clinica P ediatrica di cc Great -Osmond Street ». · '

Il 30 settembre è caduto in Polonia, n1entre J)reslava ·servizio con1e ·ufficiale di artiglieria, il prof. GUSTAVO ScHMECDEL, direttore della Sezione cli an atomia topografica nell'Istituto anatomico di ienna. Durante la grande guerr a aveva })Ure prest at o ser vezio in artiglieria . 1

'

Registrian10 con profonclo rammarico la percli la rlel prof. sen . A RI STIDE Busr, direttore dell 'Isti tuto òi l~adiolog·ia medica della R. Uni,·er sità di Ron1a. Ci riserviamo di parlarne pii1 atn piame11te in un J)rossimo numero .


1962

« IT. POLICLINICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Mi n . M ecl., 14 lug. ___._ C. DEscov1cJ:r. Vitamina

·C n ell "urina e affezioni tpc. n ell 'infa11zia. Nu t riti o1n , 2. Regolazion e gJicid ica. · J ou rn . Méd. Fran ç., g iu . Tuber colosi atip ich e. D eut. M ed . W oc h ., 21 Jug . BussE-GRAWITZ. Il problem a d\ell 'jnfiam1n az. VoGT. . Anemi::i .(lella prin1.a infan zia. -1\1iinch. Medv l/Voc h. , 21 lug . F. J AHNEL. J~uovi d ati su gli studi d ella sifilide e lor o in seg n am en t i. M ed. J( Un ik, 21 lu g . In chies ta sulle en lerili cronicl1tJ. - K . RANTZSCHEL. Emoglobi11ur ia ·delle p aludi . Gaiz. d. II op·.' 22 l ug·. - H . RoGER e al . Porfiri e. B ul l. Ac . 'A1éd., Jl lug. - LAIGRET e R . Du nAND. Il cervello di t opo per la prepar az . d el vaccin o <l i tifo esant . Rass . Cl. Sci ent ., ] .) lu g. - G. GuBIIB.1N1. Ll1cc e sostanze fo todinami ch e. -. G. $ANGIORGI. Spun ti di epidemiologia allJa11ese. Ga.zz. d. Osp. e d. Cli n ., 2 lu g. - G. CASOLr e U. DE COLLE. A11c111ia 01nolilica ti po 1\II ar chinfaYa lVIich eli. ~'led . l Ve l t., 22 J·u g. O. Voss . OLo·scleros j. Gazz. d . Osp . e cl. Cl., 16 1'ug. - S. G Anozzo. ' ternopun tt1re nell a infez ion e m alar ica. For ze Sani t., 15 lug . - R. CARUSI, E. 1\ll oRET TJ. 'Ter apia del reurna t. art. ac. - A. CAl\IPARI, T. l .UCHERTNJ. Ter aoia a11tid olorifica e an estetizzan le .. 11egli stati i nfiammator i . .A. r ch. 111.al. App. Dig., ecc., g iu. - E. Ai'iTOI:--1E . I11 fezio11i bocce-gen g ivali d 'orig. in t e lin. .TC. GL<\ESSNER. Ch oc jperg·licemico. J our n . Nl éd LJ'·011, 20 lug. - O to-laringologia. Presse l\Iéd., 26 ll1g. - R . Po1usE. En cefalite b o l lon osa. Deu t. Nl ed. vl-'oich., 28 lug. - W .EiSTPH AL e W.ESELi\IIANN . Danni d ella nico tina allo stom aco . PACHE. Aller gia cont ro gli e5 tra tt i epatici. Journal A. Ail . A ., 15 lug. - R. A. K E RN e P. H. LACNER jr. ~rot an1in a e aller g ia. - F. II. RonINSON e A . C. EvANS . Brucellosi cr onica . - L. D. FonTHERGILL e al . En.cefalomi el i le eqt1inn i n laboratoristi . n ev . de Chi r ., lug. - L . CotTN T R.Y. Peri toni le primi tiva da strcp lococcl1i . - l~. EPS1ETN. Tra ltam. cl ell e ulcer e gas lro-cl t1oct.

[ANNO XLVI, NUM. 45 ]

K l in . JVoch., 29 l·ug. -

P . GUMBRECHT e A. LoEsER. Basi d ella t er apia ormonica . - C. LANDES. Nuove ricer ch e su 11 'ascoltazion e. Rif. M ed., 15 lug . t•:. l\1Ax1A. Ac. ascorbico r m etabolismo d ei glt1c id i. J. Se. m éd. Lille, 6 ag. ~ Nt1n1. m on. oto-rinolaring. Bull. m éd. , 5 ag. - BABALIAN. Preparati ·sulfan1idici n ella polm . Miin ch. m ed. W och ., 4 ag. P PANNEJ\. MaJattie da ve11to caldo. Pediat1~a , lugli o. FnANz1 . i\ le lodologia d elle ricerc h e per lo studio del! 'eredità n ell 'uomo . Klin . W ocl i.e ns., 5 ag. - HAGER . Elimjnazione di coproporfirina n ell 'urina so llo l 'influen za clclla luce. - STA J\ I~l LER e P AH \DE. Ossido di carb. e· ipertor1ia. Deu l. 't.1ed. JVoc Ji., 4 ag. - KocH. Nu o-..·e esperienze sul lra l tam . d cll 'an emi a p erniciosa . Gaz. Tlòp., 2 ag. ALQt11F.u. La ce1lulil e m ala ttia. · Brit. m ed. J.ourn. , 5 ag. - Bu rnE. La farn1acologia d ei rimedi st1lfamidici . "\IVonsTERDRoUGHT e SHAFAR. An e mi a ipocron1ica acloridr ica con neurite periferica. - H1 LL. Reum a e climi .

''IL POLICLINICO,,

SEZIONE Mf:DICA (mensile)•

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI. Il Nu mero 11 (1 noven1bre 19.39) con t ien e: LAVORI ORICINALJ : B. MARIANI - ~ariazioni nella elimina· zione di biline in miodi· strofici primitivi sottoposti a terapia pancreatica di sostituzione. .PR.ANCESCO SABATELLI - La funzione dei lipoidi e delle proteine nel deter· nismo delPimmunità antitubercoiare. GAETANO BORRUSO - L'azione dell'ipofisi ante. ter•ore sulla chetonemia nelle malattie diffuse del fegato. N Prezzo del Numero L. 6

4bbonamento annue alla Sezione Medica : Italia L. 55. - Estero L. 65 Se cumu la tivo con la Sezio ne Pratica: Italia L. 1 1 O. Estero L. 1 6 5; se cumulat ivo con la Sezione Pra· ti ca e con la Sezione Chirurgica: Ita lia L. 1 40. EstE:ro L. 1 9 5 . Invia.re Va glia Postal e o Chèqu e B a ncario alla Ditta LUTGC POZZI e ditore, Via Sis t i n a 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Aller g ia saliYare e111orr agica . . . . . An gine e infezioni a p robabile ingr c·sso ton sillar e : ter apia bismulica ... Bibliogr afia . . . . . . . . . . · . · · Cardil e r e·umat ica 11ei paesi caldi . . ·Cen tranthus ruber : azion e sed a tiva . Cis ti e n1al ica del .. l1rrcne sin. e iperten sion e arter. . . . . . . . . . . .

pag. 1946 ))

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1933

Cr on aca del m ov. corporal. . . . . . . Li li asi urica: t ratt arr1en Lo preYe111i,ro . . . . . . . . . . . · · · · · ·

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Nefr i te famigliare . . . . . . . . . . . Nefr i ti : esplorazione ft1 n zionnle del m i-

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d allo osseo . . · . . · · · · · · · · Ormon o-t er apia : basi; so·s tan ze tiro idee n ei dislu rpi m estruali . · · ·. · · · Peste a d A vig r1on e . . · · · · · · · · Polion1ielitt>: sierotcra1)ia: ricer ch e speri111ent . . . . . . . . · · · · · · Reumatism o cervicale cron1 co a forina disfagica . . . . · · · · · · · · : · · .3a11gue: p relievo per la cl et cr1n1n az. d ell alcool . . . · · · · · · · · · · · Stati cm or ragipari mj nin1i e lat ?n li ·. Tuber colos i articolare r eum a Ioid e d1 Kienbock . . . · · · · · · · · · · · 1

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la nsta~p~ ~ la~ot"i P!'bblicati

au tona azione scritta dalla redazione.

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Policlinìco se non in ~~:~:

vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la (onte.

C. F'hUGONI, Red . capo. --~~~~~-~~~~

n.el

pag . 1955

A. Pozzr, resp. -~~~~~~~~~~~~~~~-

Ilon1a, SlaL. Tip . Ar1nani di 1\1. Courrier


A.NN·o XLVI

Num. 4:6

Roma, 13 Novembre 1939 · X'flll

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE •

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CA~O: PROF.

PREZZI

PRATICA

CESARE FRUGONI

D' ABBONAMENTO

ANNUO

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO >l

PER

IL

1939

Singoli : Italia Ester o Cumulativi : I talia Ester o (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (setti m a nale) L. 70 L. 115 (2) ALLB DU(I) SBZIONI (pra tica t> medica) . . L. 110 L . 165 (1-a) ALLA SOLA SEZIO NE MEDICA (m en sile) . . L. 55 - L. 66 (~) ALLI DUB sBZIONI (pratica e chirurgica ) L. 110 L. 1'6 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (men sile) L . 55 - L. 66 (4 ) ALLll TBa s1z10N1 (prat .• m ed . e cbir n r.) L. 140 L. 195 U n num ero separ a.to d ella SEZIONE MEDI CA o d ella CBIBURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00 .

SOMMARIO. Lavori original i: G. Caletti: Luciti fotodinamiche sperimentali in soggetti a trattamento sulfamidico. Note e contrib uti : M. Rastelli: La terapia bismutica nelle angine e nelle infezioni a probabile punto d 'ingre8so tonsill are. Sunti e rasseg ne: MALATTIE INFETTIVE: F. Jabnel: Risultati l'ecenti delle ricerche sulla sifilide. - A. Jacquelin : La morfologia dei pazienti con forme atipiche di tuhercolosi. - C. J. Mc Sweeney: Il trattamento dell a difter ite.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Congresso della Società Neuro-Chirurgica Britannica. Appunti per il medie.o pratico: OASISTICA E TERAPIA: La. fessurazione spontanea e simmetrica delle ossa. La riparazione delle ferite m11cose e gli acceleranti

della epitelializzazione. La pratica delle episiotomie ed il trattamento precoce di quelle non adese. - Un caso di flebite blu nel de corso di una polmonite. - I tumori della parotide. - La legatura dell 'a. carotide comune nei casi di cancro della testa e del collo. - L'efficacia della tossina di Ooley n el trattamento del sarcoma. - Grosso emangioma caver, noso del fegato. - MEDICINA SCIENTIFICA : La ·causa della curva glicemica bassa nel morbo celiaco. VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimento cor•p orati vo. - Medicina s ociale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie d•verse.

Rassegna della stampa med ica . Indice a lfabetico per ma teri e.

rr1e.nti eritem.a tosi e bollo si alle· parti scoperte. L. G. if ranck ha p·otuto' osserYarc diYersi accidenti cutanei (eruzioni morbilli[orn1i, urtic.ariodi , purpuricl1e, ecc.). B. A. Ne,,rman e II. Shar:bit, o&servarono in quattro pazienti u1an i fe ~ tazioni cliniche da fotof'en sibilizza. ZIOIJ e. Noi nella nostra pratica, i1on avevamo fino ad ora osservalo alcuncl1è al riguardo. iDa alc11ni giorni .a vevano in cura i1er blenorraigia tre ufficiali, che per particolari ragioni di servizio stavano ·es.posli a lla luce dei ragg·i solari i>er di,rerse ore del giorno. .i\.bbiamo notato in questi, dopo dieci-dodici gior11i dal! 'inizio d ella cura con preparati sulfamidici , una netta i1igmentazione al viso e a lle mani cioè in quelle parti che &tavano esposte ai raggi S()lari , 11on abbiamo invece osF-ervato nessun eleme11lo cutaneo particolare, a tipo vescicola, papula, ponfo od altro. Nè quesl.a pign1entazio11e recava particolar.e disturbo al paziente, senonch è era in netto contrasto con il colorito della r ute degli altri colleghi sani, ch e partecipa·vano alla loro stessa vita. 1

CLINICA DERM0SIFILOPATJCA

R. UNI\'ERSITÀ Direttore : Prof. 1\1.

DEl I .A

DI PADOVA

TRUFFI.

Luciti fotodinamiche sperimentali in soggetti a trattamento sulfamidico. Dott.

GIOVANNI CAI.ET'rI.

Il )argo uso dei preparati sulfamidici nellaf-'ratica della nostr.a sp·ecialità, e, ci-ella terapia di svari1t,e altre forme ci ha dato modo di st udi<1re ampiamente una loro proprietà finora poco nota e non ancora b en ch iara : il poteTe fcltodinamico . Già alcuni autori aveva110 segn·llato la proprietà fotoseni&ibilizzatrice di questi composti , seriza pe:r.ò ~tu1diare a fo.n do •q uesto capitolo in tere ssante . Tra i prin1i troviamo citati dal Beltramini, I. C. ìvlinville e Archinard chP segnalarono in individui in corso di trattamento sulfamidico accessi di prurito seguito da eruzione di ele'


1964

« IL POLICLINICO »

Questo fatto interessante ci h a subito fatto sospie ttare trattarsi di fatti di fotos e n~ibilizza­ ~ione, e ci ha sp~nto a studiare il fenomeno diffusa'fnente , in maniera speri1nentale, su pa zienti in trattame.n to, con preparati sulfamidici. Ci è servito anche come ·guida , Io studio preoedente sulla H fotosensibilizzazione da sostanze acridiniche ». Abbiamo so~tituito alla luce solare, una luce artificiale, generata dai vapo·r i di m.ercurio di una lampada di Bacl1. La lampada a vapori di m er curio produce raggi ultravioletti che sappi.a1no essere quelli ch e danno alla luce solar e il potere di agire foLodinamicamente. È un fatto ormai n oto, ad esempio , cl1e i col1)i di luce acridinici so110 r egistrati specialrr1 ente in .n 1aggio-giugno, quando cioè il sole di pri111avera è più ricco di radiazioni corte, ed è quindi in questo periodo ch e d o,-rebbero inso1gere più facilmente i fenom eni di fotosen sibilizzazione. È interessante notare ch e i tre pazienti sopra ci tati sono venuti alla nostr.1 O·s servazione· pro1)rio in questo pe1iodo di tempo e come prin1a, ad esempio durant e l ' inverno, n on avessimo mai notato nulla di particolare . L 'uso della lampada di Bach dovrebbe faYorire al m.as~i mo l 'insorgere di ev·e ntuali form e di foto sen sibilizzazion e e I 'impiego di qu·csta sorgente luminosa, i)er studiare sperimentalmente. l 'azione fotodinamica dei sulfamidici sembra essere la più indicata. Sono ~tati usati come preparati: lo Streptosil De Angeli, l 'Asepti11a I. S. M., il Prontosil e l 'Uliron ·della C01FA, l'Aseptil " ' assermann; rr1edicamenti che le case di m.edicinali ci ave' '&no .g entil1nente fornito p1e r p1rove clinich e sui nostri pazi,enti. Dobbiamo dire che tutti qu.esti preparati, prescindendo dalla loro particolare struttuir a chimica e modificazione di formula , hanno dimostra to di avere un alto potere fotodina mico, potere che· è legato al gruppo sulfamidico. 1

*** Individui per lo p iù blenorragici , a terapia sulfa midica, sono stati esposti ai raggi ultravioletti generati da una lampada a vapori di mer. per tempri. d.ivers1: . 2' ; 3' ; 4 ' ; ~5, ; 6, , ecc., curio in parti limitate e dìver~e del corp·o1, ]a lampada ~ distanza diversa: un metro; 50 centimetri; 35 centimetri. Abbiamo notato che ali 'inizio della cura sulfamidica, 1°-2° giorno, non si manifesta nessun fenomeno particolare, i&e no11 un lievissimo eritema, dovuto all'azione stes~a dei raggi

[ANNO

XLVI,

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46]

ultravioletti sulla cute; col p·r ocedere invece della terapia, si rendeva più m.a nifesto ed evidente il potere fotodinamico dei prepaPati sulf~midici; e gli eritemi ottenuti con le irradiazior1i fu.tono assai evidenti e si manifestavano in un te1npo tale da non poter provocare , n egli individui n ormali, non trattati con sulfarr1idici il ben ch è minimo eritema. Questo starebbe. ad indicare che è necessaria un.a particolare con centrazione nel sangue del preparato ·s ulfamidico, perchè si e~trinse­ chi s ulla cute, visibilmente la rr1anifestazione clinica più semplice del potere fotodinamico di questi composti oPganici dello solfo , che è }'eritema. I controlli, senza trattan1ento alcuno, esposti ai raggi ultra violetti, prescind·e ndo da varjazioni individuali, legate a fattori costituzion ali ci ha nno dato· generalmente (lampada a 35 cm. di dista11za) un erit.err1a in 6 minuti primi; cioè la soglia ·di eritema negli individui 11 armali è stata di 6'. Que~ti risultati i&pc:rim·entali negli ind1vidui norm1ali, sono perfettamente concordanti con quelli segnati da altri autori. Il potere fotodinamico dei sulfamidici si dimostra .s pe.rimentalmente abbassando questa soglia eritema. I nostri soggetti in cura sulfamidica per os, iniezioni en·d ovenose, endo.m u1scolari, ecc. verti,·an o espo:;ti , ai ra~gi ultravioletti (lampada a 35 cm.) in parti circoscritte di cute del c:o rpo (regione anteriore del braccio, addome, faccia anteriore .delle cosce, dorso, ecc.) per tempi diversi (da 2' a 6 '). Su di un centinaio di esperienze abb1iamo '·isto che 1questi in·dividui pi!·esentano una soglia eTitema a 3 '-4 ' ; quindi ridotta in modo rtotevole rispetto ai controlli normali. Abbiamo ottenuto eritemi , sia pure di n1odica intensità, ma visibili a 11ch e in 2 ', in qualch e individuo. Dobbia1no dire però eh.e mai abbiamo osservato oltre g li eritemi nes~una altra lesione cutanea che qu,alche autore segnala a proposito del potere fotodinamico dei preparati sulfamidici. Questi eritemi, manifestazioni cliniche e fenomeno evidente nelle lu1 c~ti fotodinamiche da sulfamidici, volgono in quattro o cinque giorni a·d una bie lla pigmentazione. Indi, idui cih e .somaticarr1ente. offrivano a priori una cute di scretamente pigmentata, presentavano, un eritema meno visibile e più intensa invece era la pigmentazione che seguiva sulla parte irradiata. Mai .a bbia mo notato a di~tanza, pur 8vendo irradiato anche zone pelose, fatti di i pertricol5i. 1


[Am;o XL\ì , Nv:l\1. 46]

1965

SEZIOXE PRATICA

I nostri tJazienti seguirono terapie diverse, alcuni assumevano il preparato sulfamidico esr.lusivan1ente per via e11dovenosa, altri esclu· si,·ame11te p er via endomuscolare . altri p er 05. Abbiamo notato che per gli individui trattati per via endovenosa ed espo~ti subito dopo al1'azione dei raggi ultravioletti p er 3'' -4 ' l 'eritema compari,1a dopo du.e ore (lampada a 35 cm.). Per quelli a trattamento diveffio, per os, ii1iezioni endon1uscolari, ecc. il fenomeno è più tardivo a manifestarsi, e passano cinque sei or e dall 'irradiazione prima ch e compaia 1'eriten1a. Lo .stesso per quelli individui che abbi~mo sottoposto a iniezioni intradermiche, sottocutanee di preparati !'ulfamidici solubili. Cercl1eremo, più avanti, di spiegare questo di, . elì50 n1odo di comportamento , a seco·n da d ella via di introduzione, d el preparato e il ritardo del manifestarsi del potere fotodinami co. Abbiamo voluto vedere anche se i preparati s11lfamidici dimo.&trano questa prroprietà in modo più o m eno evidente r ispetto ai preparati a.c.r idinici. No,n possedian10 a n cora n es~tJn appar.ecchio particolare e nessun metodo per dosare il potere fotodinamico dei vari preparati; e ·dobbiamo servirci , per graduare questo fenomen o, di una manifestazione clinica com e }'.eritema , ch e pur essendo evidente, € sempre una co11statazione soggettiva; è quindi difficile p1oter stabilire dei confronti su fenc>1neni così delicati. Ci è sembrato però che i i:;oulfamidici abbian o un potere fot odinamico più elevat o rispetto ai preparati acridinici; gli eritemi riscontrati n egli individui a cura sul famidica erano più evidenti di quelli in individui ble.n orragici a cura endoven osa di pr.eparati di acridina, esposti ai r aggi ultravioletti (~tesso tempo e s tessa distan za dalla lampada). Abbiamo beninteso tenuto ,5 empre conto d el· l e variazioni son1atiche individuali . Queste sen~ibilità individuali di r-eagire più o meno intensa111ente, in un modo o in un altro all, azione d ella luce, si constatano spesso in pratica. Su ciò indubbian1ente influisc.e- m olto il fattore costituzionale. Noi stessi abbiamo visto durante il cor&o di queste esperienze l 'import an za dei fattori esogeni, ~ornatici , ed endogeni costitu zionali di più difficile ricerca. Me·n tre ·è facil~ osservar e a d esempio , che f!li individui di cute d elicata, bianco-rosea, con peli scarsa m.ente pigmentati , sono maggior.mente sen sibili a questa azione fotodinamica e dimostrano eritemi assai evidenti, la ricerca d ei fattori endogeni è assai p iù inda• g1n osa. _i\.lcune prove condotte in ques to sen~o ci 1

1

l

l1anno p•o·r tato a qualche conclusion,e, abbia. fil(> visto ad eser11 pio che i soggetti vagotonici (dermografisrr10 presente, riflesso oc11lo·-cardia co normale) pre~entavano più evidente l 'azione fotosensibilizzatrice d ei sulfamidici. In qualche raro, caso, fatto molto interessante, abbia1no notato in soggetti vagotonici, t'eritema da 11oi provocato in pr:eced·e nti irradiazioni, far~i più evidente1, dop·o 30-60 secondj , mentre introducevamo in vena altra sostanza sulfamidica. I vagotonici quindi sarebbero più fotosensibilizzabili; è questa una prima divisione eh.e noi poniamo, m a probiabilm-ente, sia l e varia zioni individuali riscontrate, sia il diver so m od o di .reagire agli stimoli lurrLinosi , devono ess.ere lc.gati a fattori endogeni ch e sfuggono a11cora alle nos tre ricer che. Seguendo l ·i i::~otesi .g ià espressa a proposito della riproduzione speri1nentale del colpo di luc,e acridinico., ch e la })r edisposizione alle lucj li fot odinamich e · possa esser e in r.apporto a fal:ti morb·o si intercorrenti , a d esempio la blenorr.agia , pur n on pot e11do escludere l 'interfeTenza , diren10 qui ch e nor1 solo gli individui con infezione gonococcica presentano evidenti i serrni della folose11 ibiJizz.azio11c ma anche a ltri individui , ad esempio affeLLi da pi odermite ch e noi tra ttavamo coi sulfamidici. Quindi la pro1)rieLà fotodinamica è propria del prepiarato. Non sappiamo an cor a b ene però, qu ando e perchè, pur essendo sempre presente, questa proprietà possa essere esaltata al punto da produrre d egli in convenienti, come ad e semp·i o l'ormai cla.ssico colpo di luce acridi11ico, descritto da qualch e autore ma non ancora spe1imentalmente ri1)rodotto. 1

*** Abbia1110 \'i~to quindi che i sulfamidici abl1a ssano la soglia ·eiitema; con1e avviene questo feno n1eno? Attraverso qua l e meccanismo? r\bbiamo già esposto che per l 'estrinsecarsi del fenon1eno, è necessaria u 11a certa concenl r azion e di sulfamide nel sangue. Inoltre abbiamo nel corso d elle esperienze, osf:ervato ch e g li in dividui a trattamento endo,1enoso ed irradiati presentavano I 'eritema dopo due ore, mentre in altri currati per altre vie la fotosensibilizzazione era tardi,1a a com• par1re. Ci 5embra di })Oter vedere in questo fatto eh e per l 'estri11secar si del fenon1 en o sia neces~[lrio , ch e il preparato sulfa:i11idico passi nel 1

sa11gue. I pTe1Jarati sulfam idici , con1 e i co1npo!'ti di


1966

cc IL POLICLINICO >>

ac.r idina, ed altre sostanze dotate di potere fotodirtamico, debbono agire da catalizzatori, accelerare cioè u•n a r eazion.e cl1e verrebbe spontdneamente. Noi sappiamo che esponendoci ai raggi solari, andiamo &oggetti ad eritemi, ed altre IY1anifestazioni cutanee; i sulfamidici accelerano la comparsa dell'eritema, agendo n ella r ea•

Zl OJl e

Luce == erite1na àa catalizzatori:

Lu ce + sostanza foto.dinamica = eritema i11 tempo minore. Noi crediamo di poter affermare ch e è n el ::,angue che il preparato diventa catalizzatore. Bao-nata fa cute di alcuni pazienti con sol11 zione con centrata di sulfamide ed e5poste que~tc parti ali°' azione dei raggi ultravioletti per 3 · ±' (lampada sempre a 35 cm. di distanza) non abbiamo visto comparire alcunchè 11eppure tardivamen.te. Negli · indi,ridui trattati a terapia en·d omusco.Jare sotto cutanea .e con iniezioni intraderntiche ab·b iamo visto che il fenom eno della fo tosen·&ibilizzazione comp·a re tardivamente. È presurnibile pertanto che n el sangue si posM trovare una sostanza particolare, un « attivatore n del catalizzatore, neces&ario ed i11dispen sabile, all'.esplicarsi del fen omeno, quando la concentrazion·e del s ulfamidico raggiunga un deter1ninato grado. Non basterebbe quindi per la fotosensibilizzazione il binomio sostanza foto.dlinamica + r ag.gi ultravioletti ma occorrer.eb·b e· la pt·esenza di un 'altra sostanza chie noi crediamo deb•b a essere p1resente riel sangue. Con quef.to stesso meccanismo ,e c·o n questo <.< attivatore X della foto·s ensibilizzazione n credian10 spiegare anche l'insorgenza delle Inciti acridinich e. Abbiamo già in corso di studio nuove e• • • Sf>BTienze, a questo proposito e Cl• propon1an10 · a1)pena ultin1ate di p ubblicarle. 1

1

* ** Pal lato pratico è necessario tener presente questa interessante p1'0 prietà dimostrata in 1nodo così evidente· ·dai preparati sulfamidici. Sarà pirudente ed op po rtuno conF-igliare i pazienti sottopo·s ti a t erapia sulfamidica di non esporsi all'azione diretta ed intensa ·d ei raggi solari a scanso di spiacevoli inconvenienti , sebbene noi sperim·entalmente non abbiamo osservato lesioni cutanee particolari che potessero destare qualche preoccupazione. E:;iste ancora una certa confusione sulle ma1

1

1

[ANNO XLVI, NUM. 46 j

rtifestazioni cutanee riscontra te in individui a • trattamento sulfan1idico; alcune manifestazioni forse possono dipendere unicamente da fattori tossici del preparato e non vanno confu se con le manifest.azioni cliniche del 120tere fotodinam.ico.

RI.i\SSUNTO. '

L 'autore ha sperimentato il potere. fotodin.amico dei p·repar.ati sulfamidici esp10.n endo individui per lo più blenorragici ai ra1g gi ultra,·ìoletti, generati da lampada a vapori di mercurio (lampada di !Bach per tempi diversi e a distanoo diversa, ' 1enendo a queste conclu•

FolOill:

1) i

preparati ulfamidici, indipendente1nente dalla loro particolare formula, sono dotati di potere fotodin amico; 2) questi pr&parati abbassano la soglia €ritema a 3', 4-'; 3) per l'esplicar si del fenomeno è necessaria una certa concentrazione del preparato n·el sangue; 4-) sembi-a cl1e questo potere fotodinamico dei sulfamidici sia più evi1d'e1n te di quello dei preparati acridinici; 5) il meccanismo d'azione viene spiegato colla presenza nel ~angue di una particolare sostanza cc attivatore X de.Ila fotosensibilizzazione » n ecessaria perch è il preparato sulfamidico possa comportarsi da catalizzatore nella reazione luce-eritema. BIBLIOGRAFIA. A1"IBROG10. Arch. It. Dermat. 12, 602, 1936; Arch ~ I . B. S. 2, 1936. BELTRAMtNI. Giorn. ILal. Dermat. Sifil., fase. lit aprile 1938. C1AMBELLOTTI. Riv. San. Siciliana 20, 1687, 1932. GIARROCHI. Riforma Medica, 49, 91, 1933. Gu1LLAUME. Bull. et mém. Soc. Hòp. , Paris 1426t 1932. JAusioN-PAGÉs. Les maladies de lumière, Masson 1933. JAusroN. Arch. Dermatosyphil., 3, 541, 1931. JAusroN et MARCERON. Bull. Soc. Franç. Dermat., 32, 358, 1925. MARCERON. Bull. Soc. Franç. Dermat., 34, 769t 1927. PATAIR A. Bull. gén. Thérap., 8, 1933. RATHERY et MARIE. Bull. et Mém. Soc. Méd. Hop. ,. Paris, 1258, 1296. VIA.LE. Azione biologi ca dell'e radiazioni. Milano 1931. V1GNAL. Les rayon s ultraviolet s et infrarouges, Paris 1930. CHIORAzzo e CALETTI G. La fotosen1sibilizzazione da sostante acridiniche. Policlinico (Se~ Pratica), 1938. NEW1"IAN B. A. e E. H. ,SHARBIT: J. amer. m ed. Ass. 109, 1036, settembr e 1937. MmvIL I. C. e E. A. ARcHINARD. Cit. da BELTRA1\fiNI. FRANK L. G. Cit. da BELTRAMINI. \


l.\:\'.~O

XLVI, NuM. 46J

SEZIONE PRATICA .

NOTE E CONTRIBUTI USJ>EDALT 1-\IUNITJ DI .H OMA. l'oL~CLINrco UMBERTO I - VIII PADIGLIONE }Jrin1ario n1edico: Prof. AGO·STINO CARnucu1.

La terapia bis111utica nelle angine e nelle infezioni a probabile punto d'ingresso . tonsillare. Dott. 1\ilARIO PtASTELLI, aiuto medico. ( <:ontinuazione e fin e; v,edi n u m er o precede11te).

. ESPOSIZIONE

DET

CA.SI TRATTATI.

Per il tTattarr1 ento d ei n1iei casi ho usato due conl(posti di lBi.: il ·Treponemol' I.C.l. cl1e è un idrato di bi smuto d.al Lartrobi1 mutato <li Na e K C')nfezio.n.ato· in fial e ·di 2 cc. in sospensione oleosa, contenenti 10 c.tg. di Bi. , ecl il Novo Bi. « Cliinoin » ch e è t1n epta-«liencarbonato di bi5n1uto in solu zione oleosa, confezion.ato in fiale da 1/2 cc. conten enti 5 c tg. di Bi. metallico. Ilo trattato 10 casi di angina prin1itiva di di \'€'l'SO tipo·, sia in soggetti riçoverati per la sola affezione tonsillare, sia in soggetti in cui la sintomatalogia è ir1&orta m entre si trova' 'ano degenti per altre malattie. Volendo provare l'efficacia il Bi. ancl1e in malattie a p·r ob·a bile iil·gr-esso tonsillare 110 con1inciato a usare ]a terapia bismutic.a in tre casi di poliartrite acuta reun1atica. Inoìtre per studiar11e l 'azione sul tasso d ei leu cociti e.n1atici e sulla fornlula leu cocitaria. ini sono valso anche di osservazioni fatte a tale scopo 15u quattro luetici. Nella tabella rias ·un li va sono contemplati i casi, le in..~i caz ioni i)articolare,gg·ia le d ella t er apia e l 'esito. 1

CONSIDERAZIONI SUI RISUL'fATI OTTENUTI NELLE ANGINE. Conoscere quale sia l 'efficacia di un n1etodo lJer il t.r.attamerlto d elle angi11è ha t1n.a r eale importanza n on solo per quello ch e rigua r d a la malattia in 5è stessa, ma sp,ecialn1 ent e 11er prevenir-e quelle complicazioni ch e in ques ta malattia iSono div er se e t emibili. Un a prin1a riserva nel giudicare d ella r eale efficacia clel trattamento d elle a11gine d eve esser e fatta t f-n endo presente che og 11i ang ina a11c h e lasr ia ta a sè stessa lla uI1.a naturale t endenza alla guarigione più o meno rapida , e che la sua clurata oscilla in gen er e da due a d otto ·giorni , se n za che ~ia p ossibile stabilire durat e di' 'erse per i diversi tipi. Tuttavia si può dire ch e in gen er e le forn1 e

*

1969

se1nplice1r1ente eritematose, quella catarrale ed arJcl1e alcune forme follicolari poco estese han11··> durata mi11ore, i11entre le altre forme hanno durata maggiore. Anche il grado di rise•n ti1nenlo ghiandolare, o l 'altezza ,della febbre iniziale non sono caratteri assoluti che p·o ssano sin dal principio farne preved er e l 'evoluzion e e la durata. Lo s tesso si dica p er l 'intensità dei fenomeni rsubiettivi . Si vedono taiYolta forme e.o n temperatura alta, con ·d isfagia dolorosa intensa e feno1r1 eni g·en erali spiccati, gu.arire spont.aneame, n te- con la solita t erapia in i)ochi g iorni, e viceversa. Quindi si co1n prende come la difficoltà magg iore nel dover g iudicare l 'efficacia di un trattamento ituovo, qu.a le. la bismuto-terapia risieda proprio in questa spontanea variabilità del ·deco1-. o. Neppure è possibile nè opportuno consider ar e un solo sintoma, quale p er esempio la febbre , come criterio di ·durata o per esempio ir1vec.e l 'aspelto d elle alterazioni locali, perch è vi sono, sebbene raran1ente , forme di angin,a che pure cat1sando fenom eni di disfagia dolorosa e pur presentando .alterazioni locali tipiclle decorrono sen za febbre, m entre ve n e so110 altre che, pur da ndo luogo a febbre eleYata, provocano scarsa si11tomatologia subiettiva ed obiettiva locale. Nel giudicare perciò d ell' efficacia della terapia bismutica nell~ ang in e Ini sono t e11uto, c orne del r esto lo stes.so 1\Jonleiro , al c riterio di considerare tale. effett o partitam·ente sui vari sinton1i principali e di considerare g uarita l'angina quando insie111e alla caduta d ella feb·b re si accompagn.a l a sco111parsa o ] a nolevole din1inuzione d ei prin cipali segni subiettivi ed obiettivi locali. Nei J:locl1issimi casi con temper atura assente il criterio dell 'avvent1La .g uarig·ione è stato d ettalo dallo scomparire o dal notevole attenuarsi delle alterazioni locali. Le mie . osservazioni Jler quar1t.o rig uarda i si11tomi considerati seJ).ara lan1en te confern1ano quelli di Monteiro , cioè : Il dolore locale viene nettan1ente influ er1 zato J}er ch è scompare o si altenu a notevo]111ente entro le 12-2± ore dall'iniezione , 11erò llli è sen1brato ch e all:inizio cioè nelle 5 o 6 ore seg·uenti alla iniezione p ossa in qualch e caso a un1entare a cau sa della n1aggiore sa}jvazion e provocata dal Bi. ch e provoca un 1nagg·ior numero di d eglutizioni , dolorose. L 'as1)'e tto. dei fenomeI1i l o.cali pure miglior a. In tre casi le toI1sille già pie:n e di zaffi si sono deterse co n note,·ole r apidità entro 2+ ore. I gangli linfatici già ingrossati e dolenti ri$enlono poco l 'azione d el Bi. , r estando p er


'T ABELLA

'

N. 1.

!--'

TABELL A RIASSUNTIVA DEI CASI TRATTATI

<:O ""-l

o

'

Nom .: e cognome

E tà

.

.

.

I

22

n eg .

2. B. Ada . . . . . . .

19

n eg.

3. S. Armando

29

1. C. Annam a ria

• •

• •

Azot. I Glie.

hW.

I

'

0, 28

D iagnosi

Al veolit e apic. D. Os lco-p erios it e m a lJ eolo in t. D. An g in a eri te ma tosa.

I O, 27 I J, GO I An g ina follicolare .

-t- +

J, es

0, 44

Esito

2 'f rcp on e1nol iu 40 e _6° g.

G u a ri g . d ell 'an g in a all '8° g .

2 'l'repo1! e rr1ol in 3° e 5° g.

Guarig. n ell '8° g.

1 Novo Bi. in 2° g.

E·sce il 6° g . in cond izio11i i11va ri a le.

I

'

1, CO

T erapia

Lu es . An g i11a follicolnre.

I

4. S. F ran cesco

33

n eg .

0 , 31

1, 0 )

Scle rosi h iap ica le tbc. Au g·in a e ri lem a tosa.

1 Novo Bi. in 3° g.

Gu a ri g. d ell 'a n g in a 11e l 4° g.

0, 30

l, C7

Lesion e comJ)OSla niilra le in s uff. ca rd . Angin a foJJico I a re.

2 1'r epon en1ol i11 2° e 3° g.

G u a ri g. d ell 'a11g i11 a ·n el 3° g.

A n er11i a i p ocr o 111jcn. I11 suff. ca rd . A11g in a follico]a re .

1 Trep o11e m ol in 2° g.

G u a rig. d ell 'ang in a n el 3° g .

·I

5. M. .i\.ssu1YLa

44

11eg .

1

6. V. 'f eresa 7.

27

• • • • •

C. Giuseppina

u eg.

o, 30

] ' 00

16

n eg .

o' ::s

] , 05

17

n eg.

9. A. Maria . . . . . .

49

n eg . I O, 26

I

1, CO

10. C. Fran cesca . . . .

25

11eg.

0,31

I

l , 00

11. B. Marcian a

35

n eg.

o, 51 I i, oo

-

t"'

"Q

!

8. R. Alessand r o

~ ~

1,00

0, 40

I

Le1sion e comp . n1·ilrale d a endocardite r e u m . preg. Insuff. ca rdiaca. An g in a folli cola re .

1 Novo Bi. in 20 g .

An g ina p ar en chim at osa.

1 Novo Bi . in 2° g.

G u ari g. d ell 'an g ~ na n el 3° g.

Crisi a n g inoidi. An g in a fu. Jicolare.

1 Trep on e1nol i11 1° g.

G u arig. d ell 'a n g ina n el 5° g .

Alg in u ulce ro- n ec ro lica . Ge n g ivite n ecrol ico-en1o rragica.

3 'frep on en1ol in 2°, 5° e 10° g . Vit. C. e Neosal var sa11 e v. ù a l 15° g.

Nessun g iova1ne11lo da l bis mulo. Miglior a n1e nt o d op o c u ra a rse11oben zolica.

An ginn

1oa tosn . Poliarre urr1a li ca.

2 'f rcponern ol in 2° e 6° g.

<;u arig. in un m ese.

A115·j11a e rilem a losa. Poliartrite acut a reuma tica.

2 'fre p onemol in 2° e 5° g .

trite 12. D. S. Giuseppina

EO

n eg .

o, 2s I o, 95

P . 1·t

J C t1 L~

G u a rig. d ell 'a n g in a n el 3° g . •

o

t"' ......

o

t"' ......

2: ...... (')

o

..., ~

-

> 2: E sce n el 6° g . i11 co11ùizioni inva ria te.

~

><

t""'

<

.L3. B. Ada

• • • • • •

22

n eg.

o, 35

I J, 2s

'fl>c. p olmon ar e p ila ler a le . An g in a e ri te m a tosa. l)oli a rlri ce ac u La r eun1 a Lica .

~

2 'l'repo11 en1ol i11 3° e 5° g . Cura Sa]i r ilica d el 7° g.

Nessuna a zion e d el bisn 1u lo sulla 1s i n lo n1 a lologia a r l ico la rc . l\I ig l io ra111c u lo co 11 la c ura ~ a licil ica .

~

~

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o;.

....... •


XLVI, NuM 46 J

tANNo

1971

SEZIONE PRATIC<\

Bl•c u11i giorni ancora tumefatti e dolenti, senza però tumefarsi ulteriorrr1ente. La febbre di solito si abbassa rapidamente Reguendo il miglioramento d ei fenomeni locali. Considerato il criterio di guarigio·n e come risultante dalla considerazione globale dei diversi fenomeni posso dire di aver su dieci rasi otte nulo: una g uarigione in VIII 1giornat a, una g·uarigio·n e in v-I giornata, una in V gic,rnata, una in IV giornata, cinque in III giornata e un esito n egativo, come appare dalla tabella n. 2. · 1

TABELLA

..

na1a) ·e ripetendola rlopo 21- ore e1 non più l<trdi qualora i fenon1eni non regrediscano netta111 ente e rapidan1en te, si pof?sa veramente aYe.re nella maggioranza dei casi una g uarigione entro le 24-48 ore· dalla I a iniezione. JJalo lo scarso numero di casi che h o potuto O$SerYare, non mi è possibile fissare con ci-· fre perce11tuali i risultati ottenuti, che nell 'i11sieme po·s sono dirsi favorevoli. Solo in un caso d'angina ulcero-necrotica tipo Plaut-Vince11 t con reperto di abbondanti fuso-spirilli nell'essudato la terapia bismutica mi è parsa inefficace, mentre invece la malata ha otte1

N. 2. Bi.

Diagnosi

Caso

Angina t ri tema tosa semplice.

N. 1

• 5a_6a g iornata 2 trep. in

4

1 Novo Bi. in 3a g ior11ata

))

))

4a

))

» 2

• 3a_5a. giornata 2 Trep. in

))

))

6a

))

))

3

1 Novo Bi . in 2a g iornata

))

))

3a.

))

l>

5

2 Trep.

111

2a.3a giornata

))

))

3a

))

» 6

1 Trep.

lil

2a giornata

••

))

))

3a.

))

))

))

3a.

))

))

))

5a. (3a) g.

• •

))

))

3"'

)\

Angina follicolare

Angina parenchimato·sa Angina ulcero-necrotica

7

1 Novo Bi. in 2a giornata .

))

9

1 Trep.

• •

)}

8

• 2a. g. 1 Novo Bi. 1n

))

10

• 2a, 5a 1oa. giorn. 3 Trep. In

r.apida il preparato è stato iniettato all'inizio della malattia (in quattro casi in 2a giornata), mentre in quelli a guarigione più tardiva il preparato è stato iniettato più tardi (3°-4a giornata) e che una seco11da iniezione non è stata ripetuta dopo 2_4 ore ma dopo 4.8 · ore, e in un caso dopo 72 ore. Solo in un caso (caso n. 9) di angina follicolare1 al Treponemol iniettato in I giornata è i.seguita ]a dimi11uzione della feb,b re in V g'iornata. In questo caso però è da considerare cl1e, a giudicare dal le alterazioni locali, l 'angìna si poteva considerare guarita in 3a. giornata ~ che il persistere della febbre era prol1abilme111 e in co·n nessione colla formazione di una infiltrazione dolente intorno al punto dell'iniezione, che però 11011 si è1 trasformata • 1r1 ascesso. Nel cornplesso n1i sembra che seguendo i delta·111i di l\·I onteiro, cioè eseguendo l 'iniezio11e il più precocemente possibile ( 1a_2a gior1

))

È da notare però ch e nei casi di guarigione

1

Esita

lil

1a giornata

'

Guarigione

]~s ilo

lil

sa g iornata.

))

negativo.

r1uto un qualcl1e giovame11to dalla cura neos.ul,1arsanica loca] e e per via e·n dovenosa . Ciò è in contrasto con quanto h a osservato Mont.t iro n ei prin1i casi da lui trattati (1923), mentre è d ·accordo con quanto è stato ultimamente osservato specialmente da Stiehr. Non ho 11otato complicazioni in ascessi tonsillari (nè mi ·sì è pre&entato nessun caso di asc.esso tonsillare da trattare). Non 110 notato in nessun caso complicazioni da parte di altri organi e st.gnatamente del rene, nè in alcun caso ho osserva to inconvenienti imputabili al lBi. ad ercezione del caso n. 9 in cui come ho detto si è foir mato un indurimeto doloroso attorno al punto di iniezione• che è s·comparso in pocl1i g iorni senza fluidifi carsi e che probabilnit.nle è stato cau&a del co11ten1poraneo persistere della febbre. Non 110 eseguilo esami batteriologici metodi ci del secreto tonsillare, quindi n on so dire se. siano le forme determina te dallo strep·t ococco quelle che si a'rvantaggiano della terà-


1972

« fL POLICLINICO »

pia bisn1ulica, come sostiene Monteiro. Penso come probabile che l 'e ffetto he11efico del Bi. sia mo.lto da altrib.u irsi al 111eccanismo della sua elin1inazio·ne attraverso il cavo buccale, poic,J1è le linfoghiar1dole del collo sede di flogosi e che da esso sono distanti, risentono con molto minore J:Jrontezza gli effetti del tratta111ento. (:oNSIDERAZIOi\l BISMlJ TICA

SlTGLI

NELLA

EFF1'~ 1TI POLIARTRITE

DELLA TERAPIA ACUTA · REU-

MATICA.

In tre casi di angina eri l e111a losa con polia rtriler acuta reu111atica non 110 notato n ella tera p ia bismutica alcun vanta·ggio (v . tab. n. 3). TABELLA

".~111e~te stabilire se ad essa s ucced·erà una po-

l1arlr1te acuta reun1atica e quindi non si può 6l abilire i11 quali ca~i u11a augina troncata col if1i., avrebbe ir1 vece potuto precedere, S·e non traltata, la com1Jarsa di localj zzazioni articolari acute. Quello cl1e si })UÒ d1ré, da questi pochi casi, è cl) e lltla volta avvenute le localizzazioni articolari la terapia bis111utica delle angine così c01r1e è stata consigliata da Monteiro, e così come e co111unemente praticata non ha effetto. Si potrebbe J)ens.are che tale mancanza di efficacia sia da attribuirsi o alla bene assoluta inefficacia del Bi. sullo ignoto agente della poliartrite a cuta reumatica present~ nelN. 3.

I

ca~('

D iagnosi

[ANNO XLVI, NuM. 46 J

Bi.

Er1to

\ •

Angina erile1natosa con poliartrite reumatica ..

N. l:

2 trep.

Esito negativo.

Ang·ina eriten1alosa con poliarlrile reumatica ..

N. 12

2 trep.

Esito dubPio.

Angina erilematosa con poliartrite reumatica

N. 13

2 trep.

Guarigione un mese.

In un caso (caso n. ll j la guarigione è bensì a,~venuta in un mese e co11 miglioramento .abbastanza rapido n ei prin1i g iorni , però ·è ·da con siderare cl1e sin dall 'inizio· la forrna 6i presentava molto lieve con dolori articolari non in Lensi e con tu111efazior1i articolari scarse e l)O CO note, oli; d'altra parle i11 un altro caso (cé.lso r1. 13) di re·u1natismo poliarticolare acut o non ho otter1ut.o alcun risultato sebb ene, a''c11do assistito a ll 'instaurarsi ·d ell'angina e clella sintoma tologia articolare perchè la .m al.ala era già degente, abbia p·o tuto praticare ]e ir1iezioni nelle prime giorn·a te (3a. e 5a. g iorn a ta). Vi è lJerò da co·n·siderare che in questo caso la terapia b·ismutica, per quanto p-r·ecoce r1 ei rig·uardi d ella sinton1atologia articolare (ct1e è app·u nto i11sorta tre g ior11i dopo la comJ)arsa dell'angina) 11on lo ·è stata nei rig-uardi clell 'an.g ina stessa, la quale pTesentando al suo apparire una fenomenologia local e e ger1erale molto modesta non era stata presa in co11siderazione per il trattarr1ento bismutico. In un terzo caso (cai&o n . 12) non si p·ossono trarre deduzioni sicure perchè la malata ha \oluto uscire in 6a giornata ·di 1nalattia; tutta,·ia si può dire che non si sono notati vantaggi in1n1ediati . Si co1npre11de p erò co1ne sia difficile stabilire la rea le efficacia in questi casi perch è dai caratteri dell'angina non si pt1ò preventi1

I•

.

le tonc&ille \ciò potrebbe confer1nare le vedute di colore~ che sono contrari alla eziologia streplococcica amn1essa d~gli autori nord-aJl1eri carti , qualora si ano esatte ~e con clusioni di Monteiro cl1e cioè il tBi. agisce efficacen1e11te L-Oittro gli streptococchi), oppure alla sua inefficacia solo quando l 'ignoto agente eziologico abbia già dalo l o cali.~zazioni articolari o comunque extra-tonsillari , oppure an cc>ra alla possibilità che il n1edicamento così con1e vie11e co1l1unernen1e usato nelle angine J)ossa esse re insufficient e per quantità, contro il virus r eurnatico. Mi ]Jropongo di studiare ulteriorn1ente 1'argomento tenendo presenti quebti diversi punti. CO l\SIDEHAZJONI SULLE V:\.RIAZJONI DEL TASSO DEI LEUCOCITI

DU.BANTE

IL

TRA.TTAl\.lE~TO

BlSMU-

TICO. •

H o Lotato in seguito alle iniezioni di bismt1to, un abbassamento d el tasso dei l eucociti quasi costante, in alcuni .:.asi molto no1evol e. L 'ab·b·a ssamento è particolarmente !Spiccato ('ntro la I a ora e'd a distanza di 24 ore. 1'el corso della g iornata l 'ab·b ias53mento si 1nantiene e subisce soltanto le el evazioni ·digestive (v. tab . n. 4). Tale abbassan1ento dei l eucociti controllato su luetici ch·e dovevano essere sottopo1&ti alla 1

.


..--.

> ~ '.Z

o

N. 4. -

TABELLA

BI.

VARI AZIONI DEI LEUCOCITI DOPO

~ ~

<:: 1-4

,

Bi.

Prima del [ i.

Casi

I

h.

2

h.

6 h.

4 h.

-

N.

1

)\

I)

16. 300 12. 600

.

.

I

8 h.

1a 1'r e1).

..

2a 1'rep.

.

.

10200

IO

h.

2

I)

))

ia Trep. 2a 1'r ep.

9200 8 LCO

»

3

10. 200

Novo Bi.

940 0

))

ii

10.20)

NOYO Bi.

9000

7. 000 5.600

l a Trep . 2a 1'r ep.

)) ))

5 . l) '

))

))

))

)) 1)

>)

6

.

.

I

8

14. 000

Novo Bi.

8200

6500

11

»

>)

))

.

I)

14

i a Trep. 2a. Trep .

11 . 500 9.3 '.)0

13 Trep .

.

. •• '

>)

.

))

6a

))

Ang jna follicolare . . . . . .

))

))

3a

))

E800

Ang in a erilema lo sa . . . . .

))

))

4a

))

5600

Ang ina follicolar e . . . . . .

))

))

3a

))

))

3a

))

Angina follicolare . . . . . .

8200

5900

8400

1600

6000

Angina follicolare

I 6400

• • • •

Angi11a parencl1ima losa

))

))

))

))

3a

))

3a

))

))

))

5a

Angina u J.cero-necr.

Nega Li vo.

.

7.600 9. 00'.)

1a Trcp. 2a 'f rep.

7400 10000

Poliartrite ac. r eum.

Dubbio.

. 11 . 000 . 4. 000

Trep.

16

. 9.200

'frep.

~

10. 600

Trep. •

3600

.

9800 11600

9600

Poliarlrite ac. r eum.

• •

.

Negativo.

-

6300

3800

4-200

3400

4000

Lues

52'.: 0 11000

5200

3400

5800

4200

Lu es

• •

. 7200

Lu es

• • •

-

7800

Lu es

• • • • • • • • • • • •

-

. .

• .

. I

,

13000 14.0JO 13000 12ti00

.

(")

;.i..

2a Trep.

'f rep.

......

))

Guarigione u r1 mese.

7. 400

"C1

!:l':l ~

.

s'.Z t:1

Novo Bi.

tc1

N

>

Angina follicolare . . . . . .

6200 •

f'1 j

12000 8200

))

15 17 .

))

»

.

9400

.

.

J

10800 16000 13500 11000 12400 10800. 9200 . 5.600

.

Poliartrite ac. rcum.

» 13

8.400 6. 500

Angina follicolare . . . . . .

10400 8600

.12

I)

)\

.

Guarigione in ga. giorn at a.

.

7000

.

1' r ep.

Angina eritema1osa . . . . .

~

o:.__

.

.

9300

10 »

.

Novo Bi.

15.000

9800 6400

9. 500

9

r.l .....

I

.

6800

'.;z

.

5.000 3.600

Trcp.

.

-

.

Esito

I

.

.

7

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7. 000

Diagnosi

24 h.

I

IOOOJ.

10. 000 9.000

h,

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--.l 01


« IL POLI CLI NICO ))

1976

tera pia bis1r1 utic.a si è di111ostrato a n cl1e in ques ti costante, casi I l . 14, 15, 16, 17). I11vece, n ei tre casi di poliartrite r eumatica acul& non è avve11uto alcun abbassamento, ar1zi un lieve aumento. Nei casi di angina l 'entità d ell 'abbasamento dei l eucociti non ha mostrato ])arall elismo a5scluto •co n il rr1igliora111entu e con la rapidità di guarigione d ella nlalal Lia. In un caso (ca::,o n. 'l ) ·d ecorso molto favo1 E:volmente (guarig ione in 3a g iorriata) , 24: ore dopo una sola iniezione di Bi. si è avuto un lie,·e aumento d ei l eucociti (da 9. 500 a 12.000 a ·distanza di 24: ore). L 'abbassarr1ento, è prevaler• Lerrtente a carico dei n eutro fili , mentre a carico d ei linfociti si 11ota 1111a linfocilosi relativa. Questi dati van110· .d 'accorùo con quelli di Boese . 1.Vlai. ho nolato una n eutropenia ·g rave te11dente a ll 'ag ra1ìulocitosi. L ' abbas5an1ento d ei l eucociti , fenon1c110 c.J1e segue 1110lto ron1unen1ente alla introduzio11e di Bi. ·v<lria per e ~tità nei diversi ~oggetti; J1elle an·g·ii1e il g rado di ab·ba~sam ento perciò no11 può essere <li guida , circn il inodo dL agir e .1:-lÌÙ o rr1eno e fficace d el trattamento bi~n1u­ lico; in og ni caso ·è b ene durante il I rattan1en t0 seguire il cornp·orta.i11e1 1.to dei leucociti, data questa tendenza alla neutropenia e dato che attraYerso la letteratura si conoscono casi di agrantLlocitosi conse.gue11t.i ad iniezioni di bismuto, 8eb1bene 11on n1i consti che tali casi si sia110 ' 'erificati n el trattan1en.to delle an• gin e. È da presuntere però ch e nel trattamento de1le angine il peric.olo di tale complicazione sia r11olto minore, poicl1è molto minore è ]a quaT)tità di Bi. che vien,e iniettato , a differenza di quanto si pratica comunem ente per ]a terapia antilùetica. CONCLUSIONI.

I ) La terapia bismutica nelle angine acute non specifiche è efficace se è praticata con le regole fii&sate da Monleiro cioè: precoceme11te ·e a dose non inferiore a 5 ctg. di Bi. metallico, da ripetersi dopo 24 ore, quando r1on si ottenga dopo la ·prin1a iniezione un rapido 111igliora111ento. 2) Il mig1ioran1ento è tale da po·r tare a gu.a rigione in un periodo che va d.al]a 12a alla 72a. ora dopo la pri1na iniezione. 3) D ei sintomi principali (disfagia dolo rosa, alterazioni tonsillari~ lir1foadenite consensuale, feb1bre) il primo a rigentire l 'efficacia dell 'iniezio11e è la disfa gia, I 'ultimo la Jinfoadenit.e con sen suale. 4:) In un unico caso venuto all 'osservazion e di an g ina ulcero-n ecrotica ti!>O Plaut-Vin-

[ANNO

XLVI, NuM. 46 J

cent la cura bisrnutica non ha recato alcun vantaggio; osservazione favorevol e a qudanto ha concluso recenten1ente Stiehr, ma co·n traria a quanto av.eva in un prirr10 te1npo osservato ~·Ionte iro ( 1923). 5) Non si so110 osservati , nei 10 casi trattati, con1plicazioni o esten sio1ti del processo infiarnn1a lorio locali (ascessi, necrosi, ecc.) o g enerali. Nepupre si iSono notali inconvenienti dovuti al Bi. (pTeparati u sati· Trep·onemol, Novo-B~. ).

6) Nei casi di poliatrite a cuta reumatica preceduti da an.gina eriteni-atosa la terapia bismutica eseguita come n ei ca~i di angina sen11)lice non ha arrecato n essun appr·ezzabile giovamento. 7) Lo studio contemporaneo del comporta111ento d ei leucociti ematici ha dimostrato una quasi costante n etta diminuzione in tutti i casi di angina sen1plice, ca.me d el resto il controllo in quattro lu etici sen za a ngina, menlre nessun al}bassamento si è veriicato nei cnsi di poliartrite a cuta re11n1atica. BIBLIOGRAFIA.

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Wismuta.nginen.


f AN"NO XLVI,

NUl\I

46 j

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SUNTI E RASSEGNE MAI-1ATTIE INFETTIVE.

ri$caldate, le spiro·c·h cte innestate al coniglio vi provocarono g randi sifilomi co11 abbo11dante contenuto spirochetico. :D urante il letargo l 'animale digiuna: non si può ·p erò dirr1ostrare nè sperimentalmente nè clinicamente alcuna influenza del digiuno sulle spirochete sifilitiche n è su quelle ricorrenti. Nemrneno la ·din1inuzione del 1icambio n è la ipog li cemia provocata eserciLa110 influe11za alcuna sull 'infezion-e ~ifilitica. A nessuno di questi fattori conosciuti del letargo è quindi lecito attribuire una azione cuf[ttiva: la distruzione d e.Ile spirochete sifilitiche e di quelle a.ella ricorrente che avviene durante .il letargo è dovuta ad altri fattori • ig11oti, forse di natura endocrin a . Co11trarian1ente al fre1ddo_, il calore u ccide • rapidamente la spiroch eta : anche a questo si deve attribuire la effi cacia d ella piretoterapia Jtella lues. Così sia le spirochete sifilitiche che quelle della rico1~rente, ben coltivabili in ter1no~tato a 37 gradi.., n1uoiono in pochi giorni acl una temperatura di 41 gradi. Il veleno d el cobra non esercita alcuna influenza sulla sifilide 1&peri111entale del coniglio: esso esercita Lutto al più una azione analgesica · per i dolori ·della tabe. Ricerch e sperimentali e clinich e 11anno recentem ente dimostrato che i pre piarati ·di un metallo raro, il rodio, sono n 101 Lo attivi contro la lues. Il radio è 1)erò co-stosissimo, la sua unione con il salvar~an non J1a dato risultati (feuon1eni di i11terf ere11za). Per isco·prire la sifilid,e i11 grandi n1asse di individui è molto utile la <' reazione di Chediac » per la quale b asta un a sola .g occia di sangue: in casi di reazione positiva o sospetta ~i eseguiranno, oltre all'esam-e clinico, le comuni reazione sierologich e CV\··assermann e almeno due reazior1i di flocculazi one). P. 1

Jtisoltati recenti delle ricerehe sulla fili de. (F. JAHNEL. Milnch. Prl ediz. v"Jt'ochenschr.' 21

SI-

luglio 19319). La reazione dell 'individuo al la infezione si. filitica è in gran parte determinata da fattori costituzionali: così alcuni ·porta110 l 'infezione scono ciuta J)Cr tutta la vita senza Tisentire alcur1 danno, mentre in altri sono precocemente compro1nessi organi importanti, e. altri ancora an1malano tardivamente ·di tabe o paralisi progressi,·a. Anche fattori esterni influiscono f'-ulla infezione: &ull 'effetto terapeutico d ella feb·bre è fon.d ato il r11 etod-o a.ella malarioter.ap.i a <lella sifilide nervosa. Una osservazione oltren1odo interessante ~ la guarigione della sifilide sperimentale di alcune s·p e.c ie di mammiferi durante il letargo invernale: la guarigione è completa e costante. Non è possibile d eterminare per quale meccanismo il letargo fa ccia g uarire la infezione P.ifilitica: riproducendo sJ:>erimentalmente uno per uno i vari fattori cui durante il lewrgo l'organismo va soggetto, si ottennero ri~ultati n egativi. Durante .il letargo la temperatura del corp-0 scende a pocl1i ~·radi sopll'a zero e tale si mantiene per n1esi: le soirochete della sifilide si mantenr1ero virulente dopo mesi di soggiorno alla temperatura di -- 79 gradi, dopo almeno 14 giorni a - 196 gradi, e perfino dopo raffreddamento a - 271,5 gradi, temperatura poco più alla dello zero assoluto'. Tolte: a que~ta ten1peratura (raggiunta col far bollire f-Ot to <lin1inuita pressione l 'elio liquido) e '

1979

SEZIONE PRATICA

la 1norfologia dei pazf enti con forn1e ati . . piche di tubercolosi. (A. .TACQUELIN. Journ. méd. f rariçais, g iugno 1939). Data fino da Ippocrate la descrizione di un tipo morfolog·ico, in cui si ' 'ede più frequenternente l' evoluzione verso la tisi. Altri studiosi vPnnero poi precisando le nozio11i in proposito, rna per la costituzione di una dottrina bene stabilita, si deve arrivare ai lavori della souola italiana {Viola , Pende, 1~"'ici) nonchè di quelle fran ce._ e e tede -ca. Secondo Viola , il tipo del pTedisposto corriisponde alla costituzione microsplancnica, tachitrofico e consuntivo. Pende precisa le diverse varietà ed ammette come grandi fattori della particolare sensibilità lo scarso sviluppo del cuore e della massa 153.nguigna da un lato, e del tessuto linfoide, dal1 altro. La stessa c lassificazione, con qualche Yariante e con diverse denominazioni è, in i- c1nplesso amn1 es~ dalla scuola fran cese (Sigaud, Mac Auliffe e Thooris), russa (Bunak), tedesca (Kretschmer ), ecc. 1

1


1980

« IL POLICLINICO »

Ecco la d escrizio11é, secondo l 'A., della costituzione n1orfologica stigmatizzata dalla ' ' ultLerabilità per la tuberc olosi polmonare. Adulti di statura suip•e riore alla m edia , long ilinei slanciati, co·n arti ab.n orn1emente lungl1i (scarsam ente pro·v vi&ti di muscoli), in contrast o con la gracilità del tron co. Testa piutt osto a tipo dolicoce falo, co11 profil o anteroposteriore, ch e può €sser e superiore a quello d el torace. Collo lungo ·e gTacile. Predominanza d ei tronco sull 'ad.d o111e; toI"ace lungo e piatto, cl1e può esser e lar go in ser1 so tra•&versale. Addome poco sviluppato i11 tutte le din1en• sioni; masse glutee assai ridotte; rettilineità racl1idea, con 5con1parsa d ell•'insellatu)ra lombare. · Alla radiografia, tali toraci n1ostrano una va$ta a ltezza d ei campi polmonari;· il loro ·ecce!:"sivo sviluppo coincide con il e< cuore a .goccia » ·di Ro·k itansky; finestre so1)rr aclavicolari variabili, t,alora ridotte, tal' altra spaziose. La form a gen erale del graticolato costale contrasta con quell a dei brevilinei; 11ei long ilinei -è piuttosto ad ogiva con coste obliquamente discendenti, n1entre negli altri è a cu·pola co11 co&t e orizzontali. S11lle r adiografie, si rile'\·a iuoltre un carattere n egativo , cioè l 'ast-enza di calcificazione d ell e cartilag ini costali .ad un'età ir1 cui avrebbe dovuto iniziarsi almeno alla . prima cartila·g ine. Segni negativi sono : n1a n can za di stigmate di dis trofia osteo-connettivo-elastopatica, denti r.ego.Jari , sa11i , scheletro normale, 11on esi. ' . s tono 1Jtos1, n e ernie. Lo squilib1rio· en·docrino è caratteri zzato dial1'iperfunzionamento tiro-ipofisario , con insufficienza pancreatica, genitale e sopTa ttutto surr enale, come lo con1provano la riduzione del volu1ne d·el cuore, la facile 5tan cabilità, l 'ipotensione, la iachiie.ardia. In funzione di tali perturbazioni endocrine , l 'equilib,r io n euro-vegetativo è r otto n el sen so di una simpaticotonia dominante (midriasi , aumento di fr equenza del polso, inv·e r sione d el riflesso oculo-cardiaco). Si con1prende cl1e la tubercolosi se.g ua una 1)iù grave evoluzione su questo terre110, in cui si tro,1a già in potenza 1.a tenden za r,h e di,ren terà poi eccessiva a llo sta·dio della ti si. La differenza fra la tuber colosi confern1ata e la pretub·er col o·s i, n el tipo piatto long ilineo, è 1piiù ch e altro di grado, anzichè di n.a tura. E:;;so Io si trova n el 75 o/o d ei casi nella discen d enza ~ub ercolar-c. La gen esi di ques to tipo vien e d all 'A. riferita all'azione di attaic chi feb·b-rili 11ell 'infanzia e Iiell 'adolescen za (feb1b re di c:rescenza , febbre mucosa) sp esso dovute a bacillosi. La febbre col suo corteo di sintomi ipertiroidei e simpatico-tonici , &vilupperebbe l'attività endocrina , ch e si rileva all'età adul1

La si1nbiosi prolungata di i1,n 'infezione bacillare contralta nell'infanzia e dell'organismo parassitato verrebbe a creare così il tipo morfologico de§critto. ta .

[ANNO

l

XLVI,

Nu~1.

46]

TIPI LINFATICI.

I

Si considera 1generalmente il linfatisn10 co111e un temperamento anormale, un n1odo di 1 eagire, una diatesi. E~so i1n1~rime, inoltre, a l ti1Jo umano <l·e i caratteri n1orfo.Jogici particolari', e del r esto·, suscettib·i li di una certa di' rer sità. Sec-0ndo la definizione di Marfan, esso è un 'iperplasia persister1te più o men.o gener alizzata, d ei gangli linfatici e dei tessuti linfoidi, risultante da reazioni comuni, non specifiche, che ·possono· determinare in tali org.ani e t essuti d elle infezioni ed intossicazio11i prolun-g ate. L 'A. disting u e poi i segni maggiori d el linfatismo e quelli satelliti. Fra i p rimi , oltre alla ~ota ipertrofia dei gangli linfatici e la &plenon1egalia (incostante) figura in prima linea l 'arLormalc abbondanza della linfa e dei liquidi i11t.erstiziali ch e, dal punto di vista morfolo'igico, si rivela spesso con la tendenza a form e tondeggianti, con aspetto corn·e rig-onfio di falsa adiposità a carni molli e pallide. In altri casi , il linfatico è m ·eno infiltra to e può an ch e esser e m agro, ma presenta variazioni note, 01i di peso, che in.d icano un'in stabilità d ello st ato di idratazion e d ei suoi tessuti. La faccia è spesso. in questo tipo , caratteristica con l 'atrasia del mascellar·e superiore, volta palatina ogivale, im1permeabilità nasale (faci es adenoidea); corpo allungato a contorni irregolari a bozze ecl incavi. I segni satelliti del linfatismo sono: 1) il rachitismo; 2) l'elastopatia , che secondo· l'A. va riunita al rachitismo in una ·d istrofia o:sto- conJiE:t tivo-elastopatic.a, frequ ente n egli asmati ci e nelle form e benigne e fibrose d ella tub1er colosi; sindromi endocrine, di insufficienza ipofisaria, tiroidea, surrenale, instabilità tiroidea s.u un fon do di ipotiroidismo permanente; 4) insuffici enza epatica ·e renale, di cui la prima è la più frequente. Tali manifestazioni essenziali del linfatisn10 spiegano le t endenze morbose di questi pazienti ·e cioè : 1) esisudativa (frequenza di catarri delle· vie. respiratorie, di enteriti, di eczemi secernenti); 2) alle i11fezioni secondarie da J)iogeni delle vie r espiratorie, dalla flora colibacillare per l'intestino, dai 1germi della cute (jmpe:tigine , orzaioli, ecc.); seborroica; 4) .a i dj s turbi circolatori venosi periferi ci (varici da elasto;piatia , acrocianosi, geloni); 5) agli i11cid enti allergici , facilitati dai disturbi colloidoclasici , l'instabilità vaso·-motoria e la spasn1 0filia ; 6) da resistenza alla tubercolosi, che prende· in questi p·a zienti d elle forme attenuate e fru st e. Tale è, n elle sue g randi linee, questa costituzione linfa tica. Sorge, p ertanto, il problen1a d ei suoi rapporti con la tub ercolosi. È un fatto ch e alcuni li11fatici sono .g ià dei tubercolo.s i a tipic i o larvati e.d è certo che d elle transizioni quasi insen sibili legano il loro stato alla scr ofola. Ma non ~i può n egare che esirste uno st a to 1

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[ANNO

XLVI,

Nu~r.

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SEZIONE

costitt1zionale linfatico indipendente dalla tul)ercolosi, fatta riserva ·d.el suo virus. filtrabil e, su cui non è ancora stata detta l ' ultima parola. 1"ale stato compor.ta un.n resistenza inne.gabile alla tuber colosi ed è appunto questa una delle 1 agioni per cui la tuber colosi stessa a1&sum e i11 essi delle fom1e atipicl1e. fil .

Il trattamento della difterite. (C . J. Mc SwEENEY. Pra.ctition.er, ig iugno 1939). Nel trattan1ento ·della difteTite si d eve innanzitutto procedere alla sieroterapia, ch e deve essere praticata al più presto p1ossibile, p erch·è I.a mortalità si raddop1pia progressivamente per ogni giorno che pa5sa. Il siero deve essere somministrato ancl1e n ei ca·&i solamente sospe·tti senza attendere l 'esito d ell 'esan1 e batteriologico.. La dose t er apeu ti ca minirna è di ±000 U. ch e va riservata solo ai casi n ei · quali l e false memt~rane sono lin1itate alle tonsill e e la n1.alattia dura da non oltre 48 ore . Quando an1bo le tonsille sono ron1pletan1ent e cop e1te occorrono 8000 U.; quando le rrten1brane raggiun gono i pila&tri 10.000 U .; quando si estendono al 11alato molle 20. 000 U.; alla base. d ell 'ugola 30.000 U.~ a tutta l'ugola 40.000 U., al nasofaringe 60. 000 Le dosi successive ·devono, esser.e più j)iccole e praticale a distanza dì dodici ore, op11)ure di sei n elle forn1e con p seudon1embran e difteriche. La sieroterapia deve essere particolarn1ente i11tensa fino a rag.g iungere l ~0 .000 U. n ei casi di difte·r ite grave, caratterizzati p iù ch e dalla eFtien sione d elle pseudomembran·e dall 'ed en1a delle fauci, d a l gonfiore dei tessuti d el collo , ed eventualn1 ente dalle emorra,gie dalla. bocca, dal naso , dalla gola. Le iniezioni vanno fatte s empre per via i11tramu scolare a n ch e n·e i casi g r avi , nei ·q uali la ' 'ia endovenosa può essere scelta per l e su ccessive iniezioni da praticarsi sei ore dopo la prirr1a intrarnuscolare . . Qualora il paziente diventa·5se molto pallido si praticheranno iniezioni di adrenalina , si abbasserà la t est a ta d el l etto in modo ch e il capo abbia t1na ])O&izion e pii.ù bassa dei piedi , s i applich er anno bottiglie d 'acql1a calda. Quando l 'affezione è localizzata solo a l naso sono sufficienti 10.000 U. ,··e 20.000-30.000 U. quando è localizzata solo a lla laringe . La difterite d elle con g iuntive, d ei genitali e delle ferite sono r elativan'lente poco tossiche ed in genere rie11iedo11 o una sola dose di sier o 1

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di 8.000-10.000 U. È 0011 i)raticar e l 'iniezio11e stilla faccia ester-

na •ed a n1età della coscia in modo ch e 'l 'ago 1)enetri nel vasto est erno. Occorrendo una see,on da iniezione si farà n ell'altra r.oscia. La r egione g-lutea è da escludersi pcrch -è l 'indurirnento pro,rocato dal siero darebb e molto fast idio ,1] rr1alaL(l costretto alla posizione supina. La d ifterite si c ura n1~·li o i11 os1)edale. Il

1981

P~ATIC.\

J)azie11le deYe osservare il riposo assoluto in JlO ~izi on e &UlJina per tutto il t empo n el quale sono a temere· comJ:>licazioni cardiovasali, os~ia per 11òn n1eno di tre settimane e n elle for111e gra, i fino a dieci settimane . E con sentito un solo eusci110 sotto l a Le&ta, ed è consi.g liabi10 porne uno sotto i pied j. A11 che il porsi seduto a letto può :µerò pro,rocar e l1na sincope. P er provocare la defecazio11e ~i i)ratich eran110 clist eri a giorni a lterni. Fi110 a cl1e per sistono le p seudon1·e 111bran e si dt>rà sol o latte.. Successivan1ente quando la tcn1pera tura sarà tornata riorn1ale si potran110 aggiurn1gere n1in·e.strin e , budini, uova poco c ott e, e 1narn1ella te, verso il 1:1: 0 o 20° giorno, a f:.econd.a della g ravità d el ca o, l)UTée di.. piatate, p esce, frutta fresca e pane. Alcuni b.a n1bini anche dopo g iorni e setti1r1.a11e dalla gu.arigjor1e presentano una certa cljfficoltà nel can1111inarc : occorre che il 111oto sia ri1)r eso .a JJOCO a poco sen za sforzi. Il presentaTsi di al cuni dis turbi, cor11e la nausea, il , ,omito , l ' alterazion e d el ritmo e d el respiro , la piccol ezza del i)ol so deYe ror1sig liare a riprendere rigorosa111ente il trattamento preced ente. Pe r comb,atler e la t ossien1ia durante il perjodò di stato giova inolto il glucosio, ch e r1clle farine ~f{l·avi va d ato per via endovenosa (µ-lu cosio anidro gr. 20, soluzion e fisiologica CJnc. 40). 111 tulto· il corso d ell a malaltia ~iova da r e p iccol e dosi di stricnin a ed evcntua l1n ente di <i drenali na. Se il l)O]so diYenta piccolo si pratich eranno ir1i ezioni di .canfora. La bradicardia si curerà con l'atropina , le extra·&istoli o altre form·e di a ritn1ie si cureranno con le iniezioni di caffei11a. La digital e è se111pre p ericolosa nella difterite . Le forme con clan1 a te d 'ins ufficienza cardiaca si ,rerificano p er lo p iù a n1età della seconda s ettimana o a ll a fin e d ella sesta. So110 ann u11zia te g·eneralm·ente dal ' 0111ito ch e rende im possibile l 'alimentazion e i; er ,ria orale. Da ciò l.a necessità di n t1trire l 'infermo p er Yia r ettale mediante soluzioni glucosate. P er n1ig liorar e la circolazion e conviene al1b·a·EiSar e la test ata del l etto ed applicare sul tronco e sug li arti bottig li e calde o nleglio tern1ofori . Come cardiocinetico si u ser à la canfor<l; co111e sedativi la n1orfina ed il bromuro di am• llìOnIO . ~Iolte <lelle paralisi p ost-dift erich e non riC'l1i edono uno speciale trat tan1ent o se già è stata son1ministrata la stricnina. Nei disturbi d ella digestion e dipend enti d a l1ar alisi del paluto molle ba .. tc rà sostituire nll 'alimentazion e liquida quella se111isolida. Nelle paralisi faringee l 'alimentazion e si pratich erà co11 l a sonda r1 asale. L e paralisi delle estre1nità quando sia no n1olto accen tu ate si surerann o con i n1ass<1g.gi e le el ettri cità. Ma in genere tutte le par alisi difterich e col te111po guariscono spontar1ea1nente. 1

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1982

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IL P OLICLINICO »

La difterite la ri11gea si c ura con le fomentazioni di \rapare da praticarsi sotto appo ila tenda. La quantità di siero da iniettare sarà in rapporto alla diffusione del proce . . so alle parti vicine, alle · fau ci o al naso. P er alle,·iare lo spasmo laringeo si pratica una soluzione di ti11tura ·di b elladonna, tintura canforata di op11io, di tintura d ~ ipecacuana i11 acqua zuccherata. P er calmare l 'agitazione, che suole verific.a rsi dopo l 'iniezione di siero, si somministrerà bromuro d'ammonio. Il trattam·ento op1e ratorio (tracl1eot9n1ia; intub.azione) ·è necessario quando c'è stridore n1arca to2 rientr..'.ln1e11to so.p raclavicolare intercostale cd infrasternale, cianosi con iTrequitezza, g ravi accessi d! tosse con dispn ea. Una delle più frequenti con1plicazioni della tracheotomia è 1a brouco-pulmonite, cl1e è annunziata da aume11to della temp eratura e da aumento dell a frequenza del polso e del respiro. È spe5so letale , e solo in pochi casi guai-i . . ce in seguito al tr.attan1ento n ella tenda ed ossigeno. La cura consiste nelle applicazioni di catapla5mi alle })asi, il siero antipneumococcico ed i preparati sulfonamidici sono inefficaci. Molti di tali casi so110 in effetti vere forn1 e di difterite p1ulmonare. I portatori di b.a cilli dift,erici pres·entan·o in genere alterazioni delle to11sille, d el naso e dell 'orecchio , p1er le quali posso110 esser e indi cate la tonsillectomia l '.as1)ortazione di ade1 :oidi o la turbinec tomia , o operazioni sulla irtastoide. Corr1unque prima di ricorrere a tali iriterventi occorre tentare di bonificar e i portatori co11 gargarismi ed instillazioni di antise ttici riel naso e nell'orecchio. Jn ogni caso i pazie11ti dovrebb·ero essere dimessi dall 'ospedale solo dopo che tre esami batteriologici siano risultati neg·ativi. DR. 1

Rammentiamo l'/ateressaate pubbllcazloae:

. LARINGE • TRACHEA. • ESOFAGO

È uno dei volumi che ·~ostituiscono la Classica Opera ita· liana : Manuale di Oto-Rino-Laringoiatria del Prof

GUGLIELMO BILANCIONI

D irettore della R. Clinica Oto-rino-laringoiatrica di Roma.

INDICE SISTEMATICO -

Laringe : Sviluppo storico delle co-

noscenze di Laringologia. PARTE GENERALE: Sviluppo della laringe. Prelim inar~ di anatomia e fisiologia detla laringe. Preliminari di patologia generale della laringe. Esame della laringe. Profilassi e terapia generale della laringe. PARTE SPECIALE: Epig!ottide: Malattie della epiglottide. Laringe : Malformazioni, asimmetrie, spostamenti, torsioni della laringe. Prolasso dei ventricoli. L aringocele. Stenosi della laringe. Turbe di circolo della laringe. Edema della laringe. Laringiti acute: primitive, ~econdarie, croniche, semplici. Flogosi del pericondrio e delle cartilagini . Laringiti croniche specifiche. Forme tubcrcolar!. Forme sifilitiche. Forme di altra natura (lepra, scleroma, m1• cosi, ecc.). Corpi estranei della laringe. Traumi della laringe. Lesioni di senso e di moto della laringe. Malattie della voce parlata e cantata. Tum'o ri della laringe. Chirurg~a della laringe.

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Trachea e bronchi -

Esofago.

Volume di pagg. Vlll-592, con 404 figure nel testo. Prezzo L. 6 8 , più le spese postali lii spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 6 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. ti 7. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.«

eENNI 1\.

GRÉ GOIRE

B I B L I o G R A F I e I (l)

et R. CouvELAIRE. Apople.xies vi-

scérales séreuses et hémorragiqrics (lrifarclus viscé.raux). Masson et C. ie · Edit. Paris, 1937. Pag. 180. Pr. fr. 50. Gli AA. rivolgono · il loro studio agli cc infctrLi viscerRli », te1'mi11ologia cl1e accettano i)er tradizio11e, rna non })et convinzione, poicl1è negano ch e l 'infarto, nel corrente e universale mo.do di intendere, sia una malattia, m e11tre non è che un rnodo di 1)resentarsi di UI\ viscere, una sua speciale colo razione, o al }liù « una infiltrazione sang·uigna ». L 'infarto, quello di tutti i medici, è la conseguenza' di un trombo o di un embolo, che so1}prime un ten·itorio ..sanguigno, ma quello di cui s i interes a110 gli AA. corri.:;J)Onde a lIJl.a lesione, in cui non entrano nè la trombosi nè l 'e111bolia, che può colpire qualunque ,·iscere, e forse anche il cervello. Eftso è provocato sperimentaln1e11te, evitando ogni azione ·diretta sui vasi, 1p er irritazione del 6istema neurovegewtivo determinata nella clinica dai J)ÌÙ diversi stimoli, chimici, tossi-infetti\ i, traumatici, elettrici, ecc. La conseguenza è unica : un cc fenomeno apoplettico », il colpo • • err1orrag1co. Il lihro è tutto una ricca documentazione s1>erimentale degJi accennati concetti. induhbian1ent e originali, la prova di come si p0'5i'ono detern1inare in qu.alsiasi viscere o in rr1olti visceri - inLeslino, pancreas, poln1one, l1tero, testicolo, ecc. - , il fenorneno apoplettico, e ort tutte ]e s ue conseguenze sinton1atic.h e lo c~1]i e· ·~·enerali, raggruvpandole sotto un fattore :p atogenetico co·m une « apoplessia 1:>er cl1och da intolleranza » . Gli esµerimenti furono fatti su cani, cavie, cc,.11igli -ecc. serven·dosi, come sostanza anafilattizzar1te, dì siero di cavallo. Le conse.g uenze, concordi a qt1elle fondamentali rr1esse in evideJJza dal Richet C., Portier e altri furono car 8 tteristicl1e dello ch oc anafilattico, e, come le~ioni a sode viscerale, emergono per le alterazl'io11i .diella sfera c~r.c:olatoria, congestioni e emorra.g ie diffuse, determina te dalla brusca caduta della pressione arteriosa e dalla dilatazione dei capillari , subordinate all'influenza ·dtlla irritazione delle terminazioni nervose del siF-tema vascolare, del simpatico. Tutto ciò ha p er base un.a ricca letteratura scientifica e sperimentale, e amplissimo è il contributo che gli AA. vi hanno apportato, contributo che in i}arte può cl1iarire il meccani·s mo di alcuni <ircidenti apoplettic.i cl1e clinicam.ente si osservano nell'uo·m o. Alcune tavole illustrano i risultati anatomici de.gli infarti viscerali praticati sperimental1nente; ma con tutto ciò è quanto n1ai difficile 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen·sione .


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SEZIONE PRATIC.\

se non impossibile disti11guere a n che anaton1icamente, e con più ragione clinicam-e nte, 1'infarto .p,er le~ione vascolare dalla <tpo·p lessia :per c b ocl1. Con1parati,ramente alla _p arte sperimentale estesa è quella c linica, con una abbondante ca:Sistic:a, ch e sopratutto si propone di guid.are I ' orientan1er1to curativo e chirurgico· n·ella .a11oplessia co11 speciale riferimento a quella intestinale. L'opera è verar11ente inter essante , e merita di esser letta con la m assima attenzione, in qt1.a nto apre la vi.a a con cezi o·n i patologiche e clinich e in buon a parte. nt1ove, i1el loro contenuto rigorosamente scientifico, e quin di a possibilità t erapeuticl1e di g rand-e im ·p ortanz.a . G. MòGLIE.

.dica t.a alle ·e mbolie

cereb 1r~ li

solide, l 'altra a

quelle g.ass.ose. Chiude l 'importartte mono.g rafia un caJ?itolo sulle decluzioni gonerali tratte. dall' o~servazio11e diretta e nel vivo d ella s up erficie cereb·r ale :ver l 'azione dell 'en1bolia. Così furono deterrminate le l"eazioni vas.o -rnolrici del cervello, durante e in seg uito a lle embolie solide, a carattere ·durevole per uno s11asmo intermittente m.a a rip etizion e, il cl1e Yerreb·b e a pro rtare un i1qtevole 1c:on.t rib uto a lla dottrina d ell 'angio~1la&mo nella g enesi clel ra1nr11ollimento· cereb.rn le, non esclu·d endosi co:I1 ciò la possibile cc.1 osistenza d ello spasn10 con la dilatazione· va~a J.e, .anch e n ei limiti di un solo ramo arte• l'lC•SO . Si din1ostrarono irLolLre la ' rascol.arizz.a zione M AU RICE V1LLARE1:' .e t RE~É CACHER~. Les ema11astomotica ·d ella cor teccia c.erebra l e, e, mebolies cérébrales. Etu,des de pçithologie· ex- dio11te l 'osse·r v.a zione micr oscopica sul vivente, péri,-neritale. l\11asson et C. ie Eclitel1rs, P a - ln ·det erminazi·)·n e d·ell 'infarto cerebrale; le moris, 193P, p1aig. 13'3 . Prezzo fr. 32. clalit.à del raggiungimento del cervello ·d a parte clelle embo lie g assose, e I '.a rresto circolatoÈ uno studio orig·i11ale e sperimenthle, tratrio /che vi si può Oi58·er,rare , e a cui sarebbero tato con ampio ·e rig·o-roso tecnici smo, sulla do, uLe, in·d ipen·dentemente· da qualunque r eafi5iopatologia circolatoria ·d el cervello in aziozione· angio·s p•asti ca, l e più dirette e caratterin .e, m .erli.ante l' enLbolia provocat a, iniett a do ~t i che alterazio]li anatorr1i cl1e. n ei vasi corpi es trar.ei tSo]idi o gassosi , p er poi Segue u r..a abbondante b,i bliog1·afia, ove sono c·~servarne le reazioni vascolari ·d ell 'organo e <Juincli i dj sordini della circol azione oer eb ra]e • r jcorda·ìi tra gli italia11i il G-uizetti P . , il Monti, G. MòGLIE. il Co·pr)Ja E. e il L apclla A. eh r rie <l.eri vano . Nei 1·iguardi d ella . fisiopatolog·ia d el c:e rv·ello l 'opera · va intesa come uno s tudio di p1atologia AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNOREss1 ST>6rimentale, co.ine un co·n tributo alla g·enesi de11e. co·n seguenz.e ·d·e ll 'e1nbolia, ch e per la pri1J1ét ,;O•l ta il V-irCllO\V nc1 18± 7 diffe.renziò d alla Congresso della Società Neuro-Chirurgica Britannica. trombosi. L'a r gomento no.n è nuovo poi.c.h .è 111olti se ne occup·a ro·110 . dal 1.~~la11ren&, Ehr(Oxford, agoslo 1939). mann. Cohn e Weber , dal Prévost e Cotarcl sino agli ·s tudi i)1iù r ece.n1 i dell 'Iler rna nn e d ei La Socie ly of British Neu rolo·g ical ,S urgeons, se è composta di un numero ristretto di soci, è in st1oi collab·ora lo1i. Il lavoro ·di c.u i e:i in1 eressian10 è conside - compen so molto at t iva; ed alle sue riunioni bianr a lo dagli AA. nei limiti di una ricer ca sulla nuali h anno l 'abitudine di prendere parle numer osi neùro-chirurgi stranieri, ollre ai pochi me~ca11:lcità d ell 'ernb·oli.a a i)rovocar c o in1e no 11elbr.i corrispondeD:ti. · .· le piccole .arterie dell 'en cefa lo d elle r eazioni Una .delle sue riunio11i ann u ali vie n e di 1solilo vasornotrici no1~r.Gali o .a ti1)icl1.e, d ei foc olai di le11uta all 'es tero. Così n el giugno 1937 la Soinfarto nella sost a11 za n ervo~a e p r ecisarne le cie là si riunì a Berlino e a Breslavia presso Tonni.s 111od alità di formazio11e . La t e.cnica ·è basata e Forster; nel g·iugno 1938 a Parigi pre·sso Clovis Vj11cent. Qu est 'an110 invece la riunione estiva s ulla l:>O~~ibilit à di osser,Tar e i detti fenorneni - dal 17 al 19 agos to - ha avuto luogo ad in .azioP.e. nell 'anim .a le vivente (.can e) in stato ()xforcl presso H. Cairns, })rofe1ssore -cli n eurodi a ne.st·e.sia. Ottenuta la loro ' isione· diretta chirurgia in qu el Centro 'Niedico, istitui lo dalla con ~pec iali dispo 3iti vi , es~i furon o fissati i11 inunificen za di Lord Nuffi eld. Jhe]licole in 111odo· da averne 11na i11teress.ant1sIl Congresso si è inizia to nella Radcliffe l11firsi1r1a microfotografia in seri e, ch e con ad.atti n1ary, oYe il prof. Cairns ha operato un p aziente ingra11tlin1.enti vien e riprodotta nel testo , ilaffel to da u n 1umore d ell 'an golo ponto-cereb ellustran.dolo n el n1odo più dirnos trativo e orilare destro. Il n1a1ato er a ·s ta to opera lo p arecchio lempo g·inale. pr ima di d ecompressione cer ebellare in un altro J,a documentazio11e anatomo-p atol ogica ·è forr1ita dai risultati di numerose esperienze , ac - ospec1ale . L 'in1r rYen lo, condo lto co11 g rand e precision e, con1pagr.1ati d a rr1icrofotog rafie d elle lesioni traver~o una r esezione p arziale di u11 emisfero o~ser,1 a te. Bi speci:ile :nt.eresse clinico compacer ebellare , permise ] a rjmozio11 e p ar cellare d el rati,ro è lo studio dei fenomeni t1.e r,rosi con se- tumore in1sieme con la capsula. gu enti all'esperimento sia co·m,e fen.on1eni imLe ~edule del Con gr esso si son o svolle in una mediati, sia se.condari . L.e esperienze, con1.e fu saia del Nuffield In stitule il 18 e il 19 agosto. Mixlcr cli Bosto11 e ~1c . K. Craig cli RocJ;iest er accennato, sono disti111e iri due J)arti, I 'una de1

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« IL POLICLIN I CO >'

(~linn e·so ta)

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11anno parlato delle er11ie del nucleo Un~ cinen1atografia a colori òi grande inl eress~ polposo: n e è seguita un 'ampia discu ssione. è stata presentata da H. W. Florey. Es·sa dimoFrancis C. Grant di Filadelfia ha parlato sui strava in in ani era evid en lissima il circolo capilri1sullati fi siologici della sezion e d ella radice dilare, e alcuni fenomeni islogeni conn essi con tale scendente del V, riferendo sui risultati ollenuti circolo. in 9 casi. l in 'altra bellissima cin ematografia a colori, preSecondo l 'oratore, l 'operazione proposta e apsentata da W. ~1c . K. Craig, illus trava in modo plica la da Sjoqvist, rappresent a un intervento faevidentissimo l 'intervento chirurgico, che è atcile, e ch e sarebbe sopratutto i11dicato n ei ca·si di tualmente praticato nella Clinica ~fayo da Adson n evral g·ie sintomatiche (ad es . in ca si di tumori e collaboratori per la cura delì-1 ipertensione esinoperabili del viso). Per la nevralgia n1aggiore se nziale. Esso consta della resezione bilaterale degli rsplancnici e dei due i1r imi gangli lombari. essen zial e preferisce la sezione d ella radice per via t emporale secondo I~razier, che orrp.ai in qua1si Craig ha comple talo la esposizione cinematogramille casi operati da Frazier e da Grant ha difica parlando d elle indicazioni e dei risultati otmoslrato !a sua efficacia e la sua b enignità. tenuti. La comunica.1.ion c h a d alo motivo ad una i"'T. I·'. Ro,vbo lham ha ricordato ch e, per la sua larga discussione. Geoffrey J effer son di ~lar1 cl1esl er ha aperto la personale esperienza, la tra tto tomia r appre·3enta u11 inter vento pii.1 gr aYe della sezion e dell a radice, discu·ssione sul traltan1ento d elle lesioni penetranin qu anto il punto di rep er e d el t aglio sul bulbo ti del capo; m entre un 'allra . discu ssione sui tuè n1eno preciso, e d 'altra parte il d ecorso postom ori dell 'ac ustico è stalo iniziata da Hugh Cairn s. per at orio n on è così semplice come quello ch e seSi può conclud er e ques lo breve riassunto, affergu e alla rjzot omia per via t emporale. m ando ch e in questa riunione della Società NeuroChiasserini ha d etto ch e, se la trattot omia ofChirurgic1 Britannica sono stati trattati numerosi fre alc uni vantaggi sulla rizotomia (con ser vazione ed inler essanti argom enti; e, ciò che sembra con<lella sen sibilità tattile), essa è ·un a oper azione lare anche di pit1 , quasi og nuno d egli argomen1 i forse inen o precisa e m eno benigna della sezione trattati ha d ato orig ine a delle an1pie discu ssioni. d ella radice d el V per via t emporale . La Socie tà è allualn1ente presieduta dal prof. Una dimo·strazione Yeran1en le inter essante, con Norman Dott, il ben n olo allievo di Cushing, ora proiczio11e cli numerosissin1 e e bellissime mi croprofessore cli neuro-chirurgia a Edimburgo; menfo log·rafi e, h a fatto P . del Ri o Hortega 1sulla isto- tre ne è infaticabile segr e tario onorario Goeffrey log'ia dei n euroblast omi e sulle varietà d ei gliom i . J cffer son , n euro-chirurgo a Mancl1ester, e èhe r e~1c . 1{. Craig h a riferito su 91 casi di tumori • centem enle è sla to n ominat o pro.fessore di n eurod el midollo cervicale operati n ella Clini ca Mayo. c hirurgia in quella Università. Ha insis lilo sulla opportunità di eseguire, . quanIl prof. Hugh Cairns, altro alli eYo di Cuhing, do ciò è pos·sibile, d elle emilamin ec lomie, per non e la sua gentile signora hanno fatto gli onori di indebolire la statica della colonn a cervicale . ,S u casa. quest 'ultimo punto hanno parlato pro e contro Alcuni <lei soci h anno avuto il piacere e }!onore vari ora tori. di aYere com e guida in una visita ai meravigliosi Alcuni collal)oratori d el prof. Cairns,. fra cui CollPgi di Oxford la ste·ssa signora Cairn s, che ci J. B. Pcnnypacker , hanno avuto campo di moha anch e riunito Jn una cena familiare n ella s lrar e una cospicua raccolta di prep ar ati macro pella Old Senior Common Roo1n del Collegio BallioJ. e n1icroscopici di patologia cerebro-spinale, e tli E nella splendida sala di un altro fa1noso ·CoJve11tricolografie. Ludwig Guttmann ha fatto Yeòere d egli esperilegio, il ~I~gdalen Coll ege, i part ecipanti alla riu111enli in lesi a m ois trare con evidenza la seçre- ·11ione si so110 trovati ad un pranzo, a cui partezion e sudorale a m ezzo d ella Chinizarin (coloracipava il fondat9re nel Centro medico di Oxford, zione violacea d elle aree sudanti). Lord Nuffield. A. CrlIASSERINI. J. B. Pennybacker ha parla1o d el1 e cisli cerebellari traumatich e ; F. G. Hobson d ei r isultati Ricordiamo l'Interessante pubblicazione: ottenuti con i sulfonami cli d el trattamento delle Prof. CAETANO BOSCHI e Dott.ssa MARIA CORI m ening i li; F. C. Courtice della circolazion e ceredel Reparto Neurolo~ioo brale n ell 'aumenta ta t en sion e endocranica; Schle- dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatologia della P olia.mbul. Med .-Chir. ·singer d el dren aggio venoso d el cervello con spenella R. Undv. di Padova. di Ferrara ciale ri guardo al sist en1a di Galeno , facendo not are ch e l 'allacciatura d elle Yen e di Galeno non è . COMPRESSIONI MIDOLLARI n ocessarian1ente mortale; R. A. Krynauw del vaRilievi clinici e guida diagnostica lore d ell a eleltro-en cefa1ogr afia per la diagn osi SOMMARIO. Prefazione - Definizione di «Compressione n eurolog ica ; S. Zuckermann clclla .sti111olazi?ne I"midollare 1i - Richiami anatomici - Anatomia patologica Sintomatologia~ Sintomi della compressione extramidollare. visiYa in r apporto alla attività ipofisaria ; A. Ch1a1S·· Posizione della compressione rispetto al piano orizzontale. Com, serini delle lepto e pachimenin giti cronich e cirpressioni extramidollari a sede intra- o extradurale. Compres, coscritte cerebrali è spinali. . ~ioni da cause ir T!'amidollari. Differente sintomatologia a nor, ma dell'altezza. - Esami sussidiari: Studio manometrico della Tutte queste comunicazioni hann o cla lo luogo tensione del « liquor ». Puntura lombare. Segno di Quecken, a disc u ss iorli più o m eno amp·ie. s taedt. Prove di Queckenstaedt,Stookey. Indice di pressione. H . Cair11 s ha dimostralo a1runi pazienti opeProva di Ayer (e di B-0schi). Esa'm'e del « liquor ». Esame del <<- liquor » : doopia puntura. Prove radiologiche dirette. rati: in un o di es·si un 'afasia lrauma1 ica era Prova del lipicdol di Sicard e Forestier. - Casi -peJ"sonali scom1)ar sa in seguito ad i11terYe11 t o cl1ir ur gico; Indirizzamento diagnostico: Diagnostica diff~renziale . Diagno, un secondo paziente er a st ato operato per una stica di natura. Decorso e prognosi. Cura. - Conclu• int o1na t0log ia di compressione mid ollare acuta sioni Bibliografi~ d ovuta aò una cisti d el for nm e occipila1e; in un Volume di pagg. VIJJ,128, con 28 figure in nero e 2 a colori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8 , più le spese postali di spe, fer zo pazir nle oper at o di m cnin gio111a occipitale dizione. Per gli abbonati al « Policlin ico » sole L. 1 6 franco le r adi ogr afie dimostrat e 1)ern1e LteYano <1 i ri conodi porto in Italia , Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 7 . scere sull n pellicola i contornj d cl tl1111or c ; t1n qu arto individu o infin e er a ta lo Ol)Cr a to di Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA. em an giom a d cl cer,·ellelto. 1


(ANNO XLVI,

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NUL\f

SEZI'ONE PRATICA

1989

APPUNTI · .PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La fessurazione spontanea e sim1uetrica delle ossn. B quesla u11 'affezione organica delle ossa, da staccarsi dal gruppo dei reu111.atismi; essa è stata ,d escritta sotto il nome di s indrome di Pick111ann e forn1a l 'ogg~tto di una tratLazione da parte di P. Ravault, (}ibard e Pidier (Lyon méd. e Jou1 ·1i. des praticiens, 12 agosto 1939). Il t5inloma capitale è costiluito dai dolori, ~J le cosc·e, alla r e.g ione del bac.ino, talora anch e agli arti su1>eriori , nelle regioni toraciche dorsale e l ombare. La sede dei dolori dipende na Lu raln1ente da qu ella delle fessure. Vi si associa un certo g·r.ado di in1po lenza funzionale , t<tnto c h e alcu11i lll.a la ti ri rnangono confinati 11el letto. Nulla all 'esan1e obhirLLi vo; talora te11denza t1 llo schiaccia111 ento vertebra} e, alla cifo-scoliosi , nia non s.eg11i evidenLi di osteon1alacia generalizzata. All'esame radiologico, delle . trie ossee , ch e dnnno l 'in1pressionc di fralture spontanee; ir. rPgolari, eh-e interessano tal ' 'o.Ita tutto l 'osso, altre volle incornrJlete.. Si tratta di vere ·s trisce di decalci fi ec?.7.Ìone, generalmente simmetriche. Le lesioni ricordano quelle d e.11 'osteo111a lacia· : esistono d elle def or111azioni pelviche,' urt incurvan1er\IO od angolan1ento delle ossa 1u ng·he. L'affezione è cronica e sii prolunga per jpiar ecchi anni; talora, fYi ha un mig·lioramento, con attenuazione dei dolo1i e mig-lioramento flell 'in1potenza. Nun1erosi punti di co11Lalto a'' vicinano ta] e affezione all 'osteon1alac ia, difettando però fa i1)oca]cemia. È s1)esso secondaria ad affezioni decalcificanti diverse. 11 trattamento consiste nella ricalcificazion e intensiva : calcio iniettabile con vitamina J) ( ergosterina irradiata, olio di fe.g ato dj merlt1zzo); cambian1.ento d'aria, radioterapia. fil. 1

La riparazione delle ferite mucose e gli nccele· ranti della epitelializzazione. P. Carnot (Paris rriéd., 22 lug lio 193.P) ha ~l udiato il prob le111a della riparazione delle ferite n1ucose. .s1)ecialrnen te dal punto di vista di possibili applicazioni .alle ulceri ga.stricJ1 e, praticando dogli esperi1ncnti sui cani, in <'ui face,1.a delle .abrasioni della mucosa g·astrica, per un'estensione circolare di 6 cm. di dian1etro, rispeLta odo la sotton1u cosa e la mu~colare. Tali abrasioni si vanno cicatrizzando ro.11 una notevole re.g ol.arità, .&icc.h è dopo 3 setti 1l1a11 e s i ha costan te111·en te un' epiteli alizzazion.e, che si estende ]Jer i due terzi. Ha poi sperimentato l 'azion e di vari agenti su tale processo, osservando cl1e la diatermia, 1

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i ra O'n 0·1ri ullravioletti la J. onizzaz ione .:illo zinco, ' al rrl.ag11·C8io cd .allo jodio li-a u 11 effetto netta1 ne11 Le ritai-danLe. Nctla1ne11te p·r oliferativi ed epilelializzanti si 50110 diu1ostrati g·li estratti c 1t1 Ùrio rLa ri. Interessanti _ono le ricerch e fatte si·::, Lerna tic.amente sopra una serie di sostanze cl1 e, 11er la loro affi1nità con quelle che so•n o r..a1\ceri1ge 11e, so·n o da ritenersi epitelializzanti, escludendon e però quei corpi ad azione sicurame1l te can cerigena. J ri~ultati i>iù n etti so1110 s tati ottenuti con l 'acenaftolo, çl1e vie11e utilizzato in soluzione in olio di oliva, con cui si pe11nellano i rr1argini dell.t1lcera sperimentale dopo l 'op·erazione, introducendola anche direttar11e11te n ello stomaco. Con tal e sostanza, si è veduto u11 abbrevia111ento n·ettisisimo del temp.o di e1)itelializzazione. La neofonnazioin e della 111ucosa , con le sue })ieghe e le g·hiandole niucose molto stipate., che n1o Lrano l 'intensità d ella nuova proliferazione, è sopratutto attiva verso i margini. Ma con l 'ace11aftolo 1'epiteliali zzazione è totale a11che al centro (dop:o 3 setliman.e), dove è note' 'ole lo spessore della nuova .mucosa con l e sue gl1ian·dole. Più tardi, e soltanto con il trattçl1r1ento all'ace.naftolo, compaiono anche .g ]i e\l en1enti diffe1ie11zi.at i della mucosa gastrica. L 'A. h a falto delle ap·p licazioni d ·el metodo a11cl1e per accel erare la cicatrizzazione terapeutica, nell'uomo, delle ulceri dige&tiv.e., delle varicose, eoc., con Tisultati che sono assai ].1 ronlrtte nti. fil. 1

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La pratica delle episiotomie ed il trattamento precoce di quelle non adese. È ormai entrata largan1ente n·ell ' u o la pratica delle epì:siotomie per affrettare il parto ed evitare. lacerazioni, che possono dare g ravi conseguenze. C. Luccl1elti però ((':l in . Ostetrica e Ginec., g·iug·110 1939) os e r·va che i1ure in un nrr1bienLe ottir1 to co111e quell o di t1na Clinica, la percentuale d elle suture non adeRe cr.a molto n1aggiore per l e episiotomie cl1e per l e lacerazioni s.pontanee. Questo va attribuito al fatto cl1e si praticava dapprima l'episiotomia lat erale (destra o sinistra), mentre quella mediana aderisce assai ineglio. Sj è, p·er ciò, abb·a ndon.ala la pratica delle episiotomie sistematicamente laterali, riservandole ad alcune speciali in dicazioni (perineo molto basso, b1occo cicaLriziale perineale da pregressa sutura) ed ad'o ttando invece, negli altri, l'episiotomia me· desima con deviazione laterale dell 'e&tremo inferiore per salvaguardare il retto, oppure il tipo paran1edia110, cl1e partendo dal centro della forchetta, devia verso destra o sinistra. In tal modo , la percentt1ale delle sl1ture non ade_e si è abbassata al li,1ello di quelle d n lacerazioni spontanee. P er le une e le altre, l 'A. l1a adottato un sistema di trattamento precoce, da fat"'i dopo oltenuta la prrfetta d etersio-


1990

[ANNO XLVI, NuM. 4tii

« IL POLICLINICO »

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n e della piaga e l 'assoluta sco1nparsa di anche pocl1i decin1i di fe:b b re. L ' A. descrive accuratamente il n1etodo adottato, che consiste essenzialmente n ella c ruentazione dei margini e delle sup·e.r fici d ella }Jiaga e nella su ccessiva sutura. I ri &ultati, nelle 13 lesioni vaginali di cui riporta le storie, sono stati ottimi , con adesione perfetta e comp leto rip ristino anatomico e funzionale delle parti suturate in tutti i casi, arJcbe in 2 i11 c ui la lesione era complicata da lacerazio11e del r etto . fil. 1

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Un caso di flebiti blu nel decorso di 11na polmo· nite. La flebite è una complicazione rara della l)()lmonite: 1 caso "&U 500. È complicazione ple r lo più tardiva, si localizza p·r evalentemente ad u11 arto inferiore, ha evoluzione rapida. Ne descrive un caso A. Buisine (Journ.. des scienc. m e.dic. de Lille, 20 àg·of'to 1939) osserv.ato in una donna di 37 anni. La sola cosa che la distingueva dagli altri casi era il colorito rosa infiarnn18torio dell'arto colpito. La malattia si era svolta in 3 ·p eriodi: dal 1° al 16° giorno una polmonite cla5'5ica, dal 16° al 35° giorno wt episodio, acuto pleuropolmonare brusco, co·n emottisi , da infarto e dal 35° giorno una flebite. J_,a flebite coincideva co11 assenza di oscillometria dell'art.o, per cui simulava un 'embolia arteriosa. Si tratta di una forma arteriosa di obliterazione venosa (flebarterite di Audier). R. Gregoire. ha b attezzato questa forma cc fle})ite blu phlegmatia caerulea dolens ». Questa forma ha un inizio più drammatico d ella forn1a alba, si associa a spa&mi arteriosi e a cianosi e spesso a collasso e dura poco (l m ese circa). Quegtì fatti si spiegherebh·e ro come un 'eccitazione del simpatico periver1oso che, dalla vena infiammata, agirebbe sul simpatico cardiova·bcolare generale (donde collasso) e -sul si111patico vicino (donde spasmo arterioso). Lo spasmo arterioso pruq dare gangrena del·1,arto. 1\.ll 'inizio, nel dub,b io diagnostico fra embolia e flebite , un mezzo· dia-g nostico è quello d ell 'iniezinne di acecoline (l 'arecoline agisce f'olo sullo spasmo arterioso, non sul venoso). J~el caso d·ell'A. non si u sò l'ac ecoline p1 e rchè il collasso circolatorio era grave, ma si usò l 'anestesia d el simpatico lombare che <:igisce sullo s·pasmo la n to venoso che arte·r ioso e pare al)b•i a anche azione curativa. L. 1

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I tumori della parotide. In 13 casi di tumori benigni con 12 esami i~lologici si è constatato (Roux-Berber e M . .Tad]ovker Presse 1\1 édìcGJle, n. 2n, 1 ~36) che la recidiva è costante in se.guito al} 'enucleazione i11trag hiandolare. L'associazione della radioter él pia o della telecurieterapia all~ chirurgia, non ha mai impedito la rec idiva. Malgrado l'apparen za di tumore enucleabile il tumore misto

deYC e... ere a. portato mediante parotidecton1ia~

Gli AA. cons.ig·Ii.ano pe1tanto di e&tenid ere la 11arolid ec lo1nia totale a tutti i t11mori della parotide, data ancl1e la difficoltà che spesso si ii1co11Lra, di eseguir e una diagnosi precisa sulla 1n.alig11ità d el tumore non solo clinicamente, rr1a ancl1e .al tavolo operatorio: spesso infatti è r.;olo l 'esan1e istologico ch e può dirimere ogni dub:b io. ~I. PEREZ.

La legatura della a. carotide comune nei casi di cancro dello. testa e del collo. J)al ]a\ oro di W. 'Vatson e Silverstone (A nJ!afs oj Siirgery; n. 1, 1939) ris11lta che in pazie11Ji portalori di cancro la legatura d c:ll'art. carotide comu11e deYe essere considerata un int6r~el1Lo assai azzardato. La mortalità operatoria nei casi riportati dagli AA . (20) fu del fi5 Cj~ . Le freque11ti variazioni e anormalità del1'anaton1i.a delle ar1 eri e del collo e ·d el cervello inducono ad ammettere che tali in1portanti anomalie anatomiche possono ~i)ie,,gare ]a g·rande varie là di complicazioni cer-eb1 (1 li c.he fa11no sc1guito alla legatura dell'a. carotide comune. Gli AA. ritengono che la possibi1ità che ~i stabilisca un c irco1o collaterale efficiente 11f:]la circolazione cranica dopo legatura dell'a. carotide comune 11on deve essere tenuta in grande considerazio·n e. La prognosi non è migliorata dall'uso della pinza di Crile per la occlusione grad11ale d ell'a. carotide• comune. t'età non sembra avere molta importanza per le prognosi. I cinque pazienti più gio,·ani della serie presentata ·d'a gli AA. vennero a n1orte •fluhito dopo l'intervento. Di 11ove pazienti 6 al mo.m ento del ricoYero in ospedale avevano oltrepassato i 50 anni di età. La causa di morte più frequente (70 %i fu llna complicazione cerebrale: gli emboli, l'emorragia o l'edema della glottide rappresent~'lno frequent emente i fattori principali del1'esito letale dei pazienti. La trombosi che fa seguito alla legatura dell'arteria probabilmente :::-1 v,erific.a molto fre·q uentemente. La sepsi, il di1nagrimento, l 'emorr~gia, la dl-$idratazione, Jo pressit)ne abbassata sono fattori i quali contribuiscono · a determinare l'esito fatale per lego tura dell'a. carotide comune; l'apparato va.SC'olare ·sanguigno congenito e preesistente che si djstribuisce al cervello rappresenta il p iù im1)ortante fattore peT il. mantenimento della ,·ita dopo l egatura dell 'a. carotide comu11e. TosATII. 1

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L'efficacia della tossina di Coley nel trattamento del sarcoma. È noto che ·coley ha proposto entusiasticaru E-nte l'uso cli d etermina.ti pr0dotti batterici 1)1er il trattamento del sarcoma, !'ipecialmente dell'osso. · Q~esto A. con.si1glia ·di iniettare una mescolar1za di sos.pe11sioni uccise di s treptococcus e1 }Sipelatis e di K1). 1}rodigiosus con1e ron11)]en1ento alla terapia cl1iru.r gica e alle irradia-


1991

SEZIONE PRATI CA

zioni,._ Tale n1i~cuglio è noto sotto il no.m e di « CO le y ' ~ to X Ì Jl 5 n . .~. 13runsch ,vig (An.nals of Surgery, n. 1, 1H39) ha voluto studiare glì effetti d!ella iniezione intra1Jeriloneale di cc Coley 's toxins » sul &1 r co.flla del sot tocutaneo del r.atto., otten.u to }lC r mezzo di idroc.arburi canc·eiJ:ig·eni. Non g li è Tiuscito di oss.ervare alcuna inibizione dello svilup1po del tun1ore. In un notevole numero di casi i tumori d eg li Animali trattati presen.tarono una evidente reazione iperemica e.d emorragica. :È certo cl1e ciò era dovuto ad una reazione dell 'orgarti~:r::no alla iniezione di prodotti batterici poic11è tali modificazio·n i non· furono mai osseTvate n.egli animali di controllo. NQµ sembra pertanto che tali reazioni ri1eF-cano a inibire la crescita del tumore. TosATTI. 1

Grosso emangioma cavernoso del fegato. llay !B. S. (Annals oif Sargery, fase. 3°, 193 9) riporta un caso di eman·gioma cavernoso d el fegato in cui, essendosi ad addome aperto constatata la sua inasportabilità chirurgica, p er la lroP.po ampia estensione e. la completa se,~si­ lità, furono posti i:n parenchin1a epatico ai n-iargini d el tumore .quattro tubetti Cushing d 'argento e fu richiuso l 'addome. Indi · fu instil'uito un trattamento roentgenterapico u sando in ogni seduta da 300 a 370 ur1ità R. in modo da raggiungere in 4 m ·e&i , fi. 772 unità. Dopo 4 n·•esi di intervallo il tra ttamento fu ripreso e si aggiunsero in altri 7 mesi 4.602 unità R. Il paziente, fin dall 'inizio d ella roentgenterapia è an·dalo rapidamente mig liorando. I disturbi cl1e il tumore gli produce,ra e ch e co11si,$levano in dolori laceranti e p eso insop·p ortal>ile all ' ipo cond1~io destro e·d all'epigastrio e ir1 diffi(;oltà d ella digestione •sono sromparsi. I controlli radiologici eseguiti a regolari int erv~lli di tempo har1no mostrato il prog r essi,10 riavvicinamento dei tubi di Cushing cioè la progressiva ·d iminuzione di volume d,el tumore che è continuata ancora dopo la fin e del trattamento roentgen. Dall'ultin1a X·g·rafia ese.g uita l 'emangioma a1)1~re ridotto ad un sesto d el suo primitivo - volume" D 'AG0STIN01.

MEDICINA SCIENTIFICA La causa della curva glicemica bassa nel morbo celiaco. Lo sprue 1ropicale e non tropicale degli adulti è identico al morbo celiaco d ei bambini. Queste tre sindromi , ch e sono una suddivisione d ella steatorrea idiopatica, si possono anch e indicare col 11ome di malattia di (jee-Thaysen. Il Thaysen stesso n el 1926 trovò una curva gli cemica bassa in casi di sprue non tropicale e qt1esto fatto fu conferm a to da altri e fu n o1ato anche n el 111orbo celiaco '

T. Crawford (1,he (jua1·t. Journ. of. !Vfedic., lug·lio 1 93~) h a voluto studi ar e le cause di tale abbassame11l o della cu r va g·licen1ica n el in. celiaco . Le cau'-•e p0ssibili sono: un abbast.an1·ento della soglia r e1tale lJer lo zu cchero , un di1ninuito· o ritardato as$orb imcnto di zucchero dall 'intestino, un 'al1mer1tata utilizzazio·n e o un .aumentato immagazzinam ento del glucosio r1 ei tessuti do,p o l 'assorb1in1 ento. Se la rSoglia renale del g lucosio fosse abbas sala, si dovrebbe avere g·licosuria. ~1a.c Le.a11 e Sullivan la trovarono u n.a ' 0.lta sola su 14 casi esaminati, quindi quest a cau sa va esclusa. II prob·l ema si ])IUÒ risolver.e studiando il comportamento della glicemia do,p o in'iezio·n e endoveno5a di soluzior1e glucosata, pevchè con qu.e•sto m ezzo si elimina in modo certo un €V·entuale disturbo di ass0rbimento• di origine intestinale. Nei ì2 casi studiati dall'A . , ad eccezione di uno, si ebb·e aumento della glicemia (dopo inge&tio1n e1 di 2 gr. di glucosio p 1er Kg. di peso) inferiore a 40 n1g. p€r cento. Da queste curve si d e, e escfudel"e cht3 esista nel m. oeliaco un disturbo d el ricarn.bio inte rme.d io dei carl1oidrati. E$c lusa an·ch é l 'ipo1teisi d ell 'abb1a ssan11ento della soglia ren.<:tle b·i sogna fermarsi a quella diel mancato assorhim '3nto- di g lucosio l>er Yia inlcstinal e. E quest o, n ei ca. i dell 'A., è con fermato dall e curve e·ccessivamente basse di glicerr1ia ottenuta dando lo zt1cch ero per via ora le. La e n sibilità all 'i11s ulina , saggiata in 6 malati , 11on ha din1ostrato \ ariazioni dal llorrnale. I .. 1

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VARIA

La e naturina-. un nuovo ritrovato dell'industria farmaceutica tedesca. Si 11a i1otizia ·da BerliJ.10 ch e ! ~indu stria far111aceutica g ermanica è riuscit.a a produrre un r1uovo tipo di 111a teria di .~ to ffa ch e. si p resta tgregian1ente a so Lituire il tipo di .garza finor a in u so. Qu est a m a t r ria la i ric3va dalla pellei di ani111al i e 11a I '.a spetto cli sottilis in1i fo gli di p e1·gan1ena, ch e però a contatto co11 l :.acqua tie1)id a si fa piegl1evol e .ed elastica ecl nun1enta di ,-olun1e. In tale st ato la si può rendere ~terile facendoìa bollire. Grazi e alla sua m orbidezza qu esta epider111ide artificiale cl1ia n1ata naturina Ja si adatta a qualsia i superfici e d el corpo con1 e una n1e.r nbrana di gomma . I.a 1iaturin a no11 lascia pass.are sosta n ze grasse; OYC qui11di una ferita richieda il t r attan1ento di uno strato cli pomata non e' è i1eri colo ch e questa \ en ga a -sorbita per buon a p arte com e a Y\ iene per la gar za usu ale. l in a l tro vantagg·io d ella naturina è di poter es~erc tolta con ·g·ra11de facilità sen za romper i e sfa sciflrsi cornei s pesso a,·vien e con la garza. Infine la natu1·ina co ta pochis imo e il fatto ch e la s i JJ O sa ~ tc rili zza re e r iadoperare p iù ,o]te n e di111inuisce an cora il costo • 1

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1992

(( IL P OLICLINICO

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lANNO XL VI, NuM. 46 j

NEI_JLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento corporativo. Modifiche alla tariffa nazionale per le prestazioni medico-chirnrgicl1e. Il Sindacalo n·azionale fascista clei m edici -

in seg uilo ad accor cli inlervenuli col ~Iinistero clclla Corporazioni e con quello di Gr azia e Giustizia propone, a norma dell 'art. 10 d ella legge 5 febbraio 1934, r1. 163, ch e la Cor porazion e esamini l 'opporlùnilà di n1o·dificare alc uni punti d ella vigenle tariffa n azion ale per le })r es lazioni m edicochirurgiche, seconclo lo sch em a allegat o. 1) Per quanto concerne i ·art. 1, si rileva ch e l 'inci·so « ... anche se in possesso di titoli sp ecifici », posto, com 'è attualment e, n el secondo comma d ell 'art. 1, non appare di facile interpre tazione e i1on esprime con chiar ezza la ragio·n e per c t1i è s tato in serito n ell 'arlicolo. Infatti si deve tenere presente ch e la di spozione è intesa a }}r ecisar e ch e la tariffa d eYe essere osserYata da tutti i m edici ge11erici, anche ... e forn iti di titoli sp ecifici, a meno ch e non tra lti i di n1edici in posse·sso cli diplomi ·di sp ecializzazione - i quali sono esclùsi clal campo .cli ap1)licazion e d ella t ariffa - oppure di profession isl i ch e abbiano r aggiunto al la fan1a (art. 3 della tariffa). Al fi11e perlan lo di chiarire co11 maggiore e,·idcn za il sig nifica to dell 'i11 ci o, si propone cli sposlarlo d al secor1do al pri1110 co1nma dello st esso ar t. 1. 2) L 'art. 2 dispone che la tariffa non si applica alle pre..st azioni di quei nledici, ch e abbiano r aggiunta alt a fama, qtian:do que·s la è accertala da i Sindacati provinciali (li cat egoria . Ma la ·Confed erazio11e d ei i)rofessionisti e d egli arlis ti, in vista clelle nolevoli difficoltà di seguire precisi criteri per la determinazione di ques ti professionisti di fan1a e d ella d elicata situazion e jn CL1i Yerrebber o a troYarsi i ,Sindacati, nel compiere quest a dis Linzione, è Ye11t1ta n ella determinazione di c hieclere la soppre sione d ell 'articolo in eisam e, in m aniera da elimin are la di"stinz iorv~ fra n1edici comu11 i e inedici di alla fama , estenclendo, sen za eccezioni, an ch e a questi ultimi la 1a riffa professiona le. 3) Infine, i11 armonia con la proposta soppressione dell 'art. 2, appar e ovYia la necessità cli m odificar e anche l 'ar l . 3, n el sen so di togliere dal testo le parole finali (( ... e per i m edici gen erici di cui al preced ente articolo n. Modifiche alla tariffa Nazi onale per le prestazioni medico-chiru rgi clie (pu!)blicata con decreto del Capo d el GoYerno, 7 agos lo 1937-XV, n . 2061).

ARTICOLO

UNICO.

Alla tariffa nazio11ale p er le prestazioni n1edicochirurgiche (pubblicata con decr e lo d el Capo del Governo 7 agos~o 1937-XV, n . 2061) ·sono apportate le 1seguenti modifich e: (JJ) l 'art. 1 vien e moclificato nel modo· seg u ente: (< La tariffa nazionale è unica e vale solo per i 1nedici gen erici, ancl1e se forniti di titoli specifici. (< Essa rappre~enta il n1inin10 onorario compatibile con il decorso profession ale e nessun m edico potrà far visita ad onorari inferiori a quelli del medico gen erico »; b) l 'arl. 2 è soppresso; e) dal teslo dell 'art. 3 ·son o soppresse le pa-

role finali <( •.• e per i 1nedici gen erici, di cui al precedente arlicolo » . Per i m edici di alta fama riprende piena efficacia quanto è disposto 11el 2o comma dell 'art. 6 n el quale vie11e esplicitamen le dichiarato con1e le voci d ella tariffa st essa tro·v ino applicazione in tutti quei casi in cui non sia in lervenùta tr':l m edico e cliente una parlicolare pattuizione ch e le fissi in una misura su1Jeriore.

MEDICINA SOCIALE Miglioramenti ai lavoratori del credito dell'assistenza per malattia. Il Comitato esecutivo e il Consiglio direttivo d ell 'I . N.F .A.L.A. C.A., riunitisi per esaminare il bilancio preventivo per l 'anno 1940, hanno approvato alcune maggior azioni n elle prestazioni corriS}Joste agli iscritti per gli atti chirurgici, per il caso di parlo e p er i ricoYcri in o•spedali o in ca1se di cura. Le maggiorazioni , rese poss ibili d al favorevole a11damento della gestione e quinrli senza aumento di contributi, d ecorrono dalla d ata del 29 ottobre 1939-XVIII e ·si riferiscono agli eventi verificatisi da questo giorno in avanti :

CONCORSI. Posti \'acanti. BARI.

Cassai Mutui], Pugliese Inf<>tluni Agricoli.

- Medi<'o ordjn ario e m edico aiuto ; titoli. Scad. 2 dic., ora 12. Rivolgersi alla sede, via Bozzi 17. MILANO. Con sor zio Prov. Anlit uber c. - Medico aiuto del di sp en.sario prov. di Milano; 6 medici direttori di sezioni dispensariali ; titoli ed esami; ·stip. L. 14.000 per ciascuno dei 7 posti; 21 ore settimanali. Età limite 40 a. Scad. ore 12 del 14 dic. ·Chiedere copie dei bandi. Rivolgersi alla segre leria (via 1\ilonforte 35). NovARA. A rnrninistra.z. Prov . Ispettore del1'0spedale psichiatr. prov. ; titoli; scad. 15 dic., ore 17; stip. L. 8340, indenn. L. 1040, 6 quadrienni decimo, alloggio di 4 vani con luce e riscald amen lo ovvero indenn . di L. 2000; età limite 30 a.; tassa L. 25 ; assunz . servizio entro 15 giorni. SONDRIO. ·- È ap erto un con cor so per titoli al posto {li Dire ttore òell 'Ospedale Psichiatrico di Sondrio. Stjpendio annue L. 13.010 su scettibile di 6 au1nenti quaclrie11nali. Ind ennità servizio attivo L. 3000. Indennit à caro viveri come agli impiegali d ella Provincja. Alloggio riscaldato e illumin ato gr atuito· per sè e famiglia. Scaden za del con corso or e dodici d el 31 genn·a io 1940XVIU. Assunzione del servizio un mese dalla partecipazione di 11omina. Per ·spiegazioni rivol,g ersi alla Segre teria dell 'Amministrazione Provinciale di Sondrio. Il Preside : prof. B. CREDARO,

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il prof. Emilio Alfieri è n ominato, motu proprio sovra110, g·r and 'ufficiale nell 'Ordine della Corona d'Italia ' in ricono·scimenlo dell 'attività . svolta, quale sludioso e quale con sulente san.rtario, presso le RR. Terme di Salso1naggiore. Rallegramenti cordiali.


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NOTIZIE

DIVERSE

Il Congresso nazionale dei medici a Palermo. 1'\ella sala flelle Lapidi al P alazzo del Comune <li Palermo, è stato inaugurato r1el quadro delle celebrazioni siciliane, il Congresso nazionale dei medici alla presenza di tutte l e autorità e gerarchie. Hanno pronunciato discorsi il Podestà, il presidente d ell 'Unione profes·sionisti ed artisti ecl il presiden te del Congresso sen. Bastianelli, segretario nazionale del Sindacato dei ~,edici. Ha fatto seguito il prof. Bocchetti, il qual e ha rievocato, co11 calda parol a, le fig ure umili dei inedici che nella storia dell 'eroismo patriottico han110 scritto un capitolo del martirologio più glorioso, avc11do essi dato la scien za e · la vita per il trionfo d ei glorioisi ideali nazionali. I1?di il prof. Lorenzo Piazza , i11 segn ante di ·storia della m edicina , ed il prof. La Fra11ca, direttore della Clinica di Palermo, hanno rispettivamente esaltato il primo la figura dei grandi m edici siciliani e la medicina siciliana dall 'antichità fino al '700 ed il secondo i grandi medici siciliani dell '800. La seduta si è ap€rla e chiusa con il ·saluto al Duce. Il Direttorio del Sindacato nazionale medici , con a capo il Segretario nazionale, ha reso omaggio al Sacrario dei Caduti per la Rivoluzione alla Casa del Fascio. Nella sala del Dopol avor o professionisti e artisti , è continuato poi, so tto l a presiclenza d el sen . Bastianelli, il convegno cel ebraliYo d ei grandi medici i I aliani indetto dal Sindacato. Sono stati cel ebrati i professori ln grasrsia, Dan t on a, Cirincione, Niccolò e Vincenzo CerYello, Di Cristina, Giordano, La Loggia, Todaro, Gordone , Foderà e Sciacca. Scuo~a

Medica CliAico-Ospitaliera a Roma.

È ·st ato pubblicato il programn'la d el Corso di

aggiornamento in. Medicjna e Chirurgia - co11 lezioni ed esercitazioni in alc~ne cliniche specia li - che l a Scuola ·Medica Clinico-Ospitaliera di Roma terrà per medici nel g·ennaio p . v. Esso avrà inizio il 10 gen11aio e termine il 9 febpraio, e vi parteciperanno p er i clinici i proff. Paol•ucci, P e nde, Cavara, Gaifami, Vidau; per gli ospitalieri i proff. Ciuffini, Tirelli , Caravani , Drago, Mazzantini , Man cini , Meineri. Le iscri zioni si chiud era11no i] 15 dicembre. La Scuola l\i1edica Clinico-Ospilaliera t errà inoltre 11ell 'anno scolastico corrente al cu11i breYi cor si sp eciali di aggiornamento e di integrazio11e, fra i qt1ali i segu enti: In febpraio un corso di Ost etricia-Ginecolog ia (proff. Gaifami e Bompia11i), in febbraio-marzo '?n corso di P ediatria (proff. Drago e Mancini), 1n Inarzo 11n corso di Gastroenterologia (pr off. Ale·ssandrini e Attili) , in aprile un col'so di Derm o·sifilopa ti ca (prof. Meineri) e un corso d i Urofògi ~ (proff. Pa,o lucci , Mingazzini e R aimoldi), in lug.110 un cor so di Otorinolaringologia (prof. Ferr er1). Inoltre, in epoca d a destinarsi, un corso ·di Analomia chirurg ica (proff . Fioretti, Bani e Manna)! un cor so cli Diag n osi e t erapi a delle artropatie (prof. Luch erini), un cor so di Clinica Oculistica (proff. CaYara, ~1fazzantini e Strampelli), u1l cor so di Neurochirurg ia (proff. P aolucci e Chiasserini). \'e] rnese <li i11aggio, infir1e, e Yi ~ aranno ri-

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1995

SEZIONE PRATICA

chiest e, •si terrà un secondo corso di aggiorna1nento in medicina e chirurgia. Per informazioni e i scrizioni rivolgersi al seg r etario dott. Lupi , Policlinico Umberto I.

Corsi di perfezionamento.

« Una escursione attraverso la r ecente n1edicina (rappr~entata d ai fondatori) » è il titol o di un corso internazionale di perfezionamento indetto dall 'Accademia Berlin ese per gli studi medi<:i di p erfezionamento, d al 27 novembre al 2 dicembre a. c. Vi collaboreranno illustri clinici dell a Germania insieme ad eminenti personalità medich e dell 'estero. Tassa d 'iscrizione di R~i. 20. Per facilitare il soggiorno si è provvisto a che i partecipa11ti , che· lo dc ·iderino, p ossano essere all oggiati i11 u11 ottin10 alber go al prezzo globale di RM. 60 compreso un ottimo vitto per tutta la durata del corso. Informazioni più ampie e programma dettagliati all 'Ufficio della Berliner Akademie fiir arztliche Fortbildung, Berlin NW. 7, ·R ober KochPlatz 7 (Kaiserin Friedrich-Haus) .

Azioni giudiziarie. All a Corte suprema di Washington è ·giunto un processo intentato dalla ~olizia contro un empirico, cerlo Karsunky, imputato di omicidio colposo per aver dissuato un diabetico - operaio di 33 anni - dal continuare la cura insulinica e averlo indotto ad una dieta libera; aveva anche prescritto dei medicam enti p er bocca. L 'accusato doveva rispondere, contemporaneamente, di eserci zio abu sivo nello Stato di V\7ashington. Avanti il Tribunale egli aveva g ià sostenuto che la causa dovesse demandarsi ad una giuria, e il Tribunale aveva consentito ; ciò avrebbe sig nificato l 'assoluzion e; ma, su appello d el P . M. , la Corte suprema ha ora d eliberato che l a causa potrebbe esser e den1anclata ad una g iuria solo qualora l 'aco;.rsato avesse accettato l 'accu sa, o d opo sua confesisione. L'ha dunque assegnata ad un Tribunale comune. Un caso analogo er a occor so in Inghilterra, lo scorso anno-: una maestra d iab etica si era fatta visitar e da un osteopatico, ch e fece sosp end ere la cura in·sulinica e prescrisse succo d 'arance; seguì la morte della paziente e la condanna dell 'osteopatico a 6 mesi. 1

Un po' dovunque. L 'Unione P anan1ericana, in occa·sione del su o 5~ anniver.sario, .organizzerà l '80 Con g r esso scieu11f1co .american o in Washington, a p artire dal 10 Inagg10 1940; una d elle Sezioni rig·u arderà ten1i di medicina e sanità. ~a Conferenza intergoYernatoriale d 'igiene rura-

le indetta tra l e Nazioni d ell 'America dal Governo ciel ~1essico, è stata rimandata sine die . Si è p·u re rin1andato l '80 Congresso panamericano del baropino, ch e dove,·a tenersi a San José di Cos ta Rica dal 12 al 19 ottobre. Il 3° con g r esso orientale di medicina e il 120 congresso m edico egiziano, ch e dovevano tenersi a Gedda dal 16 al 21 gennaio, sono convocati inYece al Cairo, dal 18 al 22 gennaio. Il prof . .\lfred Vogl , clinico olfalmologo cl i Zurigo, 11 a compiuto il suo 60o anno; in tale occa-

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1996

cc IL P OLICLINICO n

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sione la << Schweizerisch e Mediz. Woch en schr. » gli h a dedicato, due n .imeri speciali (in data 28 ottobre e 4 novembre) : magnifici fascicoli comprendenti una settantina di memorie originali.

In Francia si è stapilito che, per le iscrizioni nella Facoltà di medicina , i giovani di età inferiore a 21 anni d evono essere autorizzati dai genitori.

Secondo un comunicato del primo sindaco dj Madrid, durante la guerra le condizioni sanitarie della città vennero trascura te, il ch e ebbe p er esito un fort e aumento d el tasso di mortalità. Ora i servizi sanitari vanno riorganizzandosi. Tra l 'altro, si provvede· alle vaccinazioni contro il vaiolo e il tifo, già con1piute in numero di oltre 400 mila.

A Vittel alcuni alberghi sono stati trasformati in infermerie, con 1500 letti.

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Il decanato d ella Facoltà medica di Vienna informa ch e la Facoltà è ora affolfatissima di stud e11ti; tuttavia si possono accogliere ancora stra11icri, in qualità di uditori. Il Pa Lrona to Nazionale dell 'infanzia del Cile ha pubblicato un almanacco p ediatrico. La Confederazion e cle i Sind acati Medici france·si ha diffuso, nella stampa , un comunicato sui certificati m edici di compiacenza, i quali facilitano gli eson eri militari n on giustificati. Un 'inchiesta riguard ant e le visi te a domicilio dei mobili labili e. g li esami di quelli m andati in osservazione, h a accerta to jl 2 per 1000 di certificati di compiacen za : proporzione b assa, onde il « Journal des Praticien s » critica il comunicato predetto: come inopportuno, poichè ingener a n el pubblico il sospetto verso tutta la profe-ssion e, mentre il m ale è molto limitato. 1

Nell 'Istit uto per le malattie tropicali di Amburgo, ·si è organizzat o un corso sulle più importanti epiden1i.e e malattie infettive in tempo di gu erra, dal 6 al 18 novembre. La nave « Wilha]m Gustloff » funziona da ospedale, n el porto di Danzica. La nave-0 spedale è diretta d al dott. Sander. 1

Nell'Inghilterra il r azionamento d ei viveri ha richiesto I 'allestimento di 80.000 milioni di tessere e di 19 milioni di formùlari per famiglie. Nella Svezia settentrionale la zon a d ella miniera cuprica « Boliden » ha una notte di cir ca sei n1esi: dalla m età di settembre alla m età di m arzo. Da qualche tempo la luce è stata m essa copiosamente a disposizione gratuita dei minatori. Risultato: il numero degli infortuni si è m olto ridotto in confronto ai sei anni precedenti; le condizi~ni di salute so,n o pure migli~rate; il num ero di a·ssen ze si è ridotto. Il presidente dell 'Accademia di Medicina di P arigi, prof. Hartmann, ha d eciso che questa, durante l a gu·e rra, si aduni ogni 15 g·iorni. In F r ancia il « Servizio di Assistenza Pubblica » ha considerato l 'opportunità di garantire i medici ospedalieri interni ed esterni mobilitati, contro l '•ùsurpazione eventuale dei loro titoli, da parte dei sostituti ; perciò h a deciso che ques ti abbiano l a denominazione di << allievi » e di « aggiunti ». Alla Facoltà di meclicina di Parigi sono st a ti riservati dei rico,reri antiaerei agli ·student i.

Un a famiglia argentina, rinnovando un gesto compiuto nel 1914, l1a offerto al Governo, francese un ospedale di 125 letti, che verrà organizzalo e fatto funzionare in Sainit-Germai:n-en-Laye. È deceduto il prof. G. G. Santesson, che a lungo tliresse il ~< Nordiskl Medicin skt Archiv n, poi trasformato n egli « Acta Medica Scandinava » a ca-

rattere intern azionale. Il fa·s.cicolo del 17 ottobre di questo p eriodico reca un articolo del Santesson , ove si traccian o le 'icende d el periodico in occasion e della pubblicazione del 1000 volume,' avYenuta il 19 innggio scorso. ~el l 'I slitù1 o cc ~1orelli è stat a

Carlo Forlanini » diretto dal prof_ clat a una rappresentazione dalla compagnj a di rivis te Taranto-De Filippo. Al Sanatorio « B. Ramazzini » di Roma, diretto dal prof. Bacchetti, h a avuto luogo un concerto dell 'orchestra diretta dal Maestro Marlini. Il dott. Edoardo Siegrist, di Milano, oculista, aveva guidato la propria automobile in un 'autorin1essa a via Podgora, facendola salire per la pista elicoid ale fino al 5o piano; da quell 'altezza egli è precipita to accidentalmente: trasportato al1'ospedale, purtroppo vi d ecedeva ·subito, p er la frat t ura d ella b ase del c ranio. Tra la Gern1ani a e il Giappone si è addivenu li ad una Con ven zione per 1scambi culturali. Essa contempla , tr·t l'altro, lo scambio di medici e di metodi e applicazioni nel campo medico· e d 'informazioni sull 'ig ien e pubblica e sulla politica sociale. Per attivare gli scambi , il dott. Haedenkamp, direttore della Divisione per l'estero della « Camera medica )> germanica, si è recato in visita al Giappone. La Convenzione avrà la durata di tre anni. Si ha da Parigi ch e è stato arrestato il m edico Marion, accu sato di essere il capo del servizio segr eto degli incappucciati. Rifugiatosi all 'estero, allo scoppio della gu erra egli si è immediatamente presentato al suo dis tretto e gli fu affidata la direzione cl ell'o·spedale di Bicetre; quivi egli venne arrest ato e rinchiu·so nelle prigioni d e La Santé, donde verrà certamente liberato come gli altri m embri del pre teso complotto. · Il ,Sovrano ha vi·sitato il 3 novembre a San Giuliano Terme gli stabilimenti t ermali dell 'Istit·Jto nazionale fascista d ella previdenza sociale diretti dal prof. Franceschi, nei quali son o in cura cir~a 300 lavoratori di ambo i sessi e d'ogni p arte d 'Italia. Il maresciallo Badoglio ha visitato l'istituto neurologico di Milano , diretto d al prof. Besta. L 'industriale _.\nlonio Annunziata di Ceccano ha offerto l ire 50.000 al Duce, il quale, accogliendo


l ANNO

XLVI, NU1\I. 46]

1997

SEZIONE PRATICA

il desiderio del donatore, le 11a de stinate ali 'Ospedale civile di quella città , 1)er laYori di ampliamento. 1

Il preside della provincia di Genova dott. Gardini ha visitato le nuove opere cleJ grande Istituto psichiatrico di Cogoleto. Si è inaugurata a Sidney (Australia) una scuola n1edico post-universitaria, i1ell 'Ospedale Principe Enrico . A Geno·v a ha avuto lJogo la consegna dei diplomi conferiti dalla Scuola per assiis tenti sa11itarie ed infermiere volontarie della Croce Rossa, diretta dal prof. G. Sabatini. Circa il caso del cc City of Flint >> si dichiara, da parte tedesca competente che, essendo un marinaio americano caduto ammalato, il comandante del! 'equipaggio tedesco diresise la nave verso il })Orto norvegese di Haugesund onde richieder e le prestazioni di un sanitario. Ciò facendo, egli « intese anda•:e incontro al desiderio manife·stato da Roosevelt nella sua comunicazione al Governo del Reich ». Le autorità norvegesi hanno creduto di poter interpretare le disposizioni del diritto internazionale nel senso di essere autorizzate ad internare I 'equipaggio tedesco e latSciare libero il « City of Flint >>. L 'Incaricato d 'Affari tedesco ad Oslo ha protestato presso quel Governo. Da una comunicazione del dott. T. L. Dunn all' cc I slituto australiano di scienza politica », sulla sanità nazionale si rileva cl1e la popolazione australiana spende' 11 milio·n i di sterline (?io.è oltre un n1iliardo di lire it.) all 'ann-0 per specialità farn1aceutiche; ciò corrisponde a circa 2 sterline l'anno per abitante. Nella Patagonia argentina è in programma un piano di assistenza sanitaria aerea, date le caratteristiche geografiche e clemografich e della vasta regione. Gli aeroplani sanitari dovranno es·sere dotati di caratteristiche speciali, come una grande autonomia di volo (almeno 10 ore), affincl1è possano superare distanze che ~ volte eccedon~ 700 km. per raggiungere le 9 città con ospedali o con inferm.erie o con servizi di pronto soccorso· devono essere dotati di alta velocità (almeno 250 km. l'ora) e poter atterrare in campi ristr~tti. Nello ,Stato di New York è stato reso obpligatorio l'esame medico dei candidati all'insegnamento, per escludere i cais i di tubercolosi (eh~ gli esami radiolo·g ici h anno dimostrato· n el 2 'Yo dei nuovi insegnanti). In Australia una nuova legge garantisce le cure 211ecliche aali i11digenti, cui lascia libertà di scelta del medicò·. La maggioranza dei medici iscritti ali'« A·ssocazione Medica Britannica » ha rifiutato di firmare i contratti elaborati dallo Stato. Il Governo ha fatto sapere ch e, se l'opposizione n?n cesserà esso si troverebbe costretto ad organ1zzare la' medicina is otto il controllo assoluto dello Stato. In Olanda la Croce Rossa ha istituito, il 29 agosto, una Centrale per la trasfu1sione di sangue. Il dott. Alexis Carrel è stato chiamato nel l\1inislero di sanità della Francia; riceverà una missione speciale. Egli conta ora 68 anni. Durante la

precede11te guerra fu a capo di un ospedale chir·urgico; egli introdusse il metodo che reca il ·.suo nome, ,p er il trattamento antisettico delle ferite . L'Agro pontin() è ·stato visitato da un gruppo di medici e igienisti di varie nazionalità, tra cui altissime personalità del mondo sanitario sudamericano e n·umerosi inedici bulgari. La Can1era dei medici del Canadà ha vroposto di rendere obbligatorio l 'interYento operativo, qualora le necessità di esso quoad vitam venga riconosciuta da chirurgi qualificati. L'infermiere Carlo Raimoldi, d el manicomio di Collegno (Torino), è stato assolto per insufficienza di prove dal Tribunale di Torino dall'imputazione di omicidio colposo. Con molta fatica egli aveva ridotto all 'impotenza un pazzo furioso, lanciatosi contro i compagni; nella colluttazione il demente urtava violentemente contro le chiavi usate per stringere le fettucce di sicurezza alle cavi~lie ed ai pol si, e riportava la frattura della vescica.

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RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA Scalpel, 5 ag. - MAssroN. Il trattamento attuale delle emorroidi e loro complicazioni. Paris méd., 5 ag. - FACQUET e CLAISSE. Gli asmi m ortali. A rin. Insl. Pasteur, ag. SAN.\RELLI . L 'aller. . . . g ia salivare emorragica. La11cet 5 ag. - RYLE. Neurosi v1sce ra.li. FI S HER e' G1Li\IOUR. Encefalo-mielite d a ·sulfanila1nide. - AeRAHAMS. Le prove per l 'efficienza atletica. Quarl'e rly j. of m ed., luglio. - ANDERSON _e LYALL. Il trattam. dell 'ipo-paratiroidismo crornco. - WILLIAMS e LENNox. Il flusso san g11ig no cerebro le nell 'ipertensione e arteriosclerosi. Praxis , 3 ag. - Lo zolfo i11 biologia . e ter~pia . Ann. Ig. , luglio . - SCALFI. Rapporl1 fra infezione latente e immunità. - ESPOSITO VITOLO. I nuovi conservativi chimici degli alimenti. Presse méd., 5 ag. - ScHAEFFER. L 'en1atoporfirina n egli stati depressivi. . Ann. méd., luglio. - CORTE e al. La sulfam1doterapia nelle affezioni reumatiche. Med. Klin., 4 ag. - O. ~1uLLER. L 'ultramicroscopio in med. - NE·rru:s?IElM e Becuw~. Influenze climatiche e stagionali nelle malattie. Kaz. Osp. Clin. , 30 luglio. - RONCHETTI. Esame ga·stroscopico in un carso di aYYele·n amento per rossetto. Rin,asc. med., 31 luglio. - R. DoNDI. Frattura isolata del grande trocantere . Arch. scienze rried ., ag·. - CRosErr1 ed al . Cuore ed aorta n ell 'età senile. Riv. pat. n erv . e m ent. , m~g.-gi.u .. - RoBER!1· Risullati ottenuti dalla cura insul1n1ca e cardiazol. d ella schizofrenia. Dermosifilografo, luglio-, - .DE G~un~zr. L'assu efazione della cute a stimol1 luminosi. Presse m éd., 9 ag. - RAVINA. I pectétti m etal}jci in terapia. lVien Klin. W ochens., 11 ag. - Funs H . L a prova della guarigione d elle malattie •ses·su ali . Giorn . di Batt. e Imm., ag. - F. NERI e A. MICELI. Intossicazioni e difese immunitarie. -: S. Lrnno. Tifoide e paratifoidi in Terra di Bari. 1


!ANri;o XLVI,

« IL POLICLfllflCO »

1998 Rif. Med ., 29 lug. -

P. RONDONI. Canceroge-

Pre.~se.

Méd., 2 ag. -

l\'u~r.

461

A. LANGERON. Avitamino-

L. R1cc1TELL1. Manifestazioni meningitiche tbc. e loro guaribilità . - R. ·CAu1.rsr. Acido ascorbico nelle enterorragie. A r ch. di Pat. e Clin. Med., ag. - M. CALCINAI . Acido ascorbico nei tessuti. - I . CuaNrNr. Polipeptidemia nelle malattie infettive. Sett. Med., 29 giu. - T. MALLONE. Fipromioma della parete add.

si B 1 e insuffic. cardiaca. J. nerv. ment. dis., ag. - H 'ELFAND. Lesioni cer ebrali da disturpi vasomolori con secutivi a trauma cerebr. - PESSIN. Moclificazioni della pre·ss. sang. nello << shock » da insulina. Rev. gastra-enterology, lt1glio-ag. LEVIN ed al. Cura dell'ulcera peptica. - RAULS e CBAPMAl'1"N. Effetti dell ' H Cl gastrico ed altri fattori sui b. coli nelle feci. - CHAIKIN. l\iioclerni concet Li sul cardiospasn10. Miin,ch. rned . Wochens., 11 ag. - ScHwEMl\tLER. Influenza della vi lan1 ina A sulla .crescita di capelli ed unghie. - LrnAu e ScHNE.LLER. Il digiuno nelle complicaz. della scarlatt. e difler.

CUORE E CIRCOLAZIONE

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA

·P eriodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI

Rivista mensile diretta da PAOLO GA.IFAMI

ne i. Journ. A. M. A., 22 lug. - C. F. G. Bno"\VN e R. E. DoLKART. Terapia dell 'ulcera gastr. - V\r.

L. Cunrrs . Sulfanilamide nella tularemia. Practitioner, ag. -

Trattam. delle malattie ve-

neree. Min. Med., 28 lug. -

Capo Redattori : -Prof. C. PEZZI. Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania

Il Nu1nero 11 (novembre 1939) contiene : ·

Il Numero 10 (ottobre 1939) contiene:

·Lavori originali : I. - R. RUBEGNI: Ricerche s ui rapporti fra secondo tono e sistole elettrica n ella dissociazione atrioventricolare oompleta. - II. - G. C. DoGLIOTTI e E. ALLARA: Ricerche sulla fine irrorazione del cuo r e umano iipertro-fico. Il peri•o d•ci special'izzati : Zeitschrift f. Kreislauffo,·schung. B . Lti'DERITZ: La determinazione della durata di Q-R-S. nelle prove funzionali del circolo. - L. ROEHMELD : Ric~rche sull'azione della dieta povera di calorie nella .g ittata cardiaca. - ca.,.dwlogia. O. SPUHLER: Contributo alla conoscenza dei disturbi d j conduzione seno- e intera.triali. - J. FREUNDLICH e E. LEPESCHKIN : Ricerche sistematiche con derivazioni toraciche nel tipo normale dell'elettrocardiogramma. ·Tra le riviste ed i congressi : F. A. WILLIUS: Le manifestazioni emboliche delle cardiopatie. - E DITORIALE: Clima e malattie cardiache. •Notizie bibli-0grafiche : E. KocH: Allgemeine Elektrokardogra'Phie. .Abbonamento pP.r i I 1939 : I talia L. 5 O ; Estero L. 6 5. Per gli associati al « Policlinioo » : Italia sole L. 4 5 ; Estero sole L. 6 O. Un numero separato L.

CJinico--ostetrioo--ginecologo della R. Univer sità di Roma

6,50.

Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Lavori originali : P. CATTANEO: Propionato di testosterone e lattazione. Fatti e d ocumenti : C. CARRETTI: Ascaridiosi in gravidanza. La rubrica degli errori : P. PERAZZI: Inondazione peritoneale di origine ovarica simula n te una gravidanza extrauterina. Terapia : R. PAZZAGLI: La vaccinazione locale secondo Spirito nella cura e nella profilassi della in.f ezione puerperale. Dalle riviste : PUERPERIO: Disturbi nel corso del puerperio, loro trattamento e cura. - L'agranulocitosi in puerperjo. - Sulla sepsi puerperale. - La trasfusione di sa.n gue nei casi di affezioni settiche iPOSt-partun1. - L a secrezione lattea nelle puerpere già affette da tossicosi gravidica. - VENEREOLOGIA GINECOLOGICA: La blenorragia nella donna. La diagnosi. - Risultati della chemioterapia, nella gonorrea femminile, ecc . 1

Abbonamento per il 1939 : Italia L 5 O ; Estero L. 6 5 ; Per gl i associati al .. Policlinico » : I talia sole L . 4 5 ; Estero sole L. 6 O. Un numero separato L. 6 , 5 O. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Angine e infezioni a probabile ingresso ton sillare: terapia bismutica . . Bibliografi a . . . . . . · · · · · · · · Cancro della testa é del collo : legatura della carotide com·ùne . . . . · · · ·Cronaca del movimento corporativo

.

Difterite: trattamento . . . . . . . . . Epi'siotomie e trattan1. precoce di quelle non adese . . . . . · · · · · Fegato: grosso emangioma . . . . . . Ferite mucose : riparazione . e acceleramento della epitelializzazione . . . Flebiti blu nel decorso di una pol• • • • • • • • • • • • • • • monite

pag. 1969

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1982

Luciti fotodina1niche sperimentali in soggetti a trattamento sulfamid i CO • · • • • • • • • • • • • • • • • pag. 1Wedicina sociale

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1990 1992 1981 1989 1991

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l\Torbo celiaco: curva glicen1ica: cau sa Neurochirurgia: co11gresso . . . . . . Ossa: fessurazione spontanea ·sifumetrica . . . . · · · · · · · · · · · · Parotide : tumori . . . . . . . . . . · Sarcoma: efficacia della tossina di C.oley . . . . . . . . . . . . . · · · Sifilide : ricerche recen Li . . . . . . . Tubercolosi : forme atipiche: morfologia dei pazienti . . . . . . . . . .

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1963 1992 1991 1985 1989 1990 1990 1979 1979

Diritti di proprietà riservati. - Non ~ con.sentita la ristampa df lavori pubblicati .,.., Policlinioo se non in seguito ad autonz,za,tione scritta dalla ,.eda:jone. ~ vietata la pubblù:a,zione tic sunti di essi senta citarne la fonte. L'EDrroas

C.

FRUGONI,

A. PolzI , ,-esp.

Red. capo . lloma, Stab. Tip. Armani di M. Co1Jrrier


Nnm. 4:7

Roma, 20 Novembre 1939- XVIII

A.NNO XLVI

''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

____

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE .. SEZIONE

REDATTORE CAPO: PREZZI

PROF.

PRATICA

CESARE FRUGONI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL

Singoli : I talia (1) A LLA SOLA SEZIONE PRATICA (setti manale) L . 70 (1..a) A LLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L . 55 (1-b) A LLA SOL~ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 -

cc

Clinico Medico di Roma

POLICLINICO» PER

IL

1939

Estero Cumulativi : Italia Estero L. 116 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica. e m e d ica) . . L. 110 L. 166 L . 66 \3) ALLE r uE SEZIONI (pra tica e chirurgica.) L. 110 L. 165 L. 65 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat .• m e d. e chirur.) L. 140 L. 195

U n n ume r o s eparato d ella SEZIONE MEDJ.CA o della. CHIRURGICA L 6 ; d ella P RATICA L. 4,00

SOMMARIO. I.avori originali : G. Amalfitano: Sul significato e il valore diagnostico della prov tt d el ra.mnosio di Cas tellani. Hote e contributi : F. Rocchi: Su di alcune ipovitaminosi secondarie. Problemi di attuaHtà : A. Filip,pini: Difesa e pronto soccorso nei colpiti dia gas aggressivi. Sunti e rassegne: PATOLOGIA GENERALE: B. Patry: Le ;:reazioni dell'organis1no alle cause esterne d elle malattie. - N . Fiessinger: La traversata dell'acqua e il determinismo degli edemi. Cenni bibliografici. J Cong ressi nazi-onali di Medicina e Ch i rurg ia : XLV Congresso della Società Italiana di Medicina Interna.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Lues ignorata con mul tiformi 1nanifestazioni circolatorie. Valutazione clinica dell'attività terapeutica di preparati digitalici. Uontributo alla roentgenterapia della disbasia angiosclerotica. - La cura dello stato a smatico con gli chochs ins ulini ci ripetuti. L a cura de ll'as ma bronchiale coll'ormone gonadotropo di Zondek (pr.o lan). MEDICINA SCIENTIFICA: Con:t1'0Jlo · biol1ogico d e i preparati antianemi-ci. ,__ VARIA. Nella vita professionale : Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Not izie diverse. I ndice a l fabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

i11ostrò che il ran1no:&io , se son11Tiinistrato per bocca, viene rapida.m ente assorb.i to dagli individui sani ed eliminato co1ne tale con le urine i tl n1aniera cl1e talvol la è possibile riscontrarvelo già dopo la prima ora dalla ingestione, e J'C1tsò di polersi servire di esso nella indagine della funzione asso.rbente dell 'intestino. E specialmente di quel tratto, il digiuno, dove si sa r he si compie a preferenza l 'assorbimento degli zucc1h eri se1nplici, i mor1osaccaridi. · Nacque allora la 12rova del ramnosio , che, r1elle mani stesse del Castellani, assunse valore diagnostico aven do egli riscontrato prova negativa (cioè mancanza di eliminazione con le urine) soltanto· in ammalati di forme gravi di spru,e. Dopo aver rifatto per l:>ommi capi la storia della prova dalle sue origini, sarà ora utile, 11:Jrin1a di passare all'esposizione dei risultati da me ottenuti indagando il comportamento ' 'erso la prova di parecchie centinaia di ammalati delle più svariate malattie, spendere qualche parola sulla tec.n ica di esecuzione d ella pl'ova stessa e s ui vari elen1enti che la compongono.

R.

CLI ·~ICA DELLE MALAfTIE TROPI CALI

rJ~ SUBTROPICALI DELLA

R.

UNIVER8l'l'À nI ROMA

Direttore : Sen. ])ro·f. ..i \.Lno CAS1'ELLANI Conte di Chisimaio. •

:Sul s ignificato e il valore diagnostico della prova del ramnosio di Castellani. Dott. GABRIELE AMALFITANO assistente effettivo e docente. Il ritrova1nento, avvenuto ad 01)era del Ca·stella11i, del !B. Ilamnosiofer1nenta11s e della :su.a prop·r ietà ·di fermentare con produzione di gas soltanto il ram.nosio fra tutti gli zuccheri .d ette a Castellani stesso, che già aveva ideato il suo melodo micologi·co per la identificazione di molti di essi, un mezzo se1nplice e pratico, a differenza dei metodi chimici, per identificare a11cbe il ramnosio. In possesw di queNto mezzo, il Castellani fu 'indotto, 1p oi, a stuid·i are il ricambio di questo J:ucchero nell'uomo e in altri animali. Egli di-

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« IL POLICLINICO »

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lANNO XLVI, Nul\r. 4.7 J

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Il ramnosio, dapprirr1a considerato co.n1e Ì1$ 0-dulcite, appartiene al gruppo dei pe11t0Ri e, come ·questi, è dotato di potere riducente. Per SYel.are la presenza di ra1111losio· nelle urine • ' 1algono, quindi, le stesse prrove del glucosio e cioè la rprova del 1F ehling, del Benedict, ecc., con le quali si metterà in evidenza l'azione riducente, che, rispetto al glucosio, è un po" più lenta a prodursi, talchè convie11e prolungare l 'azione"dé.J caloTe per qualche minuto. A prova di !F ehling positiva, però, potremo soltanto sospettare la presenza di ramno~io, ·da isolo o accanto a glucosio o ad altri zuccheri. Per la identific.azione si do·yrà far ricorso o a metodi cbi1nici, corr1plicati e di diffi cile esecuzione, o al metodo micologico di Castellani, che in qu·e sto caso ricerca se lo zucchero presente nell'urina vienei fer;rr1entato con produzione di gas dal B. r.amnosiofermentaris. Nella tec11ica di esecuzione della prova del ra1nnosio di Castellani non è, però, nemmeno nece·RSario ricorrere a questo pro-cedimento di identificazionie del ramnosio e si comp1ren·d e quanto , 1)er questo , essa dive·n ti più &emp lice e pratica. Infatti, per la dimo trazio ne ch e ce n e ha data lo stesso Castellani, sappiamo che il ramnosio non viene affatto metabolizzato dall'organismo animale e passa come tale nelle u1rine. Ed allora, se un 'urina non 1F ehlingriducente diventa riducente dopo che all'individuo è stato sornministrato del ran1nosio , si può .esser certi che in quell'urina è presente ramnosio. Soltanto n el caso ch e il campione di urina prelevato prima della ingestione del ra1nnosio è Fehling-riducente sarà necessario p rocedere, nei vari campioni, accanto alla ricerca de lla riduzior1e, alla ricerca della fermentazione col B. ramnosiofermentans per s,relare la presenza di ramnosio accan.to alle altre sostanze .Fehling-riducenti. Tecnica: La prova del ran1nosio si esegue, pertanto, a questo modo. Al soggetto in esame, a digiuno, si somministrano per bocca gr. 4 di ramnosio sciolti in cc. 100 di acq~a e si raccolgono le urine immediatamente p rima della somministrazione de l ramnosio· e dopo, di ora in ora, per ·circa sei ore. Su questi si11goli can1pioni di urina si procede alla prova del Fehling e si osserva se vi è comparsa di riduzione. •

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(La dose fi ssata di gr. 4 di ramno·~i~ è quelJ.a che a Castellani è apparsa la do~e m1n1ma suff1cienté per la comparsa nelle urine di una n etta ed evidente riduzione. Posso aggiungere che quella dose è apparsa a me, nel lungo esercizio della prova, sempre rispondente allo scopo, chè se talvolta avvien e ch e la riduzione de] Fehling non è completa, essa è pur tuttavia -sempre tale da: non

consentire dupbi od errori. L 'allo costo del ran1nosio puro induce, quindi, a i1on modificare quella dose, put avvertendo che aumentar}~ e portarla a 5-6 grammi significa non alterare i risultati. çl.ella pro.va, ma avere una maggiore concentrazione di ramnosio nelle urine e quindi una più. marcata riduzione). 1

Castella11i indica come prova positiva quella in c.u i compare la riduzione e con1 e prova negativa quella in cui c'è assenza di riduzione. La prova positiva, perciò, è quella cl1e indica. comporta1nento norm.ale, la neg.ativa indica· comportarr1e11to anormale. 1

Ho ricercato il com1portamento della prova del ramr1osio di Castellani, al fine di contribuire· a] la maggiore conoscenza del '5UO valore e del suo significato, oltre che in i11dividui sani, in quasi tutti gli ammalati ricoverati nella nostra Clinica d·u rante circa due anni. Ho perciò eseguito la prova su un grandissimo nurr1ero di arnmalati (molte centinaia) affetti dal-le più svariate 1nalattie. E cos.l, sebben.e in rr1assima parte fossero ammalati dell 'apparat0> digerente , 110 1)raticato la prova in casi di malattie infettive, n1alattie dell'apparato re&piratorio, cardiovascolare e renale, malattie del fegato e delle vie biliari, malattie del sangue· (anemia perniciosa, anerr1ie primarie e secondarie, un caso di anemia pe.r niciosiforrne Cù n1 spiccata sintomatologia intestinale), malattie· della pelle, un caso di sprue. E per quanto riguarda l 'aprparato digere11te, ho preso in esa-· n1e casi di ulcera gastrica e duodenale, g.astroer1teriti, ·disse11teria amebica e batt,e rica, tubercolosi intestinale, co lite mucosa, muco-membranosa e ulcero5a, neoplasmi dello· stomaco e~ dell 'intestino, elmintiasi e parassitosi varie. In tutta la mia casistica, che per brevità non starò ad elen·care, su tante centinaia di casi h() a'TUto sempre prova positiva ad eccezione di due casi, in cui la prova riS'llltò nettamenten,e gativa anc.h e ripetuta varie vo]te. Queis te due prove riguardavano il caso di sprue ed il casodi anemia perniciosiforme. Nell'un caso e nell 'altro, avendo seguito glP ammalati dura11te i lunghi periodi di degenza, ebbi occa.s ione di ripetere .molte volte la pirova: ·e potei constatare non solo che ]a prova era si-· rurarnente negativa in · tutti e due i casi, per- .. la costanza del rerJerto ottenuto, ma anche· che , mano a mano che le condizioni dei soggetti miglioravano in seguito alla istituzione· degli adeguati trattamenti curativi, la iptrovai subiv~ un graduale · passaggio da negativa ia po sitiva. E di co gr~duale itl quanto che, .nelle: 1

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prove che a brevi periodi di distanza andavo rjpetendo, con1parve. nelle urine, dopo la somministrazione di ran1nosio, p rima un minimo acc.enno di riduzione e poi, p·eT ·g·radi , una ritluzione semp·r e più n1arcata fino alla nettissima riduzione. ·E questo potei vedere particolarn1entei nel caso di P-pru.e, in cui il 'n1iglioramento si lJrodusse lent.a111ente e la ·d egenza fu lunghissima. Dirò di più, che, rito·r nato 1:ammalato a farsi rivedere in Clinica dopo n1olti mesi (circa un anno) dalla data della dimisrs.ione, quando le sue condizioni erano lJerfette e1d era stato superato anche il _p eriodo della c onvalescenza, ripetei la prova, che dette riduzione nettissima neJle urine elimina~e app .ena un 'ora do.p o la ingestione dello zucchero. La p rova del ramnosio· del Ca~tellani, dun·que, oltre che valore diag nostìco avrebb·e an.ch e notevole ' alore prognostico, potendo darci 11r1 buon indice dell 'andame11to della rr1alattia e della cura. Percl1 è il trasfo·r marsi della prova .(la neg·ativa in positiva in·d icherebbe sicuro mi:g·lioramento dell'ammalato ed efficacia del trattamento istituito. Mentre il perdurare della 1te1g·atività della prova, per legg'e inversa, ~a, 1:&b·bc eis1)ressione di assenza di miglioramento. P er qu.ar1to riguarda l 'interpT etazione della T1·fg.a tività della prova nei due casi suddetti, 111entre per il caso di ~p,rue 1posso richiamarmi agli identici risultati ottenuti dal Castellani e c io·è alla relativa specificità della prova nello S]Jrue, dove l'alter.azione ·d ella rr1ucosa intesti·n.ale si accomp·a1gnerebbe ad un assoluto difetto di assorbimento per lo· zucchero, per l 'altro caso credo oppo rtuno ·soffermarmi a qual(JJe co,n siderazione. Innanzi tutto tratta vasi · di ammalata che da c irca 15 anni soffriva di disturbi inteF-tinali non b·ene pre,c isati e precisabili, rr1a essenzial-n1ente caratterizzati da periodi diarroici con pr.esenza ·di muco nelle feci .. Dai sanitari che· la ·el1b·ero ih cura fu anche pDsta uria diagnosi di .an1ebiasi*, poi abbandonata p er Io. &carso ri:Sultato delle cure specificl1e. Le sofferenze int estinali !}J1resentavano un'accentuazione nei pe"I'ìodi ef'itivi e si accompagnavano a decadiìTJ ento generale di modico gra·d o . Quattro mesi -prima dell'irtgreisso in Clinica i soliti disturbi -s i erano notevoln1ente intensificati ed eran comparsi dolori specie alla regione ipocon <lrin.ca ,d estra e difficoltata digestion·e, n1eteoi'i'$ll10, tenesmo, profonda astenia e pro·g ressivo • .dimagramento. Sei, ·d unque, in questa ·ammalata fu poF-si.bile, con gli esan1i di laboratorio, mettere in -e,·idenza un quadro di anemia perniciosiforme , € da rite11ere che questa fosse una consegu·e n2a della malattia intestinale cronica (enteroco1

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SEZIONE PRATICA

lite cronica di natura imprecisata), che a lungo andare aveva _&ub·dolam e-n te creato compron1issione · grave dello stato generale della paziente. Qual' è, allora, il rsignificato della negatività della ])rova del rarr1nosio di Castellani? Perde essa la ~ua. relativa spie cificità per la diagnosi delle forme gravi di sprue? No di certo. Nel suo· comportamento è da veder e: piuttosto che il nostro caso è molto vicino ad un capo di sprue, che cioè in esso son fJresenti quelle stesse condizioni intestinali che, ' come è opinione prev·a lente• (Castellani), son cla considerare la causa p redisponente più imJl'Ortante dello· sprue e alla quale, forse, niello sp·:ru1ei, è legato il quadro. di anemia perniciosiforme cl1e sovente .si rinviene. ' La prova del 1-a mnosio di Castellani, dunque, oltre che nel classico s·p rue, potrebbe risultar talvolta negativa anche in qualche c:aso di affezione . cronica intestinale da lungo decorrente, con. comp,r omissione dello stato generale e talvolta ài altri org·a~i e si~temi, · quelle condizioni, cio·~, che generalmente aprono la via al classico· sp·r ue. 1

CoNCLUI>ENno: Ho eseguito su parecchie centinaia di casi delle più svariate malattie la p.r ova del ramnosio di c .a stellani. r\d es-sa, che -è facilissima e di .pratica attuazione, deve rimaner confermato il valore diag·nostico riconosciutog li ·d a Cas·t ellani per la ·d iagnosi delle forrne gravi di sprue e deve esser dato anche quello prognostico, non n1eno irr1portante. La prova può risultar negativa anche in qualche raro caso di girave patimento intestinale da cronica ·e nterocolite, come è occorso a me in un is olo caso in cui coesisteva ane·m ia perniciosiforme, ed allora indicherebbe co·n dizione intestinale analoga a quella su cui generalmente si iIDJ)ianta un classico sprue .

RIASSUNTO.

L'A. h a eseguito la p·r ova del ramnosio di Castellani, ·di cui ·descrive la tecn ica, su parecch ie· centinaia di casi ·d'e lle più svariate malattie. Egli confern1a il valore di.agnostico della jprova per i casi gravi di sprue e vi attribuisce, inoltre, valore prognostico. Ritien e, p·oi, che la ·prova po&s.a f:legna lare anche casi di g1·ave patimento intestina le da cronica enteroc'o lite, associato o non ad altre manifestazioni morbose, e che sarebbero da inte rpretare com e casi a condizion e intestinale analoga a quella ~u cui generalmente si impianta un classico sprue.


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« IL POLICLINICO »

BIBLIOGRAFIA.

A.

Sur un bacille détermin,çint la f erm entation du r hamnose avec dégagement de gaz, à l'exclusion de tout autr e h)'drale de carbone, glucoside, alcoh ol, ou composé hydroaromatique, d'une série de 28 de ces substances examinées. Emploi de ce bacille poiur découvrir et identifi er le rhamn ose. Annales de l 'Institut CASTELLANI .

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G.

Studio della biologia del B. Ra.mnosiofermentans. Il Morgagni, . n. 36, 1935. AMALFITANO.

NOTE E CONTRIBUTI CLINIC.: A

DELLE !\1AI,A ·rTIE

DELL..\

R. UNIVERSJ'I'À DI

Direttore : Prof.

GrusEPPE

I NFETTI VE

:E'1LIPPO

ROM.\.

CAHONIA.

RoccHI, aiuto e docente.

Le indicazioni di una terapia vitaminica sono a11date grandemente aume11tando di numero n egli ulLirr1i ten1pi in r app'o rto· a svariate forino i11orbosei alle qua li ·è stato dato, il sig nificHto, dì ipo, itarnino si se n on i)roprio di avita1n inosi. Specialmente son o stat e illustrate forrne fru5te e n el campo d ella nutrizione sono s ta le di1nostrate le influenze svariate d elle vitamine nelle funzioni metabolich e. Queslo a lla rgarsi delle con osce nze e quesW. d eviazior1e· dell'attenzione verso la periferia, direi così d-011 'ar gomento delle malattie da ca re11~'\ ·vitamin ica, non deve fare d ecad er e l 'att enzione da quelli ch e son o i quadri classici , tipici ·di queste ch e ancora da n1olti vengono a torto considerate con1e rarisSiime o addirittura in esi~tenti nei nostri paesi . J.. a più parte di queste ·è in relaziono co11 disturbi d el tubo gastro-intestinale. Secondo· '\\Tilb ur e Snell le alter.a ziqni d·ella fu11 zione gastro-intestinale ch e l)OSson o· produrre uno· stato di caren za sono classificabili r1ella seg·uente maniera: I ) inadeguata assunzione di cibo (da anoressia, dieta incon1pleta , ecc.); 2) dispersione ·delle secr ezioni essen ziali 01Jpure del cibo (vomito, diarrea, fistola ester1

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rta); 3) deiicien za o diminuita produzione di sostanze es:5e·n zia lì (per es. di fattori emopoietici, di bile o di su cchi digestivi); 4) inad.e guato assorbirrte11to ir1testi1t 1le \ da ostruzio11e, corto circuito per fistola gastr o-intestinale (I ), atrofia o in alatti~ d ella mucosa). Questa classificazione inqua dra b ene dal pu11to di ,,ista si- ' &1ematico la patogenesi di queste avitaminosi~ sebbene spe&So alla sindrome di un ·d eterminalo· caso· p·oss.ar10 co.n correre insiem e combi11ati p·i ù ·d i uno dei diversi mome1iti etiolog ici ~uddetti . Basta p en sare com e i11 al.cune coliti cronich e la rapidità del transito intestinale e l 'atrofia della n1u cosa con1e fatto-re· di cattivo assorbir11ento s ono contemporanei all 'assunzione dii una dieta in con g·rua car enzata e ad alterazioni della funzionalità ep atica n el sen so secretorio. Ad illust razione della uredetta classificazione ed a inigliore definizione delle cause di C<l r enza, aggiunger ei con Gross l 'uso continuo di lassativi più o meno. en ergici ch e agiscono su di un intestino· la cui nLucosa è atrofica, cor11e in t a nti ·&tilici ; i vomiti delle .gravide ch e i1ll poveriscor10 l 'or ganismo delle vitamine d el1:alin1 entazione: proprio quanclo il fab bisogno è magg·iore per la cr e,sce11za e le riserve fetali; Je fa1nig.erate diet e e~ in b·ia11co » imposte a gastro-e11tcro-epalo1Jazienti dalla propria ine~ 1)erie11za e dalla su jJerficialità di non poche prescrizioni san i tarie, diete stranamente idenl ich e e incongrue, tutte ugua Li J)er malattie diverse; le diete laLtee e le diete liquide d egli ulcerosi, degli F-Lenotici , dei gastritici , degli epa1ici, <lei coliLici; le diete di i11olti diabetici. :J3.asta pensare come a volt.e ur1 ulcer o150 dopo lur1gh e soffc,r enze e più lun1ga dieta carenzata, riesca .a ma11 te11ersi in uno stato di urt oerto equi]ib-rio, in uno .s tato di i11ovitarninosi fruHta 111al riconoscibile grazie ad un minin10 di ,·itamino assunte; ma dopo ! ~ intervento c.h irurgico, specie se il d ecorso post-operatorio· si prolunga per cau se varie per es. ·per vomito, emorragie, circolo vizioso, ecc., essendo la dieta a11cora ]) ÌÙ ridotta, si stabilisce in forma acuta la vera e propria sindron1e avitaminosir.a, in gen ere con i caratteri della · d efi ci enza delle vitarn ine B e C : tale s indrome di insorge11za brusca, h a la sua prep·a razione n el prolung·ato irr1pov·erin·1ento delle riserve vit-0minich e, nello stato di precarenza preop,eratorio da diet a incon gru,a c.J1e si tr.asforrna in carein za 101,ale do1)0 relativamer1te· poco tem1)0 di dieta a~s·oluta J)OSt··Oper atoria . 1

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Su di alcune ipovitam inosi secondarie. Prof.

[ANNO XLVI, NuM. 47)

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(1) Classjro è il caso di l>rimangeli, di una sindrome periberica da fi st ola gastro-digiuno-colica gu arita con l 'operazione e la sommini'strazione di lievito .


[ANNO

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l~.a s telJino,

Schroeder ed altri hanno anc.h e rilevato il fa cile deficit vitaminico che si verifjca durante e dopo le n1alattie infetti,1 e, tanto i)er diete ristrette quanto. per aumentato fab·h·isog110 e CO·n,SUlllO specie per es. durante la difterite ed1 il tifo . Sono anche da ricordare le sindromi dei prigio11ieri <li guerra, dei ·d en1enti che rifiutano il cibo e di coloro che si sottopongono a diete dimagranti i1Tazionali. Ma accanto a que~ti mon1enti eziolo1gici a ])Unto di J:Jartenza gastro-intestinale· che incidono s11lla a&sunzio n-E} delle. vitamine, esiste tutta la grande serie di modjficazioni fisio-palolo·g ic.h e ed a11che a11atomiche che la care,n za ' 'itaminica induce a sua volta sullo stesso tratto gastro-i11testinale. La reciproca influenza tra turbe gastro-intestirtali re .. tati di carenza è un f<'l tto din1ostrato, tanto· che in certe determina· le condizioni, non ~ chiaro quale di questi due ordini di fe1101rter1i sia quello iniziale o ·se am beclue- sia110 parti i11dip endcnti ·d ello stesso qua d•ro. Su que~.to punto la l etteratura .s.pe rimentale e clinica è vastissi111a specie per ciò che ri1g·u.arda I.a vitami11a B 1 . f~ din10 trata in questi casi la achilia e l 'a110.ressia achilica spinta fino ad alti gradi ( \:Vebsler e Armour, Cowgill e Gilmann); la ·deficienza di vitamina A facilita le infezioni del tratto gastro-intestinale. Nelle (firenz.e del gruppo B c '·è atrofia d elle papille linguali, ipotonicità e ipon1obiliLà delle pa1eti intestinali, sç. ecie del tenue; Plumer e Messer rilevarono disturbi gastro enterici da carenza di vitan1i11e B. La presenza della vitamina 1B 2 scntibra Jlecessaria al n1antenimento delle nor1nali condizioni della n1u coisa (Wilder e v\'°ìlbur). T.Ja deficienz.a del fattore C porta a co11gestione, emorrag·ja, lesioni ulcerative. Ir' 'Ìn, Ste111b,o ck e Ke111n1erer 11ci topi in avita:i11inosi osse1rvaro·110 che l 'assorbimento dei grassi era molto r11eno rapido del normale. Tutte qu·este 1nodificazioni si sommano a quellei l)rin1itive che h anno determinato 1'avitlnninosi secondaria, <.lun1entando il malessere dei pazienti. :È occorso alla mia osi&ervazione un ca.so a questo riguardo molto istruttivo : 1

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Si trattaYa di ·un indiYiduo òi circa 40 anni senza precedenti d egn i di n ota il quale a seguito di lunghi anni di soffere11ze gaistriche e di innun1erevoli cure m ediche e dietetiche subì una gastroenterostomia per ulcera iuxtapilorica. Dopo 11n periodo di modi co ben essere ricomin ciò a soffrire fieramente per i classici d olori , ebbe ripetute emalen1esi e m elene ed a distanza di circa un anno e mezzo dal primo, in1 ervento, previo accer1a1nento radiologico ch e rilevò un 'altra ulce!':\ del neopiloro, doYette subirne un secondo r ap. /

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SEZIONE PRATICA

presentato da un 'an1pin resezione con annullarnenlo delln primitiva entero·stomia. Le sofferenze non eran'O fir1ite: dopo un ai1no circa di relativo b enessere, ·ricomparvero dolori più fi eri di prima e ad interYalli nuove emateme si e m elene. Contemporanea111 cnte, il paziente era cos tretto di ass·umere 11n atteggiamento di in.curvatura in avanti, lenta1nente ma p ·r ogressivamente crescente in quanto era comparsa una sensazione di stiramento doloroso in corrispondenza d elle cicatrici operatorie cl1e vietava ogni movimen lo di erezione e di piegamenlo del tronco all 'in<lietro. È superfluo aggiungere che erano s tate riprese tutte le cure mediche note. Il nuovo fenomeno venne interpretato come una peritonite cronica circoscritta !n corrispondenza delle .cicatrici operatorie , contro gli effetti della quale, cure ipodermiche di tiosin amina restarono 1senza effetto. . In tali condizioni di sofferenze antiche e nuove, doYe lti 1)roporre un terzo intervento. Questa volta, dopo un a lisi di aderenze peritoneali, venne con statala la presenza di un 'altra ulcera all 'inserzione del duodeno e si procedette ad ·una gastrectomia su])lotale, lasciando solo una piccola parte d el polo superiore. Dopo un decor so postoperatorio assai r.attivo il p. polè e·ssere dim esso . Dopo qt1alche m ese cli b enesser e r elativo, si iniziò una n"t1ova serie di en1atemesi e melene ad intetYalli più o m eno brevi che ridussero il p. in cond izioni generali Yeramente cattive. A circa 6 m esi dall 'ullimo intervento, persistendo le frequ en li emorrag·ie, il p. ricorse nuovamente alla mia osservazione esse11do comparsi due fatti nuovi: dolori vivissimi spontanei a cintura od a corsetto del torace; tali dolori avevano accentuazioni notturne che toglievano il sonno; ·una se ttimana dopo l 'insorgenza di questi, i dolori si estesero lungo gli arti e quindi il p. n otò che qltelli inferiori si andavano gonfiando e che la deambulazione diYeniva pesante erl incerta. Il gonfiore non si m odificava affa'l to nemmeno con prolungato riposo a letto. Assenza di disp:qea da sforzo. Il p. si pre-sentava jn condizioni generali assai scadute, la facies era lerrea; il pfinnicolo adiposo ridottissimo. N11lla a carico del torace. Il cuore era leggerm ente ingrandito in toto; all 'ascoltazio11e, lieve run1ore sis tolico alla punta che aumentava verso la base . Frequenza 100. N·Jlla a carico degli organi addon1.inali. Gli arti inferiori appariYano notevolmente tumefatti in toto per edema bianco, elas tico, uniforme; la rJressione lungo i tronchi n ervosi d egli arti era doloros isisima. Marcat a ipocj nesi n degli arli inferiori. I rifle·ssi t endinei e periostei erano aboliti, la sen sibilità intatta. Nulla a carico delle urine e d el liquor, glicemia ed azotemia normali. Nulla a carico del sangue tra1111 e i seg ni di un 'anemia secondaria . L 'edema degli arli inferiori non dimin11iva affatto con il riposo a le llo nè si spos ta va verso altre regioni. Quest 't1ltim o carat1ere E. l a mancanza òi altri seg11i di insufficienza cardiaca faceYa escluòere la gene·si circol<1 loria di tali edemi ; 1'a senza di sintomi urinari e la localizzazion e dell 'edcma escl11s iva agli arti inferiori esclud eva la genesi renale. Fenomeni morbosi Yascolari mancaYano ed era possibile esclu dere le altre diYer e gene ... i di edemi 1


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localizzali. L'unica diagnosi possibile era quella che spiegava ad un tempo tanto gli edemi quanto i disi'urpi nevritici ed anche la frequenza delle emorragie: una ipovitaminosi e più precisamente una ipovitaminosi B1 • Indagando all ora 1sulle abitudini del p., emerse come egli da oltre un anno si fo·sse imposto delle limitazioni alimentari tali da costituire una base reale allo stabilirsi ·di una ipovitaminosi: poco latte rigoros.:in1ente bollito, minestre di semolino e di paslinc, poco pane abbrustolito, verdure e frut:la sempre cotte, a volte · pasta asciutta o riso in bianco. Sottoposi immediatamente il p. a dieta più congrtL~ con sommini'strazione di spremute di po1nodoro, lievito di birra e di pane, di frutta e verdura fresca, di bJrro e contemporaneamen1e prescrissi alcune forme del commercio orali e ipodermiche di vitamina B. e C. in dosi modeste. Dopo 15 giorni gli edemi erano scon1parsi com})lelamente, la deambulazione era più facile, le conclizioni generali e l 'ematosi grandemenle mi gliorale. Per&istevano i dolori nevritici e l 'asisenza dei riflessi. Dopo un mese di cura ai1che i dolori si erano dileguati, ma i rifles·s i tendinei e periostei persistevano assenti. Dopo due mesi si riusciva a provocarli di nuovo se pure debolmenle. Debbo insiis tere ·anche s\11 dato di fallo mollo importante che le ematemesi e le mele11e prilTitl frequentissime non ebbero più a verificarsi pP.r lo spazio di due anni dopo la cura P. la istituzione della dieta adeguata. Si tr"attava quindi senza duLbio a lcuno di un vero e proprio beriberi a forma edematosa. Tale. f orn1a è ora ben nota non più come m<tlattia escl usivan1ente -esotica, rr1a nel suo deter1ninismo restano tultavia a lcur1i punti oscuri in quanto sembra come vicino alla mancanza rl r..lla vitamina B1 interven ga anclte una defic;ienza d'introduzione di albumine i)er cui ri~11lt a a lteralo il rapporto alb umi11a: .g lob·u lin€. l ,'.e dema di guerra e d.a. farr1e. è 1F>tato d.a. i11c;lti AA . ide11tificato con la forma edematosa · df,l .beriberi, e coin c ide,ra per Jo più con v.na alirt1 entazione p0,·era di alb.t~mi11a e ricca cli sali e di liquido: in n1olti casi però, ' 'eltne accer~aLa l' esistenza di una g lomeru10r1efrite. Nella for111a -edematosa le manifestazioni polinevrit1cl1e sc110 molto meno accer11uatc cl1 e nella forma secca. Nel i1ostro caso esisteva110 però anche mollo prob.a bili note di ipovitaminosi C : p~1~ non essendosi verifica ta l 'e&istenza di una ' 'era diatesi e1uorrag ica ·è certo che· do,p o }'istituzione rle1la dieta a·de·f!'Uata le ·e maten1·e si e le melene Jton 5i sono pi1ì verificate. C:iò fa risco,n tro ad una osservazio11e clinica d.e} :prof. A. ì\ililani il quale vide la cessazione a~&oluta de11e emorragie di un vecchio ulceroso dopo l'istituzione di una dieta ricca di vitani ine. Ed è i11 parLe anche per questo che Meulengracht ha adottato per i pazienti ulce1

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rosi in en1orragia fin dal prin10 giorno di cura urla dieta mi5ta e ,,sufficiente, anzichè i classici f'rolung·ati digiurti e l e diete parsimoniose e carenZAate : egli dà « someLliing to eat and ·drink, fluid and food: tl1at is to say, water, sults, vitamins, c.a lories. ». I risultati sono spl endidi. Jn te111a di ·emorra g ie, ricorderò incidental1nente le co11osce11ze attualm ente ancora i1nperfette sulla vitan1ina J( ch e si trova abbondantemente n ella . flrina di pesce, nel fegato di maiale, nei sen1i ·di canapa, n ell 'erb·a alfa, in vegetali diversi. Que1&ta vitamina sarebbe identificabile con una sostanza alla quale, è stato da lo il Ito1ne di vitan1i11a d ella coagulazione , la cui carenz;a si manifesta nei casi di ittero da os.truzio11~ ed in molle malattie di fegato nelle quali il tenore di p·rotron1bina n·el sangue è r1otevolmente din1i11uito. Sta di fatto· che nei p. con diatesi .emorragica, la ostr11zione delle vie b iliari , la sommi11istrazione di sali biliari e di vitamir1a I\. provoca un buon miglioran·1ento. Seco11do Snell le possibilità per il verificarsi ·di una tale avitan1inosi sareb·b e·r o: a) il cattivo riasFiorb im ento dei gt~ssi solubili in quanto le bile non g iunge all 'inte'5tino; b) lo st esso fatto quando la p·r oduzione di bile è insufficiente; e) percl1è il fegato è incapace a produrre il fattore (v itamina K) indispensabile. all~'1 formazio11e della pro-trombina. Ancl1 e in questa categoria di ar111nalati .non sarà i11utile pensare alla so1nministrazione di una dieta mista ricca di vitamine varie e di questa in particolare. l\e centemc11Le .anche per la ,genesi della polirteurite di.a betica è stata ·d iscussa 1'importanza ùel ·fattore avitar11ino<&i. La polineurite diabeLica è una sindrome non troppo frequente: è caratterizzata da manifestazioni dolorose accompagnate ·d a d e·b-0lezza i11otoria specja]n1ente a carico· degli arti inferiori, più accenLuate n-el territorio dello sciatico; i riflessi rotulei e achillei sono p er lo più asse11ti; spesso si as;.,ocia una paralisi del va.g o ed in qualche caso a11che del frenico. Spesso l1aralisi dello· sfintere irideo, dei muscoli ocu- · lari, della vescica. Tale sindrome morbosa è Jr1essa generalmente in rappo1to con le alterazio11i del rican1bio idrocarb-0·11ato e ~o·pratutto con l 'aun1e·nto ·dello zu cch ero sanguigno ed in tale senso parlerebbero le ricerche di Ab1d eTl1alde11, clte ·è riuscito a provocare nei piccioni f(\nomeni isolati di avitaminosi B1 anche quando la ·dieta è del tutto norn1ale rispetto al te11ore vit.lminico, ma contiene grandi qua11tità cli carbo1d;r ati . Quando però si con·sideri quanto spesso os1

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SEZIONE PRATICA

servian10 diabetici con forti e}e,'azioni d ella g lie.e rnia sen za la 1rtinima manifestazione nerYosa, tale· i11terpretazio11e .ap·p are in sufficiente. Si è i11fatli i)ens-aio alla possibile e&istenza di un altro fatlo.re oltre l 'iperglicemia, ch e poLrebbe esser e una car~nza di vitamina B1 per Jn grande somig lia11.za con la sindrome n evritica b eriberica e per il criterio ex adjuvantibus i1t qucslo beni.So . Certo è che d a molto ten1po è 110ta una relazione tra l 'azione della vitamina E, ed il ricambio idrocarbonato ('F unk, Abderhalden , W ertheimer, Wohe, Vorhaus, Williams e Watermann, Schroed er) ma sen za adde11trarsi nelle lungh e serie· ·di esperienze su questo argomento, cr edo rnolto inter essante ri~erire ~u di u11 caso ch e d evo allo co•rtes.ia d el prof. P. Alessandrini e ch e si pTesta a. m ettere i rt luce e le1rtenti ch e possono servire a lla con11; ren s.io11 e d cl n1eccanis111 0 patoQ"en etico d ella poli11 evriLe diabetica: - · 1

U~mo di 47 anni, coniu ga to con •un figlio, nul-

la d1 notevole n ei precedenti er editari o familiari. Nessun precedente morboso apprezzabile salvo una polmonite a 15 anni, g uarita se11za p~stumi, Non abusi die tetici o di alcool, non lues o malattie ven eree, modico fumatore. Entrò in Ospedale perch è accu ava da circa u11 paio di m esi qebolezza ed era d.i1nagrato ir1 poco t?mPo ?i circ~ 10 c~i1~; a':eva notato inoltre pol~ur1a, Jnsonn1a e d1m1nuz1on e del vi•su s: ] 'appet1 lo era esagerato, l 'alvo r egol ar e . L 'esam e delle urine praticalo qualch e g iorno prima, aveva dimostrato una notevole quantità di glucosio. All 'E. O. al momento d ell 'in gre·sso, si riscontrò sen sorio vigil e, stato iii n u Lrizione ·alquanto scad t1to; sistema linfo-ghiandolar e normale; ling ua umida, impaniata , d entizione in ca ttivo stato , tonsille e r etrobocca normale . Torace scarno: apici ad uguale altezza , basi a 4 dita da1la 1scapola, bene mol>ili, nulla di noteYo]e alla percu ssione e all 'ascoltazione. Cu ore n ei limiti: t oni puri su tutti i focolai, a~ ione ritmica, polso 70, u guale, di m edia ampiezza, pressione normale. Il fega to si palpava all 'ar cata co·stale n elle profonde i11 spirazioni ; limiti superiori n orma1i. Milza n ei limiti. L 'esam e del sistema n er voso non dimostr ò al. t erazio11i cl el ton o muscolar e, d ella m otilità atti Ya e passiYa, d ella 1sen sibilità e dei riflessi . L 'esam e oftalm oscopico fu n egativo; la diminuzione del visus accu sata d al p. si con statò essere in rapporto con un vizio di r efr azione. Reazio11 e di Wasserman n, Meinicke, Kahn n ega tive . L 'csan1 e de11 e urine dimostr ò presen za coist ante <li glu cosio oscillante n elle varie or e della gior11ata d nl 10 al 16 %. Acetone presente, acido dia<:e lico Ds·sente. Assen za di albumina, di urobiliI\a: 11ulla di n otevolr. del sedimento. G1 icen1ia a digit1nu : 2,14 p er mille. ,Secr ezion e cl oridrica asse11te a digiu110, C}lrva di secrezion e al brod o, n ormale. In b ase nl p eso di (45 Kg.) e all 'altezza (m. 1.59) fu somJninis lrata una diet a mist a di circa 1300 Cal. e nel rapporto tra carboidra ti e graissi, i1on '

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a llene11doci s lret tamente al minimum di sommi11istrazio11e dei car boidrati, ma in base ai criteri ogg'i dominanti, la somministrazione dei carboidrati fu n1olto più ricca, sicch è il rapporto inYece di 6 : 10 fu di 1,50 : 1. Si ·somministrò insuJ.ina iniziando· con 40 ·unità giorn aliere e aun1e11t a11do })r og·r essivam ente fino alla scomparsa della glicosuria: questa si ottenne colla dose di 80 unilà pro die. · La glicemia si abpa1ssò progressivamen le e dopo 10 giorni er a scesa da 2,14 a 1,85 1)er mille. l\!Iantenendo ]a stessa die ta, ·si polè successiva111en l~ ridurre la dose d 'insulin a a 60 unità giorn aliere. Il peso del p . ar1dò prog ressivamente aum entando .e dop-0 tre settimane er a sa lito cl a 45 a 47 Kg . . In tale stato di l)en esisere il p. si m antenne circa un mese : la glicosuria fu cost antemente assente e la glicemia o·scill ò n ei ' limiti di 1,60 e 1, 70 p er inille. Dopo questo periodo, il p. cominciò ad accu sar e dolori a car attere lancinante al tallone di sinis tra e successivamente a tutto l 'arto inferiore cfi ·sinistra e che poi si diffusero all'arto inferiore di d es tra. I tronchi n ervosi erano tutti dolenti alla palpazione; an che le masse m ·uscolari erano dolen t i e ipotonich e . I d is turbi andarono poi ·successivam ente aggravandosi ed i dolori erano talm ente intensi e così ribelli alla terapia sintomatica, d a r end er gli l e notti insonni. I riflessi ro lulei ed achillei scomparvero. Contemporaneamente in1sor se una di sappe tenza invincibile, uno stato n au ·seoso costante ma senza vomito, il che })err11ise di sostituire 1'ali1nentazione abituale con latte e uova. La stipsi si fece ostinat issima. La frequenza del pol so andò grandualn1en le aumentando fino a 120-130: l a debolezza mu scolare divenne di g r ad o estremo, tanto che il p. n on fl1 più in grado di alzar i d al letto ; comparYer o anche dolori inter costali e alla 1spalla sinistra episodicam en le un h erpe·s zoster. Non si ebbe cefalea o segni cl i aumentata pression e endocranica. La glicemia oscillò nella fase acuta dall 'l ,60 a 1. 70 p er mille . La r adiogr afia d ell a colonna vertebrale e del cr a11io non dimostrar o110 lesioni ; calcemia e 1ùricocmia risultar ono n ormali . L '01nbra cardiaca all 'orlodiagrafia si dimostrò Dnch e norma1e. La punt11ra l ombare prat icatçi il 16 novembre d ette i seguen ti ris11ltatj: Liquido limpido incolore, senza au1nento di : JJresisione, sen za r eticolo . Reazion e di Nonn e e Pandy positive: Takata, flocculazion e immediata; albun1ina 1,10 per mille: esame cit ol ogico ·scar so. La r eazione del benzoino delle un a flocculazio11c p arziale n e1la zona luetica, e comp1eta n ella m eniugea; l a reazione del 1na lice de ll e una flo cculazione n elle qua ttro proYe ttc. Tali r eazioni non presen IaYano cara l Ieri net li n è di processo n eo1)las1ico, 11è nl eningeo o radicolar e. La reaz ion e elettrica dei J ier vi periferici degli arl i inferiori dimos trò una diminuzion e deJla eccitabilt à galvanico-far adica senza inYersione della form ula.

Tale sinclron1e n1orbosa non era a priori di facile in terprelazione; una glicemia note, ol 11 te n te inferiore a quella presentata all 'in·g resso all 'Ospedale, la a sc11za di glicosuria e di acetonuria non faceYano propender e per l 'ipo1


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IL POLICLINICO

tesi che e~sa fosse da inettersi in rapporto col disturbo del ricambio dei carboidrati . L'associazione dei disturbi i1ervosi coi gastro-intestinali car~ltterizzati dalla disap_p etenza ostinata e· dalla stitict1ezza invincibile ch e contrasta,.~no col perfetto (u1tzionamento dell'apparato <tigere11te prin1a dell'ingresso in ospedale, l 'intensa tachicardia ·probabiln1ente riferibile ad una paresi ·de.I va.g o, 0Tientavar10 la diag11osi verf-0 il quadro tipico dell ?avitaminosi B1 , del rieriberi. Restava i)erò difficile a con1prendere percl1è ir1 un diab·etico bene .alimentato a dieta mista e in una fase di aumento di peso dovesse in~clrgere· un.a avitan1ino si. r"'acendo però indagini sul tipo di alimentazione d el paziente pri1r1a dell'ingresso in Ospedale, questa risultò ef1bere costituita prevalentemente ·di pane e di f.agiuoli, tipo di alimentazione ricchissin1a di vitamina tB1. La soppressio11-e dei legumi e la li1nitazione notevole del pane (ridotta a circa l /~ della sua reazione abitu.a le), rap presentavano un argomento in favore della gen.e si avitarr1ir1.osica del ·disturbo, tanto più che dalle ricer·ch·e di vari .!\A. e tra gli altri di Centanni e di Abderhalden . risulta che il fab,bisoo-no b quotidiano ·d i vitan1ine è variabile da individuo a individuo e nei varii momenti per varie raigioni , tra cui la possibilità d ella formazion€ sintetica di vitamina. Tale fabbisogno di vita1nine esogene è particolarmente elevato in quegli individui che abitualmente intro<lucorto ]a vitamina corri,s pondente in fort e quantità co]~'alimentazione co1ne se in essi fosse perduto il potere ·della loro f abbricazion-e sintetica.

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luetica. Duran le la cura vitaminica la glicemia si abbais sò ulteriormente ed oscillò tra 1,30 a 1,50 per mille; fu potuta ridurre ulteriormente la dose d 'i1~sulina ch e attualmente è di 10 unità giornaliere. Un fenomeno caratleristico di questo periodo è 'l5tata 1'estrema sen1sibilità all'insulina quando si superava di poco il minimo indispensabile a far scomparire la glicosuria, comparivano con facilità cri~i ipoglicemiche caratterizzate da pallore, palpitazioni, vcrligini, sudorazione, sulla cui natura no11 poleva esserci dubbio giacchè il àisturbo cessava con l 'ingestione di una soluzione zuccherata. Un esame della glicemia in periodi di crisi dimostrò ·solo un modico abbassamento della glicemia che da 1,40 si ridusse a 1,05. Questa ipersen sibili là all'insulina con forti introduzioni di vitamina B1 è i11 accorclo con i dati sperimentali di qùesti ul limi anni. \

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È da ritenere per contro, che allo scoppio

della sindrome deve inoltre aver contribuito un altro fattore messo in evid·e11za in questi ultimi anni sopratutto per opera del Viale·, di A. Ba-g lioni e Co11soli, che l'int roduzione d 'inSllÌina aggrava la sindrome del beriberi SJ ·et inter1tale abbassando il coefficiente beriberico; e nel no·s tro paziente, dato il regime relati\'ar.nente ricco· di carboidrati a cui fu sottop·o~tt), r1on si potè lesinare n ella sua somministra• z1one. Il problema d ei rapporti tra vitamina Il 1 e ir1~1 1lina è dei più complessi e dei più interessanti. Nel beriberi sperimentale esiste iperglicemia (Cooper, Schonborn, Collazo). lanata ]1a i11oltre dimostrato che una iperglicemia pro\'::>· c.ata è n1olto rr1inore quando si. somministra i11siem·e alla soluzione zuccherina vitamina I~1. Su tali ·dati sperimentali è giustificata la cura d ella vitamina B1 nel diab ete che (specialmente se prolung.a ta) può dare buoni risultati come risulta d.a csp·erienze dei vari AA. e <lai risultati ottenuti nel nostro paziente. Questo fatto rsen1b rerebbe contrastare col f'ri11cipio più sopra affermato che l'insulina è in certo qual i11odo antagonista della vitan1ina B1 , giacchè aggrava il beriberi. Ciò però potrebbe 1giustificarsi coll'ipotesi di 1\. !Baglioni ch e perchè 1'insulina p·oss-a esplic.are la sua azion·e, ha bisogno di essere atti-· ' 'ata dalla vitamina BL, di cui esaurisce le riserve. Risulta da queste conside·r azioni che nei diabetici è indispensabile somministrare ,specialn1ente se in cura insulinica notevole quantità di vitamina B1 • L'iperglicemia sarebbe la causa della sua usura. A qu·esto proposito, va notato· che dalle ·e sperienze di vari AA. risulta come n egli animali in avitaTrLinois.i B1 la sindrome polinevritica C1)1npaia più precoce e più inte11sa sornministrando forti dosi di carboidrati 1

Partendo da tali considerazioni fu nel nostro paziente i11iziata una in tensa somministrazione di vitamina B 1 ; tre cucchiaini di lievito di birra pro d~e ~ cui. poi in 1seg u~to si aggiunse un preparato cl1 v1l~m1na B 1 per via ipodern1ica ; nella alimentazione si aumentò ii numero delle uova e si ·sommini strò anche fegato che costituisce secondo inolli AA. il deposito fondan1entale d elle vitamine nell 'or ganisn10. Il miglioramento fu sensibile fin dai prin1~ ~ior;ii; i dolori scomparvero rapidamente; d1m1nu1 la debolezza muscolare, il peso tornò ad aume11tare e clopo un mese dall 'inizio della ~ura il paziente fu di nuovo in grado di camm111are. La frequenza del polso che prima dell 'inizio della curçi era ~u 130 e poteva fare prevedere prossimo uno 1stato di insufficienza car~iaca, . aJ?-dò rapidamente diminuendo per stabil1zzars1 1ntorno ai 100; persisteva ancora una 110Levole atrofia muscolare. Le condizioni del1:appar~to .digerente migliorarono rapidamente, l appel1to r1lornò e le scariche si fecero spontanee e quotidiane. La puntt1ra lombare a u11 mese di distanza dimoslrò una notevole diminuzione dell 'albumina d a 1,10 ~r mille a 0,50, la reazione del benzoino dette solo una flocculazione parziale della zona

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SEZIONE PRATICA

(Cooper, Funk, Randoin e Simonnet). E an( J1e dimostrato che negli animali non solo l 'apporto di carboidrali influisce di per sè sul fabb isogno ·di vitamina B1, ma una grande i1nportanza va (lata anche alla quantità di carboidrati di cui l'organismo può disporre al. I 'infuori di quelli alimentari, ossia di qu.elli (·he posso110 derivare ·d alle inolec·o le proteiche J.>er trasformazior1e deg·li aminoacidi (Abde1 halden). A questo punto può venir f.atto ,d i ·d omandarci se le ma11ifestazioni dolorose circoscritte a cui i ·diabetici vanno soggetti i1ossano considerersi co1ne forme fruste di carenza ali. ntentare. lliteniamo che la soluzione del problema sia fJrem.atura e sia sopratutto necessario porsi tale proble1na individu.:ilizzando caso per caso. Sta di fatto che I 'uso· della vitamina B1, in inolte forme nevritiche di svariata natura, no11 diabetica, co1ne per e1&. in quelle alcoolic.h e, ha tnl,rolta lusinghieri successi. 1

Questi ùue casi, ma specialmente il primo, din1ostrano ancora una volta , come sin·d romi b€riberiohe possano verificarsi ir1 pieno i1ei r1ostri clirr1i specie per alimerttazione incongrua o per alir11entazione ap•p arentemente tale ma realmente insufficiente nella componer1te ·vitaminica. È da riter1ere ch·e tali forme siano effettivamente molto più frequenti di quello che non si creda e se talvolta non giungono alla pienezza dei .s in to111i clinici dei nostri casi, non pertanto in molti di essi si arri,1a in uno stato di precarenza . la cui esistenza potrà esser rico11 osciu ta con lo studio dei piccoli segni delle ipovitaminosi. Particolari for1ti di tali stati sono sopratutto quelle diete a cui troppo vole11tieri si sottopong·ono o ' :engono sottopos·t i i gastro ed entero )J{1Zienti e che debbono venire ri1g orosamente i11dividualizzate e coraggiosamente arricchite. (1\iI euler1gracht; degli indispe11sabili con1plementi vitan1inici sia sotto forn1a alimentare e ]1 e sotto forma medicinale.. ·

PtIASS UNTO. L ' A., dopo una breve rivista sulle cause gen·eriche delle avitaminosi sec·ondarie, pone in 1 ilievo l 'i1nportanza che hanno nella loro genesi quelle diete, che ritent1te giovevoli ed adeguate in alcune forme morbose, . sono in realtà delle diete carenzate che conducono a s tati ·di ipovitan1inosi più o me110 frui&ta ed a veri e propri quadri di ipo e avitaminosi specie dt-lla varietà !B1 e C. 1

Riferisce due casi di un beriberi classico insorto i11 un gastropaziente sottopostosi a dieta 8.ssai ristretta, l'altro· di una sindrome polinevritica beriberica comparsa in un diabetico curato. Discute le caratteristic:h e di essi e raccomanda la prescrizione di diete strettamente in·dividualizzate, n1a ricch e ed ad(\,o-uate. BIBLIOGRAFIA. J\BDERHALDEN. Il fabbisogno di ormoni e vitamine in particolari condizioni dell'organismo. In Attualità cti Terapia Med. I. s.M., 1937. CASTELL1No'. F'isiOJJatoLogia della digestione e v·i tamine. I. B.I., Milano. FnoNTALJ.. Le avitaminosi dal Ceconi. Trattato di Pal. Med. LoRENz1N1. L ezioni sull'Avitaminoisi. Bocca, Torino, 1933. ~IEULENGRACHT. The medical Treatement of peptic ulcer and its complicatioris. Brit. Med. Jour., 12, VIII, 1939. PRrl\fANGELJ. Polinevrite da B A1titaminosi con fislola gastro-digiuno-colica. Policli11ico, Sezione Pratica, XLI , n. 52, 1934, pag. 1250. SEYDERHEL~c. L e ip ovita1ninosi. Cofa, Milano, 1939. WILDER e \\l JLBUR. Diseases of Metabolism and Nulrition. Arcl1. of Int. Medicine, 1937, n. 3, pag. 512.

PROBLEMI

.. D'ATTUALITA

Difesa e pronto soccorso nei colpiti da • • gas aggressivi. I~a

min..!lCcia <li guerra ch e: in con1be su tutta l'Europa è r·esa ancor più penos-0. dal livido spettro dell 'insidiosa arrna chin1ica, che e~J.>lica in un pat1roso silenzio la sua azione deleteria. Nel mese di guerra finora combattuto, fo1·s e. i .g as no11 sono &tati usati; accuse e srr1eiJ tite si sono avvicendate, ma, co·m unque, c.s:::,.i sono &tati ap[)restati dovunque i11 larghe provviste e son o pronti a·d essere lancia1i jn nubi mortifere od in bombe piovute dal cielo. Non ostanLe tutte le serafich e pro111es• e di non avvalersene ·per la popolazione ci vi le, i1uò bastare il sospetto cl1e la nazio11e 1ten1ica li abbia usati , µerchè en Lri in can1po iJ di ritto di rilor5ione•. Fot-Ll111ala111e11le, non ci trovian10 c.•ra r:ello stato di ~orpresa ch e invase il mondo quando , nel 1~15 ( 1) si sferrarono contro il fronte fra11co-inglese i p1rimi attacct1i con i ·gas e, più tardi, contro il nositro (2). Dai mezzi 1·rimitivi d:.. dife~ usati sul prinr~pio, &i è passati per vari tentativi a sisten1i che danno una buona gar3nzia di riuscita. 1

(1) Precisamente il 22 aprile, ad Ypres venne la11ciata una 11ube di cloro (100 tonnellate), per cui i ebbero 15.000 soldati colpiti e 5000 morti. (2) Il 29 giugno 1916, sul S. Michele, con •una µerd i la {li 7000 u omini defle Brigate Regina ePisa.


2014

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IL P OLICLINIOO

Ma ancl1 e· n el campo, dell 'offe&a , la b~rha ­ rie umar1a 11a a ffinato i suoi n1 eto di ed ai p ri1n i gas soffocanti , a ltri n e ha aggiur1to, co11 l1na r a ffinatezza di tormenti lla fare in vidia ad un Torquemada. Interia Clltà banno g ià incornincialo a viver e so tto l 'i11r ubo d elle incursio1li aer ee e la 'difesa d elle ]lOpolazioni civili culmina in quella contro i g.'ls, . ier la qua le1 an c]1,e da noi si è fatta u1t 'a ttiva propag·anda. Pure augurandoci ch e il })ericolo, riIJ1 ang·a l on tano, ,è b·en e conoscerlo ed è opportuno c.h e i m edici n e sia no be ne edotti , per eh è la loro op era po,s sa esser e viù efljca ce i11 caso cli bisogno. È evid·ente cl1 e una trattazdon e cou 1pl eta ~i.a un argon1ento cosi v.as.to da fornire inateria per un ampio volurne . Ì\Ii limito qui, p ertanto , a riassun1er e l e i1ozioni l)iù ~ignifi­ cative, eh.e possono esser e pa rticolarmente ulili a i m e dit i civili, rimandando ad alcune pubblicazioni d 'indo1 e ge11eral e (trala scio qu·elle ch e si occu1)ano, di questio11i IJ~1rti co­ luri) chi volo$Se approfondire le !'-, Ue n ozioni in arg omento . 1

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Non ostante la d en o1ninazion e gen erica di g as , g li aggressivi chi1n i ci pos,s on o e~se·re oltre che ~assosi (cl oro , fosgen e) liquidi (yprite, le:wisite, cl or opicrina) o d anch e fiolidi ( difenilcloro.a rsina); lo st esso fosgen e· è liquido alla temperatura di + s·0 • P erò, al momento d ell'uso, si trovano tulti allo stato di ga6 , , ·npori o fun1i. lJal p·u nto· di vista biologico, posso110 rag• grUJ lpan;1 co111e segue : 1) sojjocariti ed asfìssianli: cloro , fosge11e, c.} oropicri11a, ch·etor1i bromati, difosgene e rni scele; 2) vescicato•rt; yprite, l ewisite; 3) irrila.n.ti , sp ecialn1ente p·er le mucose: a) lacri1nogeni (bromuro di xilile, cianuro di bro;rnobe n zile); b) startunatori (arsin e or. g.nnic..h e) ; !) tossici acl azio11e gerierale, sen za azio11r irritante -sulla cute· ·e mucose; a·d essi apJ)artrngon o l ' ossido di carbo nio , l'acido ciartidrico. 1'idrogeno arsenicale. L 'azione di alcuni di tali co·rrip·o sti è duplice; così la cil oropir rina è anch e lacrimogena; J.)er l 'yprito e la lewisite, I ' a zion·e più appari~cer1 le è quella vescicatoria, ma quella più p-rave ·::,i esplica sull 'appa r ato : ·espiratorio, r1 1entre la lewisite h a anch e un 'azione tossica gener ale. arie c ondizioni influen zano I 'u so e l 'azion e di ques ti a.gg1ressivi. Anzitutto, la }pro densità rispetto a ll 'aria; si utilizzano sp ecialn 1en1·e i gas J>iù pesanti (11 fos,genc pesa 3,5 vo]te più cl1e l 'aria) ch e tendono .a stare in h asso, rn.entre l 'o&sido di c.arb·onio e l'acido cianidr ico , n o n ostante la loro el e, a ta azione tc:ssica n on so110 stati fin or a utilizzati, per cl1è

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[ANNO

XLVI, Nu:rv1. 47 J

si disperder·ebbero trop1)0 facilmente n ell 'atmosfera. La volalililà co11diziona la maggior e o i11inore p~ rsister1za d ell'aggressi vo. Possia1no c-o sì distinguere quelli fugaci (cloro, fo &gerte) , sen1ipersis tenti (lewisite,_ clorop icrina) ed i persis tenti (:yprite). Fra i molto per sistenti , ,è da 1rten zion.a r s.i anc.h ·e il ciianuro ·d i bromob er1zile (lac.r in1ogeno), cl1e rimane atlivo n e} l·erreno oltre 30 giorni. Ancl1e le condi.ziorii 1ncteorolo9iC'h.e possor10 ]nfl11ire sulla p c1\'>isten za; così, p. es., iir pre~.e11 za di umidità, piog gia o r1eve, il fosgene vien e rapidan1ente dccomr>osto in acido clo1idrico e d a nidride carbonica. 1

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LA DIFESA

CONTRO I GAS.

I gas aggressivi costituiscono essen zial111en · te un 'arma b ellic.a fra gli eserciti combatter11i; s'ul froì1lc, riesce relativa1r1ente a rrevole,. in ,determinate con.dizioni, fare an·i, are, in l1n o s.,:1azio r elativamente limitato, una l1ube di gas (vi !'<)no adatti dispo&itivi allo S 'opo) o cortcentrarvi dei 11roie ttili d 'artiglieria , che li co,n ten.gano. Ben diver se sono le condizioni per chi ' 'oJesse colpire la popolazione civile di una < ittà ancl1e di media gran·d ezza. Qui vi , i g·1$ non j)Ossor10 arriva r e cl1e con lxJn1be lan c iate d a aeroplani. Ora co1ne osserva giu s ta t11ente A. Lustig - l e nuh·i isolate ·di gas prodotte d a lla esplosione di b o1nbe 5ono di di111ensioni nìodeste, p er cui si possono fa cil1nente spostare e disperder si ed è assa: J.1roblen1atico c:h e si ~>0:-;~ 1 · -- con molLi a p·p,a rec:l'11i elle ]a n cin o 11umero5e.. b ombe - f orrna r e 11na nu be di 1ale vastità eh.e non sia µo&sib-ile sfugg irvi. i\ tale modo di ved.e·r e, rigidamente log ico , si può sottoscri, ere pieJla m ente e quef-to ~<:>rvc ad attenuare eventuali eccessive p,él ure. 11 ch e non tog lie ch e anche la pop·o la zione ci vile clel1ba ten er i)r esente la possibilità ·di t111 ge tlito ùi gas, ch e può esser e fatto a11 c}1e J:>er .'.lumentare lo sgo·m ento , e si d ebbano. •1uit1di apprestare le difese ed i soc1

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CCJ'S'l.

A) Difese- collettive, .:l1e sono costituite dai ricoveri. Esist e la l)oss.ib·ilità di a]l estirn e a p erfetta tenuta ·d 'aria , in cui l 'atm osfe·r a 11uò essere rigen erata (assorbimento di anidrid e carbo nica e ·di v~'lpor a cqueo , i111n1i s~i on e di ossig·eno), oppure . a d imrr1issione di aria d.u ll'esterno, n1ediante un apposito m otor e·, ch e può esser e m.anovrato a n1ano. Trattasi 11erò di ri cov,eri ·d 'eccezio11 e, che potranno essére destina ti a pos ti centrali di comando ~ Nella m .aggior parte d ei casi, ri si dovr à acconte11tare di rifugi adattati alla n1e·glio, pe r i quali vanno eviLate le cantine o,d altri ]oca li sotterranei , dov.e i gas, sempre più peMnti d el1'aria , t endono a d infiltrarsi. B) D if 1 ~se i1idividuali cl1e sono con1e è i1oto ·- le n1asc]1er e. iDal tipo pri1nitivo


~A.:\'.No

XLVI, Nul\t:. 47 ]

2015

SEZIONE PRATICA

della n1aschera iLaliana usata sul princip io e che ser vi,·a soltanto. l)er il cloro ed il fosgene , si è passati a q u ello attuale a filtro , ch e tratlier1e tutti i gas aggressivi salvo l 'ossido di .carbonio. Consta eisse·n zialmente del « facciale n. con occhiali, sorta di cappuccio in g·on1ma 1.;l1e, quando adcri~c.e b en e, protegge tutto il Yiso (e quindi anohe gli oochi dai gas lacri111ogeni); ad e~so si ir1n esta il filtro, cioè un recipie nte. in cui si trova d el carbone attivato - il quale per azione chimico-fisica di a·d sorbin1ento - fis'"'a ed a dsorpe tutti i gas, non.c11è d ella cellulosa (cotone), eh.e trattiene p e·r azione ineccanica le a rsine. Il filtro purc }1è tenuto ben cl1iuso ·e tappato. si conserva atti,·o indefinita111ente; la durata , sotto I 'azione ·d ei gas , varia s.econdo la gran dezza d ella scatola ed è di varie o re. Ai primi respiri, si prova u11<.l certa difficoltà. ch e va poi scemando corl l 'abitt1dine; da .ciò la n ecessità di qualch e esercizio d i al le11a. 111ento per abituarsi a i}or ta rl a (1). D0J)O A' UJSO , va lavat.a internamente con a ccrua tiepida e s <:l.pone·; per un ' eve11t.uale di infezione, n ecessa1·ia quando la si usa per diverse persone, si consiglia l 'immersione in a lcool , o l 'u so di forrna lina al 5 '}6 con successiva buona r isciacquatura. In mancanza di rr1a'5cl1er a, si ricorra a difese momentanee ed impro,rvi ~ate, mediante f8zzol·etti o panni bag nati o co11tene11ti p·a glia o fieno bagnato. Co11tro i gas vescicatori, ... arebber o da adottarsi speciali vestia1i. protettivi, in tessuto gom:rriato, in mancanza di questi , si pro,1veda con dei panni avvolti attorno all·e e~tre n:1ità ed ·e ven tualm·e nte con g li r&tivali di. gomma usati per il tempo piov.:is9. Per l e squadre di soccorso, son o da utili z2atsi, invece ·d-elle. masc.h .e re con1urti, gli cc auto11rotettori », d erivati dalla masch era t ipo Dir ae·ger , c:P.e pern1 e ttono di ri1Y1an er e indi5turb ati ir:i aria corr1pletam en te irres1)irabile p er pre-sen za ·di qualsiasi gas o d eficienza di ossige n o . In .essi , l 'o.-ssigen o è fornito da t1na piccola « bombola », n1entre l 'anidride carbonica e l 'acqu1 della .r e&piraziorte son o assorbiti da calce· soda ta. L"in·dividl10 cl1e li porta respira se1npre lo stesso azoto cl1'e ha introdotto con le prin1e espirazio11i e che si raccog·lie in un sacco, dove si m escola con l 'oss.ige110 p1rove11iC'11te dalla bombola. 1

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TRA·rTAl\IIENTO DEI COLPITI nA GAS.

lnd4cazion~r

generale è que.Jla di trasport are al più presto il colpito in a ria pura (evitandog·li og11i ~sforzo, specialmente se si tratta di gas

soffo canti .e vescicatori) e di toglierli tutti g·li i11dum-e.nti, che possono ancora tra tten er e adereute del gas (i1r1portante specialmente per i ' 'escicatori). Il tratta111ento Yaria, poi, secondo il tip11 del gas . As/issianti e, soffocariti (Cloro , fosgene, difosgene, cloropicrina) . Azione essenzial11t·ente sulle vie respiratorie. Il cloro dà effetti rapidi (tosse, dispnea, soffocan1ento, edema polmor1are); il fosg ene e difosge.ne effetti t a rdivi analoghi, con cianosi, e &p ettorato color prugna, sangue piceo, inspeRsito (difficoltà i)er il alasso), profon.da d epressione d el sistema n er' oso, ast enia ch e dura a lungo. La clo1·opic:rin.a. ag·isce .a nalogamente ma non tardi,1amente; vi si associa irritazion.e degli occhi. Tratta.m erito. Ripo o assoluto, l atte, perle di etere (ogni I O'), sorv.eglianza ir1 caso di eden1a i)olmonare : allora, salasso (400-500 c111c.) eventualmente da ripeLersi , ossigeno (mai sotto i)ression e I) e nor1 mai n1isce•l a con acido carbonico. Cardiotonic.i (canfora, caffeina, ma non digitale!), contro l 'astenia,. stricnina . Evitare: respirazione artificiale e 1-0 iniezioni di morfina o di sieri e di a drenalina, che· invece può es&er e util e per gli ypritati. Ve.scicailorii (Yprite, lewisite). So11ç> fra i 1)rodotti più insidiosi e tena ci (I ), dal tratta 111e11to assai difficile, anch e per la necessità per il perso11ale di as&istenza di adottar e speciali in du1ne11ti protettori (antiypritici). Aziorte. tardi,ra, elettiva sui teg·u1nenti (u stioni , u lcerazioni, edema dello scroto, leisioni del letto un.g ueale), occl1i (con1giuntivite, le ioni' corr1eali profo,n de), vie r espiratorie (laringo-trach eite, bron co-polr11onite, edema polmonare). Effe-i li" g·en e rali (leV\ Ì. ìte): diarrea, alb·un1in uria, ematuria, asLenia, depressione. 1'rattamento profilattico. Usare gTande cau tela , poich è ogni ypritato va considerato com ,e un cc contag ioso >> da « disinfettar~ i » con1 pletamente. Sbarazzarlo di tutti gli indu 1nenti , da n1-e1tere in r ecip ienti contenenti cloruro di ca 1ce· a l 3 % o coprirli con tale wsta11za in }Jolv·ere. AsJ)OrLare (massin1a d elicatezza!) l 'ypri1 e dal colpito mediante cotone idrofilo ; lavAtura con acqua aponata, o con bicarbonato di . od.i o o con I.argo u so di Dakin . Per gli occhi , lavatura abbondante con permanganato di lJO WSFlio (1/4000) o })icarbonato di sodio (22, !) l>er mille). Gargarismi e risciacquature delJa bocca .con soluzione di b icarbonato; ini:restion0 di bicarbonato , I cucchiaio per 1 bicc.:11iere di acqua. T ERAPI A. Occhi. Tenere il colpito in penon1bra co11 benda nera fluttuante; continuare le la,·ature come sopra; per ]e palpebre si consiglia la pasta a11 'acqua (taì co. carbonato di 1

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(1) La respirazione con la mascllera esige un certo ·sforzo specialmente per la resi1Stenza cl1e

oppone il filtro ; i primi studi sulla r esistenza dei diversi tipi di filtri vennero fatti n el 1917 dall 'in g. E. ~eretti e d al sottoscri lto , utilizzando anch e un « polmone artificiale » in modo da avere sempre un a costante forza di é\ ~ pirazione. •

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(1) Ricordo il caso di un operaio colpito rla una Yasta flittena alla regione clorsale dell a m nnQ per aver maneggiato un pezzo di proiettile caduto sul nostro fronte tre ettimane prima e già 1~ ottoposto alla « bonificazione ».


2016

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IL POLICLINICO

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[ANNO

XL VI, Nul\r. 47]

PRONr1'0 SOCCOR~O PER .I COLPITI DA GAS AGGRESSIVI SINTOì\II PRINCIPALI GAS ASFISSIAl~TI E S~FFOCANTI

(Cloro, Fosge ne)

GAS VESCICATORJ

(Yprite) •

Scarsa irritazione agli occhi e vie aeree superiori. Lesioni vie aeree profonde. Ede111a polmonare. Tosse, dispnea, cianosi, soffocamento.

Cong·iun ti vite, fotofobia. Arrossamento clella cute con formazion e di bolle e flitte11e .' Eden1a palpebre e scroto. Infiammazione vie aeree superiori ed inferiori.

TERAPIA

!r~sp?rto del colpito, evitando che questi cammini, liberarlo da tutto quanto inceppa il respiro, tenerlo caldo. Cambio degli abiti. Non fare mai respi razione artificiale. Praticare: 1) Salasso precoce (300-500 cn1c. ) preceduto da ini ezioni di caffeina . . 2) Inalazion e di ossigeno senza pre·ssione; continuata a lungo. Cardiocinetici (canfora etere caffeina, sparteina). ' ' 3) Perle di el'er e contro la tosse

Allo11 lanare con cautela tu Lli gli indumenti del colpilo. Lavatura occhi con soluzione di bicarbonato di soclio al 22,5 p er mille. · Atla·i bendaggi occlusivi I Cute. Lavatura con soluzione di sapone o con liquido di Dakin. Nel pronto soccorso, mai appll cazione di polveri o di corpi grassi I 1 ·vaso e gola, lavatura con 1soluzione di bicarbo-

nalo <li sodio (1 c11rchiaino in 1/4 di litro di acq ùa) . . • Mai inalazioni di ossigeno I

GAS

LA CRTì\IOGEKI

(Bromacetone, Arsine)

Forle irrilazio11e degli occhi e vie aeree s uperiori. Le arsin e danno senis o di oppressione, di ango·sci a e di i111 ontim~nto.

Occh.i. LaYatura con bicarbo11 a lo di ·sodio al 22.5

})er inil le .

Mai bendaggi occ lusiv i! Naso, Gola. Lavatura co11 la soluzione di bicar-

bonato (22,5 p er inille). P er le arsine (starnutatori) ins lillazio11 e di cocaina (1 per cento) nel naso.

Dopo il pronto soccorso d 'u rgenza trasportare al più presto il gassaito all'Ospeclalt

e.ale.io, acqua ·di calce, glicerina a 30°, ana). Se i ·dolori sono molto ' 'ivi, com.p resse calde con sc,luzìone di bicarbo11ato, instillazioni 2 volte al giorr10 di II-III gocce di cocaina 1/ 200, ev€ntualn1.e11te con adrenalina (1 cm. per 100). E-u.itare : po·ni,ate a base di vaselina, soluzio11i irritanli (nitrato d 'arg·enlo) medicature occlu• s1ve. Cute. Trattamento con grande delicatezza. Sulle zone e.ritematose, applicazione di polv·eri (Talco 40; Carbonato di calcio, <~ arbonato di Jl1agneiSio, 0.&sido di zinco, ana 20). Trattare le flittene col rr10todo classico, con me dicatura las~ ed 11tilizzare sostanze paco irritanti (pern1anganato ·di potas&io 2-3/1000, li·n imento oleocalcare, amb1rina, olio gome11olato). Evita,re: 111edic,.alura serrata, sostanze· irrita11ti (acido picrico),' polveii·i. sulle flittene ap·e rt·e. Vie respiratorie. Inalazio11e di antisettici deboli (vapor acqueo con eucaliptol o timol); instillazioni di olio gon1enolato; trattamento sintt>111atico della toS&e. Riposo assoluto, latte, alcalini. Evitare: inalazioni. di ossige·n o. · Le le\visite. aggiunge agli effetti dell 'yprite quelli tossici ·g enerali ; la distinzione si fà soprattutto in base al di verso odore, ohe è di senape per l 'yprite (niustard gas) e di geranio

per la lewisite-. Evitare la respirazione artifi.ci.ale e le miscele di ossig1eno ed acido carbortico, mentre ,è consigliab,i le }'ossigeno golo; cardiotonici; utile la somministrazione a cuccl1iai (5 all 'or:a) ·d-e lla segu ente miscela: magn·esia ur1 cucchiaio, latte 4 cucchiai, acqua bollita q. b. per 1/ 2 litro. Irritanti (lacrimogeni, starnutatori). Per entrambi trasporto all 'aria pura e c:ambio di indume11Li. Contro i pirin1i, 1.avatura deg·li occhi Cf>n soluzione d.i a-c ido borico al 3 ~{, o di car.bon.ato di sodio; evitare grassi, solfato di zinco, bendag,gi occlusivi. Per gli starnutatorì, gargarismi con bicarbonato di Rodio (3-5 %), odorare cloruro di calce in polvere, inalazioni d1ella seguente rr1iscela: Cloroformio.'. Alcool ar1a 4-0 p. ; Etere 20 p.; Ammoniaca 5-10 gocce. Irlstillazioni nelle narici ·d i cocaina (1-·2 %) in glicerina. !F regagioni della pelle con ammortiaca (20 p. in 1 litro di alcool). Tossici gerierali. L'ossido di carbonio, non ar1cora utilizzato con1e aggressivo, può aversi per effetto di .e splosivi; si app·licheranno: respirazione artificiale, inalazioni di ossigeno con acido carbonico, cardiotonici, specialmente la lobelina; talvolta utile il salasso; la stessa terapia s i applicherà per l'acido cianidrico. -.


SEZIONE PRATIC\

Per ]Jiù an1pie notizie, si consultino l e opere speciali, di cui dò qui alcune indicazioni ( 1). Nei posti di pronto soccorso, è util e t en€Te una tabella scl1ematica come quella qui t1nita. _l\.zEGI ,IO· FILIPPI NI.

~l) l1.

Patologia e clinicci delle 1nalattie da oas cli guerra. IV edizione. Istituto sieroterapico mil anese, 1937. - .A... Izzo. Gu erra chi1n.ica e di jr sa antigas. II edizion e, C. Hoepl i . lVIilano, 1935. - In. La difesa della 7Jopola,z ion e civile contro la gu erra Qlerochirnica. (PubblicazioL uRTIG.

ne a tipo i)ropagandistico). Ibiòem, 1935. - A. BRONZUOLI. L a protezione antiae1·ea delle popolazio ni ci vi li. Ed. A11. 1-lisp oli Napolj , 1938. - G. BoNA~fARTll'iI. Con1p·er1.clio di nozioni su i gas tossici. U1nélna, Fire11ze, 1932. - O. Nl1.-~T CH. L eitfad en cler Pat'Jiologie und Th era7Jie cle r J{ ampfgascrl\rankungen. G. 'l'hi e1ne, J,c i1)zig, 1932.

SUNTI E RASSEGNE PATOLOGIA. GENERALE. Le reazioni dell'organismo alle cause ester· ne delle malattie. \I~. J>_.\TR Y .

f>raxis, 18 111a.ggio 1939).

An11netten do co,n Bordet ch e cc la vita è la con ser, razione di un equilibrio incessantemente minacciato >> bisog·na ricon oscere ch e la biologia è , i11 definitiva, lo s tudio di un conflitto non sempre ni<inifesto ma sempre in poteri.z.a. Cont inuan1en te es1Joslo alle cause nocive l 'org·a11isn10 lotta con reazioni ch e tal,.o]ta dliisturbiano l 'equililJrio vital e, cr eando la malattia , talvolta passano inosservate, o infine rirr1anendo i11cfficaci per rr10,do ch e l 'organismo f'occombe all'aggressore. Le cause p·erturbatrici d ell 'equilib·r io vitale p osso110 così classificarsi: a) Apporli ilutrili,ri: eccessivi o ·d eficienti. b) Agenti fisici: ineccanici; termici; radiogeni; ele ttricità ; influ·enze atn1osferiche. c.) AigenLi chin1ici. d) ~1Ii c1:.obi e paraS'& it i. e) Fattori affettivi. Queste cau;:;e patogen e 0110 capaci di in·ovocare nell 'organiRimo prodotti nocivi a meno che non li costituiscono già per se st esse. Le "'Os1anze 11ociv·e so110 d ette e&tranee, percl1è non forrf1ano :ì1orn1almente parte d ella conrpa gine dell 'org·anismo. Oltre che da corpi chimicnn1e11te definiti e r elativan1ente sem])1iri (co111e ]n 11iorfina, l'alcool, i narcotici , l 'ar senico, la cocaina , ecc.) sono cos~ituit~ da q erivati d ella st~ssa materiq , ,ivente : da li pi di , gli ~ r idi e sopra tutto· da protidi. . Contro tutti questi agenti l'organismo po ssiede m ezzi di ·difesa de tti naturali, ch e lo i 1rot eggo11 0 con Lro le pi ccole do. i di t os~iri , contro le sostanze .estran ee, contro i n1icrorga• • n1sn11. Così l'alcool assorbito moderata111 ente i1on è nocivo , nu1nerosi micro])i · sono· o ])iti ahi1

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tt1ali dell 'in·t e1&tino, u11a certa quantità di b1ianco d ' uovo, di acetilcolina , d :in chiostro di Cina o di microbi può· ·esser e introdotto n ell'org·ani~mo senza dan110. :jues ta pro tezione naturale è talvolta speGifica : l 'antrococidina n eutralizza .g-Ii ·e'f fettì di una certa quantità di bacilli del carbonchio; le diastasi distruggono· tossine e microbi: l 'ossidazio11e elevata rende meno nocivi l 'alcool e la morfina; i fagociti ed il si tema r eticolo- endotelia1e inglobano microbi, albun1ine estranee e corpuscoli inerti cercando di renderli innocui. Al n1omento d ell '.aggressione l 'individuo l)UÒ a,·ere tutte le appare1lze d'e lla salute , l 'orga nis1110· è norn1erg·ico. · Può .essere p·ar.ag·onato ad u11a milizia forn1ata di soldati .g iovani ma ro]Jll&li , perfetta111ente equi11.agg·iati e forniti di armi nuo,v e, ca~paci di r esistere all 'aggressore r 'd i annientarlo. Oppure si tratta di un orgartismo che l1a già superato un conflitto, è alJe1·gico. Allora p•u ò essere paragonato ad t1na i11ilizia costituita ·d a soldati ch e hanno 1g ià él ffror1 tato vittorio&an1ente a1tre lotte, soldati a llen ati, g·ià assu efatti ,a l fuo co : l 'or ganismo è vaccinato o desen sib-ilizzato . Oppure dalle lotte prcre denti e. e.e esaurito, d errtoralizzato•: è il c a~o di individui esauriti da malattie precedenti. 11on :p iù clrpaci di r esi tere :id .altri fati ori f't:ttog·eni. Le i11a11ifes tazioni clel conflitto tra l 'organisn10 e l e cau e ester11e d elle n1alattie son o di vario gen er,e.. Innanzi tutto si hanno i sintomi su·b iettjvi tra i quali il lJiiù comune è 1'asteP.ia ; eg·uono i11 ordin e di frequenza il senso cli maless ere, i dolori , l a cefalea, la sete· e, si· 1r1ili. Tra i sintomi obietti,ri h a il prirno po. to la febb:re, ch e con la ·prostrazion e , il pallor e o il rosso·r e del volto , le modificazioni d el polso, della diure::>i , ecc. , rap1p resenta I 'indice 1)iù vivace d el conflitto. Le modificazioni del1'.amb·i ente in terno sono di ordine : 1) chimico (acidosi , ipocl oremia, iperglicemia, aumento d·ei p olipepti1di, d ell'urea o dell 'iistamina); 2) fisico (diminuzione del Ran~ e circolante, aumento d ella t ensione superfi ciale d el plasma, diminui ione d ella stab·i lità d ello stato collo·idale del plasma con aumento d elle crlobuline e del fibrinogeno e diminuzion e d ella serin.a , dimint1zione della pressione colloidale osmotica del plasma: fenom eni tutti che esprimono in pratica l'accel erazjone d ella vel ocità di sedimentazione d ei globuli rossi); 3) lnorfolog ico (leucopenia o l eu cocitosi , n eutro o eosinofilia, ere.) . Non i11cno i11ter essanti sono i fenon1eni lornli, corrisponclenti di solito alla r egione del1'org·anismo nella qt1ale ha sed e il conflitto. « Rubo r, Calor, Tum or . Dolor e Fun ctio laesa n sono i segni della reazione l ocale, il cui in. ie1ne costituisce l ' i11 fi amm azio.nc. La rea1ione acuta d ell 'or..g-anisn10 a11 'azione clelle cat1 ~e p atogene è difasica : alla ele, azio11e della tem1)cral ura cleJla fa ~ e iniziale o di 1

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« IL POLICLINICO »

2020

stato :segue l 'abbassamento della tem1)eratura deJla seconda fase o di convalescei(lza; .a Jla leucocitosi con prevalenza di eleme11ti inieloidi la leucopenia con linfocitosi; alla diminuzione l 'aun1e1lto d,e lla riserva l'alcalina; all'aume·n to la diminuzione del m etabolismo globale : al1'accel eramento il rallentan1ento clella disintegrazione delle albun1ine; all 'ip.er- l 'ipoglice1r1ia; .a ll 'iper- l 'ipocol esterinemia; alla simpaticotonia la vagotonia. Le form1e di reazione possono variare a seconda che p revalgono i segr1i gen·eirali o quelli locali. L 'esito del con flitto è la guarig ione o la rr1orte. I.ia cronicizzazione può co·n siderarsi con1e un prolungamento del co,n flitto che conduce alla morte a distan za di tempo. Ma oltre a ciò la ripetizione deo·li stimoli patogeni può provocare reazioni più deboli fino alla loro scomparsa: si crea l 'abitudine. L 'abitudine ·è una disposizione acquisita i11ediante azioni reiterate: lo 5tabiljrsi dell 'abitudine in-i.p1lica quindi la ripetizione dell'atto. Le cause dell 'abitudine possono essere 8imili a quelle ·delle malattie : apiporti nutritivi, agenti fisici e chimici, n1icro•b i e parassiti, fattori affettivi. · L'abitudine provocata da a1genti fiisici è l'adattamento, quella pro,rata da agen1i chimici è l 'assu efazione, quella provocata da agenti microbici è l 'immunità, quella provocata da stati affettivi è l 'i11differ enza. La formazione d ell 'abitudine è sottomessa a regole d eterminate e d ha certi limiti: 1) l 'agente causale non deve oltrepas&are· una certa u1ten~ità; 2) gli atti devono1 avere un·a p rogression e lenta e essere opportunament e distanziati ei devono essere proporzionati allo stato dell'orga1iisn10, alla &ua età ed alla sua costituzion1e. Dn. 1

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L 'a pporto esLer110 (acqua esogena) è di 2-3. litri per 24 ore, i11er1tre l'acqua di secrezione,. c]1e vi~ne ppi riassorbita, è di quasi 8 litri (snliv.a 1,500, su cco· gastrico 2-3 litri , succo ]JallCl'·eatico U-800 CJl lC. , bil e 3-500 eme., SUCCO intes tinale 31 litri. Altra acqua si i)roduce r1 e.Il ' o:nganis.1no stesso (a. endogerta.) dovuta a 111etabolismo chin1ico (ossidazione d ei carboidrati, degli acicli g ra ~ s i , de~]j a111inoacidi). L 'assorbi111e1lto digestivo dc 11 'acqua i11gerita è moil to rapido e raggiunge il suo, acme· tra la prima e la seconda ora; è r allentato ~e l 'acqua: è presa durante i pasti. Arrivatn 11ell 'o rg·an ismo, l 'acqua fa nel sangue un'.apparizio11 e fuga{·e (nei soli prin1i venti 111inuti) ed assai ri,dotta, tanto che è di inalage·vole dimos1 razione; n ei ci1Totici , il passaggio n el sangu c è J>iù· evidente ; essi sono degli oligurici o degli 01psiurici, in cui l 'acqua ci.r cola , ma n·o11 esce, o soltanto tardivame11te. Si deve quindi a111111ettere. una t.appa interstiziale nella traver~ata dell'acqua. La -d iuresi digestiva dell 'indi,riduo norn1ale € .rapida ·e poco carica in cloruri ed urea. o i)po11endosi così a quella delle iniezioni endovenC1s1e, ch e è mini1na, tardiva e più ricca i11 cloruri ·ed urea , a n1t~ 11 0 che l'iniezione; sia fat1a rnolto l entamente (circa 10 eme. al minuto). Ma in certi malati, renali , epatici, cardiaci, 1:acqua assorbita ,·i ene elìn1inata con ritardo di varie or e ( OJJsiu ria; od i11 qt1antità ~ c a rsa (oliguria); in tali oliguri·e , la densità dell 'urina tende ad essere costante. In altri malati (periodi di guarigione di malattie acute infettive o tossich e) si ha una ·poliuria , ch e oltrepas5a la quantità di acqua ingerita , risiultantie dalla liberazione dlell 'acqua i11t,ersLizia l e (poliuria critica) ; in altri , infine, si ha una traversata d ell'acqua abhon·dante e C<)ntinua (diabete insipido). Nelle affezio·n i e·p atiche, oliguriche 0 d Oj)siuirich·e, (certi itteri e c.irrosi) si abbasisn il rftpporto fra Na e Cl, il che sta ad indicare cl1e la malattia non ,è limitata al solo organo affetto, rnà interessa tutto l'organif-;IDo. Sotto l'€ff.etto1 dei ·disturbi ,generali, che risultano dalla malatita epatica, il Na viene trattenuto Jlei li1q uidi inter.s tiziali e sostituito dai p1rodotti tossici ·d erivanti dai tessuti; «è, del res.to , un fen<)meno generale, che si osseirva anche n ella 1p olm0Iiite e nella pleurite benigna con fe bbre. L'ab,b assamento del rapporto Na /Cl rostitl1ii-;ce quindi la manifiestazione non già d·ell 'esistenza ·degli edemi, ma lo stato di imbibizione interstiziale , che porta un nuovo argornent<Y. in· fa,rore del fattore insito n ei t•esi&uti, pe.r r ui si hanno infiltrazioni mobili nell e affezioni b enig11e e fisse n elle gra,1i . 1

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La traversata dell'acqua e il determini·smo degli edemi.

(N. ·F IESSINGER. J ournal des praiticiens, 12 e 19 agosto 193.9). . Nt1lla di più semplice in apparenza e nulla di più complicato in r ealtà rlella traversata del}'acqua nell'or.g anismo. Indispensabile per tutti i proceR:5Ì vitali, l 'acqu.a sostituisce il mezzu di solu zione dei cristalloidi e di sospensione d ei coll oidi; la sua· ele,rata costante dielettrica ne fa il solvente più adatto per o:tte·nere la dissociazione elettrolitica ed e5sa stessa si dis~ocia facilmente i1egli jo ni ·H e .OH, .dotati di una g·rande velocità ·di svilup,p o e di reatti,·ità. ·È opportuno ten e·r presente la grande quantità <li acqua contenuta nell 'organisn10; un individuo di 70 kg. ne contiene 50 di liquido, ,così ripartito: 5 per il mezzo circo- · l FATTORI DELLA. DIURESI. lante , 10 per quello inter stiziale, ~5 per quello È sempre a 1)roposito dell'oli guria d e.gli eintracellulare; nei due p,r inli gli joni Na e Cl patici ch e I 'A. con sidera i di,1ersi fattori che costituilf>Cono ·.!{li e len1enti ùi equilibrio , mentre nel mezzo intracellulare pr.e dominano possono influire sulla diuresi : 1) Ti'. in f P.~1tinncle. Si. è pen~::.to d~rrrimfl J< ~ P. 1

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[.Al\"No XL, .I ,

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ch e l'acqua, trave1'sando la 111ucosa intesti11ale liberasse una sostan za diuretica, forse un orr11one. Questo fattore problematico, c:on1unque no11 aY relJbe cl1e una 11n1;orta11za d el t utto "'econdaria e, ad ogni modo, l 'oliguria d egli epatici non ,p uò essere ad esso attribuita .. 2) F. renale. H a una parte, se non esclusi,:a, importante nel meccanismo ge1nerale della diuresi, corne din1oiStrano anche le e1s perienze su gli animali. È p·e rò d a esclud1ersi .la su.a in.flu en za n el deterr11i11ismo clel l 'oligu·r ia d·eigli ep atici. 3) F. epa.tico. - La ·su a esistenza è di111ostrata da due ordi11i di fatti, l 'aun1ento d el vo lun.1e del fegato durante la diuresi acquosa e l a disposizione a scag·lioni d ella diluizion e sanguigr1a durante le fasi della traversala de1l 1acqua. 4) F. neuro-or1rionico. L 'influenza del sistema n ervoso i a . . soci a a quell a dell e p-l1iandole endocri11 e; esist e una poliuria di o rj g in e bulbare e sono stati dimostrati disturbi della diuresi nelle lesioni dell 'ipotalamo. In cont estabil e è l 'influ enza dell'ipofisi posteriore, che frena la diureis i acqu ea. Sembra ch e l 'orn1011e po&t-ipofi sario aurr1e nti jl riassorb·in ie11t o d a parte dei tubuli , dell 'acqua trasudata i11 co rrispondenza d ei g lorneruli. Altri ormoni inter,·engono nella diuresi, g li uni che la fa,1oriscono (estratto tiroideo, epat.ico , genitale, ,p aratiroideo , renale); gli altri che la ostacolano (estratti ipofisari, surrenali , insulina). · Scarso, però, è I 'intervento di questi fattori nella diuresi nor1nale e nelle oligurie pato1ogich e. 5) F. plasmalico . Si è detto ch e la dilui1io11e del sang·ue dopo ir1 gestione di acqua è m ini1na e fugace; essa, però , è abbastanza sensibile nei primi dieci ininuti e può anobe 15p,iegare la diuresi cl1e p uò aversi sùbito ; ma que&to fatto rei non b asta per spi1e-g a re quelle consideTevoli ch e si h a11no a l 30°- 90° m inuto e, d 'altra parte, n ei cirrotici si hanno diluizioni forti e prolu11ga Le, senza e.b e si ab1bia ·diuresi. Si può p en sare ch e ·entri in giuoco l a tensione osn1otica dei protidi e dei crist.alJojdi ; l e ricerche dell ' A. , però, di111o&trano ch e essa si abbassa tanto più quanto il rene non secerne. 6) F. dei tessuti . .Esis tono , nell 'or ganisn'l o, dei co1npartimenti di acqua circolante e di stélgnante, fra cui vi sono degli scambi contir1ui , in n1odo c·h e l 'equilibrio è i11antenuto, senza ch1e intervenga sempre l a tensio1le osmotica. U n a parte dell 'acqua de11 ·organismo non e11tra nel metabolismo c'o rrente, e•S·~1 endo legata a i protidi o protetta dalla vitalità ·de1le membrane; a questo b1isogna forse .a ttribuire la du1·ata della pern1a11enza nell' organi'"'mo , basata sulla nozione dell acqua pesante di cui la velocità di eliminazione dura circa 9 giorni . Queste nozio11i dell'acqua interstiziale e di qt1ella cellulare pern1ettono di stabilire in n1 odo molto ge11 er ale il fattore da attribuirsi ai 1

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SEZIONE' PRATICA

t Pssuti nella traversata dell 'a cqua. Nella traversa.ta dell'acqua, vi è alle volte un vero i·ichian10 di acqua dai tessuti stessi e l 'i11gestione agisce corr1e un colpo di stantuffo , ch e mette in moto dei com plessi processi fra il sangue ed i tessuti. Vi è dunque una tappa dell'acqua . nei tessuti ed è importante quella del fegato, nel se1J1so ch e l 'imbibizion e epatica è necessaria perch è la diuresi si possa con1,piere normalmente. La nozione della .tappa dell'acqua n.ei tessuti ·s pie•g a il tempo' necessario perch,è la diuresi si con1pia e la ra.g ione p·e r cui qt1·el la da introduzione endovenosa raggiunge le cifre di iq·uella da ingestion e solo se l '1ntroduzione stessa è fatta con lo stesso ritmo . Nella tappa nei te&suti, l 'acqua ingerita come quella iniettata deve subire un adattamento alla diuTesi rena]e .

L ' dc qua ete,rog 0na diveri.la così autogen.a e la diuresi da a utogeneizzazione dell'acqua circolante è tanto più rapida quanto più attiva è la vitalità d ei tessuti. È indubbio ch e nel cirrotico·, n ei cardiaci , con1e n·ell 'edematoso in gen ere, tale vitalità è diminuita , siic ch è l 'autogen ·eizzazione resta com·promessa e l'acqua ristagna senza potere essere elim in.a ta; da ciò l 'oliguria e l 'o·p siuria. Il fattore d ei t essuti a1ssume così una 1parte preponderante n ella diuresi , la quale non è possibile che con l'acqt1a autogena; se i tessuti non sono capaci di auto·g eneizzazione del1'acqua eterogen ea. la diuresi sarà solta11to parcellare, incompleta e concentrata. Nella diuresi, il rene no11 ·è quindi il solo i11 causa, ma intervengono il fegato e tutti i tessuti del]' organismo, pir e parando l'acqua alla sua cc accettazione » re·n ale e, quindi , a lla diu• resi. N el determinismo, degli edemi, vari sono i fattori ·c.h e entrano in g iuoco: la pressione idrostatica, quella osmotica dei cristalloidi e quella oncotica; vi contribuiscono , poi , l'equilibTio lipocitico delle cellule, le correnti bioelettrich e e - fattore molto importante - la f11nzio,n e vitale d ell 'endotelio. connesso con la mieiapra'gia ·capillare, per cui la 1parete capillare perde la sua resiste nza. La pressione idro5tatica può elevarsi (ipertef'i) ma quella oncotica non è modificata , si cchè l 'acqua può passare negli spazi interstiziali , ma è richiamata in corrisponde nza . del capillare ' 'enoso e ritorna in circol o. Se invece la pressione idrostatica si el eva rtella vena unitamente con quelJa oncotica, il ritorno d ell 'acqua no11 pruò più avvenire e si hanno così gli edemi dei cardiaci. Con una. prés&ion·e idrostatica n orn1al e nel.l'arteria e nella vena ed una pressione oncotica din1inl1ita, l'acqua trasuda , ma non può 1poi essere richiamata n el capillare v-enoso; sono que&ti gli edemi dei renali. Tali nozioni sch en1atiche non possono però 1

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cc IL POLJCLINlOO »

applicarsi ad altri edemi; quelli epatici, per e.. se1npio, si sono voluti s·p iegare con Ja nozione della i)ressione oncotica dei protidi, la quale può essere una causa sufficiente per la loro fJroduzìone, ma non è da considerarsi come a&solutan1ente n ecessa ria. Gli edemi cachettici sQno degli ed·e mi declivi, in rapporto, quindi, con la pressione idrostatica, ma con l'andar del tempo e con la diminuzione della vita]ità d ei tessuti , vi si a15socia anche, la ·pr·essio.r1·e oncotica ·d ei iprotidi e quella osmotica dei cristalloidi. Così pure, ILon si d·e vono contrapporre, nel detern1inismo clegli edemi la ritenzione cl orurata e I 'inver sione dell'equilibrio dei protidi; i dt1e fattori si connettono e l 'ederrL;J si n1anifesta co111e l 'effetto di una associazione dei due distl1rbi , che all'inizio potevano sen1brare del tutto· indipen denti L ' ejf etto dei diuretici può esplicarsi , perta1lto , per diver se ' 'ie. I cardiotonici provocano crisi ]JOliui-iche, din1inucndo la pressione venosa e, quindi , modificando la pressione idrositatica; 1~acqua d·ei tessuti passa allo·r a nei Yasi e viein e elimiI).ata dai r eni. La t.eobil·omì11a, ìl ne ptal , i diuretici ir1 ercuriali in genere agiscono direttamente sul parenchima r·enale e p.rovocano un' eliminazion,e di acqua; ne viene di conseg·uenza un aumento della tensione osmotica i1 el sistema venoso ed un nuovo richiamo di acqua dai tessuti. I diuretici dei tessuti agiscono direttamente su questi (corpo tiroide). 1 Fattore importante è sempre la vitalità d ei tessuti, ch e a~'isce anche se vi sono altri fattori; così i cardiaci, quando realizzano la lolfo cc fusione. ede1natosa )) re.a giscono meglio dopo qualche g io rno che all'inizio; sembra che man mano le funzioni si vanno riparando vi sia un•a più atti,1 a permeab ilità. 1

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fil. . Ricordiamo l'lateressaate pubbllcazloae: Oott. ANTONIO SEBASTIANI

Primario Medico negli Ospedali di Roma .

I disturbi del ritmo cardiaco Prefazione del prof. Giuseppe Bastianelli. Eepone iin modo chiaro e semplice l'argomento in appa~nza coei compl0660 delle aritmie. Il manuale che è dedicato essenzialmente al medico pratico, è corredia.f,-0 da numerosi e nitidi elettrocardiogrammi (tutti oasi oseervati personalmente dall'A.), specialmente a llo 8<'<>Po dii far intendere meglio in che oosa consiste il di· eturbo; vi sono riferite le vedute più recenti riguardo alla patogene~i ~ ed ogili capitolo è chiueo dai <<dati oli. nici,, che si riferiscono allo speciale disturbo trattato. Volume in 80, di pagg. VIII-143, con 73 .f igure intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al << Policlinico » od a qualsiasi d:ei nostri quattro periodici, sole lire 1 6. 2 5 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero L. 1 7 .5 O. Inviar-a \·agli.3' Postale alla. ditta Luigi Pozzi, edi· tore. ' ria Sistina 14. Roma.

[ANNO XLVI, Nu~r. 4i ]

CENNI

J(linisclie J?orbildung. Vol. ' '· Un vol. in-8• di 796 pagg. con 1±6 figg. l !r.ban e Sah,·v arzenberg, Berlin, 1938. Prezzo RM. 3-0. Sotto la direzione dei proff. Pt. Cobot e K. Gutzeit, · lf>i viene fJubblicando annualn1ente u.na serie di n1ono·g rafie che trattano alcune questioni im1portanti in tutti i campi dello scibile medico, in rr101do da presentar.e a l lettore lo stato· attuale ·delle nostre conoscenze e d ell e rno•derr1·e vedute su un dato ario-omento o . Questo volum·e è il quinto della se rie e conr p:rende le seguenti 111onografie: Le sosta.nze attive del lobo ip,oifis(JJrio a1tleriore (K. J. L.\.nselrnino e F. IIoffr11ann) . Le malattie del lavo ipofisario a.n l eri ore. (F . J(rause). Gli orn1on i del lobo ip·ofisario post. (H. Lucke). Il parto senza dolore (f'. "'iegert). La carie dentaria (0. Iliibner) . L' elettroch~1urgia (E'. Keysse(r). 1-'a lotl a contro le malatlie veneree (B. Spiethoff e G. GottschaJk ). Progressi della m·edicinn 1

sportiva. Sierodia,g1iosi e sier1)cit9diagnosi dei turriori malig11i (II. Auler). Disturbi della deg[iJ,lizione (A. Beu te! ·e F. !G rogler). l.1'infiltrato polmonarre (r>neiinionite atipica ed infiltrato preco ce (!F . Kellner). Il tratarnento de'lle mailattie sifilitiche del auore e dei va:si (E. Stadtler). La diagnosi clelle 1nalatlie end ocrine (H. Bernhardt). Indica:ioni delle acq1Le minerali tedesche (A. Evers). Ostetricia e gine'cologia. Caisi d'urgenza. (G. li'ron1n1elt). Asma rordinco (M. Hochrein). Patologia della circolazione cnteroepatica (H. Hor ters). Lesioni d'a gas di g1ierra. (G. Gillert). Ln demenza (W. W eyg.andt.). Le. applicazioni del glrLcos~o in nledicin.a (E. Ifa.&sencamp). L,alopecia ed il suo trattamento (G. Rithl). La varicelra (R. Knauer). Trombosi e tram boflebiti nel circolo p ortale (F.. Gohrbandt). La roentrvgen.terapia nelle m. alattie del sangue (i.E,. · Bard.a chzi). l .1a se:p·st posta·n gf.n.oS'a (H. Cl.aus). La du,.gnosi alla tubercolina. ed i metodi sierolo9ici nella. tuibercalosi. Stati niin·acciosi acu·ti nelle m1alattie d' oirecchio (L. '.B. Seiferth e H. Selte·r ). Stati minacciosi aci1ti nelle nialattie oculari (E. Bunge;. fi·t. 1

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PoRGES.

Darn1krankheite11. Editori CrbRn

e Sch·\varze·nberg. !Berlino-V~enna.

RM. 9. La diag11ostica e la tera1)i,a delle malattie 111testin'ali l1anno fatto in que&ti ultimi tempi 11otevoli progressi . Il libro del Porge~ ra·p11rese.nta un aggiornan1ento cli tale branca clella n1edicina. Dopo avere dato qJUalche cen110 sull'anatomia e.i la fisiolog ia dell'int,e stino, disc.u te la i111po rtanza diagnostica dei vari sintomi su.h1iettivi e obi·ettivi delle malattie intestinali. cli cui fa una chiara ed ampia descrizione. 1

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DR. (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri <li cui si rlesidera 1a recen sione. '

BIB LIOGR A FICI< 1>


tANNo XLVI, NuM. 47]

SEZIONE PRATICA

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I CONfiRESSI NAZIONALI DI . MEDICINA E -CHIRURGIA XLV Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. (Napoli, 6-8 noven1bre 1939-X,rIII).

L'inaugurazione. Il gior110 u corr. nell 'Aula Magna della R. Uni,,~rsità di Napoli si sono inaugùrati i Co11g·ress i "l\azionali di Medicina e Chirurgia. Erano presenti S. E. il Prefetto, il Podestà, il ,Segretario Federale. T·utte le più eminenti personalità del mondo scientifico erano conve11ute da ogni parte d 'It alia. Notati i sen . Alessandri , D'Amato, Ma r agliano, i ])roff. Frugoni, Paolucci, Gasbarrini, Ferrata, ·Galcli, Sabatini, Torraca, Muscatello, Domi11ici , Castellino, , Condorelli, Gamna , Cesa-Bia11cl1i, 1,inozzi e moltissimi altri. Dopo il saluto al Duce ordinato da S. E. il Prefetto, il Podest à ha espresso il fervido saluto cl] !'apoli ai Congressisti. Il prof. Sorrentino, Segretario . del Sindacato Fascista dei m edici, ha sglut ato i con ven uti a n om e dei colleghi napoletani, ·< ruindi il Magnifi co Rettore, prof. A·u ricchio, dopo aver rivolto un omaggio al sen. Maragliano, si è di.cl1iarato lieto che un Congresso di co·si alta imp ortan za scientifica abbia avuto quest'anno la su :1 sede nel g lorioso Ateneo napoletano . Il discorso ufficiale d 'inaug~ùraz ione · vien e fatto <lal sen. J\ilaragliano, ~residente della Società Italiana di Medicina Interna. Eg·li esordisce elevando ar1zitutto il saluto al Duce, creatore della nuo.va llalia e fondatore dell 'Impero. Mette quindi in e~videnza la necessilà di riformare gli ·st udi m edici corrispondenti al compito ch e il Governo Fasci·sìa .assegna al medico, collaboratore dello Stato per l a difesa della societ à e della razza. .Per ragg junger e guesto scopo l '0. ritiene cl1e i g iovani aspiranti all 'eser cizio della medicina debbo110 essere istruiti non soltanto a· base scientifica, m a anche preparati p er conoscere e tecnica111en~e..applicare i · mezzi scie11tifici, · pratici ed emp1r1c1. « L 'in·segnamen.to cl1e non si limiti alla scientùi co:ndita1, ma si estenda alla condenda - dice "il se11atore Maragliano - non corrisponde alla finalità della scu ola ed assorbe an che un tempo necessario alla istruzion e tecnica. E, questo del tempo è quistione che deve essere esaminata n ell 'or·Clinamento · degli ·studi m edici in ordine alla la•Jrea professionale, ch e è cosa ben diversa da un .addottoramento con1pleto in scienze mediche. B una differenziazione questa che fino ad ora 1]011 fu fatta e ·che è ·necessario fare n ello stato attuale -dello scibile medico che con sta in parte di dottrine altamente scientifiche connesse spesso allo scib ile universo, ch e spazia e penetra nei campi inesplorati nella vita e d'altra parte con sta dj fatti consacrati dalla es1~erie11za n1a non sen1pre .a base scientifica, spes.so a base empirica: ma fatti accertati per quanto n on sempre cl1iariti ·nelle loro ragioni . « Quella ch e deve essere curata n ella istruzione }Jrofessionale è questa parte tutta consistente in fatti chiariti , ormai indiscutibili e con·sacrati d alla esperienza mentre I 'altra deve essere riservata ad insegnamenti di alta colt•.ira., destinati ad ac-

ccndere in nlenti privilegiate la febbre del.le ricerche, a su scitare concezioni nuove, a. mettere in luce fatti ignorati, a chiarire definÌtivam ente p~nti. f~n-0ra d~scussi, ad $lrricchire il patrin1onio sc1ent1f1co nazionale,, ad eternare altri n Qmi accanto a quelli di' Gug1ielmo Marco11i e di Carlo 1 Forlanini. In Italia Dio m ercè abbiamo Mae·stri capaci di suscitare in menti elette questo m0Vi111ento creatore n . · Il .senatore Maragl i~n~ par.la qui~cli delle deficienze che ·si J'.iscontrano 11ell 'insegn am ent o attuale e particolarmente per quan to rjg·u arda 'le ricer ch e di r.adiologia e terapia fi sica, <'011finate· tra g·li studi. complem.e ntari nonch è lo studio s"J lla tisiologia ch e, ad eccezione di Napoli e cli Ron1a , non ha un vero i11segnamento. cc L 'ordinamento attuale ha quindi bisog·no (li essere modificato, di essere coordinato ai compiti cui il medico deve attendere, nel suo u fficio di collaborat ore dello Stato per la difesa sociale. E l)Oichè i sei anni di studio çtttuali non potrebbero CS$ere aumentati ·sar à giocoforza far posto . a ciò cl1e h a tratto alla pratica e r id urre il tempo dedicato alle questioni dottrinali inutili finch è sono tali ». · . L'oratore che si è dichiarato lieto cU parlare nella gloriosa Università di Napoli clove egli apprese lo studio delle scien ze medicli,e qùando Salvatore Tommasi e Arnaldo ·C antani dalla cattedra 11apo1etana dettavano la m edicina i1uova conclude r ivolgendo un fervido salt1to ai colleghi senatore Alessandri e .D'Amato e.d esprin1endo ]a sua ammirazione per la città clj Napoli. Sedi1la pom eridjana del 6 n 0Ye1nbre . Presidenza sen. MARAGLIANo

Le lipoidosi. Cli11ica delle lipoidosi (sen . prof. L. D'Al.\IIATOJ Il Relatore definisce inna1lZi tutlo il can1pò delle lipoidosi e critica l 'inquadramento di esse fra le « tesaurism.osi » deg·li Al1tori tedeschi , giacchè questa con cezione "d i Gier'ke, sost enuta da Eppin.ger, per quanto seducent e, accom·ùna processi morbosi e momenti patogenetici diversi e la·acia insoluto il problem a delle cau se che producono l 'accun1ulo dei li1)oidi in seno ai vari tessuti. Passa quindi a riferire le varie classificazioni basate ora su criteri clinici ora su criteri biochimici, propendendo per quella proposta da Rutisl1auer, co n1e 1a più r,01nprensiva : . ~) 1:iP?id.os~ iocalizzate, caratterizzate da depos1t1 11po1de1 1n t1n dato tess•ùto senza che vi sia alte.r~zione alcuna del metabolismo generale (depos1t1 n elle palpebre, nella corn ea, 11ella colecisti ~ colecisti a ftagola , nel plesso coroidale colesteato1na del plesso - nei ' 'ecchi focolai emorragici, nel corso di l)rocessi infiammatori - pleuriti colesteriniche - in tessuti nèoplaslici). II) _Lipoidosi gen erbilizzate: a) primitive (morbo di Gaucl1er, morbo di Niemann-Pick, morbo cli Hand-Christian-Schi.iller, xantomato·si cutaneP. e viscerali). · b) secondarie o sintomaticl1e (xantomati0si diabetica, itteriea e ·renale). .. •

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« IL POLICLINICO n

Il Relatore proce(le quindi all'esame delle singole forme morbose. Morbo di Gaucher : lipoidosi da cherasina. Il R. illustra il quadro clinico e si sofferma a discutere la interprelazione delle cellule di Gaucher. Richiama l'attenzione sulla presenza nel morbo di Gaucl'ler, di note di diatesi emorragica · e di -compromissione dell 'en1atopoiesi e discute le indicazio11i e controindicazioni della splenectomia. Delinea poi il quadro n1orboso ed il reperto anatomo-patologico del m.orbo di Niemann-:Pick e del-

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Nella differenziazion.e delle xantomatosi prin1arie ci si cleYr <lffi(lare a cr it~ri puramente cJinici, giacchè le alterazioni islologiche non sono specifiche, sono secondarie al deposito di colesterina. Nè si può dire che in tulle le xantomatosi, primitive vi sia un disturpo del rica1nbio cioè una ipercolesterine1nia. Vi sono casi in cui vi è ipercolest erinemia e mancano le ma11ifestazioni xan lomatose; vi sono invece manifestazioni xa11tomatose senza ipercolesterinemia. Vi ·sono invocati dei fattori locali - co]esterinofiliti cla parte di alcuni tessuti ~a idiozia amaur()tiéa familiare o malattia di Tay- ma i tratta di Ì})Olcs i no11 suffragate dai fatti. Sachs, accennando « di questa » alla forma giovaDello xarttoma tu]Jeroso, o gotta lipoidea cli Biirnile di Spielmeyer e Vogt ed alle for1n e tardive e ger (formazion e di noduli o di veri tumori lipoi-· ad andamento protratto descritte da Kufs, Mayer, dei nella cute, nelle guaine tendinee, nelle capsuBogaert, Hallervorden. A proposito di queste due le articolari in modo da ras omigliare ai tofi gotforme morbose, il R. si diffonde s·ulla questione tosi) il R. ricorda co111e carattere differenziale deldella loro identità , sostenibile in base ad alcuni la gotta vera la mancanza del dolore nella forma dati di osservazione clinica; accenna alle ricerche li1)oidca e come caral lere con1une la regressione o chimiche di Klenk, le quali, se integrate e conl 'a1.1111c11to dc) deposi li a seco1tda del regin1e alifermate da ulteriori indagini po·.ssono costituire n1entarP.. la base per la definitiva soluzion e di tale prol\ella trattazione rlelle altre xantomato..:i cutablema. nee, il R. si riporta alla classificazione cli l r])ach Ma è sopratutto sulle colesterinosi e S'ùlle xane• déscrive le varie forme cli11icl1e di xan l ela -ma. tomatosi, e più specialmente sul morbo di HandL 'essenza del processo xantelasmatìco, sembra riChristian-Schiiller che il R. si diffonde portando siedere n el fatto ch e i lip-0idi e specialmente gli il oontributo dell Jesperienza Sua e della Sua esteri di colesterina vengo110 ceduti dal sangu e ecl Scuola. immagazzinati in diverse pecie di cellule (tanto Il quadro morboso di quest'ultima affezione è endot~li quanto fibroblasti ) le quali così infiltratroppo noto, perchè venga qui riportato. te ·si trasformano in cellule scl1it1mose. E il depoDal punto di vista jstologico le ricerche co1t1sito di cristalli di colestcri11a s i ha anche negli piule da &:rssa sotto la Sua direzio11e hanno pospazi linfatici e nei fasci cli fibre collagene e pertuto dimostrare ch e alla formazione delle cellule fino in sen o ai tessuti. &rhiumose prendono parte le cellule della microUrbach con sidera pure un 'altra Yarietà di liglia, oltrechè gli elementi istiocitari e fibrobla- . poidosi cutanea - quella extracellulare; in que·stici perivasali. sta la colesterina non ·.si trova mai dentro le cellu« Queste ricerch e permettono di concluclcrc clic le, ma sempre al di fuori di esse; i11 modo che il substrato del morpo di Hand-Christian-Schiiller non si vedono nlai cellule schiumose. ·è un 'affezione del si~tema reticolo-endoteliale, cioè Orbene questa varietà di lipoidosi presenta una un a reticolo-endoteliosi nel senso di Epstein e di y1ropria fisionomia cli11ica, ·~i acco1npagna di soDi Guglielmo con alterazione del metaboli smo dei lito ad ipertensione arteriosa ed a lieYe epatosplelipoidi. Si tratta quind'i di un 'affezione generale, non1egalia, e, secondo Urbacl1, presenterebbe: per quanto la malattia abbia tendenza a localiz1) assenza di alterazione del ricambio degli ·~arsi co11 predilezione in alcuni ·speciali organi». idrati di carbonio ; A seconda delle localizzazioni si genera110 quadri 2) a·sser1.za di ipercolcslerine1nia prima e dopo clin.ici disparati, però la fisionomia istopatologica cari.co lipidico; -e biochimica del morbo di H.C.S. è ben clefinita. 3) scadimento della fupzionalità epatica; Accurate indagini anatomo-istologiche hanno di4) aumento del contenuto in colesterina dei mostrato che nel morbo di H.C.S. la formazione nodi cutanei e della pelle sana di tali infermi ri-Oei granulomi è il fatto primitivo e il deposito di spe tto a quella di uomini sani. -colesterina è il fatto secondario. Si tratta in ogni caso di un dis1t1rbo clel metaQuesto dato di fatto mette la malattia di H.C.S. bolismo dei lipoidi, manifestantesi attraverso una in una posizione speciale di fronte ai morbi di infiltrazione lipoidea extracellulare. ·Gaucher e di Niemann-Pick, perchè solo nella priIl R. ricorda altre forme rare di lip6idosi. ma il fatto iniziale è una granulomatosi con in1) la lipoiclosi della pelle e delle Jll'ùCO e o ligrossamento secondario dei granulomi, mentre poido-proteinosi (Urbacl1 1928) caratterizzata da -che nelle altre due malattie vi è 'ùn deposito di lidepositi nella cute e nelle ~ucose di fosfalicli lepoidi in alcune determi~ate cellule. Siccome nel gati alle alpumine. · morbo di H.C. S. non. si riscontra costantemente 2) la « necrobio·si s lipoidica diabeticorum » =ipercolesterinemia, verrebbe quasi fatto di sospetdi Oppenl1eim ed Urbach, la cui interpretazione è tare con Letterer, che nel morbo suddetto si ancora controversa. tratti più di un disturbo endogeno delle cellule Di maggiore interesse per la m edicjr1a interna ·ch e di un disturbo umorale. · ~ono le xanto1natosi viscera.I.i, accompagnate quasi Xantomatosi primarie prevalentemente cutanee. sempre da xantom.atosi della pelle: 1) xantomatosi epatica (con ingrandimento e Opportunamente il . R. insiste sulla differenziadolentia del fegato, colorazione giallastra della cu:zione tra morbo di H.C.,S. e xantomato·.si primarie. Nel primo si tratta di una vera granulomatosi, te del palmo clelle mani e della pianta dei piedi, · al volto, ai padiglioni delle orecchie e della mu•Cosa che non si può dire delle xantomatosi primarie; inoltre queste hanno spesso •ùn 'impronta erecosa del palato molle; assenza di ittero e di ipercolesterinemia, Edelmann). ditaria o familiare, impronta che manca invece 2) xantoma1tosi epatosplenica (Biirger); ..completamente nei casi di morbo di H.C.S.


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SEZIONE PRATICA

3) a:anlomaloisi primitive con prevalente localizzazione nell 'apf)Qlrato respiratorio (laringe,

pol111011i) ; 4) xantomatosi dell'a.p parato circolatorio. A t ale proposito il R. rieorda alcune Sue .antiche ricer che in cui riusciva ad otten ere d epositi li_eoidei nel fegato, nelle pareti aortiche, n elle cap s11le surrenali e nei reni di conigli trattati con colesterina pura. 5) la for1na prevalentemen le nervosa descritta s·ùlla base di due casi osservati, cla V. Bogaert, Scherer ed Epstein, caratterizzata da: cat aratta giovanile bilateral e; xantelasma bilaterale ; xantomi infralendir1 ei; clislrofia della pelle, .d elle ung·hie, d ei d enti; segni di ipogenitalismo; osteop orosi; ·arresto di sviluppo mentale; atassia cerebellare; amiolrofia· diffusa con astenia ; disturbi d ella deglutizione e cardio-respiratorii a tipo -pseudobulbari; d ecorso lentissimo. Il R. ne riferisce il quadro anato·m o-patologico e la diagno·si differenziale e si dilt1nga sull 'interpret azione di questo quadro morboso, disc11tendone anche i rapporti col morbo di H.C.S. Ricorda quindi gli studi di Margraft sulle degenerazioni er editarie del cervello accompagna le da imn1agazzinan1en lo dei lipoidi. 6) xantela.sma diffuso della mucosa intestinale di Frvboese. XaJnitomat.osi secondarie. Si stabiliscono n e] dia-

bete, negli itteri e nelle nefrosi. Il R. ricorda di avere fin dal 1901, ·sostenùto il concetto di una profonda alterazione dei g rassi, ;\}meno nel diabete grave e di aver così rettamen1e interpretato la patogenesi del coma diabetico. Il R. accenna all 'ipercolesterin emia n egli itteri P. ricorda, che ad essa è stato assegnato un compito d ella genesi della cal çolosi piliare, affermazior1e non esatta, com e ha sostenuto il R. insiem e ad altri AA., •la molti anni. Il R. fa quindi un acce11no alla nefrosi li})Oidea , di cui allo stato attuale delle cono·scenze, non è possibile fissare bene il posto nel gruppo delle lipoidosi secondarie. ~ La p-so riasi come li poi dosi. 1

Dati di osservazione empirica hanno dimostralo un :rapporto tra p soriasi e ricambjo d ei lipoidi in gen.e re. Da n1olli osservatori è ·stato riscontrato nella psoriasi un aumento del tasso col es lerir1e1nico ed un aumen lo del contenuto in coles terina delle sql1ame cutanee. Biirger e Gru tz h a11n o collocato deliberatament e la psoriasi n el qua.dro delle lipoidosj s·ùlla ba e (lel reperto del quadro lipemico a dig'iuno e d el comportamento di esso a varia dis tanza di t empo (4, 8, 24 ore) dopo somministrazione di grassi (gr. 5 di coles terina sciolti in gr. 100 di olio di oliva) comportamento ch e ricord ava quello n ota to dagli st essi Autori in alcune forme cli lipoidosi 13pa lo-splen omegaliche . Come corollario della lo:vo con cezione paloger1e1ica i due AA. tedeschi ha11110 c.o nsiglialo a scopo terapeutico agli p soriasici una dieta povera òi g r<i-ssi , l a qu:ale, secondo loro , avrebbe rag·ione n el 1'86 i)er ccn to dei casi anche d elle più gravi ed est ese forme di p·soriasi in un periodo Yariabile cla 4 selli111an e ad 8 m esi. Questa concezione h a avuto numero i sostenitori ccl anch e qualcl1e detrattore . · Il R. ripor~ le ricerche eseguite n ell a Sua Clinica e so tto l a Sua direzione dal Dott. Colarùsso '

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su u11 g ruppo di 13 p soriasici. Da e·sse è risultato c he i valori delle varie frazioni lipemich e a digiuno negli p soriasici , se pure si presenta11 0 lieyem ente superiori a quelli ottenuti n ei controlli, rest a110 pur sempre molto al disotto dei più alti 1 limiti fisiologici, nè si è potuto n otare un rapporto fra tali valori e la entità, la diffusion e e la durata delle manifestazioni psoriasiche. Come nelle ricercl1e di Grutz e Btirger, in 11 ·:-:u 13 p soriasici si è notalo - dopo la somministrazione della colesterina sciolta in olio - un 'clevazio11e delle frazioni lipemich e pii1 modesta di q•ùella osservata n ei con trolli. I11 base ai risu1tati di nl tre ricerche compiute nella Sua Clinica il R. non può aderire alla iJ)Olesi di Grutz e Btirger cl1c la minore elevazione d ella lipidemia i1egli psoriasici sia da riferire ad un difficoltato assorbi111ento dei lipidi somministrati attraverso la mucosa in.t e-stinale, infarcita di granuli lipoidei. Egli è piuttos to dell 'opinione che i liquidi n on si accu mulano nel sangue j11 grande proporzione con1e accade in co11dizioni n ormali, perchè essi si deposita110 n ei Yari te-ssuti e preferibilmente n on è possibile dire per quale ragione - nella cute . In complesso si può affermare che neg li p sorias ici vi sono <lati di alterazione del rica1nbio èfei gra·ssi, ma non costanti nè imponenti. Il R. espone quindi i risultati d el trattamento dietetico (alimentazione povera di grassi) e terape-ùtico (sommir1istrazione di ormoni tiroidei, cort ico-surrenali, Vitamina B., insulina) cui sono s tati sottoposti i 13 psoriasici affermando che in alcuni casi la sola dieta alipidica è stata sufficien t e ad allon.t anare le m anife·s lazioni cutanee, però queste ricomparvero poco dopo l a cessazione di tale dieta. La cura invece è s tat a più efficace quando alla dieta poYera di grassi si è aggiunto un · trattam ento protratto con es tratti di tiroide, Vitamina B1, e con insulina. Vi sono quindi nella psoriasi note lievi n1a indubbie di alterato ricambio dei grassi, ma può darsi pure che intervengano fat tori ormonici o vitaminici. Infine il R. riassum e alcuni p·ùnti fo11 damentali delle lipoiòosi. Il fattore ereditario e co·s t.ituzionale h a una parte preponderante, ma vi è indupbiam ente un 'alterazione del ricambio lipidico ed un inter vento del sisten1a r eticolo-endoteliale. Accanto a fattori generali agiscono fattori locali n el favorire il ·deposito dei lipoidi in sen o ai tessuti, ma dire quali essi sian o e com e agiscan o non è oggi p ossibil e.

La Chimica e la Patogene.si delle Lipoidosi prof. G. BossA ( apoli) Le lipoidosi ·sono state ogge tto in ques ti ultimi an11i di numerose ricerch e chin1ico-fi siolog iche, l e c1uali hanno approfo11(li lo notcYolm en le l e nostri! co11oscenze sulla n a tura ch imica dei con1plessi lipoclei cl1e si accumulano i1 elle cellule in queste particolari forme morbose, l asciando però tuttora in, olu,te la g r an par le d elle qucslio11i che riguardano la intima essen za del pervertimento metnl)oli co ch e è a base cl ella abnorme for111a zione di ques ti complessi lipoidei e ch e cos tituisce indub 1>iamen le il punto cruciale di quest e malattie. I lipoidi che si a.rct1mul ano in seno ai t essuti i11 qu es1e forme morbose sono essenzialmente costiI t1i li da fosfalidi , cer ebro i<li e d a cole terin a e r elatiYi esteri; ed in base al prevalere d ell "ùno o del-


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« IL

POLI C~INICO

l 'al tro lipoide si di·sti11g uon o le lipoidosi in 3 gruppi ch e son o i seguenti : 1) Lipoidosi fosfatidich e. 2) Lipoidosi cer ebrosidiche. 3) Lipoidosi coles lerinich e. In an alogia al n om e già in u so cl i coles l'erinosi per le m alatlie del t er zo gruppo il R . propone di dare rispelti,·am ente la den omin azione di f osf otidosi e di cer ebrosidosi al i1rimo ed al secon do g·rup·p o. Le f osfati dosi corrispondon o elin icam ente la m al attia di 1\"iem ann-Pick ecl alla idiozia amau rotica di Tay-Sach s e sono car att eri zzate dal pu nt o di vis la chimico da un en orme acc umulo di fosfol ipidi n egli or gani interni, specialmen le nella milza , m a an ch e n ei paren chimi specifici di var i altri or gani inter11 i . Ricerch e 1nodern e di Klenk h anno dimostralo ch e quest'alto co·n tent11 o i11 fosfa lidi è for mato p er la m assima parte cli sfin gomielina ch e r agg·iungeva in un caso, per sino il 23 per ce11to del residuo secco ·della 1n ilza. La sfin gon1ielin a isolata dalla m il za e dal fegato di N.-P . è differ ente da quella i·solala dal cer vello, per diver so contPnuto in. acidi grassi, il ch e men tre dim ostr a 'ùna specificità dei lipoidi })er i diver si or gani, sta anch e a favore dell 'ipotesi ch e i lipoidi ch e si accum t1lan o i1elle cellule di Pick si formino n elle cellule stesse e n on vi arrivino preformati dal sa11gu é. Ricerch e <lello stesso Klenk avrebbero dimostrato ch e m entre il cervello nell a m alattia di .-P. è assai ricco cli s fin g·omielina, esso n ella malatti a di Tay-Sach s conlien e poca sfingomielina e forte quan t ità di un nuovo lipoide da lui isolat o e t rovat o affine di cer ebrosidi per cl1è conten ente zucch er o, n1a diver so da essi per allri caratteri, e <l a lui st esso chiam at o provvisori am ente sostanza X. Tale risulta1o st ar ebbe a clin1ostrare una n ot evole cliffer en za n el sub·s trat o chimico delle due fosfa1idosi così simili tra loro dal pun to di vist a an atomo-patologico. La m alat tia di Gau ch er costil·ùi sce l 'unica cer ebrosidosi fino ad oggi co110 cit1ta ed essa è car att erizzat a d a for te accumulo n egli organi in terni e specie n ella milza, del cerebroside cer asina. Dalle ricerch e di Uals risulter ebbe che già r1 ella milza normale esist erebbero 1racce minime di cerasina, la q u ale si ;,ccumulerebbe in quanti tà en orme in ques la forma m orbosa. Le cole·s terinosi son o caratterizzat e dal pun1 o di vis la chimi~o da accumulo. in sen o a i t essuti di rui scPle complesse di lipoidi in cui predomina in n otevole misura la colesterin a e gli est eri colesterinici. Tra le coles terjnosi primarie ]a forma più in1portante è la m alattia di Hand-Schi.iller-Chistian , Le ricer ch e eseguite sulle m asse granulo.m ato·se da Epst ein e Loren z, Burger e r ecentem en t e da Bossa, dirnostran o ch e gli in filtra li lipoidei ch e si forma110 in seno al gran·ùloma son.o costiluiti essen zialmente da col es leri11a e dagli esteri della colestericolest erina e·st crificata n a con alto valore del r apporto ------- - - -- .colesterina libera Al lro dato i1nportante risullante dalle ricerch e di coles lerina est erificata Bossa è ch e il r apporto colesterina libera nel fega to· e n ella m ilza si co1nporta così com e nelJe masse gran u loma tose e cioè e·sso è notevolmen1e alter alo a favore della frazion e, colest erin a est er ificat a, in modo cioè da essere l 'oppost o cli quello ch e si 11a nel fegato e n ella milza n ormale. Anch e nella colesterinosi extracellulare di Ur

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bach si ha prevalenza tlella coles terina libera sulla colest erina esterificata, per quanto in rr1aniera più ridotta. Nella xa11tomatosi tuberosa la frazione colesterina esterificata prevale sulla coles terina liber a ed il m edesimo comportam ento si rileva n egli xantelasmi . Nelle lipoidosi non è sempre cost ante una iperlipemia; infa lti i risultati riportati in proposito son o n c·t eYo lmcnt e diver si, n on solo. per i vari tìpi dj li1Jojdosi, m a anch e per la gr ande variabilitl.t ch e pre·se11 Lan o da caso a caso. Per t ali r agioni in Clinica si è data m olta importan za ai risu1tati delle prove d a carico con gr assi n eutri e colesterina, 1nedianle le quali nelle lipoidosi primarie si avrebLe gen er alm en le un andan1ento irregolare delle frazioni lipidich e. Dal p un lo di vista m orfologico, le fosfatidosi son o caratterizza le dalla cellula di Pick , la quale ordinariam ente trae origine dal reticolo-endotelio, ma può derivar e an che da cellule par en chimali, per cui i J)iù recen1li studiosi 11on ritengono giu· sto consider are le fosfa lidosi com e relicolo-endot eliosi . Il morbo di Gau ch er è caralterizza lo m orfolog icamente dalla cellula gau ch erian a i11farcita del cer epro·side cer asina. Solam ente gli elem enti istiocitari sono trasformabili in cellule di Gau ch er per cui quest a forma morbosa, tra tutte le altre lipoidosi , è q ùella ch e a m aggior diritt o può consider ar si com e una r eticolosi. Le colest erinosi sono caratterizzat e dal punto di vista is tologico dalle cellu le spugnose infarcite d i co111pless i lipidici in cui pr edominan o la colesteri 11a ecl i suoi es teri . La più importante colesterinosi è il mo rbi) di Hand- Schtiller-Christian , che h a come fen omen o J:'-l loìogico fond amenlale l 'inso·r gen za di un gr anuloma , il quale solo secondariamen te si cari~a di lipoid i, con la compar sa delle caratteristich e cellule spugn ose. I t entativi di riproduzjon e sperimentale delle lipoidosi, fa lti da vari AA ., e lar gam ente estesi dal Relator e con somministrazione . ad animali da labor at orio di forti dosi dei vari lipidi, sono riusciti ad otte11ere la compar sa n egli organi interni e specialmente n ella mil za e n el fegato <li cellt1le vac•uolizzate, infarcite di lipidi ch e arieggiano agli elem enli m orfologici caratteristici delle varie lipoidosi . Qu esto risultato per ò si pu ò con sider are solo come la riproduzion e s.p erin1en tale di u·n sintom a m orfologico clelle lipoidosi, m a non co1ne una Yera riproduzion e delle m alatt ie stesse. Per la es iguità dei dati ch e l)Osson o trarsi da questi tenta tivi sperimentali il R. afferm a ch e tut- . lo quanto s i può dire sulla eziop at ogenesi, è frutto prevalentem ente cli ragionamenti , di induzioni e (lj ipotesi, t alvolta di valore t em poran eo, aven~ i p er ò il m erito d i determin are nuoYe correnti ed orien tam enti u tili alla conoscen za del problem a. Il R. insiste s·ulla sostanziale differen za ch e esis te tra fosfatidosi e cer ebrosidosi da un lato (in cui la infiltrazione lipidica è primi ti va) e colest eri11osi dall 'altro (in cui la infiltrazion e lipidica è ·secondaria al processo granulom atoso caratteristico di quest 'ullimo gr uppo di · lipoidosi). Nell 'interpretare il significat o dell 'infiltrazion e sorge la question e se si tratti della con segu enza di alterat e condizioni gen erali o p iullosto della espres·sion e di una m ala tlia locale cellulare. A prop osito dei fattori gen erali ch e possono .in1erferire sul m èlabo.Jismo lipidico, il R. esamina l 'im portar1za ch e p·u ò essere attribuita, in base al: le odierne conoscen ze fisiopat ologich e, ai fattori ormon alj , ner vosi , costituizion ali e Yilaminici .


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2031

S E ZIONE PRATICA

Riferisce ricerche sperin1entali. fat le in proposito della Scuola d el D 'An1ato, dalle quali ris·.ilta che la influenza cl elle vita1nine ha un. sig11ificato ]in1itato· o . secondario ·s11lla p atogenesi d elle lijJOidosi. Un 'allra considerazione merita interesse e cioè quella che origina dal risultato delle ricer che sperime11tali. Si è d etto ch e la comparsa di cellule 1esaurizzanti avviene n egli a11imali ·soltanto in seg uito alla introduzione di quantit à enormi d.i lipidi somministrati in maniera conlinuativa ; l 'organismo no.r male dun1q .u e o elimina la magg ior parte dei lipidi introdotti o con maggiore verosimiglianza li brucia; nelle mal a ttie spontanee d ell'uomo invece, in cui la introd·J zione alimentare è limitata, note,·oli quantità di lipidi ve11gono tesaurizzati, poichè le lipoidosi h anno car a l lere di proce·ssi progressivi ed infrenabili. Si d eve per1sare dunque all'intervento di fattori moclificanti il ricambio ancl1e in questo sen so, o che l 'orga11isn10 abbia p erduto la capacità di elimi n are i lipidi introdotti, ciò che è poco probabile, ovYero che sia diminuita la capacità ad ossidarli od infine che sia aumer1tala d a parte delle cellule, c ioè di alcun e cellule, la capacità alla fissazion e .d ei lipicli circolanti. Riass ume ndo, la patogenesi della i11filtrazione li1ioiit ea deve considerarsi sotto i' segu en Li a·spetti: 1) Disturbo generale d el ricampio lipidico ch e porla alla elaborazione di quote lipidich e abnor1ni e quantitativam en.te sproporzionate cli front e alle allre frazioni: coles teriua , esteri colesteriniçi, fosfa I idi , cer ebro icli , che Yen go n o fi sa t e dallP. celJ..Jlr tesaurizzanti. 2) Din1inuita attivit à clell 'organi ·m o alla utilizzaz jone dei lipicli o da insufficien za m e tabolica çellulare ò da aurncn tata attivi tà fi ssa trice dell•) <'ell ule p er detern1in ate quote lipidich e (lipoidoi~ t cchia ) .

Probabilmente ques te due con.d izioni interven gono insieme n ella p atogenesi delle lipoidosi, intreccia11dosi, influenzandosi r eciprocam ente, diYcn tando l 'una funzione dell 'altra, a costituire quella costellazione di fatlori patologici cl i Tend e100, ch e è ognora jl fonclan1ento di og11i s tato di malattia. ·

rurgia e di ortopedia, uno di p ediatria, uno di maternilà •uno di acceltazione, uno di osservazio11e; 3 i111pianti radiologici di diagno·stica e uno di lerapi::i; laboratori centrali modernissimi e perfetlamerlte attrezzati per le ricerche di biochimica, chimica-clinica, is topatologia, fisiopatologia, batteriologia, sierologia; un cinema t ealro; 2· chiese per i ricoverati ; possiede inoltre mag11ifici impianti di c ucina, centrale termica, lavanderia, ecc. Attorno al Sana torio si estendono oltre 20 ettari di par::o, fruttelo e colonia agricola. Per co11venzione con l 'I.N.F.~.S. il Sanatorio è anche sede della Clinica di Tisiologia della R. Università di Napoli, per l 'insegnam ento della t isiologia ai medici e agli s tudenti di 111eclicina. 1

Il d ire ttore, prof. Attilio Omodei 'Zorini , ha acco mpagnato i convenuti, che hanno visitato i vari reparli d el San.atorio per oltre 2 ore, ed hanno espresso, alla fine, la loro viva ammirazione per l 'alta opera scientifica e sociale sYolta dall 'I. N. F . P . S., che h a organizzato in Italia la p iù bella r ele sanatoriale del mondo. Dopo tale visita i convenuti sono s·lati condotti all 'I s tit1rto Sieroter apico Nazionale, ove hanno visilato ed osservato con particolare al lenzione i Rep arti Sieri e Vaccini e i modernissimi impianti p er la produzione dei prepar ali organo1erapici che, segu endo l e direttive aularcl1iche volut e dal Duce, potranno sYincolare l a Nazione d all 'importazione s traniera. Venne loro offerto 1111 vermut d 'onore. 1

* ** due Cò11gressi

I parlecipan.ti ai di n1eclicina int ern a e di chirurg ia si son o r ecati agli Scavi di Po111pei e alle Terme <li Castellammare, g uidati clal ·sen . Giunio Salvi. Por ge11do il saluto di commiato al senatcre D 'Amato ch e, com e presidente clel Congresso, è s tato fatto oggclto di una gr anIn margine ai congressi medici di Napoli. cliosa m~11ifestazion e di plal1 so, il clott. Giuseppe Nei giorni 8 e 9 corr., un folto gruppo di conAlberti ha messo in evid enza quanto gucsli congressisti delle Società di 1\t[edicin a interna e di g ressi ab:Piano contribui lo alla coscie11za autarChirurgia h a visitato minutamen Le il grandioso chica 11el campo idrominerale e far1naceutico. A I sti l u Lo Sanatoriale « Principi di Piem onte », che P-0mpei scavi h anno riYelato l 'esistenza di ·un l1a i11izialo d a qualch e m ese il suo fu11zio11 a11erf~tto ·str11n1entario .rhirt1rgjco riprodot lo per men lo . l 'occasione dall 'arlista Gallo. Sitl.1ato sulla collina d ei Ca111aldoli, di fronte Prim a del rancjo di cl1iu ura, offerto da1l 'lstial maestoso panorama del Vesu vio e d el golfo l u lo Farmacolerapico Italiano, i Congrr sis ti hanrli Napoli , questo i111portantissimo Cen lro sana- . 110 trattato delle innovazjoni a·ut ar chiche çli quetoriale di 1600 le lli , ch e fa onore all 'I.N.F.P.S. e s to Istituto, fra le quali è lo sfrutlamen lo del alla tecnica costrt1tlrice ospitaliera it ali ana, r ap'fymus 11ep eta n ella terapia delle affezioni bronpre~ e nt a una J1110,·a conquis ta n el campo della c hi ali. lott a a11tituber colar e italiana, e ·servirà, particoI con g ressisti aduna tisi a Napoli h anno inoltre larnJcnte, al rico' er o ed aJla cura dci tuber colosi Yisitalo gl 'impianti per nuoYe realizzazioni tec11i<1ssicura li di gran parte {lel m eridion e cl 'Italia. ch e au tarchich e n el cam1)0 iarm:\ceutico dell a CaDivi o in 5 padiglioni , . dedicati alla 1J1 e111orhi losi-Cutolo, ammirandone la perfetta a ttrezzatura d ci pit1 bei nomi della m eclicina napoletana del t ecn ica, la pien a efficien za laYorativa, l 'a1npia casecolo , corso, esso è organizzato a tipo di ospep acità e p ossibiJilà di ·ulteriori sviluppi e proòale- poJiclinico , e comprende p er ciò oltre 16 r~­ g ressi t ec11ici e scientifici. parli sanatoriali con1uni, an che 2 r eparti cli chi-

La Relazio11 e d ei proff. D 'AlVIATO e BossA non dà luogo a discus ione. (Con.tinua) R.R.


2032

cc IL POLICLINICO »

(ANNO XL VI, NUì\I!, 47}

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASIS'fICA E TERAPIA. Valutazione clinica dell'attività terapeutica di preparati digitalici. 'f. S·essa (Cuo re e ci1•colazion.e, agosto 1939) fo giustamente rilevare l·e notevoli oscillazioni nel titolo di sostanza attiva, cl1e µre . . e11ta110 i v.u ri :preparali ·digitalici, l 'in1possibilità di u11 })reci so dosa1r1en10 quantitativo e gli i11 conYe11i·enti dei diversi ineto di biologici u· ati a tale scopo. Il medico non ha , quindi, a di posizion i;. ch e la valutazione della sintorn atologia clinica., cl1e p·e rò for11isce un criterio tro1)1)0 com lllesso e soggetto a ,-ariazioni non sen111re J)ene i.~recisabili. · T enu1o presente che l'azio11e· biologica ù ella digitale si estrinseca essenzialrne11te n el render·e più vclooe la corrente de l sar1g u e i1el paziente scorttµe.11sato, 1'A. ha ideat o e spe rimentato un n1ctodo originale per la ' alt1tazione clinica dell 'attività dei pr.e·p arati digitaliri. Egli, c.ioè, esegue la determinazione della lo·c ità della · corrente sanguig11a, n1ediante il così ·d etto « ten1po minimo di circolazione braccio-lingua », che di tale , ·elocità è 111 i ura ir1diretta, ma esattamente pro1)orzio11ale. Qua11do si ma11tengano co~tanti l e altre possibili variabiii ch e possono influire su tale ' 'elocità (terapia igi enico-dietetica, e di appoggio), g li ef-· fét ti ch e si ottengono vanno attribuiti all 'azione della digitale. In linea g·en erale, i cardiopazienti ancl1e se i11 buono stato di compenso presenta110 una , ·clocità di corrente sanguigna ritard.a ta in confronto al normale, ritardo che è i11aggiore nei 1nio.c -0rditici, m edio J1egli ao,r tici e minimo r1ei mitralici. Le nume·r o·&e ricerch·e .fatt e d.al1'A., delle quali egli espDne i 11articolari, han110 dimostrato· che l'accelerarr1ento della velocità co11secuti.Yo alla somrninistrazio11e d el preparato digi1alico è para llelo nlla r egr essione dei fenomeni clinici. In b·a se a tal(' dato. si 11uò quindi regolare per og-ni n1al.ato il dosame11to CJliantitativo della dig ita le da somn1 inis lrar"'i , fino ad ottene·r ·e dellè condizioni vascolari tali da consentire il ripristino della cc Yelocità ottimale » o qt1ell.a massima co11·5entibile con le co11dizioni del caso. 11 11tetodo ·è più p1·eciso e sict1ro ch e la Yalt1t.1zion.e ·d·e·l l)Olso e della pressione ·e può essere H pplic.ato· co1ne prova c.linica di do5an1ento dei ·digitalici, praticabile sui mnlati stessi .. fil. 1

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'e-

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di breYe i)erdila di co ... cicnza, con scosse topico-clonich e e, da ullin10 , ùa fatti di emiplegia ed e111ipa1 ·e~ i; I 'altra SJ..·iccatamente ci1colatori~ . All'esame clinico, oltre ad una pressione di l 90-9t). e la bradicardia a 38--lO, non appariva cl1e u11 i1otevole ·d isLurbo d el ritmoJ di aritrr1ia senza ritn10 don1inante; all'esame e lett ro-cardiog·rafico, si rivelava un flutter auricolare co11 b locco comp leto, p·er cui era da am111etlere un di&turbo di funzione del ~istema specifico atrio-·v entricolare. Tali fatti ·eJrano da attribuire ad arteriosclerosi, di cui p·erò Iaon Iisulta·va cl1iara la cau sa , non essendo~i il paziente sottoposto ad azione di tossici (alcool, tahacco, pion1bo) e risultando nell'ana11111esi una \Vasserr11ann n~ativa, con a%enza di fatti iI1iziali o secondari di lues. L'esam e radiologico d el Lorace dimostrò la presenza di due grossi aneuri .. n1i aortici, ch e erano ri1n.asti con1 -nletamente muti alla sinto111atologia . clinica, n·tenlre la Wassermann fu riscont1·ata con1pJcLa . A1nmes&a CONÌ la lues, confern1ata ancl1e dalle l esioni a11euris1natiche aortiche, risultavar10 attrib·uìbili ad essa anche gli altri fatti circolatori : arterite cerebrale responsabile dei fe1101l1eni emiple.~ i ci e• mioca1·dite interstiziale rc$1)onsab ile d el deficit funzionalie del fascio· di His. Il caso, di cui 110 qui ridotto la descrizione al n1inin10 , si presenta interessante aricl1e per l e· con.siderazioni ch e l 'A. vi fa dal punto di 'ista della cli11ica g·en eral e. Esso ci si presenta, di fatto , com .e u11 quadro co,m1)lesso· (con alterazioni del ritino cardiaco , lesioni aortiche e disturbi nervosi da corrtpron1issio11i va1s.colari) a ba~e d·el qua],e si trova una lues ignorata, co11 pu11ti di attacco n1ultip·Ji. Risalta , poi, l 'in1 portanza ·degli esami di laboratorio, quali la radiologia, che ha rivelato g·li a11euris111i che altrim·e nti sarebbero rimasti ignorati, e l'esame e]attrocardiografico, c.h e ha ' . chiarito l'arit111ia. D 'altra parte, il laboral.or10 aYe,ra di111ostrato la sua fallacia con la negatività della Wassermann mantenutasi a lun.go i1Pg.atiYa in un 'infezione luetica così proig redita. Cliniic a e laboratorio debbono, quindi, i11tcgrarsi a vicenda per l 'interpetrazione d ei q11adri n1orb·osi con11Jlessi pr·e sentati d.ai l}azi enti. fil. 1

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Contributo alla roentgenterapia della disbasia angiosclerotica. Poichè i1on è possib il e IJirovocare u·n a regressione delle al l·erazioni vasali arteriosclerotiche che determinano il sinton10 d!ella disbasia o cl audicazione intern1itte11te, i vari procediTl 1enti terapeutici inir.ano .soltanto a m.igli<?rar c fu11zio11al1nente il circolo collaterale nelle eslren1ità inferiori: o aprendn ri1s.p.. dilatando 1

Lues ignorata con multiformi manifestazioni circolatorie. A. Po.1,zi ( (;li.ore e circo! nzio·n e... lt1glio 1939) illustra un ca o e; li nico assai com p·l es. o, in cui do1ninano due ·&intomatolog·ie : l 'una i)reval entt-1n e11te ner,rosa, costituita da acces i . altuari '


[AN~o

XLVI, NuM. 47]

.<:! rl'oriolc. o capillari p1r eesistenli o f)p ure stimol~lr1do una a ccel erala n eofo·r 1nazione di , ·a s i wllaterali. Alc uni prr ocedim·e11ti ter.a peutici .agiflcono direttainente sui vasi periferici i)er via n1ecc:anica, t ern1ica o umorale (diater1nia , ond e .cort.e, bagni a lternati, nitriti, p apaverina , i11ie2ic1ni e11dove1101&e di cloruro d i sodio, so111 n1in1slrazion e d ell 'orn1011e sessu ale fen1111inile, ecc.) .altri t endono a d abb·assare il tono delle pareti va:sali eliminand'o 1gli impulsi sin1paticovasoto·n izzanti o p1er via chirurg ica (simpatecton1ia periarteriosa, sezione d ei rami comur1icanti riduzione del tessuto s urre nale , a11estesia n ovocainica par avertebra le, ecc.) 01p.p ure per n1ezzo, di irradiazioni Roentgen sulle c<:ipsule sun"en ali o sul ~in1patico lombo-sa<.;rale con l e isu e diramazioni p eriferich e. Qu.es ti ultimi m eto di ven11ero applicati i11 27 casi <:l i <lisbasia a11g ioscl crotica da \\i-. Ran. b (l\l ediz. J\ lin. 28 ap rile. 1939) cl1e ott.en11e in 16 cli que~ti casi un evid.enle miglioran1en t o so·g·gettivo; 21 casi vennero trattati con irradiazioni surre11ali (campo 10 x 15 cn1.; serie di 6 &edule; ogni seduta di 200 r con filtro 0,5 m111 Cu e 1 n1n1 Al, co n 180 ]{V ·e 4 mA), 11 di ess i .anclte CO ll irra diazioni lornbo.sacr<>.li (8' campi pD.r.avertebral.i e gluteali; 8 sedute di 200 r o gnuna, filtri e corr·en te c;orn e ~50l)ra) . In 3 c asi solo, irradiazio ni lombosacrali. Mig liora111ento in 16 casi , cioè n el 60 °I~ : in gen er e esso si Jllanifestava solo qualcl1e t en1po (1/ 2-2-3 mesi) dopo le irradiazioni. In 6 casi il n1ig]io1:a11te11 Lo fu soltanto· lieve, in 7 casi i IP,azienti clur.ante 2 1/ 2-10 m esi accusarono .so lo lievi disturbi ed erano in grado di camminare p er tratti ab1ba•s tan za lu11ghi e di far salite, m entre i1 1 a ltri 3 ca&i il .m igliora111 ento durò più a 1t1n·go, 13-15 mesi . In 6 tra i casi mig·lior.a ti si ~r1b ero r ecidive, d opo· 2 1/ 2, r isp. 5, 5 , 7 e 9 n1 esi . EvidE:ntemer1te le irradiazioni agiscono solo sir1tomatic.ru:nente sullo stato di tono·· d ei ·yasi spasticamente ristretti .e non rie~cono ad <.i1Te&tar e il progresso ·del processo aTterioscler otico. Non esiste alcillrt seg·no obbiettivo -Oa . . . . .' { u1 st pio,s sa arguire se un pazien t e reag1ra o rr1 eno· favorevolm ente a]]e irradiazioni: i1on so110 a tale riguardo d ecisivi nè il g rado d ei di stu1·bi soggettivi , ·n è il con1portamento d el polso .arterioso, n è la p·r esenza o assenza di di~tnr l)i tl'0fici . In 5 tra i casi soggettiv.an1entc miglior ati lo s tato obbiettivo ·era perfin peg1gior ato, in 9 casi era inva1iat o . I11 complesso i risultati della Roentgenterapia n ella disbasi.a artgio.sclerotica non si 1POSso110 dire superiori a quelli che. si ottengono con g-li altri n1·e tocli terapeutici: essi non sono· lor o però n epp1ure i1lferiori , e in s ingoli casi sono da preferirsi ad es~i . P. 1

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SEZ IONE PRATI<..:.\

La cura dello stato asmatico con gli chocs in s11linini ripetuti. I. Minet e H. Warenbourg (PcN·is lll édical, 29 aprile 1939) 11nnno tentato l a cura dello s tato asmatico mediante chocs ins ulinici r ipe-

Lu li. Questi va11no riservati ai casi n ei quali c ure p iù sen1plici sono rima te inefficaci, e so110 co111 u11que preferibili all 'anastesia clorofor1ni ca cl1e dà effolti transito ri e non sempre è sceYr a di JJCTicoli, ·e dull 'asces1so <li fissa. Zl0l1 C. La terapia insulinica è particolar111e·n le indicat a 11elle forme di .a sina di orig in e bifon c l1ia le , i11en t re dà ri ultati i11cno favorevoli in quelle 11elle quali ì1a una lJartc prepond,er ante il p r oce ~o an afilattico. Il tral tamento ·è controindicato quando coes is le l 'i11sufficienz.a ~·en alo ei SOJ)ratutto l ' i11 ~ suf i ic ienza cardiaca. L ' insulina viene iniettata quotidianamante a do i lJrogr essive co1ninciando con 10 unità etl aun1e11tando di 10 unità a l g ior110. Si cessa cli a umentare la dose .a l p1rimo app arire di di1r1inuzion e d ella dispnea ed in rapporto alla i11tensità dello ch oc. In genere qu·est o d oppio sco1)0 si ragg·iunge tra le 60 e l e 90 unità. OccoTre cer car e di sp in gere l 'i11f ermo fin o al limite ·d1el coma sen za però ch e questo· si ·p rolunghi . Eventualmente il coma si combatte subito con I.a somn1inistrazione di zuoch ero p er la vi.a or ale o n1ediante la sonda nasale. In quattro cas i si ebbe sernpr e l 'alleviamento dello stato di i11ale di a sma con risultati in genere duraturi: in un ca~o le cri i riappar' ero l)OCO dopo ]a c ura ed in un altro. sei i11e.si dopo. Il 111eccanis1no di azione è an cora molto oscuro . È 1Jrobabile ch e l 'ipog licemia p1J:ivando le cellule i1er vose del -g lucosio l e r enda inca]Jaci di utilizzare l 'ossigeno . L 'anossiemia o l 'asfissia d el] a cellula nervo sa provoch er ebbe la guarig ione d ell 'asma attraverso un 'int ensa eccitazione d el sim·patico. DR. 1

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La cura dell'asma bronchiale coll'ormone gona· dotropo . di Zondek (prolnn) • L. Capani (La Clinica medica ital., n1ag·gio g·io -.ago~ to 193'9) rico rda ch e ]a cura definitiva d 611 'as.ma è rara ad attuarsi perch è n el ma{i·g ior nu111er o dei ca si si rid11ce ad un.a cura sirt tomatica con adrenalin a, .'\tropina, s~garette di s tram.o nio e p erchè , nei casi in r.t1i l 'allerge11 c è identificato e si fa la d ese.n &ibilizzazion·e spcci fi ca con1pare spesso sen sibili tà ad un a ltro allerg·en e. Egli cit.a t1na ' 'asta statistica in edita del Condorel]i, il q1Jale 11a curato oltre cent o r:1si di asn1a bronchiale con p r olan , partendo dall 'osservazior1e di una signora ch e era rima$1H e ente da attacchi asmatici &olò durante ]a g r.aviclanza e nella 1q.u al e l 'asma scon11)arYe definitivament e dopo la cura col prola n. fiicer cl10 fa lle per svelare il meccanismo di azion e d el prolan n ell 'asn1a dimostrarono n i\1in11ini ch e e so non ha azione antianafil<l t ! ira e. .a Sea ffidi che n on agisce sui musco]i 11ro11rhiali. Co11dorelli con siglia. di u sar e co5Ì il r1rolan: 300 l r. T . al giorno n ella prima se ttim2na, in


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2036

IL POLICLlNlCO

tre iniezio11i , 200 ii-ella seconda setti111ana in àue iniezio11i e 100 nella terza e quarta settin1ana in una ~ol:i iniezio·n e . L 'A. d escrive 20 ·casi di asrr•a così trattati. Irt 9 ebbe guarigione· praticarnente co111p1leta e d efinitiva, in 6 din tinuzione d el numero deg·li attacchi e d ella loro vio]enza, in 5 miglioramento n eLto n1a non g uarigione. Il prolan !1011 c ura l 'a ccesso .asmatico. Se.cGn·do Condurelli agisce· mo1difjcando il terreno O·r g.anico1 e llOn acgendo dire tLarr1ente, sul sitema n e uro-vegeta 4ivo i1 è i11ib•en·do direttaIlr t nte la crisi anafil attica. Sec-011do l 'A. è il m e todo più efficace e pilì n·1oderno di c t1ra d eìl 'as111.a. L. 1

MEDICINA SCIENTIFICA

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[ANNO

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:::i può concluder e cl1e gli estratti epatici sti1110lnno la i)roduzione ·cl·el principio endogeno da i')arte de,Jlo s ton1aco. Q·u ,e sta proprietà, è stata consid.erata da G. Lan1i co1ne specific~ degli estratti e11atici , è ora proposta dallo stesso A. come testo biologico p er saggiare l 'attività antianen1ica degli estratti epatici (l~assegna di Fisiopatologia, Clinica e Terapeutica, sett. 1939). Egli ha visto ch e, adoperando estratti, dimostrati dal}' esperienza clinica corr1e forniti di sca1~&a o nulla .a ttività anti-.anemico- p erniciosa, gli aun1enti del potere reticolocito,geno d el su cco ga... trico so110 scarsi o nulli. Estratti attivi e concentrati , invece , produco110 netti e fortissimi ~1ume11ti (tassi r eticoloc.itari in ratti e topi bianchi di 100-200 p er n1ille e più). 11 nuo, 0 1esto del Lami è inter.essante , i11 qua nto si riferisce ad u11a proprietà ch e sembra esser e specifica d egli e ·tratti epatici atti,-i . Metodi biologici p er la dimostrazion e ·dell 'attività degli estratti epatici erano stati pifopoisti in g i:an i1u111ero (è questo un indice d ell 'inter es e del problcr11a), llla n ei:isuno finora si era di1110~ tra Lo valido e<l a ttua bile. La l)rova s1rll 'uo.1 no a111inal~ tn di aner11i.a p erniciosa, e non trattato , offri,1a evide11 li difficoltà, date so11ratutto dalìa r arsa l) OS -iL)l ità di a r er e a dis posizionc1 sin1ili l">az ienti . e dalla n c11 uniforn1 e ri!'.'t >ondenza d ci \lì ri casi di a i1en1ia lJer nicio a all ' azione degli estratti epa tici. Sono d a a ugura r, i indag·i11i di co11trollo , sopra un argon1e11to in1portant e anche dal punto di vi~ ta autarcl1ico. A. G. 1

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Controllo biologico d~i preparati antianemici. Al .n1eccanismo di J:?roduzione della sostanza a ntiperniciosa, la quale si accumula nel feg&to (forse in. fo rn1a i11a ttiva, paragonabile a l .g·li cogen c n ei rapporti col glucosio) partecipar1 0 du e princ ipi , la cui interazion e, ch e si svolge n ello storr1aco e 11ei p.i· im i tratti dell 'intest ino·, dà com·c pro·d otto risultante la sostanza éi n ti p,ern iciosa. Uno di tali ·1)rinc ìpi è esoge no, introdotto con i cibi , e. p·r obabilmente ha n a tura vitaminica; l 'altro è endogeno od intrinseco e la produziof;.e di ei:isb è funziorte specifica d ella parete gal rica. Il fegato co11Lien c ir1 gi:ande qua 11tità il principio esog·eno , sostanza ch e. n ella prep arazion e de.g li estratti epatici rimane, per g ran parte, r1 el residuo , d opo l 'estrazione. Gli e&tratti epatici anti-an emic·o -perniciosi conten gono invece, seco·n do le p iù recenti vedute, la sostanza antiperniciosa con1 pleta e d un lieve eccesso di . . . J!I'1nc1p10 esogeno. Gli estratti epatici in p•arte ag·iscono p er so~ lituzione , ir1 vi rtù d el princip·io a.ntipernici o~o con1pleto c]1e , imn1esso i11 circolo , nor111alizza l 'atti,riLà d el midollo oi::; eo , correg.gendonc. ]a :rJtelap]a ia n1egalobla tica. l: n ~~Jtro m.cccanismo è stato n1esso in evidenza da L. Lan1i , il q11ale constatò e.b e il tra ttarr1 e111o int en si,·o J1are11tcra le cori estratti epa tici esalta forten1ente, n ei soggetti normali , il potere r eticolocito.geno <lei ·su cco ga strico . Jl su cco gasi rico estratto dopo istamina, fill ra to e n·eutralizzat\) , i11jeltato n ell<i quantità di 2-3 em e . , a ratti od a t o1Ji .bia n chi, si din10~ t r.a in grado di far au1ne·n tare il tasso d ei r eticolociti n el &a11·g·u e a.a 20 a 50-70 p er mill e (prova di Singer), dope 2-3 .giorni. M.a tale aul11ento è n1olto più forte se l 'indiYiduo viene t1.attato i)ar.enteraln1ente con e · tratti epatici attivi . ,. Poicl1è la prova di Singer è considerata com e c spre.&sione della presen za , n el su cco gastrico, del principio endogeno di \.astle· (essa riesce I1 eg.a tiva n ell 'anemia p erniciosa non trattata), 1

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VARIA L'anatomia in Omero. I poe111i 0111e.rici, cl1e si ritien e <li potere rife rire al IX secolo pri.rr1a di Cristo, 1Josso110 dare t1n 'idea d c Ilei nozioni a11ato1niche del ten1po , considerar1do so1)ratlutto la descrizione d elle- fe.rite d egli eroi. Si fa un cenno all ei r egio11i p ii1 vuiner.abìl i, quali ]e t empia, il fega t0 ,· la })ase del collo. ()111ero fa menzion e d elle ns!3a e d elle .ar ticolazioni e1 dà al midollo s11in ale lo ~·t esso 11ome cl16 ii r11idollo osseo e 110i stessi , drl r esto, t1on li differe11ziamo cl1e J)èl l' l 'c:ggiunta ·d ·ell 'ag·gettivo, 11 c·h e significa che, r1 ei lJrimi co·n cetti, essi sono stati as&i111ilati. Omer o no11 ignorava la prese·nza dei vasi , ri]e, ·ando cl1e se alcuni i1on d anno san g u e, altri ir1, ece n e lasciano spic'Ciare un getto rutila nt e. J~gli n1 e~1 ziona allrrsì le quattro lJri?cipali r eO'ioni del cranio che circondano il cer' ;,el] o (frontale, bregn1.a tica, oocipitale e temporale), il collo con la trachea-arteria, e l'esofago, il diaframn1a , cl1c separa J.e cavità ·del corpo in du e pidni , il su periore, ch e comprende il cuoTe ed i polmoni e l 'inferiore, c ]1e , ,a da ll 'on1l)elico agli organi ge11itali. e ch e contiene I 'int estino , l 'epiploo·n ·, i reni e la ve~cica. La ste~ ­ sa t errr1in0Jo rria omerica si tro\ a anche n elle O])ere di epo~he pos teriori. fil. 1

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[ANNO XLVI , Nul\t. 47]

SEZIONE PRATICA

2039

VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.

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Posti vacanti. Consor zi o Pr ov . Antituberc. Medico del I Gru ppo d i Sezione Disp ensari ale (Ca111erino e Tolentino) ; stip. L. 15.000 e 4 quad_r ien ni dee. ; indenn . trasp . L . 5000; età limite 35 a. al 14 ott.; tit ol i . Scad . .ore 17 dell 'l d ic. MACERATA.

Ospedale Civ ile. Primario 'ùr ologo; stip. annuo L. 4000 età limite 45 a. al 15 ott. Scad . ore 18 del 301 nov. C h iedere annu n zio. Rivolgersi alla Segreteria. P ADOVA.

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S0Nnn10. - :B aperto u n con corso per titoli al posto di Direttore dell 'Ospedale P sichiatrico- d i Sondr io p,.~r tt1l i•:! le cond izion i : st ipendio, indenni tà, altre modali tà, ecc., vedere a }Jagina 1992· del p r ecedente n . 46. Scad enza ore 12 del 31 genr1aio 1910.

Borse di studio. II concorso b andit o. dal Mi11is lero dell 'inter110 per 10 borse di s tudi o, per tirocinio di addestramen lo n ella Jo tta contro l a t uber colosi e 10 borse di ~tudio J?.er tirocin io di addes tramento sulla l otta con tro il ca11cr o, è })rorog ato al 30 nov.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il premio Nopel di fisiologia e m edicin a p er il 1938 è st at o assegnal o al do lt. Corneille Heyn1ans), prlofessore all 'Univer sità Gand (Belgio), per i su oi l avori su l seno carot ideo e sulla r egolazione della circol azione; quello p er il 19'3,g è stato assegnat o al dot t. Gerhardt Do1nag1k , d ell e fab1)riche d i m e.dicin ali Bayer e EJb erfeld , consacr ando così ' il grande merito dell a sua scoperta su ll 'att ività antiba lter ica dei sulfan ilamidi. In on1agg'io alle dis1Josizioni vig enti n el Reich, il prof. Domagk ha rifiu t at o il premio. ,Su propost a di S. E. i l l\1i11i'st r o d ell 'Interno ! S. M il Re d 'Italia ed Imperatore h a nomi ~1ato gran d 'uffici ale della Corona d 'I talia iJ pr of . Aureli·o Fiori Ra lt i. 1\1 dis tinto p r ofessionista, i n ostri corc1iali rallegramenti . Riportian10 i :r;isult ati dei co11corsi alle cattedre · t1niver silarie sotto fndi.cat e : Patologia generale ne ll a R . Un iver sità di Bari: 1) \R ezzesi Francesco, 2) S.ol arino Giu seppe, RJ l\1ichelazzi Luigi. Clinica oculi s tica n el la R. Univer sit à di P erugi a : 1) Car amazza Fjlippo, 2) F avaloro Giu sepp e, 3) Ben cini Alb erto . A11atomia e istol ogi a patologica n ella R. Univer sith di Sassari: 1) Giun·li Giul io, 2) De Gaetani GioYannino , 3) Severi L.u cio . Radiologia n ella R. lJ n iver sità di Bolog n a: 1) Palmier i Gian G-iu seppe, 2) Rossi Armando, 3) Mil(lni Et1genio . Clinica or to1Jedj ca n ell a R. Univer sità di Napoli: 1) Delital a Fran cesco, 2) Cal andra Edoardo , 3) f\ilarino Zuco Carlo. P a tologia sp eciale chirurgica e pro pedeutica clinica n ell '{jniYer sità d i Sassari: 1) Valdoni Pietro, 2) l"ledi Rodolfo, 3 ) Agrifoglio ·A ngelo Mario . P a tologia speci ale e Meclica e Metodologi a cli11i ca n ella R. UniYer sità di Cagliari: 1) Pellegrini '

Giuseppe, 2) Bossa G uido, 3) Dogliot t i Giulio Cesare . Clinica otoiatrica n elia R. U11iver sità di Cagliar i : 1) · Calicet i Pi etro, 2J Mal an Arnaldo, 3) Vidau Giuseppe . Idrologia Medica nella R. U11iver sit à di Roma : 1) l\tfessin i Marian o , 2) ,Silvestri Silvestro, 3) Pisa11i Sa11t e. Clinica ostetrico-g-in ecolog·ica 11ella R. Un ive rsi tà d i . Cagliari: 1) Vozza Franc€·sco, 2) Mot t a Giusep}Jé, 3) Parol i Giovanni .

Il prof. Izar Guido, clalla ca l ted r a di Cli11ica 11100.ica ge11erale e terapia m edica della R . Un i,·ersi là di 1\lfcssina passa alla cattedra d ella stessa clisci1)li na n ella R. Ur1iver sit à di Siena dal 29 otlobre 19-39-XVIII. Il J1'r 0f. Bomp ia11i Gaetano, dalla cattedra di J\.na tomi a e jstologia patologica nella R. Un iver$ilà di Sj r 11a passa alla cattedra della stessa discipli11a n €!l la R. UniYer silà d i Par1na dal 29 ottob'r e 1939-X VIII. · SI è pubblicato l'lateressaatlsslmo libro: Prof. Dott . ARNOLFO CIAMPOL IN I

Docente di m edicina legale degli infort uni nella R. Un iversità di Mil ano

GLI INFORTUNI DEL MATRJMONIO (L'impotenza « coeundi n., t~ impotenza « generand• e l'articolo 121 del· Codice Civile)

»

Ecco il Som m a.rio della m ateria svolta nel volume : PREAMBOLO. - PARTE PRIMA. Spunti giuridico-sociali i n tema di impotenza « generandi ». CAP. I, CAP. I I e CAP. III. PARTil SECONDA. Lo sperma nel suo chimismo e nelle sue funzioni. CAP. IV. Matrimoni sterili - Le attività degli spermi e l e loro caratteristich e biologich e. CAP· V. I l criptor chi dism o - I pogen italismo ed ageni~a:­ l ismo - La fertilità dei biotipi. - CAp. VI. La mortal1ta precoce dei prodotti del con cepi men~ • La ster.i l~t.à maschile - Il danno dem ografico e sociale dell a s1f1llde. PARTE TERZA. Le tare del ooito maschile. CAP. VII . Le compl essità, delle funzioni copu lative • Im potenza strumentale. i m potenza funzion a le. - CAP. VIIJ .. Turbe .sessna li, spina bifid a. enuresi - Le t u rb.e dell 'e1acul az1one • L'erezi on e del pen e • L'orga6mo erotico. - CAP .. I X. Costitu zion a l ismo en docr in o e vita sessuale · L' 1nter~es­ su a lità morb osa • Tir oide e gh i andole s e~sual i - L'ipof isi e la fun zion e sessu a le. - CAP. X. I l sist ema neu r ove getativo nella vita e,essu a le - Ghiandole su rrenali e ghiandole genitali • Costituzione e .carat~ere - Spunti. di giuris prudenza in tema di endocr 1nopat1e e sessualità. PARTE QUARTA. Per la dìagnosi clinica dell' impotenza « ooeundi » nell' uomo. CAP. Xl. La capacit à virile • L a perizia' m edico-legale per l'impot enza maschile - I caratt eri sessuali dell 'uomo - La vita sessuale del castrato. - CAP. XI I. Lo scroto e i t esticoli - L'ipospadia • La prostata - Riflessi er ettor i del pene. - Append ice

giurisprudenziale alle parti terza e quarta. PARTE QUINTA. La donna inadatta al matrimoni o. CAP. XIII. Fecondabilit à della donna · I periodi di fe-

condabilità • L 'appet ito sessuale della donn a - L'an a mn estico della donna aprolifica. - CAP. XIV. Tossi-infezi0ni e sterilità. femminile - La vita del feto - La voro e m a t ernità. - CAP. XV. Aprol ificit à e costitu:r.ionalism o. - I ca r atter i seconda ri delJa sessualità muli ebre - I car atteri primari della genetica femm inile - La prova della verginit- della donna. - CAP. XVI . Gl i ost acoli a n a t omici della copula femminile. - CAP. XVII. Il vaginismo. Volume in 80 di p a.gg. VIII-400, m età delle qu ali in corpo 7 espressamen te fuso per q·u esto libro. P rezzo L . 5 O pi ù l e s·p ese postali di s pedizione. Per gli abbonati a l « P oliclin ico » od a quals iasi dei nostri quattro p eriodici sole L. 4 5 franco di por to in Italia, Impero e Colonie. P er l 'Estero L . 4 8 . · l n\i are Va glia P·ostale o Chequ e Bancar io a lla ditta Lu igi P ozzi, edoit or e. Via Sis tina, 14. Roma.


2040

« IL POLICLINICO »

[ANNO

XL VI, Nu~r. 47]

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NOTIZIE DIVERSE Corso di perfezionamento in igiene e tecnica ospi· taliera. ,

Per favorire la preparazione del personale Sanitario che, in ·seguito alle disposizioni d el nuovo Regolamenlo generale Ospilaliero, sarà chiamato a dirige:re gli O·sp e.dali, il l\1Iinistro dell 'EduGazione Nazionale ha autorizzalo l 'Istituto d 'Igiene della R. Università di l\!Iilano, ad aprire un Corso di P erfezionamento in Igiene e Tecnica Ospitaliera, palrocinalo dal Minis lero d ell 'Interno, Direzione Generale di Sanità, coll 'adesione dell'As~ociazio11e Nazionale degli Ospedali Italiani e del Consiglio degli I stituti Ospitalieri di Milano . Il Corso avrà la durata di un anno scolastico, e aYrà inizio l '8 gennaio prossimo. Al d etto Corso, possono partecipare i laureati in Medicina e Chirurgia da almeno due anni che siano in possesso d el diploma del Corso bi~ m estrale complementare in Igiene prati.ca per aspiranti a pos ti di Ufficial e Sa11itario, e coloro che h ann.o pres lato almeno un anno di servizio effettivo o Yolontario presso Is tituti Univers~tari o pubblici Ospedali od Uffici Sanitari dello Stato, delle Provincie e dei Comuni. , Pos·sono inollre parteciparvi, in qualità di uditori e freg•uentare le .lezioni t eorico dimoslrative, g·li ingegneri, gli architetli ecl i funzionari am1ninistra Livi ospitalieri. Ai partecipanti al Corso dopo le prove di esame, fatte da apposita ·Commissione, verrà rilasciato un diploma. Agli udiLori verrà rilascialo un certificato di frequenza. La domanda di ammissio11e al Corso, in ·carta bollata da L. 4; dovrà essere presentata non più tardi del 31/12/1939'-XVIII alla Segreteria della R. Università di Milano (Corso Roma, 10~ e dovrà csserè corredata dai certificati dimostranti i titoli suindicati per l'ammissione. Per ulterio.i·i informazioni, gli interessati potranno riYolgersi al R. Istituto d 'Igiene della R. UniYer sità di Milano (via Ospedale 3) .

La '' Leva civile del sangue ,,. L'Associazione Volontari Italiani del Sangue, ha rivolto in q·aesti giorni un appello a tut{i i cittadini, 11el quale è detto che dalle statistiche rigoro·samente ricavate si rileva come nella g u erra 1nondiale oltre 200.000 giovani combattenti italiani l asciarono la vila sul campo di battaglia e nelle cillà soggette agli attacchi i1emici, in seguito a violente emorr agie causate da ferite di g uerra. Tante generose esiste11ze possono essere salvate oggi mediante l a trasfusione del sangue, resa po·ssibile dalle moderne acquisizioni tecniche e scientifiche. Il l\i[inis lero dell'Interno , di intesa con quello della [G uerra, è perciò venuto nella determinazio11e di creare alcuni centri di raccolta e di co·n servazione di sangu e fra la popolazrone civile, sì da fronteggiare prontamente le dolorose esigenze delle truppe combattenti e dei cittadini esposti ai pericoli nelle grandi città, qualora squill asse anche per l 'Italia la diana di guerra. La Principessa di Piemonte è già da tempo tra i Soci, iscritta alla sezione napoletana dell' A.V.I.1S.

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Il doYere incombe particolarmente a tulti i ci~La~ini . dai 16 ai 60 anni non soggetti agli obbl1gh1 d1 leva, qualunque sia la loro condizion~ sociale, il loro sesso . . Uo~ini, don1~e, .sa?erdoLi, mutilati, operai, impiegai i, profess1on1st1, tutlo il popolo d 'Italia risp~11da. con en l usiasmo a questa nobile opera di sol1clar1ctà u111r,na, sì che la Leva Civ·i le del sangue comple li subito i ·suoi quadri.

I preparati sussidiari del chinino soggetti a mo· nopolio statale. . Con decreto dél Ministro delle Finanze è stato clisposto che l a fabbricazione e la Yendita in Italia dei preparati sussidiari del cl1inino che il Consiglio Superiore di Sanità designa .co~e utili n ella cura della malaria, sono riservati all 'Amministrazione del monopoli di Stato, la quale con le 11orme e cautel e che riterrà nece·ssarie, potrà autorizzare ditte private tanto alla preparazione come alla vendi La nel Regno dei medesimi. I pro(lolli acce11na ti, qua11do siano ammessi alla Yendi ~a n el . ~egno, sono sottoposti al pagamento d1 un d1r1tto a favore dell 'Amministrazio11e dei m o11opoli di Stato, nella misura di lire quattroce11 lo al chilogramma nelto per l 'Atebri11a, l 'Ilalchina e la Chemiochina, e di lire tremila al chilogramma netto per la plasmochina. Le specialilà farmaceutiche contenenti, in qualsiasi quanlilà, i preparati cli cui sopra, quanclo siano am1nesse alla Yendila nel Regno, sono del pari assoggeltale al 1)aga1nento del diritto a faYore d ell 'Ammini's lrazio11e dei monopoli, da calcol ar s i s ulla base d ella n1isura su indicata e 11roporzionaln1ente al tp1antitativo dei preparati 111edesi1ni in esse specialità contenuti.

In memoria di Giorgio De Illasi. Nella ricorrenza del quarto anniversario.. della gloriosa fin e del giovane Eroe Giorgio De Blasi, sottolenente di complemenlo della R . Aeronautica, e s l·Jdente del 5o anno di Medicina nella R. Università di Roma , caduto nel cielo di Littoria , in u11 audace vo.Jo di addestramento p ellico, il 14 ottobre 1935-XIII, 11a avu lo luogo la cerimonia commemorativa costituita dall 'ufficio funebre nella Chiesa parroéchiale di Liltoria e dalla visita di omagg io al Cippo ron1ano eretto sul lido di Capo Porliere, sul luogo s tesso dell'eroico sacrificio . Intorno a S. E. l 'Acca<l emico d 'Italia prof. Dante De Blasi, padre dell'Eroe, allà madre, alle sorelle, ai congiunti tutti, si ·sono stretti, come ogni anno, i compagni del caduto - aviatori e stu. denti - e gli allievi 'del maestro, e innumerevoli toci ·di memore rimpianto so110 pervenute alla famiglia De Blasi da ogni parte d 'Italia. In quest'anno è stato assegnato per la prima volta il « Pren1io Giorgio De Blasi » doV'ato atl analoga fondazione creata presso la R. Università di Roma. Il premi, di lire 1400, è stato conferito, per de liberazione clel Magnifico Rettore della R. Univer~ sità di R-01na, su proposta del Preside della Facoltà Medico-chirurgica, al giovane Pietro Li Voti, di Giu·seppe, che fra tutti i numerosi suoi compag11i di corso nell 'Università di Roma è risultato avere la più brillante carriera. Altra degna iniziativa, p er onorare la memoria di Giorgio De Blasi, è stata r ealizzata in questo


[A NÒ XLVI,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

an110 intitolando al suo nome la nuoYa Sala operatoria dell 'Osp edale Civile di Fondi: uno dei magg iori centri ospedalieri della Provincia di Li f toria. L ' iniziativa è d ovuta al m edico provinciale di Littorja, prof. d o ll. Gaetano Del Vecchio.

.!zioni giudiziarie. Nell 'otlobre 1937 tale Mario Dondi era ricoverato n ell 'ospedale di Vigevano perchè affetto da polmonite con febbre alta. La ser a seg·J c nte il Dondi, mentre 1'infermiere si trovava in uno stanzino attiguo per preparare una bombola di Q·ssigeno, si levava dal Jet to e u sciva (lal p adiglione . Dopo qualche minutq un altro a n1malalo avvertiva l 'infermiere ch e il Dondi era u sci lo , ma per quante ricer che si facessero questi non f11 trovato. Soltanto il giorno dopo si rinvenne il cadavere dall 'infelice nnn-ega to in uno lagn o :fuori del parco dell 'osp edale. La vedova del Dondi convenne I 'ospedale rlina11zi al Tribunale di Vige vano c hiedendo il ri sarcimento d ei danni p er Ja morte d el marilo, che attribuiva a difetto di cu st odia . Il Tribun ale di Vig evano prima e ]a Gorle di Milano poi r espinsero la domanda affermando il prin cipio che gli e11 ti pubblici incontrano r esponsabili là sol o quando contravvengano a esplicite norme di l eggi o regolam enti o non si attengano a r egole di com ·Jne pruden za , esendo in·sindacabile il modo com e essi provvedono alla propria org anizzazione ed escludendo c h e , n el caso, fos·se riscontrabile una contravvenzione a quei principi , dato che lo stato cli tranquillità del malato e la diagnosi fatta non esigevano un particolare piantonamento <l ell 'infer1no. La Dondi, ricor se in Cassazione e il P . M. h a eone] uso per il rigetto d el ricorso dovendo rite11er si non cen surabile"';) j] g judizio rl e11a Corte cl i l\f iJ ano sul comportamento clell 'o ped ale. L 'A sociazion e Medica American a aYeva d eliberato di cancellare i m embri ch e avesser o acce ltato di prestare l a loro opera in certe coope r atiYe sani La rie , a condizioni ]JOCO decor ose p er ]a professione . La mi sura d e tò scalpore, 'S ovrattutto p er ch è la prima cooperativa del gen er e era costituita da funzionari statali . Il Governo proced e tte "ontro 1'Associazione, com e pure contro aJcune sezioni locali e contro i prin cipali espon e11t i cl i essn, in primo luogo il dott. Morris Fishpein , r edattore-capo del p eriodico d ell 'Associazione. L 'accusa ·~osteneva c h e il provvedimen to d ell ' Associazione fo sse contrario alla leg ge Shermnnr1 (1914) contro i tru st s. Il Tribunale di prima istanza dette torto al Pubblico Minist er o. Poi la vertenza è giunta alla Corte suprem ~ <li Washington, la quale ha rifiu1 a lo la revisione d el {Jrocesso . L'Associazione Medica American a così ha riportato una vittoria contro la ocializzazion e d ella m edicina e contro il mutu ali sm o.

Un po' dovunque. La Presiden za del IV Congr esso intern azionale di o lorinolari11g olog ia, ch e dove va aver luogo ad . r\ m s ter clam n el luglio 1940, comunica ch e, d at e le condizioni politicl1e, ha dov .ito prender e la d cci·sione di aggiornare il Congresso st esso p er un p eriod o inde t er111inato . L a SoYrana ha Yisital o il San atorio di Ci san ello e l 'Istitu lo delle su ore cr ocer ossi11e cli Lari, in provincia cl i' Pi sa .

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Lord J) a,v on h a c riticato, sul « Times », l 'improvri azion e di alcun e misure di guerra , nei rìguardi sanitari. P er es ., si è dimenticato che J...on.d ra, d opo essere s lata evacu a ta dei ba1nbini, clei vecchi, d ei convalescenti e d~i malati , con'Servava però ancora molta popolazione soggetta ad am1nalarsi e che Jnolti ammalati dovevano essere ricoverati, mentre g li osp edali n on funzionavano più, sovrat·utto p er m an canza di m edici. ()ra si va proYved endo. Sono anch e sorte interfe r en ze tra autorità civili e i11ilitarj , con duplic ati ; potrann o eliminarsi mediante 1111 piccoJo (( c:o n1itato di coordinazione)), In Fra n cia d ei 28.000 medici il 77 % so110 stati· mobililati (di questi 72 % veston o la divisa militare e 5 % pres lano servizio mi1 i tare parziale);. restano solo 6000 m edici circa addetti ai servi zi civili, in g ran parle anziani . Quindi l 'a·ssistenza n1edica risulta difettosa ; in inoltc citta<l ine e in vaste zone rurali, essa m an ca d el tutto. 'fu lle le F acoltà medich e fra n cesi si son o ria perle il 18 ottobre, salvo quell a di Strasburgo. A Pa rig i l e ridu zioni d ella popolazione, dei mala li e d ei m edici , hanno avuto p er con segu en za l a chiu sura di un cer to numero cli servizii osp ed alieri. Alcuni di questi son o ·st ati riaperti recentem ente , assicurand one il fun zionam ento con m eclici « onorari »; così il d o l t. Harlmann h a as·su11lo tre servi zi cli cl1irurg ia al Bichat ; if dott. Cathal a 11a assu11to l a n1a terni là n ell o stesso osp ed al e . NelJ~ ~acollà medi~a di. Parig·i, il 52 % d ei professori , 11 35 % d egli a·ss1s lenti e d egli aggr egati e il 90 % d ei capi di l ab or at orio e d ei prosettori sono . tali m obilitati,; p erciò l 'in segn am ento risult a i11 olto i1n p erfetlo . A ciò con corre an che il' fa tlo ch e g lj 01Jpareccl1i più d elica li e cos losi le r nccol le clei 1nusei e n1olta p arte d ei Jjbri s~n°' al icuro d agli attacchi aer ei, ma jnu Lili ;,zabili. Si compiono cor i acceler a li e i promuovono con Cac ililà i canclidali in divi sa: u110 d ei m ali della g u erra .. ar à, dt111que, l a for1naz ion e di medici rnal })rc parali ai loro compili.

I~ ~ran~i a .u.n d ecr e to ,r ecen le l1a riclot lo, p er tu t tL 1 p er1od1c1, alla m e ta il qua n li la ti Yo di carta ch e utilizza va n o pri1na d elle os lilità. L 'eff icien za <le i g iorn ali m edici vien e ad esser e molto menom a ta , pr~ prio m entre è più sentito il bisogno di diffonder e n ozion i di inedicin a e ig ien e di g u erra. (Evid entem ente i g iornali m edici n o11 andre bber o equiparati a guelli di l e ttura amena). La « G azette h ebdomad air c d es scien ces m édicales d e Bordeau x », l 'o t1 imo periodico diret to d al prof . J . Sabrazès, h a sospeso t em por a n ean1en le l e pupblicazioni . Il cc Progr ès m édical » è dive nuto quindicin ale. La Casa d egli studenti b elg i, sorta a P arig i n ella c i l tà d egli tudenti , è s ta la trasforma ta in os.peda·l e n1ililare, 1conformem enle alla volontà d ella fondalrice, sig n or a Bierman ·s-Lapòt r e. L 'au t orità militar e, in ricon osciment o d el gest o compiuto, h a d eciso di d ar e alla for n1azione il n ome d i e< Osp ed ale degli stt1òenli belg i ». Nella Facollà 1nedica cli Bogo ta s i è svol ta, dal 10 al 15 lug lio, una « e l Limana della ca ta r atta », con sis tent e )n lezioni , confer en ze, dimos trazion i, eser cì tazio ni ; il p rogr amma è pubblicat o in « Revista d e ln Fac ult acl de l\1edicina » ( v. VIII, n. 61).


2042

«

IL

t>OLICLINJCO

IJ çcJelJrc cl1irurgo s1)ag11olo dol l. Go11H.' z Ulla (• s Lal o clello n1embro titolare cl ell 'Accademia r eale di medicina di ~Iadrid. Il dolt. Ulla, m edico :t11ilitare, rimas Lo a Marlrid cll1rnn1 e la guerra c ivil e, e ra ·s tato costre tto ad OJ)Crare sotto una corla cli arma li . Per un tent a tivo di eva ione, egìi Yenn e con·da1111ato a n1orte : potè essere salvato solo g·razie ad ·u11 jnterYen lo al Livo della presiden za rlell 'Associazion c intcr11 azjona]c di chirurg ia » e 11e fu operato lo sca1n})io co11 un prig io11icro d cll 'escrc ilo di Franco . Il 1n in is lro clelJ 'i·n tern o cl ella Gcr111 anja 11a s la})ilito ch e il n1-e d ico ha l 'olJbligo <li denunzi a dei <:el Licj, quando questi s i sottraggono alle c·ure prescritte. Il n1edico h a anche l 'opbligo di ri corr ere a tulli i n1czzi pos ibili per scoprire la fonte <lel con lagio e, e ne.e.e .. nrio, di procedere ad un 'in chie~ta. In Ing·hilterrn, aur1go a lc un e e.o ste clirupale ( il .c'ui color e bia n eo fece dare acl esse il nome di A lbio11e) i trovan o delle grotte, che oro i pen·~ a acl ulili zzare 1)er farne deg li o pedali capaci di almeno 15.000 pos ti ; esse offrirebbero t1na sic urezza assoluta contro g li attacchi aerei. Già s i -è allestila una maternità co11 500 le tti. L e dùe associazjonj m ediche cc F éderalion Mé<licale Belge n e << Algemeen VJaamscl1 Ge11eeshee r enYe rbond » (ch e rappresentavano, ri'sp e llivam ente 1 il Belgio vallo11e e il Belg io fiammin g o) si son0 fu se n el « Medicorum Collcgium Belgi.Cllffi n co11 sede a Bruxelles, bo11levard d c Wat erl oo r>4; esso verrà diretto dai òue presidenti. Nel Be1g·io, con decre to r eal e in dala 18 se i lem])re, i è isli tui to, n elle du e università s lata li (cli Gand e {li I~ iegi) , il diploma òi n1edico ig ienist a; p e r con seguirlo occorre avere il diplon1a di inedicin a, cl1irurg·ia e ostetricia, freque11 Lare ·ùna serie di cor si per la durata cl i un a11 no e superare un e·same. 11 nuovo di}Jloma rispond e agli .. Yiluppi crescenti dell 'igien e applica l a.

Tl prof. Pie tro Cignolini dj

~e n ova .

h a. t en u'lo a l\lilano 1 n ella « l\1ostra delle 1nvenz1on1 )), llna co11fer en za sulla « Rcentgen cin ema lografia d cll a tosse »

>J

li\~ ~o

XL\ I, I\u~1. 41]

III Gerrn n nja il bi.,ogno d i an1 pie d ispon i!) i] i I à di letli o ·pedalicri, IJer fronteggiare le po sibili e igenze b elliche, h a i11dotto le au Lorità sanitarie a far limitare n1ol Lo le accellazioni dei 111ala Li 11egl i OS})ed.ali e J1egJ i altri istituti di cura Ad es. il ì\[ini s lcro ·dell ' jnlr rno ha di"sposlo ch e le donne ges la nli r1on debbau o e·s er e ricovrrate nelle cli11ich e oslelrich e o nelle ina lernilà, qualora si preveda un parlo normale. L'I liluto di 1ncrli c in a sperime11laJc « 1\ . I\I. Gorki l> di ~fosca una d elle grandi -cr eazioni cl cl reg jm c :ovieli co - verrà ancora ingrandito, fino a r e nderlo mostruoso. Sopra un area di 85 e t Lari sorgerà u11a Yera ciLLadina, con 11 padig li oni; aJJ ·u opo s j sono ·stanziati 89 milioui di rubli. La costruzione dovrò essere ulti1nala nel 1942. L ' is tj t uto con lcrà fino a 3000 collabora Lori . no d e i padiglioni è riser,·ato a lla s i11tesi di nttOYi ine <licinal i. 1' ra ]e a llrezza ture deJl 'Istitulo saranno un appareccl1io RoC'n lgen a 500 kilo''' a tls, un mi croscopio elet lron ico da 100.000 cliamelri un ' ù1 lra-centriit1ga capace cli 40.000 g iri a l ~1i11 ulo, un appar~cchio. de~l 'ac.c acl~mico P. J... Kapize per la ·produzione d1 aria liquid a. 1

l!: nlorto jn e tà di 81 a nni il prof. [l1 ccAnno J onGE, e111 crito -dell 'Un i versi là dj J,,jsbona ; più Yolte fu direttore generale della sanità n el Portogallo e da lcmpo rappresen lava ques to Paese nel1'0rgan izzazione cl 'igiene della Socie là dell e ~a­ zioni. Ha compi·u to s l urli a1)prezzati ulla febl)re lifojde e sulla fehhrc gialla. J~ deceduto a ~"il arlc J fia, i(l e tà di

80 ann i , poHA scr..ocK ELr..1s ,

ver o ma cel ebre il dotl. H ANRY s p ecializza Los i n~ll o l ud io dei I?ro})le n1 i. scss1;1aJ~ ; per egui la to in In g hilterra p er 1mmora l1tà, s1 r•: fugi ò T1egl i Stati Un i l i, ove p11phlicò n u111eros1 Ja ,·orL Regislria 1no con ra1n111arico le p erdile: clel p rof. 1'~1CIRFJRTn B \FFONI-T~"l'.c r.\~ r, . s i imato ostetrico-l"Yine.c·o ]ogo di Ro111<l , muttla lo d1 guerra; d el doll . ANTo=-'lro , F.)CI:\'Etuo, 111edico Yalen le di Grot Le (Ag rigento), ove fu sindaco e podestà.

Indice alfabetico per materie.

Acql1a: lr aversata d ell '- e delern1i11ismo d egli ed emi . . . . . . . . . . . . . . . . . Anato111ia in Omero An linn cn1i ci: controllo dei p rc paré! li As n1a: cura .. . . . · · · · · · · · Bibliografia . . . . . · . · · · · · · Digitalici: prepara li - : valutazio11 e dell 'atti,·i Là terapeutica . . . . . . Gas aggressivi : difesa e pron Lo soccorso nei colpiti da . . . . I poYitaminosi seco11darie . . . . · · ·

Pag. 2020

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2036 2036 2035 2022·

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2032

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2013 2002

Li poidosi . . . . . . . . . . · · · · · Lue-s ig nora la con inultiforn1i n1auifcs lazioni circolatorie . . . · · · · · Malattie: r eazioni dell .or ga ni mo al le cause est erne delle · · · · · · · l\1AnAGLI.\NO E.: discor so . · · · · · · . · Prova d el r amnosi o èlel Caslellani: •g nificato e valore diagnostico . · · · Roentgenterapi a d ell a d isha sia ang1011euroti ~a . . . . . · · · · · · · ·

Pag. 2025

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1999

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======================~~===:~=;==~~~~~~~~~--= Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la rista~p!i ~~on P!"'blicati ~el Policlinloo se non in ~~~:RBaa amonztat.ione scntta dalla reàat.ione. ~ vietata la pubblicazione às sunti ds essi senza citarne la fonte.

C. FnuGoN1, Red . capo.

A. Pozzi, resp. ~~~~~~~~~~~~~~~-

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier

--


Nnm. 4:8

Roma, 27 Novembre 1939 • XT III

.lNNO XLVI

'' PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE .

.

'' ...

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO' DURANTE

SEZIONE REDATTORE

PREZZI

PRATICA

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli :

AL

Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (2) (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 - L. 66 (i) (l-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 66 (4)

. Clinico . Med'to cli Ro. .

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Cumulativi :

Italia Estero ALLB DtTB SBZUiNI (pratica t:. medica) . . L. 110 L. 166 A.LU DUB SUJONI (pratica. e chirurgica) L. 110 L. 1,6 ALL• T&& SJIZlONI (prat., med. e chirnr.) L. 140 L. 195

Un numero separato della. SEZIONB MEDICA o della CBIBl!R!iICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : D. Alea:si: Neurinoma della coda ec.i.uina in m or,bo di Recklinghau sen: ischialgia co·me unica manifestazione clinica. ~ote e contributi : G. Ghisio: La reazione verde nell'ittero da leptosp:Lre. L 'attuai ità scientifica : A. Filippini : Nu0ve concezioni sulla patologia della m alaria. .Sunti .e rassegne : S ISl'ElVl.\ NERVOSO: I. Barnes Burt : Diagnosi e trattamento della sciatica vera. - J. A. Ryle : Le nettrosi viscerali. - PRONTO SOCCORSO : G. w . Freytag : Prime cure n el le lesioni oculari. (:enni bibl•ografici. j Congressi Nazionali di Medic•na e Chirurgia : XLV Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. - Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

Appunti per i I med•co pratico : DIAGNOSTICA: Le punture di m orfina nella diagnos i di affezioni di vasi e nervi periferici. - TERAPIA: Il trattam ento medico delle pleu.riti purulente non tubercolari. ~ T entativo di cura d ella ntalattia. di Eberth mediante il giallo d 'acridina,. - Le proteine Jlel tra,ttamento della I).efrite. Metabolismo dell 'acqua e s u a sostituzione in clinica chirurgica. - MEDIC INA COLONIALE: Febbre climatica maesauina estiva. VARIA. Nella vita professionale : Cron aca del movimento -corporativo. - Med·ici na sociale. - Insegnamento s uperiore. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie d•verse. Indice alfabetico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE

11.au.s en, che· pur di1nostranclo· una spiccata predilezione per le radici craniche e .spinali non t jis pettano le .mening·i (Penfield e Young, Ostertag, Rog·er e Cremieux, Antony, ecc.), il midollo spinale (Laignel-Lavastine e Tinel , D 'A11tor1a, Patoir e Raviard , Gaup1p , Straub-e), il cervelletto (~falcino , Barcaglia) e persino gli emisferi cer ebrali (Gu ccione). Ricordiamo poi che il problem.a della patogene·s i di questi tumori è in continua vevisioue, e n11111erose sono state le cause invocate: i è ,p arlalo di 111alforn1aziot1i, di grup1pi cell11lari alw.rra11ti (\\Taltl1ard j e i11 qt1 c .~ ti ulti111i ten1pi vr è Ja tendenza a co11tiidernre l 'intcr, . er1to di un fattore di:5endocrino , specialmente ~ul terreno di una primiti,ra disfunzione ipofisaria ·: oro e .accen11ereb1b·e ro i casi di Recklin O'h ausen associati a gig.a11tis1110 (Riml) a nani~1no (I.iai•.g11el-Lavastine) o a n1anifestazi0Di acro111egaliche (De Castro, Feidel e 11:,roussarcl . Sislo Vizioli, ecc.). Secondo D' Antona jnverc la co1tdizione primiti,-a co11sisterebbe j11 un a e>nomalia di sviluppo d cl sistema n erYoso cli c ri gale .ai primi periodi cl ella Yita e 111 brio11.al e.

CLINI G '

DELI.E ~I.\L-\TTlE NEnvosE F lVJ.EN1'.\J ,I DELLA }{.

UNIVEHSITÀ DI MILANO

Direttore: prof.

CARLO BESTA

Neurinoma della coda equina in morbo di Recklinghausen : ischialgia come unica manifestazione clinica. Dolt.

DAVIDE ALESSJ,

assistente.

La neurofibromatosi diffus.a, se og·gi è orn1ai suffici enteme!)te cono&ciuta <lc.' i derrr1atolog·i in tutte le fi-Ue possibili vari età cutanee, rappresenta tutt'ora nel campo della nevrol ogia un .argor11ento di i11dagin e, 11011 tanto per la na jpOSizi0nc di fronte· al prob lema dei tumori del nevras&e, quanto piuttosto p·er i parrticolari :aspetti cli11ici con i quali si a11nunciano le loiC'alizzazioni nerV10se. Atl r.aver so llna ricca l et,eratura st1ll 'argon1ento so,n o note ]e. infinite combinazio11i neurologich e. talvolta assai complesf.e, cui danno · luog;o, a n1otivo della frc que11 t·e m111liplicilà, i tu.m ori da R eckling 1

1


2044

« l L POLICLINICO »

Per ·q uanto la scguenle os...~rvazione non porti alcun contributo allo studio dei problemi a11cora discussi di questa malattia 1 ho creduto ugualmente interessante farne conoscer·e. le particolarità cliniche per alcune considerazioni di i11dole esclusivan1ente pratica. 1

C. Giuseppina di anni 34, cameriera. Ammessa in Clinica il 22 marzo 1939. Gentilizio indenne da eredità blastomatosa e da endocrino-distrofie. Genitori sani. Marito sano, un figlio morto di polmonite. Non gravidanze abortive. Le mestruazioni sono sempre state regolari. La paziente presenta anamnesi de]la prima infanzia norm{!le. I suoi famigliari affermano che le macchie pigmentarie che le ricoprono la pelle risalgono alla i1ascita, mentre i tumoretti cutanei qua e là dis·seminati comparvero in epoche successive senza che sia possibile !Stabilire la precisa data di inizio. Essi non furono mai dolenti. Nel ·1913 ammalò di una forma influenzale, d e-· corsa sen za apprezzabili complicazioni nervose . Gli attuali disturbi rimontano al febbraio 1936, epoca in cui l 'ammalata, sembra durante uno sforzo, cominciò a lamentare dolori alla regione lombare che in seguito si e·stesero gradatamente alla regione della natica 1sinistra, quindi alla faccia posteriore della coscia, raggiungendo in capo a 3 mesi la caratteristica irradiazione di una sciatica. La sede di maggior dolore rimase sen1pre lombo-sacrale. Malgrado le varie cure praticale, fra le quali un trattamento roentgenterapico, la sintomatologia dolorosa andò sempre più aggravandosi specie nei confronti delle crisi paros·sistiche che intervallat e a remissioni 1spontanee di alcuni giorni , riprendevano do·p o queste in modo improvviso con l 'abituale irradiazione. I numerosi medici che la Yisitarono furono concordi nella diagnosi di una sciatica di natura reumatica, anche perchè le radiografie della colonna vertebrale eseguite jn epoch e su ccessive diedero reperti negativi. La paziente si è sempre meravigliata che talora l'esacerbazione del dolore avviene proprio mentre essa ·si trova in assoluto riposo, per esempio durante il sonno, e che l 'attenuazione o la scomparsa di esso possa essere raggiunta con il movime11to, per cui un rimedio alla crisi dolorosa può essere rappresentato dal camn1ino. Ad ogni m odo la sciatica non viene peggiorata dalla relativa attività fi•sica cui è costretta per il suo compito di cameriera, n1entre gli sforzi violenti (sollevare pesi, pulire i pavimenti) esacerbano o . provocano la comparsa delle crisi. Il dolore non si modifica con i colpi di tosse, con Io sbadiglio, ecc. Nei mesi che precedettero il ricovero nella clinica, la sindrome algica divenne continua e assai 111oles ln, e taJvolta con diffusione alla coscia destra. Questa progresisione dei disturpi indu·ssero la p aziente a farsi r icoverare per un 'indagine più profond a. Not1 ebbe mai a lamentare distt1rbi del dinamismo òegl1 arti inferiori, nè si accorse di dover assumere speciali posizioni per rendere meno penosa la s lazione eretta e il cammino . Non disturbi degli sfinteri. Esani e obbietl ivo: Soggetto di costituzione scheletrica r egol are, senza deviazioni dello scl1eletro

lA:'<NO XLVI, NUl\I. 48 )

vertebrale. Nutrizione e •sangui.ficazione discrete. Non manifestazioni disendocrino-di·strofiche. Su tutto il corpo, ma specialmente sul tronco si notano nun1erose chiazze non rilevate, di grandezza variabile, color ]atte e caffè. Incassati nello spessore della cute o, più spesso, prominenti e globosi, talvolta peduncolati, di consistenza molle, indolori, spostabili, si o·sservano piccoli noduli di colorito della cute normale, o leggermente giallognolo. Lo sfregamento della pelle evidenzia piccole aree acromiche rotondeggianti, che prima difficilmente apprezzabili, si rendono bene visibili sullo sfondo rosso dell'eritema meccanico. L'esame degli organi toraco-addominali è negativo. Negativo l 'esame delle urine, negative le sifiloreazioni sul siero di sangue. L'ammalata presenta intelligenza adeguata a11a sua condizione sociale. 1 movimenti che la paziente esegue ·spontaneamente e quelli comandati vengono compiuti con sufficiente en ergia, e specialmente quelli degli arti inferiori non trovano ostacolo nei dolori ch e essa accusa alla regione lombare e alla faccia posteriore delle coscie, sopratutto dal lato sinistro. ia n ella stazione erel ta ch e durante il cammino non si osservano particolari atteggiamenti antalgici del tronco e degli arti inferiori, ma solo Ja paziente tiene volentieri la mano sul fian~o sinistro. Non ·si osservano alterazioni del paisso, e la fl essione del tronco viene ampiamente eseguita. Nel decubilo supino gli arli inferiori posson o essere sollevali isolatamente allo stesso livello . co1ne pure risulta rispettata la ni.otilità segmentaria di essi. Solo 1se durante 1'esame interviene una crisi doloro·sa, i movimenti della coscia sinistra sul bacino vengono eseguiti con minore ampiezza a causa del dolore. Nulla a carico della motilità del capo e degli ari.i superiori. Le pupille sono isocoriche e pene reagenti agli stimoli. Le funzioni sen soriali sono integre. Nulla da rilevare a carico dell 'attività motoria, sensitiva e rifleS1sa dei nervi cranici. La sen sibilità subbiettiva, parlicola:r:mente esplorata agli arti inferiori , dimos tra una nett a dolenzia alla pressione dei punti fe1norali superiori e m edio di Valleix dal lato sinistro, m entre rimangono indolenti gli altri punti lungo il rtecorso dello sciatico. La manovra di Lasègue a sinistra su scita dolore a solo 70-80o, mentre a isinistra è negativa. Le altre prove di elongazione dello sciatico no·n esacerbano il dolore. La percussione dei processi spinosi è indolente per tutta la lunghezza della colonna vertebrale; appena dolente Ja palpazione profop.da clelle masse muscolari paravertebrali di sinistra nella r egione lombare. Le varie forme della 1sensibilità superficiale , di. ligentemente interrogate nei dermatomeri lombosaérali, non dimostrano la benchè minima anerazione, anche di fronte allo stimolo simmetrico e co~temporaneo . Talvolta l'ammalata crede di avvertire una leggera jperestesia dolorifica alla faccia doraale del piede cli sinistra, ma essa stessa non pùò escludere l'intervento di un fattore suggestiYo (lato dell'ischialgia). Pure la ·sensibilità vibratoria artrocinetica, e di attitt1dine risultano per:fiettamente con servate e in motdi0 simmetrico. L'esplorazione senisitiva della· regione della sella è pure n eg·a tiva .


[AI'NO

XLVI,

ì\CJ'l\T. 48)

2045

SEZ!ONE PRATICA

Il trofis1no muscolare è conservato pilateral-

1nente, e non sono rilevabili disturbi del tono inuscolare agli arti inferiori. Riflessi trigeminali sin11netrici. La reflettività profo11da agli arti superiori è conservata. Riflessi addominali presenti e simmetrici. Presente il riflesso medio-pubico nella duplice riisposta. Tutti i riflessi tendinei ed osteoperiostei degli arti inferiori sono presenti ed in modo simmetrico. La stimolazione cutanea-plantare sia che venga eseguita sul lato esterno che interno della pianta del piede provoca dai due lati la flessione delle dita associata a ·simmetrica contrazione del tensore della fascia lata. Non fenomeni di auton1atismo spinale. La radiografia della colonna lombo-sacrale è assolutamente negativa. I

ma o sch,vannoma a struttura fibrillare (tipo A secondo Antoni) senza particolari fenon1eni regressivi, nè tendenza a trasformazione maligna.

L'osservazione clinica può essere co&ì rias:-:.1m ta: in una donna affetta da dern1ofibromatosi congenita e macchie i1perpign1entate, compare al] '·età di 31 a1i.11i una sinton1atologia dolorosa ir1izialmente localizzata alla regione ]01rihure . cl1e ne.I decorso successivo as 11n1e· i caratteri di una tipica ischialgia sinistra contro la quale si dimostrarono inefficaci tutte le cure attuate nella convinzio11e di una semplice 11evralgia dello sciatico, come si era in·d otti a concludere data la n·egatività degli esami clir1ici e dcl reperto radiografico dello scheletro verte.b rale. Tuttavia l 'e·cce&siva durata de1la forma morbosa e lo speciale carattere del doloPe, chiei talvolta presentava esacerbazioni durante il riposo, fecero nascere il sospetto di u11a lesione ineno b·e nigna di quella sino allora diagnosticata. L'indagine mielografica dimostrò infatti un arresto totale della sostanza OJ)aca .1 liveJlo d ella terza vertebra lombare. Iitnchè il rilievo clinico obbiettivo 6Ì presenLas.se asFYOlutamente negativo, e quindi in evidente dis~ccordo co·n il reperto lipiodolico, fu i1raticata una laminectomia ch·e permise- di asportare un tumore i11tradurale della grossezza di un uovo di picoìone aderente ad una radice ·d el fascio equino, con i caratteri is,t ologici di un tipico neurinoma. Ci· troviamo qui11di di fronte ad un caso di n1orbo di Reicih.lin1gltause11, dove la sede radicolare della co1nplicazione nervosa ri~pohde al] 'aspetto più comune di questa malattia tipicamente neoformK}tivn che anc he nei casi di localizzazioni n·ervose oentrali so·v ente si accompag·n.a a tumoretti delle radici spinali, i q11ali o rimangono ignorati, e rappresentano allora u11a sorpTesa di autopsia, oppure pro' 'ocano sintomatoiogie radicolari abitualmente sensitive, dove però la manifestazione dolorosa raramente ha un riscontro obbiettivo che autorjzzi il Rospetto di una lesione tumorale. Anr l1e quando la partecipazione del sistema nervoso alla 1nalattia .d'i Recklinghausen è stabilita dalla presenza di un neurinoma solitario, 11el qual caso di dimensioni per solito rispettabili, nelle fasi iniziali esso non viene quasi mai riconoRciuto, e so,]o con il pir ogredire della neoforn1azione, co111pletandosi il quadro clinico con i segni di una compressione midoll are o lJoliradicolare, il dubbio di un processo intrarachideo che abbia rapporti con le alterazioni cutanee, si sostituirà alla diagnosi pri111iti,·a di una banale forma nevralgica. La risoluzi one del problema verrà allora affidata ad 11n 1

1

1

Fra. 1. di L 3.

Aspetto del blocco lipiodolico a livello

L 'esa1ne mielografico eseguito per via sottoccipitale dimostra un arresto della sostanza opaca alla terza vertebra lombare . Il liquor estratto è negativo. Intervento chirurgico, (praf. F asiani). Con una ]aJninectomia della seconda e terza lombare viene nles·so allo scoperto il sacco durale che a liYello di L 3 presenta un ingrossamento a fiaschetta. Incisa longiludi11almente la dura, le radici nervose si presentano in un punto con1e estroflesse, e divaricate, m ostrano al di sotto una neoformazio11e grossa quanto un uovo di piccione, aderente ad una cli esse. Anteriormente il tumore è trattenuto da ader enze poco tenaci, tali da J)ermetterne l 'agevole isolamento. Recisa la radice nerYosa cui il tumore aderi~ ce, questo viene asportato in totalità. Is tologican-ien le s i tra l l a di u11 tipico neurino-


2046

[Ai~No

« IL POLICL I N I CO »

t.icc.ertamento n1ielo·g·rafico o alle pec uliari alte1azioni ,d el liquor sottostar1te all.1 n eoplasia. ( ~ osì 11el caso descritto da Ran1011d, la com])arsa ·di disturbi del ca1nmino in un so•ggetto ir1 cui la pers.isLenza di dolori toracici consigliò la diagnosi di n·e\rralgia i1l tercoslale, indicò la necessità di un esan1e lipoidolico dal quale il chirurgo ebbe elementi IJTeci i ch e Jo guidarono all 'asportazione di un fìbroglion1a orjginato· da una radice dorsale. . Constatato ·cruindi ch e la fase dolorosa d:ei r1eurinorni iniziali non ha dati clinici sufficien-

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Il tumore (n euri11oma) asportato d a una radice della cauda.

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ti per differenziarli dai sen1p·lici fat1 i n evralgici co11 i quali ven.g ono confusi, non farà meraviglia se nel caso riferito la sindrom e isohialgica non a b1bia consig·liato· durant·e i] decorso di an.ni altra supposizione ·diagnostica se non quella di una form a reumatica. Ma il fatto più strano , e in esso è riposto l 'inLeTe... sc 1del caso, t: ch e malgrado le· rispettabili dimensioni ·del tumore e la sua 1evidejn te azione cornoressiva a d un livello della cauda dove il fascio di radici è ancora compatto, con1e è lecito dedurre dal carattere e dallR sede clel blocco lipiodolico, siano mancati i segni funz ionali e clinici di una sofferenza delle radici lon1]J o -~a cra li. poi sottoli11eato 1

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Nu~r.

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c;he no11 vennero osservate quelle pec1u liari alterazioni del r e1gime dei ritle&si cutanei e profcndi sulle quali il Neri ha r ecentemente ricl1iamato l 'attenzio11e, e che da noi furono deliberatan1ente ric.ercate. Questo particolare contegno clinico dei tu11lori della cauda equi11a n ei confronti di altre edi radicolari, era già stato notato da Oppenheim. a p1roposito• di ·d ue casi in cui un volu1ni11oso fi b rosarcoma ch e, inglobava per qu.a si l·utta l'altezza le radici della cauda, e un turr1ore cistico benigno , ebbero come unica maIJifestazione clinica dolori di tipo ischialgico,. ch e mentirono per lung·hi anni la V•e ra natura del piro·c esso. Solo i segni liquorali di un blocco !Spinale consigliarono l'intervento opera• torio. In uno studio 1di Elsberg e Co11stable sulla frequenza d:ei vari &intorni osse rv:a ti nei tun 1ori della ca uda da essi operati, risulta che il dolore nella totalità dei casi apre la malattia ,. quasi f7en1pre per ll1ngo tempo interpretata con1 c lon1bagg·ine o ischi algia, ·e cl1e nel 25 per c:ento· delle osservazioni i fatti algesici non si arcom·pagnano ad lln .adeguato rilievo clinico c1b·b ietti,,o nei dermatomi corris1)o ndenti. JJ sintoma dolore è quindi la caratteristica r1iù $alien te dei tumori di qu1ei&ta r egione, e e.li solito la sua espressione ischial gica rimane a lungo l 'u1 rico segno della sofferenza radicolare, e. poichè l e n1odifi cazioni liquorali ne] ser1so di una xantocromia o di una iperalbun1inosi ~a no ugual ni ente precoci. Sica~d e LaJ)lane h anno definito col termine di « lumbago :xantocromica » questa l)articolare . i ndrome dei tumori della regione·. È interessante poi notare che I 'ipeTalb,u min osi 1ei la xantocro111i.a l)Ossono presentarsi anche nel liquor estratto nd un livello soprastante la lesione (Cushing, AJer, GuilJ nin), e ciò ,,a ten11to presente per· e' itare, come capitò allo stesso Cushing, errori .d.i localizzazione ch 0 condl1 ~sero a Jnminectomie troppo alte. Analizzando ora le modalità con cui si manifestò nel caso riferito il dolo.r e, possiamo ~nz'altro· affermare cl1e ess.o non J)rresenLava certo i caratteri ritenuti .p atognomonici ·delle sciatich e funicolari , ch e nel gruppo delle form e reumatiche rappresentano l'eventualità I)ÌÙ frequente. Infatti, se la mancanza di una obbiettività clinica poteva allontanar.e il •sospetto 1di t1na J e~iojne profonda delle radici lombari o sacrali , l 'osservazione più scrupolosa dei caratteri e dell'evoluzione dell'ischialgia era in gTado ·di esclud,e re la diagnosi semplici ta di t1n semp lice processo nevralgico. Nella nostra am1

Fra . 2.

XL' rl ,

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[ANNO XL VI, NUJ\f. 48 J

2047

SEZIONE PRATICA

poterapia. Ematic.a Totale

\

I<

SCIROPPO

DESCHIENS . all' Emoglobina vivente

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POLI CLI NICO >J

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(A~No

XLVI,

:\u~1.

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malata, contrariamente a quanto avviene nella malattia di Cotugno a eziologia r eumatica , i&i ..asfiisteva a questo fatto apparentemente paradossale, e cioè ch1e le esacerbazio·n i dolorose ..anrichè essere provoca te -d al movimento , non solo colpivano I' a1nmalata in assoluto riposo, ..acl esempio durante il 6onno , ma venivano attenuate se la paziente si alzava o faceva al-cuni paf,Si. Questa strana circostanza notata per Ja prima volta da Wallgren in due casi di tumore della cauda equina, fu in seguito .controllata e descritta d'a Rof!Br a proposito d ella diagnosi differenziale fra sciatica funicola re .e quella sinto1natica per compressione di ra-Oici -d el tratto lornbo-sacrale <lcl midollo. Per qua11to le varie spiegazioni ])ropost.e dagli autori oh e si sono occupati di questo in-teressante contegno del dolor·e n ei tumori della cauda equina (D~ vis, \Vallin gton , J)omoula:rd, Scl1ultze, WalJgren , ecc. ) non siano mol~ to convince·nti, tuttavia il fatto è frequente e tut.ti :ono ·d 'accordo nel ritenerlo csc]u sivo di -queste neoformazioni. Anche l 'ais senza di cori trattura delle masse ' mt1~colari delle ·doccie paraver Lebrali e la mancania idi un tipico atteggiamento .antalgico .che tutti conoscono 1come l 'a1Jf)an11 aggio dell0 -sciatalgie violenti ·e a lun.go decor so , d ep·o nevano in favor<e di una lesione radicolare la quale raram ente vien e riconosciuta come elemento patogen etico d·elle form e reu111ati ch e (R oger). Analoghe considerazio11i in favore di un' ori:gine radicolare della mani~estazione dolorosa, ·potrebbero essere fatte nei confronti di quelle manovre che hanno per scopo un'elongazione ·de] tron co nervoso , e che n ell 'fln1malata ' 'eni vano to llerate in modo e,·idente1nente spropo r.7.ionato ali 'intensità dielle crisi algesich e. Dunque se l'esame nevrologico si mantene'Va muto nei riguardi della ste~sa lesione radicolare, -d enunciata d.fl ]l 'ischialgia, gli ·eleme.nti negativi rico:ndati dovevano, in una valutazione più rigor osa del caso clinico, far na-scere fondati sospetti sulJ 'interpretazion e cc reumatica » della· malattia . L'importanza ·p ratica che 1scaturisce da que-sta o~ erv.azior1 e si riferisce in particolar modo ~1 commento sopra accennato circa la r1,e ces·s ità di dubitare della diagnosi, il più delle volte affyettata , di una forma « essenziale » in quei casi do·v e il riposo e le cure prolungate ( la nostra paziente fece pu:re applicazioni Toent·g e11terapiche) non portan o a un deci ivo n1iglioramento. Si dovrann o rioè ri cercare n el'1'e•s pressione del ·dolorr quell e caratteTistich e ·sopra accennate ch e ~e in ap1)aren7.a pos~ono -sembrare una sterile pedanteria o un lu sso semeiologico , in pratica si rivelano utilissime r1ell<J. differcnziazionr fra ~c i a ti r n funicolnrr e -sciatica roèl icolare. Tn cruest 'ultimo caso I 'ipo1

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2049

SEZIONE PRATICA

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tesi ·d i una se111plice ·forma nevralgica do.vrà e~sere accettata con rr1olta circospezione, specie se l 'esame radiografico non dimostri fatti di artrite o vizi di sviluppo dello scheletro v•ertelbira]ei (sacralizzazi.Dne, sohi1si), nel qual caso sarà preferibile sottoip orre la paziente ad t1n 'indagine mielog rafie.a che, come vedremo, non offre m .aggiore diffi coltà di una puntura l()1nb are. Ollre1ai tua:nori della coda equina, ai quali la pr·esenza di uria dermofibromatosi dovrà necessarian1ente indirizzare, si sono rese note in questi ultimi te1npi altre cause capaci di manl·enere1 cronicamente una sintomatologia dolorosa nei distretti lo·m bo-sacr ali, senza che per i dati clinici o radiologici sia concesso dubitarn e l 'eSiiistenza Ricordando solo le lesioni traumatiche dei discl1i interverte;b rali quale causa fvequente ·d i sindromi ischialgiche (nella maggior parte degli 80 casi di sciatiche di questa natura operati da Barr il trauma non era ricordato I) e le form;c. di 1nevri1 e della cauda in cui i dolo·r i mantengono una posizione di .p rimo piano i1el quadro clinico (Elsherg), credo opportuno richiamare I'attenzione s-ull 'imporLanza ch e r ecentemente ·è stata anI1essa alle -e rnie del 11ucleo polposo nel determinif;mo di sciati,c he ribelli. Il Glorieux in uria sua interessante mono·g rafia st1 abbondG1nt~ casistica radiologica e operatoria, crede di poter concludere che la causa principale d,e:]Je sciatiche radicolari dette eissenziali risiede n ell'ernia posteriore del menisco interverteb·r ale. Lo stesso dicasi per C€rte lombaggini ch e n on cedono ai so]iti trattamenti. La fr equ enza di quest e sinto,m a1olog i e n ervose è giusti fica ta dalla predilezione ohe J 'ernia del m enisco dimostra per la reg ione lombare inferiore , e si noti che la cauf5a di es&\ non è sempre traumatica, e che la sen1plice radiografia della colonna vertebrale il più delle volte non pre&er1ta seg·ni sch el etrici caratteri sti ci cli tale lesion e. . Rin1-a ne quindi din1ostrato ch e di fronte a n 1anifestazioni dolorose di carattere radicolare nel do.m inio d'ella ca·ud~ equina, qt1ando queste si prolunghino eccessivam-ente malarado l 'istitu zione di varie terapie , sia doveroso, una volta esclusa la sifilide, sospettare una patogen esi compressiva, che, com,e il n ostro caso dirriOStra, sovente non ,,iene denl1nciata da . f;i gn ificativi rilievi clinici obbietti,,i o da quaciri radiologici di specifico "~l ore cliag-nostico. \.ome corollario logico di que ta preme~sa varrà i] consiglio di sottoporre· alla puntura lon1bare o ali 'esam e mi~lografl co tutti i casi di lombaggine o di sciatica ribelle ai ~oli ti t rattamenti antireumatici. Mentre n elle l esioni tumorali o in quelle nevri tiche della e.a uda equina l 'iperalbuminosi e 1

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« lL POLICLINICO »

la xantocromia del liquor f or11iscono elen1e11ti suflìcienti per una diagnosi che giustifichi una laminectomia (Elsber.g), nelle altre evenienze ricordate sarà indispensabile rico1Tere alla introduzio·n e intradurale del lipiod ol per riuscire a documentare attra,·erso I 'arresto più o rn€no completo di esso, l'aspetto anatomico e la sede della compressioin e radicolare. A proposito· di que1sto esame, cr,e do opportuno accennare al fatto che in tali circ·ostanze la causa dell'offesa m eccanica di una o priù radici della cauda non sempre arriva a creare un serio ostacolo a] p·a ss·a ggio· del lipiodol nel sacco durale, per cui si dovrà preferire ] 'introduzione di esso per via lomibare, seguendo· quindi radioscopica mente sul clinoscopiio la progressione caudocraniale della sostanza opaca per fissare sui radio~rammi quegli .arresti tem ;p·or.anei che con il metodo sottoccipitale potrebbe·r o sfuggire. I vantaggi del n1etodo lombare sono ampiamente descritti n ella citata monografia di GJorieux dove appunto in sugges tivo· materiale iconografico· vengono ripo·r tati casi di ernia me11iscale, in cui una completa p·ermeabilità al lir>iodol t.Sottocc1pitale fu poi sm entita , in un successivo1esame in rrrendele1nburg, attraverso Ja dimostrazione di arresti parziali e transitori. In ultima analisi il caso p ·r esentato oltre ad aggiungere un nuovo esempio alla serie nu1nerosa di malattia di Recklingha usen a localizzazione radicolare, ci ha perme6so di conf,e rmarc il caratteristico aspetto d ei tumori 1d ella cau·da equina, nei quali l 'a.bituale sitomato.Jogia dolo-rosa rimane talora come unica espre sionc clinica della rnalattia malgra·d o la confierma mielografica od operatoria di una com.p ressione· intradurale. Tuttavia se mancaro·n o i segr1i di una sofferen za poliradi colare i caratteri ·della sindrome ischialgica e il lun1go d ecorso di .essa , poterono esclud,e re la diagnosi di far.ma essenziale dalla quale sarà necessario diffidare nelle particolari circostanze cliniche qui descritte. TI sussidio di un esame mielografico, consentirà sull 'e-atlo g it1dizio diag nostico le pratich e d eduzioni terap eutiche.

Vien e de5critt9 un caso di malattia di Reckli11ghausen in cui un n·o orino ma della coda e1quina, chirur.g icamente asportato , era decorso per na durata di tre a11ni c·o n il qua dro ·d i llna ischialgia essenziale. Mentre viene sottolir1 eato· l'assoluto silenzio clinico del fatto compressivo, documentato dall 'indagin·e mielogra fic:a, FJi insiste. is ulla necessità di ricercare gli eventuali segni radicolari nelle sciatiche ribelli e nel caso , di sottoporre gli ammalati a quelle .pro,,e cap.aci di documentare una condizione di blocco spinale.

AY ER .

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e

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Neurol.ogia, 1938-XI. WALLGnF..iN .

Ueber Sc l ime r :en bei Cauda/.u1noren ..

Dtsch. Z. Nervenheilk, 78, 107, 1923. Ricordiamo le interessanti pubblicazioni: Prof. GAETANO BOSCHI e dell'Osped. Prov. di Ferrara Docente di Neuropatologia nella R. Univ. di Padova

Dott.ssa MARIA CORI del Reparto Neurologic<P della Poliam bul. Med.-Chir.. di Ferrara.

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La malattia di Recklinghausen (neurofibromatosi)

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Xanlhochromia and increased protein in the spinal fluicl above tumo·r s·O f lhe caiLda equina . .Arch. of :\"eur., 10, 167"

CusHING

Dott. CIOVANNI LIONETTI

RIASSlTNTO.

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Xl_.VI, NuM. 481

BIBLIOGRAFIA..

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE MAGGIORE DI VEHCELLI SEZfONE

GENERAI.JE

MEDICA

Diretta dal prof. P. M1No.

La reazione verde nell'ittero da leptospire. Dotl.

G1usEPPE

GH1sro, a ssi stente.

Pagniez e collaboratori (1) 11anno rilevato nel 1917 che nella spirochetosi ittero-emorrag-ica, le urine itterich e trattate con a . acetico e riscaldate, pr,ese11tano pe$SO una colorazione ver.de intensa. Osservazioni analoghe sono st:ate fatte da Cleyndert, da Gomes.mil, Hammer e Wolf Arzainal. La reazione verde, seco11do tali autori, sarebbe riscontrapile solo negli itteri <li origine pirochetica, e sarebb·e dovuta a loro parere, a una più facile ossid.azione d ei pi1grnenti biliari irt queste urine. In a l cune prin1e ricerche che abbian10 già 1>recedentcmente comunicato (2) abbia1110 1·ilevato cl1e effetli,•ame.n te tale r eazione i p.u ò ris contrare nelle urine itteriche ·d i questi amn1alati, e abbian10 messo in evidenza che esr&a (i dovuta a un processo <li ossidazione dei pigmenti biliari, p·eirch è ess.a si può otten er facilm ente con rnolte sostanze ossidanti. I confronti eseguiti con uri11e contenenti pigm en li biliari p er lesio11i epatiche di a ltra natura ave·vano dato risulLaLo negativo. Abbiamo prose guito le ricerche, es.tenendendo le indagini a numerosi casi di urine itteriche co·n presenza di pign1enti biliari e ab,b iamo potuto constatare e.b e 11e.lla 'grandissima mag.g·ioranza dei c asi il lratlam ento d elle urine itteriche con l 'acid o a cetico sin freddo· cl1e a cal d o, non clà .luogo a variazion e di col or.e. Solar11ent e in cinqu e casi abbian10 avuto risultato positiYo. 'l're ammalati erano affetti da neopla l11a g·as lrico, co,n m etastasi €·p atica. In due di questi la reazio11e ' 1ercle è stata n ettamente po. itjva per p ocl1i g iorni: nell 'altro s i è mantenula positiva per 1)ar ccchie settimane, p er diventare in ·seg t1ito n egativa, pur p ers istendo la presenza ·di p igm enti biliari. In un caso di illero da epatite infettiva lieve. la r eazione verde è .stata positiva per un giorno solo : ii:i u11 altro per clu e. g iorni. Sl1ccessivam e11tc a nche i11 questi casi malgrado la p1resen za di l)Ìgmenti biliari la r eazione è stata n egatiYa . Accennian10 di p nssnggio c h e la ricer ca d ell n r eazio n e n elle J'or1ne di leptospirosi pura111er1 le Tébbrili se nza n1anife tazioni il1 crir l1e e se nzn i)ig·n1 e11Li biliari 11 ell '11rina è s tata r os tn11teJ_l1crtte negativa. 1

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La constatazione della possibilità di otLenere que&ta reazione in urine provenienti da ammalati non affetti da leptospirosi, ha praticamente una notevole importanza. Infatti le primiti,re affermazioni deg-li autori citati che assegnavano a questa reazione un certo valore pratico per la dia.g nosi di probabile natura spirochetica dell ' ittero venivano éYiden.temente infirma te dai rilievi che abhian10 riferito . Conviene ricoT·d are che alcune oservazioni (Hoescl1-Weltman) hanno n1 esso in evidenza ch e1 la presenza dei nitriti nelle uri11e, rr1entre ren·de 11eg.ativa la resezione del1'urobilinogeno, per 1 aggiunta di poche goccie. ·di reattivo di Ehrlìch dà luogo a colorazio11e verde. Più rcce11Li riccr cl1c tra le quali ricordian10 in. Italia in q11clle di -Con 1cssatti , 11<:111110 confe1mato questi fatti . La reazione verde nell'urina sarebbe pertan1o 1dovuta alla pres·enza di nitriti ·e alla produzione, di a. nitroso per l 'acido cl1e , ,i t>i ag,g·iunge. e quindi alla ossidazione della b ilir11 1>ina in biliverdina per l 'azion e dell 'a cido ~ tesso .

Ab1biia1no pertanto cercato di stabilire se nelle urine da noi esaminate, si poteva dimostrar e la presenza di nitriti e ·degli e,·entuali rapporti di questa sostanza con la presenza o me110 della reazio11e verde. La ricerca dei nitriti ù stata praticata 111ediante la reazione di Gries , con l '.alfa-naftilamina che permette secondo l~ensley di rilevare la prese11za di nitriti 11elle 11rin·e anche alla diluizio11·e di u110 su 20 :milioni, 1l1 cntre secondo Con1e satti la r eazione ~arebbe po~siti va solo alla diluizione di uno . . u 1111 rnili one. Per la tec nica ved. Sahli (A!a1111ale dei me!(Idi clinici d ·esa1ne, volume secondo, parte 1' rin1a). I risultati ollenuti sono assai dimostrativi in quanto ab,b iamo potuto rilevare che la r eazio11e di Grie.s è serr1p1re positiva quando si otl ien e la reazione verde , i11e11 tre invece quand o questa diventa negativa anch e la reazione d ei njtriti diventa i1 egativa. Ques,ti n~c;;tri risultati con ferman o pertanto cl1e la r eazione verde in pre cn za di a cido ncetic-o i11 urine itl ericl1e conte-n enti pig n1 enti bilia ri r dovuta alla ossidAzio11e rapida elci pig,111enti l1iliari · t essi p er sco1nposizion e dei nitriti oper:ila da ll 'acido ag-g iunto. La scom par sa della reazione d opo l 'allo11 ta11an1 ento dei pig·111en t i l>ilia ri cl1e ab bia111 0 preced enle111ente con stc1l al o co11fern1n d 'al tra i1a rte i l n1 ecranismo ora 111dical o . · I 11il riti 11r ese11 Li J1ell 'u r i11 e, so110 doYuti cl i ~olilo all 'atti\ it à b act erica . r iò ch e $piega la sal-


« lL POLICLINICQ »

2054

tuarietà ·del ref.erto positivo, di qu esta reazione. Questò stesso meccanismo le toglie il significato di particolare gravità della 1esio11e epatica ch e alcuni autori avevano creduto di poterle as~crnare. · Per qua11to ri·guarda il suo eYcn tua]e r elativo valore diag·nostico per la spirochetosi, già infirmato dalla nostra constatazionei della sua pr·e se11za n elle urine itteriche di varia origine, c~onviene n1eltere in evidenza che l 'accertam ento di questo meccanismo conferma 1'irn11ossibìlità ·d i questa reazione. di portare un contributo n ella diagnosi eziologica d ell 'ittero • i1t corso.

L' A T T

[ANNO XL' ' I , Nul\1. 48j

u A L I T 'A s e I E N T I F I e A

Nuove concezioni sulla patologia della malaria.

Il terna della malari.a, dopo le conferme della trasrr1issione a 110Ielica ed i l)rin1i su coessi co11 la profilassi cl1ininica, si è con siderato dai più e per molto t empo qua~i esaurito. RiC<.)I do ch·e una p ubblicazione del Sanare.Ili, fatta un.a qt1indici11a d ' anni or sono, la quale m·etteva in luce 1e n1oltc inc;ertezze e la necessità di b·attere 11uove vie p er arrivare ad una conoscer1za più sicura del problerr!a, fu accolta con un certo cetlir isrno. ~la le osservazio11i cJ1e si sono venute accu1nulando, din1ostrano cht con uno sLuclio più la rgo ed approfondito RIASSUNTO. i vengono lumeggia ndo molti pu11ti oscuri e L ' A. continuando precedenti ricer ch e 11a ri- , i completa la visio11e d el proble1na . Uno dei punti clic n on aveva a11cora ricelevato ch e la r eazione verde ch e si osserva n ei vutc1 una co11venie1l1 e spiegazione è, per esemp. affetti da spiroc.h etosi ittero- emorragica si pio, ·quello ch e fra la puntura dell'anofele e lo può riscontrare ec·cezionalmente anche in uris ,·i_lupp0 della f·eb·b re decorre un periodo <l'inne itteriche da altre cause e ch e e.ssa si accom cubazio11e, in cui il &angue 11on è infetta11te. pagna se1n.p re a presenza di nitriti n elle urine. Il fatto appare sLrar10 i11 qua11to ch e si rite.neva Per questi motivi la reazione non può avere generalr11·ente ch e. g·li ·s11orozoiti secondo i).reciso sig nificato diagnostico o prognostico. qu.anLo aveva cr eduto di di1nostrare· Scl1audinn - pertelra110 direttar11ente n elle emazie~ BIBLIOGRAFIA. le quali n e. rimarrebbero oosì infettate. Il periodo d ' in cubazione, i11,rcce, può esser e breve 1) PAGNI Ez Pn. e coll. Bull et 'Mém. Soc. Méd . des o mancare se s 'int rodu cc direttamente il "'an· Hop. de Paris, 1917, 33, 1181. - In . Id. , 1926, guc infett o. 42, S3[8. · Ritorna qui11di a galla l 'ipotesi, già formu2) GH1~10. L ri r eaz. ver de .de ll'u rina n ella spi r och ei:osi itter o-em orragica. Policlinico, sez. prat. lata da Grassi n el 1900, ch e gli sporozoiti non 1938. possano trasfo rmar ... i dil'etLan1 ente in €lementi 3) MoEscH K. Bioch. Zeit , ~ol. 167, fase. 1 m a r. del ciclo n1onog·onico ordinario, ma c·h e vi zo 1926. sia alm eno una gen er.1zion e i 11termedia, con caWELTMAN. Zeit. f. Urol. Chir., fa se. 18, 1925. ratteri particolari. In ten1pi più r ecenti (193 2)> 4) Col\IF.'SSATTI. Pseudo r eazi oni positive e pseudo Ja1nes. .emise l 'ipotesi ch e la J?e n ctrazione de.g li r eazioni n eg(J)tiue dell'u r obilinogeno. Archivio 1&1>oroz1oiti si facesse, .a11zich è 'n el1e emazie, per le Scienze Medich e, vol. LXV, fase. 4, aprile n·elle cellule d e1l r eticolo-·e11dotelio · (Il. E. ). 1938-XVI. L ' ipotesi può essere suffragata dal fatto ch e,. 5) CLEYDERT P. G. Ned. Tijdschr . v. Geneesck. 1933, 11 2641 . nel periodo d 'i11cub.azione in cui il sangue non .G ounsM IT J. , HA1'-lMER E., WoLFF . J. W. Ned. Tijdè infettante, lo· sono invece ~~li estratti di milschr. v. Geneesk. 1925, I , 430. ro e di f egato; an cl1e le lesioni descritte da ZA INAL. Genesk. Tijdschr. v. Ned . - Ind . 1937, J\.elsch e Kicncr, fi;n da l 1889, n el fegato (cel2518. lule di I\.uµffer), n,ella milza e n el midollo osseo stanno in appoggio di tale opinione. Golgi Id' Ricordiamo /•importante pubb/Jca.zione: e Monti avevano fatlo pr esente la pos&ibilità Prof. Dott. TOMMASO LUCHERINI ch e i parassiti si sviluppassero in leu cociti ed Primario Medico negli Ospedali Riuniti ài Roma. ir1 elementi dei tess uLi , m entre ]a reazione n10Doc. di Patol. Spec. Medica e di Clinica Med. Generale nocitica ch e si h a 11ella malaria indica un 'atnella R . Univer sità di Roma. tività d cl R. E . Nuovo trattamento delle artropatie croniche Si intravede , quindi, da questi fatti , che il mediante l'uso di alte dosi di glicerofosfato sodico R. E. ·deve. avere· un &ignificato notevole niella p.atolo.g ia della malaria. l\f,a la dimostrazione Prefa zion a d el Prof. CESARE FRUGONI. ·d i tale asser to si ,è av uta con gli studi di G. Volume di pagg. VIII-1 36 del!~ quali 48 distribuite in Xl! quadruple t abelle esplicat,ive, con 2.3 illustrazioni Raffaele· rsulla malaria d egli u ccelli, ch e lo grafiche e 27 radiogr afie nel testo. Prezzo L . 2 5 più b anno condotto· a ~tabili re l 'esistenza d.i un cile spese p0stali dii spedizione. ' clo iniziale degli 1&porozoiti nell 'organi sn10, con Per gli abbonati a l cc Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro Periodici, sole L. 2 2, 5 O in porto una fase apigmenLata cl1e si compie nel R. E. franco in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 2 4. 111 un pri1no tempo, il parassita malarico i11Lrodotto nel sangue . i sviluppa nei tessuti Inviare Vaglia Postale o Chèqu e Bancario alla Ditta - è cioè istozoo e n o11 em atozoo -· e si trova ,. LUI GI POZZI, editore, Via Sistina, 14, ROMA. 1

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SEZIONE PRATICA

di fatto, 11elle cellule del Kupffer del fegato, negli endoteli, n·ei seni .della milza, n·el midollo osseo, nei mor1ociti, che ' engono d à inolti patologi ascritti al R. E . .· Nei div·e•rsi J)3.ra ssiti studiati (Plasmodium 1

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elungait um , P. relictum, P. cathemerium, P. gallinac:eum., ecc., dei canarini, ·di altri passer élli, d ei i:>olli, ecc.) la fase apigmentata, istozoa, è costante, puTe essen·do più o meno evidentie e pre\1alente secon·do le 1&pecie. Una parte i1iù o m eno cospicua continua ad evolv·e re, nell e cellule del H. E ., n1entre un 'altra si trasforma 111 1e matozoi e co,1r1pie il suo ciiclo n el sangue com-e forme pi_g mentate·. Que~te ulti111e, probabil1nente, non possono dare m erozoiti istotropi, 111a debbono svolgere il loro ciclo di vita sempre 11el sangue-. La fas e apigl_m.entata e la sedie. n:elle 0e~lul e del R. E(.

a11paiio·110 qui1idi peciiliari agli sporozoiti inocul:ati dajlle Z(J)1tza1'e. · L'infezione m .a laT.i ca ci si pir es·enta , dunque, come una reticolo-endoteliosi (Sicault e l\1essieTlin), con dif fTuSion e secondaria al san gue. Questo modo ·d i ' 1ed er e è convalidato da n1olti fatti ch e indicano la reazione del R. E., quali: la reazione monocitica, l 'aument10 «li eu g lobuline n el &iero (a cui si deve la reazior1 e di ·H enry )) le. pTo lifierazioni ·e r eazioni endotcli<l li nella IPjlza, n el fegato , 11el midollo osseo, la stffif-a splenomegalia , dqvuta in gran parte alle forme che si sviluppano nel R . E. D 'alt ra parte, è noto il ·d ecorso graye che può p rendere l 'infezion e nialarica dopo la splen e.ctto,m ia. Viene o-r.a ovvia la doman·da se tali nozio·n i, desunte da osservazio·n i fa tte !&ulla malaria spe- · rimentale d egli u ccelli, .~:o-ssano applicarsi anch e alla malaria umaua, in cui pure si 11a una fa se « n egativa n n el sangue. di individui inoculati con sporozoiti. Lo stesso ·p rof. Raffaele l1a esaminato il midollo osseo (ottenuto con la pt1ntura st ern.ale) di p1a ralitici inocula ti co·n Pl. viva.:.r; e Pl. j(]lcipu. r am ed ha potuto trova. re , al 5° giorno ·d 'incu.b.a zione , rarissimi ma pur sic.u ri parassiti apigmentati , ·d el tutto simili a qu·elli rinvenuti n·egli u ccelli. Queste nozioni , oltre a chiarire un punto in1portante r1ella p.a tolo·g ia della malaria, han110 ancl1e importanza p1·atica, perchè spiegano l 'azion e di dlcuni rin1e.di an tim.nla1:ici , che si efJ.•l~ca essenzial111ente sui p arassi ti p 1 i gmentati riel sang u e, 1nentre è scarsa o nulla su quelli aI)igmentati annidati n elle cellule del R. E. (la plasmochina, invece, ag·irebb e anche su g·li is t ozoi). Si spieg.ano, con tali nozioni , gli ir~ succef:si quasi costanti ·della profilassi causal e, cioè diretta contro g-li spoTozoiti -e i pri111i stadi di svilup1)0 dei paras·siti , nonchè la persisten za delle r ecidive, specialmente a distanza; cl1e· ,d ip.cnderebbe.To dalla persistenza di elementi apigment.ati negli 01rgani interni. Tali J.e in1portanti deduzioni, ch e risultano d& Ile osservazio11i di Raffaele. Ad esse non sono i11an cate delle criti c]1e, fra cui , oltre a I

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varie consid·erazioni istologiche f1Ulla n1a:ggior-0 o rrtinore est ensione .del concetto di R. E., a11che l 'osserv.azione (~. Chortis) che lo· sviluppo d1el plasmodio n elle cellule ,del R. E. co'stituisce un ritmo ance&trale, consecutivo alla minorata azione· fa.g ocitaria .d elle cellule stesse; si tratte1.,e·b·b,e, quindi , di un fenomeno accidental·e e· non ·d i un ciclo di vita. E da te11ersi pre&ente ch·e la possibilità di svilup,p o n ei l eucociti ie nelle cellule di t essuti era stata an1messa (come si è già acce.n nato) ·d a Golgi e da l\Ionti , ma esclu&a dalla maggior parte cle·g li studiosi del tempo. Sono da m enzionare l1e Ticerche di A. Missiroli, seCìOJl·do cui le forme che si ritenevano s1>orozoiti di Pl. relicti1,m sono inveée &p·oroc i ~ti in1mat,u re, cl1e. completano il loro sviluppo nell'ospite verteb·rato'. In tal modo ha fine I.a -ge n.er.1zione amfigonic.a e. &i inizia quella monogonica, nelle.- cellule d el sar1gue. od in quelle ·del ll . E., con pr-evalenza in un dato ordine di cellule seconda delle specie paras&itarie, accumulandosi di preferenza in alcuni organi (fegato) . . A. Corra·detti amrrJJet te un ciclo· endo- ed uno eso-eritrociti co, ·d a considerarsi non com e successivi , · n1a c.o me _L:>aJ'alleli; egli ne,ga che le forme eso-eritrocitich.e rapprie&e.n tino· delle· for111e intermedie obbligate fra g·li sporozoiti e le forme ·On'.do-eritrocitiche. Sulla questione, si è · svolta una cort.ese polen1ica fra questo autore e. L. Vern e.y. . D '.a;l tra parte, una seri.e di studiosi ha o-ra confermato le scop1erte di Raffaele (1) · ed in realtà le. nuov c v·edute che su esse si fondano ari.p aiono seducenti e logiche e possono cof&tituire un buon passo· in avanti p·er una più cpml?leta con osce.r1za del problen1a d·ella malaria. r\. IF rLIPPINI. 1

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(1) Ne citiam o una r ecentissima ch e convalida

l 'e~d stenza di forme eso-eritrocitiche di passaggio fra gli sporozoiti e le forn1e eritrocitiche. Kikuth e Mudrow, ·sperimentando sul Pl. cathemerium, hanno trovato - 16 ore dop-o l 'iniezione degli si:iorozoi ti - n elle forme libere nei tessu ti che, per i caratteri morfologici e t intoriali. sono da riten.ersi eso-eritrocitich e dei parassiti malarici. In un altro caso, tali forme si r iscontrarono dopo 40 ore; in un terzo, non si trovarono affatt o, il che p u ò ·spiegare gli esiti n egativi d elle ricerche di altri autori. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE

L 'argomento è stato qui esposto nelle sue lin ee generali , senza entrare in particolari, che pure essendo interessanti avrebbero poluto nuocer e ad una rapida visione d 'insieme. Chi desideri approfondire lo stu.dio può con·s-ultare le pubblicazioni di G. Raffaele (La fase apigmentata di evoluzion e dei paraissiti m alarici, Arch. zoo logi co it., ,-ol. XXVI_ , 1939 ~ Riv. di Jlalariologia, passim, vol. 10-17), n onch è P. Chortis (Riv. di Parassitologia, Yol. II, mag. 1988 e R endiconti I st. San. Pu.bbl. , vol. II, p. II, 1938) e i laYori di G. Sicau] t e l\fesserljn (Riv. di J'fa l., p. I , nn. 5 e 6 , 1938 e


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Jf. P OLICLINICO

Presse 1\l éd., 24 e ll. 1938), J\.. l\Iis iroli \ Riv . di Parass itologia , YOl. 11, 11. 1, gen11. 1938), A. Corradetli e L. Ver11ey (Riv . di malariologia, vol. \VIII, Scz. II, 11. 1-4 bis, 1939), V\T. Kikulh e L. l\IudrO\Y (l \li11isc.he JVsc lir., 11 nov. 1939) ecc.

Tutta 1'interessa11te ques tion e può e ssere seg·uila i1ella Riv. di M alariologia.

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. Diagnosi e t_rattamento della sciatiea vera. (J. l3A a~1~ s Bu RT. Practitioner, setten1brc 1939).

ll i10111e di sciatica si .atlribuisce a lla c ondizìc111 e ca ratlerizzala da un dolore diffu so a lle branrl1 c d€'1 n er o sciatico. Se n e ·di. iinguo110 tre grup1)i principali: 1) Sciatica radicolaTe, chiamata anche sciatica alta, dovuta dlla pre&ione d elle radici n ervo e a seguito di process i infiarr1n1atori d elle articolazio11i interverte1)r.ali o a fibrosite , alla pression e eser citata da neor,lasie, da .affezioni gin·e cologich e o da .:ip1osta111ento dei ·disc:hi intervert ebrali; 2) Sciatica ' 'era ,. troncular-e , essenziale o b.as&a , ·d ovuta ~,d u11a n eurite o pe.rineurite del tronco d ello sciati co a seguito di di.abet e., <li avvelena11 te11Li ·da pion1b·o e arsenico, da infezioni di orig ine d entaria e più con1unem ente a fib·r osite della gu.ai11a del r1e rvo di natura r eumatica o uri cemica; 3) Sciatica riferita , dovuta ad infìamrnazioni di parti innP.rvate dal plesso sciai ico (distorsioni o arlriti sacro-iliach e, osteo~•rLrite ·doll 'an ca, borsite g·lt1tea o troca nterica, fibra ite d ei muscoli glulei). I reperli anatomo-1)atologic i d ell a sciatica vera o tron cula re sono rari in cli pe nd e11za cl el fatto ch·e Lrattasi di lln '.a ffezione n o11 letale. Nei pochi casi nei qu.ali è stato pos&ibi]e prati care l 'esan1c microscopico si è riscontrato ir1grossarr1enlo ed inspessimento dell 'epineuri o con in1gorgo dei ' rasi sangt1igni, presenza cli essudato nel 1)erineurio. m e11tre ]e, fibre n ervo5e appaiano ille&e; quando 1'essudato si o r.g anizza si producono aderenze. L 'inizio d ell 'affezio11e talvolta è a cuto ma il più d elle volte ·è graduale: il clolore coml Hlre dopo essere stato sdraiato o seduto su I erra un1ida o in segt1ito a ~c. i,1 olam,ento su pavimer1to levigato e quindi a di , trazione d ei lnuscoli g·lutei o 1Jiiriforn1 e. Jr1 g·enere jl dolor·e dà .a l principio poco fas t.idjo ed jl l)aziente <'onti11ua a la\rorare. Di solito in seguito a detti f.atlori si stabjlj sce un'infi an1mazione della g·uaina o di quella parte dello 6Ciatico ch·e st& in immediato contatto dei muscoli glut·ei e piriforn1e. In tal caso il dolore è molto fort e e i diffonde in b asso alla fnccia l)O t erior e della gamba e al la l)arte estrema del pi·ed e. In qu e te forn1 e la tosse provoca 11n' e~­ rerbazion e del d olore forse a cau5a d ell 'aum ento dell a i)ression e intrapelv ica o della co11-

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trazio11e d el i11uscolo pirifor1ne. Tal,-olta il dolore o un sen&o di fastidio può essere pi-ovocato . dalla tosse anche quando il paziente è gt1ar1to. Il tronco del nervo è dolente alla pressio11e ' . e puo .essere apprezzato co111e i11grossato i11 confronto di quello controlaterale. Particola rn1ent0 dol·ente è il punto di emergenza clel ItE-rvo ·d.a l foram.e ischiatico 11onchè il b o rdo inferiore del grande ,gluteo. Possono es~ c ­ rc dolenti il collo del p erone eid il malleol o e8t.e1·no. :È a rilevare cl1e la dolenzia dello sciatico a lla pressione &i ' erifica solo nella sr-ialica vera ed in una forma di sciatica radi~olare dipendente da spostamento. dei discl1i intervctebrali. La r egione del tendine di Acl1ille può apparire spianata e può aversi u11a l eg-gera atrofia mu colare probah·i ln1ente doYut a a disu8o. Un 'an1iotrofia più accentuata accon1pagnat.a qa disturbi de]la en sibilità obiettiYa si ha i1elle forme radicolari. . P er dinLi~uire la tensione del n·erYo il paz1en Le ir1a11t1c11e la coscia e la gamba in le <Yg·era .rlessi~ne. Può aversi ar\cl1e un certo g·r~­ clo dL scoliosi lon1bare che è sempre più evident e i1ella sci.a tic.a radìcolare e nelle le io11i 5ftcro-i]iacl1e. 11 segn o di Lasòguc ò ])0!7'iliYO Jlella uCiatica vera come in quella da aderen ze, da spo~tainenti dei di:&chi intc1vertebirali e da distorsioni sacro-iliach e. PPr la diag·11osi diffctenzi.ale sono sta le propost e due i11odificazio11i, i segni di Mer1nell e d el pavin1ento. Il segno di ì\'Iennel i provoca eseguendo la fles ione ,e 1'este11 &io11e del ])iede n1entre t>i solleva la gamba con il g·inorrJ1io i11 po~izio­ r1e ,cliritta : n ella sciati ca vera con il piede i11 oste11sion e. posteriore la g:an1ba l) UÒ esser.e sol1evata I)iù in alto di quanto è possibile quan·do il piede ·è in fles "'ione, laddove rle1le affezioni sacro-iJiacl1e non si nota i1es~una diff er r nza sia ie1on il ·p iede in esten-sione ch e con il piede in f1ess.ion e. 11 segno d el pavim e11to si l1rovoca facendo sed ere il paziente a terra con il dorso appog·gjato ad una parelc ; cos1 si fissa la pelvi e si riduce la tensione rnu. colare. Il segno è posi1ivo quando la i)arl e l)Osteriore del ginoccl1io r1on può raggiungere il J)avin1ento. Si 11a .s-010 11ella sciati·c.a vera a cuta o qua11do esi$to110 aderen ze tra la guain.a ed il n er,·o. La for111azionc di aderenze si J)UÒ .1n1n1ettere qi1anao: a) d all 'an aTI1n esi risulta ch e il 1}a 7jente ha l)'r ecedenten1ente ·~offerta sciatica Yer.a ; b) il ·doloTe è l)rovocato so]o dai n1 ovi~ rn enti e ir1ai a. lret,to: e) esiste do l~ 11zia d e1 i1ervc alla pressione; a) esi te in c<lr)acilà a ~o lJ e­ '1are la gamba oltre il 310°-60° ; e) è presente i1 se.g·no d el !)lavim ento. U na particol are for111a di ~c iatica è ql1eJla rlovu ta alla pressione d el n erYo da parte di un legan1ento n el percor o a ltra,;er so il forarne sacro-ischiatico. È costituita da un dolore simile 1

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SEZIONE PRATICA '

a quello della sciatica vera n1a cl1e si attenua con il riposo , e da .atrofia d ei inu.scoli innervati dallo sciatico popliteo esterno . La sciatica vera si distin1g"U e clinicamente da lla sciatica r adicolare pericl1è in questa rara m ente il dolore è n1olto violento e di solito è precedula ·da dolori d 0Tso-lorr1b·ari e da rig·idità d el tratto lon1bare . Oltr·e a ciò si h a dolenzia all a ]Jr essione d elle doccie paravertel ,·rali d ella sezion e lombare e distribuzione del dolore in corris p·onclen za d el n er,10 cutan èo sulla faccia este rna della cof-cia . L'esame r.adiologic o chiarirà la situazione . N·ella sciati ca l)rodotta da spostamento di di chi jnter,-ertehrali l a ""intomato]ogia è presso ch e u ,s;tl1a le. n1a n ell 'ar1 an1 n esi si riscontrRno tralJn1 i ,-er tcbrali e d olori accessio11 ali co11 fasi di arraln1ja più 0 n1eno lungh e. l Jn seg!l o in1nort a11 t e è l o S}.1'af:.rr101 <lei muscoli lomba ri. L::t sr i a ti c~ rjferita € sempre accompagn F1 tn da d ol or e d ell '::l rti col a7 io11 e sarr-0-ili ac.a o da dol or e alla 1Jrc!3sion e d ella borsa i&ituata sulla t11}Jf·ro~ità i$rl1iatica on1)t1re dell 'articolazion,e sacro -ili nra. Nelle form e dipendenti d a fibrosjte cl ei ~:lut r i il d olo r e c;eg-uc l e vie f'cgm enta ri P d el rnidoll o . e poich è i glutei son n inn ervati da 1 J. 0 r :1° srgmen to l omb are corris11ondenlem e11tc ~i 11 ~ dolore al lato· esterno d ella ga mb:-i p,a· al i1,i e.clr . Il ~ee-n o di LasèITT1P r- assente" ·~i l)UÒ n o t:-irr la JJresenza di noduli s.p·eci e nel Q']111co n1 edio. · Co1nt1not1e in o.gni c aso di sci::i tica -è OpPOrt uno l1r::i ticflrc 1'esame radiol ouiro n er ril P,,~ ..- ~ e,-entué1li alt er azioni o~teo -articola ri o neop1 F1sti r h e. 11 tr<=ttlnm rn to rl ell ~ ~c i ~ ti ca rnnsi~t0 inn::in7l tntto nPll 'Plin1in f17innP d 1 Pventu a]i foci infetti e nPl rino ~o n l Pt.t o. Nello· stadio :ict1to 2iovano le <1pnli cnzio ni gen Pr ali calde (b.ag-ni ~aldi . rn lo re -i rrndi n1o. ~t11fr) ed i ri,ru] ~ivi lor::i li. Nelle form e rro nici7zntP ~i l ) lJÒ l1tilm ente rirnrrere :\llf) 'iniezio11i ~a lin <' nel n Prvo o n ei t.ef<:st1ti r ircostan.ti: si inietta110 ogni volta 10 r 111c. cl i llna ~olu zion l' fi ~io] ogi ca con l 'uno prr ce11to di no,·oc<li11o. Nell e forn1-0 do,rute .ad ade1~e nze f'i può tentnr6 lo ~ tirRmento d el n er,·o. Nell e fo1·m e l eg·at c él fibrositi si i1osso110 t en f nre l e in1ezio11i intra d ern..; ich e ·di velen o di api . La cli atermia, l e onde 111n g-h r e corte possono .ag.Q·raYare la ~ituazi on e. L'atofan o l ' is tamina t.a lvolta ri esro110 van • • tngg10 -1. ·T ma~sa crui ~0110 consi1g·lin hili solo n e.Ile ftl~i a,,A nznt e òPllq n1 1l a ttia qt1n11no si è deteT1r1inrd ::. l 'atr ofia n1u scolare . DR.

I.e neurosi viscera I i. (J. .\.

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TJnncet. 5. 12 e 19 a~ost o J ~39). co n ~i ~ I ono in disturbi ~cnsi tivi clf\i visceri che si

Le n et1rosi , ·isceral i rno to ri. S€cr etori o ' '<'ri fi ca no in a ~enza

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qual sia ~i l esion e or-

ganica. Dalle neurosi · viscerali vanno esclus i gli stati ipoco11driacì o ansiosi creati dall 'id·e.a di avere un qualche organo malato. Quantunque l 'ans ia p uò cau5.are o concorre a causare una ileurosi visc.erale e quantunque la n euros.i viscerale possa sosten er e uno stato ansioso , si tratta di affezioni ·del tutto distinte : il concetto di n eurosi viscerale i1n1plica l'esistenza effettiva di di5turbi della funzion e di qualcl1e or gano, interno . Tutti i disordini funzionali d egli organi cavitari sorto dovuti ad interfer enze del siste111a n ervoso simpatico e parasirr1patico che1co11troll.a il ritmo, la qualità e la quantità d elle contrazioni delle fibre liscie, la secr ezion e, l 'ir1·orazione 5an g uigna e la sen sibilità deg·li organi ·stessi. Inoltre, le disfunzioni or g·anicl1e po 0110 e. sere provocate da .a genti chimici ch ·e a lterano il m .e tabolis1l10 locale senza d eterminare p·e r~iste nti mo·dificazioni d ei tessuti. Questi agenti chimici possono •es&er e esogeni (a1imenti , velen i , m edicamenti) o endogeni c~ecrezio 11i del1'ipofisi ·e d elle surren ali). Al rig uardo non è da esclu·dere cl1e gli irn pulsi nervosi siano essi st essi associati a scarich e chimich e. L 'e&perien za ·cìiuica h a dimostrato ch e alcun.i fenome1li n1orb·o si come l 'edema angioneul'<)tico e lo s pas.mo hroncl1iale po5sono essere determinati sia da emozioni , ch e presurnibilnl-ente agiscono attraverso· i nervi , sia da proteine estr anee ina lat e, ing·erite o iniettate, cl1e presumibilmente agiscono attraverso i liquidi o,r ganici . l\tia in an1bo i casi l e r.eazioni ·Clinich e o biologi ch e sono così specifich e e identich e ch e sarebbe difficile ]Jr ecisar e quando acris·c an o gli &timoli n ervosi e ql1ando quelli cl1i~1i1oi . In altre 1parole alcuni disturbi (tra i quali le n eurosi viscerali) nossono essere indiffer errtem en te provo,c ati da ernozioni e da allergia insiem .e, o talora d,a lle une e talvolta dall'altra. S i p uò semplifi care l e idee ammettendo cl1.e in t utti i casi l 'a~ente stirt101a nte sia di na1ura chim ica e ch e. l 'ele1nento n er,roso entri solo con1e predispon entn o adiuvante . Al riguardo va rivelato che vi sono sosta n ze (éd.ropina , e5erina, efe.dri na) la Clli azion e far111acologica si estrinseca con fal1i antagoni ~ ti a i fenon1eni viscerali e vasali delle emozioni o delle allergie. E non si può escluder e ch e l 'azi on e s Lessa sia d o,rula alla neutrali zzazione d e]l '::1zion e di sostan ze a nta,g-onist e di origine enclog.ena : l 'adrenalina hll la $Ua anla~o11 ista n e]l 'n mi1)c>S::..idasi . l'acetil col ina n <:> l la coli n c,t r• r n si. Tra l e 11eurosi viscer ali 11ann o un 110sto iml)OTtante l e m anifestazioni n1orbose dovute al1'a]leTg ia. Ln Jist-<.'l delle malattifl nll er,g ich e Yn diventand o sempr e ])iù l u11g·a: è opportuna per ciò una precisazione. Si può parlare di allergia quando: 1) i sin torni rasson1iµ-linno n1olto 'a que11i rn·odotti dnll'anafi]as i : 2) rsist ono n ei prccedentj d el sog\Q'e l to fenomeni di idio1

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« IL P OLI CLINICO »

.si11crasia verso alcuni aliµienti, bevande, tabacco, farma1ci o altre so&tanze estranee; 3) i fenomeni morbosi sono associati, sia pure incidentalrr1ente con disturbi allergici noti (a5ma, febbre da fieno, urticaria, edema angion eurotico); 4) ef1istono precedenti familiari di disordini analoghi; 5) i disturbi hanno una oerta intermitte11zfl o periodicità; 6) si può escludere l 'esistenza di affezioni organiche che spieghino i disturbi; 7) i disturbi .so,n o accompagnati da eosinofilia e reagiscono favorevolmente all 'adrenalina. La prova sicura d ella sensibilità allergica è data dalla reazione positiva all'allergene ~peci­ fi ca. Ma questa dimo&trazione non sempre si può dare anche in casi di af f.ezioni che genera lm·ente sono di natura allergica come l ' asma e l'urticaria. SLa di fatto· ch e la reazione allergica si p1u ò .scatenare in risposta a stimoli non solo di natura chimica, ma a11che di natura fisica e psichica. Tutto dipende dalla cost ituzione del soggetto, dalla f, Ua ipersen sibilità ver~o stin1oli di ogni genere. Lo stesso in·dividuo può avere disordini intestinali dopo l 'ingestione di cert~ sostanze, quando soffia il favonio o in seguito a stanchezza fisica o m entale. L 'edema angioneurotico può essere provocato1 da pu11tura di api o a.a iniezioni di siero come ancl1e da emozioni. Ma le neurosi viscera li oltre che dall'allergia po~sono essere provocate da molteplici altri fnttori. Vanno innanzi tutto con·s iderate le pregresse affezioni orga niche.: ad una pregressa dissenteria può residuare uno spasmo o ·irritabilità del colon, ad una cistite una pollalturia n er vosa, ad un·a bro11cl1ite un 'asma, ad una cor1giuntivite un ammiccamento n ervoso. Si tratta di . un 'irritabilità condiziona le stabilitasi a 1no' dei riflessi condizionali: la cat1sa morb,o·s a ch e l1a <leter1r1ir1ato l'eccitazione e .·on esisa il riflesso passa, ma r imane l 'irrilabilità della pàrte. Analoga1nente si possono avere forme idi sen&ibilità innate o acquisite nelle t1uali l 'irritabilità e 1.a conseguente disfu1lzione è provo cata da uno, stimolo· specifico . Ma con l'andare del t empo la sensibilità diventa meno s,pecifica. Lo stimolo iniziale diventa inefficiente ma perma n e. l'irritabilità, per mo.do ch e s Limoli di nuovo genere possono determinare la disfunzione organi ca. Si spiega così come <l lcune for1ne ,d i asma, di emiicrani<i peTsistono malgra·do abb.i a cessato di agir,e il fattore ch e le aveva inizialmente provocate. Le neurosi viscerali, possono e.ssere provocate da fattori psicologici ch e n on sono aS$Ociati con i fattori condizionanti sopra acoenrlati, ma cl1e si manifestano con uno stato d i ar1goscia o di irrequietezza emotiva. Al riguardo ha una g rande importanza la paura che i sintomi viscer.ali siano do·v uti a malattia orga1

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Til Ca. 1

Talvolta vari fattori agiscono sin1ulta11ean1ente e si rinforzano reciprocame.n te. La tend,e nza all'asma ·d a allergia innata e gli -attacchi aRmatici provocati ·da fattori specifici con l 'andare degli anni possono essere aggravati o occasionati da numero~i altri fattori fisici o psichici come la polvere inerte, la stanchezza, le condizioni .ambientali, le emozioni. Fatti analoghi possono ve'fificarsi n el corso d.e lle neurosi addo·m inali. Tutti i fa ttori condizionanti o determinanti agiscono solo in in1dividui predisposti come p uò essere dlimostrato dall 'esame del loro temperam ento e dei loro precedenti ereditari. Infine ' 'i sono con1dizioni organich,e di per sè stesse incapaci di provocare disturbi funzio11.ali , ma 1ch e sotto l :azione di fattori sfavorevoli si manife&tano con disordini più o meno evidenti. 1) Le neurosi esofagee più comuni sono, la cal'dUJ.ilgia, il globus e l' e.sorfag·ismo o disfagia 1

spastica funzi onale. . a) La cardialgia è caratterizzata ,d a un senso di dolore, di i)ena o d'i bruciore dell'esofago lJn ·po' al disotto· del manubrio d ello .sterno e ar1 che T)iù in basso. Può durare qualche secondo , qualche minuto prirrlo ed anch e più. È spesso associata ad altri disturbi allergici ed a stati an6iosi. Le forme ipiù ostinate s i h ann o n e·gli ultimi m esi della gravida nza ed in soggetti ne.u ropatici. ~ molto frequente in se-g uito a{l emo·zioni. Non è .soste,n ibile l 'opinione che la c.1 rdialgia sia prodotta da rigurgiti acidi o d:a spas1110 della musc ulatura d·e l cardias. Sembra ch e si tratti di fenomeno sensitivo con punto di partenza n ella n1ucosa esofagea nel punto dove · la mucosa da sensibile diventa insen- · sibile. b) Il globuSi o bolo è costituito dalla sensazione ,d ella p resenza e del passaggio di un piccoio corpo ·estraneo attraver so l 'esofago. ~ a,·vertito in genere dietro il pomo di Adamo o dietro lo sterno. Non è accompagnato da dolere, disf~gia o rigurgito. Un.a sensazione affatto simile può avvertiffii nello stomaco, nel colon -e nel retto. :È n1olto frequente nei neuropati~i. Se.m bra dovuto ad1 uno spas1no della tunica n1uscolare d ell'esofago. o) La disjagia spastica funzionale o esofagismo è caratterizzata da dolore lungo l'esofago e da difficoltà de-lla deglutizion€. 2) Le neuirosì dcl colon &ono cara tterizzate da quei :disturbi neuromuscolari d el colon desigr1 ati come colos1Jasmo cronico, stipsi spastic.a , colon spastico, ipertonia del colon, e c.11e UJ)a ' 'olta erano impropriamente diagnosticati come coliti. La con·dizione. si verifica con maggiore frequ en za in individui con tare n ervose, in se· g uito a strapazzi, tensione n-ervosa continua, en1ozioni e.d anche ad irregolarità dietetiche . ·È spesso associata all'emicrania, .all'asma, 1

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SEZIONE PRATICA

.a lle ne-u·r o.&i esofagee, alla proctalgia, alle ~ neuJ·osi cardiach·e, alla ·dismenorrea, all'urticaria, a Il 'epilessia, ali ' edema angioneurotico, al vaginismo, alle disfasie. La neuro&i del c,o lon è caratterizzata da dolori addon1inali lo·calizzati lunigo il colon, per lo più l 'ascen·d1ente o il disoendente. Il dolore è continuo, non ritmico o improvviso come quello ohe si: ha in siegiJ.ito a p·u rghe, alle enteriti o ali' o·c clusione. intestinale. e nepp.u re acuto e violento· come quello delle. infiammazioni vii&oerali o p·erito11eali. Molto spesso 1p1erò il 1dolore ·del colon sp.a slico è molto1 intenso in modo da simulare le gran·d i crisi delle calco·losi epia tica e r.en.ale. La diagno&i differenziale va posta con l'appendicite, I 'ulcera gastriica o ·d uodenale, la diverticulite, il cancro ·d el colon, la colite ulceTativa, l'indigestione, la colica renale, le affezioni delle ovaia e delle trombe. - La neurosi ·del colon si accompagna spesso a·d altre 1nanifestazioni allergiche. 3) Le· ne.wrosi rettali non &ano molto frequ·e nti. Sotto il nome id i proctalgia fugax T'haysen ha descritto una fo-r ma ·d olorosa di sp·asmo rettale che so.p ravviene in assenza di ogni appr.ezzabile alterazione organica. Il dolore- è localizzato al I"etto, ·d iventa rapidamente molto intenso e dà ·talvolta l 'impr·essiione che il coccige .siia Violentemente spinto in avanti o in dietro. È talvolta così fo·r te da provocare pallore e ·deliquio. Dura in m·e·dia 5-15 minuti, raramente più a lun.g·o. Sopravviene a·d accessi separati ·da lunghi intervalli, p1iù comunemente di no tte e. nellie- prime ore d·el mattino. Di 60lito non ha rapporti co·n I.a defecazione e perciò si -d istingue dal 1dolore pro·dotto. dal cancro, dalle ulcerazioni e dall 'ingorg·o fetale. 'A} principio dell 'attacco si ha desiderio di ·def.ec~re ed emissione di gas, co11 la qu.a le il dòlore cessa. Gli .accessi dolorosi hanno qualch·e cosa di f7imile con le crisi rettali della tà'be; dalle qu.a li è fa cile differenziarle in b.asre ai risultati dell'esame neuro1o·gico. In genere. le .proctalgie essenziali si '\ erificano· ·in individui depressi ed esauriti. 4) Le neurosi vescicali sono molto· più comuni di quelle che generalmente .si ~rede. A. es~e appartie·n e senz'altro, la minzion.e impellen.t e ed involontaria 1p ro1vocata dalla paura o da altre emozioni. Analogamente va con.siderata .ca.me. una neurosi vescicale l 'enuresi notturna. . . Sono srtate descritte cistalgie nonchè forme, sia p1i.re, d 'in continenza e ·d i ritenzione non determin.a te da lesioni oTiganich e ed ·accompag nate ·d a gravi stati ansiosi. · · · · 5) Le neu rosii cardiach e sono le p iù comuni e forse ancl1e le più n ote. Si estrinsecano co11 alterazioni della frequenza, del ritmo o con sensazioni varie localizzate al cuore, che po·ssono raggiunger e il grado dii dolori violentissimi (tachicardia parossistica, crisi vasovagali, cuore da soldato , cuore da sforzo, cardiopalmo . nervoso, ecc.) . 1

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6) IV·eurosi - viscerali multiple. · ·T-alvolta le

neurosi viscerali so·n o v·a riamente associate fra loro o con altre condizioni parossistiche non vi:&cerali. La febbre da fieno, l'emicrania o l 'iedema angioneurotico possono verificarsi insieme allo spasmo ·d el colo.n o alla proctalgia, l 'asm,a insieme· alla tachicardia parossistica, l 'urticaria insieme a neurosi ad·d ominali. È a rilevare ohe-1e neurosi viscerali multiple raramente si verifica110 contemporaneament~; di solito .si alternano nei vari periodi della vita. Al riguardo t&i differenziano nettam·e nte dalle sin1dromi così ·d ette allergiche e sopra tutto dall1e più intense e sp ecifiche reazio-n i anafi~at­ tiche'. Nello choc anafilattico· o malattia da siero si hanno contemporaneam·ente o a br·eve ~i­ stanza fenon1eni a carico di vari organi e tessuti: prrofon·d a cad1;Jta ,d ella pressione, tachicardia, senso di morte im.m inente, edema angion·eu:rotico., urticaria, asma, disturbi .' ga&troi11testinali (p-e r Io più diarrea) e poliartrite. La terapia delle neuro·&i viscerali è condizionata da tre elementi. Occorre innanzi tutto stab·i lir·e bene la diagnosi, . scartando1 l 'eventualità che si tratti di un'affezione dipendente 1da alterazio~e organica ·e b1e n persuadeiido di ciò il J)aziente; spesRO la persistenza dei ·disturbi ·d ipende dalla con_vinzione del soggetto· di ess-ere1.affetto da una m.a lattia ·o rganica, imp·o nendosi restrizioni di o-g ni genere, speoi·e dietetiche, ch·e non fan·n o che aggravare la situazione. In ·secondo luogo conviene precisare la genesi del disturbo ed infin-e in d,a gare lei circostanze cl1e accompagnano il disturbo ste·sso e sopra tutte le abitudini_, le con.dizio-n i psichiche, l'ambiente ·d i vita del paziente. Eliminata l 'esi&tenza ·d i fatti organici, accertato il tipo del ·disturbo funzionale e le sue J)OSBihili cause, 6i porrà mano a suggerire condizioni di vita che valgano a-d eliminare il disturbo o quanto meno a correggerlo, ed a somn1inistrare eventualm·e nte me dicam ent1 che f~rma cologicamente hanno1 un 'azion e antago11jsta alla cau~ d el distu.r bo o· valgono a calmarlo·. .In ogn~ caso s'iniberà ogni eccitante (t è forte , a}cool, spezie, condimenti, ecc.); si pref.er~r~Jino bagni gen·e rali o applicazioni cal·de lo~li. Si consiglierà· 1'adatta alimeptazione ecl a se·c onda d·ella natura del ·d isturbo farmaci di vario genere (belladonna, premuri, barbiturici, alcal~ni, ecc.). - È ovvio che una notevole importanza ha la psicoterapia. . . · · . In ogni èas~ conviene tener pre&ente che le neurosi viscerali non sem1)re sono co·s ì innocen~i c.o m·e sii_potrebbe cr edere. A parte il fatto ·della lòrro ·molestia c'è ·d a considerare che alcune di ·esse per la loro frequente ripetizione e a1€r le condizioni di vita ch e impon gono possono riuscire per -&è stesse invalidanti ed avere iSerie ripercu ssioni sullo stato gen erale. Senza dire che le neurosi cardiach e, e particolarmente .g·li accessi .d i tachicardia parossistica e vasovagali possono riuscire fatali. DR. 1

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l L POLICLINIC·: >>

PRON1'0 SOCCORSO. Prime cure nelle lesioni oculari (G. W.

FREYTAG .

ft1 ediz. J(liri., 14: luglio 1939).

Le lesio1ti d elle palpebre da traumi ottusi si curano con imp·a cchi freddi. Il medico deve p erò accer tarsi ch·e non esista frattura d ei nla1gi11i obitali. Si palpera nno quindi accurata1nente, attraverso l 'ejd ema, i matgini ossei. Se .il ,dito ch e palpa l e palpeb.r e tumefatte av-v erte un cr epitio, ,è stata lesa una cavità rpneu11~atica. Nelle ustioni ·d elle palpebrre si p e11serà a l pericolo di r e trazioni cicatriziali (e p ro\ oca11ti .ectropion) specialment e se es. e so110 vicine al margine p alpebrale . Nelle t1s tioni da ri lrali caustici è urgerlte la i111111 ediata esci sic)11e d el te6suto l eso e adiacente ond e evitare una 11lteriore -d istruzione di tessuti per l 'azio11e solvente ch e g li alciali eserc itano sulle protei11e ti~s11rali . Le ferite da taglio d elle palpe bre va11no s uturate con 1gran d.e cura e esse arrivano al marg in e libero, e an ch e dal l ato clell.a congiu.n tiva onde evitare un succ~s~ivo colobon1a. A.g hi iE} filo n1olto fini , lavoro accurato. .E'erite ·d a morso d ann o cattive cicatrici; al caso si escideran110 le i)arti chi acciate per evitar e una infezion e. Le. lesioni d el1'apparato lacrimale v.anno curate dallo spiecialista; dol ori improvvisi pungenti nell 'a11go lo ocul~re possono dipender e dalla penetraYio11c. ·d.i corpi estr anei (cig lia) nel 12unto lacri1nale e cessano con 1'estTazione. Le lesioni orbitali ~i curano sempre con1e se fossero infe t tate. Evitare il sond ag·gi o : si lava il sacco c:o11giun tival e con soluzione 3 p er mille di ossicianato di n1er curio o con acqua ossigenata diluita e si fas cia. Prim a 12erò è necessario p r ooeder:e a d un esam e d ella vista coprendo l 'ocr hio sano, e ad un esame d ella pupilla: se il n e1·vo ottico ~ tag liato si h.a amaurosi .ei i11anc a la r eazion e p·u.pillare dir.e•t ta rr1 011tre è co nserv»ata l a consensuale. La fa sciat11ra va cam b·i ata g·io r11aJI11ente. In casi infetti si forma un ascesso orbitario ro11 :pericolo di vita p er l a vicinanza d el cer\1ello. Si deve allora quanto prima incidere lateralmente a l bulbo. 1F erite d a tag lio d ella co11giuntiva ' ranno suturate se i n1argini so110 b e.a nti (anestesia con cocaina 3 %). Ustioni e cau sticazioni della congiuntiva comportano il ])ericolo del sinb.Jefaroma, sop rattutto nelle lesioni da calce. Abb·a ndante lavaggio ·de lla co11giuntiva co11 acqu·a tiepida o paraffina liquidn , ectro·p izz.ando l e p alpeb·r e·; eventua ln1ente si d evono .allontanare con la pinzetta particelle di cal ce. Preoccup·a:nti possono ,e ssere l e l esion i da matita copiativa, specie S·~ qualcl1e pezzetto ·è rimasto n ella congiuntiva : il violetto di metil e, come g li alcali , produce 1gravi 11ecrosi tis:surali anc,h e dopo g iorni. Se il rpezzetto di matita non è stato subito a llonta11ato, l e parti cau sticate ·va11n o escissc quanto pri111a. 1

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[A NNO

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Le lesioni del bulbo possono essere no1:ip€rforanti o perf0Ta11ti, l e ultime hanno una prognosi molto seria p er il pericolo di infezione. Ferite Sl1perficiali d ella cornea guariscono b en e se n on son o infette : basta lavare con a cqua ossigenata diluita ·e fasciare. Se i nlargini della ferita si n10Fwtrano infiltrati si causticano con uno · f?illo arroventato a rosso e si istilla atropina. Er osioni a n ch e lievi d ella cornea (da spighe, r ami, ecc .) possono avere conseguen z.e molto ,g·ravi se n el sacco congiuntivale si trovano gcr111i ])atogeni, come sempre n el caso ·di sup1)urazio·n e cronica del Mcco lacrimale. Si forma a llora il fan1igerato « ulcu s serpens )> : dolori, disturbi visivi, occhio rosso , pupilla stretta, perdita di sostanza con n1arg ine i11filtrato g·rigw tro 11 el setlore i11feriore d ella cornea, ipopion a lto alcuni mm. nella camera anteriore. Si istilla a llora ripetutan1ente atropina all ' l % e dopo cocainizzazione si cauterizza l ' ulcera e soprattutto il suo n1argine progrediente con piccolo termocauterio o con uno ~pill o .arroventato al calo·r e rosso-debole (n on bianco!). Questa cuTa è urge11 le: solo ·&e eritro poche ore è raggiungibile uri. oculista , si potrà .acconten tasi della istillazior1e idi a tropina. l°Vo11 c urata rapidamente e b e11e, l 'ulce ra produce. ur10 stafiloma· o una tisi del bulbo e quindi la p erdita dell 'occhio. La guarigione avvien e con formazione di 0 pacamenti corneali ch e abbisognano di ulteriore t erapia. Le u stioni da calce e da alcali della cornea vanno· curate con1e si ~ detto per la congiU.ntiva, ma ·d opo cocainiz11aii'ion e : nel1'ultimo· ,c aso è n ecessario escider e il te~suto causticato e quello vicino .anclte se que&to dà d elle gravi cicatrici. Corpi estran·ei n ella corn.ea si allontanano (d opo applicazione di coc.aina al 3 % p1er 2-3 volte ad inte([·valli di Z rr1inuti) con tampon e u m ido o con appositi ag·J1i a putlta allarg ata : ·q uindi fasciatura con po1nata al precipitato 1 %, solo s~ esiste già fGrte irritazione e miosi si dovrà istillare atrop ina . Traumi ot tu~i d el bulb 0 possono produrre e.m orrag ie n el] a can1era anterior·e da l esi0ni dell 'iride : queste ernorragie ·prer lo più &i riassorbono entro 8-14 g iorni. Inveoe l e P1norr.ag·ie. d el corpo v itr~o o non si riassorbono o lo fanno co n inol ta lentezza. Emorragie e lacerazioni coroidali n on disturbano molto la vista : se es tese esse pro\1ocano però un di&tacco della r etina. Il distacco retinico abbastanza receinte può venir operato con il 6080 % di prob abilità fa·v orevoli. Traumi ottu..~i poss-0no .an ch e provocare l~ssazi?ni. d·el cri-stallino,; possono anch e proc1dere. insieme pa:ti dell'iride, del corpo cili'a r e, del corpo v1Lreo. Il medico pratico ·dovrà in questi casi sorvegliare soprattutto ch·e non si v•e rifichi aume11to di pression e endoculare, n el quale caso urge un -intervento (ripetuti esami d·ella presF-ione d el bulbo , confrontando con l'occhio sano). Segni sosipetti son o la iniezione 1

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SEZIONE PRATICA

ciliare, e la co111p.a rsa di llUO\'Ì dolori, soprattutto al capo. L·e 1esiorti perforanti d·el bulbo co1nportano il p·ericolo .d ell 'infezione . Dop·o coCo inizzazio11e (soluzion,e sterile!) si .asporta con lina piccola forb ice tutLo ciò che procide dalla ferita: prin1a si l averà il sacco co11giuntivale con soluzioni ·disinfettanti. 1FasciatuTa compres~iva le-g·gera, i11vio in una clinica oculistica. Solo in una clinica si potrà sorvegliare ben e· l'ulteriore d·e corso, cercaTe di fre11are 1'infezione. \cauterizza11do i marg·ini della feri1a) ed estirpare a tempo· l'occhio se minaccia l 'oftalmia simpatica (dal 12° al 50° giorno dopo I.a ferita). P. 1

eE NNI

B I B L I o G R A F I e I {l)

Qu estioris clini<1i1es d'a,c:tualiié. VI s61·ie. Vol. cli p. 320, frs. 65 . i\las.SO ll el e.e édit. P.aris. Tra ttaisi diello lezioni t e11ulc alla Charité n el 1937 so tto la clirezione d el Serge11t , scelto e J)'U bb,l icate scg·ue11do l 'u s<) in:rug·urato Jl e I 1929. 1~el g·ru·p 1po .attuale, in \1 erilà arg'on1er1li tutli del ma&~imo inler esse cli11ic·o , rico1rderc1110 le l ezio11i ·dell 'Alajo·u .a11ine, sulle sindro111i i1 euroa1i.e111icl1e; d el Sergent, st1ll a tub.er colosi ,ed il 1c1ontagio; d e l Lati·b Ty, sulle p ericarditi tul1ercolari; (lel Sayé, stille b r oncopolb1011iti acute i1011 tuber col ari e 1Stu11 c sindro1r1i p·se.udo·Lubercolari di ori g·in e g·rip.p.ale'; del P r u,ro·s t. , stille ·cisti aeree del po lmo11e; d,el l\farfan , sulle a l])u111i11urie intern1ittcnti d ei Tag~az~i 1ed a dolef-centi; d ello J.a 11et, sulla pil.·ognosi d e.Ile co11' 'ulsìo11i 11ell'irlfanzia; d el Borclet, sulla ·diatesi e1~edosifilitica; d el :f luri11., sullo zolfo i1 el ]a tJeTapia r·espiratoria; d el Rib:a deau-Du111as, sui ·d i$turbi umo,r ali n el la t.t.a nte; d el Ro g·e r, sulle funzioni del cer,rello ; d ella Step·h ani , n 1le lesio11i d·e lla colon11a verteb·1~ale n ei tub.e.r col otici polmon.a ri ; del T ourn.a .d e sui i11eccanis111i regolatori n ervoc;;i -ed umorali dell.a prr essio11e arteriosa; del 'furpin , s ulla gene·t ica a p1plicat a a lla -profilassi -·d elle -1nalattie -u1n.a ne ; -d·e1lo (: l1au\rOiS, sullo lnO·d ern e V8'dUte ·della circo}aZl011e d el sang·t1c; d el Gé11evrier, still a st e110si dcl tor.ace; d el l\ficho11 , sul Tene mobile, eoc.. · La trattazion e .di ciascu·n ar g·om ·e11to h a sco)) O· iessenzialn1ente iprratico·: ]:a consultazion è d ella: lJrubbl~caz~one .apporterà notevole u tile a chi , studente o prati co·, \ 70rrà ag·giornar~i $tille sing ole qt1esliou i. ·MoNTELEONE. 1

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tico, in forn1a di riassu11to del lavor o citalo,. e co11 l '.agig·iunta dell·e e1ve11tuali presorizio11i 1nedicamentose proposte. Si tratta ·dunque. di un libro di facile e ra1->ida cor1su]Lazio11e: ch e potrà riuscir~ di som111.a utilità tanto al n1edico g.e ne.rico cl1e allo sipiecialis.ta, i quali, d 'o•r a inn.a nzi, non avra11no più necessità di rìco·r rere a pub·b licazioni estere sin1ilari. ~l • .l:"'ABERI.

A.

RA.VINA.

L 'a.111i.ée tliéro.p1eu.tique.

J~clitore

Mas-

so11. P a rig·i. Prezzo , fr. 25. Que1&ta p·Ub·b lic.azio11 e· cl1e l1a tredici anni di 1 \ ita; fiss.a l e tappe d e i p rog·r ess i d ell a t e.r.apia. Il volu111e ora comparso e ri1g·t1ard<!nte: il 1938; è particolar.i11ente ii1tcr·essante p er ch è dà co11to d i effetti,re conquiste orinai co11 c~la111ate da. larg·.a esperie11za. So110· considerati i nuovi trattam enti r elati ri a 32 111alattie ·e sinto111i, i perfezion.a m enti rag·g·iu11ti in 6 inet.odi e t ecnich e t erap·euticl1·c, i i1uovi farn1a ci con le loro \ a1'"ie a ·p11'l icozioni . L '011era si c.onclude co.11 un el enco alfabetico d·e gli .ar,gon1enti trattati n·ei prec.edenti voltu11i dal 1931 al 1937. DR. 1

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1lraité dc clii1rvie i)Jirrrmaceutiqiie. E dilore J. a3. Ba1llière· et lT. P arig·i. Prezzo

ItEUTTEH .

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Fr. 95 . È un 'opera ·di facile con sultazio11 e o r icca di

r1otizie ·e di ·d ati interessa11ti tutti .g·li eser ce11ti l '<11te sanitaria. · Di tutti i n1edica111e11ti, fra i quali figurano nun1erose le nuove co 11q·u~iste d ella 1.erapi a, so110 ,d,ati in modo somn1ario rr1a preci so i caré~ tteri , il mo.d o di p r eparazione, l 'azion.e far. 1rtacolog·ica , le indicazioni ter.a1)euticl1 e . 1

.DR. 1\1i11istero dell 'J1rLe.rno. .Isliluto ùi Sanità Pub·blica . R endiconti. Vol. I, p,artei II. Un ' rol . i11-8'.> di 384 pag"g . con fi gg. e tavv. R o1118 ,. 1

1938. Abb ia111 0 g·ià dat,a not.i zia -

q l1:indo .si è JJ11b b licala la prin1a parte di qt1e Lo volu:111e cli cc R endiconti » _:._ della bella i11iziativa d cll 11 ·tiluto di Sanità Pubb.Jica di riunire i lavori cl1e ' 'i SÌ comp·i ono e ch e 11anr10 g ra11de i111port.a nza sci e,ntifica ·e pratic.a . l\Te tro, ian10 :?8 i n q u.e sta seconda parte: al c:u11i di essi rig·t1arda110 p1ro blen1i ·di 1nacinazio11e e d i pan ificazio11e, in lXtr te do\7 llti .allo stesso direttore d ell 'Istituto , prof. ~farotta, ch e ha anche 1wo ~tt1clio· sul p esce n eJl 'ali111entazione un1ana. Al tri laYori considerano i problen1i d ella n1a]aria (Hacket t·, L a Fa ce, Giovannola), questioni s ierologicl1e (Ru1&so, Satta), elmintologicl1e (Penso), fisich e (1F em1i , Intontì), ecc. lTn com 1)]esso di lavori di ~ lt o int ere~se scientifi co. i c1uali <li n1oslra110 la f e.co11cla attività d ell 'I stilt1to stesso. 1

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I\1oliziario c!i tera.µia., 1938. Ecl. « J11clice terapeulico )) . Trieste. Lire 25 La casa editrice dell 'cc I11dice teir ap et1ti co n, h a iniziato la p·ubblicazio11 e di q uost o i1 ot1 ziario, cl1e raccog·lie, a cura d el dot t. A. l\1laye r notevoli contrihui1 i. clei ,-.ari at1tori it aliani. ed <:steri 11el cn111110 clclla t erapia . La 111ateria ,,i en e es,po~ta in ordi11e alfnbr1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dci libri di cui si deEidera la r ecen·sione .

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cc IL POLICLINICO »

[ANNO

XLVI,

NUl\I.

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CONGRESSI NAZIONALI DI MEDICINA ·E CHIRURGIA XLV Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. (Napoli, 6-8 11ovembre 1939-XVIJI).

. (Continiiazione; ve-di numero precedente). -Secl u la i11 con1une co.11 la Soc. Italia11a di Chif'Jrgia (7 11ovembre, ore 9) l)resicl enza: ·se11. proff. ALEs sANDRr, D 'Al\IATO.

Morbo di Banti e sindromi affini. ·rrof. D. ·CESA-BIANcm e prof. M. CELLINA per la j)arle inedica; prof. G. CAsTrGLI01 I e prof. ' ' · l)crr1NARI per la parte chirurgica. Conclusi o11i.

D. Cesa Bianchi e M. Cellina (Milano) La indubbiamente geniale .con cezion e di Guido Ban Li ch e or fa quasi mezzo secolo affern1ava la ·osi'stenza di una parlicolare ma]attia avente inizio e sede primitiva n ella milza ed interessante se co ndariam e nte il fegato·, caratterizzata da un ql1a·dro clinico tipico, e cioè, d a splen omegalia primitiva con cirrosi epatica secondaria , da lesioni istologich e peculiari (fibroadenia) e d a una propri;1 -eli olog ja ;ia pure a carattere negativo, col passare degli anni è andata progr essivamente così modifica11dosi d a non es·sere quasi più riconoscibile e quel cl1e è ·peggio d a e sere cal1sa di contrasti e di ~onfu s io11e, tanto cl1e, nega to da molti , il morbo d] Ban.Li vien e oggi ben r aran1ente diag11osticat o. Sono stati innanzi tutto i patologici a dimostrar e che la corrispondenza fra quadro clinico e rep erto anato1nico non era per niente costante, ·potendosi da un lato osservare lesioni tipicamente fibroadeniche anche in splenon1egalie no11 di tipo Ba11ti e più particolarmente in milze appartenenti al va s1o grt1ppo delle cirro·si epatiche, e non es-sendo clall 'altro lato, il reperto fibroadenico sempre cos tante nelle milze bantiane, n el sen so che esso può mancare anche in casi in cui il quadro ·clinico si presenta assolutamente sovrapponipile a · quello d escritto dal patologo fiorentino. In breve, -si è dimostrato d ai patologi non costituire la fibroadenia una caratteri'stica nè sufficiente n è ne·crssaria nel 111 orh o di Ban li. Ma anche il secondo pilastro st1 cui poggiava la classica costruzione bantiana, la n1ancanza, cioè, cli t1na e tiologia nota, è stato b en presto scosso dalla dimostrata esistenza di casi presentanti 'ùn quadro clinico ed anaton1ico prettamente h a11Liano ma ad etiologia con.o·sciuta; casi che con il progressivo affinarsi d el! 'indagine clinica e dei m e7.zi diagnostic i si anclava110 dimostrando sen1pre })i\t freque nti special111 ente per quel cl1e riguarda la sifilide, ma ancora, sebbe11 e più rara1nen.le, per la infezion e malarica , la tuber colare, la leishmaniosJ·. Per cui alla prin1itiYa concezion e eviden le111ente t roppo s trett a e ·rigida di cc n1orbo di Banti » si è .andato gr adatamente sos tituendo p er opera soprattt1tlo d ei clinici, che n on potevano rinunciare ad un. quadro morboso r ealn1ente e·sistente, quel1~ p iù a111pia ed elastica, anch e se 11on precisa, di

cc sindrome ban t iana » o cc bantisimile »; di un .complesso ~intomatologico, cioè, di pretto tipo

bantiano (spleno-megalia primitiva con oligoemia e ·cirrosi epatica second~rie) ma ad etiologia varia, nota od ign.ota, e con lesioni anatomiche aspecifiche. Di pari ·passo al declinare della classica concezione bantiana che pur tra contra·sti spesso viYaci e tra opposti pareri di clinici e di patologi ha tenuto validamente il campo per qualche decennio, si era andato intanto affermando nel gr.ippo complesso delle affezioni splenomegaliche il quaclro clinico d ella così detta cc splenomegalia trombof le biti ca » che per opera di Caucl1ois prima, m a più specialmente di Eppinger e <li Frugoni, giunse ad assumere un nosografismo pen definito. In questa nuoYa concezione morbosa il rapporto cronologico-patogenetico fra spleno-megalia e lesioni 'eno·se extra-spleniche veniva a trovarsi in netta opposizion,e con la classica concezione bantiana di t1na splenomegalia primi l iva con lesioni seconclarie de1la vena emulgente e quindi del fegato , in quanto che si attribuiva .alla lesione occlusiva rlel vaso venoso, splenico o portale, il significalo di fattore primitivo, necessario e sufficiente perchè si putes·se istituire Ja splenom egalia che veniva ad esse.re pertanto con siderata come nettamente secondaria ed essenzialmenle da stasi. Ma anche questa concezione di una splenomegalia lromboflebilica non ha resistito molto alla critica - vi ha r esis lito anzi assai meno della concezione ba11tiana - ·soprattut to per quanto riguarda ìa patogenesi della splenomegalia ed i suoi rapporti cronologici con la occlus ione trombotica della 'vena. Allente OS$ervazioni an.atomo-cliniche hanno po tuto infalti . dimostrare come un quadro clinico di tipo, tromboflebitico possa deter1ninarsi non solo in assenza di ogni alterazione occlusiva della vena splenica o della porta, ma pure all 'infuori di ogni modificazione sclerotica delle pareti venose ed hanno ancora potuto dimostrare come il reperto operatorio-anatomico ri·sult asse nelle due. evenienze perfettamente analogo. Si è così venuta gradatamente accreditando l 'ipot esi, basata anche sui risultati complessivamente negativi conseguiti con le indagini speri1nentali, r he la trombosi venosa non fosse la causa, ma e1nplicemente un epifenomeno di un vizio circoiatorio preesistente in camp0 portale, conseguenza quindi e n on già causa della splenomegalia, la q1.1ale veniva così a riprender e il significato patogenetico di cc ce ntro motore » di tutta la sindrome morbosa, in pieno accordo con la primitiva concezione bantiana, ed in opposizione con le varie-1)a logenesi cc da stasi », ch e trovavano nella trombosi ciella vena splenica Ja loro manifestazione paradigmatica . Al concetto di cc ·stasi », si è pertanto sostituito len.tamente l1n altro concetto patog·enetico più vas lo e generico, fondato ·su con statazioni anatomooperatorie e ft1nzionali: quello di e< ingorgo· » o di cc plelora ipertensiva » n el can1po portale, mentre parallelan1en1e il quadi'o clinico creduto proprio della spleno111egaìia tromboflebitica veniva sempre i1ii1 allargan dosi fino a comprendere ·una serie ben più Yasta di .casi, con o senza occlusione trompotica , a,·en t i in comune caratteristiche cliniche


fAN~o

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SEZIONE

ed anatomiche tali da renderne relativamente facile la identificazione. Dal punto di vista clinico, difatti, questi casi presentano tutti un tumore di milza cospicuo e fortemente ·sensibile, con evidente riduzione di .. volume dell'organo, agli stimoli farmacodinamici del tipo adrenalinico, che si accompagna ad anemia modesta o adrlirittura assente ed a frequenti episodi emorragici a carico del tubo gastro-enterico. Dal punto di vista anatomico poi, il tumore di milza presenta sempre segni evidenti di congestione, assieme a note più o meno intense di sclerosi perivascolare, trabecolare, sinusale o cordonale ed a ricch ezza, varia da caso a caso, ma in genere notevole, dei così detti noduli di Gamna ; il fegato invece, pur n on potendosi dire del t:utto indenne, non presenta generalmente, alcuna alterazione di tipo cirrotico. La ricchezza di noduli o aree di Gamna di quese milze ha ripo.r tato in discussione lo studio e il significato istologico, etiologico e patogenetico di queste particolari formazioni. Caduta la loro presunt~ natura micotica, basata soltanto ·su una grossolana analo.g ia morfo-logica con granulomi fungini, questi noduli sono st ati ricondotti al loro rea:Ie . significato di formazioni .regressiv·e aspecifiche, se pur particolari del t e·ssu to sple- · nico, anche all 'infuo,r i della sua sede normale , dovuta al sommarsi di alterazioni r egressive ed emorra:giche con segi:ienti a disturbi circolatori nella compagine del vis.cere. La interpretazione d el fenomeno d ella· splenoridtizione adrenalinica quasi sempre evidente in queste grosse milze congestizio-sclerose, presuppone una chiara e precisa conoscenza dei meccanismi coi quai.i si estrinseca la rirluzione di volum e della milza e delle modificazioni ematiche strettamente connesse con lo stimolo adrenalinico. I primi no11 sono ancora b en chiariti, soprattutto per quel ch e riguarda la specie umana, essendo intimamente legélti con le incerte n ozioni che ancora si }Jossiedono nei riguardi della dotazione in fibrocellule muscolari lisce della milza umana, da alcuni Autori ritenute abbondanti e pertanto sufficìe11ti a spiegare la reazione all 'adrenalina , mentre per altri sarebbero invece incapaci, per scar sità o debolezza, a gi·ustificare la cospicua prestazione d 'opera n ecessaria a svuotare una grossa milza patolog'ica. · L 'ipotesi ch e allo stato attuale sembra più soddisfacente è quella che tiene conto, nella spiegazione della splenoriduzione adrenalinica sia di un 'azio11 e diretta sulle trame mu·scolari dell 'organo, che dell'indubbia influenza costrittiva esercitata dal farmaco sui vasi arteriosi, con tale conseguente diminuzione o annullamen to della pressione di afflusso sanguigno, da permettere I 'esplicarsi dell 'attività retrattile del tess"t1to elastico e relicolare splenico. L 'esperienza ormai vasta fatta con l 'attuazione pratica del fenome~o della splenoriduzione adrenalinica n el campo di queste splenomegalie congestizie, e più in generale nel campo dei tumori di milza apparentemente primitivi, ha dimostrato ch e il dato di prevalente, se anche non esclusiva importanza è quello fornito dalle modificazioni di volume rilevabili a carico della milza, sia con la semplice palpazione ch e con l'ausilio di tutti quei mezzi che di volta in volta si possano r endere neces·sari (esame radiologico, pneumoperitoneo, ecc.). Le modificazioni ematiche determinate dallo stimolo adren alinico non

PRATIC~

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possono invece, per la complessità della loro genesi, non ancora· totalmen.te chiarita, fornire un criterio utilizzabile, potendosi ugaalmente manifes lare in soggetti splenoprivi. Il .fenome110 però di maggiore interesse emerso dallo studio delle ·splenomegalie congesti,zio-sclerose è indupbiamente dato dal costante rilievo di segni di « ingorgo » o di « ipertension e del circolo portale », assai più evidenti al letto· operaLorio ch e no11 al tavolo anatomico e documentati pure da un numero ormai discreto cli dirette misurazioni manometriche. L'interpretazion.e patogenetica d ello stato di P.1etora iperte n siva portale presuppone I 'esatta conoscenza dei fattori che in condizioni fisiologiche determina110 e regolano ·la pressione nel terrilorio della vena porta, fattori comples·si e non, totalmente chiariti, che in base ad un 'ampia analisi sono sta ti dai RR. schematicamente suddivisi in fattori condizionanti variazioni dell 'afflusso del sangue alla milza e in fattori determinanti n1odificazioni del d eflusso sanguigno; estremamente instabili gli uni e gli altri, ripetendo il circolo portale le sue caratteristiche dal fatto di e-ssere inter calalo fra due sist emi di resisten ze vari~bi] i: il si·st ema capillare splenico e mesenterico, da un lato, e il sist en1a Yascolare intraepatico, dall 'altro. L'ipertensione portale può avere cau se svariate. In primo luogo essa può rappresentare la conseguen-za di un ostacolato deflusso del sangue portale, sia ch e questo risulti d eterminato da una occlu sione trombotica della vena, oppure da una retrazjone cirrotica del" fegato o anch e da semplici fenomen.i funzionali (iperemia ed iperaf. flusso di sangue dell'arteria epatica, spasmo delle diramazion.i intraepatich e della vena porla, spasmo delle vene sovraepatich e, ecc.). Perchè in queste diverse eventualità si possa istituire un tumore di milza voluminoso è però necessario che parallelamente alle alterazioni extraspleni.che si determino pure delle alterazioni intraspleniche tali d a permettere e facilitare la progressiva distensione dell 'organo. ~la poichè i ~egJ1i di iper ten sione portale, così oome la 'Spler1on ,cg·a1ia, po0&ono ma11ifestarsi anche in assenza di og11ì ost acolo al deflusso, ne deriva la necess ità di rice r care nell'alterazione splenica la causa gp11eticD della pletora ipertensiva portale. A questa cor1 cezione di Ie·sione primitivame11Le splenica, che ci ritorna pertanto. alla più pura tradizione bantiana, si è stati lentamente porta ti d alla ripetuta osservazione di splenomegalie. JJresentanti i s.eg·ni dalla ip,e rtensione portale, con assoluta esclusione dei fattori extrasplenici sopra r :i.cordati, ed ancora dalla constatazione di u11a nec€R·saria e parallela compromissione sple11ica ::tTLChe nei casi che sembrano trarre la loro genesi dalla esistenza di una così detta « spina }JOrlale ». 1\.11 r:lYer so la concezione della cc spler101neg·alia congestizia-emorrag·ipara >> si è giunti cioè, ad ammettere la possibilità di una « sple1,or11egalia da atonia )) prespettat a dapprima dal Grepp i e poi largamente accettata e svil·uppata. In base a que·s te con statazio·n i e con1orlati d ai reperti anatomo-clinici fornitici dalla loro .casis lica i l~R. sono giunti all 'elaborazione di una ipotesi patogen etica ch e, p ·1 r lenendo conto di tutte le varie possibililà co1i.lingenti sopra ricordate, r iporta la splenomegalia al signifi cato d; 1

organo centra le e r espo11scrbile di tii tta la sin dron1e.


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« I L POLICLlNJCO »

LA~ io

XL VI, Nul\I. 48 J

Scco11do qucs la con cczio11e palog·en clica d ei RR . t anza, i11a di p e r sè s tessa forse non sufficiente .. i nn1n 1r llc cl1e l)er l 'j11ler Yenl o di f at tori i pjù a d eterminare l 'episo<lio emorragic-0. Perch è quedi Y0r i (a11alo111ici o semplice1n ente funzionali , s to interYen ga, occorre la coesistenza di alterai11fia111n1 a lori o lo ·sici, 11erYosi o u1nor ali) p ossa zioni an ato1n icl1e o fun zionali a carico dei vasi d elern1i11a r i una alter azio11e dei n1eccani sn1i clic gas tro-duoden a li , m entre l 'even lualc presenza di r egolano jl cosl d e tto « tono sple11ico » e lo uno s lato djale ico emorragico non costituirebbe « n1o rzn1nen lo d ell a pressione arlcriosa e11.dopach e un fattore IJr ed isp o11 enl e o ca len ante d ' in1rC111 ch i1n a.lc », t al e d a 0011durre, i1cr ticcc iYi portanza vnriabile da caso a caso. stadi, al l a 1Jrogr e si va lt1111efazio11e d ella n 1ilza eèl La (li111o ·lra ta aspec ificilà d el quadro ist ologico a ll 'j1Jc rl c n s io11c porlale. bantiano, in uno cori la p o sibililà e d anzj co1i lVIa a11cl1e n ei casi in cui è cl i111os lra]Jjle l a e·~i­ la frequenza dei ! a llori e liologic i cliYersi e noti, s l c11za di u.11a cc spi11a irrita tiva n in cam1)0 por i1on posso110 og·gi l}ÌÙ 1Jern1etter ci , come i RR. tal e, ia ch e ques ta ris ulli r ap11r esenl ata d a una l1a11no già detto, cli acce llare l a esi s tenza di un nl lc rozion e della Yen a spl e nic a o d ell a por i a 1110Tbo cli Ba11Li j11leso j11 se11 so s lre LLo e quindi ( lro n1bosi , a n golal·ura, con1pression e, ecc. ) o cla clistjn l0 d alle pl en o111cga lic con gcstizio-sclerose, le io ni epatjche (epaLitj cronjcl1e), sia ch e agie ·e11do il quadro analon10-c1i nico, il m eccani, ce J)er 'in !ìura111ente ineccanica o funzionale i s n10 palogen e lico e jl ~ cco 11d a rio risentimen lo cl eve a n1n1 c l lere clic s i pos ·a g iu11ger e acl una epa tico e n1 idollare offe r l i ei a ques te ultin1e , piesplenomegalia ollan lo quando nella 111 ilza s tes11 a111e11 Le .. oYr appo nihili co11 quanto si Yerifi ca sa e.. i lano con<liz io11 i (li lJa rljcola r c ]a])ilità, coni1ella cl a·~ si ca co11cez.jon c ba11 l iana. Alla denon1ig-c' nila, cc 1 ~; lilu ziona le o acquisit a, delle lrt1ll·ùre 11azionc cl i « 111orb o di Ba11 Li » . i cl eYe pertanto c la. li ch e e con lrat lili clell 'organ o oggi o Liluirc qt1cl 1a l)it1 con1plessa e in eglio ad a tt abile all a real tà elc i fatti di « sindron1e ])an E quindi an .c or a e en1pr e l a al lera7 io11e ple11ica, <li J)Cr e stes a, quell a c l1c Ya co n sid er a la tj <:"l n a », i11l e .. a com e t1r1 co111 1)lr so ·s inloma lolocorn o la YCra ca ùsa d el lun1ore cl i n1iJ za i11e11 Ire il gico ufficienl c n1c11lr 11r cciso e caralterizzato ei a una splenomegal ia c ro ni ca ap1Jnre11 len1en te lJrifa tt o re o trul LiYO, e la così del la spina , oll re cb e n o11 n ecc ~ ·ari , co111c i è vj s lo, van110 a n cor a con 1niLiva (e quindi i1011 c11101)aticn, i1è blas to111atoicl e ra li co111 e n o11 ·st1ff jcie11li. . a, nè da tesauri zzazion e), a·d e l iologia varia, noi a e ig n o ta , a uel ta in1pronta congestizi a e ad U I11t1 YO 11 n a111'n le ·sa qu es I a i1a Iog·c11 esi rl·ell e evolu zione scler otica, api L11 almente anche ·se non s1Jl c11o n1 cgalie con g·es li zjo-sclr r ose l 'al ler az ior.c costanten1ente seguila da .c irro. i epatica, ed a c pa l iC'a c h e a])i Lualme11 te s i acco111pag·na, pu ò nsfisiono111ia clini ca segn ala rl a e pisodi e1norragici . ·u111crc , <li vol ! a in Yolla , u11 ètivcr o ig 11ifica lo g·astro-d·uoclena] i e d a nne n1 ia cli l ipo s plen o-1nir>a logc n r li.ro, iJl qua11to cr o n o]ogìcamcnt e pu1) ])j Lorio. e e r e ril c nu la co1i1e ])reccclenlc , co111e con len1))0ranea, op11ure con1e con segt1e11 Le a]] 'in laurar .3i Nell a p r a tica è ]JO i ·opr a l lulto )1 crilerio della d ella sple11 o n1cgali a. Que · 1 \ 1l li111a po ibilit à ch e insor g·enza apparen tcn1 c11 le prin1itiYa della maè quella s lre t ta1ne11 le nd cren le alla cl assica conJa llia 11ella 111ilza, secon d o la genjale intuiz1one cezion e ])a1i lian a, ris ulta dimos trala oltre che <lei cli Guiclo Ba11li, quello cl1e c i può permeltere di J1t11 ner o .. c rìcercl1e u g ]ì a11ima li d a lln a es1Jedj t1ngucr e l.1na sind ron1 e di tipo bantiano, 1anto ric n za cl i nica ormai sen1i- ecolare. <l a t.ma sindrom e epalo- ~ plenomegalica, in cui la Ma l a srl e11 on1ega li a <li Li po conges lizio-·scleroapparente co11te1nport111ca sofferenza d ei dt1e Yi. . o, l1n a Yolla in Lau r a la i, è ancora capace lii sceri fa pre·sun1ere un a contemporanea localizzacscr cilar c u11a influen.za sfavorevole, oltre ch e sul zion e d ella noxa. m orb osa n ella n1ilza e n el fegato, fcg~ t o, n. n cl1e :::nll r:;111 01)c:ics i, dando origine a dj così come d a un a cirrosi e p atica più o m eno cr asic e111a licl1e ch e il B.a n.ti h a il g r a11 de mer isplenomegalica n ol] a quale la sede della n oxa e le 1o cli a ve re, i)er primo, rico11osciu Io e g ius laco11segu enti lesioni so110 inizialmente e restano 1nc11 le j11l cr1)rc la to nella lor o curaL lcris licu fonJ)r evalen Lc111 ente localizza le n el fegato . 1 cl ~mc nt aJ c, og·g·i pienàme11te din1os l ra I a , cruellél, è co11 c iò si v iene a cancellare e n eppure a cioè, <li e ere d oYuta a inipj zion e funzio11al e dcl <liminu1re dal n os lro n osog·rafism o il quadro d el n1 id ol lo o·~ co. 1n0r])o di Ba nli , che a11zi vie11e ad essere allarAccanto a CTllO le di:;cras ie 111icl ollar i. l e . nlegélto acl u u nun1ero ])en inagg·iore cli casi , quando 11on1cg·ali c conges tizio- clerose J)ossono pure c. erques ti })re·scn lino con1e clati comuni qlielli cl1e e i lare u n a azio n e inibitrice sullo YiJup1)0 somadevono ancor oggj es. er co11siderati si ccome i l ico, 11 icl1ico e e u al e., quando s i manife. 1ino ca1)jsaldi <l ella gen iale concezione di Guido Bantj, iii sog·gc ll i cl 'clà g i0Ya 11il e e ciò 11er 1111 'nzionf' Yisli all a !' I rcg·ua delle noslre attuali cognizioni : u111oralc, . ccondo alct11li Autori , o l)er ernplic i sple1101negalia app aren len1erJ le 1)rin1iljva di tipo all crt1zion i i11clab ol icl1e, eco11d o altri. congeslizio-fibrosa doYuta ad una noxa genera1Il ca r a l lere congc · ti zio e l a 11le lora a<ld o1nin1c11le ig·n ot a ma varia, ch e sopr agg'iunta per via 11al c ch e sono p ropri cli queste spl c1101negalie faa rleriosa l ede pri.miliYan1cn te la 1n1Iza n elle stie 1a ln 1c n lc finj sco110 col riperc·uo lersi sui v isceri s trutture Yascolari e s lron1at icl1e e ·successiYa1ril)u Ia ri òel .circolo porlalc, co11dizio11anclo d i111ente i] s i ~ len1a Yenoso cx lras1)len ico ed il fes l u r l) i fl111z ionali vari , })arlicol armente notevoli gato, comprom etle11d o al I rc·sì la cr asi sang·uig·11a. a cn ri ro dello s ton1aco e dcl duodeno , doYe po·sSplenome€;alia pertan lo cau sa e centro motore son o an ch e 111anifes larsi so llo forma cli l esioni cli tutte le s inclro1ne mor])ose, .co111e è dimostrat o o rg·an ic h c èliYerse, f j11 0 allo s tabilirs i in qualc he dal fatto cl1c l 'allontan an1en lo ·1empestivo d el tucaso cli fal li u lcerativi. 11i.ore di miJ za l)tlò d c tcrm jn ar e ·una guarig·ion~ J.. e c111orragie diges liYe cl1e con t a1i la fr equende finitiva. za s i pro cn 'ctno e si ripelo110 11el ètecor so di una L 'ag·giunta , ogg"i 1>oss ibilc, allo scl1en1a han::;pl cn on1egali a conges lizio-scl er o·sa trovano n ello lian o, di qu a l ~he carattere fun zionale o a nato1nislalo d i l)le lora ipcrlc11 si,·a cui è so ltopo l o il co ( con ge Lione, contr a l lilità, 11oduli sclerosideca111po })Or lale l a loro causa cl i 111aggior in1porrotici) n .on può ch e co1nple lar e qua11 lo il genio

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SEZIONE PRATICA

<li Guido Banti aveva fin da cinquant'anni or sono. delineato·, ribadendo la piena legittimità della concezione del nostro grande patolo·g o . In mancanza, fuor che per pochi casi a etiologia identificabile, di una efficace terapia co·n servatrice, sia medicamentosa che fisica, la cura id.elle sindromi bantiane resta an.cora oggi essen.zial1nente chirurgica. Cinquant 'anni o poco meno di esperienza con la splenectomia hanno· conv::i.1idato questa indicazione terapeutica, prospettata da Banti fin dalle sue prime com·unicazioni e che ancor oggi costitui'sce l 'indicazione curativa d 'elezione nel campo delle splenomegalie congestizio-sclerose o di tipo bantian<:L La splenectomia rappresenta però sempre, ~o­ })rattutto nelle forme a carattere prevalenteme11te congestizio, un intervento di notevole gravilà, -condizionando essa ancora oggi una relativamente alta mortalità, per cui all 'atto pratico la -sua indicazione piuttosto che su criteri genera li deve ba·sarsi sull'attento esame di ogni singolo caso. La coesisteniia di alterazioni epatiche sicuramente apprezzabili, la presenza di un trombo ·che si possa presum-9re estender si alla porta, una graYe e inesistente discrasia sanguigna, rapprese11tan-0, in .aggi·un;ta alla eventuale esistenza di -condizjoni sfavorevoli dal punto di vista tecnico (adere11ze estese e tenaci, vol11n1e cospicuo dello "Splene, ecc. ), i punti che richiameranno specialmente l 'attenzione del me·dico e che dovranno -essere accuratamente valutati prima di consigliare la splenectomia. La legatura dell'arteria splenica, intervento indt1bbiamente assai meno grave e quindi meglio sopportato, se è pien.a mente giustificato dal punto di vista dottrinale, attende però ancora dai risultati a distanza la sua definitiva consacra• z1one. G. CASTIGLIONI (Milano) . - Il Relalore premel le .alcuni ricordi di ordine generale }Jer st abilire e limitar e le forme che prenderà in consideraz ione come affini al Morbo di Banti. Sono quindi passa-li in rassegna p articoli a11alomo-clinici del Morbo di Banti , seco11do la descrizio11e che n e ha fal to l 'aulore. Dopo di ch e vengono presi i11 consiclerazion e, forma per forma, i rapporti anatomo clinici tra quest 'ultimo ~ quelle forme che possono con siderarsi particolarn1ente affini ad. esso, quali le "Splenomegalie tubercolari , le luetiche, le malari<'he, le forme n1icotiche parassitarie e specialmente le cirrosi spleno1negaliche e le così d etlc s plenomcg·a1ie cDnges Lizi e. B p,r ospettata e disc11ssa la questio11 e foncla111enlale se si debba cor~ servare l 'individualità i10soJ.ogica clel ~1orbo di Ban ti o se questo delJba €sscre confuso colle comt1n'i splenorneg·ali e cronicl1e non epaticl1e n on emoli licl1e, o se rlel)bn essere con siderato co111e una co111t1nc cirro. i se nza fis.ionomia }Jropria. Per ({Uan I o riguaréla il problema e llologico, pren1esso ~l1 e a fattori e liologici specif1 ci , i11 t eni a <li patologia spleni.ca talora non p1.1ò assegnarsi cl1e. 1.tn sig11ifica lo relaliYo di fat lore predi sponente e cl1e la sple11opatia p1.1ò a un certo p1111 to assu 1Tl.ere t1n anda111c11to autono1no, e pre1nesso ch e i1cn possono a criver i al ~1orbo cli Banti for111e con. quadro analon1ico spleno-epatico a carattere di gra11 uloma -s11ecifico o di alterazioni co-

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m ·unque caratteris li.ch e di determi11ate infezioni, j} Relalore ammette (pure con restrizioni) un 'etiologia allargata al ~Iorbo <li Banti e ciò in r apporlo essenzialmente a rilievi tratti dalla letteratura sull 'argom ento, nella quale sono ricordati n1.1merosi casi ascrivibili a Sinclromi Bantiane e ne.Ile cui anamnesi figurano diYersi precedenti inorbosi. Ancl1e alle p eculiarità anatomo-is lologiche crede si pos a assegnare l1na certa larghezza d 'intrepr etazion e j11. confron lo delle r es l rizioni in<l icate da Banti, lJur n1antene11do a queste, nelle linee g·en erali, sig11ificato di cara l Lore fondamentale, predominante, di cui non ·si può neg·are l 'i1nportanza. All 'inco11tro a certi reperti accessori non può rnantenersi il sig nificato· di carattere differenziale fondamentale, perchè al detern1inismo cl i ossi contribuiscDno verosimilmente fatlori diversj per nat11ra e per grado, (no·Ie di congestione J)ii1 o i11eno evidenti e climostrabili, diS})OSizionc della fibroadenia più perifollicolare che centrofo1licolare in forme recenti o con precedenti in~ fe ttivi o Lo·ssici, o co11 fatti di stasi, ecc.) . Particolare affinit~1 col l\!Iorbo cl i Ban li prese11 Lereb]Jero corte cirros i splcnon1egalicl1e; fra ques le sopratlult.o ] e ferme anitteriche o subitteri che no11 1per emolitiche, accompagnale spesso e in appar en za precedentemente da emorrag·ie digestive, cli fronte alle quali è talora , più che difficile , in1possibile stabilire la precedenza cl elle lesioni splenicl1e s1.1lle epatiche, e jn cui il quadro cli11icoanalomico si soYrappone, i1elle linee generali , nl tipico Bantiano e poi, dopo ch e ·sono· sorte c1nat emesi, a qJello delle fòrme congestjzie. elio studio di questi casi , è impossibile tal,·olla s tabilire se ci troviamo cli fronte ad un 1\tiorbo cli Banti a tipo fibra- congestizio oppure. ad u11a cirrosi jperspleno1neg·alica. Consiclèrazion i rli ordine generale in ra1)porlo al moderno concet lo di n oxa, cl1e simultaneam ente agirebbe sul sis lema spleno-porto-epatico, e con·sidorazioni baScll c sul co11ceLt o cle] cosicl etlo circolo viziosD sple110-epatico, rendono anche pitl difficile la clifferer1ziazione, già particolar111ente complessa dalla moclerna te11den za a scDnfinare clai limiti restrit1iYi clinici-an atomici imposti da Banti. l)er molle di quest e fDrlne però, qual11nque sia s tata la }Jrin1iliva localizzazione lllorhosa , la les io11e spl~nica Yiene ad assumere u11a au tonomja di decor so e si fa, secondo il concetlo Bantiano, rcnlro di i11ala lUa , ag·endo in se11 o ])él logc11 0 sJ1 fogalo, così ch e la sple11ecton1ia s i i1npon c. Si sono sovrappo·st e al gL1adro B,antia11 0 le form e fibra-congestizie cl1e potrebberD spi egar e le emorragie digestiYe a11ch e in periodi n on termi11ali ecl indipendentemen Le d a processi cl i cirro~ i rpal icn. Qu es to 1)roblen1a è slucliato n ei s11o j Yari aspel I i e <lop o a1111)i e con siderazioni il Relator e sostiene ch e non è. possibile stabilire una separazione tra sin<lron1i Bantian.e .con spleno111egalj a a Lipo. nettan-ientc fibroso e forn1e a tipo fibra -con gestizio o co11gcs tizio: solo si può fare eccezione p er le rare for111e precocer11c11Le tron1bo-flebjticb e orclu ive e l1 c di r egola cYo] vo110 .con jntegrità epn Iica. Pure an1n1essa un a s trett a r elazion e <li }Ja li n11ento epato... sp~eni co e splen o-epat ico esis tono quindi forme in c11 i l a inìlza può, come n el ge11t1 ino ì\Iorbo cl i Ba:n li , as·su n1ere un a fi s io n o n1 ia 1


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<l IL POLICLINICO »

[ANNO

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}Jropria che fi 11isce per doI11i11are il quadro clinievoluta ghiandola esocrina e endocrina il seco-anato1nico. Queste sono perciò da raggruppacqndo co11 una componente reticolo-istiocitaria re tra le Sindromi Bantiane ove si devono ri·.iimporlante, ma con più costante morfologia e nire forme che per criteri anatomo-clinici e socon più precise funzioni. praltullo patogenetici corrispondono al quaclro e In rapporto alla sua particolare struttura e per soprattu lto al concetto informativo Ba11 tiano . essere interposta tra il grande circolo ed il sisteCiò non vuol dire negare l'esistenza del Morl>o ma porta] e, la milza svolge un 'azione protettiva di Ba11li; al co11trario, sig·11ifica, a giudizio del di arresto e di neutr3.lizzazione e nello stesso Relatore, i.1llargar11e i confini e subordinarli , a11tempo fornisce al fegalo materiali elaborati nez jchè all e $lretloie di transitorie limitazioni eziocessari alla sua funzione. 'I'utto . qua11to esce da logich e o di fini })articolari sin tornatici ed anaessa va al fegato, mentre in condizioni fisiolotornici non fondamentali, al concetto informagiche nulla dal fegato va direttamente alla milza. t ore ge11iale Bantiano, clic l1a segnato u 11 11uovo In conclizioni fisiologiche molti sono i campi i11.d irizzo nel campo della patologia splenica. ~ di coll aborazione splenoepatica. Una parte img iu·sto raggruppare sollo il nome del grande I\ifaeportante i due organi assumono nell'equilibrio st ro fiorentino la sindrome da lui divinala, allarcir..·ol atorio del sangue e nella biligenesi. Partegando così , anzichè smi11uendo, il quadro Bancipano alla difesa antitossica e antibatterica, ai tia110 ed adattandolo alle succes·sive conqui ste. J)rocessi im1nunilari cd anafilattici e, in determinate condizioni, ·svolgono altiva funzione ematoIl Relatore include nelle Sjndromi Bantianc forpoietica. n1e splenomegaliche non en1opatiche nè iperemoIn tutle ques te funzioni la. milza ha una parte liliche (sal vo che n ei casi con spiccat e n ote di non indispensabile. In sua assenza il fegato ed cirro i epatica) caratterizzate per lo più da anealtri tessuti ass·amono funzioni fino ad un certo 1nia ipocromica, sp esso, ma non sempre, lcu coJ)Unto vicarianti. In mancanza della milza però p enica, con note anatomiche essenzialmen le fiil fegato ha, non solo un sovraccarico di lavoro , broade11ich e a carattere clinico-ana lomico, fibroma riceve sos tanze non elaborate e veleni che la con ge li zio con. frequente patimento epatico, ma milza è deputata a trattenere o neutralizzare ed in cui la milza assume andamen Lo au Lo11omo, è quindi più esposto a subire logoramento e dannon n ecessariamente nè esclusivamen Le legato a no. Quan.d o la milza è lesa ne può derivare ·sofs tasi portale, con caratteri aspecjfici, anche di ferenza epatica; sostanze tossiche di origine splefron.le al le più diverse condizioni eziol og ich e : il nica posson o dircltamenle .g iungere al feg·ato. Cùi carattere fonda1nental e è rappresentato d alla Inoltre quando, anche per alterazioni extra-splepreponderanza i)a logenc li ca, morpigena della niche l a funzione della milza è alterata, specie miJza sul fegato e ·sul mido.Jlo, così che la asporse i11 eccesso, I 'arrivo al fegato in mas·sa di sotazione d ella milza o modificazioni d cl suo m es la11ze anche fis iologicl1e può essere causa di softaboli smo Yariamen Le indott e, possono portare a ferenza epatica. La rottura dell'anello spleno-epaguarig io11 e. Ques te condizioni patogen e tiche sot ico può in tale caso, anche in assenza di vera no più fa cilmente spiegabili, anzichè con la conn1alattia splenica , avere valore terapeutico. cezione di l1na milza ad attiva circolazione, ricca Nell 'an ello fi siologico e patologico spleno-epadi sa11g u e, come l'esp erimento opera torio ha ditico allri organi interferiscono (midollo osseot 1nos trato chiara1nente a tutti i chirurgi. ghiandole linfatiche, surrenali, sistema reticoloAllo stato delle nttuali conoscenze e anche in is liocitario ecc.). Il pancreas invece mantiene u11a ])ase a varie ricerche sperimentali p er sonali, esei)ropria i11dipendenza. guite sp ecialmen le con anastomo·si artero-venosa Le connessioni spleno-epa tich e si stabiliscono dci vasi splenici, il Relatore, pur ammettendo 1~cr via linfa ti ca, nervosa e circolatoria. una J)a lologia vasal e a base della patogenesi di Le connessioni linfa tiche per quanto poche 110q·ù.es lo forme, ritiene d ebbano p erò considerarsi 10 hanno grande importa11za in patologia. altri fn ltori palogenelicj (di ordine Lossico , infetLe ror1nessioni nervose hanno invece notevole tivo, alt erazioni funzionali endospleniche, turbe Yalore. 11ervose ecc.). I rapporti vasali epato-spJenici sono certa111enPassando quin.d j allo sludio d el tra llame11to tr. i pii1 co nosciuti ed i pii1 importanti. Gran <l elle sindromi Bantia11e, dopo aver s tabilito le parle d ella fi sio-patologia spleno-epatica è legai11di cazio11i e i limiti degli in lerventi chirurgici, ta alle variazioni pressorje del sistema porta ecl 11e ivengono esan1i.nati i risultali , raccogliendo alla per111eabili là di questa grande via. Ogni sua <lalla letter a tura, in tabelle, le splenectomie per variazione si ripercuole sui due organi con risul~!orbo di Banti e sindromi affini, dopo il Contali divers i a ·seco11da se la s tasi è continua o gresso Internazionale di Chirurgia ciel 1926, ccl remitte11te. In condizioni fisiologiche la pressioesponendo 17 casi p er sonal111e11tc s tudiati. ne p ortale varia con rilmo giornaliero, in condiIl lra llam ento terapeutico d elle s indromi Ba11ziioni patologic he queste variazioni sono assai l iar1 c è essen zialmente cJ1irurgico, beninteso più complesse e i)Qssono gi·ungere fino alla inver, cruando condizioni generali locali lo permettano. sione del circolo del sistema della vena splenica. (~li o. lli chirurgici cl1e ·si cont endono il campo Per quanto riguarda le connessioni ·spleno-epa, 01to lil SJ)l cnec lomia r l a l ega tt1ra ar teriosa. tiche, se la via l)Ortale è la strada maestra i11 Prof. V. PETTINAnr (l\li la110). - Mil za e Iegasen so i11ilza-fega1o; il grande circolo è la principale via cii co1nunicazione in senso epato-spleto s Ìlll n10 tri camen le poste n ell 'addomo s...1perio11ico . ·Ne deriva che mentre la comunicazione re cos lil uiscono u11 sis lcn1a olidal e in fis iolo11e1 p.rimo sen so è in1n1 cd inta, diretta senza i11gia e in. pa lolog·i:l. Per quan lo· in I in1a sia però la loro co11 uborazio11e i con1piti reciproci son o termediari, nel senso oppos to ogni prodotto p er ]) ~ssare dal fega lo alla i11 ilza cleve attraversare i nel ir a li rlalln òi,ersa s lrulll1ra: organo esse11 cornplesse tappe in term edic. zial111enle vascol are il pri1110 in cui accan Lo al L 'autolisi splenica, a via porta pervia ecl a le suto li11fopoie lico prevale l 'el emento reticoloinilza in, situ, determina una cliretla spinta proi lioc ilnrio clull ilc e lotipotenle; clel ica la ed


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SEZIONE PRATICA

liferativa sul con11ettivo epalico; gli stessi }Jrodolti introdotti per via del grande circolo o per altra via della portale determinano solo fenomeni epatitici ed epatosici e perdono la loro azione cirrogtl11a. Prodotti di autolisi epatica, sia ottenuti i·n situ a porta pervia, ch e introdotti per altra via, detern1inar10 u gualmente i1ella mi1za una imponente reazione re ticolo-istiocitaria con congestione, 1na 11on h anno 111~i azione fibrosica o fibroadenica paragonabile ali 'inversa azione degli autoli sati splenici. La distruzione di tessuto epatico non agisce quindi in modo specifico sullà milza, n on deler1ni11a u 110 stimolo proliferativo sulla con1po11ente co11ne ltivale, m a si comporta com e tulli i tossici ch e fisiologicamen te giungono per via d ~l gr and e cjrcolo a 11ues to or gano ·squisitamente d ife11$i vo. La stasi sperime11tale prolungata della porla produce n ella 1nilza dilatazione dei seni, pressocch è completa scomparsa della polpa, riduzione dei follicoli . Il fegato presenta graYi alterazioni. La stasi sperimentale prolungata della cava l)r-Odu ce gravi lesioni del fegato ed u11 quadro di milza fibroso-cnngestjzia. L ·as·.:ociazione di stasi portale con l 'azio11e di tossici vari conduce a tipici quadri fibroadeni ci. Quc~ste con cl11 sioni son o il ris·ultato di n u111crose bio1lsie persor1aJ1nente eseguite. L'associazione del fattore st asi portale e del fattore Loss i~o (dia tes i; ii1fezione) può ·spiegare le alterali'J.1i spic·11ich e. Mentre il primo deve rilenersi in p arte secondario alle alterazioni cpati· che, il fattore tossico può dipendere da lesion i delle vi<3 hi1iurj . (C ontinua) R. R.

AccADEMIE, Soc1ETÀ ME01cuE, CoNOREss1

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Adunata del 23 maggio 1939-XVII. Sviluppo e llmitl dei moderai metodi di narcosi. WEEsE H. - Il prof. Weese, do.p o aver illustr ato le statistich e della mortalità ed i pregi e glj inconvenienti delle varie forme di narcosi oggi in u so n elle cliniche, si è particolarmeri te soffermato a discutere la n arco·si evipanica, come quella m eno pericolosa, più pratica, più r apida, e pi1'1 gradevole per I 'operando. . L 'orator e illustr a qJi11 (li il tec11i ci sn1~ con cu ~ va eseguita la narcosi evipanica sia per 1ntervenl1 di corta durata 1sia per quelli di lunga durata. Il flemmone del pavim~nto buccale. r appresén l.a una conlroindicazione alla narcosi ev1pan1ca, po1chè questa in t ale evenienza può portare. a para: li'si respiratoria. 111 base a ricer che sp er1mentalL dell 'A. risulta che il flemmone del p{lviment o buccale porta ad una ipereccitabilità de! re?ett o:i del sen o-carotideo, per cui dopo narcosi ev1pan1ca lo -stimolo oper atorio sulla regione del seno, può portare a riflessi che si originano nel seno-carotideo e ch e raggiungendo attraYer so il n er vo di flcri11 ~· il centro r espiratori-O·, }Jossono condurre all a parali si cli questo.

Adunata cl el 1° giug·no 1939-XVII. Disordini della motilità delle vie bili ori extraepatlche. Dott. F. FERRANTI. - Dopo · aver prem esso alcu11i ce11ni st1lla fisiologia delle vie biliari extraepé}tich e (meccanismo di riemJ?imenlo e .di. svu ota1nento della cistifellea, sin ergrsmo fra c1st1fellea e

apparato di Oddi, effetti delle stimolazio11i farmacologiche ed elettriche del vago e del simpatico) l 'O. riferisce brevemente i disordini della motilità delle vie biliari extraepa tiche che caratterizzano lediscinesie iper cinetiche, le iper e le a tonich e sem plici e con stasi. Passa poi a con sider are i disordini della motilità riscontrabili nelle colecistopatie organiche, i quali disordini, in ba·sc ad osscrvazio·n i personali, r eputa dovuti a ipervagotonia come quelli dene discinesie ipertoniche. . Da ultimo con sidera prevemenle i disordini del-· la motilità ch e hanno luogo a cistifellea spontar1eamente o chirurgican1enle esclusa : trae infinealcune con sid erazioni d'indole t erapeutica . Adunata del 15 g·iugno 1939-XVII. Alcune riflessionl su oltre mi Ile interventi sullo stoma e sul duodeno. Prof. G. CAVINA. - In una r apida sintesi l 'O~ illu str a tutta I 'attività da lui esplicata finora n el can1po della chirurgia gastro-duodenale. Trattas i di 10~9 interYenti praticati dal maggio. 1929 alla fine del 1938, così ripartiti : 625 per ulcera gastro-duodenale (169 per ulcera gastrica e 456 per ulcera duodenale); 320 per 11eoplasie ga·striche; 53 r einterventi per •ùlcera peptica postoperatoria e per altre i11dicazioni; 21 interventi vari i. Di ciascun gruppo vengono ricordati i principii fondamentali cui fu ispirata la coridotta chirurgica e quindi vengono analizza le , crupolosamen1 e1e cau se dalla mortaJità. La quale n ella gastrodigiunostomia per ulcera fu del 5 %, mentre n elln resezione fu del1 '8,5 % (escluse le forme perforate). Nella gastrodigiunostomia per can cro fu deT 12 %, n ella r esezione d el 20 %. Nei reinterventi p er ulcera digiunale ·si ebbero 8 1norti su 24 casi . Riguardo alla tecnica del la resezione, da quasi un decennio 1'0. 1segu e fondamentalmente il processo Finsterer, da lui già illustrato in varie pubblicazioni e ch e si può forse considerare oggi il più diffuso in tutto il mondo. Per l 'anestesia sì <lichiara favorevole alla anestesia parietale tutocainica preceduta da iniezio11e di dilaudid-scopolamina. I l Seg retario. Rammentiamo le iateressa atl pubblloaaloal : Prof. BENEDETTO SCH IASSI (Bologna)

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APPUNTI

TL POLICLINICO J>

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N Ul\I.

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PER IL MEDICO PRATICO.

DIAGNOSTICA.

i rifle5si n1.a11can o ql1a11do lali vie sono d eg·eJLeTaLe, siccl1è l '-erite111a 11011 co111pare. Il se111r•lice taglio d el tronco Il ervOSO non impedisce la co111pa rsa e.l i tale eritema , ch e1 si ha soltant e· irt caso ·di degen erazione d el nervo . Nelle neuriti periferich e, nelle affezioni lr~ u1r1,a tiche dei i1ervi con conse.gu0nte -d ege1lera1io11e e i1ello zoster , la p untuTa di morfina Tivel<:t do,re e _µer quale est ensione le vie 11ervose sono ·d'eg·enerate. 1'ali r eperti non corri, pondono perfetta1nente alle osservazioni fatte ~ulla •sensibilità, in quanto ch e, P'e r esempio, 11ello zosteT 1'erilem a è spesso attenuato pur t:i .... serldo conservata la sensibilità. La reazion e ~ invece 111antenuta i11 caso di perdita di sensjbilità di origine centrale (Labe, siringon1ie]ja ccc.) ; la 111an cala r eazion e si ha soltanto nella degenerazion e dei i1ervi periferici. Il irictodo costituisce un.a d imoistr.azione obbiettiva della -est.e11sione c.ì ella lesio.ne de1gen er ativa. F acendo su11 'area sospett a u11a r ete di punture di n1orfinn. , g·li erite111i n elJ r vicine lJarti .. a11e t 0r1dono flcl t1 nirsi , tlelinliland o così il i1u11l o dove i i1ervi . . 0110 d eg·e11ora ti . fil. 1

Le p11nture di morfina nella diagnosi di affezioni di vasi e nervi periferici.

Quandc si app·l ic.a sulla cute una goccia di .so]uzio11e di inorfina alla con su eta diluizione 11 ~l• ta per le ir~.iezio·n i e·, con uno s1)illo si pu11.g·a la pelle a ttrave1·so la goccia sitessa, si i11a11ifcs la u11a r·eazione tipica entro u11 paio di n1inuLi. Co111.v are, cioè, un pomfo, circondal o <la un 'anipi.a zo11a iper emica (erite:ina riflesso) .cli aspeLLo simile .a guanto si ottiene con un 'in iezione intradern1ìca di istamina. H. Haxt11.ausen (.ri cta derm . veriereolog . , ag. 1939). 1 ùue ele111enti , di cui è f0Tn1at..1. la r eaz ione l1a11 no origine e sig·nificato diversi: 1) il pomf Ci è dovuto ad influenze JJUr.an1ent e locali sui 1)ic.c.oli ' 'a i d ella pelle; per cui si ha dilat azioJ}f· delle piccole .arterie e d ei capillari, co11 e .. udazio11e d·el plasma e f ormazion e de11 'eden1 a -0rticarico locale. 1\fa q·ucsto può accadere soJtan to· :;e la l)re ~.., io11e è ub·b'a slanzl"I alta 11el] c ·piccole a rtcrie, ;n1enlTe il _p·on1f o n1ia 11ca e l 'irrorazione arl cr ios.1 · è bloccata. La re.azione l'illÒ 'tjlJi11d i esse re ulilizzat.a n el]a diag·nosi cl el] n a fl'ez iot1i delle arterie perifericJ1e. Il 1n clodo è u11 utile completa111ento d·elle CC1n dizio11i riYelate ·dall 'oscillometria e eia] la 11 1j~11razione della t emper atura cuta11ea. Ln 11ri111a ci i11 clicn sop.r attutto 1'occlt1sione, o quasi, delle arterie l )ÌÙ l1n1pie; n1a la cirrolazio1Je p11ò C(JJn pier . i i11 111otlo ab·basta11 za soddisface11te J11 ed ian I e il circolo collaterale ed in 1a l ca· o, ~1u r co 11 risultato n e.g ativo .all' o cillon1clria lo i 11a f)O ·i Livo COJl la pu11tur.a di 1norfin a. \ Ticever .. a, 1a t effilJ·eraLura della l)ell e può riJ11aner e Jlorrnale a11cl1e i1ell 'occlusio11 e <.l'cll c: Rrterio g ro . . se, purc,l1 è quelle piccole• si iano d1il.. tlale. 111 tali e.a i , la p1u ntura di 111orfi11a dà l'enzionc ·tlel1ole o· 11egat.i,·a, indicando co~ì r l1 e l~ p re sionc arlg·uig·na è ba ·sa e la circol.aziol te riclotl a. Il m elodn forr1iscc così ulili indi caz ioni iicl Jn orbo di Bi.irg,er e d , i11 \~·e11eral e, n ei disturbi circolatori dcg·Ii arLi , special111e11le quanclo si deb·b a decider e l'.a1Lezza a cui 'a praticata l 'a111]Jutazione, l)O t e 11do ~ i ùelin1itare le l)arti in cu i J;1 vì tali t ~\ clei tesst1 ti t.· i11a11te11t1La. U11'a ffeziono in cui pt1ò ·dare inclicazion i in11)o rta11t i è ] a gang rena diapelica co111p·licata ·d.a arteriO· f-t::lE.r o i , facendo così conoscere quale p.a rte, ll ell '.a ffezione si debba at L r ib-t1 i re n qt1 est '111t.in ia. 2) L' c1·i ten 1a rifles ~ o 11uò , a sua \ 0 11 a, e ~ scre ut.ilizza lo 11er In diag·no' i di ce rte affezioni nerro c. E~ ~ o è da a llrib·u irsi .ad t1r1a ·re.azione l!ervo n; l 'i111µulso è lrns111e so dal luog·o della }'UILLt1ra. n1ec.liante un co rt o r ifl e ~~ O locale (rifl r o axo11ico) ai fJÌccoli ca pillari ed alle .art t' r1ole ' 'ici1ic. Le ,·ie ner\-osc l1an 110 clclle f i hrl' .: . jinpaticl1 r 1' o~tlc$ccnt i f(J ll qnc·ll e se nsiti'c cd 1

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TERAPIA Il trattamento medico delle pleuriti purulente non tubercolari. P. l éy·y- , -a lensi, S. De Sèze, ì -. Pinés, n ella (l-'resse médicale, 2 sett. l f-30), dopo aYer 0$~erYato con1e per il IJassa to i credeva di do·yer operare sempre tulle le pleuriti purulente, ripo rla110· 5 casi personal111 ente osser,rati di plell-

riti ·purulente guarite con la ser11plice in g·estio11 e ·di cc carboxv-sulf a111itlo-cl1rvs0Ydine » Un g r.a n numero 1d i cleri \'ali org·anici dell o zolfo "'on o al Lual111c11tc utili zza ti p·er la che111ioter ap1ia .a11tiba tlerica; i dcrivat i. bianchi se111brano .ag·ire p iù er1 e rg·ica111·ellte e sollecitamcnl e, i deri,rati azo ici ll a11no azior1e più ìe11!a e clolce. I)er c11.1 el cl1 e rig·t1arda il trattan1ento dell e l)leurili J>t1 rule nte J1on si lJa l 'i111p1·esisjon e cli l111a i1elta diffcrc11za nella rapidità d 'azione di ques ti differc11Li corpi , poicb è - q11:-t- · lu11qti.e ~i a jl corpo utilizzalo - occorr e quasi sen1pre t111 i11fsc circa dop'O l 'i11izio del trattnr11e11to -per ol I c11erc la g·ua ri g·io11e. Nella scelta clcl corpo occorre ten erne presc11te la tos"iciLà, n1.a opr atutto bisogna considerare la 11atura ])atteriologica dell 'affezionc. Gli r\.i-\ . ril er1g·on o ch e sia m eglio a.doperar e l )te1· le :plet1riti lJuru],ente streptococcich e il ~, ca rbozy-sulfamido- chry oYdine, m entre ln H J)ara-amino·-ph é11yl-·& ulfan1id e »• e suoi deriYati sen1brano n1 eg·li o indi ratÌ r)el' ]e a]tre pJ euril i J)uru le11le. · Il tratt ~u11enlo c.lcYe e~ ere il più precoce possi])ile i1elle clo~i di 2 g·r. al giorno i}er la x:-.arbox_~- -.~ ulfa111 id o - clt r.v~oldi n e, e cli .3 gr. a l g·iornc.. per la 1}a r a -an1ino -pl1 6ny l-sl1lfan1ide; (l ~ ~o •I

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SEZI ONE PRATIC >\ '

d eve essere seguita Lo giornalmente, sen za int€ 1 ruzione, fino alla sterilizzazione completa d cl liquido inlrapleurico. La s1)arizio11e dei g errr1i deve esser.e osservata con punture esp,l or ativ,e successive; d elle culture su ccessive d e' 'ono essere praticate, ecl il Lrallan1ento, può e.:,sere interrotto solo qualch e gior110 dopo la risposta 11eg·ativa di tali c ulture.. Dopo aver sospeso la cl1emioter apia il m a la t<.• ,,a sorveg·liato' ìn letto e, d opo 8-10 gior.ni, al fin e di evitare ricaduta, si riprenderà il tra tla1r1ento riduçertdo le dosi a 1/3 d ella do e cur a tiva per circa otto giorni; do po ql1 esto period o ijotrà esseir a affermata la gu arigion e d efi11 i Ljva. Dura11le la cl1err1ioter a1Jia sar à ])cn e evitare la si ero e vacc irtoterapia, m entre sar à utile far e la rgo u so di tonici-cardiaci, <.i n~ lettic i cardjo-r espiratori ·e ca:rrdio-vascola ri . S. JT. 1

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Tentativo di cura della malattia di Eberth mediante il giallo d'acridina. La terapia sp ecifica è ancor a m olto co·n fusa. -Y . P er~ s ~ Le bulletiri m edical, 2 se lt.embre 1 ~ 1 3 9) pensa di avei trova lo un rne Lodo di c ura SUJ?6'r iore a tutti gli altri ch e sono : g li a11tit t lmici, la vaccinotera pia, la sie ro Ler.apia, la piretolerapia, g li e...,tra Lti S!Jlen oepatici adre11a Jizza li (m etodo di Bayle) , il batLeriofa.g o end ovenoso , la vitan1i11a A, 1' ini1nunotrasfu ~io ­ ne, il n eosal var a n ( Wohler. e Andréo ud), l 'io<lobis muta to di iehi11ina. Tutti g li autori riferiscon o buoni risulla t.i da og nuno di questi m ,etodi. L ' A. consig lia dì far e le i11iezioni di gi.allo ù 'acridina t.u~ti i giorni in dose di 5 cc. di soluzion e al 2 %. Le d osi di 1O cc., in solu1 ion·e .al 2 cy~, dànn o u11a ca.d uta 11iù ra pida d ella t e111peratura . Le do.si tot ali sono più im }JOrtan.ti all 'inizio d ella malat tia che verso l a fin e. Bisogn a far b ere ab b ond.antem ·entc l 'amrr1alato opp ure fargli ipodern1 orlisi glu r osate e: con soluzioni fisiolo~·i ch e . Nei 1nala ti i11 cui l 'acridi11a fu usata da ll 'A. non. si eb1b:e.r o feno1ncni tossici di n essun ger1 er e. Egli , 1~iticne ·e sagerati i tumori di alcuni auto.r i ch e h.a nno veduto ,a um er1tare l 'azoten1 ia duran te la son1ministrazion e di acriclin a in. una mal<l La n e]la qua] e si 1giunse a una <1us ntità di m edicamento di cc. 55 , per ch.è anche in questo caoo 1'azotemia si trovò al n or:rn::.s.le dono cessat.l la son1ministrazione. Controindicazio11e ·dell 't1so ,d ell 'acridina è l 'esisten za o il OSJ)etlo cli Lt1 J)er co lo sì polm on nr e. L. 1

n ata dai r eni, ch,e le proteine i1on b arino effetti del eteri S>ui reni, no11 pro, ocano al cuna alterazione· delle urin e, 11on fanno aun1ent.are la IJressione del sangu e. Le proteine stesse a nzi a,~rebbero una .benefica influen za sulle condizioni .ge11erali, aume·n teretb b,ero la r esis Le11za dell 'organism o ver so le infezioni, sen za p er altro. me11om.ar e la funzione r enale. U 11 r egime JJiù razio11ale sar eb b e quello nel quale f o se inizialmente limitata l 'ing·e&tio11e di liquidi , n on più -di un litro, di cui un<.\ rr1,e là .a b ase di s ucco· di frut ta e g luco 'io e l 'altra m età di latte. A misura ch e la diuresi mi.g·Jiora ·e si ridù-. con o i sinto·mi ac uti (en1att1ria e cilindri e111atici) si può aun1entar e il valor·e calorico della djet{l_ aggiungendo grassi e idrati di carbo11io. Si p.ra tica quindi l 'e.._ am e d ella capacità reJlale· (concentrazion e d·e·l l 'urea) ed in r apporto a i ris ultati oL t.enuti si porta la quantità di prolei1J e a 50-75 gr . quando la co·n cer1trazione d ell ' urea è più a l 2,5 %, a 95 gr. r 120 g r. qua11do la cor1centrazio 11 e d ell 'urea rag-~iunge ri~1)e ltiva1c1en te il 3 ed il 3,5 %. Il seco1ldo staclio d ella nefrite e la nefro i, con o sen za t: dema , p·u ò ess·er e tra tta ta con u11 a cli éta con elevato cor1tenuto ·di pro teine (100 .gr. e più al gior110). Il 1)azie·~1te non d eve n·eccssa rinn1en te rin1a1ier c a l etto. Il sal e non deve ·esser e completam ente elim in uto ; u11 a certa r estrizion e è n ecessa ria solo qua11do esis.tono ·e d.e1ni . Anch e n el terzo sta dio d ella nefri te con insuf f~cie11 za r en al e si può d ar e u11a dieta rj c ·a di pro tein.e (al principio 95 g·r. ) i11 rapp-0rto al tasso di co11 oentrazione d ell ' urea m a m ai inferior e a 70 gr. Le proteine occorrenti si som rn inistrano con i seig·uertti alimenti : formaggi, uova, pesce, c.a r110 b·ianca e rossa , latte. Dn . 1

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Le proteine nel trattamento della nefrite. .T. D. S. C.am eron (Edinbw1·gli m.ed1ical Jourrtal, giugn o 1939) ritiene ch e sia ing iustificata 1<:1 paura di son1ministr.ar e i)r otein-c. ai n efritici e con ·essa la conseguente limitazion e d el latte e la dieta di fam e. Gli esperimenti iist i tu i Li al riguardo h.a11 no <limo trat o cl1 e ln . . ornn1ini trazion e qt10 Lid jana cli n1 ezzo litro di ]a lte n on 3t1rnenta la quantità cli ure:-t eli111i-

Metabolismo dell'acqua e sua sostituzione iu clinica cliirurgica. G. Zorraqui11 (llevista de ~t ed icina, y Cencias u.fi nes, 11 . 3, 1939) afferana la nec,essità per i t11 edici di studia r e e di conoscer e a fond o i n1ezzi Viq·u idi int0rni ch e costi tuiscon o le basi dei djsturbi clinici provoca ti d a tu tta ]a patologia, comp,r esa qu·e lla traun1atica , cosl con1e. dag·li sq·uilibri chirurgici derivati da,gli inter, en t i oper.o tori. È 1)o to cl1e, per rin1ediare alle al terazioni ed imperfezioni del m etab olismo d ell 'acqua e a lle co11di zio11i fisico-chimich e del m ezzo liquid<.> inter11 c di un organisn10, è indi pe•1sahile l 'u :-;o di ~olu zio11 i - - così d etti cc si eri '' - a base cl i acqua bidi ~t ill.ata . Secon,do 1~A. , la bidi&tillazione fa perdere J)frò a ll 'acqua a l cune proprietà b iologiche cl1e la di stillazion e invece l e conser va . Pere h è un 'acrcu a sia potabile bisogna ch e con&er' i la le1lsione jonica d ell 'H nel CO:! elle la natura h a posto n e11 'acqtia p iovana. I sieri in ietta l)i}i non 1


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<< IL POLICLINICO

possono sfuggire alla r egola e p er cl1è i sieri a .base ·d i acqua bidistillata possa110 riuscire ulili bisogna, &econ·do 1·A., ch e siar10 filtr.ati attraverso u110 1s.trato di terra o filtri d 'amianto o di asbesto perch è ve11gano loro restituite le J)roprietà anin1ali o biologiche. L 'acqua bidi LillaLa d ei sieri quand<> non venga aereata al co11tatlo d ell 'arnianto o LLell 'asb eslo può produrre sco1·l1uto o reazioni equival e11ti. J.,,a via endove11os<r, p er ragg·i t111ger e e(fic.a·Cen1e1.\ te il compe11so 11elle al terazioni cd in1perfezioni del metabolismo dei liquidi intcr11i , è · alcune volte urgente ed insostituibil e., n1a può spesso· essere so titt1ita - seco1tdo l 'l\.. con una. t ecnica i1onderata di c ui, do1)0 aver .esposti alcuni concetti biolog ici. clinici , anato1nici, fisiologici , farma cologici , i1r erisa i ·d e.tt,agli. Partendo dalla convinzione ch e i sieri da "i1tiettare p er essere potabili, fisiologici e stin10larJti devono essere aereati, l 'A. ha creato un ·dispositivo per poter realizzare l 'aereazio·n e d ei sieri nelle iniezioni e.n do,re11ose e sottocutanee. ·Questo ·dis.poi&itivo - che l 'A. d escri''·e - dà j1 toltre pratican1enl·e la J)OSsibìlità di una disci1.., lina e di u11 ·controllo p1iù grande ch e non i n1clodi attualmente in uso: esso è a1)plic abi]e i11 og·ni circost anza , an cl1e nei ca . . i di l1rge11za.

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. MEDICINA

S. F.

COLONIALE

Febbre climatica massauinn estiva. 1\medeo Maltei , Ileg li A1inali d'i ~1 ed.. Nav. e 'l~ ol . , mag·.g·io-giug110 1939, L.ratt-a d ella febbre e$tiva di Massaua d el periodo iperto11:ido, febbTe cl1 e propone ve_n ga contraddistinta con la t<:;r1ni11olo,g·i.a: massauina e&tiva. IJa sinton1atolo·gia di tale forma febbrile è caratterizzata da feb·b re ch e i11sorge all 'i.111p·r ovviso sen.za esser e prece·du ta da blfividi di fred·do . accompagnata da n1alessere generale, cefalea , <tstenia: si aggiu uge c or1gestionc del volto , rr1.aggior freqt1en za d el polso , tal,1olta modica -e<·ciLazione, i11 011nia; a ' rolte si agg·iun gono n 11 cl1 e disturb1i deJl 'apparato digerente, anores5Ìa , polidip·si ~ , 11ausee ; non raramente , sp ecie itl individui ob·esi , si nota ansi.a resp1 i ratoria se112a ch e nulla si osservi a carico dell 'ap})arat o r espiratorio; l 'urina, scarsa, può conte11 er e tracci e d 'alb·un1i11a, qualch e cilindro gran uloso, ql1alch e e1nazia; non tunlore di milza, rton r.isentimento epatico; n egative le ricerch e di laboratorio per la dinìostrazior1e di pa rassiti in circolo o ·di alterazio11e do11a formula 1et1cocitaria. La febbre si mantiene alt.a il pri111 0 e secondo •giorn o, poi &parisce per lisi ; il deccirso è di 4-7 giorni al 111assir110 e residt1a sol o modica astenia. Escl t1s.a l a l)OSsibilità ch e tali. febbri possano ~~ser provocate d agli stessi fati ori c au~a d ella m ala ria . de] d engue , del p·s et1do-de11p-u e. d elln febbre da ·pappataci , dell 'in f]u o117..a, l 'A. in1 ertpret andole, in b ase alla st1a -esr,cri.en za ed R llc . . u e 1nolteplici osser va7io11i , corn e feb·b ri òn 1

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NUl\I.

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surriscal·darrtc1tlo d ell 'organis1no le consi·d era com,e veri e propri coli}i ·di calore di m ·e dia gr·avità e senza si11lomi i1ttponenti. Le cause fisiche di predisp·o&izione sono rappresentate dal caldo umido intenso protraentesi per lunghi periodi, ·dallo stato di riposo dell 'aria senza efficace ventilazione, dalle condizioni di ' 'ila 11ort ri&1)onde11ti a] Je particolari condizioni .ambientali ·e climatiche, dalla scar~~z~a o mancanza td1 i appropriati conforli igieIl1c1 e inoltre da cause i11dividuali quali J'obesità, l 'emotività, Ja vecchiaia. :È da notare che tale fe b])l'8 COJ1piisce !J1'CVa l1entemente la bassa forza ed il ceto opcrai0 1 ' 08s1a que.gli individui più sprovvisti di mezzi igienic.i e di comodità. ]~ progno:5i è or.dina ria n1e11te favorevole : a lta morbilità, casi seguiti da morte solo come • ecoez1one. Specialmente efficace come c ura è il rico vero in ambienti r efrigerati ; altrimenti basta il riposo in .ambic11le ve11tilato, abbondanza di <tcqua fTesca da })e rel qu ~ lr h e doccia fredd a, iniezioni ecciLa11I i. S1. F.

VARIA La storia della cellula. Seicondo W. If. Addi son (1'ran s. College pl1.ysician,s., l)hjJ.aùcJpl1ia , aprile 193P) la pate r11jtà d·el no.me ·di cc cellula » in senso biologico va .atLribui1a a Robert Hoo·k e , n el 1665; mentre a lt.ri mi croscopisti, quali l\tlalpighi , Gre,\·, Leeu,venhoek, a,·ov<lno c·h iamato tale formazione elem·entar c con i nomi di o tricolo, vescic ola , globu1o. La parte d ella cellula d escri1 t a d a ITooke ceir a oltanto la su a pa rrte, che eg1i a''eva veduto n·ci t essuti ' 'ege tali , n1a grada1 arn ente a n ch e i] contenuto venrte riconosci11to come cellu1 a viv·ente . Alla sostanza molliccia vi'r,e11te, Duj a rdin die.de n el 1835 il rtome di s~1 rcode· ·C Purki11j e, nel 1830-40 , c1 uello di 1)rotoP'l a1s.m.a , ch e rin1ase . Lo studio dcl]a cellula 1lclla i>rima metà del secol9' XIX i)rog rcdì di ;r11olto, grazie all 'inve11zion e d elle l en t.i acron1 aticl1c; si Yennr così cli H1ostr.a ndo l~ somiglia11za cl elle c'.ellulc ani1 n.a li ·O· v1egeta]j e si formulò la dottrina cellu lare1, emesr~a cla Schleide11 ( 1~08) e Sch"''ann (1939), i qua li di1l1ost.r arono ch e le cellule sono unità ~tr11lturali praticamente presenti do\'u nque n egli organis1ni Yegetali ed a nimali , in cui g li ele111enti n on cellulari f'ono prodotti ce]] ulari. So] tanto in epoca pii1 Larda fu poi sc.op·ert.a Ja J11itosi , che venne a r hi arire i f enon1eni delln moltiplicazione r.c 11 ulare. Nella s toria della cellula, si può ricordare un l>articolarc 1c.urioso , che può se rvire da arguzia con clusiva e che parecchi anni or sono è stato rilevato per dirnostrélre 1)in sipienza con c.u i talvolta si raccolgono le bibliografie. Ed ai.11)unto , in un.a 1i s ta bibliografj ca sulla oellul.a , f'ra stato in clu &o an che lln 1ibro da] titol o : cc l 1npression s celluìaire.s »... ch e erano rico rdi di un d etenuto in cell a di segregazione. fil .

1

1


{AN:\'O XLVI,

Uì\[.

48 J

2081

SEZIOXE PRATICA

\

ceri varicose . •

.

Ulcerazioni , Escare

-

Fissure •

Dermatosi ,

.

PASTA I

-

LABORATORI FARMACEUTICI A. MALIZIA MILANO

VIA GIUSEPPE GIACOSA, 31 -

PRODUZIONE ITALIANA •


2082

[ANNO XLVI, NuM. 48}

« IL POLI CLINICO »

• •

..

Autorizzazione R. Prefettura di

M:lano N. 32.227 del 25 maggio

r939-XVIl


SEZJONE l>llATlCA

2083

NELLA VITA PROFES ·S ION ALE. Cronaca del movimento corporativo. Disciplina degli interinati delle condotte sani· tarie.

J)licabili agli interin ali sanitari cli crualsia i naLur a. Reputasi inollre oppor luu o Jlrccisar e tch e il « ca·so di necessità » assu11to, a te11 or e delle disposizioni in questione, a condizi on e indefettibile p er })O ter derogare al clivie lo cli 11r otrarre g li incaricl1i interin,a li ol Lre i 6 . nlesi, cl eve rile11ersi sussis tere soltar1Lo nel! 'ipotesi ch e, malgraclo la ricl1icst a fattane al Sindacato _provin ciale di categoria, non si a po:ss ibile avere l a d esig n azion e di u11 anilario da a'vicendare i1 ell'incarico. per i11an can za di i)rofessioni·sti di s1)011ibili n.

Il l\tlinistero deg-Ii In.terni, interessa11dosi della disciplina degli i11terinati delle condotle n1ediche, essen<iosi risco11lrato ch e i1on sen1prc ]e dj spos i zi~ni date Yen gano risp et1ate, h a i11vjalo ai Prelellt del I~ eg·n c.· una i1u0Ya circolar e ne]la q·1al0 dice: ' « Co11 circolar e 28 n1 aggio 1936, n. 20400, questo l\tfinistero, n ell 'intento di gara11tirc un 'et1ua <listribuzione degli interinati delle condotte n1cd icl1c t r a i sanitari sprovvisti di occu pazione riMEDICINA SOCIALE 111unerativa, ebb e a s tabilire i criteri e le m odaOpere di carattere sociale nelJa capitale dell'lm· 1! tà cui clelJbono a l t e11er i gli enti comt111al i nel Jlero. conferi1n e11to deglt interinati stessi . \ ! ei1r1e ,.,on tale circol ar e richia111 a la l a })r ece'fr a le I1uove op er e ch e, come Ju:1 I eleg·rafato dente in data lo marzo 1934, n. 20400, co11 la \ n1cd eo di Savoia al Duce, segnano il sorg·er c de fi11 itivo della nuova Addis Abeba Imperiale, van qt1ale fu, in via di 111assima , ·san cito jl divieto d el 110 segnalate quelle di car aLLere sociale tra cui} così detto <e servi zio a scavalco », il quale i1on ir1 prin1><} piano, son o da rilevare l e opere OSJ) i Lacon sente al sanitario cl1e ne sia incaricat o di cori i.e re. Sono stati infatti. co'Stru ili 6 nuovi })adirispon.cler e a tutte le esig·enze di ser vizio nel Cog lio11i p er ricovero donne all 'osped ale Dt1ca degli 111t111e 11el quale è condotto e n ell'altro d ove doAbJ)ruzzi p er L. 200 mila ; il r e1)ar to nnzio11ale vrebbe recar si provvisoria1nente p er l a s upple11n1alernità ed infan zia J)Cr L . 465 rnila ; i l nYori za .fli ::tltro 111edico. d ell'osped al e Vitt. En1an. importano 1 milio11e e Sur.cessivi-1111e11le si è faLto divi eto di conferire 500 nlila lire; i ]avori <le1la sezione inedica dello in lcr in a1i d i condotte a n1edic i provvisti fii al Lri ~ tesso os1)ecl ale per lire 350 inila e la stazion e di incarichi, e ·::;i è <lisposto ch e i Pod es tà debbono bonifica al camp o allog·gio oper ai 11er lire 400.000. chiedere al Sindaca lo Provinciale i no1njnaLivi In.olLre inentre si è compiuta n ella ca pilale d ' Adi dt1e o più medici quando si trovi110 n e11 e frica Orie11tale Italiana I 'al i rezza l t lra ·~ ani laria necessità di provYed er e all 'ass·unzione di a11it ari per g li i laliani, l 'assist en za h a di1l10 tra lo alle in Lerjni. })Opolazio11i suddite ]a p ortala um ana e soci ale Il Ministero altre ì aveva disposto cl1e l a duclella ciYiltà fasci sta , or ganizzando os1)ccl ali, amrata dell 'in lerinato 11011. uperasse i 6 m esi , salvo bulat ori, r icoveri per gli indigeni . Le pese eseconferma in casi di i1ecessilà, e previa autorizzag ui le quest 'anno so110: i1uovi pad ig lioni r eparto zione del l\llini·s Lero, inl eso il Sindacai o di Cate• i11a ter11ità indigena per dormilori, m ensa e sct10gor1a. le profes·sionali L . 295.000; costruzion e clell ' a1nPer qu<:nto rig·uar<la ln r e tribuzione a i n1 edici bulatorio p er jr1di.geni a rf ecJe Hain1anol 500.000; interini il l\1inis lero aveva disposto ch e, i11 line~ ~ tazione di bonifica u111ana 43.000 ; pa<lig"lion i al di massima, fosse di L. 40 g iornalier e al lord o, p en i te11ziario indi g·eni all 'Acacl1 i J..,. 250.000. Nel sal vo casi speciali in cui potesse accordarsi un prin10 lolto di opere sono impos ta li allri an1bucompenso mag·giore per le condizioni par i icolarl alo ri , tre padiglioni cla adibire a sifiloco1nio per 1nente disagiate d el lt1ogo e per g·li oneri i11ci11digeni, l a g r ande s lazio11e di bo11 iric a u1nana renti al servizio. per indigeni ecc. L 'indennità potrà essere poi i11feriorc alle lire 40: a) quando il ·servizio d 'interinato è n el con1une ove il medico risiede; b) quando, per a~~o­ iNSEGNAMENTO SUPERIORE luta n ecessità, ed in via eccezional e, si debba Per il rilascio dei diplomi in radiologia. ricorrere all 'opera d el medico, con do l lo di t1n comune limitrofo. Il Niinis ler o d ell 'Interno ha comunicato che il Ha dovuto, intanto, rilevare questo l\tlin i lero Con ig lio S•Jperior e d i Sanità 11a espresso il Yoto che l e dj ~posi zio11i sopr a riassunte, co11cordate ch e l e Università esercitino il pit1 ocul ato rig·ore i1el rilascio dei diplon1i di specializzazione in ficon i compelenti Sindacati Nazionali, e èliretle alla ti.1tela di una superior e esigen za di pubblico ~ ioLerapia , a l Lesi i g ravissin1i inconvenienti cui i11ter esse, ven gono, i1on di rado, nella i1ralica pt1ò dar luogo l 'u so cl eg"li apparecchi cli Roentgendi8a tte·se. c.liag·nos li ca e Roentg·en t erapia, R adiumlernpia, Su La]e aden11)in1ento si richian1a p erta11L o, Elr ll rolcrapi a d a parlc di l1erso11 ale m edico non an cora una volta, l a particolare attenzione delle ·su fficie11te1nc11 le prepnrn.t o. EE. VV., con preg hiera d 'impartire le opportu11e 11 ìVIinis lro dell 'E. J. ha di po ·lo clic d cl voto istruzioni e di curare, co11 assirlua e rig·oro ... a Yii11 p arola , ia data op1>ortuna cono ce11zn a I utti gilanza, p erch è 1e l ame11 I ate infrazio11i i1011 abi <loce nli della Facoltà di 111 ecli c ina C' cl1i ru rµ-ia e biano più a ripeter i . 1Jarlicolar111cn le a quelli clella ct1ola cl i perfei aYverle , 11cll 'occa ... io11e. che le r jde l le <lispolio11arn enlo in radiolog i a, in quelle fncol là in ~ iL ioni delJho no, ])eT qt1an Lo concerne l a du1 ata rni la Sct1ola les ... a è co· li luil a. i>c·1 ch è ne abi11as ~ iJ11a d egl i in caricl1i in_t crin ali , ii1 te11der ' i apJJian o 11or111a. '


2084

Cl

IL POLICLINICO >>

CONCORSI. Posti vacanti. AQUILA. Ospeda.le Civ·ico

NO T IZIE

[ANNO

XLVI, Nuivr. 481

DIVERSE

5° Congresso pan·A.mericano della tubercolosi.

S. Giusep·pe ». -

Primario· chirur go; stip. L 6000; compartecipaz. ·50 per ce11to; età limite 45 a. al 9 ott . ; titoli ed esan1i. Limitazioni all'esercizio p,r ofess. Assu11z. servizio entro 15 g·iorni. Scad. ore 18 del 12 dic. ENNA. Consorzio Prov . Antituberc. Direttore della Sez. Dispensariale di Piazza Armerina; titoli ed esami; stip. L. 8500 e 3 q·uadrienni dee., indenn . serv. att. L. 150(l; età limite 40 a. Scad. ore 18 d ell '11 dic. · MACERATA. Consor zio Prov. Antituberc. - Medico del I Gruppo di Sezione Dispensariale (Camerino e To1entino); stip. L. 15.000 e 4 quadrienni dee.; indenn. trasp. L. 5000; età limite 35 a. al 14 _ott.; titoli. Scad. ore 17 dell 'l dic. PADOVA. Osp«~dale Civ ile. - Primario ·urolo·g o; stip. annuo L. 4000; età lin1ite 45 a. al 15 ott. Scad. ore 18 del 301 noY. Chiedere annunzio. Rivolg·er si alla Segreteria. «

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SIENA. R . Prefettura. - Coadiutore n el Reparto n1ed. microgr. del Laboral. prov. d'igiene e profilassi; proroga al 30 nov. SONDRIO. - È aperto · un conco1vso per titoli al posto di Direttore ctell 'Ospedale Psichiatrico di Sondr in P1~r tl1tle le condizioni : stipendio, indennità, altre modalità, ecc., vedere a pagina 1992 del precedente n. 46. Scad. ore 12 del 31 ge1111.

Solto la presidenza del prof. Gumersindo Sayago e organizzato dal Consig·lio della Unione latino-americana delle .Socie Là òj Tisiologia (Sezione Argentina), si riunirà in Buenos Ayres dal 13 al 15 di ottobre 1940 e jn Cordoba dal 16 al 17 successivi, il ·v congresso Pan-Americano della tubercolosi, che avrà per te mi ufficiali: 1) Indice di tubercolizzazione nei i)aesi dell'America del Sud; 2) Eredità e contag·jo · nella tubercolosi; 3) Quadri polmonari nelle forme extra-toraciche della tubercolosi. Ogni paese partecipante alla U.L.A.S.T. potrà avere u ·n relatore ufficiale per ogni tema ed i medici aderenti al Congre·sso potranno fare comunicazioni sopra i temi del progr amma. Quota di. adesione: 10 pesos moneta nazionale, che potrà esser rimessa all'ordine del Presidente del 1Congress~: prof. dott. Gumersindo Sayago, Julio 691, C6rdoba (Argentina). Gli aderenti di Buenos Ayres potranno rimetLere la propria quota al Segretario Aggiunto del Congress·o : dott . Raul Denis, Pasteur 346, Bueno'S Ayres . È inoltre fissata la som1na di 5 p sesos moneta 11azionale, come· quota di « contribuente » per i famigljari dei congressisti, e darà diritto a partecipare agli atti ufficiali ed alle facilitazioni da stapilirsi, come pure alle deliberazioni del Congresso .

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Borse di studio. Borsa di perfezionamento

Scuola di specializzazione in medicina legale. cc Ottorino Rossi »

Presso la R. Università degli studi di Pavia è aperto il concorso alla borsa « O tlorino Rossi » a favore di un giovane m edico che intenda perfezionarsi nelle discipline n europatologiche nella R. Università di Pavia. La durata della borsa è di un trie11nio accademico, a partire dall'anno 1939-40; I 'importo annuale è di lire 7200 al lordo delle ritenute di legge, e sarà pagato a mensilità posticipate. I concorrenti devono essere di n azionalità italiana e la ureati in u~a R. Un iversità del Regno da non più di tre anni accaden1ici, calcolati al momer1to della chiusura del con corso . Rra(l. 1(" clice1nbre 1939-XVIII. Do111ru.1da in carta leg·ale a l Retlore corredata dai documenti. A parità di merito sar à preferito il concorrente in co11d.izioni economic11e nieno ag·iate. Chiedere copia del bando di concorso alla Segreteri~ t1niversitaria.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE ,So·n o i1on1inati reLLori per il bienno 1939-41 i proff. L·u igi Auricchio a Napoli, Carlo Vercesi a Pavia, Azzo Azzi a Torino (conferma). Ai fascisti universitari littori dello sport, che i1ell 'a11no ~colaslico 1937-38 han110 conseguito la laurea con la pjù alta votazione, sono stati asse~fn<l li 3 pre111i Lla L . 500(} e 6 premi da L. 1000; clu<' dei- ])rimi sono stati conferiti ag·li studenti jn m edicina E11rico De Amicis , Giancarlo . Rocchetti; due dei secondi. ag·li studenti in medici11 a Gio·v anni Bighilo e Gastone De Angelis; g-li ·~lucte11ti «l)J;arlen g·ono rispettiva11lente ai Gnf di PartoYn., ~!ila110 , SnY0na e Roma.

Sono riaperte le iscri zioni p er l 'anno accademico 1939-40-XVIII alla Scuola di specia]izzazione in Medicina Legale, fondata e diretta nella R. Università di Bari dal prof. Vincenzo Mario Pal1nieri, direttore dell'Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni. La sct1ola è ri'Servata ai soli laureati in Medicina , ed ha la durata di due anni. Rivol ger si all 'I stituto predetto o alla Segreteria della Facoltà di Medicina.

Nella stampa sanitaria. I periodici medici tedeschi mantengo110, in gen ere, mole, p eriodicità e tipo di carta con·sueti. l~uelli settimanali fanno largo posto alla medicina di g·u erra (medicina interna, chirurgia , igie11e, specialità). Il cc Lancet n e il cc British Medical Jo·ùrnal » 11anno ripreso, all 'incirca, la mole a})ituale ; il secondo 11a abolito s.oltar1to l' « Epiton1e » dell a letteratura inedica conte1npora11ea . L'uno e l~al­ Lro fanno discreta })arte della medicina di guerra. IJ n Pratictionet n di Londra co11tinua ad e· sere pubblicato regolarn1ente, in magnifici fascicoli : veri vol·umi. I cc Proceedings of the Royal Society of Medecine » ed i cc Proceedin.g s of the Royal Society of Tropica! l\!Ieé:lecin.c and Hygiene » di Londra conlinuano pure a pubblicarsi regolarmente, in car ta lussu osa. Altrettanto si dica dell' cc Edinburgh Medical Journal >) e del cc Qt1flr1erl y Journal of Meclicine », che compaiono risr>ettiYamente a Eqin1])urgo e Oxford. Il « Journal des Sciences Médicales de Lille » , 1Jer ubbidire alla restri.zion c g·overnamentale, Yiene pubblicato bimen s i1111 ente. IL n. 40 .d el lo otiobr e è sla lo seques lralo .


iAN~O

XLVI,

NU:\I .

48 J

SEZIONE PRATICA

La cc Revue clt1 P oJud i. n1e et de l\!Iédécir1e tropical » ·si pubblica regolarmente. Nel Belgio parecchi periodici specializzati di medicina hanno temporaneamente sospeso la pubblicazione; perciò « Bruxelles Médical » ha -Offerto, agli autoir i, di ospitare brevi riassunti dei loro lavori, oncle possano « prendere data n e portare i prjncipali risultati a conoscenza degli interessati.

Notizie sanitarie di guerra. Il Minislero dell 'Inter110 del Reich ha prescritto che anche i piccoli comuni organizzano dei posti di pronto soccorso in rapporto con la Croce Rossa, onde sopperire, nei casi d 'urgenza, alla penuria dei medici, determinata dalla guerr.a. La Camera dei medici della Germania ha ri-chiamato energicamente l 'attenzione dei medici sui rischi ai quali si espongono, rilasciando certificati di compiacenza a favore di pazienti che malvolentieri si piegano alle r estrizioni alimenlari. Sono certificati che autorizzano complemenli cli carne, burro, latte, uova, zu cchero.

In Gerrr1ania ·un decreto ministeriale stabilisce che le studentesse in medicina e gli studenti in medicina esenti da obblighi militari, tra il 1° e 1'8o semestre, debbono iscriversi alla Croce Ros·sa Tedesca oppure all 'Ufficio san itario d ella Gioventù Hitleriana. Un clecreto del Fuhrer prevede la possibilità di sospendere le sentenze passate in giudicato e i gittdizi in corso, contro i medici; i veterinari ed i farmacisti , nei riguardi del divieto dell 'esercizio professionale per indegnità. Ciò allo scopo di .sopperire all'attuale gTave deficienza di sanitari . L 'esame clei singoli casi, per l 'accertamento di (f ùelli che possano beneficiare della disposizione })redella, è. deferito al ministro della giustizia. Il sanatorio germanico di Davos-Dorf (Svizzera) continua a funzionare durante la guerra; le spese di cura possono essere corri·sposle in Ger111ania, con valuta germanica. La Svizzera si appresta ad accogliere, come durante la guerra inondiale precedente, feriti di ogni Stato. Sulle rive del Lago Lemano, a Montreux-Vevey, viene allestito, a tale scopo , un g·rande ospedale. Ir1 Francja e Inghilterra sono state prese misure a favore degli st adenti chiamati alle armi, facili lando loro alc11n i e-sami e sopprimendone altri. 11 primo minis tro brilannico, irJ un discor'.3 0 ai Comuni, il 13 sette1nbre, dichiarava che il i1u1nero di letti disponibili in Inghilterra per le eventu:1lìtà belliche è di 200.000. In u11 discorso tenuto al Consiglio di Contea di Londra, H. l\tlorrison disse che, malgrado le necessità belliche, no11 si sono mai trascurati i bisogni <li ricovero ospedaliero e di assisten za per i civili rimasti nella città. Si è avuta deficienza di inedici, ma si è proYYeduto. A richiesta del w1i11is lero di Sanità si son o apprestati ricoveri per le persone che eventual1ne11te rimanessero senza casa q. nlotivo di bombard amenti aerei. Sui 97.000 letti degli ospedali della regjone n1etropolitana di Londra, olo 14.000 sono stati

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soppressi, n1e11t.re 55.000 sono s lati installati nelle campagne circostnr1ti, pronti a ricevere i feriti di eventuali incursioni aeree. Sono s ta ti cos lrui ti magnifici ripari antiaerei sotto la facoltà 1ncdica di Parigi. Il Presiden le ~lella llepubbJica Lcbrun li ha visitati, accompagnato dal retlore Roussy e dal decano Tiffeneau.

Un po' dovunque. 11 15 n,o.vembre si sono sYol l.e le solenni cerimonie del! 'inaugurazione degli anni accademici presso gl'Istiluti superiori di cultura. Le cerimonie hanno assunto ovunque un alto valore morale e sono state caratterizzate da manifestazio11i di entusiasn10 da parte dei goliardi. Alla città un iversitaria di Roma la cerimonia è stata presenziata dal segretario del Partito, S. E. Muti , all'Università di ·Napoli da S. _A., R. il Principe di Piemonte.

Il 19 11ovembre, alla Augusta presenza del Re e In1peratore, è slato solen11 emen.te inaugurato l 'XI Anno accademico della Reale Accademia d 'Ita ~ lia, con relazione di Luigi Federzoni. Sedi di esame di Stato per l 'abilitazione alì 'esercizio della professione di medico-chirurgo saranno le Università di Bari, ·C atania, Genova, Milano, Modena, ~adova, Palermo, Pisa, Sassari, Siena. Il prossimo congresso dell'associazione internazionale delle medichesse avrà luogo - a meno che i1on venga reso impossibile dalla guerra - nel 1940, a Budape·st, per discutere i temi: cc L 'igiene d ello scolaro clal punto di vista della nutrizione, del lavoro scolastico, della cultura fisica e clel so11no », « I principi, i met ocli e i risullali della 1egislazione an livenerea ». L 'llo Congresso argentino di chirurgia si è ·syolto a Buenos Aires, a partire dall '8 ottobre, con l 'intervento dei delegati ·ufficiali di molle 11azioni d 'America.

I parlecipanti al corso cu1turale di aggiornan1en1.o per medici condotti svoltosi a Lecce hanno concluso i lavori con una visita agli stabilimen I i idrotermali di Santa Cesarea; venn e anche visitata l a Mostra preistorica, ufficialmente chiusa ma che con serva tutto jl materiale. Presso la sede del Comit ato Cen lrale d.e lla Crore Rossa Italiana in Roma so110 s tati inaugurati i corsi per infermier e volontarie, professionali ed as·sis lenti sani tarle, alla presenza della Principessa di Piemonle, ispettrice nazionale d ell e jnfermiere. Il cons. naz. Bocch e lli ha t enuto la prolusion e sui ·Corsi. 11 « Giornale di Clinica Medica, ha dedicato nl prof. Ferruccio Schupfer un fascicolo doppio, recante i nn. 14 e 15, in data 10 e 30 ottobre; esso contiere una :ere·sen.t a:iione di D. Campanacci, l1na ])r eve biografia dello Schupfer e 7 lavori originali (di A. Lunedei, S. Pisani, A. Terzani, A. Montan ari, F. D 'Arlele, D. Campanacci, S. Pascoli). ;

Il 17 o tto bre, a Regalbt1to (Enna), il prof. Giovanni Di Guglielmo, della UniYcrsilà di Napoli . per ~incarico della Confed er azione Fascista dci


2086

« lL POLICLINICO n

(ANNO XLVI, NuM. 48]

Profe ·sjou is lj e Artis Li, 11~ commen1orato Gj0Ya11ni Filij)!JO Ingrassia, uno· dei più gr~1:içli Anatomici del secol o XVI.

tiroide, delle paratiroicli, degli org·ani dig·erenti, del sis te1na nervoso. Ha avuto molti allievi.

Il Gruppo rionale fascis la « Luigi PJala11ia », di Ron1a ha istituito un ambulatorio per la G.I.L., nel quale si ·compiono visite e indagini periodicl1e; · p er éontrollare le condizioni sa11itarie di tulti gl 'iscritti; a ogni organizzato ·si rilascia una cartella, in cui si annolano i riS'..iltati delle vjsile mediche e degli esami radiografici. Prestano op era volenterosa il c a1)0 dei se'rvizi sn jtari del Comando rionale clell a · G.I.L. e altri medici addetli a1l 'ambl1latorio; l'esam e delle lastre è fallo da sp eèi alisti. Gli esa111i si r.ipeteranno p eriodica-

E deceduto a Nev,r Have11 (Stati U11ili), in elà

~nenl e .

Allo scoppio della guerra, la Dani1narca t era sfornita di medicinali di ri serva. E sta lo fatto appello alla Germania: le fabbricl1e di Leverkusen , apparlenenli alla Bayer, in una sola volta hanno fornito 8 t onn.e llate . di m edicinali. A ~Iantova una fami glia di · se tte p ersone è ~tata avvelena I a d all 'acid.o cianidrico, per aver consumato dei (( torlc1Ji » }Jr eparati con semi di p esca; i due f igli n1j11ori sono 1norli. Seco11do « Volk un.d Ras·se n, le famiglie meno J1umer ose in Ger1na11ia so110 quelle dei medici ; 11el 1938, su 27 .800 m edici co11iug·aLi, 21 % erano sen za prol e; 50 % co11 1-2 figli ; 23 % con 3-4. Il prrof. M ario Chini è stato n om inato dire tlore ·del Centr o di Slt1cli Italian i <li Buenos Aires. Egli ha g ià rag·giu11 lo la sua nuova d.estinazione , cà è liel"o di tener i i1 disposizione degli ·studiosi italiani per qua11to r ig uarda i rapporti cullurali con l 'Arge11Lina. Il su o indirizzo è : vja J·u11ca] 1207, Bl1e 11os Aires. Il 20 o ttobre decedeva, vittima di t1n tragico ·infortunio, il prof. A·NTON v. EISELSnEnG. Era nato i1el 1860; era sta lo allievo di Billrot]1. lnseg11ò clinica cl1irt1rO'ica successivan1ente a l TLreclrL (0 l anda), a Konlgsherg ecl a Vienna, dove diresse a lt111go (dal 1901) la Clinica chirur~·i ca. È . stat~ uno dei pit1 reputati 1\1ac·atri. Notevoli sono i suoi lavori di ])atterjologia (egli si era addestrato presso Koch ) cd i su o i coT'l I ributi alla cl1irurg'ia della

~I.

cli 70 an11i, il prof. HAnvEr CusTING, •Jno d ei più reputati chirurgi dei nostri tempi, antesignano e pio niere della n euro-chirl1rgia, campo i11 cui egli è sta Lo uno dei più abili e r.eputati operatori. Esercitò ed insegn.ò negli OSJJedali e nelle uniYersità di B.a ltimora, Boston e New Haven. . . Oltre alle su e pulJbljcazioni tecniche, va ricordata l a « Vita di Osler n, in due volumi. Nel (< Giornale di un chirl1rgo », in sette volumi, egli con·scg·nò la sua esp~r.ienza di g uerra. 1\pparteneva ad una famiglia di medici. Duranle l a sua gi0Yc11tl.1 ebbe a formarsi anche in Et1ropa; lavorò sci en tifica111 en Le i1ella Clinjca · di Kocl1er a Berna e nell 'l s tilulo di l\1osso a Tori 110. A. 1

A1111unziamo, addolora ti, la perdita del prof. AGENORE ZERI, emerito dell 'Università cli Roma; ne daremo una notizia pii1 ampia prossimait1ente. Si è sp ento in età <li 72 an11i il prof. TE~rISTO­ CLE DALLA' VEDOVA, oto-rino-laringoiatra di larga fal11a; in ~egnò a lungo la sp ecialità nell 'Ateneo pavese.

''IL POLICLINICO,,

SEZIONE CHIRURfilCA (mensile)

Direttori: Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI Il n l.n nero 11 (15 novembre 1939) contiene : LA.VORI ORICINALI : Er.m ete .A.GOSTINELLI - Sulla terapia dell'ipertrofia prostatica. (A proposito di un nuovo metodo di aneste· sia nella prostatectomia). Lui,gi MENNA - Sull·a capacità di assorbi· mento dell'uretere. Pal PUJCY - Realizzazjone pratica di direttive moderne nella ginnaSllca ortoped•ca. 16 Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezlo ne Chirurgica : Italia L. 55. • Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezion.e Pratica : Italia L. 1 1 O. Estero L. 1 6 5 ; se cumulativo con la Sezione Pra· tica e con la Sezione Medica: Italia Lire 1 40, Estero L. 195.

Indice alfabetico per materi e. .Pag. 2003 . . . · · · · )) 2080 C·ellu la : s lorja d ell a - . )) 2075 Chirurg·ja gas tro-duod c11uJe . . · Chirurg·ia : 1netabolis1Y10 d ell 'acfl ua e ·)) 2079 sost ilt1z ion e di e·ssa · · )) 2083 Crona.ca clel m.ovim. corporrrt. )) 2080 F ebbre climatica m assal1i111.1 es li'a ' )) 2083 I n.seg narri. swperiore . . . . . . )) . 2053 Iller o d a leptospirc : r Pazio11e Ycrd c I\1alaria: nuove con.cezioni n ella J)al o)) 2054 Jog i a . . . . . . . . . . . . . . . !I l celie i nrr. socia.le . . · · · · · · · · · )) 2083 )) 2066 1\1o r})o <1 i Ban li e sjnclroJ11i affi11i li j])] iogr afia

1

l\1orfi u a i1ella dj ag·n osi cii <1 l'fczioni cl ei ' rn i e d ci J1ervi perif. . . · · · Pag. 2076 )) 2075 Narcosi : m etodi moc1er11j . . · · · · )) 2079 Nefril c: proteine n el iratta111. . .. Nel1ri1101y1a della coda equina in m or)) 2043 bo d i li.ecklinghausen; iscJ1jalgia )) 2059 Ncurosj Yiscerali . . . . . . . . · · · )) 2064 Occì1io: Jesioni: pri111e cure . . · · )) 2076 Pleuriti i)urule11te no11 ·tbc. : LraC l cnn. )) 2058 Sciatjca vera: diagno·si e lral la111. . . )) 2079 'fifoidc: cura acridinica . · · · · · Vj e ]) i] iari extra-epaticl1c: d isor clini )) 2075 cl cll a 111o lil1tà . . . . . · · · · · ·

Diritti di proprietà riservati. - Non è cONe~ti~ La ristami>~ di_ lav~ri pubbli~ats a ..l Poliolinioo se non in. seguito M autoriuazione scritta dalla f'edavone. ~ vietata la pubblsca,twne da sunt• di essa senza citame la fonte. L EDrroRB

C.

FRUGONI,

A. Polz1, resp.

Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M, Co1Jrrier


Ano XLVI, 4 Dicembre 1939

.

''IL POLICLINICO ,,

PERIODIOO DI

MEDIOINA CHIRURGIA

E

\, Sezione Pratica N. 4'9

IGI E NE

(VOLUMI N• • 41, 42 I , 4211, 43, 44 DELLA COLLANA. MANUALI DEL '' POLICLINICO ,,) OPERA

D..EDICATA

AL

MAESTRO

NEL

SUO

XXX

D~

ANNO

INSEGNAMENTO

DAGLI

ALLIEVI

ASCOLI M. ROMA - BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI R. PARMA - CERMENATI A. TEBAl\fO CHIASSERINI A. ROMA - CltAINZ s. ROMA - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERl . G. PEBUCU - GHIRON v. ROMA - Gussio s. CATANIA - JURA v. ROMA - Lozz1 v. ROMA MARINo.zuco c. 80MA MATRONOLA G. ROMA - . 1\-l'INGAZZINI E. ROMA - PACETTO· G. ROMA · - PAGGI B. ROMA STEFANINI P. ROMA - VALDONI P. ROMA.

PROSPETTO DELLA MATERIA TRATTATA NELL'OPERA VOLUME SECONDO (PAR'fE I).

VOLUME PRIMO. 1:· Anestesie e anestetici - Prof. 11. Ghiron, Roma,

1. Chirurgia dell'orecchio - Prof. G. Ferreri, Pe. rug1a. 2. Chirurgia del naso e dei seni della faccia • Prof. G. F erreri, ~erugia. 3. Chirurgia del viso - Prof. S. Gussio, Catania. 4. Chirurgia dei mascellari - Prof. G. Matronola, Roma. 5. Chirurgia della bocca e della lingua - Prof. A. Chin,c;serini, Roma; Chirurgia delle gbian· dole salivari - Dott. P .•<)tefanini, Roma. 6. Chirurgia della faringe e della laringe - Prof. G. Ferreri, Perugia.

2. Infezioni chirurgiche in generaJe e lora cura Prof. V. Jura, Roma .

3. Chirurgia dei vasi sanguigni - Prof. V. <JJiirori, Roma.

·4: Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linfatiche - Prof. l'. Ghiron, Roma. ' 9. Chirurgia delle parti mòlli degli arti: Pelle

· e suoi annessi; Sotlo~ntaneo; Muscoli; Tendini - Prof. G. Pacelto, Roma. · 6 . Chirurgia delle ossa : Generalità; Malattie sistemiche dello scheletro - Prof. P. Valdoni , Roma; Malattie infiammatorie acute e cr onj1;he - Prof. ·v. Jura , Roma; '!'umori e malat.. tie parassitarie - Prof. R. Rrancati, Parma; Fratture in generale e in particolare - Prof. V. Ghiron, Roma. i. Malattie scheletriche della crescenza - Prof. C. Atiarino-Zuco, Roma. 8. Chirurgia delle articolazioni : Generalità Prof. P. Va.ldoni, f{oma; Flogosi acute Prof. V. Lozzi, Roma; r"'logosi cr oniche e tumori - Prof. P. l' aldoni, Rom a; rfraumj delle articola.zioni eccett o le lus·sazioni Prof V . Lozzi, Roma; Lussazione in generale e in particolare; Anchilosi e contratture - Prof. ~'. Ghirori, Roma ; Malattie dj crescenza - Prof. Marino-Zu co, Ronla.

VOI,UME SECONDO ( PARTE II). 7. Chirurgia del collo: MaJformazioni con ger1ite; Malattie infiamn1alorie; Tumori - Prof. P. Valdoni, Roma. 8.. Chirurgia della tiroide - Prof. M . A scoli, Roma; Chirurgia delle paratiroidi - Dott. B. Paggi, Roma. 9. Chirurgia della mammella - Prof. R. Brancali, Parma. 10. Chirurgia del torace : Pareti toraciche; Medias tino e timo - Dotto toracico; Esofago; Pleura - Polmoni; Cuore, pericardio e grossi vasi; Diaframma - Prof. M . Ascoli, Roma. 11. Chirurgia dell' apparato genitale · maschile : ·resticoli, deferente e scroto - Prof. G. Mal ronola, Roma ; Vescichette seminali ; Pene !Jrof. V . Lozzi, Roma. 12. Chirurgia dell'apparato genitale femminile • Dott. A. Cermenati, Teramo.

9. Deformità congenite e acquisite degli arti Prof. C. ~larino-Zuco, Roma. 19. L'indagine radiologica in chirurgia - Prof. A. Bianchini, R_o ma.

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Slgaor LU/01 POZZI, editore -

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ROMA

Avendo 11reso conoscenza · di quarito trovasi pubblicato n.el MANUALE DI CHIRURGIA dedicato al Prof. ROBERTO ALESSANDRI, da voi edito, còme trovasi specificato qui so11ra e nella pagina seguerite, mi impeg110, quale abbonato al vostro Period'i co ......................... . · di acquistare una copia d ella intera opera a], prezzo di sol,e Lire Trecentosessanta anzichè di L. 400 da potersi pagare, con un primo acconto di lire Centodieci e le restanti L. 250 m e(liante <lieci rate niensili di L. 25 ciascuna sino al completo saldo. Pertanto vi · invio ".Ontemporaneamente il mio primo versam ento impegn.ativo di L. 110 e mi obbligo di pagarvi le ri1nanenti L. 250 in dieci rate mensili di L. 25 ciascuna, col rimettervi ogni mese mio relativo Vaglia Postale o Bancario o di versare mensilmente detto importo nel vostro Conto Corrente Postale N. 115945, fino alla totale estinzione del debito. (Coloro che preferissero ricevere i volumi pubblicati in pacco gravato di assegno del primo acconto di L. 110 e delle relative tasse postali, ali 'uopo occorrenti, ne scri vino l'autorizzazione a nel posto riservato per le comunicazioni del mittente).

tergo della presente ,

In n&ancanza del 1nio diretto versaniento mensile come sopra, v i riconosco il diritto di riscuotere da me l'importo della rata m ediante Tratta Postale aumentata delle occorrenti spe3e. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi cli.e derivano dal presente mio impegno, eleggo il mio doniicilio in Roma, presso il vostro U ffì cio. (Residenza. data e indirizzo ben chi,n.ri)

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(Firma ben leggibile) ···························· ······- -······· ··-······ ············-· ( Paternità} ····················-·-····-···· (LU-O~o e data cli na.scita) ................................................ .......................... --·······-····-······· ····-


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cc JL POLICLINtCO »

VOLUME 1'ERZO.

1. Chirurgia del cranio e dei tegumenti cranici • 2.

3. 4.

5. 6.

Prof. A . Chi~serini, Roma,. Chirurgia del cervello - Prof. A. Chiasserini, Roma; Chirurgia del midollo spinale - Prof. L. Dominici, Perugia. Chirurgia dei nervi periferici - Prof. A . Chiasserini, Roma. Chirurgia della colonna vertebrale - Prof. S. Crainz, Roma. Chirurgia del bacino - Dolt~ P. Stefanini, Roma . Chirurgia dell'apparato urinario: Reni e ureteri ; Vescica - Prof. E. Mingazzini, Roma; Prostata - Proff. E. t.!ingazzini e V. Lozzi, Roma; Uretra - Prof. V. Lozzi, Roma.

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\~~o

XLVI , NuM. 49} . .

VOLUME QUARTO.

Chirurgia dell'addome : 1. Pareti addominali - Prof. P. Valdoni, Roma. 2. Peritoneo - Prof. P . Valdoni, Roma. 3. Ernie - Prof. S. Gussio, Catania. 4. Fegato e vie biliari - Prof. L . Dominici Pe . ' rug1a. 5. Pancreas - Prof. L . Dominici, Perugia. 6. Mil:la - Prof. P. l''aldoni, Roma. 7. Stomaco - Prof. G. Baggio, Cagliari. 8. Duodeno - Prof. G. Ragg io, Cagliari. 9. Intestino ·tenue e colon - Prof. P. Valçl.oni , · Roma. · 4

.

10. Appendice - Prof. P. Valdoni, Roma. 11. Retto e ano - Prof. P. Valdoni, Roma.

Prezzo della inter1 opera in quattro volumi, uno dei quali (il secondo) in due grosse parti, tutti rdegati in piena tela, di compie.. sive pagg. 4300 con 2396 illustrazioni nel testo delle quali l 06 in tricromia, L. 4 O O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. N. B. - Esclusivamente agli abbonati al. « Policlinico » od a qualsiasi delle al.tre nostre Rivis I.e l'opera è ceduta per sole L. 3 6 O anzichè L. 4 O O ed anche con la poaaibilità di pagarla lfl'adualmente, 011ia con un primo versamento di L. 1 1 O al.l'atto della n chieya da farsi accompagnata daU'impegno scritto di veYsare le rimanenti L. 2 5 O in 10 rate mensili da L. ~ 5 cadauna, fino al saldo. Alla richiesta unire la fascetta comprovante la qualità di abbonato ad una delle nostre Riviste. Per l'Estero aggiunKere, in ogni caao, L• 50 per le occorrenti maggiori apeae poetali di apedizione. Il 1° pagamento di L. 1 1 O può essere anche vet'sato nel nostro Conto Corrente Postale N. l /5945 mediante l'apposit.o Bollettino che dall' Ufficio di Posta è fornito gratis, usando il quale si risparmia la tassa dell'ordinario Vaglia Postale. AVVERTENZA .. L'impegno del pagamento dell'intero · ammontare di L . 3 6 O (ridotto a tanto esclusivamente per gli a bbonati a qualsiasi delle nostre quattro Riviste), può eaaere stillato e aottoacritto nel predetto Bollettino postale.

Riportiamo un altro del tanti giudizi espressi pel nostro '' Manuale di Chirurgia ,, :

*

« È inutile ormai ripetere tutto il bene che di questo trattato è stato detto ; con q~sti due v olumi vien e completata la parte .speci.tl.esso : il volume che conterrà la parte generale, è atteso fya pochi giorni... Nei volumi pubblicati è compresa la chirurgia dell'orecchio, del naso, faringe e laringe e dei sèni della faccia, scritta mariatral...

mente e con ricchezza di oaervazioni penonali da Ferreri, l4 chimrgia del viso redatta accuratamente dal Guaio; la chiruf"ria 4'ft mascellari da Matrouola ; la chirurgia della bocca e della lingt14 da Chiuserini ; Stefanini ha raccolto tutto quanto riguarda Ja chi· rurgia delle ghiandole salivari; Valdoni ha t'Yattato in maniera completa Ja chirurgia del collo ; Ascoli la chirurgia della tiroide, tiella p<1rete toracica, del mediastino, del ti.mo, pericardio, cuore, JVO ssi. vasi, esofago, dotto toracico, pleura, potmone e diaframma: 1ttulio questo dell'Ascoli veramente completo sotto ogni punto cli vista e ricco di ouervazioni sensate e di equilibrio. Brancati ha Yedatto la chiruYgia della mammella; Paggi que lla delle t>aratiroidi, capitolo nuovissimo che manca ancora nea• c:omao1• trattati : Matronol4 la chirurgia dello scroto, deUa vaginale e del testicolo; Lotti la chinirgia delle vescichette seminali e la chiru,.U. tlel penè; Cermenati la chirurgia dei genitali femminili. L 'Edizione, è, come ormai la Casa Ed. Pozti ci ha abituati, splendida : vi sono delle tricromie che, oltre ad essere tiporra&ce,....te (Da « Rinascenza Medica », l5 giugno 1934, N apoli). G. L. Mlle. sono tante piccole opere d'arte ». _.

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CEDOLA POSTALE DI COMMISSIONE .LIBRARIA

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... ... Da inviare sottoscritta .• .

e chiusa in busta • • •• affrancata :' con :· 50 centesimi

Spazio a disposizione del mittente per altre sue eventuali comunicazioni.

... ..

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• ................. ......... .................. -.... •• • - - ----······--···------ - ~ - -

All'editore

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Slg. LUIGI POZZI (Giornale « Il Policlinico »)

ROMA • -·-·-----·····--- --------------·- ·-····-·--------····-·· ----·-·--·--·--··--·

c106)

VIA SISTINA, 14


A.NNO XLVI

Roma, 4 Dicembre 1939 - XVIII

Nnm. 4:9

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE ,

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ·----

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico •

PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL « POLICLINICO» PER

Singoli :

I t alia (1) ALLA SOLA SEZ10NB PRATICA (.settim a n a le) L . 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONJI MEDICA (m en sile) . . L . 55 (1-b) ALLA SOL4 SBZIONB CHIRURGICA (mensile) L. 55 -

Un numero s eparato d e lla

di Roaa

SEZIONB

Estero

IL

1939

Cumulativi :

Italia. Estero L. 116 (Z) A.LLB DUB SBZJONr (pratica e medica) . • L. 110 L. 1'1 L . 66 (3) ALLE PUB SEZIONI (pratica e c hirurgica) L. 110 L. 165 L. 66 (4) ALLE TRB SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196

MEDICA o d ella. CHIRURGICA L 6; d ella PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. La\tori originali : G. Santori: Sul trattamento del· l a blen orrag.ia con i preparati sulf3dllido-pir idinici. - R. Gosio: L'anestesia della tiroide. Rivendicazioni : G. Agostoni: Precis azioni eul trattamento bismutico nell'appendicite aeuta. Sunti e rassegne : MEDICINA DI GUERRA: Oh. Ruppe: Ferite di guerra della .faccia. - GRUPPI SANGUIGNI: P. Dohr: Dati e problelmi rooenti nello studio dei . . gruppi sangu1gn1.

.

Cenni bibliografie•. Appunti per il med•co pratico : SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA: Sulla diaignosi di infarto del m iocardio. Valore dei segni clinici ed elettrocardiografici. Sindromi d 'infarto senza infarto. - CAS ISTICA E TERAPIA : L 'ipoten-

LAVORI

CLINICA DERMOSIFILOPATICA T.IE"LLA R. UNJVÈRSITÀ DI ROMA ·diretta dal .p rof. PJER Looovico· BosELLINI .

Sul trattamento della blenorragia con preparati snlfamido-piridinici.

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/ "-/ .

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1

Dott. GIACOMO SANTORI, assist. e doc,ente. Il trattamento chemioterapico della blenorragia, la cui importan~a è orn1ai universaln1ente ammessa per i 'Quoni ri·~ul tati ottenuti mediante l 'impiego ·dei vari preparati sulfoarr1idki, ha da poco più di un anno compiuto u11 nuovo grande progresso con l 'introduzione i11 terapia della a (p. amino·-fe11il-sulfamido) piridina, composto pre.parato nel 193'8 da EV\rins e PhillipS' e denominato anche con la sigla M e fB 693, dalla Ditta May e Baker cl1e per prin1a lo n1ise in commer cio. Come il nome stesso lo indica, la molecol:1 della sulfamido piridina (S. p. ) è caratterizzata dalla con1binazione della p. a111i110-fenil-sulfa,

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

n·1ide con la piridina e la sua formula può es'" sere perciò così rappresentata:

ORIGINALI

s ione del liquido cefalo-rachidiano consecutiva .ai tl'aumi cranici Gh iusi. - Un caso di ernia cerebrale interna traumatica·. Le nevralgie lombo-crurali d 'orig ine colica. - ,, Aura» nello shock da cardiozol e autoosservazione in stato di carenza di ossigeno. - P s icosi ed età critica. - Cura del prurito e del! ' eczema anale con iniezioni locali di olio con pantocaina. MEDICINA SCIENTIFICA: Fi•brinogeno . e frazi0ni proteiche del s·a ngue nell'asma bronchiale. VARIA. Nella vita professionale : A·mmin:istrazione sanitaria·. - Cronaca del movimento corporativo. - Concorsi. - Nomine, J?rom ozion i ed onorificenze.

1F in dalle prime ricerche sperimentali il nuovo preparato apparve dotato ·d i un elevatissimo potere chemioterapico contro gli pneumococchi, pote.r e che venne confermato dalle esperienze cliniche, dimo~tranti una n etta attività terapeutica nelle infezioni pneumococcirhe uman·e e sopratutto nella polmonite lobare. Quasi contemporaneamente le esperienze venn fro estese anche alle infezioni .g onococ·ciche € sono del giugno 1938 le prime r elazioni di Lloyd-Erskin.e e Johnson in Inghilterra e di f>urel in Francia, nelle quali si rico11osce la g1ande attività del 693 di fronte al gonococco, e se ne preconizza l'uso sif>tem atico in tutte le forme di blenorragia. In seguito le comunicazioni relative al nuovo preparato quale a1ttiblenorragico si ntoltiplicano ra1,idamente specici in Francia, do, e tutti gli al1tori sono or1

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« IL POLICLINICO »

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mai d'accordo nell 'esaltarne l 'efficacia, dopo le favorevoli conclusioni della Società Francese di Dermatologia e Sifilografia e quelle della Terza Confer.enza franc·e se della Blenorragia, te11utasi nell 'aprile de.I corrente anno presso il Ministero della Sanità Pubblica. Anche in Italia già da vari m~si sono stati posti i11 cornmercio preparati di S. p. (1) . e S{>no co1npar,&i CYià alc.u ni lavori, specie sul o loro in1 piego nella poln1onìte , lo bare de gl'i adulti e dei bambini. Per quanto riguarda la blenorragia de·vo citare un lavoro di Gallizia, ba~to su 25 ca~i personali di infezioni urologiche per lo più d 'orìgine ·gonococcica, ma in parte ·d ovute an·che. ad altri germi come lo streptococco, lo stafilococco ed il colibacillo, e nei quali, <lccanto al trattamento con tio·s eptale, ' '•e11nero eseg11iti ancl1e altri inter, enti terapeutici locali o generali, con risultati quasi sc1npre ottimi. Un aoc-enno alla cura sulfamido-piri1dinica ho trovato anche nel recente op uscolo di Sabatucci sulla blenorragia, nel quale l'A. rant111enta il r1suil tato· brillante ottenuto con il tioseptale in UJJ bambino. affetto da ure.trite blenorragica acuta complicata d a riten zione urinaria, mentre n ell:\ Gazzetta Sanita.ria del luglio Ir3D vengorto citati i risul, tat.i , anctt'essi ottimi) ottenuti con S. p. da Perncchia in 50 blenOTragici per lo più di sesso ma;&chile ed in fase acuta, alcuni dei quali presentavano anch€ delle complicazioni. Nella Clir1ic.a Dermosifilopatica di Roma le es11erien2e c:linich e con S. p. hanno avuto inizio :nel mebe di luglio 1939; finora sono stati trattati oltr·e 250 casi di blenorrag ia molti d e,i quali però, per essersi precocemente sottratti al controllo medico, non ,~er1gono considerati r1el presente lavoro. Rìfe.rirè> qui· l e osservazioni co1npiute su 100 !';Oggetti, dei quali 70 uomini , J9 donne e 11 bambine affette da vulvovaginite gonococcica, tutti trattati esclusiva mente con tiose·p tale (2) e S8t,oUiti poi per un ternpo più o meno lungo sia dal i)unto di vista clinicro che da quello batteriologico. 1"'8. maggior r1arte ·d ei malati, specie &e affetti da forme non complic:ate ·di blenorragia, sono stati curati ar11bulatoriamente, 1&-0ttoponendoli p e.r ò a vi1

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(1) I preparati ·sulfamidopiri~ini~i sono confe: zionati in compresse che non s1 sciolgono, ma ·s1 disfanno facilmente in acqua e ciascuna delle quali corrisponde a gr. 0 ,50 del pr<;>do~to. Nella nostra Clinica è stato adoperato pr1nc1palmente il Tioseptale (della S. A. FarmaceJtic~ I~alia) c~~ per primo è s tato messo in commercio i~ Ital1n. (2) Solo in pochissimi casi è stato associato. dopo alcuni giorni cli cur a con S. P·.' qualc.h:e altr.o trattamento locale o generale con i comuni m edicamenti.

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site· molto ravvicinate, onde seguire passo passo l'evolvere della malattia; un minor numero di ca~i è rimasto, degente in clinica per un periodo "di tempo più o meno lungo. I. Blenorragia masahile, ca~i n. 70. Posolug.ia. - Pur ~nza attenerci ad uno scheP..ia rigido di dosag.gio della S. p., d~ta la varietà ·delle •condizioni i11dividuali (età e peso del soggetto, presenza di altre malattie o disfupzioni ' 'i&cerali, dive·rsità di tolleranza e di €ffiracia, ecc.), in linea generale abbiamo seguito il metodo più frequ entemente adottato dalla n1a ggioranza degli AA. che si sono finora ocicupati dell'argomento, e che ci è sembrato corriF1ponder.e nel modo migliore ai r-0quisiti ricl1iesti, di massima effic.;.acia cioè, congiunta con una .&ufficiente tollerabilità. Il metodo consiste nell 'iniz.iar,e subito il ·trattamento con dosi forti di S. p. che vanno cor1tinuat.e per 2-3 giorni, riducendo poi gradatame.nte .le. dosi nei giorni 6uccessivi, in modo da 1mpiegare, per la cura completa, 15-20 gran1n1i del prodotto in 6-9 giorni (per es. : quotidianarner1te com.p resse n. 6-6-6-5-5-4-4-4, posologia più comunem,ente. usata nei nostri casi ; oppure: 6-6-6-4-4~-2-·2-2, corrispo11dente alla seconda posologia di Durel, preferita dalla maggior parte degli AA. frarLcesi; od anohe: 8-8-~-6-4-4-2-2, co~·­ rispon·d ent e alla terza posologla o posologia forte di Du•rel più raramente usata della precedente per la sua maggiore tossicità, non~· 61ante i risultati terapeutici generalmente migliori). Come 110 già detto, in pa~ec~~i casi, specialmente in seguito a fenomeni di intoller~tnza od in pazier1ti che si p·r evedeva avrebbero mal so•p portato il tratta1~1e11to, la dose più forte è stata limitata soilo ad 1 o più s~ss.o a 2 giorni. come pure si è qualche volta iniziato il trattamento con sole 5 compresse nelle 24. ore, oppure questo è stato so1spe8? dopo la somministrazione di soli I O .g rammi del prodotto. Riguardo alla posologia ~ono da rite~e~.e due cose: primo, che è co·nven1e11te somm1n1st~·are subito la dose massima, in modo da raggiunaere e mantenere durante alcuni giorni una ~oncentrazione emat~ica di S. p . tale da pern1ettere in breve tempo la ·distruzione dei .germi patogeni e quin·di la guarigione ba~teriol~­ gica, che verrà poi consoli~ata . m~d1a~te il trattamento a dosi ·d ecrescenti ne1 giorni su ccessivi; secondo, che se l'efficacia del.I~ ~- P: non si dimostra sin dai prin1issimi ~o~i d~ cura, è inutile prolungare questa al . d1 la de~ termini stabiliti, esponendo 1 orga n.is~o ~gli effeit ti toss ici del preparato; è prefer1})1le p1ut1

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· tosto - dopo un intervallo di almeno 4-5 .giorni - ripetere un secondo ciclo di chemioterapia, magari variando il p1·odotto adoperato be11chè, s.tando all'esperienza di altri AA. e mia, le probabilità di succes-so siano in questi casi piuttosto scarse.

Risultati: I) Uretrite gonococcica acuta anteriore. Su 26 casi ho ottenuto 20 vo·lte- un risultato favore,·ole; 2 volte recidiva dopo un 'a1>parente gua1·igione durata s·oltanto àlcuni giorni; 4 volte un debole mitglioramen to ·o risultati ·del tutto • • negat1v1. 2) Uretrite gonococ:cica acuta totale: 14 casi su cui s· r1&ult.ati favorevoli, 2 mediocri od incerti, 2 negativi e· 2 recidive. Tra i casi favorevolmente influenzati dalla chemioterapia uno preserttava delle intense mialgie, che cedf,ttero rapidan1ente alla cura e due de.gli infiltrati a tipo nodulare o diffuw lungo il decorso dei linfatici dell'asta, che pure regredirono in seguito al trattamento, be·n chè con maggiore lentezza che 11on i fatti uretrali. 3) Uretrit,e. gonocoocica subacuta o cronica riacuttzzata: 7 casi, ·d atanti per lo più da JIBrecchie settimane o co·r rispo·n denti a recidive spontanee di blenorragie di antica data. Su di e:;si 5 risultati favorevoli e 2 negativi, 1 dei quali si complicò con prost,atite• ed epididirnite. ln totale dunque su 47 uretriti acute o subacute abbiamo - dopo un solo ciclo di cura con S. p. - 33 risultati favorevoli, 2 incerti: 4 recidive e 8 insucce8'Si. Nei casi favorevoli, . cioè in oltre il 70 % dei pazienti, il de.corso della malattia' può essere così riassunto: rapida din1inuzione e scomr.>arsa della sec1·ezione uretrale, che da giallo verdai5tra e ·densa dopo Ilon molte ore appare già più chiara e fluida per div·e nire poi di consistenza mucosa, mentre di pari passo vanno diminuendo i disturbi subbiettivi, e specialrr1ente il bruciore nella minzione. Spe&so già dopo il primo giorno di cura i pp. osse•r vano solo una scarsa secrezione muco~ che in molti casi può anche mancare; altre volte tale risultato viene raggiunlo soltanto dopo il secondo od il terzo giorno. Contemporaneamer1te anche lei urine si chiairiscono, purr presentando però il più delle volte ancora alcuni filamenti , dapprima pu1ulenti e poi soltanto mucosi: questi possono persistieire anche per parecchio tempo, destando talora l'allarme idei pp., senza tuttavia as~umere il significato di una perf'istenza del l'infezione gonococcica. Seguendo infatti la malattia dal punto di 1

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vista batteriologico si osserva che la scc parsa del gonococco è a11cora più rapida .di quella dei fenon1eni clinici, specie nelle far.m e totali o datanti da più lungo tempo, nelle quali i fatti flogistici sono ·più lenti a re,gredìre, forse anche p erchè in alcu11i oasi possono essere soste11uti ·d alla presenza di germi diversi dal gonococco. Gli esami inicro.&copici praticati sulla secrezione uretrale o &ui filamenti di pazi,e nti che si ripresentavano dopo uno o due giorni di cura, sono stati rtei casi favorevoli - costantemente negativi per il gonococco e tali sono rimasti poi sempre. in seguito, anche dopo la cessazione delle cure e la ripresa della vita normale. Seguendo in un caso il modificaPsi della secrezione uretrale su strisci prelevati di tre in tre ore dall'inizio della somministrazione di S. p., ho potuto sorpr·e ndere già dopo· 6 ore il lYrimo iniziarsi della dirr1inuzione del numero dei gono.c:occhi, divenuta . evidente dopo 12 ore; t.re ore più tardi, mentre soltanto scarsisF<ìn1i gon0cJocc.h i erano ancoTa reperibili n,el preparato, questo mostrava anche una netta rrtodificazione citologica, per la diminuzione dei leue-0,c iti e la com.p arsa di parec·c hie· cellule epiteliali; dopo 18' O·re non si ritrovavano più gonococchi tipici, ma solo qualche forma di degeneraziono dubbia ed e&tremamente rara, cl1e scompariva poi nei preparati successivi. Osservazio11i analoghe sono state compiuit e a.nche ·da Cuille·r et, che ha osservato la sc.on1 parsa ·del go•nococco in me·dia tra la l 2a e la 36a ora; . alcune volte· si e,b ,b e poi una ricomparsa transitoria al 3'° giorno. Ho pçlrlato· semp1';e finora di risultati favorevoli anzichè ·di guarigioni, perchè non tutti i pp. sono .stati seguiti per un ten1po sufficientemente lungo dopo la scomparsa dei feriomeni mo·rbosi, sicchè a rigore· non può e·ssere eS'clusa in modo assoluto la i)ossibilità di recidive. Pebbo tuttavia far notare ch e, pur con le dovute riserve, i casi considerati come favorevoli pre·se11tano il maS6imo di probabilità di e8sere effettivamente guariti: in molti di essi infatti gli esami sono stati ripetuti più volte, anche dopo la prova della birra o dopo ~trapazzi fisici, dietetici e essuali comJ>iuti dai pp. , e sempre con risultato nega. · tiYo per il gonococco. Quanto al numero· degli in8uccessi, esso è alquanto superi ore a quello osseirvato dalla maggior parte de.gli AA. francesi, che danno ge.n eralmente, n elle forme acute non complicate di blenorragia maschile, una percentuale dall '80 al 90 % ed a11che più di guarigioni; debbo far notare però, per quanto mi riguarda , che a}c.uni dei 0

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soggetti non guariti avevano praticato il trattame11to ii1 nlodo irregolare e d'altra parte è pre,s umibile che nu1n·erosi sog1getti, co·n siderandosi ,guariti già do po p·o chi giorni in seguito alla cura ~1rescrit,ta, 1ton si, siano più presentati alla visita ambulatoria e, non figurando nella presente statii5tica, facciano apparire così meno numerosi i casi favorevoli. N·on mancano tuttavia anche nie lla letteratura sta tistiche1 assai rr1eno otti1nisitiche; così qiuella ·d i Preb.Ple (1di soli 25 c~si) che ha registrato· il 52 cy~ di insucce&5.i e quella di SabyJ)uval (72 casi) che, rr1e11tre presenta il 97 % di guarigioni nei pp. trattati con la posologia forte 1d.i Durel, ne pr.e.se.n ta soltanto il 50 % per que1li trattatj con la posologia media. 4) CompliCQJzionì. Oltre ai 2 casi di linfangite già accen11ati a proposito delle uretriti totali, e ad alcune form e lievi di prostatite., in soggetti pure con uretrite totale, ho trattato con S. p. 14 casi di epididimite gonococcica. acuta, alcuni dei quali presentavano contemporaneamente anic.h e prostatite o vescicolite cliniLllmente apprezzab1ili. In 11 pp p er la maggio1r parte, ricoverati irL clinica, la chemioterapia con S. p. dette ri:;ultati nettamente favorevoli, quasi &empre superiori a quelli che eravarr10 soliti o&servare c·o n lei precedenti cure sulfoamidiche, proteiIliche o vacci11iche; due volte il risultato fu me,diocre o in&ufficiente ed uria volta, nonostante il n ettissimo miglioramento dell 'epididiimite, si osservò la ricom1)arsa di secrezione uretr"1le co·n tenente numerosi gonccocchi. Tranne che in quest'ultimo caso il favorevole effetLo del traLtame·nto con S. 1). ap,p arve, rielle co1nl1p licanze n1aschili della blenorragia, s-e1npre più precqcementf: dal p1u nto di vista r aÌttP,riologi CO che IlO·n da 'JU·ello anatomo-cliIlÌCO, co5a del resto facile a contprendersi qualora si rifletta che, anche dopo la ~comparsa dell'agente ir1o·r boso, è sernpre neoessario u·n perio·do di te1npo più o meno lungo perchè regredisc1a no delle· alterazioni anatomiche che riossono pr esentare anche 11r1a notevole entità. In .g enere i prin1i risultati della cura, nei casi favorevoli, sono da un lato la diminuzione e la scomparsa della secrezione uretrale, con contem.p oranea scompar5a dei gonococchi, dal};altra un n·etto miglioramento dei vari fenor11eni 's ub biettivi (dolore·, pollachiuria) ed una r<ipida caduta ·d ella febbre, che non riappare generalrr1ente più in 5eguito. Le urine si chia~ riscono un poco più lentamente ch e nelle for111e uretrali non complicate; il volume degli organi colp1iti va 1gradatamente riducendosi, in modo che già a] termine del primo ciclo 1

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di cura o pochi giorni più tardi i pazienti sono in grado di riprendere le proprie occupazioni. Questo fatto va tenuto presente anche ai fini econo1m ici, d1a ta la notevole diminuzione delle spese di spedalizzazion1e che se ne ricava. L 'esperienza della nostra clinica infatti ci mostra ch e la durata media di degenza per i pazie,n ti con epididin1ite gonococcica è par.,sata, dopo l 'introduzione del trattan1ento cori S. p., ·da 18 a 12 gio rni (tenuto conto anche. ·dei risultati negativi), senza contare che, dati i rapidi effetti della cura, aumenta il nun1ero dei casi c.h e pos,sono essere trattati an1bulatoriamente. Consi•d erando infine come nei pazienti trattali con S. p·. sia molto più rara l 'i11sorgenza di complicazioni, si possono già fin da ora valutare i grandi vantaggi econo111ici della nuova terapia. Nei pp. di sesso maschile finora trattati non bo avuto oooasio11e di osservare casi di a1trite -g 0nococcica; tuttavia in un paziente con uretrite totale subacuta che presentava inten6e artralgie verLebrali e degli arti inferiori si ottf1.t ne, insien1e con la r·eigressione dei fatti u1 etrali, una rapida diminuzion€ e scomparsa dei sintomi dolorifici articolari. 5) Rarnn1enterò infine 8 casi di urei·1·ili non go1iococciclte, nei quali du.e sole volte (i11 uno di essi si trattava di un 'uretrite pluribatterica vos.t-go nococcica) ho avuto un riJ&u]tato 11etta111e11te favorievole; quattro volte miglioramento 1di modico grado e due volte un risultato del tut1to n·e gativo. 1Freque11ti insuccessi in questo campo, sono stati osservati anche da altri AA. (Lebeuf, Charpy e !Bizot; CochetBaln1ey) indip.endentemente dalla flo·r a batterica riscontrata r1ei si11goli casi. Tolleranza. Uno dei punti più freque•n len1ente ;rnesso i11 rilic,10 dagli AA. c.h e hanno sperin1entato la S. p; nella blenorragia è la sua toss.icità ~ettamente inferiore a quella degli altri preparati sulfoan1idici, specialmente per quanto riguarda la insorgenza di. a-Iterazioni nervose ~ d ·ematiche ed in ge·n ere per tutti i f.eno1mer1i tossici di qualche ·gravità. Ciò non toglie tuttavia che i fe1nomeni da l( piccola intolleranza » siano piuttosto frequenti anche col nuovo trattamento anzi, se devo riferire l'impressione· ricavata dalle esperienze· finora compiute .nella no stra clinica, direi .ch1e i disturbi subbiettivi accus-ati dai pazie11ti trattati con S. p. 5ono forse in complesso- più frequenti di quanto non si osser' 'asse· con la sulfamide semplice. Tali disturbi consistono il più delle volte in cefalea. che può essere anche molto intensa od accompagnarsi a vertigini, ed in bru1

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ciori o, più spe5SO pesantezzà gastric~ e ~nso n1ultiplei, ma per maggi~1re chia rezza d'espodi :nausea. Molt.o· flrequente ~ an·c he l'anÒsizione prende·r ò in considerazione separata_ress~a ed ~1n ~ens9 generale di spossatezza .e di mt-nte i singoli foco lai morbosi. malesseie; m eno spesso . si osservano i1IBonnia, I) Cervicile gonocoocica.: 9 casi, dei quali I IJervosismt), febbre, dolori addorninali accom- .data11te da pochi g iorni e non accompagnato . _pagnati da dian·.oo o più · frequente:m ente da da lesioni anatomiche. clinicamente rilevabili ' .stitichezza. Non 110 osservato negli uomini egli altri ·datanti da un periodo di tempo va·.ruzioni cutanee (I) anzi, in un caso n el quale riabile da alcune· settin1ane ·a d aie.u ni anni e all 'inizio del tratta1nento era presente un eriohe, oltre a Foecrezione purulenta ·più o meno tema tossico d.a, balsarnicf, quei&to scompare abbon·d anle da l foraa:1~e cervicale, presentavad,u,r ante la cura con S. p. . no ,a nche erosio·n e dei! muso di tinca e taloTa ir1·g rossame·n to di tutto il collo uterino. Una . Tutti i disturbi osservati regredirono rapidelle . pp. .era gravi da al III m.ese: In tutti qued.an1e11te appena sospesa la cura, il che è F-tato seg·nalato anche dagli altri AA., che ne dedu- sti casi l'esame mic roscopico aveva dato , alla prima vj sita, ·un reperlo positivo di tipici cono la scarsa gravità dei fe no·m eni tossici da g·or1ooocchi iilntracellulari, soli od accompaS. p. È da notare anche a questo proposito .c·.he il più delle volte i di15tl1rhi accusati dai g uati anch·e .da altri germi; rip.etuto do•p o uno pp. nei primi giorni di cura diminuiséono · poi o pochi giorni di cura i risultati sono i&tati gradatamente anche continuando la sommini- Cl>siantemente negativi p·e r il go·n ocooco, m entr~ più volte è stata not.a~a Ja persistenza dei ~trazione d el 693 alle dosi stabilite, il che da germi 4ssocia ti. . . un l~to può ·e sse,ne ·d ovuto alla ·d imiut1zio·n ·e No11 altrettanto rapida ed -evidente è apdelle dosi stesse e dall'altro è i1l rapporto pro.parsa l ' efficacia ·del trattame·n to dal punto di babiamrente co·n un'assu·efazio:n e d1ell'organivista clinico poichè, mentre la -sec1·ezione cersmo all'azione tossica del prodotto, sì che in pratica so·n o rari i c·a si nei 1q uali si sia co- 'Vicale mostrava generalmente una diminuzione e sopratutto ·d iveniva più mucosa ch e pustretti ad interrompere il trattam ento. In alcur1i dei pp. curati amhulatoriamente rulenta, l'erosione del muso ·di tinca miglioed in q11rusi tutti quelli ricoverati in clinica rava più lentam ente ed in alcuni casi persiè stata ricerc~ta poi la p·r esenza di urob ilina i&teva pressoch è i1nmodificata anche parecchio. t.e-mpo dopo terminata la cherrtioterapia. Osn elle uri11e, con risult,ato positivo in oltre 1/4 dei ca:-,.i :- ai1cl1e l 'urobilinuria però scompa- se1·vazi~ni analoghe sono sta tre compiute anch e dagli AA. francesi (F ernet e Durel; Gaté riva quasi sempre ·dopo i primi giorni di trattamento, sp·e cie· se si averva cura .di ridurre e Cuilleret; lf avre ed altri), che hanno tra aJq11anto le dosi. Ra m1r1enterò infine che la - };a ltro richiamata l 'attenzione sulla. cattiva infosfaturia, così frequente con i precedenti pre- fluenza esercitata dalla ,gravidanza sui risultati del trattamento con S. p. J>arati sulfamidici, si os&erva m eno spesso e ge2) Uretrite gonococcica: 8 ca.&i, di cui 3 acuti ri eral111ente cov minore inte·n sità ·nei soggetti e 5 subacuti. '.futte le pazienti h anno reagito trattati con S. p. · favorevol'mente alla cura, con la scomparsa II. Blenorragia femm.ì1iile, ·casi n .. 19. precoce del gon ococco da lla secrrezione urePosoloyi(IJ. JJo3. somministrazione della S. p. trale, che in alcuni casi ha p ersistito modiè stata co,m piuta seco11do gli stessi schemi a- ficandosi però n ei caratteri citolo.g ici e battedottati nell'uomo, ma spesso diminuendo al- riologici (prevaìenza di cellule epiteliali e di quanto il do1&aggio (in molti casi 5 compresse germi non patogeni). 3) Due delle· pazienti con uretrite gocom e1 dose mas.~ima), specie in soggetti di nococcica pre&entavano anche una skenite; in peso inferiore alla norma o con qualche dist u'rbo a carico dell'apparato digerente, così un caso la piccola goccia purulenta ottenuta con l '·e~pressione digitale della g hiandola di facile a verificarsi n ella donna. Skene era pie11a di tipici gonococchi. L 'esame Ri~ultati. La ma~gior parte d elle pp. preclinico praticato alcun i giorni ·d opo iniziata sentavano ·d elle localizzazioni gonococ·c iche la chemioterapia mostrò un n etto miglioramento ·dei fatti infiammatori e quello micro(1) Un caso di inten so eritema morbilliforme, scopico l 'assenza di gonococchi. Questa osseraccompagnato da vomito e febbre elevata, il tutto i11sorto poch e ore dopo l'ingestione di un grammo vazione mi sembra importante, perchè di1nodi 18.p. ,· mi è stato cortesemente comunicato dal stra I' e.fficacia . del trattamento con S. p. anprof. Ciarrocchi ch e I 'ha osservato n ella sua prach e di front~ a focolai isolati , rivestiti da epitica privata. Il quadro morboso è rapidamente retelio piatto, ch e finora erano considerati come gredito con l a cessazione d el trattamento . 1

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ricettacoli sicuri dell 'infezione gonococcic1a e che richiedevano un trattame·n to chimico o fif)Ìco energico, non sempre di facile esecuzione. Anche Cuilleret riferisce due casi di ske... rtite guariti con la sola chen1iote·r apia 0 rale. 4) Annessite: 6 c·a si. ' Favorevoli risultati h o ottenuto anche in 4 casi di annessite· bilaterale recc.nte, uno dei quali associato con inetrite e paran1etrite acuta, a,cico·m pagnata da forti .d olori, febbre elevata e con una secrezione pu1 ulenta abbondantissima e fetida. In questa p. la gonoreazione dette risultato positi,.o, mentre al! 'esame microscopico d ella secrezion€J non fu rii5contrato gonococco, ma una flora hatte•ric.a varia nella quale predomi11avano gli streptococchi. Dopo du e g iorni di chemioterapia, che associa111mo in questo caso con irrigazioni vaginali di permanganato di potassio, si o::;servò sconrparsa della febbre e rtetto miglior<>.mento ·dei fenomeni subbiettivi, seguito ben to'&to anche da un n1iglioramento di quelli obbiettivi, tanto che dopo appena una settimana di degenza la p·. cl1iese ·e d ottenne· di pote·r lasciare· la clinica. u ·n secondo esame microscopico della secrezione uterina, divenuta assai più . scarsa, ·dimostrò Ja completa scorn. I>&rsa degli streptococchi. In altri due casi, 11ei quali la forma annessiale ·d atava da lungo t eJnpo , i risultati sono 15tati soltanto medio·cri, sì da co11sigliare un trattamento misto con proteina- e vaccinoterapia. 5) Utile è apparsa la cura con S. p. in un caso di arbrite subacuta di lieve grado ~el1'articolazione tibiotarsica S in una p. con gonoreazione fortemente positiva, come pure i11 una periostite circoscritta della crestia tibiiale J) in una p. .cih e presentava cont.e,m poraneamente un 'uretrite gonococcica. 6) Risultati negativi si sono avuti invece in 4 cai&i di bartolinite ·delle quali due aoute e due cronicI1e, a tipo cistico. Da notare· però cl1e n elle prime il t.ratta1r1ento v,e nne iniziato in ritardo, a fluttuazione già evidente, e ché d 'a] tra parte in nessun caso si po tè accertare c:on sicurezz.a ]a natura go·n ococcica dell 'affezione, benchè du·e delle pp. presentassero una gonoreazione positiva. In una qui11ta arnrrialata, affetta contemporar1eamente da U·ret.rite gonococcica, si provo<ava con la pressione la fu o·r iuscita di pus dal r onale e};cretore d·ella ghiandola di Bartolina, c11e non appariva però tumefatta nè dolente. Dopo il trattamento con S. p. tale secre·zione din1i11ui firto a quasi ce&sa re. 7) Risultato negati,ro infin·e ho avuto in un caso di leucorrea., senza lesioni anatomiche 1

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apl'rezzabili della cerviieie e de·l l'uretra, ed in alcune 0erviciti osservate in soggetti con altre localizzazioni gonococciche, ma nelle quali l 'esame microscopic o aveva dimostrato la preSE-Jlza di germi dive rsi. _ In complesso perciò nelle forme gonococc.1che della donna da me osservate, le ooriclusioni sono ancor più favorevoli che n e.Jl 'uon10, a~meno per quanto riguarda il risultato bat.t eriologico, sp€·sso ripetutamente controllato a distanza ·di tempo, anche dopo la fine delle mestruazioni e costanten1.e11te. favorevole.. Dal pu11to di vista clinico invece in molti casi sono persistite delle alterazio ni che hanno richiesto l 'ir11piego ancl1e di altri trattamenti. S'impone poi per le donne ancor più che per gli uo1nini la già prospettata riserva sul giudizio <li guarigione, che dovrà ess.er·e quanto mai cauto e prudente prima di essere pronunciato in maniera definitiva. · Tclleranzcn. I disturbi accusati dalle pp. sono presso .a poco .g li stes&i sui quali più sopra mi sono intrattenuto; a,d essi bisogna aggiunge1re qualcl1e caso di vomito, pre&entatosi nei primi due giorni di cura e· cessato poi in quelli sucCe5&ivi, nonostante il manteni1nento delle stesse dosi; ed un caso di eritema diffuso d el trc)nco -0 degli arti, accompagrtato da prurito, Tt1.alessere generale è ]ievi elevazioni febbrili, ma regredito rapidamente con la sospensione deJla ch emiote1·apia. La cu.ra è stata soppo rtata discretan1'ente anche niella gravidanza. 1

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III. Vulvovaginite gonoooccica infantiler casi 11. ~ questo il carnpo nel quale la che·m ioterapia con S. p. ha mietuto i pitì brillanti successi. Nella letteratura ho potuto racc·o gli€re 117 casi di vu·lvova.g inite gonococ:cica acuta o cronica, di cui 72 sottoposti al trattamento esclusivo di S. p. per via orale (70 e.asi) o pa1~e11t.e-ra]e (2 1 casi), e 45 trattati contemporanearr1ente con cure locali (Touraine e Meslin). l\ilentre in queftti ultimi si ottennero 37 succesi&i co.n il primo· ciclo che111ioterapico edi 8 con il se·c ondo, ripetuto dopo un interval'lo di 1O giorni, negli altri casi tutte le pp. guarirono con pochi giorni di trattamento, eccettuate 3, ch e· resistettero più o meno a lungo a1la cura. Di queste però una aveva preso per errore soltanto m·e7.zo gram.m o di 693 al giorno , invece della dose prescritta di 1 grammo (Brown e Kath1een) ed un 'altra aveva pure ricevuto un trattam ento irregolare, per gravi feno·m eni di into.Jlera11za provocati '.dal trattam.ento stesso (Miche!, Pelle·r at e Duran,d). :E: questo anzi l 'unico caso riportato nella lette1

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ratura di incidenti di una certa gravità inso1rti nel corso della chemioter:aQ-ia antigonococcica con S. p. La bambina di anni 5 eb·b e il primo giorno di cura (due· grammi di S. p.) intenS<> vor11ito, che cei&sò sospendendo il medicamento e si ripresentò due gior11i dopo, in. seguito alla son1n1inistrazione di un'altra compressa di 693. Dopo due giorni d'intervallo fu ripreso il trattamento con I gramn10 quotidiano di prodotto, ma al 4° giorno insoTse lllll forte ittero, accompagnato da alterazioni renali, ane111ia, leucopenia, mielocitosi. Il qu~dro tossico, benchè piu~tost.o jmpressionante, cominciò però a regredire già dopo trei giorni in seguito .a trattan1ento con estratti epatici, bleu di n1etilene e bicarbonato di 60dio, e guarì poi senza 1asciiare postumi. Nei miei casi il risultat.o è stato I sola volta cattivo e 10 volte inv·ece favorevole già dopo pochissimi giorni di cura, sia dal punto di vista batteriologico che ·d a quello clinico (per&istenza talora di lieve secrezione mucosa, con 'presenza di giern1i vari all 'esamc micro!&Copico). Quasi tutte le pp. sono state seguite peT un tempo abbastanza lungo dopo· la cura, sottoponendole a ripetuti esan1i di controllo, ed i11 qualche caso anche a riattivazione con nitrato d'argento, ma sempre con esito n,e gativo. U110 ·dei casi era stato già trattato ripetutamente con alt1i preparati sulfoamidici, con risultati scarsi e tran sitori, nonchè clOn la follicolina per via o.r aie e con lavan.d e vaginali di permanganato di potassio; gli altri erano tutti datanti da pochissimo tempo. La maggior parte delle pp., di età variabile dai 18 mesi ai ~ anni, presentavano anche un 'uretrite gonococcica, che regredì i1ello stesso tempo ·della vulvovaginite; i11 un caso poi era presente all'inizio, del trattamento anche un'artrite aowta ·del polso d·e stro, accompagnata da notevole edema, dolore, e limitazione dei movimenti, che re·g redì del tutto nello spazio di 4-5 giorni. Da notare anc-0ra il riisultato favorevole raggiunto in una bambina di 9 anni con la sommini:;;trazione per un solo giorno di 2 grammi di S. p., sospesa poi per l'insorgenza di un attacco di sospetta natura appendicolarei, per il quale la p .•dovet,t e essere trasferita in un reparto chirurgico. Riesaminata ripetutamentie nei giorni succes&ivi, la p. non dimostrò più secre·zione purulenta ·dai genitali, nè più pre5entò gonococco nello scarso secreto prevalentemente mucoso traocolto dallli'u1r.etra e daJla vagina. Posologia. Il trattamento con S. p. nelle bambine ' ra seguito con gli stessi criteri adot1

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Lati negli adulti , ma ridU1Cendo naturalme·n te le dosi in rapporto all 'età. La dose massima è in geneve ·di 2-4 compres~ al gio.r no, da wm1ninistrarsi frazionatamente (mezza co•mpre~ per volta in aoqua zuccherata). diminu·e nd·o poi gradatamente le dosi in modo che la durata della cura corri&po1n da ad una ·m edia di 6-9 giorni, per un totale di 4-10 grammi di prodotto. Secondo Lépinay è sufficente che J.a dose iniziale corrisponda a 5 cgr. al giorno per Kg. di peso del sogge·t to, ma di solito anche dosi maggiori vengono tollerate senza inconvenienti, purchè si abbia l'avve·r tenza di non prolungarne la somministrazione oltre i du-e O'd i tre giorni al massimo. Tolleranza. I disturbi tossici riguardano sopratutto l'apparato digerente (inappete·n za, vomito, ·diarrea); talora ho osservato anche i11&onnia, agitazione, lieve depeTim·e nto, pallore; nell'urinà è stata in .alcu11i casi riscontrata transitoriamente· della urobilina. Osseri'aZioni generali:

Alc.,uni problemi connessi co11 la che.m iotera pia antigonococcica con 8. p. e che riguardano tutti i .g ruppi di pazienti finora presi in considerazione·, meritano di essere qui breven1.e·n te discus&i: 1) Meocanismo d'azione della S. p. e cause d'in,successo. Che Ja S. p. possegga un'azione elettiva di fronte a determinati agenti patogeni, tra i quali lo p11eumococco ed il gonococco, è cosa sicuramente dimostrata sia bperir11iental1nente che clinicamente. Ma me·n tre1 alcuni AA. ritengono cl1e 1'efficacia del trattan1ento sia in rapporto sopratutto con un'azione a11timic·robica diretta del medicinale, dirnostrabile anol1e in vit.r o, e spiegano gli insuccessi ammettendo l'esistenza di ceppi batterici sulfamido·- resistenti (.Felke), altri miettono invece in primo piano i poteri difensivi e la capacità re·a ttiva dell'organismo. Secondo Le'1aditi l'azione di quest'ultima consisterebbe ne]la trasformazione del medicamento somministratogli, nel regolarne 1'eliminazione e nella sua utilizzazione mirante a·d impedire ]a normale moltiplicazione dei germi stessi per n)ezzo della fagocitosi. Domagk, mentre non ritiene c,h e la S. p. provochi un'eccitazione aspecifica del sii&tema reticolo-endoteliale, ammette piuttosto una azione combinata dell'organismo con l'attività antimicrobica del medicamento che, se non uccide direttamente tutt.i i germi, li modifica però in modo tale da renderli facile preda della fagocitosi. Alcune interessanti osservazioni cliniche di Lebeuf dimostrano chiaramente l'importanza 1


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d el fattor81 terre,n o in casi di S. p.-resistenza. ·Curan,d o infatti ,d elle coppie, ,d i coniugi affette d_a blenorragia l 'A. os&ervò in alcuni casi guarigiorte dell 'uno e resistenza dell'altro coniuge, non~tante •c.h e il trattam.e nto fosse, ese,g uito d,a ambedue regolarnlrente. :Nia mentre in mol·ti casi la caus'a. dell'insuccesso della chemioterapia, pur dovendo ric,ercarsi nell'organismo ·ammalato, non appare chiara, altre volte è possibile rendersi ,c ont.o ·d1el perchè la cura non abb,i a prodotto i suoi bene·fici effetti. Uno dei fattori più spesso invocati ed an1ll)essi ,d alla maggio r parte degli AA. è l 'insufficienza ·delle dosi iniziali, specie ~e a I ungo protratte (S. p.-resistenza seco·n ,d aria). Ne ho, già riportato un esempio (caso id i Brown e Kathlt"en) al qualei nei posso aggiunger,e UIIl altro personahnente osservato, riguardante· un bambino ·d i 7 anni, affetto da uretrite gonocciica f-:.ubacuta, che per circa un mese avieva continuato a · prende·r e1, senza alc,un 1disturbo ma anch,e .s enza alcun effetto terapeutico, una compressa quotidiana ,d i s., p. In questo p ., nonostant1e il &uccessivo trattamento con dosi · anche molto ele·vatei rispetto ali'età (fino a 5 com;p1resse al giorno~ ripetuto per due volte a distanza di alcuni giorni, non si ottenne alcun risultato, mentre bastarono· poche ini>ezioni di vaiccino aniigonoèo ccico. non associato, con altre cure locali o gene·r ali, per ottenere· una rapida r egressione ·dei fenom eni clinici e la negatività dell 'esai11e microscopico1, tutt.0ra . persistente dop-0, oltre un m e,se· dalla sospensione d·e lle clUre. · L ·efficacia della vacciriote·r apia in questo caso verrebbe , a convalidare le, osservazioni compiut,e ·d a Charpy e· Bizot, secondo) i quali l 'insuccesso della chemioterapia potrebbe i&piegarsi con la ane·r gia presentata 1da alcuni pp. (gonoreazione negativa), modifican·do .Ja · quale, m ediante la pifote,i noterapia aspecifica 1g li AA. ottenn·e ro in un caso risultati favorevoli 1d opo un nuovo ciclo curativo ·d i S. p. A pro·p osito della gonoreazione debbo notare che ·.nell'unico caso, tra le 11 vulva.v aginiti .g ono,.coocàche da me osse·r vate, che non ha risentito lleneficio dal tioseptale, si trattava di una p. . con go·n oreazionie n egativa e che tale· è rimasta anche dopo un ciclo di vaocinote·r apia; tuttavia una gono.re1azione negativa era stata presentata anche da alcuni dei cais.i trattati eon , successo . . Anche l'irregolarità del trattamento, rispèitto· al ritmo di somministrazione od all'entità delle varie dosi, co·m e pure la sua tro·p po precoc~· interruzione infiuiscono senza dubbio su-Ila sua efficacia; a que·ato proposito anzi· al1

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cu·n i AA., tra cui Milian, consigliano di non lasciar pa~are troppe ore tra la ultima ·d ose di una · giornata e la prima del giorno ~.ucpessivo dato c·h e·, per la rapida '3liminazione urinaria del prodotto, il tasso ematico dello stesso potrebbe durante la notte abbassarsi al. ·d isotto del limite neoess.ario ad otte·ne re l'effetto terapeutico. de.s iderale. Secondo altri AA. poi . quef..ta in~uffici-ente conoentrazjone ematica del 693 che in molti casi si riscontra, . per ·defici1ente assorbimento o per eliminazione massi,·a del prodotto, indipendent,emente dalle dosi e dal lOTo rit:ò.10 di so1nmii1istrazio·n e, sa1ehbe appunto la causa principale di molti insuccessi, ad ovviare i quali si co11siglia qi prende·re la S. p. in~iemie con un po' ·d i bicarbonato di sodio, che ne renderebbe più facile l 'a&s-0rbimen to. Rioorde·r ò infine che respo.n sabìli di alcuni ii:asuccessi si ·s ono stati ritenuti anche: la persi5tenza di focolai microbiici. cronici o incistati; le cattive condizioni generali del sogget1to, 1.a gravidanza, la contem_R'Ora11ea presenza di.altre ma lattie. de1b ilitanti e così via. . 2) Intolleranza al traittam~1ito e mezzi: per combatterla. Mili~n divide i disturbi 06servati in. seguito al trattam ento con S. p. in locali e' ·1generali. I primi sarebbe·r o dovuti a·d una azione diretta · del · preparato, cl1e agirebbe co1nè una sostanza caustica sulla ·mucors a ·dello .stolr1aco, provocando quei disturbi gastri:eli così frequenti ad osservaifSi e che possono cc>nlhattersi ·diluendo le compresse in abbo,n dante · quantità di acqua, possibilmiente alcalina ò resa tal1e con aggiunta di bicarbonato. I di6t11rbi,,_ generali sono per Ja massi1na parte d.a , consi deiratsi· ·come tossici, e sar eb1b ero. dovuti ..ad una vasodilatazione d'origine simpatica, che, migliora in seguito alla som.m inistrazione di · ad~en_alina, pituitri11a od :.il tre so,s tanze· ad ' azione va$OCOstpttric.e. Più rari sono i ·distuT:Qi che I ~A . interp1ret,a com 1e! fenom,eni biotropici, ,d iretti 0 d indiretti, C!Ofile alcune e1·uzio11i cuta:nee del P0 giorno, a1cun·e porpore infettiìVe, · &r·u.zionl di eTpete e forse anohe ·l 'agranulocitosi. Qu.a n.to alle ·e ventuali alterazioni della spermatogenesi, alle quali però la magg·ior ~1rt1e d eigli AA. non .attribuisce . molta impo·r tanza,. ~Iilian · ritiene che esse si ri• • • • • • • scontrino, sia pure in proporz1on1 m1not1, an. chfl nei blenorraigici non sottoposti a trattamento chemioterapico. Quest'ultimo agireboo fo>Olo per mezzo· di un.a transitoria stimolazione dei go,nococehi, ·il che &piegherebb·ei la rapida regressione ·d elle alterazioni predette dop0 la guarigi1;>ne de lla blenorn·agia ~ · · · '.Anche ·altri A_A.. consigliano la- sommìriiLStFà1

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zione ·di adrenali11a o di efedrina per combattere i distu·rbi da S. p.; nella Il06tra clinica abbiamo sperimentato in vari casi l'azione di e~tratti epatici per via paranterale, cb·e ci è sembrato migliorassero alquanto la tolleranza. S1>esso però è difficile un tale giudizio perchè, co1ne già è stp.to osservato, i distur bi provocati dal trattamento diminuiscono in molti casi 6pontanea1nen te dopù i primi giorni di cura. Co11troindicazioni alla terapia con S. p. sono r<\.p presentate sopratutto da lesioni epatic·h e e renali di una certa gravità; ma in linea generale tutti gli stati di ·deperin1ento e di intossic:-:tzione organica, quale che ne sia la causa, debbono ~onsiigliare la maggiore prudenza per la condotta della chemioterapia.' È bene evitare inoltro ch e durante il trattamento con S. p. vengano co1npiute ancqe altre cure· capaci di provocare incidenti to~sici, co.me quelle auriche ed arser1obenzoliClh.e. 3) Associazione di trattamenti antiblenorragici locali o generali. Mentre con l'uso dei vari prepa.rati sulfoamidici la maggior part,e degli AA. era d'avviso cih e fosse convenier1te, 1:lella cura de·l la blenorragia, assoc~are alla chemioterapia anche i classici trattam.enti locali, le cose appaiono radicalmente mutate dopo l 'introduzione ·della S. p., che è sufficientei nella m.a,ggior parte dei casi a·d ottenere da 60la la rapida scomparsa ·del gonococco insieme con t1na regressione più o meno accentuata di tutti i sintomi clinici della malattia. Come regola genf,rale dobbiamo pe·rciò ritener.{\ - d'accordo con le conclusioni d·ella maggioranza degli AA. francesi - che il trattamento locale è da co11siderarsi .supe.rfluo, almeno per quanto rigt1arda la blenorragia acuta n1aschile·, tran11e naturalmente· i casi nei quali la chemioterapia ri~ulti in.efficace o non possa venire applicata per la presenza di controindi~cazioni o l 'insorgenw di fe·n omeni d'intolleranza di qualcib e gra"Vità. Molti AA. però ritengono che , specie· nei casi irtiziali ed in p·p. che possono essere giorr1 a lmente seguiti da un me·dico competente, il nJetodo misto, mentre può ancora aun1entare I.a percentuale dei successi, consenta nello ste·sS<) ten1po di diminuire le dosi e la durata .della c1Jra, evitando coRiì di esporre i pp. ali 'azione tossica prolu11gata ·d ella S. p. Janet che caldeggia l'associazione ·d ella chen1iote·r Jpia orale <on il trattamento locale biquotidiano per mezzo di iniezioni uretrali .di at'girolo o di vitargil, · liri:iita infatti il trattamento dei suoi pp. ad un periodo di soli tre giorni, ottenendo un 'altis1

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sirna percentuale1 di guarigioni. Un trattame11to misto può e~ere poi indicato in alcune forn1e croniche o complicate, per esempio 1•elle prostatiti, che posF-Ono richiedere l'applicazione di mas.5aggi o la vaccino-terapia. Le cure· locali possono essere utili anche in quei ciasi in cui, dopo il trattamento chemioterapico, p·e rsiste una lieve uretrite sostenuta ~ da. gerani d.iv-eirsi dal gonococco, e cosi pure· in. qualche. for.ma di uretrite. non gonococcica fi,n da'll 'inizio. Nella blenorragia f emn1inile poi sono pat.ecchi i casi nei quali ~ conveniente associare alla chemioterapi.a ,q ualche altro trattamento sia locale che generale : per es. per affrettare la riepitelizzazione di erosioni cervicali, specie in forme croniche o dovute ad infezioni miste; per combattere alouni catarri cervicali ribe•l li; per ottenere la risoluzione di infiltrati ann~­ siali, per distruggere idei focolai circoscritti che poco risentjssero della chemioterapia e così via. Infine può essere riol1iesto il trattamento misto anche n.elle, baro.b ine affette da vulvovaginite 1c1he qualche volta, dopo la guarigione1 dell'i11fezione gonococcica, prese·n tano ancora una lieve secrezione ricca dì germi vari e dovuta, secon·d o Gaté e collaboratori, ad una alGalinità patologica ·dell '.ambie·nte vaginale. Questo stato di co5e può essere secondo I' A. modificato sia con irrigazioni ' 1aginali lievemente acide che con la cura follicolinica per via orale, protratta per un. periodo di 8-10 giorni. 1

RIASSUNTO E CONCLUSIONI. 1) L 'i11tro duzione in terapia della S. p. per1

metto di otte·n ere rapidi successi con il solo trattam en to orale nella maggior part ~ dei casi di ble.norra.g ia, sia m~scihile cl1e femminile ed infa11tile, semplice o complicata. 2) Su 87 casi complessivi d 'infezioni gonococciche personalmente seguiti si sono ottenuti 6~ volte risultati favore·voli, rilevabili già nei primissimi giorni di trattamento, mediante un solo ciclo curativo della durata di 6-10 giorni; 4 volte risultati mediocri od incerti; 5 volte miglioran1·ento seguito poi da recidiva, superata talora con un ulteriore ciclo chemioterapico e1 10 in~uCJCessi. Scarsa efficacia ha dimostrato invece la che1nioterapia con S. p. in 8 .caFri di uret.r ite non gonococcica dell 'uon10 ed in alcuni c·asi di leucorrea ·e di barto]inite· nella donna. 3) Nei casi favorevoli si osserva in primo luogo la scompar&a del gonococco dalle secrezioni patologiche (per lo più già nel secondo giorno di CUTa), mentre i fenomeni ciinici, spe1


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ci;e nelle forme , complicate e nella blenorragia femminile, si inodificano più le:ntamente. 4) Non sono mai stati os~e·rvati fcr1omeni t06Sici gravi in seguito al trattamento con S. p.; tuttavia la maggior parte dei pp. hanno accusato disturbi passeggeri di vario tipe• ed inten"" sità, che solo in rari casi hanno imposto la sospensione della cura. Questa comunque .deve €ssere semipre eseguita sotto .sorveglianza me-. dica. 5) I comuni trattamenti antisettici locali, come pure quelli b iologici o fisioterapici, appaiono superflui nella maggioranza delle blenorragie maschili, specie se in fase acuta, ed in buona parte ·d i quelle femminili; in parecchi casi tuttavia essi possono utilrnente associarsi con la chemioterapia e sono poi necessari nei e.asi . . di resistenza o di intolleranza di fronte al trattam e·n to con S. p. Chiunque abbia avuto occasione di studiare e trattare un congruo numerro di b,lenorr.agici e sa quanti 0&tacoli, spesso insormontabili, si frapponeva.no alcruni anni or sono alla loro guarigione e quante difficoltà si incontravano ancora di receute, nonostante i·uso, indubbiamente efficace·, dei preparati sulfoamidicì, non potrà fare a n;ieno di salutarie nella introduzione in terapia ,della S. p. un.a nuova conquista della scienza ed insie1ne un grande progresso della . medicina prat.ica, le· cui conseguenze non tarderanno a nlanife·s tarsi anche nel' cam•po economico e sociale. 1

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BIBLIOGRAFIA. Per le conclusioni della III Conferenza francese dèlla blenorragia confronta: Ann. Mal. Vén. , apri~e 1939; vedi pure il n. 4, 1939 del: Bull. Soc . Franç. Dern•. iSyph., che riporta la seduta della Società Francese di Dermatologia e Sifilografia dedicata alla cura d ella blenorragia con i preparati st1lfoamidicì. Confronta ino1tre: . 1

BROWN e KATHLEEN. Brit. Med. J. 1939-320. GuILLERET. Bull. Soc. Franç. Derm. Syph., 1938, . 1715. DUBEL. Bull. Soc. Frane. Derm. Syph., 1938, 960. FBLKE. Arch . f. Derm . u. Syph. 1939, 178. FERNET, DuREL, RA~ER e PELLERAT. Bull. Soc. · Franç. Derm. Syph., 1938, 1791. GALLIZIA . Arch. It. Med. Sper., 1939-VIII. LLoYD, EnsKINE, J oHNsoN. Lancet, 1938, 1305. . MrcaEL, PELLERAT e Du aAND. Bull. Soc. Franç. Derm. Syph., 1939, 2M. PERACCJIIA. Cit. in Gazzetta Sanitaria 1939, 79. PREBBLE. Lancet, 1938-1163. RUBEGNI. Policl ., Sez. Prat., 1939, n. 35. ,SABATUccr. Nozioni elementari ili medicina ~ulla · blenorragia. Pozzi. Roma, 1939. ToURAINE e MESLIN. Bull. Soc. Franç. Derm. Syph: 1939, 354, I

·ANNO XLVI, NuM. 4~] ISTITUTO DI SEMEIOTJ CA MEDICA

D~LLA

R. UNIVERSITÀ DI Rol\'IA Direttore: Prof. A. SIGNORELLI. ·

L'anestesia della tiroide

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fi. (iosio, aiuto e lib~ dcc. di clinica medica.

In base. alle nostre, ricerche un nuovo metodo diretto a modificare il valore. funzionale della tiroide &i affaccia ogigi all 'orizzo.Q.te :· quello della anestesia intraparenchimale. della glandola. A priori sembra i1npreciso parlare di anestetizzazio,n e di terminazioni nervose non s1>ecificamente dolorifiche n1a piuttosto tras1nittenti un nieuroton.o endocrino, tuttavi;1 un com plesso di osservazioni sulle quali abbiamo richiamato l 'attenzion·e in alcuni la' 'ori precedertti, dimcH:tra che il campo, d "azione degli anestesici - tipo novocaina, tutocaina, .sitovaina, ecc. - appare piuttosto di ordine nervoso generale, con qualche varia11 te p'e r l'uno o pe:r l'altro preparato, che non si11golarn1.ente anestesico, poichè ad esempio vengono colpili, oltre le vie dolorifiche, anche i sensi specifici, le sensibilità termica e tattile, v~ngono paralizzate le terminazioni sen5iti ve della riflessività miostatica, si ~volgono azioni vaso1notorie ti.ssurali e viscerali che })ÌÙ o meno direttamente possono influenzare il me· tabolismo secretorio dei tessuti e in apecie di determinati visceri. · Non fa qui11di meraviglia che· agendo ~l1 di un. piano endocrino si possa per anestetizzazione ri1odificare la complessa neurotonia del t essuto, relativame11te alle affinità dell 'ane1:1tesico v·erso il tipo e la sezione di rete nervosa cl1e colpisce, con modalità e con risultati che lo esperimento e l'applicazione clinica sulla tiroide sono mano a mano in grado di riv·elarci più esatt:an1ente. · La tiroide ha un 'innervazione molto ricca e assai comp.Ie~, vi forniscono· fibre n~rvose Sf,guendo Braueoker il plesso carotideo, il1·pliesso faringeo, i nervi cardia·c i superiori, medi ed infe[I'iori del ganglio cervicale inferi·o re,' il plesso sottoclav·eare, il nervo ,glosso faringeo, i nervi cardiaci del vago e dell'ipoglosso. Da que&ta complessa ·derivazione si originano vie antagoni~té simpatiche e parasimpatiche rispettivamente a com.p onente secretiva e di scarico (Periide) -ed in cui Danielopolu considera· una sezione . inibitrice ed una eccitatrice non ancora sicuramente in·d ividuate Orbene sembre• rebbe . logico che se l'anestetizzazione colpisce iil· prevalenza terminazioni eccitatrici, · po5sia1

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mo sperare in un ab·bassam-ento del valore inc.retologico del ~ttore parenchimale anestetizzato, che se· per contro dovesse p1'eval1ere l 'azione dell 'anestesico .s u terminazioni i11ibitri, ci, potremm·o giungere persino· a·d una e&alt.<tzione della funzionalità del settar.e pare·n chimale interessato. In pratica questa dii.stinzione teoretica che può servire a rendere conto di alcuni fenomeni osservati in corso di novocainizzazione tiroidea , quale ad esempio una certa variabilità di neurotono tiroideo in corw di trattan1ento, non semb1a avere un valore sostanziale. L 'anestetizzazione risulta in defi1titiva il più spesso effic.ente a modificare sia direttan1ente che indirettamente l 'influsso della tiroide su quelle manifestazioni eretistiche che per essa sembrano mantenute o eccitate. D 'altra parte mentre sug li inizi ab b iamo con5iderato piuttoF1to l 'anestetizzazio.ne parenchimale della tiroide co1ne un trattamento d 'urgenza ·d a applicar5i nel tiroidismo grave o qualsiasi volta ch e si ritenga la funzionalità d ella tiroi·de dannosa nel ·suo Tiverbiero ver~o ur1a grave manifestazione svolgentesi nel distretto di sua ingerenza, noi siamo ormai convinti che un significato fondamentale venga assunto dall 'aneRte&ia tiroidea quando venga a11plicata come m,e todo sistematico e ciclico nel tralta.n1en to d el tiroidismo, diretto e rifl e-sso. Per cui in definitiva , a traverso mutazioni del neurotono ghiandolare - che mai hanno coinciso nelle nostre ric.erche con un~ esaltazione/ dannosa del tiroidismo - si giunge a modificare profo·n damen.te e in limiti relativamente stabili il cc valore » della tiroide. Questo ·è un punto fon·d amentale della question e e cioè ch e la durata degli effetti « &edati,ri n ·dell 'an.esteti zzazione possa protrarsi e e quindi statizzarsi oltre il sem.plice- normale raggio d'azione di quanto intendiamo per aneste.sia. In altri ca1npi la clinica offre ese mpi molto dimostrativi attestanti ohe il dolore troncato per anestesia una o più• voltie cede con effetto duraturo o radicale, per cui gli AA. hanno dovuto ammetterei ch e un mecc.anismo adeguato a tali risultati si stabilisca tramit.e l 'ane~tesia. Così Lichtwitz, !vlarinescu, Lapique, Legendre. Gavrilescµ e presso di noi Donaggio e collaboratori, considerano gli anestesici come ve·l eni protoplasmatici n enrosi il cui effetto anatomico è '5tato anche istologicamente definito. Questo m eccanismo si può certamente invo<'are considerandolo efficiente a modificare più stabilmente il tiroidi&mo intrinseco (ipertiroidismo) nel senso che l'interruzione anestesica sistematica delle terminazioni nervose, modi1

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ficante transitoriamente la secrezione o lo sca.rico d·egli ormoni tiroidei, verrebbe successivamente a statizzarsi, specie in •seguito ad una serie di novocainizzazioni, per alterazioni definitive irrever sibili delle i1eurofibrille tiroidee; inducendo una specie di ipotonia inoretologioa pe·r manente, eve·n tualn·1ente compe.n sata roltanto dal co11tinuo divenire patologico inerente alla 111alattia tiroidea. Ma la tiroide va considerata inserita nel dinamismo nervoso anche in base a riflessi eccentrici rispetto alla ghia11dola, ch e, facendo capo specie ai centri ne1"Yo&i ~impatici vertebra li, sono in gra.do di influire a loTo volta sui rr1eccanismi di regolazione tiroidea che per e&si si .dipartono. È noto· infatti con1e Sicard abbia principalmente Regnalato 1'importanza d ei fenomeni di inibizione che si esercitano sui cet1tri simpatic i per stimoli ch e si i·ealizzano nelle regioni anestetizzaL.e ch e vi fanno capo. Così, a seconda del dis.tretto su cui si esercita l 'anestesia, g li impul&i di inibizione sarebbero capaci di deterrninat·e proiezioni a ·distanza in modo da provocare variazioni nel tono del neuror1e centrale cui ~'innestano, favorer1do· o sopprimendo reazioni vasomotorie d'ordine com1plesso fra cui p1iù tipica risulta a d esempio l 'abolizione della r~azione cutanea alla senape (Albert-Lunedei). Siamo quindi in presenza di meccanismi comples&i ·difficilmente per .or<l meglio individuabili, ·data anche la scarsa c.onoscenza ch e abbiamo delle vie nervose della tiroide, m eccanismi i quali per altro si posso·n o ~ommare n el call:sare sia una va1iazione .diretta del valore incr etologiro· ·d ella ghiandola' s.ia u·n a modificazione d·ell 'attività di centri nervosi ad essa connes&i i quali d 'altra parte costituiscono nodo ·di smistamento d'impulsi ·di origine di&piarata. Date queste premesse sommariamente ef,pOste., n e consegue che l 'i11tervento ·di a nestetiz1.azione parenchimale tiroidea trova impiego i11 ·&tati morbosi intr i11seci di esaltam ento funzionale della glandola , dall 'ipe,rtiroidismo al tiroidismo tossico, al basedo"''ismo con speciale riguar·d o a.gli stati gravi ed irriducibili (crisi tiroidee, cachessia tiroidea, coma tiroideo) :e ogni qual volta si co11sideri che l'attività metabolica richiesta dalla tiroide risulti sproporzionata alle possib~lità create nei 6ingoli organi da alcuna condizione morbosa. I ..'aneste&ia della tiroide inoltre si giustifica q11ando, considerando la glandola nel giuoco dei rif1es~i che da es&a si ripartono e ad essa ·g iungono, si possa pensare, in base alle suesposte conoscenze .sugli attributi dell'anestesia, di interrompere a livello tiroideo uno degli a1

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nellì di determinaté· riflessività morbose ed infine quando si pensi di co~tituire a traven;o l 'anestesia di un oentro eminentem.e nte simpatico una sorgente ·d'impulr&i inibitori che si S\ olgono lungo le vie nervose ad essa connesse. In ~linica l ·attuazione ·di queste direttive ha ormai provato che la tiroide' è sensibile ali' anestesia, molto pr.obiabil~ente modifica ad un tempo la sua attività diretta e riflessa poicl1è a traverso un ciclo di novocainizzazioni intratiroidee op·portuname11te eseguite (1), compor1:lnti in media da 5 a 10 i11terventi e&eguiti quotidianamente o a giorni alterni od ogni 1erzo giorno con 2 cc. novocaina al 2 % per 1

(1) Riassumiamo brevemente la tecnica dell 'in-

terven to che ormai praticato su vasta scala non. ha mai dato inconvenienti immediati e lontani. La . posizione più adatta per il soggetto è la segt1ente: l'ammalato deve stare a letto semi·seduto col dorso appoggiato a diversi cuscini, ma con la testa fortemente reclinata all'indietro, in modo che la regione anteriore del collo risulti ben esposta. L'ammalato giace completamente aj>bandonato; l'operatore sta in piedi sulla destra. La regione in cui si esegue la puntura corrisponde, secondo l'a11atomia topografica, a quella sottoioidea ed ha per limiti l'osso ioide in alto e ·in ba·sso l'incisura giugi.ilare e sui lati il margine anteriore dei due muscoli sterno-mastoidei. Se esploriamo questa regione dall 'alto in basso, troviamo dapprima l'osso ioide, al di sotto di questo un ~oleo trasversale, cioè la cartilagine tiroide con la sua sporgenza anteriore caratteristica (pomo d'adamo), ancora al di sotto di questa una sporgenza trasversale data dalla cartilagine cricoide e poi la trachea che si perde dietro l'incisura giugulare dello sterno. O>n un piccolo scatto si introduce l'ago innestato alla siringa al margine inferiore, pochi millimetri al di sotto, della cartilagine cricoide, circa cm. i ·. de11a linea mediana in direzione obliqua, leggermente dal basso in alto, dall'interno verso l'esterno a ridosso del tubo laringo-tracheale. $i attravers~ così la cute, che per essere sottile e mobile è bene tener fissa e distesa con la mano sinistra, il tesisuto sottocùtaneo, più o meno ricco di adipe, l'aponeurosi cervicale superficiale, uno strato muscolare costituito in questa zona dello sterno ioideo e sterno tiroideo con la fascia annes·sa (aponeurosi cervicale media). L'ultimo· strato da attraversare è rappresentato dalla capsula che avvolge la tiroide e che talora presenta una cer~a resistenza. Così procedendo si cade nel punto in cui l'istmo si continua nei lobi della tiroide e quindi nell'interno di questi. Prima di iniettare la -soluzione è indispensabile, data la ricchezza di vasi della regione, di esegJire un 'aspirazion.e con la siringa per assicurar.si ~i non trovarsi nel lume di un vaso. Per essere sicuri di infiltrare diffusamente la tiroidé si con~i­ glia di ritirare l'ago, e di iniettare ancora nuova soluzione, sempre dopo aver aspirato. · L'operazione si esegue prima . da un lato e poi dall'altro e si inietta in media cc. 2-4: di n.ovocaina -al 2 %. Il ritmo · con cui si praticano le iniezioni di novocaina è reg0lato a ·seconda· delle condizioni Jnorbose del soggetto trattato .e degli effetti òttenuti. •

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XLVI, NuM. 49ì

• ciascun lobç> tiroideo, si osservano modificazioni dell'eretismo connesso agli stati tir<Yidei e 1nodificazioni rifle~se soprat.utto qu·a ndo .venga im.p iegata in malattie dell'àpparecchio circolatorio, quali sopratutto I 'angina di petto e l'ipertensione essenziale. Noi abbiamo docum.e ntato recentemente interno .a vari casi di « angir1a pectoris » irriducibili (stato an.g ino·w ) che a grar1 distanza di tempo si possono considerare radicalm·ente modi ficat.i nel loro decorso doloroso. Gli esempi di tale possibilità ~i accrescono nelle nostre n1ani assai rapidamente per cui oggi riteniamo che l 'an~tesia della tiroide sia in grado di s1>ezzare l'anello co.s tituito fra spasmo coro11 arico e sindrome ·d olo,rosa, così come. Leriche e Laub1ry hanno ritenuto di fare mediante I 'anestesia del gan1glio stellato. È probabile inoltre che a questo meccanismo si a.g giunga un migliorato trofiR-mo cardiaco per diminuita richiesta di lavoro al cuore relativa all'ipotonia funzionale della tiroide. . Per quanto rigt.$.rda 1'ipertensione essenziale, ai ~ cas.i trattati già presentati ali 'Acca: demia possiarr10 aggiunger.ne altri 3, in due dei ~uali (5 in tutto) si sono osservate notevoli riduzioni del tasso pressivo abituale contemporaneame,n te ad t1na sedazione generale dei fenorn.e ni comportati dall'ansio~ità e (l<lll'irritahilità degli ipertesi trattati. Non è fucile giustificare l'influenza deprimente il t0110 pressivo ottenuta per an~tesia della tiroi~e, tuttavia essa rappresenta rl preminente centro neuroendocrino simpatico che domina vuoi direttamente, vuoi tramite l'attività dei surreni il vasospasmo, anzi numerose riceTche coosi:. der~no l'ormone tiroideo con1e il principale fattore determinante il punto d'attacco del1'.a·d renalina sul sistema simpatico vasopressore. Se si pensa .poi che non di rado gli stati ipertensivi si statuiRCono all'epoca delle principali turb.·e .endocrine della vita, questo è. argomento in f.avore per pensare che l 'attenuazio·n e del _tono di un centro endocrino, abitualmente e.s altato .appunto in tale periodo, possa cooperare i.specialmente in questi casi a ristabilire l)I~a maggiore normalità ·di rapporti nel metabolismo dei vari f"ettori, soggetti alla tiroide. IForse. pe.r qu-este· ragioni . .abbiamo otte·n uto i m.aggiori successi in casi di ipertensione eliin cui le not.e del tiroidismo, partiDlaterica • • cQlari crisi .ansiose, insonnia, psichismo e persjno. un'.caso tipico di asn1a climaterico irriduçibile - chr sarà opportunamente illuFotrato. - hanno subito le più significative mutazioni. Ma · a parte queste OìSServazioni fon·da1


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nJ.entali, se è possibile modificare per a~este­ sia il valore della tiro,i de e soip·r atutto se è p0ssibile mantenerlo· modificato per alcun tempo è chiaro che il metodo dovrà essere accurata-· n:ente stu'd iato nel grande campo delle defic.e11ze circolato·rie, colle stesse direttive 6econdo le quali si è inteso di intervenire· asportando chirurgicamente la tiroid:e o distruggendola coi raggi X, applicando questo intervento siemplice ed innocuo nel momento· e peT la durata in cui più occorre· attenuare lo sproporzioQato

eretismo cardio-tiroideo. Noi fin qui non abbia1no fatto che enunci.are le move11ti e le ·giustificazioni a studiare e ad applicare ·questo nuo-v.o grande capitolo dell 'aneSitesia end.ocrina, abbiamo esp·o sto il rrt·e todismo e abbiamò accennato a ·d.ati sicuramente positivi che ci vengono dalla pratica di t$.sa, ment.r e siamo al la_ v oro, come già in parte è stato fatto• insieme ai nostri collaboratori, per definire sotto anestetizzazione tiroi~·ea il comportamento -d ei sin,g oli fattori che nella tiroide trovano un centro ·deterrninante o rego·latore. Riteniamo che anche all 'infuori del}'interesse clinico che in noi dapprima ha suscitato tale metodis1no, e55o sia suscettibile di perfezionamento e di ampliamento (sopratutto 1)eJ quanto riguarda la scelta, la sostituzione, la ·dose, il ritmo ·d'impiego degli anestetici) nJentre è certo in grado di p·ortare ~peciali contributi per questioni di fisiologia e fisiopatologia generale. Inaugurata così una nuova via di somminiStrazione. farn1a colog ica, un altro grande campo collaterale di inda.g ine si apre al nostro interesse.: il f arma:co.-dinamismo a p·u nto d" atu1cco endotiroidJeo. Le prime OSS·ervazioni spe. rimentali più significative ri guardano· l 'atrapinizzazione della tiroide. 1

RIASSUNTO. La rete n·e rvosa en·d ocrina della tiroide è suscettibile di anest.etizzazio·n e la quale detern1ina mo<lifiGazioni ·del « valore tiroideo » sia irlt1·inseche cl1e riflesse. Quef\te modificazioni, per le loro caratteristiche ~ per la loro durata, appaiono sfruttabili nel trattarnento del tiroidismo e ·d i manifestazio,n i n1orbo~ che nel ritmo fl.m'Zimla'le-'" ~ieiia . ·t iroide.:tro:v.ano .una sor.g.en te del loro potenziamento. BIBLIOGRÀFIA. Gos10 R. Sul trattamento delle crisi di ipertiroismo. Atti del Congr. di Med. lnt., ottobre 1938. ID. Novoooizzazio·n e intratiroidea in condizioni morbose varie . Rassegna di Neurologia Vegetativa, aprile 1939. . ·I

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SEZIONE PRATICA

ID. QuG1ttro casi · di lpertensiane « non renale » trattati con n ov·o caina ~ ndotiroidea:. Boll. e Atti .della R. Ace. Med., lùglio 1939. ID. Sette .e.asi di « Angina pectoris n trattati còn nouorai na endotiroidea. Boll. e Atti della R. Accad . Med ., luglio 1939. lo. !Indicazioni allQJ an est esia della tiroide. Atti Congresso Med. lnl., 1939-XVIII. ID. Asma clima1terio tr<JJttato con anestesia della tiroid e. Atti Congresso Med . Int., 1939-XVIII. ID. ·A tropina per via e.ndotiroid'ea. Atti Congresso · Med. Int. 1939-XVIII.

RIVENDICAZIONI Precisazioni sul trattamento bismntieo nell'appendicite acuta. Illustrissimo Direttore, Ho 5eguito nella cc Sezione Pratica » del vostro Policlinico le polemiche di diversi autori a IJroposito ·del trattamento biRmutico nelle appendiciti (dott. A. Sacchetti , 27 febbraio 1939; prof. G. Gucci, 3 aprile 1939; prof. G. Cavina, . 18 ap,r ile 1939; dotit. G. Aievoli, 14 maggio l!ì39; pro·f. E. Graziani, 11 set.tembre 19.3 9). Vi sarò grato se vorrete pub·b licar e, nello '~tesso periodico, questa mia nota di precisazione1 sull 'argomento. I11naJ1zi tutto mi ·permetto una modesta rivendic!azione: siccorne nressuno . ,CJ.ei 60pra menzionati autori (salvo urto rr1olto sommessamente) mi cita, preciso ch e il prin10 ad avere· l'idea di tratliare le flogosi acute appendicolari con iniezioni di bismuto (analogamente a quanto vi~n fat~o per le tonsilliti) sono stato io, e ne bo fatto pubblica comunicazione il 17 giugno 1938 alla Società Lombarda di ~1edicina. In seco·n do luogo debbo pre-eisare che il pro·d(ltto ·da me a·doperato non è un preparato his1nutico con1une, · ma è una soluzione colloidale del complei&-so l.ecitina-bismuto, del tutto simile a quella usata con tanto Ruccesso dal !Berberioh nelle ar1gine. In ultimo dichiaro che io non ho mai avuto la pretesa di proporre una cura me clica del}'appendicite acuta , ma che solo h o proposto un rvuo vo trOJttamen lo m.edico nell'appendicite acuta, intendendo con qu-esto .~he il medico, oltre ai soliti a ccorgimenti in simili casi, ha u11 altro efficace n1ezzo a sua disposizione per at.tonuare . la· fl<!>gosi .appendicolare. Ed alcuni ca.si da me riportati erano in tal senso assai dimostrativi. Se taluni dei sopracitati autori si fossero presi la briga di leggere la mia con1unicazione, ~robabiln'liente si sarebbero astenuti da tanta polemica e da critiche unilaterali . J)icevo infatti ad u11 certo punto d e)Ja mia 1

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<< lL POLIULINICO

comunicazior1e:... « non è con cruesto ch'io ,-oglia trasferire nel campo medico un quesito che ·è prevalent.emente chirurgico; chè anzi rin1ango sempre d'avviso che, diagnosticata prec.o oemente, l 'intervento tempesti\ro n.elle p1rime 12-24 ore sia &empre il pii1 razionale nell 'appen·dl1c.ite acuta». cc Ma è nei casi rieii qu:ali, o perchè è trascor1

so il tenipo u.lile per l' artto operativo, o perchè per altre 1·agioni questo non è possibile e nei ql.lali si rirrian e purtroppo pressoc1iè disa1rmati per int.ermi"nabili giQif•na1te nelf' angoscioisa attesa dél casidèitto (( raffreddamento locale )) ' eh.e penS!o eh.e il trattam.ertto terapeutico da me proposto potrebbe dare non traiscurabili ?.:antag gi » . 1

Ed o,r a domando , qu·a}.e è quel medico pra. t.ico che non ricor·di circostanze simili a quelle testè' menzionale? Chi non co1Te con la me·n te alla possibilità cli sin1ili cir-costanze ad es. per tn1ppe operanti in località montale o naviganti sui mari con piccoli n.a vigli, od ope·r.ai dislocati in centri lontani e pei quali non è possibile una p·r onta e vera as.s.iistenza chirurgica? · ?vii semb rano quindi sagge le parole di uno degli autori sopra citati e cioè quellP- del prof. Graziani che cc non si dovr·ebbe essere assolutisti in nessuna direzione »; e ritengo perciò che la mia proposta, come qualunque altra tendente scient.ifiic:amiente ed onestamente a lottare contro i rr1ali, sia lodevole e ·d a prendersi in seria considerazione. • Dott. GrcrsEPPE AGosToNt Medico primario Ospedale cc A Mussolini » Milano 1

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Ricordiamo le seguenti Monografie:

Dott. E. FIORINI A.iato

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Reparto Chirurgico dell'Oe-ped. Civ. di Verona

L' A p p E N D I

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5fudio anafomo-patologico e clinico I

.Volume di pagine 120, con 18 figure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spe~e posta.li di spedizione. Per gli abbonati al << Policlinico » oò a qualsiasi dei nostri quattro Periodici, sole L. ·• 2.60 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. per l'Estero lire

1 3 .50. Dott. FRANCESCO CRAZIANI

Primario chirurgo specialista nell'Os'J)edale « Principe di Piemonte,, • Zara

funa cb·rurgia dell'aiPendicite nel periodo intermedio Contributo clinico, radiologlco, istopatologloo. Volume di pagine 72, con ~ 4 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 1 2, più le t:pese postali di spedizione. Per gli abbonati al << Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattM Periodici, sole L. 1 O.SO franco di porto in Italia, Impero e Colonie. per l'Estero lire

1 4.50. Inviare Vaglia Postale alla ditta Luigi Pozzi, editore. Via Sistina 14. Roma.

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rANNO

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SUNTI E RASSEGNE MEDICINA DI GUERRA. ' Ferite di guerra della faccia. (CH. RuPPE. La Presse mèdic., 13· settemb1·e 193P). Le ferite -cli guerra della r egione mascello(acciale sono di difficile &oluzione terape·u tica, sopra tutto perchè lo scopo Q.el chirurgo è non solo quello ·d i guarire le fe.rile, ma anche di ristabilire la forma e la funzione di organi importanti ·d evoluti alla maf'ticaz ione, fonazione e deglutizione. Per questo c'è un le·g ame stretto f1·a le ferite e la protesi .mai.scello-facciale. Le ferite di guerra del1a fa ccia provocano spesso accidenti imn1ediati: emorragie, asfis.Etia, disturbi ·della deglutizione. Di solito &i in~ fe1ta110, 111a leggermente. Da notare che non e' è da tcrr1ere la gan~ena gassosa. I proiettili sparati a b1u.ciap elo provoca110 d·e lle scottature, oltre le ferite. La palla da fucile dà un foro d 'entrata piccolo e quasi sempre un foro d'uscita a campana. La pallottola di scl1rappnell dà foro di entrata .;t in.argini arroto11daLi, ecchimotici, corttusi e va ad insediarsi nel tessuto cellulare ]asso e raran1 ente esce. Le scl1egge di obici sono ])iù lesive e non si prestano a nessuna 6ister11.atizzazione. Le ferite d'arma da fuoco dànno cic:atrici irreg·olari e perdite di sosta11za più o rneino nol1evoli e p er di più s 'acco1npagnano a lesio ni I>rofonde. dei n1a~cellari che ' 'anno dalla frattura semplice a quella com,mi11uta. _ I)e fe1'ite ·della faccia pres.er1tano s~mpre il p ericolo di emorragia, dànno in pToporzione del 5 % comp'1icazio11i broncopolmonari e· nel 20 % hror1chite. Le complicazio11i b·ronco·p olm.onari sono facilitate dall'anestesia genérale, iC' he si deve evit,are per ·qu1 anto possibile.. Bisogna fare la tracheotomia il più raramente poss.ibile. Non bi1so·g na fare la gastrostomia, percl1è si può se·m pre alime.n tare il malato con n1.E.zzi più semplici. . · Nelle fe·r ite· ·d ella faccia no11 si deve fa.r e la suiura immediata, perchè di re~gola c'è un 'infezione·, sia pure liev,e. Spesso però possono essere utili le suture di avvici11amento dei m·a rgini della ferita. Nella regolarizzazione dei margini, risparn1iar,e asportazioni il più pos.sibile, perchè anche un piccolo tratto può e.s sere utile. Le cicatrici retraenti che si hanno spesso consigliano di usare mezzi protesici ~pooiali. P-erò nessun appare·c c:h io di prot-esi si applicherà sei prima i piani os&ei non siano sisterr1ati e.oh. ·protesi (riduzione .e contenzione delle fratture ·e cura delle perdit.e di sostanza 1

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os~&ea).

Ne.Ilo· sbrigliamento delle ferite ridl:l~E} . le in cisioni chirurgiche al minimo possibile. Per la ricerca d·ei proiettili le vie di accesso delle


1ANNO

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•egioni profonde devono essere le fe rite ste&se. Per anestesia riutilizzare il più possibile quella locale o locoregio·n ale. Se si deve fare lin breve intervento può bastare ~ 'aneste&ia ~ll'evipan; altrimenti si farà l'anestesia generale colla oonda na&ale. N.ei gazati l'anestesia generale può ·d are· asfissia e quella locale è dannosa in sito se e.i sono lesioni da iprite. Nei prin1i g iorni ~i curera11no le complica.ii oni imrrie·dia te (e111orragie, asfissia) e le lesioni delle part,i molli (disinfezion•e, sutura di avvicinamento) e ci si contenterà di aiocertare ~:ro5solana1nente l'esistenza di lesioni osse·e e di. immobilizzare le fratture con apparecchi di fortuna. . La i'adiografia è indispensabile. Dopo il 5° g iorno il ferito deve es&ere affidato allo specialista. La cura varia secondo la se.de d ella lesione. Le ferile del piano superiore della faccia pos·son o accompagnarsi a l esioni ossee dell 'orbita é a le~io11i oculari. Quan·d o non ci sono lesioni .ossee·, le ferite ·d ella region e frontale si- curano (:ome le ferire di g uerra dellé parti J nolli colla s utura p·r imitiva. · Le lesibni palp·e brali vanno c urate con atienzio·n e per evitare ectropion . Se e '€ frattu.r a del margine orbitario, si farà l 'estrazione prudente .delle schegge ·ossee,. Se l e l esioni raggiungono l e pareti dell 'otbita, so·n o gi·avi , perche colà sono in vicinanza i s·eni e éun facilità è colpito ·anche il h·u lbo oculare. Più gravi son o le fe·r ite delta parete fiuperior e , 1Jercl1è · 111inaccianb là cavità -en c·efalica; per quffito, $e è leso il se.n o frontale"si farà l 'estra7.ion. e · d el1e schegge, ma nori si raschierà la 1

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ffiU COSO. . 1

In quanito alle l.esioni oculari, la coroide ha ~carsa

·resisten za a ll ' infeziòn e ~ le lesioni d·el nervo ottico e· d ell.a r etina sono irreparabili. J/ e111orragia i11traé·c ulare· può non avere gravi <'on&eguenze, m e.n.tre· ée l 'ha <éertamente l 'infezione d el b ulbo . · · ~ Ci sor•.o ferite d e11 'occhio senza ritenzione di -c orpo estraneo. Le ferite del solo &~O'Jllento .a11leriore richiedono l 'an1putazione di questo. qt1elle infette l 'ex.e11teratio e quelle con sc·o pJ>io 1'errucleazi'on e. Se esiste un ~orpo estraneo si fa ccia una radiografia e 1'estrazione coll 'elf ttrocalamita · se le ferita è infetta exenteratio ' {) e11ucleazione . Le ferite del piano medio d ella faccia pos-sor•o e.%ere me,diane, laterali o. totali. Le mediane ir1ter essano na&o ·e fosse nasali , min.accjano · quindi l 'etmoide· o lo sfeno_!_de e possono p·E-rciò dare meningaence.falite. Le laterali dà 111110 facilmente ·emorragie e deformità e pos-s(.lno· ledere il seno mascellare: IJ8 ferite ·delle g uance dànna 'Ci catrici ~p1esse e r et r.ae11ti; per questo bisognerà guidare la cicatrizzazion e.. . . Le perdite d,i i&ostanza ·· essea d el massiccio facciale sono più dominio della protesi ch e della chirurgia, perchè le. plastich e osteo-periostee non riescono. Se la p erdita è scarsa, la prote~\ sa:r:à oper culare ; ~ no si farà una protesi con otturatore. 1

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SEZIONE PRATICA

1.e ferite del piano inferiore della faccia co1nvre11dorw il labbro inferiore. il mento, la J)art'e. bassa della guancia, il pavin1ento della bocca e la mandibola. Le ferite d el pavimento della bocca possono dare lesioni dell 'arteria li11guale s.he p uò richiedere l 'allacciatura d e.Ila car0title e..sterna. ;Le infezior1i del J?avime.nto della bocca si propagano verso il collo. P er le lesioni rr1andibolari si ridurrà il dan110 al rninimo conservan·do tutte le schegge ade·re11ti e si · fisS>eranno i lembi di periostio. I" 'immobilizzazione rapida ·d ei frammenti è indispensabile. , · · . P~r quanto riguarda 1'evoluzione delle ferite della faccia, se le ferite sono n ette come su ccede per le ferite da arrni da taglio , .esse gual'iscono rapidamente, r&'infettano raramente e tendono a dare cicatrici spesse. Invece le ferite contuse s'infettano · rapidamente e dJànno adeniti purul ente a distanza; però hanno n otevole ten,denw alla guarigione e dànno cicatrici fortemente aderenti in piani profondi. Queste c icat rici si ran1molliscono dopo molti n1esi e solo allora è possibile fa r interventi plastici. · Da 1queste ferite contuse residuano Sip1esso fistole salivari, f.ibromi infi~1mm.ato,ri, paralisi facciali. \ La c ura delle ferite. della faccia è chirur.aica . o e pro tetica. Quella chirur1g ica con1prende la sutura (n ei casi di ferite n etti e r ecenti), la disinfezione e regolarizzazione economica (in caso di ferite ' c~ntuse oppure n ette ma c1 h e datano da più dt 36 ore) con ·drenaggio delle cavità profonde, come pure I >innesto. Gli. inn esti, ch e si far.anno sempre in secondo te.m po, riesco,n o meg lio se si fa un autoi11nesto con pTelevamento frontale. · · Le ferite eom plesse ch e dà11no distruzione d elle labbra o ·d el naso o delle _g·uancei o di queste parte p iù di8truzione di ossa richiedono tr.attan1e·n to chirurgico o protetico appropriato e da decidere caso per caso. In linea generale si può dire ch e tutte le ferite che modifi cano la simmetria del volto neceS5itano -correzioni secondarie e cl1e le cicatrici faccia li h anno tendenza ad .assumere aspetto ch~loide: -!i- volte la cura c·hirurgica dà risultato m suff1c1ente. ed è un « nascondi miseria ·». Ma è util e~ ugualmente e non si dovrà n1ai trascurarlo. L. 1

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GRUPPI SANGUIGNI. Dati e pr()bJemi recenti nello studio dei • • gruppi• sangu1gn1. ' '

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. D AHR.

(P. 1939).

~

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Klin.

(

~flochenschr.-,

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2 settembre

.I tentàtivi di mettere in evidenza rapporti tra i gruppi sanguigni e la dispo$izione ereditaria ad alcune malattie non hanno dato finora risultati apprezzµmlì. 1 risultati possono forse mig li6rare se si pre11dono in con~dera­ zione anche i sott<>t,OTU1p pi A1 e A2 : Cosi sembra ·dimostrato ch e esista uìrà disposizione alla


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« IL POLICLINICO »

paralisi poliomielitica nei bambini di gruppo sai1guigno O e ·di sottogruppo A1 : questi baml>ini ,·anno particolarmente ·r iparati in caso di e1;idemia. Jm,p·ortanza pratica ha lo studio dei gruppi Sianguigni f:ipecialmente per le trasfusioni e, r>er la esclusioné ·d i discender1za. Per la trasfusiune fatta socondo le note r·e gole ha importanza la questione se r ipetute trasfusioni non possano qeterminare nel ricevente la formazione di agglutinine. Mentre nel conig lio ·d opo ri})et:ute trasfusioni ·d i eritrociti .M o N si for1r1ano delle .agglutinine anti-M risp. anti-N, nel1'uomo non sen1bra si forntino questi anticorpi. Non è invece, lecito escludere la possibilità 'di inconvenienti ·s e nella tra&fusione non si tiene conto anche dei sottogruppi A1 e A2 : è vero che la agglutinina an'ti-A, presente in alcuni individui A1 e A1B , è attiva sol.o fino alla te1n.peratura ·d~ ·18-20°, però talora agglutinine « irr€golari » agiscono .ancora a 25°, nè si può escìudere ch e in singoli casi esse po~sano agire an.cora a temperatura del corpo. A tale riguardo è inte~ressante la comunicazione di Segg.el, che constatò ch e nei 7 casi di disturb i su 2105 tra·sfusioni fatte ·dopo scrupolosa determiriazione dei gruppi, si trattava esclusivan1e.n te di appartenenti ai grup.p i A ed A'B. È quindi n.ece~rio nella pratica delle trasfusioni terter conto anche dei sotto.g ruppi. Per la esclusione di pate rnità contestata, la primitiva teoria dei 3 geni è 5tata ampliata a qu,ella ·dei 4 geni, te·n endo conto della trasmissione ereditaria d·e i sott°'naruppi. Secondo tale teoria i 6 fenotipi A1, Az, A1 '13, A2 ·B, B 'e O sono <lati dai geni A1 , Az, B e O: dei qiuali i prin1i 3 sono dominanti di fronte a O; Ai è dominante di fronte· ad A2 , n1entre nessuno di questi due ultimi è dominante di fronte a B. Le ri~cerche familiari 'non sono però ancora tanto estese da poter~i accettare come re·gola assoluta questa modalità ereditaria .di A1 e A2 • Recentemente ' enne riscontrata in alcuni indivj,d ui una propri·elà A particolar1nente· ·debole, cui è stato ·dato il norne A3 : ricerche familiari hanno in·dicato che Aa dipende da un gene particolare recessi,~o di fronte ad A1 e A2 • Con ciò la teoria dei 4 geni diventa una teoria di 5 geni. Serologicarr1ente A3 si manifesta , oltre cl1e per la debolezza, a n che pe·r la particolarità a.e]la agglutinazione: tra .g li eritro.citi in genere. non agglutinati si formano lentamente pochi agglutinati non particolarmente ·p iccoli ma friabili. Praticamente la esistenza di A3 impone ·grande cautela nei casi in cui su base di un A ·d ebole p resente ma non dimostrato, aJJpare ·dubbia una esclusione di paternità altrimenti probabile: i tribunali sono in questi . casi invitati a far rivedere da un altro perito la dete·r minazione <lei gruppi · sanguigni. La stessa cautela è imposta ai trib unali nei casi in cui la esclusione di paternità si basa sulla mancanza della proprietà N : infatti, come il si:-tema ABO è stato allargato nel sistema dei 5 geni, così il siste1na MN si è allargato a un sistema di 3 geni. Infatti una proprietà N molto 1

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lAN~o

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debole e difficilmente dimostrabile dipenderebbe da un particolare gene N2 , che verrebbe S<Jpraffatto dal gene N rr1a non dal gene M. La proprietà N2 è dimostrabile solo usando sieri in1mYni .altamente attivi : l'uso di sieri conoentrati non ha corrisposto alle ~peranze. U n problema particolare è quello d~lla « elin1inazione » della sostanza specifica del gruppo. Questa non sarebbe solo legata agli eritrociti ma si risco·n trerebbe anche nel siero e nelle ,s ecrezioni (saliva, su.d ore). Tra in dividui di uno stesso gruppo alcuni eliminano la ~ostan­ z~ specifica con le secrezioni, altri no. Questo diverso comportamento ·è stato attribuito da Schiff ad un ~io di ~eni mendeliani: oggi Sf~bra però dimostr~to che sia n·e gli individui del ~J!PO A cl1e in quelli B, l 'A risp. il B d ella saliva possono e&sere qualitativamente di.. verF-i da quelli degli eritrociti: si tratta non di una semplice eliminazione, ma della formazione della sostanza A o B nelle cellule ·de·lle. glandol·e salivari. Se si usano per ciò diversi sieri anti-A o anti-B a diversi momenti o per dimostrare la proprietà sugli eritrociti o sulla sali,1a, si otter1gono risultati incostanti e contradditori. Altro problema ch e ancora non è affattocl1iarito è l 'as~enza della proprietà O. Secondo l<li teoria dei 3' grni la propri.e tà fenotipira 00 no n rappresenta nulla di lJositivo ma solou11a proprietà n·e gativa, la mancanza cioè di A e di B. Ma recentemente è stata dimostrata una· azione a-g -glutinante sugli eritrociti O da partedi alcuni sieri bovini cui siano state primatolte le altre agglutinine per mez1.o di aòs0Tbin1e1:1to con corpusroli rossi um::.ni A1!B: esi&te· dunque una ~pecial e f'ostanza di gruppo O. Altre osservazioni indicano éhe sia la proprietà M che quella N rplQssono anch·e esser e· q11alitativame11te diverse nei vari individui: e che in vari sieri imrn11ni, possono egsere· diverse le1 immuno-a.gg lutinin e anti-M ed ant-N. P. 1

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Ricordiamo le lateressaaf/ pubbllcszloal:

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LE MALATTIE DEL SANGUE

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(ANNO XL\' I,

Nu~1.

CENNI

n. •

LERI CHE.

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BIBLIOGRAFICI< 1>

Physiologie et

Patho~ogie

du Tissru

osseux. ~Iasson ~t C. editeurs. Paris, 1P39, paig. 45P, Pr. fr. 100. L'A. riu11is0e in un 'opera organica, serrra-

ta, concettosa le sue lezioni, dette al Collegio di 1F rancia nel 1938, sulla fisiologia normale e patologica del tessuto· osseo, inteso come apparato a sè n el collega1nento con 1'intero 0 rg~nismo per i suoi rap1 p orti bio·c himici, str~t­ turali e equilibratori ·d el complesso metabolico e delle reazioni funzionali, · che regolano l'armonia vitale .e la sua sensibilità. lFucina di questa armonia sono il tessuto osseo e il s uo contenuto calcico con il seguire ri ell.a loro m eccanica fisiologica il ritmo· incessante di riparazione del consumo , provocato specialmente dal! 'attività specifica d ell'ormone paratiroideo; attività continua nello Fwvolgimento d ella vita, 11ell 'opera di ricostruzio11 e, che impedisce 1'inev i La1)ile. clistruzic,n·e <lell 'usura, la « rarefazione ... dell 'orgar•o. :È un vasto campo di controllo e. di indagini, cl1e ·domir1a il fattore patolog·ico ·d iretta1nente e indirettamente, agendo sul più importante f enorr1eno del biochimismo umano , e che· l 'A. tratta con I '.esuberanza della sua esperienza, délla sua attività S:Qerim.entale, delle sue per5onali osservazioni clir1iche. Introduce il lettore nel vasto e profondo argo.mento con u110 studio preliminare di fisiopatolo,g ia dell 'os.so, di illustrazione della su a tessitura e degli ·elementi che la plasmano e dei fattori oh e la dete.r minano. In particolar rnodo si interessa della fissazione del calcio e delle azioni fisioh,e, chimiche, alimentari e. vitaminiche che .determinano la struttura d el1' organo, per azione ·diretta e per quella ~ull~ vita organica, fissandone le oTigini ·e le vie ·di conduzione nella loro metamorfosi. Sono. tutti elementi ·c.h e devon o con correre a costituire le con.d izio·n i fitatiche .e dinamich e delle funzio,n i rnotorie dell 'uomo. Si co·m pletano le ricerch e con la genesi e la struttura de:l tessuto cartila• g rneo. Largamente illustrata è la -vita fisiologica e patologi.ca del tessuto osseo, le ~ue l·e ggi e i suoi ·disorclini. Una parte la più origina le, la più importante forse ·di questo libro ove ogni J>a.gina desta partic,olare interesse, .è quella d edjcat.a alla cc osteolisi », fenom eno basale della grande maggioranza dell1e malattie d elle ossa. Tutte le forme patologiche della cc rarefa1ione. » sono trattate con il contributo di un ri•"'co materiale sperimentale e clinico tutto personale, non trascurandosi tuttavia l'amplio colleo-amento c'o11 il va•s to movime11to di ricero che ·di cui è ricca la lettera tura m edica su questo particolare capitolo di fisio-patologia. 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

L'esperienza originale è corredata di numero~e riproduzioni fotografiche. · , Chiude il volun1inoso lib ro una rìcca enum1é1~azione bibliografica di lavori e opere a so.st.egn o documentario dell 'arnmirevole fatica compiuta con successo dal Leirich e, e con la quale egli ·d ichiara troppo moqestcmente1 di aver voluto stimolare la curiosità dei suoi asoolta toir i, dirigen·dola a una 111igliore co·m prensiòne della pa tologia e 1d1ella clinica del1'apparato osseo. G. MòGiIE·. 1

E.

Cronologia, diferenciaciòn, matricula y disvribuciòn geografica de les socieiDades de c·iencias niédicas . Un vol. in-8° di SPARN.

153 pagg. con 3 carte. Tipografia dell'Università, C6rdoba, 1938. Come omaggio al VI Congr.esso argentino di medicina, tenutosi in C6rdoba, è stata offerta questa pubblicazione, in cui ~ono raccolte molte notizie sulle Società n1ediche ·di tutto il mendo, con I 'indicazione ·d ella cronologia, distrib1u zione g.eo,g rafica, ecc. Ne so no· elencate 12610, ·dii òui la più antica risulta italiana, la Pt. Accademia di scienze me·diche di Palermo, fon1data nel 1649; se,gue, a ,di~tanza di oltre m1ezzo secolo, 1'Accad. di med. e chir. 1d i Siviglia (1700) e poi quelle di Ma drid (11733) e di Eidimburgo (1737). Nell 'ult.imo quarto del secolo XVII, si fondano• altre società in IFranèia, Svizzera, Stati Uniti ed è soltanto nel secolo XIX che incominciano tali società in Ger• mania . Le associazioni mediche riuni·&cono attualmente un totaJe di 903.000 soci; le 59 italiane ne comprendono lf?.369. Alcune di tali Società hanno ricche .bibliotech e, di cui la più ampia è quella ·della « Academie de médecine n di Parigi, con 2·50. 000 volumi; in Italia, la più ricca sare:b1b e qu ella dell ,Acca,d en1ia medica di 1'orino, co1n 70.·0·00 volumi. La 1p~ziente opera dell 'A. riesce assai utile per consultazione; e~s.a m erita o·g ni elogio, ancl1e p·er il faticoso ed inda ginoso lavoro che deve aver costituito la base della sua preparazione. fil . 1

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P.- STUMPF. Zehn Vorlesurtg en iiber Kymographie. Thieme, pa•g. 112 . fig. 8'0, M. 8, 7.0. Le· ·dieci lezioni di Stumpf n on rappresentano che un riassunto e un co,m plemento del libro pubblicato n·e1 1936 sulla rontgenchimografia d·egli organi interr1i . Sono state lasciate da parte le questioni criti.c.h e e l'A. ha tenuto essenzialmente conto della parte pratica del metodo. Il tito]o dei caip itoletti lo dimostra: tee~ nica, risultati della chimografia, esempi pratici di chimografia cardiaca, chimografia dei vasi, diagnosi differenziale delle malattie intratoraciche , chimografia dei movimenti respiratori, dei :r;novimenti gastro-duodenali; del! 'apparato urinario. E. MILANI. •

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SEZIONE PRATICA


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« IL POLICLINICO »

APPUNTI

PER

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IL MEDICO .PRATICO.

CASIS"fICA E TERAPIA.

chilllSi: primitiva o acuta, ~econ<laria e tardiva. · La sir1ton1atologia clinica è caratterizzata da intensa cefalea sopl'a tutto occipitale, vertigini, nausee ·e vomiti, astenia muscolare e p1&icl1ica. La f orrna prinutiva o acuta si stabilisoe sltbito dopo il trauma e si manifesta inizialrnente con uno· stato di agitazione; la forma stcondaria si manifesta con lo stesso. quadro subito dopo la fase com111otiva; mentre la for1na tardiva n on sareb1b e che ur1a forma secondaria passata inavvertita e stabilizzatasi. La ·sintomatologia clinica non è caratte1isLica dell 'ipoten sior1e del liquor e perciò la d ia.g1tosi m·erila di esse1·e convalidata dalla delt rminazione mano111etrica praticata me diante la pu11tura lomb·a re. Un segno clinico di un certo valore sarebbe. quello di Tinel: i sintomi si attenuano con la posizione supina e si agg1ava110 con la posizione seduta. Il 1n eccanisn10 di produzione consisterebbe in una costrizione traumatica ·d ei vasi endo.cranici con abbassan1ento della tensione arteriosa intrac.r anica ed inihizior1e della secrezione del liquido oefalo-ra.c·h idiano da parte dei J>l essi coroidei. Il tra Ltan1e11to sintoma tico consta nel tentati,To di ristabilire· la massa del liquor indirettamente per la via isanguigna (le iniezioni intracranich e provocherebbero reazioni meningee). Le iniezioni endovenose di siero artificiale (150 cn1c. alla volta) au.m entando la massa del sangue provocherebbero il versamento di trasudato i1egli spazi F-ottoaracnoidei. Parte·ndo ,d al prp,s.up·p osto che le soluzioni ipotonich e dirr1inuisc.;ono ìa ten.s ione. osmotica del sangu,e circola nte e. provocherebbero così un passaggio dell'acqua verso gli sr.azi subaracnoidei sono state tentate iniezioni endovenose di acqua distillata, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Meglio con·ispondono le soluzioni isoton.iche o leggeraniente ipoto,n iche . Il trattamento· patogenetico o spasmolitico tf·nde ad eccitare la funzione secretoria .dei ple~si coroidei. A tale scopo giovano le iniezioni di acetilcolina (gr. O, 10) insiem e ad yohimb·i na (gr. 0,01). DR.

L'ipotensione del liquido cefalo-rachidiano conse· cutiva ai traumi cranici chiusi. • L 'ipoten sione del liquido cefalo-rachidiano oltre ad es.&eT·e una conseguenz•i delle peTdite di sostanz·e cranio-cerebrali con fuoriuscita del liquido, può verificarsi altresì n ei traumi chiusi 1del cranio anche sen za fratture e n elle sem.plìci contusioni cerebrali. E. Delannoy e R. Dem.arei (Journ,a,l de Chi.r11.rgie, 4 aprile I P39) , che n e hanno osservati tre casi in m eno di due anni , 11istinguono tre f oTme di ipotension·e del liquor da traumi

Un caso di ernia cerebrale interna traumatica. È descritto .da F. Ody (Journ. d, pratic., 23 f.ettembre 1939). L 'erriia oereL·r ale interna è la . penetrazione anormale di una IJarte dell 'en c-efalo in uno degli .orifici cl1e esistono n ell'interno della scatola cranica (mentre sono esterne quelle che . si fo1ma no per frattura cranica). Mentre l'ernia interna è s tata sen1pre descritta n·ei tumori, quella dell 'A. comporve dopo trauma. Si trattava cli un operaio che, per presenza di fenomeni a focolaio con1parsi dopo un trau-

SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA ~olla

diagnosi di infarto del miocardio. Valore dei segni clinici ed elettrocardiografi.ci. Sindro· me d'infarto senza infarto. L. Langeron (Jourri. des sciences médic. de Lille, l'i se ttembre 1939) ritien e che &i esageri urt po' n el ·d iagnosticare l 'infarrto del 1niocardio, oh'3 è una malattia rarissima. Egli pensa cl1 e .esiste. una sin·d roine clinica ed elettrica .di iuf.arto sc.nza infarto e che per ciò si deve parlare ·di g uarigione dell 'irtfarto ·cori molta prude1Jza. La sirtdrome clinica dell 'infarto è rappresenlata dal ·<lolor,e. a tipo anginoso, e .d alla cardioplegia o abbassamento brusco della pressione arterioi&l (quindi isch en1ia generale, anuria, cianosi, dispnea), a cui si a.ggiur1gono· segni seC<)ndari m eno importanti: sfr egan1e·n to perica:rrdico , febbre , leucocitosi. Ci sono del1e /orme latenti, che si scoprono o w ll'el ettrocardiogramma o coll 'autopsia, jorr11.(! lart'ate linsufficienza del cuo,r e sinistro senza dolori , infarto polmonare) e jomie fruste. La diagnos·i è più facile n.ella forma tipica. Si distin g uerà l 'infarto dall 'an gina pectoris, dalla rottura .aortica, dall 'embolia polmonare e dalla pericardite acuta. L './\. riferisce su due casi in cui clir1icamente si aveva il qua·dro 1d1ell 'infarto ment:rie l 'autopsia dava obliterazione di una coronaria per placca aortica in uno, ateromatosa nell 'altro, senza infarto del n1i.ocardio. La sindrome elettrocardiografica dell 'infarto è comp·osta di seg ni caratteristici dell ~ infar­ to (abbassam ento di ST in basso e mbdificazioni di T') e segni non caratteri15tici (altera-· zioni ·d·e l co,m plesso, QRS, estrasistoli). . Secondo l ' A. le acquisizioni elettrocardiografich e non sono molto importanti .e po~so110 ancl1e ingannare, per cui è la clinica che deve i11terpretarli volta per volta. Egli cita ·d ue· casi personali in cui esisteva la sindrome elettrocardio·g ra fica -d ell'infarto ma all'autopsia l 'infarto non c'era. · L. 1

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ma, era stato operato di trapanazione cranica. Fu trovato un en1atoma della meningea me·dia di sini&Lra ohe si era rotta alla base· del cranio. Morì cinqua11ta·due ore do.p o· l 'intervE:nto. L·autopsia dirr1ostrò l'esistenza di una ernia cerebrale inLe1T1a: una porzione dell 'emisfero cerebirale sinistro pa1ssava sotto la falce e penetrava nell'emisfero destro. L'A. prende lo &pu11to da questo caso per trattare ampiamente delle ernie cer·ebirali interne. Ci sono tre tipi di ernie cerebrali interne, cl1e si distinguono per il ic10110 di pressione. Il C(>no di pressione può essere cere~ellare, temporale e fro,n tale. Il cerebellare si ha ne11e neoplasie del cervelletto, tan·1,o ·del v.er:me che· ùegli emisferi cerebellari, e clà ernia attraverso il foro occipitale. Ci sono dei casi in cui inter,·enendo per via atlanLoid·e-oc·cipitale si vede cogli occhi la riduzio11e dell :ernia. Il cono di pressione tempora]e può p·r emere· Slil for0 oval,e di Pacchioni o anello di Bichat. Si ha allora un 'ernia dell 'ippoca111po· nel foro ovale. :E: quest'ernia che può dare la morte immediata, con1e può darla anche l'ernia occipitale. Il cono di pression-e. frontale è quello che conduce all'er11ia sopraca]losa ed è questa l'ernia del caso· descritto· dall 'A. In que:: ; to caso l'ernia non e·r a il risultato in1n1ediato del t1.aurria, perclaè la porzione e rniaLa non preser1tava nè lacerazione nè emo·r ragie. Clinic·a mente l'ernia occipitale dà una sindrome bulbare, quella temporale dà disturbi ' 'af=-Omotori intensi, rigidita nu c·ale, polso raro e respiro di Cheyne-Stokes, mentre l 'ernia frontale è quasi muta. Nel caso de•s critto il sintoma ch e predomi11ava ·e ra la so•nnoJ.enza. L. 1

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Le nevralgie lombo-crurali d'origine colica. lBrulè ~I., Garban H. (La Presse 1vl édicale, 5 luglio 193P) osservano che l 'esistenza in certe affezio11i del colon di ·d o lori nella region,e lombare e ai membri inferiori è un fatto cono5ciuto da lungo tempo. Esistono in questi a1nmalati dei punti nevralgici nella regione lomib are, glutea, alla radice della coscia, nella r egione crurale, all'uscita del f1111icolo dal canale inguinaJ e, nella fa ccia interna della coscia, del !g inocchio e all'altezza del malleolo. Questi punti I1evralgici corrispondono all 'emergenza delle branch e sensitive del plesso nervow lornbare, e non tutti si trovano nel medesimo amn1alato; i più frequenti so·n o il punto gluteo , f.en1oru-cutaneo, crurale e ott.uratorio. La manovra di Lésègue è negativa, mentre è positiva la manovra in,rersa di iperestensione della coscia sul bacino. Quec;;.ta sindrome Itevralgica lombo-crurale si ritrova in certe affezioni organich e del colon , le une acute come l'appendicite e la diverticolite e altre croniche come il cancro del cieco e del colon 1

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SEZJONE PRATICA

iliaco e la tubercolosi ileocecale. Ma nell'imrr1 ensa maggioranza dei casi la sindrome doloTosa lombo-crurale è dovuta a una affezione banale del colon; es&a è instabile tanto che una poussée di gas nel colon è sufficiente a provocare l'apip arizione dei dolori e una ab·b ondant:e emissione d.i gaRt a farla scomparire. La ragione per la quale le colopaLie si accompagnano a nevTalgie lombo-crurali si spiega pensando alle i1ìtime connessioni anatomiche del colon col p1tsso nervoso lorr1b·a re e ·che tutti i proce~si infettivi o neoplastici che colpiscono la mucosa d el grosso ii1te~tino si propa.g ano per via linfatica dal tes&uto cellulare, al plesso lombé:tre vicino. Nel caso del cancro l 'invasio11e è lenta e lin1itata, se si t.ratta di infezioni i germi invadono rapidame11te il tessuto sottoperitoneale e cosi n.e11 ·infezione o nell'intossicazion·e che si 1nanifesta nelle co]o,p atie lunzioIaali per la stasi fecale . Il riconoscimento di questa sindrome è facile, basta che, si pensi ai punti ·d 'em ergenza delle branclie sensitive del plesso lombare, e se ne e&plori la sensibilità; la sua cono~c611za presenta lln in Leresse zione che si manife·&ta nelle colopatie funzio11ali, i ·dolori saranno molto m e·n o influenzati da una cura locale {>he dal trattan1ento della loro ca·u sa, cioè ·d alla ·dif>funzione intestinale. 1

BENDANDI.

'' Aura ,, nello shock da cardiazol e auto-osserva· zione in stato di carenza di ossigeno. L 'azione dello sl1ock da cardiazo.J in casi di sohizof1ienia ,5en1bra dipendere dalla carenza di ossigeno nel cervello i11 seguito ad arresto transitorio ·d el resp·i ro. Stati simili agli sho ck da caJ'ldiazol o da insulina &i posso110 ottenere anch,e facendo respirare i paziertti in camere a ipopressione, quali ve11go1to_ u sate per l 'esa1ne della rei&istenza dei candidati aviatori, alle altezze. P. Netolitzky (l-v·ien. Klin. ll'ocheinsch.r., 15 sembre 1939) in una autoosservazione si n1ise a respirare un n1iscuglio povero di ossigeno e cor1t.enente il 5 '}'0 di acido carbonico. Durante i primi aLti res1~ iratori si osservò un a1)profondimenLo del respiro, un certo pallore e. modica eruzione di sudore. Irr1provvisamentc il respiro si arrestò, il poiso, piccoli~simo, scese a 30 al rl1inuto , le i,u;~ille si rivelarono dilatate e. rig-jde : tolLa J.'l 1n.asc l1era e iniziata immediatamente la respirazio11e artificiale si ripristinaro110 &ubito ]a coscienza e la respirazione normale. Questa reazione corrisponde a quella particolare forma di reazione alle grandi altezze ch e è nota col norne di cc collaRso precoce » : vi te11dono soprattutto individui in età giovanile e. di struttura ast enica; vi contril>uiscono probabilmente anche fattori psichici. J fen o.n1eni soggettivi somatici e psicb.ici avvertiti dall'1\. durante la caren za di ossigeno sono molto sìn1ili a quelli che preredono il cc collasw precoce » : n1ancanza di critica, debolezza di giudizio, incapacità assoluta di libe1

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.<< IL POLICLINICO

[ANNO XLVI°, NuM. 49)

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r<irsi da s0li dalla pericolosa situazione, euforia. Le impressioni ricor·date dall'A. somigliano anche all' « .aura· » che un suo paziente presentava durante gli shock da cafldiazol (O, 7 e1tdovena) praticati per guarirlo ·da uno stato di stupore catatonico. P. 1

Psicosi ed età critica. S1 dà colpa all'età ic.ritica per lo svilu,p po di psicosi che si verifichino fra i 30 e i 40 anni e si tende a trascurare in .q uesti casi ! 'importanza dei fattori inorali, che invece contano rr1olto. Lè psicosi osservate nell'età critica sono la malinconia vera e il delirio allucinato·r io di 1>ersecuzione. La malinconia vera, con o senz~ delirio, .con o se·n za negati,riismo, con o senza agitazione ansiosa, è curab1ile in un gran nun1ero ·di casi (nel 60 lJ'~ e anche più). Invece la psico&i .allucinatoria sisteinatica, con o senza iàee. di grandezza, è costantemente· incurabile, 111a può presentare curiose ren1issioni che permettono al malato di vivere in libertà. Queste du,e af [ezioni sono certamente più com u11i nella donna, per cmi l 'espressione cc ma. li11conia della 111enopau5a » è di u so co·r rente. L'l meno·p ausa si fa passare come causa fondar.oentale; m.a si deve riconoscere u11 'importanza anche alle cause morali. Alla fine dell'età n1atura queste due psicosi hanno un.a ptir,ezza che è eccezionale nell 'adolescente. Le cause morali sono .anche la ragio·n e per cui la malinconia guarisce con molta difficoltà, e non si devono trasourare perchè sono la base della p·sicote·r apia. Il malinconico merita anche di essere curato, perchè per .lo più è un individuo con alte virtù morali. Gli individui senza scrupoli non ·d iventano n1ai malinconici. (Jowrn. des pratic., 9 settembre 193P). 1

inferiori. La infiltrazione viene eseguita intro,d ucendo l'ago a circa 7-8 cm. di distanza dal·la apertura anale. Il meccanismo di azione dipenderebb1e ·d alla azione anestetizzante della pantoc.a ina ·e dalla de1~nerazione delle fibre e terminazioni nervose sottocutane·e per l'azioru:, del fenolo e dell 'alcool benzilico. La cura si JYUÒ fare anche an1bulatoriamente. In circa il 50 % dei casi si ottiene una guarigio·n e. defiJ)itiva. P.

MEDICINA SCIENTIFICA ' Fibrinogeno e frazioni proteiche del san~ue nel· l'asma bronchiale. . G. IF . Caipuani e P. Mazzola (Gazzetta de,gli Ospedali e delle Clinich~, n. 25, gennaio 1939) banno studiato il comportame.n to delle frazio·ni proteiche del sangue degli asmatici compar.a ndolo con quello di individui non asmatici. Hanno potuto confermare i risultati, già ottenuti da altri precedeillti ricercatori, che dimostrano una diminuzio11e delle frazioni glo·b ulir1iche ri1&petto a quelle alburrtiniche. Essi !\anno voluto inoltre contpiere un'indagine sinora non eseguita e rioercare cioè quale ·delle frazioni glo,b uliniche era responsabile di tale cli1ninuzione. Hanno potuto constatare .c.h e la diminuzio11e è a carico del fibrinogeno. · Tale risultato è interessante in ciuantochè spieg.a alcune caratteristiche dello .shock anafilattico oome, per ·esempio, la diminu.ita coagulabilità del sangue. Se po·i si considera che d.alla generalità degli studio.s i si ritiene che il fibrinogeno venga originato dal fegato si sarebbe indotti da questo fatto· a ritener~ realn1,e nte esistente. quella -d ispra.g ia epatica che molti clinici vogliono mettere a fondam.ento del terreno costituzionale allergico. , a. p. 1

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Cura del prurito e dell'eczema anale con iniezioni locali di olio con pantocaina. L'·eczema an'a le. e il prurito dell'ano po sson o dipendere da molteplici catIBe. Jn tutti i casi. è neoe&sario· anzitutto identifir.are e trattare convenientemente la causa etiologica (malattie del ricambio, affezior1i. intestinali, disturb1i ormonici, ecc.). Nonostante ogni . tentati,·o terapeutico, in una percentuale abth astanza rilevante di casi non si riesce però, dice · ~{. Shub·ert (Mediz. Welt, 16 settembre 1939), ad ottenere ·risultati .d.el tutto soddisfacenti. Per questi casi egli raccon1anrla di iniettare tutto intorno all'ano una soluzione oleo&a anestetizzante (pantocaina b1as.ica 0,5, fenolo· 0,5, alcool benzilico 10, olio di mandorla 1·00). Ir1 un.a prima seduta si infiltra110, con 5-6 cm1c.. di soluzione, i due quadranti superiori circumanali, dopo 2-3' giorni i due quadranti 1

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VARIA

Il glucosio nell'alimentazione «}.egli sportivi. Sono noLe le pro,p rietà ·dinamogene degli idrati di carbonio, fra cui si è data finora .o·rande preferenza al saccarosio, il quale ha però l'inconveniente di provocare· dei disturbi gastrici, specialn1ente se preso in quantità note\1oli. Si è quindi consigliato di sostituirlo con ·il glucosio, che si può somministrare in qua~­ tità di 50-70 grammi, da aggiung.e re alla alimentazione consueta. Viene consigliato di usare la preparazione f'eguente. l\1acerare a fre·d do lJer una notte, 25 grammi di tè nero in un litro di acqua; al mattino, filtra1·e e nel filtrato sciogliere· 150 grammi di glucosio, aromatizzando con alcune. fett.e ·d i limone. La bevanda viene so·r seggiata durante le igare di lunga du·r ata . fil. 1

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:A;'\No XL,r, ~1.t ì\1. 49i

SEZIONE

PR~Tlf'A

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NELLA .VITA PROFESSIONALE . .

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Impiego dei s11lf11midici nella cura delle malattie veneree e del tracom.a. Il Ministero dell'Interno (Direzione Generale della Sanità Pubblica) ha diramato ai prefetti del !legno e al Go·v ernalorc di Roma, l a segu ente circoJare n. 151 in data 10 nov. 1939-XVIII: I preparati sulfamidici sono stati ormaj largamente sperimentali, con favorevoli risultati, nel trattamen.to di diverse infermità, particolarmente nella cura delle varie manifestazioni della i11fezione blenorragica, dell 'ulcera venerea, della poroadenite inguinale, del tracoma e ·sue complicanze. B interessante rilevare la riduzione della durata della cura ch e si ottiene con l'impiego di essi, ciò che importa notevoli vantaggi, sia dal punto di vista economico che sociale. L '·ùso dei sulfamidici si va estendendo, senza dar luogo ad jnconveniente, alle cure ambulatorie, semprech è si osservino le neces·sarie norme di prudenza ed accortezza, quali la scrupolosa scelta e I 'assiduo co11trollo dei malati. ~ pertan lo opportuno che tali prodotti entrino a far J.larte dei presidi terapeutici ' nell 'assistenza ai venerei ed ai tracomatosi, ed al riguardo Vi prego voler disporre che siano inclusi nell'elenco dei medicinali da potersi somministrare negli amJJt..latorì sia Comunali che di altri Enti. Sarà gradito ricevere cortese assicurazione di • ade111pj1nC'n1o. Pel Ministro: BUFFARINI.

Cronaca del movimento corporativo. L'Istituto di Perttgia per gli orfani dei sanitari. La presidenza del sen. prof. Nicol a Per1de, succed11to al sen . Simone.tta, ha portato l'Istituto di Perugia per gli Orfani dei Sanitari a q.iel grado d'efficienza che da tempo la classe sanitaria viva1nente de·siderava. ;E>er l a prima volta si sono potute accogliere le domande di ammissione in ·uri numero dopp-io della meclia degli anni precedenti. Il fabbricato attuale è degno di un collegio di orfani di profe·ssionisti, l 'I stituto non corre più, come una volta, crisi ricorrentj, da cui lo salvavo.no solamente oblazioni personali di benemeriti. T.. a 11uova l egge, già in .vigore - per la quale la quota che i 1nedici dipendenti <lalle pubbliche Amministrazioni debbono rilasciare, che era di L. 60 annue per tutti, è proporzionale allo .stipendio - risolve il problema finanziario base del}'Istituto, portando il contributo s·u un piede di assaluta giu&tizia. Anche la sistemazione delle orfane nel Collegio di S. Anna, nella ste·ssa Perugia, è degna di ogni lode Poche cifre bastano per dare un 'idea dei progressi raggiunti 11ell'assistenza agli orfani di Perugia: negli t111 i1ni 3 nnni solo 55 domande potevano essere accettate; oggi esse sono arrivate a 120; le femmine accolte da :30 sono salite a 71. A quest'opera soler le e illuminata si è dedirato, con entu siasmo di apostolo, Nicola Pende ed a lui deve andare la gratitudine della classe medica italiana .' •

CONCORSI. Posti vacanti. Ospedale Civ,ico cc S. Giuseppe» . - Primario chirurgo; stip. L 6000; conipartecipaz. 60 per cento ; età limite 45 a. al 9 ott.; titoli ed esami. Limitazioni all'esercizio profess. Assunz. servizio entro 15 giorni. Scad. ore 18 del 12 dic. . AQUILA.

R. Prefettura. Direttore presso il Laporat. prov. d'igiene e profilassi; s lip. L. 15.GOO; indenn. serv. att. L. 3900. Scad. ore 18 del . 15 dic. . ENNA. Consorzio Prov'. Antituberc. Direttore della Sez. Dispensariale di Pi azza Ar1nerina; titoli ed esami; stip. L. 8500 e 3 quadrienni dee., indenn. serv. att. L. 1500; età limite 40 a. Scad. ore 18 dell '11 dic. BELLU!NO.

R. Prefettura. - Ufficiale ·s anit.; titoli ed esa1ni ; stip·. L. 16.000 e 2 quadrienni di L. 800 e 1000, oltre supplem. serv. att. L. 4000; età limite 35 a.; tasse L. 50, 20. Scad. 31 g·enn. 1940. ToruNo 11 . Pref ettu ra. - Tre posti di direttore di dispensario antivenereo; stipendio L. 2850 oltre c. v. ; L. 1500 per il servizio dell'assistente, su attestaz. dell'effettiva assunzione del servizio dell 'assistente; scad. 15 dic. :N[ESSTNA.

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Concorsi a premi. Per la idrolog1ia italiana Presso l 'lTniver~ità 'di l\·filar10 è aperto il Concorso ad un Premjo an11uale cc Massimo Picci11ini n di L. 2500 destinato ad incoraggiare gli studi e le ini zia tive nel campo della Idrologia i laliana. A.I concorso potranno parte.cipare i medi,ci ita)iani, laureati in qualunque Università del Regno. Le domar1de di concorso, redatte in carta legale, do,·ranno es·sere dirette al Rettore della R. Università di l\1ilano e corredate dal certificato di cittadinanza ilalia11a, dal certifica lo cli iscrizione al P . N.F. o alle Organizzazioni giovanili fasciste, òa ur10 o più studi di argon1ento n1eclico idrologico o affine (climatologico, talassologico, ecc.), s tampati o dattilografati, in triplice copia. Nel caso che la Cotnmissione 11on ritenga meritevole nessuno dei concorrenti, essa potrà d estinare il premio a cittadini italiani, medici e non 1nedici, ch e abbiano acquistate speciali ])enemerenze nel campo dellf! Idrologia italiana. Le domande di concorso dovranno pervenire alla Segreteria. non oltre il 15 marzo 1940-XVIII. Questo Concorso si collega con l'altro di Fondazione Elide. Piccinini per la Talassologia Italiana (con particolare riferimento al rimboschimento degli arenili) bandito dal Comune di Rimini (con premio di lire 5000) . Rivolgersi per informazioni alla Segreteria del Comune di Ri1nini. Per la medicina colonia.le Presso 1·uniYersità di Milano è aperto il Concorso ad un Premio annuale « l\Iass i1no Piccinini » di L. 2-500 destinato ad incorggiare gli stundi e le iniziative nel campo della Medici11a coloniale. A1 Concorso potranno partecipare i medici italiani, laureati in qulunque Università del Regno. Le do1nande di concorso, redatte in carta ledovranno essere òiretle al Rettore della R. Univer-


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« IL POLICLINICO »

sità di Milano e corredate dal certificato di cittadinanza italiana, dal certificato ·di iscrizione al P.N.F. o a Organizzazioni giovanili fasciste, da uno o più studi di argomento medico coloniale stampati o dattilografati in triplice copia. Nel caso che la Commissione non ritenga meritev<'.>le ness·uno dei concorrenti, essa potrà destinare il premio a cittadini italiani, medici e non medici, che apbiano acquistate speciali benemerenze nel campo della medicina coloniale. Le domande di Concorso dovranno pervenire alla Segreteria. n~n oltre il 15 marzo 1940-XVIII. Questo Conco·r so si collega ad altro presso l'Università di Roma pure per la Medicina coloniale (pure intitolato alla memoria del prof. Massimo Piccinini) di cui venne già largamente pubblicato il bando (premio di lire 5000) e pel quale le domande di ammissione sono accettate fino al 31 dicembre di ciascun anno.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il · premio Nobel del 1939 per la chimica è stato conierito ai proff. Butenandt dell'Università di Berlino e Ruzicka della Scuola tecnica Superiore Federale di Zurigo, per le loro ricerche sugli ormoni. Il prof. Francesco Sp·i rito è nominato rettore dell 'Università di Siena per il biennio accademico 1939-4L. . - Ricordiamo le Interessanti pubblicazioni: Prof. LORENZO MORINI

Libero docente nella R. Università di Modena •

La blenorragia e le sue dannose conseguenze per l'individuo, la fa miglia e la società Volu·m etto in formato tascabile di pag. 35. Prezzo L. 5.5 O, più le spese postali di spedizione. Per gli ·a bbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei quattro nostri Periodici, sole L. 4. 7 5 franco di porto in Italia, Impero e Oolonie. Per l'Estero L. 5, 2 5. Dott. Prof. ODORICO VIANA

Direttore della R. 'Scuola Ostetrica di Verona

LA BLENORRAGIA NELLA DONNA MANUALE AD USO DEI MEDICI E DEGLI STUDENTI

Prèfazione del Prof. P. LODOVICO BOSEJ,J,INI Direttore della R. Clinica Dermosifilopatioa, della R. Università di Roma Riportiamo le conclusioni di uno dei molti giudizi espressi dalla stampa medica, su quest'opera del prof. VIANA: _ « Questa intet'essante opeya àel Viana, che sl benemerito eàitot'e Pot,b ha presentato. in bella veste ti.pogyafica, corredata di numerose figure in nero e di tavole a colon, merita veramente cli essere raccomandata non solo agli Specialisti, ma a tutti i Medici i quali, come giustamente osserva nella sua prefazione il prof. Bosellini, vi troveranno di che formare la loro coscienza nei riguardi di una malattia che mantiene la più alta importanza dal p11nto di vista medico, famigliare e sociale ». (Da IL Dermo.sifi.Lografo, n. 5, xx;x E. F. (Torino).

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[ANNO

XLVI, NuM. 49)

NOTIZIE DIVERSE • .

Adunata a Bolog:aa di clinici di tutte le Univer· sltà. La gloriosa cattedra di Augusto Murri riprende da oggi, nella nuova monume11tale sede dovuta al Regime, la sua funzione di propulsione del pensiero scientifico italiano. Si insediato in quella cattedra il 28 novembre il prof. Antonio Gasbarrini, alla p resenza dei Rettori delle Università di Padova e di Bologna, e dei clinici di t utti gl! Atenei d 'Italia. Egli ha ricordato il grande forl1ve·se G. B. Morgagni, fondatore dell 'anatoll!cia patologi~a, e. nel ~uo n~me ha auspicato il completo raggiungimento dell autarchia morale e materiale nel campo della scienza. In una riunione che è seguita è stato trattato della rinascita della lingua latina, con la quale il celebre anato~ico corris~ose con tutti i grandi del suo tempo, imponendo ll nome della Patria e l'opera sua alla loro ammirazione.

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Studiosi italiani in Spagna. Il prof. Ermanno Mingazzini, incaricato di Urologia nella R. Università di Roma, per invito ufficiale delle Facoltà di Medicina cli Barcellona e Madrid e sotto gli auspici dell 'I .R.C.E. , ha tenuto in queste due città, alcune conferenze s·ulla Urologia in Italia. Il conferenziere, presentato a Barcellona, con ~usinghiere parole, dal pro·f. G. Vernet, ricevuto 11 saluto dal Decano prof. TrueYe, ringraziato dell 'onore tributatogli, dopo aver inneggiato alla frate1lanza italo-spagnola, sorta da un comuJ1e idealismo e incrementata dal sangue di tanti valorosi Eroi dell'una e dell 'altra Nazione, eJpose, presente il Console generale Bossi e il Consigliere Pini, i risul~ti dell'esperienza sia personale che di quella dei P.iù eminenti Colleghi Italiani nei riguardi dei vari problen1i scientifici della -specialità. A Madrid il Rettore del! 'Università inneggiò co,n magnifiche, calde parole alla grandezza dell 'Italia, e all'opera del Duce, che ha innalzato il s·Jo Paese al vertice della politica verso il quale sono diretti oggi gli sguardi di tutto il mondo. A t utte le conferenze assislettero numerosi profes·sori ordinari delle Facoltà e centi11aia e centinaia di studenti. .Sotto gli auspici dell'l.R.C.E. e della Società del Car~inale Albornoz, seguiterà l 'interscambio culturale di professori Italiani in Spagna e di Spagnoli in. Italia. 1

Ospedale

neuro-psich~atrico

dell'Aquila.

Il 28 ottobre venne inaugurato solennemente il cc Reparto Neurologico » presso l'Ospedale Psichiatrico di Aquila, deliberato da quella Amministrazione Provinciale dietro P.roposta del direttore prof. M. Benvenuti. Cosi si realizza da quella Amministrazione, con modernità e larghezza di vedute, una istituzione degna di essere segnalata, plaudita e jmitata. Si tratta di un 'opera altamente opportuna ed utile di assistenza da vari anni -sempre più sentita dove mancano le Cliniche Neuro-psichiatriche Universitarie e reparti o turni ospedalieri specializzati per accogliere i malati nervosi non 1nentali o con lievi disturbi psichiGi non compete·n ti di ricovero manicomiale. •

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(ANNO XLVI, Nu~·I. 49]

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SEZIONE PRATICA

Con questa istituzione si è fatto un buon passo verso la, forse non lontana, realizzazione dei reparti aperti negli Ospedali Psicl1iatrici, e di ciò va data ampia lode sia al . prof. Benvenuti sia ali'Ammini·strazione Provinciale di Aqt1ila .

La sessione 1937 degli esami di Stato. Per l 'abilitazione alla professione di medicochirurgo si presentarono 2200 candidati, di cui 2030 furono riconosciuti idonei. Fra le 10 sedi di esame, maggiormente prescelta fu Padova (con 297 canditati, 284 idonei); seguono Pisa (292 candidati, 262 idonei), Catania (265 cand., 252 idonei) ecc.; ed in ultimo Sassari (93 cand., 85 idonei). Fra le università di provenienza che presentarono il maggior numero di candidati Napoli è al primo posto (317 cand., 276 idonei), seguìta a brevissima distanza da Bologna (307 cand ., 280 idonei) e poi da Roma (270 cand., 258 idonei); notevole che tutti i 104 candidati provenienti da Torino furono dichiarati idonei . Nella sessione 1937, come nelle precedenti, si presentarono agli esami per ·l 'a.bilitazione alla professione di medicochirurgo ·un n.umero di candidati uguale al totale dei candidati per lutte le altre professioni.

'' Centrali del sangue ,, in Svezia. In Svezia sono state costituite nove centrali del sangue per la raccolta del sangue in caso di guerra in servizio dell'esercito. Secondo un nuovo metodo il sangue verrebbe trasportato in comuni ·sifoni per l'acqua di seltz naturalmente sterilizzati e provvisti di due tubicini di metallo. Com 'è noto, il · sangue con servato per la trasfusione presenta vantaggi e non è esente da .inconvenienti.

Azioni giudiziarie. A Bot1me1nouth (Inghilterra) ·si è svolta, il 5 ottobre, un 'istruttoria giudiziaria, nei riguardi di un medico e cli un farmacista : il primo aveva ordinata oralmenle della percàina al 2 %, destinata a produrre un 'an est esia locale in donna artritica; egli p erò aveva inteso riferirsi alla procaina, che è una d ecina di volte meno tossjca; e, credendo trattarsi della second a sostanza, procedette ad iniezioni ipodermiche di circa 12 cc. della soluzione, intorno alla spalla dolorante della malata, che, dopo 5 minuti, cominciò a sentirsi molto male, poi cadde in convulsioni ed entro ·una mezz'ora decedeva, con ·sintomi di edema polmonare e di collasso cardiaco. Il medico riconobbe di essersi sbao-liato. Quanto al farmacista, egli non avrebbe dovuto eseguire l 'ordinazione senza ricetta, poichè la percaina è veleno « di -p rimo grado )) e perciò ·si richiedeva la ricetta scritta, con registrazione; la legge per altro prevede la somministraLione d'urgenza fatta direttamente al medico. Egli epbe cura di etichettare oon chiarezza e precisione la boccetta. Il giudice istruttore ha incolpato medico · e farmacista di negligenza; ma ha escl·uso ch e questa fosse criminosa ed ha pronunziato sentenza di assoluzione. Per evitare il ripetersi di simili tragedie, il << Lancet » del 28 otto·b re propone di cambiare il nome di « percaina » in quello di « nupercaina », usato negli Stati Uniti.

Notizie sanitarie di guerra. In Francia con decreto de11 ·11 settembre si è istituito un Comitato consultivo san itario per la dife"Sa passiva.

La Regina Elisabella del Belgio va eseguendo varie visite alle formazioni sanitarie d ell'Esercito ed agli ospedali civili. E -stata nominata dottore honoris causa dell 'Università di Montpellier. •

Il Ministero di sanità pubblica del Belgio ha stabilito che, per contripuire alla difesa contro la blenorragia durante l 'attuale periodo di guerra, la cura degli indigenti colpiti dalla malattia sia assunta dallo Stato. Cliniche, ambulatori, dispensari e medici specialisti presteranno la loro opera; lo Stato corrisponderà loro, ogni trimestre, tre franchi per ogni visita, oltre alle spese dei medicinali. (Quanto alla sifilide, n el Belgio esiste già una difesa efficace). Nell'affondamento del « Royal Oak » trovò la morte il sottotenente medico Herbert J . Cornelius, che si era diplomato nel giugno scorso· al1'Università di Londra. A Parig i esisteva un centro di trasfusione sang uigna n ell'Ospedale di Sant 'A,ntonio; ora se n'è istituito un altro, a Blois. Ivi si è pure creato un centro di ossigenoterapia, a cura del dottor Le Mée, oto-rino-laringologo dell 'ospedale al]le• r1cano. Il prof. Pittaluga ha fatto una comunicazione all '.A.ccademia di chirurgia di Parigi, 'sulla pratica della tra·sfusione sanguigna negli eserciti spagnoli durante la guerra civile. Il sangue conservato ha corrisposto benissimo. L'oratore ha descritto la toonica per l 'allestimento. Conviene che il sangue sia portato a 380 C. L'oratore preconizza la trasfusione di piccole quantità di sangue ripetute: si evitano così molto meglio· gli accidenti da trasfusione. La ·Croce Rossa Britannica e l 'Ordine di San Giovanni di Gerusale1nme hanno fuso la loro attività, come praticarono nel 1914.

L'Ospedale civile di Strasburgo si è trasferito in 'una località non precisata d ella Dordogna, mantenendo tutti i suoi servizi.

Un po' dovunque. In Germania durante il 1938 ·si produssero 12 episòdi di avvelenamenti da carni insaccate, con 194 casi; nel 1937 si ebbero 3 di tali episodi, con 49 casi. ·Ciò segna una forte diminuzione sugli a11ni precedenti: nel 1936 gli episodi epidemici erano slati 36, con ·507 malati. Nel 1938 la Germania contava 941 istituzioni contro la tubercolosi. Un corso complementare d'igiene per aspiranti alla carriera sanitaria si terrà nell'Istituto d 'Igiene dell'Università di Bari, dall '11 marzo all '11 maggio; tassa I,. 400; modalità consu ete. I membri della Lega danese contro il cancro (hanno diritto, qualora dovessero ammalare di cancro, di e·ssere curati gratuitamente - compresa la radioterapia - nei tre istituti oncologici della Danimarca, i quali hanno sede a Copenaghen , Aarhus e Odense e dispongono complessivamente di oltre 250 letti . L 'Istituto universitario di metereologia e geofisica di Francoforte ha iniziato un 'inchiesta sulla sen sibilità verso il tempo. (Per comunicazioni: Universitats Institut fiir Meteorologie und Geophysik, Feldbergstrasse 47, Frankfurt a. M., Germania)


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cc IL POLICLINICO

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fANNO

XLVI,

NUJ.\'I.

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Si è ad11nata a Madrid la giunta generale del1' « Associazione di scrittori medici». Ne è data notizia i11 ~e Sem. Med. Espafi. n, 4 .nov. 1939.

cancro, 11ella aveniùa Alfon·so Ugarte. Esso avrà per scopo principale la lotta pratica contro il cancro . •

Una legge contro il nudismo, approvata dal Parlamento dell 'Ohio (Stati U·niti)., vieta ogni nudi1à., reale o raprpresentata, in presenza di due . o più persone. Per tal modo le scuole di plastica e Je accademie di belle arti no11 possono più valersi di modelli; diviene impossibile I ~in­ segnamento dell 'anatomia; un malato non può essere visitato da più di un medico. Si pre·sume che il Parlamento modificherà la legge; ovvero .che questa non verrà fatta osservare alla lettera.

In Francia, co11 decreto del 19 ottobre è stato creato, presso il Ministero di educazio~e nazionale, un « Ce1ttro nazionale di ricerca scientifica », per p101nuovere, facilitare e coordinare la ricerca scientifica; è divi'so in 2 sezioni: scienza pura e scienza applicata. Inoltre, p·r esso il ministero è istituito· un « Alto Comitato della ricerca s.c ientifica », con scopi consultivi.

Sir. · \Villian1s Bragg, pre·sidente della « Royal ,S ociety » di Londra, ha lanciato un appello per la raccolta di fondi destinati all 1ambulanza anglofrancese, della quale egli è presidente. Il perso11ale dell 'an1pulanza verrà recl·utato tra ,gl'inglesi residenti in Francia-. II: « Lancet » era stato t emporaneamente portato da , Londra nel territorio ed aveva ridotto la mole e il contenuto; poi ha ripreso il tipo normale. Considerando le difficoltà economiche di 1nolti 1nedici , i proprietari del periodico hanno ridotto il ])r ezzo d'abbona1nento alla metà circa (una gl1inea invece di due sterline e due scellini) per .j medici i11 servizio militare o in servizio co1nandato .

Le po5 le francesi hanno emesso. un francobollo .col motto cc Pour sauver la race », il valore in pii1 di quello per l 'affrancazione andrà a beneficio dell ' « organizzazione per la lotta contro le malattie v~neree », presso il Ministero di sanità; .esso ha per compito la propaganda. •

I:r:i ~€gui lo all 'affluenza di rifugiati in certe reg10111 della Fra11cia, il ministro della sanità pubblica ha incaricato della riorga11izzazione dei servizi parecchi ·sanitari: F. Bezançon per la tubercolosi, Roussy per il cancro, Couvelaire per la ma~ernità, Nob&ourt e Lesné per l'infanzia, Lévy-:a1ng per le malattie veneree, Dujarric de la Rivière per l'igiene pubblica, daranno al mi11istro la loro cooperazione tecnica. Il C0milato cc11lrale per il bene·ssere dei minatori dell 'Ingl1il terra ha accertato che il 50 % delle assenze dal lavoro si deve al reumatismo; perciò ha suggerito di fondare una clinica ad hoc: Essa sorgerà ad Horden e sarà a disposizione di 8000 minatori e delle loro famiglie; potrà curare 400 malati in inedia a settimana. La spesa, prevista in 3400 sterline (340.000 lire circa), sarà sostenuta per n1età dai minatori. In Svizzera la « Casa tedesca » di Ag ra e 1 « Istituto di cura tedesco » di Wolfgang-Davos comportano le stesse facilitazioni di pagamento dì cui già demmo i1otizia nei riguardi del Sanatorio tedesco di Davos-Dorf . 1

La « Ca·sa tedesra » di Agra (istituto per suore Il dott. Giancarlo Ballareti ha pubblicato, neldipendente dall 'is tituto di cura tedesca di Wolf:.. la << Cronaca Prealpina » del 9 agosto, un articolo ga11g-Davos) ha celebrato il suo 250 an!liversario. « In tein a di responsabilità professionale », trae11• done lo · spunto da un ca·s o già da noi riferito (riIl periorlico e< Upsala I.1~fkareforenings Forhanguardante una encefalografia eseguita dopo iniedlinger » ha dedicato al fisiologo prof. Gustavo zione di aria nello speco vertebrale: morte a 12 Federico GOthlin, un fascicolo recante i nn. 1-4 ore di distanza; il chirurgo operatore è stato ripedel vol. 45, pubblicato il 31 ottobre 1939; esso tutamente assolto, attraverso tre giudizi, e la parcontiene 31 lavori orig·inali, in lingue tedesca e te agente condannata alle spese, liquidae in oltre · inglese; consta di 418 pagine e di numerose tavole 13.000 lire). i11tercalci1e nel t 0sto.

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· Il i1un1ero degli alienati assistili durante il 1~:.38 n eìi · ca~e di cura del Regno t' ~I. • to di 67 ' . 1nila i40 maschi e 5t>.936 femmine. Di questi inf~rmi era110 lo genn. 1938 50.453 m. e 42.566 f. 1 mentre al lo genn . 1939 erano presenti 51.394 m . e 43.422 f., cioè si registra un aumento di 1. 797 unità al 1 genn. 1939. 1\. Stoccolma l'Ospedale Carolina provvede alla

costruzione di una città ospedaliera. Dopo ultin1ato il primo lotto di lavori, saranno disponibili 1500 nuovi posti-letto. Nel sottosuolo granitico \1.engo:po ·scavati locali per la difesa antiaerea, capaci di resistere a qualunque attaçco; vi troYerà posto un ospedale sussidiario. ,S ull'edifizio principale sarà un solario con 215 metri di fronte. L~intero progetto prevede la spesa di 40 111ilioni di corone svedesi. A Lin1a, con l 'intervento del presidente della flcpubblica, generale Oscar R. Benavides ,. è stata coll0cata la prima pietra del nuovo Istituto del

Durante l1n episodio epidemico di psittacosi, pr·l<lottosi a Bl1enos Aires, il dott. R·.Jbinstein è ri1r1a·sto contagiato nel prestare l 'assistenza ai malati ed è deceduto malgrado le cure dei colleghi. Il consiglio n1unicipale di Londra ha pubblicato le statistiche dei ricoverati nei manicomi, dalle q~ali si rileva che, dalla dichiarazione di guerra, ad oggi, fatto 100 ·il numero dei ricoverati, nel corrispondente periodo del 1938 furono 62. Nella relazione che accompagna le ·statistiche si attribuisce tale aumento alla tensione nervo·sa in c;ui viye la popolazione dall'inizio· della guerra. II prof. H. C. Soya-Aranyo, ·a ell 'Accademia brasiliana di medicina , vice-presidente della C.Ommi'ssione leprologica internazionale, ha fondato presso l'Accademia predetta due premi, da 2000 dollari ciascuno : un premio « Kadrovvsky » per il migliore lavoro di batteriologia sulla lebbra ed un -premio Lieras Acosta per il miglior lavoro sull 'i1nruunologia della lebbra.


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11\NN·> XLVT, N·ut\-r.

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SI::ZlONE PRATiG.\ . .

FELIX · LEGUEU (Angers 1863 - Parigi 1939) Scompare · con LEGUEu una delle figure pii.t no4e ùell 'Urologia non s0lo fran cese, ma anche internazionale. Eleg:inte nel fisico, nei inodi,. dls(into, correlto n·e l pen.siero e nell'aiiione , Legueu poleva ~embrare . talora u11 su perbo ad un superficiale; 1nvece chi lo conosceva intimamente lo stimava .quasi un. timido. Era Ja sua ·sagoma 'e non poteva cambiarla. ~la quando si trattava di convjneersi di nuove scoperte, di vagliare nuove idee o.di provare metodi originali, il s·Jo entusiasmo l~ infiammava tutt-0, an zi qualc l1e volta l 'amore ch e portava alle idee ch e predilig·cva, fece velo · alla ..sua critica. Di qui discussio11i ecl esagerazioni .ma che serviro110 a ricondurre attraverso pareri -diversi e .contrari, al loro giuslo punto, il n ucle'o dell'argomento in questione. E proprio iu que~sto si p11ò giudicare l'uomo: ql1ando Legueu :r.i.conobbe incerte od errate le sue affermazioni, non esitò a correggerle e a modificarle. · Ai1cora nell '1.il timo Congresso della Società Belga di Urologia, dichiarò che a proposito dell 'anur ia calcolosa, si· era espresso in una forma che era troppo bella per esser sempre vera! Anche Marion, nella sua lezione inaug·urale, parlan(lo - naturalmente - del suo predeces:Sore, Legueu, dichiarò e.b e non sarebbe ·stato creduto sincero ~e, in·sieme con i pregi, non avesse parlato anche dei suoi difetti. Ma · i difett) nul,l 'altro erano se non l 'esagerazior1e di al cuni suoi pregi particolari. Legueu era un oratore di classe, e aveva raffinato la sua arte oratoria segt1endo dei corsi di -declamazione. Tutti coloro che l 'ascoltavano rimanevano sedotti dalla ·sua eloquenza calda ed imaginifica, e perfino quelli che comprendevano male il francese, perohè stranieri, arrivavano a ~ogliere il senso dell'idea, tanto era grande la chiarezza dell 'espressione. E difatti questa era l'impressione .che facev a : io stesso, che lo· sentii parlare a Vienna nel 1936, all'ultimo Co11gresso ·della S.o cietà di Urologia, sentii condivisa universalmente questa opinion e. , La fan1a di Legueu gli veniva dalla sua posizione di direttore della Clinica delle malattie delle vie urinarie di Parigi, essendo succeduto nel 1912 ad Albarran dopo Guyon, il fondatore dell'insegnamento e dei quali era stato collaboratore .e scolaro. Per 20 anni dunque, dal 1913 al 1933, Legueu fu il titolare della cattedra e seppe riorganizzare un servizio un po' trascurato a causa della malattia del predecessore: la prova più luminosa e più ·semplice ne siano le cifre delle consultazioni <;be da 12.000 nel 1912 salirono a più di 90.000 negli ,ultimi anni. · Infiniti sono stati gli stranieri che hanno frequentato il Necker; mo1ti, quasi tutti gli Italiani, .che egli prediligeva, e che si sono dedicati alla specialità. A proposito dell'opera scientifica non vi è capitolo dell 'Urologia che non sia stato studiato da Lui e dai suoi collaboratori, che ebbe il merito di scegliersi tra i migliori. Si può dire anzi che sia stato 'Sempre alla testa d el movimento scien-

tifico, che ~on Io sludio delle nuove... tecniche, tende ad . acc.rescere la precisio·n e della diagnòsf, e a favorire i progressi della terapia ·urologica . S?no ~ltre 100, i suoi lavori in Urologia che testimoniano di questa su a attività. · · Oltre il suv trattato, a lui si debbono gli « Ar. chives urologiques de la C1inique di Necker n • la « Clinique uro1ogique de Necker », la fonda~ zione d ella Associazione france·se di Urologia. TfLoli questi che gli. va;rranno una sede· immortale nella cos lellazione degli Urologi. EnMANNo M1NGAZZIN1 • È decedu to a Firenze il tenente genei;-ale medi-

co dott. LUIGI 1\iIAu n1, uno dei •pochi.ssimi supersliti della pattaglia d 'Adua. Recatosi volontario !n Africa, . dette prove cli ero~smo durante quelle infauste giornate; venne gravemen te ferito da un colpo d'ascia, .ma gli fu risparmiata la vita; MeneJjk lo· fece internare in Addis Abeba e poi lo fece rilasci are. ·· Il M.\rJnr oo:O:Li11uò a servire la Patria quale. me(}ico rni1itare risalendo la carriera fino ai fa·stigi . Par lecipò alla campagna libica ed alla guerra mondiale. M. P.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGON' Capo Redattori~ Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Numero 11 (novembre 1939) contiene: LAVORI ORI·GINALI : I. - A. MusSAFJA : Un caso di cardiopatia t ireotossica operato di tiroidectomia. - II.• E. SLAVJCH: Sulla semeiologia dell'orecchietta sinistra. I PERIODICI SPECIALIZZATI. - A1'chives des maladiès du co~ur e,t des vaisseaux: BICl{EL G. : !ipovitaminosi B·1 e cardiopatie. Importanza della carenza in vitamina B1 nella patogenèsi dei disturbi cardiaci della gravidanza. - MICHAELIDES G.: Im portanza delle derivazioni precordiali e della prova da sforzo· nella diagnostica elettrocardiogra.fica dell'angina di petto. Zeitsch rift fii.r K1'eislauffor$chung : REICHENFÈLD : .Tu bercolosi miliare e tubercolosi del miocardio. - W. HERKEL: Ricerch~ sulla stenosi istn:ni-0a dell'aorta. TRIA LE RIVISTE ED I ·OO.N1GRESSI : M. R . CASTEB, BATTRO A. GORODNER : Le proteine del siero sanguigno nella ipertensione arteriosa. - R. A. BULLRICH, N. ORSINI, O. I. A CEVEDO: Il problema della ouabaina sottocutanea. - V. MALAMANI: Sopra un singolare comportamento ecgrafico dopo digitale in soggetto con cardiopatia reumatica. - R. WYBAUW: Rottura delle valvole ca-rdiache da sfor.io. - A . KoHRYNER : Il piede piatto es'J)ressione ,m orfologica dell'insufficienza co· stituzionale del cuore. - E. D» SoMEZ : La dominanza nell'extrasistole vera e falsa. La dominanza e la respirazione. - B. WEICKER: Diagnosi cure delle infezioni focolai nelle malattie cardiache e circolatorie. - G. BOURNE: Angine da sforzo come unico sintoma di trombosi nelle -0oronarie. - L. LAUGERON: Avitaminosi B. e insufficienza cardiaca. - M . PELLEGRINI : L'equilibrio acidi-basi nell'ipertensione arteriosa. Nota II. 'l1entativi di alcalinizzazione e di acidificazione negli ipertesi. - P. BENEDETTI in coll. con V. SABENA : Sugli ·elettrocardiogrammi così detti di ·prevalenza ventricolare. Nota II. Ris'J)osta di un metodo di valutazione tipolQgica individuale. - FINGERLAND: Al'terite <Joronarica -causa di morte improvvisa. NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE: P. Cossio: Apparato circolatorio. Abbonamento pP.r il 1939 : !talla L. 5 O; Estero L. 6 5. Per gli associati al << Policlinico ,. : Italia sole L. 4 5 ; Estero sole L. 6 O. Un numero separato L. 6,50. 1

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Inviare V81glia Postale o Ohèque Bancario all'Aro. ministrazione del giornale •l Il Policlinico», Via Sistina, 14, ROMA.


cc IL ' POLICLINICO n

2128

[AN1~0

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RASSEGNA D'ELLA STAMPA. MEDICA

m.ea.;

ag. - ANz1LoTT1. L,ilèite regionale. - N1coTRA. La familiarità dell 'anemia . mediter. . ranea. · Ped. · med. prat., giugno . PoLAzzo. Stenosi cong. . . del J)iloro. - MornNo. Allattam. e mestruaZIOnl . Ailed. sport., giug110. - ~{ARGARlA. Ulilizzazione 'dei glucidi n el lavoro muscolare. - SANGIORGI. Pubertà ed ed ucaz. fisica . Deut. med Woichens., 11 ~g. -- ScHILLTNG. Vaccinazione contro la malaria. Klin. lVochens. - WoLFERS e KusxA. Ricerche • strutturali sulla coag·u lazione del ang,ue. - POLI. ~ 'equilibrio degli elettroli.ti n~ll 'infiamrr1azion e • sierosa. Journ. med. Lyon, 5 ag . - Du1•'0URT. Le tub. fibrose del bambino consecutive all 'infez. pii. n1ar1a. . L . Blatt. f . inn. 'Nied., 12 ag. - THADDEN. Sintomi precoci di clisturl:>i en,d ocrini. Giorn. 1ned. mil., luglio . - C1GNOLJNI. La marconiterapia n egli assjderamenti e ipotermie traumatiche. - M1LAN1. Sopravvivenza dei germi nella cut e. Min. med. 1 11 ag. LuBIANJ_ Diagnosi rad. differenz . dell'iperemia f)as•siva e dell 'edema del polm. Paris znéd :, 12 ag. - CnosNIER. Le adenopatie e la forma leucocit. nella rosolia . J. am. med. as . , 25 luglio. - HERBST. La tub. Studi sulla vitamin a K. - ~OLLÀX e A. JoEL. Metocli moder11i di esame dello sperma. J(rux. méd., 13 ag. GouGEnoT. Immunizzazaziorii cutaneé nell'eczema. Presse méd., 12 ag. -· Moun1r.;,·1rA.Nn ed al . Enteropatie da carenza . - LETULLE e DuTTER. Diagnosi biologica della pertosse. Ccalpel, 12 ag. - LE FEVRE DÉ Ann1c . I prodotti sulfamidici nelle meningjti. J . se. méd. Lillei, 13 ag. - FLAMENT. Nanismo renale con litiasi urinaria. Lancet, 12 ag. - A. RYLE. Neurosi viscerali• · ]\ifed. Welt., 12 ag. - RonnscfJNernER . . La cecità, ca uise e profilassi. Bnll. . méd., 12 ag. - 'fERRIEN . l per1ensjone generale e disturbi oculari. Rad.

XLVI,

Nu~1.

491

Britisli n1ed. j., 12 ag. -

BAncnoF·:r. La con servazio11e degli alimenti dal pu1110 Q.i vista dell 'e-conomia nazionale. - GRABAM é· KmR. I Lipi comuni di ipersensibilità e loro tratlan1 . Marseille m.éd., 15 giugno e 5 lug. - Nu1n erf dedicati alla dcrmato-venereologia. Rif. med., 12 ag. - G 1ANNON1. Colecisti le acu La: tifica primitiva. Ga;z. . hòp., 9 ag. - BABONNEISE e Ho·uz,r~. En1iaI rofia facciale progre'Ss. in un ragazzo. Acta med. scand., ag. CABARE. IÌnportanzéll del fattore pjtuitario n élle discromie cutanee. AscHER. Resi·st enza e immunità nella tub. - AL-"\VAIL. La terapia jodicà nell 'ipertorlia e arteriose! . J . am. m,ed. ass., 5 ag. - GuNnnv. Inloissicazione da bromuri. - BoctmERY ed al. In dicazione per l 'uso dell 'ossigeno . Wiener Klin. .W och s.. , 18 ag. - JIAsLJNGER. It cinquantennio della cislo·scopia. - RrsAK. Il sist~ma pjlifero de11 'uomo nel su o 5ig·nificato clin1co. . Am. j. med. sciences, ag. - ' '' oLDMAN e PoLAN. L 'allumino colloidale nell'ulcera peptica. - HAì\II.BLETON e CHn1sI1ANSON. Scelta della tecnica per la prova di sedimentazione. - BAUE·R. Rapporti fra corea e infez. r eumalica. Arch. it . . studi neurops, ence/., epiles., genn .marzo. ~ Num. mono·g raf. sull 'encefalite. Arcli. arg. neuro1log. , n ..5-6. - Num. monogr. sull 'encefalogramma. RaJSs. int. clin. ler., ag. - J\1AGHI. Supp·urazio11i e gangre11 e polm. J{lì·n1. Wochens., 19 ag. HAUSBERGeR e al. Rapporti fra vitamina C nel ·sangue e ricambiO' febbrile. - ANTHONY e BnoGLIE. JJa limitazione· dei movimenti diaframmatici. P1'e.sse méd. , 16 ag. - DuMAS. La malattia ipertensiva. 'Nuove concezioni. Prensa med. arg. - Onosco. I mportan za delle· infez. focali nell'allerg1zzazione. An. fa 1c. m e·d. Mo·ntev·i d. nn. 4-6. - CA1M1. Sen1eiologi<,l e clinica dei Yersamenti i11traperito11eali. - P1AGG10 BìANco. Il vaccjno tifico per via enclo,·enosa. Am. j. obsl.-gy n. , ag. Tossiemia1STRA1rss. della gravidanza. - PAGE ed al. Fisiologia del! 'ipertensione nell 'eclampsia. - GALJ..OWNY e PAUL.. Trattn1J1ento dell 'aborto precoce.

lnd.ice alfabetico per materie. A·n_ 1 ministraz. sa;nitaria

. .·. . . .

Appendicite acuta: tratt am. bismul]co A's ma ·bronchiale: ricerche sul sangue Bibliografia . . . . . . . . . · · ·· · · :Blenorragia: trattamento co11 J preparati sulfa~ido -'piridinic) . . . . .

Cronaca del movimento co rp orativo 1

1

Cuore: infarto e sindro1ne d 'infarto Ferite di guerra de] la facc ia . . . • . • Gruppi · sanguigni: cl ali e problemi recenti • • • • • • • • • • • • • LEGUEU F. • • •

Pag. 2121

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2087 2121 Zll4 21108

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Nevralg·ie Jo,m bo-crurali d 'origine colica . . · · · · · · · · · · · · · · · Pag. 2117 Prurito ed eczen1i anali: infiltrazione anesretiz:Zante . . . . . . . . . . . )) 2118 • )) 2118Psicosi ed età criticn . . . • • )) 2117 Shock da cardiazol • • • • • • )) 2118 Sportivj: glucosio nell 'alimentazione Tiroide : ane·stesi a _. . . . . . . . . )) 2102' Traumi cranici chiusi : ipoten·sj~ne del )) 211!t liquido c. - r. . . . . . . . . . . . Traumj cranici: · ernia cerebrale in .. . . . . . . . . . . . . . )) 2114 terna ~.

-•

Dirittr di proprietà riservati. - N~,;: twtoritzazione scritta dalla yedazione. !

C.

FllUGONI,

con.senf-àta la ristampa àj, lavo~

pubblicati nel .Policlinlco se ·non in seguito ad 'Vi.e.tata la pubblicazione di sunti di essi senza citqrne la fonte. . lll!DITOJUI ·

Red. capo.

A. Pozzr, resp. Roma, Stab. Tip. Arman-i di M. Courrier


ANNO XLVI

Roma, Il Dicembre 1939 - XVIII

Nnm. 50

'' PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

''

___

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ..

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

P R ATICA

CESARE FRUGONI

Per

1~a.n.n.o

Clinico Medico di Roma

1940.

Ai Medici Italiani, Il medico oggi, qualunque sia il campo nel quale egli svolge la sua attività, anche se

specialistica, deve aggiornare e consolidare sempre più le nozioni fondamentali di medicina e di chirurgia generale. ·

La mentalità medico-chirurgica si va sempre più avvicinando e ingranando. Oggi il pensiero medico è continuamente po/a rizzato a soluzioni chirurgiche e l'attività del chirurgo è animata da mentalità medico-biologica. Oggi il medico vede nella chirurgia l'ausilio frequente a problemi che sembravano strettamente inerenti alla medicina interna e persino vi sono medici che si fanno chirurghi (nel campo della chirurgia toracica e della neurochirurgia si contano brillanti esempi). D'altra parte, l'alta coltura e la mentalità scienti/ico-biologica del chirurgo moderno fanno di lui un medico che cura chirurgicamente. D'onde la necessità per ogni medico di ravvivare sempre più la propria coltura generale e di seguire l'evoluzione e il progresso . della medicina ,interna e della chirurgia generale e di avere a disposizione giornali che lo informino sinteticamente degli infiniti problemi generici e specialistici, nonchè medici politico-sociali e dei grandi progressi attuali nel campo della medicina curativa e preventiva. '' Il Policlinico,, '}elle sue tre sezioni medica, chirurgica e pratica è l'unico giornale Italiano che da solo mette il medico in condizione di poter corrispondete ai molteplici obbietti indicati. E ogni sforzo sarà fatto perchè le due sezioni medica e chirurgica comprendano i migliori contributi d'indole eminentemente scientifico-pratica e di natura clinica, mentre la sezione pratica, aperta alla collaborazione di tutti, cercherà di essere sempre più largamente ecletticamente aggiornata e sopratutto utile al medico pratico, che ha bisogno di nozioni brevi, selezionate, esposte in guisa da consentire dirette ·&edu.zioni e applicazioni. ''Il Policlinico,, in questa ora per tutti di raccolto e severo lavoro a servizio del nostro Paese, /ara il più e il meg·/io che può per corrispondere al fine di un sempre maggiore potenziamento .intellettuale della classe medica italiana. LA REDAZIONE '


Roma, 11 Dicembre 1939 • x1· III

UNO XLVI PREZZI

D'ABBONAMENTO

Nurn. 50

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Slngoti: Italia (1) ALLA SOLA SEZiONE PRATICA (3ettimanale) L. 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 65 (1-b) ALLA SOL\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L . 55 -

1940

IL

Estero Cumulativi: Italia Eetero L. 115 (2) ALLB DUB SEZl~~· (pratica e medica} . . L. 110 L. 166 L . 66 \3) ALLE fUE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 166 L. 65 (4) ALLE IRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196

Un nume ro separato della SEZIONE MP.DICA o della CHIRURGICA L 6: d e lla PRATICA L. 4,00

L'importo del.'abbonamento, che può essere inviato con Vaglia Postale o Chèque Bancario, può anche es~ere versato, •eaza tassa, rei Conta Corrente Postale N.1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovutoriscuotere contro Traita Postale dell'Am ninistrazione, questa con porta l'aumento di L. 5. 11 ·

SOMMARIO. Note e c-!>ntributi : V. Palumbo: Tumori inaUgni sott oposti a terapia irradiante radio-attiYa. Os 5t:lrvazioni cliniche : M. Moraldi: Volvolo di t u tto il tenu e in portatore di m esenterio comune. Sunti e rassegne : ORGANI RESPIRATORI : H. Weber: L 'enfise1na polmonare diffuso d ei vecchi. F. A. Willius: La dispnea funzionale. F. Dumarest e P. Laigare : Le indicazi ~ ni attuali d ella f r euicectomia. PROBLEM I NUOVI: H. Strugolo: · Azione biologica dell'altezia d al p unto di vista dell'aeronautica. Cenni bibliografici. 1 Congressi Nazionali di Medicina e Chirurgi a: XL VI Congresso della o~ietà I talian a d·i Chir urgia. Appunti pe·r il medico pratico: CASISTI CA E TERAPIA : Le afJezioui. cron ic'h e d ella ci stifellea ed il l oro tratta·

mento. Chirurgia cl-ell a cistifellea. Ql1el ch e occorre sa.per e della vitamina P-P. - L inalaz-ione di ossigeno assoluto. MEDICINA PREVENTIVA: Sopra i nuovi 1netodi di lotta contro il tetano. Siero-va cci nazione. Siero-anatossiterapia. Prevenzion e per mezzo delle soluzioni di antitossina tetanica. MEn1C I N~ SC IENTJFIC.A: Ricerche su l contenuto in B. d el ~ .-in gue col test b iologico sul fungo Phycomyces Bla k esl ezanu s. VARIA. FORMULARIO: Nei su dori d·ei tisici. Nella vita pr·Jfessionale : Amministrazion e sanit.a1·ia. Concorsi . - No1nine, promoz.io11i e d onorificenze. Notizie diverse. Necrotogio : In morte d e l prof. Lionello Lenaz. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

gui la) , non ne eJ)l)c 'a11t uggio : co11 le1111)or a11ea111c11te cornin ciaro110 a 1)cggiorar e le condizio11i gc11erali p er sopraggiu11 ta i1efrile in •seguil o acl u11 processo infjan1malori o t on sillare. Rico, er.1lo in I s lilul o il 23 febbraio 1937 prese11la\"a una tun1cfazio n c <l el YOlt1me cli u11 gro so pug r10 alla regio11e i11 g ui11ale <les tra, di co11si·s te11za piullc to dt1ra, fi a J)r ofo11d an1e11te, a for1na 0YaIa1e, in l cres. unte a11ch c l a reg ione sopra-J)Ubi cn . l.a <lea1nbul azio n e era l)Ossil>ile con clifficol l i1 e solo co11 }'appoggio su clue ])a sto11i. Il Pazi c11 Le acct1snYa cli lur]Ji à ~ari co cl ella l11i11zio11 e: l 'c an1e delle orine rli111ostrò il 0 ,40 ~o di l!l]) u111ina con ljrcscnza cli c ili11 clri jali11i e glo1JtlJi ro i 11el secli111e11lo. L 'e·sa111 e r adiogr aiico d el pac ino n1ise i11 eviden za u11a Yasla lesion e di str11Lli,-a a carico clell "ischio, del pl1he e cli parte d ell ' ilio d estr o, con es l cn sio11 e ancl1c a lla bran ca ischio-pubica s in is lra: (Yecl i fig. 1) . L 'csan1c cr o111·oc jt on1e lrico d el sangu e cl ie<l e: 4.020.000 G. R. . . . . . . . • • 4.900 • G. B. . . . . . · · · .. .... ... 64 • • lìJJ.

l sT11·uTo

R..\.DJOTERAP1co I 1·A LI.i:\ NO

-

FIRENZE

• T111nori 111alig11i St•ttoposti a terapia 1rradiante radio-attiva.

Prof. \ t.

P .\ L\.:MEO.

CASI 'fICA CLI;,\ICA 1\1. (; iu CJ) PC di a nni 40, coni uga lo , in1picgalo. da R o111a . Paziente i1nmune l1a precedenti n1orpo i fa111iliari e personal i. I 1) rimi ; iu t o1n.i d ell 'a tluale malallia si inizia r o no s1)011la11 eame11tc n el 1930 con dolori a ll 'a11 ca e al g i11 occl1io di d estra, sen so di lrafilture , difficoltà 11ella clca1n bulaz io11e.

1

For tnu l a leu cocitaria: Poli11uclea li n el1lrofili n eos inofili n })a so fil i • Linfociti . . . . . . . F or1ne di })assag·gjo

FIG.

1.

Cura lo come ar lri li co no n ebbe alcun Yan laggio. P egg jornnd o le condizioni venn e so l top o, lo nella prin1aYera d el 1936 ( e i ann i cl opo l 'inj zio <le1J a 111alat Lia) Jrl t1n esarne radiografico ch e din10 1rò u11 a tipi ca ] e io rle o teo-cl a-s licn a cari co rlella 111 e l à tlc. lr:-i. d cl ])a.C in o, p cc ia]n1enle del l 'ischio e del 11ube. Sollopo lo a qt1allro " icli d i irrarli azio11 i R oentge n (non n))))ian10 dal i 11r ecisi . ulla tec nica e e-

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Jleazione cli W asser111an11: n ega liY <.L Lo s ta to d ella sanguificazio11e ci in clu·ssc ad iI1iziare sen z'altro u11 ciclo di irradi azioni U. , -. gener ali emesse rla l am1Jad e a carboni secondo il .. i·s lcm a originale F in sen, e t erapia m edica ri cos tiluen le a base di calcio-arsenico-111a11gane e. ' ìcnne rno.difica la l a die ta ahi Lu a le d el Paziente arricc h ei1clola di Yitan1in e, sostanze proteiche, zucch ero. 1\ ppena con sentilo dalle mig liorat e condizioni ge11orali, s iamo inter venuti con due cicli cli irracliazioni profonde ul Lrapen ctran li a cam1) i co11 ce11 tric i, frazio11ando il })ÌÙ possibile la dose 1.o tnle 11 el ten1110, in m odo da n on 11u ocerc al miglioran1 e11 lo o tl e11ulo: com1)le·ssiYan1en le son o s tati . 0111111i11istr nli 7920 R . Int. a 50 cm. di di s tanza F. Pelle. 11 P aziente potè lasciar e l 'Is tituto il 10 111aggio s u ccessiYO alune11ta lo di J'.>eso di 4 Kg. e i11 ron<lizio11i cl a poter d eambulare a 11 ch c senza 1 ·nus i1io d e i ])asloni.

-


[ANNo XLVI, ~ll l\L 50J

SEZlO:\E l'll.\TICA

Non s i riscou lra' an8 !) ÌÙ nè alhu111i11 a 11è ele1nenti r enali nelle orine. l~u sa com1)Je lan1c11le l a nJa s~a clero1) laslica in g uinale . L 'ultim a conta <lei g lobuli daYa: G. R. 4.115.000,

2131

:\Jl 'csa n1'· r a(liologiL·o dcJ torace 11 clJa 1)roie1,io11e sagill a le i). a 1'i111n1agin r card io ,·a·s rolnre co111par e in u11a Ya ta 011111ra con1palla , cli dc11silà 11olevole, a con1or11i 11el1 i ch e dalle reg io ni r laYea ri 1scen.de i11 l)asso J)fC oc h è r e i lili11 ea. 'fa- : le 0111])ra jJ1 alto appare prodo 11 a <la un a Illa ss~ on1oge11ca p osta a li,·ello d cl 111 a11ubr io s lcr11 a le;

G. B. 9400, HlJ. 59. Il P azient e è ritornalo in I lil u lo per t1na Yisita di co11trollo il 23 dice111hre 1987: aun1 cnLa to in Lolale cli peso di 14 Kg·., cl ea1nlJttlazion c i1ormale, n1in zio11c regolare. All 'esame l ocale: lilJer e en Lra111]Je le r eg ion i ing uino-crurali e in g u1n a l i profo11cle. All 'e·san1 e r a di og·rafj co del ])aci110, rilc' ab ile 11 11 inarcalo processo di ricalciiicaz io11c clcl lc zone os teo-cl as lich c e sacr alizzaz io11c delJ a qui11 Ia 1on1bare. Rivis to nel m arzo dcl 1938 i11 o llin1c cond iz ioni ge11 erali 1senza arc11sar e l)iù é•lcu n dolore: dean1bulazionc normal r. Un nuovo con trollo racliografico cli 1110 Ira un ulteriore progr esso nel processo <li ri calc if icazio11e ( YCCli fig. 2) .

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J

• • •

FIG.

2.

Si 1i c11 c il Pazicnle in osserYazionc e fin'oggi si sono aYu I e co tan len1cnt c ]Ju onc n ol iz ie.

Il ri~u Ita lo Lera:P·e ulico ottc11 uto, in q nesto caso era , ·er a.men te in ~ perv.bilc sja per la ' 'a ta djstruziollc os. ea ch e ])C r ìa d11rata della l11alattia e il tra l la111ento rnc.l iotera pi co te11 tato in aJ)lecedcnza e :enza ~ l cu 11 vaot3·,2"g·i o. P. E 1n1rl a d i a nr1i 89, roniugala, rla Pi ~ l o ia. Entra in I· liltrlo il 1 o ltobre 193 . Pazien le i1TI 1nun c da precedenl i 111 orho i, af.fe I la da dt1e ll1C i cl a cardi o1)aln10, . e n so (}i oppress io n e tora c ica con clifficoltn c1cll a i11 . pirazionc, dis turbi alla deglu I iz ion e C{} accessi n o l I urni cl i I os~ 0 :secca. 11 collo è a nda lo 1) r ogre si\'nJ11en I e a u111cn lancl o di volun1e .d c lcrn1j11n.11do un a co1111)re·ssionc 11olcvolc sul C' ir c.:olo ve11oso : la Paziente presc n laYa a l n1allin o r<le1na alla fa ccia ch e ' con11)nr i,·a ])O i du1a11 le la g·iorn a ln. 11 licYe c~of t aJ n10 ro11lribuiYa a dare co ì a 1)ri111a Yis la 1 'in1pre. sione cl i un quadro Cla S ÌC'O fla. CclO,YiCO. f) in·1ag·r a la 11o leYoln1en le. Rr.azion0 di \,-a . e rn1 ann , ricerca d el ])acillo di l(o.rJ1 ncll 'e~ rrralo, rsa n1e cron1ociton1 c lrico dcl angt1e , e. a n1C' Cf,..Jlc uri11e: 11t1lla cli 11a tolog ico.

Frc. 3. essa 11ella JJroi ez ion e o bliqu a a lalero Jalernle, opaca tulio lo spazio re l ro-s lcr11a·Je ecl aor tico, e r irluce quello r c tro-rarcliaco (Yedi fig. 3 1. L ·e an1e scopico 11o n J1a n1cs·so in eYidcuza alte razioni n ella ft1nzi onnli I à {'ard iaca e d iafra111:n1 nl ira. I tan111i poln1 onll ri e gli a1)ic i ~ i rischiarnno secondo la nor1na n C'll ' in })irazio n e e . o tlo i colpi di tosse. La ter apia è s tata JH'alicnln rncdianlc irradial 7io11i mi•s1e Ro entg·cn- f{ adi un1 nllra,er~o la reg ione s tern ale an leriorn1cn le e ]a rrg ionc in ter~ rapol are posleriormentc. (Tn totale 1950 R. J11L. a 50 c 111 . F. P elle e 450 ~le. <l. a 7 cn1. F. PeJle L ,\I I ermi ne dcl Lra l1n111c11 lo la l)azien I c non accusava più al cu11 di lur]Jo, era in o ll i111e rou cli zioni generali e• co11 n ~ pr ll o .del lull o 11orrnale: lli,·is la in p e r .fe tt a ·~alul e jl 22 di ce n1])rc 19:3~. t 1n 'c .. n111e r aff iog·raiico <lj ron t rollo i11ct I e i11 e' idc11i'11 solo 111odi.ro rinfor zo <le~l i ili e d ella lrnn1a poln1onare. (, -ccli fig . 4 J.

{; li aJJ ici Ei J)fr~ cnln11 0 cl1iari e si ri :-.chiarar10 lJcnc ~ otto i colpi cli tosse. Le bn ~ j ·s i espn11dono rcgolar111enle. ~ell e J)r oic1.joni obliqua e lalero lalcrnle, gli srazi retro-. te rnal e e aor ti co e relroca rcl in r o :lJ)paic110 li he ri. !{is ulta r l1e la Pat: i ~ nl t' è in p erfetto ] JC llC''-~ere .

!


2132

« IL POLICLINl.00 »

Il rapido reg·r cdire e la fusio n e con11)leta della i11assa eteroplastic.a inediastinica sotto 1'azione ·dei r.a ggi d epongo no ì)~f una forma connettiv.ale del tipo p·iù radio-sensibile. Esclu. n ] a possibilità di qualsiasi i11ter,rento chirurgico in casi d el g.cnere, la terapia irradiante cost·itt1isce l 'unico n1ezzo j_)O'&sibiJ e di cura. 1

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(1\ NNO

XLVI, NuM. 50]

yYasser111a11n n ega livo; orine n ormali . Esamo lari11goscopico: par alisi della corda vocale destra. Rifj.t1lala dal P az iente la esofagoiscopia proposta dal prof. Torrig iani, no11 è s tato pos·sibile l 'accertamento is tologico del caso . La terapia irradiante è s tata praticata dal 25 11ovembre 1936 all '8 gennaio 1937 i11 due cicli . Sono st a ti so n1m inis lrati col Roentgen 2500 R. Int. sulle regioni s ternali e para-st ernali e 2000 R. Int. sulla r egione infra-scapolare a 50 cm. di cli stanza F. Pelle.

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F IG.

4.

T. P ilnclC', .cli a1111i 60, coniuga lo, impieg·a to, <la Arezzo . Entra to i11 Is tituto il 25 novembre 1936 . Ana11111esi r em o ta e rece11lc , fa111iljare e perso11ale: 11c~·a tiYa .

Nell 'a1)rile si ini ~iarono i disturbi a carico cl elJa <l eglulizio11c ch e divenr1e i 11 seguito sempre più (liffic ile . Soi:1pra vve11ttl a un 'ematemesi, venne sott opos lo ad esan1e radiog·rafico che dimostrò una fornta t i1)icame·n te ulcerativa, steno·sante dell 'esofago al terzo su p eriore con massa mediastinica eYide t1te. In seguilo ad una seconda emorragia, più g r ave della i)rima, ve11ne ricover ato in I stituto ir1 condizio11i gener ali oltremodo scadenti , anemizzato, a•s ter1izzalo, i11 stato febbrile. All'esame cli11ico, g ruppo di linfonocli alla region e sopracl aYcare de•stra con caralteri tj picamente eteroplast ici. U11 1111ovo esa111 e. racliogr afico mise in evicle11za oltre la grave for111 a ulcer ativa esofagea, una 1nnssa 11eoplas lica n1ediastinica (fig. 5) . . Esan1e cro1nocito111 etrico del sangue: lieve leucocitosi con emoglol)i11 a scarsa , forrr1ula pressocl1è i1or1n al e.

FIG.

.

5.

La · Telc-Curie-,.f erapja è st ata praticata contempora11ea1nen le median I e irradiazion e g·amma ' a distanza su tre campi: son o stati co1n pless~va ­ mente somminis trali 747 Mc. d. (pari a 33.600 1ng. or a) dei quali 270 sulla regione s ternale, 234 sulla region e intra-scapolare e 243 sulla r egione sopra-clavcar e (les lra . Il Pazienle venn e din1esso il 10 gennaio .1937 in condizioni Jocali e generali del tulto soddisfacenti: scomparsa la febbre, non più a1st e11izzato 1 con buona san g uificazione, era in condizione di poter d eglutire qualsiasi cibo. J\.l controllo radiologico 1'esofago si pre·sentava normale (v. fig. 6) : n essun 'ombra mediastinica, fu sion e completa dei linfonodi sopra-claveari. Ai primi di aprile aumenta to di p eso di 6 Kg. il Paziente accudiva alle sue ordinarie occupazioni in pieno ben esser e: 11a potuto continuare la su a vita normale per circa 18 m esi. Morto per sopravvenuta metaist asi al fegato il 2 luglio 1938.

Il caso non è dei più com uni sia 'per la sua tS1ntomatolo·g ia clinica che per il suo decorso.


.. [ANNO XL \~I ,

Nu~r .

50J

I.a 1nan ca11.ta d e11 ·c . . n1l1c 111ic roscoJ_)ico ci tic11 e artcora in du])bio sulla i11trinscca struttura istologica dell 'eteroplasia eso fa g·ea e non crediamo azzardata I 'ipotesi delln possibi lità di llJla forma sarco111atosa i11 cor1siderazio11e della fusio1l e co1111.)lcta ottenuta d ei linfonodi o11ra-claveari e della m.as,s.a n 1cdi ast ini ca radiolCJg·ica.n1entc accertala. 1

FIG.

.>\.ll 'esarnf! d el torace era rilcYabile u11 gros!:'o nodo linfa-tico al caYo ascellare di des tra. Nulla alla r egione so1)ra-claYèare. Esame clinico gener ale negativo. Il radiogramn1a dimostra pleurite a tipo cotenn oso alla base cli des tra e sclerosi apicale omonin1a (Yecli fig. / ). La cura è s tata ])ralica ta co11 2 irradiazioni Roc11 lgen, d elle quali u 11a still 'emi Lor ace destro t an gcn z·ial1nente sulla t,_egio11 e compre11de11Le· :Ja ci.ca lrice, ed una cl irc ll tuH cn lc ·:;ul caYo ascellar€,

6.

La cicatrizzazio11e dell 'ulc.cr.a zionc esofa gea si sarebbe viceversa J?Otuta ottenerc 10 st esso J 11ch e tratt.an dosi di forma · e l)jtelia le. Il jJeriodo d ella sopra,rvivenz.a in ""ep:u ito nl tr<ttlamenlo n on è d ei più comuni 11el carci11oma esofageo giacch è, tra11ne rare eccezioni , questi pazienti l1a11110 in i11 edia una so1Jrav' iver1za di circa G n·1c-.. i.

FIG. --

1

G iorg in a cl i n. 45, da Pog·gio <li Parf:-ig nana. En Lrata in I slitu lo il 29 di cembre 193.J. Oper a ta n el g iug no del 1934 di asportazion e d ella mammella destra p er carci1101T1a. Con sigliata dal chirurgo ch e l 'aveYa oper a la e dal fratello medico (li sottoporsi ad un ciclo di irracliazio11i Roen lge11, sja per il suo be11essere fisi co cl1e p er Je J)Cr sonali occu paz ior1 i , non vi. si sot I opose. Nel novcn1brc dello lo so anno la Pazien te Ye11 11 e rioperata di as1)orlazione di un 11od ulo 11 eoplas tico n1 a ni fes ta lo ~ i ulla cica lrj ce oper a toria . Sol o dopo quc. lo inl erYen lo si d eci·se acl entrare in Istituto. G.

2135

SEZIONE PRATICA

o-

7.

. on1n1inis lrando il 120 ?~ d ella H.E. D. a 50 cm . apparecchio modella lo sull 'en1itorace e sulla redi distanza ; e con 'f ele-Curi e-Terapia med ia11 te gion e sopra-claYeare (l e::; lra: i11 lutto 873 Mc. d., pari a 37.200 mg. ora. Un processo infia111111a torio i11flu en zale alla base destra, sopraYYe nuto al termi1ìe della cura, è ~ l a to felicement e su nera lo dall a Pazien le . . !llla fine del n1ag!:{ io 193.5 una Yi sita ò i controllo fece con st atare le ot lin1e condizione locnJi e gi: . nerali: fus ione con1plc la Ci el I i11fonodo a sce1l nre. Esame r adiografico del lorace: n cga liYo (Yedi fj~

8).

I... a. Pazie11te è tull 'o ra in con11)Jelo ]Jcnes·sere.

Il risultato olle11uto in qu esto r~~o con lt1 terapia irradiante è dei pil'1 f<l,·ore\ oli e ~ i ' on .. id era &J)ecial111cn tc la rrc: icliYn dell 'eterop]~ s i a ai linfon ocli n::-celltlri e la <;'. 1Ja fu . . ione ct,111p1eta da 11iù cli 1 n 1111i.


'213G

l< IL POLIC!.lNICO »

1'alural111 enlc i:ier lulti, i11 a in llLOdo particolare i>e r i ra dio l e rur~·i sti , si l>O nr il dilen1111 a .; ulla 01)1)orl u11ilù o n1e110 del l 'irradiazione co1111)len1cntarc n cg'li i11ter,·enli cl1irurg ici i)er tar ci11on1a 111ar11r11ario: 111ratic,a cl1e per la n1 ag·gior 1)arle degli AA. cl1e $Ì intcressar10 dell 'a rg·orl1en lo, è o·gg·i da rilencr::i l)ÌÙ cl1e t1tile n e•

c.. tl ... sa r 1a .

No leYolc a 11 cl1 e il co 11 1pc1rta1n cnlo del foco .. • ]aio plcuri.co risolto ·i co r111)Jetan1 entc ir1 seg Lr,.• t u .:.t 11 a ·~ u r a .

I AN~O

XL VI,

i\Ul\L

50]

Alla fin e cleJ la CL1ra la Pazien le era in cond iz ioni ge n erali 111 ig lio ri e senza alcu11 dis turbo locale : n o lcYol e r egr es ion e d cl tumore 1nammario e d ei linfo11odi élscell nri . All 'esan1c cr o n1oc ito111c lrico d el sangue: le u cope11ia (3000 G. B.) . 1

Radiogran11na torac ico: n essu na lesione parenchimal c, aclerenza })Je uro-diafram1natica destra , liper o lo spnzio r e i ro-ca rdiaco, non liquido (Yedi fig-. 10) . I .a Pazie11t c c iuquc rn esi clopo prese11lava un 11oclulo r11a1nn1dri o a ca ra l tcrc fibroso, spos labilis s i1n o: 11i ccoli li11fo nocli sclerotici a11 ·ascella. Buo-

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JG.

8.

S. ]·],·ira cli a1111i 57, co11iuga ta, d a Pi a. l~ l C'ro pla ia tipo sc irro della n1 arn~1cll a dcs tru. co11 li1lfonotli al caYo ascellare 01no n1mo e vcrsa 1n e nto pleurico a d es tra (fig. 9 ). Nulla n carico d egli al lri orgar1i , buona la sa ng·u ificnz ion c, 11 egatiYo l 'csa111c delle orin e. Es tratti <1 L1e litri di liquido for lc111cn lc crnorr ag ico (e ·ucl a to ), l 'e a111e r adiografico c~i 1.11os tr ò .tra1c~ i fiJ>ro·~ j tra i clt1e fogl ietti 11lcur1c1 a l d1 ~o­ Jlra dcl li ,·cllo del liquido a IJor la lo, )iJ)cro l o s1Jaz io r c l ro-cnr.cliaco. Sco n s igli a I o l 'i Jl l cr,·e n lo cl1 i ru r g· ico YCH 11 e i11 I lilulo prn ti.cn la te r ap ia R oc11lgc11 -Ilacliu1n clal 30 se t lc1nhrc al 21 n0Ycn1hre 1936. Son1;11i11is trali co1111)Je ~ iYt1111en t e 3460 n. Jnl. (' 270 ~re . cl . con apparcccl1io n1 od ellalo s ull a regio. 11 e n Hl 111n1ar1a. Duran lf' tale 11cri odo i clo,·c tl c in LcrYc11irc tre YOlle L'On la Lor ace nlc i per il riforn1ar i dcl liquido. ::.t'111pre cniorra.~r i co .

F1c. 9. 11a l a ·anoc uifi cazion c . ol l iill e le co ndi zioni ge11er al i. I n qu es te con.dizion i è •s la lo co11 siglialo cd eseg·uito l 'in lc rYe11 to cl1irt1rgico. . . L 'e·san 1e i tolog·ico cl in1 ostr ò car cinoma solido i1el 11ocl ul o clcropla I ico 111an1n1ario, scleros i dei linfo11 ocli a celia ri , pre en za cli r lc111enti n eoplas ti ci e1)ileliali n e i lol)uli g ro sso ·i ascell ari . . e; uarit u c hirurg ican1c n le, al co11trollo rad~o,gra~ fi co è s1 a I a 1nessa in C'Y idenza scar sa quant1ta di liquiclo Jjbero, n1c n Ire si è diin o1s trata normale Ju lu111i11os i Là d el cru11 p o polmon ar e sopras tan!e · NUO\'O r iclo cli irra-cUa z ioni noe 11Lge11 dal 4 g1ug·no al 26 g iugr10 1937 ( in t o tal e 6300 R. Int . a 50 c1n. F. Pelle) . 'Tre i11rsi clopo cru c-s lo e1.~ond~ in lervento n.on er a riY elahile alcuna local1zzaz 1011 e e leroplas1ca nll 'e a111e cli11ico . Il racl iogr a 1nma del torace dimot r nYa 01-;aca111 en lo h nsa lc a cl c tra .co~ tralci fibre.s i ... enza eg11 0 cl i Yer nn1en lo l1q t11clo: abbala1 tza e 11iaro il cn111 po 1~01 n1onare soprastante.


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50J

SEZIONE PRATICA

Tali co11dizio11i ·si sono mantenute dura11te un a11no finchè 11ell 'o ltobre d el 1938 è 1s tato n e.cessario un terzo inlerYe11to radioterapico in seguilo alla co1111)ar sa di noduli cu ta11ci all 'cmitorace destro e linfo11odi palpabili alla regione ·sopra-claYeare des tra e ascellare sini stra . Non segni di versa1ne11lo i11 lra-pleurico anche all 'esame r adiog rafico .

2139

PtL\SSU:N1'0. I casi rip\>rtati dall 'A. ri\'eslono particolare i11tportar1za giaccl1è dimos tra110 che anche in foc1ne gravi ed estese di tumore Jnaligno, tali da ·e~serc considerate ormai fuori di ogni presidio terapeutico·, è s.e111pre possibile ottenere dalle irradiazioni radio-atLive, applicate con. I ecnica adatta, dei ris ul1 ati tera_p eutici e talv0lla delle g·uarigionì insi)erate. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE 0srED.\.LE AL

PoLrcLrN1co U l\trn E RTO I I N RoMA

II PADIGLIONE Cu CRURG1co Primario: prof. S. J\iluz11.

Volvolo di tutto il tenne in portatore di mesente1~io com11ne. Dott. M1No MoRALDI, aiuto chirurgo.

~"'IG .

10.

_\lla fi11 c d el tralla111 er1lo l a fu sio11 e d ci 11odi cu.tan ei era comple ta e rio tevol e la rid uzionc del ·yoJ urne de i li11fonodi : s tato g·en era1 c reJa tiYa111cn t e ] )U0110 . Oggi in o&servazio11c. Que~Lo

iJ

C<."lSO i) reced e1tt~

din10 tra l '(ffell.:> }Jenefico d elle irradiazioni radio-atti"' e ancl1c sul co111portam ento d ell e form e j)leu1 icl1e .g·jacc1tè per più di un anno è sta to poss ibile constalare la n1a11ca11 za di essudato j n seguil o a11 'irradiazione. 1\ltro fatto importa11te è il re_perto ·d i e]cJ)1e11ti i1 eoplastici n ei lobuli g rassoisi del caYo «~1_:.e ll are in eg uito .all'irracliazione : il car ci11cn 11 a d ella mar111r1e,l]a è seconclo noi di d on1i11io ra<lio-cl1irurg·ico e - ancl1e Jlei casi clini ra r11 e1tl e g uariti co·n le irradiazioni - è sen111re con igliabilc su cce_ ... iYa111e11le l ·ablazionr J1irt1rg·ica 5eguita da un nuovo ciclo di a1)1)li·cazio11i radioterapie.b e. co111e

Iliferisco il prese11te caso noi:i tanto p~r la su.a rarità , quanto per i ·rilievi clinici e diag 11os tici c ui dà occasione la sua sintomatologia , e ch e pe11so ab1bi.ano un interesse gen e1·ale nella diagnosi dell 'occlusione intesti11a le e dell 'addon1e acuto in genere. Il mesenterio ileocolico comune (M. c.) è una n1alforrnazion e la cui conoscenza risale a Grilber ed a Toldt; alla autopsia si era riscontrato molto r aramente, ed in pa tologia 5i ricordava soltan.to ~ella trattazione delle occlusioni intestinali co·m e una delle cause predispo~~n1i al volvolo ecl alla ~nvaginazione; data a1Ppuilto Ja sua rarità, ~ra con siderato soltanto come una curiosità anatomica. Il moltiplicarsi ·d ·egli .a tti operativi sull 'addon1e da una parte, e da11 'altra la ricer ca radiologica dell'apparato digerente eseguita sistematicamente su un gran numero di infermi, permisero di for.m ulare ]a diag nosi di M. c . n el vivente. Si potè dimostrare così che la su.a esis tenza è molto più fr equ ente (1) di quanto non fa ccia110 supporre i rilievi autoptici; in oltre ... i JJOt~ stabilire ch e 111olti pazienti ch e accusa,rano· di sturbi addon1inali cronici presentavano un l\f. c. senza leion e organica o fun zional e di n essun altro org·ano; era logico attribuire in qu esti ca~i tutti i dis turbi a lla inalformaziorLe congenita. Alic uni Autori giunsero così a creare un c1uadro n10 rboso da l\tl. c., b e11chè altr i Autori 1

(1) ScHAFFER nel 1936 h a raccolto nella lettera tura oltre 100 caisi di M. c.; dopo di allora ne sono stati pubblicati al tri casi, e mi risulta che nlolli casi rliagn os tica ti radiolog icam ente, per e: sen11)io negli Ospedali di Roma, non sono stat1 IJupblica LL perch è l 'affezione è ormai ben nota_


2140

»

cc IL POLICLil'iICO

11ersiste~.5ero

nel i1eg.a re a queslo og11i rapporto di causa ad effetto. Con1unque •5 ia. oggi si l) UÒ cor1clu·dere che il M.c. è· una malformazione Telativam ente lfequente, le cui conis eguenze i)atologicl1e possono prese11tarsi sia acuta1nent.e çhe cronicamente, e ch·e quindi va ben cor1osciuta dal medico e dal chirurgo. Poichè esistono ampie trattazioni sul M.c. ia in Italia che all'·e stero, mi limiterò a pochi i·icordi anatomici rimandando p:e r il resto ai lavori di Taffagnini, di Ferrandu, di Sancler,a, d~ ~.,razer e Robbins, di Dott, di Hencker, Griinwald e I\.iilmann, ecc. Il i\1. c. è una malformazione che si stabilisce durante il 4°-6° mese della vita fetale; essa è do1v uta a n1ancata o insufficiente o inversa rotazione d ella branca i11feriore (o .p ostarteriosa) dell'ansa ombellic<1l0 (quella parte che diverrà poi g1 osso intestino fino alla flessura sr>lenica), la quale di norn1a ruotando sul suo af'se viene a i)a1S$are avanti e sopra alla branca superiore to prearteriosa) della stes .. a ansa 01nbellicale (qu ella p1arte che diverrà tenue). Questo mo·vin1ento di rotazione, che av,riene in ~enso co11trario alle lan cette d ell 'orologio, 11a ver conseguenla di P'O riare i] grosso intestino (ceco, .:1scend·e nte e trasverso) dal J11ezzo del \avo addominale, dove si trova origi11ariamenLe, nella sua metà destra . Il mesocolo11 viene trascinato in questa mi~razion e verso d estra e la sua superficie posteriore (01ig inariam-cnte superficie destra della branca inferiore dell'ansa on1b·ellicale) si porta s ulla parete posteriore del cavo addominale, fì ssando-:;i al peritoneo parietale posteriore. Il ·M. c. ripete quindi n ell 'adulto uno stadio d el normale .sviluppo fetale d ell 'intestir10-. Avre1110 in esso che la maggior parte del tenue sta a dPstra della colonna vertebrale, i11entre il gros~<'» inLesti110 sta a sinistra; che il n1esenterio del t enue si pl'Osegue direttamente nel mese del ceco e del colon ascende11te essendo così ceco -e ascendente 1JerfeLtarnent e 1ibe1~i e mobili; disce11dento· e sigma inve<'c nor1 p1arteci.p3ndo nlla i11alformazione conservano situazione e caratteri norn1ali. Jl duodeno no11 · rt1ota con1e di no1n1.a \ er so ::;inistra e non aderisoe al peri1o neo po teriore per formare la flessura duocleno-d ig iunalr,; 1.a parte di scendente del duocl e110 passa direttamente n el la 1)rima an·sa d el 1f:\n110 situata a destra. Questa malformazio,n e di solito i trova isolata, ma può .accomp,agnarsi anche ad un sito i11\·erso parziale di altri visceri; si intende ch e di essa potranno trovarsi g·radi diver si secondo 11 periodo dello svilupp-o in cui si è pTodotta. I segni radiologici cl1e ne pern1ettono il 1

1

1

1

[ANNO XLVJ, NuM. 501

riconoscin1e11to, so110 con seguenza diretta J 1ello st&to analon1ico; fonda111enLalmente si troverà il tenue disposto p1. ev.alenteme11te nella metà d estra dell'addo111c, n1entre il cieco e tutto il g rosso inte1&lino si troveranno nella metà siJtistra; la flcssuTa duodeno-digiunale mancherà , e la parte di scendente del duodeno picgl1erà ver so destra invece che a sinistra.

J.ie corr1plicazioni acute del M.c. non so110 così frequenti come potrebbe sembrare. Schottle n·cl 1926 ha trovato in tutta la lettrrat tir.a 20 casi di volvolo del tenue in porlu lori di l\1. c.; di questi 20 ca'5i erano stati or~erati solo 12, e di questi erano sopravviss uti solo 4, 1nenlre gli 8 non op1e rati erallo tolti morti (n1orlalità 80 %). Nei st1oi due casi personali la torsione , c l1e i11leressava tutto il tenue e parte del •grosso int e~ tirio, era solo di 180°, non si accompagnava a chiusura completa del circ,o]o intestinale n è n l esioni vascolari, e datava n.el prini_o caso da all11eno sci settimane, nel see;o11do caso da aJn1c·110 14 giorni. Dopo il lavoro di Scl1ottle ne son o apparsi nltri 11u1nerosissimi sul l\'.I. c., ma nonos.tant c abbia eseguito diligenti ricerche bibliograficl1e, ho poluto trovare solo le seguenti l)tlb·h l icazior1i riguardanti casi di volvolo : Azb ukin in un lavoro russo del 1927. di c ui h i) potuto leggere solo il riassunto , giunge alJ,1 con clusione che nel M.c. una torsione di 360° può ciecorrere ancl1e sie-nza lesioni ,·ascolari gT·a, 1.i con il quadro ])iù benigno di un ileo da ostruzione. Jacobi i11el 1928 presenta il ra-so di una )}a111bin.a di 4 a1111i so[feriente per M. c. e lllOrta ver ,·o]volo del tenue, non operata perchè la diag1,osi era di crisi acetone1r1iche. 'i\Tau ,gl1 n el 1P28 pub·b.Jica 5 casi di Mc. opera Li , uno d ei quali presentava crisi occlt1&ive, r h c era110 detern1inate da con1pressione del mese11tere , stirato in b.us&o· dal peso d ell 'inte,:1i no , su llu flessura d11odeno digiunale. 1\.arell nel 193~0 ha oper.ato t1na donn a di ,·oI'. Olo della i)arte inferiore d·ell 'i]eo e della l11età destra <lel ·colo11; la diag·nosi di 1\1. <'. era stata già fatta precedenten1ente ir1. occasione di t1na <rµp€ndice c ton1ia e di un 1e sa1ne radiol ogico clell 'ap·parato digere nte; l'esito fu in g t1ari• !?'!Oll e. ' i\J oriiz nel 1932 p·u bblica 4 casi autoptici cli i\1. c., in du e dei quali la n1orte fu cau sata da volvolo d el tenue e d el grosso intestino. collo n el 1933 1)uhblica due casi di Yol volo d el ceco in l)Ortatori di l\I. c., ambedue gua riti. 1


f1\.~NO \

l , \ I , ;\ l

.\I.

.30 ]

, EZlOì\ E I'HATl CA

l\.oszlcr i1 cl 1937 riferisce cli ch1 e e.a i operati .con su ccesso ; esisleva110 seg11i cli sle11osi duo-d ena] c e la sle t1osi era l)l'Odott.a da un cordone, ri sµctlivn1r1e11te da Lor&ion e del 111 c e11t cre J1Pl1a i)lica duodeno-di giunale. 11 r aso clte prr~·"' nt o 111i è occorso clura nl o il :servizi0 cli g·unrclia cl).irur·gica al Il l>acJjo·]ion c' <lell 'O ·pcda Ie l)olic iini co U1 n l)crto T. 1

2143

be11sì co1nplc la1uenle 111o bile e provvis to d i u11 rnese11tere che è la continuazione d el m esenter e de ll 'ultima ansa; ceco ed ascendente sono bre vi e si continua110 col tra Yer so che appare in se<le nor1na le; l appendice è normale.

~\ l varo ,

di a1111i 26 , da l\01n a, co11i u g·a to, n1a110Yale; e h ie.e.le ricoYero i11 O pedal e il g ior110 8 febbrai o 19:39, alle or e l G, 1)er d olori acldon1j 1\1.

11al i. · Ann1l1nrsi fan1jl iare e JJer son al e r en10La i1 egalivn. Il paziente 11on j1a Jnai ··oficrl o di dolori al·· l 'addo111e, l 'al' o è s Lato ·se1npre r egol ar e. Due ()re prin1 a, u11 'ora clopo un pa lo i1or111 al e, è s tat o col lo da 'i ole11 li dolori epigas trici ; non von1 it o, al 1nattjno d efecazione normale. Obbiel liYamenle: n ormoti1)0 con scar so svilu1)})0 muscolare; addome pianeggiante, piuttosto a JJarca, l e pare li s i muovono con gli al ti respiratori1 n essun a ccen .n o a difesa muscolare; dolen le l a pressione -u ll 'epigastrj o; non g uazza1ne11 lo; .all 'esp lorazio n e r et tale il Douglas non duole, il retlo \ ontiene feci. Polso 70 al l ' alido, temperatura 37°,1, oriJ1e i1ormaJ i ; r1egn l iYo jl r est a nle esa1n e obbiettivo. Prescri,·o (Le llo gocce di oppio e b ell ad o nna c h e i11iliga1Jo l)er qualche ora i dolori, i qua li ripre11d ono però co11 uguale Yiolenza, sen1pre localizzati all 'ep iga "lrio , e conti11ui con qualcl1e bre' j ssin1a ren1is io n e . Alla sera d efecazion e spont an ea con f eci normali e una volla vomito al iinentare. Al mattino segu e nle le condi zioni gc11erali ono p eggiorale; a spetto molto soffer ente; po·l so 90 al l ', t emper atura 37°,2: obbie tti va111ente condizioni invariate, addome netlamen le .[l barca, dol enU s·s in10 l 'epigas lrio alla pres•sio11 c . I dolori calmatis i n elle prime ore dell a notte, (topo iniezion e di i11orfina e atropina, l1a11no ri i{>reso con g li stess i car a l teri , e c ioè localizzn li all 'epig a s tr io, continui , violenti. Al ina l tino Yomito biliar e ; le beva11d c somn1j 11istralc in piccola qtlanl ilà ono s tate ' o n1itat c: l 'alvo è pervio a i g·as. P o n go la dia g n osi gen eri ca di occll1 io11 e int c5 l inale, propo11go l 'in ler' en lo cl 'urg·e n za, clic e- egu o senz 'al lro. Operazio11c (9 f ebpraio 1939, d o li . ~Ioral<li) . l~ l e1·onarco1 i. 1'aglio 1nedi an o opra e sol lo 01nbellic ale. Cavo p e ritoneal e l iber o cli aria e liqt1ido; {lpparc l o ·s lotn aco 'uo lo di co1ì lenu lo ed il colon tras, er so n1odi can1entc <li ~t e ~o d a g·as; lo s lo211aco e la pri1n a })Orzione d el duoden o n o n ]Jr rse11tano 11u ll n <li ab11orme ; colec i li 110T111ale d is tcsa di1 bile, cli c si vu ola co11 la con1pres ione; iepiplooll 11 or111ali. Esplora nd o Jnnn l1al1nente il cavo addon1inalr 11on si pal pa alct1na an sa d el t enue, ccl i n vere s i a vverl t' tt n g r oi ·so cordone duro elas t ico teso vertical1nc'11lc e situalo t1n p o' a clc lra d ella li 11 ea m<'<lia11a. Ampliata l 'i11cisione in lJa so s i Ycde di s lin lnn1e n le cl1e il g·ro o cordon e n on ~ r l1 c n1e ·c nl r ri o torl o u] uo a "se ; l 'tdlin1 n ans, t <l cl l 'ileo e~ce a l di ~o lto dcl m e e11lere a llo rc ig linlo, Lra <ru r·s lo e l a pare le adclominale po~ leri o r P, .,.. d o r o c ir cn 10 c nl. tcrn1i11 a nel ce<'o : il ceco<:'$ Ìlunlo a <~ t\$ lr n, 111n i1011 è fi ~ 5il l o nll n p ar e te,

F1c. 1. -

Il t cn11e si dispone prevalenten1 c11 lC' n ella 111 c là J) . d ell 'addome; il du odeno j co11 li11ua d ir etla111e nte n ella pri1na a11 sa cle1 clig it1110, n1an ca la f lc·s ura duode110-d igiunale.

II

I

D Fra. 2. - T.. c t1ltin1 e ~11 . e d cl len u l' . i lr0Yn110 n ella fo sa ili aca des l1 n, il ceco ~ i lroYn 11clla fo ~;\ Jli acn s i11is tra. ·rullo il t entte r n~~olu l a n1 cn l c \llOIO cli C011Ie• n lt lo J iqui do e p:fl ::-o:-o e p ende cl al ~ u o ineso lu11go e al lo rrigli n lo ron•c un gro~ _ o go111ito1o 1arn oso: è tutto s ilunlo nel pie.colo barino e con il su o p Pso l il'11e . lirato in ba::-~o il t11e:entere


214J

cc 1L POLlCLl );ICO »

cl1e co ì scl1iaccia l 'ul Li1na a11 sa co n Lro la parele posteriore. Solo dopo ayer estrinseca la tutta la matas·sa intestinale è possibile d e lor ccrc j} 111esentere; per questo s i d eve comJ)ierc u11 g·iro e inezzo nel senso d elle lan cette clell 'orologio; la torsione era qt1indi di 5400 ed er a aYYe11uta n ella direzione contraria a quell a d ell e 1Jncelle dell 'orologio. Dopo la d e lorsion e il i11ese11ler e a1)pare cosparso di numerosissime p icchiettature em orragi ch e, rna in buon s tato di nutri zion e; e·sso è lungo, la sua l inea di inser zion e sul p eriton eo posteriore è q uasi verti cale ed i 1st1oi pu11 li eslr e111 i sono m ollo r avvicin ati ; es o si ro11l inua. ('0111e si è cl e l lo C'O n il Ineso del ceco e dell 'a cencl enle. Dopo de-

prcvalen Len1ente disposto n ella inet à D. de11 'adclome. L 'ultima an•sa in1bocca il ceco i1 ell a n1elà siniLra; tutto il colo11 è in questa ·sez ion e d ell 'aclclo1ne. ·ral e quadro è d a riferirsi all 'esi tenza di u 11 n1esenterium co111111une. Ca111pi J)Ol111onari e im111agine cardio.v ascolare nor111ale (1) . Il paziente viene climesso il 13 n1ar zo 1939 perCe ltamente g u arito e se11za cl1e aph ia più avuto il 1ninimo disturbo acldo1ninale. B s tato r e·so edo l lo clell a su a i11alforrnazio11e per og·ni possibile evenjenza.

· In cor1clus ion e si è Lrallato cli un ,·olYolo di G40° di tutto il Le11ue, pTodotto e favorjLo da lla esis ten za cli un 11lesc11teriun1 co111111t111 e.; la malaLLia si è svolta t utta in Osped.a l e e Ja osser vazione diretta d·el stIQ d ecorso 11a pern1 esso la diag·n o si precoce di occlusione intes tinale. I rilie,ri anaton1ici, an cl1e se di osservazione r a ra , so110 bene .'hiariti e semplici nei loro a~ petti .1)ri11cipali ; la esist enza d el M. c. è dimo'" t1ata dal reperto operatorio e dall 'esan1e racliolog·ico; la base d 'i111pianto del mesente·r e. di1spos.ta vertical111ente e con i due punti estTe1ni molto a' vicina ti era eYidenten1ent e spr o fìOrzionata alla lun gh ezza del n1esentere stes~o, e queRta sproporzione 11a favorito il volvolo di tutto il tenue , favorito an cora nel suo proclursi dalla n1anca11za del 1?unto fisso in corrjs.pondenza del ceco. La lun°gl1ezZia d el m esentere 11a i)ermesso i11 oltre ch e ad una tor.sione così fort e, com e n el ltostro· ca o, non seguis.sero rapidan1ente lesioni gravi ed irreparabili dei vasi n1esenterici ; C[Uesta osservazione concorda perfettamente con quella .già riferita di Azhu1k in. Lo stesso reperto a11aton1ico c i d à spi eg·azio11e della rs intomatologia pref:.entata d al paziente , ch e si ]) UÒ compendiare così: ' iol enti dol ori e1)igastrici insorti senza c.a usa apprezzabile e sen za precedenti morbosi , intolleranza g·ast ri:;a alimentare, alvo pervio a feci e gas. O])bi et ti Ya 111e11t e i1'<.l don1 e avvallato, .assenza cli qual unCJLle contrattura e t·u mefazione: dolore palpato rio epigastrico, s tato generale ~eria ­ n1ente co·m promeis so . La diag·11osi di occlusior1e intes.tinale con qr1esto r c11e1·to, potev.a essere posta soltanto se g u endo un criterio dj esclusione, J)Oichè n on ~olo i11a11cnvano alcuni segni prOJ.)ri clell 'ileo, r11.a esist evano d ei :sintomi in contrasto con l'ileo . I dolori er ano assolt1tan1 ent e atipici per sede 1

1

1

3. - Clisma opaco, 1netà ·si11 i 1r a clell 'addom e. Il ceco è sil uato a sin i s tra e verso l 'alto, tutto il colon è situato n ella 111elà s inistra del cavo add ominal e.

F1G .

tor sione, ceco, ascencle11 te e trasYcrso, si , trovano pres·so l a linea rr1ediana. un p o' a sinistra d i c1uesta. Si vorrebbe fissar e il ceco n ella sua sed e normale, n1a a que•st o i11om ento il malato presenta tino schok grave, })er cui si ritien e più opportuno sosp ender e ogni ulterior e atto e terminare rapidamente l '01Jerazione con la cl1iusura clelle p areti. Decorso post-operalorio normale, in quarta giornata defecazione spo11tanea . Un m ese dopo l 'intervenlo, fu fatto e·seguire nel Repnrto Radiolog·ico clell '0. peòale, l 'esa111e dell'apparato diger ente; la relazione dettata d al prof. NuYoli è stat a l a seguente: esofag·o e stomaco nulla di n otevole; i l cluocle110 n on ruota normalmen le per for111are I 'angolo di Treilz, ma si continua clir e ltan1ente co11 il tenue c11e appare

I racl ioar ammi ·son o s ta ti riprodotti dal prof. ~1- vor.r i1~lla sua rece11te opera: Metodologi a rnC!iolo~·i ca. l\on1a, 1939. (l )

'-


[.\x.xo XLVI, ~ Ul\r . 50]

SEZIONE

e caratteri; così er.a la loro sede epigastrica alta, 11 loro carattere di continuità senza a lter11anze, la loro obbiettivabilità con la palpazioue; il ' omito non aveva alcun carattere particolare; la pervietà dell'alvo non poteva fare escluder e nè affern1.are la occlusione, mentre le feci 1101ì11ali parlavano contro alcune forme di ileo o lesione intestinale. I dati obbiettivi erano altrettanto· incerti; se mancava qualsiasi dif.esa, mancava f)·Ure l '.adclome 1neteorico, il diseg·no delle anse, il gu.azza tnento, una tumefazione circoscritta e.c c. Il sinton10 che ci ha imposto una ·d ia1gnosi ed u11a terapia attiva, è stato l 'aspetto di Yera sofferc11za del malato e l 'impressione ch e e$~O fosse colpito da una malattia grave, pur rLon presentando ancora a carico della fac cia e del polso qt1elle n1odific.azioni classicamente descritte. Stabilito questo prunto la diagnosi di ileo e:ra .g ià posta per metà; escludendosi per 1'esame obbietti,ro qualsia1&i lesione infiamm atoria ed'. emorrag·ica peritoneale, extraperitor1eale, toracica, e~clud endo lesioni traumatiich.e e nervose, era log-ico interp·r etare il ql1adro con1e una occlusione intestinale alta. Il f.a1 to che i .sintomi presentati non si potervano far rientrare nel quadro classico dell 'occlusi on e ii1testjnale .acuta, piuttosto che farr.i rifiutare la diagnosi, ci h a portato ad a111mcttere qualch e condizio11e anatomopatologica :P·a rticolare eh e ci sfuggiva ma cl1e nondimeno doveva e$i_t.e·r e e che solo l ' inter,rento ci a' rebbe rivelato. Difatti così ·Ò stato; l 'attor cigliame11to ·d el mesentere su ·s e· stesso e I.a forte trazione sulla sua radice ci h anno dato ra1g ione della sede ·del dolore, della sua violenza, del suo· carattere di continuità; la vuotezza assoluta di gas e liquid i di tutto· il tenue, in~ien·1c alla pervietà d e] grosso in te:=;tino, ci han no spiegato sia 1'e&ist en z:-t dell'addome a\'Yallato che la n1a11can za cli peristalsi vi ibile e di dolori a tipo colico. Se si fosse saputo o supposto che il paziente a,-e,-a un M. c. la dia·gpo&i sarebbe stata più age·vole; ma il paziente non aveva mai soff.erto alcun disturl)o addominal e ch e lo potesse far sos1)et lare (I ), e nella con1pJic.azione soplfagg1unta non poteva aver valore la ricer ca del segno cui Wat1g·h dà così grande im.p·o rtanza e linica nella dia ano i del M. c., della vuotezza ' cioè della fos a iliaca destra, segno ch·e del 1

1

(l ì -~lcuni _\ulori 11anno osscrYa lo .ch e il ~I. c. ol lre a ilare cli~turl>i acl do1ninali Yaghi. PllÒ C'sscr e causa di cri. i <lolorose con Yon1ito e alvo e hiuso, riferihil i a occllrsioni parziali e transitorie cl1e risoJ,·ono sp on la nean1ente.

PRATICA

2145

reslo non è istato confer111ato da altri autori (Koszler). Alla diagnosi e all'intervento precoce dobbiamo il su ccesso Lera11eutico, poicl1è non sarebbe potuta avvenir·e nel nostro caso una d.e torsione sponta11ea, n'è lesio11i vascolari gravi, con la conseguente necrosi di tutto il tenu.e, avrebbero orn1ai potuto tardare a comparire, data la forte torsion e ra~·g·iunta. L 'insegnarr1ento pratico del caso 1ni pare sia quello· di richia·mare l 'atten zione su una malf orn1azione non tanto rara e pur così grave nelle sue co.mplicanze; e di illustrare il s1gnificato anatomoclinico che a l cuni segni addomin.ali di ab·ituale osservazio11e l)Ossono aver-e ~ ' nonc.h è il ' 'alare di una loro esatta inter,p relazione per la diagnosi dell'ad dome acuto: diagnosi da cui, come sp1ef'so avviene nella chirurgia addominale d'urgenza, può di1)endere Ja vita del paziente. 1

1

RIASS.U NTO. Viene j}}ustrato un caso di volvolo di tutto il tenue in un portatore di M.c. op·erato e guarito , n otevol e oltrr r he per la sua rarità , per la sua sintomatologia; questa offre occagion e a osser,1 azioni cl1e riguardano la diagnosi dell'occlusione intestinale e dell 'addon1e acuto in gen ere. B rn IJ( lGJlA F IA. l ,avori con sultatj : AzBUKIN A. Riferito jn ZenLra1org·an ftir Chir.,

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Volvulus

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des 'Al. c.

Frank~

Chir., 194, 401 , 59, 1931.


«

2146

IL l 10LICLlN l CO

SUNTI E RASSEGNE ORGANI RESPIRi\.TORI.

»

[ANNO

(Il. \\T'~ BEH . U eb er l1-1·ankheit eu d er l~ii cl.·bilriu.n g.sjal1re u. d·es Alters. Fiscl1 er. cù . Jc 11a, 1

193 9). 1

L 'cnfi e111a diffuso, dilatazio110 tleigli al veoli e co1ll_L1iarsa della loro paret e intcr1JJ edia , è la m alattia 5enile caratteri tica degli o rga11i t <' j)iratori . Alle dette alterazio11i anato111ir l1 c LOJ1 eg·uc l1na diminuzio11e deJla forza e ·piraloria ed una riduzione del ~i lcn1a ca pilla re 1Jol111onare, per cui si r ende 11rce .~ ario un at1111e11lo dell 'efficien za <d el cuore de ·t ro. Per taJi condizioni, la capac.i tà ' ritale il1edia ver. o il 66° a11no vie11e a d essere ridotta alla in elà, pur senza u essun })roce so 1norbo . . o. Le 111odifi cuzioni 5en·ili de.gli orga11i de t innti a I J11ovi1J1 rnlo del sa11gue 0110 quindi , 11 ell a n 1agg·io:r pa1·te degli individl1 i, cons cgt1c.nz.a di r110 dificazioni d egli orgari i r cs1)ira1 or1. La conlpar a dell 'e11fise'l11a . en.i] c \ co ndi ziona la ~nzitutto· dall 'e redità; 11t~ i roop,erano anche ,rarie co11dizio11i cl i ''ita e ll1a] at1 ic, quali la bronchite cro nica, 1'.a n1a , gli ·forzi i e... pira tori (soffiatori di ve lro, ~ uona l o ri di lrumenti a fiato , l 'abitudin e di Jl1olti a<l dcl1i a la\'Ori 1)esanti di i11alzar e o por1are l)C'Si co l to1ace fissato in is1)irazionc, la 11ccc5 it à di parlare a ll1ngo e forte). Ln for.ma del torace a111plialo d 'a111]Jc le parli e limitato n ei su oi n1ovi111enti porla, JlCl l)ic.nico, ad u11 an1pliamento della parte. i11fe.rio·r e e nel! 'astenico, piutto. to , ad 11n a riduzion e di essa, a cau sa della r r p.irazion e l'orzata. Per quest'ultimo, lo . p1azio respira I ori o r1oce. .~ a ria viene o I tenuto co11 l 'eleva1nc1l Lo eccessivo, delle cost e -&uperiori J11 edia n le la cifo i cd il rigon fiam ento deg·li aJ)ÌCi. P er tali 111odificazion i , 11e soffre I '·e pirazio11c 1)iù cl1e la i11. 1)irazio11e e q11indi , allorcl1 è n cll 'ctà . e11ile in o rg·c di pnea da forzo, la re pirazionc a, urne lln tipo . ., i111il e a ll:asn1a. Il ri1gor1fia11 1ento dcl pol111011 e delern1ina la not a iper o11ori là alla perc t1 s~i one, n1en tre la rig·idi1à dcl torace re1lde qua. i i111po ~"'ib·i]e la delin1il azio1l e pl e ~ sim etrica dc] c t1ore. A Cé111sa d ella li111 itazion c delle e~cl11 -... ioni 1)ol111 onari si l1a un jndel)olimenLo del i11 ur11111re ve ·c.icolarr, c he ~J)C sso scom ·pare add iri1lurn , re perto da i rn 1r1ori ca Larrali della bro11cl1 i1 e, per ]o, J1iù prrsen lc. All' esaJl1e radiologico, il pol1r1onr :1 pp.a re se.1npre c11i.a r o ecl il dj 5eg no d cll ' il o 11en 11 elto. No11 o tante n1olti di ~ turbi TC~p irat o 1'ì ~ pc­ cial111e11le i11ver11 ali , l1n ,-ecrl1io en fisc n1atico può rag;g·iun gere ur1 'c là nva117a1a e, 11cll a l )llOna slng·io11e passar . . ela a})bi:l:--.la11za llrne con.. cr,ando una ce r'la capacità l n,o ralir ~t , a co n1

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dii ionc clic Ja l>ro11cl1itc ri111a11g·a i11 Ji1uili disc:re li, il cuo1 c j) Uf' ·o tto1)os lo a continuo sfor zo uon ceda e ·01Jrallulto non inl er,·enga110 con11)licazio11i. Di' cr ·a111e11tc Yanno le co~e e può so, rastarc lln lJCricolo, qtiando la note' ole qua11tità di ·cc rclo dal µol1n on c. rigo11fjato· non possa p,i ù ' 'cr1ire es pettorata, 01>p,l1re ~i aggiungano dell e co1111)licazio11i pol1n o11ari alla bronchit e, O\' ero tl 'ultra ]?arte cedano le for zo del c uo1e. Sull'entità d ella bro11cl1ite forniscono info rn1.azio11i più sicure il 11umero e J' jnten ilà dci rantoli, a11zichè la ql1antilà dello spu lo, L1c: rc l1è (1ue ta lJroprio ii-ei periodi di pegg·ior:tnl cnl o è lJcsso car a. l na co1npJicazionc poJ111011a rc iniziale, lJC r lo pii1 la broncopol.n1onitc, può ri111 anere occult1la cliet ro i falli enfi cmalo, i e spesso 11011 la si riconosce cl10 co11 la 111 i ~u ra della le1111Jer<.tlura retl alc. 1\nc!i e a lJ a rad i0Jop·i<1. dei l) ÌCc<>li focolai polrno11 a ri JJO!'so110 ri111a11e re naco li dietro il rigonfia111 cnto. Per ridurre e facilit are l 'espell orazior1 c, "i u. era11n o i n1ezzi co1L. ucli utilizzati n eJle bro11chiti o poln1 011iti. ~follo indicate . ono, i 1ci peggiora111c11Li nct1 Li, le co111presse calde, i11 fotrr1a di i111pacclli cJ el lor.a ce, da lenersi J.>er 1)areccl1ic ore. \ ncl1 e le beva11de c·ald e e le i11i ezio11i so tloc ula11ee cli c]oridrnlo di c111etj na (fiale da 3 a G cg-. ) ugi rouo faYorc.Yol111en Le; 11011 è in, ccc cori ig lia])ile l 'e111cti11«l iier boe.ca, provoca nd o ])CGial.m ente n ei ,,eccl1i ' 'omilo. Lo :jodt1ro (li po ta ~ io i11 J)Ìccole qu.a ntità e l'jnalazio11c tli \éll)Ol'i di tren1e11ti11a fa cilila11 0 1'es1>e tlorazio11c per cui giova ancl1e. la con1_p res. ione ritmica della parte inferiore del torace, da far ~ i acl og·n i espirazione· da persona be11 i)ralira . I11vece, i1ella forn1a asteuicn del torace, In co111pressio11e 11a po·co eEfeLto, 111e1ilre i·ie re J11 ogl·io la cam er a t)neumatica. Se. ,è possib ile, l 'C' nfi sen1ntico co11 forlc})roncl1ite fareb·J)c h cne a passare la cattiva s.tagione ir1 un cli1na lnitc f', n ell'e tate fare· u11a cura in lu ogl1i co11 aoq ue solforose o clorurate, dove vi sia110 dei di~positi,1 i per le inalazioni. Evitare j] sogg,ior110 in an1bienl i i D. aria no11 iJUra e g li forzi, come l)Urc 1tt flatulen za e la liticl1 czza. ~Io11a cal1tela lJer gli i11terventi cJ1irurgici. Il ;-Jericolc• dell 'e11fisc.n1 a in ri guardo aJ ct10r e sla a11zjtu t.lo i1c1la riduzione della corre11t c i1 el circolo µo ln1onarc. per cui si richiede, carne si è detto , tut n1ag·,g·ior laYo ro da partr del ven Lrjcolo d e ·1ro ipcrt.rofi zzato . Se esso i11comincia a cedere, il che si n1anifesta con la 1 tasi r·et1 r o.g1r.ada spcc ialn1 er1tc n eJ fegato, e, quinài , con 1'ittero, se 11c- rj sente anche il ventricolo !'i11istro, a cui 11011 f\.rri va dal l)Ol111one Ja quant it à nere.. aria di s-c'\ n gu e ])e r· 1111 ' ali<l ci fnnzio1ì.a111 en lo. Al 1r111po sle.., o, la riduzio11e della respirazione cliafran1matica del cr111i11a 1111a Tidl1zio11e nel la . l) ren1it tira del ~a n guc dnl fega lo e dai visce ri addon1in ali in 1

L'enfisema polmonare diffuso dei vecchi.

XL\ I ,

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[A~NO

XLVI.

Ì\Ul\I.

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direzione della vena cava e del cuore, condizione _çl1_e favorisce la circolazio11e. Au111ento ·di di&p1tea, stasi erratica ed ogni altro ~egno di indebolimento cardiaco esigono un pronto trattamento: a·nzitutto il riposo, ge11eraln1ent~ meglio in una poltrona an~ichè i11 letto. La .digitale viene per lo più usata con l'uccesso, ma può anic.l1e 'danneggiaTe, in quanto che a·g endo essa sia sul ventricolo destro ci1e ·è ipertrofie.o , come sul sini~ slro che non lo è può provocare. edema pol1nonare pe.r chè il ventricolo sinistro non può sopperire all'improvvisa mag·gio·r e Tichiesta di ~angue. Anche nell 'enfisema, è da - preferirsi la strofantina per via en.doveno·~a alla digitale. Superata la crisi di debolez'za c:arèlli.aca, si darà con successo la scilla, di ~:,ui l 'efficacia è fa,·orita dall 'ag·giunta di stricr1ir1a (3 m.g . al giorno in pillole). In nessun 'altra malatt.ia polmonare come r1ell 'enfisen1a incip.i ent.e, si potrà tanto gio,·are al n1alato facendogli presto cambiare professione, quando quef.ta si rivela ·d annosa; in tal modo, prolungando l 'attività lavorativa dell 'individuo, si otterrà non soltanto. un , i.antaO'gio indi,1iduale, ma anche economicosccial~. fif.

La dispnea funzionale.

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(F. A. W1uL1us. Proc. Mayo Clin1ic, 30 agosto - 1939). Il 1ne·dico , di fronte al ,p aziente ch·e accusa di av•e re il « respiro c·orto » trascura spesso di ind.ag·are quale è il reale disturbo del meccanismo respiratorio e tende a pensare al cuore come causa pr.eponderante. L 'A. ha richiamata l'attenzione· s ul fatto che la respirazione anormale può essere di origine funzionale o nervoffi, c.iò che era già stato indicato da altri. La neces5ità di ritornare isull 'argomento è indicata 1dal fatto che anche oggi è un caso che si riconosca tale origine della 1dispnea. I pazienti rc.h e ne sono affetti, per lo più donne , si presentano ~ospettando una malattia cardiaca, sono sempre stanchi e nervosi e lo stato di ansia circa il loro f-tato di salute ne è una • • caratterJSt1ca. Il disturbo del r espiro è variamente descritt\) dai pazienti, come difficoltà di avere il respiro, incapacità di fare un respiro soddisfacente o che il respiro e ca soltanto, in parte. 1~ necessario ottenere tali particolari, perchè il termine di cc r espiro ·c·o rto » è troppo generico ·e d abbraccia tutti i diBturbi .della funzio11e respir..atoria. v-i si associano srpesso delle sensazioni riferite al torace , che possono con!&istere i11 un .senso di co·s trizione, di oppres~io n e o di peso. ch e ,,ien.e a'"''ert.ito talvolta quando il respiro è di turb ato, ma altre volte cont.inuam·e·nte. Sono frequenti anche le palpitazioni e la tachicardia. Il disturbo respiratorio f'i n1anifesta sc11za •

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2149

SEZIONE PRATICA

rapporto con quanto sta facendo il paziente ir1 quel mome11to ed è anzi più frequente quando esso non è occupato in nessun la~oro e specialmente quando è stanco o nervoso. Qua11do non si può otte11ere dal paziente una descrizione precisa, è -meglio invitarlo, a mostTare come è il suo respiro durante ·il ,d isturbo· che egli accU1Sa. Si riproduce co.Fcì il tipo classico d e.Ila dispnea funzionale. Il paziente spesso sospira e sba diglia e, dopo parecchi di tali tentati,·i forzati, riconosce che, alla fine, egli può avere il suo respiro sod·dis.facente. J.?ue sono i tipi clte si osf.ie.rvar10,, l'uno a sospiro , l 'altro ad affanno; differiSic'o no fra loro :p er la frequenza della respirazio,n e e per la gravità dell'accesso; il primo è il più comune ed è n1.eno grave del secondo, ch e può essere allar.mante. Il tiJ;>O a sospiro con sisLe in una serie di respirazioni profonde a foggia di Rospiro o di sbadiglio, mentre varia poco la frequenza. Il tipo ad affanno t ende a manifestar.si in acciessi, caratterizzati da respirazioni rapide, profonde e forzate e cl1e possono durare un mir1uto, un'ora o più. L 'inizio può essere in1provviso o graduale; la profondità e la frequenza della respiTazione aum,entano col progredire dell'accesso. La frequenza può salire a 50 o 100 per minuto e più fino ai limiti della possibilità fisica. L 'ansia ed il te1Tore· di Il1orire sono fattori , ch e pre-cipitano· e prolung·ano gli accessi. L 'iperpnea, se continuata, fini sce col deter1ninare l 'iperventilazione, la qu.'l)e a sua volta è capace ·d i pro·vocare la tetania. Il fe_nomeno no11 è stato osservato spesso, ma se Jiresente è di notevole importanza. I sintomi variano ·d a una lieve pareste~ia delle ~ani e <lei pieài, con crampi rr1uscolari fino a convulsioni g·e neralizzate. I f.a tti più fr·equenti sono la pareste.sia e lo spasmo carpo-pe.dale. Sono state fatte inolte ricercl1e sulle modificazioni chimicl1e 1 dell'or~~anismo in cond izioni di iper,1entilazione; si è c·o sì veduto che si ha un 'eccessiva per·dita di C0 2 e ne risulta uria reazione alcali11a dei tes~t1ti , con escrezione ·d i urina n10Jto alcalina. Diminuiscono i carbonati del .µlasma ·e d il potere di questo di combinare C02, con uno stato di alcalosi. La dispnea fu11zionale si limita per lo più ad e·s sere un sintoma noioso, ma cornunque il 1nedico deve saperla riconosc.ere per sollevarne il paziente. E ovvio ch e, con aocuruto esaine si devono dapprima esclud ere le malattie cardiache od altre capaci di produrre tali djsf.u1·hi respiratori. 11 t-r~tllam611to consiste es6enzialmcrtte nello spiegare al paziente, ìn termini da lui comprensibili, il mecc.ttnisruo del disturbo. Gio' a, a tale. scopo, fa1~ riprodurre al paziente il disto tbo accusato. Si dO'iTanno inoltre considerare i di,·ersi fattori che possono influi'.re sulla d'i ·posizione 1

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IL POLICLI.i'ilCO

r1ervn·~

clel paziente. Il te1n pora11eo ruso· di calm.an tì può essere talora utile, spe·cialmente se vi è .anc.h e insonnia; .se necessario , si cercl1e-rà poi di elirr1inare le cattive apitudini di vita, c r1e possono cooperar e per · dare l 'accenuato disturbc-. fi l.

Le indicazioni attuali della t·reniceetomia. (F. J)uM~ST e P. 6·ettembre 1939). 1

L AGAZE .

Le oull.. m edie.' 9

[ANNO

XLVI,

NtiM.

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ze non J;?O~sa r11igliorare il collasso. E indicata ancho 11elle ]e.sioni non tubercolari basali (dilatazioni b·r onchiali, cisti infet.te). J_,a frenice·ctomia complementare del pneun1otorace riunisee le vere indicazio.:ii di quest 'interve11to. Cosi si farà nei casi in cui un collasso buono n1e.cc.a nicamente non riesce c11· nicamente a vin ce1 r~ la feb bre ed elimina re i ba1cilli dall'espettorato, con1e pure nelle ca,·er11e irterti irre·d ucibili, nel prtemotorace· parziale e ir1.attivo, n e·l pneun1ot.ora0e .:-=i ttivo per lesioni apicali quando so2ragg iu11gonor lesioni basali 8'U cui è i11efficace per aderenz(~. In quest 'u]ti1110 ca:&o· spesso tronca d efinitivarne11te le en1ottisi. La sinfisi apicale ·è causa di insucC65so della frenicectomia a·d eccezio11e del pneurr1otor.a0e a corda. :N-ella t.ub~rcolo si po·l monare bilaterale no11 si interverrà se le lesioni sono) apicali. La frenicectc>n1ia Ni farà con1e preparazione alla toraco-plastica solo se le lesioni 6ono centrali o basali. Però è più consig liab:ile fare prin1a la to,r acoplastica a lta e· successivamente la. frenicectomia per otte11ere la detensio ne1delle~ioni basali. Ci sono dei casi in crui la frenicectomia è utile. .3. scopo emostatic·o. Controindicazioni all )inter,·ento· 5ono le forrne. acute febbir ìli , le caverne marginali, le le~ioni troppo estese·. L'ascensiorie. del diaframn1a dopo l 'intervonlo non è s,empre proporzionale ai risultati . Essa può essere pro,gressiva e in questi casi la cura posturale (posizione declive o late.r odeclive) è utilisfYima. Escludando quelle pl).:ra1nente chirurgiche1, Je comp·l icazioni dell 'intervento po·&son o· essere le emottisi segùite da fen0meni pneumonici a11 che a d evoluzione fatale, le pou·ssées e·v olutiYe 01nolaterali, l 'evoluzion·e controlaterale. E~istono inoltre ·delle complicazioni gastriche della fre.nicectomia sinistra. L. 1

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Per la sua semplicità e p1er la sua benignità I'eìla tiva la frenicectomia ha av11to una singolare fortuna per alcuni anni, durante i quali se11m brava ·d ovesse soppiantare persino il pne·umotorace. ~1a I.a sua fama tramontò ral)i.da1ne11te e, seco·n d<1 g li AA., immeritatam.ente. ])i quest'opinione sono vari tisiologi, e si r..er ca ora d i riabilitare l 'intervento specialrr1enle precisa11do·n e le indicazioni (.app·u nto perch è nei prin1i anni le indicazioni e.r ano trop·po vaste). . Recenten1eute alla &OC» di Studi Scientifici s ulla tub-ercolosi a Par igi Roux e Leclerc furonc> 11ettan1ente favorevoli alla frenicectomia . Gli AA. hanno voluto con quest'articolo pre·cisare le· indicazioni.

Le condizioni generali d.ell'indicOJZione alla freniccclomia ·sorLo: ch·e la lesione sia poco

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e.s.te·s a, poco evolutiva e che· coi mo, imenti diaframmatici venga stirata n el sen so verti. c:ale. La lirn:i tazaone ·della 1eS<ione è n ecessaria, _p erch è nella retrazione ch e permettei la guarigione la cap·a cità retrattile perilesionale è possib·i le solo1,&e c' è molto té·s suto sano e quindi r etrattile. Pe·r qlJ-esto la frenicectornia n on }1ia su ccesso. 11elle. lesioni m·a rginali, mentre ce l'ha in qu·e·lle centrali (lobo superiore, regione par.ailare, ·b ase ·del lobo- superiore). La poic1a ovoluzione del processo è importa11tiNsima, tanto ch e spiega co·m e possa dare risultati più brillartt.i una frenicectomia per lesioni apicali l)OCO ev·o lutive c·h e un inte n rent,o PROBLE1YII NUOVI. per ]esioni evolutive· centra li o basali. Per quanto riguarda la retrattilità in senso .Azione biologica dell'altezza dal ponto di ·vE-rticale ch e segu·e ali 'intervento, è bene esavista dell'aeronantira. 111inare Tadiologicamente il poln1one in ins·pirazione1. Se coll 'inspirazione la lesione vien e (H. SrnuGOLo. ~Vieri. R'lin . l,T/oc. henschr. , 15 se.ttemb·r c 183r). stirata vertjcal1n•ente, il successo .è sicuro . Cos1 si fìip1ie·g a l 'insucce&so in lesioni ch e sono stiD1ei 400 Km. di spessore dello st1·atp atmoJ'.l- \te orizzontalmente da a derenze. sfe.r ico cl1e con1e un involucro civconda la terCondizion·e favore·vole 1è anioh e l 'esist·en za di ra , solei i 4-5 l(n1, più b.a ssi so~o ..abitati da esuna sinfisi solida della cu·p òla diafrarnmatica seri viventi. Anch·e g·li esseri nati r;er volare 1 ..e della parete' laterale perch·è ostacola il co- gli uccelli, limitano i loro voli agli 6trati più stituirsi di una r espir.azione costal·e · supple- bassi : solo aquile e avvoltoi arrivano• ad aln1entare dopo l 'intervento. _tezzc. di 7000-SCOO rn. Le ·di[fis oltà fisiologicl1e cl1e Je grandi alPer le in.dicaziorii bisogna 1distir1 guere fre nic·e ctomia autonon1a e freni c·ec1omia comple- tezze. prc$entano all 'uomo sono date principalm·ente dalla ·din1inuita lìress-ione d ell 'aria, n1e·n tare ·d el pneumotorace. La frenicecton1ia ·autonoma è indicata quan- s<,r)rattl1tto dell'ossigeno, e dalla bassa tempedo lo scollar.oento. pneun1otoracico è incon1ple- :rat11'ra. I.a ·din1inuzio·n e della pressione deterto o i11efficace e qu.a11do la sezione di aderen- . n1i11a conseg·ue1tze n1eccan.ich e (dilatazione del1

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[ANNO XLVI,

NUì\1.

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SEZIONE PRATICA

le cavità del corpo piene di aria e, quindi sposta1ne11 ti di organi) e chimiche (da carenza cli ossigeno). L.a carenza ·di ossig~no rappres0uta il principale pericolo d·ella permanenza a gran·di alLezze. ;L'org·anismo non ha la ca.p acità di accumulare l 'os~igeno·, ma ·deve, introdurre a d ogni minuto i 300 crnc . n ecessari al ricanthio dei tessuti. L 'assunzione di ossigeno ·da parte del sangue ,è in rapporto con la pressione parziale dell 'ossigeno, che dim,i nuisce ~on I 'altezza. D 'importanza decisiva peÌ'ò è non già la pressione dell 'o~sigeno· n ell 'aria b€nsì quella. negli alveoli del polmone, e. que~ta è sempre inferiore a quella a causa della tensione del vapore ac queo·. Così al livello del mare la pressione dell'ossigeno negli alv-eoli è di soli 100 n1n1. Hg. Sui 2000 m. è di 75 A ±500 n1. è di 50 ·e ai 7000 m. è di soli 40 mm. Hg. Perciò la saturazione ·d el sangue in ossige,n o è scesa all '80 % tra i 4000-5·000 m., al 70 % ai 7000 m., al 60 % agli 8000 m. , al 40 % ai 10.000 1netri. I primi 2000-3000 m. di alt-ezza dal suolo sono quasi indifferenti per l'uomo: in t.a]i zone esso no11 presenta in gene;re sen sibili modificazioni funzionali. Sopra i .3000 e fino a circa 4000 m. l 'oirganisrr10 u1nano mette ir1 attività una serie di reazioni ch e provocano moocanismi compensator-i: aumento della frequenza e. ·della profondità de l respiro, aumento del battito cardiaco e del volume di sangue &pinto ad ogni minuto nei vasi, svuot,a m ento nel circolo delle riserve di F-angue accum,u late 11ella milza e nei capillari. Al disopra de~ 4500 m. questi meccanismi con1pensatori non bastano più a coprire il deficit di os5igeno : la c:1rienza di ·o ssigeno, finora latente, si fa manifesta -e provoca alterazioni funzionali, prima di tutto nel sistema n ervoso centrale. Perciò diminuiscono la finezza dell'udito e della vista, ·&i fanno ottuFoe la capacità di giu dizio e di pensiero, si manif.estano distrazione,, assenza di critica e di memoria, manc,!lnza di interesse, scomparsa degli in1pulsi e una alterazione senza motivo de]l 'umore nel senso di depressione o anche di euforia. Que~ti disturbi si p1anife&tano in modo molto caratteristico nella scrittura. A queste altezze si hanno quindi soprattutto disturbi delle funzioni più elevate del sistema ·nervoso mentre la circolazione e la respirazione cercano con una maggiore attività id i co,mpens.a:r:e la deficienza della capacità del sangue di legare l 'ossig€no. Salendo ad altezze maggiori diminuisce sempre- più la forza muscolare, cominciano a soffrire, la circolazione e la r eispirazione, la coscienza si r estrin.g e, fino a che tra i 6000 e i 7000 m. la vita è in serio peri(,olo (cc soglia critica »).Solo la 1&01nministrazione di o.s~igeno può salva re la vita, purchè essa avvenga non oltre. pochi minuti ·d all 'inizio dei disturbi gravi: se la permanenza alle altezze pericolose si protrae più di alcuni minuti senza che ve11ga dato l'ossigeno, i danni diventano irreJ)<lrabili: convulsioni, parali~i, morte. Sia la <( soglia critica >> 1

che I 'altezza a cui compaiono i p1imi disturbi variano alquanto a seconda di fattori individuali (età, assuefazione, alirnentazione, stancb.ezza, alcoolisrr10, ecc.): e poichè i primi segni id i allarme no,n veingo·n o avvertiti da chi vola, si do,v rà sempre somn1inistrare ossigeno a cominciare dai 4000 llletri di altezza. P.

eE NNI

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R.

B I B LI o G RA F I e I (1)

L'Ané1nie Hém.o litique aw·ec Remo g lobinurie-H en 1.osiderinurie. Maladie de Marahiajava-Mioh eli. Librerie Le François. Paris, 1938. G '"\UBE.

La con1pleta mono·g rafia ·d i Gaube tratta in n1odo esteso quella forma morbosa descritta peir primi dai nostri N1archiafava e1 Mich eli e che va sotto il nome di anemia emolitica con emoglobinuria e.mo·s id·erinuria. Questa forma n1orb·o:sa i cui casi ' 1anno sempre più aume·n tando nella letteratura mondiale, cp.iarioce le forme che prima erano erro1tieamente co1nprese nelle anemie emolitiche f>Ur e o, nelle fo·rme .atipiche di emoglobinuria da freddo. Questa malattia colpisce i soggetti piuttostc· giovani, comincia sia con anemia progres. siva, quanto con crisi di emoglobinuria, oppure con anemia ed emoglobinuria associate, essa, come. è no·t o è eis senzialmente caratterizzata dalla coesistenza di ittero ed anemia e da una sindro1ne emo.g lohinuria e.mosiderinuria. L 'it;.. te.ro è senza ·decolorazione delle feci, la spler1omegalia generalmente manca , l 'anemia è spesso di tipo ipercromico, megalocitico, essa è scarsam ente o affatto influenzata dalla te· rapia, aumenla per poussée successive assieme ali 'ittero, dopo le crisi emoglobinuriche. 1F1.,equente: è l 'erno globinuria a ritn10· notturno, prolungata o pern1anente. Dato classiGo stabilito da Nlarchiafava è l 'emosi<l·e rinuria varia})ile ma permanente. · In capitoli separati è esaminata estesamen t-e ]a sindrome ittero anemica, e QU ella emo1g lo.. binuria emosiderin uria, le forme· cliniche, l 'e"'·oluzione, la patogenesi, la prognosi e l 'anatomia patologica. V.a data lode ali 'A. per l 'esposizione chiara e completa e p·er la raccolla di tutti i casi finora descritti di questa sindrome la~1J.i identificazione nel gruppo delle aJtemie, itteri en1oliLici è va111 o di due grancli clinici italia11i. 1

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CORELLI.

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C.

La distribuzione f npografica del micobatterio dcl tubercolo nell'organismo. Un vol. in-8~ di 292 pa gg. Ed. Minerva medica, Torino, 193'8. C. 30. · VERnINA.

1

Questione che si va dibattendo da anni quella della tubercolosi come malattia genera· (1) Si prega d 'inviare due copie dei Illiri di cui si de~idera la recen-sione. •


2152

cc IL POLICLIN'I CO »•

le o co·m e (lffezione essenz_ialmen te localizzata. I nuovi apporti ·dì Lo\vensttein sembrano indirizzare piuttosto verso la .prin1a ipotesi; ma lo studio obbiettivo del! 'argomento ed una &errula ·e serena c ritica, come li svolge l 'A. in questa sua pregevole i11o·nog·rafi.a, ci j)Ortano ad una conoezione intermedia, pi1ì adeguata alla realtà pu.r tenendo presente la g rande impoirtanz~ della stretta 1ocalizzazio11·c. L' A. ·esa1nina così - - col sussidio di una ricchissima bib1liografìa l 'eli1ninazio11e bacillare :1ttraverso organi sani (amn1 essa in via eiccezio·n .a le), 1a b1a tterie.n1ia specifica n el co rso d eli 'in fezio11e tuberc olare (am·m issibile, i11a in n1odesLe proporzioni) e l.a disseminazio11.e .b~ ­ c illare nell'organismo tubercoloso, an1m1ssih1le anch'essa, ma soltanto a gettate saltuarie e difficilm·ente riconoscibili. Espo&izione si11tetica, chiara ed esauriente d ell'importante .questione. fil. 0

K . Kr.ARE. Tuberkulos ejrag en. Ge.danken und Betrachtungen. Un vol. in-16°, di 70 pagg., i·ileg. G . Thieme, Leip zig, 1939. RM. 3,2'5 , col 25 % di sconto per l 'estero . 1

In brevi ca1)iloli staocati, l 'A. espon e d elle considerazio11i sopra \ 1arie questioni oh e .si presentano nella tubercolosi; argo:rnenti n on tanto tecnici ma piuttosto sociali e d 'indole gera erale. L~ t ec11i.c a i1on è tutto per i tuberco1<-,si ; occorrei, invece una vasta od jntegTa le , ·isione ·del problerrla ·ed è q~esta .che ~i a ff<.tccia alla l ettura di questo libro , in cui per o 0·11i questio,n e tr.at.t ata, l '_i\, ha esposto il suo p~nsiero. Egli si occupa così del giovane. m edico 1n rapporto con i problemi 1d·ella tuherC<>losi ·della formazione del inedico per tubercolosi : ·d ei sanatori in relazione al lavoro· scie·n tifico -d ei n1in.acciati dalla tubercolosi, d cl' 1a Tazza e costituzione in rapporto a qu·esla, ecc. L 'eleva to senso un1ano dell'A. c i appare alla ' ettura del ca1)itolo s ul ricovero coatto 1d1e i tuber colosi (se n e parla molto in Ger1nania), 1che egli . vorrebbe limitato ai soli antisociali,. altrirr1enti si corre il pericolo di tenere anoor più occultati , moil ti dei tuber colosi. S.oltanto chi .sta in intimo contatto. con i tubercolosi co.1ne terapista - egJi osserva conosce quanto sa1)er e sci ent.ifiro , quanto tat-. to medico e qua11to senso di e:alda umanità siano n ec!e ssari pe.r lratL.are a do,ier e tali malati. . . f~l. 1

H. lBEUMER. U eber die Erniihrung des Siiuglings. II Edizione. ù11 vol. in-8 di 40 pag. 11

G .. ,.f l1ier1te, Leipzig . Prezzo Rl\1. 2 (25 conto).

% di

L'A. sostiene essenzialme11te l 'utilità d el l atte bio log ican1ente inacidito •p er l'alimentazione del poppante, in sostituzione od in aggiunta del latte materno. Espon e la t ecnica d el suo n1cloclo ed i buoni risultati ottenuti , 1

,

[1\NNO

XL VI'

NUl\[.

50]

fra gli altri, in un prematuro che da 900 gr. è stato portato, in 16 settima11e, a 2300. Come acca d'e -speS80 negli odier--ni la-v~ri tedeschi, i prodotti indicati sono delle specialità, ciò c·h e limita la generalizzazione del si· fiL. sterr1a consi.~liato. 1

A. Die Brotnahruny des Deutschen Volk es und sein~s Heeres., voJ. 8°, di p. 64, lì. Tl1iem·c, Lip1sia. MK. ~,2 0.

BrGKEL

Questo fascicolo contiene ampliata una conferenza fatta dall 'A. alla Soc. Med·. di !Berlino .• Vi ·è esposto fondamentalmente il problema d ella equivalenza qualitativa delle albumine alim entari , per la dinamica del ricambio interme dio , n1a l e conclusioni si riferiscono particol.arm.ent·e al po1p.olo tede6co, -essendo ' gli esp erimenti stati fatti con pane di segala e di frumento in uso appunto presso l'Esercito ed il Popolo del Reich . L'A . ba ·elaborato un metodo personal e che co11sente lo studio più dettagliato .non soil o del}'influenza d ella qualità delle proteine alimentari sul met. int. sopratutto durante l'esercizio muscolare, m.a anch·e delle si1igole· sostanze azotate portate n ell'organismo dalla farina e dal r)an e. Il m etodo si basa su1 dosaggio d ell 'azoto, d el carbo11io .e d-ell 'ossigeno urinario , con forrr1ulazione· dei quozienti C :N e O :N. Sebbene i risultati ottenuti dall 'A. abbiano, come è detto nel titolo del lavoro·, valore pre\ialentemente i)er il vitto del popolo tedesco, pure la lettur.a n.e ·è interessante .a nche per noi, perchè vi &i impara u11 pregevole metodo di rioerca per i problemi dell'aliment.azione, ancl1e da noi oggi all'ordine ·del giorno (ved.a nsi -g li Atti ·dell'ultimo Con.vegno Volta, Roma, 193 7). 1\1. CoPPO . . 1

1

O.

GsELL.

111 e~

Abortive Poliom.yelitis. &lit. Thie-

Lipsia, Rl\i. 6. 70.

La malattia cli Heinie-Medin può manifestarsi con forme atipiche.., abortive, non pa1·e tict1e il cui acceirtamento tempestivo ha una e11or1ne importanza dal punto di vista della profilassi. J:n base ad una nume rosoa casistica raccolta in varie epid·emi.0 l'A. ha pot.uto fissare i segni clinici che· GO·n sentono di fare la diagnosi prima che compaiono i fatti paretici e diagnosticare le forme nelle· quali le 'Paralisi non • • co1npaiono mai. Tali form1e. hanno un note;vole interesse in quanto i pazienti costituisco.n o una sorgente finora in·sosp ettata di ie·ontagio e rappresentano il più effettivo pericolo. La n1ono,g rafia è bene· impostata e costit11isce la messa a punto di un'assillante que&tìone. È di .g rande utilità rpe.r i inedici pratici e r.ier gli igienisti. DR. 1


l.\:\~O

XL' 1, :\ t

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50J

2155

SEZIONE PR \TJCA

I CONGRESSI NAZIONALI 01 MEDICINA E CHIRURGIA XLVI Cong1·esso della Soci età Italiana di Chirurgia. (Ore 13,

(j

llOY. 19;39)

11 prof. L. ToRRAC.\ ai)ro la sed:Jla ri, olg·c ai Collegl1i 11aro]c di l>c11Ycnt1 to e legg·e te] cgra1n.111i di adcsio11e del prof. Bas lia11elli e del prof. Pcdotti .

Il pro_f. CATTEf\I~' co111111e1nora con co11 1111 0::-:'c parol e Ja i11orle dcl pro.f. Ej se1sberg .

Cli irurgia delle Surrenali Prof. L. D·LH .\XTE

( Gc110Ya) .

t r:on clu s; on i) ' i 0110 <) inlrr, r nti allrnYe1'...0 i ql..1nli ~i l) lll> lin1i lare o , 01)pri111rrc l a f11n zjo11c d ella g l1i a11òola s urrenale .. c11za i11lcrcs are dirc i la111r 11lc il pn r c11chi111a: 1. La c11crvazio1ic a l I raYcr so l a 11cnr o lo111 ia clrg l i spla11c11jci; 2. La e11crvnzionc al traYcrso g·anglicc lo111ic Loraci cl1c, rcliacl1c e lon1boaor1iche; 3. J_.n r n crYnz io n e i ù x:Iagl1iar1dolare; 4. La lega tura elci t1cnu11 ro1i art r riosi ; 6. La lcg·al11ra della Yc1ia caps11lare. , -i sono 3 inl crYc11ti altraYerso i q11a1i si l)ll Ò I in1i lare la fu 11zio11e r ri<l11rre il i)arr n chi111a s urrc11ale i11 . c indiJ)il111cn te nelle t1 e tl Je coni1)011 cnt i: ~o lanza 111irlollare e sos la11za corticale: 1. La s11rre1ia1rr1 omia lotal e e 11ar ziale l111ilale ralc; 2. La surrenal cr lomia lolalc u11ilaterale <' p a r7.ia le controlatcrale; B. T.,a s11rrc1ial cc lo111ia parzial e l)ila leral e. \ "i t' 11n ·solo inlrrYcr1lo ele ttivo chr so11pri111c una clrllc 1luc co n111on enli lasciancl o i11l egrn l 'altra: T. La lTiidoll cclo1n ia . , -i ~ 0110 lcnlaliYi cli lrn11ianl o della s urr<'nn]r c le ro on1eio eèf 01iioplaslici co11 ri st1ltali i11 ccrli. ~011 . i conosro110 111 czzi <li a lti,·a zion c èfirc lla <lclla . 11rrc11alc, 1i1 a solo indire tta at lra,rrso la clcrorti raz ionc il ei l)l1l])i car o tid e i.

Resezione dei ncr11i spln n cnici n ella, iperl ension <' cs.~en:::iale. Occorre 'ag·linr e jl i1rol >le111a éiia g 11osli<'o e quell o òella indicazjon e. Il 11roblcJ11a trc11i ro YC'r lc sorlrall11ll o s11lla src]l n fra l a 111iilalrra1iln o la bilat eralit à d ell a n curo lon1in. icura n1cnt 0 r- i pos, 0110 o tl c n cr c ci egli c. ili ])rill nn li co11 r nscz io11i l1T1ilnl c rali di ~ inis tra n el 11iano tecn ico orig·i11ari o <li 'Pr 11cl r . Q-.1c·s ti \ asi ri po11òo11 0 in n1n ssh11a nll c fas i i11izial i prcYalcnt en1en1e fun z io nal i cl cl n1alc. Nell e fasi u1i 1)0' 1)it1 i1i ollrn lc la n rl..1ro to111i a l.lllil nlcr:il c abit11nl111r11l c 11 011 ri cscr pit1 a llOrln rc sc11s il)ili e <luralt1ri b e11e fi ci , i11 qu es te con cl izio11 i J)tlò n11rora rj po11d erc bc11 e la nruro loniia llil a1crn1r. 111 fa si ai1rora più in ol1rnlr le ncttrolo111ic 11011 ri $11011cl o110 pii1. T,a 11c urol o111in 1111ra d cg·li s11la11c11ici fu l)l'alica la i11 oltre 400 casi d elle Yaric for111e di ipcrlc11 sio11 c .

L a resczio1ie degli spla1ic1i ici nella ipertensio111e 1ncvlign,a. R s t ata })ralicata qua·si esclu siva111e11te da Crile; 10 volte bilateraln1ente, 8 unilalcral111cn le a sinistra, con r i t1lta li poco incorn oo-_ . g-1a11Li.

La resezio11e dei 11.e r1 i s1>Lancnici 11 elle /:urbe dell a va.s.on1.ot;Zità. e riclle cnrioart.e.riti oiblitermnti dei 11'Clri tipi. - In ltllli i ca i l 'i11terYento ha dato inigliorie locali e genera] i sjct1re, S})ecie nell 'a1111

hilo dolori f i-co e Yaso" pa ~ l ico, .. c11111rc i111mcdiat e, qulcl1e Yolta tluratt1rc, S}JCcic 11 clln sinclron1e del lla,·naud. Ma la re ~ezionc d egli . planc11ici , con1e del res to I u lti g·li i11lcrYen li clirel li stilla ... urrenale, non ha })O tulo far r e lrocc<lcre •Jna ga11grena quando le 1 e~ io11i arteri liche aYcYano g iù bloccat e le vje princip ali e collaterali. Hanno però lin1italo e clilazion a1o l 'una e l'altra qt1ando n ella i sch emia vi era n11<'ora l111a com1)onente spastica . ~

L a resezio 11e clei 1ierlli sp lcrnc11i ci nel diab ete. J'jj s1ala tentata i11 i10,chi ca i sc11za apporto cl i al ct1n dalo decis.iYo e ft1 subilo sos lituita dalla cn erYazio11 e iuxtag·hinndolare 11c rch è llitl con1r>lc I a~ La resez;one dei ·niervi S[J.lancnici nell'ipertiroid isrn o ricorrente , nelle ti le eri gastro duodenali e 1)epl i cl1e ribelli, riell 'astcnia 11eurocircolatoria, nella e1Jilessia essen ziale. - Il con tributo operalorjo a qt1 e~1 e ·sindromi provien e qt1a i tutto d alla e ·perj en za di Crile. Pe r lt1ll c 1e sin-r lron1i cg·li 11a riportato d ell e alte percentuali di i11jgJiorie Yarianti dal 60 al 90 ~'o .

La, rcse:done clei n ervi spla,11cn i ci assoc;ata colla su rren,aleclom;a - In 1nol te sindro111 i ò ell ' jperst1rr c11alis1110 111id ollar o che 11a11no già oltrepassato la fa e fu11zi'on ale e , i trovano i.n f ase organica ·si h a l 'impressio11e, <lai ri sultali l1Cgati vi della 11e ur o lon1i a jsolala d eg·lj splnncni ci, cli c la via n ct1rnlc 11on abbia IJii1 n e~suna i11 flu enza sulla st1rr cnal e o r l1e vi s ia t111 fl1nzj on nmenlo qua si auto1101110 ii1fluen zalo 1)ii1 d ;1ll n 'ia t11i:1oralc ch e dalla 1tcurale. 1\.ppa io110 qt1ind i più log·ici gli inlerYe111i <lirclti sulla surre11alc e, nel dubbio ch e gli splanc11ic i 11o·~sa1i o ancora t rf\s111c l lcr c d ei riflessi sulla Ya ~ o111 o lililà ad<lon1inale d cl 1i110 spa ~ti c-0, l'abbi11a111 c 11t o dei <lt1e in lcrvcn li. Il prol)l e m a d ella t1lilil~1 cli ql1eslo abpinan1ent o è la to p ost o e non ceri o risolto dag-Ii esiti i1011 cl1iarj , iion concordi di l1na cli ecin~ di inlerventi .

La resez;one degli s7)lan crtici unita a gangliecto111ie loraciclie, l'on1ba.ri , celia clie ecl a surrenalect.oniie pa.rziali. - La r esezion e d elle radici d egli s11l ancnici u11ita all n asportazion e d e i tre ulli111i g;111 g·li ciclla catena l ateral e d r ] i1i11)alico lorncico è s l a t a qt1asi esclu·s iYa111e11 le e ~ cgt1ila p er correg, g·e re l e Yarie sin clro1ni iperlc n siYe . U l1a g· ra11_de s la li tica cli c co11111rende 400 casi d à i seguenti ri t1Jtali: n el 50 ~b ri.cluzion e della J>rc s io n c e n1il r 111igl iori a gr11er ale; 11 eJ 15 % una cli ccsn ql1asi alla n orin a dell a pressione con p iù sc1Tsil>i le J11igl i or i a g-cn era l e; i1clla rin1a11ente perrc11 lt1a lc 11es~ una 111 odi fi.rnzio11c. Una s tatis lica rnol lo l1ii1 ridotta clà ri _l1llali cn lli ' i in lu l li i ca 1.


215G

« IL POL.. I CLINICO »

L a resezio11e bilalerale d eg-Ii splancnici unita a lla as1lo rlazio11e bil aterale d ei g·angli semilunari , all ·aspor lazio11e (l el plesso preaortico, e qualche Yolla all'n sporlazione d el I gan g·lio 10111 bare Yenne pra ticat a 206 Yol le da Crile p er corr eggere le varie for111c dcll 'j1')ert e11sion e, co11 risultati in migliorie 11el 7 °b d ci casi e ncgatjvi nella ri1nanen le pcrcc n l ualc . La re·seLio11e bilaterale cl egli planc11ici unita a lla asporlazion e d el I e II gan g lio lorn])are ed a lla resezio11e parziale delle surrenali venne esegui la i1ellc Yarie sindromi iperten.s ive da Adson. G1i esili i1n111ediati furono ottimi nel 30 % d ei casi, buoni i1cl 30, n1ediocri n el 15, nulli n el 25. ~1ar1ca110 gli esili lontani .

Te cnica del la rese::ione dei n ervi splancnici. La yja lon1bare extra peritoneale è la più ·.sen1])li.cc, la più rapida, l a meno traumalizzante percl1è a11cl1e esegùibile senza la resezione cl ell ;1 XII co la; è la più comple ta pe.rchè permette di co11lrollare a11ch e la caten a l a leral e del ·simpatico coi suoi J)rim i tre gangli lomb ari, il gangli o semilunare e la surrenal e corrispond en le.

La enervazione iuxtaighiandolare nel diabete ec1 in a.I tre sindromi. - La enervazion e iuxtaghian dolarc urr en ale n1.ono o bilaterale è l 'interYen to 1

ridul tore <lcll 'attività midollare adrena]in o-se.c rr·· trice ch e l a chirurgia ha scelt o in lin ea elett iYa per correggere gli stati iperg licemici del cli abele pa11 c realico . Donali ha tradotto nella clini ca 1'c~ 1)eri111en lo di eii e rvazion e surren ale 1deat o d a Ci111inala. Con que lo int ervento i delermin a un o sicura rn ag·gior t olleranza ag·li idrati cli car:Pon io 11ell 'uon10 diabelico. Gli effetti ipoglicemizzanti della enervazione surre11ale son o però transi tori. I NTERVENTI SULLA SURRE \LE PER El\10RRAGJE O PFn CTST[ E~fORRAGJCHE . Su 19 casi l 'in lerYento

r

. lat o eseguito in 10 1)er Yia laparotomica, ji1 7 1)er Yia lombar e extra peri loneale , in 2 per via lTI i la. La n1orlalità h a r aggiunt o 11 20 %.

Pseulloermafroditism o femminile , pubertà precoce, virilisn'Lo, sindrome di A cha:rd-Tiers. - La 111onosurrena]eclon1ia praticata p er sindro·m j iperco1il i ro~ urrenali l1a da to risultati modesti. Nel 40 ~b rlei C[\.~i r1on ·s i so·110 verificat e m odificazjoni apprezza})ili. ~]la rimanente percentuale sono ripor I at e mig·Jiori c di dettaglio, ma n essun cam l> ia111en1o ..,oslanziale in quello che è la saliente cnrn l I erjs tica cl ella sindrome. Iperten.c;io1n1e essenziale Furono pra licn I e 49 Sl1rre11alcc to111ie in inassim a inonolaterali. in mi11in1a ]) i] ateral i parziali. e 23 p ar ziali bilateralj assoc ialE? all a re·~ezione d eg·li spl ancnici. ad as1)orlaz io nc cl ei gangli sen1ilunarj e ad asportazion e rlel T-IJ g·ang·lio lo1n])are. f ri ~ull ati d elle 49 s11rrrnal ec ton1ie l)Ufe <lanno 1 °{i tli r~ili buo11i definiLivi, 10 % di esiti buoni lra11~ilori, n ella rin1a11entc percenlualc esili mec'li o.cri o 1Yulli o cal ti vi . 1V1ortalità operQtori a 7 %. I 111i!tliori ri s11l lati sono rlerivali dalle surrenalcc lo111jc })i]alerali parziali. I11 23 ras i 11e i quali Ye11ne praticata la surre'\a lrr lon1ia ~ilatera le parzinle con splancnicect o111ir e gn11g·li eclon1i e i ri sultali ·s ono tali ._ostan-

zialm.en Le ide11tici a quelli d elle surrenalec lomiej_olate.

. I perlerisi on e rnaligna. -

I11 questi casi la _ur-

re11aleclon1ia i sol ala od associa la alle neuroto1nje S})lancnich e appare come un n1ezzo c hirurgico più co1nplelo, all a sen1plice n et1rotomia splancnica l)iù rispon.de11Le ad u11a po sibile r en1is·.s ionc clella _i11clrom e. Encloa1ferile obliterante. Gli int er,enll cli s nrrenalcc to1nia ])er endoartcr i te oJ)literan le arri' a110 oggi qua i al migli ajo. Qi1esta va La esperienza opera loria co11sen le l111 g·iudizio })resumj~)ilmenle defini li' o che si lJUÒ e prirnere i1ei t ern1ini seguen li : 1) La n1onosurrenal ccton1ia parziale o totale. così come l a ·.surrennlcc lon1ia ubtota]e bilaterale l1a11110 }') Orlalo a risullali i1 ci quali no11 ~ i JJUÒ a11prezzar e alcuna ~en sibile differenza col varia r e e pro!rfe{lire della a porlazione d el parenchim a surr enale n11iel1e s1)in la fi110 al limile co1npali])i] ecol la vila, Yale a dire ad t1na eclomia clei 3/ -i di og11una d elle du e gh iancl o1c . 2) La grandissin1a 111agg·iora nza cl egli in lerYe111 i l1a colpilo Ja malattia nelle fasi gangrenose, ter111 ir1ali dal l)U nto cli vi s la cl ella lesion e 'asco lare. .r\n cl1~ i11 questa fase i ri ultati immed iati ''50no •1ati , qua si direi . miracol osi nel sen o cli l1n n is ta11tf\nca cessozione della sindro1ne algica perire rica e S}Jjar!cni ca, cli un ritorno ad u11a J)ulsa.1.io rl~ in atL(~rifl periferiche e ad una o cillon1elr i(t g-ià sco11 1p;:rse . a.rl t1n certo n1iglioramento rlPf lrof)sn10 locale: 1l1 a, ncll :-i n1agg-ioranzn clcj ca i, catliYi 0 110 tati gli e. i ti ]on tani oltre i due o tre 111 <''-1

3) La com1)ar sa del })olso e cl i un indice oscillo111 etrico in t erritori doYe qu e li erano sco1111)arsi, ancl1e in queste fasi jnollrale della malattia. clirno tra ch e nella d e lern1in an I e d ei fenon1eni cl i. trofici e g·angreno· .. i. entra ancora come ~ l curn con1poncn le l1na turba funzionale della Yaso1nolili I à.

4) I pochi rjs ullali b11oni a carattere per111anente (10 %) prove11g·ono da interventi cl1e 11anno colpito la sindrome nello stadio prodron1i.co o alme110 i1el perjodo predjstrofico. 5) I ri ultal i socl.disfacen li (20 % circa) n el enso cli llna r c111i s::- ion e d ella indron1e alg icn ])erife rica e SJ)l an cnica e di un arres to d ella gra11gre11a lin1i tata n féllangi o a dita cl e i piedi, hann o colpi to sinclro111i att enuale nelle fasi di ini zio clelln g·a11 grenn. 6) L 'art erj ec lon1 ia fu abbinata in due ca·.si alla n1onosurre11 u]cclorn ia parziale in casi fl i nrleri I i ol)li1 er anl i preYalenlen1enl e delle art erie periferiche clcll n g·an1ba e con e i to bt1ono.

indr.01ne di Ra.y riaud. -

Le basi fisiopHtologicl1e dell 'az ion e della ~urre11ale.c lòmia ci din1ostrano una netta rispondenza corr ettiva sullo s11a _1110 Yasn le. Questa icura azion e avrebbe dovuto essere sfrutta la 1neg·J io di quello ch e non sia avYenu to n elle l11r}Je della ya·.. 0111otili1 à delle qt1aJi la incl ro111e clel Raynaud è l'espressione più lipica. ·È strano in Yece costatare come Ja s11rrenalect o111ia ia stata e perimentata solo in l)Oc hi casi riferili ad esilo buono da Crile.


SEZIONE PRATICA

LA

SURRE~ALECTOl\IL\

NELLA EPI LESSIA E SSENZIALE.

- Sono 77 casi di i11 lerYenli sulle :;L1rrc11ali co11 esili inodes li . ..\nche qui, come il R. ha già a1)1)un Lato l)Cr al tre sindron1i, l a ·sttrre11aleclomia è seg·uila <la .esit i inoclesli in quanto l a Lurba presun liYa è i11 Iunzio11e non. di Lutto. l a gl1ia11clol a m a d ella sola n1idollare. La eclo1nia i1on d eYe es er e qui11di lolalitaria ma parziale, limi ldt a al ·olo el e1ne11 lo iperaltiYo r a1)presenlalo dalla n1idollarc. LA SURRENALECTOl\IIA KEI.T,Ji CRI S I DELL 'IPEllTlROrDISl\10 NELLE .\STE.."'\ IE K8U ROCIRCOL \ TORIE, i'IELLE U L' CERI PEPTICH E POSTGASTROEK1.'EROSTOl\IICHE. Le OSser,-azion i sono Lu tte cli ·Cr ile. Colla lll01tosurren alectomia egli h a o tle11uLo: nelle crisi di iper liroiclisn10 r ecidiYo a tiroiclec Lo1nie sup Lo lali il 75 % <li g uarigioni; i1ellc a~ lc 11ie i1euro-circola lorie il 93 ~o di migliora1ne11Li ; nelle ulceri peptich e postga·stroenterostomiche i11traLlabili il 65 % di guar i gioni. La su rrenalectoniia rl el <liabele. - I pocl1i len la tiYi chirurgici di surrenalecto111ie i1ei cliabetici ]1anno dato risultati non incorragg·iti nti , escluso uno di Chiasserini 11.31 quale si è Yerificato un ben~ ibile miglioramento.

L.\

TUBERCOLOSI Ul\"ILATERALE DEL SURRENE. I IJOChi casi (4) riporta Li i11 letteratura di surrenalec lo111ie lJer tubercolosi unil aterale, d edotta da lomlJol-0 ruie esplorati' e ebber o .esi Li impe11satame11te br illa11Li. Forse che l 1asp orLazione cli una surren ale l esa ' alga ancl1e a preservare I 'altra dalla s tessa .. orle P .È u11 nuovo capitolo che s i apre al cin1enlo chir u rgico ancora j n fase clj es1Jerin1en to o di ardi mento . LA S1i RRE:XALECTOl\IIA E L A ADE1'0l\II:CT0l\ [J .\ i~E I T "U~fORI. Tum ori corticali. l\ei ca·s i con s indron1c urreno-genitale , la u rrenal ec lon1ia ha fatt o r cg reclire e ~com1Jariro la si11cl ro n1 c con sorprc11(le11le rapidità. (~li jnler' e11Li riporta li in. le Ller atura so110 47. S URREXALECT O:.\IJ.\

l'iELL·\

.\ 'ella ·sindrome ipertensiva JJU r a la surren alec-

ton1ia in sede d cl Lun1orc l1a èl:.i lo la r e111issione <.lella ·sindrome . La si ridr om e da insuffi cie11za g liian.dolare pura, Jlei r arissimi casi occorsi è s lala legata a Lu1nori epiteliali. Tnn1 cq'i rnidollari. - D ei lre li})i cli Lu111ori mi.dollari il ~ 010 paraga11 g]i o111a, Joi 111alo dn cel] uJ c j)aragangliari cromaffi11i aclrenal jnogene, 11a una i11ton1atolog·ia car al lcris li ca cl1e è q u ello che importa. L a sindrome izJertensiua parossistica. - In que._ la s j11dro111c acces·sio11alc l a }Jr essjone arteriosa p11ò r aggiunger e in J)Dcl1i n1inuti ,. an cl1e 310/180 per poi ritornare dopo X ora, u11 or a oll e quote i1orn1ali p r eaccessionali. L 'inlerYon lo operaliYo è di r c llo a O}Jprjmer e la J11a tricc clell 'el en1ento ll)erten siYo rappresentato .clal parag·anglio111a. I\on vi sono paragangl io111i circoscritti e bene -<leli111 itati n ella 111iclollare d a conse11lire, com e n ei lu111ori corl i cali , l 'a i1orta1. io11c j ~ ol a ta . È sen1pre · 11r•ce~ s il ata la surrenalec lo1T1 ia. Ln lc ller a lura ricorda 12 ca~ i di interYento per l1[lI'[lg·ang·]iOIDÌ 'SUrren ali ipc r l en ~ ÌYÌ <lei CfUalj ~olO .:) :-:o prnYYi s~ ero all ' in lrrYcn lo.

2157

La surren ale }Jt1ò · essere c-0ntrolla ta attraYerso tre Yi e : l 'anter iore transperitoneale, l a paraperitoneale, la extraperiloncale . La via posteriore lombare extraperiLoneale è quella oggi seguita d alla grandissi111a 111aggior anza degli operatori. La possibile inancan z:i di una seco11cla g·l1ian<lol a impone in linea di doYerosa prude11za nece·ssità cli conservare n ella monosurrc11alec lo111ia un })iccolo frammenlo· di gl1iandola. Te cnica della su rrenalecton1ia. -

Possono d erivare : 1) cla mancan za d i una seconda ghiandola; 2) d a defi cient e supplen za ~unzionale della r e-sidua ; 3) da incidenli Lecnici; 4) da condizioni anaton1op a tologich e inerenti alla ghi andol a. J_,a m ortalità operatoria g·lo bale d ell a surrcn alec lomia per Yia 101nbare è del 10 %. Complican ze . -

LA

T oll er anzOJ d ell 'or ganisn10 alla midollectomia surr eriale. - È dimoi\IIDOLTJECTOIVIIA sunnE.i."'fAL E.

:, lrato concordemente, per recenti ricer ch e speri 111enlali più precise delle imperfette e co11Lraclditor i passate, che anche l a midolleclo111ia bilaterale i10n determina delle gravi e p ermane11li lurbe organiche, se1npre quando sia rispettata e man Len ut a una sufficiente funzio11e corlicale . La 111itlo1lcclomia influisce sull 'apùassame11to della pres·s ion e e del lono vascolare, con maggior e ncce11luazione n ei primi giorni dell 'interYcnto.

LA lVIIDOLLECTO:i\IIA NELLE SI NDHOl\'II DELL .lPERS URl1E ?\ \LISl\Io i\IIDOLLARE. Nelle 5indron1i dell 'i11er surren alismo midollare a m e è sembra to pii1 s i~uro, j)il.1 efficace sopprimere il focol aio d i produzio11c clell 'ipersurrenalismo attraYer o la 111iclollecl on1iu cla me eseguito p er p·r imo n el 1935. Ho esp erimentato la midollecton1ia 1111ilalerale, d apprima in unione c-0·l la n euroto111ia degli sp.Ja1 1cnici e dopo isolatamente : n elle pol ici le1nic iper lensi ,-e Li po Geisbock , n ella iperte11sione e se11ziale e maligna , n ella endoarterile oblil erantc g iovanile in fase gangre11osa, nell e siudro1ni d cl llaynaud in fase funzio11ale IJt1ra ecl iii. fa e di g·an g rena .

.,indron1i poli citemiche izJerlensive. -

La 111 ic.l ollcclomia m onosurren ale, l r oYa indicazioni n elle plet ore ipertoniche polici len1ich c in q11 an lo abba sa il tono vascol are, riporla il i1u1ucro el c i globuli rossi a cifre anche al cli o lto dell a i1or111n , riconduce 11 tasso cl ella glice111ia, della col0:' leri11cmia, dell 'adrena1inemia a cifre se11::-iJJiJ n1011t e n1inori , migliora le condi zio·11 i ge11eral i, tro f icl1e 1 r ine tc·sich e d el m alato. ,"' olo l 'u lterior e ro11l r oll o 1.otrà clire se quesli e. ili ol lenuti i11 1111 cnso, sono ùeiinitivi. Ho e~ perin1e11talo ]a 111idollecLomia surrenale in 5 ca·si di iperten sion e essenziale ed in due casi di iperlensio11e pallida m alig na , associando o 110 ln n e-,1rolon1ia clegJi spla11cnici omolaterali. Gli esili immediati e tar d iYi so110 s tati buo11i. ~la 110 a' u lo impressione ch e gli e iti dei due casi cli ipertensione essenziale trattati colla midollec tom ia pura ·~ian o stati anche n1igliori. Sin.cLromi ipertensive . -

E1icloart erit e oblil'er ant e giova 1iil~. -

Jn rn:-i cli endoarterite obliler a11 lc gioYanile, tt1lli iu fn~l' avanzata con gangr ena ho pratica lo 'i 'oltc l a 1n iclo1leclomia m onosurren al e p11ra ed in uno l '110 a ~~ocia la alla n euro tomia degl i s1)lanr nic i .


215 '

H

I!~

P0T.TCLL'i 1C() »

Crli osili i111111c(ljali so11 0 tali sorprc11clc11le1nc11le J>t1oni p er cl1è il faltore angiospastico conli11uo o acces ionalc, cl1e domina in tutto il ciclo eYolttliYo d cll .endourlcrite oblilerante, h a avt11 o una sen sibili s i111a i1cr111a n en le r emi'ssio11e d alla micl o1lcctomia. Gli esili lo11La11i furo110 i11vece 111e110 1Ju o11i; e l 'i11t crvento, e 11a dilazio11alo le a111putazioni, 11ella 1r·.. ag·giora11za dei ca i , 11011 le 11a i111pedite. Qu e li e iti 1011 lani non d e Y0110 p erò m eraYig liar e e Yi è u11 olo rnezzo l1e r 111 igliorarli: o r11rc11· clere co11 l'i11l erY0 nlo la rnalallia 11cJle fa~i i11i.zial i. Sin dro111i dcl l~ay11aud. G li e ~ ili i1nr11eclial j ie tardi Yi d ella 111iclolleclo111ia i1t1ra (3) o associala all a n et1rolo111ia d egli .. pJa11cnic i (5) in 8 casi ·fli sindromi d el llaynaud ft1rono t..I l li pt1on i ; o Lt i n1i in q11elli col1) ili 11ella fa·se pt1ra ft111zionnJc (3). I 2·4 i11Ler,·e11 Li cl i 111icl oll<.'C lo111i a s urrc11alr 111011ola le rale da 1110 praticali n elle ' arie i11d ro111i .de11 'iper st1rrc11alisn10 i11idolla1·c din1os tra110 che In i11id olleclomi a è }JC rfe tla111 e11l c fattibjle 11 ell 'u o1110. Ne rrt1ne110 e~su JJerò è l 'inte r t 1ento iclectle fJerchè! n on colpi sce la ca11sa ]Jrinia della lurbu 11euro1.. cn cloc rin a n1a lu 1n ateria atl ro~ 1 erso la. quale si .con i.p lela il ci cl o fJr odnt :110 della sinclrorrte. Nella assolnla inl.possibiliiit di colz;ire il punto <li parte11za drlle tu.rbe de ll 'ipersurre11alisn10 rniclol lcu·e, l a 11iiclolleclon1 i a. ri 1n nne in oyyi l'interve nto n1iglic rc.

Te cri.i ca, cle l la rn ili ollecton1i a. - JJa 111jdollec lo111 ia Ycnne fla i11c eseguila ei111)re per Yia 10111b ar e e:x. Lra periloneale. I l<.'111pi <le ll 'int erve11 to ~ ono id c11tici a qu elli della .. urrer1alec lo111ia fin o al t empo d ell a i11di,~idt1alizzazio11e clella g l1ian cloln. I11diYidualizza ln. la s urre nal e, allra,erso t1nn piccola in ci sione corticale en go110 ttcces ivamen 1e inlrodotli vari ct1 cchiai i11 r no·d o da ~Y1 1 0 L art~ t ulto il contenuto 1n idollarc. Nessuna gra,·(\ .ron1plica11 za opcral o1~ia mi ò occor sa in 24 casi. 1

IL TRAPIA.~To slT HnE~ALE. Il

lrapianlu 11elle si n -

dro1ni ipo1su rren alic l ie . olo i1elle i11dromi ò efic ilarie classich e tipo Acldi 011 '-' lalo larga111cn tc òsperi111enla lo il trapia nto SJrr e11ale e teror~1a s li co, Oll18iOJ1'1asliCO, 01110})}astioo Oll o tutte l e in c icl e11ze t ccnicl1c e qt1a .. i ·sen1pre in cattiY C' <'011di zioni .. ia <la parte del donatore r l1e Ci el r rcc l lore. Le con clizio11i l>iolog icl1c t1111 ane $0110 ll E' I ta111e11""' lr co11lrarje per l 'a ltecchin1 enl o tli t111 lra1)ianlo s t1rrcnale . Nei ca i cli tra pia11Lo st1rre11ale l1111a110, se . . i e r rc lluano tre ca i ad esito in1media to bt10110 m a d i breve controllo, gli esili i n1mediat i e t ardiYi .. ono s lati 11ulli o cattivi. Il trap·ia11! o nel l 'e ndoarl'er i l e ob lit er an I e. -

Il tra piar. Lo surrenale in llna indro111e di iper s11rrcnali"~mo 1 iJJica111ente 111idollur e è se111bra lo e può ~e111brarc l 'a ll o più 1llogico della cl1irurgia surre1H\l e; 1' ill ogic ità L' p e rò solo appa r en te qt1ando si 1:. . n i cl1e nel Lrapia11to e le ropla Lico 1',1 1tica partr r h e pu ò .co n $Crvar e J)Ìt1 a lun go inlcgra la ri-

.. erYa orn10 11 icG è l a corl i cale, i11c11 lre la nlillolla-

r e 'ie11c rapidamenle ossidata e neulralizzata. Orbene 11ella corticale è conte nuto il più polrn le or111 011c ipote 11 s i,·o ai1tagonisla dell 'aclre11al ina . i p ossono qui11<l i $piegar e i benefici effelti jn1111ediali d cl trapiaulo ~ urre11 al e ri·scontrali in s(\i ca i. l~l.-·XZ I OX .\J.E I X DillETT.\ DELLA SL"RRE\LE ..\TTfL\\"El\SO L.\ Dl·.CORTlC.\ZYOXE DEI B"GLBl CARO1\ ·rrI\ AZIOXE

x

TLDEI. J)o.c\.1111c11 tazio11i con cordi l1 cll 'an1bilo speri111enlale atlesla110 ch e la clecorli caz ion r dci pulJJi ca~ rolidei , a l lraYerso a co111ples·se renzio11i ch e si di11arlon o a livello d e lle zone Yaso::;rn , ibili bulbari, clclrrn1i11a tLna spicca l a ipcr1lln::--ia d ella corteccia ~; Ll rrenale. Ques Lo riflesso n1orfolog·ico 10111 a110 dalla d ecori icaz ione bulbare Yenn e sfrutt a to co11 e~ il o in1pcnsata111c11lc buono, in l111 caso di ipo. urrc11aI i:--1110 _\ cldi ~o niano.

Com11nicazioni inerenti al teina di Relazione (•; PL \ G 1r1~ELT~1 G. ( Bologna) . I1>ertensio,n c e i f Je rl crnii e

z>a russisticl'e. 2u rrenalecton1 ia. Guar i yione.

1)1cco _\ . r

C \.RTOzz1 (.,.

(To rin o) . L ·a:ione della

follicolina ncll'iz>ersllrl'enalisn10 S/)(' r in1erL ial e lri l'llf'lJOrlo con la p atoge nesi della yangre11a S]JO nlunea gi oua n ilc . ( ~HT\ ~~~EH l "iI

t Ron1a). Inler1 1c11fi s~1lle surre1.ali: inclicn:iuni e risultati. ' L'os.\1 r1 l•:. r 11~.-\ELJ..1 t~. (T\0111a). La 1>111iluru delln 9 hia.ncloln su rrerial e. l)ARR \ S. (Ro n1a). '/Ylodifi ccn:i.oni istologi elle n el1·i f)t> rs u rrc 11<llis111 o spe ri 1nen ta.le. _\ .

Discussione sul tema di Relazione. ~IAHAGT..TA'-""O

D. (Ge110Ya). -

Possiamo dis ling·ner e u11a cl1irt1rg·ja cl ell c ~ t1rre11ali a1nn1ala le ed una delle surrenali .. c n1.a alter az ioni deter1nin ale. l)er i tu111o ri cl ella ~ urre nale ri cor-da che alcun e \Olte l a prin1a manife ~ taz ion e cli11ica si 11a in I u n1ori cl e lle ossa quale h e vol la 11101lo tempo pri1na cl1e s i po .. a avvertire i l t·.imore g hiandolare. P er ciò cl1e riguarda l a chirurg ia delle st1rrenal i ·sane cl all a relazione rist1lla110 oggi: un punlo cl 'arri' o ..-ioè il fallin1ento degli interve11ti clire lli od inclire lli stille surre11ali 11cr la cura d ell 'enclonrteril e oblileran le o diver . . i llU11ti di p a r le11za JJe r 111uovere Yerso buoni ri ~ ullati in altre rnal attic cl i . . t1ppo ta orig ine ipcrsurren alica. (Bol ogn a L i d c>' e ricono cere ch.r la r11ra n1 edica d egli ipo ~urrr 11ali sn1i ha fall o 11olevoli i>rogre. · i ron l 'u o cleg·li e·stral ti corl ic ali e con i prodotti inleliei (arl'Lato di cleossicorticos lerone ì . l{ilengo opp orlt1no ricl1ia111a r e l 'n tte n zione stil) ' ipertrofia d e i ~urreni con statala nel diabete in sipido, (no11 ~010 11cl in io caso 111a a11cl1e nel can1p o sp erim r nl ale), per cons iderare se . . ia g iu Li fi ca ta l a $ U rrc nalecto1nia parziale pe r la cur a del diabet e in: ipido. La n oL ione d ell 'ori g ine di t~ n cc­ falo ipofi~aria del diabele in ipid o n on esclu de ScHI..\ s1 l~ .

L

il

Dala la lin1ilalioo e delle pagi11e. ripa ri in1no o lo ele n co.


SEZlONE PRATICA c.he u:;1 ·s imile in.ler,e11lo possa riuscire benefico, analogamente a guanto avviene con la tiroideclomi.a ~arziale delle ipertireÒsi , nella genesi delle quali v è chi an11nette una primum movens del processo morboso a sede dien cefalica (Falta). C~IASSERINI

A. \Roma). -

Non è d ·accordo con quanto 11a <letto l\1aragl~a110 sulla inutilità di curare i malati affetli da tromboangioite. Crede rhe con interven.ti ada tti si possa in molti casi r ecare un n otevole giova1nent o ai malati e ottenere an ch e d elle vere g·uarig·ioni cli11iche. Quanto alla rnidollec tomia crede che l 'id ea clel Relatore sia bt1ona , ma è d 'opinjon e ch e la sua esecuzio·ne sia a sai al eatoria. (Milano) . - Per quanlo riguarda I innc:s lo dells surrenali l 'O. ricorda come le sùe ricerche sperimentali con la tecnica della desen._.ibilizzazione di Castiglioni abbiano dimostra lo come s i )) UÒ ollenere, a differenza che n ei controlli, u11a buona conserYazione non solo della corticale 1na anche della midollare ch e è a11cora presente a 50 giorni dall 'in1pianto. :B ·d 'accordo con il relatore nel con s iderare l 'in 11esto di surrenali scon·sigliabile n elle gan 0rrr c11 e g·i0Ya11ili. Come con lril)uto alla co11oscenza dei lumorj della surrenale riporta un caso da lui operato. Si tratta di una ban1bina di 10 mesi che presenta un volù111inoso tumore insorto all 'ipoco11drio sinis'lro. All 'in lerven to, si è co11stat ato che la neoplasia partiYa dalla surrenale che si è asportala in blocco con il tumore con cui faceva corpo. L'e·samc is lologico, ha din1ostrato trattarsi di un tumore midollare clel gruppo dei neuroblastomi 9 simpalogomi forlemente immaturo. 11 reperto is lologico spiega da un l a lo l'assenza di lutta la sin loma lologia propria ai soli tumori corticali, la grande malignità d ella forn1a e gli i11ter11 i rapporti cori la surrenale. .. PETTii:N i\RI , ,,. :

E. (Roma). -

L 'esperienza che l1a la Scuola d el prof. Paolucci nei riguardi della surrenalectomia co1ne cura della tromboa11gioite obliterante, induce l 'O. a r itenere che questo interve11to abbia a11cora diritto ad una ulteriore e più l arga sperimentazione. Su 12 surrena]ectomie, operate a Bologna e a Roma , si cont ano 3 casi di g u arig io11e s icura , assoluta e persistente a distanza di ann i . Si trattava, in questi casi, di malattie a11 'inizio e di l esioni gangrenose poco P&t ese. Cosiccl1è l 'O. pen sa che in ques te circos tanze la urre11alec tomia possa essere te11tala con p ossibililà <li su ccesso, 11ella presunzione che le condizioni circolatorie dell 'arlo nort siano ancora defini liYamente compro1nesse. L'O. accenna infine ch e 11ella Cli11ica Chirurg·ica di Roma in questo anno è stata ·s perimentata con vantaggiosi risullati una cura balneoterapica , associata ad un parl icolare sistema di dinamizzazio-n e delle pareli ar leriose , e acl una rljeta al la111en1e vitaminizzata (vitan'linn C). R uGGIEnt

Prof. L. DunANTE (Genova). (Rispost a). È (l 'accordo col prof. ~[aragli ano circa l 'esito dei n oslri in l erYen ti ·~ urreno-sin1palici n ella endo art eri t e oùli1 eran le giunla alla fa se organica g a11grenosa. ì\Ia i)oicl1è ques la malattia 11a •Jn lungo ciclo c.'Y01t1li'o c he inizia col Yaso spasmo e si e hiud<' ro11 una endoarteri le prolifcratiYa opliteran le è CY i<lent e cl1e l 'inl ervenlo per e er e cffi-

,

2161

cace, cleve colpire la pri111a fase, la fa e ])I;evalenleme~te fu11-?:~o nale del male, e 11011 quaì1do le ar terie sono ridotte a<l un cord on e pieno di connettivo e fibre an1ielichc irritat e. Di mano in man-o che ci allontaniamo da questo periodo in cui predomina l 'el emento spastico Yasale i nostri interventi qualunque essi siano: neurotomie, gang·liec lomie, surren al ectomie midollectomie ri'spondono poco, non rispondon~ pi-L1 o anche peggiorano· le condizioni in atto. Qu esto rilievo 11a riprova in dati clinici : perchè., a~ .es .~ .P aolucci ha pot~~o riportare tre Yere gua.r1g1on1 controllate da p1u di lre anni su quattro inlerYenti di surrenalec lomia n ell e s indromi in parola? Perchè - come risulta dalle s torie cliniche r ela tive - le i11dicazioni operatorie sono state p os te precocemente in fase pregangrenosa per felice congiuntt1ra di malati che si ono presentati i11 ques ta fase e per la sapi en za d ella indica zion e operatoria. Nel quarto ca·so invece - dove esisteva una diffusa endoarterite obliteratiYa p eriferica e splancnica co11 .gangrena avanzata di t1n piede - la surrenaJectom ia ha peggioralo la situazione, se CO·· ine difatti è avvenuto l a gangrena si è subito es lesa il giorno dopo alla g·amba. · Il g iudizio , poi, del prof. ·C'h iasserini sulla alenlorielà della miclollect o111ia avrebbe fÒrse r agion e di essere se ques to inlerve11to non fos·se stato da 1ne praticato 24 Yolte con sicuro e documentabile esito positivo t ecnico e clinico come la chiara cinematografia dell 'interYento ora svolta in parte dimostra. La documentazione dell 'efficacia tecnica d ello svotamento midollare si può sempre avere quando in.vece di pulire il cu cchiaio raschiatore • in una garza si raccolga il materiale su di un vetrino e quando si approfondi il cu cchiaio in I ulte l e direzioni della con1pagi11e surrenale in modo da avere l a ·sicura sen sazione clelle dimensioni della cavit à svuot ala. In qualche grossa surrenale si può an che introdurre l a punta del piccolo dito raggiuno·endo così la prova che ricorda quella cii .S. Tom~aso. Non si può giudicare dagli es lre1ni tec11ici <li 1111 intervento se non si è prova·t o e riprovato. La denominazione stessa di « capsula surrenale» dat a dagli a11atomici alla g l1iandola dice con quanta facililiì l a midollare si ·s tacchi e si colliqui lasciando la capsula cli invog li o r appresentala dalla corticale. Il collega Ciceri (comunicazione J)er sonale) darà fra breve comunicazione crill a d ell 'efficacia lec11ica e clinica di ques to 11u0Yo in terYento. Ringrazia e si compjace co1 collega ~e ltinari.

A.I prof. RuGGERT. Nella n1ia r elazion e scritta e 11ella risposta al prof. MaragJi n11 0 ho già ricorclato - perch è ne h o subilo rileva lo l a imperlan te significazjone c linica - i tre casi d el J)r of . Pao]ucri. Essi riproducon o un a sindrome d ell 'iper surrcr1 ali'S m o midollare ad orie11 la111cn lo obliler a11te Yasale n ella fase proclro111ica l)r egang r en osa . No11 p o leYa qt1indi n1an car e t1n r s i to felice d cll 'in lerYen lo surrenale. (Continua)

P.

TEF \~ TXl


2 16~

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APPUNTI

POL I CLI ~ ICO

Le affezioni croniche della cistifellea ed il loro trattan1ento. Le affezior1i cro11icl1e della cislif'e.llea sono (l ~&ai frequ c11Li e lJes ·o 11lisco r10. ciute; circa l{l frequenza, Blac kford a rri' a acl ammetter e c h e u11a in e tà degli adulti do po i 30 anni ha n11a cistifellea an o·rn1ale e cl1e un quinto soffre di calcoli. I.a di ag·1)0 ·i è , µ es~o 1nalag·evole; irtdubb iam enle, la colccis tog·ra fi a può e ser e di valid.0 aiulo, 1n a 1111 metodo alla portata del 1n edico ]Jratico cioè la ricerc.a e l 'a11ali i dej ..ì11to111 i jJl'c .. c11Lali d.a l 1>azicnte porta frec1uen ter11·cntc a ricono. ce re la m alattia. Il inlo111a l) LÙ costante, cont e osse rva T . A. l(ea11 (1\l ed. lJi G1°ld, 7 ap ril e 1039) è la Oatuler1z.a, con en "'o cl i di ~ Len ·ione do1)0 i pasti ccl orutlazion e di ga - inodo ri ; l 'aerofagia . i t1 O' '.a a11cl1c ir1 .alt re cor1dizioni , 111a è pa1ticolarn 1e11Lc frequcnl c n ell a colecistite c ronica. Altro si11Lo1na inJ JJO rlante è il d olore, ch e si inani fes i a n ella i1 1clà ci rca elci ca i alla regione ci; Lica; al lrc volte, e.. so è invece accu-· ·nto a ll 'c1)ig·a ·trio , jrraclia11dosi al mn rgi11c cos1alc destro ed al la ca po la ·de. Ira. Insorg·c irregolar1l1c 11le ed indi1)endcr1t ern c nte dai 1)a t i (diffcre11za dall ul cera ,g·a, Lricn fl du odenale). (·oll1ll1Jel è ] a !_)Ìl O"i ; ·i l1arr11 0, l )O Ì , talo ra ·degli s j)a mi dcl colo11 e ' 'aghi disturb i all ' epigas trio; i i)rin1i p·o,- on o dctcrrrlin a re una form a di cost.ÌJ)azione spastica. lrUJ)O rLanti so,n o i di ·tl1rbi cardiaci , il più spe::; --o con i tenti in tacl1icarùia ed exlra~isto­ li, r)er d i ~ le 11s ione ga '1ri ca; J)t.a . talora vi. è conco111ita11Le ur1a r11alatlia organica d·el m10cardio, in ra1) por to ad alte ra7:io11i dei vasi cor on a ri ; le d ue n1alattie ha111 ~0 spe.550 la ste sn origin e da infezioni foie-ali. F'ra i sintomi nfl'YO.: i, 0110 da 111enziona re la fatica, la depre. ·ip11e, l 'an or e.. sia e l "i11 onr1ia. Dei seg·11i fi ici, è i1 t111ortantc la r esi15t en z<.\ rn u ·colare -illa pre . . s ior1 e in a llo ed all 'ester110 n ell 'an golo i)an creatico- du odcnale; con la l1alpazio·n e bin1an uale , i ]) UÒ avYertire la tenionc della cistifclle:\. U tili in c.l icazioni pu() dn1·e an cl1e l 'esa.1nc <tel su cco duodenale; n ei c.t.si inceri.i, i rico rra .alla colec i$togra fia. Per la cura, oltre all 'elin1inazio11e degli e' eJ1Lu.éili f:oci in fe Lti vi , si ricorra an zitutto alla 1era pia n1edica, risi:>rb·an·do cru cl la chirurgie~\ ~1 i ca. i in cui que&ta fallisce e ten endo· i)r e:c11Le cl1e, pur senza parlar-e del r i chio op er uLorio. non scm1Tr€ essa fa sco1111)arire del 1u ll o i distu rbi. Per il t.ratta1no11to rrtedico è n1olto in ' 'oga n1t11aln1ente ]'ur olro1Jina (o r»rodotti analon-hi) c11c si d à a fo rii dosi , coadiuva ndone l' azi~nc con la so n1mi nislrazi.011e cli. olfato cl i r1i.l~·ne 5io e di olio d i oli Ya. l\folto 11tìle, ~e­ con do l '_\ . citato, è un a r o 11 1l)i11azi0n e d i Y U1

XL' 'I ,

~Ui\I.

50 )

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

1

[A~.so

»

rie sos tanze. di uso con1une 11elle 1ualat.Lie epat·ico-bilia ri (!'olfato di n1.a gn e... io, solfa to di sodio , &ena, olio ·d i arachicle) con ,1ltre a d a zjon e special.mente car1ninn1 iYa (Curcum a, 1\ n chu sa). A qu.a nlo i)are, es ·a l1a u11a duplice Hzion o di ridurre la ' 'iscosità della bile inte.n~ificandone l 'eli1ninazion e e di eSJ_)licare un 'a;·'ion e anti ettica sulla ci ~ 1 ifcll ea e ui dotti biliari. Co11 la som1ni1listrazione d·el i)repa rat o (A11Licalcolurt1) ch e }1a t111a r icca Jetterat ura in Ge1~m.a ni a, n ella n1ag·g·ior l JH rte dci cas i , a d etta dell 'A. ed anch e rli C. llo,va rd (A1ed . 11resse ari d circ., 1!)38', i)ag . 290) sico tllpaio11 0 r apidan1enle. i di$Lurbi e so110 rare le r ecidive; -e·v ide11 te1nente, j l i)azie11 te J1on d o,v rà di 1 nentica re di es ere u11 cpato-bili<l re e doY rù (1uincli seguire la dieta adalta. fil . 1

Chirurgia della cistifell('n. La'\·oro di r evisione dei 512 i nt erYenti su] la cistifelJ ca e l e vie bilia ri eseguiti i11 12 an11i 11c1l 'O pedale. Va nderbilt. Le operazioni vanno co ... ì cli vise: coleci Lecto1nia 35 1 co n un.a inorlalità 01)era toria del 2,6 %; coleci t.o slon1ie 5! con 14.,8' % di m or11.• lità, 01)erazioni per o l rl1 zio11e c~lcol o .a dcl e oledoco 31 co11 l 'i ~b; colecislo-gastro to1nic pe r Lum or o dell a lesta del J)an creas 21 col l l: %; coleci.., tecton1ic in forrn e m orbo5e addo111in.ali ~s "' oc iatc 55 (mortalità 18, 2 ~fo) . Brook1s B. e .\l,tya Lt 'f . E. (1i11n als of S ur .. fase. 3, 1939) ha nno e''itato il più l)OSs ibile di opera.rei a caldo, il taglio di. 11orma per le rol cc i ~ t;ectomi o fu il param edia110 deslro. Fu ].)O~ I o quas i sen11)re un drenag·gio a sigar etta n el letto d ella ci&tifellea , essendosi osser,ra1o ch e In feil·iLa la l)ara to111ica r&i chiude n eJlo stesso tempo anch e in oasi senza drenaggio. Ripor·t ll n o· poi i risulta ti a distan za da 1 a 12 anni dopo l 'inLervento fuorcl1è di ~8 casi di cui 11 o n so110 riusciti ad avere notizia. Consi derano gua riti coloro ch e non hann o più avuto dopo l 'opera zione disturbi e cl1e Jl on h:anno biso,gno di alcuna restrizione di e1cti ca; n1ig·liorati quelli ch e non hanno digesli on e t1erfetla e devono seguire un~ dieta s1)eciale, n on 111igliorati gli altri an ch e e n or1 11nnno l)iÙ Ye re colich e e1)a tich e. E'ra i colecislcctomizzati ner colecistite calcolosa con ,rrr.avi e - m e.die aÌterazio11i p atologi.-. ell e d ella ci-Eiitifellca l1a11110 a' 1 uto il 76 % di g·uarigion.i perfett e e.d il 2,7 % di non lni~gli o 1nI i . I ris ull ati son o inferio ri n ei colecistecto1r1izza ti l }C I' colec istite al il i sia e.a con cistifellea gravcntertl r alterata (69 7c, di g uariti ; ! ~{, n on l : ti~rlj or:1t. i ). ~follo peggiori son o i risult ati n e~ c~l eci tC', · t o 11~izia ti la c ui cistifellea aveva 1es1on1 molt.o :carsc. I g uaril i son o .ap1)Cna il -!8 % ed 11 1 -~ % rap p·r c. . ent ano color o cl1 e dall'i nterve11t o l ~on l1ann o tratto alcun ben cfi r io. Nelle coJr1


{ A NNO

XLVI, Nu M. 50]

<· jsteclo111ie escg· uiLe i)e r ir1dicazio11i di parate J1a11no avulo 55 % di g· uariti e l ' 11 % di nor1 Jl 1igliorali. Gli A.\ . con cll1dor10 q ui11di co nferma rldo an<ora t111a Yolta cl1e i ri$ullati della colecistoc to11 tia Yaria110 i11 n1oclo in verso 1.llJ a gra ,rità d ella ll'sio nc l)Cr cui si è 01)crato. Ch e la colecisto::::to111ia s.ia co111e m ortalità ch e con1e risultati a <li ~ ta11z a è stata or111ai n ettam ent e su1?erata <I alla colecisleclorl1 ia . Ciò no11oslanle ,,i so110 an cora r asi n ei quali la colC'ci . . toston1ia ha la ua n ella e J)rccisa inclicazio11e . D 'AcosTINO . Quel cl1e occorre sapere della vitamina P-P. Seco11do L . Bab·o11n cix ((}a.ze t te des H opif lc(u x, :20 se ll ctttb-re 1939) la vitan1in a P. -P . è l 'acido nicotinico rl1e e ·i ·te, i11 ~g;rand c c1ua1l tit à . Il"'g·li eslralli e1)atici ·otl o for111a di an1id e 11ico t1nica o nico tina n1 ide: rie ne p rovYi::;oria11tc11te clas ificnta t ra le vi Iarnin c idro olub ili. Tra le p ro 1:1rietà biologich e p:cnerali, a11cora ])OCO co11osci u l.c, rito rci ia1no ]a sua f u11zion e a Lli,=a1rice ùel1a c resce11za e so11rnttutto 1a i)ar tc c11e essa ru·e11ùe alla rrspi rnzio11e cc]l ulc1re. Le 1)ri11e;ipali l)l'OJ>rielà fisiolog·icl1c di (1ues1a vitan ti11a sono le · e~~ue11 li : a u111en la la 111olilil à e la sec rezior1c gastri ca, provoca una "\a.$0-clilc.tl azion e locali zzala all a Le la e a l collo , accc ] ~ ra la cresce11za, è i1)dispe11... abile al fu11zio11a111enlo del si ·Lcn1a n c rvo~o ce11l rale, <:~e rc il ct Ltll a azione i1 cll a difc~a ùell 'o rgani~ J1 10 co11 lro i fa llo ri di a11en1ia g·ra,e , inter,'ie11c i1el ntelaboli rr10 delle t>o tfiri11e , si OJ)])One a j di ~ l tirl) i deriva.n ti cl n n1l o crujlibrio aJi111en l a r e~ . Tra gli ali me11li cl1e co11ten go no la vitan1i11a p. -1). \'en g·on o i11 v rin1a lin ea il bue (fresco o conse rva to), J'estra1·10 e patico , il . alr11011e i1 L is1·atola, il .su cco di po111odoro e i11 s.eco ncla linea i ca, oli , [~· ii jìinaci, il latticello, ccc . l nclica.zio11i t cr apeiiifir. h e. La l)itì in1por ta11te è la 1;el fa.gt a i11 c;ui q ue: la vita111ina deter111ina 111iglio ran1ent i . . 1_)ett aco lo~i , sia r l1 e .:i t~·a tti ~i Jc,r111 c co1l1uni, ia di f or1r1e fru te. Ott1n10 r111 1ed·io :"i è di1110. LraLa anch e conlro le aft e rec i di ua 11.ti della boccrt e b uo11i effetti i 01Lte11i!·o110 a ncl1e n eJJ a srJrite, in c ui i di ·tur])i g·a:-: lroe11l erici so•110 l)rc do 111i11a11li . Alcuni At1to ri lta11110 a 11cl1c ap1)lic-ètlo co11 s11cre . . ~ o la terapia <.:011 l 'n.c ido nicoti11ico co ntro le l)O rfirinur ie. l rLoltro la vi1 a1l1i11a P .-P. è indicata 11cll e r a<1 ioder1nit i e n1i·g·lio ra i)are-cclti c affezioni n1e11t nli: ~t a li co nfu s.ion ali e dep re5$i'vi, ps ica'"'t e. 111e, ecc. L 'acido i1icotinico ·i tro ' a in co111 111c rcio :-;o tto forma di ai11iùc nicot inica in fiale d a µ·r. t>. lU e in ro11 1pr e. se da g·. 0,0:5 e l) UÒ c ~ ­ 'ere ado1>era lo, a econcla cl<' Il o .. tato cli n ico, con 1re l)Of-o]ogi c diYe r~r. 1 ) Dosi fo rti ecrc7. io na li : rad iodC' r11 liti , 1

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2165

SEZIONE PRATICA

i1orfiri11uri e, 11Bllag·ra e for.n1c g·ra' i di a' itan1i110 i P .-P.: 1da 10 a 20 con11_)'resse da 5 ctg· r. J)rese in 3-4 volle nella g·iornata. 2) Dosi 1r1edie usuali: di sturl1i g·astroenlerici, a ffezioni cutan ee : da 2 a 8 compre e da 5 ctgr. (2 compresse p rin1a dei ])asti). 3) ])osi deboli (h.ar11}Jiui) : da 1/'J a 2 co1111}resse ùa 5 ctg·r. a l giorno seco11do l 'e tà. La via sottoc utunea o i11tramlL colare è utile q uando si vuol otten er e un e ffetto r apiclo ed ir1 ten so e n ei , ogg·e,tti cl1e ]Jr esen ta no una i11tollera nza gastrica assolut a : da 1/ 2 a 1 fiala, 1-3 vol ~e al g ior110. Dura ulr la ter nr)ia con l :acido i1icotinico è n 0c:es~a ri o a~soc ia r vi lln r cgi1n e abl)on da11te e J1ei\ Cllt1ilibrato ùa c ui ·arà ba11dito l 'alcool. F. TosT1. 1

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L'inalazione di oss ig(.lno assoluto. W. ~l. Boo ll1by, C. \ V. lVIayo e W. Il. Lovelace d·e1la i\Icl)O Cli11i c (.fourn al Am e11·. 11ed. Asso{}., 5 ago ~ Lo 103'9) 1)reco11izza no l 'l1~0 delJ'ossigeno al cento per cc11to n ella cura e i1ella i)reven zione dello sh ock trau111atico e. c11irurg·ico, della diste11zion c .adclo1ninnl e, clell a cefalea da en ccfa log·r.a fia, cli alc u11c for.111 e ·d i e111 ic.r a11ia. dell 'eden1.a J) U ln1011a re, del coll a, o 1nassivo clel p uln1011e, dell 'e111b olia 1)ul111011are, clell '.a11g·i11a IJecloris e di altre ca rdi opatie d elle in fczioni a r1.aerobicl1e g·en cra li (g·ang·rcn a gassosa, tetan o) e locali . Pe r pratica re l 'inalazio11e p,o s ono lt lilj zzn r~ i d ue ti1)i di n1ascl1era : una esclu i' ran1e11t c i1 a~a le cl1e pe-rn1etl e di lJarla re, rnn ng i.::tre o })ere dura n te I 'inalazion e, e l1na c:l1e copre la bocca ccl il n a o indicata 1)er gli in cliviclui con occlu1sion e n asale o abi Luat i a rr~·pi rare co n la 1

b(>CCa.

La durata c.l cll 'in alazion e dell 'ossi1ge.n o al cento p er ce11to non ·dove superare i d ue g· io r11i , ·do1)0 dei qu.ali si co111inccrà a so11lr11 iHi . trarlo diluito. La dil u jzione ~i ottie11e J11e<.l i ant,e. un appo ito di . po itivo . J,a q t1ant ilà d i ossigeno aswlulo è di q u.attro liLri al nl i nt1to })er gli adulti . Il m etodo adopera lo i11 l)areccl1ie renti nain di pazienti no11 l1 a m ai cl.alo lu ogo ad inco n' 'enient i, 11 or1 l1 a 1l1aj prodo1t o irrit azione 1)u] 111011ar e. Ha sull a ten cln aJ. os. igeno il 'anlaggio della 111ag·g·iore scn111li cil it e clf\l n1 in o r co·sto. Dn. 1

MEDICINA PREVENTIVA Sopra i nuo,-i inetodi di lotta contro il t etnuo. Siero-vnccinozione. Siero-nuatossiterapin. P1·e· venzione per mezzo delle soluzioni di antitossina t etanien • Ran1on G. ( /.Jre·sse 1nédicaile , 21 giugn o 1930)

fa osservar e cl1e le r icerrl1c e cgnit.e neg·li 11 lliJl1i quindici an11i , le q11al i l1a11110 ])l'e:"o co111 e l H1 e di 1)artc11za la coper ta dell a a11ato3 i11a tr l<inira, h a11no 1 o ndo1to alla a1)11licazio11t' cl i 11u0Yi .n1cLoùi di l ra l la111ent o . IH'cifico dclln


2J66

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<t IL POLICLTN IC.O »

Lo..:sii11fezion.e Lt l,a11ica , 111clo<li cr ea ti al di fuori della vaccinazio11e· antitetanira pro·p riamenle detta o d elle vaccinazioni a ~sociate. E. . s i 0110 la . : iero-,'a ccinazio11 e, la : :. ic ro-anato site1.apia, la prcYc11zio11c tl 't1rge11za fatla con soluzioni saline d 'a11titossina le la n ica. La siero-vacci11azio11e, ch e s i csl·gue 111cùiante l 'i11iezione imulta11ea di ~ i c ro antit etanico e di a 11alossi11a specifica, seguila da nun1erose i11iezio11i di c1u est ' ul1i111a, forn endo la possibil ità ùi far seguire ... enza int err11zion c l 'imJnunità attiva a quella pa.., .. iY~l. a\ rà un 'azione 1)rotettricP; dcl fe rito ii ell 'attc .. a <lell<"l vaccina• z1one. La siero-a 11a tos iterapia del Letano dicJ1iara1n, ch e co11si'"' te 11ell 'ini ettar e al n1alato una cJose unica e m assi,1a cli iero a ntitetanico e di dosi susseguenti di at1alOL$.-.c.Ìna, è capace ·d i contribuire alla g ua rigione e di 111ett€rc l 'indi \iduo al riparo cla ricadute e recidive. . Inoltre la pr.a tica a.ella yarcinazione })Cf mezzo della a11atos ina telanicx1 r1 e1 caYallo , coisì co 111e l ' u I ilizzazione di so tanze (ta pioc,a) coadiuYa11ti, 11anno 1)ern1 c... so di ru.gg·iungere i11 que, I o a11i.111.ale u11a ]Jroduzion c: ra·pida e i11tensiva <li siero a ntitelanico d es1i11 ato a 11 'uso t erapeuti co, grazie an cl1c alla i11odificazio11e delle tec1,jc.h e di iperin1mu11izzazion e. Il futlo di a ve·r l?Otuto olt e11erc qu esto siero · cl1 e ])O ~ie de tin l)Otere :111t.i tossiro 111olto eleYalo h a dato la lJOSSibilità di rn·e parare delle Y CTP « soluzioni di an Li tossina telanica » poYere in proteine, l ' l1 .. o clclle quali se111b·r a , seco11do la recP nt~ es perien za. capace di dimi11t1ire g·li accide11ti da . iero sin. 11ell a frequenza ch e i1ella gravità. La lotta contro il tetano ·11uò e·&sere condoLta con 11uovi mezzi. dimo~ l rati i efficaci e 111eno offen si,·i. 1

BF.ND.\NDJ.

MEDICINA SCIENTIFICA Ricerche sul contenuto in B 1 del sungne col test biologico sul fango Phycomyc<'S Dlnksleeanns. G. Cuhr (Klin . Jv' oclie.nsch.r. , 29 luglio 193'9) o ~serva

ch e l)Cr aYere una e$alla cognizione d el rican1bio della an eurina è 11 ecessario det er111i11 are il conl e11ut.0 del ... an.Q'uc i11 Bl . I m ele.di cl1i111ici da11no un :i11argi11e cli errore di al1ne110 25-30 <r~ : i11olto l)ÌÙ c... <ttli sono i metodi biolog·ici ch e si b·a sano ..ul fntto cl1e alcuni 1r1icrorg«1ni "n1i i ·5,·ilt1 l'l)fl110 n ei litlll idi cultu. 1 ali solo in presenza di ' i1 ai11ina R~ . Tra i n1il·r:rga11i 111i il l)iù adatto per tali ri cer·cih e si di111ostrò il ·ph)' COm )-cO& 131ak·: :- l er nnl1 ~ . Con ·1alo 111 etodo si lro,·a ch e il contenut o i1 orn1.ale del ~anguc i11 B 1 è di 8 y % : e~i ... Lo no am11ie oscilla7.ioni fi. iolog·ich c. Anch e i11 i1r rson e {leI tutto s~1 n e la \ itun1i11a B1 l)lI Ò ma11c.are n el ·&an g·uc o rf.:ist cr e solo in I racce : da t ale reprrto n on è Jer ito diag110$.ti ca re una ipo,ila111i11osi B1. D t1 r~u1te la g·ra vi da11za e il l)Uer1)c1io si ha una netta din1inuzione d·ella \ila111ina 'B l del sang·t1e; nessuna di ffcr en za ~i co11slata a tale ri1

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g·uar<lo t~'a la g·ra,·icla11za nor1 na le e 1e grnYid.a11ze complica le cla ipcren1csi, qu e~ Lo stato 11011 ~ i può qui11tli m eLlere i11 ra1Jpor10 con u11 a ir,ovitan1ino i B1. I pazie11ti affetti da carr i110111a presenta110 una 11etta dimint1 zio1)e o a~se11za c on1·plc.:La della vita111i11.a B 1 i1el sangue, &p·ecial111e1)Le con il ])rogrcdire della cacl1 essia ; IJerò ancls e i11 casi di rnche~:--i.a g ra' rj!:'sima il COI) Lonuto vitan1inico B 1 del sa11gue p uò esoerc nor1nale. Ncp]Jl1re co n {fUe~I a }}ro,,a biologica esatta è ])Ossibile cl1iarire il 1)roJ·lema d el rican1bio ·della a11euri11a. I r.a1>porti del suo tican1bio interì11edio son o co1nplic.ati: ni eintre per le altre viLan1ine con le prove di (·arir.o si può cletern1 ina rc il bj] ancio fino al1'J0-90 % cl ella sostanza, per 1'aneuri11a qu e• Lo è possibile solo fino al 20-30 '10· Non è e 11iaro cosa a,·,-enga con il '70-90 % della vila111ì11a ch e J1on Yien o elin1i11a lo, è 1)0 ~ibile cJ1c· si forn1i del tiocromo n el rie.ambio inr er1n e·dio. Nell 'organismo potrebb,ero esistere le r ondizioni n ece. ~a rir 1,er la forrnazio11 r cli tioc romo , cioè la for111a zion e durante il rica1nhio i11te1'Tl1edio , di lI202 e di l)rodotti di . cissione della en1oglobi11a ch e .a g·ireb b ero da catalizzatc•ri. U11a questione che anzilut1o ._arebbc im1lOrta11t e chiarire è se. la fluorc"cenza 1}ropria Ùf·g li or gani sia determinata dal 1iocro1110. 1

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P.

VARIA I 40 anni dell'aspirina.

Si sono co1111)it1ti ~O anni da quando· fu pe1· la p1im.a volta, in «.}ermania , l)1·0 dotta 1'aspi1ina. Da secoli si. t1 s...<"\va un <l ecotto di corte.c\i3 di salice, co11lro gli sta ti febbrili ed i 1r1ali di testa; verso la m età d·el secolo scorso il chin1ico f:ra11c ese Le Roux 11e ottenne l111a so~ l anza , cl1e a' eva lfl stossc proprietà: il chi1nico italiano Pirio ne e tra&se lln aciclo, che di&se salicilico, 1)er cl1è dcri,rato dal salice : n el i :g53 il chimico tedesco Kohlbf> riuscì :ld ottenerlo per ,,ia intetica. Nel 1899 se n e 1)r·e]):lrò l'aspirina o acido acetil-salicilico. ch e 1)resenta i noti vantaggi sull'acido sa)i cili r o e $ll l suo Biale di sodio Il nom e der:iv~1 <la11n 1)ia11ta · Spirea, d<illa quale vento anni J-)tJ'i1na u11 :iltro chi1nico. Lo'"·in,g, aveYa pl1re 01tenl1to 1'acido salicilico, da ll1i detto nr. i do ~piri co . 1

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1•

P O R M U L A R J O. Nei s11,lori dei tisici. P. Netli,g os (!l1isca.rea. m ed. ro·n1rrna. lr1 a~gio­

giugno 1939) hn trovato n1olto ~i0Yan1e11to con l' uso del rimedi o consig·liato da IToffn1 a1111: Bromuro di soclio g. 2 i11g. 15 Lu1ninal Si som1nini stra la era prima cli coricarsi ; <li .solito il sudore scon1pare ,già alla pri1n.a so111111ini trazione ch e, evc11lualn1ente, rl 11ò cont inunro l)er 1-2 g·iorni. fil. 1


[i\NNO

XL \"1,

~Ul\L

50 I

S EZIONE PfiATJCA

21G9

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. ·

CONCORSI~

(J()nsorzi provinciali antitubercolari. Bilanci 194:0, .Ricovero tubercolotici.

Posti vacanti •

Il Minister o dell 'Interrto (Direzio11e Gen. Sa11ilà Pubblica) h a diramalo ai Prefetti ad altre .i\.utorilà la segu ente circolare n . 149 i11 data 7 i1ov. 1939-XVIII: J~ntro il venturo m ese di dice1nbre dovra11110 i1n1nancabilmente trasm e l tersi a que·sto Minister o per il prescrillo esame i bilanci preventivi d ci . Consorzi pr0Yi11c iali antitubercolari per il 1940 J)Cr la cui compilazion e valgono i crileri di cui alla Circolare n. 20300 20-34503 d el 26 sett. 1937. 111 linea di n1assima ri111a11gono immutate le 1:>ercentuali delle singole categorie di sp esa. In .cnso di eventuali m odifich e ch e le a1n1ninis lrazioni con sor ziali riten cs'Ser o opportune in or<line a peculiari es igen ze locali, esse si doYranno n1otivare n ella prescritta relazione illustrativa del bilancio·. Al bilancio d ovrà allega r si, oltre i con su e ti clocumenti, un prospretto din1oslrativo della S]Jesa effettivamente sos tenuta distintamente per cia·scuna attività preve11toriale, svolta durante l'eser cizio finanziario 1939, sp ecificando nei riguardi d el ricover o in preventorio o colonie, il 11·ùmero de i bambini assis tili e l 'is tituto in cui i ])ambini st essi furono ricoverati. Ricordo che è di spettanza del Consorzio prov.

porat. prov. d 'igien e e profila s·si ; stip. L. 15.600 ; 111denn . serY. a tl. L . 3900. Scad. or e 18 del 15 dic . CoMo._ R. Pref ettura. - ]) iret lore d el reparto inerl.-n11cr ograf. del Labora torio d 'igien e e lJrofilassi; servizio e11 lro il termine ch e verrà fissato al! 'atto della comunicazion e. Scacl . 15 clicc1nbre. GENOVA. SpedC1Jli Citi·i li . - 6s\i"trlo specialisla in radiologia e ter apia fisica; pror oga al 29 dic.; po-sono esser e a111n1es·si a11che i sani tari n on i11 possesso de~ diplom a cli sp ecializzazio·n e o titoli equipollenti .

e

rtn,tituber~o1 Lcrire

l'assistenza preventoriale in istituzioni a carattere permanein.te . mentre rimane riservata l1lla G .I.L. qu ellQJ in colonie esti ve, siano esse diurn.e che t em pora1nec. La gesti-0,11e d el fondo destinato a ricovero di luber colotici richiede una più rigida e bene intesa disciplina , adottando i segu enti criteri: 1) che la durata <lel ricovero in sanatorio o n eg li ospedali sanatoriali n o11 ecced a il limite massin10 di 6 -9 m esi; ollre1)assato il quale, gli infermi, che non h anno risentilo alcan stabile mig lioramento, si d ovranno avviare ai r eparti ospe(lalieri pii.1 vicini al Comun e di loro r esidenza . 2) che i tubercolotici cronici riconosciuti irrecuperabili siano ricover ati fin dal principio i1t r ep arti osp edalieri. Si rilJaclisce ancora un a volta ]a opportunità del ricovero deg·li infermi allo s tal-0· iniziale special1ncnte q11ando essi siano priYi di assistenza e di un 'abitazione idon ea alle lor o condizioni (v. disposizioni ricorda le nella circolare n. 20300.20 d el 7 gennaio 1936). Se del caso, })o trà corrisponders i alle loro famiglie, sul fondo destinato all 'assislenza a domicilio, un assegno g iornalier o d ell a s tessa entità di quelli corrisposti dall'I.N.F.P.S . a i 1>ropri ns·sictirati (V. art. 16 d cl R D. 14 aprile 1939-X\ 'll n. 636, co11vertito in legge con la legge 6 lt1glio 1939-XVII 11. 12'72). E ciò per r endere Jlossibile il loro allontaname11to dal lavoro, pri1t1a ch e Yi siano cos trel ti d all 'aggravarsi del] 'i11fertt1ilà. J)er ag·evolare t ale imporlante provvedimento, sia pure lirnita lame11le ai casi di assoluta e comJlroval a i1ecessità, questo Ministero non sar ebbe alieno dal conced er e apposito contributo e al rigua rdo nt tende le propo·ste r elative. Qu anto sopra Yogliate portare a con osce11za del Prcs ide11le del Con sorzio proYinciale antitubercolare, r ura11clone la ~ cru1)olosa osservanza.

B ELLU~O.

n.

Prefe tt ura. Direttore presso il La-

rYIEsTRE ( J1enezia). Ospedale Civile Un1berto I. - Due })Osti di assistente m edjco chirl1rgo; stip. I .. . 5400 ; indcnri. a11nua L. 1500 ; gt1ardie L. 20; compartccipaz. 'fassa L. 50,20. Assu11z. serYizio entro 30 gg. Scad. ore 18 del 31 dic.

R. Prefettura. -

Ufficiale ·sanit. ; titoli ed esami ; stip. L. 16.000 e 2 quaclrienni di L. 800 e 1000, oltre Sltpplem. serv. att . L. 4000; età limite 35 a.; tas·sa L. 50,20. Scad. 31 genn . 1940. M ESSI NA.

PEsAno. URBINO. R. Prefel'tn ra. - Direttore del dispensario an Li venere<>· 1nt1uicipale; scad. or e 12, 1 genn . 191:0. RiYol gc rsi all'Ufficio sa11it . prov. della R. Prefe ttura. ~OR'rOFERRAIO

(Livorn.o) . Civico Osp·edale Vilt.

Em. III. - Chirurgo primario clire ttore; conco1so per titoli scadente il 23 genn. 1940; stip . lire 18.000 e 10 bienni ventesimo; c. v. Età limite 45 a . Ass unz. serv. e11Lro 30 gg-. Ri volger ' i alln Segr e teria comunale. 'fou1 No l~. Prefettura. - Tre posti di direttore di dispensario antivenereo; s tipendio L. 2850 oltre c. v.; L . 1500 per il servizio dell'assistente, su att es taz. dell'effettiva assunzione d el servizio dell 'assistentc ; scad. 15 dic.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Carlo Ga111na, dire t Lore della R. Clinica m edica di 'fori no, è lato rccen lc111e11 le 11ominalo Ivlembro del Co1tsiglio ·l\azionale delle Ricerch e e l\i[e111bro corrispo11-den lc ilnlia110 dell 'Accademia ~ledica Lo111bar cla.

Il Console i11edico cl c1 l a l\if. V. S.N. comm. dolt. prof. Carlo Baslini , ])rin1ario oculista en1erito, scgro lario i)rovinciale (lel ,Sindacato Medico Fascista di l\ilil ano, è slalo nominato Gra11de Ufficiale d ell 'Or<linc di Sa11t ' Uberto di Lore11a e <li Bar. Ancl1e i] prof. ' ' ito 1\Ias arol li , direllore del1'Islitut o XX.VIII Ottobre e Vice Presidente della Società di )lcclicina Soc iale, nonchè Segretario gener ale dell ':\ ccademia Iviedica Lornbarcla è stato i1rsignito della Comme11da <1i de l lo Ordine. L' « Associazio11c nazionale de11a l u bercolo ·i n degli Slali l -nil i 11a as ·egnalo la n1rdaglin 1'rt1deau al do t t. G. B. Webb, per i suo i tent a li' i diretti a produrre ~ 1Jcri111e11l al111enle l 'i1nn1Jn ilà sp ecifica con tro ln luber colo i 1nedianl c un numero 1ninii110 di bacilli 'irule11li.


2170

<< JL

NOTIZIE

POLICLJI'\ICO »

DIVERSE

XXXVI° Co ngresso Nazionale di Ostetricia e Gi· necologin. Il C-011g·rc ··~ o Nuzion nlc .cli Os lelricia e Gi11ecologia che 11cllo cor o o lloJ)r c cloYelle e .. ere ri11. , iato a n1oliYo del delica to mon1e11lo i11 tcrnazio11ale è lato ora fissa lo i1rr i giorni 2i, 28 , 29 e 30 dice111bre 1939. TI })rogra1111na .. e ie11 tifi co è il seguente: 1a R.clnzione: << I sj11 to111i g i nrrologici rli procc "' i rnorbosi extrageni lali. » (Prof. VozzA). 2a. R~l az ione: « La t era1)ia or111011ica ovarica in o tetricia e g in ecolog·ia » (prof. l\IAL~R1z10) . Sara11110 poi Yolti i lenii cgue11 ti : A) cc Rad iologia o .. lelri ca e g i11ecolog·ica » (prof. flor lini. 11rof. Quinto, prof. Ro1Jcccl1i); B) << 11 parlo ji1clolore » (J)rof. Dallera). {;) « I cla1111i g·i11eco1ogici clcllc 11rali che a11lico11crzio11ali » (prof. Clivio). I Soci })0':3 0110 l)re e11 lnrc dt1c co111unicazion i, ]lrrferibiln101 1l c . t1l -1rrrla cli relazio11c. . . i r]corda e110 il ì)ren1io cc Guzzo11i degli An carn n i » dj L. 2500 r iserYato ai ori della Societn I lnliana (1 i O te tricia e Gin ecologia che i1on siano professori I ilolari nè liberi dore11li, Yerrà preferj])iln1en lc as:cg·11alo, 11el 1939, ai JaYori a l line11li a i temi di relazione. I lavori debbono e · ere prese11lali alla Presj<lc11za della Società e11 lro il 20 dice111bre 1939. Possono c·s ere aderen ti al Co11gresso i Soci delJe Sociç là rcg io11ali co111e q"1al ia i i11edico. La quota di ade ione è fjssa la in L. 60 ed i11 L. 30 }JCr i fn111igliari. E ~ sa 'n i11Yia la al Comita le ()rdi11ulore del Cor1gre so, R. Clinica O tetrica e G in ccologica, ia 'T en li1nigl ia, Tori110. Gli adere nti lVIcd jci possono i1ar te.cipare alla <l i .. russione e prese11 lare u11a comunicazione. I titoli delle con1u11icazionj 'a11110 ]nyjati al pii1 pre·s to al Comita to. Chi <le icl cra diYen ire Soc io prin1a del Co11gre. so deYe fare don1ancla all a Pre ide11za della Socie! ~, Tori110, R. Clinica O le lrica e Ginecologica , indicando i tit oli possedulj i1ella specialit à. A tutti i Soci regionali o nazionali com e a tu l I i gli adere11I i ch e ~ peclira11110 a Le111po l 'adesione il Co1nitalo Ordin a lorc del Congre. so i11Yierà il progra111111a defin il iYo, tesse re di riduz ion e ferroYinrja, al lJerghiera ecc. Comitati intornn.zionali delln Croce Rosso. l rnpprescn la1i.li della s lan1pa s lran jera sj ·sono reca li a 'i itare n Gi11eYrn ln ,Sede ce11lrale dei Co1n it ati inlernazion ali dell a Croce Rossa ch e da i l)ri111i cl i se Llen1bre coord i11 a110 le az io11 i cl 'ai J I o 11er i i1r jg ionicri di guerra, i ciYjli internali o <lclle terre O\acuale. Alla sede ce11lrale lavora11 0 200 i1npiega lj. Gio rnal1T1en lc giungono da tulte le J1arLi rlel n1ondo fino a 6000 lcltere. Erano già s iate inoltrale, per tramite della Croce Rossa, 50.000 lel ler e i11 1)aesi ])ellig·eranli. La ecle ce11lralc 11a org·anizza lo diver se S(-lzio11i 11er i J)Tigionicri dci di,-ersi paesi. f'...Osì vi è un cc Ufficio Tede·sco » per 11olizie òi oJ<l ali tedeschi caduti prigio11 ieri , cillaclj11i Lcclc·srl1i interna li , mari11ai tedesrl1i cl1e l a gu erra ha orpreso al! 'estero. U11 « ffic io l11glese » si occ"1pa degli aYiatori ingle i ra.duti .. lt lerrilorio tede co. U11 « Ufficio Fra11ccsc >> csa111 in a g·li ele11chi trnsn1essi clnl Governo t edesco cli sold ati france si 1

l;rig ionicri o cndt1li. In oltrì cli da11aro e }Jnccl1i j)er i i1rigioni cr i co1lljJlela no l '011era benefica della Croce Ro.. n.

Corsi e cnttedre di idrologia inedica. 1\.I Con,-rg no ~'azio11alc per lo , Yilu]Jpo <lel l 'l . lruzio11 e rf ccnica Inclu ~ lri al c i11 Italia , cl1e si è YO.Jlo a Ron1 .1, fra le al tre relnzio1Ji Ye i1 'era u11a J)resen la la clal.Ja FeclerJzio11e Nazior1ale Fascista degli J~scrcc n I i I11dt1 .. tri a Idrotermale sulla preJ)arazioue clcgli ele1ner1li i1ccessari all 1indus trin lessa. La prede t la Federaz ione r ibadisce la n ece·a·iLà di j tituirc corsi e ca lledre u11iYer .. itarie di idrologia n1e(lica pre so le facol là di 111c<l icin a, allo COJ)O di dare ai inc<lici u11a sufficie11 le culi tira 1er111aJc fin o ad ora quasi totaln1e11 le i11ancat a. Corne è i1o to l 'irlrologia i11edica pre.. en lc1)1c11te è lata a111111essa fra le lnalerie con11)Jemc11tnri delle facol tà cli i11ed irina e(l è st ata i11clusa 11el prog·ra1n 1na dei cor si cl ·aggior11ame11to ])er sani tari. Il })rOl)le111 a riYeste inaggiori proporzioni i1 el ca1)1po dcl 1)er sonalc sa nilnrio }Jer il qt1alc può d ir si cl1c 111anchi un Yero e pro1)rio in segna111e11to l)rofes ion alc. Nella stampa medicn. Dal 1 luglio 19;39_~,- 11 la Socicl ~t Editr]ce << 'ila 0 Pen i crn » l1a a su n lo l '« Arcl1ivio g·e11erale di 1 eurologin, Psicl1i a lri a e P sicoannlisi », ch e cl 'ora in11a11zi ~ i r h iarnerà u ;\rch i' io .fl i ~sj colog i a, Neurologja , Psichi alria e P. ico lcrapja » J)U])})}]ca to, so tto gli au pici clel Co11 iglio razionale dell e Riccrc l1c, (lai i1roff. }''err1 l <'C jo Ban i oni, ]1rofc~:-:-ore di ì\Iecli ci11 n }Jrc,·enliYa dei lnYoralori e p sico lecni.11a 11ella Il. UniYcr sit à di Ro111a, LTgo Cer] elU , ordinario (li Cl in i ca cl elle malat lie nervose e 111enta] i i1clla R. UniYe r, ità cli Ro111a , Lion ello· De Li sj , or<1 inario cli Cl in ica delle n1alattie nerYOSC' e i11enlali 11ella ll. U11iYersi là cli Gen ova, l\Iario Po11zo. ordi11a rjo di P icologia ·sperin1e11tale n ella R. l n iYer ità di Ro111a, Carlo Bcs la, ordinario (li Cli11ica delle n1ala tl ic i1crYose e i11entali 11ell a R . l11i,ersit à di ì\li lano , Eugenio l\iedea, preside11te della Lega i Lalia11 a cl 'ig ien e i11en ~ a l e, e cli~etto ?al J?ro~. Agostino Gc11)elli, or(Un ar10 d~ ])s1colog1a s1Jer1n1entale 11cJl :t U11 iYer i là cattolica del s. Cuore e Pre icle11lc della Co1111nissione permanent e )Jer le applicazio11i della J)Sicologia aJ)])licat a del Consi. . glio Nazio11alc tlclle Ricerche. l / 1\ rcl1iYio si J)Upl)l]ch er à in qua l lro fa , c1col1 a11nuali cl i pngine 150 cia·sc11no. Il prezzo di n1J])011a1nen to è {li L. 75 per l 'I1 alia, Impero e Colo11ie; L. 150 })er l 'cs tero. . Il J)ri1110 fa ·cicolo era a1111t111 zialo pcl i11esc <l t 110Yen1 l)TC. Co111Jniraz io11i, ca111})i, arti coli , libri 1)er recensio11e, de})bo11 e serr i11Yi ali impcr 011aln1c11 le alla Direzio11 c cl cl l '« _f\.rchiY]o di P, icologja, ~curo­ logia , P sichiatria e P icolera1)ia », 'ia L11cl0Yico Necchi 2, ì\ilil a110.. Per gli n1)1)on a111e11li servirà il .conio corren te n. 3/10 77 in ie lalo alla Soc ietà Editrice '' , -ita e Pen sier o». l\Iil ano. 1

1

Notizie sanitarie di guerra. 111 Fra11 cia il scrYi zio cl i ,a11ilà 111j]ilare l1a potuto rl is1)or rc, Jin dai })ri1ni g jorni clella 1nobilitazionc, cli in igliaia cl ·infern1ierc, acldeslrate clél Jl a Croce Ro,·stt. Jn ollre Ja Croce Rossa ba po lt1lo

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[ANNO

XL VI,

Nt:i\I.

50]

S ~ZIONE PHATJ CA

fornire rirca 3000 i1Yfermiere })Cr i propri ospe<lali au ili ari, i11 11u1nero cli 130, e centinaia d 'infer111ierc 11er i posti di soccorso ai gassati, migliaia cli ausiliarie per i « focolai del soldalo », j )Cr le « canli11c delle stazioni», per i ·servizi cli ~occorso agli evacuati, 1)er dispen sari s p eciali ecc. La Fondazione Rockefeller 11a tra ferito il ·3uo ufficio europeo da ~arigi a La Baule. L'accumt1lo di i1aYi p er la Yisita di conlrollo ai Dow11 s, 11a deter1ninato un sovraccarico di lavoro s traorrli11arjo nei moclici d elle navi da guerra adclet le a tale crYizio; essi deYono ·spesso recarsi in << lifeboat n a visilnrc inalati che reclamano aiu ti 1nedic i.

2171

In morte del P1'of. LIONELLO LENAZ Primario m edico dell 'Ospeda1 e CiYi]e cli Fiume . Con cepiYa 1a Yita con1e u11 doYere e la ,-iYeYa ro t1 aus teri tà. La Sua anima come l a Sua mente era profonda, lin11Jida, Lulla volla al bene, e lulla dedicala alla scien za e all a Patria. An le-si~nano cle11 'irred e11 l isn10 fiu111a110, non ci Ju lo ll a politica alla quale non a)Jbia preso })arie. ~·e l par tito aut·o nomis l a rapvrcsen Lò il setlorc

In Inghilt erra il i\ilinis lero della sanità pub]Jlica ha i11Yitalo I ·ospedale italiano di Londra a co11lin11are 11 suo cc n1agr1ifico l avoro n . E ques to ùn Lraltan1en lo di faYore, i11 confron to d egli altri ospedali, falli eYac u are o rido tti . La direzione dcl] ·o.sp eclale è s lala assunta clal Castellani. E sso accoglierà fe riti e malali di ogni nazion alità.

Un po' dovunque. IJ Duce ha ricevuto, da Yari Enti, la somma di ol tre 22 i11ilio11i e l 'ha distribuita p er l 'esecu zio11 e di laYori pubblici t1rgenti e }Jer opere di assjs tenza soc iale . Tra le el argizioni aV'..Ite sono: 4 11ìilio11i dall 'I s ti Lu lo Nazionale delle Assicurazio11 i, 4 i11ilion i dall 'Islilu to Nazionale FascisLH clella PreYidenza Sociale e 3 milio ni dall 'I stilu1 o Nazionale Fascis ta per l '_i\·ssicurazione co11Lro g li I11forlu11i 111 laYoro.

Il D11ce h a riceYulo il co11 . i1az. F crr agaLla e il J)rof. Buonaclonnn, che gli 11an110 riferito sulle c~perie nze cl i feconclazione artificial e <legli ani1T1:ili, eseg uii ~ 11cll 'I s titulo cc Lazzaro S1Jalla11za11 i » di Mil ar10. L 'Accademia La11ci ia11a di Ro·n 1a ha commen10ralo i proff. Bu i e Zeri ; le con1men1orazionj so11 0 s tate fatlc dni 11roif. l\ililani e S ig·11orelli. La Socie là i I al ia11a cli d e1nog r afia e s latistica I err à u11a riunione nazional e a Napoli dal 18 a 1 20 dicembre, })resso la Facollà di economia e comm ercio d ella R. UniYer ità, sotto la presid enza òel }Jrof. LiYio Livi, della R. Università di Firr1ize. Per fes teggiare il lQQo a11n jyersario della creazione d el francobollo p ostale l 'Unione Fil at elica Lo1nbarda organizzerà in I\Iilano dura11te il p eriodo della prossima Fiera Ca1npionaria una n1os lra filatelica erinn ofila. Per l 'occasion e cc L 'Italia l\[edica » curerà un raduno di ~ledici collezio11isli. I Medici ch e desid erano parteciparvi son o pregati di voler m an<lare la loro adesio11e al rlot t. comm. GioYanni An.dreo·11i, ' ' ia Tri11 cea .delle Frasch e l. Mila11 0 . Alla s jg·11orina Vjnrenza Ca1npari, di Como, è s lata s0Je1111e111e11 lc co11 segna la la m edaglia Nigl1tingale, d ecrelalale clal Co111itato inlernazio11n] 0 della Croce Rossa e ch e è la n1assima rico1n11en sa per una infer111iera volon laria . « r\ ~Iecli c i11a Co11Len1pora11ea >> dj Lisbo11a 11a J)Ubl)licato u11 numero doppio . lI 1 co111pianto J)rof. Ilica r.d o .Tor ge. Esso reca la òn la 17-25 ·setten1brc e co11 ti e n e 11 arlicoli. Per defic ienza cli -- pazio, siamo co Lretti a ri 111andare una ])iografia del prof. Bu ~ i , redatta per i1oi cl al Jlrof. G. G. Paln1ie1~ i.

c. lremi~ta e combalt è e1npre e s lren ·Jan1 e11le p er <li storglierlo dal progra1nn1a minimo (lella salYag·11nrdia d ell 'iitalianità cd i nel ir izzarlo Yerso, la a~11irazio11 e della l)a lria. Fu colla])oratore nella scìc11 za e n ella politica del ven.e ra to patrjo ta e c icu zia lo Ii u1T1an o An I on io Grossich. E qua11do Fit11ne Yenne ripudiata e I1cglclla dai paYidi go,'er11an I i d ell 'Ilalia den10I iberale , il Con·sig l io l az ion a le, ])1·e iecluto da Grossich , trovò in Ljo·n clJo I.cnaz, un a1111Jascint ore fed ele e perspicace, che a Ro111a ccl a Parigi , e1)1le procla111ar e con energia e 01lrallutl o con Hluminato an1ore l ' it ali ani tà di Fiu111c e l a fatale necessilà d ella u a a11nc s io11e al la Pa t1 ia. Fu poi uno d ei l)Ìt1 Yalicli . o. len ii ori <l ei Poeta olda lo .ch e aYeYa re tiluit o Fiun1e all 'ILalia e collaJ)orò con lui nel g·oYcrno clclla Reggenza ItaJia11a clel <~a rnaro, con fede e co11 11assione. J\11tivide il Fasci 1110 e 11 e flt a scrlore co11Yinto - la S·.ia t essera è del 1920 r in Benito ~Ius .'olin.i alu Lò il n1e saggrro cl i Ron1n l\Ia<lre f:>d 1

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J~ lerna.

Laurealo i a ' iien11 a n e] J895 fu a. ~ i ~ t r11t c e }Joi a iulo nella « Cljnìca d elle 111a]allic neryo·se » di J3e11edikL, frequenla11do co11len11)oro11ea1nenlc i l Jaboralo rio cl 'anat on1ia dcl si: ten1a ncr' o o (li ()!Jer ~teiner, e quello di r l1i n1 ica <li L11d'' ig , in ~egl1 it o la Cli11ica )lcclica di \ci~!-cr e l ·1. tiluto cli ana t on1 ia patologica <li \ VeicJ1 wr l])a11111. ~cl 1901 fu 110111 i nn to Pri n1ario .de 1 La hora torio


2172

!C

IL POLIC!:lN I CO

b a1lcriologico e p r ose llt1r n dell 'Osp edalc di Fiu1ne, 11el 1919. Primario della Divisjone Me<l ica. Conseguì la libera rl oce nza i n patologia ~ m edica a lloma n el 1924 e da allora tc11n e cor i di en1aI ologia, 1nala Llie d ei r eni , n cu r o1la Lol ogia ccc ., a PadoYa . Per merili politici e scicnlific i e})b e una m edaglia d 'oro dall ' Ufficio cl ella Sta111pa Medica It alian a, quale premio di « Scienze ed italianità » 11el J930, ecl un encomio sole11nc d ella Real e Accade1nia d 'Itali a n el 1937. Scienzia to, indagator e ge11iale dei più ard·ù.i proble1ni della fisiolog ia e patologia medica , pubb licò un libro cli cc Ematologia » ch e fu una rivelazione per g li innume ri concetti arditi e riYOluzionari su ffraga ti cla lu11 ghi ~ .. ime esp erien ze clinich e e di l abor atorio , 11011 co11futabili: sulla patogenesi rlogli ilteri emolitici, sui criteri differenziali delle cellule ema tiche secondo le proprjetà inorfologich e degli cler11e11ti della cromatina, sull 'equilibrio chi1nico-fisico del sangue, sul i apporto fra la pression e sanguigna ed il nu1nero dei globù li ros·si, stilla 11atura neoplastica delle leu cemie e sulle r eazioni leu cemoidi, sulla p u togenesi d cll 'anemia p erniciosa e sulla ripresa e1nogenetj.ca epatica di tipo fetal e in tale malattia, sul con cetto e sulla diagnosi microscopica <lei 11<-:oplasmi ecc. ecc . Nu1uer osissime altre pubblicazioni poi attesta. no il ,Suo lavoro indefc·sso : sull 1a tassia (sull 'i.n11ervazione statica orig ina la dal cervelletto, fissatrice d elle arti colazi-0ni e specialmente d ella radice dell 'arto che comrJie il movimento volontario, conce tto svolLo m o] Lo più tardi da Strumpell e da Eppingcr), sulla fisiopatologia dei movimen lj coreici, sull 'ipertonia essenziale e r eazioni inverso d el sis tema vegeta tivo, sulla fisiologia del t ono m11scolare, ·sulla fisi op at ologia dell 'apparato extr api1 a1r1idlde . J~d infine, a proposito delle infezioni foca1j, din1o·strò is tologicamente ch e la nefrite cronica non è un processo diffùso, ma un processo a focolai <li~sem inal i e di data differente, focol ai che si fornLar10 cioè ad inlervalli di tempo l 1uno dall 'al1'altro per altrettante distinte in vasioni di materjale infet tante provenien Le per lo })iÙ dalle tonsille: n eces·sità quindi clelia tonsillectomia r adicale in tali affezioni e possibilità d ella loro g u arigione. E di t ale n ecessità fu l 1assertor e primo in Italia (Rel azione Congr esso cli l\1ilan o, 1924) e nel monclo. Così fu stre11uo fatilore della tonsil1

»

[AN~o

XLVI, NuM. 50]

lcc lor11ia n ell 1jnsufficienza cardiaca per vizio valvolare. 1 L in1 p roYYisa Su a scon1parsa 11a profondamente addolorala la Sua Fiume , alla quale ha d ato Sfil!?[>r~ e cli·sinteressa la1ne11te lutto il Su-0. amore d figlio; ed è u11a graYc perdita per la scienza al · quale dedicò p er tutta la vita l 1ani1na e la inente 1 Amantissimo dell arle, ch e er a il S·ùo riposo e lél Sua consolazion e, fu compositor e di delicate melodie e critico musicale; fu let terato, glottologo, filosofo; n on vi fu ramo dello scibile eh 'Egli no11 coltivasse, p er svagare .con allre m editazioni la m ente affaticala dalle cure d ella scienza medica, del Suo magis tero e delle lotte politich e.

La Redazion e.

IL VALSALVA RIY !STA MENSILE DI OTO·RINO-LARINGOJ ATRI.A fondata d a CUCLIELMO BILANCIONI

Direttore: Prof. AR N.ALDO MALAN. Torino. Professor e di Clinica Otorino-laringoiatrica nella R. Università di Torino Redattore-capo : Prof. DONATO DI VESTEA. Roma. Il Numero 12 (Dicembre 1939) contiene: G. PEI,J.JOCIA: Emorraigie tonsill ari postoperatorie ed emostaai. Nuovo strumento (teleangiostato) per l'a llacciatura dei vasi tonsillari. U. SECONDI : Sulla presenza del •b ismuto ne l tessuto linf atioo del laringe ( tonsill~ palatina e laringea ). A. DEI ROSSI : Osserva21ioni su alcune cu-rve acumetriche in sordità a tipo di t rasmissione. - E. BUYS: Nota complemen tare sulla questione della ricerca della soglia nistagn tatica col metodo d-elle reazioni << primarie 11 . Recensioni : ORECCHO : Ricerche sulla sordità professiona,le dei lavoratori dei cantieri navali e delle ()fficin ~ meccaniche. - L'oto-mastoidite del latta n te. - Le complicazioni oto-mastoidee durante il decors::> della scarlattina. - Due oasi d•i m ening ite otogena guariti colla terwpia chirurgo-sulfamidica formula 1162 F. - Sopra un caao di sarcoma dell'orecchio m edio. Il valore della sulfamilamide nelle infezioni otogene. - Meningite da str eptococco emolit ico. - FARINGE : Sulla sterilizzazione de i portatori d i bacilli d ifterici. - Settico-pioemia post·anginosa a bacillus funduli for.mis. - Adtenoidite acuta .prolungata. - Distribuzione di nervi laringei extrala rinO'ei - Enfisema .mediastinico e s ottor.utaneo dopo u;;o ·sforzo. - BOCCA : S~pra un caso rar.o di .ciste ,f ollicolare. - La xerostom1a. - A proposito d1 un caso di ·progenismo ad etiologia « siportiva u. Varia : La sindrome di Sjogrem. - Sull'impjego delle sanguisughe in otolaringologia. - Notizie. Abbonamento per il 1939 : Italia L. 60; Estero L 80. - Per gli a ssociati al « Policlinico » : Italia sole L. 5 4; Estero sole L. 7 4. Un numero separato L. 6.50. Invia,.e 1\7 aglia P ostale o Ohè\.1ue Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistin;t, 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie.

Aeron autica: az1on.e biologica clell 'alt ezza . . . . . . . . . . . · · · · Pag. 2·150

Amministraz. sainit.

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Bipliografia . . . . · · · · · · Cistifellea: affezioni e loro tralta111enlo Cis Lifellea : chirurgia . . . . . · · · Dispnea funzionale . . . . . . . . . . Enfisema polmonare diffuso nei Yecchi Fre11icectomia: indicazioni attuali . L ENAZ L . . . . . . . . . . . . . . . . Ossigeno assoluto per inal azion e .

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Programma . . . . . . . · · · • • S·udori dei tisici: prC'scriz. • • Surrenali: chirurg·ja . . . . . 'Tetano: nuovi m etocli di lott a con lro il . . . . . . . . . . . . . . . . . Tumori mal1gni sottop osti a terapia irradiante radioattiva . . . . · · · Vitamin a B1 nel san g u e . . . · · · Vitamina P-P: impieghi . . . . . . Volvolo di tutto il ten•ùe in portatore di me-senterio comune . . . . . · .

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ con.se.ntit4 ta nstamp~ d~ lav?ri pubbl~cati .,.., Policlinioo se non in, seguito tMll autorizzazjone scritta dalla redaz.ione. ! vietata la pubblica,tione da .sunù di eJst senza '1t4me la fonte. L EDrroRB

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Cot)rrier


A.NN·o XLVI

·~

Roma, 18 Dicembre 1939 • XY III

Num. 51

r.

,, PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

. fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE '

PRATICA CAPO: PROF'. CESARE FRUGONI Clinico Medico

SEZIONE

I

REDATTORE

PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

« POLICLINICO

>J

di Roma

PER

IL

1940

Italia Estero Cumulativi: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZlONR PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (2) ALLll DUB SEZIONI (pr81tica t. medica) . L. 110 L. 165 (1-a) ALL.\ SOL.\ SEZIONE MEDICA (men sile) . . L. 55 L. 65 (3) ALLI DUI SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 11 0 L. 166 (1-b) ALLA SO LA SEZIO NE Clll RURGICA (mensile) L . 55 - L. 65 (4) A.I.LI TBll SEZIONI (prat., med. e chirnr.) L. 140 L. 19& Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIR URG ICA L 6; della PRATICA L. 4,00 Singoli :

IL'abbonamento al "POLICLINICO,. comincia a decorrere dal 1° gennaio; è impegnativo per tutto l'anno, ma può essere pagato in due rate semestrali anticipate. Se non disdelfo due mesi prima della scadenza, s'intende confermato per l'anno successivo

_.. L'importo dell'abbonamento, che può essere inviato con Vaglia Postale oChèque Bancario, può anche essere versato, senza tassa, nel Conto ICorrente Postale N.1/5946 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questa comporta l'aumento di L. s.

SOMMARIO. Note e contributi : M. Sorrentino: La cura della tu-

bercolosi renale. Oss :irvazioni cliniche : S. Ciancarelli : Su dci un caso ùi

actinomicosi della parete addominale. Sunii e r•assagne: SISTEMA NERVOSO: Kl imke: Le psicosi nelle malattie interne. - I . Rossler: Contributo allo ;::.&udio dei traumatismi cranio-cerebrali. Patologia dello spacio subdurale. - FARMACOLOGIA E TERAPIA: P. Occhioni : Il raJ>'porto di azione cronoinotropica de I complesso .g lucosideo della 11 Digitalis lanata », sul miocardio umano i·pertro&ico-insufficiente. - M . Gunterwallbach: Esami istotisiologici sull'effetto antiinfia.mmatorio degli astringenti. - TECNICA MEDICA: Grimberg A. : La trasfusione dti sangue conservato. - A. Grimberg : La raccolta del sangue placentare. Divagazioni : F. I. Seym our: Motilità degli spermatozoi e loro capacità fecondante. Notizia bibliografica. -

Canni bibliografici .

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NOTE E CONTRIBUTI · La cura dellà tubercolosi renale. Prof. 1\ll1c1rE 1...A,'.'lGELO SoRnENTINO Prin1ario Urologo Ospedali l{iu11iti Napoli. Docente di CJinica delle vie urinarie nella R. Università di Napoli La [Jrog nosi della tub ercolosi ren.ale è g·rave, se non è diagnosticata, e curata a ten1po, i)erch è si ha l 'invasio11e tubercolare dell 'uret ere. e della vescica e poi dell'altro rene: di n1odo cl1e, dopo inenarrabili so fferenze l 'am111alato m uore per uremia, o cachessia. La itefrecto111ia invece can1bia completamente questa pro g·nosi perchè la guarigione . completa e defi11itiva si può ottenere ir1 n1edia nel settantacinque per cento dei casi , a condizione però cl1e la cura si inizi tempestivamente. Nei bambini la tubercolosi renale è general111 e11t e più grav·e : più fa cilmente bilaterale, o <lSsociata ad altre importanti localizzazioni della tubercolosi . 1

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I congì'essi Nazionali di Medicina e Chirurgia : XLV

Congreseo della Soc1età Italiana di Medicina Interna. ApJ>Unii per il medico pratico : CASISTICA: Malaria cron ica e infantilismo. - Sport in,'ernali e malattie polmonari. - Tubercolosi delle tonsille. La sua incidenza e la sua origine. - TERAPIA : Esperienza clinica con globina-jnsulina. Il trattamento della :-;indro.me &a jperfunzione cortico-surrenale. - MEDIClNA SCJENTIFICA: Ricerohe sperimentali sulla iodofilia dei leucociti. - METHCINA COLON IALE: Sulla glossite epidemica dei Senegalesi. - VARIA. La pagina dello specialista : P. A~ Meineri: Appunti di terapia d ermatolog·ica. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomin~ . promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. 'nclice a lfabetico per materie.

La cu.ra può essere n1edica e chirurgica. La cura i11edica va riservata: a) .alle forme co.sì dette J)arenchjmatose, cl1iusc : la lesio1n e tbc. non è aperta nelle vie ('. crelrici: non v 'è quindi pit1ria, c:;i tratta di i11fern1i che presentano u110. poliuria, una lieve :dbu111inuria, ch e hanno avuto qu.n.J che ematuria , e che posso r10 accusare un leggero dolore renale, e sintomi vescicali riflessi. Nelle t1rine non ~i trovano bacilli di l(ocl1 , e le inoculazioni i)ossono essere negative. Del resto a11cl1e la constatazione di bacilli non p erm etterebbe di affermare sicuran1e11te la tubercolosi renale perchè la bac illuri~, se11za piuria no11 consente di affern1are una localizzazione r er1ale del la tubercolosi, e quindi 11on c'è che una c ura medica da sperimentare; b) nelle f orn1e bilaterali co11 lesioni pressu a poco u.g·uali dei due rerti; e) nelle forme unilaterali , ina in inferrrli cJ1e i)er altre coesisten ti gr.avi malattie, o leRioni tubercolari, pur e e11do unilaterale la l ub·ercolosi renale J'altro rer1e si prese11ti, ad 1


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os•s ervazioni accuratissime, e ripetute, deficiente con1e valore funzionale; d) infine il trattame11to medico è indicato negli infern1i già operati di nefrectomia; ed i11 tutti gli inf.ermi nei quali, pur ·e ssendo la tul)ercolosi unilaterale, e funzionan·do b ene l 'altro rene, coesistano gravi malattie a carico di altri or.g ani. Esso si riassume : vita all'aria aperta; sole; montagna, mare; evitare, gli strapazzi corporei, la stanchezza fisica, l'eccessivo lavoro mentale (per i&tudio, o altro). Alimentazio·n ·e corroborante: c.arne, uova e pesce (ma senza abusare di ·dette sostanze), latte, verdure, farinac ei ,· frutta, miele, burro, confetture. Limitare 1'uso del pomodoro, del caffè, del ' 'ino , d elle fritture. Astenersi dai formaggi ferm entati , dal]e carni insaccate, liquori , selvaggina, asparrigi, crostacei, ccc. l\'Iedicamenti ricostituenti: olio di fegato· di merluzzo; fitina; arsenico (con p·r udenza), ferro, calcio, iodo . Questo ultimo pare che spe,cie se usato ·e.n ,do, enosan1ent-a. giovi alle lesioni r e11a]i (Colombi110). Il r·egime di Gèrson c~c 110 sperimentato in diversi casi inoperab ili, consiste nel dare al1'infermo una alimentazione senza sa] e: poca Carne, molti ·grassi, specie crudi, e moltissime vitamine: inoltr·e olio di fegato di merluzzo: io hò usata molto l 'ascoleine Rivier, e poi molto calcio, e sali di magnesio. Tale dieta giova nel !Senso che gli infermi ingrassano, au. 1nentano di peso, n1igliorano nello stato g·enerale, e, nei febbricitanti, la febbre può sco11111arire; 1na non dà giovan1ento ai disturbi vescicali. Io, almeno non ne ho riscontrato mai. De Illyès re·gistra anche in tal senso u11 certo beneficio·: diminuzione del tenesmo vescicale,. e dei dolori; aumento ·della capacità ' 'escicale. Quale antiseltico i)er uso orale, conviene dare il bleu di nletilene, che è un ottimo anti&paf.tico. Io lo u so unito al ~arbonato di guajacolo (5 ctg. di bleu e 25 di ·carbonato di -g uajacolo ]Jro dose : 2 al gior1lo). Astenersi dai preparati di esametilentetramina. La così d etta cura specifica d ella tubercolosi , cio·è il trattamento co n1 la tubercolina, siero antitub·ercolare, corpi iJ'!lrr1unizza11ti, an tigeno rrlr.itilico·, non risponde nella tubercolosi rf•nale. A taìi conclusioni - riferisc.e Colomb·ino - sono g iunti urologi che, con1e Vildbolz, Marion, Legl}OU , I srael, Rafin, rappresentano delle indiscutibili comp€tenze in materia di tubercolosi renale. Il ' 'accino di Vaudremère ch e ha 5uscitato entusiasmi in molti colleghi I)tincipalmente francesi, è un vaccino speciale preparalo dal Vaudremère in base al seguente principio: Ja 1

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« IL POLICLINICO »

resistenza del bacillo di Koch all'acido ed al1;a]cool è dovuta .ad u11a specie di i11viluppo lipoideo che gli assicura una foTte resisteilza, eJ1e esso i1npiega per difendersi contro l'azione delle so&ianze protettrici dell'organismo a1r1n1alato. I bacilli giovani non dispongono ancora di tale CUJ)sula li1poide.a, e se si trattano g·lj infermi con un anLige.11e sertza capsula protfl trice, si possono distrt1ggere i germi giova11i: 1g·li altri, i vece.b i, finiscono con il morire, e l 'orga11ismo viene ad essere· liberato dai germi della tubercolo~i. Il Vaudrem·è re es5endo riuscito a trov<lre un terreno di cultura in cui cr escono bacilli tubercolari non resistenti agli acidi, ha potuto preparare., servené:losi di tali culture, il suo vaccino. Esso sarebbe parLicolarme11te indica lo per la cura delle lesioni \"escicali, resi tenti malgrado ]a nefrectomia. V'è poi la cura d elle lesioni ve&cicali della tub1ercolosi renale. Per queste giovano le in~tiJJazio11i di olio gon1enolato, di oJio fe11icato, al 5 %·, o di bleu di metilene all'l %. Ii1 conolusio ne, u11a cura medica d ella tubercolosi rer1ale non c.siste e quindi le sper.a11ze di 1·iuscire a guarire un~1 tubercolosi renale co11 i mezzi su ·d etti , so110 illusorie. È registrato qualcl1e raro caso di guarigione spo11l[tnea, ma bii&ogna stare molto in guardia,. perchè la maggior parte dei casi così descritti, s0110 delle pseudo-guarigioni: si tratta di esclusione della lesione renale, che si incista, si '' c.h iude n per un processo di obliterazione del <"alice nel quale essa era a1Perta, o dell'uretere. I\ia la esc] usio11e no11 è gua rigion.e : è un ,i11ga;nnevole .ap1)a1enz.a di guarigione: ingannevole in quanto che, le urine possono ridivenire lin1 pi de , ed i di~tu rbi vescicali migliorare i}er un certo tempo. Ciò non per tanto il focolaio di tubercolosi rest1, guadagna terreno nel rene stesso·; può ria1)rirsi, può essere il punto di partenza di infezione di altri organi, o del1'.altro rene. E cco. pe1·chè il rene escluso, ai fìni della terapia chirurgica, va considerato e ome una tubercolosi aperta, ed ar&portato. L'l così detta .auto11efrectomia per esclusione, di w1 rene interam ente ;c.aseificato, o mastice,. 11on ·equivale all'ablazione chirurgie.a, e quindi non diS!pensa da essa. Queste tubercolosi i enali .a pparentemente guarite minacciano i loro portatori <li accidenti 1gra,ri. Pof-YSono a versi fatti settici .g ravi pe·r una pion.efrosi chiusa: .suppurazioni perinefritiche; o 11efrite. bacillare, o· nefrite tossica del rene del1:~ltro ·lato; ricadute di tubercolosi vescicale~ irritahilità vescicale. per riflesso reno-vescicale,. i)erchè il rene escluso può dare disturbi vescicali importanti, ancl1'e come una tubercolo-i rf:'nale ·aperta. Se ci mettiamo la domanda: cc è possibile 1

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lANNO XLVI,

Nl:~I.

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SEZIONE PRATICA

la 6-ruarigionc spon.tanca della tubercolosi re11ale con conservazio ne ·della funzion e d el r en e l• so? », dob·b iamo rispond.e re con Jeambreau , r.he, ·con1e hanno dimo~trato V\Tildbolz, Legueu, (:h cva&su , HeiLz-Bo)·er, ed altri, ciò n oll è stato a11cora dimostrato. E con Legueu dovrem-0 dire che la tub·ercolosi ulcero-caseos.a non guarisce c.h e con la « morte >> del rene, J.Jer la distruzione co·m !p1leta dell'organo di cui 1'u.retere si oblitera, ed il rene si 1rasforma in u11a massa caseosa (re1le mastice). O p·u re il r<.\11e si atrofizza soffocato da urt processo di ~~ler0si, e di perinefrite fibro-lipomatosa . Per il rene la guarigione s1)ontanea, anche m ette11do l 'a1nn1alato nelte migliori con·diz~oni igieniche, ed aiutandolo con le ct1Te medica111e11tose, non può verificar&i, co1ne p1er altre le~io1 ti tubercolari; ad esempio nelle çoxiti, perchè il ren.e ancorchè ammalato non. può rr1ettersi a riposo: esso deve sempre continuare a funzionare., ed ·è sem1)re bagnato· dalla sua istessa urina purulenta: co.n dizioni queste sfavorevoli alla cicatrizzazione. È per 1qru esto ch e Heitz-Boyer disi&e : il r ene tubercolare è ,,itl'ima del! 'urina c.h e esso produce. Ecco perchè la urtica terap i(JJ della. tubercolosi rena.le è la cltirur.gica. La n.efrectomia, sp e0

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cialmente la nef rectoniia precoce a·ambia completam.e nte la p1'ognosi di qu.est.a gra.v'e ma. . lattia. La nefrectomia è indicata in t11tti i casi,

potremo dire, di tuber colosi r en.ale, esclusi quelli che ho .e san1inato, e per i quali non c'è altra risorsa ch e la cu.r a m edica. Per esrSer l)ÌÙ chiaro, specificherò: è indicata: a) n·elle forr11.e unilaterali, ql1ando il rene dell'altro lato lo consenta; b) nelle forme bilaterali , quando vi sia lesione considerevole di un rene, cori lesioni minime dell 'a]tro, che si pr.esenti i11 buone condizioni di funzione. E sperabile in simi]i casi, cl1e, tolto il fo colaio principale e g rave, le lesioni iniziali del r ene superstite migliorino, o :=tnche guariscano. Siamo in simili c·a si costr etti ad un· raigionamento, che non f.1ren10, nei casi di lesioni unilaterali; e) nei casi di lesione bilaterale, quando u110 ·dei. rerli , per la forP1azione d '11na pionefrosi o per gravi e1norragie , ipossa rapp·r esentare un pericolo immedia to . In simili evenienze~ si dovrà intervenire, per p-0co ch e l'altro rt=-ne lo con5enta; e se per l~ condizioni di questo ulti1110 , non si possa procedere ad una Itffrec tonlia , in caso di pionefrosi, f'i farà un1 r1efroston1ia. In linea generale ricorderò ch e allorquando a11 'esplorazione con cateterismo u1~eterico si trovi una lesione da un lato, chiara, e dall 'altro1 15~ trovino bacilli, ma senza pt1::;, •' d u n.t

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buona funzione, 11on '5i può conclude r e per la ])il;1teralilà , ed .astenersi, p.o ichè la semplice bacilluria, non è i11dizio sicuro di ·1esio·n e, nè argo111ento di astensione. Come l1a dimostrato Albarran, or sono più di trent 'anni , la nefrectomia è consentita ancl1e se v',è alb·u nùnuria e cilinàruria d.al lato 01)posto: qu.este scompaiono con l 'asportazione del rene tubercolare. La tube rcolo.5i polmonare, se è iniziale non co11troindica la n efrecto1nia: anzi può ottene•r si un g·r ande miglioramento dall'asportazione del focolaio re11ale. Lo stesso dicasi an che delle forme avanzate, ma ad andamento lento (l\1ario,n), sempTe che le condizioni ge11era]i con sentano un inte1·vento chirurgico.

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Ed ora qualche breve acc·e nno sulla tecnica llella nefrectomia 1iella tiib ercolosi re1Lcnl e, e (1ua1che c.onsiderazio11'e, che mi viene ·dall~ CSJ.lerienz.a IJersonale, ormai non più bre, e, di sjmili infeTmi. I,' asportazione dei r eni tubercolari può pre~en ta re. delle particolari difficoltà, che, con Paµin, si i>ossono ca.sì ragigruppare: difficoltà (l 1isola111ento ·d el rene; difficoltà d'isolamento dell'uretere; difficoltà dì legatura d el peduncolo. Le difficoltà d 'i5olam.ento del r en e sono dovute al1a peri11efrite sclera-lipomatosa che ·" Yolte ~ruò ·essere p·a rticolarme11te tenace, specie in corrispond.e nza del polo superiore•, e della faccia anteriore. Le difficoltà d 'isolamento dell 'ureter e po6r.;ono· esserG dovute alle adere11ze di esso con il 1)eritoneo. La periureterite, e la presenza del] e aderenze, possono rendere particolarmente difficile la prep·a razione accurata d el peduncolo vascolare, e quindi renderne difficile la legatura. A questo tenlpo, della preparazione perfetta d'el peduncolo, dò la più grand-e in11portanza : bisog11a lavorare rcon .n1olta calma, con pazienza, e r1on ma i legar e, un pedun colo n on bene li])erato , ed isolato. Vi sono è vero, casi di difficoltà estre111a, r1ei quali è amme+&so persino il non l)Oter p1~0redere alla legatura, ed il doversi accontentare di lasciare· le pinze emostatiche a pern1anenza: 1na io penso che a tale espediente, certo non 11ello, possa essersi costretti in casi ,·eran1ente eccezionali. Personalmente a n1e non è mai occorso di dover1n ici piegare, pure in casi vcrHmcnte difficili, nei quali, a prin cir)io, sen1brava di non i1oter riu ·cire. l\1a il se.greto per la corretta riuscita degli interventi chirurgici , e particolarmente in questi casi com·p·l icati e <lifficili, sta nella osserYazione scrupolosa di pochi precetti fondamentali: e primo fra tutti il lavorare con calma , 1


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« IL POLICLl NICO »

e co11 ordine. CercaTe· di avere il nlag·g iore 'l)azio possibile, di farsi cioè la cc mig liore luce »; no11 preoccuparsi se per tanto la incisione dovrà ei&sere un p,o' più lunga; all 'occorl'enza (sen1pre che però sia indispen&abile) i1011 e. . it.a r.e a resecare la 12a costola . U11a g·r.a 11de. accuratezz.a v.a n1essa nell 'ab1lazionc. con1pleta d ella capsul a adiposa, p·ercl1è essa, .a 11cl1e se a JJ1rima vi&ta non sembri, o 11on 1&ia din1os.trabile· in;a cro sco1pri camente, ·è g·ener.aln1ente un tessuto tub·ercolizzat o, cl1e, lasciato in silo può r ed ere ·difficile la chiusura della ferila , ·e condurre ad una fislolizzazio·n e d i es~ In qua nto alla tecnica d ella inci ione del 1· ure ter.e, -ed alla questione se d ebbia ·i asportar.e di e o u na porzione p iù o meno lunga, le opinio11i non Rono concordi . Per la incisio11e , a lc uni chirurgi U:$ano il bisturi o le forbici, cd anche Papin fa così; l a maggioranza ~ i erve del termocauterio. Io h·o usato sempr e il termocauteTio. Da un oerto t er:np·o ancl1e io , come il 1Colon1bi110, i)iratico la elettrocoa,g·ulazio·n e di t.u tto iJ condotto, mediante sonda diatermica introdotta dalla incisione chirurg ica, e spinta fino i11 vescica, ·dall 'alto, in basso (cateterisn10 ret1~ogrado del! 'uretere) , ch e viene poi l entamente , ritirala n el mentre passa la corrente. Ciò , oltrecl1è ra1)1)resentare una Rterilizzazione del c.nn.al e, n e favorisce· la obliterazion e p er 6cl er osi. Co ì tra ttato l 'u1etere, lo fisso sempre a lltl i)a rete muscolare, alla ·p arte media della ferita. Qu esta condotta è superiore· certo a quella con sistente in asportazioni più generose del1'urcteire, m .a non totali, seguite p·oi dallo ab. l:ando110 ·del mor1con:e ureterale in p1rofondità. L'idea lo - in t eoria - sar eb·b e di a sporta re in to l.::tlità l 'ureter e, dato c·h e si tratta di un org-.a no ede di processo tuber cola1·e·, per il qual e clobbian10 fondare su la g uarigio.n e spont ane.a , do1)0 ] 'abl azione d el ren·e, e la messa a ri1)oso consecutiva d i esso. l\1a l '.asportazio,n e totale fino all'ostio, o con111reso l 'ostio ~ una operazione molto più grave , nlla quale non convien·e esp orre l 'inf.ern10, Re i1011 in casi particolari. L'uretere g·en eralm.e·n te ig·uarisce, come del resto la vescica, an·c·orcl1è Q>r·c enti l esioni sp·ecifich e, dop10 l 'asp·orU1zio11e d el r,en e. A l)l'Ol)Osito· d ella uret erecton1ia nella tubercolosi ren.a l e, Albiarran distingue tre casi: 1) l ' ur·e tere è di piccolo calib·r o e sembra poco leso ; 2) l'uretere è volurr1i11oso, ma solo per i~J)e simento delle pareti; 3) l 'uretere è grosso 111a nort J)er ecoes5i\10 i spessimento delle par eli piuttosto invece è aumentato il suo lume. Questa distinzione, con1e osserva Papin., è molto g ius ta. Infatti n ei casi appartenenti ai prin1i 1

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XLVI,

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due g·rupp<l , la ure lerec lon1ia totale i1on è indicata . Quesli ureteri general111e11te guariscono . Nei casi d el terzo g·ru,p'po fortunatamente oggi meno frequ enti perchè in gen er e 6i arriva :tll 'inler venlo più precoccme11t.e, la aspart:1zione total e è indica ta, percl1è in tali casi è da temere la formazion e di fistole urino se l<Jmbari L 'asportazione è i1tdisr>ensabil e .q uando esist E reflusso urinoso \1 o ~ cico-urete rale, già c~n­ statato i)rima d·el1 o i11 terver1to, e l 'uretere si presenti grosiso, e slargato. Ma ciò ch e assolutarnente non condivido è la condotta seguita da molti operatori, fra i quali KusLer , Gar1·é, Longard, citati d a Papin, i1nprontata alla così de lta « via di mezzo », e cioè non a portare tutto I 'uretere, ma la magg ior p arte possibile di esso. Questa co,n dotta non è logica : perchè se l ' w~etere è tubercolizzato, e n on lo si vuol e o non lo si può asportare con1.p le tarnente , 11on offre al1cun vantaggio portarne via i)ochi ce.n timetri più, o pochi centin1etri i11eno: val meglio sezionarlo alto, e fi ssar lo all a parete, ar1zicttè passo e,d abb.an. do11arlo, perch è nell 'ipotesi ch e si prroduca una fistola consecuti va ad u n pioureteré sareb]Je più facilmente curabile quando l 'orifizio .esterno dell ' uretere si trovi a livello della ferita, anzich è in profondità. La ferita va chiusa accuratamente, nei di\1ersi piani. Lascio LSen1pre un p1iccolo dre• nagg10. N·ei casi nei qt1ali durante le laboriose manovre di isolan1ento 1&.i fo sse aperta qua1crh e raccolta, o coml1nqu e d el materiale purulento fosse \renulo fuori dall'uretere, conviene lasciar·e ampian1e11te aperta la ferita, tam1P onando. È qiliesto il solo m ezzo per evitar e la tul1ercolizzazione di tutla la ferita. 1

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I risultati che può dare I.a nefrecton1ia, e s1)eci e la nefrectomia precoce, li ho già accenri-ati n el dire della prog nosi. La cura chirurg ica \ a integr ata co11 la cura medica, ch e 110 . ' esposto. g1a In qu.a nto al trattamento della vescica, ho accenn.a to alle instillaziorn i di olio fenicato al 5 ·% o di olio gomenolato, p·r aticate ogni du e •giorni, i1ell.a dose di 5 cc . .alla volta. P er bocca il bleu di inet.ilene. Molto utiJi le supposte rettali di Cibalgina per cal1narie gli r&pasimi e dimi11uir0 la frequenza delle minzioni. Jn genere, dopo la nefrectomia, consiglia il Marion, di attendere qualche settimana prima di inizìare la cura della vescica: in molti casi i disturbi vescicali regredisc·o no spontaneanJ ente : in caso contrario si inizier à la cura accennata . 1

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SEZIONE PR.\TICA

Se nem111eno dopo un certo periodo si otte11 esse un n1iglioramen to, conviene p raticare una cis toscopia per as5odare se i disturbi accusati son o sen1p,r e, ed unicarrtente imp,u tabili fille lesioni specifiche, o se 11on siaP.o d a addebitarSti anic h e a lesioni di cis tite banal e im11i<intatasi secondariamente. lit qu esta evenienza il tra ttan1ento locale do\"rÙ essere modificato , dando i:iosto al nitrato cl '·a rgento, ed all 'o.ssicianuro di m er curio. E n1eglio ancora, in questi casi, uso n1odificarc così il tra ttamento vescicale : introdotto il catetere, ' 'uotata bene ]a vescica, inietto in essa 20 cc. d ' u11a so.Juzio ne di i1ovocaina 0·,5 ~~ . f~ hiudo· il catetere, se11za tog lie,r lo ed attendo 10 ' -1 5'; fa.c cio poi uscire la soluzio11e novocni11ica, ed inizio il Ja, 1aggio con soluzione di Rivanolo 1/ 5000. Ques to anti·&ettico mi h a d a to i11 simili infermi ri5ultati veramente sod·d isfaCt'nti. La anestesia preventiva della vescica non è n ece.ssarj a, o meglio indispen sabile , pc-rch è il })reparato non è irri1 ante, ed è b en tollerato, ma quando le 1cond i z~oni itrrilative dell"1urocisti Jl<>n con ser1tirebbero un buo·n lava1g·gio , la noYocaina fa cilita il con1pito, consent endo sin dalla prima ' 'olla di lavare abbondantep1ente, e quindi efficacemente sen za str ap·azzare l 'infer1110 , e senza lasciarg li quella sensazione di ter1 esn10 fas tidio si ~sim o. l\ilan rr1ano ql1indi ch e la vescica diventa IJiù tollerante, si può abolire la iniezione i)reventiva di n ovocaina. Le soluzioni di Rivanolo, le preparo volta per volta , al n1on1enlo d ell 'uso e con .g ra nde facilità ser' e.n,domi del rivanolo granulare: basta scio g lier e il con tenYto di un tubetto di es5o in litri 1, 7 di acqua per aver e una soluzion e all ' 1/ 5000. Dopo un certo tempo so·&tituisco, o a lterno all'uso d el rivanolo, il protargoJo : lavaggi e.on soluzion e debole di esso, e poi ne l ascio in vescica 20 cc. di una soluzione al 0,5 -1 <J~ ch e l 'ainmalato trattiene, senza ·a lc un fastidio. P er lJocca somministr o, quale antisettico, il Pronto5il: 3 compresse al giorno. Se invece a ll 'esa1ne cistoscopico si riscontrassero l esioni tubercolari ch e stentasser o a g11arire con la terap.i a delle instillazi oni , bisoQ ... ·nerà ri correre al trattamento con corr enti di é1 lta frequen za, elettr ocoagulazioni di ulcere torpid e o bottoni ve,getaoti, o placch e di cis tit.e i·l1 crostata, o meglio sci11til1azion e con scintiJJe fredde. Sono r ari i çasi n ei quali la Yescica rlo11 gu arisce i1 en1meno con tale trattan1ento , integrato dalle cure gen er ali e dalle n1ig1iori norme igienich e : se ei5sa restasse graveìn en te intollera nte, specie se ad un c.5ame radiol ogico ~ i osservasse un reflusso urinoso i1ell ' uretere 1

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del r ene sano, bisognerebbe ricorrere all 'esclusio11e d ella vescica, mediante ureterostomia . Si viene a calmare co5ì la vescica, non solo , i11a a proteggere il rene rimasto, dall 'infezione asr.ed e11te. Ma, rir1eto, 11ella grande ma.g gioranza dci casi, asportato il rene, la vescica guarisce, e l 'infer1no si ristab·i lisce completa1n ente: riacquista il propirio valore sociale. E cco quindi quale importanza enorn1e l1a la n efrec tomia p r ecoce nella tub.er colosi renale : cambia con1pl etarr1ente 1.1 i)rogn osi di tale grave m alattia, co1tsen te di salva.re n1igliaia e 1nigliai~ di individui, la maggior part,,e giovani, dato ch e. il massimo di frequen za di tale infermità si o&serva in individui fra i 20 ed i 40 anni, libcérandoli da sofferenze terribili a cui solo la morte pone fine, se 11on si interviene, o se si intervien e tardivamente I Infermi che rappresentano un pericolo so'Cia le ti:lnto importante, pei: quanto poco con osciuto , 11oicl1è sono una fonte ·g·rave di contagio per i familia ri e per l'amb iente in cui ,,i,rono. La n efrecto1nia pireco.c e consente, !potrerr1u10 dire, di cc r ecuperare n tali infeTmi, e ridonarli alla fan1ig lia ed alla società di nuovo idon ei alla vita ed al lavoro! 1

IlIASSUNTO.

L ' A. espone la cura d ella tbc. r eJlale : cu1·a n1edica . e cura chirungica; ed in base alla personale vasta e&perie.nza, traccia l e indicazioni ed i limiti d ell ' un.a . e dell 'altra . Il co·11ce·tto dominante è ch e la nefrec tomia pre coce è il trattamento di elezione per una g11arigio11e Tadical e. • ' f

IL POLICLINICO ,,

SEZIONE MtD!CA (mensile)

Direttore : Prof. CESARE FRUCON I. Il Numero 12 (io dicembre 1939) contiene: LAV.ORI ORICINALI: Renato RUBEGNI _._ 11 contenuto in vitami· na A e in carotina del siero umano in varie condizioni patologiche. Nota I. · l{enato MARTINETTI e - La doppia somm•ni· Bruno DELLA MAGGIORE strazione " galattosio + glucosio 11 per via orale ed endovenosa •n soggetti sani ed in epatopazi enti. - L'azione dell 'ipofisi anGaetano BORRUSO ter·i ore ~ ulla chetone· mia nelle malattie d iffuse del fegato. Id Prezzo del Numero L. 6

4bbonamento annue alla Sezione Medica : Italia L. 55. • Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 1 1 O . Estero L. 1 6 5; se cumul ativo con la Sez ~one Pra· tica e co n l a Sezione Chirurgica: Italia L. 1 40 . Estbro L. 1 9 5 . Inviare Vnglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUTG C POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

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« IL POLICI.T' ICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE CLINICA DELLE MALATTIE lNFEJ:TIVE

R. l i~IVERSI1'A DI ROMA Direttore: l)rof. G. CARONIA.

DELLA

Su di un caso di actinomicosi della parete ad dominale. Dott. SANTE C1ÀNCARE1.1i, cl1i rurgo della Sezione settica. Riferisco un caso di tumore della parete addominale, che l'e~ame istolo1g ico ha dimostrato c~serc 11n'<l.ctinomicosi, per la rarità d ella lo(',alizzazione e ·p f:r }a genesi rin1asta oscura. Si ir1tervenne con diagnosi di lipoma, lungi dal pensare che la tun1efazione .a-d dominale fosse I 'e'Sponente della lunga malattia cl1e affliggeva la paziente e della quale in, ec.e con questo sem111ice atto operativo fu definitivamente liberata. 1

Sp. M., di anni 43 da Iloma. Ne·ssun precedente anamnestico degno di nota. 8posata a uo1110 san o, cb11e una sola gravidanza a termine, e ttn aporlo al primo mese. Cominciò nel settembre del 1937 a la1nentarsi di dolori addominali vaghi, diffusi, capricciosi nella comparsa e nel· la durala, senza particolari moclificazioni funzionali. La paz. non soffriva di diarrea che caratterizza le lesioni della mucosa in lestinale all'inizio del processo actinomicotico; era stitica. Qua i contemporaneamente a que·sti dolori addominali, con1parve una febbre continua leggern1enle remittehle, co n massi1no di 380. I inedici che la esaminarono non fecero alcun rilievo obbiettivo importante; non :fiù mai riscor1trata alcuna tumefazion e a carico dell'addome. Furono fatte varie diagnosi : paratifo, febbre bacillare, ma senza reperti di laboratorio. Nel gennaio 1938 persistendo la febbre,. la paziente ebbe u11 attacco doloroso al [ianco destro, durato un paio d'ore, interpretato come una colica r enale. L 'indagine uretero-pielografica, eseguita qualche giorno dopo, 11on inise in evidenza altro che modificazioni a tipo spastico dei calici del rene d es tro. Poco tempo dopo questa crisi dolorosa, l 'inferma not ò una tl1mefazione dura, grande quanto una inezza noce, in vicinanza dell 'ombellico. I sanitari che l 'o·sservarono pensarono a un lipoma e siccome la tumefazione cresceva e cominciava a dare all'inferma un senso di fastidio, fu consigliata a ricoverarsi in clinica per l 'asportazione. Entra il 10 maggio 1938. J_,e condizioni generali della paziente sono b..ione. Non si lame11ta più di dolori addominali . Accusa un 1senso di fastidio in corrispondenza della tun1efazione. La febbre continua specie la sera (37°,3-370,5). L 'addome ha pareti piuttosto grasse; a de·stra e u11 po' al disopra della cicatrice ompellica1e si vede una tumefazione ovalare che misura 8 cm. di altezza per G di larghezza, ricoperta da pelle èli aspetto normale, un po' tesa e poco scorrevole. JJa tun1efazione i1on ha limiti netti, è rilevata sui 1Jia11i circostanti, ina piatta, a superficie irregolare lievemente granulosa, di con1sistenza dura, psel1clo fll1tlt1a11 le al centro, leggermente dolen le alla 1)alpazio11e. La massa .è poco mobile Sijgli

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XL VI, Nu~r. 51]

·slrati circos tantL Non scon1pare e nemmeno si riduce con la pressione, nè facendo contrarre i 111usco1i addorninali. l .. 'esplorazione rettale è negativa. In anestesia locale, preceduta da una iniezione cl i rlilaudid scopolamina, si incide la pelle secondo il diametro maggiore della tumefazione . . Sor}Ja&sato lo s trato adiposo sotloculaneo, si vede che non si tratta di un lipoma; l 'aspetto è quei lo di u11a infiltrazione scleroconnettivale a larga hase e a limiti indistinti. L'es lensione del tessuto palologico è n1aggiore di quella che l 'esa1ne ~slerno faceva •supporre. L'jnfil lrazione interesse:. 11e r t1n lar go tratto il muscolo retto di destra e la sua guaina e un discreto tratto dei rnt1sco1i larghi. Nelle 111a110Yre per isolare la zona n1alata che obbligano ad una re·sezione cli un lralto della s tessa parete addominale si a1)re nella parte centrale una raccolla purisimi1e di t1n colorito 1)ianco SJ)Orco qua si giallastro. Credendo che si tratti di •..in tum~re cle1ld · parete addominale, cli1)ende11te da un processo svolgcntetS i nell 'addome, si apre ai lati il J)erilon~o e si Yede cl1e ques to in corri spo11denza della tu1ncfazione ester11a, è i·spessi lo e infiltralo. Non si inel lono in evidenza· J)ariicolari al terazio11i a carico dei visceri addon1in al i.

Col pezzo viene resecato anche il tratto di l)Critoneo inalato. No11ostante la grande soluzione <li co11linuo, si riesce a ricostrJire la parete addomi11ale a punti s taccati, . comprendendo insiem.e peritoneo, muscoli e fascie. Al di sotto della ])elle suturata in seta, si lascia un drenaggio. Lì per lì 11on fu emessa altra ipote-si che di una flogosi cronica della parete addominale. L 'esame: is tologico fu pratica to dal prof. Big·nami . Vari pezzi furono preleYali dal blocco di tessuto escisso chirurgicamente fis•sato in formalina al 10 %, in alcool a 75 % e dopo g'li usuali tratta111enti tagliati in fette da 5 a 10 micron. Le sezioni furono colorate con ematossilina-eosina, Van-Gieson, Gram ed alcune con il per!. Al microscopio si osserva la presenza di tessuto fibroso, di focolai di infiltrazione rotondo-cellulare e di aree pùrulente, in àlcune delle quali si osserva il tipico fungo. Il tessuto fibroso è adulto, jalino in alcuni tratti, in altri più gioYane commis to a cellule rotonde, plasmacellule, cellule linfoidi, ecc. In alcune zone sono evidenti accun1uli di cellule chiare, schiumo·se, istioci-


• [ ANNO

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2183

SEZ10NE PRATIC.\

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1arie, ed infine vi sono accumuli di leucociti polinucleari in via di degenerazio11e, cioè focolai I)ttrulenti in mezzo ai quali si rin vengono rare (lruse dcl full.go raggialo: un micelio fatto di fili i1on intrecciantisi, sottili, ondulati, alcuni ramificati, ron alla periferia dei corpi a clava dispos ti a raggiera. Nei preparati con -il Gram gli ifi del centro tSono colorali in bleu e le clave alla periferia in rosso. ·Con la colorazione del Perl per la ricerca clel ferro, tutto il fur1go è colorato i11 ,·erde.

Si tratta du11que di un processo ac.:tinomico. ti.co della parole addorninale.. Quale via ha11no potuto· seguire i funghi per localizzarsi in questa sede? La 11ossibi1ità di u11a irtfezione dall'esterno è esclltsa dalla stess :1 paz. la quale assicura di non aver mai 5Ubitù traun1i o ferite in questa regione. E probabile che l 'infczione abbia se~guito . il canale enterico. La p~z. ha avuto infatti per circa 6 nJe.si dolori n.cldominali accompagnati da febbre e sebbene al tavolo operatorio non fu dato di riscontrare alcuna alterazione del tt1bo digerente, almeno macroscopica111ente, l'ipotesi non - JìUÒ essere esclusa. ~ noto cl1e l 'infezione a cti11clmicotica può rin1anere latente per anni nel1' intestino, provocata ·d alla ingestione di cibi i1lfetti (Hultl). La malata vive i11 città , a Roma, e dichiara di 11011 aver n1ai avuto l'abitudine di mettere fili di erbe o di paglia in bocca. Il periodo cli i11cuhazione di tale infezione può durare anni. I fur1.ghi nel nostro caso potevano trovarsi n el contenuto intes tinale e per una modalità, ohe ci sfugge corr1pletam,ente, ,p ossono essere arrivati alla p arcte· dove si è sviluppato il processi) flogistico. I due casi di actinomicosi della IJarete addominale cilati ,d a Sgalitzer s'erano Yerificati entran1bì u11 oerto terrlpo dopo l'apJ)endicecto111.ia. L'autore ammise come probabile che i funghi contenuti prima nell'intestino, si siano fissati nel punto dove la mucosa fu ferita ·p er ] 'operazione, .così con1e afferma Bau1necker per un caso ·del gene1~e seguito a resezione dell'intestino per carcinoma. Uno degli inf.ermi di Sgalitzer aveva l'abitudine di mettere in bocca fili d'erba. Nel caso riferito da 1F uge (\ Jungha11s fu trovata al centro del tumore Rctinomicotico una spina di pesce lunga 4 o 5 • Cll1. e fu facile ricos truire la via seguita dai funghi, benchè nessuna lesione della muco•s a intt:1 ~tinale . foss,e din1ostrata. Nel caso nostro non ('sjsteva · una p'artecipazio11e grossola11a dell 'intestino, all'infuori di qualche ·adere:oza 1)arieto-viscerale, in corrispon·dcnza del peritoneo • • 1spesis1to. Sono descritti i tun1ori e gli ascessi della pa~ete addominale per opera di actinomicosi intes tinale e non sono rari, 111a in questi casi i sintomi del tumore addominale sono diversi 1

cla quelli osservati da noi. Nella nostra malata ci sono stati dolori addominali, n1a senza dis turbi funzionali, e no11 tali che possano fare ammettere una alterazione intestinale che d'altra parte l'osservazione diretta ci fece escludere. I tumori che provengono o sono seconcl~.ri a p·rocessi intestinali in atto, ~ano generalmente più piatti e meno circoscritti, e dirrJostr~no più I 'aspetto di u11 flemmone. 1Fug·e e Jun.gha11s clicorlo che dal comportarnento ·della pelle no11 si ,pruò trarre in gen-erale alcun dato, conclusivo· per il determinis1110 del tn1t1ore, poichè anche nei casi n e.i quali una ttctinomicosi dell 'intestjno porti ad una forma1ione di ascesso nella parete addominale, nei pri111i tcn1pi, la pelle i1on n1ostra alcuna alte• razione. Steinthal cita nella Handbuch der PraktiS(;hen Khirurg, 3, 15, un caso di Rise ii quale operò u11 rr1alato a vc11te un tumore della parete acldominale co.n la diagnosi di sarcoma; in realtà si trattava un tun1ore actinomicotico, delerminato ·d a ui1a scheggia di legno inavvertitDmente penetrata dall 'esteri10 . Nel nostro caso dopo la rivelazione istologica clella natura actinomicotica ·d el tumore. , ricerc11P volte a trovare un qualche corpo estraneo 1.1el pezzo asportato sono riusc ite infruttuose. I.a possibilità di infez io11e della parete addominale :iel senso di lesione primitiva è chiarita dalle ricerche di Liskc, il quale dimostrò che Jlelle feci u111ane si r1ossono ritrovare funghi di actino111icosi: Or.a la i1osl ra malata poteva precisamente alberg·are nell'intes tino funghi raggiati, i quali, dEterminando una alterazione temporanea della pare le o median le il pas&agg·io di un corpo e~traneo (che non è stato dimostrato) o con un rneccanismo del tutto ignoto., possono aver ragg iunto la parete addon1i11ale e quivi essersi svilttppati. Sintomi che }Jossono far pensare ad tina partecipazione dell 'i11testino potrebbero essere rappresentati dai dolori sofferti dalla pa1iente per circa 6 n1esi, ma allora dovremmo n111mettere che ci siano state alterazioni intestir1ali che al n1on1e1lto dell .operazione erano co1npletan1ente gunrite, n1entre i funghi avrebbero progredito attra ver'So gli strati dell 'intestino verso il p eritoneo ]ocaJizzandosi e sviluppandosi nella parete addomi11ale. In queste e,·enienze è nolo che il focolaio consecutivo può essere connesso allo. cicatrice intestinale da un sernplice sottile tralcio fibroso (Kozinski). L'infezione della parete. addominale per ' 'ia sanguigna nel caso esposto non pare ammissibile. È nota l 'infezione del fegato a djstanza, da una lesione intestinale, e la possibilità di • • • • una vera p1oem1a cronica con ascessi metasta1

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cc IL

POLICI.l~ l CO

ti ci in tulti g·li or gani (casi di J. Israel), in rappo·rto specia lmente ad actinon1icosi toracica o anorettale (Bensaude). Dopo l 'escissione d el blocco flogistico è resj du.a la per più di un rn·ese u11 ~ p iccola fistola 11ell 'an g·olo inferiore d ella ferita con una seCJ·ezione siero san g uinolen ta. Abbiamo associato subito una cura iodica (jodl1ro di p:o tassio , endojodina, Lriod , ecc.) a dosi alte e oggi a distan za di 4 mesi l 'inf.ern1a è con1plet am ente .gu arita, e la t ebbre cessata da molto tempo. 1J~orse l 'inferma sarà sottoposta ad applicazioni di raggi Roer1tgen. RIASSUN1'0.

L ' A. riferisce un caso di actinon1icosi d ella parete addon1 ina le l a cui g·enesi rin1ane non troppç> c hiara . L'autore &piega il caso an1mett e.ndo o una •pife1gres-sa actinon1icosi ulcerativa d ell 'intestino con prop agazione lenta al perito11 eo parietale e alle pareti addomina li, o una infezione prodotta da fungl1i la tenti nell ' intesti11 0 i)assa ta n ella parete addominal e n1ediante 1nicrotraur11i (Bostrom ) della mucosa a m ezzo de i grani puntati o di framrn enti di spighe di cer eali. BIBLIOGRAFIA. Bn\ NDE T E T - .

Uebe r

Me<l. W scl1r. ,

Baucl1-ah·ti1101l1vkose. ~

Dt scli.

19~0.

CJ1iru r gie de r trah l enpilze rkrankting b eim Mensc l1en. Er g . Chir. , 29, 1936. Eus. B eitrag. 2 Aetiologie d er m enschlichen St r ahlen7)i lze rkra nlru ng . Brun s Beitr. , 131. FELCHro n. J( linisc h e Erfali r unge11 ii.b er K ombi1iiert J od-Roentgenther apie. Ber]. Klin. W ·s ch r.,

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IL POLICLINICO,,

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. Le psicosi nelle malattie interne. ( K LJMKE.

1lledizinische Klinik, 30 g iu gn o 1939) _

È 11oto cla t e.m p·o ch o nel cor so d elle m alat-

l ie i11terne possono verificar i for111e p sico\ ich e varie, se, b en inteso , 11el gruppo <lelle n1a]al lie i1ttern0 si comprendo110 non solo le 1na lattie d eg·li orga11i interni Il1a artch e l e infezjoni . le affezioni gen erali com e la ca r cinosi , le ari.e111ie, i di. turbi endocrir1i, ecc.. l<.ra·e pelin ril enne cl1ei co n il te111po si sar ebbe IJOtu to d al t.ipo <lei di sturhi p icl1ici stabilire la diag n osi d ella m alatti.a organica cl1e JìC st a l lla b ase, sosten endo egli ch e ogni iraf ezione, ogni intossicazione, og11i malat11a o rga11ic.a 11a la s ua ·pro·pria psicos.i. Allo tato dc· i fatli 1·iò n o11 f:.en1bra possibil e o per Jo lil CHO a1)pare esagera lo . Tuttavia Bonhoeffer din1ostr ò eh.e le psicosi cl1e si ·verifican o n el LOl'SO tlcll c n1alattie infettive 11anno sintom a lolog·i_c:a.n ten te a lc un c1h e di particolare, pe r 11 quale si di - ting u o·n o a.a lle for1n.e j)S'i cl1ich eJ ch e ~ i h an110 i11 se,g uil o a i traun1i ce falici. a llo s t r ozzarr1ento intestinal e, agli a,·, ele11a11 tenti , 11tal.attic viscerali, ecc. Venne perciò a lla co11cl u ion e cl1e la psicosi co~tituisce uno dei si11tc·1n i d el co1nplesso morboso, e r l1ia1nò le Yarie form e di r eazio·n e psichica « ti1)i p sic.hici di J)rcdizion c a i disturbj esogeni acuti », co1111n·f:'ndendo in essi i delirì , .g li eccitamenti , g-li s tali cr epuscolari , le allucino·s i , i qu.a dri an1e11ziali a ti po allucinatorio, incoer e111 e o ca tal onico, gli stati n eurast enici , l e i1ltd.ron1i an·a mnestìch e. Ma il co:m1)lesso · p~i­ chj co· n on corrisponde a d una d etern1inata 111a lat1ia n è ad una d et erminata l esione patoge na c~ tern a, con1e sos Leneva Kraepelin. Solo i si11Lon1i n eurologici e so1r1atici con comitanti conseJllono ·d i po rre la diagnosi d ella 111a].attia o ·d ell 'alter azione fond um ental e. In gen ere secondo i tipi di predilezione l e sindron1i p icl1i·c }1e d eterminate da lesioni cer e.b·r ali di origi11e esog·ena corri~pon.don o alle sindroil11i e~dog·e ­ n e d elle n1alattie ereditarie, .alla scl1izofr eni a, alla psicosi .ma11iaco-depressiYa, all 'epiles:::-ia e sen zia le. Il de terminisn10 d elle p ico i s inlo111ati cl1e si può spiegare a mn1.cttendo ch e i1 ell 'or ga11is.1no· si producono F-ostan ze estranee le quali · p1'odu cono sempre.. le m ed esim e condizioni fisiOJJatolog ich e, ]a cui natura ci è ig·n ota, e clic in ogni c.aso hanno ]a loro ·esp.ressione cli11ica 11 ella p sicosi st essa. Klei st cl1ian1a quest e for111e eteronome. in con t r.ap1Jio to ai quadri JnorJJosi endogeni 1c1h e ~r ebb1 ero omo11on1e. E n o to cl1e il c·ervello è capace di rcag·irc <l differ c111i ful\ori C')Il la m edesim a reniior;e : l ' e den1~ cer el1rale. si riscofllra t arrlo n e] turnare cere l)~·a­ le, con1 e i1ell 'uremia, nell 'ec la111psia. ed a] tre 1

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B .\1.T l\l ECKER.

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SEZIONECHIRURfilCA(menslle)

Direttori: Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI I l Numer-:> 12 (1.S dicembre 1939) .con t iene: LAVORI ORIGINALI : Sante CIANOARELLI - Stenosi pilorica ipertrofica pura nell'adulto. Pasquale GILIBERTI - Ricerche sul potere antigene del catgut. Armando LA URO - A proposito di un caso di di· scinesia biliare.

;a · Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezi>ne Chirurgica : Italia L. 55. - Estero L. 65 8e cu m ulativo con l a Sezione Pratica : I t alia L. 1 1 O, Est ero L. 1 6 5 ; se cumulativo con la Sezione Pra· ti ca e con la Sezione Medica : Italia Lire 1 4 O, Estero L. 195. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario a lla ditta Luigi Pozzi editore. Via Sistina 14, Roma.

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[ANNO

XLVI,

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SEZIONE PRATICA

condizioni . Con ciò però non s i vuol dire elio a)cu11e par1de1nie (ad e . quell a del 1918) l1a le psicosi ~intomatiche sia110 se11lpre in raJJ- dato pesso for1n e psic0Lirl1e. porto alle. 1nedesin1e a lt.erazio11i orga11icl1c. I 'iz.1 di cuore in fa e di scompenso oglioor1 tutti gli individt1i nel corso dcJ]a pul - no dare stati ango ci osi e conf u:3ior1ali con 111onite, del tifo e sin1ili o in seguito di un irr.,equietezza motoria, fa tti ch e se·mbrano so110 trauma cefali co hanno manifes tazioni psic·oti- causati dai due fattori, l ' ango~c ia cardiaca già preesistente all.a p5ico i e la confu ~ ion e in ra j)'cl1e. Vi sono di quelli ch e · l1a11no r eazio11i p. icJ1icl1e i1el corso di un."t pt1lrr1onite r11entre in JJOrto all 'alterata funzion e ce rebrale. Ma s111UJl J.) rrecedente attacco ·della stessa n1alattia i1on <lromi analoghe si hanno a11cl1e in a ltri . stati 11e avevano a vule. Analoga111e11l r vi sono indi- rriorbosi, si deve, perciò con clude1»e ch e no11 è , ,jdui cl1e r e.agiscono ad una co ndizione e 11011 fJO&sibile. u11a netta disl inzione delle si11gole a li 'altra, a lle infezion i e non alJ o o·p erazio11 i o psicosi a seconda della loro e tiologi~1 ~ DR. al parto e vicev er a. Da ciò 'i dedu ce che la CÌi&pobizio11 e alle psicosi i11tonlaticl1e va ria cori i sin~oli individui. e JJ UÒ ' ra ria·r e él11r h e n el cor- Contributo allo studio dei traumatismi '"' o della ,rjt~ . Al riguardo ha u11a notevo le i111 cranio-cerebrali. Patologia dello spazio porta11za il fattor e costituzionale. ~el 50 % dei subdurale. ca~i di p ... ico i puerperale è di111 o~lrabiJ e uuu ( RO SSI E R J. Jou rnarl de f ; hÌl'llJ'fjie, Jl . u, 1939). l~•ra ereditaria t:a111iJiare, con p reval'e11z.a cl i 1'c•rn1c scl1i zo freni cl1e e n1aniaco-cl ep re si,'c. Studio della patologia dello spa zio subdu Dipe11de da] r.a pporlo tra fattori costituzio- . rale, li111itata alle le.. io11i cl1irurgicl1 e cl1e vi nalj e [allori orga11ici .. e u11a detern1inala ma- si posso110 risco11tra re e ch e nella i)ratiea colat l'ia ·i svilµ ppa o i1on. Se la sinerg·ia Lra n1e1 consegue11za dei t rat1ma Li srrli e ranio-ccrcfattori ir1nati acqu i ~iti è 1Jrofo11dan1 e11te alte- 1.:>rali , sono suscettib-ili di una terapia cl1irt1r• rata l ·org·.aJ1isnto rcug·iscc 11011 so]o corl la rnan·1r·a '- . lél ttia fonda 1nen tale 11 i,a a11che co11 u11a _psicosi Se analomica111ent e lo ~ pazio subdura le è sintomatica. Nuin1e ro ~ e o::;servazio11i 11anno di- ~Lato gius<Larr1e11te para1g·onato a u11a ca,'ilà ar .. n1o~trata ,e alla ]a I eo ria ·d i Borthoeffer cl te, tj.c olare, dal punto· di vi ~ ta anato11 10 patoloc1<Jè, ogni azione nociva esogena puo l)rovocare gico le Jesiol'ii chirurg·icl1e di ques to ..: i possoc·o!ne sirlL01ua con comitante u1ta psicosi 11on 110 classificare i11 : e1norragie recenti , i11 racSjJecifica. e cli c que la !)Sicosi ]) UÒ in ~ o Lanza colte liquide i1on i11cistate (igro111 a ubd'l1raa ssu111ere lo ..: lesso qu adro quale cl1e sia l 'a- le), in pachirn eninfr ite ernorra~i c a o ematon1a zio11e noci' a l ·lte l 'l1a prodoLta Al Titg uardo subdurale c ronico e in l)acl1in1 eni11g ite e1n orpuò valere il cg·ue11Le esemr1io. l -n a don11a dt1- ragica traur11atica reatli, a. ~farro~ copican1en ­ rànt~ la sua vi ta ebbe quattro J)~i c osi sinto111ate il cl1irurgo cl1e opera u11 n)a]nto a ffetto <la tiche, ur1 a ,ro ll a do110 l 'appe11direrton1ia, un~ ematoma subdurale co n. tala u11 qnndro I iseciond.a dopo un a i1ul 1no11ite e ùt1c altre volt e JJÌco: la dura ntadre è Le a, bl eu·-,~erdastTa , · durante il p.uer per io. La psicosi, ch e durò ogni r..011 pulsa, é is1)essita e in r isa]a fuori e ~·cle in ' 'olta da du e a qualtro 1n e~;i, ebbe semp·re i qua ntità variabile un li(ruid o so lto tensionie 1nedesi111i caratteri si11tomatolog-ici : staio di xar1 Locro1nico o bTu1tasl ro o f.ran r a1ll en1' e eangoscia , ro rtfu ~ i o n e, idee di per ecu zion e Inorrag·ico , frar11mi~ Lo al (j Ul1 1(> si })O S~ono rinob11ubila.n1 ento dell a roscienz<:1. ve11ire dej coaguli. I si11ton1 i 1Jri11ci·p ali cl1-t ~ im·p orla11Le i1olare cl1e i11 parecchi i11divi posso rlo condurre a qu e~ lo intervento son o. dui le p icosi inton1atic.11e h t:l nno alc un cl1e J1el1 ·annrnnesi il fatto di 011 1rau111atism o redi analog·o co11 n1alatlie n1 enlali offerte da alrebrale prrgresso, l 'esistenza di un inl erYalJo tri me1nbri dell a fan1i glia: una donna c·h e i11 libero t<.d,·uJ ta molto l u11go , i sintomi di i1Je rorca io11e di og·ni n test ruazione era tor111 e11Le nsione intracranica in ler1nittente o a pou "f:ée succesi;i Ye; all 'esan1 e obbietti,ro si11ton1i ta ta da una cri ~ j di a n goscia ave, ra a\ t1ta un a zia morla in ma11ico111io con malir1co11ia agi- diversi di localizzazione, freque11te111ente una sindron1e frontale, la prese nza di Jiq·u ido crtata. Il tipo di prcdilezion·e della p . . irosi sinto1l1afalo rachidiano cì1iaro o xantocro111ico. i11clron1 e r1oil b er1 defini1 a cl1 fl spesso conclu ce tica è in rap.p o rlo anr;h e con l ;età del soggetto: rt>elle malattie feb,b rili i bambini han110 deliri a di:~1g 11o si errate di tun1o ri o di p irosi . Cirri.t in genere lcg·g·eri , n1ent.re i gio vani ]1anno de- la patogenesi ; abbando11a Lu ln teoria in fi a1l 1J.1ressioni cr11otive ed i vecchi t111a forma cl1e n)a toria , rimangono quel]a del! 'emorragia . . nbsi avvicina all a sindronte di Korsalcow. Co- d11 ra le, e in fin e CJiUell a d ell 'o. lnosi ace et tata rnÙnquo l ·cler11enlo quasi co tante di qu e te da tutti gli AA. a con 1ple111c11to e sB)eg«t1Jsici0si sin I ornaticl1 e è u11 ~rado J) ÌÙ o n1eno zion1e. Sono de critti quallro ca i cli11ici i qnali accentualo di ob11 ubilan1e11.lo della coscienza. si pre tano ad alcune disc: u. _ion i circa la pa[l tifo <.· la n1a la l Lia wfetti,ra cl1e più frctogenesi del] 'em a ton1a subdur3]P. el prir110 qucntemen te dà disturbi psichi ci: "' egue la 11u] - si ' 'ede, dopo un gra,,e traumali~1110 , lo SJ)azio 1n oni tc ch e ~1 3° o -!0 giorno l ltIÒ dare s ta1 i ~ubdura) e inondato di sang ue puro, una Yera deliranti abba .. tan za g-J\ "\Yi: l 'infl nenza solo in en1orra ~o-ia st1bdu ralc. Nel econd o in c;;eg-t1il o ~ 1

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<< IL POLICLINICO

a un t.raumatismo nteno grave si è visto lo spazio subdurale es~ere riempito ,d i liquido cefalorachidiano; igroma sub durale. I..' osservazion e terza ·è un tipico esen1pio di ematon1a subdu rale proveniente verosimilmente da una eJl torr.a gia i1ello spazio sub·tlurale e dalla ua organizzazio,n e. Ir1fi11e n el qL1arto caso si trattava di l111a j)acl1imeningite emorra1gica endogena. P er la cura l 'A. si è lirr1it.ato a un intervento limitato con la tecnica indicata da Mc J\.c·11zie di Toronto. Si pratica una trap·a nazione terl1poralc o tem1)oro i)arietale ·d i circa 3 cm. di ·di.a.metro, si incide in &eguito· la dura madre a croce, si aspira il contenuto ·de]l'e;n1atoma, ~i lava la cavità con siero1 fisiologico caldo, si dllacera la inen1br.311a intern.a e si inette in sito u1n drena.g gio la c11i estremità affior a alla faccia interna della dura e che è di grossis~in10 calibro (1,5 cn1 . di dia1netro); no11 solo vi si possono pa·~sare delle sonde. per sentire la distanza alla quale si trova la corteccia, n1a imn1ettere il becco 1di un aspiratore e sotto il controllo della vista riconosce·r e la profondit à dellil cavità residua. Si idrata il malato e quando si ha la certezza ch e· il cervello ha ripr<-'so il suo volume nor111ale si toglie il drenaggio e si fa una sutura in due piani d el! 'incisione. Quesla tec.n ica &eanplice e fa cile 11a già dato ottimi risultati. B ENDANnr.

FARMACOLOGIA E TERAPIA. Il rapporto di azione crono-inotropi ca del complesso glucoside~ della '' Digitalis lanata ,, sul miocardio umano ipertrofico-insufficiente. (J-'. Occn10N1. Arcliiv. d:. Soienze m ed ic1he, se.t1

Le1rtb·r e

1939-X VII). L 'A. 1s.i rife.risce alle ricercl1e di Stoll e KTeis, ch e dalla dig·it.alis lanata 11a11no isolato il c:o mplesso glucosideo ir1iziale denominato Dig,ila:1iiid1. Dal Dig ilanid i ~dd e tti AA . hanno· otteDU!to1 tre di V·er i gluco idi digitalici, rllefl(!minati: Diginalid A, lB e C. Nella Digitalis pt1rpurea i1on esiste un glucoside c1o rrispond1e 11te. al Dig ilanid e:, eh.e per tanto si trova e~clusivame nte nella Digitalis lanata. Questa differe11za in contenuto glucos.idev tra la d. la11.a ta e la d. purpurea ha s1)into diversi AA. a·d occuparsi delle rispeltive differenze di azione. 1. 'A. ha intrapreso ricerche conoernenti lo istudio clirticoJelet,trocardiog:rafitco dell '~zione di tutto il complesso 1g·lucosideo della d. lanata (J)igilani<l A-B-1C) sul miocardio umano ipertro·fico-it1suffi1oiente.. L'A. con clude che : 1) Gli effetti inotro.p1ici del com ple so g·lucosicleo della dig·italis lanata nel miocardio umano i1)ertrofico-insuffi ciente, sono n ettamente superiori a quelli del complesso glucosideo della d. purpurea , e presso c.h e pari, se non })C r celeriLà , per int en~it à di azion e a quelli del di ~ italoicle K-Strofantina . 1

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· ANNO

XLVI, Nu?\,r. 51 ]

2) Gli ef fctti cronotropici diretti od indi-

retti, nel nodo del seno del complesso glucosicl.eo ·della d. lanata, a n1iocardio umano iper~ trofioo-insufficiente; sono nettam~nte superiori a quelli del digitaloide l\.-Strofantina, e modicamente infe riori a quelli del complesso glucosideo della ·d. purpurea. 3) Gli -effetti batn1otropici negativi del compilesso glucosideo della d. lanata, tanto frequenti nell 'u150 deil con1plesso glucosi,d eo della d. purpur·ea (e;xtrasistolia, bigemini&rno extrasistolico), grazie all'estesissima gam111a della sua tolle.rabililà, sono presso che nulli. Gli effetti bat1notropici positivi sono tanto briJlanti quanto gli effetti inotroipici (sc!Omparsa dell 'extrasistolia ventricoJar·e concomitante la i11sufficienza del cuor.e, tiComparsa della fibrillazione auricolare a tiµo p1arossistico con ritor110 del ritn10 sinusale·) . 4) Gli effetti dromotropici itegativi sono presso cl1e nulli, contrarian1ente a quanto accade di frequente nell'u o del con1plesso glucosideo della d. purpurea. Gli effetti dron10tropici p·o siti vi nel miocardio ipertrofico-insufficiente sono dirett.an1ente pro1Jo rzionali a quelli inotropici. 5) Le azioni cro110-batmo-d ro11to-inotro1)ic.h e del comple1&so gl ucosideo della d. lanata si ingaggiano n el miocardio u111ano ipertrofico-insufficiente, cronologican1ente prima di <Juellc. del complesso glucosideo della d. purpurea e dopo di quelle del digitaloide K-Strofantina; scadono molto tempo dopo di queJle del digitaloid·e K-Strofantina e poco tempo prima di quelle del comples o glucosideo della d. purpurea. 6) Gli effetti clinici attestar10 sistematicame11te tanto la brillante azione sistolica, quanto il felicissimo rapporto d 'azione crono-inotro·p ica del co,n1plesso glu1co1&ideo della d. lan.ata. 7) Il com1)Iesso glucosideo della ·d . lanata, trova i11dicazione tanto nella prevalente insufficieriza del cuore destro , quanto niella preval·en te insufficienza del cuore sinistro, ed è se111pr0 preferib1ile tanto al digitaloide K-Strofantina, quanto al com1)lesso g.Iucosideo della d. purpura. 8) La via ottin1a di son1rr1inistrazione si è addirnostrata quella .., endoveno,a. S. 1F.

Esami istofisiologici sull'effetto anti-inftammatorio degli astringenti. (l\1. GuNTERWALLBACH. ArcJi. des nia.l. a.p;p. diy., giugno 193'9).

Con 11 no·m e di astringenti sono largaménte usate in terapia n1olte· soslanze ch e esercitano sulle rnucose un 'azion e vasocostrittiva e protettiva pe·r coaig·ulazione vroteica ~uperficia le . I ' 'ari test finora p1roposti per il controllo di tal1e attività antiflogistica paiono all 'A. insuffic enti. Viene così ap1Jlicato iJ m etodo istofjsiologico con ri s ultnti soddisfa centi. La te-


SEZIONE PRATICA

cnìca seguila è la ~eguente: i11 Lo·p i bia11chi veniva r1rovocata co11 podofillina una forte fl ogosi intestinale con infilt·razione di linfocili e leucociti llella sotto111ucosa. AggiuJ1gendo alla podofilli1ta d ell'.lcido tannico le lesio11i per1nangono, se p11re attenuate, nel solo colon. Ide11tico ·effetto p rotettivo s i verifica con 1'acetilt.annino, _che pure in vitro è incapace di una coa-g ulazione protei ca e con la tannalbina, che contiene già una proteina fissata al tannino. Un b·u on eff.etto antiflog·istico ha pure il percloruro di fe·r ro . Al contrario il sottonitrato di bismuto ha un 'azio11e 1nolto debole, sopprimendo solo nello stomaco i 6e·gni della flogosi , n on agendo per nulla sul colon. Nessuna azione protett1v~ l1a il nitrato di arge11to, n1entre che il protei11ato di tannino diacetilico e d'argento composto , privo di potere coagulante o n e<:1:osar1te, h a una forte azione antiflog·istica .L' A. h a ri1Jel.uto gli stessi esami usando al posto d ella podofillina altre sostanze (stibiato di potassio, olio di ricino) notando qualcl1e differenza nell'azione ,protettiva degli astringe11ti. In n essun· caso si r11isero in evidenza men1b ra.ne n ecrotich e sulla n1ucosa, e ciò prob.a bilmente p·erchè le sostanze vengono a C•o ntatto con altre proteine prima di giungere alla parete intestinale. La proteina vjene perciò già fissala come nel caso della ta1,nalbina e questo spiega la sconcordanza con le prove in vitro. Così pure n on sembra probabile ch e l'azione antiflogistica dei capillari consista nel ren<lere impermeabili l e IJareti ca1>illari. In con clut5ion e, pro,p onendo il metodo per il controllo degli astringenti, non ritengo110 il loro potere a ntiflogistico ir1 rapporto co·n le p1op1i·età coagulanti n è caustiche. 1

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SIBILIA.

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ve tro dei Tecipienli d eve essere perfetta111ente Ii.eutro. P er quanto riguarda gli ar1ticoagulanti, i migliori risultati si so110 otte11uti col siero I. H. T. (I sti tuto d 'Ematologia e di Trasfusione di Mosca) co11 il citrato di sodio , con il si ero glucosato lJ11 a ltro, anticoa~ gulante degno di rilievo e di studio è l 'epari11a, cl1·e è anlicoagulanle nalur.al e esistente in tutti i tessuti, · rr1a principaJ111enl e nel feg·ato, polmoni e 1nuscoli, il suo u so i1on è ancora entrato nella pr.a tica corrente ·d ato l 'alto costo. Con .&angue disseccato o d efibrinato pare non si siano avuli risultati soddisf.acenti. L 'A. ric or da brevemente· le l11 odificazioni n1orfologiohe e chimich e del sangue e il ten1po di c.onservazione ch e varia a seconda del modo di raccolta e d el liquido conservatore. Secondo Bag darasoff 11 sangue si conserva 9034 giorrii in soluzion e g luco-citrata, 1±-21 giorni in soluzione I. H. T . Dopo aver d at0 alcune norn1e tec11ich e circa la raccolta ·e circa la tra, fu ion e del sangue' conservato e do po aver detto ch e il sangu e p uò esse r e prelevato si.a d.a i donatori , pre".' feribiilmente del grup·p o IV (0), sia dai cadaveri ·d i traumatizznti al massim o dopo 6 ore dalla morte, l 'A. è d'avviso C'h e pe1~ ottenere reali b enefici da questo meto,d o , specie in terrtpo id i guerra, in cui non è semp·r e facile pratic.ar e per varie contingenze t.rasfui&ioni di sangue fresco, occorre organizzare dei centri di raccolla di sangue con serva to come è s tato fatto in questi ultimi tempi in Spagi1a. 1 •

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.JADE'' AJA.

La raceolta del sangue placentare. (A. GRIMBERG. 1939).

Paris A1 édical, 21-28 o ltobre

Col preci5arsi e col meglio conoscersi da pàrLe ·d·e i medici le i11dicazioni p er la tra1sfu. ion.e ·d i sangu·e , diviene sem.p re più preoccupante la ricerca delle fonti di approvvigionalnento d el sangue stesso, specia lmente nei piccoli centri. Si rende perciò sempre p iù imlJOrtante la conoscenza di una fonte di sangue trasfusibile che non costa nulla: la raccolta cioè del sangue placentare. Tale raccolta è stata proposta nel 1932 da Vinograd-Finkel e la tec.n ica di essa è abbastanza semplice. Appe11a tag·liato il cordone e allor1tanato il ban1bit10, il cordone ~tesso viene pr€so tra indice e 1>olli·~e sinistro e pulito con un t ampone di garza irr1Le,•uta di a lcool a 75° per una lun·g·hezza di 15-20 cm. : si taglia allora nuovarr1ente il cordone dieci crrt. più in alto e si fa p~s8are il suo capo att.r averso u11a pezza sterile da c ui ' ·ier1e così protetta la mano che reg~~·e il cordone. Si toglie la pinza emostatica dal cordone e si lascia defluire il sangue in un re.cipie1,te sterile contenerlte la soluzione a11 lic-oagulante. L'operazione dl1ra circa tre rnint1ti e 1.a raccolta media è di circa 100 eme. 1

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TECNICA MEDICA.

La trasfusione di sangue conservato. A. La 1)r~sse 1 1édicale, ·22 aprile

(GRIMBERr.

11939). La tra&fu. ion e di · an g·ue conservato h a fatto in questi ultimi anni reali progres.si; essa rappresenta un nlezzo veran1ente efficace quando i1on è posf1ibile ricorrere alla trasfusion e. di sangue fresco, ch e rimane sen1pre il metodo r11igliore. Le s tatistich e, di Bag darasoff e d ei c.e.n tri di Bu·r gos e di Barcello11a durante l 'ultima ·gu erra civile in Spagna di1nostrano l 'inIlocuità di questo rnetodo e i r eali b€n efici eh~ se ne po&Sono trarre. L'A. do po aver ricordato brevem ente la storia di questo metodo , passa in rassegna tutti i fattori da cui dipe11de. la riuscita d ella conserv<Jzione. del sangue. La raccolta deve essere fa tta con una asepsi oltre111odo scrupolosa : il sangue non deve essere trau111atizzato e &arà conser,rato alla t emperatura di + 1° a + 4°; il 1

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di ~a rlg· u e . Si d eve a Yer cura di 1Jre1l<lc re a pn rl e t,;.11 po ' <li sa1lgue per la ricer ca dc1Ja reazio11e V\Tasserrn an11 e d el gruppo a11g·ui gno . 11 ·a11g ue 1J1acenta re co11tie11e 6.750.0007 .000.UOO glob uli rossi e. ciò è u11a ]) uo11a p-rop,r ielà percl1è co ì 100 e m e . di sa ng ue 1)lace1t1 a re equ i val1g·0Jlo i11 g·lob·u ]i ro · i ed i11 e111oglobina a 150 cn1c . di san g ue di un donatot e 11or111ale; i11olLre il angue plareì1tare i1011 conlie11e allergeili cli orig·ine alin1entare e Jìerciò dà }jiù rara 111 e1tle luogo a choc·S dopo ]a trasfu:--io11e . I11fin e, nelle zo11e 111a lariel1e, il s<.1ngu·e !Jlacenta re 11011 co11lie11 e n è scl1izonti n è g·-0.1l1eli. Di" fro11l e a questi pregi , i] san rrue i)lacentare l1a il <lifello di infetta rsi fa ciJ111 er1te : i11a co11 .la prali•c a ·i p uò arriva re acl ol1e11 ere il :roo % cli ca 111p io11i ~t e rili. È i1eces:::;.a rio tutLa,ria co11t roll are ~ e111 1)re i ca111pioni pri111 a del loro in1 piego. Tale co11trollo ::-i l) UÒ f~rc ir1 due modi: 1) C11ltu ra ùel angue i11 brodo se1H 1)lice e bilìat0. 2) Pa sag.g·io di una co rre11te di os ·ig·e110 ne l sa11g ue co11ser,·a to: e il angue i1on è i11fel Lat o il g·orgog lia.m ento in e. so dell 'ossige110 gli co11feri~ ce c1u.asi istantanearr1ente un h·el rosso-vivo, se i11, ece il angu e è ir1fello non bi ì1a ca1r1bia111e11to di colore (Duran .Ta rda). 11 a ll gue place11tare si deve quindi co11 ide•rare con1e u11a fo11te g ratt1it.a e co.n1t1ne di sangue : -e.sso , conser\T,a to irt .g hiacciaia a 2°-6° conse•r'v.a le qualità li111ola11ti e di o~t it u1ion e del san g·ue fresco, . OJ)rat1 u tto .. e ' Tie11e ado perato e11tro dieci g·iorni dalla raccolta. F. 1'osT1 . 1

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DIVAGAZIONI Mobilità degli spermatozoi e loro capacità fecondante. Si aclotta generaln1ente co111 e crite.ri o per g iudicare de]la fertilità d ell ' norno il 11 ùJ11eTo e la irtobilità dcg·Ji ~ µc r111 a l ozoi. Le curi o e osser vazioni di F. I. eyn1our (Joiz:r11. arn.er. m ed. ass., 6 i11ag·g·io ln:39) sen1})ran o di111 0 ~ 1ra re cl1e ta lj cri Leri possono esse re fallaci. F.11~ ave,·a sol lo ·1e ue cu 1 e u11a coppia crucciala pe rcl1 è in 11 a11ni di 1nalrimonio non aveva ancora <l vuto fig li. Lui , t1n profe ore 11ni, e1"1&itario. co111pleta111 en Ie dedito all o .Jtudio ed a·11a ricer ca scie11tifica , i11 c11i veniva an ch~ ait1tat o dall a l11ogli.e. Gente di ' ril a e. enzial111 e11te intE-lJet I uale. con 11n rruoziente d'intelljgenza ·di l.JO· 0/o; agli D. A. so110 in t1so qu e. t e valutazio ni dcll 'inlc llig·r·t1za , in cifre prec i~,e coJltC' per l a stalura e per il pe.. o! En tran1bi · pe rfel ta1nent e :-:a11i. lei co11 a1)1)ara lo g·en il ale µcrfell a111e11te 11or1T1ale e i11 e~1rua­ zio11i i1o rn1 ali ; lu i, l>Ltre , in perfetta .~ a lute, con f-'±.000.000 di s pern1 alozoi per cn1 c .. ])e11 mob ili per 18 ore. Nel r a11alc ce rvicale della 1110glie, gli spe rn1atozoi d el T1 1arit o era110 ben n101

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~lil\l. ;j ] )

[ANNo ÀL \ 'I,

« lL POLlCLINJCO »

bili, il clic din1ost.1:a el1e l 'ar11bie11te vagi11c>uterino 11011 era sfavorevole a lla loro vita. Noi ci : : arc1111no a rre tati a questo punt o: mettendo un enig11ia lico i11L·c rrogativo s1illa qu·e&tione. ~la la i11 edich essa nevv yorkese vuole an dare in fo1:ido e Lrova 16 dortne vo.lontetose. sterili , col pro1 ~rio i11arilo , che si }) r e~ lano col co11se11so di questi , ad essere fecondate arlificial111e11Le. E ~1is tc r K. pro' \'ede gli s1Jermalozoi alle .1!6 don11e, oltre che al la 11ropria m og·lie. Ma 11ie11te I Mis ter I\... viene allora sottoposto ad u11a c ura peciale., con dieta c,rudist.a , cipolle, drogl1e, crostacei, ergo teri11a, e&tratto leslicolare, n1a tull o f'u inutile e le 17 donn·e ri1nasero infeco,n de. Ci voleva la controprova . E s j lt ova ·u11 uo1110 un lJO ' iu eno inte11ig·( 11te (il qu oziente 111a rcava 120 ~~) , r11a con ~ 1 >e r111 a lozoi più ,i,aci di quelli di ì\tli ter K. , poich è e i erano 1110bili f}er 31 ore; padre di due li gli , i11a co11 Ja J 11oglie ch e i) raticav.a il cc birt.11 co ntrol i>. Tulle le 17 don11,e, i,rj co111 presa Mr . I(. , ve11 nero fecondale a rtific.ial111 ente e ri111a se ro incin1 e. Del1e 13 rl1c h.an110 finora pa rl o rilo, 11 ebbero n1aschi. La fecondazio11 e artifi ciale 'e1111 e pralita la !Je r og·11i don11a ± volle , al 6°, 10°, 12°, 14° giorno daJJ a 1H estruazio11 ~. L 'o er' azione è i11 l e re~sa11tc 1>erc hè di111 olra ch e l i1 ostri 111ezzi di esa n 1e ... o no SJ)es o ir1sufficienti l llo Sl'opo e troppo grossolani , i11 confronto de11e fini strullure deg·li etSseri 'i' 'cnti. La t11obilità. lei <lura1 a ùi quesla 0110 le !'ole co&e cl10 n oi vetlia1110 J cll a '·i talità degli ' '-' perntalo.zoi; ma ,,i deve ·esse re q11alch e cn ratlere ben l)'ÌÙ 1Jrofo11da111ente in ... ito i11 que~te llos t1~e cellule vivaci, ch e danzar10 i11tor:no a l) 'uovo , percl1è possa no a.gig·redirlo € conq11islarlo. Noi ' 'ediamo la 111orula e ] a g·ast rl11 a, 1toi costruia1110 una cor11plicala a rchitcttu ra di ~7cn,, ma non abbiamo dinnan zi a i1oi cl1e va11 e a~'parer1ze e co1111)Jica te 'i potesi cli un in ~o 1i ­ d~bile 1ni. tero. l.1n 'altra · considet·azio11 e i) llÒ esse re s u gp"<.~ ­ ritn da questa o ... erv.azio11e ed è l '<tbi so el1c ~<'11a ra la nosLra 111e11iaJ.ità . da qu ella d.i paesi (love ta li fa tti pos ono accad ere. 11 r11aschi o cl1e fcco11da 17 fe111111ine e dive11la co- ì i11 breve tempo }Jadre i)cr 17 volte. lo ·i l)llÒ concel)ire in zootec11ia, per il inig lj ora1l1 ento della razza bovina od a 1Lro. ' Mil eh e· ciò pos.. a accadere, Bd in se.rie co111e nel ra~ o attuale, per i i1ostri simili , è co a el1 e nor1 lJ UÒ 110!1 de tare ri j)ugnanza , pecial111ente pe11sando ai particolari nece ·a ri pe.r "h è tale fu11zion e i co11·11)ia. Un figlio è qual che cosa di più sac ro clcl se 1npJiee risul1ato d·i un 'a rnfirniia; e i1on ~i )JUÒ in1n1ag·i na re qu<t li pot ra11110 €$:ere i ra p1>orti di qu e~ I e e OJ)f)ie, con lln J)a òre ch e non è l)adre e ·con una do1111a cl1e è di,renuta i11adre non co11 l 'a111ple~~o cl1 f> conclud e l 'urdore di u11a J)U$$io11e, 'llla 111edia11te 1111a iri11·,g-a colla ba'.a di un ig·no1 o e~tra11eo. Ma forse, Hoi no11 ~ i a 11 10 r t1 r d<->i rei ri' i ; in un do1

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1r1.ani, ohe polreb·b e ancl1e essere non n1ol to lontano, clii sa ch e a11cl1e la feconclazione non diventi funzione di Stato? Sulla base di t eo1ie .che un al tro iI1di rizzo di scie11za potrebbe dimostrar e fallaci, -già s i proced€ a ltrove alla sterilizzazione c·o atta; ancora un pa.s. sr- e si può arri,1are all a fecondazione artifici~lle, per ottenere d,eJle razze seleziona t e, la i)n1inicultura (il vocabolo ·è già st ato coniato) come si fa la suinicultura. Ed il ris Ldta lo i) << Naturam ex·p elles furc.a, ta111en u squ c r ec urret ». A. FrLIPI:> I NI.

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

N1cor.A PENDE. 1·1·atta.t o di biotipologia u·m ana. Vallardi, Ed.itore , Milano , 1939. Il Trattato di Biot.i1)ologia del P ende è la documentazione fattiva d ella s u:1 OJ?erosità g·e11ìale; 18' anni or E-ono·, co11ia11do il termin e « Biotipologia n, P e11dc defini,,a jl .g·rande s ig11ificato n1edico-filosofico ed il vasto, ca111-iJo di applicazioni 1&ociali di qt1es la scien za d ell a perso1n alità d ell 'uo1110·, e d a a llo1r a con cos tante lavo ro 11a continu.a lo a s viluppare i ra1ni che dal gra nde tronco si dipartono. C:ontinuaLore dell 'opera dei sommi it.aJian i ~\ chille De Giovanni e Giacinto \ riola, l1a i11ne5tato sul 1ro11co 111orfolog ico d e.Jla costituzione i 1ger111og'li dell 'e11doc rinologia e dr ]]a fif'iologia i11dividuale, della auxologia, d e]Ja biocl1.irr1ic.a uJ11ora I c. della neu;rolog ia ·v eget< tiYa e d ella p sicolog ia urrLan;.1 differenziale. Il m etodo d el P e nde quindi de1la indagine biolipologica non è com e far ilrn ente lJ'UÒ CS· ser e inteso d a cultori 1&uperficiali di costituzio·n alismo , un a ]largantento· o un completantento di co noscen ze fi11ora e is te,11ti n el c:3n1po delle dottrine a ba e preval e11tement e n1orfologica o prevale11t.em e11te p sicolog ica , . u] la lO. tituzione individuale . Ma è tutta una nuova im})Ostazione lYL·edico-filosofica e prratica della scienza dell' u o1no to·tale, J>e rch è solo col la biotipologia ·d el P ende è n ffronlato e analizzé>.to, fino· al •grado di m11ssirr1a p e(l:fezio11c og·gi p ossibile, il difficile probl em a d ella co1101Scenza da una parte; <lell a v.a lutazion e, dc1 n1iglioramento e della difesa i,g·ienica dn11 'altra , dell'uomo t otale, inteso com e unità i1 ic ofìsic.a inscindibile . Il m e todo di P ende, m e ntre non rifiuta valore allo tudio .ana liti co maternatico o biometrico stati.$tico, all 'ind.ag·in e d el d ettaglio , pone p erò a bas e. della diagnosi. b1iotipol ogira il 4iudizio sinteti·co di t11tto il co·m p le , o u1111ario e correlazioni .. t1 co dei caratteri n1o rfologici , umorali, funzio11.ali , m ora li e intell ctl i r i d ell 'individuo esa111jnalo. Co111 e dice JoannyTornu ea11 cc ciò ch e bisog11a n1isurare con i1rccision e 11011 è innanzitutto il ·dettag lio , 111a i I fondo d ei fc11on1eni an cora t\O 1 in11)reci o pr r r1oi n. J d ati an nlili ci , le n1isure ingo]e, a n c l1c se n1 e ~ se tra lo ro i11 cor1:clazione , n on po5-1

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i11ui so tit.uire quella sinlesi cli11i ca, e . . .se11zjalmenlo intuiti V:l m a logica al 1em1Jo 5t es:o , ch·e ol<;t è capiarei di approssiniarc i alla coJ1c.reta e co1111)l ela cor1osccn za d el biotipo ut11ano .. Ed i11fatti se 11oi i)er1siamo ch e l 'u o111.0 vivente è fatto di caratteri potenziali e di cv r a tteri a1,pari sce11ti, ch e og11i individuo cioè racchiucle ir1 s1è .::.ar.atteri ·8' cor1dizioni non anr0ra r ealizza le ed esteriorizzat e e quindi n o11 riloYabili al mo1rLer1.to· d ell 'osservazion e1, . subito cornprendian10 l'imJ)Ossibililà ·rli d et erruin azioni m etrich e d efinitive a ba ... e di .g iudizi o diag·n ofYi tipol9g·iche. Coltivando d a mo.J Lis imi a1111i il campo d el la endoc rinologia e .g·li s ll1rli s ul · sis lem.a i1eur0Yegeta ti o, P en.d e ·e-r<1 natura lme·n l.e il pii1 atto ad impri111ere alla dottrina co tit.uzion alis lica questo indirizzo nuo\ 0 fondalo· 15ulle cor relazioni e s ull'unità son1atico-psichica. Gli ormoni e g"li apparati n e rvos i della Yita vegetativa r.a.ppresentano infatti i p·onLi ·di con g·iu11zion·e tra forma del corpo, t e1npera m enlo fun zionale cd uni orale dell 'individuo·, quali là a ffettiYe e ' 'oluLive, qualità intell ettiv e. Il nuoYo trattato ~ critlo co1i. f'.orbita el eganza è la sag·gia guida p er i l a.nedico cl1e Yuol co110 oere l 'uo1110, ch e, pur rima 11e11do ·e1n.p re il g ra 11de EC0 nosciuto., può in pa1tc e.sseire discoverto da chi vuole appren·dcrnei i segr eti. Nella pri111a parte d e]l 'o.p1e ra ·s o110 a rnpia111ente e posti, co11 veduta torico-c1itica, i car<lin,i d ella biotipologia, cioè . « d ella scienza dell 'architettur a e d ella ing·eg11eria d el corpo un1a1lJo irtdi,riduale 1> . Il n1 edico è con cjò I ' arcl1itetto cl1e c ura le volute c01!:>truttive d el! ' or.g·a nism o un1ano, ccl è pure il saggio in geg ne re ch e di c1uesto m eravig lioso co11 gegn o deve con oscere i d elta.gli più minuti , per e.h l' la gra11diosa e 1nag nific.a costruzione , oltre cJ1e apparire, sia v·era 111enty fort e e bella . I1l una bil·illant e rapprese•n lazio11e cos lrutli'a il P cnd·e fi g·ura la sintesi ·de l biotipo in di vid uale scaturila d all 'apice di l1n.a i)iranlide ave11tc µ cr lati ]'a p etlo ùii1a:roo-11n1 o ral e, (ru e]Jo in t ellettivo , quello 111orale e c1uello morfolog·ico, più il pat t:imon io ereditario qua le ba ~ e. Questa perfetta. concezione geo1netrica defini sce e r accl1iud e tut to l ' uon10 , 11elle su e facoltà piSichich c e fi icl1·e, e come tale è s t11dia lo .dal . Pend e i11 questt1 trattato cl i sinte~i biolog1ca uma n a. L 'uor110 d.a l s uo p-rin10 \·a .!5il o, dai s uoi p rin1i maldestri l)as i , dt1r an lc lo vilup1)0 cl1e dal P end e è dc fi11i to l.t1 r\g·or prir11t1s , n ell a picC'ol a pt1l)ertà o proceriln prima, i1 e~ lurgor .secu 11'du cioè dai ~) agli 11 anni , n ella proccri I as. sec u11da, d11 rant e j l ]Jeriodo della l )llberl à o lurg·or I ertius, i1e ll a fa e post-1)ubert11ria. fin o a ll 'e1à .ac.l11lta è o.~:e rva t a s econdo il ·intctis1no ' 'italis tico j ppocratico, ch e a n cora l 111a ,·olta docu 111cnta il d i11 an1ico equilibrio clell a 11a l u.r a . 11 scYcro ri111pro,·ero ad l1na n1etodologia 1

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« IL POLI CLIN I CO »

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ANNO

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n1aLerialistica, ch e ])Otrem1no Taccogliere dai- d,esorive nella sua l)e1·feziot1e sorr1<ttico-psichila bocca di Faust i< chi ·vuol conosce.ire e de- c.a l 'atleta nelle va rie manife,stazio·n i della atscrivere un essere vivente, cerca prin1a di ,scac- tività sportiva. ciarne l 'anima ·e finisce per trovarsi fra le Il biologo italiano r ivolge poi il suo p.enrr1a11i i pezzi separati, avendo rotto il legame siero di medico alla clars·s e <lell 'operaio, ne stucJ1e. li univa » ha nell 'o·p era nuova il .suo plau- <lia i bisogni e dopo avexne co11osciuto il temso. In quelle pagine l 'uomo è sentito 001ne' peramento e le inc.;linazioni tenta di provverealtà unitaria vivente, ch e se vale conoscere, dere a ch e ogni lavoratore sia orientato verso assai più bisogna indagare per quale causa il n1e.g lio, per la sua salute, per la ~ua mente essa sia divenuta tale. Ogni fase dell'umana e per il più profig:uo rendimento ~ocial e. Yita ·dOQO essere analizzata nelle sue fisioloTrasporta poi il lettor·e a meditare sulla crigiche nlanifestazioni, è studiata in visione sin- mirialità. Già egli sogna, nell 'a nelito della getetica nel suo s'riluppo fisic:o e psichico. r1·e rosità, la profilassi crin1inale, che, prop,izia, Dopo lo sviluppo normale dell 'uomo sino al- n1uterà tante giova11i coscienze incriminate dal 1·età adulta, l ' A. illustra la biotipologia derl - ir1orbro morale; studia il piccolo d·elinqu·e11te 1:epoca di deformazione e della vecchiaia. Neld.a l punto di vista biologico e cioè psicofisico la terribile realtà della caducità termina que- per a iutarlo e migliorarlo nelle sue ·individuali sto capitolo con realistico e nostalgico acce•n- anDmalie. Pone infir1e le basi della nuo,ra eulo, scrive11do « ch e la revisione d·el motore u- genica, che sarà m·ed icina costituzionale e me11\.&no in quest'epoca, la revitalizzazione dell 'or- di cina preventiva. g.a11ismo coo n1ezzi adatti sarebbe fo1 se capace Il Pen·d e con questa nuova opera J;ia incadi ritardare, anc1h e di parecchi ann i , la geli- slo11ato nella &ua produzione scientifica la da vecchiaia )>. gemrr1a più fulgida di tutta la sua ·d ottrina, Il Pende passa poi a definire il biotipo f.€1n- che 111ira a conoscere l 'uomo· per perfezionarlo 1ninile nelle suer caratteristiche del corpo e 11el corpo e nello 'Ypirito. dello spirito, n elle sue varietà ed ectipie. TerI.Ja Redazione. · 1rti11a questa interessante prima parte collo studio dei rapporti coll 'ambiente cosmico e sociale e dell 'adattarr1ento dell'individuo. E N N I B I B L I G R A F I I (l) Nella seconda parte di ques ta opera l 'A. mette in rilievo le inorinature del metodo analiti- ~1. BEl{GAMINI. F. Lo PREs·rx-SEMINERIO. l\ilanuale di Puericultura e ·d'Igie11e infantile. T1pocc1 applicato alla scienza ;inedica intesa come grafia Editrice Donati. Parrr1a, 1939. l 'arte di guarire gli amm.alati. La sconfitta del criteir io analitico, ch·e per molto tempo si PresenLato autorevolmente dal prof. Cannailluse di camminare verso la cono.scenza del ta, clinico-pediatra di Paler1no, è questo un g ran1de mistero• della vita, è notata ·d a Pe11de buon lib ro, ·d i sana ·e d elementare cultura pequando scrive che cc la biotipologia è ' 'eramen- diatrica. Scritto· per le Allieve delle Scuole Mete la base: r.azionale della clinica medica in- die iF emminili ·d.el Regno, si contradistingue tfsa come diagnosi e cura di singole indivi- per esattezza di nozioni scientificl1e e prati·c.h e, dualità n1.a late e non di singole malattie od purezza ,d i linguaggio scevro altr.esì da inutili e1jtiLà n10rbose. Il difficile per 11 medico mo- veris1ni e per la. perfetta a·derenza ai progran1derno non ·è dunque tanto il conoscerr-e una mi ministeriali. d.uta e11tiLa o specie nosologica, ma il riconoDi notevole utilità pure alle ostetrich·e-, alle scere la specie di malato colpito da tale entità assistenti sanitarie ed a tutte le maestre d'a,s iJl<)sologica ». La n ecessità d ella profonda co- lo-Nido per ch è fo·r nisce loro fondamentali no110.scenza biotipologica ·dell 'individl10 pale~ in zioni di fisiologia infantile e di razionale alleeloquente modo la eterna coTrispondenza tra v.amento del bam.b ino ·d alla nascita alla puberele111ento psichico e quello somatico, la miste- Là. Anche i m edici, incaricati dell'ins(\:,onamenrio&a sintesi tra fisico e psiche; costituisce la to ·di tale ·d isciplina, troveranno in questo lidi 1nostrazione dell'asserto fisiologico dell 'u- bro una facile guida alla trattazione della man ità in natura. Sorge ciosì la vera medicina teria da svolgere per ·dare alle .g iovani donne pre,·entiva, la saggia medicina wciale che vuol d'Italia elen1enti istruttivi ad~auati alla sacra 1nigliorare l'individuo riplasmandolo nelle sue rnisRiione cui scin o 1destinate per la salvezza deldeboli forme prima che l'aggravamento fu11 e- le Farniglie e lo sviluppo d ella Nazione. sto di.s trugga I.a benefica vitalità. Sono scritte l\f.erito particolar0 d egli AA. è quello poi di con profonda chiarezza le po ... sibilità umanita- a,·er saputO sintetizzare in po·chi capitoli la im1ie di un futu·r o scientifico che tuteli la madre mensa mole ·d i provvidenze e di attività effeted il padre, in un'atmosfera di sanità di corpo f~ttuate dal ~..,aséismo a favore del fanciullo e e di spirit.o, capaci d:i garantire il dono della della madre n el campo della più nobile e tosalute ai figli. La dottrina biotipologica con- talitaria assistenza. a. p . duce poi il Pende 11ei campi fioriti dell'arte·, la sua penna sa indaigare tra le tele oo i mar(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui mi l'ideale sognato dall'artista; infine egli ci si desidera 1a recensione. 1

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SEZIONE PRATICA

Igiene e · razionalità

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uno sfabilimenfo· di Mila-n o • l

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frenf' ·anni

della

Roche

Percorrendo le vie di - ~lilano· sorté, nel notarchica . Che la lavorazione, altresì, dei prostro secolo, oltre i famosi « Corpi Santi » di dotti Roche è tutta auta1"C.h ica: dalla digitale carduccia11a inen1ori.a , ci si accorge facilmente sarda (la migliore d el mondo) alla adonide cJ1 e i ricordi n1edici, cliretti o indiretti, non friulana, che Roche esporta da Milano in tutin.a ncano i1ei quartieri fuori porta Ven,e1zia. to il bacino m e diterranoo ed oltre (un carico Palle n1ura d·e1 , ,etusto Lazzaretto, al q1Uale si di Digalén per la Jugoslavia era p1ronto su i11t itola u11a l u11ga ,< contrada », ai nomi dei capaci carrelli el ettric.i e filava via silenziosan1edici illustri ch e ]1an110 for11ito la to,p ono- mente, da sè) . E veniamo a qualche i)artico111astica ·di u11 intero quartiere, i ricordi di- laTità tecnica:· come. a.d es·ernpio alla infialetventano anzi più frequ.enti p1ei:rchè molti s tatatura in un determinato1 ambiente, in atmobilimenti farmaceutici sono stati co&truiti nelsfera di gas inerte, o in a1nbiente èarico di la bella zona, quasi tutta del primo novece11speciale ·vapor:e, co111e si fa per l 'aceti l colina. t.o. Colpisce l 'occhio dell'osservatore che1 si Abbiamo , poi saputo cl1e l 'acqua occor1~ente sDffermi un po ' in Pi~zzale Durante, che ci per lo t.Stahilimento proviene ·da u11 pozzo arra1nmen1ora il l\<Iaestro buono e grande di Chitesiano perforato « in loco », autarchico corurgia, u11 certo edificio di quattro piani, 1ne origine storica mo·d enese e autarchicissimo li1jdo, « razionale » e, comei si dice oggi, funp,er attrezza11i.ento, ideatori e maestranze, zional e, te·&tè costruito. tutti milane&i. Abbiamo poi ammirato il conL'edificio n·elle ·g iornate in cui trionfa il diz)iqnamento d 'aria. Gli am,b ienti « condisole, per la insueta superficie messa a vetri zionati » hanno una cub·a tura totale della cariflette i raggi a dis111isùra, C~)n un curio·So fepacità di 6·000 mc. I/impianto è ·c alcolato per r1orn·e r10; i1elle gior na 11e di i1·el)b11a trionfa in120 persone e per un ricambjo totale ,d 'aria di vece la sua luce artificiale e appare come un 3 volte all'ora ·d 'inverno, di 5 ' 'oltei d'estat~. gran da·d o luminoso sforac cl1iat-0 piacevolmén . . I/acqua viene aspirata per u11 sistema ·d i docte dalle finestre. ce, di raffreddamento, di pre·- e po st-riscal· Quarant'anni fa q11:l ·e rano· prati; tre11t'anni damento. D 'estate, con 32° C. esterni, s'imfa , tra i prati, sor&e la Roche, cosicchè si l) UÒ n11e tte nei locali aria a 26° con umidità massii1lferire che a far ri cordare fra il popolo un ii1signei chirurgo (1Francesco Duran~e prediles- ma del 59 %. D 'invern o s'immette aria a 200 con umidità del 4:5 %. Si può segnare l'umise , col siuo conterraneo e amico Gaetano1 Gadità e l a temperatura richiesta .su appositi g·lj o, il <ligalén di Cloetto), abib ia - senz'altTo contribuito la destinazione dell'ar-ea. La cu- igrostati e termostati: da questi - mediante Y.alvole collegate a motori e inserite nelle turiosità talvolta si fa tiranna per chi si ocoup1i di igiene e1dilizia o semplieiemente di inge- bazioni - l 'impianto1 viene regolato in modo ·g·r1eria sanita1·ia magari da dilettante: quindi perfettamente automatico. dalla domanda . alla vi. &ita accurata dello staIl riscaldamento è a circolazione d 'acqua bilinJento è stato l)reve il tempo e 10 spazio. forzata. Le cal1daie sono di tipo Strebe·l e hanAbbiamo così appreso molte cose che non sano dimensioni diverse peT le diver5e stazioni lJevamo; ,a,d esempio che· la gomma dei pavie le diverse esigenze del1 'in1pianto·. Si ha un menti esteTni e interni, il g·rès delle scale e totale. di 93 mq. di su,p erficie riscaldante cal colata per 20° nei laboratori e uffici , di 15° C. delle capaci vettine, il vetro porcellanato d e lle nei corTidoi , scale, ecc .. co11 lc1nperatura est erpareti, Je varie soluzioni tecniche· in ceramica, 50,n o tutte cose di produzione italiana au- 1113 di - 5° . 1

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[AN~o

cc IL POLICLINI CO n

XLVI,

Nu~r.

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... un dado « fu11zic1lalc· » l uci<lo t u 1lo a pTovYi<le e Jun1i110. e fj n cstre .


[ANNO ~L\l , .~C>I. :)l j

2197

EZ IOì\Jo: PH \ Tl CA

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... polre!Jl)c sor g·er e all 'o111bra (lell'albcro la « fontana » tlcl lìiardi110 <l 'Escl1la1Jio .


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[ANNO XLVI, NuM. 511

cc IL POLICLl l'\I CO »

Il pr0:blema della illumrnazione cui abb ian10 accennato in principio, è risolto egregiarn,ento. Le finestre as&icurar10 in tt1tti gli ambienti il « flus&o n necessario_ all e più meticolose lavorazio·n i; 1 illuminazion e elettrica è a 6istema indiretto, .auto111atico, e, in alcuni ambienti, p er interferenza. Nei Jocali ser11i-interrati la superfièie delle fir.estre che prendono luoe da un piano inclin.ato a 45° g iunge, dal ventesimo di nor1n.a , ai cinque d ecin1i. Lo scantinato è garantito contro l 'um.idità per ·doppio isolan1ento. Una dop'!)ia parete e sterna « a tenuta », infat.ti, isola l e fondazioni ,d ella cantina. Sotto il cosiddetto p iano teorico ·dell'acqua, anche a i11 etri 2,50, l 'assenza di umidità è aswluta. Il g·iardino è VieTamente degr10 del « Giardino di Esculapio », la indovinata , graditissin1a , aristocratica pub.b licazione di cui la Roch e, loou1)lela - è la parola - l 'abito uma11istico· dei m edici italiani che l 'a1)pTezziano·. E giacch è .@amo a parlare di tale rivista , 11on ·d ispiaccia ai inedici italiani che si ricordi co111e essa costituisca un raro fer10D?eno nel campo delle pub,b licazioni cosiddette di p1ropag.a1Lda. Dalla veste tipografica alla soelta de·gli aTgon1enti, dal cc taglio » (per. usare una :parola gio rnali&tica intraducib ile in paro lc co, n1uni) degli articoli (c1:1iamamoli così impi:opri.ar11e11te, perchè so·n o· veri studi 0 ·saggi) tuttrJ appare scelto con grar1de buon gusto, in armonia w 11 10 st eis-so buon ·guiSto seguìto • n elle confezioni Roche e nella costruzione che abbiamo an1m.irato. L'indice deoennale -del ~< Giardino di Esoulapio » permette ·di avere un chiaro, paradigma dei punti toocati e degn.a mente illustrati; esso indice è stato ed è guida ispiratrice preziosa })e'l· 'giornalisti e scrittoTi e vi si p~Ò· vedere quali e quante glorie nostre vi ~iano state cele.b rrate: e con quanta pensosa, .attenta ei nobile ' cura. La raocolta del cc Giardino )) è f;,rià -una rarità bibliografie.a ~) la l ettura lenta di esso che cc)n,s ente di riassaporar.o e rievocare, riesce quanto mai grata a chiunque ab·b ia ç-On servato o meglio - come si do;vrebbe - aumentato il suo pa1·.r in1onìo ideologicG· umanistico. 1,

1\1 lraverso q1U·esta lettuTa ci è lecito, per pa-

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rafrasare le parole di Niccolò Machiavelli , er1trare nelle 1nenLi d'egli antiqiii liuo·m ini, e p arlare con loro; ci è lec.ito seguire ancl1e attrave1ì50 la stoTia aneddoticaJ ravvivata da oolpi i1r1provvisi di buona filosofia , l 'evoluzione del dottrinal e m edico e più latan1ente ~cientifico . Allo-ra la funzio·n e del me,dico., la sua intellettiu ali tà, si innalza e, se così può dirsi, si nobilita. .i \llo.r a si con1prencle come l 'ispirarsi alle eterne nostre fonti umanistiche giovi al corr.etto 1&illogizzare, ·e si comprende altresì com e la vera ooltura, la cultura cc integrale », sia una sola e come ·debba prendere a buon diritto il marchio e il sruggello della. migliore tradizione italiana. IF orse alcuni n'l:edici non cor1osco110 il « Gia1ydino >); quelli ch e1 10 conoscono e ]o .g·ustano, si compiacciono di ·s offerm.arsi sulle- · bellezze e l e finezze , e&presse e intenzionali , ·dell'ottimo pascolo ideale che dà il perio dico , il quale, per ripetere alt1'".6 i)arole di -iccolò !\1.acl1iavelli, anroh c co11 1'efficacissimo anacoluto, è solum nostro. Un con.si1glio vo1r re.m mo dare, .anzi , do·p o av1e1· ricordato il Segretario fiorentino a11che in veste di curatore di sè tesso (si faceva p reparare le pillo le d'alo è i)a tico troppo "cc forte », e si dice ne i11ori s.e e coll 'isacér1 di oggi non sarebbe mort.o). Si faccia allo gare ne'1 recinto della fabh·r ica u11 « giardino dei -semplici », che a]berg·hi, non altri1nenti td a quello granducale fnmoso, o magari in sen~a, quelle piantei da che tr.ae la Roche i suoi farr11aci:i. E faccia bella corona questo italianissimo giardino ad un' erro~ di Esculapio, simile a qu·ella che ornò nell 'antiporto, durante i -primi anni: la fortunata rivista. E canti que·l sott.ile e schietto chioc colìo di acqua cade11te le lodi della nostra arte nJOOica, la cui utilità sarà, da volenti e no,l enti , celebrata sin che sarà l'uomo. se si vuole (non ci .s.tarebb e di certo male), occhieggi in u11 a1l-g olo del nuo·vffisin10 ve(r ziere l'er.ma di Diosco,ride. Di ·questi, do~e m eglio che qui, potre,h be ripet•ens.i la defimizio1le dan tesoai, di « buon accoglitor del quale »?

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Dott. A. DF.r.L.\. • •

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VÉVERA.


f_l\NNo XLVI, NuM. 51 )

L ·assis·lenza al bam•l>i1io sa1io. e ammalalo. Vol. di pagg·. 760. Edit. G. Tl1ie-

'"'· · CA'TEL.

n1e, Lip&ia, 11~39. Prezzo 18 .l:\M. Questo di 1Catel, direttore d ella Clinica p ediatrica di Lipsia e della scuola p er infermiere, è un vero tratl.'1to di puericultura scritto con la collaborazion·e di vari altri l\A. , e tra i più complessi. Per la ricch e1zza d egli argon1enti ch e vi .sono, comp·r esi e p er i numerosi cleltagli tecnici è i)articolarmer1te utile co1t1e teslo di consultazione : in ·pri1110 luogo p er le i11fcrn1iere per ban1bini , n1a a 1tch e s tudenti e 111edici ,-i tro,1eran.n o nozioni -e indicazio·11i utili . Consiste di tre pa.r ti: 1) Nozioni fondamentali (anatomia e fisiolog·ia, le·ggi ·e reditarie, ais sistenza sociale e legi ~ }azione); 2) Assistenza al bambino sano (g·ra vi danz.a e pu erp·e~ rio, sv·iluppo e alim e11lazio1r1 e d el lattanter e }Ja111bino, as . . i stenza infant.ile, i prematuri, edu·c1azio11e psichica, giochi e o ccupazio·n i); 3) Assistenza a l bamhi110 an1111alato . In quest 'ultirna 1Jarte, molto vasta (un inter essante capitolo è d edicato all e 1r1alattie chirurg iche e relativa t ecnica assistenziale) quasi 150 pa1g·in e so110 es.p os te, oltre .a lle cure gerieric.h c, le in<lic.azio·n i per j vari 1>rocedimenti a ~ istein ziali e terapeutici ch e sono chiara1nente descritti . ~ sempre lasciata da parte l? t erapia ' rera e propria come tutto quello ch e de, re e ser e di esclusiva competc1Lza d el m eclico . IJ libro è corred.a to da oltre .1:00 figure , molte colorate, che illustrano b en e g li .argomenti trattati e s1)iesso danno ·una chiara e utile rappresentazione visiva d elle 1nanipolazioni o interventi d a eseguire o d ella manife. tazion c moirbosa fln riconoscer e (esa nLe111i). P. 1

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CAiLOEROLI.

Il problema tonsilla·1·e è ]Jro-

blema derriogra:jico.

Un vol. in.8° di 101 pag. S.E.S.A. Ber-garno. L. 10. L'A. accenna dapp1rima ad una funzione endocri11a delle to11sillc e riporta in seg uito nurnerose osservazioni desunte da una lunga pratica profe.&sionale. Esse sta11110 a dimostra .. rie ch e - accanto .ai benefici locali immediati - vi sono de·g li effetti tardivi dannosi. spec ialmente ·dal punto di vista del trofismo (aun1ento di statura e di rnass-a) e del vigore. fi~ico, psichico e sessuale. Corne conseguenza di tale asportazione, si avrebbe un invecchia1ncnto precoce, una decadenza dell 'individuo, della famiglia, d1ella razza, sicch è la tonsillecton1ia agirebbe sul pro_b lema d emografico • • • in se11so .p1eggiorat1vo. Si può e·s sere d'accordo con l 'A. sulla probabile funzio11 e endocrina delle tonsille €. sulla necessità di andar .cauti prin1a di as1)ortare un organo qualsiasi del nostro corpo. Ma chE\ p roprio si abbiano - in genere - effetti tanto delete ri è forse d~ metter~i in dubbio; COJl i milioni di operati di tonsillectomia, c:i sarebbe un enorn1-c;) quantitativo di n1inorati , il cJ1e no1t oi pare evide11te. 1

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SEZIONE PRATICA

Ad og·ni modo, le osservazio11i clell 'A. so110 i1.1tere&santi e m erilano ogni considerazio·n e; s1 i)Qtreb·b e, fra l ' altro, pensare che l 'aumen1o di statura che s i viene verificando in qua~i lutti i paesi civili sia da attrib11irsi in partt alla tonsillectomia. 11 problema va stu·d iato a f(~ndo s~ un aro.p io nlateriale di varia prove. r:1e11za, m n1.odo da perrn ettere un g iudizio sicuro. fil. 1

H.

KLE I NSCHMIDT.

La ]Jaru1l:isi i11fa rvtile 1

t1~a-

smissibile. V 01. di pagg·. 330. Edit. S. Zirzel , Be rli110 , 193'9, 8 = Rnl. 17,80. In circa 3'3·0 pagin e sono trattati diversi arg·o111e11ti staccati, da differenti autori , riguardanti tutti la parali:::>i infantile. Pur evitando il carattere di libro di testo, I 'insiem e di qu-esli capitoli, ogn.u110 1d·e i quali rappresenta ancl1e il frutto di esperienze personali (dalla grande epidern1ia di Colonia de l 1938), costituisce un ottimo riassunto dello stato odierr10 d elle nostre cotloscenze s ulla m a la ttia di Jlei:ine-Medin. Gli <lr1g omenti tralta1i con cerrtono la etiologia , la patolog·ia sperimentale, l epiden1iolog·ia , l 'anatomia p·atolo gica, i fatlori JJredi&pone11Li costituzio nali , i iattori scat.e:11an Li, la clinica d ei ·vari stadi d ella n1aJat lia, le forrne abortive, Ja cura specifica , aspecifica ed orto1>edica. Il t esto è cor.r edato da 26 figure. È un,_ libro 1nolto utile p er m edici e p er studenti. P. 1

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A.

G. So·rl:iu, A. DE Gr0Hc10. Griida JJl'aJtica di labo.ra:borio· aà u<>o cli1iico. Un vol. in-8'0 di 256 pagg., con 111 figg. Ed. Min erva rr1edica, To·r ino , 1939. Senza indicazione di prezzo. Gu.\RINO,

Gli AA., tutti as.siis tenli <lel prof. Gasbarri11i, 11anno riunito in questa buoria cc Guida » i principali e più ·p ratici metodi di analisi a scopo clinico. 'I'raltano così : il san gue (rice rcrie chimich e. ed ematolog·ich e) , le urin e, le feci , il su cco ga trico e duodenale, gli esf:> Ud~ti e trasudati, il liquor, occupandosi poi degli esami baLLer ioJogi ci , sierologici e paras~itologici. f.'ra i p r eg·i di questo libro è ancl1e que1llo di e' :itar e u11 affais tellarnento di nozioi ni ·e di nietodi, Jin1itando.si in gen erale a qutlli che nella prra tica d egli AA. si sono dimos trati i più a datti. Qua lch e volta ne riultann così delle mancanze, co1ne quella di Ito11 a,re.r e riportalo il n1etodo di F on L.a n a p er l a ric~rca d'elle sp·i rocl1ete . P er la ricerca d elle a111ebe n elle feci , sa reb bero desiderabili maggiori particolari ·d i tec11ica . J>er quanto riguarda le urine , l 'u o del fosfatometro non mi se1nbra c he sia ga ra11zia di buoni risultati ed è se11111r e preferibile la de lern1inazione volun1et1 ica; n1eglio trala_ciare la ricer ca che ·r icorrere a m elodi i.>0co precisi. Questi ed altri piccoli rilievi i possono fare alla l ettura del libro , sen za che 11ulla tolgano a l su o valore con1e g uida pra Licn. fil. 1

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I l .. P OLlCLJN l CO

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fA N~O XL''l,

NUl\f.

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I CONCiRESSI NAZIONALI DI MEDICINA ·E CHIRURfilA ·XL V Congresso della Società Italiana di lledicina Interna.

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7 nov. 1939, or e 15. (Cortfinuazio11.eJ· uecli 11un1. 48) Prc -i clo11za: 11roff.

ALES AN DRI

e Fni.:coNr

Sedu(a in comune con la Società Italiana di Ch 'rurgia sul tema MorhD di Banfi e sindromi affini.

Comunicazioni inerenti al tema di Relazione. \•) C1cEn1 C. (Dol o, , .enezi a) . .Con sille razi o11i su 11 cas i di spll'11ccl.omio z>er sindromi bantiane. STEv \ 1~ r Ji'. (L encli11ara). Su l trall'am en,l o chirurgi co clelle sin•dronii banliane nello sta di o asciJi CO. R-.:.rGc En1 I.:. ( llon1a). Su a lcu n.i cas i cli splen omegcilie di tip o fibro-c.ongesl i zio I ral /ali chirurgi-

ccinienl e. B\RLATTl

di Rn11 I i è· un 'a1 •e1nja i i1ocro111ica guaribile soltanto con la splen ec l omia. All A. al contrario so110 ca1)i I a Li casi di a11en1 ia ipocro1nica, microcilica s1)Jc11 01negalica , a cl1ilica , ferro sc11sibile, ed in. alc uni opera li è s tato tro,alo il r e1)crlo tipico della 111ilza banliana. L 'A. infaLti ha d escritto ques te Jormc })an lian e a.e 11ilicl1 e ferro ensibili col non1c di (( vari e tà a cJorjclrich e della sindrome bantian a ». Ora ricorda t111 ca ·o venuto alla sua o sserYazio11c cli ane1n ia i1)ocron1i ca microci tica. achilic a ·splcno1negalica i Jl Clti, fallite le cure inarziali, fece so tloporrc il 1). a spJenectomia. L 'O . ha pol ulo osscrYare dopo l 'intervenlo un 111ig lioramenlo d ella crasi sang:iigna (fino a 5.100.000) ma i L valore g lobulare è rin1as lo a 0,60, quindi glo] ) u] i rossi p overi <li e111oglobina . L 'O. q..ijndi rilie11e ch e se n el con cetto patoge11el ico .flc1l c a1ten1ic spleniche, il fallore ·splenogen o può g i u s Lj fi ca re la diminuizion e dci g lo})ltli ross i, ]a co1111)onen le ipocromica non può essere spiogn La se 11on con u11a n1inorala -ematoJ)Oies i cla oLLrjbu ire all 1achilia. ,Sul quadro ema tico la splcn ec lon1ia quindi farebbe aumentare i glol>l1 li rossi, m e11 I re l o s lato i1Jocro1nico ri1narre1Jbe s laz io11ar1 o .

R. (ì\tlila1 10). Il co1np.or /arnenl o ri el rn e-

tab oli: n1 <> basale n eg I i spl e11er I o•n 1i ;::,za ti .

SPANGAno (~. e l\11L1.,ET1 l\{. (Bol og11 a). Qua.<fro .ìs topaf ol o·g ic,, di si n dro1ni BCbn,.t.i an.e. lulli o1 i slologico di due spl e:n om ega li e bantia11e e u 11a lro1nboflebi ticn .

Sc1c1 ' · sr F. (Bologna). È n o lo cl1e l 't111ica ~l l eraz i c,11e d ella c ra~ i sang·uig·11a co tan te clel M.

A. FERnATA. - Si rallegra con i R.R. p er la co11corda11za generale d elle l oro con.clusio11i con quelJe lralte dalla su a Scuol a nei riguardi dell 'impor1anza in::;o li luihi1c del fattore conges tizio, graclual) ile 11 011 'cvoluzione e sos tilt1ibile nel tem})O da al Ierazio11i co1n plesse a caratlere fibrotico, c he r ealizza110 nppunto, in ltlllo o in parle il quadro rt n a lo111ico })antia110. In s is te parlicoiarme111tc sul faltore Le1npo, co111 ~ elc111e11Lo e c uziale p er comprendere e s pieg nre. ]e g radazioni evolt1 LiYc e i ri se11Limen,ti lontani, affermando .cl1'"' questo è ap1)lunto il fattore c l1e 11on si riesce acl i11trodurre nell 1esperimento , J11a cl1c in palologia tt1na11a ha invece u11 valore fo11<lan1 en lale . CJinica111e11te, al di so1)ra di ogni concezione leorica, difende la co11·si teuza é!el1a entità trom])of] ebi lica prjm i Liv a di fror1 le al complesso g ruppo d elle si11dro1ni sclero-congeslizie se11za o Lacol o s1,len.o por la1é, augurandos i c h e in terYen li operatori precoci ssimi vengano a portare uUli conLribuLi alla risoluzione di molli problemi che aLLenclono ancora t111 chiarin1ento, perchè i r eperti eh.o a bilual1ne11le osservia1no al tavolo operatorio o a1l 'al1topsin sono nient 'allro che l 1esit9 di un lungo lra·sformarsi annoso , e tutti co11Yergono verso u11 unico tipo di modificazio11e an·a ton1ica , con differenze più qi:.ian Litative cl1c f{ualilative, dalle quali è assolulamente irnpossi})ile trarre criteri cli delimitazione nosografica. Si rallegr~ infine che l a c-011clu ion.e degli AA. co11cor{li col consig·lio cla lui ri1)etutamente n1 cso in pratica e difeso da inolli anni di in1 erYe11jre .. is lemalican1e11te con la splenectomia 1n ogni caso di splen opatia apparen1emente primi! iYa, s ia o non sia ('li11i cn1n e11le accompagnata cl a seg· n i di soffere11 ze ])an liane naturalmente ))Ur .e he 1a Yalu lazio11c i)reo11cra1oria del malato 11e d im os lri l 'oporah il i Là.

'"' Di quc tr, <lnln l a limitazione dell e l1"0't·nc e'ien e ri11or la lo . ol o il titol o.

R . \ Ron1a) . Riferisce la pro J1ria e 1)Cri e11za cl1c j basa su 109 c asi di chiru rgia

GRoss 1 'l'.

(Bolog·11a). Errtatem esi e rriel(}ne e

$plen ornegali e. R1N DONE G. (J\ifila n o). 111/ er azi oni epatich e da . c;p . lerte e l' 011n iai. MARAGLTAXO D. (G c noYa) . ]Jl eri ect orn i a per szJl<' n.omegalici

t rombo1lebilica.

Discussione della relazione. FR -Gox1 C. (Roma). - Ammette ch e jnd u})]Jjamente Yì sono casi in cui e is te in legrilù vasale e ch e clinì cnm ente menlj scono la sindrome di splenomegalia lrom})oflebiliea. ~ n ecessari o qt1i11·d i cerc are cl i differenziare i casi jn cui esjsta o n1eno u11 proces ·o trom})ofl obj tico accanto a quello fi]) ro o co11ges lizio. T11 entrambi i casi i1osso11 0 :aversi e111orragic: c1ues le J>Crò son o più frc(1uen li nelle forn1e tron1l)ofl cbilicl1c e 1 pJre jn que 1 s te 1 episodio febbrc-ascile è }) itL freque nt e. Tali fatti qui11rli posso11 0 c·s~ ere u I ili i1cr l a (l iagno. i .cl ifferenzialr.

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F oni\1 (i·. (l3ol og11aJ. - L ·o. riferi sce u 5 ca i ~li ~pl c n cct o n1 ia i~rr s indro111i lH1 11 I ianc : la pri1na i11 for111a Upica all ' j11izio ci el ~cconcl o s laclio; j n <11tre clt1e g i0Ya11i do11ne a ] quadro c linico e an a1omico ·si a rco1npagnarono graYi e1norragie gas troin tes tj11ali. 1 cg!l i ultimi cluc n1alali doÌnin aYa l ,anemìa e Ja splen om egali a: jn ltn caso anen'lia ipocromi ca con linfoc itos i spicca la, n cll 'allro nnen1ia iper c romica con l eu coci losi norJ11al c . La splene.r lomia J)Ortò Jn guari g ion e opcralorja 11er tutti i n1al ati; clic si può con s iderare clefin i I iva ])er i primi {lue, operali da tc1npo.

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A r.ESSAN Dnr


SEZIONE sple11j c.;l1 fra cui 79 })lc11ec lornie e 17 lco-a lurc d ell '~r l~rja . Di qu es ti int erven ti 38 rj g uard a n o n1 or~1 .c11 ~a~li ? . si11~ro1ni affini ;. i1 e furo11 0 op e1al1 36. <.11 c ui 31 dt s1)l c11eclo1111a e 5 di leo-a lura d : Ila S})le11ica. Riferisce di aYer aYuto no~ zie a c11 l.a11z.a di t empo dj 10 i11al a ti: 1 111orì j)er 111 alal 11a 111tcr corre11 le., 1 111o ri idropico (la ))io p i n d c l fegato aYeva d11110 lrato una cirrosi a lro fj ca 1 g li altri s la n11 0 })ene eia vari a11ni . Aifer1na c l1e l a 1ega lura dell 'a . pleni ca in cli cu Ia !)Cr n1il ze volun1i nose e con t en aci aderenze j)UÒ porla re 1n ig lio r an1e11 lo p ec ie n elle Jor111~ cong·es1izic. Si assoc ia a i Relatori nella riYend icaz io u e d cl l '! ~l ea ha!1 l.iana af~ermando cl1e ·se J)Urc 11 011 è JHll 1)0 s1J)I]c considerare il m. di Ba11 li con1e t'~ r1 'e11Li\~ })recisa a11at omo-1)a lolog ica e c li 11 ica, ~ · d eYr r1.co11oscer e che l 'idea geniale cli Ban li 11a aperto la vi a o.Ila con s-cenza di i11olte forn1 e n1 or b o e • })le11iche indicandone n ettame11 le Ja c ura 11el] a S})lcn ec l on1ia. • i .aug nr~ i11fine. che le conosce11ze d ella palolog 1·a s1Jle 11 0-c1)a li ra p o·asano progrecl ire at lra' erso una strc lla r o llaborazjon e Lra inecli ci e cl1iru r g hia ; tale colla~Jorazio11e è s la ta r eal izzala in A 1nerica con la c r eazione della Spl ec11 Clinic di Vi' l1ipp1 e i1ell a Columbia U niver sily , e l 'O. pensa ch e qualcl1e cosa di simili ])Ossa esserr crea1 ,) a11 c he i11 It alia. SABATINJ G. (Ge n ova) . - Fra le d e110 111 i11 az io 1ii propos le dai Re la lori òi << Si11dro111e Ban lian a » o « Banti-s imile », egli ritic 11e ch e, e n z 'al Lro, d elJha scarlars i la seco11cl a , ch e po lrel)he fal arC' il concello ado ttato. Ritie n e r h c le co11 clus io11i , all e qu ali ono g iunti g 1i A..A ., rapprescnl i11 0 u11a inleressante ta11pn cl i affe r1naz io11e cli nica e di e hi arificazion e, ro rri sp o11d e n le a l mornen lo al l u al e cl elle conoscen ze in 1na t cri a, essa h a il pregio n o n :olo di tichia1nare pi ena1nent e all a 'ita ed a lla a ll e11zione la r>n rl e dimos lra las i ind istrullil) ile d el ])ellsicro d el Ban li , ln 'i s io n e cioè da lui per prin10 nYu Ia d e i r a pporl i n1or])osi , fra mil za e fega t o, lTla a11rl1 r di s lahilire l111a piatla forn1a di parle11 za })e r ·ulteriori studi. No11 osereJ) be 1)er ò affermare com e d efinili,·a la ri u nionc so l lo un u 11ico Li tolo cl i « Sinòro1ne bantiana » ò i lul I i i nun1erosi casi cli JJa"lj1nen lo co11 te111poran ro e co n en suale splen o-ep a tico. Probah i I m en le 111 s i nclron1e Ban1 iana co111pre11de for 1T1 e, cJ1e un l)ii1 j)r ofo11cl o . lt1dio aYYC11ire p0r111e ll crà cli sce' e rare e separare. Do1na11cta a i R elatori qu ali sono i limi I i cl1e es. i J)O lrcbJ)~ro fi ssare fra le for111e e ~ l re111c a cit icl1e ò e1la co~id<let la sindron1e Bantiana e le comuni forn1 c di cirrosi a trofi ca a c itica, opratlulto l)]c110111egal i<'él: s eparazione CYid e11 te111 en te nece aria p er i1111)edire ch e u11 0 s t e .. o mala lo pos a esser e i11differen I en1 en Ie cl iag11 os Iicat o affe tto <la si11dro111 e. •

~)tr cc 1 P. r: Ll \ . (Ron1a~ . Rifcri cc s ull a J)TOpr1a e~1)er1c11 za con11)r c11d e11Le 64 splenect om ie di c· t1i 201 1). s i11drorn i Ba11"t ia11e. ~Iorl n li ln 01)era loria 20 <t~ p . le s i11òro1ni Ba11 I ia11e , 15 % p . ]e

a lire . l) rcfr ri . CC' 1a narco~ i : 11e i ca i g ravi que lla e11d 0 Ye11osa co11 cunarco11 . H a sem1)r e u :-nlo il tagl io lra11sr e ll ale 111 ., poco lraun1 a li zzan le {'l1 r <là o l l i111a Y1 ion e . ' J_e . ll C O ~ se rYaz i o 11i !lCT- Oll Hli lo ~pin gono a

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PRATICA

ro11::;ig ìiare l 'allar ga n1en lo d ella incli cazjonc al la pl en ec lon1ia . s.pecic n e i .ca · j 11 c i qual i I ' inquadramento cl~n1 co ò ella form a splc11 o n1 egalica è a11cora dubbia. Br \ NCHJERr A. (R egg·io E1nilia ) . Ri' endica l e rag·io11i teorich e a base n ell a . ple11oclc i. i econclo Schinssj, e rife ri ·cc cl i a lcu11 i ('asi ponorenaJi OJ)erati di splenocle i i cl1e 11o n poteva n o e sere o perati di ec lomia p~r la loro g ravi là, g ià in a I ro co1ne era un fatto e1)a l ico i11jziale.

Risposta dei Relatori. (; ESA-BI \l~CRr

O. nvrnano). -

DeYC' un Vl \ O ring razian1e n lo in11ar1zil u lto a quan li l1an110 a Yuto parole cli con en so e di ·lod e p e r la lor o opera di r eYis io11e e cl i riYalu lazio11e d ella d o l Irina ban1iana; o pera apparent e1nen le facile n1 a e ffettivan1en te irta di diffi coltà iner e11 li a lla ln a Ie ria s tesa, al le grandi dispari Là di ' edule, a ll a profoncla trasformazione s ubita iiHlla primili' a co n cezione <)<1 an ch e alla 'a t a e cao tica le ll era ll1ra accumulatasi in quasi mezzo secolo di vit a. L 'ora tarda ed il grancie t1u111 er o cli jn Ler1ocu tori - ne .ha. contati un.a 'cn Lin a - 11 0 11 g·li per1ne l Lono d1 risponder e s1n golar1ncn le co111e avrebhc voluto a ciascun oratore; ri I ien e l) iù opportuno a11che J)er ra g io ni evid enli di . empli r ità e cli cl1iarezza ris1po·n dere invece a i prin ci11alj prob1 cmi pro ·1)el la lj ; l asciando al ('.Orrel a lore , prof. ~el1 ina, cli ri spond er e a11 e ob iez ioni rifer e nl cs1 a qu es tioni d 'ordin e 1)a tog·e11e lico da lui s11ec jal111 cnle lrat t a le. I pu11li ch e h an11 0 ri chian1at o 1·a 1lc nzione <li ql1anti ha11110 }Jartec ipa lo a ll a (tjsc u , s ione ~ ono essenzi a1111e11te 1re: i1 pri1110 i r ife ri . re a1la e ilen za o n 1en o dell a n1 ala llia cli Bn11l i in l esa i11 sen so s lre llo e quinclj ei a te n er di!' I i1 1la dalle s pleno111egalie }Jrimi li' e co11 ges l iz io ~cl c ro:--e: il seco11òo s i riferisce a i criteri cliffere 111i al i fr a le cliver e . inclro111i banlia11 e ed a ll a loro in11)or la11za dia g nosti.ca , }lrog n o lica e lc r apct1Lica; il ler zo a i rapporti ed ai lin1ili fra s i11d ron1i ])a ni ian c e ('irrosi e}Ja lirl1e i per spl enomeg·nlir l1e. Sul pri1110 IJ1111lo l 'accordo è s1alo cru as i comple to i1el se11 so ò i n on po1 er e ogg·i p i11 arn n1 c tlcr e la esis le11za di 1111 ln orbo di Bi:t11ti i11 leso in sen so s lrello e c ioè e nlro i confini seg n ati d nl su o autore per e IC' n-d e r e in \'ecc Jc1# co11 cezio11 c b a11t iana a "tuli o il g ruppo cl cllc p1eno111egalie primitive conges li zio sclero .. e, r l1e a buon diri llo , d at a l a co111t1nc palogenes i, l)O~~on o e. .~ ere chia111a le i11clron1i ba11lia11c . Ou a lcl1c Yoce ' discorde 11er ' 'er o dire i è e]e Yala s pec inl111ente cla parte cl i al c uni chirurg·hi , i11 le a a I e n er cli!' linto iJ lnorpo di Ba11t i d alle ple11omegalie da ::- las i })Orlal r, <la atonia <' <'o n gc ... liz io-. r lero. e. l\1a I 'O. s i d oma11da co n1 e, un a ,·ol t;i cadut e c·o111e effe lli Yan1e11 le lo ~o no le conrC'zio 11i e lio Jog· ica, analo111jca ed a ncl1e clinica co i cla .. ic i Lre s tadi e co11 la obbl iga lori e là d ell:l l e .. ione e1)aI ica secondaria , poss a esse r e a11 cora n1 an tenuta la figt1ra class ica d el 111orbo cli Ban l i. Cl1e come Ia le esso s ja da abbandon ar e lo cl im o ~ l r a ancora il fa llo ch e oggi la ninl a tli a di Ba111i i 11le ' a i11 .....c\11. o s l r ett o 11011 Yi en c qt1a s i pii1 cl iag-110 ... I icala 11e1)pure fra cli 11o i. E qui . are hhC' pro11rio il ca~o, rin11 0Yanclo n }) iÙ di 40 anni cli <U ~ta n za lfU ' nto l1a fa tto il n o .. lro 'cner ando Pre ide n te, profc sor ~la ragli n n o, i11 u11 a n1 C'n1ornbil e cliscu ~ ­ :-- io n c co11 lo .. t es~o Ba nli , di cl oYe r clil'e nclC're


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2204

IL POLICLINJCO

Banti co11tro Banti, nel senso di clover dife11dere la primitiva concezione .bantiana, quella dell 'an emia splenomegalica degli ad·ulti, contro la seconda concezione quella della sple11omegalia primitiva con cirrosi epatica secondaria, in quanto la successiva lesione epatica, pur essendo frequente ed importante , rappresenta u11 fenomeno secondario ed in ogni caso non necessario nella concezione di un quadro clinico cl1e fa della milza primitivamente colpita il cenlro morboso motore di tutta la sindrome. La malattia di Banti spogliata di quar1to era in essa di caduco ed arricchita delle nuove conoscenze portate dal progresso della tecnica medica, sotto la denominazio11e più esatta e più comprensiva di sindrome oggi entra a far parte idc.ntificandosi con le splenomegalie primitive co11gestizio-sclerose; rappresenta anzi il prototipo delle splenomegalie congeslizio-sclerose a caratt ere prevalentemente scleroso, come tra l 'altro lo dimostra in modo indubbio l 'esame degli st essi preparati della ricca casistica bantiana, nei quali accanto a fatti più o meno dominanti di sclerosi splenica, esistono altrettanto indubbi, an che se più o meno largamente rappresentati , fatt~ congestizi od esili di fenomeni con gestizi. Il secondo punto che ha richiamato l 'attenzion e di numerosi oratori è quello riferentesi ai criteri che in pratica posson0 servire per dis tinguere fra di loro i diversi tipi di sindromi bantiane intese n el se11so indicato e cioè come splenomegalie primitive congestizio-sclerose. Problema difficile in quanto fra questi diver si tipi non esistono limiti netti n è compartimenti stagni, esist e anzi tutt a una gamma di forme di passagg·io per cui in pratica una loro distinzione è quasi sernpre ardua. A parte, difatti, la splenomegalia tromboflebitica, intesa in senso stretto e cioè da occlusione in campo splenoporlale, il cui quadro clinico, più specialmente per quel ch e riguarda l 'episodio febbre ascite, sul quale ora ha giustamente insi·stito Frugoni, può riten ersi s ufficientemente caratteristico, pur soffrendo a11ch 'esso di eccezioni forse neppure troppo rare, per le r estanti forme di splenomegalie primitive congestizio-sclerose è assai di~cile indicare dati differ enziali che possono offrire una sufficiente garanza di sicurezza anche ai puri fini della pratica medica. Personalmente abbiamo ritenuto di poter di6tinguere due tipi di splenomegalie primitive congestizio-sclerose: il primo a carattere preval~ntemente congestizio, il secondo a carattere prevalentemente sclero.so; con splenomegalia cospicua, emorragipara, scarsamente anemizzante ed a tardiva od assente compenente epatica il primo; con splenomegalia forse un po' meno cospicua, scar samente o punto emorragipare, con anemia di tipo splenico e con costante successione epato-cirrotica, il secondo. Ma fra questi due tipi fondamentali tutta una gamma di forme di passaggio rende in pratica spesso difficile la loro identificazione,- che pure ha grande importanza ol lre ch e diagnostica anche dal punto di vista prognostico e da quella ancora dell'indicazione terapeutica. Ma qui può soccorrerci ancora, oltre ai car atteri suddetti, la evoluzione del processo morboso meno prolungata, più grave, più burrascosa , più ricca di complicanze nel primo tipo; assai prolungata i11vece, meno grave, meno burrascosa 1

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:ANNO XLVI, .i\u1vr. 51]

1neno ricca di complican ze\ alme110 fino all 'i11staurarsi della epalo-cirrosi, 11.el secondo t ÌJ)O. Per cui dal puu Lo di vista terapeutico, m e11tre la spleneclomia, u11 jco intervento che pos!:ia riuscire efficace e forse anche definitivamenl e efficace in quesle affezioni quando sia tempes1i"amenle attuato, trova una precisa indicazione 11elle sple11omegalie prin1i li ve congestizio-sclerose a carattere prc;valentem e11le scleroso e q\uindi J)iù tipicamente bantiane, trova inYece indicazioni })iù limitate nelle splenomegalie a caratlere prevalenlem e11te co11gestizio, e tanto più limitate qua11Lo più spiccato è il carattere congestizio fino ad fl rrivare ad un quasi assoluto astensionismo nelle spleno111.egalie a carattere tipicamente tromboflebilico. Od almeno in ques te conclizio11i l 'i11tervento chirurgico deve essere valutato caso per caso e tanto più severamenle quanto più r apido· è il decor so, più spiccati i fatti congestizi , più frequen 1.i le maI\ifestazioni emorragiche, in r apporto ai pericoli cl1e esso offre, per il grave squilibrio circolatorio, per la frequente insor gen za dì fenomeni splenoprivi, per la facilità del coll asso ecc. Di minore importanza a ques lo riguardo sono forse le aderenze ed è poi certamente il volume della splenomegalia; tumori di milza, difatti, anche cospicui possono essere asportati con tl1tta tranquillità quando sono compatti, massicci, a carattere spiccatamente scleroso o a11cl1e parenchimatoso, come avviene ad esempio, per le spesso enormi sple11omegalie d~lla Yerci1ia anemia splenica di Griesynger, oggi iden tificabile ·con ]a non rara anche se quasi mai -diag·nosticabile j11 vita iPseudoleucemia ~infatica plenomegalica; m entre tumori di milza anche assai 1neno cospioui ma a carattere precalentemente congestizio presentano sempre pericoli notevoli e freque11ti e . non raramenle purtroppo mortali , a più o m eno breve distan za dalla loro asportazione. E giacchè s)amo in tema di teraplia ricord erà ancora che la roentgenterapia nelle splenom egalie di tipo b antiano non. solo non è efficace ma può essere anche pericolosa ; i vantaggi, in r ealtà sono tran sitori, con essa conseguiti 11 eJ caso ricordato da Dario Maragliano sono propabil1nente da attripuira alla coesistenza in questo caso da una componente diatesica emorragica, sulla quale la roentgenterapia può effettivamente avere esercitato una benefica influenza. Il terzo problema in discussione, quello dei rapporti e dei limiti fra sindromi ba11 liane, intese come spleno1negalie primitive conges~izio-sclero­ se, e cirrosi epatiche ipersplenomegaliche, è certamente ]l più difficile e forse og·gi non ancora solubile. Personalmente abbiamo creduto di tener dis tinti questi due gruppi di forme n1orbose in b ase ad un criterio puramente cronologico e cioè i11 base alla apparentemente primitiva localizzazione della « noxa » e quindi all 'apparente primitività delle lesioni nella milza, oppure in base alla loro contemporanea lòcalizzazione in entrambi i visceri ipocondriaci. Criterio essenzialmente cronologico, anche se clinico, e quindi criterio fallace; ma oggi, allo stato attuale delle nostre conoscenze, 11on possiamo nè dobbiamo andare più in là. Chiude ringrazian clo tutli i colleghi che, co11sentendo o dissentendo, hanno partecipato alla discussione; inviando un reverente saluto al venerando Presidente della .Società It nlinna di l\'Ie1


{AN~o

XL v'I , Nuì\r. 51)

SEZIONE PRATICA

dicina Interna, .senatore prof. Edoardo Maragliano, . che ha voluto presenziare alla discussione·, e pienamente consentendo con quanto ha affermato l'illustre Presidenle della Società Italiana di Chirurgia, prof. Ale·ssandri, sul caral tere di spiccata italianità che spetta al capitolo delle splenomegalie prin1itive e più i11 gènerale a quello delle sindromi a·ssociate epa lo-l1cnali, in primo luogo per l 'opera geniale di Guido Ban ti e poi per quella successiva e tenace di •una larga schiera di studiosi italiani. M. CELLFNA (Milano). - Dopo quanto ha delfo il suo ?vlaestro b(}n poco gli resta da aggiungere. Desidera tuttavia ringraziare i Maestri che con la loro parola hanno voluto benevolmente lodare la sua fatica ed in particolare il prof. Ferrata per le sue lu·singhiere espressioni a suo riguardo. Ritiene tuttavia utile chiarire alcuni punti che forse nelJa breYità dell'esposizione sono rimasti un poco in ombra così da dar ·1'uogo ad interpretazioni non rispondenli al loro pen siero. Quando nella discussione critica delle splenomegalie congestizie abbiamo affermato che il trombo in sede splenica o porlale non deve essere considerato la causa clella splenomeg·alia , non abbiamo creduto neppur lo1nlanamente di poter n egare la frequenza e tanto meno la esistenza di trombosi in campo portale. Abbiamo olo voluto chiarire il nostro ·p ensiero, preciso al riguarrlo, nel ritenere che la trom:Posi lien-0-1)ortale non rappresenta altro che una con seg uenza od un epifenomeno di un vizio circola torio g ià preceden temen te istituitosi. Ciò almeno nella grande maggioranza dei casi di trombosi cronica, n1.entre quando ·si tratti di trombosi acuta sicuramente dimostrabile, co1ne nel caso recente di Ferrata ed in un altro cli r\ostra osservazion.e, la milza in genere non assume quelle dimensioni che presenta di solito nelle forme croniche, non solo, ma anche quando si è in un pri1no tempo· ingro.s sata, tende rapidamente a ritornare a un volume pressochè n.ormale con mod alità quindi piena1nente sovrapponibili a quelle riscontrate ·sia negli esperimenti che nelle osservazioni anatomiche òel Lubarsch . L'affermare che la trombosi sia, a loro modo di vedere, un feno111eno secondario, non necessario i1è sufficjente all 'istituirsi della sindrome, non significa n egare o sottovalu I are 1'importanza della trombosi per ·se stessa, la quale una volta istituitasi, rappresenta realmente una complicanza di notevole gravità soprat•utto per quello che riguarda 11n eventuale in I ervento operatorio. Sian10 pertanto piename11le d'accordo col prof. Frttgoni 11el riconoscere la grande importanza sopratutto prognostica della complicazione trombofle: bitica o trom))otica. Purtroppo, a loro modo d1 vedere, non esistono condizioni tali cla permettere una sicura differenziazione in vita , potendosi, come già detto, ciascuno dei segni ritenuti probativi per una Lrombosi in campo spleno-portale essere presente anche quando questa trombosi sic.Jramente non e·sista. I risultati della spleneclo·m ia già molto aleatori quando si tratti di trombosi semplicemente splenica diYengono poi a olutamen1e sfavorevoli quando ·si tratti di una propagazione o di una primitiva localizzazione del trombo nel campo della porta. La trompo i portale ra1)presenta in fatti. dire1110 con Eppi11ger, un « noli m c tan-

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gcre »: purtroppo però anche le possibilità di diagnos tica differenziale nella localizzazione di un trombo nel campo splenico, nel campo portale so no ancora molto aleatorie, anzi a nostro modo di veclcre, non esiste nessuna ca~atteristica sicura per l 'una o per l'altra localizzazione salvo i grossolani ·segni di ascite persistente di reticolo \'enoso diffuso o prevalente a destra, ecc., che stanno a dimostrare il grave interessamento del circolo adòominale. Per quel che riguarda poi l'importanza dell 'episodio di febbre-ascite nel differenziare una fortna semplicemente da ristagno da una forma di trombosi o di tromboflebite della splenica, come ha oggi ribadito il prof. Frugoni, noi crediamo di dover mantenere I 'opinione già espres·sa, assolutamente negativa in proposito. Non possiamo pertanto accetlare l 'opinione, anche se suffragata dalla grande autorità del prof. Frugoni, che l'episodio di febbre ascite non stia a rappresentare altro che la conseguenza di una diffusione del processo tromboflebitico dal campo splenico a] campo portale. In questo no·stro convincin1ento noi siamo sostenuti dal fatto di aver avuto in osservazione alcuni casi nei quali accanto a tipici episodi di febbre ascite postematemetica, i1on si è avuto poi al riscontro autoptico la presenza di alcµna alterazione di tipo tromboflebilico in campo splenoportale. Ma oltre a ciò, anche altri importanti criteri si oppongono alla ammisrsione di questa patogenesi f>trettamente anatomica dell'epi sodio di fe:Pbre asqite. Infatti è difficile comprendere, ad esempio , come possa il versamento ascitico ripetersi 8-10, fin 12 volte in conseguenza dell'episodio emorragico e sempre rapidamente riassorbirsi, quando questo fos·se dovuto ad una propagazione del trombo nel campo po·rtale, dato infatti che è difficile arnmettere che un trombo possa ogni volta este11dersi e s•uccessivamente rapidamente ricanalizzarsi e ciò per parecchie volte di seguito. Pur ammettendo quindi che in un certo num ero, forse anche abbastanza grande di casi, la patogene·si dell'episodio di [ebbre-ascite sia quella voluta da] Frugoni , noi riteniamo che nella comparsa del feno.m eno debbano essere messi in primo piano, oltre allo stato di ipertensione portale, sempre e'sistente, anche altri fattori strettamente connessi con l 'emorragia, fattori di tipo funzionale, che trovano forse nell 'ipoonchia pla·smatica, conseguente all 'emorragia stessa e nella penetrazione di sostanze tossiche d'origine splenica le loro cau se più importanti. Sul significato dei casi riferiti dal prof. Schiassi è difficile farsi un 'opinione precisa essendo veramente difficile decidere ·se in questi casi si sia realmenle trattato di una pura e semplice associazione di una splenomegalia di tipo bantiano in soggetti portatori di •un 'anemia achilica ipocroma, o se si tratti invece di un particolare a petto ematologico di vere e proprie malattie di Banti. Tu un fatto che, come ha giustamente ricordato or ora il prof. Ferrata, il carattere essenziale delle sindromi hantiane è per qt1el che riguarda l 'anemia q11ello di una sindrome da iporigenerazione midollare o meglio da blocco midollare. Ma è certo ch e i casi come quelli descritti dal prof. Schiassi e quelli più recenti di Chini e collaboratori (casi che non deYono poi e·ssere molto rari dato il numero ormai alJha lanza abpondante di · 1

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« J L POLI CLINICO »

osservazio11i ) m eritn11 0 r ea]1nen t e u11a più a ttenta osservazio11(' per co111prendere, come g ià disse l\Iich eli se i tratta qui serr1plicement e di una casuale associnz ione oppure di un p articol ar e aspetLo nosologico della malat li a di Ban ti . 111 qua11Lo alla d o1nanda rivolta dal prof . Sab atin i: quale sia il criterio disti11 ti' o fra le s indro111i lJa nli ane e l e c·i rrosi iper-s ple11on1egalicl1e, rlorn anda r e:ilmenle i11sidiosa e d i clifficile ri pos la, n oi n o11 p o siamo ch e co.11fcrn1are quanto abbia1110 cri I Lo al propos ito l1 ell a 11os tra relazio ne. Ci siarao in quella affid a li a1 criterio ch e potrà sembrare l<l J)fllissia110 ina C'he è i11vece es·sen zial111enle clir1i co della a p}Jar enle prin1itività dell 'alter azione ~ p ler1ica o c1Jatica, i11 tenrlenclo con ciò dire ch e rite11ian10 . indrom i ba11lianc i cas j in cui l a localizzazion e spleriica è apJ)arent em enle pri n1iliYa e dom in ante e la Jocalizzazione epat ica sol amen t e seco11claria, m entre rilc11 iamo come c irr o ·i iper J)lc11 01)1egnlich e quelle i11 .ç ui l 'alterazione e1)a lica e ple11ica è cr onologica m en le coni e1111)ora11ea e cli11 icame11 le })ar allel a. Nel chi11d er e que le no~ lre poche parol e d o))lJjan10 an cor a rjvol gere u11 rico11osce11 le p en ier o a tulli coloro i quali 11an110 Yoluto por lare la loro parol a di conforto alla n o· ~ tra fati ra ch e è lata vcra111 e11lc g rand e data l 1 0S<'urità d el problema rlelle spJ en o1n egalie primitive e d elle sindromi ban lia11e, pro})l ema ch e è la to in parte chiarito sopratutto p er opera delle Scuole medich e itali an e ina r h e rapprese11 ta a11cor oggi uno ctei problemi di più difficil e interi)rc taz ione della clini ca m edica. CASTIGI-IONI G. (ì\!Iilan o). - Al p rof. St efani ch e b a risollevat o l a ques lio ue d elle possibilit à cli SJ)lenec ton1 izzar e for111e con asciti co11fer111 a cl1e fo r1ne a ci lich e po sono es er e co11 su ccesso op era I<' cli ·s plen ec lomi a qua11d o l 'ascite Lard iYa 11011 ha ~ i cura espression e d i lJarramento da cirro i a l ropica i1rogreclita. 111 que ti casi ciò ch e do111 ina J 'indi cazio11e di in ler venire IJiù che 1'ascite è il g rac.t o di funzio n alità e11a l ica. Ricord a a propos i I o della ques lione solleYa la ~ ull e legature r he ' .Ro n1))j ha recen lem en te operale pare con succcs~o u1 1 nuoYo ca so di sple11on1egalie · con cirro·si acit ogena . B <l 'accordo per q ua11Lo rig uaròa l 'associa zi o11 e d ell3 Talme Tansi11 i em11r c ch e il fegato fun zio11i ~ ufficienlement e. Il pro f. i\'laragliano h a eh iesto J)er quali for111e la legalura s ia più efficace. Ha aYu lo l 'impresio11e ch e l a l ega l ura serYe J)articolarmente 11 ellr for111c con larga co,m ponen le conge tizi a. 1 011 si i11cr a,·ig li a cl1e n el caso ricordato ò al Mar agli ano al le lega ture sia seg·ui lo sfa celo splenico poich è l a lcga lt1ra fu fatta all 'ilo. No11 ritie11e a11ch 'egli din1ostraLa 1'u lilità della t er a pia irradiante. Alle r ag·io11i g·ià espos te da altri aggiunge il pericolo ch e prodotti dell a lisi .,s pl enica po an o peggiorar e le .co11dizioni c1)aticl1 ~ }Jel Joro trasporlo }Jer v.ia porlale. l~ t at a ri solleva la da F orni e altri l a questio11e e n1anle nere l a d enon1i11azion e i\·I . Ba11ti p er le for111e ch e p iù lip icame11 lr r iproducono la descrizione clel Mae ~ I ro. Ciò è cvid en temente })OSsi))ile Jna r i l ie11e cl1e l a d e11 01ninazion e comprc11s iva cli Si n clron~1e Ba11ti a11 a, che pur mantiene il llome d el g r a11 cle Maes tro il ali a110, semplifich i il l)roblen1a. 8 lie to ch e il J)rof. Alessanclri s ia pie11amc11te

(} 'arcorrlo c1rca il pos to ò a a ·segr1are alle legature in confron lo della s plcn ec to1nia secondo qua11lo ha delto n ella r elazio ne. Riconferma a llro1Josilo cl i quan lo fu detto <la F errala il j) recet lo da Jui :-,os tcnulo n ell a relazione di 0011 a l le11dere lro pJ)O a co11 seg n ar e il mala lo al chjrurg·o, pur rile nendo a n ch 'eg li r1eressario, come 11a dello a11 ch e Cesb-Bia11 chi un adeg.Jat o s lu<lio e p r CJ)arazione d ell 'operando: coefficie11t e pri1no di . ucce so, pt1rch è non ' enga ecce s ivame11tc 1Jrolu11ga lo. Il proJ. Biancbjcri a nome del lJrof. B. Schi assi è Yer1u Lo a dolersi perch è t1cll a ·s u a re laz io11e è scritto ch e p er quanto l o Schin si Yanli 1Juoni su ccessi, l 'esperienza è troppo lin1il a la per JJO ler amme tt ere la praticità del metodo r h e a priori non per suade. Che il 1nc Locl o a ])riorj n on })Ossa persuad ere è cosa ch e 11a <JoYuto affer111arc i11 lJase ai crit eri informatiYi del procecl i1ne 1it o an che r ece11 Lcn1 enle ri badit o d allo st esso Schi assi (luglio· 1938). 111 fatli lo .Schia·ssi pre upponen <l o com e b a presuppos to ch e a J)a~ e d cll 'an en1ia s pl en ica tiano falli di iperemoli si inlrasplenica i1on h a teH..1!0 conto llel concett o cliscri1ninatiYo d elle Sindromi Banti ane che come è s tato d a tutti am in esso e com e è Lato ogg i qu i riconfern1a lo d o, re))be essere caratterizza Lo da cri I eri vari tra c ui in primo lt10·go dall 'as ·euza <li process i òi i1Je rn1olisi con1e Banti ·s tesso 11a affer111alo. Per quanto poi rig uarda l 'csperi1nenlo }lrnlico i casi di 1lle11oclc is i p 11bl)l icali sono troppo pochi e lroppo per 011nli 1)er poter ave re valore di1110 1ra Livo e l)e r poi er ·r uo Iere 11r e uppos l i teorici. Do110 Ya ri lus lrj <la clic è s lala pro'_po la , la ple11ocleis i 11on ha l roYalo il con sen·so della pratica applicazion e fl a parle dei c hirurg hi a differ enza cli ciò ch e r i. ult a per l a sple11c lo111ia cl1e conta inolte r e11L i11 aia di inlerventi e della legatura art erio·sa ch e pure co11serva la milza. La splcnoclcisi }JOi i1on può esser e prati ca la i1ei casi cli 1n ilza f issa cc.m e ha dello anch e il })r of. Bi nncl1cri oggi e se d eYe perc iò ve11ire limit ala alle forme con e~tese aderenze r1on Yed e l a ragio11e di preferirla alla s plen ectomia o anch e alla semplice legalura che 11anno il Yanlaggio cl i esportare l 'orga110 la J)ri1na , cl i modificar11 c il regi1ne circol atorio la seconda , qu ando· l a J11 il za non si a est eriorabilc facil1nenle o qt1ando ]e condizioni gen erali non lo co11 se11tono. · All 'incon tro la s p1 e11oclei·si i1on 1110.difica l 'appor to sa11gJig110 splenico e l asciando aper te le Ye11e l ascia persi s ter e aperto il trasporto da~11oso sple11oepatico ch e il genio cli Ban li h a di' i n ato e ch e l 'os erYazio11e ana tomo clinica e le C'. J)erien ze di P e tlinarj 11a11 no confer ma lo. I ri sultati favorevoli che Bia11 ch eri Yan la non possono a suo avviso esser e dovt1li cl1c alle SJ)len ofissazion i cioè al convogliamc11t o d el san g ue splenico p er nuoYe vie seco11clo il 111 eccanisn1 0 delle sple11opessi ; ma non al rr1eccr1nisn!o inY?calo . d a Schiass i e og·g·i patroci11 a to cla B1a11 ch eri. Del resto il t empo e l 'es1)erime11t o., se l 'int~rven~o ~e~­ r à accettato pra ticam en Le, dara1111 0 11 giu rl1 z10 rlefinitivo. PETIINART V. (l\1Iilano) . Ri11grazia g li 00. e clopo cruan lo h a così .cl1iar amen te rispos lo il 11rofCa t iglio11i ri11un cia a{l ag·giun gere al lro. (ContinH ct)


[AN.NO XL \ 'I, NUl\I. 51]

APPUNTI

SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA Malaria cronica e infantilismo.

V. Maxia (La Clin. 111 ed'i ca it al. , n1a.g·gioogo1&to 1939) riferisc.e <lettagliatan1e11te il c.aso di un contad i110 sardo , di 17 anni , rn.alarico <.:Tonico con n otevole epatos plen o111egalia, il quale i)re&e11tava u n ipoevolutismo g·en er alc senza d.isarmo11ic, ch e·, JJ1er il 'ip ogcnit,alisn10 ~ picca to fino alla ll 1an canza dei caratteri se~­ ~u.uli secondari e la persistenza di car atteri µsicl1ici i11fanLiii, è un vero caso di infanti1

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li ~1no.

D ell 'i11fa 11 Lilis1no ~o n o sta te fatte varie cla ~ifi cazion i .

Zondc1k l1a disli11to: 1) in f ant ili:s1l10 di natura enrlocrina; 2) infantili n10 di&trofico (ch e si identifica COJl qu ellù tÌi)O Lorai11) ch e si l1a p er disturbi ali111 entari , 111.a latti e d.ell 'en cef:.tlo" vizi ca rdiaci, lues, .:tlcooli ·11 10 dei g·e11itori. Secon clo Pende il fattore distrofico 11.a i111fì01~ta11za solo in quanLo altera la funzionalit à endocrin a , c h a è se111111re la causa dell 'infa11tilisJno. Il Paltauf h.a crealo il r1 0111e di n anis.mo a tutti i ~.asi .:011 tlcficie11za di statura e il Rosslc 11:-1 di tinto il n anis1110 secondo l 'alterazio11e d ella g la nclola endocri11a ch e n·e è la cau a (ipofisario, di!3geniLale, i1)otiroideo, ecc.). ()g~i i fa u11a distinzione n etta fra n.a nism o (' in fa11Ii1iSTl10. Viola o ScJ1ia ..: i 11a11no fatto così la c]as. j_ ficazione dell 'infa11tilis1110 (questa è la cla s.sifi. e p1u . ' .m o d crr1!l,.\ : ( azion 1) infan tilisn10 Yer o uni verf:a] o di Falta o costitnzionale di '.Bauer: 2) J1tfa11l ili um o gllia11dolare (i potir oideo o i1lo fi sario); 3) infanLjlis111i vi, cerali (cardiaco, pan r r eali co, ir1t e_ti11a le, epatico , s1Jlenico) ; 4) i11fanlilis.111 0 .associato a c.ercb·ropatie (1no,1golis11Jo, iclron1t,; di Little, idiozia a111a111otica, epi]es. ia). Pertde ed al l ri .nccett ano solo l 'orig·i11e tiroide.a ed ipo[i... a ria c1ell 'infanti li 1110 , n eg·a11do quella . . urren.ali ra, ti1n ica, 1)a ratiroid en . Nel ca so dell '1\ . 11011 v'eran o e1.gni .a carico clella tiroi·dc, i11e11l rc a favore dell 'orig i11e i1)0fisaria pre.. e11tava sell a 1ureica i)ticrola, rit ar do ·d ell 'eliminazio11 e dell 'acqua e u11a defi cienza di co ncentrazio·n e. I11oltre c'era ipogli cemia e ql1esta si .n1od ifi c.a,·a 1Je-r azion e· del p.r olan . .Jl l\1axia riLicnc ~·h e 11e] su o caso l 'i11fanli1i ~n-, o fJio. . ·a i1111)ular i al] a 111alaria di cui il ]1Hziente co11linciò a soffrire all 'età di d11e anni e rico rda qu all ro casi di 111alaria 11ernicio. H in cuj Gucrio11 e descri . ., :3c altcrazio11i i1)o fi il• • 11e g raY1. 1

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Già pri111a di 1ui La11ceraux. e De Bo11n e Macciotta ha nno desc ritto ca i di infantilismo 111.a]Drico. L. Sport invernali e malattie polmonari. Fiori (Bollettirio Soc. ili cd. Criirurgica Bre!lciana }çJ38) in o·c casio11e d el Co1J:1 gresso di 1n.c·dicirla sportiva a Cortìna d'.J\n11):.;.zzo, tratta , rie.Ila Stla relazione, di questo i1nportante argo·lner1to. Dopo aYcr IJrc111esso cl1e gli sport in' ernali in niontagn a, date le parti colari condizio11i irL cui si LSvol ~o11 0 (} il i1 un1ero se,mpre cre.5cente di appassio11ati cl1c , .i si dedicano , f!ono ta],rol la ab.b andonati alla io-noranza e al1·e112pjrismo , fì~sa d'elle diretliYe in rap1)orto a caratterist icl1e ~lt erazio 11i dell 'orga11isn10 co1ne nel caso dell e 111alatlic l)Ol1non.ari . Valutc.1 perciò co11 g·iu s ta se,-erità, l 'azior1c ' 1antaggio. a C• s favo revole di un dato . por t in qu.ei soggetti nei q11ali si è potuto dia g11osticare una lesion e o mettere in evid enza t1n ~inl o rn a caratterist ico o· rilev:lre. un ·esito di malatt ia. Dupo \:1 V'3r tratl alo la c1ue~tione. d·el c1in1a <l i n·1onta.g·na co11 le sue caratle·•·istiche inetel'eolC'gich e e geologicl1e si sofferma sulla ' 'alutazione fisio p,a lologica dei va ri s.po1t i11vernali ·e SJ)eci.aln1.ente st1 quell o cle Ilo ci n1ettendo l>en e i1l evidenza le Jlolevoli n1odificazioni , e ripercu. sioni cl1e es o 11a sui vari organi e si~tcn1i . • Polarizza l 'att c11zionc su di u11 co1l1plesso di n ffezioni ch e colpi$co110 \ ari se·g 111enti IJOln1 01Hlri .111a soprattl1lto u ll a t ubf>rrolosi e rela1ivi ,postumi c.011 qu esiti e riso luzioni b·en precise .a nche e so1ìra ttut1 0 C)t1ando l 'argo111 e11to · ~u~sume i)er la st1a in11)o·r ta11za de]] e \1a te l)l'O• • lJO l'ZIO·n l. In siste sul ~~rave l)iericoJo nel qt1ale in corre il g·iova11e sporliYo 11on a co11oscc nza dell e co11dizio_ni del pro1Jrio orga11i ·mo e lJrospetta i11 tu1ta la loro signifi ca1i, a rec:1llà ia al J11cdico cli c al n1alato tre g·randi µrob lc·m i e cioè: 1) g·li esercizi fi. ici. possono a ,-ere del] P l'j percussio11i da11110 e i1ei ogg·ct Li da tubercolo~i lYOlmo11are i gno rata~ 2) può in1pl1n e111entc ded icarsi allo . . port liIJ ex an1111alato di t11berco]osi l)Ol1nonarc? 3) l 'eser cizio fi . . ico a su111e una reale i111porlanza nella l)fO filas. . i a 111 i t11bcrcolare? Ln dj sr11f, ione clJ c scg·ue è int ere. . san le l)Cr i dati, le o ser,-azio11i 1l1a . upr<1 tl11tto l)C r ]o ~..:pir ito critico cl1e in forn1.a og·11 i ques tio11 l). l? inj ~ce la r elazio11e a l'f-<: r111 élndo cl1r è la 111C'd icina ch e de' e a rbil l'r\re lo ~por l a fillr di in1pro11I Jrlo a ~:iusl i crit eri <li Yalulaz ione individuale tJi, ide11do i sogg·r tti in v1ri n·ru1>1 1i ri seco11da dt?l tipo cc.stiLu1 i o 1li ~ti co , della IJOltnz ialilà fi ~ icn r cl ~ ] re ~· in 1 c d egli esercizi. A. P. 1

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« IL P OLlCLI NI CO »

Tubercolosi delle tonsillC'. La sua incidenza e la • • sua or1g1ne.

Numeros.e 1·elazio11i furono fatte sull 'incidenza della t u bercolo~i tonsilla t e da esami in serie di organi oite11uti ·co11 ton sillectomia . Ne\\ l1art, Cob e.11 e van Wi11l\le su 1!00 mal~t i adul ti · di tub·erco losi p-0ln1on are t rovarono tuber colosi tonsillar e n el 48 °fo . Su 10() ton~ille tolte a · person e sane solo l ' l % avevano Jes ioni t ubercola ri . P uò semb rar e s tran o cl1e, con J)er cent.u ale c o,~ì elevata d i ton sille col pite d a tu bercolosi, l::i diagn osi si facc ia i11olto ra ram ente. Questo i spiega col fa tto ch e le lesioni tuber colar i to11silla ri son0 profon.de e non superfi ciali , e s1)esso sono· 111ollo circoscritte tanto ch e nel i11aggior n umero dei ca,s i se n e pu ò fare la diag·r1osi solo coll 'esame istolog·ico. Uno s tud io non solo j ~ to l ogico, ma an ch e clinico fu fa llo da Urba n1 chitsch , ch e trovò l .;. v-ol le la tuber colosi su 100 paia di tor1sill c esa1n i n ute. I n 13 casi su r1ucsti 14: c'erano lesioni tuber colari polmo11ari. Col decrescere della n 1or bilità lJer t uber colo:si i)olmonare ,s on o diminuili a n ch e i casi di tubercolosi tonsillare; così le osservazioni fatte all 'u n iversità di ìvfichig·a n nel 1925 dal W eller davano su 8697 paia di ton sille esaminate un tnt:so del 2,50 °/o di t ubercolosi , m e11tre n·el 1937 l e os ervazio11i d el Magu su 6359 ·paia di to11si)le dav.a 0,44 o/~ <li forn1e tl1bercolari. Secon do il \ ieller la tube rcolosi criptica focale delle ton ~ ille si h a spc ·o nei casi di tu l1ercolosi polmo nare a1JerLa , le forn1e ulcera tive ton sillari i1ei casi di dissolvi1nento massivo di form e foca li crip tich e e la forma diffusa, bilaterale, follicola re di tubercolosi ton ~rillare i1ei ca.- i d i t ubercolo i gen era li zzata con in\ a· ion e della corrente sanguig·n a . Il l \oss.ner disti11gu e la tuber colosi ton sil1~ 1 e in ·esogen a o ])riu1aritt (per inalazione o · ]Jer i11gestion e) e secondaria o endogena (per -Yilt sanguig na o linfatica <:> per l 'espettorato). No,n osta nte I 'appar ente rarità d ell 'infezio.n e t11b·ercola.re ton silla re -pri.m.a ria, è diffusa l 'opir1 io11e ch e le. tons ille rap p re $entino un 'importa11te via d 'ingr esso dei bacilli tubercolari . Nel disastro di Lubecca fu di mostrata la lJen etrazione .attraverso Je tonsille in m aniera speTirD entale. C'è cer tamen te uL1'.associazion e fra tuber colosi ton sillare e tubercolosi dei g·an gli linfatici cervicali. 9. R. Lon g, M. \ r. Scibert e L. M. Gon zalez (1'1ie A rch . of I nterri. l'rl edicin.e, ~pril e l f-39) si sono occupati arnpiamen te del problema ·d ella tubercolosi tonsillare nella pop,o lazione Indiana degli Stati Uniti . Esan1ina ron o 1000 paia di tonsill e di ragazzi e· di a dulti .g iovani. Trov.arono tub·ercolo si to·n sillare in 8i casi . NelJa 1netà dei casi in c ui fu possibile un 'esame radiologico si tl'O\'Ò t11berco]osi polmonare. L. 1

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T E RAPIA

Esperienza clinica con globina-insulina. Nel diab ete è certam ente p referibile u sare u n prodo tto insulinico ch e in vece di rilasciare contir1uan1ente l'ormon e introdotto , ne lil )eri u11a qua ntità n1.a1ggiore dopo i p asti. Quest o, pe.r ch è u~ndo la protami110-zinco-insuli11a, si possono avere fer1om eni i1)oglicemici la n1attina . Ci son o ap1)u n lo dei casi di diab ete in c ui è n ecessario abb a11don ar e per questo l'uso clella prota rnino-zinco-i11sulina e ritornar e alI 'insulina Standard. Un a ltro i n conv·e.n ien te della p rotan1in o-zinco-insulina è quello d elle reazioni locali all 'i11iezion c ch·e a volle son o di i1atura allerg ica m a a volte sono djp,endenti cl.a l fatto ch e 6i i1lietia non una soluzion e ma un a sospen F-ion e.. Si com1)rende q uindi la n ecessità di cercar e a]tr i composti d ell 'insulina ch e possan o ov,·iar e a q uesti incon venienti . Pa rt.icolarmente. p•r o·m ett ente è una combinnzione cli globina-i11sulina e zinco. La su a azion e dura il doppio dell 'in sulina Standard , rna agisce non molto tem po dopo l 'iniezione, il ch e è i1ettamen te in contrasto c:olla protarr1 i n o-zinco -insulina . L . Bauman ( TJle A7neric . Journ. of th e medie . sciences, ottobre 1939) ~i è servito di una 111iscela d i 80 unità di insulina per ogni cc. con .g lobina in p.r oporzion e di 1000 unità d i i11sulina su 38 mg. 1di globina e 3 m g . di zinco (sotto forma di Zn Cl2). l 'lsata come so-· .: pen sion e si porta a pH di 6, 1 m ediante fo sfat o di sod io. In questa preparazion e più d el 9H % dell 'in,&ulina si trova neJ precipitato e n1,eno di 0,5 unità p er cc. n el liquido sopra f'iante. La soluzion e di globina tSi usa con j ) H di 4: . ·Con esperimenti su animali fu acc:ertata l 'inr1 ocu.jtà .d ella globina. Allora fu inietta ta la g'lobina-insulina in 5 individui, in dose di I O unità e si ottenne il minim o di g licemia 4:-6 ore dopo, raiggiungendo glicemia da 60 a 80 111g. N·e i 25 dia betici in cui fu adoperata per circa 2 a nni non si ebbero mai r eazioni cutar• ee e si domina ron o casi di diab ete ch e n on si riusci va a domina re. con pr otamino-zincoi11 sulina. La g lobina-ins.uli11a fu u sat a in bambini e in adulti. La ·d a5e m assima raggiunta è i&tata ·di 145 unità al giorn o. In alcuni casi si son1mi11istrar on o per due a nni , senza inconvenienti, 60 unità al giorno. 1F acendo l 'iniezion e la m attina, prim.a della c:olazio·n e, si è sic:urì di n on anda1·e incontro a fenon1eni ipoL. g1icemici di notte. 1

Il trattamento della sindrome da iperf11nzione cortico-surrenale.

La sindron1.e. da ìperfunzione cortico-surrellale della donna adulta d etta a nch e virilism o -- u1Te.nalic.;o o irsutism o a drena liniro è caratte1izzata dall 'esisten za di un tumor e o di un


f1\NNO XLVI,

l~Ul\I.

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SEZIONE PRATIC,\

ndeno.r11a o cli una iperplasia della cortical e surrenale e nello stesso te1npo dall 'associazione di caratteri .&ess uali secondari n1aschili. Se la sindro111 e è legata alla i)resenza di un tu111ore l 'evoluzione è le11ta, può divenire stazionaria o mi;glior.are tempora11ea1nente. Del CastiJlo E. B .. Finocchietto R., Scl1los6L,e rg T. (La Presse lllédica.le , 25 giug·no 1939) J1a11110 studiali 75 casi di tale si11dro111 c, ma s i li1nitano a 1·icordare 10 osser,·azio11i cli11icl1 e i>arlico1arn1ente in rapt)Qrto aJ tratta1nento . Sci casi furono trattali cl1irurgicamente con la s11rrenalecLomia; 5 sopportarono l 'intervento e. l 'ult·imo morl per una bronco-polmonite. DOJlO 1'01.erazione si notò una gra ,re a tenia e i11 molli casi la caduta dei l)eli; in gene re il Jjtigliora111cnlo non è stalo con ider cYole. Altri tre casi fu10110 tr.attati con l 'opotera})ia a 111ezzo di Prog·ynon 1 B oleo o e il nìi,glior amento è lato e"idente sia obbiettiYa111entc.' c l1e s ubbi et li va m ente; l ' ulti1110 r.aso fu trattat o ·C-On sostanza gonadotro1)a t ancl1'es . . o co11 rist1lLato lusi11gl1i ero. BE~n \ NDI.

MEDICINA SCIENTIFICA Ricerche sperimentali sulla iodoftlia dei leucociti.

F. IIoff e L. Bacl1t11 an 11 (1\ li11. Tl' ocl1ensch r. 22 luglio , 1939) rile va110 cl1e leu cociti conl clLl'llli o ~ tan ze iodofile si tro, ano , oltre che nei fo colai suppurativi , anche nel sang·ue circolante durante malattie infettive, su·J:?purazioni e dono iniezione di diverse so tanze sti11101.a~Li: là sostanza che si colora con lo iodio è probahil111ente g·licoge110 o a lmeno acl e~so affin e. Rice rc l1e sul conig·lio dimostrano cl1e i leuc·ociti iodofili, asse1l ti o quasi .dal sangue in condizioni nor1n.ali , ' 'i compaiono in cruantitc\ lJiù o 11teno :grande do1)0 iniezioni di sostanze ))altericl1e. l)er lo più si tratta di granuloc i1 i, ma anch e i linfociti e. i monociti possono co11t enere sostanze iodofile. L'iniezion e endove11osa di Pyrifer (batteri a 11atog·eni ucci i del grtI])pO coli) provoca nel coniglio, dopo trallsitoria le ucopenia, u11a l eucocitosi fino a l~.. 000 e un aumento dei iodofili. fino al 40 %. Non "''i è i)arallelisn10 tra l eucocito~i e iodofi.li~, ques t ' ultima i osserva già durante la fase in1ziale leucopenica: i leucociti iodofili i1on pro' 'encrono quindi dal midollo n1a si forma110 nel t>sangue stesso. Vi è un ra1)porto evidente tra la dose di pyrifer i11iettata e la entità della iodofilia. Ancl1e nell'uo1no la iniezione di py1·if€r pro·voca la con1parsa di leucociti iodofiJi riel san g·u e : an cl1e nei tron1bociti si V€·dono ~ostanze colorabili co11 lo iodio. Una spicca ta l eucocitof'i si ottiene in &eguito a stimolazion e 1tervoso-centrale, riempiendo di aria· i ventricoli cerebrali: in tali condizioni non aumentano affatto i leucociti iodofili. La iodofilia dei leu·c ociti è quindi Indi-pendente dalla le11cc>citosi: essa è una reazione della cellul a n quelle sostanze batterich e che per altro rnec1

2210

canismo determinano conte111poraneamcnte un aumento dei leucociti. In . ., eguito all 'azione di sostanze batte-ricl1e i l eucociti iodofili si posso110 formare sia nei foc olai suppurativi, che nel midollo, che nel sangue circolante. L 'azione d el fattore batterico-infettivo non è indi&pensabile : in un ca~ di coma diabetico con 44.000 g·lobuli hianchi , si trovò il 40 % cli i odo fili . P.

MEDICINA

COLONIALE

S11lla glossite epidemica dei Senegalesi. R. Carpino ne La Ri1io s.ceniza 1\1 edica (3 1 ltgos to 193~) dcscri ve ed illu stra quattro casi, apparsi nell 'I sola di Stampalia e da lui osservati nell 'ospedale di Rodi, di una forma di glossite i cui caratteri possono raggrupparsi in tre sta<l,i: 1) il dorso d ella lingua a1)pare coperto di una J)atina biancastra , spessa; 2) il dorso si deterge della patina e si ha ipertrofia cleJle papille. con ispessimento della mucosa lir1gu.ale; 3) app·a iono 11umerose e profonde solcature dirette in 1utti i sen·s i con aumento marcato del solco rrtedia110. La malattia evo] ve. in .g en,ere senza con1pro111issione ·dello s talo g·en·erale e d egli altri org-aJ1 i. Gli an1malati acc usa110 bruciore vivo al1:éq)~Ce d ella ling·ua. La malattia ha carattere slugionale: autunno-inver110. L ' A. esclude nell 'ctiologia: la carenza vitaminica, fattori locali -co.rne ad es. l 'acqua , tur])e del rican1bio, af~ezioni a carico d ell 'appar ato gastro-enterico. Negative le ricer che parassilarie; gli slrisci 11anno m esiso in rilie,'o t1n.a strana n1odificazio11 e d e11e cellule epite liali profonde. L 'A. conclud e osservando cl1e tale forma di g·lossito, per i suoi ca rat teri s tagionali e clinici, si Tia c:costa alla g·lollite CJ}idc1r1ica dei 6e lLeg·alesi. ·s. F. 1

VARIA Microfachia e brachidattilia. O. l\iarcl1esani l1a pre ·er1tato a lla Società 111edica di l\.funster i. ,;v, ( lflin. ll' ocliens., 19 ngosto 1939) un caso di lente sferi\a con g·e1. ita .ed erediLaria, cl1e prcsenta,•a altresì l 'a n omalia <li costituzione della brachid a ttilia , ch e i è tTovata an1eihe i11 a ltri ca i di alt.r e famig li e, connessa con la lente s feri ca. Ne]la brac11idatlilia, le dita hanno t1na forn1a del tutt o r1ormale, soltanto sono a. sai brevi ; la n1uscola L11 ra ·è v1gorosa , i ·cu cinetti adi1)osi molto accentuali. Vi deve essere un 'int crdi1)en·denza gc11etico-ereditaria fra essa e ]a lente ste1·ica , co111e esiste fra ec topia d ella lente ed aracno. <laLtilia. Tali osservazioni hanno in1 portanza per la giusta interpetrazione d ei rapporti 1'ra distur})i d eJJo svjJupl-'O i11 gen eral e e le n1odifica2i:: > 11 i del cris taJ lin o in diper1den za di una n1ala Il ia "is tcr11ica co11d izionata genc lican1enlt"'. 1

fil


2214

u IL POLICII~ICO

LA PAOINA DELLO SPECIALISTA

APPUNTI DI TERAPIA DERMATOLOGICA Idrosadenite.

Ricordi cli11ici. - . _!\.se essi del 'Cavo ascel l are, ch e si sviluppano dalle gl1iandole &udori1)ar c. Si presenLa no com e ·d ei rilievi della g r a11 dezza di una nocciuola d olenti dapprima duri e· poi ram111olli Li. La cule i arros~ e i ro1J1pe lascia ndo uscire del l) US. So110 prodotte .d a -g er m i piogieni, e talvolta recidivano co11 g1:a11dc facilità. T eraipia esterria. - Sicco111e la idrosad eni te ~ i &vilu}ipa p'er solito n ei cavi ·ascellnri affetti da intertrigin e o da iperidrosi o da ecz.e matici è n.eces. ario per p·r ima co a di rivol ger e l'a ttenzion e alla -pulizia d ella parte per impedire la diffu ion e d elle idrosad e11iti. Quindi r asatura d·ei peli ed accurata pulizia n1ediante frizioni d'i spirito sapo·n ato , alcool io dato ed ev·entualrrtente .applicazioni di ·po1l1ale disinfe ttanti al rr1 er curio per rendere con Ljnua la èlis in fezion e e ])iÙ p·rofo11da : 1

1

Pr. Ossido giallo d i m er curio Resorcina . . Acido salicilico Vaselina . . . . . . . . . Lanolina . . . . . . . . .

gr. .g r. gr. gr. gr.

5 2 3 60 40

La applicazione a p e r111nne11za di que le po111at e ritengo a& olu tan1ente 11ecessaria per in1p edire la propagazione di .al tri .germi , ,irulenl.i ch e u~citi dagli asoessi , o })e r r ott.ura sponta1iea o per incisione , possono produrre d elle l<)c.:il izzazioni. 1F ò1matasi u11a idrosad enite difficiln1ente essa regredisce ; ·è pertanto n ecessario di farl a ran1111ollire al più p r esto p ossibile m edia nte aprplicazio11i calde locali , ed .appena matura e ram1nollita in ciderl a. T erapia interria.. - Non vi è Cllra in.terna di si(,u ,r a efficacia. T e11tare i vaccini, t entare i 1;1eparati a baso ùi 8Lagno, ed an ch e i sulfa 1Tii dici . 1

Erisipeloide.

Ricordi cliriici. -

Rossor e d ella c11te netta1 nente delin1itat o con tendenza a l colore blua~tro al centro. Lo sì osserva per solito sulla r11te d ell e .n1.ani intorno a d una piccola ferita. Non ,ri è febb·r e. L 'erisi1Jel oide è prodo_tta dal 111a l ro .. sino d ci 111aiali. Terapìa. - E d.erm.atosi cl1e ha t enden za a d esau rir ~ i da .se s t·,e ssa . ~,are i1npacchi con sol uzioni astrin·g·en ti (acqua ' 'egeto n1in erale) o·plJ.UrQ co11 sen11)lice soluzione b orica od ancl1c se si v11ol e co11 alcool. Si l)O~so110 anche aiJplicar e clell e 1)0111at.c all 'acid o borico od all 'ittiolo.

Milio.

Rie or cl i _cli11.i ci. -

»

1,eropia. -

L 'ur1ica cur<.l e fficace è la ell1ucleaz io11c d elle piccole cist.i m ediante un 1)iccoliss.in10 cu cchiaio Lag lie11le, od anche co11 la lJunta di un coltellino. Si possono anche di~ l1 ..ugger 0 co.n il gal Yano cauterio o m e1g]io con 1,l ele ltrocoagulazior1 e. Hicorid:a rsi semp•r e che i tratta di d ermatosi estetich e; l 'inter·yen1 o .. ia cauto l)er r1on produrre con la Cllra qualcosa di pegigio d elle cis Li stes.5e, le quali qua11clo :-ono pocl1c non delt1rpano affatto.

Varicella.

Ricordi cli 11ici. -

Spesso s i i)rc.se11ta110 a l cl<:'rn1atologo ban1bini a ffetti da varicella , p€rcl1 è scar $e le 1n,a nife tazioni gen er a li ed apl"ariscenti le ct1tan cc. Le quali consistono i11 et u zioni di })Ìccoli clen1enti , sparsi su tutt a Ji't cute d el tronco, cos tituiti 1da un .a~o111c robso talYol la un po ' ril evato con u11a ,·e. 1:icoli1na al ce11tro. Queste vescicoline -poisso110 di,rentar e l)Ufl1lente ecl in rari casi dar lu ogo a n ecrosi. T era.pia e.sterna. - T en er e 1)ulita e di... i11f t l ta la la p elle m edia11t c frizioni al coolicl1e : Pr. .Alcool etilico . . . . _ . . gr. 100 Glicerina . . . . . . . . . . 11 10 Acid·o salicilico . . . . . . » 1

e c1t1 i11'd i cos1)ar ger e abbond ante111ente cl1elle po l,·eri Pr. Talco veneto. Ossido di zinco

T e,ra17Jia i11te.rna. gli ar e l e condizio11i ' orine, ccc.).

. ana gr. 60

Riposo a l etto; sor,'egen erali (temper atura ,

Ulcera acuta della vulva. Rico rdi c·linici. - Sulla vul,·a s1)ecial111 enle d ell e giovani donn e1 ver.gini, si YilU})pano, t ccompag n a to da febbre con bTiYidi e dolori urenti , dello vaste ulcerazioni di color g rigio g jaJla "' tro, rico1,erte .da una m e1nbran.a lÌ])O djfLerico. La febbre, in ge11ere, dura poco e le ulcerazioni guariscono in poch e settimane. Que.sta ulcera è causata dal bacillus crasst1s . Te1J•a.pia es,t erna. - D et erger e la vulva, di ~infettn re e cal111are co11 im1 >aic:chi. A tal fin e tare abbondanti l avaggi con soluzione di ))e l'1na n gan a lo di l)Otassio a] 0,25 J)er 111ille o nteglio , qua11do sia J)Ossibile, fare se111ic u pi rtildi con la s tess:i soluzione, quin·di in11)acc]1j ro11 so•l uz.io,n e all 'u11 0 ·per nlille di arido salicilico i11 acqua, o cl ancl1e di linin1e.n to ol eoC<t le areo. Quand o la infianln1azionc tende a ca l rl1ar~i fa re se.n11) re di i11fe.zioni ecl ap])lic.ar e, in., ece d egli i111paccl1i 11na J)On1nta al BHl$a1n o del P erù: Pr. BalBamo del Perù . . . . . gr. 10 1

1

re

1

. . . . . 20 Ossido di zinco . .vaselina. . . . . _ . _ . ana gr. 50 Lanolina l)

80 110 delle tri c.cole cisti epidern1 icl1e l e quali com:paiono r~ci: solit o s ulla Cl1 le della fa cr in. Si ·p resen I'1 110 ~ot t o forma cl i 1)iccoli punticini bianca~ tri, talvolta pia11 i , Ia l\'Olta en1isfcrici de] la granclezza di una tt-- ta di spillo . 1

1

'

T e1~0Jpia. zion e l~.er

l)jridina.

T entar e somn·t,j11i1stra})occa di preparati s ulfan1 idi ci ron Prof. Pier Angelo MEINERI Direttore Ospedale S. Gallicano. intc11•11a. -


(..\~NO XL , -1,

N Ul\I.

5l]

SEZIO:\ E

PRATI C.\

2217

N E L L A · V I ~f A. PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La collaborazione degli Istituti privati di cura nell'assistenza sanitaria. I\1olto op.portur1am e11te il prof. G. Arnoll c (Le; Cas,e di cura, luglio· 1939) ricl1iar11a l 'a lle11zione sul contrib uto cìte gli Isli tuti 1)ri,ra li cli cura po&son o })Orlare .a ll'.assi tenza sa11i laria g·en erale. La F ederazio·n e di tali I tituti i1e conla 11'1 0 associali, con una media cl i ù0.000 ricovèraLi. [l per sonale 111cdi co a ·ce11(le ia 3950, fra c ui 11tolli .ap1)r ezzaLi Clinici J' Pri111.aJ·i o pedalieri. Il i)e r onal1e ubialterno supera lo 20.000 per ... one; il ca1)ilalc im1)ie- . gato su1)era il n1iliardo. I i)rogrcs_ i d ell 'n ·~ i­ t-len za n1edica e cl1irurgica, da un lato, e Ja lJ eCe.51.$ità di 111ante11ersi ad un li,·ello cJc,nio J>er co1npren srbili ragioni di g·ara 11an110 1)i11lc; que ti Is.tituli a noLe\'Oli spe e JJer le loro i11stallazioni ed i] loro 1rreda111ento. 111 a l( u11i can1pi, b·isog·r1a riconoscerlo, essi son o :-;!ali dei veri pio nieri , 1c.ume per l 'assi tenzn <IJ ititub ercoJare, lJor la qu ale i . a natori i;r iYuLi har1110 preceduL0 di dece11ni quelli 5ta1ali e sono senlJJl'e fiorenti . Sarebbe b·en e cl1c l 'aL Li,·iLà di qt1csti I t iLuti " eni5se ti ti l izza La :incl1c per l 'as i te11za J; U])1 lica, n el 0r1so d i inlegra r e c1uella o i)cdaliera e quella n1uLu alistica. "Cn b e11e J1er il liubblico, ch e avrebl1e i11ag·giori rlisµo11 i biliLà di servizi diag·110 tici e c urlt i' i, u11 b e11e J>Cr ,ali l tiluli , te.- si che n1edia n te' contratti j orfaita.ri 1)o t.r ebbero a ... _icurar ... i t111 cespite . sicuro . Nessu 11a co.ncorren z.a l)Ot reJ1b er o· ese re ilare 0'1i Is.Lituti privati di fro11t e all 'o -JJe(lalc, co11 1pien.do :1nzi un ' azio11e fiancl1 eggia1rire cd ill l e.g ratrice. :Pi g·ran·dc utilità po,s. 0110 inoltre riuscire g·li IstiLuLi iJ1·i, a1.i ·di cur a i)er Casse l\if utue, sia i)er gli sco•p i diag11os.lici ( j) . e . : €sami co,mple ·i cl1e csig,ou o il rico,·ero cl cJ J11alalo) che jJer qu-elli c1uratiYi. . Non è n1,a le ten or pre ·e11tc cl1c, pec1al111ente agli Stati u niti ed in In g·l1ilt erra , l 'o... J>edale i~ ri vato, sia es~o ~o lent1l o e 111a~t e11uto dalla b e11cf.iiccn za s1Jontan ea .o ge tito lon1c u11 '.azic11da ba assunto gra11de i1111)or' . tanza i1cll 'assistenza sanitaria e si n1anL1enc a·d un livello molto ,elevato, quale ·i i1·uò a11clie desumeTe scorrendo le gr a11cli rivi te os1>ed.aliere, quali Hosp ila]s, M~dern ~o spita ~ , lJ o piLal I)r ogress, ecc. Anch e i n .quei pac. 1 ~ s i .au spica u11.a collaborazione falt1v.a co11 g·l1 <d I ri Enti . E'ridcnLcn1 enLe, la questio11e \'a l ra Ltata sott r. vari a pe tti, fra cui è di .gr~11?fl i~1 1)o rta11 za quello ccono111ico e \ 7a def111ila in n1oclo p:reciso 1con u n 'ada l La l egisla~~onc icl1e }J\re : cisi le .:lLLribuzioni, i do,'er L (11on e ... clu::-1 quelli i1el ca1111)0 . i11darale), e~c. Si potrà. co~l r::sicurarc una l)iù larga ass1st e1\za san1lar1a 1

1

1

1

,

<:1lla

IJOI)Olazion e e si porterà u 11 contributo . Jier r i olvere l 'annosa e ..:i:}i110 a questione del* i ·<1$ isLe11za sanitaria s_pecic.t l.n1en Le osped.aliera alle classi 111cdie cl1e, so llo La lc punto di 'i~ la, . ono le 111eno favorit e.. Non è qui certa111e11Le il luog·o- di entrar e in pa rLicolari, ch e va11no discu .. i lar1ga1n·ente e ])OI1'deratan1ente; n1a e.r a oJJportuno far co110sc ere. questa tendenza di cui si è fatlo eco il cit1to· Autor e, cl1e può riusci re ' 'antagg·iosa i 1el j)rcdis1)orre un.a for111a di a si-;te11za to-· I al ila ria della popolazione i1ost ra. A. ~'ILIPPINI. 1

CONCORSI. Posti vacanti. CHIETI. R. Prefet lu r ci. - Ass . Sez . m ed. -n1icrogr af. Lab. 1)rOY. Igie11e e profilass1. Titoli ed esan1i. Eià l in1. 32 a. s.e.l. ; ·senza limili per g·li ass. t111iversi lari di ru-0·l o e per gli adde lli a Uff. di l gie11e. E len co tiloli in 7 esemplari ; tiloli scie11t . i 11 5 copie. Stip. an. 11.000, 4 quadrienni di 1000, . . a. 1500, p artecipaz. pr0Yc11Li. Scad . or e 12 dcl 30 ge11n. 1940. CosENzA. R. Prefettura. Ass. Sez. medico1nicr. Lab. Prov. Ig. e PTofilassi. S lip . a. 9500, con 3 aumen ti 4-en11ali (li 600, 700, 800. Scad. 29 fe})br. 1940. GEl'iOVA. Spedali Civili. _i\.iu lo specialista in radiologia e t erapia fisica; JJroroga al 29 dic.; posso110 essere ammessi anch e i sanitari n-0n ii1 pos._ esso d el diploma di speci alizzazion e o t i toli equipollenti. L A ,SPEZIA. Ospedal~ civ il e T' iltorio Erna.nu•ele TI . - Fino alle ore dodici d el .31 .g·ennaio 1940-XVIII, è aperlo con corso per i)rimario sp ecialist a cli of1al111oialria. Chied ere copia avviso alla segr eteria clcll 'Osp·e dale. I l Presiden.l'e : Avv. G. VIGLIONE. l\!IESTRE

(Vene.zia). Ospedale Civile U1nberto I. .

- Due !)Osti di assistente medjco chirurgo; stip. J_,. 5400·, indenn. annua L. 1500; g u ardie . L. . 20; , comp art ecipaz. 'fassa L. 50,20. Asst1nz. ser v1z10 enlro 30 g·g. Scad. ore 18 del 31 dic. PEsAno. URBINO. R. Prefettura. - Direttore del clisp en sario antiYenereo n1u nicj1)ale; scad. or e 12, 1 genn. 191:0. RiYolgcrsi all 'Ufficio sanit. proY. della R. ~refe ttura. PoRTOFERRAio

Erri. III . -

(Livo r110) .

Civico

Ospedale T'ill.

Chirurgo pritnario direttore ; concorso per titoli scadente il 23 genn. 1940; s tip. lire 18.000 e 10 bie11ni ven tesimo; c. v. Età limite 45 a . Ass unz. serv. e ntro 30 gg. R1volgcrsi alla Segre teria comunale . SoNninro. Coinsor zioi Provinciale A n.titubercolar e. - Co ncor so , per titoli . ecl esami , a l\,f odi co Aiuto clcl Co11 -orzio Prov. Antitubercolare di Sondrio. l~ lù massin1a anni 40, salvo eccezioni di legge. Slipendio annuo L. 8336, con 6 aumenti quadric11nali di L. 833. Per serYizio alliYo L. 20 4. Scad enza ore dodici del 28 febbraio 1940-X\' III. P er . chi arimenti riYolger i alla Segreteria dcl Con sorzio ProY. Antitubercol ar e d i ondrio. · · Il Preside11te: B. CREDARO.


22ì8

cc IL

POLICLJNLCO »

NOTIZIE DIVERSE Società, congressi e convegni. ·

L 'assemblea dell 'Associazione internazionale di cosmobiologia, ch e era stata convocata per il 9 e il 10 se ttembre a Roma, non si è potuta tc11ere a causa della situazione politica; m·a il Consiglio dire ttivo dell 'Associazione invita i si11goli ·Comilat1 nazionali a riunirsi ed a trasme tt er e all 'ufficio di segreteria i risultati delle loro d eliberazioni e gli atli dei laYori. Si pregano i soci di con1un.ica r e all'ufficio i ca1nbiamenti d 'indirizzo. ,S egretario generale ·è il dolt. Fa1Jre, rue erdi 24, Nizza. La (( Revue de. Cosmobiologie », organo d ell 'associazione, co11tinuerà ad e·ssere }Jubplica la.

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La cc Società inedie-a del Litorale rviedi terra11eo », d eferendo alle raccomandazio11i del Gover110 fran.c ese, con Linl1a la propria attività . Pertanto i membri sono pregati di t enersi in rapporto con la segr e teria (rue ' ' erdi 24, Nizza). La Società ha dovuto rimanda r e l 'Assemblea gen erale ind etta per novembre. Anch e i Congressi ai quali la Società aYeva assicurato la propria partecipazione, son o stati rimandati: in particolare il 3° Congresso del ~an.ciullo al mare e in montagna , cl1e doYeva tener si 11elle stazioni climatiche e t ermali delle Alpi, e il 2~ Congresso di microbiologia, che doveva es e re or ganizzato a Roma. Viene anche rima11dato il consueto Yiaggio m edico natalizio sulla Costa Azzurra; m ia si spera di poter effettuare un viaggio per la Pasqua del 1940. Gli a ti tori di r elazioni, conferenze ecc., all 'ordine del giorno dei congressi, · sono pregati di co11tinùare se possono· e di renderne i loro lavori eclotla la segreteria, che farà quanto le sarà pos·s jhile p er assicurare la vita clella Società.

Notizie sanitarie di guerra. I periodici medici tedeschi pubblica110 larga111ente conlribuli scientifici e t ecnici sulla medic i11a di guerra; i11vece sono riservati nelle notizie cli guerra . . Ir1 Francja i direlt-Ori di periodici di inedicina dovranno sottoporre i testi da pubblicare al SerYizio di controllo d el « Commissariato generale <.lell 'infor111azione » Il prof. L. Daulreba11cle, dell 'Università di Liegi, ha pubblicato, n.ella cc Pre·sse ?vlédicale » una eric di articoli sui gas di combattiment~, ricl1ies li dalla redazione; il primo di tali articoli è s tato parzialmente cen·surato. . I11 Fra11cia un decreto disciplina il commercio d ell 'oro; pertanto i dentisti devono avanzare do111anda per l 'acquis to dell 'oro e &Jbordinarla al1·aulorizzazio11e della Banca di Francia. La Confcderazio11e dei sindacati medici fran cesi continua a funzionare a Parigi, dove ha sede · un ufficio per111a11en le (boulcvard de la Tour-Maubourg 60), che comprende la segreteria, la redazion e d ell 'org1ano della Confederazione « Medecin d e France» (or a in formato ridotto), l 'uffi cio di collocame11to e l'amministrazione. Dagli o·s1)e(lt.lli di Nancy sono stati evac u ati 1500 n1alati n egli o·spedali di Bordeaux. l\;folti 111cùici rifugiati in Inghilterra sono stati invitali a sostiluire i loro collegl1i, chiamali so l lo le armi . Il n1aragià cli Gondell, che è dottore in 111edicina, ha r11andato al vicerè d elle Indie 7500 sterline (750.000 lire it ciroa) per le famiglie delle Yilli111e d el « Royal Oak >> . « Bru·.celJ c ~ -i\ifédical

A Buenos Aires i è svolt.o, dal 15 al 18 nove1nbre, il 2° Congresso di kinesiologia , organiz~ za to d all 'Ass-0ciazione medica di kinesiolog ia. Alla seduta inaugurale Yenne reso omaggio alla m emoria di Peter Henry Ling , con siderato com<· il fondatore della mod.erna kinesiterapia. I lavor i furono divisi in tre sezioni: educ.azione fi sica , ki11esilerapia, medicina dello sport. Dal 21 al 24 novembre si è sYolto a Memphis GS.U.d'A.) il 350. Congresso annuale della Società americana di medicina tropicale; al t empo stesso hanno avu lo luogo le riunioni dell 'Accademia a1nericana cli i11edicina tropicale e d el ·C omitato nazionale d ella malaria.

Un campo di profughi

i11

lngl1ilterrn.

A Ricl1boroug·ht è stato organizzato :un campo di con~en.trazion e di ebrei profughi, dalla « J e\Yish Lads 'Brigade ». Esso con1prende più dj 2000 per sone, tra cui un 'ottantina di medici, dei quali tre solla11to hanno diplomi brilannici che li autorizzano ad esercitare regolarmente. Molli rjfugiati guadagnavano, in patria, somme enormi; ora" ricevono solo 6 pence e 12 sigarette alla e llimana . Il vilto viene distribuito in tre turni , -\11 refettorio. Eppure cond_icono vita lie ta e ·sana; 1ulto è pulito. el r eparto d ei malati si è riusciti ad aYere gli s trumentari più recenli , compreso 1·e1ettrocardiografo, e l 'assislenza è d elle pit'1 co111plete. (Dal « Lancet », 25 noYeml)re 193g) 1

mantien e il suo tipo normale, malgrado le difficoltà che O·g gi s'i11cor1tra110 n ella pubblicazione dei periodici scientifici. Es·so è ricco di notizie di guerra (alle qual i al ti11giamo con frequenza). >>

Un po' do,runque. Su invito della 11oslra SoYrana Lord DaV\·son of Pcnn 11a desig11ato il dolt. G. A. Borthwech, is11c1I ore m edico degli osp eòal i di Lonrl1 a a va11ire in Italia, per studiare la cura dell'encefalite letargica . Il medico co11dotto di Tivoli dott. A. cle Angclis, ha com1)iuto il cinquantesimo anno dì pr0fe·ssio11 e. Al Congresso I11ternazionale tent1tosi a Chicago , dalla « Inlersla te postgraduate rviedical Association )), il prof. 1\1omigliano, dell 'Istituto Ter aJ)Culico cli Roma , è .s tato i11viato quale r elatore. Nell'Ospedale Teodoro AlYarez di Buenos Aire·.s il 19 ottobre fu ufficia11nente inaugurato •Jn <'Onsultorio pei re..imatismi , il quale funzionava g ià da t e1npo. La ducl1essa Lidia cli Pis toia l1a visitato l 'Ospcrlale 1nililare di 'l'orino. Il 12 dicen1bre, all 'l slil'uto cc Regina Elena » per lo sludio e la terapia dei tumori , in Roma, è staio com111cn1ora lo il prof. A. Busi, dal suo allievo prof. U. Nuvoli; han110 anche P.arlat~ S. E. 1'1essca ecl i se11a lori Perez e R. Bast1anell1.


[ANNO XLVI, NUl\I. 51]

SEZIONE PRATICA

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ARISTIDE

BUSI

Con la inorte del se11. l)r of. Aristide Bu·.3i, avvenuta repentin am ente n ell a sua villa in. Grottaferrata (Ron1a), il mattino del 30 otlobre scor so, l 'UniYersità italian a 11a perduto un grande l\1ae.s lro, la Radiologia i11ondiale uno dei più entusias ti e fattivi pio11ieri. 'lVIa l)er noi, radiologi d 'Italia, e massime per quelli che epbero la ven Lurn <li essergli accanto i1 el tormentoso cammino e cli infervorarsi al calore della sua inesa·ùribilc vcnil di OS'~C'rvatore, di clivi11a tore di fatti nuovi, dj st ,1d1oso instancabile dell'an1malato e, soprattull0, di apostolo di un 'id ea e di un metodo, ch e sor10 destinati a rimanere, di richiamo ai sordi , rli biasimo spieta to Yer so gli er etici della nuoYa c~1f.cifJlj.11a : per n oi, che abbiamo vissuto della su a inti1nità, ch e a})})ia1no ripetutamente seduto al suo desco nella sua casa popolata di bimbi (i ·suoi do11pri1,1a, i figli dei figli di poi) ed ab.biarno 5e nt1lo ta su a parola calda e suasiva, evocali ice cl 'imagini e di con cet li , passare indiffer entemente dalla discu &sione o dal ricordo del caso clinico o del problema scientifico all'evocazione di una lirica oraziana; per noi questa perdita significa una parte della nostra vita migliore ch e se n 'è andata per sen1pre, è un ciclo della Radiologia italiana ch e si è irrimediabilmente chiuso. Ma 11on si è cl1iuso il suo ammaestramento, poichè anche al di là della tomba Egli continua ad ammonire, e l 'Istituto dell 'Uni,rer sità di Roma rimane come t es timone indistrultipile della gr andiosità Yeran1e11 le r o111ana del ·suo am111aestran1enlo. Com 'Egli soleYa proclamare non essere ·ùna « specialità n la Radiologia, ben sì una << disciplina n, così Egli er a l 'opposto di uno « speciali sta n, e cioè una m ente « uni, er sale »; universalità , che gli proveniva clal carattere spiccatamen1 e umanistico del suo ingegno e della sua cultura , <lalla soli<l ità degli ·studi, dal valore dei suoi Maestri; e ciò, per quanto Egli, n ella disciplina r adiologica, come accade di tutti i pionieri, sia stato fondamentalmente un autodidatta. Nato in Bologna il 21 luglio 187 4, vi compì gli s tudi secondari e qùelli superiori, laureandosi in l\'ledicina e Chirurgia nel 1900. Fu quindi per tre anni assisten le pediatra nell 'Ospizio Esposti della sua città e quindi, per il trienno su cces·sivo, aiuto n ella prima Sezione Medica dell 'Ospedale Maggiore, con Git1seppe Dagnini . Nel 1906 si r ecò a Trieste, n ell 'Ospitale Civil e, da Massimiliano Gortan (spentosi un anno a<ldietro n1arlire della n os lra disciplina), per appren ' i fond am enti della Radiologia m edica e, dervi l'anno successivo, a Vienna, n egli Istitu li Radiologici diretti da Guido Holzkn echt e da Roberto Kienbock. Nell 'aprile del 1907 già -dirigeva il Gabinel lo Radioloo-ico dell 'Q·~pedale ~1aggiore di Bologna, i1el quale YeniYa confer111ato nel 1909, col titolo 1

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cli Primario; e di là iniziò la grande battaglia per l 'affe:rmazione della nuova disciplina. Augusto ~1urri lo volle nel 1911 ·Direttore del Gabinetto di Rontgenologia della s·Ja clinica; posto che, insieme con quello dell 'Ospedale ~{ag­ gio·r e, Egli tenne fino al 1915, n el quale anno, dové optare tra i due uffici e scelse allora il vecchio primarialo. La sua ·c arriera didattica s'iniziò n ell 'anno accademico 1911-1912, quand 'egli, non ancora docente, ebbe dalla Facoltà Medica di Bologna l 'incarico di tenere cor si di letlure sulle applicazioni dci raggi X nella diagnosi e cura delle n1alattie. Nel 1913, ad iniziativa di Aristide Busi e Vittorio Maraglia110, n asce la Società Italian a di Radiologia i\iiedica e se n e tiene l 'anno ste·sso in ì\1ilano il primo Congresso, in cui Busi dà un primo saggio della sua maturità, con la relazione sull 'indagine radiologica del cranio e viene nominato primo Presidente della Società stessa. Nel 1915 con seguiva per titoli la libera docenza in Elettroterapia e Radiologia ed, entrata an ch e l'Italia n ella grande guerra, fu Maggiore Medico, direttore del Gabinetto Radiologico clell 'O·spedale Militare Gozzadini in .Bologna. Fu su ccessivamente Consulente e po·i Vice-pre·sident e della Co1nmissione per l 'allestimento delle An1bulanze Chirurgiche d 'armata , n on chè Direttore (lei servizi radiologici del Corpo d 'Armata di Bo1ogna, e tenne in quel periodo una serie inemorabile di Cor si di Radiol ogi a di Guerra, per studenti e medici 111ilitari, nei quali si for111ò un nucleo di allievi, che oggi ten gon o posti di pri1no piano. Cessala la guerra, Egli, dopo aYer r aggiunto .i l g rado di Tener1te COlonnello Medico per merilo c-ccezionale, iniziò la carriera accademica co·m e ])ro.fessore incarica lo di Elettroterapia e Radiolog·ia Medica, n ella R. Università di Bologna, con l 'unno scolastico 1919-1920; l'in carico gli fu rin11ovato poi di anno in anno, fino al 1923-2·4, in C'Ui il ti1olo dell 'in segnam ento si modificò in quello di Radiologia Medica. Frattanto, n~l 1919, il Bùsi aYcYa fondato il · Gruppo dei Radiologi En1iliani e Limitrofi, dando inizio a quella mirabile form a di attività e di propaganda scientifica, ch e son o i raduni regio11ali : una manifestazione che reca e recherà per l ·avvenire l 'impron la della in stancabile attività creatrice di Lui. È ques Lo il periodo della sua preparazione alla C.altedra , in cui compila quel suo Trattato di 'l'ecnica e Diagn ostica lladiologica delle affezioni cl1irurg iche, che è da reputare tra i primissimi e cioè tra i più completi e, sopraLlul lo, più originali testi di r adiologia diagnostica pubblica li n e] l11ondo intero. Nel 1924 Yenuto inattesam ent e a morte il Ghi' larducci, primo Titolare deìla Cattedra di Elettroterapia e Radiologia nell 'aleneo romano, quel. . la Facolt à apriYa un nuoYo concorso, 1e cui Y1cende portaro110 il Bu i al J)OSlo Yacan lc dapprin1a . . ~


2220

<< lL POLI CLI N I CO

quaJe }) rofessore 11011 s lapile e })O j , n el 1928, pro111os o ttl r a n go di professore s taJ)iJe. l\el 1929 di Ye n i ,.a Preside d ella Facoltà l\Iedica clell 'Urbe, lc11endo poi l 'allo pos to fi110 a l 1935. In Jlo1na ebbe can11Jo cli di1n oslrare le sue ca11aci là di organizzatore: n el 1930, quarlclo ebbe J 'jncarico cli. allestire e d a re 0rcl inan1cn1o all 'Is litulo· Rad iologico n ell ' OsIJc-rlale de l Lit torio , coi titol o cli Co11·s·a lente }Jer l a Radiolog ia cl eg·li O pe<lali r iuni li d i Ro111a; infi11e 11el 1935; quan do cli e lc v ila al s11per bo Ist itu t o Rad iologico dcll 'UnjYCrsi là o cl cl Policli11ico di Ro111a, cl1e forn1a un Ya11lo dell 'i11 tera Radiolog ia it ali.aria. All 'ap ice clella ua caTriera scientifica, mc111])rO· or111ai di nun1e rose società ed accacl emie cientificl1e i laliane e s tr anier e, aYeYa rice\ u lo nel g iugno scorso il somn10 rico11osci111 e11 lo clal Duce, e11e I 'aveva propos to p er il l a liclaYio ; e qucs lo fu l ' ttllima g ra11de g ioia <lella ~ t1a 1raYo glia ln e iI e11za, Lulla clalo allo studio, all 'i11scgna111en lo, alla fa111ig lia. La su a prod·Jzione scientifica è ricca e Yaria e n1al si i)res ta per una r apida rassegna. Debbo110 es.ser e particolarmente segnal a t i i suoi l avori di anatomia radiol ogica, qt1elli st1ll 'appar alo urinar jo, s ulla tuber colosi polmona r e e 1)ar licolarme11lc quelli st1ll 'ap·p arato diger ent e; 11el quale ulli1110 can1po può b en dirsi aver Egli fo11dalo1 un 1net.odo italiano p er l 'indag ine racliologica dell 'apJ)aralo medesimo, i cui r ist1ll a li ·sono con segnati , ollre ch e in pregeYoli 1ne1norje, soprattutto n el g ià cilalo 'Trallalo, che n on i11anca più oggi in 11c s·Jna biblioteca, sia del racliologo ch e del med ico di ogni altra branca , 11 el 11os lro f)acse. ~Ia n é l '01)era s tampata, i1è il su o c urriculum, l roppo rap id1amen le accenna lo })r ima , valgono · a qualificare i11lerainenle que ·t a gi ganlcsca fi gura di Uomo e d i ~faes Lro. Per clii l o conobbe, og11i cvocazio11e sarebbe pallida e, cl 'allro canlo, super, fl t1a . Per chi no11 Lo conobbe i1er sonalmen le, val ga la con s la lazio11e, cl1e i 11 og·ni a11g0Jo d 'Italia ed ~1 t cl1e nl di là dei confini, Yi so110 g i0Ya11i e 11on pi-L1 g iovani cl1e ·si dicono e sono Suoi Allie1

»

: AN~O

XL \ 'I ,

i\Uì\I.

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,.i e ch e ancl1e coloro, cl1c a1)parlennero acl altre Sc uole fo11claron o al tre Scuole, piangono og·gi con 11 o i, che f ttmn10 lra qt1elli più direltan1enle beneficiati clel Suo allo in segnamento. E lulli scoprono reYcrc11li il ca110, llresi da un sen ~o di angosciosa incerlezza, cl inanzi alla Gra11clc On1pra clic })assa nell 'elernità G. G. PAL~IJERI Presiclenle d ella Soc. Ilal. d i Radiolo gia ~Iodi ca.

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GAIFAMI CJi nioo-ostetrico-ginecclogo della R. Università di Roma Il N. 12 <Dicembre 1939) contiene: Lavor~

originai• : A. CHIMENTI: Sul piocele intert11-

barico e terminale. Fatti e documenti: S. MARTINES: Tubercoloma solitario del cervelletto in donna gravida al 7o meee. T {:rapia : G. BETTO: I sali di oro n elle turbe mestruali delle tubercolotiche. Tecnica operatoria : M. D'AGOSTINO: I steropessia con lembo aponeurotico mediano addominale. La rubrica medico-legale : F. VALTORTA: Deflorazione o tentativo di violenza carnale? Dalle riviste : OSTETRICIA: Un nuovo, semplice sintomo precoce di gravidanza (segno del catetere). - L 'importa nza del pe::;o nell a c:l.iaiguosi precoce delle tossicosi gravidich e. - Sul trattamento dei vomiti gravidici. - Sulla questione della somministrazione di o ritocici. - Un aus ilio piccolo ma sostanziale n el trattamento del pr olasso del funi colo. GINECOLO· G: A : Sulle emorragie genitali della pubertà. A.p· p endici te cronica e malattie d•egli annessi. - Ulte· riori ricerche su lla produzione dsi emorra.gie uterine per m ez.zo del progesterone. T r attamento dell a menop a u sa. co n dipropionato di estradiolo. - I derivati estrogeni dello sti1bene costituiscono un progresso nella terapia ormonale? - NOTE n1 BIOLOGIA: Biotipo e mestruazione. - Contriibuti alla questio!1e della sterilià fieioJ.ogica. - Tiroide, utero e ovario. (Correlazio ni ormonali). 1 libri. -

Varietà. -

Notizie.

Abbonamento per il 1940 : Italia L. 5 O; E stero L. 6 5;

Per gli associ ati a l .. Policlinico " : Ita lia sole L . 4 5; Estero sole L. 60. U n numero separato L. 6.50. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancar10 all 'Amministrazione del Giornale « Il Policlinico "• Via Sistina, 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Acli110 n1icosi d ella p ar ete acl clo111. . 1\ ~ l rin gen li. J~ffetto a11ti-j nfian1111a. . . . . . . . . · . · . · · · lorio BiJ)liografici (Cenni) . . . . . . . . . Busi 1\.n1STIDE. Necrologio . . . . . Co n gressj n az . di in ed. e chir . . . . Corlico-st1rrcnale . Iperfu11zione .. ]) e rmalolog ia (Terapia) . . . . . Dig·1lalis l anata. Azione ·sul iniocardio G lossi lc e p idemica dei senegalesi . . Jn~ t1lina con gl obina . ...... . L et1cocili. Joclofilia .... . .. . l\1alaria cr onica e i11fantilis1no . .

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r\Iicrofacl1ia e brachiclal l ilj a . . . . . Ospedalieri (Istiluli privati) e assi. st e11za sa11. . . . . . . . . . . . . P sicosi (l..,e) nelle rnalal lie interne Sang·ue placen lare. Racco I ta . . . . . Spermalozoi. Capacità fecondante . Sport invernal i e mal at tie polmonari Subdurnle (Spazio) . Palolog·ia . ... 1,rasfusione di ·sangue con servato . Traumi cranio-cerebrali . . . . . Tubercolosi delle tonsille . . . · · Tubercolosi r enale. O:.ira · · · ·

11 N. 52 contenente 11 Frontespizio e l ' indice Cenerale sarà spedito neHa prossima settimana. Il N. 1 dell'Annata XLV 11 usci rà 1'8 Cennaio 1940.

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A. Pozzi, resp.

C. FnuooNI, Red. ca1Jo .

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier


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