Dress Code Venice Ramp

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A cura di Matteo Fioravanti acces_SOS/qart progetti Coordinatrice Cecilia Chiarantini IED Firenze Promotori Franco Gazzarri, Francesca Pinto, Alberto Arenghi (consulente) Ufficio EBA, Comune di Venezia

Monicaelisa Bettin, Patrizia Carlon CittĂ per tutti - Comune di Venezia Tutor Carlotta Roccatagliata Simone Sperati Studenti IED Firenze Camilla Carlotta Cappelli Stefano Concutelli Fosco Gramigni Mattia Nella Lisa Pallecchi Chiara Pifferi Chiara Santini Studenti IED Venezia Gabriele Bettio Daniel Giardin Diego Nosella Carlo Scanferlato Studente FacoltĂ di Architettura Firenze Pablo Vico Prados Maggio 2014


11.00 – 12.30 _ Conferenza stampa c/o Municipio Ca’ Farsetti (Sala Giunt

presenza dell’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni, i d Europeo di Design IED, i rappresentanti delle istituzioni culturali di Dorsoduro ( collection, Fondazione Pinault, Fondazione Vedova, etc.) e di VeniceMarathon Rotary di Venezia.

13.00 – 14.30 _ pranzo libero 14.30 – 17.30 Laboratorio presso lo IED alla presenza di: -

Alberto Arenghi Soprintendenza ai Beni Architettonici di Venezia – Ilaria Cavaggioni Venice Marathon – Piero Rosa Salva – Lorenzo Cortesi – Luigino Bullo Rotary Venezia (Stefano Chioccon, Maria Maddalena Morino) Fondazione Vedova Fondazione Pinault Peggy Guggenheim collection Accademia delle Belle Arti Gallerie dell’Accademia

2014 | 7 marzo 2014 LABORATORIO | per la creazione di un vestito appropriato 09:00 _ Ritrovo alle Zattere (fermata alla Fondazione Ved alle rampe postevaporetto) sui pontieinvisita occasione della VeniceMarathon 10.00 _ Visita alla Peggy Guggenheim Collection

12.00 – 17.00 _ Laboratorio allo IED con pausa pranzo intermedia.


incipit A seguito dell'invito del'architetto Franco Gazzarri, responsabile dell'Ufficio Eliminazione Barriere Architettoniche del Comune di Venezia, rivolto agli architetti partecipanti al concorso per le rampe della VeniceMarathon 2005, risposi di slancio con sincero entusiasmo perché l’idea di ritrovarsi di nuovo sotto un ponte (espressione che deve essere spogliata dell’accezione disastrosa del termine) mi parve stimolante. Così come EBA ha proseguito le iniziative tese al miglioramento dell’accessibilità, anche io, con il mio studio, ho lavorato molto su queste tematiche con l’obiettivo di allargarne definizioni e rigidi confini. Poco meno di un decennio fa attraverso, il concorso in due fasi, venivano coinvolti giovani progettisti. Oggi si propone di replicare una forma laboratoriale attraverso il coinvolgimento degli studenti ma con un taglio più operativo che teorico. Questo tipo di iniziativa potrebbe dare seguito al concorso con una realizzazione a cui parteciperebbero i diversi portatori di interesse, in modo da produrre a basso costo non solo delle idee ma anche un prodotto finito. A Venezia (la città che appare morfologicamente più inaccessibile) potrebbero così trovar forma le prime rampe autocostruite grazie alla tenacia, alla serietà e alla passione di diverse istituzioni, una collaborazione tra pubblico-privato, addetti ai lavori e protagonisti, progettisti e loro studenti, sporcandosi le mani un po’ tutti sotto gli occhi dei curiosi che un evento del genere potrebbe attirare. Un’iniziativa che parte dal basso, un progetto urbano di arredamento creativo, di comunicazione ed esecuzione al tempo stesso. Matteo Fioravanti acces_SOS/qart progetti/IED Firenze dicembre 2013 4


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venice art for all 2013-2014

Il sestiere di Dorsoduro ospita importanti istituzioni d’Arte (Collezione Peggy Guggenheim, Fondazione Vedova, Punta della Dogana), è attraversato dal percorso della manifestazione sportiva Venicemarathon, che si corre ogni anno la quarta domenica di ottobre. In occasione della Venicemarathon vengono collocate, sui ponti interessati dalla corsa, rampe provvisorie: per oltre tre mesi le rampe sono a disposizione di tutti e garantiscono una migliore accessibilità urbana. Nell’area orientale di Dorsoduro le rampe poste sui ponti dei Catecumeni, della Calcina e degli Incurabili, quest’anno, restano in loco fino al 15 giugno. Esse garantiscono la piena accessibilità alle suddette istituzioni culturali, migliorando l’accessibilità dei ponti per tutti i cittadini, mamme con i passeggini, turisti con trolley, artigiani con carretti, permettendo anche a Tito e Matilde, che abitano nella zona e che hanno difficoltà motorie, di frequentare la scuola: Venice Art for All.

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PerPer informazioni: Città perper tutti – Comune di Venezia informazioni: Città tutti – Comune di Venezia Telefono: 041 965 5440 Telefono: 041 965 5440 area accessibile temporaneamente rampa provvisoria Email: cittapertutti@comune.venezia.it Email: cittapertutti@comune.venezia.it Web: www.veneziacittapertutti.it Web: www.veneziacittapertutti.it

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laboratorio 2014

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 brief Attribuire un codice di regole che definisca “l’abbigliamento appropriato” per le rampe poste sui ponti come luoghi di socializzazione, incontro e possibili eventi. Dress Code Venice Ramp

un progetto di exterior design interior di spazio pubblico -----------------------------il progetto di un limite pubblico/privato fisico/ concettuale -----------------------------più modalità online/offline/workshop teoria/comunicazione/ operatività -----------------------------un progetto concreto/partecipato/ aperto/in-disciplinato -----------------------------un progetto di moda e città (forma e azione) -----------------------------pre-requisiti attenzione/gusto/curiosità/ continuità/mobilità/ operosità/senso del gruppo ------------------------------

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LABORATORIO 2014 per la creazione di un vestito appropriato alle rampe poste sui ponti in occasione della VeniceMarathon che diventano sempre pi첫 luoghi di socializzazione, incontro e possibili eventi.

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* ponti

ponte de la calcina

ponte ai incurabili

ponte de la salute

---------------------------Dal Ponte della Calcina girando prima a sinistra, lungo la fondamenta de Ca’ Bragadin e poi a destra, in Calle de la Chiesa si raggiunge Palazzo Venier dei Leoni, sede dal 1980 della Collezione Peggy Guggenheim. ----------------------------

---------------------------Se si costeggia il canale della Giudecca, lungo la Fondamenta delle Zattere, si raggiunge l'ex Ospedale degli Incurabili divenuto sede dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. ----------------------------

---------------------------Dalla fermata del mezzo pubblico "Salute" si arriva a Punta della Dogana diventato centro d'arte contemporanea che con Palazzo Grassi costituisce il complesso espositivo della Francois Pinault Foundation. ----------------------------

*

3 dei 435 di tutta la cittĂ 12


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fasi gen/14

mar/14

apr/14

laboratorio di intelligenza collettiva c/o IED FIRENZE ---------------------------• Introduzione a forme ed esperienze di accessibilità allargata • Lancio del tema • Formazione gruppi di lavoro • Inizio dello sviluppo del progetto ----------------------------

laboratorio mentale c/o IED VENEZIA ---------------------------• Presentazione delle idee progettuali • Analisi della problematica, trasferimento di linee guida • Incontro con i soggetti coinvolti • Raccolta e rielaborazione dei dati risultanti dal laboratorio con studio della fase esecutiva ----------------------------

laboratorio manuale c/o VENEZIA CITTà ---------------------------• Svolgimento della fase esecutiva del progetto in situ • Programmazione di momenti di divulgazione e condivisione pubblica attraverso l’organizzazione di incontri volti all’implementazione e al confronto dei risultati ottenuti (uso, festa, evento culturale, ricreativo, ecc.) ----------------------------

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tessuti

ponte alla calcina: recuperare lo spazio e i materiali ---------------------------Inserire brani di tessuto microforato come rivestimento delle pareti della rampa. Come Freitag insegna, dal recupero di vecchi teloni dei camion, camere d’aria e cinture di sicurezza, si possono creare accessori capaci di generare una nuova estetica.

ponte ai incurabili: ricucire lo spazio

ponte alla salute: natura rampante

---------------------------Legare spazi, attivitĂ , eventi circostanti utilizzando un filo connettivo. Sulla rampa un filo avvolge gli elementi portanti tubolari della struttura compresi i giunti, che sono cosĂŹ protetti, e una griglia serve da guida per decorazioni e trame.

--------------------------Lavoro sull’inserimento di elementi naturali per vestire la rampa. Utilizzare elementi di rami e ramaglia come trama che possa avvolgere la struttura e che funga da telaio ad ulteriori possibili inserimenti di verde. Essenze naturali.

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trame

ponte alla calcina: a pois

ponte ai incurabili: intrecci

ponte alla salute: bio

---------------------------A pois ovvero piccoli elementi decorativi tondi o tondeggianti che caratterizzano il tessuto. La trama a pois come composizione di pieni e vuoti.

---------------------------Filo come elemento sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di materiale plastico, dalle molteplici applicazioni e tinte.

--------------------------Fibra vegetale, stile biologico. Canne palustri come materiale della laguna che torna a proporsi in cittĂ .

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n°1 ponte de la calcina Fondamenta Zattere ai Gesuati < > Fondamenta Zattere ai Incurabili Rampa Larghezza 1,50 m Lunghezza 20,00 m

L’idea parte dal reinventare un materiale stravolgendo il suo canonico modo d’impiego per avventurarsi nella scoperta di potenzialità inespresse. Come Freitag insegna, dal recupero di vecchi teloni di plastica dei camion, camere d’aria usate e cinture di sicurezza, si possono creare accessori

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capaci di generare una nuova estetica. Sulle rampe si impiegano delle strisce di scarti di lavorazione del processo di stampa. Trattati come origami, abbandonano il loro originale effetto di scarto di produzione trasformandosi in eleganti decorazioni.


formal dress code accessibilitĂ che differenz[i]a

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ponte de la calcina mar/14

Mock-up

apr/14

On site! Tessuto plastico di riciclo in bianco e nero come elemento di rivestimento. Maglia saltuaria, non continua per non appesantirne i prospetti.

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Trama a pois di pieni e vuoti, un nuovo abbigliamento con materiale usato.


Studenti Camilla Cappelli Diego Nosella Chiara Pifferi Carlo Scanferlato

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n°2 ponte ai incurabili Fondamenta Zattere ai Incurabili < > Fondamenta Zattere ai Incurabili Rampa Larghezza 1,50 m Lunghezza: verso Zattere 16,00 m verso Salute 20,00 m

Partendo dalla lettura della trama in facciata del Palazzo Ducale, per successive fasi di scomposizione e stilizzazione della stessa, la proposta prevede di approfondire il tema del filo e ricucire la rampa con un codice estetico che rivisita completamente in chiave giocosa forme e tecniche tradizionali. A metà tra la rievocazione dell’antica lavorazione all’uncinetto, senza per questo replicare opere

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di guerrilla knitting, abbinata ad un’estetica contemporanea con materiali di recupero il vestito di questa rampa si manifesta come una tenuta di abbigliamento sportivo. La rampa, senza perdere la sua efficacia funzionale, diventa un grande e colorato playground interattivo, pensato dagli studenti per adulti e per bambini, dove sarà possibile modificare o cambiarne totalmente il disegno.


playful dress code accessibilitĂ da toccare

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ponte ai incurabili apr/14

mar/14

Mock-up

On site! Legare spazi, attività , eventi circostanti utilizzando un filo connettivo. Sulla rampa il vestito è composto da un cavo in

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plastica dai colori primari che alternandosi avvolge i tubi con diverse trame. Un materiale da gioco dimenticato usato per rivestire sdraio ed altalene.


Studenti Daniel Giardin Lisa Pallecchi Pablo Vico Prados Chiara Santini

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n°3

ponte de la salute Rio Terà Catecumeni < > Fondamenta Salute Rampa Larghezza 1,50 m Lunghezza: verso Catecumeni 7 m verso Salute 8 + 17 m

Come suggerito dal contesto la soluzione proposta lavora nel tentativo di implementare l’elemento natura nello spazio pubblico de la Salute. Si pensa ad un vestito di verde verticale. Una rampa avvolta da un abito naturale cucito con un canneto di provenienza Lido debitamente selezionato che possa testimoniare la temporaneità della struttura attraverso l’essiccazione progressiva ed il naturale cambio di colore. Il materiale è composto unicamente da canne di

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provenienza dal Lido. Il tessuto naturale che diventa la nuova pelle della rampa posta alla Salute, viene incastrato alla struttura tubolare andando a comporre un abito regolare ed omogeneo che si ferma all’altezza del corrimano alla quota del ponte diventando una parete sempre più alta man mano che si scende di quota. Volendo accentuare il contrasto tra l’elemento industriale del ponteggio con quello naturale del canneto, si pensa di lasciare anche le protezioni in plastica gialle dei giunti.


green dress code accessibilitĂ da toccare

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ponte de la salute mar/14

Visualizzazione di progetto

apr/14

On site! Una rampa avvolta da un abito naturale cucito con un canneto selezionato che essiccandosi cambierĂ gradualmente

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colore dimostrando la temporaneitĂ del lavoro. Lo spazio pubblico richiede una cura costante.


Studenti Gabriele Bettio Stefano Concutelli Fosco Gramigni Mattia Nella

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osservatorio

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IED e la città L'opportunità per la sede IED di Firenze, i suoi docenti e i suoi studenti di sviluppare un progetto su Venezia è stato un privilegio ed una sfida che abbiamo colto con il massimo impegno. I ponti di Venezia sono la sua forza e il suo limite, la rendono percorribile ma con delle limitazioni quindi il fatto di poter interagire con queste strutture per creare delle nuove opportunità per la città non è stato facile ed ha richiesto un lavoro di preparazione importante. Del resto Venezia è talemente unica da scoraggiare qualsiasi intervento ma d’altro canto è una città fatta da abitanti che la vivono e devono poterla vivere meglio ogni giorno. Per gli studenti, futuri designer e progettisti è stata un esperienza indimenticabile e che ha accrescuito la loro responsabilità sociale oltre che una sfida importante. Senza dubbio è stata un esperienza che li ha visti maturare sia come professionisti che come persone. IED Firenze ringrazia il Comune di Venezia e Rotary Club soprattutto per la passione investita in questo progetto e per aver creduto in giovani professionisti, di questi tempi ed in Italia non è scontato. Un sentito ringraziamento ai docenti (Matteo Fioravani e Cecilia Chiarantini) ma soprattutto agli studenti per aver dedicato tempo passione e coraggio a questo progetto. Alessandro Colombo Direttore IED Firenze

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una politica contemporanea per l'accessibilità Il Comune e VeniceMarathon collocano le rampe provvisorie per la corsa che si tiene nel mese di ottobre: “a Venezia le barriere si superano di corsa”. Le rampe sono utilizzate dai runners e da quelli che preferiscono la rampa ai gradini dei ponti. Matilde e Tito le utilizzano per andare a scuola e per frequentare i laboratori di Peggy Guggenheim Collection. Le rampe provvisorie, per 5/6 mesi, servono a garantire anche l’accessibilità urbana alle istituzioni di Dorsoduro, oltre a Gugenheim, Punta della Dogana, Fondazione Vedova, Accademia di Belle Arti, Gallerie. Esse sono a servizio di un’area a forte concentrazione culturale: “Venice art for All”. Il Rotary Club Venezia ha proposto, quest’anno, di abbellire tre rampe provvisorie, attraverso un’iniziativa con gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto Europeo del Design (IED) di Firenze e di Venezia; lo IED ha avviato, allora, un laboratorio di autocostruzione. La Soprintendenza ha accettato di confrontarsi con questi progetti creativi, perché salvaguardare Venezia è anche promuoverne la fruizione e ricercare soluzioni alternative per una città viva. è una specie di catena di Sant’Antonio: anelli successivi che si aggiungono a quelli esistenti. Ognuno fa la sua parte per una città migliore e più accessibile: il soggetto pubblico attraverso un’azione programmata, dall’alto; privati e istituzioni attraverso tante azioni che nascono dal basso.

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Questa è la politica dell’accessibilità che in questi anni va attuandosi. L’azione del Comune, rivolta a dare attuazione al piano di eliminazione delle barriere architettoniche, si intreccia con una pluralità di eventi e iniziative avviate da soggetti diversi: i genitori di Tito e di Matilde, VeniceMarathon club, le istituzioni culturali e scolastiche di Dorsoduro, Rotary Club, le mamme veneziane per le rampe. In questa sinergia, alle opere pubbliche (ovvero agli interventi per rendere accessibili alcuni ponti strategici ad integrazione del trasporto pubblico acqueo) si affiancano azioni di altro genere, legate alla comunicazione, alla sensibilizzazione, alla formazione. Ci auguriamo che la catena di sant’Antonio continui, che ci siano sempre nuovi anelli.

Franco Gazzarri Responsabile Ufficio EBA del Comune di Venezia Maggio 2014

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arte o accessibilità, estetica o etica? Dress Code Venice Ramp è un’esperienza culturale importante perché non è solo, non è più, un’operazione di abbellimento, ma va oltre unendo ciò che spesso, e a torto, è ritenuto disgiunto e contrapposto. è la dimostrazione tangibile di come l’arte e il design sdrammatizzino l’accessibilità: la città non è più ‘medicalizzata’, la rampa non è più una soluzione dedicata ai disabili, una protesi urbana. La rampa diventa arredo urbano che ospita un’installazione artistica e che definisce uno spazio che fa abitare perché libera, fa dialogare, permette l’andare e il venire, comunica. Tutto ciò con il linguaggio dell’arte contemporanea, in una maniera effimera, con materiali poveri e di riciclo sapientemente dosati e giocati in modo da ingentilire la nuda e rude genialità del sistema ‘tubogiunto’, anch’esso effimero. Oggi gli studenti dello IED di Firenze e Venezia hanno fatto vivere a tutti, nessuno escluso, uno spazio di relazione, una zona di esperienza che parla di arte e accessibilità, di estetica ed etica. L’augurio è che il percorso Venice Art for All venga reinterpretato anche da altri capaci di trasmettere nuove effimere, profonde esperienze.

Alberto Arenghi Consulente Ufficio EBA del Comune di Venezia Maggio 2014 36


su e giù per le rampe Il ponte di Rialto? Il ponte dei Sospiri? No: i ponti più belli di Venezia, per noi, sono quelli con le rampe. Tito, mio figlio, è disabile. Usa un girello per camminare. Ogni mattina esce di casa da solo, prende da solo il vaporetto, sbarca da solo dall’altra parte del Canal Grande, arriva da solo a scuola. Ripeto per l’ultima volta: da solo. Niente di tutto ciò sarebbe possibile senza le rampe della Venice Marathon. Perché c’è un ponte con quarantadue gradini tra il punto di partenza e il punto d’arrivo. Quella rampa non rappresenta per Tito una semplice agevolazione: rappresenta la differenza tra segregazione e convivio, tra libertà e prigionia. I tubi innocenti che sostengono quelle rampe ci sembrano meravigliosi. Le tavole di legno scrostate e scricchiolanti ci appaiono più preziose della pietra d’Istria. Tito cammina con i passi lenti e incerti, ma le rampe della Venice Marathon lo trasformano nel mio primatista keniano vicino ad un altro trionfo. Mi rendo conto però che il mio apprezzamento estetico è falsato dall’amore paterno. E che l’opera di abbellimento delle rampe è una condizione necessaria perché vengano accolte da tutti. Le rampe sono di Tito e Matilde. Le rampe sono di Picasso e Kandinsky al museo Guggenheim così come di Cattelan e Twombly alla punta della Dogana. Le rampe sono dell’Accademia delle Belle Arti. Le rampe sono tue. Diogo Mainardi Abitante di Venezia

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Venezia, la gente Aprile 2014

- Bravi ragazzi colorate questa città! - I veneziani non vogliono queste rampe! - Complimenti perché servono anche per i bambini con i monopattino! - Fate tanta pubblicità con i giornali! - Finalmente hanno abbellito queste rampe! - Speriamo che rimangano a lungo! - Se c'era un filo in più ci tendevo i panni - Te bel ragazzo devi rimanere qui con le rampe... - Siete venuti da Firenze per abbellire questa città - Ah perché questo lo chiamate abbellire le rampe? - Che gara è? - Quale è il premio scusa? - Hai visto questi ragazzi che bravi che dopo la scuola vengono qui a lavorare! - Ah che bravi così anche i disabili possono vivere questa città... ce ne sono tanti che vengono da fuori - Ma siete artisti di strada? - Che Dio vi benedica! - Ma che bei colori! - Mi regalate un fiorellino? - Potete darmi dei fili per la mia bambina? - Belli i giunti morbidi! - Ma è un invito a farsi le canne? - Chi vi sponsorizza? Il comune. Ah finalmente danno i soldi alle persone giuste! - Una bellissima opera d'arte, avete fatto anche una sedia - Très jolie! - Volete una birra? - Wonderful! - Era meglio l'altro lato perché così non si vede il mare dovevate fare tutti e due i lati! 38


- Per s. marco? - Di che scuola siete? IED.... ah bravi! - Ma siete juventini? - È sponsorizzato da Emmenthal? - Che bello se non avete i soldi per farla tutta vi sovvenziono io!! (ndr. albergatore del ponte della Salute) questa è arte for all! - Ma che state facendo?? - Forza ragazzi andate di colore così! - Belli, grazie davvero! - Oh che bello posso giocare saltando sui pois! - Posso toccare? - Bella questa iperbole assomiglia ad una vela! - Spirito Santo, ignoranti! - Speriamo regga! - Speriamo che nessuno ve li tagli! - Passo di notte e ve li stacco tutti! - Come sono brutte queste rampe, io caverei via tutto!!! - Che bello così Tito e Matilde vanno a scuola da soli! - Madonna quanto lavorate... il mio papà lavora di più, anche di notte! - Tutto questo lo fanno grazie a Tito! - Passare da qui, con tutti questi colori mette allegria! - Ma che è lo IED? - Ma quando li levate? - Ma perché lo fate proprio ora? Fra un po' li smontano! - Servono a tutti, anche ai vecchietti come noi! - Con queste rampe posso andare a fare la spesa meglio! - È per la sicurezza? O è per estetica? - Stilose! - Che figata! - Sono un ottimo filtro per fare le foto! 39


-

Lì sul ponte delle strisce è bellina solo l'ombra! Guarda che carine hanno fatto anche le trecce! Sciogli le trecce ai cavalli! Mira que bonito les esta quedando! Posso fare una foto? Ma è per la biennale? Ma c'è un'altra maratona? Ma il carnevale non è finito? Come avete fatto i buchi sulle strisce? Ma sono fili elettrici è pericoloso? Dress code.... che?? Ah che bella iniziativa! Quanti ponti state facendo?


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