www.gazzetta.it martedì 16 settembre 2014 1,40 € ITALIA
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 118 - Numero numero 218 Anno
CHAMPIONS AL VIA STASERA A TORINO C’E’ IL MALMOE. TOCCA ANCHE AD ANCELOTTI, PRANDELLI E BALO: TUTTI SOTTO ESAME
EXTRA TIME
CONTE LANCIA LA JUVE
CHELSEA E BAYERN ALL’ATTACCO DEL REAL
Il c.t. spinge la sua ex squadra: «Ha esperienza nelle coppe, può sfruttarla» Allegri punta su Tevez che non segna nell’Europa che conta da 5 anni e 5 mesi BIANCHIN, BOLDRINI, DELLA VALLE, ELEFANTE, GRAZIANO, RICCI ALLE PAG. 6-7-10-13. COMMENTO DI VERNAZZA A PAG. 21
OGGI (20.45) GRUPPO A JUVENTUS-MALMOE OLYMPIACOS-ATLETICO M.
GRUPPO B LIVERPOOL-LUDOGORETS REAL M.-BASILEA
GRUPPO C MONACO-LEVERKUSEN BENFICA-ZENIT
GRUPPO D GALATASARAY-ANDERLECHT BORUSSIA D.-ARSENAL
3 Carlos
TOH, CHI SI RIVEDE! ROSSONERI PRIMI, NERAZZURRI SCATENATI: DOVE POSSONO ARRIVARE?
MILAN E INTER LA RISCOSSA Domen Domenica dodici gol in due, bel nuove soluzioni gioco, n zioni tattiche tanta e soprattutto sop nta fiducia: calcio milanese il ca nese torna protagonista. A giudizio di sei protag superesperti la parola supere arola scudetto sdoganata. A patto che... è sdo
Turbo Gervinho prolunga con la Roma fino al 2018
3 Gervinho, 27 anni RAMELLA L’i L’ivoriano e Iturbe domani in campo all’Olimpico nella sfida col Cska: Garcia ne si affida ai loro guizzi
IL POSTICIPO FINISCE 2-1
T Toni-gol, poi sorpasso Verona so Palermo k.o. P e Iachini rischia
ATORI I MATTATORI IL GENIO DII MENEZ L’IS L’ISTINTO DI ICARDI
AP PAGINA 16
L’INTERVISTA IL PORTIERE L’I
S Sportiello chiuso «C «Così l’Atalanta nnon ha mai preso rete su azione» re
OLIVERO, TAIDELLI IDELLI E 4-5 ALLE PAGINE
CAPOCANNONIERI ONIERI Jeremy Menez, 27 anni nni (a sinistra) rdi, 21 e Mauro Icardi, ANSA ANDREOLI/ANSA
9 771120 506000
L’ACCORDO TRE MILIONI L’ANNO
CECCHINI, PUGLIESE A PAGINA 8 CE
BREGA, CECERE, GOZZINI, INI, PASOTTO, DA PAGINA 2 A PAGINA AGINA 5
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Speciale Champions All’interno 12 pagine
Tevez, 30 anni ANSA
PIERELLI A PAGINA 17 PIE
L’INCHIESTA CAROLINA VENERDI’ IN PROCURA CONI
ESE NUOTO E’ GIUNTA IL SOSTITUTO DEL FRANCESE
CICLISMO ARRIVO IN SALITA NEL 2015
La farsa dell’antidoping: atleti introvabili ai test Kostner «coprì» Schwazer
Pellegrini, doppio addio: a Lucas e ai 400 sl Ora operazione velocità
Il Giro ritorna a Campiglio a 16 anni dall’incubo Pantani Oggi la Bernocchi con Nibali
GALDI, PICCIONI ALLE PAG. 26-27, NARDUCCI A PAG. 21
ARCOBELLI A PAGINA 29
PASTONESI, SCOGNAMIGLIO A PAGINA 25
IL ROMPI PALLONE
DI GENE GNOCCHI
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Esteri. Kiev e i filorussi finalmente si sono trovati d’accordo su un punto: Albiol è scarso.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDĂŒ 16 SETTEMBRE 2014
PRIMO PIANO UNA CITTĂ€ ALLA RISCOSSA I PARERI DEGLI EX MILANISTI
ÂŤLe altre sono piĂš avanti, ma con lo spirito di Inzaghi...Âť
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ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Lo spirito chiuso in un cantiere, e piÚ che un horror è l’inizio divertente della trama: Inzaghi sta montando un Milan affamato se i due aspetti su cui piÚ insistono gli osservatori sono l’idea di una squadra in costruzione ma con un’indole già battagliera. Lo riconosce subito Alberto Zaccheroni, allenatore scudettato all’esordio rossonero: Il gruppo è partito con lo spirito giusto, lo spirito di Inzaghi. Bisogna vedere alla lunga distanza, il problema non è la qualità ma la continuità : è indubbio però che molti giocatori stiano crescendo bene. Il
Per Lopez e Alex niente Juventus K.o. pure Saponara MILANELLO (Varese)
Cerotti prima, durante e dopo. La sfida col Parma verrà ricordata anche per i numerosi guai fisici che hanno coinvolto diversi giocatori rossoneri. Niente Juve, per esempio, per Diego Lopez, che nell’azione dell’autogol di De Sciglio si è procurato una lesione al bicipite femorale destro. Il portiere sarà valutato di nuovo fra un paio di settimane e questo vuol dire che il minimo della pena si aggira sulla ventina di giorni. Abbiati è pronto. E addio supersfida coi bianconeri anche per Alex: il brasiliano ha riportato un edema all’adduttore destro, nei prossimi giorni ci saranno altri controlli e se tutto filerà liscio lo rivedremo domenica 28 a Cesena (il 23 ci sarà l’impegno infrasettimanale a Empoli). Ennesima batosta per Saponara, che nell’allenamento di ieri si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro con stiramento del collaterale laterale e interessamento del menisco laterale. Sarà operato stamane, prognosi dai 40 giorni in su. E oggi si capirà di piÚ su Torres e El Shaarawy, tutti e due con problemi alla caviglia. C’è cauto ottimismo sul recupero di entrambi, soprattutto di Stephan. m.pas. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL MILAN AI RAGGI X
Atteggiamento fuorigioco
Molto basso (11,7 metri) Palle recuperate 49
Lanci 67 Verticalizzazioni 146
Dribbling positivi 7 Sponde
21 Cross 9 Contrasti vinti 11 i dati si riferiscono a Parma-Milan
Le big sono superiori. Con l’anima e il lavoro di Pippo si può ridurre il gap
MASSIMO ODDO EX GIOCATORE MILAN
sarebbe superficiale dare oggi un giudizio sull’operato della squadra e di Inzaghi, anche perchÊ il vero valore del gruppo si vedrà nei momenti di flessione. Senza punte... E dall’alto di una coppa del Mondo sollevata al cielo, ecco Massimo Oddo: Vera gloria? Aspettiamo la partita con la Juve, sarà il primo vero banco di prova. Si vede già uno spirito nuovo, combattivo, ma andrà testato di fronte a un avversario superiore, come quello di sabato prossimo. Tra questo Milan e le big c’è ancora distanza, ma il lavoro di Pippo potrà colmare il gap.... E lo spirito uscire dal cantiere.
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Grande partenza, ora serve equilibrio. E le altre sono giĂ consolidate
ALBERTO ZACCHERONI EX ALLENATORE MILAN
Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Scudetto, c’è Bel gioco, piedi buoni e 12 gol: Juve e Roma ora non sono piÚ sole
La festa del Milan a Parma ANSA
Il Milan non è soltanto ripartenze, l’Inter ha una mediana che spacca: il Duomo sogna tricolore NICOLA CECERE
A Milano la giornata è splendida, l’ideale per salire sul Duomo. Sotto la Madonnina una coppia di fidanzati si gode questa coda d’estate divorando il giornale sportivo che celebra le imprese domenicali. Lui, interista, appare gasatissimo: Sette squilli, dico sette: Juve e Roma, ci siamo anche noi!. Lei, milanista, osserva la mega foto del tacco cinque di Menez: Che genio, che artista, mai visto un gol simile. Sabato a San Siro metteremo sotto pure i campioni, me lo sento. Hai visto l’entu-
siasmo intorno a Pippo a ogni nostro gol? Inzaghi ci ha ridato l’orgoglio e la voglia di attaccare sempre. Se adesso Tassotti ci sistema la difesa.... E vogliamo parlare del nostro Mazzarri? Due punte e due trequartisti, altro che difensivista. Sai che ti dico? Abbiamo gli uomini per puntare al massimo, anzi non vedo l’ora che arrivino gli scontri diretti. Per noi milanisti c’è subito la prova regina, la verifica bianconera, ma ho sensazioni positive: giurami che non ti metti a gufare e sabato sera ti porto a ballare a San Siro. Sogno o son desto? Eh sÏ, Mi-
lano si gode il momento. Dopo anni bui, molti tifosi possono riprendere a fare progetti di allegria. La partenza sprint del Milan ha una consistenza superiore ai quattro punti raccolti dall’Inter perchÊ gli avversari battuti, Lazio e Parma, hanno una caratura superiore a Torino e Sassuolo. Ed anche per via della qualità delle otto reti, quasi tutte spettacolari: dalla doppietta di Honda, alla spaccata di Muntari, al diagonale di Bonaventura, al veloce contropiede del compassato De Jong fino alla ciliegina francese (e questo Menez è bravo anche dal dischetto) il popolo rossonero si è
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0% 89% 46-1% 7')08%
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Gruppo vero Qualche scudetto (cinque) e qualche coppa (otto, comprese un paio di Champions) le ha vinte in rossonero Demetrio Albertini, che rilancia l’immagine: La squadra è un cantiere aperto ma, specie in una fase di costruzione, i risultati portano positività . Credo che nella partita secca il Milan possa giocarsela contro Juve e Roma ma per fare paragoni piÚ approfonditi bisogna aspettare almeno Natale. Al di là di quello che sarà l’esito della partita di sabato,
DEMETRIO ALBERTINI EX GIOCATORE MILAN
MILAN TORRES-EL SHAARAWY: SI SPERA
Diego Lopez, 32 anni ANSA
cantiere è aperto: vedo un attacco che segna e un centrocampo che lotta, ora serve equilibrio. Visto che sono squadre già consolidate, credo che Juve e Roma siano piÚ avanti.
In gara secca il Milan può giocarsela con la Juve, ma alla lunga...
Il tridente di Pippo funziona contro la difesa schierata: sabato l’esame dei campioni d’Italia Mazzarri cambia: due punte e un fantasista Ma il centrocampo lavora per tre...
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MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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I PARERI DEGLI EX INTERISTI
«Razionalità, lavoro e un bel 7-0. Però c’è da lavorare» MATTEO BREGA MILANO
Un portiere, una mezzala e un finalizzatore. Hanno visto il campo da diverse angolazioni, però tutti e tre sotto la riga del bilancio scrivono la stessa cosa: «Una vittoria così ampia regala serenità, ma bisogna avere pazienza prima di dire se la squadra può puntare allo scudetto». Ci vuole pazienza Walter Zenga, Sandro Mazzola e Aldo Serena si affacciano alla finestra e descrivono l’attuale mondo nerazzurro. «Vorranno pur dire qualcosa quei 7 gol segnati al Sassuolo - parte Mazzola -. Però è meglio
«
Il gruppo deve dimostrare ancora qualcosa, poi si parlerà di rinascita
SANDRO MAZZOLA EX GIOCATORE INTER
aspettare qualche domenica, perché anche l’anno scorso l’Inter vinse 7-0 e poi... Devono dimostrare ancora qualcosa e solo allora si potrà parlare di rinascita». «La vittoria è innegabile che dia morale - aggiunge Serena -, ma mi è piaciuta di più la razionalità con cui Mazzarri ha analizzato il successo di domenica. Tutti sanno, l’allenatore in primis, che c’è ancora da lavorare». Ma la «tenerezza» dell’avversario non deve essere tenuta presente?: «Solo chi non ha mai giocato a calcio non capisce che fare sette gol in Serie A non è mai facile. Mazzarri è bravo e preparato, ha iniziato con 4 punti in 2 partite e non ha ancora subito alcun gol. Bisogna puntare sempre al massimo, non si de-
«
Se vincevamo così, il Trap ci sottolineava comunque ogni errore...
ALDO SERENA EX GIOCATORE INTER
ve pensare a questa o a quella competizione». Dopo l’abbuffata Un succes-
so così allarga gli orizzonti e i sorrisi. Ma alla ripresa degli allenamenti come ci si presenta? «Helenio Herrera esaltava l’avversario sconfitto tutta settimana e noi verso giovedì cominciavamo a crederci» - racconta sorridendo Mazzola. «A me nella felicità del momento veniva in mente anche un pensiero per gli sconfitti, provavo a immaginare come si sentissero - rivela Serena -. Trapattoni è un grande psicologo, quando vincevamo così ci massacrava, sottolineava ogni piccolo errore».
A
L’INTER AI RAGGI X
Atteggiamento fuorigioco
Alto (26,7 metri) Palle recuperate 58
Lanci 70 Gioia nerazzurra col Sassuolo
Verticalizzazioni 161
FORTE
nando magari super Abate, l’arma non tradizionale.
Entusiasmi Sull’onda di que-
In difesa Certo, i quattro gol
sto entusiasmo dilagante, lo scontro con la Juve non è più così impari. Pure senza El Shaarawy e Torres, l’elettrico Inzaghi ha dimostrato di riuscire a dare alla sua squadra una pericolosità offensiva che metterà Allegri nella condizione di predicare cautela e rispetto ai suoi. Il Milan non è solo contropiede (primo gol alla Lazio di Honda, poi domenica De Jong), a Parma ha confermato di essere in grado di colpire duro una difesa schierata (Bonaventura, Honda) azio-
al passivo illustrano, al pari delle statistiche di giornata (dati Opta), un atteggiamento difensivo da migliorare prima possibile. La squadra del Tardini, cortissima (28 metri), azionava il fuorigioco a ridosso della propria area (11 metri contro i 28 degli avversari), mantenendo un baricentro altrettanto basso (41.8). L’Inter ha giocato al contrario in 48 metri, con un fuorigioco ai 26,7 metri, più del doppio dei cugini. Parliamo però di una partita subito
in discesa. Quindi dei nerazzurri conviene sottolineare l’atteggiamento tattico molto diverso rispetto all’esordio. Allestire un centrocampo con abbondanza di piedi buoni a scapito dei demolitori non ha impedito agli interisti di vincere 22 contrasti su 28, recuperare 58 palloni e intercettarne 17. Entrambe le squadre hanno effettuato tanti lanci (70 ne ha contati Mazzarri, 67 Inzaghi), 161 le verticalizzazioni nerazzurre, 147 per i cugini che hanno fatto ricorso a molte più sponde (21 a 9). Undici a 9 è il conto dei cross, 12 a 7 i dribbling, sempre per l’Inter.
Fare 7 reti in A non è mai facile. E Mazzarri è partito bene: 4 punti, 0 gol subiti
WALTER ZENGA EX PORTIERE INTER
© RIPRODUZIONE RISERVATA
anche Milano
stropicciato gli occhi: sto sognando?
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Protagoniste Resta nell’aria la sensazione che la corsa scudetto, o comunque alle posizioni Champions, abbia ritrovato due protagoniste clamorosamente mancate l’anno scorso e che il gap dalla Juve regina e dalla Roma rampante sia diminuito. Di quanto lo dirà il prosieguo. Inzaghi sa che il salto da compiere è là dietro (a proposito, con la Juve torna Abbiati), Mazzarri sa che la chiave di volta è nel centrocampo: contro le grandi l’Inter riuscirà a mantenere due punte e due fantasisti? Quella carezza-gol di Kovacic fa sognare non solo le fanciulle. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dribbling positivi 12 Sponde 9 Cross 11 Contrasti vinti
22 i dati si riferiscono a Inter-Sassuolo
INTER VERSO L’EUROPA LEAGUE
Contro il Dnipro Jonathan in panca Arbitra Zwayer APPIANO GENTILE
Squadra al lavoro ieri mattina. Defaticante per chi ha giocato domenica, partitella con la Primavera per gli altri. C’era anche Jonathan che non ha forzato ma dovrebbe ripartire dalla panchina giovedì a Kiev contro il Dnipro. Da valutare anche la situazione di Nagatomo, affaticato dopo il match contro il Sassuolo anche perché reduce dal doppio impegno in nazionale.
Jonathan, 28 anni FORTE
Arbitro e Ausilio Contro il Dnipro, in gran forma come confermato dal 5-2 esterno di sabato scorso in campionato, tornerà a disposizione Vidic e potrebbe anche scattare l’ora di Campagnaro. Non ci sarà invece Medel, che deve scontare un turno per l’espulsione rimediata, in maglia Siviglia, nella sua ultima presenza nelle coppe europee. L’Uefa intanto ha designato il tedesco Zwayer per dirigere l’incontro in programma giovedì a Kiev. Avrà come assistenti Henschel e Achmuller, quarto uomo Willenborg, assistenti addizionali Dankert e Siebert. Intanto a breve verrà affrontato il tema rinnovo del d.t. Piero Ausilio. Le parti vogliono proseguire insieme e il contratto in scadenza a fine stagione dovrebbe essere allungato di due anni, fino al 2017. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
PRIMO PIANO UNA CITTÀ ALLA RISCOSSA
Genio Menez E il Milan rivive le prodezze degli anni d’oro In estate il francese fu convinto dal fascino del club e dalle idee di Inzaghi. Adesso riannoda i fili col passato glorioso G.B. OLIVERO MILANO
Lo hanno stordito. Di parole e di sogni. Di schemi e di storia. Di concetti e di immagini. Lo hanno invitato a pranzo e lo hanno rapito facendolo viaggiare tra passato e futuro e mettendolo al centro del progetto rossonero. Ibiza, 3 giugno 2014, ristorante Els Torrent. Un tavolo appartato, quattro commensali: Adriano Galliani, Filippo Inzaghi, Jeremy Menez e il suo procura-
tore Jean Pierre Bernes. Più che un pranzo, è un’imboscata: in senso buono, ovviamente. Da mesi Galliani sta lavorando all’acquisto del francese, da giorni (ossia dal momento dell’investitura ufficiosa) Inzaghi sta spingendo con decisione: il nuovo tecnico è convinto che Jeremy sia l’uomo giusto. Ha chiesto un parere ad Ancelotti, si è confrontato con Ibrahimovic e ha ottenuto solo risposte positive. Bernes non è un personaggio secondario della storia: è amico di Galliani dai tempi in cui era dirigente del Mar-
siglia. Un rapporto importante, passato attraverso la notte dei fari spenti e la finale di Coppa Campioni vinta dai francesi proprio contro il Milan. Bernes ha ricevuto molte offerte da squadre importanti che offrono a Menez non solo soldi, ma anche la possibilità di fare la Champions. Eppure anche lui spinge per il Milan. Ma a fare la differenza è il corteggiamento diretto di Galliani e Inzaghi. L’a.d. fa rivivere a Jeremy i fasti del glorioso passato milanista e appena Menez volta lo sguardo dall’altra parte della tavola trova Inzaghi che gli spiega come lo farà giocare e perché sarà decisivo. Al momento del caffè il francese ha già detto sì. Poche ore dopo, l’annuncio.
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Il tacco geniale di Jeremy Menez, 27 anni, sfoggiato domenica sera a Parma AFP
Gol da vecchio Milan E tre mesi dopo, la magia di Parma. Quel dribbling leggero, a Mirante e poi al palo che rischiava di diventare un ostacolo insormontabile; quel tacco irridente, che ha esaltato compagni, tifosi e spettatori neutrali e ha spinto lo stesso Jeremy a una risata aperta che forse nemmeno i suoi amici più cari avevano mai visto. Il gol di Menez (che al Milan è arrivato a parametro zero) è un inno alla gioia perché riannoda i fili col passato. E’ salutare e rigenerante come una mano di vernice su una parete piena di macchie. L’ultima
rete di tacco segnata dal Milan risaliva al gennaio 2012: i rossoneri avevano lo scudetto sul petto. A Novara Zlatan Ibrahimovic trasformò una respinta errata del portiere avversario in una prodezza assoluta con un colpo di tacco beffardo da una decina di metri. A Parma Jeremy Menez ha ricordato ai suoi tifosi che il Milan è sempre il Milan. E non è un modo di dire: lui l’aveva imparato a Ibiza quando Galliani e Inzaghi gli avevano spiegato che non ci sarebbe stata la Champions, ma che di Coppe Campioni nel museo rossonero ce ne sono sette e allora bisogna solo avere la forza e la voglia di rimettere le cose al loro posto. A Menez, in fondo, la confusione nemmeno dispiace troppo. Si trova a suo agio quando serve la fantasia, quando non bisogna solo rispettare le regole ma a volte anche riscriverle. E quindi ha una sua logica che Jeremy giochi con il 7, corra come un 4, dribbli come un 10 e segni come un 9. Il Milan di Berlusconi ha storicamente avuto due obiettivi: vincere e divertire. Nell’ultimo anno non era solo un Milan perdente ma anche triste. Adesso è di nuovo allegro (magari troppo in difesa, bisogna migliorare parecchie cose lì dietro), divertente, televisivo. I tifosi vanno allo stadio e si siedono davanti alla tv convinti che ne varrà la pena a prescindere dal risultato. E questa è già una grande vittoria. Con gol di tacco, naturalmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Tardini, i tacchi e la porta magica
Hernan Crespo apre il 4-1 del Parma all’Udinese nel 1998 con un tacco sotto la Sud AP
Roberto Mancini nella storia nel 1999: magia nella stessa porta e la Lazio passa 3-1
Alessandro Lucarelli, 37, e un altro tacco sotto la Sud: Toro k.o. 3-1 a gennaio LAPRESSE
Gli artisti & clic BONAVENTURA, IL MILAN E QUELLA CENA PROMESSA A ZACCARDO
De Jong, adesso lo sradica-palloni sa anche fare gol I TOCCHI PER ZONA COL PARMA SINISTRA CENTRO
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DESTRA
Jack Bonaventura, debutto con gol in rossonero, ripercorre l’arrivo al Milan: «Era la chiusura di mercato, sapevo che c’erano Inter e Verona – ha detto ieri a Italia 1 –. Ma passava il tempo e quando stavo per perdere le speranze l’Atalanta mi ha detto di andare da Galliani. Se ho ringraziato Zaccardo che col suo rifiuto al Parma ha bloccato Biabiany, facendo ricadere le scelte del Milan su di me? Gli ho promesso una cena...».
FARO IN CAMPO E IDOLO DEI TIFOSI
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1 CENTROCAMPO
ATTACCO
MARCO PASOTTO MILANO
La media è da attaccante: tre dei quattro gol messi a segno da De Jong in Serie A sono arrivati nelle ultime cinque presenze (uno dei quali ha portato i tre punti nel derby). E dire che ai tifosi basta e avanza quello che fa in mezzo al campo, dove passare sulle sue zolle è un’esperienza complicata per qualunque avversario. Ora Nigel ci sta prendendo gusto anche sottoporta, e poi è un’occasione per festeggiare con la gente rossonera: l’altro ieri, dopo aver realizzato un gol nato e concluso in totale solitudine (ha divelto il pallone dai piedi di Cassano a metà campo e ha corso fino in porta), si è piazzato
immobile di fronte al settore ospiti e ha fatto il saluto militare, con tanto di dedica su Twitter all’«armata rossonera». Poi, un altro tweet, meno folcloristico e più concreto: «Finché si dà il 100% per l’uomo che ti sta accanto, i risultati arriveranno». Molte giocate Qui sta tutta l’essenza di Nigel. Un combattente
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Nigel De Jong, 29 anni, è arrivato al Milan nel 2012 GETTY IMAGES
pronto a beccarsi una pallottola al tuo posto. E’ il motivo per cui lo adorano i tifosi, che in lui ritrovano lo spirito e le movenze di Gattuso, e lo stimano i compagni. A Parma l’olandese è stato quello che ha giocato il maggior numero di palloni (92, segue distaccatissimo Menez con 60), che ne ha intercettati di più (6), ma anche il miglior rossonero per passaggi andati a buon fine (67). Insomma, non sarà un fine dicitore, ma qualche miglioramento sul piano dell’impostazione c’è: riguardarsi il lancio a Kakà dello scorso MilanGenoa per credere. A un certo punto sembrava che senza Seedorf non ci sarebbe stato nemmeno lui. Poi ha cambiato idea: meno male. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
Icardi è puro istinto Dodici tiri per sei reti Con lui Inter più cinica
Mauro in loro dal presidente Erick Icardi, Thohir e da una società che ha 21 anni rifiutato le avanches delle big AFP europee. Per Icardi il mondo si è capovolto in pochi mesi. In giugno ha sposato Wanda, che a dicembre lo renderà padre di una bambina (proprio quello che sognava Mauro), poi ha potuto lavorare bene e con una nuova serenità nel ritiro estivo di Pinzolo per presentarsi tirato a lucido a inizio stagione.
Grazie al lavoro sporco di Osvaldo, Maurito non sbaglia un colpo. Come è cambiata la sua vita in un anno... LUCA TAIDELLI @LucaTaidelli MILANO
La sua postatissima e calientissima storia d’amore con Wanda Nara ha fatto dimenticare a qualcuno che Mauro Icardi è un attaccante di ghiaccio. Contro il Sassuolo il bomber di Rosario ha toccato il pallone 20 volte (meno di un quinto di Medel), tirato in porta cinque e segnato tre reti, portandosi a casa il pallone del match. Completo e sicuro di sé Un capolavoro di cinismo sublimato dalla completezza del repertorio. Gol dell’1-0 di sfondamento, dopo il riflesso felino di Consigli sulla prima conclusione. Secondo centro da uomo che non deve chiedere mai. Ricevuta palla da Hernanes appena fuori dall’area, invece che avanzare approfittando della difesa avversaria aperta come il Mar
Nei tre gol al Sassuolo tutto il repertorio di un bomber predestinato
L’effetto Osvaldo Cominciata col botto: sei reti in quattro partite. Il tutto malgrado in casa di Stjarnan e Torino abbia sofferto l’assenza di un vero partner d’attacco. Perché appunto Icardi è un finalizzatore unico, ma ha bisogno di chi gli giri intorno e apra gli spazi. E proprio per questo l’arrivo di Osvaldo è stato una manna. Daniel infatti non si tira certo indietro se c’è da fare il lavoro sporco e si è adattato al volo come seconda punta. Non a caso 5 dei 6 centri di Icardi sono arrivati con Osvaldo in campo. Poi è chiaro che serve la freddezza dell’uomo con cui Simeone voleva sostituire Diego Costa all’Atletico Madrid. Lo score di Icardi del resto dice che ha tirato in porta dodici volte, centrando lo specchio in nove occasioni. L’anno scorso Mazzarri si è lamentato spesso che i suoi seminavano tanto e raccoglievano poco. Aspettando Palacio, ora Icardi è pronto a prendersi l’Inter sulle spalle.
che al campo, dove si allenava senza la voglia di spaccare il mondo che deve avere un 20enne, fino a costringere i senatori a metterlo in un angolo per dirgliene di tutte. Ma anche fisicamente, perché prima una costola incrinata e poi soprattutto la pubalgia («Non riuscivo quasi a camminare» ha spiegato sabato) ne hanno condizionato il girone d’andata, con tanto di intervento chirurgico il 5 novembre.
Rosso Maurito ha fatto partire di puro istinto un destro a giro nell’angolino che tradiva una grande sicurezza nei propri mezzi. Ma la rete più bella doveva ancora arrivare, perché tempismo, coordinazione, preMateo e paternità Ma da lì è cisione e potenza del sinistro di prima intenzione a incrociare iniziata l’inesorabile risalita del per il momentaneo 5-0 sono ti- ragazzo che aveva fatto innamorare la Genova sampdoriapici di un predestinato. na. E in fondo il destino di MauQuella falsa partenza L’Inter si rito è andato a braccetto con coccola il proprio gioiello e ora quello di Mateo Kovacic, l’altro ripensa col sorriso a quella par- baby gioiello nerazzurro. Entenza ad handicap dell’anno trambi hanno riattaccato la spiscorso. Mauro non era forse na in aprile e non l’hanno stacpronto al grande salto. Mental- cata nemmeno durante l’estate. mente, con la testa più a Wanda Forti anche della fiducia riposta
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Precedenti gol argentini
Antonio Valentín Angelillo, 77 anni, 77 gol con l’Inter dal 1957 al 1961 OLYMPIA
Ramón Díaz, 55 anni, 15 reti nella stagione 1988/1989, quella dello scudetto dei record
Diego Milito, 35 anni, uno degli eroi del triplete. 75 centri dal 2009 alla scorsa stagione REUTERS
& i gladiatori IL CILENO ADOTTATO DAGLI INTERISTI
Medel-San Siro, colpo di fulmine per il Pitbull I TOCCHI PER ZONA COL SASSUOLO SINISTRA CENTRO
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MATTEO BREGA MILANO
pensare alla prossima Inter senza di lui.
L’impressione dal vivo era che fosse ovunque. A destra, a sinistra, a fare pressing, a proteggere la difesa. L’analisi più razionale (i dati forniti da Opta) dimostra come Gary Medel pitturi tutto il centrocampo in ampiezza.
Gary Medel, 27 anni, è nato a Santiago del Cile. Cresciuto nell’Universidad Catolica, è passato poi a Boca Juniors, Siviglia e Cardiff
Niente Europa Medel infatti dovrà scontare un turno di squalifica in Europa; giovedì col Dnipro a Kiev non ci sarà per un rosso datato 25 agosto 2011 quando era a Siviglia (per non perdere tempo provò a recuperare un pallone fallosamente). Tornerà per la trasferta di Palermo di domenica sera. I problemi saranno tutti dei giocatori siciliani. Dove trovarlo? Possono iniziare a cercarlo su Instagram dove campeggia una sua foto sospeso per aria durante la gara col Sassuolo nell’ultimo post. Per aria, al momento, i dati statistici non lo conteggiano.
IPP
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Gary ovunque Il «Pitbull» è un po’ come un ventaglio che si apre all’occorrenza e si blocca al limite dell’area avversaria. Il pubblico del Meazza lo ha adottato dopo pochi secondi, alla prima scivolata, al primo pallone recuperato. I tifosi si sono innamorati di lui quando Zaza, cercando di superarlo con un tunnel, ha visto chiudersi le sue
gambe come una tagliola. Uno scatto improvviso. Non c’è stata cattiveria in Medel, mai durante la partita contro il Sassuolo. «Felice per il trionfo? Grande partita!!!» ha sintetizzato su Twitter. Per esprimere la sua soddisfazione ha usato pochi caratteri. Il suo, di carattere, era emerso ampiamente con il Sassuolo. Adesso però Mazzarri deve
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clic SASSUOLO E BRASILE, C’È SOLIDARIETÀ TRA CHI NE PRENDE SETTE La solidarietà per il Sassuolo arriva fin dal Brasile. I media si sono schierati al fianco della squadra di Di Francesco attraverso alcune vignette. Ricordando l’1-7 subìto nella semifinale del Mondiale contro la Germania, i brasiliani si sono schierati con il Sassuolo. Anche attraverso un paio di foto di Marcelo e David Luiz che si parlano come nei fumetti: «Ha visto Marcelo? Non è successo solo a noi» dice il giocatore del Chelsea.
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MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS 1a GIORNATA FASE A GIRONI
l’intervista L’EX TECNICO BIANCONERO
Conte spinge le italiane «Sì, possono fare strada» Il c.t. lancia la Juve: «Ha esperienza nelle coppe, può sfruttarla. La Roma deve puntare a fare 12 punti: si può» Ottimismo pure per l’Europa League «L’Inter ha qualità. Napoli, ora credici»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE @andrelefante SAN PIETROBURGO (Russia)
Da un debutto all’altro: dopo Bari e Oslo, la prima uscita europea in giacca e cravatta. Antonio Conte è a San Pietroburgo con gli altri c.t. Uefa per la due giorni che da stamattina sarà dedicata alle conferenze tecniche post
Brasile 2014: analisi tecnico-tattica del Mondiale e dintorni. «Ci sono colleghi top e il confronto arricchisce sempre. Si fa esperienza». Eccola, la parola chiave. Conte la ripeterà più e più volte: anche per spiegare perché aspetta risposte importanti dalla nostra stagione di coppe. Comincia la «sua» Juve, stasera. La vede in tv?
«È dura, c’è una cena ufficiale della Fifa: me la faccio registrare. Domani sera invece, volo permettendo, spero di essere a Roma-Cska». Occhi da spettatore molto interessato.
«Da c.t. si diventa tifoso dei club, non solo dell’Italia: la Nazionale ha solo da guadagnarci se fanno strada. Il primo motivo è pratico: doppio impegno campionato-Europa significa più minuti da giocare, dunque più chance per i giocatori di essere impiegati. Certe risposte si danno giocando, non stando seduti in panchina». E il secondo motivo?
«Più strada in Europa fanno i club, più esperienza fanno i giocatori».
Apache, adesso l’ are e non è interessato a segnare qualui, vuole vincere con la squadra. Poi se comincia subito come sabato in campionato, siaero, mo tutti più contenti». Vero, ma questa Juve imbattibilee in opa A e ancora insicura in Europa ha bisogno soprattutto deloval’istinto dell’Apache per trovare una nuova identità.
Duemila giorni d’attesa Tevez non ne può più Ha vinto con lo United, non ha fatto gol con il City, non segna in Champions dal 2009: per fare strada, la Juve ha bisogno di lui DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE TORINO
L’astinenza è stata fin troppo lunga, per tutti e due, e nessuno ha voglia di sentirsi dire che l’attesa in fondo è il prolungamento del piacere. Carlitos Tevez aspetta il ritorno al gol in Champions League da più di 5 anni. Era il 7 aprile 2009, Manchester United-Porto finito 2-2: 1988 giorni, un digiuno insopportabile per un cannibale dell’area come lui. Competizione indigesta anche per la Juve: l’ultima volta che ha alzato la coppa era il 22 maggio 1996, oltre 18 anni fa. Tabù Tevez da quel 7 aprile 2009 non ha più segnato in Champions. Con la Juve l’anno scorso ebbe una grande occasione con il Copenaghen, quando si trovò solo davanti al portiere. Era stato uno dei migliori nel pomeriggio maledetto di Istanbul, quando i sogni bianconeri di grandeur s’impantanarono nella neve. Ma non è bastato per passare il
turno. E’ mancato il gol. Tevez nel primo anno italiano ha fatto centro in Supercoppa, è stato il capocannoniere della Juve in campionato (19 reti) ma è rimasto sempre a secco in Champions. Si è sbloccato in Europa League, segnando nella semifinale di andata con il Benfica, ma neanche quello è stato sufficiente per andare in finale. Il bilancio generale di Carlitos tra Champions e Europa League è di 7 reti in 52 partite. Un rendimento che non rende giustizia al suo talento. Le coppe europee sono un tabù: con il City non è mai riuscito a fare gol. L’argentino però sa come si vince la Coppa più importante: l’ha sollevata nel 2008 con lo United, battendo il primo rigore nella finale contro il Chelsea. Valore aggiunto Tevez si rende conto di aver reso meno di ciò che vale, ma non molla. “Carlitos per noi è un giocatore fondamentale e lo ha dimostrato in tutte le partite - ha detto Giorgio Chiellini -, però è il primo a non essere egoista
COSÌ IN CAMPO JUVENTUS STADIUM, ORE 20.45 JUVENTUS 3-5-2
MALMOE 5-3-2
3 14 TINNERHOLM KROON 21 22 9 E. JOHANSSON ASAMOAH 10 ROSENBERG 19 TEVEZ 8 6 25 8 1 BONUCCI HALSTI OLSEN ADU MARCHISIO BUFFON 14 7 4 6 LLORENTE ERIKSSON HELANDER POGBA 4 33 CACERES FORSBERG 32 26 3 CHIELLINI
33 EVRA
LICHTSTEINER ALLENATORE: Allegri PANCHINA: 30 Storari, 5 Ogbonna, 20 Padoin, 11 Coman, 2 Romulo, 12 Giovinco, 9 Morata SQUALIFICATI: Pereyra (1) BALLOTTAGGI: Asamoah-Romulo 70-30% INDISPONIBILI: Marrone (30 giorni), Vidal (5 giorni), Pirlo (7 giorni), Barzagli (2 giorni)
KONATE ALLENATORE: Hareide PANCHINA: 27 Azinovic, 2 Concha, 18 Hammar, 15 Cibicki, 31 Rakip, 24 Thelin, 26 Mehmeti SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Ricardinho, Thern, P. Johansson
ARBITRO Marciniak (Pol) GUARDALINEE Sokolnicki – Listkiewicz (Pol) QUARTO UOMO Siejka (Pol) TV Sky Sport 1, Sky Online (ppv, 4,90 euro) INTERNET www.gazzetta.it GDS
Sulle orme di Zlatan Tevez ez e la Juve vogliono cambiare pelssele, dimostrando di saper esseiarre grandi anche fuori dal giaro il dino della Serie A. Contro Chievo solo una traversa è riuabascita a fermare Carlitos, sabaum to nel debutto allo Stadium o di l’astinenza è durata meno 10 minuti. Non è stato solo un er i gol, ma un messaggio per are compagni: dobbiamo andare itos oltre i nostri limiti. Carlitos ore l’ha fatto, ha ignorato il dolore ato alla gamba destra e ha dato una lezione di coraggio e pronni fessionalità. Tevez a 30 anni ella sente di essere nella fase della anmaturità: vuole tornare grande in Europa con la Juve e riuole prendersi la nazionale. Vuole rso, fare meglio dell’anno scorso, perché lo scudetto non gli baa al sta più. Allegri lo aspettava vati Milan, invece si sono ritrovati alla Juve. Quattro anni fa Max ero festeggiò il debutto rossonero ahigrazie alla doppietta di Ibrahiziamovic. Tevez aveva già inizia988 to il suo digiuno. Oggi, 1988 arligiorni dopo l’ultimo gol, Carlitiletos spera si rompere il sortiletan gio contro il club in cui Zlatan è cresciuto. E poi chissà, maù il gari infranto il primo tabù vento cambierà per tutti. Anons. che per la Juve in Champions.
Carlos Tevez, 30 anni LIVERANI
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LO SPECIALISTA IL TECNICO NON HA MAI PERSO ALL’ESORDIO NEI GIRONI: DUE VITTORIE E DUE PARI. MA ALLA JUVE MANCA UN SORRISO IN AVVIO DAL 2008
Allegri avverte: «Attenti, il Malmoe è più in forma»
non vince all’esordio nei gironi dal 2008: 1-0 allo Zenit (Del Piero). Tabù da sfatare.
Asamoah al posto di Pereyra. Vidal può farcela per sabato, Pirlo prenota l’Atletico
Barzagli a parte Stasera 35-2: rispetto all’Udinese, Chiellini al posto di Ogbonna, Asamoah per lo squalificato Pereyra. In attacco Tevez-Llorente. Ieri Vidal si è sottoposto a nuovi esami: potrebbe farcela per il Milan. Pirlo sta spingendo: si lavora per portarlo al massimo con l’Atletico. Barzagli si è allenato a parte, programma mirato: niente Malmoe, insegue una maglia da titolare contro il Milan.
DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO (Torino)
«Abbiamo un girone all’apparenza semplice, ma anche l’anno scorso era così, poi la Juve fu eliminata...», avverte Max Allegri. «Il Malmoe è più avanti di noi come condizione fisica. Gli svedesi sono organizzati, hanno velocità e forza, servirà una gara attenta. In Europa, in generale, i rischi sono maggiori perché tutti giocano solo per vincere: la competizio-
ne è breve, c’è meno tattica, più velocità e anche il tasso tecnico è superiore a quello che solitamente troviamo in campionato». Detto questo, Max è uno che pensa sempre positivo (2 vittorie e 2 pareggi nel debutto nella fase a gironi col Milan), e allora respinge l’etichetta di Juve col mal d’Europa, «perché siamo forti, la rosa è completa e mi permetterà di gestire tutte le competizioni. Credo sia possibile entrare nei quarti: sappiamo che è molto difficile vincere, i primi 4-5 club hanno bu-
dget clamorosi, però nel calcio non c’è niente di proibitivo. Ho ereditato un gruppo eccezionale, ragazzi coscienti del fatto che dopo tre anni di vittorie in Italia siamo tutti attesi da una stagione difficile: riconfermarsi sarà durissima e magari non basterà... Ho incassato la massima disponibilità, abbiamo iniziato benissimo, giocando un bel calcio. La solidità difensiva? E’ sempre stata la forza di questa squadra, si arriva in fondo se si ha la miglior difesa». La Juve guarda avanti, ma
m.gra.
Massimiliano Allegri, 47 anni AFP
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E nella sua Nazionale non c’è tanta gente che ne abbia da vendere: basta contare, per i titolari in Norvegia, le presenze europee con i club.
«È vero: giocare le coppe significa fare un percorso, acquisire abitudine a giocare a certi livelli che poi si porta in Nazionale. Un tempo era così, negli anni scorsi invece è accaduto più o meno il contrario: si finiva per fare esperienza in azzurro. Mi piacerebbe che la tendenza potesse cambiare di nuovo». Va cambiata anche la tendenza a sottovalutare l’Europa League?
«Di sicuro non ce lo possiamo permettere. Anche in questo l’Atletico può essere un buon esempio: l’aveva vinta anche prima che arrivasse Simeone (2009-2010, ndr), e quell’esperienza ha pesato molto dopo, al momento di giocare in Champions». La Champions per le nostre: un muro troppo alto?
«Per potenzialità economiche, al momento ci sono realtà molto distanti: un tempo eravamo noi a prendere i giocatori degli altri, ora vengono a rubarceli».
’Europa Chiellini, finalmente! Dopo l’infortunio è di nuovo nel bunker Difesa bianconera ancora imbattuta in gare ufficiali Il centrale: «Finora quasi perfetti». Barzagli ok col Milan DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO VINOVO (Torino)
Ecco Giorgio Chiellini. E presto, forse già sabato contro il Milan, là dietro pure Barzagli inseguirà una maglia da titolare. Insomma, Buffon ritrova i suoi bodyguard di fiducia, anche se quelli fin qui assoldati non hanno mostrato indecisioni. Bunker Due gare ufficiali per la banda Allegri, zero gol subiti, ma soprattutto un solo vero tiro in porta concesso agli avversari, quello di Maxi Lopez, che a una manciata di minuti dalla fine di ChievoJuventus si era ritrovato fra i piedi un pallone d’oro, a pochi metri da Buffon: tiro così così, Gigi attento; occasione fra l’altro nata da un rimpallo. L’Udinese è storia recente, Buffon ai limiti del «senza voto», guanti sporcati solo da Allan: rasoterra docile docile, scagliato da lontano. C’è sicuramente molto di Caceres e Ogbonna, alternative di lusso a supportare il titolarissimo Bonucci. Bravo in particolare Ogbonna, reduce da una stagione non esaltante. Parecchi meriti sono però di Massimiliano Allegri, «intelligente nel non voler fare a tutti i costi la rivoluzione - ha detto Marotta nei giorni scorsi - Max ha ricevuto un’eredità pesantissima, e la sta gestendo con grande buon senso». Chiellini promuove in pieno il nuovo corso: «Stiamo lavorando per ridurre il più possibile gli errori del passato. Il fatto che si vinca da tre anni non ci rende perfetti. C’è sempre da migliorare, sia nei singoli sia a livello di squadra, di organiz-
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Giorgio Chiellini, 30 anni, alla Juve dal 2005. Preso dal Livorno nel 2004, fu prestato un anno alla Fiorentina LAPRESSE
zazione di gioco. Ho vissuto Chievo e Udinese da fuori, le ho quindi viste con occhi più lucidi, e in effetti siamo stati veramente bravi. Approccio adeguato, due primi tempi eccezionali, con un’intensità fantastica. Un solo neo: avremmo dovuto segnare molto di più e invece siamo andati al riposo con un solo gol di vantaggio». Quindi, ecco la carezza più importante ad Allegri: «Bisogna continuare su questa strada. Ogni tecnico ha il suo stile, mette a disposizione le proprie conoscenze. Qualche aggiustamento c’è già stato, e stiamo cercando di fare per bene ogni cosa che ci chiede il mister. Credo sia fondamentale coltivare questa solidità difensiva, perché noi poi là davanti qualcosa la possiamo sempre inventare. Insomma, lavoriamo così e di sicuro ci toglieremo parecchie soddisfazioni». Scottature Si parte col Malmoe, «occhio però ad aspettarsi una vittoria facile continua il difensore bianconero - negli anni scorsi abbiamo vissuto sulla nostra pelle delusioni importanti contro Copenaghen e Nordsjaelland, formazioni in un certo senso simili a quella svedese. In Europa serve un nostro salto di qualità a livello di atteggiamento, questo sì. Bisogna partire forte, ma la nuova avventura europea deve essere accompagnata solo da entusiasmo: niente sentimenti di rivalsa per la delusione dell’anno scorso, solo tanta voglia di stupire e di fare grandi cose. La Champions League non deve essere un’ossessione, e si può portare avanti senza trascurare il campionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
E allora perché la Juve spera comunque in una buona Champions?
«Perché ha fatto esperienza: quarti di Champions, semifinale di Europa League. Sono cose che poi ti restano». La Roma ha meno «vissuto» recente...
«Ma deve puntare a fare come il Napoli: girone terribile e 12 punti. Dubito che per due anni di fila si esca con 12 punti». E in Europa League?
«Si può fare strada, a patto di crederci. Il Napoli, persa la Champions, ha comunque il dovere di pensare in grande. L’Inter ha alle spalle un anno con Mazzarri e ha costruito una squadra con gente di qualità, ma anche forte fisicamente. La Fiorentina dovrà fare a meno di Rossi per un po’, ma ha una base consolidata, che non ha perso Cuadrado e guadagnato Marin, un po’ sottovalutato. La chiave per il Torino sarà gestire bene le energie fra campionato e coppa: c’è Ventura per il quarto anno, nessuno meglio di lui può sapere come». Questione di esperienza, appunto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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RIVALI
Michel 51 anni, ex difensore, è un madridista purosangue: ha giocato quindici anni nel Real prima di finire la carriera nell’Atletico Celaya. Ha allenato a lungo in Spagna, poi è emigrato ad Atene : è all’Olympiacos dal 2013
Diego Simeone argentino, 44 anni, ex centrocampista, ha portato l’Atletico a livelli altissimi. Nel 2011 ha cominciato ad allenare il club: ha vinto Liga, Europa League, Supercoppa europea, coppa e supercoppa di Spagna
Effetto c.t. anche sul ranking Italia 13a, scalata una posizione Non è bastato il doppio 20 su Olanda, semifinalista mondiale, e Norvegia per scalare il ranking Fifa: ma Conte è più vicino a uno dei tre bonus fissati con il contratto. Nella classifica che la Fifa comunicherà dopodomani gli azzurri sono migliorati di una posizione, dal 14° al 13° posto, superando la Grecia di Ranieri (l’Olanda scivola dal 3° al 4° posto). Per il bonus occorre arrivare almeno al 9°: missione non impossibile, che potrebbe ricevere impulso da Azerbaigian (Palermo, il 10 ottobre) e Malta (Ta’ Qali, il 13). Poi, domenica 16 novembre, a Milano, la sfida più dura del gruppo con la Croazia. Partita che potrebbe essere preceduta da un’amichevole
Michel contro Atletico Ad Atene è quasi derby FILIPPO MARIA RICCI MADRID
«Non volevo una squadra spagnola perché il livello della Liga è altissimo. E l’Atletico lo dimostra». Così Michel a Marca: l’allenatore spagnolo dell’Olympiacos ha enorme stima dell’Atletico del ‘Cholo’ Simeone, lui con il cuore tanto bianco da aver giocato venticinque derby (cinque sconfitte) con la maglia del Real Madrid tra l’84 e il 96.
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CLASSIFICA FIFA TEST PRE-CROAZIA IL 12 NOVEMBRE?
L’ALTRA GARA DEL GIRONE A
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
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Delusioni L’altra sfida del gruppo della Juventus è anche lo scontro tra due grandi deluse dello scorso anno: l’Atletico è arrivato a pochi secondi dalla vittoria finale, riacciuffato e poi schiantato dal Madrid di Ancelotti a Lisbona, l’Olympiacos negli ottavi dopo aver battuto 2-0 in casa il Manchester United perse 3-0 ad Old Trafford. Grandi cambi Entrambi gli allenatori hanno detto di voler dimenticare il recente
mercoledì 12: alla Figc farebbero comodo incassi e diritti. Il problema è che la Croazia è lo snodo della qualificazione. E inoltre le squadre sono quasi tutte impegnate tra 14 e 15. Le rivali «libere» sono poche: Rep. Ceca, Bosnia (le più valide tecnicamente), Galles, Lettonia, Cipro, Israele. Si dovrebbe giocare in Italia per evitare spostamenti (Firenze l’ideale) o vicino, per non stancare chi poi affronterà la Croazia, dunque con una sperimentale o quanto meno una «mista». Ma si rischia di spezzare la preparazione. Insomma, tanti interrogativi. E non è escluso che si rinunci. Fabio Licari © RIPRODUZIONE RISERVATA
passato: «E poi noi abbiamo cambiato ventiquattro giocatori: dodici via, dodici dentro», ricorda Michel. Che ha visto partire per l’Italia Saviola, Manolas e Holebas e accolto in Grecia un totem come Abidal, 35 anni, doppio assalto del cancro respinto e tre partite intere su tre nel campionato greco sinora, oltre all’ex Barça Afellay e all’enfant du pays Mitroglou delusissimo dall’esperienza al Fulham. Simeone si è potato sul Pireo gli stessi venti giocatori che hanno sbancato il Bernabeu sabato sera: vediamo se Alessio Cerci riesce a debuttare in una gara fondamentale anche per le aspettative europee della Juventus, attesa al Calderon il primo ottobre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CHAMPIONS 1a GIORNATA FASE A GIRONI
La lupa si mette le ali Iturbe-Gervinho, è Roma col turbo Garcia punta sulla velocità per sorprendere il Cska all’Olimpico. L’ivoriano ieri ha rinnovato fino al 2018 MASSIMO CECCHINI ROMA
Libri di storia alla mano, è noto come le campagne di Russia per essere vincenti necessitino, oltre che di forza, anche di rapidità. Napoleone e Hitler sottovalutarono questo aspetto, ma Rudi Garcia - nel suo piccolo - non vuole commettere lo stesso errore. E così domani all’Olimpico contro il Cska la velocità sarà la prima arma su cui la Roma punterà per scardinare la difesa avversaria. Come dire, spazio a Iturbe e Gervinho, che ieri ha santificato il suo rapporto giallorosso rinnovando - con ritocco di stipendio fino a quasi 3 milioni a stagione - fino al 2018. Allarme caviglia Le due frecce giallorosse, comunque, vengono da due settimane estremamente differenti. Gervinho, nella sosta, è stato impiegato in entrambe le partite della Costa D’Avorio, tornando a Trigoria solo per ultimo fra i 16 «nazionali» in giro pr il mondo. Non solo. Dopo i pochi minuti di sabato scorso, due giorni fa ha rimediato anche un trauma contusivo alla caviglia destra che, al momento, non preoccupa. Una cosa comunque è certa: la
A sinistra Juan Iturbe, 21 anni, e Gervinho. 27 anni, le frecce nell’arco di Rudi Garcia. Rientrano entrambi in Champions
preparazione al match di Iturbe è stata assai differente. La voglia matta Non essendo
stato convocato dall’Argentina (aggiungeremmo: per ora), il 21enne attaccante ha lavorato come un matto a Trigoria per l’esordio in Champions. E che le attese intorno a lui siano tante lo dimostrano le poche righe che la Uefa, nel sito ufficiale, ha dedicato al giocatore: «Ha fatto capire che potrebbe di-
ventare un protagonista assoluto, grazie alla sua velocità e alla sua tecnica». Non male come biglietto da visita per un calciatore che, pur avendo già giocato in Coppa Libertadores, finora deve ancora esordire nella massima manifestazione continentale riservata ai club.
L’ex Arsenal prenderà 3 milioni l’anno. Ha dolore alla caviglia, ma con i russi ci sarà
Trauma Garcia In ogni caso, l’idea di Garcia è chiara. Per il francese le squadre in Champions generalmente tendono a
chiudersi assai meno che in campionato e così il vantaggio di poter disporre di due attaccanti così veloci nelle ripartenze può far cambiare l’inerzia della partita. Non è un caso che sia Gervinho che Iturbe risultano meno efficaci con alcune delle «piccole» della Serie A che si arroccano nei sedici metri, raddoppiando sui dribbling. Col Cska dovrebbe essere un’altra musica e Garcia proprio nel giorno in cui la Uefa lo celebra come «ottavo re di Roma »(titolo peraltro assegnato già a Falcao e ovviamente a Totti) - è pronto a prendersi la sua rivincita. Perché? Facile. Nella fase a gironi dell’autunno 2011, il Lilla allenato da «monsieur» Rudi concluse all’ultimo posto il proprio gruppo, mentre ad andare avanti furono Inter (10 punti) e Cska (8), contro cui Garcia consumò il suo esordio in Champions. Ma il pari interno (2-2) vanificò persino l’impresa in trasferta (0-2) e così i francesi si fermarono a 6 punti. Altri tempi, ovvio, perché quella rosa non era paragonabile alla Roma attuale, che domani avrà due tipetti come Gervinho e Iturbe pronti a dare la velocità che serve. Perché la campagna di Russia, stavolta, non ammette ritirate.
K.O. PURE BORRIELLO
Castan out, Garcia fa lo psicologo Ieri ha fatto fisioterapia. oggi valuterà la situazione, domani prenderà una decisione. Ma le possibilità di vedere Castan in campo domani sera sono ridotte al minimo. Il problema è sempre lo stesso, il fastidio muscolare ai flessori della coscia destra per cui ad Empoli ha chiesto il cambio nell’intervallo. Un problema con cui Castan convive dalla tournée americana (gara contro l’Inter) e che si era già ripresentato con il Fenerbahçe. Anche se la Roma è convinta che sia più un problema di testa, la paura di farsi male. Tanto che ieri Garcia ci ha parlato a lungo, per rassicurarlo e dirgli che sta bene, che il problema non è pesante come pensa. In buona sostanza, «decidi tu se te la senti, ma stai tranquillo, non è niente di grave». E siccome un problema chiama l’altro, ieri Borriello nella partitella (dopo un gol) ha avvertito un problema muscolare alla gamba destra. Ora si aspettano gli esami. Andrea Pugliese
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OMICIDIO CIRO ESPOSITO DALLA PERIZIA DEI CARABINIERI UN NUOVO ELEMENTO: SVOLTA?
Il mistero delle ferite De Santis fu accoltellato? ALESSANDRO CATAPANO ROMA
È ancora presto per definirla una svolta (da dimostrare comunque), ma certamente l'ultima novità nelle indagini sui fatti tragici del 3 maggio – un referto medico che (finalmente) ha rilevato 4 ferite da arma da taglio all'altezza dell'addome e sui glutei di Daniele De Santis – arricchisce il dibattito e il processo che verrà (in Corte d'Assise) di un ulteriore rompicapo: Gastone, l'unico indagato per l'omicidio volontario di Ciro Esposito, fu accoltellato dai napoletani o colpito da una bottiglia di vetro rotta (ipotesi che nemmeno la perizia del Racis esclude)? E queste ferite, le uniche che giustificherebbero il tentativo dei legali di ipotizzare per il proprio assistito la legittima difesa, gli furono inferte prima (ipotesi dei periti dei carabinieri) o dopo i 4 colpi sparati ai tre napoletani con la Benelli 7.65 (tesi ritenuta plausibile per la Procura)? Sorprende In attesa di scoprire quando De Santis fu ferito, e se in modo così grave da fargli rischiare la vita, va ricordato che sulla scena del crimine è stato effettivamente rinvenuto un coltello a serramanico, ma che sullo stesso i periti non hanno rintracciato impronte di alcuno, ma solo tracce del sangue di De Santis.
Daniele De Santis, l’ultrà accusato dell’omicidio di Ciro Esposito
Né al Gemelli né a Regina Coeli emersero le 4 ferite da taglio sull'ultrà romanista E poi sorprende che il referto sulle presunte coltellate sia stato fatto solo ora, a più di quattro mesi dai fatti, da un medico di fiducia della famiglia De Santis presso l'ospedale Belcolle di Viterbo. Perché nel referto del Pronto soccorso del Gemelli, dove De Santis arrivò la sera del 3 maggio con la gamba maciullata e altre
fratture, di quelle coltellate non c'è traccia? I pm Albamonte e Di Maio, cui risulta che nemmeno a Regina Coeli (dove De Santis è stato a lungo) si siano accorti di quelle ferite, aspettano che il referto sia depositato insieme agli altri atti processuali, poi si faranno un'idea: il 24 settembre le perizie saranno discusse davanti al gip Ebner. E né sui 4 romanisti indagati per concorso in omicidio né per la quindicina di napoletani che parteciparono al successivo brutale pestaggio di De Santis, sono stati ancora fatti significativi passi avanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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COPPE EUROPEE
A caccia di Italia Da Rosenberg a Doumbia, 6 bomber sulla nostra strada C’è chi ha detto no alla nazionale, chi non ha idoli, chi ne fa 5 in mezz’ora e chi prima stava in curva: i centravanti delle eurorivali promettono scintille Malmoe JUVENTUS
CSKA Mosca ROMA
Rosenberg, da zero a mito con quel «no» a Ibrahimovic S
Markus Rosenberg, 31 anni, fino al 2012 è stato compagno di nazionale con Ibra. Oltre che con il Malmoe, ha giocato con Ajax, Werder Brema, Racing Santander e West Bromwich
Fino a qualche mese fa era lo zimbello dei tifosi di Svezia e Inghilterra. Dopo un’onorata carriera in patria tra Malmoe e Halmstad e un altrettanto brillante tour in giro per l’Europa (Ajax, Werder Brema e Racing Santander) Markus Rosenberg al West Bromwich aveva totalmente perso il fiuto del gol: 33 partite e 0 reti. Se non un record, poco ci manca. A quel punto, l’ancora relativamente giovane Markus (31 anni) sceglie di tornare a casa nel tentativo di rigenerarsi. A febbraio firma un triennale con la squadra della sua città, il Malmoe, che nel frattempo si era laureato campione di Svezia. Tempo qualche settimana e il vecchio bomber ritrova come per magia il fluido perduto: con gol (15 in 30 partite, coppe comprese), assist e forza fisica trascina gli Himmelsblått in vetta alla classifica e fino a un’insperata qualificazione ai giorni di Champions. In assenza di un adeguato partner per Ibrahimovic, stampa e tifosi chiedono a gran voce il suo ritorno in Nazionale per fare da spalla a Zlatan. Il ragazzo, però, la vede diversamente e decide di rinunciare: «Voglio concentrarmi sul Malmoe». Una dichiarazione d’amore, in pratica. Basterà per far male a Juventus, Atletico Madrid e Olympiacos? Se il giocatore è quello degli ultimi mesi c’è da stare attenti, anche perché Rosenberg sa come pungere le italiane: il 24 agosto 2010 fu proprio un suo gol a costringere la Sampdoria ai supplementari (poi fatali) nel turno preliminare di Champions contro il Werder Brema.
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Uno dei giocatori chiave del Cska di Slutsky, capocannoniere della scorsa Russian Premier League con 18 reti in 22 gare, Doumbia è un riferimento importante per gli avversari della Roma perché capace di segnare molto ma anche di fare reparto da solo. Dotato di un fisico possente ma al tempo stesso molto rapido, Doumbia ha il difetto di infortunarsi troppo spesso, come gli è già capitato in questa stagione: dopo il gol decisivo sul campo del Mordovia, non ha finito la gara contro il Terek, restando fuori un mese e tornando proprio per la gara di domani, togliendosi un po’ di ruggine sabato contro l’Arsenal Tula. Oltre alle qualità tecniche Doumbia ha impressionato per le immediate capacità di adattamento: arrivato nel 2010 dallo Young Boys non solo non ha mai smesso di segnare, ma ha aumentato la sua media realizzativa, raggiungendo 0,7 gol a partita con la maglia del Cska. Cifre importanti, soprattutto perché fatica a giocare con continuità, ma con la cessione dello scorso anno di Vagner Love in Cina, la mancata fiducia in Necid e la paura di bruciare Bazelyuk, l’ivoriano si è preso sulle proprie responsabilità dell’attacco. In un girone così duro, Doumbia, non convocato al Mondiale da Lamouchi con annessa polemica («Non sono infortunato, lui ha fatto delle scelte e deve prendersene la responsabilità»), diventa una pedina imprescindibile per le ambizioni dei russi. Uno come lui, che fino a 12 anni vendeva fazzoletti per strada, può esaltare il club del presidente Giner, ha l'umiltà giusta per non mollare mai.
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Bruges TORINO
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Nicolas Castillo, 21 anni, è cresciuto nell’Universidad Católica. Lo scorso gennaio è stato comprato dal Bruges. Ha debuttato con la nazionale cilena nel marzo 2013
Il ragazzo della curva fa impazzire la curva. Nicolas Castillo non è il vostro 9 classico del campionato belga ma al Bruges piace lo stesso. Intanto è cileno, poi è un ragazzo per cui hanno scomodato osservatori Juventus, Manchester United, Inter, Napoli e non solo. Hanno parlato tutti con l’Universidad Catolica, la squadra a cui Nico è sempre appartenuto, anche prima che comprasse il suo cartellino. Castillo è andato in curva per la prima volta a 7 anni: piccolo ultrà ma grande giocatore. Il carattere era quello che era - complesso - ma la situazione è migliorata presto. Nico nel 2012 ha segnato 8 gol in campionato e ha cominciato a interessare i club europei. I giornalisti si sono giocati il soprannome pesante: El Zlatan, perché per qualcuno somiglia a Ibrahimovic. Vero, è una prima punta e sa usare sia il fisico sia i piedi, un po’ come Ibra, ma le differenze restano molte. Castillo non arriva al metro e ottanta e la qualità è diversa. I numeri però parlano per lui: ha 21 anni ma è già stato tra i protagonisti di un Sudamericano Under 20 e di un Mondiale Under 20, entrambi del 2013. In Argentina, a febbraio, segnò 5 gol, vice capocannoniere dietro a Nico Lopez, passato in estate dall’Udinese al Verona. In Turchia, a luglio, ne aggiunse quattro. Pare che lo Standard Liegi per lui abbia offerto 1,7 milioni, di sicuro è finito ai vicini del Bruges, per cui ha già segnato 3 volte. No, non sarà mai Ibrahimovic però è una punta 4x4 che alle difese dà fastidio. Eccolo, il titolo è fatto: un toro contro il Toro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Zozulya, una sorta di Rooney sempre a un passo dal colpo S
Roman Zozulya, 24 anni, è cresciuto alla Dinamo Kiev prima di passare nel 2011 alla Dnipro. Ha fatto tutta la trafila in nazionale e ha esordito in quella maggiore nel 2010
Se è vero che in ogni paese lo sport nello sport preferito è cercare un emulo locale di un grande campione, eccola servita: Roman Zozulya è una specie di Rooney di Ucraina. Per il look, ma anche nel senso di centravanti sottodimensionato (1.75 per 62 kg) ma che vive di moto perpetuo, di dinamismo, di pressing sui difensori, di cattiveria agonistica. «Idoli? Nessuno. Uno deve credere in sé stesso, solo così si diventa qualcuno», disse. Prodotto del vivaio della Dinamo Kiev, nel giro delle nazionali da quando aveva 17 anni, rilanciato da Juande Ramos al Dnipro, il suo spirito belligerante porta qualche divisione nel tifo: c’è chi ci si identifica e lo eleva a idolo, e poi i maligni che tendono a sottolineare una certa tendenza ad accentuare i contatti e a marcare stretti anche gli arbitri oltre al fatto che, stringi stringi, il talento è da sei. Vero, però i compagni lo amano perché pur non essendo un realizzatore seriale smazza ottimi assist e corre per tre. E per i difensori resta un bruttissimo cliente. Chiedere lumi a Koscielny, che un anno fa circa Zozulya mandò in bambola nell’andata per gli spareggi per il Mondiale: un gol e un rigore procurato. Poi la Francia ribaltò al ritorno, ma resta la prestazione monstre. Sfiorò il colpaccio anche l’anno scorso a White Hart Lane in Europa League, dove fece lo 0-1: il Dnipro aveva vinto 1-0 all’andata, c’era solo da rintuzzare. Bene, sull’1-1 Zozulya innescò un battibecco con Vertonghen a cui rende circa 10 centimetri, lo sfiorò con la testa e il belga andò giù come se l’avesse investito un camion. L’arbitro ci cascò: rosso, ucraini in 10 e rimontona Tottenham. Occhi aperti, comunque.
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Sparta Praga NAPOLI
Castillo, l’ex ultrà cileno soprannominato El Zlatan
A CURA DI ADAGLIO-BIANCHIN-BREGA-DI FEO
Dnipro INTER
Doumbia, il re del gol dei russi vendeva fazzoletti in strada Doumbia, 26 anni, bomber del Cska e della Costa d’Avorio (non convocato per il Mondiale). Ha giocato 2 anni in Giappone, poi fino al 2010 con gli svizzeri dello Young Boys
Il centravanti è il ruolo più evocativo, quello di cui si tende ad aver paura, quello a cui ti aggrappi sperando che ti spizzi la palla buona o che guardi di traverso se ce l’hai contro. In vista dell’esordio europeo delle quattro italiane tra Champions ed Europa League, ecco gli uomini che proveranno a spegnere i sorrisi sui volti dei tifosi di Juventus, Roma, Inter, Fiorentina, Torino e Napoli. C’è chi è già famoso e chi poteva diventarlo, chi ha detto no per amore e chi ha detto sì per avventura, ci sono duri, umili, furbi, vecchi, giovani, alcuni sulla bocca di tutti e altri semisconosciuti. In comune hanno i gol, tanti, e il fatto di essere pericolosi, ognuno a modo suo. E se nei confronti diretti gli italiani hanno molto più blasone, in campo è una cosa che conta relativamente: da Kiev a Praga, da Mosca a Guingamp, ci sono 6 bomber a caccia di scalpi. Italiani.
Guingamp FIORENTINA
Lafata, l’uomo dei record nato in mezzo alla... birra S
David Lafata, 33 anni proprio dopodomani, ha giocato pure in Grecia (Skoda Xanthi) e Austria (Austria Vienna). Lo Sparta Praga lo ha prelevato dallo Jablonec
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L’uomo dei record. Così si potrebbe sintetizzare la carriera – soprattutto recente – di David Lafata, bomber dello Sparta Praga e spauracchio del Napoli nel gruppo I di Europa League. Nato a Ceske Budejovice, patria della birra (vi ha sede la Budweiser, una delle lager più famose al mondo), nonostante fin da giovane fosse additato come uno dei migliori talenti offensivi cechi Lafata ha speso la carriera quasi interamente sui campi del proprio paese. Trascurabili le esperienze con Skoda Xanthi e Austria Vienna, è con le maglie di Jablonec e Sparta Praga che il centravanti della Nazionale ceca ha dato il meglio. Tre volte di fila capocannoniere del campionato (2011, 2012 e 2013), secondo alle spalle del compagno di squadra Husbauer l’anno scorso, a marzo è diventato il bomber all-time della Gambrinus Liga superando un’altra icona dello Sparta come Horst Siegl. Gol a pioggia anche in Europa, specie quest’estate: nel secondo turno preliminare di Champions League, contro gli estoni del Levadia, ne ha fatti cinque in 38 minuti (provocando anche un autogol); nel turno successivo, altri tre al Malmoe, che però non sono bastati per garantire alla sua squadra l’accesso ai gironi della massima competizione. Sarà quindi in Europa League che Lafata proverà a portare avanti la sua striscia positiva: chirurgico in area, furbo e cinico, dotato di un gran destro e di un ottimo stacco di testa, il Napoli giovedì si troverà di fronte un piccolo Higuain in salsa…di birra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Schwartz, tiro alla dinamite a capo dei danesi di Bretagna S
Ronnie Schwartz, 25 anni, è arrivato in Francia questa estate dal Randers. In Danimarca ha giocato anche nell’AaB Åalborg dove nel 2008 ha vinto il campionato
In Bretagna, quest’estate, hanno deciso che andava di moda il biancorosso danese. E così, dopo l’esperto terzino Lars Jacobsen, arrivato a parametro zero dal Copenaghen, e il portiere Jonas Lössl, prelevato dal Midtjylland, il Guingamp ha puntato su Ronnie Schwartz per rinforzare il proprio reparto offensivo. Compito non certo impossibile, visto che l’hanno scorso i rossoneri hanno avuto il secondo peggior attacco della Ligue 1, nonostante avessero in rosa un bomber come Mustapha Yatabaré. La partenza di quest’ultimo per il Trabzonspor ha lasciato sulle spalle di Mandanne e dello stesso Schwartz quasi tutte le responsabilità in fase realizzativa. Il biondo centravanti danese non sembra affatto temere il compito: cresciuto nella squadra della sua città, l’Aab Aalborg, ha dovuto allontanarsi da casa per esplodere. Nelle ultime due stagioni con il Randers ha messo a segno 14 e 15 gol, attirando l’attenzione di diverse società europee. Lui ha scelto il Guingamp e la Francia dopo essersi consultato con il connazionale Kian Hansen, difensore che come Schwartz è sbarcato nei paraggi quest’estate, a Nantes. A Ronnie finora però il gol in Francia ancora gli manca. Rapido, non particolarmente tecnico e nemmeno dotato di uno stacco imperioso nonostante il fisico da centravanti (1.84 per 78 kg), il numero 8 del Guingamp ha nel tiro improvviso e potente la sua forza: «Non ho nessun segreto particolare – racconta lui stesso quando gli chiedono del suo modo di giocare–, semplicemente tiro ogni volta che posso». Facile, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
CHAMPIONS 1a GIORNATA FASE A GIRONI
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Ancelotti in difesa «Il Real è ancora mio»
HA DETTO
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su Florentino «Abbiamo fatto tutto insieme e non cambierei mai la mia rosa con quella delle altre squadre, perché è la più forte di tutti»
Alla vigilia della gara col Basilea applaude le scelte di Florentino e nega che Casillas sia un caso
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FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID
Con Florentino fino alla fine del mondo. Ancelotti offre la sua terza conferenza stampa in 4 giorni e spara contro le polemiche, i brutti pensieri, le malelingue. «Non cambierei la mia rosa per nessun’altra al mondo», dice due volte. Tutto ok Dopo 3 sconfitte in
4 partite e le evidenti difficoltà strutturali del Madrid la stampa riunita a Valdebebas sente odore di sangue: «Cristiano Ronaldo ha criticato il mercato estivo, lei cosa ne pensa?», «Domanda diretta: ha scelto lei James Rodriguez?» e via su queste tonalità. Carlo si morde la lingua e abbraccia con trasporto la politica presidenziale: «Abbiamo fatto tutto tutti insieme e ho appena detto che non cambierei questa rosa: la risposta alla sua domanda è ovvia». I giornalisti vanno via delusi e aspettano di vedere come Ancelotti riuscirà a uscire dal vespaio tattico nel quale
si è infilato il Madrid con acquisti e cessioni. Fiducia a Illara Abbiamo chiesto a Carlo se per caso nella ricerca dell’Equilibrio Perduto non abbia pensato all’utilizzo in mezzo al campo di uno dei 3 centrali. Ramos l’aveva provato lui stesso un anno fa nel Clasico del Camp Nou, e l’esperimento fallì. Pepe era il sabotatore che Mourinho usava contro il Barça. Varane giocava davanti alla difesa con il Lens. Sono passati 3 anni e un mesetto fa Fernando Hierro, secondo di Ancelotti, ha offerto personalmente un rapido corso di recupero sulla posizione più avanzata al centrale francese, testimonianza diretta che l’idea allo staff blanco era venuta. Però Carlo non cambia: «No, non ho bisogno di spostare più avanti un difensore. In quella posizione ho già Illarramendi che è molto bravo». Sarà ma il basco nelle prime 6 gare di questa stagione ha giocato 5 minuti. Casillas titolarissimo Così come non sarà facile per Casil-
Cesare Prandelli, 57 anni, tecnico del Galatasaray AFP
Prandelli fermo con Sneijder «Nuove regole» LUCA BIANCHIN @lucabianchin7
Carlo Ancelotti, 56 anni, tecnico del Real Madrid, vincitore della decima Champions per i Blancos AFP
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GALATASARAY IL CASO PRE-ANDERLECHT
Tra gli svizzeri l’ex Samuel, comprato a 24 milioni e svenduto a 15 all’Inter las resistere alla pressione del Bernabeu: «Non c’è nessun dibattito sul portiere, e non ci sarà per il resto della stagione: non ne parlerò più. I fischi sabato non li ho sentiti e comunque Iker ha esperienza e carattere, risolverà la questione senza problemi». Allora forse tanto valeva restare con Diego Lopez e non smuovere le acque spendendo 10 milioni per Keylor Navas, a proposito di mosse presidenziali. Vedremo stasera come si comporterà il Bernabeu, stadio dalla memoria cortissima e dal fischio facile. I campioni d’Europa devono assolutamente vincere, il Basilea da questa estate in mano all’ex juventino Paulo Sousa, secondo in campionato dopo la sconfitta col Grashoppers, proverà a collezionare un altro scalpo: lo
scorso anno due vittorie col Chelsea di Mou, nel 2012 successo sul Bayern, nel 2011 4 punti su 6 col Manchester United. Muro del pianto Col Basilea c’è Walter Samuel che nel 2004 Florentino Perez prese dalla Roma per 24 milioni di euro. L’argentino era conosciuto come El Muro ma non rese mai ai suoi livelli. Nella memoria collettiva restano l’umiliazione subita da Julio Baptista in una gara contro il Siviglia e la litigata col Bernabeu durante un Madrid-Albacete. Samuel regalò una rete agli avversari, fu fischiato incessantemente e quando segnò il 4-1 del Real sfidò la tribuna: «E ora, che?» gridò. Il feeling, già scarso, si esaurì e in giugno per 15 milioni Samuel tornò in Italia, all’Inter. Florentino perse 9 milioni, Moratti trovò un centrale con i fiocchi per le successive 9 stagioni e Samuel si prese la più grande delle rivincite: nel 2010 al Bernabeu alzò la Champions League.
su Casillas «Non c’è nessun dibattito sul portiere. I fischi non li ho sentiti e comunque Iker ha esperienza e carattere. Supererà i problemi»
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su Illaramendi «Non ho bisogno di spostare in avanti un difensore. In quel ruolo ho già Illaramendi che è bravissimo»
Cesare Prandelli ha messo il cartello con il divieto d’accesso davanti alla porta degli spogliatoi. «Stiamo cercando di organizzare normative interne alla squadra. Da domani nessuno potrà entrare nello spogliatoio senza il mio permesso». Prandelli non saprebbe scriverlo in turco, ma va benissimo in italiano: il destinatario è Wesley Sneijder, che sabato ha preso malissimo una sostituzione in Galatasaray-Eskisehirspor. Wes non ha stretto la mano a Prandelli, ha trattato male il suo vice Pin e si è rifiutato di restare in panchina per il finale. In Turchia i giornali hanno preparato i paginoni: il nuovo allenatore contro la stella olandese. Occhio a Mitrovic Prandelli ieri ha riparlato di Sneijder: «Non avendo fatto una preparazione dettagliata, lui trova la condizione giocando. La Champions regala emozioni, vedremo un giocatore con più stimoli». L’antrenör è stato fermo ma tutto sommato conciliante e probabilmente oggi farà giocare ancora Sneijder titolare, nonostante i rapporti siano ai minimi. Wes non gradisce il sistema di gioco scelto da Prandelli e lo ha fatto capire chiaramente, forse perché sa di avere un credito con Istanbul: è stato lui, con il gol alla Juve, a portare il Gala negli ottavi a dicembre. E ora? Il braccio di ferro pare sconveniente per tutti, soprattutto per il Gala. La partita con l’Anderlecht tra l’altro somiglia a certe trappole: rassicurante a prima vista, in realtà insidiosa perché i belgi in stagione non hanno mai perso. Gli appassionati di calcio Under seguiranno Tielemans, 17 anni, ma a Prandelli faranno più paura Suarez, Praet e Mitrovic, che davanti fanno male. Motivi per essere ottimisti: il ritorno di Melo e il pubblico dell’Ali Sami Yen. Migliaia di sciarpe giallorosse, bandiere italiane e olandese, per ora, ancora una a fianco all’altro.
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MONDO
Van Basten oggi in campo Torna a lavorare con l’Az ALESSANDRA BOCCI
Il giallo di Alkmaar ha trovato una soluzione: Marco van Basten torna a lavorare oggi con l’Az, non si sa se da allenatore o da direttore tecnico, dopo la sospensione dovuta ai problemi di salute accusati anche a causa della morte del padre Joop, e dopo i sussurri e le chiacchiere dell’ultima settimana. Nella serata di ieri, è arrivata la nota che in Olanda era attesa già nel pomeriggio, senza però che si avessero indizi precisi sul contenuto. Van Basten smette o continua? Il dubbio è stato sciolto, restano gli interrogativi di questi giorni: davvero Marco aveva pensato di lasciare il calcio, o era tutto un malinteso cavalcato da
qualcuno? La cosa certa per il momento è che, nonostante una storia simile per certi versi a quella di Arrigo Sacchi, suo tecnico al Milan, Marco non ha ancora voglia di mettere una pietra sulle sue aspirazioni di allenatore. Stress Soluzione logica, perché Van Basten non ha ancora compiuto cinquant’anni, non si è misurato in un grande club e non è detto che non abbia intenzione di farlo prima o poi: ognuno ha i suoi tempi. Vari problemi lo hanno allontanato dalla possibili-
Continuerà con il club, ma potrebbe cambiare ruolo per fare il direttore tecnico
Taccuino RAZZISMO
Politico messicano contro Ronaldinho
tà di tornare al Milan. Van Basten è sempre stato un pallino di Berlusconi, ma una volta la caviglia (per un certo periodo ha dovuto persino smettere di giocare a golf), un’altra volta i problemi familiari impedivano anche di avviare una trattativa. Marco si è ritirato nella provincia olandese dove pensava ci fosse meno stress, ma nemmeno questo è stato sufficiente. Dubbi I suoi problemi a sopportare la pressione del mestiere di allenatore e anche i problemi cardiaci, ormai superati, avevano indotto l’Az a dubitare che il tecnico scelto pochi mesi fa potesse portare avanti il suo lavoro con continuità. Ma Van Basten già venerdì scorso si era ribellato alle indiscrezioni, precisando a un giornalista della tv olandese: «Il mio progetto è torna-
(m. can.) Anche Ronaldinho vittima del razzismo, appena arrivato al Querétaro, in Messico. Carlos Treviño, ex segretario di Sviluppo Sociale del comune di Querétaro, è l’autore degli insulti all’ex milanista su Facebook. Motivo: a causa della presentazione di Dinho, pur non giocando, venerdì sera il traffico era intasato a Querétaro. «Tutto ciò per vedere una scimmia. Brasiliano ma sempre scimmia».
YOUTH LEAGUE Marco Van Basten, 49 anni EPA
re lunedì». Con un minimo di ritardo, rieccolo. Stamattina parlerà con i collaboratori e la squadra, poi si presenterà alla stampa per spiegare che cosa è successo in queste settimane. Il peggio sembra passato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi Real-Basilea su Eurosport Parte oggi la Youth League il torneo di calcio giovanile riservato alle squadre che partecipano alla Champions League. Oggi: Galatasaray-Anderlecht, Liverpool-Ludogorets, Juventus-Malmoe, Monaco-Leverku-
sen, Benfica-Zenit, Real MadridBasilea (diretta su Eurosport alle ore 18).
RUSSIA
Mancini dice no alla Lokomotiv Mosca La Lokomotiv Mosca sta per esonerare il tecnico Kuchuk e avrebbe già contattato Roberto mancini ricevendo un no dal tecnico italiano. Il club russo potrebbe cercare di strappare allo Zenit Luciano Spalletti che però è ancora legato da un contratto con la società di San Pietroburgo. Il candidato numero uno adesso è Brozovic del Rostov.
POSTICIPI
Pareggia l’Hull City Vince il Deportivo Due posticipi ieri sera. In Premier League pareggio (2-2) tra Hull City e West Ham. Nella Liga vittoria del Deportivo La Coruna sul campo dell’Eibar (1-0).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MAGIC + 3 CHAMPIONS LA LISTA AGGIORNATA CON TUTTI I GIOCATORI
Samuel ha portato il muro a Basilea L’ex di Roma e Inter vuole chiudere in bellezza con gli svizzeri, la sua esperienza a soli 5 milioni PORTIERI Nome AKINFEEV ARTUR BRAVO BUFFON CABALLERO CASILLAS CECH CHERNIK CILLESSEN COURTOIS CVOROVIC DE SANCTIS DOUCHEZ FABIANO FAHRMANN FERNANDEZ HANDANOVIC HART IRAIZOZ JONES JULIO CESAR KANIBOLOTSKY LANGERAK LENO LODYGIN MALAFEEV MIGNOLET MOYA MUSLERA NAVAS K. NEUER OBLAK OBRADOVIC OLSEN OSPINA PARDO PROTO PYATOV REINA ROBERTO RUI PATRICIO SIRIGU SKORUPSKI STEKELENBURG STORARI STOYANOV SUBASIC SZCZESNY TER STEGEN VACLIK WEIDENFELLER WETKLO
Squadra Costo CSKA 5 BEN 2 BAR 13 JUV 12 MCITY 2 RMAD 14 CHE 2 BATE 5 AJAX 6 CHE 14 LUD 1 ROMA 9 PSG 1 POR 9 SCH 9 POR 1 MAR 3 MCITY 11 ATB 8 LIV 1 BEN 10 SHA 1 BDOR 1 BLEV 8 ZEN 10 ZEN 1 LIV 12 ATM 12 GAL 8 RMAD 2 BAY 15 ATM 2 MAR 1 MAL 3 ARS 1 APO 3 AND 4 SHA 9 BAY 1 OLY 7 SPO 8 PSG 12 ROMA 1 MON 1 JUV 1 LUD 3 MON 7 ARS 12 BAR 2 BAS 6 BDOR 13 SCH 1
DIFENSORI Nome ALMEIDA ABDENNOUR ABIDAL ADRIANO ALABA ALEX SANDRO ALEX TELLES ANGULO ANSALDI ANYUKOV AOGO ARBELOA ASTORI AURIER AZEVEDO AZPILICUETA BADSTUBER BALENZIAGA BARTHE BARTRA BARZAGLI BENATIA BENITO BEREZUTSKI A. BEREZUTSKI V. BERNAT BOATENG J. BOENISCH BOILESEN BONUCCI BOTIA BOYATA CACERES CAHILL CAICARA CARLAO CARVAJAL CARVALHO CASTAN CEDRIC CESAR CHAMBERS CHEDJOU CHIELLINI CLICHY COENTRAO COLE CRISCITO DANI ALVES DANILO DANTE DAVID LUIZ DE MARCOS DEBUCHY DEGEN DEMICHELIS DENSWIL DESCHACHT DIGNE DONATI DOUGLAS DURM ECHIEJILE ELABDELLAOUI ELISEU EVRA FABINHO FILIPE LUIS FILIPENKO
Squadra Costo BEN 5 MON 4 OLY 6 BAR 6 BAY 14 POR 9 GAL 3 LUD 3 ATM 5 ZEN 3 SCH 6 RMAD 5 ROMA 4 PSG 6 SHA 5 CHE 7 BAY 6 ATB 6 LUD 2 BAR 3 JUV 9 BAY 10 BEN 3 CSKA 3 CSKA 4 BAY 4 BAY 11 BLEV 4 AJAX 4 JUV 7 OLY 5 MCITY 3 JUV 5 CHE 10 LUD 4 APO 4 RMAD 8 MON 6 ROMA 8 SPO 5 BEN 2 ARS 5 GAL 7 JUV 11 MCITY 6 RMAD 9 ROMA 6 ZEN 6 BAR 13 POR 10 BAY 7 PSG 13 ATB 7 ARS 8 BAS 5 MCITY 6 AJAX 3 AND 5 PSG 5 BLEV 3 BAR 4 BDOR 6 MON 3 OLY 3 BEN 6 JUV 8 MON 5 CHE 11 BATE 4
COME PARTECIPARE
Non sei ancora iscritto? Fallo online comprando l’abbonamento a 9,99 euro E con le leghe giochi gratis con gli amici Ci siamo, stasera scatta la Champions. E di riflesso, anche la Magic Champions. Se non vi siete ancora iscritti, fatelo andando su magic.gazzetta.it e abbonandovi, dopo esservi registrati a gazzetta.it., al costo di 9,99 euro. Così potrete costruire la vostra squadra dei sogni utilizzando 250 fantamilioni: non sprecateli, dovrete spalmarli su tutta la rosa di 23
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Walter Samuel, 36 anni, ha lasciato l’Inter dopo nove stagioni GETTY FLANAGAN FUCHS GARAY GERALDES GIANNOULIS GIBBS GIMENEZ GINTER GODIN GURPEGI HAKAN BALTA HAMMAR HELANDER HOLEBAS HOWEDES HUMMELS IGNASHEVICH IRAOLA IVANOV IVANOVIC JARDEL JEDVAJ JEFFERSON JESUS GAMEZ JOAO GUILHERME JOHANSSON JOHNSON JORDI ALBA JOSE' ANGEL JOSE' ENRIQUE JUANFRAN KAYA KHAGUSH KIRCH KOLAROV KOMPANY KONATE KOSCIELNY KRYVTSOV KUCHER KURZAWA LAHM LAPORTE LEANDRO SALINO LICHTSTEINER LIGEON LISANDRO LOPEZ LOMBAERTS LOVREN LUISAO MAICON MAICON D. MANGALA MANOLAS MANQUILLO MARCANO MARCELO MARIO FERNANDES MARIO SERGIO MARQUINHOS MARTINS INDI MASCHERANO MASUAKU MATHIEU MATIP MAURICIO MAXI PEREIRA MAXWELL MBEMBA MANGULU MEJAC MERTESACKER MINEV MIRANDA MLADENOVIC MOISANDER MONREAL MORENO MOTI NABABKIN NACHO NASTASIC NETO N'SAKALA NUYTINCK OGBONNA OLIVEIRA P. PAPADOPOULOS PAPASTATHOPOULOS PAPAZOGLOU PEPE PIQUE' PISZCZEK POLYAKOV RAFINHA RAGGI RAJCEVIC
LIV SCH ZEN SPO OLY ARS ATM BDOR ATM ATB GAL MAL MAL ROMA SCH BDOR CSKA ATB BAS CHE BEN BLEV SPO ATM APO MAL LIV BAR POR LIV ATM GAL BATE BDOR MCITY MCITY MAL ARS SHA SHA MON BAY ATB OLY JUV AJAX BEN ZEN LIV BEN POR ROMA MCITY ROMA LIV POR RMAD CSKA APO PSG POR BAR OLY BAR SCH SPO BEN PSG AND MAR ARS LUD ATM BATE AJAX ARS LIV LUD CSKA RMAD MCITY ZEN AND AND JUV SPO BLEV BDOR APO RMAD BAR BDOR BATE BAY MON MAR
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CENTROCAMPISTI Nome ADIN ADU AFELLAY ALEKSANDROV ALEKSIEVICH ALEX TEIXEIRA ALLEN ALONEFTIS ALTINTOP ARDA TURAN ARSHAVIN ARTETA ASAMOAH BAKAYOKO BALE BARNETTA BENAT BENDER L. BENDER S. BERNARD BLASZCZYKOWSKI BOATENG K.P. BOHAR BRAHIMI BRANDT BRUMA BUSQUETS CABAYE CALHANOGLU CAPEL CARRILLO CASEMIRO CASTRO CAZORLA CERCI CHANTOME COMAN CONTE COQUELIN COUTINHO CRISTANTE DANNY
Squadra Costo GAL 6 MAL 4 OLY 7 LUD 4 BATE 1 SHA 12 LIV 7 APO 2 GAL 5 ATM 12 ZEN 6 ARS 7 JUV 6 MON 4 RMAD 24 SCH 4 ATB 7 BLEV 7 BDOR 6 SHA 11 BDOR 7 SCH 12 MAR 3 POR 8 BLEV 5 GAL 10 BAR 7 PSG 7 BLEV 10 SPO 6 SPO 8 POR 6 BLEV 8 ARS 12 ATM 10 PSG 5 JUV 4 AND 3 ARS 2 LIV 10 BEN 4 ZEN 10
DAVID SILVA DE ROSSI DE VINCENTI DEFOUR DIAZ DOMINGUEZ DOSSEVI DOUGLAS COSTA DRAXLER DURMAZ DYAKOV DZAGOEV DZEMAILI EL GHAZI ELM ELNENY EMRE CAN EREMENKO FABIO ESPINHO FABREGAS FAIZULIN FELIPE MELO FERNANDINHO FERNANDO FERNANDO L.M. FERREIRA CARRASCO FILIPOVIC FLAMINI FLORENZI FORSBERG FRED FREI FUSTER GABI GAITAN GASHI GAUDINO GERRARD GONZALEZ GORDEYCHUK GORETZKA GOTZE GROSSKREUTZ GUNDOGAN HALSTI HAZARD HELDON HENDERSON HERRERA HOGER HOJBJERG IBAI GOMEZ IBRAIMI ILLARRAMENDI INAN INIESTA ISCO ITURRASPE JAVI GARCIA JOJIC KAGAWA KASAMI KEHL KEITA KHEDIRA KIRCHHOFF KLAASSEN KLJESTAN KOKE KONDOGBIA KROON KROOS KURTULUS LALLANA LAMPARD LIKHTAROVICH LUCAS LUCAS LEIVA MANDUCA MANIATIS MARCELINHO MARCHISIO MARKOVIC MARLOS MARRONE MARTINS MATIC MATUIDI MERTELJ MEYER MIKEL MILANOV MILNER MKHITARYAN MODRIC MORAN
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17 8 6 4 5 9 5 13 14 6 4 7 8 4 5 4 6 6 3 16 6 8 8 6 6 10 3 4 8 3 6 7 4 11 12 6 4 14 5 5 6 14 8 9 2 20 5 11 7 5 2 6 5 5 9 16 7 9 7 6 11 6 5 4 7 4 7 3 13 7 3 13 4 8 7 3 12 5 3 5 5 9 7 5 3 5 8 9 2 10 5 5 5 17 13 2
MOTTA MOUTINHO NAINGGOLAN NAJAR NANI NASRI NATCHO NAVAS J. N'DINGA NEUSTADTER NUNO MORAIS OCAMPOS OLA JOHN OLEKHNOVICH OLIVER OSCAR OXLADE-CHAMBERLAIN OZIL PADOIN PAREDES PASTORE PAVLOV PEPE S. PEREYRA PEREZ PIRLO PJANIC POGBA PRAET QUARESMA QUINTERO RAFINHA A. RAKITIC RAMIRES RAMSEY RAUL GARCIA REINARTZ RIBERY RICO ROBBEN RODE RODRIGUEZ C. RODRIGUEZ J. ROLFES ROMULO ROSELL ROSICKY RUBEN NEVES RYAZANTSEV SAHIN SALAH SALVIO SAM SAMARIS SAUL SCHONE SCHWEINSTEIGER SERERO SEREY DIE SERGI ROBERTO SHAQIRI SHATOV SILVA SNEIJDER STEPANENKO STERLING STROOTMAN SUAREZ MAR. SUSAETA SUSO TALISCA TELLO THERN THIAGO TIAGO TIAGO GOMES TIELEMANS TOSIC TOULALAN TOURE' Y. TYMOSHCHUK UCAN UNAI LOPEZ VERRATTI VIDAL VIERGEVER VINICIUS VOLODKO VRSIC VURA WANDERSON WELLINGTON NEM WERNBLOOM WILLIAM CARVALHO WILLIAN WILSHERE
PSG MON ROMA AND SPO MCITY CSKA MCITY OLY SCH APO MON BEN BATE POR CHE ARS ARS JUV ROMA PSG BATE JUV JUV BEN JUV ROMA JUV AND POR POR BAR BAR CHE ARS ATM BLEV BAY ATB BAY BAY ATM RMAD BLEV JUV SPO ARS POR ZEN BDOR CHE BEN SCH BEN ATM AJAX BAY AJAX BAS BAR BAY ZEN SPO GAL SHA LIV ROMA ATM ATB LIV BEN POR MAL BAY ATM APO AND CSKA MON MCITY ZEN ROMA ATB PSG JUV AJAX APO BATE MAR LUD LUD SHA CSKA SPO CHE ARS
8 11 9 2 12 13 8 12 4 6 2 7 8 2 10 14 8 15 2 2 13 2 2 6 10 13 13 15 6 10 8 8 13 10 17 11 4 19 6 22 5 4 16 6 5 2 5 5 3 9 6 11 11 8 5 10 12 5 3 4 11 7 7 14 3 17 10 6 8 4 4 9 5 8 5 3 5 7 6 18 4 3 4 10 17 3 4 4 4 3 2 7 4 6 13 10
WITSEL XABI ALONSO XAVI XHAKA YAKOVLEV ZIMLING
ATTACCANTI Nome ABOUBAKAR ACHEAMPONG ADRIAN ADURIZ AGUERO AUBAMEYANG BALOTELLI BEBE' BELLARABI BENZEMA BERBATOV BEZJAK BITON BORINI BORRIELLO CAMPBELL CAVANI CHOUPO-MOTING DERLEY DESTRO DIAMANTAKOS DIEGO COSTA DJEBBOUR DOUMBIA DRMIC DROGBA DZEKO ERIKSSON FARFAN FISCHER GERMAIN GERVINHO GIOVINCO GIROUD GLADKY GRIEZMANN HERNANDEZ HULK HUNTELAAR IBRAHIMOVIC IMMOBILE ITURBE JESE' JIMENEZ JOVETIC KABASELE KAKITANI KERZHAKOV KIESSLING KIKE SOLA LAMBERT LAVEZZI LEWANDOWSKI LIMA LJAJIC LLORENTE LUIZ ADRIANO MANDZUKIC MARTIAL MARTINEZ MENDY MESSI MITROGLOU MITROVIC MONTERO MORATA MULLER MUNIAIN MUNIR MUSA NEYMAR OLIVEIRA N. PANCHENKO PANDEV PEDRO PIZARRO PIZZI PODOLSKI RAMOS A. REMY REUS RODIONOV RONALDO RONDON ROSENBERG SANCHEZ SANDRO SANOGO SCHURRLE SHERIDAN SIGHTORSSON SIGNEVICH SIO SLIMANI SON STRELLER STURRIDGE SUAREZ L. SUAREZ MAT. TAISON TAVARES TEVEZ THELIN TOTTI TRAORE' UMUT BULUT VITINHO WALCOTT WELBECK YILMAZ YOUNES ZIVKOVIC
ZEN BAY BAR BAS BATE AJAX
8 11 10 4 3 4
Squadra Costo POR 14 AND 6 POR 12 ATB 18 MCITY 27 BDOR 17 LIV 22 BEN 6 BLEV 13 RMAD 25 MON 16 LUD 6 MAR 4 LIV 7 ROMA 5 ARS 10 PSG 27 SCH 11 BEN 12 ROMA 16 OLY 12 CHE 29 APO 6 CSKA 16 BLEV 11 CHE 15 MCITY 19 MAL 7 SCH 14 AJAX 6 MON 11 ROMA 18 JUV 10 ARS 15 SHA 14 ATM 17 RMAD 15 ZEN 17 SCH 21 PSG 33 BDOR 18 ROMA 16 RMAD 7 ATM 10 MCITY 18 AND 5 BAS 5 ZEN 14 BLEV 18 ATB 10 LIV 13 PSG 15 BAY 30 BEN 17 ROMA 10 JUV 18 SHA 16 ATM 26 MON 8 POR 19 MAR 5 BAR 34 OLY 16 AND 11 SPO 14 JUV 14 BAY 27 ATB 15 BAR 13 CSKA 13 BAR 24 BEN 11 CSKA 6 GAL 14 BAR 16 BAY 10 BEN 9 ARS 11 BDOR 15 CHE 13 BDOR 26 BATE 9 RMAD 38 ZEN 16 MAL 12 ARS 21 BAR 6 ARS 12 CHE 17 APO 5 AJAX 10 BATE 3 BAS 10 SPO 12 BLEV 14 BAS 13 LIV 24 BAR 25 AND 8 SHA 13 MAR 7 JUV 22 MAL 3 ROMA 20 MON 14 GAL 13 CSKA 10 ARS 16 ARS 17 GAL 18 LUD 5 AJAX 6
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
CHAMPIONS LA GUIDA ALLA PRIMA GIORNATA
«Caro Mario fatti il mazzo e aiuta i Reds in Champions» Balotelli ritorna nell’Europa che conta E il tecnico del Liverpool gli dà la carica
JUVENTUS MALMOE
(3-5-2) OLYMPIACOS(4-2-3-1) LIVERPOOL (4-1-3-1-1) REAL MADRID (4-2-4) (5-3-2) ATLETICO M. (4-2-3-1) LUDOGORETS(4-2-3-1) BASILEA (3-5-2)
GRUPPO A OGGI ORE 20.45
GRUPPO A OGGI ORE 20.45 16 ROBERTO
1 BUFFON 14
4
19
3
CACERES
BONUCCI
CHIELLINI
POGBA
26
8
22
33
TEVEZ
3 TINNERHOLM
14
20
HENDERSON
LALLANA
10
93
3
MODRIC
BALOTELLI
7
MARCELINHO M. ALEKSANDROV
8
18
19
ESPINHO
DYAKOV
SAFARI
2
23
20
MIRANDA JUANFRAN
25
27
7
10
15
80
MINEV MOTI A. ALEKSANDROV CAIÇARA
11
9
GASHI
STRELLER
SEREY DIÉ
14
GODIN
KROOS
9
GABI
3
5 8
BALE BENZEMA C.RONALDO J. RODRIGUEZ
5
SIQUEIRA
4 19
11
45
84
MISIDJAN
13 OBLAK
MALMOE PANCHINA 27 Azinovic, 2 Concha, 18 Hammar, 15 Cibicki, 31 Rakip, 24 Thelin, 26 Mehmeti. ALLENATORE Harede SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Ricardinho, Thern, Johansson P.
17
ARBELOA PEPE SERGIO RAMOS COENTRAO
TIAGO
25 OLSEN
JUVENTUS PANCHINA 30 Storari, 5 Ogbonna, 20 Padoin, 11 Coman, 2 Romulo, 12 Giovinco, 9 Morata. ALLENATORE Allegri. SQUALIFICATI Pereyra DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Marrone, Vidal, Pirlo
1 CASILLAS 18 MORENO
9 BEZJAK 8
ARDA TURAN RAUL GARCIA
KROON
21
HALSTI
STERLING
COUTINHO
10
KOKE
JOHANSSON E.
6
KONATE
6 14
ADU
4
31
6
AFELLAY
GRUPPO B OGGI ORE 20.45
22 MIGNOLET 17
6
9 MANDZUKIC
ROSENBERG
HELANDER
19
MANQUILLO LOVREN SAKHO 8 GERRARD
7 MITROGLOU
8
FORSBERG
KASAMI
10
DOMINGUEZ
9
ERIKSSON
33
26
11
N'DINGA
DURMAZ
LLORENTE
7
9
EVRA
10
22
ABIDAL MASUAKU
8
MARCHISIO
14
32
3
ELABDELLAOUI BOTIA
ASAMOAH
6
LICHTSTEINER
GRUPPO B OGGI ORE 20.45
ELNENY
8
20
33
39
FREI
16 SCHAR
26 BORJAN
CALLA
34
6
XHAKA
SAMUEL
1 VACLIK
OLYMPIACOS PANCHINA 42 Megyeri, 24 Avlonitis, 30 Salino, 23 Siovas, 5 Milivojevic, 17 Diamantakos, 27 Benitez. ALLENATORE Michel. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Maniatis.
LIVERPOOL PANCHINA 1 Jones, 4 Touré, 3 Enrique, 21 Lucas, 24 Allen, 9 Lambert, 29 Borini. ALLENATORE Rodgers. SQUALIFICATI Can, Markovic. DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Skrtel e Johnson.
REAL MADRID PANCHINA 13 Keylor Navas, 2 Varane, 18 Nacho, 12 Marcelo, 24 Illarramendi, 23 Isco, 14 Hernandez. ALLENATORE Ancelotti SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Jesé, Carvajal, Khedira
ATLETICO MADRID PANCHINA 1 Moyá, 24 Gimenez, 15 Ansaldi, 4 Mario Suarez, 7 Griezmann, 22 Cerci, 11 Jimenez ALLENATORE Burgos (Simeone squalificato). SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Rodriguez
LUDOGORETS PANCHINA 1 Gospodinov, 16 Angulo, 37 Kerchev, 12 Abel, 17 Abalo, 88 Wanderson, 11 Quixadà. ALLENATORE Dermendzhiev. SQUALIFICATI Stoyanov. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Cvorovic, Barthe.
BASILEA PANCHINA 18 Vailati, 4 Degen, 5 Ar. Ajeti, 14 Kakitani, 10 Delgado, 30 Sio, 25 Gonzalez. ALLENATORE Paulo Sousa DIFFIDATI nessuno SQUALIFICATI Diaz INDISPONIBILI Ivanov
ARBITRO Jug (Slo).
ARBITRO Skomina (Slo).
TV Sky Calcio 5 HD
TV Sky Sport Plus HD e Calcio 2 HD
ARBITRO Proença (Por).
Sterling e Balotelli scherzano durante l’allenamento di ieri ACTION DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI LIVERPOOL (Inghilterra)
«Hard work». Traduzione letterale: lavoro duro. Traduzione del pensiero: «Contro il Ludogorets mi aspetto che Mario Balotelli si faccia un mazzo così per aiutarci a vincere». Brendan Rodgers è al debutto in Champions e il Liverpool torna nel torneo europeo più importante, vinto ben cinque volte (1977, 1978, 1981, 1984 e 2005), dopo cinque stagioni di assenza. L’ultima esibizione risale al 9 dicembre 2009, quando i Reds furono abbattuti dalla Fiorentina: finì 1-2. Stasera si riparte e dovrebbe essere una festa. Il progetto del nuovo Anfield, svelato in queste ore, dovrebbe aumentare l’euforia. Ma non è così: il ko rimediato in casa con l’Aston Villa e l’infortunio in Nazionale di Sturridge hanno complicato la vita a Rodgers. Ecco allora l’importanza di Balotelli, bene contro il Tottenham e maluccio contro l’Aston Villa. Giocherà da centravanti puro, il suo ruolo preferito. E vivrà anche lui, come Rodgers, le atmosfere delle notti europee dell’Anfield.
racconta l’allenatore. Balotelli ha firmato 7 gol in 29 gare della Champions vera (dopo i preliminari), con tre maglie diverse. Con l’Inter, due reti. La prima il 4 novembre 2008: Anorthosis-Inter 3-3. Il secondo sigillo è del 9 novembre 2009: Inter-Rubin 2-0. Nel 2010, il trasferimento al Manchester City, dove Mario in Champions segna a Villarreal, Napoli e Borussia Dortmund. Nel 2013, il passaggio al Milan e le ultime due reti: contro l’Ajax e Celtic. Cornice Mario ci riprova og-
gi, contro una squadra all’esordio nella fase a gironi della Champions. I bulgari del Ludogorets hanno superato i playoff dopo un’epica sfida con la Steaua Bucarest, conclusa ai rigori. Espulso il portiere Stoyanov, tra i pali è finito il difensore Moti, ex Siena. Moti, romeno, ha parato due tiri e il Ludogorets ha fatto festa. In porta giocherà stasera il canadese Borjan, acquistato in fretta sabato: Stoyanov è squalificato e il vice, Cvorovic, è infortunato. E’ la cornice ideale per celebrare l’ottavo gol di Mario in Champions, con la quarta maglia: sarà davvero così? © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’esperienza «Mario si è alle-
nato con impegno in questi giorni. Ha l’esperienza per assumersi certe responsabilità»,
LEGGI il calendario di Champions su ET
&
ARBITRO Marciniak (Pol). TV Sky Calcio 4 HD TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD
MONACO (4-3-3) BENFICA LEVERKUSEN(4-2-3-1) ZENIT GRUPPO C OGGI ORE 20.45
(4-1-4-1) GALATASARAY(4-3-2-1) BORUSSIA D. (4-2-3-1) (4-2-3-1) ANDERLECHT(4-2-3-1) ARSENAL (4-2-3-1)
GRUPPO C OGGI ORE 20.45
1 SUBASIC 2
24
FABINHO
GRUPPO D OGGI ORE 20.45
1 ARTUR
6
3
RAGGI CARVALHO KURZAWA
4
33
19
88
21
26
77
MAXI PEREIRA
LUISAO
JARDEL
ELISEU
SARI
CHEDJOU
KAYA
CAMDAL
6
7 SAMARIS
28
22
MOUTINHO
TOULALAN
KONDOGBIA
18
35
30
10
18
9
11
SALVIO
PEREZ
TALISCA
GAITAN
GERMAIN
BERBATOV
OCAMPOS
11 KIESSLING 10
SON
CALHANOGLU
8
DZEMAILI
BELLARABI
SHATOV
DANNY
21
5
16
BOENISCH
TOPRAK
SPAHIC
JEDVAJ
4
LEVERKUSEN PANCHINA 25 Kresic, 13 Hilbert 18 Wendell, 26 Donati, 3 Reinartz, 9 Drmic, 15 Oztunali. ALLENATORE Schmidt. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Brandt, Rolfes, Papadopoulos,
HULK
SUAREZ
45 MITROVIC 10 PRAET
31
WITSEL
6
24 1 LODYGIN
BENFICA PANCHINA 20 Julio Cesar, 34 André Almeida, 2 Lisandro Lopez, 24 Cristante, 32 Bebé, 15 Ola John, 9 Derley. ALLENATORE Jorge Jesus. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Fejsa, Rúben Amorim, Sulejmani, Jara. ZENIT PANCHINA 16 Malafeev, 2 Anyukov, 13 Neto, 5 Ryazantsev, 99 Solovyev, 10 Arshavin, 23 Rondon. ALLENATORE Villas Boas. SQUALIFICATI Fayzulin. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno.
3
14
25
PISZCZEK
6 10
11
KABASELE
ÖZIL
5
S.BENDER
MKHITARYAN
42
7
DESCHACHT NUYTINCK MBEMBA COLIN 33 ROEF
GALATASARAY PANCHINA 38 Bolat, 13 Alex Telles, 5 Gokhan Zan, 52 Emre Colak, 35 Yekta Kurtulus, 19 Pandev, 9 Bulut. ALLENATORE Prandelli. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. ANDERLECHT PANCHINA 26 Kudimbana, 19 Kljestan, 34 Bastien, 20 Conté, 18 Acheampong, 7 Najar, 15 Cyriac. ALLENATORE Hasi. SQUALIFICATI Proto e N’Sakala. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Vanden Borre.
KEHL
19
KAGAWA GROSSKREUTZ 20 RAMOS
29 WELBECK 10 WILSHERE
8 12
37
PAPASTATHOPOULOS
16 22
DURM
4
17 SANCHEZ
16
ARTETA RAMSEY KOSCIELNY CHAMBERS
TIELEMANS DEFOUR
19
CRISCITO LOMBAERTS GARAY SMOLNIKOV
1 LENO
MONACO PANCHINA 16 Stekelenburg, 13 Wallace, 7 Dirar, 14 Bakayoko, 17 Ferreira Carrasco, 23 Martial. ALLENATORE Jardim SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Abdennour, Echiejlle.
9
SUBOTIC
26
INAN
10 SNEIJDER 17 YILMAZ
28
JAVI GARCIA
CASTRO
21
FELIPE MELO
11
7
35
8
BRUMA
11 KERZHAKOV 17
27
L. BENDER
3
11 LIMA
38
17
1 WEIDENFELLER
14
8
7
GRUPPO D OGGI ORE 20.45
1 MUSLERA
18 MONREAL
6
4
21
MERTESACKER
1 SZCZESNY
BORUSSIA DORTMUND PANCHINA 22 Langerak, 3 Hornschuh, 28 Ginter, 29 Schmelzer, 14 Joijc, 17 Aubameyang, 9 Immobile. ALLENATORE Klopp. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Hummels, Gundogan, Reus, Sahin, Blaszczykowski, Kirch. ARSENAL PANCHINA 13 Ospina, 3 Gibbs, 8 Arteta, 15 Oxlade-Chamberlain, 19 Cazorla, 7 Rosicky, 9 Podolski. ALLENATORE Wenger. SQUALIFICATI Debuchy. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Walcott.
ARBITRO Vad (Ung).
ARBITRO Kralovec (R. Cec.).
ARBITRO Benquerença (Por). ARBITRO Moen (Nor).
TV Sky Calcio 6 HD
TV Sky Sport 3 HD e Calcio 9
TV Sky Calcio 3 HD TV Sky Calcio 7 HD
FRANCIA L’AZZURRO PROLUNGA
le partite di domani (ore 20,45)
Il Psg blinda Verratti Contratto fino al 2019
GRUPPO E
GRUPPO F
GRUPPO G
GRUPPO H
ROMA-CSKA MOSCA ROMA (4-3-3) De Sanctis; Maicon, Manolas, Astori, Torosidis; Pjanic, Keita, Nainggolan; Iturbe, Totti, Gervinho. (Skorupski, Cole, Holebas, YangaMbiwa, Florenzi, Destro, Ljajic). All. Garcia. CSKA MOSCA (4-3-2-1) Akinfeev; Fernandes, V. Berezutski, Ignashevich, Nababkin; Milanov, Natcho, Eremenko; Tosic, Musa; Doumbia (Chepchougov, Chernov, Efremov, Panchenko, Makarov, Bazeliuk) All. Slutski. ARBITRO Fernandez Borbalan (Spa).
BARCELLONA-APOEL BARCELLONA (4-3-3) Bravo; Dani Alves, Piqué, Mathieu, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Neymar. (Ter Stegen, Montoya, Adriano, Bartra, Xavi, Rafinha, Munir). All. Luis Enrique. APOEL (4-3-2-1) Pardo; Sergio, Guilherme , Carlao, Riise; Gomes, Nuno Morais, Vinicius; De Vincenti, Manduca; Djebbour (Chiotis, Papazoglou, Ioannou, Artymatas, Aloneftis, Sotiriou, Sheridan). All. Donis. ARBITRO Aytekin (Ger).
CHELSEA-SCHALKE CHELSEA (4-1-4-1) Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Matic; Ramires, Oscar, Fabregas, Hazard; Diego Costa. (Cech, Filipe Luis, Zouma, Schurrle, Salah, Drogba, Remy). All. Mourinho SCHALKE (4-2-3-1) Fährmann; Höger, Ayhan, Höwedes, Aogo; Neustädter, K.P. Boateng; Sam, M. Meyer, Draxler; Huntelaar. (Wetklo, Fuchs, Choupo-Moting, Friedrich, Clemens, Barnetta, Obasi). All. Keller. ARBITRO Mazic (Ser).
PORTO-BATE BORISOV PORTO (4-3-3) Fabiano; Danilo, Maicon, Martins Indi, Alex Sandro; Casemiro, Rúben Neves, Herrera; Quaresma, Brahimi, Jackson Martinez. (A. Fernández, Marcano, E. Quintero, A. López, Tello, Aboubakar). All. Lopetegui. BATE BORISOV (4-4-2) Cherink; Khagush, Polyakov, Filipenko, Mladenovic; Gordeichuk Volodko, Likhtarovich, Olekhnovich; Rodionov, Signevich. (Malins, Tubic, Yablonski, Yakovlev, Petrenko, Antilevski, Klimovic). All. Yermakovich. ARBITRO Nijhuis (Ola).
BAYERN-MANCHESTER CITY BAYERN (3-4-3) Neuer; J. Boateng, Benatia, Dante; Lahm, Xabi Alonso, Alaba, Bernat; Müller, Lewandowski, Ribery (Reina, Götze, Pizarro, Hojbjerg, Shaqiri, Gaudino). All. Guardiola. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart; Clichy, Kompany, Demichelis, Kolarov; Yaya Touré, Fernandinho; Nasri, Silva, Milner; Dzeko. (Caballero, Sagna, Mangala, Navas, Jovetic, Aguero, Lampard). All. Pellegrini.
AJAX-PSG PSG (4-3-3) Sirigu; Van der Wiel, David Luiz, Marquinhos, Maxwell; Verratti, Thiago Motta, Pastore; Lucas, Ibrahimovic, Cavani. (Douchez, Camara, Digne, Cabaye, Chantome, Matuidi, Lavezzi). All. Blanc. AJAX (4-3-3) Cillessen; Van Rhijn, Veltman, Moisander, Boilesen; Klaassen, Viergever, Serero; El Ghazi, Sighthorsson, Schoene. (Leewenburg, Riedewald, Denswil, Ligeon, Duarte, Fischer, Milik). All. F. de Boer. ARBITRO Stark (Ger).
ALESSANDRO GRANDESSO @agrandesso PARIGI
Solo venerdì Laurent Blanc, scherzando, si era chiesto: «Ma quante volte rinnova?». In realtà era solo una benedizione al nuovo contratto che da ieri lega Marco Verratti al Psg fino al 2019. Un anno in più, rispetto all’accordo raggiunto un anno fa, ma con un sostanzioso ritocco all’ingaggio a 3 milioni di euro netti a stagione, a salire. Il nuovo contratto però è soprattutto un segnale di fiducia nei confronti del centrocampista, sempre più al centro del progetto parigino. Quasi una ri-
sposta alle incertezze sorte invece in nazionale con il ritorno di Pirlo e la frase shock di Conte: «Tra i due, uno è di troppo». Magari era un incitamento a non mollare o un modo per proteggere un talento che a Parigi ha trovato il clima ideale per crescere e per imporsi ai massimi livelli. Da domani Verratti torna a esibirsi sul palcoscenico di Champions League, in casa dell’Ajax. Ieri, il centrocampista è uscito verso le 18 dalla sede del Psg, sorridente, soddisfatto dopo aver firmato il rinnovo, in presenza del procuratore Donato Di Campli, del d.g. Jean Claude Blanc e del vice d.s. Olivier Letang. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ARBITRO Undiano Mallenco (Spa).
MARIBOR-SPORTING MARIBOR (4-4-1-1) Handanovic; Stojanovic, Rajcevic, Suler, Viler; Vrsic, Mertelj, Filipovic, Ibraimi; Tavares; Mendy. (Cotman, Mejac, Zivko, Argus, Faijc, Zahovic, Sallalich). All. Simundza. SPORTING (4-3-3) Rui Patrício; Esgaio, Maurício, Naby Sarr, Jefferson; William Carvalho, Adrien, André Martins; Nani, André Carrillo, Slimani. (Boeck, Paulo Oliveira, Oriol Rossell, João Mário, Carlos Mané, Capel, Montero). All. Marco Silva. ARBITRO Turpin (Fra).
ATHLETIC BILBAO-SHAKHTAR ATHLETIC BILBAO (4-2-3-1) Iraizoz; De Marcos, Gurpegui, Laporte, Balenziaga; Mikel Rico, Iturraspe; Susaeta, Ibai Gomez, Muniain; Aduriz. (Herrerin, Iraola, Moran, San José, Beñat, U. Lopez, Viguera). All. Valverde. SHAKHTAR (4-2-3-1) Pyatov; Srna, Kucher, Rakitsky, Shevchuk; Stepanenko, Fernando; Douglas Costa, Teixeira, Taison; Luiz Adriano. (Kanibolotsky, Ordets, Ismaili, Fred, Bernard, Gladkyi, Ilsinho). All. Lucescu. ARBITRO Sidiropoulos (Gre).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
SERIE A
Rafa e le sue ferie L’assenza di ADL Napoli non ci sta Sotto accusa il mercato. I mal di pancia degli spagnoli. L’unica certezza rimane Higuain MIMMO MALFITANO NAPOLI
Rimettere insieme i cocci di un pomeriggio sciagurato. È il primo compito che spetta a Rafa Benitez dopo la sconfitta interna col Chievo. Uno schianto inatteso, che ha generato la contestazione che non ha risparmiato nessuno. La pazienza del San Paolo si è già esaurita, è finita in tutta fretta, poco sostenuta dalle chiacchiere d’inizio stagione e dalle promesse fatte da De Laurentiis e dall'allenatore spagnolo nel ritiro di Dimaro. Altro che scudetto! In poco meno di un mese, il Napoli ha già esaurito il sogno Champions League e ha assistito alle partenze sprint di Juventus, Roma e Milan che guidano la classifica. Chiuso in albergo L’aveva previsto, il presidente, che qualcosa potesse andare male, domenica pomeriggio, tant’è che ha disertato volutamente lo stadio, restandosene in albergo a Napoli, sul lungomare,
22
i rigori sbagliati Sui 57 tirati (il 38,6%) dopo il ritorno in A nel 2007: 8 a testa falliti da Hamsik e Cavani
8200
gli abbonamenti La quota (non confermata dal club) è la più bassa nell’era De Laurentiis: mai sotto i 10mila ed ha guardato la disfatta in tv. Già prima della gara c’era aria di contestazione. La gente non ha gradito le operazioni di mercato, gli acquisti di De Guzman, Koulibaly, David Lopez e Michu non hanno soddisfatto le esigenze dell’ambiente. Gli stessi tifosi che non hanno gradito la settimana di vacanza suppletiva accordata da De Laurentiis al proprio allenatore, mentre la squadra andava rigenerata dopo l’eliminazione
IN QATAR A DICEMBRE
Supercoppa il 22? MILANO Slitta a oggi la decisione sulla Supercoppa italiana. Juventus-Napoli si giocherà come anticipato a Doha (Qatar); i club spingono per lunedì 22 dicembre invece che martedì 23 con l’arrivo in città il venerdì precedente (con l’anticipo di campionato fissato a giovedì). Da scegliere l’orario: l’organizzazione (che pagherà 2,5 milioni e le spese) vuole le 21 locali (le 19 italiane), club e Lega invece le 22 (le 20 da noi) per una migliore fruibilità in tv.
La disperazione di Higuain dopo il rigore paratogli da Bardi LAPRESSE
dalla Champions League e la prestazione di Genova nella prima di campionato, nonostante la vittoria giunta nei secondi finali. Contro Benitez I fischi del San Paolo non hanno risparmiato nessuno. L’appello lanciato dal tecnico spagnolo, nel pre gara col Chievo, s’è disperso nel nulla. D’altra parte, non avrebbe potuto pretendere nulla di più dopo il flop di domenica. La contestazione lo ha investito, senza alcun riguardo: Napoli ha avuto il coraggio di fischiare Diego Maradona e non s’è fatta impressionare dall’arringa dello stesso Benitez contro fantomatici nemici del Napoli. Al di là di ogni considerazione, fino a prova contraria, sono stati sempre i risultati a indirizzare il comportamento dei tifosi. E quelli napoletani sono stanchi, vorrebbero vincere, ma le condizioni non ci sono. Insoddisfatti Qualcosa è cambiato anche nelle intenzioni di alcuni giocatori che lo
Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez nel mirino delle critiche: dopo la buona stagione scorsa culminata con la vittoria della coppa Italia, quella attuale è cominciata nel modo peggiore LAPRESSE
stesso Benitez ha voluto a Napoli. Le indiscrezioni di mercato hanno generato parecchio malcontento in José Maria Callejon. L’ex attaccante del Real Madrid non ha gradito il no secco, opposto da De Laurentiis, alla richiesta dell’Atletico Madrid, pronto a spendere per lui 15 milioni. Un’opportunità che l’esterno avrebbe voluto concretizzare, perché nelle sue intenzioni ci sarebbe stata anche la possibilità di ritornare in Spagna. Da quel no, l’atteggiamento del giocatore è cambiato, il suo rendimento non è più lo stesso. Al di là del gol realizzato al Genoa, di lui si ricorda ben poco delle altre partite. Lì dove avrebbe dovuto fare la differenza, è venuto meno, come nel doppio confronto con l’Athletic Bilbao. Con lui, anche Albiol le cui incertezze stanno penalizzando più del dovuto il Napoli. Resta la fiducia in Higuain, a lui la gente ha perdonato anche il rigore sbagliato. D’altra parte, se dovesse mollare pure lui sarebbe la fine. E questo i tifosi l’hanno capito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VERSO IL BELGIO GRANATA IN CRISI DI GIOCO E RISULTATI
Torino rivoluzionato Ventura ne cambia 4 In Europa League spazio a Gillet, Gazzi, Benassi e Martinez. In gol su azione solo al Brommapojkarna FRANCESCO BRAMARDO TORINO
«Tra un mese si parlerà di un’altra squadra». Se lo dice Antonio Nocerino, centrocampista di lungo corso che nel Milan ne ha viste di tutti i colori, c’è da crederci. Un mese prima di vedere il vero Toro potrebbe però essere troppo tardi. Giovedì i granata debuttano in Belgio in Europa League e non sarà una passeggiata. I numeri sono impietosi: zero tiri in porta contro la Sampdoria. È necessaria una svolta nel gioco più ancora che nell’atteggiamento della squadra. «I nostri avversari avevano più fame», così si è giustificato il tecnico Giampiero Ventura. Riduttivo. In sei partite tra campionato e preliminari di Europa League il Torino ha segnato su azione solo contro i modesti svedesi del Brommapojkarna (4 volte su 7 gol, oltre a 2 rigori e un'autorete) poi la macchina da gol si è inceppata. Una sola rete su calcio di rigore contro lo Split, due 0-0, e la sconfitta a Genova nelle ultime quattro uscite ufficiali. Poker Per uscire quantomeno indenne dalla trasferta eu-
ropea il tecnico contro il Bruges di Preud’homme potrebbe giocare nuove carte rispetto a Marassi e calare un poker di giocatori in grado di regalare freschezza di gamba e maggior fantasia nella costruzione del gioco. Gillet, Gazzi, Benassi e Martinez (se Barreto non ce la farà) i nomi sul taccuino del tecnico granata, per una versione riveduta e corretta del Toro che ha fermato l’Inter alla prima giornata. In pratica Maksimovic e Darmian esterni alti, centrocampo più solido con Gazzi al posto di Vives e Benassi per Nocerino, Barreto, assente a Genova per un problema alla coscia ed in forse fino all’ultimo, in attacco con Quagliarella. Squadra più solida a centrocampo ed attacco più rapido ed imprevedibile. Un dubbio, per non cambiare troppo in una volta sola, è legato alla riconferma di El Kaddouri a dettare i tempi di gioco, o spazio a Sanchez Mino. Tra i pali dovrebbe debuttare Gillet dopo un anno di stop per il calcioscommesse. Resterebbero alla finestra in attacco Larrondo, Amauri e Martinez, se Barreto non recupera. Dei tre il venezuelano Martinez è il più adatto al gioco da trasferta del Torino, perché è rapido, imprevedibile e ha buona intesa con Quagliarella. Martinez nei preliminari ha dato saggio della sue qualità: una traversa, un gol ed un rigore conquistato e ceduto a Quagliarella per la prima rete in maglia granata contro gli svedesi del Bromma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A
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Zero in attacco Gomez dove sei? Servono i tuoi gol
LE ALTRE DELUSIONI
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Ilicic Spesa alta rendimento, per ora, basso. Galleggia tra titolari e riserve Finora 23 presenze e 3 gol
Fiorentina a secco in 180’, l’ultima volta nel ’90 Ilicic è un caso, Marin ai box, si spera in Babacar GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
Ancora a zero, 24 anni dopo. La casella viola dei gol segnati continua a rimanere immacolata. Fatto strano, quasi storico. Considerando che, per ritrovare una Fiorentina senza reti all’attivo dopo i primi 180 minuti, si deve scavare fino alla stagione 1990-91. Sconfitta a Roma (4-0) e 0-0 casalingo contro la Sampdoria. Rarità ancora più difficile da comprendere vista la Fiorentina champagne degli ultimi anni. Quella che davanti, con Montella, ha sempre fatto le bollicine.
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Joaquin Lontani i tempi in cui impazzava con il gol alla Juve. Sempre più ai margini. Finora 27 presenze e 2 gol
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Bernardeschi talento puro. Ma superato nelle gerarchie dall’amico Babacar. Finora 1 presenza e zero gol
Mario Gomez non segna in A dal 16 marzo INSIDE
IL FRATELLO DI BALO INCHIESTA DOPO GLI INSULTI RAZZISTI
Enock e il caso-pipì È giallo per un video GIOVANNI GARDANI BRESCIA
Enock Barwuah fa ancora parlare di sé: anzi, stavolta fa parlare i suoi legali. Gli avvocati Crotti e Bertoli chiedono - col presidente del Vallecamonica, Giuseppe Del Vecchio - la condanna di «ingiurie, cori razzisti e violenze» subite dal giocatore nelle prime due trasferte di campionato (Eccellenza lombarda). Per questo motivo il fratello di Mario Balotelli, ieri, su suggerimento dei legali ha declinato l’invito di una trasmissione di Italia 1. Inchiesta Sugli insulti legati al colore della pelle di Barwuah la Digos ha aperto un’inchiesta già lunedì 8, dopo il derby giocato a Darfo Boario: una decisione che porterà la stessa Digos a seguire il Vallecamonica nelle prossime trasferte e forse pure in casa a Piancogno. Tornando all’episodio di domenica (rissa sfiorata con i tifosi dopo una pipì «galeotta» su un muretto del campo), va eviden-
ziato un dettaglio: la presenza a bordo campo di due ragazzi che hanno filmato buona parte della partita, concentrandosi sul match dopo l’ingresso in campo di Enock (8’ s.t.). Uno dei due, munito di videocamera, indossava una maglietta con le scritte «Why always me?» (un cult di Super Mario) e il monito «Racism no». Difficile non pensare a un legame con Balotelli, dunque con Barwuah, ma a colpire è il fatto che lo stesso videoamatore, già prima dell’episodio contestato a fine gara – rissa sfiorata e polo di rappresentanza strappata, ma un testimone giura che lo stesso Enock se l’è danneggiata da solo, nella concitazione – si era spesso avvicinato per filmare lo spicchio più caldo del tifo di casa, che lo ha accusato di provocare. Non sembra nemmeno casuale che il video caricato in rete pochi minuti dopo il fattaccio (disponibile su gazzetta.it) sia opera dello stesso videoamatore, che trova il modo di filmarsi inquadrandosi (quasi come una firma)per pochi secondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALLARME IL PRESIDENTE AIA A TAVECCHIO
Nicchi: «Arbitri aggrediti, pronti a sciopero» «Le violenze sugli arbitri sono sempre più numerose, lo dimostra quanto avvenuto in Sardegna a Sanluri, dove un presidente ha aggredito il direttore di gara. I violenti vanno arrestati». Così Marcello Nicchi,
presidente Aia, ospite di Rai Sport. «Ho sentito Tavecchio - ha aggiunto - avvertendolo che la misura è colma. Bisogna agire. Sciopero della categoria? Non vorrei mai arrivarci, ma la situazione non è più accettabile».
Equivoco Gomez Vari i motivi della mancanza di centri contro Roma e Genoa. Il primo non vale quasi la pena ricordarlo: perché è tanto ovvio quanto legato alla sfortuna. L’ennesimo crack del ginocchio destro di Pepito Rossi ha privato i viola di un giocatore in grado di segnare, nel passato campionato, 16 gol in 21 partite.
EUROPA LEAGUE
Giovedì si parte Arbitro austriaco per il club viola Giovedì comincia la fase a gironi dell’Europa League con quattro squadre italiane impegnate. Fiorentina, Inter, Torino e Napoli che è entrata dopo aver perso il playoff di Champions League con l’Athletic Bilbao. Questo il programma delle italiane e gli arbitri della prima giornata: Bruges (Bel)-TORINO ore 19 Arbitro Özkahya (Tur), tv Mediaset Premium; Dnipro (Ucr)-INTER ore 21.05 Arbitro Zwayer (Ger), tv Mediaset Premium; NAPOLI-Sparta Praga (Rep. Ceca) ore 21.05 Arbitro Blom (Ola), tv Mediaset Premium; FIORENTINA-Guingamp (Fra), ore 21.05 Arbitro Lechner (Aut), tv: Mediaset Premium
Archiviato il problema noto, giusto esplorare il mondo dell’altro top player viola. Sulla testa di Mario Gomez, da quando è a Firenze, c’è chi giura di vedere la nuvoletta di Fantozzi. Capitano tutte a lui. Infortuni a raffica, qualche gol sbagliato di troppo, problemi persino in nazionale. Discutere sul suo valore sarebbe sciocco. Parlare invece di come sfruttarne il potenziale, pare utile. Montella deve trovare il partner ideale o, al limite, i due esterni giusti in grado di far piovere traversoni al centro. Il resto ce lo deve mettere lui, il panzer, parso legnoso e fuori fase contro il Genoa fino alla prematura sostituzione. Problema fisico o mentale? Nel primo caso, per scioglierlo, urgono minuti nelle gambe. Nel secondo un gol scaccia-fantasmi. Che ne aumenti l’autostima. Quindi, serve giocare. Per questo Gomez guiderà l’attacco anche giovedì col Guingamp. Gli altri L’affollamento del reparto avanzato vede due volti comunque sorridenti. Babacar
ha giocato entrambe le sfide come titolare. Senza mai sfigurare. Manca il gol, è vero, ma la prestazione c’è. Semmai va capito quanto l’intesa con Gomez possa funzionare. Cuadrado è un asso, il Mondiale lo ha certificato. Contro la Roma era squalificato. Con il Genoa è stato il più pericoloso e il gol arriverà. Le note dolenti sono altrove. Se Marin è ancora ai box (forse rientrerà giovedì), Ilicic è un caso. «Sarà il suo anno», ripetono in società. A parte le punizioni, però, stenta. E il pubblico fiorentino rumoreggia quando lo vede in campo. Joaquin è quasi sparito. Il torero intristito gioca pochissimo. E non è stato inserito nella lista di
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anni passati dall’ultima volta in cui la Viola restò a secco nelle prime due gare: 1990-'91 Europa League. Coinvolto in parte anche la stellina Bernardeschi. L’esordio in A un po’ fumoso di domenica, è stato macchiato da un errore di testa sotto porta quasi incredibile. Ma età e talento tifano per lui. Malasorte Errori individuali e di squadra hanno inciso nell’avvio stentato. Un punto in due gare è davvero poca roba. Giusto dire, però, che c’è tutto il tempo per rimediare. Le occasioni sono arrivate e ci si è messa pure la sfortuna. Oltre alla bravura dei portieri avversari. Prima i miracoli di De Sanctis, poi quelli di Perin. Da queste parti sperano che Samassa, estremo del Guingamp, sia meno in forma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A POSTICIPO 2a GIORNATA VERONA PALERMO
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DI STOP
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Vazquez (P) al 18’, Toni (V) su rigore al 41’ p.t.; autogol di Pisano (P) al 33’ s.t.
Rafael; Martic, Marquez, Moras, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (32’ s.t. Campanharo); Christodouloupolos (21’ s.t. Nico Lopez), Toni, Gomez (36’ s.t. Marques). PANCHINA Benussi, Brivio, Rodriguez, Sorensen, Ionita, Valoti, Jankovic, Saviola, Nenè. ALLENATORE Mandorlini. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,7 metri CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno. AMMONITI Agostini, Hallfredsson e Marquez per gioco scorretto, Obbadi per c.n.r.
Sorrentino; Andelkovic, Terzi, Feddal (45’ s.t. Mkienkok); Pisano (45’ s.t. Ngoy), Bolzoni (25’ s.t. Belotti), Rigoni, Barreto, Daprelà; Vazquez, Dybala. PANCHINA Ujkani, Fulignati, Bamba, Vitiello, Lazaar, Da Silva, Morganella, Quaison, Chocev. ALLENATORE Iachini. BARICENTRO BASSO 50,3 metri CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 3-4-1-2 ESPULSI nessuno. AMMONITI Feddal e Daprelà per gioco scorretto.
Un rigore dell’attaccante e un’autorete ribaltano Vazquez Atzori ieri in tribuna: è il favorito per la panchina rosanero
Prima vittoria, senza Saviola lasciato in panchina. Prima vittoria, ma che fatica. Il nuovo Verona riscopre la sofferenza del dopo Iturbe, lascia a casa i rimpianti ma sa che quest’anno dovrà penare come, se non di più, dello scorso campionato. Anche il Palermo, neopromossa con voglia di stupire come l’Hellas un anno fa, capisce cosa l’aspetta. Ma Zamparini, si sa, non ama perdere tempo: lo stop dopo 8 vittorie di fila fuori casa potrebbe costare caro a Iachini che, scherzo del destino, perde la partita dopo aver cambiato modulo e mandato in campo Belotti. In preallarme Atzori, ieri presente in tribuna. Sorpresa Saviola Mandorlini rinuncia dunque all’attesissi-
mo argentino e conferma il modulo di sempre: il 4-3-3 più elaborato e meno adrenalinico. Ma è il Palermo a cominciare meglio. Intanto Iachini, si cautela mandando Terzi su Toni, Feddal (e non l’ivoriano Bamba, reduce dal doppio impegno con la nazionale) su Gomez e Andelkovic su Christodoupoulos. Il gol, arrivato in tempi brevi, facilita anche l’idea di partita che ha in testa il tecnico: contenere e ripartire. Al minuto 18 c’è il cross di Pisano da destra, Dybala tenta il tacco, Bolzoni tira, mentre Moras si perde Vazquez che non ha difficoltà a mettere dentro. A quel punto il Palermo si spalma sereno sul rizollato prato del Bentegodi, coprendo ogni spazio: Daprelà e Pisano arretrano sulla linea dei centrali per formare la difesa a 5, Toni, che col Palermo ha firmato 50 gol in due campionati, si scontra con Terzi. Ma è An-
DOPO IL MALORE DI DOMENICA
Già operato Maresca: era un’appendicite VERONA Si è chiusa con un’operazione in seguito a un attacco di appendicite acuta la sfortunata trasferta veronese di Enzo Maresca. Il centrocampista del Palermo era stato ricoverato a scopo precauzionale domenica pomeriggio, a causa di forti dolori addominali avvertiti poco prima dell’allenamento di rifinitura. Accompagnato all’ospedale di Bussolengo dal medico sociale Francavilla, i primi esami avevano escluso complicazioni, ma il giocatore era stato trattenuto per una notte in attesa di nuovi accertamenti, che ieri mattina hanno reso necessario l’intervento, effettuato dal dottor Marinelli e perfettamente riuscito. Il giocatore farà rientro a Palermo nei prossimi giorni, come conferma la società sul proprio sito ufficiale: «A Enzo vanno gli auguri di pronta guarigione dal presidente Zamparini e tutto lo staff rosanero». Vincenzo D’Angelo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Umiliazione Il pesante cap-
potto subìto a San Siro ha fatto molto arrabbiare Di Francesco. Tanto che ieri l’allenatore ne-
roverde ha sostituito il giorno di riposo con una seduta straordinaria per mondare i peccati emersi nella partita contro l’Inter. In mattinata i giocatori hanno svolto un lavoro di scarico mentre oggi pomeriggio l’allenamento sarà a porte chiuse, cosa insolita nel sistema di Di Francesco che adotta questa soluzione solo nel fine settimana per richiamare più attenzione. Così il tecnico ha dato un segnale forte alla squadra, apparsa deconcentrata dopo la sbornia azzurra di Zaza e Berardi. Inoltre lo stesso Berardi è ricaduto in tentazione facendosi espellere per un gesto vio-
IL MIGLIORE
7 OBBADI
Può avere un ruolo da protagonista in questo torneo. Fantasia, guizzi, buona tecnica.
La svolta La partita ora ha un indirizzo preciso: il Verona avanti a fiammate, il Palermo ad aspettare. Dopo tre minuti dall’intervallo Tachtsidis ci prova da fuori, Sorrentino devia con qualche difficoltà. Ma resta un episodio. Perché il Palermo trova i tempi e il modo per allentare la pressione, anzi è Barreto a sfiorare il gol impegnando Rafael al minuto 13. Poi ci sono dubbi su contatto Bolzoni-Toni. Ma la sostanza non cambia: l’Hellas fatica molto a costruire perché i centrocampisti sbagliano o sono poco reattivi. Ma proprio dopo che Iachini ha voluto osare passando al 3-4-1-2 con Vazquez dietro le punte, ecco l’episodio decisivo. Un gol che non è certo un capolavoro di limpidezza. Lancio lungo di Tachtsidis, Gomez tocca, Pisano pasticcia e batte Sorrentino. Mandorlini, che aveva giocato (bene) la carta Nico Lopez, decide di coprirsi: dentro Marques che va al centro, Moras diventa terzino sinistro con Agostini che si sposta avanti. Mossa e contromossa. Ma il Palermo, incattivito, non si rialza più.
TACHTSIDIS 6 L’eredità di Jorginho pesa ma ha qualità e Mandorlini ripone grande fiducia in lui. Suo il lancio che dà il via all’azione del vantaggio. HALLFREDSSON 5,5 Perde troppi palloni, non è in una gran serata. CAMPANHARO 6 Regala un’autostrada verso il gol a Nico Lopez. CHRISTODOULOPOULOS 5,5 Tenta qualche verticalizzazione ma da lui ci si aspetta di più. NICO LOPEZ 6 Lo diciamo quasi sottovoce: e se fosse lui il nuovo Iturbe? Dà velocità, Sorrentino gli nega il gol. TONI 7 Segna e crea pericoli costanti in zona Sorrentino. Insomma è il solito giovanotto. E anche il nuovo Verona si identifica con lui. GOMEZ 6,5 Per alcuni tratti quasi si estranea dal match ma al momento del pasticciaccio rosanero c’è e questo è importante. (Marques s.v.). ALL. MANDORLINI 6,5 Il Verona 2.0 propone più palleggio e meno ripartenze: è in rodaggio ma a sprazzi fa vedere già belle cose…
PALERMO 5,5 MIGLIORE h 6,5 ILSORRENTINO
Dopo tanti anni al Chievo per lui è quasi un derby. Spiazzato sul rigore, poi diventa un muro per tutti e solo Pisano poteva beffarlo nella maniera più amara. ANDELKOVIC 5 Si prende cura per un attimo del cliente sbagliato, Toni, lo affossa e procura il rigore. TERZI 5 Per oltre mezzora tiene il reparto in mano, dalle sue parti pochi pericoli. Poi va anche lui in difficoltà quando il Palermo guadagna metri. FEDDAL 5 Nella ripresa soffre maledettamente. (Makienok s.v.). PISANO 5 Bene in fase di spinta, ma il giudizio sulla prestazione è condizionato dal pasticcio che regala i tre punti agli avversari. (Ngoyi s.v.). BOLZONI 5,5 Solito lavoro di quantità abbinato a tanta generosità. Vince contro Hallfredsson, rischia grosso (un rigore) con una spintarella su Toni. BELOTTI 5 Stavolta il Gallo non canta. Pochi minuti e pochi palloni disponibili. RIGONI 5,5 La cabina di regia è sua: non sempre i suoi spunti vengono raccolti da Dybala e Vazquez. Poi nel finale anche lui concede troppi metri a Tachtsidis. BARRETO 5,5 Grinta e galloni da condottiero. Quando il Verona spinge prova a dare la scossa ai suoi ma Obbadi gli sfugge in più occasioni. DAPRELA’ 5 Nervoso, perde nettamente il confronto diretto con Martic. VAZQUEZ 6,5 Segna e tiene in apprensione da solo la difesa gialloblù. Davvero un bel prospetto, poteva essere più cinico sotto porta. DYBALA 5,5 Il Verona soprattutto nel primo tempo gli concede ampi spazi ma non ne approfitta. Ha tecnica da A ma a volte sembra troppo lezioso. ALL. IACHINI 5,5 La squadra è messa bene in campo ma dopo una bella mezzora inizia a concedere troppi metri. Cerca di giocarsela con Belotti ma non basta. E ora rischia l’esonero. GLI ARBITRI ROCCHI 6 Vede bene sul rigore causato da Andelkovic, poteva darne un altro per un contatto Toni-Bolzoni. Galloni 6 – Ranghetti 6; Doveri 6 – Manganiello 6.
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La via Emilia in recessione Ghirardi: «Parma penalizzato» L’altra faccia della medaglia dei successi ricchi di gol delle milanesi è il crollo delle due squadre emiliane che sfidavano Inter e Milan, Sassuolo e Parma. Entrambe sconfitte, seppure con risultati e atteggiamenti diversi, ora devono ritrovare coesione e fiducia per non rischiare di cadere nella prima crisi stagionale.
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delkovic a trattenerlo provocando il rigore. E così l’Hellas, che fino a quel momento aveva sbattuto contro un muro, ritrova fiducia. È il marocchino Obbadi, sempre più propositivo, a guidare il multietnico centrocampo: meglio del greco Tachtsidis, compassato e dell’islandesone Hallfredsson, che va a sprazzi e sbaglia più del consueto. E così, ristabilito il giusto equilibrio, si riparte da zero.
DOPPIA SCONFITTA 12 GOL SUBITI E 0 PUNTI TRA LA SQUADRA DI DONADONI E IL SASSUOLO
ANDREA TOSI
VERONA 6,5 RAFAEL 6 Sul gol si ritrova Vazquez a due passi e non può fare nulla, poi un mezzo miracolo su Barreto. MARTIC 6 Spinge, è un motorino. MARQUEZ 6,5 Mister 20 titoli è sempre lucido: testa alta, cerca pure di impostare. MORAS 6 C’è sempre: tanto mestiere con Dybala. AGOSTINI 6 Tanta grinta, vince il duello con Pisano.
Juanito Gomez, 29 anni, mentre festeggia col compagno Gustavo Campanharo, 22 GRIGOLINI
Toni scuote il Verona Palermo rovesciato Iachini rischia il posto GUGLIELMO LONGHI VERONA
OBBADI PROTAGONISTA SORRENTINO LIMITA IL K.O.
Match non semplice per l’arbitro Rocchi. Al 13’ p.t. timide proteste del Palermo per un contatto in area gialloblu tra Daprelà e Martic, ma il rosanero parte in posizione dubbia. Al 32’ abbraccio in area di Feddal a Moras, Rocchi lascia correre. Episodio simile ma metro diverso al 40’: Andelkovic cintura troppo calorosamente Toni, rigore ok. E il Verona ne avrebbe voluto un altro al 15’ s.t., quando Toni viene toccato da dietro da Bolzoni: caduta accentuata e Rocchi non fischia. Al 32’ il rocambolesco 2-1: Juanito Gomez parte in posizione regolare, poi Pisano fa autogol.
PALERMO (3-5-2)
DAL NOSTRO INVIATO
DI FILIPPO DI CHIARA
Rocchi cambia metro e fischia il rigore pro Toni
VERONA (4-3-3)
ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE paganti 4.248, incasso di 88.631 euro; abbonati 14.056, quota di 206.747. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 4-11. In fuorigioco 4-2. Angoli 10-5. Recuperi: 1’ p.t. 4’ s.t.
le Pagelle
la Moviola
Domenico Berardi, 20 anni IPP
lento e gratuito a partita già compromessa. Il club e Di Francesco non hanno gradito, il golden boy sarà multato. Questa fragilità mentale quando tutto va a rotoli è il sintomo
PROSSIMO TURNO
CLASSIFICA
che la punta deve ancora completare la sua crescita. Frustrazione Diverso il caso
del Parma che ha lottato contro il Milan. La sconfitta fa più male perché è frustrante segnare 4 gol senza prendere punti. Inoltre, dopo due k.o. di fila, serpeggia già un po’ di nervosismo. Ieri il presidente - di nuovo operativo - Ghirardi ha commentato il momento della squadra chiamando in causa l’arbitraggio di Massa. «Ho visto situazioni che non vanno bene - ha detto il patron su Radio Rai - Anche Donadoni, che non si lamenta mai, è rimasto molto perplesso della direzione arbitrale. Forse il torto subìto per il mancato accesso all’Europa League ha generato un po’ di tensione ma l’espulsione di Felipe era inesistente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SQUADRE
PUNTI
MILAN JUVENTUS ROMA INTER SAMPDORIA ATALANTA VERONA LAZIO NAPOLI UDINESE CHIEVO CESENA CAGLIARI PALERMO GENOA FIORENTINA TORINO SASSUOLO PARMA EMPOLI
6 6 6 4 4 4 4 3 3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 0 0
G 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
PARTITE V N 2 0 2 0 2 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0
P 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2
CHAMPIONS PRELIMINARI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
RETI F S 8 5 3 0 3 0 7 0 3 1 2 1 2 1 4 3 2 2 2 2 1 1 1 3 2 3 2 3 1 2 0 2 0 2 1 8 4 6 0 3
Sabato 20 settembre CESENA-EMPOLI (ore 18:00) MILAN-JUVENTUS ( ore 20:45) Domenica 21 settembre CHIEVO-PARMA ( ore 12.30) SASSUOLO-SAMPDORIA (ore 15) ROMA-CAGLIARI (ore 15) GENOA-LAZIO (ore 15) UDINESE-NAPOLI (ore 18) ATALANTA-FIORENTINA (ore 18) PALERMO-INTER (ore 20.45) TORINO-VERONA (ore 20.45)
MARCATORI 3 RETI Icardi (Inter); Menez (2, Milan). 2 RETI Osvaldo (Inter); Honda (Milan); Di Natale (Udinese). 1 RETE Boakye e Estigarribia (Atalanta); Cossu (1) e Sau (Cagliari); Rodriguez (Cesena); Maxi Lopez (Chievo); Pinilla (Genoa); Guarin e Kovacic (Inter); Marchisio e Tevez (Juventus); Candreva, Mauri e Parolo (Lazio); Bonaventura, De Jong e Muntari (Milan); Callejon e De Guzman (Napoli); Dybala e Vazquez (Palermo); Cassano, Felipe e Lucarelli (Parma); Gervinho e Nainggolan (Roma); Gabbiadini, Gastaldello e Okaka (Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Toni (1, Verona).
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SERIE A
Sportiello chiuso
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ALTRI BABY DEL 1992
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Mattia Perin, 22 anni, portiere del Genoa: contro la Fiorentina ha parato tutto: se il Genoa è uscito con un punto dal Franchi è soprattutto merito suo
«Ecco come la mia Atalanta è diventata un bunker» Dal giorno del ritiro il n. 1 nerazzurro non ha subito neanche un gol su azione «Questa estate ho pensato di andare via, poi mi hanno convinto a restare» MATTEO PIERELLI
Dal giorno del raduno (metà luglio) Marco Sportiello non ha ancora subito gol su azione. In campionato l’ha trafitto solo Cossu su rigore, nelle amichevoli estive nessuno. E pensare che fino a 20 giorni fa il portierone (è alto 192 centimetri) nato a Desio, ma che vive a Bergamo da più di 10 anni, era il secondo portiere dell’Atalanta, dietro a Consigli. Poi è arrivato il Sassuolo con i suoi 3 milioni di euro (più bonus) e tutto è cambiato. Sportiello, dica la verità: lei sapeva che Consigli sarebbe partito...
«Giuro di no. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, per me lui è stato un modello, mi ha insegnato molto. E poi fino al 30 agosto era da noi. C’erano delle voci sulla sua partenza, ma col mercato aperto è normale. Poi è successo quello che è successo e da quando è andato via, a dire
la verità, non ci siamo più sentiti». Forse è lui che si aspetta una chiamata consolatoria: domenica ha preso 7 gol dall’Inter.
«Ma non per colpa sua, anzi: due o tre belle parate le ha fatte, altrimenti andava anche peggio. E poi io sono l’ultima persona che possa risollevarlo: fino a poco tempo fa ero il suo secondo, ero io che cercavo di carpirne i segreti». Però un pensierino ad andare da un’altra parte in prestito questa estate lo ha fatto.
«Si, non lo nego. Volevo partire titolare ed ero disposto ad andare altrove pur di giocare. Però la società già a giugno mi ha detto che preferiva tenermi e io mi sono adeguato volentieri. Ho avvertito la loro fiducia, mi hanno fatto sentire importante. Sarei rimasto anche se Consigli non fosse partito. Non avrei avuto nessun problema». Però da quel 30 ago-
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Marco Sportiello, 22 anni, oltre a quella dell’Atalanta, ha vestito le maglie di Seregno (Serie D), Poggibonsi (Seconda divisione) e Carpi (Prima divisione) LAPRESSE
sto molto è cambiato.
«Ovvio, passare da riserva a titolare in Serie A non è cosa da poco. Tre anni e mezzo fa giocavo in Serie D a Seregno e ora sono qui». In una squadra che tutti gli anni perde pezzi importanti (Bonaventura l’ultimo) ma che in campo non ne risente.
«Merito di un’ottima organizzazione societaria, che ha particolarmente a cuore la crescita dei giovani. E poi c’è un allenatore come Colantuono che sa motivare come pochi. Con lui non si scherza: concentrazione sempre alta, sia con le grandi che con le piccole. Ora l’errore che non dobbiamo commettere è sederci sugli allori. Il nostro obiettivo sono i 40 punti, poi si vedrà».
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
Dieci con lode. La Lazio di Pioli rialza la testa e scopre di aver realizzato un altro record. Dopo il 7-0 al Bassano (vittoria più larga di sempre in Coppa Italia per i biancocelesti) ecco i dieci gol segnati nelle prime due partite ufficiali interne: i sette rifilati al Bassano e i tre di domenica scorsa al Cesena. Un primato anche questo, almeno da quando esiste la Serie A (1929). Per ritrovare un ambo più cor-
poso dei biancocelesti bisogna risalire addirittura al 1925. Quando nei primi due incontri del girone romano della Prima Divisione, il massimo campionato di allora, la Lazio vinse 5-3 col Roman e 9-5 con l’Audace al campo della Rondinella. Segnando 14 gol, dunque, ma anche subendone 8. Stavolta, invece, il parziale è stato di 10-0. Trazione anteriore Primati a parte, se il buongiorno si vede dal mattino questa Lazio di Pioli promette di fare tanti gol. Anche perché pure nel match gio-
«
Non posso più guardare i film dell’orrore: la mia fidanzata ha paura I social? Fino a poco tempo fa avevo Facebook, poi ho capito che non serve a nulla
cato tra le due scorpacciate dell’Olimpico, quello di San Siro col Milan, i biancocelesti hanno fatto sì un solo gol, ma ne avrebbero potuti fare molti di più. La prolificità, insomma, non è casuale. Merito del nuovo tecnico che ha imposto alla squadra un gioco aggressivo e offensivo. «Col Cesena si sono visti molti aspetti confortanti - ha detto ieri Pioli a Lazio Style -. Era importante fare la partita, mantenere la gestione della palla ed essere pericolosi. Ma per crescere e diventare la squadra che vogliamo dobbiamo ancora migliorare e dare continuità di prestazione a partire dalla prossima partita col Genoa». Intanto tutto pronto per il rinnovo contrattuale di Onazi: il nigeriano prolungherà al 2018 (ingaggio di 700 mila euro l’anno) con clausola rescissoria di 10 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Deve essere ambizioso ma serio. Quando sei uno sbarbato ed entri in uno spogliatoio con gente più grande, devi farlo in punta di piedi e avere il massimo rispetto. E poi è importante saper aspettare il momento giusto».
Francesco Bardi, 22 anni, portiere del Chievo. Contro il Napoli è stato insuperabile e ha anche parato un rigore a Higuain
Lei lo ha fatto.
«Per un portiere è fondamentale. Io l’anno scorso ero sempre in panchina, ma in settimana mi allenavo come se dovessi giocare. E quando Consigli non è stato bene (ha saltato 3 partite n.d.r.) mi sono fatto trovare pronto, anche se ero all’esordio in Serie A. E’ molto importante anche la testa, come dimostra Handanovic, il mio modello. Se giochi a questi livelli è ovvio che sai parare. La differenza la fa lo stato mentale: se commetti un errore, non ti devi abbattere, altrimenti è finita». Una partita si trasforma in uno di quei film dell’orrore che lei ama tanto, anzi amava...
«Non li guardo più. La mia ragazza ha paura e mi ha pregato di cambiare genere: sono passato alle commedie americane, ma non è la stessa cosa». MARCO SPORTIELLO PORTIERE DELL’ATALANTA
Lei ha avuto una crescita vertiginosa: Seregno in Serie D a 18 anni, poi Lega Pro con Poggibonsi e Carpi e subito dopo il salto in Serie A, senza passare dalla B: cosa deve fare un giova-
LA CURIOSITÀ SETTE RETI AL BASSANO IN COPPA E TRE AL CESENA IN CAMPIONATO
Lazio da 10 e record Mai all’Olimpico un avvio con tanti gol
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S
ne per emergere?
Altro cambio radicale: basta social.
«Fino a poco tempo fa avevo un profilo Facebook, ora l’ho abbandonato. Ci passavo le ore, poi mi sono chiesto il perché e non ho trovato una risposta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
il retroscena
Lotito-Marotta e il giallo dei verbali Così sono «sparite» le squadre B
Storie di verbali non = inviati e verbali modificati in extremis. Tra Lega e Figc ci sono carte che si tingono di giallo. Protagonista, Claudio Lotito. Partiamo dalla Lega. Il 24 luglio va in scena l’assemblea che lancia Tavecchio con il clamoroso voto di 18-2. Nella stessa riunione i club di A trovano l’unanimità su alcune istanze programmatiche da sottoporre al futuro presidente federale. Il sistema per valorizzare i giovani non trova tutti d’accordo: alcuni sono a favore delle seconde squadre, altri per le
Claudio Lotito, 57 anni ANSA
multiproprietà, così ci si intende per sottoporre alla discrezionalità della Figc le une e le altre. Pare, però, che il verbale di quell’assemblea non sia stato né redatto né fatto circolare tra le società, in barba allo statuto. Poi Tavecchio vince e nel primo consiglio
federale «riformista» delle seconde squadre non si vede l’ombra. Insomma, i rappresentanti della A, con Lotito in prima linea, hanno optato d’ufficio per le multiproprietà, fino alla polemica di domenica: Lotito a rivendicare la coerenza col programma votato in Lega e Marotta a ricordare che in quel documento si parlava pure di seconde squadre. Peraltro, sembra che nell’ultimo consiglio il patron Lazio abbia provato a mettere a verbale che a lui spettava la delega a rappresentare in ogni circostanza la Federazione. Qualcuno gli ha fatto notare di avere «solo» la delega per le riforme. Blitz stoppato, ma nella sostanza cambia poco. Marco Iaria © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
MAGIC + 3 CAMPIONATO
Le perle Ingegneri delle parabole Sono l’incubo dei portieri
ANDREA PIRLO Le «Maledette» vincenti Nella passata stagione quattro reti su punizione. Quest’anno punta al record di Mihajlovic: e a -3 REUTERS
JUAN ITURBE Mancino velenoso La nuova ala giallorossa nella A 2013-2014 ha trovato tre reti piazzate grazie al letale piede sinistro ANSA
ANTONIO DI NATALE Eterna fantasia Due le reti su punizione per Totò l’anno passato. Fantasia e traiettorie a giro unite a tanta esperienza ANSA
MIRALEM PJANIC La sassata Due le reti da fermo anche per il bosniaco, che predilige la potenza ma è anche intuitivo ANSA
L’angolo delle punizioni A caccia di bonus con gli specialisti Alla 2a giornata arrivano le prime gioie da palla inattiva: Gabbiadini segna, Palladino dà l’assist da corner Attenzione anche a Iturbe. L’esterno argentino l’anno scorso è andato a segno per tre volte su calcio da fermo. In casa Roma piede caldo anche per Pjanic e ovviamente per Totti. Il capitano giallorosso è nella top ten di tutti i tempi dei gol su punizione e vorrà incrementare il bottino personale. Occhio però, domenica sfida il Cagliari di Conti, uno che ha fatto spesso male ai cuori romanisti, anche da calcio piazzato. Bonus dal solito Di Natale e dallo specialista nel settore, Lodi.
ROBERTO PINNA
Una parabola perfetta. Un’attesa che sembra infinita. Il rumore dolce ed esplosivo di un pallone che gonfia la rete. Il più tre più affascinante di tutti: la punizione. Il termine stesso indica il castigo inflitto all’avversario. E dopo l’ennesima «maledetta» di Pirlo al fantacalcio, alzi la mano chi di voi non ha inviato un messaggino «punitivo» all’amico-avversario di giornata. La prima di A è stata priva di gioie su calcio piazzato ma questa seconda di campionato ha iniziato a regalare esultanze da fermo. La prima Ad aprire la sfida a colpi di pennellate è stato Manolo Gabbiadini. Mancino basso chirurgico, ad aggirare la barriera, su cui nulla ha potuto Padelli. Una novità per il numero 11, che ci aveva abituato a traiettorie potenti. Il portiere del Torino è una delle vittime preferite dello specialista blucerchiato. Anche l’anno scorso lo trafisse in un Samp-Toro finito per gioco del destino sempre 2-0, con reti proprio di Okaka e Gabbiadini. Coincidenze che si ripetono. Il primo
Manolo Gabbiadini, 22 anni, attaccante Samp LAPRESSE
centro nella passata stagione Manolo lo ha trovato proprio alla seconda giornata e proprio su punizione. L’avversario era il Bologna, il risultato finale 2-2. Match ricordato per la rovesciata in stile cartone animato di Kone. Nel campionato 2013-2014 ha chiuso con otto gol, quest’anno punta forte alla doppia cifra. I Magic allenatori sono avvisati: quando l’ar-
Alessandro Lucarelli, 37 anni, difensore del Parma ANSA
bitro toglie fuori la bomboletta, Gabbiadini regala bonus. L’anno scorso Pirlo e Balotelli, nella passata stagione, sono quelli che hanno trovato con maggiore frequenza la zolla giusta. Per entrambi quattro reti su punizione diretta. Super Mario ora è un arma in più degli amici inglesi appassionati di fantacalcio. Pirlo invece,
nonostante l’infortunio, ha un forte stimolo per continuare a ingannare i portieri dalla distanza. Il centrocampista della Juve è, infatti, a soli tre centri dal massimo realizzatore di tutti i tempi in A su punizione. Ovviamente stiamo parlando di Sinisa Mihajlovic. Chissà che il regista bianconero non raggiunga il record del serbo proprio davanti ai suoi occhi.
Corner vincente Questa seconda giornata di A ha regalato anche la prima rete su calcio d’angolo. Lucarelli ha trafitto Diego Lopez di testa. Studiare bene gli schemi dalla bandierina è fondamentale per aumentare i segni più in formazione. Candreva è uno che pennella sempre palle interessanti. Palladino invece è la sorpresa di giornata. In mezzo all’area di testa vincono i vari Chiellini, De Vrij, Manolas e Marquez, e non parliamo solo di fase difensiva. Ovviamente non si può dimenticare un ariete come Luca Toni.
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ITALIANS IL FANTACALCIO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
A Verratti il derby con Immobile Criscito vola a quota 87 punti! La Gufetto 92 di Marco Verratti espugna la casa di Dortmunder di Ciro Immobile nel primo big match di Italians, il fantacalcio dei giocatori italiani all’estero. Nell’economia della sfida è decisivo il rigore fallito da Higuain, mentre il regista del Psg si esalta con Candreva e Tevez. Gol e spettacolo nella sfida tra la Longobarda di Mimmo Criscito e l’Fc Braveheart di Manuel Pascali. Il difensore dello Zenit la spunta con un punteggio impressionante: 87. È il migliore tra i nostri otto partecipanti. Il giocatore del Kilmarnock ha provato a resistere, trascinato dalla doppietta di Menez e da Candreva, ma ha pagato come Immobile la giornataccia di Higuain. Icardi e la difesa da tre punti di modificatore permettono alla Real Padulle di Fabio Borini di vincere sul campo della Red’s Empire di
Mimmo Criscito, 27 anni ANSA Fausto Rossi, tradito dall’attacco Higuain-CallejonBerardi. Chiudiamo con il match tra la Tiger di Michele Di Piedi e l’Fc Marzocchino di Giulio Donati. La trasferta in Myanmar si preannunciava insidiosa per il terzino del Leverkusen, se poi Di Piedi ci mette pure tre punti di modificatore della difesa con gli assist di Dramé e Abate... Per seguire tutti gli aggiornamenti su Italians, basta seguire la sezione Fantacalcio su Gazzetta.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B IL CASO SABATO A CHIAVARI IL PRESIDENTE GOZZI DURO: «IL BIS DOPO IL RIGORE NON DATO A BOLOGNA: LE REGOLE DEVONO ESSERE APPLICATE ANCHE CON NOI»
Ginocchio destro a pezzi Baldanzeddu out un anno Il fallo del bresciano Di Cesare neppure punito: il giocatore dell’Entella dovrà subire 2 operazioni FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Più che un infortunio, un vero dramma sportivo: Ivano Baldanzeddu lontano dai campi per un anno dopo il duro scontro di gioco con il bresciano Valerio Di Cesare, sabato a Chiavari, al 42’ del primo tempo. L’amaro verdet-
to è arrivato ieri dopo la risonanza magnetica e la visita del professor Claudio Mazzola, direttore di Ortopedia delle articolazioni al «Galliera» di Genova. Baldanzeddu paga la folle entrata di Di Cesare con il piede a martello sul ginocchio, non sanzionata dal signor Roca, e sotto gli occhi dell’assistente Cangiano. Stagione finita «Lesione multilegamentosa al ginocchio destro (crociato anteriore, crociato posteriore, collaterale interno) suscettibile di plastica chirurgica. Dovrà subire due interventi. Prognosi 12 mesi». «Cose che succedono». così Di Cesare a caldo: «Venivo da die-
tro. Ho preso prima la palla, poi mi è venuto addosso». Versione smentita dalle immagini. Le scuse Ieri Di Cesare ha chiamato Baldanzeddu (dopo un sms a fine gara) e corretto il tiro: «Mi dispiace molto, non avrei mai pensato di aver causato un infortunio simile. Il dolore è grande: volevo colpire il pallone, non l’ho visto arrivare». Recidivo In un comunicato il presidente dell’Entella, Gozzi, parla di «grave perdita dal punto di vista umano e tecnico», aggiungendo: «Non posso non rimarcare che dopo l’ episodio imbarazzante di Bologna (rigo-
Dalle immagini di Sky il drammatico infortunio di Baldanzeddu sotto gli occhi dell’assistente Cangiano: Di Cesare, con il numero 6, cerca di prendere il pallone va sul ginocchio dell’avversario col piede a martello.
Ivano Baldanzeddu, 28 anni LAPRESSE
Cutolo rianima il Livorno Latina beffato nel finale Beretta sfiora la vittoria grazie al rosso di Djokovic e al gol di Crimi Gautieri in dieci inserisce il fantasista e ottiene il pareggio su rigore LIVORNO LATINA
1 1
DAL NOSTRO INVIATO
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Crimi (La) al 3’, Cutolo (Li) su rigore al 44’ s.t.
LIVORNO (4-3-3) Mazzoni 6; Ceccherini 6, Bernardini 6,5, Emerson 6, Lambrughi 6; Moscati 5,5, Mosquera 5, Djokovic 5; Siligardi 5,5 (dal 13’ s.t. Cutolo 7), Jefferson 5 (dal 19’ s.t. Vantaggiato 5,5), Belingheri 5 (dal 4’ s.t. Gemiti 6). PANCHINA Coser, Gonnelli, Biagianti, Jelenic, Surraco, Galabinov. ALLENATORE Gautieri 6.
LATINA (3-5-2) Farelli 6,5; Brosco 6, Cottafava 6,5, Dellafiore 6; Angelo 6, Crimi 6,5, Viviani 6 (dal 25’ s.t. Bruno 6), Valiani 7 (dal 41’ s.t. Sbaffo s.v.), Rossi 6,5 (dal 31’ s.t. Milani 6); Pettinari 5, Sforzini 6. PANCHINA Spilabotte, Bruscagin, Paolucci, Petagna, Almici, Mangni. ALLENATORE Beretta 6,5. ARBITRO Chiffi di Padova 5,5. GUARDALINEE Colella 6,5-Di Francesco 6,5. ESPULSI Djokovic (Li) al 2’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Sforzini (La) e Dellafiore (La) per gioco scorretto; Cutolo (Li) e Cottafava (La) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.691, incasso di 25.673 euro; abbonati 4.225, quota di 20.731,67 euro. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 3-0. Angoli 1-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
CLASSIFICA
NICOLA BINDA LIVORNO
Aniello Cutolo, 31 anni LAPRESSE
h 7 Cutolo il migliore LIVORNO Si procura e trasforma il rigore del pareggio: il suo ingresso è stato decisivo
Come a Vicenza, ancora una volta il Latina gioca con l’uomo in più e non riesce a vincere. Se nel recupero di mercoledì la squadra di Beretta non era riuscita a segnare, stavolta la palla l’ha buttata dentro, ma si è fatta riprendere. Merito di Aniello Cutolo, scelta vincente del conterraneo Gautieri quando ormai tutto sembrava perduto. Perché il Latina stava difendendo bene il vantaggio, continuando a giocare disinvolto senza comunque trovare la forza per chiudere la gara. Fino a quando il fantasista di Fuorigrotta non è riuscito a violare l’unica porta che era rimasta imbattuta in tutta la B. Curve calde Era la sfida tra
due città di opposta estrazione politica: la rossa Livorno contro Latina che venne fondata dal Duce. L’ultimo confronto tra le due squadre risaliva al 1982 (e questo era solo il quinto della
SQUADRE
PUNTI
PERUGIA TERNANA TRAPANI CARPI LANCIANO LIVORNO LATINA CITTADELLA BOLOGNA BARI FROSINONE SPEZIA AVELLINO MODENA VARESE (-1) PRO VERCELLI BRESCIA PESCARA CATANIA VICENZA CROTONE ENTELLA
9 7 7 5 5 5 5 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 2 1 1 1 1
PARTITE RETI G V N P F S
3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3
3 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0
0 1 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 2 1 1 1 1
0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 2 2 2
5 4 4 6 6 3 2 5 5 3 3 3 2 2 5 3 1 3 5 1 1 1
1 1 2 4 4 2 1 4 5 3 3 3 3 3 6 4 2 4 7 3 4 4
PROSSIMO TURNO Venerdì 19 settembre CARPI-TRAPANI ore 19; SPEZIA-ENTELLA ore 21 Sabato 20 settembre ore 15 BARI-LIVORNO; BOLOGNA-CROTONE; BRESCIATERNANA; CATANIA-MODENA; CITTADELLAPESCARA; LANCIANO-FROSINONE; LATINAAVELLINO; PERUGIA-VICENZA; PRO VERCELLIVARESE.
re solare non concesso, ndr), anche quello di sabato non può essere archiviato alla voce “svista”. E’ incomprensibile che un intervento del genere non sia stato sanzionato con l’espulsione di Di Cesare nè con il fallo. Siamo una matricola, ma ci aspettiamo l’applicazione delle regole». Di Cesare è considerato un difensore rude. Nella stagione 2009-10 fu uno dei giostoria), ma la rivalità c’è, è stata manifestata dalle curve (quella ospite ha cantato l’inno di Mameli, quella di casa ha risposto con «Bandiera rossa») ed è sfociata anche in tafferugli prima della gara in un noto bar del lungomare, con un tifoso ospite contuso. Nel primo tempo, non fosse stato per i cori (e purtroppo per gli insulti), ci sarebbe stato da addormentarsi. L’attacco del Livorno non riusciva a trovare spazi, con Siligardi e soprattutto Belingheri (fuori ruolo) evanescenti e con l’ex Jefferson che non s’è fatto rimpiangere, mentre dall’altra parte Sforzini (prima da titolare) ha trovato in Bernardini un ottimo marcatore e Pettinari ha girato a vuoto. Che ripresa In avvio di ripresa però Djokovic, già ammonito, ha fatto un altro fallo da ammonizione ed è stato espulso. Un minuto e Rossi ha pennellato per la testa di Crimi, che ha infilato Mazzoni. A quel punto il Latina sembrava poter controllare bene la gara, con Valiani a correre dappertutto e la difesa a coprire senza soffrire. Ma non ha fatto i conti con Cutolo, che ci ha provato due volte su punizione (alte) e poi al 44’ ha controllato una palla respinta male dalla difesa, ha preso la mira e calciato un rasoterra che Cottafava, in scivolata, ha respinto con un braccio. Lo stesso Cutolo ha trasformato il rigore regalando al Livorno un punto che sembrava impossibile. Come a Brescia, il gol è arrivato nel finale: come gioco ancora non ci siamo, ma come carattere sì.
catori più fallosi della B e in estate, nell’amichevole con la Juve, urlò «pezzo di m...» ad Amauri, che gli rifilò una gomitata; lite e rosso alla juventino. Nel febbraio scorso, Di Cesare prese 4 turni di squalifica dopo avere perso la testa a Crotone. (ha collaborato Gian Paolo Laffranchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENDITA DEL BOLOGNA
Tacopina-Guaraldi «Si procede veloci» BOLOGNA (a.to.) Si è tenuto ieri pomeriggio l’atteso incontro Guaraldi-Tacopina per avviare la trattativa del passaggio del Bologna al gruppo Usa capeggiato dall’ex vicepresidente della Roma. Il confronto durato oltre tre ore è stato costruttivo. «Stiamo procedendo veloci, sono ottimista. Rimarrò ancora in città nei prossimi giorni» ha detto Tacopina lasciando intendere che ci sarà un nuovo meeting a breve. In serata Guaraldi ha relazionato i suoi soci riuniti in CdA.
IL DIVORZIO
Gabriel è titolare Kelava lascia Carpi A Carpi è già finita l’avventura di Kelava. Il portiere aveva rifiutato di andare in panchina a Crotone dopo aver saputo che Gabriel (ceduto dal Milan per essere valorizzato) era titolare. Ora Kelava verrà multato, ma il Carpi dovrebbe permettergli di restare a Udine ad allenarsi. Il mercato del Vicenza si chiude con tre colpi: Figliomeni dal Latina, Moretti dal Catania e Camilli dal Novara. Il Trapani: Matteo Mancosu rinnova fino al 2017,
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LEGA PRO GIRONE A IL POSTICIPO DELLA 4a GIORNATA
Real Vicenza, che salto coi gol di Cristini e Bruno REAL VICENZA-PRO PATRIA
2-0
MARCATORI Cristini al 42’, Bruno su rigore al 49’ s.t. REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 6,5; Carlini 6,5, Polverini 7, Piccinni 6; Lavagnoli 6 (dal 38’ s.t. Bardelloni 5,5), Cristini 6,5, Dalla Bona 6, Caporali 6 (dal 1’ s.t. Pavan 6,5), Vannucci 6,5; Bruno 6,5, Galuppini 5,5 (dal 10’ s.t. Odogwu 7). (Ziglioli, Beccaro, Sandrini, Malagò). All. Marcolini 7. PRO PATRIA (3-5-2) Perilli 6; Lamorte 5,5, Zaro 6, Anderson 6; Guglielmotti 6, Romeo 6,5 (dal 32’ s.t. Bianciardi 5,5), Cannataro 6, Ulizio 5,5 (dal 44’ s.t. Baclet 5,5), Taino 5,5; Serafini 5,5, Terrani 6 (dal 36’ s.t. Cannoni 6). (Zanier, Casantini, Panizzi, Lacchini). All. Oliveira 6. ARBITRO Mancini di Fermo 6,5.
NOTE paganti 70, abbonati 14, incasso di 1.080 euro. Ammoniti Romeo, Cristini, Taino, Anderson e Baclet. Angoli 3-2. MARTA BENEDETTI VICENZA
Il Real Vicenza domina e vince. Le reti sono arrivate nei minuti finali, dopo che la squadra di Marcolini aveva esercitato una pressione costante sulla metà campo avversaria. Al 27’, Bruno ubriaca di finte Anderson e lascia partire un rasoterra sul primo palo che costringe il portiere a rifugiarsi in angolo. Il Real Vicenza si ripropone in
avanti con pericolosità al 41’: traversone dalla destra di Lavagnoli, colpo di testa di Bruno che finisce tra le braccia dell’estremo difensore. Si passa alla ripresa ed è subito Real Vicenza. Al 3’ Cristini addomestica con classe il pallone in area, trova il pertugio per il tiro che Perilli blocca in due tempi. All’8’, sinistro di Galuppini alto. Al 12’ la Pro Patria sorprende la difesa con un contropiede: Terrani ruba palla a Piccinni e Tomei riesce, con una mano, ad allontanare la sfera dai piedi dell’attaccante. Al 39’ Bruno segna con un diagonale, dopo essere stato servito da Cristini, ma è fuorigioco. Il Real Vicenza passa con merito al 42’. Odogwu assiste in area Cristini, che in corsa insacca col destro sul secondo palo. Al 48’ Odogwu viene atterrato in area da Taino e conquista il rigore che Bruno, di potenza, trasforma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCATO
la situazione Domani si gioca la 4a giornata nel girone B La situazione nei tre gironi di Lega Pro: GIRONE A La classifica dopo 4 giornate: Pavia p. 10; Como 8; Venezia, Bassano, Torres, Alessandria, Südtirol, Monza e Real Vicenza p. 7; Feralpi Salò 6; Novara e Cremonese 5; Giana*, Renate e Lumezzane 4; Pro Patria* 3; Arezzo** 2; AlbinoLeffe*, Mantova e Pordenone 1. (** due gare in meno; * una in meno). GIRONE B La classifica dopo 3 giornate: Pisa, Pontedera e Ascoli p. 7; Tuttocuoio, Lucchese e Savona 5; Grosseto, Pistoiese e Reggiana 4; Spal, Teramo, Forlì e Carrarese 3; Prato, L’Aquila, Ancona, Santarcangelo e San Marino 2; Gubbio 1; Pro Piacenza (-8) -2. GIRONE C La classifica dopo 3 giornate: Catanzaro, Lupa Roma, Benevento e Salernitana p. 7; Barletta 6; Vigor Lamezia 5; Reggina, Lecce, Messina e
Juve Stabia 4; Foggia (-1) e Matera 3; Casertana, Aversa Normanna, Ischia, Cosenza e Melfi 2; Paganese e Savoia 1; Martina 0. DOMANI GIOCA IL GIRONE B Domani turno infrasettimanale nel girone B (4a giornata): ore 16.30 Prato-Lucchese; ore 20.30 Pro Piacenza-Tuttocuoio, Reggiana-Pistoiese, Santarcangelo-Forlì, Savona-Pisa, Teramo-Ancona; ore 20.45: Ascoli-San Marino, Carrarese-Grosseto, GubbioSpal, Pontedera-L’Aquila. GIUDICE Squalificati per 2 giornate Biraghi (Giana) e per uno Ravaglia (Cosenza), Di Francesco (Cremonese), Burzigotti (Grosseto), Maccarrone (L’Aquila), Samnick e Caso (Martina), D’Alterio (Casertana), Caldore (Gubbio), Ghidotti (Prato), Del Sole (Savona). Tecnici: 1 giornata a Pagliuca (Lucchese). Ammende: 2.500 euro al Messina, 1.500 a Ancona, Grosseto e Reggina.
Arezzo, c’è Montini Il Pordenone prende Peccarisi L’Arezzo, nell’ultimo giorno di mercato, ha preso l’attaccante Montini dal Benevento. Ieri, tra l’altro, la Lega ha comunicato che il recupero della prima giornata tra Arezzo e Giana si giocherà il 24 settembre alle 15. Altre di mercato: l’esperto difensore Peccarisi (ex Avellino), va al Pordenone; il centrocampista esterno Gallozzi (ex L’Aquila) è stato ingaggiato dal Matera e Calzi passa dal Vicenza al Savoia, dove oggi dovrebbero arrivare le dimissioni del presidente Manca. Se ne va anche l’a.d. del Cosenza, Quaglio.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER
aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera L’ dal 2012 al 2013 è stato di 2,9 parti per milione. Negli anni precedenti non aveva mai superato una parte per milione. Nessuno si attendeva che triplicasse improvvisamente. Dal Canada è arrivata la notizia del ritrovamento, a pochi metri di profondità, dello scafo di una delle due navi della spedizione di Lord John Franklin, partita nel 1845 alla ricerca dell’allora leggendario passaggio a NordOvest. Cioè dell’accesso fra Oceano Atlantico
l’Analisi
di SEBASTIANO VERNAZZA
egli ultimi dieci anni la Juve non ha mai N superato le colonne d’Ercole dei quarti di finale della Champions League. Carlitos Tevez non segna in questa competizione dal 7 aprile del 2009, ultimo gol in un Manchester UnitedPorto 2-2. Se si allarga il campo, peggio che andare di notte: l’ultimo trofeo internazionale della Signora risale al febbraio del 1997, Supercoppa Uefa, a meno di non aggrapparsi all’Intertoto del 1999. La Juve ha vinto un’unica edizione della Champions modernamente intesa, ai rigori contro l’Ajax nel 1996. Che piaccia o meno, questi sono dati da tenere a mente nel giorno in cui la Juventus ci riprova in Europa, dove le nostre squadre non beccano palla dal 2010. Ultimo successo, la Champions dell’Inter. A seguire quattro anni di buio, umiliazioni, decadenze. Sarebbe ridicolo creare aspettative, cedere all’ottimismo. Meglio affidarsi a un sano pessimismo della ragione. La Juve ricomincia dal Malmoe, club svedese con un minimo di euro-tradizione: nella finale della Coppa dei Campioni 1979 venne sconfitto dal Nottingham Forest di Brian Clough, l’allenatore del «Maledetto United». A suo tempo dal
Carlos Tevez, 30 anni, cerca un gol in Champions LAPRESSE
Malmoe decollò Zlatan Ibrahimovic. La Svezia intesa come campionato non qualificava una sua squadra ai gruppi della Champions dall’edizione 2000-2001, l’Helsingborgs, che nell’estate di tredici anni fece fuori l’Inter di Marcello Lippi. La Svezia intesa come nazionale non ha disputato i Mondiali del 2010 e del 2014, nonostante l’Ibra di cui sopra. In teoria non ci dovrebbero essere problemi, almeno il calcio svedese rimane inferiore al nostro, ma le difficoltà incontrate dalla Juve contro il Copenaghen nella scorsa Champions obbligano alla prudenza. Giusto un anno fa i bianconeri si impantanarono in Danimarca, deludente 1-1 alla prima giornata. La diffidenza come imperativo categorico. Il contesto che abbiamo descritto non autorizza sogni di gloria. Stiamo «schisci», come dicono a Milano. Voliamo bassi. Alla Juve però tira un venticello nuovo. Per il momento il passaggio da Conte ad Allegri è stato indolore. Due giornate di campionato non significano nulla, ma non era scontato che i campioni partissero a tutta come se a luglio niente fosse accaduto. E le prime impressioni - quelle che contano, come diceva qualcuno - lasciano pensare che Marotta & Paratici abbiano azzeccato i rinforzi. Sabato contro l’Udinese bene Evra e Pereyra, promettenti i pochi minuti di Morata. Evra al Manchester United ha solcato l’Europa in lungo e in largo. Morata l’aria della Champions l’ha respirata al Real Madrid. Pereyra si è fatto un po’ di Europa League all’Udinese. La Juve ha aumentato il suo tasso di europeismo. Serve una vittoria convincente per spazzare via complessi e paure, per mettere subito in discesa il discorso qualificazione. Niente scuse preventive, le assenze di Barzagli, Pirlo e Vidal non possono incidere. Allo Stadium arriva il Malmoe, non il Real Madrid. I professionisti del tifo contro a prescindere ragionino sul da farsi. Il calcio italiano in Europa è ai minimi e la sconfitta di un’italiana nelle Coppe sarà una sconfitta per tutti. Il nostro «ranking» arranca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
e Oceano Pacifico a Nord del continente americano. Una grandissima avventura, che era già stata tentata più volte invano. Per finalità economiche: non esisteva ancora il canale di Panama e comunque, anche rispetto a questa via d’acqua, navigare dall’Europa verso l’Asia puntando a Nord-Ovest fa risparmiare circa 4000 km. Le navi Erebus e Terror restarono imprigionate tra i ghiacci dopo aver superato la baia di Baffin, mentre cercavano il passaggio nel dedalo di isole a Nord della Baia di Hudson. Superato l’inverno, le navi non si disincagliarono neppure nell’estate successiva.
di FAUSTO NARDUCCI
a bene che l’inchiesta della Procura di BolzaV no passerà alla storia dello sport italiano come quella del «caso Schwazer». Va bene che episodi di mancati controlli sugli atleti possono riguardare tanti altri sport e tante altre nazioni. Ma, nelle pieghe dello scandalo che sconvolge le fondamenta dell’atletica italiana proprio negli anni che hanno preceduto la positività dell’altoatesino ai Giochi di Londra, non deve sfuggire il quadro desolante in cui si sono imbattuti prima gli inquisitori e ora i nostri colleghi Galdi e Piccioni entrati in possesso delle carte ufficiali dell’Operazione Olympia. In pratica pochissimi atleti ottemperavano all’obbligo di segnalare sui forms del programma Whereabouts la propria reperibilità impedendo di fatto ogni possibilità di controlli a sorpresa da parte dell’apposito organismo del Coni. Non una mancanza occasionale, giustificata da problemi personali, ma una negligenza sistematica che si protraeva fino a 56 giorni svuotando l’«atlante» della reperibilità per interi trimestri. Va sottolineato che, stabilita la quasi totale inutilità dei controlli in gara, quelli a sorpresa rappresentano l’unica vera possibilità di scoprire le positività degli atleti. Non «dire» ai controllori dove venirti a cercare equivaleva quindi per questi atleti a fare atletica in una situazione di quasi totale impunità.
Viene a questo punto la domanda chiave: perché tanti atleti si comportavano così? Onestamente, a leggere attentamente le carte, l’impressione è che la causa principale sia stato il clima generale di lassismo, indifferenza, menefreghismo e abbandono (l’elenco dei sinonimi potrebbe arrivare all’infinito) in cui si svolgevano le operazioni in seno alla Fidal, più negligente che complice. Non solo gli atleti non riempivano i questionari ma la federazione, che aveva il ruolo di garante di fronte al Coni, o non se ne accorgeva o si guardava bene dal farlo notare. Ogni tanto quasi per prassi la dirigente (ora indagata) Rita Bottiglieri si prendeva la briga di sollecitare gli atleti inadempienti ma lo faceva con un tono e una mano morbida che farebbe arrossire il più democratico dei genitori o degli insegnanti scolastici. «Scusa, ma sono tenuto a dirti che quando puoi dovresti svolgere quel compitino...». Peccato che il compitino fosse un obbligo sul quale era basato l’intero sistema antidoping. E che ancora adesso gli atleti, nei commenti di questi giorni, si stiano facendo beffe di questa «marrachella» scoperta in ritardo. Pare che dopo Londra ci sia stato un sostanziale cambio di passo e sicuramente ora con l’intervento del garante della privacy il Coni avrà nel sistema Adams uno strumento in più per operare. Ma per questo non vorremmo dover ringraziare proprio Schwazer che ha permesso di alzare il coperchio dal pentolone... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it
A questo Milan serve equilibrio
TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO Daniele Bonera, 33 anni, difensore del Milan GETTY IMAGES AC MILAN Club calcistico di Serie A
AC Milan @acmilan·2 h Buon compleanno Dejan! Il “genius” Savicevic ieri ha compiuto 48 anni. @acmilan
ANA IVANOVIC Tennista serba
Un regalo dei nostri fans in Giappone! Hanno stampato una nostra foto sulla scatola del kit kat !!! Io e CaroWozniacki.
JAMES MAGNUSSEN
L’IMPUNITÀ DELL’ATLETICA DAL DOPING LA FIDAL PIU’ NEGLIGENTE CHE COMPLICE
Lord Franklin, che non era più giovane, morì a fine primavera del 1847. Nessuno sopravvisse, ma probabilmente non per il grande freddo, bensì per avvelenamento da piombo, col quale erano state sigillate le scatolette di carne. Cosa ha a che fare la spedizione di Lord Franklin con la prima notizia? Oggi là dove i ghiacci non lasciavano passare alcuna nave transitano senza problemi navi da crociera. E lo scorso anno è passata una nave da oltre 200 metri. C’è stato un ritiro dei ghiacci artici estivo di oltre un milione di km quadrati. «Grazie» all’aumento della CO2 nell’atmosfera.
DI STEFANO FROSINI
@AnaIvanovic
ilCaso
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LA SPEDIZIONE DI LORD FRANKLIN E QUEI GHIACCI CHE SONO SPARITI
laVignetta
IN CHAMPIONS COL PROFILO BASSO MA LA JUVE SEMBRA PIU’ EUROPEA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nuotatore australiano
Trascorro del tempo sulla moto stationary mentre sono fuori dall’acqua a causa del mio infortunio alla schiena. Chi può battere questi tempi? @ james_maggie91
FABIO FOGNINI Azzurro di tennis
Grazie Roger, hai reso mio papà super felice!! Daddy con questo foto guadagni followers @fabiofogna
Vanno bene i bravi ragazzi, va bene il nuovo spirito di Inzaghi che da buon attaccante pensa soprattutto a fare gol, ma se la difesa continua a ballare come a Parma sono preoccupato perché al massimo il Milan può puntare al quarto-quinto posto, invece di sognare la Champions. In serie A ci vuole una difesa solida e mi chiedo perché sia stato riscattato Rami se poi il titolare è Bonera, per non parlare della maledizione del portiere. Sabato vedremo che cosa succederà con la Juve, che ha gli stessi punti del Milan ma guarda caso non ha subito nemmeno un gol... Riccardo Crotti Borgomanero (Novara) Esultare per la magìa di Menez o preoccuparsi per i gollonzi subiti? Questo è il dilemma che divide i tifosi rossoneri dopo il folle 5-4 di Parma. Ma se contano i sondaggi, sempre più di moda, a mente fredda prevale la paura per difesa ballerina, testimoniata da questa lettera del signor Crotti che non si illude di rivedere un Milan da Champions. E’ difficile dargli torto, perché la storia insegna che nel campionato italiano non basta segnare un gol più degli avversari, vincendo 4-3 o 5-4, per andare lontano. Alla distanza emerge, quasi sempre, chi ne subisce di meno. Rileggere, per credere, la classifica finale dell’ultimo campionato in cui le prime otto, con l’unica eccezione dell’Inter, avevano incassato meno gol delle squadre alle loro spalle: Juventus 23, Roma 25, Napoli 39, Fiorentina 44, Inter 39, Parma 46, Torino 48, Milan 49. Inzaghi, studente come tutti i suoi colleghi a Coverciano, queste cose le sa benissimo anche se in pubblico guarda il bicchiere mezzo pieno, sottolineando il nuovo entusiasmo che circonda la squadra. Peccato che il Milan, già impallinato da troppi gol nelle amichevoli americane, dopo aver subito una rete all’esordio in campionato contro la Lazio che potevano essere due senza il rigore parato da Diego Lopez, fino a
gennaio non potrà acquistare difensori, per cui urge correre ai ripari. Rami non avrà mai l’eleganza di Thiago Silva, la cui cessione si è rivelata il peccato originale dei problemi difensivi rossoneri, ma se è stato riscattato dovrebbe essere preferito a Bonera, i cui limiti sono noti da tempo, al di là della sua grande professionalità. Si potrebbe proseguire con i dubbi sull’infortunato Alex, guarda caso lasciato libero dal Psg, senza scordare né la maledizione dei portieri che ha subito messo kappaò il nuovo titolare Diego Lopez, né i difetti di De Sciglio, da applausi quando spinge e da brividi quando non riesce a chiudere con la sua aria da cerbiatto smarrito. Ma siccome una squadra deve essere completa, va curato l’equilibrio generale tra i reparti, a maggior motivo se la qualità individuale dei difensori è modesta. In questo senso, pensando a chi non c’era a Parma ma dovrà esserci in futuro, cioè Torres (o il troppo snobbato Pazzini) e soprattutto El Shaarawy, non scarterei l’ipotesi di un nuovo modulo, il 4-2-3-1, in cui De Jong e Muntari facciano i frangiflutti alle spalle di Menez, Bonaventura ed El Shaarawy, con Torres centravanti, tenendo Honda e Pazzini come alternative di lusso. Perché il paradosso del contraddittorio Milan di Parma è proprio legato all’assenza dell’ultimo acquisto spagnolo, costretto alla tribuna da un’entrata di Rami in allenamento, e a quella dell’altro gioiellino italiano anch’egli infortunato. Con Torres ed El Shaarawy, che copre più di Honda e Bonaventura, vedremo se Inzaghi troverà l’equilibrio tra attacco e difesa, grazie all’indispensabile aiuto tattico di Tassotti. In questo caso, il Milan potrà fare concorrenza all’Inter per recitare il ruolo di mina vagante alle spalle della coppia Juve-Roma. Altrimenti l’obiettivo più realistico rimarrà un piazzamento per l’Europa League. Senza snobbare l’obiettivo della coppa Italia, per riprovare il gusto di vincere qualcosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
MOTOMONDIALE DOPO IL GP SAN MARINO E RIVIERA DI RIMINI
Il quinto capitolo I dolori, la Ducati il ritorno e un addio Ma Rossi è ripartito Quattro svolte passando dall’ultimo trionfo «vero» del 2010: così Vale sta riscrivendo il finale FILIPPO FALSAPERLA
tipo Assen 2013, per non fare nomi, bella, esaltante, sicuro, ma in qualche modo monca.
Il problema di Valentino Rossi? Chiamarsi Valentino Rossi. Chiunque al suo posto si leccherebbe i gomiti pensando ai podi, alle belle gare, alle battaglie (anche perse, se si vuole) con i grandi tenori della MotoGP attuale. Invece lui no. Il campione vero non può accontentarsi. Si macera nell’attesa del «momento», quella sensazione sublime che solo la vittoria sa regalarti. Ma non una vittoria come un’altra,
Gusto Le vittorie sono come quelle di domenica a Misano. Meglio se davanti al popolo giallo. «Dopo quella vittoria in Olanda — ha raccontato orgogliosa domenica mamma Stefania — era deluso, perché pensava che da lì sarebbero partite altre vittorie». Invece no. Ha dovuto aspettare oltre un anno, per riassaporare quel gusto che gli mancava addirittura da fine 2010. Una voragine piena soprattutto di mo-
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Male Il 2010 non era cominciato bene. Lorenzo scalpitava ed il fatto di essere campione del mondo, per la settima volte nella classe regina, non dava nessuna garanzia. Poi l’imprevisto. Dopo la seconda gara, in Spagna, allenandosi una domenica su un campetto di cross, una scivolata maliziosa fa girare la spalla. A fine stagione non si riuscirà ad evitare l’operazione per metterla a posto, non facile dopo averci corso sopra. Ma il peggio doveva arrivare. Valentino, che in anni e anni di piste non si era mai rotto nulla, fa i conti con la più classica delle fratture: tibia e perone (esposte) dopo il volo a gomme fredde nel suo Mugello, in un «inutile» turno di libere al sabato mattina. Il recupero sarà duro, ma lui non vuole perdere tempo. Perde solo 4 gare. In Germania, al rientro, sfiora il podio; la gara dopo, negli Usa, lo centra.
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menti difficili. Che però Valentino ha superato alla sua maniera. «Ci ho sempre creduto. Lo sapevo che ce l’avremmo fatta». E la pazienza ha pagato. Ma quasi tre anni e mezzo, 1.435 giorni esattamente, sono lunghissimi. Da quella Malesia 2010, quando ancora era in sella alla Yamaha, prima del passaggio alla Ducati, e vinse una gara bellissima, in rimonta, dopo una partenza così così, tanto da oscurare il titolo del suo compagno Jorge Lorenzo. Una gusto speciale in più. Anche perché era la vittoria numero 46 con la Yamaha e forse era nell’aria la possibilità che per la successiva sarebbe trascorso del tempo... Cosa c’è stato dentro questo enorme buco nero? Lo ha spiegato lo stesso Valentino dopo la vittoria: gli infortuni e il dolore; la delusione Ducati; il ritorno in sella alla Yamaha; il cambio del capotecnico.
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MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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4 Gli assistenti del Dottore
I VINCITORI PIÙ VECCHI
I dieci vincitori più vecchi nella 500/MotoGP
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Fergus Anderson GB/Moto Guzzi GP Spagna 1953 44 anni 237 giorni
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Jack Findlay Aus/Suzuki GP Austria 1977 42 anni 85 giorni
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In alto a sin. l’infortunio del 2010 al Mugello; qui a fianco in sella alla Ducati; sopra il ritorno in Yamaha nel 2013 e con Burgess, licenziato alla fine dell’anno scorso REUTERS-INSIDEFOTO-MILAGRO Fallimento Doveva essere la coppia più bella del mondo. Alla fine si è dimostrata la sconfitta più grande: in due anni, nemmeno una vittoria, ma solamente tre podi. Ducati e Valentino si sono parlati, ma non si sono mai capiti. Insieme hanno fatto errori perché non ci hanno mai provato veramente. Soprattutto il pilota. «Dopo una manciata di giri ho capito che con quella moto non si sarebbe potuto fare niente». E così è stato. Con accuse sussurrate da una parte, con il silenzio imbarazzato dall’altro. Aver lavorato come mai era stato fatto prima a Borgo Panigale non è bastato. E i due anni programmati sono stati una lunga agonia verso il divorzio. Che è stato una liberazione per tutti e due. Con Valentino che ne è uscito immacolato nell’immagine, ma arrugginito nei meccanismi. Più mentali che di guida. Mentre la concorrenza cresceva in numero e qualità. Ritorno Rientrare alla Yamaha non è stato semplice. Perché il divorzio non era stato violento come quello Honda del 2003 (ricordate la maglietta Bye Bye Baby di Valencia 2010?), ma sempre di «sgarbo» si tratta. Però, lasciare fuori dai giochi Valentino non è cosa possibile, tanto che, si dice, il gran capo Carmelo Ezpeleta abbia «aiutato» (economicamente) l’affare. Rossi ci ha messo la buona volontà. Si è accontentato di meno soldi del solito (comunque non un tozzo di pane, tanto per usare una metafora cara all’avvocato Agnelli), nessuna condizione, nessun muro, anche ideale, con il ritrovato compagno Jorge Lorenzo: sapeva di essere diventato il numero 2 della squadra e ha lavorato con dedizione a recuperare il tempo perduto. Addio L’ultima mossa, quest’anno, un azzardo più che una scommessa, è stata la «grande cacciata». Non tanto il gesto — l’avesse fatto nel momento di passare in Ducati, anche quell’avventura sarebbe andata meglio... —, quanto per il modo. All’ultimo minuto, quasi di nascosto. Via un «totem» del motociclismo, come Jeremy Burgess, dentro un carneade, senza nessuna esperienza di MotoGP come Silvano Galbusera. Una coppia impossibile, sembrava. Invece insieme a lui Valentino ha ritrovato le motivazioni, la voglia di rischiare (tecnicamente), il piacere di provare a prendere quei «ragazzacci» che volevano strappargli lo scettro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
notizie tascabili Il presidente uscente della Ferrari
Montezemolo a «Petrolio» «Le vittorie in Formula 1 non servono a vendere di più» Il presidente uscente della Ferrari Luca di Montezemolo ha rilasciato un’intervista al programma di Rai 1 «Petrolio», in cui ha ricordato l’insegnamento di Enzo Ferrari: «Da lui ho imparato a non arrendermi mai, a lavorare di più quando le cose vanno bene e a innovare continuamente». Montezemolo ha affermato anche che «non è vero che vincendo di più si vende anche di più. Guardate il boom della Ferrari negli Stati Uniti, dove la F.1 è sconosciuta o quasi...».
Leslie Graham GB/MV Agusta GP Spagna 1952 41 anni 21 giorni
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Jack Ahearn Aus/Norton GP Finlandia ‘64 39 anni 327 giorni
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Harold Daniell GB/Norton GP TT 1949 39 anni 240 giorni
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Frantisek Stastny Cec/Jawa GP Germania Est 1966 38 anni 247 giorni
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Nello Pagani Ita/Gilera GP Nazioni 1949 37 anni 328 giorni
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Troy Bayliss Aus/Ducati GP Valencia ‘06 37 anni 213 giorni
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Phil Read GB/MV Agusta GP Cecoslovacchia 1975 36 anni 235 giorni
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Valentino Rossi Ita/Yamaha GP San Marino 2014 35 anni 210 giorni di g.cor.
«La sua grinta ci esalta» Il capotecnico Galbusera: «Avesse avuto subito questa moto...» Il telemetrista Flamigni: «È un camaleonte, si adatta sempre» PAOLO IANIERI
«Io ci ho sempre creduto. Ma un conto è crederci, un conto farlo». Nella sua lunga rincorsa a un successo che tardava da oltre un anno, Valentino Rossi ci tiene a far passare il messaggio che il trionfo di Misano non sia arrivato per caso. Sognare in grande va bene, ma dietro alla vittoria numero 107 c’è soprattutto tanto, tantissimo lavoro. Che se per un ragazzino alle prime armi in cerca di gloria rappresenta la normalità, per un nove volte campione del mondo diventato fenomeno planetario, con un conto in banca da capogiro e una fidanzata capace di suscitare analoghe sensazioni, rappresenta una bellissima eccezione. Marc battibile «Più lavoro con Valentino e più lo ammiro. Si mette sempre in discussione, ha una voglia di lavorare pazzesca» è il riconoscimento di Maio Meregalli, responsabile del Team Yamaha. Che dalla gara romagnola esce, oltre che con la prima doppietta stagionale, con una certezza: «La Honda ha fatto un bel lavoro, ma si è visto come in questo momento la differenza la faccia Marquez. Però se gli si mette pressione, pure lui può fare errori». Camaleonte E allora, dopo avere visto Valentino conquistare il record di longevità vittoriosa, ecco che in casa Yamaha si guarda con una certa ottimistica curiosità a quel che potrà accadere nel prossimo futuro. «Secondo me in questo ultimo anno Valentino ha addirittura riconquistato tifosi. La sua voglia, la sua grinta sono contagiose e la gente questo lo sente» è l’analisi di Matteo Flamigni, da 11 stagioni telemetrista del Dottore. Entusiasmo Il bello è che, oltre a «infettare» di allegria i fan, Valentino è riuscito nell’impresa di dare ulteriore carica alla sua squadra. Che per lui si getterebbe nel fuoco. «Io Valentino lo vedo come un camaleonte — continua Flamigni, che salì sul podio 5 anni fa quando Rossi conquistò la sua prima Misano—, capace di adattarsi e cambiare gara dopo gara. Ha 35 anni, eppure continua a migliorarsi , affina lo stile per cercare di sfruttare al massimo la moto e le gomme.
Wehrlein riserva Mercedes
Un team vincente. In piedi da sinistra: Maio Meregalli, Silvano Galbusera, Valentino, Gary Coleman, Alex Briggs. Accucciati da sinistra: Brend Stephens, Matteo Flamigni, Bernard Ansiau, Lin Jarvis MILAGRO
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Si è visto che sotto pressione anche Marquez può fare errori MAIO MEREGALLI TEAM DIRECTOR YAMAHA
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Il suo problema è che io non conosco bene M1 e piste SILVANO GALBUSERA CAPOTECNICO
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Ha affinato lo stile per sfruttare meglio la moto E se lo fa lui... MATTEO FLAMIGNI TELEMETRISTA
NUOVE REGOLE
Software bloccati e kg minimi ridotti A Misano è stato deciso che Ie Case potranno lavorare sui propri software sino al 30 giugno 2015. Dovranno poi condividere i dati per lo sviluppo del software standard 2016, basato su quello open. Inoltre nel 2015 il peso minimo di una MotoGP passerà da 160 a 158 kg.
La cosa sorprendente è che a farlo è un nove volte campione del modo, per me è qualcosa di inestimabile. Dà grinta a tutti, perché se lo fa lui, possiamo farlo anche noi». Sensazioni Tra i nomi che Vale fa sempre quando spiega la propria rinascita, c’è quello di Silvano Galbusera, il capotecnico salito a bordo alla fine del 2013 al posto di Jeremy Burgess e che Rossi ha voluto con sé domenica sul podio. «Sabato avevo percepito che poteva succedere qualcosa di speciale — esordisce Galbusera —. Ne è uscita una gara alla Rossi, Marc ci ha provato, ma Valentino gli ha fatto subito capire che sarebbe stata più dura del solito. Non avremo mai la controprova, ma per me avrebbe vinto anche senza la caduta di Marquez». Crescita Nel dopo gara Rossi ha fatto capire che non si accontenta, che nel 2015... «In inverno si è visto che bastava dargli una moto che riuscisse a guidare bene e che avrebbe fatto ancora la differenza — conclude Galbusera —. Il problema di Valentino è che io non conoscevo ancora la moto come ora e sulle piste nuove paghiamo sempre un po’. Perché sono fortemente convinto che se avessimo avuto questa messa a punto all’inizio della stagione, oggi i risultati sarebbero ben diversi!».
TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MARC MARQUEZ Grazie ragazzi @marcmarquez93 L’iridato ha ringraziato sui social i commissari di pista di Misano per l’aiuto nel rimettere in moto la sua Honda.
clic MOTOGP SU CIELO: IL PROGRAMMA PIÙ VISTO DOMENICA La vittoria di Valentino a Misano ha portato domenica scorsa a Cielo (sul digitale terrestre) 1 milione e 948 mila spettatori medi (12,05% di share); 664.872 la media di Sky (4,11%).
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Mondiale cross Mx2
Mercato piloti
Rosberg: «Hamilton Tixier campione è più esperto di me per soli 4 punti Ma dormo lo stesso» sull’eroico Herlings
MotoGP: Redding con Vds, Bautista-Aprilia, Melandri-Sbk E Miller va da Cecchinello
Nico Rosberg è tornato a parlare del rapporto con Lewis Hamilton: «Lui ha più esperienza di me, questo potrebbe aiutarlo visto che ha già vissuto situazioni analoghe. Ma questo non m’impedirà certo di dormire...». Intanto il team principal Mercedes Toto Wolff si è schierato in difesa di Monza: «Deve rimanere nel Mondiale». Infine Stoccarda ha nominato come terzo pilota il tedesco Pascal Wehrlein, 19 anni, vincitore in questa stagione di una gara nel Dtm.
(f.f.-p.g.) Il Team Marc Vds domenica sera ha annunciato il passaggio alla MotoGP con Scott Redding, che torna dopo aver sfiorato l’anno scorso il titolo Moto2. In effetti, il contratto con Honda (moto ufficiale) non è ancora firmato, ma l’affare si farà, con accordo di almeno 2 anni. Imminente da parte del Team Cecchinello l’annuncio di Jack Miller (contratto Hrc) con Rcv Open. Martinez prenderà invece Eugene Laverty. Per la Ducati-Pramac, si spalancano quindi le porte per Loris Baz, che lascia la Kawasaki Superbike, dove sarà sostituito da Jonathan Rea (ex Honda). L’Aprilia ha confermato Alvaro Bautista in MotoGP, mentre Marco Melandri rimarrà nelle derivate, dove si sta riorganizzando la squadra, che sarà gestita da Giulio Bardi, quest’anno con Ebr.
(g.cor.) Colpi di scena a raffica nell’ultimo GP del Mondiale cross a Leon (Messico). In Mx2 per difendere il vantaggio Jeffrey Herlings è tornato alle gare a 55 giorni dalla rottura del femore: in gara-1 ha chiuso 14° mentre il rivale Jordi Tixier (Ktm) ha vinto, portandosi a 5 lunghezze. In gara-2 Tixier è stato subito centrato da Tonkov la cui gamba è rimasta incastrata nella Ktm del francese. Per liberarsene Tixier ha impiegato parecchio ritrovandosi dietro ad Herlings:
Jordi Tixier, 21 anni, 1o titolo mondiale Jordi ha iniziato una furiosa rimonta mentre Jeffrey difendeva con i denti il 9° posto. A 5 giri dalla fine Tixier era 4° ed Herlings 8°: 614 punti a testa. Ultimo brivido con Tixier che ha passato Lieber dopo un contatto, ottenendo i punti decisivi per l’iride. In MxGP vittoria di Paulin e 3° posto di Tony Cairoli (Ktm).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
TENNIS DOPO IL SUCCESSO IN SEMIFINALE
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le 8 perle
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Andre Agassi Roland Garros 1, Wimbledon 1, US Open 2, Australian Open 4; Masters 1; oro olimpico 1; Davis 2; numero 1 nel 1999 (lu.mar.)
I 4 Slam, Masters Davis, Olimpiade e n° 1: solo Agassi ha vinto tutto
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Rafael Nadal Roland Garros 9, Wimbledon 2, Us Open 2, Australian Open 1; oro olimpico 1; Davis 3; numero 1 nel 2008-10-13; Masters 0
Roger Federer Roland Garros 1; Wimbledon 7, Us Open 5, Aus. Open 4; Masters 6; numero 1 nel 20042008; 2012; Davis 0; oro olimpico (nel singolo) 0
Fred Perry RG 1, Wim 3, Us 3, Aus 1; numero 1 1934-36; Davis 4; Masters e Giochi assenti
Don Budge RG 1, Wim 2; Us Open 2, Aus 1; n. 1 nel 1937-38; Davis 2; Masters e Giochi assenti
Roy Emerson RG 2; Wim 2; Us Open 2, Aus 6; n. 1 nel 1964-65; Davis 8; Masters e Giochi assenti
Rod Laver RG 2; Wim 4; Us Open 2; Aus 3; n. 1 nel 61-62, 68-69; Davis 5; Masters 0; Giochi assenti
Federer, la Davis è un amore possibile Con l’oro olimpico in singolare è l’unico trofeo che gli manca: «Non voglio chiudere senza vincerla» DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci GINEVRA (Svi)
Rivincite. La finale di coppa Davis del 21-23 novembre, Francia-Svizzera, a Lille, magari nel grande spazio dello stadio Pierre-Mauroy per accogliere grandi folle (oltre 20mila spettatori) sarà la sfida delle grandi rivincite dei Moschettieri. Destini incrociati Quella di Jo-Wilfried Tsonga, che nel 2010 disertò il confronto di Belgrado perché infortunato al ginocchio sinistro: «Avevo davvero la bocca amara, questa sarà la mia rivincita per quel momento difficile e la possibilità di dimostrare che la nostra generazione ha fatto grandi cose». Quella dell’enfant gaté, il campione mai compiuto, Richard Gasquet: «Con tutto quello che ha vinto, Federer il più grande tennista di tutti i tempi, potrebbe lasciare a noi la C o p pa». Quella dell’istrione Gael Monfils che agli Us Open, insieme ai due match point mancati per battere tre set a zero Roger il Magnifico, ha perso l’ennesimo appuntamento col destino. Ma sarà la rivincita anche dello svizzero delle meraviglie, Roger Federer, che nel 2003 alla Rod Laver Arena di Melbourne perse con Lleyton Hewitt nelle semifinali di coppa Davis subendo una rimonta sanguinosa per il fisico e il morale. E che domenica a Ginevra è stato portato in trionfo per il
campo dagli scudieri, il numero 2, Stan Wawrinka, e il capitano/ amico Severin Luhti. Perché senza di lui, alla rincorsa della storia e dei 17 trionfi Slam, la Svizzera ha potuto solo aspettare il suo intervento per evitare la retrocessione. E ora cerca di aiutarlo a colmare l’ultimo vero buco, insieme all'oro olimpico nel singolare (ma Federer ha vinto il doppio a Pechino 2008 con Wawrinka), di una eccezionale carriera: la coppa Davis. «E’ l’ultimo obiettivo che mi manca, dovrò avere la giusta mentalità, sarebbe bello vincere la Coppa dopo una grande stagione».
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Equilibrio A 33 anni, con la schiena che scricchiola dopo tante battaglie e dopo un’altra stagione lunga e dura, Roger deve dosarsi bene, ora si fermerà 5 giorni e poi deciderà dove giocare da qui a fine anno: «Ora so che gli obiettivi sono la Coppa e il Masters». Euforico: «E’ così bello poter dividere le emozioni con i tifosi e con le persone più vicine. E’ bellissimo essere tornati in finale per la seconda volta nella storia del nostro tennis, quest’anno ci siamo impegnati molto, abbiamo giocato tre partite con la stessa squadra. Se Stan non
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Roger Federer, 33 anni, aveva fin qui raggiunto al massimo la semifinale di Davis nel 2003. In carriera ha vinto 37 singolari in Coppa, perdendone 7
E’ bellissimo per la Svizzera essere tornata in finale per la seconda volta. Per me sarà un debutto, dovrò avere la giusta mentalità» ROGER FEDERER 17 SLAM VINTI
avesse fatto lo sforzo di venire in Serbia dopo aver vinto gli Australian Open, forse il nostro cammino si sarebbe fermato già là. E, contro i talenti d’Italia, Bolelli e Fognini, abbiamo giocato sia io sia Stan pur arrivando dagli Us Open, che sono stati molto impegnativi per entrambi. Così ora possiamo giocare questa finale storica, in trasferta, chissà dove. Preferirei essere al posto dei francesi e poter scegliere la superficie, ma può diventare un’arma a doppio taglio e sono convinto che possiamo vincere ovunque. Eppoi, contro i francesi, abbiamo giocato sempre meglio da loro (la Svizzera ha vinto gli ultimi due match, nel ‘92 e nel 2003, ndr). Il doppio con Stan? Difficilmente lo riproveremo in qualche torneo, tireremo fuori qualche vecchio schema dell’oro all’Olimpiade». Nel 2004, la Svizzera perdeva i quarti di Coppa 3-2 contro la Francia. «Questa volta sarà diversa, io ho una mentalità vincente e non sono arrivato fin qua per perdere in finale, e posso contribuire a vincerla per la prima volta per il mio paese». Così come saranno diverse attitudine ed aspettative, rispetto a quelle di 22 anni fa a Forth Worth contro i formidabili Agassi, Sampras, Courier e John McEnroe. «Per Stan e per me vincere la Davis è un sogno», parola di Federer. Il re anche delle grandi rivincite.
COPPA 2015 Giovedì a Dubai il sorteggio L’Italia sarà testa di serie Con 5 rivali giocherà fuori Giovedì a Dubai il sorteggio del World Group della Coppa Davis 2015. L’Italia è testa di serie con Argentina (intanto si è dimesso il capitano Jaite), Canada, Francia, Repubblica Ceca, Usa, Svizzera e Serbia (ultima qualificata con il 3-2 in India). Le possibili avversarie: Australia (fuori), Belgio (fuori), Brasile (fuori), Croazia (fuori), Gran Bretagna (fuori), Germania (casa), Giappone (sorteggio), Kazakistan (sorteggio). La finale di quest’anno Francia-Svizzera dal 21 al 23 novembre. RANKING La Knapp con il successo a Tashkent guadagna 27 posizioni. Uomini: 1. Djokovic (Ser) 12150; 2. Nadal (Spa) 8665; 3. Federer (Svi) 8170; 4. Wawrinka (Svi) 5690; 5. Ferrer (Spa) 4495; 6 (7). Raonic (Can) 4200; 7 (6). Berdych (Cec) 4175; 8 Nishikori (Giap) 3865; 9 Cilic (Cro) 3845; 10 Dimitrov (Bul) 3710. Italiani: 17. Fognini 1870; 48. Seppi 880; 77. (76) Bolelli 687; 79. (78) Lorenzi 684. Donne: 1. S. Williams (Usa) 9430; 2. Halep (Rom) 6160; 3. Kvitova (Cec) 5926; 4. Sharapova (Rus) 5575; 5. A. Radwanska (Pol) 5380; 6. Li Na (Cina) 5270; 7. Bouchard (Can) 4443; 8. Kerber (Ger) 4400; 9. Wozniacki (Dan) 4305: 10. Ivanovic (Ser) 3855: Italiane: 12. Errani 3215; 16. Pennetta 2651; 42. Giorgi 1135; 44. Vinci 1122; 62. (89) Knapp 885; 69. (74) Schiavone 835.
LA GRANDE SFIDA 3
McEnroe protagonista a Genova e Milano L’Atp Champions Tour 2014 approda in Italia per due tappe imperdibili all’interno della Grande Sfida 3, l’evento sportivo durante il quale ci sarà la possibilità di vedere giocare quattro tra i più grandi giocatori di tutti i tempi. A Genova il 17 ottobre (alle ore 21) per le semifinali e a Milano (Forum) il 18 (ore 16) per le finali scenderanno in campo John McEnroe, Ivan Lendl, Goran Ivanisevic e Michael Chang. E’ possibile acquistare i biglietti sul sito www.lagrandesfida.net e sul circuito Ticketone. DELUSIONE VINCI Roberta Vinci già eliminata al primo turno del torneo di Guangzhou (Cina, 500.000 $, cemento): è stata sconfitta dalla wild card di casa Zhu Lin, numero 185 del mondo, per 6-3 7-6 (7).
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PALLAVOLO GLI ITALIANI ANCORA IN GIOCO NELLA TERZA FASE
Santilli, il «tedesco» Mondiale «Io sogno con la Germania» VALERIA BENEDETTI
il preparatore Christian Verona.
La sua Germania ha sorpreso tutti, probabilmente anche lui. Roberto Santilli, allenatore giramondo (con il club negli ultimi anni ha lavorato in Polonia e Russia), ha aggiunto un tassello al suo curriculum accettando un incarico di collaborazione con la Nazionale tedesca che l’ha portato al Mondiale come assistente del coach Vital Heynen, belga. È uno dello sparuto drappello di italiani che si sono conquistati un posto nella terza fase in Polonia. Sempre con la Germania lavora anche lo scout Nicola Vettori, poi c’è il preparatore atletico dell’Iran Carlo Sati, e con la Russia il secondo allenatore Sergio Busato, Claudio Rifelli assistente e
Sorpresa E se per la Russia un posto nelle fasi finali era quasi scontato, Iran e Germania che scavalcano squadre come Italia, Usa e Bulgaria, non erano certo nei pronostici. «È anche un bene vedere squadre nuove secondo me dice il 49enne tecnico romano, esonerato lo scorso anno da Latina ma a cui è ancora legato contrattualmente -. Parlo dal punto di vista della Federazione internazionale. Un certo ricambio crea curiosità e interesse» . Di sicuro interesse lo crea una Germania guidata da un belga e un italiano che nelle prime due fasi ha infilato sette vittorie e due sconfitte con le favoritissime Russia e Brasile. La Germania è una
buona squadra costruita su due grandi talenti come Kaliberda e Grozer e un gruppo di buoni giocatori che Heynen, da grande comunicatore qual è, è riuscito a far diventare una squadra entusiasta». Con il coach Santilli si definisce una strana coppia: «Lui è un ti-
Roberto Santilli (al centro) con il c.t. tedesco Heynen e il vice Hubner FIVB
po creativo, istintivo, esuberante, io sono più rigido e rigoroso. Il mio apporto comunque è molto limitato, il mio lavoro è soprattutto studiare gli avversari. È una bella esperienza ma diversa da quelle a cui sono abituato». Un’esperienza con futuro? «Vedremo, forse sì, ne parleremo dopo la fine». Finali piccanti Intanto si gode le finali e il sorteggio totale che ha portato in un gruppo Brasile, Russia e Polonia, mentre nell’altro ci sono Francia, Iran e Germania. E a questo punto è lecito sognare la semifinale: «Noi ci proviamo ammette Santilli -. Questo Mondiale è lunghissimo e qualcuno potrebbe patire fisicamente. Qui in Polonia ci sono state molte polemiche su questo sorteggio. Di sicuro quello che non capisco è che ogni quattro anni si cambia formula e ogni volta ci sono polemiche. Di sicuro stavolta è estenuante. Comunque noi ci siamo e ci proviamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la guida Il sorteggio beffa le favorite Polonia, Brasile e Russia per due posti nelle semifinali (a.a.) Una formula che fa discutere sin dall’inizio quella utilizzata in Polonia. L’ultima polemica arriva dal sorteggio per i gironi a tre del terzo turno: da una parte ci saranno le due seconde della fase precedente, Russia e appunto Polonia insieme al Brasile, dall’altra le due terze Iran e Germania con la Francia. Quindi una delle tre favorite uscirà fuori. GIRONE G (KATOWICE) OGGI Francia-Germania. Domani Germania-Iran. Giovedì Francia-Iran. GIRONE H (LODZ) OGGI Polonia-Brasile. Domani BrasileRussia. Giovedì Polonia-Russia Tutte le gare della terza fase sono in programma alle 20.15, una in diretta Raisport FORMULA Alla terza fase sono arrivate le prime 3 di ogni gruppo. Le 6 squadre superstiti sono state divise in due pool da 3 le prime 2 vanno alle semifinali incrociate. KOLAKOVIC VIA Dopo la mancata qualificazione alla terza fase il c.t. della Serbia Kolakovic ha rassegnato le dimissioni e, secondo i media serbi, la federazione le avrebbe accettate AZZURRE IN TV Andranno tutte in diretta su Raisport 1 le 5 gare dell’Italia della prima fase del Mondiale dal 23 prossimo. AMICHEVOLI (a.li. - an.gal.) Anticipata a oggi la 2a amichevole del Latina col Globo Sora alle 17. Caffè Aiello CoriglianoMaterdomini Castellana 3-1 (25-15, 25-19, 16-25, 25-20) nella prima amichevole stagionale. UCRAINA (a.r.) A causa della situazione di crisi in Ucraina Conegliano chiederà alla Cev di giocare in campo neutro l’andata dei 16esimi di Coppa Cev con il Khimik Yuzhny, di Odessa l’11 novembre.
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CICLISMO L’ANTICIPAZIONE DEL 2015 da larga, conosciuta e pedalabile, potrebbe rivelarsi più dura del previsto, soprattutto negli ultimi 2 km». «In un Giro del Trentino – ha ricordato Alessandro Bertolini – in cima al Passo Daone passarono, nell’ordine, Pantani, Casagrande e Savoldelli. Alla fine della discesa, dove c’era il traguardo, le posizioni erano ribaltate: primo Savoldelli, secondo Casagrande, terzo Pantani».
v Il Giro a Campiglio
9 MAGGIO: LIGURIA
La 98ª edizione La corsa Gazzetta prenderà il via sabato 9 maggio 2015 con la cronosquadre Riviera dei Fiori e si concluderà domenica 31.
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1ª tappa sabato 9/5 San Lorenzo al Mare-Sanremo cronosquadre di km 18 sulla pista ciclabile
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2ª tappa domenica 10/5 Albenga-Genova km 150, per velocisti
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3ª tappa lunedì 11/5 ChiavariLa Spezia km 185, finale impegnativo
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Il percorso si svela il 6 ottobre Il Giro 2015 verrà ufficialmente presentato lunedì 6 ottobre a Milano
16 anni dopo l’incubo Pantani
Sopra, Mauro Vegni, direttore del Giro, con Maurizio Fondriest
Maglia rosa Così ritorna Madonna di Campiglio. Con coraggio, convinzione, entusiasmo. Sedici anni dopo quella mattina del 5 giugno 1999, quando Pantani, in maglia rosa, e reduce dalla strepitosa vittoria del giorno prima, in solitaria, proprio a Madonna di Campiglio, venne testato (controllo Uci previsto) nell’Hotel Touring e poi escluso dalla Corsa Rosa perché il suo sangue aveva superato i limiti fissati dal regolamento (allora, in mancanza di un controllo antidoping capace di individuare la molecola dell’Epo, i corridori non venivano squalificati, ma fermati e sospesi per 15 giorni, quindi sottoposti a un nuovo test). Fu uno shock, una bomba, anche una sommossa. La notizia dilagò, sorprese, incendiò. Migliaia di tifosi, che aspettavano il Pirata sui tornanti del Mortirolo, rimasero delusi. Alcuni, senza neppure conoscere i fatti, si arrabbiarono. C’è chi arrivò a colpire la macchina degli inviati della «Gazzetta». Un evento rarissimo in una disciplina che non conosce contestazioni, ma che regala passione, partecipazione, rispetto. Quella fu, per Pantani, l’inizio della fine. Quella fu, per il ciclismo, una prova durissima. Ma stavolta sarà un’altra Madonna.
LAPRESSE
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Per la prima volta dal 1999, arrivo in salita nella località trentina alla base della pista 3Tre di sci DAL NOSTRO INVIATO
L’ALTIMETRIA 3900 METRI DI DISLIVELLO
MARCO PASTONESI TRENTO
Madonna di Campiglio nel Giro d’Italia. Sedici anni dopo l’ultima volta, quella di Marco Pantani. Ma stavolta sarà un’altra Madonna. Il Giro d’Italia torna nella «Perla delle Dolomiti»: domenica 24 maggio 2015, 15ª tappa, partenza da Marostica, 165 km e 3900 metri di dislivello, tre gran premi della montagna, il primo sul Passo del Sommo, in località La Fricca, il secondo sul Passo Daone, e il terzo all’arrivo, 2 km sopra il centro, al villaggio di Patascoss, alla base della pista di sci 3Tre, a quota 1761 metri, una fantastica vetrina sulle Dolomiti del Brenta, patrimonio dell’umanità. Natura e turismo La tappa trentina è stata presentata ieri, in anteprima addirittura rispetto all’intero percorso del Giro d’Italia, che verrà svelato lunedì 6 ottobre a Milano. «Felici di ospitare un'altra volta il Giro d’Italia – ha detto Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di
Marostica 99 m
Madonna di Campiglio 1715 m La Fricca 1096 GPM
Thiene 145
km
15
Trento 199
60
Passo Daone 1291 GPM Pinzolo 775 Ponte Arche 400 Sarche 249
84
114
134
149
GPM
165 GDS
Appuntamento al 24 maggio 2015: si ricorda anche il centenario della Grande Guerra Trento —. Il ciclismo non è solo sport, ma anche natura, ambiente, ecologia, turismo. La nostra rete di piste ciclabili calamita sempre più cicloturisti da tutto il mondo». «Il Giro valorizza il territorio del Trentino – ha aggiunto Michele Dallapiccola, assessore
all’Agricoltura, Foreste, Turismo e Promozione – e il Trentino valorizza la storia del Giro». «I valori del ciclismo appartengono alla nostra gente – ha spiegato Tiziano Mellarini, assessore alla Cultura, Cooperazione, Sport e Protezione civile —: fatica, sacrificio, rispetto, bellezza». «In tutto saranno tre giorni trentini – ha illustrato Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia -. Domenica 24 con l’arrivo a Madonna di Campiglio, lunedì 25 con il riposo tra Madonna di Campiglio e Pinzolo, martedì 26 con la ripartenza da
Pinzolo verso la Lombardia». Discesa tecnica La tappa di
Madonna di Campiglio sarà impegnativa. «La prima salita può accendere la battaglia per la tappa e per la classifica – ha detto Maurizio Fondriest -. La seconda salita, scoperta dal Giro del Trentino e affrontata da entrambi i versanti, è di 8 km al 9% medio con punte al 15%. Ma più che la salita, bisogna fare attenzione alla discesa: stretta, spesso umida, molto tecnica. A quel punto l’ascesa verso Madonna di Campiglio, su una stra-
S
In alto: Marco Pantani vince a Madonna di Campiglio il 4 giugno 1999 in rosa. L’ultima del Pirata al Giro: il giorno successivo, l’inizio della fine
BETTINI
SCATTA IL TRITTICO LOMBARDO OGGI COPPA BERNOCCHI A LEGNANO
RaiSport 2 ore 18 caso internazionale
Nibali torna dopo il Tour E ha subito il numero 1
Ulissi al rientro Al via Modolo, Basso Pozzato e Sagan
Vincenzo Nibali, 29 anni, in azione al Tour che ha dominato BETTINI CIRO SCOGNAMIGLIO @cirogazzetta MILANO
Oggi Vincenzo Nibali corre in Italia. E’ una notizia, perché quest’anno era successo, per motivi di programmi e calendario, soltanto altre due volte: Gp Camaiore (6 marzo) e Milano-Sanremo (23 marzo). Ma la notizia in realtà è doppia perché la Coppa Bernocchi di oggi, prima prova del Trittico Lombardo, diventa il ritorno ufficiale in competizione della maglia gialla cinquanta giorni dopo l’apoteosi sui Campi Elisi di Parigi. Ed è tutta la settimana ad essere davvero speciale perché Vincenzo infilerà anche Coppa Agostoni (domani) e Tre Valli Varesine (giovedì, conclusione del Trittico), oltre a Memo-
ni annuncerà gli 11 che staccheranno il biglietto per la Spagna. Potrebbe essere, peraltro, l’ultima volta del Trittico così come l’abbiamo vissuto per tantissimi anni: nell’ottica della riforma del calendario che dovrebbe scattare nel 2017, per l’anno prossimo la Tre Valli chiederà di spostarsi più avanti di data, tra il Mondiale e il Giro di Lombardia. Mentre la Coppa Bernocchi ha intenzione di chiedere l’organizzazione del campionato italiano, e quindi di anticipare a fine giugno. Temi Ma intanto il pensiero
Domani Agostoni, giovedì Tre Valli Varesine: ma può essere l’ultima volta insieme rial Pantani a Cesenatico (sabato) e Gp Prato (domenica). Gli appassionati italiani potranno goderselo dal vivo come mai quest’anno, prima che voli in Spagna da leader della Nazionale di Davide Cassani per il Mondiale di Ponferrada (28 settembre). Test Già, perché il Trittico Lombardo quest’anno è tornato a recitare il ruolo di Premondiale di lusso a tutti gli effetti: e non a caso sarà al termine della Tre Valli che Cassa-
è a oggi. Alla 96a edizione della «signora in rossonero» organizzata dall’Unione sportiva Legnanese (il presidente è Roberto Damiani) e firmata nelle ultime due stagioni da Modolo. Il percorso, 192 km a Legnano con il circuito della Valle Olona e il Piccolo Stelvio da ripetere sette volte, sorride alle ruote veloci. Rientra Ulissi, dopo il caso-salbutamolo al Giro. Ma la suggestione numero uno è legata a Vincenzo Nibali. Perché la sua condizione è un’incognita e al Mondiale mancano 12 giorni. Ma lui stesso ha definito soddisfacenti le sensazioni degli ultimi giorni di allenamento. E conferme in tal senso sono arrivate anche dall’allenatore Paolo Slongo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Per la 96a Coppa Bernocchi a Legnano, ritrovo di partenza in Largo Tosi alle 9.30, via ufficiale alle 11.45. Traguardo dopo 192 km in corso Sempione, forse anticipato di 300 metri a causa di un buco nell’asfalto. Al via anche la nazionale del c.t. Cassani, una «mista» professionisti e Under 23: Paolini, Montaguti, Consonni, Lizde, Tonelli, Martinelli, Pelucchi, Zurlo. In totale 196 corridori di 27 squadre. Il trofeo del vincitore è stato realizzato con il riciclaggio di 250 lattine. Nel 2013 primo Modolo. Ieri sera Guardini ha rinnovato con l’Astana per il 2015. I migliori: 1 V. Nibali, 2 Grivko (Ucr), 3 Scarponi, 4 Guardini, 8 Vanotti, 11 Paolini, 12 Montaguti, 13 Consonni, 14 Lizde, 15 Tonelli, 16 Martinelli, 17 Pelucchi, 18 Zurlo, 23 Ewan (Aus), 31 Modolo, 32 Bonifazio, 33 Cimolai, 34 Ulissi, 35 Pozzato, 36 Palini, 37 Vaccher, 38 Wackermann, 41 Basso, 42 Viviani, 43 Bettiol, 44 Koch (Ger), 45 Koren (Slo), 46 Marangoni, 47 Sagan (Slk), 48 Sabatini, 51 Belletti,52 Dall’Antonia, 53 Frapporti, 58 Zordan, 61 Battaglin, 63 Colbrelli, 64 Fortin, 65 S. Locatelli, 66 Piechele, 67 Ruffoni, 68 Simion, 73 Fedi, 74 Finetto, 76 Ponzi, 77 Cecchinel, 78 Taborre, 88 Songezo (Saf), 101 Viganò, 111 Selvaggi, 113 Napolitano, 115 J. Gilbert (Bel), 121 Rebellin, 131 Benedetti, 135 Konig (Cec), 147 Sepulveda (Arg), 164 Duarte (Col), 168 Valencia (Col), 225 A. Nibali, 242 Bole (Slo), 252 M. Gavazzi. TV: sintesi RaiSport 2 dalle 18.
Al c.t. Cassani, qui con Franco Vita e Roberto Damiani, la targa per Martini
Il nude-look colombiano scatena l’ira dell’Uci
Il look al Giro di Toscana del team Bogotà Humana Solgar San Mateo OSSOLA
Il Giro di Toscana l’ha vinto l’americana Shelley Olds. Ma non se l’è filata nessuno o quasi. Quella che è una delle corse femminili a tappe più importanti del panorama internazionale, ultima verifica prima dei Mondiali, sarà ricordata soprattutto per le polemiche sul nude-look (potete vederlo nella foto) mostrato sul podio dal team colombiano Bogotà Humana Solgar San Mateo. Accanto ai tradizionali colori giallo e rosso su spalle e gambe, le ragazze hanno vestito un body color carne nella parte che copre il tronco e le parti intime. Dire che abbia sollevato un vespaio di polemiche, per la sua inopportunità, è poco. Al punto che si è fatto sentire il presidente dell’Uci, Brian Cookson, impegnato sin dall’inizio della sua gestione a elevare e
rendere sempre più professionale il mondo rosa: «A tutti coloro che ci hanno posto domande sul completo indossato da un team femminile, rispondo che ci stiamo occupando del caso, perché è inaccettabile quello che abbiamo visto. È indecente». La federciclo mondiale invierà una lettera alla federazione colombiana per richiamarla agli obblighi di vigilare sulle sue squadre. Una grande ex come la gallese Nicole Cooke, oro ai Giochi di Pechino 2008 e iridata a Varese, ha aggiunto: «Questa cosa ha trasformato uno sport in uno scherzo. Le ragazze si sarebbero dovute rifiutare». Colombia, la nazione emergente del ciclismo mondiale. Quintana ha vinto il Giro. Ma questa gara l’hanno persa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOPING ECCO LE CARTE UFFICIALI DELL’OPERAZIONE OLIMPIA
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LE TAPPE DEL CASO
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L’annuncio a Londra ‘12 6/8/2012 Alla vigilia della 50 km dei Giochi di Londra, il Coni annuncia la positività di Alex Schwazer per Epo a un controllo del 30 luglio: «Ho fatto tutto da solo» dichiara l’azzurro, che in seguito svelerà anche i rapporti col dottor Michele Ferrari 8/8/2012 La procura della Repubblica di Bolzano apre un fascicolo sulla positività di Schwazer: l’accusa è violazione della normativa antidoping del 2000 18/6/2013 Carabinieri dei Nas e poliziotti dei Ros perquisiscono le sedi di Coni e Fidal, a Roma, alla ricerca di documenti sul caso Schwazer 9/9/2014 «Il Sole 24 Ore» anticipa alcuni stralci della richiesta di rinvio a giudizio per Schwazer, i medici Fiorella e Fischetto e la dirigente Fidal Bottiglieri: ipotizzata una rete di protezioni e connivenze sul doping
Farsa antidoping n Atleti introvabili Test a sorpresa impossibili prima di Londra 2012 Il Coni chiedeva la reperibilità, pochi la davano e nessuno li sanzionava: così nel periodo 2011-12 per mesi interi gli atleti olimpici non furono controllabili MAURIZIO GALDI VALERIO PICCIONI
I controlli antidoping a sorpresa in Italia, almeno nei 18 mesi che precedettero le Olimpiadi di Londra, furono una burla. Le carte dell’Operazione Olimpia condotta dai Nas di Firenze e di Trento, e dal nucleo altamente tecnologico dei Ros di Trento, su mandato della procura di Bolzano diretta da Guido Rispoli e nel quadro dell’inchiesta del p.m. Giancarlo Bramante, sono spietate. Mettono in risalto una quantità industriale di violazioni, soprattutto ma non unicamente sul fronte delle «mancate reperibilità», trattate dal sistema con lettere che spesso somigliavano a pacche sulle spalle. Per centinaia di giorni e per un numero molto alto di atleti — ma le inadempienze censite si riferiscono anche ad altri sport — i «controllori» non avrebbero potuto effettuare esami antidoping a sorpresa perché l’«atlante» dei «controllati» era vuoto. L’«atlante» vuoto Spieghiamoci, facendo un esempio. Il 25 febbraio 2011, trascorsi dunque 56 dei 91 giorni del trimestre, la Fidal scrive una lettera a a 29 tesserati: «Gentile Atleta ti indirizzo questa mail per sollecitare l’invio dei forms (1° trimestre) del programma Whereabouts Coni 2011 gen-
mar, di cui tu fai parte come già ti è stato comunicato lo scorso anno....Ti ricordo che il mancato arrivo dei moduli è calcolato come un missing test». Gli atleti in quella condizione, cioè con le informazioni sulla reperibilità mancanti per quasi due mesi, erano 29. Da settimane avrebbe dovuto partire la contestazione ufficiale da parte della Coni-Nado. Il 3 maggio, oltre un mese dopo la scadenza fissata, in una circostanza analoga si trovano nella lista degli inadempienti in 21.
zer, il 3 ottobre 2012 (quindi tre giorni dopo la deadline) , il Comitato Controlli Antidoping trasmette alle Federazioni (Fidal compresa) un elenco di «inadempienti»: in tutto 103. Gli inquirenti scrivono: «Numerosissimi gli atleti inadempienti anche per le altre Federazioni». Ecco così il disarmante conto dei «veri» controlli a sorpresa. Al di là degli esami antidoping «in raduno», quelli «singoli» sull’atletica sono stati 6 nel 2010, 22 nel 2011, e 34 nel 2012...
Pure dopo Schwazer! Ma anche dopo la tempesta Schwa-
L’alibi del listone Complicità? Lassismo? Copertura del doping? Indifferenza? Da alcuni atleti sono giunte risposte sorprendenti: «Forse i dati non sono arrivati perché non li ho mandati per e mail, ma a un numero di fax che mi avevate detto andava bene». Gli atleti, inoltre, ricevevano una lettera in cui tra i destinatari non compariva soltanto il loro nome, ma l’elenco completo dei «rimproverati». Il listone diventava alibi: non lo fa nessuno, posso prendermela comoda. Gli inquirenti rilevano a questo punto la distanza fra la perentoria durezza della Iaaf (che chiede un aggiornamento delle informazioni all’atleta entro 24-48 ore) e la «comprensiva» morbidezza del sistema italiano.
Il dottor Francesco Conconi, 79 anni, è professore all’università di Ferrara, dove dirige il centro studi biomedici applicati allo sport. Si dice abbia introdotto l’Epo in Italia. Dalle carte risulta un rapporto triennale con Schwazer
«Siamo pochi» Sicuramente c’è un’informazione su cui va compiuta una riflessione an-
che oggi, a distanza di due anni e passa dall’epo di Schwazer. Nella sua deposizione del 16 gennaio di quest’anno, il segretario del Comitato Controlli Antidoping del Coni ha risposto agli investigatori che l CCa (il Comitato controlli) non è in grado di lavorare sulle infrazioni di failing failure (la mancata reperibilità) per mancanza di personale. Usando il presente, non il passato. Mistero Conconi Ma nel vaso di Pandora delle carte di Bolzano, ormai nelle mani degli avvocati, c’è molto altro. Con la surreale vicenda del rapporto triennale Conconi-Schwazer (altro che una visita una tantum) di cui, interrogatori alla mano, nessuno sapeva. Una frase che ricorre. Ma a cui ormai non crede più nessuno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO di FAUSTO NARDUCCI
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LA LISTA CHE NON PUBBLICHIAMO
Squalificabili 38 atleti ma tutto da accertare La lista dei 38 atleti «squalificabili» che compare nelle carte ha ormai fatto il giro del web. Dentro ci sono però, diversi livelli di responsabilità, anche fra atleta e atleta, motivo che ci ha portato a non pubblicarla. C’è inoltre da accertare anche la possibilità che in qualche Alfio GiomiLAPRESSE caso, Fidal e Coni-Nado non abbiano assolto tutti gli obblighi di informazione verso l’atleta previsti dalle norme. Inchiesta penale a parte, è inevitabile che la procura antidoping avvii un’indagine sportiva. Il Coni non ha materialmente le carte della «chiusura indagini», nonostante la «reiterata» (parole di un comunicato ufficiale del Foro Italico) richiesta alla procura di Bolzano. La Fidal, invece, è parte civile nel processo e quindi dispone di tutta la montagna di materiale investigativo. Oggi il presidente Alfio Giomi ha convocato una riunione per approfondire tutti i casi descritti dalle carte.
SVOLTA NELLE PROCEDURE LA NOVITA’ RIGUARDA GLI ATLETI DI INTERESSE INTERNAZIONALE
Via al sistema Adams: una app li localizzerà Il garante della privacy dà al Coni nuove possibilità di controllo. E Malagò esulta... «Sono particolarmente soddisfatto dell’esito del procedimento avviato con il Garante il quale ha riconosciuto la valenza di interesse pubblico delle attività di prevenzione e repressione del fenomeno del doping nello sport di competenza del Coni». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò è giustamente soddisfatto della notizia alla notizia dell’ok
giunto dal garante della privacy per il sistema antidoping «Adams». Era una delle priorità che il presidente del Coni si era dato. Il garante per la privacy aveva bocciato in passato l’impiego del sistema Adams in Italia. La possibilità che le federazioni internazionali e le organizzazione antidoping nazionali (Nado) potessero accedere ai dati riservati contrasta con la legge italiana. Sistema internazionale «La possibilità di utilizzare il sistema Adams, una volta definite le procedure tecniche con la Wada, consentirà indubbi vantaggi operativi sia pratici sia strutturali e penso che si
Il n.1 del Coni: «Riconosciuto l’interesse pubblico della lotta al doping» dimostrerà un potente strumento per incrementare ancora di più il livello della lotta al doping in Italia aumentando l’efficienza e l’efficacia delle attività antidoping poste in essere dal Coni», ha aggiunto Malagò e ha anche informato che sono state aggiornate alcune parti del Regolamento per il trattamento dei dati personali del Coni, già all’atten-
zione dei membri della Giunta Nazionale, e che saranno esaminate oggi nel corso della riunione per la relativa delibera. Cosa cambia D’ora in poi il Coni avrà un maggior controllo sugli atleti di alto livello. Il sistema Adams è stato messo a punto dalla Wada per consentire di avere sempre a disposizione la reperibilità degli atleti da sottoporre ai controlli. Innanzitutto sono atleti che sono di interesse internazionale. Devono dare la disponibilità per un’ora al giorno di farsi trovare dove indicano. La gestione del sistema di reperibilitùà (whereabouts) oggi è
stato reso più semplice grazie ad un’App scaricabile sul telefonino e che consente di aggiornare in tempo reale la propria reperibilità. Il sistema Adams consentirà alla Commissione controlli antidoping (presieduta dal generale Nobili) di avere sempre la reperibilità degli atleti di alto livello. Per quanto riguarda l’Italia, fino a oggi l’accesso al registro della reperibilità era limitato, in quanto non era possibile sapere dove fosse un atleta di alto livello sotto il controllo della Wada. Per il resto degli atleti che la Nado (l’organizzazione antidoping nazionale) decide di tenere «sotto controllo» valgono gli stessi criteri attuali: le federazioni dovranno segnalare le variazioni dei propri atleti. ma.gal.-v.p.
Giovanni Malagò, 55 anni ANSA
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nell’atletica Alex Schwazer, oggi 29 anni, qui nella conferenza dell’8 agosto 2012 in cui ammise il ricorso all’Epo AP
Favorì Schwazer Venerdì Carolina in procura Coni La Kostner rischia 4 anni per aver aiutato il fidanzato «Lui a letto con una maschera, dormivo con i tappi» Quattro anni per il «favoreggiamento», fino a sei mesi per la mancata collaborazione. Potrebbe costare davvero molto caro a Carolina Kostner l’aver mentito, fosse pure per amore, per Alex Schwazer. Venerdì la pattinatrice dovrà spiegare tutto alla Procura antidoping del Coni. I queste ore Tammaro Maiello, il capo, e il suo vice Mario Vigna stanno studiando i faldoni che accompagnano il 415 bis, l’atto di chiusura delle indagini della Procura di Bolzano (almeno quelle relative a quattro degli indagati).
TRA MILANO E VERONA
Sabato e domenica sarà a Opera on Ice Oggi presentazione Carolina Kostner, reduce da una lunga vacanza in Nord America con tappa anche al Burning Man nel deserto del Navada, sabato e domenica sarà protagonista delle due date di Opera Pop on Ice, in programma all’Arena di Verona. Lo show sarà presentato stamattina in un teatro di Milano, alla sua presenza e a quella dello svizzero Stephane Lambiel, due volte iridato a sua volta parte del cast. La gardenese, in giugno, ha annunciato che, per una sorta di anno sabbatico, in questa stagione non gareggerà. Ma non èR esclusa la possibilità di vederla ai campionati italiani di Torino del 20-21 dicembre.
La copertura Alla Kostner principalmente viene imputata la violazione dell’articolo 2.8 del Codice Wada che sanzione chi «fornisce assistenza, incoraggiamento e aiuto, istigare, dissimulare o assicurare ogni altro tipo di complicità in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione delle NSA (norme sportive antidoping)». Il 29 luglio del 2012 gli ispettori della Wada, su indicazione dell’autorità giudiziaria italiana, bussarono alla porta della casa tedesca di Carolina, dove sapevano che Schwazer alloggiava. «Prima di aprire la porta Alex mi chiese il favore di dire che non era in casa ma che si trovava a Racines dove aveva dato la reperibilità. Io feci come mi disse e poi mi arrabbiai con lui». Ma non è la sola violazione. Dall’interrogatorio di sette ore della pattinatrice ai carabinieri del Nas di Firenze e Trento lei racconta particolari della sua vita con Alex («Lui aveva un macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per l’intera durata del-
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Carolina Kostner La gardenese, 27 anni, ha vinto una medaglia olimpica (ill bronzo di Sochi 2014), sei mondiali (un oro) e nove europee (cinque ori) EPA
la notte e io ero costretta a mettermi i tappi alle orecchie dal rumore») che avrebbe dovuto segnalare. Si tratta della famosa «camera ipobarica» che per la legge italiana antidoping è vietata. Quella volta a Helsinki Nella vicenda Schwazer negli atti dell’inchiesta bolzanina c’è anche un richiamo della Iaaf al marciatore che non si era fatto trovare dalla 13 alle 14 nell’hotel di Helsinki nel quale aveva detto di alloggiare. La giustificazione è ancora la Kostner. Lui scrive alla Iaaf che aveva festeggiato con Carolina l’argento conquistato dalla pattinatrice fino alle 5 del mattino e aveva deciso di restare a dormire nell’albergo della fidanzata e si erano svegliati solo dopo le 13. Vicenda Ferrari È sempre la stessa Kostner che ammette di aver accompagnato Schwazer nel camper di Ferrari. «Io l’ho incontrato una sola volta (il medico, ndr) in un parcheggio autostradale di Verona — riconosce Carolina —. Era il 2010, siamo saliti sul suo camper e loro si sono messi a parlare ma non ho visto strumentazione medica... Un’altra volta che mi sentivo stanca Alex, senza dirmi nulla, sottopose il mio esame del sangue alla sua valutazione... Penso che anche i genitori di Alex conoscessero Ferrari perché suo padre l’aveva accompagnato a Sankt Moritz». E che Ferrari fosse inibito era noto. Come le preoccupazioni di Schwazer per la salute di Carolina, si allungano anche ad altri medici coinvolti: Conconi e Thuile. ma.gal.-v.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA 21ENNE E LA MAIL
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Schwazer scrive Conconi risponde Nelle carte di Bolzano ci sono numerose mail di Schwazer al professor Francesco Conconi, di fatto suo interlocutore privilegiato sul piano della preparazione per tre anni. In una di queste Schwazer invia a Conconi i dati ematici di un’atleta «di sua conoscenza di 21 anni». Il professore ferrarese lo rassicura sui dati: «Quel poco di anemia ci sta con il fatto che si tratta di una giovane donna che fa sport ad alto livello. La sideremia un po’ mossa può dipendere da tanti fattori, compreso qualche modesto trauma durante gli allenamenti. Propongo un controllo tra un mese e mezzo (...)». Non viene fatto nessun riferimento a pratiche o a sostanze dopanti
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LA NORMATIVA QUANTI ORGANISMI COINVOLTI
Wada, failing failure e «Whereabouts» Così funzionano i test Proviamo a orientarci nella giungla del sistema antidoping.
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Si dichiara il «missed test», test mancato: se ne fai tre entro 18 mesi, sei squalificato.
Chi lo governa in Italia?
Nel 2007, su indicazione della Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, che prevede l’esistenza di un organismo antidoping nazionale indipendente, venne invece firmato un protocollo Ministero dello Sport-Ministero della Salute-Coni. Il Coni diventava la Nado italiana, con il compito di controllare gli atleti di ambito nazionale e internazionale. La commissione ministeriale si occupa solo degli «amatori».
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Ma chi è che decide quando e chi controllare?
Premessa: i controlli post competizione scoprono solo i «disperati» del doping, gli sprovveduti. Oggi decidono quasi tutto i controlli a sorpresa.
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E chi li fa?
La Wada, le federazioni internazionali, il Cio (nel mese olimpico, anche con gli atleti ancora a casa e prima quindi del loro arrivo nella città olimpica), i diversi Nado nazionali (quindi, in Italia il Coni). Gli atleti di interesse internazionale, nei loro «whereabouts», possono comunicare anche solo alla federazioni internazionali di appartenenza le informazioni. A quanto risulta agli inquirenti, però, la Fidal negli anni 2011-2012, richiedeva copia agli atleti di queste informazioni.
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Che cosa significa «whereabouts»?
È il sistema con cui gli atleti devono informare la federazione internazionale di appartenenza (nel caso di atleti internazionali) o il Coni-Nado del «dove» si troveranno quotidianamente, trimestre dopo trimestre. L’atleta ogni giorno deve anche indicare una «finestra» di un’ora in cui si renderà disponibile per il controllo.
E se i controllori vanno dall’atleta e non lo trovano?
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E i «failing failure»?
Il «failing failure» è il mancato aggiornamento delle informazioni sulla reperibilità. Dal punto di vista delle sanzioni, equivale al «missed test».
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E se non aggiorni, che ti succede?
Succede che il Coni-Nado ti scrive comunicandoti la presunta inadempienza entro il 14° giorno successivo alla scoperta. Tu atleta, devi spiegare entro 14 giorni il perché della tua «mancata comunicazione». Se lo fai, il Coni-Nado ha altri 14 giorni per risponderti. Se ritiene infondate le spiegazioni dell’atleta, la violazione viene verbalizzata. A tre violazioni, viene aperto un procedimento per doping. L’atleta rischia da uno a due anni.
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Ma ci sono dei motivi che assolvono l’atleta al di là delle sue spiegazioni personali?
Sì. All’atleta deve essere comunicato preventivamente che è nell’«atlante», che gli è stato spiegato sia il meccanismo di fornire le «informazioni» sia i rischi per le violazioni.
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Ma per la mancata certificazione delle violazioni, è responsabile il Coni-Nado o la Fidal?
Gli inquirenti, almeno fino a questo momento, hanno chiesto il rinvio a giudizio dei due medici federali di allora, Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella, e della dirigente Fidal, Rita Bottiglieri. Tutto dentro la Fidal, quindi. Fidal che ha l’obbligo di «supportare» il ConiNado. Che, da parte sua, è tenuto a registrare in tempo reale, tutte le inadempienze sul suo RTP, l’«atlante» delle reperibilità. Cosa che, secondo gli inquirenti, non fece. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BASKET MONDIALE: L’ANALISI OLIMPIADI E MONDIALI LO SCARTO MEDIO INFLITTO DAGLI STATI UNITI DAL 1992 (AL MONDIALE 1998 NON C’ERANO I GIOCATORI NBA) 43.7
Oro
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OLIMPIADI
6° posto
37.6
MONDIALI
16.9
Oro
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4.6
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33 20
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punti di scarto
50
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1992
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2014 GDS
SQUADRE MITICHE
BARCELLONA 1992 Un Dream Team inarrivabile Larry Bird, Michael Jordan e Magic Johnson. Tris di stelle per una nazionale, la prima coi pro’ Nba, rimasta nella storia: 8 vinte, 0 perse con 117.2 punti di media segnati
Il paradosso Usa: volano in alto senza le stelle Gruppo giovane, motivato: la ricetta di Coach K ha riportato gli Stati Uniti su un'altra dimensione DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI MADRID
MONTREAL 1994 Il Mondiale di Shaq Gli Stati Uniti, guidati da Shaquille O’Neal (mvp del torneo), conquistano un oro senza storia: 9-0 il bilancio, con uno scarto medio di 37.6 punti
ATLANTA 1996 Il bis olimpico Il Dream Team del 1996 (Miller, nella foto) non fa rimpiangere quello di Barcellona: 102 punti di media segnati e uno scarto medio di 31.7 punti
LONDRA 2012 Brilla la stella di Durant I giocatori più attesi sono LeBron James e Kobe Bryant, quello più decisivo è Kevin Durant. Gli Usa non danno scampo: 8-0 il bilancio con uno scarto medio di 32.1 punti
Avrebbero dovuto essere gli Stati Uniti più deboli da quando, 22 anni fa, hanno aperto le porta ai giocatori Nba, era atteso come il Mondiale dell’aggancio spagnolo, dopo due finali olimpiche, l’ultima persa di soli 7 punti contro Kobe e LeBron. Bene. Gli americani hanno vinto l’oro, segnando 104 punti a partita, sommergendo gli avversari con 33 di scarto medio, il divario più grande dal 1994, il terzo assoluto considerando il Dream Team originale di Jordan, Magic e Bird. Serbatoio Cosa è successo?
«Abbiamo perso contro i migliori al mondo. Chi gli mancava? Durant, LeBron e poi? Ci hanno preso a calci nel sedere» dice Sasha Djordjevic, argento con la Serbia che alla vigilia, però, non era considerata tra le prime otto. Bisogna leggere oltre i numeri: gli americani erano inseriti nella parte più debole del tabellone, molte avversarie, come la Lituania senza Kalnietis e Kleiza, non avevano tutti i migliori giocatori: un conto è sostituire Tony Parker e Noah con Heurtel e Gobert, un altro avere il serbatoio che la Nba offre a coach Krzyzewski alle spalle dei cinque, sei superbig. Solo la Spa-
gna poteva competere in quantità, oltre che qualità, ma si è sparata nei piedi. Imbattibili? Non si vede nel futuro qualcosa che possa cambiare questa situazione, fino a quando gli Stati Uniti onoreranno queste manifestazioni come succede da quando Coach K ha preso in mano la squadra nel 2006. Paradosso Al Mondiale ha portato una gruppo giovane, 24 anni di media, con giocatori come l’mvp Kyrie Irving, 22 anni, Klay Thompson, Kenneth Faried, De Marcus Cousins che devono ancora dimostrare tutto, alcuni con contratti ancora da rookie, che hanno trovato in nazionale l’eccellenza e un posto dove finalmente vincere. Paradossalmente, sono più pericolosi delle selezioni di All Star come quelle delle ultime due Olimpiadi. C’è più interesse, disponibilità, voglia. C’è più squadra. Dice Irving: «È stata di gran lunga la più grande esperienza della mia vita. Ne esco sapendo che ho trovato dei fratelli. Non avevo mai giocato assieme ai migliori giocatori del mondo, quando li affronti nella Nba non ti rendi conto di quanto siano forti come quando li hai al tuo fianco. L’amicizia, l’atmosfera che si è respirata in questi mesi di lavoro, gli insegnamenti di coach K, il giocare in un gruppo dove ognuno ha dato una mano al compagno, lo ha spinto, aiutato, con un solo
obbiettivo comune e qualcosa che mi resterà per sempre». Coach K continua a ripetere indefessamente che gli americani non stanno dominando un bel niente: «Penso che potremmo perdere la prossima partita, non vedo gap tra noi e gli avversari, ma solo buon basket attraversando il quale siamo riusciti a vincere — dice —. Gli scarti parlano di dominio, in realtà abbiamo avuto sprazzi di grande superiorità e momenti difficili. Per fortuna, in finale, gli sprazzi sono durati 35’... Abbiamo dovuto lavorare come matti per metterci nelle condizioni di vincere e grazie a Dio eravano un gruppo molto unito. Il basket internazionale è di altissimo livello, abbiamo imparato molto da queste esperienze, prima pensavamo di saper già tutto». Fattore K Coach K è la chiave. Due i dati che spiegano la superiorità americana: il miglioramento della squadra partita dopo partita e la preparazione della difesa. I giocatori più pericolosi delle avversarie, andando a ritroso: Teodosic e Bogdanovic, Seibutis e Valanciunas, i fratelli Dragic, sono stati ridotti ai minimi. Da lì è partito anche il contropiede e su quel terreno, sulla corsa e il salto, il resto del mondo non può competere. Non ci riuscirà mai.
Kyrie Irving, 22 anni. Il play dei Cavs è l’mvp del Mondiale LAPRESSE
DIBATTITO NEGLI STATI UNITI
Ma la Nba concederà ancora i suoi big? Qual è l’avversario più pericoloso degli americani? La Nba, se i proprietari decidessero di far valere la loro avversità nel concedere i giocatori gratis alle nazionali dei vari Paesi, Usa compresi. Jerry Colangelo, il grande capo della Nazionale Usa ed ex proprietario dei Suns, sposta il problema: «I proprietari, i manager, gli allenatori Nba sono consapevoli di quanto l’esperienza di un Mondiale o un’Olimpiade migliori i loro giocatori. La questione è economica, di come
verranno divisi i proventi di queste manifestazioni». I proprietari vogliono parte della torta (Cuban addirittura propone che sia la Nba a organizzare il Mondiale). La Fiba ha subito inserito la Nba nel suo Board e parla di idee comuni. Nei prossimi mesi capiremo. ROMA (canf) Niente Eur ma ancora Palatiziano per la Virtus. Il 26 scade il termine per i 2.400 abbonamenti richiesti per cambiare: finora sono meno di 400.
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MONDIALI A GRANADA
Lo skeet non parla più italiano: tutte fuori Semifinale proibita per Cainero, Scocchetti e Bacosi Il c.t. Benelli: «Una giornata negativa » DAL NOSTRO INVIATO
MARIO SALVINI GRANADA (Spagna)
Il giorno senza medaglie, senza carte e senza finali è arrivato. E la delusione è tutta delle donne dello skeet e del loro c.t. Andrea Benelli. Che da quando ha iniziato la ge-
stione non era mai incappato in una gara senza nessuna ragazza in semifinale. Di più: «In due anni — lo ricorda lui stesso — una sola altra volta è successo che non siamo andati sul podio». Vale a dire quest’anno a Monaco di Baviera, dove però si trattava di una tappa di Coppa del Mondo. Niente a che vedere con ieri, la gara più importante dell’anno e forse anche di più. In cui non solo non abbiamo difeso il titolo a squadre conquistato un anno fa a Lima, ma non siamo nemmeno saliti sul podio. «Non mi sono mai esaltato troppo nelle vittorie — è onesto Benelli — e non mi abbatto
tello dallo spareggio per entrare in semifinale. «Che era il mio obiettivo», quasi sospira lei. E non si sa se pensare che sia stata una beffa o un onore, constatare che in un certo senso in semifinale c’era, sulla gigantografia che faceva da sfondo al campo. Così, per dire della sua reputazione. Ma è vero che anche le altre regine non ci sono arrivate: la campionessa olimpica Kim Rhode (Usa) è uscita allo spareggio. La tedesca Christine BrinkerWenzel che ha vinto gli ultimi due Mondiali si è fermata a 68. Con il titolo andato alla ventenne Usa Brandy Drozd.
nelle sconfitte. Ma non c’è dubbio che sia stata una giornata negativa. Dovremo analizzare tutto, ma sono cose che possono succedere. Peccato, perché stavamo bene: soprattutto Chiara e Diana (Cainero e Bacosi, ndr) erano in condizioni eccellenti». Pancione Solo leggermente al di sotto era Simona Scocchetti, che sparava in dolce attesa, col pancione al quinto mese, e ha fatto 68. «Ho sentito la mancanza della preparazione. Lo so che non sono una maratoneta, ma a me dà sicurezza». La Bacosi ha finito a 70. La Cainero a 71, a un piat-
Chiara Cainero, 36 anni
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RISULTATI
Prova a squadre Oro Gran Bretagna Ieri è tornata in linea anche Petra Zublasing, nella carabina a terra, specialità non olimpica, in cui ha chiuso 5a con 624. Oro alla tedesca Beate Gauss (426.9). Il Mondiale non assegna più titoli di specialità olimpiche fino a venerdì, quando ci sarà lo skeet uomini Ieri, skeet donne: 1. Drozd (Usa) 14-16 -73; 2. Allen (Gb) 13 – 15 (+2)- 73; 3. Bartekova (Slk) 14 (+6) – 15 (+1) - 73; 11. Cainero 71; 15. Bacosi 70; 25. Scocchetti 68. Squadre: Gran Bretagna 213 (74); Slovacchia 213 (72); 3. Usa 212; 4. Italia 209.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI ATLETICA
NUOTO OGGI SARA’ UFFICIALIZZATA LA SEPARAZIONE TECNICA TRA L’AZZURRA E IL FRANCESE
La Pellegrini e Lucas, secondo addio Tocca a Giunta: operazione-velocità Fede a Narbonne con il neo coach: basta con i 400
TUTTI I CAMBI TECNICI
Con Castagnetti ha vinto tutto
STEFANO ARCOBELLI
S’è consumata nel silenzio domenicale di Narbonne l’ultima separazione tecnica di Federica Pellegrini. Ed è la seconda volta in cui Fede dice al francese Lucas «merci Philippe», stavolta presente Matteo Giunta, che è stato l’aiutante di bordo vasca e il tramite del burbero, il preparatore atletico di Fede dalla fine 2012. Basta allenamenti a distanza via sms (solo nell’ultima fase diretti da vicino): dietro lo strappo diplomatico, dietro la scelta dell’olimpionica la divisione è concettuale tra lei e l’ex tecnico di Laure Manaudou. Le avvisaglie dei destini divergenti s’erano viste in acqua domenica 24 agosto agli Europei di Berlino, dove Fede era rimasta sotto il podio dei 400; e s’erano sentite, proferite direttamente dai due. Con Fede che diceva «ci sono cose da rivedere, da cambiare, Lucas è portato per le metodologie del mezzofondo, ma io vorrei concentrarmi di più sulla velocità, decideremo la via migliore. Separarmi da lui? Spero non sia il caso, ma se succedesse sarebbe qualcosa di concordato, senza screzi. Nel mio finale di carriera vorrei fare le cose che piacciono a me».
Federica Pellegrini, 26 anni, con Philippe Lucas. Per Fede 1 oro e 1 argento ai Giochi, 4 ori mondiali, 9 ori europei (4 da 25), 11 record mondiali nei 200-400sl
E Lucas, intrepido, che ribatteva: «So bene che Fede odia i 400 ma lei non deve mollarli, ha ampi margini, e vorrei arrivarci con lei a Rio, perché a Londra non c’ero: con lei mi trovo bene, è una gran professionista». Occasione Giunta Fede dunque affida al trentaduenne Giunta, il suo destino per il biennio finale di carriera con i Mondiali di Kazan 2015 e i Giochi di Rio 2016. Un’enorme responsabilità, con un obiettivo: renderla esclusivamente duecentista, verlocizzarne la nuotata, fare in modo che l’1’55” sia il punto di partenza, come alle selezioni di primavera. Il tarlo di Fede uscendo da Berlino con 2 ori era stato:
«Perché ad aprile ho nuotato 1’55” con Giunta e ad agosto 1’56” con Lucas?». Dubbi che ha affrontato approfonditamente durante le vacanze, prima di decidere ciò che aveva in fondo deciso a Berlino: «Mai più i 400». La gara che non tollerava più di nuotare, la gara nella quale persino un’altra allieva di Philippe, l’olandese Sharon Rouwendaal l’aveva sorpassata,la gara da cui partiva per continuare a dominare tra Mondiali ed Europei. Per Giunta comincerà un lavoro di riordino tecnico, o di ritorno alle origini: quando Fede si rivelò a 16 anni ad Atene, e nuotava in 54”40 i 100 sl, non i 400. Non allenava la resistenza alla velocità, così come adesso, complice il
Tutti i cambi tecnici di Federica Pellegrini. FINO AL 2006 Max Di Mito (dalle giovanili all’argento olimpico e mondiale 2005). 2006-2009 Alberto Castagnetti (morto nell’ottobre 2009) 2010 Stefano Morini (fino ai Mondiali di dicembre a Dubai). 2011 Philippe Lucas (francese) 2011 Federico Bonifacenti (da settembre a novembre) 2011-2012 Claudio Rossetto 2013-2014 Philippe Lucas (vice Matteo Giunta, anche preparatore atletico) 2014 Matteo Giunta (da adesso. già guida di Filippo Magnini)
fidanzato Filippo Magnini che nuota i 100 e 200 sl (è in arrivo anche Gianluca Maglia a Verona) vorrà cercare una nuova via che le consenta di abbassare i tempi per affrontare la concorrenza sempre più spietata della concorrenza lanciatale dalla nuova generazione americana (Frnklyn, Ledecky). Prima di riprendere la preparazione, voleva soprattutto chiarezza sui progetti di Lucas. Che non ha rinnegato la sua idea di mantenere Fede in lotta nei 400. Due ori a mondiali a Shanghai, due ori e un argento europei a Berlino per non dire l’oro in vasca corta. Eppure Fede e Philippe si dicono ancora ciao.
GRENOT AL TOPLibania Grenot, domenica nella 2 a giornata di Coppa del Mondo a Marrakech, per il cronometraggio ufficiale, ha corso l’ultima frazione della 4x400 dell’Europa (3’24”12) in 51”40 lanciato (la spagnola Terrero 52”4, polacca Holub 50”1, l’ucraina Zemlyak 50”24). La migliore la giamaicana Stephenie McPherson (49”72), tra gli uomini il botsawano Isaac Makwala (43”9). Per l’edizione 2018 in lizza la polacca Bydgoszcz e la ceca Ostrava: si decide in novembre. IN ITALIA (si.g.) A Milano. Uomini. 400 hs: Vergani 52”18. Donne. 100 hs (+1.2): Balduchelli 13”90. Asta: Cargnelli 4.00. Disco: Capoferri 53.49. Martello: Massobrio 60.24. A Trieste. Uomini. Asta: 2. Mandusic (’98) 4.80. Giavellotto: 2. Fent 70.32. A Rieti. Uomini. 200 (+1.5): Facchielli (j) 21”55. 800: Massimi 1’49”89. Alto: Rossi e G. Ciotti 2.15. Lungo: Catania 7.67 (+1.3); Musso 7.50 (+2.1). Donne. Disco: Strumillo 51.43. INCERTI OK Ad Anna Incerti il 33° Giro di Pordenone (km 5.2). Donne: 1. Incerti 17’21”; 2. Dal Rì 17’31”. Uomini: 1. Ndiritu (Ken) 19’52”; 3. Rachik 20’12”. MEZZA PRAGA L’etiope Adegna Takele (1h00”38”) e la keniana Correti Jepkoech (1h09’07”) hanno vinto la Mattoni Half Marathon di Praga. MEZZA BOLOGNA (m.m.) Il keniano Ngetich (1h01’44”) e la connazionale Chepkemoi (1h13’18”) hanno vinto la Unicredit Run Tune-up Mezza di Bologna. Gianni Morandi ha chiuso in 1h57’01”. MEZZA MONZA A Danilo Goffi (1h09’04”) ed Eliana Patelli (1h19’41”) la mezza di Monza.
BASEBALL COPPA E PICCOLI SCUDETTI (m.c.) Al Novara la Coppa Italia di serie A, in finale 7-6 sul Modena. Eliminati in semifinale Europa e Alpina. Assegnati gli scudettini: nell’Under 21 successo del Crocetta Parma (5-4 all’Anzio); nei Cadetti brinda l’Oltretorrente (ko su Crocetta e S.Martino Junior). Ronchi dei Legionari trionfa negli Allievi (battuti Bollate, Nettuno Elite e Junior Rimini). Il Torre Pedrera è campione Ragazzi, su Oltretorrente, Academy Nettuno e Redipuglia.
BEACH VOLLEY SATELLITE TEDESCO (c.f.) Terze Giulia Momoli e Lucia Bacchi nel Satellite Cev di Stoccarda, dominato dalle coppie tedesche. Donne: Borger-Büthe su VergéDépré-Forrer (Svi). Uomini: BergmannStiel (Cecchini-Ficosecco noni).
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BOCCE CANOA L’OLIMPIONICO DI SLALOM
Molmenti stop Niente Mondiali dopo l’incidente (a.fr.) Daniele Molmenti (foto) costretto ad alzare bandiera bianca. A due giorni dal via del Mondiale di slalom, da domani a domenica nel Maryland (Usa), l’olimpionico del K1 non potrà scendere in acqua per le conseguenze dell’incidente d’auto che ha subito martedì 2 settembre, due giorni prima della partenza per l’America. «In sedici anni di maglia azzurra è la prima volta che rinuncio ad una gara per lo stato di salute — dice l’azzurro della Forestale — mi sento uno strazio, sono amareggiato, triste e arrabbiato. Ero in splendida forma, un tamponamento (che gli ha causato una distorsione cervicale, ndr) mi costringe a rinunciare all’obiettivo di un anno di lavoro» I tentativi in acqua non sono bastati: tempi troppo stretti per ritrovare lo stato di salute e di forma: «Dopo l’ultima fitta di dolore in acqua, ho capito che ormai è tardi per recuperare»: accusa infatti ancora problemi di vertigini. Daniele (che non può essere sostituito, quindi l’Italia resta con De Gennaro e Romeo e non potrà fare la gara a squadre) resterà comunque negli Stati Uniti: «Giovanni De Gennaro mi ha chiesto di aiutarlo»
IPPICA A ROMA
GOLF CHIUSA LA FEDEX CUP
BASEBALL A RATISBONA
Batterie Derby Sabato si corre a mano sinistra
Europei, Italia batte la Germania e vola in testa
(lu. migl.) Grandi manovre alle Capannelle in vista del Derby di trotto, del quale ieri sono state composte le batterie. Come è noto, una risoluzione ministeriale aveva esortato la società di corse a disputare le prove di gruppo 1 con corda a sinistra (a Roma ora si corre a mano destra). Hippogroup durante le ultime settimane ha lavorato sulla materia e, per sabato, tutto sarebbe predisposto per poter correre in senso di marcia tradizionale le tre batterie del Nastro Azzurro. I guidatori, però, hanno chiesto la possibilità di sperimentare il tracciato a mano sinistra (soprattutto per le partenze) e quindi ecco spiegata la decisione di correre nel nuovo senso di marcia anche le otto corse della riunione di domani, in attesa di entrare a regime. Le batterie del Derby (m 2100):
(m.c.) L’Italia stende anche la Germania e si guadagna, con un turno d’anticipo, il 1° posto nel girone eliminatorio degli Europei tra Germania e R.Ceca. Una vittoria che vale doppio, perché Chiarini e compagni si presenteranno ai playoff, contro le prime 3 dell’altro girone, con una dote di 2 vittorie e 0 sconfitte. Ieri, a Ratisbona, i tedeschi sono riusciti solo a spaventare gli azzurri, con il punto battuto a casa da Ehmcke al 2° nell’unico momento di difficoltà di Colla. All’Italia sono bastati 2 attacchi, il singolo di Liddi, per il sorpasso, e la volata di Mineo al 4° e il doppio di Vaglio da 2 punti al 5° per ribadire la loro superiorità. A difendere il vantaggio una difesa perfetta,i Escalona, Venditte e Da Silva (3so in 2rl). «Sono qui - ha detto Liddi - con una squadra vincente: mi servirà a dimenticare una stagione complicata negli Usa». Oggi azzurri contro gli inglesi, poi Brno. Italia-Germania 5-1. Italia: Infante 6 (0/3), Desimoni 8 (3/4), Vaglio 4 (1/3), Sambucci 3 (2/4), Liddi 5 (1/3), Chiarini bd (0/4), Mineo 2 (1/2), Ermini 7 (0/4), Avagnina 9 (0/2). Punti, Ger 010.000.000: 1 (6bv-0e); Ita 000.320.00: 5 (8-0). Lanc.: v. Colla (3bv-4so in 5rl), p. Solbach (7bv-4so in 4.1rl). Note: doppio Vaglio, Desimoni. Situazione. Gir. A: Belgio-Gran Bretagna 5-0, Svezia-Francia 3-8, Italia-Germania 5-1. Class. Italia 1000 (4-0); Francia 750 (3-1); Germania e Belgio 500 (2-2); Gran Bretagna 250 (1-3); Svezia 0 (0-3). Oggi: Fra-Bel, 15 Gbr-Ita, Ger-Sve. Gir. B: Croazia-Russia 10-3, R.CecaGrecia 17-2 (6°), Olanda-Spagna 19-7 (7°). Class.: Olanda 1000 (4-0); Spagna e R.Ceca 750 (3-1); Russia e Croazia 250 (1-3); Grecia 0 (0-4). Oggi: GreCro, Spa-R.Cec, Rus-Ola.
BATT. A.: 1 Sceicco (A. Guzzinati); 2 Sir Robert (Mollo); 3 Satchmo As (Gubellini); 4 Sansone Bar (Bellei); 5 Santiago d’Ete (Andreghetti); 6 Secretariat (Velotti); 7 Seattle Bi (Stefani); 8 Surya Grif (Cintura); 9 Sacro Jet (Gocciadoro); 10 Silven Grif (G. d’Alessandro jr), 11 Scoop Grif Italia (Vecchione). BATT. B: 1 Superbo Capar (Lombardo jr); 2 Sharon Gar (Gubellini); 3 Sister Dany Bar (Mollo); 4 Skyline Dany (Dell’Annunziata); 5 Serpillo Spin (Andreghetti); 6 Saba del Ronco (Bellei); 7 Stanislaus Ans (Maisto); 8 Socrate Laser (Vessichelli); 9 Sirrodo (Matteini); 10 Sereno Op (Moni); 11 Shiraz Roc (M. Racca). BATT. C: 1 Swan Wise As (Maisto); 2 Sugar Rey (Andreghetti); 3 Stankovic Ok (Bellei); 4 Specialess (A. Vitagliano); 5 Sing Hallelujah (Vecchione); 6 Spartan Kronos (Kontio); 7 Shasa (D. Battistini); 8 Silver Staf (Riccio); 9 Sergent Pepper (Farolfi); 10 Seven Eleven Bi (Biasuzzi); 11 Smash Slide Sm (Dell’Annunziata).
Horschel da urlo Rimonta completa e 11.440.000 dollari Si chiude in trionfo la rimonta di Billy Horschel (foto REUTERS) nella FedEx Cup. Vincendo il Tour Championship all’East Lake GC di Atlanta, in Georgia (par 70), il 27enne della Florida ha portato a casa 11.440.000 dollari, 1.440.000 per il torneo e dieci milioni del jackpot della FedEx Cup. Horschel si è imposto con 269 colpi (66 66 69 68, -11), tre in meno rispetto a Jim Furyk e al numero 1 del mondo, il nordirlandese Rory McIlroy, che aveva iniziato l’ultimo giro a pari merito con il vincitore. Quarto con 273 (-7) Chris Kirk, che prima del torneo era in testa alla FedEx proprio davanti a Horschel. La fase finale della FedEx era iniziata con il The Barclays, al quale avevano partecipato 125 giocatori, poi tagliati di 30 in trenta nelle tre successive tappe. Horschel era 62° nella lista iniziale, scivolando poi all’82° posto dopo il Barclays, dove non aveva superato il taglio. Il secondo posto al Deutsche Bank lo aveva fatto salire in 20esima posizione e il successo al Bmw Championship in seconda, fino al trionfo al Tour Championship.
HOCKEY GHIACCIO DRAMMA HLINKA L’ex nazionale slovacco Miroslav Hlinka, 42 anni, oro Mondiale 2002, si è impiccato in hotel a Banska Bystrica. Dopo il ritiro era diventato vice coach di squadre locali. Aveva giocato per Sparta Praga (Cze), Slovan Bratislava (Svk), Jokerit Helsinki (Fin), MODO (Sve) e Dynamo Mosca (Rus).
HOCKEY PRATO ITALIA OK SUL PORTOGALLO (g.l.g.) A Lousada (Portogallo) battendo il Portogallo 5-2 nell’ultima partita del Round 1 della World League, l’Italia si qualifica per la fase successiva (Round 2), che nelle semifinali (Round 3), consegna i tagliandi per Rio 2016. A gennaio (17-25) gli azzurri giocheranno a Singapore, anche se la sconfitta contro l’Austria nella prima partita per 6-1, lascia poche speranze di andare avanti.
IPPICA IERI 8-12-11-10-5 A Taranto (m 1600): 1 Selenia Mn (A. Convertini) 1.16.1; 2 Rebell Hbd; 3 Sirio As; 4 Rave Up Va; 5 Sky della Luna; Tot.: 7,80; 2,35, 2,55, 1,69 (140,90). Quinté: 3.773,97. Quarté: 945,88. Tris: 338,85. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15) scegliamo Attainez (5), West Groove (11), Alta Velocità (8), Meribald (3), Coccione (7) e Passionateshepherd (6). SI CORRE ANCHE Trotto: Modena (15.20), San Giovanni Teatino (14.55) e Trieste (15.10).
NUOTO POLIZIOTTI DAL MINISTRO (al.f.) I medagliati di Berlino (Paltrinieri, Grimaldi, Leonardi, Ponselè, Caramignoli, Pirozzi, Orsi, Flamini, Perrupato) e gli altri atleti delle Fiamme Oro che hanno partecipato agli Europei oggi incontreranno il Capo della Polizia Pansa e il Ministro dell’Interno Alfano; sarà ricevuto anche Francesco Bonanni che a ferragosto ha compiuto un rischioso salvataggio in mare. MAGNUSSEN CICLISTA (al.f.) James Magnussen, che ha rinunciato alla Singapore Swim Stars e alla Raia Rapida, è costretto a ridurre l’allenamento in vasca per problemi alla schiena: lo sprinter australiano sopperisce allenandosi sul ciclomulino (prima seduta di 16 km). Intanto il farfallista Chris Wright e la stileliberista Melanie Schlanger si sono sposati. AZZURRINI IN COMEN (al.f.) Doppio successo italiano in coppa Comen a Castellabate (Sa): Emanuele Russo vince la 5 km (1h01’07”) davanti a Faè e Righini. Tra le donne, dietro alla francese Pou si piazzano Arfellini e Schiazzano. Gli azzurrini vincono la classifica per nazioni.
VOLO TRICOLORE (c.f.) Nel volo, a Noventa di Piave (Ve) Francesco Feruglio e Alessandro Ostanello (Graphistudio) sono i nuovi campioni italiani a coppie di categoria A. Donne: a Saint Vincent (Ao), titolo a Luigina Gotto e Claudia Resta (Ferriera).
MIGLIO A STURLA (al.f.) Federico Vanelli vince il 71° Miglio Marino di Genova Sturla in 22’23”80; tra le donne, successo di Giorgia Consiglio (25’51”10).
PETANQUE TRICOLORE (c.f.) Doppietta dei club liguri nei Tricolori a coppie di petanque. A Pontedassio (Im) trionfo di Diego Rizzi e Maurizio Biancotto (Taggese), a Dronero (Cn) bene le genovesi Laura Cardo e Serena Sacco (Anpi Molassana).
BRACCIALE TRICOLORE (c.f.) Lo scudetto del pallone col bracciale resta sulle maglie del Treia (Sbergami, Camertoni, Bruzzesi, Santanatoglia, Persichini) che, davanti al pubblico amico, ha avuto la meglio 7-1 sul Chiusi. Alla finale tricolore ha partecipato anche il Faenza.
BOXE PRESENTATA LA FINALE SABATO A ROMA E IN TV (g.l.g.) Sabato si saprà quale regione nel pugilato è la più attrezzata in Italia. Si disputa infatti al Palasport di Viale Tiziano dalle 20 (dir. Rai Sport 2) la finale della «Talent League» presentata ieri, il capo del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente federale Alberto Brasca. Di fronte, Falchi Legionari laziali contro Squali Borboni, misto di Campania e Calabria. Il promotore Roberto Cammarelle ha parlato di motivazioni da trovare e necessità di confrontarsi per aiutare il tasso tecnico. I migliori saranno convocati in nazionale per un torneo. La Campania un po’ favorita, ma i laziali in casa sperano di ribaltare il pronostico. DUAL MATCH (i.m.) A Napoli l’Italia élite batte 5-3 la Svezia nel 2o dual match.Risultati: 52 Obbadi b. Saado, 56 Gasparri b. Mohammadi, 60 Cosenza b. Berhane, 64 Picardi p. Goyeram, 69 Morello p. Sund, 75 Munno b. Chartoi, 81 Gogiashvili b. Henriksson; donne 75 Mazzotta p.Cederroos.
CANOTTAGGIO MONDIALI UNIVERSITARI Per gli azzurri ai Mondiali di Gravelines 2argento (4 senza pesi leggeri e 2 senior maschile) e un bronzo nel 4 senza senior maschile.
FOOTBALL NFL I Minnesota Vikings, sconfitti senza di lui dai Patriots, reintegrano il running back Adrian Peterson accusato di violenza sul figlio. Intanto la Nfl ha deciso di assumere 4 donne per il supporto psicologico alle vittime di violenza da parte di atleti. Sul campo Seattle perde a San Diego. I risultati: Buffalo-Miami 29-10; CarolinaDetroit 24-7; Cincinnati-Atlanta 24-10; Cleveland-New Orleans 26-24; Minnesota-New England 7-30; Ny Giants-Arizona 14-25; Tennesse-Dallas 10-26; Jacksonville-Washington 10-41; San Diego-Seattle 30-21; Tampa Bay-Saint Louis 17-19; Denver-Kansas City 24-17; Green BayNY Jets 31-24;Oakland-Houston 14-30; San Francisco-Chicago 20-28.
PALLAPUGNO
RUGBY ZEBRE K.O. (ma.p.) Le Zebre, dopo il k.o. di Belfast, sono rimaste in Irlanda per il match in casa del Munster di venerdì. Brendon Leonard e Dries Van Schalkwyk (infortunatisi con l’Ulster), rientrano a Parma. Il n. 9 neozelandese ha subito un trauma di distaccamento dell’acromio: spalla bloccata e stop tre settimane. Il terza linea sudafricano verrà valutato per un problema a una mano.
SCACCHI COPPA CAMPIONI A Bilbao (Spa), Fabiano Caruana ha contribuito alla seconda vittoria di Padova in Coppa del Campioni, 5-1 agli Sharks di Grantham (Inghilterra).
TRIATHLON FABIAN: SESTO TITOLO (al.f.) Per Alessandro Fabian 6o titolo italiano: a Sapri (Sa), completa la prova in 1h44’07”. Davide Uccellari (Fiamme Azzurre), 2oa 41”, e Luca Facchinetti (Ravenna), 3o a 1’05”. Donne: domina Anna Maria Mazzetti (Fiamme Oro) in 1h58’15”, 2a a 46” Angelica Olmo (Pianeta Acqua) al debutto su distanza olimpica, a 1’45” Gaia Peron.
TUFFI SPAZIANI SUL SET (al.f.) Brenda Spaziani, piattaformista 29enne, nel team a Londra 2012, debutta nella fiction «Braccialetti Rossi 2» controfigura per un tuffo. «Bella esperienza: con il vestito di scena sembravo proprio un angelo».
VELA MONDIALE OLIMPICHE (l.b.) Giornata critica causa bonaccia. Su 7 classi solo 2 regate per la classe 49er. Bene i triestini Cherin-Tesei (2-15) quinti in classifica. NEGLI USA (r.ra.) Chiuse a San Francisco le Rolex Big Boat Series, valide anche come ultima tappa del Farr 40 US Circuit Championship.Vittoria e circuito per Plenty (Usa), 2° Enfant Terrible-Adria Ferries di Alberto Rossi (tattico Vascotto, 4-2) che conclude nella stessa posizione il circuito.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
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La scuola è ricominciata: sarà davvero l’anno zero? Renzi e i ministri sfilano negli istituti: migliaia di “prof” da assumere, nuovi investimenti, maturità riformata. Potrebbe essere la volta buona...
GOVERNO IN AULA RENZI NELL’ISTITUTO DI DON PUGLISI 1
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Forse di tutte le chiacchiere che si sono sentite per l’apertura dell’anno scolastico, compresi i giri di propaganda del premier e di qualche ministro, quella più convincente appartiene, una volta tanto, ad Alfano.
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5Gli altri dove sono andati?
1Che c’entra Alfano con la scuola? Non è il ministro dell’Interno, cioè della polizia?
Sì, Alfano ha convocato una conferenza stampa al Polo Interforze sull’Anagnina e ha detto che anche quest’anno verrà fornito alle famiglie, agli insegnanti e ai ragazzi un numero anti-droga e anti-bullismo. Mi interessa soprattutto il numero anti-droga, perché i bulli a scuola ci sono sempre stati e, credo, sempre ci saranno. Ma gli spacciatori che ti aspettano fuori, e magari, se sei ancora vergine, le prime esperienze te le fanno fare gratis, eh no, questi no.
2Come funziona? Il Ministero ha spedito una direttiva a tutte le prefetture che a partire da oggi avranno trenta giorni di tempo per adeguare gli strumenti tecnici e divulgare il numero telefonico a tutti gli istituti scolastici. Si tratta di un servizio di sms da inviare a un numero di cinque cifre (più prefisso della città). Chi fa partire la segnalazione resterà anonimo e, in ogni caso, la sua identità sarà protetta con cura. Il sistema è stato testato a Roma alla fine dell’anno scorso, sembra con risultati
la buona scuola che abbiamo preparato durante gli ultimi due mesi. Prima ogni ministro presentava la sua piccola riforma che riformava la riformite e nessuno ci capiva più niente. Adesso si fa sul serio». Può darsi che sia vero, guardi. L’appello al merito, i premi ai due terzi migliori, gli insegnanti non più legati per forza alla cattedra ma che potranno essere chiamati per aumentare l’offerta formativa. Può darsi che funzioni, lo spero proprio, può darsi che la finiamo di essere ultimi in tutte le classifiche del mondo.
1 Il premier Renzi in una scuola di Palermo intitolata a Don Puglisi 2 La Boschi nella sua materna a Laterina (Arezzo) 3 Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini in un istituto tecnico a Roma ANSA
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IL NUMERO
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Migliaia di studenti stranieri Secondo i primi calcoli del ministero dell’Istruzione, gli studenti stranieri al via di questo anno scolastico sfiorano le 740mila unità su un totale di quasi 8 milioni di alunni. Si avverte il calo demografico: 20mila ragazzini in meno alle Medie
soddisfacenti. Alfano ha detto: «Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni dodici studenti sono morti per droga e ci sono stati due suicidi attribuiti a bullismo».
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I giri dei ministri per le scuole non le sono piaciuti? Non è un segno d’attenzione per un’istituzione fondamentale e però in crisi?
Non lo so. Su tutto tira un’aria di propaganda che non mi piace. Si tratta di milioni di italiani e capisco che i politici vadano in cerca di consensi in mezzo a una massa tanto vasta di elettori di oggi e di domani.
4Chi s’è mosso? E dove sono andati?
Renzi è andato a Palermo, istituto onnicomprensivo Puglisi, quartiere Brancaccio. Puglisi è un prete ammazzato dalla mafia giusto 21 anni fa e fatto beato dalla Chiesa l’anno scorso. Scuola perfetta per un capo del governo che va a mes-
sa tutte le domeniche con i fotografi al seguito. Renzi ha pronunciato un breve discorso: «Il Paese tornerà a crescere non se la Ragioneria indovinerà la legge di stabilità 2015, ma se torneremo ad avere stima, fiducia, rispetto degli insegnanti. Brancaccio oggi è la capitale delle scuole d’Italia. Credo che finché nelle scuole italiane ci sarà un insegnante che ha il tempo per educare alla bellezza della musica, alla bellezza di una poesia o al rigore di un’equazione, potremo dire che quel giorno non sarà perso. Per questo ringrazio gli insegnanti che si mettono al servizio del Paese». Poi: «Nella scuola ci sono 149 mila persone che hanno l’obbligo di essere assunte», frase che si riferisce alle ultime delibere del consiglio dei ministri e alle assunzioni programmate per settembre 2015. Renzi è stato accolto, oltre che dalle autorità della scuola, da un gruppetto di insegnanti precari e di edili disoccupati, con cartelli di protesta e slogan adatti alla circostanza. Renzi ha anche detto: «Presentiamo il documento per
Il ministro Giannini ieri ha dato un’intervista a Repubblica in cui ha annunciato che nelle commissioni esaminatrici della Maturità sarà abolito, a partire dal 2016, il commissario esterno. L’annuncio (altra idea che mi lascia dubbioso) è stato accompagnato da queste parole: «L’esame di maturità deve perdere quell’aspetto da giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno scolastico, addirittura di un ciclo». Ieri la ministra è andata a bersi una birra in una scuola romana dove, sperimentalmente, la birra la fabbricano: si tratta dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, della periferia romana. La rete è piena dei video in cui si vede lei che sorseggia. Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è andato nella scuola in cui ha fatto le elementari, la “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia. La Boschi, anche lei in una scuola elementare (la “Mameli” di Laterina, Arezzo), ha promesso un concorso per gli insegnanti da indire nel 2015. La frase chiave è: «Sappiamo che sarà necessario avere più insegnanti». Il lamento di quest’anno è il sovraffollamento delle classi, che dipende proprio dai pochi insegnanti. Secondo altri dati, però, in rapporto agli alunni, i nostri insegnanti dovrebbero essere largamente sufficienti, almeno per numero.
PARLAMENTO OGGI SI TORNA A VOTARE PER I DUE GIUDICI DELLA CORTE. REGGE L’INTESA PD-FI
IL CASO IL CENTROSINISTRA DIVISO
Consulta, niente quorum Un’altra fumata nera Avanti su Violante-Bruno
Sicilia, ora Crocetta è in bilico I dem rompono col governatore
Nuovo round oggi alle 18. Ma, per ora, nulla di fatto. Luciano Violante (530 voti) e Donato Bruno (527), nomi frutto dell’accordo tra Pd e Forza Italia, non hanno raggiunto il quorum per essere eletti, ovvero 570 preferenze dal parlamento riunito in seduta comune. Ma i due candidati per ricoprire il ruolo di giudici della Corte Costituzionale non cambieranno: «Con un numero così elevato di voti, non si abbandonano questi nomi, serve un altro sforzo», ha detto il capo-
Il senatore di Fi, Donato Bruno, ieri in aula bacia la mano della Gelmini
gruppo di Fi Renato Brunetta. Intanto, il Parlamento, sempre in seduta comune va avanti a piccoli passi, sul Csm. Dopo aver eletto la settimana scorsa due esponenti Pd (Giovanni Legnini e Beppe Fanfani) e uno di Ncd (Antonio Leone), ieri è riuscita a mandare a Palazzo dei Marescialli altri tre candidati: Maria Elisabetta Casellati di Forza Italia, Teresa Bene del Pd e Renato Balduzzi di Scelta Civica. Lasciando fuori, almeno per il momento, gli altri: Luigi Vitali di Fi e i due proposti dai 5 Stelle, Nicola Colaianni e Alessio Zaccaria, che non raggiungono il quorum di 482 voti (3/5 dei votanti). Così, ai presidenti delle Camere, già spronato dal Colle che guarda i fatti con preoccupazione, non resta che convocare la nuova seduta.
Il Pd siciliano rompe con Rosario Crocetta. O almeno, l’area dei cuperliani, con in testa il segretario regionale Fausto Raciti. «Da oggi i destini del partito e del governatore si separano», sentenzia il segretario dopo mesi di tensioni. Lo ha fatto ieri nel giorno della visita a Palermo di Renzi che ha liquidato il «caso Sicilia» con poche parole: «Siamo in un luogo istituzionale, le domande al segretario Pd da un’altra parte». Sferzante invece la risposta del governatore: «E chi è Raciti?», ha detto Crocetta forte dell’alleanza con i renziani e l’AreaDem, animatori del fresco rimpasto indigesto ai cuperliani, rimasti fuori. Raciti però avverte: «Se qualche dirigente vuole sostenere una fallimentare esperienza dovrà metterci la faccia». Intanto, c’è un’altra notizia importante nella politica del Sud: le regionali in Calabria si svolgeranno il 23 novembre, data fissata dal presidente facente funzioni, Antonella Stasi. Il voto si è reso necessario dopo le dimissioni del presidente, Giuseppe Scopelliti.
Rapporto dell’Ocse L’Italia è bocciata Il Pil giù dello 0,4% S
Aumento tra 15-19enni, soprattutto ragazze Secondo la Relazione al Parlamento 2014 sul tema, quasi un ragazzo italiano su quattro (23,46%) tra i 15 e i 19 anni - quindi in età scolastica ha fumato cannabis, una o più volte negli ultimi dodici mesi. Nel 2013 la percentuale era del 21,56% Aumentano soprattutto le ragazze (+2,6%), più limitata la crescita del consumo tra i maschi (+0,93%). La stessa ricerca conferma il trend in calo per il consumo di cocaina; mentre restano stabili quelli di eroina, stimolanti e allucinogeni. L’Italia centrale è la zona del Paese dove si consumano di più cannabis e cocaina
L’Italia registrerà nel 2014 un Pil in contrazione dello 0,4%, il che ne farà l’unico Paese del G7 a segnare un andamento negativo. È questa la stima dell’Ocse, che ’Ocse prevede per l’Europa una crescita dello 0,8% quest’anno e dell’1,1% nel 2015. Il nostro Paese è invece destinato ad andare purtroppo contro corrente anche per quanto riguarda le stime per il prossimo anno: la previsione per il 2015 è infatti stata tagliata dal +1,1% ad appena il +0,1%.
Un’emergenza senza fine
L’ultimo bilancio Morti 800 migranti negli ultimi 5 giorni Il bilancio delle vittime dei viaggi della disperazione nel Mediterraneo continua a salire tragicamente. Secondo le stime offerte dall’Organizzazione Internazionale per le migrazioni si conterebbero circa 800 morti negli ultimi cinque giorni a cause di tre naufragi distinti: 200 migranti hanno perso la vita vicino alle coste libiche, 500 al largo di Malta, e un altro centinaio di persone sarebbero state fatalmente coinvolte in un terzo incidente nei pressi delle coste egiziane.
Lo sbarco di un’immigrata ANSA
Il referendum di giovedì
Cameron alla Scozia «L’addio a Londra sarebbe per sempre» «La Gran Bretagna è diventata tale grazie alla grandezza della Scozia». Patriottico David Cameron nell’ultimo appello «al cuore e alla testa» degli scozzesi prima dello storico referendum sull’indipendenza di giovedì. «Non fate a pezzi la famiglia», ha implorato il primo ministro, tornato ieri Scozia, ad Aberdeen, per evitare un «divorzio doloroso»: «Se ve ne andate sarà per sempre». E intanto a Glasgow prosegue il porta a porta per l’indipendenza con i volontari a caccia di voti per l’addio a Londra.
L’allarme dato dai genitori
Percosse ai bimbi Due maestre d’asilo sospese a Taranto Due maestre di un asilo di Taranto saranno sospese dalla funzione dell’esercizio pubblico, perché responsabili di ripetuti maltrattamenti nei confronti di bambini tra i tre e cinque anni di età. L’indagine, avviata alla fine dello scorso anno scolastico a seguito di segnalazioni da parte di alcuni genitori che avevano notato il cambio di umore nei figli, ha permesso di documentare le percosse e il linguaggio offensivo e mortificante nei confronti dei bambini da parte delle maestre.
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BUSINESS DEI VIDEOGAME
ALTRI MONDI
Microsoft-Minecraft Affare da 2,5 miliardi Sborsando ben 2,5 miliardi di dollari, Microsoft rafforzerà ulteriormente la propria posizione nell’industria videoludica
«Dacci lo stipendio» Imprenditore uccide due ex dipendenti
acquistando Mojang, la società che ha sviluppato «Minecraft». Ovvero il gioco online più celebre per Xbox, che consente ai giocatori di costruire ed esplorare un mondo virtuale, già scaricato 100 milioni di volte sui soli Pc dal 2009, anno in cui venne per la prima volta reso disponibile.
L’ATTIVISTA EGIZIANO
Scarcerato il blogger simbolo della rivolta L’attivista egiziano Alaa Abdel-Fattah, icona della Primavera Araba e condannato in principio a 15 anni di prigione per
Svolta a Bologna
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Gli inquirenti sulla scena del delitto a Molini Girola, vicino a Fermo ANSA FRANCESCO RIZZO
Mustafà Neomedim, 38 anni, veniva dal Kosovo, viveva in Italia dal 2001 e aveva quattro figli, il maggiore di 7 anni, il più piccolo di uno e mezzo. Avdyli Valdet, 26enne, anch’egli kosovaro, si era licenziato, era tornato in patria e poi di nuovo in Italia. Cercavano soldi, Mustafà e Avdyli, incensurati e con i documenti in regola e li cercavano da Gianluca Ciferri, 48 anni, sposato e padre di tre figli, proprietario di una piccola impresa edile a Fermo. Una delle tante attività soffocate dalla crisi: i dati del settore hanno registrato, nel gennaio 2014, a livello nazionale, un calo della produzione del 7,9% rispetto al 2013; proprio nelle Marche, dal 2009, sono spariti oltre 12 mila posti di lavoro, con 3 mila imprese
YARA LIBERTÀ NEGATA
«Gravi indizi» E Bossetti resta in cella Rimane in cella Giuseppe Bossetti, l’operaio bergamasco accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra trovata cadavere il 26 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola: secondo il gip di Bergamo, Ezia Maccora, persistono i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato per «mancanza di freni inibitori». Una prima istanza era stata respinta per un vizio di forma. La difesa ha tentato di mettere in discussione vari elementi dell’indagine, fra cui la prova del Dna.
Lavoro insicuro Lo stesso Ciferri ha chiamato i carabinieri: «Ho dovuto difendermi da un’aggressione», si è giustificato, dicendo che i due erano armati di piccone, tanto che gli inquirenti non escludono l’ipotesi del tentativo di estorsione. Ed è stato portato in cella mentre la moglie urlava: «Come hai potuto...». All’esterno della casa, la compagna di una delle due vittime: ha sentito gli spari ma sono stati i carabinieri a raccontarle che cosa fosse accaduto. «La dinamica di questa tragedia è da chiarire», spiega una nota dei sindacati, «ma è una parte sintomatica di una realtà sociale pesante, soprattutto per i lavoratori, ma anche per le piccole imprese. Il crollo del settore edile, oltre a determinare una massa di disoccupati, sta subendo la balcanizzazione del proprio mercato dell’occupazione, dominato sempre più da lavoro nero, insicuro, non pagato». E nel quale, ammettono i sindacalisti, la situazione è anche più difficile per gli extracomunitari, ancor meno garantiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nozze gay, il sindaco apre Ma è scontro con il prefetto Sono state Rebecca Hetherington ed Eleonora Tadolini (nella foto Ansa) la prima coppia, regolarmente spostata all’estero, a presentare la documentazione per iscrivere il proprio matrimonio al registro creato dal sindaco Pd di Bologna Virginio Merola, su cui potranno essere messe agli atti le unioni fra persone dello stesso sesso. Il registro ha un valore puramente formale ma il prefetto di Bologna, Ennio Mario Sodano, ha chiesto di ritirare il provvedimento, in quanto non previsto dall’ordinamento italiano. Merola non molla però quella che definisce «una battaglia di civiltà. Si faccia una legge sul tema».
FONTI SIRIANE LE DUE RAGAZZE RAPITE
«Le italiane stanno bene, L’Isis non c’entra nulla» «Stanno bene le due ragazze italiane» Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite in Siria il 31 luglio scorso. O almeno sono queste le rassicurazioni che arrivano da un ufficiale dell’Esercito libero siriano nei pressi di Aleppo, dove le due volontarie sarebbero state sequestrate da un commando armato. Viene escluso che siano in mano allo Stato islamico, che nei giorni scorsi ha decapitato il terzo ostaggio e minaccia di uccidere ancora. «C’è uno stallo nelle trattative per la loro liberazione, ma i rapitori delle due italiane non sono legati allo Stato islamico». Speranze anche per Padre Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria settentrionale il 29 luglio del 2013. Secondo l’intellettuale siriano Michel Kilo, Dall’Oglio sarebbe vivo e si troverebbe nelle mani di jihadisti iracheni, detenuto nella stessa prigione che ospiterebbe anche Vanessa e Greta.
I sindacati: «Intervenga il governo» Svolta drammatica per la compagnia aerea Meridiana, che fa capo all’Aga Khan. I cda di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance hanno deciso di accelerare sul piano di ristrutturazione annunciando la messa in mobilità di oltre 1.600 dipendenti in esubero strutturale. Per loro si è concluso il periodo di 4 anni di cassa integrazione concordato nel febbraio 2011. «Atteggiamento inaccettabile, ora sarà mobilitazione», reagisce la Cgil. I sindacati chiedono l’intervento del governo, «come nel caso Alitalia»
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aver violato una legge contro le proteste non autorizzate, è stato scarcerato dalla prigione di Tora, al Cairo, dopo uno sciopero della fame di 40 giorni. Mentre usciva dal carcere, il blogger ha intonato cori contro la legge sulle proteste, accompagnato dagli amici più cari e dai familiari.
Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA
DI FIAMMA SATTA
A Fermo: operai kosovari armati gli chiedono soldi Lui spara. «Un’aggressione, dovevo difendermi» chiuse. I due operai avevano lavorato per Ciferri ed erano stati licenziati in estate, con diverse mensilità arretrate da riscuotere: aiutato dalla Uil, Neomedim aveva avviato l’iter per un’ingiunzione di pagamento nei confronti dell’imprenditore. Poi, ieri mattina, Mustafà e Avdyli si sono presentati a casa dell’ex datore di lavoro: sarebbe nata una colluttazione, l’imprenditore ha sparato con una calibro 38 che conservava in garage con altre armi, tutte denunciate. Uno dei due operai è morto subito, l’altro ha tentato di mettersi in salvo. I soccorritori l’hanno ritrovato agonizzante in un campo di girasoli.
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MERIDIANA IN 1600 A SPASSO
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La sorella di Albertone e gli anziani da proteggere
Aurelia Sordi, sorella di Alberto
L’eredità di Alberto Sordi è emblematica: una decina di probabili lestofanti fra personale di servizio, notai e legali «di fiducia» indagati per il raggiro compiuto ai danni della signorina Aurelia, l’amatissima sorella 96enne dell’attore, ormai alle prese con gravi problemi di salute. Così, sono tutti molto concentrati sui soldi dell’eredità, sia gli avidi sciacalli che se ne sarebbero voluti impadronire, sia il Fisco, sia i magistrati. Ma ad Aurelia chi pensa? Chi le rimane veramente vicino? Avrebbe bisogno di assistenza quotidiana e affetto. Sordi era gentile, generoso, sì, generoso (come ben sa chi lo conosceva davvero) e affettuosissimo con la sorella, rimastagli accanto fino all’ultimo istante, il 24 febbraio 2003, e sarebbe addoloratissimo dello stato di abbandono in cui si trova. Lui ha rappresentato gli italiani in ogni sfaccettatura, eroica, ridicola o bieca e ora le vicende della sua eredità mostrano tristemente anche un altro aspetto: i raggiri e l’abbandono degli anziani da parte di chi pensa solo ad accaparrare il loro denaro. Quante signorine Aurelia sono sparse nella nostra bella Penisola? Segui Fiamma sul blog diversamenteaffabile.gazzetta.it
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ALTRI MONDI
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scrittore di culto
WHATSAPP DIVENTA VOCALE
Un maestro di drammi e speranze da 20 milioni di copie vendute Cotonato e fluente il capello, affilata e arguta la penna. Come sempre, anzi di più perché il ritorno di Ken Follett, guru del romanzo moderno da 20 milioni di copie, elettrizza già in partenza: il nuovo «I giorni dell’eternità» chiude la trilogia «The Century» dedicata al Novecento. Nel libro (in uscita oggi in contemporanea mondiale, 1224 pagine, 25 euro) si intrecciano di nuovo i fili che legano dall’inizio del secolo cinque famiglie: una americana, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese. Si parte dai primi Sessanta fino alla caduta del Muro di Berlino e, in mezzo, luce e buio, speranze e drammi, il sogno della contestazione ma pure l’incubo della Guerra Fredda. Intanto, la Mondadori, editore italiano del 65enne autore britannico, ha fatto partire l’operazione #FollettDay (seguendo l’hashtag si può partecipare a un concorso). E per l’occasione la Gazzetta pubblica in anteprima un estratto del romanzo: siamo a Mosca, lontano 1961, e iniziamo a conoscere Tanja...
Torna il Novecento E dura per l’eternità In anteprima un estratto del romanzo dell’autore britannico in uscita oggi nel mondo: così chiude la trilogia «The Century»
Tanja non era amica di Bodian, ma lo aveva intervistato prima che si cacciasse nei guai. Oltre ad avere un talento straordinario, era un uomo cordiale e di buon cuore. Quale artista sovietico ammirato in tutto il mondo, aveva vissuto una vita di grandi privilegi, ma era comunque stato capace di arrabbiarsi pubblicamente per le ingiustizie imposte a chi era meno fortunato di lui. Era quella la ragione per cui lo avevano spedito in Siberia. «Lo fanno ancora lavorare?» chiese Vasilij. Tanja scosse la testa. «Non è più in grado. Ma non lo ricoverano in ospedale. Se ne sta semplicemente disteso sulla sua branda tutto il giorno e continua a peggiorare.» «L’hai visto?»
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I giorni dell’eternità di Ken Follett (Mondadori, 1224 pagine, 25 euro), in uscita oggi in contemporanea nel mondo. È l’ultimo volume della trilogia «The Century» dopo «La caduta dei giganti» (2010) e «L’inverno del mondo» (2012)
«Accidenti, no. È stato già abbastanza pericoloso chiedere sue notizie. Se fossi andata al campo di prigionia, mi avrebbero trattenuta là.» Vasilij le porse il tè e lo zucchero. «Non riceve cure mediche?» «No.» «Hai idea di quanto gli resti da vivere?» «No. Adesso sai tutto quello che so io.» «Dobbiamo divulgare la notizia.» Tanja era d’accordo. «L’unico modo per salvargli la vita è rendere pubblico il suo stato di salute e sperare che il governo abbia la decenza di sentirsi in imbarazzo.» «Facciamo uscire un’edizione speciale?» chiese Vasilij. «Sì. Oggi.» Vasilij e Tanja realizzavano insieme un notiziario illegale di un solo foglio intitolato “Dissidenza”, nel quale riferivano sulla censu-
ra, le dimostrazioni, i processi e i detenuti politici. Nel suo ufficio a Radio Mosca, Vasilij disponeva di un proprio ciclostile, che di solito veniva usato per riprodurre i copioni. In segreto, Vasilij ciclostilava cinquanta copie di ogni numero di “Dissidenza”. Quasi tutti coloro che ne ricevevano una copiavano a loro volta i testi con la macchina per scrivere, o anche a mano, e il notiziario si diffondeva a macchia d’olio. Quel sistema di pubblicazione clandestino, che in russo si chiamava samizdat, era molto diffuso: interi romanzi erano stati distribuiti nello stesso modo. (Traduzione di Nicoletta Lamberti, Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli) © 2014 by Ken Follett © 2014 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano per gentile concessione di Luigi Bernabò Literary Agents
L’app aggiornata abilita il microfono Secondo il sito Ndtv Gadgets.com, sarebbe imminente l’arrivo delle chiamate vocali su WhatsApp. Infatti, con l’aggiornamento dell’app per iOS, il sistema operativo che fa funzionare gli iPhone, agli utenti che non lo hanno già fatto viene chiesto di abilitare l’accesso al microfono proprio per poter fare telefonate via Internet. Con le chiamate vocali, WhatsApp diventerebbe un servizio simile a Skype. Il servizio di messaggistica acquistato da Facebook, conta 600 milioni di utenti al mese ed è usato dal 19% della popolazione connessa globale
Moda, shopping e musica A Milano la Fashion Night Stanotte a Milano si illumineranno tutti i negozi per festeggiare la moda e per dare impulso all’economia del settore. La Vouge Fashion Night Out è una manifestazione nata nel 2009 da un’idea di Franca Sozzani per incrementare l’interesse del pubblico verso il mondo della moda e rendere friendly i negozi delle firme importanti. Saranno coinvolti 600 punti vendita a Milano, da corso Genova a Brera, da corso Como fino a corso Buenos Aires. Il tutto sarà condito da cocktail
nei negozi e dalla musica dei più famosi dj della notte. La Vogue Fashion Night Out, autentica “vigilia” della Settimana della Moda, al via mercoledì, è anche l’occasione per partecipare a progetti di charity che coinvolgono i più importanti brand che realizzano e vendono oggetti a produzione limitata. Il ricavato andrà ai centri comunali di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro di ragazzi in difficoltà. Non mancano appuntamenti culturali: il Grande Museo del Duomo aprirà le porte di sera e saranno organizzate visite guidate per la vecchia Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Eva Green, new entry della serie, in una scena di «Sin City 2 3D» in uscita il 2 ottobre. Sotto Okaka della Sampdoria, con maglia sponsorizzata dal film
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Il personaggio di Eva Green appartiene al passato: insieme terrificante e sexy
FRANK MILLER COREGISTA DI “SIN CITY”
EMANUELE BIGI ROMA
Finalmente ci siamo. Dal 2 ottobre i tanti fan potranno godersi al cinema il secondo capitolo di Sin City diretto da Robert Rodriguez (Dal tramonto all’alba) e dal fumettista Frank Miller. Era il 2005 quando il film ispirato alla graphic novel di quel geniaccio di Miller irruppe nelle sale con il suo stile unico, dalle linee nette e dai forti contrasti tra bianco, nero e rosso sangue. Ora Rodriguez ci riporta nella «città del peccato», popolata da donne sexy armate fino ai denti, violenza e sadismo. Ritroviamo la spogliarellista Nancy (Jessica Alba) che vuole vendicare la morte dell’amato Hartigan (Bruce Willis) con
la Reginetta
STASERA SEICENTO PUNTI VENDITA APERTI IN CITTÀ: COCKTAIL, DJ SET E VISITE GUIDATE AL CENTRO STORICO
FABRIZIO SCLAVI MILANO
Sadica e sensuale Ora a Sin City il peccato è in 3D
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Riecco Follett KEN FOLLETT DA «I GIORNI DELL’ETERNITÀ»
DOPO 9 ANNI SECONDO FILM DAL FUMETTO CULT DI MILLER
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Siciliana, 20 anni Ecco Clarissa nuova Miss Italia
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Ecco alcuni degli oggetti che si troveranno alla Fashion Week milanese: il borsone con stampe a fumetti di Iceberg (1); le cuffie Pioneer da Dirk Bikkembergs (2); La t-shirt Pirelli PZero (3) e un paio di calze Gallo (4)
È Clarissa Marchese (nella foto Ansa), ventenne siciliana e studentessa di logopedia a Parma, la nuova Miss Italia, incoronata al termine della 75esima edizione della manifestazione, condotta da Simona Ventura e andata in onda su La7 (un milione di telespettatori e share del 6.46% per la finale). «Noi giovani dobbiamo trovare la forza per rimanere qui e cambiare le cose. Non serve a nulla scappare alla prima avversità», le sue prime parole da reginetta.
l’aiuto di Marv (Mickey Rourke), Gail (Rosario Dawson), la leader del gruppo di prostitute, Dwight (che ha il volto di Josh Brolin e non più di Clive Owen), e soprattutto la new entry Ava (Eva Green). «La dea» viene chiamata nel film: dietro ai suoi occhi verde smeraldo si nasconde una donna assetata di potere e profitto. È questo personaggio e il 3D rappresentano le più grosse novità della pellicola, sponsor della Samp fino al derby di fine settembre. Sexy Eva «I disegni di Frank con il 3D prendono vita con più forza», afferma Rodriguez, atterrato a Roma assieme a Miller. «Aiuta a concentrarsi la vicenda», aggiunge il fumettista. Ed Eva Green, in più scene come madre natura l’ha fatta, «è la quintessenza della femme fatale», come dichiara Miller: «Volevo che appartenesse un po’ al passato e che allo stesso tempo fosse terrificante e sexy». E con i nudi? «Abbiamo seguito alla lettera i fumetti di Miller, la nostra non è una semplice trasposizione, ma una versione integra della graphic novel», commenta Rodriguez. E sul tema il socio Miller aggiunge: «Oggi è molto difficile che venga conservata questa integrità: fossimo andati a Hollywood, saremmo finiti in un tritacarne». E per finire una frecciata: «Il trailer di Batman vs Superman? Non lo voglio vedere», la risposta dell’autore de Il ritorno del cavaliere oscuro, fumetto che ha ispirato i pipistrelli cinematografici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
MARTEDĂŒ 16 SETTEMBRE 2014
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
21/1 - 19/2
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 7
Gemelli 7+
Cancro 6-
Acquario 8
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI
Grazie alla faccia (e ai colpi) di glutei vincete nel lavoro e in amor. Il vigore cresce, la grinta pure, la fornicazione vi vien benissimo.
Il lavoro rinfranca e offre riscontri utili e concreti, pure sul piano economico (anche se non mancano le spese). Ormoni inappetenti.
Fiuto, fortuna e charme vi fan var(i)are ogni cosa con successo. Ma non abbiate il garbo del bue muschiato. Impeto suino sinusoidale.
Siete forse in crisi sfigoabbandonica, confusi, demotivati. Insomma, una palla. Ci sono impedimenti alla fornicazione. Passeranno
Il lavoro e le vostre passioni procurano consensi, recuperate buonumore e posizioni. Brio pepatino a sud dell’ombelico.
La cooperazione cresce ed è concausa di soddisfazionone nel lavoro. Il fronte amorososudombelicale ripiglia quotissima.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
Vergine 6-
Bilancia 7,5
Scorpione 6
Sagittario 5,5
Capricorno 6,5
Gli zebedei fumano come turchi. PerchĂŠ lavoro e amore appaiono (ma non sono!) sfigaterrimi. Fate la tara e fornicate. Subito.
La vostra creativitĂ cresce, rutila, lievita. E anche grazie a essa conseguite successi fulgiderrimi. Il sudombelico un cicinĂŹn si ripiglia.
News di soldi vi spiazzano: non inscenate sfigodrammi, tutto si risolve. L’intelletto fa faville, il sudombelico pure, il garbo meno.
Vista la Luna opposta, sia voi, sia le persone attorno a voi siete tolleranti come gli alligatori. Niente colpi di testa, nemmen suini!
Le cose da fare sono tante e richiedono un lavoro certosino. Ma il cuore è contento e i successi arrivano. Fornicazione muy fantasiosa.
20/2 - 20/3
Il centrocampista della Lazio e della Nazionale è nato a Gallarate, in provincia di Varese, il 25 gennaio 1985. In Serie A ha giocato anche con Cesena e Parma
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
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Ora ci pensa il popolo del web a far parlare di Belen Rodriguez, incoronandola regina dei selfie ai Macchianera Italian Awards, gli Oscar della Rete, durante la tre giorni di festa (lâ&#x20AC;&#x2122;ex BlogFest) a Rimini. A detta dei naviganti, sono suoi gli scatti piĂš sexy in circolazione sulle pagine dei social network.
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Prima gli insulti razzisti, poi una quasi rissa per una pipÏ. Enock Barwuah, il fratello di Mario Balotelli, non riesce proprio a rimanere lontano dai guai. Non perdere sul nostro sito il video della quasi rissa al termine di PedroccaVallecamonica, da cui Enock è uscito con una maglietta strappata.
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Il selfie piĂš sexy? Alla festa del web stravince Belen
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Lâ&#x20AC;&#x2122;umore is a little bit stort, i rapporti con la gente sminuzzano gli zebedei. E aleggiano impicci. Pure lâ&#x20AC;&#x2122;ormone non è che brilli granchĂŠ.
Gazzetta.it
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MARCO PAROLO
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COLLATERALI *con DVD Ufo Robot N. 3 11,39 - con DVD 007 Collection N. 3 11,39 - con Blueberry N. 4 5,29 - con libro Alle Radici del Male 11,30 - con libro Tu Sei il Male 11,30 - con libro Nibali e lâ&#x20AC;&#x2122;Italia del Tour 10,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 9 8,39 - con Vasco Ritorno alle Origini N.10 11,39 - con libro Belinelli ai raggi X 6,39 - con libro Olimpia Milano 14,39 - con Geronimo Stilton N. 12 8,30 - con Ric Roland N. 14 4,39 - con DVD 100 anni CONI 14,39 - con Skylanders N. 15 11,30 - con SuperMondiale Panini N. 16 6,39 - con DVD La Grande Guerra N. 18 12,39 - con English Express N. 19 12,39 - con Tutto Pratt N. 23 12,39 - con DVD Steven Seagal N. 27 11,39 - con Subbuteo Vintage Edition N. 20 14,39 - con Le Grandi Storie Disney N. 35 9,39 con Robot Collection N. 38 14,39 - con Ferrari Build Up N. 22 11,39 - con Lamborghini Collection N. 63 14,39 - con Passione Rally N. 74 14,39 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail info@servizi360.it - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per lâ&#x20AC;&#x2122;Italia; il triplo per lâ&#x20AC;&#x2122;estero.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
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CHI DOPO IL REAL MADRID?
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PRIMO PIANO
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
albod’oro
LA NOSTRA GRIGLIA DI PARTENZA
BARCELLONA
CHELSEA
ATLETICO MADRID
REAL MADRID
JUVENTUS
PARIS ST. GERMAIN
MANCHESTER CITY
IL REAL NON E’ PIU’ REALE MADRID INSEGUE CHELSEA E BAYERN Ancelotti deve ricostruire senza Di Maria e Xabi Alonso. Mourinho invece ha trovato la punta che gli mancava e Guardiola ha soffiato il cervello proprio ai Blancos. Le italiane? La Juve da quarti, la Roma può esser la sorpresa
PAOLO CONDÒ © RIPRODUZIONE RISERVATA
L
a maledizione della Champions bis - nessuno ne ha vinte 2 consecutive da quando la vecchia coppa dei Campioni ha cambiato denominazione, 1992-93 - viene sfidata quest’anno dal Real Madrid, che lo scorso maggio portò a casa il suo 10° trofeo nella prima finalederby della storia. Puntuale come ogni tradizione che si rispetti, la cabala ha già contagiato il Real, al momento distante dal ruolo di primo favorito che aveva un anno
fa: in ossequio alle ragioni del marketing e ai suoi personali capricci, Florentino Perez ha smontato la squadra campione con due cessioni tecnicamente inspiegabili, perché Di Maria (difeso da Ancelotti fino all’ultimo) è unico e dunque non surrogabile, mentre Xabi Alonso - che aveva appena rinnovato - è un metronomo dotato di forza d’interdizione, dunque merce rarissima pure lui. Nel derby con l’Atletico di sabato si è avuta una chiara conferma di come i sostituti Rodriguez e Kroos, peraltro calciatori eccellenti, implichino un cambio di gioco
Dietro alle prime Psg, Atletico e City. Liverpool meglio dell’Arsenal
IL PERSONAGGIO
È MENDES HA GIÀ VINTO LA SUA COPPA DA 600 MILIONI
Modulo: 4-2-3-1
Coentrao R. Carvalho (Real Madrid) (Monaco) Mangala Pepe (Manchester City) (Real Madrid) Moutinho William C. (Monaco) (Sporting L.)
Il re degli agenti potrebbe schierare la squadra più forte d’Europa. E pure la più ricca: i suoi 90 assistiti valgono 580 milioni di euro. Tutto ebbe inizio nel ‘96...
IACOPO IANDIORIO © RIPRODUZIONE RISERVATA
l Guardian l’ha definito «l’uoIin effetti, mo più potente del calcio». E, una formazione di suoi assistiti oggi avrebbe tutti i favori del pronostico per la vittoria della Champions. Jorge Paulo Agostinho Mendes, 48 anni, di Lisbona, è il procuratore di decine di calciatori, per 3 volte è stato insignito al Globe Soccer Awards (specie di Pallone d’oro degli agenti) quale «migliore dell’anno». La sua ditta, la Gestifute, solo quest’estate ha venduto calciatori per un valore di circa 300 milioni di euro, si dice che abbia raccolto 50 milioni in commissioni; e il valore dei suoi assistiti viaggia sui 580 milioni. Quest’estate ha portato a termine 5 dei 7 colpi più cari: James Rodriguez (80 milioni), Di Maria (70), Mangala (40) e Diego Costa (38), più il prestito allo United di Falcao che, con l’obbligo di riscatto, dovrebbe aggirarsi sui 65-70 milioni di euro nel complesso. Fra gli altri suoi «clienti» Ronaldo, Mourinho,
Danny, De Gea, Scolari, Nani e Nuno Espirito Santo, tecnico del Valencia, nel 1996 primo suo colpo da procuratore. Dj Cabanas e Lendoiro Jorge del Bairro de la Petrogal, figlio di un dipendente dell’impresa petrolifera statale e di una domestica che vendeva cappelli fatti in casa, detto Cabanas (capanna), dopo una carriera da ala sinistra in 3ª serie fra Vianense, Caminha e Lanheses a 30 anni decide di chiudere. Vive da tempo a nord, a Viana do Castelo, 20 km dalla Spagna, e ha raccontato 2 anni fa in una intervista all’Equipe «mi è riuscito qualche business che mi ha permesso di lanciarmi negli affari». Infatti, appesi gli scarpini, propone al suo presidente di dargli in gestione gli spazi pubblicitari dei cartelloni intorno al campo in cambio di una percentuale sugli incassi, poi apre una videoteca, 2 discoteche (Luziamar e Alfândega) a Viana e a Caminha sul
Minho, dove una sera conosce Nuno Espirito Santo, allora 22enne portiere del Vitória Guimarães. I due entrano in confidenza, diventano amici e Mendes decide di proporlo al presidente del Deportivo Lendoiro. «Facevo tutti i giorni 500 km in auto per andare e tornare dalla Coruña. Lendoiro mi diceva “ma che ci fai ancora qui?”. E io “solo per prendere un caffè con lei, presidente…”. E parlavamo, parlavamo, io ho ottenuto la sua stima e…». E Nuno finisce al Depor per quasi 3 milioni di euro.
De Gea (Manchester United)
Di Maria (Manchester United)
Allenatore: José Mourinho (Chelsea)
Ronaldo (Real Madrid)
Rodriguez (Real Madrid) Falcao (Manchester United)
l
1956 Real Madrid 1957 Real Madrid 1958 Real Madrid 1959 Real Madrid 1960 Real Madrid 1961 Benfica 1962 Benfica 1963 MILAN 1964 INTER 1965 INTER 1966 Real Madrid 1967 Celtic Glasgow 1968 Man. United 1969 MILAN 1970 Feyenoord 1971 Ajax 1972 Ajax 1973 Ajax 1974 Bayern Monaco 1975 Bayern Monaco 1976 Bayern Monaco 1977 Liverpool 1978 Liverpool 1979 Nott. Forest 1980 Nott. Forest 1981 Liverpool 1982 Aston Villa 1983 Amburgo 1984 Liverpool 1985 JUVENTUS 1986 Steaua Bucarest 1987 Porto 1988 Psv Eindhoven 1989 MILAN 1990 MILAN 1991 Stella Rossa 1992 Barcellona 1993 Ol. Marsiglia 1994 MILAN 1995 Ajax 1996 JUVENTUS 1997 Borussia Dortmund 1998 Real Madrid 1999 Man. United 2000 Real Madrid 2001 Bayern Monaco 2002 Real Madrid 2003 MILAN 2004 Porto 2005 Liverpool 2006 Barcellona 2007 MILAN 2008 Man. United 2009 Barcellona 2010 INTER 2011 Barcellona 2012 Chelsea 2013 Bayern M. 2014 Real Madrid
BAYERN
L’11 di Mendes con i suoi assistiti (anche quelli che non fanno questa Champions, come i tre dello United)
Liti e invidie È il clic per il cambio di vita. Mendes guadagna le grazie di futuri campioni come un 16enne Ronaldo, che gira allo United di Ferguson nel 2003, dopo un anno di Sporting. E l’invidia dei vecchi agenti. Pare che una volta, nel 2002, su una navetta che li riportava in aeroporto dalla pista, sia venuto alle mani con José Veiga, l’agente di Figo, Paulo Sousa e Couto. Ma Mendes lavora e tira dritto. Entra in buoni rapporti con Pinto da Costa, presidente del Porto. Nel 2004, si dice, abbia convinto Mourinho a tagliare i ponti con Jorge Baidek, che nel gennaio 2001 aveva trovato un posto a Mou all’União Leiria. E nel 2005 Ana Almeida, ex agente di Nani, lamenta l’interferenza di Mendes col suo assistito, che la molla per Jorge. E così il giovane Bebé, dice Gonçalo Reis, suo agente, va da Mendes a contratto vigente e arriva allo United per 9 milioni di euro. Negli anni ha gestito circa 90 calciatori e tecnici, vive fra Madrid e Oporto. Ma non ovunque è amato: a Monaco, dopo la vendita di Falcao, sulla strada d’accesso al centro della Turbie è apparsa la scritta «Mendes=Mafia». I soldi non attirano simpatie.
I SUOI CLIENTI PREGIATI
R
NUNO ESPIRITO SANTO, 40 ANNI, 1° COLPO DI MENDES NEL ’96, PORTIERE DEL DEPORTIVO
R
CRISTIANO RONALDO, 29 ANNI, CON JORGE DAL 2002, ALLO SPORTING
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JOSÉ MOURINHO, 51 ANNI, CON LA GESTIFUTE DAL 2004, AL PORTO E POI AL CHESLEA
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PRIMO PIANO
ARSENAL
LIVERPOOL
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
PORTO
BORUSSIA DORTMUND
BAYER LEVERKUSEN
ROMA
BENFICA
ATHLETIC BILBAO
Le stelle più attese MESSI, IBRAHIMOVIC E MULLER
OTTAVI
QUARTI
SEMIFINALI
FINALE
Sorteggio* 15 dicembre 2014 Andata 17-18 e 24-25 febbraio 2015 Ritorno 10-11 e 17-18 marzo 2015
Sorteggio 20 marzo 2015 Andata 14-15 aprile 2015 Ritorno 21-22 aprile 2015
Sorteggio 24 aprile 2015 Andata 5-6 maggio 2015 Ritorno 12-13 maggio 2015
6 giugno 2015 a Berlino
radicale (il 4-2-3-1) nel quale Ancelotti dovrà risistemare le sue stelle dal punto di vista tattico (se Khedira diventa indispensabile alla fine crescerà Modric) e da quello più complicato dell’ego. Mal di pancia CR7 Nel convulso finale di mercato Perez ha vinto un braccio di ferro di potere con Jorge Mendes per non consegnargli le chiavi del club («se prendo anche Falcao il presidente diventi di fatto tu» gli ha detto il penultimo giorno, quando il colombiano era sul punto di atterrare al Bernabeu): pare che l’agente portoghese non l’abbia presa bene, e in molti hanno letto come un avviso le dichiarazioni malpanciste di Ronaldo sulla cessione di Di Maria. Sullo sfondo aleggia la prospettiva di un ritorno di Cristiano allo United, che già ora rischia di essere il club più forte (ma quest’anno non gioca le coppe). Sia come sia, il Real oggi è sotto il tiro di avversari esterni e interni: e nel pronostico di Champions, Ancelotti parte in seconda fila col Barcellona di Luis Enrique, agile, divertente e in attesa di Suarez, ma ancora da verificare in difesa (anche se in Liga finora in 3 gare non ha preso gol), dove ci saremmo aspettati almeno un acquisto di peso superiore a Mathieu e Vermaelen. Il nostro primo favorito di quest’anno è il Chelsea perché Mourinho fila sul percorso tecnico-temporale che conosce alla perfezione: una prima stagione per allestire il telaio e rendersi
conto di cosa manca, un formidabile mercato per colmare al meglio le lacune individuate, e di conseguenza una seconda stagione dominante. Al Chelsea mancava una grande punta ed è arrivato Diego Costa - che partenza in Premier! - un organizzatore di gioco box-to-box ed è arrivato Fabregas (assetato di rivincite, poi), cui vanno aggiunti Courtois e Filipe Luis. In pratica l’ossatura dell’Atletico finalista 2014: Abramovich non poteva fare di più per mettere José nelle condizioni di vincere la sua terza Champions. E siccome le grandi rivalità sono il sale del football, ci piace immaginare che a contendergliela sia Guardiola, che al Bayern ha aggiunto un gran centravanti come Lewandowski e, dopo la perdita un po’ colpevole di Kroos (in Baviera il turnover alla catalana non piace granché), Xabi Alonso. Ed è davvero curioso come Mou e Pep abbiano consegnato la bacchetta del direttore d’orchestra a due che erano stati giocatori-icona del rivale. Graduatoria fluida Dietro alle prime 4, le stesse del pronostico dell’anno scorso, la graduatoria è molto più fluida perché basta un sorteggio sfortunato nei quarti o negli ottavi, per rivoluzionarla. Diciamo allora che Parigi bussa ancora alle porte del carré finale, mancato l’anno scorso per 2 soli minuti; che l’Atletico merita la massima considerazione dopo le imprese della scorsa stagione e il brillante avvio
*a Nyon
di questa; che il City mantiene una rosa di primissimo livello con la quale attaccare un’Europa che sin qui l’ha sempre presa a schiaffoni. Più indietro le altre inglesi, e il Liverpool di Rodgers ha una faccia più convincente dell’Arsenal di Wenger, specie se Balotelli dovesse centrare l’annata della svolta. La stessa speranza va espressa per Immobile, in un Borussia che il grande Klopp sta reinventando: se arriva agli ottavi da primo, diventa la mina vagante come 2 anni fa. Le due italiane La scorsa stagione indicammo nella Juve la sesta favorita, l’errore più evidente visto che uscì già nella fase a gironi. Un incidente di percorso? Noi restiamo fiduciosi sulla qualità anche europea di una squadra che ha trattenuto stelle come Pogba e Vidal, che può ricevere ancora parecchio da Pirlo e Buffon, e che ha in Tevez il suo rebus: superlativo in campionato, stenta in Champions. Occorre il suo contributo per elevarsi a livello da quarti di finale. La Roma è 13ª nel nostro ranking perché Bayern e City nel girone presuppongono una grande impresa per passare il 1° turno: malgrado questo oggettivo ostacolo, pensiamo che il calcio fresco di Garcia possa essere una novità in Europa come lo fu l’anno scorso in Italia. Il risveglio della Nazionale non basta: perché la curva del calcio italiano torni a crescere occorrono 2 club agli ottavi di Champions e almeno 1 ai quarti.
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EUROPA
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
il calendario DIEGO SIMEONE, 44 ANNI, DELL’ATLETICO MADRID. IN GIALLO LA GARA CLOU
OGGI
1 OTTOBRE
22 OTTOBRE
4 NOVEMBRE
26 NOVEMBRE
9 DICEMBRE
OLYMPIACOS ATLETICO MADRID JUVENTUS MALMÖ
MALMÖ OLYMPIACOS ATLETICO MADRID JUVENTUS
ATLETICO MADRID MALMÖ OLYMPIACOS JUVENTUS
MALMÖ ATLETICO MADRID JUVENTUS OLYMPIACOS
ATLETICO MADRID OLYMPIACOS MALMÖ JUVENTUS
OLYMPIACOS MALMÖ JUVENTUS ATLETICO MADRID
rientrato dal lungo infortunio), Evra che porta esperienza internazionale e i buoni rincalzi Romulo, Pereyra e il giovane Coman, scommessa alla Pogba.
LA GARA CHIAVE
SOPRAVVIVERE AL CALDERON E SI STA ALLEGRI Senza mai dimenticare la lezione dell’anno scorso, la Juventus deve ambire alla vittoria nel girone per evitare incroci insormontabili negli ottavi. Questo significa che la garachiave del suo calendario sarà la seconda, in casa dell’Atletico Madrid, dove basterebbe un pareggio per non farsi staccare, costringendo così Simeone a venire l’ultimo turno allo Stadium senza certezze pregresse. La partenza casalinga col Malmoe è ottima, meno la sequenza delle partite con l’Olympiacos: sarebbe stato meglio sfruttare prima la gara casalinga, trovando così ad Atene un’avversaria con l’acqua alla gola. Il match di oggi fra Olympiacos e Atletico ha già un’importanza rilevante. Se i greci fanno punti può diventare una corsa a tre: situazione pericolosa, ma anche migliore nella prospettiva di agganciare il primo posto. Occhio che l’anno scorso la squadra di Michel si qualificò a sorpresa, sorprendendo l’Anderlecht e soprattutto il Benfica. Non si elimina da sola, va buttata fuori con la decisione mancata l’anno scorso.
A cura di GIULIO DI FEO, ALEX FROSIO, IACOPO IANDIORIO
L’APACHE MIRA ALLO SCALPO DEL CHOLO
La Juventus di Allegri contro i finalisti 2014, ma li può superare se si sveglia Tevez in Europa. Malmoe e Olympiacos non all’altezza. Ma ricordate Istanbul?
D CARLOS TEVEZ, 30 ANNI, JUVE, IN CHAMPIONS NON SEGNA DALL’APRILE 2009 COL CITY (AFP)
ATLETICO MADRID SIQUEIRA
MOYA
OCCHIO A...
Emil Forsberg
Kostas Mitroglou
22 ANNI, DEL MALMOE, CENTROCAMPI STA, 10 RETI NEL 2014 IN CAMPIONATO E 2 PRESENZE IN NAZIONALE
26 ANNI, OLYMPIACOS, 14 RETI IN GRECIA NEL 2013-14, POI IL FULHAM E ADESSO DI NUOVO A CASA
RICARDINHO
EVRA CHIELLINI
KOKE
MARIO SUAREZ GRIEZMANN (TURAN) MANDZUKIC GODIN GABI CERCI (RAÚL GARCÍA) 4-2-3-1 JUANFRAN MIRANDA
BUFFON
POGBA
BARZAGLI
La rivincita di Max Potrebbe approfittare del girone la Juve, finita nel fango di Istanbul l’anno scorso. Occhio che a fine novembre, al penultimo turno, deve però andare in Svezia. Il cambio più vistoso a Torino è stato quello del tecnico: Allegri così ritrova quell’Atletico che doveva affrontare a febbraio negli ottavi ma che, causa k.o. col Sassuolo (3-4, a metà gennaio), non ha più sfidato. Per ora non ha toccato il modulo dei bianconeri che di nuovo hanno Morata (appena
LLORENTE VIDAL (MARCHISIO) (MORATA)
Gli ex amici di Ibra Il Malmoe, ex squadra di Ibra, è la prima svedese a raggiungere i gironi dal 2001. Risultato sfiorato nel 2011 (k.o. ai playoff con la Dinamo Zagabria) e ottenuto quest’anno grazie ai successi su Ventspils, Sparta Praga e Salisburgo. Il trascinatore è il figliol prodigo Rosenberg, rientrato dopo anni in giro (Ajax, Werder, Wba). Al suo fianco, in attacco, si alternano il potente Thelin col più tecnico Eriksson, impiegabile pure a centrocampo. La difesa, orfana di Jansson (al Torino), può contare sul giovane Helander e sull’esperto Ricardinho. A centrocampo, col figlio d’arte Simon Thern e al finlandese Halsti, si è imposto il neo nazionale Forsberg, dotato di un gran tiro dalla distanza.
OLYMPIACOS FORSBERG
E. JOHANSSON
TEVEZ
PIRLO
BONUCCI
ha rilanciato le azioni.
MALMOE
JUVENTUS
OLSEN HELANDER
MASUAKU
HALSTI
THELIN (ERIKSSON)
ADU (KROON)
ROSENBERG
TINNERHOLM
THERN
BOTIA
AFELLAY KASAMI
DOMINGUEZ ROBERTO MITROGLOU ABIDAL NDINGA (MANIATIS) DURMAZ ELABDELLAOUI 4-2-3-1
ALLENATORE DIEGO SIMEONE (ARG), 44 ANNI
LICHTSTEINER 3-5-2 ALLENATORE MASSIMILIANO ALLEGRI (ITA), 47
ALLENATORE ÅGE HAREIDE (60), NOR
ALLENATORE MICHEL (SPA), 51
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Miguel Ángel MOYA 13 Jan OBLAK 2 3 15 18 20 23 24
Diego GODIN Guilherme SIQUEIRA Cristian ANSALDI Jesús GAMEZ JUANFRAN MIRANDA José María GIMENEZ
SPA SVN
30 21
1 -
-
1 Gianluigi BUFFON 30 Marco STORARI 34 RUBINHO
URU BRA ARG SPA SPA BRA URU
28 28 27 29 29 29 19
17 3 15 8 12 13 -
2 2 -
DIFENSORI
SPA POR SPA SPA TUR SPA SPA URU
27 33 22 28 27 31 19 28
5 40 13 21 14 12 32
4 1 5 4 1
FRA CRO MES ITA
23 28 23 27
6 20 -
6 -
CENTROCAMPISTI 4 5 6 8 10 14 17 21
Mario SUAREZ TIAGO KOKE Raúl GARCÍA Arda TURAN GABI Saúl NIGUEZ Cristian RODRIGUEZ
ATTACCANTI 7 9 11 22
Antoine GRIEZMANN Mario MANDZUKIC Raul JIMENEZ Alessio CERCI
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
DIFENSORI
I NUMERI NON TENGONO CONTO DEI PRELIMINARI. IN GIALLO I GIOCATORI NUOVI
opo che Mourinho ha fatto la spesa a Madrid (Courtois, Diego Costa e Filipe Luis) il Cholo ha dovuto rifare la squadra. Via fra gli altri anche Sosa, Adrian, Diego e Villa, l’Atletico ha comunque speso oltre 110 milioni di euro (record per il club) chiamando Mandzukic, scaricato dal Bayern, il talento della Real Sociedad Griezmann, Siqueira dal Granada, Moya in porta e infine il colpo Cerci. Insomma, la finalista 2014 avrà anche la stessa anima combattiva ma c’è da lavorare. Anche se il successo sul Real in Liga ne
Mitroglicerina ad Atene Il ritorno di Mitro-gol, tornato in prestito dal Fulham, non è bastato a sciogliere i dubbi sul tipo di squadra che avrà a disposizione Michel, obbligato, per la mania da business-man del suo presidente Marinakis, a rifondare. Non ci sono più Manolas, Holebas, Machado, Saviola e Samaris, che hanno fruttato nelle casse 30 milioni, oltre a Campbell, Marcano e Valdez. Da vedere i tanti innesti: Afellay, Abidal, Kasami, Botia, Durmaz, Elabdellaoui, Benitez, Masuaku. Senza concorrenti in Grecia, in Champions nel 201314 fu a un passo dal far fuori lo United.
3 4 5 15 19 26 33 39
Giorgio CHIELLINI Martín CACERES Angelo OGBONNA Andrea BARZAGLI Leonardo BONUCCI Stephan LICHTSTEINER Patrice EVRA Luca MARRONE ROMULO Paul POGBA Simone PEPE Claudio MARCHISIO Simone PADOIN Andrea PIRLO Kwadwo ASAMOAH Arturo VIDAL Roberto PEREYRA
ITA ITA BRA
36 37 32
75 2 -
-
ITA URU ITA ITA ITA SVI FRA ITA
30 27 26 33 27 30 33 24
30 13 3 15 16 14 86 1
1 1 2 -
ITA FRA ITA ITA ITA ITA GHA CIL ARG
27 21 31 28 30 35 25 27 23
14 21 4 98 12 15 -
2 7 8 -
SPA ARG FRA ITA SPA
21 30 18 27 29
6 33 19 5
1 6 2 2
ATTACCANTI 9 10 11 12 14
Álvaro MORATA Carlos TEVEZ Kingsley COMAN Sebastian GIOVINCO Fernando LLORENTE
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
CENTROCAMPISTI 2 6 7 8 20 21 22 23 37
4-4-2
25 Robin OLSEN 27 Zlatan AZINOVIC
DAN SVE
24 26
-
-
SVE SVE SVE SVE BRA SVE SVE
34 23 21 20 29 25 23
-
-
FIN SVE GHA SVE SVE SVE SVE
30 24 24 22 21 21 22
6 -
-
SVE SVE SVE
31 22 24
18 -
3
DIFENSORI 2 3 4 18 20 21 23
Matias CONCHA Anton TINNERHOLM Filip HELANDER Johan HAMMAR RICARDINHO Erik JOHANSSON Jasmin SUDIC Markus HALSTI Magnus ERIKSSON Enoch ADU Simon THERN Simon KROON Amin NAZARI Emil FORSBERG
ATTACCANTI 9 Markus ROSENBERG 24 Isaac THELIN 26 Agon MEHMETI
Età Pres. Gol
16 ROBERTO 42 Balázs MEGYERI
SPA UNG
28 24
15 5
0 0
GRE SPA NOR GRE FRA GRE GRE FRA BRA
27 25 22 26 35 25 24 20 29
16 0 56 9 17
1 0 0 0 0
SER OLA CON SVE ARG SVI GRE SPA
23 28 26 25 33 22 21 32
4 31 11 24 18
0 1 0 6 2
GRE GRE PAR
26 21 22
21 -
9 -
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 6 7 8 11 14 22 33
Naz
PORTIERI
2 3 14 20 22 23 24 26 30
Giannis MANIATIS Alberto BOTIA Omar ELABDELLAOUI Kostas GIANNOULIS Éric ABIDAL Dimitris SIOVAS Tassos AVLONITIS Arthur MASUAKU Leandro SALINO
CENTROCAMPISTI 5 6 8 9 10 11 18 19
Luka MILIVOJEVIC Ibrahim AFELLAY Delvin N'DINGA Jimmy DURMAZ Alejandro DOMINGUEZ Pajtim KASAMI Andreas BOUCHALAKIS David FUSTER
ATTACCANTI 7 Kostas MITROGLOU 17 Dimitris DIAMANTAKOS 27 Jorge BENITEZ
5
EUROPA
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
il calendario CARLO ANCELOTTI, 55 ANNI, DEL REAL MADRID. IN GIALLO LE GARE CLOU
OGGI
1 OTTOBRE
22 OTTOBRE
4 NOVEMBRE
26 NOVEMBRE
9 DICEMBRE
LIVERPOOL LUDOGORETS REAL MADRID BASILEA
BASILEA LIVERPOOL LUDOGORETS REAL MADRID
LUDOGORETS BASILEA LIVERPOOL REAL MADRID
BASILEA LUDOGORETS REAL MADRID LIVERPOOL
LUDOGORETS LIVERPOOL BASILEA REAL MADRID
LIVERPOOL BASILEA REAL MADRID LUDOGORETS
E
sorcizzata l’ossessione della Decima, Florentino Perez ha cominciato a inseguire di nuovo il sogno dei «Galacticos reloaded». Come dopo la Champions conquistata nel 2002, il Real Madrid ha provato a rinforzarsi ancora scegliendo i grandi nomi senza badare alle esigenze tattiche dell’equilibrista Ancelotti. James Rodriguez, capocannoniere a Brasile 2014, e Toni Kroos, che il Mondiale l’ha vinto, sono due figure di primissimo piano, intendiamoci. Ma l’impressione è che, con le cessioni di Di Maria e Xabi Alonso, il buon Carletto ci abbia perso, nel bilancio del dare-avere. O almeno avrà il suo bel da fare per ritrovare il perfetto equilibrio che ha portato il Real a conquistare l’ultima coppa: magari trasformando Pepe nel nuovo Gravesen, il poco Galactico puntello del Florentino 1.0. Il Madrid resta squadra di valore assoluto, che proprio in Europa sull’impegno secco - potrebbe esaltarsi: Cristiano Ronaldo è il solito cyborg, Bale si sta trasformando nella sua copia.
Profondo Red Occhio però al Liverpool, che ha perso Luis Suarez, è vero, ma ha speso bene i suoi soldi - compresa la scommessa su Mario Balotelli - dando più profondità alla rosa e di conseguenza più scelte al tecnico Rodgers, al debutto in Champions. Lo stratega di Anfield già nella passata stagione ha sperimentato più sistemi (compresa la difesa a tre), ora può variare ancora di più lo schieramento dei suoi, anche se in partenza sembrerebbe orientato a puntare sul trequartista (Sterling o Coutinho) e due
LA GARA CHIAVE
CARLO, OCCHIO ALL’AGGUATO DI ANFIELD
BALO PER SUAREZ LA MINACCIA REDS SUI GALACTICOS 2.0 Il Liverpool se la gioca con il Real Madrid per il primo posto: Supermario ritrova Samuel da avversario nel Basilea. E poi c’è il Ludogorets che sogna OCCHIO A...
punte da scegliere in un ventaglio che comprende Balo, Sturridge, Lambert e Borini. Senza dimenticare l’aggiunta di talento fornita dai vari Lallana, Markovic, Emre Can, e una difesa che ha perso Agger ma guadagnato Sakho e Lovren.
Roman Bezjak
Arlind Ajeti
25 ANNI, LO SLOVENO DEL LUDOGORETS, 6 CENTRI IN EUROPA LEAGUE ‘13-14, 2 ORA NEI PRELIMINARI
20 ANNI, DEL BASILEA, È CONSIDERATO IL DIFENSORE DEL FUTURO. LE LEZIONI DI SAMUEL SERVIRANNO
BASILEA SAFARI
VACLIK XHAKA
Il Muro e la favola La qualificazione agli ottavi dovrebbe essere questione a due. Il Basilea, semifinalista in Europa League due anni fa ed eliminato nei quarti l’anno scorso (dopo aver vinto 3-0 all’andata col Valencia), ha due uomini che la Champions l’hanno alza-
LIVERPOOL
SAMUEL DIAZ (SEREY DIE)
MORENO
GASHI STRELLER
FREI SCHÄR
Il Basilea è squadra da imprese, come ben sa il Chelsea che l’anno scorso pur vincendo il girone di Champions - contro gli svizzeri non toccò palla (rimediando due sconfitte). Premesso questo, e certi che Carlo Ancelotti non lo apprende da noi, è evidente che a reggere il pronostico per la qualificazione siano Real Madrid e Liverpool. Malgrado la crisi nemmeno strisciante ma chiara di queste ore, i campioni in carica sono i favoriti per il primato nel gruppo: però non esiste un luogo più adatto agli agguati di Anfield, e il particolare che si giochi prima lì e poi al Bernabeu instilla un dubbio. Che cosa potrebbe succedere se Balotelli e company andassero in Spagna con tre punti di vantaggio? Il match-chiave del girone ci pare dunque il primo fra le due candidate, che arriverà alla terza giornata, e se finisse in modo favorevole ai Reds il «ritorno» di Madrid lo diventerebbe a sua volta. Del resto questo è uno dei gruppi dai quali dovrebbero uscire le peggiori seconde. Peggiori da affrontare negli ottavi, ovviamente.
LOVREN (SAKHO) MIGNOLET SKRTEL
DELGADO (GONZALEZ)
SUCHY
MANQUILLO
ta: uno sta in panchina ed è il portoghese Paulo Sousa, l’altro si è sistemato nella difesa a tre, ed è Walter Samuel. Se ne ha ancora, il Muro può almeno far penare pure gente come Ronaldo o Balotelli. A chiudere il gruppo il debuttante Ludogorets. Cenerentola sì, ma la sua è proprio una favola, scritta nel playoff dal difensore Moti: espulso il suo portiere, ai rigori contro la Steaua ha segnato il primo e poi ne ha parati due. Riportando la Bulgaria nella fase a gruppi di Champions 8 anni dopo il Levski Sofia.
MARIO BALOTELLI, 24 ANNI, LIVERPOOL 3 GOL COL MILAN NEL 2013-14 IN EUROPA
REAL MADRID
LUDOGORETS
MARCELO
MINEV
ALLEN (LALLANA)
BALOTELLI STOYANOV
GERRARD STERLING (COUTINHO) HENDERSON
MOTI
DANI ABALO ESPINHO (ZLATINSKI)
MARCELINHO TERZIEV (BARTHE) DYAKOV
STURRIDGE
JUNIOR CAIÇARA
BEZJAK
CASILLAS
MISIDJAN
RAMOS
J. RODRIGUEZ RONALDO (ILLARRAMENDI)
PEPE (VARANE)
KROOS
BENZEMA
CARVAJAL
MODRIC
BALE
3-4-2-1 ALLENATORE PAULO SOUSA (POR), 44
4-3-1-2 ALLENATORE BRENDAN RODGERS (NIR), 41
4-2-3-1 ALLENATORE GEORGI DERMENDZHIEV (BUL), 59
4-3-3 ALLENATORE CARLO ANCELOTTI (ITA), 55
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Tomáš VACLIK 18 Germano VAILATI
RCEC 25 SVI 34
-
-
DIFENSORI 4 5 6 15 16 17 19
Philipp DEGEN Arlind AJETI Walter SAMUEL Ivan IVANOV Fabian SCHAR Marek SUCHY Behrang SAFARI Luca ZUFFI Serey DIE Matías DELGADO Fabian FREI Marcelo DIAZ Ahmed HAMOUDI Mohamed ELNENY Taulant XHAKA Davide CALLA
31 20 36 26 22 26 29
2 4 68 6 6 17 16
3 -
SVI CAV ARG SVI CIL EGI EGI ALB SVI
24 29 31 25 27 24 22 23 29
4 10 16 4 3 7 -
3 1 0
SVI ALB GIA PAR CAV
33 26 24 20 25
22 5
3 1
ATTACCANTI 9 11 14 25 30
Marco STRELLER Shkelzen GASHI Yoichiro KAKITANI Derlis GONZALEZ Giovanni SIO
Età Pres. Gol
1 Brad JONES 22 Simon MIGNOLET 2 3 4 6 17 18 19 37 38
Glen JOHNSON José ENRIQUE Kolo TOURÉ Dejan LOVREN Mamadou SAKHO Alberto MORENO Javi MANQUILLO Martin ŠKRTEL Jon FLANAGAN
AUS BEL
32 26
-
-
ING SPA CAV CRO FRA SPA SPA SVK ING
30 28 33 25 24 22 20 29 21
16 62 12 3 1 15 -
2 1 -
Steven GERRARD Jordan HENDERSON Adam LALLANA LUCAS Leiva Emre CAN Joe ALLEN Raheem STERLING Lazar MARKOVIC
4 5 15 16 20 25 27 55 77 80
ING ING ING BRA GER GAL ING SER
34 24 26 27 23 24 19 20
67 21 7 5
19 1 -
CENTROCAMPISTI
ING BRA ING ITA ITA
32 22 25 23 24
9 16 1 29
2 7
ATTACCANTI 9 10 15 29 45
Rickie LAMBERT COUTINHO Daniel STURRIDGE Fabio BORINI Mario BALOTELLI
Età Pres. Gol
21 Vladislav STOYANOV Milan BORJAN
8 12 17 18 23 84 88
Tero MÄNTYLÄ Alexandre BARTHE Aleksandar ALEKSANDROV Brayan ANGULO CHOCO Yordan MINEV Cosmin MOTI Georgi TERZIEV VITINHA Júnior CAIÇARA Fábio ESPINHO Anicet ABEL Dani ABALO Svetoslav DYAKOV Hristo ZLATINSKI MARCELINHO WANDERSON
BUL CAN
27 26
-
-
1 Iker CASILLAS 13 Keylor NAVAS 25 Fernando PACHECO
FIN FRA BUL COL BRA BUL ROM BUL POR BRA
23 28 28 24 24 33 29 22 28 25
-
-
DIFENSORI
POR MAD SPA BUL BUL BRA BRA
29 24 26 30 29 30 26
-
-
BUL SVN BRA OLA OLA TUN
25 25 28 21 19 28
-
-
ATTACCANTI 7 9 11 93 95 99
Mihail ALEKSANDROV Roman BEZJAK Júnior QUIXADÁ Virgil MISIDJAN Jeroen LUMU Younes HAMZA
Naz
Età Pres. Gol
SPA CRC SPA
33 27 22
140 -
-
FRA POR SPA POR BRA SPA SPA SPA URU BRA
21 31 28 26 26 22 31 24 21 18
22 71 74 28 45 10 57 4 -
3 8 2 4 2 -
GER GER COL GAL CRO SPA SPA
27 24 23 25 28 22 24
43 41 14 21 30 22 11
1 6 2 10 3 6 -
POR FRA MES SPA FIN
29 26 26 21 23
103 67 64 36 24 7 5 -
PORTIERI
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 8 14 20 21 23 24 31 50
Naz
PORTIERI
DIFENSORI SVI SVI ARG BUL SVI RCEC SVE
CENTROCAMPISTI 7 8 10 20 21 24 33 34 39
Naz
PORTIERI
2 3 4 5 12 15 17 18 28 30
Raphaël VARANE PEPE SERGIO RAMOS Fábio COENTRÃO MARCELO Daniel CARVAJAL Álvaro ARBELOA NACHO Guillermo VARELA Abner DE ALMEIDA
CENTROCAMPISTI 6 8 10 11 19 23 24
Sami KHEDIRA Toni KROOS James RODRÍGUEZ Gareth BALE Luka MODRIC ISCO Asier ILLARRAMENDI
ATTACCANTI 7 9 14 20 29
Cristiano RONALDO Karim BENZEMA Javier HERNÁNDEZ JESÉ Eero MARKKANEN
6
EUROPA
EXTRATIME XTRATIME - 16 6S SETTEMBRE E ETTE MBRE 2014
il calendario ANDRE VILLAS BOAS, 36 ANNI, ALLENATORE DELLO ZENIT. IN GIALLO LA GARA CLOU
OGGI
1 OTTOBRE
22 OTTOBRE
4 NOVEMBRE
26 NOVEMBRE
9 DICEMBRE
MONACO LEVERKUSEN BENFICA ZENIT
ZENIT MONACO LEVERKUSEN BENFICA
LEVERKUSEN ZENIT MONACO BENFICA
ZENIT LEVERKUSEN BENFICA MONACO
ZENIT BENFICA LEVERKUSEN MONACO
MONACO ZENIT BENFICA LEVERKUSEN
ca di Jorge Jesus, diventato l’allenatore con più partite sulla panchina del club di Lisbona. Ma il crollo del Banco Espirito Santo, uno dei principali creditori del club, ha condizionato il mercato estivo del Benfica, costretto a vendere. L’investimento più corposo è stato fatto per il greco Samaris, più intriganti gli arrivi di Cristante dal Milan e del 20enne brasiliano Talisca, mezzala (3 gol venerdì scorso) che secondo Jesus sarà il tesoro futuro del club.
LA GARA CHIAVE
ULTIMO TURNO DI FUOCO A LISBONA Se quello della Roma è il «grupo de la muerte» per l’estrema competitività ad alto livello, questo potrebbe essere chiamato «grupo de la vida», visto che la prima qualificata sarà votata avversaria ideale negli ottavi dalle potenziali rivali. Il Benfica s’è indebolito cedendo Garay e Markovic, il Bayer Leverkusen, partito molto bene in Bundesliga, si fa preferire, sia pure di poco. Terzo incomodo ovviamente lo Zenit, che in questi anni è arrivato 2 volte alla fase a eliminazione diretta senza però completare mai il salto di qualità definitivo. La quarta, il Monaco, era la più temuta in estate perché tecnicamente sovradimensionata per la quarta fascia del sorteggio, ma le cessioni di Rodriguez e Falcao sembrano averla restituita al ruolo di vaso di coccio. Benfica-Bayer dell’ultima giornata potrebbe risultare uno spareggio per il primato, sempre che lo Zenit sia stato fatto fuori prima: altrimenti l’ultimo turno a Montecarlo potrebbe favorirlo.
IL BAYER VA VELOCE LA CRISI RALLENTA BENFICA E MONACO
I portoghesi costretti a vendere per il fallimento della banca creditrice, Rybolovlev smantella. E il Leverkusen può sfidare lo Zenit (ancora) milionario
I HAKAN ÇALHANOGLU, 20 ANNI, TURCO DI MANNHEIM, AL BAYER PER 15 MILIONI (AFP)
B. LEVERKUSEN BOENISCH (WENDELL) LENO
n cerca di un padrone. Vale per il Monaco, perché Rybolovlev non ha investito come un anno fa, e vale per il gruppo C, forse il meno pronosticabile della fase a gironi. Anche qui però c’è un’esponente del calcio campione del Mondo. E il Bayer Leverkusen sta rapidamente avvicinando il livello di Bayern e Borussia Dortmund. Il calcio ad altissimo ritmo di Roger Schmidt ha già messo in difficoltà Guardiola l’anno scorso e Klopp all’inizio di questa stagione, il suo gioco offensivo potrebbe minacciare anche il resto d’Euro-
BENFICA ELISEU
SON
SPAHIC L. BENDER KIESSLING CALHANOGLOU TOPRAK CASTRO BELLARABI JEDVAJ (DONATI) 4-2-3-1
OCCHIO A...
Lucas Ocampos 20 ANNI, ARGENTINO, È LA SPERANZA DEL MONACO, DOPO GLI ADDII DI FALCAO E RODRIGUEZ
Talisca 20 ANNI, BENFICA, SECONDA PUNTA O CENTROCAMPI STA AVANZATO, DAL BAHIA, 3 GOL IN LIGA
Bryan di... Lisbona Da due finali di fila, perse in Europa League, arriva il Benfi-
MONACO GAITAN
ZENIT CRISCITO
KURZAWA
JARDEL
TALISCA (CRISTANTE) JULIO CESAR SAMARIS (ARTUR) (ALMEIDA) LUISAO PEREZ MAXI PEREIRA
pa. C’è anche la possibile stellina: Calhanoglu, turco-tedesco come Ozil, 20enne trequartista, che con Bellarabi accende le soluzioni d’attacco. Dietro c’è Donati, minacciato però dall’arrivo di Jedvaj in prestito dalla Roma, già a segno 2 volte nell’avvio di Bundesliga. Davanti, Kiessling è un marcantonio di piede non raffinatissimo, ma non era un fenomeno nemmeno Neuville, centravanti del Bayer finalista nel 2002.
KONDOGBIA
OCAMPOS (GERMAIN)
TOULALAN
BERBATOV
R. CARVALHO SUBASIC
LIMA
RAGGI (ABDENNOUR)
SALVIO
FABINHO
Pericoli russi A completare il quadro del gruppo, c’è... la Russia: cioè Zenit e Rybolovlev. Il Monaco poteva essere la mina vagante dell’intera competizione, è tornato invece al rango di squadra di quarta fascia dopo le cessioni di James Rodriguez e Falcao, non rimpiazzati come ci si sarebbe aspettati un anno fa dal magnate russo. Il rendimento quasi da retrocessione in Ligue 1 conferma, anche se Ferreira Carrasco, Kondogbia e Ocampos vanno comunque tenuti d’occhio. Ha continuato a investire invece lo Zenit di Dyukov (10 vittorie di seguito finora), ricchissimo boss di Gazprom. Garay, proprio dal Benfica, e Javi Garcia (City) sono arrivati a puntellare una squadra che con Hulk, Danny, Kerzhakov e Rondon - non ha problemi in attacco, ma nonostante i grandi investimenti non ha mai fatto molta strada in Champions. È questo che si chiede a Villas Boas: dopo i flop con Chelsea e Tottenham, per il portoghese lo Zenit è forse l’ultima chance per non considerarsi bruciato a livello internazionale.
SHATOV (FAYZULIN)
JAVI GARCIA LOMBAERTS LODYGIN DANNY GARAY
MOUTINHO F. CARRASCO (MARTIAL)
RONDON (KERZHAKOV)
WITSEL
SMOLNIKOV
HULK
ALLENATORE ROGER SCHMIDT (GER), 47
4-1-4-1 ALLENATORE JORGE JESUS (POR), 60
4-3-3 ALLENATORE LEONARDO JARDIM (POR), 40
4-2-3-1 ALLENATORE ANDRÉ VILLAS BOAS (POR), 36
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Bernd LENO 25 Dario KREŠIC 36 Niklas LOMB
GER CRO GER
22 30 21
16 -
-
DIFENSORI 4 5 14 16 17 18 21 26
Philipp WOLLSCHEID Emir SPAHIC Kyriakos PAPADOPOULOS Tin JEDVAJ Sebastian BOENISCH WENDELL Ömer TOPRAK Giulio DONATI Stefan REINARTZ Simon ROLFES Lars BENDER Hakan ÇALHANOGLU Roberto HILBERT Gonzalo CASTRO Vladlen YURCHENKO Maximilian WAGENER Karim BELLARABI
GER BOS GRE CRO POL BRA TUR ITA
25 34 22 18 27 21 25 24
4 6 12 8 14 6
2 -
GER GER GER TUR GER GER UCR GER GER
25 32 25 20 29 27 20 19 24
12 16 14 10 15 1 2
3 1 1
Son HEUNG-MIN Josip DRMIC Stefan KIESSLING Julian BRANDT Robbie KRUSE
1 ARTUR 13 Paulo LOPES 20 Júlio CÉSAR
SCOR SVI GER GER AUS
22 22 30 18 25
8 15 2 4
3 -
2 4 14 19 28 33 34 37
Lisandro LÓPEZ LUISÃO Maxi PEREIRA ELISEU SÍLVIO JARDEL André ALMEIDA CÉSAR
7 10 18 23 24 35 77
Andreas SAMARIS Nicolás GAITÁN Eduardo SALVIO Loris BENITO Bryan CRISTANTE Enzo PÉREZ Rúben PINTO
BRA POR BRA
33 36 35
23 52
-
1 16 30 40
ARG BRA URU POR POR BRA POR BRA
25 33 30 30 26 28 24 21
42 30 7 2 8 8 -
4 3 4 -
DIFENSORI
GRE ARG ARG SVI ITA ARG POR
25 26 24 22 19 28 22
6 24 10 1 11 -
1 -
BRA BRA OLA POR POR BRA POR
26 31 22 23 24 20 24
6 2 1
1 1 1
ATTACCANTI 9 11 15 16 21 30 32
DERLEY LIMA Ola JOHN Nélson OLIVEIRA PIZZI TALISCA BÉBÉ
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
CENTROCAMPISTI
ATTACCANTI 7 9 11 19 23
Età Pres. Gol
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 3 6 8 10 13 27 35 37 38
Naz
PORTIERI
2 3 5 6 13 20 21 24
Danijel SUBASIC Maarten STEKELENBURG Seydou SY Marc-Aurèle CAILLARD FABINHO Layvin KURZAWA Aymen ABDENNOUR Ricardo CARVALHO Wallace DOS SANTOS Borja LÓPEZ ELDERSON Andrea RAGGI
CRO OLA SEN FRA
29 31 18 20
-
-
BRA FRA TUN POR BRA SPA NIG ITA
20 22 25 36 19 20 26 30
80 6 -
3 -
MAR POR FRA POR FRA FRA
28 28 20 20 21 31
34 42
4 -
BUL ARG BEL FRA CAV FRA
33 20 21 24 24 18
51 6 -
12 2 -
CENTROCAMPISTI 7 8 14 15 22 28
Nabil DIRAR João MOUTINHO Tiemoué BAKAYOKO Bernardo SILVA Geoffrey KONDOGBIA Jérémy TOULALAN
ATTACCANTI 9 11 17 18 19 23
Dimitar BERBATOV Lucas OCAMPOS Yannick FERREIRA-CARRASCO Valère GERMAIN Lacina TRAORÉ Anthony MARTIAL
Naz
Età Pres. Gol
RUS RUS
24 35
8 4
-
RUS ARG ITA BEL POR SVK RUS ARG RUS
31 27 27 29 26 28 26 27 18
9 1 4 10 4 8 6 8 1
-
RUS RUS RUS BEL POR UCR RUS
28 24 28 25 31 35 21
2 4 8 12 13 30 2
1 2 5 1 -
BRA RUS RUS VEN
28 33 31 25
6 8 12 4
3 3 4 2
PORTIERI 1 Yuri LODYGIN 16 Vyacheslav MALAFEEV
DIFENSORI 2 3 4 6 13 14 19 24 57
Aleksandr ANYUKOV Cristian ANSALDI Domenico CRISCITO Nicolas LOMBAERTS Luís NETO Tomáš HUBOCAN Igor SMOLNIKOV Ezequiel GARAY Dzhamaldin KHODZHANIYAZOV
CENTROCAMPISTI 5 17 20 28 35 44 99
Aleksandr RYAZANTSEV Oleg SHATOV Viktor FAYZULIN Axel WITSEL DANNY Anatoliy TYMOSHCHUK Ivan SOLOVYEV
ATTACCANTI 7 10 11 23
HULK Andrey ARSHAVIN Aleksandr KERZHAKOV José RONDÓN
7
EUROPA
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
il calendario CESARE PRANDELLI, 57 ANNI, TECNICO DEL GALATASARAY. IN GIALLO LA GARA CLOU
OGGI
1 OTTOBRE
22 OTTOBRE
4 NOVEMBRE
26 NOVEMBRE
9 DICEMBRE
GALATASARAY ANDERLECHT BORUSSIA DORTM. ARSENAL
ARSENAL GALATASARAY ANDERLECHT BORUSSIA DORTM.
ANDERLECHT ARSENAL GALATASARAY BORUSSIA DORTM.
ARSENAL ANDERLECHT BORUSSIA DORTM. GALATASARAY
ANDERLECHT GALATASARAY ARSENAL BORUSSIA DORTM.
GALATASARAY ARSENAL BORUSSIA DORTM. ANDERLECHT
«W
elbeck? Lo abbiamo dato via perché non è ai livelli di Rooney e Van Persie». Vuoi vedere che la scure di Van Gaal sull’acquisto last minute dell’Arsenal rischia di tornargli sul muso come un boomerang? Danny, rinato anche in maglia England, è il prototipo dell’uomo che serve davanti nel 4-23-1 di Wenger, dinamico e bravo a vedere la porta. Finché non recupera Giroud e non mangia tante pagnotte Sanogo, ci sarà lui ad aprire spazi per uno dei comparti di mezzo più ficcanti d’Europa: Sanchez e Özil, Cazorla, Wilshere, Ramsey, Arteta, tutti capaci di farti un terremoto in un centimetro. Sulla carta bastano per battere la maledizione degli ottavi: da 4 anni i Gunners passano i gironi e poi le prendono subito. Si può fare, con 2 controindicazioni: difesa, legnosetta, e girone bello tosto.
Assi di Klopp Il circo Dortmund, infatti, ha riaperto i battenti più intrigante di prima. Klopp tra i big ha perso solo Lewa (e si sapeva da un anno), in compenso ne ha messi dentro tre. Immobile ora arranca ma è uno abituato a correre, Ramos in area offre ampie garanzie. E poi la triplice funzione di Kagawa: 10 milioni di plusvalenza tra quanto l’ha pagato lo United e quanto hanno speso per riprenderselo, il ritorno di un beniamino che attizza una tifoseria già calda e creatività a Mach 3 sulla trequarti. Tutti e tre potenzialmente letali nel run-and-gun di Klopp: se la giocano coi Gunners, e le loro sono gare che si lasciano sempre vedere.
LA GARA CHIAVE
PER CESARE LA CHANCHE È IN CHIUSURA
WELL DONE WELBECK KLOPP COL 3X1
L’Arsenal ha trovato una punta, ma il Borussia senza Lewa ha tre opzioni in più: Immobile, Ramos e Kagawa. E il Gala di Prandelli prova lo scherzo del 2013-14 OCCHIO A...
Aleksander Mitrovic
Shinji Kagawa
20 ANNI, UNA SORTA DI VIERI REINCARNATO: L’ANDERLECHT È IL TRAMPOLINO, LE BIG SONO ALLERTATE
25 ANNI, RITORNO A DORTMUND DOPO 2 ANNI CON LO UNITED: 1 GOL CHAMPIONS, ALL’ARSENAL
ANDERLECHT DESCHACHT
MONREAL
NUYTINCK TIELEMANS
N’SAKALA (COLIN)
KOSCIELNY PRAET MITROVIC
DEFOUR
Young Turks Il terzo incomodo è il Gala italiano, che nel passaggio da Mancini a Prandelli ha di fatto sostituito Drogba con Pandev (ma esperienza per esperienza il cambio è a perdere) e messo spessore in mediana con Dzemaili. Resta un gruppo indigeno forte, la leadership di Felipe Melo e il rilancio in atto di un potenziale crack come Bruma, ma su una cosa non ci piove: vanno dove li porta Sneijder. Se ha voglia Wes (e se i rapporti con Cesare si sistemano), colpo gobbo possibile, altrimenti...
ARSENAL
ACHEAMPONG
PROTO MBEMBA
Prandelli non è stato fortunato al sorteggio, cosa che ha completato la sua estate da incubo. Borussia Dortmund e Arsenal sono passate a braccetto l’anno scorso tenendo fuori il Napoli per la differenza reti negli scontri diretti; quest’anno dovrebbero ripetersi a spese del Galatasaray, anche perché la temperatura sul Bosforo è già salita pericolosamente (il malumore di Sneijder). L’anno scorso Roberto Mancini riuscì a eliminare la Juventus all’ultima giornata, nell’innevato e disastrato Ali Sami Yen: il calendario dà a Prandelli la possibilità di riprovarci, perché nel turno finale si gioca GalatasarayArsenal, ma prima del tutto o niente finale andrebbero trovati un bel mazzetto di punti, diciamo sei con l’Anderlecht e almeno tre col Borussia. Più probabile che la gara-chiave sia ArsenalDortmund del quinto turno, perché la domanda che si fanno negli altri gironi, in vista delle urne per gli ottavi, riguarda chi arriverà primo e chi secondo. E anche qui le altre prime giocheranno a scansarsi.
SUAREZ (KABASELE)
SCHMELZER
CAZORLA RAMSEY
SUBOTIC
SANCHEZ
BALTA
SAHIN
IMMOBILE MKHITARYAN (RAMOS)
WEIDENFELLER
ÖZIL WELBECK (GIROUD)
GALATASARAY
REUS (KAGAWA)
HUMMELS
MERTESACKER WILSHERE CHAMBERS (DEBUCHY)
DANNY WELBECK, 23 ANNI, ARRIVATO DALLO UNITED ALL’ARSENAL (EPA)
B. DORTMUND
SZCZESNY
KAYA
S. BENDER
PISZCZEK
AUBAMEYANG 4-2-3-1
PANDEV
CHEDJOU DZEMAILI (INAN) MUSLERA
EBOUÉ (SARI)
FELIPE MELO
SNEIJDER
YILMAZ
BRUMA (ADIN)
ALLENATORE BESNIK HASI (ALB), 42
4-2-3-1 ALLENATORE ARSÈNE WENGER (FRA), 64
ALLENATORE JÜRGEN KLOPP (GER), 47
4-2-3-1 ALLENATORE CESARE PRANDELLI (ITA), 57
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
4-2-3-1
So’ ragazzi L’Anderlecht parte almeno due piste dietro. Hasi, leggenda albanese, è un tipo pragmatico, ha in attacco un bisonte che segna (Mitrovic) e in regia il veterano Defour che pur senza guizzi conosce il mestiere. Sorprese dall’Africa: l’ivoriano Cyriac è un fascio di muscoli che fa per tre, Acheampong ha 20 anni e già un passato da stella in Thailandia. «Il Messi ghanese», dicevano a Bangkok: fatte le proporzioni, un bel peperino a sinistra. Arduo pensare che passino, metteranno l’argenteria in vetrina.
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Silvio PROTO 26 Nicaise KUDIMBANA
BEL BEL
31 27
13 -
-
1 Wojciech SZCZESNY 13 David OSPINA 26 Damián MARTÍNEZ
FRA BEL FRA OLA RDC BEL
24 33 22 24 20 26
6 30 10 5 21
1 1
DIFENSORI
BEL BEL USA BEL BRA
20 26 29 17 19
11 18 10 4 -
1 1 -
HON ARG CAV COL GHA GUI BEL SER
21 26 24 19 20 23 20 20
1 3 4 6 6
-
DIFENSORI 2 3 12 14 22 39
Fabrice N'SAKALA Olivier DESCHACHT Maxime COLIN Bram NUYTINCK Chancel MBEMBA Anthony VANDEN BORRE
CENTROCAMPISTI 10 16 19 31 40
Dennis PRAET Steven DEFOUR Sacha KLJESTAN Youri TIELEMANS WIGOR
ATTACCANTI 7 9 15 17 18 20 42 45
Andy NAJAR Matías SUÁREZ CYRIAC Oswal ALVAREZ Frank ACHEAMPONG Ibrahima CONTÉ Nathan KABASELE Aleksandar MITROVIC
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
2 3 4 6 18 21
Mathieu DEBUCHY Kieran GIBBS Per MERTESACKER Laurent KOSCIELNY Nacho MONREAL Calum CHAMBERS
POL COL ARG
24 26 22
19 -
-
FRA ING GER FRA SPA ING
29 24 29 28 28 19
18 22 40 22 8 -
2 2 -
Tomáš ROSICKÝ Mikel ARTETA Jack WILSHERE Mesut ÖZIL Aaron RAMSEY Santi CAZORLA Mathieu FLAMINI Abou DIABY Francis COQUELIN
CEC SPA ING GER GAL SPA FRA FRA FRA
33 32 22 25 23 29 30 28 23
67 27 19 49 28 23 46 26 7
11 4 5 5 4 -
GER FRA ING CIL FRA CRC ING
29 27 25 25 21 22 23
18 14 45 24 1 5 16
8 4 9 3 1 4
ATTACCANTI 9 12 14 17 22 28 29
Lukas PODOLSKI Olivier GIROUD Theo WALCOTT Alexis SÁNCHEZ Yaya SANOGO Joel CAMPBELL Danny WELBECK
Età Pres. Gol
1 Roman WEIDENFELLER 22 Mitchell LANGERAK 33 Zlatan ALOMEROVIC 3 4 15 21 25 26 28 29 37
Marc HORNSCHUH Neven SUBOTIC Mats HUMMELS Oliver KIRCH Sokratis PAPASTATHOPOULOS Łukasz PISZCZEK Matthias GINTER Marcel SCHMELZER Erik DURM
GER AUS GER
34 26 23
28 2 -
-
GER SER GER GER GRE POL GER GER GER
23 25 25 32 26 29 20 26 22
19 23 3 11 24 23 7
2 1 -
Sebastian KEHL Sven BENDER Shinji KAGAWA lkay GÜNDOGAN Marco REUS Miloš JOJIC Jakub BLASZCZYKOWSKI Nuri SAHIN Kevin GROSSKREUTZ
GER GER GIA GER GER SER POL TUR GER
34 25 25 23 25 22 28 26 26
31 20 17 14 22 3 21 16 25
1 1 1 9 3 2
ITA ARM GAB COL
24 25 25 28
1 31 9 -
4 1 -
ATTACCANTI 9 10 17 20
Ciro IMMOBILE Henrikh MKHITARYAN Pierre-Emerick AUBAMEYANG Adrián RAMOS
Età Pres. Gol
1 Fernando MUSLERA 38 Sinan BOLAT 67 Eray CAN
URU TUR TUR
28 26 23
16 6 2
1 -
TUR BRA CAM TUR TUR TUR TUR
33 21 29 31 23 23 26
8 2 17 4 16 -
2 -
BRA TUR SVI TUR TUR OLA POR TUR TUR TUR TUR TUR
31 31 28 26 29 30 19 24 27 28 28 23
29 36 9 5 18 64 5 4 6
1 2 1 11 -
TUR TUR MAC
31 29 31
18 23 30
4 8 5
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 5 6 7 8 11 14 16 18 19
Naz
PORTIERI
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 7 8 10 11 16 19 20 24 34
Naz
PORTIERI
5 13 21 22 26 77 88
Gökhan ZAN Alex TELLES Aurélien CHEDJOU Hakan BALTA Semih KAYA Tarık ÇAMDAL Veysel SARI
CENTROCAMPISTI 3 4 6 7 8 10 11 20 23 29 35 52
Felipe MELO Hamit ALTINTOP Blerim DZEMAILI Aydın YILMAZ Selçuk NAN Wesley SNEIJDER BRUMA Furkan ÖZÇAL Yasin ÖZTEKIN Olcan ADIN Yekta KURTULUS Emre ÇOLAK
ATTACCANTI 9 Umut BULUT 17 Burak YILMAZ 19 Goran PANDEV
8
EUROPA
EXTRATIME - 16 6S SETTEMBRE ETTE ETT ET E TTE T TT TE T EM MBR MBRE MB B 2014
il calendario RUDI GARCIA, 50 ANNI, ALLENATORE DELLA ROMA. IN GIALLO LA GARA CLOU
17 SETTEMBRE
30 SETTEMBRE
21 OTTOBRE
5 NOVEMBRE
25 NOVEMBRE
10 DICEMBRE
ROMA CSKA BAYERN MANCHESTER CITY
CSKA BAYERN MANCHESTER CITY ROMA
CSKA MANCHESTER CITY ROMA BAYERN
MANCHESTER CITY CSKA BAYERN ROMA
CSKA ROMA MANCHESTER CITY BAYERN
ROMA MANCHESTER CITY BAYERN CSKA
arrivati il roccioso Fernando (ex Porto) e di passaggio Frank Lampard (in attesa di finire in Mls). L’anno scorso nel girone non ci fu storia, poi il City andò a sbattere col Barcellona agli ottavi, ma potrebbe aver imparato la lezione.
LA GARA CHIAVE
IL CROCEVIA È IL CITY ALL’OLIMPICO Dopo averla picchiata con un sorteggio davvero infame, la fortuna ha dato anche una piccola carezza alla Roma disegnandole il migliore dei calendari possibili. Buono partire dal match che sulla carta - tutto è sulla carta pare il più semplice dei sei, quello casalingo con il Cska: tre punti (imprescindibili) con i russi darebbero l’abbrivio a Garcia, specie se nel frattempo il Bayern compisse il suo dovere battendo il Manchester City, e mettendolo quindi subito nelle condizioni di dover inseguire. City-Roma della seconda giornata sarebbe delicatissimo soprattutto per i campioni d’Inghilterra. Nella terza giornata, poi, la squadra di Pellegrini viaggia a Mosca, dove in ogni caso incrocerà un Cska ancora vivo: fosse stato al quarto turno, rischiava di trovarlo già demotivato, che poi è la speranza della Roma, di scena in Russia al quinto. Se tutte queste ipotesi andassero a dama compreso almeno un punto strappato al Bayern - RomaCity del 10 dicembre sarebbe l’ordalia finale. Bello giocarla all’Olimpico.
FRA PEP E IL CITY LA ROMA DI RUDI TERZA INCOMODA
Il Bayern, rinforzato dall’ex giallorosso Benatia, da Xabi Alonso e Lewandowski, è favorito. Garcia se la vedrà col Manchester, re di Premier. Cska: poche chance
È
la fotocopia del gruppo D dell’anno scorso: Bayern, City e Cska di nuovo insieme: unico cambio la Roma per il Viktoria Plzen. Sfida improba per i ragazzi di Garcia. Perché il Bayern, campione 2013, è ancora più forte, anche se ad aprile in semifinale ha preso 4 sberle in casa col Real: in più ci sono Benatia (proprio dalla Roma), preso dopo l’infortunio di Javi Martinez, Lewandowski (ultimo bomber di Bundes) e Xabi Alonso, il metronomo di Madrid, più i giovani Bernat (dal Valencia) e Rode (Eintracht).
XABI ALONSO, 32 ANNI, APPRODA AL BAYERN DOPO 5 STAGIONI AL REAL MADRID E 5 AL LIVERPOOL (EPA)
BAYERN MONACO
FERNANDES
MÜLLER (RIBERY)
ALABA NEUER DANTE (SCHWEINSTEIGER) LEWANDOWSKI XABI ALONSO BOATENG
Bibras Natcho
23 ANNI, NAZIONALE FRANCESE DEL CITY, ARRIVATO DAL PORTO PER 40 MILIONI DI EURO
26 ANNI, CSKA, NON È GIOVANISSIMO, MA LA NOVITÀ IN REGIA, AL PAOK E RUBIN HA FATTO MOLTO BENE
DZAGOEV (MUSA)
NATCHO (PANCHENKO)
V. BEREZUTSKI
MANGALA
DOUMBIA
HART
TOSIC
WERNBLOOM SCHENNIKOV
ROBBEN
LAHM
Eliaquim Mangala
CLICHY
EREMENKO
IGNASHEVICH AKINFEEV
Insomma, il Pep ha l’imbarazzo della scelta, specie quando Ribery e Robben torneranno in forma. Fuori rischiano di restare l’autore del gol Mondiale Götze, Thiago e anche Schweini, quando recupera. E meno male che è andato via Kroos… Mancava solo Mangala A Manchester invece, per la regina dell’ultima Premier, pochi movimenti e un solo rinforzo di peso: il difensore francese Mangala dallo Sporting, pagato oro (40 milioni). Demichelis e Nastasic non davano molta sicurezza. In più al centro sono
MANCHESTER CITY
CSKA
BERNAT BENATIA
OCCHIO A...
HOLEBAS (COLE) NAINGGOLAN GERVINHO
AGUERO (JOVETIC) DZEKO
KOMPANY FERNANDO (FERNANDINHO) ZABALETA
Disarmata Rossa L’Armata Rossa è sempre più disarmata. Se in patria vince tornei per il rotto della cuffia, l’anno scorso si è fatta soffiare pure il 3° posto per l’Europa League. Slutski ha in più solo l’israeliano Natcho, svincolatosi dal Paok, Roman Eremenko, ex Udinese e Siena, cresciuto tanto nel Rubin, e Panchenko dal Tomsk. Ma dipende troppo dai gol di Doumbia, dalle corse di Musa e dalle invenzioni di Tosic e Dzagoev, di cui si attende ancora l’esplosione. E in porta c’è Akinfeev, autore di un Mondiale tremendo.
ROMA
SILVA Y. TOURÉ
Un Iturbe nel motore La Roma di Garcia in Italia è stata la regina del mercato: ma ha perso al rush finale proprio Benatia, una certezza dietro. Reparto che appare meno solido, con Castan che dovrà fare il leader accanto al neoarrivato Manolas e all’altro ex Olympiacos Holebas (se la gioca sulla sinistra con Cole). In avanti però c’è Iturbe e ci sono sempre Destro e Ljajic pronti a subentrare. Poi torna Strootman dal lungo infortunio, e il tosto Yanga-Mbiwa dal Newcastle. Insomma, buoni elementi che per il 2° posto se la vedranno più col City che col Bayern (nel girone coi giallorossi anche nel 2010-11, ultima presenza in Champions).
MANOLAS DE SANCTIS
DE ROSSI
TOTTI (DESTRO)
PJANIC
ITURBE
CASTAN
NASRI (NAVAS) 4-2-3-1
MAICON
3-4-3 ALLENATORE JOSEP GUARDIOLA (SPA), 43
4-3-2-1 ALLENATORE LEONID SLUTSKY (RUS), 43
ALLENATORE MANUEL PELLEGRINI (CIL), 61
ALLENATORE RUDI GARCIA (FRA), 50
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Manuel NEUER 22 Tom STARKE 23 Pepe REINA
GER GER SPA
28 33 32
59 55
-
DIFENSORI 4 5 13 17 18 21 27 28
DANTE Mehdi BENATIA RAFINHA Jérôme BOATENG Juan BERNAT Philipp LAHM David ALABA Holger BADSTUBER
BRA MAR BRA GER SPA GER AUT GER
30 27 29 26 21 30 22 25
21 32 31 85 35 31
2 4 -
SPA SPA FRA SPA SVI GER GER GER GER
32 23 31 26 22 22 23 20 30
94 14 53 19 22 28 1 83
3 14 2 5 12
CENTROCAMPISTI 3 6 7 8 11 19 20 30 31
Xabi ALONSO Thiago ALCÁNTARA Franck RIBÉRY Javi MARTÍNEZ Xherdan SHAQIRI Mario GÖTZE Sebastian RODE Mitchell WEISER Bastian SCHWEINSTEIGER
ATTACCANTI 9 10 14 24 25
Robert LEWANDOWSKI Arjen ROBBEN Claudio PIZARRO Sinan KURT Thomas MÜLLER
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
POL OLA PER GER GER
26 30 35 18 25
28 79 71 58
17 22 21 21
1 Sergei CHEPCHUGOV 35 Igor AKINFEEV
RUS RUS
29 28
2 31
-
BRA RUS RUS RUS RUS RUS
23 35 32 28 32 23
61 40 10 34 21
2 2 -
SVE SER RUS RUS LET SVE BUL FIN ISR
28 27 24 19 26 26 22 27 26
12 12 17 6 4 6 12 4
1 3 4 1 1 -
RUS NIG BRA RUS CAV
24 21 20 21 26
8 5 2 9
1 7
DIFENSORI 2 4 6 14 24 42
Mário FERNANDES Sergei IGNASHEVICH Aleksei BEREZUTSKI Kirill NABABKIN Vasili BEREZUTSKI Georgi SCHENNIKOV Pontus WERNBLOOM Zoran TOSIC Alan DZAGOEV Dmitri EFREMOV Aleksandrs CAUNA Rasmus ELM Georgi MILANOV Roman EREMENKO Bebras NATCHO
ATTACCANTI 8 18 31 71 88
Kirill PANCHENKO Ahmed MUSA VITINHO Konstantin BAZELYUK Seydou DOUMBIA
Età Pres. Gol
1 Joe HART 13 Willy CABALLERO 3 4 5 11 20 22 26 33 38
Bakary SAGNA Vincent KOMPANY Pablo ZABALETA Aleksandar KOLAROV Eliaquim MANGALA Gael CLICHY Martin DEMICHELIS Matija NASTASIC Dedryck BOYATA
ING ARG
27 32
19 9
-
12 Gianluca CURCI 26 Morgan DE SANCTIS 28 Lukasz SKORUPSKI
FRA BEL ARG SER FRA FRA ARG SER BEL
31 28 29 28 23 29 33 21 23
38 31 15 19 20 54 56 9 -
2 3 1 2 -
DIFENSORI
BRA ING FRA SPA ING SPA BRA CAV
27 28 27 28 36 28 29 31
34 0 12 1 46 7 24 2 102 23 30 4 38 4 51 6
FERNANDO James MILNER Samir NASRI Jesus NAVAS Frank LAMPARD David SILVA FERNANDINHO Yaya TOURÉ
BOS ARG MON
28 26 24
24 31 6
ITA ITA POL
29 37 23
1 15 -
-
2 3 5 13 23 25 35 44
Mapou YANGA-MBIWA Ashley COLE Leandro CASTAN MAICON Davide ASTORI José HOLEBAS Vassilis TOROSIDIS Kostas MANOLAS
FRA ING BRA BRA ITA GRE GRE GRE
25 33 27 33 27 30 29 23
6 105 54 18 20 13
1 4 1 2 2
4 6 15 16 20 24 32 48
Radja NAINGGOLAN Kevin STROOTMAN Miralem PJANIC Daniele DE ROSSI Seydou KEITA Alessandro FLORENZI Leandro PAREDES Salih UÇAN
BEL OLA BOS ITA MAL ITA ARG TUR
26 24 24 31 34 23 20 20
21 38 54 -
5 4 5 -
ARG SER ITA ITA ITA CAV
21 22 32 37 23 27
17 50 11
5 15 2
ATTACCANTI
ATTACCANTI 10 Edin DZEKO 16 Sergio AGÜERO 35 Stevan JOVETIC
Età Pres. Gol
CENTROCAMPISTI
CENTROCAMPISTI 6 7 8 15 18 21 25 42
Naz
PORTIERI
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 3 7 10 15 19 20 23 25 66
Naz
PORTIERI
4-3-3
7 14 4
7 8 9 10 22 27
Juan Manuel ITURBE Adem LJAJIC Marco BORRIELLO Francesco TOTTI Mattia DESTRO GERVINHO
9
EUROPA
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
il calendario
17 SETTEMBRE
30 SETTEMBRE
21 OTTOBRE
5 NOVEMBRE
25 NOVEMBRE
10 DICEMBRE
BARCELLONA APOEL AJAX PSG
PSG BARCELLONA APOEL AJAX
APOEL PSG BARCELLONA AJAX
PSG APOEL AJAX BARCELLONA
APOEL BARCELLONA PSG AJAX
BARCELLONA PSG AJAX APOEL
LAURENT BLANC, 48 ANNI, ALLENATORE DEL PSG. IN GIALLO LA GARA CLOU
M
aggio 2014, il Barcellona chiude senza titoli un ciclo di 7 anni da fantascienza: il Tata Martino che se ne va, Messi che non sembra più Messi, il tiqui-taca che non funziona più. Sembra la fine di un’era. Ma la sensazione resta: fortunato il nuovo allenatore. Perché la rosa catalana è di livello superiore. A Luis Enrique, allievo di Guardiola e Vilanova, è andata anche meglio: alla collezione si è visto aggiungere Luis Suarez (che però salterà le prime 3 gare) e Ivan Rakitic – genio del verticale, porterà il 4 che fu di Pep e Fabregas – per rinfrescare i movimenti d’attacco, Vermaelen, Mathieu e i portieri Bravo e Ter Stegen per puntellare la difesa. Aggiunti a Messi, Neymar, Iniesta e l’ultimo prodotto della cantera Munir, fanno una squadretta mica male. All in su David Luiz Il Barça, stavolta, ha speso persino più dello sceicco del Psg. Che ha messo tutte le fiches praticamente su un uomo solo, David Luiz. Non che Laurent Blanc si possa lamentare: con gli ipotetici panchinari (Pastore, Lavezzi, Cabaye, Marquinhos, Aurier) ci si giocherebbe il passaggio del turno in qualsiasi girone. Per questo, dovrebbe bastare poco. Per qualcosa di più ambizioso, invece, al club che negli ultimi due anni si è fermato ai quarti come il Barcellona nella scorsa edizione - serve il colpo d’orgoglio (l’ultimo?) di Zlatan Ibrahimovic. La crescita di Verratti e il vero Cavani - l’anno scorso s’è vista la copia - faranno il resto.
LA GARA CHIAVE
SI FINISCE COL BOTTO PER IL PRIMATO
LUIZ, LUISITO E LUIS COSÌ CI RIPROVANO BARCELLONA E PSG
Lo sceicco ha puntato tutto sul difensore brasiliano, per i catalani non solo Suarez: Enrique ha una rosa ricchissima. E ad Ajax e Apoel non resta che il terzo posto OCCHIO A...
Munir El Haddadi
Anwar El Ghazi
19 ANNI, È IN LISTA B, ALTRA GEMMA DELLA MINIERA BARÇA: GOL AL DEBUTTO, GIÀ CHIAMATO IN NAZIONALE A
19 ANNI, ALA DESTRA DELL’AJAX, COLPI DA CRISTIANO RONALDO E CARATTERE ALLA IBRA
AJAX BOILESEN MOISANDER CILLESSEN
SCHONE (KISHNA)
VIERGEVER
SIGHTORSSON
KLAASSEN
EL GHAZI
PARDO
LUIS SUAREZ, 27 ANNI, SALTERÀ LE PRIME 3 GARE EUROPEE COL BARCELLONA (AFP)
PSG
JORDI ALBA VINICIUS
CARLAO
GUILHERME
Apoel multietnico Anche a Cipro ci sanno fare. Il segreto dell’Apoel è la capacità di fondere i talenti locali (pochi) con l’esperienza di stranieri dalla provenienza più disparata. Brasiliani e portoghesi soprattutto, ma pure norvegesi (l’ex romanista Riise), irlandesi (il bomber Sheridan), argentini (il trequartista De Vincenti) e algerini, come l’ex attaccante di Olympiacos e Nottingham Forest Djebbour. Ripetere il miracolo del 2012 (quarti di finale) è impossibile, ma giocarsela con Ajax, Barça e Psg è già una soddisfazione.
BARCELLONA
RIISE (ANTONIADES)
VELTMAN VAN RHIJN
Un simil-CR7 per l’ Ajax L’Ajax è la calamita per i big spenders. E il suo vivaio non si smentisce mai. Gli ultimi gioielli sono Klaassen, Kishna e El Ghazi, marocchino di passaporto olandese, dribbling e personalità da CR7. Nelle mani di de Boer (che vuole infine superare la fase a gironi) può fare il botto. È con gente così (guidata dal danese Schöne, trequartista tuttofare), che l’Ajax, in passato, ha sorpreso l’Europa. Edizione 2013-14 compresa, visto che ad Amsterdam il Barcellona cadde. La punta Sightorsson è poco efficace
APOEL SERERO
Nessun gruppo sembra avere una classifica predefinita più di questo, col Barcellona primo, il Paris Saint Germain secondo, l’Ajax terzo e l’Apoel quarto. Siccome però il calcio ha sempre più fantasia di chi lo commenta, occorrerà dire che i parigini non hanno alcuna intenzione di cedere il passo ai catalani, anche per evitare un accoppiamento negli ottavi potenzialmente letale. I due scontri diretti sono al secondo e al sesto turno, a Parigi in settembre e a Barcellona in dicembre; Suarez sarà disponibile dalla quarta partita in poi, e ovviamente è un fattore da considerare anche se l’intesa fra Messi e Neymar sta finalmente decollando, e con lei il Barça può ottenere qualsiasi risultato a prescindere. Se le due favoritissime non perdono punti per strada (e in Ligue 1 il Psg sta molto stentando in trasferta, con tre pareggi consecutivi), si arriverà in ogni caso al confronto del Camp Nou con tutte le strade ancora aperte. E con Suarez in campo, certo.
MANDUCA
NUNO MORAIS
SERGIO
GOMES
MAXWELL INIESTA
DJEBBOUR (SHERIDAN)
MASCHERANO BRAVO BUSQUETS (TER STEGEN) PIQUÉ
DE VINCENTI
DANI ALVES
RAKITIC
NEYMAR
THIAGO SILVA
MATUIDI (PASTORE) CAVANI
SIRIGU
SUAREZ (PEDRO)
THIAGO IBRAHIMOVIC MOTTA DAVID LUIZ (MARQUINHOS ) VERRATTI LAVEZZI (LUCAS) 4-3-3 VAN DER WIEL
MESSI
4-3-3
4-3-3 ALLENATORE FRANK DE BOER (OLA), 44
4-3-2-1 ALLENATORE GIORGIOS DONIS (GRE), 44
ALLENATORE LUIS ENRIQUE (SPA), 44
ALLENATORE LAURENT BLANC (FRA), 48
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 22 Jasper CILLESSEN 33 Diederik BOER Ricardo VAN RHIJN Joël VELTMAN Niklas MOISANDER Nicolai BOILESEN Mike VAN DER HOORN Stefano DENSWIL Nick VIERGEVER Ruben LIGEON
OLA OLA
25 33
5 -
-
22 Dionisios CHIOTIS 78 Urko PARDO 88 Tasos KISSAS
OLA OLA FIN DAN OLA OLA OLA OLA
23 22 28 22 21 21 25 22
12 3 15 5 4 6 -
2 1 -
DIFENSORI
OLA OLA DAN SAF OLA DAN
24 21 28 24 17 29
3 5 11 6 -
2 1 -
DAN ISL OLA DAN CRO POL OLA OLA
20 24 19 20 18 20 19 18
8 7 2 -
-
CENTROCAMPISTI 8 10 20 25 27 32
Lerin DUARTE Davy KLAASSEN Lasse SCHÖNE Thulani SERERO Riechedly BAZOER Niki ZIMLING
ATTACCANTI 7 9 11 16 18 19 21 30
Viktor FISCHER Kolbeinn SIGTHÓRSSON Ricardo KISHNA Lucas ANDERSEN Robert MURIC Arkadiusz MILIK Anwar EL GHAZI Richairo ZIVKOVIC
Età Pres. Gol
PORTIERI
DIFENSORI 2 3 4 5 6 24 26 29
Naz
3 5 6 15 23 25 28 73
João GUILHERME CARLÃO John Arne RIISE Marios ANTONIADES Tasos PAPAZOGLOU Andreas CHRISTOFIDES Mário SÉRGIO KAKÁ George EFREM Tiago GOMES Constantinos CHARALAMBIDES Nektarios ALEXANDROU Alex KONSTANTINOU VINICIUS Gustavo MANDUCA Nuno MORAIS Stathis ALONEFTIS
GRE SPA CIP
37 31 26
20 5 -
-
Cillian SHERIDAN Aldo ADORNO Pieros SOTIRIOU Tomás DE VINCENTI Rafik DJEBBOUR
1 Marc-André TER STEGEN 13 Claudio BRAVO 25 Jordi MASIP
BRA BRA NOR CIP GRE CIP POR BRA
28 28 33 24 25 21 33 33
73 1 4
3 -
CIP POR CIP CIP CIP BRA BRA POR CIP
25 29 33 30 22 28 34 30 31
4 16 10 12 17 -
1 4 -
IRL SPA CIP ARG ALG
25 32 21 25 30
3 4 10
2
2 3 14 15 16 18 21 22 23 24 33
Martín MONTOYA Gerard PIQUÉ Javier MASCHERANO Marc BARTRA DOUGLAS Jordi ALBA ADRIANO Daniel ALVES Thomas VERMAELEN Jérémy MATHIEU Diawandou DIAGNE
GER CIL SPA
22 31 25
5 -
-
SPA SPA ARG SPA SPA SPA BRA BRA BEL FRA SEN
23 27 30 23 24 25 29 31 28 30 20
6 63 66 12 20 34 69 28 14 -
1 8 2 1 7 1 -
CRO SPA SPA SPA SPA SPA CRO
26 26 34 30 21 22 18
12 57 4 141 11 96 10 2 7 1 3 -
SPA URU ARG BRA
27 27 27 22
51 5 86 10
CENTROCAMPISTI 4 5 6 8 12 20 30
Ivan RAKITIC Sergio BUSQUETS XAVI Andrés INIESTA RAFINHA Sergi ROBERTO Alen HALILOVIC
ATTACCANTI 7 9 10 11
PEDRO Luis SUÁREZ Lionel MESSI NEYMAR
Naz
Età Pres. Gol
FRA ITA
34 27
20
-
BRA BRA FRA BRA CAV FRA OLA BRA
29 20 35 33 21 21 26 27
36 8 6 71 7 23 33
3 3 1 3
FRA BRA ITA FRA FRA ITA ARG
28 22 32 27 27 21 25
12 14 58 18 6 17 16
1 5 3 4
URU SVE FRA ARG
27 32 21 29
16 9 103 41 27 9
PORTIERI
DIFENSORI
ATTACCANTI 9 12 20 30 79
Età Pres. Gol
PORTIERI
CENTROCAMPISTI 7 8 10 11 14 16 21 26 46
Naz
15 1 67 4
1 Nicolas DOUCHEZ 30 Salvatore SIRIGU
DIFENSORI 2 5 6 17 19 21 23 32
THIAGO SILVA MARQUINHOS Zoumana CAMARA MAXWELL Serge AURIER Lucas DIGNE Gregory VAN DER WIEL DAVID LUIZ
CENTROCAMPISTI 4 7 8 14 20 24 27
Yohan CABAYE LUCAS Thiago MOTTA Blaise MATUIDI Clement CHANTOME Marco VERRATTI Javier PASTORE
ATTACCANTI 9 10 15 22
Edinson CAVANI Zlatan IBRAHIMOVIC Jean-Christophe BAHEBECK Ezequiel LAVEZZI
10
EUROPA
EXTRATIME - 16 6S SETTEMBRE ETTE ETT E ET TT T TTE TE T EMBRE M 2014
il calendario
17 SETTEMBRE
30 SETTEMBRE
21 OTTOBRE
5 NOVEMBRE
25 NOVEMBRE
10 DICEMBRE
CHELSEA SCHALKE MARIBOR SPORTING L.
SPORTING L. CHELSEA SCHALKE MARIBOR
SCHALKE SPORTING L. CHELSEA MARIBOR
SPORTING L. SCHALKE MARIBOR CHELSEA
SCHALKE CHELSEA SPORTING L. MARIBOR
CHELSEA SPORTING L. MARIBOR SCHALKE
MARCO SILVA, 37 ANNI, TECNICO DELLO SPORTING. IN GIALLO LA GARA CLOU
scorso con 30 presenze (21 da titolare e 6 gol, a 18 anni…) e alternativo a Sam o al gioiellino Draxler; il turco Ayhan (19enne laterale destro dal vivaio), l’esterno Goretzka (altro ’95, già con 25 gare in Bundes) e il terzino sinistro il bosniaco Kolasinac. Qualche mugugno da KP Boateng, che non ama la mediana. Finirà come col Milan?
LA GARA CHIAVE
PER I TEDESCHI MATCH POINT IN CASA ALLA 3a L’anno scorso scrivemmo che il Chelsea avrebbe potuto centrare il traguardo dei 18 punti - punteggio
MOU PER LA STORIA SPORTING E SCHALKE SOLO PER LA GLORIA
pieno nel girone - e Mourinho pensò bene di smentirci subito perdendo in casa col Basilea. Noi ci riproviamo quest’anno, forti del pronostico generale che abbiamo indirizzato verso i Blues e di un sorteggio che oggettivamente - al solito ha sorriso all’ammaliatore di Setubal: Schalke, Maribor e Sporting Lisbona sembrano un buon riscaldamento per quando il gioco si farà duro, non un banco di prova per le reali possibilità della nostra favorita. Alle spalle di Mourinho ci aspettiamo la vera mischia, con i portoghesi in qualche modo avvantaggiati dal fatto di trovare il Chelsea all’ultimo turno, quando la corsa al primato presumibilmente sarà conclusa e nei pensieri di José la priorità sarà magari la Premier. In ogni caso, lo Schalke ha qualcosa in più anche a livello di tradizione Champions: se al terzo turno battesse i portoghesi salendo a sei punti, sarebbe quasi fatta.
DIEGO COSTA, 25 ANNI, 8 GOL NELLA CHAMPIONS 201314, 7 IN 4 GARE AL CHELSEA EPA
CHELSEA
MARIBOR
AZPILICUETA
Il Chelsea punta al titolo (sarebbe il terzo con 3 club per il tecnico portoghese) A Lisbona e Gelsenkirchen si giocano il secondo posto. Il Maribor dopo 15 anni
S
HAZARD
CAHILL FABREGAS COURTOIS TERRY
OSCAR (RAMIRES) DIEGO COSTA MATIC
IVANOVIC
WILLIAN (SCHÜRRLE) 4-2-3-1
i ritrovano Chelsea e Schalke che l’anno scorso si liberarono di Steaua e Basilea, anche se i tedeschi con un gol in fuorigioco nel match clou con gli svizzeri. I Blues (semifinalisti 2013-14, contro l’Atletico) puntano alla vittoria finale; come Mourinho che punta a essere il 1° tecnico a vincere 3 coppe con 3 club (meglio di Happel e Hitzfeld) e a raggiungere Paisley del Liverpool al top dei vincenti in coppa Campioni/Champions (unico finora con 3 trofei). I Blues si sono rinforzati in porta richiamando Courtois da Madrid, in
attacco per Eto’o e Torres c’è Diego Costa (dall’Atletico) e con l’ex Arsenal Fabregas, dal Barça, oltre a Filipe Luis, Remy e al ritorno di Drogba. Fra le perdite pesanti David Luiz e Lukaku, di nuovo all’Everton.
Julian Draxler
William Carvalho
20 ANNI, SCHALKE, GIÀ 5 GOL IN CHAMPIONS (DI CUI 1 NEI PRELIMINARI) E 15 IN BUNDESLIGA
22 ANNI, SPORTING, MEDIANO DI FORZA E CORSA, 2 ANNI A BRUGES, 7 GARE IN NAZIONALE
Batteria di talentini I Minatori di Gelsenkirchen hanno aggiunto qualità: con l’ala destra Sidney Sam (dopo la bella stagione a Leverkusen) e la punta camerunese ChoupoMoting dal Mainz, 10 gol nel ’13-14 (piaceva all’Inter). Hanno ragazzini di talento: come il 1995 Meyer, cresciuto l’anno
SCHALKE 04
VILER
IBRAIMI
SULER
FILIPOVIC
MENDY
MERTELJ (DERVISEVIC) TAVARES
STOJANOVIC
VRSIC
L’altro Handa Il tecnico del Maribor Simundza era in campo nell’unica partecipazione precedente dei viola (’99-00). Team di onesti mestieranti, in cui l’uomo di maggior talento, tolto Tavares, è Agim Ibraimi, passato la scorsa stagione da Cagliari senza impressionare. In porta va il cugino di Handanovic, in panchina scalpita il figlio 18enne di Zahovic (lista B). Simundza privilegia un 4-4-2 che si può trasformare in 4-2-3-1. Non si chiede al Maribor più di una resa onorevole.
SPORTING L.
AOGO
HANDANOVIC RAJCEVIC
OCCHIO A...
Il ritorno di Nani Lo Sporting dopo 6 stagioni (nel 2009 agli ottavi) torna nell’élite, grazie a un tecnico che è andato via: Jardim, ora al Monaco. Al suo posto il 37enne Marco Silva, dopo 2 anni e mezzo all’Estoril (che ha portato in Liga dopo 7 anni nel ’12) che, nonostante un budget povero, ha ottenuto un 5° e un 4° posto, pass per l’Europa League. La politica è la stessa: largo ai giovani. E, incassati una trentina di milioni con Rojo (United) e Dier (Tottenham), si punta sugli Under 23: ne sono arrivati una decina fra cui il 18enne del Dundee Gauld, Sarr del Lione (campione mondiale U20) e l’esperto Nani, ex vivaio dei Leões.
CHOUPO- MOTING MATIP BOATENG FÄHRMANN DRAXLER (MEYER) HUNTELAAR HÖWEDES NEUSTÄDTER UCHIDA SAM (AYHAN) 4-2-3-1
JEFFERSON SARR
ADRIEN SILVA (MANÉ)
RUI PATRICIO
NANI
WILLIAM SLIMANI CARVALHO (MONTERO)
MAURICIO
A. MARTINS CARRILLO CEDRIC
ALLENATORE JOSÉ MOURINHO (POR), 51
4-4-1-1 ALLENATORE ANTE SIMUNDZA (SVN), 42
ALLENATORE JENS KELLER (GER), 43
ALLENATORE MARCO SILVA (POR), 37
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Petr CECH 13 Thibaut COURTOIS
RCEC 32 BEL 22
103 12
-
1 Aljaz COTMAN 33 Jasmin HANDANOVIC 34 Michael LOVREC
SER BRA FRA ING ING SPA
30 29 19 28 33 25
47 10 19 98 23
6 1 2 8 -
DIFENSORI
SPA BRA BRA BEL NIG EGI SER BRA
27 27 23 23 27 22 26 26
81 34 16 21 53 6 18 41
16 6 6 2 2 1 8
CENTROCAMPISTI
CAV GER FRA BRA
36 23 27 25
87 18 18 9
42 2 4 8
DIFENSORI 2 3 5 24 26 28
Branislav IVANOVIC FILIPE LUIS Kurt ZOUMA Gary CAHILL John TERRY César AZPILICUETA
CENTROCAMPISTI 4 7 8 10 12 17 21 22
Cesc FABREGAS RAMIRES OSCAR Eden HAZARD John OBI MIKEL Mohamed SALAH Nemanja MATIC WILLIAN
ATTACCANTI 11 14 18 19
Didier DROGBA André SCHÜRRLE Loïc RÉMY Diego COSTA
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI
4 7 24 26 28 44 5 6 8 10 20 21 22 29 39 70 92
Marko SULER Aleš MEJAC Dejan TRAJKOVSKI Aleksander RAJCEVIC Mitja VILER ARGHUS Zeljko FILIPOVIC Welle NDIAYE Sintayehu SALLALICH Agim IBRAIMI Goran CVIJANOVIC Amir DERVISEVIC Dare VRSIC Timotej DODLEK Damjan BOHAR Aleš MERTELJ Matic CRNIC
SVN SVN SVN
20 36 20
-
-
SVN SVN SVN SVN SVN BRA
31 31 22 27 28 26
-
-
TAVARES Jean-Philippe MENDY Rok SIRK Nusmir FAJIC David BITON
Età Pres. Gol
SVN SEN ISR MAC SVN SVN SVN SVN SVN SVN SVN
25 24 23 26 28 22 29 24 22 27 22
-
-
BRA FRA SVN BOS ISR
30 27 21 27 26
-
-
1 Ralf FÄHRMANN 28 Christian WETKLO 34 Fabian GIEFER 3 4 5 6 15 22 23 32
Jan KIRCHHOFF Benedikt HÖWEDES Felipe SANTANA Sead KOLAŠINAC Dennis AOGO Atsuto UCHIDA Christian FUCHS Joel MATIP
GER GER GER
25 34 24
4 -
-
GER GER BRA BOS GER GIA AUT CAM
23 26 28 21 27 26 28 23
29 14 9 5 22 11 23
4 2 1 1 2
Max MEYER Leon GORETZKA Kevin-Prince BOATENG Julian DRAXLER Christian CLEMENS Marco HÖGER Sidney SAM Kaan AYHAN Tranquillo BARNETTA Roman NEUSTÄDTER
GER GER GHA GER GER GER GER TUR SVI GER
18 19 27 20 23 24 26 19 29 26
8 4 27 20 3 8 12 1 7 16
5 4 3 1
Eric CHOUPO-MOTING Jefferson FARFÁN Chinedu OBASI Klaas-Jan HUNTELAAR
CAM PER NIG OLA
25 29 28 31
56 5 22
9 9
1 Rui PATRICIO 22 MARCELO 96 Luís RIBEIRO
POR BRA POR
26 29 22
8 -
-
2 3 4 26 29 33 41 81
Rami RABIA MAURICIO JEFFERSON Paulo OLIVEIRA Naby SARR Jonathan SILVA CEDRIC André GERALDES
EGI BRA BRA POR FRA ARG POR POR
21 25 26 22 21 20 23 23
-
-
POR SPA POR POR SPA SCO BUL
24 26 22 25 22 18 20
12 3 -
-
ALG COL PER GIA CVER POR POR
26 27 23 27 25 20 27
55
5
CENTROCAMPISTI
ATTACCANTI 13 17 20 25
Età Pres. Gol
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 7 8 9 10 11 12 18 24 27 33
Naz
PORTIERI
DIFENSORI
ATTACCANTI 9 14 15 17 20
Naz
PORTIERI
4-3-3
8 11 14 23 24 27 32
André MARTINS Diego CAPEL William CARVALHO Adrien SILVA Oriol ROSELL Ryan GAULD Simeon SLAVCHEV
ATTACCANTI 9 10 18 19 20 36 77
Islam SLIMANI Fredy MONTERO Andre CARRILLO Junya TANAKA HELDON Carlos MANÉ NANI
11
EUROPA
EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014
il calendario ERNESTO VALVERDE, 50 ANNI, TECNICO DELL’ATHLETIC. IN GIALLO LA GARA CLOU
17 SETTEMBRE
30 SETTEMBRE
21 OTTOBRE
5 NOVEMBRE
25 NOVEMBRE
10 DICEMBRE
PORTO BATE BORISOV ATHLETIC B. SHAKHTAR D.
SHAKHTAR D. PORTO BATE BORISOV ATHLETIC B.
BATE BORISOV SHAKHTAR D. PORTO ATHLETIC B.
SHAKHTAR D. BATE BORISOV ATHLETIC B. PORTO
BATE BORISOV PORTO SHAKHTAR D. ATHLETIC B.
PORTO SHAKHTAR D. ATHLETIC B. BATE BORISOV
P
into da Costa dovrebbe scrivere un libro per spiegare come si fa. Il suo Porto non solo ha incassato 170 milioni di plusvalenze negli ultimi 4 anni, ma riesce anche a tenere la qualità costante (in alto). E di recente ha pure fortuna nel beccare gironi senza big, da cui però non sempre esce indenne. Ora ci riprova, forte del fatto che stavolta la stella assoluta (Jackson Martinez) è rimasta e che il nuovo tecnico Lopetegui ha 6 spagnoli come lui in squadra. I re del compra e vendi, poi, ogni anno sputano il talentone sul palco principale. Stavolta fari su El zorro Herrera, tutto garra e accelerazioni in mediana, sulla capacità di saltare l’uomo e darla via di Brahimi, sul fine mediano Ruben Neves che parte titolare nonostante la carta d’identità dica 1997 (più giovane portoghese della storia in Europa), e soprattutto ad Aboubakar. Il camerunese è un carrarmato (1.84 per 84 kg) che l’anno scorso fu il migliore tra i terrestri in Ligue 1, farà da spalla a Martinez col progetto di sostituirlo. Hanno più talento dell’Athletic, però...
LA GARA CHIAVE
A LVIV IL 30 LA VERITÀ PER LUCESCU
Hanno collaborato Giuliano Adaglio, Michael Braga, Alec Cordolcini, Andrea Luchetta, Alessandro Merchiori, dati Lanfredo Birelli
SHAKHTAR IN ESILIO E JACKSON SCORTA I TALENTI IN PORTO Martinez è rimasto in Portogallo e con Aboubakar «minaccia» gli ucraini lontani da Donetsk per la guerra. Bate comparsa, attenti all’Athletic e alla forza del suo popolo OCCHIO A...
Orgoglio rosso Però i baschi sono tosti, tostissimi, specie a San Mames dove non giochi contro undici avversari ma contro tutto un popolo. Non che gli undici, sia chiaro, vadano sottovalutati: Valverde ha raccolto il seminato di Bielsa, ci ha messo razionalità e ora si gode pienamente i frutti. Ordinatissimi, grinta da assassini, i gol li fa il figliol prodigo Aduriz (l’unico che ha annusato questa competizione), Muniain sembra tornato la briscola offensiva di 2 anni fa, Laporte è centrale già da big e la mediana ha retto bene la perdita di Herrera. Riassu-
MIKEL RICO IRAIZOZ
LAPORTE
GURPEGI (SAN JOSÉ)
Douglas Costa
24 ANNI, PORTO, ARRIVATO L’ANNO SCORSO DAL PACHUCA: 17 GARE E 3 RETI NEL 2013-14
24 ANNI, SHAKHTAR, ALA DESTRA, ALLA SESTA STAGIONE A DONETSK: 125 GARE E 25 GOL (CAMPIONATO)
ITURRASPE
Raminghi Lo Shakhtar invece una casa non ce l’ha. Con Donetsk ostaggio della guerra, la squadra di Lucescu vive a Kiev, gioca a Lviv e s’è sciroppata un’estate di passione tra mercato, fughe e viaggi. La stella del Donbass che metteva sotto gli squadroni pare un ricordo ma attenzione a Lucescu: il suo 4-2-3-1 è sempre oliato, Luiz Adriano è tra i migliori centravanti in giro nel far salire gli altri e la trequarti ha colpi di alto livello, specie quel Douglas Costa che per il buon Mircea «è meglio di
BATE BORISOV
James Rodriguez». Sarebbero al livello delle iberiche, ma senza fattore campo è tutto in salita. Auto e trattori Bate sta per fabbrica di Borisov di Auto e Trattori Elettrici, suona molto sovietico ma anche lì gli squadroni sono altrove. Esserci è già un miracolo, proveranno a dare fastidio. Occhio al mancino Mladenovic, che ha toccato pure la nazionale serba, e Rodionov, detto «il professore», miglior attaccante del Paese. Altro? Giocano chiusi, e si sa, e la Borisov Arena, fatta a forma di groviera, è un gioiellino di architettura sportiva.
FILIPENKO CHERNIK
SUSAETA (IBAI GOMEZ)
LIKHTAROVICH RODIONOV (ALEKSIYEVICH)
POLYAKOV
A. VOLODKO
KHAGUSH
GORDEICHUK
JACKSON MARTINEZ, 27 ANNI, 7 GOL IN EUROPA, 1 AD AGOSTO AL LILLE, PRELIMINARE (AFP)
SHAKHTAR D.
PORTO
SIGNEVICH (YAKOVLEV)
SHEVCHUK (AZEVEDO)
ALEX SANDRO (JOSÉ ÁNGEL) RUBEN NEVES BRAHIMI (O. TORRES) MARTINS INDI
MLADENOVIC OLEKHNOVICH
MUNIAIN BEÑAT ADURIZ
DE MARCOS
mendo: 6 in talento, 8 in cojones e una casa che fa molta paura.
Hector Herrera
ATHLETIC BILBAO BALENZIAGA
Anche questo è un gruppo in apparenza scarso. In apparenza: l’Athletic Bilbao ha escluso dalla Champions il Napoli superandolo nettamente nelle due partite, e pur venendo dalla terza urna ci sembra in grado di rovesciare un pronostico, forse anche due, nel senso che potrebbe vincere il girone. I baschi battaglieranno col Porto, che ha venduto meno del Benfica e pare la portoghese con più chance di andare avanti, e con lo Shakhtar Donetsk, il vero interrogativo di questa Champions. Mentre la splendida Donbass Arena viene bombardata, la squadra di Lucescu si allena a Kiev e giocherà a Lviv: alla fine i suoi brasiliani sono rimasti, ed è tutta gente che gioca forte. Se la guerra resta fuori dai suoi pensieri, lo Shakhtar è competitivo a pieno titolo; nel caso contrario, Porto e Athletic si contenderanno il primo posto. Lo sapremo presto: il 30 settembre - secondo turno - c’è Shakhtar-Porto nella nuova location. La gara che indirizzerà l’intero girone, per tutto quello che vorrà dire, è questa.
FERNANDEZ MAICON
CASEMIRO
MARTINEZ
HERRERA
QUARESMA (ABOUBAKAR)
TAISON
FERNANDO LUIZ ADRIANO RAKITSKIY (STEPANENKO) PYATOV KRIVTSOV ALEX TEIXEIRA (ILSINHO) GLADKIY
4-2-3-1 ALLENATORE ERNESTO VALVERDE (SPA), 50
4-4-2 4-3-2-1 ALLENATORE ALEKSANDR YERMAKOVICH (BI), 39
4-3-3 ALLENATORE JULEN LOPETEGUI (SPA), 48
SRNA DOUGLAS COSTA 4-4-2 ALLENATORE MIRCEA LUCESCU (ROM), 69
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
N. Nome e Cognome
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI 1 Gorka IRAIZOZ 13 IAGO
SPA SPA
33 26
-
-
16 Sergei CHERNIK 30 Germans MALINS 34 Artem SOROKO
SPA FRA SPA SPA SPA SPA SPA
22 20 25 22 32 26 26
-
-
DIFENSORI
SPA SPA SPA SPA SPA SPA SPA SPA
23 27 25 25 26 29 34 19
-
-
2 7 8 9 17 23 25 42 62 77
SPA SPA SPA SPA SPA SPA SPA SPA
30 28 24 21 33 27 21 18
12 -
3 -
ATTACCANTI
DIFENSORI 3 4 6 12 15 16 24
Jon AURTENETXE Aymeric LAPORTE Mikel SAN JOSÉ Unai BUSTINZA Andoni IRAOLA Xabier ETXEITA Mikel BALENZIAGA Erik MORAN BEÑAT Ander ITURRASPE Oscar DE MARCOS Markel SUSAETA Mikel RICO Carlos GURPEGI Iker UNDABARRENA
ATTACCANTI 2 9 11 19 20 21 22 29
Gaizka TOQUERO Kike SOLA Ibai GÓMEZ Iker MUNIAIN Aritz ADURIZ Borja VIGUERA Guillermo FERNÁNDEZ Unai LOPEZ
Età Pres. Gol
3 14 21 22 33 55
Vitali GAYDUCHIK Anri KHAGUSH Egor FILIPENKO Filip MLADENOVIC Denis POLYAKOV Nemanja TUBIC Dmitri LIKHTAROVICH Aleksandr KARNITSKI Aleksandr VOLODKO Ilya ALEKSIEVICH Aleksandr PAVLOV Edgar OLEKHNOVICH Dmitri BAGA Maksim VOLODKO Mikhail GORDEYCHUK Andriy YAKOVLEV
13 Nikolai SIGNEVICH 20 Vitali RODIONOV 52 Aleksei PETRENKO
Naz
Età Pres. Gol
PORTIERI BIE LET BIE
26 26 22
-
-
BIE RUS BIE SER BIE SER
25 27 26 23 23 30
5 9 6 -
1 -
BIE BIE BIE BIE BIE BIE BIE BIE BIE UCR
36 25 28 23 30 27 24 21 24 25
13 17 7 10 9 1 4 -
1 1 1 -
BIE BIE BIE
22 30 19
11 -
2 -
12 FABIANO 24 RICARDO 25 Andrés FERNÁNDEZ 2 3 4 5 13 14 26 42
DANILO Bruno MARTINS INDI MAICON Iván MARCANO Diego REYES JOSÉ ÁNGEL ALEX SANDRO David CARNEIRO
BRA POR SPA
26 32 27
-
-
BRA OLA BRA SPA MES SPA BRA POR
23 22 26 27 21 25 23 22
13 10 7 1 12 -
-
CASEMIRO Yacine BRAHIMI Cristian TELLO EVANDRO Hector HERRERA Óliver TORRES Rúben NEVES
BRA ALG SPA BRA MES SPA POR
22 24 23 28 24 19 17
6 9 3 4 -
4 -
Ricardo QUARESMA Jackson MARTÍNEZ Juan QUINTERO ADRIAN Leocísio SAMI RICARDO Vincent ABOUBAKAR
POR COL COL SPA POR POR CAM
30 27 21 26 25 20 22
38 14 3 9 1 -
4 5 2 -
30 Andriy PYATOV 32 Anton KANIBOLOTSKIY 35 Mykyta KRYUKOV
UCR UCR UCR
30 26 23
36 -
-
5 13 18 31 33 38 44 66
Olexandr KUCHER Vyacheslav SHEVCHUK Ivan ORDETS ISMAILY Darijo SRNA Serhiy KRYVTSOV Yaroslav RAKITSKIY Márcio AZEVEDO
UCR UCR UCR BRA CRO UCR UCR BRA
31 35 22 24 32 23 25 28
34 14 4 50 28 -
2 1 -
UCR BRA BRA BRA BRA BRA BRA BRA BRA
25 21 22 26 22 24 24 28 25
8 3 6 5 26 27 17 -
1 5 5 1 -
BRA BRA UCR BRA
22 27 27 26
34 7 8
11 2 1
CENTROCAMPISTI
ATTACCANTI 7 9 10 18 19 21 99
Età Pres. Gol
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI 6 8 11 15 16 30 36
Naz
PORTIERI
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI
CENTROCAMPISTI 5 7 8 10 14 17 18 40
Naz
PORTIERI
DANILO
6 8 10 11 17 20 29 77 89
Taras STEPANENKO FRED BERNARD MARLOS FERNANDO Douglas COSTA ALEX TEIXEIRA ILSINHO DENTINHO
ATTACCANTI 7 9 21 28
Wellington NEM LUIZ ADRIANO Olexandr GLADKIY TAISON
12 EXTRATIME - 16 SETTEMBRE 2014