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Il clima impazza? C'è una nuova visione per salvare l'ambiente
Una vasca di depurazione delle acque reflue. Nella pagina precedente vista della Diga del Pertusillo. Nell’Agenda 2030 l’acqua è un elemento di connessione tra i diversi Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nella pianificazione futura sarà necessario considerare le risorse idriche “non convenzionali”. Il riutilizzo dell’acqua è una valida alternativa alle risorse idriche tradizionali. Osservare la Terra da satellite aiuta a identificare le tendenze su precipitazioni, evapotraspirazione, copertura/scioglimento di neve e ghiacci, acque di deflusso e stoccaggio idrico. Grazie a nuove tecnologie si sviluppano conoscenze necessarie per intervenire per una migliore gestione dell’acqua. (fonte IPCC Italia)
Il quadro dei cambiamenti climatici è ormai composto: entro il 2050 la temperatura rilevata sul territorio italiano aumenterà di due gradi rispetto a quella registrata dal 1981 al 2010. Le precipitazioni estive nelle regioni del Centro e del Sud diminuiranno drasticamente, al contrario gli eventi isolati e intensi come le bombe d’acqua saranno sempre più frequenti. È quanto emerge dalle analisi realizzate dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. Gli studi hanno riguardato anche le condizioni sociali ed economiche e la loro in uenza nella capacità delle singole comunità di far fronte ai cambiamenti climatici. Gli impatti ambientali hanno infatti esiti di erenti a seconda dei gruppi sociali che interessano. Le attività umane, in prima istanza quelle economiche, dovranno quindi tener sempre più in conto l’e etto che produrranno sull’ambiente. L’acqua, oro blu, è tra le risorse più a rischio. Acquedotto Pugliese e il CMCC hanno sottoscritto un accordo per la mappatura dei rischi ambientali considerando quindi l’impatto sull’ambiente tra gli elementi da analizzare prima di ogni attività. Antonio Navarra, presidente del CMCC, durante un webinar tecnico con i dipendenti di AQP ha spiegato che: “Con l’aumento dei gas serra il mediterraneo subisce un aumento di temperatura e una diminuzione delle precipitazioni. Questo implica ulteriore stress sulla risorsa idrica sia in termini quantitativi, sia in termini di eventi di precipitazione più intensi. Dobbiamo mettere in pista politiche di adattamento, – ha continuato Navarra – cioè stimare gli e etti negativi dei cambiamenti climatici non solo su paramenti fondamentali, temperatura e precipitazione, ma poi come essi impattano in tutti”. Il cambiamento climatico è un tema di portata mondiale, ma sono le istituzioni locali le prime chiamate a intervenire tempestivamente. In quest’ottica il 21 febbraio la Regione Puglia ha approvato nuovi interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico e per la tutela paesaggistica e dei beni culturali.
“Occorre che la manutenzione del territorio sia uno dei cantieri pubblici più importanti”, ha commentato il vicepresidente della Regione, Ra aele Piemontese. “Nei primi due mesi dell’anno abbiamo investito 67milioni di euro sulla manutenzione di opere pubbliche colpite da calamità naturali, manutenzione di beni pubblici e opere contro il dissesto idrogeologico. In tutto 105 interventi. Ad esempio la messa in sicurezza della falesia della spiaggia a sud e a nord di Baia delle Zagare e Baia Mer-
I cambiamenti climatici in Italia sono legati a incrementi della temperatura, modifiche nelle precipitazioni e maggiore frequenza e durata di fenomeni climatici estremi. L’analisi delle proiezioni climatiche è stata e ettuata attraverso l’utilizzo di modelli climatici regionali (Report CMCC "Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia").
goli a Mattinata. Le risorse stanziate sono 29 milioni a cui si sommano i 38 già nanziato nel gennaio 2022”.
Dalle istituzioni locali a quelle nazionali. L’attenzione ai cambiamenti climatici è arrivata anche in Parlamento con l’approvazione de nitiva della Riforma degli articoli 9 e 41 della costituzione. Un lungo percorso iniziato nel 2019 e riconosciuto da tutte le forze politiche e sociali come un vero e proprio “cambio di passo”.
“La riforma – ha spiegato Valeria Corriero, professoressa associata Uniba di diritto privato dell'ambiente - dà voce all’esplicazione ecologica della dignità umana ex art. 2 Cost., che era implicita, ma talvolta nel bilanciamento degli interessi antagonisti, salute e ambiente da un lato e lavoro dall’altro, la mancata copertura costituzionale, soprattutto a livello di principi fondamentali, poneva in una posizione di debolezza la tutela della salute e dell’ambiente, sino alla discutibile quali cazione di “valori tiranni”. “L’inserimento nell’art. 41, comma 2, Cost. del riferimento alla salute e all’ambiente – ha continuato Corriero – equipara, anzi antepone la rilevanza di questi due valori di rango costituzionale «alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». L’iniziativa economica pubblica e privata non può recare danno alla salute e all’ambiente e deve essere indirizzata e coordinata dalla legge a ni ambientali e non più soltanto sociali. In tale direzione, si registrano già i criteri minimi ambientali negli appalti verdi nell’ambito della Green Economy”.
Strutture pubbliche, Parlamento, Regione, centri studi, singoli cittadini: contrastare i cambiamenti climatici è compito di tutti. Il cambio di passo è iniziato e sembrano essere state le poste le basi per una concreta piani cazione di tutela del territorio e dell’ambiente.
Parole come gocce
ACQUE STRETTE
AUTORE:JULIEN GRACQ
EDITORE: L'ORMA
PAGINE: 80
EURO: 13,00
Acque strette è il racconto di un paesaggio dell’infanzia, il fi ume èvre, affl uente della Loira che Julien Gracq era solito percorrere a bordo di una piccola imbarcazione con i suoi famigliari. Il breve testo narrativo, edito nel 1976 e pubblicato in Italia da L’Orma editore nel 2018, è un’ode alla bellezza che fl uisce in una poetica densa di richiami evocativi. 80 pagine che condensano in parole una esperienza personale di approccio a un luogo, “cantuccio privilegiato” in cui l’autore può abbandonarsi alle impressioni estetiche e alle suggestioni letterarie che il contesto che attraversa è in grado di generare, passando da Edgar Allan Poe a Balzac, da Valèry a Rimbaud. Così la passeggiata, l’escursione che ci allontana per poco dal nostro nucleo di vita, può al pari del viaggio trasportarci in un’altra dimensione e ancor più di esso farci entrare con fascino inaspettato in un “territorio della conoscenza”. Nel tragitto narrato si attraversano campi, rive, canneti, ponti di pietra, il Castello della Guérinière, Notre Dame Du Marillais, il Mulino di Coulènes e tanti altri punti di una mappa che è fi sica ma è anche rappresentazione di una geografi a interiore. Affi orano i ricordi e la mente, cullata dalle acque, si lascia andare intrecciando passato e presente: “[…] è questa la virtù dell’unico, vero, ritrovato contatto con ciò che un tempo mi ha in qualche maniera avvinto, rapito: rianimare, risvegliare e congiungere attraverso un percorso di fulmine tutto ciò che ho mai amato”. Una poetica della reminiscenza di sapore proustiano ma proiettata nel divenire perché come scrive Gracq in chiusura “tutto ciò che ha il colore del sogno è per natura, profetico e rivolto al futuro”.