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read.me LA RIVISTA IT PER L’IMPRENDITORE N° 01/4 . Ottobre 2016

Radix tasks Una nuova funzione fornisce struttura e ordine

Cryptovirus Il backup ti protegge

Nuova generazione di stampanti PageWide Inkjet di HP


SOMMARIO 03

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Radix tasks

IT’s your future

NEWS

ww ... wow!

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Cryptovirus Meeting Room 2.0: semplice, flessibile e ordinato

09 Stampanti: La nuova generazione HP

COLOPHON

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Sicurezza tra le nuvole

“Un vantaggio enorme”

TESTIMONIAL

Proprietario: ACS Data Systems SpA ¬ Direttore responsabile: Willy Vontavon Redazione: Brixmedia Srl ¬ Grafica: hmc Srl, www.hmc.it Impaginazione: Brixmedia Srl, www.brixmedia.it ¬ Stampa: Athesia Druck Srl, Bolzano Iscrizione Tribunale di Bolzano: N° 41/90 - 20/12/1990


software

N° 01/4 Ottobre 2016 . ACS read.me

Nuovo tool Radix

In un’azienda sono molti i compiti che devono essere portati a termine giorno dopo giorno dai diversi collaboratori. Una nuova funzione di Radix fornisce struttura e ordine - così, il software inizialmente concepito solo per ERP diventa sempre più uno strumento centrale per tutti i processi aziendali. Un’azienda ben organizzata, che ha padronanza delle sue procedure, gode di un vantaggio competitivo sulla concorrenza. Può sembrare ovvio ma, in un periodo in cui tutto sembra dover andare più veloce, la dura realtà è questa: chi è mal organizzato dimentica di portare a termine degli incarichi o, nel migliore dei casi, lo fa in ritardo. In genere, un cliente

perdona la negligenza di un fornitore una sola volta. “È interessante osservare che sono proprio le piccole imprese a utilizzare uno strumento per niente adatto allo scopo per affidare i compiti ai propri collaboratori”, afferma Paul Schäfer, responsabile presso ACS Data Systems per il software

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software

Alcuni screenshot del programma

ERP Radix, intendendo la posta elettro-

zie a “tasks”, un modulo supplementare

sato vedrà immediatamente come “task

nica: “Se invio un’e-mail a un collaboratore perché svolga un compito, fino a quando non risponde non ho la possibilità di controllare se e quando lo abbia portato a termine”. Fintanto che il numero di incarichi è limitato, forse la gestione tramite e-mail è ancora accettabile; ma che cosa succede se un’azienda ha cinque o dieci collaboratori, e ha bisogno di più di uno di loro per svolgere dei compiti, magari a loro volta interconnessi a livello tecnico?

di Radix attivabile dall’autunno del 2015, ormai ampiamente comprovato: “Il grande vantaggio è che il modulo è parte integrante di Radix, il che genera molte sinergie”. Di fatto, Radix sta evolvendo costantemente dal software ERP degli inizi verso uno strumento centrale per tutte le procedure aziendali.

aperto” sulla finestra di avvio di Radix. Una volta effettuata la chiamata potrà contrassegnare il compito come “chiuso” con un clic del mouse – il che sarà visibile immediatamente anche per il “committente”.

Di recente, gli utenti del software gestionale Radix di ACS hanno messo ordine nello svolgimento dei loro incarichi – gra-

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Ma come funziona “tasks”? Due esempi concreti, di cui il primo banale, il secondo già più ambizioso: mettiamo che un cliente telefoni, ma il collaboratore con il quale desidera parlare non sia in azienda. In questo caso viene creato un “task”, un compito, che il collaboratore interes-

Banale? Sì, certo. Nel secondo esempio, però, emergono subito gli enormi vantaggi di “tasks”: un’agenzia pubblicitaria riceve la richiesta di un cliente per creare una brochure. Chi riceve la richiesta conosce perfettamente le procedure aziendali interne necessarie, perché si ripetono costantemente: prima bisogna presentare un’offerta, quindi realizzare


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una soluzione creativa, il copywriter crea un testo adatto, il fotografo scatta le foto necessarie, la grafica compone il tutto, poi seguono diverse procedure di controllo prima della messa in stampa finale della brochure. Sono coinvolti almeno cinque diversi collaboratori, il numero dei compiti da svolgere correlati può arrivare a diverse decine, per di più “a cascata”, cioè dipendenti uno dall’altro: un compito si può svolgere solo quando l’altro è stato portato a termine. In Radix questi processi vengono memorizzati come modelli di attività, quindi non devono essere ridefiniti ogni volta. Il collaboratore apre il modulo corrispondente, controlla i singoli compiti e le relative scadenze, li adatta e attribuisce le priorità – quindi, con un clic del mouse, tutti i compiti vengono inviati ai collaboratori interessati, che li visualizzano nella rispettiva area. Se la scadenza di un incarico si “avvicina pericolosamente”, il collaboratore interessato riceve anche una comunicazione specifica attraverso l’”Active messaging” di Radix. Una volta

portato a termine, il compito viene contrassegnato di conseguenza. In base ai diritti attribuiti, ogni collaboratore visualizza lo stato attuale. E se una delle persone coinvolte, ad esempio un libero professionista, non utilizza Radix? “Abbiamo pensato anche a questo”, dichiara Paul Schäfer, “Radix tasks comunica perfettamente con Microsoft Outlook“. Ciò significa che i compiti del collaboratore esterno vengono scritti direttamente nell’elenco delle attività di Outlook, dove potrà contrassegnarli una volta portati a termine. Quindi Outlook invierà automaticamente il nuovo stato contrassegnato a Radix. Ma questo strumento è adatto e sostenibile solo per le grandi imprese? “Assolutamente no”, afferma Schäfer, “perché anche un piccolo imprenditore può definire dei compiti per avere sempre sotto controllo le attività da portare a termine ogni giorno”. Da cinque a dieci collaboratori, però, uno strumento di questo tipo secondo Schäfer “al giorno d’oggi è

un must, soprattutto perché l’imprenditore in questo modo può avere un migliore controllo dei processi aziendali, a beneficio non solo dei suoi clienti ma anche suo personale. Un’organizzazione perfetta è un buon modo per evitare lo stress”. L’esperienza con questo nuovo tool dimostra che anche i collaboratori ne sono entusiasti: “Naturalmente, il numero di compiti in questo modo non si riduce”, afferma Schäfer, “ma il collaboratore dispone sempre di un elenco preciso delle attività da svolgere, con priorità e scadenze”.

HEAD OF COMPETENCE CENTER Paul Schäfer, MANAGING DIRECTOR SOFTWARE

paul.schaefer@acs.it

Testimonial Nella nostra azienda avevamo l’esigenza di inserire dei progetti all’interno dell’ambiente Radix che utilizziamo e definire dei task per ognuno di questi progetti. La WSS Italia si occupa di contratti di manutenzione, servizi di informatica verso clienti finali. Il workflow dei nostri collaboratori per esempio include l’installazione, la configurazione, dei test eccetera. Per questo dobbiamo definire dei task con delle priorità. Abbiamo verificato che con il modulo „tasks“ di Radix potevamo gestire perfettamente questi progetti. „Tasks“ ha migliorato i nostri progetti grazie ad una definizione precisa delle attività e competenze che vengono assegnate a ciascun collaboratore, quindi di sapere esattamente, chi e quando ha fatto una certa attività o dovrà fare una certa attività. Daniela Giovenzana WSS IT Sagl, Camorino

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hardware

Cryptovirus: “Il backup ti protegge Negli ultimi anni sono aumentati gli attacchi dei cosiddetti cryptovirus. Tutto ciò che dovete sapere su questi virus, come proteggersi e come intervenire in caso di attacco, ve lo spiega l’esperto Harald Haitsma nell’intervista.

Harald Haitsma, Team Leader Helpdesk Hardware di ACS Data Systems

Signor Haitsma, si sente e si legge sempre più spesso di attacchi da parte dei cosiddetti cryptovirus. Che cos’è e cosa provoca un cryptovirus? Un cryptovirus si prende principalmente tramite false mail nella rete - solo in rari casi navigando in Internet. Il virus codifica tutti i dati ai quali si ha accesso in scrittura dal computer interessato, quindi anche tutti i file sul server per i quali l’utente possiede i permessi di scrittura. La codifica fa sì che i dati non siano più

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leggibili, fino a quando non viene inserito un codice di sblocco. I cybercriminali chiedono quindi una sorta di “riscatto” per rivelare il codice. La tecnologia di codificazione dei dati esiste già da tempo, e in linea di principio è utile. Anche Windows dispone di un sistema di codifica di questo tipo. I programmatori dei cryptovirus utilizzano questa versione standard di Windows.

Solo il sistema operativo di Windows è in pericolo?


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ge“ si desidera eseguire il programma. Se il livello di sicurezza è molto basso, il virus inizia a lavorare senza alcuna richiesta, e all’inizio anche senza essere notato: in brevissimo tempo è in grado di codificare diverse centinaia di gigabyte di dati. Ci si accorge dell’attacco la prima volta che si cerca di aprire un file codificato. In ogni cartella che contiene file codificati si trova un file html o un file di testo con la richiesta di “riscatto”, che deve essere pagato in bitcoin, di modo che il destinatario non sia identificabile.

Mettiamo che io subisca un attacco. Come devo intervenire?

I cryptovirus creati per Windows non possono essere trasmessi ad altri sistemi operativi, ma ci sono alcuni virus che attaccano anche OS e Android. Nelle reti combinate con diversi sistemi operativi il potenziale di rischio è sempre elevato.

niente di strano. Molto spesso i criminali si servono dell’identità di aziende insospettabili, come imprese di spedizione o altri grandi fornitori di servizi. Nel nostro territorio sono già state inviate false e-mail della SEL o dell’ENEL.

Il cryptovirus, quindi, in genere arriva sul computer tramite false e-mail? Di quali e-mail bisogna diffidare?

E il virus si trova in allegato?

Gli aggressori sono spesso molto creativi. A prima vista nelle e-mail non si nota

No. L’e-mail contiene un link che rimanda a un sito. Se si clicca sul link, il programma dannoso viene eseguito. In base al livello di sicurezza impostato sul computer, per prima cosa viene richiesto se

Per prima cosa è necessario spegnere subito il computer, di modo che il virus non possa continuare a lavorare. Quindi bisogna contattare la propria azienda IT di riferimento, che cercherà di rimuovere il virus, il che tuttavia non sbloccherà i dati già codificati. In caso di dubbi sarà necessario reinstallare completamente il computer. Solo quando il virus sarà eliminato al 100% il computer si potrà rimettere in rete. Parallelamente, l’esperto verificherà quali dati sono stati codificati e li sostituirà con i dati non codificati di backup.

Quindi il backup non viene attaccato dal virus? Se è stato impostato in maniera professionale non viene attaccato. Ciò significa che i dati devono essere messi al sicuro in un luogo nel quale nessun utente

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possa avere accesso – né fisicamente, né tramite la rete. Se non è stato fatto alcun backup, o se anche i dati di backup sono stati codificati, le possibilità di riuscire a decodificarli tramite gli strumenti specifici sono molto ridotte. In questo caso c’è il rischio di aver perso completamente tutti i dati codificati.

il riscatto, perché il pagamento viene considerato dalla legge come favoreggiamento di un’organizzazione criminale, e quindi è a sua volta perseguibile. In ogni caso, è necessario sporgere denuncia alle autorità, perché gli attacchi di cryptovirus rientrano nella categoria dell’estorsione, che è un atto criminale.

...a meno che non si paghi il riscatto.

Come ci si può proteggere dai cryptovirus?

Conosciamo dei casi andati a buon fine, ma anche altri in cui dopo il pagamento non è stato spedito alcun codice di sblocco. Noi suggeriamo di non pagare

Non esiste una protezione al 100%, ma è possibile ridurre al minimo il rischio seguendo le misure elencate nel riquadro qui sotto.

Misure preventive contro i cryptovirus » Tenere sempre aggiornati i sistemi operativi. » Installare un software antivirus su ogni computer. » Utilizzare buoni filtri antispam su ogni account di posta elettronica. » Limitare i diritti di accesso a Internet per ogni utente a quanto è necessario per il lavoro. » Non assegnare diritti di amministratore agli utenti “normali”. » Gestione dei diritti nella struttura dei file: assegnare i diritti di scrittura solo dove necessario, altrimenti diritti di lettura. » Sensibilizzare i collaboratori in materia di virus. » Prestare attenzione alle e-mail di aziende con le quali di base non sussiste alcuna collaborazione. » Inviare le e-mail di aziende con le quali si collabora, ma sospette per altri motivi, al tecnico IT per una verifica concordata. » In caso di dubbi cancellare le e-mail sospette e contattare telefonicamente il mittente. » Verificare i link sospetti nelle e-mail muovendoci sopra il puntatore del mouse. Se l’URL visualizzato non contiene il nome dell’azienda mittente, rimanda a un indirizzo di un Paese straniero e contiene diversi segni criptati, cancellare subito l’e-mail. » Ogni azienda dovrebbe disporre di una soluzione di backup professionale, che rappresenta in definitiva la protezione più efficace nel caso in cui un virus riesca a penetrare nonostante tutte le misure di sicurezza.

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HEAD OF COMPETENCE CENTER Harald Haitsma, TEAM LEADER HELPDESK HARDWARE

harald.haitsma@acs.it


Reinventiamo la stampa perché quando la tecnologia sfida le aspettative, lo stesso fa il tuo team. L'introduzione di PageWide-un'intera nuova generazione di stampa, solo da HP. Quando si sceglie HP PageWide, si otterrà una stampante veloce di qualsiasi altro MFP a colori nella sua classe; In più, si tratta di un importante passo avanti nel costo totale di proprietà. Quindi, si ottiene ad alte prestazioni senza compromessi. www.hp.com/go/PageWideBusiness

Confronto TCO sulla base di 90.000 pagine per PageWide Pro e 150.000 pagine per PageWide Enterprise; costruttori hanno pubblicato le specifiche per rendimenti pagina e il consumo di energia; MSRP per hardware e materiali di consumo; e il costo per pagina in base alla resa ISO con stampa continua in modalità di default con la più alta capacità di cartucce. I confronti sono stati fatti con stampanti aziendali a colori e multifunzione $ 300- $ 1000 quiotate in settembre 2015 e stampanti busienee a colori A4 MFP $ 500- $ 3000 a partire dal novembre 2015, esclusi i prodotti con 1% o una quota di mercato inferiore. Altro hp.com/go/learnaboutsupplies. 2 Per confronti di velocità, vedere printerspeeds hp.com/go/~~number=plural. © Copyright 2016 HP Development Company, L.P. 1


print

Stampanti per ufficio: la nuova generazione Una piccola rivoluzione nel mondo delle stampanti per ufficio: HP ha portato sul mercato una nuova generazione di stampanti business, che uniscono i vantaggi di una stampante laser a quelli di una stampante a getto d’inchiostro. Il tutto risparmiando fino al 50 per cento sui costi. Fino ad ora le aziende potevano scegliere tra due tipi di stampanti per ufficio: a laser o a getto d’inchiostro. Di recente HP ha messo sul mercato una terza generazione di stampanti, dotate dell’innovativa testina PageWide. Si tratta di stampanti a getto d’inchiostro che dispongono di una testina larga come la pagina, in grado di stampare sul foglio di carta senza muoversi. In questo modo si ottiene una velocità di stampa non solo

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HP PageWide Enterprise Color MFP 586 con cassetti


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Stampante Multifunzione HP PageWide Pro 477dw

superiore a quella delle stampanti Inkjet tradizionali, ma addirittura due volte più veloce di quella delle stampanti laser. Nel contempo, i nuovi dispositivi sono molto più silenziosi rispetto alle stampanti precedenti, e naturalmente la qualità delle stampe è sempre elevata.

Vantaggi a perdita d’occhio A differenza delle stampanti laser, le stampanti PageWide HP hanno un consumo di energia minimo. Un altro vantaggio è dato dall’assenza delle polveri dei toner, che permette di installare tranquillamente la stampante nell’ambiente di lavoro adiacente, o direttamente sulla scrivania. “Fin qui tutto bene... ma le stampanti a inchiostro non avevano il problema che l’inchiostro si secca se

non vengono utilizzate per un certo periodo?”, si chiederanno alcuni. Adesso non più, perché le nuove cartucce sono sottovuoto e quindi il problema non si presenta. Oltre ai vantaggi della nuova generazione di stampanti di cui abbiamo parlato, c’è un altro aspetto positivo molto importante: i costi per foglio sono significativamente più bassi. Dato il minor numero di componenti mobili soggetti a usura, le nuove stampanti HP richiedono anche pochissima manutenzione.

Più SPRINT ACS propone le nuove stampanti HP con un pacchetto completo vantaggioso, che permette al cliente di stabilire costi fissi definiti per pagina. Per prima cosa, attraverso un’analisi attenta di ogni azienda, ACS individua la soluzione di stampa

specifica ottimale per soddisfare tutti i requisiti in materia di risparmio, stampa mobile, sicurezza e sostenibilità ecologica. Attraverso un controllo in tempo reale, ACS Data Systems è in grado di rilevare in ogni momento il consumo effettivo di ciascuna stampante. Quindi, il cliente paga solo ciò che concretamente utilizza. I tecnici della stampa di ACS Data Systems si occupano di manutenzione, assistenza e fornitura dei materiali di consumo. In poche parole: voi procurate energia elettrica e carta, del resto si occupa ACS. Attualmente le stampanti con tecnologia PageWide sono disponibili per stampe di dimensioni fino a DIN A4. Per il prossimo anno HP ha già annunciato i modelli per DIN A3. Le stampanti sono disponibili come sempre anche come multifunzione per fotocopie, fax e scansioni.

HEAD OF COMPETENCE CENTER Marco Stancher, HEAD OF ACS PRINTING

marco.stancher@acs.it

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news

IT’s your future Un’azienda vale quanto valgono i suoi collaboratori. Per questo motivo, nelle scorse settimane ACS si è presentata come datore di lavoro nei media dell’Alto Adige. ACS si impegna per creare rapporti di lavoro costruttivi con i propri collaboratori, e cerca soprattutto di sviluppare i punti di forza di ogni collaboratore. Di questo beneficiano in particolare i clienti, che possono fidarsi come sempre dell’altissima qualità dei

servizi di ACS. Il crescente successo del fornitore di servizi IT ha richiesto anche un adeguamento della struttura del personale, per ridurre i tempi d’attesa dei clienti. Il contenuto della campagna dal titolo “IT’s your future” sono stati i collaboratori di ACS, che con una breve affermazione hanno descritto i vantaggi del loro lavoro. Questi aspetti positivi sono stati esposti in tutto l’Alto Adige su maxi poster alle fermate degli autobus, frequentate principalmente da giovani tra i 18 e i 28 anni, gruppo target principale della campagna. ACS ha completato la pubblicità esterna con uno spot radiofonico, una doppia pagina pubbliredazionale nella rivista “Radius” e un’inserzione pubblicitaria su Facebook, allargandosi geograficamente alla vicina provincia di Trento.

ww ... wow! Con il nuovo lancio del proprio sito web, ACS ha guardato ancora una volta alle esigenze dei clienti, migliorando la semplicità d’uso. “Ci siamo basati sulle esperienze raccolte con le versioni precedenti, e nella nuova definizione dei contenuti ci siamo messi ancora di più nei panni del cliente”, spiega Federica Busellato, Marketing Manager presso ACS. Grazie all’ottimizzazione per i motori di ricerca, ACS è più facile da trovare per i nuovi clienti; nel contempo si è prestata particolare attenzione affinché i clienti in essere possano avere

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una panoramica dei molteplici servizi dell’azienda, magari prima sconosciuti o inutilizzati. “Spesso succede, ad esempio, che i nostri clienti hardware non conoscano il nostro software ERP Radix o il nostro know-how nel Digital Signage“,

afferma Federica Busellato. Il nuovo sito intende far fronte a questa situazione. A breve ACS promuoverà ulteriormente l’accesso al sito attraverso una campagna AdWords.


communication

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Meeting Room 2.0: semplice, flessibile, ordinato La sala conferenze, luogo di scambio creativo, interazione e ispirazione. Qui si discutono le attività di ogni giorno e si elaborano le strategie per il futuro. Le nuove tecnologie aprono semplicemente nuove possibilità nelle sale riunioni. Si possono utilizzare con flessibilità e relegano al passato i fastidiosi grovigli di cavi. Quella che comunemente viene definita sala riunioni o sala conferenze, o in inglese “meeting room”, in forma moderna si chiama “collaboration room”. Già questo dice molto sul significato strategico che verrà attribuito in futuro ad ambienti di questo tipo. Sarà un luogo di collaborazione, sempre meno statica e più dinamica, che vedrà l’apporto interattivo di tutti i partecipanti. Per questo motivo le sale riunioni moderne offrono l’attrezzatura adatta per rendere possibile questa forma dinamica di comunicazione. Chi partecipa a un meeting oggi

può collegarsi tranquillamente in rete con persone che si trovano in qualunque luogo del mondo. E non solo in occasione di una normale videoconferenza, ma anche in sale conferenze moderne, dotate di strumenti che facilitano l’interazione tra i partecipanti, presenti fisicamente o meno, con i loro laptop, tablet o smartphone. Così si aprono nuove possibilità per strutturare i meeting in modo ancora più efficiente e fruttuoso – con clienti, fornitori, collaboratori e gruppi target di ogni tipo. Com’è attrezzata una sala riunioni moderna? Innanzitutto dovrebbe disporre di un display di grandi dimensioni. I proiettori, che fino ad ora hanno avuto una posizione centrale sul tavolo da riu-

Sala Consiglio A4 HOLDING, Verona 13


Referenze Sala consiliare del Comune di Brunico Il Comune di Brunico ha dotato la sala consiliare di un nuovo videowall 3x3 con display a 46 pollici Samsung. La parete video raggiunge così dimensioni complessive delle immagini di oltre 3x1,7 metri. I contenuti di presentazioni e media vengono trasmessi senza cavi contemporaneamente sulla parete video e sul display tramite il tool di presentazione WePresent.

Sala riunioni A4 Holding, Verona ACS.Communication ha progettato e realizzato in collaborazione con SAMSUNG ITALIA la nuova sala riunioni dell'azienda A4 Holding di Verona. Il nuovo software MAGIC IWB 4 di SAMSUNG consente la gestione e l'utilizzo comune dei documenti dei 22 tablet sul tavolo da riunione.

HEAD OF COMPETENCE CENTER Michele Kerschbaumer, HEAD OF ACS COMMUNICATION & DIGITAL SIGNAGE

michele.kerschbaumer@acs.it

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nione o sul soffitto, vengono sostituiti da maxischermi in qualità HD. Gli schermi con tecnologia touch ampliano sensibilmente lo spettro di applicazioni nel corso di una conferenza, anche in abbinamento a strumenti come ClickShare o altri ancora. Gli schermi su piedistalli mobili sono utili per essere spostati con flessibilità sul luogo preferito della sala. Per i dispositivi con connettività wireless è sufficiente un cavo di rete per l’energia elettrica: una soluzione comoda, senza fastidiosi grovigli di cavi. La sala riunioni digitale si può collegare con grande facilità al World Wide Web, ad esempio tramite videoconferenze o altri tool che consentono la partecipazione attiva di persone al di fuori dell’azienda. Il più recente livello di sviluppo della sala riunioni offre la possibilità di collegare tra loro senza fili diversi terminali. Attraverso il suo dispositivo personale ogni partecipante può seguire la presentazione e nel contempo condividere contenuti sullo schermo principale con gli altri partecipanti.

In questo caso vengono utilizzati strumenti come ClickShare o WePresent. Si tratta di un dispositivo grande quanto un modem che collega laptop, tablet e smartphone – non importa se iOS, Android, Windows o altri sistemi operativi – senza fili, solo premendo un pulsante, con la tecnica video della sala conferenza. Sono quindi passati i tempi in cui mancavano gli adattatori, e le risoluzioni e le visualizzazioni delle pagine non era-


N° 01/4 Ottobre 2016 . ACS read.me SMART Kapp è la perfetta combinazione tra una lavagna a fogli mobili e una lavagna scrivibile con pennarelli cancellabili.

SMART kapp La flip chart o la lavagna interattiva utilizzate nei meeting come blocco per gli appunti in formato extra large hanno un successore digitale. SMART kapp si collega senza fili con terminali iOS o Android che riproducono il contenuto della lavagna in tempo reale. Sullo SMART kapp si può scrivere con i tradizionali pennarelli per lavagne interattive e cancellare i contenuti a piacere con un tocco. Inviando un link è possibile condividere la sessione di SMART kapp con chiunque si desideri, Toccando il simbolo della macchina fotografica sulla lavagna viene salvato uno screenshot del contenuto in formato pdf. Questi file si possono condividere online o memorizzare su una chiave USB. Anche ogni partecipante può realizzare quanti screenshot desidera con il suo terminale, per poi memorizzarli ad esempio in un Cloud.

no corrette. La semplice commutazione e la condivisione di contenuti consente di interagire in modo completamente nuovo nelle conferenze. Le nuove possibilità per lo scambio d’informazioni a qualsiasi distanza aiutano a risparmiare tempo. Dove erano necessari due o più

meeting, ora è sufficiente un dispendio di tempo sensibilmente minore. E che cosa penseranno i vostri clienti quando si confronteranno con questa tecnologia all’avanguardia nella vostra azienda? Senza dubbio ne rimarranno colpiti!

Sistema di presentazione wireless ClickShare. Il modo migliore per condividere e sviluppare grandi idee.

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cloud

Sicurezza tra le nuvole Nell’intervista a pagina 6, l’esperto IT Harald Haitsma ha spiegato la problematica dei cryptovirus e i possibili meccanismi di protezione. Accanto alle misure di sicurezza consigliate c’è un’altra soluzione molto efficace per proteggersi da questo rischio: la tecnologia Cloud. “Di fatto, con una soluzione Cloud l’imprenditore delega al suo fornitore di servizi IT tutto ciò che riguarda hardware, software, antivirus, antispam, backup, aggiornamenti e manutenzione”, afferma Armin Radmüller di ACS. “In realtà si tratta solo di un ‘vantaggio collaterale’, perché trasferire il proprio sistema IT in un Cloud, a prescindere dalla problematica dei virus, è indubbiamente utile – sempre che l’azienda disponga di una connessione Internet stabile, il che naturalmente è un requisito fondamentale”. E se dovesse capitare che Internet non funzioni? “Per le aziende che non possono permettersi neanche solo una breve sospensione, installiamo una connessione Internet ridondante”, afferma Armin Radmüller: “se una linea viene sospesa, il cliente viene passato automaticamente sulla seconda”. Ma come funziona il Cloud? Fino ad oggi un’azienda possedeva un server centrale, magari con un proprio sistema di raffreddamento, perché i primi server

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producevano parecchio calore. In ogni ambiente di lavoro c’erano le rispettive postazioni collegate al server, sulle quali erano installati i singoli programmi con i quali l’azienda doveva lavorare. Ciò comporta una grande mole di lavoro: i sistemi operativi e i software devono essere mantenuti aggiornati su tutti i computer, e naturalmente ogni apparecchio ha una durata limitata, quindi prima o poi deve essere sostituito. La tecnologia Cloud ha portato a un cambiamento paradigmatico nel mondo dell’IT: “Fondamentalmente un’azienda non ha bisogno di un server interno – basta che le postazioni di lavoro siano dotate di macchine sulle quali i collaboratori possano lavorare”. Il luogo nel quale si trova fisicamente il server, e dove è installato, è indifferente: “La cosa principale è che funzioni!”. Pertanto, i software non vengono più installati nelle postazioni di lavoro, ma solo sul server che si trova fisicamente presso il fornitore di servizi IT – le postazioni di lavoro sono semplicissimi computer con una potenza di calcolo minima, perché praticamente “ricevono “ solo la schermata momentanea dal Cloud: la potenza di calcolo non è più in loco, ma esclusivamente sul server nella “nuvola”. “L’enorme vantaggio”, afferma Armin Radmüller,


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HEAD OF COMPETENCE CENTER Armin Radmüller, TEAMLEADER CLOUD SOLUTIONS

armin.radmueller@acs.it

“è che l’azienda non deve più preoccuparsi del proprio sistema IT”. Tutte le impostazioni di sicurezza vengono affidate al fornitore di servizi IT, che “vigila” sul sistema non di un solo cliente, ma contemporaneamente di tutti i clienti che hanno trasferito il proprio sistema IT sul Cloud. “Ciò genera delle ottime sinergie a vantaggio del cliente”, afferma Radmüller. E tuttavia, come si diceva in precedenza, un virus potrebbe entrare persino in un Cloud, anche se le probabilità sono molto ridotte, perché tutti i sistemi e i software vengono costantemente aggiornati senza che il cliente lo noti: “Per questo motivo riteniamo importante un’idonea strategia di backup, efficiente e adatta alle esigenze del cliente”, dichiara Armin Radmüller. Se un cliente trasferisce il suo sistema IT nel Cloud, vengono

rilevati nel dettaglio i file e i programmi che devono tornare a funzionare entro determinate tempistiche, e l’entità della perdita di dati ritenuta accettabile. “Facciamo fronte a questi desideri del cliente con impostazioni di backup su misura”, afferma Radmüller. Ad esempio, se per il cliente è accettabile una perdita di dati di due ore, il backup del computer corrispondente viene aggiornato ogni due ore. In particolare, la manutenzione e l’assistenza al cliente sono molto più semplici per il fornitore di servizi IT se il sistema si trova nel Cloud: “Non è più necessario recarsi dal cliente”. Ma il Cloud porta anche un vantaggio in termini di costi per l’imprenditore? “Questo calcolo è un po’ complicato, perché bisogna fare un confronto considerando tutti i costi correlati al sistema

tradizionale”, dichiara Armin Radmüller. Un proprio server genera costi non solo d’investimento, ma anche per energia elettrica, raffreddamento, manutenzione, correzione degli errori, crash del disco rigido. “Esistono dei modelli di calcolo che dimostrano chiaramente che in linea di principio il Cloud è più conveniente”, aggiunge. La maggior parte dei clienti fa i calcoli del caso al più tardi nel momento in cui deve rinnovare la propria infrastruttura server – “E qui gli evidenti vantaggi del Cloud convincono del tutto”. Ciò vale non solo per le grandi aziende con molte postazioni di lavoro, ma anche per le piccole imprese: “Di fatto i piccoli clienti beneficiano degli stessi standard di sicurezza e manutenzione delle grandi aziende, perché come fornitori di servizi IT in questo aspetto non facciamo differenze”.

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testimonial

Un vantaggio ” enorme Hansjörg Verdorfer, vicepresidente di Baker ­Tilly Revisa S.p.A., quattro anni fa ha trasferito tutto il sistema IT nel Cloud. Signor Verdorfer, come può spiegare a un profano che cosa succede in una revisione di bilancio?

Baker Tilly Revisa nel 2013 ha trasferito tutto il suo sistema IT nel Cloud. Questo passo si è rivelato utile?

Hansjörg Verdorfer: Di base va detto che la legge prevede la revisione dei conti per le società di capitale di una determinata dimensione per proteggere i soggetti interessati; azionisti o soci, mutuanti e creditori devono avere la sicurezza che i bilanci siano in ordine. In realtà, ciò che fa Baker Tilly Revisa è facile da spiegare: ci facciamo presentare il bilancio a saldo e controlliamo se al suo interno sono stati considerati tutti i documenti. Un certo numero di clienti e fornitori viene contattato per iscritto per verificare se tutti i documenti sono stati registrati. Un punto particolarmente critico sono le valutazioni e le stime in riferimento a magazzino, crediti, rischi e accantonamenti per eventuali prestazioni di garanzia. Dopo l’analisi presentiamo all’azienda le proposte di correzione; se nel bilancio finale se ne tiene conto in larga parte, rilasciamo un apposito certificato.

La nostra azienda collabora con ACS Data Systems dal 2003; praticamente siamo cresciuti insieme per quanto riguarda la dotazione EDP. Alcuni anni fa, il nostro server interno era giunto al limite delle sue capacità, per cui si rendeva necessario investire in un nuovo server più grande. A quel punto abbiamo riflettuto con ACS sull’eventualità di passare al Cloud. I vantaggi ci sono apparsi chiari, per cui nel 2012 abbiamo effettuato il passaggio, all’inizio solo nella nostra filiale di Bolzano.

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Tutto ha funzionato bene? C’è stato un breve periodo d’insicurezza, perché tutti i collaboratori dovevano adattarsi alla nuova situazione. Infatti, non vengono più effettuate installazioni locali. Ma presto ogni collaboratore ha potuto convincersi dei grandi vantaggi della nuova strategia, che ora viene applicata in sette delle nove filiali italiane.

Ci sono state difficoltà con il collegamento a Internet? Questo è il motivo per il quale non ancora tutte le nove filiali utilizzano il Cloud: a Milano e a Firenze non è ancora garantita la sicurezza costante della banda larga. Nelle altre filiali invece non ci sono più difficoltà, la connessione è molto stabile.

Un Cloud comune in un’azienda con nove sedi comporta naturalmente anche l’unificazione dei sistemi. Questo fatto è importante?


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i suoi dati storici nel Cloud; ora si tratta di allineare i dati di tutte le filiali. Questo secondo passo deve essere ancora completato, ma sono molto fiducioso.

Immagino che, per un’azienda, la decisione di trasferire il proprio sistema IT in un Cloud non sia necessariamente facile. Ogni azienda in fin dei conti dipende dal funzionamento del proprio settore IT, e ogni nuova tecnologia è oggetto di dubbi e punti interrogativi...

Hansjörg Verdorfer, Vicepresidente per Baker Tilly Revisa SpA

Sì, certo! Ad esempio, se uno dei nostri clienti ha due filiali che vengono verificate da due diverse sedi di Baker Tilly Revisa, è essenziale che entrambe le sedi seguano le stesse procedure. L’unificazione, l’armonizzazione delle procedure è stato uno degli elementi assolutamente a favore del Cloud.

In teoria sembra tutto positivo. Ma la realtà conferma questa impressione? Siamo sicuramente sulla strada giusta. Per prima cosa, ogni ufficio ha trasferito

Ciò che ci premeva era che i dati venissero trattati con riservatezza nel momento in cui non li salvavamo più su un server interno all’azienda. All’inizio si dubitava della sicurezza degli accessi – per un’azienda che lavora con dati sensibili si tratta di dubbi comprensibili. Ad oggi, però, il sistema si è dimostrato sicuro.

L’investimento si è rivelato valido? Il momento per noi era propizio. Dovevamo decidere se acquistare nuovi server interni o noleggiare l’utilizzo di altri server in un Cloud. Bisogna considerare che anche i nuovi server prima o poi diventano troppo piccoli o troppo vecchi; il Cloud, invece, è sempre aggiornato. Anche la manutenzione interna non è più necessaria: prima dovevamo aggiornare da soli tutti i sistemi. Considerando gli aspetti dell’innovazione e dell’investimento, la scelta di passare al Cloud si è rivelata senz’altro giusta. Un ulteriore vantaggio è la flessibilità.

La flessibilità? Se oggi si acquista un nuovo server è necessario prevedere la capacità di memoria necessaria per i prossimi cinque anni. Nel Cloud si noleggia il fabbisogno attualmente necessario, ed è possibile ampliarlo in ogni momento – semplicemente con una telefonata o un’e-mail. Se il numero di collaboratori varia è possibile aumentare o ridurre di conseguenza il numero delle rispettive licenze.

La velocità di lavoro è cambiata non lavorando più su un PC locale? In genere i nostri collaboratori non lavorano in ufficio da noi ma presso i rispettivi clienti. Ciò che a loro serve è un browser Internet e una connessione: a quel punto lavorano come se fossero in ufficio. La sincronizzazione dei dati, con i relativi inconvenienti, non è più necessaria. Resta solo una struttura dati centrale, costantemente aggiornata. Per noi questo è un vantaggio enorme.

Sembra addirittura entusiasta di questa soluzione... Beh, è come scegliere tra un armadio in ordine e il caos di cose buttate alle rinfusa. Ha ragione, in effetti: siamo soddisfatti e anche entusiasti. Di certo non sono pentito di questa decisione, altrimenti non l’avremmo utilizzata in tutte le filiali.

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