Eventi NordEst 17/2016 - Intervista a Mauro Gottardi di ACS Trento

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Settimanale Anno 9 N° 17 Lunedì 12 settembre 2016

E enti

NordEst FRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl

IMPRENDITORIA TRENTINA

DISTRETTO DELLA GIOSTRA

Alla scoperta delle aziende di riferimento che hanno fatto grande il territorio

Internazionalizzazione e innovazione sono le parole d’ordine per competere

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RAPPORTO A NORDEST INNOVARE PER CRESCERE Case history e novità delle imprese che continuano a crescere nonostante la crisi

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Da pag 12

VOLI / Positivi i dati registrati dagli scali del Sistema aeroportuale del Nordest

Una stagione estiva in ascesa Record assoluto al Marco Polo di Venezia: 1,1 milioni di passeggeri nel solo mese di luglio

N

el mese di luglio oltre 1,7 milioni di passeggeri: un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2015. È questo il dato confortante registrato dal Polo Aeroportuale del Nordest, che nel primo semestre di quest’anno ha totalizzato 8,5 milioni di passeggeri, superando del 5% il trend nazionale, con oltre 730 mila passeggeri in più rispetto al medesimo arco temporale del 2015. Ma è nell’analisi dei dati riferiti ai singoli aeroporti del sistema nordestino che si conferma la crescita dell’intero Polo. Il mese di luglio, infatti, sarà ricordato come quello del record assoluto nella storia dell’aeroporto Marco Polo di Venezia: 1,1 milioni i passeggeri registrati (+11,7% sul 2015) e 9.723

i movimenti (+11,2%). La Francia è stato il primo Paese di destinazione, seguito dalla Gran Bretagna e superando l’Italia, che è scesa al terzo posto. Il forte impulso

allo sviluppo del traffico del Marco Polo - ha dichiarato Enrico Marchi, presidente di Save - “è stato determinato dalla crescita del segmento di lungo raggio con parti-

colare attenzione al mercato asiatico e nord-americano, che riconferma il Marco Polo uno dei tre gate intercontinentali italiani, con collegamenti diretti per New York Jfk, Newark, Philadelphia, Atlanta, Montreal, Toronto, Dubai, Doha, Abu Dhabi, oltre ai voli intercontinentali di medio raggio per Tel Aviv, Casablanca e Tunisi”. Sono stati 250 mila i passeggeri (in crescita del +8,4%) registrati invece all’aeroporto Canova di Treviso, che mantiene la sua posizione di riferimento per i voli low-cost. L’Italia ha rappresentato il primo mercato registrando una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2015, seguito da quello inglese (+28%) e da quello spagnolo (+37%). L’aeroporto Catullo

Scuola-Lavoro all’Università di Trento Quale strada intraprendere dopo gli studi superiori? Come capire quale indirizzo lavorativo è più consono alle proprie capacità? E, soprattutto, come ci si muove all’interno di un posto di lavoro? A queste domande, ma anche a tanti altri quesiti concreti, ha voluto rispondere questa estate l’Università di Trento che, con il progetto Alternanza Scuola Lavoro (in applicazione del decreto Buona Scuola legge 107/2015), ha offerto a oltre 70 ragazzi e ragazze provenienti dalle classi terze, quarte e quinte di 11 scuole medie superiori della provincia - l’opportunità di toccare con mano il mondo del lavoro, mettendosi alla prova, indagando e riconoscendo le proprie reali inclinazioni. L’ateneo ha messo a disposizione le proprie strutture accademiche e amministrative per ospitare circa un centinaio di posizioni. Soddisfatti gli studenti di istituti tecnici e licei che hanno aderito all’iniziativa, che si è confermata inoltre un valido strumento di orientamento anche per coloro che hanno deciso di proseguire con gli studi universitari.

di Verona ha registrato 392 mila passeggeri, in crescita dell’11,2% rispetto a luglio 2015, confermando il suo ruolo di primo scalo charter sul territorio nazionale. Anche nel caso dello scalo scaligero, l’Italia e l’Inghilterra rappresentano i due maggiori mercati, seguiti da quello tedesco. “Siamo particolarmente fieri per i volumi raggiunti - ha dichiarato

Paolo Arena, presidente del Catullo - che evidenziano un traffico in netta ripresa. Abbiamo saputo cogliere le nuove opportunità valorizzando la crescita del mercato spagnolo, seguito da quello italiano e greco, mentre in forte aumento è anche il segmento charter di lungo raggio per destinazioni quali Cancun, Santo Domingo, Zanzibar e Nosy Be”.


2 Fare impresa a Nordest

Imprenditoria Trentina - Distretto Meccatronica di Rovereto

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

DATI / Da Banca d’Italia i rapporti economici annuali delle regioni italiane: focus sulle province autonome di Trento e Bolzano, le imprese e le famiglie

L’economia regionale si rafforza sui diversi livelli Il capitale umano è la risorsa cui mira la capacità attrattiva degli atenei. Diversificati gli andamenti dei settori agricoltura, costruzioni e servizi

È

aumentato in termini reali il prodotto del Trentino Alto Adige, in linea con la media nazionale. I segnali di crescita sono stati più evidenti in provincia di Bolzano; l’attività manifatturiera è stata sostenuta dalla domanda estera e, negli ultimi mesi, anche da quella interna. Ed è ripresa l’accumulazione di capitale da parte delle imprese mediograndi della regione. Queste, secondo le stime di Prometeia, le più evidenti risultanze delle ultime indagini della Banca d’Italia, che ha pubblicato il rapporto annuale delle economie regionali, tra cui anche quella delle province autonome di Trento e Bolzano. Se l’attività delle costruzioni in Trentino è calata a fronte

E enti TERRITORIO

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ISTITUZIONI

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IMPRESE

DIN NEWSLETTER Settimanale - Anno 9 - N. 17 Lunedì 12 settembre 2016 Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21/3/2005 Iscrizione al R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione n. 24344 con effetto dall’11 marzo 2014

della ripresa nell’Alto Adige, il terziario è tornato a crescere, sospinto dal commercio e dalla ripresa dei consumi di beni durevoli. È tornato a espandersi anche il dato delle presenze turistiche, soprattutto grazie alla componente italiana che, negli anni più recenti, era diminuita in misura rilevante. Una sostanziale stabilità si nota nelle condizioni del mercato del lavoro nella provincia di Trento ma si sono leggermente rafforzate nella provincia di Bolzano. È stata registrata una ricomposizione delle assunzioni verso forme contrattuali stabili. In Trentino ha ripreso a crescere anche il tasso di occupazione dei 15-34enni, che era calato in misura marcata a partire dal

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Crescono il Pil e il tasso di occupazione. Trainano l’alimentare e i settori a bassa tecnologia

2007; in Alto Adige la crescita dell’occupazione è stata determinata dalla dinamica dei 35-54enni. L’accumulazione di capitale umano in regione è proseguita anche grazie alla capacità degli atenei regionali (soprattutto quello trentino) di attrarre giovani da altre aree del Paese: vi contribuisce un’offerta formativa di elevata qualità. Nonostante la lunga recessione con il Pil trentino in diminuzione tra il 2007 e il 2014, emergono segnali di vitalità soprattutto nel comparto alimentare e nei settori a bassa tecnologia. Il Prodotto interno lordo altoatesino risulta invece in aumento, trainato dai servizi (turismo,

TRENTINO SVILUPPO / Il Polo Meccatronica di Rovereto, lo spazio ideale

trasporti e servizi pubblici) e dall’industria alimentare. Va di contro evidenziato che, in entrambe le province, le imprese rimaste sul mercato hanno rafforzato la loro struttura finanziaria aumentando la patrimonializzazione e riducendo l’indebitamento, soprattutto quello a breve termine. Nel dettaglio per settore si evidenzia che, a fronte di un calo del 3,7 per cento in Trentino e del 5 per cento in Alto Adige della produzione di mele, primo prodotto regionale, è aumentata del 18,7 per cento in Trentino e del 12,2 per cento in Alto Adige la produzione di uva. Anche le quantità di vino prodotte sono aumentate sia nelle componenti Doc e Igt sia in quelle di minor pregio. Nel corso del 2015, secondo i dati forniti da Prometeia, il valore aggiunto regionale del settore manifatturiero è cresciuto in termini reali dell’1,8 per cento. La crescita dell’attività industriale, che ha interessato entrambe le province, è risultata più marcata in quella di Bolzano, grazie anche al miglior anda-

La componente strategica del turismo

È

il turismo a contribuire alla formazione del valore aggiunto delle province autonome più che nella media nazionale. Sulla base delle ultime informazioni disponibili nei Conti territoriali dell’Istat, nel 2013, l’incidenza del settore alberghi e ristoranti era pari al 10,8 per cento in provincia di Bolzano e del 6,3 per cento in quella di Trento (3,6 per cento nella media nazionale). Tra il 1999 e il 2014 le presenze turistiche sono aumentate dell’1,1 per cento medio annuo in provincia di Trento e dell’1,3 per cento in quella di Bolzano. Il turismo straniero, soprattutto quello proveniente dai Paesi europei di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), ha fornito un sostegno importante alla dinamica del settore per l’intero periodo e ha controbilanciato, negli anni della crisi, il calo dei turisti italiani; a partire dal 2007 la quota delle presenze straniere è aumentata di circa sei punti percentuali in entrambe le province, attestandosi al 43 per cento in Trentino e al 69 per cento in Alto Adige.

mento delle vendite estere e alla maggiore proiezione sui mercati internazionali. Per il terziario, segnali positivi: il valore aggiunto regionale nei servizi è aumentato dello 0,3 per cento. Il commercio ha registrato una ripresa; la spesa media annua familiare destinata ai beni durevoli (stime dell’Osservatorio Prometeia-

Findomestic relative al 2015) è stata pari in Trentino-Alto Adige a 2.712 euro (valore massimo tra le regioni italiane), in crescita del 4,2 per cento rispetto all’anno precedente (7,5 nel complesso del Paese). Alla dinamica positiva ha contribuito l’andamento delle immatricolazioni di autovetture.

CONFINDUSTRIA TRENTO / Dal roadshow 2016 i dettami per la ripresa

Una scommessa da 80 milioni di euro Favorire l’accesso al credito È l’investimento della Provincia di Trento per edifici e laboratori

Con il piano internazionalizzazione, è tra le azioni cardine

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no spazio comune per imprese, studenti e ricercatori. Un luogo dinamico dove produrre, ricercare, sperimentare prodotti innovativi e più efficienti, in grado di combinare la meccanica tradizionale con i più moderni sensori e sofisticati sistemi di prototipazione virtuale e controllo elettronico. Il Polo Meccatronica di Rovereto (Trentino Sviluppo), su quasi 100 mila mq, è lo spazio ideale per imprese e centri di ricerca pubblici e privati. Una scommessa sulla quale la Provincia Autonoma di Trento sta investendo oltre 80 milioni di euro: 20 milioni per il nuovo edificio produttivo (dicembre 2013), 24 milioni per i laboratori di prototipazione meccatronica, anello di congiunzione tra imprese e formazione (gennaio 2016), mentre circa 36,5 milioni saranno destinati dal 2018 alla costruzione di due nuovi edifici del polo scolastico, un istituto tecnico tecnologico e un centro di formazione professionale, per complessivi 1.500 studenti. L’edificio produttivo ospita ad oggi una ventina di

La sede di Trentino Sviluppo, Agenzia della Provincia Autonoma di Trento

aziende. Primo a trasferirsi è stato il Bonfiglioli Mechatronic Research, centro di ricerca della multinazionale emiliana nato a Rovereto nel 2011, che dà lavoro a circa 60 persone e crea i riduttori a gioco ridotto di nuova generazione (TQ). Ci sono poi Carl Zeiss; il Centro Ricerche Ducati Energia; il Dana Mechatronic Technology Center; il primo centro di ricerca mondiale aperto dalla multinazionale americana Watts Water Technologies; Industrio Ventures, il primo acceleratore di start up hardware e tecnologiche d’Italia; startup innovative che lavora-

no su sensoristica, robotica, software e tecnologie applicate. Entro fine anno, Polo Meccatronica avrà laboratori di prototipazione meccatronica unici nel panorama italiano, dotati di macchine innovative per la prototipazione rapida e la stampa tridimensionale, anche con l’utilizzo di leghe metalliche sinterizzate, tecnica che sta rendendo più veloce, creativa e performante la prototipazione industriale. Disponibili inoltre 30 mila mq riservati all’insediamento di realtà produttive con particolare necessità logistiche e di spazi.

ccesso al credito e internazionalizzazione sono due aspetti che in questo momento stanno particolarmente a cuore di Confindustria Trento, la quale ha fatto da partner o ha essa stessa promosso iniziative utili a facilitare l’operatività delle aziende iscritte. Il convegno “Finanziare il circolante: factoring e altri strumenti innovativi” svoltosi a metà giugno rientra nel progetto Fare, Finanza per Alimentare la Ripresa dell’Economia: “Si tratta di un progetto - ha detto Alessandro Lunelli, componente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento - lanciato al principio dell’anno dalla nostra associazione per favorire l’accesso al credito delle imprese trentine. È un piano che si articola in tavoli tecnici, corsi di formazione, servizi di consulenza e convegni, organizzato con l’obiettivo di illustrare il funzionamento concreto di strumenti ancora sottoutilizzati, se non del tutto ignorati, che possono però garantire alle imprese trentine interessanti possibi-

lità”. Tra i sistemi presentati c’è il factoring, con modalità anche innovative quali il reverse factoring, maturity, anticipo crediti Iva e crediti verso enti pubblici, e una nuova modalità di gestione del rapporto finanziario tra cliente e fornitore tramite l’utilizzo delle carte di credito, che porta al miglioramento della posizione finanziaria dell’impresa, la riduzione dei tempi medi di incasso e dell’esposizione verso il sistema bancario. È stata presentata infine una piattaforma di trading online di crediti commerciali, già testata sul mercato anglosassone, che possa offrire un’opportunità per generare liquidità per le imprese di piccole e medie dimensioni, esterna al canale bancario. Rispetto al tema dell’internazionalizzazione poi, il vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Trento Enrico Zobele, in occasione del Roadshow 2016 “Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri” ha affermato: “Sebbene in Trentino i dati economici parlino di

una situazione migliore che altrove, anche nella nostra provincia c’è bisogno di un impulso ancora maggiore ai processi di internazionalizzazione: l’export ha raggiunto i 3 miliardi e 400 milioni di euro, che per la maggior parte sono tuttavia realizzati in Europa. A favore di nuovi investimenti in questo senso opera Confindustria Trento, grazie all’attività di Trentino Export e Assoservizi”. Carlo Formosa - direttore centrale per l’Internazionalizzazione del Sistema Paese, ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ha poi posto l’accento sul ruolo del ministero. “Il tipo di sostegno per le imprese può essere istituzionale o informativo, diretto o attraverso le nostre piattaforme informatiche. È importante che le imprese le conoscano e che le utilizzino di più. 125 ambasciate, 79 consolati, 85 istituti di cultura, 25 addetti scientifici e tecnologici costituiscono una rete integrata al servizio delle nostre imprese all’estero, che va utilizzata ulteriormente e meglio”.


Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Case History

Imprenditoria Trentina - Distretto Meccatronica di Rovereto

Grandi nomi tra i clienti e possibilità di creare soluzioni altamente personalizzate

Antonello Briosi e il figlio Mirco, rispettivamente presidente della holding Metalsistem e presidente di Metalsistem Spa

radizione italiana – e non solo – vuole che le grandi idee nascano in spazi angusti, come i garage. Anche la storia del Gruppo Metalsistem di Rovereto non fa, in questo senso, eccezione. Negli anni Settanta Antonello Briosi avvia un’azienda dedicata alla progettazione e costruzione di macchinari speciali per la lavorazione della lamiera. Intento era quello di rivolgersi al mercato degli operatori che avrebbero poi prodotto beni di profilatura. Subito però Briosi intuì che quel mercato sarebbe stato troppo limitato e limitante. Compì dunque la scelta che avrebbe fatto “spiegare le ali” alla sua azienda e iniziò a produrre prodotti di consumo industriali e si specializzò nei prodotti per il magazzino. “A muoverci – spiega Briosi, oggi presidente della holding – fu il desiderio di lavorare cercando di inventare sempre qualcosa di nuovo, associando alla creatività la nostra base di competenza primaria, ossia la meccatronica”. Oggi il gruppo si presenta come una delle industrie più

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METALSISTEM

Automazione del magazzino L’eccellenza è tutta italiana

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Fare impresa a Nordest

importanti nel settore del Material Handling, con la produzione di strutture in acciaio, brevettate, per lo stoccaggio delle merci, nell’automazione e nella movimentazione dei prodotti in genere. “La meccatronica – spiega sempre il presidente – è rimasta un’attività intergruppo, a servizio dell’automazione del magazzino che è nel frattempo diventato il nostro core business”. Briosi e le sue persone hanno saputo specializzarsi proprio in questo ultimo am-

bito, seguendo e gestendo tutti i processi, dalla predisposizione delle scorte all’uscita della confezione dalla cassa, dunque dalla produzione all’ambito commerciale, senza distinzione per ciò che attiene i settori merceologici; si va infatti da player internazionale del settore Fashion, che magari movimenta 85 mila referenze al giorno, all’industria che movimenta rotoli di carta da 6-7 tonnellate. “Tipicamente, il cliente chiede di stoccare la produzione in unico stabile, per poi poter prelevare i beni velocemente e spedirli dove è necessario. Gli arrivi anche giornalieri devono essere gestiti per organizzare successivamente le ripartenze, magari di merce che è stata divisa e polverizzata per piccole spedizioni. Metalsistem si occupa dello stoccaggio su attrezzature automatiche e del successivo prelievo, tutto in modo automatizzato e rapido, con pochissimo personale di supporto. Un progetto del genere è stato eseguito per Gucci, ma tra le nostre referenze si possono citare Lidl, Ikea, Gruppo Poli, McDonald’s, Poste Italiane, Zara”. “I nostri progetti

Magazzino automatizzato M48

- spiega il presidente di Metalsistem spa, Mirco Briosi, figlio di Antonello – possono adeguarsi alla grande distribuzione, al mercato Pharma, alla produzione industriale, all’abbigliamento, alla pubblica amministrazione e ovviamente possono gestire problematiche di vario genere, comprendenti anche la necessità di avere nel magazzino l’atmosfera controllata. Per questo i nostri clienti possono essere di ogni dimensione, e anche di ogni nazionalità: si pensi alle aziende italiane che hanno magazzini in tutto il mondo”. È bene precisare, spiega Fabio Roncati, amministratore delegato di Metalsistem, che le problematiche logistiche sono, indipendentemente dai settori merceologici, quasi sempre le stesse. A differire sono le specificità che ogni settore porta con sé. “Noi ci poniamo, grazie alla completezza dell’offerta, che comprende sia hardware che software, come player con i quali i clienti possono avere un rapporto integrato. Verrebbe quasi da dire che il nostro intervento inizia quando ancora il magazzino non possiede le fondamenta. Non solo, ogni magazzino, rispondendo alle esigenze della propria azienda, cresce ed evolve: noi supportiamo anche questi cambiamenti nel corso dell’attività, in modo che l’efficienza resti sempre altissima”. Nello sviluppo della logistica automatizzata, Metalsistem fa affidamento su due cardini, che tiene sempre presenti: da una parte l’essenzialità, dall’altra la standardizzazione. “Per essenzialità – spiega Roncati - intendo la ricerca delle soluzioni più efficaci ma anche semplici, da adottarsi persino a processi complessi.

Presente in più di 100 Paesi nel mondo

I

l Gruppo Metalsistem è uno dei principali player del settore delle soluzioni di immagazzinamento, display di prodotti e arredamento di outlet e punti vendita e si attesta oggi come uno dei maggiori produttori di soluzioni di Material Handling. È presente a livello internazionale attraverso le sue aziende sussidiarie, oltre che con una rete di più di 200 rivenditori specializzati, promotori del prodotto Metalsistem in più di 100 Paesi in tutto il mondo. Il Gruppo, con un fatturato aggregato annuo superiore ai 250 milioni di euro (vanta tra l’altro 46 bilanci presentati sempre in positivo), si estende su un’area complessiva di 230 mila metri quadri, 125 mila dei quali adibiti alla produzione. Gli stabilimenti sono ubicati a Rovereto, Gambara, Gussago e Motta di Livenza. Il suo business è così suddiviso: logistica di magazzino; allestimento di spazi commerciali; complementi di design; ricerca e sviluppo nell’ambito delle energie alternative; Information e Automation Technology e domotica. Per volere del presidente della holding, Antonello Briosi, è stata anche creata la Fondazione Metalsistem onlus, nata per aiutare i bambini – tramite vitto e prime necessità per lo studio - di due strutture in Birmania. A questo progetto si sono aggiunte negli anni iniziative, sempre rivolte ai bambini, in Camerun, Sri Lanka, Congo, Mozambico, Brasile.

Alta tecnologia ed efficienza nei processi di gestione del magazzino targati Metalsistem

Per standardizzazione intendo invece l’impegno a creare produzioni sempre standard, che possano poi essere vendibili su larga scala. Siamo comunque sempre aperti a progettazioni custom”. Molta importanza ricopre, all’interno dell’azienda, il Centro Studi e Ricerche, che vede ancora oggi impegnato Antonello Briosi in prima persona. Lui stesso racconta: “Non solo siamo impegnati a ricercare le migliori soluzioni per le necessità dei clienti; cerchiamo di capire se queste soluzioni

possano essere replicabili anche per altre situazioni; valutiamo nuove opportunità in nuovi mercati, per non precluderci nulla. Per esempio, abbiamo iniziato a esplorare il mondo delle biciclette – si veda il box – e abbiamo già presentato 4-5 brevetti. Tra elettricisti, meccanici e meccatronici, il Centro occupa circa 60 persone; la sua competenza si estende dalla progettazione alla creazione dei primi prototipi di macchine. È una piccola azienda nell’azienda”.

La novità è M48, per ottimizzare la logica degli scaffali verticali All’ultima edizione della fiera CeMat di Hannover, Metalsistem ha presentato un nuovo sistema, che si integra nella classica scaffalatura. Spiega Fabio Roncati: “Abbiamo lanciato un prodotto, M48, che ottimizza la logica degli scaffali verticali. Si tratta di un prodotto integrabile in un classico scaffale. Si immagini un qualunque scaffale porta pallet, sul quale deve essere inserito del materiale particolare, magari piccolo, o prezioso, o che deve essere protetto dalla luce. Ebbene, la soluzione da noi ideata viene inserita in campata. I ripiani vengono stoccati in altezza e il sistema li porta, quando necessario, a livello vita. Il tutto in un ambiente chiuso e protetto. In questo modo abbiamo ridisegnato, con semplicità, un componente standard: appunto il magazzino verticale”. L’inventiva del Gruppo è veramente senza confini: la curiosità e le nuove idee spingono in là la linea dell’orizzonte delle possibilità, al punto che da qualche mese Metalsistem ha lanciato anche una divisione dedicata alla ricerca e sviluppo nel mondo delle due ruote, che ha l’obiettivo di implementare il meglio della tecnologia al servizio di un settore in continua espansione. Primo prodotto che la divisione ha dato alla luce dopo tre anni di studi in biodinamica e biomeccanica è una particolare corona capace di aumentare le prestazioni del 10%.

Veduta dall’alto dell’azienda Metalsistem


4 Fare impresa a Nordest

Imprenditoria Trentina - Distretto Meccatronica di Rovereto

MEDIME / È il nome della start up e dell’innovativo dispositivo

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

INDUSTRIO / Acceleratore per automazione, robotica, agricoltura, automotive

Pillole: stop a dubbi ed errori

Manifattura 4.0, l’acceleratore di impresa

La gestione dei farmaci da oggi è sicura e automatica

Non solo finanziamenti ma anche risorse, e le start-up crescono

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ia madre era molto malata e doveva seguire terapie complesse. Aveva bisogno di aiuto, ma non sempre trovavo persone fidate e, a causa del lavoro e degli impegni personali, sia io che mio padre non potevamo essere sempre presenti. Nonostante le organizzassi le pillole, mia mamma dimenticava di assumerle o le confondeva”, racconta Marco Iezza, Ceo e co-fondatore, insieme all’imprenditore Vittorio Marangoni, di MediMe Srl, start up del progetto Starter del Polo della Meccatronica di Rovereto (Trentino Sviluppo). “Una volta - prosegue - è addirittura stata ricoverata d’urgenza in ospedale. È stato il giorno più brutto della mia vita e dovevo trovare una soluzione”, afferma. Così, dalla reale esigenza di poter assumere in totale sicurezza le medicine quotidiane, è nato MediMe, il portapillole automatico che gestisce la terapia prescritta dal medico

evitando qualsiasi dimenticanza o incertezza nell’assunzione dei medicinali. “Si carica ogni cella del dispenser, si programma il device, si chiude e si rimane in attesa delle somministrazioni negli orari specificati. In questo modo MediMe, correttamente programmato, assiste autonomamente chi segue la terapia senza ulteriori accorgimenti”, afferma Iezza, che sottolinea come il nuovo prodotto sia

Concept portapillole automatico MediMe

particolarmente adatto per gli anziani. “Il portapillole avrà a breve un prototipo funzionale”, approfondisce. “L’obiettivo è di renderlo disponibile sul mercato, completo delle funzioni di base, il prima possibile, mentre successivamente sarà implementato il software per offrire ulteriori servizi di informazione e gestione del farmaco”. MediMe permette la gestione automatica del farmaco tramite un dispenser elettronico programmabile e gestibile a distanza da web e app. Assicura più libertà e serenità a chi si deve preoccupare dei propri cari, inviando un alert in caso di mancata somministrazione delle pillole. Di conseguenza accresce l’aderenza alle terapie, con un aumento della qualità della vita del paziente e diminuisce il ricorso ai servizi sanitari, con un minor costo a carico del sistema nazionale. Per ulteriori informazioni: www.medime.it.

CFP G. VERONESI / La crescita e l’innovazione dell’offerta formativa

ue anni di vita e già una serie di successi di cui andar fieri. Questa è Industrio, acceleratore di start-up basato a Rovereto (Tn) che si presenta all’insegna di un modello di business molto diverso dall’approccio standard di altri player di mercato, basato non tanto sul puro finanziamento quanto sulla forte esposizione delle aziende selezionate all’interno di un ecosistema manifatturiero unico al mondo quale è l’Italia. “Il progetto nasce da un gruppo di imprenditori che si sono uniti con l’idea aiutare una nuova generazione di aziende manifatturiere in campo hardware e tecnologico a lanciare nuovi prodotti made in Italy - spiega il Ceo Jari Ognibeni -. Ci siamo focalizzati, nello specifico, su alcuni settori quali quello dell’automazione, della robotica, della tecnologia per l’agricoltura e dell’automotive: settori in cui crediamo ci siano le maggiori chance per costruire e lanciare un’azienda dall’Italia”. Tra le peculiarità di Industrio c’è quella di fornire a un numero limitato di team che vengono selezionati ogni anno finanziamenti monetari ma, soprattutto, risorse. “Ci focalizziamo più sulla qualità delle start-up individuate che sul loro numero continua Ognibeni -. Supportiamo questi team, che spesso sviluppano prodotti complessi, di forte base tecnologica e scientifica, nel portare sul mercato il proprio prodotto nel più breve tempo possibile. In tal senso, aiutiamo ogni team a strutturare un proprio modello di business e lo facciamo lavorare per un periodo limitato presso il centro di Rovereto o all’interno di un network esclusivo di aziende che fanno parte del sistema manifatturiero italiano, un network che può fornire tutta una serie di competenze, strumenti e

Il team Bermat durante l’ultimo Demo Day di gennaio a Milano

risorse utili a una start-up di prodotto”. Nessuna scommessa sui grandi numeri, dunque, ma la scelta di quattro o cinque aziende all’anno che vengono però seguite quotidianamente, il cui tasso di successo diventa pertanto particolarmente elevato. È il caso di Novalabs, spinoff del Politecnico di Milano, che sviluppa tecnologie innovative per applicazioni robotiche, o di Bermat, azienda che produce telai customizzati per auto sportive. Un modello, dunque, che sembra funzionare. Ad oggi Industrio, a fronte di un investimento complessivo di circa 500 mila euro, ha lanciato 10 start-up, ha all’attivo due exit, oltre 800 proposte di progetti e ha registrato e depositato 12 brevetti. “Il nostro approccio si basa sulla scelta di creare in anticipo le migliori condizioni di mercato, così da vendere il prodotto prima ancora di averlo realizzato - conclude Ognibeni - e, in tal senso, favoriamo spesso il lancio di campagne di crowdfunding”.

HÖRMANN / Forte sul mercato italiano per le chiusure civili e industriali

La formazione diventa sistema

La riqualificazione è capillare

Studenti, aziende e istituzioni fanno parte di un unicum sinergico

La filiale italiana è abile nel cogliere le opportunità del mercato

I

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l Cfp G. Veronesi negli ultimi 10 anni ha subito una grande trasformazione, spingendo sull’innovazione dei percorsi scolastici offerti e sulla metodologia didattica che riguardano tre ambiti. Il primo ambito è l’offerta formativa: grazie alla visione del Dipartimento della Conoscenza della Provincia Autonoma di Trento, si è potuta completare la filiera, aggiungendo alle qualifiche triennali i diplomi di tecnici quadriennali, la maturità professionale con il quinto anno e i percorsi post diploma di alta formazione (Its). Il secondo ambito è l’innovazione dei percorsi di studio, che ha portato invece a proposte sempre più rispondenti ai fabbisogni del mercato guardando alle Smart Specialisations (Ict, Meccatronica, Green e Food). Rientrano in questo ambito la figura di operatore meccatronico (qualifica triennale), oltre alle qualifiche tradizionali in lavorazioni meccaniche, saldocarpenteria e eletttrica; le figure di tecnico per l’automazione industriale e tecnico per la conduzione degli impianti automatizzati (diplomi quadriennali); il nuovo percorso quadriennale di tecnico “manufacturing designer” o Made++; il nuovo percorso di alta formazione in “Digital manufacturing designer” o Dmd, a cui collaborano 4 università (Politecnico di Milano, Dipartimento di Management di Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Trento e Iuav di Venezia), il Centro di Ricerca FbK, Fondazione Nord Est, Unindustria Bologna, Confindustria Trento e altri partner e aziende nazionali e internazionali. L’innovazione didattico-metodologica rappresenta infine l’ambito di maggiore investimento nei prossimi anni del Cfp G. Veronesi e si muove in una

Il laboratorio di automazione del Cfp G. Veronesi

direzione unica oggi nel panorama nazionale: i percorsi seguono la metodologia del “Design thinking”. Gli studenti si trovano fianco fianco alle aziende del Polo della Meccatronica, si muovono in spazi flessibili e modulari (aule/laboratori 3.0), lavorano in team, ragionano su progetti e partecipano alla contaminazione di Università, Centri di Ricerca, imprese e incubatori d’impresa. La Vision del Cfp G. Veronesi è di una scuola in cui quello che un tempo si chiamava Pof (Piano Offerta Formativa) non rimanga sulla carta, ma si dispieghi in un unicum sistemico, dove si tengono insieme con coerenza di intenti e azioni la parte dei contenuti e quella dei metodi. Per ultieriori informazioni: www.cfpgveronesi.it.

ià azienda di riferimento nel settore delle chiusure civili e industriali, Hörmann Italia rafforza sempre di più il proprio ruolo guida sul mercato italiano. A testimoniare ciò, vi è non solo la buona chiusura di bilancio del 2015, in cui l’azienda ha registrato un aumento del volume d’affari pari al 9% rispetto all’anno precedente, ma anche un primo trimestre 2016 con un trend più che positivo. Di questo importante successo abbiamo parlato con Edoardo Rispoli, direttore commerciale di Hörmann Italia: “Il mercato delle riqualificazioni degli edifici industriali, così come di molte strutture residenziali, è sicuramente uno dei primi da tenere in considerazione ha spiegato il direttore -. In Italia, infatti, la costruzione di numerosi edifici risale a parecchi anni fa e questo fa sì che gli interventi di ristrutturazione siano oggi necessari per rimetterli in sesto. Un ruolo fondamentale ha poi evidenziato - è stato giocato dagli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato italiano, che hanno al contempo sostenuto le esigenze di questo segmento di mercato e posto le condizioni per un suo ulteriore slancio”. Tra i motivi alla base della crescita spicca la capacità dell’azienda di valorizzare nel migliore dei modi le proprie risorse interne, e non solo sfruttare le opportunità del contesto in cui opera. “Altrettanto essenziale per il raggiungimento di un tale risultato - ha sottolineato Edoardo Rispoli - è naturalmente il ruolo svolto dalla rete vendita che, diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale, si è rivelata sempre più qualificata, riuscendo

a coinvolgere il cliente in un processo di educazione alla qualità dei prodotti. Proprio perché è qui che risiede la nostra forza, da sempre in Hörmann consideriamo tutta la nostra rete vendita come un autentico partner, col quale condividere importanti strategie d’azione sul mercato”. La filiale italiana del Gruppo Hörmann, leader mondiale nel settore delle chiusure civili e industriali, presente nel nostro Paese da 26 anni, dispone di una fitta rete di concessionari di zona (oltre 500) qualificati per l’utenza allargata, e di 90 agenti commerciali distribuiti sull’intero territorio nazionale. Inoltre, l’azienda mette al servizio dei propri clienti una serie di centri assistenza autorizzati e costantemente aggiornati, in grado di intervenire tempestivamente nella risoluzione delle più diverse problematiche.

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Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Fare impresa a Nordest

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ACS DATA SYSTEMS / Oltre 2.200 clienti tra Trentino Alto Adige e Veneto, 4 sedi e 5 centri di competenza

Anticipare i tempi è strategico All’inizio software house, poi internet provider, infine cloud: per primi, sempre

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el settore dell’Information Technology, non esente dalla crisi che negli ultimi anni ha colpito tutti i settori dell’economia, Acs Data Systems si conferma come eccezione. Fondata 33 anni fa e divenuta un fornitore di servizi IT di riferimento in Trentino Alto Adige e in Veneto, l’azienda è da sempre in crescita. Oggi conta oltre 2.200 clienti attivi, più di 150 dipendenti, 4 sedi, 30 milioni di euro di vendite e cinque centri di competenza - software, hardware, cloud, print e communication - grazie alle quali offre ai clienti soluzioni IT affidabili, efficienti, stabili e performanti, sistemi completi affiancati da servizi che comprendono la progettazione delle soluzioni, la loro implementazione e la costante e proattiva manutenzione. La filosofia di Acs Data Systems prevede di seguire il cliente in tutti gli aspetti delle sue mutevoli esigenze di business, secondo i criteri di innovazione, qualità, eccellenza e passione per il lavoro, “non semplici parole per definire una strategia di marketing, ma

Mauro Gottardi, area manager per il Trentino di Acs Data Systems

veri e propri principi per chi lavora in Acs”, spiega Mauro Gottardi, area manager per il Trentino. “L’innovazione parte, ancora prima che dal prodotto e dal suo sviluppo, dal focus sul cliente e sulle sue esigenze. Per noi innovare significa ascoltare i bisogni, interpretarli e inserirli nel contesto di riferimento per poi sviluppare soluzioni rispondenti in modo concreto alle diverse esigenze e basate sulle migliori

tecnologie esistenti sul mercato. In questo senso - sottolinea - ci focalizziamo profondamente sulla soluzione delle problematiche di business del cliente e lo facciamo attraverso tecnologie all’avanguardia, cercando di anticipare i tempi, come dimostrano alcune tappe fondamentali della nostra storia. Nel 1983, in anni in cui non era ancora così usuale, specie nel contesto altoatesino, siamo nati come software house; nel 1995 siamo stati il primo Internet provider locale e, nel 2008, precursori nel settore cloud”. Il servizio ottimale e l’organizzazione con oltre 80 collaboratori tecnici suddivisi nei cinque centri di

competenza, permettono ad Acs di fornire al cliente l’intera infrastruttura informatica hardware, di integrarla con le soluzioni software e quindi gestire i processi aziendali nella loro totalità. Acs può anche contribuire ad ottimizzare i costi di gestione dell’infrastruttura, partendo dall’identificare insieme al cliente le funzionalità da implementare nelle piattaforme cloud, “con pacchetti che prevedono la gestione dei dati aziendali in modo completo oppure parziale, a seconda delle diverse necessità, sempre e comunque memorizzati in modo sicuro e affidabile nel nostro Data Center”, afferma Gottardi. Acs

Gli uffici della sede Acs a Trento

La sede di Acs Data Systems a Trento

può inoltre gestire il parco di stampa/copia del cliente attraverso contratti a consumo e i sistemi di comunicazione quali videoconferenza, telefonia e unified messaging Voip, digital signage per display e totem multimediali. “I servizi che offriamo sono tanti, ma si caratterizzano tutti per qualità ed efficienza: ogni soluzione, prima di essere immessa sul mercato, viene vagliata e certificata da una valutazione tecnica interna”, puntualizza Mauro Gottardi. “La nostra filosofia ci impone di rispettare una determinata soglia qualitativa, così da assicurare al cliente soluzioni davvero performanti, capaci di risolvere le problematiche e non di generarne di nuove, e un servizio postvendita attento e costantemente presente. Acs Data Systems offre soluzioni IT innovative e di qualità, e lo

fa con eccellenza, un aspetto reso possibile dalla formazione e dall’aggiornamento continuo del personale tecnico e commerciale. Questo significa conoscere a fondo la materia ed essere in grado di dare al cliente risposte e soluzioni corrette e adeguate alle aspettative, andando a costruire e implementare nel tempo un rapporto di fiducia che nell’ambito IT è fondamentale. La partecipazione per il lavoro è l’ulteriore ingrediente della nostra filosofia: chi lavora in azienda - conclude Gottardi - vive una forte passione per la tecnologia e l’informatica”. Sarà anche per questo che il primo cliente storico di Acs Data Systems è ancora oggi assistito dall’azienda, divenuta nel frattempo un partner di riferimento nel Triveneto. Per ulteriori informazioni: www.acs.it.

CAPI GROUP / L’azienda trentina nata nel 2005 è specializzata nella produzione di corone epicicloidali

Massima cura in ogni fase Una rete di aziende e co-design, per accontentare ogni cliente nei tempi richiesti

C

api Group, azienda trentina specializzata nella produzione di corone epicicloidali, è nata nel 2005 dalla collaborazione di due imprese storiche tuttora presenti sul mercato della meccanica di precisione, Meccanica Cainelli di Volano (Tn) e Omp Piccinelli di Darzo (Tn), con la logica di ampliare e integrare gli ambiti di competenza delle due realtà. E così ha fatto. Puntando su innovazione, competitività, ricerca, sviluppo e, soprattutto, facendo rete. Il miglioramento conti-

nuo delle competenze e tecnologie, le risposte efficienti e repentine ai cambiamenti del settore, le hanno permesso di conquistare una leadership sul mercato e di essere oggi presente in Italia e all’estero. Il mercato europeo rimane tra i più interessanti per l’azienda che già da anni lavora con la Germania e i maggiori stati dell’Unione, punta sul Nord Europa, specialmente Svezia e Finlandia, e sull’espansione dei correnti nuclei di clientela in Turchia, Stati Uniti, Brasile e Cina, area, quest’ultima,

L’innovativa tecnologia di power skiving

coperta per produzione e vendita dalla consociata Wgt. “La corona epicicloidale è un componente meccanico trasversale con applicazioni su riduttori, trasmissioni e assali; abbraccia svariati settori, ragion per cui si rivolgono a noi tanti diversi comparti, tra cui eolico, movimento terra e costruzioni, agricolo, piattaforme marine, industriale, scale mobili”, spiega Mirco Cainelli, co-titolare di Capi Group. Il prodotto firmato dall’azienda trentina si distingue perché soddisfa quelle stesse caratteristiche verso cui si sono indirizzate le richieste della committenza negli ultimi anni: “Alta qualità, on time delivery, costi competitivi e costante co-design con i clienti, che abbiamo sempre più implementato per trovare soluzioni innovative e idonee a ogni specifico bisogno”, sottolinea Cainelli. Capi Group è parte di un polo tecnologico di aziende consociate che condividono il settore di provenienza ma si diversificano in forniture e tecnologie. Questo permette alle stesse di lavorare

sinergicamente in rete per fornire al cliente finale un’ampia varietà di prodotti e tecnologie in aggiunta a gruppi di prodotti pre-assemblati. Infatti, avvalendosi anche di tale network, Capi Group segue ogni singola fase dell’iter produttivo delle corone, di altri particolari con dentatura interna, dei componenti meccanici torniti, brocciati, dentati e trattati termicamente. “Occupandoci di ogni fase della produzione, dal reperimento della materia prima alle successive fasi di lavorazione fino ai trattamenti termici finali, possiamo realizzare prodotti di dimensioni e peculiarità differenti in base al campo di applicazione. Il power skiving - specifica - rende possibile la creazione di dentature diritte o elicoidali in serie medio-piccole ad altissima qualità, con diametro primitivo da 100 mm a 580 mm; il nostro parco brocciatrici ci permette di ottenere in passata unica corone brocciate con diametro primitivo da 80 mm a 580 mm, garantendo altissima competitività sul prodotto. I nostri

Una serie di prodotti Capi Group, azienda trentina specializzata nella produzione di corone epicicloidali

trattamenti termici, in special modo la nitrurazione (nitreg), consentono di raggiungere durezze superficiali molto elevate con bassissime deformazioni dimensionali del prodotto”. La qualità dei processi e dei prodotti è garantita sia da controlli in process su ogni impianto, controlli tridimensionali, spettrografici e metallografici, sia dalle certificazioni possedute da Capi Group e dalle altre aziende del gruppo, in particolare la Uni En Iso 9001:2001 e la Iso Ts 16949, specifica per il comparto automotive. L’azienda trentina è stata la prima a introdurre tecnologie non ancora utilizzate sul mercato europeo: al 2010 risale la brocciatrice da 200 tonnellate (ad oggi esiste solo una seconda macchina in Germania), mentre successivo è stato l’inserimento della tecnologia di power skiving, una

rivoluzione industriale nella realizzazione di dentature per interni di precisione, che ha migliorato drasticamente la velocità di fabbricazione del prodotto e triplicato il livello di qualità. E se in passato Capi Group ha saputo essere all’avanguardia, non sembra certo voler essere da meno in futuro. Sulle tecniche e tecnologie che si stanno delineando e andranno a imporsi nei prossimi anni, Cainelli non ha dubbi: “Sicuramente il miglioramento continuo in ottica lean manufacturing consente un cambio di mentalità nei nostri collaboratori e di conseguenza nei processi produttivi, andando a eliminare inefficienze e sprechi. La virtualizzazione futura dei processi produttivi in ottica industry 4.0 definirà - conclude - un cambiamento epocale della tradizionale manifattura”.


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Imprenditoria Trentina

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ANCE TRENTO / L’Associazione trentina per l’edilizia è nata il 1° gennaio 2016 per operare nel settore a 360 gradi, senza distinzione tra artigiani e industriali

Costruire nuove vie per fare impresa Entro il 2017 l’obiettivo è arrivare a 1 miliardo di fatturato con 100 aziende associate

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iunire i protagonisti dell’intera filiera dell’edilizia in un’associazione, perché il mondo cambia e anche le rappresentanze di categoria devono trovare nuove formule per essere “snelle, costare poco, dare servizi specifici e veloci, diventare voce forte di un mondo articolato”. Il presidente dell’Associazione trentina dell’edilizia Ance Trento, Giulio Misconel, sintetizza così gli obiettivi che hanno portato i costruttori del Trentino a uscire da Confindustria per far nascere con il 1° gennaio 2016 una nuova realtà associativa che “vuole coinvolgere tutti gli attori della filiera: dagli studi professionali di progettazione agli artigiani, dai costruttori ai produttori di calcestruzzo, riunendo in un’unica realtà l’edilizia a 360 gradi”. L’intento era quello di creare “un luogo in cui convergono le idee, in cui non c’è distinzione tra artigiani e industriali che operano nello stesso settore, in cui far crescere la filosofia del chilometro zero anche nelle costru-

Il presidente dell’Associazione trentina dell’edilizia Ance Trento, Giulio Misconel

zioni e maturare uno spirito di collaborazione lungo un tracciato che va dal progettista al manutentore”. Insomma, gli edili trentini se ne sono andati da Confindustria “non per un’uscita fine a se stessa, ma per creare qualcosa di innovativo”. A sette mesi di distanza un primo bilancio ha senza ombra di dubbio il segno positivo. “L’associazio-

ne è stata fondata da 45 soggetti, oggi le imprese aderenti sono già 80, con un fatturato complessivo di 600 milioni - puntualizza il presidente con 2 mila persone occupate. Il prossimo traguardo è arrivare a oltre 100 imprese e un miliardo di fatturato entro il 2017”. È un quadro che testimonia il “grande interesse” che ha suscitato l’iniziativa sia nel mondo imprenditoriale che in quello politico trentino, al quale “abbiamo chiesto di darci tempi certi nelle risposte e di sburocratizzare i processi”. L’Associazione trentina dell’edilizia nasce in un territorio in cui la maggior parte delle imprese ha piccole dimensioni e il ridimensionamento del business continua. “Il mio barometro dell’andamento sono le ore lavorate - afferma il presidente - e l’ultimo dato a disposizione, quello che ha monitorato gli ultimi sei mesi fino ad aprile compreso, indica che in quel periodo le ore lavorate sono ulteriormente calate del 7%”. Un numero che dice molto di più delle

parole sulla condizione del comparto - per altro in linea con gran parte del resto d’Italia - ma che non scoraggia Misconel, che lo interpreta come uno stimolo in più per costruire vie nuove per fare impresa. “Dobbiamo essere imprenditori in questi tempi, il boom è finito e non tornerà nel breve periodo. Perciò sottolinea - il nuovo modo di fare impresa è di farla assieme”. E l’Associazione creata quest’anno si muove in quella

direzione. La progettualità del sodalizio è già importante. “Abbiamo creato un Consorzio per andare all’estero e, pur ben consapevoli delle nostre dimensioni, ci stiamo muovendo sullo scenario internazionale. Di recente, per esempio, abbiamo incontrato il ministro dei Lavori pubblici dell’Uganda in visita in Trentino”. Inoltre, la filiera sta già pensando a partenariati pubblico/privato, per effettuare, per esempio, “interventi di social housing o progetti su infrastrutture”. Con “una mentalità industriale” il Trentino dunque ha deciso di affrontare i nuovi scenari dell’edilizia, ragionando non più per categorie e per settori ma in una logi-

Un cantiere trentino

Le costruzioni trentine si riforniscono per il 70% da aziende locali

ca ci comparto. I risultati gli stanno dando ragione. “È un settore al quale crediamo e al quale va data fiducia”, sottolinea il presidente Misconel, riprendendo un’affermazione rilanciata in occasione della recente presentazione del Bilancio sociale, un documento dove tra l’altro si è evidenziato come le costruzioni trentine si riforniscano per il 70% da aziende locali, “anche a costo di ridurre ai minimi termini il proprio margine”. Il 76% delle imprese aderenti all’Associazione trentina dell’edilizia è controllata da un’unica famiglia, oltre il 60% ha fino a 15 dipendenti che nell’85% dei casi hanno contratti a tempo indeterminato. Le attività hanno una buona diversificazione, tra residenziale (33%), civile non residenziale (23%), strade e infrastrutture (26%) e acquedotti e opere idriche con un 12 per cento.

TUMEDEI / Dal 1903 crescita continua e nuove specializzazioni: dalla produzione di membrane rinforzate agli elementi di tenuta per gas metano e Gpl

Co-design, ricerca e sviluppo per continuare a essere leader di mercato Il laboratorio di Trento è il punto di riferimento dell’intero Gruppo. Qui si sviluppano i prodotti su richiesta dei clienti ma si testano anche le nuove mescole

P

er crescere anche in tempo di crisi, la Tumedei si è concentrata sul proprio core business, rafforzando la produzione di prodotti custom su specifica cliente e l’attività del laboratorio di ricerca e sviluppo, punta di diamante dell’azienda, così da fornire ai clienti conoscenza ed esperienza in termini di gamma, materiali e applicazioni. Nata nel 1903, alla fine degli anni Settanta è diventata una delle aziende leader per la produzione di membrane rinforzate. Nei primi anni Novanta si è inoltre specializzata nella produzione di elementi di tenuta per gas metano e Gpl, diventando fornitrice dei principali produttori del settore. Oggi rimane una delle aziende leader in questo comparto, concentrando inoltre i propri interessi nei settori

gas-auto, automotive, appliance e potable water, cui vanno ad affiancarsi pneumatica, oil&gas e medicale. Nel 2007 è entrata a far parte del gruppo Skellerup, mantenendo inalterato il proprio nome, ormai ampiamente conosciuto nel settore gasauto e sinonimo di garanzia per i clienti. “Grazie al nuovo assetto societario, la Tumedei ha potuto ampliare la proprio gamma di prodotti, specializzandosi inoltre nella produzione di articoli in plastica, realizzati avvalendosi dei siti produttivi del gruppo certificati secondo Iso Ts”, spiega il responsabile commerciale Mirko Dalla Vecchia. “Abbiamo mantenuto inalterato l’alto standard qualitativo e la caratteristica peculiare di realizzare principalmente prodotti custom su specifica cliente, con il

plus di un costo produttivo ridotto e di un laboratorio di ricerca e sviluppo che rappresenta il fiore all’occhiello della Tumedei, nato e cresciuto grazie a importanti investimenti in tecnologie e personale specializzato. Tumedei oggi - specifica Mirko Dalla Vecchia - è responsabile del business europeo dell’intero gruppo, con un fatturato che si aggira intorno ai 12 milioni di euro e con circa 60 dipendenti”. Tumedei è un’azienda che del co-design e della ricerca e sviluppo ha fatto dei veri e propri punti di forza. “Il laboratorio di Trento - approfondisce il responsabile commerciale - è il riferimento per tutto il gruppo. Qui non solo viene realizzato il prodotto su specifica del cliente, ma è anche il luogo in cui vengono sviluppate e testate le nuove

mescole atte a soddisfare sia i requisiti espressi dal cliente che le compatibilità con le varie normative richieste per applicazioni food and beverage, partendo dalla semplice Fda per arrivare alle normative Wrass, Nsf e Uba. Questo significa essere in grado sia di ottimizzare le prestazioni dei materiali per soddisfare le richieste del singolo cliente, sia definire le proprietà fisiche in base alle specifiche applicazioni d’uso finali e raggiungere miglioramenti significativi nelle prestazioni, sia ricettare mescole in linea con le più recenti normative europee nel settore del potable water, sul quale Tumedei è molto focalizzata. Il laboratorio - aggiunge Dalla Vecchia - è specializzato anche nello svolgimento di test statici e dinamici per ottenere riscontri tecnici sulla

I prodotti custom realizzati da Tumedei, leader nella produzione di membrane, prodotti in gomma e compound

qualità della gomma”. Grazie alle competenze sviluppate, Tumedei “è una delle poche aziende che riesce a costampare con successo gomme di diverso tipo, gomma e metallo, gomma e plastica, offrendo al cliente soluzioni tecniche alternative con vantaggi economici e tecnici, e sempre in co-design con il cliente. Anche la stampa dei prototipi - sottolinea il responsabile commerciale

- viene realizzata internamente a tutti i nostri stabilimenti, mentre gli stampi di serie da fornitori esterni su disegno dei nostri professionisti”. La strategia di Tumedei si è dimostrata efficace: l’azienda oggi si presenta sul mercato con un trend di crescita a due cifre e un Ebit in linea con le migliori aziende del settore a livello europeo. Per ulteriori informazioni: www.tumedei.it.


Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Fare impresa a Nordest

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Distretto della Giostra

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

ECCELLENZE / Il distretto della Giostra del Polesine, con un fatturato che supera i 100 milioni, rappresenta un esempio di innovazione capace di internazionalizzarsi

Le Pmi venete in prima linea per battere la crisi I distretti e le reti di impresa sono la via su cui punta la Regione Veneto per un rilancio del territorio

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l tessuto produttivo veneto, quello delle piccole e medie imprese, sta smentendo le previsioni pessimistiche che davano questo modello incapace di affrontare la crisi. Non è così. Il modello nordestino sta dimostrando di essere vincente e quindi va supportato. I distretti e le reti d’impresa sono la via su cui ha puntato la Regione Veneto”. L’assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Marcato, sintetizza così una delle caratteristiche più interessanti che sta emergendo dall’economia veneta, di cui il distretto della Giostra del Polesine è un degli esempio significativo. “Una cinquantina di aziende per un fatturato che supera i 100 milioni rappresenta un distretto e una filiera estremamente innovativi e capaci di internazionalizzazione”, spiega Marcato, ricordando l’atto deliberativo di giugno della Giunta regionale che ha riconosciuto il “Consorzio veneto district amusement rides” come soggetto giuridico idoneo a rappresentare

questo distretto. Un’azione attuata perché “era importante che quell’area così dinamica avesse un riconoscimento istituzionale che consentirà di avere un marchio di qualità, potrà facilitare l’accesso al credito e rafforzare la capacità di attingere a fondi europei”. Il distretto comprende i comuni della parte occidentale della provincia di Rovigo: Bergantino, Melara, Calto, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Castelmassa. Qui

operano una cinquantina di imprese del distretto, secondo i dati riportati dalla Regione e risalenti a fine 2015. La metà circa del fatturato (47%) proviene dal mercato europeo, mentre a livello extraeuropeo (33%) l’export più consistente è indirizzato verso i mercati del Medio Oriente (11%) e America Settentrionale (10%); seguiti da America Latina (5%), Estremo Oriente (4%), Asia Centrale (2%) e Australia e

Roberto Marcato, Assessore Regionale Veneto allo Sviluppo economico

Nuova Zelanda (1%). Con il riconoscimento del Consorzio, prosegue Marcato, “abbiamo dato seguito a un impegno preso nei confronti dei rappresentanti delle imprese del settore della giostra, ricco di storia e di tradizione nella progettazione di attrazioni per il divertimento. Le aziende polesane sono conosciute e apprezzate per le loro capacità e professionalità in tutta Italia e all’estero. È una realtà straordinaria”. L’individuazione di un soggetto giuridico che rappresenti ogni distretto industriale è, per altro, anche la concretizzazione di quanto previsto dalla legge regionale 13 del 2014 che disciplina i nuovi distretti industriali. “Il soggetto – prosegue l’assessore – una volta riconosciuto dalla Giunta regionale, come nel caso del Consorzio veneto district amusement rides, raccogli le istanze delle imprese aderenti a ciascun distretto e ne presenta i progetti di intervento, divenendo l’interlocutore delle istituzioni pubbliche per definire le stra-

capi azienda spesso sono figli di questa crisi – osserva -, hanno dovuto imparare in fretta, farsi gli anticorpi, essere positivamente aggressivi e hanno rimesso in circolo un’energia che forse era venuta meno in qualcuno che pensava di essere ormai arrivato”. La Regione è talmente convinta delle opportunità insite nella tipica impresa veneta che ha deciso di investire i 600 milioni complessivi del Por Fesr 2024-2020 in

tegie di sviluppo industriale”. Nello specifico, l’assessore Marcato sottolinea “la vitalità del distretto della giostra, un concentrato di inventiva, innovazione, tecnologia e originalità che non possono essere copiati. Sono queste realtà che dobbiamo sostenere – aggiunge -, perché sono quelle che riescono a rendere il nostro territorio competitivo anche nel confronto internazionale”. Se le giostre del PoIncontro assessore Marcato ed lesine sono famose esponenti del Distretto Giostra del in tutto il mondo, Polesine “è perché qui si è saputo unire l’espemodo che “le piccole e medie rienza all’innovazione. Non imprese riescano a fare maspossiamo disperdere simili sa critica pur mantenendo patrimoni, che sono origiciascuna la propria identità”, nati anche da un particolare precisa Marcato, che evidencontesto storico-culturale”. zia come quest’anno siano L’assessore si dice “ottimista” già stati chiusi due bandi anche per il futuro di tante per complessivi 9,5 milioni – aziende che sono alla prova “con una risposta straordinadel passaggio generazionaria” – e a settembre ne saranle. “Qualche esperto diceva no pubblicati altri all’insegna sarebbero state a rischio, dell’innovazione. invece costato che i nuovi

ZAMPERLA / Il gruppo punta da sempre al cambiamento attraverso processi e metodologie innovative

Divertimento nel nome dell’innovazione L’ultima sfida è l’attenzione ai diversamente abili, sia fisici che psichici. Tra i clienti anche Disney, Mca Universal Studios, Warner Bros e Paramount

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nnovazione non è semplice creatività. È alterare l’ordine delle cose per crearne delle nuove. E se in passato l’innovazione del gruppo Zamperla ha mirato al contenuto, nel presente non perde d’occhio il processo, dedicandovi uno spazio importante e mettendola al centro della propria identità aziendale. Un’innovazione ben rappresentata da numeri che parlano da soli, come il 6% dei ricavi investiti in ricerca e sviluppo, o la presenza di un team di oltre trenta tra ingegneri, fisici, matematici e informatici su un totale di 190 dipendenti (ben il 16%). Non deve quindi stupire sapere che la stessa tecnologia usata dalla Nasa per sperimentare sulle proprie navicelle finisce nei laboratori di Altavilla Vicentina (Vi), dove ogni giorno le più evolute tecnologie meccatroniche trovano applicazione per realizzare un prodotto che ha una finalità immediata: divertire. Ma non c’è solo progettazione e produzione delle attrattive. Da oltre un decennio il gruppo è impegnato direttamente nella

gestione dei parchi di divertimento, un business nato con l’esperienza del Victoria Garden all’interno del Central Park di New York e coronata, sempre a New York, con la gestione del parco di Coney Island, rinato grazie all’investimento del gruppo intervenuto dopo decenni di abbandono. Azioni che sembrano impossibili, ma ben spiegate dall’adozione di un sistema del tuttooriginale, denominato “One Stop-One Shop”. La ricetta è semplice ma funzionale: consiste nella capacità di proporre ai clienti la

gamma completa di attrazioni necessarie per la realizzazione di un intero parco divertimenti, oltre alla progettazione del parco stesso. Un plus notevole che pochi sono in grado di offrire, principale causa di quel 98% di fatturato verso l’estero che ha portato il gruppo Zamperla ad annoverare tra i propri clienti prestigiosi nomi come Disney, Mca Universal Studios, Warner Bros, Paramount e che li ha spinti ad aprire uffici vendita e rappresentanza in Usa, Corea, Russia, Dubai, Cina e Bielorussia. Ma da cosa deriva

Da sinistra Antonio e Alberto Zamperla all’interno degli stabilimenti di Altavilla Vicentina (Vi)

questa spinta e questa filosofia? “In Zamperla siamo i primi a voler tentare nuove sfide e percorrere nuove strade, cercando sempre di dare spazio anche alle idee apparentemente impossibili - interviene il presidente Alberto Zamperla - perché nessun gran progetto ci ha visto esitare”. È grazie a questa spinta se negli ultimi anni il gruppo si è inserito sempre più prepotentemente nel settore delle grandi giostre, come ThunderBolt, adrenalinica montagna russa già replicata in più parchi, o Wind Starz, novità assoluta: si simula il volo sul deltaplano dando spazio a 24 persone. Un’attrazione pensata per le famiglie che porta l’essere umano a realizzare un suo sogno ancestrale, volare. Ma dietro a queste attrazioni per grandi e piccini ci sono anni di ricerca e protocolli ben collaudati, anche a livello di organizzazione aziendale. “Abbiamo avviato un confronto con Cà Foscari per un progetto di innovazione strategica, finalizzato alla formazione del personale attraverso la meto-

Il ThunderBolt, l’ultima montagna russa progettata da Zamperla e installata a Coney Island, New York

dologia Lean - spiega Zamperla -. E poi un nostro fiore all’occhiello: partirà a breve la quarta edizione del nostro corso di Ingegneria della manutenzione al Cuoa, proposto ai clienti e ai migliori studenti universitari”. Un’azienda in continuo movimento, con la priorità di cogliere in anticipo le richieste di un mercato strutturato e differenziato, oltre che diffuso in tutto il mondo. Da questa capacità nasce una delle ultime e più significative sfide del gruppo Zamperla, che consiste nell’offrire attrazioni e saper progettare parchi accessibili anche ai diversamente abili. E non solo disabilità motorie, anche sensoriali e psichiche. “Più ci inoltriamo in questo universo, più ci rendiamo conto di quanto vasto sia. Per questo abbiamo promosso la costruzione di un gruppo di lavoro con medici ed esperti

per affrontare il nodo delle attrazioni per soggetti con esigenze speciali”. Ma non si tratta solo di studi e progetti. Ci sono già casi concreti: come le attrazioni donate al Give Kids the World Village, un parco statunitense in cui vengono ospitati bambini malati terminali per farli vivere una settimana da sogno, o la partecipazione alle fiere del turismo come Gitando.all, in cui si rappresenta il turismo per tutti. “È importante che produttori, famiglie e parco riescano a dialogare insieme, solo in questo modo si riuscirà a portare un sorriso negli sguardi di chi è meno fortunato”. Da questa collaborazione può nascere una felicità, che anche in questo caso parte dall’innovazione, tratto distintivo che accompagna il gruppo Zamperla da sempre. Nel passato, nel presente e, ne siamo certi, nel futuro.


Distretto della Giostra

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Case History

Opere d’arte di ingegneria meccanica e idraulica con una splendida parte coreografica ueste giostre sono la realizzazione di un sogno che un ragazzo di 17 anni aveva nel cassetto”. Luciano Lamborghini ha dato egli stesso la sintesi più efficace di ciò che oggi rappresenta l’azienda Lamborghini in Italia e nel mondo per la realizzazione delle giostre. È uno spaccato efficace anche di ciò che è stato il suo percorso umano e professionale, che oggi guarda dai suoi settant’anni, avendo a fianco il figlio Daniele che ne ha raccolto l’eredità immettendovi la stessa energia e creatività. E poiché i sogni nel cassetto sono per loro natura bellissimi e colorati, il racconto di Lamborghini introduce immediatamente nel mondo sfavillante delle giostre uniche che ha saputo creare, delle vere e proprie opere d’arte d’ingegneria meccanica e idraulica innanzitutto, rese poi meravigliosamente attrattive dalla parte coreografica che Lamborghini realizza attingendo alle professionalità uniche del distretto della giostra del Polesine, di cui Bergantino, dove ha sede l’azienda, è uno dei centri principali. Non c’è richiesta

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LAMBORGHINI SRL

Il sogno diventato realtà Creare e costruire giostre “Q

Fare impresa a Nordest

che alla Lamborghini non possa venir soddisfatta, perché in quest’impresa che per ingegnosità, inventiva, flessibilità e capacità di dare corpo all’inedito rimanda ad una bottega rinascimentale che ha saputo però conquistare il mondo, il confine dell’originalità e del possibile viene spostato ogni giorno un poco più in là. Luciano Lamborghini è ancora al centro della sua “bottega” ed è il costruttore di giostre che conta più anni di lavoro nel settore in tutto il distretto. Dopo aver cominciato da giovanissimo alle dipendenze di un altro grande nome, Alfio Biancardi, attivo negli anni Cinquanta nella costruzione delle giostre, decise di mettersi in proprio con il fratello quando Biancardi cessò l’attività, per cominciare un’avventura straordinaria. “Alfio – ha ricordato Lamborghini – non mi ha insegnato solo i principi della meccanica e dell’idraulica, ma soprattutto la magia di trasformare verghe di ferro, e più spesso pezzi arrugginiti di ferro scartati, in splendide ruote panoramiche, in fantastiche giostre per bambini, in romantiche

La prima giostra meccanica e Walt Disney Più o meno una settantina di anni fa il signor Walt Disney, che nella sua vita venne due sole volte in visita in Italia, espresse il desiderio di visitare il piccolo paese, Bergantino, dove gli era giunta notizia era stata creata la prima giostra meccanica da un certo Albino Protti, umile ma geniale meccanico di biciclette, cui è intitolata la via dove ha sede l’azienda Lamborghini. Mister Walt Disney non ebbe tempo probabilmente per far visita a Bergantino ma ci hanno pensato i costruttori di giostre di questo paese a soddisfare il desiderio di quell’uomo geniale esportando da oltre quarant’anni le proprie creazioni in tutti gli Stati Uniti e persino proprio alla Walt Disney.

Doha Carousel, la giostra realizzata per il Museo di arte moderna del Qatar

Da sinistra Floriana Mingotti, Dia Al Azzawi e Luciano Lamborghini

L’innovazione del “parco mobile”

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ornitrice di giostre le più varie e mirabolanti per i parchi fissi, la Lamborghini, proprio per la sua storia molto legata nel suo passato al mercato italiano, ha maturato una specializzazione insuperabile nella realizzazione per il “parco mobile”, per le giostre, cioè, costruite sui semi rimorchi, ai quali i giostrai attaccano la motrice per spostarsi rapidamente sul territorio. “Si tratta di realizzazione complesse, perché insieme a tutte le specifiche che ogni giostra deve avere – spiega la direttrice dell’azienda Floriana Mingotti -, bisogna trovare le soluzioni per renderle montabili e smontabili in tempi molto brevi, in estrema sicurezza e, possibilmente, senza dover far intervenire mezzi esterni, come una gru”. Si tratta, in sostanza, di “veri capolavori di ingegneria meccanica e idraulica”, che Lamborghini pensa, sviluppa e costruisce interamente in azienda, grazie alle competenze del fondatore Luciano Lamborghini e di suo figlio Daniele, che è cresciuto professionalmente al suo fianco, e del team dell’azienda, formato da una decina di collaboratori. Tra le unicità anche le Extreme Wave-Swinger, “di cui siamo gli unici produttori al mondo”, sottolineano gli imprenditori. Si tratta di una giostra che fu creata in Germania, ma Lamborghini ha sviluppato la versione “Extreme”, cioè ad alta velocità. Il risultato è una giostra “adrenalinica” unica al mondo. Un esemplare venduto l’anno scorso in Messico è stato portato con grandissimo successo di pubblico all’edizione 2016 dell’Edc, il più grande festival di musica elettronica che si tiene ogni anno a Città del Messico ove già sono presenti altre giostre costruite nel distretto polesano. L’inventiva di Luciano e Daniele Lamborghini unita alle straordinarie conoscenze tecniche oggi si uniscono alle possibilità date dalle soluzioni tecnologiche per risultati straordinari e che “permettono anche a questo settore dell’economia italiana di essere una bandiera di qualità, di efficienza e dello straordinario stile made in Italy nel mondo”, sottolinea la direttrice Mingotti, evidenziando l’importanza e la solidità del distretto della giostra del Polesine nel tessuto produttivo del Paese, un esempio anche di capacità di fare filiera. Una giostra, infatti, trova qui tutti i materiali e le professionalità per essere progettata, costruita e rifinita in ogni dettaglio. Lamborghini, dunque, è caratterizzata da un ricchissimo passato, da un presente ricco di soddisfazioni e da un futuro che è pieno di progetti. Tra l’altro lo dimostrano i disegni che preludono alle nuove creazioni. Per la gioia di grandi e piccini, a breve si potrà andare a fare un giro in giostra attorno a un grande fungo, sotto il cui cappello sono attaccate i seggiolini che permetteranno di “volare” a mezz’aria.

Cavalli 2 Piani Green con chiosco, la prima giostra ecologica

giostre del bacio”. Oggi, “con i materiali certificati e di prima scelta”, resta inalterata la passione per offrire al mondo sempre qualcosa di inedito. Dopo aver servito il mercato nazionale per moltissimi anni, da quasi vent’anni la Lamborghini ha cominciato progressivamente a guardare all’estero e ora tutta la sua produzione da Bergantino prende la via dell’export. L’ultima magia, in ordine di tempo, che sarà inaugurata ufficialmente in autunno, è la giostra per il Qatar Museum Authority, la “Doha Carousel”, la prima giostra al mondo che nasce dalla creatività di Dia Al Azzawi, uno dei più grandi artisti viventi di arte moderna, pittore e scultore di origini irachene che dal 1976 vive a Londra. “Vedere Luciano Lamborghini e Al Azzawi confrontarsi in azienda in un momento del percorso realizzativo di quest’opera – rac-

conta la direttrice della Lamborghini, Floriana Mingotti – è stato persino un’emozione, poiché si è avuta evidenza che gli artisti davvero parlano la stessa lingua”. In quest’occasione Lamborghini è stata ancora una volta protagonista di una primizia: “Per la prima volta nella storia, infatti, si sono coniugate l’arte della pittura e della scultura con quella dell’ingegno artistico e creativo del nostro settore– sottolinea Mingotti -, dando vita a una giostra unica nel suo genere”. La firma di Al Azzawi è evidente nell’esplosione dei colori forti e caldi, come il sole del Medio Oriente, e ben definiti. “Per questo – sottolinea la direttrice – sono stati utilizzati ben 126 colori Ral e ogni figura è stata dipinta a pennello per meglio definire i colori”. Inoltre, il pavimento di legno massiccio, tipico delle giostre a cavalli, l’artista lo ha voluto dipinto come un

Extreme Wave-Swinger su semirimorchio. Lamborghini è l’unica azienda al mondo a produrre questa tipologia di giostra in versione Extreme, ad alta velocità

tappeto persiano. Un fiore all’occhiello straordinario che si aggiunge ad altre realizzazioni che hanno quasi dell’impensabile. Come la “giostra ecologica” esistente, la giostra a cavalli a 2 piani posizionata ai piedi della Tour Eiffel che “riesce a produrre circa il 40% dell’energia che le serve per muoversi grazie ai pannelli solari e, frutto dell’inventiva Lambor-

ghini, all’energia eolica prodotta dalle eliche poste sopra i chioschi e all’energia cinetica che producono i bambini che pedalano seduti sui cavalli – sotto i quali Luciano Lamborghini ha posizionato una mezza bicicletta - e ai loro genitori che pedalano le biciclette di inizio Novecento poste all’ombra dei chioschi in luogo delle classiche panchine per l’attesa”.


10 Fare impresa a Nordest

Distretto della Giostra

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

FABBRI GROUP / Il nome è una garanzia dalla prima giostra “Avio” negli anni Cinquanta

Panoramiche uniche... made in Italy Sono le ruote del Gruppo rodigino, leader internazionale per sicurezza e alta qualità

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ono state tante le trasformazioni attraverso le quali è passato Fabbri Group, realtà leader a livello internazionale nella produzione di attrazioni per il mondo del divertimento. Dalla prima giostra “Avio” prodotta negli anni Cinquanta da Romolo Fabbri e passando per attrazioni che hanno conquistato il mercato nazionale e successivamente mondiale come Tagada e Booster, il Gruppo rodigino nato ufficialmente nel 2000 si è distinto per le caratteristiche di massima professionalità

e flessibilità, divenendo un punto di riferimento per il settore che oggi esporta con successo in Paesi quali Pakistan, Malesia, Turchia ed Emirati Arabi. Le porte del mercato mondiale si sono aperte definitivamente con la creazione delle Ruote Panoramiche, disponibili nelle più svariate misure con collocazioni tra le più disparate. “Il segreto del nostro successo - evidenzia Gianluca Fabbri in qualità di responsabile delle vendite - è di garantire delle attrazioni esclusivamente made in Italy, intera-

mente progettate e prodotte all’interno del nostro stabilimento. Solo in questo modo siamo potuti diventare tra i produttori di ruote panoramiche più grandi del mondo, attualmente la punta di diamante nel ‘core business’ aziendale. Siamo gli unici nel Bel Paese a costruire ruote che svettano sopra gli edifici, come quella realizzata a Kaohsiung (Taiwan). Le nostre macchine costano forse poco di più rispetto alla concorrenza ma assicurano eccellenza e sicurezza pari a quella delle più note realtà

Giant Wheel da 80 metri, composta da 40 vetture chiuse che ospitano 8 passeggeri ciascuna, installata in Taiwan

produttive tedesche”. Altro ingrediente vincente nella ricetta Fabbri è la squadra, un team affiato che soddisfa le esigenze dei clienti mantenendo la promessa di un prodotto di massima affidabilità e in regola con le tante normative europee, americane e asiatiche. Chi ha testato la professionalità di Fabbri Group sa di poter contare su un servizio completo che parte dagli uffici di “Concept & Design” passando per una gruppo di tecnici altamente qualificati e costantemente aggiornati che realizzano le attrazioni poi distribuite in ogni parte del mondo. Fabbri Group significa: subappaltatori qualificati e certificati, completa assistenza nel montaggio in loco, istruzione dello staff locale, test di pre-apertura e ispezioni prima della consegna. Si fornisce ogni tipo di consulenza così come parti di ricambio e la periodica manutenzione. L’Italia in questo senso è un’eccellenza produttiva, poco nota agli stessi italiani, trattandosi comunque di una

nicchia di mercato. “Grazie alle soddisfazioni concesse dalle ruote panoramiche e da altre attrazioni particolarmente richieste quali il Booster e Telecombact - prosegue Fabbri - il presente del Gruppo è più che positivo. Siamo una realtà che porta divertimento in tutto il mondo, forte di know-how in continuo affinamento e di un’inscalfibile passione per il nostro lavoro. Purtroppo la Politica italiana nei confronti di alcuni Stati esteri (Cina e Brasile su tutti) non dimostra di tutelare concretamente i nostri interessi: in Brasile a esempio, le tasse per l’importazione delle giostre sono altissime, arrivando fino al 110%. Una situazione che evidentemente non vale anche al contrario, vista l’invasione di prodotti, spesso non di eccelsa qualità, da Paesi esteri verso l’Italia. Ci

OCEM / Azienda in crescita con sessanta addetti, capace di portare il made in Italy anche all’estero

troviamo così a combattere giornalmente per mantenere alta la reputazione del nostro Paese, talvolta intaccata da luoghi comuni o vicende di “malapolitica” che ci fanno passare come persone poco affidabili. Nel nostro caso è vero l’esatto opposto: siamo professionisti seri che non hanno nulla da invidiare agli altri e possediamo le certificazioni necessarie per operare pressoché in ogni Stato del mondo, comprese quelle conferite dall’ente di certificazione cinese (Csei), conosciuto per la sua scrupolosità e severità. Altro elemento penalizzante è l’atteggiamento particolarmente diffuso nell’imprenditoria veneta, di badare solo al proprio ‘orticello’. Fabbri Group di per contro crede fortemente nella collaborazione, possibile però solo con rari costruttori italiani”.

Combo tower per il parco Ferrari World (Spagna) attualmente in costruzione

Grandi attrazioni, esperienza e innovazione Commesse anche chiavi in mano, ma serve più sostegno da banche e meno tasse

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arlare di Ocem significa parlare dell’esperienza nell’ambito della carpenteria della famiglia Marchetti: dalle prime esperienze risalenti al lontano 1882 alla nascita dello spin off Ocem Srl nel 1986 per arrivare fino ai giorni nostri, si sono succedute ben quattro generazioni, arrivando così all’attività attuale di fornitura e produzione conto terzi di grandi attrazioni, in particolare ruote panoramiche e roller coaster. Nel settore delle celebri “Montagne russe” l’azienda padovana è oggi tra i primi tre produttori mondiali, forte di “know-how” in continuo affinamento e di strategie aziendali votate all’investimento in innovazione e forza lavoro. “Attualmente il nostro principale problema è proprio la ricerca di una nuova generazione di manodopera specializzata - sottolinea Cristiano Marchetti in veste di amministratore delegato - disposta a ‘sporcarsi le mani’ e a faticare sotto le più disparate condizioni atmosferiche. Infatti un’altra nostra difficoltà sta nel rispettare i tempi di consegna,

a causa dei cronici ritardi della progettazione. Il team Ocem, ben sessanta unità lavoro, è però abituata ad affrontare consegne in tempi stretti, così da scongiurare lo slittamento nell’inaugurazione delle nuove attrazioni per i vari parchi divertimenti sparsi in tutto il mondo a cui sono destinate. La concorrenza estera inoltre, spesso può contare su stipendi e un livello di tassazione diametralmente opposto a quello italiano, altra difficoltà

contro la quale ci dobbiamo confrontare nella complessa sfida verso l’internazionalizzazione. Nonostante tutto il presente dell’azienda è più che positivo, con un fatturato che si aggira intorno ai dieci milioni di euro annui grazie a un portfolio clienti fidelizzato e rivolto all’estero per l’80%, in particolare Germania, Usa e Giappone”. Anche nel 2016 Ocem si conferma in crescita, un trend in linea coi lusinghieri risultati del 2015. Se

Ruota panoramica di 63 m installata a Bucarest (Romania)

pure la situazione dei parchi divertimento nel Bel Paese sia al momento in leggera stagnazione l’azienda ha appena ultimato in collaborazione con un importante costruttore italiano una nuovissima attrazione per l’arcinoto Gardaland. Riprova di un’affidabilità basata sull’impegno costante, il sacrificio e una capacità operativa certamente non improvvisabile. Più che un semplice “fornitore” infatti, Ocem si pone nei confronti della sua clientela in qualità di “partner”, intendendo così soddisfarne le più svariate esigenze ma soprattutto affiancando la propria committenza a partire dall’inizio del progetto: “Non ci limitiamo mai a realizzare quanto indicato sul disegno fornito dal cliente - prosegue Marchetti - chi si è rivolto a noi nel corso degli anni ha potuto constatare che può affidarci il ‘pacchetto completo’ e noi sapremo restituirgli l’attrazione ‘chiavi in mano’, fino all’arrivo del materiale al parco divertimenti e, su richiesta, fornendo assistenza durante la delicata fase di installazione.

Particolare di nuovo launch coaster installato a giugno ad Ocean City (New Jersey-Usa)

Questa è la filosofia aziendale che intende distinguerci dagli altri ‘competitors’. Per ogni progetto suggeriamo migliorie importanti nella fase di realizzazione, con lo scopo di ridurre i tempi di lavorazione e, con essi, i costi. Il risultato di questi sforzi è premiato dalla fidelizzazione dei nostri clienti”. Realtà di comprovata solidità, certificata per meglio assicurare la bontà del proprio operato, Ocem è un punto di riferimento made in Italy nella nicchia dell’Attractions & Leisure Industry. “Va però rimarcata una mancanza di fiducia del sistema bancario del Bel Paese - conclude Marchetti - che tarpa le ali anche a quell’imprenditoria che ha conseguito coi fatti dei risultati

di eccellenza. Da oltre due anni ormai vogliamo realizzare il sogno di un ampliamento dei nostri stabilimenti produttivi. Ciò si tradurrebbe in una quadruplicazione delle attuali possibilità operative e a un aumento in positivo per l’azienda sotto ogni punto di vista. Tuttavia dobbiamo constatare la mancanza di sostegno degli istituti di credito: abbiamo già individuato l’area, possediamo un ‘business plan’ dettagliato, solidità economica e un portfolio ordini che arriva al 2018 ma nonostante ciò non riusciamo a ottenere le necessarie coperture. Il tempo passa e l’unica alternativa all’orizzonte sembra essere quella di dover optare per dei finanziatori provenienti dall’estero”.


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Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Fare impresa a Nordest

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PROJECT RIDES / Giovane per anno di fondazione, lo Studio di progettazione di Casale di Scodosia (Padova) vanta un’esperienza ventennale nel settore giostre

Attrazioni “custom” in tutto il mondo

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Nessuno standard: i progetti sono ad alta personalizzazione. Con il valore aggiunto della componentistica

Filippo Roman

N

onostante la giovane età anagrafica, la nascita ufficiale è del 2011, lo Studio di progettazione Project Rides conta sull’esperienza ventennale del suo fondatore, Filippo Roman, nell’ambito della carpenteria, meccanica e automazione industriale. I know-how di Roman sono fondati sull’esperienza diretta, peculiarità che ai calcoli ingegneristici eseguiti dall’ingegner Cerato e ai disegni realizzati conto terzi affianca la comprensione di ciò che si tradurrà poi nella produzione vera e propria. Chi ha sperimentato il lavoro di Project Rides sa di contare su un referente serio e capace di rispettare le tempistiche, consegnando progetti che si distinguono per la cura dei particolari e per l’aderenza

ai massimi criteri di sicurezza. Il tutto assicurando un prodotto all’avanguardia sotto il profilo tecnologico e curato nel design, a un prezzo vantaggioso. Sono questi elementi che hanno decretato la crescita dello Studio, il quale vanta attualmente un portfolio clienti nazionale ma non solo. “La nostra capacità di partire da un semplice bozzetto per poi sviluppare l’intero progetto - precisa Roman - ha riscontrato l’interesse di svariate realtà estere, sicché abbiamo lavorato per importanti clienti nel Regno Unito, Repubblica Ceca e persino in Cina. È quest’ultimo uno dei Paesi che ci sta concedendo le maggiori soddisfazioni. Sono partito dall’assunto che le attrazioni cinesi nella maggior parte dei casi non brillano per sicurezza, innovazione e finiture. Ho deciso così di proporci ad alcuni dei nomi più significativi del settore; nessuno fino ad allora ci aveva pensato. L’intenzione era di esportare quell’eccellenza made in Italy che il mondo ci invidia. Il risultato è che da due anni siamo tra le rarissime realtà straniere a lavorare per la Cina, più precisamente per il più grosso costruttore di giostre di tutto lo Stato”. La presenza capillare di Project Rides a eventi e fiere di settore in tutto il mondo lascia

presagire un ulteriore allargamento del suo bacino d’utenze negli anni a venire. Importanti investimenti sono già in programma per il 2017. Il segreto di questo successo? Roman non ha dubbi: “Quello delle giostre, a differenza di altri contesti produttivi, non è mai un sistema produttivo ‘standard’. Ogni macchina ha la sua “storia” e le sue particolarità che la distinguono dalla precedente e dalla successiva. Per venirne a capo con successo è imprescindibile possedere anche la mentalità dell’operaio che assemblerà l’attrazione, anticipandone eventuali difficoltà al fine di pervenire alla soluzione mi-

gliore. Diversamente, pur essendo il più abile ‘calcolatore’ presente sul mercato, si rischia di fallire giunti alla ‘prova officina’. Unitamente a ciò l’altra grande qualità di Project Rides è la capacità di personalizzazione. Non ci limitiamo a riprodurre fedelmente il bozzetto ma lavoriamo alla sua ottimizzazione, restituendo l’idea iniziale perfezionata mediante le scelte ideali per risparmiare tempo e dunque manodopera. Le nostre soluzioni sono accomunate da uno spirito innovativo ma, al contempo, da una spiccata semplicità di realizzazione nel rispetto delle normative di sicurezza vigenti”.

Typhoon 10, tra le ultime giostre realizzate su progetto di Project Rides

Veduta di una parte dello studio con il team al lavoro

a capacità di un’imprenditoria illuminata, si sa, per prosperare nel mercato della globalizzazione deve esibire duttilità e servizi a 360 gradi. È con questa idea impressa nella mente che Filippo Roman, già titolare dello Studio Project Rides, ha aperto lo scorso anno la società Art International. L’intenzione della giovane azienda padovana è fornire componentistica dedicata al mondo delle attrazioni per Luna Park; in questo modo il cliente che si è rivolto allo Studio per la progettazione può avvalersi, a progetto consegnato, delle prestazioni di Art International, fruendo così di un pacchetto completo ed estremamente vantaggioso. “Si tratta di una possibilità che nessun altro Studio sta offrendo - evidenzia Roman - una possibilità che si traduce naturalmente in un risparmio economico. Lo staff Art International, interfacciandosi direttamente con la squadra Project Rides, consiglierà infatti componenti e soluzioni ad hoc che faranno risparmiare, durante la fase costruttiva, tempo e denaro, potendo contare su un catalogo a prezzi concorrenziali. È questo un servizio ‘extra’ indispensabile per offrire al cliente quel plus in grado di fidelizzarlo e permetterci di crescere ancor più sui mercati internazionali”.

SBF - VISA GROUP / Il gruppo è leader europeo nel settore della costruzione di giostre. Occupa più di 100 dipendenti, oltre l’indotto

Giostre e attrazioni, divertimento garantito In provincia di Padova l’azienda che continuamente inventa e certifica nuove strutture per i parchi-giochi

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a nascita di Sbf risale al 1952, quando Italo Frison, in un piccolo laboratorio, iniziò a costruire mini automobili in lamiera da usare nelle giostre. All’epoca disponeva solo di un martello, del metallo e di tanta pazienza. Ma lo stesso riuscì a fabbricare automobiline e giostre di grande pregio. Così, vista la grande richiesta del mercato, e grazie anche alla proficua collaborazione con altre aziende, Sbf è cresciuta nel tempo fino a divenire in alcuni anni un attore di primo piano a livello europeo tra i costruttori di giostre. E successivamente si è fatta conoscere anche nel

resto del mondo. La crescita è stata lenta e graduale ma costante, e oggi Sbf è la più grande azienda europea per la costruzione di giostre. La necessità di ampliarsi ha indotto Sbf a dare vita a una seconda azienda, Visa international. A fronte di questa mossa è stato creato Sbf - Visa Group. Le attrazioni prodotte coprono l’intera gamma di prodotti di cui potrebbe aver bisogno un parco divertimenti, offrendo la possibilità di scegliere tra una grande varietà e permettendo di personalizzare in funzione delle singole esigenze ogni attrazione, scegliendo colorazioni, dimensioni

e forme diverse in base alla tematizzazione del parco. “Attualmente - afferma il titolare Tommaso Frison, titolare di Sbf - Visa Group - il gruppo è leader nel settore della costruzione di giostre. Noi siamo innovatori, creatori e costruttori di una straordinaria linea di prodotti, che spazia dalle più articolate montagne russe alle più tipiche giostre a cavalli, fino alle attrazioni tagliate su misura per soddisfare le più singolari esigenze dei clienti”. Con i due stabilimenti in provincia di Padova, oggi il gruppo conta più di 100 dipendenti e ha all’attivo un indotto di altrettante persone. “Grazie a

questa struttura - precisa Tommaso Frison - riusciamo a produrre una media di 250 attrazioni l’anno, riuscendo a soddisfare le richieste di clienti da tutto il mondo”. Dato che si tratta di prodotti indirizzati al divertimento che devono sopportare rilevanti sollecitazioni, le attrazioni devono essere conformi alle normative imposte da rigide regolamentazioni. Per legge, prima di consentirne l’utilizzo, molti stati chiedono siano effettuate ispezioni e verifiche molto approfindite su questo tipo di prodotti. A riguardo, Tommaso Frison sottolinea: “La collaborazione con molti

enti ispettivi, quali Tuev, Ltc, Bureau veritas, Tuev Olanda e così via mette in evidenza la nostra qualità e la serietà con cui da più di 50 anni svolgiamo il nostro lavoro, ottenendo sempre l’approvazione e la certificazione da tali enti”. Quello delle giostre è un settore molto dinamico, che deve reinventarsi con continuità per proporre sempre qualcosa di nuovo per far divertire il pubblico e fargli provare nuove emozioni nuove, spingere la massimo l’adrenalina. Per questo, Sbf - Visa Group dispone di uno staff tecnico composto da progettisti e ingegneri, i quali riescono a creare prodotti nuovi ogni anno, di qualsiasi tipo e dimensione, con le più svariate possibilità di movimento. Non meno importanti sono il servizio di installazione in loco e il servizio di assistenza post vendita, nonché di assistenza tecnica e ricambistica, che l’azienda è in grado di offrire ai propri clienti in caso di problemi. “Molti vedono nella giostra semplicemente una cosa che si muove - spiega Tommaso

Frison - E per certi versi è bene che sia così perché l’obiettivo è far divertire, non pensare. Tuttavia, i movimenti creati sono composti da impianti idraulici, elettrici, meccanici e pneumatici che richiedono calcoli strutturali complessi, un mix di tecnologie e conoscenze. E le nostre competenze tecniche sono talmente approfondite che ci consentano di trovare soluzioni o fornire idee in molti campi al di fuori del nostro tipico ambito di lavoro”. Una nota dolente: le giostre in Italia. “Attualmente - conclude Tommaso Frison - nel nostro Paese le attrazioni come le nostre non hanno grande mercato. Ne consegue che l’Italia vale solo l’1% del nostro mercato. Rivolgiamo quindi i nostri prodotti essenzialmente ai mercarti esteri, che da molti anni vedono il nostro settore in crescita e in costante sviluppo”.


12 Fare impresa a Nordest

Rapporto a NordEst - Innovare per crescere

Al via a Padova gli Open Innovation Days di Nòva24 Il Sole 24 Ore e Università di Padova Due giorni di confronto per imprese, ricercatori, studenti, cittadini dal 30 settembre all’1 ottobre Nell’economia della conoscenza vincono i territori che sanno unire ricerca e innovazione con lo sviluppo dei talenti e la coesione sociale. È su queste basi che nasce a Padova Nòva - Open Innovation Days, due giorni di eventi ideati da Nòva24, il settimanale de Il Sole 24 Ore dedicato all’innovazione, in collaborazione con l’Università di Padova. Contribuire alla cultura della curiosità, della imprenditorialità, del nuovo e la passione per il cambiamento sono gli obiettivi della manifestazione che a partire da venerdì 30 settembre sino alla sera di sabato 1 ottobre attraversa sedi, strade e percorsi cittadini con eventi pubblici e gratuiti il cui fil rouge sono i temi della conoscenza, della ricerca, dell’innovazione, delle imprese, della cultura e dell’internazionalizzazione. Cittadini, studenti, imprenditori, mondo accademico, istituzioni e, più in generale, tutti coloro che sono interessati al mondo dell’innovazione avranno a disposizione un ricco carnet

di appuntamenti, a partire in primis da quelli organizzati all’interno di Palazzo Bo per proseguire nelle piazze e nei luoghi simbolo di Padova: Palazzo della Ragione, l’Orto Botanico, Piazza Cavour, Piazza Garzerie, e i punti della tradizionale vita urbana. Un modo per mostrare come ricerca e innovazione siano una parte vitale e indispensabile della città di Padova e della sua identità. Le tre sfide di questa prima edizione saranno i media civici, cioè quei mezzi d’informazione che aiutano a favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte individuali e collettive su temi ad alto contenuto tecnologico; il cambiamento climatico e il suo impatto sulla nostra vita, di cui saranno affrontati non solo i rischi,

ma soprattutto le ricadute sul settore agrifood e sulla salute umana ma anche le opportunità offerte dalle tecnologie green; la biomedicina, innovazioni e cambiamenti nelle politiche per la salute. Per ognuna delle tre sfide, gli Open Innovation Days ospiteranno personaggi di richiamo internazionale oltre a far scoprire le esperienze e le energie già presenti a livello locale che spesso sfuggono ai radar della cronaca. Gli Open Innovation Days saranno articolati in lectio magistralis, interventi di poche decine di minuti, workshop e momenti più leggeri, senza trascurare i più giovani per i quali sarà sviluppato un apposito programma, Open Innovation Kids, dedicato a bambini e ragazzi nella fascia 6-12 anni. Tra gli altri eventi il primo Nòva Docu Festival, la rassegna del documentario scientifico, pensata per consentire al grande pubblico di comprendere temi complicati con semplicità, che si svolgerà presso l’Orto Botanico di Padova dal 30 settembre 2016.

Tutte le informazioni su www.ilsole24ore.com/oid

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

QUALITY FIRST / Per aziende di ogni settore merceologico e società di servizi

Consulenza aziendale a 360 gradi I vantaggi e i benefici delle certificazioni Iso 50001 e Ohsas 18001

È

stata la prima società italiana a occuparsi di consulenza aziendale per le certificazioni di sistema. Dal 1988 Quality First ha visto crescere a 360° la gamma delle proprie competenze che vanno dalla qualità (Iso 9001, Iso/Ts 16949, Iso 13485), all’ambiente (Iso 14001, Fsc, Pefc), alla responsabilità sociale (Sa8000), all’alimentare (Iso 22000, Brc, Ifs, Haccp) e all’assistenza per l’ottenimento di finanziamenti pubblici. Nell’arco della lunga attività Quality First ha collezionato oltre seicento clienti in tutti i settori merceologici: ceramico, alimentare, chimico, plastico, trasporti, meccanico, elettrico, cartotecnico, sanitario e tutti i servizi del settore terziario. Ma, come sottolinea il fondatore Giuliano Puosi “sono due le Certificazioni che al momento riscuotono il maggiore interesse da parte delle aziende. Sto parlando della Iso 50001 per la certificazione di efficienza energetica e la Ohsas 18001 per la sicurezza e la salute dei lavoratori”. La Iso 50001 offre alle organizzazioni di qualsiasi settore, pubbliche e private, strategie

di gestione per un aumento dell’efficienza energetica e la riduzione di costi. In questo campo è da tenere bene in evidenza il d.lgs 102/14 che introduce l’obbligo della Diagnosi energetica per le grandi imprese e per le attività a forte consumo di energia, obbligo che può

della presenza dei pericoli e dei rischi reali e potenziali. Il possesso di tale certificazione inoltre permette una riduzione del tasso medio del premio Inail legato al numero dei dipendenti, riduzione che parte da un minimo del 5% per le aziende con oltre duecento dipendenti fino

Il titolare di Quality First, Giuliano Puosi con Cristiana De Fiorenze, assistente alla direzione

essere assolto anche grazie alla Certificazione Iso 50001. Altra certificazione importante è quella che riguarda la Ohsas 18001 che supporta le organizzazioni nella formulazione di obiettivi e politiche in favore della sicurezza e della salute dei lavoratori, tenendo conto

al 28% per quelle fino a dieci. Importanti sono anche la Uni Cei 11352:14 relativa alla Certificazione delle Esco (Energy Service Company) obbligatoria dal 19/07/2016 e il d.lgs 231/01 sulla Responsabilità amministrativa d’impresa. Per informazioni www.qualityfirst.it.

LIM GROUP / Dagli anni Ottanta a oggi, sempre di proprietà della famiglia Stevanin, un’avanguardia che continua a emozionare fra artigianalità e imprenditorialità

Sensibilità creativa made in Italy Massima attenzione alla scelta di materiali e prodotti, rigoroso il protocollo etico interno

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ata negli anni Ottanta e condotta ancora oggi dalla famiglia Stevanin, Lim Group è una realtà imprenditoriale all’avanguardia, che sin dagli esordi si è distinta nel settore moda per creatività e capacità nel trasformare e personalizzare, tramite una serie di lavorazioni, trattamenti, lavaggi, tinture su denim, tessuti, pelli, abbigliamento in capo e accessori moda. Lim gioca, inventa, emoziona, crea colore e moda, mutando e personalizzan-

do ogni prodotto, rendendolo unico nel suo genere, grazie a processi sempre nuovi, caratterizzati da una cultura artigiana/artistica. Un mondo di immagini da toccare e indossare, che fanno parte della personalità e della vita di ogni persona. Non semplice merce, ma “opere” che si collocano ai confini fra artigianalità e arte. “Tra i nostri clienti vantiamo i maggiori brand del made in Italy a cui forniamo una consulenza continua personalizzata, fatta

Lim esegue processi di tintura di primissima qualità

di idee e soluzioni innovative, proponendo nuove prospettive, incontrando le loro esigenze per tecnica e gusto - dichiara l’amministratore Romeo Stevanin - La nostra mission è proprio questa: creare e vivere le emozioni per trasmetterle tramite il nostro lavoro. Abbiamo sempre cercato di restare fedeli a questo concetto”. Molte sono le regole, i processi e le tecniche da rispettare per creare e imprimere immagini o trasformare un capo e renderlo particolare ed emozionante. “L’elemento necessario per avere un buon risultato vive in chi opera ed esegue e si chiama ‘sensibilità’. Essa permette di infondere maggiore emozione anche in chi osserverà i risultati di tutti i trattamenti - sostiene Romeo Stevanin - Pertanto, il nostro obiettivo principale è costituire elementi affettivi che connettono il capo alla persona comunicando un’emozione. Lim si è costruita e trasformata lungo l’arco della nostra vita, assorbendoci, rimanendo sempre una passione oltre che una professione.

Ci siamo adeguati ai cambiamenti che hanno mutato il mondo, imposti dall’economia reale, dalla globalizzazione, dal mercato e dalla domanda, dall’ipercompetizione e dall’innovazione tecnologica, riuscendo a mantenere una posizione di primo piano, ripensando ogni volta il nostro business”. Cambiamento, miglioramento, investimento in innovazione, ricerca e conoscenza rappresentano, secondo Romeo Stevanin, la strada maestra per la crescita economica e per l’uscita dalla crisi. Dietro a ogni successo c’è sempre un’idea vincente, così come dietro al risultato di un’idea creativa c’è una tecnica efficace. “Grazie a un gruppo di professionisti così diversi e complementari che hanno dedicato e dedicano tempo e attenzione al nostro lavoro, continuiamo a crescere in qualità e valore artistico, confrontandoci con differenti e insolite visioni ed esperienze sempre nuove”, interviene Gianfranco Stevanin, che si occupa del prodotto. Ma cos’è che rende unito

Nel settore del denim, Lim vanta clienti tra i più importanti brand nazionali e internazionali

e professionale un gruppo? “Ci sono tante componenti, ma le più importanti sono la sensibilità, la capacità, l’impegno, la passione, la capacità di relazionarsi, la volontà e la competenza con cui si riesce a dare il massimo di fronte a ogni richiesta e a ogni situazione - spiega Gianfranco Stevanin - E tutto questo si sviluppa nel giusto modo in una realtà in cui si persegue l’etica. La business ethics è fondamentale in un’azienda perché il comportamento etico si riflette positivamente sulle performance dei singoli attori”. Con uno sguardo attento all’ambiente, Lim ha adottato una serie di misure e strumenti a favore dell’ecosostenibilità, utlizzando im-

pianti fotovoltaici, impianti di depurazione con recupero delle acque reflue, un sistema di controllo dedito al risparmio energetico nonché moderne macchine ad ozono e laser. “Poniamo una particolare attenzione alla scelta dei materiali e dei prodotti che utilizziamo, preferendo quelli che garantiscono la maggior sicurezza per gli operatori, il minor impatto ambientale e un risparmio energetico. Doveroso è accordarsi con una natura che possa parlarci e noi sensibilmente ascoltarla: è già qualcosa di profondamente etico, prima ancora di ogni etica preconfezionata”, conclude Romeo Stevanin. Per ulteriori informazioni: www.limgroup.it.


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Case History

Fare impresa a Nordest

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PERTILE

Con Biscolt si apre una nuova era nella produzione interna Accessorio di design per creare biscotti di ogni forma, il primo interamente realizzato dall’azienda

Biscolt, l’utensile per fare biscotti con 14 diverse forme, il primo prodotto a marchio Pertile

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i chiama “Biscolt” e sul tavolo di lavoro di una cucina moderna o antica sembra più un oggetto di raffinato arredo che un accessorio squisitamente funzionale a realizzare buoni biscotti in ben 14 forme diverse. In questo prodotto dal design elegante, dalla meccanica minuziosa e dalla progettazione complessiva tanto armonica quanto innovativa, è racchiusa la storia lunga quasi quarant’anni di Pertile, l’azienda di Santa Giustiana in Colle che sin qui è stata sinonimo di affidabilità ed efficienza nella subfornitura e nella meccanica di precisione nel settore degli accessori per la pasta e che ora è decisa a diventare anche un brand in proprio. “Biscolt”, protetto da brevetto internazionale e sintesi del made in Italy come tutte le lavorazioni Pertile, rappresenta proprio il debutto di questa ulteriore sfida che il presidente Adriano Pertile e i suoi cinque figli tutti stabilmente impiegati in azienda – Enrico, Luca, Laura, Nicola e Giulia – hanno deciso di raccogliere per aprire un nuovo filone d’impresa entro una struttura ben consolidata, dedicandosi a progettare e realizzare propri prodotti e ad affiancare alla specializzazione nei piccoli elettrodomestici quella per gli strumenti professionali. Sviluppando ulteriormente la lunga esperienza maturata negli accessori per la pasta, Pertile ha deciso di puntare su un poco ingombrante utensile per i biscotti, per far saggiare quel che sa fare in questo settore. “Si tratta di un accessorio nuovo, di design, progettato e realizzato per creare fantastici biscotti in maniera rapida e allo stesso tempo divertente”,

raccontano quasi all’usino i fratelli Pertile, poiché Biscolt è davvero un’opera corale di questa famiglia di imprenditori nordestini. Ogni segmento della macchina è frutto infatti del loro ingegno: dall’idea

tempo con la propria famiglia, creando bellissime forme di biscotti dolci e simpatici. Biscolt “è solo l’inizio”, assicurano i fratelli Pertile. “L’obiettivo è comunque dare continuità con la realizzazione di altri

cato di Arsego di San Giorgio delle Pertiche – ed è composto da un team affiatato e giovane, dinamico e competente, che vuole migliorare giorno per giorno e arricchirsi sempre più delle nuove esperienze. A dare forza a questo contesto favorevole, c’è la tecnologia su cui Pertile ha sempre puntato per il proprio lavoro e la continua ricerca che si fa in fabbrica. L’impresa è cresciuta in questi anni anche perché ha potuto mantenere il passo rispetto alle richieste dei clienti grazie ai macchinari sempre nuovi e all’avanguardia di cui si è dotata. Ha sempre lavorato con specifici macchinari fino a quelli a controllo numerico di alta precisione, arrivando a realizzare per conto terzi sia minuterie meccaniche per accessori per fare la pasta, sia trafile per estruderla nei diversi dia-

Dagli anni Settanta ai giorni nostri, una storia di successi

L’

azienda Pertile è nata come ditta individuale alla fine degli anni Settanta per idea della mamma dei fratelli Pertile che attivò un laboratorio sotto casa dedicato alla realizzazione di articoli casalinghi per conto terzi. Un decennio dopo, alla fine degli anni Ottanta fu costituita l’azienda da Carla Facco e dal marito Adriano Pertile, attuale presidente dell’azienda. Si configurava come un piccolo laboratorio per l’assemblaggio di articoli casalinghi per conto terzi ed è in questo momento che entra in azienda il primo figlio, Enrico, che oggi è responsabile della produzione nel primo stabilimento. Qualche anno dopo, agli inizi degli anni Novanta, è stato costruito il primo fabbricato e in questo momento si è cominciato a puntare su una dotazione tecnologica all’avanguardia, con l’acquisto delle prime macchine utensili a controllo numerico. La produzione continua a essere per conto terzi e in questo periodo entra in azienda il secondo figlio, Luca, attualmente responsabile della produzione del secondo stabilimento. A inizio Duemila si amplia il fabbricato e si punta a un importante incremento tecnologico, con l’acquisto di ulteriori macchine utensili e un centro di lavoro. La progettazione diventa interna, mentre la produzione continua a essere per conto terzi. Nel business esce la mamma e si affacciano altri due figli, Laura, responsabile dell’amministrazione e Nicola, a capo del settore tecnico e della progettazione. In questi ultimi anni, insieme a un ulteriore ampliamento della sede originaria si è proceduto all’acquisto di un nuovo fabbricato ad Arsego di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. L’azienda attualmente progetta, produce e vende componenti meccaniche per accessori casalinghi e a ciò si aggiunge la progettazione e la produzione di prodotti a marchio Pertile. In questo periodo entra in azienda l’ultima figlia, Giulia, che è responsabile della contabilità di magazzino, con la prospettiva di diventare responsabile marketing.

al design, dalla progettazione alla realizzazione di ogni sua parte. “È realizzato in alluminio anodizzato con componenti in policarbonato trasparente e Abs”, aggiungono. La lavorazione avviene grazie a specifiche macchine utensili. “Originalità ed efficienza sono le due qualità che caratterizzano questo pezzo unico e accurato insieme”. È un accessorio ricercato, infatti il suo canale di vendita saranno i negozi di utensili per la casa alto di gamma, bello da posizionare ovunque in cucina. Un oggetto che invita a passare del

prodotti che probabilmente avranno una forma facilmente accostabile alla stessa famiglia di Biscolt”. Il progetto industriale è quello di “inventare prodotti di design, realizzandoli grazie alle moderne tecnologie e rispettando le richieste e le esigenze dei clienti, ma soprattutto quelle del mercato, non solo italiano”. L’attenzione posta su questo prodotto non è a caso, poiché visto in controluce raccoglie tutta la complessità di questa azienda che si sviluppa su due siti produttivi – oltre quello di Santa Giustina c’è il nuovo fabbri-

metri della cucina italiana e internazionale. “Da sempre perseguiamo con grande coerenza due obiettivi: la qualità ed il costante miglioramento tecnologico”, sintetizzano i fratelli Pertile la formula del successo aziendale. Ulteriore valore aggiunto, il fatto che “i prodotti Pertile sono interamente sviluppati e realizzati in Italia. L’utilizzo di materiali sicuri e rinnovabili e un design fortemente caratterizzato e funzionale – concludono – ci permette di garantire i nostri prodotti per tre anni dalla data di acquisto”.

Cinque fratelli per guardare al futuro Un passaggio generazionale non facile, a vederlo sulla carta, dato i cinque figli in campo. Eppure un passaggio pienamente riuscito. Il segreto? “Ognuno ha il suo ruolo, ho cercato di coinvolgerli progressivamente, uno a uno”, racconta il capitano d’azienda, Adriano Pertile. Ogni progetto e iniziativa nascono da un confronto cui tutti partecipano. “Una decisione comincia a nascere attorno a una ‘bozza a mano libera– racconta il presidente -. Poi si studiano tutti i particolari e ognuno dà il suo contributo specifico. Quindi, si compone il puzzle e, se tutti si è d’accordo, si procede”. Il presidente Pertile attribuisce “alla nuova generazione” il primo prodotto a marchio proprio che a breve uscirà sul mercato, Biscolt. I figli ricambiano, evidenziando come dietro al futuro dell’azienda ci sia “una persona, nostro padre, che ha saputo prendere una decisione coraggiosa: ha saputo credere in noi e ha affidato tutto nelle nostre mani. Il suo non è stato un percorso semplice - affermano Enrico, Luca, Laura, Nicola e Giulia -, ma l’umiltà e la passione per il sogno che voleva portare avanti lo hanno sostenuto”. Ora, “la palla è passata a noi, cinque fratelli con caratteri e pensieri diversi, ma animati dallo stesso obiettivo: credere in ciò che siamo e potremo essere”.

Stabilimento Pertile - Arsego

Stabilimento Pertile - Santa Giustina in Colle


14 Fare impresa a Nordest

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Eventi Lunedì 12 settembre 2016

UNITECH / Tra le più recenti soluzioni spiccano i generatori Titako e il router Tiwave Guide che devia le vibrazioni e, all’occorrenza, le sdoppia

Gli ultrasuoni rivoluzionano il cleaning L’innovativa tecnologia consente di raggiungere risultati altrimenti impossibili

N

ell’ambito degli ultrasuoni Unitech si sta dimostrando realtà produttiva giovane e dinamica che spinge il settore verso una nuova direzione. La sua “mission” infatti è quella di trovare idee e soluzioni migliorative al fine di ottimizzarne la produttività e quindi la competitività dei propri clienti. Core business dell’azienda padovana è l’ultrasonic cleaning: “Quando si parla di pulizia industriale e trattamenti superficiali - spiega Roberto Gennaro, in veste di amministratore delegato - si spazia nei settori più diversi, dall’industria automobilistica a quella meccanica in genere o di precisione, dalla fonderia in pressofusione allo

stampaggio di plastica e gomma, dal medico ospedaliero all’aerospaziale, alla galvanica ecc. I componenti trattabili sono di vario genere, materiale e forme, a esempio parti tornite e lavorate di grandi dimensioni con fori o sagome difficili, oppure costosissimi stampi industriali in alluminio, plastica, gomma, acciaio, che richiedono pulizia rigorosa, o ancora il lavaggio di precisione di pinze bioetiche, particolari di endoscopi, strumentario chirurgico, occhialeria, preziosi, schede elettroniche e molto altro. I sistemi tradizionali richiedono un notevole inve-

Generatore di ultrasuoni Titako

stimento di tempo, denaro e personale, mentre il lavaggio ultrasonico industriale permette di effettuare una pulitura di precisione operando in economia di tempo e costi di esercizio, senza rischi ambientali o per gli operatori, assicurando ottimi risultati”. Ma solo se ben progettata e correttamente applicata la tecnologia dell’ultrasuono

Produzione di generatori di ultrasuoni modello Steel

SIDERPRES / Da 35 anni è specializzata nella lavorazione dei metalli conto terzi

nel cleaning soddisfa tutti i criteri e canoni del singolo caso, raggiungendo risultati che altri tipi di lavaggio difficilmente riescono a ottenere. L’impegno della società è rivolto allo sviluppo delle più svariate applicazioni quali: estrazioni vegetali nell’erboristico, cosmetico e nel food and beverage; il cutting per l’alimentare; sanificazione e igienizzazione nell’agroalimentare; welding nel settore industriale; drilling nel medicale, la sonochemistry per accelerare i processi di sonochimica e altro ancora. La rapida evoluzione tecnologica e l’esigenza di standard qualitativi sempre più elevati rendono imprescindibile un reparto Ricerca e Sviluppo rivolto all’innovazione. Tra le tante soluzioni prodotte da Unitech citeremo i Generatori di Ultrasuoni Titako (marchio registrato), innovativi e tecnologicamente evoluti, dotati di un potente sistema di controllo, grazie al quale, oltre a raggiungere alti livelli

di rendimento abbattendo i consumi, è in grado di gestire, anche simultaneamente, frequenze diverse, dotando così il sistema di una MultiFrequenza mai ottenuta prima. I generatori Titako sono modulari, sincronizzabili e facilmente controllabili anche on-line. Più generalmente le proposte dell’azienda, made in Italy al 100%, sono accomunate da un design accattivante e alta affidabilità dei componenti elettronici e meccanici utilizzati nella costruzione. La scelta delle materie prime è accurata e atten-

Generatore di ultrasuoni Steel

ta, al fine di ottenere prodotti duraturi nel tempo. Il tutto a un ottimo rapporto qualità/ prezzo. È in fase di patent pending un nuovo sistema che aprirà inedite frontiere nel campo degli ultrasuoni: si tratta del rivoluzionario Tiwave Guide (marchio registrato), router in grado di

deviare la vibrazione dell’ultrasuono e, all’occorrenza, di sdoppiarla. Inoltre, permette di collocare a distanza di sicurezza il convertitore nel caso di particolari condizioni lavorative. Dal 2007 a oggi Unitech ha conosciuto un crescendo di fatturato omogeneo, con incrementi a doppia cifra (+15% nel 2015). Dal 2016 l’azienda ha cambiato sede legale e operativa triplicando gli spazi: “Abbiamo creato ambienti ideali per lo sviluppo della progettazione interna - conclude Gennaro - grazie soprattutto a un laboratorio altamente attrezzato nel quale seguire il cliente in tutte le fasi del progetto, dallo studio di fattibilità attraverso simulazioni multifisiche preliminari, dalla prototipazione fino alla realizzazione del prodotto. Stiamo pensando infine di potenziare ancora di più la parte dedicata alla R&S delle nostre tecnologie poiché ogni giorno arrivano richieste da settori nuovi per Unitech e non vorremmo lasciarci sfuggire nessuna occasione per scrivere delle pagine importanti coi nostri clienti nel mondo degli ultrasuoni”. Per ulteriori informazioni: www.unitech-italia.com.

I&S INFORMATICA E SERVIZI / Ict al servizio della gestione dei rifiuti

Investire per competere, sempre

Differenziata: l’innovazione è il Cloud

Il sistema tracciabilità dei prodotti è tra i fiori all’occhiello

Nel suo portfolio, numerosi gestori premiati da Lega Ambiente

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H

iderpres è un’azienda dedicata alla lavorazione di lamiera e ferro e Inox per conto terzi che conta ormai oltre 35 anni d’attività. È nata a Fontaniva, in provincia di Padova, per iniziativa di un gruppo di persone che avevano maturato un’esperienza pluriennale nella lavorazione della lamiera. Lo stabilimento, di nuova costruzione, si sviluppa su una superficie coperta di 7.500 metri quadrati con ampio parcheggio ed è situato in un’area industrialmente strategica sull’asse Padova-TrentoVicenza-Treviso. La ditta, composta da 30 persone, è dotata di un parco macchine all’avanguardia e di procedure tecnologicamente avanzate che consentono di soddisfare ampie esigenze riguardo la lavorazione della lamiera, principalmente taglio, piega e saldatura. Siderpres dispone di cinque impianti taglio laser - potenza massima 6.000 W, con campo di lavoro 3.000 x 12.000 x 20 - che permettono all’azienda di lavorare una vasta gamma di spessori e qualità di materiali quali ferro, acciaio Inox, alluminio, Domex 700, Weldox, Hardox e lamiere da treno con uno spessore massimo di 40 millimetri. Il reparto presse piegatrici è dotato di nove macchine di varie lunghezze e tonnellaggio, con una potenza massima 1.000 tonnellate. L’ufficio tecnico di Siderpres si avvale di stazioni Cad interfacciate con le macchine operatrici. La programmazione e produzione avviene con un sistema di tracciabilità del prodotto tramite il codice a barre e questo percorso completamente informatizzato è stato adottato dalla nostra azienda da molti anni orsono. L’esperienza

maturata in questi anni, e il parco macchine all’avanguardia nonché la struttura aziendale molto flessibile, permette all’azienda di porsi sul mercato nazionale come una società sicura e affidabile, particolarmente attenta alla qualità del prodotto e alla tempestività nella consegna. La nostra attività è esclusivamente la lavorazione per conto terzi riferita a un mercato molto ampio, dall’industria meccanica all’agricoltura, dal settore alimentare all’edilizia, al trasporto e altri ancora. I continui investimenti tecnologici per migliorare ed essere sempre al passo con le esigenze di un mercato in continua evoluzione rappresentano la forza aziendale.

Lo stabilimento Siderpres a Fontaniva (Pd)

anno tra i loro clienti i gestori pubblici e privati più virtuosi nella raccolta differenziata dei rifiuti. Non un caso, poiché a ottimizzare l’organizzazione e il processo della raccolta differenziata a tariffa puntuale ci sono le soluzioni web sviluppate da I&S Informatica e Servizi di Trento, la prima azienda italiana che ha creduto nel futuro di una soluzione nativa web, erogabile completamente in Cloud. Insieme allo sviluppo dei software, a rendere I&S un’azienda da primato è la sua “innovazione combinatoria”, la capacità cioè di utilizzare in modo nuovo e di interfacciare in maniera inedita molta tecnologia oggi già esistente per servizi complessi nell’elaborazione e facilissimi da utilizzare per tutti. L’amministratore unico di I&S, l’ingegner Pierluigi Fedrizzi, partendo dal know-how della società nella gestione del territorio, ha seguito l’evolversi delle normative, delle tendenze e tecnologie facendo da partner tecnologico fino dal 2001 prima al Consorzio Priula e poi a Contarina che gestisce i 50 Comuni della provincia di Treviso, compresa la città capoluogo, per un totale di circa 320 mila utenze. La caparbietà e lo spirito innovativo dell’azienda, oggi rinnovati e confermati dall’entrata in gioco del figlio Alessandro, anch’egli ingegnere, hanno consentito a I&S

Informatica e Servizi di conservare e rafforzare il primato di annoverare numerosi gestori premiati negli anni da Lega Ambiente. Tra i primi classificati di quest’anno (Roma dal 21 al 23 luglio) al Forum dei Rifiuti, e pluripremiati negli anni, si ricorda il 1° posto nei Gestori più di 100 mila utenze per Contarina, Treviso e 1° posto per Gestori con meno di 100 mila utenze, Amnu di Pergine Valsugana, (Tn) oltre al Comune di Tortolì, Sardegna e un grande risultato, fuori classifica, del Comune di Montalbano Elicona, Messina, che in pochi mesi è arrivato a 71% di differenziata a dimostrazione che “volontà di chi amministra, opportune tecnologie e un supporto adeguato” possono portare risultati a tutte le latitudini e in tempi brevi. Più avvezzo a studiare l’evoluzione dell’Ict e a utilizzare le opportunità sempre più performanti della tecnologia, piuttosto che a parlarne, Fedrizzi sollecita a praticare la via dell’innovazione combinatoria, e a non pensare solo all’innovazione come a un inedito assoluto. Sulla raccolta differenziata invita anche “a copiare da chi già sa fare e fa bene senza reinventare l’acqua calda”. In fondo, considera in ultimo, “smart city e Internet of Things rinverdiscono problemi e soluzioni già note e che oggi possono accedere a tecnologie più performanti e meno costose”.


Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Case History

Fare impresa a Nordest

ANTRAX IT

L’innovazione nelle diverse forme del calore domestico Qualità, designer riconosciuti a livello internazionale e tecnologie produttive d’avanguardia

E

lementi radianti, scaldasalviette, caminetti: il caldo entra nell’ambiente domestico in modi differenti e in forme sempre più innovative, espressione della ricerca, del progetto e del design e di un riscaldamento che mira ad essere “d’autore”. Antrax IT - azienda nata alla fine degli anni Novanta e specializzata nella produzione di radiatori e caminetti - ha fatto della qualità un obiettivo primario della propria attività ricorrendo da subito a tecnologie produttive d’avanguardia e affidandosi alla collaborazione di designer di fama internazionale come Dante O. Benini e Luca Gonzo, Francesco Lucchese, Massimo Iosa Ghini, Matteo Thun e Antonio Rodriguez, Simone Micheli, Peter Rankin, Victor Vasilev, Daniel Libeskind e non ultimo Andrea Crosetta, responsabile anche dello

sviluppo prodotti. Aver puntato su tecnologia e design è stata una scelta premiata da importanti risultati non solo commerciali e di mercato - in pochi anni, il marchio ha raggiunto una notorietà internazionale e le linee di prodotto si sono moltiplicate - ma anche dal riconoscimento ufficiale della comunità internazionale del design, attestato da segnalazioni e premi assegnati ai suoi prodotti, nel corso di eventi e manifestazioni italiani ed esteri. Conferma della storia di successi che l’azienda può vantare - primi posti a premi internazionali e segnalazioni prestigiose già a partire dal 2006-2007 - è Android, l’ultima idea Antrax materializzatasi quest’anno su disegno di Daniel Libeskind. Non un semplice radiatore ma una vera e propria scultura con la quale valorizzare gli ambienti

Serie T

della propria casa, di un ufficio o ancora di un albergo. Il volume di Android ricorda un origami giapponese, con le sfaccettature geometriche e

La storia di successo di Antrax capace di varcare i confini nazionali Antrax nel 2015 ha avuto una crescita di fatturato del 15% e nei primi sei mesi del 2016 ha raggiunto il 20% grazie alle esportazioni e alla dinamicità del mercato interno. L’azienda opera principalmente in Europa e nei Paesi limitrofi - il radiatore è infatti un prodotto utilizzato prevalentemente nel vecchio continente - con una quota di esportazione superiore al 40 per cento. Ciononostante le politiche di espansione sono rivolte alla ricerca di mercati nuovi e alternativi, che hanno portato l’azienda a iniziare partnership anche oltre oceano, sia negli Stati Uniti sia in Oceania. Queste attività hanno portato allo sviluppo di prodotti specifici per far fronte alle esigenze e alle consuetudini dei singoli mercati: dalla semplice selezione di modelli alla vera e propria creazione di una task force volta a sviluppare prodotti nuovi per un utilizzo universale. I principali Paesi di esportazione in Europa sono Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Olanda, ma rappresentano sempre più una quota importante anche i paesi dell’Est e i paesi che si affacciano sul mediterraneo. La politica di espansione è strettamente legata a una politica dell’azienda rivolta a unificare i format di comunicazione allo scopo di rafforzare a livello globale il brand.

Android

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inaspettate che sembrano costruite a partire da un foglio di carta, piegato e ripiegato. Inoltre, il concept elaborato dal celebre architetto implica una grande attenzione ai temi della sostenibilità, grazie al materiale riciclabile al 100% e ad una tecnologia studiata appositamente. Il funzionamento, che richiede un ridottissimo contenuto di acqua, viene garantito grazie ad un circuito ottenuto con un sistema di assemblaggio brevettato dall’azienda stessa, che permette l’entrata a regime in tempi molto brevi con un notevole risparmio energetico. Ad alta efficienza termica e disponibile in oltre 200 varianti colore a campionario Antrax IT, Android è infine installabile sia in orizzontale che in

verticale e può essere dotato di un apposito maniglione porta salviette in acciaio, ideale se collocato nell’ambiente bagno. Una proposta che si aggiunge a quelle che negli anni hanno reso vincente questo marchio italiano. Tubone, un radiatore dalla forma semplice e lineare, disegnato da Andrea Crosetta ha ricevuto il primo premio al concorso internazionale di design industriale “Bañeo 2007” e diversi altri riconoscimenti, compresa la segnalazione al Compasso d’oro. La multifunzionalità connota anche il radiatore Saturn & Moon, progettato da Peter Rankin e premio “Best Design 2006”: elemento sferico radiante (nella versione Moon) dall’aspetto scultoreo e plastico ma anche portasalviette (Saturn). Versatilità ed eleganza sono le caratteristiche che contraddistinguono Vu, disegnato da Massimo Iosa Ghini, una soluzione innovativa adatta all’abitare contemporaneo ed esposta al Neue Sammlung la nuova collezione di arte applicata della pinacoteca di Monaco di Baviera. Zero-Otto, progettato da Francesco Lucchese, nasce da un nuovo concetto di termoarredo che aggiunge all’estetica la funzionalità e l’emotività legata al suo utilizzo e possesso. Il radiatore è stato selezionato per l’Adi Design Index 2008, ha ricevuto nel 2009 il premio Design Plus e nel 2010 il Red Dot design awards. Insieme a Vu, Moon, Tubone e altri radiatori Antrax IT, Zero-Otto è stato inserito nella mostra “Totally Rad: Karim Rashid does radiators” allestita nel 2009 al Mad Mu-

Sostenibilità dalla produzione ai prodotti

“C

alore sostenibile” è il motto che contraddistingue i prodotti Antrax It, un valore aggiunto garantito dalla ricerca operata dall’azienda e dal concentrato di tecnologia all’avanguardia che si “nasconde” in prodotti di estrema pulizia delle forme, eleganza e funzionalità. L’azienda ha organizzato la sua attività in un modernissimo stabilimento di 11 mila metri quadri collocato in un’area dalla metratura doppia. Le linee di produzione sono state realizzate con l’obiettivo di garantire un’attività di massima qualità e altrettanta flessibilità, veloce e assolutamente rispettosa dell’ambiente. Antrax It è stata la prima azienda del settore in Europa a utilizzare le nanotecnologie nel trattamento che precede la verniciatura dei radiatori. Le nanotecnologie permettono di eliminare dai processi produttivi fosfato e metalli pesanti che inquinano e si smaltiscono con difficoltà. Antrax It è inoltre un’azienda energeticamente indipendente dal 2011, quando ha deciso di dotarsi di un sistema fotovoltaico integrato nel tetto, capace di produrre più di 240mila kwh l’anno. Il tetto è stato costruito in modo da avere un’angolazione ottimale per il fotovoltaico e consentire un’ottima illuminazione naturale interna all’edificio. I prodotti di Antrax It, inoltre, sono creati con materiali riciclabili, come l’alluminio e l’acciaio al carbonio, i quali possono essere facilmente riciclati al termine del loro ciclo di vita. Un radiatore è efficiente energeticamente quando assicura una ottima performance usando una modica quantità di acqua. Tutte caratteristiche dei radiatori Antrax It. Teso, per esempio, utilizza 0,9 litri d’acqua, l’85% in meno rispetto ai radiatori convenzionali tubolari multicolonna. I prodotti di nuova generazione sono stati disegnati con attenzione all’ambiente e la loro “vocazione ecologica” si integra perfettamente con l’uso di un sistema che riscalda a basse temperature, come le pompe di calore, le caldaie a condensazione e i pannelli solari.

Teso Colour

seum of Arts and Design di New York. Tra le proposte, i termoarredi Oreste&Emma di Andrea Crosetta, coppia di radiatori molto iconografici pensati per riscaldare con un tocco di allegria. La serie T, di Matteo Thun, ha ricevuto la menzione d’onore al compasso d’oro nel 2012. Oltre il design, la personalizzazione: la ver-

sione Colour di Teso propone oltre 200 varianti di colore, altezze variabili e moduli differenti. Il radiatore Teso è anche stato utilizzato nel progetto di ristrutturazione della sede della Borsa di Milano. Antrax IT è presente ad Atene con un flagship store che l’azienda intende replicare nelle più importanti aree del mondo.


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ZETALINEA / Dal 1978 gli specialisti del riscaldamento a legna: per scelta e per vocazione imprenditoriale

La vera cultura del caldo naturale L’azienda si conferma partner dei produttori nordeuropei come dei rivenditori italiani

Il gruppo Zetalinea

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a sempre diffondiamo la cultura del calore prodotto dalla legna, del piacere e del benessere di una fiamma che brucia per combustione naturale. E che riscalda non solo gli ambienti, ma anche il cuore”. A parlare così è Matteo Zanellato, titolare di Zetalinea, azienda che importa dal nord Europa i migliori prodotti di riscaldamento che il mercato può offrire. “Nasciamo nel 1978 come importatori - spiega Zanellato - ma negli anni siamo diventati sempre più un punto

di riferimento per i prodotti di qualità. Non siamo infatti solo un tramite o un magazzino ma ci teniamo ad eseguire un’attenta selezione secondo i criteri più innovativi di design, tecnologia e funzionalità dei prodotti che poi immettiamo sul mercato italiano. Il nostro obiettivo non è solo quello di vendere ma anche quello di essere dei veri e propri partner sia dei produttori nord europei sia dei rivenditori italiani, con l’obiettivo di una soddisfazione totale dell’acquirente finale”. L’azienda Zetalinea è

rimasta fedele al concetto di riscaldamento a legna, nonostante gran parte dell’offerta e della domanda negli ultimi anni si siano indirizzate al pellet. Questo ha intasato molto il mercato, creando una conseguente saturazione e una corsa al ribasso dei prezzi. “Nonostante lo scetticismo iniziale, noi abbiamo scelto di puntare sul riscaldamento a legna escludendo a priori quello a pellet, suscitando molte perplessità, ma ora i fatti iniziano a darci ragione. Infatti la tendenza del mercato si sta di nuovo orientando sul riscaldamento a legna, allontanandosi sempre di più da quello del pellet”. “Peraltro i nostri prodotti a legna sono sempre più evoluti, cosa che ne permette l’utilizzo anche a chi fino ad ora non se li era concessi. Il limite più grande, ad esempio, che riguardava lo stoccaggio della legna, è ormai superato. Le nuove stufe hanno un’autonomia lunghissima, anche fino a 12 ore, cosa che elimina la necessità di tenere in casa tanta legna. Ne basta poca da tenere a portata di mano per

tutta la giornata”. Zetalinea fornisce una formazione continua, cosa che rende sia la rete dei commerciali sia i tecnici interni sempre preparati e disponibili nell’accompagnare in ogni momento i rivenditori e i clienti finali nella scelta del prodotto migliore. Il customer care è parte integrante del servizio dell’azienda. La formazione offerta ai professionisti e agli installatori fa sì che il prodotto venduto dia sempre il massimo della resa. Presso la sede di Badia Polesine (Ro), in un magazzino costantemente fornito si effettua un continuo controllo qualità e un immediato servizio di distribuzione

Stufa a legna tradizionale

Stufa a legna contemporanea

su tutto il territorio nazionale sia dei prodotti sia dei numerosi pezzi di ricambio. “La nostra mission - dice Zanellato - è diffondere in Italia una cultura del riscaldamento naturale che rispetti l’ambiente e che crei benessere e comfort totale, proprio come nei paesi del nord Europa. Su questo obiettivo abbiamo investito tutte le nostre energie e abbiamo fatto scelte coraggiose che

nel tempo ci hanno ripagato dandoci grandi soddisfazioni”. I prodotti di Zetalinea, infatti, piacciono perché sono espressione di passione e di amore verso uno strumento che scalda oltre agli ambienti, la famiglia, gli amici, la compagnia. Inoltre la gamma di prodotti è molto ampia e copre tutti i tipi di esigenze. La “Selezione” comprende stufe a legna contemporanee e classiche; inserti, focolari e monoblocchi da camino a legna; termo stufe e termo camini a legna; camini design da interno e da esterno. Zetalinea, dopo quasi 40 anni di attività, si conferma quindi protagonista innovativo nel riscaldamento a legna attraverso la continua diffusione dei propri valori per portare le persone a riscoprire l’emozione del riscaldamento a legna. Per ulteriori informazioni: www.zetalinea.it.


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ENGEL & VÖLKERS / Aperto da un anno lo shop a Cortina, riferimento importante per le compravendite immobiliari sia per la clientela italiana sia internazionale

Immobili di pregio nelle Dolomiti Selezionate le migliori proprietà del mercato locale con un servizio in esclusiva di altissimo livello

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ei territori dell’Alto Adige e delle Dolomiti venete, là dove le persone trovano un clima ideale, aria incontaminata, possibilità di rilassarsi o di praticare sport sia invernali che estivi; proprio in questi luoghi, in cui la tradizione d’origine austro-ungarica si sposa con quella italiana, chi è alla ricerca di una società immobiliare per comperare o vendere - in special modo immobili di qualità e pregio - può affidarsi a Engel & Völkers, società di respiro mondiale specializzata nell’intermediazione di immobili esclusivi residenziali e commerciali, e anche di yacht e aeroplani. A seguire l’Alto Adige e la zona di Cortina d’Ampezzo è la managing partner Elfi Untergassmair. Engel & Völkers ha aperto da un anno il proprio Shop a Cortina, in via Cesare Battisti 5, ed è subito diventata un riferimento per la compravendita immobiliare di quell’esclusiva località, fiore all’occhiello dell’intera regione alpina. “Questo territorio – spiega la managing partner – è prettamente turistico, con una forte presenza di seconde case. In questo anno di lavoro ci siamo posizionati in modo da seguire la clientela vip; abbiamo selezionato le migliori proprietà e studiato il mercato locale, per fornire un servizio in esclusiva di altissimo livello”. La proposta immobiliare di

Elfi Untergassmair, managing partner Engel & Völkers Alto Adige e Cortina d’Ampezzo

Engel & Völkers è diversa da quella delle altre agenzie del settore presenti sul mercato, in quanto è basata su un network di relazioni internazionali. Non solo, il piano di espansione della società nel Nord Est italiano è molto ambizioso: oltre alla sede principale e punto di riferimento del settore commerciale per l’Alto Adige e Cortina di Bolzano (via Luigi Galvani 31) e a quella di Cortina d’Ampezzo, entro il 2016 aprirà anche uno Shop a Merano (Corso Libertà 69) e nel centro storico di Bolzano; entro il 2017 apri-

rà poi quello di Bressanone. “La copertura di Engel & Völkers si allarga ovviamente a tutta l’Italia, dal nord al Sud, isole comprese”. In questo anno di attività, lo Shop di Cortina ha visto giungere diverse tipologie di clientela. Untergassmair ricorda soprattutto i clienti italiani, coinvolti grazie al network nazionale Engel & Völkers, ma: “Non dobbiamo dimenticare anche tutti i clienti internazionali”. Per quanto riguarda l’Alto Adige nel suo complesso, invece, le transazioni tipicamente avvengono tra proprietari già residenti o domiciliati in Alto Adige e acquirenti nazionali, europei (per ora soprattutto dalla Germania) e internazionali. Engel & Völkers si caratterizza per una specifica modalità di operare con un servizio su misura: già prima della presa in carico di un immobile vengono effettuate indagini, per individuare un prezzo che sia coerente e che tenga conto di tutte le informazioni relative al bene. Insieme al cliente vengono poi scelte tempistiche e soluzioni di marketing adeguate per la valorizzazione degli immobili. “Lavoriamo nel segno della trasparenza, in ogni fase dell’attività. Il nostro interesse è da riferirsi agli immobili che possiamo considerare di qualità, ossia quelli capaci di stupire l’occhio dell’acquirente; che ma-

gari hanno una posizione invidiabile dal punto di vista geografico, o una particolare architettura. Insomma, i nostri immobili hanno un’anima, non solo una valutazione a metro quadrato”. Engel & Völkers porta in dote alla propria clientela i numeri importanti di un franchising in espansione, fondato sui valori della passione, della competenza e dell’esclusività. La società è presente in 36 Paesi in quattro continenti; conta oltre 8.100 collaboratori, 620 Shop. 75 sono gli uffici dedicati al ramo commercial,

Lo Shop Engel & Völkers di Cortina d’Ampezzo, via Cesare Battisti 5

DATABOOM / Appuntamento il 20 ottobre a Trento per la presentazione ufficiale della piattaforma

Semplificare l’introduzione di IoT Soluzione cloud scalabile ed efficace per l’Internet of Things in ambito industriale

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ataboom è una startup nata con l’intento di semplificare l’introduzione dell’Industrial Internet of Things (IoT) nelle aziende di ogni tipo e dimensione. L’idea nasce da un team di esperti di automazione industriale e dal grande know-how di dispositivi e protocolli standard che vengono usati in quest’ambito. L’approccio è quindi molto pratico e si basa sulla volontà di rendere compatibile con il cloud la maggior parte dei dispositivi di ogni marca e modello già presenti sul mercato. In questo modo, le aziende possono ottenere i benefici dell’IoT senza investire enormi capitali nella sostituzione dell’hardware. Databoom consente alle aziende di sfruttare la potenza tecnologica dell’Internet of Things in maniera concreta e semplice, accelerando i processi di business e creando un nuovo modo di interagire con i clienti. Manutenzione predittiva, monitoraggio dei dati energetici e di produzione, calcolo di nuove metriche a partire da segnali diversi e regole di automazione e business

sono solo una parte di quello che è possibile fare attraverso Databoom. Il team è composto sia da sviluppatori giovani e dinamici, che lavorano alla parte web application e server di ultima generazione, sia da sviluppatori e tecnici esperti di automazione industriale per lo sviluppo degli agenti software da installare nei dispositivi. I loro nomi sono: Francesco Eccher (Ceo), Michele Ciaghi (full-stack dev), Stefano Eccher (graphic designer), Alfredo Armanini (back-end dev), Giacomo Alberini (front-end dev), Riccardo Marchiori (data scientist), Fernando Mattivi (full-stack), Maurizio Bezzi (sales). Databoom è fornito come Software-as-a-Service (SaaS) e quindi rappresenta una soluzione semplice, scalabile ed efficace con tutti i vantaggi del cloud: la piattaforma è gestita direttamente dal team di Databoom e quindi non è necessario per i clienti dotarsi di risorse hardware o di esperti nella gestione It; la scalabilità è garantita dall’architettura modulare basata su container e cluster di server costantemente

monitorati; gli aggiornamenti sono automatici e continui; le comunicazioni sono estremamente sicure e utilizzano gli stessi standard di encryption impiegati dai servizi bancari; i dati degli utenti sono protetti con le tecniche più avanzate e possono essere esportati in

quattro quelli dedicati allo yachting. Engel & Völkers dispone anche di 11 market center (gestiti direttamente, il prossimo aprirà a Hong Kong) e di 15 property lounges, punti di riferimento per gli agenti nei luoghi in cui sono presenti i market center. Nel primo semestre dell’anno, la società ha ottenuto 204 milioni di revenue. Engel & Völkers ricorda che lo Shop di Cortina d’Ampezzo può contare sulla professionalità di un responsabile, di un assistente e un agente. A breve il team verrà allargato grazie all’arrivo di un altro agente e di uno dedicato al ramo commercial. Complessivamente, conclude Untergassmair, la rete di Alto Adige e Cortina, quando sarà completata: “Vedrà la presenza di circa 50 agenti immobiliari”. Per ulteriori informazioni: www.engelvoelkers.com /altoadige-cortina.

ogni momento nei formati più comuni. Databoom ha volutamente scelto un approccio tipicamente statunitense per quanto riguarda il modello di business rendendo disponibile pubblicamente 4 piani di sottoscrizione con caratteristiche e prezzi chiari. Si parte

da una versione Free con la possibilità di collegare un solo dispositivo per poter provare l’applicazione, per poi passare alle versioni a pagamento con più dispositivi e funzionalità, fino alla soluzione Ad Hoc per aziende con numerosi dispositivi. Particolare attenzione è rivolta ai system integrator in ambito automazione industriale che hanno l’esigenza di far comunicare dispositivi spesso di marche diverse ma che hanno bisogno di

I dati vengono visualizzati attraverso una serie di pannelli preimpostati o creati ex-novo che andranno a comporre un Dashboard personalizzato

un’unica interfaccia per la presentazione dei dati. Con questi è stabilito un canale di interazione e di supporto con Databoom particolare che prevede anche il riconoscimento di un bonus per ciascun dispositivo pagante collegato al sistema. La piattaforma è già online e vede la presenza di alcuni clienti importanti negli ambiti del fotovoltaico, della produzione di turbine idroelettriche, nel settore alimentare e agroalimentare, nel settore plastica, della chimica e farmaceutica, nel terziario, nel monitoraggio energetico, nel vending e altri. Databoom si rivolge principalmente al mercato italiano, ma già alcuni importanti clienti a livello europeo lo hanno scelto come piattaforma IoT. Nella giornata del 20 ottobre 2016 a Trento si terrà un evento dedicato a produttori di macchine e clienti finali nel quale verrà presentata la piattaforma Databoom. Ma non solo, verranno infatti discussi in modo pratico temi tecnologici molto attuali come Internet of Things, cloud e big-data, per poter dare ai partecipanti qualcosa di più che una semplice presentazione commerciale.


18 Fare impresa a Nordest

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Eventi Lunedì 12 settembre 2016

PANEQUAGLIA / Punto di riferimento del settore da oltre sessant’anni con un ampio assortimento sempre in linea con i gusti del consumatore moderno ed evoluto

Creatività e artigianalità nella panificazione Materie prime di qualità, passione per il mestiere e una continua ricerca del miglioramento

L’attività del panificio ruota attorno al concetto basilare del “fatto a mano” nonostante l’azienda si sia dotata delle più moderne e funzionali attrezzature

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a famiglia Quaglia è un punto di riferimento nella produzione di prodotti di panificazione nel territorio veneto. E lo è da sessant’anni, sin da quando Pietro Quaglia, socio fondatore dell’omonima azienda, cominciò l’attività con un semplice forno a legna. Da allora, un po’ alla volta, ha ampliato la propria notorietà. L’aspetto artigia-

nale è sempre stato il punto focale nell’intraprendere ogni iniziativa. Ancora oggi l’attività, gestita con altrettanto successo da parte dei figli, ruota attorno al concetto basilare del “fatto a mano”, nonostante l’azienda si sia dotata delle più moderne e funzionali attrezzature. “Produciamo solo cose buone, realizzate con farine selezionate e prodotti

di eccellenza - spiega Massimo Quaglia -. Mio padre ha saputo trasmettere a me e ai miei fratelli non solo la passione per il mestiere di fare il pane, che portiamo avanti in famiglia ognuno con le proprie competenze, ma anche la creatività e la voglia di ottenere ogni giorno un prodotto migliore, più profumato, più buono”. È per questo che, oggi più di ieri, panequaglia investe in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di produrre un pane che oltre a essere di grande qualità e sapore, rappresenti anche una scelta di gusto differenziante. “La nostra produzione di pane integrale con mandorle e albicocche - precisa Massimo Quaglia - così come tutta la linea di pani speciali, prodotti nella forma della tradizionale ‘ciopona veneta’, sta avendo un grande successo ed è sempre più richiesta sia dalla distribuzione organizzata sia dai panifici e dai dettaglianti che desiderano ampliare l’offerta con una scelta più sfiziosa ed ecologicamente sostenibile”. Alla base del successo dei prodotti

FRIGORGIANO / Il referente per supermercati, distributori e produttori alimentari

panequaglia ci sono materie prime di ottima qualità, farine provenienti in prevalenza dai campi tra Veneto ed Emilia, macinate a pietra e per lo più biologiche, sane, digeribili e capaci di offrire splendidi risultati in termini di sapore. A questi si aggiungono grano monococco, farine da grani antichi (per recuperare tradizione e sostenibilità) e lievito madre (per assicurare una fermentazione ricca e profumata, ed una maggiore digeribilità). Un altro ingrediente non meno importante

è la creatività. Non passa infatti giorno che l’azienda non produca qualcosa di nuovo, per lo più con ingredienti di stagione; spesso è per soddisfare la richiesta dei clienti, con i quali panequaglia ha potuto costruire negli anni un assortimento non solo dalle grandi proprietà nutrizionali ma anche sempre più buono e corrispondente ai gusti di un consumatore moderno ed evoluto. Afferma Massimo Quaglia “la nostra esperienza nel front office ci ha fatto capire che per i nostri clienti non siamo e non vogliamo essere dei semplici e meri fornitori ma dei partner concreti e innovativi a supporto dell’attività di vendita”. Per seguire le tendenze del mercato in termini di gusto, e nella ricerca di produzioni sostenibili, l’azien-

I prodotti panequaglia sono realizzati con materie prime di ottima qualità

da ha investito anche nella produzione del biologico confezionato, che oggi vanta diversi prodotti da forno: è particolarmente apprezzata una linea di grissini molto leggeri, i Balobini, realizzati con farine selezionate e confezionati in un packaging ecosostenibile e interamente riciclabile. La produzione dei Balobini trova nel “fatto a mano” il proprio carattere distintivo: non solo perché i grissini sono realizzati artigianalmente, ma perché l’esperienza di tanti anni nella lavorazione degli impasti permette ogni giorno di “tarare” acqua, farina e ingredienti in un impasto perfetto, le cui dosi e tempi di lievitazione cambiano in funzione del risultato finale che si vuole ottenere. “Per i prossimi mesi - conclude Massimo Quaglia - al termine di un lungo processo di ricerca e perfezionamento, il nostro progetto più importante è l’avvio della produzione di una linea benessere, che, giocando sul tema del pane e dei suoi sostituti salutari, possa far ritrovare il valore di stare a tavola in famiglia anche a chi deve mantenere regimi alimentari particolari”. I prodotti panequaglia possono essere acquistati nelle migliori rivendite al dettaglio del Veneto e soprattutto nei punti vendita e bar a Carmignano, Este e Lendinara.

NATURELLO / Nasce negli anni 2000 dall’attività conserviera di Pietro Buratti

Professionisti della catena del freddo I vasti orizzonti del basilico A settembre pronta anche la nuova area a -20° per 700 pallet

Dal prodotto fresco alle private label ideate per la Gdo

N

L’

ella logistica che permette ai prodotti alimentari di arrivare prima sugli scaffali e poi sulla nostra tavola, la catena del freddo ha un’importanza fondamentale. Società come la vicentina Frigorgiano sono strategiche per un settore che ha bisogno dei professionisti del freddo. La società guidata da Giorgio, Silvio e Gianni Bracesco, con anni di esperienza alle spalle, è specializzata nella gestione e stoccaggio dei prodotti alimentari grazie ai suoi depositi dove i frigoriferi permettono di mantenere a temperatura controllata da a +4°, a meno 20° C decine di quintali di merce. “Disponiamo di un tunnel per la surgelazione a -36° C e ospitiamo circa tremila pallet nell’area fra 0 e 4° e altri tremila circa a -20° con scaffalature compattabili. In più - spiega Bracesco - abbiamo anche un’area temperatura ambiente per circa 3 mila pallet”. E visto che la richiesta da parte delle aziende cresce, Frigorgiano sta approntando un’altra area a -20° per settecento

La sede di Frigorgiano, a Orgiano (Vicenza)

pallet che sarà pronta a settembre e una più grande da circa 1.600 pallet. La struttura Frigorgiano permette di ricevere la merce da supermercati, distributori e produttori alimentari che non hanno i magazzini refrigerati o non li hanno a sufficienza. Controllata e immessa in magazzino secondo logiche che comprendono la data di produzione e scadenza, lotto e codice tipologia di merce, i pallet sono spediti a destinazione giorno e notte, sabato mattina compreso e senza stare a guardare se il giorno è festivo o feriale, con spedizioni nazionali, internazionali ed extra Europa. Anche

la preparazione dell’ordine (picking) è effettuato a temperatura adeguata. La flessibilità di Frigorgiano assicura ai clienti un flusso continuo di prodotti alimentato anche dalla propria flotta di una decina di camion che lavora per il ritiro dalla produzione ed eventuali consegne in ambito nazionale ed europeo. Tutto questo assicurando il rispetto della catena del freddo. E proprio per fornire una ulteriore garanzia ai suoi clienti Frigorgiano sta conseguendo la certificazione Brc, standard globale per la sicurezza degli alimenti e Ifs. Per ulteriori informazioni: www.frigorgiano.it.

innovazione attraversa la storia di Naturello, l’azienda nata agli inizi degli anni 2000 che affonda le radici nell’esperienza della famiglia Buratti. Nel 1954 Pietro Buratti dà vita all’attività conserviera e più avanti nasce Naturello, tra i principali attori europei nella raccolta e produzione di basilico. Assieme alla consociata Orti dei Berici, oltre a produrre ortaggi freschi, è partner di importanti industrie conserviere. Un Gruppo in espansione, che ha saputo fatturare 26 milioni di euro nel 2015. Uno dei punti di forza è rappresentato dalla gestione completa all’interno di una filiera corta della produzione del pesto alla genovese: dalla preparazione dei terreni alla semina del basilico, dalla raccolta che avviene di notte per mantenerne la freschezza fino alla trasformazione immediata per preservarne l’aroma. Legame con il territorio e attenzione all’ambiente con l’utilizzo di energie rinnovabili si coniugano con l’investimento nella ricerca, che ha portato l’azienda a specializzarsi nella produzione di semilavorati

vegetali, pesto, sughi freschi e zuppe fresche. Naturello ha poi realizzato studi sulle pratiche agricole sostenibili e sulle sementi per preservare aroma e freschezza del basilico. Fornitore di importanti gruppi della grande distribuzione e ristorazione italiana ed europea, Naturello sta aprendo i suoi orizzonti ad Australia e Giappone. L’innovazione comprende le pratiche agricole, l’investimento in sistemi produttivi ad alto contenuto tecnologico con modelli organizzativi avanzati. Le ricette sono realizzate da esperti e preparate secondo la

tradizione italiana, senza aromi e conservanti, e l’utilizzo di alcuni prodotti Dop. L’azienda è dotata di un sistema produttivo flessibile che permette di offrire soluzioni di packaging per lo sviluppo di private label e realizza ricette su richiesta dei clienti per specifiche esigenze nutrizionali o funzionali: dal convenzionale al prodotto biologico e vegano, fresco e surgelato. L’ultima novità è la nuova linea “CheRisotti!”: un kit per risotti con riso Carnaroli e un sugo fresco di qualità, per un risotto pronto in 9 minuti anche nel microonde.

Naturello è uno dei principali player europei nella raccolta e produzione del basilico


Eventi LunedĂŹ 12 settembre 2016

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GREENS FOOD / L’azienda ha il controllo totale della filiera delle verdure biologiche dal raccolto alla consegna

Tutta la qualità e la bontà dei porcini Una produzione sempre più a misura di cliente che ora guarda ai piatti pronti

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a loro materia prima non nasce in efficienti campi coltivati, ma bisogna andarla a cercare in montagna. Fino a 2.500 metri di altezza. Perché il core business di Greens Food sono i porcini, i preziosi funghi che nessuno è ancora riuscito a imbrigliare per farne un classico prodotto da coltivazione. Per questo la società delle sorelle Sara Reniero (presidente) e Giorgia Reniero (amministratore delegato), subentrate al padre Michele Reniero che 35

anni fa ha fondato l’azienda, ha allargato i suoi orizzonti oltre confine per procurarsi una materia prima che a volte decide di non farsi vedere. La società di San Vito di Leguzzano in provincia di Vicenza, 15 milioni di fatturato, 15 dipendenti, è presente da 18 anni in Cina dove i porcini sono raccolti ma non consumati dalla popolazione locale perché troppo costosi. “In questo modo – spiega Giorgia Reniero – ci garantiamo la parte migliore della produzione

I funghi porcini sono il core business di Greens Food che sta potenziando servizio e qualità della produzione

locale”. Dalle cime del Monte Innevato del Drago di Giada nella regione dello Yunnan agli altipiani del Shangri-la arriva buona parte della materia prima, raccolta, congelata e poi inviata in Italia dove si procede a un ulteriore controllo di qualità. Ai funghi raccolti a mano nei boschi cinesi, si affiancano quelli europei provenienti dalle zone di produzione dell’Est Europe in particolare dalla Bulgaria dove è in funzione un altro centro di selezione e controllo seguito direttamente dal padre. In Cina risiede stabilmente un addetto italiano della società che segue la produzione affiancato da Giuseppe Sbalchiero, socio minore dell’azienda che supervisiona l’attività, mentre l’altro socio Roberto Sbalchiero, controlla il territorio dell’Est Europa. La diversificazione produttiva fra Europa e Asia permette di fare fronte agli improvvisi cali produttivi come succede quest’anno dove la prima raccolta europea è stata praticamente nulla e si attende il secondo momento di fine

Qualità e soddisfazione del cliente sono il nostro stile di vita

Strada del Tione, 35 - Lazise (VR) - tel. +39 045 7581299 - www.ilgermoglio.net

estate. Una volta raccolti, congelati o essiccati i funghi prendono la via del food service con i brand “Degusto’s” “Sapori Preziosi” e “I Congelati. Il canale dell’industria alimentare italiana è un altro settore in grande espansione e Greens Food è presente sia con i funghi congelati ed essiccati sia con le verdure surgelate, prodotti, quest’ultimi, da pochi anni entrati nella gamma della società con grandi soddisfazioni. Nella Gdo la società vicentina è presente in alcune catene, ma i supermercati, anche se non in tempi brevi, sono una futura linea di sviluppo. Nel frattempo, con l’arrivo del nuovo direttivo, la società ha deciso di investire per sviluppare la rete commerciale e migliorare ulteriormente la qualità della produzione. Greens Food, certificata per funghi e verdure biologiche, ha il controllo totale della filiera monitorata dall’inizio del raccolto alla fine con la consegna dei prodotti ai clienti e vanta la certificazione del Sistema di gestione qualità secondo le

Da sinistra Sara Reniero (presidente), Michele Reniero (fondatore) e Giorgia Reniero (amministratore delegato)

norme Ifs, Brc e Brc brocker. E visto che i porcini non sono tutti uguali, spiega Giorgia Reniero, l’obiettivo è di concentrarsi anche su una produzione “sempre di più a misura del cliente” con un forte potenziamento del servizio e della qualità. La società ha completato la gamma verdure con le “patate” marchio Mydibel, azienda Belga leader nel settore della quale possiede la distribuzione esclusiva in Italia nel canale food service. Proprio le patate sono una delle principali linee di sviluppo del business aziendale che guarda in direzione dei piatti pronti. “Il primo prodotto che abbiamo realizzato

– aggiunge l’amministratore delegato – è un Rosti di patate con i nostri funghi porcini e in fase di sviluppo ci sono molte altre proposte legate al finger food”. Il cambio generazionale porta anche una diversa visione aziendale dove assume grande importanza la squadra che, sotto la guida delle sorelle Reniero, ha il compito di traghettare Greens Food verso nuovi mercati. “Possiamo vivere una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare: lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo”. La nostra filosofia è questa e l’amore per i nostri prodotti ci contraddistingue.


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Case History

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TONELLO ENERGIE

Impianto di biometano derivato dal trattamento del rifiuto solido Costruito nel Lazio, uno dei primi in Italia, integra anche fotovoltaico e cogenerazione

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arà uno dei primi impianti in Italia di biometano immesso in rete, grazie al trattamento del rifiuto solido urbano. Inoltre, mettendo a sistema le competenze dell’azienda maturate negli anni su diverse fonti energetiche rinnovabili, l’impianto sarà dotato di pannelli fotovoltaici e di impianto di cogenerazione per essere autonomo rispetto alle sue esigenze energetiche. È uno dei progetti complessi, nel promettente terreno del biometano, che sta per concretizzare Tonello Energie, la società del Gruppo Tonello dedicata alla realizzazione di impianti importanti in ambito fotovoltaico, idroelettrico e delle biomasse. Sarà costruito in Lazio, “il cantiere parte entro la fine del mese di settembre e sarà pronto nel 2018”, spiega l’amministratore delegato di Tonello Energie, l’ingegner Alberto Vicentini. “Sarà alimentato da rifiuti solidi urbani e il compost che scaturirà come sottoprodotto della lavorazione potrà essere utilizzato come concime per il terreno”, prosegue. Sul tetto dello stabilimento sarà installato un impianto fotovoltaico

Alberto Vicentini, amministratore delegato di Tonello Energie

da 500 kW e la struttura sarà dotata anche di un impianto di cogenerazione, “i quali assicureranno l’energia elettrica e termica necessaria al funzionamento di questa nuova realtà industriale innovativa”. Si tratta di un progetto che rende evidenti molti dei tratti innovativi che caratterizzano l’azienda, la quale nel corso degli ultimi due anni ha saputo rimodularsi, passando dalla realizzazione quasi esclusiva di impianti fotovoltaici alla realizzazione e costruzione di impianti idroelettrici e biogas,

ampliando così i propri prodotti di energia green e, soprattutto, “di essere non solo EPC contractor, ma anche gestore e finanziatore di impianti per la produzione di energia rinnovabile”. Per quanto riguarda questo impianto di biometano “oltre ad essere l’Epc contractor, siamo anche il soggetto promotore dell’iniziativa che, con una nostra controllata, gestirà l’impianto insieme ai nostri partner finanziari”. Tonello Energie ha già all’attivo diversi impianti a biomassa realizzati (e altri gestiti per conto di aziende e fondi di investimento), ma alimentati prevalentemente con scarti di sottoprodotti provenienti dal mondo dell’allevamento e dell’alimentare. Ora l’azienda ha adoperato il suo know how per un impianto che sarà alimentato dai rifiuti solidi urbani, “un settore su cui crediamo moltissimo e che avrà un importante sviluppo nei prossimi cinque anni per la nostra azienda – prosegue il manager -, poiché si tratta di impianti che favoriscono la gestione dei rifiuti, oggi sempre più problematica, come ben sapete nel nostro paese,

La svolta all’avanguardia nel settore delle rinnovabili In due anni, a partire da metà 2013, Tonello Energie ha affrontato una totale ed importantissima riconversione che le ha permesso di ampliare il suo mondo di riferimento, includendo insieme al settore fotovoltaico anche l’idroelettrico e le biomasse. Quale la formula utilizzata? “Abbiamo investito tantissimo nella ricerca di personale qualificato in ogni specifico settore – risponde l’amministratore delegato Alberto Vicentini – e abbiamo cercato di cogliere le opportunità di differenziazione degli investimenti che si stanno facendo sulle diverse fonti di energia verde. Ma credo che l’aspetto fondamentale che ha contribuito al successo di questa riconversione sia la volontà assoluta di credere con tutte le nostre energie e con tutta la nostra passione alla crescita di questo settore in Italia, nonostante un sistema paese che in questo momento ci penalizza fortemente. In questo modo siamo riusciti a mantenerci sul mercato degli investitori istituzionali e di grandi operatori di questo settore”. Il resto lo ha fatto un’azienda efficiente, che “ha un gruppo di persone, tutte molto specializzate ma soprattutto capaci di fare squadra”, conclude Vicentini.

Impianto di biogas gestito da Tonello Energie

e quindi trasformano un problema in una risorsa. Sono inoltre impianti poi che non hanno alcun impatto sull’ambiente”. Accanto all’importante impegno in questo settore della produzione di energia da fonti alternative, Tonello Energie continua a essere presente sul mercato del fotovoltaico che, dopo la fine degli incentivi, “richiede la realizzazione di impianti soprattutto di autoconsumo per aziende energivore, diversamente dal passato in cui erano veri e propri investimenti finanziari. Di recente – esemplifica Vicentini -, abbiamo realizzato un impianto da 400 kW per l’azienda alimentare Pata e ora stiamo progettando un ampliamento da un megawatt su un altro loro stabilimento”. Per quanto riguarda il settore idroelettrico, “abbiamo appena realizzato un’ importante centrale idroelettrica in Lazio – racconta l’amministratore delegato – e altre due ne realizzeremo in Valle d’Aosta, grazie all’acquisizione già avvenuta di due società che detengono le autorizzazioni per la realizzazione e gestione di altrettante centrali”. In questo momento il lavoro dell’azienda si sta spostando anche fuori dalla comunità europea, soprattutto nei paesi del sud America, come il Mexico, dove, grazie alla presenza del gruppo Tonello nel settore del tessile, sta sviluppando presso i clienti della casa madre diversi progetti per l’installazione e la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli stabilimenti produttivi delle aziende. “Aver collaborato in maniera continuativa con i fondi di investimento negli anni in cui eravamo concentrati nella realizzazione di grossi impianti fotovoltaici, ci ha dato significative competenze

La sede di Tonello Energie

Risultati di eccellenza in tutta Italia

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l gruppo Tonello dal 2008 ad oggi ha visto nascere e crescere divisioni specifiche controllate da Tonello Energie per la gestione e la realizzazione di impianti tecnologici La presenza in Sud Italia, a Collepasso in provincia di Lecce, della BT energy permette la gestione diretta di impianti fotovoltaici in tutta la Puglia e le regioni limitrofe. “Ottimamente guidata dall’ amministratore Amedeo Barba – spiega l’amministratore delegato Alberto Vicentini - è una realtà ormai ben radicata nel territorio. Anno dopo anno sta crescendo in maniera virtuosa. Oltre alla manutenzione dei grandi impianti – prosegue - si occupa direttamente della realizzazione di impianti fotovoltaici sia domestici che industriali con personale proprio, in tutta la regione, insieme a interventi di efficentamento energetico per le pubbliche amministrazioni”. Per poter invece realizzare direttamente le turbine idroelettriche installate da Tonello Energie è nata la Tonello Hydro, la quale si occupa della progettazione e realizzazione di turbine elettromeccaniche e della revisione e manutenzione di grandi gruppi di produzione di energia idroelettrica. Grazie all’ esperienza e serietà dei collaboratori di questa nuova realtà, questo comparto sta crescendo in maniera significativa con l’acquisizione di diverse commesse in Italia e nei paesi dell’Est Europa. L’azienda, che ha previsioni di crescita esponenziale nel prossimo triennio, si trasferirà a breve in un nuovo stabilimento produttivo per poter permettere la realizzazione degli obbiettivi prefissati. Più recente, invece, la nascita di Tbs, Tonello biogas service, società sorta in seguito alla necessità da parte di soggetti soprattutto istituzionali di avere un soggetto dedicato alla gestione giornaliera e alla manutenzione di impianti di biogas. Grazie all’ingresso in azienda di alcune figure altamente specializzate e con il supporto dei tecnici di Tonello Energie, Tbs gestisce oggi impianti a biogas dal Nord al Sud Italia, con personale presente sugli impianti e con la gestione sia tecnica che agronomica degli impianti. I risultati sono eccellenti e hanno permesso a Tonello Energie di realizzare numerose nuove iniziative in questo periodo in Nord Italia.“Tutte queste nuove realtà hanno un fattor comune che ne sta determinando il successo, ed è lo stesso che ha reso Tonello Energie un’azienda leader nel settore delle rinnovabili in maniera stabile – evidenzia Vicentini -. Questo fattore è la volontà di instaurare rapporti di partner con i clienti, convinti che il successo del nostro cliente e il raggiungimento degli obbiettivi da lui prefissati sia anche il nostro vero successo”.

tecniche legali e finanziarie che oggi stiamo trasferendo in tutti gli altri ambiti in cui siamo operativi – evidenzia in

conclusione Vicentini -, rendendoci un operatore affidabile ed in grado di recepire le esigenze degli investitori”.

Centrale idroelettrica realizzata in Lazio da Tonello Energie


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VDS RAIL / È unica in Italia e compete con soli cinque player a livello mondiale. Ha due sedi: progettazione e commerciale a Udine; produttiva a Scandicci (Firenze)

L’alta innovazione corre su rotaia Dal 20 al 23 settembre sarà presente a InnoTrans 2016 con due proposte innovative

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l’unica presente sul territorio italiano; compete con soli altri cinque player a livello mondo. Il business di Vds Rail è davvero specifico e innestato nel settore dei trasporti, in particolare di quello su rotaia. Vds Rail è specializzata nello studio e nella produzione di apparecchiature di comunicazione a bordo treno (intendendo tutti i mezzi, dalle metropolitane, all’alta velocità, alle monorail). L’azienda, 5 milioni di fatturato e 30 dipendenti, oltre 35 anni di storia, parla italianissimo ma opera soprattutto con clienti internazionali ed è dislocata su due sedi, una produttiva in Toscana (Scandicci, Firenze) e una progettuale, di marketing e commerciale, a Udine. Vds Rail, che vanta tra i suoi progetti l’Alta Velocità Mecca-Medina, il revamping (i.e. ristrutturazione) della metropolitana di Londra, attività per conto di metropolitane statunitensi, nonché per quella milanese, sarà presente, dal 20 al 23 settembre, a InnoTrans 2016,

l’evento fieristico biennale più importante del pianeta dedicato alla tecnologia per i trasporti, diviso nelle cinque sezioni Railway Technology, Railway Infrastructure, Public Transport, Interiors, Tunnel Construction. Per capire la portata dell’evento, basti ricordare che nell’edizione 2014 erano presenti oltre 2.700 espositori, per un totale di 55 Paesi e 138 mila visitatori. “L’appuntamento con InnoTrans - spiega

Aleandro Agarinis, business development dell’azienda - è ormai per noi una tradizione. Quest’anno il momento è particolarmente importante, perché Vds Rail arriva a Berlino portando due proposte per il mercato, fortemente innovative, paradossalmente antitetiche”. La prima è un prodotto, il Router di treno, che si annuncia sin da ora come il più performante sul mercato mondiale. Il secondo è invece una soluzione

Il team Vds Rail presente alla scorsa edizione di InnoTrans

a basso costo che prende il nome di Virtual Backbone. È necessario precisare che per accoppiare o disaccoppiare i treni, è possibile seguire due modalità: o si segue uno standard internazionale, che obbliga ad adottare certi linguaggi prestabiliti; oppure si segue la modalità proprietaria del costruttore dei mezzi. Le due novità presentate a InnoTrans rappresentano rispettivamente entrambe le modalità; mentre la prima è una sorta di prototipo perfettamente funzionante, la seconda tiene conto delle esigenze di costo dei clienti”. L’azienda ha già da tempo inserito, nei propri prodotti e soluzioni, accorgimenti tali per cui sia l’installazione che la configurazione sono state ottimizzate, anche a livello di spesa totale. “Sia il Router di treno che il Virtual Backbone sono ideati, progettati e costruiti in Italia”, precisa Agarinis. La presenza a InnoTrans è strategica e rende il futuro della tecnologia già presente: “Desideriamo consolidarci, sia agli occhi dei

La sede di Udine di Vds Rail

clienti già esistenti, che agli occhi dei prospect, come una realtà dinamica, che ha un’alta capacità di innovazione. Addirittura possiamo affermare che il Router di treno è già disponibile oggi, ma per un mercato che forse ne richiederà l’utilizzo tra qualche anno”. Questo dimostra che Vds Rail sa intuire quali direttrici seguirà il mercato ed è pronta a fornire le giuste soluzioni. Sempre in merito a Vds Rail, Agarinis precisa che: “I benefici attesi dall’implementazione delle nuove soluzioni sono molto alti. Prodotti high-end di questo genere - ossia top di gamma - consentono di trasportare le informazioni da un treno all’altro con una connessione ad altissima velocità, sino a 100 volte superiore a quella

IMBALLAGGI NONINO / Nata nel 1931 è stata in grado di diversificare la produzione stando sempre al passo con i tempi

Dai serramenti agli imballaggi in legno Servizio a 360 gradi che va dalla progettazione alla produzione con un’ampia possibilità di personalizzazione

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ondata nel 1931 da Diego Nonino, Imballaggi Nonino inizia la propria attività con la produzione di serramenti in legno. Nel 1956 fa ingresso in azienda anche Romeo Nonino, figlio di Diego, che prosegue l’attività intrapresa dal padre, fino a quando, nel 1973, affianca alla produzione di serramenti in legno anche la progettazione e produzione di imballaggi industriali in legno, ambito nel quale ancora oggi Imballaggi Nonino è specializzata. Al fianco degli imballaggi in legno e in legno e suoi affini - in particolare casse, gabbie, bancali e pallet, fissaggi, paretali per pallets, selle e culle, tutte tipologie di imballaggio che possono essere perfezionate con ulteriori protezioni interne a seconda del materiale da trasportare e della tipologia di trasporto - rimane la sezione falegnameria che, oltre alla principale produzione di serramenti e infissi in legno, si occupa di ristrutturazioni e messa a norma degli stessi, di produzione di stampi per

l’industria e di qualsiasi elemento su misura. “I nostri imballaggi in legno, legno e compensato, compensato sono adeguati per piccoli e grandi trasporti, fino ai trasporti eccezionali; per spedizioni via terra, aerea e mare”, spiega Elisabetta Nonino, oggi in azienda insieme al padre Romeo e ai fratelli Eugenio e Fabiana, ciascuno con il proprio ruolo, da funzioni amministrative a progettazione e produzione. “Gli imballaggi in legno - prosegue - hanno il grande pregio

di essere adatti al trasporto di ogni tipologia di merce, perché grazie al corretto utilizzo degli spessori del legno è possibile ottimizzare pesi, ingombri e prezzi degli imballi. Inoltre i prodotti realizzati con questo materiale uniscono il vantaggio di un trasporto sicuro delle merci all’agevole movimentazione con qualsiasi mezzo di sollevamento. Tutti i nostri imballaggi - specifica - sono progettati e realizzati su misura: là dove necessario, prima della produzione effet-

tuiamo un sopralluogo presso il cliente per verificare la tipologia di merce da spedire e successivamente realizziamo il progetto e la produzione nella nostra sede. Questo servizio ci permette di soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, per la spedizione sicura sia di merci piccole e leggere sia di merci di grande ingombro e peso (per esempio, trasporti eccezionali) e di prodotti fragili quali vetri o mobili di altissimo pregio. Negli ultimi anni l’offerta di imballi è stata implementata con la produzione di casse pieghevoli”. Imballaggi Nonino offre quindi al cliente un servizio a 360 gradi, che

Alcune tipologie di imballaggio

va dalla progettazione, alla produzione, all’imballaggio delle merci e fino al carico sui container, con l’ulteriore plus di non richiedere produzioni seriali e quantitativi minimi. “La flessibilità e la capacità di rispondere alle esigenze del cliente, aspetti che nel tempo sono andati crescendo, sono strettamente connessi al tessuto economico nel quale operiamo. Il Friuli - ricorda - è sempre stato particolarmente fiorente e diversificato, con aziende impegnate in diversi settori, quindi la flessibilità produttiva per rispondere a qualsiasi necessità e risolvere le diverse problematiche che

garantita oggi. Oggi vengono trasmessi 40 mila pacchetti al secondo: quando sarà utilizzato il nuovo Router di treno, si passerà alla trasmissione di un milione di pacchetti al secondo”. Le innovazioni, in casa Vds Rail, sono garantite dalle competenze del personale, specializzato nello sviluppo di prodotti elettronici hardware per l’ambiente ferroviario e nello sviluppo di applicazioni di comunicazioni di rete. “La specificità del nostro lavoro rende difficile il reperimento di personale idoneo per lo sviluppo software. Anche per questo motivo abbiamo avviato collaborazioni con i dipartimenti di Ingegneria Elettronica dell’Università di Udine e di Firenze”, conclude il manager.

ci vengono sottoposte dai clienti è indispensabile - afferma Elisabetta Nonino -. Nella nostra attività abbiamo sempre operato in situazioni di imballo mirato per ogni cliente, offrendo, in particolare, consulenza in fase progettuale, tempistiche ottimali nella fornitura del prodotto finito e servizio di imballo finale presso lo stesso cliente”. L’azienda si è così differenziata dalla concorrenza e inoltre caratterizzata per imballaggi con marchio Ippc relativo alla Normativa Ispm 15 della Fao. Gli imballaggi in legno e legno e suoi affini prodotti da Nonino circolano liberamente in tutto il mondo, specialmente fuori dall’Europa, perché l’attività di Imballaggi Nonino è stata certificata presso la FitOk del Consorzio Servizi Legno Sughero, che opera per assicurare la qualità dell’intera filiera legata al legno e per scongiurare il rischio di esportazione di parassiti nocivi da un continente all’altro.


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ZEN FONDERIE / Azienda di successo specializzata in componenti di ghisa

Fare impresa a Nordest

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PASTRELLO AUTOTRASPORTI & LOGISTICA / Da Marghera al mondo

Le opportunità della siderurgia green Innovazione e versatilità della flotta Salvaguardia dell’ambiente e certificazioni per guardare al futuro

40 camion e 400 semirimorchi per trasportare ogni tipo di merce

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a storia di Zen Fonderie inizia nella prima metà del secolo scorso. Superata la crisi del 2008 e l’amministrazione straordinaria, nel 2012 è nata per la seconda volta. Oggi è un’azienda di successo, specializzata nella produzione di componenti in ghisa grezzi e finiti di lavorazione meccanica per veicoli industriali, macchine movimento terra, macchine agricole e componenti per l’industria meccanica in genere. Certificata Iso 9001:2008, la società sta attuando tutte le procedure per ottenere la certificazione energetica e ambientale perché lo considera un elemento strategico nella promozione della propria offerta. “La siderurgia - afferma l’a.d. Michele Pra -, deve essere vista come una opportunità di produzione e ricchezza per il paese. Oltre all’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) rinnovata per 10 anni nel 2015, vogliamo ottenere la certificazione ambientale ed energetica per offrire tutte le garanzie necessarie per la salvaguardia del territorio che ci circonda. D’altronde

la nostra è già un’attività che si inserisce perfettamente in un’ottica green, in quanto siamo dei grandi riutilizzatori di materiale ferroso rottamato, utilizzando forni elettrici che rappresentano il sistema più ecologico di fusione”. Con un fatturato previsto per il 2016 pari a 26 milioni di euro, Zen Fonderie conta circa 110 dipendenti che lavorano su due linee di formatura, consentendo una capacità produttiva complessiva di circa 35 mila tonnellate l’anno. Il sito

industriale di Albignasego, nei pressi di Padova, si estende su 44.000 mq, dei quali 21.000 mq sono coperti. “Vogliamo proseguire sulla strada della riqualificazione dichiara Michele Pra -. Negli ultimi due anni abbiamo assunto sei ingegneri. Ma non solo. Desideriamo sviluppare sinergie con i nostri fornitori per offrire un servizio sempre più all’avanguardia ai nostri clienti, generando all’occorrenza forme di aggregazione con altre realtà produttive, con l’obiettivo di velocizzare le consegne e di garantire una migliore qualità del prodotto”.

BELOTTI / Inaugurata da poco la nuova sede a Vigonovo di Fontanafredda

el 1952, quando fu fondata da Emilio Pastrello, l’azienda si occupava di trasporti di tronchi e carbone tra Veneto e Trentino. “Il trasferimento della sede da Campalto a Marghera, avvenuto nel 1999, ha rappresentato una svolta perché siamo riusciti a collocarci in un punto strategico per il commercio con il resto del mondo - afferma Roberto Pastrello -. Oggi l’attività principale è il trasporto verso i paesi collegati al porto di Marghera. Al momento lavoriamo quasi esclusivamente con la Grecia, ma abbiamo anche trattato con Siria ed Egitto prima che tagliassero i collegamenti a causa della Primavera Araba. Negli ultimi anni abbiamo ampliato la parte del magazzinaggio, dello svuotamento e riempimento container e soprattutto del trasporto di prodotti siderurgici e marmo mediante l’utilizzo di camion con portata eccezionale”. La Pastrello Autotrasporti & Logistica conta 40 camion, 400 semirimorchi e 20 carrelli elevatori con portate da 2 a 50 ton. “Siamo

Valentino e Roberto Pastrello

ancora una ditta a conduzione familiare, con all’attivo 70 dipendenti. Della gestione ci occupiamo io e mio fratello Valentino con il supporto di nostro padre Paolo che fin dall’inizio l’ha guidata insieme al fratello Maurizio e al padre Emilio - prosegue Roberto Pastrello -. Dal 2012 siamo presenti a San Giorgio di Nogaro con capannone, ufficio e piazzale e dal 2015 siamo anche a Fusina, vicino al nuovo terminal traghetti, su un’area di 60.000 mq”. La particolarità che distingue l’azienda è la versatilità della flotta. “Abbiamo rimorchi per qualsiasi tipo di merce -

spiega Valentino Pastrello -. Possiamo trasportare merce pericolosa, deperibile, sfusa, con misure e pesi eccezionali. Un altro punto di forza è la capacità di seguire direttamente tutte le fasi delle spedizioni senza bisogno di intermediari”. Il futuro vede la Pastrello impegnata a costruire un capannone sul piazzale di Fusina che servirà per le spedizioni per la Grecia e per i paesi collegati tramite traghetto al nuovo terminal. “Noi della terza generazione vogliamo rendere fieri i nostri predecessori facendo crescere sempre di più l’azienda”.

EKKLESIA / Nata nel 1988 specializzata negli impianti di chiese e santuari

Taglio e fresatura: soluzioni intelligenti All’avanguardia nell’amplificazione Azienda internazionale attenta alle innovazioni di prodotto

Basilica di San Marco e San Luca a Bologna due delle realizzazioni

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a puntuale capacità di risposta alle esigenze di personalizzazione del cliente, la forte vocazione internazionale, le nuove e sempre più avanzate tecnologie sono i tratti distintivi di Belotti, azienda con una quarantennale esperienza nella progettazione, produzione e commercializzazione di centri di fresatura a controllo numerico a 3 e 5 assi e di sistemi di taglio a getto d’acqua. Le soluzioni intelligenti firmate Belotti, progettate per assicurare le migliori prestazioni in termini di produttività, qualità della lavorazione, affidabilità e flessibilità, sono rivolte alle industrie dei settori automotive, aeronautico e del composito, tre principali destinazioni dei prodotti sviluppati per l’applicazione su materiali avanzati come carbonio, kevlar e leghe leggere. Il gruppo ha sede centrale a Bergamo, la Belotti Spa, e la filiale operativa Belotti Nordest, a Vigonovo di Fontanafredda (Pordenone), nella nuova sede appena inaugurata. La Belotti Nordest è “nata una

decina di anni fa soprattutto per avere una maggiore specializzazione su attività quali il service, il retroffitting e la customizzazione di particolari impianti su specifica del cliente”, spiega Maurizio De Nardi, presidente e figura di riferimento sul territorio per la Belotti Nordest. “Aspetti che, insieme alle tempistiche celeri e alla forte vocazione territoriale, sono oggi ampiamente riconosciuti dalla nostra clientela. Nel tempo Belotti Nordest ha dato vita

Il modello FLA 4018

- aggiunge - al marchio BComp, dedicato alla fornitura di espansi rigidi strutturali poliuretanici ed epossidici per i settori dello stile e design, della prototipazione e degli stampi largamente lavorati nei nostri centri di lavoro”. Con l’80% del fatturato realizzato all’estero e una copertura commerciale globale attraverso distributori e filiali di proprietà, il gruppo Belotti conferma il ruolo di azienda internazionale rivolta alle innovazioni di prodotto.

mbienti grandi e acusticamente difficili: sono gli spazi dove Ekklesia opera al meglio per l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di impianti di amplificazione acustica, con apparecchiature interamente italiane. Le chiese sono il luogo d’elezione per le capacità scientifico/tecniche di Ekklesia, azienda pressoché unica in Italia, nata nel 1988 con l’obiettivo di rispondere alle complesse esigenze di queste particolari strutture. Negli anni Ekklesia ha accresciuto la propria specializzazione, unendola alla capacità di realizzare impianti particolarmente articolati come nei teatri, le scuole, gli ospedali e gli hotel. Sono firmati Ekklesia l’ammodernamento dell’impianto di amplificazione della basilica di San Marco a Venezia e la realizzazione di impianti nel santuario di San Luca a Bologna, della nuova chiesa di Jesolo, del duomo di Ancona, di Chieti, di Pisa, di Rieti, di Spoleto e di Thiene. E l’elenco potrebbe continuare. Per accrescere la propria capacità tecnologica di rispondere alle esigenze del mercato Ekklesia ha acquisito il marchio Omnya. Ora l’azienda si trova a essere espressione dell’intera filiera dell’amplificazione acustica e si avvale anche di un accordo distributivo per l’utilizzo di diffusori molto specifici i quali hanno permesso l’accurata sonorizzazione della navata centrale del duomo di Milano. “Grazie al nostro gruppo di studio e ricerca siamo in grado di utilizzare le tecnologie più avanzate – spiega l’amministratore dell’azienda, Roberto Isidori - “Ad esempio, lavoriamo con la tecnica Dsp per il controllo dell’audio, gestito in moltissime declinazioni:

La sede di Ekklesia a Padova

nei miscelatori microfonici e nei diffusori acustici”. Si tratta dell’ultima frontiera del settore, che consente di realizzare “il puntamento del fascio sonoro, per incanalare il suono dove serve, evitando il riverbero”. Per realizzare gli impianti i tecnici Ekklesia inizialmente misurano le caratteristiche acustiche dell’ambiente da amplificare e, in casi particolarmente complessi, effettuano una simulazione acustica di tipo auditivo/predittivo. A questa fase segue l’ideazione e la realizzazione dell’impianto, con tecnologia prevalentemente Omnya, per procedere poi all’installazione vera e propria. Al termine del lavoro l’azienda “certifica il risultato in conformità alle normative Iec, fornendo l’indice di intelligibilità di quanto viene detto nell’ambiente amplificato.” conclude Isidori. Questa certificazione è un ulteriore elemento distintivo di Ekklesia, azienda leader nel settore dell’amplificazione acustica.


24 Fare impresa a Nordest

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NEXTTECH / Forsales è un’applicazione sviluppata per dispositivi mobili

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

MISSLER SOFTWARE ITALIA / Focalizzato sul settore del legno

Per gestire le strategie commerciali Dal pezzo singolo all’assemblaggio La forza vendita può così usufruire anche di strumenti marketing

TopSolid permette un’integrazione completa dei dati aziendali

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ziende e tecnologia stringono un patto che si chiama ForSales. Si tratta di un’applicazione che gestisce tutte le informazioni relative al business aziendale e ai clienti (storico acquisti, estratti conto, schede commerciali, ranking, ecc.) e le rende immediatamente disponibili ai rappresentanti commerciali e ai titolari dei negozi. Attraverso l’innovativo sistema è possibile presentare i prodotti al proprio cliente attraverso cataloghi interattivi e contestualmente inserire l’ordine. Il tutto sempre aggiornato con le strategie commerciali delle sedi. Order entry, operational crm e multimedia sono le tre macro aree dove il software si concentra. “Prima di entrare da un cliente ForSales permette ai rappresentanti di conoscere tutto di lui e della sua attività, la memoria storica è sostituita da dati incontrovertibili e il vecchio ordine

cartaceo è sostituto da uno in formato elettronico. Inoltre è possibile conoscere con anticipo le politiche commerciali di un cliente e adattarsi ad esse più facilmente”. A spiegare

l’applicazione è Mauro Dal Corso, ideatore del prodotto e titolare della società Nexttech che lo ha realizzato e ne detiene la produzione. Fondata nel 2000 a Treviso, NextTech

ha sempre realizzato applicazioni su dispositivi mobili che consentissero di mantenere in contatto le aziende con i propri addetti sparsi nel territorio. Con forSales è stato fatto un importante passo in avanti introducendo nella tradizionale gestione della forza vendite e degli ordini, strumenti di marketing e comunicazione a supporto dell’attività dell’agente che permettono di affrontare un mercato in continuo cambiamento, supportati da sistemi efficienti e innovativi. Nexttech non conosce crisi. Il numero dei clienti continua ad aumentare ogni anno e nessuno di loro, fino ad ora, ha avuto ripensamenti. Non solo perché l’azienda veneta fornisce prodotti molto avanzati e un’assistenza continua a 360 gradi. Ma anche perché rappresenta la garanzia di non rimanere mai indietro in un mondo come quello tecnologico che corre sempre più veloce.

AGENZIA IMMOBILIARE TRE VALLI / Investimento in sicurezza

el panorama italiano del software per ciò che riguarda la progettazione e la lavorazione del legno, Missler Software Italia si distacca positivamente per essere riuscita a soddisfare le numerose e differenti richieste del mercato. Trattando un settore così vario e con problematiche così diverse, sono nate diverse soluzioni Cad/ Cam estremamente verticalizzate (arredo bar, cucine, ecc…) e difficilmente compatibili tra di loro. TopSolid’Wood è il concept dell’informatica moderna, dell’integrazione assoluta di tutti i dati numerici all’interno dell’azienda. Il sistema permette di ideare, di progettare, di industrializzare e di gestire un progetto completo, dal pezzo singolo all’assemblaggio. TopSolid permette di progettare in 2D, grazie ad uno strumento molto completo che non si limita ad un semplice sketch ma che comprende tutte le librerie e le funzioni dirette del disegno 2D. Inoltre TopSolid è un modellatore ibrido 2D/3D basato sul Kernel Parasolid in grado di modellare pezzi complessi sia tramite superfici che solidi. Elemento in più che contraddistingue TopSolid dagli altri software

3D, è il suo modulo Wood. Oltre alle classiche funzioni tridimensionale sia sul componente singolo che sull’assemblaggio, TopSolid’Wood offre all’utilizzatore dei comandi e dei processi dedicati al settore (arredamento, ebanisteria, falegnameria). Oltre alle librerie meccaniche presenti in tutte le soluzioni Cad, il sistema di Missler Software propone dei componenti relativi al settore legno: guide, perni, cardini, cerniere, eccentrici, assemblaggi, centraggi, cassetti, viterie, infissi legno, porte, traverse,… il tutto assistito nella selezione. TopSolid gestisce degli assemblaggi di migliaia di pezzi e/o componenti, progettati direttamente nell’assemblaggio o montati tramite vincoli di posizionamento. La cinematica integrata simula la movimentazione (guide, cardini,…), studia e rileva le traiettorie critiche o addirittura le collisioni. TopSolid’WoodCam è la soluzione Cam che va a completare il ciclo di sviluppo prodotto. La soluzione collega la progettazione parametrica alle lavorazioni. Queste ultime possono adattarsi istantaneamente ad ogni variazione dimensionale. La cinematica della macchina utensile è un parametro fondamentale per simulare realmente la lavorazione, l’asportazione dei materiali , il posizionamento e la rilevazione delle eventuali collisioni. Il sistema integra una ricca libreria utensili per il legno. Il grezzo di partenza si aggiorna in simultanea che procede la lavorazione. Un ciclo può essere definito su un pezzo modello (template) e riutilizzato su un altro particolare. Queste funzioni facilitano l’automazione necessaria delle lavorazioni legno. Il software gestisce pure le lavorazioni in 4 & 5 asse continuo o indexato.

FLY SERVICE / Si occupa di manutenzione e lavori edili in altezza su funi

Cercare casa nelle splendide valli

L’operaio specializzato vola alto

Assistenza a tutto campo e una conoscenza capillare del territorio

Grande competenza e training da scalatore. Tutto senza ponteggi

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rentino, terra di emozioni forti ma anche di grande relax. Dove la natura è potente e la presenza dell’uomo non stride, non crea contrasto ma si inserisce in modo equilibrato e armonioso. Alzi la mano chi non ha mai desiderato una casa in questa regione. Per immergersi, in ogni periodo dell’anno, nella natura, nello sport, nel benessere, nel cibo e nel vino di qualità. O, magari, semplicemente, per un investimento “evergreen”. Un sogno che in realtà non è così difficile da realizzare. L’agenzia immobiliare Tre Valli, specializzata nel territorio della Val di Sole, Val di Peio e Val di Rabbi, sembra proprio essere la struttura giusta per un investimento in totale sicurezza e convenienza, in uno dei territori più affascinanti d’Italia. Una baita nel Parco Nazionale dello Stelvio, una mansarda vicina alle Terme di Rabbi, un bilocale sulle piste da sci o un maso sopra le terme di Peio, sono solo alcuni esempi di opportunità di investimento in immobili la cui convenienza

è facilmente valutabile. “Fin dal primo contatto – dice il titolare Corrado dell’Eva, che opera nel settore immobiliare da circa 30 anni - l’agenzia si mette a totale disposizione del cliente per fornire un’assistenza a tutto campo”. La collaborazione con studi legali e con strutture tecniche permette all’agenzia di offrire assistenza e collaborazione anche per aspetti inerenti successioni, divisioni immobiliari soluzioni progettuali e architettoniche, interventi di ristrutturazione o per la redazione di attestati di certificazione energetica o conformità impiantistica.

Per un atto notarile in piena tranquillità e senza sorprese. “Chi vuole acquistare – dice Dell’Eva - deve poter decidere conoscendo tutti i risvolti dell’operazione e chi vuole vendere deve essere messo a conoscenza delle dinamiche di mercato e quindi ben consigliato sul prezzo che potrà proporre nonché sulle modalità promozionali e pubblicitarie da adottare più opportune”. Sul sito web dell’agenzia ogni immobile è illustrato nei minimi particolari. Navigarci è come sognare ad occhi aperti. Impossibile non farsi venire la voglia. Per informazioni www.agenziatrevalli.it.

ono i free climber della manutenzione, quelli che ormai siamo abituati a vedere lavorare spesso sui grattacieli ad altezze impressionanti. Un lavoro, quello dell’attività con le funi, non per tutti, che Fly Service svolge dal 1994 grazie a un team di operai specializzati. La manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e restauro di edifici sia civili sia industriali, e l’esecuzione di lavori edili, è la mission dell’azienda di Trieste, che offre un servizio completo per i lavori in altezza su funi. Lavori edili, potature, interventi d’ispezione e manutenzione, progettazione posa e certificazione di sistemi anticaduta, e altri interventi come quello che ha visto i suoi dipendenti lavorare sulle paratie del Canale di Panama, sono il pane quotidiano degli uomini di Fly Service che alle capacità di free climber uniscono la specializzazione nei servizi di pulizia, manutenzione, restauro, trattamento delle superfici. I dipendenti di Fly Service, 12 persone con un’età media di 35 anni, oltre alla formazione obbligatoria prevista dalla normativa, periodicamente frequentano altri corsi che riguardano la sicurezza, l’utilizzo di attrezzatura all’avanguardia e la gestione di lavorazioni particolari come quelle negli spazi confinati, bonifica amianto, installazione di sistemi anticaduta. Ai suoi clienti la società triestina, che possiede anche una piattaforma aerea con altezza utile di 25 metri, permette un notevole rispamio evitando l’utilizzo di ponteggi e impalcature che costano e necessitano di tempi lunghi per la loro installazione. La soluzione Fly Service, infatti, elimina

Un free climber di Fly Service al lavoro

tutti i costi di noleggio, acquisto montaggio, trasporto delle convenzionali strutture come ponteggi, trabattelli, autoscale, navette e riduce i tempi di intervento. Si tratta di un sistema che si adatta alle esigenze specifiche e non conosce limiti di altezza. Più si va in alto, su ciminiere, campanili o tralicci, più si apprezzano i vantaggi del servizio di Fly Service.


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DOTTOR SALVATORE MIRABILE / Chirurgo plastico ed estetico con oltre 30 anni di esperienza nella professione, è operativo tra Milano e Vicenza

Tutti i benefici del filler make up L’utilizzo delle cellule adipose consente una massima naturalezza del risultato finale

“D

ottore, la prego, non mi trasformi”. Si rivela così più spesso di quanto si possa immaginare il timore di alcuni pazienti che arrivano dal chirurgo plastico mossi dal desiderio di volersi bene, di curare il proprio aspetto, ma restando se stessi. A svelarlo è il dottor Salvatore Mirabile, chirurgo plastico ed estetico con oltre 30 anni di professione all’attivo, che a queste paure ha sempre risposto con un approccio oggi sintetizzato nella formula “Filler make up”. “Ho sempre scelto il trattamento medico-chirurgico che avrei praticato su me stesso”, premette, evidenziando i principi etici della “sua” professione medicina estetica: “Si interviene per correggere, o per esaltare le caratteristiche di un viso o di un seno, cancellare o smussare i segni del tempo, ma mai e sottolineo mai - scandisce - per stravolgere i tratti di una persona. Fanno parte della sua personalità, della sua identità e non possono essere alterati”. La metodica del “Filler make up” interpreta al meglio, con

Il dottor Salvatore Mirabile

il supporto delle tecnologie più moderne, questa filosofia. Il dottor Mirabile la illustra focalizzandosi sull’intervento più richiesto al mondo: l’aumento del seno. “Per le donne che vogliono avere una taglia in più o renderlo più tonico, la via tradizionale è quella della protesi al silicone. Essa, però, non consente quell’effet-

to finale naturale tanto agognato”, premette il chirurgo. La rivoluzione “sta nell’unire alla protesi un po’ di tessuti della stessa paziente come il grasso recuperato da un’altra parte del corpo, ottenendo un riempimento combinato della mammella”. Nella pratica, “l’utilizzo delle cellule adipose consente di rendere

graduale il passaggio tra corpo e la protesi, eliminando ogni manifestazione evidente di artificialità”. L’effetto finale “è un riempimento del seno naturale e armonico”. Inoltre, “le cellule adipose hanno un effetto benefico anche sul tessuto cutaneo, che col tempo diventa più bello ed elastico, poiché è sollecitato a rigene-

AMS GROUP / Si articola in tre divisioni: neuromodulazione, endoscopia spinale e neurotrauma

Tecnologia per la colonna vertebrale Dispositivi ipertecnologici e partnership preziose per sviluppare l’innovazione

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ms Group nasce alla metà degli anni novanta come azienda di distribuzione e dal 2010, a sottolineare il grande know-how che la caratterizza, anche produttrice di prodotti medicali per la diagnosi e la chirurgia mininvasiva della colonna vertebrale. Di recente ha ampliato i propri ambiti di intervento nell’area della chirurgia cranica e maxillofacciale. Distribuzione di affermati brand internazionali e produzione di soluzioni sempre più innovative e tecnologicamente evolute, per aumentare il rapporto tra efficacia dell’intervento e tempi di recupero, sono il frutto dell’elevata competenza di scouting e ricerca e sviluppo che assieme a una rete vendita operante con professionisti e strutture altamente qualificate, fanno di Ams Group un’azienda leader in Italia e all’estero del mercato di riferimento. La dinamicità dell’azienda, caratterizzata da tre divisioni, neuromodulazione, endoscopia spinale e neurotrauma, è confer-

mata dalle recenti ulteriori acquisizioni di prestigiose licenze distributive e produzioni proprie di dispositivi con alto contenuto tecnologico. A livello distributivo tre sono le più significative recenti acquisizioni. Stimwave, primo neurostimolatore wireless per il dolore cronico sia midollare che dei nervi periferici, compatibile con risonanza magnetica, mini-

ma invasività chirurgica per posizionamento e impianto con accesso di pochi millimetri. Ossdsign, un nuovo sistema custom made per interventi di cranioplastica e di chirurgia maxillofacciale, sviluppato in collaborazione con il Karolinska Istituite e le università di Uppsala e Göteborg. In particolare, il prodotto Craniomosaic è costituito da un suppor-

to in titanio ricoperto da una matrice di ceramica. La combinazione di questi due materiali offre resistenza e la sua conformazione favorisce la ricrescita ossea in modo omogeneo su tutta la superficie interessata. CoLigne è un’azienda dedicata alla chirurgia vertebrale che ormai da anni ha introdotto sul mercato un materiale composito di carbonio denominato Ostapek, con delle proprietà molto vantaggiose per i pazienti che hanno bisogno di questa tipologia d’intervento. L’Ostapek permette di non avere artefatti nelle immagini radiografiche, Tac e Rmn, e di avere la possibilità di bombardare i tumori vertebrali con le più moderne tecniche senza rischiare di colpire zone sane (dovute a effetti di rifrazione delle particelle ad alta densità utilizzate per le terapie). Inoltre ha delle proprietà meccaniche tali da favorire l’artrodesi e quindi la guarigione del paziente. A livello produttivo, gli ultimi dispositivi sono Axialif, un sistema

rarsi, grazie alle cellule staminali contenute nel tessuto grasso”. Filler make up, quindi, “mantiene la promessa del verbo to fill, ovvero riempire, ma la declina secondo una prospettiva di make up, cioè di perfetta consonanza con il fisico su cui si è chiamati ad agire”, sintetizza il dottor Mirabile. Così “il décolleté tanto agognato ha i tratti unici della bellezza naturale e non artefatta, poiché con il grasso naturale - sottolinea ancora il chirurgo - modello laddove ritengo opportuno. Si interviene cioè per ‘accompagnare’ la protesi e sistemare punti e situazioni che con i materiali sintetici non sarebbe possibile”. L’utilizzo del grasso umano, inoltre, protegge dal rigetto che col tempo può generare la protesi, i cui tessuti si irrigidiscono provocando la cosiddetta “contrattura capsulare”. Applicata al seno, con risultati armonici su tutti i corpi e ancor di più su quelli magri, perché in quel caso l’artificiosità della sola protesi di silicone risulta ancora più evidente, la tecnica del Filler make up manifesta tutta la sua valenza anche sul viso. “Uno dei rischi del lifting al viso è che il risultato presenti una certa innaturalezza, come la pelle stirata, oppure una dissonanza tra ovale definito e cute invecchiata - osserva il dottor

Mirabile -. Poter usare anche in questi casi il grasso naturale del paziente consente di arricchire la tecnica chirurgica tradizionale per rendere ogni effetto finale all’insegna della massima naturalezza”. Insomma, il dottor Mirabile ogni giorno rinnova con se stesso e con i pazienti la scommessa di una vita professionale: “Far uscire il paziente dalla sala operatoria con un bel seno, un viso più tonico, le imperfezioni eliminate senza che i suoi interlocutori si rendano davvero conto che c’è stato un intervento chirurgico”. Operativo tra Milano e Vicenza, il dottor Mirabile pensa di rispondere così “alla domanda quasi sempre presente, spesso espressa altre volte inespressa, delle donne di restare se stesse. L’utilizzo delle cellule adipose, che si immettono nel tessuto molle costruendo così il tessuto mancante, modella l’anatomia in maniera eccellente, senza forzarla”. Anche le labbra, altro particolare strategico nel corpo femminile, dal Filler make up hanno tutto da guadagnare. “Il riempimento lo faccio con il grasso o con l’acido ialuronico - conferma il chirurgo -, mai con sostanze sintetiche. Usare il silicone sarebbe come far calare cemento armato sulla seta”, conclude con un’immagine estremamente efficace.

ad approccio mininvasivo dedicato alla fusione lombo sacrale. La nuova versione Plus ha la possibilità di ottenere una distrazione ottimale dei segmenti trattati secondo le necessità del paziente. Il secondo prodotto di punta è rappresentato da Vision, un sistema di cages che tratta le patologie discali con un approccio lombare laterale mininvasivo e uno strumentario dedicato, che permette di non utilizzare il sistema

di monitoraggio. Le idee, la ricerca e la progettazione dei device di Ams Group sono sviluppati all’interno dell’azienda, mentre la produtzione è in outsourcing, per la maggior parte realizzata in Italia nei diversi distretti del medicale o in territorio europeo, grazie a un continuo lavoro di scouting che permette di individuare partner particolarmente preziosi per competenza e capacità di innovare i processi produttivi.


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CASA DI CURA PEDERZOLI / Nasce nel 1947 a Peschiera del Garda (Vr) su iniziativa del primario chirurgo Piero Pederzoli, dispone di 310 posti letto

Fiore all’occhiello è la chirurgia La struttura si avvale di terapie all’avanguardia ed équipe mediche interdisciplinari

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ltissima qualità delle prestazioni sanitarie specialistiche, innovazione nelle cure e viva attenzione verso il paziente. Queste le linee guida seguite dalla Casa di cura Pederzoli di Peschiera del Garda che, con le sue specialità di area medica (cardiologia, geriatria, medicina generale, neurologia), chirurgica (chirurgie, ortopedia, urologia), materno-infantile, riabilitativa, intensiva e 310 posti letto, è un’importante struttura ospedaliera di riferimento per la popolazione dell’area gardesana orientale. Negli ultimi anni Pederzoli ha avviato ampliamenti strutturali dotandosi anche di un nuovo gruppo operatorio principale con 9 sale (comprese una ibrida e una dedicata alla chirurgia robotica) e di un’ampia recovery room per l’induzione, il risveglio e la stabilizzazione del paziente che, insieme alle 3 sale per il day surgery e gli interventi ambulatoriali, permettono di effettuare un’attività chirurgica completa. Nel 2015

in totale sono stati eseguiti, su pazienti veneti e provenienti da fuori regione, ben 17.000 interventi di cui 8.540 in regime ordinario, 3.194 in day surgery e i restanti ambulatoriali. Uno dei fiori all’occhiello della struttura è sicuramente il Dipartimento chirurgico, organizzato nei reparti di chirurgia generale e toraco-addominale, vascolare, pediatrica, epatobilio-pancreatica. “Quest’ultimo - spiega la dottoressa Chiara Sacchi, vice-direttore sanitario della Casa di cura Pederzoli - ha richiamato attenzioni da tutta Italia per la consolidata esperienza dell’équipe medica e per l’utilizzo di procedure innovative quali l’ablazione con radiofrequenza per il tumore non operabile. Dal 2006 al 2015 - sottolinea - alla Pederzoli sono stati effettuati 2.000 interventi chirurgici (oltre il 70% dei pazienti da fuori Veneto), la maggior parte dei quali costituiti da chirurgia pancreatica maggiore. Recentemente abbiamo potenziato lo studio e il

trattamento chirurgico delle malattie infiammatorie croniche intestinali, la gestione e il trattamento chirurgico delle complicanze delle enterostomie e dell’incontinenza sfinteriale anale raggiungendo, nel 2015, oltre 100 interventi a livello del tratto intestinale”. La realtà ospedaliera di Peschiera del Garda è all’avanguardia anche per il trattamento dell’endometriosi, una malattia infiammatoria della pelvi frequente, che colpisce la donna nell’età fertile e in cui, spesso, la diagnosi tardiva e la malattia sottostimata obbligano la donna a ripetuti interventi chirurgici, talora invalidanti e non sempre risolutivi. “Abbiamo attivato un centro - dichiara il vice-direttore sanitario - che è di riferimento per la chirurgia mininvasiva laparoscopica, grazie all’impiego delle tecnologie più avanzate come la laparoscopia 3D e la chirurgia robotica, quest’ultima tra l’altro routinariamente utilizzata anche per interventi di chirurgia generale, chirurgia pancre-

atica e urologia. Si tratta di un duplice investimento in tecnologia e formazione del personale che si traduce in qualità delle cure per il paziente”. “L’interdisciplinarietà dell’equipe medica - prosegue - è invece la caratteristica distintiva del nostro reparto (uno dei pochi esistenti) che

L’ingresso principale della Casa di Cura Pederzoli

PINTRADE / Disponibile anche con la formula a noleggio per offrire prestazioni ad alto valore ai clienti

Dall’ossigeno bellezza e benessere Oxe è il concentratore, semplice da utilizzare, ideale per istituti di bellezza o saloni

Trattamento al viso eseguito con Oxe

“B

ellezza e benessere dall’ossigeno”. Così i soci fondatori di PinTrade sintetizzano Oxe, il concentratore all’avanguardia ideato, progettato e costruito in Friuli con il marchio Eltronica e disponibile sia per acquisto, sia a noleggio. “Una macchina complessa nella progettazione, ma semplice da usare e capace di assicurare effetti importanti e ben visibili già nel breve periodo, grazie all’effetto dell’ossigeno iperbarico nebulizzato senza la necessità di bombole o dispositivi peri-

Particolare della aeropenna di Oxe

colosi”, sottolineano i fondatori Giacomo Rugo e Paola Buttò. Uno strumento che “non deve mancare in un istituto di bellezza che voglia essere di un certo livello – evidenziano – e neppure nei saloni di parrucchiere per donna e uomo, proprio perché l’utilizzo dell’ossigeno iperbarico, da solo o come supporto per la nebulizzazione di cosmetici specifici per le parti da trattare, fornisce risultati visibili in tempi rapidi e duraturi”. All’origine di Oxe vi è il principio che il nostro corpo respira

anche attraverso la pelle e, quindi, poter “alimentarlo” con ossigeno non può che essere un toccasana. “Fino a poco tempo fa poter avere un simile strumento nei propri istituti di bellezza o saloni era impegnativo e il costo poteva non essere alla portata dei più – ragionano i due imprenditori -. Oggi, invece, grazie alla formula del noleggio che ha messo a punto PinTrade, è una soluzione assolutamente abbordabile per offrire prestazioni di deciso valore aggiunto ai propri clienti”. E non

si occupa della prevenzione, diagnosi, cura e salvataggio d’arto dei pazienti affetti da piede diabetico e di vulnologia, ovvero della cura delle piaghe degli arti inferiori tra cui le ulcere cutanee venose, arteriose, miste, infette, vasculitiche, post traumatiche e attiniche. Ben 368 sono gli interventi chirurgici sul piede effettuati nel 2015”. La qualità delle cure si conferma in campo urologico, nel quale Pederzoli ha una lunga e consolidata tradizione tanto da essere, secondo i dati dell’Agenas - Agenzia

si pensi che a beneficiarne possano essere solo le donne. Anzi. “L’uso dell’ossigeno iperbarico nebulizzato si è dimostrato efficace per trattare la caduta dei capelli, il sebo in eccesso, la forfora e gli arrossamenti; ha un’azione di depurazione e di idratazione che dà ai capelli lucentezza e volume, ispessisce lo stelo e rafforza e mantiene più a lungo l’effetto della colorazione. Inoltre – aggiorna Rugo – è ottimo per il trattamento della barba, oltre che un riconosciuto antisettico”. Quanto ai benefici sul resto del corpo, l’elenco è lungo, poiché “l’azione combinata dell’ossigeno iperbarico e della nebulizzazione dei sieri appositamente ideati – aggiunge Buttò – producono un deciso miglioramento del metabolismo cellulare e della microcircolazione”. Insomma, Oxe ha introdotto nella pratica di estetisti, parrucchieri e barbieri “una rivoluzionaria tecnica di biostimolazione, ineguagliabile nella cura della pelle”. Oltre alla freschezza e alla profonda idratazione, ogni applicazione dona mor-

bidezza e lucentezza, evidenziando un deciso effetto anti-age del viso, del décolletè e delle mani”. Importante il fatto che, essendo una tecnica di biostimolazione che fa uso solo dell’ossigeno iperbarico, “può essere una soluzione per rispondere alle richieste ed esigenze del popolo vegano – sottolinea Buttò -, poiché le stimolazioni possono essere compiute o solo con ossigeno o con ossigeno arricchito dai prodotti cosmetici che rispondono ai dettami della filosofia vegana”. PinTrade, nell’occuparsi della vendita o del noleggio di Oxe, non si limita alla semplice transazione commerciale, poiché “forniamo contemporaneamente, compresi nel contratto, tutti i protocolli d’uso necessari e ci occupiamo di organizzare gli eventi formativi per un efficace utilizzo”. Tutto ciò rientra nella filosofia di PinTrade – azienda nata e con sede a Precenicco (Ud) – che, sin dalle origini, ha voluto essere un partner di alto livello per gli istituti di bellezza e benessere, coniugando nella sua offerta la cultura italiana per il bello e strumenti all’avanguardia per mantenere al meglio il proprio aspetto. Un particolare, quest’ultimo, che è garantito da una esperienza trentennale nel settore elettronico. Ciò permette a questa realtà di mettere a punto apparecchia-

nazionale per i servizi sanitari regionali, al secondo posto nel Veneto e al quarto in Italia per la chirurgia del tumore della prostata. Forte dei 2.227 interventi chirurgici del 2015, il reparto esercita un sensibile richiamo di pazienti, con oltre il 60% di operati di tumore della prostata provenienti da fuori regione. La Casa di cura Pederzoli, nata nel 1947 su iniziativa del primario chirurgo Piero Pederzoli, negli anni è andata allargando gli ambiti di intervento “senza mai dimenticare una delle prime attività sviluppate, quella del Dipartimento ortopedico, che ha al suo interno il centro regionale di riferimento per la chirurgia della mano, con quasi 2.000 interventi eseguiti nel 2015”, ricorda la dottoressa. “In ortopedia (circa 3.000 interventi lo scorso anno) sono presenti specifiche équipe specialistiche dedicate agli ambiti di spalla, colonna vertebrale, anca, ginocchio, piede e all’attività di protesica articolare, con 666 protesi nel 2015, di cui 357 al ginocchio, 254 all’anca e 55 alla spalla”, conclude. La Pederzoli è davvero una struttura ospedaliera completa, che ha saputo trasformarsi per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei pazienti.

ture innovative nella tecnica e negli effetti. Queste sono affiancate dalla linea di cosmetici di alta qualità Maishi. L’azienda, inoltre, può offrire anche percorsi olfattivi particolari ai centri benessere, grazie all’esperienza di esperti profumieri, mettendo al bando sostanze nocive come parabeni, petrolati, paraffine, siliconi e altre sostanze di sintesi. Non da ultimo, PinTrade completa la sua proposta con iniziative di merchandising e promozione, nell’ottica di una partnership sempre più qualificante.

Oxe, il concentratore di ossigeno di Eltronica


Rapporto a NordEst - Innovare per crescere / Sanità

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NEW BIO / Individua e rimuove le cause del malessere attraverso la metodologia sviluppata da Paul Schmidt

Benessere ed equilibrio energetico Sperimentazioni con la biorisonanza per i malati di Alzheimer e sclerosi multipla

Maurizio Possia, titolare di New Bio

L

a vita è in continua risonanza: questa è la base della tecnologia della biorisonanza, che fa riferimento alla medicina quantistica. In pratica, ogni cellula e tessuto hanno una propria frequenza che, se non viene alterata da fattori per esempio esogeni, fa sì che l’organismo sia in stato di benessere. Infatti, tutto il disequilibrio dell’organismo (ossia il mal-essere) si traduce in un cambiamento del valore delle frequenze. La biorisonanza è progettata per correggere le disarmonie, causate dalle errate frequenze, e creare un

equilibrio energetico. Questo avviene in due tempi: prima di tutto, cercando le frequenze appropriate; in secondo luogo, emettendo la gamma di frequenze necessarie per il riequilibrio della polarità, per riportare la persona in stato di salute. Della biorisonanza si occupa l’azienda vicentina New Bio, guidata da Maurizio Possia. È egli stesso a spiegare che due sono gli ambiti di attività: “Il primo riguarda l’individuazione della presenza di agenti che, nelle persone e negli animali, possono nuocere alla salute, e la conse-

guente rimozione delle cause che determinano il malessere, attraverso la metodologia sviluppata da Paul Schmidt. Seconda attività altrettanto importante è quella legata alla formazione”. New Bio ha infatti costituito un’apposita accademia, denominata Accademia di Biorisonanza Paul Schmidt, che ha lo scopo di organizzare corsi e conferenze informativi sull’inquinamento invisibile, sulle geopatie provenienti dal sottosuolo (vena d’acqua, faglia, nodi di Hartmann, ecc.), sull’elettrosmog e sulle alte frequenze basandosi sulle conoscenze dell’ingegnere tedesco. Occorre precisare che Paul Schmidt, vissuto nel secolo scorso e morto nel 1994, ebbe il merito di sperimentare e dimostrare il valore della biorisonanza. “Già nel 1976, individuò ed eliminò infatti gli agenti causativi che incidono sulla salute, quali la geopatia, l’elettrosmog, metalli pesanti, pesticidi, tossine ambientali, disequilibrio acidobasico, batteri, virus, parassiti e funghi gli squilibri alimentari, che, spesso in modo silente

e subdolo, agiscono negativamente sullo stato di salute di uomini e animali”. Possia e i suoi collaboratori hanno scelto la metodologia Schmidt per la serietà e la complessità dell’approccio, che affianca ricerca scientifica, medica e tecnologica. Confortanti i risultati. Il titolare fa per esempio riferimento all’esperienza in corso con il centro diurno Servire di Bergamo, con il quale è in essere una sperimentazione con gli ammalati di Alzheimer; i risultati sono stati utilizzati da una università inglese per attivare una sperimentazione ufficiale con la sanità britannica. Sperimentazioni sono in essere anche con gli ammalati di Sclerosi Multipla. New Bio si compone oggi di 20 operatori e una rete di vendita di 30 persone. A essere commercializzati sono solo i prodotti della società tedesca Rayonex. Nel nostro Paese la biorisonanza non è ancora stata accolta nel novero delle discipline mediche, a differenza di quanto avviene in Germania, Giappone e Francia. È la stessa Accademia di New Bio a occuparsi

Apparecchiatura per effettuare test e trattamenti di biorisonanza

della formazione, unitamente ai corsi che si possono tenere presso le sedi Rayonex in Germania e Francia. Come, operativamente, si interviene sul paziente? “Alla fase di test sulla persona, per rilevare lo stato complessivo del corpo dal punto di vista delle frequenze, segue, in modo non invasivo, la trasmissione delle frequenze che la specifica parte od organo del corpo richiedono, al fine di ripristinare l’equilibrio”. Come si vede, la biorisonanza aiuta l’individuo a rimettere in equilibrio il proprio corpo; spetta poi alla persona, con il

INNER SIGHT / Mindfulness, Compassion e Insight training sono opportunità di miglioramento personale a disposizione di tutti

Formazione al benessere e alla consapevolezza L’Associazione organizza percorsi formativi per sviluppare un nuovo efficace modo di entrare in relazione con gli eventi della vita, gli altri e se stessi. In partenza i corsi a Treviso, Vicenza e Perugia, Milano

M

indfulness è la capacità della mente di prestare attenzione al momento presente in modo intenzionale con un atteggiamento gentile e non giudicante. È una pratica che affonda le sue radici nelle tradizioni meditative orientali e ha una influenza crescente nella psicologia moderna e nella crescita personale. In tutto il mondo migliaia di persone trovano nei percorsi di Mindfulness un valido supporto al benessere e al mi-

glioramento della qualità della vita. “La ricerca - afferma Gaia Gottipavero, formatrice della Mindfulness Association e di Inner Sight - ha evidenziato il rafforzamento del sistema immunitario già dopo otto settimane di pratica quotidiana, una migliorata capacità di gestione dei pensieri e delle emozioni difficili; un potenziamento della padronanza di sé anche nelle difficoltà; in ambito lavorativo permette una migliore concentrazione,

Ritiro di Mindfulness con Rob Nairn

riducendo le distrazioni e divagazioni. Inoltre migliora la capacità di lavorare in team, creando un senso di connessione tra colleghi che sono di sostegno reciproco. Aiuta anche a stabilire le priorità in modo efficace togliendo quel senso di urgenza costante, portando quindi un aumento del senso di auto efficacia e della qualità delle relazioni sociali; un senso di apertura, benessere e apprezzamento della vita”. La formazione, sviluppata da Rob Nairn, è unica nel suo genere e guida in un viaggio progressivo che approfondisce l’esperienza della presenza mentale e dell’accettazione intesa come apertura al momento presente. L’utilizzo della terminologia della psicologia occidentale offre un contesto appropriato per comprendere ciò che accade nella mente mentre si pratica e come lavorare con gli ostacoli che sorgono durante l’allenamento. Inner Sight offre un corso in 8 settimane denominato “Mblc - Vivere consapevoli con la pratica di Mindful-

Mindfulness training a Venezia

ness”. Gli incontri sono di due ore a settimana e consistono in una parte teorica e una pratica. ll Mindfulness training è una formazione in Mindfulness completa e di alta qualità, composta da 40 ore di formazione adatta sia ai neofiti che ai praticanti. Lo scopo della formazione è di aiutare i partecipanti nel creare un’efficace pratica di Mindfulness e applicarla nella vita quotidiana. “Il Mindfulness training - sottolinea Gottipavero - si rivolge a operatori nel campo dell’educazione e della for-

mazione, medici, infermieri, counsellors, psicologi, psicoterapeuti, professionisti del settore psico-sociale e aziendale. Inoltre i training sono rivolti a chi desidera migliorare le capacità decisionali e di problem solving, la propria leadership e motivazione, le prestazioni sportive e artistiche, la creatività e l’intuizione. A chi vuole portare serenità nella vita familiare, di coppia e nel rapporto genitori-figli. A chi vuole aumentare il benessere e la qualità della propria vita attraverso riduzione e gestione

supporto di New Bio, proteggersi ovunque si trovi - abitazione, azienda, automobile - ed evitare di introdurre nel corpo agenti nocivi, come cibo e altro. La società vicentina è anche a disposizione per effettuare rilievi presso gli edifici, sia pubblici che privati. Possia rileva come le aziende debbano farsi carico, per legge, di proteggere tutto il personale dai campi elettromagnetici (wi-fi, telefonini, Pc). Attualmente, però, conclude: “Non pare vi sia una particolare cura, da parte di coloro che sono preposti al controllo”.

dello stress e del dolore fisico e affrontare la vita con maggiore apertura, equilibrio, armonia e compassione”. I percorsi formativi si tengono in diverse città italiane: Venezia, Treviso, Vicenza, Perugia e Milano e si sviluppano in tre livelli che prevedono una frequenza di 4 moduli nei fine settimana. Mindfulness Training: si impara a essere presenti liberandosi dall’abitudine di farsi guidare dalla reattività del pilota automatico; a lavorare con le distrazioni e i condizionamenti; a sviluppare una maggiore apertura e a conoscere il funzionamento della mente. Compassion training: al completamento del Mindfulness training è possibile approfondire la formazione con il Compassion training. Si impara a sviluppare la resilienza verso le situazioni difficili e a prendersi cura di sé e degli altri in modo compassionevole e autentico, appoggiandosi alla psicologia evoluzionista e al funzionamento dei sistemi emotivi della mente. Insight training: al completamento del Compassion training è possibile ampliare ulteriormente la formazione attraverso l’Insight training, programma specifico per l’approfondimento dei processi psicologici della mente. “Sono inoltre previsti - conclude Gottipavero - percorsi di ‘Formazione per insegnanti di Mindfulness’ dedicati a chi ha completato il nostro Mindfulness training”.


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FESTIVAL DEL VIAGGIATORE / Dal 23 al 25 settembre ad Asolo

Eventi Lunedì 12 settembre 2016

SYNTHESIS / Nata a Padova nel 1996 si occupa di formazione sul territorio

Esperienze e percorsi di scoperta

Il networking delle conoscenze

Nei giorni della manifestazione assegnato anche il premio Segafredo

Sono 250 le aziende coinvolte nel progetto con Iniapa Veneto

S

L

econda edizione per il Festival del Viaggiatore, che torna nel magico borgo di Asolo – Treviso, da venerdì 23 a domenica 25 settembre 2016. Ideato dall’Associazione InArtEventi – cultura in movimento, è la prima manifestazione dedicata al viaggiatore: non solo colui che percorre la geografia dei luoghi, bensì chiunque intraprenda un percorso di scoperta, evoluzione, rinascita. All’interno del Festival si sviluppa il Premio letterario Segafredo Zanetti, che quest’anno assume una connotazione ben precisa: presentato lo scorso 3 settembre nell’ambito della 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, all’Hotel Excelsior - Spazio della Regione del Veneto al Lido di Venezia, è il primo riconoscimento nazionale dedicato alla lettura per il cinema e sarà assegnato al libro più idoneo a diventare un’opera cinematografica. Asolo, nei secoli cenacolo di artisti e rifugio di viaggiatori internazionali, dalla Duse a Freya Stark, dal Canova al Palladio, da Malipiero a Carlo Scarpa,

a fine settembre ritroverà la sua vocazione di crocevia di esperienze, avventure ed emozioni, trasformandosi in salotto a cielo aperto. Saranno una ventina gli ospiti che porteranno le proprie esperienze di viaggio, tra questi l’attore Salvatore Striano, il regista Daniele Segre, Agnese Moro, figlia dello statista Aldo, la stilista sostenibile Venette Waste, il fondatore della Lucky Red Andrea Occhipinti. Li si potrà incontrare negli scorci più sorprendenti di Asolo, alcuni dei quali accessibili solo per l’evento: il Castello di Caterina Cornaro con il Teatro Duse, Palazzo

De Mattia, Casa Duse, l’Hotel Villa Cipriani e molti altri. Domenica 25 settembre alle 17.00 al Teatro Duse sarà asseganto il Premio Segafredo Zanetti. Si contenderanno il riconoscimento Silvana La Spina con “L’uomo che veniva da Messina” (Giunti), Simona Vinci con “La prima verità” (Einaudi), Mauro Garofalo con “Alla fine di ogni cosa” (Frassinelli), Vito Daniele Cuccaro con Filodèmia (Eretica), Igiaba Scego con “Adua” (Giunti) e Fabio Genovesi con “Chi manda le onde” (Mondadori). Per informazioni: www.festivaldel viaggiatore.com

a formazione come strumento per garantire conoscenza e competitività professionali, è l’obiettivo di Synthesis srl, società padovana nata nel 1996 per dare risposte concrete ai bisogni formativi del territorio e del mercato regionale. Il progetto “Know -Net: Knowledge Networking in Tourism - Pmi Venete in rete per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nel settore turismo, ristorazione e sviluppo del territorio”, è il fiore all’occhiello di Synthesis, e mira ad aggiornare e riqualificare il personale occupato, fornendo formazione tecnico-specialistica inerente ai principali driver di sviluppo del settore (lingue, sostenibilità, innovazione tecnologica, internazionalizzazione). Attualmente le aziende coinvolte nel progetto sono 250. Il progetto Know-Net, in collaborazione con Iniapa Veneto, sta volgendo al termine, e le ultime opportunità di formazione si terranno nelle province di Padova, Venezia e Treviso, nel

periodo settembre-novembre 2016. Tutti i corsi sono gratuiti e gli ultimi posti a disposizione riguardano i seguenti percorsi: • lingua russa base; • lingua cinese base; • lingua inglese livello intermedio; • aggiornamento in cucina salutista e creativa; • progettazione di pacchetti turistici per la valorizzazione delle aree interne; • strumenti di green marketing; • turismo sostenibile: pacchetti turistici e loro promozione; • web reputation; • marketing multiculturale; • progettazione di pacchetti turistici sostenibili; • valorizzazione del prodotto enogastronomico locale; • coaching di gruppo “fare rete” per il confronto nel settore e il rafforzamento dello scambio di buone prassi innovative.


Eventi Lunedì 12 settembre 2016

Rapporto a NordEst - Innovare per crescere

SVS / Società Veneta Servizi opera in risposta alla norma europea Uni En 1436

Più efficienza alla segnaletica orizzontale I materiali e le tecnologie utilizzate garantiscono notevoli risparmi sulle manutenzioni

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on le disposizioni del codice della strada, con le esigenze di funzionalità ed efficienza delle infrastrutture locali, intercomunali e interregionali, la segnaletica orizzontale è diventata uno dei componenti irrinunciabili ai quali la pubblica amministrazione deve provvedere anche in considerazione della norma Uni En 1436 che unifica le prestazioni in uso dei segnali orizzontali nella Comunità europea. Società Veneta Servizi, progetta, produce e applica con macchine e personale specializzato i colati plastici bicomponenti

a freddo. Si tratta di materiali durevoli che, anche se a prima vista più costosi, diventano economicamente più convenienti oltre che una scelta obbligata se si vuole raggiungere il risultato di una segnaletica durevole ed efficiente, perché richiede limitatissimi interventi di manutenzione negli anni solo in punti particolarmente erosi dia veicoli. I colati plastici possono essere applicati con tecnologia ad effetto diverso in relazione delle necessità della strada da segnalare. Per esempio, possono essere a ‘profilo variabile’ con formazione di risalti

trasversali alla linea ripetuti a distanza di 30-40 cm e con effetto rumoroso se percorsi dagli pneumatici degli autoveicoli. Con il sistema a ‘goccia’ è possibile proiettare sulla pavimentazione delle gocce di colato che essendo sporgenti fino a 2 mm dal piano stradale ed essendo isolate, in caso di pioggia permettono il drenaggio dell’acqua e l’affioramento del prodotto dal velo d’acqua permettendo la retroriflessione notturna. Molto importanti sono anche i prodotti utilizzati da Svs per la finitura con postspruzzatura con lo scopo di ottenere

una immediata e massima visibilità notturna. La postspruzzatura sovrappone le microsfere alla striscia in colato rendendo la retroriflessione immediata. Adottando solo materiali di questo tipo si ottengono continuità ed efficienza in tutte le stagioni, impiego di manodopera limitato e minore impatto ambientale in quanto privi di solventi volatili. Il tutto a garanzia di una maggiore sicurezza stradale, minori responsabilità da parte dei tecnici ed amministratori e minori interruzioni di traffico per i rifacimenti dei segnali orizzontali.

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Eventi Lunedì 12 settembre 2016

MASTER / Società di consulenza che collabora con oltre 300 aziende del territorio, aiutandole a migliorare l’organizzazione e affrontare i cambiamenti in atto

La crescita delle imprese nasce dall’attenzione per i processi e lo sviluppo delle risorse interne Aumentare la competitività aziendale attraverso la crescita delle competenze e percorsi ad hoc

Giuseppe Paxia, psicologo del lavoro e consulente di direzione

L’

attenzione per i processi aziendali e lo sviluppo delle risorse interne ha un ruolo sempre più centrale nella crescita delle imprese, finalizzato a un aumento di competitività. In questo contesto, Master si propone di accompagnare le aziende durante tutte le fasi del loro percorso di sviluppo, dall’in-

dividuazione dei fabbisogni specifici e degli obiettivi di miglioramento, alla valutazione dell’impatto della consulenza sull’organizzazione, aiutando l’imprenditore a cogliere nuove opportunità di crescita. Ad oggi, Master sta collaborando con oltre 300 aziende dei territori del Veneto, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia che, con l’aiuto dei contributi messi a disposizione dal Fondo Interprofessionale For.Te, hanno iniziato un percorso di sviluppo personalizzato e creato ad hoc sui loro bisogni specifici. Molti sono anche gli obiettivi per l’autunno e l’anno nuovo, periodo nel quale Master si concentrerà sulla creazione e promozione di nuove progettualità rivolte a manager e imprenditori, con un’attenzione particolare sul settore turistico e socio sanitario. “La nostra è una

consulenza di processo, che individua i bisogni aziendali rispetto agli obiettivi che l’impresa si è posta, creando un progetto di sviluppo dell’azienda che dia risposte efficaci alle necessità individuate attraverso una specifica indagine. Master, inoltre, dà supporto nella gestione dei processi di crescita e, non da ultimo, valuta il reale impatto che questi percorsi hanno

avuto sulla vita quotidiana dell’impresa”, sintetizza Giuseppe Paxia, che in Master si occupa di project management e dello sviluppo dei progetti. La scommessa più importante da vincere per un’azienda che è protesa al proprio miglioramento è quella di attivare “azioni che producano un aumento delle competenze, poiché sono queste a generare il cambia-

mento”. Insomma, si tratta di “tradurre le “visioni strategiche” in azioni concrete. Se un’impresa ha come obiettivo l’internazionalizzazione, esemplifica Paxia, Master “la aiuterà a concretizzare la sua visione, traducendo la strategia in azione da un punto di vista qualitativo, quantitativo e temporale, andando ad individuare le risorse interne già presenti e confacenti all’o-

biettivo e quelle che invece bisogna creare, rafforzare o trovare”. In questo contesto, Master individua anche le possibili fonti di finanziamento che possono aiutare l’azienda a sviluppare le proprie competenze, “un aspetto importante – avverte -, poiché spesso le piccole e medie imprese non hanno grandi possibilità di investimento.”. In riferimento ai focus del prossimo autunno, Paxia spiega che “ci stiamo spostando sempre di più verso la consulenza di tipo manageriale.” Una scelta operata perché oggi il management ha bisogno di competenze che aiutino “a saper leggere con tempestività i cambiamenti in atto e ad adattare l’organizzazione in funzione di tali mutamenti”, e la consulenza di Master diventa strumento facilitatore di questi processi.

ALPENITE / L’azienda con sede al parco scientifico tecnologico Vega di Venezia cresce del 30% annuo

Digital Transformation e made in Italy Costruire e applicare l’e-commerce ed e-crm su misura, per vincere la sfida globale

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er i propri processi marketing e sales, un’azienda intenzionata a penetrare nei mercati internazionali deve passare attraverso una digital transformation “cucita su misura”, un passo che richiede la competenza di soggetti aggiornati sulle più fresche tecnologie digital e in grado di creare un Dna unico per i propri clienti. Alpenite fornisce le capacità tecniche di una società di system integration, la conoscenza dei processi di una consulting firm e l’approccio al design di una digital agency creando sistemi che soddisfano gli obiettivi di business con un impatto diretto sul risultato economico finale. “La nostra filosofia - spiega Giulio Marcon, fondatore del capogruppo Alpenite Gmbh e responsabile della strategia aziendale, del controllo di gestione e legale - è basata su un incessante lavoro di scouting tecnologico al fine di proporre a ogni cliente i migliori prodotti emersi sui mercati mondiali. L’azienda italiana che voglia penetrare un mercato estero coi suoi brand vie-

ne analizzata in maniera capillare: si parte dalla raccolta dei principali requisiti in suo possesso passando per una serie di step atti a delineare un processo chiaro ed efficace per mettere in luce gli scopi che ci si prefigge. Si passa così attraverso una fase di analisi in cui il cliente è l’attore principale per arrivare alla messa in atto della piattaforma vera e propria. Il soggetto viene poi formato per impiegarla al meglio e accompagnato

nelle successive fasi di evoluzioni del business”. In virtù di una squadra che raccoglie consulenti, tecnologi e designer digitali, Alpenite mette in campo una professionalità ideale per aziende di ogni dimensione ma che pensano in grande, tutte finora fidelizzate da quel mix di competenze costantemente aggiornate e di solide esperienze. La sua presenza worldwide (che parte da Vienna e arriva a Shanghai e New York, passando per Mi-

I team di Alpenite sono composti dai giovani di talento che escono dalle nostre università e istituti tecnici

lano, Venezia, Roma, Londra, Monaco e Parigi) assicura una copertura senza limiti geografici. Le relazioni con le principali università e centri di ricerca europei, posizionano Alpenite tra i protagonisti internazionali nella ricerca e formazione di una cultura innovativa rivolta all’It. La sede centrale del gruppo in Italia è al Vega, Parco Scientifico Tecnologico di Venezia che si rivela location strategicamente perfetta alla quale si può accedere facilmente in auto, treno e grazie al vicino aeroporto Marco Polo. I risultati, naturalmente, non hanno tardato ad arrivare. “Dal 2010 a oggi la crescita si è orientata indicativamente su un +30% annuo - evidenzia Gianluigi Alberici, responsabile della parte sales - abbiamo sempre superato di un pizzico i numeri previsti nelle nostre pianificazioni. Nel 2015 la crescita dei ricavi si è attestata intorno al 49%. Anche il 2016 si sta rivelando un anno particolarmente positivo, con un primo trimestre in linea con il nostro business plan, il quale

Alpenite mette a disposizione le migliori piattaforme per la digital trasformation

prevede ancora una crescita a doppia cifra”. Alberici, il cui ruolo è di governare il team delle vendite e tenere le principali relazioni con il mercato, conosce profondamente il volto dell’e-commerce e dell’ecrm italiano: “Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a una rivoluzione totale, un fatto ormai compreso e metabolizzato da ogni azienda. Le nuove tecnologie rappresentano una possibilità preziosa che ogni azienda deve cavalcare a proprio vantaggio. In questo senso Alpenite ha visto il futuro intuendo, nel 2010, che il settore dell’e-commerce e dell’e-crm necessita di piattaforme perfettamente integrate per unire i mondi del marketing digitale e quello chiamato a garantire l’efficacia ed efficienza dei processi aziendali, comprese le esigen-

ze fiscali, legali e amministrative”. Sono tante e diversificate le realtà che hanno scelto Alpenite per la propria digital transformation, con spiccata predilezione da parte dei settori fashion e luxury. “Per assicurare una vision al passo coi tempi - conclude Marco Dalla Libera, la cui posizione riguarda le attività pre-sales e innovation - il nostro ruolo nel futuro prossimo resterà quello di fornire un approccio globale che considera il mondo come il proprio quartiere. Sono imprescindibili dunque i requisiti di massima duttilità e un fiuto affinato da anni di esperienza per operare all’interno di un concetto di internazionalizzazione che si adatti perfettamente alle reali e mutevoli richieste dei mercati, parlando il linguaggio dell’innovazione”.


Eventi Lunedì 12 settemnbre 2016

Fare impresa a Nordest

Portoni da garage e porte d’ingresso

Motorizzazioni per portoni da garage e cancelli d’ingresso

Sistemi integrati di portoni industriali

Tecnologia di carico-scarico

N° 1 in Europa: la qualità Hörmann, una scelta di valore www.hormann.it info@hormann.it

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Eventi LunedĂŹ 12 settembre 2016


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