C'ERA UNA VOLTA UN PALAZZO SUL CUI TETTO UNA PASSERA COVAVA TRE UOVA. UN MATTINO NACQUERO TRE PASSERETTI. IL TERZO ERA IL PIÙ BIRICCHINO E DICEVA: "CIPÌ CIPÌ VOGLIO USCIRE DI QUI".
CIPÌ DOMANDAVA SEMPRE DELLE COSE ALLA MAMMA PERCHÈ ERA CURIOSO. CIPÌ VOLEVA USCIRE DAL NIDO PERCHÈ VOLEVA VEDERE IL MONDO. UN GIORNO USCÌ DAL NIDO, ANDÒ SUL BORDO DEL TETTO E VISTO CHE ERA MOLTO ALTO GLI GIRÒ LA TESTA.
UN GIORNO CIPÌ SALTAVA SUL TETTO MA CADDE NEL CAMINO E SCESE GIÙ FINCHÈ PRECIPITÒ NELLA CENERE DI UN FOCOLARE. I BAMBINI LO PRESERO CIPÌ ERA SPAVENTATISSIMO QUANDO POI VIDE UN PEZZO DI CIELO AZZURRO SPICCÒ IL VOLO MA...............PATAPUNFETE! SBATTÈ IL BECCO CONTRO IL VETRO DELLA FINESTRA.
UNA GROSSA MANO PRESE CIPÌ E QUALCUNO GLI LEGÒ UN FILO ALLA ZAMPINA CHE DAL GRAN CHE ERA STRETTA SANGUINAVA. ERA DISPERATO QUANDO VIDE MAMÌ E LA CHIAMAVA: "MAMÌ , MAMÌ VIENI QUI". POI DIEDE UNA BECCATA ALLA MANO E RIUSCÌ A LIBERARSI COSÌ RITORNÒ DA MAMÌ E ANDÒ NEL SUO NIDO DOVE RACCONTÒ LA SUA AVVENTURA.
UNA VOLTA CHE I FRATELLI DI CIPÌ AVEVANO IMPARATO A VOLARE MAMÌ PORTÒ I FIGLIOLETTI ALLA SCOPERTA DEL MONDO; I PICCOLI CHIEDEVANO: "COS'È QUESTO? COS'È QUELLO? " MAMÌ MOSTRAVA LORO TUTTO CON LA PAZIENZA DI UNA MADRE.
UN GIORNO CIPÌ SENTÌ UNA VOCINA E VIDE UNA PICCOLA MARGHERITA. SI PRESENTARONO: "IO SONO CIPÌ" "IO INVECE MI CHIAMO MARGHERÌ" SI DISSERO DOVE ABITAVANO E PROMISERO DI ESSERE AMICI PER SEMPRE.
IL GIORNO SEGUENTE CIPÌ VIDE UN GATTO MA CREDEVA CHE DORMISSE, SCESE SUL RAMO DI SOTTO E IL GATTO APRÌ UN OCCHIO. PER VEDERE SE DORMIVA VERAMENTE CIPÌ SCESE PIÙ CHE POTEVA FINO AD ARRIVARE ALL'ULTIMO RAMO. IL GATTO FACEVA FINTA DI DORMIRE,ASPETTÒ UN PO', SALTÒ, LO ACCIUFFÒ E LO GRAFFIÒ SULLA CODA. CIPÌ PERÒ RIUSCÌ A
CIPÌ E I SUOI FRATELLI ANDARONO IN UN CAMPO A PRENDERE DEI CHICCHI DI GRANO. ARRIVÒ UN CONTADINO E CON UN COLPO DI FUCILE FERÌ UNA PASSERETTA; CIPÌ LA PRESE E LA PORTÒ DIETRO UN CESPUGLIO MA SI ACCORSE CHE UN PASSERO ERA RIMASTO UCCISO.
CIPÌ PORTÒ IL CIBO A PASSERÌ E ANCHE DA BERE E LE CURÒ LA FERITA DENTRO IL CESPUGLIO, FINCHÈ NON FU GUARITA .
IN POCO TEMPO PASSERÌ GUARÌ E UN PO' DI TEMPO DOPO CIPÌ LE CHIESE TIMIDAMENTE PRIMA IN UN MODO NON ABBASTANZA CHIARO POI PIÙ CHIARAMENTE DI SPOSARLA. PASSERÌ ACCETTÒ.
PASSERÌ CHIESE: "DOVE FACCIAMO IL NIDO?" E CIPÌ DISSE: "POSSIAMO FARLO VICINO AL NASTRO D'ARGENTO, NO?" E PASSERÌ: "NO!" E CIPÌ: "SULLA PIANTA?" PASSERÌ: "NO!" E CIPÌ: "SUL TETTO DELLA CASA ROSSA?" E PASSERÌ: "SI, PROPRIO LÌ!".
UNA SERA CIPÌ E PASSERÌ SENTIRONO UN GRAN VENTO. ARRIVARONO TANTE NUVOLE E CIPÌ E PASSERÌ SI RIFUGIARONO NEL BOSCO. CIPÌ DISSE A PASSERÌ CHE IL BOSCO NON ERA SICURO E ALLORA ANDARONO SOTTO IL TETTO, LUNGO IL TRAGITTO ALCUNI PASSERI VENNERO COLPITI DAI PROIETTILI DELLA GUERRA DEI NUVOLONI .
UN GIORNO NACQUERO I FIGLI DI CIPÌ CHE ANDÒ DA TUTTI I SUOI AMICI A DIRE "TRE, TRE, TRE!!!". ANDÒ ANCHE DA MARGHERÌ CHE PERÒ STAVA PER MORIRE, MA FU CONTENTA DI AVERE SENTITO QUELLA BELLA NOTIZIA
PASSERÌ INVITÒ TUTTI I PASSERI DEL TETTO A VEDERE I SUOI PICCOLI. ARRIVARONO MAMÌ, CIPPI CIPPI E CHICCO LAGGIÙ CHE DISSE: "IO HO PERSO MOLTI DEI MIEI FIGLI TANTO TEMPO FA".
UN GIORNO PALLA DI FUOCO SI AMMALÒ E I PASSERI GRIDAVANO: "TORNA PALLA DI FUOCO, TORNA" MA LE NUVOLE DICEVANO "VIA VIA FATECI SPAZIO". PALLA DI FUOCO PIANGEVA MENTRE LE NUVOLE URLAVANO A SQUARCIAGOLA.
FACEVA MOLTO FREDDO E DALLE NUVOLE CADEVANO GIÙ DELLE STELLINE DI NEVE. PIANO PIANO LE FARFALLINE BIANCHE COPRIRONO TUTTO, I PASSERI VOLEVANO GIOCARE CON LORO E RIDEVANO MA GLI ANZIANI DISSERO : "SMETTETE DI RIDERE, QUANDO LA NEVE AVRÀ COPERTO TUTTO AVRETE POCO DA RIDERE".
VICINO A UNA CASA DI UN CONTADINO C'ERANO DUE BOCCONI GIALLI. DALLA FAME MOLTI ANDARONO A MANGIARLI MA C'ERA UNA GABBIA ATTACCATA A UNA CORDICELLA. LA CORDICELLA VENNE TIRATA DALL'UOMO E VENNERO CATTURATI UNA DOZZINA DI PASSERI .
UN GIORNO I PASSERI VOLLERO TROVARE ALTRI CHICCHI, PENSARONO CHE NEL POLLAIO CE NE FOSSERO. UN PASSERO ENTRÒ E NON ASCOLTÒ CIPÌ CHE GLI DICEVA DI NON ANDARE. COSÌ RIMASE UCCISO.
UNA MATTINA LA NEVE NON SCENDEVA PIÙ, CIPÌ E PASSERÌ ANDARONO IN PERLUSTRAZIONE IN CERCA DI CIBO. VIDERO UN BOCCONE GIALLO MOLTO INVITANTE. UNA PASSERA FU TENTATA MA CIPÌ LA FERMÒ, UN UCCELLINO NON LO ASCOLTÒ, SI BUTTÒ SUL BOCCONE GIALLO E RIMASE UCCISO DALLA TRAPPOLA CHE ERA NASCOSTA SOTTO LA NEVE.
UNA SERA CIPÌ VIDE CHE C'ERANO DUE LUCI STRANE VICINO AD UN BUCO NERO. UNA PASSERA DISSE CHE ERA LA CASA DEL SIGNORE DELLA NOTTE, UN UCCELLO MISTERIOSO.
LE STELLINE INCANTAVANO DEI PASSERI, CHE POI SPARIVANO NELLA NOTTE. CIPÌ SI INSOSPETTIVA SEMPRE DI PIÙ. UN GIORNO CIPÌ DECISE DI FARE IL POLIZIOTTO E INTERROGÒ TUTTI I PASSERI.
UNA NOTTE CIPÌ E PASSERÌ VIDERO UN'OMBRA E LE STELLE PRLANTI, AVEVANO TANTA PAURA E LE STELLE PARLANTI DICEVANO AI PASSERI: "VENITE DA NOI, VENITE DA NOI, POTETE STARE TRANQUILLI VI PORTEREMO NEL MONDO DELLA FELICITÀ". MA VIDERO CHE DIETRO QUELLE LUCI C'ERA UN'OMBRA NERA: IL SIGNORE DELLA NOTTE INCANTAVA I PASSERI POI LI MANGIAVA.
CIPÌ RIUNÌ TUTTI I PASSERI PER DIRE: "IL SIGNORE DELLA NOTTE È CATTIVO! INGANNA PER MANGIARE I PASSERETTI".
CIPÌ RACCONTÒ CHE IL SIGNORE DELLA NOTTE NON ERA BUONO, E CHE MANGIAVA I PICCOLI. ALCUNI PASSERI DICEVANO: "VIVA CIPÌ!" E ALTRI: "ABBASSO CIPÌ" CON TUTTO QUEL RUMORE INIZIÒ ANCHE UNA RISSA CON DELLE BECCATE.
CIPÌ E PASSERÌ ANDARONO AL CASTELLO ANTICO A DIRE CHE IL SIGNORE DELLA NOTTE ERA CATTIVO E MANGIAVA TUTTI GLI UCCELLI. ALCUNI DICEVANO CHE AVEVA RAGIONE E ALTRI NO.
CIPÌ CHIESE AL VENTO DELLE PROVE PER DIMOSTRARE CHE IL SIGNORE DELLA NOTTE ERA CATTIVO E PER SCONFIGGERLO. IL VENTO DISSE: "ORA NON POSSO MA TI PROMETTO CHE VI AIUTERÒ".
IL VENTO SOFFIÒ IN GIÙ E IN SÙ DAL CAMINO DEL SIGNORE DELLA NOTTE E FECE VOLARE FUORI I RESTI DEI PASSERI MORTI: OSSA, PIUME E POLVERE E LE MAMME SI ACCORSERO CHE ERANO I RESTI DEI LORO PICCOLI. COSÌ SCOPRIRONO L'IMBROGLIO DEL SIGNORE DELLA NOTTE CHE SCAPPÒ GRAZIE AD UN PIANO ESCOGITATO DA CIPÌ. IL PIANO ERA DI NON FARSI MAI INCANTARE DALLE STELLE PARLANTI COSÌ NON AVREBBE MANGIATO PIÙ NIENTE E INFATTI
I PASSERI FURONO LIBERI GRAZIE A CIPÌ CHE PROMISE: "IO SARÒ SEMPRE BUONO CON I MIEI FIGLI E CON GLI ALTRI PASSERI!" E COSÌ VISSE A LUNGO CON PASSERÌ, EBBE TANTI FIGLI AI QUALI INSEGNÒ AD ESSERE BUONI, ONESTI, A DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO, AD ESSERE SEMPRE CORAGGIOSI PER DIFENDERE LA LIBERTA'!