Luigi Raimondo, attivo nella Resistenza nel ponente ligure

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Luigi Raimondo, attivo nella Resistenza nel ponente ligure

Sentenza nella causa penale contro Gepponi Antonio di Amerigo e di Odino Giuseppina, nato a Ventimiglia il 16.7.1922, ivi domiciliato

Detenuto - presente

Imputato

[...] partecipando in concorso con altri dal gennaio al marzo 1945 a rastrellamenti nelle zone di Seborga, Bajardo, Perinaldo, Vallebona, Vallecrosia, Neggi e Soldano per la ricerca dei renitenti alla leva e di disertori della cosiddetta repubblica sociale italiana nonché di patrioti. Reato punibile a sensi dell'art. 112 C.P. e 58 C.P.G.M.

[...] Riferiva il comando di polizia di Bordighera che Gepponi Antonio era stato arrestato il 25 aprile 1945 poiché faceva parte del distaccamento della brigata nera di Bordighera, che risultava di aver egli preso parte a numerosi rastrellamenti [...] Aggiungeva il rapporto che l'imputato aveva preavvisato al maggiore Raimondo, ricercato dalle SS tedesche, di porsi in salvo e a tale Lippi di Bordighera della classe 1923 quando i rastrellamenti dovevano essere compiuti [...] dichiarava di avere preso parte a diversi rastrellamenti, di aver concorso a fermare renitenti alla leva, disertori e patriotti, ma senza sottoporli a sevizie e senza incrudelire, di essersi arruolato nella brigata nera per il bisogno, di avere sequestrato per ordine del comandante Bonfante [...]

La Corte Straordinaria d'Assise di Sanremo, documento in Archivio di Stato di Genova, copia di Paolo Bianchi di Sanremo

Il Raimondo al quale si accenna nella sopra citata sentenza Cas a carico di Antonio Gepponi, era Luigi Raimondo, maggiore degli alpini a riposo, che si incontra attivo nella Resistenza sia in occasione della Missione Flap che della prima Missione Corsaro. Raimondo, poi, aveva asserito (documento IsrecIm, copia di Giorgio Caudano), di essere stato incaricato dal capitano Gino Punzi di portare una radio ricetrasmittente a Vallecrosia, ma si può presumere che si trattasse di Bordighera, dove sia Giuseppe Porcheddu in Arziglia sia i Chiappa, padre e figli, sempre in Bordighera, nel loro garage situato quasi in centro città, risultano da diverse fonti essere stati coinvolti nella vicenda testè richiamata. Nella testimonianza, ancora, di Paolo "Pollastro" Loi (documento IsrecIm, copia di Giorgio Caudano, già parzialmente pubblicato in diverse opere sulla Resistenza), nella parte mirata al racconto del suo arrivo ad aprile 1945 dalla Francia (con sbarco a Vallecrosia e prosecuzione dell'incarico - affidato al suo gruppo dagli alleati - di portare materiale ai garibaldini in montagna) si viene a sapere del suo incontro dalle parti della Valle Argentina con il maggiore Raimondo ormai in fuga. Infine, per la registrazione dell’atto di morte del capitano Punzi presso il comune di Ventimiglia (Dario Canavese di Ventimiglia: "l’ufficiale dello Stato Civile di Ventimiglia ricevette dal Tribunale di Sanremo, mediante copia di sentenza dell’11.08.1947, l’autorizzazione ad eseguire la compilazione tardiva dell’atto di morte") comparvero come testimoni Luigi Raimondo ed il figlio Mario (Mario Raimondo "Mariun", che si era a suo tempo speso, oltre che con il padre, anche con Efisio "Mare" Loi, a sua volta genitore del mentovato Paolo Loi e di Pietro Loi - quest'ultimo coinvolto nella Missione Flap ed in altre operazioni con gli alleati -, e Albino Machnich, nella raccolta di informazioni militari).

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