Anonima Fumetti - Letteratura Disegnata 0 - aprile 2005

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La rivista dell’ANONIMA FUMETTI - Associazione Italiana Professionisti del Fumetto

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Letteratura Disegnata WWW.ANONIMAFUMETTI.ORG

APRILE 2005 - NUMERO 0

La professione

• IL DIRITTO D’AUTORE • IL DISEGNO DI LEGGE • E FINALMENTE UN VERO SINDACATO!

L’argomento

• PROFESSIONE UFFICIO STAMPA

Il personaggio

• FRANCO FOSSATI • LA FONDAZIONE FRANCO FOSSATI

L’associazione

• L’ANONIMA RILANCIA • LE NOSTRE ATTIVITÀ

E N O I Z I D E ! E L A I C E SP

È IN " A T A N G E A DIS R U T A O. R T E T T E T E M L " U I F D I DEL ERO T M S I U N N O I O S T S S QUE PROFE I I T T U T A OMAGGIO erai icev r , i t t e m u onima F a Disegnata"... n 'A l l e d o i tur oc Diventa s numeri di "Lettera i prossimi


APRILE 2005 - NUMERO 0

Anonima Fumetti

Associazione Italiana Professionisti del Fumetto Luca Boschi

Presidente Vittorio Pavesio Vice Presidente Luca Boschi

Alberto Arato

Consiglio Direttivo Alberto Arato Silvano Beltramo Luca Boschi Vittorio Pavesio Produzione Grafica Vittorio Pavesio Productions www.pavesio.com

Silvano Beltramo

Ideazione Grafica e Impaginazione Silvano Beltramo Vittorio Pavesio Copertina Vittorio Giardino

Vittorio Giardino

Luigi F. Bona

Stampa Garabello Artegrafica Hanno collaborato Luigi F. Bona Gianfranco Goria Valerio Held Ivo Milazzo Guido Tiberga Flavio Troisi Si ringrazia Vittorio Giardino per la gentile concessione dell’illustrazione di copertina © 2005 Anonima Fumetti

Gianfranco Goria

Il copyright delle immagini appartiene agli aventi diritto, tranne nei casi in cui altrimenti specificato. House organ gratuito per i soci dell’associazione.

Valerio Held

EDIZIONI

noi Anonimi...

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ipica scena conviviale. Sedete a tavola in allegra compagnia di una dozzina di commensali, volti sconosciuti per lo più, amici di amici, con i quali prendete a conversare del più e del meno. Fra un sorso di vino e un boccone di arrosto, vi raggiunge come un tagliente refolo d’aria decembrina la domanda che avete scantonato per tu a la sera. “E tu che fai nella vita?”. “Fume i” grugnite, dopo una breve esitazione. “Mi occupo di fume i.” Il vostro interlocutore, che sembra essere caduto nelle mani dell’impagliatore più veloce del mondo, vi fissa con tassidermico stupore per un breve arco di tempo. Poi aggiunge: “No, volevo dire che lavoro fai?” Quello del fume ista è un mestiere ingrato? Tu ’altro! Chiunque lo intraprenda è mosso da passione e divertimento in pari misura e, quando finalmente riesce a guadagnarsi di che vivere sceneggiando e/o disegnando, non può che riconoscersi un uomo (o una donna) realizzato. Un fume ista un giorno disse: “Io sono fortunato. La maggior parte delle persone al ma ino deve chiudere i propri sogni nel cassetto per andare al lavoro. Io, invece, sono pagato per tirarli fuori.” E questo è un privilegio, amme iamolo. Chiunque sia di altro avviso, probabilmente non è ada o più di tanto limare per ore ba ute di dialogo zoppicanti o a chinare con scrupolo certosino disegni che starebbero così bene anche a matita... Poco male, ci sono tante altre professioni al mondo. Comunque, sgombrato il campo da considerazioni artistico-esistenziali, se il fume o è la vostra a ività o la vostra aspirazione professionale, meglio che vi muniate degli strumenti indispensabili a svolgerlo senza inciampi imprevisti. Gli strumenti in questione spaziano dalle competenze materiali a quelle contra uali e legislative... Meglio valutare bene, insomma, i molteplici aspe i di questa libera professione, sopra u o perché norme chiare e definitive in materia ancora non ce ne sono nel nostro Paese (ma le cose stanno cambiando, come leggerete). Queste pagine sono rivolte ai giovani autori e ai professionisti di esperienza, ai semplici appassionati e agli editori (che si spera siano appassionati a loro volta), ai le eristi e ai coloristi e, per estensione, a tu i coloro che in un modo nell’altro hanno a cuore il futuro della nona arte. “Le eratura Disegnata” è, in fin dei conti, un luogo di incontro e di riflessione concepito allo scopo di favorire una sempre maggiore crescita qualitativa e diffusione del fume o, in linea con lo statuto dell’Anonima Fume i. Nei prossimi numeri di Le eratura Disegnata cercheremo di tenere d’occhio la realtà artistica (autori, serie, personaggi...) che in un modo o nell’altro ci vede tu i coinvolti come fan, ma anche tu o ciò che si nasconde dietro le quinte di questo mestiere. In questo modo speriamo, fornendo un servizio utile, di contribuire allo sviluppo di uno spirito di corpo fra chi di e con i fume i vive. Da una maggiore coesione non potranno che nascere vantaggi per tu i noi. Il Direttivo

Ivo Milazzo

Guido Tiberga

Casella Postale 3242 Ufficio Postale Marsigli Torino (Italy) Tel. +39.011.433.1465 segreteria@anonimafumetti.org www.anonimafumetti.org

Illustrazione di Valerio Held

Vittorio Pavesio

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Da Ken Parker - “Sciopero” - Ken Parker © Berardi & Milazzo

gregi “anonimi”, su invito dell’amico Vi orio Pavesio, cercherò di darvi qualche informazione sui recenti accadimenti in merito alla legislazione del diri o d’autore nel fume o. Forse non tu i sapete che, malgrado il nostro ‘medium’ sia più giovane del cinema di soli due mesi nella data ufficiale di nascita, tu ’oggi in Italia non gode della dovuta protezione negli aventi diri o. Cioè gli Autori non hanno delle normative di legge che li tutelino, in modo corre o, nella produzione della loro opera. La legge n°633 del 21 Aprile 1941, che gestisce la tutela del Diri o d’Autore, in tu e le varie modifiche che sono state apportate fino ad oggi non fa menzione del Fume o. È anche vero che questa forma di comunicazione ha avuto da noi maggior sviluppo nel dopo-guerra, arrivando alla piena maturità negli anni '70 nella definizione del linguaggio. Così per svariati anni gli Autori, impegnati a produrre e dare dignità a qualcosa che faceva crescere intere generazioni senza incontrare però il dovuto apprezzamento dalla Cultura ufficiale, spesso avevano crisi di identità e, a parte sparuti casi (tipo Pra ), difficilmente riuscivano a intraprendere la strada per veder riconosciuti i propri diri i.

La mancanza di norme comporta inevitabilmente delle anomalie. Alcune sono diventate vere e proprie aberrazioni. Può apparire paradossale, ma ancora oggi ci sono difficoltà a capire chi sono gli autori cioè i proprietari del prodo o, che può essere sia un personaggio come semplicemente l’opera stessa. I nostri cugini d’oltralpe sono più avanti nel dovuto riconoscimento. Hanno avuto la possibilità di arrivare all’o imizzazione della tutela. Noi siamo al primo ma one, dobbiamo ancora esistere a livello legislativo. Mi rendo perfe amente conto che all’appassionato le ore i sudde i problemi non suscitano grande interesse, ma spesso dietro all’esistenza o alla sparizione sul mercato di un personaggio che li accompagna nella vita ci sono questioni di reale sopravvivenza. Ma cosa voglio dire quando parlo di norme? Esa amente che, identificando che cos’è un dato mezzo di comunicazione e le persone gli danno vita, si perme e di avere una gestione più corre a e, quindi, serena nei rapporti con la parte imprenditoriale che investe in quella data creatività. Oggi spesso rido a a mecenate o puro nemico. È una questione che non può essere ovvia-

mente rido a o liquidata in poche righe, per cui passo alle novità succitate. Da qualche anno mi sto occupando del problema e, con il supporto indispensabile di una parte politica sensibilizzata “ad hoc”, stiamo arrivando, forse, al traguardo. Il 17 Luglio è stata presentata in Senato una proposta di legge che vada ad integrare nello specifico la 633. Insieme al relatore politico, Sen. Franco Danieli, e al coordinatore parlamentare, Do . Luciano Neri, assistevano i rappresentanti della SIAE, alcuni colleghi, un paio di case editrici e il SILF. Quest’ultima sigla cela il neonato Sindacato dei Lavoratori del Fume o. La rappresentanza di pochi autori non tragga in inganno. Dietro a questa iniziativa ci sono centinaia di firme. Anche di operatori culturali. La cosa eccezionale è che la proposta di legge è stata accolta dai Parlamentari con un consenso trasversale, cioè è stata firmata da oltre cento Senatori di ogni schieramento politico, nessuno escluso. In seguito a questo evento, è nata ARTEFUMETTO, Associazione per la tutela e la valorizzazione della Le eratura Disegnata. Essa è sostenuta principalmente dagli Autori, ma anche da intelle uali o puri simpatizzanti. Si differenzia dalle altre solo per il cara ere giuridico che si prefigge. Tanto che ad essa aderiscono altre associazioni, come il Centro Andrea Pazienza e l’Anonima Fume i stessa. Ma la cosa fondamentale sarà proprio quella di sostenere e di portare la proposta di legge dire amente in aula per la sua approvazione. Questo per il bene e la vita del ‘nostro mondo di carta’. Con la speranza di avervi aiutato a capire di più cosa si cela dietro a ciò che vi appassiona e di non avervi troppo tediato, abbiatevi una calorosa stre a di mano.

la professione

Il Diritto d’Autore

Ivo Milazzo SENATO DELLA REPUBBLICA DISEGNO DI LEGGE Protezione del diritto d’autore delle opere “a fumetti” d’iniziativa del Senatore Franco DANIELI, Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge è finalizzata ad introdurre nella legge 22 aprile 1941, n. 633, recante "Protezione del diri o d'autore e di altri diri i connessi al suo esercizio", una specifica tutela del diri o d'autore relativa alle opere "a fume i", diri o che evidentemente il legislatore non ha al tempo considerato all'interno della legge, anche perché questa originale a ività

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la professione

APRILE 2005 - NUMERO 0 artistica e le eraria, pur essendo nata nell'ottocento, ha visto il suo sviluppo effe ivo in Italia negli anni post bellici. La citata legge sul diri o d'autore n. 633 del 1941, pur prevedendo al titolo I la protezione delle "opere dell'ingegno di cara ere creativo", includendo tra queste anche le opere della scultura, della pi ura, dell'arte del disegno, eccetera, di fa o non prevede alcuna protezione del diri o d'autore per quanto riguarda la specifica forma espressiva conosciuta in Italia come "fume o". Un'arte narrativa che in altri Paesi, come ad esempio la Francia, gode di una a enzione e di riconoscimenti culturali e normativi certi e adeguati. Un'arte narrativa antica che affonda le sue radici nel se ecento e nell'o ocento. Antenati del moderno fume o, come gli autori inglesi William Hogarth (1797-1864), Thomas Rowlandson (1756-1827) e James Gillray (1757-1815) produssero già in quegli anni veri e propri fume i con didascalie. Si ricordano tra gli altri il tedesco Wilhelm Busch (1832-1908), creatore tra l'altro di Max und Moritz, due terribili monelli, precursori degli altre anto terribili Bibì e Bibò di Rudolph Dirks. Il belga Richard de Querelle, che nel 1843 pubblicò un vero e proprio album a fume i, l'italo-brasiliano Angelo Agostini e il francese George Colomb (1856-1945), lo svizzero Rodolphe Topffer (1799-1846), autore sin dal 1827 di numerose storie illustrate pubblicate dire amente in volume a decorrere dal 1833. Una storia ricca e antica, quella del fume o, anche se la nascita "ufficiale" come mezzo di comunicazione di massa si fa coincidere con la sua diffusione alla fine del secolo scorso negli Stati Uniti, grazie alla concorrenza tra gli editori Joseph Pulitzer e William Randolph Hearst, che puntarono proprio sui fume i per lanciare le edizioni domenicali dei loro quotidiani. In Italia, nonostante il positivo sviluppo che questa forma di arte narrativa ha avuto negli anni '50 e '60, non

c'è stata la giusta a enzione istituzionale e culturale che sarebbe stata necessaria e, come afferma Gianfranco Goria, presidente dell'associazione professionale "Anonima Fume i" e dire ore del Centro nazionale del fume o, ancora oggi "(...) nonostante il peso dell'opera di autori come Hugo Pra e degli altri grandi autori, in Italia non possiamo prenderci il lusso di considerare acquisito il conce o di fume o come arte e forma narrativa". Un dato positivo di controtendenza in questo senso è rappresentato dalla scelta della direzione del Salone del libro di Torino che ha a ivato e potenziato, ogni anno di più, gli spazi e gli interventi culturali a sostegno del fume o italiano ed internazionale, oltre alla recente pubblicazione da parte di diversi quotidiani nazionali di opere importanti del fume o d’autore italiano, una operazione editoriale che ha avuto grande successo. L'obie ivo è di aprire canali di comunicazione ed offrire nuove occasioni agli autori quanto ai le ori, anche per rispondere ad una crisi che coinvolge il fume o, il cinema, il teatro e altre forme

artistiche che hanno bisogno di tempi di realizzazione e di metabolizzazione più lenti, più reali rispe o ad altre più moderne forme di comunicazione. Una crisi che è stata influenzata anche dalla relativa ristre ezza dell'editoria del fume o nel nostro Paese, nonostante il contributo di un editore come Bonelli, che ha "marcato" il fume o italiano e al quale va il merito di aver dato la possibilità di sopravvivere ad una grossa fe a del fume o italiano. In sostanza, se da una parte le finalità della presente proposta di legge sono quelle della estensione di un diri o, riconosciuto per legge, ad una categoria di operatori ad oggi esclusi dai benefìci di tali diri i, dall'altra questa iniziativa legislativa, pur necessariamente limitata, può costituire un primo importante passo per qualificare e valorizzare sempre più il fume o come mezzo di comunicazione di massa, espressione artistica e strumento culturale, nel momento in cui anche in Italia sembra cominciare ad affermarsi il riconoscimento del valore di questo linguaggio, non soltanto a fini narrativi, ma anche nella comunicazione. Giova ricordare in questa sede che anche la Camera dei deputati, nella XIII legislatura, ha positivamente utilizzato la forza comunicativa del fume o, rivolto prevalentemente ai giovani, ma non solo, allo scopo di avvicinarli alla conoscenza delle istituzioni. In Europa, la Francia resta il Paese europeo che più di tu i ha saputo tutelare e valorizzare questa specifica forma di le eratura scri a e disegnata. In quel Paese a sostegno del fume o è intervenuto dire amente il Governo, a raverso uno specifico accordo con il Centro Nazionale del Fume o. Sono intervenuti il Ministero della cultura, il Centro nazionale del libro e il Centro nazionale di arti plastiche per incrementare le azioni di sensibilizzazione presso il pubblico e per allargare la presenza di autori di fume o nelle stru ure scolastiche. Sono stanziati fondi per la produzione di audiovisivi e CD-rom sui fume i.

Il Disegno di Legge Art. 1. 1. All'articolo 44 della legge 22 aprile 1941, n. 633, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “In caso di opere cinematografiche di cartoni animati, si considera coautore anche l'autore dei disegni”. Art. 2. 1. Dopo la sezione VII del capo IV del titolo I della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserita la seguente: “Sezione VII-bis- Opere di arte del disegno “a fume i” - Art. 64septies. 1. Nelle opere di arte del disegno cosidde e “a fume i” la parte le eraria e la parte grafica sono inscindibili ed essenziali nell'azione creativa della narrazione, e pertanto il contributo dell'autore le erario e di quello grafico si considerano equivalenti, anche ai fini dell'utilizzazione economica dell'opera; l'esercizio dei diri i di utilizzazione economica, in percentuale alla vendita o nelle varie forme di sfru amento, spe a all'autore o ai coautori in parti uguali; nella fase produ iva dell’opera stessa, in considerazione della disparità di tempo, necessario alle due parti creative alla sua

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realizzazione, il compenso a pagina o a percentuale, verrà ripartito tra le parti in maniera proporzionale; le tavole originali sono di proprietà degli autori. 2. Qualora l'autore le erario ovvero quello grafico abbia contribuito in via esclusiva alla cara erizzazione dei personaggi delle opere di cui al comma 1, i diri i sui personaggi stessi competono a tale singolo autore. 3. Nelle opere “a fume i” di produzione seriale che necessitano dell'apporto di collaboratori, si considerano autori o coautori titolari della serie, con diri o di supervisione sul prodo o, lo scri ore e il disegnatore ideatori ed iniziatori della serie stessa; i collaboratori delle opere “a fume i” di produzione seriale sono autori solo della propria produzione e proprietari in percentuale dei diri i per quanto a iene alle ristampe o riedizioni, alle vendite all'estero o a qualsiasi altro sfru amento della stessa; la libera contra azione tra le parti stabilisce la percentuale dei diri i spe anti ai collaboratori".


Sono previsti interventi di sostegno, in termini di contributi finanziari e di servizi, alle nuove reti editoriali e di distribuzione create dagli autori. Interventi di qualità e standard operativi rispe o ai quali l'Italia è in grande ritardo culturale. Ritardo in parte ascrivibile anche alla mancanza di organizzazione e coordinamento degli stessi operatori del settore che, solo oggi, cominciano a definire le prime forme di collegamento tra loro, per la tutela della categoria e la valorizzazione del proprio lavoro artistico. Nel comma 1 dell'articolo 1 della presente proposta di legge si provvede a tutelare i diri i degli autori dei disegni per cartoni animati, utilizzati in opere cinematografiche, introducendo una disposizione in materia nel-

l'articolo 44 della legge 22 aprile 1941, n.633. L'articolo 2 della proposta di legge, che introduce la sezione VII-bis del capo IV del titolo I della legge 22 aprile 1941, n. 663, considera, al comma 1 dell'articolo 64-septies, nella loro specifica creatività il contributo le erario e il contributo grafico come essenziali e indivisibili per la costruzione psicologica e visiva di personaggi a fumetti. Si considera autore dei testi (sogge o e sceneggiatura) lo scri ore che idea letterariamente personaggio/i, storia o serie, mentre si considera autore grafico (o dei disegni) il disegnatore che con il suo contributo rende visibilmente credibile e distinguibile il personaggio/i nella fisionomia, nel vestiario, negli a eggiamenti. I

diri i (comma 2) competono ad un solo autore qualora lo stesso sia autore le erario e grafico esclusivo dei personaggi. Il comma 3 disciplina i diri i per quanto riguarda la produzione seriale, tipo mensile, se imanale, eccetera, che necessita dell'apporto di collaboratori. Nel riaffermare che autori o coautori della serie rimangono lo scri ore e il disegnatore ideatori e iniziatori della serie stessa, sono regolati anche i diri i dei collaboratori, autori della propria produzione e proprietari in percentuale dei diri i per quanto a iene le ristampe o riedizioni, le vendite all'estero o qualsiasi altro sfru amento commerciale, lasciando la definizione della percentuale alla libera contra azione tra le parti.

la professione

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E finalmente un vero sindacato!

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ente che lavora da sola, nel proprio piccolo studio, al massimo con la radio accesa. Gente che incontra i propri simili (i “colleghi”) solo nelle rare manifestazioni di se ore. Gente piena di sé, con una autostima spesso sovradimensionata. Gente che si fa fregare dagli editori (o da qualunque altro “commi ente”) perché non ha la più pallida idea di come vadano davvero le cose, fuori del proprio studio. Gente quindi sempre sospe osa, un po’ avara, un tantinello paranoica e perennemente in bolle a. Queste erano le cose che si dicevano dei fume isti, quando, ormai un bel po’ di anni fa, decidemmo di fondare l’Anonima Fumetti. In parte erano vere, in parte non del tu o, ma l’idea di me ere in piedi, prima o poi, un vero sindacato di categoria che aiutasse tu i questi creativi a vivere più serenamente il proprio lavoro (e magari ad avere una vecchiaia decorosa), mi passava già allora per la testa. Ci vollero anni, però, per dare concretezza a un tale sogno. Tentativi ce n’erano già stati in passato, tu i falliti, per vari motivi. Poi mi capitò di partecipare, in qualità di Presidente dell’Anonima Fume i, al “summit” delle associazioni dei creativi italiani dei se ori fume o, cinema di animazione e illustrazione. Ne scaturì un “manifesto” comune, una iniziativa di legge a favore dell’animazione italiana e, per quanto mi riguarda, la consapevolezza che me ersi insieme per un proge o comune era fa ibile. Naturalmente è più facile a dirsi che a farsi. Ma decisi di andarne a parlare a Roma con Sergio Cofferati, che allora era segretario generale della CGIL, e lo convinsi a venire a Torino a incontrare i rappresentanti delle categorie creative del segno. S’intende che con Cofferati era facile parlare di fume o et similia. Tu i sanno che è un grande appassionato e un esperto. Ma se pensate che io abbia impostato il discorso su aspe i simpatici e divertenti vi sbagliate. La CGIL è un vero sindacato. Un segretario generale non si lascia guidare dai propri gusti personali o dai propri hobby. Abbiamo esaminato insie-

me le cara eristiche specifiche dei se ori di cui il nuovo sindacato avrebbe dovuto occuparsi. Abbiamo approfondito i problemi di chi lavora in quei campi (problemi che Cofferati era perfe amente in grado di cogliere, in quanto esperto), gli aspe i previdenziali, contra uali ecc. Abbiamo dovuto cominciare a ragionare sugli aspe i statutari di questo ipotetico nuovo sindacato. Insomma, come potete capire, si tra ava di una faccenda molto seria e “tecnica” quanto basta da richiedere professionalità e competenze specifiche, sia nei se ori lavorativi di cui parliamo, sia nel se ore sindacale. L’incontro alla Camera del Lavoro di Torino servì a chiarire con lui e con i responsabili delle associazioni di categoria, quali aspe i sviluppare in prima ba uta e come muoversi. Il passo seguente è stato quello di coinvolgere uno dei sindacati esistenti della CGIL, SLC (il sindacato del lavoratori della comunicazione, cui già facevano capo anche i sindacati degli a ori e degli scri ori) il cui segretario generale Fulvio Fammoni ci diede l’appoggio “logistico” necessario. Un’assemblea costituente nel 2000 vide un certo numero di autori dare il via formale al nuovo sindacato, il SILF (sindacato italiano lavoratori del fume o, dell’animazione, dell’illustrazione, della comunicazione visiva), affiliato a SLC/CGIL, con il so oscri o come segretario generale, Marco Ca aneo come segretario organizzativo e Grazia Nidasio come presidente. A quel punto il meno era fa o. Eh, sì, perché da quel momento abbiamo dovuto costruire tu o da zero. Certo non abbiamo dovuto versare il nostro sangue per le strade, come invece accadeva a chi me eva in piedi i primi sindacati cento anni fa. Però abbiamo dovuto “inventarci” una organizzazione che non era mai esistita prima, ragionare su proposte di legge che nessuno aveva mai neppure sognato, sviluppare

piani per o enere il riconoscimento di professioni che fino ad allora era considerate semplicemente dei “non-lavori”, privi di tutele, privi di pensione, privi di tu o quello che invece era già stato riconosciuto, sia pure spesso al caro prezzo che ho accennato prima, agli altri lavoratori italiani. Quello che invece non siamo stati costre i a creare dal nulla (e sarebbe stato quasi impossibile per una categoria numericamente piccola come quella dei fume isti-animatori-illustratori) è stata la stru ura sindacale, perché questa è fornita dalla CGIL, con tu a la sua mole, e da SLC, con la sua esperienza di se ore e la sua organizzazione. Nei pochi anni che abbiamo alle spalle abbiamo risolto una valanga di vertenze individuali (sistemazione di contra i “anomali”, recupero di diri i d’autore e tavole originali ecc.), offerto innumerevoli consulenze e servizi (fiscali, contra uali ecc.) e stiamo portando a casa risultati generali che servono a costruire le basi per quella serenità cui ho accennato prima. Ma tu o questo non succede per miracolo: è solo grazie al numero crescente di iscri i che tu o ciò è possibile. Non basterebbero le capacità del sindacalisti e l’esperienza dei professionisti, senza una grande adesione al SILF. Per questo vi sollecito, tu i, a fare la vostra parte per un futuro migliore, il vostro e quello dei vostri colleghi, iscrivendovi al SILF. Per far diventare realtà quello che in passato era un sogno impossibile. Gianfranco Goria

Informazioni: SILF/SLC/CGIL, via Ofanto 18, 00198 - Roma tel. 06.8411288 sito internet: www.cgil.it/silf email: silf-slc@mail.cgil.it

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Professione l’argomento

Ufficio Stampa C

entododici. È il numero delle mail in arrivo che avevo nella casella questa ma ina. Non importa “quale” ma ina: è sempre così: giorno dopo giorno, festivi compresi. Le telefonate quotidiane sono almeno trenta. I fax non lo so: non li guardo da mesi, mi manca il tempo. Centododici email, un paio di minuti per leggere i mi enti e scegliere le qua ro-cinque da aprire prima di bu are il resto nel cestino. E aspe are l’altro centinaio che arriverà, piano piano, fino alla chiusura di questa sera. Quello che segue vuole essere una specie di mappa per avere almeno la speranza di trovare uno spazio per il vostro lavoro sul giornale di domani. “Trovare” in senso le erale, perché c’è una cosa che autori, editori e uffici stampa non devono dimenticare mai: la stampa non ha metri di valutazione assoluti, i quotidiani sono contenitori dove articoli e pubblicità frullano di continuo: una dichiarazione di Bush alle nove di sera pubblicata a pagina 3 può far saltar via per sempre la recensione del vostro fume o a pagina 31 già pronta per la tipografia. INDIVIDUARE IL BERSAGLIO. Sparare a raffica non serve a nulla. I responsabili delle pagine culturali o degli inserti sui libri non ricevono solo fax o e-mail. Sono sommersi di volumi: spesso non hanno neppure il tempo di aprire le buste che li contengono. Potete avere un colpo di fortuna, ma investire una cinquantina di costosissime copie per omaggiare alla cieca cinquanta potenziali recensori è un’operazione vagamente suicida. Meglio concentrarsi sui bersagli sicuri: in fondo non è difficile, i “cultori” del fume o, nei giornali italiani, sono pochi, sempre quelli: firmano articoli e rubriche sul web, vanno alle fiere. Sono appassionati e vi staranno a sentire. Ammesso, naturalmente, che riusciate a trovarli. Ecco come fare. COLLABORATORI E REDATTORI. È una distinzione fondamentale: i primi non lavorano “dentro” il giornale, se li cercate a raverso il centralino non ve li passano, non hanno una mail aziendale, se mandate le ere o pacchi alla loro a enzione potrebbero riceverli con giorni di ritardo. Meglio conta arli di persona, in qualche fiera o a raverso qualche “mediatore”, in modo da concordare con loro tempi e modi dei “conta i”. Inviato il materiale, ricordate che nessuno, tanto meno un free-lance, è in grado di garantire la pubblicazione. Con i reda ori il primo passo è un po’ più facile, per telefono o per e-mail. A enzione, però: nessun giornale italiano ha

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un giornalista pagato per fare il critico fumettistico. I vostri uomini sono appassionati che hanno un altro lavoro, alcuni sono semplici cronisti, altri hanno ruoli di responsabilità nella stru ura redazionale. Sapere che cosa fanno è importante per cercare il conta o: un cronista è spesso fuori sede, bisogna insistere per trovarlo al telefono; un reda ore è quasi sempre seduto al suo posto, ma solo di pomeriggio; un “capo” ha una specie di condanna all’ergastolo: c’è sempre, ma ha mille cose da fare, passa da una riunione all’altra. Cercatelo alle dieci e mezzo del ma ino o alle tre del pomeriggio, è appena arrivato e ha ancora un po’ di tempo per voi. FATEVI NOTARE. Anni fa, quando Internet non esisteva, Gianfranco Goria inondava le redazioni di fax. Ma non erano fax ordinari: ci aggiungeva i suoi Bab’s, li impaginava con gusto. I suoi fogli emergevano per originalità nel mare di carta, e i giornalisti “abboccavano”. Nell’era della telematica è più difficile, ma non troppo. Intanto me ete nel sogge o della mail la parola “fume o”, il giornalista-appassionato non la bu erà via prima di aprirla. Non inserite allegati pesantissimi, ma almeno un paio di immagini me ele. Scrivete con chiarezza i vostri numeri telefonici. Sopra u o: non telefonate per sapere se la mail è arrivata: le mail arrivano sempre. Chiamate, invece, per sapere se i vostri libri sono stati consegnati: un giornale riceve decine di pacchi ogni giorno, meglio sincerarsi che il destinatario abbia ricevuto il vostro lavoro. Guido Tiberga


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Fossati T ra i padri fondatori dell’Anonima c’è Franco Fossati. È un professionista importante, un grande amico, un appassionato senza limiti. Come giornalista e

critico ha collaborato con quotidiani e riviste, reda ore e capo servizio di varie testate, da Topolino a Storia illustrata, da Supergulp! a Focus, firmando articoli importanti o curando trame di film per Guida TV, sia svolgendo con serietà lavori di routine sia gestendo con competenza e creatività eventi eccezionali. Per dieci anni nella redazione di Topolino, è stato responsabile delle sceneggiature italiane (una figura allora inedita), stabilendo parametri per la ricerca della qualità e il mantenimento dell’identità dei personaggi disneyani nell’ultimo periodo mondadoriano. Ha scri o “un libro dopo l’altro” sul fume o, sulla fantascienza, il poliziesco, antologie e curiosità, in tu o una quarantina di titoli, e nel fra empo ha collaborato a enciclopedie e annuari del fume o di vari paesi, dalla Spagna alla Germania. Aveva esordito con Bertieri curando la bibliografia del mitico “A-Z comics”, e il suo “I fume i in 100 personaggi”, per Longanesi, è diventato un classico della divulgazione. “Superman, biografia di un eroe” è stato riconosciuto della DC Comics come il miglior saggio storico-

critico sul primo superuomo. Con Giuffrida, Pomati e Volpini ha realizzato “La grande avventura dei fume i” per De Agostini, la prima vera enciclopedia mondiale del fume o. Ha scri o varie volte di Topolino, di Disney e del suo impero e degli autori italiani. Nel 1992 ha realizzato, per Libreria dell’immagine-La Borsa del Fume o, la “Carl Barks Guide”, prima completa codifica dell’opera del padre dei Paperi. A entissimo al valore delle bibliografie, aveva realizzato un primo repertorio sul fume o per la Bibliografica nel 1980, arricchito e completato in “Parole e nuvole”, per Bulzoni, nel 1985. Ha collaborato con le maggiori testate “storiche” specializzate del fume o (come Il fume o, Wow, Comics, If), ha partecipato a incontri e convegni internazionali. Ogni viaggio si concludeva con un viavai di postini e di corrieri con scatoloni di libri e riviste di tu o il mondo. Trovava il tempo anche per seguire ricerche e tesi di studenti di tu a Italia, che trovavano in lui una miniera di informazioni e la lucidità e la competenza necessarie per stru urare elaborati in modo proficuo e ap-

il personaggio

Franco

La Fondazione Franco Fossati

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na Fondazione, come quella di Isaac Asimov. Un luogo fisico di conservazione della memoria, immensa e totale, dove portare le nostre migliaia di libri e montagne di riviste, ritagli, documenti, originali, che ci riempiono cantine e garage, stanze e magazzini. Cose che sanno trasformarsi all’occorrenza in articoli e libri, mostre e percorsi dida ici, multinazionali, multietnici, multimediali. Franco aveva due grandi garage, ma non aveva né automobile né patente: come il suo appartamento, anche i garage erano riempiti totalmente, di scatoloni uno sull’altro, fino al soffi o. Nella Fondazione, ordinando razionalmente i materiali, avremmo potuto accedere alle nostre cose e a quelle degli amici, tu o finalmente raggiungibile e meglio conservato e prote o. Inoltre si sarebbero aperte inedite possibilità di realizzare eventi sul fume o e sulle aree a igue al nostro medium preferito: il cinema, l’illustrazione, giornalismo, le eratura popolare, televisione, animazione...

L’Associazione Franco Fossati, chiamata “la Fondazione”, si è costituita il 27 maggio 1997 con un nucleo di soci fondatori (il fratello Furio, Alfredo Castelli, Sergio Giuffrida, Liviano Riva, Gianfranco Goria e il so oscri o), registrando con a o notarile le linee guida del suo operare senza scopi di lucro per la promozione del fume o. Dopo aver lavorato in sordina al riordino dei materiali di Franco, partecipando comunque a numerose mostre e manifestazioni, l’anno scorso è uscita allo scoperto con una mostra sul Corriere dei piccoli e un Convegno che hanno dato il segno del suo modo di operare. La partecipazione poi a importanti eventi milanesi ha espresso meglio le cara eristiche del nascente Museo del fume o, non solo spazio conservativo ma fucina di iniziative e centro studi con una propria fisionomia, assolutamente unica. Accordi di collaborazione con vari enti (tra cui l’Anonima Fume i, naturalmente) e successo crescente del sito internet (www.museodelfume o.it), eventi di portata internazionale già in fase di realizzazione, edizioni importanti: ogni giorno si fa un passo avanti. Mentre si superano con determinazione le mitiche 12 fatiche e le pastoie burocratiche per poter inaugurare la sede fisica del Museo del fume o e della comunicazione, la ci à di Muggiò (Milano), che da subito ha ospitato materialmente la Fondazione, ha confermato il riconoscimento del nostro Museo dell’Umorismo, che, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Umoristi, avrà una bella sede nel territorio comunale. L. B.

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passionante. Il grande proge o di Anonima Fume i l’ha visto subito nel nucleo di partenza, come artefice e sostenitore, come sempre entusiasta nell’immaginare sviluppi e possibilità, ma anche pragmatico ed efficiente nella trasformazione dei sogni in realtà concreta. Franco ci ha lasciati “fisicamente” nel 1996, all’improvviso, a cinquant’anni, appena tornato da un viaggio in Perù con il fratello Furio e la cognata Dina: non stava bene, un piede si era gonfiato e doleva. I medici avevano dato poca importanza alla cosa, lui era irritato da quel temporaneo impedimento. Lo aspettavano iniziative come la ripresa di Wow - secondo una formula innovativa che avevamo elaborato - e una serie di nuovi libri, uno già quasi completato ma bisognoso di una “botta” finale, altri solo impostati. Ma quella domenica 2 giugno invece della sua telefonata per accordarci sugli impegni del giorno

successivo, arrivò la notizia raggelante: un’ambulanza chiamata da Beppe Preti (Panorama), amico e dirimpettaio di Franco nel palazzo dell’INPGI dove abitava a Monza, era giunta troppo tardi per salvarlo dalla degenerazione fulminea della trombosi. Con Furio e Dina e la mamma Alina si deciderà poi, dopo la prima voglia di rivalsa, di non impegnarsi in una formale denuncia dell’Ospedale di Monza, che in ogni caso non avrebbe riportato in vita Franco. Ma “il Fossati” è ancora qui, più a ivo che mai. Subito, in quei giorni di disperazione, fratello e amici decidemmo che il suo materiale (poi sommariamente quantificato in circa mezzo milione di pezzi tra libri, riviste, documenti, ogge i, originali, video eccetera) avrebbe costituito il nucleo di base della Fondazione (vedi box), un vecchio sogno comune, con la sua particolare impostazione museale. E continua l’Anonima Fume i, anche nel suo ricordo. Quotidiani e riviste lo hanno salutato nel 1996, ma ancora parlano di lui oggi, ogni volta che i proge i che la Fondazione e l’Anonima realizzano un altro pezze o di quei sogni che si facevano insieme e che oggi siamo tu i moralmente chiamati a realizzare, costre i a sostituirlo nel suo insostituibile lavoro, sempre con i suoi commenti e suggerimenti in un angolo del cervello e del cuore.

Disegno di Bruno Cannucciari - © dell’Autore

il personaggio

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Luigi Bona

Sopra alcuni dei libri sul fumetto scritti da Fossati. In alto a sinistra la prefondazione dell’Anonima Fumetti (1993) A lato l’home page della Fondazione Fossati (www.lfb.it)

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APRILE 2005 - NUMERO 0

rilancia D

L’Autore, Editore e Direttore di Torino Comics Vittorio Pavesio

irigere un’azienda è più complesso che presiedere il direttivo di un’associazione, ma le difficoltà sono comuni e la mentalità imprenditoriale è molto importante anche nella gestione di una realtà che basa i suoi obbiettivi non su bilanci in attivo ma sul raggiungimento degli scopi statutari. Un “ideale” è senza dubbio il propulsore che spinge gli uomini a compiere imprese o follie, in certi casi con un impegno e una dedizione che non si ottiene neppure per denaro. Essere presidente dell’Anonima Fumetti mi fa pensare che non è la carica istituzionale che conta, ma coinvolgere le persone con risultati reali e dare vantaggi a persone con obbiettivi comuni, esigenze simili e idee diverse. L’associazione è in pieno rilancio, questo è il messaggio che voglio trasmettere con queste pagine di Letteratura Disegnata. Editare direttamente libri di particolare interesse, aumentare il numero delle adesioni dei soci offrendo informazioni pratiche, coinvolgere i professionisti nelle attività dell’associazione sono il nostro modo di stimolare la volontà di chi si interessa di fumetti ad ogni livello. L’Anonima Fumetti vuole da sempre essere un punto di riferimento, per chi vuol saperne di più, per chi si avvicina per la prima volta a questa arte ma soprattutto per convincere gli scettici, per fortuna in progressiva diminuzione, che stiamo parlando di un linguaggio ricco e complesso, e non di una lettura solo per bambini. Questo numero del notiziario informativo dell’associazione viene diffuso in via del tutto speciale anche a chi non è socio, questo per informare che esiste e continua ad esistere una realtà che vuole dare un forte contributo alla conoscenza del fumetto ma anche per dimostrare che la narrativa disegnata sopravvive ad ogni cri-

si perché continua a farci volare sulle ali della fantasia. Nessuno ci può togliere la possibilità di sognare e far sognare.

l’associazione

L’Anonima

Vittorio Pavesio Presidente Anonima Fumetti Sotto la copertina della prima produzione editoriale delle Edizioni Anonima Fumetti

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l’associazione

APRILE 2005 - NUMERO 0

Le nostre attività...

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ono innumerevoli le iniziative che l’Anonima Fume i ha svolto nel corso degli ultimi anni; mostre, convegni, conferenze, corsi, viaggi… Sempre di più c’era l’esigenza di me ere ordine ultradecennale storia dell’Anonima. Abbiamo preso l’occasione da questa situazione per effe uare un completo restyling del nostro sito (www.anonimafume i.org), inserendo i 10 anni di a ività oltre alle molte informazioni che spesso ci vengono chieste.

ASSOCIAZIONE ITALIANA PROFESSIONISTI DEL FUMETTO

ISCRIVITI E AVRAI... Autori al lavoro durante Torino Comics 2004

Il sito è il nostro strumento di dialogo con gli autori e gli appassionati, grazie anche alle collaborazioni con la Fondazione Franco Fossati, il SILF (il Sindacato del Fume o) e AfNews, l’agenzia di stampa sul fume o gestita da Gianfranco Goria. L’Anonima Fume i non è solo il sito internet, ma ad esempio sempre più “l’Agenzia di Viaggi dei fume i”; annualmente organizziamo una trasferta in pullman al Festival del Fume o di Angoulême, il più importante appuntamento europeo per il fume o, imperdibile per i professionisti ma anche per i semplici appassionati.

Dal 2004, inoltre, l’Anonima Fume i è diventata casa editrice; il primo libro, “La Biblioteca del Fume o”, è stato inviato gratuitamente anche a oltre 100 biblioteche in Piemonte, mentre altri proge i editoriali sono già in lavorazione. Continua la collaborazione con il Salone e Mostra Mercato Torino Comics (ad esempio, sconti per i soci sul biglie o di ingresso), e con il premio per i giovani autori “Pietro Miccia”, tu e iniziative a cui l’Anonima Fume i ha dato il proprio patrocinio culturale. Altre iniziative sono in cantiere, seguiteci sul sito o su Le eratura Disegnata per tu e le novità. A Torino Comics saremo, come sempre, presenti con un nostro stand; daremo spazio ai giovani autori e alle loro proposte, e presenteremo le nostre iniziative per il 2005: veniteci trovare! Silvano Beltramo Segretario Organizzativo

• L’esclusiva tessera

disegnata per l’Anonima dai maggiori autori italiani, il distintivo ufficiale e il notiziario periodico con articoli, consigli dagli autori, info esclusive.

• Sconti sui volumi

delle edizioni Anonima Fumetti.

• Oggettistica originale

dell’associazione, un gadget in omaggio fino a esaurimento scorte.

• Ingresso ridotto a Torino Comics.

• Sconti sui fumetti e la

saggistica delle edizioni Vittorio Pavesio Productions.

• Viaggi organizzati alle Sopra a sinistra il nuovo sito www.anonimafumetti.org Nella foto la cittadina di Angoulême durante il festival 2005.

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fiere di settore (fra cui Angoulême).


UNISCITI ALL’ANONIMA FUMETTI! Anonima che...?!! Da dieci anni l’Anonima Fumetti, associazione italiana di autori, appassionati e sostenitori del Fumetto, lavora per promuovere la diffusione e la conoscenza della letteratura disegnata. Libri, stampa, mostre, concorsi, tutela legale: siamo dappertutto.

Perché io?

Cosa fa per me?

Se il fumetto è la tua passione, la tua aspirazione, il tuo hobby più caro... perché restare ai margini? Entra nell’associazione che raccoglie gli appassionati come te e chi i fumetti li crea! Fai sentire la tua voce e contribuisci alla crescita della nona arte. Per lei puoi fare molto.

ISCRIZIONE ANONIMA FUMETTI 2005 Compila il modulo di iscrizione in ogni sua parte, firmalo, allega la copia della ricevuta di pagamento, e invia a:

ANONIMA FUMETTI Casella Postale 3242 Ufficio Postale Marsigli - Torino La quota di iscrizione per il 2005 è di 20,00 euro; puoi inviare un vaglia, un assegno, oppure pagare tramite bonifico a:

L’Anonima Fumetti è portavoce della tua passione fumettistica nel mondo dell’editoria e della cultura. Ma è anche il tuo mezzo per guardare dietro le quinte di questo settore, e sapere che succede. Inoltre, l’Anonima concretizza la tua voglia di fare fumetto con le sue iniziative didattiche curate dai professionisti del settore.

ISCRIZIONE ANONIMA FUMETTI 2005

Attenzione! Con la quota associativa di 20,00 euro puoi avere uno dei seguenti gadget (fino ad esaurimento scorte). Barra la casella con il gadget scelto: Cofanetto con le cartoline da collezione dei 10 anni dell’Associazione

Anonima Fumetti - C/C 20019067 - Unicredit Banca - ABI: 02008 - CAB: 01006 BARRARE LA CASELLA: NUOVO SOCIO

NUMERO TESSERA (se rinnovo)

RINNOVO TESSERA

NOME

Portachiavi in legno personalizzato con il logo dell’Associazione

Gli ex-libris firmati e numerati di Cavazzano, Frezzato, Ghigliano

COGNOME

Penna in metallo personalizzata con il logo dell’Associazione

DATA DI NASCITA

INDIRIZZO POSTALE - VIA, CORSO ECC.

CAP

CITTÀ

PROVINCIA

Offerta per i Soci! TELEFONO

CELLULARE

La Biblioteca del Fumetto a cura di Gianfranco Goria 96 pagine a colori - f.to 16,6x24 cm

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una biblioteca in cui desiderate inserire dei Adi librivete fumetti che valgano davvero la spesa? Vi occupate per bambini e ragazzi, ma di letteratura di-

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segnata ne sapete poco? Volete completare la vostra cultura fumettistica, ma avete bisogno di una mano per la scelta dei volumi adatti? Di fumetto ne leggete poco, ma quel poco vorreste che valesse la pena? Questa sintetica guida è quel che fa per voi!

Desidero ricevere il libro al 50% di sconto sul prezzo di copertina (5,45 euro anziché 10,90 euro più 2,00 euro di spese di spedizione - tot 7,45 euro) ed effettuo il pagamento unitamente al versamento della quota associativa.

Ritaglia o fotocopia e invia la scheda di iscrizione 2005



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