Agenda Coscioni anno XVI n.03: Dicembre 2021

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WWW.AGENDACOSCIONI.IT PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI PER LA LIBERTÀ DI RICERCA SCIENTIFICA ANNO XVI NUM. 3

ATTIVIAMO LA DEMOCRAZIA

I NUMERI DELLA RACCOLTA FIRME

847.155 FIRME SUI MODULI 392.268 FIRME ONLINE 1.239.423 FIRME TOTALI

L’estate 2021 non ce la ricorderemo solo per

la diffusione dei vaccini contro il Covid-19. Ma anche per la straordinaria manifestazione di attivismo per i diritti e le libertà: grazie, davvero, grazie, a tutte le persone volontarie che hanno permesso di mobilitare centinaia di migliaia di persone sui nostri temi e che si sono attivate per raccogliere, autenticare, certificare e depositare quasi due milioni di firme. E grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla conoscenza delle nostre iniziative sui mass media, sui social media, nei bar e per le strade, introducendo i nostri temi persino in camera da letto. Ecco, se siamo riusciti a depositare oltre il doppio delle firme necessarie per un referendum sull’eutanasia, se abbiamo ottenuto la possibilità di sottoscrivere subito in modo digitale le iniziative di democrazia popolare, e se abbiamo promosso con successo anche un secondo referendum, sulla cannabis, è grazie a tutte queste persone. Ora, prepariamoci alla primavera 2022. Una primavera di conquista di diritti e libertà per tutti.

IL COMMENTO

Insieme, per godere dei benefici della democrazia di Marco Cappato Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni

C

he ci fossero oltre un milione di persone in Italia favorevoli all’eutanasia legale lo sapevamo già prima di raccogliere le loro firme. In realtà ce ne sono almeno trenta volte tanto, stando ai sondaggi. Quello che non era così scontato è che avessimo la forza di raccoglierne così tante, in piena estate, con una pandemia ancora in corso. Non ci saremmo mai riusciti senza 13.291 persone volontarie e 2.970 autenticatori, coordinati attraverso la rete e i social. Non ci saremmo riusciti senza le storie vere, senza Piergiorgio Welby e “Dj Fabo”, senza la proposta di legge di iniziativa popolare e le disobbedienze civili, senza dare risposta a migliaia di malati e attivare decine di ricorsi giudiziari. Insomma: non ci saremmo riusciti senza i 20 anni di lotte dell’Associazione Luca Coscioni e di noi 3.072 iscritti nel 2021. Le istanze di libertà di ciascuno non riguardano solo il “fine vita”, naturalmente. La ricerca scientifica, i diritti delle persone con disabilità, l’aborto, le sostanze stupefacenti, la fecondazione assistita e la gravidanza solidale, l’accesso alle terapie e la salute mentale, la laicità. Con l’Associazione Luca Coscioni abbiamo scoperto nel diritto internazionale un filo comune che lega questi obiettivi diversi: il “diritto alla scienza”, che la Convenzione ONU del 1966 esprime come “diritto a godere del progresso scientifico e delle sue applicazioni”. Dall’inizio alla fine della vita. Per ottenere risultati applichiamo un vero e proprio “metodo Coscioni”, dal corpo delle persone al cuore della politica. Partiamo dall’urgenza di un malato, di una scienziata, di una persona con disabilità, li ascoltiamo, diamo loro gli strumenti

per guidarci verso la soluzione alla loro urgenza, attraverso denunce, azioni nonviolente, attivazione di strumenti di partecipazione civica , campagne di informazione. Così abbiamo anche ottenuto le firme di 630.000 cittadini al referendum per la legalizzazione della cannabis, le sentenze che hanno smontato i divieti della legge 40 sulla fecondazione assistita, la class action per abbattere le barriere architettoniche, la legge sul testamento biologico, il rinnovo degli elenchi degli ausili rimborsabili dalle Asl per le persone con disabilità. Vogliamo proseguire così, con sostenitori e iscritti vecchi e nuovi, per coinvolgere quelle decine di milioni di persone che condividono i nostri obiettivi, ma che non siamo ancora riusciti a raggiungere. Per farlo, dobbiamo far vivere la democrazia in forme mai sperimentate prima. Ci dicevano che dopo un anno e mezzo di pandemia la gente avrebbe voluto farsi i fatti propri, e invece si è scatenato un esercito di volontari e volontarie che hanno lavorato fino all’ultimo minuto utile per accoppiare i certificati alle firme. Ci dicevano anche che nessuno avrebbe avuto voglia di parlare di morte, ma non si rendevano conto che le persone sanno che parliamo di vita , di qualità e libertà fino alla fine della vita. Nel Paese del “non si può fare”, l’Associazione Luca Coscioni rende raggiungibile ciò che prima era inaudito. In un panorama di rassegnazione e distacco generale il “metodo Coscioni” indica che si possono fare passi avanti. Dopo l’estate referendaria molte persone hanno capito che “si può fare”! La campagna per vincere i referendum è già cominciata. Il primo passaggio sarà quello della Corte costituzionale, per l’ammissibilità dei quesiti. Poi ci sarà la campagna elettorale vera e propria, per portare le persone a votare e a votare “sì”. Sappiamo che è un’unica grande campagna per assicurare la conoscenza, con il confronto tra posizioni diverse. La conoscenza la dovremo esigere da media e partiti, ma soprattutto la dovremo creare e conquistare direttamente, in rete e sul territorio, con la formazione di cellule dell’Associazione Luca Coscioni e animando incontri, convegni, tavoli per strada. Vinceremo i referendum se migliaia di cittadine e cittadini si faranno “dirigenti” della campagna sul territorio. Ce la faremo se le persone malate e disabili, i medici, gli avvocati si uniranno a tanti cittadini che “non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi”, come diceva Luca. Si può fare. Facciamolo insieme.


LA NOSTRA ESTATE


E PER LA LIBERTÀ


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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI PER LA LIBERTÀ DI RICERCA SCIENTIFICA

I NUMERI DELLA RACCOLTA FIRME

RITORNO ALLA DEMOCRAZIA

Un successo tira l’altro: dal referendum eutanasia alla cannabis legale

630.000 FIRME ONLINE obblighi internazionali che la Repubblica italiana ha dovuto adeguare le sue norme per garantire il “progresso scientifico e le sue applicazioni”.

di Marco Perduca Associazione Luca Coscioni e presidente del Comitato promotore Referendum Cannabis

I

l 28 ottobre abbiamo consegnato in Corte di cassazione oltre 630.000 firme per un referendum sulla cannabis che prevede la depenalizzazione delle coltivazioni di varie piante (ma non la loro trasformazione in sostanze), la cancellazione delle sanzioni penali per uso personale della cannabis e l’eliminazione della sospensione della patente per consumo della pianta, ma non per guida in stato alterato. I ritagli sono relativi al Testo unico sulle droghe del 1990. Dopo aver invaso l’Italia con il referendum per legalizzare l’eutanasia, e dopo aver raccolto a ferragosto! - centinaia di migliaia di firme grazie alla possibilità di sottoscrizione con lo SPID, l’Associazione Luca Coscioni si è assunta la responsabilità politica ed economica di una campagna lampo online su uno dei tanti temi su cui è attiva da anni. Quando dopo ferragosto abbiamo iniziato a ragionare sul quesito con Fabio Valcanover, Sofia Ciuffoletti, Franco Corleone, Giulia Crivellini, Antonella Soldo, Grazia Zuffa, Mariapia Scarciglia, Riccardo Magi, Letizia Valentina Lo Giudice e Nicolò Scibelli abbiamo deciso di circoscrivere il più possibile i ritagli della 309/90 alla cannabis. Occorreva “sdoganare” la pianta proibita. Le prime 500.000 firme sono arrivate in meno di una settimana a settembre, un’impresa straordinaria

Da sinistra: Marco Perduca, Filomena Gallo e Marco Cappato.

che non ci ha sorpreso. Da un lato la firma digitale dall’altro la popolarità della pianta hanno reso possibile un risultato che è storico per almeno tre motivi: si tratta della prima mobilitazione esclusivamente online, in un momento di apatia civica ha mobilitato giovanissimi (il 70% sotto i 35 anni con età media intorno ai 25), rappresenta l’unica proposta di riforma significativa della 309/90 dal referendum radicale del 1993. La mobilitazione online è stata accompagnata da influencer del mondo dello spettacolo che hanno garantito grande attenzione pubblica, ma l’arrivo delle firme è stato costante per sei giorni consecutivi con picchi di tre firme al secondo! L’ultimo congresso dell’Associazione Luca Coscioni è stato inaugurato da un dibattito su “Democrazia: ritorno al futuro” incentrato sulla firma digitale - su cui molto è stato scritto spesso senza diretta cognizione di causa. Come nel film di Zemeckis “Doc” ha viaggiato nel tempo, visto cosa andava storto, attivandosi per aggiustare le ingiustizie. Il viaggio a ritroso ci ha ricordato che, se la platea degli autenticatori è stata ampliata a Consiglieri regionali, Parlamentari e avvocati, e se esiste la firma digitale, è merito di un ricorso vinto all’Onu da Mario Staderini presentato nel 2015 per denunciare gli “irragionevoli ostacoli” frapposti da leggi di 50 anni fa alla raccolta firme. È per porre rimedio a questo mancato rispetto dei suoi

Il viaggio in avanti nel tempo è stata la raccolta lampo delle firme che ha dimostrato che, abbattuti gli “irragionevoli ostacoli”, le persone partecipano. Pubblicare online un quesito referendario non lo rende necessariamente virale - i referendum su caccia e “giustizia giusta” non hanno avuto sorte simile, anzi! - ma se si individua un tema su cui si è costruita cononoscenza e consapevolezza (come l’eutanasia o la cannabis) e si riesce a far breccia nella comunicazione online la partecipazione c’è. La mobilitazione online (per entrambi i referendum) è costata 1 milione di euro. Alla fine di novembre ne sono rientrati quasi due terzi - e tutti online - a ulteriore conferma che la partecipazione civica su questioni sentite non è solo quantitativa ma anche qualitativa - nelle prossime settimane dovremo tornare a chiedere aiuto a chi crede nella possibilità di attivazione della democrazia diretta anche per via digitale. In Ritorno al futuro si raddrizza una malasorte famigliare, la firma digitale ha restituito la possibilità di partecipazione popolare, nel caso della cannabis per escludere dal circuito penale comportamenti che non creano vittime e che raramente creano consumi problematici o “dipendenze”. Il referendum è anche l’unica modifica radicale del Testo Unico del 1990, in attesa della decisione della Consulta, Governo e Parlamento hanno davanti a loro una proposta puntuale di riforma dell’impianto proibizionista della legge sulle droghe. Grazie all’Associazione Luca Coscioni e chi ha firmato il referendum è stato possibile attivare la democrazia in un momento in cui il dibattito pubblico si attarda sulla mistificazione della “libertà”.

Il XVIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni

I prossimi obiettivi per essere liberi di scegliere dall’inizio alla fine

I

l XVIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, dal titolo “Attiviamo la democrazia” si è tenuto a Roma dall’8 al 10 ottobre 2021 e ha preso il via proprio il giorno della consegna delle firme sul referendum eutanasia presso la Corte di cassazione. Tra i temi affrontati, oltre alla campagna referendaria fino al voto abbiamo discusso di come inserire nell’agenda politica le altre urgenze dell’Associazione: dai diritti delle persone con disabilità alla riforma del diritto di famiglia, dalla libertà di ricerca su staminali e genoma al diritto alle cure, dall’aborto alla gravidanza per altri. Inquadra il QR code per leggere la mozione generale.

Agenda Coscioni Periodico dell’Associazione Luca Coscioni. Aut. Tribunale Civile di Roma n°158/2007 del 17 aprile 2007. Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, commi 2 e 3, LO/MI

Editore: Associazione Luca Coscioni. Direttore Responsabile: Gianfranco Spadaccia. Indirizzo: via di San Basilio n.64, Roma. Telefono: 0664010848. Email: info@associazionelucacoscioni.it. Il giornale è stato chiuso il 00-00-2021. Il giornale è giunto al settantottesimo numero.

Da sinistra: i co-presidenti Marco Gentili e Michele De Luca, accanto a Filomena Gallo, segretario nazionale, e Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

Hanno curato questo numero: Avy Candeli, Stefania Cicco. Hanno collaborato: Rocco Berardo, Marco Cappato, Filomena Gallo, Pietro Migliorati, Marco Perduca. Illustrazioni: Giovanni Di Modica. Grafica: Fabio Troiani.


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