Portfolio LAC # 2

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Spazi, idee, visioni, filosofia e contenuti del futuro centro culturale di Lugano


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Il teatro visto dalla platea. Sui due lati, le balconate. Frontalmente il boccascena, il palco e la fossa orchestrale. 19 luglio 2013 (foto: Eugenio Castiglioni) The theatre seen from the stalls. On the two sides, the balconies. The proscenium from the front, the stage and the orchestra pit.19 July 2013 (photo: Eugenio Castiglioni)

Titolo della pagina

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Editoriale

Editorial

Martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica lunedì martedì / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /....,,,,,,, Il tempo per pensare, il tempo da riempire, il tempo per costruire. Il tempo di avanzare, il tempo di arrivare, giusto il tempo di parlare. Il tempo di iniziare. Il tempo per capire, il tempo per sognare: il tempo per perdere tempo. Il tempo dei tempi duri. Il tempo da investire, il tempo per scavare, il tempo per frenare. Il tempo, il tempo per fare e per disfare. Il tempo per stare al passo con il tempo. / / / / / / / / / / / /////////////////////////// gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /////////// Il tempo per esistere, il tempo di resistere. Il tempo di creare. Il tempo per sentire, il tempo per vedere, il tempo di osservare. Il tempo per un appuntamento. Il tempo di sorprendersi, il tempo dell’amore, il tempo per dar senso al tempo. Il tempo che passa, che passa. Il tempo il tempo il tempo. Il tempo di riempire il tempo. Il tempo per stare a tempo. Il tempo./ / / / / / / / / / / / / / ////////////////////// Il tempo, il tempo, il tempo. 01:12, 14:32, 22:35, 11:24, 08:15, 03:46, 16:52, 12:02, 00:03, 23:13, 21:32, 14:57, 17:38, 15:16, 14:14, 20:18, 20:45, 10:17, 09:23, 00:00 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / //////Il tempo di suonare, il tempo di recitare, il tempo di cantare. Il tempo di nascere, il tempo di crescere, il tempo di iniziare. Il tempo del piacere, il tempo del dolore, il tempo libero, libera il tempo, il tempo il tempo il tempo / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /////// . 1843, 1855, 1901, 1903, 1937, 1939, 1965, 1980, 1993, 1994, 2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015. PortfolioLAC #2 >> for the English version see page 18 www.luganolac.ch

Questo numero di Portfolio è dedicato al tempo. Abbiamo preso un attimo della vita del cantiere e lo abbiamo fotografato per raccontare il futuro del LAC. Un futuro che sarà fatto di musica: abbiamo incontrato Etienne Reymond, il nuovo direttore di Lugano Festival. Ci ha raccontato i suoi progetti fino al 2017. Un futuro che sarà fatto anche

di immagini e di forme: abbiamo incontrato Marco Franciolli, direttore del futuro Museo d’Arte che, da settembre 2015, prenderà spazio al LAC. Sì, perché mese e anno ci sono: il LAC aprirà tra poco più di un anno e mezzo. Presto comunicheremo data e ora. Insomma, è solo questione di tempo.


LACportfolio#2

Recent Steps

LAC <Recent Steps

15.9.2013-12.1.2014 | Mostre

Il Simbolismo in Svizzera Duecento opere tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, incisioni e manifesti dei più importanti esponenti del Simbolismo in Svizzera affiancati da opere dei maggiori artisti internazionali. La mostra ha indagato i diversi linguaggi attraverso i quali gli artisti, in un periodo denso di profondi mutamenti, hanno espresso le inquietudini e i fantasmi della propria epoca. La mostra ha avuto luogo nelle due sedi del Museo d’Arte e del Museo Cantonale d’Arte di Lugano ed è stata realizzata in collaborazione con il Kunstmuseum Bern.

7.9-17.11.2013 | Mostre

Il Secondo anno della Collezione Olgiati Lo spazio -1 ha proposto in autunno un nuovo allestimento arricchito di 30 nuove opere che intergrano e in parte sostituiscono il corpus di quelle già in mostra durante il primo anno di attività. L’inconsueto titolo dell’esposizione, Secondo anno, ricorda l’importanza della ricorrenza: a giugno 2012 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati veniva concessa in deposito alla Città di Lugano in previsione dell’apertura del LAC. Lo Spazio -1 è visitabile in qualsiasi periodo dell’anno su appuntamento.

Ferdinand Hodler La Notte 1889-1890 Berna, Kunstmuseum Bern Cantone di Berna Ferdinand Hodler Night 1889-1890 Kun­st­mu­seum Bern, Bern Bern can­ton

15.9.2013-12.1.2014 | Exhibitions

Symbolism in Switzerland Two hundred works including paintings, sculptures, drawings, photographs, engravings and posters by Switzerland’s leading exponents of Symbolism alongside works by leading international artists. The exhibition examined the various languages artists used during an age of great change to express their anxieties and fantasies about the period they were living in. The exhibition was on display at the two venues of the Museo d’Arte and the Museo Cantonale d’Arte di Lugano and was organized in cooperation with the Kunstmuseum Bern. 2

7.9-17.11.2013 | Exhibitions

The Second Year of the Olgiati Collection Spazio -1 was venue to a new show including 30 new works added to or replacing those already seen in the first year of the exhibition. The unusual title of the exhibition, Second Year, marks an important date: in June 2012 the Giancarlo and Danna Olgiati Collection was entrusted to the City of Lugano while waiting for the opening of the LAC. Spazio -1 may be visited throughout the year upon appointment.


LAC Lugano Arte e Cultura LACportfolio#2

Recent Steps

2013 | Musica

12.12.2013 | Musica

Vladimir Ashkenazy e l’Orchestra della Svizzera italiana Uno dei direttori più acclamati e richiesti al mondo è stato nominato nel settembre 2013 nuovo direttore ospite principale dell’Orchestra della Svizzera italiana. Vladimir Ashkenazy si è imposto sulla scena musicale con il Concorso Chopin di Varsavia nel 1955 e da allora la sua carriera non ha avuto inter-ruzioni. Pianista di fama internazionale, negli ultimi vent’anni è la direzione d’orchestra che ha occupato la maggior parte del suo tempo: direttore princi-pale dell’Orchestra Filarmonica Ceca dal 1998 al 2003, direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della NHK di Tokyo dal 2004, nominato Conductor Laureate dalla Philharmonia Orchestra di Londra (dal 2000) e dalla Iceland Symphony Orchestra. Dal gennaio 2009 è inoltre direttore principale e consigliere artistico della Sydney Symphony Orchestra. Mantiene contatti regolari con la Cleveland Orchestra (di cui è stato direttore ospite principale), la San Francisco Symphony e la Deutsche Symphonie-Orchester di Berlino (direttore principale e musicale 19881996). È anche direttore musicale della European Union Youth Orchestra. Continua tuttavia a dedicarsi al pianoforte, arricchendo costantemente il suo catalogo di incisioni, e realizza con successo progetti educativi per la tv.

Il maestro Vladimir Ashkenazy Maestro Vladimir Ashkenazy

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33 opere orchestrali svizzere

Daniele Finzi Pasca in una scena di Icaro Daniele Finzi Pasca in a scene from Icaro

2013 | Music

Vladimir Ashkenazy and the Orchestra della Svizzera italiana Vladimir Ashkenazy is of the world’s most acclaimed and sought after conductors. In September 2013 he was appointed principle guest conductor of the Orchestra della Svizzera italiana. Ashkenazy first drew the attention of the music world in 1955 by winning the Chopin Competition in Warsaw and since then his career has never faltered. An internationally renowned pianist, over the past twenty years most of his time has been devoted to conducting: principle conductor of the Czech Philharmonic Orchestra from 1998 to 2003 and since 2004 musical director of the NHK Symphony Orchestra in Tokyo, appointed Conductor Laureate of London’s Philharmonia Orchestra (since 2000) and the Iceland Symphony Orchestra. Since January 2009 he is also principle conductor and artistic consultant for the Sydney Symphony Orchestra. Ashkenazy also maintains regular contacts with the Cleveland Orchestra (of which he was principle guest conductor), the San Francisco Symphony and Berlin’s Deutsche Symphonie-Orchester (principle conduc-tor and musical director from 19881996). He is also musical director of the European Youth Orchestra. He continues to devote himself to the piano and is constantly adding to his catalogue of recordings as well as successfully producing educational projects for TV.

30.11.2013 | Teatro

Icaro

Oltre 800 rappresentazioni in 200 diverse città. Vent’anni di successi di uno spettacolo che continua ad emozionare il pubblico di tutto il mondo. È tornato “Icaro” di Daniele Finzi Pasca, regista-clown-attore di origini luganesi. La storia è semplice e profonda, e vede sul palco un degente in ospedale psichiatrico (Finzi Pasca) che dialoga con un compagno appena ricoverato (uno spettatore scelto a caso fra il pubblico) per alleviare la sua condizione e portarlo a volare lontano da quella prigione. “In Icaro, volevo parlare di speranza dando vita ad un anti-eroe, fatto della stessa sostanza di ognuno di noi che spesso perdiamo e che solo a volte, per un attimo, riusciamo a vincere”. Già realizzatore della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino nel 2006, Finzi Pasca farà nel 2014 la regia dello spettacolo di chiusura delle Olimpiadi invernali e di apertura delle Paralimpiadi a Sochi, in Russia.

Con il brano “Vergessene Liedere” del giovane ticinese Nadir Vassena, è stato inaugurato a Lugano l’ambizioso progetto di Pro Helvetia e dell’Associazione Svizzera delle Orchestre Professionali orchester.ch. Sotto il label “oeuvres suisses”, il progetto prevede la creazione di un nuovo repertorio di opere orchestrali contemporanee svizzere. Fra il 2014 e il 2016, undici orchestre provenienti dalle varie regioni linguistiche del Paese eseguiranno in prima assoluta tre opere di compositrici e compositori svizzeri. In cambio Pro Helvetia fornirà alle orchestre coinvolte un sostegno per tournée all’estero e per realizzare progetti di mediazione culturale e di promozione dei giovani talenti.

30. 11. 2013 | Theatre

Icaro More than 800 performances in 200 cities. 20 years of success for a show that continues to delight audiences around the world. “Icaro” is back in town, performed by Lugano director-clown-actor Daniele Finzi Pasca. The story is simple and profound: on stage we see a patient in a psychiatric ward (Finzi Pasca) conversing with a newly admitted case (a member of the audience chosen randomly) in an attempt to heal him and get him to fly far away from that prison. “In Icaro, I wanted to speak about hope and to give life to an antihero who is made of the same stuff as every one of us, which we often lose and only sometimes, for a moment, are able to overcome”. In 2006 Finzi Pasca directed the closing ceremo-nies of the Turin Olympics and in 2014 he will be directing the closing ceremonies of the Winter Olympics as well as the opening ceremonies of the Paralympics in Sochi, in Russia.

12.12.2013 | Music

33 Swiss Orchestral Works Young Ticinese composer Nadir Vassena’s piece “Vegessene Lieder” inaugurated the ambitious project of Pro Helvetia and the Associazione Svizzera delle Orchestre Professionali orchester.ch. Under the label “oeuvres suisses” the project aims to create a new repertoire of contemporary Swiss orchestral works. Between 2014 and 2016 eleven orchestras from the Switzerland’s various linguistic regions will perform world premieres of three works by Swiss composers. In exchange Pro Helvetia will provide the participating orchestras with support for an international tour and help for cultural mediation projects and the promotion of young talent. 3


LAC Lugano Arte e Cultura


LACportfolio#1

Il nuovo cittadino Intervista a Etienne Reymond

Intervista a Etienne Reymond, nuovo direttore artistico e amministrativo di Lugano Festival.

Interview with Etienne Reymond, new artistic and administrative director of the Lugano Festival.

The New Citizen Etienne Reymond sul cantiere del nuovo teatro del LAC (Foto: Eugenio Castiglioni) Etienne Reymond at the building site of the new LAC theatre (photo: Eugenio Castiglioni) www.luganolac.ch

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Intervista a Etienne Reymond

L’apertura del LAC permetterà la nascita di nuove rassegne. Ma anche lo sviluppo di progetti già in campo oggi che, con la nuova sala concertistica, avranno modo di crescere. Uno di questi è Lugano Festival. Oggi comprende circa 25 concerti, da marzo a luglio, di cui due terzi del Progetto Martha Argerich, parte integrante del Festival. Dallo scorso settembre Lugano Festival è condotto da Etienne Reymond, nuovo direttore artistico e amministrativo. Suo è il compito di portare il Festival al LAC e di farlo crescere in sintonia con gli altri inquilini della futura sala concertistica. In attesa della pros-sima edizione della rassegna, facciamo conoscenza per scoprire la visione, le aspirazioni e i pensieri di questo nuovo cittadino di Lugano.

The opening of LAC will make it possible to put on new events. But after new concert hall opens its doors, current projects will also get the chance to expand. One of these is the Lugano Festival. Today the Lugano Festival is made up of some 25 concerts running from March to July, two thirds of which comprise the Martha Argerich Project, a key component. Since September the Lugano Festival has been managed by Etienne Reymond who was appointed the new artistic and administrative director. Reymond’s task will be to bring the Festival to the LAC and to foster its growth in harmony with the other regular occupants of the new concert hall. While waiting for next year’s Festival to get underway we met with this new citizen of Lugano and asked him about his vision, his thoughts and hopes for the future.

Cosa l’ha spinta ad accettare il ruolo di direttore di Lugano Festival?

What were your reasons for accepting the post of Director of the Lugano Festival?

Ho accettato perché la Città di Lugano ha un progetto. Un progetto che da' la possibilità di “creare qualcosa” e di farlo crescere. E per di più in uno spazio nuovo costruito apposta per la musica. L’ultima sala concertistica costruita in Svizzera è quella del KKL, inaugurata nel 1998. In Europa una sala nuova apre circa ogni 5 anni. Ma la novità assoluta è che la sala del LAC sarà la sola in Svizzera ad avere una propria stagione musicale: oggi questo avviene solo in città come Parigi, Londra e Vienna. Creare un programma musicale dalla A alla Z, come sarà per Lugano Festival, non può che stimolarmi: è un modo per mettere a frutto le esperienze raccolte fino ad ora. Grazie alla nuova sala, la sfida sarà anche quella di introdurre i récital, la musica da camera e quella operistica, che finora avevano poco spazio in Ticino. Avere tutte queste condizioni insieme è straordinario. A sentirla si direbbe stia parlando dell’offerta musicale di una grande città. Lugano punta sulla massima qualità scegliendo uno dei maggiori architetti in Svizzera e uno dei migliori ingegneri acustici europei, ma lo fa in modo ragionato, investendo in una sala dalle dimensioni adatte alla città che è. Ha optato per una sala da 1’000 posti - sarebbe infatti sventato fare una sala da 2’000 posti - e ha deciso di costruire una vera e propria sala concertistica, non una sala multiuso. Ponderando perfettamente il progetto, Lugano non ha dovuto scendere a compromessi. Nel mondo musicale c’è forte attesa. La sala concertistica sarà legata al centro culturale e ai suoi spazi e viceversa. Condividere gli spazi con il museo e il teatro per-mette di lavorare a progetti trasversali e di creare percorsi dentro e fuori la struttura. Con Marco Franciolli (futuro direttore del Museo d’Arte del LAC) abbiamo già iniziato a discutere delle future collaborazioni e sono certo che lo stesso avverrà con il direttore artistico del settore teatrale, che sarà presto nominato. Insomma, le idee non mancano. Lugano offrirà a breve un prodotto di altissimo livello, adeguato al contesto di riferimento. Il LAC ha tutte le chances di imporsi nel panorama culturale europeo. Che prima impressione le ha fatto Lugano? Innanzitutto è una città molto comoda, proprio perché non è troppo grande, e offre tantissimo. La qualità nelle piccole dimensioni è una peculiarità tutta elvetica. Questa sera ad esempio posso scegliere tra tre eventi diversi, tutti molto interessanti: una messa in scena di Pinter, una conferenza su 6

I accepted because the City of Lugano has a project. A project that provides the possibility of “creating something” and making it grow. And what’s more in a space that was specially built for music. The last concert hall built in Switzerland was the KKL which opened in 1998. In Europe a new concert hall opens about every 5 years. But what’s totally new is that the LAC hall will be the only one in Switzerland to have its own musical season: today something like that only happens in cities like Paris, London and Vienna. To create a musical programme from beginning to end, as in the Lugano Festival, can only stimulate me: it’s way of putting to use all the experience I’ve accumulated until now. Thanks the new hall, the challenge will also be to introduce recitals, chamber and opera music which so far haven’t found much space in Ticino. Having all of these circumstances come together is something extraordinary.

Etienne Reymond (Losanna, 1960) Diplomato in direzione d'orchestra e in management culturale, ha iniziato la sua carriera professionale al Teatro alla Scala di Milano per poi lavorare all'agenzia musicale Caecilia di Ginevra. Dal 1999 è segretario artistico e membro del direttorio alla Tonhalle di Zurigo. Nel maggio 2013 è nominato direttore artistico e amministrativo di Lugano Festival che, con l’apertura del LAC, avrà un’estensione del programma su tutto l’arco dell’anno. Etienne Reymond (Lausanne, 1960) He studied conducting and cultural management. He began his career at La Scala di Milano and then was a manager with the Agence Caecilia in Geneva. From 1999 on he has been artistic administrator and member of the management at the Tonhalle Orchestra Zurich. In may 2013 he was appointed chief executive of the Lugano Festival which will be transformed into a full year-season when the new LAC concert hall is opened.

To hear you, it sounds like you’re talking about the musical offering available in a big city. Lugano is really doing things rationally. They going for the highest quality by choosing one of Switzerland’s leading architects and one of Europe’s best acoustic engineers, but they’re doing this by investing in a concert hall whose size suits the kind of city that we have. They opted for a 1,000 seat hall – 2,000 seats would have been rash – and they decided to build a real concert hall, not a multi-use hall. Because they thought out the project so well, Lugano wasn’t forced to make compromises. There’s a lot of anticipation in the music world. The concert hall will be connected to the cultural centre and vice versa. The fact that we’re sharing space with the museum and the theatre will mean we can work on projects that cross over boundaries and create itineraries both within and outside the structure. With Marco Franciolli (future director of the LAC’s Museo d’Arte) we’ve already started discussing future cooperation and I’m sure the same will occur with the artistic director of the theatre section, who will be appointed soon. Quite simply, there’s no shortage of ideas. In a very short time Lugano will be serving up a product of the very highest level, suited to its particular context. The LAC has every chance of making a name for itself on the European cultural scene. What were your first impressions of Lugano? First of all, it’s a very convenient city, precisely because it isn’t too big and it has a lot to offer. Quality on a small scale is a very Swiss characteristic. For example, this evening I have a choice between three different events, each of them very interesting: a play by Pinter, a conference on Wittgenstein and a performance by Clementi. As regards music, the Orchestra della Svizzera Italiana and the Choir of the RSI have made a precious

Mi piace pensare al pubblico come se mi rivolgessi a degli amici. Quando si invitano gli amici, si vuole far loro piacere. Al contempo si desidera far loro conoscere cose nuove. I like to think of the public as if I were addressing a group of friends. When you invite friends over, you want please them. At the same time you also want to introduce them to new things.


Interview with Etienne Reymond

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contribution to creating a cultural life in Ticino. Wittgenstein e uno spettacolo di Clementi. Per quanto But there are also art galleries, shops, the landscape. riguarda la musica, l’Orchestra della Svizzera The biggest discovery I made in Lugano was the italiana e il Coro della RSI hanno contribuito in modo church of Santa Maria degli Angioli, I didn’t know about prezioso alla creazione di una vita culturale it before moving here: I think it’s one of the most ticinese. Ma ci sono anche le gallerie d’arte, i negozi, beautiful churches in Switzerland. It makes sense for a il paesaggio. La più grande scoperta a Lugano city like Lugano to invest in culture in order to grow. è per me la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, non It’s like a sleeping beauty that needs to be awakened. la conoscevo prima di trasferirmi: trovo sia fra le chiese più belle in Svizzera. Una città come Lugano How will music be planned and organized è giusto che punti sulla cultura per crescere. È come una bella addormentata che bisogna svegliare. in the coming years? Will the concert hall have many tenants? Come sarà gestita la programmazione The key is cooperation. For months now I’ve been in touch musicale dei prossimi anni? with Christian Gilardi1, Denise Fedeli 2, Christoph La sala concertistica avrà molti inquilini. Brenner 3 and Claudio Chiapparino4 to plan out themes we can work on together and organize ourselves on the La chiave è la collaborazione. Già da mesi sono in principle of alternation. This will allow us to divide up contatto con Christian Gilardi1, Denise Fedeli2 , events and avoid overlaps. Each of us will remain master Christoph Brenner3 e Claudio Chiapparino4 per in his own house and we won’t intervene in the prointrecciare una collaborazione tematica e organizgramme of the others but we will certainly find common zarci secondo il principio di alternanza. Questo themes that we can develop together. The LAC was permetterà di ripartire gli eventi e di non creare created precisely to facilitate these kinds of synergies. doppioni. Ognuno resterà signore a casa propria e non interverrà nella programmazione altrui ma sicuramente troveremo temi comuni, che sviluppe- Do you see more potential for the LAC in northern Italy or in Switzerland? remo insieme. Il LAC sorge proprio per facilitare sinergie di questo tipo. In addition to our now a well established local public, we will also be looking to bring in a public from Lombardy Vede più potenzialità per il LAC nel pubblico (Como, Milan, Varese) who will easily come here for our del Nord Italia o d’Oltralpe? musical offerings. People from Zurich and Lucerne, who are farther away, already have very attractive events, Oltre un pubblico locale ormai consolidato, punte-reexcept during the Christmas and Easter seasons when mo su un pubblico proveniente dalla Lombardia nothing is happening there. That’s why we will be espe(Como, Milano, Varese), che facilmente verrà a cially targeting those periods, aiming for people who seguire le nostre proposte musicali. don’t practice winter sports or take long trips and invite Gli zurighesi o i lucernesi, più distanti geograficathem here to Lugano. We want to take advantage of mente, possono già vantare proposte molto events like the opening of an art exhibition or an important allettanti tranne nelle festività di Natale e Pasqua, play to attract that public. A public made up of tourists che da loro sono periodi morti. Ecco, noi intendiamo but also interested in culture. puntare su quei periodi, indirizzarci alle persone che non praticano sport invernali o viaggiano lontano, e invitarli qui a Lugano. Coglieremo occasioni What’s it like to visit the LAC construction site? quali un’inaugurazione d’arte o uno spettacolo The hall is big and has high ceilings. Height is important teatrale importante per attirare quel pubblico. Sarà for the sound quality (of music and words) because un pubblico turistico, ma anche culturale. after rising the sound comes down again, and it does that several times before fading. Che effetto le fa visitare il cantiere del LAC? And also the centre itself has a good location, in front of the lake with green spaces all around: it’s going to be La sala è grande, è alta. L’altezza è importante per really beautiful. I can hardly wait. il suono (della musica e della parola) perché dopo essere salito ridiscende, e così più volte prima di esaurirsi. E poi il centro stesso è ben posizionato, Any particular characteristic of your own that will davanti al lago e inserito nel verde: sarà molto bello. you be bringing personally to the Lugano Festival? Sono molto impaziente. I like to think of the public as if I were addressing a group of friends. When you invite friends over, you want please Quale pensa sia la sua peculiarità, quello che them. At the same time you also want to introduce them di molto personale può dare a Lugano to new things, gently but firmly. That’s the way I see my Festival? relationship with the public. I will be working to create relationships with artists, inviting some of them back, Mi piace pensare al pubblico come se mi rivolgessi even several times so that the public will get to know them a degli amici. Quando si invitano gli amici, and trust them. I also intend to commission new musical si vuole far loro piacere. Si desidera far loro conoprojects, ideally ones connected to Lugano and the LAC. scere cose nuove con gentilezza, e al contempo And finally, I will be strengthening relations with people con fermezza. Io intendo il rapporto con il pubblico who are not used to going to concerts, and with the many proprio in questo modo. Mi impegnerò per creare associations active in the area. legami con gli artisti, invitandone alcuni anche più volte così da instaurare una relazione di conoscenWhat about young people? za e di fiducia con loro e con il pubblico. Ho inoltre intenzione di commissionare dei progetti musicali, Some of our guest artists will be young people who perché questi progetti siano legati idealmente aren’t very well known. Besides that, we will be organizing al LAC e a Lugano. E per finire rafforzerò le relazioni a number of activities for young people. con la gente che non ha l'abitudine di frequentare i concerti e con le tante associazioni che operano And what are the next dates? sul territorio.

La sala del LAC sarà la sola in Svizzera ad avere una propria stagione musicale But what’s totally new is that the LAC hall will be the only one in Switzerland to have its own musical season.

E i giovani? Saranno giovani e poco conosciuti alcuni degli artisti ospiti nelle nostre stagioni. Per i giovani, inoltre, saranno alcune attività che organizzeremo. 1

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Responsabile musicale del Dipartimento Cultura RSI Direttrice artistica e amministrativa dell’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Direttore del Conservatorio della Svizzera Italiana Coordinatore Area Turismo ed Eventi della Città di Lugano In charge of music in the RSI’s Cultural Department Artistic and administrative director of the Orchestra della Svizzera italiana (OSI) Director of the Conservatorio della Svizzera Italiana Coordinator of Tourism and Events for the City of Lugano www.luganolac.ch

Actually, I’m already planning the 2017 season. The 2014 edition of the Lugano Festival is almost ready. The 2015 Festival will be the last one as we know it today. In September 2015, - the date is finally official the LAC will be opening!

Quali infine le prossime scadenze? In verità sto già pianificando la stagione 2017. L’edizione 2014 di Lugano Festival è quasi pronta. Quella del 2015 sarà l’ultima della rassegna così come la conosciamo oggi. A settembre 2015 - è finalmente ufficiale la data - aprirà il LAC!

Una città come Lugano è giusto che punti sulla cultura per crescere. È come una bella addormentata che bisogna svegliare. It makes sense for a city like Lugano to invest in culture in order to grow. It’s like a sleeping beauty that needs to be awakened. 7


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Lo stato dell'arte

Lo stato dei lavori

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Lo stato dell'arte

Spazi espositivi / Exhibition Spaces Teatro / Theatre Altri spazi / Other Spaces N

A un anno dalla consegna dell’edificio alla Città.

— The state of the work

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About one year before the building’s handover to the City.

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Nell'autunno 2014, la COMSA, l’impresa generale che ha seguito i lavori di costruzione del LAC, consegnerà il centro culturale alla Città. Seguiranno almeno 30 giorni di collaudo. Al più tardi entro fine anno, il LAC sarà pronto per essere allestito, arredato, rodato e abitato. Il personale delle imprese (ingegneri, architetti, geologi, falegnami, elettricisti, muratori, fisici, scalpellini, imbianchini…) lascerà l’edificio per far posto ai futuri inquilini del LAC (curatori museali, musicisti, attori, bigliettai, custodi, addetti alla pulizia e alla sicurezza…). A un anno da questo riversarsi di un mondo nell’altro, l’edificio è a buon punto: le pareti esterne sono già rivestite in pietra; le centrali tecniche sono montate; le sale espositive sono finite (tranne che per le rifiniture, quelle vengono fatte all’ultimo momento). Il soffitto e le pareti della sala teatrale sono montate al 50%, mentre la torre scenica è ormai fatta: ora si sta lavorando alla meccanica di scena. In sedici scatti, ecco uno scorcio sul cantiere. In Autumn 2014 COMSA, the company in charge of constructing the LAC, will hand over the cultural centre to the City. This will be followed by a period of at least 30 days for testing. At the very latest, by the end of next year the LAC will be ready for fitting, furnishing, tweaking and dwelling. The company’s staff (engineers, architects, geologists, carpenters, electricians, masons, physicists, stonecutters and painters…) will make way for the LAC’s future occupants (curators, musicians, actors, ticket sellers, custodians, cleaning and security personnel…). One year before the changeover from one world to another, the building is well on its way to completion: the external walls have already been covered with stone; the technical centres are in place; the exhibition rooms are finished (except for the fittings which are installed at the last moment); the walls and ceiling of the theatre are 50 % ready while the fly tower is finished: work is now proceeding on the stage machinery. In sixteen snapshots, here’s a quick glimpse of the worksite.

A1 La sala espositiva per le mostre temporanee, veduta dello spazio al primo piano. Pareti intonacate con finitura in gesso, parquet pregiato in faggio, controsoffitto fono assorbente. Fare del museo uno spazio quasi meditativo, silenzioso, che dia ai visitatori la calma necessaria per godersi le mostre, era uno degli obiettivi dell’architetto Gianola. Complessivamente l’area dedicata alle mostre temporanee è di 1'820 m2, cioè circa 600 m2 per piano. Solo un piano del museo LAC ha dunque la stessa dimensione espositiva di tutta Villa Malpensata. A1 The exhibition room for temporary shows, view of the space on the first floor. walls finished with plaster trimmings, parquet floors of prized beech wood, sound absorbent false ceiling. One of architect Gianola’s main concerns was to make the museum a silent almost meditative place so that visitors can have the calm they need to enjoy the exhibitions. The total area devoted to temporary exhibitions is 1'820 m2, in other words 600 m2 per floor. Just one floor of the LAC museum has the same exhibition size as all of the Villa Malpensata. A2 La sala espositiva della collezione permanente del Museo d’Arte. Pareti intonacate con finitura in gesso, controsoffitto metallico, pavimenti in parquet pregiato di faggio, pilastri in beton faccia a vista, molto snelli. Alta 6,5 m, la sala può ospitare opere di grandi dimensioni. A2 The exhibition hall for the Museo d’Arte’s permanent collection. Walls finished with plaster trimmings, false ceiling in metal, parquet floors of prized beech wood, pillars in raw concrete, very slender. At a height of 6,5 metres, the room can house large scale works.

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B1 La sala teatrale e concertistica: la torre scenica. Alta 24 m, con le tre file di ballatoi che portano ai camerini degli artisti, distribuiti su ben 5 piani. La grande parete bianca è il sipario tagliafuoco, in acciaio, oltre il quale si apre la sala teatrale. Gli impianti di illuminazione e di ventilazione, in alto nell’immagine, sono completati. L’altezza della torre scenica permetterà di ospitare scenografie per le opere e per gli spettacoli teatrali. Per i concerti si dispiegherà la conchiglia acustica, completamente in legno. Completamente in legno, sempre per l’acustica, come nei vecchi teatri, sarà anche il palcoscenico. L’infrastruttura sotto di esso è costruita per permettere di far comparire, dal basso, elementi scenografici. Curiosità: per tinteggiare la torre scenica fin nei punti più alti, saranno ingaggiati degli scalatori. B1 The theatre and concert hall: the fly tower. 24 m high, with three lines of external access ways to the artists’ dressing rooms, spread out over 5 floors. The big white wall is the fire safety curtain, made of steel, beyond which is the theatre hall. The lighting and ventilation units in the upper part of the image are complete. The height of the fly tower will make it possible to produce operas and theatrical performances. For concerts the acoustic shell, which is made entirely of wood, will be unfolded. The stage too, like in the old theatres, is completely out of wood for acoustic purposes. The structures below stage were built in order to allow stage props to emerge above. Trivia: rock-climbers will be hired to paint the highest points of the fly tower.

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C 1 La scala che dalla hall porta alla sala polivalente. Le prime rampe saranno in cemento armato con i parapetti in vetro, le ultime in metallo.

B2 Nel soffitto della sala teatrale e concertistica, dietro i pannelli in legno pregiato con cui lo stanno rivestendo. In basso la graticcia di manutenzione, alla quale si agganceranno i pannelli di legno. In aluminio, i canali di ventilazione.

C 1 The stairway that runs from the lobby to the multiuse hall. The first flights will be in reinforced concrete with glass railings, the last will in metal.

B2 In the ceiling of the theatre and concert hall, behind are the prized wooden panels they are covering it with. Below is the maintenance trellis on which the wooden panels will be hung. Ventilation ducts are of aluminum.

C 2 La vetrata della hall, alta 17 m, vista dalla piazza di accesso al LAC. C 2 The lobby’s glass window, 17 metres high, seen from the square accessing the LAC.

B 3 La parte alta della platea. La fessura in alto a destra è la finestra della regia.

C 3 La hall, facciata ovest, 10 m di altezza, vista dal parco retrostante. Si intuisce, tra le impalcature, uno dei concetti più importanti dell’edificio: la vista sul lago e sul monte Brè.

B 3 The upper part of the stalls. The slit in the upper right is the window of the control booth.

C 3 The lobby, west face, 10 metres high viewed from the park behind. Through the scaffolding you can get an idea of one of the building’s most important concepts: the view of the lake and Mount Brè.

B 4 Il soffitto in legno ondulato della sala teatrale e concertistica sospeso dai tiranti metallici permetterà l’alta qualità acustica. B 4 The ceiling of the theatre and concert hall made of undulating wood and suspended from metal rods to ensure high acoustic quality. B 5 Sono circa 230 le persone che al momento lavorano nel cantiere del LAC. Per la costruzione delle parti in legno della sala teatrale e concertistica, dentro il cantiere è stata allestita una piccola falegnameria, in cui sono state create le condizioni climatiche per poter realizzare il montaggio. B 5 Currently there are some 230 people working at the LAC site. To build the wooden sections of the theatre and concert hall a special carpentry shop was set up inside the construction site with the climatic conditions needed for the mounting the components.

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C 4 La centrale termica concentrata al -1 del LAC. L’infrastruttura tecnica del centro culturale occupa il 40% dell’edificio. Vista la speciale posizione del LAC, visibile dall’alto (da via Motta), l’architetto ha deciso di non collocare le infrastrutture tecniche sul tetto, come avviene nella gran parte degli edifici. Il tetto, al contrario, è stato pensato come la quinta facciata del LAC, come un elemento del paesaggio. C 4 The concentrated thermal centre at the LAC’s -1. The cultural centre’s technical infrastructure occupies 40% of the building. Given the LAC’s special position, visible from above (from via Motta), the architect decided not to place the technical infrastructure on the roof which is the case for most buildings. Instead the roof was conceived as the LAC’s fifth façade, like a piece of landscape.


LACportfolio#1

It’s the Right Moment

Intervista a Marco Franciolli, direttore dei due musei che, nel 2015, confluiranno nel Museo d’Arte al LAC.

Titolo della pagina

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Interview with Marco Franciolli, director of the two museums, which in 2015, will merge into the Museo d’Arte at the LAC.

È il momento giusto


LACportfolio#2

Interview with Marco Franciolli

Con l’apertura del LAC, il Ticino avrà il primo grande museo costruito con questo scopo. Nel frattempo, in attesa della sua apertura, il Museo d’Arte di Lugano e il Museo Cantonale d’Arte, con sede anch’esso in città, si sono riuniti sotto un’unica direzione. Si è deciso di unire le risorse e le conoscenze per costruire una struttura che permetterà a Lugano di affacciarsi al panorama culturale europeo con piena coscienza dei propri mezzi. Intervista a Marco Franciolli, direttore dei due musei che, nel 2015, confluiranno nel Museo d’Arte al LAC.

With the opening of the LAC, Ticino will have the first big museum built for that purpose. In the meantime, while waiting for it to open, the Museo d’Arte di Lugano and the Museo Cantonale d’Arte which is also located in the city, have united under a single management. It was decided to pool resources and knowledge together to create a structure that will allow Lugano to take its place on the European cultural scene, fully conscious of the means at its disposal. Below is an interview with Marco Franciolli, director of the two museums, which in 2015, will merge into the Museo d’Arte at the LAC.

Cosa implicherà la creazione della nuova sede museale?

What will the creation of the museum centre mean?

Con il LAC avremo finalmente una sede museale nella quale potremo realizzare progetti finora impensabili, grazie a spazi più ampi per le esposizioni e ad infrastrutture concepite appositamente per la gestione delle opere, in grado di garantire alti standard di sicurezza e di conservazione. Il museo al LAC rappresenterà al contempo il punto di arrivo di un lungo processo di revisione delle politiche culturali, che ha permesso di giungere al progetto di museo unico, e un punto di avvio verso nuove proposte di fruizione e godimento dell’arte. Va precisato inoltre che nell’organizzazione integrata dei due musei si realizza una straordinaria possi-bilità di valorizzazione del patrimonio artistico, con una chiara distribuzione filologica delle collezioni. Nella sede attuale del Museo Cantonale d’Arte saranno presentate opere dall’arte antica fino al pre-futurismo, mentre al LAC le collezioni permanenti saranno incentrate sulle avanguardie fino all’arte contemporanea. Quali saranno le principali linee espositive?

Oggi viviamo un momento di profondi mutamenti, è il momento giusto per pensare a modelli nuovi, per sperimentare. Today we are experiencing a period of profound change and now is the time for new models, for experimentation.

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Il Museo al LAC proporrà diverse linee espositive volte ad approfondire l’arte moderna e la ricerca artistica contemporanea, alternando mostre tematiche e monografiche. Un’attenzione particolare sarà rivolta al rapporto fra arte e società, un tema centrale in un momento storico come quello attuale segnato da cambiamenti epocali, che gli artisti interpretano e traducono nei linguaggi dell’arte contemporanea. Un’opportunità inedita è data dalle caratteristiche del nuovo centro culturale, che permetterà di elaborare progetti interdisciplinari, grazie alla presenza al LAC, fianco a fianco, di musica, teatro, danza e arti visive. Naturalmente vi saranno esposizioni dedicate, come già avvenuto in passato, alla fotografia e all’architettura, mentre rappresenta una novità la presenza del design tra le linee espositive del museo. Anche i linguaggi legati ai nuovi media troveranno spazio nella programmazione; Game Culture, mixed-media, interattività e multimedialità, il Museo si proporrà quale laboratorio di riflessione sull’estetica contemporanea e sugli influssi delle nuove tecnologie sull’arte. Il Museo del LAC identificato con l’arte contemporanea non rischia di essere percepito come sganciato dal contesto? Il rapporto di un museo con il suo territorio di riferimento è fondamentale e lo sarà anche per il museo al LAC: metteremo in relazione la nostra realtà, punto di snodo tra nord e sud, con le realtà culturali che ci circondano. Siamo una realtà piccola, ma che desidera confrontarsi con l’esterno. E noi, come in passato, anche al LAC cercheremo di volgere questa situazione in un elemento arricchente per le nostre linee espositive: non celebre-remo il locale, ma lo porremo in rete, valorizzando ciò che di valido deriva dal nostro dialogo con l’esterno e con la diversità culturale. Oggi viviamo un momento di profondi mutamenti, è il momento giusto per pensare a modelli nuovi, per sperimentare. Dobbiamo chiederci “cos’è un buon museo?” e non aver paura di sviluppare concetti innovativi.

With the LAC we’re finally going to have a museum centre suitable for the kind of projects that until recently were unthinkable, thanks to larger exhibition spaces and infrastructure that was specially designed for housing and displaying works while meeting the highest standards for safety and conservation. The LAC museum is outcome of a long process of revising cultural policies that led to the project of a single museum. At the same time it will also be a starting point for new proposals that will help foster the public’s enjoyment of art. It also needs to be said that the merging of the two museums offers an extraordinary opportunity to make the most of our artistic heritage with a clearly scholarly arrangement of the collections. At the current site of the Museo Cantonale d’Arte art works will be displayed running from Antiquity to pre-Futurism, while at the LAC the permanent collections will be focused on the avant-gardes up to contemporary art. What are the main themes the exhibitions will be exploring? The LAC Museum will be proposing various themes aimed at delving deeper into modern art and trends in contemporary art, while alternating between thematic and monographic exhibitions. Particular attention will be devoted to the relationship between art and society, a central topic in an age such as ours, which is undergoing epoch making changes which artists are translating and interpreting into the languages of contemporary art. The characteristics of the new cultural centre will provide us for the first time with an opportunity to organize interdisciplinary projects thanks to presence in the LAC of contiguous spaces for music, theatre, dance and visual arts. Of course, just like in the past, there will continue to be exhibitions devoted to photography and architecture, while design will be one of the museum’s new themes. But formal languages associated with the new media will also find a place in the programme: Game Culture, mixed-media, interactivity and multi-mediality. The museum will make itself available as a laboratory for reflection on contemporary aesthetics and the influences of new technologies on art. Doesn’t an LAC Museum identified with contemporary art risk being perceived as cut off from its geographic context? The relationship between a museum and its surrounding territory is vitally important and this will also be the case for the LAC: we’re are going to provide an interface between our own reality, a kind of contact point between North and South, and the various cultural contexts that surround us here. We are a small institution but one that one that seeks to reach beyond itself. And like in the past we will be turning this situation to our advantage in terms of the themes of our exhibitions: we won’t be necessarily be celebrating local culture, but our networks with the outside, and we aim to make the most of our ongoing dialogue with the surrounding cultural milieu. Today we are experiencing a period of profound change and now is the time for new models, for experimentation. But the question we have to ask ourselves is: “What makes a good museum?” and not just to develop innovative concepts at any cost.

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LAC Lugano Arte e Cultura

Intervista a Marco Franciolli

Allora quali sono le condizioni per creare un buon museo oggi?

So what are the conditions needed to create a good museum today?

La macchina museale ha visto negli ultimi anni un rinnovamento radicale nelle dinamiche che ha comportato mutamenti sul piano museografico, economico e sociale. Il concetto stesso di museo si è modificato in una concezione più ampia del rapporto fra le collezioni che custodisce e la trasmissione dei contenuti artistici e culturali verso la società civile. In questo senso la mediazione culturale gioca un ruolo molto importante. Sì, in effetti la mediazione culturale è divenuta sempre più importante nella vita dei musei, ovviamente anche nei nostri. L’attività di mediazione non si limita ad allacciare relazioni con le scuole o proporre visite guidate per bambini, ma sviluppa tutta una serie di attività che permettono di facilitare l’accesso all’arte, di approfondire i temi proposti attraverso le attività espositive e più in generale di sviluppare un'educazione alla cultura artistica presso il pubblico. Convegni, cicli di conferenze, visite guidate, corsi di storia dell’arte e incontri su temi dell’estetica contemporanea sono previsti per animare durante tutto l’anno il museo al LAC. Vi sarà un apporto anche da parte dei privati?

The way museums are run has renewed itself radically in recent years, on the economic, social and scholarly levels. The concept of the museum itself has changed into something much broader than merely than the relationship between the collections it houses and the transmission of artistic and cultural content to society at large. This is where cultural mediation has a very important role to play. Yes, in fact, cultural mediation has become increasingly important in the life of museums and obviously in ours as well. Cultural mediation isn’t just about organizing school trips and guided tours for kids, but about developing a whole set of activities that will make art more accessible, by exploring in greater depth the themes of the exhibitions and developing programmes of artistic education for the public. Meetings, cycles of conferences, guided tours, courses on art and history and seminars have been planned throughout the year at the LAC Museum. Will there also be a contribution by private individuals or institutions? In Switzerland we have a strong tradition of relationships between public museums and private collectors as can be see in the many great Swiss museum collections that were made possible thanks to private donations. In our own case, there was the generous donation of two hundred works by the Panza Collection, a grand gesture of cultural patronage that marked the development of a young museum like ours. And last year, the Giancarlo and Danna Olgiati Collection was inaugurated at the spazio -1, an important component in the LAC’s overall design. The result of an agreement between the collectors and the City of Lugano, -1 is not the kind of cooperation that can be summed up as a simple one off deal or an act of patronage, but as a cultural project for the City’s future shared by private patrons. The size of this collection and its inclusion in the corpus of the city’s museums is a strong and tangible sign of how we can achieve our potential by pursuing dynamic relationships with private collectors. We are hoping that the example of the Olgiatis will inspire other collectors.

Il contesto svizzero vanta una forte tradizione nel rapporto fra i musei pubblici e il collezionismo privato, come dimostrano molte grandi collezioni museali svizzere sviluppatesi grazie a donazioni private. Per quanto riguarda la nostra realtà ricordiamo la generosa donazione dalla Collezione Panza di duecento opere, un gesto di grande mecenatismo che ha segnato lo sviluppo di un giovane museo come il nostro. Lo scorso anno, invece, si è inaugurato lo Spazio -1 con la Collezione di Giancarlo e Danna Olgiati, un tassello importante nel disegno generale del LAC. Frutto di un accordo fra i collezionisti e la Città di Lugano, il -1 segna un tipo di collaborazione che non si riassume semplicemente in un accordo o in un atto di mecenatismo, ma nella condivisione da parte di privati di un progetto culturale per il futuro della Città. La portata della collezione e il suo inserimento nel corpo delle colle- How do you see the LAC in the future? zioni dei musei rappresentano un segno tangibile I imagine it as a lively, dynamic place for exchange, part e potente delle potenzialità che si potranno svilupof a national and international context which we will pare in futuro attraverso un rapporto dinamico have to measure up to and cooperate with. Nowadays you con il collezionismo privato. Ci auguriamo che l’esemcan’t run a museum self-referentially: networking and pio dei coniugi Olgiati possa essere seguito da developing projects with other institutions has become a altri collezionisti. pre-requisite if you want to be able to organize important exhibitions with high quality works. For example, without Come vede il LAC nel futuro? the cooperation of the Kunstmuseum of Berne we wouldn’t have been able to put on “Myths and Mysteries”. Lo immagino come un luogo vivace, dinamico, di scambio, inserito nel contesto nazionale e What about the size of the new LAC museum? internazionale con il quale si confronta e collabora. Oggi non è possibile gestire un museo in modo I think it’s about right, suited for the collections and autoreferenziale: intessere un’ampia rete di contatti exhibitions. We will be able to permanently display a e sviluppare progetti in collaborazione con altri selection from the collections to coincide with the istituti è diventata una condizione imprescindibile exhibitions. That way the public will be able to interpret per poter realizzare esposizioni importanti e the connections between the collection and the con opere di grande qualità. Senza la collaborazione exhibition the Institute organizes. We will have around con il Kunstmuseum di Berna, ad esempio, 2,500 square metres of exhibition space which will non avremmo potuto realizzare “Miti e Misteri”. give us the chance to develop projects of various sizes. In this sense, the modular spaces designed by architect Come considera le dimensioni del nuovo Ivano Gianola are perfect. In terms of museum planning, museo del LAC? it is estimated that a museum justifies its renovation or construction expenditures if they meet its structural Mi sembrano adeguate, una dimensione commisurata and logistic needs for at least 15-20 years. The LAC alle collezioni e alle attività espositive. Potremo museum goes way beyond that. esporre in permanenza una selezione delle collezioni in concomitanza con le mostre. Saranno così leggibili per il pubblico i legami fra la collezione e le attività espositive proposte dall’Istituto. Avremo circa 2’500 metri quadrati di superficie espositiva che permetteranno di elaborare progetti di dimensioni variabili. In questo senso gli spazi pensati dall’architetto Ivano Gianola in modo modulabile sono perfetti. In ambito museale si valuta che la costruzione o l’ampliamento di un museo si giustifica quando questo risponde alle necessità logistiche e strutturali del museo per almeno 15-20 anni. Il museo al LAC va molto oltre.

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Marco Franciolli (Bellinzona, 1956) Dopo gli studi in storia dell’arte e in storia del cinema a Firenze e Londra, consegue nel 1994 a Bruxelles l’European Diploma in Cultural Project Management. Dal 1989 cura mostre e pubblicazioni dedicate prevalentemente all’arte moderna e contemporanea, alla fotografia e al video. Nel 2000 è chiamato a dirigere il Museo Cantonale d’Arte e nel 2011 anche il Museo d’Arte di Lugano. After his studies in the art history and cinema history in Florence and London, in 1994 he completed the European Diploma in Cultural Project Management. Since 1989 he has been organizing exhibitions and editing publications that are mainly devoted to modern and contemporary art, to photography and video. In 2000 he was invited to direct the Museo Cantonale d’Arte and in 2011 the Museo d’Arte di Lugano as well.

In ambito museale si valuta che la costruzione o l’ampliamento di un museo si giustifica quando questo risponde alle necessità logistiche e strutturali del museo per almeno 15-20 anni. Il museo del LAC va molto oltre. In terms of museum planning, it is estimated that a museum justifies its renovation or construction expenditures if they meet its structural and logistic needs for at least 15-20 years. The LAC museum goes way beyond that.


LACPortfolio#1 | JĂźrgen Reinhold

Marco Franciolli sul cantiere del nuovo museo del LAC (foto: Eugenio Castiglioni) Marco Franciolli on the building site of the LAC’s new museum (photo: Eugenio Castiglioni)


LACportfolio#2

Next Steps

LAC >Next Steps

25.1.2014 | Danza

30.1.2014 | Teatro

Osannata dal pubblico parigino ed elogiata dai critici francesi ed internazionali, a Lugano Eleonora Abbagnato sarà attorniata dai suoi colleghi dell’Opéra de Paris (danzatori del calibro di Jérémie Bélingard, Aurélie Dupont, Nicolas Le Riche, Clairemarie Osta e Benjamin Pech) e di altre grandi Compagnie, come il Balletto della “Staatsoper” di Vienna, da dove arriva Roman Lazik, e dal “Teatro dell'Opera” di Roma, rappresentato da Alessandra Amato. La serata è stata concepita ad hoc per LuganoInScena ed è l’occasione per apprezzare il linguaggio senza frontiere della danza nelle sue più toccanti declinazioni odierne, con alcuni dei suoi interpreti più apprezzati sul piano internazio-nale, protagonisti di coreografie create dai grandi Maestri della danza mondiale.

Dopo Chopin e Mozart, che hanno toccato i principali teatri italiani, il noto giornalista Corrado Augias prosegue l’indagine sui grandi protagonisti della storia della musica europea con uno spettacolo dedicato alla figura del compositore russo Pëtr Il’ic˘ Ciajkovskij. In scena con Augias anche il pianista Giuseppe Fausto Modugno, che esegue le musiche del genio russo ripreso da una telecamera. Un’esperienza singolare sul palco del Teatro Cittadella che coniuga narrazione, interpretazione musicale e video-arte. Un progetto inedito di coesione tra le arti, che l’apertura del LAC nel 2015 incoraggerà ulteriormente.

Galà internazionale di danza

Ciajkovskij. La musica della grande anima russa

1 30.1.2014 | Theatre

Tchaikovsky. The music of the great Russian soul After dealing with Chopin and Mozart in the leading theatres of Italy, well-known journalist Corrado Augias continues his series on the great figures of European music with a show devoted to Russian composer Pyotr Ilyich Tchaikovsky. On stage with Augias is pianist Giuseppe Fausto Modugno who will be performing works by the Russian genius while being filmed by a camera. A singular experience on the stage of the Teatro Cittadella combining narration, musical interpretation and video art. A unique project that brings different art forms together, the kind of show the LAC, after its opening, will continue to encourage.

1 Eleonora Abbagnato "Je suis Eleonora Abbagnato" 2 Giuseppe Fausto Modugno — Corrado Augias PIOTR ILIC CIAJKOVSKIJ: la musica della grande anima russa © Andrea Sacchi 4 Osvaldo Licini La grande amica n. 2, 1948-1950 Lorenzelli Arte, Milano 3 Jean Arp Ovi Bimba, 1919 Private Collection. Courtesy Hauser & Wirth 5 Ferdinando Bruni — Elio De Capitani Frost-Nixon

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25.1.2014 | Dance

International dance gala Acclaimed by the Parisian public and praised by French and international critics, in Lugano Eleonora Abbagnato will be surrounded by her colleagues from the Opéra de Paris (dancers of the caliber of Jérémie Bélingard, Aurélie Dupont, Nicolas Le Riche, Clairemarie Osta e Benjamin Pech) and other great Companies, like Vienna's Staatsoper with Roman Lazik, and the "Teatro dell'Opera di Roma" represented by Alessandra Amato. The evening was specially designed for LuganoInScena and is the opportunity to appreciate the borderless language of dance in its most prestigious contemporary expressions, with some of the most highly regarded international artists who will be featured in choreographies created by the great Masters of world dance.

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LACportfolio#2

Next Steps

10-11.3.2014 | Teatro

13.4-20.7.2014 | Mostre

La Compagnia del Teatro dell’Elfo

Jean ArpOsvaldo Licini

La Compagnia, fondata nel 1972 da un gruppo di affermati attori italiani, è oggi il punto di riferimento della cultura milanese, capace di proporre stagioni tanto ricche quanto attente ai linguaggi e ai temi della contemporaneità. A Lugano la Compagnia porta “Frost-Nixon”: un episodio televisivo realmente accaduto a seguito dello scandalo Watergate, che decretò la definitiva disfatta dell’ex Presidente degli Stati Uniti. Una pièce appassionante e attuale sul tema della politica e dei media a servizio del potere.

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10-11.3.2014 | Theatre

13.4-20.7.2014 | Exhibitions

La Compagnia del Teatro dell’Elfo

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The Company was founded in 1972 by a group of successful Italian actors and has become one of Milan’s cultural institutions. It offers up theatrical seasons that are both rich in content and relevant to current issues and concerns. In Lugano the Company will be performing “Frost-Nixon”: based on the interview televised after the Watergate scandal that brought down the Nixon presidency. A passionate play bearing on the contemporary themes of politics and media at the service of power. 3

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Dopo l’esposizione dedicata a Paul Klee e a Fausto Melotti, il Museo d’Arte presenta un nuovo dialogo visivo fra artisti, l’alsaziano e svizzero d’adozione Jean Arp e l’italiano Osvaldo Licini, autori di affine sensibilità a dispetto della diversa origine. Malgrado la profonda originalità dei loro linguaggi, le opere di Arp e di Licini presentano sorprendenti punti di contatto. Per evidenziare le comuni esperienze, l’esposizione ricostruirà il contesto in cui entrambi lavorarono attraverso le creazioni di Sophie Taeuber, dal 1916 compagna di Arp, Alberto Magnelli, Paul Klee, Henri Matisse, Josef Albers e altri ancora.

Jean ArpOsvaldo Licini After the exhibition devoted to Paul Klee and Fausto Melotti, The Museo d'Arte presents a new visual dialogue between artists, the Alsatian and adopted Swiss Jean Arp and the Italian Osvaldo Licini, creators of a similar sensitivity despite their different origins. In spite of the profound originality of their languages, Arp’s and Licini’s works surprisingly converge at a number of points. To highlight their common experiences, the exhibition will reconstruct the context in which both men worked through the creations of Sophie Taeuber, Arp's companion since 1916, Alberto Magnelli, Paul Klee, Henri Matisse, Josef Albers as well as others.

22-31.5.2014 | Teatro

L’attesa Una produzione teatrale tutta ticinese quella de “L’attesa”, che la scorsa stagione ha ottenuto ampio consenso di pubblico e di critica. Dopo le repliche luganesi “L’attesa” è presentata a Winterthur nell’ambito delle “Rencontres du Théâtre Suisse”. La pièce racconta la storia di Cornelia, una contessina veneziana promessa sposa al figlio del granduca di Francia, obbligata dai genitori a vivere segregata in casa fino alla nascita del bambino illegittimo. Dovrà partorire in segreto affinché poi il figlio sia eliminato e per questo le viene affiancata una servetta, Rosa, pure lei incinta dello stesso uomo, Giacomo Casanova. Ad interpretare i ruoli principali sono le giovani Margherita Coldesina e Jasmin Mattei, supportate da un'attrice di esperienza come Tatiana Winteler e alla regia da Antonio Ballerio. “L’attesa” è un ulteriore passo nel percorso di maturazione di una scena teatrale ticinese consapevole dei propri mezzi.

22-31.5.2014 | Theatre

L’attesa An all-Ticino theatre production, L’Attesa was warmly received last season by both critics and the public. After performances in Lugano, L’Attesa was put on in Winterthur as part of the “Rencontres du Théâtre Suisse”. The play tells the story of Cornelia, a young Venetian countess engaged to the son of the Grand Duke of France and forcibly confined at home by her parents until the birth of her illegitimate child. She will have to give birth clandestinely so that her son can be done away with, and to that end she is entrusted to the care of a servant girl, Rosa, who happens to be pregnant by the same man, Giacomo Casanova. The main roles were interpreted by young actors Margherita Coldesina and Jasmin Mattei, supported by the seasoned actress Tatiana Winteler and under the direction of Antonio Ballerio. L’Attesa is a further proof of the growing maturity and self-confidence of Ticino’s theatrical scene.

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LAC Lugano Arte e Cultura

“La successione continua di istanti in cui si svolgono gli eventi e le variazioni delle cose.” Definizione di tempo (Dizionario Garzanti)

>> Editorial english version

Wednesday thursday friday saturday sunday monday tuesday wednesday thursday friday saturday sunday monday tuesday wednesday Time to think, time to to fill, time to build. Time to advance, time to arrive, just in time. Time to begin. Time to understand, time to dream: time to waste time. The time of hard times. Time to invest, time to dig, time to brake. Time, time, time, to do and to undo. Time to keep up with the passage of time. january february march april may june july august september october november december january february march april may june july august september The time to exist, time to resist. The time time time to create. Time to feel. Time to see, time to observe. Time for an appointment. Time to be surprised, time of love, time to give meaning to time, time passing, passing. Time, time, time, time to kill time. Time to be on time. Time time time. 01:12, 14:32, 22:35, 11:24, 08:15, 03:46, 16:52, 12:02, 00:03, 23:13, 21:32, 14:57, 17:38, 15:16, 14:14, 20:18, 20:45, 10:17, 09:23, 00:00 Time to play, time to act, time to sing, time to be born, time to grow, time to begin. Time for pleasure, time for pain, Good times free times, time time time. 1843, 1855, 1901, 1903, 1937, 1939, 1965, 1980, 1993, 1994, 2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015. This edition of Portfolio is devoted to time. We captured a moment from the life of the construction site and photographed it in order to talk about the future of the LAC. A future made up of music: we spoke with Etienne Reymond, the new director of the Lugano Festival. He told us about his projects up to 2017. A future also made up of images and forms: we met Marco Franciolli, director of the future Museo d’Arte which in September 2015 will be located at the LAC. Yes, because there is a month and year: the LAC will be opening its doors in just over a year and a half. We will soon be communicating the hour and date. After all, it’s just a question of time. — A nonspatial continuum that is measured in terms of events which succeed one another from past through present to future

Portfolio. Spazi, idee, visioni, filosofia e contenuti del futuro centro culturale di Lugano. Portfolio. Spaces, ideas, visions, philosophy and projects of the future cultural center of Lugano. Gennaio | January 2014

A cura dell’Agenzia di comunicazione della Città di Lugano portfolio@lugano.ch In collaborazione con CCRZ, Balerna e comunicAzione, Rancate Contatti Dicastero Attività Culturali viale Franscini 9 CH 6900 Lugano Telefono +41(0) 58 866 72 01 www.luganolac.ch

© Città di Lugano

Definition of time (Websters Dictionary)




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