Rapporto sull'Evento finale SVE 2016

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EVENTO FINALE SVE 2016

RAPPORTO FINALE Dal 4 al 6 dicembre 2016 si è svolto presso Campus X, residenza studentesca della Università degli Studi di Tor Vergata, l’evento finale di SVE per il 2016 rivolto a 72 ex volontari europei rientrati in Italia. L’evento si è concluso il 7 dicembre 2016 con una giornata pubblica nazionale dedicata ai festeggiamenti dei 20 anni del SVE presso il MAXXI a Roma. Il team dei facilitatori, scelto per guidare i gruppi di lavoro, era composto da Carmine Rodi Falanga (Campania), Rosario Rossi (Sicilia), Lidia Greco (Piemonte), Andrea Messori (Lazio) e Emiliano Bon (Veneto).

Per l’evento finale SVE del 2016, anche in funzione della sua complementarità con la giornata pubblica, è stata scelta una impronta generale legata alle varie tecniche di storytelling. Da una parte questa scelta è stata mirata ad accompagnare l’analisi e la valorizzazione dell’esperienza SVE svolta e contemporaneamente alla sua riproposizione in “storie”, “racconti”, di brevissima durata (3 minuti), significativi per un pubblico eterogeneo come quello presente il 7 dicembre (organizzazioni, giovani intenzionati a partire con il SVE, politici e tecnici invitati all’evento) ma anche con uno più allargato, raggiungibile attraverso i social network. Considerato il numero dei partecipanti, inferiore a quello inizialmente pianificato, sono stati creati 4 gruppi di lavoro per accelerare e approfondire i lavori di emersione delle esperienza: Gruppo Giallo 20 partecipanti, Gruppo Azzurro 20 partecipanti, Gruppo Rosso 16 partecipanti e Gruppo Verde 16 partecipanti, ad ognuno dei quali è stato associato un facilitatore. Uno dei facilitatori si è quindi fatto carico delle parti comuni e delle restituzioni in plenaria dei risultati dei lavori, nonché del raccordo tra i vari gruppi che, lavorando in parallelo, avevano comunque il mandato di arrivare al medesimo punto di chiusura il primo giorno, ovvero la caratterizzazione per tema delle possibili storie da portare il 7 dicembre all’evento pubblico. Di seguito si può trovare il programma ufficiale dell’evento con tutte le sue componenti distribuite nelle giornate, così come condiviso con i partecipanti (Tab. 1)

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Tab. 1 – Programma dell’Evento Finale SVE 2016

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Il programma portante dell’evento si è quindi sviluppato seguendo una serie di sezioni in sequenza dedicate alla emersione della storia nonché alla identificazione di elementi comuni, sulla base dei quali rimescolare i gruppi di lavoro il giorno 6 dicembre e proseguire l’avvicinamento alla messa a punto delle storie scelte per il 7 dicembre. REMEMBERING & SHARING (WHAT IS MY STORY?) Attività di conoscenza e di condivisione delle proprie esperienze di SVE. La sessione si incentrava sulla stimolazione della memoria e del racconto dell'esperienza, dall’estrazione di elementi che caratterizzano lo SVE al riconoscimento di comunanze e diversità. Lavorando in piccoli gruppi i partecipanti hanno potuto approfondire, estrapolare e sviluppare la riflessione su elementi peculiari delle storie di SVE emerse dal gruppo, avviando un processo di costruzione delle singole storie di volontariato, richiamandosi ad una matrice (quella del “viaggio dell’eroe”) che riportava i seguenti elementi/stimolo:  la chiamata all'avventura  il viaggio  la crisi  la ricompensa  il viaggio di ritorno CREATIVE STORYTELLING (A COMMON STORY) Dopo un processo di sintesi e concentrazione iniziale in plenaria, i partecipanti si sono ricollocati nel proprio gruppo di lavoro di preferenza nel quale si è arrivati elaborare una storia rappresentativa per ciascuna tematica emersa. Ogni gruppo di lavoro ha potuto così contare sulle diverse abilità presenti, mettendole in campo per arricchire di efficacia il messaggio contenuto nella propria storia SVE: si è lavorato quindi sullo scegliere il testo, la voce, sui gesti, sulle immagini, la musica, sulla tecnica (live, video pre-registrato, ecc…) e anche sulle lingue da usare. SHOWING & FINE-TUNING (HOW TO TELL THE STORY) Dopo una prima restituzione in plenaria delle storie SVE complete di tutti i propri elementi comunicativi, raccolti suggerimenti anche dagli altri partecipanti degli altri gruppi, si è proceduto finale messa a punto della performance/contributo per la giornata pubblica del 7 dicembre.

ELEMENTI AGGIUNTIVI Nella prima fase di accoglienza la prima sera sono state proposte principalmente 2 attività di conoscenza e condivisione delle informazioni sul gruppo. Una di queste era un quiz interattivo con possibilità di visualizzazione immediata dei risultati giocata attraverso l’uso dello smartphone connesso Pag. 3 di 22


a internet come game controller. La piattaforma gratuita KAHOOT.it, nata ad uso esclusivamente educativo, ha permesso l’emersione di alcuni dati che hanno influenzato anche le scelte del team di facilitatori. Sono stati infatti previsti 5 laboratori alla fine della prima giornata, sia pe accogliere tutte quelle esigenze personali di risposta dei singoli partecipanti sia per dare uno spazio strutturato in cui fornire informazioni e momenti di confronto sul proprio sul proprio futuro e sul proprio “posto” nella società

LAB  COME METTERE A FRUTTO LO SVE PER CONTINUARE AD OPERARE NELLE ORGANIZZAZIONI

LAB  COME INSERIRE LE COMPTENZE APPRESE DURANTE LO SVE NEL PROPRIO CURRICULM VITAE

LAB  OPPORTUNITÀ PER L’APPRENDIMENTO OLTRE LO SVE

LAB  THE DARK SIDE OF EVS: COME ELABORARE E VALORIZZARE ANCHE LE ESPERIENZE PIÙ NEGATIVE AVVENUTE DURANTE LO SVE

LAB  LE 10 COSE CHE AVREI VOLUTO SAPERE PRIMA DI PARTIRE PER IL MIO SVE

La seconda attività di scambio e conoscenza è stata invece costruita sotto forma di stazioni disponibili simultaneamente alle quali contribuire rispetto individualmente ed in ordine sparso In una delle stazioni era possibile dichiarare il proprio stato di “febbre da SVE” mentre in una seconda era possibile posizionarsi rispetto alla durata del proprio progetto all’estero. L’ubicazione della propria organizzazione di accoglienza su una mappa del mondo e la possibilità di disegnare il proprio talento emerso durante lo SVE, si alternavano poi a giochi di carte sulla conoscenza da fare in piccoli gruppi di 4 partecipanti, a una caccia al partecipante che ha fatto la tua stessa tipologia di progetto (educativo, culturale, ambientale, sociale…). Proposte di giochi di nomi e di conoscenza facilitati sia dal team che dagli stessi partecipanti completavano poi il quadro delle opportunità disponibili che hanno aiutato a tenere alta la concentrazione e a favorire una creazione di uno spirito di collaborazione e scambio molto piacevole. L’attività ha dato modo ai partecipanti di visualizzare la grande ricchezza di diversità all’interno del gruppo, gruppo a cui il team ha dato l’opportunità quindi, nella giornata del 6 dicembre di avere a disposizione 10 slots da poco meno di 1 ora ciascuno per avanzare proprie proposte o tematiche di approfondimento a cui dare seguito in due round da 5 slots paralleli ognuno, a totale loro disposizione. Pag. 4 di 22


I partecipanti hanno quindi durante la giornata del 6 anche contribuito a riempire di contenuti lo spazio a loro destinato liberamente ispirato alla metodologia OPEN SPACE. Le proposte emerse sono le seguenti:

PERMACULTURA Vivere in modo ecosostenibile con stili di vita alternativi in comunità consapevoli

SERVIZIO CIVILE ALL’EStERO Svolgere una altra esperienza di volontariato fuori dall’UE

PHOTOVOICE 20+ Riflessione e discussione sullo sve e sui cambiamenti che vorremmo proporre utilizzando la tecnica di photovoice (fotografia per stimolare la riflessione in gruppo e la partecipazione attiva). Condividere la tecnica e portare proposte concrete ad ANG

LA MIA SVE LOVESTORY Condivisioni delle proprie esperienze con amicizie/rapporti/lovestory, complicazioni e consigli (relazioni a distanza)

Ripartire o restare È sempre giusto partire o, a volte, è anche giusto rimanere?

reti di ex volontari sve in europa Idee e contatti per costruire una rete di ex volontari europei e discutere su reti esistenti come EUROPEERS (dal 2005) già diffusa in diversi paesi

fotografia e dintorni Svelare curiosi piccoli segreti della fotografia di natura tecnica e filosofica. Prevista parte pratica

CREATIVITà Attività per stimolare ed esercitare la creatività

cucinare e curarsi 3 libretti, risultato dello SVE in portogallo, con ricette illustrate dalla stessa volontaria, che propongono ricette che usano fiori, piante selvatiche e prodotti dell’orto

Trasformazione dei conflitti Conoscere diversi tipi di violenza e possibili suggerimenti per la trasformazione dei conflitti

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L’emersione delle storie vissute dai partecipanti durante il loro Servizio Volontario Europeo e il conseguente confronto e messa in comune delle sfide e degli apprendimenti maturati è stato effettuato tramite un adattamento ed una scomposizione del modello del Viaggio dell’Eroe. Quando nella nostra vita avviene un cambiamento, interno od esterno, questo fatto crea uno squilibrio nel sistema complesso in cui viviamo. Entriamo in un territorio nuovo, inizia il Viaggio dell'Eroe di J. Campbell, e questo cambiamento è come un Drago che ci sconvolge. Il modello ci propone all'inizio come l'Innocente che vive senza nemmeno sapere che il Drago esiste. Poi all'improvviso compare il Drago (il cambiamento). Se siamo impreparati o troppo deboli o senza alleati il Drago ci sconfigge. Se abbiamo preparazione forza o alleati insufficienti allora resisteremo ma il Drago ci tormenta e diventiamo il Martire. Possiamo scappare e diventare il Fuggitivo. Possiamo incontrare amici, maestri e alleati, studiare e allenarci e diventare il Guerriero. Il Guerriero torna ad affrontare il Drago e se è diventato forte a sufficienza lo sconfigge. Il pericolo a questo punto è che con la vittoria possiamo diventare noi stessi il Drago!!!

Gli adattamenti creati da questa linea comune di analisi delle esperienze di Servizio Volontario Europeo hanno favorito la ricostruzione del percorso fin dal momento della prima informazione sull’esistenza del programma fino al momento del rientro in Italia. Pag. 6 di 22


A titolo esemplificativo si riportano alcune delle domande utilizzate in una attività outdoor in movimento che hanno stimolato la ricostruzione e condivisione del momento della decisione di partire per l’esperienza di SVE. Una camminata sulla mia “chiamata allo Sve” Condividete con il vostro/a compagno/a di camminata le vostre storie di come tutto ha avuto inizio a partire dalle seguenti domande da ripercorrere una ad una in quest’ordine : 1. Quale é stata la motivazione che ti ha spinto a decidere di fare lo SVE? 2. Hai rischiato di rifiutare/evitare la “chiamata” verso il tuo viaggio? Come e perché? Perché alla fine sei riuscito ad andare avanti? 3. Qual è stato “l’aiuto sovrannaturale” che ti ha aiutato nella tua decisione (persona, avvenimento, casualità, oggetto, ecc) 4. Come ti sei preparato al viaggio? Guardandoti indietro oggi cosa ti è mancato nella preparazione a quest’esperienza e cosa è stato importante nella preparazione che avevi fatto? 5. Come vedi oggi alla motivazione che avevi prima di partire? Era adeguata in che modo la cambieresti oggi dinanzi ad un’altra possibile “chiamata” verso una nuova esperienza? I 4 gruppi di partecipanti hanno quindi posto le solide basi di condivisione necessarie a comprendere meglio la dimensione della propria esperienza e del suo collocarsi nella enorme sfera di possibilità che derivano in realtà da un unico programma, con un unico nome e un unico funzionamento, ma con la peculiarità di tracciare una enormità di possibili direzioni in termini di risultati e di apprendimenti possibili.

Il secondo giorno è iniziato con la riproposizione di 10 dei temi portanti per storie emersi durante la prima giornata, invitando i partecipanti a posizionarsi su quelle preferite. Con un processo di esclusione progressivo si sono poi raggiunti i 5 temi principali ad ognuno dei quali è stato associato un facilitatore e un gruppo di 14/15 partecipanti. Utilizzando un richiamo al modello precedentemente introdotto nel giorno 1, si è proceduto ad esercizi di scrittura creativa e improvvisazione teatrale mirati ad esercitare la capacità di mettere in storia la propria esperienza SVE. L’insieme di elementi utilizzati in questo processo sono i seguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

IL CONTESTO (c’era una volta, quando, dove…) IL PROTAGONISTA (nome, caratteristiche…) LAMISSIONE (l’azione, l’obiettivo da realizzare) L’ANTAGONISTA (nome, ruolo, caratteristiche…) L’AIUTO L’ALLEATO (risorse, supporto…) IL PROBLEMA IMPREVISTO (crisi, ostacolo da superare…) IL FINALE (obiettivo, la lezione, morale, il traguardo raggiunto…) Pag. 7 di 22


La combinazione poi delle produzioni secondo una struttura riconoscibile e comune come       

C’ERA UNA VOLTA 1 IN CUI VIVEVA 2 CHE DOVEVA 3 CONTRO 4 CON L’AIUTO DI 5 E NONOSTANTE 6 RIUSCÌ INFINE A 7

L’unione delle storie individuali emerse attraverso il lavoro in piccoli gruppi sempre più larghi, hanno portato poi all’emersione di 5 storie base su cui lavorare con tutte le competenze presenti in ogni gruppo, facendo focus su testo, voci narranti, movimento, contesto strutturale, immagini, musiche, invitando alla attenzione estrema al contenuto e quindi a favorire la semplicità. In ordine di passaggio il 7 dicembre, riportiamo una sintesi delle tematiche trattate nelle storie costruite dai 5 gruppi di lavoro e il testo utilizzato come script. TEMA: Sfide: crescere al di fuori della zona di comfort Un giovane torinese di nome Michele, appena laureato parte per un’esperienza di Servizio Volontario Europeo in Norvegia.Il giovane volontario voleva uscire dal suo guscio fare nuove esperienze, sfruttare una nuova opportunità . Ad un certo punto Michele aveva paura di non riuscire ad affrontare le difficoltà che incontrava durante l’esperienza all’estero la mancanza di casa , della propria comunità. Grazie al supporto degli altri volontari, dei nuovi amici che ha incontrato in Norvegia riesce a superare le difficoltà. Seduto sull’aereo che lo stava riportando a casa, si sentiva più sicuro di se stesso e più maturo. TESTO: Buongiorno, state per immergervi in un esperienza unica: vi faremo vi faremo vivere le emozioni che accompagnano un volontario SVE durante il suo percorso , affrontando con lui le sfide che lo hanno aiutato a crescere. Vi chiediamo gentilmente di rilassarvi , chiudere gli occhi e rimanere in silenzio. 1) Un giovane torinese di nome Michele, da poco laureato , senti l’esigenza di intraprendere un avventura all’insegna dell’esplorazione. 2) Si trovo cosi in una provincia misteriosa, nei fiordi norvegesi nel bel mezzo di un freddo inverno. 3) Il giovane avventuriero voleva uscire dal suo guscio, mettersi in gioco e fare nuove esperienze , lo sve lo avrebbe reso possibile. Pag. 8 di 22


4) A un certo punto , però , avverti la paura di non riuscire a superare la sfida in cui si era lanciato : sentiva la nostalgia di Casa, la lingua non gli permetteva di esprimersi come avrebbe voluto , gli sembrava di essere nel posto sbagliato.... 5) Grazie al sostegno avuto dai compagni SVE e dai suoi nuovi amici norvegesi.... 6) Trascorse 6 mesi molti intensi , vissuti pienamente , seduto nel aereo che lo stava riportando a casa, nonostante le avversità o forse proprio grazie ad esse, si sentiva cresciuto , più sicuro , aperto agli altri e a nuove sfide. TEMA: Come affrontare il ritorno Il lavoro tratta del processo di crescita e maturazione personale di una ragazza (“V”) che inizialmente deve affrontare lo shock di vivere in un ambiente in lingua straniera, ma poi incontra inaspettatamente un gruppo di amici che la aiutano a socializzare, e impara a confrontarsi con le culture diverse. Anche grazie a questo, impara a destreggiarsi tra le insidie del nuovo ambiente, ed acquista una maggiore consapevolezza di sé come cittadina e come donna. TESTO: C’era una volta una spiaggia infinita dove viveva una semplice ignara ragazza di nome V. Questa ragazza doveva cercare LA chiave. Nonostante le lingue incomprensibili e con l’aiuto del gruppo dei punk e del LIBRO di psicologia superò la solitudine ed imparò ad evitare i gavettoni lanciati dai gondolieri ambigui, tornando a casa pronta per vivere nuove avventure . TEMA: Oltre i confini / Interculturalità e interazioni Dal racconto delle storie individuali di SVE si sono raccolte le emersioni di due particolari aspetti: l’incontro con culture diversi e molteplici in un contesto nuovo ed il superamento di barriere e difficoltà nel relazionarsi con realtà anche inaspettate. Dal vivere realtà cosmopolite dove la multiculturalità è già parte integrante della società si passa a paesi dove ancora si vivono conflitti fra paesi confinanti dove i volontari scoprono come la convivenza pacifica non si possa dare per scontata ed i pregiudizi sono sempre dietro l’angolo pronti ad alimentare discriminazioni ed ineguaglianze. TESTO: “Romana, figlia di un siculo e di una valdostana, andai in Spagna ma imparai il Francese. Mi ritrovai ad organizzare un festival di musica balcanica, ma per le incapacità relazionali e comunicative incontrata, tutto sembrava perduto. Grazie all’aiuto della comunità romena locale e nonostante l’insuperabile divisione fra russi e lettoni, imparai il portoghese e mi chiarii le idee andando in Georgia”. Questa nostra provocazione vuole mostrarvi come lo SVE non è solo una e singola ed isolata esperienza di vita, ma un mosaico di occasioni, eventi, incontri, divertimento, emozioni, ricordi che ogni volontario prova in Pag. 9 di 22


prima persona. Il volontario diventa così testimone della cittadinanza attiva e comprende il valore dell’essere cittadino europeo. La capitale della Georgia è una metropoli cosmopolita legata ad un passato di dominazione russa conclusasi alla fine del Novecento. E’ una città incastrata dai due volti divisi tra Oriente e Occidente Riccardo alla partenza è spaventato, insicuro e poi non è mai stato così tanto tempo lontano da casa. Cagliari era piccola, sembrava una gabbia e aveva bisogno di andarsene. Riccardo voleva scoprire la storia dell’Est Europeo per capirne le contraddizioni e vivere in un contesto multiculturale, sconfiggere stereotipi e discriminazioni. Però a mettere i bastoni fra le ruote c’era la fredda Emilia Barbatova, responsabile dell’associazione nonché causa dell’imperante disorganizzazione all’interno del progetto. Arriva in suo aiuto Vedran vicino di casa, amico e fratello, pronto non a dare soluzioni, ma domande da porsi. Inoltre, l’incontro con amici del luogo e la continua curiosità per il diverso si sono rilevati validi alleati per superare qualsiasi ostacolo e pregiudizio. Il finale dello Sve di Riccardo si può sintetizzare con una frase: “Ho pianto quando sono arrivato e piango adesso che vi devo lasciare, ma riporto a casa una nuova personalità”. Lo Sve è un mosaico di eventi/scontri TEMA: Il futuro non è scritto, Scialla! Giocondo, volontario romagnolo laureato in Giurisprudenza, e lo studio legale del padre. Un giorno incontra in circostanze fortuite un amico che è appena tornato da uno Sve di 9 mesi in Bosnia e si fa spiegare che cosa Sceglie di andare a Cipro e vengo scelto per un progetto. Ho realizzato che volere il cambiamento non è cosi facile “Non c’è niente di più preoccupante di un futuro sicuro” TESTO: Ciao ragazzi! Mi chiamo Giocondo e abito a Forlimpopoli, un piccolo e pittoresco paesello delle campagne romagnole. Sono laureato in Giurisprudenza, e c’è lo studio legale di mio padre che mi aspetta. Ho anche una bellissima ragazza, ma la vita tranquilla – e a volte un po’ noiosa – di questo paese non mi bastava più! Un giorno, con la mia Vespa, stavo andando in paese, ma ero un po’ sovrappensiero eeee... AMICO 1: “Ma chi ti ha dato la patente? Ma… ciao! Da quanto tempo!” Ma sapete chi ho investito? Un mio vecchio amico che era appena tornato dalla Bosnia dopo 9 mesi di SVE. Onestamente, non sapevo cosa fosse, così con la scusa di farmi perdonare per averlo travolto, gli offrii un caffè e lo tempestai di domande. Lui non ne poteva più e mi ha liquidato dandomi utili link di Facebook per saperne di più. Curiosando tra i vari progetti, ne ho trovato uno che i interessava. Pag. 10 di 22


AMICA 1: “E quindi che hai fatto?” Mi sono candidato, e TAC! Mi sono ritrovato a Cipro per 11 mesi. Finalmente si cambia aria, che bomba! Ma poi? AMICA 2: “Ma che ci fai lì?” AMICA 3: “Ma questa che lingua è?” AMICA 4: “Questa casa è un delirio!” AMICA 5: “Chissà che ne pensa tuo padre!” AMICA 6: “Ma soprattutto perché mettono il ketchup sulla pasta?”. Eh sì! Ho realizzato che volere il cambiamento è facile, metterlo in pratica un po’ meno. (3 secondi, silenzio e faccia seria). Perché non mi sono tenuto la mia carriera sicura e la mia ragazza, come sta? Quanto mi mancano le lasagne della nonna… NONNA: Improvvisazione della nonna che vede da lontano cose che il volontario non vede Ma quante paranoie mi sono fatto? Da quel momento mi sono guardato in giro e mi sono reso conto che mia nonna effettivamente non ha tutti i torti, sto imparando un sacco di cose utili e questa esperienza mi sta arricchendo molto. Molte persone si sono adagiate su una vita di sicurezza e conformità. Questo può dare un’idea di tranquillità, ma in realtà non c’è niente di più preoccupante di un futuro sicuro. TEMA: Add’a passa a nuttata! Nella caverna più buia ho trovato il tesoro TESTO: Gianluca è un ragazzo timido , un po’ uno sfigato che vive in un piccolo paesino del Lazio. Ha paura di parlare in pubblico la timidezza lo blocca. Decide di partire per un progetto di Servizio Volontario Europeo in una grande città della Danimarca. Il suo progetto lavora sull’inclusione dei disabili e sull’eco-sostenibilità e apprendere qualcosa in questi settori è quello che si aspetta di fare. Gianluca non sa che si ritroverà a confrontarsi con le sue paure , dovrà esplorare la “caverna più buia” e superare i suoi limiti. Osservando la grande forza di volontà e capacità di mettersi in gioco dei ragazzi disabili con cui lavora, Gianluca trova una sua strada e riesce anche ad affrontare un imprevisto che si rileva una grande occasione di crescita durante il suo Sve: un giorno alla vigilia di un evento pubblico della sua organizzazione di accoglienza, una collega di Gianluca si ammala e Gianluca si trova costretto a salire su un palco e a parlare dinanzi ad un pubblico, che incredibilmente lo apprezza! Grazie a questa sfida Gianluca vive una vera e propria trasformazione, acquista fiducia in se stesso e decide una volta ritornato a casa di mettere a disposizione della comunità del paesino in cui vive quanto ha imparato, fondando un’associazione e organizzando laboratori teatrali per disabili.

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Alla fine della giornata 2 è stato riproposto un questionario, questa volta di valutazione, giocato online con Kahoot.it Di seguito i risultati raccolti:

Q1) Questi giorni insieme sono stati...  INTENSI 42 risposte  TERRIBILI 0 risposte  RIVELATORI 13 risposte  ININFLUENTI 3 risposte Q2) In questo evento finale, hai raggiunto i tuoi obiettivi?  SI MOLTO 11 risposte  SI IN PARTE 41 risposte  PIÙ NO CHE SI 5 risposte  DIREI DI NO 2 risposte Q3) Quale tra questi obiettivi hai raggiunto di più, personalmente?  ISPIRAZIONE SU COSA FARÒ IN FUTURO 12 risposte  CHIUDERE ALCUNI ASPETTI IMPORTANTI DEL MIO SVE 7 risposte  CONDIVIDERE LA MIA STORIA CON PERSONE CHE POTEVANO CAPIRMI 30 risposte  AVERE IDEE SUL REALE VALORE DELLO SVE 9 risposte Q4) Chi ti ha aiutato di più nel raggiungere i tuoi obiettivi?  ME STESS@ 2 risposte  UNA PERSONA SPECIFICA 2 risposte  I FORMATORI 9 risposte  TUTTO IL GRUPPO 44 risposte Q5) Alla luce di questi due giorni, quale tra questi personaggi è stato più importante nel tuo SVE?  IL MENTORE 4 risposte  UN AMIC@ - COINQUILIN@ 28 risposte  UN@ COLLEG@ - COORDINATORE 8 risposte  ME STESS@ 18 risposte Q6) La sessione "Ricordo e condivisione della nostra esperienza SVE" (1 giorno) per te è stata...  MOLTO UTILE 26 risposte  UN PO’ UTILE 24 risposte  UN PO’ INUTILE 5 risposte  INUTILE 3 risposte Q7) La sessione "5 laboratori a scelta offerti dai facilitatori" per te è stata...  MOLTO UTILE 16 risposte  UN PO’ UTILE 27 risposte  UN PO’ INUTILE 12 risposte  INUTILE 3 risposte Pag. 12 di 22


Q8) E la parte di "Open Space" a cura dei volontari?  MOLTO UTILE 24 risposte  ABBASTANZA UTILE 21 risposte  UN PO’ INUTILE 10 risposte  INUTILE 3 risposte Q9) La sessione "creazione della nostra storia SVE da presentare”?  UTILISSIMA 19 risposte  UTILE COSÌ COSÌ 30 risposte  PIUTTOSTO INUTILE 5 risposte  TANTO INUTILE 5 risposte Q10) Quanto siete soddisfatti della storia che presenterete domani?  POCO, PAURA A MILLE 2 risposte  E’ UN PO’ UNO SCHIFO, MA VABBÉ 18 risposte  COMUNQUE VADA, SARÀ UN SUCCESSO 15 risposte  È PERFETTA! 21 risposte

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L’evento finale presso il MAXXI ha avuto il giusto peso in quanto momento finale di disseminazione e celebrazione, con una grande risonanza mediatica, il tutto volto a sottolineare l'importanza di quanto realizzato e a diffondere il messaggio e l'esperienza dei volontari a un pubblico più ampio e (anche) istituzionale. La presentazione delle “storie” costruite dai volontari è stata al centro dell'evento, dando visibilità e riconoscimento al lavoro svolto da questi; inoltre l'invito di Sofia Corradi (“mamma Erasmus”) ha coinvolto notevolmente il pubblico e ha permesso di mantenere il focus sull'elemento centrale della giornata. Consigliamo anche in futuro di coinvolgere testimonianze rilevanti per il SVE come questa. Il raccordo inoltre tra le attività dei giorni precedenti con l’evento finale, avvenuto grazie la realizzazione in tempo record della video testimonianza da parte di MTV è stata molto apprezzata e il contenuto stesso dello strumento, proprio perché raccoglieva i frutti di un lavoro di riflessione molto approfondito, è risultato a detta di tutti molto denso e comunicativo, un ottimo strumento di promozione dello spirito e dei possibili impatti dello SVE. Per la realizzazione futura di iniziative simili, consigliamo anche di selezionare delle “buone prassi” da condividere in plenaria. E' anche possibile coinvolgere gli enti SVE attivi in Italia, per condividere tramite loro altre esperienze da parte di volontari che non hanno potuto partecipare all'evento. Per quanto riguarda la parte pomeridiana, raccomandiamo – compatibilmente con gli spazi a disposizione – la divisione degli spazi in base agli interessi (domande specifiche, storie di volontari, condivisione di esperienze, domande & risposte...) in quanto i diversi soggetti presenti hanno esigenze anche molto diverse tra loro. In alternativa, di strutturare il lavoro in piccoli gruppi, anche con metodologie come il “World Cafè” o similari. Gli stessi facilitatori dell'evento SVE così facendo potrebbero dare un contributo maggiormente significativo a gestire queste attività.

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A nostro avviso, l'evento finale SVE 2016 ha raggiunto in modo più che soddisfacente gli obiettivi proposti, probabilmente superando le aspettative in alcuni aspetti. E' stato un momento di ricordo, rielaborazione, riflessione e condivisione dell'esperienza SVE, pienamente centrato sui volontari e sviluppato intorno ad essi, flessibile rispetto alle esigenze che emergevano e con sufficienti spazi di espressione e condivisione della proprietà dell'evento. Il programma ha dato spazio ad elementi di crescita personale (gli spazi di riflessione e condivisione) e input di formazione (su narrazione e presentazione) che hanno anche permesso di valorizzare le competenze e i contributi del team di formatori. Il lavoro in team è stato particolarmente fruttuoso ed efficace probabilmente soprattutto per 2 motivi: - un background comune di forte esperienza concreta nel Servizio Volontario Europeo e nella facilitazione congiunta di corsi e seminari del ciclo formativo e di valutazione SVE dei 5 facilitatori dell’evento - la scelta organizzativa interna al team dei facilitatori con un unità che ha svolto un ruolo di coordinamento e di supporto in alcune sessioni che ha permesso un lavoro più rapido e mirato. Inoltre, la cooperazione con i membri dello staff di ANG responsabile per lo SVE è stata ottima, incentrata su una condivisione completa dello spirito e degli obiettivi dell’evento. In generale, vogliamo segnalare l'impegno, la motivazione e la disponibilità dei volontari intervenuti, che è stata più che encomiabile, permettendo di realizzare tutto il programma in modo fluido. Abbiamo avuto il privilegio di lavorare con alcuni tra gli esponenti più positivi e di talento della loro generazione, peraltro al rientro da un'esperienza in grado di fornire una grande carica in più di motivazione, energia positiva e fiducia. E' stato davvero un piacere sviluppare un programma che potesse fornire stimoli e allo stesso tempo fosse al servizio di questi volontari. La sede scelta per l'evento offre spazi adeguati al lavoro, e le risorse a disposizione (connessione internet, pasti, stanze) hanno agevolato lo svolgimento dell'evento. I pasti dopo qualche giorno potrebbero beneficiare di un po' di varietà in più.

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Andrea Messori

Carmine Rodi Falanga

Emiliano Bon

Lidia Greco

Rosario Rossi

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