Politecnico di Milano Scuola del Design - CdLM Interior Design a.a 2010 - 2011
DEGLI AFFETTI e DELLE PENE linee guida progettuali per il sistema colloqui negli istituti penitenziari italiani
IL CASO SAN VITTORE
Studentessa: Daniela Petrillo - 735009 Relatore: Prof. Luciano Crespi Elaborato di tesi
A Milano, alla tenacia, alla curiositĂ , alla trasparenza
INDICE I PARTE Abstract
9
1. Introduzione
13
1.1 Edilizia penitenziaria VS architettura 1.2 Sergio Lenci, Giovanni Michelucci, E.N Rogers: verso un’architettura possibile
2. L’ istituzione carceraria 2.1 Breve storia dall’origine ai giorni nostri 2.2 I luoghi della pena in Italia: dall’architettura giudiziaria a quella penitenziaria 2.3 Due secoli di edilizia penitenziaria italiana: tipologie architettoniche 2.3.1 Evoluzione delle condizioni legislativo-carcerarie 2.3.2 Progettare la reclusione: la normativa tecnica
3.
18 33 40 42 45 52
59
3.1 Il carcere e la città 3.2 Il carcere e il nucleo familiare 3.2.1 La voce agli affetti: le testimonianze
4. I luoghi dell’affettività in carcere 4.1 Ordinamento penitenziario e affetti: un decennio di sperimentazione 4.2 Rappresentazione mediatica dell’incontro in carcere 4.3 L’area colloqui: i luoghi, gli spazi, i tempi, i fruitori
5. Gli spazi del colloquio in Italia e all’Estero: un repertorio di casi 5.1
5.2
63 65 69 72 74
87
In Italia: percorsi sperimentali
5.1.1 Casa di Reclusione di Milano Bollate: scheda d’analisi
88
- Colore al carcere di Bollate - La stanza dell’affettività
92 96
5.1.2 Casa Circondariale di Sollicciano, Firenze: scheda d’analisi
97
- Il Giardino degli incontri: relazione di progetto e testimonianze
100
5.1.3 Casa di Reclusione di Rossano Calabro: scheda d’analisi
104
- Progetto Peter Pan
106
Le esperienze estere: approcci culturali per nuovi concetti di incontro
107
5.2.1 La prigione di Halden a Oslo
5.2.2 Carcere aperto “La Stampa”, Canton Ticino 5.2.3 Il caso danese
109 110
II PARTE 1. Il Caso applicativo: Milano San Vittore
1.1 Il carcere di Milano, a Milano: cenni storici 1.2 San Vittore oggi: la casa circondariale 1.3 La questione dismissione
2. Incontrarsi a San Vittore 2.1 Il colloquio: una scelta progettuale 2.2 Il colloquio a San Vittore: testimonianza diretta
3. Il progetto 3.1 Obiettivi progettuali 3.2 3.3 Il giardino di ingresso 3.4 La sala d’attesa 3.5 La sala della perquisizione 3.6 Le sale colloqui singoli 3.7 La sala colloqui
117 122 125
131 137 141 142 149 156 166 167 172
4. Conclusioni
183
5. Indice delle note
187 189 193 195
6. Contributi
197
7. Ringraziamenti
199
I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
Abstract
Obiettivo principale di questo elaborato è tracciare delle linee guida programmatiche che alleggeririscano la pratica del colloquio tra parenti e detenuti, descritta da sempre come pesante, molto simile ad un percorso ad ostacoli del tutto sproporzionato rispetto alle possibilità che riserva l’incontro stesso. E’ indispensabile disegnare una mappa dei bisogni, individuando le gerarchie, le criticità e soprattutto il sistema di controllo a cui tutti “a compartimenti stagni” deve trasformarsi in leggibile, non solo secondo gli aspetti spaziali, quanto nell’organizzazione logistica. Gli ambienti devono essere ripensati nell’ottica di un avvicinamento tra l’interno e l’esterno, realizzando un sistema di “soglie” e di “approdi”
I PARTE | 9
ABSTRACT | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE che possa servirsi di materiali riconducibili al mondo non-penitenziario. Il progetto trova collocazione all’interno della casa circondariale di San Vittore, a Milano. La scelta è ricaduta su quest’istituto per via della propria posizione sul tessuto urbano, in pieno centro cittadino, circondato da una realtà residenziale signorile e da numerosi servizi e
quali
scuole,
collegamenti
alla
esercizi rete
commerciali
dei
trasporti.
L’intervento ha rivestito l’intero sistema colloqui con l’obiettivo di dimostrare che, a fronte di un investimento economico adeguato, è possibile poter agire in modo proattivo in un ambiente solitamente abbandonato a sé stesso, la cui progettazione è insita nell’uso – troppo spesso errato - che di esso fanno i fruitori. Le linee guida che ne scaturiscono possono trovare un campo di applicazione valido all’interno di tutte le case circondariali, in accordo con le normative vigenti.
10 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
1. Introduzione
Nell’affrontare
questo
lavoro
di tesi mi sono sentita rivolgere spesso una La
domanda: mia
stata Perché
risposta
un’altra i
perché al
quesito
domanda:
luoghi
il
carcere? è
perché
dell’ospitalità?
sempre la
spa?
Perché
i
luoghi della cultura e del divertimento? L’errore più comune è quello di intendere il Design come una disciplina in grado di si elogia costantemente il lavoro di progettisti che realizzano forme sempre più complesse, si punta a ricercare la novità nella sperimentazione dell’ultimo processo d’ingegnerizzazione, si abusa del termine per rendere maggiormente attrattiva
e
accattivante
qualsiasi
cosa.
L’obiettivo di questo mio studio è dimostrare
I PARTE | 13
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE che il “design è altro” facendo un passo indietro, puntando l’attenzione su ciò che esiste già, ma
a tempi di attesa lunghissimi, in assenza di
che abbiamo preferito lasciare indietro per
qualsiasi tipo di confort o assistenza. La cosa
comodità: la prigione. Ciò che ignoriamo è che
che impressionava di più era la gran quantità di persone e il loro movimento convulso nel
più vicini a noi di quanto si possa immaginare,
tentativo di difendere il proprio spazio, il proprio
alla stessa stregua dei musei e delle gallerie
turno e la propria dignità: una vera e propria
d’arte. Semplicemente non ci vengono raccontati
lotta alla sopravvivenza. Il servizio terminava
e tendiamo ad eliminarli dal campo progettuale.
con l’apertura dei cancelli, intorno alle ore 8.00 del mattino, lasciando lo spettatore, e me in
Il mio interessere per questo tema è nato ad
particolare, con un grosso punto interrogativo:
Ottobre 2009 quando, alla ricerca di un input
cosa avviene al di là di quella porta?
progettuale interessante per il Laboratorio
Da quel momento io e il mio gruppo abbiamo
di Sintesi Finale, mi sono imbattuta in una
intrapreso una lunga attività di ricerca che ci
puntata di Matrix dal titolo “Pena di morte
ha portato a scoprire un “mondo sommerso” e
all’italiana”. L’oggetto di discussione riguardava
pulsante, che vive in sordina, all’ombra di una
principalmente la morte di Stefano Cucchi, deceduto nel carcere di Regina Coeli il 22 Ottobre di due anni fa, ma è stato dato ampio
Cos’è il carcere nell’immaginario comune? E’
spazio a molte altre problematiche, aprendo e sua moglie si parlano attraverso un interphone? distante dall’immaginario comune. Tra i vari servizi proposti, quello che fra tutti ha attirato
l’evasione alla ricerca di un riscatto sociale?
la mia attenzione riguardava la situazione dei familiari dei detenuti in merito al momento del colloquio. Venivano mostrati i parenti
Tutto questo non esiste, o almeno non in questa
dei ristretti del carcere di Poggioreale (Na)
accezione.
in prossimità dell’ingresso all’area colloqui,
Carcere di Regina Coeli - Roma
14 | I PARTE
Parenti dei detenuti in attesa fuori dal carcere di Poggio Reale - Napoli
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE Tra le varie criticità riscontrate nel processo
Paese, portandoci a credere che, purtroppo, in
di analisi, abbiamo preferito affrontare la
un sistema ministeriale come quello italiano,
risoluzione del
tema del colloquio perché
progetti come quello che andrò a descrivere
segna un punto di contatto tra l’esterno e
risulteranno sempre utopici e, purtroppo, non
l’interno, tra la libertà e la prigionia; perché
realizzabili concretamente.
mette in gioco target molto differenti tra loro (detenuti, familiari, agenti, operatori) con cercato di tracciare un quadro chiaro del mio contemporaneamente e, in ultimo ma non in
percorso progettuale, partendo da una ricerca
ordine di importanza, abbiamo immaginato
teorica molto complessa, soprattutto per via
che anche un sentimento semplice e puro
della totale chiusura da parte degli organi
come l’affetto familiare, in luoghi come questi, Tra i pochi – fortunati – spunti raccolti nel Una delle esperienze più importanti per la
corso dei mesi, diventano fondamentali i
realizzazione di questo progetto è stata la
nomi di Giovanni Michelucci e Sergio Lenci.
visita al carcere di San Vittore nel Dicembre
Furono loro i primi illuminati, dopo Mario
2009. Abbiamo avuto modo di effettuare un sopralluogo degli spazi del colloquio una
nell’ambito sociale. Ed entrambi riuscirono
mattina di lunedì, unico giorno “di riposo” dell’intera settimana in cui questi ambienti non
progetti che hanno contribuito a cambiare
vengono utilizzati. In quest’occasione abbiamo
completamente la concezione dello spazio
preso atto delle reali condizioni del luogo,
della pena, puntualizzando la netta differenza
quindi del suo stato di fatto, dell’iter burocratico
tra
– a noi completamente sconosciuto -
che
dimostrando l’elevato potenziale di quest’ultima.
precede il momento dell’incontro tra il detenuto
A tale proposito è risultato interessante
e i suoi familiari e, quindi, il forte senso di
l’incontro avvenuto nel mese di Novembre
disagio provocato non tanto dalla situazione,
2010 con l’Architetto Corrado Marcetti presso
quanto dalla totale mancanza di confort
la
riscontrata: tutto lì dentro risultava inadeguato.
quest’occasione ho avuto modo di approfondire
Ci siamo chiesti come mai, nel settore
il progetto “Il giardino degli incontri” realizzato
pubblico, esistano ancora “progetti di serie
con fatica da Michelucci e dai detenuti del
A” e “progetti di serie B”, perché in alcuni
carcere di Sollicciano secondo un modello di
ambiti si faccia molta ricerca e in altri no e
progettazione partecipata che comportava un
soprattutto perché un sistema così già di per
elevato livello di innovazione di sistema e di
edilizia
e
Fondazione
architettura
Michelucci
di
penitenziaria,
Fiesole.
In
dinamiche, al punto da necessitare di oltre venti anni per la sua realizzazione. Ciò che è scaturito La scoperta di questo universo del tutto nuovo
dai racconti dell’Arch. Marcetti è che il sistema
ai nostri occhi ha comportato anche un’amara presa di coscienza sullo stato attuale della gestione economica delle risorse nel nostro
spaziale, è un qualcosa di molto radicato e
I PARTE | 15
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE necessità di tutelare i cittadini dagli elementi chiuso. Per comprenderne le motivazioni ho
più pericolosi, dell’inutilità dell’accanimento
fatto molti passi indietro, cercando risposte
sugli accusati prima che sia stata provata la
direttamente nel passato.
loro colpevolezza e della necessità che la pena segua in tempi brevi il reato commesso, sia
L’indagine che ho svolto è partita dalla storia
per non lasciare l’indiziato nell’incertezza
dell’istituzione penitenziaria tramite la quale
riguardo la sua sorte, sia per imprimere nella mente dei cittadini la
consequenzialità e la
sempre costante, da Platone ai giorni nostri: il
proporzionalità di colpa e pena. Quest’ultima,
rapporto tra il contesto storico, la situazione
assegnata dall’autorità giudiziaria, è solo un
politica e la concezione della pena; questi tre
mezzo per impedire che avvengano o si ripetano determinate violazioni; deve essere considerata un mezzo di difesa e di prevenzione sociale,
particolare, caratterizzano in modo molto forte
uno strumento per impedire che al male già arrecato se ne aggiunga altro ad opera dello
zoning su ampie aree territoriali dello stato
stesso criminale o di altri che dalla sua impunità
dell’arte dell’edilizia penitenziaria nel corso
potrebbero essere incoraggiati. Naturalmente
degli anni. Inoltre è interessante rilevare le
queste tematiche si andarono ad imprimere
variazioni di carattere architettonico rispetto ai
nelle coscienze dell’epoca, aderendo al dibattito
differenti modi di affrontare il concetto di pena,
illuminista che prevedeva un impegno civile per
tanto in Italia quanto in Europa: “il passaggio
risolvere i problemi sociali e a quel fermento
di consegne” dal sistema giudiziario a quello penale ha comportato una dislocazione e una
dei criteri per la costruzione dei nuovi luoghi detentivi. Indicativo è che il 30 novembre 1786
chiunque fosse ritenuto in obbligo di saldare
(22 anni dopo la pubblicazione Dei delitti e delle
il proprio debito con la società. Il momento di
pene) il granduca Pietro Leopoldo di Toscana,
apertura maggiore verso il cambiamento avviene,
con la riforma della legislazione criminale, abolì
ovviamente, in pieno clima illuminista, grazie ai
la tortura, la pena di morte, imponendo che le
numerosi scambi di esperienze tra i vari paesi
sentenze di condanna dovessero essere motivate
Europei, soprattutto Italia, Inghilterra e Francia
in fatto e in diritto. Nel 1787 è datato il codice di Giuseppe II duca d’Austria, che accogliendo il
schematizzati in trattati a stampa che divengono
principio del proporzionalismo, introduce una
oggetto di studio in continua evoluzione. Il
correlazione tra l’intensità della pena e la gravità
pensiero maggiormente innovativo a riguardo è
dei reati, determinando di fatto la diffusione
proprio quello di Cesare Beccaria che con il suo
in tutta Europa del pensiero di C. Beccaria e
“Dei delitti e delle pene”, da cui prende il titolo
sancendo la teorizzazione dei suoi principi. Tutte
il mio elaborato, sancisce l’inizio di un possibile
quelle istituzioni, in cui era possibile individuare
nuovo rapporto tra il delitto e la conseguente
un’ organizzazione sociale, furono sottoposte ad
pena, applicando una sostanziale distinzione
una completa revisione alla luce della nuova
tra reato e peccato. Nel libro si sostiene la
ottica secondo cui la maggiore produttività del
16 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE singolo è collegata alla necessità di assicurare condizioni di vita più sicure e più igieniche. differenti, scegliendo come effettivo ausilio Nel capitolo successivo si è effettuato uno zoom sul carcere inteso come luogo vissuto
l’uno dall’altro che permettono di osservare
da persone
l’evoluzione dei luoghi che ospitano l’incontro
pubblico
all’interno
del
tessuto
urbano,
tra i detenuti e i loro familiari. Nonostante la
analizzando tutte le dinamiche che si creano a ritenersi punto di vista maggiormente vicino due. Dal macro al micro: dalla città, contenitore
alla realtà delle cose. L’attuale rappresentazione
urbano in cui si inserisce l’intero sistema
mediatica del mondo penitenziario e soprattutto
della cittadella detentiva, alla famiglia come
dell’incontro affettivo in carcere è ad oggi
nucleo più piccolo in cui si inserisce il singolo
troppo spesso romanzata, distaccata dalla realtà
detenuto. In particolar modo vengono valutati
e da essa completamente differente. Bisogna aggiungere inoltre la scarsità di informazioni
all’interno dei centri storici, si tratta per lo più
veritiere che ogni giorno vengono elargite dai
di strutture molto antiche, non sempre nate
media i quali raccontano “solo quello che si
come prigione, che sono legate in senso molto
può”, inibendo lo spettatore e storcendo ai suoi
stretto alla storia delle città. Dall’ampio ambito
occhi la verità.
rapporto tra il carcere e le persone che gli vivono
Gli unici aspetti ad essere sempre costanti,
attorno, al di fuori del muro di cinta, cercando
nonostante il trascorrere del tempo, delle
di percepire qual è il tipo di interazione che si instaura tra gli abitanti di questi due nuclei
i personaggi che si muovono negli spazi del
che convivono separatamente nella stessa area, a pochi metri di distanza. Alla luce di queste considerazioni si fa riferimento al primo piccolo
esigenze dei fruitori.
sistema da cui il ristretto proviene e che, per via della detenzione, diventa l’unico contatto con il
L’ultimo
capitolo
di
questa
prima
parte
mondo esterno: la famiglia.Alla luce di questi
di approfondimento si conclude con una
elementi, si affronta poi nel dettaglio il tema
descrizione di casi studio esistenti che hanno
dell’affettività in carcere tramite un excursus
richiamato l’attenzione per i loro elementi d’innovazione. Si tratta di esempi italiani e
del sistema colloquio nel corso del tempo. La
stranieri che affrontano le criticità del momento
legislazione, fortunatamente, ha sempre tenuto conto di questo aspetto fondamentale della vita
relative al servizio, come nel caso di Bollate,
detentiva, riuscendo ad apportare importanti
oppure che mettono in comunicazione il carcere
evoluzioni nelle sale deputate all’incontro, da
con la città, come nel caso del Giardino degli
sempre oggetto di attenzione. Ad aiutare questo
incontri a Sollicciano; oppure che permettono incontri intimi tra detenuti e rispettivi partner
I PARTE | 17
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE come in Svizzera o in Spagna. Da ognuno
importante. Ma allora non ebbi nessun dubbio,
di questi casi sono stati estrapolati dei dati considerabili “vincenti”, ossia rispondenti alle
farlo” 1
domande che ci si è posti nei capitoli precedenti, riuscendo ad individuare una serie di possibilità
Tre architetti italiani che hanno caratterizzato
che li rendano re-investibili all’interno di un
in
nuovo progetto.
italiano
modo
fondamentale
hanno
anche
il
Novecento
intrapreso,
forse
inconsapevolmente, un percorso illuminato che è quello dell’architettura penitenziaria.
1.2 S. Lenci, G. Michelucci ed E.N. Rogers: verso un’architettura possibile
Le loro esperienze sono molto differenti, perché diversi sono gli approcci alle problematiche trattate e i loro contributi, insieme a quello di
collaborazione con Wolfang Frankl, si limita a carcere di Badu ‘e Carros e l’altro a Cosenza. Il primo soprattutto è stato un caso interessante
incarichi perché credo che un architetto
del rapporto che negli anni Cinquanta poteva
debba cercare di dare un contributo positivo,
disporsi tra un architetto e il tema della
e se questo non è possibile, se non è possibile
detenzione. Il quadro in cui fu progettata
migliorare il mondo, bisogna cercare almeno di
l’opera fu soprattutto un quadro di richieste di
non peggiorarlo, di non distruggerlo. È questo il grosso interrogativo che ogni architetto
con la ricerca di un punto di equilibrio tra la
dovrebbe porsi prima di accettare un incarico.
richiesta di un ruolo ammonitore del carcere
È un fatto di scelte personali, sta a te dire: “Spiacente non lo faccio”.
nel contesto ambientale. Affrontò il tema mantenendo la continuità con le tipologie
Per esempio mi avevano chiesto di progettare
tradizionali,
innovando
limitatamente
la grossa prigione di Amsterdam: ero agli
gli spazi e l’organizzazione funzionale del
inizi allora e avevo pochissimo lavoro. Così
complesso, polarizzando la sua ricerca sulla
cominciai pieno di belle illusioni su come fare
composizione
una prigione (visto che le prigioni sembra
i dettagli e l’inserimento nel contesto. È
architettonica,
i
materiali,
siano necessarie) più umana, più aperta, con giardini, orti da coltivare ecc. Poi mi arrivò
in diagonale che dà la possibilità di guardare
il programma preciso pieno di regole ferree,
lontano (N. Pirazzoli, 1979), ma il contributo
separazioni tra uomini e donne e una serie di vincoli tali da darmi la nausea. Così dissi
dell’archetipo
carcerario
è
soprattutto
veduta aerea
18 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
I PARTE | 19
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE in
termini
di
linguaggio
architettonico.
All’eco di M.R fa seguito Giovanni Michelucci, energie in ambiti sociali, con l’obiettivo di dimostrare che il ruolo dell’Architetto va ben oltre la mera attività progettuale, ma deve essere gli ha permesso di rapportarsi con strutture scolastiche, ospedaliere e penitenziarie, tre categorie
che
usava
associare
soprattutto
intorno ai primi del 1970 in quanto, a suo parere, rispondenti a identiche problematiche. La ghettizzazione dei malati e dei detenuti in particolar modo, la lontananza di questi dai centri urbani, la totale incomunicabilità tra due mondi che a tratti rischia di sfociare nell’utopia. Sergio Lenci, al contrario, collaborò direttamente con il Ministero di Giustizia e, mostrate attenzione numerosi incarichi di progettazione per più istituti penitenziari. Si può affermare con certezza che il suo è l’unico esempio recente di architetto al servizio del carcere. Ernesto Nathan Rogers invece ebbe modo di sfruttare la sua attività di docente universitario portando avanti il tema carcerario nell’ anno accademico 1966 -67 nel Corso di Elementi di composizione tenuto
nella
Politecnico prezioso
facoltà di
di
Architettura
del
Milano,
avvalendosi
del
contributo
di
Guido
Canella.
L’Architettura del rispetto
banco di prova: esigenza scomoda che la società mondiale non riesce a superare e i cui risvolti edilizi non può ignorare né accettare così come ci sono pervenuti dal secolo scorso.
20 | I PARTE
modulo di cella in un disegno di Sergio Lenci
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE Ecco le contraddizioni e i margini di ambiguità
a favore di una vita più umana all’interno del carcere, non solo per i ristretti ma per tutti coloro
(S. Lenci)
che si trovavano ad operare in questi ambienti.
Sergio Lenci si laurea in Architettura a Roma
Nel 1952, a venticinque anni, Sergio Lenci
nel secondo dopoguerra nel pieno clima della Ricostruzione. L’esperienza di tutorato
generale degli istituti di prevenzione e pena del
all’interno dell’università gli permette di entrare
Ministero della Giustizia dovendo occuparsi dell’area Manutenzione del patrimonio edilizio
Zevi e Samonà che costituivano una cerniera tra
e programmazione nuove costruzioni. Ai
il passato e il presente del pensiero progettuale
suoi occhi si aprì un mondo del tutto nuovo e
italiano. Grazie a loro acquisì una preparazione
sconosciuto,
che aveva come parola d’ordine la concretezza,
100.000 persone in tutta Italia. Le condizioni
la ricerca dell’essenza costruttiva come normale
al termine della seconda guerra mondiale erano
immenso, composto da più di
conseguenza delle condizioni della produzione edilizia post bellica.
Ciò che maggiormente
delle volte inseriti in contesti di risulta, vecchi
colpisce del suo metodo è la sincerità espressiva e la forte aderenza ai contenuti, una coerenza
molto antichi e malandati, privi di qualsiasi
stilistica che gli permette di confrontarsi con temi
tipo di manutenzione. Molto forte, allora come adesso, era il problema del sovraffollamento.
“estetico”: come si può dare un volto umano
L’esperienza si rivela da subito per Lenci molto
a spazi come i Palazzi di Giustizia, agli Istituti
istruttiva ma umanamente angosciante. A
di Pena, alle Case Mandamentali? Risponde
seguito dei numerosi sopralluoghi effettuati in
a questa domanda cercando la verità nelle
varie strutture, creò una mappatura di quelle
situazioni da affrontare, la soluzione più idonea
che risultavano le criticità più forti da risolvere con maggiore priorità: mancanza di aria e luce
più chiari per comunicare ciò che pensa. Non
naturale, elevata umidità, assenza di ventilazione
si pone come semplice autore ma come vero
in ambienti affollati, promiscuità, presenza
e proprio mediatore all’interno di un sistema
costante di rumore di fondo, pessimo odore
articolato, fatto di norme molto rigide, del suo
(causato soprattutto dalla presenza di muffe).
pensiero critico e delle reali necessità dei fruitori
Non
da
meno
organizzazione
erano
spaziale
i
problemi
interna
dovuti
di a
giustapposizioni, derivazioni e mutazioni solo nella realizzazione di spazi che permettono alle
funzionali realizzate senza alcun concetto
persone di vivere nel modo migliore possibile
architettonico che rendesse giustizia anche
anche in condizioni al limite. Gli ostacoli da
alla qualità e vivibilità degli ambienti ricavati. Nel 1959 S.L viene chiamato dal Ministero
pagine, sono rappresentati da una tradizione
come consulente per la fase preliminare di
tipologica dell’edilizia penitenziaria triste e
progettazione di Rebibbia. La Casa Circondariale
repressiva, che andava necessariamente rivista
di Rebibbia a Roma fu costruita nel 1938 da
I PARTE | 21
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE di fondi. La prima proposta presentata da Lenci, subito bocciata, riguardava la costruzione di due istituti indipendenti ma vicini per una più facile gestione dell’elevato numero di detenuti. La seconda invece, approvata e quindi lontani, autonomi nell’amministrazione dei detenuti e accessibili da un unico centro servizi collettivo
tramite
camminamenti
coperti.
Come lui stesso raccontava “… parlando della scelta di linguaggio che allora feci per Rebibbia ricordo che cercai di coniugare tre metodi di disegnare architettura, uno (ero stato in quegli anni in Danimarca), un altro era quello di Alvar Aalto e il terzo quello di Le Corbusier”.2 Il sistema danese è ripreso per le parti che ospitavano
i
detenuti, molto vicine alle camere da letto dei campus universitari; il metodo di Aalto era riconoscibile nella distribuzione spaziale dei servizi interni alla struttura e quindi nella loro di LC, molto vicina allo stile del razionalismo italiano, Torre del carcere di Rebibbia
determinava
una
forte
pulizia
visiva nella gestione dell’involucro esterno.
Mussolini come una cittadella carceraria che
tipologia del tutto innovativa che elimina
avrebbe ospitato 6500 detenuti (uomini e donne)
completamente il concetto del ballatoio su più
di diversa condizione detentiva (carcere, casa
piani affaccianti nel vuoto centrale, che rischiano
penale, centro clinico…). Il progetto di partenza,
di accentuare il concetto di alienazione, e pensa a corpi tripli con celle accessibili da
ente abilitato alla progettazione e realizzazione delle carceri. All’alba del 1954 però, risultava
muratura di laterizi e paramento esterno a vista,
completa solo l’ampia area della sezione
formato da tre bracci di celle ognuno da tre
femminile e quella penale del settore maschile.
piani con soggiorno, servizi doccia, infermeria
L’intenzione dell’amministrazione era quella di
e sala colloquio. I blocchi per la direzione, la
abbandonare il progetto di partenza riducendo la
caserma e le abitazioni del personale sono posti
capienza del settore detentivo maschile a non più
all’esterno del muro di cinta. Viene inoltre
di 1800 detenuti, soprattutto per una mancanza
proposto di piantare 2000 alberi nello spazio
22 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE
Rimini, Csaa Mandamentale
libero con lo scopo di mettere in contatto la funzionamento gestionale di questo luogo. il murato e pavimentato dello spazio esterno,
Ulteriori elementi di innovazione, in accordo con
mantenendo un forte inserimento dei volumi
le normative vigenti all’epoca, riguardano le aree
nella natura. Rispetto all’ingresso S.L spiega
di detenzione che vengono qui riproporzionate in maniera corretta, assicurando (nell’ottica di
dell’ingresso così da creare per la facciata una
un corretto funzionamento del carcere) ad ogni
griglia strutturale molto semplice e regolare,
detenuto la giusta quantità di mq procapite.
rotta nei luoghi del passaggio d’accesso, in modo
I blocchi che ospitano le celle vengono
da formare uno spazio complesso che, aprendo
maggiormente segmentati e uniti tra loro
verso una piccola piazza interna, preludesse
mediante corridoi frammentati e ben illuminati
l’arrivo negli spazi interni al muro di cinta.” La
che ricevono una gran quantità di luce naturale.
possibilità di modulare il passaggio dall’ esterno
Si rivelò molto importante anche la legge
all’ interno tramite zone intermedie (da fuori
che prevedeva il 2% sulle opere d’arte e che rendeva obbligatorio destinare tale percentuale
celle) mostra una particolare attenzione verso
sull’importo del costo globale dell’opera alla
il controverso rapporto tra il fuori e il dentro
realizzazione di opere artistiche per arricchire la
del carcere. Non a caso viene prestata molta cura anche al tema del cancello di ingresso:
tutt’oggi presenti negli spazi aperti di Rebibbia
scorrevole, in acciaio inossidabile e con fenditure
un’opera di Aldo Calò (posta tra la Direzione e
chiuse da vetri di sicurezza a forma di T, lucido
l’ingresso) e due di Vittorio Parise nel soggiorno della
caserma
della
polizia
penitenziaria.
confronti della continuità muraria che lo
Il nuovo carcere di Rebibbia di Sergio Lenci venne
circonda e che allude all’attenzione che la società
inaugurato nel 1972 e nonostante i dodici anni
civile deve portare al problema penitenziario.
di lavoro e progettazione, la sua realizzazione
L’ immagine architettonica forte che caratterizza
non risultò fedele alla proposta iniziale. La
il complesso edilizio è legata al movimento,
lezione più importante che l’Architetto ci lascia,
alla funzione e alla complessità d’uso, come
in merito alle possibilità di realizzazione e ai
I PARTE | 23
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
Spoleto, Casa Circondariale
così detti “compromessi”, è che più le tecnologie
al rispetto, fornendo ai ristretti una vita dignitosa
previste nel progetto sono facili e tradizionali, maggiori sono le probabilità che ha di essere
bassi e con una poca concentrazione di detenuti
eseguito fedelmente. Ciò deriva non solo dalle
(da 300 a 600 nei paesi scandinavi, contro i
tradizionali capacità produttive del settore
1200 di Rebibbia). Purtroppo una ricerca di
edile, ma anche dai capitolati e dagli elenchi e
questo tipo, nel contesto storico e sociale in cui
descrizioni dei prezzi compilati e adottati dal
S.L si trova ad operare, diviene scomoda sotto
ministero dei lavori pubblici.3
più punti di vista, e l’Architetto viene allontanato
Negli anni ’70 Lenci viene incaricato nuovamente
infatti, l’Italia elabora un nuovo progetto
dal Ministero per conto dell’UNSDRI per fare il
tipo, di stampo assolutamente regressivo per
punto sulle condizioni dell’edilizia penitenziaria
le costruzioni carcerarie, che vede un’alta
del mondo. La risposta arriva da diciotto paesi,
concentrazione di detenuti in spazi altrettanto
molto meno di quelli coinvolti, e vengono stilati
compressi, con una riduzione molto forte dei
venticinque esempi pratici che verranno poi
percorsi interni ed esterni. Il ricorso al sistema
pubblicati sull’Architectural Press di Londra nel
dell’appalto tramite concorso prima, e della
1975. I dati elaborati sono piuttosto esplicativi
concessione dopo, doveva eliminare l’incognita
4
e mostrano, soprattutto per i paesi dell’Europa del Nord, una forte evoluzione che predilige
Ne è l’esempio lampante l’ inadeguatezza
il decentramento degli istituti a favore di un
attuale di Rebibbia rispetto al progetto di Lenci.
inserimento di questi in contesti naturali, a contatto con il verde, optando per una detenzione volta non alla repressione ma alla rieducazione e
24 | I PARTE
L’incarico per la Casa Mandamentale di Rimini
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE Comunale a metà degli anni ’60. Si tratta di un
territorio fa sì che le aperture degli affacci per gli
piccolo carcere in un’area collinare a ridosso
ambienti di vita dei detenuti siano rivolti verso
dell’autostrada. La buona cooperazione tra gli
aree libere con orizzonti lontani, considerando
enti in gioco ha permesso che l’esecuzione e la
in particolar modo uno dei primi problemi
messa in atto del progetto risultassero ben fedeli
riscontrati sulla psiche dei ristretti: la mancanza di percezione delle distanze e della profondità .
privilegiò la qualità dei materiali e la semplicità
Viene poi tenuto in considerazione il principio
volumetrica e spaziale, così da rimanere in linea
di riconvertibilità, fondamentale allora come
anche con la tradizione paesaggistica locale.
oggi per impedire gli sprechi e permettere che
Il progetto per la Casa Circondariale di Spoleto
destinazione. Questo comporta la realizzazione di spazi luminosi e di dimensioni non opprimenti,
luce delle esperienze pregresse nel romano
perché “[…] se la struttura edilizia è umana,
e nel riminese. Il problema riguardava il
i detenuti di oggi si troveranno, nei limiti del
trasferimento della casa circondariale e penale
possibile, in una condizione più avanzata che
dalla Rocca di Spoleto, struttura storica, in spazi cosa, da situazioni di sofferenza direttamente questo complesso sono molto differenti rispetto
derivanti dalla cattiva edilizia.”5 . La pianta
a quelli precedenti, infatti hanno un maggiore
della C.C livornese è avvolgente, caratterizzata
sviluppo verticale (si contano quattro piani
in alzato da un ritmato alternarsi di pieni e
fuori terra) a favore di una ridotta lunghezza dei
vuoti grazie all’ausilio dei portici al piano terra.
corridoi dovuta ad una minore frammentazione dei servizi. I padiglioni sono composti da
anche ai tagli volumetrici a 45° e alla rotazione
quattro bracci e la sezione da trenta celle viene
dei corpi di fabbrica, così che lo sguardo sia
divisa in due parti, come le due ali di una L con
portato a ruotare intorno al blocco per scoprirne
al vertice il soggiorno. Le strutture sono tutte in
le forme. Il volume non è mai statico, tende
cemento armato con tamponature prefabbricate e portici sia come elementi di collegamento
nell’unitarietà le sue geometrie precise, come
che per le aree di passeggio. La caserma per
quelle della grande curva in pianta e della torre.
gli agenti di custodia è all’interno di una torre per evitare di bloccare il paesaggio collinare
Nei progetti di L. è sempre presente una
con una mole troppo incombente di elementi
sottile vena espressionista che vuole ridare
verticali, è infatti l’unico elemento che spunta
vitalità ed impulso ad un’architettura che
al di fuori del muro di cinta dando un senso
rifugge i canoni statici e monumentalistici
di plasticità che interagisce con il paesaggio.
delle tendenze del momento. La tecnica non è mai esibita, si intravede ma non si
L’incarico per la progettazione della Casa
mostra e spesso si nasconde per riaffermare
Circondariale di Livorno arrivò in seguito alla vincita di un concorso d’appalto nel 1974. Il
Sergio Lenci si batte per una vita più umana
posizionamento periferico della struttura sul
all’interno del carcere e ne verrà “ricompensato”
I PARTE | 25
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE con una pallottola nella nuca nel luglio del
per lui indispensabile ricostruire la storia del
1980: perché migliori condizioni carcerarie –
singolo individuo per focalizzare l’attenzione
fu la motivazione dell’attentato – allontanano
sulla persona e sul suo trascorso, una storia
la rivoluzione, secondo l’aberrante visione di
meno lineare di quella che emerge dalle pagine
una ideologia perversa. E allo stesso modo,
di un processo e meno semplicistica della
nell’ottica di una possibile e scomoda apertura
distinzione tra categorie detentive. Se si pensa
verso il mondo del progetto architettonico
infatti che una percentuale non irrilevante
penitenziario,
della popolazione detenuta era ed è tutt’oggi
venne
allontanato
dal
suo
tossicodipendente, la richiesta di strutture alla morte a perseguire i suoi intenti, lasciandoci
alternative alla carcerazione diventa forse un
in eredità “Un colpo alla nuca” un libro che
proposito meno ideologico e più comprensibile.
raccoglie le sue esperienze, le sue lotte e i suoi
La soluzione da lui proposta prevedeva,
perché.
onde
evitare
la
ghettizzazione,
un’ampia
dislocazione sul territorio urbano di strutture che ospitassero i colpevoli, fornendo loro dei servizi di supporto al reinserimento in società, Ora vivo a Sollicciano, con i carcerati, perché
luoghi in cui poter essere seguiti costantemente,
stiamo facendo un progetto per la sistemazione
apprendere un lavoro e avere un’occasione di
riscatto.
Il
suo
approccio
non
trova
perché ne sto progettando uno ed ho voluto
ovviamente applicazione pratica, ma deciderà
prendere contatti con quel mondo e provare
di
intraprendere
comunque
un
percorso
progettuale all’interno del sistema penitenziario come credo che il carcere debba scomparire.
rimanendo a cavallo tra la città e il carcere,
(G.Michelucci) Il
disagio
dell’architetto
nei
confronti
Ne “Un fossile chiamato carcere” è racchiuso tutto il pensiero di G.M sul carcere e la sua
progetta per le istituzioni o per coloro che sono
dal periodo storico in cui sono stati redatti
dover rispondere a delle normative molto rigide
i documenti che compongono il libro, ossia
che sembra impossibile poter conciliare con le
intorno al 1974, anno dell’entrata in vigore della Legge Gozzini. La sua idea, così lungimirante
progettista deve capire il linguaggio dei muri,
da sfociare nell’impossibile, è l’annullamento
delle aperture, dei vuoti e dei pieni, i vantaggi o
degli istituti di pena in seguito a una totale
svantaggi che essi possono arrecare, ma questa
revisione del sistema penale e punitivo. Egli stesso avanza ipotesi di possibili soluzioni
soluzioni nuove: deve essere sollecitata da una
rieducative, partendo dal presupposto che gli autori di reato sono soprattutto persone con disagi psichici, cresciuti senza un’istruzione e provenienti da contesti sociali disagiati. Diventa
26 | I PARTE
detenuti del carcere di Sollicciano per descrivere la loro idea di “Giardino degli incontri”; due disegni di Giovanni Michelucci (in basso è riconoscibile la sezione della struttura attuale)
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE
I PARTE | 27
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE ben precisa richiesta da parte di coloro che in
perché chi è fuori non ha mai vissuto il
quegli spazi vivono e vorrebbero trasformarli. Per questo M. ha ritenuto importante vivere
di visibilità, come realizzare strutture di
per più tempo con i detenuti, ascoltarli e
interscambio che ricordassero in qualche modo
osservarli, coinvolgendoli poi nel progetto e
il mercato. L’ idea del giardino per la città
nella realizzazione del Giardino degli Incontri.
fu dei detenuti che immaginarono un luogo
Nel carcere di Sollicciano emergono alcune
che risolvesse, negli stessi metri quadrati, i
prerogative
esclusive
problemi della città e del carcere. Le soluzioni
della struttura carceraria, quanto di tutta l’
per sicurezza, salute, ambiente si trasformavano
architettura costruita nei primi anni ’70: un’
in proposta culturale, lavorando sull’identità
eccessiva rigidità delle funzioni rispetto alla
formale degli spazi
che
non
sono
più
per conferire maggiore
riconoscibilità all’ambiente, così che al pericolo dell’emergenza non subentrasse quello di una all’ambiente carcere, alla sua possibile vivibilità,
normalità aberrante. Non si è voluto progettare un giardino, ma in primis un teatro dove
ad alcuni aspetti della società civile che possano facilitare l’accesso verso l’esterno: rivitalizzare le
chiamati a vivere un momento eccezionale
strutture esistenti tramite l’istituzione di attività
e fuori dalla normale quotidianità. Non si è
che, seppur autonome, si propongano di dar vita
voluto nascondere l’esistente e anzi, la presenza
a un programma di risoluzione ai problemi di
stessa di due elementi come natura e carcere
disadattamento ambientale ed emarginazione
hanno portato ad una valutazione spregiudicata
sociale, con l’obiettivo di abbattere le barriere
della città contemporanea. Il teatro, elemento principale dell’intervento, è stato scelto perché fondamentale nelle istituzioni carcerarie: si tratta
richieste come quella di costruire un ambiente
di un’ attività rieducativa molto importante non
più ridente per i rapporti con i familiari,
solo per la riscoperta dell’identità del singolo,
un orto botanico con colture specializzate
quanto per la capacità di unire le persone
nella erboristeria o di utilizzare e ampliare le
all’interno di un gioco di squadra e di complicità
attrezzature sportive per l’intero quartiere. Il
. L’agorà occupa gli spazi esterni dell’area del
tentativo è quello di spargere frammenti, come
giardino, mentre il blocco chiuso è realizzato con
delle piccole antenne portatrici di connessioni. Il valore espressivo dipende tutto dall’intensità
l’intero ambiente rendendolo più confortevole e
del messaggio che si vuol dare e queste piccole
meno ostile agli incontri tra detenuti e familiari.
realizzazioni sarebbero servite non tanto e non
Michelucci ha sempre affrontato le tematiche
solo a migliorare la condizione del carcere,
penitenziarie
in
un’ottica
di
prevalente
quanto come strumento di conoscenza del mondo esterno e della propria esistenza.
dell’architetto di rispondere ad atteggiamenti emotivi
con
argomentazioni
logiche.
Secondo M. era indispensabile mettere in relazione
28 | I PARTE
l’esterno
con
l’interno,
proprio
radicali abitudini, valori o pregiudizi ai quali
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTRODUZIONE si è profondamente creduto e, cosa ancora più
- Individuazione di ambienti diversi in baso allo “stato detentivo” del reo, così da permettergli
solo a degli spazi ma a dei nuovi sistemi di vita
di accedere gradualmente all’acquisizione della
che già si intravedono nella società attuale,
libertà;
ma che rischiano di non poter funzionare né creare una nuova forma, proprio perché ogni
- Necessità di momenti di vita “associata”
cambiamento pone dei problemi che coinvolgono e mettono a disagio certe categorie sociali.”
creare un campo interno ed uno esterno
Nonostante tutto, riesce perfettamente in
all’istituzione in cui organizzare il trattamento;
quest’intento, regalando una boccata d’aria nuova ad un sistema ormai inceppato da troppo tempo.
- Creare relazioni spaziali e funzionali tra istituti penitenziari, città e territorio così da diminuire
L’Architettura della ricerca
gli spazi della segregazione istituzionale a favore di una riabilitazione in contesti sociali aperti.
Meno critica e, per ovvie ragioni, meno pratica è l’esperienza di Ernesto Nathan Rogers al Politecnico di Milano con il suo corso di
Quanto appena descritto metteva in crisi
Elementi di composizione architettonica tenuto
i pregiudizi innescati dal regime culturale
in collaborazione con Guido Canella. Sono poche
allora vigente, conseguenti alla normativa
le tracce lasciate da questo singolo episodio
che stabiliva criteri obsoleti di ubicazione e
di sperimentazione nell’ambito penitenziario
standard dimensionali poco ragionati. Uno dei
all’interno della Facoltà milanese, se ne parla
punti di maggiore forza, prima ancora della
in modo approfondito solo nel terzo numero
risistemazione spaziale, diventava il rapporto
della rivista “Hinterland” del 1978. La ricerca
tra carcere e città, affermando la necessità di
iniziale del corso si muove trasversalmente,
inserire gli insediamenti penitenziari in aree
considerando le conclusioni a cui erano
altamente urbanizzate per una serie di questioni
pervenute diverse discipline (come sociologia
come le economie interne, la vicinanza a centri
e criminologia) a ridosso dei cambiamenti
di osservazione e ricerca, l’accessibilità agevolata
indotti dalla legge Gozzini del 1974, per poi
agli enti esterni, la facile raggiungibilità da parte
esplorare come naturale conseguenza gli aspetti
dei parenti e così via. Le funzioni della cittadella
spaziali che contribuivano all’avanzamento
penitenziaria sono molto simili a quelle della
di un’ipotesi tipologica dove “architettura”
città urban: integrazione, decongestione e
e “responsabilità” andassero di pari passo. I quattro obiettivi fondamentali da raggiungere
di cultura materiale che attesti la differenza tra
nella realizzazione del progetto erano i seguenti:
le varie tipologie detentive.
-
individuale
La seconda fase, testimoniata dalla tesi di laurea
differenziato e progressivo del soggetto già
presentata nel 1970 da R. Balconi, S. Brenna e
giudicato;
C. Confalonieri segna un ulteriore passaggio,
Principio
di
trattamento
I PARTE | 29
INTRODUZIONE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE ossia quello di interazione tra il carcere e varie istituzioni come quelle scolastiche, residenziali e di assistenza. L’intervento prende in esame il complesso di San Vittore a Milano, data l’importanza storico-sociale che questo luogo ha per l’intera città: ricco di contraddizioni, diventa fulcro di un possibile ribaltamento. La prima mossa è quella di riconversione e riconnessione del patrimonio edilizio pubblico, l’intervento architettonico diventa tattico e si estende in un’area compresa tra Corso Magenta e Parco Solari, coinvolgendo enti culturali e istituzionali, giocando sul movimento delle attività quotidiane. Si tratta di micro interventi in strutture come il Museo della Scienza e della Tecnica, l’Ospedale di San Giuseppe e la Caserma di S. Ambrogio, come un complesso diffuso e ricco di occasioni e intrecci nel tessuto urbano. Vengono quindi strutturate anche aree di sosta e percorsi pedonali che collegano i poli attrattivi considerati. Allo stesso modo si pensa ad una rifunzionalizzazione di San Vittore, in cui alcuni bracci vengono ridestinati a biblioteca con annesso spazio “aula magna”, i rimanenti restano a disposizione dei giudicati coinvolti nel processo riabilitativo e produttivo dell’istruzione, mentre
l’avancorpo viene
riutilizzato per le sedi degli organismi della gestione politica e amministrativa di zona. Nessuna delle ipotesi avanzate all’interno di questo laboratorio troverà mai riscontro pratico nella realtà, in compenso alcuni di questi assunti verranno realizzati nel 1976 dal Royal College of Art nella ridestinazione della Workhouse di Abingdon (Inghilterra) che da carcere diviene centro culturale e sportivo.
30 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
2. L’istituzione carceraria
pena sono molti e l’analisi etimologica di ognuno lascia intendere, tra l’altro, l’accezione sociologica e culturale del reato, del reo e del suo rapporto con la giustizia e l’istituzione. L’etimologia di “carcere”, parola bandita dal nuovo ordinamento penitenziario,
sembra
rimandare al termine ebraico “carcar” che tumulare: nei tempi antichi il ritorno al corpo materno della terra conferisce alla pena un carattere quasi sacrale perché unica alternativa al naturale sfogo della vendetta. L’imprigionamento equivale alla murazione o all’esilio: è una forma di rimozione dalla società del reo, consegnato alla divinità che lo fa morire o ne prolunga la vita. I latini, invece, utilizzavano la parola carcer, che ha radice dal verbo coercio
I PARTE | 33
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE restrizione, dove si rinchiude, si castiga e si
come luogo preposto alla funzione rieducativa, ponendo i prigionieri in ambienti in cui erano
una recinzione.
protetti da un semplice vestibolo e, a volte, avevano la libertà di incontrare i loro cari.
Solo in un secondo tempo questi stessi spazi
Con il razionalismo Platonico il luogo della
assunsero il nome di “prigione” (da prehensio,
pena sembra aderire in modo più articolato
l’azione di catturare), intesa come costrizione
alle forme della società civile, sia con un’ipotesi trattamentale differenziata che con opportune
soggetti privati della libertà personale.
localizzazioni. Platone prescrive tre tipi di carceri: uno presso il mercato, destinato alla
Tumulare, restringere, castigare e catturare
custodia della maggior parte dei delinquenti
rispondono
che
(l’equivalente del nostro carcere giudiziario),
descrivono spazi ciechi, ricavati nella profondità
uno detto Sofronisterio, in cui i magistrati
della terra, angusti, privi di ogni genere di
operano per la riabilitazione di chi ha commesso
conforto.
colpe per stoltezza e non per malvagità, e un
a
testimonianze
lontane
terzo luogo deserto e selvaggio, lontano dalle Eppure le prigioni nacquero con il sorgere della
città, dove rinchiudere gli empi.
civile convivenza umana all’interno delle “città” e le prime notizie ad esse relative ci arrivano
In opposizione la cultura Romana non accenna
dall’Antica Roma e dall’ Antica Grecia. Furono
a queste distinzioni: la crudeltà delle punizioni
proprio i Greci i primi a credere nel carcere
circoscrive l’uso della carcerazione e la necessità di assicurare il colpevole alla giustizia, negando al della pena in quanto serviva in linea di principio “ad continendos homines, non ad puniendos”. Questa concezione, all’interno del sistema della città romana, inibisce un investimento architettonico autonomo: ci si limita infatti a disporre il carcere presso il Foro costruendo due locali sovrapposti, di cui l’inferiore destinato all’esecuzione delle sentenze capitali. Questi due esempi sono fondamentali per capire che la storia delle prigioni è il frutto di un legame molto forte che intercorre tra il concetto di reato, di pena e di espiazione della stessa: il sistema di questi tre elementi, contestualizzato all’interno del carcere nelle varie culture.
34 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA Nel corso dei secoli questo sistema ha subito un andamento altalenante e discontinuo – che possiamo facilmente riscontrare ancora adesso – e non bisogna stupirsi se dal Medioevo la concezione platonica precedentemente descritta venga completamente abbandonata a favore di pene corporali molto dure che avvenivano in celle occasionali ricavate nelle torri o nei sotterranei dei castelli.
concezione della pena come espiazione dal peccato, associando la penitenza prevista dal diritto canonico alla tipologia del monastero così da determinare l’archetipo del trattamento standard distribuite lungo un corridoio comune. Primo luogo nato dallo stretto rapporto tra chiesa e mondo penitenziario è l’Ospizio di S. Michele a Roma, costruito tra il 1701 e il 1704 dall’Architetto C. Fontana, dove al lavoro diurno si associa la segregazione individuale notturna. Del San Michele appaiono rilevanti, in particolare, le dimensioni spaziali e volumetriche e
le
soluzioni
tecnologiche
utilizzate
dall’architetto per realizzare gli impianti idrici, fognari e di condizionamento di cui la struttura è dotata e che solo in un recente passato sono entrati a far parte dei requisiti della moderna edilizia penitenziaria. Le soluzioni strutturali e funzionali con le quali è stato ideato e realizzato interni, garantendo insieme alla piena visibilità
spazio destinato alla intimità in contrasto con
necessaria per la sicurezza dei luoghi anche una
la dirompente ampiezza che contraddistingue
migliore vivibilità degli stessi. Le 60 celle sono
la sala centrale che rievoca, anche per la luminosità, i luoghi urbani del transito, della sosta, del rito e del lavoro: la strada, la piazza, il
la cella, la porta d’accesso e i ballatoi sono di dimensioni proporzionate a quelle corporee dei minori, quasi a segnare, personalizzare, lo
Lo spirito culturale della città capitolina del XVII
I PARTE | 35
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE - XVIII secolo era riuscito, dunque, a concepire
radiale: la suddivisione tra zone laboratoriali
un sistema architettonico continuo e organico,
diurne e segregative notturne viene mantenuta,
privo di estemporaneità, per quei tempi esempio
ma contrariamente al principio dell’esempio
rivoluzionario di architettura sociale. Ciò risulta
italiano, si fa della sorveglianza dei prigionieri la
tanto più vero se si pensa che le tipologie
norma della distribuzione spaziale che consente
proposte successivamente sono spesso risultate
di separare i presenti in gruppi omogenei per
prive dell’organicità, degli elementi umanizzanti
sesso, reato ed età (secondo un principio che
e degli indispensabili requisiti di igiene edilizia
verrà portato al suo assoluto con il Panottico di
che la casa di correzione San Michele aveva
Bentham). L’esperimento di Gand rappresenta
proposto e che hanno fanno di essa il prototipo
una trasformazione della tipologia carceraria
di tutti i carceri cellulari.6
generale, risultando punto di partenza per tutta la progettazione successiva.
Lo schema appena descritto, sviluppato su croce E’ il 1787 quando J. Bentham propone la racchiudendo due corti distinte, ritornerà nella
struttura panottica immaginandola applicabile
casa di Correzione di Milano eretta a Porta
a ogni istituzione basata sul controllo (scuole,
Nuova da F. Croce nel 1759.
fabbriche…). Si tratta di un complesso unico a forma circolare, senza articolazioni e con
La svolta fondamentale in ambito europeo
una sola fonte di aria e di luce tramite il tetto
avviene tra il Seicento e il Settecento, in
centrale a cupola, composto da un anello di
dalla Riforma protestante, grazie all’istituzione delle workhouse: case di lavoro o di correzione
così che i sorveglianti, nascosti nella torre
in cui addestrare alla produttività, assicurando il
centrale, potessero osservare con attenzione
riscatto del colpevole sottraendolo alla recidiva.
le silohuette dei prigionieri, inibendo la loro
In Olanda invece sorge la Rasp-huis
predisposizione alla scorrettezza. L’isolamento
perché i rinchiusi erano costretti a grattugiare
è continuo e le possibilità di movimento e
un legno dalla cui segatura si otteneva un
di lavoro sono inesistenti; le misure della
pigmento per i tessuti. La soluzione della pena va di pari passo con i valori funzionali della
reclusione, sono di m. 1,20 x 4 x h 3 circa.
società, così che il luogo della detenzione risulti
Di fatto poi il Panoticon non venne mai
assimilabile all’isolato della città mercantile
costruito, ma le sue derivazioni sono facilmente
fatta di abitazioni, laboratori e magazzini.
riscontrabili in Francia, Inghilterra, Olanda e Stati Uniti.
Le forme trattamentali si fanno sempre più distinte e, di conseguenza, aumenta la necessità
Ed è proprio qui che negli anni venti del 1800 si
di pensare a spazi che possano assolvere ad
affermano due scuole di pensiero differenti tra loro
un’articolazione interna più frammentata. E’ il
che danno vita a conseguenti sistemi penitenziari:
caso della Maison de Force costruita a Gand del
il sistema
1775 da J.J.P Vilian che inaugura il nuovo sistema
Il primo, sviluppato nella prigione di Walnut
36 | I PARTE
e quello auburniano.
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA
l’inclusione di vasti spazi aperti per il passeggio collettivo e la riduzione al minimo dell’ampiezza delle celle, nelle quali è previsto che i detenuti rimangano solo per il riposo notturno. Lo schema planimetrico più diffuso prevede che le celle vengono allineate nella zona mediana di spalle all’altra con il muro in comune. Tutte si affacciano sull’ambiente interno attraverso un cancello, non hanno aperture verso l’esterno e Disegno tecnico del Panottico proposto da Bentham
ricevono luce indiretta.
Street a Filadelphia, si basa sulla segregazione
Entrambi gli approcci divengono oggetto di
individuale ventiquattro ore su ventiquattro,
discussione in Europa sia per la differente
escludendo le possibilità di vita in comune:
concezione del concetto lavorativo - produttivo,
ne deriva una struttura a impianto radiale
sia per gli effetti psicologici dell’isolamento.
composta da più bracci a forma di parallelepipedi
Il regime disciplinare adottato nelle strutture,
rettangolari che si dipartono dalla
rotonda
ancora una volta, diventa il fulcro del dibattito da
centrale. Questo tipo di articolazione permette
cui scaturiscono nuovi sistemi planivolumetrici
la suddivisione della popolazione detenuta
frutto di diverse soluzioni architettonico –
in classi (sesso, reato, età…). Su ciascun lato
funzionali orientate ad articolare e specializzare la fruizione interna di questi luoghi, tentando
celle, tutte singole e più ampie rispetto a quelle
di rispecchiare l’alto valore di nuovi temi civili
benthamiane, così da consentire lo svolgimento
in modo corrispondente alle necessità sociali,
delle attività lavorative al loro interno.
economiche e culturali prevalenti nel contesto storico e sociale.
Il sistema è totalmente privo di qualsiasi ambiente collettivo, scaturiscono quindi considerazioni di
Sulla scia di tale movimento, agli inizi
tipo umanitario e utilitaristico derivate dai gravi
dell’Ottocento, studiosi di fama fondarono in Italia la Scienza delle prigioni, una scuola
dei ristretti sottoposti al rigido isolamento.
impegnata
nella
ricerca
di
una
corretta
Si valuta l’ opportunità utilizzare/sfruttare la
impostazione pratica della funzione della pena
manodopera detenuta in attività lavorative di
detentiva. La scuola si dedicò alla soluzione
tipo industriale, ispirando il secondo modello di
del problema delle prigioni sotto un duplice
organizzazione spaziale e funzionale, entrato in funzione per la prima volta nella città di Auburn
dell’isolamento, del lavoro e dell’istruzione
(New York) tra il 1823 e il 1825. Questo si discosta
del recluso; architettonico che
notevolmente dai precedenti, in particolare
individua nel 7
I PARTE | 37
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
veduta aerea della prigione di Auburn (NY)
con una conseguente dislocazione degli stessi scissione tra sistema penale e giudiziario, cui
sul territorio. La cultura Positivista radicata
segue l’ autonomia di istituti di reclusione
in quell’epoca tende a concepire la criminalità come la malattia e la pena come terapia, facendo
(carcere giudiziario, correzionale, penale, ecc…),
38 | I PARTE
quindi riferimento per le carceri, a schemi già
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA collaudati come quelli dell’edilizia ospedaliera,
natura, l’ampio uso del regime di semilibertà.
organizzata in padiglioni collegati tra loro da
Queste misure saranno poi presenti anche
percorsi protetti. Nasce quindi il primo esempio
nel sistema anglosassone con l’obiettivo di
sperimentale di disposizione a palo telefonico
decongestionare le carceri e concretizzare
che viene inaugurato nel 1898 a Parigi nella
un rapporto costante con le istituzioni della
prigione di Fresnes – les – Rungis: si basa su un
società libera. In questo modo le criticità non
sistema di bracci disposti a pettine su un lungo
vengono racchiuse solo all’interno degli istituti,
corridoio che troverà poi grande applicazione nei penitenziari statunitensi dal 1920 ad oggi.
al trattamento rinnovato, ma instaurano un rapporto con il territorio come nel caso delle
Contemporaneamente, oltreoceano si assiste
new town: insediamenti comunitari a carattere
all’accelerazione
a
produttivo – residenziale, come un “centro
nuovi fenomeni di criminalità organizzata
sociale” (lontano dall’accezione attuale) in cui
e
scontare la pena.
la
mobilità
del
fenomeno
viene
urbano,
incrementata
dalla
motorizzazione. Tutto ciò induce gli Stati Uniti ad un rafforzamento del sistema penitenziario federale che gerarchizzi gli istituti secondo la
perché basate su un impianto terroristico fatto
2.2 I luoghi della pena in Italia: dall’architettura giudiziaria a quella penitenziaria
di duro controllo disciplinare su un ristretto
(estratto da Architettura penitenziaria: cenni storici
campione di criminali impossibili da riabilitare.
di L. Scarcella, D. Di Croce in Rassegna penitenziaria e
gravità del reato. Nascono quindi i carceri di massima sicurezza, i riformatori, i campi di lavoro e gli istituti minorili, le carceri giudiziarie e quelle di detenzione. Le tipologie di massima sicurezza diventano oggetto di attenzione
Lo scenario è quello del blocco cellulare a
criminologica, fascicolo 1/3, 2001)
più piani, interno al corpo fabbrica, come quello di Alcatraz nella baia di S. Francisco.
La nascita del carcere moderno per
Mentre negli USA resta centrale il tema della
adulti in Italia viene fatta risalire intorno al
sicurezza, nei paesi Nord Europei come la Svezia avviene una reinterpretazione del principio
Roma, progettate da Antonio del Grande su
riabilitativo a cui il condannato si sottopone,
commissione di lnnocenzo X. Si tratterebbe
frazionando l’intero sistema penitenziario in
del primo carcere costruito per servire da prigione, mentre prima di allora si avevano
le carceri tradizionali a quelle aperte. Di base,
contenitori indifferenziati per diverse categorie
in una società dai redditi elevati, il regime
di emarginati.
disciplinare
diventa
trascurabile,
essendo La realizzazione delle Carceri Nuove di via
rimuovere l’aggressività del condannato tramite un trattamento umanizzato, il contatto con la
I PARTE | 39
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE L’attività giudiziaria fu ospitata molto spesso chiese, al piano superiore delle porte di città e dei mercati coperti, nelle sale dei castelli, ma a secoli del Medioevo si iniziano a realizzare prossimità delle cattedrali. Pur nella varietà delle tipologie realizzate, omogeneità
di
concezione:
di
regola,
il
costruito è di forma oblunga ed è a due piani, in corrispondenza delle due funzioni principali: il piano inferiore è sempre destinato a carcere e quello superiore a tribunale. Veduta esterna delle Carceri Nuove di Via Giulia Roma
Da un punto di vista architettonico-funzionale
a struttura cellulare, elogiato anche da John
un microcosmo: il piano inferiore, che associa
Howard nel famoso rapporto “The state of the
prigioni e scambi di denaro, evoca l’inferno;
prisons” del 1777. Primato poi riattestato dalla
quello superiore, luminoso e caratterizzato dal
realizzazione del già descritto carcere di San
prevalere del legno nell’arredo, implica una
Michele che costituisce la prima realizzazione
dominanza suprema. Il contrasto tra pietra
del principio di coincidenza tra forma edilizia e
e legno, buio e luce, denotano l’opposizione,
ipotesi trattamentale.
di simbologia medievale, tra freddo e caldo, vita e morte. La prima architettura giudiziaria ispira
certamente
timore
e
reverenza;
tuttavia, per i modesti volumi e l’aspetto dell’architettura
penitenziaria
da
quella
giudiziaria, considerando che per una lunga
nell’ambiente circostante e il piano inferiore
fase storica le due funzioni si erano trovate a
rimane, di norma, accessibile al pubblico. La comunicazione tra i luoghi della giustizia
semplice ragione che alla funzione del giudicare era implicitamente connessa quella del detenere
grazie anche a una specie di passaggio
il giudicabile.Al di là dell’epoca in cui la giustizia
naturale
era amministrata al di fuori da ogni architettura
adibiti
propriamente detta, le prime esperienze di
A
organizzazione dello spazio giudiziario risalgono
architettonico che costituiva
al Medioevo.
dell’attività giudiziaria, inizia a subire una
40 | I PARTE
grazie al
partire
a
spazi
commercio dal
XVI
“sulla
e secolo
soglia”
all’artigianato. il
modello
lo scenario
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA profonda
ricomposizione,
in
coincidenza,
Il volume del palazzo non si fonde più con il costruito cittadino, ma risalta su di esso e lo sovrasta.
e con l’assunzione in esclusiva da parte dello Stato sovrano dello ius puniendi. È necessario,
piazze pubbliche, si distanzia il più possibile
ormai, che il Palazzo di Giustizia sia funzionale
dalle attività commerciali e si chiude in
alle necessità di un grande servizio pubblico.
austeri colonnati. Se il piano inferiore è reso
La distinzione tra un piano inferiore carcerario e
inaccessibile, quello superiore si apre all’esterno
un piano superiore giudiziario si conserva ancora
attraverso un unico varco, inquadrato da
a lungo, ma vengono interdetti i contatti tra
colonne e motivi allegorici e collegato con la piazza esterna per mezzo di ampie scalinate.
di sicurezza e salubrità dei luoghi di detenzione,
L’ingresso monumentale comunica lo stabilirsi di una considerevole distanza simbolica tra la
Il piano inferiore diviene un mondo chiuso,
giustizia e il soggetto giudicabile: entrare nel
destinato
di
Palazzo, non è più un atto abituale ma un gesto
detenzione, ai locali per interrogatori e, in via
eccezionale la cui gravità deve essere sottolineata
secondaria, all’amministrazione del palazzo.
dallo scenario in cui si svolge.
Il
principalmente
piano
superiore
opportunamente
alle
aree
viene,
organizzato
in
invece, sale
di
Ricerche approfondite nel campo della storia dell’architettura hanno mostrato che nessuno
residenze
dei
magistrati
e
altro
ancora.
di questi caratteri dell’architettura giudiziaria classica (che ancora condizionano in larga parte le moderne tipologie) è casuale. Nel loro insieme, le innovazioni rispetto al precedente
a
favore
di
si
modello “tradizionale” derivano da principi
estetica
imposti agli architetti dai magistrati; esse sono
e nell’organizzazione degli spazi, gli assi di
state preparate, e in qualche modo teorizzate,
moltiplicano,
un nella
impianto
quadrato
composizione
simmetria, perché la giustizia, uguale per tutti, deve mostrare su ogni lato lo stesso volto.
giudiziaria che hanno come ideale la fondazione di un “Tempio della Giustizia”. Il modello
una funzione pedagogica: la “Sede della
prevalente dell’architettura giudiziaria, che
Giustizia” non è vista più come un luogo adibito
con la sua monumentalità fa della giustizia
unicamente alla risoluzione delle controversie
una potenza estranea alla città, atta a ispirare
ma come un luogo in cui si contribuisce
timore e tenere a distanza i sudditi, segna qui
a prevenirle, trasmettendo al popolo un’
la svolta decisiva della separazione del Palazzo
immagine della giustizia quale istituzione
dalla Prigione, anche se per lungo tempo i due
al servizio dell’intangibilità di un ordine sociale il cui mantenimento è il suo scopo più
Da questo punto in poi si può parlare in modo
importante.Questi mutamenti creano tra la
più appropriato di una “storia dell’architettura
giustizia e il mondo esterno una distanza ignota
penitenziaria” tracciata secondo le successive
all’architettura giudiziaria precedente.
tappe dei modelli tipologici ideati ed adottati,
I PARTE | 41
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE ricostruendo l’evoluzione stessa del concetto di
cambiamenti successivamente intervenuti in
detenzione punitiva che è dell’età moderna.
materia di esecuzione penitenziaria.
A conclusione di questo excursus storico,
La
comparazione
tra
i
diversi
modelli
descritti consente di constatare a grandi linee della prigione dal tribunale, scaturita dal distacco simbolico tra Giustizia e Città (e tra
questo ultimo secolo nelle diverse concezioni
giudice e giudicato), pur segnando le condizioni
di
per la nascita e lo sviluppo di una vera e propria
Lo studio delle dimensioni e dei percorsi illustra
progettazione
in
edilizia
penitenziaria.
edilizia penitenziaria (e della relativa ricerca di accompagnato il progredire delle concezioni di trattamento, per rispondere, attraverso progressiva segregazione ed estraneazione dal
la
distribuzione
e
composizione
spaziale,
contesto civile e urbano. trattamenti.
2.3 Due secoli di edilizia penitenziaria italiana: tipologie architettoniche
Sotto l’aspetto strutturale e distributivo il
Il patrimonio edilizio destinato alla
con immediatezza visiva la trasformazione
detenzione è attualmente costituito da oltre
patrimonio edile penitenziario italiano può essere suddiviso in cinque gruppi tipologici.
dei tratti tipologici essenziali che rendono morfologica e la crescita
delle strutture
penitenziarie dalla metà del XIX secolo ad oggi. epoche diverse e spesso per diverse destinazioni, e perciò stesso con differenti tecnologie e necessarie a consentire lo svolgersi delle
a corte: A questa tipologia appartengono le strutture
attività detentive che il mutare delle condizioni storiche, politiche e sociali del Paese via via
alla quale sono state adattate successivamente.
richiedevano nel corso del tempo, alcuni di
Si tratta di ex conventi, palazzi signorili o castelli variamente trattati nel corso degli anni e caratterizzati dalla disposizione della
lo stato dell’impianto originario. Alcuni altri
struttura intorno a una corte centrale che ha storicamente costituito il modello monastico.
emergenze,
secondo
scelte
progettuali
e
In Italia questo gruppo è costituito da
tecnologiche delle quali conservano tutt’ora
55
la rigidità originaria che rende problematico
in uso), di alcuni dei quali è già prevista
il loro adattamento in corrispondenza con i
la
42 | I PARTE
complessi
(il
dismissione
25,11% non
del appena
patrimonio saranno
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA
1
2
3
5
4
I PARTE | 43
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE disponibili istituti in corso di realizzazione.
l’impiego di manodopera degli stessi detenuti;
Difatti, già i complessi storici di Lecce sono
le Nuove di Torino, progettato nel 1859 dal
stati nel frattempo disattivati, così come i
Polani; l’Ucciardone di Palermo, il cui progetto
sistemi penitenziari territoriali di Asinara e
(del 1807) è attribuito all’architetto Giuliano
Pianosa, mentre la dismissione dei complessi
De Fazio e rappresenta l’unica grande opera
di Vibo Valentia e Reggio Calabria avverrà non appena saranno consegnati gli istituti destinati
unitario dal Regno delle Due Sicilie.
a sostituirli. disposizione radiale Rispondono a questa morfologia i complessi realizzati a seguito della prima (1889) e della seconda (1932) riforma penitenziaria. E’ rilevante considerare che è proprio in “radiale” o “stellare” per la disposizione data ai
corrispondenza della prima che viene emesso il
padiglioni detentivi che dipartono da uno spazio distributivo centrale. Il resto della struttura
(legge n. 6165 del 14 luglio).
risulta variamente articolato e in molti casi La tipologia si è sviluppata da forme semplici Nel loro complesso costituiscono il 10% del
che man mano si articolano in modo sempre
patrimonio nazionale, pari al numero di 22.
più complesso nell’arco di tempo che va dal
Per la loro unicità e peculiarità, oltre che
1889 al 1948. Originariamente realizzati fuori
per la ubicazione nel contesto urbano, essi
dai centri abitati, negli anni sono stati raggiunti
costituiscono
una
storico-
e inglobati dal tessuto urbano e ad oggi sono
architettonica
di
andrebbe
29 e rappresentano il 13,24% del patrimonio
opportunamente riadattata e conservata al
edilizio. E’ da segnalare la presenza degli unici
patrimonio dell’Amministrazione. Il gruppo può
esempi sul territorio nazionale di complessi
essere poi suddiviso in due sottocategorie:
penitenziari organicamente e funzionalmente
testimonianza rilievo
che
collegati con i complessi dei servizi giudiziari. — complessi a unità radiale semplice:
Si tratta di istituti progettati (o realizzati) dal Governo
austro-ungarico
(Gorizia,
Trieste,
San Vittore a Milano, progettato dagli ingegneri
Bolzano, Rovereto, Trento e Rovigo). Il sistema
Lucca e Cantalupi nel 1872; quello di Alessandria,
cellulare ha in questo caso una conformazione
progettato da Henri Labrouste nel 1840; quelli
a pianta continua, disposta in corpi paralleli
di Perugia, Sassari e Genova Marassi, progettati
collegati da un percorso centrale che forma
dall’ingegnere Polani tra il 1859 e il 1863;
cortili chiusi o aperti su un lato, necessari ad aerare e illuminare gli interni dell’organismo,
— complessi a unità radiale multipla: 4. La differenziazione dei corpi edilizi
44 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA Fanno parte di questo gruppo 65 complessi
della
precedente
generazione,
confermano
l’effetto visivo e sensoriale di estraneità e dal 1949 al 1977 e costituiscono il 29,68% del
di invalicabilità che caratterizza il carcere
patrimonio. Buona parte di questi sono ancora
“bunkerizzato”, determinando, tra l’altro, anche notevoli problemi di impatto ambientale.
nello stesso periodo si realizzano esperienze di progetto innovative, tendenti a superare questa impostazione
attraverso
un’articolazione
Gli
istituti
dell’ultima
generazione
si
e
differenziazione dei corpi edilizi. Ciò spiega la
dimensioni dell’area utilizzata per le attività detentive gli spazi destinati ai servizi e alle
ricorrenti.
strutture per il personale, che vengono poste all’esterno del muro di cinta.
5. Ritorno alla disposizione a All’interno di questa sezione si trovano gli 8 complessi dell’ultima generazione (4% del patrimonio), alcuni dei quali ancora in via di costruzione o di prossima consegna che ripropongono lo sperimentato modello a palo
I bracci della detenzione e i corpi contenenti i
2.3.1 Evoluzione delle condizioni legislativo carcerarie: variazioni sul tema spaziale
locali destinati alle attività di lavoro, di studio
Le prime vere azioni di carattere
e formazione, di culto, si dipartono, in modo
legislativo carcerario risalgono al periodo
alternato, dall’asse centrale che realizza un
successivo l’Unità d’Italia, intorno ai primi anni
percorso di collegamento che si estende in via
del 1860.
longitudinale, in alcuni casi per oltre 250 metri. Si
avvertì
la
necessità
di
raccogliere
e
Superata la fase di congiuntura dell’ordine
uniformare, in maniera organica e sistematica,
pubblico nel paese e venuta meno la necessità di
tutta la legislazione vigente in ogni settore del diritto, quindi anche quello penitenziario. Dopo
disporre con frequenza di strutture concentrate
l’estensione del codice penale sardo8 a tutte le
e compatte ispirate a criteri di “alta sicurezza”,
province italiane, il Governo nell’arco di due
il modello planimetrico torna così a scomporsi
anni emanò cinque nuovi regolamenti relativi
e ad estendersi a maglia larga, seppure in
alle diverse tipologie di stabilimenti carcerari,
senso longitudinale. Tuttavia, la lunghezza dei percorsi che separano i vari servizi, del tutto inedite per istituti di media capienza, e
- bagni penali - carceri giudiziarie
il riproporsi delle tecniche costruttive e dei particolari tecnologici utilizzati negli istituti
- case di pena
I PARTE | 45
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE - case di relegazione
Nel 1889 venne emanato il codice penale Zanardelli 9, entrato in vigore il 1° gennaio 1890,
- case di custodia
che sostituì il codice penale sardo emanato nel 1859 ed esteso a tutte le province italiane, ad
Ogni regolamento disciplinava il funzionamento
eccezione della Toscana, dopo l’Unità. Al 1889
degli istituti e gli organici del personale di
risale anche la prima legge relativa all’edilizia
custodia e amministrativo. Entro la metà del
penitenziaria e agli stanziamenti di bilancio per
1800 tutte le strutture rientrarono sotto la
farvi fronte.
giurisdizione del Ministero dell’Interno. Nel 1890 le dimensioni delle celle venivano Le carceri giudiziarie erano destinate alla custodia degli imputati, ai detenuti condannati
m. 2,10 x 4 x h 3,30, mentre le dimensioni dei
a pene corporali durante il giudizio di appello,
cubicoli erano stabilite in m. 1,40 x 2,40 x h 3,30. Solo qualche tempo dopo, con la riforma del
mesi, ai condannati a pene maggiori di sei mesi
1932 ed a seguito delle vivaci campagne avviate
di carcere inabili, per motivi di salute, al lavoro
sin dal 1921 contro la segregazione cellulare,
nelle case di pena, agli arrestati per disposizione
sarà introdotto il sistema dei camerotti, che
dell’autorità di pubblica sicurezza, per debiti,
consentirà la convivenza da tre a sette detenuti
per i detenuti in transito.
in unità di dimensioni più ampie (25 mq. per posto letto).
Le case di pena comprendevano le case di forza destinate ai condannati alla reclusione, i
La riforma penitenziaria del 1889 fu la prima
castelli per i condannati alla relegazione, le case
a porsi il problema della disponibilità delle
di correzione per i condannati alla custodia e gli stabilimenti penali esistenti nelle Province
proventi necessari per l’edilizia penitenziaria
Toscane. La pena della relegazione era destinata
dalle lavorazioni
ai condannati per i crimini contro la sicurezza
alcuni immobili e da economie realizzate su
interna o esterna dello Stato mentre le case
altri capitoli di bilancio dell’amministrazione
penali di custodia erano destinate ai giovani.
che all’epoca gestiva direttamente la sua
carcerarie, dalla vendita di
Il regolamento adottava il sistema della separazione notturna e del lavoro obbligatorio in comune diurno con l’imposizione continua del
di 5 ingegneri, nonché di applicati e disegnatori
silenzio assoluto ed istituiva una commissione
reclutati tra i detenuti del carcere penale di Roma,
visitatrice, con funzioni di controllo e consultiva
ove aveva sede la
che esercitava il controllo su vitto, materiale,
nel 1931 le competenze tecniche in materia
salubrità degli ambienti, disciplina, lavorazioni,
di edilizia penitenziaria vennero concentrate
distribuzione
nel ministero dei lavori pubblici e il personale
del
guadagno
ai
detenuti,
. Successivamente
istruzione religiosa, riforma morale, condotta dei guardiani verso i detenuti.
46 | I PARTE
all’amministrazione penitenziaria rimane un
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA solo ingegnere con funzioni ispettive. disumane dei detenuti. La legge del 1889 sull’edilizia penitenziaria, unitamente
al
codice
penale
Zanardelli,
costituì il presupposto per l’emanazione del
riformatrice nei primi anni del Novecento
Regolamento
riguarda l’impiego dei condannati in lavori di
generale
degli
Stabilimenti
carcerari e dei riformatori giudiziari avvenuta nel febbraio 1891. Le strutture legislative e la prassi nella gestione Il nuovo regolamento, costituito da ben 891
delle istituzioni penitenziarie non subirono
articoli, fu additato come un modello nel
sensibili mutamenti nel periodo che intercorre
suo genere, ma il grave stato di decadenza
tra le prime riforme giolittiane e la conclusione
degli stabilimenti carcerari impedì non solo
della guerra mondiale. Si susseguirono modeste
l’attuazione ma anche la sua sperimentazione.
innovazioni, progetti di riforma non andati
Erano infatti necessari circa 15 milioni di lire,
a compimento, scandali e proteste per le
programmando un periodo di dodici anni
condizioni degli stabilimenti di pena che non
per il compimento della riforma.
fecero altro che
A causa
di progressive riduzioni di spesa e poi della
acuire il clima di tensione
esistente tra custodi e custoditi.
sospensione totale dei fondi stanziati per l’edilizia penitenziaria, la riforma non venne
Le tensioni sociali del dopoguerra non investirono
attuata: in Italia continuavano a mancare gli
la popolazione carceraria: sino al 1920 tutto
stabilimenti necessari per far scontare le pene
proseguì secondo la norma e i detenuti furono una
secondo la normativa dettata dal codice penale
delle pochissime categorie rimaste tranquille.
e dal regolamento carcerario. Strumento utile
Il principio che i detenuti dovessero essere
per ricostruire le condizioni di vita dei luoghi di
oggetto di cura più che di repressione, di
pena è la “Rivista di discipline carcerarie” che
rieducazione più che di punizione, trovò una applicazione pratica nel 1921 e 1922 in una
della Direzione generale delle carceri. Fondata
serie di circolari innovatrici che determinarono
e diretta da Martino Beltrani Scalia, ispettore
alcuni
delle carceri del Regno, direttore generale e
detenuti .
autore del regolamento del 1891, la rivista venne
il lavoro svolto in carcere dai detenuti, i colloqui,
miglioramenti
nel
trattamento
dei
10
la corrispondenza, la disciplina delle case di il 1891 e il 1897) quando la Direzione generale
rigore. Questi timidi tentativi di riforma furono
delle carceri e dei riformatori passò dalle
ma eccezionali se rapportati al tradizionale
dipendenze del ministero dell’interno a quello
immobilismo del mondo penitenziario. Con
della giustizia.
regio decreto 31 dicembre 1922 n. 1718 la Direzione generale delle carceri e riformatori
Nel
periodo
“giolittiano”
(caratterizzato
venne trasferita dal gennaio 1923, dal ministero
da governi con indirizzi politici liberali), il
dell’interno a quello della giustizia, unitamente
regolamento del 1891 subì alcune importanti
a tutti i servizi attribuiti alla sua competenza.
I PARTE | 47
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Con successivo regio decreto 28 giugno 1923 n.
Il Regolamento carcerario del 1931 suddivideva
1890 vennero emanate le norme di esecuzione,
le carceri in tre gruppi: carceri di custodia
in base alle quali le competenze in materia
preventiva, carceri per
penitenziaria, prima attribuite al ministero
ordinaria e carceri per
dell’interno, al prefetto e al viceprefetto, furono
speciale.
rispettivamente assegnate al ministro della giustizia, al procuratore generale presso la Corte
Secondo questo, il carcere giudiziario era
d’appello e al procuratore del re.
uno stabilimento di custodia preventiva, cioè riservato a coloro che devono ancora essere
Con l’avvento del fascismo i tentativi di riforma
giudicati, ma sono stati arrestati per assicurarne
del 1920 subirono un brusco arresto e si
la presenza al processo. Alle carceri giudiziarie
ripiombò nell’inerzia che aveva caratterizzato il
erano assegnati: gli imputati, i detenuti a
settore. Non si sperimentarono più riforme, ma
disposizione dell’autorità di pubblica sicurezza
ci si limitò a nominare commissioni di studio
o di altra autorità, gli arrestati per ragioni di
che portarono avanti i lavori con lentezza.
estradizione, i detenuti in transito, i condannati in attesa di assegnazione a stabilimenti di pena.
Nel 1930 vennero approvati il nuovo codice penale “Codice Rocco” – dal guardasigilli Alfredo
Come tutti i regolamenti carcerari era basato
Rocco - e nell’anno successivo il nuovo codice
sulla dualità punizione - premi ed elencava
di procedura penale oltre al “Regolamento per
dettagliatamente tutto ciò che era vietato
gli Istituti di prevenzione e di pena”, fedele
prevedendone
traduzione dell’ideologia fascista nel settore
consentito scrivere non più di due lettere alla
la
relativa
punizione.
Era
settimana ai familiari stretti ma non alla stessa persona (per far ciò veniva consegnata una Del regolamento precedente vengono mantenute
matita e un foglio di carta che dovevano essere
le tre leggi fondamentali della vita carceraria
riconsegnati al termine della scrittura).
(lavoro, istruzione civile e pratiche religiose) che divengono tassative, nel senso che ogni
Durante i colloqui con i parenti, che avvenivano
altra attività è non solo vietata ma fatta oggetto
tra reti metalliche distanziate, era previsto l’ascolto da parte delle guardie. Molte infrazioni
regolamento Rocco sono:
avevano risvolti “penali” ossia facevano scattare denunce e condanne che allungavano la pena.
- rigida separazione tra il mondo carcerario e la realtà esterna;
possibilità di accedere al lavoro in carcere oppure nell’assegnazione a un carcere “aperto”.
- esclusione dal carcere di qualsiasi persona
Il detenuto, nel suo percorso carcerario, era
estranea, cioè non inserita nella gerarchia e non sottoposta alla disciplina penitenziaria;
personale, una vera e propria schedatura nella quale si annotavano, oltre ai suoi comportamenti
- carcere come istituzione chiusa . 11
48 | I PARTE
in carcere, anche i suoi precedenti personali
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA quella in vigore in epoca fascista, governata nella sua famiglia c’erano stati casi di pazzia,
dal regolamento penitenziario del 1931. Dopo la liberazione si constata l’assenza di qualsiasi
segnalando anche le condizioni economiche e
riforma delle strutture penitenziarie ereditate
soprattutto le idee politiche di ogni parente.
dal regime fascista e ancora una volta la loro impermeabilità
alle
vicende
della
società
Al regolamento del 1931 fece seguito il decreto
libera. I principi fondamentali dell’isolamento
n. 527 del 1932 “Disposizioni sulla riforma
e dell’emarginazione dei detenuti rimasero ben
penitenziaria”
saldi anche in momenti di estrema tensione
composto
di
solo
cinque
per la storia delle istituzioni carcerarie, quali la seconda metà del 1945 e i primi mesi del 1946. Le iniziò a dipendere dai programmi e dai fondi
tensioni scaturivano sia dal peggioramento delle
del ministero dei lavori pubblici, i quali si
condizioni carcerarie, sia dalla delusione di chi sperava in un cambiamento dopo la liberazione.
complessi problemi dei manufatti penitenziari.
Questo breve arco di tempo è caratterizzato
Questo condusse ad un graduale decadimento
da alcune tra le più clamorose rivolte della
del modello architettonico e alla realizzazione
storia carceraria italiana: le carceri giudiziarie di Regina Coeli a Roma, le carceri Nuove a
l’imponenza e il severo decoro dei precedenti.
Torino e San Vittore a Milano furono al centro di drammatiche e sanguinose sommosse che
La legge 29 novembre 1941, n. 1405 introdusse il
impegnarono seriamente l’apparato repressivo.
nuovo ordinamento delle carceri mandamentali distinguendole in due categorie:
La
popolazione
carceraria
intanto
era
aumentata a dismisura sino a raggiungere - tipo A: semplici luoghi di custodia con
valori doppi rispetto a quelli normali. Il 18
pochissimi posti di capienza, istituite in piccoli
agosto i detenuti fascisti e comuni del quarto
centri giudiziari,
braccio di San Vittore indicono un’assemblea, resa possibile perché le celle sono prive di
- tipo B: istituite nei mandamenti, più sicure e
porte o di serrature, per protestare contro la
capienti.
riduzione delle razioni alimentari, disposta dalle autorità alleate a seguito delle rimostranze
Le carceri mandamentali si differenziavano
della popolazione civile. Sempre a San Vittore,
dagli altri istituti carcerari anche riguardo
la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre fuggono
al personale e all’onere delle spese. Nelle
quindici detenuti. Il direttore accusa le guardie
carceri
direttore
carcerarie (tra cui sono parecchi ex partigiani)
è un funzionario della carriera direttiva
di scarso rendimento e irresponsabilità, per aver
giudiziarie
dell’amministrazione
centrali
il
penitenziaria,
mentre
nelle mandamentali il direttore è il pretore.
per scaldarsi e per l’abitudine di sparare di notte
La conduzione del carcere negli anni successivi
all’impazzata, anche quando non vi è pericolo di
alla seconda guerra mondiale fu la stessa di
fuga.
I PARTE | 49
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE del lavoro agricolo, la facoltà di chiedere e acquistare libri e altre innovazioni umanizzanti. Ma si trattava di ritocchi marginali, che ammorbidrono il sistema, lasciandone intatte le strutture portanti e continuando a isolare il carcere dalla società civile. Nell’immobilismo generale, il ministero perseguì una cauta politica di
illuminata
conservazione,
introducendo
regolamento Rocco. Alcune proposte avanzate dalla commissione parlamentare trovarono le
proposte
avanzate
dalla
Commissione
nell’anno precedente. Queste modeste riforme costituiscono la prima svolta innovativa del dopoguerra, ma già tre anni dopo si registrò un pesante richiamo all’ordine e una nuova svolta di carattere conservatore con una circolare del guardasigilli De Pietro.
Agitazione nel carcere di San Vittore - Milano, 1946; Militari sul muro di cinta del carcere - Milano , 1946
Si deve attendere infatti il 1964 perché venga Ma la più grave e sanguinosa rivolta del
nuovamente intrapresa la via delle circolari
dopoguerra
innovative
milanese
rimane
quella
della
Pasqua del 1946 che si concluse con un bilancio
tendenti
al
superamento
delle
disposizioni più restrittive del codice penale.
di otto morti e sessanta feriti tra detenuti e forza dell’ordine. Nel 1948 venne istituita la
Dopo gli esiti infruttuosi del progetto preparato
prima
dalla commissione ministeriale del 1948, nel
sullo stato delle carceri della storia italiana che
1960 venne presentato dal guardasigilli Gonella
documenta, dopo gli anni dell’immobilismo
un primo disegno di legge sull’ordinamento
del dopoguerra, un rinnovato interesse per
penitenziario che cercava di adeguare il sistema
i
Commissione
penitenziario italiano ai principi stabiliti dalle
presieduta dal senatore Giovanni Persico,
Regole minime dell’ONU (1955) e introduceva il
venne insediata il 9 luglio 1948 e concluse i
criterio dell’individualizzazione del trattamento
problemi
penitenziari.
La
rieducativo basato sulla osservazione della Camera dei deputati una lunga relazione in cui furono affrontati tutti i problemi dell’istituzione
quali: gli educatori e i Centri del servizio sociale,
carceraria e prospettate concrete soluzioni per
e si introdusse il regime di “semilibertà”, ma le
la riforma.
La relazione propose l’abolizione
titubanze furono pari agli emendamenti. Questo
dell’isolamento diurno, l’introduzione della
disegno di legge costituirà la base di tutte le
musica tra i mezzi rieducativi, il potenziamento
successive elaborazioni.
50 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA Il primo risultato legislativo delle attività
case di arresto, per l’esecuzione della pena
parlamentari
carcerario
dell’arresto e case di reclusione, per l’esercizio
arrivò nel 1975 con la legge 26 luglio, n. 354
della pena della reclusione. Gli istituti per
“Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla
l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive
esecuzione delle misure preventive e limitative
(art. 62) si distinguono in: colonie agricole,
sull’ordinamento
case di lavoro, case di cura e custodia, ospedali vigore nel giugno dell’anno successivo - con cui
psichiatrici giudiziari. I centri di osservazione
venne varata la nuova riforma organica degli
(art. 63) sono costituiti come istituti autonomi o
istituti di diritto penitenziario, della quale si
come sezioni di altri istituti. Svolgono le attività
discuteva dal secondo dopoguerra.
di osservazione e prestano consulenza per analoghe attività di svolte nei singoli istituti i cui
La legge si compone di 91 articoli suddivisi in
risultati sono inseriti nella cartella personale del
due titoli: il primo riguardante il trattamento
detenuto.
penitenziario (artt. 1-58); il secondo riguardante l’organizzazione penitenziaria (artt. 59-91).
Tra il 1975 e il 2000 la riforma penitenziaria
Secondo la nuova riforma del 1975 (art.
regolamento di esecuzione che la legge. Una
59)
prima serie di cambiamenti si sono avuti con
gli
istituti
per
dall’amministrazione
adulti,
dipendenti
penitenziaria
si
distinguono in:
la legge del 12 gennaio 1977 n. 1 contenente variazioni che permettevano di chiarire alcuni dubbi interpretativi, o di risolvere questioni
- istituti di custodia preventiva;
relative alle attribuzioni di competenza. Nel maggio dello stesso anno, dopo la discussione
- istituti per l’esecuzione delle pene;
sull’ordine pubblico avvenuta tra le forze politiche, il governo predispose un importante
- istituti per l’esecuzione delle misure di
decreto interministeriale intitolato “Per il
sicurezza;
coordinamento dei servizi di sicurezza esterna degli istituti penitenziari” e vennero istituite le
- centri di osservazione.
Carceri Speciali - Istituti di “Massima Sicurezza”. Nell’arco di tre anni entrarono in funzione
Gli istituti di custodia preventiva (art. 60) si
i seguenti carceri speciali: Asinara, Cuneo,
dividono in case mandamentali e circondariali.
Novara, Fossombrone, Trani, Favignana, Palmi,
Le prime assicurano la custodia degli imputati
Badu e’ Carros, Termini Imerese, Ascoli Piceno;
a disposizione del pretore, sono istituite nei
e per il femminile, Latina, Pisa e Messina, inoltre
capoluoghi di andamento che non sono sede
vennero allestite delle sezioni speciali in tutti i
di case circondariali. Le altre assicurano la
carceri giudiziari delle grandi città.
custodia degli imputati a disposizione di ogni autorità giudiziaria e sono istituite nei
Diversi giuristi cominciarono a pensare ad
capoluoghi di circondario. Gli istituti per
alcune correzioni che non vedranno la luce
l’esecuzione delle pene (art. 61) comprendono:
prima del 1986, quando la “Legge Gozzini”
I PARTE | 51
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE regionale dell’amministrazione penitenziaria del 1975. La legge Gozzini contempla dei
(PRAP) con a capo un dirigente generale amministrativo degli istituti di prevenzione e
mantenuto una buona condotta, e dimostrato il
di pena con funzioni di provveditore regionale,
ravvedimento, di usufruire misure alternative al
dipendente gerarchicamente dal Capo del DAP.
carcere e permessi premio per coltivare gli affetti familiari ed instaurare rapporti di lavoro. Dopo altri interventi di integrazione della normativa riguardante
l’ordinamento
carcerario,
2.3.2 Progettare la reclusione: la normativa tecnica
nel
2000 viene emanato un nuovo “Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà” (decreto del presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230).
La lettura del capitolato tipo più recente Dal 1928 al 1989 gli istituti carcerari sono
da parte della Direzione Generale delle Risorse
stati alle dipendenze della Direzione generale
materiali, dei Beni e dei Servizi del Dipartimento
per gli istituti di prevenzione e pena del
dell’Amministrazione
Ministero di grazia e giustizia. Competenze
Ministero della Giustizia non riserva infatti
della Direzione erano l’amministrazione di
novità rispetto alle costruzioni recenti.
penitenziaria
del
tutto il personale delle strutture penitenziarie, le attività di rieducazione, il mantenimento dei
I criteri generali da adottare per la progettazione
detenuti e degli internati, le attività industriali
ribadiscono
l’importanza
e agricole di questi ultimi, nonché l’edilizia
all’organismo
la
carceraria. Nel 1990 vengono istituiti il Corpo
necessaria sicurezza, la riduzione al minimo
di Polizia Penitenziaria e il Dipartimento
dei posti di servizio del personale penitenziario,
dell’amministrazione penitenziaria (DAP). Tra
la
le numerose competenze che gli corrispondono
l’automazione applicata in tutti i processi di
c’è quella di direzione e gestione dei supporti
controllo, la gestione dei processi da postazioni
tecnici, per le esigenze generali del Dipartimento
centralizzate.
forte
massima
distinzione
dei
di
conferire
funzionalità,
percorsi
la
interni,
stesso e attività di gestione, manutenzione e adeguamento delle strutture di edilizia
Per la tipologia delle sezioni viene prescritta
carceraria.
l’adozione del corpo triplo. Le indicazioni
Attualmente gli istituti di prevenzione e pena
essere organizzato in modo tale da avere
sono alle dipendenze del Ministero della
sullo stesso piano più sezioni attestate ad uno
giustizia, Dipartimento dell’amministrazione
snodo distributore, comprendente i percorsi
penitenziaria (DAP), al vertice del quale vi è il
verticali (scale ed ascensori), ed i servizi
capo del Dipartimento. In ambito regionale,
necessari al personale di servizio al piano e
istituti e servizi fanno capo al Provveditorato
che l’orientamento delle sezioni deve essere
52 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA tale da evitare introspezioni ravvicinate delle
degli accessi in maniera molto articolata, ma
camere detentive. Per conferire compattezza
senza alcuna indicazione utile a rendere tutto il tragitto d’attesa meno penalizzante per i
centralizzare gli impianti ed economizzare
visitatori.
l’impiego di personale di polizia penitenziaria viene chiesto quando possibile l’adozione di un
Il rapporto con il territorio circostante è
unico corpo di fabbrica con i servizi generali in comune. Per i corpi di fabbrica è consentito un
esterna e qualche generica sistemazione verde,
numero massimo di 5 piani. Per i servizi generali viene chiesta l’adozione di un corpo con tipologia La rappresentazione del sistema di sicurezza, e contenere il più possibile i percorsi, con
protezione e controllo sia interno che esterno
conseguenti economie sui costi di costruzione e
dell’istituto penitenziario (cancellate, cinta,
di gestione.
schermature, sbarramenti e chiusure in genere, tecnologie di sorveglianza) compreso il tipo di
Una prima considerazione è che un capitolato di
illuminazione notturna, spinge fatalmente per
questo tipo spinge fatalmente alla riproposizione
la l’immobilismo burocratico sembra prevalere
dell’edilizia carceraria già conosciuta negli
in misura così rilevante da troppo tempo.
ultimi decenni. A fronte di una descrizione puntuale e dettagliata di tutti gli aspetti inerenti
Bozza
di
capitolato
la sicurezza interna (dalla geometria delle maglie
realizzazione
di
tecnico
una
per
nuova
la
casa
circondariale a capacità ricettiva non sorveglianza), estremamente generica e minima
elevata
è quella relativa alle opere e alle strumentazioni necessarie alle attività trattamentali, a quelle
Il documento, per ovvie ragioni, non verrà
didattiche e culturali, ricreative e di studio o
riportato
a quelle sportive. Altrettanto deboli e limitate
indicate
sono le indicazioni per i laboratori di lavoro e
indispensabili per la stesura del progetto di
per quelli della formazione professionale in cui
tesi perché espressamente riferite ai luoghi che
integralmente, alcune
parti
ma che
ne
verranno
sono
risultate
ospitano il momento del colloquio. sugli spazi del lavoro e della formazione in
Il colloquio è una pratica “trasversale” perché
carcere in epoca contemporanea. Sarebbe stato
non solo coinvolge contemporaneamente, negli stessi spazi, personaggi molto differenti tra loro
realtà carceraria attuale e trarne gli opportuni
(detenuti – parenti – agenti), quanto perché è
suggerimenti.
un procedimento di moto continuo dall’esterno verso l’interno e viceversa. Per questo bisogna
La descrizione degli ambienti e dei percorsi
ricercare attentamente in tutti i quattro capitoli per comporre un sistema spaziale correttamente
privilegiata l’attenzione agli aspetti di sicurezza
funzionante.
I PARTE | 53
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE – La sala
assolvere alle due distinte funzioni: colloqui dei
d’attesa per i familiari dei detenuti dev’essere
detenuti con i familiari, colloqui dei detenuti
dimensionata in base al numero dei familiari che
con i Magistrati e gli Avvocati.
giornalmente effettuano il colloquio; essa deve essere dotata di servizi igienici anche per disabili
Colloqui detenuti-familiari - si devono
e armadio a cassettiera per deposito oggetti;
svolgere in locali interni al coperto ed in spazi
le porte in entrata e in uscita, interbloccate tra
all’aperto a ciò destinati. La zona comprendente
loro, devono essere metalliche ed azionabili sia
i locali interni al coperto deve essere così
con chiave sia elettricamente dal box agente.
organizzata:
L’ ingresso dei parenti dei detenuti deve essere autonomo, sotto il controllo visivo del portinaio,
- ingresso sotto il controllo diretto del box agente
ma posizionato in modo tale da non interferire
addetto al controllo ingresso;
con l’ingresso del personale, dei magistrati e degli avvocati; il locale deve essere così
- locale attesa familiari con annessi servizi
articolato:
igienici distinti per sesso e per disabili; - locale agente;
- sala d’attesa dotata di servizi igienici distinti per sesso e per disabili; locale accettazione
- sala attesa detenuti;
pacchi dotato di apparecchio a raggi X del tipo a tunnel per controllo pacchi; il locale deve
- servizi igienici distinti per il personale e per i
essere attiguo alla sala di attesa familiari; sulla
detenuti;
parete che separa il locale dall’atrio deve essere previsto un varco passapacchi con piano di
- sale colloqui multipli senza mezzi divisori.
appoggio a circa m 1,00 dal pavimento ed un varco a livello del pavimento capace di ospitare
Deve essere previsto un numero di sale
l’apparecchio a raggi X in senso trasversale,
colloqui in grado di soddisfare le esigenze
poiché l’apparecchio deve essere posizionato a
dell’istituto, tenuto conto che ogni detenuto
cavallo della parete, con l’ingresso dei pacchi
ha diritto può usufruire di sei colloqui mensili.
dalla parte della sala attesa familiari e l’uscita
Nel dimensionamento delle sale colloqui si
degli stessi dalla parte del locale accettazione
deve tenere anche conto della necessità di
pacchi; due salette perquisizioni; apparecchi
assicurare colloqui in numero maggiore ai
metal-detector del tipo a portale ubicato nel
soggetti gravemente infermi, ai soggetti che
percorso in entrata all’istituto, dopo la sala d’attesa; servizio igienico per il personale; I locali
a 10 anni e ai soggetti per i quali ricorrano
accettazione pacchi e rilascio permessi devono
particolari circostanze. Ogni colloquio si deve
essere dotati di vetrate blindate antiproiettile
svolgere con tavolo a quattro posti; ogni sala
e idonei dispositivi di sicurezza parla ascolta e
colloqui deve essere servita da corridoi distinti
passa oggetti.
per accesso familiari e detenuti. Devono essere previste altresì una o più salette in cui possano - II reparto colloqui deve
54 | I PARTE
svolgersi colloqui singoli per speciali motivi
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | L’ISTITUZIONE CARCERARIA e impianti di segnalazione acustica del tipo
a titolo orientativo, si segnalano i seguenti valori:
orario per segnalare lo scadere del tempo di regolare durata del colloquio. Per consentire
- Lux 80: corridoi e scale; i corridoi sottoposti a
un migliore svolgimento dei colloqui, i locali
controllo visivo automatico a mezzo di TV.CC.
devono essere pavimentati in gomma ed
devono essere illuminati adeguatamente e
essere aerati direttamente ricorrendo anche
continuamente con comando dalla sala regia;
a soluzioni dall’alto. Per i colloqui all’aperto
- Lux 65: camere detentive, locali di servizio, servizi
deve essere prevista un’adeguata area verde con
igienici, magazzini, refettori, camere agenti;
zona coperta, attrezzata con gazebo, panchine
Tali valori devono essere riferiti ad un piano
e giochi per i bambini. Tale area deve essere
orizzontale posto a cm 80 dal pavimento.ù
dotata anche di appositi locali in cui i soggetti autorizzati possano trascorrere parte della
- Gli impianti di
giornata insieme ai familiari e consumare un pasto in loro compagnia. Tale area deve essere
per la protezione ed il controllo sia interno
ubicata in prossimità del reparto colloqui ed a
che esterno dell’istituto penitenziario; devono
questo collegata, in modo tale da consentire il
essere interconnessi e fare capo alla sala regia.
facile accesso dei detenuti e dei familiari. L’area
Tutte le speciali installazioni, anche di marche
deve essere delimitata con recinzione metallica
diverse, devono comunque integrarsi tra loro,
dell’altezza di m 3,00 circa.
consentendo l’interfacciamento su una centrale elettronica di moderna concezione ma di agevole
Sistema di controllo accessi – Sono
gestione e manutenzione.
previsti apparecchi metaldetector per il controllo delle persone prima dell’ingresso nell’istituto,
Sistema di controllo tv.cc. a circuito
nonché apparecchi a Raggi X per il controllo
chiuso - L’impianto TV.CC. deve consentire di
dei pacchi. Deve essere prevista, comunque,
effettuare la sorveglianza continua delle zone
l’installazione di telecamere in ciascun accesso-
ritenute più pericolose a mezzo di telecamere
uscita per il controllo visivo indiretto dalla sala
collegate alla sala regia, dove è prevista una
regia e dalla postazione di sorveglianza più
consolle di regia corredata di monitors e
vicina;
planimetrie luminose, devono essere applicate quindi soluzioni tecnologiche avanzate rivolte
- Apparecchio a Raggi X: deve essere del tipo a
alla migliore funzionalità ed operatività del
tunnel passante ed installato nel vano consegna
sistema. Il banco regia deve essere suddiviso in
pacchi diretti ai detenuti. L’impianto deve
più sezioni relative a ciascun settore di controllo;
comprendere un nastro trasportatore a velocità
deve essere evitata la installazione di un elevato
di scorrimento variabile ed a senso di marcia
numero di monitors. Tutte le telecamere devono
invertibile;
essere corredate di speciali contenitori blindati, con schermo antisfondamento, evitando caverie
Valori di illuminazione negli ambienti -
sospese. Per una facile gestione è opportuno che rimpianto di telecamere sia limitato alle zone
in rapporto alle attività che vi si potranno svolgere,
I PARTE | 55
L’ISTITUZIONE CARCERARIA | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE dell’incolumità degli operatori penitenziari, A
l’ispezione del locale. In ogni caso la dimensione
tale riguardo si indicano i settori e le zone da prendere in considerazione:
superiore a cm 16.
- perimetro muro di cinta, sia dalla parte
- Cancello di sicurezza tipo c1: I cancelli di
intera all’istituto sia dalla parte esterna;
sicurezza in genere devono essere impiegati
- spazi interni ed esterni alla portineria-
negli accessi delle sezioni detentive, negli accessi
passocarraio;
dei reparti comunque frequentati dai detenuti e per lo sbarramento o compartimentazione dei
- zone interne di smistamento a grande
relativi corridoi di servizio. I cancelli devono
concentrazione di detenuti.
essere realizzati in modo da consentire la introspezione visiva dall’esterno verso l’interno e
Opere di sicurezza - In tutti gli ingressi
viceversa- Pertanto essi devono essere realizzati
delle zone frequentate dai detenuti devono essere previsti sbarramenti con robuste cancellate
ad una distanza tale che la luce netta tra l’uno e
in ferro. I cancelli devono aprirsi tutti verso
l’altro non superi i cm 16. Il cancello deve essere
l’esterno. Tutti i locali di detenzione o comunque
irrigidito con una traversa orizzontale in lamiera
frequentati dai detenuti, nonché i servizi igienici
pressopiegata dello spessore minimo di 30/10.
devono essere resi ispezionabili dal corridoio a mezzo di “spioncini” di tipo penitenziario,
- Grate metalliche in acciaio c50: Le grate
realizzati in modo da consentire la completa
in acciaio C50 hanno resistenza inferiore a
visibilità dei locali. Vengono di seguito illustrati
quelle di sicurezza. Per conseguire economie di costruzione, esse possono essere impiegate
usualmente impiegati nell’edilizia penitenziaria.
in tutti i locali non frequentati dai detenuti e in quelli ove essi sostano momentaneamente sotto
- Porta di sicurezza tipo P3: Questa porta deve
il controllo costante del personale di vigilanza.
essere adottata per le porte di tutti i locali non
Per queste grate viene richiesto l’impiego di
destinati a camere detentive, ma comunque
acciaio C50 sia per le barre orizzontali che per
frequentali abitualmente dai detenuti. Il telaio
quelli verticali.
di forma ad imbotte deve essere realizzato in lamiera sagomata da 20/10 e corredato di elementi per la zancatura. La porta deve essere
sicurezza devono essere particolarmente robusti
costituita da due pannelli frontali in lamiera
e costruiti con particolari accorgimenti. Essi
da 25/10 pressopiegata perimetralmente e da
devono essere impiegati in lutti i locali destinati
robusti rinforzi assemblati all’interno dell’arma.
alla detenzione o comunque frequentati, anche
Nella porta, quando necessario (es. in tutti i
per tempi limitati, dai detenuti. Devono essere
locali abitualmente frequentati dai detenuti per attività ricreative, culturali, scolastiche, colloqui, ambulatori, eco.), deve essere prevista una
56 | I PARTE
devono essere completamente saldati sicché
antispaccata: cristalli temperato tipo Securit policarbonato tipo LEXAN, ecc. o altro materiale similare. E’ consigliabile, quando la tecnica costruttiva usata lo consente, adottare lo stesso
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
3. Interno VS. esterno: una difficile relazione 3.1 Il carcere e la città La discussione sulla messa in atto di un piano straordinario per le carceri come risposta tangibile al sovraffollamento penitenziario ha rimesso in moto, in maniera del tutto episodica, la
discussione
sull’edilizia
penitenziaria.
Uno dei primi temi è stato quello della localizzazione delle aree per i nuovi istituti, spesso connesso con quello della dismissione o rifunzionalizzazione delle vecchie strutture in una nuova ondata di delocalizzazioni. L’allontanamento
delle
carceri
dai
centri
urbani ha alle sue origini varie motivazioni: da quelle di carattere igienico-sanitario promosse dell’Ottocento e il primo Novecento, a quelle
I PARTE | 59
INTERNO VS. ESTERNO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE urbana, sembra essere quella delle riserve di prigione dal tribunale. Il distacco simbolico e
spazio delle aree suburbane e di frangia, degli
determinante per la nascita e lo sviluppo di una
fortunatamente fallimentare - la proposta del
vera e propria edilizia penitenziaria con modelli
Ministero di Grazia e Giustizia per le carceri
tipologici più funzionali rispetto al passato,
di massima sorveglianza destinate a detenuti in regime di 41bis per cui sono state riprese
una progressiva segregazione ed estraniazione
in considerazione alcune isole, preventivando
dal contesto civile urbano. Il processo di
interventi
periferizzazione del carcere
dismessi. Se le vecchie periferie sono ormai
consolidato nel corso del Novecento, senza alcun
il luogo adatto per scaricare gli effetti penali
segno di inversione.
dell’economia globalizzata, le conseguenze della
negli
impianti
precedentemente
scelta localizzativa sul territorio della “maggiore Nelle più recenti elaborazioni di programmi
distanza possibile dal centro urbano” sono tante
di edilizia penitenziaria viene prevista e
per i detenuti come per coloro che in carcere
teorizzata la delocalizzazione degli istituti dai centri cittadini con la dismissione di un buon
di comunicazione oltre che nella percezione di
numero di strutture situate in zone centrali
una più radicale separazione e di un più forte
e la loro sostituzione con nuovi complessi da
isolamento.
costruire in aree del tutto periferiche. Tali previsioni appaiono in netto contrasto con la
Nelle nuove localizzazioni il processo costitutivo
sedimentazione di principi e norme volte a favorire lo stabilirsi di legami con la collettività
più lento e complicato a causa della maggiore lontananza dalla rete di servizi, che possono
conservando almeno in parte la disponibilità di
operare per rendere il carcere meno separato,
istituti collocati in ambito urbano.
e dal tessuto associativo che opera per favorire processi di riavvicinamento sociale e culturale.
Le
tendenze
accentuano
il
processo
di
In questa situazione il carcere accentua il suo ruolo di
. L’unica
città, non più verso la periferia ma verso aree di
connessione
territoriale
ricercata
per
la
frontiera. Nella ricerca di un lontano fuori dalla
cittadelle della pena è quella infrastrutturale,
concentrazione urbana, il nuovo sito carcerario
come la vicinanza a nodi stradali importanti: il carcere vicino all’autostrada. Per le nuove
comunali del piano urbanistico, al di là dai
carceri manca, generalmente, qualsiasi ricerca di contestualizzazione e la progettazione di
popolare o dei grandi centri commerciali
spazi di contatto col territorio circostante. In
in aree ibride, a ridosso di tangenziali o
questa diffusa situazione il sempre proclamato
svincoli autostradali. La direzione obbligata,
rapporto con la comunità locale si fa sempre più
soprattutto in mancanza di aree disponibili
astratto. La presenza carceraria è già marcata
e di maggior valore della rendita fondiaria
inconfondibilmente
60 | I PARTE
dai
suoi
segni:
cinta,
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTERNO VS. ESTERNO garitte, fabbricati di edilizia carceraria corrente, cancellate, griglie. Lo spazio demaniale è delimitato dalla recinzione e il rapporto fabbricato di portineria attrezzato per il controllo delle persone in entrata e in uscita dall’istituto. L’effetto
notturno
dell’illuminazione
del
complesso completa il quadro. Si avverte davvero il bisogno di un ulteriore segno di isolamento? A sua volta la dismissione delle vecchie carceri cambiamento profondo nella storia urbana della città: si spezza un legame che è un intreccio di storie sociali, di memoria urbana, un patrimonio letterarie di una città. L’azione dismissione/ nuova localizzazione cambia radicalmente il
Momenti di socializzazione nel carcere di San Vittore grazie alla rassegna musicale annuale “Sing sing”
rapporto tra l’organismo urbano e il carcere, memoria. Prima che questi processi possano
ristrutturare i blocchi delle celle, realizzare
concretizzarsi, occorre porre alle autorità
laboratori e un centro ricreativo, oltre che a
competenti una serie di quesiti.
migliorare i servizi.
Il primo riguarda le condizioni di detenzione nelle vecchie carceri in ipotesi di smantellamento,
critica del processo che dovrebbe attuare l’operazione e che è indicato nelle tipologie del
del superamento delle condizioni di criticità.
L’orientamento verso il coinvolgimento di partner privati è stato riaffermato anche
caratteristiche non presentano opportunità
nell’ambito del recente Piano del D.A.P a proposito del reperimento di una parte dei fondi
della vita detentiva, ce ne sono invece altre
necessari alla costruzione delle nuove carceri,
che presentano ampie possibilità di intervento
attraverso la valorizzazione immobiliare dei
sugli spazi interni. Lo confermano le esperienze
vecchi siti e/o la gestione di una serie di aspetti
di
riguardato
di economia carceraria. La complessa partita tra
complessi storici di diverse città europee, come
Ministero, costruttori e immobiliaristi è ancora
le carceri radiali di San Vittore a Milano e quello
in corso.
ristrutturazione
che
hanno
di Strangeways a Manchester, una struttura di mattoni in stile gotico-vittoriano, dove l’Home
Il terzo quesito riguarda le ragioni di un
I PARTE | 61
INTERNO VS. ESTERNO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
senza per questo avere con essa alcun rapporto attivo, rappresentando anzi la negazione stessa della città.
La città tenda, schizzo di Giovanni Michelucci
trasferimento totale della popolazione detenuta
del luogo in cui collocare la funzione carceraria,
senza
mediazione,
mentre dovrebbe essere logico mantenere
opportunità
le persone in attesa di giudizio in un luogo
di mantenimento delle persone in attesa di
ragionevolmente vicino alla sede del giudizio
giudizio, della sezione della semilibertà o altro.
o le persone in semilibertà in un luogo che
Come se non fosse opportuno mantenere più
possa consentire facilmente il raggiungimento
un luogo di detenzione nella centralità urbana
del luogo di lavoro e una reintegrazione
un’ipotesi
considerando
ad
di
possibile
esempio
le
per sostenere le possibilità di ritorno alla vita civile. Come se il processo di periferizzazione
Sia le scelte di localizzazione dei nuovi
imponesse di catapultare tutto il carcerario il più
complessi che quelle relative alla gestione del patrimonio edilizio carcerario confermano la
possano diventare completamente altro. Manca che possono nascere da un’ interpretazione -
62 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTERNO VS. ESTERNO in termini urbani e territoriali - dei contenuti della riforma penitenziaria, che richiederebbe una diversa attenzione nella scelta dei luoghi dell’esecuzione penale sul territorio. Gli accordi tra Amministrazione penitenziaria ed Enti delle nuove localizzazioni e delle dismissioni
delocalizzazione.
3.2 Il carcere e il nucleo familiare “
del vecchio istituto optando, da un lato, per la
come del resto avviene già in altri paesi europei
concentrazione delle funzioni detentive in un
(ad esempio Olanda, Spagna, Danimarca),
nuovo sito lontano dai centri vitali e, dall’altro,
permette di agevolare il reinserimento sociale
per la totale sostituzione di funzioni nel vecchio
attraverso
complesso: non è mai ricercata l’intesa su una
personali e, nel contempo, attenua la solitudine
differente concezione della funzione della pena,
che accompagna i detenuti durante il periodo
ma più di ogni cosa non emerge una ricerca
di espiazione della pena; infatti, interrompere
la
valorizzazione
dei
legami
verso una nuova possibile relazione tra il carcere e la città che punti l’attenzione sui concetti di accessibilità e di interazione. che lo hanno generato, nutrito e sostenuto” Sotto la spinta del sovraffollamento, della crescita della popolazione e della pressione
(Francesco Ceraudo, presidente dell’Associazione nazionale
politica esercitata tramite la campagna per la
dei medici penitenziari).
12
sicurezza, è facile comprendere che la scelta localizzativa e la produzione delle strutture
La detenzione cambia i rapporti con i familiari,
carcerarie siano prive di valenze diverse da
crea vuoti che a volte diventano incolmabili. Oppure i legami restano forti e tenaci malgrado le sbarre, la fatica dei colloqui, l’angoscia di entrare in carcere per incontrare i propri cari.
del D.A.P prevede la realizzazione entro il
Solo una regolare consuetudine e una relazione
dicembre 2012 di 46 nuovi padiglioni all’interno
affettiva consolidata, in cui la comunicazione
dei perimetri carcerari già in funzione. Nel
non sia interrotta o alterata, permettono di preservare il rapporto parentale. Ad essere
ad altre attività, un peggioramento delle
punita sul fronte dell’affettività, non è solo la
condizioni di detenzione, un aggravamento
persona reclusa, ma anche tutta la sua famiglia
di criticità sotto diversi aspetti a partire dal
o tutte quelle persone con le quali aveva una
sottodimensionamento di impianti e servizi.
relazione
affettiva
prima
dell’ingresso
in
istituto: “vittime invisibili, vittime a loro volta Per quanto riguarda poi la realizzazione di 22
delle vittime dimenticate e spesso trattate come
nuove carceri, di cui 9 da completare, tutto fa
colpevoli o deviati come fossero criminali loro
pensare che la qualità dei nuovi siti carcerari sia peggiore di quella delle precedenti stagioni di
Coordinatrice del Partners of Prisoners Program
I PARTE | 63
INTERNO VS. ESTERNO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE familiari o le terze persone per sei ore mensili, le telefonate della durata massima di 10 minuti a settimana, le lettere ed i permessi premio, per coloro che ne possono usufruire. I legami affettivi sono dilazionati nel tempo e nello spazio e le relazioni vengono vissute per lo più in senso negativo.
con l’esterno ma è anche colui che può diventare la base solida e certa per la costruzione di un futuro, una volta scontata la pena. Molto del tempo vissuto all’interno del carcere è in funzione dei colloqui o delle telefonate, dove, seppure ristretti, si può vivere attivamente un rapporto interpersonale. Ma non basta. Queste relazioni sono purtroppo costituite da bisogni insoddisfatti, mancanza di affetto e di gesti di intimità. Se consideriamo il fatto che un rapporto di coppia è composto da una parte affettiva e da una parte corporea, possiamo notare che in carcere non è possibile vivere entrambe le sfumature. Per quanto riguarda i rapporti col partner, nel contingente carcerario viene a crearsi una vera e propria scissione tra i episodi 1 e 3 - Teatro delle Donne, centro di drammaturgia (Firenze)
bisogni naturali affettivi e sessuali, lasciando i due soggetti frustrati o inappagati. Un fattore di rischio per la coppia, poi, risulta essere il tempo,
Offenders Aid and Rehabilitation Services.
il quale non gioca a favore: ad una maggior durata della pena, a cui è correlata anche una
Gli incontri frequenti ed intimi con le persone
maggiore gravità del reato, spesso corrisponde
con le quali vi è un legame, hanno un ruolo del reo: da qui l’esigenza di avvicinare, per
esistenti prima dell’ingresso in carcere possono
quanto possibile, il recluso al mondo esterno
logorarsi o spezzarsi durante la reclusione a
e, in particolare, a quello dei suoi affetti. Dopo l’ingresso in istituto, infatti, le possibilità di contatto con “il fuori” sono davvero poche, frammentate e confuse: gli incontri con i
64 | I PARTE
Continuare a condividere una relazione con un
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTERNO VS. ESTERNO detenuto costa fatica e il prezzo che si deve pagare
l’incontro con il padre. Anche il momento del
per salvare quello che resta è davvero molto
colloquio, spesso risulta essere freddo e senza
alto. E’ importante considerare che gli spazi
intimità, e così molti detenuti scelgono di non
in cui potere mettere in atto i legami ritrovati, in condizioni di semilibertà o comunque in
questo trauma e non inizino a provare repulsione
situazioni simili alla realtà quotidiana esterna,
verso le istituzioni e gli agenti che controllano e
sono davvero pochi.
puniscono.
La Costituzione italiana afferma che il detenuto,
Esperienze
tramite la pena deve essere rieducato e ri-
“Gazebo”, “Relais Enfants Parents”, associazione
numerose
e
diverse
(progetto
“Bambini senza sbarre”, “Telefono Azzurro” si priva della possibilità di vivere le relazioni
e il “Patto di solidarietà DAP-Unicef”) hanno
affettive, ancor prima di quelle sessuali,
avviato iniziative di tutela del rapporto genitori-
che fanno parte della sua identità. L’attuale normativa carceraria non contiene alcun
come presupposto simili considerazioni, a tal
articolo che vieti esplicitamente la sessualità,
legislazione.
della propria affettività, come pure nessun articolo la autorizza se non, indirettamente, nella formula dei permessi premio all’esterno. Il che attuale a questo riguardo, è testimonianza di una
3.2.1 La voce agli affetti: le testimonianze
permanente inadempienza dello Stato rispetto a una giusta soluzione del problema, poiché il
Il colloquio vissuto dall’esterno
bisogno di amore, pur con intensità diverse, è vissuto da tutti. 13
“E’ il mio primo colloquio in carcere. Dentro c’è il mio compagno. Una vecchia pena
Parlando di genitorialità, il carcere, con la
da scontare. Sono confusa e spaventata.
sua chiusura, non favorisce i contatti neanche
Quando arrivo c’è già un sacco di gente. Un signore anziano mi dà un biglietto con un
riuscire ad incontrare il genitore sono le stesse
numero (il 18). Aspetto. Finalmente aprono
per i bambini come per gli adulti: oltre al tempo
la porta. Entriamo. Una guardia distribuisce i
concesso ridotto e frammentato, è necessario
numeri in base ai quali saremo chiamati. Tutti
svolgere una
prima di
spingono e si accalcano, ma i foglietti casalinghi
entrare lasciando all’esterno tutti gli oggetti,
del vecchio signore risolvono la questione.
compresi i giocattoli, facendosi controllare
Aspetto ancora. Una signora mi dice che se
con un metal detector da agenti in divisa che
voglio dare il pacco con la roba da mangiare devo
possono inquietare i bambini, se non addirittura
procurarmi il foglio da allegare. Lo vendono
rendere traumatico il momento che precede
per 100 lire allo sportello. Compro il foglio.
I PARTE | 65
INTERNO VS. ESTERNO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
Differenti tipi di approcci per differenti gradi di intimità
Ma dove va scritto il nome del detenuto? Non
sala colloqui. C’è un lungo bancone con delle
trovo lo spazio apposito. Chiedo alla mia vicina.
panche. Ne scelgo una, mi siedo e aspetto. Dopo
Arriva il mio turno. Allo sportello presento la carta d’identità e il foglio di convivenza.
vedo. Potremo stare insieme un’ora. Io ne ho
Chiedo: “me lo restituirete dopo?” - “No!” - “Ma a me servirebbe…” - “Ne faccia un altro…” - . Mentre vado a sedermi mi accorgo che alcune
(Tratto da Associazione comunità San Benedetto al Porto,
per prenderle. Vedo i piedi della guardia che
, “Area di Servizio”,
giornale di strada di Genova.)14
controlla i pacchi. Provo a chiedere spiegazioni. I piedi mi rispondono: “Non possono entrare…”
Il colloquio vissuto dall’interno
e lo sportello si richiude. Torno ad aspettare. Le guardie chiamano il primo gruppo di visitatori
La struttura carceraria prevede, indicandoli
ma io non ne faccio parte. Continuo ad aspettare.
come affettività, i colloqui; ma davvero si può
Finalmente chiamano il secondo gruppo e
pensare che “il colloquio è affettività”? Molte
questa volta ci sono anch’io. Ci danno una
volte ci vergogniamo di andare al colloquio con i nostri familiari, tanto è triste e degradante
in un armadietto. Passiamo alla perquisizione:
il posto. L’ambiente, ovvero quella stanzetta
mi passano il metal detector e mi tastano un po’.
spoglia che dovrebbe in realtà riunire un nucleo
Siamo dentro. Una guardia mi dice: “Vada!”, ma
familiare o comunque delle persone accomunate
io non so dove.
da un legame di affetto, è nettamente diviso in due da un freddo “tavolaccio”. Il tavolo è
Mi sposto di lato e seguo gli altri. Arriviamo alla
66 | I PARTE
abbastanza largo da costringerci a faticare per
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INTERNO VS. ESTERNO poterci tenere strette le mani. Il tutto dura un’ora e due volte al mese si possono fare due ore. E siamo già fortunate se il turno del colloquio l’abbiamo insieme a nostre compagne abituate a parlare con voce pacata (come noi); se ci capita il turno con qualcuna capace solo di esprimersi a voce alta, è un disastro. Quell’ora a settimana, in condizioni così assurde, a noi dovrebbe bastare per sopperire tutti i nostri bisogni di affetto e alla necessità di comunicare con le nostre famiglie, o comunque con le persone a noi vicine. Senza contatti senza un bacio, perché questo non è previsto dai regolamenti. La realtà poi è ancora più cruda: del tempo consentito quasi la metà viene trascorsa da entrambi le parti a cercare di camuffare quella sorta d’imbarazzo, di disagio che inevitabilmente si viene a creare, poiché le persone che si incontrano solo in carcere perdono ben presto l’abitudine a comunicare in maniera reale e no distorta dal luogo in cui per riuscire ad esprimere le proprie emozioni, soprattutto sotto l’occhio vigile di telecamera ed agenti.15 (Tratto da AA.VV., Le donne della Giudecca parlano di : sesso taciuto e negato, separazioni e divorzi, colloqui in condizioni avvilenti)
I PARTE | 67
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
4. I luoghi dell’affettività in carcere 4.1 L’ordinamento penitenziario: un decennio di sperimentazione L’ordinamento penitenziario è l’intero sistema di norme che regolamenta il momento della privazione della libertà personale in esecuzione di una sanzione penale. Come appena descritto, è disciplinato dalla legge n. 354/75 di riforma dell’ordinamento penitenziario italiano e il suo ultimo aggiornamento avviene con la pubblicazione sulla G.U del Regolamento e sulle misure privative e limitative della libertà il 30 Giugno 2000.
I PARTE | 69
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Gli articoli sono in totale 136 e descrivono in modo chiaro tutto ciò che riguarda la vita
nell’istituto strumenti pericolosi o altri oggetti
all’interno della struttura carceraria. Può essere
non ammessi.
titoli per e poi in capi d’azione della norma . Gli articoli afferenti al riguardano il trattamento penitenziario che è alla base della privazione della libertà. Al
4. Nel corso del colloquio deve essere mantenuto un comportamento corretto e tale da non recare disturbo ad altri. Il personale preposto al controllo sospende dal colloquio le persone che tengono comportamento scorretto o molesto, riferendone al direttore, il quale decide sulla esclusione.
che avviene al singolo dall’ingresso in istituto
5. I colloqui avvengono in locali interni senza
in qualità di reo, il regime penitenziario a cui
mezzi divisori o in spazi all’aperto a ciò
viene sottoposto, l’assistenza per sé e la famiglia
destinati. Quando sussistono ragioni sanitarie
e le misure alternative alla detenzione. Il Titolo
o di sicurezza, i colloqui avvengono in locali
invece determina le disposizioni relative all’
interni comuni muniti di elementi divisori.
organizzazione penitenziaria ed è quindi diretto
La direzione può consentire che, per speciali
alla sfera dirigenziale e a quella amministrativa.
motivi, il colloquio si svolga in locale distinto. In
Le norme che risultano di maggiore interesse all’interno di questo lavoro sono quelli che riguardano il rapporto tra il detenuto e la sua
ogni caso, i colloqui si svolgono sotto il controllo a vista del personale del Corpo di polizia penitenziaria.
famiglia e i luoghi in cui questo avviene, ossia
6. Appositi locali sono destinati ai colloqui dei
le sale dei colloqui e, ove possibile, alcuni spazi
detenuti con i loro difensori. 7. Per i detenuti e gli internati infermi i colloqui
Art. 37. - Colloqui
possono avere luogo nell’infermeria.
1. I colloqui dei condannati, degli internati e
8. I detenuti e gli internati usufruiscono di sei
quelli degli imputati dopo la pronuncia della
colloqui al mese.
sentenza di primo grado sono autorizzati dal direttore dell’istituto. I colloqui con persone
Quando si tratta di detenuti o internati per uno
diverse dai congiunti e dai conviventi sono
dei delitti previsti dal primo periodo del primo
autorizzati quando ricorrono ragionevoli motivi.
comma dell’articolo 4-bis della legge e per i il numero di colloqui non può essere superiore a
pronuncia della sentenza di primo grado, i
quattro al mese.
richiedenti debbono presentare il permesso rilasciato dall’autorità giudiziaria che procede.
9. Ai soggetti gravemente infermi, o quando il colloquio si svolge con prole di età inferiore a
3. Le persone ammesse al colloquio sono
dieci anni ovvero quando ricorrano particolari circostanze, possono essere concessi colloqui
le modalità previste dal regolamento interno,
70 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE anche fuori dei limiti stabiliti nel comma 8. 10. Il colloquio ha la durata massima di un’ora. In considerazione di eccezionali circostanze, è consentito di prolungare la durata del colloquio con i congiunti o i conviventi. Il colloquio con i congiunti o conviventi è comunque prolungato sino a due ore quando i medesimi risiedono in un comune diverso da quello in cui ha sede l’istituto, se nella settimana precedente il detenuto o l’internato non ha fruito di alcun colloquio e se le esigenze e l’organizzazione dell’istituto lo consentono. A ciascun colloquio con il detenuto o con l’internato possono partecipare non più di tre persone. È consentito di derogare a tale norma quando si tratti di congiunti o conviventi.
di tutti i detenuti o internati dell’istituto, i generi e gli oggetti di cui è consentito il possesso, della persona e all’espletamento delle attività trattamentali, culturali, ricreative e sportive. Nella individuazione dei generi e oggetti ammessi si terrà anche conto delle nuove strumentazioni tecnologiche. È vietato, comunque, il possesso di denaro. 2. Sono ammesse limitazioni sostenute da motivate esigenze di sicurezza, anche in relazione alla differenziazione del regime detentivo che consegue all’applicazione degli articoli 14-bis, 41-bis e 64 della legge. 3. Non è ammessa la ricezione dall’esterno di
11. Qualora risulti che i familiari non mantengono
bevande alcoliche.
rapporti con il detenuto o l’internato, la direzione
È consentito l’acquisto presso lo spaccio interno
ne fa segnalazione al centro di servizio sociale
e il consumo giornaliero di vino in misura non
per gli opportuni interventi.
superiore a mezzo litro e di gradazione non superiore a dodici gradi o di birra in misura
12. Del colloquio, con l’indicazione degli estremi
non superiore ad un litro. La distribuzione e il
del permesso, si fa annotazione in apposito
consumo di tali bevande avviene nei locali in
registro.
cui si consumano i pasti. In ogni caso è vietato
13. Nei confronti dei detenuti che svolgono attività lavorativa articolata su tutti i giorni feriali, è favorito lo svolgimento dei colloqui nei giorni festivi, ove possibile.
l’accumulo di bevande alcoliche. 4. Gli oggetti non consentiti sono ritirati dalla direzione e, salvo che costituiscano corpi di reato, sono consegnati ai detenuti e agli internati all’atto della loro dimissione. I generi e gli oggetti
Il momento del colloquio è preceduto da
deperibili o ingombranti che non possono essere
una serie di azioni “burocratiche”, anch’esse
trattenuti in deposito presso il magazzino sono restituiti ai familiari in occasione dei colloqui
parte del familiare a favore del detenuto, di un
ovvero spediti agli stessi a cura e spese del
pacco contenente generi alimentari, indumenti
detenuto o dell’internato.
e oggetti non considerati pericolosi. 5. I generi e gli oggetti provenienti dall’esterno Art. 14. - Ricezione, acquisto e possesso di oggetti e di generi alimentari
devono essere contenuti in pacchi, che, prima della consegna ai destinatari, devono essere sottoposti a controllo.
1. Il regolamento interno stabilisce, nei confronti
I PARTE | 71
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE 6. I detenuti e gli internati possono ricevere
corrispondenza non soggetta a controllo, tra
quattro pacchi al mese complessivamente di
quelle in uscita, è quella indirizzata ad organismi
peso non superiore a venti chili, contenente
internazionali,
esclusivamente generi di abbigliamento, ovvero,
preposti alla tutela dei diritti dell’uomo.
nei casi e con le modalità stabiliti dal regolamento
Ogni istituto, poi, dispone di uno o più telefoni
interno, anche generi alimentari di consumo
utilizzabili dai detenuti. I condannati e gli
comune che non richiedono manomissioni in
internati possono essere autorizzati dal direttore
sede di controllo.
dell’istituto alla corrispondenza telefonica con i
amministrativi
o
giudiziari
congiunti e conviventi una volta alla settimana, 7. Gli oggetti di uso personale possono essere
e nel caso ricorrano validi motivi, anche con
acquistati o ricevuti in misura non eccedente le
persone non afferenti al nucleo familiare. Sono
normali esigenze dell’individuo.
inoltre prese in considerazione le cosìdette “telefonate d’urgenza”, che acquisiscono un
8. I generi alimentari, ricevuti dall’esterno o
valore maggiore se si svolgono con prole di età
acquistati, non devono eccedere in quantità
inferiore a dieci anni o in caso di improvviso
il fabbisogno di una persona. 9. Il detenuto
trasferimento del detenuto. Le telefonate in
o l’internato non può accumulare generi
uscita devono essere sempre e comunque
alimentari
autorizzate previa richiesta scritta e sono a
in
quantità
eccedente
il
suo
fabbisogno settimanale.
spese dell’internato; il contatto telefonico viene stabilito dal personale dell’istituto che, nel
10. Le limitazioni di cui ai commi precedenti
caso in cui si ritenga opportuno, provvede ad
non si applicano ai pacchi, agli oggetti ed ai
ascoltare e registrare le conversazioni che non
generi destinati alle detenute madri con prole in
dovranno durare più di dieci minuti.
istituto per il fabbisogno dei bambini. Nel considerare le norme precedentemente descritte è possibile avere un’idea sommaria della gestione del momento del colloquio. Di conseguenza non bisogna sottovalutare
4.2 La rappresentazione mediatica dell’incontro in carcere
i tipi e le modalità di contatto tra il detenuto e il mondo esterno al di fuori di questo
singolo
corrispondenza
episodio epistolare
settimanale: o
la
telefonica.
La corrispondenza in entrata e in uscita viene sempre ispezionata per rilevare l’eventuale presenza di valori o altri oggetti non consentiti, garantendo comunque l’assenza di controlli sullo scritto. Nel caso in cui la direzione sospetti che i contenuti della corrispondenza possano costituire elementi di reato/pericolo, deve farne segnalazione immediata. L’unico tipo di
72 | I PARTE
Lo svolgimento di questa ricerca ha si ha del carcere, fuori dal carcere. Le persone che non hai mai avuto un reale contatto con questo mondo faticano il più delle volte a comprendere quali possano essere le dinamiche che si svolgono all’interno del muro di cinta. Il contesto in cui ci si muove, parlando di in carcere, è quello attuale, italiano, in cui i
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE media e in particolare la televisione, da diversi anni propongono in modo ossessivo le notizie dedicate a fatti criminali. Solo nel 2010 il Tg1 ha dedicato 1000 notizie a fatti criminali, il doppio del Tg pubblico spagnolo, il triplo di quello inglese, quattro volte quello francese e 18 volte l’ARD tedesco. I mezzi di comunicazione di massa sono strumenti potentissimi che contribuiscono
in
maniera
determinante
alla costruzione dell’immaginario collettivo, 16
Nonostante percepiscono
tutto, come
sei
italiani
questione
su urgente
dieci da
affrontare i problemi economici, mentre solo il 5% indica la criminalità come emergenza primaria. Le preoccupazioni e le insicurezze sono dettate da altri problemi e fattori come la
E allora perché indagare in modo morboso su un certo tipo di cronaca portando alla distorsione delle informazioni? La criminalità è seguita dai media televisivi in modo “seriale” occupando uno spazio ricorrente e ripetuto ogni sera,
Vista della sala colloqui da una postazione di sorveglianza
A questo proposito giocano un ruolo molto importante le trasmissioni pomeridiane che coniugano intrattenimento e informazione e hanno sempre più peso nel determinare questa situazione di insicurezza, di paura, la cosiddetta “angoscia sociale”. I più colpiti da questo tipo
dei pochi modi attraverso cui l’opinione pubblica
di informazione sono coloro che maggiormente
ha potuto visualizzare alcuni degli spazi della
dipendono dalla televisione e sono sensibili
prigionia.
al tema: anziani, casalinghe, residenti nelle regioni meridionali ed elettori della Lega e del
Nel corso degli anni Trenta si afferma negli
centrodestra, ma soprattutto coloro che per varie ragioni (solitudine, ignoranza, povertà) hanno
prison movie, che raccoglie le tante produzioni realizzate su questo tema che, per ragioni
Partendo da questi presupposti, è possibile
culturali, si discostano di molto da quella che è
affermare che buona parte delle immagini
la rappresentazione dello stesso in Italia.
I PARTE | 73
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
4.3 L’area dei colloqui: spazi, tempi e fruitori
parte degli agenti della polizia penitenziaria i quali generalmente occupano uno spazio a loro dedicato, molto piccolo, vetrato su due lati e interposto tra due sale. Solo quando
La pratica del colloquio tra il detenuto
espressamente richiesto hanno la possibilità
e i parenti può essere di differenti tipi, facendo
di muoversi all’interno delle sale per garantire
attenzione a non confonderla con quella
un maggiore controllo. La sorveglianza, va
dell’incontro, diversa per modalità, tempi e spazi. quindi da interrogarsi sulla validità di un ausilio un diritto del detenuto e, come precedentemente
tecnologico che indubbiamente snellirebbe il
spiegato, ne sono previsti 4 mensili della
lavoro degli agenti permettendo l’installazione
durata di un’ora da svolgersi in appositi luoghi
di un’unica centralina di sorveglianza a monitor,
all’interno della struttura penitenziaria. Fa un
ma che contemporaneamente poterebbe ad una
certo effetto pensare che la somma tra le ore di
mancanza di necessità di personale.
colloquio, calcolata sull’intero anno, sia di 48: due giorni su trecentosessantacinque.
Fatta questa premessa, si nota quale sia la ricaduta spaziale in quanto, a meno che non
Tra i fattori che determinano le tipologie di
si parli di Carcere di Massima Sicurezza, ogni
colloquio a cui ogni parente accede c’è in primis
struttura penitenziaria dovrà essere dotata di
il tipo di pena che il reo è tenuto a scontare e
luoghi dedicati e differenziati per garantire in
al regime di detenzione in cui si trova. Alcune
sicurezza un colloquio dignitoso e a tutti coloro
categorie di reato, come ad esempio quelli
che si troveranno ad accedervi.
punibili con il regime 41bis, in assenza di precisa condanna all’isolamento, concedono circa due
In linea generale, e soprattutto per effetto del
colloqui mensili in stanze caratterizzate dalla
sovraffollamento e della carenza infrastrutturale,
presenza del divisorio. Sempre in relazione alle azioni permesse al detenuto, è possibile
nel riuscire a ideare un servizio di fruizione
che il divisorio sia totale, quindi a tutt’altezza
snello che favorisca i colloqui. Le modalità di
rispetto all’ambiente in cui si svolge e con una
svolgimento di tutte le pratiche sono appesantite
parte superiore vetrata, oppure connesso al
dall’assenza di appositi ambienti e servizi che
tavolo in marmo e alto circa 60 cm. Nel primo
rendano più funzionali gli step precedenti all’incontro, generando problematiche ancora
e la comunicazione è veicolata da un interpone,
prima dell’ingresso in carcere da parte del
in alcuni casi la conversazione può essere
parente.
registrata. Nel secondo caso invece è possibile A seguito di un’attenta analisi svolta sui casi la larghezza dei tavoli (circa 80 cm) e il divisorio in
altezza
rendono
pressoché
impossibile
un’interazione tattile. In entrambe le situazioni è garantita una sorveglianza costante da
74 | I PARTE
studio che verranno elencati nel capitolo
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE Così come lo spazio, anche il tempo è una variabile
come il contrario. In considerazione di questo,
fondamentale ed è vissuto molto diversamente
è necessario più che mai puntare sulla proposta
dal detenuto e dal parente. In entrambi i casi si
di un nuovo sistema di turnazione ispirato a
attende con ansia di poter trascorrere quei tanto
quello già correttamente in funzione nella casa
agognati 60 minuti in compagnia dei propri cari,
di reclusione di Bollate. (cfr schema).
ma l’odissea del familiare comincia molto prima. Si parla molto spesso di viaggi per raggiungere il
Oltre ai parenti e ai detenuti, c’è un’altra
carcere, di interminabili ore di attesa, di tempi
categoria di utenza spesso poco considerata: gli
morti, di perquisizioni molto spesso invasive. Il
agenti della polizia penitenziaria. Il loro lavoro
più delle volte la durata dell’incontro è diminuita
è fondamentale per il corretto funzionamento
rispetto ai 60 minuti in quanto, per mancanza
del servizio, si tratta di mansioni di elevata
di organizzazione, è possibile che il parente debba attendere il detenuto diversi minuti, così
una concentrazione e un livello di attenzione
UOMO o DONNA / agente - responsabilità - stanchezza - lavoro - autorità - routine - obbligo - pazienza - freddezza
ADOLESCENTI / figli - soggezione - fastidio - domande - influenze esterne - conflittualità - comunicazione inibita
UOMO / detenuto
BAMBINI / figli
- trepidazione - disagio - vergogna - esclusione - condivisione - paura - rassegnazione
- non comprensione - gioco - domande - bugie - imprevedibilità - riconoscibilità
PARTNER / donna adulta
GENITORI / uomo - donna adulti
- ricerca contatto fisico - soggezione - vicinanza - desiderio - conflittualità - solitudine - perdono - pazienza
- preoccupazione - perdono - vicinanza - ansia - comprensione - giustificazione - soggezione
I PARTE | 75
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE molto alto. Indipendentemente dalle questioni
predisposto all’attesa in cui si espletano le
etico-morali che possono scaturirne, l’agente
prime pratiche burocratiche, come la consegna dei documenti di riconoscimento, l’inserimento dei dati nel registro dei presenti, una prima perquisizione non invasiva. La sosta può durare
prima volta, molto spesso anche dei bambini, e
contemporaneamente
mantenere
un
atteggiamento distaccato e autorevole per non
3. Il passaggio esterno: Una volta
perdere di potere agli occhi di chi deve subire
terminata la sosta nella prima area d’attesa, si
il controllo. Anche la categoria della polizia
percorre un tragitto che conduce all’interno
penitenziaria, pur dipendente dallo stato, è
dell’istituto. Solitamente si tratta di percorsi
stata fortemente colpita dalla crisi economica
scoperti, possibilmente ampi, in cui non
che è andata di pari passo con il boom del
ci si rende ancora conto del fatto che ci si
sovraffollamento, generando un meccanismo
trova dentro al carcere, complice la continua interazione con elementi del mondo esterno
crescente numero di detenuti per un sempre
(vegetazione, rumori, colori…). Trattandosi di
minor numero di agenti.
un percorso di attraversamento, non è sempre
II sistema che regola le visite in carcere può
ma tendenzialmente si parla di pochi minuti. Il termine è segnato in modo netto e deciso
chiuso, gli ambienti non comunicano tra loro
da un secondo muro di cinta che determina la separazione tra l’area “civile” e quella della reclusione. Infatti la zona degli incontri è sempre
temporali.
ubicata entro questa seconda cinta muraria, così da diminuire quanto più possibile i movimenti
La pratica del colloquio si compone di tanti sfumature o soglie.
dei detenuti. 4. La sala d’attesa interna: Questa assolve diverse funzioni, non a caso la sua impostazione
1. Il muro di cinta: è il primo passaggio tra l’interno e l’esterno. Generalmente racchiude
presenti quattro sportelli presso cui è possibile
l’intero sistema penitenziario pur non segnando
consegnare i documenti per l’accesso al colloquio (a seconda che si tratti di “primo colloquio” o
elevata e possono essere presenti delle strutture
di “colloqui successivi al primo”), consegnare
leggere, ma sempre rispondenti ai canoni di
una somma di denaro che verrà caricata sul
sicurezza, che permettono il contatto visivo tra
conto del detenuto e consegnare un pacco
il carcere e ciò che si trova attorno.
contenente generi alimentari o vestiario e che verrà recapitato direttamente in cella. Gli agenti
2. La prima sala d’attesa: subito varcato
non necessitano di attrezzature particolari,
il primo muro di cinta, si sosta in un ambiente
visti i compiti da svolgere (principalmente
76 | I PARTE
quella colloqui
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE
I PARTE | 77
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE inserimento dati su database e fotocopie per
è
caratterizzato
da
grandi
aperture
che
il rilascio della bolla d’ingresso), fatto salvo la
consentono un contatto visivo costante tra chi si
macchina per il controllo pacchi che si trova
trova nelle sale e chi si trova all’esterno. Questa organizzazione viene percepita in modo diverso
d’attesa. La norma prevede che le due aree
dai diversi target: chi sta svolgendo il colloquio
oggetti e un sistema di comunicazione verbale
nelle salette si sente osservato dagli estranei e
tramite microfoni. Una volta concluse le attività
controllato dagli agenti, chi sta andando verso
sopra elencate, al parente viene consegnata
il colloquio si sente angosciato nel vedere gli
una chiave corrispondente ad un armadietto
altri e l’agente vive un senso di opprimente
portavalori entro cui dovrà depositare tutti
responsabilità a causa del doppio controllo
gli oggetti che il regolamento non consente
che deve necessariamente esercitare. La nota positiva riguarda l’interazione con l’esterno per
permanenza in quest’ambiente varia a seconda
via delle numerose aperture che solitamente
dell’organizzazione
scandiscono l’ambiente e che si rivelano essere
logistica
(turnazioni
a
blocchi orari, turnazioni alfabetiche, ecc…),
unica fonte di luce naturale.
perciò si prevedono una serie di confort di base che consentano di alleggerire il tempo sospeso:
7.
L’area
colloqui:
Generalmente
vending machine (snack e bevande), libri, riviste
suddivisa in salette che possono ospitare un
e quasi sempre una piccola area bambini (data
massimo di 8 colloqui (quindi circa una trentina di persone), sono poco caratterizzate. I colori sono neutri, le luci fredde e gli arredi modulari, di serie e poco confortevoli sia nei materiali
5. La sala della perquisizione: Si tratta
che nell’ergonomia. In linea di massima si
di un ambiente generalmente povero, freddo
tratta di un ambiente pensato per un pubblico
e privo di umanità e differenziato per sesso.
adulto, quindi sono poche (o nulle) le accortezze
Ciò dipende principalmente dalla natura delle
riservate ai bambini o ad un’utenza più giovane.
azioni che si svolgono al suo interno in quanto,
La permanenza in questa sala è l’unica che ha
tendenzialmente, il perquisito vi sosta pochi minuti, a meno che gli agenti non ritengano
il cui scadere è determinato da un segnale
necessari dei controlli più approfonditi. Il
acustico.
parente attraversa un metal detector walking through e solo successivamente viene perquisito
E’
possibile
materialmente.
generale
affermare
dell’intera
che
area
sia
l’impostazione “specchiata”,
nel senso che detenuti e parenti svolgono lo 6. Il corridoio: Una volta terminata
stesso tipo di azioni lungo percorsi opposti
la fase di perquisizione, il parente viene
che non si incontrano mai, e che rispondono a tempistiche differenti. I ristretti non sono
sala colloqui in cui incontrerà il detenuto.
ovviamente sottoposti all’iter burocratico, ma
Si tratta di un’ impostazione che riprende
devono ugualmente attraversare una serie di
quella del controllo cellare perché il passaggio
corridoi che conducono dalla cella alla sala
78 | I PARTE
un carattere eccessivamente forte rispeto al resto perchè determina il primo verso totale distacco dalla realtà civile. Successivamente il secondo punto più critico è quello della perquisizione e quindi, ancora dopo, quello dei colloqui.
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE
I PARTE | 79
dello spazio deve essere obbligatoriamente elevatissimo.
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
80 | I PARTE
spesso per una questione di turnazioni e soprattutto si manifesta una certa insofferenza dovuta alla voglia di incontrare il proprio caro.
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE
I PARTE | 81
82 | I PARTE
detenuti
agenti polizia penitenziaria
visitatori esterni
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
07.00
ATTESA all’ ESTERNO
08.00
INGRESSO
09.00
USCITA
USCITA
SPORTELLO
colloqui successivi al primo
12.00
SPORTELLO
consegna pacco
10.00
SPORTELLO
bonifico
11.00
SPORTELLO
primo colloquio
13.00
ATTESA
14.00
COLLOQUIO
15.00
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE
I PARTE | 83
I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE della perquisizione e, quindi alle sale colloqui.
contatto con i ristretti che con i visitatori)
Gli agenti sono gli unici che hanno la possibilità
nelle sale della perquisizione e in quelle
di muoversi liberamente in tutti gli spazi, ma
dei colloqui. Nel primo caso, soprattutto in
per ovvie ragioni logistiche, ad ogni gruppo di
riferimento al rapporto con la persona esterna, si vive un disagio relativo alla posizione di
a seconda delle turnazioni, alcuni dovranno
controllo che egli riveste, che viene letta come gerarchicamente superiore (il parente vede nel
dovranno percorrere lo stesso percorso ogni ora.
abusando del potere che la divisa gli conferisce); nel secondo invece si ritrova a dover far fronte
Un ulteriore analisi va fatta per determinare il
a dinamiche non sempre prevedibili. Le sale in
livello di intensità con cui l’esperienza è vissuta
cui avvengono gli incontri, infatti, richiedono
dai differenti target. Nonostante tutti si trovino
un elevato livello di controllo che non sempre
nello stesso luogo, nello stesso tempo e per lo
è facile garantire a causa dell’elevato numero
stesso motivo, la situazione e i diversi ruoli
di accessi, della confusione e, più di tutto, della
che ognuno occupa, generano una sorta di
mancanza di personale.
“disequilibrio emotivo” tra le parti. Per quanto riguarda i parenti, infatti, sono riconoscibili
Un altro fattore fondamentale, in questo caso
come momenti di maggiore disagio quelli che
riferibile al parente, è quello relativo al tempo.
avvengono in prossimità del secondo muro di cinta (cfr. punto 2) e quelli relativi alla
Per un familiare che si accosta alla pratica
perquisizione, soprattutto in modalità di accesso
del colloquio, il tempo diventa un limite non
(cfr. 3). Un’emotività diversa, ma comunque dal
indifferente non solo per quanto riguarda i
carattere molto forte, è quella che si vive poi nelle sale colloqui vere e proprie, a contatto con
quanto per la quantità di ore dedicate che questo
il parente detenuto.
richiede prima ancora di raggiungerlo.
Per il detenuto, invece, che viene già da un pochi illuminati casi, le turnazioni del servizio “spaziale”, il momento di maggiore disagio si
non rispettano una regola precisa, perciò prima si potrà accedere al colloquio quanto
di “luogo di compressione” in cui è costretto
prima ci si presenta presso l’istituto. Questo
a sostare prima dell’incontro e in cui si trova
implica numerosi disagi a coloro che vivono
improvvisamente a contatto con numerose
molto distanti dalle strutture penitenziarie o,
persone, situazione a cui non è abituato per
ancora peggio, a chi ha un lavoro. Infatti molto
ovvie ragioni.
spesso gli incontri si svolgono in orari diurni, impedendo così a una larga fetta di utenza di poter incontrare il proprio detenuto.
riscontrarsi (sia che si trovino a lavorare a
84 | I PARTE
Chi invece ha la possibilità di recarsi a colloquio,
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | I LUOGHI DELL’AFFETTIVITà IN CARCERE deve mettere in conto la necessità di dedicarci un’intera giornata: svegliarsi molto presto muro di cinta), effettuare l’accesso tentando di rispettare l’ordine, attendere il proprio turno per lo svolgimento delle attività burocratiche e così via, secondo l’iter precedentemente descritto. L’analisi ha rilevato che, dall’arrivo in carcere, il parente può attendere in media circa quattro ore prima di poter incontrare il proprio caro per, ricordiamolo, sessanta minuti.
I PARTE | 85
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
5. Gli spazi del colloquio in Italia e all’Estero: un repertorio di casi 5.1 In Italia: percorsi sperimentali Nelle seguenti pagine vengono riportati stesura del progetto. La mancanza di testi ricerca, per reperire le informazioni pratiche e per quelle relative ai casi esteri, si svolgesse sul web. Per gli esempi presenti su territorio italiano è stata fondamentale la possibilità di effettuare sopralluoghi (come nel caso della casa di reclusione di Bollate) e contemporaneamente quella di incontrare i personaggi coinvolti nella realizzazione dei vari progetti. Disponendo per questi di una maggiore quantità di materiale, si è scelto di stilare un’analisi del
I PARTE | 87
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE contesto
d’inserimento
dell’intervento
così
da comprendere in che modo e secondo quali criteri si è cercato innescare nuove dinamiche relazionali. Le categorie di carcere prese in considerazione sono differenti tra loro (casa di dimostrare che l’attività progettuale può effettivamente avere un ampio raggio d’azione
indispensabili alla progettazione architettonica delle carceri. Per ogni esempio riportato sono stati individuati dei punti di forza, degli elementi caratterizzanti che possono essere inseriti in un nuovo sistema che ha l’obiettivo di trovare applicazione all’interno di tutte le sale colloqui degli istituti di pena italiani.
sperimentazione in fortunati casi. I dati raccolti per ogni istituto 16 hanno lo scopo di presentare le strutture secondo criteri oggettivi, valutando
gli
aspetti
che
maggiormente
5.1.1 Casa di reclusione Milano Bollate Direttrice: Lucia Castellano
architettoniche (ossia “la faccia” del carcere), la presenza più o meno costante di operatori, educatori e assistenti sociali in cooperazione penitenziaria per detenuti, i possibili contatti con l’esterno e quindi la gestione del momento importanti
per
l’avanzamento
di
ipotesi
progettuali migliorative: per capire cosa c’è già, cosa funziona e cosa si può realmente fare.
all’estero, si è sempre tenuto in considerazione il fattore socioculturale, e prima ancora le sostanziali differenze del sistema penale e legislativo di riferimento con quello Italiano. Svizzera,
ovviamente,
sottende
Via Cristina Belgioioso 120 – Milano Dislocazione: periferica.
l’UEPE di Milano. Struttura
Per quanto riguarda i casi studio presenti
La
Tipologia: Maschile e Femminile
ad
un’organizzazione penale (e penitenziaria) molto più snella della nostra, così come non è costretta a fare i conti con la piaga del sovraffollamento. Gli Stati Uniti, apparentemente molto poco tolleranti circa le problematiche penitenziarie, hanno preferito appellarsi anche in quest’ambito ad un sistema di privatizzazione aziendale
Aperto nel dicembre del 2000 (a seguito di un iter progettuale ventennale) come istituto di media sicurezza, con un progetto
sperimentale
che
prevedeva
di
ospitare esclusivamente detenuti impegnati in attività lavorative o formative che avessero volontariamente optato per questa destinazione detentiva, risulta a tutt’oggi essere un modello esemplare sotto tutti i punti di vista. Si tratta infatti di una delle poche strutture non soggette al fenomeno del sovraffollamento oltre a rispondere correttamente a tutte le direttive dettate dall’Ordinamento Penitenziario vigente. A partire dal 2002, la necessità di ridurre il
88 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Veduta aerea della casa di reclusione Milano Bollate
numero dei detenuti della C.C. milanese di
passeggi e per la vasta area perimetrale.
ristretti trasferiti da quell’Istituto portando alla
La partizione delle aree dedicate ai ristretti
creazione di un “doppio circuito” di detenzione.
rispecchia perfettamente gli intenti sperimentali che questo istituto porta avanti. Le celle sono da
Il complesso penitenziario è collocato in zona
1, 2 e 4 posti e risultano aperte per tutti i reparti
periferica, tra l’autostrada dei Laghi e quella
dalle ore 9 alle 19, mentre per la sezione staccata, dove l’apertura riguarda anche i passaggi tra i
territorio del comune di Bollate, in un’area che,
diversi piani, dalle ore 8 alle 20. I reparti sono
prima della costruzione del carcere, risultava
regolarmente forniti di docce e di una palestra
non urbanizzata e priva di servizi.
accessibile su turni. Ogni piano di ogni reparto ha spazi comuni attrezzati con giochi, oltre ad
Struttura edilizia imponente (risulta essere
uno spazio socialità che viene poco utilizzato a vantaggio della circolazione in corridoio o della permanenza in cella (propria o altrui). Le ore
alla palazzina destinata alle sezioni detentive
d’aria sono tre: dalle 9 alle 10 e dalle 13 alle 15.
ordinarie c’è una sezione staccata, una palazzina che funge da caserma e alloggi per gli agenti,
C’è una sezione a celle chiuse (circa 10 celle)
un ampio parcheggio e molte aree verdi.
che viene utilizzata anche come isolamento disciplinare. Ad ogni piano sono poi stati
linee
progettuali
dell’edilizia
penitenziaria
installati dei frigoriferi di cui i detenuti possono
degli anni ’80 e dunque è caratterizzata da una
usufruire liberamente, oltre alla possibilità di
composizione a blocchi connessi fra loro tramite
possedere un frigo bar da tenere in cella vista
lunghissimi corridoi, da un forte utilizzo di
la presenza degli angoli cucina, oltre a quella di
strutture in cemento anche per i cortili, per i
ogni reparto in cui lavorano cinque persone.
I PARTE | 89
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Detenuti
destinata a coloro che accedono al colloquio. Gli sportelli per l’espletamento delle attività
Numero: 485 detenuti Capienza regolamentare 870 I detenuti sono nella grande maggioranza un’alta percentuale è composta da stranieri, per la maggior parte provenienti dagli sfollamenti di San Vittore. Il “progetto Bollate” ha avuto modo di svilupparsi e crescere molto negli ultimi anni soprattutto grazie ad una maggiore attenzione della Magistratura di Sorveglianza (maggiore concessione di misure alternative, permessi premio, art. 21) che si è dimostrata più puntuale nelle visite e nei colloqui con i detenuti e nell’attenzione riservata ai singoli percorsi.
burocratiche si trovano all’inizio di questo ambiente, sulla sinistra, e sono interamente vetrati. A destra si trova quindi una zona molto ampia con un numero di sedute adeguato alla quantità di persone previste per ogni ora e una piccola “oasi” attrezzata per i bambini, in parte occultata alla vista tramite dei pannelli, in cui i piccoli possono ritrovare la loro dimensione e trascorrere il tempo dell’attesa in modo meno pesante. I servizi igienici sono accessibili alle tre categorie d’utenza previste (uomo/donna/ disabile) direttamente dalla sala d’attesa, in cui si trovano inoltre numerosi armadietti e macchinette per la distribuzione di snack e bevande. L’area destinata ai bambini è stata curata dal Telefono Azzurro sotto la supervisione della Direttrice che spiega: “Il progetto nasce dal desiderio di affrontare il problema dei bambini costretti a vivere in carcere e dei bambini che, pur essendone fuori, convivono con questa
I colloqui si svolgono tutti i giorni della settimana
realtà per un periodo della loro vita, avendo un
tranne il venerdì, sono organizzati per reparto
genitore o, in taluni casi, entrambi, detenuti”.
e l’ingresso dei parenti all’istituto avviene per
Lo spazio è “a misura di bambino” e viene
fasce orarie. Il primo gruppo parte alle ore 9.00
sfruttato non solo per l’attesa, per il “prima”, ma anche per il “dopo”colloquio, come momento
nel raggiungere il sito: attualmente è presente una sola navetta che circola tra la stazione Rho
eventualmente accumulate nell’incontro con
FS e Roserio con una frequenza non sempre
il padre o con il fratello recluso. Tre sono i
costante.
punti fondamentali costitutivi del progetto: l’accoglienza, l’ambiente e il gioco.
L’organizzazione della struttura e la gestione del servizio permettono ai parenti un percorso
L’accoglienza, perché si tratta di un momento importante, molto delicato: è il primo approccio
d’attesa sono due: il primo nella saletta
che il bambino ha con il carcere e la persona
d’accesso all’istituto, dove avviene un primo
che lo accoglie deve farlo sorridendo, così che si
riconoscimento e si attende il permesso per
senta subito a proprio agio.
accedere all’interno dell’area penitenziaria, il secondo nella sala d’attesa vera e propria
90 | I PARTE
L’ambiente, perché nel creare uno spazio per i
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO bambini anche dentro un carcere vanno tenuti
differente percorso in quanto le salette si trovano
con agio e disinvoltura: i mobili devono essere
ci si ritrova ad attraversare parte del complesso
maneggevoli, solidi e robusti ma non pesanti, in
carcerario.
modo che loro stessi possano spostarli, oppure i grandi li possano modulare o asportare in
Le sale per i colloqui sono arredate con tavoli
modo da creare ambiti o angoli adatti alle varie
e sedie in plastica, ad ognuna accedono
fasce d’età. È anche previsto un angolo per i
contemporaneamente 12-15 detenuti insieme a
preadolescenti (con piccole poltrone e impianto
3 o 4 familiari per ciascuno. Gli incontri durano
stereo…) dove ascoltare musica.
ordinariamente un’ora (gli orari vengono sempre rispettati), ma è possibile richiederne
Il gioco perché è un’ attività assolutamente necessaria: costituisce il principale mezzo
lontano. Tutte le sale presenti sono a norma di
di esplorazione della realtà che li circonda,
Regolamento penitenziario.
è il modo naturale e congeniale con il quale acquisire nuove conoscenze e nuove capacità
Particolare attenzione è riservata ai ristretti
senza costrizioni e in modo piacevole. mese possono trovarsi nell’apposita area verde. Una volta arrivato il proprio turno, il parente
Sempre per i bambini è presente una ludoteca
viene perquisito e fatto passare attraverso
attrezzata con diversi laboratori tenuti da
il metal detector. Nella sala attigua a quella
volontari che si occupano dell’intrattenimento
della perquisizione avviene il controllo e lo
mentre i genitori parlano tra loro. I detenuti
smistamento dei pacchi. Superata questa prima
hanno partecipato attivamente ai lavori di
fase, della durata media di un’ora, è possibile
istituzione della ludoteca, in particolare con
incontrare il ristretto.
la realizzazione di alcuni murales, così come hanno contribuito alla risistemazione di molti
Ogni reparto effettua colloqui 2 volte alla
altri ambienti a cui prestano moltissima cura.
settimana e una volta al mese è previsto il pranzo con la famiglia.
Le telefonate possono essere effettuate dalle 13 alle 19 e sono accessibili anche ai detenuti
Per i reparti maschili sono presenti 4 sale colloqui
stranieri.
e un’area verde comune mentre nella sezione staccata si contano 2 sale grandi da 9 postazioni ciascuna e 6 salette singole, oltre ad una propria area verde e alla “stanza dell’affettività”: una riproposizione vera e propria dell’ambiente domestico dove il detenuto può incontrare la famiglia sotto sorveglianza. L’accesso dei parenti alla sezione staccata, corrispondente al reparto femminile, avviene secondo un
I PARTE | 91
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
IL PROGETTO Il colore al carcere di Bollate Incontro con Massimo Caiazzo
veri e propri sono iniziati nel mese di febbraio 2008. Si è trattato di un intervento non semplicemente
Color Consultant decorativo evitando assolutamente il classico “effetto asilo nido”, ma basato su osservazioni Colore a Bollate”, è nato nell’autunno 2008 da un’idea di
del Color Consultant) che tengono conto delle
Massimo
componenti che concorrono a determinare il cosiddetto “clima cromatico”, in modo da
Caiazzo e Carlo Zanda impegnati da tempo in
realizzare un equilibrio ottimale tra luce (sia
un progetto su “Il valore sociale del colore” con l’obbiettivo di studiare, progettare e realizzare soluzioni che, utilizzando le potenzialità del
al loro uso senza la necessità di abbattere o
colore, contribuiscano a migliorare la qualità
spostare muri, anche perché gli spazi della
della vita di quei luoghi che sono stati esclusi
C.R, di recente costruzione, non necessitano di
dalla rivoluzione cromatica di cui hanno
interventi di questo tipo. Gli ambienti non sono stati semplicemente decorati: il clima cromatico
città d’arte, il design e la moda. a cavallo tra In altre parole non si trattava di Con queste premesse si sono rivolti a Lucia
decorare gli ambienti ma di studiare e realizzare
Castellano, direttrice della Seconda Casa di
soluzioni per ottenere un clima cromatico
Reclusione di Milano- Bollate, per proporre un intervento all’interno e all’esterno dell’istituto,
che fosse anche d’aiuto alla fatica di un lavoro di
volto a migliorare la vivibilità degli ambienti che
grande responsabilità.
più ne avevano bisogno, in primo luogo le zone comuni destinate alla Polizia Penitenziaria.
Il progetto è stato realizzato grazie alla cooperazione tra tutti i vari soggetti coinvolti
Incontro Massimo Caiazzo a Milano il 10 Novembre 2010 nel Suo studio, questo mi
risorse, grazie ad un modello di progettazione
permette, oltre che di poter discorrere con la
partecipata.
dovuta calma del tema in questione, anche di poter
usufruire di un cospicuo budget economico,
visionare il materiale di elaborazione del progetto.
sono state valorizzate le risorse umane già
Il Prof. Caiazzo mi spiega della fortuna del
presenti: il lavoro è stato infatti eseguito
suo progetto, ossia quella di inserirsi in un
da un team composto da cinque detenuti
contesto ben ricettivo come quello di Bollate
volontari, coordinati da un assistente della
che, contrariamente a tutti gli altri istituti,
polizia penitenziaria, Walter Raso, e con la
inseriva già negli obiettivi programmatici della
collaborazione del geometra Francesco Mangino
direzione quello di un intervento “estetico” che
e di Stefano Buro che ha realizzato i rendering
migliorasse la vivibilità di quei luoghi. I lavori
del progetto. Massimo Caiazzo ha ideato e
92 | I PARTE
Inoltre,
nell’impossibilità
di
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO
coordinato
progetto
posti all’ingresso dell’istituto in via Belgioioso,
dandogli organicità, ispirando e coordinando
dove avviene il controllo dei documenti e il primo
le
scelte
gratuitamente delle
tonalità
l’intero e
dei
materiali.
Fondamentale è stato anche il supporto della
palazzina che funge da caserma e alloggi per gli
Sikkens - leader nella produzione di pitture e
agenti di polizia penitenziaria. In particolare
vernici e da tempo impegnato nella ricerca di
i locali adibiti ad alcune fondamentali attività
nuove applicazioni della “risorsa colore” - che
collettive: bar, ristorante, sala conferenze e
ha fornito senza oneri per l’amministrazione
altro sono considerati d’importanza strategica
penitenziaria tutti i materiali utilizzati.
in quanto determinarminano la qualità della vita degli agenti: qui comincia la loro giornata
L’area interessata all’intervento comprende,
di lavoro e qui trascorrono il loro tempo libero. Gli spazi destinati agli operatori del carcere
I PARTE | 93
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE sono stati indicati proprio dalla dottoressa Castellano come più bisognosi di un intervento volto a migliorarne la vivibilità. L’esterno L’elemento colore può essere una risorsa insostituibile per la valorizzazione e il recupero del territorio, perché non solo produce associazioni di stati d’animo e d’impressioni sia nostra idea di volume, di peso, tempo e rumore. Per l’esterno della casa circondariale la problematica da risolvere era l’eccessiva struttura massiccia rivestita di cemento che l’ortogonalità, la “griglia” della struttura evoca inevitabilmente il concetto di gabbia, di carcere come luogo di pena e non di riabilitazione. Questa “deprivazione sensoriale” visiva e cromatica si coniuga con gli stati emotivi dell’osservatore
(spesso
inconsapevole),
motivazione, la psiche. Il modo meno invasivo e più economico per interrompere questa ortogonalità, per spezzare le linee della gabbia, è stato individuato in una soluzione policroma che avrebbe interrotto il grigio modulare della
nella sala mensa comune
struttura spezzandolo in un universo di tinte diverse. Per avere il minimo impatto economico
Gli interni
sul progetto si è deciso di intervenire solo sulle della casa circondariale di Bollate esprimeva ha studiato una tavolozza di ben 18 colori tutti
una certa disorganicità che sottolineava il
diversi.
contrasto tra il “dentro” e il “fuori”. E anche all’interno del carcere stesso, si avvertiva una forte contrapposizione tra gli spazi a disposizione del personale penitenziario, che risultavano penalizzati da una evidente carenza
94 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO stimoli visivi, e quelli destinati alla detenzione
realizzare (anche grazie all’illuminazione) un
in cui la presenza dei murales realizzati dai
contesto cangiante con ombre colorate, studiate
detenuti nei corridoi da cui si accede alle celle,
per non essere invasive. L’illuminazione è stata
introduceva a una dimensione cromatica meno
realizzata con speciali lampade “Biolight” che
spersonalizzante. Per arginare la neutralità di
riproducono la luce solare e permettono anche
questi ambienti è stato formulato un progetto colore volto a ristabilire l’equilibrio visivo, studiato con cura per contrastare innanzitutto le
tradizionali, restituendo inoltre una luce molto
grigie monocromie (che troviamo nella maggior
simile a quella solare che rende tutto il contesto molto più “naturale” e quindi vivibile.
pubbliche in generale) che pregiudicano il benessere e l’utilizzo equilibrato delle capacità
Per lo spaccio e la mensa nella zona dedicata
umane. In generale, un buon progetto si
alla polizia penitenziaria, invece, l’intervento
riconosce immediatamente quando i colori non
richiama volutamente le atmosfere e le tonalità
sovrastano l’osservatore, ma generano un clima
delle vecchie case e latterie della zona lombarda
naturale armonico e continuamente cangiante.
ed è tutto giocato sulla sovrapposizione e il
Luce e colore sono determinanti per ottenere
contrasto delle tinte che devono creare un
un rapporto bilanciato tra contenuto e forma:
rapporto equilibrato della percezione della
la loro combinazione deve rendere armonici
stima del tempo, che in questo caso deve essere
gli ambienti, facilitando le azioni quotidiane.
più dilatato possibile, in quanto ci troviamo
La rifrazione della luce è infatti direttamente
in un luogo deputato al consumo di cibi e
proporzionale al grado di opacità o lucidità
bevande degli operatori. Le pareti sono state quindi realizzate con una “boiserie-cromatica” bicolore. Per la parte inferiore delle pareti è stata utilizzata una tonalità pervinca chiaro: un colore freddo che ha però grazie alla componente
diversi gradi di matericità del colore. Calibrando
rossastra proietta un ombra calda. La parte
adeguatamente colore e luce è quindi possibile
superiore, invece, è in colore bianco-avorio,
creare l’atmosfera più adatta a ogni momento della giornata. Nel dettaglio il progetto è tutto
scelto un bianco cromatico con ombre celesti.
giocato sul rapporto tra colore e stima del tempo: i colori caldi infatti tendono ad accelerare
tonalità di rosso fragola, un colore incluso in
la percezione del tempo, mentre i colori
una gamma di toni molto utilizzati per esempio
freddi la rallentano. Per ottenere un risultato
nei teatri perché considerati “attivi” capaci
estetico “sorprendente” a costi di realizzazione
cioè stimolare l’attenzione e la socialità dando
contenuti, si è agito per zone, procedendo ad una
la sensazione che il tempo libero trascorra velocemente.
ambiente. Per il corridoio è stata utilizzata una sequenza che passa da un’atmosfera cromatica colori riassume in termini estetici l’intento
I PARTE | 95
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE di
offrire
una
dimensione
abitativa
e
molto probabile che ben presto qualcun altro
lavorativa di qualità, capace di coniugare
faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio
armoniosamente l’attenzione verso all’ambiente
ad una spirale distruttiva. Purtroppo all’interno
e il benessere delle persone che lo vivranno.
dei luoghi penitenziari questo è uno dei rischi più
L’uso cosciente e accurato del colore e della
frequenti. Ovviamente la teoria se applicata “al contrario” si associa al concetto del “dare il buon
vita, un’espressione di armonia. Un elemento
esempio”. Le persone tendono ad adeguarsi,
che dovrebbe essere imprescindibile quando
avvicinarsi, preferire situazioni, persone o luoghi
si vogliono progettare ambienti equilibrati, tendono a cambiare per uniformarsi. Per cui ha poi interessato anche il sistema arredi.
rotte, per esempio, porta la comunità attigua a
Grazie alla presenza dell’Architetto Sandra
distruggere, un luogo invece ben curato porta
Laudati è stato possibile coinvolgere diverse
la comunità (anche quella non naturalmente “curata”) a prestare attenzione all’ambiente che
alla struttura penitenziaria uno certo numero
la circonda. L’aver coinvolto attivamente nel
di prodotti da inserire negli spazi comuni.
progetto una parte della comunità carceraria
Al termine dei lavori il feedback è risultato più che positivo, inducendo lo stesso Dott. Caiazzo
esempio in quanto i ristretti riconoscono
a fare riferimento alla
.
l’ambiente come il loro luogo di appartenenza
Con quest’espressione si indica quella particolare
frutto del loro stesso lavoro. Così sono proprio
forma di gestione del territorio secondo cui non
loro a garantire una buona manutenzione delle
vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se
sale, dei corridoi e degli spazi interessati da
trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito),
questo intervento.
potrebbero generare fenomeni di emulazione.
La stanza dell’affettività
La teoria proviene dall’esempio - appunto - della Lo
spazio
chiamato
“Stanza
dell’affettività” nasce del 2007 grazie ad un
96 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO
in
merito
al
progetto
“Genitori
5.1.2 Casa circondariale di Firenze Sollicciano
dentro”.
Situato nel blocco destinato alla sezione femminile, si tratta di un piccolo locale composto da una cucina con annesso salottino
Direttore: Oreste Cacurri
e un bagno completo di fasciatoio, un vero e proprio spaccato di domesticità in cui vivere per
Tipologia: Maschile e femminile
qualche ora la normalità di azioni quotidiane Via Minervini 2/r, 50142, Sollicciano, Firenze di novità è raggiunto grazie ad una sapiente disposizione delle telecamere nascoste così da
Dislocazione: periferica.
non privare l’incontro della giusta spontaneità che richiede, garantendo il controllo visivo e non uditivo in modo del tutto discreto. Le famiglie che hanno accesso a questi spazi
UEPE: Firenze
sono ogni anno 16 e vengono selezionate dagli educatori
se
considerati
“nuclei
familiari
Struttura
sofferenti”, così da intraprendere un percorso di riavvicinamento importante tanto per il
Il carcere di Sollicciano è il risultato di un concorso indetto dal comune di Firenze
maggiormente di questo programma sono
a metà degli anni ’70, proprio in prossimità dell’entrata in vigore della Legge Gozzini. I
Paradossalmente un intervento di questo tipo
lavori furono ultimati nel 1982 e la consegna nel
non dovrebbe stupire perché, nonostante
1983.
sia sperimentale,
la stanza dell’affettività di
Bollate si “limita” a rispettare alla lettera ciò
La pianta dell’Istituto è ispirata al “giglio di
che dice la legge: l’articolo 28 dell’ ordinamento penitenziario fornisce solo le linee guida da
attraverso i padiglioni semicircolari e i corridoi
seguire nel regolare i rapporti dei detenuti con le famiglie così che “Particolare cura è dedicata
inclinati e incurvati, come le tribune di uno
a mantenere, migliorare o stabilire le relazioni
stadio, e coperti da vetrate per dare luminosità.
dei detenuti e degli internati con le famiglie”, dunque
il
suo
modello
potrebbe
essere
Nel corpo di ingresso si trovano l’area rilascio
replicabile. Ma per chi tutti i giorni deve fare
colloqui,
l’area
educativa
e
quella
delle
i conti con la realtà del carcere, la quotidianità
pubbliche relazioni; al primo piano gli altri
assomiglia a un campo minato da mille un’altra domanda: com’è possibile garantire
Y ad ali concave con i settori del Penale e del
l’osservazione dell’articolo 28 con soli sei/otto
Giudiziario, connessi tra loro da ampi corridoi
colloqui al mese, come prevede la legge stessa?
lunghi circa 150 mt. Opposto al reparto Penale
I PARTE | 97
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
Casa Circondariale di Firenze Sollicciano
in collaborazione con alcune associazioni, di un’area verde riservata. Il settore Giudiziario
spettacoli ed incontri. I passeggi sono di cemento
è più grande di quello penale, ma entrambi sono
e vengono sfruttati per quattro ore al giorno:
composti in media da 18 celle ampie circa 12 mq,
dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15. Pur essendo la
che dovrebbero essere singole e invece ospitano
zona periferica e aperta, la vista dell’orizzonte è
3 o 4 detenuti, all’emergenza anche qualcuno in
preclusa perché una parte dell’area dei passeggi è costituita da una stanza coperta in cui si
persone. Le celle dispongono di un “balconcino”
trovano tavoli da ping pong e calcio balilla. Le ore di socialità all’interno invece sono dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20, durante i festivi dalle
separata da quella notte tramite una porta.
9 alle 21.
Sono inoltre presenti un reparto di “protetti” riservato a cinque detenuti in isolamento, una
Sono numerose le iniziative che vedono
piccola sezione di detenuti in regime di 41 bis,
impegnati i detenuti nella difesa dei loro diritti
l’infermeria centrale omposta da 7 celle da 4 o
e nella cooperazione con gli enti istituzionali
da 2 posti, un piccolo reparto di osservazione
esterni, non a caso sono molto frequenti gli
psichiatrica ed il reparto destinato ai nuovi giunti.
incontri con lo staff dell’istituto, con il Garante e
In generale ci sono 5 posti doccia per sezione e
le associazioni di volontariato per avere confronti
un’infermeria per ogni reparto.
sui principali problemi della vita detentiva.
Gli ambienti comuni, specie l’ampia biblioteca,
Come a Milano, avvengono periodicamente
hanno un aspetto curato e sono decorati con
trasferimenti per sfollamento (soprattutto di
murales, quadri, manifesti. C’è una cucina, una
detenuti stranieri), i criteri di collocazione
sala cinema-teatro sia nel reparto maschile che in quello femminile dove vengono organizzati,
98 | I PARTE
transessuali; sezione protetta; etc.), altrimenti
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO vengono adottati criteri essenzialmente legati
inoltre diritto a una telefonata a settimana.
alla nazionalità. Vengono comunque effettuati periodici spostamenti delle celle per favorire
colloqui mensili che si svolgono il martedì tutto
la socialità. Quanto contenuto nel kit in maschile conta 4 sale colloqui con 6 tavolini tutte le associazioni ed organizzazioni presenti
ciascuna, mentre al femminile ci sono 2 sale
in istituto contribuiscono in qualche misura a
colloqui con tavoli (uno da 6 posti e uno da 10
fornire ai ristretti i beni essenziali.
posti) più una saletta per le 41 bis.
Nel reparto femminile ci sono 3 sezioni, di cui
Per quanto riguarda i colloqui con i familiari,
due giudiziarie e una1 penale. C’è anche qui
la procedura di autorizzazione è diversa a
un’infermeria, un asilo nido ben attrezzato, un
seconda della fase procedimentale in cui si
ampio spazio polifunzionale esterno che fa da
trova il detenuto: se è in attesa di giudizio, il
area verde per colloqui, un’area sportiva con un
permesso deve essere richiesto alla Procura
campo di calcetto, ecc..
da entrambi i soggetti che intendono avere il colloqui (il detenuto ed il familiare); nel corso
Detenuti
del primo grado di giudizio, la richiesta viene presentata al direttore dal solo detenuto.
Capienza regolamentare: 447
I tempi di attesa sono di circa due mesi. I parenti senza permesso di soggiorno, ma in
Presenza media: 957 detenuti (1.200 prima
possesso di passaporto,
devono richiedere
dell’indulto) attesti la parentela con il detenuto, rallentando Al maschile sono presenti 855 detenuti, più della
ulteriormente le procedure utili all’incontro con
metà nella sezione giudiziaria, quasi trecendo al
il familiare. Per quanto riguarda le telefonate,
Penale e la rimanente parte è suddivisa in alta
non è consentito chiamare i numeri cellulari (né
sicurezza, centro clinico e transito. Il femminile
numeri italiani, compreso quello dell’avvocato
conta 98 donne, ma maggior parte anche qui al giudiziario, 41 al penale, una decina in casa di cura e custodia e una semilibera. Si segnala
una bolletta o del contratto telefonico più un
anche la presenza di bambini. dell’intestatario dell’utenza con il detenuto. La famiglia spedisce la documentazione al detenuto, il quale la trasmette al centralino del carcere ed I colloqui si svolgono su turni e variano a seconda
è quest’ultimo che inoltra la documentazione
della categoria detentiva. più Per i detenuti comuni e per quelli in sezione “protetta” ne
parentela.
sono previsti 6 mensili e avvengono il mercoledì pomeriggio, e
sabato
mentre tutto
il
il
giovedì,
giorno.
Questi
venerdì hanno
I PARTE | 99
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
IL PROGETTO Il giardino degli incontri Relazione di progetto
sui visitatori esterni. Prima di questo intervento i parenti erano obbligati ad una prima sosta
Tratto da “Un fossile chiamato carcere” della cancellata esterna al carcere, senza alcuna struttura di accoglienza e di protezione dalle L’area che ospita “Il giardino degli
intemperie; venivano poi accompagnati in una palazzina interna alla cancellata (ma sempre
a Sud del recinto carcerario. E’ delimitata a Nord
esterna alla cinta muraria) da cui accedevano tramite una scala ad una passerella in quota
che affaccia verso via Minervini, ad Est dal
che superava il muro e conduceva ai controlli
terreno su cui sorgono più lontani i cortili dell’aria
e all’ultima attesa, prima della chiamata in una delle sale colloquio. Parenti e visitatori
Gli intenti progettuali iniziali rivolgevano
subivano un susseguirsi sgradevole di attese,
l’attenzione soprattutto ai bambini, sia ai tanti che
controlli personali, ispezioni dei pacchi, luoghi
si recavano in visita al genitore detenuto (o non
angusti e inospitali, momenti di tensione
vi venivano accompagnati per evitare il trauma
relativi a tutte queste situazioni che d’estate,
dell’incontro in quel luogo), sia a quelli che
ad esempio, diventavano ancora più pesanti. Il collegamento tra la nuova struttura progettata
Uno dei primi problemi principali da affrontare
e questa zona è stato realizzato in quota,
è stato quello degli accessi: dei parenti e
evitando di riproporre la stessa tipologia e
delle persone autorizzate ai colloqui, dei detenuti dalle sezioni, del pubblico nel caso
di rimarcare quel carattere di discontinuità
di manifestazioni culturali. E’ stato un tema
e di novità dell’operazione progettuale che
particolarmente delicato perché corrispondente
sono poi espressi con un disegno e materiali
al momento dell’impatto con la struttura e le sue
strutturalmente più leggeri ed un colore
100 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO che rompe rispetto al grigio dominante. La
che a loro volta generano ambienti liberi.
passerella coperta, costruita da una struttura
Il tutto in calcestruzzo trattato in opera ad
metallica rossa, conduce a Nord Ovest del nuovo
effetto corteccia, mentre nelle radici alcune parti formano elementi di seduta decorati
scala per una rapida accessibilità (che conduce
con tessere in ceramica, altre formano gradini
all’area del bar), sia ad una rampa che rende
con piani sfalsati che diventano momento di
percorribile il cammino anche a persone con handicap (per i quali è stato inserito anche un
relazionata alla presenza del bar-caffetteria
ulteriore ingresso ad Ovest) e che funzionerebbe
posto nel vano sotto la rampa d’accesso,
da accesso anche per le donne detenute.
permette anche il consumo di pasti e bevande.
I ristretti, in ultimo, accedono all’area da Nord
La copertura è realizzata in rame che garantisce
Est, tramite un’altra pensilina che collega il nuovo
sia il rispetto delle qualità prestazionali sia una buona mimesi con l’ambiente circostante.
da cui i si raggiungevano le vecchie sale colloquio.
L’intero complesso è alimentato ad energia solare,
L’idea di partenza era quella di non trattare il
così da risultare energicamente autonomo.
nuovo corpo come un “elemento aggiuntivo”
L’interno e l’esterno dialogano con continuità,
rispetto alle vecchie modalità di svolgimento
senza gerarchia spaziale o stagionale grazie
dei colloqui, nell’ottica di poter abbandonare
soprattutto ad una serie di accorgimenti che
completamente
rendono
la
vecchia
ala
colloqui.
L’organizzazione spaziale di questa, infatti,
tanto
gli in
spazi
ugualmente
inverno,
quanto
accoglienti in
estate.
è basata su una disposizione degli ambienti d’attesa su un corridoio lungo e stretto, del tutto inadeguato ad una permanenza continua
accentuata basata sul concetto di convivialità:
da parte di più persone contemporaneamente.
una condivisione che dalla piazzetta si appiglia
Le sale del colloquio, di fatto, sono piccole, mal
ai pergolati, si muove nel giardino, scorre lungo
areate, e prima della riforma erano divise da
il ruscello e dilata nello spazio le possibilità di
un alto bancone di cemento, a cui da un lato
accoglienza.
accedevano i detenuti e dall’altro i parenti. Considerevoli sono anche i problemi di carattere acustico, soprattutto perché in ogni saletta avvengono circa 8/9 incontri, contando almeno 4 visitatori per ristretto. Il controllo visivo avviene tramite una vetrata posta a lato della stanza.
IL TEATRO DELLA PENA E L’AVVENTURA DEL PROGETTO Contributo dell’Arch. Corrado Marcetti, Direttore della Fondazione Michelucci
semplici in cui il tema dominante è la
Quando il “Giardino degli Incontri”
commistione tra natura e fantasia: pilastri ad
fu aperto all’utilizzo dei detenuti e delle loro
albero che sorgono dal terreno sono disposti
famiglie, fu un fatto emozionante vedere come le
ad intervalli precisi e si innalzano da radici
persone scegliessero insieme i posti dove stare,
I PARTE | 101
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE degli sforzi commoventi per apparire graziose e per sapere di buono anche, ed io gli voglio bene per questo. Anche ai ragazzini voglio bene, specialmente portano dietro, voglio dire. Dovrebbe essere triste vedere dei marmocchi là dentro, e invece non lo è, hanno nastri nei capelli e un mucchio di lucido sulle scarpe, viene quasi da pensare che stia per arrivare il gelato; e qualche volta la sala delle visite fa pensare proprio a questo, a una festa.
niente cupi sussurri attraverso una grata. e i marmocchi possono andarci sopra in piedi per farsi coccolare; per baciare qualcuno basta all’interno o all’esterno per godere un momento appartato, uno sprazzo di sole, un alito di vento, una passeggiata sotto il pergolato, un prato dove
E quello che mi piace di più è che sono così
giocare coi bambini.
felici di vedersi, hanno una tale riserva di cose da dirsi, che non è possibile che si annoino;
Nella pratica carceraria e morfologicamente il
continuamente a ridere e a tenersi per mano.
fronte, un uomo e una donna, un padre e un
Più tardi è diverso.
a un tavolo che è il fulcro, un piano attorno a cui
Li vedi sul treno.
ruotano le esistenze separate, un tavolo su cui si rovesciano i problemi o ballano le speranze, mentre il frastuono non fa ascoltare le parole. “Tutti i visitatori fanno il possibile per apparire
Nel progetto abbiamo giocato la carta di una
in gran forma, e ciò fa tenerezza. piano delle esigenze a cui intendevamo dare una risposta. E’ stata introdotta una situazione mettersi addosso la roba più elegante, le vecchie
di forte cambiamento rispetto alla rigidità
voglio dire, e quelle veramente povere; fanno
dello schema di relazione che il colloquio
102 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO generalmente istituzionalizza. Altro non avrebbe
emblematica di collaborazione e partecipazione
avuto senso rispetto al nostro modo di intendere
reale tra tanti compagni di viaggio, di quella
l’architettura. condizione di rapporti. Sono stati proprio i ‘marmocchi’ di cui parla Truman Capote, i marmocchi dei neri, dei
L’architetto Giovanni Michelucci ne aveva
bianchi, dei gialli, nel loro ‘farsi gioco del carcere’,
compreso il senso profondo quando accolse con
scendere, salire per le sedute del teatro all’aperto, lasciare i genitori a dirsi cose, a testimoniarci
aperto alla città dentro il recinto murario del
come lo spazio può aiutare a cambiare le relazioni.
carcere. Scrisse a proposito: “Furono proprio
Altrove è un fatto normale ma in carcere la
alcuni detenuti che proposero di progettare
facoltà di aprire una porta per andare da un
dentro il carcere un giardino per la città. Così
luogo a un altro, da un padiglione coperto
nacque quella esperienza che considero tuttora
ad uno spazio aperto, seppure recinto, non è cosa concessa a un detenuto, così che vedere
prese il nome di Giardino degli Incontri ...”.
le persone aprire la porta per recarsi in giardino ha il sapore del gesto inusuale che ben
Oggi le modalità di fruizione del giardino degli
rappresenta uno spazio che contempla ‘una
incontri sono molto articolate, calendarizzate, in
libertà’ di movimento per bambini e adulti per
rapporto sia alla complessità della popolazione
stare insieme, risentirsi familiari di , genitori
detenuta (comuni, detenuti in alta sorveglianza, detenuti in regime di protezione, donne,
una sezione, di un passeggio d’ora d’aria. E’ un
transessuali) che all’organizzazione del servizio
momento per essere ‘indipendenti’ dal contesto,
da parte della polizia penitenziaria. Le sei stanze
per abbracciare, parlare e ascoltare, guardare,
colloqui tradizionali non sono state soppiantate,
leggere, ridere, salire, scendere, scrivere, come
come sarebbe stato possibile, ma sono usate in
in un parco urbano.
forma alternata al “Giardino” ed il sabato, giorno di maggiore affollamento dei colloqui, in forma
Il carcere organizzativamente ci ha messo un
esclusiva. Il “Giardino” è ancora innaturalmente
po’ di tempo ad accettare questo fatto perché il
sottratto dai colloqui prolungati e le attese per
controllo era sulla persona seduta, immobile,
accedervi nei giorni destinati sono lunghe, tanto
invece adesso le persone durante i colloqui sono in movimento, è una dimensione interamente nuova.
male le situazioni dinamiche, ciononostante il cambiamento è stato introdotto e non può
Il “Giardino degli incontri” è stato un progetto al
essere fermato.
limite del possibile, a cui in pochi attribuivano chance
di
realizzazione,
ha
superato
Il carcere come contenitore spaziale non è un sono pesantissime, le consuetudini toste da
E’ stato un sogno tenace e resistente, una storia
I PARTE | 103
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Qualsiasi attività di carattere culturale o
degli Incontri.
formativo venga svolta in carcere si misura con un quadro aggravato della condizione detentiva
Il “Giardino degli Incontri” come realizzazione di
nella realtà carceraria italiana, dal ritmo
un’opera architettonica all’interno di un carcere
crescente di sovraffollamento, agli aspetti di carattere strutturale, alla carenza di operatori,
ripercorribile con quelle caratteristiche, nelle
risorse e spazi, ai problemi di carattere
condizioni attuali ma lo spazio per produrre
organizzativo. Deve inoltre sapersi modellare
esperienze progettuali sul tema colloqui e
rispetto ai cambiamenti della composizione
incontri è certamente praticabile.
sociale della popolazione detenuta che sempre
5.1.3 Casa di reclusione di Rossano - Nuovo Complesso (Cosenza)
più attinge alla grande area della povertà - investita dalla estensione della penalitàall’immigrazione,
alla
tossicodipendenza,
persino al disadattamento sociale e alla malattia mentale. [...]. Oggi tutte queste esperienze che sottraggono tempo morto al carcere si
Direttore: Dott Giuseppe Carrà
confrontano con un Teatro della pena sempre più sovraffollato con aspetti di precarietà
Maschile
delle sistemazioni e dei servizi, che sarà indirizzo: Contrada Ciminata, 84067 Rossano in cui nuovi padiglioni saranno aggiunti, in
(Cs)
alcuni complessi, alle strutture preesistenti col rischio di sottrarre spazio alle attività. Occorre
dislocazione: extraurbana
ripensare le attività in questo nuovo quadro e anche per gli spazi occorre riconsiderare in ogni
Tribunale di Sorveglianza di riferimento: :
struttura le possibilità di intervento cercando di
Cosenza
favorire le potenzialità di sviluppo e i progetti, così come occorre ricoinvolgere i territori di riferimento con una idea di convivenza civile che vinca sull’esclusione sociale.
UEPE di riferimento: Cosenza
In tal senso lo stesso utilizzo del padiglione del
Struttura
“Giardino degli Incontri” a Sollicciano utilizzato per promuovere attività culturali e teatrali aperte
Si tratta di una delle strutture più recenti
alla città, incontri dei detenuti con associazio-
presente sul territorio calabrese, è infatti stata
ni e cittadini, sta dando dei buoni risultati.
realizzata nel 2000. La manutenzione costante e
Un dato che è interessante sottolineare è che
la cura della direzione fanno sì che le condizioni
diversi detenuti che hanno contratto matrimonio
siano ancora oggi molto buone sia per quanto
in carcere hanno chiesto e ottenuto di potersi
riguarda le celle, sia per gli spazi comuni. Oltre all’area “Peter Pan” destinata ai colloqui dei
104 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Veduta aerea della casa di reclusione di Rossano
attenzione agli spazi di culto, della socialità e
Ergastolani:17
del lavoro. In particolare sono presenti delle serre, un teatro, una sala hobby dedicata alla pittura e appositi spazi per le attività sportive convenzionate con il CONI, tutti sfruttati a pieno per rendere maggiormente produttive le giornate dei reclusi. Funziona molto bene anche l’area sanitaria in cui è presente un ambulatorio e una sala destinata alle cure odontoiatriche, le più richieste tra i detenuti. Il tema dell’istruzione è altrettanto importante, infatti è possibile seguire i corsi per scuole elementari, medie inferiori che contano ad oggi circa 15 allievi tra media e alta sicurezza, e superiori (Istituto Tecnico Industriale (47 detenuti a.s) per lezioni che si svolgono tutti i pomeriggi per circa tre ore. Detenuti numero di detenuti per cella: da 2 a 6
I detenuti in regime di Alta Sicurezza incontrano i parenti dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle 14.00 e possono avere contatti telefonici due volte al mese per non più di 10 minuti dalle 13 aumentare in numero a quattro; i detenuti in regime di media Sicurezza dal martedì al venerdì dalle 8.00 alle 14.00 e possono avere contatti telefonici una volta a settimana alle stesse condizioni dei ristretti in a.s. riguarda i familiari provenienti da altre province che devono affrontare nel raggiungere la struttura che, ancora adesso, non è servita dai mezzi pubblici. I pacchi destinati ai reclusi non possono
numero di detenuti presenti: 241 in attesa di giudizio: 41
contenitori in plastica trasparente per favorire
appellanti:16
ulteriormente i controlli effettuati mediante
ricorrenti:14
macchinari RX.
art. 21: 5
I PARTE | 105
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
IL PROGETTO Progetto Peter Pan dall’ intervista alla ex Direttrice Angela Paravati
dell’attrezzatura
utilizzata
permettendo
di
ridurre ulteriormente
(da www.ristretti.it – articolo di di Marino Occhipinti)
i costi di intervento, che risultano così suddivisi: Inaugurato nell’Ottobre del 2004 dal sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli,
- Sala colloqui: Interventi edili per adeguamento
l’investimento è stato di 6.800 euro, in una mondo dei cartoni animati > costo mano d’opera novanta persone in media e oggi ne conta invece
detenuti e materiale: € 400,00
250, mentre il personale di Polizia penitenziaria è rimasto quasi invariato. Una situazione non
- Arredo sala colloqui > tavoli e sedie colorati
facile, nella quale un’attenzione in più alla sfera
per bambini; tavoli e sedie per adulti; appendi
affettiva dei detenuti ha contribuito a smorzare
abiti colorati; mensole; armadi a giorno; peluche
tante tensioni.
e giochi di società: € 4.500,00
L’intervento ha interessato
dei detenuti – dal loro ingresso alla struttura
- Sala d’ attesa: Interventi edili per adeguamento
In particolare nella sala d’attesa sono state
mondo dei cartoni animati; Costo mano d’opera
individuate delle inadeguatezze dovute per
detenuti e materiale: € 400,00
lo più all’eccessiva permanenza dei bimbi in - Arredo: Panche per adulti; sedie per adulti; Il progetto è stato fortemente voluto dalla Dott.
panche per bambini; sedie per bambini; tappeti;
ssa Angela Paravati, ex direttrice della C.C
costo complessivo arredo sala di attesa: €
di Rossano, la quale è sempre stata convinta
1.500,00.
della necessità di ridurre e limitare gli effetti devastanti che il luogo della pena esercita sui
- Totale generale: € 6.800,00
piccoli. La scelta è stata quella di creare degli ambienti adeguati e riconoscibili, molto più
La
vicini alla scuola dell’infanzia che non a quelli
con l’attivazione del progetto, è gestita da
dell’istituzione carceraria. L’intervento si è
operatori volontari esterni esperti in attività di
svolto su due livelli, riconoscibili come hard
animazione, che provvedono a far trascorrere
e soft
in
di carattere strutturale indispensabili per il
dell’inevitabile attesa prima dell’incontro con il
riallestimento dei locali, il secondo ha lasciato
genitore.
un maggiore grado di libertà e ha visto i detenuti stessi adoperarsi per ridipingere le pareti con murales, disegni e riproduzioni in scala di alcuni personaggi di Walt Disney, trasformando le sale in un grande fumetto. L’associazione
106 | I PARTE
ludoteca,
migliorata
spensieratezza
ai
in
concomitanza
bambini
il
tempo
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO
5.2 Le esperienze estere: approcci culturali per nuovi concetti di incontro 5.2.1 Il caso Norvegese La prigione di Halden Inaugurato nell’Aprile del 2010, il carcere di Halden ha sollevato moltissime polemiche, soprattutto di carattere etico, in quei paesi Europei che hanno una concezione della pena ancorata ai retaggi storici, proprio come l’Italia. Il progetto è stato realizzato dallo studio di architettura danese di Erik Moller che ha trattato l’intera area, dal masterplan al dettagli delle celle. Non si tratta quindi solo di una struttura detentiva, bensì di un intero sistema che prende vita grazie alla predisposizione culturale di un paese socialmente evoluto (e che, com’è naturale precisare, non vive le stesse problematiche del Bel Paese). All’inaugurazione di Halden è intervenuto il re di Norvegia Harald quinto, accolto da un’esecuzione corale di “We are the world” da parte degli agenti penitenziari. Il carcere è costato quasi duecento milioni di Euro e il lavoro di dieci anni. Si trova fuori della città, a sudest di Oslo ed è il secondo per capienza in tutta la Norvegia: può ospitare 252 detenuti. La novità che ha lasciato perplessa l’opinione pubblica è la presenza di uno studio di registrazione,
particolare del muro di cinta elaborato da Bansky
I PARTE | 107
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE percorsi da jogging, una cucina comune e una
sul muro di cinta. Interessante allo stesso modo,
foresteria per i parenti che si fermano in visita
in un’ottica maggiormente trattamentale, è il
ai detenuti. “Il sistema carcerario norvegese è basato sul rispetto e sui diritti umani e a noi non
chiamato direttamente dalla Direzione del
pare una cosa tanto strana”. Il principio è che
carcere per realizzare un progetto che coinvolga
le carceri punitive e repressive non funzionino
direttamente i detenuti come un vero team di
e che il famoso “reinserimento nella società”
lavoro. E’ facile rivedere in quest’azione una
dei detenuti abbia maggiori possibilità se questi vengono trattati umanamente.
Michelucci. Non a caso l’intervento di Balfeldt si basa su un processo di progettazione partecipata
L’architetto Henrik Hoilund, uno dei progettisti della struttura, spiega il senso delle scelte
del 2012 e che consiste nella realizzazione di
estetiche (come il muro di cinta occultato dagli alberi e privo di accessori minacciosi.): “La
coinvolge tanto i detenuti e gli agenti, quanto
cosa più imporante è che il carcere somigli più
l’amministrazione penitenziaria e i cittadini di
possibile al mondo esterno. Quando arrivano,
Halden mediante workshop e convegni.
sono in un pessimo stato. Vogliamo ricostruirli, dar loro sicurezza attraverso l’educazione e il
La stampa internazionale ha guardato a questa
lavoro e farli diventare persone migliori per
nuova struttura con scetticismo misto a ironia,
quando dovranno uscire”
senza approfondire quanto l’intero sistema possa risultare un reale modello a cui ispirarsi.
Adams spiega che per quanto i confronti
Non si tratta solo dell’elevato livello qualitativo
sulla recidiva tra i vari paesi non siano facili
della struttura, degli interni e del metodo di
da condurre, “il modello norvegese sembra
trattamento del reo, bensì del modo in cui
funzionare”. Nei due anni successivi al rilascio,
questo penitenziario si pone rispetto alla realtà
solo il 20% dei detenuti ritorna in carcere: negli
esterna. Molti non hanno infatti considerato
Stati Uniti e in Gran Bretagna (e in Italia) il
che il carcere ha un proprio sito internet
tasso varia tra il 50% e il 60%. Certo, tutto è più
tradotto in circa venti lingue, dal sistema
facile se il tasso di criminalità è basso come in
snello e dall’interfaccia leggibile. L’home page
Norvegia e i detenuti sono appena 3300: 69 ogni
risulta aggiornata, interattiva, chiara e pone
100mila abitanti (sono 753 negli USA, la quota
l’accento sul rapporto esterno/interno: voci
più alta del mondo, e 110 in Italia).
come “lavorare per noi” e “visitare i prigionieri” lasciano intendere una completa apertura volta
Gli agenti di Halden non portano armi. Metà di
al dialogo tra la struttura e il territorio. Proprio la
loro sono donne, e questo si ritiene diminuisca
sezione dedicata alle visite risulta sorprendente
l’aggressività tra i detenuti.
in quanto sopperisce ad una delle mancanze che maggiormente viene riscontrata nell’analisi
Da citare, inoltre è il contributo che arriva
dei casi italiani: la presenza di istruzioni
direttamente dal mondo dell’arte e che vede il
esplicative per l’accesso al colloquio. Un vero e proprio vademecum che spiega, caso per caso,
108 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO congedo il condannato può ottenerne un altro. documenti portare con sé, cosa è permesso e
Quando ottenere un congedo ordinario appare
cosa è vietato. Un sistema trasparente che, oltre a rendere meno complessa la comprensione di
del detenuto, allora la possibilità di ottenere un
alcune dinamiche, snellisce notevolmente le
“colloquio gastronomico” o un “congedo interno”
pratiche burocratiche.
o colloqui “Pollicino” tra il condannato e i propri bambini vengono facilitati e incoraggiati. Questo
5.2.2 Carcere Penale La Stampa Canton Ticino
contatti tanto importanti coi propri cari che si erano distanziati a seguito la commissione del reato.
La legislazione del Cantone Ticino afferma che il condannato ad una pena privativa
Questi contatti coi propri familiari sono
della libertà potrà usufruire di un primo congedo della durata di dodici ore dopo aver scontato
penale svizzero che dichiara: “le relazioni
un terzo della pena (art. 80, Regolamento
con i congiunti devono essere agevolate nella
Penitenziario di Stato del Cantone Ticino),
misura del possibile” (Ordinanza 1, art. 5, c. 2).
mentre nei Cantoni del Concordato orientale
Alla possibilità di usufruire di questi incontri
dopo averne scontato 1/6. La durata del congedo aumenta nel tempo sino ad un massimo di
ottenere delle visite da parte dei familiari
54 ore, non ha necessariamente carattere
ed amici nell’ordine di sei ore mensili, tre
premiale e ogni due mesi successivi al primo
colloqui telefonici alla settimana di 10 min. per
I PARTE | 109
GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE telefonata, nonché la partecipazione dei familiari
ed amici tra le 09.30 e le 11.30 in una saletta
dei detenuti alle manifestazioni organizzate
adibita per accogliere i bambini (Disposizione
in penitenziario (1° maggio, Festa in famiglia,
interna della direzione del carcere e del Servizio
Natale, ecc.).
di patronato penale del Cantone Ticino). Il Servizio “Pollicino” nato negli anni ‘90 fa capo
Le tre tipologie di colloquio sono le seguenti:
ad un’associazione privata per la prevenzione e
Il “colloquio gastronomico” consiste nella
dal Penitenziario cantonale. Gli incontri tra
possibilità di poter consumare un pasto in
genitori in esecuzione pena e i propri bambini
compagnia di familiari ed amici tra le 12.00
vengono preparati, organizzati e gestiti da due
e le 14.00. Lo può chiedere il condannato che
psicologi responsabili del servizio.
ha scontato 12 mesi (10 mesi su proposta del Direttore del carcere se il comportamento del
In Ticino ogni anno vengono autorizzate ca. 140
detenuto è esemplare) o ha superato la metà
tra “colloqui gastronomici” e “congedi interni” e
della pena. Tra un colloquio e un altro devono
in media 45 congedi ordinari, dalle sei alle 54 ore
intercorrere due mesi (Disposizione interna
per congedo su una popolazione carceraria che
della direzione del carcere, 1996).
oscilla dalle 100 alle 130 tra detenuti e detenute che sconta pene privative della libertà. Negli
Il “congedo interno” dà la possibilità al detenuto
ultimi dieci anni si è registrato un solo caso di
di trascorrere sei ore coi propri familiari ed amici
fuga durante il congedo interno.
dalle 10.00 alle 16.00 e di consumare il pranzo in comune in una “casetta” situata al di fuori
Da questi pochi dati si può dedurre come in
del perimetro di alta sicurezza, ma all’interno di
Svizzera, in particolare il Cantone Ticino,
una recinzione di sicurezza. Lo può richiedere
grazie ad una politica federale che privilegia
il condannato che è privato della libertà da 24
l’autonomia e quindi anche il decentramento
mesi (18 mesi su proposta del Direttore del
nel settore dell’esecuzione delle condanne e
carcere se il comportamento del detenuto è
grazie anche al fatto che in Ticino si opera in una
esemplare). Possono parteciparvi tre persone
realtà di piccoli numeri, si sia potuta trovare una soluzione al problema dell’affettività in carcere,
devono intercorrere due mesi. Si può scegliere
privilegiando il contatto diretto con le persone
tra il “colloquio gastronomico” e il “congedo
care. E questo a partire quasi subito dopo l’inizio
interno”, basta che tra una possibilità e l’altra
dell’esecuzione delle sentenze.
intercorrano due mesi (Disposizione interna della direzione del carcere, 1996).
5.2.3 Il caso danese Il
colloquio
“Pollicino”
si
propone
di
mantenere i rapporti tra la persona privata
Il (DIHR) ha iniziato nel Gennaio 2007 un ampio
Questi colloqui avvengono la domenica, durante
programma di ricerca, intitolato: “Quando gli
il normale svolgimento delle visite dei famigliari
innocenti sono puniti – Figli di genitori detenuti,
110 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | GLI SPAZI DEL COLLOQUI IN ITALIA E ALL’ESTERO un gruppo vulnerabile”. Lo scopo della ricerca
c’è un piccolo angolo cottura ove è possibile
è di assicurare la conoscenza di esperienze
riscaldare il cibo, c’è un fornellino elettrico e
nazionali ed internazionali e di buone pratiche macchinetta per le bibite, caramelle e cioccolato standard internazionali dei diritti umani,
in
per i bambini
relazione alla prevenzione di ripercussioni e di esperienze traumatiche in questi bambini.
In presenza di bambini più piccoli è possibile
Lo studio, non ancora concluso,
includerà
occupano del momento di svago mentre i loro
raccomandazioni per misure concrete che
genitori trascorrono questi momenti di intimità.
verranno prese dalle istituzioni danesi come, ad esempio, i servizi penitenziari, le autorità
Nessun agente interferisce con lo svolgimento
di polizia, i servizi sociali, le istituzioni che si
dei colloqui senza mai mettere a disagio né il
occupano della cura dei bambini e le scuole
detenuto né i familiari. Tutto questo è dettato
pubbliche. Oltre che alle pubbliche autorità, lo
da una lunga esperienza che ha confermato la
studio fornirà suggerimenti e linee guida a quelle
validità del metodo, dalla loro cultura e visione
organizzazioni del terzo settore impegnate
del carcere nonché dal regolamento stesso che impone
questi
comportamenti,
considerati
semplicemente un modo civile di porsi nei confronti dei detenuti in un’ottica di reale carcere
rieducazione.
Il concetto di affettività in Danimarca risulta
Questa educazione innata nel popolo danese
essere molto esteso e non riguarda solo la
e il discorso degli affetti così impostato sono,
famiglia, ma l’intero sistema affettivo che ruota attorno al detenuto. Questo implica che
detenuto, perché lo aiutano a mantenere il
il momento del colloquio non è più limitato ad
discorso affettivo nel giusto equilibrio con le
un’accezione parentale, ma coinvolge anche gli amici e parenti di lontano grado senza
a conservare questi rapporti indispensabili
distinzione.
senza le privazioni che, ormai, sono del tutto anacronistiche e fuori dal tempo e dalla realtà.
La sezione dedicata ai colloqui si compone di sale piccole e “addomesticate” con tavoli, sedie, divani letto, seggioloni per bambini, lavandino da sull’esterno e un armadietto contenente essere chiuse dall’interno ed è possibile sia per il detenuto che per il parente portare, da mangiare. Ci si può fare tè e caffè e in corridoio
I PARTE | 111
II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
II PARTE | 115
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
1. Il caso applicativo: Milano San Vittore 1.1 Il carcere di Milano, a Milano: cenni storici Nella esistevano
Milano
diversi
di luoghi
metĂ
Ottocento
destinati
alla
detenzione: - la Casa di Correzione, costruita nella zona di Porta Nuova a partire dal 1762, su disegno di Francesco Croce e utilizzata giĂ dal maggio 1766, ma mai completata - fu smantellata nel 1932; - il carcere del Castello Sforzesco dove un tempo venivano reclusi i prigionieri politici e dove furono trasferiti i detenuti provenienti dal carcere di Santa Margherita, abbattuto per
II PARTE | 117
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE costruire l’attuale galleria Vittorio Emanuele
186119 , con il compito di fare un esame dettagliato
(1864 - 1878);
delle condizioni degli istituti di detenzione cittadini, denunciava nel suo rapporto il
- il carcere criminale presso il tribunale
pessimo stato igienico delle carceri milanesi.
correzionale, situato nelle vicinanze di Piazza
Gli istituti di pena in funzione intorno al 1860
Fontana;
erano tre,dislocati in tre quartieri diversi:
- il carcere di Sant’Antonio, in cui venivano
- il carcere del Tribunale (ex palazzo di giustizia)
recluse prevalentemente le donne;
situato tra piazza Beccaria e vicolo San Zeno, dove venivano rinchiusi gli imputati in attesa di
- il carcere di San Vittore Nuovo;
giudizio e i condannati prossimi al trasferimento;
- il carcere di San Vittore Vecchio.18
- il carcere della Questura, detto di Santa Margherita, per gli arresti di passaggio, le
Il dibattito ottocentesco sulle riforme carcerarie
prostitute e i debitori;
era incentrato sulla convinzione secondo cui la promiscuità favoriva l’attitudine a delinquere
- il carcere della Pretura, nell’ex convento
e,
di
quindi,
ad
impedire
il
ravvedimento.
Sant’Antonio,
destinato
soprattutto
a
mendicanti e vagabondi. sempre più razionalizzato dei detenuti, si cominciavano a progettare carceri dotati di celle singole, per questo detti cellulari o cellari.
Questura per la sistemazione di Piazza Duomo,
La costruzione del carcere di San Vittore fu il
i detenuti vennero trasferiti provvisoriamente
risultato più evidente di questo lungo percorso
nelle celle ricavate nei sotterranei del Castello
di regolamentazione degli stabilimenti penali
e più tardi, dopo l’abbandono completo delle prigioni di Santa Margherita e di quelle del
tra il Settecento e l’Ottocento comportò il
Castello, nel convento e nella chiesa dei
passaggio dalle forme espiative tradizionali
Cappuccini di San Vittore.
ad una penalità basata sulla detenzione. Costruito sul modello americano del panottico
Le
carceri
milanesi
potevano
ospitare
(cfr. Cap. 2), con un corpo centrale e sei bracci
complessivamente 902 detenuti e solo l’ex
o raggi che si dipartivano da esso, il nuovo
convento dei Cappuccini poteva accogliere negli
complesso penitenziario venne inaugurato il 24 giugno 1879, per essere occupato da 577
in regime di promiscuità, ma lo stato degli
detenuti.
stabilimenti era rendeva impossibile l’adozione del sistema cellulare o dell’isolamento. Inoltre
Le vicende costruttive di San Vittore svolgimento delle mansioni governative, tanto La
Commissione
visitatrice
delle
carceri
giudiziarie milanesi nominata nell’agosto del
118 | II PARTE
più che la Direzione generale delle carceri
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |L CASO APPLICATIVO tre strutture sopra indicate, e per mancanza
completamente isolato e privo di comunicazioni
di locali agibili, era stata collocata in una casa
Le
continue
denunce
presentate
dalla
la concretizzazione degli accordi e nel Gennaio
Commissione visitatrice circa le disastrose condizioni delle prigioni cittadine indussero
Comune la impossibilità di stanziare la somma
il Governo italiano nel 1864 ad ordinare
per la costruzione della prigione. Per evitare un rinvio a tempo indeterminato dei lavori, il
demaniali la stesura di un progetto per la
prefetto di Milano promosse un incontro tra le
costruzione di un nuovo carcere giudiziario
parti interessate che si concluse con la proposta
cellulare, in conformità della segregazione
della assunzione diretta, da parte del Comune
notturna e del lavoro comune durante il giorno
stesso, dei lavori di costruzione dell’istituto di
dei detenuti, sopra un’area di cinquantamila metri quadrati acquistata dentro i Bastioni di Porta Vercellina, presso la chiesa di San Vittore.
avrebbe ceduto il fabbricato della Questura
I tecnici del Genio civile presentarono una prima proposta progettuale nel novembre 1865
quali il palazzo di Giustizia, l’ex convento di
a cui fece seguito una seconda, approvata dal
S. Antonio e quello di S. Michele alla Chiusa
Consiglio superiore dei lavori pubblici il 15
(sede della caserma delle guardie daziarie).
maggio 1867, basata sulle disposizioni emanate
In questo modo il Comune accelerava i tempi per
dal Ministero dell’interno (legge 27 giugno
la realizzazione del progetto, evitava il pagamento
1857).
della somma dovuta allo Stato per l’acquisto della Questura e inoltre si assicurava il possesso di
Ragioni di carattere economico e tecnico
alcuni stabili che sarebbero presto risultati utili. Il decreto venne approvato il 3 luglio 1871. Con questo il Comune di impegnava a costruire il
aveva stipulato convenzioni con opere pie per
carcere cellare giudiziario, esclusi gli ultimi
l’acquisto di parte dei terreni. Il Comune di
due raggi del fabbricato panottico, secondo il
Milano, aderendo alle convenzioni, si prestava
progetto redatto tra il 1865 e il 1867 dai tecnici
ad acquistare quote di terreno eccedenti rispetto
del Genio civile guidati dall’ingegnere capo
a quelle previste dal progetto e si impegnava ad
Francesco Lucca.
Il Comune accettava inoltre di vincolare i dei bastioni tra porta Genova e Magenta, non altius tollendi, al divieto cioè di fabbricare
occupava un’area di forma pentagonale di 49.695 mq con una fronte in via Filangieri,
distanza di 30 metri dal muro di cinta ed ad
perfettamente isolata e tutta circondata da muro
un’altezza superiore a 11 metri tra i 30 e 50
di cinta ai cui vertici si trovavano cinque torrette
metri di distanza dal carcere: doveva essere
ad uso di garitta.
II PARTE | 119
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Il complesso carcerario era costituito da tre
distribuite otto cosiddette “rose di passeggio” a
distinti corpi di fabbrica: uno anteriore verso
pianta circolare per l’ora d’aria dei detenuti
alloggi del personale; uno intermedio con
I lavori iniziarono a giugno 1872.
carceraria, sale dei giudici e avvocati, parlatori,
Le condizioni del terreno (poco solido a causa
magazzini, bagni ed infermerie, dormitori dei
della presenza di acque sotterranee a pochi
guardiani); e il terzo di forma panottica o a
metri di profondità) nella fase della costruzione
raggi per le celle dei detenuti. Al centro del terzo
delle fondamenta comportarono un problema
diramavano sei raggi (lunghi m. 62,50, larghi m. 16 e alti m. 18,80), contenenti ognuno 100 celle
Comune a richiedere al Ministero dell’Interno
disposte su tre piani; nel sottotetto vi era un
una revisione del contratto. Intanto si avviavano
quarto ordine di celle più piccole da utilizzarsi
trattative per il completamento del progetto con
in caso di necessità.
la costruzione dei due restanti bracci, non previsti nella convenzione del 1871. Nel 1875 si giunse ad
Le celle misuravano per lo più m. 2,30 X 4,30 ed
un nuovo contratto tra lo Stato e il Comune di Milano in base al quale il Comune si assumeva
a strombo che impediva la visuale esterna.
con un contratto a forfait, l’onere di tutti i lavori necessari al completamento del nuovo carcere,
I corridoi dei diversi raggi convergevano alla rotonda centrale, dove si trovava l’osservatorio,
Intanto la direzione lavori era stata assunta
costituito da un poligono di sedici lati coperto
dall’ingegnere Antonio Cantalupi, in seguito alla
da una cupola.
morte del Lucca.
Carcere di San Vittore, Facciata su via Degli Olivetani
120 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |L CASO APPLICATIVO cattiva esecuzione di opere in appalto e relativi rifacimenti, si giunse alla conclusione dei
quanto segue:
effettuato tra il 21 novembre e il 3 dicembre
“... Nel carcere esiste un braccio tedesco ed
1878 da un ingegnere capo del Genio civile da
un tribunale germanico. Questo giudica i
cui emerse che il carcere era lontano dall’essere
cittadini italiani colà ristretti non secondo le
attivabile a causa di difetti e carenze diverse (le
leggi italiane, e quindi non applica le pene
celle venivano allagate dalle acque piovane). Il
stabilite nel codice e nella procedura del diritto
Comune eliminò gli inconvenienti denunciati e
penale italiano o militare, a seconda dei casi.
si procedette ad una seconda visita di collaudo. Con verbale del 13 maggio 1879 il carcere veniva dichiarato agibile. Il giorno 24 giugno ebbe inizio alla traduzione dei detenuti dalle varie carceri cittadine e il 10 luglio il nuovo carcere cellulare Regina, ove siede il Comando per la Lombardia ammontarono
complessivamente
a
L.
2.800.000 e poiché il nuovo carcere era in grado
ristretti
appena
giudicati
dal
tribunale
di contenere 768 detenuti, la spesa per ciascun
germanico, vengono inviati per il servizio
individuo fu di L. 3.645.
del lavoro in Germania se innocenti,sempre
Subito dopo il completamento della costruzione
compromessi vengono inviati in campi di
iniziarono ad essere pubblicate note di critica riguardo
soprattutto
all’ubicazione
dello
per il lavoro anche i detenuti irrevocabilmente
stabilimento, alla scarsa salubrità della zona,
condannati, gli imputati che abbiano ottenuto
alle precarie condizioni igieniche delle celle e in
la libertà provvisoria e gli inquisiti per i quali amministrativa” .
San
Vittore
durante
l’occupazione
fascista Teatro di numerose storie strettamente legate alla città, durante il periodo bellico il carcere di San Vittore fu soggetto in parte alla giurisdizione delle S.S. tedesche che controllavano e gestivano uno dei suoi “bracci”. Le vicende riguardanti il famigerato “braccio tedesco” sono poco documentate dalle carte e molto di più dal ricordo e dalle testimonianze di coloro che vi sopravvissero.
II PARTE | 121
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
1.2 San Vittore oggi
spazi comuni (ai piani diversi spazi per attività ricreative, formative e terapeutiche; al piano
Direttrice: Gloria Manzelli
terra una cappella per il culto cattolico e diverse aule per attività scolastiche e lavorative; al piano
Tipologia: Maschile e femminile
seminterrato cucina e altri spazi per laboratori). Il VI raggio presenta invece condizioni igieniche
Piazza Filangieri 2, Milano – tel. 02-438521
e di vivibilità generale pessime: celle molto piccole e sovraffollate (nelle situazioni più gravi
Collocazione urbana – zona residenziale in
stanze approssimativamente di 2 metri per 3, con
pieno centro città
doppio letto a castello a tre piani, per complessivi sei letti: i letti occupano la quasi totalità dello spazio, tanto da impedire ai detenuti di stare in piedi tutti contemporaneamente, e non esiste
UEPE di Milano
alcuno spazio separato per la preparazione dei cibi); servizi igienici inadeguati (le docce comuni
Struttura l’utilizzo quotidiano e impongono quindi la La composizione a raggi dell’intero
turnazione delle docce anche nei mesi estivi); accesso ai piani consentito da un’unica scala
coerente per categorie detentive. Il I raggio
molto stretta, senza ascensore o montacarichi (tra l’altro la scala non consente il passaggio del
penale; al II raggio c’è il Coc (sezione riservata
carrello del cibo); nessuno spazio per la socialità.
a tossicodipendenti in trattamento); il III raggio
Gli spazi per l’aria sono tutti in cemento e con
ospita detenuti lavoranti e, al quarto piano, il
scarsa protezione dal sole e dalle intemperie.
progetto sperimentale “La Nave” (riservato a
Nel III raggio anche lo spazio aria è stato
tossicodipendenti in trattamento avanzato);
recentemente ristrutturato, con campo da
il IV raggio ospita detenuti comuni, così come
calcetto in erba sintetica. Per i colloqui con
parte del VI dove sono anche detenuti i nuovi giunti in attesa di assegnazione alle celle (piano
attrezzato con giochi da giardino e ben curato
terra) e i ‘protetti’ (secondo piano). Attualmente risulta in ristrutturazione solo il VI raggio.
di
osservazione
psichiatrica
si
affacciano
direttamente su questo spazio). Il III e il VI raggio rappresentano gli estremi delle condizioni detentive dell’Istituto.
Detenuti
Il III, ristrutturato recentemente, presenta
Numero: 1404 di cui 1.292 uomini e 112 donne.
condizioni generali molto buone per dimensione e condizioni delle celle (da 2 a 5 persone,
Si segnala un elevatissimo turn-over: una media
dimensioni adeguate, servizi interni con docce,
di 30/40 ingressi giornalieri, soprattutto di
angolo cucina separato,…) e per disponibilità di
detenuti stranieri arrestati prevalentemente per
122 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |L CASO APPLICATIVO reati legati a droga, prostituzione e violazione
detenuto. Il circuito ‘ordinario’ del circondariale
della legge sull’immigrazione.
versa in situazioni di sovraffollamento, precarie condizioni igienico sanitarie, di scarso impiego
Per quanto riguarda le posizioni giuridiche gli
del tempo detentivo; a pagarne le conseguenze sono soprattutto i detenuti stranieri, che costituiscono circa il 60% della popolazione
I lavoranti sono mediamente circa 350, di cui circa
detenuta in istituto e la quasi totalità degli
80/100 sono impegnati in lavorazioni esterne
ingressi quotidiani dalla libertà. Viceversa
mentre gli altri lavorano (molti a turnazione) alle
il circuito ‘selezionato’, ubicato nelle sezioni
dipendenze dell’amministrazione penitenziaria.
recentemente ristrutturate e che coinvolge in prevalenza tossicodipendenti italiani e lavoranti, gode di situazioni generali di vivibilità buone, sia come utilizzo e logistica degli spazi, sia dal punto
La datazione della struttura la caratterizza
di vista igienico e sanitario, sia per l’attivazione
principalmente per una carenza di spazi utilizzabili e una loro distribuzione poco
trattamentali delle persone in esse recluse; lo
sfruttabile dal punto di vista degli investimenti
stesso personale di polizia penitenziaria che
in attività, oltre che per condizioni igieniche
opera in queste sezioni appare appositamente
assolutamente precarie. Da diversi anni sono
selezionato e lavora in condizioni sicuramente
però in corso drastici lavori di ristrutturazione
meno disagevoli dei colleghi destinati alle altre
che interessano a turno uno dei raggi detentivi
sezioni del carcere.
(nel maggio 2005 il V raggio è stato chiuso per lavori di rifacimento mentre il III raggio è
Negli
ultimi
anni
stato riaperto da poco) e che stanno portando
penitenziaria
ad un adeguamento progressivo della struttura
riordino degli istituti penitenziari dell’area
alle indicazioni contenute nel Regolamento
metropolitana milanese, che vorrebbe restituire
di esecuzione dell’O.P. Conseguenza indiretta
a San Vittore la sua tradizionale funzione di
di questi lavori di ristrutturazione è una
casa circondariale, ricollocando tutti i detenuti
riduzione della capienza della struttura che,
condannati attualmente reclusi nell’istituto
non essendo compensata da una riduzione
nelle due case di reclusione di Bollate e Opera.
ha
avviato
l’amministrazione un
piano
di
Lo smistamento agli altri istituti risulta però un ulteriore peggioramento delle condizioni di sovraffollamento nei raggi non ancora
alleviare le condizioni di sovraffollamento in cui
ristrutturati.
versa questo istituto, anche perché gli arresti che avvengono quotidianamente nella città non
Le condizioni di vivibilità risultano così
lasciano neanche il tempo di godere degli effetti
estremamente variabili da raggio a raggio,
positivi dei periodici trasferimenti di detenuti
rimandando a una frammentazione di percorsi
verso gli altri istituti penitenziari (a fronte
trattamentali e a una disparità di condizione
di una media di sfollamenti di circa 90/100
detentiva data dalla condizione personale di ogni
II PARTE | 123
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE maggio 2005 si è toccata addirittura una media
mentre per il resto si registra una carenza di
di 35/40 ingressi al giorno).
esperti disponibili, anche per quanto riguarda l’osservazione trattamentale.
Staff Condizioni materiali L’attuale direttrice è la dr.ssa Gloria Manzelli, che ha assunto la direzione dell’istituto dopo lo
Il numero dei detenuti per cella e le condizioni
spostamento del dott. Pagano e diversi mesi di
materiali variano molto da raggio a raggio e
‘reggenza’. Per quanto riguarda il personale di
soprattutto nelle sezioni comuni dipendono
polizia penitenziaria (comandante Piramide),
molto dal turn over del momento. Anche gli
gli agenti in servizio sono poco più di mille più
orari di apertura delle celle si distinguono per
un centinaio assegnate alla sezione femminile;
raggio, passando dall’apertura dalle 8.00 alle
da queste cifre vanno però scorporati gli agenti
21.00 del III reparto alla chiusura totale del IV e
distaccati presso altri servizi (un centinaio)
del VI (con unica possibilità di uscire dalla cella
e quelli destinati al nucleo traduzioni (circa
per le ore d’aria).
duecento), per un totale quindi di circa settecento Particolarmente una settantina di agenti per il femminile.
drammatiche
risultano
essere le condizioni riservate ai detenuti nuovi giunti: per tutti coloro per cui si ritiene
Gli educatori in servizio effettivo sono quattro;
necessaria
almeno due gli assistenti sociali assegnati
prima dell’assegnazione ai raggi (in particolare
dall’UEPE.
screening TBC attraverso esami radiologici) e
l’effettuazione
di
esami
clinici
di prassi per i detenuti stranieri, l’attesa degli Nell’istituto
operano
una
guardia
medica
esami (che, per chi entra al pomeriggio, dura
disponibile 24 ore su 24 e almeno 1 medico per ogni reparto; due psichiatri ministeriali e diversi specialisti in convenzione.
avviene in un paio di celle poste all’ingresso del VI raggio che, secondo diverse segnalazioni
Esiste un servizio “Nuovi giunti” che impiega
pervenute ad Antigone, raggiungono condizioni
una decina di esperti – psicologi e criminologi
di sovraffollamento e di precarietà estreme.
– di cui alcuni parzialmente distaccati al “Dars” (servizio “Detenuti a rischio suicidario”:
Sempre nel VI raggio, al secondo piano, esiste un
progetto sperimentale attivato nel 2000 con
reparto destinato a detenuti “protetti” che ospita – in celle separate ma nella stessa sezione, gli uni
dei suicidi; si avvale anche di un arteterapeuta
di fronte agli altri – transessuali e detenuti per
e di un facilitatore istituzionale, oltre che della
reati sessuali. Non è invece previsto un circuito
collaborazione di vari operatori volontari). Il
separato per i giovani adulti.
sostegno psicologico continuativo ai detenuti è invece garantito solo laddove esistono progetti
Per quanto riguarda il vitto, il progetto di ristrutturazione dell’istituto ha previsto la
124 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |L CASO APPLICATIVO realizzazione di una cucina per ogni raggio;
la prima volta, alcuni Architetti. Nonostante
al momento dell’ultima visita, maggio 2005,
l’impiego di tempo, energie e risorse, un cambio
risultavano attive le cucine del II
e del III
di rotta dovuto prevalentemente alla mancanza
raggio, del centro clinico e del femminile,
di trasparenza relativa al Piano Carceri ha
mentre si segnalavano problemi sulla vecchia
bloccato la proposta (già a livello esecutivo) ad
cucina centrale, in cui erano in corso lavori
Ottobre 2007. Nel mese di Luglio 2010 però,
urgenti di ristrutturazione. La distribuzione del
il nuovo PGT adottato dal consiglio comunale
vitto appariva in condizioni precarie e a rischio dal punto di vista sanitario per i reparti più
“Ambito di trasformazione di interesse pubblico
fatiscenti.
generale” per cui vengono indicati – tra gli altri
1.3 La questione dismissione
– i seguenti obiettivi: Realizzare la nuova “Città della Giustizia” e Sostenere il mix funzionale legato in particolar modo al tema della ‘giustizia’ ricettivo, commercio di servizio, residenza
Il dibattito su alcune aree del territorio
temporanea, ecc.). Nello stesso documento
milanese riguarda sia il tessuto urbano che il
viene anche prospettata la possibilità dello
patrimonio architettonico. Dal 1979 il carcere
spostamento dell’attuale carcere di San Vittore
di San Vittore si trova al centro di numerose polemiche relative alla sua idoneità e alle
Regionale all’Amministrazione Penitenziaria,
numerose possibilità di rifunzionalizzazione di
le cui aree vengono infatti inserite nell’Ambito
tutta l’area (circa 75.720 mq) che trasformerebbe
di trasformazione urbana21 , mentre non viene
completamente tutta la zona di Viale Papiniano
prevista alcuna trasformazione relativamente
nel quartiere di S. Agostino. Le vicende che
all’area che attualmente ospita il Palazzo di
hanno caratterizzato le discussioni in tutto
Giustizia.
questo tempo sono strettamente connesse alla gestione economico – politica non solo della
Viene da chiedersi per quale motivo non
città di Milano, ma come cerchi concentrici, della
si sia mai fatto cenno ad una problematica
Provincia, della Regione e quindi del Ministero
fondamentale che scaturisce in modo naturale
di Giustizia.
anche agli occhi dei non addetti ai lavori: il tema dell’accessibilità, indispensabile in una
La dismissione della struttura storica si collega
città come Milano caratterizzata da un impianto
dal 2006 all’l’istituzione della Cittadella della
circolare,
giustizia che avrebbe dovuto sorgere nell’area
paludoso e in cui il concetto di “tempo = denaro”
di Porto di Mare, zona sud Est di Milano, e
è alla base di qualsiasi cosa.
su
un
terreno
prevalentemente
avrebbe coinvolto l’intero mondo giuridico e penale della provincia. La progettazione
Il trasferimento delle funzioni giuridiche e
di questo nuovo polo ha richiesto numerose
penali nella zona sud est della città avrebbe
competenze e ha visto un’aperta collaborazione
delle ripercussioni sull’intero sistema cittadino, sia a livello urbano che a livello economico:
I PARTE | 125
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
PGT
Piano di Governo del Territorio
AMBITI DI TRASFORMAZIONE URBANA 6_SAN VITTORE
S.T. 65.720 mq
- S.l.p. generata - Coefficente di densificazione - S.l.p. massima accoglibile - Spazi e servizi di interesse pubblico generale - Spazi a parco (permeabili) - Vocazione
(pari alla slp esistente)
(pari alla slp esistente)
-
Ambito di trasformazione
Stazioni/rete ferroviaria in esercizio
Rete metrotranviaria in esercizio
Verde esistente
Stazioni/rete ferroviaria in programmazione
Rete metrotranviaria in programmazione
Verde di progetto
Stazioni/rete ferroviaria in progetto
Verde pensile di progetto
Passante ferroviario in esercizio
Mobilità individuale principale in esercizio
Aree interessate dai temi di progetto
Passante ferroviario ipotesi PGT
Mobilità individuale principale in programmazione
Collegamenti verde
Stazioni/rete metroplolitana in esercizio
Mobilità individuale principale in progetto
Stazioni/rete metropolitana in programmazione
Tunnel
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126 | II PARTE
4
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |L CASO APPLICATIVO proposta reale e concreta circa il futuro dell’area dall’intervento sono entrambi di valenza storica
di Sant’Agostino, avanzando una proposta di alto
e, quindi sottoposti a numerosi vincoli. In
valore qualitativo ma poco concreta. Nell’ottica le zone di verde, si propone di elaborare
si muovono nell’area del Tribunale e a cui sono
connessioni
tra
le
infrastrutture
esistenti
attualmente connessi tutti gli studi legali presenti sul territorio, la Facoltà di Giurisprudenza
relazioni tra gli interni residenziali e l’intorno.
dell’Università Statale e tutte le attività che sono
In particolare:
nate come satelliti e che vivono subordinate a questo sistema. Si avrebbe inoltre una forte
- si dovrà garantire il collegamento diretto con la
ricaduta a livello patrimoniale ed economico
Passeggiata Urbana dei Bastioni;
a causa della svalutazione immobiliare che - occorrerà favorire il collegamento con gli spazi sorgono in quella zona. Per ciò che riguarda
pubblici utilizzati per la diffusione dell’arte;
San Vittore il problema sarebbe completamente - sarà necessario sollecitare l’insediamento di funzioni di grande interesse urbano. pedonale che attualmente è pressoché limitato, Inoltre, come già osservato in precedenza sul essenzialmente o connessi alla sua attività o di
fenomeno della periferizzazione dei nuovi
carattere residenziale.
istituti, portare fuori dalla città un carcere come quello di San Vittore, implicherebbe la rottura
L’ATU che riguarda la casa circondariale
di un equilibrio esecutivo, sociale (e legislativo)
è localizzato
ben radicato. La localizzazione delle strutture
in un tessuto residenziale
della giustizia e della pena è una scelta che di
insediamenti
commerciali.
industriali,
Esternamente
artigianali all’area
o
non può essere ricondotta esclusivamente alla
sono
posizionate alcune antenne per la telefonia
stesso della Giustizia e della Pena.
esternamente all’area. Parte di questa ricade
Le vicende degli ultimi mesi hanno posto
all’interno della fascia di rispetto di pozzi pubblici mentre a nord est sorgono alcuni
questa polemica.
direzione, è localizzata un’area soggetta a
Il 15 Ottobre 2010 la Sottocommissione Carceri
vincolo archeologico.
del Comune di Milano si esprime all’unanimità per lo stanziamento delle risorse economiche
Nonostante
questi
presupposti,
il
PGT
necessarie per la ristrutturazione del vecchio
consultabile sul sito del Comune di Milano
carcere. «Milano, il carcere di San Vittore non
risulta a tutt’oggi piuttosto vago e privo di una
sarà spostato, ma per ristrutturarlo servono 2,5
II PARTE | 127
IL CASO APPLICATIVO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
fermate ATM
amministrazione penitenziaria
milioni di €» è ad esempio il titolo di un lancio dell’agenzia di stampa “Redattore sociale” che poi recita: «
carceri del Consiglio comunale, che ha discusso della situazione in cui sono costretti a vivere i
riguarda le sezioni degli uomini: i detenuti sono infatti 1.633, ma i posti disponibili sarebbero tollerabile). […] “Oggi abbiamo deciso che San Vittore non vada spostato a Porto di Mare come più volte ipotizzato - spiega Aldo Brandirali (Pdl). Chiediamo quindi al Consiglio comunale e al Sindaco di fare pressione sul ministero della Giustizia perché esegua i lavori necessari. Occorrono circa 2 milioni e mezzo”».
128 | II PARTE
aggregazione
esercizi commerciali
istruzione e cultura
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
2. Incontrarsi a San Vittore 2.1 Il colloquio: una scelta progettuale La scelta di elaborare un progetto sul sistema colloqui del carcere di San Vittore è stata presentata. La struttura storica, la collocazione sul territorio, il legame con le vicende salienti della città sono state legate ad una caratteristica molto importante in questo caso: l’area colloqui progettuali questo rende maggiormente carico relazione con il mondo esterno in modo forte. Considerando come termine di analisi i parenti dei detenuti, ad esempio, il numero di step da svolgere per raggiungere il proprio caro è ridotto (vengono a mancare la fase 2 e 3, accedendo
II PARTE | 131
INCONTRARSI A SAN VITTORE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE direttamente alla 4), quindi lo pone in un’ottica di un’esperienza meno “inclusiva”. L’assenza di questa fase rende il passaggio da-fuori-adentro molto più netto e brusco, soprattutto per via dell’assenza di passaggi scoperti o percorsi articolati. La zona colloqui occupa gli spazi che una volta piano semi interrato di quella che era la vecchia caserma. La struttura è di recente costruzione e si presenta come staccata dal resto dei corpi di fabbrica, con tre piani fuori terra e tetto a falda. E’ connessa al resto dell’istituto tramite un vano scala che conduce da questa stecca al settore penitenziario psichiatrico. E’ un luogo ricco di barriere architettoniche che il più delle volte impedisce l’accesso ad anziani o a disabili, inibendo un’intera categoria di persone. La palazzina si trova su viale Papiniano, non è segnalata ma è quasi riconoscibile grazie alle due porte metalliche incassate nel muro di cinta sulle quali sono apposti gli orari di apertura e chiusura. In alternativa è comprensibile presenza di un “momento forte” rispetto alla normalità per via della presenza del numeroso gruppo di parenti che affolla quotidianamente dalle prime ore del mattino. La pratica del colloquio si svolge attualmente secondo le stesse tempistiche descritte nello schema presente a pagina 137. Una volta varcato il muro di cinta il parente viene condotto alla sala d’attesa passando un primo blocco di controllo situato lungo in corridoio metallico lungo 12 metri. In prossimità di questo
132 | II PARTE
INCONTRARSI A SAN VITTORE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE sono presenti anche i servizi igienici, esterni, in
ambienti diversi. Le donne e i bambini possono
cima ad un dislivello di 1.20 mt e con sistema wc alla turca.
trovano anche le cassettine per il deposito di oggetti non ammessi; gli uomini vengono
La sala d’attesa si presenta spoglia, priva di
perquisiti in corridoio, in prossimità della stanza
qualsiasi confort, ma prima di ogni cosa priva di
di cui sopra e visibili dal corridoio che conduce
un adeguato numero di sedute. Non è presente
alle salette più piccole.
un’area bambini, ci sono due vending machine, gli sportelli hanno un’impostazione molto
Terminato questo incontro molto ravvicinato, il
antiquata e si presentano come piccole aperture
visitatore viene condotto nella sala dei colloqui
larghe 70 x 80 cm, il che implica una sensazione
dove incontrerà il parente e dove saranno
di impatto molto duro ad un primo ingresso.
presenti in media altre 20 persone, a loro volta lì
Le tonalità dei muri sono scure, sui toni del
per stare insieme.
marrone e l’ambiente ne risente notevolmente, soprattutto in considerazione della mancanza di una buona quantità di luce naturale. Superata la fase relativa alla burocrazia e svolto tutte le azioni del caso, si attende di essere chiamati dall’agente per la perquisizione. In questo caso subentra un certo senso di disorientamento dovuto al fatto che gli ingressi alle aree colloqui sono due, rispettivamente uno a destra e uno a sinistra. Le tempistiche con cui si viene chiamati sono sempre poco comprensibili ai più, vista la mancanza di una turnazione precisa a cui fare riferimento. Questo dipende soprattutto dal fatto che il detenuto, dall’ interno, non sempre sa del possibile incontro con il familiare, quindi non sempre è reperibile in cella. In spazi molto ampi come quelli di San a gestire la “reperibilità” dei ristretti. Questa sulla durata del colloquio perché costringe il familiare ad attendere diversi minuti, tempo quindi sottratto all’incontro. Varcata la porta da cui si è stati chiamati, a seconda del sesso si viene perquisiti in due
134 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |NCONTRARSI A SAN VITTORE
d
b h. 3.00
c e
a
0
10
pianta stato di fatto
schema esplicativo del sistema colloqui Milano San Vittore -
II PARTE | 135
INCONTRARSI A SAN VITTORE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
136 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |NCONTRARSI A SAN VITTORE
USCITA primo colloquio
SPORTELLO
colloqui successivi al primo
SPORTELLO
bonifico
SPORTELLO
consegna pacco
SPORTELLO
ATTESA ATTESA all’ ESTERNO
COLLOQUIO
INGRESSO
USCITA
07.00
08.00
09.00
10.00
11.00
12.00
13.00
14.00
15.00
in mancanza di una turnazione funzionante.
2.2 Il colloquio a San Vittore: testimonianza diretta
facilmente individuabile. D: Immagino ci sia un’alta presenza di anziani, molte madri di detenuti, e pensiamo ci possano essere anche persone con handicap
(Intervista gentilmente concessa dalla moglie del detenuto P.B)
Domanda: Ogni quanto tempo avvengono i colloqui?
R: Non sono assolutamente organizzati per far entrare parenti con handicap, loro devono
Risposta: Gli incontri possono avvenire tutti i
fare un giro assurdo, molti ci rinunciano. Sono
giorni tranne lunedì e domenica, i turni vengono
costretti ad accedere da Piazza Filangeri 2 e
gestiti secondo una tabella alfabetica che viene
attraversare buona parte del primo corpo del
seconda che il periodo sia festivo o no, se ci sono casi particolari o altro è necessario richiedere
qualcuno che li guidi in quei corridoi labirintici,
permessi particolari.
oltre a dover passare lungo il percorso dedicato ai detenuti. Per non parlare dei servizi igienici,
D: Dove si trova l’ingresso all’area colloqui?
i bagni per i parenti sono esterni al blocco sale, un gabbiotto coperto solo da una tettoria,
Risposta:
piccoli e assolutamente puzzolenti e squallidi...
visibile ma si riconosce perchè ci sono due D: Durante un sopralluogo ho scoperto della indispensabile
procedura
burocratica
per
II PARTE | 137
INCONTRARSI A SAN VITTORE | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE accedere al colloquio. Come funziona?
R:
la
perquisizione
è
solo
personale
e
soprattutto soggettiva (dipenda da chi hanno di fronte), le donne vengono perquisite da agenti donne in una stanza apposita, mentre gli tanto prima quanto prima si arriva al mattino.
uomini sono per lo più controllati nel corridoio
Dopo aver atteso su Viale Papiniano si accede
vicino le sale. Entrambi devono mettere tutto in un armadietto chiuso a chiave (la chiave
code (che sono lunghissime, un sabato sono
la porti dentro), non devi indossare gioielli, solo fede nuziale (addirittura ti fanno togliere
alle 4 del pomeriggio, quindi la soluzione è
le scarpe per controlli, nei tacchi nascondo
andare li o prestissimo o sul tardi): quella del
la droga); per il femminile invece, a parte il
primo colloquio dove devi presentare tutti i
medesimo sportello per il primo colloquio, i
per i colloqui successivi al primo, che è sempre
principale su P.zza Filangeri perchè la sezione femminile è piccola e distaccata, la sala colloqui
in contanti e quella per i pacchi che è la più perquisizione e si deve attendere il responso
D: Come sono organizzate le sale dei colloqui? Ci interessano le questioni ambientali, tipo rumori, se c’è freddo o caldo, se sono pulite o no...
D: Quanti famigliari possono accedere al colloquio con un singolo detenuto?
R: Beh, le sale sono sporchissime, le pulizie vengono fatte dai detenuti (quasi sempre di
R: possono entrare 3 adulti più bambini (devono
colore) come attività lavorativa e purtroppo
però avere un documento) per ogni detenuto. D: Ci ha parlato della consegna del pacco...
D: E quanta gente c’è? Le è capitato di vedere alcune persone più di una volta?
R: Si. Si, può consegnare un pacco da 5kg, chiuso però in una busta trasparente che si chiude (la
R: Ogni tanto sì, perchè le sale devono contenere detenuti compatibili, cioè nn metteranno mai
al carcere). Si possono inviare solo oggetti
un rapinatore e un violantatore insieme, molte
controllabili (quindi niente ricotta o tiramisù
volte fanno solo una sala con solo zingari,
perchè nn possono mettere dentro le mani, i cibi
che sono tantissimi. Quindi in generale può
devono essere solo cotti) o confezionati, così che
succedere...
possano eventualmente aprirli. D: Dopo l’attesa si viene chiamati a colloquio, come funziona la perquisizione?
sente nulla della persona che hai di fronte; devi stare seduto, le persone sono divise solo da un
138 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | INCONTRARSI A SAN VITTORE
non sono utilizzate tutte per mancanza di controlla ben due sale; D: E se volesse cercare una maggiore intimitĂ ?
fare colloquio in sale singole, te e lui da soli, ma ci vogliono determinati motivi: divieto di che attesta che nn puoi stare insieme ad altre persone...
II PARTE | 139
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
3. Il progetto
II PARTE | 141
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
3.1 Obiettivi Obiettivi progettuali progettuali Garantire la quantità per non perdere la validità del servizio
Democrazia per garantire a tutti gli stessi strumenti e le stesse possibilità di fruizione dello spazio
Riconoscere mediante linguaggi provenienti da mondi vicini ad esperienze vissute per garantire un migliore grado di usabilità
Aprire, generare connessioni visive, eliminare partizioni, creare varchi e passaggi
Allegerire il luogo per allegerire le tensioni del momento e rendere meno pesante la permanenza nello spazio
Rendere spontanei i gesti e le azioni eliminando la sensazione di soggezione
II PARTE | 143
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
3.2 La nuova configurazione
F'
0
10
pianta intervento
schema esplicativo del nuovo sistema colloqui Milano San Vittore
-
II PARTE | 145
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
146 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
8.45 9.00
9.10 10.10
8.15 8.45
8.00 8.20
La regolamentazione accessi può avvenire in ordine alfabetico (es. al Lunedì corrispondono i cognomi che iniziano con le -
VS
A MD
MD
MD
delle porte, consentendo un elevato livello di controllo con il minor numero di “traumi visivi”. -
II PARTE | 147
148 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
3.1 Il giardino di ingresso Oltrepassato
il
muro
di
cinta,
il
visitatore è accolto da una piccola area verde alla sua sinistra. L’acqua è l’elemento più forte: con il suo costante movimento indica la transitorietà, tipica di un luogo di passaggio come questo. Si tratta di un esterno - interno perché racchiuso da quattro mura molto alte (uno è quello di cinta, uno è quello della facciata della palazzina e due laterali che separano l’area dalle altre zone del costantemente di luce naturale, che racchiudono e separano ma non dividono nettamente. Infatti è ancora possibile un contatto con l’intorno urbano, con i rumori della città, i suoi odori e i suoi colori. Questa relazione è enfatizzata dalla presenza di un water wall su cui scorrono delle strisce di corten che indirizzano il getto dell’acqua e diventano scheletro per lo sviluppo di vegetazione parassita; dalla presenza di uno specchio d’acqua su cui sono poste delle piattaforme in cemento e legno, circondate da vegetazione paludosa tipica della zona. L’acqua, infatti, è un elemento tipico del territorio sud d’acqua del naviglio che fa parte della storia del luogo, proprio come l’istituto di san Vittore. Lo spazio ospita delle sedute, anch’esse in legno e cemento, che segnalano la possibilità di sosta anche all’esterno. Il corten segna il muro alla facciata d’ingresso e s’interrompono proprio piano colloqui, quasi a indicare qual è lo spazio
II PARTE | 149
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
scala 1.100
150 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
scala 1.100
II PARTE | 151
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
2.
4.
3.
1.
1. Vasca in corten h. 20 cm 2. La vasca d’acqua accoglie specie di piante paludose tipiche della zona Sud di Milano
3. I listoni in teak scuro sono installati sulla base in cemento predisposta ad accoglierli grazie alla presenza di un apposito dislivello
teak scuro
19 cm
152 | II PARTE
4. Seduta “Nigra”, versione singola e panca 1994, Escofet
cemento chiaro
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 153
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
154 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 155
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
3.2 La sala d’attesa
L’intero ambiente può essere suddiviso in tre aree di servizio e due d’attesa: le prime corrispondono
Questo luogo è il primo vero reale contatto che il parente ha con la realtà
alla destra dell’ingresso e all’area armadietti che
penitenziaria. Si tratta di un punto nevralgico
si trova a sinistra, in prossimità dell’ingresso
perché qui avviene la parte più prettamente
alle sale perquisizione. Le due di attesa invece
burocratica dell’intera pratica, quella non
sono dedicate agli adulti e ai bambini. Nel
sempre
timore
primo caso si ha una composizione ordinata di
perché bisogna rapportarsi direttamente con gli
panche in cemento che sembrano fuoriuscire
agenti; quella che provoca disagio perché mette
naturalmente dal pavimento, con una seduta
nella condizione di essere osservati e di dover
imbottita, differenziata per cromie e con uno
condividere un momento non particolarmente
schienale traslabile in legno. Conferire un grado
comprensibile,
che
incute
di mobilità ad un elemento rigido rappresenta l’istituzione, il primo gesto forte è quello di
una variabile importante rispetto alle dinamiche
realizzare degli sportelli interamente vetrati che
presenti in questo ambiente perché più volte
permettano una spontanea relazione visiva, di
può succedere di non avere voglia di contatto
controllo reciproco tra le parti. Questo implica la necessità di generare una terza area che
altri o semplicemente di voler fare delle scelte
deve per forza essere occultata: quella degli
autonome. Nel dettaglio, un tipo di seduta come questa permette di segnalare la propria zona di
documenti devono essere in grado di svolgere il loro lavoro in tranquillità, per questo tra loro
“bolla prossemica”.
e l’area sportelli è posto un pannello, una sorta di membrana strutturale in legno, vetro satinato
L’area
ed mdf prodotta da Methis. La disposizione
accogliente grazie al rivestimento che la priva
dei materiali è articolata in modo da dare un
di angoli netti a novanta gradi, privilegiando un
forte senso di movimento, questo a sua volta
raccordo più dolce sia in altezza che sul piano
bambini
è
appartata,
ribassata
richiama il sistema “tag cloud” su cui è basata sala d’attesa di san Vittore, cui accedono ogni giorno numerosi gruppi di persone straniere, è e comprensibile. Nelle tag cloud segnaletiche sono quindi inserite (in diverse lingue scelte in base a dati statistici precisi) le parole “primo colloquio”, “colloquio”, “pacco” e “versamento”. Lo stesso stile frammentato è mantenuto nella colore su base bianca.
156 | II PARTE
differenziata rispetto al resto della sala.
e
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 157
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
4
2
3 1
scala 1.100
158 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
3
4
5
1
7.1
7.2
6
2
zoning funzionale
Aree di servizio: 1. sportelli; 2.area ristoro e libri; 3. area deposito valori personali
Aree di attesa: 4. area bambini; 5. area adulti
Aree uffici tecnici: 6. sala stoccaggio pacchi in entrata; 7.1. ricezione pubblico; 7.2. elaborazione richieste
II PARTE | 159
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
2. 100 cm
3.
45 cm
1.
150 cm
5 cm
1.Una guida metallica incastrata nella pavimentazione accoglie un lato dello schienale in faggio e ne permette lo scorrimento lungo l’asse
Cemento chiaro: l’intero sistema seduta è realizzato con lo stesso materiale della pavimentazione
160 | II PARTE
2. Legno di faggio curvato
3. Cuscino imbottito in poliuretano media densità, misure: 140 cm x 40 cm x cm Esempio combinazione colori - toni gialli/verdi
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
4.
2. La parete EVO EXECUTIVE di Methis separa la zona 7.1 dalla 7.2. Si tratta di una parete divisoria strutturale con una sezione di 8 cm. 1. vetro satinato 2. legno di faggio 3. wenge 4. mdf finitura ruvida
3. 50 cm
1. 50 cm dettaglio scala 1.10
L’elaborazione grafica del soffitto riprende lo stesso motivo del pannello (con le stesse proporzioni, su base bianca e con profili colorati in linea con le aree cromatiche di seduta.
II PARTE | 161
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE Le lingue sono state selezionate tra quelle maggiormente parlate all’interno dell’Istituto. Si tratta di elementi adesivi, quindi non invasivi e facilmente sostituibili.
takim
会議
colloquio
會議的
PANTONE SOLID COATED 349 C
rumeno
giapponese
italiano
PANTONE SOLID COATED 360 C
cinese
PANTONE SOLID COATED 7489 C
Font Helvetica Neue 47 Light Condensed Helvetica Condensed Black Altezza testo: 15 cm ca. La proposta della segnaletica grafica riprende lo stesso ritmo del pannello Evo Executive presente nell’ufficio e visibile al visitatore fin dall’ingresso. dettaglio prospetto scala 1.100
300 cm
110 cm
rumeno
giapponese
italiano
cinese
162 | II PARTE
会議
takim
colloquio
會議的
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 163
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
164 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 165
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
3.3 La sala della perquisizione Le sale sono due, differenziate per sesso.
Leggermente
più
grande
è
quella
femminile perché si segnala, in questo caso, un connotati quasi “domestici” grazie all’uso dei colori e grazie ad un gesto molto importante che cambia completamente la percezione del luogo: l’inserimento di pedane igieniche nei punti in cui avviene il controllo. L’azione della perquisizione è assimilabile a quella di un controllo medico che avviene in ambienti igienicamente adeguati. Per questo motivo le pedane sono state incassate nel pavimento determinando due aree differenti, opportunamente separate tramite un elemento mobile.
166 | I PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
Pantone solid coated 362 C
Cemento chiaro
1.
Pantone solid coated 5473 C
2.
170 cm 90 cm
Sala perquisizione femminile
1. Paravento metallico che si interpone tra le due zone perquisizione. Indispensabile per garantire la privacy delle singole persone.
2. Pedana igienica in legno incassata a pavimento garantisce un ambiente pi첫 salubre.
II PARTE | 167
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
3.4 Le sale colloqui singoli Piccole sale dedicate all’incontro “a due”. Non sono da confondere con colloqui di carattere “premiale”, anzi, le categorie detentive che accedono a questa tipologia di colloquio sono le maggiormente penalizzate perché non possono avere contatti con terzi (casi di cattiva condotta, malattie infettive…) oppure perché hanno bisogno di un controllo maggiore e quindi ad ogni sala è dedicato un singolo agente. L’impostazione è molto rigida, l’impianto è composto da tre volumi netti in cemento che fuoriescono direttamente dalla parete, così da accentuare l’impossibilità di movimento. I punti di seduta sono anch’essi scorrevoli e leggermente su un’area verde che alleggerisce le volumetrie.
168 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
scala 1.100
4.
2.
4. Finitura superficiale del cemento in tonalità di rosso che segna le salette.
3.
3. Vetro satinato: la finitura superficiale serve per occultare di poco la vista, considerato che le sale affacciano su un corridoio visibile anche agli altri visitatori.
1.
1. Sistema tavoli e sedute elaborato dal concept Viteo: i volumi in cemento sono agganciati alla parete così da risultare fissi. L’elemento morbido può scorrere lungo l’asse.
2. Lampada a sospensione Fold by Pallucco,versione Small (230 mm x 420 mm x 290 mm), lampada fluorescente 24 watt.
II PARTE | 169
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
170 | II PARTE
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
3.5 La sala colloqui
molto leggero, complice anche la matericità di cui si compone, identica alla pavimentazione
L’ambiente è completamente aperto,
(in listoni in legno, come parquet). A seconda
senza alcun tipo di setto divisorio. I punti di
del grado di intimità che si vuole raggiungere,
vista principali sono due e corrispondono ai due
si può optare per una soluzione completamente
ingressi (parenti da un lato, detenuti da quello
aperta o “separata” tra le parti. Allo stesso
opposto). La scelta di “ampliare l’orizzonte” in
modo, la combinazione di imbottiti che si trova
questo caso risponde alla necessità dei detenuti
nel blocco centrale offre la possibilità di estrarre
di poter allargare il raggio di visione poiché
il tavolo dal pavimento, così da avere un piano
sono pochi i momenti in cui può permettersi di
d’appoggio o di divisione. Queste ultime due
trovarsi in grandi aree. Il sistema è suddiviso
combinazioni
regolarmente in due grandi zone, quella con
differenziate dalla prima grazie ad un dislivello
il piano di calpestio in cemento dedicata al
di –20 cm che contribuisce a staccare la micro
passaggio rapido e quella in legno dedicata al
area dal resto dell’ambiente.
descritte
sono
ulteriormente
punto d’incontro. Questa seconda zona è a sua volta ripartibile in altre più piccole di 4 metri
Le cromie che caratterizzano la sala sono i verdi
quadrati per gruppo (per ogni detenuto possono
e gli azzurri con punte di saturazione differente.
accedere tre persone) e, in considerazione
Anche
dell’accezione routinaria della pratica, sono
differenziare in qualche modo l’elevato numero
state applicate piccole variazioni sul tema degli
di colloqui che avviene contemporaneamente.
questa
soluzione
contribuisce
a
arredi, così da rendere differente ogni incontro. L’obiettivo è far sentire al detenuto e ai Le
tipologie
sono
due,
una
data
dalla
suoi familiari, a questi ultimi soprattutto,
combinazione tavoli e sedie e una dalla
la “padronanza” di uno spazio e non solo
combinazione poltrone e tavolo a ribalta /
l’appartenenza ad un sistema troppo spesso
reclinabile. Nel primo caso sono stati privilegiati
ghettizzante.
complementi semplici, lineari ma privi di angoli retti, in legno di tonalità bianca, le uniche
Ogni blocco è dotato di un’illuminazione
punte di colore corrispondono ai cuscini delle
puntuale che conferisce maggiore distacco
sedute (varianti da catalogo: arancio, verde,
dal resto, così come il sistema di rivestimento
azzurro, viola – cfr. www.maruni.com). Tutte le maggiore confort acustico per un più elevato livello di intimità. tramite altre aperture proprie del corridoio. Nel secondo caso gli imbottiti modulari hanno una seduta molto ampia e sono accostabili tra loro così da formare un divano. Il tavolo è in realtà un elemento a scomparsa che può essere estratto dal pannello laterale tramite una maniglia. Le sue dimensioni fanno sì che risulti un segno
172 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 173
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
Sala colloqui pianta sezionata scala 1.100
174 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
220 cm 50 cm - 20 cm 42 cm
dettaglio scala 1.50
II PARTE | 175
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
B
A
A.1
Zoning funzionale
Ingresso parenti Ingresso detenuti Flusso movimento agenti
176 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
B
580 C
5445 C
7486 C
5435 C
365C
644 C
366C
7453 C
Zoning cromatico Sistema di riferimento: Pantone solid coated
II PARTE | 177
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
1.
1. Concept ripreso da “Spaceless”. Il tavolo è incastrato nel pavimento e, tramite l’ausilio di due maniglie laterali, può essere portato all’altezza desiderata.
178 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
20 cm
4.
2.
300 cm
40 cm
3. 120 cm
1. 20 cm
1. Esempio imbottito Rorberg by Ikea. L’obiettivo è fornire una seduta modulare sempre morbida, senza punti rigidi, così da risultare sempre avvolgente.
2. Lampada Fold by Pallucco, versione applique,Small (230 mm x 420 mm x 150 mm), lampada a fluorescenza 24 w.
3. Sul pannello centrale in legno sono collocati la luce e il vano per il tavolo. Il tavolo a scomparsa funziona tramite un meccanismo di guida scorrevole inserito nella sezione del piano, così da non essere a vista.
4. La forma del controsoffitto richiama quella del piano ribassato, come se fosse il suo positivo. Pannelli in ecofibra e rivestimento in gesso lo rendono fonoassorbente.
II PARTE | 179
IL PROGETTO | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE
180 | II PARTE
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | IL PROGETTO
II PARTE | 181
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
4. Conclusioni
Il mondo penitenziario ha bisogno di ma non di limiti.
quello esterno nell’unione affettiva necessita ancora di più di tutto questo per poter risultare realmente vivibile, non solo fruibile. Le linee guida progettuali che questo lavoro ha tentato di tracciare si muovono su una scala di approfondimento che va dal macro al micro, così da porre l’attenzione prima sul sistema e poi, come uno zoom continuo, sul dettaglio dell’interno. Ordine
dev’essere
la
parola
chiave
con
cui approcciarsi al progetto per il sistema penitenziario. Si tratta di un ordine necessario
II PARTE | 183
CONCLUSIONI | DEGLI AFFETTI E DELLE PENE che scaturisce dalla necessità di seguire una
dimensioni, la zona deve riuscire a segnare un
normativa molto rigida e con cui è ancora
passaggio graduale, accompagnando il parente
pressochè impossibile scendere a compromessi,
verso la sala d’attesa, smorzando la pesantezza
che fonda le sue basi sui concetti di sicurezza e
data dall’imponente muro di cinta.
controllo. L’ordine, in riferimento agli spazi, determina
realtà. Si dice che ciò che più manchi in carcere sia
leggibilità. Da questa deriva l’orientamento,
“la trasparenza”. Per questo motivo, all’interno
la capacità di focalizzare i luoghi grazie alla
della sala d’attesa, è necessario strutturare degli
riconoscibilità che li contraddistingue.
sportelli caratterizzati da un’ampia vetrata che permetta al parente una visione d’insieme
Per organizzare al meglio la struttura è
dell’ambiente, senza separazioni nette. La
necessario frammentarla secondo uno schema aperto che dialoghi con l’esterno e che permetta
permettere al visitatore esterno di poter vedere
l’interazione tra le sue singole parti. Per farlo è
chiaramente cosa avviene al di là del vetro,
indispensabile alleggerire e ridurre.
consente l’istaurarsi di un rapporto di tacita
La regolarizzazione degli accessi secondo una
situazione molto spesso considera l’istituzione
turnazione alfabetica e poi oraria (crf modello bollate pag 89) snellisce le procedure e permette quali non sono più sottoposti ad attese lunghe
con l’orientamento e la riconoscibilità. La sala
e in un clima di tensione. Questo sistema è da preferire rispetto al classico “elimina code”
ed è a questo mondo che bisogna guardare
perché sottopone gli agenti a spostamenti “a
nell’analizzare questo spazio. Per questo motivo
blocchi”, ossia con un numero controllabile
non bisogna trascurare il tema della segnaletica:
di visitatori e a ritmi regolari. In questo modo
l’utenza che gravita attorno a questo sistema
verrà garantito a tutti i parenti lo stesso elevato
è ampia e soprattutto multiculturale, perciò è
livello di servizio, potendo usufruire degli spazi
utile proporre un sistema segnaletico che possa
della sala d’attesa e dei colloqui con ordine.
risultare comprensibile da tutti con facilità e
sfumare e aprire.
risultare interessante un’analisi sulle lingue maggiormente parlate dai detenuti, così da
Sfumare è creare dei rimandi costanti con il
utilizzare quelle conosciute ai più. L’obiettivo
mondo circostante, per questo è importante
dell’intervento in quest’area precisa è quello
inserire un’area verde subito dopo il primo
di realizzare un luogo in cui il parente del
accesso, sfruttando le peculiarità del territorio
detenuto non si senta ghettizzato, osservato,
per sottolineare l’appartenenza alla realtà
giudicato, ma possa vivere in tranquillità le
urbana.
di
proprie emozioni. Qui la permanenza massima
dalle
è approssimativamente di 60 minuti, perciò è
Primo
decompressione,
184 | II PARTE
fondamentale
punto
indipendentemente
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | CONCLUSIONI indispensabile prevedere dei confort di base
mancanza di profondità a cui è sottoposto
(vending machine e libri) che permettano di
quotidianamente; nel secondo caso è utile poter
trascorrere questo tempo senza annoiarsi.
riconoscere nell’ambiente una serie di elementi
E’altrettanto
che indichino il percorso da seguire.
indispensabile
considerare
la presenza di un’area bambini, una zona abbastanza ampia e che permetta ai piccoli
Considerando
la
problematica
del
in visita di essere controllati dai loro genitori
sovraffollamento, ad una regolarizzazione degli
e di poterla riconoscere come “progettata su
accessi deve necessariamente corrispondere
misura”.
un’adeguata risposta in termini quantitativi, oltre che qualitativi. Non bisogna operare
Nell’ottica di miglior servizio logistico e di
nell’ottica di una riduzione del numero di colloqui orari nel tentativo di dare maggior
inserita
un’apposita
area
attrezzata
con
spazio ai singoli gruppi; è più utile riorganizzare
armadietti portavalori in cui ogni visitatore
la disposizione già esistente prevedendo una
dovrà depositare gli oggetti non ammessi
certa metratura quadrata per ogni nucleo.
al colloquio. Dev’essere posta in prossimità
Il sistema deve obbligatoriamente essere di
dell’ingresso alla zona perquisizione, così da
tipo democratico fornendo le stesse possibilità all’intera utenza, senza distinzione alcuna.
di aumentare il livello di sicurezza non bisogna trascurare l’ausilio di supporti tecnologici, come
Le modalità con cui si svolge l’incontro sono
i metal detector walking through, appositamente
routinarie, per questo c’è bisogno di fornire
occultati alla vista perché inseriti al di sotto del
degli elementi che rendano le visite leggermente
telaio delle porte, grazie soprattutto ad una
differenti e che intervengano direttamente sullo
struttura muraria a sezione elevata. In questo
spazio utilizzato così da poter apportare delle
modo il sistema di sicurezza viene incrementato ma non esplicitato, così da allentare la tensione
senza dubbio il tavolo, che in questo contesto
che si crea nel momento di passaggio tra la sala d’attesa e la zona colloqui. che possa esserci solo quando e se serve: che si La pratica del colloquio verrà naturalmente suddivisa in due aree distinte per consentirne il
porre una distanza oppure stare vicini, toccarsi,
corretto svolgimento indipendentemente dalle
guardarsi negli occhi, il tavolo non dovrà
categorie detentive.
risultare preponderante.
L’obiettivo è quello di liberare lo sguardo permettendo
una
visione
d’insieme
da
entrambi gli accessi, sia quello dei detenuti che quello riservato ai parenti. Nel primo caso è importante fornire al ristretto la possibilità di ampliare l’orizzonte per sopperire alla
II PARTE | 185
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
Indice delle note
1. Herman Hertzberger (AA.VV. 1988)
7. Festa R., Elementi di diritto penitenziario, l’ordinamento penitenziario e l’organizzazione
2. Sergio Lenci in L’opera architettonica 1950-
degli istituti di prevenzione e pena, II ed. Napoli,
2000, pag 85
Simone, 1984, p. 8
3. In tal caso si fa riferimento al capitolato del
8. Il primo codice penale del Regno fu
1880
promulgato da Carlo Alberto il 26 ottobre 1839, era diviso in tre libri: pene e regole generali per
4. Istituto di ricerca sulla difesa sociale
la loro applicazione ed esecuzione; crimini e
dell’organizzazione dell’ONU
delitti e loro pene; contravvenzioni e loro pene. Comprendeva in tutto 739 articoli. – fonte
5. Sergio Lenci in L’opera architettonica 1950-
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php?acti
2000, pag 123
on=view&dizionario=2&id=240
6. Scarcella, D. Di Croce, 2001, Architettura
9. Le principali novità introdotte riguardavano
penitenziaria: cenni storici: Estratti da Gli spazi
l’ abolizione della pena di morte (che era ancora
della pena nei modelli architettonici, in Rassegna
in vigore nei principali Stati europei) e una,
penitenziaria e criminologica, fascicolo 1/3
seppur limitata, libertà di sciopero conseguente ad un’organizzazione interna della popolazione
| 187
ristretta in piccoli gruppi di garanzia. Veniva
19. La nomina di tale commissione era prevista
inoltre introdotta la libertà condizionale, il
dal
principio rieducativo della pena ed aumentava
giudiziarie del Regno emanato il 27 gennaio
Regolamento
generale
sulle
carcere
1861. la pena alla effettiva colpevolezza del reo. 20. AS MI - Gabinetto di prefettura secondo 10.
La
maggior
innovazioni
versamento - busta n. 396 - fascicolo categoria
introdotte dai diversi provvedimenti ministeriali
37: documento del 2/11/1944 “Appunti al Duce.
diverranno
parte
parte
delle
integrante
del
nuovo
regolamento carcerario. 21. ATU- Riguarda quelle aree della città - scali 11. Neppi Modona G., Vecchio e nuovo nella
ferroviari in disuso o fortemente sottoutilizzati,
riforma
in
ex aree industriali, caserme dismesse o in via di
Carcere e società a cura di M. Cappelletto e A.
dismissione- individuate dal Piano di governo
Lombroso, Venezia, Marsilio Editori, 1976, pp.
del territorio come principali destinatarie della
dell’ordinamento
penitenziario
68 - 70 12. Tonegato A., Amore e carcere. Relazione convegno del 10 maggio 2002 dal titolo Carcere: salviamo gli affetti alla Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova 13. http://space.tin.it/edicola/lizaccar/ 14. http://www.ristretti.it/ 15. Dossier Carcere e Media ne Il nuovo Carte Bollate – n.2/2011 Marzo - Aprile 16. Dati estrapolati dall’Osservatorio “rapporto online sulle condizioni di detenzione delle carceri italiane” – www.associazioneantigone.it 17. Truman Capote, 1958, Colazione da Tiffany, 2 ed., collana Gli Elefanti Narrativa, traduzione di Bruno Tasso, Garzanti, 2005 18. Non si hanno notizie certe su quale dei due carceri di San Vittore avesse sede nella chiesa e convento dei Cappuccini di San Vittore.
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
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DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
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DEGLI AFFETTI E DELLE PENE | http://www.polizia-penitenziaria.it/ http://www.fpcgil.net/sicurezza/polpen/leggi/dpr82_150299.htm http://www.tempiespazi.it/
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Filmografia
I soliti ignoti – 1958 – Diretto da Mario Monicelli – Italia - Lux Vides Cinecittà Colazione da Tiffany – 1961 – Diretto da Blake Edwards – Usa – Paramount Pictures Ieri oggi domani – 1963 – Diretto da Vittorio de Sica – Italia – CAM Blow – 2001 - Diretto da Ted Demme – Usa – New Line Cinema
L’ora d’amore – 2008 – Diretto da C. Carmosino e A. Appetito – Italia – Dipartimento Comunicazione e Spettacolo Università degli Studi di Roma Tre Il loro Natale – 2010 – Diretto da Gaetano di Vaio – Italia
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DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
Contributi
Architetto Corrado Marcetti e la Fondazione Michelucci Architetto Cesare Burdese Carcere di Bollate: Direttrice Lucia Castellano, gli agenti della polizia penitenziaria, Dott.ssa Luisa Corelli (psicologa) Carcere di San Vittore: Direttrice Gloria Manzelli, Giovanni Fumagalli e gli agenti della polizia penitenziaria Dott.ssa Eugenia Astuto – Carcere di Opera Sandro Favi – Responsabile carceri PD Dott.ssa Laura Volpini – Psicologa giuridica Dott.ssa Eleonora Losio - sociologa Riccardo Arena e Radio Carcere Avv. Francesca Colasuonno | 197
DEGLI AFFETTI E DELLE PENE |
Ringraziamenti Il Poli da, il Poli toglie. Mi ha tolto diottrie, tempo, ore di sonno, weekend, energie, mi ha portato via ben due pc…
persone meravigliose: i miei Amici. Niente avrebbe avuto uguale importanza se non lo avessi condiviso con le mie Galeotte, l’Ali, Marci, Steee (+1) e le mie squinzie: grazie per aver condiviso i sei anni più belli. Grazie per il sostegno morale e materiale che mi avete dato in quest’ultimo periodo (insieme alla fantastica famiglia Foglia, alla Dimi, alla Galluzzo , alla Pat, a casa Calmino e ad Arrivabene15), per “essermi stati addosso” e aver tollerato tutte le fasi di sclero. Siete un pezzo della mia vita. Il Poli mi ha dato anche la possibilità di sperimentare: ringrazio – ma anche no - (insieme a Marta e Sara) il Prof. Brambilla per non averci creduto nemmeno un po’ e per aver tirato fuori così tanto fastidio da impedirmi di rinunciare. Quindi grazie al Prof. Luciano Crespi e alla Prof.ssa Antonella Non sono mancati i momenti di stanchezza emotiva, per questo ringrazio la Dott.ssa Cipolli per avermi seguita e aver portato alla luce quella parte di me che non conoscevo. addetti ai lavori” che ho molestato con le mie continue richieste: grazie per non avermi mandata a quel paese (e per non avermi arrestata, anche se mi avrebbe fatto comodo)! Il Poli mi ha condotta in un posto speciale, in Piazza Castello 27, tra sogni, scricchiolìì di parquet, polvere e magia: ringrazio il mio coach Giovi per tutto ciò che in questi anni è stata in grado di darmi con dedizione e affetto, e con lei l’intero Studio Castiglioni per avermi fatto sentire parte di Il Poli mi ha dato l’Erasmus: Barcellona vista dal Tibidabo è un’immagine che mi porterò impressa nel cuore e negli occhi per sempre. Così come nelle orecchie risuoneranno le risate notturne in Placa del Sol: grazie ragazzi! Il Poli mi ha allontanata da casa, ma sono stata fortunata perché le Amicizie di una vita non mi hanno mai abbandonata: ringrazio le Pivelle con un “…e niente, questo” …solo voi potete capire! Il Poli mi ha dato e mi ha tolto e ora siamo in pari, ma tutto questo è stato possibile solo grazie avermi permesso di coltivare i miei sogni e le mie ambizioni, insegnandomi che l’amore per il proprio lavoro è parte della felicità quotidiana e che bisogna sempre saltare sui treni che passano. Grazie alle mie sorelle per il supporto e per l’orgoglio che mi hanno sempre dimostrato e per essermi state vicine nonostante i km di distanza. Grazie a voi quattro di vero cuore perché so che
E adesso scusate, ma è arrivato il mio turno di uscire a riveder le stelle.
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