2012-2014 progetto educativo

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AGESCI - LOREO 1

Loreo, 27 gennaio 2012


PROGETTO EDUCATIVO Abitava dall’altra parte dell’India e col bambino aveva viaggiato una settimana per parlare con Gandhi: “Maestro, mio figlio mangia troppo zucchero! Potrebbe spiegargli lei perché non deve farlo? Io e mio marito abbiamo provato di tutto, ma non ci ascolta… A lei darà ascolto!”. “Torna tra due settimane!”, si era sentita dire. La signora accettò a malincuore la lunga attesa. Al tempo convenuto, ritornò col suo piccolo: “Potete parlare con mio figlio, ora?”. Gandhi fissò il bambino per un attimo e disse: “Basta zucchero!” e se ne andò. Sbigottita, la donna chiese spiegazioni: “Maestro, perché abbiamo dovuto attendere tanto a lungo? Poteva dirgli la stessa cosa due settimane fa!”. “No, rispose Gandhi, due settimane fa mangiavo anch’io lo zucchero. Ora non più. Non posso insegnare una cosa del genere senza averlo prima provato su di me, sennò sarebbero solo vuote parole”. “Le parole insegnano, gli esempi trascinano!” Partendo dal presupposto che educare significa saper tirar fuori il meglio dagli altri, gli educatori devono insegnare, quindi segnare dentro, attraverso gesti, approvazioni e divieti che facciano da guida in modo da poter vivere apprezzando lo stare insieme. Nell’educare prima di tutto bisogna abbandonare la neutralità, con la conseguenza che ognuno deve cominciare ad assumersi la responsabilità di prendere una posizione. Non è pensabile educare solo con le parole, i buoni principi e le precise istruzioni; il porsi come esempio rende molto più concreta l’educazione. BISOGNI per meglio comprendere la dinamica che ci ha portati ad elaborare questo nuovo PE è indispensabile partire dall’analisi che in Co.Ca. si è fatto. La realtà dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze è più o meno comune a quella di qualsiasi altro della loro età e risalta abbastanza evidente una mancanza di cultura del rispetto. Un rapportarsi con se stessi e con gli altri senza porre attenzione a ciò che si fa o si dice e, peggio ancora, con comportamenti conseguenti. Il nostro essere cristiani e cattolici è vissuto in un modo epidermico avulsi da una precisa convinzione e di conseguenza anche i gesti sono solo comportamenti estemporanei. Manca inoltre una precisa cultura religiosa fatta solo di gesti ripetitivi senza senso e convinzione. Risulta inoltre una mancanza di manualità operativa. I nostri giovani coltivati a computer e cellulari non sono più in grado di usare le mani per fare: di conseguenza, a livello mentale, non apprendono e soprattutto non progettano. OBIETTIVI - Il PE educativo quindi si pone per obiettivo il raggiungimento di:

· Educare al RISPETTO · Cultura cristiana e incremento delle proposte di Fede · Educazione alla MANUALITA’

Un fondamentale aspetto dell’educazione è il RISPETTO, inteso come valore che si fa pratica quotidiana. Significa quindi:

Accettare le inevitabili differenze tra le persone lasciando a ciascuno la propria dignità. Tutti simili, ma nessuno uguale. Avere RISPETTO delle differenze quindi, non significa essere compiacenti sempre e comunque. Come capi, quindi come educatori, siamo chiamati a testimoniare con comportamenti chiari la nostra posizione. 2


Il RISPETTO coinvolge tutta le nostra vita a partire del rapporto con noi stessi, poi con gli altri, con le cose e con le regole. Riteniamo che l’attenzione che mettiamo nell’avere rispetto e la stessa che abbiamo inconsapevolmente per tutto ciò che riguarda noi stessi. E’ un esercizio di grande sacrificio per tutti perché si deve imparare e ci si deve abituare a stringersi un po’ per far posto all’altro. Non lo si può imparare solo in teoria, soprattutto con bambini e ragazzi, che come è noto si sentono di solito al centro di tutto. L’educatore ha il dovere di porsi come esempio nel capire e accettare i bisogni degli altri. E’ una componente irrinunciabile di ogni azione educativa, LA SPERANZA. Il RISPETTO si declina in tutti gli ambiti della vita, e più precisamente:

Rispetto verso SE STESSI ossia rispetto per il proprio corpo, averne cioè cura (è uno dei quattro punti di BP). Alcool, fumo, droghe ma non solo: lo sballo del sabato sera, le notti bianche, etc. E’ una cultura dell’eccesso, che va rivista contro ogni comportamento dettato dal comune senso del divertirsi, in modo da tornare protagonisti della propria vita. Rispetto per le proprie idee. Non lasciarsi quindi sopraffare dalle mode/tendenze e pensieri in antitesi con le proprie scelte solo perché più popolari o più urlati. Anche l’essere scout è una scelta. Va dunque approfondita e coerentemente vissuta. Rispetto per la propria cultura. Esseri diversi non è un male ma è una realtà. Rispettare altre culture non significa dimenticare la propria. Bisogna però conoscerla.

Rispetto verso gli ALTRI Ossia l’accettazione dell’altro/a per quello che è, non per quello che noi vorremmo fosse. Questa educazione vale maggiormente nei rapporti che abbiamo con le persone che ci sono più vicine.

Rispetto per le COSE Ossia per tutto ciò che mi circonda: la natura, la sede ma anche la mia casa o cose che non sono per me.

La voglia di imparare cresce dentro i ragazzi in parallelo con il desiderio di imitare gli adulti. Tutto ciò che riescono ad imparare, soprattutto se apprezzato dall’adulto, aumenta la loro autostima e il RISPETTO del loro operato. Quindi il nostro obiettivo è un’azione educativa per crescere i nostri ragazzi come persone RISPETTOSE. Un aspetto che riteniamo sia importante approfondire è il nostro sentirci testimoni di una scelta di fede. Una scelta che implica un cammino che diventa testimonianza. Tale cammino si può attuare attraverso una sforzo culturale e spirituale. Essere testimoni dell’amore che Dio ha per ognuno di noi è il primo gesto del nostro essere educatori cristiani. La Fede è sì un dono ma va coltivata e maturata affinchè possa essere vissuta e testimoniata ogni giorno. Inoltre la conoscenza della nostra Religione ci spinge sempre più ad applicarci nella cultura cristiana, cosa possibile solo con l’impegno culturale. Risulta inoltre importante riappropriarci di quelle tecniche, di quelle occasioni e di quella voglia che evidenzi la manualità del fare. Troppo spesso releghiamo questa importante azione ad attività di complemento dimenticandoci di quanto sia utile far agire i nostri ragazzi/e nell’applicarsi in attività manuali.

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FASE REALIZZATIVA Nel corso dei precedenti PE abbiamo potuto osservare la difficoltà per le Branche di progettare programmi che, pur in linea con il PE stesso, fossero pienamente progressivi nei confronti dei ragazzi/e. La difficoltà incontrata stava, con molta probabilità, nel diverso modo di rendere realizzabile l’obiettivo posto senza però avere modo di dialogare tra Capi/o delle diverse Branche. I modi stessi di intendere venivano sì confrontati in Co.Ca. ma lasciandone libera attuazione. Si è quindi pensato di inserire nel PE una fase realizzativa unica in modo da verificarne insieme la stessa realizzazione. I mesi di attività vanno normalmente da ottobre a maggio ossia 8 mesi. A tre incontri al mese sono 24 riunioni. Togliamo qualche riunione per attività “obbligate” e possiamo ben definire una quindicina di incontri/anno. BRANCA L/C Rispetto Obiettivo = far entrare nei bambini/e il concetto di regole e diversità Piano 1) cosa sono le regole / perché le regole (differenze tra branco di Akela e il bandar-log) 2) grande gioco (tutta la mattina) creato sul rispetto di regole imposte 3) il rispetto verso i componenti la Sestiglia (gioco di ruolo) 4) gioco in paese: salutare, essere salutati - alla fine verifica in sede 5) il rispetto verso la propria famiglia : tappe verificabili con i genitori 6) essere associazione: cosa significa? E nello specifico cosa vuol dire essere del Loreo1? 7) conoscere la diversità :incontro con un adulto di diversa etnia 8) per ogni riunione: una sestiglia spazza la tana e ordina: niente deve essere fuori Manualità

Fede

Obiettivo=far imparare ai bambini/e l’uso delle mani come attrezzi per realizzare. Progetto “L’HO FATTO IO” 1) carta e cartoncino- pieghe (realizzazioni diversificate ed individuali) 2) rudimenti dell’Origami 3) conoscere le colle 4) lavori misti di carta e colla (realizzazioni diversificate ed individuali) 5) lavori misti di carta e colla (realizzazioni diversificate ed individuali) 6) progettare una realizzazione 7) lavori di legno e colla (misti) 8) lavori di legno e colla (misti) 9) lavori con altri materiali

Obiettivo = introdurre la conoscenza che Dio ci ama tutti ma che dobbiamo vivere insieme ad altri. Piano 1) dedicare alcuni incontri al Vangelo come “racconto raccontato” 2) raccontare come i primi cristiani siano arrivati alla Messa (i comportamenti e le regole) 3) vivere una Messa in sede, da soli, ed assieme al celebrante commentare i vari momenti 4) far vivere come impegno il momento della Messa (anche quando non c’è riunione) 5) alle VdB: far costruire e preparare tutta la Messa alle Sestiglie 4


BRANCA E/G Rispetto Obiettivo = creare nei ragazzi/e la consapevolezza che diverso non vuol dire “sfigato”. Piano 1) perché esistono le regole? Quali sono quelle che servono e invece quelle che non servono? 2) gioco: le regole in Reparto - individuale - gioco di ruolo alla scoperta della convivenza 3) attività di Squadriglia: un Hike del rispetto-attività (mattinata) fuori sede nel rispetto dei singoli. 4) il Gruppo - incontro con alcuni Capi/o per una chiacchierata sulle regole che governano il Loreo1 5) rispetto sociale - incontro con amministratori pubblici e/o forze dell’ordine 6) io, il gruppo, la compagnia = regole diverse o prevaricazione? 7) per ogni riunione: due E/G spazzano la sede e ordinano: niente deve essere fuori dagli armadi Manualità Obiettivo=far scoprire ai ragazzi/e il legno come elemento vivo ed unico mezzo per la realizzazione delle costruzioni. Progetto “PIANETA LEGNO” 1) conoscere le venature - con l’aiuto di un professionista capire come tagliare o sagomare 2) incastri- teoria e realizzazione - sempre con un professionista (ognuno con un suo lavoro) 3) incastri- realizzazione - idem 4) legature - (ognuno con un suo lavoro) 5) gioco : dati una serie di elementi standard costruire un manufatto attività di Squadriglia 6) progettare una costruzione - attività di Squadriglia 7) realizzazione del progetto- attività di Squadriglia 8) realizzazione del progetto- attività di Squadriglia Fede Obiettivo = in un’età così critica dovremmo far avvicinare i ragazzi/e al Signore Piano 1) incontro con l’Assistente - la Fede e la pratica religiosa 2) momento forte di vita religiosa - incontro con testimone esterno che racconti, ascolti, risponda. 3) essere o apparire - momento di dialogo con i Capi sulle scelte o non scelte della loro vita. 4) Vita: una giornata in convento (o monastero)

BRANCA R/S Rispetto Obiettivo=Capire il senso del rispetto partendo dalle diversità di cultura e religione Piano 1) partendo da situazioni di attualità analizzare la diversa evoluzione culturale 2) una conoscenza (anche marginale) sulle diverse religioni monoteiste 3) I Vangeli: l’inizio di una nuova religione, la nostra 4) un’esperienza forte con religiosi 5) la Messa: un rito o un atto di fede?

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BRANCA R/S Manualità Obiettivo = affinare il “fare” verso il “fare per gli altri” Piano 1) incontro con lancio del progetto “I CARE”- perché prendersi cura di cose non nostre? 2) prendersi cura della sede - sistemazione della stanza di rappresentanza 3) prendersi cura dei rifiuti - realizzazione di un’isola ecologica 4) prendersi cura del paese - pulizia di una zona del paese (insieme all’Alta Sq.) (autorizzazione) 5) prendersi cura del divenire - imparare a montare una tenda PI 88 6) per ogni riunione: pulizia e riordino della sede-impegno settimanale nella gestione dei rifiuti Fede Obiettivo = idem della Co.Ca. Potrebbe essere interessante far coincidere questa fase con i momenti vissuti dalla Co.Ca. CO.CA. Rispetto Obiettivo = sperimentare la diversità di opinioni a confronto 1) gestione e dinamiche di un teamdi lavoro-differenze tra gruppo di lavoro e staff 2) gli stili nelle relazioni 3) il conflitto di opinioni Manualità Obiettivo = ridare capacità operativa ai Capi/o 1) progettare e realizzare un prodotto che abbia un risultato visivo Fede Obiettivo = creare una cultura cristiana, ossia conoscere la propria religione Piano 1) storia della prima chiesa - i proto cristiani ossia le origini della nostra religione 2) i Vangeli e i vangeli apocrifi (o meglio gli altri vangeli) 3) una giornata di spiritualità (proprio come al campo scout) 4) le religione, la chiesa, la gerarchia 5) esperienza di riflessione e ascolto (potrebbe essere anche il deserto) Il lavoro si potrebbe diluire in 3 anni e in ciascuno programmando i 3 diversi momenti: RISPETTO, FEDE e MANUALITA’. In questo modo abbiamo la possibilità di tornare ogni anno sui singoli aspetti valutandone gli auspicabili cambiamenti. FASE di VERIFICA Per poter verificare se il messaggio proposto dal PE sta arrivando ai destinatari è indispensabile predisporre una fase di verifica che, data la quantità e la varietà di lavoro, si suddividerà in fasi progressive. Fase 1 - dovrebbe essere attivata dopo 2/3 mesi dall’inizio delle proposte ed avere come obiettivo la messa a punto del lavoro di squadra; ossia che tutte le branche siano partite e quali primi riscontri si hanno. MARZO 2012. Fase 2 - circa a chiusura del primo anno con lo scopo di verificare se il PE sta effettivamente dando dei frutti. A tale scopo, per evitare valutazioni certamente serie ma diverse per sensibilità, si utilizzerà una scheda che permetta a tutti di muoversi sulle stesse coordinate (vedi allegato). GENNAIO 2013. Fase 3 - alla chiusura del secondo anno e avrà come obiettivo l’analisi di chiusura dell’intero PE. Per tale analisi sarà opportuno attendere gli esiti della fase 2. SETTEMBRE 2014. 6


Allegato “modulo per la VERIFICA”

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