Veglia dei pastori 2013

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“Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.” (Lc 2, 9-11)

“Non è coraggio se non hai paura.”

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Cantiamo insieme:

ASTRO DEL CIEL Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar, luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, luce dona alle genti, pace infondi nei cuor! Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!

….Di cosa ho paura?...Lasciamo la parola ai nostri ragazzi. Coraggio, dal latino CUM CORE, con il cuore. “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di Correre il rischio di vivere i propri sogni”

P. Coelho

CORAGGIO DI...AMARE T: Ci vuole coraggio per formare una famiglia! Ci vuole coraggio!

(Papa Francesco)

Che cos’è il matrimonio? E’ una vera e propria vocazione, come lo sono il sacerdozio e la vita religiosa. Due cristiani che si sposano hanno riconosciuto nella loro storia di amore la chiamata del Signore, la vocazione a formare di due, maschio e femmina, una sola carne, una sola vita. Con questo dono, con la certezza di questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme! Pensiamo ai nostri genitori, ai nostri nonni o bisnonni: si sono sposati in condizioni molto più povere delle nostre, alcuni in tempo di guerra, o di dopoguerra; alcuni sono emigrati, come i miei genitori. Dove trovavano la forza? La trovavano nella certezza che il Signore era con loro, che la famiglia è benedetta da Dio col Sacramento del matrimonio, e che benedetta è la missione di mettere al mondo i figli e di educarli. Con queste certezze hanno superato anche le proGruppo Scout AGESCI Loreo 1° - Veglia dei Pastori Natale 2013


ve più dure. Erano certezze semplici, ma vere, formavano delle colonne che sostenevano il loro amore. Non è stata facile, la vita loro; c’erano problemi, tanti problemi. Ma queste certezze semplici li aiutavano ad andare avanti. E sono riusciti a fare una bella famiglia, a dare vita, a fare crescere i figli. Quante volte i parroci – anch’io, alcune volte l’ho sentito – sentono una coppia che viene a sposarsi: “Ma voi sapete che il matrimonio è per tutta la vita?”. “Ah, noi ci amiamo tanto, ma… rimarremo insieme finché dura l’amore. Quando finisce, uno da una parte e l’altro dall’altra”. E’ l’egoismo: quando io non sento, taglio il matrimonio e mi dimentico di quell’“una sola carne”, che non può dividersi. E’ rischioso sposarsi: è rischioso! E’ quell’egoismo che ci minaccia, perché dentro di noi tutti abbiamo la possibilità di una doppia personalità: quella che dice: “Io, libero, io voglio questo…”, e l’altra che dice: “Io, me, mi, con me, per me …”. L’egoismo sempre, che torna e non sa aprirsi agli altri. Ma lo Spirito Santo suscita sempre risposte nuove alle nuove esigenze! La fantasia – mi permetto la parola – la fantasia dello Spirito Santo è infinita, ma è anche molto concreta! Allora vorrei dirvi di non avere paura di fare passi definitivi: non avere paura di farli. Quante volte ho sentito mamme che mi dicono: “Ma, Padre, io ho un figlio di 30 anni e non si sposa: non so cosa fare! Ha una bella fidanzata, ma non si decide”. Ma, signora, non gli stiri più le camicie! E’ così! Non avere paura di fare passi definitivi, come quello del matrimonio: approfondite il vostro amore, rispettandone i tempi e le espressioni, pregate, preparatevi bene, ma poi abbiate fiducia che il Signore non vi lascia soli! Fatelo entrare nella vostra casa come uno di famiglia, Lui vi sosterrà sempre.

T: “Amare è straordinario. E' a furia di tirarsi indietro di fronte alle sue esigenze che l'amore è diventato una cosa banale. Non abbiamo scelto nè l'odio nè l'amore, ma ciò che ci disturba meno.” (A. Sève) Riflettiamo… Ma chi di noi ha ancora il coraggio di credere nel PER SEMPRE?

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CORAGGIO DI...ESSERE CITTADINI T: “Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede, questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge.” (N. Mandela) Il discorso pronunciato all’ONU da Malala, una ragazza di 16 anni del Pakistan che ha rischiato di essere uccisa dai talebani per aver difeso i diritti di donne e bambini, nella giornata a lei dedicata. “Cari fratelli e sorelle ricordate una cosa. La giornata di Malala non è la mia giornata. Oggi è la giornata di ogni donna, di ogni bambino, di ogni bambina che ha alzato la voce per reclamare i suoi diritti. Ci sono centinaia di attivisti e di assistenti sociali che non soltanto chiedono il rispetto dei diritti umani, ma lottano anche per assicurare istruzione a tutti in tutto il mondo, per raggiungere i loro obiettivi di istruzione, pace e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e migliaia di altre sono state ferite da loro. Io sono soltanto una di loro. Io sono qui, una ragazza tra tante, e non parlo per me, ma per tutti i bambini e le bambine. Voglio far sentire la mia voce non perché posso gridare, ma perché coloro che non l' hanno siano ascoltati. Cari amici, nella notte del 9 ottobre 2012 i Taliban mi hanno sparato sul lato sinistro della fronte. Hanno sparato anche ai miei amici. Pensavano che le loro pallottole ci avrebbero messo a tacere. Ma hanno fallito. E da quel silenzio si sono levate migliaia di voci. I terroristi pensavano che sparando avrebbero cambiato i nostri obiettivi e fermato le nostre ambizioni, ma niente nella mia vita è cambiato tranne questo: la debolezza, la paura e la disperazione sono morte. La forza, il potere e il coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala. Le mie ambizioni sono le stesse. Così pure le mie speranze sono le stesse. Cari fratelli e sorelle, tutti ci rendiamo conto dell' importanza della luce quando ci troviamo al buio, e tutti ci rendiamo conto dell' importanza della voce quando c' è il silenzio. E nello stesso modo quando eravamo nello Swat, in Pakistan, noi ci siamo resi conto dell' importanza dei libri e delle penne quando abbiamo visto le armi. I saggi dicevano che la penna uccide più della spada, ed è vero. Gli estremisti avevano e hanno pau-

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ra dell' istruzione, dei libri e delle penne. Hanno paura del potere dell' istruzione. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. Povertà, ignoranza, ingiustizia, razzismo e privazione dei diritti umani di base sono i problemi principali con i quali devono fare i conti sia gli uomini sia le donne. Cari fratelli e sorelle, è giunta l'ora di farsi sentire, di lottare per cambiare questo mondo e quindi oggi facciamo appello ai leader di tutto il mondo affinché proteggano i diritti delle donne e dei bambini. Facciamo appello alle nazioni sviluppate affinché garantiscano sostegno ed espandano le pari opportunità di istruzione alle bambine nei Paesi in via di sviluppo. Facciamo appello a tutte comunità di essere tolleranti, di respingere i pregiudizi basati sulla casta, sulla fede, sulla setta, sulla fede o sul genere. Per garantire libertà e eguaglianza alle donne, così che possano stare bene e prosperare. Non potremo avere successo come razza umana, se la metà di noi resta indietro. Facciamo appello a tutte le sorelle nel mondo affinché siano coraggiose, per abbracciare la forza che è in loro e cercare di realizzarsi al massimo delle loro possibilità. Cari fratelli e sorelle vogliamo scuole, vogliamo istruzione per tutti i bambini per garantire loro un luminoso futuro. Ci faremo sentire, parleremo per i nostri diritti e così cambieremo le cose. Dobbiamo credere nella potenza e nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo. Perché siamo tutti uniti, riuniti per la causa dell' istruzione e se vogliamo raggiungere questo obiettivo dovreste aiutarci a conquistare potere

Riflettiamo… Nonostante l’oceano di problemi, abbiamo ancora la forza di essere Quella “goccia” che può CAMBIARE il mondo? Cantiamo insieme: MI FIDO DI TE Case di pane, riunioni di rane vecchie che ballano nelle cadillac muscoli d'oro, corone d'alloro canzoni d'amore per bimbi col frack musica seria, luce che varia pioggia che cade, vita che scorre cani randagi, cammelli e re magi

RIT: forse fa male eppure mi va di stare collegato di vivere di un fiato di stendermi sopra al burrone di guardare giù la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare

mi fido di te {x4} io mi fido di te ehi mi fido di te cosa sei disposto a perdere

rabbia stupore la parte l'attore dottore che sintomi ha la felicità evoluzione il cielo in prigione questa non è un'esercitazione forza e coraggio la sete il miraggio la luna nell'altra metà lupi in agguato il peggio è passato RIT mi fido di te {x3} cosa sei disposto a perdere eh mi fido di te mi fido di te {x2} Cosa sei disposto a perdere

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CORAGGIO DI...ESSERE CHIESA T: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” (Giovanni Paolo II) Dal libro del profeta Isaia Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi è la terza domenica di Avvento, detta anche domenica Gaudete, cioè domenica della gioia. Nella liturgia risuona più volte l’invito a gioire, a rallegrarsi, perché? Perché il Signore è vicino. Il Natale è vicino. Il messaggio cristiano si chiama “evangelo”, cioè “buona notizia”, un annuncio di gioia per tutto il popolo; la Chiesa non è un rifugio per gente triste, la Chiesa è la casa della gioia! E coloro che sono tristi trovano in essa la gioia, trovano in essa la vera gioia! Ma quella del Vangelo non è una gioia qualsiasi. Trova la sua ragione nel sapersi accolti e amati da Dio. Come ci ricorda oggi il profeta Isaia (cfr 35,1-6a.8a.10), Dio è colui che viene a salvarci, e presta soccorso specialmente agli smarriti di cuore. La sua venuta in mezzo a noi irrobustisce, rende saldi, dona coraggio, fa esultare e fiorire il deserto e la steppa, cioè la nostra vita quando diventa arida. E quando diventa arida la nostra vita? Quando è senza l’acqua della Parola di Dio e del suo Spirito d’amore. Per quanto siano grandi i nostri limiti e i nostri smarrimenti, non ci è consentito essere fiacchi e vacillanti di fronte alle difficoltà e alle nostre stesse debolezze. Al contrario, siamo invitati ad irrobustire le mani, a rendere salde le ginocchia, ad avere coraggio e non temere, perché il nostro Dio ci mostra sempre la grandezza della sua misericordia. Lui ci dà la forza per andare avanti. Lui è sempre con noi per aiutarci ad andare avanti. E’ un Dio che ci vuole tanto bene, ci ama e per questo è con noi, per aiutarci, per irrobustirci e andare avanti. Coraggio! Sempre avanti! Grazie al suo aiuto noi possiamo sempre ricominciare da capo. Come? Ricominciare da capo? Qualcuno può dirmi: “No, Padre, io ne ho fatte tante… Sono un gran peccatore, una grande peccatrice… Io non posso rincominciare da capo!”. Sbagli! Tu puoi ricominciare da capo! Perché? Perché Lui ti aspetta, Lui è vicino a te, Lui Gruppo Scout AGESCI Loreo 1° - Veglia dei Pastori Natale 2013


ti ama, Lui è misericordioso, Lui ti perdona, Lui ti dà la forza di ricominciare da capo! A tutti! Allora siamo capaci di riaprire gli occhi, di superare tristezza e pianto e intonare un canto nuovo. E questa gioia vera rimane anche nella prova, anche nella sofferenza, perché non è una gioia superficiale, ma scende nel profondo della persona che si affida a Dio e confida in Lui. La gioia cristiana, come la speranza, ha il suo fondamento nella fedeltà di Dio, nella certezza che Lui mantiene sempre le sue promesse. Il profeta Isaia esorta coloro che hanno smarrito la strada e sono nello sconforto a fare affidamento sulla fedeltà del Signore, perché la sua salvezza non tarderà ad irrompere nella loro vita. Quanti hanno incontrato Gesù lungo il cammino, sperimentano nel cuore una serenità e una gioia di cui niente e nessuno potrà privarli. La nostra gioia è Gesù Cristo, il suo amore fedele inesauribile! Perciò, quando un cristiano diventa triste, vuol dire che si è allontanato da Gesù. Ma allora non bisogna lasciarlo solo! Dobbiamo pregare per lui, e fargli sentire il calore della comunità. La Vergine Maria ci aiuti ad affrettare il passo verso Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la gioia di tutti gli uomini. A lei l’Angelo disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Lei ci ottenga di vivere la gioia del Vangelo in famiglia, al lavoro, in parrocchia e in ogni ambiente. Una gioia intima, fatta di meraviglia e di tenerezza. Quella che prova una mamma quando guarda il suo bambino appena nato, e sente che è un dono di Dio, un miracolo di cui solo ringraziare! (Angelus di Papa Francesco per la III Domenica di Avvento)

T: “Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Mt 5, 14-16) Riflettiamo… Abbiamo il coraggio di vivere la gioia del Vangelo in ogni momento della nostra vita? Gruppo Scout AGESCI Loreo 1° - Veglia dei Pastori Natale 2013


CORAGGIO DI...FARSI

ULTIMI

T: “Io non penso di avere qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. È opera sua. Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata. ” Un giorno un missionario di nome John decise di andare a visitare un monastero che si trovava su delle montagne altissime. Per la strada incontrò un altro uomo, il cui nome era Chang, che faceva la stessa strada, così camminarono insieme. Dopo un po’ Chang disse a John: dobbiamo affrettarci perché questa notte è molto fredda e dobbiamo arrivare al monastero prima di notte. Dopo circa mezzora che salivano per il sentiero di montagna hanno sentito dei lamenti provenire da un piccolo burrone a fianco. Un uomo, per il buio e il ghiaccio sul sentiero, era scivolato nel burrone e non riusciva a risalire perché aveva una gamba rotta. Chang disse a John: non possiamo fermarci, fa troppo freddo, rischiamo di morire congelati. Ma John non se la sentiva di lasciar morire un poveretto senza provare ad aiutarlo. Così scese nel burrone per soccorrere il disgraziato mentre Chang proseguiva nel suo cammino da solo. Con grande fatica John si caricò l’uomo sulle spalle e risalì sul sentiero per riprendere il cammino verso il monastero. Ad un tratto vede un uomo accovacciato per terra, si ferma, era proprio Chang, purtroppo non c’era niente da fare, era morto di freddo. In quel momento ha avuto paura di non farcela più neppure lui, specie con il poveretto sulle spalle, ma ha chiesto l’aiuto e la forza a Dio ed ha proseguito il cammino. Quando finalmente ha visto il monastero ha raccolto tutte le poche forze che gli restavano per superare gli ultimi metri che sembrava non finissero mai, quindi ha avuto appena la forza di bussare al portone prima di cadere a terra svenuto per la stanchezza. L’indomani, quando il sole era già alto, John si è svegliato in un letto e vicino a lui c’era un monaco che gli stava dando una bevanda calda. Il missionario ha chiesto subito del poveretto che aveva portato sulle spalle ma gli è stato risposto che non ce l’aveva fatta, ed era morto molto tempo prima di arrivare al monastero. Allora ho fatto una così grande fatica inutilmente? Esclamò John, ma il monaco rispose: questa notte è stata la

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più fredda che ci sia mai stata e se sei ancora vivo devi ringraziare proprio il poveretto che avevi sulle spalle, che con il suo corpo ti ha protetto dal freddo e lo sforzo che hai fatto per portarlo ha fatto aumentare la circolazione del sangue non permettendo il congelamento. Così John, con un atto di pietà verso un poveretto per salvargli la vita, ha salvato la propria.

T: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi.” (Mt 19, 29-30) Riflettiamo... E’ così difficile essere “l’ultima matita”?

CORAGGIO DI...LIBERARE IL FUTURO T: “Crescere vuol dire avere il coraggio di non strappare le pagine della nostra vita ma semplicemente voltare pagina. Crescere significa riuscire a superare i grandi dolori senza dimenticare. Crescere significa avere il coraggio di guardare il mondo e di sorridere.. Crescere significa guardarsi indietro e abbracciare i ricordi senza piangere. Crescere è saper distinguere la realtà dai sogni. Crescere è sapersi rialzare dopo una brutta caduta. Crescere… non tutti hanno voglia di crescere… forse perché sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno crescendo…” (Jim Morrison)

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La sai la differenza tra paura e terrore? La paura è una forma d’ intelligenza quando hai qualche cosa da perdere, ti salva; mentre il terrore ti blocca diventi di pietra e perdi tutto! Quindi vivi nella paura, perché ci vuole coraggio ad aver paura! Pensa al coraggio che serve nell’investire. Il futuro vuole il tuo coraggio perché per una vita migliore ci vuole fatica, bisogna combattere, insomma ci vuole un dannato coraggio per vincere la paura della fatica. Se non lo mettessimo in gioco non costruiremmo nulla: fatica e rischio, che a ben pensarci sono sinonimi della “nostra paura” quindi ti salvano. Per la vita. Coraggio! (Francesco, per gli amici Krang) T: “C’è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute… Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere, magia. Incomincia adesso.” (J.W. Goethe)

Riflettiamo… Perché non abbiamo il coraggio di superare la paura? Cantiamo insieme: Pronti a servire ( E ancora scouting for boys ) Eravamo ragazzi ancora con il tempo aperto davanti i giorni più lunghi coi calzoni corti a caccia di vento i semplici canti. La carta e la colla insieme incrociare due canne più forti legate allo spago le nostre speranze nei nostri aquiloni i sogni mai morti. Si alzano ora in alto più in alto di allora le danze restare confusi il tempo ti afferra scommetter sul mondo ma senza arroganza. ma il camminare ti entra da terra e pronti a partire rischiare la strada i fiori più veri non son quelli di serra.

La testa nel cielo è vero ma il camminare ti entra da terra e pronti a partire rischiare la strada i fiori più veri non son quelli di serra. RIT. Va' più in su, più in là contro vento è lotta dura ma tendi lo spago se sta a cuore a noi ,non è vana speranza, cambierà : oltre la siepe va'.

E' il potere all'indifferenza indifferenza che il potere fa ladri la terra ormai scossa dagli atomi pazzi,denaro trionfante schiaccia grida di madri. E' ancora la grande corsa per gli stupidi armati razzi in rialzo i profitti più disoccupati e c'è sempre chi dice: "State buoni ragazzi.... E' nascosta rassegnazione dietro "grandi" progetti mancati bloccati. Ma vediamo più acuti e nuovi affiorare continui bisogni,solidali ci chiama la città dell'uomo

sporcarsi le mani in questo mare è un segno.

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CORAGGIO DI...AVERE SPERANZA! T: “Non c’è speranza senza paura, né paura senza speranza.” (B. Spinoza) Dal Vangelo secondo Luca (1, 26-38): “In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all’angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l’angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l’angelo si allontanò da lei”. Dal Vangelo secondo Matteo (1, 18-25): “Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.”

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T: “La speranza ha due bei figli: la rabbia e il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose e il coraggio di intravedere come potrebbero andare.” (Sant’Agostino) Riflettiamo...

Preghiamo insieme… (Ave Maria)

Cantiamo insieme: HAPPY CHRISTMAS So this is Christmas and what have you done another year over a new one just begun and so this Xmas I hope you have fun the near and the dear one the old and the young. A merry merry Christmas And happy New Year let's hope it's a good one without any fear. And, so this is Christmas (war is over) for weak and for strong (if you want it) for rich and the poor ones(War is over now) the road is so long and so happy Christmas for black and for white for the yellow and red ones let's stop all the fight. A merry merry Christmas and happy New Year let's hope it's a good one without any fear.

And, so this is Christmas and what have we done another year over a new one just begun and, so happy Christmas we hope we have fun the near and the dear one the old and the young. A merry merry Christmas and happy New Year let's hope it's a good one without any fear. (War is over if you Want it war is over now)

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