Farmers’ co-op
Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2016-2017 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Quirino Spinelli
A L E S S A N D R O P. C O C C O GIULIA M. A . FINÀ AGOSTINO STRINA GIULIA TUNINETTI
INDICE
Premessa 1. Spazi lungo il Sangone SPAZIO COSTRUITO E SPAZIO VISSUTO UNO SPAZIO URBANO? UNO SPAZIO AGRICOLO?
2. Interviste 3. Forme dell’abitare individuale CASE CON GIARDINO CASE CON ORTO
4. The farm IL NUOVO SUPPORTO AGRICOLO UNITÀ ABITATIVA MINIMA VERSO UNA COOPERATIVA AGRICOLA
Allegati
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7
PREMESSA L’esplorazione progettuale proposta dal corso si concentra sul territorio collocato a nord di Nichelino, in un’area che si sviluppa lungo il torrente Sangone, elemento naturale identificabile come un margine che delimita la città, inserendosi in un tessuto urbano disomogeneo, dove convivono poli urbani e industriali, zone agricole e parti non antropizzate. Nell’ampio spazio aperto ad est di Via Artom, nel suo tratto conclusivo a sud, affacciato a nord lungo il Sangone e delimitato a sud da Via Santhia si individua un’area della città distinta dalla tradizionale periferia, che non si presenta come prolungamento compatto della città stessa che si espande ad occupare nuove aree. Al contrario nello spazio in questione si inserisce un pulviscolo di case unifamiliari su lotto che penetra fino all’interno dei tessuti più densi di Nichelino. Nel complesso si tratta di un numero non esiguo di fabbricati che determina una specifica forma dell’abitare di questa porzione di territorio. Alcune delle case hanno il giardino, molte altre orti, più o meno ampi, generalmente a conduzione familiare. Il progetto immagina che questo sistema fatto di una parcellizzazione minuta possa propagarsi e colonizzare l’area non costruita a nord, lungo il torrente, e che, a partire da questa forma pioniera (peraltro duramente colpita dalla crisi economica in corso), si possa generare un territorio sperimentale principalmente adibito alla produzione agricola. Una fattoria diffusa capace di intercettare anche i fabbricati con orto esistenti ed in grado di
organizzare un distretto produttivo condotto da nuovi e vecchi abitanti che possa, attraverso strutture focalizzanti come un mercato, luoghi didattici e locali commerciali attrarre anche attori esterni.
8
1km
1km
2,5km
10
mappe mentali eseguite dopo il primo ed il secondo sopralluogo
1. SPAZI LUNGO IL SANGONE L’area collocata a nord di Nichelino si caratterizza per una struttura non omogenea, uno spazio al margine della città che si affaccia sul torrente Sangone. Questo presenta caratteristiche ambigue che lo inseriscono in un ambiente ricollegabile all’ambito urbano. Allo stesso tempo però l’ambito agricolo si inserisce in modo puntuale all’interno della città colonizzando i giardini delle case unifamiliari su lotto con orti, fino ad arrivare ad occupare abusivamente interi spazi nel lungofiume. L’analisi morfologica e sociologica dell’area ha permesso così di evidenziare come questa abbia caratteristiche evidentemente diverse dalle aree che la circondano. La città compatta si sviluppa su via XXV aprile, andando mano a mano a diradarsi a nord, in prossimità dell’alveo del torrente, con la presenza di case unifamiliari su lotto che diventano la quasi totalità della tipologia insediativa. Lungo l’alveo del Sangone ampie aree non insediate sono occupate da attività agricole talvolta abusive, che si alternano ad altre non antropizzate. Come vedremo nelle pagine seguenti la doppia caratterizzazione dell’area, urbana ma allo stesso tempo agricola, ha portato ad avere una identità del luogo specifica, evidenziando problematiche inerenti l’insicurezza, reale o percepita, alla complessità e leggibilità dello spazio urbano o alla definizione di punti critici. Tutti elementi influenzati da aspetti morfologici, ma anche percettivi, dello spazio urbano, quali la convessità e concavità dello spazio o la presenza di margini e barriere, nuovamente reali o percepite, che ne influenzano le attività svolte dai diversi attori sociali.
Il primo approccio allo studio dell’area di progetto si è focalizzato sull’analisi sul campo, diversi sopralluoghi ci hanno permesso di comprendere le relazioni spaziali che compongono il tessuto di Nichelino nord. Attraverso la produzione di mappe mentali abbiamo disegnato lo spazio percepito dal singolo, integrando dettagli e apportando modifiche dettate dalle successive visite, gli spazi che in un primo momento ci sembravano agricoli si sono rivelati grandi spazi non antropizzati, dove la pratica agricola è rilegata allo spazio prominente l’abitato. L’edificato, identificato in un primo momento come area omogenea, successivamente viene rappresentato con le diverse vie che ne compongono la trama, segnando anche quelli che sono i nodi stradali rilevanti o edifici identificativi dell’area. Oltre all’utilizzo delle mappe mentali ci siamo avvalsi della fotografia come strumento per immortalare i luoghi, cercando di cogliere oltre alla visione oggettiva dello spazio anche gli usi e costumi che rendono “vivo” un determinato luogo.
fiume sangone spazio aperto incolto spazio aperto coltivato strutture sportive industrie edificato
FIUME SANGONE SPAZI APERTI STRUTTURE SPORTIVE INDUSTRIE NODI STRADALI
0
50
100
m
200
DENSITA’ ALTA 0
50
100
200
m
DENSITA’ MEDIA DENZITA’ BASSA DENSITA’ ALTA
DENSITA’ MEDIA DENZITA’ BASSA
0
300m
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densità fisica
SPAZIO COSTRUITO E SPAZIO VISSUTO Il primo aspetto morfologico analizzato è stato quello inerente la densità fisica, il rapporto tra numero di abitanti e superficie di un’area. Come si evince dalla mappa schematica prodotta (a sinistra) la densità fisica risulta alta in prossimità dei tre centri urbani che circondano l’area: a nord del Sangone il quartiere torinese di Mirafiori, affiancato dal comune di Moncalieri; a sud del torrente il centro di Nichelino e nuovamente Moncalieri, dove via XXV aprile svolge il ruolo di asse principale su cui si sviluppa l’edificato. Avvicinandosi alle sponde del fiume la densità fisica diminuisce fino a risultare nulla in una fascia consistente che corre parallela all’alveo fluviale. Tra l’area non costruita e l’area ad alta densità è presente in entrambe le sponde una fascia a media densità, costituita prevalentemente da case unifamiliare e bifamiliari su lotto, alcune con giardini ma prevalentemente con orti di proprietà. In seguito all’analisi della densità fisica ci si è concentrati sul rapporto tra numerosità e ricchezza di interazioni sociali e la superficie di un’area, rapporto chiamato densità sociale. In generale le interazioni sociali sono numerose là dove sono concentrate funzioni che attraggono popolazione o/e vi è uno spazio pubblico ampio e diversificato. Per questi motivi risulta importante analizzare determinati luoghi anche in diversi giorni della settimana e in fasce orarie diversificate, in modo da poter cogliere in modo più veritiero le diverse interazioni sociali e le dinamiche che si svolgono in un’area. Dopo aver identificato quelli che sono i luoghi focalizzati su una funzione dominante che regola in modo più o meno deciso il comportamento sociale (punti focali, mappa pagina seguente), abbiamo analizzato la quantità di interazioni in questi luoghi ed in altri luoghi non focalizzati ma comunque si-
gnificativi per la socialità (pag. 14). Partendo dai punti focali i complessi scolastici hanno una densità sociale alta durante la prima parte della giornata nei giorni feriali, mentre socialità nulla durante il week-end e di sera in quanto non aperti al pubblico; un andamento simile è associato all’ASL che ha orari similari a quelli delle scuole. Al contrario i due centri sportivi presenti hanno una media densità sociale dal lunedì al venerdì e alta durante i week-end in quanto ospitano eventi sportivi e di varia natura che attraggono un numero consistente di pubblico. Il complesso religioso presente è ricco di interazioni durante tutta la settimana, raggruppano all’interno della struttura diverse attività che ne permettono un utilizzo diversificato (sono presenti infatti un asilo, un oratorio, sale parrocchiali con varie attività e la chiesa stessa). Gli assi viari di via XXV aprile e via Torino rappresentano le arterie sul quale si distribuiscono tutte le più importanti attività commerciali e servizi ed è per questo che si può riscontrare una densità sociale alta durante tutta la settimana.
5 4 6
4 7
3
1
3 1
2
4
0
50
100
200
m
punti focali industrie (1), hotel (2), scuole (3), impianti sportivi (4), ipermercati (5), circolo arci (6), asl (7)
0
50
100
200
m
lun-ven 08.00-16.00
lun-ven 16.00-21.00
sab-dom 09.00-22.00 densitĂ sociale
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via galvani (sopra) via xxv aprile (sotto)
UNO SPAZIO URBANO? L’area della città oggetto di studio si distingue dalla tradizionale periferia, questa infatti non si presenta come prolungamento compatto della città stessa che si espande ad occupare nuove aree, ma piuttosto come uno spazio urbano dilatato. Questo è rappresentato da varie tipologie edilizie differenti, dove i palazzi a stecca e blocco si alternano con zone a bassa densità, mischiandosi a sua volta con edifici industriali. L’eterogeneità del tessuto urbano porta alla necessità di approfondire alcuni aspetti morfologici. In prima istanza si è cercato di comprendere la dimensione cognitiva della percezione, individuando quelli che sono gli spazi leggibili (spazi che soddisfano l’esigenza di “capire” lo spazio e riuscire rapidamente ad orientarsi) e quelli complessi (che soddisfano quindi l’esigenza di essere stimolati ad una comprensione approfondita di uno spazio). Nel nostro caso, collocandoci in un’area periferica della città, in una struttura urbana con pochi stimoli, con spazi che mancano di nuove interpretazioni, abbiamo degli spazi con una bassa complessità. Questi però, allo stesso tempo, hanno una leggibilità diversificata; lungo le arterie principali abbiamo un edificato con una struttura basata su una maglia regolare che ha quindi una leggibilità alta, al contrario gli spazi lungo il fiume sono privi di una forma definita e quindi a bassa leggibilità (pag. 29). Successivamente è stata trattata la dimensione cognitiva-emotiva, indagando su quelle che sono le sensazioni di stabilità e sorpresa, rispettivamente la capacità di soddisfare l’esigenza di stabilità emotiva (avere i riferimenti per “sentirsi a casa”) e la capacità di soddisfare l’esigenza di mettersi alla prova ed ampliare le proprie esperienze (di esplorare e ricevere stimoli inusuali). In un tessuto periferico come
quello in oggetto non abbiamo mai spazi familiari e allo stesso tempo ricchi di stimoli imprevedibili; ma piuttosto spazi stimolanti ma che possono creare inquietudine (l’esempio va alle playground in zone poco centrali e frequentate), spazi familiari ma privi di stimoli (nel nostro caso la piazzetta di fronte alla chiesa o gli altri giardinetti di vicinato) ed infine spazi vuoti che creano inquietudine (tutti gli spazi disabitati o abitati temporaneamente lungo l’alveo del Sangone). Tutti gli spazi analizzati sono collegati tra loro da percorsi, linee lungo le quali l’osservatore si muove abitualmente o occasionalmente. Nella nostra area i percorsi rettilinei principali, con una rilevanza anche commerciale e relazionale, sono via XXV Aprile e via Torino. Nell’area lungo il fiume, difficilmente accessibile, non ci sono percorsi degni di nota, al contrario in questo contesto assumono maggiore importanza i margini-barriera, quelli elementi lineari che separano in modo netto gli spazi urbani. Nell’area in analisi numerose sono le barriere fisiche (basti pensare al Sangone o agli assi viari sopraelevati che creano dei salti di quota consistenti) ma anche psicologiche (come l’inizio di una grande area incolta e abbandonata). I margini e le barriere sono uno degli aspetti che più influenza la percezione di sicurezza degli abitanti a Nichelino nord. (pag. 26)
ABITAZIONI RESIDENZIALI A MEDIA ED ALTA DENSITÀ ABITAZIONI UNI/BIFAMILIARI A BASSA DENSITÀ EDIFICI PUBBLICI EDIFICI COMMERCIALI/TERZIARIO ALTRO (MAGAZZINI, BOX AUTO, ECC)
0
0
50
100
200
200m
tessuto urbano 2,5x1 km
m
residenze a media ed alta densitĂ
indagine fotografica
abitazioni uni/bifamiliari su lotto
indagine fotografica
edifici commerciale/terziario (grigio) edifici pubblici (nero)
indagine fotografica
0
50
100
BARRIERA FISICA BARRIERA PSICOLOGICA MARGINI DI SUTURA
0
300m
200
m
barriere
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complessità e leggibilità,
Un altro aspetto importante nell’analisi di un’area di futuro intervento è sicuramente la percezione di sicurezza ed insicurezza che può essere data sia da fattori oggettivi (come presenza di traffico, microcriminilità ecc) che soggettivi (come la vulnerabilità dei soggetti, comunicazioni mediatiche o la conformazione degli spazi urbani). Il senso di insicurezza dipende dalle varie caratteristiche dei soggetti, vi sono tuttavia dei fattori che favoriscono la sensazione di insicurezza. Nella nostra area questa sensazione è causata principalmente da grandi aree disabitate che possono dare un senso di spaesamento, allo stesso tempo lungo fiume sono presenti sentieri con scarsa visibiltà e soprattutto assenza di alternative nei percorsi che portano ad un senso di intrappolamento (schema pag.30). Numerosi sono i punti critici da noi rilevati, tra i quali i percorsi non manutenzionati lungo il fiume, diverse vie senza uscita nei pressi delle zone industriali, un insediamento abitativo temporaneo e alcuni parchi giochi con rifiuti e oggetti di scarto.
è possibile associare una o più funzioni latenti, alcune di queste sono complementari, altre conflittuali ed altre ancora ambivalenti (pag. 31). Quelle complementari rafforzano ed arricchiscono le funzioni del luogo senza entrare in conflitto con quelle manifeste (è il caso dei diversi giardini presenti a Nichelino nord curati dagli stessi cittadini come fosse uno spazio privato). Le funzioni conflittuali al contrario entrano in conflitto con le funzioni manifeste rendendone difficile lo svolgimento (le abitazioni temporanee nei giardini pubblici o nei campi agricoli lungo il Sangone sono un buon esempio). Infine ci sono le funzioni latenti ambivalenti che sono in parte conflittuali in parte complementari. Un modello di ciò è rappresentato dalle grandi aree del parco fluviale lungo il Sangone previsto nel PRCG di Torino che sono oggi occupate da produzioni agricole abusive, queste ultime sfruttano un territorio che, pur avendo una funzione manifesta precisa, oggi sarebbe abbandonato e non utilizzato.
All’interno dello spazio pubblico è possibile riconoscere specifiche unità che possiamo definire ambiti locali, ciascuno di essi è uno spazio circoscrivibile da confini e margini fisici e/o simbolici ed è definito dal tempo, gli ambiti locali sono ambienti di relazione.
Analizzando gli ambiti locali per i loro caratteri morfologici/percettivi possiamo dividere gli spazi in concavi e convessi (pag. 32). I primi sono centripeti, trasmettono le sensazioni di essere “contenuti”, attratti all’interno; è il caso della piazza antistante il palazzetto Le Cupole che, a causa di un dislivello rispetto al manto stradale, da la sensazione di contenimento, altri spazi sono piazza Camandona con la sua forma concava data dall’edificato, la playground dentro l’Esselunga o il giardino di fronte la chiesa Maria Regina Mundi. Al contario i principali spazi convessi si dislocano lungo il fiume Sangone, grazie alla loro grandezza trasmettono la sensazione di essere “in campo aperto”, spinti all’esterno.
Gli ambiti locali possono essere analizzati per quanto riguarda gli aspetti funzionali/comportamentali e per i loro caratteri morfologici/percettivi. Partendo dal primo aspetto è interessante notare come le funzioni possono essere catalogate in manifeste o latenti. Non sempre infatti la funzione intenzionale di uno spazio (funzione manifesta) è l’unica svolta, anzi molte volte altre funzioni (latenti) si sono imposte con l’uso entrando in rapporto positivo o negativo con le funzioni manifeste. Nella nostra area di analisi sono diverse le aree a cui
BASSA LEGGIBILITÀ/BASSA COMPLESSITÀ ALTA LEGGIBILITÀ/BASSA COMPLESSITÀ
0
300m
ZONE INSICURE PUNTI CRITICI 0
50
100
200
m
zone insicure e punti critici
FUNZIONI LATENTI CONFLITTUALI FUNZIONI LATENTI COMPLEMENTARI FUNZIONI LATENTI AMBIVALENTI 0
50
100
200
m
FUNZIONI LATENTI CONFLITTUALI FUNZIONI LATENTI COMPLEMENTARI
funzioni latenti conflittuali e complementari
Funzioni Latenti: si sono imposte con l’uso, entrando in rapporto positivo o negativo con le funzioni manifeste. Un esempio di funzione latente conflittuale è un’attività deviante, un’occupazione indebita di suolo pubblico o un’attività molesta e pericolosa. Funzioni Latenti: si sono imposte con l’uso, entrando in rapporto positivo o negativo con le funzioni manifeste. Un esempio di funzione latente complementare è una forma imprevista di uso lucido dello spazio, è una modalità non programmata di incontro e relazone, una forma spontanea di “cura dello spazio ad opera di privati”
SPAZI CONCAVI
SPAZI CONVESSI
0
50
100
200
m
Spazi concavi: trasmettono la sensazione di essere “contenuti”, attratti all’interno
spazi concavi e spazi convessi Spazi convessi: sono “centrifughi”, trasmettono la sensazione di essere a campo aperto, spinti verso l’esterno
landmark di ampio e breve raggio (dall’alto) alpi, grattacielo regione piemonte, castello di moncalieri, colline, palasport le cupole, esselunga moncalieri, sangone, chiesa, piazza camandona
34
UNO SPAZIO AGRICOLO? Lungo il torrente Sangone sono presenti degli spazi aperti che fanno da cuscinetto tra Torino e la prima fascia periferica; questi spazi sono per la maggior parte caratterizzati dalla presenza di produzioni agricole intensive che si alternano a spazi industriali (alcuni dei quali dismessi) e ad aree non antropizzate. È interessante notare come la coltivazione agricola non si limiti ai grandi spazi aperti, che anzi risultano in alcuni casi non coltivati, ma permea all’interno del tessuto urbano sotto forma di produzioni minute. Queste colonizzano l’interno dei lotti residenziali dove l’orto sostituisce, ed in alcuni casi affianca, il più tradizionale giardino. Nei punti dove il fiume e le abitazioni hanno una distanza più ravvicinata, gli spazi aperti vedono la presenza di produzioni agricole abusive sul suolo pubblico. L’alternarsi di spazi coltivati e non, di condomini e di case su lotto, fa di questa area periferica della città un’area che fa fatica a trovare una definizione univoca. Lo spazio urbano infatti si completa ed in alcuni casi lascia spazio ad uno agricolo, che a sua volta assume caratteristiche diverse, in alcuni casi tipicamente industriale/produttivo, in altri di tipo familiare.
spazi aperti
Spazi incolti Spazi agricoli Orti urbani
SPAZI INCOLTI Parco fluviale Edificato SPAZI AGRICOLI
ORTI URBANI PARCO FLUVIALE EDIFICATO
0
0
50
100
200
200m
sistema degli spazi aperti
m
38
39
2. INTERVISTE Le attività di progetto sono state supportate con una ricerca sociale tramite metodi di ricerca diretti qualitativi: interviste sottoposte alla popolazione insediata e non, con lo scopo di indagare come l’area di progetto viene percepita e vissuta dai medesimi fruitori. Si è deciso di scegliere un campione misto di testimoni qualificati: residenti, residenti-lavoratori e persone legate alla zona, spaziando inoltre anche tra le varie fasce di età. Per quanto concerne il luogo in cui compiere le interviste si è scelto di operare sia nella zona del centrocittà, sia in quella limitrofa al fiume, con particolare interesse per le aree dedicate all’agricoltura. La traccia di domande da sottoporre è stata decisa: guidata, aperta, strutturata e standardizzata; lasciando la libertà all’intervistato di rispondere sia brevemente sia articolando maggiormente le risposte. Ad un campione di 20 persone è stato chiesto: 1. Vive o lavora a Nichelino? Da quanto tempo? 2. In quale tipologia residenziale vive? 3. È in possesso di un orto e/o giardino? 3a. Se si, è soddisfatto? Altrimenti, ne vorrebbe uno? 4. Quali zone frequenta a Nichelino? 5. Conosce la zona limitrofa al Sangone? 5a. Se si, quali sono i pregi e i difetti? 6. Nella sua zona di residenza quali sono i pregi e i difetti? Nella prima parte dell’intervista si è indagata la tipologia abitativa in cui l’intervistato risiede,
chiedendo successivamente se avesse un giardino o un orto e se desiderasse possedere quest’ultimo. In seconda istanza abbiamo voluto capire la percezione della zona lungo il torrente Sangone, sottolineando pregi e difetti Nonostante le interviste non abbiano valore statistico si è notato come le persone facenti parte di una fascia di età tra i 20-50 anni percepiscano la zona del Sangone come una parte di città relativamente tranquilla. La percezione della sicurezza cambia con l’avanzare dell’età, infatti donne e uomini di età compresa tra 60-80 anni sottolineano la mancanza di sicurezza lungo il torrente e nelle piste ciclopedonali. Abbiamo notato inoltre come la maggior parte dei soggetti preferisca frequentare la parte centrale della città, limitrofa a piazza Camandona, sottolineando il persistente stato di abbandono delle aree lungo il Sangone. A seguito delle interviste è emerso come molti degli abitanti siano entusiasti ad una proposta di cambiamento graduale del Sangone. Alcuni di loro si sono sentiti liberi di suggerire degli aggiustamenti o anche solo delle piccole aggiunte in linea con quelle che sono le loro esigenze. Uomo, 62: “Negli anni 60 era la spiaggia di Torino il Sangone, con l’acqua pulita. Sarebbe una bella idea recuperarlo.” Uomo, 27: “Lungo il fiume c’è un pezzo di terreno. Lì se rivalutato sarebbe bellissimo mentre al momento è tutto lasciato a sè. Secondo me è l’ideale. Poi mi piace andare in bici, c’è già una pista ciclabile, ma sarebbe bello se fosse più curata.” Donna, 60: “Ma a me piacerebbe una bella pista ciclabile, perchè anni fa quando il fiume non era così ci andavo spesso in bici. Ora non è più possibile.”
INTERVISTE
SESSO
ETA’
1A
F
67
1B
F
2A
RESIDENTE/NON RESIDENTE
GIORNO
ORA
LUOGO
Residente
29/05
09:10
Parco
69
Residente
29/05
09:10
Parco
M
74
Residente
29/05
09:25
Panchine
2B
M
77
Residente
29/05
09:25
Panchine
3
M
80
Residente
29/05
09:50
Zona orti
4
M
62
Residente
29/05
10:10
Piazza
5
M
70
Residente
29/05
10:25
Piazza
6
F
46
Residente
29/05
10:40
Via Vittorio Alfieri
7
M
27
Residente
29/05
10:45
Via Marconi
8
M
72
Residente
29/05
11:05
Via Torino
9
M
64
Residente
29/05
11:15
Bar
10
F
55
Residente
29/05
14:45
Merceria
11
F
24
Non Residente
29/05
15:10
Via Torino
12
M
71
Residente
02/06
09:40
Via Cuneo
13A
F
31
Residente
02/06
10:00
Via Torino
13B
M
35
Residente
02/06
10:00
Via Torino
14
F
60
Residente
02/06
10:15
Via Torino
15
M
20
Non Residente
02/06
10:40
Parrocchia
16
F
75
Residente
02/06
11:00
Piazza Camandona
17
M
83
Non Residente
02/06
11:20
Piazza Camandona
Scrivi per inserire testo
SCHEMA RIASSUNTIVO
VIVE O LAVORA A NICHELINO?
QUALI ZONE FREQUENTA A NICHELINO?
IN QUALE TIPOLOGIA RESIDENZIALE VIVE?
CONOSCE LA ZONA LIMITROFA AL SANGONE?
È IN POSSESSO DI UN ORTO E/O GIARDINO?
SE SI, QUALI SONO I PREGI E I DIFETTI?
SE SI, E’ SODDISFATTO? ALTRIMENTI, NE VORREBBE UNO?
NELLA SUA ZONA DI RESIDENZA QUALI SONO I PREGI E I DIFETTI?
intervista 1
0
50
100
200
intervista 3, 10, 14, 17 intervista 4, 9 intervista 6, intervista 7 intervista 8, 12, 13 intervista 1
INTERVISTA 3, 10, 14, 17 INTERVISTA 4, 9 INTERVISTA 6 INTERVISTA 7 INTERVISTA 8, 12, 13
0
150m
m
43
44
sezioni territoriali 1x1 km (h x 3)
3. FORME DELL’ABITARE INDIVIDUALE Ad est di Via Artom, nel suo tratto conclusivo a sud, affacciato a nord lungo il Sangone e delimitato a sud da Via Santhia si individua un’area urbana dove la città densa viene interrotta dall’inserimento di un pulviscolo di case unifamiliari su lotto che penetra fino all’interno dei tessuti più densi di Nichelino. Nel complesso si tratta di un numero non esiguo di fabbricati che determina una specifica forma dell’abitare di questa porzione di territorio. Alcune delle case hanno il giardino, molte altre orti, più o meno ampi, generalmente a conduzione familiare. I grandi condomini lasciano così spazio a forme dell’abitare individuale che, nonostante le differenziazioni, hanno caratteristiche dimensionali e formali codificate. Abitate prevalentemente da famiglie di ceto medio/alto, per lo più anziani, oggi questa particolare forma dell’abitare è duramente colpita dalla crisi economica in corso e necessita di una ridefinizione per adattarsi ai nuovi scenari sociali, economici e quindi urbani.
Aree incolte/potenzialmente AREE INCOLTE/POTENZIALMENTE COLTIVABILI coltivabili Aree incolte/potenzialmente coltivabili Parchi PARCHI Parchi Aree agricole AREE AGRICOLE Aree agricole OrtiURBANI urbani ORTI Orti urbani Parco fluviale PARCO FLUVIALE Parco fluviale
Abitazioni monofamiliari ABITAZIONI MONOFAMILIARI CON ORTO Abitazioni monofamiliari
Edifici SULsul MARGINE DEL FIUMEdel fiume Edifici sul EDIFICI margine delmargine fiume
0
0
50
100
200
200m
sistema degli spazi aperti e specifiche forme dell’abitare
m
Aree incolte/potenzialmente coltivabili Aree incolte/potenzialmente AREE INCOLTE/POTENZIALMENTE COLTIVABILI coltivabili Parchi Parchi AreePARCHI agricole Aree agricole AREE AGRICOLE Orti urbani OrtiURBANI urbani ORTI Parco fluviale Parco fluviale PARCO FLUVIALE Abitazioni monofamiliari con orti ABITAZIONI MONOFAMILIARI CON ORTI con orti Abitazioni monofamiliari Abitazioni monofamiliari con giardini ABITAZIONI MONOFAMILIARI CON GIARDINI Abitazioni monofamiliari con giardini
0
0
200m
sistema degli spazi aperti e specifiche forme dell’abitare
50
100
casa unifamiliare con giardino abitazione tipo
case unifamiliari con giardino
casa unifamiliare con giardino
casa unifamiliare con giardino
0
300m
abitazioni unifamiliare con giardino
abitazioni unifamiliari con giardino su lotto
casa unifamiliare con orto abitazione tipo
case unifamiliari con orto
casa unifamiliare con orto
casa unifamiliare con orto
0
300m
abitazioni unifamiliari con orto
abitazioni unifamiliari con orto su lotto
62
63
4. THE FARM Partendo dalla specifica tipologia architettonica delle case unifamiliari su lotto il progetto immagina che questo sistema, fatto di una parcellizzazione minuta, possa propagarsi e colonizzare le potenziali aree non costruite lungo il torrente. La costruzione del nuovo supporto agricolo passa attraverso la definizione di una griglia progettuale che dimensionalmente fa riferimento agli insediamenti preesistenti. La forma pioniera della casa unifamiliare costituisce la base di partenza per l’unità abitativa minima di progetto, unità che viene aggiornata rispetto al passato in modo da essere inserita all’interno di un territorio sperimentale principalmente adibito alla produzione agricola. Una fattoria diffusa capace di intercettare anche i fabbricati con orto esistenti ed in grado di organizzare un distretto produttivo condotto da nuovi e vecchi abitanti. Attraverso una struttura organizzativa assimilabile alla cooperativa le diverse unità abitative vengono raggruppate in cluster dove serre, depositi, strumenti e infrastrutture vengono condivisi. Strutture focalizzanti come il mercato, il vivaio, luoghi didattici e locali commerciali, collocati in un unico spazio centrale al sistema, svolgono il ruolo di interconnettere i diversi cluster, creando un luogo che oltre ad essere destinato alla vendita possa diventare una nuova centralità a Nichelino ed attrarre così anche attori esterni alla fattoria diffusa.
IL NUOVO SUPPORTO AGRICOLO
Dimensione tipo casa con orto
15 mt
30 mt
Griglia modulare 15x30
costruzione del nuovo supporto agricolo
0
0
100m
50
100
spazi del progetto modulo 15x30 mt
200
m
68
UNITÀ ABITATIVA MINIMA
ABITAZIONI UNIFAMILIARI (TIPO A E B)
CARATTERISTICHE Proposta di edificio residenziale in due varianti per superficie che si sviluppano entrambe su due livelli, di cui uno mansardato. La struttura è costituita da un’ossatura muraria perimetrale in cls rivestita da una seconda pelle lignea frammentata. L’elemento vetro viene utilizzato come fonte di illuminazione naturale primaria caratterizzando sia gli spazi più intimi che quelli collettivi. La facciata principale è disponibile in diversi materiali e cromie.
dimensioni Tipo B 8x7,5x8,4m 120 mq
Tipo A 8x5x8,4 m 80 mq
ELEMENTI
MATERIALI PRINCIPALI
legno
vetro
VARIANTI
pietra
metallo
cls
metallo
laterizio
metallo
ABITAZIONI UNIFAMILIARI (TIPO C)
CARATTERISTICHE Seconda proposta di edificio residenziale a piano singolo. La struttura, comune alle precedenti, è costituita da un’ossatura muraria perimetrale in cls successivamente rivestita da una pelle lignea frammentata. L’elemento vetro viene utilizzato come fonte di illuminazione naturale primaria caratterizzando sia gli spazi più intimi che quelli collettivi. La facciata principale è disponibile in diversi materiali e cromie.
dimensioni 8x5x8,4 m 40 mq
ELEMENTI
MATERIALI PRINCIPALI
legno
vetro
VARIANTI
pietra
metallo
cls
metallo
laterizio
metallo
COMMUNITY HOUSE
CARATTERISTICHE Terza tipologia di abitazione, caratterizzata dal vivere collettivo. Strutturalmente simile alla versione di abitazione unifamiliare ma con una differente organizzazione funzionale e spaziale . Caratterizzata dalla condivisione di uno spazio comune intermedio a due unitĂ abitative. Disponibile con elementi di facciata di diversi materiali e cromie
dimensioni
ELEMENTI
MATERIALI PRINCIPALI
Community House 2/3/4 moduli
Modulo: 10x8x8,5m 106 mq (1 o 2 unitĂ abitative)
legno
vetro
VARIANTI
pietra
cls
laterizio
0
50
100 0
200 100m
masterplan di progetto
m
masterplan di progetto fotoinserimento
VERSO UNA COOPERATIVA AGRICOLA
ABITAZIONI
Abitazione singola
Community House
SERVIZI
Servizi vari
Fattoria Didattica
Mercato
Spazio sociale
COLTIVAZIONI
Orto stagionale
Serra
Vivaio
Coltivazione idroponica
INFRASTRUTTURE
Sistema viario
Parcheggio
Deposito
Raccolta acqua
costituzione della cooperativa agricola
Servizi Zone produttive
SERVIZI E INFRASTRUTTURE
FORME DELLA PRODUZIONE AGRICOLA ABITAZIONI
Abitazioni
cluster centrale: schema funzionale
MERCATO
CARATTERISTICHE L’edificio dell’area mercatale, suddivisa in tre ambienti, è composta da semplici superfici vetrate per incentivare il rapporto con l’intorno essendo il fulcro della cooperazione. La struttura lignea di rivestimento funge da schermatura all’illuminazione solare diretta. Il portico ricavato dalla traslazione degli ambienti crea un percorso coperto.
dimensioni
ELEMENTI
MATERIALI
65x37x13m 1600 mq al coperto 800 mq esterno con copertura (3 aree) piazza adiacente al mercato
legno
vetro
EDIFICIO SERVIZI (CAFFÈ/RISTORANTE/SPAZI FUNZIONALI)
CARATTERISTICHE La struttura che ospita gli spazi funzionali si differenzia dalle precedenti proposte in termini di materiali. L’intenzione è di ricreare un’ambiente di servizio meno trasparente tuttavia sempre in connessione con la piazza pubblica antistante attraverso l’elemento porticato.
dimensioni
ELEMENTI
MATERIALI
65x12,5x9m 65x16x9m (tot) 290+350 mq al coperto 400 mq esterno alla copertura
metallo
cls
cls
VIVAIO
CARATTERISTICHE Il fabbricato del vivaio è distinto in due ambienti tramite l’utilizzo di materiali differenti. Il primo dedicato alla commercializzazione dei prodotti agricoli, il secondo allo stoccaggio di questi ultimi. Il corpo di fabbrica principale è più permeabile, costituito in vetro, il secondario è più opaco grazie all’apposizione del frame ligneo.
dimensioni
ELEMENTI
MATERIALI
46x17x9 m 782 mq
vetro
legno
87
riconversione case unifamiliari con giardino ingresso nella cooperativa
0
50m
nucleo centrale della cooperativa agricola
the farm
via principale
piazza del mercato
vita lungo il sangone
100
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ALLEGATI INTERVISTE AI CITTADINI DOMANDE: 1. Vive o lavora a Nichelino? Da quanto tempo? 2. In quale tipologia residenziale vive? 3. Siete in possesso di un orto e/o giardino? 3a. Se si, è soddisfatto? Altrimenti, ne vorrebbe uno? 4. Quali zone frequenta a Nichelino? 5. Conosce la zona limitrofa al Sangone? 5a. Se si, quali sono i pregi e i difetti? 6. Nella sua zona di residenza quali sono i pregi e difetti? INTERVISTA #1 (A)Donna, 67. (B)Donna, 69. 1. A: Sì, io poi sono proprio di Nichelino, DOC, sono proprio nata a Nichelino perciò ci vivo da molto. B: Io non sono nata qua sono venuta a 15 anni. 2. N.r. 3. A: No siamo in un condominio, non abbiamo giardini. B: Io ho un pezzo d’orto ma i miei parenti perché io abito con loro e vivo in una casa a 3 alloggi e siamo io, mia cognata e mia nipote. 3a. A: Quando io sono venuta ad abitare qui, il
giardinetto dietro casa, le nostre figlie ci avevano passato la loro infanzia, adesso portano solo cani, solo cani e solo cani. Che era proprio un pezzo che avevano messo per i bambini per giocare. Adesso quando viene mia figlia che abita a Pinerolo fa: “ma noi qua abbiamo passato l’infanzia, adesso devi stare attenta a dove metti i piedi”. B: La nostra, che noi abbiamo una cagnolina, non vuole più andare perché ha paura di quei due cani grossi che l’hanno morsicata allora lì dietro non ci vado più. A: E lì era proprio la zona, va ben che la nostra via era una via chiusa allora, i grandi giocavano nella via e i bambini piccoli giocavano lì dietro, dall’80 che io sono qua, sono cresciuti loro adesso fa veramente schifo. 4. A: Frequento il centro, via Torino e vie limitrofe. B: Si, anche io quelle zone. 5. A: Io fino al ponte di via Galvani e stop. Una volta quando c’era mio marito ma adesso io da quelle parti proprio no. B: N.r. 6. B: Qualche negozio, qui vicino non ne abbiamo. A. Lo sa cosa mancherebbe in quel giardino? Che non facessero andare più i cani e mettessero qualche cosa per i bambini, hanno messo un’altalena e l’hanno rotta i grandi perché vengono anche da un’altra parte. B: Adesso però non viene più nessuno, quei due gemelli ormai hanno più di 18 anni e neanche i loro amici non frequentano più, una volta sì quando erano più giovani rompevano. A. Sai creare proprio uno spazio per i bambini piccoli, poi anche noi ci sedevamo lì, perché io quando sono venuta qui negli anni 80 anche noi la sera ci sedevamo lì e i bambini giocavano e adesso non si può più fare niente.
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INTERVISTA #2 (A)Uomo, 74. (B)Uomo, 77 1. A: Io abito qua. B: Anche io. 2. A: In un condominio. B: Anche io.
INTERVISTA #3 Uomo, 80. 1. Si, abito qui (indicando un’abitazione). 2. Ho una villetta. 3. Sì ma non è mio, lo affitto da un proprietario.
3. A: No. B: No.
3a. Si, è una bella soddisfazione utilizzare i prodotti coltivati da me.
3a. A: Quella è un’altra cosa, ma non possiamo avere queste cose, però ci piacerebbe averlo. Nella vostra zona manca qualcosa, mancano servizi, attrezzature, qualcosa che potrebbe migliorare? B: Se migliorano è bello, comunque andiamo in via Torino e la zona è bella.
4. Principalmente il centro città.
4. N.r. 5./5a A. No non vado mai io, là ci vanno le femmine brave e gli uomini cattivi B. N.r. 6. A. Non ci possiamo lamentare, siamo tranquilli, senza rumori, senza niente, ognuno va a casa sua. C’è qualcuno che magari rompe le scatole ma quando è così lo mando a qual paese. Non si sente nemmeno il traffico di macchine.
5. No, raramente. 5a. C’è un padrone di quell’area. E l’altro proprietario ha permesso l’accampamento degli zingari abusivi. 6. Qui a Nichelino non manca niente, c’è la scuola, la palestra.
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INTERVISTA #4 Uomo, 62.
INTERVISTA #5 Uomo, 70.
1. Abito qui.
1. Abito qua.
2/3. No no perché abito in un condominio.
2. Condominio.
3a. Si, è una bella soddisfazione utilizzare i prodotti coltivati da me.
3/3a No, non sono interessato.
4. Passeggio, sia in centro che verso il fiume. 5. Certo, io conosco anche Moncalieri, giro sempre. 5a. Una volta quella era la spiaggia di Torino. Negli anni 60 era la spiaggia di Torino il Sangone, con l’acqua pulita. Sarebbe una bella idea recuperarla. 6. Non è la Svizzera però si sta bene, la polizia passa e c’è il controllo, non ci possiamo lamentare. La zona è tranquilla a parte gli zingari laggiù, lungo il fiume, che ogni tanto fanno casino, se quelli potessero sparire. Ci sono i ragazzini maleducati, non mi danno fastidio ma la maleducazione e la prepotenza che hanno, loro sono capaci a prenderti anche a calci, quella è l’educazione, poi per l’altro sono persone come gli altri devono vivere.
4. Frequento più Torino che Nichelino. 5. Non ci capito mai, come ho detto vado sempre verso Torino e non vivo la zona.
6. C’è tutto per vivere!
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INTERVISTA #6 Donna, 46.
INTERVISTA #7 Uomo, 27.
1. Sì
1. Sono di Nichelino, abito qua vicino.
2. Condominio.
2. In un condominio.
3. No.
3/3a No, purtroppo non ho un giardino, ma mi piacerebbe averne uno.
3a. Sì sì, tanto.
4. Porto a passeggio il cane verso il fiume.
4. Verso il fiume, dove c’è verde. 5. Si si, ogni tanto vado anche in bici. 5a È una bella passeggiata, da un lato c’è una pista ciclabile, peccato dall’altra sia quasi del tutto abbandonata. 6. Ci sono tanti negozi, magari per i giovani un po’ di intrattenimento. Per i bambini invece ci sono parchi.
5/5a. Certo! Lungo il fiume c’è un pezzo di terreno. Lì se rivalutato sarebbe bellissimo mentre al momento è tutto lasciato a sè. Secondo me è l’ideale. Poi mi piace andare in bici, c’è già una pista ciclabile, ma sarebbe bello se fosse più curata. 6. Mi piacerebbe ci fosse un’ area cani.
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INTERVISTA #8 Uomo, 72
INTERVISTA #9 Uomo, 64
1. Sì.
1. Sì.
2. Abito in un condominio.
2. Abito in un condominio qua vicino.
3. No no.
3. No.
3a. No, io per la terra non sono bravo.
3a. Sarebbe bello dare qualche appezzamento di terra agli anziani ma io no, sono nato e vissuto in corso Francia a Torino, ho sempre abitato in città.
4. Per lo più giro il centro, da piazza Camandona per via Torino fino all’Esselunga. 5. Certo! 5a. Non mi piace passeggiare in quella zona, è poco curata e non sembra essere una zona sicura. 6. Abbiamo tutto qua e di negozi non ne parliamo. Ci sono solo due piste ciclabili, una via Cuneo che arriva sino a Moncalieri e una dove c’è la Coop e dove ci sono le scuole.
4. Io vado verso il centro, giro largo al fiume e poi torno in centro. 5. Sì certo. 5a E’ una bella zona, solo che è poco curata. 6 Di negozi ce ne sono tanti, ci sono tanti giardini belli e curati.
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INTERVISTA #10 Donna, 55. 1. Si sono di Nichelino. 2. Condominio. 3. No no. 3a. No, non sono da orto, con mia mamma che ha 80 anni c’è da stare dietro a lei, altro che avere un orto, anche se ad esempio mi piacciono i fiori, sul balcone ho i fiori, magari mi andrebbe possedere un’area verde per i fiori. 4. Non esco molto ma per lo più frequento la piazza e via Torino. 5. Si, ci sono tutti gli zingari. 5a. So che c’è una pista ciclabile, adesso è un anno che non vado in bici, però quando andavo di lì non passavo. Avrei anche paura di fare da sola la pista ciclabile, dal Borgo san Pietro che collega il Valentino, ci sono dei pezzi che se sei da sola è preoccupante. 6. Pregi pochi; di difetti bè, di verde non ne abbiamo più. Dove c’era un po’ di verde hanno costruito o comunque stanno costruendo. Anche i collegamenti non sono adeguati, il 35 passa quando ne ha voglia, ed è sempre sovraffollato. In alcune aree sarebbe necessario aumentare la vigilanza, ora è estate e fa buio tardi, ma d’inverno fa buio alle 5 e i lampioni non funzionano, capirete che dopo le 5 la gente ha paura a girare per Nichelino.
Nichelino sta morendo. Come attività commerciali con tutti questi supermercati, sta morendo. Abbiamo le strade che fanno schifo, strisce pedonali che non si vedono.
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INTERVISTA #11 Donna, 24 .
INTERVISTA #12 Uomo, 71.
1. Sono di Stupinigi.
1. Sì, io abito in via San Francesco.
2. Il mio fidanzato è di qui. Abita in un condominio.
2. In un condominio.
3. Non hanno un orto, ma un piccolo giardino in comune.
3. No.
3a. Penso che a suo padre potrebbe piacere. E’ in pensione da pochi mesi e ora ha molto tempo libero. Potrebbe essere un bel passatempo. 4. Quando vengo a trovarlo siamo sempre in casa. Non ci viene voglia di fare una passeggiata anche perché non ci sono bar per noi ragazzi o percorsi pedonali. 5./5a. Ci passo davanti con il pullman quando vengo a trovarlo, ma mi sembra un’area abbastanza trascurata. Sembra che venga usata come discarica. 6. Manca qualche punto per noi ragazzi. Non usciamo mai qui perché non c’è nulla di aperto al sabato sera. Anche i pullman, ne passano pochi e di rado.
3a. Ah be’, se ci fosse si, però io a quest’età qui non ci vedo più, le gambe non reggono più, sono diabetico e allora non faccio più niente. 4. Frequento questa zona, via Torino fino a via Sestriere, sempre a piedi. Ho fatto la domanda di invalidità per prendere il biglietto del pullman. Però cammino perché devo per il diabete. Vado sempre all’Esselunga a far la spesa, al comune, alla stazione. 5. Si, vado parecchie volte, vado anche fino in via Debouchè a piedi a fare le analisi. 5a Anche lì ci sono un po’ di magagne, ci sono gli spacciatori, e devi stare attento pure. La sera lì non puoi più andare perché prima io e mia moglie mangiavamo e poi facevamo due passi adesso c’è da avere paura, non c’è più sicurezza. C’è un accampamento rom e diamo sempre la colpa a loro ma ce ne sono che sono peggio. 6 Nichelino è una bella cittadina, solamente non è tanto organizzata per i servizi al pubblico. Il sindaco dovrebbe essere un pochino più attento. La questione degli spazzini che passano quando vogliono passare, davanti a me pulisco tutto io più di 200 metri.
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INTERVISTA #13 Donna, 31 Uomo, 35. 1. Si siamo di Nichelino 2. In un condominio. 3. A: Non nostro, ma davanti a casa abbiamo un parco pubblico B: E’ comodo perché mia moglie porta sempre i bambini al pomeriggio
INTERVISTA #14 Donna, 60 1. Abito a Nichelino 2. In un condominio qui vicino. 3. Purtroppo no. 3a. Si diciamo che mi piacerebbe avere una bella casetta con un’orto
3a. A: Sarebbe carino se ad un prezzo agevolato avere un giardino. B: io personalmente non avrei tempo di curare un orto perché lavoro però perché no.
4. Mi piace molto Via Torino perché vado in panetteria, passo a prendere un caffè al bar e faccio qualche chiacchiera con il proprietario che conosco bene.
4. A: io frequento Via Torino perché li ci sono i negozi, e a volte vado all’Esselunga per la spesa settimanale. B: A volte accompagno lei a fare spesa o vengo qui perché ci sono diversi bar.
5. Si la conosco. Diciamo che negli ultimi anni è diventata una zona pericolosa, soprattutto di notte.
5. A: N.r. B: Conosciamo il fiume, ma non frequentiamo quella zona.
6. Ma a me piacerebbe una bella pista ciclabile, perché anni fa quando il fiume non era così ci andavo spesso in bici. Ora non è più possibile.
5a. N.r. 6. A: Servirebbero più spazi per i bambini. B: Magari una pista ciclabile così alla domenica si potrebbe andare in bici.
5a. N.r.
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INTERVISTA #15 Uomo, 20 .
INTERVISTA #16 Donna, 75.
1. Sono di Torino, ma qui vengo perché ho dei parenti.
1. Sono di Nichelino, facevo la cuoca in via Principe Amedeo a studenti come voi.
2. Mio cugino abita in un condominio qui in zona centrale e io in un condominio a sud di Torino. 3. Lui insieme al condominio ha anche un piccolo orto, io no. 3a. Si mi piacerebbe 4. A Nichelino non usciamo mai. 5. Si conosciamo il lungo fiume. Quando vengo a trovarlo facciamo sempre una passeggiata li nei paraggi. 5.a E’ una zona tranquilla 6. Nichelino è una bella cittadina, ha molti servizi ma non per i giovani, solo per le famiglie e gli anziani
2. Vivo in un condominio. 3. Non possiedo nessuno dei due. 3a. Una casetta con orto mi piacerebbe, cucinare le verdure preparate da me non sarebbe male. 4. Preferisco andare verso Torino, infatti ora sto prendendo il 35 per andare da mia sorella a fare una passeggiata nel suo quartiere. Ci sono molti più negozi. 5. La conosco solo di passaggio. 5a Si vede subito che è un’area molto degradata 6 E’ una bella città tutto sommato.
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INTERVISTA #17 Uomo, 83 . 1. Sono di Moncalieri, conosco la zona perché vengo a fare una passeggiata qui. 2. Abito in un condominio. 3. No non ho né orto e né giardino. 3a. Ma magari potrebbe interessare ai miei figli. 4. Passeggio in via Torino. Mi piace fare quattro passi in mezzo ai negozi. 5. No, non la conosco perché non sono di Nichelino. Non sono mai passato neanche a piedi. 5a. N.r. 6. N.r.
N.r: nessuna risposta
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