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IFOM
IFOM – ISTITUTO FIRC DI ONCOLOGIA MOLECOLARE Ricerca farmacologica
Un cambio ai vertici nella nuova organizzazione
Alberto Bardelli è il nuovo direttore scientifi co dell’istituto di ricerca milanese. Lo affi anca Giovanni Azzone, nel ruolo di nuovo presidente
CAMBIO AI VERTICI GIOVANNI AZZONE, UN PRESIDENTE RICERCATORE
Non è un medico né un ricercatore che si occupa di cancro, ma Giovanni Azzone, nuovo presidente di IFOM, è comunque un ricercatore di grande esperienza. “Essere designato da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro alla presidenza del ‘suo’ istituto di ricerca nel campo dell’oncologia molecolare, IFOM, è per me un grande onore e una grande responsabilità” dice.
Milanese, classe 1962, è professore di impresa e decisioni strategiche presso il Politecnico di Milano, che ha guidato nel ruolo di rettore per sei anni, dal 2010 al 2016. Le sue ricerche riguardano il campo dell’analisi organizzativa, del controllo di gestione e del reporting anche nelle pubbliche amministrazioni, con partico-
a cura della REDAZIONE Il mese di aprile 2022 segna una svolta radicale nell’organigramma dell’istituto di oncologia molecolare di Fondazione
AIRC (IFOM), uno dei centri di eccellenza della ricerca oncologica italiana e internazionale.
“IFOM è fondamentale per perseguire il nostro obiettivo di rendere il cancro sempre più curabile, attraverso la ricerca” ha dichiarato Andrea Sironi, presidente di AIRC. “Le nomine di Alberto Bardelli e di Giovanni Azzone sono espressione di un piano di sviluppo che punta a rafforzare il posizionamento dell’istituto nel panorama dell’oncologia molecolare internazionale e ad attrarre talenti e investimenti” aggiunge.
VOLTO NUOVO MA NON TROPPO
Per chi si occupa di ricerca oncologica e per chi conosce il lavoro di AIRC, potrebbe sembrare strano sentir definire Alberto Bardelli “un volto nuovo”. Il ricercatore è infatti uno dei più noti nel panorama dell’oncologia internazionale ed è anche coordinatore di uno dei programmi AIRC 5 per mille dedicati allo studio delle metastasi, nel quale si occupa in particolare di tumori del colon-retto. Bardelli ha iniziato il suo percorso scientifico con una laurea in scienze biologiche a Torino, dove è nato nel 1967, per poi proseguire la sua esperienza prima all’University College di Londra, nel Regno Unito, e poi alla Johns Hopkins University School of Medicine presso l’Howard Hughes Medical Institute di Baltimora. Nel 2004 ha deciso di tornare in Italia con il ruolo di direttore di un’unità di ricerca presso l’Istituto tumori di Candiolo, per poi diventare anche professore ordinario presso l’Università degli studi di Torino.
I risultati del suo lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono le oltre 200 pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali e, a partire dal 2014, la sua presenza nella classifica Web of Science dei ricercatori più citati al mondo. E c’è anche la messa a punto di una tecnica oggi ben nota, la biopsia liquida, che consente di verificare la risposta alle terapie nei pazienti oncologici.
IFOM governance ricerca
“Sono orgoglioso di assu- tutte le sue forme, in particomere la direzione scientifica di lare per la botanica, si traduce IFOM, una istituzione multidi- nella “colonizzazione verde” sciplinare che coinvolge bio- della casa (dove ha allestito un logi, fisici, matematici, medi- salotto botanico di orchidee), ci, bioinformatici e ingegneri” ma anche del suo studio e del ha detto Bardelli. “La scienza di La scienza laboratorio. E non dimentichiamo la oggi è la medicina del domani: i nostri studi di oggi è la medicina montagna: “Adoro in particolare salire lungo il sentiesaranno la base su cui mettere a di domani ro mentre è notte per guardare l’alpunto nuovi strumenti diagno- ba dalla cima” dice. stici e terapie per i pazienti.” E poi ci sono la solidarietà, l’educazione e il lavoro di NON SOLO SCIENZIATO squadra che partono dagli
La passione per la scienza e anni negli scout e dal periole scoperte è senza dubbio una do come obiettore di cosciendelle caratteristiche che più za presso la Caritas di Torino. contraddistinguono il nuovo “La più bella esperienza della direttore scientifico di IFOM. mia vita” la definisce BardelMa accanto al ricercatore c’è li, che ha portato questi valoanche l’uomo, piemontese ri anche nella sua carriera di doc, appassionato di natura e scienziato: “L’idea che nessudi montagna e molto legato no debba rimanere indietro alla famiglia: una moglie, sua nasce da lì. Per essere veracompagna sin dalla gioventù, mente efficaci bisogna saper e i due figli, Maddalena, al ter- lavorare insieme, è necessario zo anno della Facoltà di medi- rispetto, saper ascoltare, saper cina, e Francesco, liceale e vi- decidere e saper ispirare gli alcecampione mondiale ed eu- tri grazie alle nostre esperienropeo di canottaggio a livello ze e conoscenze. Questo vale giovanile. anche nel rapporto tra ricerca
L’interesse per la natura in e clinica.”
lare attenzione a ciò che riguarda la digitalizzazione e la sostenibilità. “IFOM è una struttura di eccellenza, con quasi 300 ricercatori che costituiscono un riferimento a livello internazionale e che con il loro lavoro rappresentano una delle nostre speranze per riuscire a vincere la lotta contro il cancro, una delle sfide più importanti che la nostra comunità si trova a fronteggiare. Creare le condizioni perché questi scienziati possano svolgere al meglio il loro lavoro è quindi una grande responsabilità” aggiunge.
Giovanni Azzone inizia questa sua nuova avventura come presidente dell’istituto con le idee piuttosto chiare: “Nei prossimi anni vorrei contribuire a rafforzare ulteriormente la presenza di IFOM nelle reti di ricerca nazionali e internazionali e a rendere sempre più esplicita a tutta la società la relazione che esiste tra ricerca e terapia: in fondo, le terapie di oggi sono il risultato della ricerca di ieri, e solo investendo oggi in ricerca potremo davvero aiutare i pazienti di domani”.