Airplanes 15 2015

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La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di dicembre 2015 presso LitografTodi - Todi - Anno 9 - numero 15 - dicembre 2015. Fotografie Aeronautica Militare



VERSO LA a 56 STAGIONE

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PRESENTATI A RIVOLTO IL POSTER E LA NUOVA FORMAZIONE 2016 DELLA PATTUGLIA ACROBATICA NAZIONALE. ome ogni anno gli auguri di buone feste le “Frecce Tricolori” li hanno voluti fare presentando il poster e la formazione 2016. Lo scorso 22 dicembre, nell'hangar storico del 313° Gruppo di Rivolto si è svolta la tradizionale cerimonia alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, gen. s.a. Pasquale Preziosa, e di numerose altre autorità sia civili che militari. La formazione per il nuovo anno rimane pressoché immutata nelle posizioni cardine: sono stati confermati, infatti, il Capoformazione, Maggiore Mirco Caffelli, il Leader della seconda sezione, Capitano Mattia Bortoluzzi (Pony 6) e il solista, Pony 10, Capitano Filippo Barbero. Cambiamenti, invece, nelle posizioni dei gregari tra i quali una new entry è il Capitano Emanuele Savani, pilota di AMX presso il 51° Stormo di Istrana. Savani, che farà il suo esordio nella pattuglia il prossimo maggio, volerà con il numero 8. Ma, come di consueto, ad ogni nuovo innesto corrispondono dei saluti e quest’anno ad uscire dal “team dei dieci” è il Capitano Vigilio Gheser che si occuperà dell’addestramento acrobatico supervisionando le fasi più complesse della preparazione. Il poster, esibito con

orgoglio dai componenti delle “Frecce Tricolori”, ritrae il sorvolo fatto lo scorso 4 novembre, nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio all’opera “Angeli degli Eroi”, realizzata dall'artista Flavio Fanelli in memoria di tutti i caduti in missioni di pace dal dopoguerra. Un’immagine che va al di là dei colori di cui è composta, che accosta il presente ad uno storico passato, celando un significato profondo che il Gen. Preziosa nel suo intervento conclusivo ha voluto sottolineare: «La pattuglia Acrobatica Nazionale rappresenta la sintesi in volo dei valori dell’Aeronautica Militare impegnata in Italia e all’estero per garantire la stabilità e la sicurezza in favore delle nuove generazioni». Il capo di Stato Maggiore ha, inoltre, colto l’occasione per consegnare all’UNICEF un assegno di 55.000 euro, raccolti durante il 55° anniversario lo scorso settembre, e devoluti in favore «dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza». Ci siamo! La 56esima stagione acrobatica è alle porte, quindi, non resta che augurare un grosso in bocca al lupo ai “magnifici 10”!

Claudia Bacci

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CALENDARIO

AERONAUTICA MILITARE 2

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n una cornice assolutamente d’eccezione, la sala Conferenze della Biblioteca Nazionale di Roma, lo scorso 4 dicembre è stato presentato in anteprima il Calendario 2016 dell’Aeronautica Militare. Dodici istantanee che ritraggono momenti della quotidianità aeronautica. Immagini, colori, mezzi e uomini che, in un istante, proiettano l’osservatore in un mondo tanto lontano quanto vicino alla realtà che gli italiani vivono tutti i giorni. Una squadra, quella dell’Aeronautica, che lavora e opera quotidianamente con professionalità, tenacia e grande passione al servizio del Paese per garantire “difesa e sicurezza”. La conduzione dell’evento è stata affidata a Francesco Giorgino, uno dei giornalisti di punta della RAI, caporedattore del TG1: «Sono davvero orgoglioso – ha detto – di poter dare una mano a raccontare quello

che la Forza Armata fa per il nostro Paese e per i suoi cittadini, perché reputo sia un lavoro importante e utile, quasi sempre svolto lontano dai riflettori mediatici». Inviata speciale tra il folto pubblico di ragazzi delle scuole il sergente Elisa Santoni, capitano per dieci anni della nazionale italiana di ginnastica ritmica, pluricampionessa mondiale ed europea, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra. Al loro fianco durante questo volo immaginario attraverso i dodici mesi dell’anno alcuni “testimonial” delle attività ritratte nel calendario stesso. Ciascuno ha raccontato la propria esperienza personale, aiutando gli spettatori a proiettarsi in quella quotidianità tinta d’azzurro. Tra loro anche il ten.col. pil. Luca Parmitano, astronauta dell’ESA. Nei dodici scatti solo la foto di gennaio è un reperto storico che vuole ricordare le missioni della guerra del Golfo a distanza di 25

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anni. Da febbraio a dicembre invece si parla solo di oggi di quello che è e fa l’Aeronautica Militare: dal pattugliamento dei cieli, al soccorso, dalle missioni nello Spazio, al trasporto sanitario, alle missioni all’estero. Una panoramica a 360° che permetterà di conoscere un po’ meglio i mezzi, gli uomini e le donne in azzurro. Ospite speciale della cerimonia il capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano. «Un anno dedicato alla sicurezza dei nostri cittadini e per la sicurezza bisogna lavorare tutti i giorni», queste le parole del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. s.a. Pasquale Preziosa, che a chiusura dell’evento ha voluto sintetizzare il significato del Calendario dell'Arma Azzurra sottolineando il grande lavoro di squadra che c'è dietro alla quotidianità degli uomini e delle donne dell’Aeronautica Militare per tutelare un bene primario quale la sicurezza del Paese. Insomma, 12 scatti che ci mostrano una Forza Armata al servizio del cittadino: “la tua Squadra che vola!”.

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Claudia Bacci



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abato 5 e domenica 6 settembre sulla base di Rivolto abbiamo festeggiato tutti insieme i 55 anni della “nostra” Pattuglia Acrobatica Nazionale”. Ed è stata, per usare le parole del gen. Pasquale Preziosa, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, «una magnifica Festa che ha dato la cifra della professionalità quotidiana degli uomini e delle donne di un’intera Forza Armata al servizio del Paese». Una Festa alla quale non è voluto mancare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, entusiasta dello spettacolo offerto in volo da ben 11 pattuglie acrobatiche di livello internazionale. E alla fine della splendida giornata ha voluto salutare, uno a uno, tutti i piloti delle “Frecce Tricolori”, espressione del lavoro e dell’elevata qualità dell’Aeronautica Militare, il cui spirito di squadra deve rappresentare «un’indicazione straordinaria per

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l’Italia». Sentimenti di orgoglio e ammirazione sono stati espressi anche dal Ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, che a Rivolto ha rimarcato l’eccezionale “vicinanza” della gente alla PAN: «Sappiamo da tempo che le “Frecce Tricolori” sono nel cuore degli italiani – ha detto – e oggi questa straordinaria partecipazione ne è una conferma». Più di 400mila persone sui prati della base friulana, oltre 2 milioni di telespettatori davanti alla tv, in 6 milioni all’ascolto via radio: numeri impressionanti, che la dicono lunga sul forte legame che unisce i cittadini alle “Frecce” e all’Aeronautica Militare!

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CONSEGNATO Aeronautica Militare

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IL PRIMO F-35


Un evento storico si è svolto, lo scorso 3 dicembre, presso gli stabilimenti della FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri (Novara), è stato consegnato all’Aeronautica Militare il primo F-35 “italiano”.

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a location della “Delivery Ceremony” è stata, senza dubbio, d’eccezione: il vasto hangar, l’F4, dove si effettuano le delicate fasi di verniciatura dell’F-35, è stato trasformato in un “palcoscenico” adatto a ospitare la consegna ufficiale all’Italia del primo velivolo militare di quinta generazione. Il protagonista è stato proprio “lui”, l’AL1, sotto la luce dei riflettori, attorniato dagli sguardi soddisfatti delle autorità militari e civili e del personale della FACO (Final Assembly and Check Out) che ha realizzato il velivolo. Molte le autorità presenti alla cerimonia, provenienti da diversi Paesi stranieri, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Germania e Norvegia. Ma quello che più ha colpito è stata la grande adesione del personale delle aziende che hanno partecipato alla realizzazione di questo ambizioso progetto, in prima fila Alenia Aermacchi. Molti i giovanissimi, che con occhi soddisfatti e pieni di orgoglio hanno assistito a questo evento storico per l’Italia e, in particolare, per l’Aeronautica Militare. Un successo che arriva solo dopo tre mesi da un altro traguardo importante, raggiunto lo scorso 7 settembre, e cioè il primo volo del JSF sui cieli del nostro Paese. Obiettivi

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raggiunti grazie alla capacità di uno stabilimento, quello di Cameri all’avanguardia in tutti i settori. Per chi ancora non conoscesse la FACO, basti sapere che è l’unica linea di produzione e assemblaggio completa al di fuori degli Stati Uniti. In soli quattro anni, da un vasto campo in erba si è arrivati ad uno stabilimento industriale che, in tempi record, è stato in grado di far decollare un velivolo di quinta generazione. Uno stabilimento che da lavoro ad oltre 800 persone, un numero destinato a salire vista la recente decretazione della FACO, notizia non di poco conto, come polo MRO&U (Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade) per i velivoli europei e quelli che voleranno nel bacino del Mediterraneo. Ma torniamo alla Cerimonia, in perfetto stile americano, non solo per musiche e luci ma

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anche per gesti simbolici tipici di una consegna a “stelle e strisce”. Infatti, dopo i discorsi di rito sono saliti sul palco il lieutenant general Christopher Bogdan, program executive officer dell’F-35, e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. s.a. Pasquale Preziosa, che tra i flash dei fotografi hanno firmato il documento di “delivery” per il passaggio di proprietà dal governo americano a quello italiano dell’Al-1, il primo F-35 italiano. Subito dopo, il gen. Bogdan ha ricevuto da un crew chief della linea volo di Alenia Aermacchi anche il libretto di volo del velivolo e lo ha consegnato al Gen. Preziosa. Dopo quest’ultimo rito l’Aeronautica Militare, ma più in generale il nostro Paese, è entrato in possesso, ufficialmente, del suo primo F-35. La storia è stata scritta!



IL FIAT G.59 TORNA A CASA 14 14


Il Fiat G.59 è tornato in esposizione al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle dopo il restauro.

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no dei velivoli storici più famosi per la nostra aviazione, il Fiat G.59, è tornato in esposizione al Museo Storico dell’Aeronautica Militare. Lo Scorso 17 novembre il biposto MM 53276 è tornato nella sua “vecchia casa” per essere ora ammirato dai numerosi visitatori della pregiata esposizione storica di Vigna di Valle. Il primo volo del G.59 risale al lontano 1948 e l’entrata in linea al 1950 come addestratore, presso la Scuola di Volo di Cagliari Elmas, 205a Squadriglia del 203° Gruppo. Questo aeroplano ha oggi più di 70 anni ma, grazie alla bravura dei restauratori, non li dimostra affatto. I colori e i pezzi di cui si compone sono tutti completamente originali e per mantenerli così bene sono stati sottoposti a una serie di interventi di ripristino, soprattutto per quanto riguarda le parti in tessuto, più facilmente soggette all’usura del tempo. Il velivolo Fiat venne messo sul mercato fin dall’inizio come addestratore e fu oggetto di commesse da parte della neo costituita Aeronautica Militare e dall’Argentina. Inizialmente progettato con un motore Daimler-Benz DB.605, con la fine della Seconda Guerra Mondiale fu modificato per renderlo compatibile con l’unico motore presente sul mercato potenzialmente idoneo al G.59, il britannico RollsRoyce Merlin. Soprattutto per gli appassionati si tratta di “un ritorno” tanto atteso, tra le fila dei velivoli storici dell’aviazione italiana… Nuovo lustro al Museo Storico dell’Aeronautica Militare.

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Visite guidate alla base aerea di Rivolto

Vieni in Friuli Venezia Giulia e conosci da vicino le ”Frecce Tricolori”!

Nell’emozionante atmosfera della base aerea di Rivolto, punto di partenza delle esibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale, potrai vivere un’esperienza esclusiva, conoscere i segreti dei velivoli e i luoghi frequentati ogni giorno dai piloti e scoprire da vicino un vero Aermacchi MB.339PAN, il velivolo usato attualmente dalle “Frecce”!

Prenota la tua visita direttamente sul sito www.turismofvg.it Costo: € 10,00 a persona – € 5,00 con la FVG Card Gratis: bambini sotto i 12 anni (max 3 ogni adulto) Servizio: italiano/inglese Partecipanti: individuali o piccoli gruppi non organizzati

Per informazioni: Ufficio turistico di Udine Piazza Primo Maggio, 7 Tel.: 0432 295972 info.udine@turismo.fvg.it

*L’apporto dell’Aeronautica Militare e l’ingresso in base vengono forniti a titolo gratuito.



L’AERONAUTICA

al fianco dei ragazzi diversamente abili

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nire le due ruote delle carrozzine alle quattro delle autovetture! È così che nasce l’idea di “Sei ruote di speranza”, un evento di solidarietà in favore dei ragazzi diversamente abili, voluto tanti anni fa da Leonardo Baldinu, presidente della sezione di Monza della UILDM (Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare) e giunto alla sua 27a edizione. Anche quest’anno la rassegna, che si è svolta lo scorso 1° novembre all’autodromo di Monza, ha riscosso davvero un successo straordinario: più di 1.400 ragazzi disabili, infatti, hanno potuto realizzare il sogno di girare sulla celebre pista che ospita le gare di Formula 1 a bordo di supercar potentissime guidate da esperti piloti. Più di 200 auto gran turismo, tra Porsche, Lamborghini e Ferrari, accompagnate da 110 bellissime autovetture storiche, alle quali si sono aggiunti anche i mezzi delle forze dell’ordine. L’Aeronautica Militare, da sempre sostenitrice di iniziative solidali, non è voluta mancare a questo appuntamento, al quale ha partecipato con un proprio

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stand espositivo che ha dato la possibilità a tutti gli intervenuti di “familiarizzare” con equipaggiamenti e mezzi aeronautici, tra cui anche un pezzo d’eccezione: il mock-up della fusoliera del glorioso caccia intercettore F-104 Starfighter. Ad accogliere i ragazzi donne e uomini dei “Diavoli Rossi” in forza al 6° Stormo di Ghedi, coadiuvati da personale del CePoVA (Centro Polifunzionale Velivoli Aerotattici) e dal Comando Aeroporto di Cameri. «Sorrisi, occhi spalancati ed abbracci affettuosi – hanno sostenuto i ragazzi presenti – hanno costituito la più significativa ricompensa per tutti noi, in una giornata indimenticabile, interamente vissuta all'insegna della solidarietà e della consapevolezza che la diversità costituisce, sempre, una condizione che arricchisce, accresce e qualche volta unisce gli esseri umani». Nei paddock a fianco alla pista, numerose associazioni hanno dato vita ad attività divertenti e, spesso, educative. Insieme a numerosi volti noti dello sport paralimpico, infine, non poteva mancare il pilota Ivan Capelli, amico da sempre della manifestazione.


MODEL GAME 2015

presente anche l’Aeronautica Militare

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Il grande evento di modellismo si è svolto a Bologna a fine novembre: molto apprezzata la presenza del simulatore di volo dell’A.M. ologna Fiere è stata per un week end il punto di riferimemto del modellismo italiano, statico e dinamico, offrendo ai numerosi visitatori un’ampia scelta di prodotti, grazie agli oltre 100 espositori, ai tornei e alle competizioni di mezzi radiocomandati. Ha suscitato grande interesse l’area volo presente nel padiglione 30 dove si sono svolte le gare del torneo indoor multirotor racing italy, realizzate con droni a pilotaggio remoto tramite visore, l’ultima tecnologia di apparecchi UAV. A questo prestigioso evento ha partecipato anche l’Aeronautica Militare, ospite dello stand Italeri, anche quest’anno partner ufficiale della manifestazione. Il simulatore di volo “Frecce Tricolori” ha suscitato grande attenzione e interesse nei visitatori di tutte le età. In questa cornice si è svolta la premiazione del quinto concorso di modellismo statico Italeri, che ha registrato la partecipazione di un centinaio di concorrenti con oltre 200 modelli, tutti di elevato livello qualitativo. Insomma, una rassegna ben riuscita che ha soddisfatto tutti gli appassionati del settore.

Claudia Bacci

YS A ALW

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D A E AH


Il Diavolo Rosso del 6° Stormo

Ghignando sulla preda mi scaglio

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racconta‌


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ella provincia di Brescia, a pochi chilometri dalla splendida cornice del Lago di Garda, Ghedi ospita il 6° Stormo. La base, di storica origine e già aeroporto di D’Annunzio, opera da sempre con impegno, dedizione e efficacia, avvolta spesso da un silenzio modesto, senza strepiti di protagonismo, sebbene oltre ai compiti istituzionali sia largamente impegnata sia sul territorio che nel sociale. Per rendersi conto di tutto ciò, basti pensare che la prima medaglia la Bandiera di Guerra dello Stormo l’ha ricevuta soltanto nel 2014. Il “Sesto”, che ha quali compiti, tra l’altro, quello di mantenere la cosiddetta Combat Readiness (prontezza al combattimento) degli equipaggi di volo e la cooperazione con le autorità civili in caso di calamità naturale, conduce anche operazioni di ricognizione in teatri operativi, come quella in atto nella missione in Kuwait, dove sono rischierati velivoli ed equipaggi. Decidiamo, allora, di varcare i cancelli dell’“Olivieri”, lasciando che sia una guida d’eccezione ad accompagnarci: il mitico Diavolo Rosso ghignante, emblema del 6°, quello che subito risalta sulla patch dell’uniforme degli uomini e delle donne di stanza a Ghedi.

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“Novembre, 6:30 del mattino. L’alzabandiera risuona nell’aria fredda dell’aeroporto e poco dopo i primi passi cominciano a riecheggiare negli alloggi e negli uffici. Un sole ancora non sorto inizia a schiarire, quel tanto che basta per svelare la nebbiolina sottile che copre i prati e la pista. La torre di controllo, nuova, con la mia effige impressa a monito e ispirazione, svetta solo in parte dal “mare” di nebbia che la circonda, quasi fosse la punta di un iceberg in questo oceano grigio. Pian piano la copertura si dirada e in lontananza giunge il suono inconfondibile di una messa in moto: due Tornado hanno acceso i motori. Dopo poco i velivoli sfilano sul raccordino con un fischio sommesso, fino ad allinearsi uno a fianco all’altro sulla testata. Ora l’oceano di nebbia è popolato da predatori: le code alte e aguzze dei velivoli spuntano dalla foschia come pinne di squali. Un boato squarcia l’aria del mattino e uno dopo l’altro i due aerei divorano la pista, lasciandosi alle spalle la scia di fuoco generata dal post-bruciatore. A quel rumore sento aggiungersene un altro, più pacato, ma ugualmente forte: è un battito, quello di Giulia. Cucito sulla sua tuta da volo all’altezza del cuore, sono sempre pronto a guidarla e a sostenerla. Oggi andremo in volo anche noi: io e lei, insieme. La vita qui allo Stormo è piena di attività e tutto procede secondo una scaletta rodata nel tempo. Dopo il briefing si torna ognuno al proprio

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Gruppo; io seguo Giulia e gli altri giovani piloti al 102° OCU (Corso di Conversione Operativa). Tra studio, lezioni, pianificazioni, briefing e debriefing qui i “Paperi” diventano “Diavoli”, imparando a volare sul Tornado. Intanto, sotto gli shelter gli specialisti sono già all’opera: grazie al loro lavoro quotidiano il mio braccio alato, il velivolo, è manutenuto e pronto per il volo. Il compito che svolgono è fondamentale, ma raramente si parla di loro; eppure, se soltanto si varca la soglia di un hangar, li si trova sempre lì: cuffie in testa, guanti sulle mani e una cura negli occhi rivolta al proprio lavoro. Loro sono i diavoli silenziosi. Nel frattempo Giulia ha terminato le procedure pre-volo e io mi sento un po’ più compresso, ora che ha indossato anche il giubbetto antig e siamo diretti al nostro aeroplano. Sono decisamente fiero della mia flotta, il Tornado è un velivolo affascinante: il muso nero aguzzo ricorda davvero quello di uno squalo, pronto ad addentare il cielo; le sue ali sono possenti, quasi a voler mostrare i muscoli color acciaio; e poi ci sono i due motori, pronti a sostenerci ovunque lassù. Dopo il giro esterno, saliamo la scaletta e ci sediamo a bordo: io e Giulia davanti, l’istruttore dietro. Una volta terminato il corso di conversione e assegnata al Gruppo Volo, quel posto sarà occupato da un Navigatore, figura dall’importante compito complementare nella gestione del volo; per questo è fondamentale già a terra imparare a fare “squadra” e creare armonia. Lei, come tanti altri suoi colleghi, ha desiderato fare il pilota fin da ragazzina; la fase addestrativa che sta affrontando è impegnativa, ma gli anni trascorsi in Aeronautica l’hanno preparata a farvi fronte. La sua vita operativa è la realtà oltre la porta aperta dell’OCU: deve solo oltrepassarla, ed io sarò con lei. I motori si accendono e, ad ali strette, usciamo dallo shelter, dove restiamo qualche minuto scambiandoci informazioni con la Torre. Ricevuto l’ok, cominciamo il rullaggio verso la 31. Siamo “Luce 6” e ci allineiamo sulla pista. Qui dentro lo spazio è piuttosto ristretto: tra casco e tettuccio ci sono pochi centime-


tri, nelle orecchie le voci del controllore e dell’istruttore si alternano, mentre l’interfono capta i respiri di tutti. Poi la mano di Giulia va sulla manetta, la spinge avanti facendo risvegliare i due Turbo Union con un ruggito potente, gli ugelli si dilatano e il calore ci muove in avanti lungo il nastro d’asfalto. E in quel momento mi pare quasi di poter vedere l’aria scorrere sopra le superfici argentate, lambire la punta delle ali, scorrere come seta sul cockpit e sotto la fusoliera sagomata, scolpita per l’aerodinamicità. Ora quei motori sono la mia voce, un ghigno potente e perentorio è il mio grido al cielo: “arrivo!”. Il carrello diventa muto sulla pista e siamo già lì: le ali a freccia stese in un abbraccio verso la prossima missione. Il tipo di volo che si svolge qui è decisamente impegnativo, bisogna tenere sotto controllo molti parametri ed è proprio per questo, perché al termine della sortita si possa tornare con un mission accomplished, che si è in due a bordo. Intanto, abbiamo lasciato l’area aeroportuale; la penisola di Sirmione è incastonata sulla superficie blu del lago, che si specchia sotto di noi, mentre Giulia dirige la prua in direzione della valle che porta a Verona: seguiamo il profilo orografico, incuneandoci tra le montagne, perfettamente mimetizzati tra rocce e cielo. Questa è la mia dimensione. Ogni volta che mi vedrai, rosso, con il mento in fiamma aguzza, le dita rapaci, pronte a ghermirti, lo sguardo infuocato, pensa al mio Stormo e a tutte le persone che ogni giorno lì lavorano, con un impegno alimentato da passione. E pensa che il loro spirito è il mio, che cucito sulle loro patch ne condivido battiti e vita, io che ogni giorno per sempre li accompagno a terra come in cielo, ovunque rischierati.” Lodovica Palazzoli

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Madonna di Loreto

AVIATORI Madre di tutti gli

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L’Aeronautica Militare celebra la Madonna di Loreto nominata “Celeste Patrona” di tutti gli Aviatori da Papa Benedetto XV, agli inizi del 1900.

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er l’Aeronautica Militare è una tradizione ormai consolidata quella di celebrare il 10 dicembre la Madonna di Loreto, Santa Patrona dell’Arma Azzurra. Apparentemente un martedì come tutti gli altri, ma per il personale di questa Forza Armata un giorno molto diverso da quando Papa Benedetto XV, accogliendo le richieste dei piloti della prima guerra mondiale, proclamò la Madonna di Loreto “Celeste Patrona”, madre degli Aviatori. In tutte le città in cui è presente l'Aeronautica Militare è stata celebrata la Santa Vergine Lauretana. In particolare presso la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma, molte le uniformi azzurre presenti, tra le più alte cariche militari: il capo di Stato Maggiore, gen. s.a. Pasquale Preziosa, e il Segretario Generale della Difesa, gen. s.a. Carlo Magrassi. La funzione religiosa è stata celebrata dall’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Monsignor Santo Marcianò. Filo conduttore di tutta l’omelia è stato il tema cardine dell’anno giubilare: “la misericordia”, che, come ha voluto sottolineare l'Arcivescovo «rappresenta l’unico vero limite al male, alla violenza e alle morti». La misericordia è un valore che, come ha evidenziato il gen. Preziosa nel suo intervento pronunciato al termine della Santa Messa, ispira l’azione quotidiana di tutta l’Aeronautica Militare, perché «la misericordia si può declinare in mille modi. Noi dell'Arma Azzurra la decliniamo con i quotidiani voli sanitari ed umanitari d'urgenza e con il rapido intervento nelle aree di crisi». Un giorno importante, ricco di emozioni, di riflessione e di preghiera, ma soprattutto un giorno di festa per tutti gli Aviatori.

Claudia Bacci

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COLLARI D’ORO

ALLO SPORT ITALIANO

Sulle ali dell’entusiasmo per l’assegnazione all’Italia della Ryder Cup 2022, e con la speranza di “Roma 2024”, sono stati premiati i migliori esponenti dello Sport italiano 2015.

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a kermesse all’insegna dell’eccellenza sportiva italiana si è svolta lo scorso 15 dicembre presso la sala delle Armi al Foro Italico di Roma. Ben 169 i campioni premiati, con il Collare d’Oro al merito sportivo, per essersi contraddistinti nella stagione agonistica 2015. A loro si sono aggiunte le diverse Stelle d’Oro al merito sportivo date, invece, a personalità e società. In questa edizione, a differenza delle precedenti, sono state consegnate anche le medesime onorificenze a tutti gli olimpionici e olimpici che, prima del 1995, non avevano mai ricevuto tale riconoscimento. All’evento, motivo di orgoglio per l’Italia e tutti gli italiani, hanno partecipato il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, oltre ai massimi esponenti del settore: il Presidente del CONI Giovanni Malagò e il Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli. Il Premier, nel suo intervento, si è mostrato ottimista: «Dopo aver superato la concorrenza di Austria, Germania e Spagna ed essere stati prescelti per l’assegnazione della Ryder Cup 2022 di Golf, possiamo ben sperare per la candidatura di “Roma 2024”». Ottimismo condiviso anche dal Presidente Malagò che, dopo aver tracciato un bilancio positivo del lavoro fatto dal

CONI durante tutto il 2015, dalle vittorie conseguite alla lotta contro il doping, ha voluto concludere con un messaggio in cui, ha confessato, crede davvero: «Il Colosseo è un logo bellissimo e noi italiani abbiamo dimostrato di essere una squadra fortissima… vinceremo sicuramente!». Tra gli atleti insigniti del Collare d’Oro anche alcuni esponenti dell’Aeronautica Militare: Andrea Baldini per la Scherma e Francesca Clapcich per la Vela. Ad essi si aggiungono numerosi altri atleti: Giulia Conti della Vela (compagna inseparabile della nostra atleta Francesca Clapcich), Fabio Aru per il ciclismo (secondo posto al Giro d'Italia e vittoria alla Vuelta), Gregorio Paltrinieri campione del mondo dei 1500m stile libero, Arianna Fontana nello sport del Ghiaccio, Simone Bolelli e Fabio Fognini del Tennis, vincitori degli Australian Open di doppio e Flavia Pennetta per lo storico successo agli US Open. Insomma, una giornata di festa per lo Sport, gli atleti e tutti i valori che da sempre essi rappresentano e cercano di trasmettere agli appassionati e a tutti i tifosi. Un sentito grazie a tutti gli sportivi che, a così alti livelli, con passione e determinazione portano nel mondo l’eccellenza italiana. Bravi!


GENTLEMAN

CRONO T H E

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SAVOIA B E

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NEL 1933 SI COMPIVA COMPIVA LA PIÙ GRANDE IMPRESA DELL’EPOCA, VANT V VANTO ANTO DELLA TECNICA INGEGNERISTICA IT ITALIANA. ALIANA. LA TRANSVOLA TRANSVOLATA TRANSVOLAT TA IN FORMAZIONE DI 25 IDROVOLANTI SAVOIA SAVOIA MARCHETTI S55X DA ANDAT ANDA TA E ORBETELLO – CHICAGO – NEW YORK, ANDATA RITORNO. RITORNO. PER COMMEMORARE QUELLA STRAORDINARIA PAUL PICOT IN COLLABORAZIONE IMPRESA LA PAUL A UNA SERIE CON L’ALENIA AERMACCHI PRESENT PRESENTA LIMITATA DI 25 ESEMPLARI DEDICATI DEDICATI A OGNUNO LIMITATA DEI 25 IDROVOLANTI - OGNI OROLOGIO RIPOR TA UN CODICE IDENTIFICATIVO. IDENTIFICATIVO. RIPORTA CINTURINO IN PELLE VINTAGE, VINTAGE, COCCODRILLO O BRACCIALE IN METALLO. METALLO.

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