Tag Magazine n° 50 - Giugno 2017

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SPECIALE AZIENDE Offriamo la possibilità di mettersi in proprio nel settore dell’arredo con Officina Arte e Arredo, un brand di sicuro successo perché derivato dalla passione e dalla tradizione di famiglia.

Rivoluziona i tuoi spazi con il design di

Con un piccolo investimento Officina Arte e Arredo allestirà con il supporto dei migliori architetti della sua azienda, il tuo negozio di arredo che potrà soddisfare le esigenze dei clienti più vari. La possibilità di guadagnare dalle vendite dei propri prodotti e delle proprie collezioni Limited Edition realizzate da artigiani e da designer nonché dalla progettazione di interni in chiave moderna o classica a seconda delle richieste del cliente. Previo corso di formazione in sede sui cataloghi e sulle produzioni Officina Arte e Arredo, il proprietario dello showroom potrà muoversi in totale autonomia per la procacciazione dei propri clienti e inoltre potrà guadagnare dai clienti che avranno fatto richiesta ad Officina Arte e Arredo tramite le pubblicità nazionali. Tutta la tradizione del Made in Italy con produzioni artigianali, oltre ad alcuni dei migliori marchi scelti da Officina Arte e Arredo, saranno a tua completa disposizione oltre che a disposizione dei tuoi clienti. L’affiliazione comprende: • progettazione dello showroom • prima fornitura mobili e complementi di arredo • business card aziendale • email professionale

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EDITORIALE LUCA MARINO

Questo mese voglio solo ricordare alcuni concetti, ripresi in altri editoriali. Una sorta di copia e incolla, ma ogni tanto è doveroso ricordarlo. Per questo motivo rubo le splendide parole del collega Vincenzo Merante e ve le ripropongo affinché si fissino nella mente di redattori e lettori: «Tag rivista gratuita non chiede voti, è portatrice sana di buoni pensieri, è la più odiata dagli ignoranti, l’incompresa tra i limitati, la più complicata per incartare le castagne, difficile da bruciare al caminetto o al barbecue, sconsigliata per fare aeroplanini di carta, non ha pubblicità clientelare, ripudia la guerra, detesta chi brucia i supermercati, chi ruba nelle case delle vecchiette, chi ammazza per le strade di Calabria. Ama chi sogna, abbraccia chi lotta e sostiene il sorriso. Vorremmo farvi sorridere e il motivo è presto detto: “tira più un velo di sorriso che un carro di buoi”. E noi con quel sorriso stampato sul volto intendiamo andare avanti, senza timori, con le tasche vuote ma la testa piena d’idee e sogni. Fateci compagnia, sarà un viaggio divertente». A proposito, giugno è proprio un gran bel numero! Buona lettura. Post Scriptum Giugno è un mese per certi versi ‘particolare’. Un mese di preparazione elettorale che, in giugno, darà nuovi amministratori ad alcuni nostri Comuni. Come sempre restiamo distanti dalle urne e dai candidati ma vogliamo ribadire e ricordare agli aspiranti amministratori il primo e doveroso impegno: la Calabria. I partiti non ci interessano. Quel che conta è il rilancio della nostra Terra. Non dimenticatelo.

Sommario 04 Editoriale

Un ricordo di buona fede

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Eccellenze calabresi in Phono Press

Ci credi? La verità tra disinformazione e fake news. E’ la post-verità, bellezza! L’informazione (e la percezione) ai tempi delle fake news.

08 T A G special

20 T A G tour

06 T A G musica

“Figli della libertà” – il tentativo di ribaltare la quotidianità

10 T A G cinema

La Nuova Onda cavalcata in Italia con Garbo

12 T A G consiglia

Dental Medical – l’importanza del tuo sorriso

14 Dinuovo tuttoattaccato

Tour CSI

22 ReT A G gi Pietre

24 T A G benessere

In forma per la bella stagione

26 T A G consiglia

Linea Mary: dove bellezza e armonia sposano charme e relax.

28 T A G quattro zampe Dog-puter

30 T A G satira

Dire, Fare, Baciare, lettera o testamento

4 TAGMAGAZINE

TAGMAGAZINE Maggio/Giugno 2017 Anno 5 N° 49 Testata giornalistica registrata al tribunale civile di Catanzaro R.G. 709/2012 Direttore responsabile Luca Marino Direzione editoriale Luca Marino, Angelo Capoano Direttore artistico Petra Vieru Revisione editoriale Antonello Migliaccio Edito da Indaco srl Sede sociale Via degli Svevi 181/E 88100 Catanzaro Italia P.iva 03350810796 Online Tagmagazine.it Web Master 101ITCONSULT Responsabile Costin Vieru Titolare del trattamento dei dati Indaco srl Hanno collaborato in questo numero Fausto Bisantis, Angelo Cosentino, Paolo Margaira, Vincenzo Merante, Ilaria Sgrò, Sergio Straface Contatto info@tagmagazine.it Per la tua pubblicità INDACO srl Angelo Capoano: 320.9336564 Roberto Critelli: 345.3956584 info@indacomedia.it



TAG

MUSICA

Eccellenze calabresi in Phono Press FAUSTO BISANTIS IL MESE SCORSO CI SIAMO OCCUPATI SUPPORTO VINILE,

DEL

RITORNO

ANALOGICO NELL’EPOCA

COMPRESSIONE

AL DEL

DELLA

VELOCE

A

TUTTI I COSTI. UN PERCORSO IN ASCESA CHE

IN

ITALIA

SI

CHIAMA

PHONO PRESS INTERNATIONAL S.R.L.,

L’UNICA

ITALIANA

AZIENDA

PRODUTTRICE

DELLO STORICO MICROSOLCO E

CHE,

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MERCATO

RIUSCITA SUO

CONTRARIAMENTE MUSICALE,

TRIPLICARE

FATTURATO.

A

È IL

QUESTA

CRESCITA HANNO CONTRIBUITO DEI

GIOVANI

E

TALENTUOSI

RAGAZZI DI SOVERATO, TRA CUI VINCENZO CILURZO, TECNICO AUDIO

SPECIALIZZATO

NELLA

RIPRODUZIONE SULLE MATRICI.

Si parla sempre più spesso di aumento del “consumo di dischi”; viene da sé parlare dell’unica fabbrica in Italia che in questo momento li produce. La Phono Press è l’unica fabbrica che svolge le 4 fasi: il Transfert, ovvero il taglio della matrice; la galvanica nella quale il disco, una volta tagliato, viene passato nella fase chimica, dentro i bagni galvanici; il pressaggio plastico che dà la forma al vinile e infine il confezionamento.

Il problema dipende dalla difficoltà di trovare le macchine stampatrici, perché il disco può essere realizzato solo mediante l’utilizzo di presse risalenti agli anni ’60, di cui Phono Press è l’unico a disporne. È successo che negli anni ’90, quando le richieste di vinile hanno cominciato a scendere, molte di queste macchine sono state dismesse e portate a fondere. Chi le possiede le tiene ben strette, oppure le vende a prezzi altissimi.

Come e quando è avvenuto l’incontro tra un musicista/fonico e il mondo della realizzazione fisica del disco? È avvenuto tutto molto naturalmente: ho fatto diversi studi di fonìa, con un particolare interesse verso la produzione vinilica che s’incrociava con un’avventura iniziata tanti anni fa e che, nel tempo, è divenuta una casa di produzione made in Soverato; l’Overdrive Production. Poi i miei soci in quest’avventura, Fabio Lupica e Cristian Urzino, si sono spostati a Milano per lavorare alla Phono Press e, poiché c’era bisogno di un tecnico per la registrazione sulle matrici, chiamarono me.

Da musicista e fonico, quanto la produzione su disco sta cambiando il modo di registrare e produrre un album? Ovviamente vi è una maggiore attenzione alla qualità, ma è chiaro che alla fonte ci deve essere un prodotto realizzato e curato in maniera professionale, altrimenti il supporto del vinile non potrebbe dare lo stesso impatto sonoro.

L’aumento sulle vendite del vinile è riferito al fatturato dell’azienda in questione, oppure è un segno evidente di una possibile quanto concreta realtà lavorativa di cui, ancora, si parla poco? La richiesta è così alta da essere riscontrabile direttamente su qualsiasi dato, non solo inerente alla Phono Press. Se ci fossero dieci aziende, sono sicuro che tutte aumenterebbero il loro fatturato.

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C’è una notevole differenza tra suono digitale e su microsolco; ma altrettanta sul nastro. Le cassette stanno tornando, grazie anche a Tape It easy. Come mai c’è un ritorno a un materiale comodo, ma non dotato di grande qualità? È vero che il nastro ha una durata più limitata, rispetto al disco; però è vero anche che l’utilizzo delle cassette è stato prevalentemente sfruttato sul walkman. Tape it easy è una cosa parallela a Overdrive, nata anch’essa da una passione, puntando su ciò che in tutta Europa stava diventato una richiesta crescente: avere un supporto più diretto.



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SPECIAL

Figli della Liberta’ FAUSTO BISANTIS Li avevamo lasciati, in Unlearning a raccontare diversi modelli di famiglia possibile. Ora Lucio, Anna e la piccola Gaia ritornano con il documentario “Figli della libertà”, dove raccontano, sulla loro pelle, il tentativo di ribaltare la propria quotidianità partendo dal modello educativo e condividendo la propria storia con gli spettatori. Esiste un legame di continuità con il precedente Unlearning? Unlearning raccontava sei mesi di viaggio insieme a mia figlia e mia moglie, senza soldi e alla ricerca di modelli di famiglia differenti. Girando in questi mondi abbiamo conosciuto tanti bambini che non andavano a scuola; questo generava molte perplessità sul futuro di questi ragazzi. E’ stata nostra figlia Gaia a decidere d’intraprendere un anno di educazione a casa. Vedendo però che lei dopo un po’ si annoiava da sola, abbiamo trovato un gruppo di genitori che aveva creato una comunità educandi, dove gli stessi imparavano assieme ai figli e abbiamo cominciato a filmare quello che avveniva all’interno, per rispondere agli interrogativi di Unlearning: proporre un diverso immaginario di scuola, rivedendo la stessa disposizione a caserma delle aule. Potrebbe essere l’idea più rivoluzionaria del millennio, perché pone per la prima volta il bambino al centro del mondo, senza alcuna discriminante? Più che altro è il rispetto del bambino come essere

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umano. Andrè Stern, per esempio, che non è mai andato a scuola, si sofferma sull’espressione: “il bambino ha bisogno di….”; come se fosse un dato di fatto, ma non è possibile determinare una condizione altrui, senza essere discriminatori. Quando ciò avviene nei confronti delle donne o delle persone di colore, ci s’indigna, ma sui bambini questo non avviene. Un punto centrale è la “rivendicazione” dell’essenza stessa della scuola, che dev’essere prima di tutto “nostra”, ma la consapevolezza delle testimonianze si scontra spesso con la realtà? La scuola pubblica risponde a un bisogno: avere un posto dove mettere i figli, durante le ore di lavoro. Se ci fosse la coscienza del rispetto verso il ruolo del bambino nella società, probabilmente anche la scuola cambierebbe e più famiglie verrebbero a vedere questo film senza pregiudizi di base rispetto a quello che è il proprio pensiero. Verso la fine viene citato l’Art.33*, mettendo in evidenza una contraddizione palese con la sua applicazione: quando ci si è dimenticati che imparare rende felici?

Penso che imparare renda felici, se si vive in un ambiente preparato a dare gli stimoli giusti secondo le esigenze della personalità. È questa sfiducia nell’essere umano e soprattutto nel bambino, che sostituisce l’autorevolezza all’autorità. Il modello esposto e le testimonianze parlano di una realtà alternativa al pensiero comune. Come arginare il divario tra il pensiero controcorrente e quello dominante? Monica Guerra dell’Università della Bicocca mi raccontava che loro hanno attinto molto dai metodi della “mitica” scuola finlandese. In realtà le linee guida non sono diverse da quelle della scuola italiana: il bambino è sempre al centro, ma nella pratica tutto questo però non avviene non per colpa degli insegnanti, ma a causa di un’istituzione ancora poco attenta ai bisogni dell’apprendimento. Silvano Agosti una volta disse una cosa molto forte, ma anche molto vera: “Un bambino nasce e ha come orizzonte il mondo, poi arriva uno che gli dice: quello è il tuo posto!” *Art. 33 Cost. It.: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.

SPECIALE AZIENDE AF Impianti di Antonio Valentino è una realtà ormai consolidata, sul territorio provinciale, per quanto riguarda l’installazione e la manutenzione d’impianti elettrici e tecnologici, per uso civile e industriale.

Una vasta rete di servizi rivolti sia al pubblico, che al privato, che hanno permesso all’azienda un ruolo di prim’ordine nel campo dell’installazione e la vendita di apparecchiature riguardanti la produzione di energia alternativa. Anche la vendita e la fornitura di materiale elettrico ed elettronico, viene garantita, sia all’ingrosso che al dettaglio, su qualsiasi tipo di prodotti: dagli elettrodomestici casalinghi, alle tv; dalle radio ai mobili di arredamento, nonché su ogni tipi di attrezzatura ad uso elettrico ed elettronico. AF impianti fornisce assistenza completa: un ventaglio di servizi che coprono tutti i rami del settore: l’installazione, l’ampliamento, la trasformazione e manutenzione d’impianti di telecomunicazione audiovisiva e ogni servizio viene effettuato in tempi rapidi.

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CINEMA

L’Iran, i rapporti interpersonali e l’etica: il cinema di Asghar Farhadi attraverso “Il cliente” ILARIA SGRÒ

Forushande è il titolo originale di questo film che significa “il venditore”, sebbene in Francia e in Italia sia stato tradotto come “Il cliente”; Asghar Farhadi è il regista che lo ha diretto e che nella sua filmografia (soprattutto in quest’ultima opera del 2016), ha un obiettivo particolare: indagare i meccanismi delle relazioni umane. Specialmente di quelle di coppia e relative alla sua terra (Iran), tema cardine dei suoi ultimi due lungometraggi che gli sono valsi il premio Oscar come miglior film straniero, rispettivamente nel 2011 per Una separazione e nel 2016 per Il cliente. I due lavori si somigliano sia dal punto di vista della grammatica filmica, sia, in un certo senso, dal punto di vista narrativo: due coppie messe, entrambe, di fronte alle problematiche della vita e della giustizia terrena, che fomenta una naturale sete di vendetta personale, tipica della natura umana. In modo particolare, se ad essere violata è la libertà della propria partner nella propria casa, come accade al protagonista maschile del film (Shahab Hosseini, Palma d’oro a Cannes come miglior attore), ossessionato dalla rivalsa personale soprattutto perché la moglie (la splendida Taraneh Alidoosti) si rifiuta di denunciare alla polizia l’aggressione subita. La pellicola ruota attorno alla pièce teatrale in cui i due protagonisti recitano, ossia Death of a Salesman di Arthur Miller e sembra quasi che Rana ed Emad facciano propri alcuni tratti dei personaggi che interpretano: Emad sembra vacillare tra realtà e immaginazione e Rana è la parte ragionevole della coppia (sebbene all’apparenza sembri remissiva).

Un aspetto “esterno” al film risulta particolarmente interessante, dove il regista ha dato prova di essere un uomo dall’insigne morale e coerenza. Le recenti misure sull’ingresso degli stranieri di religione musulmana adottate dal governo Trump negli Stati Uniti, avrebbero potuto impedire al cineasta di presenziare alla cerimonia. Seppure sarebbe stata fatta un’eccezione per via della sua posizione, il regista ha preferito rinunciare al privilegio inviando un comunicato dal tono esacerbato in cui esprimeva le motivazioni relative alla sua decisione. Se anche questo film non è riuscito con tutti i crismi, ha comunque dietro di sé un bagaglio di esperienze, storie e motivazioni che, al giorno d’oggi, forse hanno più valore di singoli momenti narrati davanti a una cinepresa: magari è giunto il tempo in cui non è più consentito parlare di cinema riferendosi solo alle opere scisse dai loro creatori e contesti.

Asghar Farhadi con l’Oscar per miglior film straniero per Una separazione

Nonostante l’impegno e la stima nutrita per il cineasta iraniano, l’opera si presenta con alcune debolezze sintattiche: “Una separazione” è nettamente più forte e incisivo, mentre “Il cliente” non riesce a decollare come il precedente. T A G M A G A Z I N E 11


17-18GIUGNO 2017CIRCUITO & FREE-STYLE 8°TROFEO CITTA’DICATANZARO ENDURANCE 3°TROFEO “YACHT CLUB MARINA DICATANZARO”


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CONSIGLIA

Dental Medical

L’importanza del tuo sorriso

L

a prima digestione avviene in bocca. Ormai questo concetto è acclarato e scientificamente provato. Finché ciò avvenga correttamente è necessario avere una bocca sana e soprattutto denti sani. Abbiamo posto al dott. Francesco Fiarè di Dental Medical, centro specializzato in cure odontoiatriche ed implantologia d’avanguardia, alcune domande. Cosa succede quando mancano o sono stati estratti alcuni denti e non vengono rimpiazzati? Sicuramente un’ottima masticazione dei cibi consente una buona digestione. In caso di mancanza di alcuni denti potremo incorrere in varie problematiche, come problemi osteoarticolari all’osso mandibolare, problemi estetici, una maggiore usura dei denti rimasti e quindi una probabile avulsione spontanea, e, infine, una cattiva digestione causata da una scorretta masticazione.

Pacchetto impianto 990€ 12 T A G M A G A Z I N E

casi?

Quali sono le soluzioni protesiche in questi

Abbiamo le protesi mobili che sostituiscono parte o un’intera arcata dentaria che possono essere rimosse dal paziente, oppure le protesi fisse, che sono costituite da una radice in titanio che viene impiantata nell’osso mandibolare, su cui, successivamente, viene avvitata una corona protesica. Alla fine del lavoro è come avere un dente naturale a tutti gli effetti. Che tipo di implantologia propone Dental Medical? Nel nostro studio effettuiamo impianti di protesi fisse con tecniche e metodi di ultima generazione e soprattutto indolore. I materiali sono di altissima qualità ed i prezzi sono del 40% minori del tariffario ANDI. Riusciamo ad esempio ad effettuare un impianto completo di moncone e corona in ceramica a 990,00 euro anziché a 1.500,00 euro. Dental Medical vi aspetta nel proprio studio a Catanzaro in via Alessandro Turco, 89. Per una visita ed una consulenza gratuita telefonare allo 0961/727988 .



DINUOVO tuttoattacato

SPECIALE AZIENDE Ligotti Impianti elettrici • termoidraulici condizionamento

ANGELO COSENTINO

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SLOWDIVE – SLOWDIVE

Scarpe e sogni – 1995: Dov’eri? Cosa dicevi? Cosa pensavi? “Marzullianamente” credo, dall’alto dei mie attuali 32, di essere alle prese con l’acquisto del mio primo hi-fi e dei miei primi cd (rigorosamente originali). Gli Slowdive non sapevo nemmeno chi fossero, era troppo lontana Reading, eppure mi sarebbe bastato dare uno sguardo più attento alle mie scarpe, ai miei sogni. Accadde dopo, non ricordo quando, e quel 1995 ora sembra ritornare con il nuovo omonimo degli Slowdive, fuori il 5 Maggio per Dead Oceans. Come il pigmalione dei nostri ricordi.

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!!! – SHAKE THE SHUDDER

Disco Shorts - Il famigerato punk-funk di casa Offer possiamo anche annoverarlo tra i migliori ricordi dell’ultimo decennio. Sempre più al centro della pista, la band californiana, con The One 2 anticipa il carattere electro del nuovo Shake The Shudder (per Warp il 19 Maggio). I Chk Chk Chk cambiano stile ma non groove. Che poi, a pensarci bene, Nick Offer somiglia a Disco Stu in shorts.

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MAC DEMARCO – THIS OLD DOG

Irriverenze - Il 5 Maggio via Captured Tracks il nuovo dell’esuberante giovane canadese con un nome lunghissimo, così semplificato. My Old Man, This Old Dog e On The Level i singoli messi fuori per annunciare la solita cifra elegante e leggera. Meno chitarre, più macchine ma solito jizz-jazz inebriante come il miglior fiore di questa primavera, anche se un cane ci ha fatto su la pipì.

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La Ligotti Impianti, dal 1998 fornisce un servizio altamente professionale nel campo della progettazione e installazione di impianti elettrici, condizionamento, termoidraulici ed antincendio, sia civili che industriali.

PUMAROSA – THE WITCH

Ritmi saturi – Esordio per Fiction Records fuori il 19 Maggio. The Witch è una mescolanza psych-pop, dai costumi art e profondi vortici melodici agitati dall’estensione di Isabel. I singoli Dragonfly e Priestess alimentano un’importante attesa, tra atmosfere solenni e ritmi persuasivi.

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Il campo d’azione si estende dal settore privato fino agli enti pubblici e amministrativi. L’azienda è specializzata anche nella realizzazione di impianti elettrici domotici, capaci di migliorare il comfort e la sicurezza del vivere quotidiano tenendo tutto sotto controllo, in casa e fuori. Ligotti impianti è anche By me partner, ed è continuamente aggiornata grazie ai corsi di formazione Vimar, necessari a mantenere lo sviluppo e la qualità del servizio. Sulla climatizzazione, l’azienda è anche centro assistenza autorizzato Toshiba, Viessmann, Baltur, Climaveneta Global. Il punto di forza è riuscire a fornire un servizio completo, dalla progettazione e realizzazione, fino alla completa manutenzione degli impianti.

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0968-1950753 ligotti-impianti@libero.it



Contro Corrente

LA VERITÀ TRA DISINFORMAZIONE E FAKE NEWS

Nei miei incubi da studente di liceo classico esisteva un termine che non mi faceva dormire, sollevando dubbi e incertezze su qualunque affermazione o attestazione, parlata o scritta, in epigrafe, vergata con inchiostro o scolpita su pietra, codificata attraverso generazioni o polimorficamente adattatasi attraverso successivi stupri di traduzione: la filologia, ossia - tralasciando l’etimologia greca di facile intuizione - una disciplina che si prefigge l’accertamento del testo originale, cioè di una forma del testo il più possibile «vicina all’ultima volontà dell’autore»1 , insomma, il più possibile vicina alla verità originaria. Accertamento delle fonti, verifica, confronto con altre fonti contemporanee al testo in esame, comparazione allo status socioculturale dell’epoca cui appartiene lo stesso, esamina e riesamina della veridicità di quanto espone il testo e accettazione o abiura. Tutto questo appartiene al lungo e stressante esame filologico e di sicuro non auguro a nessuno di intraprendere una, pur minima, ricerca di significato anche di un’affermazione popolare come, ad esempio, “hai una brutta cera” (in questo caso, ci si limiterebbe a ricercare il collegamento tra una cattiva salute e la brutta cera,

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appunto, senza dover ricercarne la veridicità, ma limitandosi al nesso metaforico). Ma certamente auspico che il popolo mass mediatico (ormai un ossimoro coatto per indicare generalmente il popolo che acquisisce informazioni dalla rete e dalla tv) prenda le misure rispetto a ciò che viene propinato come fatto, supportato da immagini o video, e capisca, una volta per tutte, che è testimone e proattivo partecipante della Grande Battaglia per la Verità, ormai giunta a fasi finali. Misure auspicate ma, ahinoi, non certamente messe in atto, da quello che mi è dato di constatare. Perché dovunque sono attive contromisure per disinformare, deviare, condizionare e strumentalizzare l’opinione pubblica, che poi è quella che, di questi tempi, si forma esclusivamente sulla captazione di notiziucole sul web, allarmiste, faziose e quanto mai false e tendenziose. Ma se una “bufala” che non solleva polveroni o inquina argomenti delicati come, ad esempio, quella apparsa su Il Fatto Quotidaino ( attenzione: non Il Fatto Quotidiano ma quotidaino)


di migranti (all’epoca il ministro degli Interni era Maroni...) e la proposta di Salvini ricade nel reato di “espulsione collettiva” operazione vietata dalla Convenzione europea per i diritti umani!

del 29 marzo scorso che recitava “La CIA rilascia documenti segretissimi su UFO in Himalaja: il Filmato Shock”, non produce poi tanti danni, alimentando al massimo le speranze dei complottisti e degli allarmisti ( Il professore citato Alvaro Porfido non esiste, così come non esiste l’Università del Michicaz!!!), altro danno, e ben più grave, producono le fake politics news, l’ultima scoperta della propaganda politica, “quella che anima da un secolo e passa la macchina del consenso, ma che oggi ha scoperto Facebook e Twitter e ci viaggia a gonfie vele”2. Due esempi non troppo lontani: le presunte intercettazioni telefoniche di Obama a Trump durante la sua campagna presidenziale. Lo stesso Trump denuncia una simile azione tramite Twitter e la stampa mondiale si allarma e divulga la notizia. 24 ore dopo la smentita di Obama e della CIA. Trump ridimensiona trasformando una simile denuncia in una richiesta di esercizio di controllo da parte delle commissioni sull’Intelligence del Congresso per verificare se nel 2016 ci siano stati abusi. Fonte della notizia di cui si è servito Trump per sollevare polvere, è un sito di estrema destra, Breibart News, appartenente alla propaganda trumpiana. Il secondo esempio, nazionalistico direi, riguarda Matteo Salvini: a Recco in Liguria, verso la fine di febbraio scorso2 (parole sue): “ ...ci vuole una pulizia di massa anche in Italia. Non vedo l’ora, una volta al Governo, di controllare i confini come si faceva una volta e usare le navi della marina militare per soccorrere e riportare indietro i finti profughi”. Al di là dei toni nostalgicamente fascisti di settanta anni fa, quello che va sottolineato è: davvero si possono usare le navi della marina militare per riportare indietro i profughi? Certo che no!! Il nostro paese è già stato condannato dalla Corte europea dei diritti umani per il respingimento in mare

Ecco quindi che si rende necessario distinguere tra bufale click-bait (ossia esca per il click, che porta tanti soldini al proprietario del sito, attraverso la pubblicità), satira, news veridiche ma contestualizzate male, e le fake news peggiori, come quelle appena citate, che vengono date in pasto all’opinione pubblica, mai sazia di tutto ciò che può attizzare i fumi dell’odio, dell’incomprensione, della segregazione sociale, del protezionismo e dell’isolazionismo estremo. Di che stiamo parlando, dunque?

IL 98% DELLE PERSONE, IN UNA RICERCA SUL WEB PER VERIFICARE LA QUALUNQUE COSA, SI FERMA ALLA PRIMA PAGINA DEI RISULTATI; L’INDICIZZAZIONE È LA CONCLAMATA DEL

WEB

CONCUBINA

MARKETING,

GAUDENTE

L’UTOPIA

DI

GUADAGNO FACILE SULL’INFORMAZIONE PRESUNTA AMATEURS, DELLA

TALE

GUITTI

START-UP

SORPRENDENTE IMMARCESCIBILI DEL

ATTIRA

SOGNO

E

SCHIERE

DI

SALTIMBANCHI

ECONOMY,

CON

UNA

PERCENTUALE

DI

COGLIONI

SEGUACI

BERLUSCONIANO.

La verità va innanzitutto cercata in noi, per quanto new age e naive possa apparire quest’affermazione, soprattutto perché bisogna credere in se stessi per credere agli altri e infine perché non si può essere così ottusamente apatici da cedere al sensazionalismo, alla facile provocazione, all’allarmismo e alla denuncia spudorata e gratuita, all’odio mal sopito, al rancore e alla frustrazione di sottoporsi a una quotidiana recita, per assecondare le esigenze di una società massificante e massificata. Fonti e riferimenti: 1 (Claudio Lagomarsini “I filologi e le fake news” da Il Post 4 gennaio 2017) 2 ( Alessandro Nanni “Se la politica è costruita sulle balle” da Left 11 marzo 2017)

ANTONELLO MIGLIACCIO T A G M A G A Z I N E 17


E’ la post-verità, bellezza!

L’INFORMAZIONE (E LA PERCEZIONE) AI TEMPI DELLE FAKE NEWS

Contro Corrente

Aprite un qualsiasi social network e nel marasma di foto, canzoni e citazioni, date un’occhiata alle notizie condivise. Presto, prestissimo, vi troverete dinanzi a una bufala. E’ principalmente lì, nell’infinito contenitore chiamato Rete che la comunicazione fake domina la verità, la sopprime, la sostituisce. Diventa virale, si stampa sulle labbra e nella memoria collettiva e comincia il suo viaggio globale. Perché una frottola virtuale non ha confini, è oltre sin dalla nascita, dalla prima pronuncia. Non è mai casuale, bensì conseguenza di una strategia chiara: approfittare delle emozioni della gente distribuendo menzogne, in barba alla veridicità dei fatti e al fine di condizionare i pensieri. A dispensare panzane, però, non sono mitomani o novelli Pinocchio animati dal gusto di seminare zizzanie. Si tratta di siti specializzati, di menti finissime e di abili manipolatori, in una parola: speculatori.

VINCENZO MERANTE

E’ IL TEMPO DELLA POST-VERITÀ, BELLEZZA! DOVE L’UTILITÀ DI UNA NOTIZIA CONTA PIÙ DELLA NOTIZIA STESSA. “PAPA FRANCESCO CHOC AL MONDO: APPOGGIA DONALD TRUMP ALLA PRESIDENZA”. IL VIRGOLETTATO CHE PRECEDE HA AVUTO QUASI 1.000.000 DI CONDIVISIONI SUI SOCIAL. NON MALE PER ESSERE UNA BUFALA, VERO?

Ma le news intrise di falsità trovano terreno fertile ovunque e anche l’Italia non fa eccezione. Anzi, nel “Paese delle balle di Stato”, vittima di un palese disfacimento politico tra intransigenti pentastellati mono-visione, ultras-integralisti del renzismo e salviniani ruspaiolilepenisti, non ci facciamo mancare nulla. Per maggiori delucidazioni rivolgersi alla terza carica dello Stato - Laura Boldrini - uno degli obiettivi preferiti dei manipolatori dell’informazione. Nei mesi scorsi un sito top-bufalaro ha pubblicato la foto di un’attrice americana (Krysten Ritter) spacciandola per la sorella della Boldrini, accusata di gestire cooperative di assistenza ai migranti. Un altro portale di alto livello panzanaro, sempre alla sorella della presidente ha attribuito una pensione ottenuta a 35 anni! Doppia bugia ed esempio di cattiveria estrema. Perché? Laura Boldrini aveva un’unica sorella che dipingeva e restaurava opere d’arte. “Aveva, dipingeva, restaurava”: Lucia – questo il suo vero nome – è morta a causa di una malattia, addirittura prima che queste balle invadessero migliaia di bacheche, condite da insulti irripetibili. In questa mini-classifica, dopo il bronzo papale e l’argento boldriniano, la medaglia d’oro va di diritto ai migranti. Per riportare la quantità di cavolate appioppate a chi tra mille peripezie cerca semplicemente una vita migliore non basterebbe un’enciclopedia. Fake news e bieco razzismo a braccetto, un’arma letale che accresce solo una cosa: la stupidità degli umani. Informatevi (bene) per resistere e sappiate distinguere una bugia da una verità. Qualunque essa sia.

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TOUR Il mese d’aprile ha svelato

la

sorpresa

che gli amici di casa suonatori indipendenti avevano

sussurrato

sulle nostre pagine.

Stefano Rampoldi in arte EDDA, frontman dei Ritmo Tribale

E’ infatti online CSI Magazine, un progetto ambizioso e innovativo, un punto di contatto tra idee e realizzazione. Tre macroaree, una dedicata alle recensioni dei dischi e ai live report dai concerti più importanti tenuti in Italia; una interamente riservata alle live session ed infine “Retina”, la parte visiva del contenitore che potete trovare all’indirizzo www.csimagazine.it, dove lo spazio sarà abitato da articoli riguardanti i visual più innovativi, mostre, opere prime e grandi eventi. Collaboratori ed inviati in ogni parte d’Italia, con due sedi, una a Crotone ed una a Bologna, una vera e propria rete che, seppure neonata, s’impone già come autorevole. Il progetto muove dall’idea di sganciarsi da preconcetti, dalle distanze che i vari addetti ai lavori costruiscono tra di loro, ma soprattutto rifuggere i clichè e la divisione in categorie. L’obiettivo è quello di costruire un flusso di informazioni, condivisione e diffusione della

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www.csimagazine.it

musica e dell’arte, a più lungo raggio possibile. Inclusivi e non esclusivi, questo è il motto dei ragazzi di CSI, una redazione costiuita da più di 15 elementi ed in continua crescita. E sarà Stefano Rampoldi, in arte EDDA, ad inaugurare la rubrica delle live session sulla nuova e fiammante webzine italiana. Lo scenario è stato quello del Teatro dell’Acquario di Cosenza, in collaborazione con Il Filo di Sophia, l’arte dell’ex frontman dei Ritmo Tribale è stata incastonata nelle inquadrature delle telecamere di CSI, ed a breve sarà disponibile online. “Graziosa Utopia”, album uscito nel 2017 e protagonista del tour intercettato da Casa Suonatori Indipendenti, è un album umile e ben suonato, carico di contenuti e semplice nella sua percezione. Un buon motivo per seguire quotidianamente i lanci di CSI Magazine ed attendere la possibilità di ascoltare EDDA senza filtri, direttamente dal suo habitat naturale: il palco.



ReT A G gi

Pietre …così al vento ne le foglie levi si perdea la sentenza di Sibilla (Dante) Ci sono pietre silenziose, cariche di senso, la cui storia pare sfuggirci; altre, magari, non hanno nulla da raccontare, o almeno in apparenza. E poi ci sono pietre su pietre che celano una memoria esclusiva, maestosa, prodigiosa. Ruderi. Ruderi con storie da scoprire, riscoprire e raccontare. Storie che hanno cambiato luoghi, eventi, percorsi storici, tradizioni e anche persone, come i ruderi dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia, o quelli della Santissima Trinità di Mileto e ancora, i ruderi della Basilica Normanna di Santa Maria della Roccella. E non stiamo parlando solo di pietre. Non stiamo parlando solo di pietre, perché questi ruderi sono perfettamente mimetizzati con storie che vengono da molto lontano, e sono storie incredibili. Storie straordinarie connesse ad altre storie e sempre maestose e assieme misteriose, esattamente perché stiamo parlando di ruderi custodi del ruolo che la storia gli ha assegnato. Ma, prima ancora, pietre… E allora capita di osservare queste pietre con

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semplicità e magari attraversarle senza immaginare cosa abbiano veramente significato. E queste pietre sono i tasselli del nostro puzzle, un disegno già presente nella visione di chi prima ha addomesticato questi luoghi, e abitati poi. Così l’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia, considerata il centro d’irradiazione della cultura latina nell’Italia Meridionale, edificata per volere di Roberto il Guiscardo nel 1062 e disegnata da Roberto di Grandmesnil, abate e architetto costruttore di cattedrali e abbazie, sui ruderi di un antico cenobio Bizantino. Un autentico capolavoro architettonico e politico che avviò il passaggio dall’epoca Bizantina a quella Latina. L’Abbazia della Santissima Trinità di Mileto e la sua Chiesa, invece, furono la prima sede episcopale di rito latino di tutto il meridione d’Italia, volute da Ruggero il Normanno nel 1080 e disegnate, ancora una volta, da Roberto di Grandmesnil. Un altro prestigioso capolavoro di

SERGIO STRAFACE architettura medioevale che influenzerà i monumenti chiesastici successivi e l’universo etno-antropologico di tutto territorio calabrese. E ancora, la Basilica Normanna di Santa Maria della Roccella, anche questa costruita sui ruderi di un antico cenobio Bizantino ma questa volta nel centro dell’antica città greca Skylletion, colonia crotoniate della Magna Graecia, di seguito diventata colonia romana, Scolacium, e infine conquistata dai Saraceni, dai Bizantini e infine dai Normanni, appunto. Poi la catastrofe, il terribile terremoto del 1783, terremoto di un’intensità pari all’11° grado della scala Mercalli per intenderci. Terremoto che, come una sibilla, ha deciso di distruggere questi capolavori per disseminarne le pietre capaci, forse, di sospendere il tempo e aprire lo spazio a nuovi scenari per una percezione altra, poetica e visionaria di questi luoghi. www.sergiostraface.it (sx & dx) www.pauranka.it (centro)



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BENESSERE In forma per la bella stagione LUCA MARINO Con l’avvicinarsi della bella stagione, la gente si prepara per la famigerata “prova costume” e ricorre ad espedienti dell’ultimo minuto per dimagrire, rimettersi in forma e soprattutto curare alcuni inestetismi. Abbiamo intervistato il dott. Antonio Sacco MD di Rapsamed (www.rapsamed.it) per chiedergli una consulenza in vista della stagione estiva. Quali sono le richieste maggiori in previsione dell’estate? Chiaramente, la maggior parte delle pazienti richiede un controllo verso tutte quelle patologie che causano inestetismi: macchie cutanee, capillari, mappatura dei nei, correzione di rughe e rimodellamento corporeo. In merito all’esposizione solare, quali sono i suoi consigli? Intanto, già da subito, iniziare una protezione solare, più forte per i fototipi più chiari e via via meno forte per quelli più scuri. Ma la protezione da sola non basta, e come coadiuvante consiglio di assumere degli integratori per via orale a base di antiradicali liberi, beta-carotene, Omega3 e vitamine. Come utilizzare il sole per trarne maggiori benefici? Il sole è un potente “strumento” che può essere enormemente curativo. Bisogna utilizzare i raggi UVB cosiddetti a banda stretta, e cioè quelli delle prime ore del mattino fino alle 10:30, o dopo le 17:00.

Invece parlando di bambini? Purtroppo le nostre spiagge non sono più pulite come tanti anni fa, quindi è consigliabile di non far rotolare i bambini nella sabbia ed utilizzare sempre il telo da mare per separare la pelle dal contatto con la spiaggia, in modo da evitare infezioni batteriche. L’acqua di mare e la successiva esposizione al sole asciugano la pelle quindi dopo la doccia per levare il sale, si consiglia una crema idratante per tutto il corpo, messa non subito ma dopo una mezz’ora poiché sarà più facile applicarla (questo consiglio è utile soprattutto per i bambini ma anche per chi volesse mantenere una pelle morbida e libera da inestetismi da pelle secca). Alcune persone in estate si riempiono di lentiggini? Intanto chiariamo che non si tratta di lentiggini ma di efelidi, piccole macchie brune, che sono presenti tutto l’anno sul viso o sul corpo, ma a causa della maggiore esposizione alla luce sono più evidenti. A noi non resta che augurarvi una felice stagione all’insegna del benessere.

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CONSIGLIA Linea Mary: dove bellezza e armonia sposano charme e relax. LUCA MARINO MARIA

GIOVANNA

MONIACI,

NATUROPATA,

KINESIOLOGA,

PARRUCCHIERA, ESTETISTA. PIÙ DI 30 ANNI DI ESPERIENZA AL SERVIZIO DEL BENESSERE FISICO E SPIRITUALE, PERCHÉ, COME DICEVA GIOVENALE – POETA SATIRICO ROMANO VISSUTO INTORNO AL 100 D.C. - , “MENS SANA IN CORPORE SANO”. Era il 1992, quando Maria lasciò la carriera d’insegnante per investire in un progetto: creare un centro specializzato, una vera e propria oasi, per tutti coloro i quali hanno a cuore il proprio corpo, o in altri termini, per chi ama se stesso. Pioniera nel settore (non era un periodo favorevole investire in questo mercato, specie nel meridione), negli anni riesce ad affermarsi ed a diventare leader e punto di riferimento per chi cerca un luogo ideale per prendersi cura di sé. Prima nel centro città come Ideal Line e successivamente, per una questione puramente logistica, verso la periferia come Linea Mary, il suo centro specializzato acquista ogni anno prestigio. «Alcune nostre dipendenti sono addirittura andate in pensione lavorando presso di noi» precisa Maria, «segno che i dipendenti sono cresciuti con noi, e se pensiamo che abbiamo seguito alcune clienti e successivamente le loro figlie, per me è il più gradito biglietto da visita e una soddisfazione immensa». La struttura. Piacevolmente colpiti dall’estensione, dall’ordine e dalla cura nei minimi particolari. Maria ci tiene a precisare che tutte le materie prime utilizzate sono prodotti top, delle migliori marche e soprattutto made

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in Italy. Per quanto riguarda le prestazioni effettuate, la competenza e l’eleganza di Maria nell’illustrarci i vari reparti non lascia dubbi: Linea Mary è veramente un centro all’avanguardia. Non si parla solo di dimagrimento (anche se questo è il core business dell’azienda) ma di settori specialistici ed unici nel loro genere come: l’idrocolonterapia o l’ozonoterapia. Altri spazi sono dedicati alla Tecar, ai vari trattamenti per viso e corpo, al foto ringiovanimento, alla depilazione con luce pulsata, al dimagrimento localizzato e tanto altro ancora; tutti trattamenti eseguiti con l’ausilio delle ultime tecnologie presenti sul mercato. Tutte le prestazioni effettuate e gli approfondimenti potete trovarli sul sito web: www.lineamary.it. L’alimentazione. Maria ci spiega che, com’è noto, l’alimentazione gioca un ruolo importante nel benessere del corpo, ma ammonisce di diffidare di chi propina integratori e farmaci, poiché basta una dieta bilanciata ed un giusto trattamento per riequilibrare il proprio organismo. Linea Mary ha sposato l’idea di Gianluca Mech e del suo sistema di alimentazione Tisanoreica; nel centro, infatti, è stato allestito un minimarket

dell’alimentazione, targato Tisanoreica. Consigliamo ai nostri lettori, quindi, di visitare questa struttura, fiore all’occhiello di una terra che vuole e deve emergere. Quando troviamo positività, professionalità e persone, come Maria, che hanno creduto e continuano a spendersi, qui, nel profondo sud, è nostro dovere segnalare ed informare. A Maria Giovanna Moniaci, auguriamo altri 30 anni di successi. Ad majora. Contatti Linea Mary Via Stretto Antico – Catanzaro (Cz) www.lineamary.it info@lineamary.it 0961. 31619

Maria Giovanna Moniaci Naturopata, Kinesiologa



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QUATTRO ZAMPE

Dog-puter PAOLO MARGAIRA Immaginate un computer. Un computer dei primi anni del nuovo millennio. Monitor, tastiera, mouse, stampante, webcam, full optional insomma. Collegate tutti gli spinotti, assicuratevi che tutto sia montato a dovere e schiacciate il tasto di avvio. Caos. Bisognava prima installare i drivers, ovvero l’insieme di procedure che avrebbero permesso al computer di pilotare ogni sua periferica hardware, e bastava un driver non aggiornato per far funzionare male, ad esempio, una stampante. Col cervello di un essere vivente in crescita avviene più o meno la stessa cosa. Il cervello è come un computer, le sue periferiche sono i sensi, mentre i drivers sono le sinapsi, la fitta rete di connessioni fra neuroni: più ce n’è più quel dato circuito sarà performante e meglio il cervello sarà competente per quel dato sistema sensoriale. In realtà il cervello/computer inizia addirittura a comunicare con le periferiche/sensi della mamma, da dentro l’utero: più la cagna viene toccata e coccolata, più i cuccioli che darà alla luce

saranno docili e tolleranti al contatto fisico; anche gusto ed olfatto sembrano creare i loro “drivers” sin dall’utero materno. E così via. Tutti i sensi devono essere adeguatamente stimolati così da permettere al cervello di percepirsi correttamente nel mondo; lo sanno bene mamma gatta e mamma cagna che, leccando i propri cuccioli non soltanto li puliscono, ma “installano” i drivers corretti per il tatto. E’ di vitale importanza che un cucciolo al massimo entro i 4-5 mesi, installi correttamente tutti i suoi drivers sensoriali nel proprio cervello/computer, altrimenti il prezzo potrà essere salato. Cuccioli cresciuti sino ai 4-5 mesi di vita in condizioni di deprivazione, trauma, povertà o insufficienza di esperienze potranno sviluppare problematiche più o meno serie, più o meno reversibili. Ma di che parliamo? Ma dei softwares ovviamente! Il nostro bel computer, grazie alle sue belle periferiche ed ai suoi drivers aggiornati, può far girare i migliori softwares per fare qualsiasi cosa, scrivere, navigare, ritoccare foto. Allo stesso modo, un cervello/computer con sufficienti sinapsi/drivers piloterà al meglio i suoi sensi/ periferiche e potrà supportare i migliori comportamenti/softwares sul mercato: il software dell’autostima, quello della socievolezza, quello della comunicazione, della resilienza, del problem solving . E se i drivers non vengono aggiornati? System error!! I softwares gireranno male su quel computer, si impalleranno e genereranno errori: ansia, fobia, insicurezza, iperattività, competitività, impulsività, aggressività. Meglio contattare al più presto un tecnico prima che il sistema vada in crash.

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LUCA MARINO

Regole e svolgimento del gioco: Ecco le regole della penitenza: dire fare baciare lettera testamento. Un modo di pagare il pegno é quello di sottostare a delle penitenze che il malcapitato, suo malgrado, sceglie. Ad occhi chiusi tocca le dita della mano di un compagno, scegliendone uno: le cinque dita della mano corrispondono a dire, fare, baciare, lettera, testamento. Una volta scelto il dito i compagni scelgono la pena. (tratto da filastrocche.it). «Matteo a te è capitato FARE» Maremma. Ho fatto tanto per l’Italia ed ancora mi chiedono di fare. Ho pensato, pensato e c’ho fatto? Ho messo Gentiloni presidente del consiglio, così mi faccio fare le cose mie ma incolperanno lui. S’o ‘ntelligente io, maremma ‘hane! «Silvio, naturalmente a te BACIARE» Cribbio, certamente, sono irresistibile. Mi hanno detto scegli un dito di un compagno, e già questo gioco non mi piace poi, però, quando mi sono avvicinato pensavo fosse una donna, invece era un signore tozzo, bassino che parlava con un accento strano del profondo sud. Non si capiva niente e ad un certo punto mi ha baciato lui. “E’ formata società” mi ha detto. Caro signore, io firmo davanti al notaio. Non faccio società con un bacio, cribbio. «Salvini, tu LETTERA?» Si. Pensavo di riscrivere la Costituzione.

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Invece mi hanno detto scegli un dito ma sicuramente era di un terrone ed anche invalido di guerra perché poveretto aveva le dita mozzate. Era rimasto solo il medio. Mi ha girato di spalle e mi ha scritto con il dito un messaggio sulla schiena ed io non sono stato in grado di decifrarlo. Dopodiché ho ricevuto una bella pacca sulla spalla e un calcio nel culo! Per quanto riguarda DIRE, purtroppo la gente onesta come Peppino, Giovanni, Paolo, Carlo Alberto, Boris, Piersanti, Pio, Aldo e molti altri per aver DETTO hanno ricevuto TESTAMENTO: é in genere la penitenza più dolorosa, in quanto bisogna subire i dispetti degli altri, in genere botte, per ben dieci volte. Il ragazzo che paga il pegno volge la schiena ai carnefici che nel frattempo decidono dieci penitenze fisiche. Uno di loro chiede: “Quanti ne vuoi di questi?” ed il “penitente” risponde un numero da uno a dieci, senza sapere di cosa si tratti.

SPECIALE AZIENDE A.I.E & C. snc di Maurizio Fiore e Francesco Valentino I sistemi tecnologici più avanzati al servizio di aziende e privati: la ditta di Maurizio Fiore offre una vasta gamma di servizi, forte di una grande esperienza negli impianti tecnologici a servizio delle principali infrastrutture di un edificio. L’azienda è specializzata nei sistemi di BMS (Building management System), per la gestione integrata di tutte le funzioni tecnologiche di un edificio che comprendono sistemi per il controllo accessi, sicurezza, rilevazione incendi, luci, ascensori intelligenti, controllo e gestione degli impianti di condizionamento, sia per quanto riguarda il comfort ambientale, che per la rivelazione incendi e la gestione carichi elettrici. Un vasto settore di competenze che si allarga anche agli impianti di videosorveglianza; report dei consumi energetici e la gestione informatica dei server che controllano ogni tipo di infrastruttura tecnologica di un edificio (abitazioni private, centri commerciali e imprese). A.I.E. è anche system partner di Schneider Electric, azienda leader dell’energia e automazione, garantendo software professionali per la progettazione di impianti elettrici, climatizzazione e domotica domestica. Per Botricello , Viasuperiore 5, 88070 Botri-

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