Architecture Portfolio Alberto Bruzzone IT

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La tavola riproduce il render relativo all’ingresso del panifico pasticceria Bruzzone in Genova Pegli.Il locale è definito da un pianta rettangolare di dimensioni 11mx7m, il cui perimetro è interrotto in entrambi i lati corti da una finestra. Il locale di vendita è caratterizzato da tre grosse aperture che si affacciano su via Martiri che, insieme ad altre strade, costituiscono le arterie dello shopping cittadino.


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Il locale di vendita si presenta composto da due parti. La prima è costituita dal bancone, caratterizato da una parte centrale lineare dove troviamo la zona focacceria, la gastronomia e la pasticceria e dalle estremità tondeggianti dove sono presenti la cassa e un’ area espositiva. La seconda parte del locale è costituita dall’espositore del pane, a seguire i ripiani di esposizione della pasticceria confezionata e la sottostante zona di fasciatura dei prodotti. Al lato destro della porta del laboratorio si trova l’ espositore della pasta.

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questa parte sono presenti dei simboli esclamativi. Tali simboli evidenziano la presenza di errori o di modifiche da apportare nel nuovo progetto facilitando la vendita dei prodotti esposti. I primi punti esclamativi posti in alto segnalano la presenza di aree difficilmente sfruttabili e quindi complici di una mancata esposizione delle merci. Successivamente nella sezione del banco abbiamo il primo ! che segnala la scarsa altezza presente tra la mensola e la zona che accoglie l’illuminazione.

Vicino a questa zona troviamo la segnalazione di assenza di un vetro scorrevole che influisce sulla deperibilità dei prodotti esposti. Non ultimo, la distanza tra il banco e il retrostante espositore del pane non è sufficiente a garantire un comodo

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passaggio al personale.

L’immagine superiore mostra la pianta del banco vendita. Le zone in grigio sono quelle che non accolgono merce in esposizione. Si può così notare come, malgrado la grande quantità di spazio a disposizione, solo una discreta parte è effettivamente sfruttabile. Partendo dal lato sinistro del banco troviamo: n 4 vassoi espositori per i prodotti da forno, n 3 vassoi per la gastronomia e la restante parte è composta da 15 vassoi e 4 tortiere per la pasticceria.

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questa pagina si può apprezzare la planquesta pagina si può apprezzare la planimetria generale del panificio. Sono stati aggiunti dei bordi colorati ai macchinari per semplificare la comprensione dei vari utilizzi. Seguendo l’ordine dei colori, si può vedere come la maggior parte dei macchinari usati per ogni settore si trova nelle vicinanze degli stessi, riducendo quindi gli spostamenti. Risulta tuttavia che un settore, nello specifico quello della gastronomia, non rientra in questa pratica di buon senso poiché si tratta di un reparto entrato nell’ organico di recente e quindi adattato agli spazi già esistenti. Nella fase di sviluppo della nuova idea di business si è arrivati alla conclusione che l’impronta di vendita attualmente orientata sulla panificazione non può più rappresentare il corebusiness aziendale anche se rimane importante come fattore di richiamo. Consegue che la produzione verrà spostata su altri reparti maggiormente lucrativi come quelli della gastronomia e della pasticceria.

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La pianificazione del laboratorio seguirà uno stravolgimento atto a implementare e potenziare la produzione dei settori citati. Partendo dalla disposizione attuale si può osservare come la parte principale del laboratorio, contornata in marrone, sia assegnata al reparto panificazione, quella evidenziata in giallo alla pasticceria ed in rosso alla gastronomia. Il principale problema, oltre a quello già citato della erronea disposizione del reparto gastronomia, consiste nella lontananza di tutti i settori dalla zona lavaggio e dallo stoccaggio degli utensili. Un altro problema è il collo di bottiglia che si è formato con la disposizione della cella lievitante tra i reparti panificazione e pasticceria. Di seguito vengono riportati dei grafici che mostrano, durante le varie fasi di lavorazione, quelle che sono le distanze che devono essere percorse per arrivare ai principali punti di snodo. Sotto a ciascuno di esse vi è una comparazione con le distanze che si andranno a creare con la nuova disposizione.

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Analizzando il grafico dell’area pasticceria si può notare che le maggiori distanze si percorrono per raggiungere il forno e il lavandino.

Dal banco della gastronomia si devono percorre lunghe distanze per raggiungere rispettivamente i fuochi il forno e il lavandino.


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Il laboratorio di panificazione e ben collocato essendo vicino a tutti i punti d’interesse segnalati con l’eccezione del lavandino.

L’area vendita e anch’essa vicina a tutti i punti d’interesse con l’esclusione della zona di stoccaggio di vassoi e carta.


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Questo spaccato isometrico mostra nella sua interezza il rinnovamento del locale adibito alla vendita. I componenti principali che caratterizzavano la conformazione del precedente mobilio rimangono pressoché invariati, ovvero resta il banco e l’espositore del pane retrostante. Per il resto si è cercato di ottenere un design moderno che permetta una più semplice ed efficace esposizione dei prodotti. Inoltre viene data al cliente la possibilità di consumare direttamente nel locale i cibi acquistati che avviene con l’inserimento di una serie di ripiani d’appoggio provvisti di sgabelli. Altra importante modifica è stata quella di recupero delle finestre prima ostruite, per diffondere una maggiore luce naturale all’interno dell’ambiente. In fase di progettazione si è deciso di inserire un’area adibita a caffetteria. Questo spazio viene a formarsi dall’arretramento del muro divisorio del laboratorio.

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Alberto Bruzzone La seguente tavola mette in luce le caratteristiche del nuovo banco espositivo che, a differenza del precedente, ritorna a una maggiore semplicità, in linea con la tendenza di oggi nel settore. Gli alimenti vengono esposti su un piano continuo, interrotto solamente dalla presenza delle bilance e dei taglieri. La superficie del piano di appoggio è in acciaio inox che oltre alle ben note proprietà è anche di facile manutenzione. L’interfaccia tra le merci esposte e la clientela saranno i vetri del banco, molto più lineari e semplici rispetto a quelli curvati presenti nella soluzione precedente. Gli stessi fungono da ripiano di appoggio per le merci vendute, per la consumazione di caffè o altro. L’idea di

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continuità del banco viene fortemente rimarcata nel disegno dal varco di accesso necessario per raggiungere il retro banco o il laboratorio da parte di rappresentanti e corrieri. Questo si compone di un ripiano alzabile in vetro a filo con il bancone espositivo e di un cancelletto sottostante. L’unico elemento che rompe la continuità del banco è la grande vetrinetta espositiva, caratterizzata da una superfice piuttosto imponente che catalizzerà l’attenzione della clientela sui vari dolci esposti al suo interno. La sua collocazione è strategica, nel senso che le persone in attesa di pagare i prodotti acquistati saranno maggiormente, o quanto meno probabilmente, invogliati all’acquisto di qualche prodotto extra. La cassa è il penultimo avamposto che precede l’esposizione dei dolci da colazione, venduti al pezzo e per questo lontani dalle bilance.


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Come si può facilmente notare, la quantità di vassoi che possono essere ospitati nel nuovo bancone espositivo è sensibilmente maggiore. L’incremento di prodotti esposti varia nella seguente misura: vassoi per la focacceria è di 10 unità rispetto alle 4 attuali; vassoi per la gastronomia è di 9 unità rispetto alle 3 e per quanto riguarda la pasticceria è di 26 unità rispetto alle 19 precedenti.


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La vetrinetta espositiva garantirà una ottima conservazione degli alimenti esposti, questo avverrà in parte anche grazie alla presenza di ante di chiusura in vetro. L’altezza media tra i quattro ripiani presenti è di 26 cm, più che sufficiente a ospitare torte di dimensioni considerevoli.


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planimetria di progetto che si mostra in questa pagina rispecchia la decisione del nuovo modello di business specificata nel testo della planimetria attuale. Come si può notare le varie attività sono ora ben raggruppate. Sempre rispettando l’idea di cambiamento, per l’importanza dei vari dipartimenti, ne segue una diversa disposizione delle aree di lavoro. La Gastronomia, che prima era dispersiva nel laboratorio, trova ora ampio spazio e una decisa strutturazione che faciliterà i lavori di preparazione degli alimenti. Di conseguenza l’area di panificazione viene spostata verso la zona più periferica del laboratorio. Scelta questa giustificata in larga parte dalla volontà di ridurre la produzione di pane a solo qualche varietà. La minore produzione verrà compensata con l’acquisto di pane da strutture fidate. La collocazione della cella di lievitazione dal muro perimetrale di testa evita il problema che si era creato a collo di bottiglia a metà del laboratorio. Il reparto pasticceria ora si trova nella parte centrale in

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quanto è l’area dove viene speso la maggior parte del tempo lavorativo, soprattutto quello del titolare. La nuova collocazione facilita il raggiungimento delle zone di interesse che prima erano più distanti, come il forno e l’area di lavaggio. La modifica più significativa deriva dallo spostamento dell’area lavaggio che ora si trova a metà del laboratorio, quindi facilmente raggiungibile da tutti i reparti. Non mancano novità anche per l’area vendita, con un completo ammodernamento dei locali e nello specifico viene spostata la zona di stoccaggio delle riserve di carta vassoi e quant’altro nelle immediate vicinanze. Anche la collocazione dello spogliatoio ha subito un radicale spostamento poiché si trova posizionato a lato della cella di lievitazione, dopo l’area adibita alla panificazione.

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Il reparto panificazione ora vede distanze incrementate per il raggiungimento del forno e de frigo, gli altri valori rimangono minori.

Tutti i parametri di distanza ai vari snodi riferiti alla pasticceria sono diminuiti, questo comporterà un generale miglioramento del lavoro.


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La gastronomia è quella tra tutte le aree di lavoro, che giova dei migliori risultati comparativi con la vecchia disposizione.

L’area vendita vede alcuni parametri aumentare come il forno e il lavandino, in compenso è drastico l’avvicinamento con la dispensa.


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Questo spaccato isometrico mostra nella sua interezza il rinnovamento del laboratorio. Come si può apprezzare dalla tavola, ora tutti i settori sono bene differenziati e raggruppati, permettendo così una facile capacità organizzativa e operativa di ogni area. In supporto hai grafici della tavola precedente, sono stati inseriti dei pittogrammi esplicativi dei nodi cardine di ogni settore. Il riquadro accanto invece mostra la composizione dell’area di fronte al forno, durante le operazioni di cottura dei preparati della panificazione.

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Questa tavola si focalizza sull’esposizione delle diverse possibilità realizzative emerse in fase di progettazione in merito allo spazio presente tra l’espositore del pane e i frigoriferi. Questo spazio centrale può essere sfruttato in vari modi e le opzioni scelte si rifletteranno sul retro di questo. Quindi una maggiore possibilità di scelta permetterà di coinvolgere il Committente in modo consapevole e partecipato.

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Questa ipotesi prevede l’inserimento di una porta scorrevole che dividerà la vendita da un nuovo laboratorio. Nei momenti di picco produttivo questa porta potrà essere utilizzata come espositore in quanto alcuni pannelli che la compongono sono movibili in posizione orizzontale a formare un ripiano di appoggio.

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Questa opzione, illustrata nel render, presenta la possibilità di inserire una nicchia adibita a caffetteria. L’opzione deve essere valutata attentamente in quanto preclude la realizzazione del laboratorio retrostante e in tal caso viene sostituito da un reparto di stock congelati.

La terza opzione mantiene l’integrità del muro divisorio in quanto viene privilegiata la presenza di una maggiore superficie di appoggio e di possibilità espositiva fissa. In questa configurazione il laboratorio retrostante è completamente libero da restrizioni quali varchi o quant’altro ne possa limitare la geometria.


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L’Ultima tavola di progetto focalizza l’attenzione sull’elemento principe, ovvero l’espositore del pane. Questo, come del resto l’intero progetto, si caratterizza da una ritrovata semplicità. Infatti la struttura è essenzialmente composta da una serie di listelli di legno, che vanno

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a formare delle mensole. La scelta di un listello abbastanza chiaro è stata dettata dalla necessità di far risaltare il pane esposto. Pane che si staglierà contro una superficie molto scura che ne aumenterà ancor più il contrasto. In ogni ripiano è previsto l’inserimento di ‘17 una serie di strisce led, dai toni caldi, che illumineranno il prodotto esaltandone l’aspetto e nel contempo darà più rusticità all’espositore.


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Il progetto the market project é un esempio di come si possa giocare con l’architettura, rivisitare elementi del passato in chiave moderna e cercare lo stupore nell’ occhio del passante.Tra i nuovi corpi edilizi che appoggiano sul mercato troveranno spazio tutta una serie di elementi tratti da mondi di fantasia come la casa di up! Al maialino gigante ai lampadari a nuvola allo scivolo ad elica, questi elementi caratterizzeranno la facciata e apriranno una finestra emotiva sul nostro essere bambini, ed é prorpio questo l’obbiettivo che il progetto si prefigge.

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Nella fase preliminare del progetto abbiamo esaminato L’area limitrofa al lotto per capire quali fossero le eventuali esigenze del quartiere a cui avremmo potuto dare una effettiva risposta con il progetto. Dal sondaggio é risultato che le necessita’ riguardavano soprattutto la mancanza di un area verde pubblica nuovi parcheggi e il desiderio di un rinnovamento del quartiere. Il lotto di progetto lo vede in buona parte occupato dai vecchi fabbricati dello storico mercato ortofrutticolo dei quali abbiamo conservato quelle parti che affacciavano sulla via principale, il restante verra’ demolito ad esclusione di alcuni muri perimetrali che avranno la funzione di delineare il lotto oltre che esplicitare la volonta’ di lasciare una traccia di quella che erano l’estensione del mercato stesso. La strada perimetrale verra’ riprogettata e chiusa al traffico, e in fine sostituita al meno in parte da una nuova che taglia perpendicolarmente il lotto. La stessa asservira’ il nuovo parcheggio a livello strada.


architecture project render / ideas interior project I nuovi interventi pur negando la simmetria del complesso preesistenti mantengono i due assi principali.

Negli spazi presenti tra i blocchi si creeranno delle aree verdi attrezzate pubbliche e private.

Gli edifici residenziali saranno esposti a sud quelli destinati al commercio e uffici seguiranno invece l’asse nord-sud in modo da evitare la luce diretta.

Vi é una separazione ideale del lotto tra parte pubblica e privata la prima si trova a ridosso della strada la seconda piu’ all’interno.

L’orientamento dei corpi di fabbrica é stato studiato in modo da ostruire il meno possibile la visuale degli edifici circostanti.

La suddivisione tra pubblico e privato garantisce agli edifici residenziali un comfort acustico migliore.


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Il centro commerciale vero e proprio elemento che caratterizzante dell’intero progetto si basa sulla sovrapposizione alle preesistenze di tutto un apparato edilizio fuori dal comune.

Il progetto della parte non visibile verra’ in buona parte occupata dalla presenza di punti vendita al dettaglio e di un super mercato collocato nell’area nord. Saranno presenti inoltre aree per i servizi igienici.

I fabbricati d’angolo ospitranno delle ampie scale che condurranno ai piani superiori, l’agiunta di monumentali controventi si vede necessaria per scaricare a terra le forze orizzontali che agiranno sull’intera facciata.

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Monumentali corpi estranei alla struttura ospitante si ergeranno sorretti su gambe di cemento, questi corpi ospiteranno i piu’ esclusivi punti vendita che avrano il privilegio di a affacciarsi sulla strada con le loro grandi vetrine.

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La voglia di stupire e attrarre l’attenzione e in secondo luogo affidata agli elementi sospesi o ancorati ai corpi estranei. Lampadari a nuvola, maiali volanti, areoplani e case alla tirolese saranno gli elementi di sorpresa.

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Il tetto é costituito dall’assemblaggio di pannelli di plexiglas colorati sostenuti dall’enorme struttura intelaiata e dai due giganteschi controventi. Una copertura simile la possiamo trovare gia’ utilizzata da Peter Cook per la Kunsthaus


architecture project Lo schema 3 rappresenta dove sono collocate le principali bucature dei solai.

Schema n4 evidenzia la posizione vano scale e dei quattro ascensori.

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Il numero dei piani é 5 per una altezza totale di 19m.

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Le misure di massima del blocco uffici sono:47x15x19m.

L’edificio per gli uffici é da realizzarsi per la maggior parte in calcestruzzo armato, la copertura invece é costituita da una pannellatura in legno dalla la forma a Shed (denti di sega) tipica delle costruzioni industriali, si vuole cosi’ richiamare simbolicamente la funzione lavorativa del blocco edilizio. L’orientamento nord sud dell’edificio ha il duplice scopo di minimizzare la luce solare diretta all’interno dei locali, che a differenza degli edifici ad uso residenziale é considerata negativa, viste le attivita’ svolte: lavoro al computer, lettura, scrittura. La distribuzione interna é realizzata attraverso una scala centrale e due ascensori, oltre a diverse passerelle che connettono le differenti divisioni interne. Il valore aggiunto di questo edificio é stato quello di aver sfruttato l’inclinazione della copertura a denti di sega per il posizionamento di pannelli fotovoltaici, che renderanno l’edificio per buona parte autonomo dal punto di vista energetico.

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Il co-housing si rifa’ alle tipologie edilizie a ballatoio con la parte distributiva sul lato nord meno soleggiato, ed i moduli abitativi sul lato sud esposti alla migliore luce solare. L’edificio vuole essere un commento ironico alle tipiche costruzioni francesi del 17 secolo con corte interna, tetto spiovente, Grandi abbaini e comignoli. Al piano terreno e nel sottotetto troviamo degli spazi comuni aree studio e di svago per studenti oltre che aree gioco per bambini. Una mensa comune (utilizzabile, volendo, anche da chi lavora negli uffici) caratterizza ancora buona parte dello spazio disponibile al piano terra. I diversi moduli abitativi, che prevedono 4 diverse tipologie rispettivamente modulo residenza anziani (arancione) caratterizzato da un ambiente su un solo livello e posizionati non oltre il secondo piano del edificio. Duplex tipo A ( fuxia) differenzia dal tipo B di colore (rosso) per il fatto di prevedere una stanza in piu’ quindi destinato a coppie con figli. La quarta tipologie consiste nel modulo abitazione studenti collocati nel ‘ultimo piano dell’edificio, questa tipologia viene caratterizzata da un ambiente molto semplice sulla direttiva nord-sud ed accoglie due stanze separate dai servizzi igienici per numero due studenti.Tutte le tipologie fino ad ora elencate verranno realizzate con l’utilizzo di pannelli prefabbricati in X-laM. Il resto della struttura ovvero gli spazi comuni e quelli distributivi, sono invece in calcestruzzo armato.


Dalla tavola del masterplan si puo’ apprezzare da una visione sopraelevata come un lotto abbandonato puo’ riprendere vita. Si puo’ notare come lo studio delle diverse tipologie edilizie e il trattamento delle superfici tra loro molto differenti non va a interferire su quella che é l’armonia generale. Elementi fantastici che determineranno lo stupore dei passanti sono collocati puntualmente in tutto il perimetro, creando cosi’ ambienti surreali e immaginifici che renderanno il progetto un punto di riferimento per l’intero quartiere, oltre per chi vive, abita e lavoro ogni giorno all’interno di questo, un sogno ad occhi aperti capace di stimolare la fantasia di grandi e piccini.

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Il progetto si basa sulla realizzazione di sei elementi scultorei, caratterizzati da una trama triangolare di disparate grandezze eseguita con una colata di cemento armato. Ogni elemento delineera’ uno spazio funzionale al proprio interno, i piu’ alti avranno un estensione di circa 16/17 m il diametro interno e di circa sei metri ed é regolato a seconda delle funzioni che dovra’ ospitare, la parte terminale di questi verra’ rivestita di una lamiera metallica riflettente di colore viola. Questi elementi avranno una funzione di lucernaio difatti sulla estremita’ di questi, si hanno dei grossi fori dove l’irradiazione solare avra’ facile accesso. Su questi sei lucernai si appoggia la grande copertura, elemento complesso caratterizzato da una maglia esagonale, essa é composta da tre strati, i due piu’ esterni, l’idea é quella di creare un velo fluttuante che coprisse tutta l’intera superfice della hall e che suggerisse mobilita’ e leggerezza.

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La pianta del padiglione é composta al primo livello da sei ambienti, delimitati ognuno dai rispettivi elementi architettonici che caratterizzano l’intero progetto. In piu’ ne troviamo un settimo il cui acceso avverra’ dal livello interrato. In questo ambiente trova spazio l’auditorium, unico ad avere il proprio involucro tagliato a meta’, questo é dovuto al fatto che si voleva un quantitativo di apporto solare maggiore rispetto agli altri ambienti. Partendo da sinistra troviamo la biglietteria uscendo da questa troviamo rispettivamente alla sinistra di questa il guarda roba e alla destra l’area distributiva con un ampia scala a chiocciola e un ascensore. In questa area é presente l‘unico accesso al padiglione interrato. Dalla parte diametralmente opposta troviamo l’uscita. L’ambiente é caratterizzato dalla presenza di un grosso foro centrale che mette in comunicazione visiva il livello 0 con una delle aree espositive del padiglione interrato.

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Il modello di studio prende in esame le tre parti che compongono la struttura e le connessioni che intercorrono tra queste, come si puo’ vedere in pianta la parte in questione é l’ultimo elemento, la zona di uscita. La sezione prende in ordine la copertura il lucernaio e il piano interrato. Questi elementi sono stati realizzati con tecniche e materiali differenti tra loro. La copertura per esempio é composta da due fogli di carta da lucido ripiegati piu’ volte a formare l’effetto esagonale, ed é distanziata da piccoli cilindri di colla a caldo. Il lucernaio é stato eseguito con la tecnica del 3d printing, invece le parti che compongono il padiglione interrato sono composti da pezzi di legno tagliati a laser e sovrapposti uno all’altro e in fine verniciati con uno smalto bianco.


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L’idea base di questo progetto é quella di dare una nuova interpretazione dell’architettura, piu’ dinamica, duratura, sviluppata ed integrata con la natura, capace di ridurre il proprio impatto ambientale e di diventare in parte un organo vivente. Il punto di partenza é stato lo studio fatto in questi anni da parte di diversi laboratori sulla ricerca di fonti alternative di combustibili fossili, la ricerca ha passato varie fasi fino a determinare che l’utilizzo di particolari colture algali selezionate in base alla maggiore produzione di lipidi, fosse la migliore alternativa possibile. Questi organismi cellulari hanno una straordinaria capacita’ di adattamento che ha portato persone come Cesare Griffa a traslare l’applicazione di questi dal mondo dei laboratori e centri di produzione semi industriale al mondo dell’ architettura progettando membrane capaci di ospitare e di far cresce questi organismi con lo scopo di trarre vantaggi a livello energetico e ambientale dalla loro applicazione. Affascinato da questa tecnologia innovativa, ho progettato un edificio cercando di comprendere quali vantaggi e svantaggi l’applicazione di questa comportano ,e quali fossero le conseguenze stilistiche della sua messa in pratica.

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1 Interscambio calore La temperature dell’acqua all’interno dei PBR deve essere controllata, per un funzionamento ottimale questa sara’ entro i 20 -30 C. Quando la temperatura eccede tali valori, l’integrazione con l’edificio ci permette di raffreddare l’acqua attraverso dei sistemi scambio(radiatori). Recuperando quindi preziosa energia, che in un impianto industriale con molta probabilita’ verrebbe considerata di scarto.

3 Sequestro CO2 La parete Inoltre provvedera’ al sequestro di CO2 nell’ aria (attraverso l’enzima RuBicondo e la fissera’ nella biomassa) e allo stesso tempo Immettera’ ossigeno tramite il fenomeno della fotosintesi. Quindi gli occupanti del edificio oltre agli innumerevoli benefici gia descritti avranno la possibilita’ di respirare un’aria migliore.

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Produzione di energia

Il primo valido motivo per installare un PBR e’ la produzione di biomassa. Le diatomee hanno tempi di crescita molto significativi quindi in condizioni di buon funzionamento dell’impianto si prevede una raccolta settimanale di biomassa, questa avvera’ in un locale preposto tipicamente quello degli impianti. 1gr di biomassa secca contiene circa 23 kJ di energia.

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Ombreggiamento

I PBR posti in facciata eseguono anche una funzione di ombreggiamento naturale. Le colture microalgali incrementano i loro sforzi di suddivisione cellulare (fino a 4 divisioni al giorno) quando vengono irradiati da un’intensa azione solare. In inverno invece avendo una minore attivita’, si adatteranno naturalmente alla maggiore esigenza di luce diretta all’interno degli ambienti.

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Facciata Dinamica

Un’altra caratteristica di una facciata che ospita dei PBR e’ quella di variare l’Intensita’ del colore e il colore stesso a seconda della concentrazione di coltura nell’acqua. In oltre la generazione di bolle d’aria (o altri sistemi) necessari al fine di mantenere in movimento la coltura all’interno dei BPR dara’ la sensazione di una facciata dinamica.

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Acque reflue

Le acque di scarto provenienti da: lavandini ,docce e wc verranno mixate con il recupero di parte dell’ acqua piovana e immesse nei PBR. Queste acque attenueranno i costi relativi al approvvigionamento di nutrienti da apportare alla coltura. Oltre a diminuire il carico di acque fognarie prodotte dall’ edificio.

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The cultivated algae produces clean water, oil and biomass for use in the production of bio diesel and electricity in the BIO FUEL STATION

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WaterLily 2.0 “

Sistema di Cesare Griffa “WaterLily 2.0” é il prototipo di una microalga vertical farm da attuare come una pelle architettonica. Il potenziale di microalghe sono state integrate all’interno di un costume disegnato a quattro strati sistema di rivestimento in ETFE, mentre i flussi di energia, acqua e CO2 sono controllati e regolati in tempo reale e fatti per rispondere e adattarsi a modelli climatici. Moduli attivi sono il cuore del sistema, sono fatti di film plastico trasparente le camere sono progettate in una forma specifica per ottimizzare la fluidodinamica della soluzione algale. Il modulo é composto da una camera di crescita in una posizione centrale con un canale laterale per evitare fuoriuscite di overflow viene previsto un rinforzo perimetrale. L’alimentazione primaria di soluzione algale avviene attraverso l’apertura posizionata sul lato superiore della camera. La coda posizionato nella parte inferiore fa passare la soluzione nella tasca sottostante e permette il deflusso continuo della soluzione. Ogni modulo contiene un volume di soluzione algale di 10/15 litri. Una variante di questo componente prevede una valvola di gonfiaggio, che consente la realizzazione di cuscini pneumatici da gonfiabili per le facciate passive. La soluzione algale tendera’ a scaldarsi, durante il viaggio in facciata e a raffreddarsi nei serbatoi. Regolazione della velocita’ di caduta delle alghe nella facciata e’ fondamentale per trovare il giusto equilibrio di temperatura. Il progetto stima un tempo di percorrenza di fronte a circa 10 minuti. Due manutentori assicurano un controllo continuo delle facciate durante il periodo di crescita, e sara’ in grado di intervenire per la normale manutenzione e gestione delle emergenze anche se improbabili. I test effettuati durante la fase di progettazione hanno dimostrato che il sistema ha un’alta produttivita’ volumetrica (0,8 g / L / giorno). Il materie plastiche delle camere di crescita non creano significative variazioni di pH, che rimane nel range impostato, e l’evaporazione é contenuto (100 mL / giorno).


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Il funzionamento dell’impianto, questo vede come figura centrale il fotobioreattore che é il vero cuore del sistema, graziea questo si ottiene l’ossigeno e la biomassa algale, questa il prodotto finale.Per ottenere una buona produzione, il ceppo algale scelto ha bisogno che le vengono forniti i giusti quantitativi di CO2 e di nutrienti, oltre che l’acqua.

La soluzione algale fluisce per effetto della gravita’ da un modulo all’altro, cosi’ via fino ad arrivare alle vasche di raccolta.

La CO2 necessaria verra’ estratta dall’aria, ma non potra’ garantire al sistema CO2 sufficiente. Quindi parte della CO2 necessaria verra’ fornita da una caldaia a gas.

Il sistema riutilizzera’ parte del acqua sanitaria pretrattata, in aggiunta all’ acqua piovana raccolta.

la temperatura all’interno dei fotobioreattori non dovra’ raggiunge livelli dannosi per la coltura, questa dovra’ necessariamente essere fatta passare per un impianto di scambio di calore.

La temperatura come il PH come la densita’ della massa algale oltre che l’ossigeno varranno tenuti sotto controllo da sensori posizionati in varie parti del circuito.

Oltre il Biogas, dalla biomassa possiamo estrarre diversi prodotti come Biodiesel fertilizzanti, la conversione in questi prodotti sara’ eseguita in specifici laboratori.

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Canale di entrata Canale interno FBR Sacche di crescita Telaio FBR Struttura d’ancoraggio

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La produttivita’ annu do al 15esimo posto mostrano la produzio puo’ facilmente notar valore della produzio questa si attesta su nei mesi piu’ freddi s su valori dimezzati.

La scelta del sito. Ha che vedere in buona parte con la scelta di un luogo che abbia le caratteristiche climatiche adatte ad ospitare differenti ceppi microalgali. Questa caratteristica é facilmente presente in tutti i luoghi adiacentialla linea equatoriale, si ci puo’ rendere facilmente conto osservando le mappe di produzione di lipidi (in alto). A questo punto visto la grande disponibilita’ di luoghi adatti rispetto al primo parametro, ho deciso di inserire un secondo che, prevedesse la presenza di problemi legati all’inquinamento. Questo perché le alghe hanno proprio la capacita di ridurre l’inquinamento fissando la CO2 e altresi’ rilasciando nell’aria importanti quantita’ di ossigeno.

Il lotto scelto si estende per una area di circa 24000 m2 il lato lungo misura 225m quello corto 95m. Fino a pochi mesi fa questo l’otto ospitava un enorme parcheggio aperto ma nel mentre é stato acquistato da una costruttrice Cinese, l’area verra’ destinata a un complesso multifunzionale con torri per abitazioni un hotel e una zona commerciale, la fine lavori e’ fissato per il 2018. In questa parte vengono mostrati disegni che hanno il compito di analizzare l’rea prescelta per il progetto. La prima immagine evidenzia in arancione l’area che vede un estensione di 24000 m2. La n2 mostra tutti i parcheggi presenti nell’ area limitrofa, la n3 invece prende in considerazione tutti i sensi di marcia e le linee del tram e metro. L’immagine n5 racchiude invece tutte quelle che sono le attivita’ di tipo commerciale presenti in zona in fine la numero 5 evidenzia la scarsa porzione di verde rimasta.

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Los Angeles a causa della geografia, la forte dipendenza dalle automobili, e dal complesso portuale, soffre di un forte inquinamento atmosferico sotto forma di smog. Il periodo dove il problema diventa piu’ sentito é quello che va da maggio fino ad ottobre, mentre le altre grandi citta’ si affidano alla pioggia per eliminare lo smog, Los Angeles con i soli 380 mm di pioggia l’anno non puo’ fare lo stesso.

Il questa parte riporto quelli che sono i dati climatici estratti dal software Ecotect Analysis 2011 per la citta’ di L.A. questi vengono sovrapposti alla planimetria del sito, lo scopo é quello di facilitare la comprensione degli effetti naturali quali orientamento, ombreggiamento, e correnti prevalenti per studiarne meglio i vantaggi o svantaggi che da esse possono derivare.

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uale di biomassa, si attesta su valori medio alti arrivano nella produzione mondiale. Le successive tre immagini one globale di lipidi minima, media e massima da questa si re che la produzione media di lipidi si attesta sullo stesso one media di biomassa. Per quanto riguarda la massima valori alti con una produzione di 2,43-2,57m/ha/mo solo si registrera’ la minima produttivita’ mensile che si aggira

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Qui di seguito vengo ripotati i circa 15 passaggi che hanno determinato la forma del edifico. Questi sono dettati da ragioni geometriche oltre che da fattori ambientali sono stati oggetto di studi precedenti compiuti sulle caratteristiche specifiche del area.

Come possiamo modellare il nostro edificio in base a elementi che lo circondano?

...dopo le operazioni di taglio.

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Estrudo un’area rettangolare.

Le vie limitrofe diventano le direttrici per alcuni piani di sezione.

Seleziono ed estrudo due delle cinque facce della superficie Principale.

L’altezza dell’estrusione é impostata su quella dei grattacieli Circostanti.

Le torri si torcono sul proprio asse per porsi sull’asse N-S, il miglior posizionamento rispetto alpercorso solare.

Taglio il mio solido, l’operazione di asimmetricita’migliorera’l’aerodinamicita’ delle due torri.

La forma ha la qualita’ di dare alle due torri molteplici punti visualisulla citta’ di Los Angeles.

Utilizzo il comando Fill per smussare tutti gli spigoli dei imponenti terrazzi delle due torri.

Sottraendo le facce d’angolo si vengono a creare due piazze.

La forma raggiunta spinge naturalmentele persone nei due angoli di accessodella struttura.

Un’altra operazione di design permette la creazione di un percorso perimetrale coperto intorno al complesso.

Tutto il complesso sara’ caratterizzato da una puntuale presenza di verde.

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index Struttura Interrata

Struttura Torre 1

Struttura Zoccolo Commerciale

Struttura Torre 2

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Fondazioni

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Corpiscala/Ascensori

Residenze

Verde Pubblico

Uffici

Centro Commerciale

Hotel Il progettato ricalca con alcune variazioni quelli che sono le principali funzioni del fabbricato attualmente in fase di costruzione, ovvero esso ospitera’ al suo internouna torre per abitazioni, di cui una parte di questa è destinata ad uffici, la seconda torre più piccola invece è destinata per intero all’hotel, per finire si ha un imponente zoccolo commerciale. I seguenti diagrammi descrivono per ognuno degli spazzi suddetti come l’utente giunto a piedi, in macchina o in autobus può raggiungere la sua destinazione. Il parcheggio è diviso in tre parti di cui due distinte ad uso esclusivo degli inquilini e degli ospiti del hotel, il terzo rimarrà ad uso pubblico per chi avesse intenzione di fare acquisti nel centro commerciale o semplicemente godere dell’area verde. Le due torri hanno un vano scala provvisto di due ascensori.

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Il posizionamento dei fotobioreattori sulla facciata é stato scelto dopo aver studiato la mappa di radiazione solare annua, questo passaggio ci permette di scegliere con piu’ sicurezza la posizione dei fbr nelle aree di alta o massima radiazione solare rispetto al resto dell’edificio. Questa mappa é stata generata mettendo il modello su RHINOCEROS e utilizzando il plug-in DIVA for Rhino per la creazione della mappa, da questa possiamo vedere come le aree in giallo cono quelle di massima radiazione e queste sono prevalentemente posizionate sugli imponenti terrazzi, volendo che questi siano esclusivo uso delle utenze, si é pensato di posizionare i fbr sulla zona di colore rosso quindi in piena facciata.

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La colorazione dei moduli varia a seconda di due fattori. Il primo é dovuto alla scelta del ceppo algale, per questo progetto si é scelto Chlorella Vulgaris caratterizzata da un colore verde la seconda specie Botryococcus Braunii di colore giallo e il terzo ceppo scelto Haematocyst di colore rosso. Il secondo fattore che influenza l’aspetto é il tempo di maturazione, la duplicazione di questi microorganismi é sorprendente e l’acqua puo’ passare in pochi giorni da trasparente a uno stato torbido.

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Il Progetto THE STUDIO rientra nello stesso filone del progetto THE MARKET tutti e due i progetti sono accumunati dalla esplicita volonta’ di colpire l’attenzione dello spettatore. Per suscitare nello stesso stupore di fronte all’architettura presentata, con tratti di fantasia che trovano pochissimi esempi nell’architettura costruita il loro intento si limita a dar vita a una suggestione. Per quanto riguarda il progetto THE STUDIO si é parti dalla volonta’ di progettare uno ufficio collocato all’interno di un area verde, da li i richiami alla fattibilita’ e alla tecnica hanno lasciato libero spazio alla creativita’ generando cosi’ forme decisamente inusuali nel modo dell’architettura contemporanea.


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Senza ombra di dubbio nel progetto the studio la prima cosa che non si puo’ fare a meno di notare é quella che teoricamente si chiamerebbe copertura. In questo caso l’ordinaria versione di questa lascia il posto a un oggetto dalle linee organiche che vogliono raffigurare una nuvola e nel caso specifico una nuvola di colori in mezzo al bosco , sotto questa immagine suggestiva si colloca l’ufficio, caratterizzato questo da una linea piu’ rispecchiante le idee comuni di progettazione di interni, anche se non mancano oggetti di fantasia che connetto la ”nuvola” all’ufficio, questi elementi sono rappresentati dalle tre colonne cave forate e dalla sezione variabile, che vanno dall’attacco al suolo fino alla copertura. Un altro elemento caratterizzante é la pannellatura verticale che scende dalla “nuvola” andandosi a ad arrestare a varie altezze con l’intento di marcare una linea sinuosa che circonda le superfici vetrate unica membrana protettiva che divide gli ambienti interni da quelli esterni. .

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Il progetto the Eat 27 é un progetto di studio di interni unico, il ristorante si sviluppa su tre livelli. Il primo che é anche quello piu’ grande é a livello stradale, sullo stesso vi é a lato dell’ingresso la postazione bar caratterizzata da un bacone d’effetto che riprende lo stesso materiale del tunnel che porta ai piani superiori, ovvero una superficie metallica frastagliata di colore oro. Le grandi finestre che affacciano sulla strada sono intervallate ritmicamente dai profilati metallici di colore nero che fungono da supporto per le stesse, le grandi tende con la loro chiusura sopperiscono al bisogno di oscurita’ e di privaci della sala stessa.

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In questa tavola di studio viene mostrato come per mezzo di una scala posta alla fine del tunnel, avvenga l’accesso ai piani superiori. Dall’secondo piano per mezzo di un’altra piccola scala si arriva in fine al terzo nonché ultimo livello. Gli ambienti in questione sono di piccola metratura, ne deriva il fatto che gli stessi possano essere destinati ad ospitare cene aziendali, dove la privaci e il controllo dell’volume vocale viene spesso a mancare. I piani verranno ancorati alle quattro grandi colonne portanti dell’edificio, nella sala al primo piano verranno invece inserite alcune finte colonne che non arriveranno a terra e alle loro estremita’ verranno agganciati grandi lampadari artistici.

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UNREAL ENGINE 4 Questo software originariamente sviluppato per la creazione di videogiochi dalla Epic Games ha dalla sua infatti 3 importanti caratteristiche che ne faranno molto probabilmente la scelta di riferimento nei prossimi anni per la rappresentazione digitale dell’architettura: 1. Unreal Engine 4 é gratis per l’architettura. Non c’é bisogno di mettere da parte i guadagni di un anno per acquistare una licenza, UE4 é liberamente scaricabile. 2. Unreal Engine 4 renderizza in tempo reale Quanto é frustrante aspettare ore perché il computer calcoli il render? Vogliamo parlare delle animazioni? Unreal Engine 4 calcola tutto in tempo reale, quindi non é piu’ necessario aspettare che il computer abbia finito il lavoro di renderizzazione per ritornare a quella pianta o a quel prospetto che devono essere finiti ed impaginati entro la mezzanotte. Lo stesso vale per le animazioni e le passeggiate virtuali. UE4 permette anche di creare in modo semplice delle presentazioni architettoniche in cui poter muoversi liberamente come in un videogioco. 3. Unreal Engine 4 ha una grafica incredibile Unreal Engine 4 ha probabilmente la qualita’ grafica piu’ incredibile che si sia vista finora.


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