Il piccolo manuale liberale Guida all’organizzazione di un partito politico
MANUALE Il piccolo manuale liberale
Guida all’organizzazione di un partito politico
Indice Capitolo 1 Perché abbiamo bisogno di solidi partiti liberali
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Capitolo 2
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Cosa hanno in comune tra loro i partiti liberali
Capitolo 3 Il ruolo dei partiti politici
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Capitolo 4
Struttura e funzioni dei partiti
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Capitolo 5 L’amministrazione degli iscritti
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Capitolo 6 L’organizzazione di eventi
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Capitolo 7 La comunicazione
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Capitolo 8 Le elezioni e la campagna elettorale
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Capitolo 9 La raccolta fondi
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Capitolo 10
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Come agire nei parlamenti e nei governi (locali) - coalizione o opposizione
Appendice: Il ruolo e l’importanza del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori
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Organizzazioni e centri studio liberali nel mondo
Copyright 2011 ELDR Party, aisbl Tutti i diritti sono riservati Coautori: Annemie Neyts-Uyttebroeck, presidente del Partito ELDR dal 2005 al 2011; Philipp Hansen, responsabile dell’unità politica del Partito ELDR Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo (elettronico, meccanico, reprografico o digitale) senza il preventivo consenso scritto dell’editore. Le richieste devono essere indirizzate a info@eldr.eu. Design: trinome.be
La politica ha bisogno di solide strutture organizzative per sviluppare, comunicare e attuare le politiche liberali. Il successo nasce dalle strutture interne del partito e dalla capacità di reclutare e coinvolgere membri e di sostenere le proprie idee. La politica richiede un livello sempre più alto di professionalità. Allo stesso tempo il reclutamento di volontari in grado di sostenere l’organizzazione di un partito o di un’associazione non risulta affatto facile. Il Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR) ha realizzato questa guida di riferimento destinata al nuovo personale dirigente e agli attivisti con maturata esperienza allo scopo di aiutarli, guidarli e fornire loro nuove idee. Il manuale fornisce idee pratiche e suggerimenti su come creare un circolo di partito, organizzare eventi e gestire le relazioni con la stampa. Questa guida ha bisogno delle vostre critiche e dei vostri suggerimenti. Vi invitiamo pertanto a segnalarci qualunque difetto o critica costruttiva. Le future edizioni ne terranno sicuramente conto.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale
Ringraziamenti L’ideazione e la realizzazione di questo manuale nascono dall’esperienza e dai risultati ottenuti dai partiti liberali europei e sono il frutto del lavoro e della competenza politica di esponenti liberali di spicco come pure del contributo di consulenti e professionisti con esperienza nell’organizzazione delle strutture di partito e nella gestione della propaganda e della comunicazione politica. Molti tra coloro cui vanno i nostri sentiti ringraziamenti sono citati nelle note a piè di pagina, ma qui desideriamo ringraziare in particolare alcune persone. Federica Sabbati, segretario generale di ELDR e i membri dello staff di ELDR Didrik de Schaetzen, Joakim Frantz, Robert Plummer e Daniel Tanahatoe sono stati di grande aiuto contribuendo con giudizi e commenti alla revisione parziale o integrale delle versioni più recenti di questo libro. Il consulente liberale tedesco Wulf Pabst ha fornito preziose critiche e commenti durante l’intero processo di stesura del testo. La liberaldemocratica britannica Penny Hopkins, curatrice del manuale, redatto originariamente in inglese, si è dimostrata di inestimabile importanza nel trasformare una giungla di pensieri e frammenti di idee in un testo leggibile e scritto in modo comprensibile e moderno.
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PERCHÈ ABBIAMO BISOGNO DI SOLIDI PARTITI LIBERALI
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Il liberalismo è sia una visione del mondo e una prospettiva umanista che
un modo di fare politica. Proprio per questo esercita una forte attrattiva anche su molti tra coloro che non sono quotidianamente interessati alla politica. Anzi, alcuni disprezzano la politica. Siamo onesti: nei dibattiti politici in televisione e nelle campagne elettorali si sentono a volte cose riprovevoli. Insignificanti battibecchi, attacchi personali, egocentrismi ipergonfiati: troppo spesso lo spettacolo è più ripugnante che invitante. Non dovrebbe quindi essere una sorpresa costatare il diffuso senso di alienazione dei cittadini verso quello che vedono e sentono. Eppure sono in molti a essere sinceramente interessati alla politica e a voler dare il proprio contributo per aiutare a rendere il mondo un luogo migliore. Quali sono le opportunità per coloro che davvero vogliono impegnarsi in tal senso? Le idee politiche si sviluppano negli ambienti universitari e nei centri di ricerca e sono diffuse dai mezzi di informazione – media tradizionali come giornali, televisione e radio o mezzi più moderni come internet in tutte le sue forme. Ma sviluppare e diffondere queste idee non basta. Bisogna poi trasformarle in realtà, ed è qui che entra inevitabilmente in scena la politica. Dare una nuova impostazione ai sistemi di protezione sociale, ad esempio, può divenire realtà solo se e quando i decisori politici accettano di riformare il sistema esistente per introdurne uno nuovo. È al governo e al parlamento, di conseguenza ai politici, che spetta il compito di prendere decisioni. Ma per agire, i politici devono innanzitutto essere sostenuti da una maggioranza. Nelle democrazie, i parlamentari sono eletti dai cittadini e i membri del governo provengono in genere dalle fila dei parlamentari. Anche quando tra i diversi sistemi nazionali ci sono delle differenze, ciò che non cambia
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mai è che per iniziare a governare il governo deve prima ottenere l’approvazione della maggioranza in parlamento. Il movimento politico che vuole tradurre le sue idee in realtà deve partecipare alle elezioni e fare eleggere al parlamento un numero sufficiente di suoi rappresentanti tale da riuscire a influenzare gli esiti del dibattito politico. Ecco perché il liberalismo deve organizzarsi in strutture politiche capaci di partecipare con successo alle elezioni. Deve inoltre essere in grado di ottenere un numero sufficiente di eletti non una sola volta, ma su base regolare, così da diventare un elemento stabile del panorama politico nel quale opera. Quando osservo il panorama politico europeo, non posso non notare come i liberali sono assenti da diversi parlamenti nazionali. Quando guardo il gruppo liberale nel Parlamento europeo, vedo che in molti Stati membri non vi sono esponenti liberali. Per dirla con franchezza, questo significa che i partiti liberali che operano in diversi Paesi europei sono troppo deboli per riuscire a far eleggere anche un singolo rappresentante nei loro parlamenti nazionali e/o nel Parlamento europeo. Questo a sua volta vuol dire che non vi sono rappresentanti liberali di questi Paesi nell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Una tale situazione rattrista non poco perché significa che in questi Paesi le voci e le opinioni liberali sono praticamente assenti dal dibattito pubblico nazionale e quindi non vengono ascoltate, né possono contribuire all’evoluzione della società. E ciò è un peccato, in particolare se andiamo a guardare quei Paesi dove i liberali hanno registrato successi in anni anche recenti, ma dove ora non sono più sulla cresta dell’onda. I liberali sono, però, per natura ottimisti e sanno che le cose possono sempre migliorare.
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L’esperienza che ho maturato negli anni mi ha convinta che in genere i partiti liberali non sono mai a corto di idee o di candidati sufficientemente capaci. Quello di cui mancano è spesso la forza e la struttura organizzativa. Spesso capita che i liberali siano abbastanza presenti nella capitale e nelle città principali di un Paese, ma assenti dalle città e dalle municipalità più piccole. Oppure che la loro presenza sul territorio nazionale sia discontinua e non copra tutti i distretti elettorali. Durante il periodo delle elezioni ciò significa dover scegliere, nei distretti in cui si è assenti, tra il non presentare candidati (indebolendo così il risultato complessivo a livello nazionale) e il creare da zero le proprie strutture organizzative, nel momento in cui invece ci si dovrebbe concentrare interamente sulla campagna elettorale. Nessun partito può sostenersi nel medio e lungo termine se non dispone di una struttura sufficientemente solida dalla quale attingere con regolarità le risorse (umane e non solo) necessarie per gestire successive campagne elettorali e per superare i momenti di crisi. Questo vale per i partiti liberali come per qualunque altro partito che, per poter trasformare le proprie idee in realtà, aspiri a ruoli di governo nazionale, regionale o locale. Per quaranta anni ho fatto parte del parlamento del mio Paese e di quello europeo. Sono anche stata eletta al consiglio comunale della mia città, dal quale eravamo stati a lungo assenti e ho contribuito a trasformare il partito al quale appartengo in uno dei più forti partiti fiamminghi della regione di Bruxelles. È chiaro che non ho potuto fare tutto questo da sola. Ho compreso molto presto che il partito avrebbe avuto bisogno di circoli attivi e funzionanti in tutti i distretti elettorali della mia regione e mi sono impegnata con i miei amici e colleghi per far sì che ciò si realizzasse. Il mio partito è presente nel parlamento regionale sin dalla sua nascita nel 1989 ed è membro della coalizione di governo regionale dal 1999. La distanza tra queste due date è a testimonianza del fatto che la costruzione di una struttura solida di partito richiede tempo e che il successo è raramente immediato. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Perché abbiamo bisogno di solidi partiti liberali
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Sono inoltre stata a capo del mio partito dal 1985 al 1989 e in questi quattro anni ho partecipato a due elezioni legislative, una municipale e una europea. Abbiamo fatto progressi in ognuna di esse. Ma è stata soprattutto la preparazione alle elezioni comunali a offrirmi l’opportunità unica di misurare i punti di forza e le debolezze delle strutture del mio partito. Ho compreso che per migliorare le nostre possibilità durante le elezioni locali avevamo bisogno di strutture ben funzionanti e attive in tutte le municipalità. Ho anche capito che dovevamo puntare a ottenere ovunque la stessa percentuale media di voti ottenuti a livello nazionale. Siccome il totale nazionale è il risultato della somma di tutti i nostri risultati elettorali locali, migliori e peggiori, puntare a eguagliare su base locale la nostra media nazionale è un modo sicuramente efficace per ottenere dei buoni risultati. Si tratta di un modo come un altro di porsi un obiettivo di tipo quantitativo. Un altro modo è quello di puntare a raggiungere e superare, con un certo margine, la soglia di sbarramento elettorale. Se la soglia di sbarramento è del 5%, l’obiettivo deve essere il 7 o l’8%. Ciò significa che ogni cento elettori, sette o otto devono votare per te. Questo è al tempo stesso più difficile e più facile di quanto si potrebbe pensare. Non sottolineerò comunque mai abbastanza quanto sia importante disporre, per raggiungere un tale obiettivo, di un’efficiente struttura di partito, per piccola che sia. Gli elettori in genere non votano per qualcuno che non conoscono. Gli elettori non votano per un partito di cui non hanno mai sentito parlare e che salta fuori all’improvviso qualche settimana prima delle elezioni per chiedere il loro voto. Far conoscere il partito e le idee dei suoi candidati e diffonderne il programma è compito delle strutture di partito. Non è sempre divertente o allettante, ma è della massima importanza se si vuole lavorare con serietà a diffondere e sostenere le idee politiche liberali.
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Noi del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR) abbiamo preparato questo manuale poiché crediamo davvero nel liberalismo e vogliamo vederlo crescere sempre più forte e diffondersi in tutta Europa. Annemie Neyts-Uyttebroeck, Presidente del Partito ELDR dal 2005 al 2011, ottobre 2011
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COSA HANNO IN COMUNE TRA LORO I PARTITI LIBERALI
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Il mio impegno con il liberalismo internazionale è iniziato più di quaranta
anni fa, quando ero una studentessa e ho assunto l’incarico di segretario permanente della WFLRY, la “World Federation of Liberal and Radical Youth”. La WFLRY era allora l’organizzazione giovanile di “Liberal International”. Esiste ancora, ma oggi è conosciuta come IFLRY, dove la I sta per “Internazionale”. Paradossalmente oggi è molto più mondiale di quanto lo fosse quaranta anni fa. Dagli inizi del mio coinvolgimento in politica ho avuto modo di conoscere diverse varianti di liberalismo. Una simile gamma di tonalità liberali caratterizza sia il “Liberal International” che l’ELDR. Questa è solo una delle tante cose che rendono affascinante il liberalismo. Nondimeno, proprio questa diversità ci fa chiedere cosa voglia realmente dire ritenersi un individuo liberale e cosa davvero significhi essere un partito liberale. Si tratta solo di dialettica o c’è di più? Proviamo a metterla diversamente. C’è qualcosa che accomuna tutti i partiti e gli individui liberali e, se sì, di che si tratta? È chiaro che questo qualcosa in comune esiste davvero ed è grazie a esso che i liberali di tutto il mondo e di tutta Europa possono lavorare insieme per individuare risposte comuni alle grandi sfide del mondo d’oggi. I libri che trattano del liberalismo potrebbero facilmente riempire diverse biblioteche e questo sembrerebbe suggerire che la questione sia più complessa di come la descrivo. Ma abbiate pazienza e permettetemi di spiegarmi meglio prendendo a mo’ di esempio la mia esperienza. È stato il leader dell’opposizione cambogiana Sam Rainsy che mi ha indicato la strada da seguire raccontandomi la seguente storia. Tempo fa Sam Manuale – Il piccolo manuale liberale | Cosa hanno in comune tra loro i partiti liberali
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era in Nuova Zelanda per un incontro con alcuni sostenitori cambogiani e uno di loro gli ha detto: «Mr. Sam, la Cambogia è bella almeno quanto la Nuova Zelanda e la sua cultura è grande e antica, ma i cambogiani sono molto poveri e hanno sofferto atrocemente. Gli abitanti della Nuova Zelanda sono invece ricchi e non temono la violenza. Credo che questo sia perché qui le persone sono libere e godono della libertà di poter realizzare le proprie vite. I cambogiani non hanno tale libertà e per questo rimangono poveri». Prendendo in prestito le parole di Sam Rainsy, «questo contadino cambogiano ha compreso perfettamente il nucleo del liberalismo: la libertà è il diritto individuale a perseguire le proprie aspirazioni». E questa è stata, in effetti, anche la mia esperienza. Ho potuto spesso notare come i liberali di tutto il mondo condividano la stessa consapevolezza: la consapevolezza che la libertà individuale sia lo strumento più adatto per lo sviluppo e la felicità. Come organizzare allora la società per far sì che il maggior numero di persone, se non proprio tutte, possa godere di questa libertà? Questo è proprio quello che ci si aspetta dai partiti liberali: individuare politiche per permettere al maggior numero di persone possibile di migliorare la qualità della vita per se stessi e per i loro connazionali. I partiti liberali possono avere opinioni anche profondamente diverse (se non addirittura divergenti) sul come raggiungere questo fine. Timothy Garton Ash sintetizza questo concetto come segue: «Come possiamo raggiugere il livello più alto possibile di libertà individuale, compatibilmente con la libertà altrui? Come capire se questa o quella politica aiutano o frenano la realizzazione di questo obiettivo? Questa è la domanda sulla quale i veri liberali ritornano sempre. Il principale argomento di dibattito che negli ultimi cento anni ha animato la tradizione liberale – la contrapposizione tra un liberalismo più di destra, economico, sostenitore 14
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del libero mercato, favorevole alla deregolamentazione e alla riduzione del ruolo dello Stato e la sua controparte più orientata a sinistra, sociale, fautrice di maggiori poteri e attribuzioni per lo Stato, egalitaria – riguarda i mezzi per raggiungere un fine condiviso, non il fine in se stesso» 1. Se si osservano con attenzione gli elementi di queste due sfumature del liberalismo, così come le abbiamo appena descritte, non ci si può non chiedersi se queste tematiche non siano diventate ormai parte di un dibattito politico odierno più generale, almeno in Occidente. E difatti così è. Ciò solleva un’altra questione: se le componenti essenziali del liberalismo si ritrovano ormai con gradazioni differenti nella maggior parte dei principali partiti politici, come possono i partiti che asseriscono di essere davvero liberali distinguersi dagli altri? Ci si potrebbe porre una domanda ancora più difficile: se il liberalismo è diventato un orientamento di tendenza nel dibattito politico moderno piuttosto che un movimento politico ben distinto, c’è ancora bisogno dei partiti liberali? Non vi sorprenderà sapere che la mia risposta è sì, c’è ancora bisogno dei partiti liberali. Ma dobbiamo affrontare il difficile compito di distinguere sufficientemente i nostri partiti dagli altri per convincere gli elettori a votarci. C’è bisogno dei partiti liberali in primo luogo per mantenere vivo il liberalismo. “[In quanto] movimento storico di idee e pratica politica e sociale… [piuttosto che] un insieme di proposizioni generali e astratte” 2, il liberalismo ha ancora un ruolo importante da giocare nello sviluppo delle nostre società. 1 Timothy Garton Ash, Why we need the Liberals in British politics – and by their proper name, The Guardian, 30 giugno 2010, http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2010/jun/30/ liberals-british-politics-proper-name. 2 Tratto da: Anthony Arblaster, The Rise and Decline of Western Liberalism, Basil Blackwell, Oxford, 1984), pp. 55-59; 66-91. http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/arblaster.htm
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Nei secoli, il liberalismo ha rispecchiato i cambiamenti degli interessi e il susseguirsi di eventi nella società. Ai suoi inizi in quanto movimento politico, il liberalismo è stato la dottrina della lotta contro l’”ancien régime” del XVIII sec. Nel XIX sec., il liberalismo ha riflesso le virtù del capitalismo del “laissez-faire, laissez-passer”, concetto che però in seguito è stato molto abusato. I suoi nemici vi hanno visto la semplice celebrazione del diritto alla sopravvivenza del più forte, mentre in realtà si trattava di un invito a superare gli ostacoli interni al libero movimento delle merci e delle persone. I liberali e i partiti liberali hanno sempre prestato molta attenzione all’economia, avendo ben presto compreso che il benessere economico è essenziale per fornire agli individui condizioni di vita accettabili. Uno dei principi fondamentali del liberalismo è che, ieri come oggi, le persone devono essere in grado di provvedere a se stesse e godere del frutto del loro lavoro. I liberali non concordano sul ruolo e sul raggio di azione che Stato e governo devono avere per il raggiungimento di questo fine. I cosiddetti liberali di destra credono che lo Stato e i governi abbiano un ruolo limitato da giocare, mentre i fautori del liberalismo sociale ritengono che lo Stato e il governo debbano agire per via legislativa per garantire la neutralità del campo da gioco e hanno il dovere di aiutare coloro che non sono in grado di provvedere a se stessi. Può anche capitare che le posizioni dei liberali e dei partiti liberali oscillino, con il cambiare delle circostanze, tra questi due punti di vista. Può anche accadere che quello che si è dimostrato in origine come un nuovo approccio interessante e di grande successo si trasformi nel tempo in un dogma o in un mantra, continuando a essere seguito a lungo anche dopo che le circostanze siano profondamente cambiate. Questa sorte è capitata, per esempio, a John Maynard Keynes. Dopo la prima guerra mondiale, Keynes sostenne l’utilità del deficit pubblico a condizione di favorire gli investimenti e i consumi e a stimolare così l’economia 16
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e la creazione di nuovi posti di lavoro. Col passare del tempo, tuttavia, politici ed economisti hanno, in egual misura, preferito interpretare questa teoria come una giustificazione pura e semplice della spesa pubblica, senza tenere conto se i prestiti contratti erano usati per finanziare investimenti o per coprire le spese correnti del governo. Un simile destino è toccato anche a Friedrich August von Hayek, Milton Friedman e altri. L’insegnamento che ne possiamo trarre è che le buone idee non devono trasformarsi in dogma e i liberali devono stare attenti a identificarsi con una teoria economica piuttosto che un’altra. Le teorie economiche non sono altro che strumenti per realizzare un obiettivo. Non devono diventare esse stesse degli obiettivi. L’obiettivo della pratica politica liberale deve essere sempre quello di agire per assicurare al maggior numero possibile di individui la possibilità di condurre una vita come meglio credono, naturalmente nel rispetto della libertà di scelta degli altri. Per i liberali la dignità, l’individualità e l’unicità dell’individuo vengono sempre al primo posto e hanno priorità su religione, commercio, interesse economico, nazione, Stato e così via. Poiché questo principio è valido per tutti gli individui che formano una società, tale priorità non porta all’anarchia né alla sopravvivenza del più forte. Solo i liberali e i partiti liberali possono farsi garanti di tale principio. Altre ideologie potrebbero, ad esempio, aver adottato un approccio liberale in campo economico, ma probabilmente non accetterebbero la preminenza degli individui e delle loro scelte individuali quanto lo fanno liberali (o quanto i liberali dovrebbero fare in un mondo perfetto). Gli oppositori del liberalismo spesso lo accusano di egoismo e di indifferenza verso i deboli e i poveri. Per farlo citano il libertarianismo, una corrente del liberalismo secondo cui i deboli e i poveri hanno solo se stessi da incolManuale – Il piccolo manuale liberale | Cosa hanno in comune tra loro i partiti liberali
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pare e allo Stato o al governo non si può attribuire il compito di imporre la solidarietà e di proibire comportamenti potenzialmente dannosi. Le tesi del libertarianismo possono essere interessanti nella misura in cui osservano con sguardo critico situazioni che diamo per scontate o che ci sono così familiari da non stimolare più domande o riflessioni. Queste tesi però non possono costituire le basi per una politica sostenibile, perché non tengono conto in alcun modo della fragilità di alcuni soggetti e della spietatezza di altri. Gli esseri umani non sono esseri perfetti: commettono errori, possono mancare di coraggio, possono essere imprudenti, ecc. L’elenco delle loro fragilità e debolezze è infinito e, in modi differenti, è applicabile a ciascuno di noi. Ecco perché abbiamo bisogno di leggi e di regole. Sono le leggi e le regole a far sì che tutti, deboli e forti, possono avere una ragionevole possibilità di vivere le loro vite con dignità e in libertà. Leggi e regole devono avere unicamente questo obiettivo. In tale ottica i partiti liberali devono sempre valutare con attenzione l’utilità delle leggi che propongono e opporsi a quelle norme che servono solo a garantire interessi particolari o a soddisfare i capricci del momento. Bisogna ammettere che è anche vero che i partiti liberali non sempre si comportano così. Ci sono volte in cui anche i partiti liberali si limitano a seguire le mode del momento: diventano ecologisti quando «verde» diventa la parola d’ordine del momento; abbracciano il multiculturalismo se la società favorisce l’integrazione, ma lo condannano quando il vento cambia direzione; possono perfino diventare euroscettici, se è questo che l’opinione pubblica vuole. In breve, rinunciano a essere la guida che apre la strada, ritenendo che la salvezza risiede nel seguire l’opinione pubblica, piuttosto che nell’illuminarla.
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C’è però da chiedersi se la società abbia davvero bisogno di simili partiti pappagallo, specialmente quando già ve ne sono altri che incorporano queste proposte politiche in maniera ben più decisa. Oggi attraversiamo una crisi economica e finanziaria molto severa che offre ai partiti liberali l’opportunità di proporre risposte e soluzioni originali orientate al futuro. Per poterlo fare, dobbiamo valutare con attenzione se i rimedi disponibili possono giovare ai cittadini o se, piuttosto, essi si limitano a venire incontro alle loro preoccupazioni immediate o, peggio ancora, a interessi particolari di questo o quell’altro segmento della società. I cittadini sono, a ragione, furiosi con le banche e i banchieri che hanno accettato enormi rischi per aumentare i loro profitti. Molti invocano l’imposizione di sanzioni. Ma se le banche fallissero davvero, cosa ne sarebbe dei soldi depositati? Molti cittadini sono indignati per gli enormi deficit accumulati dai loro governi, ma rifiutano le conseguenze della stretta di bilancio, che si tratti di pagare più tasse o che implichino il rinunciare a sussidi o a diritti acquisiti. Molti cittadini sono più che riluttanti ad accettare che i loro governi si attivino per soccorrere altri Stati ritenuti più spendaccioni, ma nessuno gli ha spiegato quali sarebbero le conseguenze per tutti della bancarotta di questi Paesi. Credo che questo sia il momento per i liberali e i partiti liberali di lasciar perdere il gioco delle recriminazioni e guardare a soluzioni reali e sostenibili. È giunto il momento per i liberali e per i partiti liberali europei di riconoscere pubblicamente che nessun singolo Stato europeo può farsi carico da solo della crisi. È giunto il momento per i liberali e per i partiti liberali europei di riconoscere che abbiamo bisogno l’uno dell’altro e che uniti siamo molto più forti di quanto potremmo esserlo se fossimo ciascuno per conto nostro.
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Credo fermamente che i liberali e i partiti liberali abbiano il dovere di cercare e di dire la verità. Questo può anche significare dover dire qualcosa che è completamente diverso da ciò che crediamo le persone vorrebbero sentirsi dire. Il parametro da tenere sempre a mente, nella ricerca di nuove soluzioni, è verificare se queste offrono davvero al maggior numero di persone una chance in più per una vita migliore e più dignitosa. Si tratta senza dubbio di una delicata e difficile opera di bilanciamento, perché gli interessi dei singoli gruppi sociali e delle singole istituzioni si scontrano e si contraddicono gli uni con gli altri. Come indicato in precedenza, gli interessi delle banche e quelli dei loro clienti possono essere differenti, in particolare se visti in una prospettiva di breve periodo. Così accade anche per gli interessi di chi appartiene a diverse fasce di età, come giovani e pensionati, o a quelli di chi ha un lavoro e di chi invece ne è alla ricerca. Su scala mondiale, è ovvio che gli interessi dei Paesi ricchi divergono enormemente da quelli dei Paesi poveri. Se anche voi condividete questa concezione del liberalismo, sarà possibile individuare un percorso orientato al futuro per i partiti liberali. I partiti liberali hanno il dovere di coinvolgere i cittadini in un dibattito e invitarli a individuare delle soluzioni che siano sostenibili e vantaggiose per quante più persone possibili. Cercare la verità e descriverla così com’è deve essere il punto di partenza imprescindibile. Per farlo, è necessario mettere da parte il dogmatismo. L’arco di volta di qualunque nuova possibile soluzione o idea politica, il suo scopo ultimo, deve sempre essere la sua capacità di apportare benefici all’interesse generale dei cittadini, di creare vantaggi per il maggior numero possibile di persone. Le soluzioni suggerite migliorano la vita dei cittadini? Offrono loro più libertà di scelta? Creano un maggiore equilibrio tra libertà
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e sicurezza? Sostengono la ricerca della felicità a vantaggio di molti o solo per pochi? I partiti liberali che si limitano a curare gli interessi di pochi non diventeranno mai forti. La scelta è vostra. Buona fortuna. Annemie Neyts-Uyttebroeck, Presidente del Partito ELDR dal 2005 al 2011, ottobre 2011
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IL RUOLO DEI PARTITI POLITICI
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I partiti politici sono gruppi di persone che condividono una stessa idea di società e vogliono renderla concreta.
In che modo? Si organizzano in una struttura e diffondono le proprie idee con campagne politiche per vincere le elezioni ed essere eletti alla guida del governo. Messa così la cosa può suonare alquanto scoraggiante e difatti molti preferiscono non partecipare alla vita dei partiti. Quello dei partiti appare come un mondo sporco e corrotto, dove i politici pensano solo ai propri interessi. I sistemi multipartitici sono però una parte essenziale di una moderna e sana democrazia rappresentativa. L’esistenza di partiti ben funzionanti è uno dei fattori decisivi che consente ai governi e agli organi legislativi di rappresentare la società nel suo insieme in maniera efficace. I partiti sono il ponte tra il governo e la società, sia perché traducono i bisogni della società in idee e programmi politici, sia per il modo in cui spingono il governo a dar conto del proprio operato. I partiti politici dovrebbero essere fondati su valori precisi e seguire una propria linea programmatica. Sfortunatamente questo non sempre avviene e in alcuni Paesi i partiti sono ancora oggi fondati sull’etnia, il regionalismo o la religione oppure ruotano attorno a un leader carismatico, una famiglia o a una tribù dominante. Nei sistemi democratici i partiti svolgono alcune funzioni fondamentali che non possono essere affidate a nessun altro organismo o istituzione. Nelle democrazie emergenti o relativamente giovani un sistema partitico debole finalizzato in primo luogo alla tutela di interessi personali o su personalità egocentriche può ostacolare la crescita della fiducia verso il nuovo sistema politico. Nelle democrazie multipartitiche consolidate assistiamo a un
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Il ruolo dei partiti politici
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crescente logorio delle capacità dei partiti e di coloro che vi fanno parte, cosa che sempre più mina la fiducia nel sistema e regala consensi ai partiti populisti e agli estremisti. SINTESI DELLE FUNZIONI FONDAMENTALI DI UN PARTITO POLITICO: • Sviluppare linee politiche e programmatiche alternative; • Partecipare alle elezioni e vincerle per conquistare ruoli di governo attraverso i quali attuare le proprie politiche; • Esercitare controllo sull’operato del governo e servire da tramite tra i governanti e gli elettori; • Unire persone e gruppi diversi con idee e valori comuni; • Individuare i bisogni della società e raggrupparli in opzioni politiche; • Reclutare, selezionare e formare candidati da destinare a ruoli legislativi ed esecutivi (e alle altre funzioni politiche).
I partiti svolgono nel sistema politico due ruoli fondamentali (e alternativi): partecipano al governo oppure stanno all’opposizione. Nei sistemi rappresentativi (consigli comunali inclusi), l’esecutivo è sostenuto dalla maggioranza dei rappresentanti che siedono al parlamento o al consiglio e il controllo sull’operato dell’esecutivo è esercitato dall’opposizione. I partiti hanno naturalmente dei difetti, ma nessun altro corpo politico può sostituirli in una moderna democrazia di stile occidentale. A volte, in alcuni Paesi, certi politici fondano dei “movimenti” che pretendono di essere diversi dai partiti tradizionali poiché si presentano come forze unificanti capaci di rappresentare la società nel suo insieme e non solo alcuni dei suoi settori. “Movimenti” fondati per competere per il potere non sono però nient’altro che partiti politici che operano sotto mentite spoglie.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | Il ruolo dei partiti politici
Per evitare fraintendimenti, precisiamo subito che le altre organizzazioni della società civile non sono dei sostituti dei partiti. “Le associazioni civiche non possono avere il ruolo dei partiti, salvo che esse stesse non si trasformino in partiti” 3 . Le ONG non rispondono del loro operato agli elettori attraverso le elezioni; né ci si aspetta da esse che partecipino alla formazione di un governo o che forniscano una funzione di indirizzo politico. La capacità dei partiti di assolvere in maniera efficace le funzioni sopra descritte e il loro operato in generale sono regolati dal sistema normativo dato dall’insieme delle leggi nazionali che in ciascuno Stato regola la competizione partitica e dal sistema normativo interno ai partiti. L’efficacia dell’operato dei partiti è un fattore di importanza critica, in particolare in quei Paesi dove la partecipazione politica è scarsa o in continua erosione e dove i partiti soffrono per la debolezza della loro struttura organizzativa interna e per gli effetti della crisi di fiducia dell’elettorato. Alcuni vedono i partiti politici sotto una luce negativa. La competizione politica è a volte vista come destabilizzante. Nelle giovani democrazie (un desiderio di pace e stabilità), ma anche in quelle consolidate (un desiderio di armonia), la competizione tra i partiti è spesso vista come una minaccia alla stabilità. La competizione non è però mai negativa. Essa agisce come una “procedura di scoperta” (Friedrich August von Hayek) non solo nel mercato, ma anche tra i partiti politici. Rende i partiti più sensibili ai bisogni dell’elettorato e li spinge a sviluppare nuove idee e a raggiungere nuovi gruppi di elettori. Altri ritengono la politica e i partiti fondamentalmente o potenzialmente corrotti. La politica, tuttavia, è al servizio dell’interesse pubblico, del miglioramento della vita e dello sviluppo della società. Certo, anche i partiti sono animati da essere umani e quindi soggetti alle loro debolezze e ai loro insuccessi. Quanto più trasparenti sono le azioni e la condotta dei loro 3 Matthias Catón, Effective Party Assistance – Stronger Parties for Better Democracy, International IDEA, Policy Paper, novembre 2007, p. 5 Manuale – Il piccolo manuale liberale | Il ruolo dei partiti politici
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membri, maggiore è la capacità dei partiti di rispondere al giudizio critico degli elettori. “Per contrastare questa [percezione negativa], i partiti politici devono competere entro confini politicamente accettabili che non possano minare la stabilità di un Paese e la fiducia dei cittadini nel sistema stesso”4. Riprendendo una famosa osservazione di Ernst-Wolfgang Böckenförde, il buon funzionamento degli Stati fondati su sistemi democratici multipartitici richiede l’esistenza di determinate precondizioni che lo Stato in sé non può garantire5. Ciò significa che le democrazie multipartitiche e i partiti che le animano devono comprendere i propri reciproci limiti e ambiti politici e accettare alcuni principi fondamentali che dovrebbero sempre essere considerati come ovvi. “I partiti di opposizione devono riconoscere il diritto dei partiti di maggioranza a governare e i partiti di maggioranza devono accettare il diritto di critica dell’opposizione. Inoltre, tutti i partiti politici, di governo come di opposizione, hanno l’obbligo di rappresentare gli interessi dei 4 Political Party Capacity Building Programme – Manual. Elaborato dal National Democratic Institute for International Affairs (NDI) con il sostegno della United States Agency for International Development (USAID) e destinato ai partiti politici in Namibia. Windhoek, Namibia, 2004, p. 5 (citato in seguito come: NDI, Party Capacity Building Manual). 5 Già giudice della Corte costituzionale tedesca, Ernst Wolfgang Böckenförde sostiene che gli Stati democratici non possono imporre il rispetto delle precondizioni necessarie per il loro funzionamento e, cioè, l’approccio democratico e l’ethos dei cittadini. „Der freiheitliche, säkularisierte Staat lebt von Voraussetzungen, die er selbst nicht garantieren kann. Das ist das große Wagnis, das er, um der Freiheit willen, eingegangen ist. Als freiheitlicher Staat kann er einerseits nur bestehen, wenn sich die Freiheit(...), von innen her, aus der moralischen Substanz des einzelnen und der Homogenität der Gesellschaft, reguliert. Anderseits kann er diese inneren Regulierungskräfte nicht von sich aus, das heißt, mit den Mitteln des Rechtszwanges und autoritativen Gebots zu garantieren versuchen, ohne seine Freiheitlichkeit aufzugeben(...).“ Ernst-Wolfgang Böckenförde: Staat, Gesellschaft, Freiheit. 1976, p. 60.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | Il ruolo dei partiti politici
cittadini che li hanno votati”6. I vincitori delle elezioni devono conservare la modestia e ricordare che domani probabilmente toccherà a loro assaporare la sconfitta. Il periodo che segue le ultime elezioni è lo stesso che precede le prossime elezioni. Gli sconfitti non devono mai dimenticare che c’è sempre un’altra possibilità (a un livello diverso di governo o in un momento successivo) e che in futuro il risultato può sempre cambiare.
6 NDI, Party Capacity Building Manual, p. 5.
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Il ruolo dei partiti politici
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STRUTTURA E FUNZIONI DEI PARTITI
4
C
ome abbiamo visto, i partiti politici riuniscono gruppi di persone che condividono idee e che puntano a dare concreta attuazione a queste idee attraverso lo strumento legislativo. Per poterlo fare, è necessario innanzitutto creare una struttura organizzata. Il capitolo che segue descrive le strutture di base necessarie per un partito che aspiri a conseguire il successo politico e i ruoli e le funzioni la cui presenza è indispensabile nella struttura del partito o di una sua sezione locale. Coordinamento e organizzazione sono le chiavi del successo politico! La struttura dei partiti cambia da Paese a Paese, in Europa e fuori. Il quadro normativo definito a livello nazionale dalle leggi e dalle altre norme che nei singoli Paesi regolano i partiti politici non è sempre uguale e per questo non è possibile presentare un modello dettagliato della struttura organizzativa tipica dei partiti. In linea di massima è possibile identificare quattro tipi diversi di partiti politici: 7 1. “I partiti dei puristi: per loro l’ideologia politica e/o religiosa viene prima di tutto, anche della conquista del potere. Raramente accettano compromessi, se non li escludono del tutto. Si tratta di partiti di veri credenti, pervasi da una profonda coerenza ideologica. 2. Partiti monotematici: fondati in funzione di un unico obiettivo o di uno specifico bersaglio elettorale come, per esempio, un particolare gruppo etnico, le donne, l’ambiente, i diritti degli animali, i bisogni degli anziani, ecc. Quando partecipano alle elezioni, sono all’improvviso costretti a sviluppare un’ideologia più ampia e inclusiva. 7 Arjen Berkvens, Becoming a better politician, political skills manual, Alfred Mozer Stichting, Amsterdam, 2009, pp. 60-61. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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3. Partiti tradizionali: partiti dotati di un quadro ideologico coerente e che puntano alla graduale acquisizione del potere. Ciò avviene in genere a piccoli passi, con un’espansione lenta ma sicura. 4. Partiti di potere: questi partiti sono fondati per sostenere il sistema. Spesso nascono quando un forte leader carismatico cerca di ottenere il potere. Sono in genere comuni nei Paesi con sistemi di tipo presidenziale, molto rari nei sistemi parlamentari”. I partiti liberali di maggior successo tendono a seguire lo schema dei partiti tradizionali. Se si è davvero convinti dei presupposti indicati in apertura del capitolo terzo e, cioè, si è disposti a correre alle elezioni e partecipare al governo (a qualunque livello) per contribuire a dar forma allo Stato e alla società, la creazione di un partito tradizionale è di sicuro l’approccio di maggior successo. La creazione di strutture di partito sostenibili è l’elemento essenziale per sviluppare forza e persistenza, superare le crisi che inevitabilmente si presenteranno e offrire agli elettori alternative politiche credibili. Poiché l’obiettivo finale di un partito è la vittoria elettorale, il successo politico può essere definito come l’acquisizione del potere esecutivo attraverso la conquista del maggior numero possibile di parlamentari (a tutti i livelli). è possibile ottenere una singola grande vittoria politica anche senza una solida base organizzativa ma è molto probabile che essa sia destinata a non ripetersi.
Oltre a un’ideologia coerente e convincente, è necessario assicurare un impiego efficace delle risorse del partito a tutti i livelli amministrativi. Queste risorse sono sia umane che finanziarie e comprendono anche le capacità individuali del personale coinvolto. Il partito deve identificare con chiarezza le sue risorse, impiegarle in maniera efficace e lavorare per espanderle. Gran parte dell’attività del partito è spesa in un’attenta organiz30
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
zazione e gestione interna. È vitale che ognuno sappia qual è il suo ruolo, a chi rivolgersi e chi sta facendo cosa. Anche “i partiti con buone idee, quadri direttivi coscienziosi e un gran numero di iscritti possono mancare i propri obiettivi. Troppo spesso i partiti fanno l’errore di dedicare tutte le loro risorse ed energie a campagne elettorali con un orizzonte ristretto, invece di cercare di mantenere una solida struttura organizzativa democratica” 8. I partiti di nuova formazione spesso si mostrano impazienti di ottenere troppo in troppo poco tempo e trascurano la creazione di una solida struttura interna. I partiti già consolidati a volte finiscono per considerare la struttura organizzativa come qualcosa di scontato e dimenticano quanto sia importante rivederla e adattarla alle nuove tendenze emergenti e alle nuove priorità che si manifestano di volta in volta. Il rinnovamento (ma anche la creazione) di un nuovo partito deve partire dall’attenta analisi di ciò che in passato ha funzionato, di cosa deve essere migliorato, delle azioni da intraprendere per ritagliare la struttura interna su misura sul proprio elettorato, della strategia scelta e delle risorse disponibili. SI PUò CREARE UN PARTITO ANCHE SENZA AVERE UNA SEDE PER L’UFFICIO! Certo è più comodo e magari dà un’impressione di maggiore professionalità, eppure molti partiti seri sono stati creati da zero e con pochi soldi. Quando ci si attiva per creare un nuovo partito o se il partito madre, a livello regionale o nazionale, non è in grado di prestare supporto finanziario alla costituzione del vostro circolo locale, bisogna darsi da fare in proprio, partendo da casa propria. Ciò che serve è solo un computer e un po’ di spazio sullo scaffale dei libri. Le riunioni dell’ufficio direttivo possono svolgersi direttamente a casa dei suoi membri e tra questi potrebbe magari esservene uno disponibile a ospitare l’assemblea generale, nel caso non vi fosse la possibilità di affittare un locale. 8 NDI, Party Capacity Building Manual, p. 9. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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Questo non vuol però dire che è necessario aver completato interamente l’organizzazione della struttura del partito prima di poter iniziare una campagna politica. La costruzione di un partito è un processo che non si interrompe mai e che riveste sempre la massima importanza, se si vuole avere successo sul lungo periodo. Si deve partecipare alle elezioni quando ci si sente pronti a farlo. Bisogna però valutare realisticamente le proprie chance per capire quando conviene o no farlo. Partecipare alle elezioni locali e vincere qualche seggio rafforzerà la vostra credibilità molto più che avere la presunzione di essere pronti alle elezioni nazionali e poi fallire miseramente. In che modo è possibile farlo? Nel capitolo 8 troverete utili idee al riguardo. La tabella che segue mostra alcuni degli elementi essenziali della struttura organizzativa di un partito 9. I partiti di successo sono in genere costruiti seguendo il modello bottom-up (dal basso verso l’alto) e possono contare su una solida base di aderenti che gioca un ruolo importante nei loro processi decisionali interni. Gli iscritti formano circoli locali diffusi nelle città e nei centri urbani minori. In funzione della struttura amministrativa del Paese, l’organizzazione del partito può essere di tipo piramidale. I circoli locali sono riuniti in raggruppamenti regionali o provinciali che a loro volta formano l’organizzazione del partito a livello nazionale. I partiti partecipano alle elezioni e all’amministrazione statale a tutti i livelli: locale, regionale, nazionale e Parlamento europeo. Negli Stati di tipo federale i partiti sono molto decentrati e attribuiscono ampia autonomia ai circoli locali (e di livello superiore). Sono loro a decidere sulle nomine dei candidati, a preparare i programmi elettorali e a decidere sulle coalizioni locali una volta che le elezioni si sono svolte. Il potere decisionale risiede a tutti i livelli nel congresso di partito (cioè l’assemblea generale). I circoli locali eleggono o nominano i delegati incaricati di rappresentarli ai congressi di partito delle strutture di livello immediatamente superiore. Più grande è il circolo, più sono i suoi delegati e, quindi, i suoi voti. I delegati che partecipano al congresso eleggono o indicano i candidati 9 Tratto e adattato da: Netherlands Institute for Multiparty Democracy (IMD), A framework for democratic building, L’Aia, 2004, pp. 11-13. 32
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PRINCIPI DELLA DEMOCRAZIA PARTITICA
FORZA ORGANIZZATIVA Il successo politico richiede un impiego efficace delle risorse organizzative a tutti i livelli. Le risorse umane e finanziarie disponibili devono essere gestite e impiegate con attenzione. Un piano strategico di lungo periodo studiato con attenzione, un programma politico e procedure amministrative che prevedono riunioni e audit finanziari periodici sono buoni indicatori di tale forza organizzativa.
Non si può sostenere una politica democratica e poi non praticare la democrazia all’interno del proprio partito. La democrazia interna richiede regole e procedure imparziali che impediscano la possibilità di un controllo arbitrario delle votazioni e della conduzione del partito da parte di singoli leader o di cricche di potere. Non basta che tali norme esistano, esse devono essere anche messe in pratica. La definizione del concetto di “iscritto” del partito è di vitale importanza per assicurare un sistema equilibrato di controlli e garanzie. Nei partiti democratici sono gli iscritti a esercitare la funzione di controllo. Tutti gli organi e i funzionari di partito seguono procedure stabilite e devono rispondere del loro operato alla base e agli organi di controllo a ciò deputati previsti dallo statuto. I valori e le pratiche democratiche sono cruciali per l’istituzionalizzazione democratica e il rafforzamento del partito. Non ha alcun senso sostenere una politica democratica e poi non praticare la democrazia all’interno del proprio partito.
UNITÀ DEL PARTITO Affinché un partito sia efficace, i suoi iscritti devono aderire a una visione comune e seguire le norme del partito. Il partito deve essere coeso, ma ciò non vuol dire che non possa esservi un intenso acceso dialogo interno. Il dibattito costruttivo è utile per migliorare e affinare il programma del partito e mantiene alta la motivazione degli iscritti. Il partito deve tuttavia puntare a bilanciare il bisogno di coerenza ideologica e organizzativa con la necessità di nuove idee e innovazioni. È necessario evitare la formazione di correnti e una frammentazione ideologica troppo profonda, poiché esse, col trascorrere del tempo, provocano la perdita di fiducia da parte degli elettori e, quindi, di voti.
istituzionalizzazione IDENTITÀ DEL PARTITO Il partito politico deve sapere per cosa si batte. Idee confuse, principi contraddittori e programmi poco chiari danneggiano l’immagine del partito e la sua capacità di attrazione dei potenziali elettori. Il partito deve sostenere un insieme di principi politici, economici e sociali più o meno coerenti e indicarli nel proprio programma. Deve avere, cioè, una propria identità ideologica. Gli attivisti e coloro che lavorano per il partito devono ricevere incentivi non economici. Idealismo, dottrina e ideologia sono gli incentivi più efficaci per conservare la dedizione degli aderenti.
CAPACITÀ DI PROPAGANDA I voti non arrivano mai da soli. Un’efficace propaganda politica richiede che il partito sia in grado di esprimere e mettere insieme tutte le sue risorse organizzative (umane, materiali, economiche, ideologiche, di immagine) per presentarsi nel modo più convincente nel confronto con i suoi diretti rivali politici.
delle singole circoscrizioni elettorali alle elezioni locali e nazionali. Eleggono inoltre i vari uffici direttivi (di solito ogni due anni) e approvano a votazione i programmi elettorali. Quando un partito entra a far parte di un governo, spesso viene organizzato un congresso straordinario che ha il compito di approvare il programma politico del nuovo esecutivo.
Riunioni previste dallo statuto è necessario creare CIRCOLI DI PARTITO IN ciascuno dei collegi elettorali (PARLAMENTARI) e idealmente in ciascuna municipalità.
Le riunioni di partito sono indirizzate soprattutto agli iscritti. La riunione di base è il congresso (o assemblea generale) che si tiene con periodicità annuale a tutti i livelli del partito. Lo scopo fondamentale dell’assemblea generale è fornire uno scambio regolare e strutturato di contatti tra gli iscritti e i funzionari eletti in ognuno dei consigli e delle assemblee del Paese. Cosa succede nel Paese? Perché è necessario adottare questa o quella proposta legislativa e quali saranno le sue conseguenze per la società e la città? Il partito rimane in contatto con gli elettori e i loro problemi quotidiani attraverso uno scambio costante di informazioni e opinioni, solo così i suoi membri possono riuscire a padroneggiare gli argomenti di dibattito meglio dei loro oppositori politici. L’assemblea generale è sempre l’organo decisionale di livello più elevato del partito e dei suoi circoli locali. È essa che decide su tutte le questioni organizzative e politiche del partito o dei circoli. L’assemblea revoca ed elegge l’ufficio direttivo. I membri dell’assemblea eleggono i delegati che partecipano alle assemblee di livello superiore e i delegati scelgono i canditati che parteciperanno alle elezioni. L’assemblea generale decide sulle questioni politiche di base e le sue decisioni vincolano l’azione del direttivo per il periodo di riferimento. 34
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Esempio di struttura di partito in uno Stato di tipo federale: UFFICIO DIRETTIVO
COMITATO ESECUTIVO
ELETTI
ASSEMBLEA GENERALE
CONGRESSO REGIONALE
CONGRESSO NAZIONALE
• Adotta risoluzioni su questioni locali
• Adotta risoluzioni su questioni regionali ed elegge i candidati
• Adotta risoluzioni che vincolano il Partito nel suo insieme
DELEGATI
DELEGATI
DELEGATI
CIRCOLO LOCALE
SEZIONE REGIONALE
SEZIONE NAZIONALE
• Primo punto di contatto
• Riunisce più circoli locali a livello di regione/provincia
• Riunisce più sezioni regionali
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Di solito il presidente del circolo presiede anche l’assemblea generale locale, ma questa può comunque decidere di eleggere un incaricato ad hoc. Un altro membro viene incaricato di redigere il verbale delle riunioni. I risultati delle votazioni e le decisioni politiche approvate nelle riunioni sono comunicati a tutti i membri. Gli iscritti dei circoli locali hanno tutti diritto di voto e di parola nelle riunioni dell’assemblea generale del circolo e possono proporre bozze di risoluzioni. Assicuratevi che l’assemblea generale si svolga sempre nel pieno rispetto del regolamento interno del partito. Tra i primi atti di un partito di nuova formazione vi è sempre la redazione di una bozza di tale regolamento che deve essere poi approvato formalmente in occasione della prima riunione dell’assemblea generale. I circoli locali di nuova costituzione possono utilizzare come modello le regole già in uso nelle strutture di livello regionale e nazionale. Può essere utile indicare direttamente nello statuto i termini temporali massimi per invitare nuovi iscritti e proporre bozze di risoluzioni.
L’ufficio direttivo del circolo locale Il direttivo (o ufficio esecutivo locale) dirige l’amministrazione ordinaria del circolo. L’area di riferimento di un circolo locale è stabilita in genere in funzione della struttura amministrativa del proprio Stato nazionale. Un circolo locale può quindi avere come area di riferimento una città oppure un centro urbano minore, che ovviamente comprendono un numero molto diverso di iscritti al partito. Il direttivo dovrebbe essere formato da almeno un presidente, un tesoriere e un segretario. In funzione dei requisiti legali e delle proprie preferenze, il direttivo può includere anche altri funzionari preposti alla guida delle campagne politiche, alla gestione della segreteria degli iscritti o al ruolo di portavoce. Fate attenzione ad assicurare la parità di presenza tra i due sessi negli organi elettivi in modo da attrarre sia l’elettorato maschile che quello femminile. 36
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
Un buon direttivo deve trasmettere energia e vitalità al circolo. Energia e vitalità sono la chiave per assicurare buona affluenza alle riunioni di partito, aumentare gli iscritti e stimolarli a partecipare in prima persona alle attività e allo sviluppo della linea programmatica. Un buon direttivo affronta le difficoltà generate dai sempre possibili conflitti interni ed esterni. Idealmente individua i problemi prima ancora che essi si manifestino e agisce per prevenirli. Soprattutto, il direttivo indica la linea politica programmatica e sprona il circolo a vincere sempre più seggi, per ottenere futuri successi politici.
Subito dopo l’elezione: qual è il ruolo del presidente del circolo locale? SEMPLICI REGOLE PER le riunioni del direttivo locale È dovere dei membri del direttivo dare conto di ciò che è stato fatto nel tempo trascorso dalla precedente riunione. Il tesoriere deve fornire al direttivo un quadro aggiornato dello stato delle finanze del circolo. Se il circolo ha definito un piano d’azione annuale di eventi e altre attività, è necessario descriverne i progressi e stabilire gli obiettivi e i compiti per il periodo successivo. Invitate gli altri membri del partito eletti (se ve ne sono) nei consigli comunali e negli altri organi parlamentari per avere dalla loro voce una descrizione diretta delle attività che vi si svolgono. Le candidature dei nuovi iscritti al partito devono essere approvate nel rispetto del vigente regolamento interno. Le informazioni provenienti dalle strutture del partito di livello regionale e nazionale vanno condivise e diffuse. Le attività e l’amministrazione del partito possono avere la precedenza nelle riunioni del direttivo, ma non bisogna trascurare le altre questioni politiche e programmatiche. Bisogna parlare con franchezza non solo dei successi, ma anche degli insuccessi politici. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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non dimenticate mai DI REDIGERE IL VERBALE DELLE RIUNIONI! A occuparsene può essere il segretario oppure un altro membro designato di volta in volta a ogni riunione del direttivo o dell’assemblea generale. L’utilità dei verbali in forma scritta è facilmente intuibile. Potrebbe capitare, per esempio, che si abbia bisogno di sapere com’è stato gestito un particolare evento svoltosi in passato e che la persona che l’ha gestito non faccia più parte del circolo o che comunque non sia più possibile contattarla. «Se solo avessimo preso nota di come abbiamo organizzato quest’evento…» È assolutamente indispensabile registrare i risultati e le decisioni delle riunioni del direttivo e delle assemblee generali (e in ogni caso sarà necessario registrare i risultati delle votazioni) e conservare in forma scritta le valutazioni dell’organizzazione degli eventi, in modo da poterne monitorare i progressi.
Il presidente ideale è un misto tra uno stratega e un leader che non si fa problemi ad agire in prima persona. Il presidente è la principale figura di contatto per potenziali iscritti, per i sostenitori e per coloro che sono già membri. È lui che mantiene i contatti con gli organi superiori del partito e coordina le attività locali. L’obiettivo è soprattutto acquisire nuovi membri per la causa liberale. Ciò significa da un lato mantenere sempre coinvolti e motivati gli iscritti già acquisiti, dall’altro portare a bordo continuamente nuovi membri. Il presidente mantiene informati gli attivisti della base di ciò che viene deciso ai livelli superiori del partito e delle decisioni e delle azioni a livello locale. Analogamente, comunica ai vertici superiori ciò che il circolo fa a livello locale. Più si è radicati, economicamente e socialmente, nella struttura municipale o regionale, più si riuscirà a comunicare il giusto messaggio e conquistare altri iscritti alla causa. È essenziale restare in contatto con gli iscritti ed essere sempre aggiornati su quali sono i loro interessi e le loro capacità. Meglio li si conosce, più facile 38
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
sarà pianificare eventi e gruppi di lavoro orientati a specifici obiettivi che puntino a valorizzare la partecipazione dei singoli iscritti facendo leva sulle loro specializzazioni e reti relazionali. La tabella che segue non intende essere esaustiva e alcune delle sue voci possono sovrapporsi tra loro, essa tuttavia rappresenta una panoramica fedele delle attività e delle mansioni essenziali che saranno trattate più dettagliatamente nei prossimi capitoli10.
10 Testo e illustrazioni tratte e adattate da: Vorsitzendenhandbuch für Orts- und Kreisverbände der FDP NRW, FDP Landesverband Nordrhein-Westfalen, marzo 2009, p. 28.
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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IDENTIFICATE E SVILUPPATE IL VOSTRO POTENZIALE • Chiedete ai membri perché vogliono partecipare • Organizzate e aggiornate la banca dati dei contatti • Incoraggiate i nuovi iscritti a partecipare in maniera attiva
• Selezionate e contattate i gruppi obiettivo • Conducete un’analisi SWOT (Strengths: punti
di forza; Weaknesses: debolezze; Opportunities: opportunità; Threats: minacce) • Fissate gli obiettivi delle campagne • Organizzate seminari di strategia con esperti esterni
ORGANIZZATE EVENTI E DATE VISIBILITÀ AL VOSTRO PROFILO • Sfruttate il materiale per le campagne
preparato dalle strutture a livello nazionale (se disponibile) • Organizzate eventi con la partecipazione di personaggi di punta del mondo liberale come politici o relatori specializzati • Impegnatevi nelle attività di relazioni pubbliche • Sviluppate linee programmatiche e approvate risoluzioni del partito su questioni locali • Partecipate agli eventi organizzati da club e associazioni locali
COSTRUZIONE DEI GRUPPI • Organizzate eventi sociali • Organizzate seminari dedicati alle
tecniche di team-building (costruzione di gruppi) • Pubblicizzate le vostre attività ed eventi • Puntate ai potenziali aderenti attraverso, ad esempio, gli “ambasciatori del partito”
MIGLIORATE LA VOSTRA CAPACITÀ DI SOSTENERE LE VOSTRE CAMPAGNE • Organizzate corsi di formazione per i vostri
Matrice delle funzioni
aderenti in collaborazione con esperti o politici locali d’esperienza • Organizzate attività per la raccolta di fondi • Individuate e scegliete il bersaglio delle vostre campagne • Mobilitate i vostri sostenitori • Preparate materiali per il supporto della campagna e sviluppate la vostra presenza su internet
ACQUISTATE VISIBILITÀ • Datevi visibilità su internet e preparate volantini da distribuire
• Organizzate eventi pubblici e banchetti informativi
• Aprite al pubblico le riunioni del direttivo • Entrate in contatto con associazione esterne • Confrontatevi con periodica regolarità con la stampa
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
checklist Organizza e presiedi le riunioni del direttivo, le assemblee generali e gli altri eventi (come i ricevimenti di fine anno, i party estivi e le altre occasioni di incontro sociale). Designa un incaricato (ad esempio il segretario amministrativo) a cui affidare la redazione dei verbali delle riunioni previste dallo statuto, come quelle del direttivo o l’assemblea generale e assicurati che tali verbali siano consultabili. Controlla costantemente l’andamento delle iscrizioni: contattata potenziali nuovi iscritti inviando con regolarità messaggi di marketing politico a una vasta lista di destinatari; organizza eventi pubblici con frequenza mensile (ad esempio rinfreschi e convegni pubblici); ecc. (vedi anche il capitolo 5). Riferisci i risultati delle votazioni (del direttivo, per i delegati agli altri organi di partito) alle strutture organizzative di livello superiore. Esprimi il tuo apprezzamento e congratulati in occasione di celebrazioni (“meglio elogiare qualcuno una volta di troppo che una volta di meno”). Invia lettere di ringraziamento o elogia a voce, alla prima occasione pubblica possibile, l’impegno e gli sforzi speciali degli iscritti; ciò servirà ad alimentare la motivazione degli aderenti che si impegnano volontariamente nel lavoro per il partito. Mantieni i contatti con associazioni locali quali i sindacati, le organizzazioni datoriali, le amministrazioni pubbliche, i circoli sportivi, la stampa locale e anche gli altri partiti politici. Puoi sfruttare la loro esperienza per rafforzare il tuo profilo e dare ancora più credibilità alla tua linea programmatica invitandone con regolarità i membri del direttivo alle riunioni, inclusi gli incontri con la stampa. Non aspettare che siano loro a mettersi in contatto con te. Cerca anche di individuare questioni concrete di loro interesse che puoi affrontare in quanto partito e che possano essere presentate come un successo ai media. Quando ricevi inviti a eventi organizzati da queste associazioni o da altri circoli, accettando verifica se sono interessati a darti spazio per un breve discorso di benvenuto. C’è di sicuro chi apprezzerà una simile offerta e tu avrai una possibilità in più per diffondere il messaggio liberale. Valuta con attenzione il calendario degli eventi del partito dal punto di vista dei media: in quali casi è preferibile inviare alla stampa solo un breve
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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comunicato e in quali è più utile invitarla a essere direttamente presente? (Vedi anche il capitolo 7 per gli aspetti relativi alla comunicazione). Assicurati che la selezione dei candidati per le campagne elettorali avvenga e si svolga in conformità con il regolamento interno del partito. Sostieni le campagne elettorali dei candidati del partito e organizza per loro incontri di formazione dedicati alla gestione dei rapporti con i media, al programma, alla linea programmatica, alla capacità di elaborazione di un discorso, ecc. Se sei il presidente della struttura di livello organizzativo immediatamente superiore del tuo circolo di partito (livello provinciale o regionale), mantieni i contatti con tutti i circoli locali, coordinane le attività quando possibile e agisci da loro “direttore tecnico”, come se fossero una squadra di calcio. Se nella tua regione vi sono collegi elettorali dove non vi è alcuna rappresentanza liberale, cioè dove non vi sono circoli del partito, attivati per fondarne uno. In quanto presidente di un circolo regionale puoi anche:
• • • •
Prestare particolare cura alla distribuzione nelle aree di tua responsabilità di manifesti murali e volantini per pubblicizzare eventi regionali. Prendere contatto con circoli e associazioni locali e verificare se vi sono potenziali nuovi iscritti. Discutere con gli organi del partito di livello superiore delle strategie attuabili per migliorare la vostra visibilità e presenza in queste aree. Offrire agli iscritti di aree dove la presenza liberale è debole opportunità formative dedicate, ad esempio, alle tecniche per la conduzione delle campagne politiche.
Tesoriere I compiti del tesoriere politico possono variare a seconda delle specificità locali e delle normative nazionali vigenti in ciascun Paese. In sintesi, l’esigenza è quella di avere una supervisione sulla gestione economica del partito, assicurarne la sostenibilità di lungo periodo e conservare un’accurata registrazione della contabilità e delle procedure amministrative 42
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
(conformità legale e regolamento interno del partito). Spesso le normative nazionali sui partiti politici richiedono che l’autorizzazione ai pagamenti sia firmata dal tesoriere e controfirmata da un secondo soggetto, in genere il presidente del circolo. Tale prassi è intesa a ridurre il rischio di frodi. checklist Il tesoriere deve predire il futuro (economico), controllare il presente (monitorare le entrate e le uscite) e permettere la revisione del passato (audit). Il tesoriere deve assicurare il maggior grado possibile di trasparenza, non solo per rispettare le normative legali, ma anche per assicurare ai membri del partito che i loro soldi sono amministrati nel miglior modo possibile. Il tesoriere deve assicurare il coinvolgimento degli altri membri del direttivo, in primo luogo del presidente, nelle questioni economiche; le priorità politiche devono essere decise per prime e poi il budget (entrate e uscite) va elaborato sulla base di queste priorità. Il tesoriere si occupa della pianificazione finanziaria delle campagne elettorali. È lui che deve richiedere preventivi per i materiali promozionali e gli eventi. Stabilire buoni contatti con le imprese locali può essere utile per assicurarsi entrate supplementari. Il tesoriere organizza e tiene aggiornata la banca dati per la raccolta dei fondi (in certi casi, in determinati Paesi, questo compito è tradizionalmente assegnato a un altro membro del direttivo che assume l’incarico di funzionario addetto alla raccolta fondi). Il tesoriere stabilisce relazioni e contatti con le imprese private con sede nella propria municipalità per esplorare le possibilità di raccolta fondi. Il tesoriere mantiene i contatti con gli iscritti (ricorda loro di versare la quota di iscrizione, li invita a fare donazioni supplementari in occasione, ad esempio, delle campagne elettorali). L’invio regolare di messaggi di marketing politico, di auguri di buon compleanno e di gadget del partito può contribuire a migliorare la predisposizione degli iscritti a donare. Il tesoriere ha il dovere di seguire appropriate procedure contabili per la registrazione delle entrate e delle uscite e presentare al direttivo rendiconti e consultivi periodici.
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
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LE LEGGI CHE REGOLANO i partiti politici Non in tutti i Paesi vi sono leggi e normative specifiche che regolano l’organizzazione e il finanziamento dei partiti. In alcuni casi è però così. Assicurati di conoscere queste norme e di informarne sia i membri del direttivo che gli iscritti. Presta particolare attenzione alle normative fiscali e alle altre leggi che regolano le donazioni.
Revisori Anche i requisiti per i revisori possono variare in base alle specifiche norme e prassi nazionali. In alcuni casi è richiesta la designazione di revisori e di sostituti direttamente tra i membri del circolo (ma che non devono essere membri del direttivo!) se il bilancio è gestito separatamente da quello delle strutture di partito di livello più elevato e deve quindi essere sottoposto a controllo. In alcuni Paesi le leggi sui partiti richiedono la designazione di due revisori in base al principio che quattro occhi sono meglio di due. Può essere saggio applicare questo principio anche quando non è la legge a richiederlo, perché riduce il rischio di frodi.
checklist Revisione annuale della contabilità del tesoriere. Devi avere il diritto di accedere in qualunque momento ai documenti contabili del tuo circolo locale. Riferisci qualunque anomalia riscontrata nella contabilità. Presenta il tuo rapporto all’assemblea generale annuale.
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Direttore esecutivo/General manager/Segretario Non importa quale sia la denominazione di questa carica, il suo è un ruolo di fondamentale importanza. In tutti i circoli deve, infatti, esservi qualcuno che ha il compito di coordinarne le attività. Se le dimensioni e le risorse economiche del circolo lo richiedono, può essere preferibile affidare il compito a un incaricato assunto a tempo pieno o part time. L’incaricato eventualmente assunto riceverà ex officio l’attribuzione di membro del direttivo. Se l’incaricato è invece un volontario, svolgerà i suoi incarichi nell’ambito della normale divisione del lavoro tra i membri del direttivo. Il segretario coordina le attività del partito, redige, stampa e distribuisce gli ordini del giorno e i verbali e cura l’invio delle convocazioni delle riunioni del circolo, cioè le riunioni del direttivo, l’assemblea generale e gli altri eventi tematici. checklist Il segretario invita gli iscritti agli eventi e li informa delle scadenze obbligatorie, ad esempio per la presentazione di risoluzioni o per le procedure di elezione. Il segretario prepara i verbali delle riunioni e informa gli organi di livello superiore del partito dei risultati delle votazioni per l’elezione dei delegati. Il segretario deve conoscere in maniera esaustiva le leggi nazionali sui partiti, i regolamenti interni del proprio partito e le regole e le procedure che regolano gli eventi previsti dallo statuto, per assistere il presidente in caso di quesiti sulle procedure. Il segretario invia con periodicità regolare messaggi di marketing politico e newsletter agli iscritti del circolo. Il segretario amministra la banca dati degli iscritti (congiuntamente con il tesoriere).
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Se assunto e se il partito dispone di un ufficio: Se il circolo dispone delle risorse per mantenere un ufficio, il segretario coordina le attività quotidiane del partito da questa sede e la rende disponibile al pubblico, essa diventa cioè l’indirizzo postale ufficiale del partito e il punto di contatto formale per gli elettori che si rivolgono o mostrano interesse verso il partito. Amministrazione dei documenti del partito e del materiale per le campagne elettorali.
Portavoce/Addetto stampa Il suo ruolo è quello di rendere pubblico il grande lavoro che il circolo svolge! Le attività del circolo devono essere note tanto ai sostenitori, quanto agli oppositori. È consigliabile inviare comunicati stampa con regolarità, ma solo se si hanno novità importanti da comunicare o eventi da annunciare. Eccedere con notizie poco importanti vi farà solo guadagnare la reputazione di seccatore. Stimolate inoltre i vostri aderenti a inviare lettere alla stampa locale in modo da rafforzare la presenza su di essa del pensiero liberale. Per aiutarvi a diffondere i vostri messaggi tra i media, preparate una lista con le informazioni di contatto della stampa locale e regionale e stabilite relazioni di lavoro con giornalisti e redattori. Chi è nuovo del mestiere e non ha ancora creato una propria rete di contatti può iniziare presentandosi direttamente ai media locali (cioè ai quotidiani locali e regionali, alle stazioni radio e TV locali, alle piattaforme media su internet, ecc.). Siate pazienti! Come in tutte le relazioni tra esseri umani, anche quelle tra giornalisti e politici richiedono tempo. Non aspettatevi che i media vi diano un caloroso benvenuto, che seguano con intensità le attività del vostro partito o che citino i vostri comunicati stampa.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | Struttura e funzioni dei partiti
Continuate a lavorare duro e con professionalità e la stampa non potrà ignorarvi a lungo. Maggiori dettagli sulle tecniche di comunicazione sono contenuti nel capitolo 7. Il rispetto delle leggi che regolano i partiti politici è essenziale così come lo è una buona divisione dei compiti tra i membri del direttivo e l’aderenza alle regole interne del partito. Questo però non basta. Gli iscritti sono la vera linfa vitale dalla quale nascono i voti. I capitoli che seguono descrivono cosa fare per aumentare gli iscritti e conservare una vibrante base di aderenti.
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L’AMMINISTRAZIONE DEGLI ISCRITTI
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li iscritti sono tutto! Sono i vostri attivisti, i vostri candidati, i consiglieri e coloro che vi rappresentano nel parlamento nazionale e in quello europeo. Sono loro a svolgere la maggior parte delle attività di raccolta fondi e di campagna elettorale. L’unica cosa che gli iscritti non fanno è reclutarsi da soli. Questo capitolo intende aiutarvi a capire come conservare un buon rapporto con i vostri iscritti e come acquisirne di nuovi. Iscriversi a un partito è in genere semplice (anche se le legislazioni nazionali possono imporre requisiti più o meno stringenti). In Europa è abituale per gli iscritti pagare una quota di iscrizione, dichiarare l’adesione ai principi di base del partito, poter partecipare agli eventi organizzati a livello locale dal partito e avere diritto a influenzare le posizioni del circolo per mezzo del proprio voto. Tutti i partiti devono compiere una decisione strategica sul livello di rigidità da applicare nella valutazione delle candidature di coloro che intendono iscriversi. Naturalmente è possibile applicare solo quelle restrizioni che comunque non confliggono con le norme nazionali generali che regolano i partiti politici. Una solida base di aderenti è la chiave per qualunque successo politico e sociale del partito. L’amministrazione degli iscritti del partito è essenziale per la comunicazione e per la mobilitazione della base. Le informazioni di contatto dei singoli aderenti devono essere sempre aggiornate, in modo da poterli contattare anche quando si trasferiscono senza comunicarvi il nuovo indirizzo. Questo è importante non solo in caso di ritardi nei pagamenti delle quote di iscrizione, ma anche per stimolare la partecipazione ai vostri eventi. Ad esempio, le informazioni relative a età, abilità e professione vi permetteranno di rivolgervi a specifici gruppi per specifici eventi, sia come partecipanti, sia come preziose risorse.
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Una banca dati ben aggiornata è fondamentale per gestire in maniera efficace gli iscritti. Elenchi aggiornati e ben organizzati possono essere impiegati per una varietà di scopi, tra i quali: raccolta fondi, reclutamento di volontari, campagne politiche. GLI ISCRITTI SONO LA CHIAVE PER IL SUCCESSO POLITICO La verità è che per promuovere con maggiore successo la propria agenda politica e far eleggere i propri candidati, un partito deve necessariamente ampliare la sua base di iscritti. Gli iscritti sono la principale risorsa del partito. Il reclutamento degli iscritti è difficile, richiede tempo e comporta costi, ma senza non è possibile ottenere vittorie elettorali di lungo periodo. Una leadership consolidata potrebbe sentirsi sfidata dall’ingresso nel partito di nuovi membri e di nuove idee, ma questo è esattamente ciò che serve per assicurare la sopravvivenza, nel tempo, del partito.
Qual è il modo migliore per reclutare nuovi membri? Le persone sono diverse l’una dall’altra e le tradizioni di partecipazione politica cambiano da Paese a Paese. Molti sono disposti a impegnarsi in prima persona se trovano convincenti le idee del partito e vedono quanto seriamente voi vi impegnate per realizzarle. Dovete quindi partecipare alla vita pubblica e dare sufficiente visibilità al vostro lavoro. È anche vero che vi è un numero addirittura maggiore di persone che potrebbero essere disposte a impegnarsi, ma che non faranno mai il primo passo fino a quando qualcuno non glielo chiederà. Le visite dirette porta a porta sono un modo efficace per reclutare nuovi iscritti (quest’approccio deve però tenere conto delle tradizioni e delle consuetudini locali). Questo metodo richiede coraggio da parte di chi lo attua. Bisogna saper cosa dire ed essere pronti a ricevere brusche risposte o suscitare il più totale disinteresse. 50
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Durante gli incontri è necessario: essere sempre educati; presentare se stessi e il partito; rivolgersi all’interlocutore per nome; fornire informazioni di base sul partito e dei suoi obiettivi (messaggi politici); e sintetizzare le principali ragioni per unirsi a esso. È importante tenere nota di tutti coloro che si contattano: alcuni di quelli che non vogliono unirsi subito potrebbero semplicemente aver bisogno di pensarci su un attimo prima di impegnarsi. Un secondo incontro può essere fissato per una data successiva per coloro che appaiono interessati. Cosa dire alle persone che esitano alla prospettiva di unirsi al partito? Ecco qui le risposte alle otto obiezioni più comuni: 11 1. “Non ho tempo da dedicare alla politica” A nessuno si chiede di diventare un politico a tempo pieno. La squadra del FC Barcelona ha più iscritti al suo club di supporter che giocatori in campo. Anche i liberali hanno bisogno allo stesso modo più di sostenitori che di politici nei consigli comunali e nei parlamenti. 2. “Mi iscriverei se il politico Tal dei Tali non fosse anche lui iscritto” (I) Tra i liberali ci sono personalità carismatiche che possono polarizzare amicizie e inimicizie. Sono però la squadra e le politiche sostenute a fare la differenza. Non è mai possibile trovare simpatici o apprezzare tutti gli iscritti di un circolo. 3. “Mi iscriverei se il politico Tal dei Tali non fosse anche lui iscritto” (II) Le qualità di un partito politico sono le stesse dei suoi iscritti. Gli iscritti esercitano influenza diretta e in prima persona sull’indirizzo da dare al partito e tutti hanno il diritto di esprimere le loro critiche. 11 Vorsitzendenhandbuch für Orts- und Kreisverbände der FDP NRW, FDP Landesverband Nordrhein-Westfalen, marzo 2009, pp. 45-46. Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
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4. “Non conosco nessuno che sia iscritto al partito liberale” Basta un po’ di coraggio e partecipare a uno degli eventi di partito che si svolgono in zona per incontrare e conoscere persone interessanti già iscritte al partito liberale. 5. “Già voto per i liberali e questo è sufficiente “ Come tutti i partiti, anche il partito liberale deve puntare ad avere più iscritti. Un’ampia base di iscritti contribuisce a migliorare la visibilità e il riconoscimento pubblico del partito e ad aumentare le risorse economiche necessarie per sostenere le campagne liberali. 6. “Condivido in principio le posizioni del partito, ma non approvo la posizione XY” Tutte le decisioni sono fondate su compromessi. La vita non è mai bianca o nera, ma è fatta di tonalità di grigio. Se in generale si condividono le idee del partito liberale, potrebbe essere il caso di riflettere sul come agire per rafforzarne la presenza nel proprio Paese. 7. “Prima delle elezioni i liberali hanno promesso di fare XY. Ma dopo le elezioni non lo hanno fatto” I programmi elettorali rappresentano l’agenda politica del partito nella sua interezza. Il futuro cambia però al variare delle circostanze. È molto difficile che un partito riesca a ottenere la maggioranza assoluta, quindi non sarà in grado di attuare il suo programma elettorale al 100%, poiché gli accordi di coalizione impongono sempre dei limiti. Potrebbe allora essere utile osservare la questione da altro punto di vista: la politica sostenuta riflette in ogni caso i principi fondamentali del partito liberale? 8. “Non mi piace la perenne litigiosità dei partiti politici” È un mito che esistano soluzioni già pronte per tutti i nostri problemi e che solo la litigiosità tra i partiti politici impedisce alla società di fare la
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
cosa giusta. I partiti veicolano interessi politici anche diversi, formulano proposte per il futuro del Paese e decidono quali tra queste proposte presentare agli elettori. Sta anche a te influenzare questa decisione. Le campagne porta a porta rappresentano solo uno dei modi possibili per reclutare nuovi membri. Un altro modo è organizzare eventi politici o attività ricreative e culturali finalizzate ad attrarre un gran numero di persone per sondarne la disponibilità a unirsi al partito. Il partito può anche sfruttare altri eventi pubblici. Potrebbe, ad esempio, sistemare un banchetto informativo in occasione di un evento organizzato da altri per fornire notizie sul partito e sulle ragioni per unirsi a esso. È importante che tutte le interazioni tra il partito e gli elettori siano registrate per un successivo uso. È vitale per il partito tenere nota di tutte le persone contattate: quelli che sostengono il partito; quelli che potrebbero farlo e quelli non lo faranno mai. I moduli per l’iscrizione devono essere sempre a portata di mano in occasione di eventi pubblici; lo stesso modulo deve essere bene in vista e facilmente accessibile sul vostro sito web e dovete mantenervi sempre al passo con gli ultimi sviluppi della tecnica per consentire, ad esempio, l’invio delle iscrizioni tramite codici QR per smartphone. Quando organizzate eventi pubblici (come indicato nel capitolo 6), ricordatevi di avere sempre uno o più di questi strumenti a disposizione. La versione cartacea del modulo di iscrizione può anche essere stampata direttamente sul retro dei volantini, come insegna la campagna della FDP tedesca “Neue Freunde für die Freiheit” (“nuovi amici per la libertà”). Le campagne per il reclutamento di nuovi iscritti devono chiudersi con un evento speciale organizzato per riunire la leadership del partito e i vecchi e nuovi iscritti. Tutti i nuovi iscritti devono ricevere una lettera di benvenuto firmata dal presidente del partito e/o dal segretario generale.
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DARE IL BENVENUTO AI NUOVI ISCRITTI Il presidente deve dare il benvenuto ai nuovi iscritti del circolo. Evita che siano gli iscritti a chiedere in che modo possono contribuire alla causa, perché questo darebbe una cattiva impressione. Puoi preparare una lettera di benvenuto e allegarvi i recapiti delle figure di contatto del circolo, l’invito ai prossimi eventi di partito e informazioni su qualunque altra opportunità per contribuire alle vostre attività locali.
Per i nuovi iscritti può inoltre essere organizzato un evento annuale da tenere nella principale sede del partito a livello nazionale (o in una delle sedi regionali) che preveda un incontro con il direttivo del partito, con membri selezionati del parlamento e con altri noti esponenti liberali. In cooperazione con le locali fondazioni liberali (se ve ne sono) o altre istituzioni nazionali o internazionali di ispirazione liberale, è infine possibile organizzare workshop per i nuovi iscritti dedicati a tematiche quali le campagne elettorali e le attività di base del partito.
Tuttavia: Bisogna ricordare sempre che vi sono in genere due diversi tipi di iscritti: quelli che vogliono sostenere il partito solo simbolicamente ed economicamente attraverso la loro iscrizione e quelli che desiderano parteciparvi in modo più attivo. Tenete informato il primo gruppo delle attività e delle linee programmatiche del partito, ma senza infastidirli. Per il secondo gruppo è necessario conoscere quanto più possibile i loro interessi e le loro capacità e invitarli a contribuire in prima persona. Gli iscritti si aspettano che l’appartenenza al partito consentirà loro di avere informazioni più attendibili e più dirette sulla sua politica e la sua linea programmatica. In tempi di sovraccarico (digitale) di informazioni è possibile raggiungere questo risultato organizzando eventi a base partecipativa 54
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ristretta valorizzati dalla presenza di oratori di alto profilo e attraverso l’invio con periodicità regolare di e-mail informative di stampo professionale. Non oberate i nuovi arrivati con troppe date e troppi eventi da seguire, ma scoprite quali sono i loro interessi e se questi ricadono più nell’area della pianificazione politica o della partecipazione diretta alle attività generali del partito, come la distribuzione di volantini o la conduzione delle campagne elettorali. Molti potenziali aderenti seguono già la politica a livello nazionale e sono loro stessi a contattare il partito in maniera proattiva per candidarsi all’iscrizione. Molti dei nostri aderenti conoscono persone che sono politicamente interessate ma che esitano all’idea di dichiararsi pubblicamente iscritti a un partito politico, oppure che aspettano solo di essere convinti a iscriversi.
Altre forme di iscrizione? Il partito può anche prevedere più tipologie di categorie di iscritti. Capita, infatti, che vi siano persone disposte a iscriversi al partito per dichiarare la propria affiliazione politica, ma che non sono interessati a una partecipazione diretta alle sue attività. In questo caso potrebbe essere prevista una quota di partecipazione inferiore che però non comporta il diritto di voto in assemblea. Altri potrebbero essere disposti a partecipare solo a specifici progetti, come per esempio le campagne elettorali. Per questi potrebbe essere previsto lo status speciale di attivisti o sostenitori di campagna elettorale, con diritti di partecipazione al processo decisionale limitati al solo contesto della campagna in corso.
Abbandono da parte dell’iscritto Gli iscritti meno attivi e quelli meno passivi hanno la stessa forte influenza sulla struttura del circolo locale. Mantenete sempre aperti i contatti con gli iscritti che mostrano dubbi e provate a capire quali possono essere i motivi che li spingono a lasciare il partito. Le ragioni spesso risiedono nell’atteggiamento del circolo locale o nella generale disaffezione verso le politiche del Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
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partito ai livelli più elevati. Una franca discussione può aiutare gli indecisi a riconsiderare o rivedere la loro decisione. Una lettera personale può aiutare, anche a distanza di anni, a riavvicinarsi e recuperare persone che in precedenza hanno fatto parte del partito o a rafforzare la loro vicinanza alle idee liberali. Un partito politico richiede una certa dose di flessibilità. I bisogni politici che oggi creano consenso sociale domani potrebbero non essere più validi. Gli iscritti devono essere consapevoli che probabilmente dovranno impegnarsi anche a fondo per sostenere le loro idee. I contatti personali con gli iscritti a livello locale sono cruciali per individuare in anticipo il diffondersi dello scontento e prevenire l’abbandono degli iscritti.
Pagamento delle quote di iscrizione Le quote di iscrizione sono un’importante fonte di finanziamento delle attività del partito. Non esiste un esatto valore di riferimento da usare per fissare l’ammontare della singola quota. Esso dipende principalmente dal contesto nazionale e dal reddito medio. Tra i partiti liberali europei la quota di iscrizione varia dai 20 ai 100 € l’anno. È anche possibile stabilire quote differenziate in base al reddito. I requisiti e le procedure che regolano il pagamento delle quote di iscrizione devono essere trasparenti e i candidati all’iscrizione devono comprendere che ci si aspetta da loro versamenti regolari, perché essenziali per una corretta pianificazione del bilancio. Le disposizioni in materia devono includere l’obbligo per gli iscritti a pagare quote di iscrizione inseparabilmente legate all’iscrizione stessa. Deve essere inoltre indicato in modo chiaro quando e come pagare. I liberali della FDP tedesca, per esempio, applicano un sistema di quote proporzionalmente differenziate. La quota minima di iscrizione per redditi mensili di 2.600 € è di 8 €
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
al mese. Quote più elevate sono applicate ai redditi più elevati, sulla base dello 0,5% del reddito mensile, che gli iscritti sono tenuti a dichiarare al partito. Come fonte supplementare di entrate è possibile prevedere il versamento di una quota volontaria mensile supplementare a carico degli iscritti che ricoprono posizioni elettive (consiglieri, sindaci, membri del parlamento). Può essere utile definire in maniera chiara le modalità di allocazione dei fondi necessari per assicurare il funzionamento degli organi del partito a tutti i suoi livelli (locale, regionale, nazionale). Gli iscritti che non rispettano le scadenze creano problemi, ma è essenziale continuare a seguirli e chiedere loro di versare quanto dovuto. Se non è possibile contattarli direttamente, è necessario farlo attraverso lettere formali inviate per posta o via e-mail. Si può iniziare con l’inviare un cortese sollecito a titolo di semplice promemoria per ricordare l’ammontare della quota annuale e la scadenza per il pagamento. In assenza di risposta, inviate un secondo sollecito circa due mesi dopo il primo, spiegando in maggior dettaglio perché il pagamento è essenziale per il lavoro del partito. Nel terzo e ultimo sollecito, ci si può appellare alla coscienza del “peccatore”, ricordandogli che i mancati pagamenti non solo nuocciono al partito, ma rappresentano una mancanza di correttezza nei confronti degli altri iscritti in regola con il versamento della loro quota. Sarà necessario inoltre ricordare che il mancato pagamento comporterà l’espulsione dal partito così come prescritto dallo statuto. QUOTE DI ISCRIZIONE Molti tra gli iscritti sono pigri e distratti quando si tratta di partecipare in prima persona alle attività del partito e di versare la quota di iscrizione. Assicuratevi di avere informazioni di contatto sempre aggiornate, perché vi serviranno per contattare gli iscritti; ciò li lusingherà e migliorerà di molto le chance di una risposta positiva (in termini di partecipazione alle attività e di pagamenti).
Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
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Nei capitoli 4 e 5 abbiamo descritto le strutture e i ruoli necessari per assicurare il corretto funzionamento di un partito. I capitoli che seguono mostrano come incanalare la motivazione dei membri per trasformarla in valore aggiunto e rafforzare la visibilità del partito agli occhi dell’elettorato. Come detto in precedenza, le persone decidono di iscriversi per ragioni diverse. Molti desiderano partecipare in maniera attiva e vogliono vedersi assegnati ruoli che permettano loro di contribuire. Il prossimo capitolo presenta alcuni esempi di come e quando coinvolgere gli iscritti nelle attività di partito.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’amministrazione degli iscritti
L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI
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ei capitoli precedenti abbiamo visto l’importanza di un’adeguata organizzazione e coordinamento interni. Da soli questi però non servono a nulla se non si è capaci di diffondere nel mondo le proprie idee. Gli elettori devono capire che le loro preoccupazioni vi stanno a cuore e che intendete affrontarle e risolverle. Gli eventi pubblici sono sicuramente utili, ma bisogna organizzarli nel modo giusto per guadagnare la fiducia degli elettori. Questi eventi svolgono diverse funzioni. Sono occasioni di incontro sociale che permettono agli attivisti di entrare in contatto con potenziali nuovi sostenitori. Sono anche fonti di informazione a valore aggiunto, personalizzabili su misura in funzione dei diversi gruppi che si intende raggiungere. Organizzando dibattiti pubblici con importanti oratori o esperti potrete, per esempio, raggiungere gruppi diversi da quelli magari interessati a un workshop tematico o una piattaforma dove gli elettori possono esprimere le proprie preoccupazione e interessi. gli eventi non sono a senso unico Da una parte gli eventi hanno per scopo l’informare quante più persone possibile delle vostre idee e posizioni politiche e descrivere cosa state facendo per migliorare la società. Dall’altra sono fonti di nuove idee e nuovi punti di vista utili per migliorare il lavoro del partito e tenerne sempre aggiornate le linee programmatiche.
I diversi tipi di evento vi permetteranno di pubblicizzare il vostro lavoro, promuovere l’educazione politica o attingere all’esperienza altrui per infondere nuove idee e contributi alle politiche del partito. Allo stesso tempo, gli eventi inciteranno i media a interessarsi alle attività del partito liberale. Il partito che diventa “oggetto di conversazione” è un partito che sta facendo Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
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cose ritenute interessanti e che ha quindi maggiori probabilità di riuscire a conseguire il successo elettorale. Bisogna scegliere con attenzione gli argomenti dell’evento per suscitare l’interesse dell’elettorato ed evitare che a prendervi parte sia un numero esiguo di iscritti al partito che vi partecipano solo perché si sentono obbligati. Bisogna anche diversificare il tipo di eventi. Chi partecipa a due eventi liberali noiosi sicuramente eviterà di parteciparne a un terzo. Cercate di organizzare eventi dedicati a temi controversi e animati da dibattiti e oratori interessanti e vedrete che di certo i partecipanti non mancheranno.
Informazioni di base da tenere sempre presenti Qualunque sia il tipo di evento, ciò che è importante sono gli oratori, i destinatari e un’adeguata organizzazione. > Definire i propri obiettivi Tenete sempre presente quello che volete ottenere. Dovete (sempre) considerare la stampa come uno dei vostri target, ma potete decidere se mirare a particolari gruppi professionali (imprenditori, professori, artigiani, ecc.) o di interesse (genitori, automobilisti, ecc.) o puntare semplicemente al maggior numero di non iscritti. Oltre a organizzare eventi pubblici, dovete dedicare attenzione anche a coloro tra i vostri iscritti che negli ultimi tempi si sono mostrati passivi, stimolandoli a partecipare agli incontri interni (workshop tematici, assemblea generale, ecc.). Un altro obiettivo è poi quello di rafforzare la percezione positiva delle capacità politiche del partito da parte dell’elettorato. Il lavoro di pubbliche relazioni è fondamentale per raggiungere questo scopo. Non potrete sempre valutare efficacemente il successo basandovi sul numero dei partecipanti all’evento o sugli articoli pubblicati sui giornali. Se riuscirete a dare adeguata pubblicità ai vostri eventi invitando la stampa, informando
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
gli iscritti e promuovendoli su internet attraverso il vostro sito web, i social media e gli altri strumenti on-line, darete l’impressione che il partito liberale è attivo e agisce nell’interesse degli elettori. Prendete nota in forma scritta di tutto ciò che potrà in seguito esservi utile per verificare come migliorare o eventualmente cambiare il formato dei prossimi eventi. > Scelta del luogo È importante scegliere il luogo giusto. Questo deve essere facilmente accessibile con i mezzi pubblici e disporre di parcheggio. Le dimensioni della struttura devono essere scelte in base a stime realistiche della prevedibile affluenza. Sarebbe imbarazzante ritrovarsi in pochi seduti in una sala enorme. Meglio scegliere una sala più piccola, anche se finisce per essere affollata. La scelta del luogo deve tenere conto anche delle specifiche caratteristiche del gruppo target e del tipo di evento. L’atmosfera di un bar o ristorante o di un centro culturale è diversa da quella di una sala riunioni di un albergo o di un centro convegni. Qualunque sia la struttura scelta, essa deve disporre della necessaria attrezzatura tecnica (per esempio, un sistema di amplificazione) ed è bene ricordarsi di controllare in anticipo che questa sia ben funzionante. > Catering Bevande e stuzzichini aiutano a creare un’atmosfera accogliente e stimolano i partecipanti a trattenersi più a lungo. Non offrite però cibi e bevande esclusivi, perché dareste l’impressione di avere soldi da buttare. In alcuni Paesi è normale che gli invitati paghino per le consumazioni, cosa utile per generare entrate supplementari per il partito. > Scelta della data Nello scegliere la data, controllate che il vostro evento non si sovrapponga ad altri eventi di grande interesse pubblico (come le partite della nazionale Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
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di calcio e delle squadre locali), a festività locali, a concerti o a grandi eventi dei partiti avversari. Senza questa accortezza, anche l’evento meglio pubblicizzato finirà per avere una scarsa partecipazione. Siate inoltre precisi per quanto riguarda la durata. La parte ufficiale dell’evento non dovrebbero durare più di un’ora e mezza. Gli eventi riservati agli iscritti e le riunioni informali possono ovviamente deviare da questa regola. > Preparativi Anche gli eventi più piccoli possono richiedere fino a un paio di mesi di preparativi. Invitare oratori esterni, preparare i volantini e spedire gli inviti richiede tempo. Datevi delle scadenze precise per le cose da fare. Tenete conto delle consuetudini locali per decidere quando spedire gli inviti. Spedirli con un mese di anticipo può essere eccessivo, ma aspettare fino alla settimana prima dell’evento può essere troppo tardi. Chi volete invitare? Assicuratevi di avere un numero sufficiente di indirizzi e-mail da contattare e chiedete cortesemente agli invitati di confermare se parteciperanno o no all’evento, in modo da poter stimare la prevedibile affluenza. Qualche giorno prima dell’evento, inviate un’e-mail di ringraziamento a coloro che hanno dato conferma della loro partecipazione, in modo da cogliere l’occasione per ricordare l’evento e l’orario. Potete anche riprovare a contattare coloro che non hanno risposto al primo invito. Il giorno dell’evento, abbiate cura di recarvi sul luogo con il dovuto anticipo per assicurarvi che tutto sia pronto e, eventualmente, procedere con le ultime modifiche. Assicuratevi che i vostri colleghi sappiano cosa devono fare durante l’evento, motivateli e rammentate loro gli obiettivi che vi siete posti.
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Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
CHECKLIST dell’evento! RICORDATEVI DI… Due o tre mesi prima: Qual è il vostro gruppo obiettivo? Identificatelo (iscritti, individui interessati, gruppi di interesse legati all’argomento, altri circoli liberali, ospiti VIP, ecc.) Qual è l’argomento di rilevante interesse? Create una squadra cui affidare l’organizzazione dell’evento. Procedete a un controllo incrociato delle date del vostro e di altri eventi e scegliete il luogo. Lista degli oratori. Da tenere in considerazione: quali oratori rappresentano la scelta giusta per l’occasione? Avete contatti a livello locale? È possibile invitare (se ce ne sono) altri importanti politici liberali di rango regionale o nazionale? Quali sono le associazioni e i gruppi di interesse che sostengono di essere specializzati nell’argomento che volete trattare? Siete riusciti a riunire un gruppo di esperti ben equilibrato (anche per quanto la distribuzione tra i due sessi) che possa assicurare una buona riuscita del dibattito? Chi sarà il moderatore del dibattito? Potreste proporre il ruolo a un giornalista locale (in tal modo aumenterete automaticamente la copertura mediatica dell’evento). Invitate gli oratori per tutte le possibili fasce d’orario. Sulla base delle loro risposte, confermate il luogo, la data e l’ora. Se necessario, invitate altri oratori per riempire i buchi. Due o tre settimane prima: Spedite l’invito formale agli oratori con i dettagli logistici su come arrivare. Invitate il gruppo obiettivo, la stampa e i vostri iscritti. Preparate una breve introduzione per presentare l’argomento e accogliere i partecipanti. Curate l’organizzazione pratica di particolari quali la preparazione dei cartellini con i nomi e assicuratevi la disponibilità del servizio di ristorazione.
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C hiedete conferma della disponibilità di decorazioni (se necessarie) e attrezzature tecniche e accertatevi che esse siano pronte e sistemate per il giorno dell’evento. Una settimana prima: Informate la stampa tramite un apposito comunicato, possibilmente seguito da una telefonata diretta. Verificate di nuovo che la partecipazione di tutti gli oratori sia confermata. Prima dell’inizio: Controllate la disponibilità di bevande per gli oratori. Controllate che le targhette con i nomi siano al posto giusto. Tenete a portata di mano la lista per la registrazione di chi decide di partecipare all’ultimo minuto. Follow-up: Raccogliete gli articoli dedicati dai media all’evento. Inviate lettere di ringraziamento agli oratori e ai giornalisti. Analizzate i risultati dell’evento insieme alla squadra che ne ha curato l’organizzazione e traetene gli insegnamenti del caso.
> Pubblicizzare l’evento e inviare gli inviti Informate i vostri iscritti attraverso i mezzi di comunicazione che abitualmente usate con loro. Per informare il pubblico più in generale dovete utilizzare anche la stampa locale e gli altri mezzi di comunicazione. Se l’evento si tiene in un luogo al centro, l’affissione di cartelloni pubblicitari potrebbe rivelarsi utile per attrarre l’interesse dei passanti. Cercate di scegliere un titolo stimolante che possa suscitare interesse. Evitate frasi come “Il futuro della nostra regione”. Concluso l’evento, dovrete subito preparare un comunicato stampa corredato da foto da inviare ai media il giorno stesso.
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> Piccole importanti attenzioni per gli invitati di prestigio Assicuratevi di fornire un trattamento adeguato agli oratori di particolare prestigio. Spedite l’invito per tempo e contattateli di nuovo poco prima dell’evento, informandoli in maniera concisa sul pubblico previsto, i tempi e gli altri oratori. Accogliete personalmente l’oratore e assicuratevi di avere bevande e stuzzichini a disposizione. Un piccolo dono e un breve ringraziamento alla fine dell’evento saranno di certo ben apprezzati. > Follow-up interno Riesaminate l’intero progetto e aggiornate la banca dati con i nuovi contatti acquisiti. Potrebbe essere una buona idea organizzare un piccolo incontro con coloro che hanno aiutato a organizzare l’evento per ringraziarli e spronarli a contribuire anche in futuro. Valutate inoltre la possibilità di organizzare un evento di follow-up, specialmente se la risposta dei partecipanti è stata positiva. Farlo servirà da amplificatore per i vostri sforzi.
Diversi tipi di eventi pubblici Eventi e attività pubbliche migliorano l’immagine e la percezione del partito. Campagne innovative dedicate a problematiche locali e attività di informazione su proposte legislative regionali o nazionali contribuiscono a trasmettere l’immagine di un partito capace di proporre e sostenere politiche alternative. Questi eventi offrono inoltre ai vostri simpatizzanti un’opportunità per entrare in contatto con voi in modo diretto e informale. In generale anche i congressi di partito sono eventi pubblici, ma molti non apprezzano le strutture formali e preferiscono mantenersi alla larga da quello che spesso è percepito come un meccanismo decisionale alquanto Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
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opaco. Neanche gli inviti a partecipare alle riunioni del direttivo, dei consigli comunali o dei circoli, riscuotono molto successo e lo stesso vale per le occasioni di apertura al pubblico degli uffici del partito. Gli elettori si mostrano più propensi a mobilitarsi quando messi di fronte a progetti tematicamente ben definiti e dedicati ad “argomenti scottanti”. Più il problema è concreto, più l’azione da intraprendere è pratica, più sarà facile coinvolgere gli elettori.
Il classico: evento serale con esperti o importanti figure pubbliche Dopo un breve discorso di introduzione e benvenuto, cedete la parola a uno o più oratori principali, quindi invitate il pubblico a partecipare con domande e commenti. Questo tipo di evento è particolarmente indicato quando sono presenti politici famosi, anche se non lascia molto spazio al dibattito. L’evento acquista un’impronta più interattiva e bidirezionale se si chiede ai partecipanti di esprimere la propria opinione sin dall’inizio. Si potrebbe, ad esempio, mettere diverse frasi su una lavagna (lavagna metaplan, a fogli mobili, ecc.) e chiedere al pubblico di commentarne gli enunciati. Questo si rivela ancora più utile quando l’oratore principale è in ritardo (cosa abbastanza frequente con politici di rilievo a causa dei loro molti impegni), perché permette di riempiere l’attesa. Dovrete avere cura di prendere nota delle opinioni espresse dai presenti in modo da poterle riportare all’attenzione (alla luce di quanto poi detto dall’oratore) durante la sessione di domande e risposte che segue il discorso principale. Il discorso può anche essere sostituito da una sessione di domande e risposte (intervista) dove voi (o un giornalista) agirete da moderatore, dialogando con l’ospite e dando vita a un contesto molto più vivace di quanto possibile con un semplice discorso.
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Ritardo dell’oratore principale Introducete il tema della serata chiedendo al pubblico “Cosa ne pensate dell’argomento X?”. Basta un semplice sondaggio sì/no della platea per creare una buona atmosfera e fornire all’oratore la possibilità di commentare il risultato in un secondo momento.
Tavola rotonda Quando tutto va al meglio, le tavole rotonde danno luogo ad accesi e interessanti dibattiti, ma c’è sempre il rischio che si trasformino in noiose adulazioni reciproche. L’andamento della discussione dipende molto dall’argomento, ma ancor di più dal contributo dei partecipanti e dalla bravura del moderatore. Per avere un dibattito diversificato, i partecipanti alla tavola rotonda devono rappresentare punti di vista diversi. Ciò significa invitare esponenti politici di altri partiti o, se si è riluttanti a offrire visibilità ai propri avversari, rappresentanti della pubblica amministrazione, del settore accademico, dei gruppi d’interesse e dell’imprenditoria. Bisogna assicurarsi che gli invitati conoscano bene l’argomento da discutere, che sappiano partecipare a un dibattito pubblico e che vi sia una certa distribuzione tra i due sessi. Le tavole rotonde sono particolarmente interessanti quando trattano di problematiche di attualità e permettono a un determinato gruppo (per esempio, gli studenti) di ricevere informazioni utili provenienti da più fonti. Se pensate a una discussione di un’ora o un’ora e mezza, sarebbe auspicabile non invitare più di tre oratori (più il moderatore), in modo da facilitare la partecipazione del pubblico al dibattito, cosa che sarà certamente apprezzata. Se affidate la moderazione dell’incontro a un giornalista, avrete la sicurezza di beneficiare di un moderatore competente e aumenterete la copertura mediatica dell’evento. Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
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Più oratori si invitano, più sono importanti, maggiore sarà il tempo necessario per organizzare l’evento. È inoltre abituale pagare un compenso agli oratori di alto livello provenienti dal settore accademico e da circoli culturali.
Incontri informali mensili Potete organizzare degli incontri informali (“drink liberali”) da tenere con periodicità regolare in un determinato bar della città. Questi eventi devono essere aperti agli iscritti e a chiunque altro voglia parteciparvi, anche se è probabile che a farlo saranno soprattutto gli iscritti. Si raccomanda di scegliere con cura il luogo dell’incontro, perché anch’esso comunicherà qualcosa di voi e del partito che rappresentate. È preferibile prenotare un tavolo nella sala principale, piuttosto che in una sala interna separata, in modo da attrarre l’attenzione di altri potenziali partecipanti. È inoltre importante assicurarsi in anticipo che i proprietari del bar siano d’accordo a ospitare tali eventi. Questo tipo di incontri vi permetterà di presentare, discutere e conoscere nuovi punti di vista sulle politiche liberali in un contesto rilassato, amichevole e garantendo al contempo visibilità pubblica all’evento.
Incontri privati, serate di quartiere Cercate di organizzare occasioni di incontro tra quanti più non iscritti possibile e un limitato numero di iscritti selezionati (e se possibile anche qualche esponente politico di primo piano proveniente dalle vostre fila). Utilizzate la vostra banca dati dei non iscritti e invitate amici e conoscenti per discutere di politica in un’atmosfera amichevole e rilassata.
Incontri del gruppo parlamentare Il vostro gruppo parlamentare (di qualunque livello esso sia: circoscrizionale, municipale, regionale, ecc.) deve attivarsi per informare gli elettori delle iniziative recenti di cui è stato protagonista, illustrare il suo operato istituzionale e indicare cosa si ripromette di fare in futuro. Assicuratevi di 70
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avere qualcosa di veramente utile da dire prima di contattare i media e cercare di suscitare l’attenzione degli elettori. Dovete considerare questo tipo di eventi come un modo per sottoporvi al giudizio degli elettori e adempiere il vostro dovere in quanto funzionari pubblici. Descrivete il lavoro svolto, rispondete alle domande che vi vengono rivolte e traetene suggerimenti per individuare le problematiche sulle quali concentrarvi.
Detto e fatto! Potete utilizzate quest’espressione come titolo per gli eventi che puntano a informare gli elettori dei traguardi raggiunti nel corso della presente legislatura. Quali obiettivi avete raggiunto e fino a che punto ci siete riusciti? Perché non siete riusciti a realizzare tutto il vostro programma elettorale? Coinvolgete i vostri iscritti che ricoprono cariche elettive nella presentazione dei traguardi e per rispondere a critiche e commenti. Non nascondete nulla, nemmeno i fallimenti. Siate il più trasparente possibile. Mostrate di saper fare autocritica. Preparate bene l’evento e i suoi oratori e date la possibilità al pubblico di porre domande. Trasparenza e onestà sono FONDAMENTALI per i partiti e MOLTO APPREZZATE DAgli elettori!
Gli elettori chiedono, i liberali rispondono È fondamentalmente il pubblico a determinare il corso di questo tipo di eventi. Potete scegliere se moderare la sessione e accettare domande a voce o distribuire e poi raccogliere dei cartoncini sui quali i partecipanti possono scrivere le domande. Manuale – Il piccolo manuale liberale | L’organizzazione di eventi
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In base alle dimensioni dell’evento e al numero di partecipanti, ricordatevi di predisporre microfoni e altoparlanti in sala. Il moderatore può orientare l’incontro e le domande in base all’argomento trattato. Questi eventi sono molto utili poiché permettono di toccare con mano le preoccupazioni e gli interessi della vostra circoscrizione elettorale. Dimostrerete inoltre di essere vicini agli elettori. Più voi e i vostri rappresentanti eletti sarete in grado di rispondere in maniera competente, migliore sarà la vostra immagine pubblica. Si consiglia di annunciare tali eventi per mezzo dei giornali locali e della radio. Se riuscite a far combaciare l’evento con un dibattito su temi locali urgenti e di attualità, avrete anche più possibilità di coinvolgere gli elettori in quella che apparirà come una vera e propria consultazione pubblica sulla questione.
Partecipare ad altri incontri pubblici Ricordatevi di presenziare anche agli eventi pubblici organizzati da altri, come quelli comunali e quelli dei vostri avversari politici (sempre che questa sia una pratica comunemente accettata nel vostro contesto nazionale). Partecipandovi insieme ai vostri iscritti darete ancora più visibilità al vostro partito.
Banchetti informativi cosa non fare! I banchetti informativi devono trasmettere un’atmosfera aperta e accogliente. Se non avete persone in grado di interagire con il pubblico in modo adeguato è meglio lasciar perdere! Un introverso che passa il tempo a nascondersi dietro il materiale promozionale non è certo il più adatto a convincere i passanti a fermarsi per più di un paio di secondi!
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Siate accattivanti! Per rendere il banchetto più interessante potete dedicarlo a un tema specifico che in quel determinato momento riveste interesse a livello locale o nazionale. Un’area pedonale è il luogo perfetto per il banchetto, ma in alcuni casi è preferibile scegliere una zona diversa e più attinente al tema sul quale si intende far leva. Se si vuole fare una campagna per il trasporto pubblico (ristrutturazione, ampliamento, ecc.), sarà preferibile scegliere una zona dove vi è un grande afflusso di persone che utilizzano i mezzi pubblici.
checklist per IL bancHETTO informativo Per il banchetto c’è bisogno dell’autorizzazione delle autorità locali? S cegliere un tema: qual è l’obiettivo? C’è una qualche problematica locale che si intende promuovere? C hi si occuperà del banchetto? Quando e dove? C’è una data particolarmente rilevante per il tema scelto? Qual è il luogo più indicato per raggiungere i gruppi obiettivo? D i cosa si ha bisogno? Attrezzatura tecnica, gadget, volantini, ecc. Ordinate in anticipo le cose di cui avrete bisogno dopo averne valutato la quantità necessaria. I nvitate esponenti politici locali di primo piano del vostro schieramento (come i candidati per il parlamento nazionale) e informate i media dell’invito. S tabilite come deve vestirsi chi starà al banchetto: tenuta elegante, magliette del colore del partito, ecc. Informate i media e accertatevi che abbiano ricevuto la comunicazione.
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postazione mobile di informazione Valutate se avete davvero bisogno di un banchetto con tavolino e tutta la relativa attrezzatura. Vestirsi in modo da mostrare l’appartenenza al partito e avere volantini da distribuire può essere sufficiente per il volantinaggio in bar o davanti a stazioni ferroviarie e di altri mezzi di trasporto pubblico.
Giochi interattivi divertenti e intelligenti attraggono attenzione e generano simpatia. Non mettere limiti alla creatività. Potete organizzare sondaggi su tematiche locali o giochi come il lanciare delle palle contro una piramide di lattine su cui sono affisse vignette di politici o anche solo distribuire fiori con i colori del partito. Qualunque sia il tipo di attività scelta, l’obiettivo è stabilire un dialogo con gli elettori e dare visibilità all’alternativa liberale. Naturalmente, l’attività deve anche essere in linea con il messaggio politico del partito. Qui di seguito riportiamo alcuni esempi di idee usate con successo dalla FDP in Germania: > Mele tagliate a metà Nell’ultimo giorno per la presentazione della dichiarazione dei redditi, distribuite delle mele tagliate a metà sulle quali è scritto: “Questo è quello che ti lascia lo Stato”. > Liberarsi delle tasse (“Steuern streichen”) Segnate su una lavagna i diversi tipi di tasse versate allo Stato e chiedete ai passanti di indicarne tre che vorrebbero vedere abolite. Potete così farvi un’idea di quali sono le tasse che i contribuenti giudicano particolarmente odiose. Cogliete l’occasione per distribuire volantini con le vostre proposte di modifica del sistema fiscale.
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> Se io fossi il primo ministro (o il sindaco) Chiedete ai passanti di scrivere su una grande lavagna quali sarebbero le loro priorità se fossero loro a ricoprire tali cariche. Riuscirete così a farvi un’idea di ciò che sta più a cuore alla gente e ricaverete materiale da inserire in un comunicato stampa. > Distribuzione di fiori La distribuzione di fiori del colore del partito è un modo semplice e diretto per entrare in contatto con gli elettori.
Checklist PER una campagna IN strada Siate sempre aperti e cordiali, mai invadenti o aggressivi. Cercate di comprendere il tipo di persona che avete davanti. C’è chi vuole solo informazioni concise, chi si convince facilmente e chi desidera ricevere materiale informativo. Altri amano discutere e magari provocare. Bisogna essere sempre calmi e decisi. Confrontate il partito liberale e i suoi avversari politici e fate risaltare i messaggi positivi e le cose per cui vi battete. Sottolineate le problematiche delle quali voi vi interessate e gli altri partiti no. Ricordate però di non insultare mai gli avversari. Le campagne negative devono essere ben ponderate e mai usate alla leggera, perché spesso vi si ritorcono contro. Presentate gli aspetti positivi e i vantaggi delle politiche liberali. Non limitatevi a usare parole in voga come liberalismo, libertà o privatizzazione. Sostenete le vostre argomentazioni con figure ed esempi. Parole molto in voga possono avere connotazioni negative per alcuni. Cercate sempre di spiegare perché i liberali considerano utile una particolare proposta e descrivetene i vantaggi. A ssicuratevi di conoscere tutti i dettagli. Se vi fanno domande specifiche dovete apparire sicuri di voi, rispondere con serietà e trasmettere fiducia.
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S e al momento non sapete come rispondere a una domanda, ditelo onestamente e offritevi di trovare la risposta e di inviarla in seguito via e-mail o per posta. Mostratevi sinceramente convinti dal vostro programma elettorale. Se non lo fate perderete credibilità: di certo non sarete in grado di convincere nessuno a votare per voi se siete i primi a non credere in quello che dite. Rivolgetevi alle persone in modo aperto e amichevole. Non rimanete dietro al tavolino. Non nascondetevi, ma alzatevi e mostratevi sicuri di voi. Citate i successi recenti del vostro partito, oppure spiegate in che modo avete attuato le promesse fatte in campagna elettorale. Citate anche i successi raggiunti a livello regionale e nazionale (se il vostro partito vi è presente) e i politici di fama del vostro schieramento. Non esagerate. Trattare con onestà e autocritica ciò che in passato è andato storto è in genere apprezzato, ma attenti a non esagerare. Evitate di darvi la zappa sui piedi!
Non dovete organizzare tutti gli eventi qui proposti. Magari avete altre idee o semplicemente non disponete dei mezzi per organizzare qualcosa ogni settimana. Dovete però far sì che, qualunque cosa decidiate di fare, la facciate nel modo giusto. Eventi di successo e organizzati con professionalità vi faranno guadagnare la fiducia degli elettori e sosterranno la motivazione dei vostri iscritti. Il capitolo che segue è strettamente legato all’organizzazione degli eventi. Comunicare i contenuti è importante tanto quanto sviluppare i contenuti e le linee programmatiche.
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LA COMUNICAZIONE
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La comunicazione politica è l’arte di presentare fatti e argomenti complessi in modo conciso e comprensibile.
Nulla conta di più in politica del saper descrivere in modo chiaro, alla stampa e al pubblico, cosa sostenete, perché lo sostenete e come pensate di attuarlo se sarete eletti. Non è certo cosa da poco, eppure è la qualità più importante per un partito che aspiri a essere vincente. Comunicare significare trasmettere informazioni, consigli, idee e partecipazione. È un processo bilaterale che comporta dare e avere, parlare e ascoltare. La comunicazione è il processo politico più importante. È necessario conoscere quali sono gli strumenti da utilizzare per un’efficace comunicazione politica. Prima ancora è però necessario stabilire cosa si vuole comunicare e a chi. Delineare le proprie posizioni e i propri messaggi politici significa dare un carattere specifico al proprio “marchio” politico. Conoscere se stessi e il proprio profilo politico (visione, missione e dichiarazione di principi) è un requisito indispensabile per formulare messaggi politici. Eventi come quelli descritti nel capitolo 6 aiutano a identificare i gruppi obiettivo verso i quali indirizzare i propri messaggi politici. Date visibilità ai vostri messaggi e associateli ai vostri candidati organizzandoli nella cornice di una campagna strategica. I candidati devono personalizzare in maniera credibile i messaggi politici del partito. Mostrate i vostri messaggi, sfruttate eventi e campagne per comunicare la vera essenza dei vostri obiettivi e utilizzate i canali di comunicazione appropriati.
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Individuare le “giuste” problematiche per sostenere una campagna politica, sviluppare forti messaggi e identificare i gruppi obiettivo è la base strategica da cui partire per la scelta degli strumenti di comunicazione da utilizzare. Bisogna tenere presente che scegliere le tematiche da affrontare in una campagna non è la stessa cosa che scegliere gli elementi da inserire in un manifesto politico o in un quadro programmatico. Tematiche che in via astratta hanno indubbia importanza politica non sono per questo automaticamente adatte ai fini della comunicazione politica. L’impatto diretto sugli individui, i vantaggi personali per i gruppi obiettivo e l’aspetto emozionale sono parametri importanti. Bisogna comunque fare sempre delle scelte, perché è possibile attrarre l’attenzione solo su un numero relativamente ristretto di messaggi. In questa sede non è possibile elaborare in dettaglio tutti i singoli passaggi cui abbiamo accennato e in questo capitolo ci concentreremo soprattutto su quelli che sono gli elementi chiave e gli aspetti pratici di un utilizzo efficace dei diversi strumenti di comunicazione.
La presenza su internet La “rivoluzione digitale” è in pieno svolgimento e avanza rapida. Se siete dei volontari e già dedicate parte del vostro tempo libero alle attività politiche, magari non ve ne resta a sufficienza per restare al passo con gli ultimi sviluppi della tecnica che esulano dalla vostra vita professionale. Dovete però assicurarvi che il contenuto, la grafica, gli strumenti e le applicazioni del vostro sito web siano sempre aggiornati. Non è necessario che siate voi a occuparvene direttamente in prima persona. Potete delegare il compito a un altro dei membri del direttivo o semplicemente chiedere ad amici e parenti, se non potete permettervi di pagare qualcuno.
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Internet è diventato un punto di riferimento e una fonte primaria di informazione. È molto più probabile che gli elettori e i giornalisti, ma anche i vostri avversari politici, preferiscano farsi un’idea delle vostre idee politiche navigando sul vostro sito web, piuttosto che telefonandovi. Ecco perché tutti i circoli locali del partito devono sempre pubblicare nel proprio sito le loro informazioni di contatto. Dovete considerare la home page del vostro sito come lo strumento principale per aprirvi al mondo esterno. Non c’è nessun altro modo in cui potete presentare al pubblico voi stessi, il partito e i vostri candidati in modo più autentico, diretto ed economico. Siccome sono in particolare i giovani a leggere poco la carta stampata, in quanto politici locali avete il dovere di tenere aggiornata la vostra agenda on-line, con annunci periodici di eventi e commentando con frequenza gli sviluppi politici che si verificano nel vostro comune o regione. Le persone mostrano particolare interesse per le notizie a livello locale o regionale. Vogliono sapere cosa succede “a casa”, cosa voi ne pensate e come intendete procedere per cambiare e migliorare la situazione politica e gli standard di vita locali. Potete anche riportare informazioni e novità relative ai vostri gruppi parlamentari di livello regionale o nazionale, se esistono. In questo modo avrete un sito web regolarmente aggiornato con novità e notizie anche quando non avete nulla di vostro da aggiungere. Non create un indirizzo internet a casaccio se fate parte di una struttura di partito più grande. Il partito deve sempre seguire un sistema modellato su un percorso del tipo “abbreviazione del nome del partito-nome della città sede del circolo”.
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KISS Keep It Short and Simple – Keep It Simple, Stupid! Ovviamente questo vale non solo per i contenuti on-line, ma anche per il vostro modo di esprimervi in generale: bisogna sapere cosa si vuole dire e dirlo in modo conciso. Non perdetevi in chiacchiere inutili. È un dato di fatto che gli utenti internet non amano leggere testi lunghi sullo schermo di un computer. Ciò significa che un testo chiaro e un buon layout giocano un ruolo importante. Preferite sempre titoli facilmente comprensibili e non oberate il vostro sito con troppe informazioni o funzionalità. Le persone preferiscono in genere avere poche informazioni ben strutturate piuttosto che una marea caotica nella quale perdersi. Il sito deve essere organizzato in modo che navigarvi risulti quasi intuitivo. La struttura delle pagine deve essere sempre facilmente riconoscibile, in modo che i visitatori capiscano dove si trovano e possano tornare indietro con semplicità.
Ecco alcuni esempi delle intestazioni più comuni per le sezioni del sito web di un partito politico: News – Chi siamo – Campagne – Eventi – Contattaci – Media/Stampa Abbiate cura di fornire collegamenti diretti per accedere alle seguenti informazioni: > Notizie e foto relative a campagne ed eventi recenti > Nomi dei membri dell’ufficio direttivo, le loro funzioni, foto e curriculum > Informazioni di contatto del presidente e dell’addetto stampa/portavoce > Posizione del partito riguardo a specifiche tematiche di interesse per gli elettori del vostro comune e della vostra regione e altre problematiche di pubblico interesse
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Social media e interattività Qualche anno fa, chi si occupava di campagne politiche sosteneva che i manifesti elettorali affissi nelle strade non aiutano a vincere le elezioni, ma rinunciarvi equivale a perderle. Lo stesso concetto può oggi essere applicato ai social media, con differenti gradi di validità in funzione dello specifico contesto nazionale e del livello di diffusione e popolarità del loro utilizzo. Non è solo una questione di progresso tecnologico della società (anche in Europa si assiste a livelli differenti di sviluppo delle infrastrutture digitali da un Paese all’altro, così come all’interno dei singoli Paesi), ma anche di volontà sociale e curiosità di esplorare nuove forme di comunicazione (vi sono abitudini e percentuali di utilizzo giornaliero diverse, per esempio, tra gli Stati Uniti e la Germania). Simili differenze nell’uso dei diversi mezzi di comunicazione si riscontrano anche in settori più tradizionali come le campagne porta a porta. L’approccio faccia a faccia tra politici ed elettori, per esempio, funziona molto bene negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma meno bene in altre società, come evidenziato nel capitolo 8. È stato Howard Dean, uno dei candidati del Partito Democratico alle primarie per le presidenziali americane del 2004, il primo ad aver utilizzato con successo i nuovi strumenti di comunicazione su internet. Ancora più successo ha riscosso in seguito Barack Obama, che è riuscito a creare un’enorme rete di sostenitori nata spontaneamente dal basso e a raccogliere dieci milioni di dollari di contributi per la sua campagna elettorale che l’hanno aiutato, contro tutte le aspettative, a battere Hillary Clinton nelle primarie del 2008... e il resto è storia. Oggi è ormai quasi impensabile per i politici fare a meno di strumenti come, per esempio, portali web, newsletter digitali, podcast, canali TV on-
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line e social network come Facebook, Twitter e altre piattaforme create dai partiti o dai candidati in prima persona, come http://my.barackobama. com o https://my.fdp.de. Internet avanza veloce, le novità sono incessanti (come la recente rete “Google+”) e spesso imprevedibili e quando qualcosa di nuovo appare non è possibile sapere con certezza se si affermerà o sarà condannata all’oblio. La maggior parte di questi strumenti sono facili da usare e costano poco, ma è importante valutare attentamente come utilizzarli.
Come utilizzarli al meglio Utilizzare in modo non strutturato ed eccessivo gli strumenti disponibili non creerà alcun vantaggio. Così come dovete stabilire delle priorità per il vostro partito (obiettivi su cui concentrare l’attività politica e individuazione dei gruppi di elettori ai quali mirare), altrettanto dovete fare per utilizzare in modo strategico gli strumenti on-line. I partiti politici ancora troppo spesso trattano internet come se fosse nient’altro che una sorta di cartellone pubblicitario: qualcosa da guardare e basta. Internet ha cambiato le cose in modo drastico. Le persone si aspettano di essere interpellate e vogliono essere coinvolte. Per quanto la partecipazione e il coinvolgimento politico ai partiti di tipo tradizionale siano ovunque in declino, è ancora possibile motivare gli elettori e convincerli a impegnarsi in prima persona. Anche se la vita sembra sempre più frenetica e la collaborazione volontaria alle attività di partito attrae meno che in passato, Internet può essere uno strumento eccezionale per entrare in contatto con sostenitori e iscritti e coinvolgerli in progetti a breve termine. L’Interattività È la chiave Internet è molto più che uno schermo da guardare. Dovete creare piattaforme per favorire lo scambio di idee, stimolare il dibattito, organizzare eventi e mobilitare gli elettori.
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I rapporti con la stampa e i media “Solo quello che si vede sui media è davvero successo e solo quello che i media illustrano con immagini è davvero nei media!” Questa è certo un’esagerazione, anche perché oggi chiunque può creare il proprio media on-line. La copertura mediatica delle campagne e degli eventi politici è tuttavia essenziale per raggiungere un pubblico più vasto di quello rappresentato da coloro che vi partecipano e da chi abitualmente segue le vostre iniziative (sui social network e non solo). L’eccesso di notizie su internet porta gli utenti a essere molto selettivi, a seguire essenzialmente ciò che trovano interessante e considerare solo le informazioni che confermano quello di cui sono già convinti. Un partito politico deve puntare a raggiungere sempre più persone, se davvero vuole crescere e ricevere più voti alle prossime elezioni. In linea di massima, l’eccesso di informazione sommerge e fa letteralmente sparire molti messaggi e annunci. Se volete che gli elettori prestino attenzione alla vostra voce dovete adottare un approccio mirato e imparare a conoscere in che modo i media nazionali funzionano. I media si interessano soprattutto di cose spettacolari; più riuscite a proporre con periodica regolarità eventi e annunci politici innovativi, maggiore sarà l’attrazione che eserciterete sui giornalisti e, quindi, le probabilità che si parli di voi sui giornali. Evitate però di ingolfare di spam la posta dei vostri contatti con dichiarazioni e comunicati stampa di poco o nullo interesse, se non volete provocare un calo di interesse nei vostri confronti.
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Checklist per GESTIRE I RAPPORTI CON I MEDIA Cercate di creare occasioni di interesse per i media: Presentazione di un nuovo presidente, di una squadra per una campagna, ecc. Presentazione di un nuovo programma elettorale, delle nuove proposte programmatiche del vostro circolo locale, ecc. Visite o incontri (coinvolgendo, quando possibile, esponenti politici liberali di primo piano) per mantenersi aggiornati e scambiare punti di vista rispetto alle principali tematiche politiche di attualità presso organizzazioni quali: camere di commercio locali, associazioni industriali o commerciali, organizzazioni caritative, sindacati, scuole o asili che abbiano ricevuto un encomio speciale per i risultati ottenuti o per i quali volete elogiare un approccio innovativo all’istruzione. È utile in tali occasioni preparare in anticipo delle dichiarazioni da presentare subito alla stampa. Invitate la stampa alla vostra festa di fine anno o al congresso locale del partito. Annunciate il lancio di una nuova campagna, in strada o on-line.
Mailing list Create una mailing list dedicata alla stampa in modo da avere a portata di mano una banca dati completa di tutti gli indirizzi dei media. In questo modo sarete sicuri di non dimenticare nessuno quando vi troverete a dover reagire con prontezza a un qualunque evento che richieda l’invio di un comunicato stampa urgente. La lista deve includere tutti i media locali e regionali come quotidiani locali e regionali, giornali di annunci, quotidiani on-line, blog influenti, radio e TV locali e regionali. Aggiornate costantemente i nomi e le informazioni di contatto. 86
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Comunicati stampa Il comunicato stampa è la forma più comune di pubbliche relazioni. Dovete fare vostra l’abitudine a inviare sempre un comunicato stampa prima e dopo il lancio di una campagna, di un evento o di qualunque altra attività. Il comunicato stampa è un messaggio scritto dedicato a un particolare argomento o un evento specifico. Deve essere conciso, esauriente e pronto per la pubblicazione immediata. Evitate toni troppo informali o grandi parafrasi. I media ricevono centinaia di comunicati stampa al giorno e i giornalisti decidono in pochi secondi quali considerano interessanti e quali no. Il titolo e l’attacco del comunicato devono andare dritti al punto e contenere gli elementi chiave del messaggio che volete diffondere. In particolare a livello locale e regionale, i media sono sempre alla ricerca di comunicati stampa per riempire i buchi, dato che non possono seguire e informarsi su tutto. Ma questo non vuol dire che abbiano voglia di fare da portavoce del partito liberale. Il comunicato stampa deve quindi basarsi su fatti concreti e le opinioni in esso contenute devono essere attribuite in modo chiaro a una persona o al partito. Informatevi su qual è l’orario limite affinché una notizia possa essere pubblicata il giorno dopo sul giornale. Caricate tutti i comunicati stampa sul vostro sito web. In questo modo darete un’impronta dinamica al sito e il vostro operato sarà sempre documentato. Per facilitare l’accesso ai comunicati stampa, vecchi e nuovi, può essere utile creare un collegamento diretto a una specifica sezione “stampa”. follow-up DIRETTO DEi comunicati stampa Un comunicato stampa non sostituisce il contatto diretto con i giornalisti. Sarebbe utile contattare i giornalisti telefonicamente per offrire ulteriori informazioni.
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Non scrivete comunicati stampa troppo lunghi. Comunicati di una singola pagina formato A4 sono già quasi troppo lunghi. Nella stesura di un comunicato stampa tenete a mente ciò che segue: > Utilizzate uno stile simile a quello che i giornali usano per i loro articoli e non a quello degli editoriali. > Scegliete titoli concisi e riferiti a fatti, come “Il partito liberale di Utopia chiede più trasporti pubblici per la città di XY” e non, semplicemente, “Comunicato informativo dalla sede XY del partito liberale”. > Rispondete alle domande “perché, dove, chi, quando, e come”, possibilmente nel primo paragrafo. > Ricordate che le vostre dichiarazioni potrebbero essere abbreviate. Mettete quindi le cose più importanti all’inizio e quelle secondarie alla fine. > Includete concise citazioni dirette chiaramente riferibili a soggetti precisi. > Utilizzate il presente ed evitate la forma passiva. > Non elogiatevi da soli ed evitate frasi vuote. Utilizzate solo parole che tutti possono capire e che vanno dritte al punto. Altre considerazioni relative alla forma: > Usate sempre la stessa intestazione del partito (per e-mail e lettere) e assicuratevi che sia chiaro che voi (sede locale XY del partito liberale) siete il mittente. > Ogni comunicato stampa deve essere chiaramente identificato come tale. > Indicate l’eventuale periodo di attesa prima della divulgazione al pubblico. > Titolo. > Indicare i recapiti da contattare per eventuali ulteriori informazioni. > Link per scaricare le foto (se disponibili). 88
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Utilizzo delle e-mail per contattare la stampa Regole simili a quelle viste per i comunicati stampa cartacei si applicano anche alle e-mail. Personalizzate le vostre e-mail anche in caso di invio di massa. Riceverete maggiore attenzione rivolgendovi per nome al destinatario dell’e-mail. Cercate anche in questo caso di non superare le 300 parole (circa una pagina A4). Citate il titolo nel soggetto dell’e-mail e ripetetelo, nel corpo della stessa, insieme alla data. Formattate il testo utilizzando il formato per e-mail ed evitate caratteri speciali. Inserite i destinatari nel campo Ccn per evitare di divulgare gli indirizzi e-mail di tutti i destinatari. Assicuratevi, infine, che le vostre e-mail non vengano scambiate per spam.
Annuncio di eventi e follow-up Un comunicato stampa che annuncia un evento deve far capire bene di che evento si tratta. È importante non dimenticarsi di invitare esplicitamente i giornalisti quando si invia il comunicato alla stampa. Potete farlo aggiungendo la frase: “I rappresentanti dei media sono cordialmente invitati a partecipare”. Se volete invitare solo i media, aggiungete nel titolo del comunicato “Invito per i media”. Non dimenticate di includere dettagli essenziali come il luogo, l’orario, l’argomento e gli oratori/ospiti. Nei casi in cui la presenza dei media è particolarmente importante, fate seguire all’invito una telefonata per verificare se i giornalisti invitati parteciperanno. Potete anche accogliere i giornalisti per nome all’evento. I giornalisti non parteciperanno a tutti i vostri eventi. In questi casi, inviate loro un breve comunicato che ne riassuma i contenuti. Siate sempre brevi, concisi e andate dritti al punto. Ricordatevi di fornire una breve selezione di foto. Manuale – Il piccolo manuale liberale | La comunicazione
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Lettere al capo redattore La sede locale di un partito non sempre riceve molta attenzione. Provate a scrivere una lettera al capo redattore del giornale locale per aumentare la probabilità di essere pubblicati. Questo tipo di pubblicazione ha il vantaggio di permettervi di scrivere in modo più personale o polemico. Tenete presente che la lettera potrebbe essere editata e accorciata, quindi cercate di riassumere ciò che volete comunicare già nel primo paragrafo. L’addetto stampa e alle pubbliche relazioni può preparare un modello di lettera per incoraggiare gli altri iscritti del partito a scriverne di simili di proprio pugno. Può, inoltre, indicare periodicamente quali sono i messaggi più importanti che il vostro partito intende comunicare, per essere sicuri che questi siano presi in considerazione. Avere un proprio blog (aggiornato con regolarità), separato o integrato nel sito web del partito, è un altro strumento per promuovere il vostro punto di vista sulle questioni di attualità. Il blog può essere diffuso anche attraverso altri social media, per attrarre l’attenzione dei media.
Valutare l’esposizione mediatica Raccogliete e archiviate tutto quello che è stato pubblicato su di voi e il vostro partito. La raccolta di questo materiale è necessaria per poter eventualmente riferirne al proprio direttivo. Se la quantità di materiale pubblicato è notevole, procedete alla raccolta con periodicità regolare. Condividete quanto raccolto non solo con i membri del vostro direttivo e i vostri iscritti, ma anche con i circoli locali limitrofi e/o le altre strutture del partito di livello ragionale o nazionale. Condividete le esperienze positive, ma anche quelle negative, per analizzarle e capire come evitarle in futuro. Nel seguire una campagna stampa bisogna sempre chiedersi: Abbiamo scelto le tematiche giuste? Ne abbiamo parlato adeguatamente? Abbiamo ricevuto abbastanza attenzione dal pubblico? Abbiamo puntato su tematiche sbagliate o queste sono state male interpretate dal pubblico? 90
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Cercate anche di valutare la copertura data in generale dai media alle tematiche in questione e lo spazio riservato ai vostri avversari politici.
Recapitare lettere casa per casa Un volantino o una lettera recapitata a mano direttamente a casa degli elettori è un modo efficace per informare la vostra circoscrizione sulle attività recenti del partito e le azioni intraprese su specifiche tematiche.
Newsletter È facile spedire newsletter periodiche ai propri iscritti e a chiunque altro sia interessato a riceverle. Se rappresentate una struttura di livello più elevato di un circolo locale, vi sarà facile preparare newsletter settimanali contenenti quattro-sei articoli con novità sul partito a livello regionale o nazionale o articoli di commento dedicati agli sviluppi politici nazionali. Non avrete comunque problemi anche se siete un circolo locale e preferite trattare solo delle attività del partito di vostro diretto interesse e dell’evoluzione del dibattito politico nel vostro comune. Non dovete però limitarvi a fare solo pubblicità o comunque trattare solo i vostri eventi. Gli elettori vogliono sapere cosa il partito e la sua leadership pensano e ci sono sempre tante notizie da commentare. Dovreste inviare le newsletter sempre nello stesso giorno della settimana (o sempre alla stessa data, se la newsletter è mensile), così da stimolare l’interesse e l’attesa dei destinatari. Non importa il modo, ma la ripetizione è la vera essenza della comunicazione. Ripetere il vostro messaggio senza stancarvi deve diventare il mantra del vostro stile di comunicazione. Farlo acquista ancora più importanza nei periodi di campagna elettorale, quando gli elettori sono più propensi ad ascoltare quello che avete da dire. Nel prossimo capitolo esploreremo come organizzare una campagna elettorale di successo.
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LE ELEZIONI E LA CAMPAGNA ELETTORALE
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“Sapete perché i politici ripetono sempre lo stesso semplice messaggio migliaia di volte? Perché funziona. Nel breve lasso di tempo in cui i cittadini prestano attenzione ai politici, questi sanno di dover dire esattamente quello che permetterà loro di essere eletti. I politici però non sanno quando di preciso quel momento arriverà e quindi ripetono incessantemente sempre lo stesso messaggio (o almeno così fanno quello bravi)” 12 . Il capitolo 3 ha descritto il ruolo dei partiti politici nel mettere insieme persone e idee e poi nel trasformare le idee in realtà. Partecipare alle elezioni e promuovere le proprie idee è il modo in cui queste possono trasformarsi in realtà. Il successo richiede strategia Le campagne politiche servono per mostrare agli elettori quello che si sta facendo. I voti si conquistano concentrando la campagna su tematiche di sicuro interesse per gli elettori. Limitarsi a elencare le proprie linee programmatiche non fa vincere le elezioni, fare leva sulle questioni attorno a cui queste politiche ruotano sì.
Fare campagna elettorale significa definire una strategia, porsi obiettivi precisi, avere un’organizzazione impeccabile ed essere vicini all’elettorato. Un approccio strategico alla campagna elettorale è indispensabile per poter affrontare razionalmente anche i momenti più intensi e reagire agli eventi in maniera flessibile e credibile. Disciplina e adeguata pianificazione sono la chiave per agire con professionalità ed economizzare risorse, tempo e denaro. 12 James Carville e Paul Begala (responsabili per la campagna elettorale di Bill Clinton) in Buck Up, Suck Up... and Come Back When You Foul Up: 12 Winning Secrets from the War Room, New York, 2003. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Le elezioni e la campagna elettorale
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Questo vale tanto per le elezioni municipali, quanto per quelle nazionali. La differenza è solo una questione di scala. Le campagne nazionali richiedono un’organizzazione più ampia e sofisticata per coprire efficacemente tutto il Paese e assicurare un livello di impegno più intenso e pervasivo. Ciò che dovete fare è indirizzare agli elettori messaggi persuasivi e continuare a ripeterli fino a quando sarete voi stessi a non poterne più di sentirli, perché è precisamente quello il momento in cui il pubblico inizierà a notarli! Sappiate quello che volete ottenere… Assicuratevi che il partito e gli attivisti che sostengono la vostra campagna elettorale concordino sugli obiettivi da conseguire e che questi siano ben chiari a tutti. Tali obiettivi devono essere fattibili e realizzabili, poiché devono agire da stimolo concreto: evitate di creare aspettative irrealizzabili. Nulla è più irritante per gli elettori che si sono fatti entusiasmare dalla campagna elettorale che vedere le loro irrealistiche speranze spazzate via.
Formulare gli obiettivi e delineare la propria immagine Descrivete i vostri obiettivi con la massima chiarezza. Cercate di differenziarvi il più possibile dai vostri avversari. I vostri obiettivi devono guadagnarsi la fiducia dell’elettorato per poter essere valutati in modo realistico. “Il partito liberale della città X sostiene A/B/C. Parteciperemo alle prossime elezioni locali e i nostri candidati si adopereranno per…” (presentate i vostri obiettivi in modo conciso e sicuro). “Il partito liberale della città X ha politici competenti (descriveteli brevemente). Se volete un futuro migliore per i vostri figli, se siete in favore di X, dovete assolutamente votare per i liberali”. Immagini come queste sono i temi ricorrenti della vostra comunicazione politica. Ogni discorso, ogni lettera, ogni dichiarazione deve sempre contenere uno o più elementi di tale sorta. 94
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RiPEtere, ripetere, ripetere!!! Dovete ripetere il vostro messaggio chiave e riaffermare la vostra immagine quanto più spesso possibile per far sì che un numero sufficientemente grande di elettori finisca per associarlo automaticamente a voi e al vostro partito.
Presentate i vostri messaggi chiave con slogan facilmente associabili con i vostri capolista e candidati sindaco e che contribuiscano a creare profili individuali ben distinti per i candidati. Questi slogan devono ricevere visibilità durante tutta la campagna. Nessuna campagna (a qualunque livello) che punti a suscitare l’attenzione degli elettori anche nei periodi di sovraccarico di informazioni può permettersi di farne a meno. Ripetete il vostro messaggio chiave fino a quando la vostra squadra non ne potrà più. L’esperienza insegna che solo allora il messaggio avrà raggiunto i gruppi obiettivo. Allo stesso tempo, evitate di utilizzare le tematiche che sono già state sollevate dai vostri avversari politici e quindi ormai troppo saldamente associate alla loro immagine e al loro profilo. Non tiratele in ballo e cercate di allontanarle dall’attenzione dell’elettorato. Volete che siano le vostre tematiche chiave a essere discusse in pubblico e non quelle dei vostri avversari. Tutto ciò che popola l’arena pubblica assume agli occhi degli elettori maggiore importanza e ha un maggiore impatto a breve termine sugli indecisi. Le campagne elettorali presentano sempre sorprese che sembrano andare contro la strategia originariamente scelta. Rimanete calmi, non cambiate messaggio e continuate a sostenere la vostra immagine. Se vi trovate nella necessità di dover reagire con prontezza ad attacchi politici o al mutare delle circostanze, mostratevi tattici capaci, ma non perdete di vista i vostri obiettivi strategici di lungo periodo.
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Definire gli obiettivi elettorali in termini di voti Cercate di stabilire quanto più accuratamente possibile quanti voti volete vincere e quale potrebbe essere un risultato realisticamente fattibile. Questo vi aiuterà a rendere la vostra campagna e le vostre promesse agli elettori concrete e credibili. Esempio: Volete raggiungere il 10% dei voti. Calcolate le dimensioni dell’elettorato. Se ci sono 10.000 potenziali elettori e l’affluenza alle urne è del 70%, i votanti saranno 7.000. Se volete raggiungere il 10% dei voti, dovete convincere 700 persone. Maggiore è l’affluenza alle urne, più saranno i voti di cui avrete bisogno per raggiungere il 10%. Per i partiti minori la bassa affluenza può rivelarsi un vantaggio.
Risorse umane/ricerca dei candidati All’inizio di ogni campagna dovete mettere insieme una squadra per sostenere e consigliare il o i candidati sugli aspetti logistici e di contenuto e per fornire feedback e supporto morale nei momenti difficili. Condurre una campagna richiede lo sforzo collettivo di un gruppo di persone. Può trattarsi di un piccolo gruppo di sole tre persone, come anche di un team composto da dieci componenti. Il numero dei componenti è determinato da scelte tattiche che variano da partito a partito, oppure dipendono dalle risorse economiche e dalle competenze di cui il partito può disporre, come anche dalle dimensioni della città, della regione o del Paese. La squadra assegnata alla campagna lavorerà bene se tutti i suoi membri avranno la sensazione di essere impegnati in uno sforzo comune. Perché ciò avvenga, è importante stabilire, prima ancora di iniziare, quali sono le metodiche da utilizzare e ciò che ci si aspetta da ognuno. 96
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Questo team non deve essere necessariamente un organo specificatamente previsto dallo statuto del partito. Cercate di mobilitare un vasto supporto per la squadra. Le elezioni costituiscono un’eccellente opportunità per coinvolgere nuovi sostenitori nelle attività del partito. Assicuratevi che a partecipare non siano sempre e solo le stesse persone, cercate di reclutare nuovi talenti e raggiungere un equilibrio tra giovani e meno giovani e tra uomini e donne. Questo serve a evitare che idee innovative e creative possano essere soppresse dal principio secondo il quale “abbiamo sempre fatto così…”. I membri del direttivo e gli altri funzionari elettivi potrebbero essere già molto impegnati con il loro lavoro. Altri iscritti con meno compiti e incarichi potrebbero sentirsi motivati a contribuire alla campagna per un periodo limitato di tempo. Per campagne di grandi dimensioni, potete valutare se suddividere la squadra in un nucleo ristretto cui affidare la pianificazione e le decisioni politiche e un gruppo più grande composto da rappresentanti dei diversi circoli locali. Dividete i compiti in modo chiaro tra i membri del team, ma senza creare limiti eccessivi in modo da ottenere il massimo da ognuno di loro. Vi suggeriamo in linea di massima di suddividere alcuni dei seguenti compiti fondamentali tra uno o più membri della squadra. Compiti da assegnare: > Controllo e gestione finanziaria > Rapporto con i media e pubbliche relazioni > Segretariato per l’organizzazione dell’evento > Gestione del materiale promozionale > Internet
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Selezione del capolista, dei candidati sindaco e delle altre cariche di vertice Considerate attentamente il tipo di elezioni da affrontare. Le elezioni locali sono estremamente diverse da quelle nazionali. Dovete padroneggiare perfettamente le specifiche leggi e procedure elettorali e identificare tutto ciò di cui potrete aver bisogno. Le campagne politiche sono sempre più personalizzate. Scegliete i vostri candidati con cura e identificate i loro punti forti. 1. Di che tipo di candidati avete bisogno e volete? Uomini o donne, single o sposati, con bambini, ecc. 2. Residenti nel comune interessato? Legami professionali con la municipalità? 3. Quale specifica tematica è più facilmente collegabile al candidato, ovvero, per quale di essa il candidato appare più credibile? In che modo il candidato si differenzia in maniera positiva rispetto agli altri candidati? 4. Il candidato appoggia in pieno la strategia della campagna e si identifica completamente con i temi e le proposte politiche del partito politico? 5. Il candidato soddisferà le aspettative degli elettori? 6. Il candidato è già noto nel comune e/o nella regione? 7. Il candidato e il team assegnato alla campagna saranno a disposizione del partito e degli elettori durante tutto il periodo della campagna elettorale? 8. Il candidato gode del supporto della base degli iscritti del partito?
Struttura del comune/regione 1. Che tipo di struttura sociale il candidato deve affrontare? 2. Che sviluppi economici ci sono stati negli ultimi anni? 3. Qual è la struttura demografica?
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Analisi degli avversari politici 1. Se uno dei candidati degli altri partiti è il titolare uscente della carica in questione: ha svolto il suo mandato mostrando capacità e ottenendo rispetto oppure vi sono punti deboli da sfruttare? 2. Se no, quali sono i punti di forza e quali i punti deboli del nuovo candidato del partito di maggioranza? 3. Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli dei candidati dei partiti minori?
Precondizioni politiche per il partito liberale 1. Siete già rappresentati nel consiglio comunale e fate parte di un governo di coalizione. / Siete all’opposizione. / Non avete alcun rappresentante. 2. Volete sostenere un vostro candidato? Sì, perché pensiamo sia possibile vincere. / Sì, perché avere un nostro candidato ci aiuterà a rafforzare il nostro profilo sul lungo periodo. / No, la situazione non ci permette di proporre un candidato. / No, perché possiamo trarre altri vantaggi politici.
Lavorate al meglio delle vostre possibilità: per un impiego efficiente delle risorse disponibili Chiedetevi se ogni singola ora di lavoro profusa e tutti i soldi spesi sono stati utilizzati nella maniera più efficiente in funzione dei vostri obiettivi globali. > Non sprecate tempo. Concentrate le vostre attività, il mailing elettorale e i manifesti murali nelle aree dove vi aspettate maggiori possibilità di successo. > Concentratevi sulle aree che tradizionalmente votano per i liberali e investite parte del vostro tempo in quelle dove ritenete ci sia del potenziale. Non investite tempo nelle zone ostili ai valori liberali, poiché non vi sarà
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possibile ottenere risultati positivi nell’immediato. Chi ha già maturato esperienza in precedenti campagne elettorali in genere sa quali sono i quartieri dove potersi aspettare un esito migliore. Una semplice analisi dei risultati delle passate elezioni vi aiuterà a identificare le roccaforti liberali. > Se avete la possibilità di invitare una figura di spicco del partito a uno dei vostri eventi, cercate di ottenerne il massimo in termini di copertura mediatica. > Quando organizzate eventi, adoperatevi per garantire la presenza del maggior numero possibile di ospiti esterni e di rappresentanti dei media. Gli eventi di partito che (magari anche solo involontariamente) non consentono la partecipazione del pubblico non devono tenersi nei periodi di campagna elettorale. Una delle basi della pianificazione strategica delle vostre campagne deve essere il concentrare la diffusione dei vostri messaggi con l’invio di lettere, manifesti murali, organizzazioni di eventi, e così via, nelle zone dove maggiore può essere la loro efficacia.
Definizione e rispetto delle tempistiche Elaborate un piano operativo dettagliato comprensivo di precise scadenze temporali (chi fa cosa e quando?) che copra ogni fase della campagna elettorale. Preparate analoghi piani operativi per ciascuna delle attività previste, assegnando responsabilità e fissando scadenze. Non dimenticate di elaborare anche piani di contingenza che vi consentano di affrontare ritardi imprevisti con un minimo di flessibilità. Una prassi organizzativa come quella appena descritta garantisce la massima trasparenza e rende più chiara la struttura operativa della vostra campagna.
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Ricordate: date enfasi ai vostri punti di forza e cercate di neutralizzare le debolezze. Può essere utile individuare un incaricato cui assegnare il compito di verificare l’andamento dell’esecuzione del piano operativo. Poiché lo svolgimento del piano dipende in gran parte dal lavoro di volontari, esercitare una funzione di controllo vi permette di avere una panoramica generale di quello che in ogni momento è previsto venga fatto. L’incaricato assegnato a questo ruolo deve avere accesso a tutte le informazioni e ha il dovere di riferire a intervalli regolari sul rispetto delle scadenze e su quanto realisticamente ci si sta avvicinando a realizzare gli obiettivi che ci si è posti. In questo modo potrete valutare meglio i ritocchi da apportare eventualmente al piano.
Coinvolgere i sostenitori Pensate alle vostre risorse umane. Molti degli iscritti che normalmente sono piuttosto passivi potrebbero essere disposti a contribuire in maniera più attiva nei periodi di campagna elettorale. Cercate in che modo voi e la squadra che si occupa della conduzione della campagna potete agire per coinvolgere il maggior numero dei vostri iscritti. Aprire la campagna con un evento sociale può contribuire a invogliare gli iscritti a parteciparvi e a continuare a farlo anche nei momenti di maggior picco. La disponibilità degli iscritti a impegnarsi attivamente è spesso sottovaluta. Ciò può essere parecchio frustrante per i diretti interessati.
Assegnate ad almeno un membro del team il compito di individuare i volontari, gestire i contatti con loro e coordinarne gli sforzi nella preparazione e gestione di eventi e altre iniziative.
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I volontari che hanno meno esperienza possono magari occuparsi: > della segreteria/centralino telefonico (sempre che ci sia); > delle attività organizzative a sostegno del candidato del vostro collegio elettorale; > della logistica degli eventi e dell’affissione dei manifesti murali; > della spedizione o consegna porta a porta delle lettere per gli elettori e della distribuzione di volantini.
Gestione dei temi della campagna Le campagne di successo non possono fare a meno di una pianificazione accurata e di un’analisi dettagliata del punto di partenza. Diversi sono i fattori da tenere in conto “Per vincere voti è necessario concentrare la campagna elettorale sui temi che più interessano gli elettori. Elencare le proprie posizioni politiche non fa vincere le elezioni, ma fare leva sulle questioni attorno a cui queste politiche ruotano sì”13 .
Quando identificate e sviluppate le questioni politiche su cui intendete concentrarvi, non dimenticate mai che esistono gruppi differenti di elettori. > Elettori potenziali (sostenitori del partito) > Elettori potenziali di altri partiti (ostili ai vostri obiettivi) > Potenziali non-elettori (indecisi o difficili da motivare) Dovete quindi ricordare di: > Stare sempre attenti a mantenere alta la motivazione dei vostri sostenitori per assicurarvi i loro voti. Farlo è naturalmente più facile quando 13 Campaigns Manual, Liberal Democrats 2007, UK, p. 14
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non vi sono altri partiti che fanno campagna puntando sullo stesso messaggio o promuovendo tematiche simili alle vostre, ma in maniera più attraente. > Rivolgervi agli indecisi con messaggi sempre chiari e comprensibili. Concentratevi sugli obiettivi e non sui mezzi per realizzarli (“più sicurezza” e non “più polizia”). Più il messaggio è penetrante, più sono le possibilità che venga ascoltato. > Concentrarvi sui vostri elettori potenziali e sugli indecisi. Convincere gli altri è troppo difficile. Nessuno vota per un partito dal quale ci si aspetta di essere penalizzati.
Cogliete le opportunità Il sindaco di una città rappresenta per definizione tutti i suoi elettori. Durante una campagna elettorale volete tuttavia trovare vostri sostenitori, volete vincere voti per il partito e non per i rappresentanti dello Stato. Se il vostro è un piccolo partito, non dovete agire come un grande partito di maggioranza che punta a ottenere il consenso di ampie fasce della società. Potete puntare a scontentare il 70% degli elettori se questo vi fa ottenere il 10% dei voti. Identificate tematiche il più possibile concrete e che garantiscano agli elettori vantaggi tangibili – valori idealistici compresi. Ricordate: > Differenziatevi dai vostri avversari. Se non riuscite a presentare nessuna differenza allettante o se le differenze sono solo nei metodi, ma non negli obiettivi, molti voteranno per il partito maggiore, ritenendo che questo abbia migliori possibilità di realizzare l’obiettivo. > Se accentrate la campagna su più tematiche, state attenti a che esse siano coerenti e non si contraddicano tra loro e che non contrappongano gli interessi di gruppi diversi di elettori.
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Puntare ai potenziali elettori È importante identificare i gruppi di elettori, le zone e i quartieri che si mostrano mediamente più sensibili alle idee liberali e concentrare su di essi la vostra campagna. Se non è la prima volta che partecipate alle elezioni, potete individuare facilmente quali sono le zone più promettenti analizzando i risultati delle votazioni passate. Prendere come riferimento un collegio elettorale più grande vi permette di identificare e confrontare i risultati elettorali di più municipalità, traendone suggerimenti sul dove collocare (se è consentito farlo) i tabelloni e i manifesti elettorali. Se si prende come riferimento il comportamento elettorale di entità più piccole, ad esempio un quartiere, è possibile individuare quali sono le strade in cui concentrare l’invio di lettere e le visite porta a porta. Gli elenchi dettagliati dei risultati delle elezioni sono pubblici e consultabili. Non sottovalutate mai, infine, il contributo che i vostri attivisti e sostenitori possono darvi (sulla base dell’esperienza maturata nelle precedenti campagne elettorali o attraverso la conoscenza diretta personale) nel valutare la propensione politica dei diversi quartieri e territori.
Identificazione e coinvolgimento dei gruppi di potenziali elettori Non aspettate che i voti vengano da voi, ma puntate a stimolare gruppi differenti di elettori in maniera proattiva, presentando le idee liberali. Non esiste un elettorato singolo e omogeneo, ma molti diversi gruppi, ciascuno con i propri interessi e le proprie convinzioni, che bisogna raggiungere con un approccio mirato. Esistono, ad esempio: > gruppi formali come associazioni professionali, gruppi di interesse, circoli sportivi e molto altro ancora. Questi gruppi sono facili da identificare e raggiungere;
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> gruppi sociali come i giovani, i pensionati, le donne, i single, i disabili, le famiglie giovani, ecc.; > altri gruppi i cui membri sono legati da interessi comuni come automobilisti, pazienti, pendolari, ecc.. Molti eventi possono essere personalizzati per mirare a specifici gruppi, come mostrato qui di seguito. > Genitori lavoratori, genitori single Potete organizzare dei banchetti informativi dedicati ai problemi dell’assistenza all’infanzia o a descrivere le linee programmatiche del partito sull’istruzione. Organizzate visite alle istituzioni di assistenza all’infanzia o alle scuole, oppure giornate evento a tema o tavole rotonde sui problemi economici dei genitori single. > Famiglie in generale Organizzate eventi per le famiglie e giochi educativi per i bambini al vostro stand o al mercato delle pulci. > Elettori che votano per la prima volta Scrivete lettere ai giovani che votano per la prima volta, per presentare loro le idee liberali; organizzate dibattiti su temi di interesse per i giovani; contattate i redattori di quotidiani e periodici scolastici e universitari; organizzate corsi di formazione per imparare a scrivere lettere di candidatura per le offerte di lavoro. > Insegnanti Eventi di informazione sulle politiche scolastiche e la formazione per gli insegnanti. Prendete contatto con i sindacati degli insegnanti.
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> Studenti e impiegati universitari Organizzate eventi di informazione dedicati alle tematiche accademiche e universitarie. Se esiste, coinvolgete nelle vostre attività il locale gruppo universitario liberale e incoraggiatene i membri a fare campagna nelle università. > Sicurezza e giustizia Organizzate eventi di informazione su “libertà e sicurezza”. > Piccole e medie imprese, artigiani Identificatene le principali preoccupazioni con visite mirate a piccole imprese e alla locale camera di commercio. > Pubblico impiego Se la vostra campagna sostiene tagli alla spesa pubblica e lo snellimento dell’apparato amministrativo, discutete con gli amministratori pubblici della situazione attuale e spiegate le vostre idee. > Personale sanitario, contribuenti, proprietari di casa, automobilisti, ecc. Organizzate eventi di informazione per discutere con le diverse associazioni delle proposte politiche e di riforma di loro diretto interesse.
Coinvolgete attraverso la campagna Nei momenti di picco della campagna, l’enfasi va posta sulla visibilità del messaggio, mentre il dialogo passa in secondo piano. Il programma è stato ormai fissato e forse avete anche già deciso di sostenere una possibile coalizione di governo. Questo è il momento di assicurarsi che i propri messaggi rimangano coerenti per il resto della campagna, poiché è ora che dovete convincere gli elettori del vostro “prodotto”. I tabelloni per le affissioni stra-
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dali attraggono molta attenzione, ma sono anche molto costosi (e in alcuni Paesi sono comunque vietati). Da soli i manifesti elettorali non bastano certo a vincere un’elezione, ma la campagna sarà penalizzata se non curerete a sufficienza la vostra visibilità nelle strade (ma state attenti a manifesti troppo brillanti e in numero eccessivo che possono sollevare dubbi sulla provenienza dei vostri fondi). Se rinunciate ai manifesti elettorali, finirete semplicemente per essere assenti dalle strade e i vostri sostenitori si sentiranno meno incoraggiati ad affermare apertamente che vi sostengono. Questo genererà un effetto negativo sulla vostra capacità di mobilitare supporto a vostro favore. Anche gli elettori che tradizionalmente votano per voi hanno bisogno di ricevere incitamento e motivazione e gli altri partiti non metteranno di certo meno manifesti solo perché i liberali non lo fanno. MANIFESTI ELETTORALI Manifesti e cartelloni elettorali non vi faranno vincere le elezioni, ma se non curate la vostra visibilità nelle strade le perderete di sicuro!
Distribuite i manifesti elettorali in maniera strategica. Non è certo utile metterli dove le macchine sfrecciano a 110 km l’ora. Concentratevi sui principali incroci, sui semafori, sulle fermate dei trasporti pubblici. È necessario focalizzare l’attenzione sui quartieri e le zone dove maggiore è il vostro prevedibile bacino elettorale. Se i manifesti mostrano i volti dei candidati, potete aggiungervi anche l’indicazione della professione o carica ricoperta, per indicare chiaramente agli elettori a chi stanno dando il loro voto. La pubblicità (che si tratti di un partito o di un detersivo) ha effetti solo limitati. È utile quale complemento e supporto al vostro impegno, ma non è da sola la base di una campagna elettorale vincente.
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Cercate di realizzare manifesti creativi, evitate cioè persone non più giovani e in giacca grigia con slogan del tipo “per un futuro migliore”. Attrarrete di certo più attenzione con motivi inaspettati e slogan accattivanti.
Coinvolgete attraverso i media Gli elettori sempre più decidono se appoggiare il programma di un partito e concedere fiducia ai suoi candidati in maniera spontanea, piuttosto che in base a convinzioni ideologiche. Media e giornalisti spesso godono di maggiore credibilità rispetto ai politici (ma anche la loro popolarità è comunque limitata). Un’ottima copertura mediatica è quindi una precondizione fondamentale per il successo elettorale. Seguite con regolarità ciò che viene discusso sulla stampa e state attenti a quelle che potrebbero diventare le prossime notizie scottanti. Può anche trattarsi di questioni locali molto specifiche. Come si sviluppano? Sono importanti per noi in quanto liberali? Quali delle notizie e delle storie dobbiamo seguire? Ci sono questioni che non possiamo lasciarci sfuggire o altre troppo rischiose da toccare? Più riuscite a portare le vostre tematiche all’attenzione dei media, più esse domineranno l’agenda politica; gli elettori ne discuteranno e finiranno per considerarle automaticamente importanti. Tutti i vostri materiali elettorali non devono mai trascurare i vostri messaggi chiave. Accertatevi che i vostri portavoce siano sempre sintonizzati sul messaggio e che sappiano cosa fate e perché lo fate. PARLATE SEMPRE CON UNA SOLA VOCE!
I contrasti interni scoraggiano gli elettori. Accertatevi che tutti i vostri attivisti siano sufficientemente informati e sostengano le decisioni prese.
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Questo vale allo stesso modo a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale. Più apparite uniti e coesi sul lungo periodo, maggiore è il sostegno che potrete ricevere dall’elettorato. A tal fine, organizzate incontri periodici tra i leader elettivi di livello superiore di vari circoli per stimolare il travaso delle informazioni ai livelli sottostanti.
Coinvolgete attraverso il contatto diretto (campagna porta a porta) Gli elettori apprezzano chi si interessa a loro e offre un dialogo diretto. Valutate tuttavia con attenzione cosa è adatto al vostro specifico contesto culturale. Non in tutti i Paesi è considerato normale bussare a tutti i campanelli del vicinato e “penetrare” nelle abitazioni private, come invece è usuale negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Cercate di instaurare un dialogo personale con vicini, amici, parenti, colleghi, il vostro barbiere, i negozianti, ecc. Se le consuetudini locali lo consentono, visitate tutte le abitazioni (portate sempre con voi il vostro bigliettino da visita) del distretto elettorale che intendete rappresentare in consiglio comunale.
Mailing postale diretto Spedite lettere a tutte le abitazioni. Diversamente dall’invio di e-mail di massa (che può sollevare domande su come avete ottenuto gli indirizzi e-mail privati) o le visite personali porta a porta, le lettere postali sono meno invasive e il destinatario è libero di decidere se leggerle o cestinarle. Questo tipo di approccio migliora il vostro profilo agli occhi degli elettori. In genere è abbastanza facile e ragionevolmente economico organizzare la spedizione di lettere via posta o attraverso i giornali locali; se si può contare su un numero sufficiente di volontari è anche possibile organizzarne la distribuzione diretta nelle cassette della posta.
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Checklist PER IL MAILING direTTo La busta: è un vero e proprio apriporta. Personalizzatela e datele il giusto tocco di serietà, per esempio scrivendo a mano l’indirizzo. Nel caso di spedizioni di massa questo non è certo fattibile, ma assicuratevi almeno che i nomi siano riportati correttamente. Niente secca di più gli elettori che vedere il proprio nome scritto erroneamente! Concentratevi sul tema chiave: che vantaggi avrò votando per i liberali? Scrivete frasi brevi contenenti singoli messaggi. Utilizzate la forma attiva e non quella passiva e limitate l’uso di ausiliari come volere e potere. Struttura: evidenziate o sottolineate i passaggi principali e dividete il testo con diagrammi e immagini. Quello che il lettore considera poco attraente, lo tralascia. Date al lettore la possibilità di rispondere. Includete un indirizzo e-mail o un modulo per la risposta da inviare eventualmente anche per fax.
Coinvolgete attraverso internet Il Presidente americano Barack Obama ha creato un nuovo standard di riferimento per l’uso dei media on-line durante la sua campagna elettorale del 2008. Il visitatore che cliccava sul suo sito web era subito invitato a registrarsi. Obama non ha trascurato nessuno dei social network, creandovi profili per consentire agli elettori di seguire le sue attività e i suoi messaggi e instaurare un dialogo diretto. I sostenitori potevano votare sulle diverse questioni politiche e decidere la città che sarebbe diventata la tappa successiva del suo programma di comizi elettorali. Spesso, inoltre, utilizzava i social network per comunicare novità alla comunità on-line prima ancora che alla stampa. Questa campagna non può essere semplicemente copiata e incollata in qualunque altro contesto nazionale, ma può servire da fonte di ispirazione. Le percentuali di internauti e di utilizzo di internet variano anche di parecchio da Paese a Paese a causa di diversi livelli di sviluppo tecnico raggiunto, anche se in genere sono in aumento ovunque. 110
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Più elevato è il numero di utenti e l’utilizzo di internet come mezzo di comunicazione, più il partito deve curare la sua presenza on-line.
Le campagne on-line riescono a dare il proprio meglio quando nelle elezioni a livello nazionale vi è un singolo candidato principale che accentra tutta l’attenzione, piuttosto che nelle elezioni locali dove si cerca di far eleggere quanti più consiglieri possibili e dove il contatto personale tra il candidato e l’elettore può giocare un ruolo maggiore ed è più facile da stabilire. Non potete comunque mai permettervi di non essere sufficientemente presenti on-line. Se ne avete i mezzi, realizzate un breve video per illustrare i vostri messaggi chiave. Pubblicatelo sul vostro sito web, caricatelo su canali video come YouTube o altri siti popolari a livello nazionale, usate i tag per renderlo più visibile dai motori di ricerca. Lo stesso principio si applica ai profili nei social media. Cercate di essere presenti in più social network, ma senza esagerare e assicuratevi di essere sempre coerenti nel design e nei messaggi. Provate a collegare tra loro strumenti come Twitter con Facebook, Google+ o altre reti nazionali. Queste reti consentono la conduzione di campagne virali14 per tenere i sostenitori informati delle ultime novità e dei prossimi eventi e per permettere loro di tenersi in contatto con voi.
14 La campagna virale è una particolare metodologia di marketing che facilita e incoraggia le persone a trasmettere un determinato messaggio. Il marketing virale ha bisogno di un’elevata propensione alla trasmissione del messaggio da persona a persona. Se una grande percentuale di destinatari riporta il messaggio a un gran numero di amici, il numero cresce a valanga. Se il numero di chi trasmette il messaggio è troppo basso, la campagna si esaurisce rapidamente.
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Gli utenti di internet tendono sempre più a scegliere piattaforme e forum che confermano le loro posizioni politiche. Il desiderio di un’informazione olistica e comprensiva sta diminuendo. Il vostro profilo politico sui social media tenderà ad attrarre solo coloro che già sono “convinti liberali” o, all’opposto, chi desidera insultarvi.
Un esempio di una campagna elettorale da manuale Questo esempio non può essere semplicemente copiato e riversato in un contesto differente. Mentre gli aspetti relativi alla strategia, alla selezione dei candidati e ai temi della campagna sono sempre gli stessi, le risposte devono essere compatibili con le specifiche circostanze locali. Come ha fatto la FDP di Amburgo ad avere successo alle regionali del febbraio 2011 quando tutti i sondaggi regionali e nazionali indicavano che il partito non avrebbe superato la soglia del 5%?
La campagna perfetta in cinque passi 1. Il candidato Il candidato donna di punta era il più giovane di tutti i candidati. I media hanno all’inizio evidenziato la circostanza giudicandola come un fattore di inesperienza, ma hanno poi cambiato idea e visto in lei un nuovo volto fresco e dinamico. Il suo essere madre di due bambini e donna con un lavoro “vero” ha finito per creare un forte contrasto con i politici di professione avversari, contribuendo a posizionare la FDP strategicamente al centro della società. 112
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2. Marketing Il team che ha diretto la campagna ha fatto ricorso a moderne tecniche di marketing in collaborazione con il partito nazionale e a un’agenzia di PR, riuscendo a sollevare l’interesse dei media. Questo manifesto ha attratto molta attenzione nelle grigie e piovose giornate novembrine di Amburgo. 3. Lavorare insieme e non contro la stampa Quest’approccio ha offerto ciò che più piace ai media: notizie interessanti, che balzano all’occhio e soprattutto rare. La copertura mediatica ha iniziato a crescere, accelerando sempre di più anche a livello nazionale, grazie anche alla partecipazione agli eventi elettorali di Guido Westerwelle, leader del partito a livello nazionale. 4. Tematiche e strategie sono un tutto unificato Le tematiche erano secondarie, poiché i partiti principali CDU, SPD e FDP concordavano sulla maggior parte delle questioni, ma la FDP si poneva in maniera sostanzialmente diversa rispetto ai verdi. Il partito ha quindi scelto di presentarsi come contraltare strategico ai verdi: “FDP invece di GAL” (i verdi). 5. Strutture professionali I partiti spesso distribuiscono funzioni e posizioni sulla base di quote o connessioni personali. In questo caso le cose sono andate diversamente. Il team che ha guidato la campagna di Amburgo non era spinto da ambiManuale – Il piccolo manuale liberale | Le elezioni e la campagna elettorale
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zioni personali, ma era scelto per il suo background e per la competenza professionale. Ciò ha contribuito a evitare l’emergere di conflitti di interessi. Il presidente della sezione regionale del partito non era tra i candidati e ha continuato a condurre la gestione degli affari di partito e a organizzare la raccolta fondi. In questo modo si è riusciti a trasmettere il sostegno ideale a tutti i candidati e alle loro campagne elettorali. Chi desidera saperne di più sulle strategie da attuare per gestire una campagna elettorale di successo non ha che l’imbarazzo della scelta tra i molti libri in vendita15. Chiaramente nessuno di essi offre un modello dettagliato che possa essere semplicemente copiato così com’è, ma presentano metodi di pianificazione strategica indispensabili se si vuole puntare al successo. Cosa accade quando una campagna elettorale giunge a conclusione? Il risultato è un successo o una sconfitta? Il capitolo 10 descriverà come agire in entrambi casi. Il successo di un partito in generale e delle sue campagne elettorali dipende anche dalle risorse finanziarie di cui dispone. Il capitolo che segue introduce alcuni degli aspetti chiave relativi alla raccolta dei fondi necessari per finanziare le vostre attività.
15 Tra gli altri: Peter Schröder, Political strategies, disponibile in diverse lingue su http://www. polcon.de/en/index.htm / James Carville e Paul Begala, Buck Up, Suck Up… and Come Back When You Foul Up: 12 Winning Secrets from the War Room, Simon & Schuster, 2003. Si vedano anche la altre pubblicazioni di James Carville.
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LA RACCOLTA FONDI
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Senza soldi le campagne politiche non funzionano. La raccolta fondi è
un’attività fondamentale e che va portata avanti con continuità. Per riuscire a raccogliere fondi è necessario essere decisi e agire in maniera proattiva. Gli elettori raramente donano i propri soldi se non è qualcuno a chiedergli di farlo e nessuno investe in qualcosa senza sapere di cosa si tratta. Dovete conoscere le leggi e le norme che regolano la raccolta fondi e le donazioni a favore dei partiti politici. Dovete conoscere cosa è permesso e cosa non lo è e limitarvi a fare solo ciò che è consentito. Dovete, infine, riportare e dichiarare le donazioni ricevute conformemente a quanto previsto dalla legislazione nazionale. Ricordate che esistono diverse strategie per la gestione della raccolta fondi. Se il vostro è un partito di successo già consolidato, oppure se siete partner in un governo di coalizione, riuscirete ad avvicinarvi più facilmente a grandi donatori come, per esempio, le imprese. Curare anche la raccolta delle piccole elargizioni è comunque altrettanto fondamentale. PER AVERE BISOGNA CHIEDERE!
La raccolta fondi è un tema sensibile e ognuno vi si approccia in maniera differente. Qui di seguito descriviamo cosa è bene tenere sempre a mente. Sensibilizzate gli iscritti! I vostri iscritti si interessano alla politica. Vogliono essere coinvolti e discutere di specifiche questioni politiche. La questione della raccolta fondi finisce così spesso per non essere neanche discussa perché appare più come un aspetto tecnico che una questione di natura politica. Sono però gli iscritti che hanno idee e contatti con altre reti e potenziali donatori. Manuale – Il piccolo manuale liberale | La raccolta fondi
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Discutete la questione negli incontri interni di partito e raccogliete idee sul modo migliore per affrontarla. Politicizzate la questione! Non potete aspettarvi che qualcuno decida di donare i propri soldi per niente. Il donatore deve sapere perché lo fa. Combinate sempre i vostri sforzi di raccolta fondi con le vostre richieste politiche. Ogni donatore ha propri specifici interessi, quindi cercate di personalizzare i vostri sforzi di raccolta fondi. Datele una messa a punto! Le organizzazioni che cercano fondi provano a essere quanto più specifiche possibili presentando progetti concreti per i quali intendono raccogliere fondi. Chi contribuisce vuole sapere che cosa succede dei loro soldi. Rendetela allettante! In molti Paesi le donazioni elettorali sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi. Informate i potenziali donatori di ciò che la normativa fiscale prevede nel vostro Paese per incoraggiarli a donare. Fidelizzate i vostri donatori! Qualunque imprenditore sa bene quanto sia molto più facile conservare i clienti acquisiti che conquistarne di nuovi. Prestate quindi molta cura a coltivare i vostri donatori. Ringraziateli di persona e/o scrivete lettere di ringraziamento. Invitateli agli eventi di partito. Può anche essere utile valutare la creazione di una struttura per i donatori (circolo commerciale). Curare le relazioni con i donatori può non avere un impatto immediato sul flusso di entrate, ma di sicuro lo avrà al momento delle prossime elezioni.
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Checklist: REGOLE FONDAMENTALI DELLA RACCOLTA FONDI Quando vi rivolgete a un potenziale donatore, descrivete le questioni che volete affrontare, piuttosto che cercare semplicemente di ricevere soldi. Gli appelli diretti personali sono quelli di maggior successo. La gente preferisce donare a persone piuttosto che a organizzazioni astratte. Sviluppate una relazione prima di chiedere soldi. Puntate sulla consapevolezza. Il donatore deve comprendere perché avete bisogno dei suoi soldi. Dare conto di iniziative e successi stimola la disponibilità a contribuire. Provate a capire quanto potete chiedere al donatore che avete di fronte e quando è il momento giusto per farlo. Ringraziate sempre! I grandi donatori meritano attenzioni speciali. Informate i vostri donatori onestamente di cosa avete finora realizzato e dei vostri possibili successi e fallimenti.
Metodi per la raccolta fondi Colloquio diretto Il colloquio diretto è il metodo di maggior successo. Richieste ad amici, vicini e conoscenti hanno un’alta probabilità di essere accolte. Chi si occupa della raccolta potrebbe tuttavia sentirsi a disagio con questo gruppo obiettivo. Quest’approccio richiede inoltre molto tempo. Preparatevi con attenzione per questo tipo di colloqui. Cercate di conoscere un po’ il background del vostro interlocutore. Il colloquio deve svolgersi in un luogo dove si può parlare liberamente senza essere disturbati. Dopo aver parlato di politica, siate franchi sulle vostre intenzioni, ma senza essere esigenti. “Mi sembra di aver capito che condividi le posizioni del nostro partito. Vorremmo poter attuare le nostre idee politiche in azioni concrete. Per farlo, abbiamo bisogno di poter affiggere più manifesti nelle strade. Ci farebbe molto piacere se tu potessi darci una mano”. Manuale – Il piccolo manuale liberale | La raccolta fondi
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Non sentitevi frustrati se non ottenete immediatamente una risposta positiva. Persone e aziende spesso non sono pronte a pagare immediatamente. Il primo contatto può essere considerato come l’inizio di una relazione a lungo termine nella quale è necessario costruire prima la fiducia. Lettere L’invio di lettere è l’approccio più comune nella raccolta fondi. Potete sia scrivere lettere personali ad amici o lettere generiche per raggiungere centinaia di potenziali donatori. Fate che il tutto sia il più semplice possibile per i potenziali donatori: allegate alla lettera le coordinate bancarie del partito o del circolo locale. Eventi Una delle forme più comuni di raccolta fondi sono le cene. Organizzate una cena con la partecipazione di uno o più ospiti speciali (membri del partito di grande popolarità o rango elevato o celebrità esterne che desiderano aiutare in questo modo il partito liberale). Stabilite una quota di partecipazione e cercate di non lasciare che sia l’ospite a determinare quanto pagare. Simili eventi trasmettono un senso di esclusività per chi vi partecipa. Potete anche organizzare eventi speciali per la raccolta fondi destinati ai vostri iscritti, come barbecue estivi e cene di Natale (stabilendo come quota di partecipazione una cifra leggermente superiore a quanto speso per la singola quota), estrazioni a premi e lotterie. Iscritti del partito Cercate di incoraggiare i vostri iscritti. Quelli che non vogliono impegnarsi a partecipare alle campagne possono almeno contribuire finanziariamente. Se appropriato, potete raccogliere le offerte negli eventi di partito così come si fa in chiesa alla fine della messa.
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Spronate gli iscritti a diventare attivi nella raccolta fondi. Annunciate una gara nella quale chi avrà raccolto più fondi riceverà un riconoscimento al termine della campagna. 10 REGOLE FONDAMENTALI PER UNA RACCOLTA FONDI DI SUCCESSO 16 1. La raccolta fondi non riguarda principalmente i soldi, ma la relazione tra chi dà e chi riceve. 2. Migliori sono la strategia e il piano d’azione, più successo avrà l’approccio dei potenziali donatori. 3. La raccolta fondi non è un progetto a breve termine; è parte integrante dei vostri obiettivi di lungo periodo e non dovete perdere l’entusiasmo se cogliete successi a breve. 4. Non importa chi, all’interno, ha il compito di costruire le relazioni con i donatori potenziali, ma tale persona deve sempre fare parte della leadership dell’organizzazione. 5. L’avvio della raccolta fondi comporta il sostenimento delle spese necessarie per mettere a punto la strategia, acquistare la necessaria tecnologia per le comunicazioni e il software gestionale e di contabilità e retribuire o rimborsare lo staff. La comunicazione sarà essa stessa un costo supplementare. 6. Create classi di donatori come: Platino > Oro > Argento > Ordinario 7. Conoscete i vostri donatori: preferenze personali, interessi, capacità di comunicazione, ecc. 8. Specificate sempre quanto puntate a ottenere dal donatore, per non permettergli di cavarsela con una cifra simbolica. 9. Definite degli obiettivi ambiziosi per il vostro piano d’azione, ma assicuratevi che sia realistico, altrimenti vi demotiverete e finirete per non ottenere nulla. 10. Non esitate a chiedere soldi, poiché l’unico modo certo per non averli è proprio non chiedere. Ma fatelo con educazione. :-) 16 Jan Burdinski, consulente politico, Berlino, Germania, 2011.
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COME AGIRE NEI PARLAMENTI E NEI GOVERNI (LOCALI) – COALIZIONE O OPPOSIZIONE
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Ricordate? Il capitolo 3 ha descritto gli obiettivi generali di un partito
politico. In sintesi si tratta di sviluppare idee per la comunità, la società e le istituzioni, organizzarle e provare a metterle in atto, cioè farsi eleggere per guidare un governo. DATE FORMA E RAFFORZATE IL VOSTRO PROFILO: IL PERIODO CHE SEGUE LE ELEZIONI PASSATE è LO STESSO CHE PRECEDE LE PROSSIME ELEZIONI
Il partito deve continuare ad agire come tale anche dopo la chiusura di una campagna elettorale coronata dal successo (e ancor di più deve farlo dopo una sconfitta). È necessario iniziare a programmare da subito nuovi eventi: l’elettorato e ancora di più gli iscritti lo apprezzeranno molto. Tutte le campagne elettorali iniziano il giorno dopo la fine della campagna precedente. Rimanere in contatto con gli elettori, ascoltare le loro preoccupazioni e tenerli informati su quello che si sta facendo per affrontare questi problemi deve diventare una parte innata dell’attività del partito. Questo è quello di cui si occupa un partito politico: prestare attenzione giorno per giorno ai bisogni degli elettori, della comunità e del Paese. Non appena conclusa una campagna elettorale bisogna: > Organizzare una festa elettorale per ringraziare il team che ha diretto la campagna e i suoi sostenitori e volontari, al fine di mantenerne alta la motivazione > Organizzare la rimozione dei manifesti elettorali oppure applicarvi un adesivo con un ringraziamento per gli elettori. Fate lo stesso anche sui vostri siti internet. Manuale – Il piccolo manuale liberale | Come agire nei parlamenti e nei governi (locali)
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> Successivamente, pubblicare il programma del gruppo parlamentare (di governo o di opposizione). Il vostro lavoro non si ferma mai, che si sia riusciti a vincere le elezioni o che si rimanga all’opposizione in parlamento o anche fuori. Nelle pagine che seguono descriveremo i principi essenziali del governo di coalizione e dell’azione politica dell’opposizione.
L’arte del governare La sfida fondamentale per un partito politico è innanzitutto la formazione di un governo e in particolare (e di solito più frequentemente) di una coalizione di governo. Fatto ciò, bisogna poi assicurare il successo del governo o del consiglio comunale che si sta guidando. I compromessi sulle politiche da attuare e le cariche da assegnare sono inevitabili. Indispensabile è anche conservare il supporto del proprio partito. “Tutto quello che ti serve sapere sulle coalizioni politiche lo hai già imparato dal tuo matrimonio!” 17
Quando ci è offerta la possibilità di governare è sempre utile prestare molta attenzione a quanto segue.18
17 Lousewies van der Laan, vicepresidente del Partito ELDR, intervento del 18 novembre 2010 al seminario “Keeping the Liberal Democrat identity in coalition government: Exchange of best practice with European liberal democrats”, Londra, Regno Unito. 18 Ibidem.
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1. Decidere di accettare: un matrimonio combinato sostenuto da un solido accordo prematrimoniale
Da fare: Valutate i possibili partner e chiedetevi se questo è il momento giusto per andare al potere. Stare all’opposizione significa avere mani pulite, ma anche molto vuote. > Unitevi alla coalizione solo dopo la vittoria elettorale; vi darà più forza e funzionerà da tampone al momento dell’inevitabile sconfitta successiva. > Attuate almeno in parte il vostro programma elettorale. Non è possibile svenderne tutti gli elementi fondamentali e non perdere la fiducia dell’elettorato. > Definite un chiaro accordo di coalizione supportato, quando possibile, da scadenze precise. > Se decidete di impegnarvi, fatelo con convinzione e comportatevi da affidabile partner di coalizione. Non partecipate a coalizioni dove la vostra presenza non è indispensabile per governare e non potete quindi dettare condizioni.
Da non fare: > Non aspettate che il vostro partito cresca quanto volete, se non volete rimanere all’opposizione per sempre. > Non andate al governo se temete di dover prendere decisioni che vi costeranno voti. > Non andate al governo se temete di perdere seggi (in Olanda dicono “Regeren is halveren”, cioè “governare è dimezzare”). Manuale – Il piccolo manuale liberale | Come agire nei parlamenti e nei governi (locali)
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> Evitate che risoluzioni negative del partito finiscano per imporre sin da subito un’ipoteca sul matrimonio. > Non entrate in coalizione se il partito o gli elettori non ne comprendono il motivo. > Non entrate in coalizione se farlo va contro l’essenza stessa di ciò per cui vi battete (nessuna relazione vale il prezzo dei vostri principi). Accertatevi che il partito sia completamente al vostro fianco e vi rimanga, perché quando i sondaggi saranno sfavorevoli qualcuno perderà il posto.
Vi sono partiti populisti (come l’olandese PVV e il danese Dansk Folkeparti) che hanno sostenuto governi senza entrare in coalizioni formali. Il partito che diventa l’ago della bilancia degli equilibri parlamentari esercita una fortissima influenza e può imporre veri e propri ricatti. Il governo di minoranza finisce per aver bisogno del suo appoggio per qualunque cosa, ma voi dovete chiedervi se ciò è compatibile con il principio liberale secondo il quale la libertà comporta sempre responsabilità. 2. La luna di miele: mettere su casa e i primi progetti in comune
Da fare: > Mettete le persone giuste al posto giusto; al governo devono andare leader forti e ottimi comunicatori e che abbiano le qualità necessarie per il ruolo loro affidato. • Può essere preferibile che il leader del partito non assuma ruoli di governo, in modo da lasciarlo in una forte posizione (come quella di leader del gruppo) e assicurargli la flessibilità necessaria per difendere e comunicare la linea programmatica del partito.
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> Assicuratevi che i vostri ministri agiscano per sostenere la coalizione (inclusa la disponibilità al compromesso), riaffermando allo stesso tempo l’identità del partito. > Pretendete per voi i ruoli più pertinenti: se la parola d’ordine della vostra campagna elettorale è stata “istruzione, istruzione, istruzione”, puntate al ministero dell’istruzione. > Rendete sempre ben chiari i motivi che vi hanno portato ad entrare in coalizione e gestite le aspettative del vostro elettorato (“se volete darci la possibilità di attuare tutto il nostro programma elettorale, dateci la maggioranza assoluta”). > Assicurate a voi e alla vostra controparte vittorie rapide e che diano visibilità. > Assicurate a voi ma anche alla vostra controparte di splendere di luce propria: concedetele il suo momento di gloria (conservando equilibrio) per evitare risentimenti. > Curate la comunicazione tra i membri del partito (la leadership del partito deve contattare i dirigenti regionali di livello più elevato una volta al mese per saggiarne il polso e i membri del parlamento nella regione ogni fine settimana). > Curate la comunicazione con la coalizione (esempio: “Questo mi ha davvero irritato; non ho reagito, ma non farlo mai più”). > Cercate di trovare spazio per il dibattito anche quando siete immersi nell’euforia del momento o sommersi dalla normale amministrazione. > Affiancate al leader persone di sua stima e fiducia, che non si facciano problemi a dirgli se ha la verdura tra i denti, tanto nella realtà, quanto politicamente.
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La fiducia reciproca è la principale risorsa della vostra coalizione, quindi non sciupatela. Una buona atmosfera è un fattore decisivo. Date il giusto riconoscimento alle vostre reciproche vittorie e non mostrate invidia per la controparte. Se l’armonia svanisce è difficile ripristinarla.
Da non fare: > Non reagite (ripagare qualcuno con la stessa moneta funziona raramente in politica), ma fate sentire la vostra voce in privato all’interno della coalizione. > Se uscite sconfitti da un contrasto d’opinioni, non fatene un gran problema, sorridete e sopportate (ma fatelo capire di persona). > I panni sporchi si lavano in casa; non esultate per i passi falsi dell’altro. > Non invidiate le piccole vittorie della controparte; ne ha bisogno come voi avete bisogno delle vostre. > Non siate voi a far cadere il governo; questo è compito dell’opposizione. > Non chiedete (in pubblico) compensazioni quando le cose non vanno come volete voi, sembrerebbe come un tradimento. > Non fate affidamento sull’opposizione. Vi farà cadere appena potrà e per farlo sarà disposta a votare anche contro i propri principi. Le opposizioni non fanno cadere i governi, i partner di coalizione lo fanno. L’opposizione cercherà l’anello debole e continuerà a strattonarlo fino a farlo cedere.
3. La seccatura del dover vivere insieme: quando è il momento di separarsi Se tra i membri del partito ce n’è anche un solo scontento, i telegiornali della sera lo troveranno e gli daranno subito spazio.
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L’opposizione si accorgerà che il vostro mandato elettorale si sta esaurendo prima di voi e userà tutto ciò che è in suo potere per accelerare il processo.
Da fare: > Tenete il partito a bordo (assicuratevi che i preferiti dai media siano sempre al corrente della linea da tenere). > Siate tranquilli, anche quando i sondaggi sono negativi, è normale amministrazione. > Rimanete concentrati sugli obiettivi comuni; ricordate sempre i motivi che vi hanno spinto ad aderire alla coalizione. > Mostratevi sicuri di voi e fate che sia chiaro che non avete nulla da nascondere. > Ascoltate chi propone critiche costruttive, ma dite a chi si lamenta di proporre alternative. > Tenete fede alla vostra linea, ai vostri punti fermi. > Fate che a difendere le vostre posizioni siano anche personaggi esterni (come accademici, esperti, opinion leader): è meglio trovare voci esterne autoroveli a sostegno delle vostre tesi , piuttosto che ascoltare solo la vostra. Costruite e nutrite queste relazioni. L’umore e il morale sono importanti. Assicuratevi che le vostre relazioni personali siano solide e amichevoli: ne avrete bisogno quando la situazione inevitabilmente si complicherà.
Ogni notizia ha sempre due facce della medaglia; fate che una delle due rappresenti la vostra posizione, altrimenti i media vi ignoreranno.
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Da non fare: > Non provate a migliorare la vostra popolarità a danno di quella del vostro partner; otterrete solo di essere lasciati da parte quando si tratterà di dovere prendere decisioni importanti. > Tenete lontani dai microfoni coloro che in passato sono stati leader di primo piano del partito (ai loro tempi era tutto migliore). > Non seguite il consiglio di chi occupa una qualche carica, gli interessi personali potrebbero offuscarne il giudizio. > Non minacciate di far cadere il governo se non avete intenzione di andare fino in fondo. > Non fatevi distrarre da ciò che non è importante; evitate che le questioni minori si trasformino in grandi problemi (e viceversa). Il partito rimane unito fin tanto che le cose vanno bene; appena iniziano i problemi, ecco che si rivolta.
4. Il divorzio e chi si prende la casa (gli elettori) Quando le elezioni si avvicinano, i nervi si logorano anche quanto i sondaggi sono favorevoli a tutti i partiti della coalizione (cosa che non capita mai).
Da fare: > Definite in anticipo all’interno del partito quali sono i motivi che potrebbero portarvi a lasciare la coalizione; accertatevi che siano ovvi anche agli occhi dell’elettore medio (questioni vitali come la guerra sono facilmente comprensibili, così come lo sono questioni di principio con le quali gli elettori possono identificarsi: “non possiamo più fidarci di loro”). 130
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> Pianificate in maniera strategica ogni passo del finale della partita come se fosse un’operazione militare: non c’è spazio per le sorprese. > Rimanete tranquilli e fiduciosi e concentratevi sugli obiettivi di lungo periodo. > Cercate di preservare l’unità del partito; le divisioni costano voti. > Mantenete il controllo del vostro messaggio politico e continuate a ripeterlo anche oltre la spaccatura della coalizione. > Siate coesi a sostegno della leadership. > Fate che la competizione per la leadership sia breve e incruenta e ricompattatevi subito dopo. > Comportatevi con dignità anche quando gli altri non lo fanno: tempo un mese e magari sarete alleati di coalizione.
Da non fare: > Non lasciate che le truppe si facciano prendere dal panico quando la coalizione sta per arrivare al capolinea (siete in competizione per la copertura mediatica e ogni articolo dedicato agli scontenti nel vostro partito è un articolo in meno tra quelli che possono aiutarvi a vincere le elezioni). > Non permettete che siano gli altri a decidere le ragioni per abbandonare la coalizione. > Non abbiate mai paura. La politica non è per i codardi. A vincere le elezioni non sono i risultati realizzati in passato, ma le promesse per il futuro.
Ogni errore commesso stando al governo sarà colpa vostra e tutto ciò avrete fatto di buono sarà rivendicato dai vostri alleati di coalizione.
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L’arte dello stare all’opposizione Riuscire ad avere successo politico stando all’opposizione è per i partiti politici una grossa sfida. Anche quando sono presenti in parlamento, il problema principale dei partiti di opposizione è che il governo e i partiti di maggioranza li ignorano. Non importa quanto possano essere buone le proposte dell’opposizione, il governo le ignorerà e farà del suo meglio per bloccarne qualunque ricaduta positiva sull’elettorato. Anche i partiti di maggioranza si impegnano al massimo per preservare l’autorità e la credibilità del governo, individuando i punti deboli delle proposte dell’opposizione e rigettandoli al mittente. Stare all’opposizione può essere un’esperienza frustrante che richiede resistenza e pazienza, ma in una sana democrazia tutti i partiti sono destinati a ritornare periodicamente all’opposizione. Rimanere all’opposizione non è però l’obiettivo che può porsi un “partito tradizionale”, così come descritto nel capitolo 3, e che invece deve puntare a riconquistare il governo. Il futuro è importante! Ricordate sempre che avrete un’altra possibilità alle prossime elezioni. Chiuse le urne, vi ritroverete nella condizione di poter formare un governo da soli oppure saranno gli altri a dipendere da voi per poter formare una coalizione e ottenere la maggioranza. Tra i vostri nuovi alleati potrebbero esservi anche i partiti di governo che oggi affrontate dall’opposizione. Più le elezioni si avvicinano, maggiori sono le probabilità che le vostre proposte ricevano attenzione dai partiti di governo che ipotizzano l’eventualità di nuovi equilibri politici postelettorali. Stare all’opposizione non significa dover essere per principio contro tutto ciò che fa il governo in carica. Gli elettori non apprezzano simili approcci negativi. Dimostratevi d’accordo con ciò che è nell’interesse del Paese,
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e osteggiate le scelte politiche che contrastano con i principi del vostro partito e le sue linee programmatiche. Perseveranza e pazienza vi daranno nuove opportunità. Gli elettori vogliono il cambiamento e voi dovete essere pronti a dar loro ciò che chiedono, sia in termini di opzioni politiche che di struttura del partito. Il tempo trascorso all’opposizione deve essere utilizzato anche per rivedere le strutture, le politiche e il personale del partito. Si tratta di un momento ideale per tastare il terreno per nuove idee e portare volti nuovi sotto i riflettori. Rimanete in contatto con gli elettori! Rimanere in contatto con l’elettorato è cruciale per la vostra capacità di individuare le questioni e i problemi che interessano gli elettori. Dovete andare in strada, organizzare eventi, inviare questionari alle famiglie e così via, come descritto dagli esempi del capitolo 6. Non cercate di assecondare quei piccoli gruppi portatori di interessi particolari molto bravi a farsi notare. Nessun partito può soddisfare le esigenze dell’intera società, ma le vostre proposte devono essere eque e giuste anche se non suscitano l’approvazione di tutti. Non date l’impressione di essere sostenitori di interessi particolari. Offrite alternative! Una campagna elettorale basata sulla critica dell’operato degli altri partiti può funzionare, ma non è possibile fare affidamento solo su di essa. Le critiche e i messaggi negativi funzionano con maggiore efficacia quando l’opinione pubblica è già sensibilizzata da giudizi simili. In ogni caso, è sempre necessario proporre delle alternative e non limitarsi semplicemente a condannare l’operato del governo. Gli elettori vogliono sapere cosa contate di fare e devono sviluppare fiducia nella vostra capacità di realizzare
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quanto promettete. Bisogna sviluppare questo legame perché altrimenti gli elettori potrebbero preferire di rimanere con chi già conoscono, anche se ormai non ne sono più talmente contenti. Potete dimostrare la vostra capacità di governare anche collaborando costruttivamente con gli altri partiti di opposizione oppure offrendo cooperazione ai partiti di maggioranza su specifiche questioni politiche, stando attenti a far passare alcune condizioni e suggerimenti in grado di migliorarle. Assicuratevi sempre che le vostre promesse politiche siano realistiche e realizzabili. Gli elettori non sono sciocchi e vi sarà fatale fare promesse che non possono essere mantenute. Non lasciatevi distrarre dalle questioni interne! L’unità del partito è di importanza cruciale. Il dibattito interno sull’indirizzo e la strategia è certo importante e necessario, ma tutti devono attenersi ai compromessi che vengono raggiunti. Se passate il tempo a combattere tra di voi, invece che il governo e gli altri partiti, finirete per essere puniti dagli elettori e sconfitti dalle vostre divisioni interne. Attivatevi localmente! Se il partito siede nel parlamento nazionale tra i banchi dell’opposizione (e ancora di più se non vi fa proprio parte), dovete sviluppare quanto più potete la vostra presenza a livello locale e regionale. A livello locale avrete eccellenti opportunità per dimostrare all’elettorato il vostro valore aggiunto. Interagite con gli elettori per conoscere le loro preoccupazioni, sosteneteli nei rapporti con l’amministrazione locale e portate le loro istanze in consiglio comunale. Sollevate l’interesse dei media sulle problematiche che interessano gli elettori per esercitare pressione sui partiti di governo e spingerli all’azione. Tutto ciò funzionerà da trampolino di lancio per la vostra campagna politica. Per quanto non sia possibile sostenere ininterrottamente una campa134
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gna politica con la stessa intensità che caratterizza il periodo elettorale, è necessario assicurare costanza alla propria visibilità in maniera continua. Create supporto! Cercate alleati per la vostra causa e costruite la vostra rete di supporto civico non parlamentare. Sindacati, organizzazioni imprenditoriali, associazioni dei consumatori, celebrità, personaggi influenti e altri ancora possono aiutarvi a promuovere la vostra causa e portarvi voti. Che siate al governo o all’opposizione, questa guida descrive le idee e mette in evidenza le principali questioni da tenere sempre a mente per puntare al successo politico, realizzare l’interesse pubblico e dare attuazione alle politiche liberali.
Manuale – Il piccolo manuale liberale | Come agire nei parlamenti e nei governi (locali)
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Il ruolo e l’importanza del Partito ELDR “Non credo che il liberalismo politico possa identificarsi con politici benevoli e paternalistici che pretendono di conoscere ciò che è meglio e pensano a curare la propria immagine. Riguarda piuttosto il dare potere alle persone e costruire le istituzioni indispensabili alla società civile e alla democrazia politica; ha a che fare con il garantire le libertà civili e i diritti umani; riguarda l’organizzazione di mercati economici realmente aperti e mantenuti aperti per i nuovi arrivati; ha a che fare con il rendere possibile e organizzare la libera circolazione delle idee, dei beni e delle persone; riguarda la tutela di tutti questi valori per il futuro dell’Europa” 19. I liberali europei sono stati i primi a creare un’organizzazione politica partitica europea. Il partito è stato fondato a Stoccarda, Germania, il 26 marzo 1976, prima ancora delle prime elezioni dirette del Parlamento europeo. All’originaria federazione dei partiti liberali europei aderirono inizialmente nove partiti di sette Stati membri dell’UE. A seguito di modifiche ai trattati europei, il Partito ELDR ha ricevuto il riconoscimento formale come partito politico nel 2004. A luglio 2011, 55 partiti di 36 Paesi di tutta Europa aderivano al Partito ELDR. Nel 1976 il partito adottò come suo documento fondatore la lungimirante Dichiarazione di Stoccarda 20, i cui obiettivi conservano oggi tutta la loro validità. 19 Annemie Neyts-Uyttebroeck MEP, Presidente del Partito ELDR 2005-2011, The evolution and function of the European Liberal Democrat and Reform Party, pp. 93-100 (p. 93), in: European View, Transnational Parties and European Democracy, Volume 3, Primavera 2006, Forum for European studies, edito da European People’s Party. 20 http://www.eldr.eu/en/about-eldr/index.php
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Il Partito ELDR riunisce partiti politici e individui che in Europa cercano di rafforzare i seguenti principi: > Rafforzare il movimento liberale nell’Unione europea e in Europa in generale; > Individuare una posizione comune rispetto alle principali questioni che interessano l’Unione europea; > Informare l’opinione pubblica e coinvolgerla nella costruzione di una democrazia europea unita; > Sostenere i suoi membri e coordinare le loro attività nelle elezioni per il Parlamento europeo; > Promuovere la costituzione di gruppi parlamentari liberali in tutte le assemblee parlamentari internazionali; > Stabilire stretti rapporti con e tra i suoi membri, i loro gruppi parlamentari nazionali, il gruppo parlamentare del Partito ELDR nel Parlamento europeo, i gruppi liberali in altri forum internazionali e l’Internazionale Liberale. La conduzione ordinaria del Partito ELDR è affidata a un Ufficio ristretto a elezione diretta composto da un presidente, sette vicepresidenti e un tesoriere. Durante il Congresso di Palermo di novembre 2011, il Partito ELDR ha eletto Sir Graham Watson, eurodeputato, presidente del partito. Tra coloro che hanno ricoperto in passato la carica di presidente vi sono: Gaston Thorn, già primo ministro del Lussemburgo (e presidente fondatore); Colette Flesch, già vice primo ministro e leader del Partito democratico del Lussemburgo; Willy de Clercq, già vice primo ministro del Belgio; Uffe Ellemann-Jensen, già vice primo ministro di Danimarca; Werner Hoyer, ministro degli esteri tedesco e Annemie Neyts-Uyttebroeck, eurodeputato e ministro di stato belga.
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I meeting dei leader e dei ministri del Partito ELDR rappresentano un’occasione di incontro tra i primi ministri europei che sono anche membri del partito, la vasta rete dei leader di Partito ELDR e la dirigenza del gruppo liberale nel Parlamento europeo. Partecipano a questi incontri anche ministri degli esteri e commissari europei. Il gruppo discute ed esamina i sei mesi della presidenza dell’Unione europea. Questa rete è particolarmente importante data la forte presenza dei liberali europei nei governi nazionali e nella Commissione europea. Il congresso annuale è il forum decisionale supremo e riunisce i delegati degli Stati membri, i membri del gruppo parlamentare del Partito ELDR, i membri ELDR che fanno parte della Commissione europea e i rappresentanti della European Liberal Youth (LYMEC). Il congresso elegge ogni due anni il presidente, i vicepresidenti e il tesoriere e vota per deliberare le risoluzioni programmatiche e il manifesto elettorale per le elezioni del Parlamento europeo. Circa 500 delegati e osservatori partecipano abitualmente al congresso. Il consiglio è il secondo più elevato organo decisionale del Partito ELDR e si riunisce due volte l’anno. I delegati dei partiti che sono membri effettivi hanno il diritto di prendere la parola e agire in nome del Partito ELDR. Il consiglio approva le candidature, le quote di iscrizione, il bilancio e la contabilità annuale del partito e nomina il segretario generale. Possono aderire al Partito ELDR tutti i partiti politici europei che sottoscrivono la Dichiarazione di Stoccarda. Per i partiti politici vi sono tre livelli di adesione al Partito ELDR. I membri effettivi partecipano pienamente alle attività politiche e al lavoro del partito. Attraverso i loro delegati possono esprimere la loro opinione e presentare mozioni di risoluzione in occasione delle riunioni del congresso e del consiglio ELDR. Possono emendare e votare i documenti programmatici, come le risoluzioni e il manifesto elettorale, possono proporre Manuale – Il piccolo manuale liberale | Appendice
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candidati per l’ufficio direttivo del Partito ELDR e partecipano all’elezione dello stesso. Possono partecipare a sessioni formative, in particolare per le campagne elettorali, condividere le prassi rivelatesi più efficaci per la conduzione delle campagne a livello locale e nazionale o partecipare a corsi di formazione più specifici dedicati a determinate aree programmatiche. Possono proporsi per ricevere e ottenere fondi per finanziare progetti volti alla promozione del loro partito o a sostenere la diffusione nel loro Paese delle idee liberali da una prospettiva europea. I membri affiliati e osservatori hanno diritto a far sentire la propria opinione ma non partecipano alle votazioni. Possono però decidere in qualunque momento il passaggio allo status di membro effettivo. Dal 2011 è stato infine introdotto anche lo status di membro individuale associato. In quanto primo partito politico europeo, l’ELDR offre la possibilità ai singoli individui (che non devono essere necessariamente suoi iscritti) di diventare membri diretti del Partito liberale europeo.
Organizzazioni e centri studio liberali nel mondo > La famiglia liberale in Europa: il Partito ELDR e i suoi membri Volete entrare in contatto con altri partiti liberali europei? La banca dati del Partito ELDR contiene informazioni sui tutti i partiti liberali che sono suoi membri e sugli esponenti liberali che siedono nei parlamenti o fanno parte dei governi europei: http://members.eldr.eu/ Il gruppo parlamentare Il gruppo liberale ALDE riunisce gli europarlamentari dei partiti che aderiscono all’ELDR e di alcuni altri partiti democratici. I suoi 85 membri (di cui 72 appartenenti ai partiti ELDR) formano il terzo maggiore gruppo politico del Parlamento europeo. www.alde.eu
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L’organizzazione giovanile Come il Partito ELDR, anche la LYMEC è stata fondata nel 1976, con il nome di “Liberal and Radical Youth Movement of the European Community”. In quanto organizzazione giovanile del Partito ELDR e del gruppo parlamentare ALDE nel Parlamento europeo, l’organizzazione giovanile liberale europea LYMEC punta a promuovere i valori liberali e a sostenere lo sviluppo della conoscenza e della formazione politica dei giovani europei. La LYMEC conta tra le sue fila 58 organizzazioni di 33 Paesi e i suoi membri sono sia organizzazioni che singoli individui. Il loro obiettivo principale è la creazione di un’Europa federale e liberale. www.lymec.eu Vi sono diversi altri gruppi interparlamentari liberali chiamati anch’essi ALDE come quelli dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e del Comitato delle regioni dell’UE. > “Liberal International” e i partiti liberali nel resto del mondo “Liberal International” Vorreste conoscere i partiti liberali del resto del mondo ed entrare in contatto con loro per avere scambi di idee politiche e mettere in comune le prassi migliori? Contattate “Liberal International” (www.liberal-international.org), l’organizzazione che riunisce i partiti liberali a livello mondiale. Fondata nel 1947, LI è divenuta la rete di livello superiore a sostegno del liberalismo e dei partiti liberali e per la promozione della democrazia liberale nel mondo. Gioventù liberale internazionale La “International Federation of Liberal Youth” è l’organizzazione internazionale che riunisce in sé le organizzazioni giovanili liberali. Per saperne di più sui giovani liberali della IFLRY visitate www.iflry.org Manuale – Il piccolo manuale liberale | Appendice
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> Formazione e istruzione politica liberale Vi interessa avere più esperienza politica e sapere come applicarla? Entrate in contatto con le fondazioni e i centri studio che si dedicano allo studio e alla formulazione delle politiche liberali e sono attivi nella formazione politica per i partiti liberali. Fondato nel 2007 lo “European Liberal Forum” (http://liberalforum.eu) (ELF) è la fondazione politica europea della famiglia liberale. L’ELF riunisce centri studio, fondazioni politiche e istituti di area liberale di tutta Europa per osservare, analizzare e contribuire al dibattito politico e al processo di integrazione europeo attraverso l’istruzione, la formazione, la ricerca e la promozione della cittadinanza attiva all’interno dell’UE. Per conoscere le organizzazioni che fanno parte di ELF: http://liberalforum. eu/about_members.html La fondazione liberale tedesca “Friedrich Naumann Stiftung für die Freiheit”, www.freiheit.org, ha realizzato una banca dati (non ancora esaustiva) che raccoglie informazioni sui principali centri studio liberali a livello mondiale. La banca dati è in tedesco ma rimane di facile accesso. Il sistema consente la ricerca dei centri studio sia per nome, sia per Paese. http://crm.freiheit. org/ThinkTank/
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Con il sostegno del Parlamento europeo