PROGETTARE UN’IMMAGINE COORDINATA Il Network di Grafica Itinerante - La definizione di un Nome - La Mostra di Cordula Alessandri
Alessandro Malcotti
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Politecnico di Milano Scuola del Design Design della Comunicazione Laboratorio di Sintesi Finale a cura di: Fulvia Bleu, Francesco E. Guida, Chiara Bersanelli Anno Accademico 2012 / 2013 Alessandro Malcotti 761061 Milano, 23 luglio 2013
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Progetto dell’identità visiva del museo
“Do you remember the first time? I can’t remember a worse time. But you know that we’ve changed so much since then, oh yeah, we’ve grown.” Do you remember the first time? Pulp
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Progetto dell’identità visiva del museo
ABSTRACT
Il progetto oggetto di questa Tesi di Laurea è stato realizzato durante il primo semestre dell’anno accademico 2012/2013 nel corso del Laboratorio di Sintesi Finale. Durante il laboratorio, che ha previsto anche lezioni teoriche ex cathedra, è stato approfondito il tema del branding e della progettazione dell’immagine coordinata di entità culturali, in particolare di Musei. Nella prima fase del laboratorio, ci si è quindi concentrati sulla progettazione dell’identità visiva del Museo di Grafica e del suo concept. Successivamente l’attenzione si è spostata sull’approfondimento di una progettista grafica per una prima eventuale mostra e il racconto della stessa attraverso un sedicesimo e un portale web. Infine si è curata tutta la progettazione della comunicazione tradizionale della mostra, attraverso la creazione di manifesti, stendardo ed inviti. è infine presente un approfondimento teorico sul naming e sul percorso progettuale che caratterizza questo processo.
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Progetto dell’identità visiva del museo
INDICE
[1] PROGETTO DELL’IDENTITÀ VISIVA DEL MUSEO [1.0] Introduzione [1.1] Concept [1.2] Naming [1.3] Il Marchio [1.3.1] Progettazione del marchio [1.3.2] Marchio definitivo [1.3.3] Manuale del marchio [1.3.4] Applicazioni [1.4] Sito Web [1.4.1] Mappa contenuti [1.4.2] Screenshots
11 12 14 18 22 23 24 26 28 30
[2] LA PROGETTISTA GRAFICA: CORDULA ALESSANDRI [2.0] Introduzione [2.1] Biografia [2.2] Ricerca [2.3] Produzione [2.4] Galleria [2.4.1] Packaging [2.4.2] Corporate [2.4.3] Wine [2.4.4] Annual Report [2.4.5] Editorial [2.4.6] Web [2.5] Un Sedicesimo [2.5.1] Elementi grafici [2.5.2] Definitivo [2.6] Stanza della Grafica [2.6.1] Screenshots
37 38 40 42 44 48 52 56 58 60 62 64 66 74 76
[3] COMUNICAZIONE DELLA MOSTRA [3.0] Introduzione [3.1] Concept [3.2] Manifesti [3.2.1] Fotomontaggi [3.3] Stendardo [3.3.1] Fotomontaggi [3.4] Inviti
85 86 88 92 94 96 98
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PROGETTO DELL’IDENTITÀ VISIVA DEL MUSEO
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Progetto dell’identità visiva del museo
INTRODUZIONE
Durante la prima fase progettuale ci si è concentrati sulla definizione dell’identità visiva del museo della grafica. Quest’ultimo, è stato inizialmente definito a partire da alcune parole chiave concordate con la docenza, a partire dalle quali, a gruppi, durante una fase di brainstorming, sono stati decisi alcuni nomi possibili. Dopo un confronto in classe, è stata creata una rosa di nomi, fra cui è stato possibile scegliere su quale soffermarsi. Ogni studente ha avuto poi la possibilità di scegliere un payoff che ritenesse adeguato e partire con la progettazione del marchio. Il marchio, costituito da simbolo e logotipo, doveva esprimere i concetti chiave del museo decisi in precedenza, senza rinunciare alle caratteristiche chiave di un marchio, come la leggibilità, la riconoscibilità e l’immediatezza. Ultimata la progettazione del marchio è stato realizzato un manuale d’uso che ne spiegasse in maniera dettagliata le caratteristiche, comprendendo possibili applicazioni del marchio, come sulla carta intestata e simili.
La definizione del concept del museo è stata utile anche per la progettazione del suo sito internet, pensato come primo luogo in cui questo si sviluppa. Durante la fase di progettazione del sito è stato dunque fondamentale tenere presente le caratteristiche illustrate in precedenza per richiamarle nella griglia e nella grafica. Il sito è pensato come contenitore multimediale, diviso principalmente in una sezione istituzionale, con all’interno le informazioni chiave ed una sezione per le progettiste grafiche in mostra, chiamata stanza della grafica. In questa prima sezione, si troveranno quindi le informazioni dettagliate sulla progettazione dell’identità visiva del museo della grafica e sulla creazione della sua immagine coordinata, partendo dal concept e arrivando alla progettazione del sito, passando per il naming, la genesi e la creazione del suo marchio.
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CONCEPT del MUSEO
è da subito apparso chiaro che il museo che si stava andando a progettare era un museo ipotetico, vale a dire un museo non realmente esistente, il cui concept andava ancora chiarito ed identificato. Prima di tutto quello che era importante tenere presente, era che il museo era dapprima virtuale che reale, ovvero un museo con sua prima sede il mondo del web.
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Da qui la difficoltà e l’impossibilità di legarsi ad una cosa già esistente per progettarne il concept. La docenza ha fornito sette parole chiave, attorno alle quali è stato poi esplicitato un concetto di museo innovativo. Questo rappresenta il museo della grafica che è, tra le altre cose, un luogo più virtuale che reale, dinamico e flessibile, contemporaneo, aperto alla sperimentazione ed internazionale.
Le parole chiave attorno a cui ruota l’idea del museo sono: sperimentale (nel senso che si propone di essere un esperimento quantomeno innovativo), culturale (dal momento che cerca di veicolare cultura), contemporaneo, non luogo (poiché non ha una sede fissa ma è prima virtuale e poi itinerante), collettivo (perché raccoglie più progettisti grafici, sempre legati da un file rouge), internazionale e visivo (poiché si lega al concetto di grafica e quindi a tutti gli archetipi della percezione visiva ad essa collegati).
Da qui deriva quindi l’accezione ad un museo itinerante della grafica che si configura come un vero e proprio network, in grado di mettere in collegamento fra loro progettisti grafici, fungendo da vero e proprio contenitore. Nell’anno della nostra progettazione si è ipotizzato che in mostra ci fossero tutte donne, progettiste grafiche del ‘900 che si sono distinte per le loro qualità e capacità visuali.
Museo della Grafica “classico”
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NAMING
Una volta snocciolato il concept del museo, si è proceduto alla fase di naming, questa volta a gruppi di circa sei persone. Si è deciso di operare utilizzando la tecnica del brainstorming, utile per articolare un percorso o un’idea creativa che non si sviluppi necessariamente attraverso il classico schema occidentale di tesi/antitesi. Partendo da un concetto centrale (una singola parola) posta al centro del foglio, vengono associate nuove parole a ruota libera.
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Questa fase, durata qualche giorno, si è basata sulle parole chiave che erano state poste in precedenza per la definizione del concept del museo, ovvero: contemporaneo, non luogo, collettivo, internazionale, visivo, culturale e sperimentale. I criteri per la scelta del nome sono stati quelli classici durante un processo di naming: il nome deve essere facilmente leggibile e pronunciabile (nella maggior parte delle lingue), non deve avere connotazioni negative, deve essere flessibile e slegato da ogni tempo ed epoca, registrabile, deve avere
Alcune foto del Brainstorming a gruppi
una certa correlazione con l’attività dell’utente, deve avere carisma ed infine deve poter essere associato ad un’identità visiva forte.
Ogni studente ha quindi scelto un nome, sviluppando un payoff e ha iniziato ad associarci un’immagine visiva forte e riconoscibile, nella fase di progettazione del marchio.
Ogni gruppo, ha poi prodotto una serie di nomi papabili, che sono stati discussi in classe, tra cui quelli definitivi sono stati: move (Museum of Visual Experiences), .comm (Communication Museum), museo itinerante della grafica, comma, wisual, grid, up (Upgrade Graphic Design) ed infine the new graphic design museum.
Si è quindi scelto il nome grid, accompagnato dal payoff moving graphic network.
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NAMING
Dopo la fase di brainstorming, si è quindi scelto il nome grid che rievoca il concetto di griglia e si collega quindi al mondo visivo della grafica, con tutto l’immaginario che ne consegue.
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Progetto dell’identità visiva del museo
Si è quindi deciso di ricercare spunti progettuali nel triplice significato della parola grid che può infatti significare: griglia tipografica, gabbia o intreccio, rete o reticolo.
GRID
griglia
gabbia
rete
MOVING GRAPHIC NETWORK
itinerante
grafico
collegamenti
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PROGETTAZIONE del MARCHIO
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Progetto dell’identità visiva del museo
Suggestioni visive per la progettazione del marchio
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PROGETTAZIONE del MARCHIO
Le parole chiave attorno a cui ruota l’idea del museo sono: sperimentale (nel senso che si propone di essere un esperimento quantomeno innnovativo), culturale (dal momento che cerca di veicolare cultura), contemporaneo, non luogo (poiché non ha una sede fissa ma è prima virtuale e poi itinerante), collettivo (perché raccoglie più progettisti grafici, sempre legati da un file rouge), internazionale e visivo (poiché si lega al concetto di grafica e quindi a tutti gli archetipi della percezione visiva ad essa collegati). Il nome grid rievoca il concetto di griglia e si collega quindi al mondo visivo della grafica, con tutto l’immaginario che ne consegue. Si è quindi deciso di ricercare spunti progettuali nel triplice significato della parola grid che può infatti significare: griglia tipografica, gabbia o intreccio, rete o reticolo. Per ognuna delle tre accezioni sono state fatte varie prove, disegnando i marchi più svariati, a ruota libera e per associazione di idee. Tuttavia il concetto che sembrava più potenzialmente interessante era quello di rete o reticolo come centro da cui si diramano dei punti e ad esso sono collegati. Da ogni punto esiste poi la possibilità di sviluppare poi ulteriori collegamenti, proprio come in un rizoma.
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Progetto dell’identità visiva del museo
Il concetto di rizoma nasce dal mondo vegetale, in cui i segmenti di radici si sviluppano dal fusto e creano nuove parti di pianta. Il concetto è poi ripreso nel mondo della rappresentazione grafica delle mappe e sta ad indicare i collegamenti che intercorrono fra i vari punti e la possibilità che se ne sviluppino di nuovi a partire da quelli già esistenti. Questo concetto ben si adatta al museo della grafica che viene quindi pensato come un contenitore, un centro attorno al quale orbitano e da cui si sviluppano e ramificano i progettisti grafici, tutti “puntini” collegati fra loro e dai quali è poi possibile che nascano nuovi collegamenti. Si è quindi arrivati al marchio del museo grid che è costituito da due elementi inscindibili: simbolo e logotipo. Il simbolo e il logotipo (costituito dal nome del museo e da un suo descrittore) non possono essere utilizzati separatamente. Il simbolo rimanda al concetto di rizoma, che verrà spiegato in questo manuale. Il logotipo è costituito da una griglia molto rigida e pulita ed è accompagnato da un descrittore, “moving graphic network”” che rimanda ai concetti collegati al museo.
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MARCHIO DEFINITIVO
Il simbolo e il logotipo (costituito dal nome del museo e da un suo descrittore) non possono essere utilizzati separatamente. Il simbolo rimanda al concetto di rizoma. Il logotipo è costituito da una griglia molto rigida e pulita ed è accompagnato da un descrittore, “moving graphic network” che rimanda ai concetti collegati al museo. Simbolo e logotipo costituiscono il marchio. La griglia, per entrambe le versioni del marchio, è costituita dalla ripetizione di un’unità minima, il quadrato. La versione a colori prevede soltanto l’utilizzo del Pantone Process Black, mentre il negativo non è altro che lo stesso marchio con i colori invertiti e si presenta quindi bianco su sfondo nero. Il logotipo Grid e il descrittore sono scritti in Letter Gothic Std.
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Le proporzioni con cui è stato costruito il marchio vanno rispettate al fine di mantenere la sua leggibilità e la sua riconoscibilità in ogni dimensione. Tutte le caratteristiche del marchio sono state ampiamente descritte e raccolte all’interno di un manuale d’uso, realizzato ad hoc. Risulta quindi importante elencare le voci dell’indice dello stesso: - proporzioni - costruzione - dimensioni minime - area di rispetto - su sfondi colorati - su sfondi fotografici - colori - font - utilizzi ottimali - utilizzi errati errati.
MANUALE del MARCHIO
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APPLICAZIONI
Esempi di Applicazioni del Marchio GRID
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SITO WEB
Il sito web del museo di grafica itinerante grid si configura come la sua prima sede, ed è quindi la prima fonte di comunicazione con il suo pubblico potenziale. Per questo motivo risulta molto importante la sua strutturazione. Partendo quindi dalla mappa
dei contenuti del sito, passando per la creazione di una griglia rigorosa, è stato creato il sito del museo di grafica itinerante grid, primo strumento per veicolare i contenuti in mostra. Molta attenzione è stata posta alle stanze della grafica.
Mock-up sito internet nelle varie device digitali
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Progetto dell’identità visiva del museo
Struttura sito e menu principale
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MAPPA CONTENUTI
concept
about initiatives
bio c. alessandri
rooms others
exhibition
HOMEPAGE HOME-
gallery
connected events
archive
search
lingua calendar social
events maps
prices
info
reservation
about the cities
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Progetto dell’identità visiva del museo
La struttura del sito è piuttosto semplice ed intuitiva. Si parte dalla Homepage, dove sono sempre presenti la barra della lingua, la barra di ricerca e i link ai social network. Per tornare alla pagina iniziale è suďŹƒciente cliccare sul logo del museo, sempre in alto a sinistra.
Dal menu presente nella homepage accediamo a cinque sezioni: about, rooms, gallery, events e info. Ognuna di queste sezioni ha a sua volta delle sottosezioni, che sono accessibili tramite un menu a tendina che appare al passare del cursore.
Esempio funzionamento menu a tendina
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SCREENSHOTS
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SCREENSHOTS
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LA PROGETTISTA GRAFICA: CORDULA ALESSANDRI
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
INTRODUZIONE
Durante la seconda fase progettuale, ad ogni studente è stata assegnata una progettista grafica fra quelle potenzialmente in mostra al nuovo museo di grafica. Ci si è inizialmente divisi in gruppi di tre persone, e una volta scelta la progettista da approfondire si è iniziata la ricerca. La graphic designer scelta è stata Cordula Alessandri. Abbiamo quindi subito iniziato una ricerca iconografica tramite il web e il sito della stessa, raccogliendo il materiale in un taccuino Moleskine. Per prima cosa è stata analizzata la biografia di Cordula Alessandri, riassunta in una mappa temporale con pop-up. Successivamente ci si è concentrati sulla produzione, ovvero una galleria di immagini che lascia trasparire il suo eclettismo, sottolineando come Cordula sia in un certo senso molto orientata alla progettazione di brand.
Per quanto riguarda l’analisi delle opere ha senso sottolineare una potenziale divisione in tre macrocategorie: vino, cibo e musica, che verranno analizzate più approfonditamente nel corso del capitolo. Sono state infine presi in analisi lo stile e la poetica, con particolare enfasi a: fotografia, illustrazione (incisione), grafica, tipografia (calligrafia) e disegno. La fase successiva, raccontata in questo capitolo, ha visto la progettazione di un sedicesimo, in cui raccontare la designer in maniera più visiva che testuale; e la progettazione delle stanze della grafica, ovvero le sezioni del sito dedicate alla progettista in mostra, riconducibili al sedicesimo.
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BIOGRAFIA
Nasce a Salisburgo (Austria).
Inizia un’importante tirocinio con Joey Badian, suo mentore della tipografia. Lavora con lui per tre anni.
Frequenta l’Università di Arti Applicate di Vienna, specializzandosi in grafica con H. Schwarz. Si laurea nel 1982.
Lavora in agenzie di livello internazionale, per poi raggiungere un’autonomia.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Il dettaglio dei suoi lavori è molto ampio, con una notevole varietà di linguaggio. Lavora su una matericità molto più umana, popolare. Impaginati molto puliti, di matrice tedesca.
Diventa Art Director di DDB Needham WorldWide di Vienna, a soli 24 anni.
Fonda il suo studio “Alessandri Design” che è subito un enorme successo.
Insegna per due anni Design della Comunicazione all’Università di Arti di Saarbrücken (Germania).
Collabora con Hans Proschofsky.
Alessandri Design si sposta a Vienna 9, dove lavora con giovani e talentuosi grafici.
I suoi lavori di packaging, grafica editoriale e aziendale e comunicazione finanziaria si pongono all’avanguardia della comunità grafica e pubblicitaria austriaca.
Membro AGI.
Il suo lavoro è rivolto ad ottenere un risultato in grado di comunicare “senso e sensibilità”.
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RICERCA BRAINSTORMING
La ricerca sulla designer Cordula Alessandri è stata condotta principalmente attraverso il suo sito ww.alessandri-design.at/de/ news,, dove è stato possibile visionare i lavori prodotti, già schedati per aree tematiche, come illustrato nella mappa qui sopra.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Ciò che è emerso essere più interessante sono state le parole chiave raccolte, attorno alle quali la figura della designer analizzata, orbita. Pulizia, ordine, rigore, eclettismo, forma, colore, sperimentazione, no advertising, tipografia, calligrafia, incisione, al passo coi tempi, fotografia, materiali, griglie, moduli.
Cartellone Brainstorming
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PRODUZIONE
Dal sito web di Cordula Alessandri è possibile accedere ad una divisione della sua produzione in cinque categorie fondamentali: - packaging - corporate - wine - annual report - editorial - web. All’interno della galleria online è possibile trovare ogni lavoro realizzato, con nome della committenza e info sulla marca / prodotto. Ciò che appare principalmente rilevante è l’interesse della designer per tre temi principali di lavoro: vino, cibo e musica; che ritornano numerose volte.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Oltre all’interesse della progettista nel campo del branding, abbiamo quindi un’importante quantità di lavori all’interno di questi tre ambiti. Le cose che vengono realizzate da Cordula Alessandri in questi settori sono le più svariate: dal packaging di prodotto (etichette di vino, packaging di cibi, copertine di cd) all’immagine coordinata di interi artisti, compresa la progettazione del loro sito internet.
Categorie Cordula Alessandri
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GALLERIA di PACKAGING
ESTERHÁZY — Austria
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TOUCH OF FAME — Austria
Wild Venison Gibier
Personalized notebooks to be merchandised in museum shops
Esempio di Packaging di cibo. La designer realizza l’etichetta della confezione.
Packaging di taccuini. La designer realizza le copertine con personaggi noti.
Stile, precisione, lettering ed incisione sono le parole chiave.
Fotografia, pulizia, rigore ed aria sono le parole chiave.
La progettista grafica: Cordula Alessandri
CULINARIUM OESTERREICH
FANGOCUR — Austria
Packaging di prodotti alimentari. La designer realizza le etichette con illustrazioni in stile impressionista.
Packaging di cosmetici. La designer realizza le confezioni miscelando fotografia e segno grafico.
Illustrazione, semplicità e lettering sono le parole chiave.
Fotografia, pulizia e grafica sono le parole chiave.
Top quality premium products from regional producers all over Austria
Natural healing earth for medical and cosmetic applications.
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GALLERIA di PACKAGING
ZALTO DENK’ART — Austria
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SUPPITO — Austria
Packaging for mouth-blown wineglasses
The soup studio in the Girardigasse provides healthy food according to the 5-elements-kitchen.
Esempio di Packaging di vino. La designer realizza la confezione che contiene la bottiglia.
Esempio di Packaging di cibo. La designer realizza l’etichetta della confezione.
Minimalismo, pulizia, lettering ed aria sono le parole chiave.
Stile, precisione, lettering ed incisione sono le parole chiave.
La progettista grafica: Cordula Alessandri
GAVRIEL LIPKIND — Israel
MY BY REWE (BIPA) — Austria
Esempio di Packaging di musica. La designer realizza la custodia e la cover del cd dell’artista.
Esempio di Packaging di prodotti per la cura del corpo. La designer realizza le confezioni.
Illustrazione e pulizia sono le parole chiave.
Fotografia, colore e lettering sono le parole chiave.
CD cover packaging.
The new cosmetic store brand MY pledges value for money in four product lines.
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GALLERIA di CORPORATE
EVOTEC — Germany
SUPPITO — Austria
Esempio di Corporate per un’azienda farmaceutica. La designer realizza tutta l’immagine coordinata.
Esempio di Corporate per un’azienda di food. La designer realizza tutta l’immagine coordinata.
Interessante lo stile dei disegni che accompagnano il brand.
Interessante l’utilizzo dei disegni e della calligrafia per veicolare le ricette ricette.
Evotec is a leader in the discovery and development of novel small molecule drugs.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
The soup studio in the Girardigasse provides healthy food.
INTERCELL — Austria
Biotechnology has to perform in a dull boring austere manner.
KONGRESSZENTRUM HOFBURG — Austria
The Hofburg Congress Center fills the location of the historic Congress of Vienna.
Esempio di Corporate per un’azienda di biotecnologie. Cordula Alessandri ne ha realizzato il branding.
Esempio di Corporate per un centro congressi che ha sede nella storica location del Congresso di Vienna.
Interessante l’utilizzo dei disegni e della calligrafia per veicolare le ricette ricette.
Pulizia, rigore ed eleganza sono le parole chiave.
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GALLERIA di CORPORATE
LAMPENSCHIRMMANUFAKTUR VIENNA — Germany
HENRICI — Austria
Esempio di Corporate per una famosa lampada. La designer realizza un folder esplicativo.
Esempio di Corporate per un ristorante. La designer realizza menu e carta intestata.
Interessante lo stile dei disegni e l’utilizzo del collage.
Tutto è assolutamente elegante, sofisticato e retrò.
Mini folder for the Viennese Lamp Shade Manufacture.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Identity for a restaurant in Eisenstadt.
LE GRAND BAL — Austria
RETURN — Austria
Branding.
Independent creators of imaginative content, working on ideas, story-lines and scripts.
Esempio di Corporate per un evento. La designer realizza la comunicazione.
Esempio di Corporate per persone. Si occupano di libri, video e web-media.
Semplice ed elegante, calligrafico e classico.
Vintage e retrò retrò.
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GALLERIA di WINE
CHÂTEAU DE ROQUEFORT — France
ETYEKI KÚRIA — Hungary
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza le etichette delle bottiglie.
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza packaging ed etichette.
Lo stile eccentrico mischia tipografia e fotografia.
Lo stile è pulito ed elegante elegante.
The unique label design reflects the excentric personality of the winemaker.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Bucolic embroidery recollects the rural tradition of the wine region near Budapest.
PASSADOURO — Portugal
ESTERHÁZY — Austria
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza le etichette delle bottiglie.
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza le etichette delle bottiglie.
Interessante l’unione di incisione e tipografia.
Importante l’utilizzo della fotografia.
The jointed front and back labels show another animal living in the wineyard every year.
The well renowned House of Esterházy entered the scene with a differentiated variety of quality wines and achieved rapid success worldwide.
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GALLERIA di WINE
LACKNER TINNACHER - Austria
HANNES SABATHI- Austria
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza le etichette delle bottiglie.
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza le etichette delle bottiglie.
Lo stile è elegante e sofisticato, sono presenti illustrazioni semplici.
Interessante la mescolanza di tipografia ed illustrazione.
Oenology is the art of metamorphosis.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
The taste of Hannes Sabathi’s wines root in the mineral soil of the Kranachberg.
SELEKTION VINOTHEK BURGENLAND - Austria
WACHTER WIESLER - Austria
Branding.
New Corporate Design including new “quail-and-weasel coat of arms” and label design.
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza il branding di un’enoteca.
Esempio di lavoro incentrato sul vino della designer. Realizza packaging ed etichette.
Sono presenti illustrazioni semplici, pulite ed eleganti.
Da rimarcare è la tecnica dell’incisione.
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GALLERIA di ANNUAL REPORT
BÖHLER UDDEHOLM - Austria
INTERCELL - Austria
Lavoro editoriale realizzato per il gioco del Tangram.
Esempio di Annual Report realizzato per Intercell.
Interessanti gli intagli nella carta.
Interessante lo stile infantile, un po’ naif delle illustrazioni.
Tangram Game.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Each Annual Report different, each one distinctive Intercell.
POST - Austria
EVOTEC - Germany
Esempio di Annual Report realizzato per le poste austriache.
Esempio di Annual Report realizzato per un’azienda chimica.
Interessante il packaging editoriale che ricorda la forma di un pacco postale in tutta la sua morfologia.
Interessante lo stile dell’elaborato editoriale, che assomiglia ad un quotidiano.
Annual Reports for the Austrian Postal Service AG.
Evotec is a leader in the discovery and development of novel small molecule drugs.
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GALLERIA di EDITORIAL
BEAUTIFUL CAPITALISM Austria
BILDERBUCHHOCHZEIT Austria
Lavoro editoriale realizzato per raccontare cosa significa essere veramente ricchi.
Inviti al matrimonio di Bettina Steigenberger, con le illustrazioni di T. Eisenhart.
La forma a lingotto del libro costituisce uno degli esempi più significativi della creatività della designer.
Ordine, eleganza e pulizia sono le parole chiave di questo progetto.
People who grew up in communist countries tell about how money changed their lives after the berlin wall had been torn down.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Bettina Steigenberger’s wedding invitation illustrated by Titanilla Eisenhart plus doggy bag and photo book.
LIFESTYLE HOLIDAYS VACATION CLUB - Dominican Republic
EROTIK - Austria
Dedicated to the shareholders of the Lifestyle Holiday Vacation Club in Santo Domingo.
Wien Museum published the exhibtion catalogue „Eroticism - Attempt of Approximation“ in due form. Unzip the jacket and read the subtitle.
Progetto editoriale per spiegare la qualità di una vacanza in un hotel di Santo Domingo.
Progetto editoriale per una mostra sul tema dell’erotismo.
La tipografia è come sempre elegante, con grazie, riccioli e svolazzi.
Geniale, creativa ed iconica la copertina con la zip e con il titolo in fondo.
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GALLERIA di WEB
EVOTEC - Germany
SUPPITO — Austria
Progettazione del sito web di un’importante azienda chimica tedesca.
Esempio di progettazione del sito web di un’importante azienda di food.
Semplice ed intuitivo, il sito è facilmente utilizzabile e veicola in maniera efficace le informazioni.
La tipografia e il filo tratteggiato presenti in tutta l’immagine coordinata ritornano presenti nel sito, semplice e chiaro.
Evotec is a leader in the discovery and development of novel small molecule drugs.
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
The soup studio in the Girardigasse provides healthy food.
AMONS DELICIOUS CATERING — Austria
ETYEKI KÚRIA — Hungary
Esempio di progettazione del sito web di un’importante agenzia di catering.
Esempio di progettazione del sito web per un’azienda vinicola di Budapest.
Interessante la presenza delle illustrazioni ad incisione anche sul web web.
Facile e semplice, le informazioni sono ben gestite ed articolate.
A playful crew of creatives furnishes the playful caterer playfully..
Bucolic embroidery recollects the rural tradition of the wine region near Budapest.
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UN SEDICESIMO: MENABÒ
Per raccontare visivamente la designer Cordula Alessandri è stato realizzato un sedicesimo. Dopo varie prove, si è deciso di raccontarla secondo una doppia chiave di lettura: quella della singola pagina (che racchiude una categoria da lei molto utilizzata) e quella della triplice divisione di ogni facciata (che racconta invece i tre percorsi più intrapresi, ovvero
vino cibo e musica). Le categorie scelte sono: ordine, eleganza, pulizia, riconoscibilità, ecletticità, griglia, illustrazione, tipografia, calligrafia, segno grafico, fotografia ed incisione. All’interno di ogni pagina, per ogni categoria sono presenti tre esempi, filtrati nei tre percorsi progettuali scelti, come si evince dalla figura sottostante.
CATEGORIA
CATEGORIA
NOME
NOME
NOME NOME NOME
NOME
Esempio doppia-pagina
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Copertina Quarta di Copertina
Inizio percorso Ordine
Eleganza Pulizia
Riconoscibilità Ecletticità
Griglia Illustrazione
Tipografia Calligrafia
Segno grafico Fotografia
Incisione Conclusione
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UN SEDICESIMO: ELEMENTI GRAFICI
Gli elementi grafici all’interno del sedicesimo, che torneranno poi all’interno della comunicazione della mostra e nelle stanze della grafica, sono tutti presi da lavori realizzati dalla designer e successivamente vettorializzati. L’interno è quello di raccontare, attraverso una molteplicità di segni
grafici, racchiusi comunque in un’unica forma, il lavoro di Cordula Alessandri, soprattutto attraverso le varie categorie presenti nel sedicesimo. Tramite gli elementi grafici sono state quindi realizzate le tre icone e una texture.
Icone percorsi: vino, cibo e musica
Texture realizzata con l’uso degli elementi grafici
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Elementi grafici utilizzati
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UN SEDICESIMO: DEFINITIVO
Copertina
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Inizio percorso
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UN SEDICESIMO: DEFINITIVO
Esempio doppia-pagina
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Esempio doppia-pagina
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UN SEDICESIMO: DEFINITIVO
Esempio doppia-pagina
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Esempio doppia-pagina
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UN SEDICESIMO: DEFINITIVO
Esempio doppia-pagina
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Conclusione
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STANZA della GRAFICA
Il sito web del museo grid, pensato come sua prima sede, è caratterizzato da alcune sezioni fondamentali, dette Stanze della Grafica.
La prima schermata comprende le tre icone dei tre percorsi possibili (vino, cibo e musica) che diventano bottoni che, dopo un’animazione, rimandano alle tre sezioni diverse.
Queste si articolano come vere e proprie parti a sé stanti, che pur mantenendo il layout generale del sito, da esso si distinguono per raccontare una designer.
Abbiamo poi un filo conduttore con dei pop-up raffiguranti le vettorializzazioni presenti nel sedicesimo, anch’esse bottoni, cliccando sulle quali è possibile, sempre dopo un’animazione, accedere alle informazioni relative a quel progetto.
Sono infatti pensate come contenitori di informazioni sulle progettiste grafiche in mostra, delle quali veicolano le informazioni principali. Nel caso di Cordula Alessandri, la progettazione della Stanza della Grafica segue il concept e il layout del sedicesimo, a cui si collega anche dal punto di vista visivo.
I contenuti sono diffusi in maniera chiara ed incisiva, tramite l’utilizzo di un layout e di una griglia semplici e puliti. I bottoni e le animazioni rendono l’esperienza dell’utente più interattiva.
Esempio schermata della Stanza della Grafica
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Mappa per accedere alla Stanza della Grafica
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SCREENSHOTS
Prima schermata: tre bottoni
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Prima schermata: animazione bottone
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SCREENSHOTS
Seconda schermata: esempio icone
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Seconda schermata: esempio scorrimento/animazione
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SCREENSHOTS
Seconda schermata: pop-up
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La progettista grafica: Cordula Alessandri
Esempio approfondimento di progetto
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COMUNICAZIONE della MOSTRA
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Comunicazione della mostra
INTRODUZIONE
Con “comunicazione tradizionale della mostra” si intendono la progettazione e la definizione di tutti gli aspetti riguardanti la comunicazione dell’evento mostra. Il termine “tradizionale” sta ad indicare la natura della comunicazione, che si articola a livello classico, nella realizzazione e nella diffusione di manifesti, stendardo ed inviti. Per una maggiore efficacia dal punto di vista comunicativo, il layout e l’impostazione visiva dei tre diversi artefatti, sono stati mantenuti coerenti fra loro.
In accordo con quanto detto prima, è stata quindi realizzata una serie di tre manifesti, uno stendardo e una serie di tre inviti. L’impostazione grafica dei progetti utilizza le icone e le vettorializzazioni dei progetti della designer già utilizzati all’interno del sedicesimo e della stanza della grafica, rendendo le varie parti del progetto molto coerenti fra loro. In questa sezione si troverà dunque un approfondimento sugli artefatti di comunicazione e sulla loro natura e realizzazione.
Una volta definito il concept stesso della mostra (pensata essere divisa nelle tre aree più significative del lavoro di Cordula Alessandri, già utilizzate nel Sedicesimo) si è proceduto alla realizzazione degli artefatti.
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CONCEPT MOSTRA e ARTEFATTI
La mostra è concepita essere divisa in tre sezioni (come del resto la Stanza della Grafica e il Sedicesimo): vino, cibo e musica. Di conseguenza anche gli artefatti della comunicazione tradizionale sono stati progettati secondo questa ottica. L’idea generale viene da una serie di etichette di vino prodotte dalla designer: Leaves of grass Vineyards — Virginia, USA (Winemaker Michael Mazo of West Virgina loves wines, cartoons and poetry) in cui tramite il claim “Wine for ...” e le illustrazioni riguardanti la parola che segue, si crea un’interessante sintesi visuale. “Wine for Magic” ad esempio, è scritto all’interno di un cappello da prestigiatore, mentre “Wine for Thoughts” è scritto all’interno di un cervello. Tutte le scritte sono circondate da elementi grafici riguardanti l’argomento generale. Seguendo questo schema, dunque, sono state realizzate tre icone, con il claim “Cordula for Wine/Food/ Music” con lo stesso stile, al posto di elementi grafici riguardanti l’argomento, sono state però
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Comunicazione della mostra
inserite le vettorializzazioni di alcuni progetti della designer. I manifesti sono tre, uno con un’icona per argomento e riportano semplicemente i dati della mostra e il logo del museo. Lo stendardo è uno unico ed è composto dall’insieme dei lavori della designer e riporta anch’esso i dati della mostra e il logo del museo. Gli inviti sono tre e la loro particolarità è che sono stati pensati fustellati, in modo da poter ritagliare solo la formina dell’icona riguardante l’argomento. Dati riportati sugli artefatti: Cordula Alessandri: un percorso attraverso vino, cibo e musica 25 Gennaio - 25 Febbraio Galleria AIAP, via Ponchielli 3, 20129, Milano, Italy www.grid.com
Etichette Leaves of Grass e declinazione del concept
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MANIFESTI: DEFINITIVI E STAMPA
Manifesto 100x70 file digitale
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Comunicazione della mostra
Manifesto 100x70 file digitale
Progettare un’immagine coordinata
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MANIFESTI: DEFINITIVI E STAMPA
Manifesto 100x70 file digitale
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Comunicazione della mostra
Manifesto 100x70 stampato
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MANIFESTI: FOTOMONTAGGI
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Comunicazione della mostra
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STENDARDO: DEFINITIVO E STAMPA
Stendardo 400 x 160
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Comunicazione della mostra
Stendardo stampato in scala 1:25
Progettare un’immagine coordinata
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STENDARDO: FOTOMONTAGGI
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Comunicazione della mostra
Progettare un’immagine coordinata
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INVITI: DEFINITIVI E STAMPA
Inviti formato cartolina fustellati
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Comunicazione della mostra
Stampe esempio fustella
Progettare un’immagine coordinata
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INVITI: DEFINITIVI E STAMPA
Inviti formato cartolina fustellati
100 Comunicazione della mostra
Stampe esempio fustella
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INVITI: DEFINITIVI E STAMPA
Inviti formato cartolina fustellati
102 Comunicazione della mostra
Stampe esempio fustella
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104 Progetto dell’identità visiva del museo
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106 Progetto dell’identità visiva del museo
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA
[1] • Elio Carmi, Branding: Una Visione Design Oriented, Fausto Lupetti Editore, 2009 • Laura Minestroni, Il Manuale della Marca, Fausto Lupetti Editore, 2010 • Daniele Baroni, Maurizio Vitta, Storia del Design Grafico, Longanesi, 2003 • Wally Olins, The Brand Handbook, Thames & Hudson, 2008 [2] • Gerda Breuer, Julia Meer, Women in Graphic Design. 1890-2012 , Jovis, 2012 • Armin Vit, Women of Design , F&W, 2008 • Liz McQuiston, Suffragettes to She-Devils , Phaidon, 1997 • http://www.alessandri-design.at/de/news [3] • Bruno Munari, Da Cosa nasce Cosa, Laterza, 2010 [approfondimento] • J. Bernsen, Designing Names of Companies and Products, Denmark 1994, 1994 • Elio Carmi, Branding: Una Visione Design Oriented, Fausto Lupetti Editore, 2009 • Beatrice Ferrari, Linda Liguori, Brand Name Stories, Fausto Lupetti Editore, 2005 • Alberto Cellotto, Brand Naming: il Nome all’interno del sistema-marca, CLEUP, 2005
Progettare un’immagine coordinata 107
108 Progetto dell’identità visiva del museo
RINGRAZIAMENTI
Un primo sincero ringraziamento va ai miei genitori, che mi hanno permesso di intraprendere questo importante percorso di studi, che hanno sempre avuto fiducia in me e che mi hanno sempre lasciato molta libertà, senza che dovessi mai giustificare nulla. Ringrazio poi gli amici di Parma, quelli che hanno intrapreso strade diverse, ma soprattutto quelli che ci sono sempre stati. Grazie a Francesca, Chiara, Sara e Luca. Un sentito ringraziamento anche ai miei compagni di corso, che hanno reso questi anni più leggeri e felici, anche nei momenti più difficili. Grazie a Marta, Laura, Federico, Dario, Gianvito, Corrado, Luca, Gregorio, Leonardo, Raffaele, Tommaso, Virginia, Cecilia ed Eleonora.
Un grazie di cuore ai miei compagni di avventure Claudia, Cecilia, Francesco e Roberto, per tutti i momenti condivisi. Grazie a Caterina, per due anni di piacevole convivenza. Grazie ai docenti che mi hanno lasciato qualcosa aldilà delle nozioni. Grazie a tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita, in un modo o nell’altro, durante quest’ultimo anno a Milano. Grazie a Coffee, per avermi regalato un affetto sincero e disinteressato. Infine un grazie a Fulvia, per avermi seguito in questo percorso progettuale, durato un anno.
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110 Progetto dell’identità visiva del museo
“Every step I have taken in my life has led me here, now.” Artwork by Alberto Garutti
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112 Progetto dell’identità visiva del museo