L'Arcera 2017

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Organo Ufficiale dell’Associazione

Amici di Scolopax

“...e maestosa appare come emersa dalle viscere della terra!”


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CONCETTI & VISIONI

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SCOLOPAX GENOMA STUDI & RICERCHE

PROGETTO ALIregALI

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TEMPOREALE

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YOUMON

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BECCACCE INTERESSANTI

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SPAZIO SOCI

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grafica in 1a di copertina:

SOMMARIO

EDITORIALE

L’ARCERA Organo Ufficiale dell’Associazione Amici di Scolopax-onlus --------------------------------

Opuscolo a diffusione gratuita per i soci di AdS --------------------------------

Direttore

Alessandro Tedeschi

Direttore Responsabile Salvatore Pignataro

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Progetto grafico Alessandro Tedeschi ---------------------------Videoimpaginazione in proprio -----------------------------

Direzione, Redazione ed Amministrazione Via Roma, 57 I - 83027 Mugnano del Cardinale (AV) Tel. 333-4252961

web: www.scolopax.it e-mail: info@scolopax.it ---------------------------Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli non impegnano in alcun modo l’Editore, la Direzione e la Redazione dell’opuscolo

beccaccia in volo di David Puech

IL CACCIATORE NATURALISTA

I

l cacciatore naturalista che Amici di Scolopax-onlus ha individuato e fatto proprio, porta con se la visione di “coniugare al concetto di caccia e prelievo quello più etico di tutela e gestione”, ed il nostro motto “Natura e Passione” raccoglie ed interpreta gli aspetti più veri e puri di una dimensione scelta come compagna di vita. Amici di Scolopax-onlus nasce nell’era comunicazione globale ed accomuna i tanti appassionati che ardono “del sacro fuoco”, per dare risposta all’esigenza del beccacciaio costantemente alla ricerca di un punto di riferimento efficace ed efficiente, desideroso altresì di rinnovarsi, insieme ai profondi cambiamenti propri del nostro tempo, ripudiando antiche ed anacronistiche visioni della caccia alla beccaccia. Amici di Scolopax-onlus si propone come uno strumento di lavoro a supporto di coloro che vivono il cambiamento ed il rinnovamento del nostro tempo, certa di poter offrire voce e rappresentanza, ma capace anche di produrre efficaci progetti destinati a gestire meglio la beccaccia e riposizionare l’attività cinegetica in armonia con le esigenze della società civile del terzo millennio. Amici di Scolopax-onlus avverte sempre più forte il bisogno di affermare nuove visioni così da poterci riconoscere non più solo come sterili prelevatori, ma anche efficaci co-gestori della natura, attivi collaboratori del mondo scientifico, e capaci monitoratori. Il vero beccacciaio per ritenersi veramente tale deve cogliere l’importanza di questa evoluzione.

L’associazionismo è per definizione un esperienza da vivere insieme


Caro Amico Beccacciaio,

C

i siamo mancati. Abbiamo fatto un lungo sacrificio rinunciando a proporre per un pò la nostra voce nel mondo dei beccacciai. Non una rinuncia o un abbandono, ma consapevole razionale volontà. Un disegno coerente all’interno di un virtuoso ed irreprensibile percorso pregno di preziose attività vocate allo studio ed alla ricerca. Abbiamo scelto il basso profilo, rinunciando alle facili vetrinette ed all’apparire per circostanze. Ci siamo dedicati esclusivamente alla produzione di attività utili e fruibili. La scelta di impiegare le nostre risorse ed energie in direzione di precisi ed importanti obiettivi è stata motivata ed inderogabile. Il nostro mondo, quello della beccaccia è in preda ad una irresistibile voglia di apparire. Ci siamo soventi lamentati del passato, della scarna ed inutile eredità culturale ricevuta, ma i nostri giorni ci stanno propinando il peggio del peggio. La diffusione dei mezzi di comunicazione di massa ha amplificato il pericolo di diventare, nostro malgrado, vittime predestinate della disinformazione. Regna la deliberata volontà di diffondere fantasia e creatività intellettuale come fosse biblica verità. In un panorama dove ancora regna il mistero e l’ignoto si diffonde a piene mani la fantageografia e la biologia della beccaccia. Se questo è il prezzo da pagare per illudermi di “sapere” voglio morire ignorante, ...e che sia il mio epitaffio! Incombe il bisogno di apparire, protagonisti per un giorno o forse per poche ore a caccia di virtuali amichevoli pacche sulla spalla e sorrisetti sotto forma di “mi piace”; La moda ed il “must” del terzo millennio. Naturalmente i cacciatori di ogni origine e categoria non sono rimasti immuni da tale leziosa seduzione. Risultato, un accozzaglia indecifrabile di falsa ed ipocrita comunicazione che danneggia la società venatoria tutta. La diffusione diventa in alcuni casi virale e tra singoli profili e gruppi tematici si diffonde il bisogno di mostrare “chi c’è l’ha più lungo”! Poveri noi che, beccacciai nell’animo, ancora godiamo del piacere intimo di fare la caccia vera e fruire con molta parsimonia del prelievo di ESSE a margine di una bella azione dei nostri cani. Il cacciatore naturalista che aderisce e sposa il nostro simbolo diventa doverosamente responsabile messaggero delle nostre visioni ed obiettivi. Infine un richiamo. Abbiamo idealmente assegnato ai nostri soci e più stretti collaboratori lo scrigno delle nostre sensibilità, dei nostri sentimenti ed emozioni affinchè si diffondesse una nuova visione e cultura della caccia e dell’essere beccacciaio. Il cacciatore naturalista non si svende all’effimero apparire e men che mai dietro l’immagine di una beccaccia morta.

Cordiale Amicizia Beccacciaia Alessandro Tedeschi

EDITORIALE

...Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!


CONCETTI E VISIONI

Caccia e Social Network un matrimonio sbagliato?

L

e influenze della globalizzazione hanno prodotto indiscutibili trasformazioni sociali, avvertibili nel quotidiano di ognuno. Il grande effetto provocato dalla tecnologia e dai processi di informatizzazione è stata la compressione spazio/temporale. Oggi accade che ognuno pur trovandosi all’altro capo del mondo interagisce in tempo reale con l’interlocutore, o il gruppo creando una forma di comunicazione impensabile ancora pochi anni addietro. Questo mutamento innescato dalla modernizzazione ha offerto a singoli “attori” di partecipare a più ampie entità sociali aumentando significativamente il grado di libertà dei singoli nell’ambito delle loro scelte relazionali. Nella pratica succede oggi che seppur non incontrandosi di persona si ottiene l’illusione di potersi “incontrare” con i propri simili senza tener conto delle specifiche identità di ognuno. Questo comporta purtroppo un potenziale svuotamento delle identità culturali con il rischio di appiattire valenze e valori dei portatori sani. Questo è ciò che di fatto si realizza nel mondo virtuale di Facebook. La spinta del branco verso l’omologazione di una logica ipocrita, uniformata e massificata ancorata ad un passato morto e sepolto produce un avvilente e demoralizzante stato di 4


CONCETTI E VISIONI frustrazione. Tali premesse e le seguenti considerazioni vorrebbero rappresentare un approccio all’osservazione del pianeta caccia, cercando riflessioni ed analisi critiche nello scenario di riferimento. Il mondo della caccia vive (ma sarebbe meglio dire sopravvive - n.d.r.) in un limbo dove si respira ormai con le

bocchette di ossigeno. La caccia appare alla società moderna come una attività anacronistica. Eppure gli appassionati di tale disciplina giudicano una tirannia ed una persecuzione ritrovarsi marginalizzati e penalizzati nei tempi e nelle modalità di anno in anno fino allo strozzamento ed all’agonia. Questo ancestrale istinto che si compie nell’insidiare la preda in un contesto di abilità, competenze e capacità è indubbiamente fonte di intimo benessere. Questo evidentemente in una logica di “consumo” ed interazione con il frutto del creato. Ma quando esso si deforma e si trasforma in “consumismo” perde evidentemente essenza e significato, diventando poco

meno di uno sterile prelievo. La manipolazione del significato assegnato alla caccia risiede ai giorni nostri nella creazione di falsi bisogni. Al bisogno intimo ed individuale sopraggiunge il soddisfacimento alle presunte richieste del branco, oppure alle superflue velleità di taluni che aspirano a ruolo o posizione nel gruppo sociale con il quale interagiscono. I nuovi mezzi di c o m u n i c a z i o n e amplificando l’effetto diffusivo hanno reso possibile un maggior flusso di informazioni, ma hanno anche comportato la divulgazione di improbabili verità, disinformazione e manipolazione oltre che scenari illusori e false aspettative. Il riferimento al Social Network Facebook è tacito. Per tanti rimane ancora incredibile ma il fenomeno Facebook è stato capace di creare protagonismi anche nel mondo della caccia che di tutto poteva aver bisogno meno che di “nuovi mostri assatanati”. Eppure Facebook non dispensa medaglie ed onoreficenze, ma cosa non farebbero tanta gente per ottenere un “mi piace” pur di compiacersi di una brutta foto a margine di una (auspicabilmente) bella giornata di caccia. Si vive nel mondo dell’apparire dove nel simbolismo dell’inutile si consuma l’essenza dei valori ed il valore dell’essere. Inseguendo la vana gloria dietro la foto di un carniere si distorce il vero significato di “andare a caccia” e di essere “cacciatore”. 5


CONCETTI E VISIONI Ci chiediamo se davvero rimane solo il misero “sparare” dietro all’arte della caccia. Diventa davvero mortificante doversi soffermare nel nostro tempo intorno ad aspetti tanto sterili e vuoti che non fanno altro che danneggiare la nostra categoria. Non crediamo ci siano mezzi termini per offrire una seppur minima chance di credibilità a questa attività. Biasimare eccessi e bracconaggio è la conditio sine qua non per riconquistare la credibilità della società moderna. Condannare la mancanza di etica e sportività è un dovere ma anche un diritto del cacciatore che vuole vivere e tramandare al prossimo il piacere di immergersi nella natura dove si confrontano lealmente preda e predatore. Impedire agli assatanati e violenti sparatori di prevalere sulla categoria dei cacciatori. Nel diversificato spaccato sociale nel quale si individua il popolo dei cacciatori si evidenzia una inconsueta resistenza a primitive e superate visioni. In una forbice sociale dove coabitano tante diverse classi sociali e professionalità, eterogenee culture e disparate esperienze, luoghi, età e sesso, si rende necessario ed indispensabile ritrovare l’identità perduta. Linguaggi diversi, differenti approcci all’attività, o forse mancanza di comunicazione.

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Verosimilmente comunicazione sbagliata congiuntamente ad un errato approccio pratico. Ordunque, chi dovrebbe assumersi la responsabilità di siffatta debacle? Del forte “opinion leader”? Del (falso) mito da emulare? Delle visioni del “branco”? Del mistificatore interessato? Dello stupido che si crede intelligente? Dell’imbecille che si crede furbo? Si potrebbe continuare “ad infinitum” cercando le responsabilità altrui.


CONCETTI E VISIONI Si potrebbe cercare nelle sfere dirigenziali Ognuno di noi è chiamato ad offrire una e poi in quelle politiche e finire nelle valida difesa alla condivisa passione. Istituzioni, , nelle Leggi sbagliate e nelle Un esercito allo sbando dove in un Normative inapplicate. diffuso ed evidente brancaleonismo non può prevalere il facile cavalcabile Rincorrendo cause ed effetti e cercando populismo. Necessitiamo inverso di colpevoli, complici e collusi si corre il affidare il futuro della caccia ad un banale rischio di perdersi nell’oblio della professionismo funzionale e chiare efficienti professionalità dove si possano coniugare elementari concetti di gestione e tutela alla caccia e prelievo sostenibile. Il ritardo culturale ha assunto dimensioni catastrofiche e le perdite accumulate in termini di tempi, specie e modalità non saranno più rese. Il peso di una inutile eredità trasmessa a suon di libri e riviste e della quale ci siamo nutriti a piene mani si ripercuote ancora quotidianamente nei fotogrammi che riempiono il mosaico delle nostre giornate di caccia. La beccaccia è diventata l’effige della caccia moderna dove si concentrano le attenzioni e gli interessi di una moltitudine di armati salvezza assegnando ad altri le proprie sparatori che non possono identificarsi responsabilità. con il sano, parsimonioso ed austero beccacciaio. La caccia muore perchè tra egoismo E’ demoralizzante lasciar prevalere e menefreghismo sta vincendo solo gli attimi del grilletto consumando l’incoscienza. le forti emozioni come una veloce La stessa riconoscibile incapacità morale masturbazione e trascurare l’intimo ed intellettuale di saper riconoscere piacere di confrontarsi con una creatura quando andare a caccia e quando meravigliosa come la beccaccia. fermarsi. Chi potrà aiutarci se non noi Eppure in tanti prevale la frenesia di stessi. sbatterle arruffate ed insanguinate sui

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CONCETTI E VISIONI cofani delle auto a volte ben in riga altre volte disordinatamente ammucchiate per la squallida foto di rito magari accanto ad un lacciolo appese impiccate. Le ipocrite preparazioni di nature morte contornate da suggestive scenografie di taluni “aspiranti artisti” non rispondono purtroppo alle aspettative. Raramente si riscontreranno infatti ricordi infantili a visite museali ed a gallerie d’arte verosimilmente mai frequentate. Artisti in erba? No purtroppo! Solo una inequivocabile ipocrita tendenza a giustificare la voglia di apparire e competere. La stupida competizione che sopravvive nel tempo e che

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alimentata dal segmento sociale meno lungimirante della società dei cacciatori, produce il temuto inquinamento della comunicazione spingendo alla deriva il moribondo mondo della caccia. Il matrimonio tra caccia e social network non si doveva consumare in siffatte circostanze e con tali disastrosi effetti, così come la beccaccia non meritererebbe l’infame esecuzione in circostanze di palesata debolezza e vulnerabilità, nè con le ondate di gelo, nè alla posta per mano di incoscienti sparatori assatanati che solo perchè armati di fucile si vorrebbero considerare cacciatori.


CONCETTI E VISIONI

ONDATA DI FREDDO IN ITALIA cronaca di un eccidio annunciato

T

anti anni addietro si viveva in alcuni casi in un dorato isolamento. Nessuno vedeva, nessuno sapeva, nessuno raccontava. Poi i tempi cambiarono e giunsero i cellulari, poi le foto, ed infine Facebook. Accade oggi che nulla o quasi si fà che non si sappia. Prodigi della tecnologia e della comunicazione del terzo millennio. La caccia è approdata alla visibilità globale con dirompenti effetti sulla società del nostro tempo. Si è quindi passati dall’ignorare alla partecipazione e condivisione in tempo reale.

In questo rigido inverno ai margini di una bella e soddisfacente stagione venatoria (per tanti) succede che viene preannunciata con largo margine di anticipo una eccezionale ondata di freddo che interesseranno le regioni del centro sud italiano. Fino alla vigilia nulla di eclatante se non il tentativo della Regione Puglia di fermare per alcuni giorni l’attività venatoria. Questo con un provvedimento che ha avuto la forze e la valenza per poco più di 24 ore, dopodichè come d’incanto viene modificato con un sibillino stop solo alla beccaccia. Mai modifica fu più infausta. Frutto di incompetenza, partigiano interesse o

altra inconsulta volontà, realizza di fatto il peggior effetto auspicato, moltiplicando il danno ed offrendo la peggior visione dell’amministrazione e gestione della fauna. Nei giorni successivi e sino ad esaurimento dei serbatoi naturalisti si scatena l’orgia degli assatanati che prendono tutto ciò che possono. Tra gli ulivi e carciofeti, tra broccoli e rape, sulle rive umide di un rigagnolo o sotto il riparo di un cespuglio, improvvisati sparatori a singolo ed a rastrello nono perdono occasione di sentirsi per un giorno “cacciatori”. Che pena e che vergogna! Questo accadeva nelle terre dove c’era e dove non c’era neve, in tutte le province e regioni dove la caccia è rimasta consentita. Il tutto senza regole e senza limiti. Nel regno dell’impunità dove ci si nasconde dietro un regolamento (non osservato) certi di un inesistente, impossibile ed improbabile controllo. Doverosa menzione di merito alle Regioni Molise e Sicilia che seppur parzialmente non hanno disatteso le aspettative della parte ragionevole dei cacciatori. Sia chiaro che noi essendo parte integrante di questo mondo malato e sofferente non possiamo esimerci dall’evidenziare il nostro disappunto. L’omertoso mondo che proteggeva i potenti non appartiene alla caccia. La caccia è e rimane un attività popolare che necessita trasparenza e lealtà. Tutto il resto è da buttare nel secchio della monnezza! ...piaccia o non piaccia! Alessandro Tedeschi

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CONCETTI E VISIONI

LE CONSEQUENZE DELLA ONDATA DI FREDDO SULL’AVIFAUNA

P

er definizione l’ondata di freddo è un periodo di freddo intenso che si estende su regioni molto ampie sino ad interessare nazioni vicine. L’ondata di freddo è caratterizzata da temperature negative che si mantengono anche durante il giorno e che impediscono il disgelo dell’acqua. Per essere considerata tale deve prolungsrsi nelle previsioni almeno per 7 giorni. Gli uccelli reagiscono in maniera differente alle sopraggiunte rigidità. I limicoli (beccacce, beccaccini ecc.) scappano via dalle zone interessate dal freddo intenso e si concentrano nelle “zone rifugio” dove la temperatura è più clemente. Per sopravvivere gli uccelli attingono alle loro riserve di grasso. I muscoli (proteine) vengono utilizzate come combustibile. Per la beccaccia bastano 3/5 giorni di digiuno per azzerare le capacità di sopravvivenza, cos’ che gli uccelli muoiono di fame e non di freddo. Diviene altresì chiaro che l’aumentato disagio vitale dovuto alla denutrizione si ripercuote inevitabilmente sulla vulnerabilità alla caccia. Gli uccelli reagiscono con minore efficacia di fronte al pericolo, accorciando anche le distanze d’involo. Le alte concentrazioni di uccelli favoriscono il tiro e così la caccia diviene insostenibile arrecando danno aggiuntivo. Visto e considerato che gli uccelli in difficoltà si rifugiano in territori dalle più miti condizioni climatiche ne deriva, per logica elementare, che la caccia dovrebbe essere limitata proprio nelle cosidette aree rifugio, visto che per normativa già vigente, non si può cacciare su territori interessati da coperture anche parziali di neve. Si rende chiaro che la nostra penisola rappresenta un punto terminale delle 10

migrazioni e che responsabilmente dovrebbe salvaguardare lo stock riproduttivo affinchè si possa mantenere una soddisfacente conservazione. Rimane doveroso aggiungere che dopo una ondata di freddo gli uccelli essendo fisicamente molto provati necessitano di diversi giorni per ripristinare le loro riserve vitali di grasso e muscolo. In media un uccello del peso di circa 300 grammi perde il 12/15% del peso totale.

Pertanto, piaccia o non piaccia, la limitazione dei prelievi sino alla sospensione totale della caccia nel periodo di conclamata sofferenza diventa ampiamente giustificabile. Ciò dovrebbe essere patrimonio etico e morale di ogni cacciatore! Rimane chiaro che le vigenti normative italiane così come espresse (ed interpretate) non aiutano a tutelare gli uccelli a fronte di tali specifiche problematiche. Chi risolverà il problema? La scure dell’Istituzione o auspicabilmente la saggezza ritrovata dell’associazionismo venatorio che dovrebbe salvare “capre e cavoli”? Alessandro Tedeschi


STUDI & RICERCHE

Bilancio di una ricerca Nella primavera del 2011 fu liberata la 1° beccaccia (Veneto 1) nell’ambito del programma di ricerche “Scolopax Overland”. Nella primavera del 2016 abbiamo raggiunto quota 31 ai quali si aggiungeranno i nuovi sei (6) PTT’s programmati per le prossime operazioni di campo previste per il mese di dicembre 2016. Un numero ci tutto rispetto se si considera la difficoltà (tutta italiana) di reperire fondi per la ricerca, per la scarsa attenzione e strumentale opposizione a questo studio inedito in Italia rivolto alla osservazione alla fenologia della migrazione della beccaccia (Scolopax rusticola). La beccaccia euroasiatica (Scolopax rusticola, Linnaeus 1758) è una specie con ampia distribuzione nella regione Paleartica Occidentale. Specie migratoria per eccellenza, ha un areale distinto in aree di nidificazione e riproduzione nei paesi nordici e in Russia, e aree di svernamento nel bacino del Mediterraneo. La specie è stanziale solo in Gran Bretagna, Irlanda, parte delle regioni mitteleuropee e in Francia. Particolarmente difficile risulta conoscere lo status e la consistenza numerica delle varie popolazione europee, in quanto si tratta di una specie poco studiata e conosciuta, date le abitudini elusive e la frequentazione di vasti comprensori geografici, così come poco conosciute sono le rotte migratorie che interessano la penisola italiana. Il Progetto Scolopax Overland nel perseguimento dei prefissi obiettivi si avvale della più moderna nano tecnologia sviluppata nell’ultimo decennio. Questa tecnologia supportata dal sistema satellitare Argos consente di seguire la vita e gli spostamenti degli uccelli equipaggiati su tutto l’areale Europeo sia nel periodo riproduttivo che di svernamento. Certo non tutte le beccacce equipaggiate hanno avuto la fortuna di offrire dati ed informazioni alla ricerca. Alcune di esse purtroppo sono andate disperse o sono state abbattute, ma queste sono perdite fisiologiche con le quali bisogna sempre fare i conti. Tuttavia, nei primi 5 anni di ricerca sono stati acquisiti circa 29.000 trasmissioni utili sull’areale del Paleartico Occidentale dispersi su un areale di oltre 7.500.000 di km2. 11


STUDI & RICERCHE Nella cospicua, importante ed interessante quantità di esperienze assimilate spiccano i casi di alcuni uccelli che rappresentano il miglior biglietto da visita circa la bontà e valenza del progetto. La beccaccia “Sannio” fu liberata nel 2012 ed ha trasmesso e fornito dati ininterrottamente per 4 anni. In questo lasso di tempo questo maschio di beccaccia catturato già adulto ha compiuto 7 migrazioni complete con il suo efficiente zainetto sulla schiena. Volando per oltre 29.000 Km tra la Repubblica dei Komi in Russia e l’Italia ha fornito preziose ed inedite informazioni che ritorneranno molto utili alla ricerca scientifica. Parimenti interessante il caso della beccaccia (femmina) “Cilento”. Fu catturata giovane e noi fummo entusiasti quando nel suo primo viaggio di ritorno raggiunse i confini della Mongolia prima di decidere di fare dietro front e raggiungere il suo luogo di destinazione finale nella Regione della Chakassia siberiana. Cilento ci ha regalato risposte certe a quesiti improponibili. Ha compiuto 7 migrazioni complete e volato per oltre 39.000 km. Ha sempre raggiunto lo stesso sito riproduttivo in Siberia pur scegliendo di svernare in nazioni diverse a latitudini diverse.

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STUDI & RICERCHE Meritevoli di citazione: il volo oltre il 101° meridiano di Veneto 2 (foto sotto) ; il comportamento di Macerata 2 al cospetto di una ondata di freddo; la “fedeltà al territorio” che diverse beccacce hanno dimostrato. Ma anche la registrazione della velocità di volo; date di partenze e di arrivo, soste tecniche (stop over) e molti altri contributi che diventeranno patrimonio della conoscenza e della gestione.

Questa attività progettuale voluta e promossa dall’Associazione “Amici di Scolopax” e realizzata in sinergia con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, Veneto Agricoltura (Azienda della Regione Veneto) e con la collaborazione dell’Ufficio Avifauna Migratoria della FIDC, rappresenta un efficace esempio dell’orgoglio italiano vocato alla ricerca ed evidenzia nelle precipue efficienze l’inequivocabile valore di siffatti studi a supporto di una più congrua conoscenza e gestione della specie.Andiamo certi che il futuro potrà finalmente consentire di fruire di più ampie, veritiere e fruibili contributi, in barba alle fantasiose creatività intellettuali dispensate a piene mani da troppi anni e da troppe penne vocate ad interessata propaganda piuttosto che al velleitario apparire in un disegno di pregiudiziale oscurantismo dell’informazione palesatosi in tempi recenti, in opposizione ad una cultura dinamica della cultura, del pensiero e della ricerca.

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STUDI & RICERCHE Il programma di ricerca prosegue con spedita efficienza e siamo già operativi per la campagna di equipaggiamento 2016/2017. Da quest’anno le aree di ricerca sono state ancor più ridotte, così come il periodo delle catture è stato programmato con deciso anticipo. Saranno 6 le nuove beccacce che parteciparanno alla nuova edizione della ricera satellitare. In ordine alfabetico: CONCORDIA FIDC UAM - MAJELLA 2 - PICHIOCE 2 - ROSA CASERTANA Il nostro auspicio è di poter ottenere i migliori riscontri dalle nuove beccacce così da arricchire ulteriormente la già notevole banca dati sino ad oggi acquisita.

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STUDI & RICERCHE La stagione delle migrazioni è ancora lontana, ma per la nostra ricerca il tempo di lavorare è

giunto con un buon margine di anticipo. Nelle giornate immediatamente prima dello scorso Natale abbiamo provveduto ad equippagiare le prime due beccacce candidate a fornire utili contributi alla ricerca Scolopax Overland. La prima beccaccia equipaggiata porta il nome di “Concordia” come desiderato dalla Sezione Federcaccia di Pordenone che l’ha sponsorizzata. Trattasi di una giovane beccaccia dal peso di 365 grammi al momento della cattura. La seconda (qui in basso) porta il nome di “Pichioce 2”, anche lei “friulana” ma della provincia di Udine. Entrambi sono state liberate nel suggestivo ed esclusivo territorio ex riserva di caccia dei Savoia oggi Riserva Naturale Regionale LA MANDRIA” alle porte di Venaria Reale. Il nostro auspicio è che entrambe

le beccacce possano superare le estreme rigidità che questo inverno ha portato sulle nostre regioni. Nelle prossime settimane procederemo ad equpaggiare le altre 4 beccacce per nuovi entusiasmanti viaggi di ricerca nei misteri della migrazione. 15


STUDI & RICERCHE

il presente ...prossimo

Il licenzioso titolo non è una violenza alle struttura della grammatica italiana bensì la serena consapevolezza di una attività di ricerca non più ipotizzata ed agognata, ma un concreto progetto di ricerca in atto. Questo nuovo ed ambizioso programma rappresenta, fino a prova contraria, un inedito del quale il mondo venatorio tutto potrà farsene vanto, prima ancora verosimilmente di goderne i benefici effetti. Di certo la comunità scientifica plaude a siffatte iniziative, un pò meno certi personaggi che sguazzano nello scenario italiano. Ma questa è aspetto abbondantemente metabolizzato. La complessa fase di preparazione è durata circa 3 anni. Soddisfare l’articolato protocollo all’uopo approntato è stato arduo compito, ma troppo importanti gli obiettivi per lasciare inevase le richieste e troppo preziosi gli interrogativi ai quali auspicabilmente desideriamo offrire delle risposte. Ecco questo rappresenta una nuova frontiera del nostro grande impegno profuso per una migliore conoscenza della specie e per una più congrua gestione della stessa. Le forze in campo sono le migliori in Italia ed i risultati di certo non tarderanno a giungere. 16


STUDI & RICERCHE

E

’ in corso una importante ricerca genetica destinata ad indagare nella misteriosa natura della beccaccia brevirostra. La beccaccia dal becco corto. Questa curiosa originalità presente in alcuni individui appartenenti alla Specie Scolopax rusticola rappresenta un vero arcano non ancora risolto che affascina ed incuriosisce. Ogni anno vengono rinvenute in ogni parte d’Europa diversi esemplari (qualche decina) che presentano il becco di minori dimensioni del normale. Di norma la lunghezza del becco della beccaccia varia mediamente tra 6,5 / 7,2 cm. Le beccacce brevirostre evidenziano una lunghezza variabile del becco tra 3,4 / 5,5 cm. Alcune di esse presentano anche una piccola “gobbetta” sulla mandibola superiore. Questi uccelli frequentano le stesse località e si alimentano negli stessi biotopi delle “normali consorelle”. I piumaggi e le pigmentazioni sono identiche e l’analisi dei valori ponderali non lasciano evidenziare differenze di peso o forme di “sofferenza alimentare”. Rimane a tutt’oggi sconosciuta l’origine di questa esclusiva originale “malformazione”. L’indagine genetica in corso si prefigge di indagare a livello molecolare su un congruo numero di uccelli che stiamo raccogliendo da ogni luogo d’Europa. Saremo grati ad ognuno per la collaborazione che si vorrà offrire. Sono sufficienti pochi grammi di tessuto muscolare (3 gr) immersi in alcool etilico 90° denaturato (lo stesso che usiamo per disinfettare), usando una comune provetta per le analisi oppure un contenitore per le urine facilmente recuperabile in farmacia. Basterà aggiungere una foto della testa sovrapposta ad un decimetro (per la esatta misurazione del becco). Completare le indicazioni con data e luogo del rinvenimento. Per ogni ulteriore informazione non esitare a contattarcial seguente indirizzo email: progetto.brevirostra@scolopax.it 17


STUDI & RICERCHE

S

iamo persuasi che il mondo venatorio ha, seppur in ritardo, metabolizzato il concetto di gestione. Verosimilmente le aumentate sensibilità sono ancora oggi riconosciute maggiormente nella base dei cacciatori che nella sfera delle dirigenze. Il mondo venatorio italiano è cresciuto ed ha vissuto gli anni migliori sperperando risorse economiche, valori morali ed opportunità educazionali. Chi paga ancora oggi questo scriteriato modus operandi è proprio il cacciatore che si ritrova sovente senza patrimonio, in assenza di guida e privo di orientamento. Di fatto avviene che le poche concrete iniziative a sfondo gestionale (oltre i proclami e le buone intenzioni) sono relegate ad iniziativa di sodalizi di nicchia (associazioni, club, ecc.). Il Progetto ALIregALI precursore delle iniziative nazionali a capillare diffusione e volano per diverse altre vocate alla beccaccia, offre dal 2001 un valido contributo all’osservazione della dinamica del prelievo della beccaccia in Italia. Di fatto esso rappresenta il primo anello di congiunzione con il mondo beccacciaio sensibile alle problematiche conoscitive e gestionali. Il trend di crescita del progetto sono ben evincibili dalle grafiche qui di seguito, sebbene andiamo certi che con un minimo sforzo organizzativo dell’associazionismo venatorio ed in particolare dei settori perifici delle organizzazioni, si potrebbero raggiungere ancor più lusinghieri traguardi. Ne ha bisogno la beccaccia ma lo richiede soprattutto l’universo venatorio italiano per offrire alla sana passione un più dignitoso futuro. 18


STUDI & RICERCHE

L’ETA’ Uccelli adulti : 1548 Uccelli giovani : 3674 AGE-RATIO : 70,36 % (L’age-ratio corrisponde alla percentuale di uccelli giovani nei campioni analizzati)

IL SESSAGGIO UCCELLI SESSATI : 1808 MASCHI : 950 FEMMINE : 858 SEX-RATIO : 52,54 (La sex-ratio è la percentuale di maschi nei campioni controllati)

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STUDI & RICERCHE

LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE ALI Dopo 15 anni di utilizzo della classificazione all’epoca mutuata dal CNB, dalla scorsa stagione abbiamo deciso di semplificare la classificazione a favore di una più comprensibile lettura a beneficio dei fruitori finali. In effetti nulla è cambiato se non l’accorpamento di alcune, a nostro parere, superflue classi che in una prolissa seppur zelante indagine nulla aggiungeva all’obiettivo prefissato. Il risultato rimane esattamente identico, con il vantaggio di avere una immediata, completa, osservazione e suddivisione degli uccelli precoci da quelli tardivi. Andiamo certi che i tanti appassionati che si dilettano nelle osservazioni, approfondimenti ed analisi troveranno sicuro giovamento e più opportuna comunicazione a terzi.

CLASSIFICAZIONE SEMPLIFICATA DEGLI UCCELLI GIOVANI IN FASE DI MUTA POST-GIOVANILE 1) La classificazione degli uccelli giovani non esprime l’età in termini di mesi di vita. Le classificazioni semplificate così di seguito indicate identificano gli uccelli “precoci” (JC1 – JC0) nati presumibilmente nel primo periodo riproduttivo (maggio/giugno), dagli uccelli “tardivi” (JC2-JC3-JC4) nati presumibilmente nel periodo riproduttivo successivo (luglio/agosto).

JCP Giovani (precoci ex JC1-JC0) il cui stato di muta evidenzia oltre alla muta completa delle Grandi Copritrici Secondarie ( GCII ) anche la muta parziale o totale delle tre penne cosiddette Polliciali ( Pol )

JCT

Giovani (tardivi ex JC2-JC3-JC4) il cui stato di muta interessa a livello parziale o totale la muta delle Grandi Copritrici Secondarie ( GCII ) 20


STUDI & RICERCHE

CLASSIFICAZIONE SEMPLIFICATA DEGLI UCCELLI ADULTI IN FASE DI MUTA POST-NUZIALE 1^ Categoria – 2^ Categoria – 3^ Categoria – 1)

A N+1 - Adulti in prima MUTA POST-NUZIALE SOSPESA A N+X - Adulti in " x " MUTA POST-NUZIALE SOSPESA AC 0 - Adulti in MUTA POST-NUZIALE TERMINATA

La classificazione degli uccelli adulti non esprime l'età in termini di mesi/anni di vita.

2) Gli uccelli adulti della categoria A N+1 presentano nella livrea tipica dell'uccello adulto caratteristiche e tratti del piumaggio tipicamente giovanile. Trattasi di uccelli che hanno vissuto la prima (ed unica) stagione riproduttiva. 3) Gli uccelli adulti della categoria A N+X presentano un piumaggio esclusivamente adulto. Trattasi di uccelli di più anni di vita quindi che verosimilmente hanno partecipato al processo riproduttivo. 4) Gli uccelli adulti della categoria AC 0 presentano la livrea tipica dell'uccello adulto il cui stato di muta essendo terminato impedisce di assegnare una diversa classificazione. In teoria potrebbe trattarsi di uccelli che hanno iniziato la migrazione in periodo molto avanzato, oppure che non avendo partecipato alla stagione riproduttiva o avendola terminata precocemente, hanno avuto il tempo di completare il ricambio del piumaggio. 5) Agli uccelli appartenenti alle categorie A N+1 e A N+X viene assegnata una classe di appartenenza “accorpata” sulla base delle piume non mutate rilevate. Le classi sono evidenziati con il suffisso: -

-

C1 : uccelli che presentano una muta parziale delle copritrici sotto alari

primarie (GC 1 INF.) e secondarie (GC 2 INF.)

C2 : uccelli che presentano una muta parziale delle copritrici sotto alari

primarie (GC 1 INF.) e secondarie (GC 2 INF.) ed inoltre una muta parziale delle remiganti secondarie sopra alari (S)

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STUDI & RICERCHE

BILANCIO CONCERNENTE ALCUNI PARAMETRI BIOMETRICI E BIOLOGICI RILEVATI NELLA BECCACCIA TRANSITATA SUL TERRITORIO ITALIANO

Il prelievo venatorio della stagione evidenzia in prima analisi un netto contributo delle nuove generazioni dell’anno che da soli hanno inciso per oltre il 70%. Significativo il 13,3% di uccelli adulti a muta completa (AC0) che rappresentano un importante indicatore della fenologia della specie nel periodo riproduttivo. Da tenere conto infatti che gli uccelli adulti a muta completa per le evidenziate caratteristiche fotografano un ottimale decorso stagionale e post nuziale. Questa importante percentuale di uccelli adulti hanno portato a compimento il totale ricambio del piumaggio prima di affrontare una nuova migrazione. Essi rappresentano di fatto il vero capitale dell specie. Indicatori della bontà meteo climatica nei luoghi riproduttivi, guide naturali delle nuove generazioni verso gli areali di svernamento e spie delle condizioni negli areali di svernamento. Nel complesso visto il decorso palesatosi, viste le percentuali di riferimento alle diverse categorie di uccelli, considerato l’armonico flusso migratorio, la buona distribuzione riscontrata nell’insieme dell’areale europeo interessato allo svernamento, riteniamo di poter considerare la specie in un buon stato di conservazione.

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STUDI & RICERCHE

La percentuale dei prelievi si è sviluppata come di consueto nelle decadi centrali del periodo. Alle prime avvisaglie tra la seconda e terza decade di ottobre ha fatto seguito una più corposa distribuzione degli uccelli in migrazione da nord a sud. Il picco dei prelievi si è avvertito nella 3° (terza) decade di novembre. Importanti flussi si sono comunque avvertiti anche nelle settimane successive e per tutto il mese di dicembre. Nelle regioni che hannno beneficiato di un calendario venatorio esteso alle due decadi di gennaio si sono realizzati soddisfacenti incontri a dimostrazione di una eccellente dispersione degli uccelli sui territori. Tuttavia come ben si evince dalla grafica qui di seguito, i prelievi dei periodi sono stati esaustivamente chiari sul decorso dei flussi migratori. L’age-ratio a parite dalla prima decade di dicembre si abbassa progressivamente, così da indicare un aumento significativo di presenze e del prelievo di uccelli adulti.

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STUDI & RICERCHE

Le variazioni ponderali Uccelli pesati: 3665 Peso medio per l’insieme degli uccelli di tutte le classi di età e sesso: 310,75 g Peso medio degli uccelli non sessati (n=1845): 309,74 g Peso medio di tutti gli uccelli sessati e non sessati (n=3665): 311,07 g Variazioni ponderali in funzione delle classi di età e del sesso. Peso medio dei maschi(n=924): 308,10 g Peso medio delle femmine(n=896): 315,36 g Peso medio dei giovani(n=2222): 309.63 g Peso medio degli adulti(n=1443): 312,48 g Le risultanze derivate dai dati ponderali acquisiti evidenziano un armonico equilibrio intrastagionale ed una buona capacità adattiva e di conservazione. Le variazioni ponderali conservano ottimali condizioni nei periodi e nei pesi medi delle diverse categorie e sesso degli uccelli indagati. Le evoluzioni meteoclimatiche del periodo migratorio e di svernamento non hanno evidenziato anomalie e stati di palese difficoltà. Ne è derivata una sostanziale coerenza con le precedenti evoluzioni stagionali.

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STUDI & RICERCHE La distribuzione dei contingenti che hanno interessato la nostra penisola nell’arco temporale di tutta la stagione autunnale ed invernale evidenzia omogeneità e dinamiche coerenti con gli eventi meteo climatici verificatisi nell’intero areale del paleartico occidentale.

COMPARAZIONE TENDENZE PLURIENNALI L’AGE-RATIO, rappresenta il rapporto giovani/adulti ed è il principale indicatore della bontà riproduttiva di una stagione. Anche per la stagione 2015/2016 è stato confermato il positivo trend che ormai da diversi anni interessa la struttura riproduttiva di base nella globale popolazione della beccaccia. I valori relativi ai giovani si attestano ancora oltre il 70% il che garantisce una più che soddisfacente stagione riproduttiva. Ne ha evidentemente beneficiato anche l’ottimale decorso della migrazione e la successiva dispersione su i territori di svernamento. Visti e considerati anche gli andamenti nelle altre nazioni dove cospicuo è il prelievo della beccaccia, è comunque confermata al momento la tendenza alla stabilità.

Il prelievo dei soggetti maschio è indicato nella grafica qui di fianco . L’osservazione della SEX-RATIO trova particolare utilità in quanto è destinata alla osservazione dei soggeti maschi giovani ed adulti. Di norma la maggiore sensibilità adattiva degli uccelli maschi consente di individuare riscontri nelle influenze delle componenti meteo climatiche che disciplinano e condizionano i movimenti migratori. La tendenza rimane al momento entro equilibrati parametri. 25


STUDI & RICERCHE

I

l trend su base pluriennale evidenzia medie rassicuranti circa la capacità della specie a sopportare, compensare e ripristinare le riserve energetiche nel corso delle stagioni autunnali ed invernali nel confronto con gli sforzi per la migrazione e le avversità nei territori di svernamento.

A margine di questo impegnativo lavoro sentiamo il bisogno di ringraziare nell’occasione tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno collaborato alla raccolta delle ali. Un doveroso ringraziamento al lettore di ali Paolo Iaia per l’impegno profuso ed al personale dell’Ufficio Avifauna Migratoria per l’efficienza mostrata. Siamo coscienti che un tale lavoro può generare errori e dimenticanze. Sappiate che sono involontari. Vi siamo grati sin d’ora per l’indulgenza e la comprensione che vorrete accordarci. Alessandro Tedeschi Presidente Amici di Scolopax-onlus Responsabile Progetto Beccaccia U.A.M./F.I.D.C.

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STUDI & RICERCHE

CAMPAGNA RACCOLTA ALI 2016 / 2017 La raccolta delle ali è operazione semplice e richiede solo pochi minuti ulteriori alla tua giornata di caccia.La procedura prevista dal protocollo è semplice, basta tagliare e seccare le ali così come illustrato nella foto qui a fianco .......

....compilare (anche parzialmente) la busta delle informazioni richieste, imbustare l’ala completamente essiccata e ripetere la stessa procedura per tutte le ali. Basterà inserirle in un pacchettino e spedirle all’indirizzo indicato sulla busta, oppure consegnarle alla sede F.I.D.C. più vicina alla vostra residenza.

Nella eventualità congelare le beccacce rappresenti una tua consuetudine, puoi adottare i “cartellini di prelievo” così da poter annotare ed estrapolare con sicurezza, al momento dello scongelamento, le indispensabili informazioni necessarie per il nostro studio. RICHIEDI IL MATERIALE PER RACCOGLIERE LE TUE ALI DI BECCACCIA A: UFFICIO AVIFAUNA MIGRATORIA c/o Federazione Italiana della Caccia Via Salaria, 298/A - 00199 ROMA – e-mail: ufficioavifaunamigratoria@fidc.it oppure a “Associazione AMICI DI SCOLOPAX” e-mail: aliregali@scolopax.it 27


STUDI & RICERCHE

L’applicazione TempoREALE è una nuova ed inedita opportunità vocata alla realizzazione di un efficace concetto di collaborazione al servizio della concreta informazione ed a supporto di una più congrua gestione della beccaccia, consentendo al cacciatore di posizionarsi nella sfera più sana dell'arte cinegetica. I dati inseriti nell’applicazione “TempoREALE” confluiscono in un database nazionale che restituisce importanti indicazioni sull’andamento delle stagioni venatorie, utili alla conoscenza ed alla gestione della beccaccia e fruibili informazioni a beneficio di ogni singolo corrispondente. L’applicazione restituisce al cacciatore in “tempo reale” la visione indicizzata sull’andamento della propria stagione venatoria, nonché la possibilità la consultazione e comparazione con le precedenti stagioni di caccia mediante gli indici di riferimento (I.C.A. = Indice Cinegetico di Abbondanza – I.C.P. Indice Cinegetico di Prelievo), i quali rappresentano un valido e fruibile modello di monitoraggio e gestione della beccaccia. L’immissione delle informazioni richieste al cacciatore corrispondente richiedono solo pochi secondi di tempo a margine della giornata di caccia e sono limitate a soli 3 (tre) input: 1) ore di caccia - 2) beccacce viste - 3) beccacce abbattute. DIVENTA ANCHE TU UN ...BECCACCIAIO “REALE”! 28


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STUDI & RICERCHE

PIEMONTE

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LOMBARDIA


STUDI & RICERCHE

TRENTINO ALTO ADIGE

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FRIULI VENEZIA GIULIA

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VENETO

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LIGURIA


STUDI & RICERCHE

EMILIA ROMAGNA

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TOSCANA

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MARCHE

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UMBRIA


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LAZIO

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ABRUZZO

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MOLISE

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CAMPANIA


STUDI & RICERCHE

BASILICATA

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CALABRIA

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SICILIA


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SARDEGNA

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STUDI & RICERCHE

Il nostro progetto di supporto alle attività di monitoraggio dedicate alla beccaccia non si limita alla pura formazione degli aspiranti monitoratori. Rimane infatti nostra ferma volontà di offrire il migliore contributo agli Enti gestori e promotori delle attività sui territori di competenza. Per tale finalità abbiamo realizzato una piattaforma informatica che potrà offrire il pieno controllo e la completa osservazione delle attività previste nel progetto. L’Applicazione sviluppata per tale fine si chiama: YOUMON Ogni Ente potrà prevedere la figura di Gestori che avranno le competenze sulle aree destinate alle frequentazioni ed al controllo delle attività dei monitoratori che si proporranno per il periodo di monitoraggio. L’Applicazione YOUMON consente di soddisfare le esigenze di gestione e controllo delle attività in tempo reale. YOUMON rappresenta una efficace applicazione al servizio delle attività di monitoraggio. Per informazioni scrivere a: info@scolopax.it 40


STUDI & RICERCHE

BECCACCE ...INTERESSANTI

PIUMAGGIO INABITUALE

L

a beccaccia che vi proponiamo è stata catturata nel corso della stagione venatoria 2014/2015 in Prov. di Benevento e gentilmente donataci dall’amico Antonio Ricciardi per scopi di studio e ricerca scientifica. Abbiamo provveduto ad approfondita osservazione per l’analisi e lo studio del piumaggio ed estratto campione di tessuto muscolare per le indagini molecolari a livello di DNA per le verifiche delle congruenze genetiche e delle eventuali difformità. La beccaccia è stata sottoposta a trattamento tassidermico ed è conservata nella sede di Amici di Scolopax. Trattasi di un uccello adulto e femmina di 315 grammi.

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STUDI & RICERCHE TESTA, GOLA, COLLO La testa presenta sia la banda cranica che le bande nucali, ben evidenti anche il lorum e le bande auricolari. Spot frontale BEIGE SCURO rimane chiaro e visibile. La gola presenta una marcata diluizione con una macchia molto chiara tendente al bianco;

(Foto)

DETTAGLIO DELLA TESTA, PROFILO SINISTRO DELL’UCCELLO

OCCHI

Non precisati al momento della cattura

BECCO, ZAMPE, UNGHIE

Il becco è di tipo chiaro; le zampe sono di tipo beige chiaro così come le unghie;

(Foto)

DETTAGLIO DELLE ZAMPE 42

(Foto)

DETTAGLIO DEL BECCO


STUDI & RICERCHE (Foto)

VISTA DORSALE DELL’UCCELLO

DORSO

L

e piume di questa zona mostrano la presenza di piume molto diluite dai toni BEIGE chiari in alternanza ad altre di colore BRUNO ROSSICCIO.Su alcune piume rimangono macchie di colore MARRONE/NERO. Questo piumaggio a prevalenza bruno rossiccio è riscontrabile anche alla base nelle penne della coda (regione caudale).

ALI

I

motivi del disegno si presentano come gli abituali sebbene sia subentrata una significativa diluizione e riduzione della colorazione. La scomparsa del NERO ha favorito sia a livello di Remiganti Primarie che di Remiganti Secondarie la prevalenza di toni pastello. La stessa diluzione è stata riscontrata anche nelle Grandi Copritrici Primarie e Secondarie Superiori.

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STUDI & RICERCHE PETTO VENTRE ED ADDOME

L

e bande trasversali sono presenti così come nei piumaggi abituali ma schiariti nell’area pettorale nei toni beige chiaro e scuro. Nell’area ventrale le bande si scuriscono lievemente lasciando prevalere toni più tendenti al marrone. (Foto)

VISTA VENTRALE DELL’UCCELLO

CODA

L

e penne della coda presentano presentano disegni e motivi abituali. Nella faccia ventrale si presentano toni di marroni. Gli occhielli tendono al grigio con apici talvolta tendenti al bianco. Le piume sopra caudali presentano una tendenza al rosso. L’estremità delle Rettrici nella parte ventrale presentano gli occhielli BIANCO PERLA. Nella faccia ventrale le piume sono MARRONE CHIARO. (Foto)

LE RETTRICI VISTA FACCIALE VENTRALE

CONCLUSIONI :

S

i tratta di un piumaggio «ISABELLA/BRUNO/PASTELLO» le cui mutazioni avvenute hanno provocato la sparizione del nero a favore del bruno e marrone (isabella) e parallelamente una marcata intensità di azione che ha restituito diverse tonalità di colore dal beige chiaro al beige scuro (pastello). La componente isabella è tipica, ma non assoluta, di uccelli femmine, come il caso in esame ha evidenziato. Alessandro Tedeschi

Presidente Ass. Amici di Scolopax-onlus 44


STUDI & RICERCHE


CINOFILIA Con la chiusura della stagione venatoria ritroviamo il piacere di ritrovarci nelle tradizionali prove di primavera. La Delegazione Abruzzo propone quest’anno un interessante calendario di prove che vedrà il circuito spostarsi in 4 province della Regione nel periodo a cavallo tra febbraio e marzo. (Foto) L’organizzazione Lucky di Antonio Di Gioia tesa ad offrire la tradizionale ospitalità ed il proverbiale buon umore, prevede l’iscrizione a numero chiuso dei partecipanti affinchè venga garantito il miglior svolgimento delle prove. Ogni giornata di prove si concluderà con il classico pranzo sociale nell’ambito del quale ci saranno le relazioni dei giudici e le premiazioni. Di eccellenza i premi in palio. Il trofeo finale che si aggiudicherà il vincitore delle 4 prove sarà un KIT SATELLITARE ELITE della BS PLANET. Il secondo classificato si aggiudicherà un COLLARE BS PLANET ed il terzo classificato vinceerà un BUONO SCONTO del 30% su un acquisto di prodotto BS PLANET. Ogni prova prevede premi ai migliori tre classificati e saranno premiati anche la miglior femmina ed il miglior giovane (se in possesso di Pedigree che comprovi l’età entro due anni di vita). Per informazioni rivolgersi ai nominativi dei referenti menzionati sulle locandine.

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CINOFILIA

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ORME DI UN BECCACCIAIO

L’EVOLUZIONISMO DEL CACCIATORE “DALLA FIONDA ...ALLA FIONDA”

introspezioni venatorie nel vissuto di un nonno Stamane, mentre osservavo il mio orologio che funziona ad energia solare e che è regolato di mezz’ora avanti all’ora convenzionale, mi sono domandato quale fosse il significato di questo mio andare alla ricerca del tempo perduto barando di una sola mezz’ora sul tempo presente. Evidentemente è frutto del mio elementare spirito pionieristico, e me lo sto chiedendo da solo quasi mi accingessi a compiere una autointervista nella quale fissare da solo tanto le domande quanto le risposte. Vi sono però quesiti esistenziali che non hanno domande pertinenti e men che meno risposte appropriate. Come ad esempio il domandarsi, una volta che si è raggiunta una meta importante o finale, cosa può esserci dopo un traguardo tanto spasmodicamente agognato. Per quanto mi riguarda in questo preciso momento, dopo una vita dedicata in ordine prioritario alla famiglia, al lavoro e alla caccia, avverto l’urgenza di fare un bilancio del mio percorso professionale e poiché la caccia è stata per quest’ultimo quarto di secolo la mia professione principale già da qualche anno ho cominciato ad analizzare introspettivamente ciò che vedo oltre il traguardo raggiunto e vi ho trovato il passato. Non dico ritrovato, poiché il passato lo si può solo ricordare in quanto non è riproducibile, ma dico trovato. Mi sono trovato, nuovamente bambino, e ciò per me vale molto di più di una rinascita esistenziale, in quanto essa ha il netto connotato di una venuta al mondo di ultima generazione, ma completamente corredata di una infinità di esperienze pregresse che coincidono, nel solo ed esclusivo significato venatorio, con una tipologia di caccia ancestrale, e cioè quella esercitata con la fionda, iniziata da bambino e riemersa quale necessità vitale e privatissima per riconoscermi in quel vecchio che sono e non più in quel bambino che sono andato cercando perennemente in me stesso. A comporre questo mosaico inestricabile di 48

minuscoli tasselli di memorie e di pulsioni molta parte la si deve al fatto che ormai io caccio più per interposta persona che non in prima persona. Caccio esclusivamente con mio figlio Alberto, il maggiore dei due miei figli maschi ed anche dell’unica femmina di famiglia. E la cronaca che segue altro non è che il resoconto di una delle mie ultime giornate di caccia in Croazia. “ Ho cacciato fino a questo momento con Alberto. Sono arrivato al parcheggio dell’auto ed ora mi trovo seduto all’interno dell’abitacolo per ripararmi dal vento di bora che qui in Croazia, nei pressi del Motodrom di Fiume, soffia ad una velocità impressionante. Alberto ha cambiato i cani ed è uscito di nuovo a caccia con la nostra guida locale ed il solito Petar, il cameraman Croato che mi accompagna ormai da oltre 15 anni nelle mie escursioni di caccia in questo paese. Tra poco, dopo essermi rifocillato al caldo dell’abitacolo, uscirò a sfidare la bora per continuare il mio allenamento nel tiro della fionda. Ormai, da almeno due anni, appena giunto alla soglia dei settanta mi è scattata la mattana di tentare quella che a buon titolo considero la mia ultima “impresa impossibile”. Vale a dire che mi sono imposto di tornare a cacciare con la fionda per il resto dei miei giorni includendo tra le prede d’elezione della mia nuova impresa la Beccaccia. Un progetto eccessivo, come peraltro sono sempre stato io nel corso della mia vita, che trae però origine dalle mie radici di cacciatore nato, innestato dalla fatalità nell’atavico meccanismo che pone la caccia al centro gravitazionale della ricerca della felicità. E cosa c’è di più magico e suggestivo per un individuo che dalla caccia ha avuto la vita e che dalla vita ha avuto la caccia, di una trionfale conclusione di carriera con un sereno “ Addio alle Armi“ per ricominciare un nuovo percorso dallo stesso identico punto dal quale è partito l’iter in via di conclusione?


IN UN PERCORSO DI VITA

di Gianni Lugari - alias Nonno Giannone Solo il ritorno ai primordi e alla fase adolescenziale avventura insieme. in cui mi sono scoperto predatore e pescatore Mi sorprende ed allo stesso tempo mi entusiasma naturale può procurarmi il piacere e la serenità la volitività con la quale mi adatto alla mia nuova che dovrebbe sempre accompagnare il ritiro condizione umana e cioè quella di un vecchio ed il riposo del guerriero che ha sconfitto per guerriero che ricapitola con un fulmineo schiocco sempre la quotidiana battaglia con l’inedia, il di frusta mnemonico il percorso di una vita intera, pressapochismo e quel senso di incompiutezza dedicata alla famiglia, al lavoro e alla caccia e che attanaglia, di norma, coloro che si sentono ricompone un mosaico pregno di infinitesime e perennemente frustrati dalle vicissitudini del minimali sfaccettature con la gioiosa trepidazione vivere quotidiano. di un fanciullo che ricostituisce senza alcuna La mortalità resa immortale da un semplice ritorno fatica un puzzle complicatissimo quale può essere alle origini, nella consapevolezza che ciò che si è il bilancio di una intera vita vissuta.

fin qui vissuto e perso, apparterrà per sempre al passato, e che gli scampoli di futuro che ci restano da spigolare nel tempo che verrà, tra un acciacco del corpo ed un pindarico volo a vela della mente, saranno come quei massi affioranti sui quali si saltellava da bambini per attraversare il torrente senza bagnarci i piedi. E’ curioso constatare con quanto “applomb” un assatanato schizoide per la caccia come me, non provi alcun disagio od inquietudine ad attendere che mio figlio torni dalla caccia senza che io mi sia sforzato di trovare l’energia muscolare e la forza di accompagnarlo e spartire con lui l’ennesima

Se fossi credente potrei illuminarmi nel convincimento di avere ritrovato il mio dio e se fossi ateo potrei invece gioire nell’ avere raggiunto la consapevolezza che dio non esiste. Ma qui, immerso nel sibilo del vento che si abbatte sugli alberi facendoli stormire , indeciso nella scelta del momento più appropriato per scendere dall’auto e mettermi a tirar di fionda contro i barattoli vuoti appesi a un ramo per ammazzare il tempo, è il tempo stesso con i suoi rigurgiti di memorie che ravviva il mio presente attraverso i tanti fermo immagine del passato. Come di quella volta di oltre 40 anni fa. 49


Cacciavo le beccacce sull’isola di Cres ed ero arrivato da poco. Nell’inseguire una beccaccia involatasi di lontano mi ritrovai sul colmo di una dolina e all’improvviso sotto di me, si presentò una scogliera a picco sul mare imbiancata da onde impetuose che si frangevano schiumando sulle rocce di una piccola insenatura. Un fermo immagine paradisiaco che mi proiettò in un baleno verso il piccolo mondo che avevo lasciato per compiere quella escursione e la visione stupefacente del mare e delle onde fu tale da indurmi a pensare autocriticamente che mentre mia moglie era casa che sfacchinava da mattino a sera per mandare avanti l’azienda e accudire i nostri tre figlioletti, io me ne stavo in vacanza come un beato porco ad insidiare beccacce. Abbandonai immediatamente l’Isola e alla notte di quel giorno raggiunsi casa per accarezzare i miei figli nel sonno. Son qui, quasi intirizzito dal gelo a causa dell’immobilità e continuo a pensare a ciò che mi racconterà mio figlio al suo ritorno e pregusto con largo anticipo la sua relazione particolareggiata con la quale ogni volta mi riferisce delle azioni dei cani, riuscendo attraverso la sua narrazione a farmi vivere in anteprima eventi che poi, rielaborando in studio i filmati raccolti dal cameramen, potrò rivivere infinitesime volte nella fragranza con la quale le sequenze filmate sono state girate sul campo . Ecco che questo mio parcheggiare il corpo in auto per lasciare scorrere il mio vissuto attraverso la moviola della memoria, mi illumina di immenso come direbbe il poeta, perché mettendo mano semplicemente sul manico della mia fionda “tascabile”, la mente spazia tra la prima giovinezza trascorsa a cacciare con quell’arcaico strumento lungo i viali della città passeri, merli e tortore spaziando sempre con la memoria fino ad episodi recenti, quali l’apertura di caccia di due anni fa quando con la fionda avevo fatto secco un fagiano con un tiro preciso alla testa provando un getto così intenso di piacere che nemmeno il massimo trofeo di Cervo avrebbe potuto procurarmi. Quando partecipo alle fiere la gente vuol sempre sapere quante beccacce ho fatto nella stagione, come facevano le donne di montagna che portavano il latte alla pesa e confrontavano la produzione giornaliera delle loro vacche . E’ quasi impossibile far credere alla gente che anche un cacciatore assatanato come lo sono stato io, possa ritenersi pago, satollo e senza alcun rimpianto per una carriera in via di imminente conclusione, 50

se non altro nei suoi aspetti professionali. Ogni volta che ho ore di tempo e di attesa che mio figlio rientri dalla caccia al parcheggio ove rimango ad aspettarlo e a tirar di fionda, penso serenamente al mio lungo viaggio nel mondo della caccia, compiuto da Fionda a Fionda, attraverso una sperimentazione approfondita dei diversi calibri e all’analisi particolareggiata dei comportamenti canini e quelli difensivi delle diverse prede naturali che ho cacciato, penso di essere stato cullato a lungo nel grembo della Dea bendata e baciato con lingua in bocca da Artemide per tutte le innumerevoli opportunità emozionali che mi sono capitate. Ho sentito uno sparo in lontananza: Speriamo che mio figlio abbia avuto fortuna. Avverto il bisogno prorompente di uscire a tirar di fionda e indossare le cuffie di amplificazione dei suoni per duri di orecchio, per godere dei rumori prodotti dai beeper in lontananza e seguire in tal modo l’andamento della caccia di Alberto. Esco .“ E quando i racconti finiscono, ricomincia la vita. Quella cosparsa di emozioni e pregna di sentimenti. Puri fertilizzanti per crescere e ...ritornar bambini. Nonno Giannone


INFO

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK Abbiamo dato vita ad una realtà gradita ed apprezzata. Il gruppo BECCACCE & BECCACCIAI ha guadagnato sul campo uno spazio unico ed univoco. Siamo orgogliosi di poter rappresentare con la nostra vetrina uno spaccato sano della società venatoria che ritrova nella beccaccia un collante per la passione dalla spiccata propensione etica e sportiva. Riteniamo, a ragion veduta, di essere l‘unico gruppo su Facebook di stampo venatorio che rinunciando sistematicamente alla pubblicazione di foto che ritraggono carnieri, spoglie arruffate sbattute su squallidi cofani delle auto, o peggio in abnormi rappresentazioni di “nature morte”. Cosa non sarebbero capaci pur di far passare un personale velleità per “espressione artistica” individui che mai nella loro vita si sarebbero sognati di visitare una mostra d’arte e che non sarebbero in grado di distinguere un quadro da una fotocopia! Amidi Scolopax ha impresso con ferma volontà la ragione etica, sportiva ed intellettuale, persuasi che prima e dietro ogni cacciatore deve palesarsi L’UOMO, affinchè si renda possibile riconoscere ancora i propri simili nel branco selvaggio che non ci appartiene.

Il gruppo BECCACCE & BECCACCIAI rappresenta il punto d’incontro sul più diffuso Social Network mondiale. Gli oltre 12.000 iscritti (al 31/12/2016) evidenziano l’alto consenso e gradimento. Una moderna piattaforma di incontro e di conoscenza, ma anche una concreta possibilità di confronto e crescita dove si moltiplicano le opportunità di vivere tutto l’anno e sino in fondo la passione che ci accomuna. 51


INFO

La pagina “AMICI DI SCOLOPAX” su Facebook è la vetrina della nostra Associazione a disposizione dei frequentatori del Social Netowork. Le nostre attività e progetti, aggiornamenti e novità, tutto a portata di click. Passa a visitarci e se di tuo gradimento lasciaci un “mi piace”. Grazie

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INFO

NOVITA’ TESSERAMENTO 2017 TESSERA ORDINARIA € 35,00 TESSERA SENIOR (maggiori di 60 anni)

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LA QUOTA SOCIALE COSTA SOLO € 35,00 La quota sociale di EUR: 35,00 va versata sul c/c postale: 27262864 IBAN: IT-49-S-07601-15100-000027262864 intestato ad: Amici di Scolopax-onlus Via Roma N°57 - 83027 Mugnano del Cardinale (AV)

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BENEFIT SOCIO Amiamo circondarci di ogni elemento che possa contribuire a tenere viva la fiamma della passione compagna di vita e siamo felici di poter offrire in queste pagine la possibilità di acquistare i segni distintivi che contraddistinguono la nostra associazione. I gadget possono essere richiesti esclusivamente dai soci di Amici di Scolopax-onlus in regola con la quota sociale.

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Ogni copriruota è prodotto sulla base della ruota in dotazione. Per ordinare scrivere a: info@scolopax.it oppure rivolgersi ad Alessandro Tedeschi tel: 333-4252961

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STAMPA

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RITAGLIA


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(Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale)

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*Cognome :………………………………………………………………. * Nome …………………………………………………………. *nato il…………………………………….a………………………………….. codice fiscale:……………………………………………………………….

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Telefono MOBILE :……..………..…………

E-mail :………………………………………………………………………….………….

CHIEDE di iscriversi all'Associazione "Amici di Scolopax - Onlus "

Il sottoscritto dichiara altresì di aver preso visione e di accettare senza riserve lo Statuto dell'Associazione, con particolare riferimento all'Art. 3 e successivo Art. 10 dello stesso.

La quota sociale di € 35,00 può essere versata sul: c/c postale: 27262864 intestato ad Amici di Scolopax-onlus Via Roma N°57 - 83027 Mugnano del Cardinale (AV) La quota sociale così come previsto dall'Art. 13 dello Statuto ha validità annuale (anno solare)

La quota sociale : versamento c/c postale

C in contante “pro manibus”

C

si allega alla presente ricevuta dell’avvenuto versamento

Eventuali comunicazioni:…………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………...…

(Spazio riservato alla segreteria)

EMESSA TESSERA N°……..…ANNO………..…

Associazione AMICI DI SCOLOPAX - Onlus Via Roma N° 57 - 83027 Mugnano del Cardinale (AV) Tel. 333 – 42 52 961 E-mail: info@scolopax.it


Associazione AMICI DI SCOLOPAX - onlus Via Roma N° 57 I - 83027 Mugnano del Cardinale (AV) Tel. 333 - 4252961 Fax: 081 - 511 16 49 E-mail: info@scolopax.it

L’ARCERA è un opuscolo periodico diffuso gratuitamente dall’Associazione “Amici di Scolopax-onlus” I testi possono essere riprodotti liberamente a condizione che se ne citi la fonte COME RAGGIUNGERCI Alessandro Tedeschi - Presidente Tel: +39 333 - 4252961 ---------------------------------------------------------------------------------Francesco Petrella - Vice Presidente Tel: +39 329 - 1828523 ---------------------------------------------------------------------------------Alfonso Gallese - Segretario Tel: +39 339 - 4286604 ---------------------------------------------------------------------------------Gianni Boffa - Tesoriere Tel: +39 347 - 2335786 --------------------------------------------------------------------------------Rosario Maglio - Affari Legali Tel: +39 347 - 1205654


...e maestosa appare ...come emersa ...dalle viscere della terra!


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