International Conference on Modern Age fortifications of the Mediterranean coast © Editorial - ISBN: [...]
Conservation and enhancement project of Masseria Cippano in Otranto: a new attraction full of history, nature and culture for rural tourism Elisa Schipa, Alessandro Venneri Sapienza Universita’ di Roma, Roma, Italy, schipa.elisa@gmail.com Sapienza Universita’ di Roma, Roma, Italy, alevenneri90@gmail.com
Abstract Masseria Cippano was built by the Roman Emperor Carlo V during the XVI century as part of the Adriatic fortification coast system. Today it represents a synthesis of almost five centuries of Salento’s history; it encloses many historical layers which show, in architectural terms, economic and social transformations of the so-called "Terra d’Otranto". Our project is a proposal of conservation and restoration aiming at giving a new life to the building following the original architectural traces which show the socio-economic land’s development rooted in farming. Masseria Cippano, which already belongs to the coastal cultural cycling tours organized by the Regional Park "Otranto - Santa Maria di Leuca - Bosco Di Tricase" association, will become the park’s headquarter and also the ideal place to host a rural tourism devoted to the values of nature, culture, local gastronomy and countryside. Indeed, the park is the largest coastal Park of the area, with a size of 3227 hectares, extending about 57 km along the Salento Adriatic coast, and including an architectural, cultural and environmental heritage of inestimable value. The project involves “cinetourism” phenomenon: thanks to the filmmaker Ferzan Ozpetec, Masseria Cippano has been the setting of the initial scene of the movie “Mine Vaganti”. Keywords: Salento, masseria, restauration project, otranto
1. Introduction Il Salento, da sempre meta di viaggiatori e terra cantata dai poeti, affascina per la sua suggestiva cornice incastonata fra due mari, il suo paesaggio diversificato e le innumerevoli strutture monumentali ivi presenti da anni. Nella fattispecie, è necessario porre in rilievo l’importanza delle masserie del Salento che costituiscono un repertorio architettonico nel suo genere unico al mondo da conservare e valorizzare ad ogni costo. Negli ultimi anni il Salento è stato protagonista di una considerevole crescita che
ha preso avvio da una relazione diretta e indissolubile tra turismo e territorio. Una delle conseguenze di tale crescita è stata l’avvio di discussioni e studi di settore per definire come i prodotti audiovisivi possano influenzare e trasformare l’economia di un territorio attraverso una nuova forma turistica: il cineturismo. Il fascino dell’architettura rurale, dei muretti a secco e degli ulivi del Salento è una forte attrattiva non solo per i cinematografi e registi da tutto il mondo, ma anche per un turismo
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dedito alla natura e attratto dai prodotti locali.
centri costieri, ma anche quelle che vivevano nell'entroterra e soprattutto la gente dei campi.
1. Masseria Cippano L'intensa presenza di masserie fortificate lungo la fascia costiera adriatica e ionica, testimonia l'insicurezza del vivere in campagna per un lungo periodo di tempo che va dal Quattrocento fino all'Ottocento. Il Cinquecento fu il periodo in cui si sviluppò maggiormente il fenomeno delle dimore rurali munite di elementi di difesa. Già tra la prima e la seconda metà del Cinquecento, la Terra d'Otranto si presenta ricoperta di opere difensive: torri costiere, torri-masseria, castelli e case-torri. Queste formavano una fitta rete difensiva, non sufficiente però a tranquillizzare le popolazioni che continuavano ad essere tormentate dall'incubo dei Turchi. In un clima di tanta insicurezza e con il notevole interesse da parte della nobiltà per la campagna, l'habitat rurale, proprio durante il XVI secolo, subisce profonde trasformazioni. I complessi masserizi degli anni precedenti vengono provvisti di un edificio turriforme, destinato all'avvistamento e alla difesa; i nuovi insediamenti invece si organizzano nelle vicinanze, intorno alle torri di difesa costiera e ai centri fortificati.
Fig. 1- foto esterno (James Manson, 2005) 1.1. Inquadramento storico-geografico Masseria Cippano appartiene al sistema difensivo voluto da Carlo V durante il Regno di Napoli lungo la costa Adriatica e Jonica del Salento. Localizzata a sud di Otranto1 e perfettamente visibile dalla strada provinciale 87 (la litoranea che da Otranto giunge fino a Santa Maria di Leuca, costeggiando il Parco di Otranto e Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase 2 per ben 57 Kilometri), Masseria Cippano (o Ceppano) rappresenta una sintesi di quasi cinque secoli di storia salentina. Essa infatti racchiude in sè tante stratificazioni e ognuna di esse racconta, in termini architettonici, le trasformazioni sociali a cui si è dovuta adattare in seguito al succedersi inevitabile degli eventi. Ad esempio, la presa di Otranto da parte dei Turchi, nel 1480, e la completa distruzione di Castro e Marittima, nel 1537, furono episodi che terrorizzarono non solo le popolazioni dei
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caratterizzata dalla roccia affiorante; proprio per questo motivo, si pone come testimonianza di un'economia agricola basata soprattutto sulla pastorizia. La masseria sorge su di una lieve altura, un luogo privo di ostacoli visivi, e salendo sulla torre si ha la sensazione di dominare visivamente tutto il territorio circostante fino al mare, distante poco più di 600 metri. Di fronte, solo la torre Sant’Emiliano, con la quale era in comunicazione diretta per l’avvistamento dei nemici. Questa struttura testimonia lo stato di insicurezza di una zona, come già detto, forse tra le più esposte alle insidie della navigazione di corsa. La valenza militare della stessa Masseria Cippano è chiaramente leggibile nella torre principale, costruita su volere di Carlo V per la creazione di un sistema difensivo costiero, che rappresenta il nucleo attorno al quale si sono addizionati gli altri corpi in epoche successive. L'impianto originario dunque, formato da curti e capanne, si sviluppa a partire dalla torre, databile al XVI secolo, alta circa 15 metri e strutturata su due piani. Questa era munita di scala esterna con porta levatoia ed ampie caditoie per la difesa. Il nucleo originario viene successivamente arricchito da una serie di locali quali magazzini, stalle e rimesse, che vanno ad organizzarsi intorno all'edificio torre. La cappella costruita verso la fine del 1700 all'esterno del recinto, infine, evidenzia lo sviluppo economico raggiunto dalla masseria in quel periodo.
Fig. 2- Geolocalizzazione di Masseria Cippano con Torrie e Masserie Circostanti (Rielaborazione della Carta Tecnica Regionale) 1.2. Fasi storiche evolutive Il complesso edilizio di Masseria Cippano nasce in una delle zone meno fertili del Salento leccese, prevalentemente
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Fig. 3- Fasi storiche evolutive 1. Progetto di recupero e valorizzazione
valori della natura, della cultura, dell’enogastronomia e della campagna.
Il progetto di tesi prevede, in grande scala, l’ampliamento del vicinissimo Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, che attualmente tange la Masseria che risulta, tuttavia, esclusa da questa zona tutelata dalla regione Puglia. Includendo Masseria Cippano nel Parco, questa assumerebbe la funzione di sede del consorzio che lo gestisce: location perfetta dal punto di vista geografico, in quanto si trova al centro del Parco che, ricordiamo, si estende in lunghezza da Otranto a Santa Maria di Leuca. Masseria Cippano poi, che già rientra negli itinerari cicloturistici e storico culturali che toccano le altre masserie della zona, diventerebbe non solo un luogo di sosta attrezzato per i ciclisti ma anche il luogo ideale per accogliere un turismo rurale attento ai
Fig. 4- cartina tav masterplan percorsi ciclo (James Manson, 2005)
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Fig. 5- Masterplan Il progetto avanza il ripristino delle coperture degli ambienti perduti, alla scoperta delle tracce architettoniche testimoni dell’evoluzione socio economica del territorio, che proprio nelle masserie ha fondato le sue basi. Materiali locali come i blocchi di carparo sono stati utilizzati per il ripristino delle murature; bambù e coppi per realizzare le cosiddette coperture a cannizzu, tipiche della società contadina e costituite da canne sottili legate fra loro col fil di ferro. Viene utilizzato legno lamellare locale per la ricostruzione delle capriate originarie e della volta a spigolo, spazi che ospiteranno servizi e il cosiddetto Museo della Torre. Oltre a quest’ultimo gli altri ambienti della Masseria ospiteranno Laboratori Didattici per la realizzazione di piccoli oggetti di artigianato tradizionale e Laboratori del Gusto con cooking show e vendita di prodotti locali.
Fig. 6- Ricostruzione della volta originaria in legno lamellare Si propone poi la risistemazione del giardino che circonda la masseria con la piantumazione degli alberi da frutto locali come fico, ulivo, mandarino, limone, che da sempre caratterizzano corti e giardini del Salento. Lo studio di antichi documenti che regolamentavano il valore e i passaggi di proprietà dei terreni in Terra d’Otranto (Catasto Onciario di Otranto, 1729), così come lo studio diretto sul luogo, hanno evidenziato l’originaria presenza delle essenze locali
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riproposte. Delimitato sapientemente dai tipici muretti a secco, il giardino si presenta come location perfetta per ospitare eventi e spettacoli, diurni e notturni, legati sempre alla tradizione locale. Questo spazio all'aperto, inoltre, sarà attrezzato con una zona di sosta per le biciclette e una per i cavalli, quest’ultima resa ombreggiata adoperando l'antica tecnica della copertura cosiddetta a cannizzu.
Palascia
e
Baia
Dell’Orte.
Uno dei temi progettuali è quello dei collegamenti verticali: si è scelto infatti di riproporre un corrimano che metta in sicurezza l'esistente scala in muratura che porta al primo piano della torre, dove i visitatori potranno godere del panorama mozzafiato, qui dove il blu del mare contrasta con i rossi e i gialli della campagna salentina.
Oggi Masseria Cippano è infatti già inserita nelle escursioni cine-ciclo turistiche, organizzate da Salento Bici Tour in collaborazione con A.I.A.P. (Associazione Italiana Architetti Paesaggisti) e Apulia Film Commission. Nel 2010 troviamo Masseria Cippano al centro del set cinematografico di Mine Vaganti, grazie al regista turco Ferzan Ozpetek: il fenomeno del cineturismo offre oggi l’opportunità al turista di ritrovare non solo gli scenari e i paesaggi ammirati sul grande schermo, ma anche di scoprire le realtà locali, dai prodotti tipici alle bellezze artistiche. E che dire dell’ascesa negli ultimi anni del turismo equestre in Puglia: l’itinerario più famoso si rivela proprio quello tra Torre Sant’Emiliano, Masseria Cippano, Punta
Un altro elemento di collegamento proposto è una scala a chiocciola che, consentendo il passaggio attraverso l'antica botola tagliata nella volta a botte originaria di uno degli ambienti del primo piano, rende agibile e usufruibile il tetto della torre, dando la possibilità ai visitatori più appassionati di assaporare ancora più a fondo la storia e le bellezze naturali che la circondano e la rendono unica. Il primo piano della masseria e il terrazzo, quindi, rimangono un intoccato punto panoramico per i visitatori, affinchè Masseria Cippano rimanga la Masseria che guarda il mare.
Fig. 8 – Ssection 3. Conclusions
esistenti. Vista la valenza di tale repertorio architettonico, risulta ormai inderogabile una forte attenzione, se non addirittura il recupero, da parte degli Enti Pubblici, del paesaggio urbanistico-architettonico, con particolare riferimento agli edifici masserizi e all’enorme patrimonio rappresentato dai villaggi fortificati messapici, dai monumenti megalitici,
Lo scopo del progetto è quindi quello di riconoscere e valorizzare una delle architetture chiave della storia della Terra d’Otranto mettendola a sistema con gli altri edifici masserizi e di valore storico che la circondano, includendola negli itinerari culturali già
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dall’edilizia religiosa (le celebri cripte bizantine) e dall’edilizia militare con i numerosi castelli e le centinaia di torri disseminate nel Salento.
orientale Salentina e rappresenta il più grande tra i parchi regionali istituiti nella provincia di Lecce. I comuni che ne fanno parte sono 12: Alessano, Andrano, Catrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. L’area racchiude un patrimonio architettonico, culturale e ambientale di grandissimo pregio: la sua struttura geologica regala paesaggi mozzafiato, caratterizzati dalla presenza di falesie e prati aridi, sorprendenti testimonianze di un passato che si perde nella preistoria. I percorsi di attraversamento a servizio dei visitatori sono numerosi e differenziati: la strada litoranea che si snoda a strapiombo sul mare lungo tutta la fascia costiera, i tipici sentieri delimitati dai muretti a secco, le vie del sale e i suggestivi canaloni trasversali alla linea di costa. Il Parco è caratterizzato anche da una notevole presenza faunistica. La millenaria frequentazione antropica trova per queste vie straordinarie testimonianze: è il caso dei resti del paleolitico e del neolitico rinvenuti nella grotta Zinzulusa e nella grotta dei Cervi. Sono presenti anche testimonianze di un passato più recente, con pajare, masserie fortificate e torri dominanti il paesaggio, sino alle ville nobiliari che tradiscono, nei loro multiformi stili, la vocazione di quest’area e la sua importanza strategica, da sempre crocevia di civiltà. La maggior parte dell’Area Protetta è localizzata lungo il perimetro costiero ed è caratterizzata da una varietà di ambienti quali boschi di leccio, pinete, macchie con quercia spinosa ed alter sclerofille, garighe, vecchi pascoli, rupi e falesie a picco sul mare. Tra Otranto e Santa Maria di Leuca la litoranea salentina disegna circa 57 kilometri di linea di costa interamente rocciosa; ma la particolarità di estremo interesse in questo tratto di costa è alla presenza di cavità, la cui origine è essenzialmente dovuta a fenomeni di dissoluzione carsica e al contributo dell'azione erosiva, i quali hanno determinato la presenza di numerose grotte, quali la Grotta dei Cervi, la Grotta Romanelli e la Grotta della Zinzulusa.
Notes 1 Otranto nell’antichità era chiamata Hydruntum, per via del fiume Idro che l’attraversava (oggi sotterraneo). Dopodiché fu per mille anni il principale porto italiano verso Oriente, lo fu durante l’impero romano, e poi sotto la dominazione bizantina e normanna, perché fungeva da polo di collegamento tra Venezia, i Balcani e il Levante. Relativamente a tali epoche sopravvivono numerose leggende: da quella sul re Minosse, che pare abbia trascorso del tempo in città, a quella su san Pietro, che pare abbia invece celebrato in cima alla collina la prima messa della storia dell’Occidente. C’è poi il capitolo sul XV secolo: un periodo difficile e sanguinoso, durante il quale Otranto fu oggetto d’invidia da parte delle località vicine e delle scorribande dei turchi, che attaccarono la città nel 1480, trucidando 800 fedeli idruntini che si erano rifiutati di convertirsi all’islam. Furono infatti giustiziati sulla vicina collina di Minerva, un posto tranquillo e misterioso, sul quale sorge la Chiesa dei Martiri. In quest’epoca storica è ambientato il primo romanzo gotico di sempre: Il castello di Otranto di Horace Walpole. 2
Il Parco naturale regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è un parco regionale della Puglia istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30. Dal 29 luglio 2008, il Parco è dotato di un Consorzio per la gestione, con sede nel castello di Andrano, nato dalla forte volontà di tutelare un patrimonio naturalistico irripetibile, d’altissimo valore scientifico-culturale, e dall’intento di valorizzare il territorio secondo un modello di sviluppo eco- sostenibile, che garantisca la tutela della biodiversità. Il parco si estende su una superficie di 3227 ettari e con circa 57 km lungo la costa
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Fig. 9- Panoramica References Barletta R. (2009). Architettura contadina del Salento: muretti a secco e pagghiari. Capone Ed. Lecce, pp.39-44. Calderazzi A. (2003). L’architettura rurale in Puglia: le masserie. Schiena Ed. Fasano. Chiovelli R. (2007). Tecniche costruttive murarie medievali: La Tuscia. L’Erma di Bretschneider Ed. Roma. cap.8 DAQUINO C., Masserie del Salento, Capone Editore, Lecce, 2007, pp. 3-52, pp.123, pp.151; GIANFREDA G., Otranto nella storia, Edizioni Del Grifo, Galatina, 1972, pp.187-354; SERRA A. (a cura di), La costa verde. Conoscere e valorizzare la costa Otranto - Leuca, Amaltea Edizioni, Castrignano dei Greci, 2000; Catasto Onciario di Otranto, 1729, Archivio di Stato di Lecce, pp. 50-5