INCONSCIAMENTE FUMATORI
ARE ALESSIO
Liceo Socio Psico-Pedagogico Classe V sezione A
Esame di stato 2012/2013 1
Indice
Introduzione
pag. 3
Storia – Gli anni Ruggenti
pag. 4
Italiano – Italo Svevo
pag. 7
Filosofia – Sigmund Freud
pag. 9
Fisica – La Rifrazione
pag. 11
Ed. Fisica – Grande e piccola circolazione
pag. 12
Inglese – Oscar Wilde
pag. 14
Latino – Seneca
pag. 15
Pedagogia – John Dewey
pag. 16
Storia dell'arte – Rène Magritte
pag. 17
Conclusioni
pag. 18
Bibliografia
pag. 19
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Introduzione La coltivazione, la masticazione e il fumo del tabacco erano noti agli indigeni dell’America e dell’Australia all’epoca delle prime esplorazioni europee in questi paesi e in seguito divenne un prodotto d’esportazione. La prima persona che coltivò la pianta da tabacco, fu il francese Jean Nicot, da cui prese il nome la pianta “Nicotiana Tabacum”. La sigaretta moderna nacque nel 1885. La sua rapida diffusione portò a un consumo di massa negli anni venti e oggi a un adeguamento della stessa alle innovazioni e alle tecnologie della società moderna.
L'obiettivo della mia tesina non è quello di condannare il tabagismo, ma quello di indurre a una riflessione proponendo due soluzioni al problema del fumo, analizzandone alcuni aspetti, mediante il pensiero di vari autori da me studiati nel corso dell'anno appena concluso.
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Storia - Gli anni ruggenti Tra la fine della Grande Guerra e la grande depressione, vi è un periodo storico in cui l'America si impose come prima potenza mondiale, caratterizzata da un grande boom economico e un benessere collettivo, i cosiddetti "anni ruggenti". Cinema sonoro, musica jazz, e alcuni nuovi tipi di ballo ne divennero i simboli più evidenti. Si effettuarono i primi voli per passeggeri, la prima telefonata transatlantica, nacque il primo prototipo di televisione, lo scotch e topolino. Ci furono anche aspetti negativi segnati da intolleranza, xenofobia e ostilità diffusa verso ogni forma di diversità, basti pensare al Ku Klux Klan, una società segreta razzista, che in questi anni contava ben 4 milioni di affiliati. In seguito al proibizionismo, cioè il divieto di vendere bevande contenenti una percentuale di alcool superiore allo 0,5 %, si diffuse il contrabbando e la vendita clandestina di alcolici gestita dalla criminalità organizzata italiana, irlandese ed ebraica. Il reddito della famiglia statunitense media crebbe costantemente, permettendo l'acquisto di un numero sempre crescente di beni di consumo (radio, ferri da stiro elettrici, lavatrici, frigoriferi, automobili) e migliorando notevolmente la qualità della vita. Questi prodotti potevano essere acquistati nei grandi magazzini anche tramite il pagamento rateale. Un altra innovazione fu la pubblicità che per facilitare gli acquisti venne elaborata in modo scientifico, e diffusa a livello nazionale per avere il massimo effetto. L’industria delle sigarette aumentò notevolmente in seguito all'entrata delle donne come fumatrici nel 1917. In diverse campagne di lancio furono utilizzate come testimonial. Due grandi industrie di tabacco, la britannica Imperial Tobacco Company e l'americana American Tobacco Company si fusero nel 1902 prendendo il nome di British American Tobacco (BAT) si divisero negli anni venti quasi totalmente il mercato mondiale di tabacco. Ancora oggi la BAT è la terza più grande azienda mondiale produttrice di sigarette, tra le quali Lucky Strike, Pall Mall, Ms e Nazionali.
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Gli Stati Uniti erano lo stato capitalista più forte del mondo,con un economia caratterizzata da un ristretto numero di banche che controllava la maggior parte del credito e poche gigantesche compagnie dominavano interi settori della vita economica, come la produzione dell'acciaio, dell'energia elettrica o l'estrazione del petrolio. Assunse maggiore importanza l'automobile come per esempio la prima utilitaria prodotta su vasta scala, la FORD Modello T. Un bene di lusso come l'automobile, si avviava a diventare un oggetto alla portata di tutti destinato quindi al consumo di massa. Tale risultato fu ottenuto da Henry Ford con l'introduzione della catena di montaggio ossia la divisione del lavoro tra un elevatissimo numero di individui che svolgevano un unica mansione, portando così all'alienazione dell'individuo. Questo portò ad un appiattimento della persona e si associò nella vita quotidiana al conformismo dei comportamenti portando così ad una massificazione di gusti e atteggiamenti degli individui. L'agricoltura che aveva registrato un vertiginoso incremento durante la Grande Guerra, ora subì un pesante ribasso, coloro che si erano indebitati per poter potenziare le loro attrezzature e la propria capacità produttiva, andarono letteralmente in rovina. Questo portò alla grande depressione, che esplose il 24 ottobre 1929 (il giovedì nero) con il crollo della borsa di Wall Street, continuando con il ritiro del denaro dalle banche che provocò una crisi di liquidità e ne determinò il fallimento di 5000. Scoppiata la crisi nel settore finanziario, presto si diffuse in tutti gli altri comparti, fino a travolgere anche l'economia di tutti i paesi industrializzati. In Inghilterra per esempio si decise di abolire la parità aurea (portò a una svalutazione della sterlina) e ad introdurre pesanti dazi protezionistici (mirato alla difesa del mercato interno) terminando l'epoca del liberismo economico, basato sul presupposto secondo cui lo stato doveva rigorosamente astenersi nell'attività economica. La parte più alta del reddito nazionale andava a un ristretto numero di persone che lo trasformava in investimenti e risparmi, molto meno era la parte in mano ai lavoratori che avrebbe invece incrementato i consumi. I paesi europei ripresero la produzione e adottarono politiche protezionistiche come quella americana, “bloccando” l'esportazione dei suoi prodotti. Herbert Hoover, Presidente degli Stati Uniti non seppe trovare alcuna soluzione convinto della capacità del mercato di autoregolarsi. Alle presidenziali del 1932 venne eletto Franklin Delano Roosevelt che fece intervenire lo Stato nella vita economica attraverso il New Deal, favorendo lavoro ai propri cittadini intraprendendo una grande campagna di lavori pubblici. Numerose le misure finanziarie adottate come l'accentramento del controllo delle banche, la assicurazioni sui depositi bancari, forme di controllo del mercato azionario e infine una riforma fiscale per favorire una distribuzione equa della ricchezza. 5
Nel 1939 il paese contava ancora 9 milioni e mezzo di disoccupati, e solo con lo scoppio della seconda guerra mondiale la grande depressione venne superata. Ma non venne superato il tabagismo, infatti la produzione delle sigarette negli USA, anche in conseguenza dei miglioramenti apportati dalle nuove macchine, aumentò rapidamente passando dai 2,4 miliardi di pezzi del 1889 ai 122,4 miliardi del 1929, con un incremento di oltre il 5.000%.
Nel 1923 Italo Svevo pubblica La coscienza di Zeno, il cui protagonista è un fumatore.
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Italiano - La coscienza di Zeno "Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente." La coscienza di Zeno, 1923 Zeno Cosini, protagonista del terzo romanzo di Svevo, è anche narratore, una novità in quanto si abbandona la tradizione ottocentesca in cui il narratore era esterno. Inizia a fumare da ragazzo, rubando un sigaro dimenticato acceso dal padre. Il vizio del fumo è visto da lui come strumento per far proprie le qualità virili del padre. Zeno porta in sé le caratteristiche dell'inetto. Questa figura era già presente nei romanzi del tempo ma con Svevo non è più considerato un marchio d'inferiorità e di staticità ma una condizione aperta, pronta a modificarsi, anche positivamente. Esso si sente inadatto a vivere poiché non riesce ad aderire e a dare un senso alla vita, non ha valori in cui credere, non ha scopi, non ha un ruolo nella società in cui riconoscersi e i conflitti interiori gli rendono impossibile l'azione. L’inetto è sempre un eroe sconfitto, infatti Zeno aspira ad entrare nella "normalità" borghese, a essere un buon padre di famiglia e un abile uomo d'affari ma ogni suo tentativo fallisce. Al contrario dei protagonisti dei romanzi precedenti di Svevo, involontariamente lui riesce a raggiungere la felicità diventando consapevole della sua "malattia" e usando l'ironia per sdrammatizzare se stesso e la sua condizione. Dopo la morte del padre, Zeno cerca una figura sostitutiva e la trova in Giovanni Malfenti, un uomo d'affari che incarna il perfetto borghese. Decide di sposare una sua figlia e viene rifiutato dalle due più belle, infine sposa Augusta, la figlia più brutta ma che gli permette di entrare a tutti gli effetti nella famiglia di Malfenti. In realtà lei è la moglie che Zeno aveva scelto inconsciamente e rappresenta ciò di cui ha bisogno: sollecita e amorevole come una madre e capace di dargli sicurezza, proprio quei valori a cui Zeno ambisce. Zeno riconosce di essere malato e ne attribuisce la causa al fumo, comprendendo che la nicotina è stata per tutta la vita un alibi per non essere diventato l’uomo ideale e forte che avrebbe voluto essere. Proietta la sua esistenza nel tentativo di liberarsi da questo “vizio”, credendo di avviarsi verso la "salute", non solo fisica ma morale e sociale, riuscendo cioè a diventare un borghese degno di questo nome. Fonda un'associazione commerciale con il cognato Guido (l'antitesi di Zeno) che incarna il ruolo del Rivale. Prova nei suoi confronti un odio profondo mascherato da un apparente amicizia e un affetto fraterno, che si tradisce ai funerali di Guido sbagliando corteo funebre (un tipico "atto mancato").
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Zeno ormai anziano decide di intraprendere delle cure psico-analitiche a cui poi si ribella. La cura consisteva nel riportare ogni ricordo della propria vita per liberarsi dalla trappola del fumo. Queste memorie rappresentano la parte più cospicua del romanzo diviso in otto capitoli, che non seguono un ordine cronologico ma un tempo misto, cioè un percorso tematico (anche questa un'innovazione da parte di Svevo rispetto alla tradizione precedente). Lo scoppio della guerra favorisce alcune sue speculazioni commerciali che lo trasformano in un abile uomo d'affari (in realtà poi perde tutto, in quanto il successo era frutto del caso), Zeno si proclama così perfettamente guarito anche se questo non è assolutamente vero, ma solo frutto della sua malattia. In quanto narratore Zeno infatti è completamente inattendibile, si contraddice spesso e la sua autobiografia è un enorme tentativo di autogiustificazione. Ma non si tratta di menzogne intenzionali ma un processo inconsapevole che mira a placare i sensi di colpa che tormentano il suo inconscio.
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Filosofia - Sigmund Freud Con il termine inconscio Freud intendeva un insieme di contenuti che non affiorano alla coscienza dell'individuo e che pertanto non sono controllabili razionalmente. Questi contenuti possono riaffiorare alla mente manifestandosi come atti mancati, lapsus e distrazioni come per esempio Zeno Cosini che sbaglia corteo al funerale dell'odiato Rivale Guido. Freud divide la psiche umana in tre dimensioni: - La coscienza, rappresenta la parte consapevole della personalità. - L'inconscio, in cui risiedono memorie e ricordi "rimossi" perché immorali, peccaminosi e malvagi. - Il preconscio, una parte dell'inconscio che si differenzia perché i suoi contenuti sono stati "rimossi" solo momentaneamente. La rimozione consiste nell'eliminazione dalla coscienza, di un'idea o di un fatto inaccettabile dall'individuo. La rimozione è un atto stabile, al contrario della "repressione" (tentativo volontario di non pensare o allontanare un impulso, un idea ecc.), ed è anch'essa inconscia. Freud distingue nella psiche tre istanze: - Es (inconscio),, rappresenta le pulsioni e gli istinti, i neonati ne sono un esempio. Essi vivono i loro bisogni in modo immediato, se hanno fame urlano finché non vengono accontentati. L'Es non conosce né il bene né il male, obbedisce solo al principio del piacere ignorando le leggi della logica. - Super-Io (coscienza), rappresenta l'insieme dei divieti, delle regole e delle prescrizioni che fin da bambini ci sono stati impartiti, divenendo il nostro modello ideale di comportamento. Il neonato imparerà gradualmente a controllare i suoi impulsi. - Io (parte organizzata della psiche), rappresenta il luogo della mediazione e della sintesi delle due parti contrapposte, l'Es e il Super-Io, a cui si aggiunge il mondo esterno.
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In un fumatore possiamo individuare chiaramente queste tre istanze: L'Es è rappresentato dalla nicotina, ormai facente parte dell'organismo, che richiede altra nicotina senza logica ma solo per soddisfare un impulso o bisogno. Il Super-Io è rappresentato dalla nostra coscienza, frutto dell'educazione ricevuta, che porta al riconoscimento dei numerosi problemi del tabagismo, perché ogni fumatore sa cosa comporta fumare. L'Io di un fumatore quindi si trova davanti a due scelte, quella di fumare dell'Es e quella di non fumare del Super-Io. In quanto la sigaretta è una vera e propria dipendenza che da assuefazione, l'Io sarà più propenso ad ascoltare l'Es e quindi fumare. Quando l'Io sceglie il Super-Io si ha un tentativo di smettere di fumare. Nella maggior parte dei casi il fumatore fallisce; smettere non è impossibile, è solo difficile. Un indagine americana ha dimostrato che solamente cinque persone su cento che tentano di smettere riescono. Questo sta a sottolineare quanto la sigaretta sia una grave dipendenza fisica e soprattutto mentale. Il corpo infatti riesce a liberarsi della nicotina, in media, in tre settimane, mentre se non si elimina la dipendenza psichica un individuo è portato a ricominciare a fumare in qualsiasi momento.
Grafico ISTAT 2011
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Fisica - La Rifrazione Ciò che accade nella psiche di un fumatore può essere spiegato attraverso il fenomeno della rifrazione.
La rifrazione è quel fenomeno per cui i raggi luminosi, passando da un mezzo a un altro, subiscono una deviazione della loro traiettoria. Due leggi regolano la rifrazione: - L'onda rifratta e normale stanno sullo stesso piano. - Il seno dell'angolo incidente fratto il seno dell'angolo rifratto sono costanti. Possiamo fare l'esempio di un cucchiaino in un bicchiere d'acqua. Esso ci sembrerà spezzato, mentre in realtà è solo un illusione dovuta a questo fenomeno. Il fumatore quindi non percepisce realmente i problemi legati alla nicotina, ma si costruisce inconsapevolmente un illusione che lo porta a vedere la sigaretta come un piacere e non come quello che veramente è: una schiavitù. La concentrazione e il rilassamento sono due qualità OPPOSTE che il fumatore trova nella sigaretta; pensa, per esempio, che essa favorisca quindi la concentrazione. Ma questo è dovuto al fatto che fumando, si soddisfa la continua e perenne richiesta di nicotina e quindi allieva momentaneamente i sintomi d'astinenza. Fumare è il rimedio causato dalla sigaretta stessa. In realtà la concentrazione è afflitta dal progressivo restringimento dei vasi capillari, arterie e vene causato dalle sostanze presenti in essa che diminuisce la quantità di ossigeno che arriva al cervello.
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Ed. Fisica – Grande e piccola circolazione Diverso è ciò che accade nel corpo. "Il Comitato Nazionale Bioetica (CBN) ritiene che il tabagismo – definito come una tossicofilia contraddistinta da un elevato grado di dipendenza – per estensione, gravità e costo sociale, oltre che per la forza degli interessi in gioco, costituisce uno dei grandi problemi della società moderna con risvolti non solo etici, sanitari e sociali, ma anche economici ed occupazionali." Abstract, Comitato Nazionale Bioetica, 2003 L'assunzione costante di tabacco incide nella durata e nella qualità della vita. La gravità dei danni dipende da tra fattori: - Età di inizio - Numero di sigarette assunte - Numero di anni Le sostanze presenti in una sigaretta sono circa 4000, la più importante è la nicotina, una sostanza stupefacente e cancerogena. I sintomi dell'astinenza comprendono una sensazione di vuoto, ansia e in genere l'organismo impiega tre settimane per disintossicarsi completamente da essa. La nicotina si assorbe attraverso la pelle, la mucosa della bocca e del naso o si inala attraverso i polmoni, raggiungendo il cervello in circa sette secondi.
La nicotina può raggiungere immediatamente livelli molto alti nel sangue, che la diffonde in tutto il corpo attraverso la piccola e la grande circolazione.
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Si dice piccola circolazione per indicare la circolazione polmonare, cioè la circolazione del sangue dall'atrio sinistro al ventricolo destro ai polmoni (attraverso l'arteria polmonare) per permetterne l’ossigenazione per poi tornare al cuore (vena polmonare). Con la grande circolazione il sangue ossigenato proveniente dai polmoni passa dall'atrio destro al ventricolo sinistro e distribuito a tutto il corpo (attraverso il circolo arterioso), per poi tornare al cuore (attraverso il circolo venoso). La piccola circolazione serve a mettere in contatto il sangue con l’area alveolare in modo da permettere lo scambio tra l’ossigeno e l’anidride carbonica, mentre la grande circolazione porta a tutti i tessuti il sangue ossigenato e i materiali nutritivi ed asporta le scorie. A questo apparato, la nicotina può creare gravi problemi e malattie: tumore al polmone, trombosi, bronchite acuta e cronica (presenza di tosse ed escreato per almeno tre mesi all'anno per 2 anni consecutivi), enfisema (abnorme allargamento degli alveoli con distruzione delle loro pareti), asma ed infezioni respiratorie ricorrenti.
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Inglese - Oscar Wilde Oscar Wilde was born in 1854 in Dublin where he studied at Trinity College; then he went to Oxford. After graduating he settled in London where he became a celebrity for his wit and his lifestyle as a "dandy". The dandy is an unconventional bourgeois artist who remains a member of his class and gives particular importance to the refined language, leisurely hobbies and appearance. During his staying in the USA, many american journalists saw Wilde holding a cigarette, apparently without aspirating it. Cigarette and cigar were considered by Wilde aesthetic accessories whose function was to characterize his person. The Wildean dandy is an aristocratic whose elegance is a symbol of the superiority of his spirit; he uses his wit to shock and he’s an individualist who demands absolute freedom. In the preface of The picture of Dorian Gray he writes "There is no such things as a moral stance. Books are well written or badly written. That is all." He believed that only "art as the cult of beauty" could prevent the murder of the soul and the artist was an alien in a materialist world. The protagonist of the novel is Dorian Gray, a young man whose beauty fascinates a painter, who decides to portrait him. While the young man's desires are satisfied, including eternal youth, the sign of age, experience and vice appear on the portrait. Dorian lives only for pleasure, letting people die because of his insensitivity. He also kills the painter who sees the corrupted image of the portrait. Later he wants to free himself of the portrait, and stabs it, but he mysteriously kills himself. The picture returns to its original purity and Dorian's face becomes "withered, wrinkled, and loathsome". The story is told by third-person narrator, the point of view is internal. The settings are vividly described and the characters reveal themselves through what they say or what other people say of them. Wilde plays on the Renaissance idea that beautiful people are moral people and ugly people are immoral people. The moral of this novel is that every excess must be punished and reality cannot be escaped; when Dorian destroys the picture he cannot avoid the punishment for all his sins, that is, death. Eventually the picture restores its original beauty: this illustrates Wilde's theories of art: art survives people, art is eternal.
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Latino – Seneca "Quando uno è schiavo del piacere lo è anche del dolore, e non c’è schiavitù più dannosa e più trista che nel soggiacere ora all’uno ora all’altro di questi due tirannici e capricciosi padroni." De Vita Beata, 58 d.C. La prima soluzione da me proposta segue il pensiero di Seneca, indirizzata all'uomo fumatore contemporaneo. Seneca nasce a Cordova, in Spagna, tra il 4 e il 2 a.C. Ricevette una formazione retorica e filosofica. Intraprese la carriera politica ed entrò in stretto contatto con gli ultimi tre imperatori della dinastia Giulio-Claudia (Caligola, Claudio e Nerone). Seneca, nella sua vita e nelle sue opere consegue due obiettivi: - Il primo è di correggere la falsa valutazione di ciò che gli uomini ritengono bene o male, un errore dovuto dai falsi idoli della società, da un educazione sbagliata e dall'influenza negativa dell'ambiente sociale. - Il secondo obiettivo è di eliminare le passioni, che ostacolano il vero bene e impediscono l'esercizio della ragione, la pratica delle virtù sociali. È solo superando questi due ostacoli che l'uomo può conquistare la libertà interiore, la tranquillitas e la securitas che sono necessarie per realizzare gli officia, i nostri doveri nelle relazioni con gli altri. É necessaria una radicale trasformazione interiore e del proprio rapporto con il mondo, rivolgendo, prima di tutto, l'attenzione verso se stessi e riconoscendo la propria situazione di 'malati'. Ciò che rende grave la malattia infatti è l'incoscienza, la mancanza di precauzioni e sopratutto il non rendersi conto di esserlo. Questa 'cura di sé' vede in stretta correlazione la teoria con la pratica medica, legate dalla nozione di pàthos che significa “alterazione dello stato normale di salute”. Vindica te tibi, collocata all'inizio dell'Epistulae ad Lucilium, indica che ogni cammino verso la sapienza sta nella riappropriazione di sé stessi per raggiungere l'autàrkeia (sapersi dominare trovando tutto ciò che serve solo in se stessi). Il primo passo è assumere il controllo del proprio tempo, la perdita di esso è paragonata alla perdita del denaro, che avviene soprattutto senza che ce ne accorgiamo oppure perdendolo noi stessi, ed è questa la perdita più grave. Solo il presente è nostro, ed è l'unico momento in cui l'uomo può realizzare il proprio perfezionamento.
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Pedagogia - John Dewey "Il futuro è legato al diffondersi dell'atteggiamento scientifico. (...) È l'unico modo per assicurare la possibilità di una pubblica opinione abbastanza intelligente per affrontare i presenti problemi sociali." Democrazia e educazione, 1916 La seconda soluzione da me proposta segue il pensiero di John Dewey. Essa è indirizzata all'uomo del futuro, partendo dall'educazione delle nuove generazioni. Secondo Dewey, è ingenuo credere che la natura umana tenda spontaneamente alla democrazia; l'antropologia ha dimostrato come la cosiddetta natura sia un prodotto della cultura, e la cultura contemporanea favorisce la dipendenza, la fuga dall'insicurezza nella ricerca di stabilità. Occorre dunque tornare a quella democrazia basata sulla fiducia nell'individuo e nella sua partecipazione diretta alla vita politica e sociale. Ciò che rende forte la democrazia è il suo perenne stato di "crisi", la lotta delle idee, la pluralità delle opinioni e quindi la sua continua disponibilità al cambiamento. La forza morale che può salvare la democrazia nel mondo sta proprio nella scienza, poiché in essa risiedono i fondamenti di un'etica nuova. Alcune delle sue caratteristiche più evidenti sono la volontà di non lasciarsi convincere da un opinione, l'abilità di dubitare fino ad aver raggiunto le prove e quella di usare le idee come ipotesi da dimostrare. All'educazione Dewey affida il compito di porsi come strumento della continuità della società democratica mediante la diffusione su vasta scala dello spirito scientifico e dei suoi valori. L'impegno della scuola progressiva a cui appartiene (che in seguito diventerà scuola attiva) diviene non solo una questione pedagogica ma anche civile, politica e culturale. Egli afferma che l'esperienza è la stretta correlazione tra individuo e ambiente, che avviene su due livelli: biologico in quanto si esprime nelle dinamiche di azione e reazione nei processi di adattamento, e il livello dell'individuo-con-mente che si esprime nell'adattamento attraverso l'uso del pensiero. Il rapporto tra individuo e ambiente è caratterizzato da ambiguità e complessità, da queste problematiche nasce il pensiero. Dalla situazione iniziale di dubbio o difficoltà nasce un ampio processo di osservazione seguita dalla formulazione di un ipotesi di soluzione (fase pre-riflessiva) convalidata o smentita dall'esperimento (post-riflessiva).
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Storia dell'arte - Rène Magritte Rène Magritte nasce in Belgio nel 1898. Nel 1926 realizza il suo primo lavoro surrealista e l'anno seguente entra a far parte di un gruppo surrealista francese diventando amico di Joan Mirò e Salvador Dalì. Il suo surrealismo è uno sguardo molto lucido e sveglio sulla realtà che lo circonda, dove non trovano spazio né il sogno né le pulsioni inconsce e spesso nasce dalla distanza che separa la realtà dalla rappresentazione. Due anni dopo realizza La Trahison des images (il tradimento delle immagini). Nel quadro vi è una pipa, o meglio una sua rappresentazione. Magritte infatti vuole sottolineare la differenza che vi è tra la realtà e la sua rappresentazione e spiega che l'equivoco è dovuto dalla convenzione che lega ogni oggetto a un nome. Segue anche una didascalia: “Ceci n'est pas une pipe" (questa non è una pipa) in corsivo molto scolastico, proprio per contrastare lo strumento didattico dell'alfabetiere dove le parole sono rappresentate da un oggetto, come per esempio la lettera E da un elefante.
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Conclusioni Il messaggio di Magritte è abbastanza chiaro: la rappresentazione di un oggetto non è l'oggetto stesso come a dire che un oggetto può non essere ciò che appare. All’inizio il fumo è il risultato di una scelta libera e volontaria. In seguito tende invece a trasformarsi in bisogno ossessivo, al fine non tanto di riprodurne gli effetti iniziali, quanto piuttosto di evitare i disturbi causati dalla sua mancanza. La sigaretta danneggia l'individuo progressivamente, creando un inconsapevole illusione psicologica e una dipendenza fisica tale da rappresentare uno dei problemi, a mio parere, più gravi della società attuale. Una maggiore informazione porterebbe l'individuo a correggere la sua falsa valutazione, riconoscendo i falsi idoli della società moderna (un chiaro esempio ne sono gli attori dei film spesso ripresi nell'atto di fumare una sigaretta, esaltandola). Il fumatore dovrebbe eliminare la “passione” del fumo (che in realtà anche se chiamato vizio o abitudine è una dipendenza a tutti gli effetti) perché ostacola il vero bene e l'esercizio della ragione. Questo porterebbe a una riappropriazione di se stesso e della propria libertà. L'educazione delle generazioni future, dovrebbe presentare caratteri più scientifici e quindi, nel caso del fumo una maggiore informazione e preparazione, per demistificare ed eliminare l'illusione della sigaretta. La dipendenza psichica, spesso sottovalutata, in questo modo dovrebbe diminuire consistentemente. Questa sottovalutazione nasce dal fatto che i danni del tabagismo non si manifestano immediatamente e potrebbero anche non verificarsi mai; essi hanno un carattere cronico, che contribuisce ulteriormente ad abbassare il livello di guardia. L’opinione pubblica è, infatti, molto più impressionata dagli incidenti automobilistici che avvengono sotto l’effetto dell’alcol e di altre droghe, che dalle problematiche del tabagismo, che pure sono incomparabilmente superiori come numero e costi sociali. Nel mondo circa 1,35 miliardi di persone fumano (una persona su cinque) e 5 milioni muoiono ogni anno a causa di esso, 50 individui ogni 10 minuti. Solo negli Stati Uniti ne muoiono 443 mila (49 mila di fumo passivo), di più rispetto a droghe illegali, alcool, suicidi, AIDS, incidenti stradali e omicidi INSIEME. Gli italiani che fumano sono 14 milioni, di cui 4 milioni donne. Nel mondo circa mille minori diventano fumatori regolari ogni ventiquattrore. Ogni giorno vengono fumate 15 miliardi di sigarette, che se messe in fila raggiungerebbero la luna e tornerebbero sulla terra per tre volte (1,238, 248 km).
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Bibliografia Allen Carl, É facile smettere di fumare, se sai come farlo, Milano, mondolibri, 2009 Comitato Nazionale Bioetica, Il tabagismo, Roma, 2003 F. Maria Feltri, I giorni e le idee, volume 3a, Torino, Sei, 2006 Guido Baldi, Testi e storia della letteratura, volume F, Milano, Paravia, 2011 Italo Svevo, La coscienza di Zeno, Feltrinelli, Milano, 2008 Domenico Massaro, La comunicazione filosofica, volume 3a, Milano, Paravia, 2002 Marina Spiazzi, The prose and the passion, Bologna, Zanichelli, 2011 Angelo Roncoroni, Exempla humanitatis, Milano, Mondadori, 2003 Renzo Tassi, Itinerari pedagogici, volume 3, Bologna, Zanichelli, 2009 Gorgio Cricco, Il Cricco di Teodoro, itinerario nell'arte, volume 3, Bologna, Zanichelli, 2012 Ugo Amaldi, Fisica di Amaldi, volume 2, Bologna, Zanichelli, 2008 Andrea Tasselli, In perfetto equilibrio, Firenze, D'Anna, 2007
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“Quando ero giovane ho dato il mio primo bacio a una ragazza e fumato la mia prima sigaretta nello stesso giorno. Credete, da allora non ho piĂš perso tempo con il tabacco.â€? Arturo Toscanini
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