Contrasti

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CONTRASTI


Contrasti vuole essere un percorso visivo caratterizzato da un inizio ambiguo, che poco a poco rivela la sua reale identità, suddivisa tra il naturale e l’innaturale. E’ un progetto silenzioso, che pone lo scopo di far immergere lo spettatore all’interno dell’immagine facendogliene apprezzare tutti gli aspetti visivi e sonori della quale è composta. Il racconto è quello di Rosignano Solvay, una piccola cittadella operaia nata agli inizi del 1900, creata dall’omonimo Ernest Solvay, ideatore e creatore del processo di fabbricazione della soda. La città è stata costruita tutt’intorno alla fabbrica, creata secondo gli standard urbanistici che hanno caratterizzato l’epoca, partendo completamente da zero fino ad arrivare ad un massimo di 16.000 abitanti. Negli anni, con l’aumentare della produzione, l’arrivo di sempre più operai, alcuni obblighi legislativi legati ad accordi comunali, la Solvay, costruì non solo abitazioni dedite agli operai, ma anche scuole, elementari e medie, un’ospedale, centri sportivi, il teatro e la ferrovia. Tutti ciò serviva a creare una cittadina autosufficiente in tutto e per tutto. Agli operai tutto ciò veniva fornito ad un prezzo irrisorio se non a titolo gratuito, sempre in base alla posizione che si occupava all’interno dell’azienda. Quindi la vita non era altro che la continuazione della vita della fabbrica stessa, proiettata solamente all’esterno degli impianti produttivi. Contrasti non vuole limitarsi ad una specifica visione urbanistica creata dall’incrocio di natura e cemento, ma vuole prendere in causa tutti i contrasti che sono presenti nel luogo e nelle persone. Ho potuto ascoltare racconti totalmente differenti gli uni dagli altri, provenienti da persone che a Rosignano ci sono arrivate per lavorare, da chi ci è nato e da chi se ne è andato dopo averci vissuto tutta una vita. Ho potuto notare delle reali e nette differenze di pensiero, chi ci ha lavorato ha una determinata visione, determinata dal fatto che la Solvay ha creato tutto per loro, e quindi loro sono e saranno sempre grati per tutto ciò, mentre chi ci è nato, che ha potuto notare solamente una parte di tutto ciò e ha colto maggiormente gli aspetti negativi che si sono susseguiti nel tempo, come lo sbiancamento delle spiagge e le morti causate dalla fabbrica. Gli aspetti da prendere in causa quindi sono molti e spesso complicati, e nel progetto ho voluto sottolineare anche il disfacimento e la rinascita della natura, alla quale è stato sottratto un gran pezzo di terra, che è stato distrutto nel tempo, ma che ora, con un’involuzione dettata dal mercato, si sta riprendere gli spazi che gli erano stati tolti, IL percorso quindi, come detto all’inizio, vuole creare una sorta di curiosità dettata dalle fotografie che rappresentano soggetti agli antipodi tra loro, introducendo lo spettatore all’interno di un mondo difficilmente definibile, ma che con lo scorrere delle immagini viene sempre più chiaro.















































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