SOY CUBA Mikhaïl Kalatozov 1964
≈ SOY CUBA, ANALISI SEMIOTICA a cura di Alex Alessi, docente Daniele Barbieri
INDICE Soy Cuba, analisi semiotica
SOY CUBA Scheda del film
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IL FILM Schema narrativo canonico
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ATTANTI Enunciati di stato, analisi narrativa
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ANALISI Forme dell’espressione cinematografica
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IL FUNERALE Ritmi tensivi Schema riassuntivo
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BIBLIOGRAFIA sitografia
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SOY CUBA Scheda del film
Titolo: Soy Cuba Urss – Cuba - 1964 Pellicola: bianco nero Durata: 140 minuti; versione russa: 14 bobine, 3906m, 143 minuti Regia: Mikhaïl Kalatozov Sceneggiatura: Enrique Pineda Barnet, Evgueni Evtouchenko Interpreti e personaggi: Luiz Maria Collaso (Maria, Betty), José Gallardo (Pedro), Raul Garcia (Enrique), Sergio Corrieri (Alberto), Jean Bouise (Jim), Celia Rodriguez (Gloria), Roberto Garcia York (L’attivista americano) Luisa Maeia Jimenez (Teresa), Mario Gonzalez Broche (Pablo), Raquel Revuelta (La voce fuori campo) Fotogafia: Sergueï Ouroussevski Musica: Carlos Farinas Suono: Vladlène Charoune Produzione: ICAIC / Mosfilm Il film venne girato nel 1964, da una troupe dell’avanguardia cinematografica russa e lentamente dimenticato. Il suo recupero lo si deve a Martin Scorsese ed a Francis Ford Coppola che ne riapprezzarono le validità formali già all’inizio degli anni ’90, sostenendone il restauro ed organizzando visioni del film. Yo Soy Cuba è stato proiettato nella rassegna cinematografica di Cannes del 2003. 6
Scheda del film
Manifesto del film soy cuba, la coproduzione Cubana - Sovietica
IL MAMMUTH SIBERIANO
esplora le ragioni di una grande incomprensione all’ombra della Guerra Fredda e dell’ideologia dei blocchi contrapposti. Intramezzato dalle immagini emozionanti dell’originale di Kalatozishvili, questo documentario è un viaggio entusiasmante alla scoperta di una storia straordinaria, simbolo non solo di un’epoca, ma del senso stesso di fare del cinema.
Un documentario che, grazie ai racconti dei protagonisti e della troupe del film, rivive le fasi di produzione del film di propaganda “Soy Cuba”, atto di denuncia contro il capitalismo, messo al bando dalle autorità cubane e sovietiche. Questo secondo film, intitolato Soy Cuba - il mammuth siberiano, 7
Soy Cuba - Analisi semiotica
TITOLO Il titolo (in italiano Io sono Cuba) allude all’intento del film di rappresentare e interpretare l’animo cubano della fine degli anni cinquanta, innalzandosi a portabandiera della rivoluzione. Il film è noto per la sua pregevole qualità tecnica, a cominciare dalla fotografia di Sergej Uruševskij e dalla complessità dei movimenti di macchina. ANALISI DI EVENTI E CONSIDERAZIONI SULLE SCELTE FORMALI Una voce fuori campo femminile dichiara all’inizio della proiezione: Yo Soy Cuba e tale dichiarazione – che si reitererà nel corso dell’opera, sempre arricchita da ulteriori provocazioni legate al contrasto tra la bellezza dell’isola e la disperazione dei suoi abitanti - risolve il punto di vista narrativo in questa singolare prospettiva. Le immagini ci sveleranno non quello che appare, e quello che all’epoca delle riprese era conosciuto di Cuba, ma ciò che si cela dietro l’apparente ricchezza. Scelta precisa, dunque, sicuramente riconducibile alle necessità documentaristiche del film. Siamo, infatti, nella Cuba dell’epopea della dittatura del regime Batista. La pellicola, forse anche con non poca retorica, tenta di argomentare con una progressione narrativa di buon pregio, le ragioni della rivoluzione armata portata da Fidel Castro nei 2 anni di lotta nella Sierra Madre. Dopo un’introduzione nella quale entriamo nell’isola con riprese aeree che ce ne fanno apprezzare la primitiva bellezza, ci addentiramo nei locali notturni dell’Avana, ed iniziamo ad intraprendere il percorso gnostico verso le profonde contraddizioni del regime batista. Già in queste prime sequenze, girate prevalentemente in piano sequenza, ci rendiamo subito conto del linguaggio assolutamente ricco dell’avanguardia russa. Le sequenze del night sono estremamente significative e ci introducono al tema della prostituzione. Poi è la volta dello sfruttamento dei lavoratori della terra (i contadini che si adoperavano nelle campagne cubane). Ed infine di una famiglia che tenta di tenersi al di fuori della lotta armata.
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Scheda del film
Il film fu diretto da uno dei più grandi cineasti russi Mikheil Kalatozishvili (autore – in seguito – de La tenda rossa), co autore della sceneggiatura era stato il poeta Eugenji Evtushenko, come direttore della fotografia – aveva avuto il grande Sergei Urusevsky. Nonostante una produzione durata oltre due anni il film fu un vero e proprio disastro. I cubani lo considerarono inadatto a raccontare la nascita della rivoluzione castrista, mentre i russi non ne compresero fino in fondo il senso. Così, dopo solo qualche proiezione Soy Cuba, che doveva segnare l’alleanza tra URSS e Cuba anche dal punto di vista cinematografico, finì nel dimenticatoio. Qualche decennio più tardi fu visto casualmente da Martin Scorsese e Francis Ford Coppola che, dopo averlo fatto restaurare, iniziarono a mostrarlo in giro promuovendolo a capolavoro del cinema.
Mikhaïl Kalatozov, il regista Russo
Copertine del DVD Soy Cuba il Mammuth Siberiano e manifesto della coproduzione Cubano-Sovietica
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IL FILM Schema narrativo canonico
Diviso in un prologo e quattro episodi, il film affronta le miserie della popolazione cubana e la sua voglia di riscatto dal regime di Batista, scegliendo un registro che spesso tocca il melodrammatico. Il prologo è di carattere lirico e consiste in un lungo piano sequenza. La macchina da presa segue una rudimentale barca che scorre
su un fiume e una voce narrante ripete il rindondante “Soy Cuba...” I primi due episodi mettono quindi sotto accusa la tirannia del vecchio regime, mentre gli ultimi due celebrano con toni eroici e drammatici la lotta dei rivoluzionari. L’intero film passa dal gesto collettivo del popolo cubano che si concretizza con la rivoluzione.
MANIPOLAZIONE Il primo episodio tratta della Cuba pre-rivoluzionaria, una Cuba del divertimento mondano, misto di jazz, alcool e prostitute. Maria è costretta dalla miseria a concedersi a ricchi ospiti americani. COMPETENZA Il secondo episodio ha come oggetto la furia disperata di un povero contadino, Pedro, che subisce un sopruso da parte del potere e colto da un raptus allucinatorio brucia tutta la piantagione di canne da zucchero. 10
Schema narrativo canonico
Il terzo episodio è dedicato alle sommosse dei giovani studenti e racconta la storia di Enrique, la sua incapacità di uccidere, la sua morte durante la rivolta. PERFORMANZA Il quarto episodio racconta la lotta armata sulle montagne e la presa di coscienza della necessità di ricorrere alle armi. Mariano, che vive nella Sierra Maestra con la sua poverissima famiglia, si convince ad imbracciare il fucile e a combattere. SANZIONE Mariano una volta abbracciate le armi combatte insieme ai ribelli per la libertà, la rivoluzione li porta alla vittoria che si conclude con una marcia trionfale dei combattenti. Il film si conclude con questa immagine. QUADRATO SEMIOTICO
A: Il regime di Batista, pre rivoluzione (ANTI SOGGETTO) -A: Il popolo cubano ( SOGGETTO) B: Polizia (OPPONENTE, ANTI AIUTANTE ) -B: lo studente (AIUTANTE ) 11
Soy Cuba - Analisi semiotica
ATTANTI Enunciati di stato, programma narrativo
ENUNCIATI DI STATO Il popolo cubano, Soggetto, cerca la libertà, Oggetto, attraverso la rivoluzione. Il popolo cubano è sempre ostacolato sin dalle prime fasi, sottomesso dal regime (S U O). Nel percorso il Soggetto acquista una certa competenza che si concretizza con la rivolta per raggiungere lo scopo (S O), la rivoluzione: il soggetto è ostacolato dall’ OPPONENTE, il regime simboleggiato dalla polizia, ma è presente un AIUTANTE, il giovane studente che si dirige verso la polizia cercando di attaccarla e distruggerla, non riuscendo nell’intento muore (S U O). Il gesto del singolo diventa il gesto collettivo del popolo che porta il corpo dell’eroe (AIUTANTE) nel corteo funebre; il tutto si concretizza nella fase finale del film con la rivoluzione vera e propria, la performanza, ed infine in una sanzione che dura pochi minuti ma che vede i ribelli, batutisi per la libertà, sfilare in una marcia trionfante (S O). U
U
12
U
SUO~S
O
Nome della sezione
Schema del programma narrativo
Schema descrittivo della conquista del popolo sul potere sovrani di Batista 1째 EPISODIO
2째 EPISODIO
3째 EPISODIO
4째 EPISODIO
FORZA + DEL POPOLO CUBANO -
M
Potere sovrano
C
P
S
M
C
P
Potere sovrano
S
M
C
P
S
Potere Popolo sovrano disgiunto Popolo unito
M: manipolazione C: competenza P: performanza S: sanzione
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Popolo unito
M
C
P
S
Popolo disgiunto Popolo unito
Soy Cuba - Analisi semiotica
PRIMO EPISODIO Manipolazione: Marìa viene manipolata dai signori americani (divarico tra ricchezza e povertà) per poi essere sorteggiata come una merce. Competenza: Marìa prende cosapevolezza della sua condizione, la povertà la costringe a prostituirsi con i ricchi signori americani. Performanza: Questa fase non viene fatta vedere ma coinciderebbe con una scena di sesso dal momento in cui viene spenta la luce. Sanzione: Il ragazzo di Marìa viene a conoscienza del lavoro della giovane, apre la porta e vede l’americano, amareggiato guarda la ragazza nel letto. SECONDO EPISODIO Manipolazione: Pedro, il povero contadino, è stato costretto a firmare con le proprie impronte digitali un contratto dal “padrone”. Competenza: Nel campo di lavoro il proprietario comunica a Pedro che non avrà più una casa ne il campo da cui ricava i profitti, perchè venduto. Performanza: Pedro lascia andare i figli in paese e intanto brucia tutta la piantagione di canne da zucchero. Sanzione: Muore sotto la nube di fubo lasciando i figli senza nessun soldo. TERZO EPISODIO Manipolazione: Lo stato di Batista da false notizie riguardanti una possibile morte di Fidel Castro. Il capo della polizia giorno dopo giorno uccide persone contrarie al potere tra cui amici e compagni di Enrique; la polizia trova il covo dei ragazzi, da dove partono le comunicazioni a supporto di Castro, li arresta e ne uccide qualcheduno. Competenza: Enrique parla alla folla di studenti nella scalinata dell’università; in seguito arrivata la polizia, Enrique prende una colomba uccisa dallo sparo dei polizziotti e scende la scalinata insieme ai centinaia di giovani iniziando la sommossa contro la polizia. Performanza: Enrique prende una pietra e si dirige verso il capo della polizia, successivamente muore sotto i colpi del capo della polizia. Sanzione: Finita la sommossa studentesca il corpo di Enrique è portato in spalla dagli amici; inizia il corteo funebre a cui si aggiunge tutto il popolo in una camminata simbolica per il paese 14
Schema narrativo canonico
QUARTO EPISODIO Manipolazione: Alberto cerca di convincere Mariano, che vive nella Sierra Maestra con la sua poverissima famiglia, a prendere le armi. Competenza: Mariano dopo il bombardamento prende la decisione ad imbracciare il fucile e a combattere. Performanza: Mariano combatte nelle montagne della Sierra Maestra. Sanzione: Marcia trionfale del popolo cubano che ha fatto la rivoluzione. SPUNTI DI REGIA
A sinistra, fotogramma della camminata studentesca in Soy Cuba; sotto, popolo in fuga, fotogramma del massacro di Odessa, corazzata Potemkin.
La rivolta studentesca nei pressi dell’ Università di Havana è consapevolmente modellata su passi di sequenza del massacro di Odessa dalla corazzata Potemkin di Eisenstein, mentre un’altra sequenza presenta “ribelli in piedi per essere contati” (parte finale del film), che affermano “Soy Castro” uno dopo l’altro, come nel film Spartacus di Stanley Cubric (1960).
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ANALISI Forma dell’espressione cinematografica
L’INQUADRATURA La macchina da presa esegue, con maestria, tutti i più sofisticati movimenti di macchina che hanno, nel tempo, definito il linguaggio audiovisivo. Dagli interminabili iniziali piani sequenza, alle carrellate, alle panoramiche orizzontali e persino alle complesse panoramiche verticali ed alle riprese aeree con improvvisi zoom. Molte altre cose si potrebbero dire con riferimento all’espressività dei primi piani sia maschili, ma, soprattutto, di quelli femminili; in quei volti Kalatozo riesce ad imprimere una mescolanza di contraddittoria espressività tale, da raggiungere una coerenza simbolica assoluta con i messaggi verso l’alto della trama, come solo la mano di un grande maestro può fare.
Due fotogrammi presi dal film, particolari primi piani.
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Forma dell’espressione cinematografica
I Am Cuba utilizza una spericolata camera a mano che sale, scende e ondeggia con un ritmo latino, dotata di un grandangolo (9.8 mm lente), che appiattisce e distorce molte delle immagini del film. Il regista scelse una pellicola all’infrarosso per accrescere ulterioremente l’emozione del film, portando il bianco e nero in netto contrasto. Si entra nella vita dell’ isola, nel ritmo di una cultura per la vendita, presentato allo spettatore con elaborati colpi di gru ed estreme lunghe sequenze che danno un tocco alla Orson Welles. PUNTO DI VISTA La propaganda, in questo caso quella socialista di Soy Cuba, non può permettersi una visione democratica: lo spettatore è costretto a identificare la narrazione dal punto di vista del desiderio rivoluzionario. Questa assoggezione permette agli spettatori di personificarsi nei vari personaggi, protagonisti degli episodi, giocando il ruolo di vittime degli stessi e rendendo più drammatica e avvincente la narrazione. I movimenti di camera, in lunga sequenza, trascendono da ogni spazio senza avere ostacoli, sormontando palazzi e recinzioni oppure entrando e uscendo da luogi in direzioni prevalentemente inumane e quindi extradiegietiche. NARRATORE Un suggello alla prospettiva femminea del punto di vista narrativo. Le parti di film che ci arrivano, pertanto, come più vere, sono proprio quelle della voce fuori campo, dove la lingua parlata a Cuba emerge, unitamente alle immagini di tale, solo fonico, personaggio cornice, in tutta la sua delicata e struggente diperazione. La voce di cuba diventa poetica, la personificazione etnica del luogo che lega insieme gli episodi con la poesia di Yevtushenko, enfatizzando l’identità divisionista di Cuba: “Non distogliere gli occhi Senti io sono Cuba Per voi, io sono il casinò, il bar, alberghi e bordelli. Ma le mani di questi bambini e gli anziani sono anche me”. La musica del film continua questo motivo; melodie popolari contadine e ritmi africani competono con le canzoni dei primi anni ‘60 melodie rock, jazz “esotiche”, e ballate da discoteca “Amor Loca”.
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IL FUNERALE Ritmi tensivi
Time 1:37:53 h
Scena 1
L’episodio del funerale inizia con l’uccisione del ragazzo che avanza verso il capo della polizia cubana rivolto di spalle. La tensione sale, il sonoro della folla si spegne per lasciare posto all’ emblematico fruscio ininterrotto dell’acqua che scorre, mentre il ragazzo avanza lentamente. fruscio acqua + folla
La camera è disposta in obliquo, il soggetto è ripreso tramite PA dal basso (il coraggio del ragazzo), le immagini tendono bianco. Time 1:38:08 h
Scena 2
Sempre senza nessuna variazione sonora, si vede il capo della polizia che parla con un collega. fruscio acqua + folla
La camera è inclinata, il soggetto è ripreso tramite PM dal basso (indicante la potenza del capo della polizia), le immagini tendono al bianco.
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Ritmi tensivi Time 1:38:14 h
Scena 3
Il ragazzo esce dalla quinta (la macchina rovesciata e a fiamme) e prosegue la camminata verso il poliziotto. La camera compie movimenti molto fluidi. fruscio acqua + le urla della folla affievoliscono per poi scomparire nelle scena 4.
La camera riprende il soggetto con una laterale che molto fluidamente si riposiziona di fronte al soggetto; la camera è in obliquo ma molto in alto ed inclinata in modo da prendere in scena, tramire FI, il soggetto (viene sottolineata l’impotenza del soggetto di fronte alla polizia, la ripresa dall’alto veros il basso lo rende picolo). Time 1:38:31 h
Scena 4
Sempre senza nessuna variazione sonora, il capo della polizia si volta prendendo la mira, aspetta qualche istante. fruscio acqua
La camera è inclinata, il soggetto è ripreso tramite PM dal basso (indicante la piccolezza della soggetto), la camera a mano avanza al soggetto fino ad un MB, le immagini sono tendono al nero. Time 1:38:34 h
Scena 5
Con la stessa tecnica, il soggetto che avanza viene ripreso dall’alto. fruscio acqua Soggetto
Posizione2 camera
Posizione1 camera
Movimento di camera durante lo sparo. (scena 5)
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Soy Cuba - Analisi semiotica Scena 5
La sequenza procede, uno sparo proveniente dal capo della polizia che puntava il giovane (tutto questo lo intuiamo e lo sentiamo, ma avviene inaspettatamente). Il ragazzo continua ad avanzare lentamente, poi dopo qualche secondo, lo sparo; Il ragazzo lascia cadere il sasso tenuto in mano. fruscio acqua
La camera riprende il soggetto frontalmente e come abbiamo visto in precedenza la camera è sollevata, guarda dall’alto; abbiamo un passaggio di camera che va da un CL a un campo ristretto al soggetto tramite FI; nel momento in cui il giovane viene sparato, la camera in contemporanea con il suono si inclina simmetricamente alla posizione di partenza in modo brusco. Time 1:39:17 h
Scena 5 A
Il ragazzo avanza ancora, forse può raggiungere il suo obbiettivo, potrà uccidere il capo della polizia, ma altri spari, finchè una fumata nera copre la scena in contemporanea allo sparo finale, mentre il ragazzo cade in terra. fruscio acqua
La camera avanza al soggetto fino ad un MPP, durante lo sparo finale (spari aggiunti in fase di montaggio) , una nube di fumo insieme ad un oscuramento della camera porta alla visione tempestiva di una chiusura. Scena 5 B
Dopo la finta chiusura, rivediamo il ragazzo che avanza, ma i suoni sono ovattati con del riverbero. Le immagini diventano come intrise nel liquido (che può essere sangue o acqua). Il ragazzo cade in terra, si vedono però scene di lotta, molto sfocate presumibilmente dall’acqua. suoni ovattati deboli nota malinconica in eco, cessa alla chiusura della scena. 20
Ritmi tensivi
La camera durante la caduta del ragazzo viene bagnata con dell’acqua mentre compie qualche giro intorno al proprio asse (questo “effetto” porta all’impressione di caduta, spaesamento, frustazione, il ragazzo entra nel vortice della morte). Dopo la caduta la ripresa diventa una soggettiva: si assistono scene di lotta, l’inquadratura è a CL, che non sono nitide infatti si vedono solo forme fluide che si accalcagnano a vicenda ma come se siano delle ombre impresse nell’acqua di un fiume. La camera in un primo momento gira in modo veloce poi la velocità scende lentamente fino a fermarsi in obliquo (coerentemente con le sequenze precedenti) dove le figure stesse sono atatiche ferme, abbiamo di fronte uno sfondo fluido ma impercettibile. La scena ha predominanti nere, e si conclude con un grigio. Time 1:39:53 h
Scena 6
In questa lunga sequenza il ragazzo disteso su una barella, viene coperto dalla bandiera cubana. silenzio totale
La camera riprende il soggetto con una laterale in PP che molto fluidamente si allontana dal soggetto, lasciando spazio a figure di secondo piano; le immagini presentano una predominanza di bianchi. Scena 6
I pochi presenti, rimasti fino alla fine degli scontri, una volta coperto il giovane, caricano in spalla la barella. silenzio totale
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Soy Cuba - Analisi semiotica Scena 6
La sequenza procede con l’inizio del corteo funebre, regna la devastazione post-rivolta tra machine rovesciate, fogli di carta sparsi per strada, fuoco e fumi che avvolgono la scena nel silenzio avanzano. silenzio totale
La camera, partita dal primo piano sul giovane morto, si allontana tendendo ad un’inquadratura di CLL, dove le figure non vengono distinte, in lontananza le scalinate dell’università avvolte dal fumo; la camera è posizionata molto in alto e sale lentamente mantenendo fluidità e calma, la sequenza è molto lenta, ci si aspetta che accada qualcosa da un momento all’altro la scena ha una durata di circa 1 minuto. Time 1:40:46 h
Scena 7
Le campane spezzano il silenzio del corteo iniziato in precedenza, sembra che la scena si sia spostata in un’altro contesto, le campane suonano energiche, stanno richiamando delle persone (d’altronde questo è il loro scopo). le campane suonano
La camera si sposta velocemente da una campana all’altra, stando qualche istante su ognuna, compiendo un giro su se stessa e inquadrando quindi parte del paesaggio oltre di esse; le campane contrastano la fluidità del corteo visto in precedenza che avanzava in silenzio, ora il suono e il movimento danno un certo ritmo tensivo dato dal taglio tra la sequenza 6 e la sucessiva, sequenza 7. Questo passaggio può essere definito come collante tra un taglio e l’altro. Nella parte finale di questo passaggio, la camera passa sotto ad una campana, poi esce dal campanile in modo fluido e omogeneo.
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Ritmi tensivi Scena 7
Dalle campane fino al corteo che avanza, le campane hanno richiamato altre persone ed ora la folla non è più formata da qualche amico rimasto dopo la rivolta ma la gente riempie ogni strada, ogni terrazzo e tetto. suono delle campane affievolito motivo funebre inizia a dare il passo al corteo
La folla viene ripresa dall’alto tramite un CLL, fortemente in contrasto con il passaggio delle campane descritto in precedenza; il corteo è composto e avanza regolare, in testa il ragazzo morto. La sequenza ha una predominanza al bianco, bianco riportato anche su quasi tutto il vestiario delle persone riprese.
Time 1:41:21 h
Scena 8
Dopo uno stacco netto, viene inquedrata la ragazza del giovane ucciso che avanza. assente motivo funebre, con schema crescente (AB - CB).
La camera avanza al soggetto fino ad un MPP, durante lo sparo finale (spari aggiunti in fase di montaggio) una nube di fumo insieme ad un oscuramento della camera porta il alla visione tempestiva di una chiusura. Scena 8
La ragazza avanza verso il giovane morto, si sposta e da spazio al compagno del giovane. La folla è ferma a guardare. assente motivo funebre sempre più incalzante
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Soy Cuba - Analisi semiotica Scena 8
Mariano (l’amico del giovane ucciso) prende posto per aiutare a portare l’amico. assente motivo funebre + delle trombe entrano nella ritmica, lo schema ritmico ora diventa: ABC - DCBBC crescente ABC - DCBC crescende DBA-DBA-DBA calante
L’entrata delle trobe nel motivo funebre corrisponde alla presa di posizione di Mariano e segnano l’inizio della nuova camminata funebre. La camera è sempre fluida e in movimento, infatti, si allontana dal volto della ragazza (all’inizio del passaggio) portandosi alla fine del corteo, da un MPP all’utilizzo di un CL. Scena 8
Salendo in alto, si intravedono le figure delle persone che si compattano riformando il corteo come una macchia, intanto, nella più estrama vicinanza, dai balconi o tetti delle case vengono gettati dei petali di fiori chiari. assente motivo funebre
La camera sale, tutto è a fuoco, sono presenti estremi di figure prese in FI e campi lunghi, il contrasto è notevole e rende ritmica e coinvolgente questa sequenza: si scoprono tanti livelli del corteo, dalla gente che compone la folla a quellli sui terrazzi, vicini e lontani, che guardano, osservano o lanciano fiori. Scena 8
L’inquadratura sale per poi scavalcare un parapetto in ferro, si scoprono altri personaggi che guardano dall’alto l’evento. assente motivo funebre
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Ritmi tensivi
Nell’alzarsi l’inquadratura coinvolge ad un ritmo di pieno e vuoto (come in tutta la sequenza) e prosegue prendendo concetti di vicino e lontano, ora il campo diventa CLL, lunghissimo non si percepisce nemmeno l’inizio del corteo, la folla e un soggetto unico costellato da figure vicine e lontane stanti sui palazzi, sopra tetti o terrazzi. Il cancello è l’ultimo elemento che viene “scavalcato” come se fosse l’ultimo ostacolo per concludere la sequenza lasciando andare a sfumare il corteo. Scena 8
il corteo prosegue, viene inquadrato da un altro punto di vista, lontano e sfocato, impercettibile, sembra che siamo arrivati alla conclusione della scena, anche perchè ci stiamo allontanando da quello che era il punto di interesse vero e proprio. assente motivo funebre
La camera sempre con movimenti molto fluidi prosegue lateralmente sopra il corteo, quasi allontanandosi dal punto di vista di tutte le persone coinvolte, chi dai palazzi e chi nella camminata vera e propria. Scena 8
Inaspettatamente dall’esterno si passa all’interno di una fabbrica di sigari, tutti lavorano. Al passaggio del corteo i lavoratori si alzano in piedi, come se attratti e devoti per ciò che sta succedendo. assente motivo funebre
In questo caso abbiamo un ulteriore contrasto con quello visto fino a prima, (gradualmente possiamo osservare un passaggio dal vuoto al pieno) oltre alla gente esposta esternamente si aggiungono i lavoratori all’interno. La camera entra fluida e lentamente nel laboratorio. La stanza è inquadrata con un CT, (oltre a fare le rivolte) vengono ripresi velocemente i gesti e la manualità dei lavoratori nel fabbricare uno dei simboli di cuba, il sigaro. 25
Soy Cuba - Analisi semiotica Scena 8
Dopo qualche istante i lavoratori si alzano in piedi, come se attratti e devoti per ciò che sta succedendo. Uno di loro prende una bandiera ripiegata e la passa agli altri colleghi in piedi e disposti ordinatamente. assente motivo funebre + trombe accentuate, quasi di compimento, conclusione.
L’entrata delle trobe nel motivo funebre corrisponde alla presa di posizione di Mariano e segnano l’inizio della nuova camminata funebre. La camera è sempre fluida e in movimento, infatti, si allontana dal volto della ragazza (all’inizio del passaggio) portandosi alla fine del corteo, da un MPP all’utilizzo di un CL. Time 1:42:57 h
Scena 8
Dopo essere passata da ogni mano, la bandiera cubana viene esposta fuori dal terrazzino, proprio sulla gente che sta passando sotto, l’inquadratura così va oltre la bandiera, a volare sul corteo. assente motivo funebre + trombe accentuate, quasi di compimento, conclusione.
L’ungo il percorso, tra un banco di lavoro e l’altro, la camera avanza rivolta verso la bandiera; quello è il nuovo soggetto di questo passaggio, fino al dispiegamento, lo spettattore è attirato dalla bandiera: il corteo non può andare via senza che anche dei lavoratori si fermino a omaggiare la morte del ragazzo, infatti questo gesto del singolo può essere benissimo considerato come collettivo, la morte è la rinascita del popolo, tutti sono cubani tutti in quel momento assistono al corteo, anche se stanno lavorando o facendo altro. Questo passaggio tra interno e di nuovo esterno lo si può considerare importante per il ritmo narrativo della scena, la bandiera, ultimo ostacolo della stanza interna è superata e sorvolata dalla camera, che va oltre nell’aria, libera di volare, con naturalezza e inaspettatamente sopra quel popolo, la bandiera è l’unione del popolo cubano, i valori della nazionalità tengono unito, dall’alto, questo popolo. 26
Ritmi tensivi Scena 8
Dall’interno del laboratorio di sigari ci ritroviamo sopra la folla, stiamo ritornando al punto di inizio, ma non più guardando da un campanile ma bensi proseguendo nello stesso senso di marci del corteo, lo spettatore sta percorrendo gli stessi passi, portare il giovane morto in una marcia trionfale. La sequenza si conclude ad 1:43:44 h, in dissolvenza su nero. assente motivo funebre + cambiare lo schema ritmico della musica con uno crescente e positivo, abbandonando la malinconia, e rendendo eroico, aulico e imponente.
In questo ultimo passaggio della sequenza la camera è leggermente inclinata sul pubblico, prosegue retta sul corteo, ma la fluidità del passaggio tra interno ed esterno (camera a mano è sistema di funi) è sorprendentemente fluido, inaspettato ed eroico, l’insistere così tanto sulla sequenza porta ad un risolvimento dell’episodio in maniera eroica; ritroviamo in questo passaggio i tutti i livelli scoperti in precedenza, il corteo, le persone che accorrono da altre vie, le persone che lanciano petali dai terrazzi e perfino quelle sui tetti delle abitazioni che guardano in segno di rispetto e d’orgoglio l’avanzare di tutte quelle persone a sostegno del cambiamento e quindi di una possibile riovoluzione. Il passaggio è importantissimo per la presa di coscienza del popolo cubano, che per ottenere i propri diritti ha dovuto sacrificare un suo giovane studente. La parte musicale, quì è di notevole importanza, già dal passaggio interno-esterno cambia lo schema ritmico, il passaggio diventa eroico e sembra che la conclusione del film sia quasi giunta, ma è solo l’inizio del cammino del popolo che nell’episodio conclusivo metterà sottosopra cuba realizzando la rivoluzione.
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Fluidità & rottura
NOTA malinconica o motivo
SUONO CAMPANE
SPARO
FOLLA
FRUSCIO ACQUA
CARRELLO & FUNI
CAMERA A MANO
COLORE
1:37:40
SCENA 1
1:38:08
SCENA 2
1:38:14
SCENA 3
1:38:31
SCENA 4
Manipolazione
1:38:34
SCENA 5
1:39:53
SCENA 6
1:40:46
1:42:41
SCENA 8
Performanza
SCENA 7
Competenza
*
*
*
*
*
1:43:44
FINE
Sanzione
Soy Cuba - Analisi semiotica
SCHEMA RIASSUNTIVO Ruotare il libro per una corretta visualizzazione
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Rottura
Disturbo
* ComplessitĂ o volume audio
LEGENDA
DURATA SEQUENZA
X
i Evento inaspettato
X momento tensivo
28 s
6s
17 s
3s
entrata in laboratoro
campane
raffica con sparo finale
57s
i
X
115s
i
X
56s
i
X
79s
bandiera dispiegata
i
Ritmi tensivi
Soy Cuba - Analisi semiotica
BIBLIOGRAFIA E sitografia
Remapping World Cinema: Identity, Culture and Politics in Film Di Stephanie Dennison,Song Hwee Lim, 2006 Reframing Latin America : A Cultural Theory Reading of the Nineteenth and Twentieth Centuries, Erik Ching Christina Buckley AngĂŠlica LozanoAlonso - 3 giugno 2009 http://www.slantmagazine.com http://www.notevenpast.org
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SOY CUBA Mikha誰l Kalatozov 1964
SOY CUBA, ANALISI SEMIOTICA a cura di Alex Alessi, docente Daniele Barbieri
SOY CUBA Analisi semiotica Soy Cuba allude all’intento di rappresentare e interpretare l’animo cubano della fine degli anni cinquanta. Diretto da uno dei più grandi cineasti russi Mikhaïl Kalatozov nel 1964. Il suo recupero lo si deve a Martin Scorsese ed a Francis Ford Coppola che ne riapprezzarono le validità formali già all’inizio degli anni ‘90. Nel testo viene descritta la validità tensiva, le strutture semiotiche portanti, le forme di narrazione e d’espressione cinematografica.