Progetto campo del prete

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Aggirarsi in uno spazio urbano che contempla PALAZZO D'ACCURSIO e PALAZZO RE ENZO, il NETTUNO, SAN PETRONIO, il PAVAGLIONE, significa essere immersi nella BELLEZZA: un'emozione dell'anima, un miracolo della mano dell'uomo. Ogni volta che mi fermo al centro di piazza Maggiore e mi guardo intorno, provo una sensazione di piacere e di leggerezza, mi sembra di volare. Una sensazione che certamente vivono tantissime persone a Bologna e in altre e paesi d'Italia; un effetto benefico difficilmente commensurabile che ci permette di comprendere quanto sia importante la ambientale di un luogo ed in particolare del luogo dove TU stai vivendo o vivrai. Un luogo dove lo spazio non si voti all'indifferenza, ma ottemperi al suo obiettivo nobile, l'arricchimento di chi lo pratica. A Sasso Marconi stata presentata e approvata in Consiglio Comunale la proposta di massima di un piano di riqualificazione urbana riguardante alcune aree situate nella frazione di Borgonuovo e nel Capoluogo e la Giunta Comunale ha manifestato la a considerare altre soluzioni, Confcommercio Ascom Bologna, consapevole del fatto che esiste una relazione molto stretta fra la delle commerciali e la della progettazione urbana, ha ritenuto di dover intervenire occupandosi della questione 'centrale' del Capoluogo, quella rappresentata dall'estesa Da sempre, il commercio ha rappresentato l'anima e la vita dei nuclei Centrali delle contribuendo a rendere piacevole e stimolante la loro frequentazione; conseguentemente l'azione di Ascom ha inteso esplorare l'argomento l'esito rispondesse nel migliore dei modi alle esigenze della Ci sono momenti in cui l'attivazione di un processo di progettazione partecipata assolutamente doverosa: il dialogo rappresenta un arricchimento, un'occasione per ascoltare e per capire, per trovare insieme le idee migliori che plasmino un luogo armonico, bello, UNICO. Un luogo dove sia piacevole incontrarsi, dove le persone possano trasferirsi facilmente da una tipologia dello spazio ad Credo che dobbiamo riconoscere che la un'opera, nel senso di OPERA D'ARTE, pertanto a tutti noi sono richiesti il massimo impegno e la massima attenzione, i risultati non deludano le aspettative. Marco Leoni

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Premessa

repertorio documentale

Lo stato attuale Le relazioni territoriali Le relazioni nell'ambiente architettonico

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lo stato di fatto aerofotografico lo stato di fatto planimetrico

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...o un'espressione unica? il rilievo fotografico dell'intorno cataloga le funzioni insediate le funzioni insediate generano i repertori i repertori determinano i pieni e i vuoti le relazioni coerenti dei pieni e dei vuoti con i bordi il sistema prende forma l'acqua come parte alternativa del sistema

8.3 9 10 11 12 12.1 13 13.1

la piattaforma del repertorio commerciale anima il mercato settimanale il sottosuolo: l'auditorium, le aule, l'autoparcheggio le sezioni verticali i profili immagini virtuali generali del sistema immagini virtuali particolari del sistema le linee "morbide" del sistema... ...e i suoi profili

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Premessa Confcommercio-Ascom Bologna, che questo testo semplicemente Ascom, persegue, tra gli altri, l'obiettivo di proporre e sostenere idee e modi orientati verso la valorizzazione dei luoghi nel Nella fattispecie, l'attenzione rivolta verso Sasso Marconi costituisce un'ulteriore testimonianza, Ascom ha inteso promuovere questo lavoro di studio sull'area strategicamente fondamentale per il Capoluogo, il cui significato va nella direzione del contributo documentale al lavoro patrocinato dall'Amministrazione Comunale. D'altronde, Ascom vanta analoghe prestazioni attivate recentemente a Bologna in almeno un paio di occasioni, prima in materia di percorso alternativo del Civis, poi in materia di elaborazione dei modelli interpretativi delle corrette o coerenti soluzioni sulla urbana, incluse quelle dedicate esclusivamente ai pedoni. Ma se in quelle circostanze, i capitoli della storia architettonico-urbanistica della insieme a quelli sulle trasformazioni, sui luoghi di attrazione, sui flussi, hanno potuto rappresentare i riferimenti fondanti sia della fase di istruttoria dello studio che in quella della sua applicazione, la condizione di Sasso Marconi induce piuttosto a registrare riflessioni apparentate con la metodologia della pura opera di progettazione, ovvero di quella soggettiva prestazione esclusivamente orientata verso

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Il lavoro prodotto dal Comune di Sasso Marconi e illustrato nel fascicolo intitolato urbana del Centro Storico di Sasso esamina diverse situazioni del Capoluogo, descrive i concetti informatori del percorso svolto, precisa il ruolo imprescindibile interpretato dal requisito degli elementi costitutivi da disporre in quelle diverse situazioni per esaltare le fasi dell'integrazione e dell'amalgama tra le parti e, infine, indica, di ciascuna delle situazioni, una soluzione progettuale. Rispetto a quel lavoro, il contributo di Ascom si limita ad esaminare la situazione valutata di prevalente o di significativa importanza e la sottopone ad una procedura metodologica di analisi sulle relazioni tra le pre-esistenze e il paesaggio, in quanto ritenute le generatrici naturali di ogni evento architettonico-ambientale. Queste, quindi, intendono certamente esprimere la risultante di un pur pensato itinerario, ma la designazione delle soluzioni architettoniche 'caso per caso' non vuole appartenere alle di questo contributo, orientato piuttosto verso la sua formulazione plano volumetrica. Peraltro, lo studio di Ascom prescinde da ogni considerazione sulla composizione economica relativa alla realizzazione delle opere e trasferisce ad una successiva fase di definizione progettuale degli La situazione in questione si identifica con l'esteso 'vuoto' irrisolto, che il lessico popolare distingue come campo del individuato dai retri degli edifici Istituzionali, dai tre segmenti stradali di via Kennedy, di via del Mercato e di via Stazione, integrato dall'attigua propaggine di area a sud ora luogo del 'mercato' settimanale; un'imperdibile risorsa che questo contributo di Ascom, richiamandosi a quel lessico, ha interpretato con il titolo 'Sasso Marconi: campo del rielabora del Capoluogo'.

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Lo stato attuale Quella procedura metodologica sull'analisi intorno all'estesa superficie fondiaria compresa tra i segmenti stradali di via del Mercato, via della Stazione e via Kennedy, ha suscitato riserve, fin dall'origine, sull'efficacia dei provvedimenti attuati nell'attigua propaggine di area a sud, oltre via del Mercato, nel senso che qualsiasi contributo di idee avrebbe indubbiamente suggellato un grado di ottimizzazione architettonico-ambientale appropriato se anch'essa avesse potuto ora essere coinvolta dall'indagine. Le stesse colonne che Sasso Marconi ha voluto conservare lungo il bordo di via Stazione per ricordare il varco di ingresso al viale che conduceva a Villa Neri e al suo parco, avrebbero contenuto tutt'altra valenza se un dispositivo progettuale di memoria di quel percorso fosse stato ora attuabile; ma prima il tracciato stradale di via del Mercato e poi, soprattutto, 'il costruito' al di di esso verso sud, hanno inibito ogni forma contemporanea di racconto di quella memoria che, pertanto, questa proposta esclude di tramandare. Analogamente, i vuoti e i pieni che qualsiasi progetto sulla superficie compresa tra i 3 segmenti stradali avrebbero fornito un ben significativo e soddisfacente esito della connotazione di questo fondamentale comparto del Centro di Sasso Marconi se il loro disegno e il loro linguaggio Peraltro, anche ritenendo di concentrare ogni considerazione nell'ambito della superficie compresa tra quei 3 segmenti stradali, si avverte come l'assenza di significativi riferimenti urbani di conforto e di confronto metodologico possa formare l'insidia progettuale rappresentata dall'angustia dei 'vuoti' provocata dai 'pieni': lo stesso lavoro illustrato dal fascicolo urbana del Centro Storico di Sasso induce a percepirla quell'insidia, avanza una proposta che genera l'impressione di comprimere il pur ampio spazio disponibile, tanto che la sua planimetrica pare accertare l'esigenza di dover ritagliare visuali per facilitarne la riapertura. D'altronde, si ripete, campo del costituisce indubbiamente la risorsa urbana che modificare l'impatto e la valutazione sull'ambiente architettonico del Capoluogo di Sasso Marconi: nell'un caso per la sua indubbia condizione di nell'altro per le intrinseche valenze che l'esito degli interventi previsti generare attraverso la propizia di poterla ridisegnare completamente. Proprio per verificheremo come la proposta di Ascom ad assorbire quanto meno la porzione plasmabile di quell'attigua propaggine a sud, consentendo di tessere urbana connotata da coerenti ed omogenee trame relazionali.

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1 lo stato di fatto aerofotografico


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Le relazioni territoriali Un Centro Convegni, un autoparcheggio sotterraneo, aule scolastiche, spazi commerciali e la risorsa residenziale sono le parti richieste e sostanzialmente condivise dalla coppia di soggetti proprietari del suolo, il Comune di Sasso Marconi e la Parrocchia. La consapevolezza che il progetto del vuoto, ovvero del sistema delle superfici pavimentate su cui si porranno le condizioni del 'vivere all'aperto' nel Capoluogo, regolato dalla composizione plano volumetrica delle parti, scioglie naturalmente la questione della dicotomia sull'accorpamento o meno a quelle superfici della propaggine di area oltre via del Mercato, matura l'inevitabile pretesa che esse allaccino una soddisfacente corrispondenza con le citate condizioni del 'vivere all'aperto'. Appare allora in tutta evidenza che il tracciato di via del Mercato, il reale elemento di disconnessione di ciascuna delle opzioni che forma quella dicotomia, reclama di essere assorbito nella riflessione generale per spogliarsi dell'importanza della sua attuale vocazione carrabile -peraltro esasperata da incongrue appendici usate a parcheggio- e per orientarsi, innanzi tutto, verso la prerogativa della Coerentemente, lo stesso requisito della pedonale che interessa il segmento di via del Mercato non non coinvolgere anche l'altra coppia di segmenti costituiti da via Stazione e da via Kennedy. Lo scenario comincia allora a delinearsi: la tessitura e la campitura del sistema delle superfici pavimentate all'aperto terminano contro i bordi costituiti dalle recinzioni private o dagli edifici esistenti, i veicoli transitano entro corsie definite da dissuasori fissi che escludono tassativamente la sosta e gli stessi lampeggiatori diventano elementi incongrui, le due intersezioni formate dai tre segmenti stradali assumono la forma di altrettante rotatorie.

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Solo in tal modo, ovvero senza intralci predominanti, l'intero spazio candidare la dell'uso indifferenziato da parte dei suoi abitanti e indossare conseguentemente la veste di riferimento urbano del Capoluogo. Piuttosto, l'avanzamento dello studio esorta ad interpretare diversamente quella dicotomia, cataloga le parti nella coppia rappresentata in un caso dal repertorio culturale e nell'altro dal repertorio commerciale-residenziale. Al primo, intuitivamente identificabile nella porzione di area aderente al bordo che allinea i retri degli edifici istituzionali, appartengono il Centro Convegni e le aule scolastiche, mentre al secondo, altrettanto intuitivamente identificabile nella porzione di area adiacente a via Kennedy, appartengono l'autoparcheggio sotterraneo e, appunto, le espressioni commerciali e residenziali. Se di questi accostamenti 'fisici' palese, sostanziandosi nell'evidente relazionale tra le funzioni nuove e quelle insediate, assume invece un valore ragguardevole la altimetrica tra le superfici pavimentate, 'naturalmente' ordinata sia dall'andamento inclinato dei paralleli segmenti stradali di via Stazione e di via del Mercato che dall'indagine preliminare sulla architettonica dell'insieme. Quella manifesta, peraltro, la di poter caratterizzare differentemente il piano ribassato antistante alle parti catalogate nel repertorio culturale, inducendo a valutare la formazione di una platea di raccordo tra i piani, opzione che favorisce l'ampliamento all'aperto della prestazione di intrattenimento culturale, o, alternativamente, a considerare la partecipazione dell'acqua come

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4 il rilievo fotografico dell'intorno cataloga le funzioni insediate


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Le relazioni nell'ambiente architettonico Gli effetti dell'architettura manifestano le parti dei 2 repertori in modo contrastante: quelle che insediano il repertorio culturale sono ipogee, quelle che insediano il repertorio commerciale-residenziale, invece, si elevano dal suolo. Tra le prime, il Centro Convegni si innesta nel terrapieno che distingue l'intero lato ovest dell'area e la sua copertura pavimentata funge da piattaforma di indispensabile raccordo pedonale delle contrapposte vie Stazione e del Mercato, da punto di osservazione del nuovo paesaggio urbano. Analogamente, la sede delle aule scolastiche compensa la porzione 'a monte' aderente a via Stazione, fino a comporre l'allineamento con gli edifici recentemente costruiti sull'opposto bordo, a mezzogiorno. La destinazione 'a verde alberato' indicata dalla soluzione di copertura della propaggine contenente le aule scolastiche intende interfacciare la soluzione 'a verde alberato' presente 'dall'altra parte' allo scopo di catalogare tutte le parti del repertorio culturale all'interno di un assetto ambientale definito da linguaggi coerenti e reciprocamente omogenei e di rinsaldare i frammenti con cui si manifestano gli attigui retri degli edifici Istituzionali. Il Centro Convegni e le aule scolastiche sono rilevabili quindi limitatamente alla quinta esposta verso le superfici pavimentate o verso la vasca d'acqua e la loro fruizione avvenire indistintamente dall'esterno o dall'interno, attraverso percorsi interrati, degli stessi contenitori Istituzionali esistenti. Se le riflessioni che hanno sostenuto fino ad ora la formazione del progetto sono fortemente connotate da un'interdipendenza con l'analisi del locale stato del luogo al punto da poterle valutare sul piano formale ma improbabilmente su quello concettuale, le riflessioni afferenti le parti appartenenti al repertorio commerciale-residenziale possono insinuare una sorta di limitatamente, peraltro, alla loro interpretazione volumetrica. L'adesione progettuale tra i segmenti consecutivi di via Stazione e di via Kennedy e le sagome volumetriche in elevazione pertinenti al repertorio commerciale-residenziale persegue ulteriormente l'obiettivo della con le condizioni rilevate nell'intorno, in quanto, l'assetto commerciale si esplica in effetti lungo il lato est di via Kennedy e l'assetto residenziale espressione dei diversi edifici esistenti sia lungo via Stazione che lungo la stessa via Kennedy.

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Anche la calibratura altimetrica che la proposta preferisce elevare maggiormente nella parte residenziale lungo via Stazione rispetto a quella commerciale lungo via Kennedy trova spiegazione nell'inconsistenza del paesaggio urbano rilevabile nel lato nord dell'area, quello in cui dissimili edifici per appartamenti si susseguono disordinatamente. Non a caso quindi il nuovo schermo dello spazio 'dalla parte' di via Stazione viene riassegnato, oltre che al 'verde alberato', all'architettura della parte residenziale del repertorio, quella che, tra l'altro, incaricata di governare l'ingresso e l'uscita dell'autoparcheggio insediato nel sottosuolo. Solo a partire dalla confluenza tra via Stazione e via Kennedy si svolge il brano 'commerciale', la cui verticale 'monopiano' pare opportuna per annullare la della quinta; esso si allinea al tracciato di via Kennedy, oltre passa l'altra confluenza con via del Mercato e si conclude in corrispondenza delle aiuole esistenti. In quel brano, la successione di 'filtri' sostiene la condizione della pedonale e contribuisce ad indicare il corpo commerciale come elemento costitutivo e aggregante del nuovo spazio e non come una sponda di via Kennedy. Le parti che la coppia di repertori tramanda determinano la conformazione del sistema delle superfici pavimentate all'aperto; la loro svolge l'alternanza di aree verdi, di piani d'uso e di specchi d'acqua. Come giusto che sia, i piani d'uso prevalgono decisamente e si prodigano a favorire tutte le forme espressive del 'vivere fuori'. Non a caso viene utilizzato il plurale per connotare lo spazio collettivo, nel senso che essi, in effetti, esplicano lo stato altimetrico dei luoghi articolato, appunto, in tre piani d'uso. Tre piani d'uso, ovvero 'uno spazio in tre piazze', ovvero ancora, 'tre piazze in una': la prima piazza, quella in alto, 'copre' il Centro Convegni e connette i retri degli edifici Istituzionali, la seconda, quella alla quota inferiore, il patio delle parti che formano il repertorio culturale, e la terza, quella complanare alla quota di via Kennedy, la piattaforma ampia e 'profana', espressione degli umori, della della consumazione all'aperto, la porzione che accoglie

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Riprendendo (casualmente) il tema 'degli arcipelaghi' che ha caratterizzato certo astrattismo informale nell'arte, la proposta ne recupera la definizione e provoca, attraverso la dissolvenza della geometria euclidea, la formazione di espressioni alternative delle funzioni. Le parti assumono, appunto, gli indefiniti contorni degli arcipelaghi: scompare il rigore dell'intersezione e compare la morbidezza dei flessi. Una espressiva della proposta che richiede coraggio e che, pare non giustificarlo Una espressiva, ancora, che si recensisce, probabilmente, per come in effetti indagine oltranzista che in non poche parti di questo mondo, verrebbe preferita per lo stupore che suscita.

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Andrea Trebbi, Bologna, 1954, si laurea in architettura a Firenze nel 1979. Fonda lo studio a Bologna nel 1980 dopo avere maturato esperienze formative a Tokyo e a Los Angeles. Una rappresentativa selezione dei Concorsi internazionali a cui ha partecipato comprende ex Manifattura Tabacchi a Bologna, i Repertori di Edilizia Residenziale Pubblica per la Regione Emilia-Romagna, Garibaldi-Repubblica a Milano, la sede della Gas Rimini, Chiese per Roma la ristrutturazione del Complesso Museale del Prado a Madrid, il Memorial Minamata in Giappone, le Biblioteche Comunali di Casalecchio di Reno, di Samarate e di Bressanone, il nuovo stadio per il calcio di Siena, la Biblioteca di Stato a Stoccolma, la riqualificazione dello Starhotel Splendido a Milano, portuale di Brindisi, la Manica di Accoglienza di Villa della Regina a Torino. Si aggiudicato i Concorsi per la riqualificazione ex Accademia a Bologna, per la realizzazione sotto a piazza Carducci a Bologna e sotto a piazza Stracciari a Casalecchio di Reno, per il restauro del Palazzo Municipale a San Lazzaro di Savena, per la ristrutturazione dello Starhotel Tuscany a Firenze, per la pianificazione di un comparto territoriale a Minerbio. Nel periodo 1985-1990 ha redatto progetti di autoparcheggi, per gare di appalto-concorso, a Bologna, Noto, Enna, Roma, Udine, Vicenza, La Valletta, Brescia, Taormina, Ravenna, Rovigo, Busto Arsizio, Verona. Tra le opere realizzate, si segnalano: la Pellicceria Lido e Casa Faenza, a Casalecchio di Reno; la Donini International, della Casa protetta il restauro di Palazzo Felicini-Calzolari, lo Starhotel Excelsior, Casa Montano, Casa Palmieri, ex cinema-teatro

e gli edifici residenziali di via Caraton, di via Spadini, di via Antonio Orlandi, di via Oslavia, di via degli Orti, di via Bellaria, di via Tartini, di via del Meloncello, di via Brizio, a Bologna; di via Manzoni e di via Tunisi, a Casalecchio di Reno; di viale Nuovo e di via Bettini, a Sasso Marconi. Ha elaborato il progetto di restauro e di adeguamento del Complesso Monumentale del Baraccano finalizzato della sul Museo della Storia della Comunicazione, consacrata Patrimonio Mondiale di Pace per ha redatto un progetto per il nuovo stadio per il calcio del Bologna FC, ha disegnato un parcheggio sotto piazza Largo Poste a Cortina, ha partecipato, per Ascom Bologna, sia allo studio per la revisione del e per una nuova proposta sulla che allo studio per un programma di supporto alla nuova pedonalizzazione del Centro Storico di Bologna. Nel 2006, Editrice Compositori ha pubblicato la monografia AndreaTrebbi, 1980-2005architetture. Parla di architettura attraverso le colonne del Resto del Carlino.





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