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Quali sono le informazioni sulle sicurezza degli antidepressivi in
Psicofarmaci in gravidanza e allattamento: Domande frequenti
I disturbi depressivi in gravidanza possono essere una reazione alla gravidanza stessa, associati ad una patologia internistica o ad eventi di vita stressanti (stressor importanti). I sintomi depressivi in gravidanza possono essere la manifestazione di un continuum depressivo o una ricorrenza di una condizione depressiva precedente, in modo particolare sono esposte le donne che hanno sospeso un trattamento antidepressivo per la gravidanza.
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I Disturbi d’ansia in gravidanza hanno ricevuto minor attenzione rispetto alla depressione pur essendo altrettanto comuni e scarsi sono gli studi, poco specifici e metodologicamente poco rigorosi.
L’ansia in gravidanza è associata a conseguenze negative allo sviluppo fetale e sulla possibilità di manifestare una depressione nel postpartum.
Una tra le difficoltà ad individuare i disturbi d’ansia durante la gravidanza dipende dalla sovrapposizione di sintomi fisici e psichici propri dell’esperienza di gravidanza oppure da manifestazioni di un disturbo d’ansia specifico.
Se fondamentali sono gli interventi di Prevenzione primaria nelle sue diverse declinazioni, fondamentale appare la prevenzione secondaria e terziaria. Lo scopo della prevenzione secondaria è quello di ridurre la prevalenza della psicopatologia perinatale riducendo la gravità e la durata di malattia e limitando le conseguenze avverse luogo di eccellenza quindi saranno le donne che hanno già sofferto di disturbi depressivi o di ansia o che sono ancora in trattamento farmacologico.
Fondamentale, approfondire e se possibile non interrompere le cure farmacologiche, i dati scientifici indicano un maggior rischio per un’improvvida interruzione che nel proseguimento delle cure. La depressione postpartum insorge nel 10-15% della popolazione generale; esordisce dopo 3-4 settimane dal parto, ma può avere un esordio anche tardivo (dopo alcuni mesi). Ha un decorso che tende ad aggravarsi nel tempo e presenta sia sintomi psichici (deflessione del tono dell’umore, sentimenti di disistima e d’inadeguatezza al ruolo di madre, abulia, apatia) che sintomi neurovegetativi (alterazioni del ritmo sonno veglia e dell’appetito.
La scelta di interrompere, proseguire, prescrivere un farmaco in gravidanza o nel postpartum deve essere basata su oggettivi fattori clinici e su un’adeguata valutazione dei rischi legati al trattamento o non trattamento.
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