Periodico di informazione della ASL n. 5 di

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Periodico di informazione della ASL n. 5 di Montalbano Jonico (Mt)

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20 giugno L’ASL n. 5 all’ExpoSanita di Bologna

Protocolli d’intesa contro sfruttamento e violenza sulle donne

Gli strumenti per la promozione della qualità crescita della domanda di efficacia, empowerment dell’utenza e valutazione degli interventi


Azienda Sanitaria USL n. 5 Direzione Aziendale Direttore Generale: Dott. Pietro Quinto Direttore Amministrativo: Dott. Rocco Ierone Direttore Sanitario Aziendale: Dott. Antonio Colasurdo

L’Azienda Sanitaria n° 5 ha una popolazione residente di circa 81.000 abitanti, una realtà lavorativa di 980 dipendenti tra medici, infermieri, tecnici, personale amministrativo ed altre figure professionali.

Presidio Ospedaliero di Policoro

Presidio Ospedaliero di Tinchi

Presidio Ospedaliero di Stigliano

183 posti-letto, 422 dipendenti tra medici, infermieri, personale tecnico, amministrativo ed ausiliario e con Pronto Soccorso Attivo, Chirurgia Generale d’Urgenza, Cardiologia, UTIC, Anestesia, Rianimazione, Medicina Generale, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Ortopedia, Psichiatria, Oculistica, Day-Hospital, Day Surgery, Laboratorio Analisi, Radiologia, Medicina Fisica e della Riabilitazione, Centro Trasfusionale e Attività Ambulatoriali per esterni.

105 posti-letto, 195 dipendenti tra medici, infermieri, personale tecnico, amministrativo ed ausiliario e con Chirurgia, Day-Hospital, Day Surgery, Medicina Generale, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Dialisi, Laboratorio Analisi, Radiologia, Medicina Fisica e della Riabilitazione, Endocrinologia Medica, Endocrinologia Chirurgica e Attività Ambulatoriali per esterni.

107 posti-letto, 163 unità lavorative tra medici, infermieri, personale tecnico, amministrativo ed ausiliario e con Chirurgia Generale, Medicina Generale, Lungodegenza, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Laboratorio Analisi, Radiologia, Fisioterapia e Attività Ambulatoriali per esterni.

Direzione Sanitaria tel. 0835 586566

Direttore Sanitario Dott. Gaetano Annese tel. 0835 986402

Dirigente Medico Dott. Gaetano Annese tel. 0835 569834

Direttore Amministrativo Rag Rocco Bentivenga tel. 0835 986325

Direzione Amministrativa tel. 0835 586576

Accettazione tel. 0835 986312

Pronto Soccorso tel. 0835 586525

Pronto Soccorso Autonomo tel. 0835 972171

Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 0835 586563

Dirigente Medico Dott.ssa Carmela Potenza tel. 0835 569829 Direzione Amministrativa tel. 0835 569834 Pronto Soccorso tel. 0835 569816 Degenza tel. 0835 569806 Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 0835 569840

Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 0835 986333

Visite e Prestazioni Ambulatoriale. Per prenotazioni, il cittadino munito di ricetta, può chiamare il Call Center Regionale il cui numero telefonico è:

848 821.821

Ci si può anche rivolgere direttamente ai punti CUP presso il piano terra dei tre Presidi Ospedalieri o presso i Distretti Sanitari dell’Azienda dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Il paziente ultrasessantacinquenne, gli esenti per patologia, i diversamen-

te abili, i totalmente esenti possono accedere direttamente all’ambulatorio specialistico, muniti della ricetta di prescrizione e dell’eventuale ricevuta attestante l’effettuazione della prenotazione da presentare al personale sanitario dell’ambulatorio.

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sommario L’ASL n. 5 e il Dip. Salute della Regione Basilicata all’ExpoSanità a Bologna Day Surgery ortopedico all’Ospedale di Tinchi

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Gli strumenti per la promozione della qualità SALVATORE GENTILE

Una donna di 101 anni operata al femore all’Ospedale di Policoro

Deliberata la denominazione degli Ospedali di Tinchi e Stigliano La telemedicina lucana al Forum Nazionale della Sanità Futura A Stigliano altri 10 posti letto per malati terminali Protocolli d’intesa contro sfruttamento e violenza sulle donne

Cartella informatica per i pazienti in assistenza domiciliare Il trentennale della Legge Basaglia

Risonanza magnetica e nuova TAC a Policoro Identificazione degli equidi: farmacosorveglianza e macellazione A. MARRONE - M. DI STEFANO

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L’ASL n. 5 e il Dip. Salute della Regione Basilicata all’ExpoSanità a Bologna L’Asl n. 5 ed il Dipartimento Salute della Regione Basilicata sono stati presenti all’Exposanità di Bologna con i Direttori Generale e Amministrativo, Dott. Pietro Quinto e Dott. Rocco Ierone, e il Dott. Raffaele Giordano per la Regione. Hanno presentato l’esperienza lucana che riguarda le aggregazioni interaziendali di domanda di acquisto di beni e servizi, promosse dalla Regione Basilicata ed in cui l’Asl n. 5 di Montalbano Jonico ha rivestito il ruolo di azienda capofila. Particolarmente apprezzato da tutti i direttori generali d’Italia è stata l’esposizione nella vetrina delle novità dell’iniziativa assunta dall’Asl n. 5 e relativa alla gara di appalto dei farmaci e degli emoderivati, in aggregazione di acquisto, per un importo di 30 milioni di euro. Vi è stato un risparmio del 10% e cioè pari a 3 milioni di euro.

Parole di elogio sono state rivolte al Direttore Pietro Quinto che ha tenuto a sottolineare: “È possibile seguire percorsi di trasparenza che possono garantire economicità ed efficienza. La nostra iniziativa pionieristica in questo settore è un modello organizzativo i cui riscontri positivi a livello nazionale non possono non inorgoglirci. Ma devo sottolineare l’importante ruolo svolto dal Dipartimento Salute della Regione Basilicata che ci ha consentito di centrare l’obbiettivo”. A partire dal 2002 la formula istituzionale principalmente adottata per le aggregazioni di acquisto è stata quella dell’unione d’acquisto. È stata altresì praticata la delega di acquisti da parte della Regione Basilicata. Il sistema regionale degli acquisti fino ad oggi è strutturato attraverso un modello a rete che vede coinvolte tutte le Aziende Sanitarie, Ospedaliere e si esplica attraverso la formula delle Unioni Regionali d’Acquisto (URA) con la designazione di un’Azienda Capofila, la rete si fa inoltre carico degli acquisti per il servizio 118 (Basilicata Soccorso). A partire dal 2008, è stato stabilito un elenco obbligatorio di beni e servizi che devono essere approvvigionati nella formula dell’unione d’acquisto. È stato inoltre stabilito che siano effettuati tramite URA almeno il 35% delle procedure e il 50% del valore degli approvvigionamenti per ciascun anno. I soggetti della rete sono: le Aziende Sanitarie, attraverso le UO Provveditorato e i comitati tecnici, e il Dipartimento Salute della Regione Basilicata, che riveste un ruolo di indirizzo, monitoraggio e sorveglianza tramite l’Osservatorio Prezzi Tecnologie e Servizi in sanità (OPT). Exposanità rappresenta l’evento di riferimento per il settore sanità, anche in virtù della lunga e consolidata tradizione fieristica che lo ha reso appuntamento di successo per tutti gli operatori del comparto. ●


Day Surgery ortopedico all’Ospedale di Tinchi È iniziata l’attività del Day Surgery Ortopedico all’Ospedale di Tinchi. Vengono eseguiti tutti gli interventi chirurgici ortopedici che non necessitano della presenza della Rianimazione per garantire le condizioni di sicurezza per i pazienti. Il Martedì di ogni settimana è previsto il pre-ricovero per effettuare tutte le analisi preliminari e il giovedì viene poi eseguito l’intervento. I pazienti sono quelli della lista operatoria redatta dai medici dell’ambulatorio di ortopedia dell’Ospedale di Policoro diretto dal Dott. Domenico Spadaro. Gli interventi in day surgery all’ospedale di Tinchi vengono assicurati dal Dott. Pietro Gianfreda che fa parte dell’équipe di ortopedia dell’Ospedale di Policoro. La decisione è stata determinata dal fatto che a seguito delle risultanze degli esami della Commissione Tecnica nominata dalla direzione generale dell’ASL n. 5 per la verifica dei requisiti di sicurezza delle sale operatorie aziendali, la direzione strategica aziendale ha deciso di effettuare lavori di ristrutturazione e di adeguamento di due delle quattro sale operatorie dell’Ospedale di Policoro che erano operative da circa trent’anni e quindi ormai obsolete. Nessun problema, invece, la Commissione aveva riscontrato nelle sale operatorie dell’Ospedale di Tinchi, ristrutturate nel 2005, e per le altre due di Policoro che disponendo anche di attrezzature di avanguardia continuano ad operare regolarmente. La Direzione Generale diede quindi l’incaricato il Direttore del Dipartimento di Chirurgia Dott. Longo ed il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Unificato Dott. Annese di organizzare l’attività chirurgica in modo da ottimizzare l’utilizzo delle sale operatorie idonee, senza quindi determinare nessuna contrazione nel numero delle prestazioni. La Commissione tecnica composta dal prof. Luigi Strada, docente di Medicina legale dell’Università di Bari, e dai professionisti interni all’azienda: arch. Gennaro Larotonda, e Riccardo Giorni e dott.ri Gaetano Annese, Giuseppe Longo, Antonio Spennato e Pietro Manolio in qualità di segretario, verificò l’indoneità delle strutture anche dal punto di vista impiantistico e la necessità di eventuali interventi per la messa in sicurezza dei pazienti e degli operatori.

Tra gli altri aspetti è stata controllata scrupolosamente anche la rete di distribuzione dei gas medicali nelle sale operatorie. Dopo gli incresciosi fatti di cronaca avvenuti nella Rianimazione dell’Ospedale di Castellaneta, il problema della sicurezza si è posto ancora una volta al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori nel sistema sanitario. “La scelta di rendere operativo il day surgery all’Ospedale di Tinchi - ha commentato il direttore generale Pietro Quinto - dimostra in modo concreto, ancora una volta, oltre che la volontà aziendale di valorizzare al massimo la struttura ospedaliera pisticcese, anche la logica aziendale di considerare tutte le strutture ospedalieri al servizio dell’intero territorio, con gli stessi professionisti, a cui sono grato, disponibili a servire le necessità sia dell’Azienda che dei pazienti e a non essere invece aggrappati a logiche di campanile o ad interessi particolaristici”. ●


SalvatoreGentile Dirigente Psicologo, responsabile U.O. Servizi Consultoriali Minori

Gli strumenti per la promozione della qualità crescita della domanda di efficacia,empowerment dell’utenza e valutazione degli interventi Con il processo di aziendalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, alla fine degli anni Ottanta, si è guardato molto al recupero dell’efficienza e all’aumento della produttività. Dopo questa prima esperienza, mutuata dall’impostazione aziendalistica della sanità americana (che è notoriamente di tipo privatistica), in questi ultimi anni si sta maggiormente guardando allo sviluppo di un equilibrio tra domanda del cittadino/utente e offerta di servizi. Si comincia ad affrontare in definitiva il tema della “qualità”, con un riferimento anche alle dinamiche economico-finanziarie, non più riportabili nei termini del solo contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa pubblica. Ciò vuol dire strutturare le organizzazioni intorno alla centralità che il paziente deve avere all’interno del sistema sanitario, pensare la costruzione dell’architettura e delle relazioni delle varie parti del sistema intorno ai bisogni del paziente. I programmi per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari e sociosanitari rappresentano un investimento necessario per il miglioramento dell’appropria-tezza dell’assistenza prestata ai cittadini, ma anche per garantire la sostenibilità del sistema sanitario. In questo momento il fabbisogno prioritario a livello politico, istituzionale e aziendale, è dimostrare concretamente ai portatori di interesse, interni ed esterni, il livello di efficacia e appropriatezza raggiunto e le prospettive di miglioramento delle performance attuali. La qualità deve rappresentare una dimensione operativa dell’assistenza. Essa deve essere una caratteristica misura-

bile, osservabile nel tempo e, soprattutto, riferita ad un numero di aree selezionate e prioritarie (ad esempio, la gestione della cartella clinica, la presa in carico della donna in gravidanza, di un paziente dializzato, e così via). Questa operazionalizzazione, della dimensione della qualità dei servizi, ha effetto su tutto il sistema sanitario nel suo complesso e non solo nel contesto aziendale che avvia queste iniziative. I vantaggi indiretti per il sistema sanitario derivano, non solo dagli esiti delle azioni implementate (il risultato intermedio), ma praticamente dall’assunzione della decisione in sé di investire nella qualità. L’impegno dimostrato in questa prospettiva stimola, infatti, la fiducia del cittadino/utente e, di conseguenza, il loro livello di soddisfazione. La stessa considerazione vale nei confronti degli operatori e dei professionisti, così come dei referenti politici e istituzionali dell’azienda. L’investimento per il miglioramento della qualità, se opportunamente comunicato ai portatori di interesse è, a mio avviso, già un primo passo per produrre in concreto il cambiamento auspicato. La richiesta del cittadino/utente, si estrinseca prevalentemente nel fabbisogno di maggiore sicurezza e appropriatezza della pratica clinica. Dapprima entrano in gioco una serie di fattori che stimolano la ricerca di pratiche cliniche sempre più improntate a criteri di evidenza scientifica, efficacia e appropriatezza. Queste pressioni portano allo sviluppo di azioni e strumenti che rientrano nella sfera della evidence based medicine, tra cui la formazione continua, la revisione tra pari, l’attivazione dei sistemi di valutazione della qualità dei servizi, clinical audit. Nel complesso, questi nuovi strumenti e le azioni che ne scaturiscono, delineano un modello (più o meno esplicito) di


clinical governance, in quanto sottintendono una visione di responsabilizzazione esplicita dei professionisti interessati e permettono una valutazione delle performance dell’assistenza. Tutto ciò funge da base per innestare le azioni di miglioramento dell’efficacia e della sicurezza, che oggi sono tra dei temi maggiormente seguiti da un’utenza sempre più esigente. Qui a lato è riportato un esempio di schema per rappresentare i punti fondamentali su cui si delinea il governo clinico nei servizi sanitari. I fattori più attivi in questa fase sono: la crescita della domanda di efficacia dell’azione sanitaria, che proviene dagli utenti, dai finanziatori (Regioni), dal sistema politico e professionale. Uno dei segnali più rilevanti è dato dalla progressiva diffusione di sistemi di misurazione degli outcome (esiti). Questi sono espressi, ad esempio, in termini di mortalità o tassi di re-ospedalizzazione per patologie e tipologie di utenti predefinite. Da ciò, appare prioritario in particolare, lo sviluppo di un sistema di monitoraggio in grado di integrare le informazioni dei risultati dell’area delle attività clinico-sanitarie (i processi “primari”, o core) con quelle relative alle altre aree di attività (non sanitarie, quindi i processi di supporto ai processi primari). Un altro aspetto importante è: il fenomeno di empowerment degli utenti, effetto della crescente disponibilità di informazioni e dell’affermarsi, nei cittadini, della coscienza del nuovo ruolo di “cliente” del sistema sanitario. Ne è un segnale evidente il rinvigorito sistema di rappresentanza degli interessi dei consumatori (l’associazionismo dei pazienti, il Tribunale dei diritti del malato e altri), oggi in grado di attivarsi con modalità nuove ed estremamente efficaci. La ribadita centralità del paziente impone alle aziende e al sistema sanitario un cambiamento radicale della modalità di progettazione dei servizi. La maturità raggiunta dai sistemi di gestione delle aziende, che comprende, sia il sistema di programmazione e controllo, che la valutazione del personale. Il riferimento principale va soprattutto alla disponibilità di sistemi informativi più potenti, alle competenze più mature ed ai meccanismi più rodati, che stimolano il passaggio da un modello di gestione reattivo, concentrato sulla verifica della “re-performance”, ad uno “proattivo”, ovvero basato sul monitoraggio e sull’anticipazione delle dinamiche in corso. La disponibilità di sistemi gestionali più maturi diventa, in

efficacia

sicurezza

clinical governance • elaborazione indicatori • sistemi informativi

• direzioni sanitarie • Capi dipartimento • Collegio Direzione

monitoraggio performance

RESPONSABILIZZAZIONE

• comparazione benchmarking

• Gruppi di professionisti • Singoli professionisti

Le dimensioni delLA clinical governance (fonte: R. McSherry, P. Pearce, 2002, adattato da L. Cosmi)

tal senso, un ulteriore stimolo per il management, per arricchire le prospettive e i piani di valutazione delle performance delle attività assistenziali (tra cui, l’appropriatezza), rafforzando dall’interno la propensione al governo clinico. Le aziende sanitarie possono e dovranno muoversi, favorendo sempre più l’integrazione delle spinte professionali all’autovalutazione con i momenti della progettazione e dello sviluppo degli ambienti di lavoro, che tengano conto della complessità delle relazioni e dei profili professionali ivi operanti, coscienti del ruolo attivo di questi orientamenti sul livello di sicurezza per i pazienti. Valutando ciò in termini comportamentali, è facile considerare che il tutto diventa più coinvolgente, sia per il personale di assistenza, che per il management. ●

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Una donna di 101 anni operata al femore all’Ospedale di Policoro Una donna di 101 anni di San Paolo Albanese (PZ), è nata infatti nel mese di maggio del 1908, è stata operata per una frattura sottocapitata al femore sinistro nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Policoro, diretto dal Dott. Domenico Spadaro. Le è stata fissata una endoprotesi femorale. L’intervento è stato eseguito dai Dott.ri Pietro Gianfreda e Luigi Russo, anestesista Dott. Paolo Panetta e strumentista l’infermiere Roberto Rizzi. L’intervento eseguito il 24 maggio 2008 è perfettamente riuscito e subito l’anziana donna ha potuto sedersi senza accusare particolari problemi, anzi ha chiesto di poter ritornare al più presto nel suo paese per poter tornare in campagna approfittando del bel tempo di questi giorni. Secondo i medici d’aiuto è stata sicuramente la costituzione della donna e questo favorirà anche una sua rapida ripresa. In tutta la sua lunga vita è il primo ricovero in un ospedale e sembra che non abbia mai avuto bisogno della consulenza dei medici neanche privatamente, né abbia mai fatto uso di farmaci. ●


Deliberata la denominazione degli Ospedali di Tinchi e Stigliano D’intesa con le autorità civili e religiose la Direzione Strategica dell’Asl n. 5 ha deliberato la denominazione degli Ospedali di Tinchi e di Stigliano rispettivamente “Angelina Lo Dico” e “Salvatore Peragine”. Angelina Lo Dico nacque a Marianopoli (Caltanisetta) nel 1900. Visse a Pisticci dal 1921 al 1930. Morì nel novembre del 1932 a soli 32 anni dopo aver contratto la tubercolosi. Operò lodevolmente e intensamente nel territorio pisticcese. Fu maestra elementare e infermiera, prodigandosi nei confronti di chiunque per risolvere qualsiasi problema anche a rischio della propria salute. La sua vita la consacrò totalmente a Dio nel servizio incondizionato ai “fratelli” più bisognosi. Nella comunità pisticcese lasciò un ricordo incancellabile. Salvatore Peragine nacque a Stigliano nel 1921 ed è deceduto nel 1988. Ricoprì rilevanti incarichi istituzionali (Presidente della provincia di Matera, Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici, Presidente del primo Consiglio regionale della Basilicata,ecc.). Ebbe un ruolo decisivo nella realizzazione dell’Ospedale di Stigliano. ●

Cerimonia per denomazione “Giovanni Paolo II” del Presidio Ospedaliero di Policoro A Giovanni Paolo II si è deciso di dedicare l’Ospedale di Policoro che HA assuNTO quindi la denominazione: Ospedale “Giovanni Paolo II”. Nell’atrio dell’Ospedale si è svolta la cerimonia per lo scoprimento della targa e la benedizione della statua donata dalla Banca Meridiana. Alle 16.30 presso l’aula consiliare del municipio di Policoro si è tenuto invece l’incontro sul tema: “L’Ospedale di Policoro: testimonianze dei protagonisti”. Dopo l’introduzione del direttore generale dell’Asl n. 5 Pietro Quinto e i saluti del vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, Mons. Francesco Nolè, sono intervenuti l’on.le Michele Tantalo, già Presidente degli Ospedali Riuniti della provincia di Matera, il senatore a vita Emilio Colombo e S.E. il cardinale Michele Giordano che ha parlato del valore della sofferenza nella vita di Giovanni Paolo II. Ha coordinato i lavori Mario Trufelli, giornalista già responsabile della sede RAI di Potenza. Dall’inizio della sua attività fino ad ora l’Ospedale di Policoro non ha mai avuto un nome che in qualche modo lo differenziasse e lo caratterizzasse non solo come civile struttura ospedaliera.


La telemedicina lucana al Forum Nazionale della Sanità Futura A Cernobbio (CO) in occasione del Forum Nazionale Sanità Futura, il Direttore Generale dell’Asl n. 5 Dr. Pietro Quinto ha portato il saluto della FIASO ( Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ai partecipanti, ai relatori, al Ministro della Salute Livia Turco e al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, su incarico del Presidente nazionale Francesco Ripa di Meana. Nel pomeriggio Quinto ha relazionato sulla Telemedicina in Basilicata. Nell’Asl n. 5 è infatti in fase di sperimentazione il Fascicolo Sanitario Elettronico. La Basilicata è la prima regione italiana a organizzare tale sistema che permette di elaborare e consultare tutti i dati clinici del paziente, grazie alla costruzione di una cartella clinica virtuale. In qualsiasi momento, anche in ambulanza, un medico potrà consultare la cartella clinica. In Basilicata inizia un periodo di prova finanziato sia dal CIPE che dalla stessa Regione. Il sistema si avvale della partnership dell’ITB (Istituto di Tecnologie Biomediche) del CNR. Il fascicolo sanitario elettronico ha quindi come obiettivo quello di rendere disponibile ai soggetti autorizzati le informazioni cliniche di ogni singolo cittadino. Nel rispetto della tutela della privacy il paziente può però anche negare il consenso alla condivisione delle informazioni che lo riguardano. Nel campo delle telemedicina nell’Asl n. 5 sono state già avviate diverse iniziative: la telecardiologia nelle aree interne in collegamento con l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica dell’Ospedale di Policoro, il teleconsulto con la neurochirurgia dell’Ospedale San Carlo di Potenza, la messa in rete delle immagine diagnostiche dei servizi di radiologia. La sanità del futuro tende dunque a utilizzare sempre di più la tecnologia e di porla al servizio dei pazienti. ●


A Stigliano altri 10 posti letto per malati terminali Il Centro di Cure Palliative (Hospice) assume valenza provinciale Sono iniziati i lavori per la realizzazione di altri 10 posti letto, che si andranno ad aggiungere agli 8 già esistenti, per i malati terminali dell’Hospice dell’Ospedale di Stigliano. Il tempo di consegna previsto è di circa un anno, l’importo dei lavori è di 350.000 euro. La struttura assume quindi una valenza a carattere provinciale. In tal senso venne a suo tempo sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’ASL n. 5 del Metapontino e l’ASL n. 4 di Matera, che successivamente fu approvato dal Dipartimento regionale alla salute. Il piano sanitario regionale aveva programmato la realizzazione di 8 posti per l’Asl n. 5 e 10 per l’ASL n. 4. La legge n. 39 del ‘99 prevedeva l’adozione da parte del Ministero della Sanità di un programma nazionale per la realizzazione di strutture residenziali, destinate alle cure palliative di pazienti terminali, specialmente oncologici, e finalizzate ad assicurare la migliore qualità della vita dei pazienti e delle famiglie. Nella regione Basilicata vennero previsti 45 posti letto di Hospice: 18 nella provincia di Matera e 27 in quella di Potenza. L’Hospice è una struttura che offre ai malati terminali ed ai loro familiari la possibilità di avere a disposizione un ambiente idoneo ad alleviare la sofferenza sia del soggetto colpito dalla malattia che di chi deve assisterlo. Gli ambienti destinati ai 10 posti letto sono quelli della ex-pediatria e mentre gli 8 già operativi sono al primo piano del corpo originario dell’Ospedale, e sviluppano complessi-

vamente una superficie di circa 650 mq. Oltre ai posti letto vi è un’area destinata alla residenzialità per l’accompagnatore del paziente. Vi sono ampi spazi per il soggiorno e la ristorazione, la socializzazione, la conversazione, la lettura, la cucina, la tisaneria, il deposito biancheria pulita e sporca, il deposito attrezzature, i servizi per il personale e l’ ambulatorio medicheria. Un’altra area è stata adibita alla valutazione del paziente ed alla terapia con relative prestazioni ambulatoriali ed un locale è disponibile per i colloqui con il personale ( psicologo, assistente sociale, ecc.). Vi è ancora un’area generale di supporto con ingresso portineria, spogliatoi e studi medici. L’accesso è indipendente da quello ospedaliero per tutelare la privacy dei pazienti e dei loro familiari. L’hospice di Stigliano risponde ad una necessità già presente sul territorio e soprattutto dà una risposta a quella che in futuro sarà una esigenza di assistenza imprenscidibile, a causa dell’invecchiamento della popolazione, dell’allungamento dell’aspettativa di vita e quindi anche dell’aumento di casi che hanno bisogno di assistenza continua nell’ultima fase dell’esistenza. ●


AngelaMontesano*

Protocolli d’intesa contro sfruttamento e violenza sulle donne Due protocolli d’intesa sono stati sottoscritti dall’Asl n. 5. Il primo con il Comune di Policoro, rappresentato dal commissario Maria Rita Iaculli, il CE.ST.RI.M. di Don Marcello Cozzi e la FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti e Professioni) con il responsabile locale Maria Antonietta Amoroso e il secondo con il Comune di Policoro, la FIDAPA e l’Associazione Telefono Donna Casa delle donne Ester Scardaccione, rappresentata da Cinzia Marroccoli. Il primo protocollo d’intesa ha come obiettivo quello di attuare iniziative di politica sociale al fine di dare risposte nuove ed efficaci alle fasce deboli della popolazione ed in particolare alle donne vittime di tratta o ridotte in condizione di schiavitù, o comunque sottoposte a sfruttamento. È prevista l’attivazione di un centro di ascolto per donne vittime dei reati di sfruttamento e maltrattamento. Il Comune di Policoro metterà gratuitamente a disposizione un locale riscaldato, opportunamente arredato e, ove necessario, dotato di una postazione informatica completa e di una linea telefonica, per la gestione delle attività insite nel servizio del costituente centro d’ascolto. Il Ce.St.Ri.M., Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali, si è impegnato ad offrire la propria competenza nel campo dei reati riguardanti lo sfruttamento e la tratta di esseri umani, con la presenza di propri operatori nel centro d’ascolto per due volte al mese, con cadenza quindicina-

le, i quali garantiranno lo svolgersi delle attività di ascolto, di consulenza, nonché della compilazione di schede personali degli utenti del servizio, anche al fine di realizzare una banca dati completa sul fenomeno oggetto del presente atto e nel rispetto delle norme in materia di trattamento dei dati. Il Comune di Policoro si è altresì impegnato nei confronti del Ce.St.Ri.M. a garantire il rimborso delle spese sostenute dagli operatori per gli spostamenti e la permanenza nella città di Policoro. L’Asl n. 5 tramite il direttore generale Pietro Quinto si è impegnata, attraverso il proprio Consultorio ad assicurare la necessaria consulenza professionale. La FIDAPA promuoverà momenti di ascolto, consulenza e auto-mutuo aiuto; supporterà i patners sociali, realizzerà momenti di informazione, sensibilizzazione e formazione e collaborerà alla stesura di Progetti, alla realizzazione di una banca dati. Il secondo Protocollo d’intesa si occupa invece della problematica relativa alla violenza alle donne, considerandolo un grave problema sociale emergente, che richiede di essere fronteggiato da un impegno congiunto, tanto sul piano politico quanto su quello operativo. L’obiettivo del Protocollo d’intesa è quello di raccordare e mettere in rete quanto c’è di operante per combattere la violenza, sia in ambito pubblico che privato, promuovere e stimolare l’assunzione di responsabilità rispetto al tema da parte di tutti i settori coinvolti, soprattutto in ambito pubblico (servizi sociali e sanitari, mondo giudiziario, forze dell’ordine, ecc.) e promuovere la realizzazione di interventi in ognuna delle aree tematiche individuate a livello internazionale come necessarie per un approccio significativo al tema. Si è deciso inoltre che per contrastare la violenza contro le donne vada monitorata da uno specifico gruppo di lavoro e rispettando l’ambito territoriale. Tale gruppo sarà nominato entro due mesi dalla firma del presente Protocollo e sarà composto da referenti del Comune e dell’Azienda Sanitaria e delle Associazioni, individuati in modo da assicurare una presenza del pubblico e del privato. ●


Cartella informatica per i pazienti in assistenza domiciliare È iniziata la gestione della Cartella Clinica Informatica dei pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata. Il progetto è stato messo a punto dall’Asl n. 5 in collaborazione con la cooperativa La Mimosa di Grassano, che assicura con i suoi professionisti il servizio ADI nel territorio aziendale, e la società Colmaff ST Microdevel. I componenti delle Unità Operative Territoriali (infermieri e fisioterapisti) saranno dotati di un palmare sul quale aggiorneranno costantemente i dati clinici dei pazienti in carico, mentre i Distretti Sanitari avranno un ruolo di coordinamento. La cartella territoriale rappresenta di fatto una sottosezione della cartella clinica informatica ospedaliera che si sta già sperimentando nelle strutture dell’Asl n. 5. Si tratta del Progetto PAS, che è un progetto pilota di informatizzazione, promosso dall’ASL n. 5 in collaborazione con la società Colmaff ST Microdevel e patrocinato dal Dipartimento Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione Basilicata. Con esso oltre a realizzare la cartella informatica, sono stati messi in rete i servizi di radiologia, si può realizzare il consulto a distanza per la neurochirurgia, è stato informatizzato il servizio di Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Policoro ed è stato creato un collegamento tra i pronto soccorsi degli ospedali e l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica. Il Sistema utilizzato e l’ XBASE 5+ che è interamente lucano e appositamente progettato e sviluppato per supportare i processi di gestione delle informazioni cliniche. Derivato concettualmente dai Sistemi PDM-Product Data Management - che sono potenti applicazioni finalizzate alla gestione complessa di dati e documenti nell’industria High-Tech, il sistema è dotato di una capacità di archiviazione virtualmente illimitata, sia in termini qualitativi che quantitativi. Flessibile e facilmente personalizzabile è il primo software italiano in grado di gestire processi di gestione , archiviazione e fornitura di immagini diagnostiche. ●

Ambulatorio psichiatrico a Pisticci Verrà aperto all’inizio del mese di maggio l’ambulatorio psichiatrico presso il Distretto Sanitario di Pisticci. Le prestazioni verranno assicurate ilo 1° ed il 4° lunedì di ogni mese da responsabile del presidio ambulatoriale psichiatrico distrettuale il Dott. Pietro Mondi. Il nuovo servizio si potrà avvalere del personale infermieristico già in attività nel Distretto e per ogni seduta ambulatoriale si potranno prenotare sei visite fino ad massimo di 10 visite dal prossimo anno. Gli interessati possono già prenotarsi chiamando al numero del Centro Unico di Prenotazione 848 821821. L’iniziativa è stata assunta del Direttore del Centro di Salute Mentale dell’Ospedale di Policoro Dott. Domenico Guarino di concerto con la direzione generale dell’Asl n. 5 e con il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale Dott.ssa Angela Montesano e si va ad aggiungere a quelle già assunte in questa branca molto particolare della medicina. Dalla neuropsitria infantile, al centro diurno, alle case-famiglia, al reparto per acuti presente all’ospedale di Policoro ed ai servizi di diagnosi e cura l’Asl n. 5 potenziando anche la presenza ambulatoriale sul territorio ha posso in essere una strategia diversificata negli strumenti ma tendente ad un unico obiettivo: quello di assicurare alle famiglie ed ai soggetti interessati una risposta immediata ai problemi derivanti dalla sofferenza psichica. ●


Il trentennale della Legge Basaglia Il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Policoro, diretto dalla Dott.ssa Angela Montesano, in collaborazione con le cooperative sociali Vita Nuova e La Città Colobrarese, l’Associazione di Utenti “Il Melograno”, il Tribunale per i diritti del malato e il Comune di Policoro, hanno organizzano in piazza Eraclea a Policoro, la celebrazione della ricorrenza del trentennale della legge 180 Basaglia che ha determinato la chiusura del manicomi e la creazione di strutture psichiatriche alternative. Per l’occasione sono state allestite mostre artigianali, banchetti espositivi, si è ascoltata musica e si sono degustati prodotti offerti da volontari e specialità offerte dalla “Pizzeria Gnam” di Giuseppe Suriano. Nel territorio dell’Asl n. 5 sono presenti tre case famiglia, gestite da cooperative sociali che si sono appaltati il servizio (Tinchi-Montalbano-Colobraro), un Centro Diurno a Policoro, il Dipartimento di Salute Mentale all’Ospedale di Policoro con un reparto per acuti. Anche sul territorio, a livello quindi distrettuale, vengono assicurate le visite dagli specialisti del Dipartimento. Le strutture alternative al manicomio furono create nel 1978 dall’Amministrazione Provinciale in collaborazione con il Centro d’Igiene Mentale di Matera e rappresentò uno dei primi esempi in Italia di attuazione della legge 180. Successivamente, nel 1980, le competenze passarono alle Unità Sanitarie Locali. ●

Cure palliative domiciliari: un corso teorico-pratico Si terrà presso l’Hospice di Stigliano un corso teoricopratico che coivongerà tutti gli operatori dell’Hospice (medici, infermieri, socio-sanitari, psicologo, fisioterapista, assistente sociale), al fine di avviare il servizio domiciliare delle cure palliative. Dopo il ricovero nell’Hospice il malato terminale, nell’ipotesi in cui è previsto il rientro in famiglia, si vedrà assicurata l’assistenza a domicilio dallo stesso personale della struttura pubblica. Il corso verrà tenuto dall’Antea Format di Roma in collaborazione con l’Università di Tor Vergata. I docenti saranno il Dott. Giuseppe Casale e i suoi collaboratori dell’équipe Antea Hospice della capitale. Si tratta dunque di una iniziativa che porterà enorme sollievo alle famiglie che sono spesso costrette gestire situazioni drammatiche tra le mura domestiche. ●


SalvatoreTufaro tecnico della Prevenzione

Risonanza magnetica e nuova TAC a Policoro All’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro sono stati cantierizzati i lavori per allestire un intero padiglione completamente dedicato alla diagnostica per immagini ed adeguarlo, secondo le più recenti tecniche strutturali, per ospitare la nuova TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) di recente acquistata dall’azienda. Si tratta di uno strumento multislide di ultimissima generazione. Nella stessa struttura verrà allocata la RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) per avviare il relativo servizio. Il costo complessivo tra attrezzature, già acquistate, e sistemazione della struttura è di circa un milione e seicentomila euro. I lavori verranno consegnati massimo entro sei mesi dal loro avvio.

La nuova TAC andrà a sostituire quella esistente che é perfettamente funzionante e verrà trasportata e resa operante all’Ospedale di Stigliano. La RMN è idonea per essere utilizzata anche per gli esami di diagnostica cardiologica. Attualmente il servizio di Risonanza Magnetica Nucleare viene erogato su prenotazione e a cadenza settimanale dall’Alliance Diagnostic attraverso una struttura mobile. Tale servizio ha avuto inizio il 7 Ottobre 2004 ed ha avuto riscontri positivi, infatti inizialmente le prestazioni venivano assicurate solo una volta al mese. I vantaggi dell’investimento sono evidenti: da un lato, infatti, i cittadini che

ne hanno necessità troveranno in loco ed in tempi rapidi, senza sottoporsi a disagevoli spostamenti e a lunghe attese, un servizio specialistico che attualmente viene erogato solo settimanalmente e dall’altro si realizzeranno delle economie e le risorse ricavate potranno essere investite in nuove attrezzature. Il Direttore della Radiologia Dott. Dino Jula ha sottolineato che: “la fase diagnostica grazie alle nuove tecnologie ha assunto in medicina una importanza fondamentale e rappresenta ormai un supporto irrinunciabile per qualsiasi diagnosi. L’ospedale di Policoro con questi nuovi servizi arricchisce il suo patrimonio strumentale che è già a livelli eccellenti”. ●

Guida ai Servizi Ospedalieri e Territoriali dell’ASL n. 5 Curata dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico diretto dalla Dott.ssa Maria A. Malvasi è stata pubblicata la Guida aggiornata ai Servizi Ospedalieri e Territoriali dell’Asl n. 5. Essa verrà diffusa in tutte le strutture aziendali a iniziare dagli Ospedali e dai Distretti Sanitari e si compone di una prima parte con la presentazione dell’Azienda per far conoscere ai cittadini l’organigramma e l’articolazione aziendale territoriale, da una seconda parte dedicata alla Guida ai Servizi Sanitari Ospedalieri e contenenente le informazioni circa l’assistenza ospedaliera, con le indicazioni dei responsabili dei vari reparti di degenza e i relativi numeri telefonici e le varie prestazioni erogate ed una terza parte con un indice sulle richieste più comuni degli utenti e le relative risposte. La Guida vuole rappresentare un percorso informativo per facilitare la conoscenza delle strutture sanitarie aziendali. Si trata di uno strumento di facile consultazione che contiene anche tutti i numeri telefonici dei vari reparti, dei professionisti sanitari e dell’apparato amministrativo. Il suo unico obiettivo è quello di facilitare l’accesso all’assistenza ed alla erogazione dei servizi sanitari. ●


A.Marrone Servizio Veterinario U.O. “B

M.DiStefano Servizio Veterinario U.O. “C”

Identificazione degli equidi:

farmacosorveglianza e macellazione Con il Decreto Ministeriale del 5 maggio 2006 sono stati definiti i principi e le linee guida per la gestione dell’anagrafe equina da parte dell’UNIRE (Unione Nazionale Incremento Razze Equine) direttamente e tramite la Associazione Italiana Allevatori e le Associazioni Provinciali. Il consumo di carne equina è, anche se in calo rispetto agli anni precedenti, tra le abitudini alimentari delle famiglie italiane ed è più diffuso nelle regioni del Centro e Sud Italia. I dati ISTAT a dicembre 2007 riportano che in Italia sono stati macellati circa 100.000 equini con una produzione di circa 250.000 quintali di carne per un consumo pro-capite di circa 1 kg. Nella nostra Regione nell’anno 2005 sono stati macellati 1.500 capi per una produzione di circa 3.800 quintali di carne. Nel Decreto Ministeriale è definito lo status di equide destinato alla produzione di alimenti per l’uomo nonché le istruzione per la registrazione dei trattamenti farmacologici. La scelta di destinare un equide alla produzione di alimenti (equide DPA) è indicata dal proprietario al momento della registrazione con la sottoscrizione di una dichiarazione presente nel passaporto rilasciato dall’Ente preposto.

Insieme al documento che accompagna l’animale è prevista la identificazione unica ed individuale a mezzo transponder elettronico che riporta il numero di codice presente sul passaporto. Nel caso in cui il proprietario decida di non destinare l’equide alla produzione di alimento (equide non DPA), allora firmerà una sottoscrizione diversa dalla precedente e presente sul passaporto. È importante ricordare che quest’ultima decisione è irreversibile e vincolante anche per gli eventuali e futuri proprietari. Ciò significa che le carni di un equide registrato non DPA non possono essere destinate al consumo umano. Il transponder elettronico deve essere inoculato esclusivamente da un medico veterinario per garantire che, le operazioni avvengano nel rispetto delle condizioni di asepsi per evitare infezioni, sia correttamente individuata la sede esatta di inoculo che è a livello del legamento nucale sul lato sinistro del terzo medio del collo, si operi con cura per garantire che l’intervento sia indolore per l’animale e non ci siano rischi per il personale addetto al suo contenimento. La norma prevede che il proprietario di animali abbia un registro di carico e scarico che nel caso di detenzione di equidi DPA deve essere vidimato e numerato dal servizio veterinario della ASL competente. I proprietari o possessori di equidi destinati alla produzione di alimenti devono conservare e mantenere aggiornati i registri dei trattamenti farmacologici, a cui può essere sottoposto l’animale, previsti dai decreti legislativi 158/2006 e 193/2006.


Il medico veterinario libero professionista prima di effettuare o prescrivere un trattamento o una terapia, deve accertarsi dello status dell’equide se destinato o non destinato alla produzione di alimenti. A riguardo dei trattamenti, è possibile che il veterinario ne prescriva uno che non è fra quelli consentiti per gli equidi DPA ed allora, il veterinario deve assicurarsi che questo animale non sarà macellato per il consumo umano e pertanto, deve invalidare la dichiarazione riportata nel passaporto e scrivere la dizione “non è destinato alla macellazione ai fini del consumo umano”. L’obbligo di registrazione di tutti i trattamenti riguarda solo gli equidi DPA. Gli equidi DPA sono presentati al macello dove il gestore accerta la loro destinazione riportata sul passaporto ed effettua la identificazione elettronica. Il veterinario ufficiale del macello verifica la documentazione e nel corso della visita ante mortem, effettua un controllo sulla identità dell’equide. Accertata la correttezza documentale e la presenza del transponder, l’equide è avviato alla macellazione. Nel caso in cui un equide non è accompagnato dal passaporto o se questo è incompleto o errato nella compilazione, è possibile regolarizzare entro 48 ore la documentazione e quindi identificare correttamente l’equide diversamente, il veterinario ufficiale dichiara la carcassa non idonea al consumo umano. A conclusione della macellazione, si dovrà provvedere alla rimozione e recupero del transponder elettronico che viene custodito dal veterinario ufficiale per il successivo smaltimento. Nel caso in cui non sia possibile individuare e rimuovere il dispositivo elettronico dalla carcassa, il veterinario ufficiale dichiara non idonee al consumo umano le parti di carcassa dove è possibile che sia presente il transponder. Con la definizione dello status dell’equide e la sua chiara ed univoca registrazione ed identificazione elettronica, il legislatore ha tracciato il percorso sul quale i diversi operatori della filiera alimentare devono procedere, per garantire la sicurezza alimentare come richiesto dall’ordinamento comunitario a tutela della salute dei consumatori. ●

Aspetti giuridici in materia di detenzione di animali d’affezione Si avvicina l’estate con le sospirate vacanze. Vacanze temute dai nostri amici a quattro zampe. Una categoria di animali, quella che comprende gli animali da compagnia o d’affezione, in teoria sembrerebbe più fortunata di altre perché i suoi contatti con gli esseri umani dovrebbero essere basati esclusivamente su un rapporto di affetto. Purtroppo non è sempre così e sono molti i pericoli e gli abusi (Maltrattamento e/o Abbandono) cui gli animali da compagnia e non vanno incontro nella loro vita in mezzo agli uomini. La visione giuridica tradizionale assegna all’animale un ruolo che non lo differenzia da nessun altro bene di cui è ammessa la proprietà privata. L’animale è considerato nel nostro ordinamento giuridico una res, una cosa e quindi non soggetto (di diritto), ma oggetto. Oggetto che però sta diventando sempre più particolare con le accresciute sensibilità che vengono ad evidenziarsi nella nostra società verso i diritti degli animali. Dall’immagine di animale macchina di Cartesio che stabiliva una netta differenza tra Res cogitans (l’uomo) e Res extensa (la materia, l’animale), si è fatto tanto in direzione di un riconoscimento sostanziale dei diritti degli animali . Oggi in materia di “Maltrattamento di animali” si fa riferimento all’ultima Legge n. 189 del 20 Luglio 2004 che inserisce, dopo il titolo IX del Codice Penale, il TITOLO IX-bis - “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”. La parte sostanziale della legge è data dall’art. 1 che inserisce nel CP gli art. 544 bis, ter, quater, quinquies e sexsies. Nicola Corrado Medico Veterinario - Servizio Veterinario Area “C”


Presentazione del libro del Presidente Nazionale di Cittadinanzattiva Teresa Petrangolini: Salute e Diritti dei Cittadini Si è tenuta a Matera, presso la Casa del Pellegrino “Le Monacelle” in via Riscatto,, la presentazione del libro di Teresa Petrangolini “salute e diritti dei cittadini” pubblicato da Baldini & Castoldi Dalai. Sono intervenuti l’Assessore Regionale alla Salute Antonio Potenza, i Direttori Generale delle AASSLL lucane, i senatori Cosimo Latronico e Carlo Chiurazzi. I lavori sono stati coordinati dal direttore responsabile di InformaSanità Vincenzo Maida. All’incontro è stata presente l’autrice. Teresa Pettrangolini è stata tra i fondatori del Tribunale per i diritti del malato e di Cittadinanzattiva. Ha collaborato alla stesura dei provvedimenti più importanti riguardanti la tutela dei diritti del malato e dei cittadini più in generale e collabora con le più note trasmissioni televisive di servizio. “Molto più di un libro, ma una vera e propria “cassetta per gli attrezzi” della salute. Un libro chiaro, scritto bene e alla portata di tutti”, è stato il commento Cipriana Dall’Orto condirettore del settimanale “Donna Moderna”. Il volume giunge alla seconda edizione, ampliata, dopo solo un anno dalla prima uscita, prova del fatto che risponde alla esigenza diffusa di conoscere in profondità i meccanismi del Sistema sanitario nazionale. In un momento in cui quando si parla di sanità se ne parla soltanto in termini di economia, noi presentiamo un libro in cui si parla solo di diritti. Non è possibile che il fine ultimo del Servizio sanitario nazionale sia risparmiare. In fondo al libro è pubblicata anche la Carta europea dei diritti del cittadino malato: 14 diritti imprescindibili che in qualsiasi condizione e

in qualsiasi Paese dell’Ue, compresi i paesi candidati, devono guidare i servizi sanitari.

Potenziata la Neuropsichiatria Infantile È stato deliberato l’aumento di altre 11 ore mensile per la neuropsichiatria infantile. Complessivamente saranno quindi 38 le ore di specialistica per questa delicata branca della medicina. L’implemento delle ore è stato deciso per far fronte alle richieste e abbattere quindi ulteriormente le liste di attesa.Le attuali 27 ore vengono assicurate dal medico specialista Dott.ssa Marina Commis presso l’ospedale di Tinchi e i Distretti Sanitari di Stigliano e Policoro. L’attività ambulatoriale della neuropsichiatria infantile è finalizzata alla prevenzione, alla diagnosi precoce, alla cura dei disturbi neurologici, psichiatrici, psicologici e neuropsicologici di bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni, e si svolge in stretta collaborazione con i Consultori familiari, con i reparti di Pediatria dei presidi ospeda-

lieri locali e con le Unità di Valutazione dei Bisogni Riabilitativi (U.V.B.R.) attraverso interventi consulenziali. Le prestazioni mediche riguardano la prevenzione, la diagnosi precoce ed il trattamento di patologie quali, fra le altre: • Cefalee dell’età evolutiva, Epilessie del bambino e dell’adolescente, tics, disturbi neuromotori quali Paralisi cerebrali infantili, malattie neuromuscolari, etc.; • Neurologia neonatale; • Ritardi di sviluppo, ritardo cognitivo, difficoltà di apprendimento e disturbi dell’apprendimento scolastico (dislessia, disortografia, discalculia); • Ritardo e disturbi del linguaggio (balbuzie, disturbo della fonazione, etc.); • Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo; • Sindromi da deficit dell’attenzione ed iperattività; • Enuresi ed encopresi; • Disturbi psichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza quali Disturbo della condotta, disturbo oppositivo.provocatorio, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo d’ansia generalizzato, fobia sociale, fobia scolare, disturbo d’ansia da separazione, depressione in età evolutiva;


informasanità news a cura della redazione • Disturbi della condotta alimentare (anoressia, bulimia). “Mi preme qui sottolineare - ha dichiarato il medico specialista Marina Commis - l’importanza del superamento, soprattutto da parte delle famiglie, di vecchi tabù (“Mio figlio dal neuropsichiatra infantile? Per carità, non è mica pazzo!”) e della conseguente possibilità di prevenire o intervenire precocemente in situazioni a rischio che, in forza proprio della “plasticità” del sistema nervoso in età evolutiva, può consentire, una volta posta la diagnosi, una maggiore efficacia e migliori possibilità di successo del trattamento”.

ASL n. 5: sotto controllo i tempi di attesa per visite ed esami La situazione relativa alle liste di attesa per le visite diagnostiche e gli esami strumentali nell’Asl n. 5 viene costantamente monitorata dalla direzione aziendale che mensilmente tramite i report che fotografono la situazione riflette sui dati ed interviene sulle eventuali criticità in diversi modi. Le direttive nazionali e regionali sui tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami strumentali nelle strutture dell’ASL n. 5 sono dunque pienamente rispettate: essi sono, infatti, al di sotto di quelli previsti, vale 30 giorni per le visite e 60 per gli esami. In alcuni casi poi l’attesa è stata ridotta al minimo. Offrire ai cittadini visite ed esami diagnostici, in tempi ridotti, rappresenta anche un contributo notevole alla battaglia intrapresa a livello regionale per la riduzione della migrazione sanitaria. E infatti proprio grazie alla strategia di contenimento dei tempi di attesa nelle strutture dell’Asl n.5 si registrano prestazioni erogate ad utenti provenienti da altre AASSLL ed anche dalle regioni limitrofe. Sull’argomento è più volte

intervenuto il Tribunale per i diritti del malato che è a tale riguarda vigile nel verificare il rispetto delle direttive. La riduzione dei tempi di attesa oltre a rappresentare un dovere nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di ricevere le prestazioni in un arco di tempo ragionevole, è stato uno degli argomenti più importanti trattati nella Conferenza Stato-Regioni ed è anche un obbligo disciplinato dalle disposizioni sia nazionali che regionali. Tra gli obiettivi vi è anche quello di ridurre i ricoveri impropri e di incrementare l’attività ambulatoriale, cosa possibile solo se le prestazioni vengono erogate in tempi ragionevoli. I provvedimenti già adottatati ed i risultati fin’ora conseguiti, consentono di affermare che se i settori di maggiore criticità in genere sono quelli relativi alla mammografie, alla cardiologia, alla radiologia, all’ortopedia, alla gastroentorologia, all’oculistica, all’otorinolaringoiatria e alla fisiatria, oggi i dati sono più che confortanti, se questa mattina un utente prenotasse una mammografia potrebbe già avere la prestazione l’8 di Giugno. Va altresì considerato che già da tempo sono stati adottati i R.A.O. (raggrumenti omogenei di attesa), con i quali per la Cardiologia e la Radiologia sono stati definiti, di concerto con i medici di base, i criteri di priorità per l’accesso alle prestazioni specialistiche. I casi urgenti vengono quindi vi-

sti in un un tempo massimo di attesa di 10 giorni.

Ristrutturazione sala operatoria a Stigliano La Direzione Generale dell’ASL n. 5 ha approvato il bando di gara, che è in via di pubblicazione, per la ristrutturazione della Sala Operatoria dell’Ospedale di Stigliano. L’importo dei lavori è di 700.000 euro. Sono previsti interventi per la pavimentazione, l’ammordenamento di tutti gli impianti, ecc. I lavori dovranno essere ultimati entro 180 giorni come tempo massimo di previsione, ma è possibile che siano consegnati anche prima. Appena dopo potrà riprendere l’attività di chirurgia, ovviamente per tutti quegli interventi che potranno essere eseguiti in condizioni di assoluta sicurezza e senza rischi per i pazienti. La loro tutela è infatti un obiettivo prioritario e irrinunciabile. L’iniziativa fa seguito all’accordo raggiunto tra le amministrazioni comunali dell’area, il comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale, la direzione strategica dell’ASL n. 5, l’assessore alla Salute Antonio Potenza ed il Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo. Gli impegni assunti sono stati pienamente rispettati.


La manifestazione AVIS per la presentazione delle “torte più belle e più buone”

Periodico di informazione della ASL n. 5 di Montalbano Jonico (Mt) Numero 6 giugno 2008 Editore Pietro Quinto Direttore responsabile Vincenzo Maida Comitato di redazione Antonio P. Colasurdo Maria A. Malvasi Filippo Verde Angelo Mario Labollita Carmine Capobianco Vincenzo Ianuzziello Giuseppe Laragione Antonio Marrone

Direzione, Redazione e Segreteria Viale dei Caduti, 29 75023 Montalbano Jonico (MT) Tel. 0835 596250 Fax 0835 692436 vincenzo.maida@rete.basilicata.it

È stata organizzata dall’AVIS di Marconia per la sensibilizzazione alla donazione del sangue. La casa alloggio di Tinchi gestita dalla coop. soc. Vita Nuova di Montalbano J. ha voluto partecipare sia per dare seguito ai progetti di laboratorio che si sviluppano in equipe, sia per un maggiore inserimento sociale degli Utenti nel territorio. Oltretutto quest’anno si festeggia il trentennale della L. 180 e sulla tortapresentata dalla Casa Alloggio di Tinchi e premita con il primo premio per essere stata la torta più bella, vi era un bel 30. ●

Stampa Grafica Sud - Policoro (MT)

Iscrizione al Tribunale Ordinario di Matera 168 del 30 Giugno 1997 Tribunale di Matera

www.asl5.basilicata.it


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