Altrobilancio 2011 2012

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“No somos locos, somos

constructores� Francisco van der Hoff


Bilancio di SostenibilitĂ 2011/2012


prologo4


INDICE

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Premessa metodologica

2

1.

Lettera del Presidente

11

2.

Consorzio Altromercato

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3.

Soci Altromercato

49

4.

Sistemi di governance

59

5.

Valori e mission

67

6.

Stakeholder e matrice di materialità

71

7.

Qualità del prodotto

81

8.

Sistemi di garanzia sul prodotto

93

9.

Politiche di acquisto dai produttori

101

10.

Attività di cooperazione

115

11.

Attività di sensibilizzazione

123

12.

Sistemi di controllo sull’organizzazione

133

13.

Dati economici e ripartizione valore aggiunto

139

Indice GRI

146

Questionario

148

Appendice

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PREMESSA METODOLOGICA A) La periodicità e il periodo di rendicontazione Alla sua seconda edizione, Altrobilancio assume a pieno titolo la valenza di un appuntamento annuale parallelo a quello di rendicontazione economica. È stato riorganizzato nei contenuti e presenta un layout grafico coerente con il tema scelto come fil rouge della narrazione: “Coltiviamo un’altra economia”. Sono stati inseriti alcuni dati che non erano presenti nel volume precedente “Verso l’Altrobilancio” pubblicato nel dicembre 2011 (che si riferisce al periodo che va da luglio 2010 a giugno 2011). Per alcuni dati il periodo di competenza non è esattamente coincidente con quello dell’anno di rendicontazione. Sono stati riportati i dati considerati rilevanti in base al lavoro sulla materialità degli indicatori di cui si parlerà nel capitolo 6. Questo consentirà di ottenere, nel prossimo Altrobilancio 2012-2013, dati rappresentativi dei trend individuati dal Consorzio fin dall’inizio di quest’anno. 3

B) La definizione dei contenuti di Altrobilancio: le Linee Guida e il Processo Di seguito, il Processo e le Linee Guida di riferimento per la definizione dei contenuti di Altrobilancio, in particolare: a) individuazione degli stakeholder cui si rivolge b) determinazione della materialità c) criterio di scelta degli argomenti trattati

Standard AccountAbility 1000 (AA1000), elaborato dall’International Council of the Institute of Social and Ethical Accountability, agg. 2002 Dalle parole ai fatti - Il Manuale dello Stakeholder Engagement VOLUME 2: IL MANUALE PER IL PROFESSIONISTA DELLO STAKEHOLDER ENGAGEMENT, prodotto da UNEP, AccountAbility, Stakeholder Research Associates, 10/2005

Per individuare gli stakeholder quest’anno si è preferito non utilizzare il concetto di “primari” o “secondari” ma si è adottato un sistema che si avvicina a quanto definito dalle norme ISO 9000, “Stakeholder dei processi primari” e “Stakeholder di supporto ai processi”. Il percorso avviato permette un avvicinamento più concreto allo Standard AccountAbility 1000 (AA1000) sul processo di rendicontazione e coinvolgimento degli stakeholder. La guida per una definizione più appropriata degli stakeholder è stata il Manuale “Dalle parole ai fatti - Il Manuale dello Stakeholder Engagement”. Il manuale contiene i princìpi Rilevanza, Completezza e Rispondenza contenuti anche in AA1000. Si è scelto di impostare il lavoro verso il princìpio della Rilevanza, per avviare un approccio di “pensiero strategico e analitico” verso gli stakeholder che porterà, nel prossimo Altrobilancio, a iniziare il coinvolgimento secondo la pianificazione tracciata in questa edizione.


Con Altrobilancio 2012/2013 si potranno ottenere i primi dati per valutare la rispondenza e portare a compimento il percorso avviato. A partire dalla riclassificazione dei gruppi di stakeholder ma, più in generale, per tutto l’approccio ai contenuti, Altrobilancio 2011/2012 rappresenta una tappa importante verso il concetto di Materialità. Un tema “materiale” è un tema che influenza le decisioni, le azioni e le performance di un’organizzazione o dei suoi stakeholder. Il lavoro sulla Materialità ha quindi coinvolto lo staff Altromercato e tutti gli stakeholder identificati dagli argomenti chiave. Il processo di determinazione della Materialità punta a una comprensione e a un’identificazione profonda ed equilibrata delle priorità in merito ai temi significativi della sostenibilità. La Materialità è stata sviluppata seguendo le indicazioni all’interno delle seguenti linee guida: • Global Reporting Initiative - Linee guida G3.1, 2011 • Global Reporting Initiative - IP Technical Protocol - Applying the Report Content Principles, 2011 • AccountAbility - AA1000 AccountAbility Principles Standard, 2008 • Accountability - The Materiality Report Aligning Strategy, Performance and Reporting, AccountAbility e LRQA, 2006 (di seguito Materiality Report) 1. G3.1 del Global Reporting Initiative (GRI) si tratta di un documento redatto da un network multi-stakeholder composto da migliaia di esperti, in decine di paesi in

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 Esistono molte definizioni di

stakeholder, citiamo, tra le più utilizzate, Stanford Research Institute (1963): “Lo stakeholder è ogni gruppo senza il cui supporto un’organizzazione cessa di esistere”. Secondo R. E. Freeman, “Strategic Management: A Stakeholder Approach” , Boston, Pitman (1984): “Lo stakeholder è ogni gruppo o individuo che può incidere sugli obiettivi aziendali o essere condizionato dal conseguimento degli stessi” e ancora “Qualsiasi gruppo o individuo che può influire o essere influenzato dal raggiungimento degli obiettivi di una organizzazione”. Inoltre secondo R.E. Freeman “The Politics of Stakeholder Theory: Some Future Directions”, Business Ethics Quarterly (1994):" Lo stakeholder è ogni gruppo o individuo che partecipa al processo di creazione di valore comune”


tutto il mondo, che partecipano a gruppi di lavoro e il cui organo di governo è composto da esponenti di grandi società internazionali di revisione contabile (KPMG, Deloitte&Touche, Ernst & Young), istituzioni internazionali (UNEP), esponenti della società civile e altri. Il G3.1, emanato in ultima versione dal GRI nel 2011, si compone di Linee Guida e Protocolli ed è disponibile e scaricabile da globalreporting.org, in inglese nella versione che comprende IP Technical Protocol.

2. AccountAbility (AA1000) - sulla declinazione della mission/valori nel processo di rendicontazione e l'approccio multi-stakeholder (coinvolgimento delle parti interessate) - è composto da esponenti di grandi società internazionali di revisione contabile, grandi gruppi d’impresa), e altre organizzazioni (Rockefeller Foundation, La Trobe University, Net Balance). Si tratta di tre standard e tre linee guida disponibili e scaricabili da accountability.org tra cui AA1000 - AccountAbility Principles Standard sui princìpi di redazione del Bilancio di sostenibilità (tra cui il princìpio di Materialità). AccountAbility ha prodotto anche The Materiality Report Aligning Strategy. 5

Il Materiality Report determina l’importanza dei temi contenuti in Altrobilancio per l’organizzazione e per i soggetti coinvolti in tre fasi: 1. identificare i temi da una vasta gamma di soggetti interessati e fonti 2. utilizzare un insieme coerente di filtri per determinare il livello di significatività per ogni tema. 3. incorporare procedure decisionali interne e avviare un processo di revisione esterna Per quest’anno sono stati identificati i temi ed è stato attribuito loro un livello di significatività per Altromercato, ipotizzando nel contempo la loro importanza anche per i soggetti esterni (gli stakeholder). Obiettivo del prossimo anno sarà sondare, concretamente, quanto l’attuale percezione sia reale rispetto a ciò che è materiale per gli stakeholder in merito alle tematiche identificate. Il processo di costruzione è stato seguito dal Gruppo di Lavoro (vedi punto G) le caratteristiche finali di questo documento sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione. Sono molti gli interlocutori interni che hanno contribuito alla stesura delle parti di loro competenza ed è questa l’occasione per ringraziarli della


preziosa e puntuale collaborazione. Un sincero ringraziamento va anche al designer che ha contribuito alla realizzazione del volume e ai fotografi che hanno messo a disposizione i loro scatti per Altrobilancio.

C) Il Perimetro di Altrobilancio Il Perimetro del Report è stato disegnato seguendo Verso l’Altrobilancio 2010/ 2011, confermandone l’impianto e la struttura generali. Come già esplicitato lo scorso anno, la struttura societaria di Altromercato comprende anche le partecipate CTM Agrofair Italia S.r.l., Inventa S.r.l. e Altromercato Argentina S.A., società controllate, o comunque partecipate, ricadenti nel campo d’influenza della società controllante. Il Bilancio Economico presenta anche i dati consolidati delle tre società. I dati espressi e presentati in questo volume saranno limitati ad Altromercato. Sarà impegno futuro (non ancora pianificabile) evidenziare anche i dati di tutte le altre organizzazioni e i dati consolidati del gruppo, che quest’anno sono stati riportati in termini generali nel capitolo 2 dedicato al Consorzio.

D) Tecniche di misurazione e basi di calcolo I riferimenti per la misurazione dei dati e le basi di calcolo degli indicatori sono stati: le aree identificate con l’applicazione della Materialità, le attività di Altromercato, i dati già disponibili e gli indicatori delle linee guida G3.1 e dei Protocolli G3 corrispondenti a ciascun’area. Sono stati considerati, oltre al GRI Reporting framework (vedi punto B), anche i Protocolli G3 economico, ambiente, lavoro, diritti umani, sociale e prodotto. Gli indicatori GRI applicati sono consultabili nell’indice del presente Altrobilancio. Rispetto allo scorso anno, Altrobilancio ha cercato di avvicinarsi maggiormente agli indicatori contenuti nelle Linee Guida, intento che sarà ulteriormente rafforzato nella prossima edizione. Allo scopo di riportare indicatori significativi secondo il princìpio della Materialità, alcuni dati hanno rendicontazione inferiore a dodici mesi (prezzo trasparente). Per questi e per altri dati, il prossimo Altrobilancio si concentrerà sulla completezza in termini di trend, oltre che d’inclusione sul numero degli indicatori core e additional.

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E) Cambiamenti del Report rispetto a Verso l’Altrobilancio 2010/2011 Sono state apportate variazioni significative, pur nella continuità dell’impostazione precedente e dell’aderenza alle Linee Guida di riferimento. Governance, Strategie, Missione e la Carta di Identità di Altromercato sono state approfondite ma non ridefinite. Come previsto dall’obiettivo dello scorso anno, Altrobilancio è stato ampliato nei contenuti, nei metodi e nella ricerca degli indicatori più significativi per gli stakeholder. Ciò emerge nell’indice di corrispondenza tra i contenuti del Report e le Linee Guida GRI, ma anche nei successivi paragrafi sul perimetro e sulla definizione dei contenuti e degli obiettivi futuri.

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Altrobilancio ha scelto una forma di veicolazione più sostenibile per l’ambiente (in formato digitale), maggiormente fruibile nel formato, più accessibile ai lettori: è infatti presente in versione sfogliabile (con link a contenuti di approfondimento) e scaricabile sul sito internet www.altromercato.it, ed è presentato in una sezione dedicata del sito che ne ricostruisce i percorsi logici e aiuta l’utente nella navigazione e quindi nella comprensione stessa del Report.

F) Obiettivi: Altrobilancio presente e futuro Gli obiettivi dello scorso anno, contenuti in “Verso l’Altrobilancio” sono stati in parte realizzati. Sono state approfondite le tematiche più rilevanti, coinvolgendo un più alto numero di soggetti: il sistema Altrobilancio ha coinvolto tutta la Centrale Altromercato. Quest’anno è stato dato più spazio a numeri di performance, che nella prossima edizione potranno essere maggiormente confrontabili. In altre parole, Altrobilancio sta prendendo forma con l’intento di soddisfare, in modo sempre più puntuale e saliente, gli stakeholder che saranno coinvolti, edizione dopo edizione, nel processo di ridefinizione della Materialità.


G) Gruppo di lavoro Coordinamento: Francesca Filippi Supervisione: Carlo Brugnoli, Lorenza Vianello Supporto metodologico: Adriana Ramella, Alessandro Galardi Contributi di: Alessandra Governa, Carlo Brugnoli, Elisa Dolci, Elisa Salvi, Francesca Filippi, Lorenza Vianello, Lorenzo Boccagni, Luca Palagi, Luisa Calcina, Michela Barban, Paolo Palomba, Rudi Dalvai, Valentina Cherubini, Valeria Calamaro, Vittorio Rinaldi Copy editing: Caterina Novaria, Francesca Serra, Lorenza Vianello Web editing: Ilaria Favè Grafica e realizzazione supporto digitale indicizzato: Marco Ceschi Grafica ispirata alla campagna IO.EQUO ideata dall’agenzia Bravo Communications 8


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1 10


1. LETTERA DEL PRESIDENTE Coltivare un’altra economia. Per uscire dalla crisi ed essere costruttori di futuro. Iniziare la lettera di presentazione di Altrobilancio con la stessa riflessione dell’anno precedente è scoraggiante. Non solo perché la crisi economica di cui si parlava nella scorsa edizione sembra non voler giungere ad un termine, non solo perché le incertezze che hanno caratterizzato gli ultimi avvenimenti politici del nostro Paese hanno, ulteriormente, messo a dura prova le famiglie italiane, ma anche, e non ultimo, perché si palesa sempre di più il prezzo, troppo caro, che i cosiddetti “Paesi emergenti” stanno pagando. Penso ai recenti avvenimenti in Bangladesh, ai disastri causati dall’inquinamento, ai suicidi tra gli agricoltori in India, al divario che appare sempre più incolmabile tra i pochi che si arricchiscono e i molti, troppi, che non hanno accesso al cibo. 11

Mai come oggi i valori, i princìpi, l’essenza stessa del Commercio Equo e Solidale devono trovare voce. Oggi che anche le coscienze più distratte, o più ottimiste, sono state scosse; oggi che nessuno può più ignorare come l’economia “usa e getta” abbia letteralmente consumato il Pianeta e il futuro dei nostri figli, oggi è giunto il momento di alzare la voce, con coraggio e con forza. Non è una lotta impari. Quelli che fino a qualche anno fa erano “segnali deboli” sono ormai atteggiamenti conclamati. La società sta velocemente rivedendo i propri parametri, le proprie abitudini di consumo, la propria coscienza collettiva. Non si butta più, si ripara. Non si lascia più l’acqua scorrere, si chiude il rubinetto. Non si esce più così spesso a cena, si fa il pane a casa. La società civile sta cercando nuovi modelli economici, nuove abitudini d’acquisto, nuove regole di comportamento. Tocca a noi, ora, fornire le risposte. Certo, la crisi è stata la scintilla, ma quando una reazione diventa un’abitudine vuol dire che è cambiato qualcosa di profondo, di duraturo. In una sua recente visita alla sede di Altromercato, Francisco van der Hoff ci ha ricordato chi siamo, qual è il nostro ruolo non solo nei confronti dei produttori o delle loro comunità o anche delle nostre comunità, ma nei confronti di questa sfera, che non è poi così grande, che si chiama mondo. “Non siamo matti, siamo costruttori”. Questo ci ha detto. Il Commercio Equo e Solidale ha dimostrato negli anni di essere un’alternativa sostenibile, tangibile. Ciò che siamo, la nostra storia di 25 anni, testimonia che il futuro è già qui. Kathy Marshall di Sabahar, uno dei nostri più recenti produttori, dice che fare fair trade vuol dire “dare un’opportunità. L’opportunità di scegliere per la tua vita in prima persona". Per questo tutte le nostre azioni sono basate su coloro che devono avere la possibilità di fare la loro scelta: i produttori, i Soci Altromercato ma anche, e non ultimo, i consumatori.


La certezza che ciò che si compra non sta consumando l’ambiente, è sicuro per chi lo produce e per chi lo acquista, mantiene vive tradizioni millenarie, preserva le biodiversità, viene pagato il giusto, assicura dignità: questa è l’opzione che i consumatori cercano e l’impegno che il Commercio Equo e Solidale deve portare avanti. Queste sono le leve che permettono ai nostri Soci di declinare, quotidianamente, la loro presenza sul territorio. Su questo impegno Altromercato ha recentemente ri-organizzato la propria struttura. Non più un’Unità Marketing concepita tradizionalmente e un’Unità Cooperazione Produttori a fianco, ma un’unica Unità Filiere. Quattro team focalizzati, appunto, sulla realizzazione del prodotto dall’inizio alla fine della filiera, dal produttore al consumatore nel suo significato più profondo, passando per l’esperienza d’acquisto. Per essere certi di esserci in ogni passaggio, per essere sicuri di “costruire” in modo tangibile il modello di nuova economia che il fair trade propone. Una nuova organizzazione che ha permesso, ad esempio, di ampliare l’offerta di biologico, con impatti positivi sia per i produttori - che possono contare su un maggior riconoscimento economico – sia per le Botteghe – che possono proporre un’offerta più qualificata - sia ovviamente per i consumatori. Su queste stesse premesse, considerando questi stessi stakeholder, Altromercato ha implementato un attento lavoro di canalizzazione dei punti di vendita. I nuovi formati di vendita, le Botteghe Altromercato specializzate, nascono con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza d’acquisto: fornire un luogo all’interno del quale le filiere siano rappresentate in modo esaustivo, diano la risposta a tutte le esigenze e ai quesiti dei nuovi consumatori attenti. Un luogo dove tutti i produttori, anche i più piccoli, possano avere la giusta valorizzazione garantendo loro, quindi, quella continuità che è alla base del Commercio Equo e Solidale. In merito a questo aspetto il formato moda, con una proposta 100% fair trade, sta dimostrando risultati incoraggianti. Mala Sinha, di Bodhi, in un recente incontro ci ha detto “Questa è la magia che realizziamo ogni giorno. Creiamo una connessione tra il produttore (che tesse o coltiva a casa sua secondo le sue tradizioni) e un consumatore, dall’altra parte del mondo, che indosserà una maglietta o berrà un caffè”. E questo filo passa, necessariamente, dalle nostre Botteghe. Per questo il Socio è la chiave di volta dell’attività del Consorzio Altromercato. Senza l’incessante lavoro di chi opera quotidianamente sul territorio, il Commercio Equo e Solidale non esisterebbe. Senza la vicinanza, non solo fisica, che le Botteghe esprimono nei confronti dei consumatori, non si potrebbero argomentare e veicolare i valori e i princìpi che ogni prodotto reca con sé. Un involucro invisibile, presente in tutte le confezioni, che solo parole sapienti permettono ad altri di vedere. Prossimità e capillarità, forza territoriale, che altri canali di vendita possono (e devono) certamente agevolare e completare, ma dalle quali Altromercato non può prescindere. Per questo è importante che le Botteghe continuino a svolgere il loro ruolo sapendo accompagnare l’evoluzione dei consumatori stessi, sapendo reagire

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coerentemente con le aspettative e i nuovi bisogni che questa crisi, suo malgrado, ha permesso di far emergere. Rafforzare il nostro essere fair trade lungo tutta la filiera è un percorso iniziato ed una sfida da perseguire, ma è anche un elemento forte di differenziazione rispetto alle realtà nazionali ed internazionali che si affacciano a vario titolo in questo settore che, e questo è un aspetto da tenere in considerazione, sta diventando “interessante” anche per aziende tradizionali. Dobbiamo saper preservare questi criteri, rafforzarli, esserne promotori anche nella produzione italiana. Oggi che l’attenzione dei consumatori è alta, che la loro volontà di ascoltare può fare la differenza, è il momento di esprimere con coraggio queste nostre preoccupazioni. Per questo abbiamo attivato la campagna di sensibilizzazione IO.EQUO, fornendo strumenti di lettura e di comprensione di un impegno che dura da venticinque anni.

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I giochi della finanza sono entrati prepotentemente nella vita di ognuno di noi e parlare di speculazione sulle materie prime alimentari, di dinamiche che mettono a rischio la continuità nella produzione e quindi l’esistenza stessa di molti piccoli produttori, specie artigiani, è un obbligo prima che un’opportunità. Ed è questo che fa la campagna IO.EQUO: dare ai cittadini strumenti per capire, ma anche per fare qualcosa, per cambiare. Ad esempio chiedendo alle proprie amministrazioni locali di introdurre prodotti del Commercio Equo e Solidale nei bandi, promuovendo una legislazione nazionale sul Commercio Equo e Solidale in un paese in cui sono solo 9 le regioni che hanno una legge in merito. Ognuno di noi può fare la differenza. Dal singolo consumatore, alle amministrazioni locali, ai governi. Solo se ognuno farà la sua parte potremo garantire la continuità, e quindi lo sviluppo dei produttori, specie i più deboli. Per questo, siamo soddisfatti di aver saputo mantenere i nostri acquisti, pur in una condizione di forte contrazione dei consumi, sostanzialmente stabili con un aumento significativo sui produttori africani. La continuità è quindi il criterio sul quale Altromercato ha incontrato le maggiori difficoltà quest’anno e quello sul quale, inevitabilmente, continuerà ad impegnarsi in futuro. È il principio che determina i nostri obiettivi e le azioni con cui intendiamo perseguirli a cominciare dalla volontà di rendere sempre più facilmente accessibili i nostri prodotti su tutto il territorio nazionale attraverso un aumento e una ri-qualificazione della nostra presenza, attraverso l’identificazione di nuovi canali di vendita coerenti con i nostri princìpi, attraverso una proposta sempre più coerente con le aspettative di chi produce, di chi vende, di chi compra. È la filiera del valore, è un’altra economia.

Guido Vittorio Leoni Presidente di Altromercato


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2 16


2. CONSORZIO ALTROMERCATO 2. Consorzio Altromercato 2.1 Carta d’indentità Nome Consorzio Ctm altromercato soc. coop. Forma giuridica Consorzio di Imprese Anno di fondazione 1988 Sede Legale: Bolzano Operativa: Verona 17

Finalità economica Il Consorzio non ha finalità di lucro. Finalità sociale Il Consorzio intende essere parte attiva e propositiva di un’economia sociale fondata sui princìpi del Commercio Equo e Solidale, della giustizia, della sostenibilità e della cooperazione. Soci 123 Soci di cui 86 Cooperative, 35 Associazioni, 1 Organizzazione Non Governativa e 1 Fondazione di Partecipazione. Partecipanti al gruppo Altromercato Ctm Agrofair Italia S.r.l. Inventa S.r.l. – unipersonale Altromercato S.A. (Argentina) Prodotti commercializzati dal gruppo Altromercato Alimenti confezionati Alimenti freschi Materie prime alimentari Tessili, abbigliamento, accessori e ricorrenze Prodotti per la cura della persona Prodotti per la cura della casa


Scopo Sociale Il Consorzio si riconosce una forte vocazione per i Popoli svantaggiati e del Sud del Mondo che costituiscono l’oggetto primario della sua azione economica ed è indissolubilmente legato alla cooperazione con i piccoli produttori. Strumenti Commercializzazione di prodotti che rispettino i requisiti previsti dal Commercio Equo e Solidale, promozione di cooperative e imprese senza fine di lucro, divulgazione e informazione sui problemi dello sviluppo dei paesi del Sud del Mondo, promozione della finanza etica e solidale, progetti internazionali di cooperazione tecnica. Associato a: AGICES (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale) Riunisce le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane. Rappresenta nel Paese, nella società civile, con i media e con le istituzioni locali e nazionali, le esperienze e la cultura dei suoi Soci: organizzazioni non profit e Botteghe del Mondo che promuovono i prodotti e i princìpi di un’economia di giustizia. AGICES offre ai suoi Soci un sistema di garanzia, sottoposto a verifica esterna da parte di un Organismo di Certificazione, che non ha eguali al mondo. Il rispetto dei valori del Commercio Equo e Solidale è coniugato nella Carta Italiana dei Criteri di cui AGICES è depositaria.

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EFTA (European Fair Trade Association) Associazione costituita da 10 importatori europei di Commercio Equo e Solidale di 9 paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svizzera, Regno Unito). Svolge attività di supporto ai suoi membri, identifica e sviluppa delle connessioni fra progetti diversi e organizza seminari formativi. Tra i suoi obiettivi anche quello di sensibilizzare le istituzioni europee sulle economie sostenibili. WFTO (World Fair Trade Organization) È l’autorità internazionale nell’ambito del Commercio Equo e Solidale ed è nata con lo scopo di tutelare e diffondere i criteri e le pratiche del Commercio Equo e Solidale e di verificarne l’applicazione da parte dei propri 400 Soci. Per essere membri di questa organizzazione è necessario assumere un impegno al 100% nel campo del Commercio Equo e Solidale. Tra i suoi compiti, il monitoraggio del rispetto dei 10 princìpi WFTO da parte dei suoi membri.

 Guarda

il video sui 10 princìpi del Commercio Equo e Solidale.


SINTESI DEI PRINCIPALI DATI QUANTITATIVI

Indicatore

Unità di misura

2011/2012

2010/2011

2009/2010

* Numero dipendenti e non FTE

** Dato relativo ai soli acquisti diretti. Non comprende i produttori raggiunti per effetto di acquisti effettuati da altre centrali d’importazione

*** La società ha come unico fornitore Ctm Agrofair Italia S.r.l.

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Soci Numero Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 123 124 125 Ctm Agrofair Italia 2 2 2 Inventa srl - unipersonale 1 1 1 Altromercato SA (Arg) 2 2 2 TOTALE 128 129 130 Lavoratori* Numero Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 94 95 92 Ctm Agrofair Italia 7 7 6 Inventa srl - unipersonale 0 0 0 Altromercato SA (Arg) 0 0 0 TOTALE 101 102 98 Produttori Commercio Equo Numero Consorzio Ctm altromercato soc. coop.** 158 170 154 Ctm Agrofair Italia 5 5 5 Inventa srl*** 0 0 0 Altromercato SA (Arg) 1 1 1 TOTALE 164 176 160 Articoli commercializzati Numero Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 3.086 2.730 2.713 Ctm Agrofair Italia 8 8 8 Inventa srl - unipersonale 5 5 5 Altromercato SA (Arg) 4 3 3 TOTALE 3.103 2.746 2.729 Ricavi Migliaia di Euro Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 36.676 36.946 35.200 Ctm Agrofair Italia 13.593 13.014 10.667 Inventa srl - unipersonale 3.061 2.436 419 Altromercato SA (Arg) 199 163 182 TOTALE 53.529 52.559 46.468 Acquisti prodotti coMES Migliaia di Euro Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 15.530 16.591 12.411 Ctm Agrofair Italia 8.535 8.782 6.975 Inventa srl - unipersonale nn nn nn Altromercato SA (Arg) 152 129 139 TOTALE 24.217 25.502 19.525 Risultato d'esercizio Migliaia di Euro Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 5 326 825 Ctm Agrofair Italia 167 159 193 Inventa srl - unipersonale 40 36 -24 Altromercato SA (Arg) -52 -41 -0 TOTALE 160 480 994 Totale Attivi Migliaia di Euro Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 29.735 31.444 30.805 Ctm Agrofair Italia 3.131 3.874 3.663 Inventa srl - unipersonale 972 829 394 Altromercato SA (Arg) 94 237 107 TOTALE 33.932 36.384 34.969 Patrimonio Netto Migliaia di Euro Consorzio Ctm altromercato soc. coop. 11.386 11.224 10.512 Ctm Agrofair Italia 1.548 1.381 1.222 Inventa srl - unipersonale 113 73 36 Altromercato SA (Arg) -49 -38 3 TOTALE 12.998 12.640 11.773


PARTECIPANTI AL GRUPPO ALTROMERCATO

Consorzio Ctm Altromercato soc. coop.

capogruppo

2,25% 100% Inventa S.r.l. controllata

90% 10%

Altromercato S.A. controllata

50% Ctm Agrofair Italia S.r.l. COLLEGATA partecipazione paritetica 20

50% La società non è parte del gruppo Altromercato. Viene inserita in questo schema per la rilevanza della partecipazione ad una delle società del Gruppo.

Agrofair Europe B.V. (Olanda)

CTM Agrofair Italia S.r.l. Joint-venture tra il Consorzio Ctm altromercato ed il principale attore europeo per la gestione dei prodotti freschi. Agrofair Europe B.V. Distribuisce frutta tropicale sul mercato italiano nei settori della grande distribuzione, della ristorazione collettiva e nelle Botteghe del Mondo. Inventa S.r.l. Società unipersonale, costituita nel 2006 per gestire una filiera tessile equa e solidale e per commercializzare prodotti con altri marchi al di fuori del canale Botteghe del Mondo. Altromercato S.A. Con sede a Buenos Aires (Argentina), si occupa della gestione della filiera per la produzione e commercializzazione all’estero di abbigliamento. La partecipazione è stata acquistata per una quota pari al 90% del capitale e, indirettamente, per il restante 10% attraverso la controllata Inventa S.r.l.

 Agrofair Europe annual report 2011

 Appendice 1 :

Soci Agrofair Europe B.V.


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

2.2 Storie a confronto: il Commercio Equo e Solidale e Altromercato Altromercato Anni 80: il Commercio Equo e Solidale è poco conosciuto in Italia. Sono attive solo due Botteghe, una a Bressanone e una a Bolzano, che si appoggiano alla rete fair trade d’oltralpe.

1990

1989

1988

1987

1986

1985

1984

1983

1982

1981

1980

1987: nasce una società a nome collettivo fondata da Rudi Dalvai, Heini Grandi e Antonio Vaccaro.

1987: nasce il termine Commercio Equo e Solidale: è Antonio Vaccaro a tradurre così l’espressione inglese fair trade usata fino ad allora. La doppia aggettivazione, che non esiste nella definizione inglese, intende evidenziare i concetti di giustizia sociale, equità e solidarietà.

 Ctm altromercato Utopie concrete: 15 anni di commercio equo e solidale, 2004

“La solidarietà senza equità – che implica una relazione sociale – finisce con il trasformarsi in carità. E la carità non produce trasformazione, non cambia lo stato delle cose. D’altra parte l’equità senza la solidarietà ovvero senza la fratellanza diventa un senso astratto di giustizia, una giustizia vuota perché non calata in una dimensione sociale”. Antonio Vaccaro


1988: la società è trasformata in cooperativa con l’acronimo Ctm (Cooperazione Terzo Mondo). La Cooperativa è formata da 9 soci (3 lavoratori e 6 Botteghe) e si occupa d’importazioni dirette e di sviluppo del Commercio Equo e Solidale sul territorio in cui opera. 1988: prima campagna nazionale di promozione e sensibilizzazione del Commercio Equo e Solidale, organizzata da Ctm e Focsiv. 1988: Ctm diventa socia di EFTA.

1989: Ctm è co-fondatore di IFAT (l’attuale WFTO) e fonda CTM Mag. Anni 90: la Cooperativa cresce arrivando a includere 50 Soci. Le Botteghe del Mondo sono 100. 1991: primi progetti di cooperazione internazionale. 1992: campagna nazionale sullo zucchero, “Zucchero Amaro”. 1992: nasce il Comitato Progetti, organo indipendente che ha lo scopo di controllare l’operatività di Ctm verso i produttori. 1997: a meno di dieci anni dalla fondazione, Ctm prende una decisione storica, non priva di lunghe discussioni interne, e inizia a promuovere i suoi prodotti anche fuori dalle Botteghe, nella Grande Distribuzione Organizzata, nei negozi e nelle catene del biologico. 1998: il 28 giugno Ctm compie un altro passo importante. Da Cooperativa si trasforma in Consorzio di Botteghe del Mondo garantendo maggiore

2001

2000

1999

1998

1997

1996

1995

1994

1993

1992

1991

1989: Ctm inizia le prime importazioni dirette. Il primo produttore è UCIRI, caffè.


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

partecipazione alle Botteghe e una crescita dei servizi per lo sviluppo qualitativo dei Soci. Il Consorzio prende il nome di Ctm altromercato. Il nome Altromercato era già utilizzato come marchio dei prodotti da qualche anno. 2000: il Consorzio inizia l’importazione e la commercializzazione delle banane. 2004: il Consorzio Altromercato incrementa notevolmente sia il fatturato sia il numero di Soci, che diventano 150. Le Botteghe sono oltre 300.

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2004: viene fondata Ctm Agrofair Italia S.r.l., una joint-venture tra il Consorzio Altromercato e l’olandese Agrofair Europe.

2006: nascono Inventa S.r.l. Unipersonale e Altromercato Argentina S.A. 2008: Altromercato festeggia i suoi primi 20 anni. 2010: nasce la linea Solidale Italiano Altromercato, che ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti realizzati in Italia da cooperative sociali, consorzi e organizzazioni di carattere nazionale attive in aree problematiche del Paese e che lavorano nel rispetto dei princìpi del Commercio Equo e Solidale. 2011: Manduvirà Ltd. (Paraguay) è il primo produttore del Commercio Equo e Solidale a diventare Socio del Consorzio. 2012: nasce Auteurs du Monde, la linea moda Altromercato.


Il Commercio Equo e Solidale

1963

1962

1961

1960

1950

1949

1948

1947

1946

1945

1945: nella Carta delle Nazioni Unite del 1945, l'Onu s’impegna a promuovere lo sviluppo mediante la creazione di un organismo ad hoc quale l'UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo). Quest’agenzia è necessaria perché l'eredità del colonialismo ha relegato i paesi del Sud del Mondo a meri produttori di materie prime con scarso valore aggiunto, economicamente dipendenti da un unico (o pochi) prodotto e che subiscono i bruschi ribassi dei prezzi.

1948: Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un’esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale”. Anni 50: inizia l’attività di Commercio Equo e Solidale negli Stati Uniti e poi nel Regno Unito, seguiti dal resto d'Europa, in risposta alla crescente consapevolezza dei danni sociali e ambientali causati dalle modalità d’importazione dei paesi industrializzati. 1964: prima convocazione dell’UNCTAD. Una questione da risolvere, secondo gli intenti degli stessi paesi del Sud del Mondo, non con l'ulteriore indebitamento tramite la concessione di aiuti, bensì con il riequilibrio del commercio. Lo slogan che meglio sintetizza il princìpio da applicare è ”Trade not aid”, (commercio non aiuto) ed è utilizzato per la prima volta nella conferenza UNCTAD di Ginevra. 1964: Oxfam UK fonda la prima Alternative Trade Organization (ATO).

 Le fonti per questo § sono:

a) 23.12.2009 - Official Journal of the European Union C 318/29 b) “La nascita del commercio equo e solidale a Bergamo” tesi di laurea del Corso di Laurea in Comunicazione di massa pubblica e istituzionale; di Raffaele Avagliano, A.A. 2009/2010


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

1969: Sos Wereldhandel apre la ”Third World Shop” di Brekelen cittadina di 14mila abitanti nella provincia di Utrecht, Olanda; la prima Bottega del Commercio Equo e Solidale. Gli olandesi di Sos Wereldhandel sanno che l'aiuto non cambia i rapporti iniqui e non incide sulle cause della miseria. Per questo motivo creano le cosiddette “Botteghe del Mondo” (World Shops, in inglese), con l’obiettivo di sostenere progetti nei paesi in via di sviluppo attraverso la vendita di prodotti artigianali. 1969: le Botteghe del Mondo sono 120 solo in Olanda. 1971: in Bangladesh viene fondata la prima Cooperativa di Commercio Equo e Solidale (Jute Work). 1973: in Olanda viene venduto il primo caffè del Commercio Equo e Solidale.

1974

1973

1972

1971

1970

1969

1968

1967

1968: nascono in Olanda i Cane Sugar Groups, gruppi di persone attente ai temi dello sviluppo che cominciano a commercializzare lo zucchero di canna con la finalità politica di fare pressione sui paesi industrializzati affinché anche ai prodotti dei paesi del Sud del Mondo sia garantito l’accesso al mercato, con l'obiettivo di veicolare in quei paesi parte della ricchezza concentrata in quelli maggiormente sviluppati.

1966

1965

1964

1967: in Olanda viene fondata la prima organizzazione fair trade.


Anni 70: il Commercio Equo e Solidale si sviluppa molto, oltre che in Olanda, anche in Belgio, Germania, Svezia, Gran Bretagna e Svizzera. Nel 1974 arriva in Francia per mezzo della Union des Comités de Jumelage Coopération che risponde all'appello dell'Abbé Pierre a favore del Bangladesh. A Parigi viene aperta la prima Bottega del Mondo francese.

I piccoli produttori del Sud del Mondo - la cui economia si basa, di solito, su un solo prodotto e una sola coltura come il caffè, il cacao o lo zucchero - sono sul lastrico. La povertà aumenta in tutti i paesi in via di sviluppo. Di fronte a questa situazione, le centrali d'importazione europee capiscono la necessità di trovare altri mercati in cui vendere questi prodotti a un prezzo equo, in modo da aumentare i progetti e il numero di produttori del Sud del Mondo. Si apre dunque la fase commerciale: il Commercio Equo e Solidale si affianca all'economia di mercato, cercando di competere con essa senza snaturare la propria etica e la propria missione. 1989: nasce IFAT (International Federation of Alternative Trade) - oggi WFTO - che raggruppa le centrali d'importazione. 1990: nasce EFTA (European Fair Trade Association). 1994: per la prima volta anche il tè è prodotto e commercializzato secondo gli standard internazionali del Commercio Equo e Solidale.

1993

1992

1991

1990

1989

1980

1979

1978

1977

1976

Anni 80: il movimento subisce un’accelerazione. Questa volta non sono le ideologie o movimenti a dare un nuovo volto al Commercio Equo e Solidale, ma le conseguenze delle politiche neoliberiste del tempo, che portano al crollo dei prezzi delle materie prime.


1996: le banane sono inserite tra i prodotti del Commercio Equo e Solidale in Olanda. 1998: il Parlamento Europeo riconosce il Commercio Equo e Solidale in termini economici e politici.

2012

2011

2006

2005

2000

1996

1995

1994

2000: Garstang, una cittadina nel nord ovest dell’Inghilterra, si dichiara “Fairtrade Town”. Da allora circa 600 comunità in tre continenti hanno lavorato per promuovere il Commercio Equo e Solidale, garantire le vendite e, quindi, assicurare ai produttori continuità e prezzi equi.

2005: la Toscana è la prima regione a dotarsi di una legge sul Commercio Equo e Solidale. 2006: approvata la Risoluzione del Parlamento Europeo sul Commercio Equo e Solidale e lo sviluppo, che riconosce il Commercio Equo e Solidale quale valido strumento di crescita economica per il Sud del Mondo e invita la Commissione Europea ad adottare azioni che lo promuovano sotto diversi punti di vista, da quello educativo a quello fiscale. In Italia, nel corso della XV legislatura, è depositata la prima Proposta di Legge Nazionale sul Commercio Equo e Solidale. 2011: Rudi Dalvai, tra i fondatori di Altromercato, è eletto presidente di WFTO. 2012: è depositata in Parlamento una Proposta di Legge Nazionale sul Commercio Equo e Solidale. Le regioni italiane che si sono dotate di una legge sul Commercio Equo e Solidale sono nove.


, organizzati Se non ci fossimo non ci sarebbe solidale e o u q e il commercio l ComitĂŠ Pucachupa 2 - M

tigiana de Marcela Apaza Apaza, Ar

inka, PerĂš


29


30


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

2.3 Marchi e prodotti Altromercato sviluppa filiere, realizza e commercializza prodotti alimentari, moda, artigianato, cosmesi, detergenza persona e casa. Prodotti che non solo rispondono ai bisogni delle persone (con ingredienti e materie di qualità, gusto ed estetica di livello) ma, soprattutto, contengono valori e competenze che alimentano giustizia, riscatto e benessere per milioni di contadini e artigiani. Questi “ingredienti” rappresentano l’originalità che avvicina e rende solidali chi consuma e chi produce, anche se a migliaia di chilometri di distanza.

31

I prodotti alimentari composti sono il risultato di un’attività di ricerca condotta con i singoli produttori di materie prime allo scopo di utilizzarle al meglio e, quando possibile, trasformarle e confezionarle nel luogo di produzione in modo da trasferire a chi produce sia le competenze sia il valore aggiunto della trasformazione. Biscotti, creme spalmabili, sostitutivi del pane, ma anche caffè tostato all’italiana, zucchero, marmellate: i prodotti Altromercato sono realizzati tutti nel rispetto delle regole AGICES del Commercio Equo e Solidale. Nel caso dei prodotti composti, sono verificate le filiere dei singoli ingredienti e del prodotto trasformato. Le materie prime agricole, necessarie per realizzare prodotti composti in Italia, sono talvolta richieste da imprese sensibili che commercializzano prodotti del Commercio Equo e Solidale o che ne contengono - evidenziandoli - alcuni importanti ingredienti come zucchero, caffè e quinoa. I prodotti e le materie prime alimentari utilizzate da altre aziende trasformatrici, sono principalmente coloniali (caffè, cacao, tè, zucchero), in genere provenienti da coltivazioni biologiche. Alcune referenze sono prodotte e confezionate interamente nei paesi d'origine (zucchero, marmellate), altre sono lavorate e trasformate in Italia (caffè, cioccolato) presso trasformatori selezionati. I prodotti alimentari possono essere inoltre composti interamente da prodotti del Commercio Equo e Solidale (miscele di caffè, quinoa, miele) oppure possono contenere una parte di prodotti del Commercio Equo e Solidale e una parte di altri prodotti (biscotti, pasta alla quinoa). Per essere dichiarati prodotti del Commercio Equo e Solidale, secondo regolamentazioni interne e secondo il regolamento AGICES, devono contenere almeno il 50% del peso del prodotto - o del valore delle materie prime utilizzate - di provenienza fair trade.


La linea Solidale Italiano Altromercato sviluppa prodotti che derivano dall’applicazione dei princìpi del Commercio Equo e Solidale a produttori svantaggiati italiani. Un patrimonio sociale, ambientale e culturale che Altromercato vuole salvaguardare e sostenere. Sono prodotti e produttori selezionati in conformità a un disciplinare che garantisce la provenienza e la produzione secondo metodi e princìpi della produzione agricola sociale e sostenibile, del coinvolgimento di lavoratori svantaggiati (ad es. i reclusi), e/o della valorizzazione e del recupero di beni confiscati alle mafie. In tutti i casi si rende più diretto possibile il rapporto tra chi produce e chi consuma, garantendo che, nel prezzo pagato, il valore è destinato in modo trasparente (nella misura più rilevante possibile e rispetto agli analoghi prodotti convenzionali) a chi produce e ne ha bisogno per la vita e lo sviluppo delle proprie comunità. Questa consapevolezza trova una sintesi straordinaria in prodotti come il Limoncello tipico di Sicilia, realizzato con zucchero di canna del Sud del Mondo, con i limoni siciliani delle terre confiscate alla mafia, oppure con il cioccolato di Modica, che integra la tipicità di una lavorazione del territorio siciliano utilizzando tutti ingredienti del Commercio Equo e Solidale. L’incontro Nord e Sud si realizza anche nella moda. Filiere tessili di materiali di qualità naturale come seta, alpaca, cotone biologico, s’incontrano nel percorso di realizzazione dei prodotti finiti interamente nel Sud del Mondo, generando il riscatto e la valorizzazione del lavoro di piccoli produttori e artigiani. Per questo il marchio dedicato alla moda parla dei produttori definendoli Auteurs du Monde (Autori del Mondo). Si tratta più spesso di autrici capaci di trasmettere l’originalità, l’arte e la tradizione delle loro culture di provenienza, nelle produzioni. Grazie all’intervento in loco di designer italiani, i prodotti realizzati rispettano (spesso salvaguardano) le tradizioni locali e, al tempo stesso, rispondono alle esigenze dei clienti italiani e di tanti altri paesi del mondo compreso quello di provenienza. I prodotti artigianali per la casa sono spesso realizzati uno ad uno da singoli artigiani, all’interno delle loro comunità: il vero valore aggiunto dei nostri prodotti, quindi, non è solo economico ma riguarda anche la dignità e la qualità del lavoro svolto dalle persone. I prodotti delle due linee di artigianato (moda e accessori e casa regalo), sono tutti acquistati finiti e importati direttamente da artigiani e gruppi organizzati del Sud del Mondo.

32


I prodotti dedicati alla cosmesi naturale sono proposti con il marchio Natyr: prodotti naturali con ingredienti di alta qualità che interpretano in modo equo e solidale, il benessere. Un benessere della persona che non può prescindere dal benessere di chi produce e dell’ambiente. I prodotti Natyr, che aderiscono allo standard Cruelty Free, sono diffusi e riconosciuti anche all’estero e utilizzano ingredienti, aromi ed essenze del Commercio Equo e Solidale. All’interno della linea di cosmesi sono state introdotte, per la prima volta, referenze sviluppate e prodotte interamente nel Sud del Mondo (storicamente queste referenze erano tutte prodotte in Italia). 33

Entrata in commercio nel 2011 con il marchio Safylla, la linea dedicata alla detergenza casa è composta da tre elementi: stoviglie, superfici e bucato. Una linea di detergenza con forte vocazione ambientale, le cui materie prime sono tutte di origine vegetale e altamente biodegradabili. La formulazione dei prodotti, infatti, considera l’utilizzo di materie prime del Commercio Equo e Solidale, il risparmio economico ed energetico, il minore spreco e, contestualmente, non rinuncia alla funzione d’uso primaria: detergere efficacemente. In questo progetto sono state inserite confezioni di materiale totalmente riciclato e riciclabile che possono essere riempite nuovamente dopo l’esaurimento, consentendo un risparmio economico per il cliente in termini di costi di smaltimento e di riduzione di emissioni nell’atmosfera. La morfologia della confezione ne consente stoccaggio e trasporto con il minimo impatto.


L’attenzione all’ambiente coinvolge lo sviluppo di tutti i prodotti. Nel rispetto della funzione di protezione e sicurezza delle confezioni, ogni ricerca è indirizzata alla riduzione della quantità e del numero di materiali per gli imballi, alla loro riutilizzabilità e riciclabilità, alla loro provenienza da processi che non abbiano alterato l’equilibrio ambientale e/o che prevedano meccanismi di ripristino della risorsa ambientale utilizzata. Leggi l’Agenda Verde Altromercato. Vedi cap. 7 Un numero progressivamente crescente dei prodotti Altromercato ha la certificazione biologica. Tabelle Tipologie di prodotti e marchi Merceologia

Prodotti

Materie prime coloniali Alimenti - materie prime Alimenti - Prodotti composti interamente prodotti finiti realizzati da produttori svantaggiati Prodotti trasformati in Italia (o Europa) con materie prime dal 51% al 100% Prodotti trasformati con materie prime ComES almeno 50% in peso o valore Prodotti finiti da soggetti Italiani dell’Economia solidale Artigianato - Abbigliamento e accessori moda e accessori Casa Regalo Tessili per la casa, arredo, stoviglie per la casa, decorativi per la casa bomboniere, ricorrenze, idee regalo Detergenza Casa Prodotti trasformati in Italia con materie prime ComES almeno 50% in peso o valore Cosmesi Prodotti finiti da produttori del Sud del Mondo Prodotti trasformati in Italia con materie prime ComES almeno 50% in peso o valore

Marchio // Marchio ombrello Altromercato o e diversi marchi identificativi di categoria linea e prodotto Marchio ombrello Altromercato e diversi marchi identificativi di categoria linea e prodotto Altromercato / marchi privati Solidale Italiano Altromercato e prodotti commercializzati con i marchi di alcune cooperative sociali Auteurs du Monde Altromercato Safylla Natyr / Bio Natyr Natyr / Bio Natyr

34


IL CONSORZIO ALTROMERCATO 35

Marchi La strategia di utilizzo dei marchi per i prodotti si basa su quattro aspetti fondamentali: 1. il marchio Altromercato, il più importante, utilizzato anche come insegna di Bottega, come marchio istituzionale identificativo dell’intera organizzazione, Soci compresi. Quando utilizzato nelle confezioni, svolge il ruolo di marchio unico e principale (nel caso dei prodotti alimentari). Il marchio è riportato sulle confezioni senza altri marchi e con la sola descrizione di prodotto (esempio caffè dall’Etiopia). Sulle confezioni dei prodotti alimentari è adottato un sistema grafico che gestisce il marchio in verticale, su campo nero. Sulle confezioni è sempre prevista la presenza del quadrato fair trade e, quando è il caso, il quadrato BIO, in aggiunta al logo legale UE dei prodotti certificati biologici. Il sistema grafico, insieme al marchio, ripetuto nelle diverse confezioni, è un elemento d’identità dell’offerta di prodotto e dei valori di marca. I prodotti per la casa, le ricorrenze e le idee regalo sono riconoscibili dal marchio istituzionale Altromercato in orizzontale bordeaux. Un marchio come garanzia di qualità del prodotto, che riprende i colori della terra d’origine dei prodotti stessi 2. il marchio Altromercato viene anche utilizzato come “marchio ombrello” o “marchio a firma” in abbinamento con un marchio di linea che è utilizzato per identificare una categoria di prodotti (non alimentari) con un posizionamento proprio specifico. Il marchio ombrello (in alto) è utilizzato quanto il secondo marchio e rappresenta una specifica declinazione di prodotti di largo consumo. Il marchio a firma (in basso o a lato) è utilizzato quando il ruolo del marchio è diverso (es. Natyr, Safylla) e distingue una linea specifica con identità propria. In quasi tutti questi casi, anche il sistema grafico si discosta da quello alimentare proprio per marcare la differenza di posizionamento tra le categorie. Il marchio Natyr intende richiamare il concetto di naturalità: la filosofia che guida le ricette e la cura stessa dei prodotti, la confezione e l’imballaggio. Il marchio Safylla, invece, nasce dall’incontro di ‘Safi’ che significa pulito in lingua swahili e ‘fylla’ che significa riempire in alcune lingue nordiche 3. il marchio Altromercato può non comparire sulle etichette e sui prodotti. È il caso di Auteurs du Monde, che è anche insegna di Bottega specializzata. Proprio per la specificità dell’offerta, Altromercato non


è presente sotto forma di marchio ma lo è in termini di descrizione e identità. Un marchio a forma di timbro, per raccontare il protagonismo degli artigiani del mondo. Il timbro evoca il concetto del viaggio (il timbro del passaporto, il timbro sui documenti di viaggio): il percorso concreto delle filiere produttive e il viaggio culturale che le persone fanno nella relazione con i produttori attraverso i prodotti che acquistano 4. il marchio Solidale Italiano Altromercato, che incorpora il marchio Altromercato, identifica i prodotti (oggi tutti alimentari) che derivano dall’applicazione dei princìpi del fair trade presso i produttori svantaggiati in Italia ponendo in rilievo, oltre all’aspetto di giustizia e solidarietà, anche quello di provenienza In tutti i casi citati, la strategia di comunicazione e utilizzo dei marchi ha lo scopo da un lato di creare per il consumatore chiarezza e riconoscibilità e, dall’altro, di evocare tutta la filiera del prodotto che, per ovvie ragioni di spazio, non può essere descritta esplicitamente sulle confezioni.

36

Tabella ricavi per marchio 2009/2010 2010/2011

2011/2012

Natyr

1.181.948

1.139.547

1.256.901,

Safylla

71.243

Auteurs du Monde

Solidale Italiano Altromercato

523.250

504.269

Altromercato (alimentari)

22.132.677

22.104.842

626.005 23.010.007

Marchio privato con materie prime Altromercato 756.804 1.070.605 1.364.586 Materie prime Altromercato vendute senza marchio Altromercato (non alimentari)

4.719.317

3.795.007

Casa regalo 4.399.961

4.544.161

3.768.304

Moda e accessori 1.876.798

2.209.095

2.364.672

TOTALI

3.428.513

34.299.952

36.291.837

36.256.726


IL CONSORZIO ALTROMERCATO 37

Mercati L’attività commerciale del Consorzio Altromercato si sviluppa, principalmente, in sei canali commerciali: 1. Botteghe del Mondo. È il canale istituzionale del Consorzio e costituisce la via privilegiata per la distribuzione dei prodotti. Le circa 300 Botteghe del Mondo italiane sono punti vendita compresi tra i 50 e i 150 mq, specializzati nella vendita di prodotti alimentari e non-alimentari del Commercio Equo e Solidale, in prevalenza a marchio Altromercato. Sono negozi gestiti da Soci e non Soci del Consorzio e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale con una prevalenza al nord. L’insieme di questi negozi costituisce l’elemento chiave del progetto di economia solidale Altromercato. Il loro costante sviluppo geografico, comunicativo ed economico finanziario è quindi prioritario per il Consorzio 2. Vendite Esterne Soci. Circa 50 promotori commerciali, dipendenti delle Cooperative Socie del Consorzio Altromercato, fortemente orientati allo sviluppo commerciale del territorio. Si occupano di sviluppare le vendite a enti terzi, che diventano così clienti delle Cooperative Socie di Altromercato 3. Grande Distribuzione Organizzata. Altromercato è riuscito negli anni a stringere rapporti commerciali con le principali insegne che operano sul territorio nazionale, con prevalenza all centro nord. Grazie alle grandi quantità di prodotti alimentari venduti in questo canale il Consorzio Altromercato,garantisce sostegno ai produttori 4. Ristorazione Scolastica Pubblica. La scelta di entrare in questo canale ha avuto come scopo principale per Altromercato l’incentivazione di acquisti pubblici che incoraggino lo sviluppo e la diffusione di beni e servizi sostenibili. Includere il Commercio Equo e Solidale nelle politiche pubbliche contribuisce ad aumentare l’attenzione, la cultura e la conoscenza di alternative di consumo. Questo tipo di attività è rivolto a istituzioni locali come comuni e provincie, enti e imprese pubbliche (mense di dipendenti). Nel progetto legato alla Ristorazione Scolastica sono coinvolti 250 comuni per un totale di oltre 500.000 studenti 5. Estero. Comprende le vendite effettuate a Centrali di Commercio Equo e Solidale presenti in Europa, che a loro volta distribuiscono i prodotti nelle Botteghe del Mondo presenti nel loro territorio e ad altri soggetti commerciali sensibili. Per i clienti esteri Altromercato sviluppa packaging personalizzati, ma i prodotti sono gli stessi venduti sul mercato italiano


6. Trasformatori. La vendita diretta di materie prime a terzisti che producono il prodotto finito venduto nel mercato italiano. Si tratta di un’operazione strategica che dà sbocchi commerciali di fondamentale importanza per la sopravvivenza di molti produttori. Tabella ricavi per mercato Botteghe del Mondo Vendite Esterne Soci Grande Distribuzione Organizzata Ristorazione Scolastica Pubblica Estero Trasformatori Totale

2009/2010 2010/2011 2011/2012 16.030.562 17.189.042 17.218.866 4.115.785 4.743.183 4.919.978 5.289.234 5.998.400 6.652.784 2.220.565 1.769.009 1.640.851 3.215.293 1.872.886 2.029.240 3.428.514 4.719.317 3.795.007 34.299.953 36.291.837 36.256.726

Tabella ricavi per regione ESTERO ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo

2011/2012 2.029.240 211.149 34.156 57.111 322.429 2.641.937 974.782 1.793.498 1.042.474 11.174.658 349.658 27.312 3.844.062 338.109 182.401 322.564 1.558.232 2.879.971 276.239 174.428 6.022.316 36.256.726


IL CONSORZIO ALTROMERCATO 39

2.4 Struttura operativa dell'organizzazione L’evoluzione sociale ed economica è sempre più rapida, sia nei paesi del Sud del Mondo che in Europa. Altromercato, come espressione del fair trade in Italia, vuole continuare a essere promotore e attore del cambiamento e sta raccogliendo, insieme ai propri Soci, la sfida portare questa evoluzione nella direzione della giustizia e dell’equità. Una sfida che ha inciso anche nel percorso di elaborazione del Piano di Economia Solidale del Consorzio, che ha messo in luce l’urgenza di rendere l’impostazione organizzativa di tutto il sistema Altromercato più efficace e più efficiente. Il primo passo è stato individuare le priorità emerse dai documenti strategici elaborati da tutti i Soci. Queste priorità evocano alcuni concetti chiave che, nella storia del Consorzio, hanno un significato pregnante: produttori, Botteghe, filiera, interdipendenza, non intermediazione, trasparenza, consumo responsabile. Non a caso, queste parole ricorrono in diverse pagine di Altrobilancio e sono state lo spunto per avviare una riorganizzazione della struttura della Centrale coerente con il percorso della filiera “Consumatore responsabile – Bottega – Produttore”, già stata avviata insieme a diversi Soci. Un esempio di questo percorso è la realizzazione di nuovi formati di vendita, che si propongono come una risposta sempre più mirata a chi cerca giustizia, equità, qualità e convenienza. Un altro esempio è lo zucchero, in cui l’investimento fatto è quello di contribuire, insieme ai contadini in Paraguay, alla realizzazione di uno zuccherificio, alla costruzione delle competenze gestionali, all'organizzazione agronomica e di trasformazione della canna. Un altro esempio è la moda etica Auteurs du Monde: l’eccellente risultato, in oltre tre anni di intenso lavoro, di un percorso che, partendo dalla semina del cotone biologico nei campi in India, attraverso la filatura, selezione, formazione tecnica di design e confezione, alla etichettatura, all’invio in Italia alle Botteghe fino al rinnovamento delle scorte (riducendo le precedenti in canali specialistici), ha portato al completamento di un percorso in cui ogni passaggio nella filiera deve essere coerente, tempestivo, complementare e conseguente rispetto agli altri. Dopo un lungo periodo di analisi, che ha coinvolto a vario titolo Soci/Botteghe, produttori e naturalmente lavoratori, la Centrale si è riorganizzata orientando l’attività di tutti verso a) i Soci/Botteghe, b) i produttori.


La nuova impostazione organizzativa focalizza l’attenzione della struttura nelle filiere e, in particolare, nei due soggetti sopra citati (quali principali stakeholder del Consorzio), che rappresentano i due estremi delle filiere. Le attività con i produttori sono strettamente collegate alle attività di sviluppo dei formati di Bottega. La nuova organizzazione ha l’obiettivo di garantire maggiore interfunzionalità interna e funzionalità esterna tra i vari attori della filiera fair trade, di rafforzare la realizzazione della strategia di sistema, ottimizzando e rendendo più sinergico il lavoro delle risorse, gestendo in modo coordinato tutto il processo che coinvolge il percorso dal consumatore al produttore e viceversa. L’Unità Filiere rappresenta quindi l’unità centrale della struttura riorganizzata, che si compone di quattro team di filiera (due team alimentari e detergenza, uno moda, uno artigianato) e di uno staff di progettazione e manutenzione dei formati di Bottega in tutti i loro aspetti di progettazione, localizzazione, assortimento, comunicazione, prezzo e promozione. Ogni team è il punto di riferimento per la relazione con i produttori attraverso la cooperazione, la progettazione e l’acquisto e anche per le Botteghe per prodotti, gamma, posizionamento di categoria, ecc. In tal modo s’incrementa la disponibilità, e lo sforzo competente e integrato, di più risorse - sia verso i produttori sia verso le Botteghe - generando un risultato più efficace. Le altre funzioni, altrettanto essenziali e importanti, ruotano attorno a questo centro operativo per la realizzazione dei servizi correlati.

40


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

ORGANIZZAZIONE INTERNA Consiglio di amministrazione SEGRETERIA SOCI

DIRETTORE GENERALE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE PRODUTTORI

SVILUPPO NUOVE INIZIATIVE

RELAZIONI ESTERNE

RISORSE UMANE

COMUNICAZIONE

WEB EVENTI E CAMPAGNE

SERVIZI E LOGISTICA

FILIERE COMMERCIO EQUO E SOLIDALE ACQUISTI

formati e promozioni

APPROVVIGIONAMENTO TERZISTI

41

PIANIFICAZIONE FILIERE CAFFè e cacao

SISTEMI INFORMATIVI SVILUPPO E ASSICURAZIONE QUALITà TRASPORTI INTERNAZIONALI

MAGAZZINO ALIMENTARI

LOGISTICA

TRASPORTI NAZIONALI MAGAZZINO ARTIGIANATO

AMMINISTRAZIONE FINANZA E CONTROLLO CONTROllo di gestione contabilità e bilancio

COMMERCIALE

SVILUPPO RETe BOTTEGHE DEL MONDO MERCATI ESTERNI ASSISTENZA SOCI E CLIENTI ESTERO

FILIERE ZUCCHERO E Tè

FILIERE MODA

FILIERE CASA E RICORRENZE


2.4.1 Focus lavoratori

2011 12 ERMINATO 89 Negli ultimi tre anni il numero dei dipendenti, suddivisi nelle tre sedi di MINATO 4 Bolzano (sede legale), Verona (centrale operativa con 1il maggior numero DISTA RO. 7 di dipendenti) e Vallese di Oppeano (logistica/magazzini), non ha subi-

to variazioni sostanziali, mantenendo costante la prevalenza di lavoratrici donne. Tipologia contrattuale

88%

2010 55% 51% 28%

%

10

2011 55% 48% 26%

T. INDETERMINATO T. DETERMINATO APPRENDISTA CO.CO.PRO.

4% 7% 1%

2012 56% 43% 28%

42

56%

55% 48%

43%

2010 donne 2011 2012 2012 - Percentuale e part time

% donne sul totale dipendenti 55% % part time sul totale donne 51% 28%% part time sul totale 26% 28% dipendenti

60% 2011 55%

45%

55% 48% 26%28%

56% 43% 28%

% donne sul totale dipendenti % part time sul totale donne % part time sul totale dipendenti

2012 56%

55%

51%

48% 43%

30% 28%

28%

26%

15% 0%

2010

2011

2012

% donne sul totale dipendenti % part time sul totale donne % part time sul totale dipendenti


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

94 dipendenti, età media 41 anni, ivi inclusi i tempi determinati di sostituzione maternità, paragonabili a 86,86 persone impiegate a tempo pieno (Full Time Equivalent). Nell’anno fiscale 2011/2012 l’incidenza dei lavoratori part time è stata pari al 27,7% sul totale dipendenti, con un’incidenza in crescita negli ultimi anni (26% nel 2010/2011). La maggior richiesta proviene dalle lavoratrici, per esigenze di conciliazione tempo lavoro–famiglia, spesso al rientro dalla maternità. Totale dipendenti diviso per tipologie* OCCUPAZIONE

43

Nr. dip.

M

F

Bolzano Verona Vallese

Dirigente 1 1 Quadro 11 7 4 Impiegato T. Indet. 71 27 44 6 Impiegato T. Det. 4 1 3 Apprendista 1 1 Operaio 6 4 2 Totale 94 41 53 6 Co.co.pro. 7 3 4 2

1 11 55 3 1 71 5

PT FT

1 3 8 10 22 49 1 1 3 1 6 6 17 26 68

TURNOVER - Assunzioni Età

%

Impiegati T. Indet. 1 1 tra 30 e 50=1 Impiegati T. Det. 4 4 <30= 3; oltre 50=1 Apprendista Totale 5

Nr. dip.

M

F

1,06 4,26

5,32

TURNOVER - CESSAZIONI F

Età

%

Impiegati T. Indet. 2 2 Impiegati T. Det. 4 4 Apprendista Totale 6

Nr. dip.

M

tra 30 e 50=1 oltre 50=1 <30= 3; oltre 50=2

2,13 4,26

6,38

Permane una bassa percentuale di turnover, nella maggioranza dei casi legata a sostituzioni per maternità o motivi famigliari. (* Il dato si riferisce alla fine dell’anno solare 2011)


8%

2009

2010

2011

16,80%

10,80%

11,70%

7,20%

5,40%

5,30%

9,30%

2,22%

6,40%

Anno

Turnover generale Turnover positivo

Turnover negativo

Turnover

2009

2010

2011

16,80%

10,80%

11,70%

7,20%

5,40%

5,30%

9,30%

2,22%

6,40%

20% 18% 16%

16,8%

14%

Turnover generale

12% 10%

11,7% 10,8%

11,7%

10,8% 9,3%

9,3% 8% 7,2% 6%

7,2% 6,4% 5,3% 6,4%

5,4%

4%

5,4%

5,3%

2% 0%

2009

Turnover generale Turnover positivo Turnover positivo Turnover negativo Turnover negativo

2,2%

2,2%2010

2009

Salute e sicurezza sul lavoro 2010

2011

2011

I dipendenti delle tre sedi partecipano a un incontro annuale obbligatorio di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dal D.lgs. 81/08. Sono presenti tre Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), uno per ciascuna sede, cosÏ come le squadre pronto soccorso e antincendio in ogni sede, aggiornate sulla base delle variazioni organizzative, grazie ai percorsi di formazione e sensibilizzazione alla sicurezza, la percentuale di infortuni sul lavoro è nulla anche per l'anno fiscale 2011/2012, a parte due infortuni in itinere (fuori dal posto di lavoro). Permane, in linea rispetto agli anni precedenti, il dato percentuale sulle malattie non professionali. ANNO TOT GG MALATTIA Incidenza rispetto FISCALE non professionale a giorni lavorativi

2011/2012 2010/2011 2009/2010

549 1,57% 574 1,64% 463 1,32%

ANNO FISCALE

TOT GG Incidenza rispetto INFORTUNI a giorni lavorativi

2011/2012 2010/2011 2009/2010

20 0,06% 0 0,00% 3 0,01%

44


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

Permessi particolari Oltre ai normali ROL (permessi) spettanti a ciascun lavoratore, sono utilizzati altri tipi di permesso, previsti dal CCNL del Commercio, quali il permesso per carica pubblica e il permesso previsto dalla Legge 104. Nella maggioranza dei rientri dalla maternità, i lavoratori, sia uomini sia donne, fruiscono del periodo di congedo parentale in maniera frazionata, in alcuni casi utilizzando anche un periodo di aspettativa seguita alla maternità, sempre in un’ottica di maggiore conciliazione tempo lavoro–famiglia. Stage

45

Altromercato continua ad avvalersi di una buona collaborazione con università italiane e centri di formazione, attraverso l’attivazione di convenzioni finalizzate a favorire l’attivazione di stage aziendali, che, attraverso lo studio di un chiaro progetto formativo, permettono allo stagista di acquisire competenze e ad Altromercato di sviluppare progetti ad hoc. La durata media degli stage è di 4/6 mesi. Altromercato prevede l’attivazione di 6/8 stage l’anno. Negli ultimi quattro fiscali molti stage sono stati trasformati in un rapporto di lavoro, in virtù della serietà con cui i percorsi sono seguiti dal tirocinante e supportati da Altromercato. Contratto integrativo aziendale e benefit per i dipendenti Oltre al contratto primario di riferimento, CCNL del Commercio per dipendenti da aziende del Terziario della Distribuzione e dei Servizi, Altromercato ha stipulato dal 01/01/2003 un Contratto Integrativo Aziendale, risultato di proficua contrattazione tra Direzione, Risorse Umane e Rappresentanza Sindacale Aziendale. Il contratto agisce garantendo condizioni migliorative per i dipendenti della Centrale sia in ambito di conoscenza dei produttori (affiancamento a un collega in missione presso i produttori per conoscerne da vicino la realtà) sia per migliorie normative a favore della maternità/assistenza figli e per permessi studio/anticipo TFR.


2.5 Gruppi di Lavoro Consorzio e Soci L’articolazione consortile e la varietà dei temi affrontati hanno richiesto, nel tempo, la definizione di una modalità organizzativa e di lavoro che abbraccia le diverse risorse dei Soci e della Centrale. Per la parte organizzativa, quindi, sono presenti dei coordinamenti (es. Coordinamento Nazionale Soci, Coordinamento Info.com) e organismi previsti talvolta anche a livello statutario (es. Comitato Progetti). Vedi cap. 12. Su aspetti operativi si applica una modalità di lavoro di carattere non permanente e consultivo: i Gruppi di Lavoro.

2.5.1 Gruppo di Lavoro dei 10 e altri Gruppi Da alcuni anni è attivo un Gruppo di Lavoro consultivo “capofila” costituito da 10 Soci del Consorzio (GdL10) individuati a rotazione in accordo con il Consiglio di Amministrazione e tenendo conto della loro localizzazione geografica e dell’attività che svolgono. Tra gli obiettivi del GdL10: - supportare la struttura della Centrale nell’affrontare temi innovativi e/o legati ai servizi erogati ai Soci stessi, fornendo fin dall’inizio pareri e punti di vista - lo scambio d’iniziative innovative, buone pratiche realizzate localmente e informazioni sull’andamento dell’attività economica delle Cooperative. Il GdL10 prende in considerazione le diverse esigenze di tutta la base sociale e rende maggiormente consapevoli i Soci del contesto consortile in cui si realizza la loro attività. È convocato, con una frequenza variabile, non meno di quattro volte l’anno. Da questo Gruppo di Lavoro, quando gli argomenti diventano progetti/ temi specifici, si valuta l’avviamento di gruppi specialistici le cui attività sono riportate in sintesi al GdL10. In questi gruppi specialistici entrano anche Soci che non fanno necessariamente parte del GdL10 ma che hanno competenze e interessi nello specifico argomento di cui si occupa il Gruppo.


IL CONSORZIO ALTROMERCATO

Con questa logica è nato il Gruppo di Lavoro Moda che, in relazione all’attività di sviluppo dei nuovi formati Bottega e al lancio delle nuove collezioni, è composto dai Responsabili Bottega (RB) delle Botteghe che hanno, appunto, il formato moda. I membri del Gruppo lavorano - insieme all’Unità Filiere e, in particolare, al Team dedicato - alla realizzazione della collezione e delle promozioni, al lancio e alla verifica del ciclo delle collezioni e alle attività correlate. Un altro gruppo specialistico è nato per il progetto SIRA (Sistemi Informativi di Rete Altromercato) ed è composto da risorse competenti in ambito informatico provenienti da alcune Cooperative allo scopo di organizzare la selezione dei sistemi, i test e la successiva diffusione presso la rete delle Botteghe. Esistono, o sono esistiti: il Gruppo dei Responsabili Promozione, il Gruppo di Lavoro della Formazione, della Finanza Solidale, ecc.

47

I gruppi specialistici s’incontrano più volte l’anno secondo una frequenza legata alla specifica attività e alle scadenze progettuali. La variabilità delle funzioni specialistiche nei diversi Gruppi consente di coinvolgere almeno una trentina di persone (tra i Soci provenienti da una ventina di Cooperative) nei percorsi operativi e progettuali di Consorzio, consentendo ogni anno una parziale variazione e rinnovamento.


3 48


3. soci ALTROMERCATO 3. Soci Altromercato Possono diventare Soci del Consorzio coloro che, non avendo interessi in contrasto con quelli del Consorzio, intendono perseguire attivamente ilraggiungimento della missione di Altromercato, partecipando alle attività sociali. Lo Statuto del Consorzio definisce requisiti e criteri nella composizione dei soci. Tipologia Socio “Bottega del Mondo” Socio “Produttore” Socio “Altro”

49

Limitazione Nessuna Massimo 20% totale Soci Massimo 15% totale Soci

I Soci “Bottega del Mondo”, possono essere Cooperative, Consorzi, Enti non commerciali e imprese senza fine di lucro, devono gestire almeno un punto vendita al dettaglio ed essere iscritti al Registro AGICES Vedi cap. 12. I Soci “Altro”, non hanno una netta limitazione sulla forma giuridica, ma sull’attività svolta, che deve essere negli ambiti della finanza etica e solidale, economia sociale, terzo settore e cooperazione allo sviluppo. Tra i Soci del Consorzio è presente anche l’Associazione dei Lavoratori, organizzazione di rappresentanza dei lavoratori/trici Altromercato. È l’unico Socio che rappresenta due voti nell’Assemblea dei Soci ed esprime due Consiglieri di Amministrazione, eletti tra i lavoratori della Centrale. Tipologia numero Incidenza Botteghe del Mondo 112 91% Produttori 1 1% Associazione lavoratori 1 1% Investitori etici 3 Investitori sociali 3 7% Altri investitori 2 Ato * (Alternative Trade Organization) 1 Totale complessivo 123 100% * Centrale di importazione CoMes

Dei 123 Soci, 5 hanno sede all’estero.


Altrove Arese

Nonsolomerce Chiavenna

Samarcand

B

21 7 2 55 79 38 21 14 Chico Mendes 11

Lo Pan Ner La bottega della Aosta solidarietà Sondrio Treviglio

C.I.E.L.O

Weltladen Twigga

Terzo Brunico Solidarietà

Erba

Le Formich

Mondo Mondo Equo

Ctm Treviglio

Colibrì

Shongoti

Cuneo

Bolzano

Lecco

Acli Sa

Rho

Monza

Mestre

Solidarmondo Cuneo

Solidarietà

Brescia

Quetzal Alba

Abacashì Novara

Le Rondin

Verona Canalete

MondoAlegre

Valdagno

Lainate

Mondo Milano Nuovo Torino Effetto Terra Bottega della Solidarietà

Savona

La Siembra Crema

Raggio verde Verbania

Il Ponte

Giaveno

Milano

2

La bottega solidale

Genova

Solidando

Lucca

Mani Uni Viterbo

Pangea Niente Troppo Roma

Eq

Equociquà Roma

Pietrasanta

Sucania

Terre Solidali

Imperia

Amandla Varazze

Circolo Terzo Mondo Cagliari

P

Tenda Ostia dei Lido Popoli

E

Quetzal-La Solida

Modica

Enghera Catania

Novi Ligure

Maia Alghero Lucca

Ma

50

Sandalo IldiGranello Senapa Saronno

Equazione

2 11

Pisa

Circolo Terzo Mondo

Torino

Zucchero Asti Amaro Chiavari

I.SO.LA

Il

Della Rava e della fava

Monza

Da

3

Cooperazione Nord - Sud

Albatros C.A.F.E. Il Villaggio Domodossola dei Popoli Pavia Firenze Sotto lo Stesso Cielo

Cose dell’altro mondo

Nuova Solidarietà Clusone

Nazca

Milano

Paderno Dugnano

Arezzo

Altrospazio

T

Ctm altr

Wipala

Gorgonzola L’altromercato

Mira

El Fontego

Il Villaggio globale

Biella

S


Eine Welt da Gruppe Taufers Belluno Sand in Taufers

Bressanone

Mandacaru

Trento Senza Confini Lumezzane

Padova

Pane

Breganze

Il Mandorlo - Sud Pescara Nord Lodi 51

i

ite

6

quo% Roma

Mantova

Napoli

Bottega ale

L’Albero per un Commercio equo e solidale

Piazzola sul Brenta

Unicomondo Vicenza

Amandla Bergamo Pace e Sviluppo

1

Monimbò Perugia- Terni Unaterra Potenza

E pappeci

4

Il Mappamondo

Equamente Un Mondo Forlì allaChieti Rovescia Equazione Perugia

2

a

Carpi

Treviso

Mondodomani Bitonto

Ex Aequo Bologna

Unsolomondo Bari

Solequo Ostuni

Bottega del mondo L’agorà Ruvo di Puglia

Pietra di scarto Cerignola

Francisca Martin Siracusa

NonCremona solo noi

Solidarietà Brescia

Rimini

San Cassiano

Imola

Udine

Bottega del sole

I numeri delle Botteghe Altromercato per regione sono aggiornati al 1-07-2012

Pacha Angoli Chioggia Mama di Mondo L’Albero del

Per Botteghe Socie si intendono i punti vendita dei Soci Altromercato

Il Mappamondo

Parma

appamondo

Pieve di Cento

Villaggio Globale Ravenna

Bottega del Mondo

arfo Boario Terme

romercato

L’arcoiris

Tapioca

Piacenza

Mariposa Pisogne

Manerbio

Il Mondo in Casa

Bolzano

ni

Mosaico Trieste Bottega del mondo

à

Jangada

ano

o

L’altrametà Pordenone

Oltremare

an Gaetano

Modena

Trieste

Le nostre Botteghe Socie

La pecora nera

Welt Laden

he


Regioni in cui hanno sede i soci REGIONE numero Abruzzo 2 Basilicata 1 Campania 1 Emilia Romagna 10 Friuli Venezia Giulia 4 Lazio 5 Liguria 6 Lombardia 31 Piemonte 15 Puglia 5 Reggio Calabria 1 Sardegna 2 Sicilia 3 Toscana 6 Trentino Alto Adige 8 Umbria 2 Valle d'Aosta 1 Veneto 15 Totale complessivo 123 (118 senza estero)

La relazione con i Soci è di tipo partecipativo (definita da Altromercato come un agire volontario e responsabile). Consiste nel concorrere e nel collaborare a determinare l'indirizzo della vita associativa del Consorzio e perseguire la mission del Gruppo Altromercato. La partecipazione è un valore che il Consorzio intende promuovere nei confronti dei propri Soci e si realizza in diversi ambiti, sintetizzabili ai fini della rappresentazione del presente Bilancio di Sostenibilità secondo le categorie presentate nello schema a lato.

52

Partecipazione finanziaria L’assetto proprietario

Partecipazione finanziaria

Partecipazione economica Mutualità e commercializzazione dei prodotti

Il prestito sociale

Sistemi di governance


I SOCI ALTROMERCATO

3.1 Partecipazione finanziaria: l’assetto proprietario Il capitale sociale è il capitale economico che i Soci mettono a disposizione del Consorzio per la realizzazione della propria attività economica. Il Consorzio Altromercato, in quanto Cooperativa, ha un capitale sociale variabile. Il valore unitario di una quota di capitale sociale è pari a euro 100. Ammontare capitale sociale per forma societaria dei Soci

53

Somma di quota CS Incidenza Botteghe del Mondo 3.701.000 91,7% Produttori 488 0% Associazione lavoratori 500 0% Investitori etici 320.000 7,9% Investitori sociali 6.000 0,1% Altri investitori 7.200 0,2% Ato (Alternative Trade Organization) 500 0% Totale complessivo 4.035.688 100% Somma di quota CS Incidenza Associazione 192.200 4,8% Cooperativa 3.842.488 95,2% Fondazione 500 0% Organizzazione Non Governativa 500 0% Totale complessivo 4.035.688 100%


Ammontare capitale sociale per regione di provenienza del Socio REGIONE Somma di quota CS Abruzzo 22.000 Basilicata 5.000 Campania 72.600 Emilia Romagna 229.200 Estero 9.688 Friuli Venezia Giulia 83.200 Lazio 95.500 Liguria 197.500 Lombardia 1.469.600 Piemonte 450.800 Puglia 40.900 Reggio Calabria 500 Sardegna 13.900 Sicilia 24.200 Toscana 77.200 Trentino Alto Adige 611.600 Umbria 39.100 Valle d'Aosta 17.200 Veneto 576.000 Totale complessivo 4.035.688

54

3.2 Partecipazione economica: mutualità e commercializzazione dei prodotti Il Consorzio è una Società Cooperativa costituita per gestire in comune un'impresa retta dal princìpio mutualistico secondo il quale lo scopo prevalente della propria funzione commerciale di vendita è diretto verso i propri Soci. VENDITE CONSORZIO

Vendite Verso Terzi Vendite Verso Soci Totale Vendite

2009/2010 Composizione

16.576.262 18.623.413 35.199.675

2010/2011 Composizione

47% 16.516.957 53% 20.428.808 100% 36.945.765

2011/2012 Composizione

45% 16.074.880 55% 20.601.056 100% 36.675.936

44% 56% 100%


I SOCI ALTROMERCATO 55

2009/2010 160.001 36.307 363.955 1.476.742 591.133 840.652 991.805 4.805.637 2.351.520 257.866 133.387 148.885 523.642 2.286.231 209.388 143.088 3.303.173 18.623.413

€ 6.000.000 € 5.400.000

2009-2010

1

2010-2011

FriuVlieneziaGiulia

Piemonte Lazio

Liguria

Lombad ria

Piemonet

Puglia

Sad regna

Sicla

o Tscana

Veneto

Ternin toAo ltAdige

Umbria

EmilaRomagna

Valle D'aosta

Campania

Umbria

Basilcat

Sicilia

Abruo z

Sardegna

€ 0

Puglia

€ 600.000

€ 1.200.000

Liguria

€ 1.800.000

Lazio

57

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

€ 2.400.000

Campania

9 4

Basilicata

€ 3.000.000

€ 4.200.000 € 3.600.000

2011-2012

Trentino Alto Adige

€ 4.800.000

Abruzzo

13 8 58 68 8 6 2 6 18

2010/2011 2011/2012 177.925 190.487 29.631 20.370 380.597 316.031 1.473.030 1.532.731 638.695 643.981 1.122.588 1.024.113 1.025.808 933.028 5.419.545 5.515.158 2.593.985 2.712.468 274.999 273.148 116.505 115.756 143.738 135.152 693.453 670.386 2.495.995 2.616.718 207.129 208.429 152.139 171.944 3.483.046 3.521.157 20.428.808 20.601.056

Toscana

1 31

REGIONE Abruzzo Basilicata Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Valle D'aosta Veneto Totale complessivo Lombardia

012 7

Vendite verso Soci per regione

ValeD'aosta

Veneo t


3.3 Partecipazione finanziaria: il Prestito Sociale Nelle società cooperative il Prestito Sociale rappresenta una possibilità aggiuntiva e diretta per i soci di contribuire al raggiungimento dello scopo sociale. Il Prestito Sociale costituisce una forma di finanziamento della società cooperativa che si concretizza nell'apporto, da parte dei Soci, di capitali rimborsabili a fronte di cui sono corrisposti degli interessi. Il Consorzio Altromercato privilegia il ricorso ai propri Soci come primaria fonte di finanziamento del fabbisogno di breve periodo strettamente connesso all’operatività caratteristica. IMPIEGHI

30/06/2012 30/06/2011 30/06/2010 €/000 % €/000 % €/000 %

Capitale Investito Operativo 28.607 122,0 (Passività Operative) (6.325) (27,0) Capitale Investito 22.282 95,0 Operativo Netto Impieghi Extra-Operativi 1.164 5,0 Capitale investito Netto 23.446 100,0 FONTI Mezzi propri 11.386 48,6 Debiti (crediti) finanziari 990 4,2 non soci Prestito Sociale 11.070 47,2 Capitale di 23.446 100,0 Finanziamento

27.427 128,8 (7.339) (34,5) 20.088 94,3

24.638 (8.082) 16.556

139,3 (45,7) 93,6

1.207 5,7 21.295 100,0 11.224 52,7 (2.259) (10,6)

1.136 17.692

6,4 100,0

10.512 (4.471)

59,4 (25,3)

12.330 57,9 11.653 65,9 21.295 100,0 17.692 100,0

3.3.1 Prestito Sociale: la remunerazione del finanziamento La remunerazione del Prestito Sociale tiene conto del valore della quota di capitale sociale detenuta dal Socio. All’aumento di quest’ultima cresce l’impegno per il Socio, con conseguente maggiore remunerazione riconosciuta sulla parte di risorse concesse in finanziamento tramite il Prestito Sociale. Rapporto tra capitale e prestito sociale Rapporto maggiore o uguale a 1/5 Rapporto tra 1/5 e 1/7 compreso Rapporto tra 1/7 e 1/10 compreso Rapporto inferiore ad 1/10

Tasso d’interesse 5,70% 4,90% 3,90% 2,50%

56


 I Soci diversi dai Soci Botteghe del Mondo, avendo un ambito di partecipazione verso il Consorzio limitato alla sola componente finanziaria, hanno una remunerazione ridotta di 1,25 punti rispetto a quanto riportato nella tabella precedente.

presso i Soci

57

presso il Consorzio

30/06/2012 30/06/2011 30/06/2010 Remunerazione Prestito Sociale 652.226 669.662 588.002 Incidenza sui ricavi 1,78% 1,81% 1,67%

3.3.2 Prestito Sociale: impatto sui Soci e sui loro bilanci Il Prestito Sociale depositato nel Consorzio da parte dei propri Soci è una risorsa che nasce come scelta d’investimento etico da parte di persone fisiche e giuridiche titolari di prestito sociale depositato presso le Cooperative Socie del Consorzio. Aggregazione dati economici dei bilanci dei Soci BILANCI SOCI Totale Attivo Patrimonio Netto 2010 Prestito Sociale 2011 16.716.834 Valore della Produzione 12.330.288 17.800.904 Utile (Perdita) 11.070.092 d'Esercizio

2009 2010 15.772.991 11.652.873 16.716.834 12.330.288

Prestito sociale presso i Soci

CI SOCI

2009

erdita) d'Esercizio

2010

16.716.834

15.772.991 11.652.873

12.330.288

2009

2010

2011

15.772.991

16.716.834

17.800.904

11.652.873

12.330.288

BILANCI SOCI

2009

2010

2011

Utile (Perdita) d'Esercizio

11.652.873

12.330.288

11.070.092

Valore Della Produzione

15.772.991

€ 18.000.000

€ 18.000.000

€ 16.000.000

€ 16.000.000 17.800.904 16.716.834

€ 14.000.000 € 12.000.000

62%

Valore Della Produzione Valore Della Produzione Utile (Perdita) d'Esercizio Prestito Sociale presso il Consorzio

Utile (Perdita) d'Esercizio

17.800.904

17.800.904

16.716.834

€ 10.000.000

€ 6.000.000

€ 6.000.000

€ 4.000.000 11.652.873,0 € 2.000.000 12.330.288,0

€ 0

17.800.904

€ 12.000.000

€ 8.000.000

€ 2.000.000

2011 17.800.904 11.070.092

15.772.991

€ 8.000.000

€ 4.000.000

16.716.834

2011 50.351.986 13.443.181 17.800.904 48.048.888 - 184.227

€ 14.000.000

€ 10.000.000

1.652.873,0

11.070.092

Valore Della Produzione Prestito Sociale verso i Soci Utile (Perdita) d'Esercizio

15.772.991 16.716.834

2010 49.230.112 13.561.187 16.716.834 45.080.887 - 244.859

PRESTITO SOCIALE 2009 2010 2010 2011 Prestito Sociale presso i Soci 15.772.991 16.716.834 16.716.834 17.800.904 2011 Prestito Sociale presso 11.652.873 12.330.288 12.330.288 11.070.092 17.800.904 il Consorzio 11.070.092 Rapporto Prestito Sociale 74% 74% presso il Consorzio rispetto a Soci

Prestito sociale presso il Consorzio

Della Produzione

2009 47.146.773 13.107.312 2011 15.772.991 17.800.904 44.545.759 11.070.092 29.185

€ 0

11.652.873,0

12.330.288,0

12.330.288,0

11.070.092,0

11.070.092,0

11.070.092,0

2009

2010

2011


4 58


4. SISTEMI DI GOVERNANCE 4. Sistemi di governance 4.1 Struttura e meccanismi di governo Gli organi di governo del Consorzio sono i seguenti: • Consiglio di Amministrazione • Organi di Controllo • Comitato Progetti • Coordinamento Soci 4.1.1 Consiglio di Amministrazione

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Il Consorzio è governato dal Consiglio di Amministrazione. Il numero di Consiglieri totali è pari a 11, di cui 9 provenienti dai Soci del Consorzio e 2 eletti dall’organo di rappresentanza dei lavoratori/trici (Assolavoratori). Nessuno dei membri del Consiglio è formalmente indipendente dall’attività, poiché, eletto come espressione della base sociale o dell’Assolavoratori, può avere un interesse diretto o indiretto o anche solo potenziale nel risultato dell’attività operativa o finanziaria del Consorzio. Gli amministratori durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili per un massimo di tre mandati consecutivi, a meno di deroghe, opportunamente motivate, che il Consiglio di Amministrazione deve sottoporre all’approvazione dell’Assemblea. Gli amministratori hanno diritto di ricevere un compenso per la loro carica, nell'ammontare deliberato dall'Assemblea dei Soci; a essi spetta inoltre il rimborso delle spese sostenute per conto del Consorzio nell'esercizio delle loro mansioni. L'Assemblea determinerà l'importo massimo del corrispettivo cumulativo, che il Consiglio di Amministrazione potrà ripartire a favore degli Amministratori titolari di cariche o deleghe. L'Assolavoratori ha diritto di designare un consigliere, qualora il numero complessivo non sia superiore a sette, o due consiglieri, qualora il numero complessivo sia pari o superiore a nove, scelti fra i dipendenti della centrale, che abbiano prestato la loro attività continuativamente per almeno due anni. Detto Socio non è conseguentemente ammesso al voto nella deliberazione assembleare di nomina dei restanti Amministratori. Tipologia 2009/2010 2010/2011 2011/2012 Riunioni Consiglio di Amministrazione 13 15 14 Compensi e rimborsi spese 143.525 160.000 160.000


Delega delle Funzioni Il Consiglio di Amministrazione elegge al proprio interno il Presidente e uno o più Vice-Presidenti quando essi non sono eletti direttamente dall'Assemblea. Il Consiglio di Amministrazione può delegare proprie attribuzioni in tutto o in parte a uno o più dei suoi membri ovvero a un Comitato Esecutivo composto da alcuni dei suoi membri, determinando i limiti della delega e dei poteri attribuiti. Nel corso dell’ultimo esercizio non è stato attivato alcun Comitato Esecutivo. Costituzione e Deliberazioni Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente tutte le volte nelle quali vi sia materia su cui deliberare, oppure quando ne sia fatta domanda da almeno un terzo dei Consiglieri. Le votazioni sono sempre palesi, salvo unanime diversa decisione degli Amministratori intervenuti e parere favorevole dei Sindaci presenti. A parità di voti, dopo un supplemento di discussione, si procede a una nuova votazione. Nel caso permanga la parità: prevale la parte cui afferisce il voto del Presidente se la votazione è palese; la proposta è respinta se la votazione è segreta. Poteri degli Amministratori Il Consiglio di Amministrazione è investito di tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria del Consorzio ed ha la facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l'attuazione dell'oggetto sociale. Attualmente nessuno dei membri del Consiglio, né il Presidente, ricopre ruoli esecutivi all’interno del Consorzio ad eccezione dei due lavoratori/trici eletti che, ovviamente, avranno un ruolo esecutivo correlato alla mansione ricoperta. Nel caso in cui vengano meno all'incarico uno o più Amministratori, il Consiglio di Amministrazione li sostituisce nei modi previsti dall’art. 2386 del Codice Civile, mantenendo comunque inalterata la composizione del Consiglio, così come deliberato nell'ultima Assemblea elettiva di rinnovo cariche. 4.1.2

Organi di Controllo

Il Collegio Sindacale ha i doveri e i poteri di cui agli artt. 2403 e 2403-bis del Codice Civile ed è integralmente costituito da revisori contabili iscritti nel Registro istituito presso il Ministero della Giustizia. Gli accertamenti, i rilievi e le deliberazioni dei Sindaci sono registrati in un apposito libro. I sindaci documentano la condizione di prevalenza di cui all’art. 2512 del Co-

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I SISTEMI DI GOVERNANCE 61

dice Civile, evidenziando contabilmente i parametri indicati dall'art. 2513 del Codice Civile. I Sindaci, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio, indicano nella relazione prevista dall’art. 2429 del Codice Civile specificamente i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico. La Società di Revisione svolge l’incarico di esprimere un giudizio professionale sui bilanci in particolare sulla situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico del Consorzio e del Gruppo Altromercato in conformità alle norme di legge interpretate e integrate dai princìpi contabili emessi dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nonché dall’Organismo Italiano di Contabilità. La revisione del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato avviene ogni anno; ogni 9 anni è obbligatorio il cambiamento della Società di Revisione. Il giudizio espresso dalla Società di Revisione è reso disponibile ai Soci del Consorzio e comunicato all’organismo di vigilanza delle Cooperative. L’organismo di vigilanza delle Cooperative ha come scopo fondamentale quello di fornire agli organi di direzione e di amministrazione degli enti, suggerimenti e consigli per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna e di accertare, anche attraverso una verifica della gestione amministrativo-contabile, la natura mutualistica dell'ente. 4.1.3 Comitato Progetti Il Comitato Progetti è un organismo consultivo previsto dallo Statuto avente funzioni di valutazione e vigilanza etica su prodotti e produttori. Il Comitato Progetti è composto da almeno cinque membri (fino a un massimo di quindici) di comprovata conoscenza delle problematiche del Sud del Mondo e di competenza nella valutazione dei progetti ed è nominato dal Consiglio di Amministrazione. Un rappresentante del Comitato Progetti può intervenire, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio di Amministrazione qualora vi siano discusse questioni rientranti nell'ambito di competenza del Comitato Progetti. Il Consiglio d’Amministrazione nomina i membri del Comitato Progetti ogni tre anni a metà del proprio mandato e ciascun membro del Comitato Progetti può quindi essere riconfermato nel proprio incarico. I membri del Comitato Progetti sono persone che operano esternamente alla struttura operativa della Centrale, non avendo con essa rapporti di lavoro dipendente formalizzati. Fatta eccezione per quanto concerne il Coordinatore, l'attività dei membri del Comitato è svolta in condizione di volontariato, a totale rimborso delle spese e rimborso forfettario di presenza. Si configura come organismo dotato di autonomia valutativa all’interno del


Consorzio. L'operatività, la trasparenza e la continuità del suo operato sono garantite dal Consiglio di Amministrazione, attraverso la destinazione di risorse adeguate e l’accesso alle informazioni necessarie allo svolgimento dei compiti istituzionali. Il Comitato Progetti è chiamato a svolgere attività di monitoraggio/valutazione produttori e prodotti e di consulenza e/o rappresentanza tecnica per il Consorzio. L'attività del Comitato Progetti si esplica attraverso: 1. la valutazione etica di prodotti e produttori, espressa in forma scritta nei propri verbali 2. l’approfondimento dei criteri secondo gli standard internazionali e nazionali 3. la realizzazione di visite per la valutazione ed il monitoraggio dei produttori 4. la realizzazione di studi, riflessioni e incontri di formazione Tipologia Riunioni Comitato Progetti Rimborsi spese per attività

2009/2010 2010/2011 2011/2012 6 16 18 38.328 54.122 58.085

4.1.4 Coordinamento Soci Il Coordinamento Soci del Consorzio si articola, a livello locale, in 5 Coordinamenti Soci d’Area (CSA) e, a livello nazionale, nel Coordinamento Soci Nazionale (CSN). L’articolazione delle aree è concordata tra CSN e Consiglio d’Amministrazione. I CSA sono finalizzati allo sviluppo di momenti di confronto politico tra i Soci e tra questi e gli organi politici del Consorzio. Rappresentano laboratori di partecipazione, scambio di informazioni e discussione, fondamentali per la vita democratica e partecipata del Consorzio stesso. Il piano di lavoro dei CSA è guidato da due temi centrali: a) l’attività locale dei Soci b) la vita/azione del Consorzio I Soci si riuniscono periodicamente nei CSA per realizzare momenti d'incontro, per confrontarsi sulle strategie del Consorzio e i documenti ufficiali, per definire proposte e istanze da portare al Consiglio d’Amministrazione e nell’Assemblea, per concordare comunicazioni da inviare ai vari organi del Consorzio.

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I SISTEMI DI GOVERNANCE

Attività del Coordinamento Soci d’Area Ai CSA possono partecipare, con diritto di voto, tutti i Soci del Consorzio dell’area di riferimento, con un proprio delegato indicato dagli organi direttivi. Oltre al delegato ufficiale possono partecipare, senza diritto di voto, altri rappresentanti dei Soci. Ogni CSA elegge il Coordinatore d’Area per organizzare l'attività comune, per stimolare la partecipazione attiva al Consorzio favorendo la presenza dei Soci nel processo decisionale e strategico generale. Il Coordinatore d’Area è una figura di servizio interna al Consorzio che non limita in nessun modo il ruolo politico proprio che ogni Socio deve poter svolgere, sia all'interno del Consorzio sia verso l'esterno. Forum Territoriali

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Prima delle Assemblee del Consorzio, sono organizzate generalmente due riunioni del CSA, denominate Forum Territoriali, nelle quali una rappresentanza del Consiglio d’Amministrazione si confronta con i Soci con l’obiettivo di fornire tutti gli elementi necessari per una piena comprensione e una valutazione aggiornata delle questioni in essere e di raccogliere, nel contempo, pareri, punti di vista e orientamenti dei Soci. I Forum Territoriali sono anche il luogo in cui i Soci possono proporre direttamente al Consiglio d’Amministrazione istanze, sollecitazioni e problematiche avvertite come prioritarie e meritevoli di attenzione. Coordinamento Soci Nazionale Il CSN è costituito dai Coordinatori d’Area e svolge in modo collegiale le funzioni d’indirizzo e di verifica delle attività dei CSA. Elegge al proprio interno il Coordinatore Nazionale, tramite voto a maggioranza semplice, in un incontro congiunto con il Consiglio d’Amministrazione. In particolare il CSN: - opera per il pieno utilizzo e sviluppo degli strumenti e momenti di partecipazione democratica previsti dallo Statuto e dai regolamenti del Consorzio - favorisce la circolazione delle informazioni e delle comunicazioni tra organi e Soci del Consorzio per una corretta gestione dei processi decisionali - definisce, anche in collaborazione con il Consiglio d’Amministrazione, le linee guida dei programmi di lavoro dei CSA - definisce i criteri per il corretto utilizzo dei budget a disposizione dei CSA, proponendo al Consiglio d’Amministrazione eventuali adeguamenti del budget assegnato, per realizzare progetti concordati con lo stesso


- ha accesso alle informazioni sulle scelte strategiche e sui processi decisionali del Consorzio attraverso la figura del Coordinatore Nazionale Il CSN è invitato a partecipare al Consiglio d’Amministrazione quando sono trattati argomenti legati alla partecipazione e all’informazione dei Soci, riferendone quindi ai Coordinatori d’Area. NUMERO INCONTRI Coordinamento Soci d‘Area Forum Territoriali Coordinamento Soci Nazionale

2009/2010 2010/2011 2011/2012 10 11 15 10 10 10 2 2 11

COMPENSI Coordinamento Soci d‘Area Forum Territoriali Coordinamento Soci Nazionale

2009/2010 2010/2011 2011/2012 13.057 11.241 19.857 4.048 921 4.957 2.206 957 1.660

Relazione Coordinamento Soci Nazionale e Consiglio d’Amministrazione Consiglio d’Amministrazione e CSN (o loro delegazioni) s’incontrano almeno tre volte l’anno e a seguito di un’eventuale richiesta motivata proveniente da una delle due parti. Il Consiglio d’Amministrazione delibera apposite voci di spesa atte a consentire la copertura dei costi organizzativi del Coordinamento Soci con riferimento al CSN, al Coordinatore Nazionale e ai Coordinatori d’Area, comprensivi dei costi per la realizzazione e la partecipazione dei Soci ai Forum Territoriali.

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5. VALORI E MISSION

valori universali correttezza onestĂ

democrazia

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Altromercato innovazione

rispetto giustizia

valori tipizzanti


5. Valori e Mission La Nuvola dei Valori sui quali Altromercato fonda la propria cultura d’impresa e articola la propria attività è suddivisa in Valori Universali e Tipizzanti. VALORI UNIVERSALI Onestà: sincerità, trasparenza e linearità sono la declinazione del valore “onestà” inteso non solo nel senso tradizionale del termine ma anche come onestà intellettuale, cioè la capacità di riconoscere le proprie possibilità, potenzialità e responsabilità, ma anche i propri limiti. Nella comunicazione significa volontà di non ingannare, autenticità e consapevolezza. Correttezza: conformità del sistema di gestione alla legislazione, alle norme e alle convenzioni vigenti, nei riguardi sia delle componenti interne, sia di quelle esterne all’Organizzazione nei confronti della propria base sociale. Democrazia: in virtù della dimensione strutturale a rete del Consorzio, la democrazia non può che essere il valore garante della partecipazione collettiva e comune ai processi decisionali. È il presupposto del senso di appartenenza all’interno della base sociale delle Botteghe. La democrazia, come valore e come prassi, è incoraggiata e sostenuta anche presso le realtà dei produttori. VALORI TIPIZZANTI Rispetto: l’attenzione all’essere altro è parte fondante di una vita che fa dell’alterità un tema essenziale. Ciò si tramuta in un articolato tessuto di relazioni basato sul rispetto. Della persona, concepita in tre dimensioni: come produttore del Sud del Mondo, cui è riconosciuta una parità di relazione che culmina con la determinazione del prezzo equo; come dipendente, quindi attenzione ai bisogni e alle aspettative legittime dei propri lavoratori al fine di generare un clima di riconoscimento, appartenenza e di soddisfazione; come umanità/cittadinanza e quindi interrelazione con la collettività e con le sue componenti rappresentative, per un dialogo partecipativo di scambio e di arricchimento sociale, finalizzato al miglioramento della qualità della vita. Dei clienti/consumatori: attenzione ai bisogni e alle aspettative di chi utilizza i prodotti Altromercato in una logica di miglioramento continuo della qualità del servizio percepito e di gusto/estetica del prodotto acquistato.

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Dell’ambiente: rispetto verso un attore importante ma silenzioso, al fine di garantire alle generazioni future la possibilità di soddisfare le proprie esigenze - così come lo è stato, indicativamente, per la nostra. Giustizia: valore da ricercare sempre e comunque, da vivere non solo nei rapporti con i produttori ma anche nelle relazioni con tutti i portatori di interesse; intesa anche come equa suddivisione delle risorse, dell’ambiente, della parola e dei pensieri. Innovazione: nell’ambito dei prodotti del Commercio Equo e Solidale è possibile portare elementi di miglioramento e di innovazione sotto tutti i punti di vista - dall’ambito ambientale all’ottimizzazione della filiera, dal formato di vendita all’ideazione di nuovi canali di vendita, dall’originalità dei prodotti alla spinta verso una società diversa in una logica di sostenibilità ambientale ed economica. 69

MISSION Offrire ai produttori marginalizzati delle economie internazionali e nazionali la concreta opportunità di entrare nel mercato con soluzioni innovative, rispettose dell’ambiente, economicamente sostenibili e funzionali; diffondere i princìpi e i prodotti del Commercio Equo e Solidale; favorire il cambiamento sociale, soprattutto attraverso la rete di Botteghe Socie, per promuovere una maggiore e migliore equità delle regole e delle pratiche del commercio internazionale.


6 70


6. STAKEHOLDER E MATRICE DI MATERIALITa 6. Stakeholder e Matrice di Materialità Per Altromercato gli stakeholder rappresentano una molteplicità di soggetti: individui o gruppi di individui, e/o entità meno definite (ambiente, generazioni future) che partecipano alla creazione del valore comune. Gli stakeholder possono partecipare volontariamente e direttamente investendo nell’organizzazione, oppure subiscono il consumo o la valorizzazione di risorse proprie in conseguenza delle attività di Altromercato. Per valore comune s’intende la produzione non solo di valore misurabile in moneta, ma anche l’insieme di effetti esterni positivi e negativi generati dall’attività dell’organizzazione. Identificazione degli stakeholder di Altromercato

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Per identificare le categorie degli stakeholder di Altromercato è stato analizzato il ciclo di vita del prodotto e sono stati introdotti cinque stakeholder direttamente coinvolti nella produzione. Sono stati identificati tutti i soggetti fondamentali nella realizzazione del prodotto, che mettono a disposizione direttamente le proprie risorse e/o scambiano risorse con Altromercato nel ciclo di vita del prodotto e nel complesso delle attività di Altromercato. Mappa degli stakeholder

collettività

consumatore

risorse naturali generazioni future

organizzazioni partner

produttore

socio

distributore

pubblica amministrazione

finanziatori

fornitore

struttura operativa del Consorzio e risorse umane


Produttori: organizzazioni del Commercio Equo e Solidale dei paesi del Sud del Mondo (e pochi produttori svantaggiati italiani) dalle quali Altromercato acquista materie prime o prodotti finiti. Fornitori: non esiste una specifica politica di scelta del fornitore di beni e servizi di supporto del Consorzio Altromercato, esistono però delle linee guida e delle consuetudini che nascono dai valori condivisi e dalla sensibilità delle persone coinvolte nei processi. Questa mancanza di politiche definite e condivise può essere percepita come un atteggiamento di poca trasparenza dell’attività aziendale sia dai soggetti esterni che dalle persone direttamente coinvolte nei processi produttivi. È una questione aperta che troverà un’adeguata risposta nei prossimi anni. Distributori: il canale privilegiato di distribuzione dei prodotti Altromercato è quello delle Botteghe dei Soci del Consorzio. L’apertura verso canali diversi (es. Distribuzione Organizzata, Horeca, Ristorazione Collettiva) è condivisa all’interno del sistema di governance aziendale. Soci: lo Statuto ed il Regolamento di Altromercato definiscono criteri di entrata ed uscita dei soci dall’organizzazione. Consumatori: un mondo sempre più articolato sul piano anagrafico, culturale ed economico. Non sono più solo persone spinte da una forte motivazione ideologica e di attenzione al consumo critico, ma consumatori di varia estrazione che hanno in comune l’attenzione e la sensibilità al contenuto valoriale del prodotto e della marca.

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Coinvolgimento degli stakeholder In questa edizione del Bilancio di Sostenibilità non si fa riferimento ad alcun processo di coinvolgimento degli stakeholder. I processi di ascolto e di feedback dagli stakeholder sono già avviati, ma costituiscono ancora un processo strutturato e organizzato, mirato anche alla preparazione del report. L’impegno di Altromercato è quello di avviare, per il prossimo periodo di rendicontazione, un progetto di coinvolgimento degli stakeholder, mirato alla preparazione del report e alla costruzione della Matrice di Materialità. La Matrice di Materialità

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La Matrice di Materialità ha lo scopo di rappresentare argomenti e aspetti dell’attività di Altromercato (o ad essa correlati) che influenzano in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder. I temi sono collocati nella matrice su una scala e ordinati in base all’ importanza che rivestono per l’azienda e per gli stakeholder stessi. In questo primo anno, la Matrice di Materialità ha il limite di essere costruita in base all’interpretazione che Altromercato ha fatto delle istanze e della sensibilità dei propri stakeholder. Questa interpretazione è basata su aspettative sociali diffuse, sulla conoscenza approfondita in anni di collaborazione con gli stakeholder, su singoli momenti di incontro e confronto che si sono svolti con i soggetti interessati.


` a T materiali di matrice

priorit à per stakeholders

Attività di cooperazione

Ampliamento dell’offerta di prodotto, ad esempio in relazione alle richieste del mercato (biologico, lavorazioni sul prodotto, prodotto finito, ecc.)

Politiche di scelta del fornitore (prezzo, qualità, certificazioni, dimensioni, territorialità, ecc.)

priorit à per A ltromercato


Politiche di acquisto verso i produttori (continuità acquisti, prezzo equo, prefinanziamento e saldo al ricevimento merce)

Sostenibilità del prodotto Opportunità di nuovi mercati (per i produttori)

(nel ciclo di produzione e nei materiali utilizzati)

Qualità prodotto Attività di sensibilizzazione

Supporto e assistenza ai canali di distribuzione privilegiati

Garanzie e sistemi di controllo sul prodotto

(Botteghe Socie)

Aumento del volume di acquisti (per i produttori) Innovazione di prodotto

Salute e sicurezza sul lavoro

Tutela del patrimonio ambientale

Trasparenza delle informazioni sull’etichetta prodotto


Contenuti di Altrobilancio Le informazioni contenute nel presente report si riferiscono agli argomenti evidenziati nella parte alta della Matrice di Materialità e che riflettono, quindi, aspetti significativi per gli stakeholder e per l’azienda. Sono stati scelti quegli aspetti che si prestavano ad avere indicatori calcolabili e ripetibili negli anni successivi. Per gli aspetti, pur rilevanti, di cui quest’anno non si sono trovati indicatori significativi, si rimanda alle prossime edizioni di Altrobilancio. Gli aspetti da rendicontare sono interpretati con riferimento al più ampio tema della sostenibilità, quindi in riferimento al modo in cui Altromercato incide sulle condizioni economiche, ambientali e sociali delle popolazioni con cui lavora e del territorio nazionale (dove i prodotti sono distribuiti e dove si svolgono le attività di promozione e informazione). I contenuti del report 2011/2012 toccano quindi i seguenti temi: • qualità del prodotto - stakeholder consumatori e distributori cap. 7 • trasparenza delle informazioni sull’etichetta del prodotto - stakeholder consumatori cap. 7 • sostenibilità del prodotto nel ciclo di produzione e nei materiali utilizzati - stakeholder produttori, consumatori e distributori cap. 7 • sistemi di garanzia del prodotto (certificazioni obbligatorie e volontarie sul prodotto) - stakeholder consumatori e distributori cap. 8 • politiche di acquisto dai produttori - stakeholder produttori e distributori cap. 9 • attività di cooperazione con i produttori - stakeholder i produttori cap. 10 • attività di sensibilizzazione - stakeholder produttori, consumatori cap. 11 Per ciascuno di questi temi sono stati sviluppati indicatori GRI e altri indicatori significativi per l’attività svolta da Altromercato e saranno indicati alcuni obiettivi per il futuro.

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A Meru, grazie al carcadĂŠ e alla camomilla abbiamo portato biologica, l'acqua in ogni casa e in ogni campo del villaggio Karim a - Meru Herbs,

Kenya

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79


7 80


7. QUALITa DEL PRODOTTO 7. Qualità del prodotto Per Altromercato un prodotto deve essere costituito da materie prime di alta qualità, il più possibile sostenibile nel suo ciclo di produzione, consumo e smaltimento, sicuro per il consumatore. Per quanto riguarda le materie prime alimentari e la cosmesi, il modello di produzione preso a riferimento da Altromercato è l’Agricoltura Sostenibile: un sistema che garantisce tutela ambientale, redditività, equità sociale ed economica, ma soprattutto che assicura l’accesso e la proprietà delle risorse del territorio alle comunità locali e ai piccoli produttori. Cicli naturali, biodiversità, produzioni biologiche, riduzione di fertilizzanti chimici e di combustibili fossili sono l’arma di difesa del suolo, della terra e dell’ambiente. 81

Per questo, in funzione dell’applicabilità ai diversi settori, Altromercato promuove la realizzazione di prodotti certificati secondo le seguenti normative: Alimenti Benessere Persona Cura Casa

Certificazione biologica Certificazione Natrue Certificazione volontaria specifica

Per quanto riguarda i prodotti di artigianato, è importante sottolineare che i capi di abbigliamento e gli accessori delle collezioni moda sono costituiti quasi interamente da materiali naturali (lana, alpaca, cotone, canapa, seta, pelle, ceramica, feltro, tagua, vetro). Ove possibile, sono utilizzati materiali di riciclo, come i Saree indiani o la seta riciclata, per la produzione di capi di abbigliamento o come i sacchi di confezionamento delle materie prime per la realizzazione di borse e accessori. Alcuni articoli (in numero sicuramente crescente nei prossimi anni) sono ottenuti da cotone biologico certificato. Anche nelle collezioni Casa e Regalo, i materiali utilizzati sono tutti naturali: non sono utilizzati legnami pregiati o protetti e sono privilegiate fibre vegetali facilmente reperibili negli ambienti di provenienza.


Salute e sicurezza del prodotto Offrire un prodotto di qualità significa avere la certezza che il prodotto sia sicuro, ossia che non ci sia alcun rischio per la salute e la sicurezza del consumatore. Con questo obiettivo Altromercato ha sviluppato e implementato un Sistema Qualità per garantire prodotti (gestiti sia direttamente sia indirettamente) . Nella tabella sono indicate, in sintesi, le modalità di gestione del Controllo e Assicurazione Qualità dei prodotti Altromercato. Alimentari

Procedure interne per controllo e assicurazione qualità Benessere Persona Delega al terzista per l’esecuzione dei controlli e assicurazione qualità, secondo standard definiti da Altromercato Cura Casa Delega al terzista per l’esecuzione dei controlli e assicurazione qualità, secondo standard definiti da Altromercato Procedure in fase di definizione Artigianato Casa e Regalo Artigianato Moda Procedure in fase di definizione Per quanto riguarda i prodotti alimentari esistono delle linee guida per lo sviluppo dei nuovi prodotti e per il controllo della qualità dei prodotti distribuiti, predisposte e utilizzate dagli uffici competenti dell’organizzazione. Tali procedure garantiscono che l’attenzione alla salute del consumatore e la sicurezza del prodotto siano perseguite in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto (dall’acquisto, alla realizzazione, alla distribuzione). I principali parametri monitorati sono: • • • • •

caratteristiche sensoriali (es. aspetto, gusto, odore) caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche integrità e idoneità del confezionamento correttezza delle diciture riportate verifica documentale e analitica delle certificazioni eventualmente caratterizzanti il prodotto

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LA QUALITa DEL PRODOTTO

Per quanto riguarda i prodotti di Artigianato delle linee Casa, Regalo e Moda, anche se le procedure standard per il controllo delle merci in entrata non sono ancora state definite, l’operatività in essere consente di garantire la sicurezza dei prodotti e il rispetto degli standard previsti dalle normative europee. Sistema di Controllo e Assicurazione Qualità Il sistema di Controllo e Assicurazione Qualità interno ad Altromercato garantisce che i prodotti alimentari siano conformi alle ricette sviluppate e rispettino gli standard di qualità e sicurezza. Per fare questo è previsto il controllo di tutti i lotti che entrano nei magazzini provenienti sia da terzisti (italiani o europei) sia direttamente dai produttori (attraverso un campionamento rappresentativo delle partite). I parametri di controllo sono determinati da schede appositamente formulate per ciascun prodotto. Tutte le segnalazioni di Non Conformità sono analizzate e trattate e vengono suddivise, in funzione della loro gravità, nelle seguenti categorie:

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Tipologia di Non Conformità Critica Maggiore

Minore

Criterio Intero lotto non vendibile Lotto vendibile solo dopo rilavorazione o integrazione documentale Lotto vendibile, difetti non legati alla normativa ma a fattori estetici

Trattamento/Gestione Smaltimento/distruzione Selezione e/o rilavorazione

Nessun trattamento sul prodotto. Confronto con il produttore/terzista per evitare che si ripeta la N.C.

Nella tabella sono riportati i dati relativi ai controlli eseguiti negli ultimi anni e alle Non Conformità rilevate sui prodotti alimentari.


Nella tabella sono riportati i dati relativi ai controlli Assicurazione Qualità eseguiti negli ultimi anni e alle Non Conformità rilevate sui prodotti alimentari. Parametro CQ – Numero controlli eseguiti

Anno Solare 2010 2011 2012 Totale controlli in 12 mesi 1.250 1.270 1.305

Classificazione delle Numero N.C. Critiche Non Conformità Numero N.C. Maggiori Numero NC Minori Numero sospette N.C. risoltesi come conformità dopo approfondimenti Non Conformità Numero Non Conformità dei prodotti gestite in 12 mesi Origine delle non conformità

Produttori % Terzisti % Estero % Coop Sociali italiane % Altro

3 157 100 9

3 190 70 11

1 152 80 11

269

274

244

36 46 7 4 7

31 48 4 9 8

40 34 3 8 15

84

Il numero dei controlli è in costante aumento e segue, di fatto, l’incremento della gamma dei prodotti gestiti; l’incidenza delle Non Conformità nell’ultimo anno è diminuita rispetto ai precedenti (dal 22% al 19%). Da notaggiori 62 re il dato positivo relativo alla diminuzione delle Non Conformità critiche ori 33 e N.C. risoltesirispetto come agli anni scorsi. L’incidenza %5 delle N.C. determinate da prodotti approfondimento di Cooperative Sociali (es. Solidale Italiano Altromercato) resta comparabile iche 0,1 all’anno scorso; questo dato è dovuto alle piccole realtà artigianali da cui provengono i prodotti: realtà poco abituate agli standard di qualità e si.C. Maggiori 62 .C. Minori 33 curezza alimentare richieste e sulle ospette N.C. risoltesi come 5 quali Altromercato ha una funzione di à dopo approfondimento “attivatore” della sensibilità e dell’expertise. .C. Critiche 0,1

62%

62%

33%

33%

0% 5% 0% 5%

Classificazioni delle Non Conformità in Numero N.C. Maggiori Numero N.C. Minori funzione della gravità per il 2012.

Numero sospette N.C. risoltesi come Conformità dopo approfondimento Numero N.C. Critiche MaggioriN.C. Maggiori Numero Numero Minori N.C. Minori Numero risoltesi come Conformità dopo approfondimento Sospettesospette (risoltesiN.C. come Conformità dopo approfondimento) Numero Critiche N.C. Critiche


LA QUALITa DEL PRODOTTO

Altri settori Nell’anno 2011/2012, i reclami ricevuti per i prodotti della cosmesi sono stati 2: i controlli successivi eseguiti per l’accertamento delle Non Conformità hanno dato esito negativo in entrambi i casi. Per quanto riguarda la linea Safylla, invece, non sono state rilevate Non Conformità. I prodotti di artigianato sono controllati al momento del ricevimento della merce sulla base del campione ricevuto prima della produzione e delle schede prodotto concordate con il produttore. Il rispetto delle normative in materia di composizione degli articoli e della loro destinazione d’uso è garantito dai certificati rilasciati dalle autorità competenti ai produttori o da verifiche fatte sui prodotti da Altromercato. Audit presso produttori e terzisti

85

Oltre ai controlli sui prodotti, Altromercato esegue annualmente delle visite presso produttori e terzisti al fine di valutare in loco l’operatività degli stessi e definire il loro grado di affidabilità. Nel 2011 sono stati eseguiti 8 audit presso i produttori alimentari (del Sud del Mondo e italiani) e 12 presso i terzisti italiani, mentre nel primo semestre del 2012 sono stati 6 gli audit presso i produttori e 5 quelli presso i terzisti. Gli audit, in particolar modo quelli presso i produttori, sono un ottimo momento per la condivisione di modalità operative, l’analisi delle problematiche eventualmente emerse sulla merce fornita e l’affinamento delle capacità di mantenere sotto controllo i processi. Obiettivi per il prossimo anno Obiettivo del prossimo anno sarà quello di redigere le linee guida e le procedure per il controllo e l’assicurazione qualità dei prodotti di artigianato e sistematizzare tutta l’attività sul controllo di qualità dei prodotti alimentari e artigianato.


7.1 Sostenibilità del prodotto Per Altromercato la sostenibilità di un prodotto non riguarda solo le materie prime ma anche il materiale di confezionamento. Per questo sono state stabilite delle linee guida interne (non scritte) che prevedono l’incentivazione dell’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili (ove possibile) e la riduzione del peso e dell’utilizzo d’imballi secondari. Riciclabilità e packaging I materiali riciclati non sono utilizzati per il confezionamento primario dei prodotti alimentari perché possono essere fonte di contaminazione, ma sono impiegati nei prodotti delle linee Benessere Persona e Cura Casa. Nella tabella si riporta la percentuale di articoli (referenze) confezionati in materiali riciclabili e riciclati e l’incidenza dei prodotti la cui confezione di vendita è costituita da un unico imballo.

Imballi Alimenti

89% totalmente riciclabili 2% parzialmente riciclabili 9% non riciclabili Benessere persona 100% riciclabili Cura casa

100% riciclabili

Imballi da materiale riciclato Imballo primario non riciclato causa rischio contaminazione

37% da materiali riciclati 37,5% da materiali riciclati

Assenza imballi secondari

49%

56% 37%

approfondimento * Linea detersivi Safylla, impatto ambientale della distribuzione dei prodotti. Analisi dei potenziali impatti sul cambiamento climatico associati a due diverse modalità distributive dei detersivi della linea Safylla. Screening assessment

Scarica lo studio

86


LA QUALITa DEL PRODOTTO 87

Con lo sviluppo della linea Cura Casa, Altromercato ha posto molta attenzione al tema degli imballi e del recupero dello spazio per il trasporto della merce, studiando materiale e design del flacone con l'obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. La ricerca condotta da CURA* - Consorzio Universitario di Ricerca Applicata (Università degli Studi di Padova) - ha calcolato un risparmio di 6,4 kg di CO2 ogni 30 litri di detersivo distribuito, pari a 3293 kg complessivi per l’anno 2011-2012, grazie al progetto ‘Ecoricarica’ sviluppato da Altromercato per la linea dei detersivi. Il progetto "Ecoricarica" ha permesso di riutilizzare 15.435 volte i flaconi da 1 litro. (vedi approfondimento pagina 86) Per la produzione dei flaconi sono stati impiegati 621 kg di plastica riciclata, pari alla metà del peso dei flaconi distribuiti. Grazie al flacone ‘Ecodesing’ è stato risparmiato il 35% di spazio nel trasporto, pari a un pallet ogni tre movimentati con flaconi tradizionali.

7.2 Trasparenza delle informazioni sull’etichetta Offrire un prodotto di qualità significa trasmettere al consumatore informazioni che gli permettano di fare una scelta d’acquisto consapevole. Per questo Altromercato, oltre alle informazioni previste dalla legislazione nazionale in materia, ha sempre ritenuto fondamentale fornire al consumatore una serie di informazioni aggiuntive relative alla provenienza dei prodotti, con indicazione del gruppo di produttori e dei progetti sociali da essi sostenuti. Dov'è importante, le etichette contengono informazioni sull’utilizzo del prodotto. Sono sempre indicate le modalità di smaltimento delle confezioni. Riportiamo nella pagina seguente l‘etichetta di un prodotto alimentare trasformato dal produttore come esempio delle informazioni contenute.


Proprietà del prodotto

Nome del prodotto Origine dell’ ingrediente caratterizzante

Approfondimento sul gruppo produttore 88

Filiera

Tabella nutrizionale

Logo qualità Logo riciclo indicazioni su come riciclare l’imballo


Approfondimento sulle caratteristiche del prodotto

Denominazioni legale Testo standard - membri WFTO e EFTA Testo sul Consorzio e Commercio Equo e Solidale

Eventuali ricette e modalità d’uso

89

Sito Logo bio Peso Estremi responsabile prodotto


90


91

E N IO Z A Z IZ N A G R O E COM , E L A ID L O S E O QU E IO DI COMMERC , E N IO Z A D N O F A U S FIN DALLA TO A N G E P IM É I S O T A C R E M ALTRO O S U L C S E É I H C E R E A SOSTEN LE A N IO Z A N R E T IN O T A C R E DAL M ED É INDUBBIO CHE I S E IN T S E L A P I R O T T MOLTI PRODU ABBIANO VISSUTO DELLE PESANTI O T N U P O T S E QU A D A DIFFICOLT DI VISTA. Guido Vittorio Leoni - Presidente di Altromercato


8 92


8. SISTEMI DI GARANZIA SUL PRODOTTO 8. Sistemi di garanzia sul prodotto La certificazione di prodotto garantisce al consumatore il livello di qualità del prodotto, delle materie prime e/o dei processi produttivi. Le certificazioni possono essere volontarie o cogenti (previste dalla normativa nazionale o internazionale) e sono rilasciate da un ente terzo che assicura la conformità dei processi aziendali ai requisiti previsti dagli standard di riferimento o dai regolamenti nazionali/internazionali. Di seguito sono riportate le certificazioni di prodotto di Altromercato, distinguendole tra volontarie e cogenti, con riferimento alle tipologie degli articoli e marchio.

8.1 Alimenti Biologica 93

Il Regolamento Europeo dei prodotti biologici (Reg. CE n. 834/2007 del 28 giugno 2007) costituisce il quadro giuridico di riferimento per tutti i livelli di produzione, distribuzione, controllo ed etichettatura dei prodotti biologici che possono essere offerti e commercializzati nell'UE. Indica come le colture e gli allevamenti devono essere gestiti e come gli alimenti e i mangimi devono essere lavorati, affinché possano essere classificati come biologici. Il rispetto del regolamento consente l’applicazione del logo EU dell'agricoltura biologica sui prodotti. Negli Stati Uniti i prodotti biologici sono regolamentati con una specifica Legge Federale, in vigore dal 21 febbraio 2001, conosciuta come National Organic Programme (NOP) e gestita dall’USDA (United States Department of Agricolture). Fin dall’inizio della sua applicazione, gli operatori che intendevano vendere negli Stati Uniti erano tenuti a ottenere la specifica certificazione emessa da Organismi di Certificazione accreditati direttamente dall’USDA. A seguito di un lungo processo di negoziazione tra i servizi della Commissione Europea e quelli dell’USDA, nel febbraio 2012, è stato siglato un accordo di partenariato tra le due sponde dell’Atlantico, in base al quale i due sistemi sono riconosciuti come equivalenti. I prodotti biologici certificati secondo le norme vigenti in uno dei due paesi possono quindi essere commercializzati liberamente e possono fregiarsi del logo biologico previsto dal paese di destinazione.


IN EVIDENZA € 14.000.000 € 13.500.000 € 13.000.000

€ 13.114.000 € 12.889.000

€ 12.500.000 € 12.249.000

€ 12.000.000 € 11.500.000 € 11.000.000 € 10.500.000 € 10.000.000

2009-2010

2010-2011

2011-2012

Tra i prodotti alimentari di Altromercato, 102 referenze sono certificate bio, pari al 35% del totale. Nello sviluppo di nuovi articoli si cerca di incentivare le referenze biologiche. Nell’anno 2011/2012, il 30% del totale nuovi prodotti era certificato bio, con un fatturato in costante crescita.

8.2 Cosmesi Cosmetico biologico L’ente di certificazione CCPB ha attivato in Italia uno specifico schema di certificazione dedicato alla cosmesi biologica. Si tratta di una Norma di Produzione, completa dei requisiti minimi di controllo, che prevede l’ottenimento di due tipologie di prodotti secondo il contenuto in materie prime provenienti da agricoltura biologica: i cosmetici biologici e i cosmetici con ingredienti biologici. Lo schema non rientra nel camp o di applicazione del Reg. CE 834/07, pertanto è “privato” ed è stato predisposto da un gruppo di lavoro composto da esperti appartenenti ad aziende e associazioni del settore ed è equivalente ai più importanti standard utilizzati a livello europeo.

Natrue Nell'ambito della cosmesi biologica e naturale l’associazione no profit internazionale Natrue ha predisposto uno standard che identifica gli ingredienti ammessi e le regole per la produzione dei cosmetici, affinché gli stessi possano essere definiti biologici e/o naturali. Rigorosi criteri di qualità garantiscono la naturalezza su tre livelli, suddividendo i prodotti in: cosmetici naturali, cosmetici naturali con componenti biologiche e cosmetici biologici. Il primo livello è lo standard base della certificazione e definisce i cosmetici naturali di alta qualità. I requisiti standard sono: 1. nessun uso di profumi e colori sintetici 2. nessun uso di prodotti derivati dal petrolio (paraffine PEG,-propil-, -alchil-, ecc.)

94


SISTEMI DI GARANZIA SUL PRODOTTO

3. 4. 5. 6.

nessun uso di oli e derivati del silicone nessun componente geneticamente modificato (conforme alla normativa UE sulle produzioni biologiche) nessuna irradiazione del prodotto finito e/o degli ingredienti botanici i prodotti non possono essere testati su animali.

Solo i prodotti che rispettano questi criteri fondamentali della certificazione possono aspirare a ottenere i livelli due o tre, in base al loro contenuto d’ingredienti da coltivazione biologica controllata.

IN EVIDENZA

95

Sul totale delle referenze Benessere Persona, hanno ottenuto la certificazione Natrue o CCPB 50 prodotti, pari al 49% del totale. Dei nuovi articoli sviluppati nell’anno, l’87% è certificato Natrue (27 su 31 nuovi prodotti).

8.3 Detergenti BioEcoDetergenza La certificazione “Eco Bio Detergenza” è una certificazione volontaria di prodotto rilasciata da ICEA sulla base di una verifica di conformità, dei prodotti e del processo produttivo, ai requisiti indicati nel Disciplinare per la Eco Bio ed Eco Detergenza, che è stato predisposto con la partecipazione delle diverse parti interessate alla produzione, commercializzazione e consumo di tali prodotti. I requisiti principali che lo standard vuole garantire sono:

IN EVIDENZA I prodotti trasformati della linea Safylla (2 referenze) hanno ottenuto la certificazione volontaria.

1. l’assenza sia nel prodotto sia nel materiale da imballaggio di materie a rischio” dal punto di vista ecologico 2. l’assenza di materie prime non vegetali considerate “a rischio”, ovvero allergizzanti, irritanti o ritenute dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente 3. imballaggi da materie prime rinnovabili, materiali riciclabili o collegati a un sistema di restituzione dei vuoti 4. un prodotto, in ogni caso, dotato di una più che accettabile performance ed efficacia equiparabile con i prodotti convenzionali di alta gamma


Stop ai test su animali – LAV La LAV - Lega Anti Vivisezione, assieme ad altre associazioni animaliste europee ha ideato la dicitura “Stop ai test su animali” da apporre sull'etichetta dei prodotti che risultano conformi allo Standard Internazionale Non testato su animali. Lo Standard fissa i criteri per evitare l’incremento della sperimentazione dei cosmetici sugli animali e garantire una politica aziendale “cruelty free”, ossia libera da crudeltà sugli animali. Sono circa 150 le aziende in tutto il mondo ad avere già aderito allo standard, impegnandosi a non praticare, e non far praticare, la sperimentazione animale dei prodotti finiti e degli ingredienti.

IN EVIDENZA

Il 100% delle referenze della Detergenza Casa è certificato da LAV. È l’unica linea di prodotti Altromercato che si avvale di questa certificazione per i prodotti trasformati. Rimangono escluse dalla certificazione le noci detergenti importate direttamente dall’India da Asha Handicraft Association.

8.4 Giochi Marchio CE La sicurezza dei giocattoli è armonizzata a livello europeo dalla Decisione n. 768/2008/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, nella quale vengono definiti i requisiti da rispettare per rispondere alle esigenze essenziali durante la loro fabbricazione. Il quadro normativo comune per la commercializzazione dei prodotti stabilisce: • procedure di valutazione della conformità dei prodotti • obblighi per gli operatori economici (fabbricanti, importatori, distributori, ecc.) • norme per l'utilizzazione della marcatura "CE", che consentano di rafforzare la fiducia verso i prodotti commercializzati nell'Unione • criteri di notifica degli organismi di valutazione della conformità • procedure di salvaguardia Sul giocattolo che rispetta tali requisiti, figura il contrassegno di conformità "CE". Tutti i giochi Altromercato rispettano i requisiti della normativa europea.

96


SISTEMI DI GARANZIA SUL PRODOTTO

8.5 Stoviglie Nickel Test Passed Gli smalti utilizzati dai partner di Altromercato produttori di stoviglie sono testati in Italia da laboratori di certificazione per verificare che la concentrazione di sostanze nocive di cessione non superi i limiti consentiti dalla legge (DM 01.02.2007).

8.6 Tessile AZO-Free

97

I prodotti tessili Altromercato sono certificati AZO-Free: questo significa che, secondo quanto stabilito dalla direttiva europea 76/769, tessili per la casa, abiti e accessori non contengono coloranti azoici, cioè coloranti che durante la tintura sprigionano ammine aromatiche, sostanze altamente cancerogene al contatto con il corpo umano. Mentre la maggior parte delle aziende dell'Unione Europea ha già escluso l’utilizzo dei coloranti azoici, i mercati dei paesi del Sud del Mondo ne sono ancora inondati, a causa del basso costo e dei lunghi tempi di smaltimento dei magazzini delle fabbriche. Altromercato verifica, quindi, il rispetto da parte dei propri produttori del divieto di utilizzo di questi coloranti.

8.7 Materiali informativi Il marchio FSC® identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine è stata controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard (princìpi e criteri di buona gestione forestale), stabiliti e approvati dal Forest Stewardship Council® a.c. tramite la partecipazione e il consenso delle parti interessate. FSC è un’ONG internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Altromercato s’impegna a far realizzare i propri materiali informativi da aziende certificate FSC.



Con GOEL Bio la v oriamo per il riscatto della Calabria e la dignita del nostro la voro Vincenzo Niutt a

- Goel Bio, Italia


9 100


9. POLITICHE DI ACQUISTO DAI PRODUTTORI 9. Politiche di acquisto dai produttori Il Commercio Equo e Solidale è una partnership fondata sul rispetto reciproco tra produttori, distributori e consumatori e su una maggiore equità nelle relazioni commerciali. Si basa sul pagamento di un prezzo equo ai produttori, sulla promozione della dignità e della giustizia sociale, sulla costruzione di filiere trasparenti e tracciabili. Favorisce uno sviluppo sostenibile per le comunità e per l’ambiente, promuove i diritti umani, garantisce condizioni di vita sicure e dignitose, offre opportunità di formazione finalizzate alla crescita sociale ed economica dei lavoratori. Fornisce prefinanziamento ai produttori e tempi certi di pagamento, rispetta la continuità delle relazioni commerciali, elimina le intermediazioni speculative e sostiene progetti di autosviluppo.

101

I princìpi del Commercio Equo e Solidale e il codice di condotta delle organizzazioni del Commercio Equo e Solidale sono stati definititi dalla World Fair Trade Organization (WFTO) l’Associazione Internazionale del Commercio Equo e Solidale, cui aderisce anche Altromercato. WFTO è l’unica organizzazione mondiale che rappresenta tutta la filiera del fair trade in tutto il mondo, dalla produzione alla vendita, e raggruppa organizzazioni di produttori del Sud del Mondo e organizzazioni d’importatori e rivenditori del Nord. WFTO opera in 75 paesi dei 5 continenti, con un consiglio eletto a livello globale e consigli a livello continentale, al fine di creare accesso al mercato attraverso attività politica, di advocacy, campagne di sensibilizzazione e attività di monitoraggio delle organizzazioni. L’assemblea generale di WFTO, nel maggio del 2005, ha approvato i princìpi che devono perseguire e rispettare gli aderenti. Rappresentano le linee guida dell’agire quotidiano delle organizzazioni e i punti di riferimento della costruzione delle strategie di medio e lungo periodo. Il rispetto e la congruenza dell’attività di Altromercato ai princìpi WFTO è controllata dalla stessa WFTO, attraverso un sistema di monitoraggio delle organizzazioni aderenti di cui è possibile consultare il dettaglio nel capitolo “Sistemi di Controllo sull’Organizzazione”. Vedi cap. 12 Nel suo relazionarsi con i produttori Altromercato ha tradotto i princìpi di WFTO in un documento denominato "Fair Trade Partnership Agreement” condiviso e firmato da Altromercato e dal Produttore. Si tratta di un accordo quadro tra Altromercato e il Produttore che definisce le regole della col-


laborazione e della relazione commerciale. Questo documento evidenzia il desiderio di Altromercato di stabilire una relazione commerciale, basata sul dialogo, la cooperazione e la trasparenza, dando evidenze chiare delle condizioni concordate e degli obiettivi condivisi. La relazione commerciale è quindi gestita attraverso la pianificazione annuale, i contratti d’acquisto e gli ordini di spedizione. In questo capitolo, la rendicontazione sulla relazione commerciale tra Altromercato e i Produttori si concentra su alcuni aspetti che caratterizzano le relazioni: prezzo equo, prefinanziamento, pagamento tempestivo e continuità nella relazione, sui quali ci sono dati ampi e significativi. Altri princìpi del fair trade. (Vedi cap. 10 -11)

uttori Commercio Equo

2009-2010

9.208.748

ali importazione europee mercio equo erative Sociali

2010-2011

12.913.548

2.789.704

2.790.660

412.736

887.194

2011-2012

12.652.765 1.929.022

9.1 Prefinanziamento e pagamento tempestivo

ttori Commercio Equo

2009-2010

9.208.748

948.698

2010-2011

12.913.548

2011-2012

12.652.765

2.789.704 2.790.660 1.929.022 Definizione WFTO: 412.736 887.194 948.698 I compratori fair trade, importatori e intermediari, assicurano un pagamento tempestivo ai loro produttori e agli altri partner e, quando possibile, li aiutano attraverso un prefinanziamento pari al 50% del valore dell’ordine. 2009-2010 2010-2011 2011/2012

ali importazione europee ercio ipologiaequo rative Sociali roduttori Commercio Equo

2009-2010 2010-2011 2011/2012 9.208.748 12.913.548 12.652.765 2.789.704 2.790.660 1.929.022 412.736 887.194 948.698

entrali importazione europee commercio equo ooperative Sociali

pologia oduttori Commercio Equo ntrali importazione europee commercio equo ooperative Sociali

9.208.748 2.789.704 412.736

12.913.548 2.790.660 887.194

12.652.765 1.929.022 948.698

Tipologia Produttori Commercio Equo e Solidale Centrali importazione europee Commercio Equo e Solidale (ATOs) Cooperative Sociali € 14.000.000 Totale 12.913.548

102

2009/2010 2010/2011 2011/2012 9.208.748 12.913.548 12.652.765 2.789.704

12.652.765

2.790.660

1.929.022

412.736 887.194 948.698 12.411.188 16.591.402 15.530.485

€ 12.000.000

Acquisti dai produttori del Commercio Equo e Solidale

€ 10.000.000

9.208.748

€ 8.000.000

€ 14.000.000

12.913.548

€ 6.000.000

Produttori Commercio Equo Centrali importazione europee commercio equo Cooperative Sociali

12.652.765

€ 12.000.000 € 4.000.000

€ 10.000.000 € 2.000.000

€ 8.000.000 € 0

2.790.660

2.789.704

1.929.022

9.208.748

948.698

887.194

412.736

2009-2010

2010-2011

2011-2012

Produttori Commercio Equo Centrali importazione europee commercio equo Cooperative Sociali

€ 6.000.000 € 4.000.000 2.790.660

2.789.704

1.929.022

€ 2.000.000 412.736

€ 0

2009-2010

887.194

2010-2011

948.698

2011-2012


Gli acquisti dai produttori del Commercio Equo e Solidale si sono stabilizzati quest’anno sui livelli del precedente, così come i prefinanziamenti riconosciuti nell’anno. I prefinanziamenti rappresentano oltre il 50% del valore degli acquisti stessi, confermando l’impegno e la consapevolezza di Altromercato dell’importanza di questa fonte di finanziamento per i produttori. Altromercato non richiede nessun tasso d’interesse per l’anticipo di risorse economiche. Prefinanziamenti Produttori Prefinanziamenti Acquisto Produttori ComES Incidenza su acquisti Numero prefinanziamenti

103

2009/2010 4.987.000 9.208.748 54% 417

2010/2011 7.078.801 12.913.548 55% 486

2011/2012 7.037.454 12.652.765 56% 353

La tabella successiva evidenzia gli acquisti presso i produttori per area geografica e mostra una sostanziale stabilità per America del Sud e America Centrale, un leggero incremento per gli acquisti provenienti dall’Africa e una diminuzione per le forniture dall’Asia.

area geografica Africa America del Sud e Centro America Asia Est Europa Totale

Scostamento percentuale anno precedente

2009/2010 2010/2011 2011/2012 742.882 772.974 938.684 4.068.308 6.642.656 6.638.963

21,4% -0,1%

4.389.494 5.488.702 5.063.086 8.064 9.216 12.032 9.208.748 12.913.548 12.652.765

-7,8% 30,6% -2,0%

L’analisi del dato di acquisto suddiviso per merceologia di prodotto, evidenzia una diminuzione del valore degli acquisti dei prodotti di artigianato e prodotti finiti alimentari, un andamento stabile per le materie prime e un aumento dei prodotti di cosmesi e detergenza. Scostamento

MERCEOLOGIA percentuale anno precedente VALORE ACQUISTI 2009/2010 2010/2011 2011/2012 Alimentari prodotti finiti 2.757.189 2.878.098 2.659.109 -8% Artigianato 3.093.440 3.250.666 2.962.331 -9% Materie prime alimentari 3.317.762 6.725.588 6.931.031 3% Cura casa - cura persona 40.357 59.195 100.293 69% Totale 9.208.748 12.913.548 12.652.765 -2%


9.2 Continuità nella Relazione Definizione Wfto Ogni organizzazione fair trade porta avanti relazioni a lungo termine - basate sulla solidarietà, la fiducia e il reciproco rispetto - che contribuiscono alla promozione e alla crescita del Commercio Equo e Solidale e instaura un'efficace comunicazione con i suoi partner commerciali. Le parti coinvolte in una relazione commerciale cercano di incrementare il volume dello scambio reciproco e il valore e la varietà della loro offerta di prodotto, come strumento per la crescita del Commercio Equo e Solidale a favore dei produttori. Per Altromercato è fondamentale costruire partnership durature con i produttori, che assicurino continuità nella fornitura e nella qualità dei prodotti, così come nello sviluppo e nel miglioramento dell’offerta. La continuità della relazione consente al produttore una migliore pianificazione delle produzioni e degli investimenti garantisce lavoro, accesso al mercato, sostegno economico agli artigiani, agricoltori e alle loro famiglie. Per i consumatori continuità significa poter trovare sempre i prodotti che cercano, ai quali sono affezionati, per qualità e caratteristiche. Per Altromercato continuità nelle relazioni e negli acquisti significa investire in Progetti di Cooperazione pluriennali finalizzati alla formazione ed allo sviluppo delle capacità produttive e/o al miglioramento qualitativo delle produzioni. La continuità degli acquisti è misurata da AGICES (Vedi cap. 12) attraverso il confronto degli acquisti fatturati nell’anno di rendicontazione rispetto al precedente. La relazione è considerata continuativa se gli acquisti aumentano o se diminuiscono fino a un massimo del 40%. Una riduzione oltre il 40% dell’acquisto è considerata una rottura della continuità e va giustificata. Nella tabella che segue, sono riportati i dati di acquisto dai Produttori (aggregati per paese di provenienza) degli ultimi due anni, con indicazione della percentuale di variazione del 2011/2012 rispetto al 2010/2011 e una spiegazione sintetica dell’eventuale diminuzione degli acquisti sotto il 40%. In molti casi la discontinuità è solo apparente, perché legata a uno slittamento o ad una diversa pianificazione degli arrivi, che possono quindi slittare tra i mesi di maggio/giugno e luglio/agosto (spostando quindi i dati in due diversi anni di rendicontazione). In alcuni casi, anche questi evidenziati, c’è stato un surplus di acquisti nell’anno precedente. In altri casi, la discon-

104


POLITICHE DI ACQUISTO

tinuità è purtroppo legata a una difficoltà di distribuzione o al mancato rinnovamento dei prodotti, soprattutto per le collezioni di artigianato. Sono questi i casi in cui Altromercato dovrà maggiormente impegnarsi con i Produttori per capire come ricollocare i prodotti sul mercato o come convertire le capacità e le abilità degli artigiani su prodotti più appetibili per il mercato. Acquisti per produttore ultimi due anni fiscali

Nazione ARGENTINA

2011/2012 56.860

2010/2011 112.001

2009/2010

2010/2011 vs

51.216

2011/2012 -49%

Annotazioni Problemi qualitativi con un produttore artigianato (2010/2011) hanno bloccato gli acquisti per lo stesso produttore nell’anno 2011/2012.

BANGLADESH

360.254

465.057

628.889

-23%

2009/2010: sono stati anticipati gli arrivi di alcuni ordini a inizio estate (altrimenti riferibili a 2010/2011). 2011/2012: agli arrivi di alcuni ordini sono slittati nel successivo anno

105 BOLIVIA

238.867

424.986

244.572

-44%

2012/2013. 2010/2011: incremento degli acquisti da 2 produttori che hanno creato eccedenza di prodotto. 2011/2012: riduzione degli acquisti sul totale dell’anno 2009/2010.

BOSNIA -

12.032

9.216

8.064

31%

ERZEGOVINA BRASILE CILE COLOMBIA

1.030.394 143.994 11.675

251.104 81.223

229.214 65.222

310% 77%

COSTA RICA

299.740

539.112

296.260

-44%

2010/2011: incremento degli acquisti per vendite a clienti di materie prime non confermate l’anno successivo.

CUBA ECUADOR EGITTO EL SALVADOR ETIOPIA FILIPPINE GHANA

60.769 751.206 18.628 30.120 576.819 791.716 231

55.212 701.378 42.971 485.333 858.679 20.192

12.250 517.442 30.065 439.163 712.302 2.657

10% 7% -30% 19% -8% -99%

2010/2011: un acquisto importante di olio di palma, che è stato in seguito sostituito in alcune produzioni (per cui non è più stato necessario acquistarne di nuovo).

GUATEMALA LAOS INDIA INDONESIA KENYA

387.172 13.656 1.810.541 226.480 167.771

525.304 1.384.366 170.740 171.499

279.721 1.230.303 244.666 191.579

-26% 31% 33% -2%


Nazione MADAGASCAR MAROCCO MAURITIUS MESSICO MOZAMBICO NEPAL

2011/2012

2010/2011

2009/2010

2010/2011 vs

39.052 102.425 164.146 627.323 12.959 249.389

7.744 41.100 163.803 955.861 8.286 642.870

4.744 39.150 64.108 452.599 9.136 77.528

2011/2012 404% 149% 0% -34% 56% -61%

498.666 273.914 1.439.397 439.790 623.332

497.446 228.854 1.161.512 353.992 940.554

283.032 194.613 607.090 415.405 583.814

0% 20% 24% 24% -34%

Annotazioni

Forniture extra di caffè per l’anno 2010/2011. Slittamento delle consegne tra 2009/2010 e 2010/2011.

NICARAGUA PALESTINA PARAGUAY PERÙ REP. DOMINICANA

2010/2011: incremento degli acquisti per vendite a clienti di materie prime non confermate l’anno successivo.

SENEGAL SRI LANKA SUDAFRICA

9.693

2.176

806.918 11.105

1.096.634 36.643

345% 876.474 52.277

-26% -70%

Problemi organizzativi con un esportatore. Altromercato ha lavorato con i Produttori per continuare la fornitura sostituendo il soggetto esportatore. Questo ha provocato rallentamento e diminuzione degli acquisti.

TAILANDIA VIETNAM URUGUAY

108.140 257.589

133.417 344.283

-

-

12.652.765

12.913.548

CAMERUN TOTALE

48.001 312.609 405

-19% -25%

4.176 9.208.748

-2%

9.3 Prezzo equo È considerato equo un prezzo concordato tra le parti tramite il dialogo e la partecipazione, che garantisca una retribuzione equa per i produttori e allo stesso tempo sia sostenibile dal mercato (inteso come consumatori e distributori del prodotto). Laddove esistono prezzi equi minimi (fair trade minimum price) stabiliti a livello internazionale, questi sono rispettati. Un pagamento equo significa una remunerazione socialmente accettabile nel contesto locale, che prenda in considerazione i princìpi di uguale retribuzione per uguale lavoro tra donne e uomini.

106


2009-2010

2010-2011

Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodotti

2011-2012

38%

39%

39%

Le seguenti tabelle rappresentano il prezzo trasparente degli articoli comMargine per il dettaglio 38% 37% Prezzo pagato per acquisto/trasformazione mercializzati da Altromercato. prodotti Margine per Altromercato

24%

24%

2009-2010

2010-2011

38%

Margine per Altromercato

Tutti gli articoli*

Margine per il dettaglio Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/ trasformazione prodotti Prezzo di120% vendita al pubblico

2010/2011

100%

100%

38% 38% 24% 38%

37%

39%

2009/2010

24%

2011-2012

24%

37% 24% 39%

2011/2012

24%

37%

37% 24% 39%

100%

* Non sono incluse le vendite di materie prime 100%

120%

38%

37%

37%

80% 100% 60% 80% 40%

38% 24%

60% 38%

24%

20% 40% 0%

107

24% 39%

2009-2010

39%

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodot

24%

39%

39%

2010-2011

2011-2012

2010-2011

TUTTI GLI Articoli

2011-2012

2009/2010

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/ trasformazione prodotti

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodotti

37%

24%

24%

38%

2009-2010 20% 0%

37%

38% 24% 38%

Prezzo prodotto Prezzo prodotto Trasporti per acquisto Trasporti per acquisto Spese Accessorie Spese Accessorie Dazi e imposte doganali Dazi e imposte doganali Lavorazione per trasformazione Lavorazione per trasformazione

Prezzo di vendita al pubblico

28% 2% 1% 1% 8%

100%

2010/2011 37% 24% 39%

2011/2012

37% 24% 39%

29% 1% 1% 1% 7%

30% 1% 1% 1% 6%

100%

100%

76% 3% 2% 2% 17%

Distribuzione valore su prezzo pagato per acquisto/trasformazione

76%

3% 2% 2% 17%

Prezzo prodotto Trasporti per acquisto Spese Accessorie Dazi e imposte doganali Lavorazione per trasformazione


2009-2010

2010-2011

zz o p agat o per acq uis t o/ ormazione prodotti

gine per Altromercato

gine per il dettaglio

2011-2012

46%

48%

48%

24%

22%

22%

30%

30%

ALIMENTARI

2009-2010

2010-2011

2011-2012

Margine per il dettaglio 46% rgine per Altromercato 24% Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/ rgine per il dettaglio trasformazione prodotti

ez z o pagat o p er acq uis t o/ sformazione prodotti

Prezzo 96%

24%

30%

30%

96% 48%

30% 46%

72% 24%

22%

30% 48%

30% 48%

22%

22%

24% 46% 2009-2010

30% 1% 2% 1% 12%

48% 2010-2011

2011/2012

30% 22% 48%

32% 1% 1% 1% 13%

100%

30%

22%

30% 22% 48%

22%

Prezzo prodotto Trasporti per acquisto Spese Accessorie Dazi e imposte doganali Lavorazione per trasformazione

120% 72%

2010/2011

48%

22%

di vendita al pubblico 30% 30%

48% 0%

30% 24% 46%

48%

30%

120%

30%

2009/2010

34% 1% 1% 1% 11%

100%

100%

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodotti

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato E O TRASPARENT IL PREZZpagato Prezzo per acquisto/trasformazione prodotti

ALIMENTARI

48% 2011-2012

Il riso Thay aromatico Hom Maili- Bio

24%

108

Banana chips dolci 0%

2009-2010

2010-2011

2009-2010

o pagato per acquisto

2011-2012

2010-2011

26%

ARTIGIANATO

e per Altromercato

2009-2010

ezzo pagato per acquisto edotti per il dettaglio

26%

2010-2011

26%

26%

26%

Trasporti per acquisto Spese Accessorie Dazi e imposte doganali Lavorazione per trasformazione

120%

Prezzo di vendita al pubblico

120% 100%

48%

100% 80%

48%

48%

48%

48%

26%

26%

26%

26% 26%

26% 26%

26% 26%

26% 2009-2010

26% 2010-2011

26% 2011-2012

40% 20% 20% 0% 0%

er

48%

o er e per o glio

26%

48%

2009-2010 48%

26% 48%

26% 48%

48%

2010-2011

26%

26%

48% 26% 26% 48% 26%

48%

2010/2011 48% 26% 26%

23% 2% 1% 0% 0%

23% 2% 1% 0% 0%

100%

100%

48%

80% 60% 60% 40%

2009/2010 2011-2012

26%

48% 48% Margine per il dettaglio rgine per Altromercato 26% 26% Margine per Altromercato 48% 48% rgine per il dettaglio Prezzo pagato per acquisto prodotti Prezzo prodotto

2011-2012

26%

2011-2012

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato acquisto prodotti Margine perper il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto prodotti

2011/2012

48% 26% 26% 23% 2% 1% 0% 0%

100%


2009-2010

2010-2011

Prezzo pagato per acquisto/ trasformazione prodotti Margine per Altromercato

CuraMargine Casa / Cura Persona per il dettaglio

2009-2010

36%

36%

19%

20%

20%

44% 37%

Prezzo pagato per acquisto/ Margine per ilprodotti dettaglio trasformazione Margine per Altromercato Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/ trasformazione prodotti Margine per il dettaglio

2009/2010 2010-2011

44% 19% 37%

19%

44%

Prezzo prodotto Trasporti per acquisto Spese Accessorie Dazi e imposte doganali 120% Lavorazione per trasformazione

9% 0% 1% 0% 27%

Prezzo di vendita al pubblico 100%

2011-2012

37%

100%

44%

43%

44%

19% 44%

20% 43%

20% 44%

37%

36%

36%

2010/2011 2011-2012

43%

36%

20%

43%

44% 20% 36% 9% 0% 1% 0% 28%

100%

2011/2012

44%

36% 20%

44%

44% 20% 36% 9% 0% 1% 0% 26%

100%

80%

120% 60% 100% 40% 80% 20%

109

60% 0% 40%

19% 2009-2010

20% 2010-2011

20% 2011-2012

37%

36%

36%

2009-2010

2010-2011

2011-2012

20% 0%

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodotti

Margine per il dettaglio Margine per Altromercato Prezzo pagato per acquisto/trasformazione prodotti


9.4 Obiettivi per il futuro L’attività di Altromercato con i produttori si esplica in un piano pluriennale strategico, che definisce obiettivi e risorse dedicate a quest’area, coinvolgendo diversi ruoli operativi e Organi di Controllo del Consorzio. Il principale obiettivo del prossimo anno è quello di focalizzarsi sui produttori deboli, attraverso un lavoro di analisi dei bisogni e di condivisione dei risultati con i partner, per pianificare un piano d’intervento mirato in risposta alle diverse esigenze emerse. Altromercato auspica che questo possa essere lo strumento che permette di cambiare l’ottica della relazione da fornitura a partnership, con molti di questi gruppi definiti deboli, in una prospettiva di collaborazione duratura e di lungo periodo. Le Organizzazioni deboli sono caratterizzate da: a) una spiccata marginalità economica e/o sociale b) scarso accesso al mercato nazionale e internazionale c) scarsa disponibilità di strumenti di sviluppo (organizzativi, gestionali, amministrativi, tecnici) Presentano almeno tre delle seguenti caratteristiche: a) dimostrano capacità di coinvolgimento della base sociale b) hanno un potenziale di sviluppo economico e sociale sui soci/comunità c) realizzano progetti e/o hanno forte impegno sociale per i soci/comunità d) sono orientate allo sviluppo di un’economia sociale e) sono organizzazioni di donne f ) hanno come soci/beneficiari persone socialmente emarginate o discriminate (donne, minoranze etniche, gruppi indigeni, persone disabili) g) non sono assistite da altri progetti di cooperazione o programmi sociali Vedi cap.10

110


111


Uruguay

Bolivia

Paraguay

Argentina

Camerun

Cile

Brasile

PerĂš

112

Costa d’avorio Ghana

Colombia Ecuador

El Salvador

Costarica

Marocco

Burkina Faso

Guatemala

Nicaragua

Italia Senegal

Cuba

Rep. Dominicana

Messico

Bosnia Erzegovina

Malawi

Sud Africa


Nepal

Egitto

Etiopia

Kenya

Uganda

Madagascar

Palestina

113

Laos Vietnam

il colore pi첫 scuro indica la presenza di Produttori nel Paese. Dati aggiornati al 1-07-2012

Indonesia Filippine

Thailandia

Mauritius Bangladesh

Sri Lanka

Comore

Tanzania

India

Mozambico

I nostri Produttori nel Mondo


10 114


10. ATTIVITa DI COOPERAZIONE 10. Attività di Cooperazione L’espressione "cooperazione con i produttori" si ritrova in tutti i principali documenti fondativi di Altromercato. L’attività di cooperazione con i produttori è prevista anche dalla carta dei criteri WFTO (Vedi Appendice 5) come impegno per le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale a sviluppare le abilità dei produttori e a strutturare progetti per garantire loro supporto adeguato per migliorare le capacità gestionali e tecniche, al fine di garantire l’accesso al mercato locale o internazionale sia fair trade che tradizionale.

10.1 La struttura della cooperazione per Altromercato: programma di partnership quadriennale 2007/2012 e conclusione. 115

L'attività dell'UCP è adesso svolta all'interno dell'Unità Filiere.

Si riporta parte della relazione sul programma quadriennale Altromercato. (Vedi Appendice 2) Altromercato si è contraddistinto, fin dalla sua nascita, per un forte impegno a fianco dei produttori attraverso progetti di cooperazione tecnica, svolti da un’unità specifica, detta UCP (Unità Cooperazione Produttori), che ha coordinato le attività previste dal “Programma di partnership 2007-12”: il piano pluriennale di cooperazione tecnica con le organizzazioni Fair Trade del Sud (di seguito FTO). A giugno 2012 il Programma si è concluso, contemporaneamente alla progettazione del prossimo piano di cooperazione. Obiettivo del Programma era identificare princìpi e strategie per “qualificare e rafforzare la relazione di partnership con le FTO del Sud”, al fine di contribuire a: - autosviluppo delle comunità - empowerment dei produttori marginalizzati del Sud del Mondo - sostenibilità delle FTO del Sud Complessivamente sono stati attivati 52 progetti di cooperazione tecnica che hanno mobilitato - a favore dei partner di Altromercato - finanziamenti a fondo perduto per oltre 3 milioni di euro.


L’origine dei finanziamenti sui quattro anni è così dettagliata: Tipologia DONOR Importo (Euro) Provincia autonoma di Bolzano 492.751 Provincia autonoma di Trento 765.626 Commissione dell’Unione Europea 346.277 Ministero Affari Esteri 1.071.309 Regioni 102.000 Comuni 93.546 Microcredit Coop, Cuore Amico e Fondazione ME 20.500 ONG Botteghe del Mondo 91.521 Altri 279.274 Totale 3.262.804 116

10.2 Risultati raggiunti con tutte le FTO (Fair Trade Organization) partner di Altromercato Il Programma di Partnership ha individuato alcuni obiettivi comuni a tutte le FTO partner di Altromercato: 1. aumentare le capacità delle FTO del Sud 2. facilitare l’accesso ad altri canali di vendita 3. diffondere l’accesso al credito 4. misurare l’impatto del fair trade Vedi Appendice 2

10.3 Risultati raggiunti con le organizzazioni prioritarie Il Programma di Partnership ha individuato come prioritarie le seguenti categorie di organizzazioni: a) FTO del Sud “ad alto impatto”: tra le FTO del Sud, sono quelle organizzazioni che attraverso la propria attività hanno un forte impatto economico e sociale sulla comunità di riferimento b) FTO del Sud “deboli”: tra le FTO del Sud, sono quelle organizzazioni/ gruppi meno strutturati, ma con alto valore etico/sociale c) FTO di produttori di commodity strategiche d) Filiere equosolidali


ATTIVITa DI COOPERAZIONE

La distribuzione geografica è la seguente: Nazione

America Latina

Africa e Medio Oriente

Asia

Totale

DEBOLI

8 ART 1 ALI

7 ART

6 ART

24

6 ART 4 ALI

5 ART

15 ART

34

2 ALI 1

13

1

6

ALTO IMPATTO

2 ALI

COMMODITIES STRATEGICHE

11

2 ALI 1

FILIERE EQUOSOLIDALI Appendice 3

5

0

Vedi appendice 2

117

Altri due obiettivi del Programma di Partnership sono specifici per due aree geografiche ritenute importanti per il Consorzio: Medio Oriente/ Nord Africa e Africa subsahariana. In sintesi: Strategie regionali: Medio Oriente e Nord Africa

Strategie regionali Africa

La ricerca condotta nell’area ha portato all’avvio di relazioni con 3 nuovi partner, altri sviluppi sono stati bloccati dall’instabilità regionale. Partnership molto buona con PARC (Palestinian Agricultural Relief Committees). La strategia adottata è conservativa: mira alla tutela dei partner storici e alla cautela nell’avvio di nuove relazioni. - Partner storici: 7 relazioni chiuse su 27; ordini stabili solo con 6 partner, per il resto ordini oscillanti/in calo/nulli. - Partner nuovi: avviate 7 relazioni commerciali

10.4 Criticità Si conferma la difficoltà a mantenere rapporti continuativi con le FTO deboli, a causa della loro impossibilità strutturale ad affrontare un mercato competitivo. Con le FTO ad alto impatto è in corso una strategia di selezione di specifiche tipologie di prodotto, privilegiando dunque il lavoro con alcuni gruppi di base. In generale queste organizzazioni hanno visto aumentare significativamente il livello degli ordini, anche se in modo discontinuo.


10.5 Sintesi attività 2011/2012 I Progetti di Cooperazione realizzati nell’anno 2011/2012 sono elencati in tabella, con una breve descrizione delle attività svolte. Area America Latina

Titolo e obiettivi

Beneficiari

Interventi infrastrutturali a favore dei

Manduvirà, Paraguay

piccoli produttori di canna da zucchero associati a Manduvirà, Paraguay. America Latina

Progetto Due Sponde: organizzazione e

30 imprese filiera tessile, Perù

sviluppo di un cluster di 30 micro-imprese tessili orientate al Commercio Equo e Solidale in Perù. Anno 1/3 Vedi Appendice 3 America Latina

Promozione micro-impresa femminile in

AJ Quen, Guatemala

America Latina Africa

Guatemala. Anno 1/ 3 Campagna "Nuove radici per UCIRI" CESA - Coop Equosolidale in Africa.

UCIRI, Messico COFTA, 15 gruppi di produttori di

Anno 1/2

base (partner Altromercato

Imballaggi per l'export Acquisto mulino PFTC - Filippine

e nuovi eventuali) India/Nepal PFTC, Filippine

Supporto al mantenimento delle

Craft Link, Vietnam

Asia Asia Asia

tradizioni, al benessere economico e alla partecipazione politica delle minoranze indigene nella provincia di Lao Cai – Supporto allo sviluppo della filiera della Asia

canapa. Anno 1/2 Sviluppo della filiera tessile cotoniera

Il Fair Trade Forum India, Fair Trade

equa e solidale in India e Nepal.

Group Nepal, organizzazioni

Anno 1/3

contadine del Maharshtra e imprese di Tirupur - Tamil Nadu

Il dettaglio dei contributi per donatore è riportato nella tabella seguente. Si evidenzia la continuità della collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e con la Provincia Autonoma di Trento (collaborazione resa possibile anche grazie alla Onlus Mandacarù, socia di Altromercato). Nella categoria “altri donatori” il soggetto più rilevante è la Fondazione Cariplo. Non ci sono stati nuovi progetti finanziati dagli enti locali tramite i Soci del Consorzio. Le Botteghe hanno concluso il loro contributo alla campagna "Nuove Radici per UCIRI" che aveva già portato lo scorso anno a versare 26.000 euro ai coltivatori messicani di caffè.

118


ATTIVITa DI COOPERAZIONE

Donatori e contributi ricevuti nell’anno 2011/2012 Tipologia DONOR TOTALE PER DONOR Provincia autonoma di Bolzano 67.826 Provincia autonoma di Trento 99.470 Commissione dell’Unione Europea 60.244 Botteghe del Mondo 596 Altri 76.971 Totale 305.107

10.6 Progetti per il futuro Nell’ambito di un piano pluriennale strategico di cooperazione, parte integrante del Piano di Economia Solidale (PES) in vigore, il punto focale per l’attività dei prossimi anni riguarda i cosiddetti produttori deboli. Vedi cap. 9. 119

Nello specifico sono in fase di implementazione i seguenti progetti: - Chocofair. Progetto finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento grazie all’appoggio di Mandacarù Onlus e implementato da parte del Consorzio a partire da luglio 2013. Il progetto intende rafforzare la relazione fra produttori fair trade partner del Consorzio in relazione alla fornitura di materie prime strategiche, quali zucchero e cacao, sviluppando una catena integrata di trasformazione nei luoghi di produzione che assicuri la tracciabilità fisica del prodotto, il rispetto dei criteri fair trade lungo la filiera e un maggiore indotto nei luoghi di produzione attraverso la produzione di derivati delle materie prime in loco. Ai fini di strutturare una filiera integrata, i partner identificati sono • Manduvirà, Paraguay e Mcch Ecuador (zucchero) • Salinas, Ecuador (cacao) - Progetto Due Sponde (Vedi Appendice 3). è stato ottenuto un cofinanziamento da parte di CAF, Banca de Desarrollo de America Latina, al quale in Consorzio Altromercato partecipa in associazione temporanea d’impresa con la cooperativa Chico Mendes e con il partner locale Romer.


me per stata É Italia Venire in . sogno n u di la realizzazione , indigena donna , Io non ho avuto paura storia, di parlare della miapaese del passato del mio e del riscatto uo q e commercio al grazie e SoLIDALE Doùa Victoriana Sipac M

ala

actzul - Aj Quen, Guatem



11 122


11. ATTIVITa DI SENSIBILIZZAZIONE 11. Attività di sensibilizzazione Le attività di comunicazione e sensibilizzazione dell’anno 2011/2012 sono state caratterizzate dal lancio della campagna "IO.EQUO Coltiviamo un’altra economia"e il restyling del sito www.altromercato.it. Il progetto per il nuovo sito www.altromercato.it ha avuto come obiettivi una migliore navigabilità e fruizione dei contenuti e, in particolare: - maggior risalto e valorizzazione dei Produttori attraverso la presenza costante in homepage di un modulo a loro dedicato e un continuo rimando nelle pagine interne del sito - valorizzazione e presenza in homepage degli eventi organizzati dai Soci sul territorio

123

La correlazione dei contenuti, sia istituzionali sia di prodotto, contribuisce a far apprezzare la profondità delle informazioni presenti nel portale. Parallelamente allo sviluppo del sito, sono state fortemente incrementate le attività di comunicazione sui canali social come Facebook, Twitter, Youtube, ma anche Pinterest e Google+. Quest’attività ha portato a un aumento esponenziale dei fan e dei follower che, a giugno 2012 erano rispettivamente 14.500 su FB e 2.500 su Twitter.

11.1 Struttura organizzativa di rete (info.com) Le attività di sensibilizzazione del Consorzio si svolgono a due livelli: nazionale e territoriale. Per questo, da anni, la Centrale collabora con un gruppo di rappresentati delle Botteghe che fanno da interfaccia tra la Centrale e la Rete sul territorio nell’ambito della comunicazione e dell’educazione. I coordinatori sono cinque suddivisi nelle seguenti aree: Nord-Ovest, Lombardia, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Queste cinque risorse sono coordinate da un Coordinatore Nazionale che s’interfaccia con la Centrale. Sul territorio, gli INFO.COM hanno come referenti gli RE (Responsabili Educazione) delle Botteghe.


11.2 La campagna “Io.equo Coltiviamo un’altra Economia” "IO.EQUO Coltiviamo un'altra economia" è la campagna di sensibilizzazione che il Consorzio ha lanciato il 12 maggio 2012, Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale, con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico su temi cari al Commercio Equo e Solidale quali il rispetto dei diritti dei lavoratori, il prezzo equo pagato ai produttori, il prefinanziamento, il prezzo trasparente nei confronti dei consumatori. Il periodo storico di grande crisi economica, etica e sociale impone, infatti, un’analisi critica del modello di commercio che regola la quasi totalità degli scambi nel mondo. La necessità di tornare a un’economia reale, equa e sostenibile, al servizio delle persone, è il grande tema sollevato dalla Campagna, che ha identificato l’agricoltura come simbolo delle proprie istanze. L’accaparramento delle terre, lo sfruttamento delle coltivazioni di massa, la speculazione finanziaria sulle materie prime, l’uso indiscriminato di agenti chimici, fanno dell’agricoltura il settore che nell’ultimo decennio ha subito le aggressioni più forti.

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Con la Campagna IO.EQUO, Altromercato propone azioni quotidiane ma significative, a chi vuole partecipare alla costruzione di un’altra economia; sollecita iniziative concrete della società civile a tutela dell’agricoltura, promuove incontri, dibattiti, conferenze ed eventi culturali in tutta Italia. Per incentivare il senso di community e mobilitare chi aderisce, è stato reso disponibile online e nelle piazze un cartello “IO.EQUO” in varie versioni, con frasi che esprimono i valori della campagna. Alle persone veniva chiesto di fotografarsi con il cartello e postare la propria foto su FB e/o caricarla nell’apposita sezione del sito www.ioequo.it. La Campagna, che è anche una community online molto seguita, proseguirà per tutto il 2013 con azioni rivolte non solo ai cittadini ma anche alle istituzioni, ai candidati alle elezioni politiche e alle elezioni europee previste per il 2014.

Video


IO.EQUO non è solo mobilitazione, è anche dialogo, ascolto e riflessione. Tra gli obiettivi del 2013, infatti, si prevede l’istituzione di un Osservatorio Nazionale sui Consumi e gli Stili Etici, che ha lo scopo di studiare le dinamiche di quella che è una consapevolezza crescente nell’opinione pubblica. Le rilevazioni più recenti, infatti, registrano una sensibilità, una richiesta d’informazioni da parte dei cittadini attenti che tuttavia non sempre trova risposte rilevanti e, di conseguenza, non si trasforma in vere e proprie azioni o atti di consumo consapevoli e sostenibili. L’Osservatorio, il cui lancio è previsto per ottobre 2013, fornirà periodicamente dati, informazioni, pareri, studi, nell’ottica di un dibattito aperto e “in progress”, rapportato ai modelli economici dominanti. I Partner di Altromercato nella Campagna IO.EQUO sono: Ctm Agrofair, Altreconomia, Aiab, Libera Terra, Slow Food Italia, Goel, Federconsumatori. La Campagna può contare anche su alcuni “ambasciatori”, Don Gallo, Don Ciotti, Neri Marcorè, Syusy Blady, Patrizio Roversi, Marina Spadafora, alcuni dei quali hanno presenziato alle attività di lancio della Campagna.

125

Le attività di lancio della Campagna sono state le seguenti:

Video

- sezione ad hoc del sito Altromercato www.ioequo.it, apertura di un profilo Twitter @ioequo - mobilitazione nelle piazze per la Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale con stand, animazioni, incontri organizzati alla presenza di alcuni produttori. L’attività più simbolica (reiterata in molte piazze) è stata la semina collettiva di semi di riso per coltivare insieme un’altra economia - realizzazione di materiali divulgativi diffusi nelle Botteghe, durante gli eventi e nelle piazze: a) video che descrive i princìpi della Campagna b) video nel quale gli “ambasciatori” invitano alla mobilitazione e spiegano le ragioni della loro adesione c) vari materiali divulgati (leaflet, locandine, ecc.) d) mostra fotografica di 18 pannelli (nel 2012 è stata esposta a Trento, a Verona e a Genova) - unità didattica per le scuole, che possono fare richiesta di contatto attraverso un apposito form all'interno della sezione del sito. Nel 2012 sono giunte circa 45 richieste dal sito, altre sono arrivate direttamente sul territorio


Altromercato ha inoltre realizzato, in collaborazione con Altreconomia, un libro intitolato "Lo speculatore INconsapevole" nel quale sono intervistati cinque esperti - Olivier De Schutter, Luciano Gallino, Andrea Baranes, Enzo Faro e Salvatore Settis - che forniscono ai lettori riflessioni e soluzioni alternative all’economia della crisi. I temi della Campagna sono stati oggetto di un dibattito all’interno del Festival dell’Economia di Trento 2012 organizzato da Altromercato e dalla Cooperativa Mandacarù, durante il quale sono stati distribuiti i materiali della Campagna. Risultati dopo la prima fase di lancio: - 98 eventi “IO.EQUO” organizzati sul territorio in occasione della Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale a maggio 2012 - 724 foto inserite nella gallery IO.EQUO tra coloro che hanno aderito e si sono fotografati con il cartello IO.EQUO - 1.300.000 ca. pagine viste sul sito altromercato.it nel mese di maggio 2012 (vs. 780.000 media/mese 2012) - 850.000 visite nel mese di maggio 2012 (vs. 370.000 media/visite 2012) - 1.000 iscritti subito dopo la Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale - 45 richieste di contatto dalle scuole (form online) – altre non quantificabili sul territorio

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ATTIVITa DI SENSIBILIZZAZIONE

11.3 I progetti europei Fair and Responsible Action in the Mediterranean area Project – FRAME Il 2012 ha visto la conclusione di FRAME: un progetto triennale cofinanziato dalla Commissione Europea (EuropeAid), di cui Altromercato è stato capofila, che ha coinvolto numerose organizzazioni fair trade e turismo responsabile che operano in vari stati membri, insieme alla partecipazione di partner dell’area sud del Mediterraneo, in particolare Egitto, Marocco e Palestina. Il contesto

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Il progetto è nato da un’attenta analisi dei principali processi politici messi in atto, negli anni in cui è stato scritto, nell’area del Mediterraneo. L’Unione Europea, nel quadro del Processo di Barcellona iniziato nel 1995, si prefiggeva entro il 2010 di raggiungere un obiettivo ambizioso: abbattere le frontiere commerciali tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e istituire un’Area di Libero Scambio nel Mediterraneo (EMFTA). Gli obiettivi di FRAME Il progetto si è dato l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei contadini e degli artigiani marginalizzati che vivono nei paesi partner del Mediterraneo, attraverso una maggiore consapevolezza dei cittadini europei sul Processo di Barcellona, sul Commercio Equo e Solidale, il Turismo Responsabile, un consumo consapevole e gli scambi culturali come strumenti concreti per la promozione della Strategia Mediterranea di Sviluppo Sostenibile. Partner del progetto • Viaggi e Miraggi (Italia) www.viaggiemiraggi.org • Pangea-Niente Troppo (Italia) www.commercioequo.org • Koperattiva Kummerc Gust (Malta) www.l-arka.org • Fair Trade Hellas (Grecia) www.fairtrade.gr • Equaçao (Portogallo) www.equacao.comercio-justo.org • Humanitas (Slovenia) www.humanitas.si • Ideas (Spagna) www.ideas.coop


Gli associati al progetto Tra i punti di forza del progetto, la capacità di coinvolgere partner del Sud che potessero dare il loro punto di vista sulle attività d’informazione e sensibilizzazione previste in Europa, in modo che la loro prospettiva fosse inclusa nella progettazione dei materiali e degli eventi. Gli associati al progetto sono stati: • Fair Trade Egypt (Egitto), il progetto FRAME ha rappresentato un’occasione unica di conoscenza reciproca tra questa organizzazione e Altromercato, che è sbocciata in una felice collaborazione commerciale secondo i princìpi del Commercio Equo e Solidale. • Taliouine (Marocco), una piccola cooperativa di coltivatori di zafferano situata presso il massiccio di Siroua, nella zona montuosa dell’Antiatlante. Il progetto in questo caso ha offerto l’occasione ad Altromercato e agli altri partner europei di FRAME di coinvolgere i soci di Taliouine sulle attività d’informazione e sensibilizzazione promosse sul territorio europeo.

11.4 Obiettivi per il futuro Le attività di comunicazione per il prossimo 2012/2013 saranno sempre caratterizzate dalla volontà di valorizzare e diffondere il più possibile i princìpi del Commercio Equo e Solidale in Italia. Per procedere su questa strada, il contesto all’interno del quale Altromercato opera ha rilevato la necessità di rafforzare il posizionamento e la reputazione istituzionale presso i media, al fine di poter godere di una migliore relazione con i mezzi d’informazione e, quindi essere considerato un interlocutore autorevole e credibile sui molti temi affrontati dalla Campagna IO.EQUO e, in generale, sui princìpi del Commercio Equo e Solidale. In questo senso, anche l’Osservatorio Nazionale sui Consumi e gli Stili di vita Etici potrà aprire una finestra interessante sullo scenario italiano. Il 2012/2013 vedrà anche il rilancio e il riposizionamento de IlCircolodelCibo, il progetto di Altromercato dedicato al “cibo buono fino in fondo” attraverso il quale il Consorzio dialoga con tutti coloro che condividono valori quali la tracciabilità, filiera corta, biodiversità, cultura, diritti e, non ultimo, il piacere per la genuinità e il sapore.

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IlCircolodelCibo ha l’obiettivo di parlare non solo a coloro che già conoscono i princìpi del Commercio Equo e Solidale, ma anche a chi non ha una familiarità diretta con il Movimento. Attraverso l’unione fra tradizioni culinarie locali e sapori del Sud del Mondo, s’intende “aprire” il circolo a un’ampia community che possa scoprire il valore del Commercio Equo e Solidale attraverso i cibi.

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La collaborazione con food blogger e con aziende partner oltre che con i ristoranti che appartengono a IlCircolodelCibo, dovrebbe garantire una buona penetrazione e visibilità sul territorio, dando così valore e risalto alle Botteghe che partecipano al progetto.


noi a insieme ate v colti un’altra economia


IO.EQUO É ANCHE UNA COMMUNITY ONLINE. ECCO I VOLTI DI ALCUNE DELLE PERSONE CHE SOSTENGONO LA CAMPAGNA www.ioequo.it


12 132


12. SISTEMI DI CONTROLLO 12. Sistemi di controllo sull’organizzazione I sistemi di controllo Altromercato sono attuati da organizzazioni previste statutariamente e altre di cui Altromercato è socia, che controllano l’adesione del Consorzio ai loro princìpi di riferimento.

12.1 Comitato Progetti (cp) Il Comitato Progetti, nato nel 1994 per volere del Consiglio di Amministrazione, svolge da sempre la doppia funzione di “occhio” puntato sul rispetto dei criteri del Commercio Equo e Solidale e di trait d’union tra gli attori della filiera equa e solidale: produttori, consorzio, consumatori.

133

L’operatività del Comitato è normata dal Regolamento Soci Altromercato (art. 9): “La valutazione etica di prodotti e produttori, espressa in forma scritta nei propri verbali; l’approfondimento dei criteri secondo gli standard internazionali e nazionali; la realizzazione di visite per la valutazione e il monitoraggio dei produttori; la realizzazione di studi, riflessioni e incontri di formazione ritenuti importanti per Altromercato”. Attività Missioni Produttori visitati Valutazioni emesse Valutazioni positive Valutazioni negative

2010-2011

2010 - 2011

2011 - 2012

2 8 8 6 29 16 2 18 18 2 18 18 0 0 0

12.2 Agices Il Consorzio è socio fondatore di AGICES ed è iscritto al Registro AGICES. Il Registro qualifica le Organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale verificando gli standard e gli indicatori, che traducono in pratiche e in pratica i princìpi contenuti nella Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale (di cui AGICES è depositaria), in maniera oggettiva e trasparente. Per dotarsi di un sistema di controllo che sia garantito anche da una verifica esterna, AGICES ha richiesto, e ottenuto, la certificazione di ICEA come ente terzo preposto a certificare il funzionamento delle procedure di monitoraggio AGICES sui propri associati. Oggi quindi quello di AGICES è un Sistema Certificato di Monitoraggio e Garanzia. Il sistema di monitoraggio AGICES prevede un meccanismo a tre livelli: au-


tovalutazione, verifica interna e verifica esterna delle organizzazioni eque e solidali (importatori e Botteghe). Con l'autovalutazione l’Organizzazione italiana che vuole iscriversi al Registro AGICES compila ogni anno un modulo in cui dichiara di rispettare i requisiti della Carta e dei Regolamenti attuativi, fornendo tutti i documenti e le informazioni richieste. La verifica interna è gestita da un apposito organo dell'Associazione - il Comitato di Gestione del Registro AGICES. Ogni anno il Comitato procede a verifiche a campione, per monitorare la veridicità e la correttezza dei dati. In caso di violazioni, si procede con sanzioni progressive fino all’espulsione. Requisiti/Grado di rispetto Fondamentali** Importanti

2010

2011

2012

97% 97% 97% 74% 78% 83%

**I requisiti fondamentali devono essere rispettati al 100%. Nella tabella è riportato l’esito del modulo di valutazione AGICES. Con una comunicazione successiva il Consorzio ha ricevuto attestazione di completa conformità.

SAW (Social Accountability Watch) è una piattaforma web nella quale imprese profit e non profit inseriscono volontariamente il proprio profilo e accettano di ricevere osservazioni sui propri approcci, comportamenti, risultati da parte delle diverse parti interessate, sia attraverso il canale sistematico dei "monitori", sia che provengano dal pubblico generico. Tutte le organizzazioni iscritte al Registro AGICES accettano di partecipare al progetto SAW come apertura volontaria alla trasparenza.

12.3 World Fair Trade Organization WFTO è la rete globale delle organizzazioni del Commercio Equo Solidale, organizzazioni che hanno il Commercio Equo e Solidale al cuore delle proprie attività. È composta da oltre 400 soci in 75 Paesi, di cui 2/3 sono organizzazioni di produttori del Commercio Equo e Solidale in Africa, America Latina, Asia e 15 sono organizzazioni di secondo livello (reti nazionali del Commercio Equo e Solidale, come ad es. AGICES). Una delle attività principali di WFTO è verificare che i Soci rispettino i criteri del Commercio Equo e Solidale e del codice di condotta delle organizzazioni del Commercio Equo e Solidale. Vedi Appendice 4 - 5

134


WFTO ha sviluppato agli inizi del 2000 il sistema di monitoraggio su tre princìpi:

135

1. Autovalutazione. Per Statuto ogni Socio WFTO deve fare un’autovalutazione (basata su un questionario legato ai 10 princìpi del fair trade) ogni due anni. Il rapporto di autovalutazione viene verificato e, se soddisfa le normative, l’organizzazione riceve il certificato ed è iscritta nel registro (o mantiene la registrazione). L’organizzazione ottiene il certificato di registrazione a WFTO. Il sistema è stato ritenuto debole e per questo WFTO ha elaborato un nuovo sistema di garanzia che sarà presentato a maggio 2013 alla Conferenza Mondiale delle Organizzazioni del Commercio Equo e Solidale che si terrà a Rio de Janeiro 2. Peer Review. Un sistema di verifica svolta tra i Soci che prevede controlli a vicenda. Ogni Socio viene valutato ogni due anni 3. Audit esterno. Con l’obiettivo di certificare il 10% dei Soci ogni anno. Per mancanza di risorse e strutturazione non si è riusciti a raggiungere la percentuale. Il nuovo sistema di certificazione metterà a disposizione le risorse per un monitoraggio più frequente (25% dei Soci avranno monitoraggio esterno)



Ero una bamb ina quando ho iniziato a tessere. Oggi, grazie ad A CP, ho imparato molte tecniche, tradizionali e moderne, e sono una tessitrice specializzata . Deena Maharja n - ACP, Nepal


13 138


13. DATI ECONOMICI 13. Dati economici e ripartizione valore aggiunto Analisi dell’andamento e del risultato di gestione Per rappresentare in modo fedele ed esauriente la situazione della società, si è provveduto a riclassificare il bilancio d’esercizio e a calcolare gli indicatori finanziari, sulla base delle indicazioni contenute nel documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti del marzo 2004 “Il sistema delle informazioni aziendali alla luce di Basilea 2 e del nuovo diritto societario”. ANNO

30/06/2012

MISURE

€/000

%

€/000

ATTIVO ATTIVO FISSO

6.565

22,1

6.580

20,9

6.641

21,0

261

0,9

22

0,1

91

0,3

5.044 8.371 (3.327) 1.260

17,0 28,2 (11,2) 4,2

5.236 8.239 (3.003) 1.322

16,6 26,2 (9,5) 4,2

5.316 7.971 (2.655) 1.235

16,8 25,2 (8,4) 3,9

23.131 14.052 8.851 228 29.696

77,9 47,3 29,8 0,8 100,0

24.896 13.578 8.280 3.038 31.476

79,1 43,1 26,3 9,7 100,0

24.939 10.702 8.281 5.956 31.580

79,0 33,9 26,2 18,9 100,0

11.386 4.036 7.345 0 5 604 86 518 17.706 12.543 5.163 29.696

38,3 13,6 24,7 0,0 0,0 2,0 0,3 1,7 59,6 42,2 17,4 100,0

11.224 3.869 7.029 0 326 955 425 530 19.297 13.047 6.250 31.476

35,7 12,3 22,3 0,0 1,0 3,0 1,3 1,7 61,3 41,5 19,9 100,0

10.512 3.459 6.229 0 825 1.297 766 531 19.771 12.778 6.993 31.580

33,3 11,0 19,7 0,0 2,6 4,1 2,4 1,7 62,6 40,5 22,1 100,0

Immobilizzazioni

139

Immateriali Immobilizzazioni Materiali Costo Storico Fondi Ammortamento Immobilizzazioni

30/06/2011

30/06/2010 % €/000

%

Finanziarie ATTIVO CIRCOLANTE Magazzino Liquidità Differite Liquidità Immediate CAPITALE INVESTITO MEZZI PROPRI E PASSIVITÀ MEZZI PROPRI Capitale Sociale Riserve Perdita a nuovo Utile (Perdita) PASSIVITÀ CONSOLIDATE Finanziarie Non finanziarie PASSIVITÀ CORRENTI Finanziarie Non finanziarie CAPITALE DI FINANZ.TO

La situazione patrimoniale evidenzia l’equilibrio della società con Mezzi Propri che raggiungono il 38% del Capitale Investito. L’Attivo Circolante si riduce, una riduzione ascrivibile alla contrazione della Liquidità Immediata, assorbita in gran parte da magazzino e crediti commerciali, quale voce preponderante della Liquidità Differita.


Cambia la composizione delle passività finanziarie rispetto lo scorso esercizio, i finanziamenti Soci ne rappresentano il 91% (vs. 97% esercizio precedente), le passività verso il sistema bancario triplicano la loro incidenza arrivando al 9% (vs. 3% esercizio precedente). Tale fenomeno è da ricondurre alla riduzione dei finanziamenti Soci, a fronte di un fabbisogno invariato (con conseguente ricorso al credito bancario). Principali Dati Economici ANNO

30/06/2012

MISURE

€/000

%

€/000

Ricavi delle vendite Altri ricavi

36.676 893

101,0 2,5

36.946 812

94,7 2,1

35.200 686

97,9 1,9

(1.250) 36.319

(3,4) 100,0

1.259 39.017

3,2 100,0

62 35.947

0,2 100,0

(31.148) (26.821) (4.327)

(85,8) (73,8) (11,9)

(33.742) (28.524) (5.218)

(86,5) (73,1) (13,4)

(29.586) (25.907) (3.679)

(82,3) (72,1) (10,2)

VALORE AGGIUNTO Costo del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti Accantonamenti RISULTATO OPERATIVO RISULTATO AREA EXTRACARATTERISTICA Proventi extra-caratteristici Oneri extra-caratteristici RISULTATO ORDINARIO DELLE GESTIONE PRODUTTIVA

5.171 (3.544) 1.626

14,2 (9,8) 4,5

5.276 (3.493) 1.783

13,5 (9,0) 4,6

6.361 (3.511) 2.850

17,7 (9,8) 7,9

(460) (211) 955

(1,3) (0,6) 2,6

(406) (37) 1.340

(1,0) (0,1) 3,4

(435) (102) 2.313

(1,2) (0,3) 6,4

55

0,2

216

0,6

324

0,9

236 (180) 1.010

0,6 (0,5) 2,8

265 (49) 1.556

0,7 (0,1) 4,0

360 (36) 2.637

1,0 (0,1) 7,3

RISULTATO DELL'AREA STRAORDINARIA Proventi straordinari Oneri straordinari Ristorni fine anno RISULTATO DELLA GESTIONE PRODUTTIVA FINANZIAMENTO DELLA PRODUZIONE Oneri finanziari RISULTATO LORDO Imposte sul reddito RISULTATO NETTO

51

0,1

(289)

(0,7)

(763)

(2,1)

106 (55) 0 1.062

0,3 (0,2) 0,0 2,9

53 (41) (300) 1.267

0,1 (0,1) (0,8) 3,2

85 (48) (800) 1.874

0,2 (0,1) (2,2) 5,2

(692)

(1,9)

(704)

(1,8)

(609)

(1,7)

(692) 369 (364) 5

(1,9) 1,0 (1,0) 0,0

(704) 563 (237) 326

(1,8) 1,4 (0,6) 0,8

(609) 1.265 (440) 825

(1,7) 3,5 (1,2) 2,3

Produzione interna VALORE DELLA PRODUZIONE Costi esterni Costo del venduto Altri costi operativi esterni

30/06/2011

30/06/2010 % €/000

%

140


141

Lo schema, nella voce Ricavi delle vendite (non presenti nel corrente esercizio), è esposto al lordo dei ristorni (non presente nel corrente esercizio, € 300.000 al 30/06/2011 e € 800.000 al 30/06/2010) per comprendere l’evoluzione della gestione. Il Valore Aggiunto è in contrazione a valore con perdita di oltre 100.000 euro, il fenomeno è da ascriversi alla riduzione dei volumi di vendita e all’impossibilità di scaricare le tensioni dei prezzi di acquisto sui listini di vendita. I costi operativi sono in riduzione per compensare la minore marginalità del venduto. Ammortamenti e accantonamenti sono in crescita, i primi per effetto degli investimenti connessi al cambio dei sistemi informativi del Consorzio, i secondi per effetto della valutazione del magazzino e dei crediti commerciali. Il risultato ordinario della gestione produttiva peggiora di 500.000 euro rispetto all’esercizio precedente. Gli oneri finanziari mantengono un’incidenza contenuta. Le imposte aumentano per effetto delle maggiori riprese fiscali connesse agli accantonamenti e alla parziale indeducibilità degli oneri finanziari ai sensi normativa art. 96 Tuir. Ripartizione del Valore Aggiunto La descrizione del calcolo e della distribuzione del Valore Aggiunto prodotto ha preso come riferimento il prospetto di riparto del Valore Aggiunto proposto dal modello GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale) ai fini della riclassificazione del bilancio civilistico. Secondo le linee guida GBS, il bilancio civilistico è riclassificato in due diversi prospetti. Nel primo prospetto viene determinato il Valore Aggiunto, nel secondo viene esposta la ripartizione del Valore Aggiunto sugli interlocutori interni ed esterni all’azienda (stakeholder). Gli stakeholder di riferimento sono: - il personale, dipendente e non dipendente, attraverso le retribuzioni dirette, trattamento di fine rapporto (TFR), benefit e agevolazioni aziendali e i costi aziendali per il personale (contributi) - la Pubblica Amministrazione, con le imposte dirette e indirette e le ritenute (costo di esercizio) - i finanziatori (fornitori di capitale di credito), i fornitori di capitale cui spettano gli oneri maturati e la restituzione del capitale a breve e a lungo termine - i Soci attraverso l’istituto giuridico del ristorno, ove presente - la collettività con le liberalità esterne, ovvero le erogazioni liberali


Determinazione del Valore Aggiunto e confronto con i due anni precedenti ANNO

30/06/2012

MISURE

€/000

%

€/000

Ricavi Soci Ricavi Non Soci

20.284 16.354

56,5 45,5

20.429 16.517

52,7 42,6

18.623 16.576

51,9 46,2

36.638 544 (1.250) 35.932

102,0 1,5 (3,5) 100,0

36.946 530 1.259 38.735

95,4 1,4 3,3 100

35.200 601 62 35.863

98,2 1,7 0,2 100

(20.848)

(58,0)

(22.583)

58,3

(19.597)

54,6

(9.062) (584) (210) (111) (30.814)

(25,2) (1,6) (0,6) (0,3) (85,8)

(9.892) (579) 0 (125) (33.178)

25,5 1,5 0 0,3 85,7

(8.778) (593) (89) (126) (29.183)

24,5 1,7 0,2 0,4 81,4

5.118

14,2

5.557

14,3

6.680

18,6

36 101 5.254

0,1 0,3 14,6

105 85 5.747

0,3 0,2 14,8

116 190 6.986

0,3 0,5 19,5

(460)

(1,3)

(406)

1

(435)

1,2

4.794

13,3

5.341

13,8

6.551

18,3

Ricavi caratteristici Altri ricavi Variazione rimanenze Ricavi della produzione tipica Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Costi per servizi Godimento beni di terzi Accantonamenti per rischi Oneri diversi di gestione Costi intermedi della produzione Valore Aggiunto caratteristico lordo Saldo gestione accessoria Saldo gestione straordinaria Valore Aggiunto globale lordo Ammortamenti e accantonamenti Valore Aggiunto globale netto

30/06/2011

30/06/2010 % €/000

%

Il Valore Aggiunto globale netto, secondo la definizione del GBS, è l’indicatore che evidenzia la capacità di una società di creare ricchezza da distribuire tra gli stakeholder. Per Altromercato uno degli stakeholder principali è rappresentato dai Produttori, che in questo schema sono esclusi dalla ripartizione del Valore Aggiunto in quanto ricompresi nella voce di costo “Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci”, in altre parti della presente relazione è presentato diffusamente l’impatto economico di Altromercato verso i Produttori (Vedi cap. 9). Il Valore Aggiunto globale netto è in diminuzione passando da 6,5 milioni di euro al 30/06/2010, a 4,7 milioni di euro al 30/06/2012.

142


80% 80% 80% 80% 80%

Ripartizione del Valore Aggiunto globale netto e confronto con i due anni precedenti

143

2011 12 2011 12

13,6

2011 12

13,6 1,6 13,6

2011 12 2011 12

1,6 13,6 1,6 13,6 0,9 1,6 0,9 1,6 0,1 0,9 0,1 0,9 83,8 0,1 0,9 83,8 0,1 83,8 0,1 83,8 83,8

13,60% 13,60% 13,60% 1,60% 13,60% 1,60% 13,60% 0,90% 1,60% 0,90% 1,60% 0,90%0,10% 1,60% 0,90%0,10% 0,90%0,10% 0,10% 0,10%

ANNO

30/06/2012

MISURE

€/000

%

30/06/2011 €/000

30/06/2010

Valore aggiunto globale netto Personale dipendente

4.794

100,0

5.341

100

6.551

100

% €/000

%

(3.646)

(76,0)

(3.593)

67,3

(3.609)

55,1

Personale non dipendente Remunerazione del personale Contributi su progetti Imposte correnti Remunerazione della Pubblica Amministrazione

(370) (4.016)

(7,7) (83,8)

(367) (3.960)

6,9 74,2

(353) (3.962)

5,4 60,5

345 (423) (78)

7,2 (8,8) (1,6)

279 (290) (11)

5,2 5,4 0,2

132 (488) (355)

2 7,4 5,4

Oneri per capitali a lungo termine Oneri per capitali a a breve termine Proventi finanziari Remunerazione del capitale di credito Ristorno ai Soci Liberalità Remunerazione dell'azienda

(19)

(0,4)

(61)

1,1

(43)

0,7

(676)

(14,1)

(674)

12,6

(606)

9,3

41 (654)

0,9 (13,6)

45 (690)

0,8 12,9

50 (599)

0,8 9,2

0 41 5

(0,0) 0,9 0,1

(300) (54) 326

5,6 1 6,1

(800) (10) 825

12,2 0,1 12,6

Nell’esercizio al 30/06/2012 il Valore Aggiunto generato da Altromercato è così distribuito: - 83,8% ai lavoratori e collaboratori che garantiscono il raggiungimento dei risultati di Altromercato 2011 12 - 1,6% alla Pubblica Amministrazione 13,6 Remunerazione del capitale di credito - 13,6% ai finanziatori, rappresentati dai Soci che, aderendo alla propo1,6 Remunerazione Pubblica sta di Finanza Solidale di Altromercato, soddisfano il 97% del fabbisoAmministrazione gno di risorse 0,9 Liberalità finanziarie di breve termine - 0,9% perRemunerazione liberalitàdell'azienda effettuate da Altromercato 0,1 - 0,1% ad Remunerazione Altromercato a titolo di utile mantenuto all’interno di Altro83,8 del personale mercato e destinato all’autofinanziamento di attività correnti o ad incremento della capacità produttiva A differenza degli anni precedenti, non è stato effettuato nessun ristorno Remunerazione del capitale di credito ai Remunerazione Soci. del capitale di credito Remunerazione Pubblica del capitale di credito Remunerazione Amministrazione Remunerazione capitale di credito Remunerazione del Pubblica Amministrazione Remunerazione capitale di credito Remunerazione del Pubblica Amministrazione Liberalità Remunerazione Pubblica Amministrazione Liberalità Remunerazione Pubblica Amministrazione Liberalità Remunerazione dell'azienda Liberalità Remunerazione dell'azienda Liberalità Remunerazione del dell'azienda Remunerazione personale Remunerazione Remunerazione dell'azienda del personale Remunerazione Remunerazione dell'azienda del personale Remunerazione del personale Remunerazione del personale

Remunerazione 83,80% 13,60%

Remunerazione Liberalità

1,60% 0,90% 0,10%

Remunerazione

Remunerazione



Lombok Pottery ire u seg a incoraggiata mi ha . ica f speci una formazione e il biplan siness u b il ora so capire , ppo u gr mio del lancio economico miei prodotti Calcolo il costo dei e posso insegnare arlo f a artigiane ad altre Penakak Inaq Juminah, gruppo di

145

esia

- Lombok Pottery, Indon


INDICE GRI Codice GRI

CONTENUTO DELL’INDICATORE GRI

Pagina

1.1

Dichiarazione del vertice aziendale in merito all’importanza della sostenibilità

12

per l’organizzazione e la sua strategia 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7

Nome dell’organizzazione Principali marchi, prodotti e/o servizi Struttura operativa dell’organizzazione Luogo della sede principale dell’organizzazione Paesi nei quali opera l’organizzazione Assetto proprietario e forma legale Mercati serviti

17 31 39 17 50-51, 112-113 20 49,50

2.8 2.9

Dimensione dell’organizzazione Cambiamenti significativi nelle dimensioni, nella struttura o nell’assetto proprietario

37 7

2.10 3.1 3.2 3.3 3.4

avvenuti nel periodo di rendicontazione Riconoscimenti/premi ricevuti nel periodo di rendicontazione Periodo di rendicontazione delle informazioni fornite Data di pubblicazione del report di sostenibilità più recente Periodicità di rendicontazione Contatti e indirizzi utili per richiedere informazioni sul report di sostenibilità

n.a. 3 3 3 148

e i suoi contenuti 3.5 3.6 3.7 3.8

Processo per la definizione dei contenuti del report Perimetro del report Dichiarazione di qualsiasi limitazione specifica dell’ambito o del perimetro del report Informazioni relative a joint venture, controllate, stabilimenti in leasing, attività

3, 73 6 6 20

in outsourcing e altre entità che possono influenzare significativamente la 3.9

comparabilità tra periodi e/o tra organizzazioni Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo

6

3.10

Spiegazione degli effetti di qualsiasi modifica di informazioni inserite nei report

7

3.11

precedenti e motivazioni di tali modifiche Cambiamenti significativi di ambito, perimetro o metodi di misurazione utilizzati nel

3-7

3.12 3.13 4.1 4.2 4.3 4.4

report, rispetto al precedente periodo di rendicontazione Tabella esplicativa dei contenuti del report Politiche e pratiche attuali al fine di ottenere l’attestazione esterna del report Struttura di governo Funzioni esecutive del Presidente Componenti dell’organo di governo che sono indipendenti e/o non esecutivi Meccanismi a disposizione degli azionisti e dei dipendenti per fornire raccomandazioni o

146 n.a. 59 60 60 62

4.8

direttive al più alto organo di governo Mission, valori, codici di condotta, principi rilevanti per le performance economiche,

67

ambientali e sociali sviluppati internamente e stato di avanzamento della loro 4.9

implementazione Procedure del più alto organo di governo per sovrintendere alle modalità di identificazi-

132-135, 81-82

one e gestione delle performance economiche, ambientali e sociali dell’organizzazione, includendo i rischi e le opportunità rilevanti e la conformità agli standard internazionali, 4.10

ai codici di condotta e ai principi dichiarati Processi per la valutazione delle performance del più alto organo di governo, in

132-135, 81-82

4.12

particolare rispetto alle performance economiche, ambientali, sociali Sottoscrizione o adozione di codici di condotta, principi e carte sviluppati da

18, 132-135,

4.13

enti/associazioni esterne relativi a performance economiche, sociali e ambientali Partecipazione ad associazioni di categoria nazionali e/o internazionali

163-169 18, 132-135

146


Codice GRI

CONTENUTO DELL’INDICATORE GRI

Pagina

4.14

Elenco di gruppi di stakeholder con cui l’organizzazione intrattiene attività di

71

4.15

coinvolgimento Principi per identificare e selezionare i principali stakeholder con i quali intraprendere

71

4.16

l’attività di coinvolgimento Approccio all’attività di coinvolgimento degli stakeholder, specificando la frequenza

71-73

4.17

per tipo di attività e per gruppo di stakeholder Argomenti chiave e criticità emerse dall’attività di coinvolgimento degli stakeholder e in

73

che modo l’organizzazione ha reagito alle criticità emerse, anche attraverso il report

147

EC1

Valore economico generato e distribuito

139-141, 106-

EC4

Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione

110 116, 119, 127-

EC8

Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente

129 115-119, 155-

a beneficio del pubblico, attraverso impegni commerciali, donazioni

162

EN 6

di prodotti/servizi, attività pro bono Iniziative per fornire prodotti e servizi fondati sulla riduzione di energia richiesta

86-87,164

EN16

per la produzione Emissioni totali dirette e indirette di gas a effetto serra (GHG) per peso

pag. 86

EN12

Descrizione dei maggiori impatti di attività, prodotti/servizi sulla biodiversità di aree

Link Safylla 81

EN14 EN18

protette o aree ad elevata biodiversità esterna alle aree protette Strategie, azioni attuate, piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità Iniziative per ridurre l’emissione di gas ad effetto serra (GHG) e risultati raggiunti

128 87

EN20

(entità della riduzione). NO, SO, e altre emissioni significative per l’aria, per tipologia e peso.

pag. 86 Link Safylla

EN26

Iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi e grado

86-87

EN27

di mitigazione dell’impatto Percentuale dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato

86-87

LA1

o riutilizzato per categoria Numero totale dei dipendenti, suddiviso per tipologie, tipo di contratto

42-43

LA2

e distribuzione territoriale Numero totale e tasso di turnover del personale, suddiviso per età, sesso

43-44

LA3 LA4 LA7

e area geografica Benefit per lavoratori a tempo pieno, per sito produttivo Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo

45 45 44-45

SO5

e numero totale di decessi, divisi per area geografica Posizioni sulla politica pubblica, partecipazione allo sviluppo di politiche pubbliche

165

PR1

e pressioni esercitate Fasi del ciclo di vita dei prodotti/servizi per i quali gli impatti sulla salute e sicurezza

82-85, 92-98

sono valutati per promuoverne il miglioramento e percentuale delle principali categorie PR2

di prodotti/servizi soggetti a tali procedure Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non-conformità a regolamenti

82-85

e codici volontari riguardanti gli impatti sulla salute e sicurezza dei prodotti/servizi PR4

durante il loro ciclo di vita Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni e le etichettature dei prodotti/servizi

83-87


questionario La Tua opinione costituisce un prezioso contributo per il miglioramento di Altrobilancio in previsione della prossima edizione. Ti invitiamo quindi a esprimere un giudizio, fornire indicazioni e suggerimenti inviando il questionario all’indirizzo email: altrobilancio@altromercato.it Per richieste di chiarimento, modalità di raccolta e trattamento delle informazioni e delle osservazioni inviate, puoi contattare il Coordinatore Altrobilancio al numero (+39) 045 8222600. Grazie per la collaborazione. Data Nome e Cognome (facoltativo) Riferimenti per contattarti (facoltativo) Gruppo stakeholder di appartenenza

P Socio (specificare) P Produttore P Distributore P Consumatore P Organizzazione partner P Finanziatore P Struttura operativa consorzio/risorse umane P Pubblica Amministrazione P SocietĂ Civile P Altro 1. Hai trovato e informazioni contenute in Altrobilancio:

P chiare P utili P interessanti P che mi riguardano P rilevanti P altro

P poco comprensibili P non utili P poco interessanti P che non mi riguardano P poco rilevanti

/

/


2.

Ritieni che le informazioni all’interno di Altrobilancio abbiano rinforzato la tua conoscenza e opinione di Altromercato?

P si

P no

Se vuoi, specifica in che modo

3.

Ritieni che Altrobilancio consideri in modo adeguato, dando la giusta priorità, le tematiche che sono più rilevanti per il tuo gruppo di stakeholder?

P si

P no

Perchè?

Segnala altre tematiche rilevanti ma non presenti (o presenti solo in parte) in Altrobilancio

4.

Ritieni che Altrobilancio sia sufficientemente impegnato, e abbia politiche e obiettivi chiari e coerenti, con gli interessi ed aspettative del tuo gruppo di stakeholder?

P si

P no

Commenti

5.

Credi che ci sia coerenza tra ciò che Altromercato dichiara nelle proprie politiche e pratiche organizzative e quanto dimostrato nelle sue performance?

P si

P no

Commenti

6.

Da chi hai avuto l’informazione/come hai ricevuto Altrobilancio?

P l’ho cercato spontaneamente P l’ho ricevuto/mi è stato segnatalo da altri P l’ho trovato sul sito altromercato.it Note

P durante venti P l'ho letto sui giornali/social media P altro



appendice

e Soci Agrofair Europe B.V. Cooperative of Producers of Agrofair Inversiones Viva High Tide Comma Commissie- en Agenturenhandel World Improvement Money Solidaridad Associacion de Pequeños Productores Bananeros El Guabo Consorzio Ctm altromercato Soc. Coop

151

30,00 % 15,00 % 15,00 % 14,00 % 10,00 % 8,75 % 5,00 % 2,25 %

COOPERATIVE OF PRODUCERS OF AGROFAIR (CPAF) Tutte le organizzazioni di produttori certificati fair trade che forniscono prodotti ad Agrofair possono presentare domanda di adesione a CPAF dopo un anno o una stagione completa in qualità di fornitori. La cooperativa facilita la condivisione di conoscenze e competenze tra i suoi membri e li rappresenta durante l'Assemblea degli Azionisti di Agrofair. La distribuzione degli utili nella cooperativa si basa sul valore della frutta consegnata ad Agrofair. Il valore del voto nella cooperativa è stabilito sulla base del valore medio della frutta venduta per produttore e, nelle votazioni, si segue il princìpio “un uomo un voto”. Quest’approccio mira a garantire i valori della democrazia e a tutelare i produttori che consegnano piccoli volumi. INVERSIONES VIVA Inversiones Viva è una società di investimenti che promuove un modello di sviluppo in America Latina nuovo e più sostenibile, per mettere in pratica progetti di sviluppo e promuove la crescita di un capitale finanziario, ambientale, sociale e umano di lunga durata. HIGH TIDE High Tide è un’innovativa società d’investimento olandese con una visione pionieristica: è convinta che i grandi cambiamenti della società siano avviati dagli imprenditori. Con i suoi investimenti High Tide s’impegna a sostenere obiettivi a lungo termine che diano beneficio alla società nel suo complesso. COMMA COMMISSIE- EN AGENTURENHANDEL Comma è di proprietà di un imprenditore olandese, H.J.M. Wientjes, che ha dedicato la sua vita professionale a progetti basati in Ghana. È coinvolto in Agrofair dal suo inizio nel 1996 ed è attivo in diversi progetti di orticoltura e fair trade.


WORLD IMPROVEMENT MONEY World Improvement Money è una società di investimento olandese, che partecipa in società che operano per migliorare le condizioni dei paesi in via di sviluppo, promuovere la responsabilità sociale e aiutare a usare le risorse naturali in modo sostenibile. Oltre a fornire aiuti finanziari, World Improvement Money investe anche in formazione imprenditoriale. SOLIDARIDAD La fondazione Solidaridad lavora per combattere sistematicamente la povertà sostenendo le organizzazioni dei paesi in via di sviluppo attraverso: - il rafforzamento delle organizzazioni di produttori e della società civile dei paesi in via di sviluppo che lavorano per promuovere uno sviluppo sostenibile della loro economia; - il rispetto dei princìpi del fair trade e della responsabilità sociale d’impresa per impegnare imprese, banche e investitori nello sviluppo di filiere produttive che contemplino un valore aggiunto per i produttori; - il coinvolgimento di cittadini e consumatori, creando basi solide all’interno della società a favore di uno sviluppo economico sostenibile, attraverso campagne di sensibilizzazione e di cambiamento dei comportamenti. EL GUABO, ASOCIACIÓN DE PEQUEÑOS PRODUCTORES BANANEROS El Guabo è un’associazione dell’Ecuador di piccoli produttori di banane, che sono prodotte nel rispetto dell’ambiente, in modo socialmente ed economicamente sostenibile secondo i princìpi del fair trade. Nel 2011 l’associazione contava più di 320 produttori membri, dando lavoro a più di 1.500 persone.

152


appendice

r Cooperazione Tecnica con i Produttori. Di seguito sono dettagliati i risultati raggiunti per ciascun obiettivo di cui al cap. 10.2 "Risultati ottenuti con le FTO partner di Altromercato." Obj 1. Aumentare le capacità delle FTO del Sud America Latina

ATTIVITA` Sviluppo prodotti: n. partner coinvolti Sviluppo prodotti: n. interventi/workshop fatti Sviluppo prodotti: acquisti in USD generati da interventi (FOB) Assicurazione qualità: n. partner coinvolti Assicurazione qualità: n. interventi fatti Miglioramento infrastrutture

Africa e Medio Oriente

Asia

TOTALE

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

7

23

6

9

7

23

75

3

12

2

2

4

7

30

700.000,00 EUR

1.263.000 USD

ca 1,6 mln USD e 820.000 Euro

12.500,00 USD

150.000 USD Euro 122.300 220.000 USD (stima)

2

0

3

4

50

59

5

7

4

4

23

43

10

2

3

3

22

1

3

3 wkshop, 1 partner 1 study visit Italia 1 studi visit Nepal 6 wkshop, 53 partner

Formazione e stage: n. interventi

3

1 wkshop Italia 2 whshop AL 13 partner

3

1

Trasferimento del valore aggiunto alle FTO del Sud

7

2 whshop, 13 partner

3

0

Promozione cooperazione Sud/Sud

0

2 wkshop, 15 partner

0

1

15 partner 5 workshop

8

Joint-ventures Ctm/produttori

0

1

0

1

0

2

0

13

18


Obj 2. Facilitare l’accesso ad altri canali di vendita America Latina

Africa e Medio Oriente

Asia

TOTALE

ATTIVITA`

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Interventi a favore di FTO per entrare sul mercato locale

0

1

1

0

0

1

3

Interventi a favore di FTO per aumentare mercato locale

1

1 wkshop, 4 partner

0

0

0

0

2

Obj 3. Diffondere l’accesso al credito America Latina

Africa e Medio Oriente

Asia

Totale

ATTIVITA`

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

N. di prestiti "Banquito" attivati

0

1: Aj Quen, Guatemala

0

0

2: SPFTC e PFTC, Filippine

0

3

Prefinanziamenti attivati

tutti

tutti

tutti

tutti

tutti

tutti

100%

sempre, a meno dei casi previsti dai contratti (es: Rispetto dei tempi contrattuali non nei pagamenti conformità). Possibili ritardi tecnici contenuti nei 7 gg lavorativi.

ok

sempre, a meno dei casi previsti dai contratti (es: non conformità). Possibili ritardi tecnici contenuti nei 7 gg lavorativi.

ok

sempre, a meno dei casi previsti dai contratti (es: non conformità). Possibili ritardi tecnici contenuti nei 7 gg lavorativi.

ok

ok

Raccolta capitali finalizzata a progetti di finanza solidale

no

no

no

no

no

no

Nessuno

Numero di partecipazioni a capitali di rischio attivati, per sviluppo partner strategici

1: Manduvira

no

no

no

no

no

Nessuno

Fornire risorse finanziarie e/o garanzie per accesso a credito

1: Manduvira

2: Artesa, Ecuador e Naturtex, Peru

0

0

1: SPFTC, Filippine

0

4


appendice

r Obj 4. Misurare l’impatto del fair trade America Latina

155

Africa e Medio Oriente

Asia

ATTIVITA`

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Alimentari

Artigianato

Numero studi di impatto conclusi

1

4

1

0

2

1

Diffusione risultati studi di impatto

Vari articoli, 1 libro, pubblicazione sul sito

Valorizzare studi di impatto esistenti

Pubblicazione "il commercio equo funziona"?

Nelle tabelle seguenti sono riportati i risultati raggiunti per ciascuna categoria di cui al cap. 10.3 "Risultati raggiunti con le organizzazioni prioritarie. PARTNER DEBOLI Numero partner individuati

24

In quanti casi è stato mantenuto il livello di ordini sostenibile

Tutti in Asia, nessuno in Africa, 7 in America Latina

In quanti casi è stato monitorato l'andamento degli ordini

Tutti

In quanto casi è stato privilegiato l'inserimento dei prodotti in gamma Ctm

Tutti in Asia, 2 in Africa e 8 in America Latina Coinvolti tutti i partner in Asia e in Africa, 4 in America Latina 3 in America Latina 1 in Asia

Numero di interventi di formazione e assistenza tecnica attivati Non conformità che hanno generato danni economici a Ctm


PARTNER AD ALTO IMPATTO Numero partner individuati

34

In quanti casi è stato monitorato l'andamento degli ordini

Tutti

Collaborazioni attivate per sviluppo prodotti

Con tutti

Numero di interventi di formazione e assistenza tecnica attivati

17

Attivazione di strategie di miglioramento continuo a livello qualitativo Casi di miglioramento dei servizi offerti ai gruppi di base da parte delle strutture di secondo livello Offerta di informazioni e strumenti per evolvere l'offerta in base alle richieste della rete altromercato Valorizzare l'impatto sociale e politico presso rete Fair Trade, consumatori, istituzioni Casi di tracciabilità del processo produttivo Sviluppare partnership per garantire forniture nel lungo periodo

PARTNER FORNITORI DI COMMODITIES STRATEGICHE

Importo progetti di N. incontri e cooperazione attivati visite dirette (Euro)

Forniture assicurate

Sidama Union, Etiopia

3

-

sempre Mancata fornitura nel 2009, biologico non accettato nel 2010

Coopfam, Brasile

2

-

Coopervitae, Brasile

2

-

sempre

Chajul, Guatemala

2

-

Uciri, Messico

3

8.500 Euro: Campagna Bdm In attesa Prov Bz

Majomut, Messico Cecocafen, Nicaragua Soppexcca, Nicaragua

3 3 3

-

sempre Consegne inferiori agli ordini nel 2008 e 2009 sempre sempre sempre

Asia: Pftc Africa e Medio Oriente: Parc e Meru Herbs America Latina: Chankuap, Mcch, Camari Africa: Meru Herbs, Parc Asia: Pftc America Latina: Chankuap Africa: Meru Herbs, Parc Africa: Parc, Meru Herbs Asia: Pftc, Spftc Africa: Meru Herbs, Parc America Latina: MCCH, Chankuap

Criticità residue

Soluzioni previste

Operativo inesperto

Forte affiancamento commerciale, ricerca fornitore in affiancamento

Ottenimento certificazione BIO Forte calo della produzione ed elevata concorrenza degli intermediari

Consegne Persistenti problemi di inferiori agli qualità e difficile rapporto ordini nel 2009 con ingenio affittato e 2010

Manduvira, Paraguay

6

57.500

Coopeagri, Costa Rica

3

30.000

sempre

Coopecanera, Costa Rica

2

-

sempre

Conacado, Rep Dominicana

3

25.192

sempre

Elements, India

3

-

sempre

Fornitura a rischio sul medio termine a causa del contesto Paese Fornitura a rischio sul medio termine a causa del contesto Paese

Uciri ha avviato progetto di rinnovo cafetales per aumentare produzione e vincolare i soci alla vendita; Ctm è partner del progetto.

Sostegno continuo dal 2005 per qualità; mutua associazione in corso per rendere concreta la partnership; validati 2 fornitori alternativi (Cuba e India) Validato fornitore alternativo (Mauritius) Validato fornitore alternativo (Mauritius)

156



Mi piace creare nuovi prodotti con foglie di palma, giacinto d’acqua e materiali riciclati. Cosi`assicuro un reddito alla mia famiglia. Nguyen Thi Ngoc Lan - Gruppo Tan Hi

ep, Mai Handicrafts, Vietn am


appendice

t Progetto due sponde - Una filiera tessile equosolidale SVILUPPO ECONOMICO E PROMOZIONE DI IMPRESE SOCIALMENTE ORIENTATE NELLE ZONE D’ORIGINE DELL’EMIGRAZIONE PERUVIANA IN ITALIA Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo - in qualità di donor principale – a Solidarete si propone di affiancare e supportare pratiche di economia solidale emergenti in Perù, fornendo sostegno alle reti di piccole imprese che si configurano come agenti di economia sociale comunitaria.

159

Il progetto, che ha preso avvio a maggio 2011 e verrà concluso ad aprile 2014, vede il ruolo attivo del Consorzio Altromercato e della Cooperativa Chico Mendes nella realizzazione dell’azione tre: “Organizzazione e sviluppo di un cluster di 30 micro-imprese tessili orientate al circuito del commercio equo e solidale”. La produzione tessile in Perù Il Perù è uno dei principali produttori ed esportatori tessili a livello mondiale. Le fibre tessili prodotte sono il cotone (nelle varietà extra-lunghe pima e supima, nonché in tangüis e nativo), l’alpaca, il lama ed il guanaco. La produzione della materia prima si concentra nei dipartimenti di Puno, Juliaca e Arequipa (sud del Paese) - per le fibre di camelidi - ed in quelli Lambayeque, Piura, San Martin (nord del Paese) ed Ica (sud) per il cotone. Il grosso della fibra prodotta viene esportato sotto forma di filato industrializzato (nel caso dell’alpaca l’80% è tops – cardato non filato), trasferendo il valore aggiunto della trasformazione all’estero. Una parte residuale viene filata artigianalmente a mano nelle aree rurali di produzione ed utilizzata per l’elaborazione di prodotti di artigianato per il mercato locale e quello del turismo. Le fibre vengono prodotte principalmente da piccole unità rurali di contadini ed allevatori indigeni, con ampio ricorso alla mano d’opera salariata temporale durante la stagione della raccolta del cotone e della tosatura degli animali, con forte ricorso all’uso di jornaleros indigeni migranti degli altopiani.


La quota di materia prima destinata alla trasformazione industriale (filati, tessuti, tintura) viene centralizzata a Lima e Arequipa, in imprese di piccola e media dimensione in cui i diritti dei lavoratori sono spesso negati ed il cui impatto sull’ambiente è spesso sottovalutato. La confezione dei capi avviene finalmente in migliaia di laboratori artigianali che lavorano come terzisti tanto per le grandi marche internazionali, facendo spesso ricorso a mano d’opera a basso costo e senza alcun diritto, come per il mercato locale o per quello internazionale di prima fascia. La labilità e la mobilità delle relazioni lavorative, unite ad altri fattori quali l’ascendenza indigena ed i bassi livelli socio-educativi, rendono questi segmenti di popolazione altamente vulnerabili. La migrazione intra-regionale e verso l’Europa (Spagna ed Italia in primis) vengono visti come potenziale via di uscita a questa situazione di precarietà e sfruttamento. L’alternativa proposta dal progetto L’azione gestita dal Consorzio rientra nella più ampia strategia di costruzione di filiere equosolidali, nello specifico nella costruzione di una filiera tessile nel settore della produzione di alpaca, con l’obiettivo di garantire la tracciabilità produttiva dal campo al consumatore ed il rispetto dei criteri equosolidali lungo tutta la catena del valore. Il progetto sta operando con 30 micro-imprese identificate nei dipartimenti di Lima, Arequipa, Puno, Cusco e Junin, con i quali è in atto un’azione di rafforzamento delle capacità organizzative e gestionali. La formazione si sta centrando sulle tematiche della costruzione del prezzo, della tracciabilità della produzione e dell’articolazione fra soggetti della catena, in modo da saltare gli anelli che generano sfruttamento e dipendenza. Le organizzazioni a valle del processo produttivo identificate come beneficiarie del progetto sono gli attuali partner storici di Altromercato, che saranno in grado di offrire entro la chiusura del progetto una linea di prodotti al 100% da filiera garantita. Attraverso l’azione progettuale, infatti, si stanno altresì sviluppando nuovi prodotti destinati ai formati delle Botteghe Altromercato, in particolare a quello della moda. A tal fine, oltre alle attività più propriamente di costruzione della filiera, che passano attraverso l’implementazione di un sistema di tracciabilità e la certificazione equosolidale di ogni attore della catena, si accompagnano quelle di adeguamento dell’offerta, condotte in loco.

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appendice

t La filiera Alpaca in Per첫

Industriale

161 cardatura - filatura

Produzione fibra Manuale

Produzione Capo finito


terra lla u s iologico b É f f Produco ca . padre mio che mi ha lasciato impegno Ci vuole molto e molto lavoro ` qualita alta di É f f ca n u per ottenere María Gutiérrez Gómez -

Majomut, Messico


appendice

u Codice di condotta WFTO Il seguente codice etico è stato elaborato per la prima volta alla Conferenza WFTO del 1995 tenutasi nel Maryland (Usa). 1) Obiettivi delle Organizzazioni fair trade: il movimento del commercio equo e solidale è un processo di sviluppo mediante il quale i produttori passano da una posizione di esclusione sociale ed economica ad una di autonomia ed efficienza, dalla vulnerabilità alla sicurezza e dalla povertà materiale alla capacità di generare reddito e capitale. Mission istituzionale delle organizzazioni di commercio equo deve essere la riduzione della povertà attraverso il commercio. L’organizzazione deve promuovere e favorire lo sviluppo dei produttori poveri, svantaggiati, marginalizzati e le associazioni e le cooperative di queste realtà produttive.

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2) Trasparenza e responsabilità: le organizzazioni di commercio equo sono trasparenti in tutte le fasi dei processi organizzativi e produttivi, e responsabili del proprio operato verso tutti i portatori di interesse, compreso WFTO. La trasparenza e la responsabilità inoltre sono le direttrici principali dei rapporti commerciali con le altre organizzazioni appartenenti ad WFTO. L’organizzazione elabora appropriate modalità partecipative per coinvolgere i lavoratori e i gruppi di produttori nel proprio processo decisionale. 3) Pagamento di un giusto prezzo: i prezzi dovrebbero essere definiti per massimizzare il benessere dei produttori e delle loro famiglie e non il margine economico positivo, tenendo conto dei vincoli imposti dalle situazioni di mercato. I produttori del Sud legati al commercio equo dovrebbero ricevere un reddito che è socialmente accettabile, tenendo conto di: a) i costi necessari per soddisfare i bisogni di base (alimentazione, vestiario , alloggio, accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria); b) i prezzi pagati ai produttori dovrebbero essere uguali o maggiori a quelli pagati per prodotti equivalenti nei mercati tradizionali; c) necessità di fornire un reddito che è uguale o maggiore al salario minimo ( o ai salari locali per mansioni equivalenti); d) corrispondere uguali salari a donne e uomini qualora questi svolgano mansioni equivalenti. Le centrali di importazione del commercio equo pagano i partners del Sud immediatamente. 4) Protezione dei minori: le organizzazioni di commercio equo che lavorano direttamente con strutture produttive del Sud poco strutturate forniscono analisi sul coinvolgimento dei minori nel processo produttivo e organizzano


meetings per discutere le questioni legate al loro benessere fisico e mentale e incontri per analizzare i bisogni educativi e ricreativi. L’eventuale partecipazione di minori al processo produttivo non deve influire negativamente sulla loro salute e crescita. L’eventuale partecipazione deve essere in linea con il rispetto della Convenzione Onu sui diritti del bambino e con le leggi e le norme sociali del contesto locale. 5) Migliorare la situazione delle donne: le organizzazioni di commercio equo forniscono opportunità formative a donne e uomini per migliorare le loro abilità e competenze, e supportano attivamente le donne nella ricerca di lavoro. Alle lavoratrici vengono forniti percorsi di crescita professionale; le donne sono incoraggiate ad assumere ruoli da leadership. Le organizzazioni che lavorano direttamente con i produttori devono assicurare che il lavoro delle donne venga valutato e remunerato adeguatamente. Le donne sono sempre remunerate per il loro contributo al processo produttivo. 6) Condizioni lavorative: le organizzazioni di commercio equo elaborano progetti e strumenti per i produttori partners affinchè questi possano lavorare in ambienti sicuri e salutari, tenendo conto inoltre dei particolari bisogni ed esigenze delle lavoratrici in stato di gravidanza. Ogni organizzazione che collabora direttamente con i produttori lavora affinchè questi ultimi siano forniti sui luoghi di lavoro di acqua potabile, idonee condizioni igienico-sanitarie e strumenti di primo soccorso. Le ore lavorative giornaliere sono in linea con il massimo stabilito dalla normativa nazionale e dalla convenzione ILO (International Labour Organization). 7) Difesa ambientale: qualora disponibili, le organizzazioni dei produttori utilizzano materie prime e imballaggi con il minor impatto ambientale possibile. Parallelamente, le centrali di importazione del commercio equo promuovono l’acquisto di prodotti fatti con materie prime e imballaggi a basso impatto ambientale, e incoraggiano i loro partners all’uso di tali materiali. Le organizzazioni promuovono il rispetto dell’ambiente e l’uso di tecnologie eco compatibili.

8) Relazioni di lungo termine e accesso al mercato: le organizzazioni promuovono lo sviluppo delle competenze dei produttori. Esse sviluppano specifiche attività di assistenza tecnica ai produttori e si impegnano a instaurare rapporti commerciali durature con i loro partners del Sud e

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u del Nord. Le organizzazioni si impegnano ad assistere i produttori per migliorare il loro accesso al mercato, estero, locale, del commercio equo e di quello tradizionale. 9) Attività di lobbing e di sensibilizzazone: le organizzazioni membre di WFTO promuovono la conoscenza del fair trade e la necessità di una maggiore giustizia nel commercio mondiale in particolare nei confronti dei produttori, dei lavoratori e dei consumatori. Le organizzazioni partecipano nell’attività di lobbing a livello locale, nazionale e internazionale.

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Sono felice di sapere che I nostri prodotti artigianali sono apprezzati non solo in Nepal ma a livello internazionale Laxmi Kumar Prajapati - Sana Hastak

ala, Nepal


appendice

i Carta dei criteri di WFTO Le FTO (Fair Trade Organizations), ovvero le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale che aderiscono a WFTO (World Fair Trade Organization) di cui fa parte anche Altromercato, sono tenute a rispettare i seguenti criteri standard (versione aggiornata all'IFAT Annual General Meeting - Quito, Ecuador - Maggio 2005)

1.

167

CREAZIONE DI OPPORTUNITÀ PER PRODUTTORI ECONOMICAMENTE SVANTAGGIATI

2.

TRASPARENZA E RESPONSABILITÀ

3.

SVILUPPO DELLE CAPACITÀ E FORMAZIONE DEI PICCOLI PRODUTTORI

Uno degli scopi principali di ogni FTO è la riduzione della povertà tramite nuove forme di commercio. Ogni FTO garantisce supporto ai produttori economicamente svantaggiati, siano essi indipendenti, business familiari, associazioni o cooperative. Il commercio equo supporta lo sviluppo della comunità e cerca di abilitare il produttore affinché riesca ad uscire dalla posizione di vulnerabilità in cui risiede per giungere ad un approdo più sicuro; cerca di toglierlo dalla povertà materiale, per garantirgli una rendita e una proprietà. Ogni FTO ha un piano d'azione per portare avanti questo progetto.

Ogni FTO è trasparente nella gestione e nelle relazioni commerciali e tratta con chiarezza e rispetto i propri partner. È corretta nei confronti di tutti i propri azionisti, in un processo che rispetta la delicatezza e la riservatezza delle informazioni fornite. Ogni FTO individua adeguati sistemi di partecipazione per coinvolgere i lavoratori nei processi decisionali e attribuisce una speciale attenzione alla diffusione delle informazioni rilevanti ai propri partner. I canali di comunicazione sono ottimali a tutti i livelli della fornitura.

Ogni FTO si impegna a sviluppare le abilità dei produttori e attività specifiche per garantire loro un supporto adeguato e continuità nelle relazioni commerciali. Ogni FTO si assume la responsabilità di assistere sia i produttori e le organizzazioni di import/export, migliorandone le abilità gestionali e l'accesso al mercato locale o internazionale, sia il fair trade e l’intero circuito commerciale. Ogni FTO offre inoltre opportunità di formazione ai propri lavoratori.


Ogni FTO sensibilizza l’opinione pubblica sugli obiettivi del commercio equo e sulla possibilità di maggior giustizia nel mondo del commercio e difende le attività del Fair Trade. È consapevole dell’importanza dei consumatori per la crescita del suo movimento. I consumator i ricevono informazioni sulle FTO, i produttori e le condizioni in cui lavorano. La pubblicità e il marketing utilizzati devono essere trasparenti ed oneste. Ogni organizzazione si impegna a fornire i più alti standard qualitativi per i prodotti e il loro confezionamento.

4.

PROMOZIONE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

È considerato equo un prezzo concordato tra le parti tramite il dialogo e la partecipazione, che garantisca una retribuzione equa per i produttori ma allo stesso tempo sia sostenibile dal mercato. PREZZO EQUO Laddove esistono prezzi equi minimi (fair trade minimum price), stabiliti a livello internazionale, questi sono rispettati. Un pagamento E PREequo significa una remunerazione socialmente accettabile (nel con- FINANZIAMENTO testo locale), considerata equa dai produttori stessi e che prende in AI PRODUTTORI considerazione i princìpi di uguale retribuzione per uguale lavoro per donne e uomini. Le FTO aiutano a fornire una giusta valutazione dei costi e dei prezzi, come richiesto dai produttori. I compratori Fair Trade, importatori ed intermediari, assicurano un pronto pagamento ai loro produttori e agli altri partner e, quando possibile, aiutano i produttori attraverso un prefinanziamento, una raccolta anticipata di fondi (pre-raccolto o pre-produzione). Infine, la produzione di prodotti ad alto valore aggiunto è incoraggiata.

5.

Ogni FTO fornisce allo stesso modo a donne e uomini le opportunità per sviluppare le loro capacità e promuove attivamente l’assegnazione dei posti disponibili alle donne. PARI Le donne lavoratrici sono incoraggiate tramite corsi di formazione OPPORTUNITÀ manageriale ad assumere ruoli di direzione. Ogni FTO collabora direttamente con i produttori, per assicurarsi che il lavoro delle donne TRA UOMO sia valutato e retribuito giustamente. Le donne sono sempre pagate E DONNA per il loro contributo ai processi di produzione. Ogni FTO prende in considerazione le condizioni particolari e, soprattutto, desidera salvaguardare le donne incinte e in maternità. Le donne partecipano alle decisioni relative all’uso dei proventi derivanti dal processo di produzione. Le culture locali e le tradizioni sono rispettate e ci si impegna ad evitare la discriminazione nel campo della religione, dei disabili, della posizione sociale e dell’età.

6.

168


7.

PIENO RISPETTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

8.

RISPETTO DEI DIRITTI DEI BAMBINI

169

9.

RISPETTO PER L'AMBIENTE

Ogni FTO si impegna a promuovere un ambiente lavorativo sicuro e salutare per i produttori, con acqua potabile, adeguato servizio sanitario e accesso al primo soccorso. Le ore di lavoro sono in linea con le condizioni stabilite dalla legge e la convenzione ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro). Ogni FTO informa regolarmente i produttori riguardo i loro diritti a salute e sicurezza. Ogni FTO e i suoi membri rispettano la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini, nonché le leggi e le norme sociali del contesto locale, allo scopo di assicurarsi che, se fosse presente la partecipazione dei bambini nei processi di produzione degli articoli del commercio equo e solidale, questa non abbia effetti contrastanti con il loro benessere, la loro sicurezza, la loro educazione e il loro desiderio di gioco. Ogni FTO collabora direttamente con i produttori per scoprire il coinvolgimento di bambini nella produzione. Ogni FTO massimizza l'uso delle materie prime derivanti da fonti sostenibili, possibilmente acquisendole localmente. Per gli importatori la priorità è acquistare prodotti fatti con materie prime derivanti da fonti sostenibili, qualora queste siano utilizzabili, e incoraggiare i propri fornitori ad utilizzare tali materiali. Per l’imballaggio sono utilizzati materiali riciclabili o facilmente biodegradabili e, ove possibile, i beni sono spediti via mare. Ogni FTO promuove l’utilizzo di tecnologie che rispettano l’ambiente e iniziative per ridurre il consumo energetico e crea consapevolezza sui rischi per l’ambiente.

Ogni FTO commercia con rispetto per il benessere sociale, economico ed ambientale dei piccoli produttori marginalizzati e non mira a massimizzare il profitto a scapito loro. È responsabile e professionale, portando RELAZIONI a termine i propri impegni con puntualità. I fornitori rispettano i contratti COMMERCIALI e consegnano i prodotti rispettando la qualità, le specifiche e i tempi richiesti. I produttori e i fornitori sono pagati in modo equo e tempestivo e TRASPARENTI vengono prefinanziati, se richiesto (crit. 5). I compratori si consultano con E CONTINUATIVE i fornitori prima di annullare o rifiutare gli ordini. Qualora gli ordini vengano annullati senza errori da parte dei produttori, è garantito un adeguato compenso per il lavoro fatto. Ogni FTO porta avanti relazioni a lungo termine, basate sulla solidarietà, la fiducia e il reciproco rispetto, che contribuiscono alla promozione e alla crescita del commercio equo, ed instaura un'efficace comunicazione con i suoi partner commerciali. Le parti coinvolte in una relazione commerciale cercano di incrementare il volume dello scambio reciproco ed il valore e la varietà della loro offerta di prodotto, come strumento per la crescita del commercio equo a favore dei produttori. I compratori supportano i processi che danno valore aggiunto ai produttori al fine di aumentarne la rendita. Ogni FTO lavora in modo collaborativo con le altre FTO del proprio Paese ed evita la concorrenza sleale e la riproduzione di elementi di design di altre organizzazioni senza averne il permesso.

10.


O C I F A R G O T O F E INDIC Ringraziamo tutte le persone che hanno reso più piacevole la lettura di Altrobilancio grazie all’utilizzo delle loro foto. Copertina Seconda di copertina Indice 2 4-5 6-7 8-9 10-11 12-13 14-15 16-17 18 21 22-23 26-27 28-29 30-31-32-33-34-35-36 37 38-39 40 42-43 42-43 44-45 46-47 48-49 52-53 54-55 56-57 58-59 60-61 62-63 64-65 66-67 68-69 70-71 72-73 76-77 78-79

Beatrice De Blasi Beatrice De Blasi Valeria Calamaro Rudi Dalvai Giulia Azzolini Rudi Dalvai Archivio Ctm Agrofair Florencio Aquino Archivio Ambootia Tea Garden Archivio Mitra, Bali Ilaria Favè Rudi Dalvai Cooperativa Mondo Nuovo (in alto) Archivio Manduvirà Archivio Migrations Développement France Lorenzo Boccagni Luca Morandini Cooperativa Mondo Nuovo (in alto) Nathalie van Vugt Giulia Zanetti Archivio Cecocafen (in alto) Beatrice De Blasi (in basso) Maria Moretti Archivio Kumbershwar Archivio Aarong Brac Luca Morandini Tommaso Cinti Lorenzo Boccagni Vittorio Leproux Rudi Dalvai Vittorio Leproux Sandra Endrizzi Beatrice De Blasi Archivio Sasha Alessandra Governa Archivio BaSE Archivio Altromercato Guido Marini

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Luca Morandini Leone De Vita Archivio Altromercato Luca Morandini Giancarlo Fortunato Nathalie van Vugt Gianfranco Maino Rudi Dalvai Archivio Goel Aldo Pavan Archivio Altromercato Tommaso Cinti (in alto) Rudi Dalvai (in basso) Ilaria Favè Sandra Endrizzi Beatrice De Blasi Valeria Calamaro Archivio Ambootia Tea Garden Luca Morandini Lorenzo Boccagni Nicola Voltolin Archivio Altromercato (in alto a sinistra) Bottega Solidale (in alto a destra e in basso) Simonetta Lorigliola Luca Morandini Beatrice De Blasi Archivio ACP Beatrice De Blasi Beatrice De Blasi Luca Palagi Archivio Lombok Pottery Sandra Endrizzi Rudi Dalvai Archivio Mai Handicrafts Archivio Majomut Archivio Sana Hastakala Archivio Altromercato Beatrice De Blasi

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