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Anno II - n.196 - Giovedì 7 ottobre 2010

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Ora di Punta dI AleSSAndro CArdllI

Dalla crostata alla pajata

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’ultima fiera della politica, con tanto di cibarie, si è svolta addirittura nella piazza di Montecitorio. Protagonisti il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, e il capo leghista, nonché ministro della Repubblica, Umberto Bossi. Una “magnata” riparatrice, dopo che il senatùr aveva offeso ancora una volta i romani, – la vecchia storia di Roma ladrona – con la traduzione dell’acronimo SPQR (Senatus populusque romanus) in “Sono porci questi romani”. così dalle offese volgari, dai segnali con il dito medio, dalle bandiere tricolori usate per pulirsi il culo, si è passati alla tavola imbandita, dove è stata servita una romanesca coda alla vaccinara con contorno di polenta confezionata da lombardi giunti appositamente nella capitale. Tarallucci, vino dei Castelli , telecamere, fotografi, scorte, poliziotti, gazebo e odori vari hanno completato l’idillico quadretto. olémose bbene e tutto è finito come se nulla fosse successo. Magari con l’accordo che quanto prima cambiamo anche la toponomastica: Bossi proporrà che piazza Montecitorio venga ribattezzata Monte Ciborio. Son lontani i tempi del patto della crostata a casa Letta. Siamo arrivati al patto della coda alla vaccinara e della pajata davanti al Parlamento. Evviva!

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Lo zio di Sarah Scazzi confessa di averla uccisa lui

Delitto in famiglia Il cadavere della ragazza trovato in un pozzo ad Avetrana

Una giornata sotto il pressante interrogatorio dei carabinieri e alla fine, pare dopo aver ascoltato un'intercettazione ambientale, Michele Misseri ha confessato l'omicidio della nipote Sarah Scazzi. Della ragazza, 15 anni, si erano perse le tracce il 26 agosto. Misseri ha ammesso di strangolato la nipote nel

I due protagonisti della “magnata” e (in basso) la Polverini che imbecca il signor Spqr

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garage della sua abitazione e di averne occultato il corpo

AI LETTORI

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in edizione stampabile non viene pubblicato la domenica e il lunedì Il sito invece viene costantemente aggiornato 7 giorni su 7

nel pozzo in un podere vicino ad Avetrana il giorno stesso della scomparsa. I carabinieri, seguendo le indicazioni di Misseri, hanno ritrovato il corpo della ragazza. Nelle vicinanze, alcuni giorni fa,Misseri aveva detto di aver trovato il telefonino di Sarah. Misseri è fratello della madre di Sarah e padre di Sabrina, che aveva detto che la cugina quel 26 agosto stava andando a casa sua per recarsi con lei al mare ma non era mai arrivata. La notizia è arrivata in diretta alla fine della trasmissione “Chi l’ha visto” su Rai3

Assassinato Sergio Calore terrorista nero pentito Sergio Calore 58 anni, ex terrorista di destra e collaboratore di giustizia è stato ucciso in un casolare di sua proprietà nelle campagne di Guidonia, vicino a Roma. A dare l'allarme ai carabinieri è stata la moglie, ex brigatista rossa, che l’ha trovato a terra con la gola tagliata. Considerato il principale terrorista nero pentito, Calore fu arrestato alla fine del 1979 per

aver fatto parte di un commando che voleva assassinare l'avvocato Giorgio Arcangeli e per un errore di persona venne invece ucciso l'operaio Antonio Leandri. In carcere,tra l'83 e l'84,inzia a collaborare con la magistratura. Le sue confessioni hanno fatto luce sulla ricostituzione di Ordine Nuovo e fornito particolari sull'omicidio del giudice Occorsio.


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StIme OCSe

COGNe BIS

La “Lazzati” è legge: campagna elettorale vietata ai mafiosi

Migliorano i dati sul fronte del Pil. Il prodotto interno lordo dell'Italia, nel periodo aprile-giugno 2010, è stato rivisto al rialzo da +0,4% a +0,5%, dopo che nei primi tre mesi dell'anno aveva segnato una crescita congiunturale dello 0,4%. Lo comunica l'Ocse, ricordando che nel primo trimestre di quest'anno il Pil, nell'area Ocse, aveva registrato una crescita dello 0,7%. A trainare il Pil dell'area Ocse sono stati soprattutto gli investimenti con un contributo pari allo 0,4% che - precisa l'Organizzazione di Parigi - rappresenta anche il primo aumento degli investimenti da inizio 2008, oltre ad essere l'incremento più marcato dal primo trimestre del 2000. Fra i Paesi del G7, è la Germania a registrare la maggiore crescita del Pil.

Annamaria Franzoni è tornata a parlare davanti ai giudici del tribunale di Torino nel processo del Cogne bis, in cui è imputata per calunnia nei confronti dell'ex vicino di casa, Ulisse Guichardaz, da lei accusato nel 2004 per l'omicidio del piccolo Samuele. “Non l'ho ucciso io", ha detto con la voce rotta dal pianto. La Franzoni ha anche parlato, della pressione mediatica a cui era sottoposta: “Per anni sono andata avanti con decine di persone, giornalisti appostati sotto casa e sotto le mie finestre e sapevo che erano lì perché dicevano che ero stata io a uccidere Samuele. Ma io pensavo. Possibile che abbia ucciso mio figlio. No on sono stata io”.

Il disegno di legge Lazzati, dopo 17 anni di lunga battaglia, è diventato legge dello Stato. Ieri il Senato ha confermato il voto positivo della Camera dei Deputati e colmato una enorme lacuna della legislazione italiana. Spiega Angela Napoli: “La nuova legge introduce il divieto per il sorvegliato speciale ai sensi della legge 575/1965 di svolgere le specifiche attività di propaganda elettorale previste dalla legge 4 aprile 1956, n.212, in favore o in pregiudizio di candidati partecipanti a qualsiasi tipo di competizione elettorale ed inoltre anche per il candidato che, avendo diretta conoscenza della condizione di sottoposto in via definitiva alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, richieda al medesimo di svolgere le attività di propaganda elettorale e se ne avvalga concretamente, viene prevista la reclusione da uno a cinque anni. Infine la condanna del candidato comporta l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena detentiva”. E conclude: “Sento infine l’obbligo morale di ringraziare il presidente della Camera dei deputati, on. Gianfranco Fini, la Presidente della commissione Giustizia della Camera dei deputati, Giulia Bongiorno, per avermi coadiuvata nella volontà di avviare l’iter del provvedimento legislativo in questione”. Intanto, il prefetto di Reggio Calabria ha annunciato che nella città dello Stretto, in seguito alle minacce ai pm e al ritrovamento del bazooka arriverà l’esercito.

DatipositiviperilPil La Franzoni in aula daaprileagiugno2010 “Sono innocente”

LA BuGIA

Berlusconi: «Io? Mai minacciato elezioni anticipate» Ieri Silvio Berlusconi ha convocato una improvvisa conferenza stampa per comunicare che il suo governo è saldamente in sella potendo contare sul sostegno dei parlamentari finiani del Fli (di cui aveva dichiarato pochi giorni fa di voler fare a meno). Berlusconi ha anche disinvoltamente sostenuto di non aver mai minacciato elezioni anrticipate negando di aver detto ripetutamente e pubblicamente affermato che questa era la strada che avrebbe immediatamente imposto se non avesse ottenuto in parlamento i voti che gli garantivano l’ampia maggioranza di cui dispone grazie alla legge elettorale “porcellum”.

Morandi presenterà Sanremo

Via libera del Cda della Rai al progetto per Sanremo 2011 con la conduzione di Gianni morandi e la direzione artistica di Gianmarco mazzi. Nel cast Belen Rodriguez, elisabetta Canalis e Luca e Paolo de ‘Le Iene’. L’ok è arrivato al termine di una relazione del direttore di Raiuno, mauro mazza. Si è conclusa così una trattativa durata oltre un mese e che ieri mattina sembrava essere naufragata.

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Direttore responsabile: ennio Simeone Redazione tel. 06 86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009

L’OnOmasticO Augusto Guarito miracolosamente, secondo Gregorio di tours, grazie all'intercessione di s. martino, Augusto si diede alla vita monastica, insieme con alcuni compagni. Il vescovo di Bourges, Probiano, lo nominò abate di S. Sinforiano, monastero da lui fondato nei dintorni della città, e Augusto attese al suo compito con rara prudenza e saggezza.

accadde Oggi 1958: Mirza Il 7 ottobre 1958 il presidente del Pakistan Iskander mirza, col supporto del generale Ayub Khan sospende la costituzione, impone la legge marziale.


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teLeVISIONe

PALeRmO

Si respira altra aria di bufera in casa Rai. Infatti, senza che il consiglio d’amministrazione avesse deciso in merito, è stato di fatto esautorato da Rai4 Carlo Freccero è “sono state affidate ad un altro dirigente le deleghe editoriali ed amministrative”. A denunciare l’accaduto sono i consiglieri di minoranza, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, che invitano il presidente Paolo Garimberti a mettere in atto le iniziative necessarie a “restituire” al cda i poteri che gli spettano. Ricordiamo che Freccero in passato aveva lavorato per oltre dieci anni a Mediaset.

Una donna è stata travolta e uccisa da un tir in piazza Valdesi a Palermo. Il camion è finito contro un chiosco, investendo in pieno la vittima. Quattro persone, tra cui due bambini, sono rimaste leggermente ferite. Due le ipotesi per spiegare l'incidente: il camion ha rotto i freni e l'autista non ha potuto controllarlo. Secondo un'altra versione, invece, il conducente potrebbe essersi sentito male e aver sbandato. I due bambini, forse parenti della vittima, hanno rispettivamente uno e tre anni. Sul posto si sono recati immmediatamente la polizia, i carabinieri e ambulanze del 118. Ma i soccorsi per la donna sono stati inutili.

Rai4, Carlo Freccero tir finisce contro esautorato da masi un chiosco. muore “Intervenga Garimberti” una donna, 4 i feriti

CALCIO

mILANO

ROmA

Istruttore di volley Bobo Vieri si allena in cella per abusi con la Lazio di Reja

Fumogeni e uova contro la sede nazionale Cisl

Un istruttore di pallavolo è stato arrestato, a Milano, con l'accusa di aver commesso abusi sessuali su almeno sei allieve di circa dieci anni, in una scuola del capoluogo lombardo. L'uomo, 53 anni, avrebbe commesso le violenze sessuali dal 2008 al 2009 fino a quando alcune delle ragazzine hanno raccontato tutto. La squadra mobile ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare con le accuse di violenza sessuale pluriaggravata. Le indagini sono iniziate in seguito alle denunce della madre di una delle bambine, poi attraverso le testimonianze delle piccole vittime sono emersi gli elementi per accusare l'uomo di violenza sessuale. Le prime segnalazioni sono arrivate nel maggio del 2009, poi nell'estate gli agenti hanno potuto raccogliere le prove che hanno incastrato l'uomo. Non è escluso che abbia abusato anche di altre bambine in altre scuole dove ha lavorato in precedenza

un gruppo di manifestanti ha preso di mira la sede nazionale della Cisl a Roma. I muri dell'edificio di via Po sono stati imbrattati da vernice rossa e uova. I militanti, esponenti del gruppo "Action diritti in movimento", hanno lanciato anche fumogeni e volantini. “e' un fatto molto grave che si aggiunge ai numerosi attacchi in corso in questi giorni nei confronti delle sedi della Cisl", denuncia il sindacato. Il sindacato “esorta i suoi iscritti, i suoi militanti e tutta la dirigenza a non farsi intimidire da questi episodi di puro squadrismo organizzato e invita il mondo politico e istituzionale, e tutte le espressioni della società civile, a non dare spazio ai provocatori di ogni genere, prendendo le distanze in maniera netta da chi vuole destabilizzare il paese attraverso questi episodi di squadrismo e di violenta intolleranza nei confronti di una organizzazione sindacale libera e democratica come la Cisl". Solidarietà alla Cisl dal mondo sindacale.

Sorpresa gradita a Formello: Christian Vieri ha effettuato l'allenamento ieri con la Lazio. La formazione biancoceleste si e' ritrovata dopo 2 giorni di pausa e agli ordini di Reja si è messo anche l'ex bomber, in biancoceleste nel '98-'99.

COSe DI queStO mONDO

La fecondazione artificiale trona alla Consulta

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a prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale (legge 40) con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, con ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia. Torna quindi alla Corte Costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita. Lo hanno reso noto gli avvo-

cati Filomena Gallo e Gianni Baldini, che assistono i coniugi che hanno presentato la richiesta. L'uomo soffre di mancanza di spermatozoi causata da terapie fatte in adolescenza. E' il secondo rinvio alla Consulta sulla legge 40, sempre del Tribunale di Firenze, che già due anni fa si rivolse ai giudici costituzionali i quali accolsero il rilievo eliminando l'obbligo di produzione di soli tre embrioni

in ogni ciclo di fecondazione, l'obbligo del loro contemporaneo impianto, e annullando anche il divieto di congelamento degli embrioni in sovrannumero. In questo caso invece, per la prima volta, un giudice ordinario ritiene quindi costituzionalmente illegittimo il divieto di procreazione assistita di tipo eterologo, sospende il processo, e rimette gli atti alla Corte.


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Perché la proposta di legge di iniziativa popolare dI

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GIorGIo PArISI*

poco più di venti anni dalla chiusura di tutti gli impianti nucleari in Italia, il governo italiano progetta l’istallazione di 4 centrali nucleari. Si tratta di un progetto sconsiderato per molti motivi, alcuni dei quali estremamente seri. e centrali nucleari non sono convenienti economicamente: nel resto del mondo se ne costruiscono pochissime. Fare nuove centrali nucleari è una scelta in controtendenza. Lo smaltimento delle scorie è problematico. I reattori nucleari producono una grande quantità di rifiuti estremamente radioattivi. Il confinamento di queste sostanze altamente corrosive per centomila pone problemi non risolvibili. Rischiamo di lasciare alle generazioni future un problema impossibile da risolvere. Inoltre l’Italia non sembra avere un particolare propensione a gestire in modo brillante i rifiuti, di qualsiasi natura essi siano. ’Italia è l’ultimo paese d’Europa dove costruire centrali nucleari. Queste devono stare in zone non sismiche con bassa popolazione per un raggio di un centinaio di chilometri. Altri paesi, la Francia, i paesi nordici, hanno facilmente siti con queste caratteristiche, noi no. Installare centrali nucleari in Italia e impianti che sfruttano l’energia solare in Svezia non è una politica astuta. Non serve essere un brillante economista per capire che converrebbe fare il contrario.

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I rischi e i costi del nucleare che l’Italia non può permettersi Già raccolte ventimila firme e’ iniziata la raccolta delle firme per potere presentare la proposta di legge di iniziativa popolare che ha al centro il risparmio energetico e le energie rinnovabili alla Camera dei deputati. Già ne sono state raccolte ventimila ma i promotori www.oltreilnucleare.it, pongono l’obiettivo di andare oltre le cinquantamila previste dalla legge. La Cgil, in particolare, appoggia questa iniziativa e le strutture della Confederazione raccolgono le firme. Il governo ha imposto con il voto di fiducia una legge che vorrebbe riportare il nucleare in Italia in spregio al referendum popolare che 23 anni fa l’abbia bocciato con l’80 % dei voti. Il nucleare non deve tornare, è troppo costoso e comporta rischi per l’ambiente e le persone. La proposta di legge - sottolinea Alfiero Grandi, presidente del Comitato nazionale “Sì alle energie rinnovabili, no al nucleare”, già sottosegretario al ministero dell’economia, fra i principali promotori - è stata presentata da un ampio schieramento: oltre ad escludere il ritorno al nucleare pone l’accento sull’esigenza di una svolta a favore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico per rendere il nostro paese in grado di sfruttare le proprie risorse, di sviluppare investimenti e ricerca in questi settori del futuro e di avere ricadute occupazionali di qualità almeno 15 volte superiori al nucleare. un futuro energetico senza nucleare e fondato sulle rinnovabili - conclude Alfero Grandi - può essere un asse portante di uno sviluppo economico diverso, rispettoso dell’ambiente e attento a salvaguardare la salute delle persone. Il sostegno a questa proposta di legge, è un momento molto importante per una svolta nella politica energetica del nostro paese.

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i sono dei rischi che non possiamo permetterci di correre. Anche se la ripetizione di un evento tipo Chernobyl sembra improbabile, non può essere esclusa con le attuali centrali nucleari. La centrale nucleare di Chernobyl non è esplosa per un difetto di costruzione, ma a causa del comportamento demenziale del direttore dell’impianto. Il fatto che l’incidente sia dovuto ad un direttore quasi psicopatico non riassicura affatto per il futuro: dimostra soltanto che non è prevedibile il comportamento delle persone che dovrebbero avere a cura la sicurezza della centrale. L’esplosione di una ipotetica centrale nucleare localizzata a Montalto di Castro implicherebbe la necessità di evacuare Roma e questo è un evento che non possiamo rischiare. a costruzione di nuove centrali, in particolare quelle nucleari, deve essere considerata l’ultima risorsa da utilizzare quando tutte le altre sono fallite. Per prima cosa bisogna utilizzare fino a dove sia possibile le energie rinnovabili ed incrementare il risparmio energetico in maniera di diminuire il peso sulle risorse non rinnovabili del pianeta, che sono destinate ad esaurirsi. Passare da una risorsa non rinnovabile ad un’altra, nella speranza di poter continuare a sprecare l’energia per una decina d’anni di più, significa rilanciare in una partita in cui siamo necessariamente perdenti. *Dipartimento di Fisica Università di Roma “La Sapienza”

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“Acqua di casa mia”: presentata oggi la campagna della Coop Gli italiani bevono una media di 195 litri a testa all’anno di acqua minerale (primi in Europa e terzi nel Mondo), dalle fonti alla tavola il trasporto dell’acqua mette in movimento nel nostro paese ogni anno qualcosa come 480.000 tir (messi uno accanto all’altro formano una fila di 8000 km), ogni italiano consuma in media al

giorno 237 litri d’acqua. Numeri colossali da cui parte la nuova campagna di Lega Coop “Acqua di casa mia”, assolutamente innovativa nei contenuti: un dossier scientifico, un depliant informativo, uno spot istituzionale che sarà presentato in anteprima oggi a Milano in una conferenza stampa e negli oltre 1440 punti vendi-

ta uno “scaffale parlante”. Interverranno Vincenzo Tassinari presidente Consiglio di Gestione di Coop Italia (Consorzio nazionale per gli acquisti e le politiche di marketing) e Aldo Soldi presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di ConsumatoriCoop).


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Indagine del Creef Federconsumatori

La bolletta idrica fa registrare un aumento medio del 6 per cento dI

VAlerIA neVAdInI

Delineare un quadro di conoscenza sul costo dell'acqua, analizzando le diverse componenti della bolletta, il consumo medio pro-capite, l'eventuale presenza di agevolazioni e l'evoluzione delle tariffe dal 1997 ad oggi. Questi gli obiettivi dell'ottava indagine nazionale sulle tariffe idriche presentata a Roma e realizzata dal CREEF (Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione) della Federconsumatori. "Avevamo previsto un aumento delle tariffe dell'acqua pari a 19 euro - dichiara Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori - e le indagini statistiche hanno confermato questo trend. Nel ribadire la nostra contrarietà a qualunque aumento tariffario a carico dei consumatori - conclude -

non possiamo non rilevare un colpevole silenzio sulle tariffe delle assicurazioni auto, solo per fare un esempio, arrivate a quota + 170%. Un dato che dovrebbe far riflettere". Lo studio, condotto su un campione di 72 capoluoghi di provincia, fotografa una pesante realtà per i consumatori, destinatari di bollette idriche sempre più care, con importi triplicati negli ultimi sei anni. Nel 2010, infatti, il costo annuo per una famiglia media è di quasi 330 euro, con un aumento del 6% rispetto al 2009. Maglia nera a Firenze, città più cara d'Italia, seguita da Arezzo, Grosseto e Livorno. Lodi, Lecco e Milano, invece, le più economiche. Trentanove le città che prevedono agevolazioni tariffarie: in base al reddito, la tipologia più

rosario Trefiletti, presidente di Feder consumatori

diffusa, al numero di componenti del nucleo familiare, alla fascia d'età, alla presenza di eventuali portatori di handicap o di disoccupati. Un quadro complesso, quello delle tariffe idriche italiane, che "molto probabilmente sarà destinato a cambiare nel breve periodo", commenta Trefiletti. Oltre un milione e mezzo le firme raccolte per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua, infatti, che mira

all'abrogazione del decreto Ronchi nelle parti in cui affida alle istituzioni locali la possibilità di privatizzare la distribuzione dell'acqua. "E' un settore che necessita di grandi investimenti - chiosa Trefiletti - e noi siamo stati tra i primi a sottoscrivere la necessità di un referendum abrogativo sulla forzata privatizzazione di aziende pubbliche, con il rischio di politiche tariffarie ancora più elevate". Tra le proposte corredate all'indagine statistica, fermi restando l'eventuale esito favorevole del referendum e il prosieguo dell'attuale governo, la costituzione di un'Authority per il servizio idrico integrato con compiti di controllo, supervisione, regolazione e poteri sanzionatori.

Il disegno di legge sulla potestà genitoriale all’esame del Senato

Basta discriminazioni tra figli naturali e legittimi dI

donATellA PoreTTI

Non tutti i figli sono uguali e la legge italiana fa scontare a loro le colpe e i peccati dei genitori. E' questo il senso del nostro codice civile quando distingue i figli naturali e quelli legittimi, quando permette discriminazioni ereditarie o quando arriva perfino a negare lo status filiationis ai figli nati da relazioni incestuose. Tra le differenze non più sostenibili c'e' quella dei tribunali diversi che trattano le questioni dei figli. Cosi' accade che quando due genitori si separano le loro responsabilita' reciproche e nei confronti

dei figli vengono trattate dal tribunale ordinario se i genitori erano sposati, se non lo erano il tribunale di riferimento e' quello dei minorenni, perfino con riti diversi non esistendo alcuna norma sulle coppie di fatto e le unioni civili. Esistono anche problemi pratici che forse e' utile ricordare. Basti solo pensare che i Tribunali ordinari sono 165, ben più delle province, i Tribunali per i minorenni sono 29, sedi distaccate incluse, ossia hanno una distribuzione sostanzialmente regionale. Questo significa che molto spesso la coppia che si separa presumibilmente avrà tempi di attesa più lunghi;

deve spostarsi per accedere al tribunale; deve scegliere l'avvocato a caso, in una città che non è la propria; oppure deve pagare la trasferta al proprio avvocato locale; oppure deve pagare il proprio avvocato e in più l'avvocato domiciliatario. Portare ogni problema attinente ai figli minori, legittimi o naturali, davanti allo stesso tribunale e' un atto dovuto da parte del legislatore per cancellare le discriminazioni esistenti, per cui sosterremo l'approvazione del ddl sulla potestà genitoriale oggi all'esame dell'aula. *senatrice radicale del Partito Democratico


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Lettera aperta alle Authority

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La migLiOre deL giOrnO

Il ministro Romani e il conflitto d’interessi Abbiamo indirizzato questa lettera aperta alle Autorità di Garanzia, Antitrust e per le Comunicazioni: "Illustri presidenti, sicuramente non vi sarà sfuggita la nomina dell'onorevole Paolo Romani a ministro dello Sviluppo economico. Non vi è bisogno di ricordare proprio a voi che tale indicazione è stata parecchio sofferta e che, da più parti, anche autorevolissime, sono stati sollevati dubbi e perplessità in ordine a possibili profili di incompatibilità e di conflitto di interesse. Non è questa la sede per riaprire la polemica, ma chi in qualsiasi modo ha contribuito a determinare tale scelta deve ora assumersi la responsabilità di verificare, giorno dopo giorno, gli atti e le decisioni di un governo e di un ministro che, ovunque tranne che in Italia, sono sospettati di incarnare il più clamoroso dei conflitti interesse conosciuto in Europa. Vi segnaliamo, tanto per fare un esempio, gli ultimi clamorosi dati relativi alle presenze in tv e che segnalano non solo una alterazione del principio di pari opportunità, ma persino una alterazione del principio di uguaglianza tra i cittadini, con quello che ne consegue persino nel libero esercizio del voto. Per tutte queste ragioni vi chiediamo di acquisire tutte le dichiarazioni e le interviste rilasciate dal ministro Romani con particolare riferimento a quelle relative a Sky, alle posizioni assunte presso le istituzioni comunitarie, e alle ripetute invettive e censure scagliate contro gli autori, i giornalisti, i programmi sgraditi a lui e al medesimo presidente del consiglio. L'acquisizione di questa documentazione favorirà un attento controllo di quanto potrebbe accadere sul piano della libertà del mercato e della concorrenza e sul piano del pluralismo informativo ed editoriale. Da parte nostra non mancheremo di istituire un vero e proprio osservatorio e di procedere alle opportune denunce in primo luogo alle autorità da voi presiedute e alle autorità europee". Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo21 Vincenzo Vita senatore del Pd

Attacchi alla Cisl La violenza non rientra nella cultura della Fiom

Degli attacchi alle sedi Cisl bisogna appurare le matrici. Non è nella cultura della Fiom e della sinistra italiana la violenza... Bisogna davvero appurare che si tratti di gruppi dell'area Fiom e della sinistra. Dubito molto di questo. Bisogna avere la responsabilità di non abusare del proprio potere. Non si possono modificare contratti di lavoro alle spalle dei lavoratori che vedono falcidiati i loro diritti salariali e normativi. E' una prepotenza di chi è investito di un potere indistinto che non riguarda i suoi iscritti. La Cisl può cambiare come vuole la condizione salariale dei suoi iscritti. Ma non può farlo per quanti non sono rappresentati da Bonanni. E' un abuso che fa impazzire la gente e magari la spinge a fare cose che normalmente non si sognerebbe di fare. Non abusino oltre del loro potere le Confederazioni del Lavoro. Prima di firmare si facciano dare mandati chiari dalla gente ed ogni accordo venga sottoposto a referendum a cominciare dalla stessa opportunità di fare accordi in questo clima. Pietro Ancona

Marassi sul “Mattino” pedaggi del Gra, preservare gli equilibri della maggioranza governativa che già si trova in cattive acque, viste le ultime vicende politiche. Il pranzo di ieri più che una sana abbuffata è una abbuffonata con la quale si cerca di mettere il coperchio su una pentola che bolle ormai da troppo tempo. Questa sceneggiata del pranzo non farà cambiare idea ai romani sulla Lega e sulla maggioranza di governo; perciò invito il sindaco Alemanno, come suggerito nei giorni scorsi, a conferire al ministro Bossi la cittadinanza disonoraria della città. Dario Nanni consigliere comunale Pd, Roma

Anti-’ndrangheta Legge Lazzati sì ma esercito no: spesa inutile Bossi-Alemanno Sono uno dei firmatari del provvediUna “abbuffonata” mento legislativo che va sotto il nome di “Legge Lazzati” e che con polenta fissa “Disposizioni concernenti il e coda alla vaccinara divieto di svolgimento di propaganEcco come il sindaco Alemanno pensa di chiudere la vicenda del ministro Bossi che con le sue dichiarazioni ha insultato la città di Roma ed i suoi cittadini. Con la pubblica mangiata di coda alla vaccinara e polenta Alemanno ha dimostrato di non avere saputo tener testa al leader della Lega e di aver preferito ancora una volta, come per la vicenda dei

da elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione” approvata ieri dal Senato in via definitiva. Si tratta di una legge che può rappresentare un effettivo colpo alla mafia e alle sue possibilità di influire sulle elezioni, di condizionare il voto, di penetrare così nelle istituzioni. La legge, per la quale dobbiamo ringraziare il suo ispiratore, Romano De Grazia, già magistrato della Cassazione, è un valido

contributo contro il voto di scambio e contro le inflitrazioni mafiose. In alcune regioni meridionali l'influenza delle cosche è molto forte, e di ciò risentono le istituzioni locali e regionali, dove si annidano collusi e amici degli amici. La Legge è uno strumento importantissimo nella lotta contro le mafie che stanno aggredendo e condzionando le nostre istituzioni. E a proposito di mafia, insieme con la on. Doris Lo Moro ho inviato una lettera ai ministri di Giustizia, dell'Interno, della Difesa in merito al possibile invio dell'Esercito a Reggio Calabria. In essa affermiamo che avverrebbe in un contesto tale che lo renderebbe pressocchè impossibilitato ad operare, ad agire e ad intervenire secondo necessità. I costi sarebbero altissimi, i risultati non prevedibili. Allora, con quelle stesse risorse finanziarie si potrebbero varare misure urgenti, idonee a coprire i posti in organico nelle procure interessate, ad inviare più uomini e mezzi destinati alle forze di Polizia nei territori del reggino. 'Minacciare' ogni volta di inviare l'esercito, come fa il Ministro La Russa, è del tutto inutile. Così come appare alla luce dei fatti sempre più ridicolo avere destinato, da parte del Ministro di Giustizia, 45 mila euro per la magistratura reggina. Lo Stato deve far sentire tutta la sua forza, la sua potenza, la sua capacità. E deve rafforzare in uomini, mezzi, risorse e moderne tecnologie tutti gli apparati dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata in Calabria. Franco Laratta deputato del Pd


Diritti & DOVeri

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PreVidenZa invalido deceduto

Che cosa spetta alla madre ottantenne Un mio cugino è deceduto nel 2009. Era stato riconosciuto invalido nel 2005 dall’INPS, con l’attribuzione di un assegno di invalidità. Aveva raggiunto 28 anni di lavoro dipendente ed era celibe. Vorremmo sapere se alla madre, di 80 anni ed inabile, spetti per caso una quota di pensione come superstite. Finora non è stata fatta nessuna domanda, sul presupposto che non le competa nulla. C. Ricci, Grosseto La pensione ai superstiti può spettare anche ai genitori di un assicurato o pensionato. e’ necessario, però, che ognuno di loro abbia un’età superiore ai 65 anni, che non sia titolare di altra pensione e risulti a carico del lavoratore deceduto alla data della morte. Inoltre, può essere concessa soltanto nel caso in cui non vi siano né coniuge né figli superstiti o, pure esistendo, non abbiano titolo alla pensione.

rateizzazione

Periodi precedenti da riscattare Mio marito ha inoltrato all’INPS, lo scorso aprile, domanda di rendita vitalizia per riscattare precedenti periodi lavorativi privi dei dovuti versamenti. Telefonicamente, ha saputo che la domanda è stata accolta e che quanto prima riceverà l’apposita comunicazione. Considerato, però, che l'importo che gli verrà richiesto sarà certamente oneroso, le chiedo se ne è prevista la rateizzazione e, in caso positivo, in quale misura. P. G., Roma La risposta tranquillizzerà suo marito. Sì, è prevista la rateizzazione dei contributi da versare fino ad un massimo di 60 rate mensili.

risponde il dottor AnTonIno nIColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18

dipendente pubblica

Disoccupazione non conteggiata Mia madre, classe 1951, è pensionata di anzianità quale ex lavoratrice dipendente. Nella sua vita lavorativa ha 2 periodi di disoccupazione indennizzata, per complessivi 8 mesi. Per il diritto alla pensione, tale periodo non è stato conteggiato, come da normativa. Vorrei chiederle: quando, nel 2011, compirà 60 anni, potrà fare domanda di ricostituzione della pensione, per far calcolare quegli 8 mesi ed ottenere un incremento economico? V. Genova, Padova La risposta è negativa. Infatti, l’INPS non ha tenuto conto degli 8 mesi di disoccupazione soltanto ai fini del diritto alla pensione, ma li ha sicuramente presi in considerazione per determinarne l’importo. Se ha ancora dei dubbi, può recarsi alla Sede che ha liquidato la pensione e far verificare la situazione contributiva presa a base del calcolo.

aspettativa

contributi

Il posto sì, ma niente Quali i tempi di prescrizione paga e contributi A causa di una grave malattia di un familiare, avrei necessità di abbandonare il lavoro per almeno 1 anno. Perderei il posto di lavoro? L’assenza verrebbe ugualmente retribuita? D: V., Lecce I lavoratori dipendenti, per gravi motivi familiari, possono chiedere un periodo, continuativo o frazionato, di congedo, non superiore a 2 anni. Durante tale periodo, il dipendente conserva il posto di lavoro, ma non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcuna attività lavorativa. Il congedo non viene calcolato come anzianità di servizio né ha copertura previdenziale. Per tale circostanza, appunto, il lavoratore può chiedere il riscatto del periodo o il versamento di contributi volontari.

I contributi, dovuti dai datori di lavoro al fondo pensioni dei lavoratori dipendenti, in quanto tempo si prescrivono? Ho ricevuto due risposte differenti: c’è chi parla di dieci anni e chi di cinque. Qual è la risposta più precisa? P. Padoani, Treviso La legge n° 153 del 1969 aveva stabilito che i contributi dovuti ai fondi pensionistici si prescrivessero dopo 10 anni dalla data dell’obbligo di versamento. Successivamente, la legge n° 335 del 1995, ha ridotto questo termine a 5 anni, a far tempo da gennaio 1996. Però, nei casi di denuncia dell’omissione da parte del lavoratore o dei suoi superstiti, la prescrizione rimane decennale.

giovedì 7 ottobre 2010

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Avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta

Per evitare sanzioni

Adempimenti per assumere una colf Vorrei sapere quali sono gli adempimenti preliminari obbligatori, previsti dalla normativa, per l’assunzione di una lavoratrice domestica (colf) presso la propria abitazione? Ho paura di sbagliare e di vedermi affibbiate delle sanzioni. B. Serra, Perugia Innanzi tutto è necessario controllare la regolarità dei documenti dell’eventuale lavoratrice. Poi può procedere ad effettuare l’assunzione. Per essa sussiste l’obbligo di dare comunicazione alla Sede INPS competente in base alla residenza del datore di lavoro. tale comunicazione ha efficacia anche nei riguardi del Centro per l’impiego e per l’INAIL e deve essere effettuata entro le ore 24 del giorno precedente a quello di inizio del rapporto di lavoro.

autorizzazioni

Permessi per assistere la madre Sono un dipendente ministeriale con 20 anni di contribuzione presso l’INPDAP. Usufruisco di permessi giornalieri (legge 104) per assistere mia madre, affetta da gravi patologie. Non sono sicuro se devo o meno presentare apposita documentazione ogni volta che mi assento. C. Sarti, Bologna Solitamente, tale obbligo non sussiste. e’ sufficiente che esista l’autorizzazione ad assentarsi per 3 giorni ogni mese e non vengono richieste ulteriori formalità. La logica è che l’assistenza può essere esercitata anche con la costanza della presenza o nel disbrigo di incombenze a favore dell’assistito.


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StaDi & DintOrni

quotidiano

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Aspettando l’incontro di Genova

Quella doppia partita con l’Irlanda 52 anni fa Per nebbia si trasformò in rissosa amichevole, poi la batosta dI

GIuSePPe MArICondA

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l ricordo è nitido, le immagini, sfuocate dal tempo, si sovrappongono. Due partite in una...ma amarezza doppia: una sconfitta e una delusione. Era il 1958, qualificazioni per i mondiali di Svezia, quelli – per capirci - che consacrarono il giovane Pelè. Ero un ragazzino delle medie, già appassionato di calcio, frequentatore della curva all'Olimpico di Roma pur non tifando né Roma né Lazio. La nazionale appassionava tutti. n panchina Alfredo Foni, già campione del mondo: in campo i “mitici” Bugatti, Cervato, Pesaola, Schiaffino, Ghiggia, Da Costa, nomi che hanno fatto la storia del calcio; un pareggio a Belfast contro l'Irlanda del Nord sarebbe stato sufficiente per andare a Stoccolma. La nebbia di Londra blocca l'arbitro ungherese, Szolt. Che fare? I padroni di casa propongono di trasformare in amichevole l'incontro fissato per le qualificazioni, in modo da non deludere la folla, oltre 50 mila spettatori sugli spalti. Amichevole? Macchè: in campo accade di tutto, scontri e aggressioni, ma l'arbitro, irlandese, non vede. Coinvolto in una rissa ed espulso perfino il serafico Beppe Chiappella. Al fischio finale centinaia di persone invadono il campo e Rino Ferrario, possente centromediano juventino, viene colpito al volto. Esce sanguinante: un fotogramma (non ricordo se in diretta o differita) che resterà impresso. Una foto a tutta pagina sul più diffuso settimanale calcistico di allora. Il risultato finale? 2 a 2, così l'Italia sareb-

Chiappella e Foni. Sotto a sinistra: Ghiggia e (a destra) liedholm. Accanto al titolo: Prandelli

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be andata avanti. a nella partita vera, quella disputata qualche settimana dopo, andò diversamente: in mezz'ora azzurri sotto di due gol. Era avvenuto anche la volta precedente: si poteva recuperare. Il cuore in gola quando Dino Da Costa, brasiliano di Roma, accorciò le distanze. Tra gol annullato e rigore negato la partita si concluse con Ghiggia espulso e Schiaffino in lacrime. Alle sue si accompagnarono le nostre, dei giovanissimi appassionati che già sognavano il confronto con il Brasile dei Didì, Vavà, Pelè, Garrincha: l'Italia fuori dal

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mondiale per la prima (e credo unica) volta. Una delusione mitigata poi dallo spettacolo di una finale a Stoccolma tra il super Brasile e la Svezia di Nils Liedholm. Questo il precedente più amaro.Il più recente risale al giugno dello scorso anno a Pisa: Italia -Irlanda del nord tre a zero con Rossi, Foggia e Pazzini nel tabellino dei marcatori. ra ed è un'altra Irlanda del nord che non dovrebbe preoccupare più di tanto Prandelli, alle prese con esperimenti difensivi per trovare la migliore coppia di terzini, in grado non solo di bloccare gli avversari,

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ma spingendosi a turno in avanti di comprimerli nella loro metà campo. Nel ricordo dei fantastici Burgnich e Facchetti. Dopo l'Irlanda del Nord la Serbia. L'appuntamento è per martedì prossimo a Genova. Nata dalle ceneri dell'ex Jugoslavia la squadra in cui militano Stankovic e Krasic – per citare i due più conosciuti da noi - ha partecipato ai recenti campionati mondiali in Sud Africa, E' riuscita a battere la Germania ed i tre punti sono rimasti gli unici in classifica avendo perso inopinatamente la partita di esordio con il Ghana e quella finale con l'Australia. Ultimo posto del girone, come l'Italia. Qualche preoccupazione in più per Cesare Prandelli, anche per la qualità degli altri giocatori avversari, punti di forza di Chelsea (Ivanovic), di Manchester United (Vidic), di Liverpool (Jovanovic), di Manchester City (Kolarov) e ancora di Zenit, Amburgo, Stoccarda e altre. tanto per restare a Jugoslavia e ricordi c'è una data fondamentale nella storia del calcio italiano: 1968, dieci anni dopo Belfast. Anche in questa occasione due partite per una vittoria ed una soddisfazione. 8 giugno Domenghini a dieci minuti dalla fine, pareggia la rete di Dzajic. Parità e partita bis: due giorni dopo Riva ed Anastasi, sempre all'Olimpico di Roma, consegnano all'Italia il primo ed unico titolo di campioni d' Europa. ra tocca a Prandelli: la strada è ancora lunga, ma chi ben comincia...Vero?

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To n Me e Pl P Su

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CINEguida

Film in programmazione Ad occhi chiusi documentario sul Tango l progetto si propone di esplorare, attraverso una dettagliata documentazione ed analisi, i risvolti sociali, psicologici ed esistenziali che il ballo del tango ha nella nostra società, ponendo l'accento sull'esperienza dei diretti protagonisti grazie alle storie e alle testimonianze dei tangueri e delle tanguere, di chi cioè vive questo ballo come una componente essenziale della propria vita, a cui si affiancheranno le analisi di importanti studiosi della contemporaneità (antropologi, psicologi, sociologi..),Seguiremo così Rossana, giovane artista italiana che grazie al tango riscatta la sua femminilità, subendo una reale metamorfosi dello spirito. Incontreremo Nicola, Pietro e Simonetta, che a passi di tango riescono a tenere lontane le loro malattie fisiche e dell'anima. L'intreccio narrativo sarà costellato e impreziosito da voci evolti di numerosi protagonisti: conosceremo i più importanti ballerini argentini in circolazione (Sebastian Arce Mariana Montes Cicho Fruomboli etc...), maestri di tango, studiosi e ricercatori.

(l')Amore buio regia: Antonio Capuano con Irene de Angelis, Gabriele Agrio, luisa ranieri, Corso Salani, Valeria Golino, Anna Ammirati, Fabrizio Gifuni Alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini, approfittano di

Irene, anche lei adolescente. Uno di loro, Ciro 16 anni, la mattina dopo va a denunciare sé e gli altri. Vengono condannati a due anni di reclusione. Quei due mondi, così opposti e diversi, finiranno coll’attrarsi, incontrarsi, fondersi. Irene e Ciro, da lontano (l’uno dal carcere di Nisida, e l’altra dalla casa meravigliosa dove vive con la famiglia in una delle zone belle della città), quasi senza accorgersene, lentamente cominceranno un irresistibile avvicinamento.

Benvenuti al Sud regia: luca Miniero con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina lodovini, nando Paone, Giacomo rizzo Remake della commedia francese, record di incassi, scritta, diretta ed interpretata da Dany Boon (al quale il film riserva un piccolo omaggio con una fugace apparizione), "Bienvenue chez le ch'tis" (in Italia uscita con il titolo di "Giù al Nord"). Il film sceneggiato da Massimo Gaudioso (coautore di "Gomorra") e diretto dal regista di "Incantesimo napoletano" sembra funzionare. Divertente, a tratti esilarante, soprattutto nella prima parte, quella che descrive la calata verso il Meridione da parte del brianzolo funzionario (Bisio) delle Poste Italiane. Con una certa abilità e sapienza la pellicola gioca su luoghi comuni e stereotipi sociali tra Nord e Sud che in questi ultimi anni una certa politica (quella leghista) ha

Giacomo rizzo, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro Siani e Valentina lodovini in una scena di “Benvenuti al Sud” alimentato. Ben dosato, molto attento a non valicare alcuni confini (forse il regista avrebbe potuto osare di più, visto il contesto), lontano dal trash dei vari cinepanettoni, il film mette in luce vizi e virtù degli italiani. Perplessità su un finale scontato e buonista. Buon cast di attori protagonisti che però appaiano meno credibili dei colleghi (di rango) con ruoli da caratterista.

un affare di droga andato male, lascia il suo posto di professore di Filosofia Classica alla Brown University e torna al suo paese nativo, nel rurale Oklahoma. Al suo arrivo si rende conto che i racconti sulla morte di suo fratello sono "alquanto esagerati" e presto si trova coinvolto in uno dei complotti di Brady.

Fratelli in erba

regia: Christopher nolan con leonardo di Caprio, Marion Cotillard, ellen Page, Cillian Murphy, Michael Caine, Complesso, di difficile fruizio-

regia: Tim Blake nelson con edward norton, Melanie lynskey, Susan Sarandon, Keri russell, Maggie Siff Quando Bill Kincaid riceve la notizia dell'assassinio del suo gemello Brady, morto in

Inception

continua nelle pagine successive


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CineguiDa

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MInICrITIChe deI FIlM In ProGrAMMAZIone nelle SAle ne, tutto improntato sul continuo gioco tra realtà e finzione, conscio e subconscio, che neanche il finale riesce a svelare, Nolan mette in campo uno dei suoi film più ambiziosi. Un labirinto, non solo metaforico, dove lo spettatore rischia più volte di perdersi nel tentativo di capire cosa realmente stia accadendo. Sforzo del tutto inutile, probabilmente è sufficiente lasciarsi trasportare dagli eventi che si susseguono incalzanti, confusi e non porsi troppe domande. Forse la forza del film è proprio qui, nel non delineare completamente il contesto in cui opera? Oppure è semplicemente una trovata furbetta? Presto ne verrà tratto anche un videogioco. A metà tra "Matrix" e "Shutter Island" di Scorsese, le incursioni di Dom Cobb (un ottimo Leonardo Di Caprio) nei meandri della mente umana ha già conquistato mezzo mondo. Ne esce fuori una sorta di thriller dove però non c'è colpevole.

Innocenti bugie regia: James Mangold con Cameron diaz, Tom Cruise, Peter Sarsgaard Una solitaria casalinga della provincia americana (Cameron Diaz) vede la sua vita sconvolta dopo aver partecipato ad un apputamento al buio con quella che si rivela una super-spia internazionale (Tom Cruise) che la conduce in un pericoloso viaggio intorno al mondo per proteggere un'invenzione che potrebbe rivelarsi la chiave dei problemi energetici del pianeta.

la pecora nera regia: Ascanio Celestini con Giorgio Tirabassi, luisa de Santis, Barbara Valmorin, Maya Sans "Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul como-

dino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo". Così ci racconta Nicola i suoi trentacinque anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni sessanta, "i favolosi anni sessanta", e il mondo che lui vede dentro l'istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l'unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.

la vendetta di Kid regia: Brad Peyton con Chris o'donnell, Jack McBrayer, Carlos Alazraqui, Paul rodriguez, Alec Baldwin, Michael Clarke duncan, Joe Pantoliano, roger Moore, Bette Midler, Malcolm Stewart, Malcolm Goodwin Continua il racconto della battaglia tra cani e gatti per il controllo della Terra. Gli amici a quattro zampe saranno impegnati a fronteggiare il ritorno di Kitty Galore intenta a progettare la sua vendetta e la conquista del mondo.

Mangia prega ama regia:: ryan Murphy con Julia roberts, James Franco, Billy Crudup, Javier Bardem, richard Jenkins. Sarà pure un film tratto dal libro autobiografico di Elizabeth Gilbert, peraltro assai fedele al testo, ma non si può certo ignorare l'interminabile serie di banalità e luoghi comuni che contiene. Una così lunga sfilza di fesserie sull'italiano medio, rappresentato (senza un filo di ironia) in tutte le salse, non si era mai vista nella storia del cinema. Mentre guarda le partite di calcio, mentre litiga, gesticola ed ovviamente insulta l'avversario. Mentre apostrofa le ragazze per strada con un bel "A' bone!" e poi gli tocca il

culo. Non rispetta la fila e naturalmente "magna a quattro canasse" e parla solo di sesso e amore. Mancano i mandolini e poi siamo al completo. Definirla "eccessiva rappresentazione stereotipata del nostro Paese" è essere gentili. Come se non bastasse la commedia non ingrana la marcia giusta, a tratti appare stanca e noiosa, la storia della scrittrice in fuga dalla sua insoddisfazione sentimentale ed esistenziale non convince

Mordimi reGIA: Jason Friedberg, Aaron Seltzer con Jenn Proske, Matt lanter, Chris riggi, Parodia della saga di Twilight, Mordimi èuna commedia sulla rabbia adolescenziale e i film romantici dei nostri tempi. Becca, un'adolescente ansiosa che non è una vampira, è incerta tra due ragazzi. Prima di poter scegliere, deve superare gli ostacoli creati dal padre ultraprotettivo, che la imbarazza trattandola come una bambina. Nel frattempo, anche gli amici di Becca vivono i loro problemi sentimentali. Tutti questi legami romantici arrivano a una conclusione esilarante durante il ballo scolastico.

niente paura regia: Piergiorgio Gay con luciano ligabue, musiche di luciano ligabue Niente paura è un film sull’identità nazionale nell'epoca delle "passioni spente", nell’epoca della crisi radicale della politica, in senso lato. Il film racconta - in modo non ideologico, ma attraverso le storie personali di uomini e donne comuni, di persone conosciute e dello stesso Ligabue - colonna sonora del film e "narratore per eccellenza" - come siamo e come eravamo, in realtà da dove veniamo (fine anni Settanta, primi anni Ottanta, quando si opera una svolta sia nelle istituzioni

che nel costume) e quale Paese siamo diventati oggi.

Quella sera dorata reGIA: James Ivory Omar Razaghi è uno studente di origini iraniane diplomatosi all'università del Colorado al quale viene assegnata un borsa di studio per scrivere la biografia ufficiale dell'autore scomparso latino-americano Jules Gund. Ma, a sorpresa, la Fondazione Gund nega a Omar l'autorizzazione alle ricerche. Su consiglio della fidanzata Deirdre, il ragazzo si reca in Uruguay per incontrare gli eredi e chiedere all'esecutore testamentario di cambiare idea. Ma si ritrova coinvolto in un vespaio di intrighi, relazioni improprie e stravaganze.

Sharm el Sheikhun’estate indimenticabile Fabrizio ugo regia: Giordani Brignano, enrico con Giorgio Panariello, laura dazzi, Cecilia Torrisi, Michela Quattrociocche, elena russo, Maurizio Walter Casagrande, Santillo, daniele la leggia, Fioretta Mari, ludovica Bizzaglia, hassan Shapi, Sergio Muniz Titolo esplicativo per non lasciare spazio a dubbi, location spettacolare, uno degli hotel a cinque stelle più famosi della celebre meta turistica, un cast di attori capace di soddisfare qualsiasi palato, da Nord a Sud. La formula è quella del cinepanettone anche se costruito con un tocco di maggiore eleganza, a parte la scena alla Tinto Brass con un'inquadratura po' troppo insistente sul lato b di una prostituta russa che tenta Brignano. sedurre di Equivoci, malintesi, bugie, sentimenti ed una incursione sul sociale che non guasta mai, il film scorre via senza problemi. Sempre esilaranti e riuscite le gag del comico


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MInICrITIChe deI FIlM In ProGrAMMAZIone nelle SAle del passato. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli ad un isolamento inevitabile ma consapevole. L'idea del film nasce dal libro La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, vincitore del premio Strega 2008.

Somewhere regia: Sofia Coppola con Stephen dorff, elle Fanning, Chris Pontius, Michelle Monaghan, laura ramsey, robert Schwartzman, Giorgia Surina Johnny vive a Hollywood nel leggendario hotel Chateau Marmont. Se ne va in giro sulla sua Ferrari e casa sua è un flusso continuo di ragazze e pasticche. Totalmente a proprio agio in questa situazione di torpore, Johnny vive senza preoccupazioni. Fino a quando giunge inaspettatamente allo Chateau la figlia undicenne, Cleo (Elle Fanning), nata dal suo matrimonio fallito. Il loro incontro spinge Johnny a riflessioni esistenziali, sulla sua posizione nel mondo e ad affrontare la questione che tutti dobbiamo affrontare: quale percorso scegliere nella nostra vita?

Step-up 3 d reGIA: Jon Chu con harry Shum Jr., Adam G. Sevani, Kylie Goldstein Luke è un ballerino di strada orfano, impegnato nel disperato tentativo di non essere sfrattato dalla sua unica casa: un vecchio magazzino decadente che è invece il paradiso di tanti ballerini di strada provenienti da tutto il mondo. Per farlo lui e la sua crew dovranno vincere la World Jam Competition dove i migliori ballerini di strada del mondo si ritrovano faccia a faccia per decretare chi sia il più forte. Sulla strada per la vittoria incontrerà Natalie, una balle-

rina fantastica ma decisamente misteriosa....

The American regia: Anton Corbijn con George Clooney, Bruce Altman, Violante Placido, Thekla reuten, Paolo Bonacelli, Filippo Timi, Irina Björklund, Samuli Vauramo, Björn Granath Solo ed unico tra gli assassini, Jack (interpretato da Clooney) è un esperto artigiano. Quando un lavoro in Svezia finisce in maniera più cruente di come se lo sarebbe aspettato, questo Americano all'estero promette al suo contatto Larry (Bruce Altman) che il suo prossimo incarico sarà il suo ultimo. Jack si ritira nella campagna italiana, dove si nasconde in un piccolo paesino sperduto e gode la lontananza dalla morte. Il suo compito, come assegnatoli da una donna belga, Mathilde, è nella costruzione di un'arma super letale. Sorprendendo se stesso, Jack si rivolge al prete locale Padre Benedetto e inizia una relazione amorosa con Clara. Nell'uscire dalla solitudine ed oscurità Jack però sta provocando la sorte.

The town regia: Ben Affleck con Ben Affleck, rebecca hall, Chris Cooper La storia racconta di un rapinatore di banche, interpretato da Ben Affleck, che si invaghisce della cassiera di una banca (Rebecca Hall) che ha svaligiato, senza sapere che in realtà questa è anche l'esca che un agente dell'FBI ha gettato al ladro per catturarlo.

una sconfinata giovinezza regia: Pupi Avati con Fabrizio Bentivoglio, Francesca neri, Serena Grandi, Gianni Cavina, lino Capolicchio, Manuela

Morabito, erika Blanc, Vincenzo Crocitti Lino Settembre e sua moglie Chicca conducono una vita coniugale serena e senzaserie difficoltà. Sono entrambi soddisfatti delle loro professioni, lui prima firma alla redazione sportiva del Messaggero e lei docente di Filologia Medievale alla Gregoriana. L'unico vero dispiacere che ha accompagnato i venticinque anni di matrimonio è la mancanza di figli. Una mancanza che non ha compromesso la loro unione ma l'ha al contrario rinsaldata. L'oggi però, in modo totalmente inatteso, presenta loro una grossa preoccupazione: Lino da qualche tempo accusa problemi di memoria che mano a mano si accentuano andando a compromettere in modo sempre più evidente il quotidiano svolgersi delle sue attività sia nell'ambito professionale che familiare. Dapprima sia lui che Chicca decidono di riderci sopra ma il disturbo si manifesta sempre più fino a quando, dopo attenti e approfonditi esami, un neurologo diagnostica una patologia degenerativa delle cellule cerebrali. Inizia così una toccante storia d'amore fra un uomo che si allontana sempre più dal presente, con la mente trascinata in infiniti altrovi, e la sua donna che, rifiutando qualsiasi ipotesi di abbandono e qualsiasi ausilio che la escluda, decide di stargli accanto nel processo "regressivo"

lago dove anni prima avevano festeggiato la vittoria della squadra. Ricreando atmosfere del passato, scoprono che crescere non significa necessariamente diventare adulti.

20 sigarette regia: Aureliano Amadei con Carolina Crescentini, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Massimo Popolizio, Gisella Burinato, Antonio Gerardi, duccio Camerini, luciano Virgilio, Alberto Basaluzzo, orsetta de rossi, edoardo Pesce Novembre 2003: Aureliano, 28enne, precario nel lavoro e negli affetti, riceve all'improvviso l'offerta di partire per lavorare come aiuto regista alla preparazione di un film che si svolge in Iraq, al seguito della "missione di pace" dei militari italiani, con il regista Stefano Rolla. Aureliano non fa in tempo a finire un pacchetto di sigarette che si ritrova protagonista della tragedia dell'attentato alla caserma di Nassirya del 12 Novembre 2003. E' l'unico "civile" sopravvissuto di una strage che ha ucciso ben 19 italiani...

un weekend da bamboccioni regia: dennis dugan con Adam Sandler, Kevin James, rob Schneider Trent'anni dopo il diploma, cinque amici, vecchi compagni di squadra, si riuniscono per onorare la scomparsa dell'allenatore di basket d'infanzia. Con mogli e figli, trascorrono insieme il weekend del 4 luglio nella casa sul

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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV

Film recenti che potrete vedere in tv Affetti & dispetti (la nana) regia: Sebastiàn Silva con Catalina Saavedra, Claudia Celedòn. La storia di una donna di bassa statura? Niente di tutto questo. La nana è una sorta di "tata" italiana, la colf che vive con la famiglia, occupandosi sia della casa che dei bambini. Qui magistralmente interpretata da una bravissima e sconosciutissima attrice cilena (Catalina Saavedra, non a caso premiata al Sundance ed a Torino), che praticamente da sola sostiene tutto il film, riuscendo a mettere tutti in ombra. La pellicola ha un impianto molto teatrale, si svolge all'interno delle varie stanze della villetta di una famiglia benestante. I dialoghi sono pochi ed il tutto trapela e si intuisce dalle espressioni di questa cameriera, introversa, scorbutica e dallo sguardo triste. Un volto spesso in primo piano che riesce a spiegare meglio di mille parole stati d'animo ed emozioni. Vale la pena darci un'occhiata solo per vederla all'opera.

Agora regia: Alejandro Amenàbar con rachel Weisz, Max Minghella Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fond a m e n t a l i s m i . Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera

storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato.

Alice in Wonderland regia: Tim Burton con Johnny depp, Mia Wasikowska, Anne hathaway. Spettacolare ed emozionante Burton. Ancora una volta non delude, regalandoci una inedita Alice, indipendente, moderna ed ormai ventenne. Non più la bambina del Paese delle Meraviglie, ma una donna che intraprende un nuovo viaggio nel Sottomondo per conoscere il suo futuro, che non sarà quello di sposare il viscido e stupido Lord Hamish. Il suo destino è diventare una donna d'affari. Johnny Depp sempre all'altezza dei personaggi che interpreta, anche in questo caso bizzarro e divertente al punto giusto nei panni del Cappellaio Matto. Strepitosa Helena Bonham Carter (dolce metà del regista), la tirannica monarca "capocciona" Iracondia, dal carattere irascibile ed una certa propensione a tagliare la testa dei suoi nemici, che poi lascia soavemente galleggiare nel fossato che circonda il castello.

Amante (l') inglese regia: Catherine Corsini con Kristin Scott Thomas, Sergi lopez Epopea tutta al femminile dove protagonista è una donna che lotta per affermare la propria autodeterminazione. Suzanne vive in una bella

villa nel sud della Francia con un marito e due figli adolescenti. Una esistenza borghese e piena di noia spezzata dall'incontro con Ivan, rude operaio spagnolo con qualche errore alle spalle, che un giorno arriva per ristrutturare lo studio dell'abitazione. Un'avventura che si trasforma presto in passione travolgente e vero amore. Il marito, noto medico della zona molto attento alle apparenze ed in procinto di lanciarsi nella carriera politica, più che altro ferito dall'essere stato scaricato per un semplice operaio, cercherà in tutti i modi di contrastare la liaison, ricorrendo anche a biechi ricatti. Finale catartico.

A serious man regia: Joel & ethan Coen con Michael Stuhlbarg Il film è ambientato nel 1967 in una comunità ebraica di una non bene identificata cittadina del Mid West. Larry Gopnik è un docente universitario e cerca di vivere secondo le regole della collettività. Tenta di fare del suo meglio nonostante abbia il figlio che fuma erba, la figlia che vuole rifarsi il naso, la moglie lo lascia per un altro uomo e tanta sfiga lo perseguita. Il tutto condito da un tagliente umorismo yiddish. Gli stessi Coen, intervenuti al festival del cinema di Roma, hanno ammesso di aver attinto a piene mani, nello scrivere la sceneggiatura, dai ricordi della loro infanzia. Grande prova dell'attore protagonista, Michael Stuhlbarg, in Italia del tutto sconosciuto del quale però si intuisce l'enorme capacità interpretativa per cui è noto nell'universo teatrale Usa.

A single man regia: Tom Ford con Colin Firth e Julianne Moore Patinato e forse stilisticamente troppo perfetto (poteva essere diversamente?), ma con un grande Colin Firth nei

panni di un professore universitario che non riesce a dare un senso alla vita dopo la morte del suo compagno per un incidente stradale. Discreto esordio alla regia per il celebre stilista texano che è riuscito a fare un film con parecchie imperfezioni, eppure coinvolgente ed emozionante. Libero adattamento del romanzo di Christopher Isherwood "Un uomo solo", è un racconto sull'amore interrotto, sull'isolamento della condizione umana e l'importanza dei momenti apparentemente insignificanti della vita.

Avatar regia: James Cameron con Sam Worthington, Sigourney Weaver Cosa dire di più di quanto non si sia già sproloquiato su questo film. Gli effetti sono davvero speciali (l'animazione è splendida, in particolare le figure dei Na'vi e l'ambientazione di Pandora), la storia però, per quanto politicamente corretta, è un po' banalotta. I buoni, i cattivi, l'amore, il lieto fine, con tanto di pistolotto moralistico. Il cattivo è così cattivo da sembrare una caricatura. Già dalle prime scene si capisce al volo dove andrà a parare e soprattutto come finirà. E poi sembra un lungo déjà-vu. A tratti viene in mente "Balla coi lupi", "The Fountain" di Aronofskye (ma l'albero della vita non è simile?), "Soldato blu", "Il signore degli anelli", "Apocalypse Now" e chi più ha più ne metta. Un consiglio: provate a vederlo anche nella versione normale, senza gli occhialini, nei cinema che non hanno il 3D. I colori sono molto più vivaci.

Baciami ancora regia: Gabriele Muccino con Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Giorgio Pasotti, Marco Cocci, Sabrina


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV Impacciatore. Muccino in grande forma. La trasferta americana gli ha fatto bene, lo ha galvanizzato ed arricchito e con la macchina da presa fa faville. Corre letteralmente dietro agli attori, non li molla un istante nel tentativo di estrapolare emozioni e sentimenti. Dopo i trentenni racconta gioie e dolori della generazione dei quaranta. Il ritorno alle radici ma anche la voglia di rimettersi in gioco, l'amore per l'altra persona e quello per i figli. Un gruppo di amici impegnati in una estenuante ricerca della felicità. Forse una costruzione un po' troppo adrenalitica ed affannata (in 2 ore e19 di durata), ma decisamente efficace nel delineare i personaggi. La new entry Vittoria Puccini non fa rimpiangere Giovanna Mezzogiorno.

Mezzogiorno Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.

Bangkok dangerous

Brotherhood (Fratellanza)

regia: oxide e danny Pang con nicolas Cage e Charlie Young Remake dell'omonima pellicola del '99 dei fratelli di Hong Kong, già noti per "The eye", che rifanno se stessi. Come spesso avviene, la star indigena viene rimpiazzata da quella a stelle e strisce. In questo caso Nicolas Cage, che oltre al ruolo di interprete principale (spietato killer che si innamora di una ragazza sordomuta) si è anche ritagliato quello da produttore. Action movie a tinte noir (con velleità da thriller psicologico) che però non convince per niente. Regia svogliata ma anche una performance non certo eccellente del protagonista che si ostina a porsi con la stessa smorfia stampata sul volto, nel tentativo di esternare disagio ed inquietudine.

Basilicata coast to coast regia: rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, rocco Papaleo, Giovanna

regia: nicolo donato con Thure lindhardt, david dencik Una delle pellicole più interessanti in circolazione quest'estate. La storia di un amore pericoloso ma soprattutto la ricerca della propria identità. Deluso da un mancato avanzamento di carriera, Lars decide di lasciare l'esercito. Più per noia che per convinzione decide di aderire ad un movimento neo-nazista dove conosce Jimmy. I due uomini daranno inizio ad una relazione segreta, ma la loro passione proibita dovrà scontare la punizione del gruppo di estrema destra. Tuttavia l'amore e l'attrazione sessuale è così forte che, pur dovendo infrangere ogni regola, Lars e Jimmy non riusciranno a mettere fine alla relazione. Attori all'altezza di uno script non facile ed alquanto complesso da interpretare. Da non perdere. Marc'Aurelio d'Oro al Festival di Roma.

Cado dalle nubi regia: Gennaro nunziante

con dino Abbrescia, Fabio Troiano e Giulia Michelini Ignorante, cafone, scorretto, razzista, non azzecca un congiuntivo, però sfonda nel mondo della tv. Il trionfo della mediocrità. La fotografia esatta dell'Italia di oggi, quella che ci propina tutti i giorni il piccolo schermo. E lui, Checco Zalone, il comico di Zelig, ci sguazza. La sua parodia è esilarante. Un esordio felice per il comico tv, rispetto a tanti colleghi che hanno tentato la stessa strada con risultati davvero deludenti. Riesce a fare un film corale dove anche i personaggi di contorno danno il loro significativo contributo, evitando che la storia sia solo una lunga sfilza di gag. Prende in giro tutti, con ingenuità usa un linguaggio scorretto ed assurdo. Fa la pipì nella sacra ampolla di acqua del Po e scambia Alberto da Giussano per un Power Ranger.

Che fine ha fatto osama Bin laden? documentario di Morgan Spurlock Dopo "Super Size Me", il regista, autore, produttore ed attore del cinema indipendente americano mette mano ad un'altra provocatoria impresa: scovare Bin Laden e soprattutto capire se c'è qualcuno che ha mai provato veramente a cercarlo. Sopra a tutti, Cia ed FBI. Inizia a New York e fa il giro del mondo. Attraversa Egitto, Marocco, Israele, Palestina, Arabia Saudita, Afghanistan fino alle regioni tribali del Pakistan. Lungo il percorso interroga esperti ed imam, accademici e terroristi. In Europa visita i ghetti delle grandi città dove gli immigrati aspirano alla guerra santa. Irriverente, divertente e parecchio documentato il film paradossalmente sviluppa una profonda comprensione dei conflitti che turbano il mondo, con parecchi spunti di riflessione.

Che fine hanno fatto i Morgan? regia: Marc lawrence con hugh Grant, Sarah Jessica Parker Veramente il sottotitolo potrebbe essere: che fine ha fatto Hugh Grant? Il ragazzo, ormai cinquantenne per la verità, non sembra più quello di "Quattro matrimoni e un funerale" oppure "Notting Hill". Film noioso e non riuscito nonostante lo sforzo produttivo di mettere insieme due star del cinema inglese ed americano. L'idea di catapultare in piena campagna una coppia di cittadini doc che non riesce a staccarsi dal BlackBerry, per andare a vivere nel Wyoming (accanto a cavalli, orsi e rudi cow-boy con tanto di pistola nella fondina), poteva anche funzionare. In questo caso però non fa neanche tanto ridere. Sceneggiatura debole e recitazione altrettanto sciatta.

City Island regia: raymond de Felitta con Andy Garcia, Alan Arkin, Julianna Margulies Da tempo non vedevamo una sceneggiatura così curata e ben scritta. Risultato, una spassosissima commedia con una storia che gira intorno al classico gioco delle verità nascoste, ambientata in uno dei quartieri meno noti di New York. Protagonista, un inedito ed istrionico Andy Garcia, nei panni della guardia carceraria con il pallino della recitazione (la scena del suo primo provino vale tutto il film), con parecchi scheletri nell'armadio, come del resto hanno tutti gli altri componenti della famiglia. Ottimo cast di attori, diretto con impegno da un regista che arriva dal cinema indipendente i cui film fanno spesso il giro dei festival più prestigiosi e che ha anche recentemente affermato di ispirarsi al nostro Pietro Germi. Cosa volere di più?


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV Chloe regia: Atom egoyan con Julianne Moore, liam neeson Apparentemente un thriller, ma molto più intenso nella sua struttura e complessità. E' anche una storia d'amore, di suspance ed ipotetici tradimenti. Viaggio, con qualche perversione, in un tranquillo ma fragile ménage coniugale. Catherine, stimata ginecologa della middle class, sta organizzando una festa a sorpresa per il compleanno del marito David, professore di musica. La stessa sera l'uomo perde però il volo da New York per tornare a casa e la moglie comincia a nutrire qualche sospetto, soprattutto dopo aver scoperto nel suo cellulare un ambiguo sms di una delle sue allieve. Una sera a cena fuori con amici, Catherine incontra per caso Chloe, giovane e bellissima escort di lusso. Per liberarsi dell'ossessione decide di ingaggiarla per testare la fedeltà del marito. Resterà invischiata invece in un gioco pericoloso che la condurrà ad un rapporto lesbo.

Christmas (A) Carol regia: robert Zemeckis con i volti di Jim Carrey, Gary oldman e Colin Firth Onestamente un po' troppo lugubre e poco adatto a bimbi molto piccoli per essere definito un film di Natale destinato alle famiglie. Inizia con un morto disteso dentro una bara con due monete sugli occhi, per poi proseguire con una serie di fantasmi che fanno visita al vecchio avaro Scrooge nella sua casa oscura e sinistra. Tuttavia l'adattamento cinematografico della celebre fiaba di Charles Dickens è un piccolo capolavoro, soprattutto di tecnica. Realizzato con il sistema motion capture (quello utilizzato per The Polar Express), ossia cattura delle espressioni degli attori (celebri!) riportate digitalmente sul grande

schermo sotto forma di animazione, riesce a dare una profondità ed una nitidezza alle immagini da sembrare un film su pellicola.

City Island regia: raymond de Felitta con Andy Garcia, Alan Arkin, Julianna Margulies Era da tempo che non vedevamo una sceneggiatura così curata e ben scritta. Risultato, una spassosissima commedia con una storia che gira intorno al classico gioco delle verità nascoste, ambientata in uno dei quartieri meno noti di New York. Protagonista, un inedito ed istrionico Andy Garcia, nei panni della guardia carceraria con il pallino della recitazione (la scena del suo primo provino vale tutto il film), con parecchi scheletri nell'armadio, come del resto hanno tutti gli altri componenti della famiglia. Ottimo cast di attori, diretto con impegno da un regista che arriva dal cinema indipendente i cui film fanno spesso il giro dei festival più prestigiosi e che ha anche recentemente affermato di ispirarsi al nostro Pietro Germi. Cosa volere di più?

Colpo di fulmine - Il mago della truffa regia: John requa e Glenn Ficarra con Jim Carrey, ewan McGregor Certo, la storia nella fase di scrittura della sceneggiatura è stata parecchio romanzata ma sembra che tutti gli eventi descritti siano realmente accaduti. Basta questo per rendere il film apprezzabile di una certa attenzione, perché se fosse vero solo un terzo di quello narrato è davvero incredibile come un uomo possa arrivare a fare tanto nel corso di una vita. A parte questo, l'interpretazione di Carrey è un po' troppo fumettistica e gli eventi si susseguono con un certa confusione. Un morigerato agente di polizia, sposato con prole, che suona l'organo in chiesa, dopo un inci-

dente stradale decide di cambiare vita. Si dichiara gay, inizia a vivere una esistenza stravagante fatta di truffe ed imbrogli che lo porta dritto in prigione dove incontra Phillip Morris, l'amore della sua vita. Per lui tenterà, con successo, un colpo impossibile dietro l'altro.

Cosa voglio di più regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba rohrwacher, Giuseppe Battiston Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.

Crazy heart regia: Scott Cooper con Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal, Colin Farrell, robert duvall Non sarà il Drugo del Grande Lebowski, ma anche qui il grande Jeff Bridges riesce ancora a dare il meglio di sé per un film, low-budget, che gira interamente intorno alla sua figura. Intreccio narrativo forse scontato e prevedibile che però l'attore, con ammiccamenti e grande capacità interpretativa, riesce a rendere interessante ed accattivan-

te. Invecchiato, appesantito, alcolizzato ed in fase discendente, Bad Blake è una vecchia gloria del country che ora deve accontentarsi di qualche isolato locale della sconfinata provincia americana ed alloggiare in alberghi di quarta categoria. Il casuale incontro con una giovane giornalista di una rivista locale che vuole intervistarlo, gli cambierà in qualche modo la vita.

dragon Trainer regia: dean deblois e Chris Sanders Delizioso cartone animato in 3D, da vedere anche nella versione normale, non si perde nulla. Il tocco magico è quello della Dream Works Animation, creatori di Shrek e Madagascar. Portatore di due messaggi facili ma corposi, che di questi tempi non guastano. Non bisogna aver paura ad uscire fuori dal coro, affermando le proprie opinioni, e soprattutto non bisogna aver timore di ciò che esternamente può apparire diverso da noi. Il piccolo e gracile vichingo Hic vive in un comunità dove da sempre si combattono i draghi che rubano le pecore. Ma lui è un progressista ed è convinto che il dialogo con il nemico sia invece la strada giusta. Il suo senso dell'umorismo non si concilia però con gli ideali della tribù, dei coetanei e del forzuto padre, Stoick l'Immenso. Tratto dai libri della britannica Cressida Cowell.

draquila - l'Italia che trema regia: Sabina Guzzanti Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzan-


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV do questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.

due vite per caso regia: Alessandro Aronadio con lorenzo Balducci, Isabella ragonese. Sgombriamo subito il campo. Sarà pure il raccomandatissimo figlio del famoso imprenditore coinvolto nello scandalo degli appalti al G8, ma Lorenzo Balducci è perfetto nel ruolo di Matteo Carli. Riesce con sorprendente capacità recitativa ad interpretare due ruoli affini ma non uguali. Una sorta di Sliding Doors all'italiana, per raccontare il doppio destino di un ventenne che una notte piovosa incontra per caso un'auto con dei poliziotti a bordo. L'incontro o lo scontro con quegli uomini determinerà il resto della sua vita. Rabbia, paura ed angoscia di una generazione che forse non ha futuro. Interessante esordio alla regia del giovane regista romano già apprezzato al Festival di Berlino.

e' complicato regia: nancy Meyers con Meryl Streep, Alec Baldwin, Steve Martin E' sempre un piacere ritrovare la grande Meryl, anche se in questo caso è protagonista di una commedia non proprio originalissima e forse troppo hollywoodiana per un talento del suo livello. Tuttavia, tanto di cappello ad una attrice che a sessant'anni è ancora capace di trovare un ruolo di primo piano in un ambiente dove dopo i quaranta già si annaspa. Grazie alle sue innate capacità è in grado di far apparire decente un film che molto probabilmente con altri

interpreti avrebbe creato qualche imbarazzo. La storia del triangolo over 50 tra una donna, il suo ex marito ed un ipotetico pretendente stenta a decollare. E poi, va bene dare un'immagine di donna realizzata ma perché la scelta di stamparle sul viso, dall'inizio alla fine, quell'insistente sorriso a volte davvero fuori luogo?

Fuori controllo regia: Martin Campbell con Mel Gibson, ray Winstone Con qualche ruga in più e qualche capello in meno ma con la stessa spavalderia ritorna dopo sette anni Mel Gibson e lo fa con un thriller ad alta tensione, che fonde politica, ecologia ed affari (loschi). Ancora una volta impegnato nella consueta lotta solitaria contro tutti e tutto, senza esclusione di colpi. Le immagini iniziali sono di sicuro impatto. L'inaspettata uccisione a sangue freddo della giovane Emma, sulla porta della casa del padre poliziotto, solletica subito la curiosità dello spettatore. Un avvio repentino per una storia avvincente, ben girata, senza troppe sbavature. Non male per chi ama il genere.

Genitori&figli. agitare bene prima dell'uso regia: Giovanni Veronesi con Silvio orlando, luciana littizzetto. Michele Placido, Margherita Buy, Max Tortora, elena Sofia ricci, Piera degli esposti Il confronto-scontro tra il mondo degli adulti e quello dei giovani di oggi attraverso lo sguardo della quattordicenne Nina. E' credibile il quadro che il regista toscano traccia delle nuove generazioni, riesce a fotografarne bene il malessere e l'incapacità di capirsi fino in fondo. Certo, in un contesto da commedia e con i toni leggeri del genere, a volte con profili appena trat-

teggiati ma decisamente convincenti. Decisamente migliore invece il fronte dei cosiddetti "grandi", dove si capisce che Veronesi ha maggiore conoscenza della materia. Avvalendosi di un cast di attori di alto profilo, abbandona per il momento il film ad episodi per raccontare una storia più strutturata e ricca di sfumature rispetto ai precedenti lavori.

Green Zone regia: Paul Greengrass con Matt demon, Greg Kinnear Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto ed a porsi degli interrogativi, soprattutto rispetto al ruolo giocato da un potente generale di Saddam Hussein.

happy Family regia: Gabriele Salvatores con Fabio de luigi, diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Carla Signoris, Valeria Bilello Non è l'ennesimo film sulla famiglia. Salvatores semplicemente racconta degli uomini e delle donne, e lo fa con un film originale, poetico, spassoso, colorato, elaborato

su diversi piani narrativi e continui passaggi tra finzione e realtà. Otto personaggi in cerca d'autore. Sono questi i protagonisti, la famiglia felice a cui il titolo ironicamente allude. Escluso Ezio, 38 anni, una vita trascorsa senza aver mai concluso nulla di buono che un giorno decide di scrivere una sceneggiatura per il cinema. Due coppie, i loro figli, i nonni, il cane, esseri del tutto inventati che ad un certo punto però vivono di luce propria, escono dallo schermo del computer di Ezio (un Fabio De Luigi in grande forma) per rivendicare la loro esistenza. Il cinema nel cinema.

I Gatti Persiani regia: Bahman Ghodabi con negar Shaghaghi, hamed Behdad Durante la lavorazione il regista è stato arrestato per ben due volte. In Iran la musica è considerata, dall'attuale regime, impura in quanto fonte di allegria e quindi vietata. I ragazzi sono costretti a suonare e cantare clandestinamente, nel chiuso di cantine e sotterranei. Un mondo nascosto, del quale la maggior parte della popolazione ignora l'esistenza. Completamente girato a Teheran, al di là dell'aspetto musicale, è un interessante viaggio nelle dinamiche che oggi governano l'ex Persia, che aiuta a capire meglio cosa stia realmente avvenendo in quel Paese. Premio Speciale della giuria al Festival di Cannes, la sceneggiatura è stata scritta da Ghobadi e dalla fidanzata Roxana Saberi, la giornalista americana di origine iraniana processata per spionaggio

Il figlio più piccolo regia: Pupi Avati con Christian de Sica, laura Morante, luca Zingaretti, nicola nocella Con la scusa di completare la trilogia sulla paternità (dopo "La cena per farli conoscere"


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV e "Il papà di Giovanna"), Avati racconta l'Italia di oggi e lo fa con particolare cattiveria ed ironia, aiutato anche da un più che brillante cast di attori. Apparentemente parla di beghe familiari, in realtà dà vita ad un preciso affresco del Bel Paese: cinico, corrotto e corruttore, egoista, disposto a tutto in nome del dio denaro. Un insospettabile De Sica (dopo tanti cine-panettoni) riesce finalmente a dare corpo ad un personaggio complesso e spietato, il "furbetto del quartierino" di turno che pur di salvarsi dalla galera per i suoi guai finanziari, non si fa scrupolo di riversare le sue colpe sull'ingenuo figlio.

Il mio amico eric

tagonista, che ha anche scritto la sceneggiatura, nel raccontare il suo primo incontro con Besson sul set di un precedente film, ha rivelato che in quell'occasione, prima di squadrarlo da cima a fondo, gli ha detto che lo avrebbe visto bene nei panni di un prete. Parole profetiche. Bigard veste i panni di Mario Diccara, ex galeotto appena uscito dalla prigione che ha qualche conto in sospeso con la malavita. Chiede aiuto al fratello prelato che gli suggerisce di raggiungere Padre Etienne in un paesino dell'Ardèche, travestito da sacerdote. Al suo arrivo scopre che il parroco è morto e gli abitanti lo scambiano per il sostituto.

Il profeta

regia: Ken loach con eric Cantona, Steve evets Un omaggio al calciatore del Manchester United Eric Cantona, personaggio discusso e borderline, per raccontare ancora una volta una storia di periferia. Loach lascia per il momento i toni seriosi dei suoi precedenti film ed affronta con leggerezza ed un tocco di fantasia i temi che gli sono da sempre cari. Il titolo originale, Looking for Eric, probabilmente si adatta meglio ad una storia dove il protagonista Eric Bishop, dipendente postale con una situazione famigliare e sentimentale disastrata, è alla continua ricerca di se stesso. Nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della sua vita immagina di dialogare con il grande campione francese, che nel film recita se stesso. Da non perdere nel finale la vera conferenza stampa di Cantona, rimasta nella storia del calcio.

regia: Jacques Audiard con Tahar rahim e niels Arestrup Difficile non identificarsi con la faccia d'angelo del protagonista, perché anche se la storia è politicamente poco corretta (un percorso di formazione alla rovescia, un antieroe) non si può non stare dalla sua parte. Accertato ormai il fatto che il carcere non riabilita proprio nessuno, il film è abilmente orchestrato da un regista che conferma qualità straordinarie nel dirigere gli attori. La faccia del giovane Malik (felice esordio), analfabeta e ladruncolo che entra in carcere per uscirne dopo sei anni più acculturato, spietato ed a capo di una pericolosa banda, e quella del boss corso César Luciani (si intuisce ad occhio nudo la consolidata esperienza anche teatrale), reggono praticamente tutto il film.

Il Mi$$ionario

Il segreto dei suoi occhi

regia: roger delattre con Jean- Marie Bigard Divertente commedia degli equivoci, senza troppe pretese ma ben costruita, prodotta da Luc Besson. L'attore pro-

regia: Juan Josè Campanella con ricardo darìn, Soledad Villamil Un noir, una commedia, una storia d'amore. Sullo sfondo

l'Argentina peronista degli anni '70. Magica commistione di generi per raccontare uno dei periodi più cupi del Paese. Da questo punto di vista decisamente più efficace di tante pellicole che puntano al politico. Aspetto, questo, abilmente ed apparentemente relegato ai margini e che invece si rivela la vera anima. Il film ti entra dentro, lentamente, e per parecchio non ti molla. Con piglio sicuro il regista di origine italiana nato a Buenos Aires, dirige uno dei migliori lavori della stagione che non a caso ha conquistato l'Oscar destinato al film straniero riuscendo a battere opere di pregio come "Il profeta" e "Il nastro bianco". Cast più che apprezzabile, sceneggiatura essenziale, quasi scarna ma con la capacità di arrivare dritta alla meta. Da non perdere.

damon Il capitano Francois Pienaar entra nella minuscola cella dove per 27 anni è stato recluso Nelson Mandela. Allarga le braccia, come per prenderne le misure e dalla finestra lo immagina nel cortile, in catene, intento a spaccare pietre sotto il sole cocente. Perché un uomo che ha dovuto subire tanto dolore parla di perdono? Forse l'eccesso di retorica, inusuale per un film di Eastwood, può in un primo momento generare qualche attimo di smarrimento. Poi con lo scorrere delle immagini prevale l'emozione, quella di veder rappresentato un momento cruciale della storia del Sudafrica ma forse anche del mondo. Le interpretazioni di Freeman nei panni di Nelson Mandela e Damon in quelli del biondissimo capitano della squadra di rugby sono appassionanti.

Il tempo che ci rimane l'isola delle coppie

regia: elia Suleiman con Saleh Bakri, Shafika Bajjali Suleiman è nato a Nazareth in Palestina ed il film è semiautobiografico, in quattro episodi, sulla sua famiglia. E' ispirato ai diari del padre, a partire dal 1948 quando decise di partire per unirsi alla Resistenza dopo l'occupazione di Israele. Scene di vita quotidiana di quei palestinesi che decisero di restare e che furono chiamati "arabi israeliani", costretti a vivere da stranieri nella loro patria. Contrariamente a quanto si possa pensare non ha nulla della pesantezza che magari ci si potrebbe aspettare da una pellicola di questo genere, il regista (che interpreta tra l'altro anche se stesso) ci ha costruito sopra una storia surreale, piena di ironia, con musiche coinvolgenti. Senza trascurare però l'aspetto politico di una questione ancora attualissima ed irrisolta.

regia: Peter Billingsley con Vince Vaughn, Jason Bateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli amici ad accompagnarla in una vacanza terapeutica per sposi con problemi coniugali, in uno splendido resort di Bora Bora. Il costo del biglietto è esoso ma se accettano di andare con loro verrà dimezzato. Partono, convinti di andare incontro ad una vacanza a cinque stelle invece scopriranno presto che la frequentazione della stravagante terapia non è a discrezione di chi ne ha bisogno e non è un optional. Jean Reno con il codino nelle vesti di santone che dovrebbe aiutare gli sposi. Una commedia (furbetta) che deve essere presa per quello che è: un paio d'ore di divertimento ammirando e sognando località tropicali irraggiungibili per molti. Non rimarrà nella storia del cinema

Invictus

l'uomo che verrà

regia: Clint eastwood con Morgan Freeman e Matt

regia: Giorgio diritti con Alba rohrwacher e Maya


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV Sansa Girato con assoluto rigore, non scade mai nella retorica. Diretto in maniera magistrale, con attori di grande spessore che recitano i rari dialoghi in dialetto bolognese (sottotitolati in italiano). Meritatamente premiato all'ultimo festival del cinema di Roma, ripercorre gli ultimi nove mesi dalla strage di Marzabotto dove furono massacrate dai nazisti 770 persone, per la maggior parte donne, bambini ed anziani. Il racconto cadenzato dei nove mesi d'attesa per la nascita di un bambino in un'umile famiglia di contadini, attraverso lo sguardo della sorellina muta di otto anni. Film di forte impatto emotivo, forse di non facile fruizione, ma decisamente da non perdere.

l'uomo nell'ombra regia: roman Polanski con ewan McGregor, Pierce Brosnan Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.

Gianquinto. Uno dei migliori film di Rubini. Intenso, commovente, ironico e fortemente autobiografico. Dopo "La stazione" del 1990, il regista/ attore torna a parlare della sua infanzia e della Puglia ripartendo da quella stazione ferroviaria che sembra sia rimasta fortemente ancorata ai ricordi. Ma questa volta lo fa con un tocco di maggiore maturità, riuscendo a fare un film più compiuto. Sceneggiatura ben calibrata, cast di attori decisamente convincenti. Iniziando dal piccolo e straordinario protagonista fino ad arrivare ad una brava Valeria Golino che riesce ad interpretare il ruolo di una donna moderna ed emancipata degli anni '60, che non rinuncerebbe mai al suo lavoro di insegnante, capace però di conservare intatti gli atavici dettami della tradizione.

la bocca del lupo regia: Pietro Marcello con i reali protagonisti della storia Piccolo film di nicchia, per raffinati cultori del cinema d‘autore. Ricco di poesia e sentimento. Due anime perse raccontano le loro vite. Sullo sfondo la Genova storica, descritta e fotografata alla De Andrè. Quella di ieri, delle "tripperie" ormai scomparse, e quella di oggi percorsa dai disperati e dagli ultimi. Enzo è appena uscito dalla galera e attraversa la città, alla ricerca dei luoghi di un tempo ormai dismessi. Nella piccola casa nel ghetto, tra i vicoli del vecchio quartiere, l'aspetta da anni l’amatissima Mary, prostituta transessuale. Nato da un'idea della fondazione San Marcellino, gesuiti di Genova, che da anni assiste in diversi modi la comunità dei senza tetto, degli emarginati.

l'uomo nero regia: Sergio rubini con Valeria Golino, Sergio rubini, riccardo Scamarcio, Guido

la nostra vita regia: daniele luchetti con elio Germano, raoul Bova, Isabella ragonese, luca

Zingaretti, Stefania Giorgio Montorsi, Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.

la prima cosa bella regia: Paolo Virzì con Valerio Mastandrea, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Micaela ramazzotti. Svolta intimista per il regista toscano che si allontana decisamente dalle tematiche sociali che hanno caratterizzato le sue precedenti pellicole, per concentrarsi sui sentimenti e sulla psicologia dei personaggi in una sorta di romanzo famigliare. Un percorso tutto nuovo per il quale sceglie l'attrice simbolo della commedia all'italiana, la splendida Stefania Sandrelli che insieme ad un Mastandrea in grande forma (una delle migliori interpretazioni dell'attore romano nel ruolo di Bruno e del suo mal di vivere) da vita ad un duetto recitativo di ottimo livello, riuscendo a coinvolgere l'intero cast. Costruito su due piani temporali, il film percorre circa quarant'anni di vita livornese, la storia di una mamma bellis-

sima e svampita e dei suoi due figlioli dagli anni 70/80 fino ai nostri giorni.

la vita è una cosa meravigliosa regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, enrico Brignano, nancy Brilli, luisa ranieri Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.

le quattro volte regia: Michelangelo Frammartino Il regista milanese di origine calabrese, dopo il bellissimo e pluripremiato "Il dono" ci regala un nuovo lavoro dove creatività e poesia si fondono per raccontare il fascino arcaico di una terra dove il tempo sembra si sia fermato. Interamente girato senza dialoghi, senza attori, solo con rumori di sottofondo, utilizzando la tecnica del documentario (come peraltro aveva già fatto con il primo


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV lungometraggio), la cinepresa si limita a riprendere scene di vita quotidiana di un piccolo villaggio rurale, in realtà riesce a leggere oltre le immagini. Illustra il ciclo della vita e della natura, attraverso uno sguardo originale ed innovativo che può ricordare quello di Franco Piavoli e Vittorio De Seta. Accolto a Cannes da giudizi più che lusinghieri dalla critica internazionale.

Matrimoni ed altri disastri regia: nina di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, luciana littizzetto, Francesca Inaudi. L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.

Mine Vaganti regia: Ferzan ozpetek con riccardo Scamarcio, nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, ennio Fantastichini, lunetta Savino, Ilaria occhini Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della fami-

glia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.

nine regia: rob Marshall con daniel day-lewis, Sophia loren, nicole Kidman, Penelope Cruz, Marion Cotillard Già il musical di Broadway sembra non sia piaciuto per nulla a Fellini. Immaginate cosa potrebbe dire oggi di questo film, se fosse ancora vivo. Una sfilza di banalità e luoghi comuni sull'Italia e sugli italiani, da non credere. La pizza, i mandolini e siamo al completo. Ovviamente nulla a che vedere con un capolavoro come “8 e mezzo“. A parte questo, le canzoni sono accattivanti, i balletti rocamboleschi, i costumi sfavillanti. Ingredienti essenziali per catturare il grande pubblico. Per non parlare della lunga sfilza di star e bellezze internazionali. Penelope Cruz insolitamente conturbante e sexy. Guido Contini è affascinante, glamour e donnaiolo ma non possiede l'ironia di Mastroianni.

notte folle Manhattan

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regia: Mira nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente ed anche

poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa, che vive nella provincia del New Jersey, decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, hanno la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.

Percy Jackson e gli dei dell'olimpo - Il ladro di fulmini regia: Chris Columbus con logan lerman, Pierce Brosnan Il paragone con le avventure di Harry Potter è inevitabile. Il regista ne ha diretti ben due. Come il celebre maghetto anche Percy Jackson ha poteri sovrannaturali, per metà divino e per metà umano, con l'innata capacità di tenere a bada il male. Anche lui ha genitori "magici", è figlio del dio greco Poseidone, e molte delle situazioni in cui si trova porta inevitabilmente al personaggio della Rowling. L'apparizione dell'Idra a tre teste non può non ricordare Fuffy il cane a tre teste di Hagrid. Solo una squallida copia dunque? Niente affatto. Il film ha una sua valenza, si lascia vedere con piacere, in qualche modo è anche educativo (all'inizio insegnanti e compagni di scuola lo credono mentalmente limitato) e poi potrà riempire il vuoto che Potter lascerà. Moderno classico della letteratura fantasy dello scrittore Rick Riordan, "Il ladro di fulmini" è il primo di

una serie di cinque libri, l'ultimo uscito a maggio dello scorso anno.

Piccolo (Il) nicolas ed i suoi genitori regia: laurent Tirard con François-Xavier demaison, daniel Prévost Adattamento sul grande schermo di uno dei più importanti classici per l'infanzia francesi, probabile primo esempio di letteratura moderna per piccoli, nato dalla fantasia di René Goscinny (l'ideatore di Asterix) e JeanJacques Sempè. Il protagonista è un bambino di otto anni, Nicolas, una sorta di Gian Burrasca d'Oltralpe. Ambientato negli anni '50, le avventure del pestifero ragazzino con la sua strampalata combriccola di amici, divertono molto e riescono a creare un processo di identificazione sia nei bimbi che nei grandi, con un abile doppio piano di lettura. Riuscita trasposizione sul grande schermo, senza trascurare le magiche atmosfere dei racconti.

Predators regia: nimrod Antal con Adrien Brody, laurence Fishburne, Alice Braga Remake dell'action movie interpretato nell'87 da Schwarzenegger, con un inedito Adrien Brody nei panni dell'ex marine tutto muscoli, tattica militare e mitraglietta in spalla. Mercenario alla guida di un gruppetto di veri cattivi. Letteralmente piovuti dal cielo, ben presto scopriranno di essere stati catapultati in un pianeta alieno per essere trasformati in prede. Uomini (e donna) allenati ad uccidere che invece saranno spietatamente cacciati ed eliminati da una nuova razza di predators alieni, guerrieri astutissimi in grado di rendersi invisibili. Film ben orchestrato, di sicuro effetto, altamente confezionato. Apprezzabile.

Prince of Persia - le


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV sabbie del tempo regia: Mike newell con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misteriosa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di allenatissimi stuntman. Insomma, un bel fumettone. Sempre ottime le Interpretazioni di Molina e Kingsley.

remember me regia: Allen Coulter con robert Pattinson, emilie de ravin Una sorpresa. Che il vampiretto più celebre del momento si sia cimentato, nonostante il travolgente successo di Twilight, in una pellicola del genere depone a favore di questo bel ragazzone rimasto improvvisamente sepolto dalla notorietà e da una stuolo di adoranti fan. Il film, contrariamente a quanto si possa credere, non è solo una storia d'amore destinata al filone giovanilistico, l'intreccio è molto più raffinato e complesso, pieno di humour, acume, con dialoghi ben scritti ed interpretati. Finale sorprendente che vuole essere un omaggio alla città di New York. Senza voler svelare nulla, perché l'epilogo è davvero inaspettato, la storia parte da due ventenni provenienti da mondi del tutto opposti, che si incontrano in maniera non proprio casuale, e che si innamorano. Ma non

ci sarà l'happy end.

The road regia: John hilcoat con Viggo Mortensen, robert duvall, Charlize Theron E' vero, è deprimente, triste, disperato, senza futuro, eppure è uno dei film più interessanti che il genere catastrofista abbia partorito negli ultimi anni. Completamente privo di retorica, un regista semi-sconosciuto porta sul grande schermo il romanzo "La strada" del grande scrittore statunitense Cormac McCarthy. Lo fa rivelando notevoli capacità nel dirigere i pochi (ma buoni) attori del cast. Un film complesso, difficile, dove la macchina da presa è quasi esclusivamente puntata sui volti di un padre e di un figlio che cercano di sopravvivere in un'America desolata e distrutta da un misterioso cataclisma, dove gli esseri umani sono spinti a dare il meglio e (soprattutto) il peggio di sé.

robin hood regia: ridley Scott con russel Crowe, Cate Blanchett, William hurt, Max Von Sydow. Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreavano.

Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con armatura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio regia: Isotta Toso con liotti, Kasia daniele Smutniak, Francesco Pannofino Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità, ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.

Shutter Island regia: Martin Scorsese con leonardo di Caprio, Mark Buffalo, Ben Kingsley, Max von Sydow. Un affresco sul dolore e sulla follia. Film particolarmente claustrofobico e cupo, con una magnifica fotografia, come tutte le opere di Scorsese curato e costruito nei minimi particolari. Maestro nel dirigere i suoi attori. Dramma psicologico avvincente, che lascia con il fiato sospeso sino alla fine,

mai scontato, con una ambientazione quasi maniacale. Un'isola-fortezza, battuta dal vento e da una pioggia incessante, sede di un noto manicomio criminale. Siamo nel 1954, all'apice della Guerra Fredda, quando il capo della polizia locale Daniels (Di Caprio) ed il suo collega vengono convocati a Shutter Island per indagare sulla misteriosa scomparsa di una pluriomicida, ma nulla è come appare.

Simon Konianski regia: Micha Wald con Jonathan Zaccai, Popeck Un popolo che sa ridere della propria tragedia. Sul filone di una serie di riuscitissime commedie dallo humour yiddish (da "Train de vie" in poi), arriva questo giovane e sconosciuto regista belga di origini ebraiche che al suo secondo lungometraggio mette in luce un talento del quale probabilmente sentiremo parlare ancora. Dosato e con il giusto cast di attori, costruisce un film divertente e drammatico, irriverente e scoppiettante, graffiante e doloroso. Colonna sonora dai ritmi leggeri ed accattivanti in netto contrasto dal contesto narrativo. Più che l'accostamento con Woody Allen, Radu Mihaileanu o al nostro Benigni, lo stile somiglia molto a quello dei grandi fratelli Coen che sullo stesso argomento hanno realizzato "A serious man". Fortemente autobiografico, è il racconto di un giovane laureato in filosofia, disoccupato, abbandonato dalla moglie, costretto a tornare a vivere con il padre, un ex deportato che gli darà del filo da torcere anche da morto.

Sul mare regia: Alessandro d'Alatri con dario Castiglio, Martina Codecasa D'Alatri torna a sorprenderci. Dopo il cine-panettone alternativo "Commediasexy", il


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FIlM dellA SCorSA STAGIone Che PoTreTe PreSTo rIVedere In TV regista romano questa volta firma un film completamente in digitale, a basso budget, interpretato da attori semisconosciuti. Una commedia sentimentale appartenente al filone giovanilistico, dai risvolti sociali, ambientata nella splendida isola di Ventotene che, ad onor del vero, contribuisce parecchio alla riuscita della storia tratta dal romanzo di Anna Pavignano (In bilico sul mare). Il giovane e bel Salvatore (Dario Castiglio, figlio di Peppino di Capri) d'estate porta i turisti in giro con il suo gozzo mentre d'inverno fa il muratore in nero nei cantieri sulla terraferma. L'amore arriva con Martina, la ragazza di buona famiglia che usa la sua barca per le immersioni da sub.

Colin Farrell e Paz Vega in una scena di Triage

The Wolfman regia: Joe Johnston con Benicio del Toro, emily Blunt, Anthony hopkins Monster movie di tutto rispetto. Diretto con mano ferma ed interpretato con la stessa convinzione da un intenso Benicio Del Toro (bravo anche con il pesante trucco da lupo) accanto al sempre straordinario Hopkins, nel ruolo del padre. Remake del classico horror "L'uomo lupo" di George Waggner del 1941, costruzione di un sanguinoso puzzle con un'antica maledizione che trasforma le persone in lupi mannari durante le notti di luna piena, che sta lentamente uccidendo gli abitanti di Blackmoor. Poco splatter ma di certo non annoia, diligentemente condensato in poco più di un'ora e mezza con una tensione narrativa che non cala mai. Interessante ricostruzione d'epoca in stile vittoriano.

Tra le nuvole regia: Jason reitman con George Clooney e Vera Farmiga Un film attraversato da un umorismo fresco e leggero

per affrontare un tema di scottante attualità, dai risvolti inevitabilmente drammatici. La storia di un "tagliatore di teste", un manager molto ricercato in tempi di crisi, che le aziende assumono per brevi periodi con il compito di licenziare il personale in eccesso. Un grande Clooney nei panni del professionista senza scrupoli che dopo tanti anni spesi felicemente tra una città e l'altra dell'America, improvvisamente sente di dover cambiar vita. La sfilza dei dipendenti che passa sotto la mannaia di Clooney sono veri disoccupati provenienti da Detroit e St. Louis, le città più colpite dalla recessione. Il regista è il figlio di Ivan Reitman, quello che ha diretto "Ghostbusters".

The Twilight Saga: eclipse regia: davide Slade con Kristen Stewart, robert Pattinson, Taylor lautner E' troppo facile parlare male del film, talmente è insulso. Il peggiore dei tre. Nella prima parte non succede pratica-

mente nulla. Ci sono dei neovampiri che cercano vittime da succhiare in giro per la città (sai che novità!), sarebbero dei cattivoni che tentano di organizzare un piccolo esercito per far fuori Bella. I dialoghi tra i tre protagonisti hanno temi fissi e ripetitivi. Parole come amore, cuore, sentimento vengono usate fino allo sfinimento. Lei dice al vampiro Edward: "io ti amo, sono pronta a morire per te", mentre al licantropo pettoruto Jacob ribadisce "sono solo tua amica", però si capisce che forse c'è dell'altro dopo due bacetti non proprio casti. I due rivali, con piglio molto maschio, fanno a gara nel rassicurarla. "Ti proteggo io" afferma uno, "no, a lei ci penso io" ribatte l'altro. Salvo poi allearsi per salvarle la pelle (si fa per dire). Va bene, trattasi di pellicola per adolescenti. Ma che fatica arrivare sino alla fine.

Triage regia. danis Tanovic con Colin Farrell, Paz Vega, Christopher lee

Premio Oscar nel '93 con No Man's Land, Tanovic ritorna ad affrontare gli orrori della guerra, da un altro punto di vista. Quello dei sopravvissuti. Di coloro che ce l'hanno fatta, ma che hanno lasciato in quei terribili luoghi gran parte della loro vita. Tratto dall'omonimo romanzo dell'ex reporter Scott Anderson che ha seguito i conflitti in Uganda, Beirut, Cecenia e Bosnia il film è la storia di due fotoreporter inviati nel Kurdistan iracheno nel 1988 poco prima dei massacri di gas ordinati da Saddam Hussein. Le scene sono forti, particolarmente violente e sanguinolenti. In un ospedale da campo improvvisato, senza acqua ed attrezzature adeguate, il medico è costretto a sparare in testa ai pazienti più gravi, quelli senza speranze.

recensioni redatte con la collaborazione di luciana Vecchioli


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