Anno II - n.198 - Sabato 9 ottobre 2010
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Ora di Punta di AlessAndro
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Sarah, diventata oggetto tv on c’è più. Sarah, la N ragazzina dagli occhi dolci, dal viso sereno, è
già scomparsa dalla nostra mente, prima ancora che si svolgano i funerali. Resta solo la sua immagine, la fotografia a ricordarci che esisteva, era una persona vera. Il piccolo schermo ci dice che esistono solo tanti perché di un delitto così atroce, orribile, di cui discutere a profusione. Non proviamo dolore, non ci commuoviamo più, siamo incapaci di far sentire affetto, solidarietà ad una madre che ha appreso da una diretta tv che la figlia era stata uccisa dal marito della sorella. a televisione ci impedisce, ormai, perfino di esprimere sentimenti. Si pone di nuovo il problema della morte in diretta tv come tanti anni fa quando vivemmo l’agonia di Alfredino, imprigionato in un buco a Vermicino. Allora si discusse se Alfredino poteva essere salvato o no. Oggi, invece, la tv ci offre dotte dissertazioni di psicologi, psicoterapeuti, criminologi, medici, magistrati, giornalisti tuttologi. Nessuno ha mai conosciuto Sarah, ma tutti sanno tutto di lei. E la madre? Vespa ha parlato di “freddezza” di questa donna. E la cugina, e i ragazzi più grandi, e il diario di Sarah, e lo zio... Di tutto, di più. Le analisi si fanno raffinate. Sarah non c’è più, ricordiamola come era, una persona, non un” oggetto” televisivo.
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Feltri spiega le minacce del suo vice: «Era uno scherzo»
Ultimo fango a Milano Poi il “Giornale”si vendica annunciando la pubblicazione di quattro pagine di dossier sulla Marcegaglia di
stefAno CleriCi
La storia del dossier Marcegaglia? E' solo una burla, parola di Vittorio Feltri. Visti gli ultimi eventi di cronaca politica, ove poteva mai esibirsi l'ex direttore del Giornale se non alla trasmissione "Invasioni barbariche"? Il titolo del programma di Daria Bignardi - che ha ripreso le sue trasmissioni su La 7 dopo una parentesi Rai durata una sola stagione - gli si addice alla perfezione. Feltri è unanimemente considerato l'inventore del cosiddetto "metodo Boffo" (poi esteso a Fini), vale a dire la macchina del fango mascherata da scoop e che ha fatto dimettere il direttore di "Avvenire", con relative scuse postume. L'attuale direttore editoriale del Giornale (ha fatto appena appena
in tempo a cambiar di poltrona prima delle recentissime inchieste giudiziarie per violenza privata), ci ha candidamente spiegato ieri sera in tv che quella storia del dossier su Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria destinata a finire nel "tritacarne mediatico" per la sua manifesta "ostilità" verso il governo Berlusconi, non è altro che uno scherzo. Sì. Solo e semplicemente uno scherzo. Non suo, di Feltri, ovviamente, ma di quel buontempone di Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, il quale, data l'amicizia che ha con il portavoce della presidentessa di Confindustria, si è permesso di annunciare al medesimo che sarebbe partita una campagna stampa contro la sua datrice di
Definisce “un’oscenità” il premio al dissidente
Il Nobel a Xiaobo irrita la Cina
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il governo cinese, il cui premier era stato ricevuto appena giovedì con tutti gli onori da Berlusconi, ha definito una “oscenità” il premio nobel per la pace assegnato ieri al dissidente in carcer liu Xiaobo (foto in alto), mentre cortei di giovani festeggiano. In basso: la moglie di Xiaobo. PAG. 3
lavoro. Sullo stile casa di Montecarlo. Apriti cielo! Emma Marcegaglia si è messa in contatto con Fedele Confalonieri, presidente Mediaset e braccio secolare della sue iniziative economico-finanziarie. Una mossa che Feltri ha giudicato alla stregua di un "alunno che corre dalla maestra" o di un "bambino che corre dal padre o dal nonno". "La Marcegaglia la conosco da vent'anni - ha detto - quindi se proprio era terrorizzata, penso che al suo amico Vittorio una telefonata doveva farla. Invece ha chiamato Confalonieri, non il direttore, ma il suo padrone e questo non si fa, è scorretto. Ha chiamato il padrone per essere raccomandata dal padrone, ma il padrone non ha osato dirmi di fare o non fare, si è semplicemente informato e io ho risposto che mi guardavo bene dall'occuparmi della Marcegaglia, la cui attività non mi interessa". A sentire l'ex direttore del Giornale, Emma Marcegaglia ha avuto la "coda di paglia" e si è sentita minacciata da quella che sarebbe una semplice "goliardata". Stando alle parole di Feltri, dunque, Nicola Porro è solo un "giocherellone", uno che ha tanta voglia di scherzare con amici e colleghi. E - data la sua scuola - non può certo immaginare che il suo scherzo possa essere preso sul serio dal proprio interlocutore. Fossimo nei panni di Nicola Porro, vicedirettore di un importante quotidiano, ci sentiremmo trattati nel migliore dei casi da Giamburrasca. O, nel peggiore dei casi, da uno dei fratelli De Rege, nella fattispecie quello che entrava in palcoscenico rispondendo alla domanda "vieni avanti, cretino!". Ma questa è una storia tra lui e Feltri. Altre notizie a pAg. 2
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SCUOlA
FrANCIA
Oggi pomeriggio i funerali ad Avetrana di Sarah Scazzi
Studenti in piazza in tutta Italia per protestare contro le politiche per l'istruzione del governo Berlusconi. L'Unione degli Studenti aveva annunciato una novantina di cortei all'insegna dello slogan “Chi apre una scuola chiude una prigione". "Da Milano a Palermo passando per Genova, Trieste, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e tanti capoluoghi piccoli e grandi gli studenti prenderanno la parola perché è ora di cambiare registro" afferma Tito Russo, Coordinatore UdS. La ministra Gelmini ha replicato affermando che si è trattato di un modo di protestare “antico”. Secondo gli organizzatori sono stati oltre 100mila gli studenti in piazza. Alcuni incidenti a Firenze, Milano, Roma e Torino.
Una nave cisterna che trasporta prodotti chimici è “in grave difficoltà" dopo una collisione con un mercantile al largo di Ouessant, in Bretagna (Francia nord-occidentale): lo ha annunciato la prefettura marittima di Brest, precisando che l'equipaggio è stato evacuato. La YM Uranus, nave di 120 metri di lunghezza che batte bandiera maltese, ha annunciato "una grave falla" dopo - a quanto sembra - essere entrata in collisione con un mercantile che trasportava materiale di scarto a circa 100 km dalla costa. I 13 membri dell'equipaggio sono stati trasferiti in elicottero dopo essersi messi in salvo sulle scialuppe alle 5:30 di ieri.
La cerimonia funebre per la morte di Sarah si svolgerà questo pomeriggio. L'annuncio lo ha dato il sindaco di Avetrana, Mario De Marco, dicendo che si deciderà con i carabinieri dove farli celebrare. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il sindaco ha aggiunto che “il rito sarà sicuramente cattolico, anche se Sara non è stata battezzata". De Marco ha detto ai cronisti di “aver trovato una mamma molto determinata, è come l'avete vista in questi 40 giorni". “Quello che deve pagare e basta… non ho mai avuto il sospetto di mio cognato Michele e non ho mai parlato con lui in questi giorni… avevo sempre una speranza… ora sto male e basta…”. Queste le parole che Giacomo Scazzi, il papà di Sarah, atterrato all’aeroporto di Brindisi per salutare per l’ultima volta la figlia, riferendosi al cognato che ha confessato l’omicidio. “Quando ho sentito Sarah l’ultima volta? Il 26 – ha detto ancora – e mi disse che stava andando al mare”. Infine un cenno sull'esito dell'autopsia, effettuata giovedì sul corpo straziato di Sarah. L'esame ha confermato che la causa della morte è stato lo strangolamento, ma per tutta una serie di altri elementi sarà necessario attendere i risultati di laboratorio. In particolare si attendono i riscontri delle analisi per accertare se vi sia stata davvero violenza sessuale, come ha confessato Michele. Come è di prassi la perizia medico legale è attesa entro 30 giorni.
Studenti in piazza Collisione in mare scontri e fumogeni salvati 13 marinai
FrASCAtI
Era morto nel 2003 Si è scoperto ieri: trovato lo scheletro Uno scheletro che giaceva da sette anni in una villetta abbandonata e all'interno totalmente ammuffita, tanto da sembrare una villa degli orrori. Stanze allagate, funghi che spuntavano dappertutto e quadri a terra. E' lo scenario che i carabinieri si sono trovati di fronte quando a Frascati, vicino a Roma, sono entrati nell'abitazione di un uomo morto nel 2003 all'età di 81 anni. Secondo una prima ipotesi, sette anni fa l'anziano è stato colto da un malore mentre era solo a casa, in bagno, ed è morto senza che nessuno se ne accorgesse: l'uomo, un pensionato di origini fiorentine aveva lavorato per 20 anni a Frascati e non aveva figli.
Genova, recuperato il disperso
Il cadavere di un uomo è stato trovato nel tratto di mare davanti a Sestri ponente, nel genovese, alla foce del torrente Chiaravagna dalla guardia costiera e dai sommozzatori dei carabinieri. Si tratta dell'operaio paolo Marchini, di 44 anni, disperso nell'alluvione di lunedì dopo essere stato travolto da una piena di acqua e fango nei pressi della cava di panigaro, sulle alture di Sestri
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Direttore responsabile: ennio simeone Redazione tel. 06 86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
L’OnOmasticO Giovanni leonardi Nato a Diecimo, nella lucchesia, nel 1541 giovanni leonardi a 26 anni fa il farmacista. Quando la prospera repubblica viene colpita da una grave crisi decide di soccorrere i poveri e l'esperienza lo porta a diventare prete nel 1572. Ama l'insegnamento, lo fa prima con i bambini e poi con gli adulti. Nel 1574 fonda la famiglia religiosa dei «Chierici regolari della madre di Dio».
accadde Oggi 1963: Vajont Il 9 ottobre 1963 oltre 2.000 persone vengono uccise quando una frana caduta nel bacino della diga del Vajont produce una gigantesca onda che supera la diga e si riversa a valle.
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gIà INterrOgAtO
Inchiesta “Mythos” indagato a roma il ministro Maroni I soldi ricevuti dalla società Mythos, 60 mila euro, costituiscono il compenso per una attività legale. Questo quanto il ministro Roberto Maroni ha detto ai sostituti procuratori di Roma che lo hanno interrogato in gran segreto nei giorni scorsi. Il ministro ha consegnato agli inquirenti anche una documentazione. Gli atti dell'indagine che vede coinvolto Roberto Maroni sono ora al vaglio della magistratura romana che ha iscritto il nominativo del ministro nel registro degli indagati per l'ipotesi di finanziamento illecito ad un parlamentare.
sabato 9 ottobre 2010
CIttà Del VAtICANO
riappacificazione tra Benedetto XVI e il presidente Sarkozy
E' durato circa 33 minuti, una lunghezza insolita per le consuetudini vaticane, il colloquio privato tra Benedetto XVI e il presidente francese Nicolas Sarkozy, svoltosi nella Sala della Biblioteca della residenza papale. Sarkozy è arrivato ieri a Palazzo apostolico con circa un quarto d'ora di ritardo rispetto alla tabella prevista ed è apparso all'inizio piuttosto teso. Incontrandolo nella Sala del Tronetto, il Papa gli si è rivolto in francese, ''Bonjour, monsieur le President'', e gli ha stretto le mani. Il presidente francese si è rallegrato di rivedere il Papa, il quale gli ha risposto di conservare ''un grande ricordo della mia visita in Francia''.
NApOlI
MAlAySIA
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lA CINA prOteStA
Scimmia rapisce proteste contro neonata che muore il caporalato
Al dissidente cinese Xiaobo il Nobel per la pace 2010
Una neonata di soli quattro giorni è morta in Malaysia dopo essere stata rapita da una scimmia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'animale ha fatto irruzione nell'appartamento dove ha trovato la piccola. Dopo averla morsa, l'ha trascinata via facendola poi cadere dal tetto. La neonata è morta sul colpo. "Sospettiamo che il macaco stesse cercando qualcosa da mangiare", ha spiegato il responsabile locale dei parchi, Ishak Muhamad. "L'animale ha probabilmente portato la neonata sul tetto pensando che si trattasse di cibo", ha spiegato Muhamad. "La bimba è morta cadendo a terra dal tetto. La scimmia ha mollato infatti la presa, forse spaventata dalle grida della madre", ha aggiunto. La notizia ha suscitato molto clamore e polemiche sulla gestione del parco in cui la l’animale vive da diversi anni ed è lasciata libera di girovagare.
Il dissidente cinese liu Xiaobo è stato insignito del premio Nobel per la pace 2010. liu Xiaobo sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per "istigazione alla sovversione". liu, che aveva già trascorso lunghi periodi in cella, è stato accusato di essere tra i promotori di Carta08, il documento favorevole alla democrazia che è stato firmato da oltre duemila cittadini cinesi. la scelta di Xiaobo rilancia la preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Cina. Notando che pechino è ormai diventata “la seconda economia mondiale", il presidente del Comitato per il Nobel, thorbjoern Jagland, ha ritenuto che "il potere impone delle responsabilità". Un richiamo che non può far piacere alle autorità cinesi. e la risposta di pechino non si è fatta attendere: la polizia, infatti si è recata presso la casa di Xiaobo, è stata sospesa la diretta televisiva della Bbc di assegnazione del premio. e in via ufficiale le autorità cinesi hanno detto che il premio al dissidente è una vera e propria oscenità.
Centinaia di immigrati, ghanesi e nigeriani, delle province di Napoli e Caserta, hanno protestato contro lo sfruttamento del lavoro. Numerosi presidi hanno esposto cartelli con la scritta "Oggi non lavoro per meno di 50 euro".
COSe DI QUeStO MONDO
professore uccide coniglio in classe: polemica
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a ucciso a martellate un coniglietto davanti ai suoi allievi, a scuola, all’istituto tecnico Molinari di Milano. Ma Carlo Randona, insegnante di Biologia, si difende dicendo “io non ammazzo nemmeno le zanzare” e precisando che quel coniglio “stava agonizzando, non creda che mi abbia fatto piacere”. Intanto però il prof è stato denunciato e riceve mail di minaccia e telefonate ano-
nime. A segnalare la violenza sull’animale è stata la Lav, c’è stata anche un’ispezione del provveditorato oltre, naturalmente, all’orrore suscitato in molti colleghi. Ma lui, al “Corriere della Sera”, dice: “Ho le spalle larghe, però adesso stanno esagerando. Non sono un mostro, ma un perseguitato”. La lezione “con delitto” è stata fatta l’anno scorso: in pratica, si sarebbe trattato di una vivisezione in
diretta con un coniglio scappato e ucciso a martellate. “Tutto falso. La dissezione di animale morto – e ribadisco morto – era autorizzata dal consiglio di istituto”, ribatte lui, ben deciso a difendere il suo buon nome. In realtà, una circolare del ministero dell’Istruzione vieta l’uso di animali nelle scuole… Pronta la risposta del prof. “Sì, a meno che non sia strettamente necessario.
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“Aqua di casa mia” Partita la nuova campagna della Coop
Lotta a sprechi e inquinamento risparmiando su costi e tempi Gli italiani bevono una media di 195 litri a testa all’anno di acqua minerale (primi in Europa e terzi nel Mondo, dietro agli Emirati Arabi e al Messico), dalle fonti alla tavola il trasporto dell’acqua mette in movimento nel nostro paese ogni anno qualcosa come 480.000 tir (messi uno accanto all’altro formano una fila di 8000 km, un viaggio andata e ritorno RomaMosca). Se poi dall’acqua soltanto bevuta si arriva all’acqua consumata (per mangiare, lavare, far funzionare siti produttivi e agricoli etc) si scopre che ogni italiano usa al giorno 237 litri d’acqua (uno statunitense 425, un francese 150, un abitante del Madagascar 10). Numeri impressionanti che stanno alla base di “Acqua di casa mia” la nuova campagna consumerista di Coop perfettamente in linea con l’impegno ambientale che caratterizza da sempre la prima catena della grande distribuzione italiana e assolutamente innovativa nei contenuti. “Proprio chi è leader ha più responsabilità degli altri e noi con questa campagna vogliamo giocare il ruolo di apripista, sperando che altri ci seguano -spiega Vincenzo Tassinari, presidente Consiglio di Gestione di Coop ItaliaSappiamo che da soli non possiamo risolvere un problema di tale portata, che ha un peso non indifferente sullo stato di salute dell’ambiente in cui tutti viviamo, ma come è già avvenuto in
luciana littizzetto sarà protagonista anche di questa campagna Coop interpretando gli spot realizzati dalla Y&r, che pubblicizzano l’iniziativa informando i consumatori su “Acqua di casa mia”
“Acqua di casa mia”. Parte la nuova campagna consumerista di Coop. La più importante catena della grande distribuzione in Italia promuove un consumo corretto e consapevole a partire dall’acqua di rubinetto. Sugli scaffali degli oltre 1440 punti vendita la mappa delle fonti e la legenda delle acque. Dice Coop: “Invitiamo i nostri soci e consumatori a riflettere: è bene sapere che per l’imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua che viaggiano per 100 km (ma mediamente ne fanno di più) si producono emissioni almeno pari a 10 kg di CO2. Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto per ogni 100 litri erogati si emettono circa 0,04 kg di CO2”.
passato, ad esempio negli anni Ottanta quando per primi lanciammo una campagna per eliminare i fosfati dai detersivi o
più recentemente con la sostituzione degli shoppers di plastica da noi iniziata nella primavera del 2009 e pressoché completata, se la sfida è giusta anche gli altri ti s e g u o n o . All’informazione si accompagnano poi atti concreti sul nostro prodotto a marchio. La nostra comunque non è una campagna “contro”, ma ha l’obiettivo di dare ai soci e consumatori tutti gli elementi necessari per fare scelte consapevoli”. “Il punto di partenza della campagna che inizia ora ma proseguirà per step progressivi –puntualizza Aldo Soldi, presidente
Ancc-Coop - è informativo e educativo come è tipico di Coop ed è perfettamente coerente con l’anima sociale di un movimento che è capace di unire più di 7 milioni e mezzo di soci su temi condivisi. Ecco, l’ambiente e una risorsa non illimitata come l’acqua stanno al primo posto nelle preoccupazioni condivise dalla nostra base sociale ed è a queste che vogliamo dare una risposta, senza dimenticare gli effetti che una scelta o l’altra possono generare sui bilanci familiari”. I contenuti della campagna “Acqua di casa mia”- Tre filoni informativi (la situazione in Italia delle acque di rubinetto, le caratteristiche specifiche e la mappatura delle acque minerali, gli sprechi idrici) che si condensano in un ventaglio di materiali messi a disposizione dei soci e consumatori. A partire dallo “scaffale parlante”: ovvero manifesti con precise indicazioni delle fonti sia locali che nazionali e della loro ubicazione geografica, legende sui diversi tipi di acque minerali, consigli sui comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni per evitare gli sprechi domestici. Alla base un dossier scientifico redatto sotto la supervisione di esperti e che ha visto la collaborazione delle più importanti associazioni ambientaliste del nostro Paese (Legambiente,
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segue da pag. 4 Greenpeace, WWF) e poi a cascata spot istituzionali, formazione per i dipendenti, community via web. Ovunque lo stesso messaggio “salvaguardiamo l’ambiente: scegli l’acqua del rubinetto o proveniente da fonti vicine” che, detto da chi l’acqua la vende da sempre, non è poi così banale. D’altro canto se si ha a cuore lo stato dell’ambiente non si può chiudere gli occhi di fronte a un dato di fatto: l’imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua che viaggiano per 100 km (ma mediamente ne fanno di più) producono emissioni almeno pari a 10 kg di CO2. Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto per ogni 100 litri erogati si emettono circa 0,04 kg Un rapporto di 1 a 250. Le possibilità che si aprono sono diverse. Chi vuole può decidere di ricorrere, più di quanto già si faccia, all’acqua di rubinetto (gli ultimi dati Nielsen paragonando gennaio-agosto 2010 su anno precedente registrano un -4,7% di vendite di acqua minerale), normalmente un’acqua di buona qualità e sicura da un punto di vista igienico. Altra strada è poi quella di scegliere acque minerali vicine, così da limitare il trasporto su gomma (sulle nostre autostrade viaggia ancora l’82% dell’acqua minerale). “Sarà compito di Coop –spiega ancora Soldi- nel prosieguo della campagna di sollecitare i gestori delle reti idriche pubbliche a rendere disponibili in maniera tempestiva e trasparente i dati sulla qualità delle acque che escono dai rubinetti delle nostre città. Peraltro una strada che già hanno imboccato almeno 25 aziende seguendo in ciò una campagna lanciata da Legambiente che noi consideriamo opportuna e affine per intenti alla nostra”. Le azioni concrete di CoopIntanto Coop ha lavorato concretamente sul proprio prodotto a marchio. In primo luogo sul packaging riducendo già nel 2009 la grammatura delle bottiglie rispetto a quella del 2007, in percentuale variabile dal 13 al 20% (a seconda dei diversi impianti di imbottigliamento); nel complesso l’operazione di sgrammatura ha prodotto un
POrtafOgliO risparmio all’anno di 3300 tonnellate di CO2. Poi, in coerenza con la campagna, da un mese ha raddoppiato le fonti di approvvigionamento della propria acqua a marchio aggiungendo alle 2 f o n t i originarie(sorgente Grigna in provincia di Lecco e monte Cimone in provincia di Modena) le sorgenti Valcimoliana (Pordenone) e Angelica (Perugia). La disponi-
bilità di 4 fonti (ma si sta lavorando per individuarne un’altra al Sud) permetterà di ottenere, a regime, una riduzione della
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distanza media che le bottiglie devono compiere di circa il 12%. Su scala annuale significa 235.000 chilometri in meno, pari a 388 mila chilogrammi di CO2 non emessi. Infine ha inserito in assortimento una caraffa filtrante a marchio Coop per uso domestico. Per quanto infine riguarda gli assortimenti. “Sulle acque minerali di marca –afferma Tassinari- è iniziato un confronto costruttivo con l’associazione e le industrie. Le acque minerali continueranno a stare sui nostri scaffali, ma l’obiettivo è quello di costruire un’offerta chiara, trasparente, conveniente tutti i giorni che permetta al consumatore di scegliere consapevolmente”.
C’è anche la bottiglia alleggerita perché Coop lancia una campagna sull'acqua? A livello mondiale, nell'arco del ventesimo secolo, i consumi di acqua si sono moltiplicati per nove e la quantità a disposizione di ogni essere umano è diminuita del 40%. Oggi consumiamo più acqua di quella che il ricarico naturale delle falde ci fornisce: viaggiamo in rosso. In Italia con i nostri 237 litri al giorno (consumi civili, agricoli ed industriali), siamo secondi al mondo dopo gli Stati Uniti, che ne consumano 425. Abbiamo anche un grande consumo di acqua minerale in bottiglia: siamo i primi in Europa, terzi nel mondo dopo Emirati Arabi e Messico! La spesa per l'acqua in bottiglia è in crescita da decenni, oggi in media si consuma mezzo litro di acqua al giorno in bottiglia per persona. L'acqua in bottiglia ha un impatto ambientale importante sia in termini di emissioni di anidride carbonica (CO2) che di rifiuti prodotti, solo in parte oggi differenziati e riciclati. Che cosa fa quindi la Coop? Coop lancia una campagna consumerista per spingere il cittadino a riflettere sulla necessità di consumare l'acqua in modo maggiormente consapevole, con particolare attenzione agli aspetti ambientali che ne derivano. In primo luogo cambia la corsia delle acque nel punto di vendita: • non più solo acqua in bottiglia ma anche caraffe, gasatori, filtri e
tutti gli strumenti necessari a controllare e se del caso migliorare l'acqua del rubinetto; • più visibilità alle acque locali; • informazioni sia sulla localizzazione delle principali acque minerali presenti in Coop sia sulle caratteristiche degli oligoelementi; Coop continua a lavorare sul funzionamento sostenibile dei propri punti vendita. Un ipermercato tipo consuma circa 10.000/15.000 mc di acqua all’anno, ovvero da solo consuma in media quanto 50/100 famiglie tipo. •Per evitare sprechi nei consumi idrici, Coop ha adottato iniziative come l’utilizzo di riduttori di flusso per i rubinetti, scarichi a doppia cacciata per i wc, attenzione all’andamento dei consumi in bolletta. •Inoltre nelle ultime realizzazioni di ipermercati, le acque piovane vengono raccolte dai parcheggi e dalla copertura degli edifici in apposite vasche e l’acqua così recuperata viene utilizzata per l’irrigazione e gli scarichi dei bagni. Che cosa succede all’acqua a marchio Coop? Due le attività portate avanti: 1. Sono state inserite due nuove fonti alle storiche sorgenti Grigna (Lecco) e monte Cimone (Modena): si sono aggiunte le sorgenti Valcimoliana (Pordenone) e quelle di Angelica di Nocera Umbra (Perugia).
Su scala annuale, ciò significa 235 mila chilometri percorsi in meno, pari a 388 mila chilogrammi di CO2 non emessi. 2. E’ stata inoltre alleggerita la bottiglia. In complesso l'operazione di sgrammatura ha prodotto un risparmio nell'emissione pari a 3.300 tonnellate di CO2 annue; Quali sono gli impegni di Coop per migliorare l'informazione sulla qualità dell'acqua di rubinetto? • coinvolgere sindaci e aziende multiservizi perché rendano disponibili i risultati sulle analisi dell'acqua; • diffondere informazione accurata e strumenti per il controllo dell'acqua che esce dal rubinetto di casa. Quali strumenti supportano la campagna? • È stato predisposto un Dossier Scientifico che contiene tutti i riferimenti utili a “capire” il mondo dell'acqua. Esso sarà disponibile a punto di vendita e scaricabile dal sito www.e-coop.it • E’ stato realizzato un video anch’esso scaricabile dal sito www.e-coop-it che presenta i principali messaggi della campagna. • Per informare i soci e i consumatori è previsto uno spot TV, una campagna stampa, un volantino per i consumatori disponibile a scaffale e articoli di approfondimento sulle riviste di cooperativa, nel corso dei mesi.
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Dalla scelta della minerale alla caraffa filtrante Che cosa sappiamo e che cosa non sappiamo dell’acqua, sia di quella minerale, sia di quella del rubinetto? Probabilmente molto, ma non tutto. In particolare si conoscono poco i dati dell’acqua “che viaggia”. E allora partiamo da una ricerca bibliografica delle informazioni disponibili in letteratura applicando ad esse a fattori di correzione prudenziali. Per semplicità, i dati sono elaborati per la distribuzione di 100 litri di acqua ad una distanza di 100 km (per quanto riguarda la bottiglia). L’impatto dell’acqua in bottiglia (PET da 1,5 litri) risulta non inferiore a 10 kg di CO2 equivalente per 100 litri, che equivale a quello generato da un'auto di media cilindrata che percorre circa 67 km. Per gli stessi 100 litri di acqua del rubinetto il calcolo - applicando equivalenti logiche di prudenza - si sono quantificate le emissioni di CO2 equivalente in 0,04 kg per 100 litri di acqua erogata: è come se la stessa auto percorresse 350 metri. Quanto costa ai consumatori? Di tutta l'acqua che un cittadino italiano consuma in un giorno, quella minerale rappresenta circa un cinquecentesimo: mezzo litro contro 250 litri, in proporzione appena un bicchiere. E questo mezzo litro costa più o meno quanto gli altri 250. Considerando il consumo medio pro capite italiano di 195 litri a per-
sona, una famiglia di quattro persone spende circa 234 euro l'anno in acqua minerale e paga una bolletta dello stesso ordine di grandezza per l'acqua del rubinetto utilizzata nella vita quotidiana. In sintesi, paghiamo ogni bicchiere di minerale circa 6 centesimi, mentre il costo dello stesso bicchiere di acqua pubblica è attorno al decimillesimo di euro. Come scegliere? La cosa più importante è che ognuno beva la quantità di acqua di cui il suo organismo ha bisogno (almeno 2,5 litri al giorno). Un consumo consapevole non prescinde comunque da alcune considerazioni generali, quali ad esempio – nel caso si preferissero le acque minerali – la valutazione di quanti chilometri ha percorso la bottiglia per arrivare sui banchi della distribuzione: più vicina è la fonte, minore è il costo ambientale, e il tipo di contenitore utilizzato. Ma soprattutto se si sceglie l’acqua minerale
è come sempre fondamentale imparare a leggere le etichette con particolare riferimento ai valori di residuo fisso, nitrati, sodio, fluoro e solfati. Le trecento acque in commercio sono tra loro molto diverse ed è fondamentale che si scelga in funzione della fase della vita di una persona (bambini, anziani, sportivi, donne in gravidanza…), o di particolari necessità di salute ( disturbi renali, ipertensione, osteoporosi..). Quali garanzie ci sono sulla qualità e sicurezza delle acque minerali? La definizione di “acqua minerale” è stabilita per legge. Deve essere pura all'origine perché non può essere sottoposta ad alcun tipo di trattamento risanante. Viene imbottigliata così come sgorga. Ha origine da una falda o da un giacimento sotterraneo. Possiede caratteristiche particolari che le comuni acque potabili generalmente non posseggono, oltre che eventuali proprietà favorevoli alla salute. Dal punto di vista dei controlli questi sono rigorosi e debbono essere obbligatoriamente verificati il rispetto di quasi 70 parametri! Che garanzie ci sono sulla qualità e sicurezza delle acque del rubinetto? Dal punto di vista sanitario, le leggi assicurano tutti i controlli necessari anche sulle acque potabili: le norme prevedono infatti che debbano essere verificati più di 50 parametri tra fisici e microbiologici. Di fatto, l'acqua potabile distribuita dai rubinetti in Italia è normalmente di buona qualità e sicura da un punto di vista igienico. Tuttavia il suo sapore può variare da luogo a luogo come conseguenza dei trattamenti di potabilizzazione che subisce. Tutte le acque convogliate nelle reti acquedottistiche richiedono rigorosi e continui controlli e una serie di trattamenti (di solito clorazione) per la depurazione e potabilizzazione che possono condizionarne il sapore. E' però doveroso ricordare che diverse Regioni (limitatamente ad alcuni Comuni del loro territorio) hanno chiesto deroghe, sin qui sempre concesse
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dal Ministero della Salute rispetto ai limiti fissati dalla legge. A volte può trattarsi di cause dovute all'eccessiva presenza di sostanze derivanti dall'origine vulcanica del terreno, altre volte di residui della clorazione delle acque stesse, altre volte di problemi legati alle lavorazioni agricole. Tali deroghe vengono verificate e concesse da apposito organismo europeo. Come migliorare l'acqua del rubinetto? L’acqua del rubinetto è controllata fino all’allacciamento con le case: da quel punto in poi la responsabilità dell’acqua, della gestione delle tubature e delle eventuali cisterne è dei cittadini. Questo può rappresentare l’anello debole dell’acqua distribuita dall’acquedotto. Sulla base di queste considerazioni, diversi cittadini decidono di utilizzare sistemi di “trattamento domestico” delle acque più comunemente conosciuti come depuratori casalinghi tra quelli a più larga diffusione e a minor costo troviamo le cosiddette " Caraffe filtranti" Un'analisi sulla propria rete idrica può far conoscere la composizione dell'acqua di rubinetto, l'utilizzo di appositi kit di tamponi, in assortimento nei punti di vendita Coop, può dare maggiori informazioni anche rispetto all'ultimo tratto di tubatura percorsa. Sono utili le caraffe filtranti? Sono apparse diverse critiche su riviste consumeriste poiché sul mercato si trovano moltissime tipologie di caraffe e non tutte garantiscono gli stessi risultati. E’ innegabile che le caraffe filtranti richiedono una corretta informazione per una corretta gestione, nonchè un'accurata manutenzione: tenere la caraffa piena in frigorifero e consumare l'acqua in giornata, sostituire i filtri con la giusta frequenza e non lasciare acqua residua nella caraffa per lungo tempo ecc.. sono solo alcune delle raccomandazioni necessarie. La caraffa Coop è prodotta dall’azienda leader, possiede tutte le certificazioni attestanti l’idoneità alimentare e l’efficacia per l’uso alla quale è destinata. I dati analitici attestano un miglioramento delle caratteristiche organolettiche dell'acqua attraverso, principalmente, un abbattimento della durezza e del tenore di cloro; inoltre, grazie alla presenza di argento nel filtro, si ottiene la garanzia di non avere proliferazione batterica.
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Diritti & DOVeri PreVidenZa risponde il dottor Antonino niColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
Lavoratori precoci
Non ci sono più le agevolazioni Ho iniziato a lavorare a dicembre 1971 a 16 anni, come dipendente in un distributore di carburante. Quando potrò andare in pensione? E' ancora in vigore la legge sui lavoratori precoci? C. Galli, Civitavecchia Non c'è più, da diversi anni ormai, alcuna agevolazione per i lavoratori precoci. lei raggiunge il diritto all'anzianità con 40 anni di contributi, quindi a dicembre 2011. Con apertura della finestra a gennaio 2013.
assegni familiari
La residenza non incide Sono un giovane lavoratore dipendente (assunto nel 2003). Sono sposato da dicembre 2008 e non ho chiesto finora l’assegno al nucleo familiare in quanto mia moglie ha conservato la residenza nel suo comune di nascita. Io, invece, per motivi di lavoro, risiedo a Palermo. Ho diritto a quell’assegno, anche in considerazione che mia moglie non lavora e non ha alcun reddito? T. Romano, Palermo la risposta è positiva. Infatti, la diversità di residenza non incide sul diritto, quando il coniuge non è legalmente ed effettivamente separato. l’importo mensile è correlato al reddito di entrambi i coniugi ed è rilevabile dalle apposite tabelle, in possesso delle aziende.
assegno sociale e reversibilità
Quando cessa il diritto per la moglie separata
Mia suocera, 70 anni, separata legalmente dal marito, era titolare, da 5 anni, di assegno sociale. Alcuni mesi addietro è deceduto il suo ex coniuge, che fruiva di una discreta pensione. Su suggerimento del Patronato, ha chiesto la pensione di reversibilità. Ma ha saputo anche che le sarà revocato l’assegno sociale. E’ davvero cosi? E. Basile, Lecce Qualora al titolare di assegno sociale venga liquidata altra pensione e i redditi da considerare superano il limite annuo previsto per lo stesso assegno, questa diventa non dovuto e va revocato dalla data di decorrenza della nuova pensione. Ma, considerata la sua natura alimentare, l’assegno viene lasciato dall’INpS in pagamento fino alla definizione della nuova pensione, ed i ratei percepiti, divenuti indebiti, saranno recuperati in sede di liquidazione degli arretrati della nuova pensione.
rateizzazione
anni di mobilità
Periodi precedenti da riscattare
Riconosciuti come contributi figurativi
Mio cognato è morto lo scorso luglio, dopo 29 anni di lavoro presso varie aziende industriali. Aveva 54 anni e nel 2009 gli era stata riconosciuta dall’INPS la pensione di inabilità. Vorremmo sapere se a mia suocera,di 84 anni, compete una quota della pensione, quale familiare superstite di mio cognato. P. Caruso, Bari la pensione ai superstiti spetta ai genitori di età superiore ai 65 anni, che non sono titolari di altra pensione e risultano a carico, al momento della morte, del lavoratore deceduto. Questo diritto nasce, però, soltanto nel caso in cui non vi siano né coniuge né figli superstiti del defunto o, pure esistendo, non abbiano titolo, per qualche motivo, alla pensione.
Sono personalmente interessato a conoscere se, per gli anni di mobilità, un lavoratore ha ugualmente diritto a vedersi riconosciuta una quota di pensione (retributiva) pari al 2%, come avviene per chi lavora regolarmente (senza ammortizzatori sociali). Grazie. A. Barbagli, Arezzo risposta affermativa. Il periodo di godimento dell’indennità di mobilità viene accreditato quale contribuzione figurativa utile a tutti gli effetti pensionistici. pertanto, anche per esso, il periodo di un anno “frutta” il 2%.
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Avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
contributi volontari
Come conteggiare l’importo da pagare Mia moglie, ex lavoratrice dipendente, ha 55 anni. Da un estratto conto INPS figurano accreditati 901 contributi settimanali, pari a poco più di 17 anni. Le mancano, quindi, quasi 3 anni per raggiungere, a 60 anni, il diritto alla pensione di vecchiaia. Vorremmo provvedere a colmare il vuoto con contributi volontari. A quanto potrebbe ammontare il costo? S. Antonelli, Foligno (Pg) per calcolare il costo annuo dei contributi volontari dei lavoratori dipendenti è sufficiente moltiplicare l’aliquota del 31,37% sullo stipendio lordo percepito nell’ultimo anno di lavoro.
calcolo complesso
Prima dipendente poi professionista Sono nato nel 1953. Ho lavorato dal 1974 al 2000 (26 anni) come dipendente, dal 2000 sono libero professionista (senza Cassa di Previdenza, però) pagando regolarmente l’Inps. Quando avrò diritto d’andare in pensione ? Grazie. R. Franchi, Roma Devo ritenere che, nei 10 anni di professionista, lei sia stato iscritto alla gestione Separata dell’INpS. In tal caso, potrebbe fruire della totalizzazione dei contributi, al raggiungimento dei 40 anni di contribuzione (nel 2014 a 61 anni). però la pensione verrebbe calcolata soltanto col metodo contributivo. Altrimenti, dovrà attendere i 65 anni di età per avere una pensione di vecchiaia col metodo retributivo ed una pensione supplementare, per i contributi versati alla gestione separata.
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Visti da...
precario e fuori sede
L’insegnante costrett0 a dormine nella tenda Non è un reality ma la dura realtà, di un precario: Euristeo proviene da un paese d e l l a Calabria (Rossano Calabro) e da circa 10 anni lavora nella scuola come precario tra Forlì e Cesena. Fino allo scorso anno è sempre stato nominato con incarico annuale e quindi riusciva ad organizzarsi di conseguenza. Quest’anno grazie ai disastrosi tagli “Gelmini” ha ottenuto solo 26 giorni di supplenza e questo gli ha comportato un disagio enorme. Con 26 giorni di supplenza pagati a 40€ al giorno netti è impensabile andare in albergo (il più economico è almeno di 30€ al giorno) ma del resto nessuno affitta una camera per un periodo di tempo così breve. Quindi l'unica sistemazione che gli è rimasta è stata quella di accamparsi in una tenda, con il freddo e tutti i disagi che comporta un
alloggio di fortuna come quello che ha trovato. Oggi questa è la situazione della maggior parte dei lavoratori precari della scuola che a vario titolo non sono stati messi in condizione di poter lavorare in modo tranquillo e sereno. Euristeo Ceraolo tiene a precisare che verso i suoi confronti è scattata una corsa di solidarietà tra i suoi colleghi offrendogli riparo per la notte ( ..e qui coglie l'occasione di ringraziarli pubblicamente: Edmondo, Monia, Giulia e Vicenzina). Ora si trova nella Sede Caritas di Forlì, che ha risposto prontamente alla sua richiesta di aiuto e che ringrazia. Il suo contratto presso l' I.T. per Geometri di Cesena scadrà il 16 ottobre e poi il problema è sempre lì alla prossima chiamata sperando che sia più lunga di un mese. lettera firmata
Sanità La Polverini si è rifiutata di ricevere 30 sindaci
avere l’opportunità di dimostrare che la chiusura degli ospedali della provincia sarebbe un errore dagli effetti catastrofici. Non c’è stato niente da fare: la presidente si è rifiutata d’incontrarci, spedendo in sua vece un tale qualificatosi come membro del suo gabinetto e un reparto di carabinieri in tenuta antisommossa, che alle nostre civili rimostranze per poco non è passato alle vie di fatto. A nulla è servita nemmeno la presenza di numerosi consiglieri regionali che invano hanno perorato la richiesta d’incontro e assistito allibiti all’ultimo scherno: l’identificazione formale dei sindaci da parte della polizia. Una scena poco edificante, con i rappresentanti dei comuni, bardati dalle fasce tricolori, costretti ad esibire i documenti come ad un controllo stradale o, peggio, come faci-
Una pesante scorrettezza istituzionale e un vero e proprio insulto alla democrazia. Sono indignato, come tutti gli altri sindaci dei comuni della provincia e i numerosi cittadini convenuti in Regione per protestare contro i tagli alla sanità. Siamo indignati er non essere stati ricevuti e per l’inqualificabile ostilità mostrataci. Volevamo incontrare la presidente Polverini e riallacciare i fili di un confronto mancato nella fase precedente la redazione del piano di riordino, chiedere l’apertura di un tavolo così da
Passepartout norosi. E’ assolutamente inqualificabile che una richiesta civile e rispettosa avanzata da trenta sindaci, presenti in Regione in veste ufficiale, abbia ricevuto queste risposte. E’ stata una umiliazione, l’ennesima per i territori che rappresentiamo, oltretutto da parte di una ex sindacalista che, come tale, dovrebbe conoscere bene il valore del dialogo e del confronto. Desidero perciò rivolgere lun ringraziamento ai consiglieri regionali presenti, in particolare all’onorevole Buontempo, il quale non ha esitato a stigmatizzare pubblicamente la risposta che le nostre civili richieste hanno ricevuto. Inoltre agli operatori della sanità provinciale, presenti fuori dai cancelli della sede regionale, rivolgo una sentita solidarietà, insieme alla promessa di tenere duro e mantenere ferme le nostre posizioni contro la scelta folle e drammatica di chiudere gli ospedali. Mauro Alessandri sindaco di Monterotondo (Rm)
Al governo Proclamare il lutto nazionale per l’assassinio di Sarah Scazzi
Esprimo a nome mio e del Movimento che rappresento le più profonde condoglianze ai genitori di Sarah Scazzi e a tutta la sua famiglia, per l'efferato delitto. Senza strumentalizzare, chiediamo al governo di dichiarare lutto nazionale in ricordo di
questa giovane vita spezzata in modo così brutale. Chiediamo inoltre certezza della pena per il suo assassino, e che non si ricorra a scappatoie medico-legali che possano evitargli una giusta condanna. Vincenzo galizia presidente nazionale del movimento "Fronte Verde Ecologisti Indipendenti"
Incongruenze Una settimana dopo le nozze lascia il marito: indennizzata
Parto, ma solo per cronologia, dall'ultimo fatto balzato alle cronache nel bolognese: appena sposata, lascia il marito dopo una settimana e chiede gli alimenti; la Corte di Cassazione obbliga l'uomo a pagare 250 euro al mese e conferma la sentenza della Corte d'Appello poiché sostiene che "lontano dal marito la signora non riusciva a mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante le nozze". La prima considerazione è: ma quali nozze?? La seconda, ancor più grave, riguarda la disparità di trattamento uomodonna: gli ultimi dati ISTAT infatti sono chiari, in Italia le donne sono oramai oltre il 43% della forza lavoro (trend in crescità) ma sul totale di assegni divorzili versati solo il 4% circa è versato dalla donna, mentre il restante 96% dall'uomo. Non credo ci sia altro da aggiungere. Costantino Costantini ccostantini@email.it
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Offerte Thailandia
Alla ricerca del caldo in inverno Koh Samui e Khao Yai, due proposte per chi vuole fare una vacanza in questo periodo, entrambe a prezzi speciali di AnnA MAriA de luCA Per chi ancora non ha deciso dove trascorrere le vacanze autunno-inverno, ecco qualche offerta per una pausa relax lontano dalla folla, sulle spiagge bianche e ancora incontaminate della Thailandia. L’isola di Koh Samui sta diventando sempre più popolare per le vacanze benessere e il resort Bayan tree Samui ha lanciato uno speciale trattamento chiamato “Rainforest”: un circuito idrotermale che alterna cabine calde e fredde destinate a rivitalizzare e ringiovanire. Situato in un’insenatura privata, questo lussuoso resort dispone di numerose ville nella tradizionale architettura thailandese con incredibile vista sulla baia, e di una piscina infinity, la più grande dell’isola. Per godere di tutta la pace e tranquillità che questo paradiso offre, si può approfittare di una delle numerose promozioni lanciate dal Resort. Per esempio, trascorrendo almeno tre notti presso la
struttura, verrà offerto un massaggio di 90 minuti presso il Banyan Tree Spa. Come trattamento speciale durante il soggiorno, ogni ospite è invitato a provare l’esperienza esclusiva di “Rainforest”. Tariffe a partire da THB18, 200 (circa 450€) a notte in camera doppia Deluxe Pool Villa, con colazione inclusa. Muthi Maya è un’oasi di serenità in cui ritrovare se stessi. Il resort si trova a Khao yai (a destra sotto), 200km da Bangkok, nell’omonimo parco nazionale inserito dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità. Le ville all’interno della proprietà sono state costruite come una piccola riserva privata, un rifugio lontano dalla vita frenetica: un grande patio e una piscina immersa nella vegetazione saranno in grado di rigenerare qualsiasi ospite. I clienti hanno inoltre a disposizione tutti i migliori confort come una rilassante spa, un circolo di golf, numerosi ristoranti e bar, oltre a maggiordomo e chef privati
una spiaggia di Koh samui. In basso: immagini del resort Bayan tree samui
disponibili a richiesta. Muthi Maya propone tariffe speciali in alcuni periodi dell’anno, dal venerdì alla domenica, a partire da 11.000 THB (circa 270€) a notte in una pool villa per
massimo 4 persone (2 adulti e 2 bambini), comprensiva di colazione. Inoltre si può usufruire del 15% di sconto sui trattamenti benessere e su cibo e bevande, e del 50% di sconto per il golf.
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Culture & tenDenze
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Militaria e dintorni in Europa 21° edizione, Roma 16 e 17 ottobre
Soldatini, medaglie e fumetti: la storia in mostra Documenti fotografici e cartacei, schegge del passato, divise, cartoline, residuati bellici, mappe, orologi, pezzi di armamenti ormai arrugginiti ma che conservano tutto il loro fascino evocativo, bandiere, giubbe, soldatini forgiati artigianalmente, gavette, caschi, spolette, cinture, attrezzi da campo, sahariane, stivali, riproduzioni del mondo militare che sanno di arredo da bacheca, abbellimento ma anche di paziente e tenace ricognizione su epoche e fatti patrimonio della nostra memoria collettiva. Senza dimenticare francobolli e monete che sono il fiore all’occhiello delle ultime edizioni. Sono queste alcune delle sorprese da vero e proprio “antiquariato militare” che campeggeranno fra banchi, stand e vetrine nella nuova edizione, la 21°, di “MILITARIA E DINTORNI in Europa” sabato 16 e domenica 17 ottobre (orario 10,30/19,00), di scena presso il Centro Eventi Esperanza Palace, Largo L.Mossa 8, nelle adiacenze dell’Hotel Ergife in Via Aurelia 619. Una mostra unica nel suo genere, che presenta un patrimonio di cimeli, reperti, prodotti di artigianato militare, ideata e realizzata grazie alla preziosa sinergia fra l’associazione culturale “Ab Urbe Condita” e la Aces di Alessandra Guasco, con il patrocinio di importanti istituzioni nazionali ed internazionali
di
CArMine CAstoro
e degli assessorati competenti di Comune, Provincia e Regione: da tantissime edizioni un appuntamento di sicuro successo e di grande spessore culturale e antichistico, ma dalle sfumature anche ludiche e legate al tempo libero, che ha raggiunto
rilevanza tale da divenire l'unica manifestazione, un vero e proprio polo del collezionismo totale, militaria e non solo, dell'Italia centro-meridionale. In questa edizione ci saranno anche radio ricetrasmittenti della Grande Guerra, cimeli giapponesi della Guerra del Pacifico portati dal giornalista Roberto Geminiani, giocattoli d’epoca, trenini, automobiline, oggetti semplici e istruttivi con i quali si divertiva-
no i nostri nonni e le generazioni di mezza età di oggi, e poi, scenari da war game col soft air, dimostrazioni pratiche del ciclo produttivo della carta, preziosità dei Musei istituzionali, oltre ovviamente a tutti i classici documenti da vetrina storicomilitare. Tutti ricorderanno che “M&D” nasce come manifestazione avente ad oggetto esclusivo il collezionismo della militaria. Resta ben inteso che “M&D” non perderà questa sua caratteristica principale ed originaria, tuttavia, già da qualche edizione anteriore a quella del decennale, accanto a quello della militaria erano cominciati ad emergere altri settori collezionistici, collaterali ed affini, se non addirittura complementari, al collezionismo storico militare. Qualche “purista” potrebbe storcere il naso nel vedere messe in un unico contenitore tanti generi collezionistici, ma a ben riflettere il collezionismo della militaria, quello cartaceo, quello filatelico e numismatico,
continua a pag. 11
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segue da pag. 10 il giocattolo d’epoca, altro non sono che le sfaccettature di un’unica passione, di un unico genere collezionistico: quello storico. Pertanto, la nuova edizione del 16 e 17 ottobre 2010, sarà nel segno della continuità del rinnovamento già avviato ed offrirà al pubblico dei collezionisti contemporaneamente ben 6 settori: “MILITARIA”: medaglie, uniformi, soldatini, armi ed armature, orologi, libri in genere, veicoli militari, ecc; “TUTTOCARTA”: collezionismo cartaceo, non solo militare, editoria, libri, documenti, manifesti, cartoline d’epoca (regionali, pubblicitarie, militari, tematiche), santini; “TUTTOPOSTA”: collezionismo filatelico, convegno commerciale, storia postale, partecipazione delle Poste Italiane con annullo speciale “TUTTOMONETE”: collezionismo numismatico con conve-
gno commerciale. “TUTTOGIOCATTOLI” giocattoli d’epoca, trenini, automodelli, giocattoli in latta, soldatini. “TUTTOFUMETTI” ovvero fumetti da collezione Per gli appassionati non mancheranno, inoltre, gruppi di softair e wargame. Tra i Musei ed Istituzioni militari il gradito ritorno, tra gli altri, del Museo storico dei Bersaglieri di Porta Pia, con cimeli della famosa breccia del 20 settembre 1870. Tra le associazioni, la partecipazione l’A.R.T.A. Associazione Romana Tiro ad Avancarica, più
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comunemente noti come i “garibaldini”, proporrà una serie di cimeli delle camice rosse dell’eroe dei due mondi, mentre l’Associazione WARRIORS AT
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ANZIO si interessa alle vicende belliche connesse al famoso sbarco. Della Grande Guerra si interessa, invece, l’Associazione storica “Guerra Bianca”. Tra le Istituzioni, il Corpo dei Vigili Urbani di Roma proporrà uniformi storiche inerenti i “pizzardoni”. Lo Stato Maggiore Esercito presenzierà con uno stand dedicato tutto all’editoria storico militare. Inoltre, associazioni di reenactors daranno vita ad ambientazioni storiche con personaggi in costume e divise d’epoca e veicoli militari storici completeranno l’esposizione. *** Roma 16-17 ottobre 2010; Centro Eventi Esperanza Palace Largo L. Mossa 8 (altezza Via Aurelia, 619) Orario: sab-dom: 10,30/19,00; Info ed iscrizioni: A.C.E.S. di Alessandra Guasco Tel/fax: 0666030458 – 3395766728 – 3387460356 e-mail aces.ga@tiscali.it – auriemmaguasco@tiscali.it www.milidintornieuropa.com
Softair. L’arte della guerra diventa gioco E' nell'istinto di ogni uomo lo spirito di aggregazione, la volontà di vincere e di divertirsi, spesso però senza alcuna guida, senza alcuno scopo e soprattutto senza alcun valore morale questi istinti riescono a far uscire il peggio di ciò che è in noi. Il soft air, lo CSAL, e l'associazione ScaccoMatto, come ogni organizzazione sportiva, si prefigge come prima cosa di insegnare i principali valori ai ragazzi, il distrarli da fallaci tentazioni, e soprattutto cerca di formare un gruppo di amici, in modo tale che dagli stessi istinti nascano amicizia, divertimento, spirito sportivo e di squadra. Il softair, al pari di molti altri sport, nasce prettamente come sport di squadra, con ruoli ben precisi, doveri ben precisi e soprattutto si basa sulla fiducia e l'affiatamento che intercorre tra i membri di un team. Uno sport ideale per rinsaldare vecchie amicizie e per farne nascere di nuove. Scaccomatto, tra le varie iniziative di cui
si occupa, ha scelto come sport il softair, per unire l'amore per la natura, la passione per la vita all'aria aperta, al più classico dei giochi: guardie e ladri. Tutto questo oltre che con l'intento di divertirsi, è stato fatto con l'intento di unire e aggregare giovani e non più giovani con uno spirito di amicizia come amalgama. Spesso, colpa forse l'abbigliamento, si ritiene il softair una simulazione bellica, errando. Gli obiettivi e le storie che possono fare da sfondo ad un torneo o ad un raduno possono essere di stampo militare, ma per un insieme di regole, equipaggiamenti e locazioni, le tattiche di gioco differiscono spesso dalla realtà operativa militare, senza dimenticare che il più delle volte si ha la fortuna di commentare con il proprio avversario situazioni, movimenti e tattiche che si sono messe in pratica nel corso della
gara, tutto questo con un autentico spirito sportivo. Detto questo si deve precisare che l'equipaggiamento, spesso, è una mera replica dell'originale per quanto riguarda le "armi", mentre per buffetteria e militaria in genere si spazia da materiale originale di varia provenienza ormai in disuso ad articoli prettamente nati per questo sport. A Militaria i vari club che sono affiliati allo CSAL, organizzano un piccolo poligono per far provare a chi non conosce questo sport uno degli aspetti ad esso legati; un’area espositiva dove si mostra l'equipaggiamento composto di buffetteria, tattici, camelback, borracce, portacaricatori, zaini e tutto l'occorrente a seconda della gara o della giornata di gioco che ci si appresta a intraprendere; un angolo attrezzato dove si possono vedere riprese effettuate sul campo di gioco; un’area dedicata ai visitatori che vogliono provare l'ebbrezza di un piccolo "round" all'interno di una Killing House, armati di pistola e maschera; in sostanza si tratta di un'area dedicata a praticare piccolo "game" in 1 contro 1 o in 2 contro 2, armati di pistola, tra protezioni e ostacoli, un modo divertente per provare le proprie abilità e riflessi. c. c.
to n Me e Pl P su
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CINEguida
Film in programmazione Ad occhi chiusi documentario sul tango l progetto si propone di esplorare, attraverso una dettagliata documentazione ed analisi, i risvolti sociali, psicologici ed esistenziali che il ballo del tango ha nella nostra società, ponendo l'accento sull'esperienza dei diretti protagonisti grazie alle storie e alle testimonianze dei tangueri e delle tanguere, di chi cioè vive questo ballo come una componente essenziale della propria vita, a cui si affiancheranno le analisi di importanti studiosi della contemporaneità (antropologi, psicologi, sociologi..),Seguiremo così Rossana, giovane artista italiana che grazie al tango riscatta la sua femminilità, subendo una reale metamorfosi dello spirito. Incontreremo Nicola, Pietro e Simonetta, che a passi di tango riescono a tenere lontane le loro malattie fisiche e dell'anima. L'intreccio narrativo sarà costellato e impreziosito da voci evolti di numerosi protagonisti: conosceremo i più importanti ballerini argentini in circolazione (Sebastian Arce Mariana Montes Cicho Fruomboli etc...), maestri di tango, studiosi e ricercatori.
(l')Amore buio regia: Antonio Capuano con irene de Angelis, Gabriele Agrio, luisa ranieri, Corso salani, Valeria Golino, Anna Ammirati, fabrizio Gifuni Alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini, approfittano di
Irene, anche lei adolescente. Uno di loro, Ciro 16 anni, la mattina dopo va a denunciare sé e gli altri. Vengono condannati a due anni di reclusione. Quei due mondi, così opposti e diversi, finiranno coll’attrarsi, incontrarsi, fondersi. Irene e Ciro, da lontano (l’uno dal carcere di Nisida, e l’altra dalla casa meravigliosa dove vive con la famiglia in una delle zone belle della città), quasi senza accorgersene, lentamente cominceranno un irresistibile avvicinamento.
Benvenuti al sud regia: luca Miniero con Claudio Bisio, Alessandro siani, Angela finocchiaro, Valentina lodovini, nando Paone, Giacomo rizzo Remake della commedia francese, record di incassi, scritta, diretta ed interpretata da Dany Boon (al quale il film riserva un piccolo omaggio con una fugace apparizione), "Bienvenue chez le ch'tis" (in Italia uscita con il titolo di "Giù al Nord"). Il film sceneggiato da Massimo Gaudioso (coautore di "Gomorra") e diretto dal regista di "Incantesimo napoletano" sembra funzionare. Divertente, a tratti esilarante, soprattutto nella prima parte, quella che descrive la calata verso il Meridione da parte del brianzolo funzionario (Bisio) delle Poste Italiane. Con una certa abilità e sapienza la pellicola gioca su luoghi comuni e stereotipi sociali tra Nord e Sud che in questi ultimi anni una certa politica (quella leghista) ha
Giacomo rizzo, Claudio Bisio, Angela finocchiaro, Alessandro siani e Valentina lodovini in una scena di “Benvenuti al sud” alimentato. Ben dosato, molto attento a non valicare alcuni confini (forse il regista avrebbe potuto osare di più, visto il contesto), lontano dal trash dei vari cinepanettoni, il film mette in luce vizi e virtù degli italiani. Perplessità su un finale scontato e buonista. Buon cast di attori protagonisti che però appaiano meno credibili dei colleghi (di rango) con ruoli da caratterista.
un affare di droga andato male, lascia il suo posto di professore di Filosofia Classica alla Brown University e torna al suo paese nativo, nel rurale Oklahoma. Al suo arrivo si rende conto che i racconti sulla morte di suo fratello sono "alquanto esagerati" e presto si trova coinvolto in uno dei complotti di Brady.
fratelli in erba
regia: Christopher nolan con leonardo di Caprio, Marion Cotillard, ellen Page, Cillian Murphy, Michael Caine, Complesso, di difficile fruizio-
regia: tim Blake nelson con edward norton, Melanie lynskey, susan sarandon, Keri russell, Maggie siff Quando Bill Kincaid riceve la notizia dell'assassinio del suo gemello Brady, morto in
inception
continua nelle pagine successive
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CineguiDa
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MiniCritiChe dei filM in ProGrAMMAZione nelle sAle ne, tutto improntato sul continuo gioco tra realtà e finzione, conscio e subconscio, che neanche il finale riesce a svelare, Nolan mette in campo uno dei suoi film più ambiziosi. Un labirinto, non solo metaforico, dove lo spettatore rischia più volte di perdersi nel tentativo di capire cosa realmente stia accadendo. Sforzo del tutto inutile, probabilmente è sufficiente lasciarsi trasportare dagli eventi che si susseguono incalzanti, confusi e non porsi troppe domande. Forse la forza del film è proprio qui, nel non delineare completamente il contesto in cui opera? Oppure è semplicemente una trovata furbetta? Presto ne verrà tratto anche un videogioco. A metà tra "Matrix" e "Shutter Island" di Scorsese, le incursioni di Dom Cobb (un ottimo Leonardo Di Caprio) nei meandri della mente umana ha già conquistato mezzo mondo. Ne esce fuori una sorta di thriller dove però non c'è colpevole.
innocenti bugie regia: James Mangold con Cameron diaz, tom Cruise, Peter sarsgaard Una solitaria casalinga della provincia americana (Cameron Diaz) vede la sua vita sconvolta dopo aver partecipato ad un apputamento al buio con quella che si rivela una super-spia internazionale (Tom Cruise) che la conduce in un pericoloso viaggio intorno al mondo per proteggere un'invenzione che potrebbe rivelarsi la chiave dei problemi energetici del pianeta.
la pecora nera regia: Ascanio Celestini con Giorgio tirabassi, luisa de santis, Barbara Valmorin, Maya sans "Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul como-
dino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo". Così ci racconta Nicola i suoi trentacinque anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni sessanta, "i favolosi anni sessanta", e il mondo che lui vede dentro l'istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l'unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.
la vendetta di Kid regia: Brad Peyton con Chris o'donnell, Jack McBrayer, Carlos Alazraqui, Paul rodriguez, Alec Baldwin, Michael Clarke duncan, Joe Pantoliano, roger Moore, Bette Midler, Malcolm stewart, Malcolm Goodwin Continua il racconto della battaglia tra cani e gatti per il controllo della Terra. Gli amici a quattro zampe saranno impegnati a fronteggiare il ritorno di Kitty Galore intenta a progettare la sua vendetta e la conquista del mondo.
Mangia prega ama regia:: ryan Murphy con Julia roberts, James franco, Billy Crudup, Javier Bardem, richard Jenkins. Sarà pure un film tratto dal libro autobiografico di Elizabeth Gilbert, peraltro assai fedele al testo, ma non si può certo ignorare l'interminabile serie di banalità e luoghi comuni che contiene. Una così lunga sfilza di fesserie sull'italiano medio, rappresentato (senza un filo di ironia) in tutte le salse, non si era mai vista nella storia del cinema. Mentre guarda le partite di calcio, mentre litiga, gesticola ed ovviamente insulta l'avversario. Mentre apostrofa le ragazze per strada con un bel "A' bone!" e poi gli tocca il
culo. Non rispetta la fila e naturalmente "magna a quattro canasse" e parla solo di sesso e amore. Mancano i mandolini e poi siamo al completo. Definirla "eccessiva rappresentazione stereotipata del nostro Paese" è essere gentili. Come se non bastasse la commedia non ingrana la marcia giusta, a tratti appare stanca e noiosa, la storia della scrittrice in fuga dalla sua insoddisfazione sentimentale ed esistenziale non convince
Mordimi reGiA: Jason friedberg, Aaron seltzer con Jenn Proske, Matt lanter, Chris riggi, Parodia della saga di Twilight, Mordimi èuna commedia sulla rabbia adolescenziale e i film romantici dei nostri tempi. Becca, un'adolescente ansiosa che non è una vampira, è incerta tra due ragazzi. Prima di poter scegliere, deve superare gli ostacoli creati dal padre ultraprotettivo, che la imbarazza trattandola come una bambina. Nel frattempo, anche gli amici di Becca vivono i loro problemi sentimentali. Tutti questi legami romantici arrivano a una conclusione esilarante durante il ballo scolastico.
niente paura regia: Piergiorgio Gay con luciano ligabue, musiche di luciano ligabue Niente paura è un film sull’identità nazionale nell'epoca delle "passioni spente", nell’epoca della crisi radicale della politica, in senso lato. Il film racconta - in modo non ideologico, ma attraverso le storie personali di uomini e donne comuni, di persone conosciute e dello stesso Ligabue - colonna sonora del film e "narratore per eccellenza" - come siamo e come eravamo, in realtà da dove veniamo (fine anni Settanta, primi anni Ottanta, quando si opera una svolta sia nelle istituzioni
che nel costume) e quale Paese siamo diventati oggi.
Quella sera dorata reGiA: James ivory Omar Razaghi è uno studente di origini iraniane diplomatosi all'università del Colorado al quale viene assegnata un borsa di studio per scrivere la biografia ufficiale dell'autore scomparso latino-americano Jules Gund. Ma, a sorpresa, la Fondazione Gund nega a Omar l'autorizzazione alle ricerche. Su consiglio della fidanzata Deirdre, il ragazzo si reca in Uruguay per incontrare gli eredi e chiedere all'esecutore testamentario di cambiare idea. Ma si ritrova coinvolto in un vespaio di intrighi, relazioni improprie e stravaganze.
sharm el sheikhun’estate indimenticabile fabrizio ugo regia: Giordani Brignano, enrico con Giorgio Panariello, laura dazzi, Cecilia torrisi, Michela Quattrociocche, elena russo, Maurizio Walter Casagrande, santillo, daniele la leggia, fioretta Mari, ludovica Bizzaglia, hassan shapi, sergio Muniz Titolo esplicativo per non lasciare spazio a dubbi, location spettacolare, uno degli hotel a cinque stelle più famosi della celebre meta turistica, un cast di attori capace di soddisfare qualsiasi palato, da Nord a Sud. La formula è quella del cinepanettone anche se costruito con un tocco di maggiore eleganza, a parte la scena alla Tinto Brass con un'inquadratura po' troppo insistente sul lato b di una prostituta russa che tenta Brignano. sedurre di Equivoci, malintesi, bugie, sentimenti ed una incursione sul sociale che non guasta mai, il film scorre via senza problemi. Sempre esilaranti e riuscite le gag del comico
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MiniCritiChe dei filM in ProGrAMMAZione nelle sAle del passato. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli ad un isolamento inevitabile ma consapevole. L'idea del film nasce dal libro La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, vincitore del premio Strega 2008.
somewhere regia: sofia Coppola con stephen dorff, elle fanning, Chris Pontius, Michelle Monaghan, laura ramsey, robert schwartzman, Giorgia surina Johnny vive a Hollywood nel leggendario hotel Chateau Marmont. Se ne va in giro sulla sua Ferrari e casa sua è un flusso continuo di ragazze e pasticche. Totalmente a proprio agio in questa situazione di torpore, Johnny vive senza preoccupazioni. Fino a quando giunge inaspettatamente allo Chateau la figlia undicenne, Cleo (Elle Fanning), nata dal suo matrimonio fallito. Il loro incontro spinge Johnny a riflessioni esistenziali, sulla sua posizione nel mondo e ad affrontare la questione che tutti dobbiamo affrontare: quale percorso scegliere nella nostra vita?
step-up 3 d reGiA: Jon Chu con harry shum Jr., Adam G. sevani, Kylie Goldstein Luke è un ballerino di strada orfano, impegnato nel disperato tentativo di non essere sfrattato dalla sua unica casa: un vecchio magazzino decadente che è invece il paradiso di tanti ballerini di strada provenienti da tutto il mondo. Per farlo lui e la sua crew dovranno vincere la World Jam Competition dove i migliori ballerini di strada del mondo si ritrovano faccia a faccia per decretare chi sia il più forte. Sulla strada per la vittoria incontrerà Natalie, una balle-
rina fantastica ma decisamente misteriosa....
the American regia: Anton Corbijn con George Clooney, Bruce Altman, Violante Placido, thekla reuten, Paolo Bonacelli, filippo timi, irina Björklund, samuli Vauramo, Björn Granath Solo ed unico tra gli assassini, Jack (interpretato da Clooney) è un esperto artigiano. Quando un lavoro in Svezia finisce in maniera più cruente di come se lo sarebbe aspettato, questo Americano all'estero promette al suo contatto Larry (Bruce Altman) che il suo prossimo incarico sarà il suo ultimo. Jack si ritira nella campagna italiana, dove si nasconde in un piccolo paesino sperduto e gode la lontananza dalla morte. Il suo compito, come assegnatoli da una donna belga, Mathilde, è nella costruzione di un'arma super letale. Sorprendendo se stesso, Jack si rivolge al prete locale Padre Benedetto e inizia una relazione amorosa con Clara. Nell'uscire dalla solitudine ed oscurità Jack però sta provocando la sorte.
the town regia: Ben Affleck con Ben Affleck, rebecca hall, Chris Cooper La storia racconta di un rapinatore di banche, interpretato da Ben Affleck, che si invaghisce della cassiera di una banca (Rebecca Hall) che ha svaligiato, senza sapere che in realtà questa è anche l'esca che un agente dell'FBI ha gettato al ladro per catturarlo.
una sconfinata giovinezza regia: Pupi Avati con fabrizio Bentivoglio, francesca neri, serena Grandi, Gianni Cavina, lino Capolicchio, Manuela
Morabito, erika Blanc, Vincenzo Crocitti Lino Settembre e sua moglie Chicca conducono una vita coniugale serena e senzaserie difficoltà. Sono entrambi soddisfatti delle loro professioni, lui prima firma alla redazione sportiva del Messaggero e lei docente di Filologia Medievale alla Gregoriana. L'unico vero dispiacere che ha accompagnato i venticinque anni di matrimonio è la mancanza di figli. Una mancanza che non ha compromesso la loro unione ma l'ha al contrario rinsaldata. L'oggi però, in modo totalmente inatteso, presenta loro una grossa preoccupazione: Lino da qualche tempo accusa problemi di memoria che mano a mano si accentuano andando a compromettere in modo sempre più evidente il quotidiano svolgersi delle sue attività sia nell'ambito professionale che familiare. Dapprima sia lui che Chicca decidono di riderci sopra ma il disturbo si manifesta sempre più fino a quando, dopo attenti e approfonditi esami, un neurologo diagnostica una patologia degenerativa delle cellule cerebrali. Inizia così una toccante storia d'amore fra un uomo che si allontana sempre più dal presente, con la mente trascinata in infiniti altrovi, e la sua donna che, rifiutando qualsiasi ipotesi di abbandono e qualsiasi ausilio che la escluda, decide di stargli accanto nel processo "regressivo"
lago dove anni prima avevano festeggiato la vittoria della squadra. Ricreando atmosfere del passato, scoprono che crescere non significa necessariamente diventare adulti.
20 sigarette regia: Aureliano Amadei con Carolina Crescentini, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Massimo Popolizio, Gisella Burinato, Antonio Gerardi, duccio Camerini, luciano Virgilio, Alberto Basaluzzo, orsetta de rossi, edoardo Pesce Novembre 2003: Aureliano, 28enne, precario nel lavoro e negli affetti, riceve all'improvviso l'offerta di partire per lavorare come aiuto regista alla preparazione di un film che si svolge in Iraq, al seguito della "missione di pace" dei militari italiani, con il regista Stefano Rolla. Aureliano non fa in tempo a finire un pacchetto di sigarette che si ritrova protagonista della tragedia dell'attentato alla caserma di Nassirya del 12 Novembre 2003. E' l'unico "civile" sopravvissuto di una strage che ha ucciso ben 19 italiani...
un weekend da bamboccioni regia: dennis dugan con Adam sandler, Kevin James, rob schneider Trent'anni dopo il diploma, cinque amici, vecchi compagni di squadra, si riuniscono per onorare la scomparsa dell'allenatore di basket d'infanzia. Con mogli e figli, trascorrono insieme il weekend del 4 luglio nella casa sul
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film recenti che potrete vedere in tv Affetti & dispetti (la nana) regia: sebastiàn silva con Catalina saavedra, Claudia Celedòn. La storia di una donna di bassa statura? Niente di tutto questo. La nana è una sorta di "tata" italiana, la colf che vive con la famiglia, occupandosi sia della casa che dei bambini. Qui magistralmente interpretata da una bravissima e sconosciutissima attrice cilena (Catalina Saavedra, non a caso premiata al Sundance ed a Torino), che praticamente da sola sostiene tutto il film, riuscendo a mettere tutti in ombra. La pellicola ha un impianto molto teatrale, si svolge all'interno delle varie stanze della villetta di una famiglia benestante. I dialoghi sono pochi ed il tutto trapela e si intuisce dalle espressioni di questa cameriera, introversa, scorbutica e dallo sguardo triste. Un volto spesso in primo piano che riesce a spiegare meglio di mille parole stati d'animo ed emozioni. Vale la pena darci un'occhiata solo per vederla all'opera.
Agora regia: Alejandro Amenàbar con rachel Weisz, Max Minghella Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fond a m e n t a l i s m i . Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera
storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato.
Alice in Wonderland regia: tim Burton con Johnny depp, Mia Wasikowska, Anne hathaway. Spettacolare ed emozionante Burton. Ancora una volta non delude, regalandoci una inedita Alice, indipendente, moderna ed ormai ventenne. Non più la bambina del Paese delle Meraviglie, ma una donna che intraprende un nuovo viaggio nel Sottomondo per conoscere il suo futuro, che non sarà quello di sposare il viscido e stupido Lord Hamish. Il suo destino è diventare una donna d'affari. Johnny Depp sempre all'altezza dei personaggi che interpreta, anche in questo caso bizzarro e divertente al punto giusto nei panni del Cappellaio Matto. Strepitosa Helena Bonham Carter (dolce metà del regista), la tirannica monarca "capocciona" Iracondia, dal carattere irascibile ed una certa propensione a tagliare la testa dei suoi nemici, che poi lascia soavemente galleggiare nel fossato che circonda il castello.
Amante (l') inglese regia: Catherine Corsini con Kristin scott thomas, sergi lopez Epopea tutta al femminile dove protagonista è una donna che lotta per affermare la propria autodeterminazione. Suzanne vive in una bella
villa nel sud della Francia con un marito e due figli adolescenti. Una esistenza borghese e piena di noia spezzata dall'incontro con Ivan, rude operaio spagnolo con qualche errore alle spalle, che un giorno arriva per ristrutturare lo studio dell'abitazione. Un'avventura che si trasforma presto in passione travolgente e vero amore. Il marito, noto medico della zona molto attento alle apparenze ed in procinto di lanciarsi nella carriera politica, più che altro ferito dall'essere stato scaricato per un semplice operaio, cercherà in tutti i modi di contrastare la liaison, ricorrendo anche a biechi ricatti. Finale catartico.
A serious man regia: Joel & ethan Coen con Michael stuhlbarg Il film è ambientato nel 1967 in una comunità ebraica di una non bene identificata cittadina del Mid West. Larry Gopnik è un docente universitario e cerca di vivere secondo le regole della collettività. Tenta di fare del suo meglio nonostante abbia il figlio che fuma erba, la figlia che vuole rifarsi il naso, la moglie lo lascia per un altro uomo e tanta sfiga lo perseguita. Il tutto condito da un tagliente umorismo yiddish. Gli stessi Coen, intervenuti al festival del cinema di Roma, hanno ammesso di aver attinto a piene mani, nello scrivere la sceneggiatura, dai ricordi della loro infanzia. Grande prova dell'attore protagonista, Michael Stuhlbarg, in Italia del tutto sconosciuto del quale però si intuisce l'enorme capacità interpretativa per cui è noto nell'universo teatrale Usa.
A single man regia: tom ford con Colin firth e Julianne Moore Patinato e forse stilisticamente troppo perfetto (poteva essere diversamente?), ma con un grande Colin Firth nei
panni di un professore universitario che non riesce a dare un senso alla vita dopo la morte del suo compagno per un incidente stradale. Discreto esordio alla regia per il celebre stilista texano che è riuscito a fare un film con parecchie imperfezioni, eppure coinvolgente ed emozionante. Libero adattamento del romanzo di Christopher Isherwood "Un uomo solo", è un racconto sull'amore interrotto, sull'isolamento della condizione umana e l'importanza dei momenti apparentemente insignificanti della vita.
Avatar regia: James Cameron con sam Worthington, sigourney Weaver Cosa dire di più di quanto non si sia già sproloquiato su questo film. Gli effetti sono davvero speciali (l'animazione è splendida, in particolare le figure dei Na'vi e l'ambientazione di Pandora), la storia però, per quanto politicamente corretta, è un po' banalotta. I buoni, i cattivi, l'amore, il lieto fine, con tanto di pistolotto moralistico. Il cattivo è così cattivo da sembrare una caricatura. Già dalle prime scene si capisce al volo dove andrà a parare e soprattutto come finirà. E poi sembra un lungo déjà-vu. A tratti viene in mente "Balla coi lupi", "The Fountain" di Aronofskye (ma l'albero della vita non è simile?), "Soldato blu", "Il signore degli anelli", "Apocalypse Now" e chi più ha più ne metta. Un consiglio: provate a vederlo anche nella versione normale, senza gli occhialini, nei cinema che non hanno il 3D. I colori sono molto più vivaci.
Baciami ancora regia: Gabriele Muccino con stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Pierfrancesco favino, Claudio santamaria, Giorgio Pasotti, Marco Cocci, sabrina
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV impacciatore. Muccino in grande forma. La trasferta americana gli ha fatto bene, lo ha galvanizzato ed arricchito e con la macchina da presa fa faville. Corre letteralmente dietro agli attori, non li molla un istante nel tentativo di estrapolare emozioni e sentimenti. Dopo i trentenni racconta gioie e dolori della generazione dei quaranta. Il ritorno alle radici ma anche la voglia di rimettersi in gioco, l'amore per l'altra persona e quello per i figli. Un gruppo di amici impegnati in una estenuante ricerca della felicità. Forse una costruzione un po' troppo adrenalitica ed affannata (in 2 ore e19 di durata), ma decisamente efficace nel delineare i personaggi. La new entry Vittoria Puccini non fa rimpiangere Giovanna Mezzogiorno.
Mezzogiorno Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
Bangkok dangerous
Brotherhood (fratellanza)
regia: oxide e danny Pang con nicolas Cage e Charlie Young Remake dell'omonima pellicola del '99 dei fratelli di Hong Kong, già noti per "The eye", che rifanno se stessi. Come spesso avviene, la star indigena viene rimpiazzata da quella a stelle e strisce. In questo caso Nicolas Cage, che oltre al ruolo di interprete principale (spietato killer che si innamora di una ragazza sordomuta) si è anche ritagliato quello da produttore. Action movie a tinte noir (con velleità da thriller psicologico) che però non convince per niente. Regia svogliata ma anche una performance non certo eccellente del protagonista che si ostina a porsi con la stessa smorfia stampata sul volto, nel tentativo di esternare disagio ed inquietudine.
Basilicata coast to coast regia: rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, rocco Papaleo, Giovanna
regia: nicolo donato con thure lindhardt, david dencik Una delle pellicole più interessanti in circolazione quest'estate. La storia di un amore pericoloso ma soprattutto la ricerca della propria identità. Deluso da un mancato avanzamento di carriera, Lars decide di lasciare l'esercito. Più per noia che per convinzione decide di aderire ad un movimento neo-nazista dove conosce Jimmy. I due uomini daranno inizio ad una relazione segreta, ma la loro passione proibita dovrà scontare la punizione del gruppo di estrema destra. Tuttavia l'amore e l'attrazione sessuale è così forte che, pur dovendo infrangere ogni regola, Lars e Jimmy non riusciranno a mettere fine alla relazione. Attori all'altezza di uno script non facile ed alquanto complesso da interpretare. Da non perdere. Marc'Aurelio d'Oro al Festival di Roma.
Cado dalle nubi regia: Gennaro nunziante
con dino Abbrescia, fabio troiano e Giulia Michelini Ignorante, cafone, scorretto, razzista, non azzecca un congiuntivo, però sfonda nel mondo della tv. Il trionfo della mediocrità. La fotografia esatta dell'Italia di oggi, quella che ci propina tutti i giorni il piccolo schermo. E lui, Checco Zalone, il comico di Zelig, ci sguazza. La sua parodia è esilarante. Un esordio felice per il comico tv, rispetto a tanti colleghi che hanno tentato la stessa strada con risultati davvero deludenti. Riesce a fare un film corale dove anche i personaggi di contorno danno il loro significativo contributo, evitando che la storia sia solo una lunga sfilza di gag. Prende in giro tutti, con ingenuità usa un linguaggio scorretto ed assurdo. Fa la pipì nella sacra ampolla di acqua del Po e scambia Alberto da Giussano per un Power Ranger.
Che fine ha fatto osama Bin laden? documentario di Morgan spurlock Dopo "Super Size Me", il regista, autore, produttore ed attore del cinema indipendente americano mette mano ad un'altra provocatoria impresa: scovare Bin Laden e soprattutto capire se c'è qualcuno che ha mai provato veramente a cercarlo. Sopra a tutti, Cia ed FBI. Inizia a New York e fa il giro del mondo. Attraversa Egitto, Marocco, Israele, Palestina, Arabia Saudita, Afghanistan fino alle regioni tribali del Pakistan. Lungo il percorso interroga esperti ed imam, accademici e terroristi. In Europa visita i ghetti delle grandi città dove gli immigrati aspirano alla guerra santa. Irriverente, divertente e parecchio documentato il film paradossalmente sviluppa una profonda comprensione dei conflitti che turbano il mondo, con parecchi spunti di riflessione.
Che fine hanno fatto i Morgan? regia: Marc lawrence con hugh Grant, sarah Jessica Parker Veramente il sottotitolo potrebbe essere: che fine ha fatto Hugh Grant? Il ragazzo, ormai cinquantenne per la verità, non sembra più quello di "Quattro matrimoni e un funerale" oppure "Notting Hill". Film noioso e non riuscito nonostante lo sforzo produttivo di mettere insieme due star del cinema inglese ed americano. L'idea di catapultare in piena campagna una coppia di cittadini doc che non riesce a staccarsi dal BlackBerry, per andare a vivere nel Wyoming (accanto a cavalli, orsi e rudi cow-boy con tanto di pistola nella fondina), poteva anche funzionare. In questo caso però non fa neanche tanto ridere. Sceneggiatura debole e recitazione altrettanto sciatta.
City island regia: raymond de felitta con Andy Garcia, Alan Arkin, Julianna Margulies Da tempo non vedevamo una sceneggiatura così curata e ben scritta. Risultato, una spassosissima commedia con una storia che gira intorno al classico gioco delle verità nascoste, ambientata in uno dei quartieri meno noti di New York. Protagonista, un inedito ed istrionico Andy Garcia, nei panni della guardia carceraria con il pallino della recitazione (la scena del suo primo provino vale tutto il film), con parecchi scheletri nell'armadio, come del resto hanno tutti gli altri componenti della famiglia. Ottimo cast di attori, diretto con impegno da un regista che arriva dal cinema indipendente i cui film fanno spesso il giro dei festival più prestigiosi e che ha anche recentemente affermato di ispirarsi al nostro Pietro Germi. Cosa volere di più?
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV Chloe regia: Atom egoyan con Julianne Moore, liam neeson Apparentemente un thriller, ma molto più intenso nella sua struttura e complessità. E' anche una storia d'amore, di suspance ed ipotetici tradimenti. Viaggio, con qualche perversione, in un tranquillo ma fragile ménage coniugale. Catherine, stimata ginecologa della middle class, sta organizzando una festa a sorpresa per il compleanno del marito David, professore di musica. La stessa sera l'uomo perde però il volo da New York per tornare a casa e la moglie comincia a nutrire qualche sospetto, soprattutto dopo aver scoperto nel suo cellulare un ambiguo sms di una delle sue allieve. Una sera a cena fuori con amici, Catherine incontra per caso Chloe, giovane e bellissima escort di lusso. Per liberarsi dell'ossessione decide di ingaggiarla per testare la fedeltà del marito. Resterà invischiata invece in un gioco pericoloso che la condurrà ad un rapporto lesbo.
Christmas (A) Carol regia: robert Zemeckis con i volti di Jim Carrey, Gary oldman e Colin firth Onestamente un po' troppo lugubre e poco adatto a bimbi molto piccoli per essere definito un film di Natale destinato alle famiglie. Inizia con un morto disteso dentro una bara con due monete sugli occhi, per poi proseguire con una serie di fantasmi che fanno visita al vecchio avaro Scrooge nella sua casa oscura e sinistra. Tuttavia l'adattamento cinematografico della celebre fiaba di Charles Dickens è un piccolo capolavoro, soprattutto di tecnica. Realizzato con il sistema motion capture (quello utilizzato per The Polar Express), ossia cattura delle espressioni degli attori (celebri!) riportate digitalmente sul grande
schermo sotto forma di animazione, riesce a dare una profondità ed una nitidezza alle immagini da sembrare un film su pellicola.
City island regia: raymond de felitta con Andy Garcia, Alan Arkin, Julianna Margulies Era da tempo che non vedevamo una sceneggiatura così curata e ben scritta. Risultato, una spassosissima commedia con una storia che gira intorno al classico gioco delle verità nascoste, ambientata in uno dei quartieri meno noti di New York. Protagonista, un inedito ed istrionico Andy Garcia, nei panni della guardia carceraria con il pallino della recitazione (la scena del suo primo provino vale tutto il film), con parecchi scheletri nell'armadio, come del resto hanno tutti gli altri componenti della famiglia. Ottimo cast di attori, diretto con impegno da un regista che arriva dal cinema indipendente i cui film fanno spesso il giro dei festival più prestigiosi e che ha anche recentemente affermato di ispirarsi al nostro Pietro Germi. Cosa volere di più?
Colpo di fulmine - il mago della truffa regia: John requa e Glenn ficarra con Jim Carrey, ewan McGregor Certo, la storia nella fase di scrittura della sceneggiatura è stata parecchio romanzata ma sembra che tutti gli eventi descritti siano realmente accaduti. Basta questo per rendere il film apprezzabile di una certa attenzione, perché se fosse vero solo un terzo di quello narrato è davvero incredibile come un uomo possa arrivare a fare tanto nel corso di una vita. A parte questo, l'interpretazione di Carrey è un po' troppo fumettistica e gli eventi si susseguono con un certa confusione. Un morigerato agente di polizia, sposato con prole, che suona l'organo in chiesa, dopo un inci-
dente stradale decide di cambiare vita. Si dichiara gay, inizia a vivere una esistenza stravagante fatta di truffe ed imbrogli che lo porta dritto in prigione dove incontra Phillip Morris, l'amore della sua vita. Per lui tenterà, con successo, un colpo impossibile dietro l'altro.
Cosa voglio di più regia: silvio soldini con Pierfrancesco favino, Alba rohrwacher, Giuseppe Battiston Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
Crazy heart regia: scott Cooper con Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal, Colin farrell, robert duvall Non sarà il Drugo del Grande Lebowski, ma anche qui il grande Jeff Bridges riesce ancora a dare il meglio di sé per un film, low-budget, che gira interamente intorno alla sua figura. Intreccio narrativo forse scontato e prevedibile che però l'attore, con ammiccamenti e grande capacità interpretativa, riesce a rendere interessante ed accattivan-
te. Invecchiato, appesantito, alcolizzato ed in fase discendente, Bad Blake è una vecchia gloria del country che ora deve accontentarsi di qualche isolato locale della sconfinata provincia americana ed alloggiare in alberghi di quarta categoria. Il casuale incontro con una giovane giornalista di una rivista locale che vuole intervistarlo, gli cambierà in qualche modo la vita.
dragon trainer regia: dean deblois e Chris sanders Delizioso cartone animato in 3D, da vedere anche nella versione normale, non si perde nulla. Il tocco magico è quello della Dream Works Animation, creatori di Shrek e Madagascar. Portatore di due messaggi facili ma corposi, che di questi tempi non guastano. Non bisogna aver paura ad uscire fuori dal coro, affermando le proprie opinioni, e soprattutto non bisogna aver timore di ciò che esternamente può apparire diverso da noi. Il piccolo e gracile vichingo Hic vive in un comunità dove da sempre si combattono i draghi che rubano le pecore. Ma lui è un progressista ed è convinto che il dialogo con il nemico sia invece la strada giusta. Il suo senso dell'umorismo non si concilia però con gli ideali della tribù, dei coetanei e del forzuto padre, Stoick l'Immenso. Tratto dai libri della britannica Cressida Cowell.
draquila - l'italia che trema regia: sabina Guzzanti Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzan-
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV do questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
due vite per caso regia: Alessandro Aronadio con lorenzo Balducci, isabella ragonese. Sgombriamo subito il campo. Sarà pure il raccomandatissimo figlio del famoso imprenditore coinvolto nello scandalo degli appalti al G8, ma Lorenzo Balducci è perfetto nel ruolo di Matteo Carli. Riesce con sorprendente capacità recitativa ad interpretare due ruoli affini ma non uguali. Una sorta di Sliding Doors all'italiana, per raccontare il doppio destino di un ventenne che una notte piovosa incontra per caso un'auto con dei poliziotti a bordo. L'incontro o lo scontro con quegli uomini determinerà il resto della sua vita. Rabbia, paura ed angoscia di una generazione che forse non ha futuro. Interessante esordio alla regia del giovane regista romano già apprezzato al Festival di Berlino.
e' complicato regia: nancy Meyers con Meryl streep, Alec Baldwin, steve Martin E' sempre un piacere ritrovare la grande Meryl, anche se in questo caso è protagonista di una commedia non proprio originalissima e forse troppo hollywoodiana per un talento del suo livello. Tuttavia, tanto di cappello ad una attrice che a sessant'anni è ancora capace di trovare un ruolo di primo piano in un ambiente dove dopo i quaranta già si annaspa. Grazie alle sue innate capacità è in grado di far apparire decente un film che molto probabilmente con altri
interpreti avrebbe creato qualche imbarazzo. La storia del triangolo over 50 tra una donna, il suo ex marito ed un ipotetico pretendente stenta a decollare. E poi, va bene dare un'immagine di donna realizzata ma perché la scelta di stamparle sul viso, dall'inizio alla fine, quell'insistente sorriso a volte davvero fuori luogo?
fuori controllo regia: Martin Campbell con Mel Gibson, ray Winstone Con qualche ruga in più e qualche capello in meno ma con la stessa spavalderia ritorna dopo sette anni Mel Gibson e lo fa con un thriller ad alta tensione, che fonde politica, ecologia ed affari (loschi). Ancora una volta impegnato nella consueta lotta solitaria contro tutti e tutto, senza esclusione di colpi. Le immagini iniziali sono di sicuro impatto. L'inaspettata uccisione a sangue freddo della giovane Emma, sulla porta della casa del padre poliziotto, solletica subito la curiosità dello spettatore. Un avvio repentino per una storia avvincente, ben girata, senza troppe sbavature. Non male per chi ama il genere.
Genitori&figli. agitare bene prima dell'uso regia: Giovanni Veronesi con silvio orlando, luciana littizzetto. Michele Placido, Margherita Buy, Max tortora, elena sofia ricci, Piera degli esposti Il confronto-scontro tra il mondo degli adulti e quello dei giovani di oggi attraverso lo sguardo della quattordicenne Nina. E' credibile il quadro che il regista toscano traccia delle nuove generazioni, riesce a fotografarne bene il malessere e l'incapacità di capirsi fino in fondo. Certo, in un contesto da commedia e con i toni leggeri del genere, a volte con profili appena trat-
teggiati ma decisamente convincenti. Decisamente migliore invece il fronte dei cosiddetti "grandi", dove si capisce che Veronesi ha maggiore conoscenza della materia. Avvalendosi di un cast di attori di alto profilo, abbandona per il momento il film ad episodi per raccontare una storia più strutturata e ricca di sfumature rispetto ai precedenti lavori.
Green Zone regia: Paul Greengrass con Matt demon, Greg Kinnear Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto ed a porsi degli interrogativi, soprattutto rispetto al ruolo giocato da un potente generale di Saddam Hussein.
happy family regia: Gabriele salvatores con fabio de luigi, diego Abatantuono, fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Carla signoris, Valeria Bilello Non è l'ennesimo film sulla famiglia. Salvatores semplicemente racconta degli uomini e delle donne, e lo fa con un film originale, poetico, spassoso, colorato, elaborato
su diversi piani narrativi e continui passaggi tra finzione e realtà. Otto personaggi in cerca d'autore. Sono questi i protagonisti, la famiglia felice a cui il titolo ironicamente allude. Escluso Ezio, 38 anni, una vita trascorsa senza aver mai concluso nulla di buono che un giorno decide di scrivere una sceneggiatura per il cinema. Due coppie, i loro figli, i nonni, il cane, esseri del tutto inventati che ad un certo punto però vivono di luce propria, escono dallo schermo del computer di Ezio (un Fabio De Luigi in grande forma) per rivendicare la loro esistenza. Il cinema nel cinema.
i Gatti Persiani regia: Bahman Ghodabi con negar shaghaghi, hamed Behdad Durante la lavorazione il regista è stato arrestato per ben due volte. In Iran la musica è considerata, dall'attuale regime, impura in quanto fonte di allegria e quindi vietata. I ragazzi sono costretti a suonare e cantare clandestinamente, nel chiuso di cantine e sotterranei. Un mondo nascosto, del quale la maggior parte della popolazione ignora l'esistenza. Completamente girato a Teheran, al di là dell'aspetto musicale, è un interessante viaggio nelle dinamiche che oggi governano l'ex Persia, che aiuta a capire meglio cosa stia realmente avvenendo in quel Paese. Premio Speciale della giuria al Festival di Cannes, la sceneggiatura è stata scritta da Ghobadi e dalla fidanzata Roxana Saberi, la giornalista americana di origine iraniana processata per spionaggio
il figlio più piccolo regia: Pupi Avati con Christian de sica, laura Morante, luca Zingaretti, nicola nocella Con la scusa di completare la trilogia sulla paternità (dopo "La cena per farli conoscere"
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV e "Il papà di Giovanna"), Avati racconta l'Italia di oggi e lo fa con particolare cattiveria ed ironia, aiutato anche da un più che brillante cast di attori. Apparentemente parla di beghe familiari, in realtà dà vita ad un preciso affresco del Bel Paese: cinico, corrotto e corruttore, egoista, disposto a tutto in nome del dio denaro. Un insospettabile De Sica (dopo tanti cine-panettoni) riesce finalmente a dare corpo ad un personaggio complesso e spietato, il "furbetto del quartierino" di turno che pur di salvarsi dalla galera per i suoi guai finanziari, non si fa scrupolo di riversare le sue colpe sull'ingenuo figlio.
il mio amico eric
tagonista, che ha anche scritto la sceneggiatura, nel raccontare il suo primo incontro con Besson sul set di un precedente film, ha rivelato che in quell'occasione, prima di squadrarlo da cima a fondo, gli ha detto che lo avrebbe visto bene nei panni di un prete. Parole profetiche. Bigard veste i panni di Mario Diccara, ex galeotto appena uscito dalla prigione che ha qualche conto in sospeso con la malavita. Chiede aiuto al fratello prelato che gli suggerisce di raggiungere Padre Etienne in un paesino dell'Ardèche, travestito da sacerdote. Al suo arrivo scopre che il parroco è morto e gli abitanti lo scambiano per il sostituto.
il profeta
regia: Ken loach con eric Cantona, steve evets Un omaggio al calciatore del Manchester United Eric Cantona, personaggio discusso e borderline, per raccontare ancora una volta una storia di periferia. Loach lascia per il momento i toni seriosi dei suoi precedenti film ed affronta con leggerezza ed un tocco di fantasia i temi che gli sono da sempre cari. Il titolo originale, Looking for Eric, probabilmente si adatta meglio ad una storia dove il protagonista Eric Bishop, dipendente postale con una situazione famigliare e sentimentale disastrata, è alla continua ricerca di se stesso. Nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della sua vita immagina di dialogare con il grande campione francese, che nel film recita se stesso. Da non perdere nel finale la vera conferenza stampa di Cantona, rimasta nella storia del calcio.
regia: Jacques Audiard con tahar rahim e niels Arestrup Difficile non identificarsi con la faccia d'angelo del protagonista, perché anche se la storia è politicamente poco corretta (un percorso di formazione alla rovescia, un antieroe) non si può non stare dalla sua parte. Accertato ormai il fatto che il carcere non riabilita proprio nessuno, il film è abilmente orchestrato da un regista che conferma qualità straordinarie nel dirigere gli attori. La faccia del giovane Malik (felice esordio), analfabeta e ladruncolo che entra in carcere per uscirne dopo sei anni più acculturato, spietato ed a capo di una pericolosa banda, e quella del boss corso César Luciani (si intuisce ad occhio nudo la consolidata esperienza anche teatrale), reggono praticamente tutto il film.
il Mi$$ionario
il segreto dei suoi occhi
regia: roger delattre con Jean- Marie Bigard Divertente commedia degli equivoci, senza troppe pretese ma ben costruita, prodotta da Luc Besson. L'attore pro-
regia: Juan Josè Campanella con ricardo darìn, soledad Villamil Un noir, una commedia, una storia d'amore. Sullo sfondo
l'Argentina peronista degli anni '70. Magica commistione di generi per raccontare uno dei periodi più cupi del Paese. Da questo punto di vista decisamente più efficace di tante pellicole che puntano al politico. Aspetto, questo, abilmente ed apparentemente relegato ai margini e che invece si rivela la vera anima. Il film ti entra dentro, lentamente, e per parecchio non ti molla. Con piglio sicuro il regista di origine italiana nato a Buenos Aires, dirige uno dei migliori lavori della stagione che non a caso ha conquistato l'Oscar destinato al film straniero riuscendo a battere opere di pregio come "Il profeta" e "Il nastro bianco". Cast più che apprezzabile, sceneggiatura essenziale, quasi scarna ma con la capacità di arrivare dritta alla meta. Da non perdere.
damon Il capitano Francois Pienaar entra nella minuscola cella dove per 27 anni è stato recluso Nelson Mandela. Allarga le braccia, come per prenderne le misure e dalla finestra lo immagina nel cortile, in catene, intento a spaccare pietre sotto il sole cocente. Perché un uomo che ha dovuto subire tanto dolore parla di perdono? Forse l'eccesso di retorica, inusuale per un film di Eastwood, può in un primo momento generare qualche attimo di smarrimento. Poi con lo scorrere delle immagini prevale l'emozione, quella di veder rappresentato un momento cruciale della storia del Sudafrica ma forse anche del mondo. Le interpretazioni di Freeman nei panni di Nelson Mandela e Damon in quelli del biondissimo capitano della squadra di rugby sono appassionanti.
il tempo che ci rimane l'isola delle coppie
regia: elia suleiman con saleh Bakri, shafika Bajjali Suleiman è nato a Nazareth in Palestina ed il film è semiautobiografico, in quattro episodi, sulla sua famiglia. E' ispirato ai diari del padre, a partire dal 1948 quando decise di partire per unirsi alla Resistenza dopo l'occupazione di Israele. Scene di vita quotidiana di quei palestinesi che decisero di restare e che furono chiamati "arabi israeliani", costretti a vivere da stranieri nella loro patria. Contrariamente a quanto si possa pensare non ha nulla della pesantezza che magari ci si potrebbe aspettare da una pellicola di questo genere, il regista (che interpreta tra l'altro anche se stesso) ci ha costruito sopra una storia surreale, piena di ironia, con musiche coinvolgenti. Senza trascurare però l'aspetto politico di una questione ancora attualissima ed irrisolta.
regia: Peter Billingsley con Vince Vaughn, Jason Bateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli amici ad accompagnarla in una vacanza terapeutica per sposi con problemi coniugali, in uno splendido resort di Bora Bora. Il costo del biglietto è esoso ma se accettano di andare con loro verrà dimezzato. Partono, convinti di andare incontro ad una vacanza a cinque stelle invece scopriranno presto che la frequentazione della stravagante terapia non è a discrezione di chi ne ha bisogno e non è un optional. Jean Reno con il codino nelle vesti di santone che dovrebbe aiutare gli sposi. Una commedia (furbetta) che deve essere presa per quello che è: un paio d'ore di divertimento ammirando e sognando località tropicali irraggiungibili per molti. Non rimarrà nella storia del cinema
invictus
l'uomo che verrà
regia: Clint eastwood con Morgan freeman e Matt
regia: Giorgio diritti con Alba rohrwacher e Maya
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV sansa Girato con assoluto rigore, non scade mai nella retorica. Diretto in maniera magistrale, con attori di grande spessore che recitano i rari dialoghi in dialetto bolognese (sottotitolati in italiano). Meritatamente premiato all'ultimo festival del cinema di Roma, ripercorre gli ultimi nove mesi dalla strage di Marzabotto dove furono massacrate dai nazisti 770 persone, per la maggior parte donne, bambini ed anziani. Il racconto cadenzato dei nove mesi d'attesa per la nascita di un bambino in un'umile famiglia di contadini, attraverso lo sguardo della sorellina muta di otto anni. Film di forte impatto emotivo, forse di non facile fruizione, ma decisamente da non perdere.
l'uomo nell'ombra regia: roman Polanski con ewan McGregor, Pierce Brosnan Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
Gianquinto. Uno dei migliori film di Rubini. Intenso, commovente, ironico e fortemente autobiografico. Dopo "La stazione" del 1990, il regista/ attore torna a parlare della sua infanzia e della Puglia ripartendo da quella stazione ferroviaria che sembra sia rimasta fortemente ancorata ai ricordi. Ma questa volta lo fa con un tocco di maggiore maturità, riuscendo a fare un film più compiuto. Sceneggiatura ben calibrata, cast di attori decisamente convincenti. Iniziando dal piccolo e straordinario protagonista fino ad arrivare ad una brava Valeria Golino che riesce ad interpretare il ruolo di una donna moderna ed emancipata degli anni '60, che non rinuncerebbe mai al suo lavoro di insegnante, capace però di conservare intatti gli atavici dettami della tradizione.
la bocca del lupo regia: Pietro Marcello con i reali protagonisti della storia Piccolo film di nicchia, per raffinati cultori del cinema d‘autore. Ricco di poesia e sentimento. Due anime perse raccontano le loro vite. Sullo sfondo la Genova storica, descritta e fotografata alla De Andrè. Quella di ieri, delle "tripperie" ormai scomparse, e quella di oggi percorsa dai disperati e dagli ultimi. Enzo è appena uscito dalla galera e attraversa la città, alla ricerca dei luoghi di un tempo ormai dismessi. Nella piccola casa nel ghetto, tra i vicoli del vecchio quartiere, l'aspetta da anni l’amatissima Mary, prostituta transessuale. Nato da un'idea della fondazione San Marcellino, gesuiti di Genova, che da anni assiste in diversi modi la comunità dei senza tetto, degli emarginati.
l'uomo nero regia: sergio rubini con Valeria Golino, sergio rubini, riccardo scamarcio, Guido
la nostra vita regia: daniele luchetti con elio Germano, raoul Bova, isabella ragonese, luca
Zingaretti, stefania Giorgio Montorsi, Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.
la prima cosa bella regia: Paolo Virzì con Valerio Mastandrea, stefania sandrelli, Claudia Pandolfi, Micaela ramazzotti. Svolta intimista per il regista toscano che si allontana decisamente dalle tematiche sociali che hanno caratterizzato le sue precedenti pellicole, per concentrarsi sui sentimenti e sulla psicologia dei personaggi in una sorta di romanzo famigliare. Un percorso tutto nuovo per il quale sceglie l'attrice simbolo della commedia all'italiana, la splendida Stefania Sandrelli che insieme ad un Mastandrea in grande forma (una delle migliori interpretazioni dell'attore romano nel ruolo di Bruno e del suo mal di vivere) da vita ad un duetto recitativo di ottimo livello, riuscendo a coinvolgere l'intero cast. Costruito su due piani temporali, il film percorre circa quarant'anni di vita livornese, la storia di una mamma bellis-
sima e svampita e dei suoi due figlioli dagli anni 70/80 fino ai nostri giorni.
la vita è una cosa meravigliosa regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo salemme, enrico Brignano, nancy Brilli, luisa ranieri Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.
le quattro volte regia: Michelangelo frammartino Il regista milanese di origine calabrese, dopo il bellissimo e pluripremiato "Il dono" ci regala un nuovo lavoro dove creatività e poesia si fondono per raccontare il fascino arcaico di una terra dove il tempo sembra si sia fermato. Interamente girato senza dialoghi, senza attori, solo con rumori di sottofondo, utilizzando la tecnica del documentario (come peraltro aveva già fatto con il primo
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV lungometraggio), la cinepresa si limita a riprendere scene di vita quotidiana di un piccolo villaggio rurale, in realtà riesce a leggere oltre le immagini. Illustra il ciclo della vita e della natura, attraverso uno sguardo originale ed innovativo che può ricordare quello di Franco Piavoli e Vittorio De Seta. Accolto a Cannes da giudizi più che lusinghieri dalla critica internazionale.
Matrimoni ed altri disastri regia: nina di Majo con Margherita Buy, fabio Volo, luciana littizzetto, francesca inaudi. L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.
Mine Vaganti regia: ferzan ozpetek con riccardo scamarcio, nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, ennio fantastichini, lunetta savino, ilaria occhini Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della fami-
glia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
nine regia: rob Marshall con daniel day-lewis, sophia loren, nicole Kidman, Penelope Cruz, Marion Cotillard Già il musical di Broadway sembra non sia piaciuto per nulla a Fellini. Immaginate cosa potrebbe dire oggi di questo film, se fosse ancora vivo. Una sfilza di banalità e luoghi comuni sull'Italia e sugli italiani, da non credere. La pizza, i mandolini e siamo al completo. Ovviamente nulla a che vedere con un capolavoro come “8 e mezzo“. A parte questo, le canzoni sono accattivanti, i balletti rocamboleschi, i costumi sfavillanti. Ingredienti essenziali per catturare il grande pubblico. Per non parlare della lunga sfilza di star e bellezze internazionali. Penelope Cruz insolitamente conturbante e sexy. Guido Contini è affascinante, glamour e donnaiolo ma non possiede l'ironia di Mastroianni.
notte folle Manhattan
a
regia: Mira nair con steve Carell, tina fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente ed anche
poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa, che vive nella provincia del New Jersey, decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, hanno la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.
Percy Jackson e gli dei dell'olimpo - il ladro di fulmini regia: Chris Columbus con logan lerman, Pierce Brosnan Il paragone con le avventure di Harry Potter è inevitabile. Il regista ne ha diretti ben due. Come il celebre maghetto anche Percy Jackson ha poteri sovrannaturali, per metà divino e per metà umano, con l'innata capacità di tenere a bada il male. Anche lui ha genitori "magici", è figlio del dio greco Poseidone, e molte delle situazioni in cui si trova porta inevitabilmente al personaggio della Rowling. L'apparizione dell'Idra a tre teste non può non ricordare Fuffy il cane a tre teste di Hagrid. Solo una squallida copia dunque? Niente affatto. Il film ha una sua valenza, si lascia vedere con piacere, in qualche modo è anche educativo (all'inizio insegnanti e compagni di scuola lo credono mentalmente limitato) e poi potrà riempire il vuoto che Potter lascerà. Moderno classico della letteratura fantasy dello scrittore Rick Riordan, "Il ladro di fulmini" è il primo di
una serie di cinque libri, l'ultimo uscito a maggio dello scorso anno.
Piccolo (il) nicolas ed i suoi genitori regia: laurent tirard con françois-Xavier demaison, daniel Prévost Adattamento sul grande schermo di uno dei più importanti classici per l'infanzia francesi, probabile primo esempio di letteratura moderna per piccoli, nato dalla fantasia di René Goscinny (l'ideatore di Asterix) e JeanJacques Sempè. Il protagonista è un bambino di otto anni, Nicolas, una sorta di Gian Burrasca d'Oltralpe. Ambientato negli anni '50, le avventure del pestifero ragazzino con la sua strampalata combriccola di amici, divertono molto e riescono a creare un processo di identificazione sia nei bimbi che nei grandi, con un abile doppio piano di lettura. Riuscita trasposizione sul grande schermo, senza trascurare le magiche atmosfere dei racconti.
Predators regia: nimrod Antal con Adrien Brody, laurence fishburne, Alice Braga Remake dell'action movie interpretato nell'87 da Schwarzenegger, con un inedito Adrien Brody nei panni dell'ex marine tutto muscoli, tattica militare e mitraglietta in spalla. Mercenario alla guida di un gruppetto di veri cattivi. Letteralmente piovuti dal cielo, ben presto scopriranno di essere stati catapultati in un pianeta alieno per essere trasformati in prede. Uomini (e donna) allenati ad uccidere che invece saranno spietatamente cacciati ed eliminati da una nuova razza di predators alieni, guerrieri astutissimi in grado di rendersi invisibili. Film ben orchestrato, di sicuro effetto, altamente confezionato. Apprezzabile.
Prince of Persia - le
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV sabbie del tempo regia: Mike newell con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misteriosa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di allenatissimi stuntman. Insomma, un bel fumettone. Sempre ottime le Interpretazioni di Molina e Kingsley.
remember me regia: Allen Coulter con robert Pattinson, emilie de ravin Una sorpresa. Che il vampiretto più celebre del momento si sia cimentato, nonostante il travolgente successo di Twilight, in una pellicola del genere depone a favore di questo bel ragazzone rimasto improvvisamente sepolto dalla notorietà e da una stuolo di adoranti fan. Il film, contrariamente a quanto si possa credere, non è solo una storia d'amore destinata al filone giovanilistico, l'intreccio è molto più raffinato e complesso, pieno di humour, acume, con dialoghi ben scritti ed interpretati. Finale sorprendente che vuole essere un omaggio alla città di New York. Senza voler svelare nulla, perché l'epilogo è davvero inaspettato, la storia parte da due ventenni provenienti da mondi del tutto opposti, che si incontrano in maniera non proprio casuale, e che si innamorano. Ma non
ci sarà l'happy end.
the road regia: John hilcoat con Viggo Mortensen, robert duvall, Charlize theron E' vero, è deprimente, triste, disperato, senza futuro, eppure è uno dei film più interessanti che il genere catastrofista abbia partorito negli ultimi anni. Completamente privo di retorica, un regista semi-sconosciuto porta sul grande schermo il romanzo "La strada" del grande scrittore statunitense Cormac McCarthy. Lo fa rivelando notevoli capacità nel dirigere i pochi (ma buoni) attori del cast. Un film complesso, difficile, dove la macchina da presa è quasi esclusivamente puntata sui volti di un padre e di un figlio che cercano di sopravvivere in un'America desolata e distrutta da un misterioso cataclisma, dove gli esseri umani sono spinti a dare il meglio e (soprattutto) il peggio di sé.
robin hood regia: ridley scott con russel Crowe, Cate Blanchett, William hurt, Max Von sydow. Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreavano.
Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con armatura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio regia: isotta toso con liotti, Kasia daniele smutniak, francesco Pannofino Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità, ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
shutter island regia: Martin scorsese con leonardo di Caprio, Mark Buffalo, Ben Kingsley, Max von sydow. Un affresco sul dolore e sulla follia. Film particolarmente claustrofobico e cupo, con una magnifica fotografia, come tutte le opere di Scorsese curato e costruito nei minimi particolari. Maestro nel dirigere i suoi attori. Dramma psicologico avvincente, che lascia con il fiato sospeso sino alla fine,
mai scontato, con una ambientazione quasi maniacale. Un'isola-fortezza, battuta dal vento e da una pioggia incessante, sede di un noto manicomio criminale. Siamo nel 1954, all'apice della Guerra Fredda, quando il capo della polizia locale Daniels (Di Caprio) ed il suo collega vengono convocati a Shutter Island per indagare sulla misteriosa scomparsa di una pluriomicida, ma nulla è come appare.
simon Konianski regia: Micha Wald con Jonathan Zaccai, Popeck Un popolo che sa ridere della propria tragedia. Sul filone di una serie di riuscitissime commedie dallo humour yiddish (da "Train de vie" in poi), arriva questo giovane e sconosciuto regista belga di origini ebraiche che al suo secondo lungometraggio mette in luce un talento del quale probabilmente sentiremo parlare ancora. Dosato e con il giusto cast di attori, costruisce un film divertente e drammatico, irriverente e scoppiettante, graffiante e doloroso. Colonna sonora dai ritmi leggeri ed accattivanti in netto contrasto dal contesto narrativo. Più che l'accostamento con Woody Allen, Radu Mihaileanu o al nostro Benigni, lo stile somiglia molto a quello dei grandi fratelli Coen che sullo stesso argomento hanno realizzato "A serious man". Fortemente autobiografico, è il racconto di un giovane laureato in filosofia, disoccupato, abbandonato dalla moglie, costretto a tornare a vivere con il padre, un ex deportato che gli darà del filo da torcere anche da morto.
sul mare regia: Alessandro d'Alatri con dario Castiglio, Martina Codecasa D'Alatri torna a sorprenderci. Dopo il cine-panettone alternativo "Commediasexy", il
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filM dellA sCorsA stAGione Che Potrete Presto riVedere in tV regista romano questa volta firma un film completamente in digitale, a basso budget, interpretato da attori semisconosciuti. Una commedia sentimentale appartenente al filone giovanilistico, dai risvolti sociali, ambientata nella splendida isola di Ventotene che, ad onor del vero, contribuisce parecchio alla riuscita della storia tratta dal romanzo di Anna Pavignano (In bilico sul mare). Il giovane e bel Salvatore (Dario Castiglio, figlio di Peppino di Capri) d'estate porta i turisti in giro con il suo gozzo mentre d'inverno fa il muratore in nero nei cantieri sulla terraferma. L'amore arriva con Martina, la ragazza di buona famiglia che usa la sua barca per le immersioni da sub.
Colin farrell e Paz Vega in una scena di triage
the Wolfman regia: Joe Johnston con Benicio del toro, emily Blunt, Anthony hopkins Monster movie di tutto rispetto. Diretto con mano ferma ed interpretato con la stessa convinzione da un intenso Benicio Del Toro (bravo anche con il pesante trucco da lupo) accanto al sempre straordinario Hopkins, nel ruolo del padre. Remake del classico horror "L'uomo lupo" di George Waggner del 1941, costruzione di un sanguinoso puzzle con un'antica maledizione che trasforma le persone in lupi mannari durante le notti di luna piena, che sta lentamente uccidendo gli abitanti di Blackmoor. Poco splatter ma di certo non annoia, diligentemente condensato in poco più di un'ora e mezza con una tensione narrativa che non cala mai. Interessante ricostruzione d'epoca in stile vittoriano.
tra le nuvole regia: Jason reitman con George Clooney e Vera farmiga Un film attraversato da un umorismo fresco e leggero
per affrontare un tema di scottante attualità, dai risvolti inevitabilmente drammatici. La storia di un "tagliatore di teste", un manager molto ricercato in tempi di crisi, che le aziende assumono per brevi periodi con il compito di licenziare il personale in eccesso. Un grande Clooney nei panni del professionista senza scrupoli che dopo tanti anni spesi felicemente tra una città e l'altra dell'America, improvvisamente sente di dover cambiar vita. La sfilza dei dipendenti che passa sotto la mannaia di Clooney sono veri disoccupati provenienti da Detroit e St. Louis, le città più colpite dalla recessione. Il regista è il figlio di Ivan Reitman, quello che ha diretto "Ghostbusters".
the twilight Saga: eclipse regia: davide slade con Kristen stewart, robert Pattinson, taylor lautner E' troppo facile parlare male del film, talmente è insulso. Il peggiore dei tre. Nella prima parte non succede pratica-
mente nulla. Ci sono dei neovampiri che cercano vittime da succhiare in giro per la città (sai che novità!), sarebbero dei cattivoni che tentano di organizzare un piccolo esercito per far fuori Bella. I dialoghi tra i tre protagonisti hanno temi fissi e ripetitivi. Parole come amore, cuore, sentimento vengono usate fino allo sfinimento. Lei dice al vampiro Edward: "io ti amo, sono pronta a morire per te", mentre al licantropo pettoruto Jacob ribadisce "sono solo tua amica", però si capisce che forse c'è dell'altro dopo due bacetti non proprio casti. I due rivali, con piglio molto maschio, fanno a gara nel rassicurarla. "Ti proteggo io" afferma uno, "no, a lei ci penso io" ribatte l'altro. Salvo poi allearsi per salvarle la pelle (si fa per dire). Va bene, trattasi di pellicola per adolescenti. Ma che fatica arrivare sino alla fine.
triage regia. danis tanovic con Colin farrell, Paz Vega, Christopher lee
Premio Oscar nel '93 con No Man's Land, Tanovic ritorna ad affrontare gli orrori della guerra, da un altro punto di vista. Quello dei sopravvissuti. Di coloro che ce l'hanno fatta, ma che hanno lasciato in quei terribili luoghi gran parte della loro vita. Tratto dall'omonimo romanzo dell'ex reporter Scott Anderson che ha seguito i conflitti in Uganda, Beirut, Cecenia e Bosnia il film è la storia di due fotoreporter inviati nel Kurdistan iracheno nel 1988 poco prima dei massacri di gas ordinati da Saddam Hussein. Le scene sono forti, particolarmente violente e sanguinolenti. In un ospedale da campo improvvisato, senza acqua ed attrezzature adeguate, il medico è costretto a sparare in testa ai pazienti più gravi, quelli senza speranze.
recensioni redatte con la collaborazione di luCiAnA VeCChioli