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Anno III - n. 27 - Mercoledì 11 maggio 2011

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Ora di Punta di

Stefano CleriCi

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edizione aggiornata alle ore 10

www.altroquotidiano.it

Libia La Nato: «Non si sa se Gheddafi è vivo»

Informatica Microsoft assorbe anche Skype

Lettera aperta aCasini pagina 3 pagina 3 C Berlusconi: più poteri per il “premier” togliendoli al Colle aro Casini, perdoni l'ardire: ma che figura ci fa? Il suo ex alleato Silvio Berlusconi piomba a Crotone per un comizio a sostegno della candidata sindaco Dorina Bianchi - che è dell' Udc, il suo partito - e sul palco, facendo finta di dimenticarsi forse a quale formazione politica la candidata appartenga, ripete il suo solito show. Contro le toghe rosse e i fantasmi comunisti. Contro tutte le istituzioni di garanzia che gli impediscono di fare il comodo suo. Contro le regole della Costituzione che lo "castra" nel suo delirio di onnipotenza. Prigioniero della sua ossessione di "buongoverno" e di "stabilità, costi quel che costi. asini, ma lo ha sentito? Lo ha sentito dire che "bisogna cambiare la composizione della Corte costituzionale, cambiare i poteri del presidente della Repubblica e come in tutti i governi occidentali dare più potere al presidente del Consiglio e al governo?" Lo ha sentito dire che a Napoli "la spazzatura va portata in Procura"? ra, ci par di ricordare che lei, caro Casini, si sia più volte indignato di fronte a simili esternazioni del suo ex alleato. Ci par di ricordare che lei abbia giurato in pubblico di aver fatto della coerenza la sua bandiera. Ci pare di ricordare sue frasi garbate ma sprezzanti sul suo ex Capo quando parlava e parla di giudici e di processi, di escort e, soprattutto, delle promesse (mai mantenute) agli italiani. Va bene le realpolitik, onorevole Casini, ma se davvero lei ha a cuore il "bene del paese" faccia una bella cosa: a Crotone e in Calabria lasci libertà di voto ai suoi. Forse, a breve termine, ci guadagnerà.

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Napolitano nel mirino Dice che la proposta vale per il prossimo settennato, ma...

Il giallo di Melania

Per otto ore il marito interrogato dal pm Sentito come persona informata dei fatti

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E’ durata 8 ore, dalle 17 all’una di notte, la deposizione di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore che denunciò la scomparsa della moglie, Carmela (Melamia) Rea durante una gita sulla collina abruzzese, dove poi la donna fu trovata assassinata con molte coltellate (alcune inferte addirittura dopo la mosrte). Salvatore Parolisi al termine della giornata trascorsa nella caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna, dove si è svolta davanti al pm Umberto Monti la sua lunga deposizione, resta, per gli inquirenti, una persona informata dei fatti e non è dunque indagato.

Meno poteri al capo dello Stato e più poteri al capo del governo: sarà questo l’obiettivo di una legge di riforma costituzionale che Berlusconi ha annunciato di voler presentare in Consiglio dei ministri. Non riguarda Napolitano, ha precisato, perché la nuova regola avrebbe decorrenza dal prossimo settennato di presidenza del Quirinale; ma l’allusione è trasparente. E ha il sapore della minaccia. L’annuncio lo ha fatto a Crotone, in un comizio a sostegno di Dorina Bianchi, una migrante della politica italiana candidata ora alla carica di sindaco per l’Udc, che, in Calabria, è alleato del Pdl. Ed è proprio dall’Udc che arriva la sorpresa della proposta di legge di riforma dell’articolo 68 proposta dall’on. Mantini, che prevede tra l’alro il congelamento dei processi non solo per le alte cariche istituzionali, ma addirittura per tutti i deputati e senatori. E dalla maggioranza arrivano apprezzamenti.

E intanto sbuca il “lodo Mantina” pagina 2


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Berlusconismo di scorta

Ed ecco che sbuca il “lodo Mantini” “Sospendere i processi anche per gli on” di

aleSSandro Cardulli

Proprio mentre Berlusconi attacca in modo sempre più virulento i magistrati, inveisce contro la sinistra che - dice - se al governo renderebbe meno libero l Paese e più poveri i cittadini, arriva, imprevista e insperata, dalla sponda opposta l’ancora di salvataggio: una proposta di congelamento dei processi non solo per il capo del governo ma addirittura per tutti i parlamentari. Promotore di questa sortita è il responsabile delle politiche istituzionali dell’Udc, Pierluigi Mantini (nella foto) , già Margherita, già Pd, poi passato con Casini. La proposta di legge che ha presentato contiene una riscrittura dell’articolo 68 della Costituzione introducendo uno stop ai processi in cui sia coinvolto un parlamentare fino alla fine del mandato. Insomma il ritorno alla immunità, mischiato insieme, quasi a nasconderlo, alla riforma di ben 29 articoli della Carta, con proposte (alcune condivisibili da varie parti politiche) che

riguardano fra l’altro il enato federale, la riduzione dei parlamentari e delle province, la ridefinizione delle competenze legislative, la sfiducia costruttiva, un nuovo quorum per i referendum. Tutti sullo stesso piano. La giustificazione addotta da Mantini rende ancora più equivoca, imbarazzante e singolare la proposta di questi parlamentari dell’Udc, presentata il 28 aprile a Montecitorio e assegnata il 5 maggio alla Commissione affari costituzionali della Camera. Mantini in sostanza mette sullo stesso piano chi attacca ogni giorno i magistrati e destabilizza la giustizia e chi subisce questi attacchi. Proprio ieri Berlusconi è tornato a parlare del proposito di promuovere una commissione parlamentare d’inchiesta sull’operato dei pm milanesi, accusati di “delinquere” perché indagano sui suoi affari privati. Siamo in un paese che - dice Casini - ha bisogno di cambiare. Ma i’’Udc non trova di

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meglio per cambiare il paese che evitare a Berlusconi (e con lui addirittura a tutti i parlamentari) di dover rispondere nelle aule dei tribunali dei reati di cui è accusato. Nel nome, dice Mantini, di una “terza via delle garanzie e dell’equilibrata conciliazione tra politica e giustizia”. Le contraddizioni di Casini. Casini finisce dunque per trovarsi in contraddizione con se stesso perché del cambiamento fa parte, anzi ne è elemento fondante, il fatto che la giustizia sia uguale per tutti, che non ci siano privilegi per i politici, che l’autonomia della magistratura non sia messa in discussione e che cessino offese ed attacchi ai magistrati. Proprio ieri la sottosegretaria Daniela Santanché ha definito “metastasi” una magistrata per il solo fatto che sta istruendo una indagine giudiziaria a

Berlusconi. Mantini non si è accorto di niente? Non si è neppure accorto che il capo dello Stato ha reso omaggio solenne ai magistrati assassinati dai terroristi? E Casini, se non vuole trovarsi in contraddizione con se stesso, non può non prendere le distanze da quanto affermato dal responsabile delle politiche istituzionali del suo partito. Non solo dal Pd e dall’Idv vengono dure contestazioni. Il Fli per bocca di Angela Napoli si dissocia nettamente ed apre un conflitto nel terzo polo. “Non va bene afferma la parlamentare finiana - offrire ”un assist a Berlusconi nel momento in cui costui fa determinate dichiarazioni contro i magistrati solo perché lo considerano uguale a tutti i cittadini e perché non vuole sottoporsi al processo". Del resto lo stesso Fini ha preso una ferma posizione a difesa del ruolo della magistratura.

La migLiOre deL giOrnO

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Direttore responsabile: ennio Simeone Redazione tel. 06 86898861 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Iscritto al ROC Editrice: geCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Vicepresidente eloisa Covelli. Consigliere: fidalma filippelli

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giannelli sul “Corriere della sera”


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Dopo l’uccisione di Bin Laden

Al Qaida: «Usa, il peggio deve arrivare» Il capo di Al Qaida nella penisola arabica, lo yemenita Nasser alWahishi, in un messaggio su internet ha avvertito gli Stati Uniti che "il peggio" deve ancora venire dopo la morte di Osama bin Laden. Lo ha reso noto il sito americano di monitoraggio dei siti islamici SITE. "Gli americani hanno ucciso lo sceicco (...) ma devono sapere che la brace della jihad arderà più che durante la sua vita", afferma lo yemenita al Wahishi nel messaggio pubblicato oggi dal centro americano. "Non pensiamo che la questione sia finita (...) quel che vi aspetta è ancora peggio, più intenso e più nocivo", prosegue il capo di Aqpa (al Qaida nella penisola arabica) aggiungendo: "Vi mangerete le mani e rimpiangerete i giorni dello sceicco" Osama bin Laden. L'Aqpa è nata dalla fusione nel 2009 del ramo yemenita e di quello saudita di al Qaida. Il giorno di Natale di quell'anno un suo militante salì su un volo Delta partito da

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Amsterdam e diretto a Detroit con dell'esplosivo nelle mutande, mentre un anno dopo l'Aqpa rivendicò l'invio negli Usa a bordo di un aereo cargo di pacchetti esplosivi, che furono scoperti a Dubai e in Gb. Intanto un portavoce del servizio di informazioni militari (Ispr) del Pakistan ha dichiarato che l'esercito pachistano non è in disaccordo con il governo su cosa fare dopo il blitz americano che ha portato alla morte di Osama bin Laden . Ieri i giornali avevano sostenuto che in un vertice presieduto dal comandante dell'esercito Ashfaq Parvez Kayani, erano emerse critiche all'atteggiamento della classe politica pachistana che non aveva "fornito una risposta soddisfacente" alle accuse provenienti da Washington. Il portavoce ha smentito che l'esercito "abbia una posizione critica nei confronti del governo civile" ed ha sottolineato che militari e civili sono sulla stessa lunghezza d'onda.

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operazione boom in internet

Microsoft compra Skype per 8,5 miliardi di dollari Microsoft acquistera' Skype per 8,5 miliardi cash di dollari. Lo rende noto la societa' fondata da Bill Gates. L'operazione e' la piu' grande della storia del colosso di Redmond. ‘'L'acquisizione aumentera' l'accessibilita' dei servizi video e voce in tempo reale, portera' vantaggi sia ai consumatori sia alle imprese'' si legge in un comunicato. Skype diverra' una nuova divisione di Microsoft e l'amministratore delegato di Skype, Tony Bates, sara' presidente di Microsoft Skype Division. ''Microsoft e Skype condividono la visione di portare innovazione e prodotti ai consumatori e insieme saranno in grado di accelerare i piani di ampliamento di Skype e introdurre nuove modalita' per comunicare e collaborare'' afferma Tony Bates. ''Skype e' - osserva l'amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer - un servizio fenomenale'', Microsoft e Skype ''insieme daranno vita al futuro delle comunicazioni in tempo reale''.

Da parecchi giorni non appare in pubblico, sarebbe fuggito

La Nato: non sappiamo se Gheddafi è vivo Di

MariSa oStolani (anSa)

Con otto raid aerei in poche ore e attacchi missilistici a ripetizione su Tripoli, la Nato ha stretto la notte scorsa il cerchio attorno al rais, il cui bunker sarebbe stato nuovamente colpito, anche se ufficialmente l'Alleanza assicura che non si è aperta nessuna caccia a Gheddafi e il colonnello "non è un bersaglio" della missione militare in Libia. Mentre l'Onu invoca una tregua umanitaria, evocando i rischi di una penuria generalizzata di cibo e generi di prima necessità, aumentano i dubbi sulla sorte del rais, che non appare in pubblico da una decina di giorni e che non ha neppure partecipato ai funerali del figlio. "Non abbiamo alcuna prova se sia vivo o morto", ha detto il generale di brigata Claudio Gabellini,

responsabile pianificazione dell'operazione Unified Protector, rispondendo a domande di giornalisti dopo l'operazione notturna nel corso della quale - secondo testimoni - sarebbe stato colpito anche il complesso di Bab alAziziya dove il Colonnello ha una sua residenza-bunker. "Non sappiamo cosa stia facendo ora Gheddafi. E a dire la verità, non siamo neppure interessati. Il nostro mandato è proteggere la popolazione civile

libica ed eseguiamo questo mandato colpendo bersagli militari, non individui specifici", ha detto l'ufficiale italiano. "La scorsa notte sono stati distrutti bunker di comando e di controllo usati dal regime di Gheddafi per colpire la popolazione civile", ha precisato Gabellini. Il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, ha seccamente smentito le testimonianze secondo cui il compound del colonnello Gheddafi sarebbe stato colpito. "I raid hanno colpito il centro della città. Hanno centrato edifici governativi", ha riferito il portavoce. "Questi non sono obiettivi militari. Perché li hanno presi di mira?", ha chiesto Ibrahim. Intanto nella mattinata di oggi sono circolate voci di una fuga del rais per destinazione sconosciuta.


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Elezioni amministrative

enzo CiaCCio

La quantità di cemento prevista è poca rispetto agli appetiti? Per dispetto, si manda deserta la gara in cui si vende quel lotto. Il risultato? E’ il panico. “Bagnoli Futura”, la società incaricata di vendere a pezzi Bagnoli e che ha bisogno di riuscirci in tempi stretti, chiede allarmata al sindaco di Napoli di rivedere i criteri di vendita. Il sindaco, in una veloce riunione di giunta tenutasi un attimo dopo che i consiglieri firmatari della sfiducia si sono “accorti” di aver “sbagliato tutto”, fa approvare una delibera in cui si stabilisce che no, in quell’area ex Italsider che non si riesce a vendere per assenza di acquirenti bisogna prevedere molti insediamenti industriali in meno rispetto al progetto e tanti appartamenti (di lusso, visti i prezzi) in più. Seicento in più, a voler essere precisi. Cioè, quasi un quartiere. Benvenuti palazzinari. Con buona pace del Grande Parco Pubblico, che con la scusa delle difficoltà di manutenzione diventa sempre più piccino per lasciar spazio a nuove ondate di cemento per pochi. E pensare che fu proprio il sogno del Grande Parco a convincere agli inizi degli anni ’90 gli operai dell’Italsider (l’industria siderurgica più avanzata d’Europa) ad accettare la chiusura della fabbrica. A loro venne spiegato che era cosa giusta e conveniente. Per il futuro dei figli. Quei figli sono nel frattempo diventati adulti, ma il futuro di

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naPoli

I Grandi Assenti della campagna elettorale: i partiti e i problemi della città di

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Bagnoli è ancora in parte paralizzato in una bonifica che sembra non finire mai e in un progetto negli anni snaturato e stravolto. L’ultima, discutibile delibera targata Iervolino ne è il più recente esempio. Già, ma di questo e del progetto di Napoli Est, per esempio, o del futuro del centro storico cittadino mica si discute in campagna elettorale. Nemmeno per sommi capi. E’ l’ultima settimana di confronto. All’insegna delle liste inquinate da presenze criminali che la Prefettura sta spulciando con risultati inquietanti. All’insegna delle botte da orbi che ragazzi di destra e di sinistra si sono scambiate all’Università Federico II, segno che in città ci sarebbe molto bisogno di Buoni Esempi di cui non si intravede traccia. Ultima settimana. All’insegna delle dichiarazioni. Per la verità, non molto impegnative. Bassolino, finora silente, dice che ora basta con le polemiche, evviva Morcone e votiamo tutti per lui. Rosa Iervolino, il sindaco uscente, si lascia andare a un lamento antiPd che “l’ha lasciata da sola per dieci anni”. Marco Demarco, opinionista e saggista, fa notare che lei, la Iervolino, per dieci anni è rimasta “con le braccia conserte”, cioè immobile di fronte a una metropoli che andava verso lo sfascio. Due sociologi “democratici” si ricordano dopo qualche mese di aver assistito a brogli durante le “primarie” del Pd e pubblicano un

libro-pamphlet che il candidato di Di Pietro (ma non solo) De Magistris si rifiuta di sponsorizzare. Dall’altra parte, il candidato Lettieri, in debito di qualche caffè verso i giovanotti che lo hanno aggredito nel centro storico, sforna a sorpresa un milione di copie di un documentato dossier contro la giunta Iervolino, e ci mette dentro pure il “Gioco della Rosa”, una sorta di tradizionale gioco dell’Oca rivisitato in chiave ironica e centrato su immondizia e promesse mancate. Un po’ di (non greve) ironia, che non guasta in questa campagna elettorale spesso vuota e seriosa. Ma nei comitati elettorali si respira aria preoccupata. I sondaggi assicurano che nessun candidato è vicino alla possibilità di vincere al primo turno. Lettieri (centro-destra) sarebbe intorno al 40 per cento dei consensi, Morcone (centro-sinistra) al 32 per cento. De Magistris, che sulle prime sembrava poter mettere in difficoltà da sinistra il candidato Pd, sarebbe inchiodato a quattro-cinque punti più sotto. Insomma, si pensa già al ballottaggio. Il centro-destra tifa De Magistris, perché è terrorizzato dall’ipotesi che Lettieri debba duellare con Morcone. Il voto “organizzato” dei “Bassoliniani” e di quello che resta della collaudata, esperta macchina di consenso ex comunista, ben radicata in città, incute paura fra gli avversari. Il centro-sinistra, che sa bene di questa sua forza di fuoco, punta tutto sul ballottaggio: “Lì – ha

il sindaco uscente, rosa russo ierv detto di recente Andrea Cozzolino, delfino di Bassolino, vincitore delle primarie annullate e protagonista occulto della battaglia in atto – ci giocheremo tutta un’altra partita. E potremo davvero vincere”. De Magistris resta il principale punto interrogativo: è davvero difficile misurare quanto l’ex magistrato sarà in grado di raccogliere del disagio sicuramente diffuso fra gli elettori di centro-sinistra per la candidatura (imposta dall’alto) dell’ex prefetto Mario Morcone, che fa fatica a incrociare istanze e intonazioni estranee alla sua formazione. E quanto invece di tale disagio sia destinato a disperdersi nel nonvoto (che si teme altissimo) o in consensi indirizzati verso i “grillini” (dati oltre il 3 per cento) o gli altri candidati con minori pretese, fra cui non va sottovalutato l’ex ministro Clemente Mastella, dato al 2-3 per cento, e un avvocato lavorista, Giuseppe Marziale, molto stimato negli ambienti popolari. Tanti i Grandi Assenti, nel dibattito in corso. I partiti, per esempio. Si sono dimostrati incapaci di presentarsi compatti all’appuntamento per il nuovo sindaco. E uincapaci, soprattutto, di svolgere la funzione di elaboratori di decisioni sostanziali e condivise. Il nome del candidato del centro-destra, l’imprenditore (professionalmente non quotatissimo) Gianni Lettieri, è spuntato infatti dal cilindro di Berlusconi continua a pagina 7


volino

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segue da pagina 4 perché serviva con urgenza un nome al di fuori dello scontro – aspro e violento – che si era scatenato tra Nicola Cosentino, coordinatore campano Pdl, e Mara Carfagna, salernitana e ministro. Il nome del candidato del centrosinistra, Mario Morcone, è spuntato per recuperare un po’ di faccia dopo la pessima figura del Pd conseguente all’annullamento delle votazioni primarie per sospetto di brogli, peraltro mai dimostrati. Una candidatura imposta dall’alto, quella di Morcone. Dal commissario Andrea Orlando, genovese sbarcato in città con pieni poteri, cui ha in segreto partecipato Andrea Cozzolino, il vincitore delle primarie poi costretto a farsi da parte ma il cui parere si dice sia stato decisivo per la scelta di Morcone. La sensazione, in un centro-sinistra disorientato e inquieto, è che l’unico vero partito ancora in vita e capace di “organizzare politica e consensi” sia il cosiddetto PB, cioè il Partito Bassoliniano. Che nei giorni scorsi ha fatto, non a caso, il “pieno” di pubblico entusiasta durante una manifestazione proMorcone organizzata per dimostrare forza e compattezza in un capiente teatro-tenda cittadino. Ma i veri, grandi assenti finora a Napoli sono stati per molti i problemi della città. Il futuro di Bagnoli, quello della periferia orientale una volta ricca di industrie (Napoli è stata la terza città industriale d’Italia) e oggi desertificata, il centro storico “patrimonio dell’Umanità” che l’Unesco minaccia di far regredire nelle classifiche mondiali se non si blocca il degrado, la tragedia dei rifiuti, il mare avvelenato, i turisti che scappano e tanto altro ancora: la sensazione è che i candidati e chi li circonda siano troppo “distratti” rispetto alle risposte da offrire su tali tematiche. E che la città stia vivendo in solitudine e abbandono una fase delicatissima in cui la riflessione, costruttiva e corale, sui progetti (che pure esistono) dovrebbe invece indurre a sbagliare il meno possibile le scelte che condizioneranno la vivibilità del territorio per i prossimi decenni. Se si sbaglia adesso, saranno guai seri per chi oggi è adolescente. E “la fuga” da Napoli potrebbe trasformarsi in esodo.

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Dizionario di enzo Ciaccio a come amicizia - Se ne sono incrinate parecchie di antiche e consolidate amicizie, in questa campagna elettorale per il sindaco che ha visto ragazzi cresciuti insieme, per esempio fra i giovani comunisti come Andrea Cozzolino del Pd e Antonio Napoli, che ha firmato il manifesto a favore del candidato di centro-destra Lettieri. B come Bagnoli - Il futuro dell'area ex Italsider è il grande assente del dibattito preelettorale. A domande nel merito, i candidati glissano. C come Cosentino - Il coordinatore di Pdl Campania è, con l'ex governatore Bassolino, uno dei due “grandi assenti” dal dibattito in corso. Per motivi assai diversi, entrambi hanno ritenuto opportuno finora non far sentire la loro presenza. E di dare una mano tacendo ai propri candidati. d come donne - Pochissime le candidate. Nessuna personalità dirompente, nessuna potenziale velina. Nelle liste, qualche moglie. E parecchie figlie di papà politici o ex. e come elettori - L'immondizia nelle strade e il più generale disagio alimentano il timore di un altissimo astensionismo, più diffuso che altrove. Ma c'è anche la sensazione che mai come stavolta alla gente interessi e molto chi sarà nuovo sindaco. f come federalismo - A Napoli in pochissimi hanno capito che cosa vorrà dire il federalismo fiscale stile Lega Nord. Chi vive al Sud pagherà più tributi, chi vive al Nord ne pagherà di meno. Roba da diventare tutti, come direbbe il saggista Marco Demarco,"terronisti" per forza. g come g7 - Il G7 che si tenne a Napoli a metà degli anni '90 aveva alimentato speranze di riscatto e in tanti ci credevano. Poi, gli anni della delusione. E le occasioni sprecate. H come Hotel - Quelli di Napoli si fa sempre più fatica a riempirli di turisti. Con l'immondizia che incombe e i servizi che vanno sempre peggio, è già tanto se ne arrivano "solo" 200mila in meno rispetto al 2003. i come il gioco - Il Gioco della Rosa è una sorta di gioco dell'oca, ironico senza diventar greve, che il candidato Pdl Lettieri ha pubblicato in un milione di copie all'interno di un dossier anti-Iervolino. Chi non sa fare la raccolta differenziata viene eliminato, chi viene punto dalla Rosa torna alla partenza. L'unica trovata spiritosa in questa campagna elettorale in cui c'è stato ben poco da ridere. l come lettieri - Il suo "nemico" imprenditore, Antonio D'Amato, ha detto che "Napoli non si merita un sindaco come lui". Ma l'immagine del candidato è obiettivamente migliorata col trascorrere dei giorni. M come Morcone - L'ex prefetto era davvero sconosciuto a tutti. Pacatezza, misura e buona

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delle assenze e delle presenze preparazione lo stanno aiutando. Ma basterà a sfondare il muro della sfiducia a sinistra? n come napoli - Per Matteo Salvini, leghista e parlamentare europeo, a Napoli sarebbe meglio non votare e mandare un commissario per cinque anni che metta tutti in riga. o come oriente - Il futuro della periferia orientale, ex zona industriale depauperata fino alla desertificazione, è oggetto di scontro feroce ma sotterraneo. A farsi la guerra, tra gli altri, l'ex numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, il candidato Pdl Lettieri, l'europarlamentare bassoliniano Andrea Cozzolino e tanti altri ancora. P come Pulizia - Quello delle liste "poco pulite" resta la vergogna principale, una metastasi da cui i partiti non sono riusciti a guarire. Lo screening della prefettura sta individuando ogni giornol qualche condannato o pregiudicato presente in questa o quella lista. In una coerenza bipartisan che lascia inquieti. Q come Q8 - Era una delle industrie (inquinanti) che connotavano l'area orientale. Dismessa come le cento altre che esistevano in zona. Al loro posto, promesse e agonìa. r come ricordo - Quello di Andrea Geremicca, intellettuale e uomo libero. Se ne è andato proprio nei giorni del confronto sul sindaco. L'estremo saluto è avvenuto nel cortile del Maschio Angioino, alla presenza (discreta) di Giorgio Napolitano e di tanti suoi amici. S come Sinistra - Dopo lo scandalo delle primarie, annullate per sospetti di brogli mai dimostrati, e la nomina (imposta dall'alto) del candidato Morcone,il disorientamento sembra l'unica connotazione riconoscibile nel centrosinistra napoletano. Per la serie: come farsi del male da soli. t come tremante. Il segretario cittadino del Pd. Non si vede. E non si sente. u come unesco - Il centro storico di Napoli è ritenuto patrimonio dell'Umanità. ma versa in condizioni di tale degrado che più volte l'Unesco ha minacciato (invano, finora) di toglierci l'ambìto riconoscimento. V come Velardi - Lo spin doctor del candidato Lettieri, Claudio Velardi, ex assessore di Bassolino vicino a D’Alema, fondatore del quotidiano Il Riformista, ha inaugurato la stagione dei comportamenti bipartisan: chi era a sinistra se ne va a destra. E viceversa. Fin tropo facile scandalizzarsi. E ancor di più fare finta. Ma è indubbio che Velardi sta facendo su Lettieri un lavoro di "maquillage" assai efficace. z come ztl - Vuol dire zona a traffico limitato. A Napoli se ne è inaugurata una fra le più estese del mondo. Con pessimi risultati sul traffico. E pure sull'inquinamento.


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Maria Callas

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Culture

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I suoi abiti, i suoi gioielli, i suoi oggetti

Una voce, un mito Fino al 5 giugno a Mantova la mostra itinerante arrivata dagli Stati Uniti di

Callas. Ci sono molti contributi sonori e visivi, spezzoni di film e fotografie d’archivio che la ritraggono in occasioni ufficiali ed in momenti di vita privata, concorrendo a ricreare un ritratto a tutto tondo della diva, della donna e dell’artista.

MoniCa SiMeone

Nei giorni scorsi è stata inaugurata a Mantova la Mostra itinerante “Maria Callas. Una Donna una Voce un Mito”, allestita nelle sale affrescate di Palazzo Te, dove sarà possibile visitarla fino al 5 giugno 2011. Questa mostra, che arriva in Italia dopo le tappe americane di Los Angeles, San Francisco e New York, ripercorre i temi e i luoghi dell’indimenticabile regina della lirica: palcoscenico, cinema, amore, amicizie. C'è tutto, basta saper guardare e cercare, attraverso un appassionante percorso espositivo con oltre un centinaio di oggetti appartenuti alla Divina, fra cui costumi di scena, abiti da sera e da concerto, gioielli indossati sia in occasioni private che in concerti, accessori e carteggi con i grandi personaggi del Novecento, tra cui Pasolini, che la diresse in “Medea” e Aristotele Onassis, a cui la legò una tormentata storia d’amore. «Sono sempre stato innamorato di Maria Callas - racconta Bruno Tosi, curatore della mostra e proprietario dei cimeli esposti al Te, nonché presidente dell'Associazione culturale Maria Callas di Venezia - anche quando ero impresario per altre star. Ho passato buona parte della mia vita, dopo la morte di Maria, a raccogliere materiale, lettere, vestiti, gioielli e carteggi che di volta in volta andavano all'asta. La Callas era una donna come non ce ne sono

gioielli e abiti indossati dalla Callas in esposizione nella mostra di Mantova

più state. Pensi che avrei bisogno di una decina di persone solo per rispondere a tutte le domande che, sul sito, mi arrivano dai giovani. Non solo la Callas è indimenticabile,

ma anche grazie alla mostra ci sono sempre più persone ad amarla». La rassegna è articolata in più sezioni che corrispondono ai grandi temi della vita della

Patrocinata della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione Lombardia, la mostra è promossa dal Comune di Mantova, Museo Civico di Palazzo Te e Associazione Culturale Maria Callas di Venezia. _______ Orari lunedì: 13-18; martedì-domenica: 9-18 (chiusura biglietteria: 17.30) Modalità di visita La visita della mostra è regolamentata da un sistema di fasce orarie con ingressi programmati. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi e consigliata per i singoli. Biglietti intero: 8 €; ridotto: 5 € (gruppi di minimo 20 persone, maggiori di 60 anni) Per informazioni www.centropalazzote.it/

In libreria il saggio “Bioetica come storia” Come cambia il modo di affrontare le questioni bioetiche nel tempo? Una risposta approfondita ce la offre il saggio “Bioetica come storia”, in libreria dal 5 maggio, curato da Lucetta Scaraffia con Andrea Possieri, Lorenza Gattamorta, Giulia Galeotti, Francesco Tanzilli e Emanuele Colombo, e pubblicato dalle Edizioni Lindau. Nel volume vengono analizzati i mutamenti di orientamento dell'opinione pubblica (e della sinistra) rispetto a temi come l'aborto, la contraccezione, la procreazione assistita, il controllo delle nascite, la disabilità, e dimostrano come le grandi questioni bioetiche che

il progresso delle tecnoscienze ci impone di affrontare, abbiano in realtà profonde radici nel nostro passato, più o meno recente. Paolo Mieli sul Corriere della sera ha scritto: «Tra gli anni Settanta e gli anni Novanta il Partito comunista italiano ha modificato radicalmente il proprio modo di guardare alle questioni morali connesse con la vita umana. Un giovane storico, Andrea Possieri, già autore di un eccellente lavoro sugli ultimi anni del Pci, ha ora studiato come è avvenuto, passo dopo passo, questo cambiamento di senso comune sui temi bioetici.»


Diritti & DOVeri

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PreVidenZa Commercio

Chi è considerabile “coadiutore familiare” Vorrei esser chiarito un argomento sul quale non coincidono le mie idee con quelle di mio fratello, titolare di un’azienda commerciale. Si tratta di questo: quali persone possono essere considerate “coadiutori familiari” se vengono inserite nell’attività descritta? P. Rossi, Savona La normativa che riguarda l’assicurazione obbligatoria dei commercianti è esplicita. Sono da considerare, rispetto al titolare, coadiutori familiari i seguenti soggetti: 1) il coniuge; 2) i figli legittimi, legittimati, adottivi ed affiliati; 3) i figli naturali legalmente e giudizialmente riconosciuti; 4) i figli nati da precedente matrimonio dell'altro coniuge; 5) i minori regolarmente affidati; 6) i nipoti in linea diretta e in linea collaterale (figli di fratelli e sorelle); 7) i fratelli e le sorelle; 8) gli ascendenti (genitori, nonni) e gli equiparati ai genitori (adottanti, affilianti, genitori naturali di figli legalmente riconosciuti ecc.); 9) gli affini entro il terzo grado.

Commercialisti

Niente versamenti volontari

Ho 51 anni e sono iscritto alla Cassa di previdenza dei Dottori Commercialisti dal 1988. Ho inoltre 30 mesi di iscrizione all’Inps per attività lavorativa dipendente presso un’azienda (anni 1985-87). Se interrompo l’attività, posso versare contributi volontari alla mia Cassa? Oppure, se riscattassi la laurea presso l’INPS, ne avrei dei benefici? C. Piras, Cagliari La

Cassa

dei

Dottori

risponde il dottor antonino niColo’

Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18

Lavoratore autonomo

La “finestra” un anno prima con la nuova normativa

Orizzontale e verticale Nelle sue risposte ai quesiti dei lettori, fa sovente riferimento al parttime orizzontale e verticale, puntualizzando la valenza ai fini dell’accredito contributivo e la misura della quota di pensione che vi è collegata. Poiché non ho ben chiaro il concetto delle due forme di part-time, gradirei che tornasse sull’argomento. Grazie. A. Fiore, Pomezia (Roma) Si parla di part-time orizzontale quando l’attività lavorativa è svolta in tutti i giorni della settimana per un numero di ore ridotto rispetto a quello normalmente previsto per il tempo pieno. Per part-

Entro quest’anno noi lavoratori di un’azienda meccanica, saremo proposti per l’indennità di mobilità in deroga. Vorremmo sapere quando si può fare ricorso ad essa e l’ammontare della prestazione. A. Lorusso, Altamura (Ba)

time verticale, invece, s’intende il lavoro svolto a tempo pieno solo in alcuni giorni della settimana.

Congedo parentale

tempi per la pensione

Lei maturerà i requisiti per la pensione di anzianità a luglio del 2011. Con la normativa antecedente il decreto legge del 31 maggio, convertito nella legge 122 del 30 luglio 2010, la sua finestra di uscita si sarebbe aperta il 1° gennaio 2013. Invece, dovrà attendere il 1° febbraio 2012. E’ stato abbastanza fortunato, dal momento che le toccherà attendere soltanto un mese in più.

Part-time

Diritto all’indennità e come si calcola

L’indennità di mobilità in deroga viene erogata esclusivamente a seguito di licenziamento. Essa è pari all'80% della retribuzione teorica lorda spettante. L'importo non può, però, superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno. La somma complessiva da erogare, da parte del’INPS, deve essere, inoltre, decurtata di un importo pari all'aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti (5.84%). Sulla prestazione compete anche l'assegno al nucleo familiare.

Sono un lavoratore autonomo, nato il 18-7-1951. Ho maturato, ad aprile 2010, 33 anni di contribuzione nell’apposita Gestione previdenziale, oltre a 5 anni di lavoro dipendente in Germania. Le chiedo cortesemente quando potrò andare in pensione. C. Marciano, Foggia

Commercialisti non prevede l’istituto dei versamenti volontari, per cui la sua è un’ipotesi da scartare. Valida è invece l’idea di riscattare la laurea presso l’Inps, perché si assicurerebbe la possibilità di una pensione con la totalizzazione dei contributi versati presso i due Enti. Inoltre, se necessario, potrà versare contributi volontari all’INPS, previa autorizzazione.

mobilità in deroga

Anche per chi svolge attività commerciale Mia moglie è titolare, da 6 anni, di un’attività commerciale che gestisce assieme ad una sorella. Il 15 novembre 2010 ha avuto la prima bambina e, pertanto, ha chiesto all’Inps il pagamento dell’indennità di maternità. Vorrebbe, finita tale prestazione a febbraio 2011, poter fruire dello stesso congedo parentale di cui godono le lavoratrici dipendenti. E’ possibile? Quale sarebbe l’importo della nuova indennità? Grazie. B. Montorsi, Modena Sì, è possibile. Per il congedo parentale, il pagamento dell’indennità, da parte dell’Inps, è pari al 30% della retribuzione convenzionale ed è subordinato alla dichiarazione, che l’interessata deve rendere, della sua effettiva interruzione dell’attività, circostanza che invece non è richiesta per i 5 mesi collegati al congedo di maternità.

Quarant’anni più diciotto mesi

Sono nato nel marzo 1956 e ho versato 10 anni di contributi come coadiutore nell’impresa commerciale di mio padre. Alla sua morte ho accettato un lavoro alle dipendenze di un’altra azienda e come tale sono stati versati in mio favore altri 24 anni di contributi (alla data del 31 maggio 2010). Quando potrò smettere di lavorare ed ottenere la pensione? F. Cino, Roma La prima possibilità di uscita dal lavoro le si presenterà quando avrà raggiunto i 40 anni di contributi, per i quali non è prevista anche un’età minima. Ma il pagamento della pensione avverrà con 18 mesi di ritardo, per effetto delle disposizioni emanate lo scorso luglio, con la legge 122 e della presenza, nella sua contribuzione, dei 10 anni di lavoro autonomo.


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