Anno II - n. 210 - Mercoledì 27 ottobre 2010
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Ora di punta di
Stefano CleriCi
Un pezzo d’Italia vera nore a Giovanni Floris. O Finalmente siamo riusciti a vedere un talk show - o se pre-
ferite un programma di approfondimento - dove non si è mai parlato della povera Sarah Scazzi, della "enigmatica" cugina Sabrina e dello zio "orco" che ha confessato d'averla assassinata. Ieri sera a "Ballarò", mentre "Porta a Porta" e "Matrix" allestivano l'ennesima performance sul delitto di Avetrana, Floris ha deciso di occuparsi di temi di attualità politica e sociale. Fortunatamente, più sociale che politica. Dopo un primo "round" - dove si sono confrontati soprattutto Dario Franceschini e Maurizio Gasparri - tutto dedicato al lodo Alfano e ai problemi giudiziari del premier - cose che, come si è chiaramente capito, cominciano anch'esse a stancare il pubblico - s'è passati a parlare di politica, di lavoro e di tasse. Con il bravo Nando Pagnoncelli, presidente dell'Ipsos, che snocciolava impietoso i suoi sondaggi (il Pdl al 29%, il Pd al 24, il 65% degli italiani che non crede a una riforma del fisco, il 60% che non crede all'amministratore Fiat Marchionne, l'82% che plaude al presidente Napolitano e il 53% che giudica una vergogna il lodo Alfano). Tutto ciò nonostante le invasioni di Gasparri, interprete fedele della regola padronale secondo cui la miglior difesa è l'attacco e la confusione non può che far bene al suo governo. Abbiamo visto un ottimo servizio sull'attuale situazione economica e sociale nella martoriata Sardegna (che non è solo Porto Cervo). Abbiamo visto, insomma, un pezzo d'Italia vera. Che piange, in silenzio, la povera Sarah e piange, purtroppo, se stessa.
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Berlusconi. Contrordine ad Alfano. Che ubbidisce
«Ritirate quel Lodo! Anzi no, lo pretendo» Si è rimangiato ciò che aveva detto al “Corriere della sera” Berlusconi aveva detto quattro giorni fa - smentendo spudoratamente una campagna che aveva condotto dal giorno in cui si era insediato a Palazzo Chigi che a volere il Lodo Alfano non era stato lui, ma il suo partito. Anzi, aveva detto che era il caso di ritirarlo quel disegno di legge che modificherebbe la Cosituzione per preservare il capo del governo dai processi. Ma ieri, sconfessando la sua stessa sconfessione, come del resto era prevedibile, ha detto che del Lodo Alfano non se ne può fare a meno, anzi è urgente e anzi deve essere anche retroattivo (cioè deve preservare dai processi anche per fatti precedenti alla sua elezione a capo del governo), come fedelmente ha sostenuto ieri sera a Ballarò anche l’ex colonnello finiano Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato. La sfrontatezza del personaggio è denunciata peraltro dal fatto che la necessità, anzi l’indispensabilità del Lodo Alfano l’aveva affermata una settimana fa a
Bruno Vespa - del cui libro natalizio sono iniziatite le anticipazioni a rate già ieri - cioè tre giorni prima della dichiarazione di segno opposto fatta al “Corriere della sera”. Ieri si è solo limitato a confermarla, spiazzando il suo ministro della Giustizia, che si è precipiato a rimettere mano per la quindicesima volta al testo, mentre gli altri uomini del Cavaliere si attrezzavano in gran fretta per riprendere il tam a sostegno della “irrinunciabilità” e della urgenza di quella legge. C’è poi da meravigliarsi se il suo spocchioso megafono televisivo, Capezzone Daniele (foto a lato), si becca (cosa deplorevole, naturalmente) un manrovescio in piena faccia per strada?
Sisma e tsunami in Indonesia
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TsUnAmi A sUmATRA
RifiUTi
Casoria.Assalto aportavalori Uccisaguardia giurata, dueiferiti
Una decina di villaggi situati su atolli isolati sono stati spazzati via dallo tsunami che ha colpito le coste di Sumatra, in Indonesia. Lo riferisce il responsabile dei soccorsi. Il bilancio delle vittime è salito a 120 morti e 500 dispersi. L'onda anomala era stata scatenata da un terremoto di magnitudo 7,5 gradi Richter. Il team di ricerca e soccorso sta incontrando enormi difficoltà causate dall'alta marea. L'Agenzia di Meteorologia e Geofisica ha spiegato che un piccolo tsunami si è verificato cinque minuti dopo la scossa principale di 7,2 gradi, avvenuta alle 21:42 ora locale, e che l'allarme è stato dato circa mezz'ora dopo la scossa. L'epicentro del sisma è stato localizzato a 78 km a sud-ovest di Pagaiselatan Mentawai.
Prima notte tranquilla a Terzigno, dopo i violenti scontri dei giorni scorsi per le proteste contro l'apertura della seconda discarica. Forse anche per la pioggia abbondante, al presidio della rotonda di via Panoramica sono rimasti pochi manifestanti. Tredici camion hanno invece regolarmente sversato terreno vegetale per la copertura del sito: un'operazione avviata per porre rimedio ai miasmi che da mesi rendono l'aria quasi irrespirabile. Proprio a causa delle intense esalazioni provenienti dalla discarica, nei giorni scorsi la tensione era salita alle stesse, provocando una violenta reazione della popolazione vesuviana.
Un assalto a un portavalori a Casoria, nel Napoletano, è finito nel sangue. La guardia giurata, Gerardo Citarelli, è rimasta uccisa, mentre un altro vigilante, Pino Lotta, e un cliente, Antonio Caputo, sono rimasti feriti. La rapina è stata messa a segno in via Marconi, davanti alla Banca Unicredit, da alcuni banditi armati di fucili mitragliatori kalashnikov, che hanno aperto il fuoco contro le guardie giurate: il corpo della vittima è stato trovato all'interno della banca; accanto al cadavere molti bossoli. La seconda guardia giurata ferita, era invece l'autista del furgone blindato, e dopo la sparatoria con i malviventi avrebbe cercato di trovare rifugio nella vicina caserma dei carabinieri. I due feriti sono ricoverati all'ospedale San Giovanni Bosco, a Napoli, in condizioni non gravi. Una videocamera per la sorveglianza interna, l'unica in funzione, ha ripreso le tragiche immagini. Ad agire sono state quattro persone: una era ferma in auto, un secondo elemento del commando ha bloccato l'agente addetto alla sicurezza all'esterno dell'agenzia, puntandogli un mitra alla testa e disarmandolo, mentre altre due persone sarebbero entrate. I dipendenti hanno visto soltanto l'uomo che aveva il mitra in mano, ripreso anche dalla telecamera. Ha sparato con un kalashnikov, senza dire una parola, e ha colpito alla testa il vigilante che trasportava un plico pieno di soldi destinato al portavalori. Così Citarelli ha tentato una reazione. Poi la fuga dei banditi e l’arrivo dei soccorsi.
Villaggi spazzati e oltre cento morti
Terzigno, la pioggia blocca la protesta
Pensioni,passalariformadiSarko
GeRmAniA
Angela Merkel perseguitata da squilibrato Paura per il cancelliere tedesco Angela Merkel, perseguitata da un uomo di 40 anni che, nonostante le severe misure di sicurezza, è riuscito per ben due volte nel corso degli ultimi due weekend a penetrare all’interno della recinzione della casa di campagna del capo del governo a Uckermark, nel Brandeburgo. L’uomo, a quanto pare, è furioso perché non ha ricevuto dal cancelliere una risposta personale a una sua lettera. La prima volta che ha tentato l’incursione l’uomo è riuscito a suonare alla porta della casa di Angela Merkel. La volta successiva nell’abitazione era presente solo il marito, Joachim Sauer.
Definitivo via libera del senato francese alla contestatissima riforma delle pensioni, uno dei provvedimenti chiave del presidente nicolas sarkozy. La palla passa ora all'Assembla nazionale, che dovrà pronunciarsi in via definitiva. il progetto di legge sulla riforma delle pensioni è stato approvato dal senato francese con 177 voti favorevoli e 151 contrari. La riforma aveva provocato incidenti e numerose manifestazioni.
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Direttore responsabile: ennio Simeone Redazione tel. 06 86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
L’OnOmasticO Bartolomeo il beato Bartolomeo, appartenne all'antica famiglia di Breganze e da Vicenza fu mandato a studiare a Padova. entrò giovanissimo nell'Ordine dei Predicatori, quando san Domenico era ancora in vita. Predicò in varie città dell'emilia Romagna e della Lombardia spesso straziate dalle fazioni e rovinate dalle eresie.
accadde Oggi 1904: Metro di nY il 27 ottobre 1904 ci fu l’inaugurazione della prima linea di metropolitana della città di new York. il sistema diventerà il più grande degli UsA, e uno dei più grandi del mondo.
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inDAGine CAse.iT
A Padre Pio il primato tra i santi più presenti nelle case italiane E' Padre Pio il santo più presente nelle case degli italiani. Lo svela un'indagine di Casa.it dalla quale risulta che il “71% degli intervistati possiede nella propria abitazione oggetti o immagini sacre e tra i possessori ci sono molti giovani". “Al primo posto tra i santi preferiti dagli italiani che ne possiedono immagini, statuette e icone - si legge nella ricerca - c'è Padre Pio (69%), seguito da Sant'Antonio (35%) e San Francesco (19%)". Il 64% di coloro che dichiarano di avere simboli religiosi in casa ha un'età compresa tra i 30 e 39 anni, mentre analizzando la fascia di età dai 40 ai 65 anni la percentuale scende al 53%.
mercoledì 27 ottobre 2010
miLAnO
Ragazza aggredita e stuprata alla stazione fermato marocchino
Una donna è stata violentata, lunedì notte alla stazione Centrale di Milano. Sul luogo dell'aggressione sono intervenuti gli uomini del 118. La vittima degli abusi è stata ricoverata alla clinica Mangiagalli. Il presunto autore delle violenze è stato fermato dalla Polfer. L'uomo, un marocchino di 27 anni, è sospettato di essere uno stupratore seriale. Secondo quanto è emerso dalle indagini, il 27enne sarebbe responsabile di almeno altre due aggressioni, avvenute sempre in stazione Centrale. La ragazza violentata lunedì sera, una 21enne albanese regolarmente in Italia ma senza una dimora fissa, era stata avvicinata, minacciata con un coltello già la sera precedente.
COnfinDUsTRiA
PROCURA Di ROmA
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iRAq
CasadiMontecarlo marcegaglia non chiestal’archiviazione vuole le elezioni
Condannaamorte perTareqAziz. scattalaprotesta
La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulle presunte irregolarità legate alla vendita dell'immobile a Montecarlo ereditato da An nel 1999 e ceduto nel 2008 per 300mila euro. Dietro la cessione dell'appartamento, sostengono i pm, non vi è stata "nessuna truffa". Sarà il gip a decidere se archiviare o meno l'inchiesta. I magistrati avevano iscritto sul registro degli indagati Gianfranco Fini e Francesco Pontone. Per il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, e l'aggiunto Pierfilippo Laviani, titolare dell'indagine, non esistono i presupposti legali per configurare il reato di truffa che, si apprende solo ora, era stato ipotizzato a carica dello stesso Fini e dell'ex tesoriere di An, Francesco Pontone, vale a dire coloro che nel 2008 decisero e realizzarono la vendita a Monaco dell'immobile per 300mila euro: entrambi dunque erano stati iscritti sul registro degli indagati. Ora la parola al gip.
il tribunale di Baghdad ha condannato a morte l'ex vice presidente iracheno Tareq Aziz. La sentenza arriva nell'ambito del processo per la chiusura dei partiti religiosi in iraq. Condannati a morte anche l'ex ministro dell'interno, saadun shaker, e l'ex segretario personale di saddam, Abdel Hamid Hamud. immediata la reazione dell'Ue che ha attaccato la sentenza capitale. i legali di Aziz hanno annunciato ricorso e chiesto l'intervento anche del Papa. La pena di morte “non è accettabile" per l'Unione europea e l'Alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, chiederà all'iraq di bloccare l'esecuzione di Tareq Aziz. Lo ha riferito un portavoce della Ashton. stessa richiesta arriva direttamente dall'italia: il presidente della Repubblica, Giorgio napolitano, e il ministro degli esteri, franco frattini, hanno annunciato la richiesta all'iraq di bloccare il suo vero nome è mikhail Yuhanna. Aziz ha sempre messo in secondo piano la sua appartenenza religiosa, presentandosi prima di tutto come arabo iracheno.
“Continuo a pensare che il Paese non possa permettersi una crisi". emma marcegaglia, presidente di Confindustria, da napoli interviene nel dibattito su possibili elezioni anticipate. e di conseguenza “sarebbe meglio evitare il voto”.
COse Di qUesTO mOnDO
Germania. Addio a Paul il polpo profeta
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aul era diventato il polpo più famoso al mondo indovinando l'esito di tutte le partite della nazionale tedesca di calcio nelle gare dei Mondiali del 2010. A dare la triste notizia è stato l'acquario Sea Life di Oberhausen, cittadina ad una trentina di chilometri da Duesseldorf, che ospitava l'animale. Paul aveva perfino azzeccato il risultato della finale Spagna-Olanda, l'unico
pronostico non riguardante la squadra della Germania. Paul aveva predetto le vittorie dei tedeschi contro Australia, Ghana, Inghilterra, Argentina e Uruguay, così come le sue sconfitte contro Serbia e Spagna. I suoi verdetti li emetteva scegliendo tra due vasi di colore diverso, sistemati nella sua vasca, con un mollusco dentro per stimolare il suo appetito e invogliarlo a muo-
versi. Lo staff dell' acquario si è detto "distrutto" per la morte dell'animale. Dopo una serie di indagini sulle origini del polpo si era scoperto che Paul era stato pescato, quando aveva sei mesi di vita, nelle acque dell'Isola d'Elba, in Italia. Per questo motivo il 21 settembre 2010 gli era stato conferito un certificato di nascita a dimostrazione delle sue origini italiane.
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Stefano Cucchi, l’udienza preliminare
Cercarono di coprire il pestaggio Sopra Stefano Cucchi, sotto la sorella ilaria
I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio di 12 persone: agenti penitenziari, medici e infermieri. Due anni chiesti per il funzionario Prap di eloiSa Covelli A poco più di un anno dalla morte di Stefano Cucchi, è entrata nel vivo ieri l’udienza preliminare con l’arringa dei pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, che hanno chiesto il rinvio a giudizio per 12 persone: i tre agenti della polizia penitenziaria, che avrebbero pestato Stefano nei sotterranei di piazzale Clodio prima dell’udienza (Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici); sei medici (Aldo Fierro, Silvia Di Carlo, Flaminia Bruno, Stefania Corbi, Luigi Preite De Marchis e Rosita Caponetti); tre infermieri (Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe). Per il funzionario del Prap (il Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria) Claudio Marchiandi, che ha chiesto il rito abbreviato, i pm hanno chiesto tre anni di reclusione (che con lo sconto della pena per il rito scelto diventano due). Dopo i pm hanno preso la parola due avvocati di parte civile: Alessandro Gamberini, che rappresenta il padre di Stefano, e Fabio Anselmo, che rappre-
senta la sorella. Il pm Barba ha parlato per tre ore della vicenda che ha portato alla morte di Stefano Cucchi il 22 ottobre 2009, sei giorni dopo l’arresto. Nelle prossime udienze toccherà alla difesa, la pronuncia del gup è prevista per il 30 novembre. Ecco in sintesi la ricostruzione fatta dalla procura: samura Yaya. Per i pm è fondamentale la testimonianza di Samura Yaya, lo straniero che divide la cella con Stefano Cucchi, dopo la convalida dell’arresto per spaccio di droga. Secondo la procura il pestaggio di Stefano è avvenuto nei sotterranei di piazzale Clodio, il 16 ottobre 2009, da parte delle tre guardie penitenziarie, immediatamente prima dell’udienza di convalida dell’arresto. Samura durante il pestaggio è in una cella accanto a quella di Stefano e vede dalla finestrella parte dei maltrattamenti e sente le urla. Subito
dopo l’udienza Stefano gli conferma il pestaggio e gli mostra anche una ferita sulla gamba sanguinante. La testimonianza di Samura trova riscontro nel referto effettuato sui pantaloni che Cucchi porta quel giorno. I pm hanno ascoltato anche l’audio dell’interrogatorio fatto al ragazzo, dove risulta già sofferente.
La prima visita medica. Subito dopo l’udienza, verso le 14,05 Stefano viene visitato dal primo medico: il dott. Ferri, che certifica le lesioni più evidenti, ma scrive che Cucchi rifiuta l’ispezione del corpo e dice «evasivamente» di essere caduto dalle scale. Secondo i pm, in
questa occasione Stefano era controllato dagli stessi agenti di polizia penitenziaria che l’avevano malmenato, per questo ha mentito al medico. L’ostruzionismo dei carcerieri. Lo stesso giorno alle 16,05 Stefano viene visitato dal medico di Regina Coeli, il dott. Degli Angioli, che chiede che il ragazzo venga subito portato al pronto soccorso per le fratture vertebrali e il malessere complessivo. Gli rispondono che non c’è nessun mezzo disponibile. Degli Angioli riferisce che è la prima volta che gli viene detta una cosa del genere. Il medico si arrabbia, litiga con le guardie e chiama Mariani, il direttore della struttura. Si decide allora di chiamare un’ambulanza convenzionata. Sono le 16,35. Fino alle 19,30 Stefano resta su una sedia al Regina Coeli senza cibo. L’ambulanza viene chiamata per fax alle 18,35 e arriva all’incirca un’ora dopo. Alle 20 Cucchi entra nell’ospedale Fatebenefratelli ma rifiuta il ricovero. Alle 23,30 viene riportato a Regina Coeli in infermeria. Il giorno dopo, data la gravità delle sue condizioni di salute, viene riportato al
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Stefano ridotto a pratica burocratica Il ricovero anomalo al Pertini, lo strano comportamento del funzionario e la ricostruzione dei pm gettano un’ombra inquietante le foto segnaletiche fatte a Stefano. anche sul volto ci sono i segni del pestaggio
segue da pagina 4 Fatebenefratelli e accetta il ricovero.
stavolta
L’assurdo ricovero al Pertini. Cucchi, che ha accettato il ricovero, viene trasferito al Pertini, dove c’è una struttura protetta per detenuti che però non è riservata ai pazienti in fase acuta. La finalità, secondo il pm Barba, è quella di «internare Cucchi all’oscuro di occhi indiscreti». Non si voleva quindi rendere pubbliche le lesioni causate dal pestaggio. Per far sì che Cucchi finisca in questa struttura viene detto che manca il personale per il piantonamento al Fatebenefratelli o in un’altra struttura ospedaliera. Da quanto emerge dalle testimonianze, al Pertini non è
abitudine fare i ricoveri di sabato pomeriggio, né è consentito tenere detenuti con fratture vertebrali come è il caso di Cucchi. Lo stesso dirigente dell’Asl Rm B dice ai pm che Stefano non sarebbe dovuto andare in quell’ospedale. Per dirottarlo nella struttura protetta – secondo la ricostruzione del pm – il dott. Claudio Marchiandi, in costante contatto quel giorno con il dirigente di Regina Coeli e il provveditore regionale, si reca di sabato pomeriggio al Pertini, in compagnia di una signora (Marchiandi non stava lavorando quel giorno). La dott.ssa Caponetti, che è il medico dell’accettazione, acconsente al ricovero di Cucchi solo dopo l’intervento di Marchiandi. «stefano come una pratica
burocratica». Dal momento del suo ingresso al Pertini Stefano «viene trattato come una pratica burocratica» dice il pm Barba. Si fa di tutto per «mettere le carte a posto». La dott.ssa Caponetti rilascia un falso certificato e lei stessa sentita dai pm ammette di aver avuto pressioni dalla polizia penitenziaria. Nel certificato medico la Caponetti scrive che le condizioni di Cucchi sono buone, che l’apparato muscolare è tonico-trofico, e che non c’è niente da rilevare nell’apparato urogenitale (invece è accertato che Stefano avesse già il catetere, forse a causa del blocco della vescica a seguito delle fratture). Già la cartella del Pertini smentisce il certificato della Caponetti. Gli impediscono di parlare con l’avvocato e la famiglia. «Non è stato messo in condizione di parlare con il suo avvocato e non sono state date informazioni alla famiglia sul suo stato di salute», dice il pm. Il mancato consenso a fornire informazioni ai familiari viene fatto “firmare” da Cucchi dagli agenti penitenziari prima del suo ingresso al Pertini. Una pratica difforme dalla prassi. Cucchi rifiuta le cure per protesta. A questo punto
Stefano rifiuta le terapie egli esami diagnostici per protestare perché pretende di parlare con il suo avvocato. Non gli vengono nemmeno somministrate delle terapie salva-vita. In pochi giorni Cucchi perde peso (era già molto magro prima dell’arresto) e il suo cuore si ferma. il tentativo di depistaggio. Alcuni testimoni riferiscono che Stefano avrebbe detto loro, prima di morire, di essere stato picchiato dai carabinieri che l’hanno arrestato. Questa versione non trova riscontro, tanto più che gli stessi agenti penitenziari dicono che al momento in cui hanno preso in consegna il detenuto stava bene. il pestaggio delle guardie penitenziarie. Per i pm Cucchi è morto per l’incuranza del personale sanitario del Pertini. Non c’è a loro avviso il nesso causa-effetto tra le botte ricevute e la morte. Gli avvocati della famiglia di Stefano contestano questo punto. Secondo loro bisognerebbe contestare l’omicidio preterintenzionale ai tre agenti, dato che le lesioni vertebrali hanno avuto conseguenze anche neurologiche (tra cui il blocco della vescica), causando direttamente la morte. eloisa Covelli
6 Replica a un articolo di Panebianco sul “Corriere della sera” Altro
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Unità d’Italia: autonomia delle responsabilità e delle opportunità di aurelio
MiSiti PORTAVOCE DEl MPA
Basta con lo slogan che “le elezioni non si vincono senza il Sud” (si potrebbero vincere senza il nord o il centro?). Si punti invece al rinnovamento della classe dirigente
(Movimento per le Autonomie)
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orrei ricordare all’editorialista del “Corriere della Sera”, Angelo Panebianco, che il Mezzogiorno d’Italia ha sempre praticato la sua democrazia secondo la realtà sociale, economica e culturale dei paesi mediterranei e che da essi è partito il primo vagito di ciò che oggi viene definito sistema democratico. Sono convinto che non ci sia niente di più azzardato del mettere in contrapposizione l’anniversario dei 150 anni dell’Unità con la democrazia nell’Italia meridionale. Non ritengo giusto inoltre correlare le elezioni nazionali alla situazione del sud, scrivendo che senza il sud non si vincono le elezioni. Forse si possono vincere senza il centro o il nord? enso si debba valorizzare piuttosto il pensiero di chi come il governatore della Banca d’Italia, il presidente della Ferrari quando guidava Confindustria e di tanti altri della stessa levatura, i quali affermano che l’Italia – così come ha fatto la Germania con l’Est dopo il 1989 – se vuole rimanere nel novero dei grandi paesi europei, deve necessariamente incentivare lo sviluppo del Mezzogiorno. Ciò è possibile con una buona classe dirigente meridionale, ma a condizione che il resto del Paese non si metta di traverso, come quasi sempre accade da oltre un secolo.
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foto: angelo Panebianco il porto di Gioia tauro, treno ad alta velocità, lavori sulla a3
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on voglio qui ricordare le stragi, le persecuzioni, le ruberie e i tributi dei primi sessant’anni di Unità, imposti alle popolazioni meridionali, per non urtare la sensibilità dell’illustre editorialista del “Corriere”, che bolla tutto ciò come una “forma di autoassoluzione, condita di leggende nere sull’Unità d’Italia”. Insisto invece nel rammentare questioni più recenti, che non sono certo influenzate dalla “classe (per nulla) dirigente” meridionale, ma sono scelte del potere politico ed economico centrale, che costringono il sud ad rimanere un paese in via di sviluppo senza la possibilità di decidere in autonomia il proprio futuro. vero o non è vero che il sistema autostradale così come il
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treno ad alta velocità, e quindi il vero rinnovamento delle infrastrutture ferroviarie, sono stati fermati a Salerno? Chi può contestare che il porto di Gioia Tauro produca ricchezza non per il sud ma per il resto del Paese? È noto al “Corriere” che lo sdoganamento delle merci di Gioia Tauro si effettua soprattutto a Milano, con relativi introiti per la Regione Lombardia? È responsabilità dei meridionali se la Salerno – Reggio Calabria viene allargata dall’Anas sulla stessa sede originaria con effetti devastanti da dodici anni sull’economia meridionale? olte sono le responsabilità della gente e degli amministratori del sud. Essi non hanno avuto la capacità di stac-
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care la spina dell’assistenzialismo, quasi fossero vittime della sindrome di Stoccolma. Avrebbero dovuto rifiutare la condizione di minorità imposta con il ricatto, spesso inconsapevole, che il ricco esercita sempre sul povero. L’autonomia totale delle responsabilità e delle opportunità va perseguita anche se dovesse comportare un temporaneo impoverimento. ono certo che i giovani meridionali rimasti nel proprio territorio, che avranno la determinazione di lavorare al sud, potranno riportare la vera parità. Allora e solo allora la bandiera tricolore sarà sentita da tutti come propria. Ma fino a quando il divario permarrà così ampio e violento, sarà difficile convincerli a festeggiare.
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Per catturare clienti all’assicurazione auto
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iamo rimasti molto colpiti dalla pubblicità - sugli schermi e sui giornali - di una società di assicurazioni che ha lanciato una campagna con questo slogan: "E se capitasse ai tuoi figli? Tranquillo, c'è Sesto Senso". Dove Sesto Senso è una polizza speciale che ti offre un dispositivo satellitare capace di individuare in qualsiasi momento l'auto dei tuoi ragazzi e di far scattare l'allarme in caso di incidente. L'immagine che descrive il tutto è quella di una macchina fracassata contro un albero, due giovani appesi ai rami e, sullo sfondo, le luci di una discoteca. Nonché, di fianco, un'ambulanza da cui scende non un medico o un infermiere, bensì un distinto signore che tiene sul palmo della mano una sfera luminosa come il sole. n un primo momento, abbiamo pensato a una pubblicità un po' jettatoria, ma poi ci siamo fatti una domanda: se una importante società assicurativa lancia un prodotto e una campagna del genere, ci deve essere un serio motivo, anche di
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La pubblicità come un talk show dell’orrore di
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li delitti che continuano a riempire pagine intere di giornali e alimentare trasmissioni tv a raffica, sia sulle reti pubbliche che su quelle private. Il caso di Sarah Scazzi è solo l'ultimo esempio. iamo certi che le intenzioni della società assicuratrice sono state e sono delle migliori. E se questo strumento servirà a salvare anche una sola vita è il benvenuto. Ma resta preoccupante il fatto che per lanciare messaggi che abbiano effetti di mercato (immaginiamo ben calcolati) gli esperti di comunicazione scelgano oggi simili argomenti. e lo fanno è perché, probabilmente, hanno capito di che pasta siamo fatti (non tutti, per fortuna). Perciò, dopo direttori di giornali e conduttori di talk show, sarebbe bene che ciascuno di noi, prima di salire in macchina o su un pullman diretto ad Avetrana, o prima di stipulare polizze per tranquillizzare la propria coscienza, si facesse un bell'esame davanti allo specchio.
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marketing. Non è una pubblicità-progresso di qualche ministero che invita a essere prudenti al volante. Dunque, perché fare un così esplicito riferimento alle stragi del sabato sera che insanguinano le strade e che regolarmente trovano ampio risalto su tv e giornali?
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i siamo dati anche una risposta: la "sensibilità" nazionale verso l'orrore, la disgrazia, la tragedia, perfino la morte, pare essere diventata un'epidemia nel nostro paese. Come dimostrano i pullman "turistici" organizzati per visitare i luoghi dei più recenti orribi-
Libertà del web ribadita ma...a pagamento Il Tribunale di Viterbo ha ribadito che un sito Internet non è assimilabile a una testata giornalistica, per cui i responsabili non rispondono preventivamente dei contenuti dei forum a libero accesso; ne risponderebbero se, interpellati dai presunti diffamati, non rimuovessero contenuti che poi fossero ritenuti tali; ma non sono tenuti ad un intervento censorio preventivo. Nella fattispecie la società Megatrends aveva intentato causa all’Aduc e preteso, pur essendo piu' volte direttamente intervenuta nel forum, l'eliminazione del forum stesso. Dunque è stabilito che ancora una volta che Internet, e soprattutto i forum di discussione come quelli del sito dell'Aduc, abbiano bisogno di
una normativa specifica. Normativa che oggi manca e che, caso per caso, facendo i vari censori riferimento a normative improprie, si riesce a sostituire solo con la giurisprudenza. Ma a che prezzo? E fino a quando sara' possibile pagarlo? Come piu' volte in passato, una società chiede il giudizio, sostenendo che i forum di un sito sono diffamatori ma ancora una volta i giudici hanno dato ragione al gestore del sito. Purtroppo non è stato disposto per l’Aduc il rimborso delle spese di giudizio: essere citati per motivi inesistenti, dover pagare un avvocato che la difenda, dover andare a Viterbo (o Padova, o Catania, o Bari, ecc.) tre o quattro volte, e poi vedersi
dare piena ragione senza che tutte le spese sostenute per quella battaglia siano rimborsate... di fatto consiste in una sconfitta. Se non nell'immediato, in un prossimo futuro. Se va avanti questa situazione, la giurisprudenza diventera' sempre piu' inaccessibile. Se non si vuole correre il pericolo di trasformare il web in una “galera delle espressioni e delle opinioni”, sapra' e vorra' il legislatore farvi fronte? Sapra' e vorra' il Parlamento fare chiarezza e dettare leggi che siano riferimento per tutti, leggi intorno alle quali armonizzare i nuovi diritti e le nuove liberta' del web? Aduc (Associazione difesa utenti e consumatori)
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Giurisprudenza
Come impugnare una delibera condominiale? La Seconda Sezione della Corte Cassazione (ord. n. 21220/10) torna a chiedere l’intervento delle Sezioni Unite. Sono passati poco piu’ di due mesi dalla loro pronuncia sulle tabelle millesimali che gia’ si pone alla loro attenzione un’altra questione. Questa volta il richiesto intervento e’ relativo alla forma dell’atto d’impugnazione della delibera condominiale: citazione, ricorso o, come sostiene l’orientamento oggi, entrambi? Il tutto nasce da un contrasto sul significato da attribuire al termine ricorso contenuto nell’art. 1137 c.c. Si tratta di una questione tecnica, che riguarda soprattutto giudici ed avvocati, ma che e’ in grado d’incidere e non poco sulla certezza del diritto in ambito condominiale. Sapere con certezza come impugnare una delibera, soprattutto per le fasi iniziali del procedimento, vuol dire imprimere alla controversia una velocita’ differente (maggiore rapidita’ con il ricorso piuttosto che con la citazione). Laddove si dovesse arrivare ad una sentenza chiarificatrice si tratterebbe dell’ennesimo intervento delle Sezioni Unite ormai sempre piu’ protagoniste di una rilettura delle carenti e poco chiare norme condominiali. Alessandro Gallucci Firenze
ecologia Abbattimento di pini a Roma? E’ un errore
Il Comune di Roma e il XIX Municipio vogliono abbattere alcuni pini e potare altri alberi in viale Tito Livio. Noi del Fronte Verde non condividiamo questa scelta. L'operazione danneggia il patrimonio ambientale della città e riduce
tribuna ancor di più lo spazio verde presente nel quartiere. La scelta inoltre va contro la volontà dei residenti, contrari a questa soluzione. Chiediamo al Comune, al Municipio e al l'assessorato all'Ambiente di non procedere ad alcun intervento senza ascoltare prima l'opinione degli abitanti della zona, e senza aver prima predisposto una apposita perizia tecnica per accertare lo stato di salute degli alberi. Cogliamo questa occasione per ribadire le nostre proposte su un problema, la salute degli alberi, che è a carattere nazionale, chiedendo a tutti gli amministratori di ogni appartenenza politica, di recepire il nostro progetto in materia, che si può riassumere in tre punti: 1) che i progetti urbanistici e/o architettonici impattanti sul territorio urbano vengano d'ora in poi decisi previo il consenso dei cittadini 2) che la conservazione delle alberature preesistenti diventi un'assoluta priorità 3) che si contrasti fermamente la tendenza delle amministrazioni di abbattere vecchi alberi con il pretesto che i giovani alberelli apporterebbero maggiori benefici alla salute. A parte che ciò non è scientificamente provato, infatti, gli alberi giovani sono più adatti contro la Co2 ma i vecchi alberi contrastano meglio le polveri sottili, e nostro preciso desiderio è quello di lasciare alle future generazioni sia gli alberi adulti, a volte addirittura storici e monumentali, sia le giovani alberature in nuove aree verdi, a patto che queste ultime non siano una mera sostituzione delle vecchie. Gennaro Casillo presidente del Movimento Fronte Verde ecologisti indipendenti
firenze Perche sono quasi tutti illegali degli autovelox in città
Sono quasi tutti irregolari gli autovelox a Firenze? Probabilmente si'. La norma-
mercoled’ 27 ottobre 2010
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La migLiOre deL giOrnO
Giannelli sul “Corriere della sera” tiva prevede che i dispositivi automatici (ovvero senza la presenza di un agente) di rilevamento della velocita' all'interno dei centri urbani possano essere utilizzati solo sulle strade di categoria D (strade urbane di scorrimento). Sulle altre tipologie di strade non e' invece consentito l'uso di apparecchi automatici . Il Codice della Strada detta le caratteristiche minime affinche' una strada possa essere considerata “urbana di scorrimento”, caratteristiche che a Firenze ci sono solo in tre casi: viale XI Agosto, via Marco Polo e viadotto dell'Indiano. Il Comune di Firenze, deputato alla classificazione delle strade, ricomprende tutte le altre strade dove ha installato autovelox in una categoria (“strade interquartiere”) che non rientra nella categoria D. Sono state svolte ricerche ed interpellati uffici del Comune, anche con l'aiuto di consiglieri comunali come Tommaso Grassi: tutti hanno confermato che la classificazione delle strade fiorentine e' quella riportata sul sito Internet del Comune. Quindi, a meno che non via sia stata una riclassificazione recente delle strade - e gelosamente tenuta segreta anche a membri del consiglio comunale - gli autovelox autorizzati
dal Prefetto su richiesta del Comune in Viale Etruria, viale Matteotti, viale Lavagnini, viale Gramsci, via Senese e via Sestese violano la normativa vigente. La modalita’ di controllo e accertamento delle violazioni dei limiti di velocita’ su queste strade puo’ - e doveva! - essere compiuta dagli organi competenti solo tramite postazioni con la presenza di un operatore. Mi auguro di essere smentito al piu' presto, perche' se cosi' non fosse, la responsabilità degli amministratori non sarebbe solo politica - cosa di per se' gia' grave - ma anche penale e di gestione delle finanze pubbliche. Per questo ci risulta che un’Associazione dei consumatori abbia anche inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti. Intanto credo che sia consigliabile per gli automobilisti che sono stati multati in queste strade tramite autovelox automatici, di aspettare il piu' possibile prima di pagare (comunque non oltre 60 giorni dalla notifica della multa), perche' in assenza di immediate precisazioni dal Comune, potranno fare ricorso al Giudice di Pace per chiedere l'annullamento dei verbali. U. D. Firenze
9 Ritorno all’ansia da Campionato dopo le coppe Altro
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Stadi & dintOrni
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Due interrogativi e due risposte (possibili) su Napoli e Milan di Poche ore di pausa e si ricomincia. Campionato, coppe europee, coppa Italia. In campo la Fiorentina con l’Empoli poi tutte le altre. E non si è ancora spenta l’eco di Napoli-Milan, partita bellissima che ha riproposto due interrogativi: 1) la sconfitta in casa ridimensiona le aspettative ed i programmi dei napoletani? 2) la batosta di Madrid per i milanesi è soltanto una battuta d’arresto? Le risposte possono essere due no. Fermo restando che il campo resta il giudice sovrano, il cronista può annotare due cose: la fortissima reazione dei partenopei alla ingiusta decisione dell’arbitro Rizzoli di espellere Pazienza, aggravando così lo svantaggio per la rete di Robinho, e le modeste occasioni create dai milanesi nel secondo tempo, quando avevano non solo un uomo in più, ma – come si dice - praterie dove sviluppare il contropiede. Una formazione ancora alla ricerca di un giusto equilibrio quella di Allegri (foto grande): senza Ronaldinho, infortunato. Ma quando tornerà? Chi dovrà lasciargli il posto? Certo, come si diceva all’inizio, le partite non mancano, per tutte le squadre, ma chi convincerà un campione che è più utile la sua presenza in Coppa Italia ( giudicata di scarso interesse) che in campionato, in Champion’s o in Uefa? Le tensioni negli spogliatoi possono nascere proprio da qui, e poi aumentano fino a rescindere i
GiuSePPe MariConda
contratti e ad offrirsi a squadre addirittura concorrenti. La rescissione dei contratti (ma per altre cause) è proprio al centro della trattativa interrotta tra Lega e sindacato calciatori. Si torna a parlare di sciopero. Certo è ridicolo pensare che Totti, Del Piero, Ibrahimovic e via elencando debbano ricorrere all’astensione dal lavoro per rivendicare i loro diritti. Ma i tanti che non hanno un talento indiscusso o il nome famoso e che devono conquistare con fatica non solo il posto in squadra, ma il diritto ad un contratto? Ricordate quanti calciatori – ogni anno - restano fuori rosa e si allenano nelle squadre degli “emarginati” ? E poi c’è un altro aspetto che merita di essere sottolineato: torniamo all’inizio. Troppe competizioni e troppe partite. Necessaria una preparazione atletica super e quando non ci si
arriva? Un allarme viene dalla Spagna, e più precisamente da un campo di seconda serie, quello di Salamanca. Giocatore di 31 anni, esperto, si accascia improvvisamente: un infarto. Salvato, fortunatamente. Ma è il sesto in un anno, solo in Spagna, e negli altri ci sono state conseguenze tragiche. I controlli continui, gli esami, gli stili di vita sono certamente fondamentali, ma a volte sono insufficienti di fronte ad un continuo stress non solo fisico, ma psicologico. Un esempio? Che cosa può essere passato per la testa di Michel Pazienza, giocatore molto esperto con i suoi 28 anni e le oltre 200 partite in serie A, a colpire due volte nel giro di pochi minuti il pallone con la mano ed incorrere nella severità di Rizzoli lasciando il Napoli in dieci contro il Milan? Avrà giustificato il suo errore negli spogliatoi? E come l’hanno presa i compagni,
mercoledì 27 ottobre 2010
che hanno dovuto moltiplicare le energie nel tentativo di rimonta? Ma questo appartiene ormai al passato, come al passato appartengono gli incubi di Mihajlovic e Guidolin. Le vittorie di Fiorentina ed Udinese hanno contribuito a rasserenare l’ambiente, ma soprattutto a restituire nei giocatori la fiducia sulle capacità individuali e collettive. Fiducia che manca ancora alla Roma di Ranieri. Eppure lo scorso anno subentrando a Spalletti il tecnico romano e romanista aveva contribuito in maniera forte a far girare una squadra che sembrava smarrirsi alle prime difficoltà. Ora acquistando un attaccante di peso, quale Borriello, tutto avrebbe dovuto evolvere per il meglio, ma così non è. A conferma che nel calcio molto spesso quello che sembra ovvio imbocca più facilmente la strada delle difficoltà. Un esempio nella storia del pallone? Il Napoli di Ferlaino arrivato secondo alla spalle della Juventus (1975) decise di acquistare il centravanti più prolifico, Giuseppe Savoldi. Con mister due miliardi ( questo il prezzo del cartellino) ed i suoi gol la vittoria doveva essere agevole. Bene, la squadra scese al quinto posto, ma riuscì a vincere la Coppa Italia. Archiviata l’ottava giornata già si guarda al prossimo spezzatino. Venerdì sera toccherà all’Inter, a Genova contro i rosso blu, sabato a Roma e Milan e domenica tutto il resto. Roma e Milan. Per i giallorossi il Lecce, che evoca pessimi ricordi, ma questa volta sulla panchina pugliese non c’è Fascetti; e per il Milan c’è – a san Siro - l’esame Juventus. Anche se fuori casa gli uomini di Del Neri, da un po’ di tempo a questa parte, non sono mai riusciti ad andare altre il pari (tranne Udine). Ma contro le grandi squadre Del Piero (foto piccola) si esalta. E questa volta dovrebbe scendere in campo dal primo minuto: mancano le alternative. Un preludio alla nona giornata tutto da gustare.
to n Me e Pl P Su
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CINEguida
Film in programmazione adele e l’enigma del faraone
regia: luc Besson con louise Bourgoin, Mathieu amalric, Gilles lellouche, Jean-Paul rouve 1912. Adèle Blanc-Sec, giovane e intrepida giornalista, è pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, compreso sbarcare in Egitto e ritrovarsi alle prese con mummie di tuti i generi. Nello stesso momento a Parigi, scoppia il panico! Un uovo di pterodattilo vecchio di 136 milioni di anni si è appena schiuso su di uno scaffale del Giardino delle Piante, e l'uccello che ne è uscito sta semindando il panico nei cieli della capitale francese... .
ad occhi chiusi documentario sul tango l progetto si propone di esplorare, attraverso una dettagliata documentazione ed analisi, i risvolti sociali, psicologici ed esistenziali che il ballo del tango ha nella nostra società, ponendo l'accento sull'esperienza dei diretti protagonisti grazie alle storie e alle testimonianze dei tangueri e delle tanguere, di chi cioè vive questo ballo come una componente essenziale della propria vita, a cui si affiancheranno le analisi di importanti studiosi della contemporaneità (antropologi, psicologi, sociologi..),Seguiremo così Rossana, giovane artista italiana che grazie al tango riscatta la sua femminilità, subendo una reale metamorfosi dello spirito. Incontreremo Nicola, Pietro e Simonetta, che a passi di
tango riescono a tenere lontane le loro malattie fisiche e dell'anima. l'intreccio narrativo sarà costellato e impreziosito da voci evolti di numerosi protagonisti: conosceremo i più importanti ballerini argentini in circolazione (Sebastian Arce Mariana Montes Cicho Fruomboli etc...), maestri di tango, studiosi e ricercatori.
(l')amore buio regia: antonio Capuano con irene de angelis, Gabriele agrio, luisa ranieri, Corso Salani, valeria Golino, anna ammirati, fabrizio Gifuni Alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini, approfittano di Irene, anche lei adolescente. Uno di loro, Ciro 16 anni, la mattina dopo va a denunciare sé e gli altri. Vengono condannati a due anni di reclusione. Quei due mondi, così opposti e diversi, finiranno coll’attrarsi, incontrarsi, fondersi. Irene e Ciro, da lontano (l’uno dal carcere di Nisida, e l’altra dalla casa meravigliosa dove vive con la famiglia in una delle zone belle della città), quasi senza accorgersene, lentamente cominceranno un irresistibile avvicinamento.
Benvenuti al Sud regia: luca Miniero con Claudio Bisio, alessandro Siani, angela finocchiaro, valentina lodovini, nando Paone, Giacomo rizzo Remake della commedia francese, record di incassi, scritta, diretta ed interpretata da
toni Servillo e Mi Yang in una scena del film “Gorbaciof” in programmazione con successo da una settimana nelle sale cinematografiche Dany Boon (al quale il film riserva un piccolo omaggio con una fugace apparizione), "Bienvenue chez le ch'tis" (in Italia uscita con il titolo di "Giù al Nord"). Il film sceneggiato da Massimo Gaudioso (coautore di "Gomorra") e diretto dal regista di "Incantesimo napoletano" sembra funzionare. Divertente, a tratti esilarante, soprattutto nella prima parte, quella che descrive la calata verso il Meridione da parte del brianzolo funzionario (Bisio) delle Poste Italiane. Con una certa abilità e sapienza la pellicola gioca su luoghi comuni e stereotipi sociali tra Nord e Sud che in questi ultimi anni una certa politica (quella leghista) ha alimentato. Ben dosato,
molto attento a non valicare alcuni confini (forse il regista avrebbe potuto osare di più, visto il contesto), lontano dal trash dei vari cinepanettoni, il film mette in luce vizi e virtù degli italiani. Perplessità su un finale scontato e buonista. Buon cast di attori protagonisti che però appaiano meno credibili dei colleghi (di rango) con ruoli da caratterista.
Buried - Sepolto regia: rodrigo Cortés con ryan reynolds regia: rodrigo Cortés con ryan reynolds Girato in 17 giorni con un
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Cineguida
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MiniCritiChe dei filM in ProGraMMaZione nelle Sale budget di circa due milioni di euro, acclamato all'ultimo Sundance Festival, unico protagonista il bel Ryan (marito di Scarlett Johansson), il thriller claustrofobico del regista spagnolo non convince. Interamente ambientato all'interno una bara di legno, tre metri sotto la sabbia in una misteriosa località irachena, a disposizione solo 90 minuti di ossigeno ed un cellulare per mettersi in contatto con l'esterno. Il contractor Paul Conroy è davvero nei guai. I talebani per liberarlo vogliono molto denaro. Tutto qua. Novantaquattro minuti di suspance, a volte stucchevole e prestuosa, con finale prevedibile, che non spiega la lungaggine di un film che potrebbe benissimo essere ridimensionato ad un mediometraggio o addirittura un cortometraggio. Alcuni eccessi (visto il contesto già drammatico) potevano anche essere evitati, come quando un serpente a sonagli attraversa, sotto i vestiti, l'intero corpo del protagonista fino a rientrare nel buco dal quale era uscito. l'escamotage della guerra in Iraq è solo un espediente per nobilitare l'intera operazione. Hitchcock è assai lontano.
Cattivissimo me regia: Pierre Coffin, Chris renaud, Sergio Pablos Delizioso cartone animato in 3D, blockbuster Usa della scorsa estate, nel quale per la prima volta troviamo in veste di doppiatore il nostro Max Giusti, per nulla intimidito a dar voce ad un personaggio in America affidato al grande Steve Carrell. Il cattivissimo (ma poi si scopre non esserlo veramente fino in fondo) è un certo signor Gru, scienziato senza scrupoli che vive in un casa nera con un desolato prato sul davanti. Gru adora ogni genere di misfatto, è veramente malvagio e sta progettando un colpo davvero eccezionale, rapire la luna. E come è prassi, dietro ogni
grande cattivo c'è sempre una mamma...criticona. Tutto questo fino a quando non si imbatte in tre piccole orfanelle che gli daranno filo da torcere, cercando in tutti i modi di farsi adottare.
fair game regia: doug liman con naomi Watts, Sean Penn, Sam Shepard Interessante ma un po' noioso. l'intento è quello di confezionare un atto di denuncia politica, ma riesce solo in parte. Uno sguardo nei corridoi del potere attraverso l'autobiografia di una agente segreto della Cia, Valerie Plame, che scopre contrariamente a ciò che vuole credere il governo degli Stati Uniti, che in Iraq non ci sono armi di distruzione di massa. Il marito ambasciatore in pensione di Valerie viene inviato in Africa per indagare su alcuni voci che vorrebbero una possibile vendita di uranio arricchito all'Iraq. Non trovando alcuna traccia di tutto questo, Joe (interpretato da un Penn sottotono) scrive un articolo sul New York Times con le sue conclusione, scatenando una bufera. Per tutta risposta la Casa Bianca rivela la copertura della propria agente segreta, creando seri problemi alla coppia.
figli delle stelle regia: lucio Pellegrini con Pierfrancesco favino, fabio volo, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Paolo Sassanelli, Giorgio tirabassi. Surreale, a tratti grottesco, divertente, il film è un omaggio più o meno esplicito a Mario Monicelli. Detto questo, la banda di sfigati sul modello dei "Soliti ignoti" che vuole rapire il ministro "paraculo" (un riuscitissimo cameo dell'ex portavoce di D'Alema, Fabrizio Rondolino) ed invece sequestra il sottosegretario perbene, può apparire una storia nostalgica, vintage, in
realtà parla molto di noi. Esilarante e sorprendente interpretazione di Favino: accento umbro ed addosso un monclaire arancione anni '80 davvero indimenticabile. Certo, non è Monicelli (al film manca del tutto la proverbiale causticità del regista toscano), tuttavia la pellicola di Pellegrini rappresenta una novità in un panorama cinematografico italiano a volte decisamente piatto in termini di contenuti ed argomenti.
fratelli in erba regia: tim Blake nelson con edward norton, Melanie lynskey, Susan Sarandon, Keri russell, Maggie Siff Quando Bill Kincaid riceve la notizia dell'assassinio del suo gemello Brady, morto in un affare di droga andato male, lascia il suo posto di professore di Filosofia Classica alla Brown University e torna al suo paese nativo, nel rurale Oklahoma. Al suo arrivo si rende conto che i racconti sulla morte di suo fratello sono "alquanto esagerati" e presto si trova coinvolto in uno dei complotti di Brady.
Gorbaciof regia: Stefano incerti con toni Servillo, Mi Yang, Geppy Gleijeses, nello Mascia, Marino Pacileo, detto Gorbaciòf a causa di una vistosa voglia sulla fronte, è il contabile del carcere di Poggioreale a Napoli. Pacileo, schivo e silenzioso, ha una sola passione: il gioco d'azzardo. Quando scopre che il padre di lila, la giovane cinese di cui è innamorato, non può coprire un debito contratto al tavolo da gioco, Pacileo sottrae i soldi dalla cassa del carcere e li dà alla ragazza. Dal quel momento, tra partite sbagliate, riscossione di tangenti e rapine, inizia una spirale discendente dalla quale non riuscirà più ad uscire.
il ragazzo che abitava in fondo al mare regia: Mario Santocchio con daniele ferrari, tiziana Cristina Giacomo, de Gervasio Cappelli, Celentano Nell'autunno 2009 vengono spedite tre cassette presso l'abitazione della giovane T. Nicole giornalista Osservando le immagini, si accorge del grosso scoop che ne potrebbe trarre, si tratta di un videodiario degli ultimi giorni di vita di un ragazzo. la giornalista riesce a farsi produrre un documentario dalla redazione, che dirigerà lei stessa. Maiori e Amalfi sono le location dove si sviluppano le ricerche, cercando di ricostruire la dinamica delle azioni svolte dal ragazzo dalla identità sconosciuta. Il videodiario si concentra su una fanciulla che ogni pomeriggio si reca Sul porto, dove viene flmata a sua Insaputa. Sara proprio lei a recarsi presso l'hotel dove alloggia la troupe per raccontare i dettagli della storia tra i quali lo scambio di lettere che avveniva tra i due sul porto, l'unico mezzo di comunicazione che avevano...
inception regia: Christopher nolan con leonardo di Caprio, Marion Cotillard, ellen Murphy, Cillian Page, Michael Caine, Complesso, di difficile fruizione, tutto improntato sul continuo gioco tra realtà e finzione, conscio e subconscio, che neanche il finale riesce a svelare, Nolan mette in campo uno dei suoi film più ambiziosi. Un labirinto, non solo metaforico, dove lo spettatore rischia più volte di perdersi nel tentativo di capire cosa realmente stia accadendo. Sforzo del tutto inutile, probabilmente è sufficiente
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MiniCritiChe dei filM in ProGraMMaZione nelle Sale lasciarsi trasportare dagli eventi che si susseguono incalzanti, confusi e non porsi troppe domande. Forse la forza del film è proprio qui, nel non delineare completamente il contesto in cui opera? Oppure è semplicemente una trovata furbetta? Presto ne verrà tratto anche un videogioco. A metà tra "Matrix" e "Shutter Island" di Scorsese, le incursioni di Dom Cobb (un ottimo leonardo Di Caprio) nei meandri della mente umana ha già conquistato mezzo mondo. Ne esce fuori una sorta di thriller dove però non c'è colpevole.Caprio) è un abilissimo ladro, il migliore al mondo quando di tratta della pericolosa arte dell'estrazione: ovvero il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità.
la pecora nera regia: ascanio Celestini con Giorgio tirabassi, luisa de Santis, Barbara valmorin, Maya Sans "Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo". Così ci racconta Nicola i suoi trentacinque anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni sessanta, "i favolosi anni sessanta", e il mondo che lui vede dentro l'istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l'unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.
la vendetta di Kid regia: Brad Peyton con Chris o'donnell, Jack McBrayer, Carlos alazraqui, Paul rodriguez, alec Baldwin Continua il racconto della battaglia tra cani e gatti per il controllo della Terra. Gli amici a quattro zampe saranno impegnati a fronteggiare il ritorno di Kitty Galore intenta a progettare la sua vendetta e la conquista del mondo.
l’estate d’inverno regia: davide Sibaldi con fausto Cabra, Pia lanciotti E' notte fonda in una lussuosa camera di un motel di Copenaghen. Christian, un ragazzo diciannovenne, ha appena avuto un rapporto sessuale con lulù, una prostituta di trentotto anni. Quando la donna si sta preparando per andarsene lui la ferma e le chiede di rimanere ancora un'ora con lui. Solo un'ora per parlare. Dopo qualche incertezza i due cominciano a raccontarsi e presto i loro demoni prendono una sembianza: disperazione e abbandono hanno mangiato le loro vite. la donna è in fuga da un passato segnato da violenza e distruzione mentre Christian è alla ricerca della madre. Due punti di vista a confronto...
Mangia prega ama regia:: ryan Murphy con Julia roberts, James franco, Billy Crudup, Javier Bardem, richard Jenkins, viola davis, luca argentero, arlene tur, tuva novotny, Stephanie danielson, James Schram liz Gilbert (Julia Roberts) ha tutto ciò che una donna moderna può sognare – un marito, una casa e una carriera di successo – ma come tante altre donne, è insoddisfatta, confusa ed è alla ricerca di cosa effettivamente desidera dalla vita. Appena
divorziata, trovandosi ad un bivio, liz decide di allontanarsi dal suo mondo rischiando tutto e, per dare un cambiamento radicale alla sua vita, intraprende un viaggio intorno al mondo, un percorso per ritrovare se stessa. Nel suo viaggio in Italia riscopre il piacere di mangiare; in India arricchisce la sua spiritualità e, inaspettatamente, a Bali ritrova il suo equilibrio interiore grazie al vero amore.
Mordimi reGia: Jason friedberg, aaron Seltzer con Jenn Proske, Matt lanter, Chris riggi, Parodia della saga di Twilight, Mordimi èuna commedia sulla rabbia adolescenziale e i film romantici dei nostri tempi. Becca, un'adolescente ansiosa che non è una vampira, è incerta tra due ragazzi. Prima di poter scegliere, deve superare gli ostacoli creati dal padre ultraprotettivo, che la imbarazza trattandola come una bambina. Nel frattempo, anche gli amici di Becca vivono i loro problemi sentimentali. Tutti questi legami romantici arrivano a una conclusione esilarante durante il ballo scolastico.
niente paura regia: Piergiorgio Gay con luciano ligabue, musiche di luciano ligabue Niente paura è un film sull’identità nazionale nell'epoca delle "passioni spente", nell’epoca della crisi radicale della politica, in senso lato. Il film racconta - in modo non ideologico, ma attraverso le storie personali di uomini e donne comuni, di persone conosciute e dello stesso ligabue - colonna sonora del film e "narratore per eccellenza" - come siamo e come eravamo, in realtà da dove veniamo (fine anni Settanta,
primi anni Ottanta, quando si opera una svolta sia nelle istituzioni che nel costume) e quale Paese siamo diventati oggi.
Passione un'avventura musicale regia: John turturro documentario sulla canzone napoletana A metà tra documentario e fiction, l'italo-americano John Turturro svela l'amore profondo per Napoli e gli rende omaggio con una carrellata di artisti. Canzoni e cantanti, musicisti e poeti, personaggi leggendari e di oggi. Un approfondito lavoro di ricerca sul campo, che riesce ad intrattenere con garbo e divertimento. Emozionante viaggio nelle sonorità partenopee, completamente privo dell'immancabile retorica e dei soliti luoghi comuni, attraverso i quartieri più popolari e storici della città. Protagonisti artisti del calibro di Enzo Avitabile, Pino Daniele, Eugenio Bennato, uno strepitoso duetto tra Massimo Ranieri e lina Sastri, la potente voce di Raiz leader degli Almamegretta, Peppe Servillo ed gli Avion Travel, un magnifico Peppe Barra in una versione della "Tammurriata nera", il sax di James Senese, un esilarante Fiorello alle prese con "Caravan Petrol", celebre successo di Carosone.
Sharm el Sheikhun’estate indimenticabile regia: ugo fabrizio Giordani con enrico Brignano, Giorgio Panariello, laura torrisi, Cecilia dazzi, Michela Quattrociocche, elena russo, Maurizio Casagrande, Walter
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MiniCritiChe dei filM in ProGraMMaZione nelle Sale Santillo, daniele la leggia, fioretta Mari, ludovica Bizzaglia, hassan Shapi, Sergio Muniz Titolo esplicativo per non lasciare spazio a dubbi, location spettacolare, uno degli hotel a cinque stelle più famosi della celebre meta turistica, un cast di attori capace di soddisfare qualsiasi palato, da Nord a Sud. la formula è quella del cinepanettone anche se costruito con un tocco di maggiore eleganza, a parte la scena alla Tinto Brass con un'inquadratura po' troppo insistente sul lato b di una prostituta russa che tenta di sedurre Brignano. Equivoci, malintesi, bugie, sentimenti ed una incursione sul sociale che non guasta mai, il film scorre via senza problemi. Sempre esilaranti e riuscite le gag del comico romano (pochi attori italiani sono capaci di sfoderare i suoi tempi comici) che in coppia con Casagrande sembra funzionare. Panariello, per quanto si sforzi, non riesce proprio ad essere cattivo.
(la)Solitudine dei numeri primi regia: Saverio Costanzo con alba rohrwacher, luca Marinelli, Martina albano, arianna nastro, tommaso neri, vittorio lomartire, aurora ruffino, isabella rossellini, Maurizio donadoni, roberto Sbaratto, Giorgia Senesi, filippo timi 1984, 1991, 1998, 2007. lungo questi anni le vite di Mattia e Alice scorrono parallele senza mai riuscire a congiungersi. Due infanzie difficili, compromesse da un avvenimento terribile che segnerà le fragili esistenze dei protagonisti fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Mattia e Alice, portano dentro e fuori di loro i segni del passato. la consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal
mondo fino a portarli ad un isolamento inevitabile ma consapevole. l'idea del film nasce dal libro la solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, vincitore del premio Strega 2008.
the american
regia: Sofia Coppola con Stephen dorff, elle fanning, Chris Pontius, Michelle Monaghan, laura ramsey, robert Schwartzman, Giorgia Surina Johnny vive a Hollywood nel leggendario hotel Chateau Marmont. Se ne va in giro sulla sua Ferrari e casa sua è un flusso continuo di ragazze e pasticche. Totalmente a proprio agio in questa situazione di torpore, Johnny vive senza preoccupazioni. Fino a quando giunge inaspettatamente allo Chateau la figlia undicenne, Cleo (Elle Fanning), nata dal suo matrimonio fallito. Il loro incontro spinge Johnny a riflessioni esistenziali, sulla sua posizione nel mondo e ad affrontare la questione che tutti dobbiamo affrontare: quale percorso scegliere nella nostra vita?
regia: anton Corbijn con George Clooney, Bruce altman, violante Placido, thekla reuten, Paolo Bonacelli, filippo timi, irina Björklund, Samuli vauramo, Björn Granath Solo ed unico tra gli assassini, Jack (interpretato da Clooney) è un esperto artigiano. Quando un lavoro in Svezia finisce in maniera più cruente di come se lo sarebbe aspettato, questo Americano all'estero promette al suo contatto larry (Bruce Altman) che il suo prossimo incarico sarà il suo ultimo. Jack si ritira nella campagna italiana, dove si nasconde in un piccolo paesino sperduto e gode la lontananza dalla morte. Il suo compito, come assegnatoli da una donna belga, Mathilde, è nella costruzione di un'arma super letale. Sorprendendo se stesso, Jack si rivolge al prete locale Padre Benedetto e inizia una relazione amorosa con Clara. Nell'uscire dalla solitudine ed oscurità Jack però sta provocando la sorte.
Step-up 3 d
the town
reGia: Jon Chu con harry Shum Jr., adam G. Sevani, Kylie Goldstein luke è un ballerino di strada orfano, impegnato nel disperato tentativo di non essere sfrattato dalla sua unica casa: un vecchio magazzino decadente che è invece il paradiso di tanti ballerini di strada provenienti da tutto il mondo. Per farlo lui e la sua crew dovranno vincere la World Jam Competition dove i migliori ballerini di strada del mondo si ritrovano faccia a faccia per decretare chi sia il più forte. Sulla strada per la vittoria incontrerà Natalie, una ballerina fantastica ma decisamente misteriosa....
regia: Ben affleck con Ben affleck, rebecca hall, Chris Cooper la storia racconta di un rapinatore di banche, interpretato da Ben Affleck, che si invaghisce della cassiera di una banca (Rebecca Hall) che ha svaligiato, senza sapere che in realtà questa è anche l'esca che un agente dell'FBI ha gettato al ladro per catturarlo.
Somewhere
una sconfinata giovinezza regia: Pupi avati con fabrizio Bentivoglio, francesca neri, Serena Grandi, Gianni Cavina, lino Capolicchio, Manuela Morabito, erika Blanc, vincenzo Crocitti lino Settembre e sua moglie
Chicca conducono una vita coniugale serena e senzaserie difficoltà. Sono entrambi soddisfatti delle loro professioni, lui prima firma alla redazione sportiva del Messaggero e lei docente di Filologia Medievale alla Gregoriana. l'unico vero dispiacere che ha accompagnato i venticinque anni di matrimonio è la mancanza di figli. Una mancanza che non ha compromesso la loro unione ma l'ha al contrario rinsaldata. l'oggi però, in modo totalmente inatteso, presenta loro una grossa preoccupazione: lino da qualche tempo accusa problemi di memoria che mano a mano si accentuano andando a compromettere in modo sempre più evidente il quotidiano svolgersi delle sue attività sia nell'ambito professionale che familiare. Dapprima sia lui che Chicca decidono di riderci sopra ma il disturbo si manifesta sempre più fino a quando, dopo attenti e approfonditi esami, un neurologo diagnostica una patologia degenerativa delle cellule cerebrali. Inizia così una toccante storia d'amore fra un uomo che si allontana sempre più dal presente, con la mente trascinata in infiniti altrovi, e la sua donna che, rifiutando qualsiasi ipotesi di abbandono e qualsiasi ausilio che la escluda, decide di stargli accanto nel processo "regressivo"
un weekend da bamboccioni regia: dennis dugan con adam Sandler, Kevin James, rob Schneider Trent'anni dopo il diploma, cinque amici, vecchi compagni di squadra, si riuniscono per onorare la scomparsa dell'allenatore di basket d'infanzia. Con mogli e figli, trascorrono insieme il weekend del 4 luglio nella casa sul
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MiniCritiChe dei filM in ProGraMMaZione nelle Sale
lago dove anni prima avevano festeggiato la vittoria della squadra. Ricreando atmosfere del passato, scoprono che crescere non significa necessariamente diventare adulti.
20 sigarette regia: aureliano amadei con Carolina Crescentini, vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Massimo Popolizio, Gisella Burinato, antonio Gerardi, duccio Camerini, luciano virgilio, alberto Basaluzzo, orsetta de rossi, edoardo Pesce Novembre 2003: Aureliano, 28enne, precario nel lavoro e negli affetti, riceve all'improvviso l'offerta di partire per lavorare come aiuto regista alla preparazione di un film che si svolge in Iraq, al seguito della "missione di pace" dei militari italiani, con il regista Stefano Rolla. Aureliano non fa in tempo a finire un pacchetto di sigarette che si ritrova protagonista della tragedia dell'attentato alla caserma di Nassirya del 12 Novembre 2003. E' l'unico "civile" sopravvissuto di una strage che ha ucciso ben 19 italiani...
Wall Street - il denaro non dorme mai regia: oliver Stone con Michael douglas, Shia laBeouf, Carey Mulligan "Non è un sequel ma la giusta conclusione". Ha ragione Oliver Stone, il secondo capitolo del suo fortunato film ha la stessa struttura portante ma è una storia del tutto diversa dalla precedente. Anche Gordon Gekko ad un certo punto esclama: "Questo è l'impero del male, io ero un dilettante". In effetti molto intorno a lui è cambiato e Stone fornisce un quadro più che esauriente di quanto sta accadendo nel mondo della finanza e dell'economia. la pellicola è scritta, girata ed interpretata magnificamente, per cogliere fino in fondo il significato dei dialoghi (sferzanti e caustici), occorrerebbe portarsi dietro la sceneggiatura scritta. la scena più rappresentativa: i banchieri riuniti intorno ad un tavolo, nel disperato tentativo di salvare i loro istituti di credito dal fallimento, decidono di ricorrere alle sovvenzioni statali, ammettendo la sconfitta: "Statalismo e socialismo, è
a sinistra una scena di “lo zio Boonmee“ a destra: Michael douglas in “Wall Street” quello contro cui abbiamo sempre combattuto".
ta in cima a una collina: il luogo dove è nato per la prima volta...
(lo) Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti regia: apichatpong Weerasethakul con thanapat Saisaymar, Jenjira Pongpas, Affetto da una grave disfunzione renale, zio Boonmee ha scelto di passare i suoi ultimi giorni in una casa di campagna, circondato dalle persone che ama. lì, gli appare il fantasma della moglie morta anni prima, che inizia a prendersi cura di lui. E il figlio da tempo perduto fa il suo ritorno a casa in una forma non umana. Riflettendo sulle ragioni della sua malattia, Boonmee attarversa la giungla con tutta la famiglia, diretto verso una misteriosa grot-
Con la collaborazione di luCiana veCChioli