Anno II - n.111 - Mercoledì 9 giugno 2010
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Ora di punta di
Ennio SimEonE
Istruita a dovere
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ra disarmante ieri sera a “Porta a porta” Mariastella Gelmini, ministro della Pubblica Istruzione, nel ruolo di prima della classe. Affiancata da un solerte neocapogruppo della Lega, allineato al Pdl al punto da far probabilmente inorridire Bossi, la Gelmini, con una naturalezza che riteniamo assolutamente genuina, ha spiegato agli interlocutori (Buttiglione dell’Udc e Donadi dell’Idv), che rivendicavano il ruolo e l’autonomia del parlamento, che l’annunciata blindatura della legge sulle intercettazioni annunciata ieri mattina da Berlusconi non aveva nulla di scandaloso. Perché? Semplicemente perché - ha detto candidamente - la decisione è stata presa all’unanimità dall’ufficio di presidenza del Pdl. Punto e basta. E semmai era lei a scandalizzarsi della meraviglia dell’oposizione. l guaio è che Mariastella non lo diceva per amor di polemica, ma era ed è perfettamente convinta di quello che ha affermato. La considerazione del parlamento che Berlusconi ha trasmesso ai suoi fedelissimi - i quali hanno perfettamente assimilato l’insegnamento - è esattamente quella di un luogo di pura ratifica delle proprie decisioni, imposte agli organi di un partito di cui è assoluto padrone. E se qualcuno osa ricordare che invece è il luogo dove le leggi si discutono prima di essere approvate e quindi possono anche essere bocciate viene accusato di voler intralciare l’operato del governo. Una volta questo si chiamava fascismo.
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quotidiano www.altroquotidiano.it
Berlusconi. Nuovi attacchi a tutto campo contro i pm
Superblindato Il testo delle restrizioni sulle intercettazioni deve considerarsi “immodificabile” in parlamento: lo ha stabilito il Pdl "Sovranità non più del popolo ma dei magistrati, lobby con i giornalisti": è una delle frasi di Berlusconi all’assemblea degli albergatori e poi giù con un’altra d i c h i a r a z i o n e allarmistica:"Nessuno della Protezione civile, dopo l’indagune sugli appalti, andrà più all’Aquila perché se uno ha qualche familiare morto sotto le macerie ed ha una mente fragile magari gli può venire in mente di sparare". Maroni in serata lo ha smentito: "La Protezione civile andrà ancora". Ma tutto è servito per giustificare la blindatura del Pdl per la legge sulle intercettazioni. PAG. 2
Province, in vista un mini-taglio
Il caro-polizza primato italiano
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VentiquattrOre
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CAmeRA
ReInteGRAto
CommISSIone
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La Camera ha affossato il dl sulla sospensione di talune demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria in Campania. Dopo le dichiarazioni di voto, la presidente di turno, Rosi Bindi ha aperto la votazione. I deputati hanno iniziato a correre al loro posto per andare a votare: mentre tutto ciò avveniva, Bindi dichiarava chiusa la votazione. A quel punto è scoppiata la bagarre, con i deputati di maggioranza che hanno iniziato a gridare ‘vergogna, vergogna!’.
Paolo Ruffini è stato reintegrato alla direzione di Raitre e Antonio Di Bella è affidato alle dirette dipendenze del direttore generale. Lo ha deciso il Cda all'unanimità su proposta di Mauro Masi, in ottemperanza della decisione del giudice del lavoro ma con riserva rispetto alla decisione del ricorso già avviato dalla Rai. Mauro Masi sarà ascoltato giovedì in commissione Vigilanza Rai a proposito degli ingressi dei nuovi volti nella tv pubblica.
Arriva il taglio delle mini-province sotto i 200 mila abitanti. La commissione Affari Costituzionali della Camera ha infatti approvato un emendamento del relatore al ddl sulla Carta delle Autonomie, Donato Bruno, che prevede che la popolazione delle province non possa essere in ogni caso inferiore ai 200 mila abitanti. L'emendamento è passato con i voti di Lega e Pdl mentre le opposizioni hanno votato contro.
Il Pd scende in piazza contro la manovra il 19 giugno, mentre al Palazzo dello Sport di Roma organizzerà una manifestazione nazionale. La decisione è stata annunciata dal segretario Pier Luigi Bersani per il quale la manovra è sbagliata sia sul piano dei conti pubblici, sia su quello delle politiche economiche e sociali”. "Abbiamo letto queste misure e siamo sempre più convinti che non ci porti da nessuna parte”
Pdl va sotto e se la prende con Rosi Bindi
Paolo Ruffini torna a dirigere Rai tre
Il 19 giugno protesta Pd anti-manovra
Quattro tagli per le province più piccole
Berlusconi attacca i magistrati dell’Aquila per l’inchiesta
LA Foto
Rai e pm, il pallino del Cav
E’ lei la rapitrice
Il ddl intercettazioni arriva blindato Silvio Berlusconi blinda il testo sulle intercettazioni alla Camera: “La legge -dice- è stata ostacolata da toghe e giornalisti ma adesso basta. Il testo che arriva alla Camera non sarà modificato. E questa è una decisione vincolante per il Pdl”. Il testo ha l’ok di Fini, che assicura che il “ddl intercettazioni non contrasta con gli impegni di lotta alla criminalità e difesa della legalità”. Poi Berlusconi fa una battutina alla Rai, che suona però come una minaccia: “Se non smette di essere così faziosa contro la maggioranza sono quasi quasi tentato di non firmare il contratto di servizio pubblico”. “Ci criminalizzano perchè dicono che noi vogliamo impedire la libertà di stampa. Ma qui sta succedendo
un’altra cosa assurda: io ho detto a quelli della Protezione civile di non andare più all’Aquila. Appena vanno in Abruzzo gli saltano addosso, qualcuno con la mente fragile rischia che gli spari in testa” dice il premier che punta il dito contro la magistratura politicizzata “in modo organico” che sta impedendo “il governo del Paese” e va, in questo senso, contro gli interessi del Paese. Dove, garantisce il Cavaliere, “la sovranità è in mano a Magistratura democratica e alla Consulta”. I magistrati del Csm hanno chiesto all’organo di tutelare le toghe che stanno lavorando all’inchiesta sul terremoto in Abruzzo, dopo le pesanti frasi del premier.
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Annarita Buonocore, 42 anni, infermiera. e’ lei la rapitrice del piccolo Luca Cioffi, che per 10 ore ha lasciato lunedì la famiglia con il fiato sospeso. Alla polizia ha spiegato di aver preso il neonato solo “in prestito” per un giorno. Voleva mostrarlo al compagno, coniugato con un’altra donna, spacciandolo per il figlio avuto da lui. La mamma di Luca l’ha perdonata.
L’OnOmasticO
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
Tecla
tecla era una delle cinque martiri, uccise nel 347, per essersi rifiutate di adorare il sole. Assieme a loro vi erano un prete, Paolo, che pur di salvare le sue ricchezze, rinnegò la fede.
accadde Oggi
9 giugno 1537
Papa Paolo III dichiara che, "gli indiani sono esseri umani, con le qualità ed i difetti degli esseri umani".
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VentiquattrOre
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nuCLeARe
DAtI ISVAP
Hillary Clinton annuncia sanzioni durissime per l’Iran dall’Onu
Rc auto in Italia è il doppio rispetto all’europa
Le nuove sanzioni all'esame del Consiglio di sicurezza dell'Onu sono "le più importanti che l'Iran abbia mai affrontato": lo ha dichiarato la segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. La Clinton si è pronunciata in questi termini alla vigilia della seduta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite chiamato ad approvare una quarta serie di sanzioni contro l'Iran a causa del suo programma nucleare sospettato di finalità militari. L'ambasciatrice americana all'Onu Susan Rice ha detto che la risoluzione avrà "un impatto Gaffe della Schiavone. Ha incontrato Berlusconi sr reale sull'Iran". e con i cronisti l’ha chiamato Piersilvio.
L’Rc auto nel nostro paese è troppo cara. Soprattutto se confrontata con il resto d’Europa. A dirlo è stato Giannini, presidente dell’Isvap, l’autorità di controllo delle assicurazioni. «Nel periodo aprile 2009-aprile 2010 – ha spiegato nel corso della relazione annualesono aumentate a due cifre le tariffe medie ponderate relative a tutte le tipologie di assicurati sotto osservazione». In Italia, rileva Isvap, «il premio medio è praticamente doppio che in Germania, Francia e Spagna (407 euro contro rispettivamente 222, 172, 229)», con incrementi cumulati tra il 2002 e il 2009 quasi tripli (17,9% contro il 7%) della media Ue.
ASSALto AI PACIFIStI
PARIGI
Israele accusa Reuters di aver ritoccato la foto
La moglie di Filiberto si spoglia al Crazy Horse
Il ministro israeliano per l'informazione Yuli Edelstein si è rivolto alla direzione dell'agenzia Reuters per chiarire "la scomparsa di un coltello" in una foto distribuita dall'agenzia di stampa relativa al blitz israeliano sulla nave turca Marmara. Secondo quanto riferisce la stampa israeliana, la foto in questione era stata pubblicata dal quotidiano turco Hurryet e mostrava un soldato israeliano circondato da passeggeri, uno dei quali aveva un coltello in mano. Ma nell'immagine rilanciata dalla Reuters quel coltello non compariva. L'agenzia ha replicato di aver inoltrato la stessa immagine due volte. Nella prima i margini della immagine erano stati effettivamente tagliati per considerazioni di carattere grafico. Ma subito dopo, precisa la Reuters, la svista è stata notata e ed è stata diffusa anche l'immagine originale e completa del giornale turco.
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rimi interventi della polizia a Bolzano con una decina di denunce dopo che è entrata in vigore un'ordinanza del sindaco Luigi Spagnolli (centrosinistraSvp) contro chi beve per strada. In piazza Erbe, il cuore del centro storico meta ogni giorno di migliaia di turisti ma anche sede delle serate giovanili, sono stati numerosi gli avventori colti mentre bevevano alcol da bottiglie di vetro, cosa espressamente vietata dall'ordinanza.
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La moglie di Emanuele Filiberto di Savoia, l’attrice francese Clotilde Courau, si esibisce al Crazy Horse di Parigi, il celebre locale di streap tease artistici. Saràin cartellone nel ‘tempio del nudo’ per dieci giorni, dal 19 al 29 settembre prossimi. E’ la stessa Courau a confidarlo al quotidiano Le Parisien. “Sono sempre stata dove nessuno mi aspettava – ha dichiarato l’attrice -. Ho una vita pubblica ed una privata. Sono un’artista che si chiama Clotilde Courau ed è Clotilde Courau che si esibirà al Crazy Horse. Parlare di me solo come ‘principessa’ sarebbe molto riduttivo rispetto alla mia carriera”. Dal 2003, cioé dal suo matrimonio con Emanuele Filiberto, con il quale ha avuto due figlie, la Courau, 41 anni, è molto presente sulle riviste patinate francesi in quanto principessa di casa Savoia.
IL CASo
A Bolzano non si beve per strada Nell'occasione un minorenne è stato denunciato dopo essere stato scoperto in flagrante mentre era intento a tracciare delle scritte con uno spray rosso sulla fontana marmorea del Nettuno che sorge nella piazza. L'ordinanza dispone il divieto di
"detenere contenitori in vetro aperti o bicchieri in vetro e consumare bevande in contenitori in vetro in alcune vie del centro" dalle 22 alle 6 di mattina. Per i trasgressori le sanzioni arrivano ai 500 euro.
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il FattO
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Il ministro Gelmini rassicura
“Con un 5 non si boccia” “Con un cinque non si boccia nessuno”, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, tranquillizza gli studenti a pochi giorni dall’inizio dell’esame di maturità. La frase si riferisce alle nuove norme che prevedono, per l’ammissione all’esame di Stato che conclude il ciclo delle superiori, la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. “Rispetto alla prassi di questi anni di ammissione totalitaria alla maturità – ha affermato il ministro durante la registrazione di una puntata di Porta a Porta – questa è una delle norme pensate per restituire rigore e maggiore serietà alla scuola e alla maturità. “Non mi sfugge – ha aggiunto – che laddove c’è l’insufficienza in una materia il consiglio di classe debba valutare collegialmente se ammettere o no lo studente. Queste norme vogliono evitare i sei politici e il lassismo degli ultimi anni. La strada intrapresa di un ritorno a più rigore è giusta. È chiaro – ha osservato il ministro – che l’applicazione delle nuove regole deve essere accompagnata dal buon senso e dunque con un cinque non si boccia nessuno. Queste norme però – ha concluso – promuovono negli studenti un maggiore impegno per raggiungere almeno la sufficienza”. Il ministro ha anche assicurato che il 30 per cento dei risparmi ottenuti con gli interventi di razionalizzazione nella scuola resterà destinato a valorizzare il merito, smentendo quanto affermato dal Pd, e cioé che quei soldi sarebbero stati dirottati per pagare i debiti delle scuole. “Quei soldi – ha detto il ministro durante la registrazione di una puntata di Porta a
E’ vero che le nuove norme impongono la sufficienza in tutte le materie per l’esame di Stato, ma non bisogna essere troppo rigidi. La responsabile del dicastero dell’Istruzione tranquillizza i ragazzi di
ArCAnGElo ArAGonESE
Porta – resterà a disposizione per la valorizzazione del merito. Stiamo valutandone l’impiego. I risparmi – ha spiegato – matureranno dal 2012, il blocco degli scatti di anzianità durerà per tre anni, noi dobbiamo usare questo periodo per affermare il principio che gli avanzamenti di carriera non saranno più legati all’anzianità ma al merito”. Il ministro Gelmini ha comunque ammesso che nelle discussioni sui contenuti della manovra “è costato sangue tutelare quel 30 per cento”.
Fine d’anno con scioperi in vista Fine d'anno scolastico caldo per la scuola italiana. Mentre per gli studenti è iniziata l'ultima settimana di lezioni, i sindacati del settore sono in piena fibrillazione. Ai tagli di risorse e personale già lamentati da mesi, si aggiungono ora gli interventi previsti nella manovra economica. Nonostante le rassicurazioni di Berlusconi e del ministro Gelmini ("non tocchiamo scuola, sanità e pensioni"), avranno pesanti conseguenze sugli stipendi del personale scolastico. I sindacati hanno organizzato un pacchetto di proteste. Cobas, Cub e movimenti dei precari hanno deciso lo sciopero degli scrutini a scacchiera. Si è inziato lunedì 7 giugno (ed è proseguito martedì) in Emilia Romagna, Calabria e provincia di Trento. Il 10 e l’11 giugno toccherà a Marche, Puglia e Veneto. L'11 e il 12 a Sardegna e Umbria. Il 14 e il 15 dello stesso mese blocco degli scrutini in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle
d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia di Bolzano. Gli scioperi saranno accompagnati da manifestazioni davanti al Ministero della Pubblica istruzione (il 14 giugno) e agli Uffici scolastici provinciali e regionali. Il 12 giugno la Cgil sarà in piazza a Roma con i segretari generali della Funzione pubblica e della Flc. Il sindacato ha pure in cantiere uno sciopero nazionale per la fine di giugno. Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals scenderanno in strada la settimana prossima, il 15 giugno. A loro potrebbe unirsi anche la Gilda che sta pensando anche a un programma di mobilitazione per tutto il prossimo anno scolastico. L'obiettivo, condiviso da tutti, è quello di riuscire a strappare qualche significativa correzione della manovra in fase di conversione in legge.
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Alcune considerazioni utili sulla relazione del Governatore
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a relazione annuale del governatore della Banca d’Italia è solitamente il documento economico pubblico più cauto, i cui argomenti sono scelti e misurati quasi con il bilancino di precisione usato per pesare oro e pietre preziose. Il tentativo di molti di ricondurlo dentro il minimo comun denominatore studiato per definire il sostegno alla recente manovra di tagli di bilancio è un po’ provinciale e comunque limitativo. Piuttosto bisognerebbe condividere la preoccupazione del governatore per la diffusa corruzione, per l’illegalità non solo fiscale e per la mancata riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. nostro avviso, però, il discordo di Mario Draghi contiene alcune importanti criticità che necessiterebbero di un maggior approfondimento. Salta subito all’occhio il fatto che ha ripetuto più volte che “le banche centrali hanno fornito liquidità in misura senza precedenti” sia nel caso della Lehman Brothers che in quello più recente dell’euro. “Le misure eccezionali di espansione della liquidità hanno evitato una crisi sistemica”, ha ricordato. Ma proprio questa liquidità è andata tra l’altro a coprire “disavanzi e debiti pubblici che sono aumentati vistosamente”. Per l’area dell’euro, “l’imponente creazione di debito pubblico, in una fase in cui arrivano a scadenza sui mercati quantità straordinarie di obbligazioni bancarie, ha improvvisamente accresciuto il premio di rischio su alcuni debitori sovrani”, ha spiegato Draghi, mettendo in luce questa grande e seria preoccupazione che assilla tutti i responsabili delle istituzioni di governance e di controllo dell’economia e della finanza. I titoli di debito pubblico dei paesi dell’euro, che arriveranno a scadenza nel 2010, saranno di 540 miliardi di euro, a cui si vanno ad aggiungere nuovi titoli di debito per un totale di quasi 930 miliardi di nuove emissioni. Nel 2010 l’Italia dovrà rimborsare titoli per 250 miliardi. Poi 192 nel 2011 e 168 nel 2012.
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Draghi tra crisi del debito e mancanza di crediti di
mArio lETTiEri*
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PAolo rAimondi**
Urgente rendere operativo un fondo speciale della Cassa Depositi e Prestiti per progetti a lungo termine Rimborsare, come noto, significa semplicemente emettere dei nuovi titoli per rimpiazzare quelli vecchi. Il problema è trovare acquirenti disposti a comprarli ad un tasso di interesse equo e non punitivo. ltre al problema dei crescenti debiti sovrani, sta emergendo una forte competizione tra le banche europee e quelle americane per accaparrarsi i compratori istituzionali di bond. Secondo alcune stime, circa il 40% dei 2.000 miliardi di dollari dei grandi fondi americani è costituito da titoli di 16 grandi banche europee. Anche Draghi ha detto che “con l’insorgere della crisi greca, le forti tensioni di liquidità sul mercato interbancario sono tornate e l’operatività è concentrata sul brevissimo termine”. Attualmente gli investitori americani forniscono circa 500 miliardi di dollari in crediti a breve termine per le operazioni delle banche europee. l vento sta cambiano e alcuni fondi americani stanno cominciando a ritirare i loro finanziamenti dall’Europa. Non si tratta solo di giochi di geopolitica finanziaria, ma sono decisioni dipendenti dall’aggravamento della situazione debitoria
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negli USA. Un esempio per tutti è dato dalla recente richiesta del gigante assicurativo immobiliare americano di interesse nazionale, Fannie Mae, di nuovi aiuti di emergenza per 8,4 miliardi di dollari. Fannie Mae, che era stato salvato dal fallimento nel 2008 con fondi pubblici, ha in portafoglio 3.000 miliardi in ipoteche immobiliari il cui valore si sta deteriorando. Ha fatto registrare 11,5 miliardi di perdite soltanto nel primo trimestre 2010. Il totale delle sue perdite accumulato dall’esplosione dei subprime è di 145 miliardi. Quasi la metà del Pil della Grecia, per intenderci. Anche se con tono pacato, Draghi ha ammonito che “le banche devono essere preparate ad affrontare periodi anche prolungati e ricorrenti di anomalie sui mercati”. Dopo le recenti esperienze, sarebbe irresponsabile lasciare al mercato il magico compito di rispondere a questa emergenza. Diventano perciò di estrema urgenza gli accordi tra gli stati e i governi del G 20 per approntare una nuova governance e nuove regole sulla finanza di cui lo stesso Draghi si è fatto portavoce come presidente del Financial Stability Board.
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ffrontando poi, relativamente al nostro paese, il nodo centrale del rapporto tra ripresa economica e accesso al credito e solvibilità delle piccole e medie imprese, il governatore ha riportato che il “credito alle imprese era sceso del 3,7% a dicembre 2009 rispetto a settembre, in ragione d’anno”. Percentualmente, la flessione maggiore si è registrata di più per le industrie del Nord rispetto al già risicato accesso al credito del Mezzogiorno. Segnali di miglioramento sono stati spazzati via dalla crisi dell’euro. ome si evince dalla relazione della Banca d’Italia, “la recessione peggiora la liquidità dei prestiti bancari e nel 2009 le perdite su crediti dei cinque maggior gruppi bancari italiani hanno assorbito quasi il 70% del risultato di gestione”. Nonostante il recente pacchetto di aiuti finanziari UE, la BCE stima, ottimisticamente, che le banche europee dovranno affrontare svalutazioni per sofferenze creditizie pari a 187 miliardi di euro da oggi a fine 2011. Nello stesso periodo le stesse banche europee entreranno in competizione nei e con i paesi dell’UE perché “vedranno addensarsi scadenze di obbligazioni bancarie per importi significativi”. n questa corsa dei governi e delle banche al finanziamento dei propri titoli, le PMI, il solo motore produttivo della ripresa insieme al lavoro, rischiano di trovare chiusi i rubinetti del credito. Sarebbe ingenuo affidarsi soltanto a una ritrovata buona volontà delle banche. Riteniamo urgente che il governo renda operativo il progetto della Cassa Depositi e Prestiti di creare un fondo speciale per il finanziamento di progetti a lungo termine e tecnologicamente avanzati delle piccola e media industria italiana. Le PMI sono l’unico cammello che lavora. Può resistere a lungo alla siccità, ma anche lui senza acqua muore!
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*Sottosegretario all'Economia nel governo Prodi ** Economista
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la tribuna
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Donne e pensioni le vere discriminazioni di
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migLiOre deL giOrnO
PiETro AnConA
Interpretare un vantaggio come una discriminazione per toglierlo ed intimare l'immediata parificazione dell'età pensionale delle donne a quella degli uomini è la stupefacente decisione della Corte di Giustizia e della Commissione Europea che chiede all'Italia di adeguarsi a tamburo battente e senza aspettare il 2018 previsto. Non c'è dubbio che mandare le donne in pensione cinque anni prima degli uomini non è una discriminazione. Lo sarebbe se andassero in pensione dopo gli uomini. La distinzione uomodonna nacque in considerazione dell'idea "manuale", "fisica" del lavoro che era prevalente quando si fecero le prime leggi pensionistiche. Ora l'idea e la percezione del lavoro come fatica fisica non c'è più se non per alcuni segmenti del mondo del lavoro ma questo non riduce lo stress femminile dal momento che le donne non sono soltanto lavoratrici sul posto di lavoro ma anche in famiglia. Anche la prestazione lavorativa della donna è diventata più pesante. La Unione Europea, così solerte a salvare dalla "discriminazione" del pensionamento a sessanta anni le nostre donne, non ha mai speso una sola parola, non è mai intervenuta per intimare l'eliminazione di trattamenti economici e normativi che relegano il genere femminile a livelli assai più bassi di quelli maschili. La tendenza all'innalzamento progressivo dell'età pensionabile in vista dell'allungamento delle aspettative di vita deve essere oggetto di attenta riflessione e riconsiderazione. Non si può accettare come un dogma l'insostenibilità di pensionati che vivendo più a lungo costano di più allo Stato. Intanto bisognerebbe disaggregare il dato. E' vero che in Italia l'aspettativa di vita è all'incirca di 82 anni ma questa non è l'aspettativa di vita dei lavoratori ma di tutti. Bisognerebbe verificare categoria per categoria. Bisognerebbe anche considerare che se per un ingegnere quaranta anni di lavoro possono essere anche superati; lo stesso non si può sostenere per un minatore o un operaio di fonderia. Anche la questione del finanziamento della pensione va rivisto. Una parte potrebbe gravare sulla fiscalità generale e stabilire un minimo eguale per tutti. Si potrebbero rivedere di contribuzione. Insomma la questione va discussa e non può essere ridotta ad un rapporto semplicistico tra aspettativa di vita ed età di collocamento in pensione. La perentoria richiesta della UE solleva anche un altro problema che è quello della politica del lavoro e sociale nella comunità e l'incidenza in essa dei sindacati. L'assenza dei sindacati europei è davvero allarmante e la legislazione del lavoro comunitaria è orientata dagli interessi delle confindustrie. Un silenzio assordante accompagna normative sempre più sbilanciate a favore delle aziende e sempre più coattive per i lavoratori. Penso all'orientamento verso una settimana lavorativa di 62 ore. L'ideologia di Maastricht domina sempre di più e sta cancellando la civiltà di una europa democratica, progressista, socialista.
Assicurazioni liberalizzare per combattere il caro-polizza La relazione annuale dell'Isvap sulla RcAuto è lo specchio della realta' italiana . Basti solo ricordare che il premio che paghiamo è circa il doppio di Germania e Francia
(Paesi in cui il costo della vita è molto più alto che in Italia) e anche il doppio di Spagna (dove la vita costa grosso modo come da noi) e che gli incrementi sono tripli rispetto alla media Ue. Una situazione che non può che provocare disagi, disaffezione e, sostanzialmente, illegalità. E' il risultato di un mercato schizofrenico in cui all'obbligo di contrarre l'assicurazione corrisponde la libertà degli ope-
Giannelli sul “Corriere della sera” ratori di fissare i propri prezzi. Quindi abbiamo utenti scontenti per i prezzi troppo alti e per i vari lacciuoli e disservizi (sebbene attenutati negli anni scorsi dalle riforme Bersani), e operatori (che si lamentano anche loro) che fanno ciò che vogliono vista l'obbligatorietà della domanda. Finché questa schizofrenia non si risolve, ogni riforma sarà vana. E i casi sono solo due: - obbligo di assicurazione con prezzi e qualità dei servizi calmierati dallo Stato; - libertà di assicurarsi. Nel primo caso verrebbero spazzate tutte le velleità di mercato che in questi anni hanno solo prodotto i mostri riportati anche dalla relazione Isvap: il ritorno dello “Stato mamma” e la fine economica di un settore produttivo e di servizi. Nel secondo caso si libererebbero tutte le energie del mercato, spazzando chi vive di sola rendita grazie all'obbligo e verrebbero privilegiate le offerte più attraenti per qualità ed economicità. Chi volesse esser coperto da una assicurazione per gli incidenti che procura e che subisce, lo potrebbe fare scegliendo nel mercato. Vincenzo Donvito presidente Aduc
Importante l’unanimità nel Cda Rai sul reintegro di Ruffini L’aspetto positivo di quanto accaduto ieri in Rai è che la decisione del consiglio di amministrazione di eseguire l’ordine del giudice, pur avendo proposto reclamo, sia stata adottata all’unanimità. Deve essere di conforto per tutti che questa volta siano state rispettate le regole dello stato di diritto, spesso eluse nel nostro Paese dai vari potentati che ricorrono ad ogni espediente per sottrarsi alla giustizia. Avevamo presentato al Tribunale una richiesta di misure di attuazione per ottenere l’esecuzione coattiva della reintegrazione di Ruffini ed eravamo pronti anche ad agire in sede penale. Siamo lieti che ciò non sia stato necessario e preferiamo ritenere che la decisione della RAI sia stata adottata spontaneamente per rispetto verso il giudice. Domenico d’Amati e Giovanni nicola d’Amati legali di Paolo Ruffini
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Filottrano Roma
Il Festival antirazzista con tre giorni di musica 25 26 27 giugno si svolgerà il Festival antirazzista, per iniziativa delle ragazze e dei ragazzi del Filottrano City Rockers. Tre giorni di musica con oltre 40 gruppi che si alterneranno sul palco per esprimere con voci, musica, danze e colori, i proprio esempio di lotta contro ogni tipo di discriminazione e pregiudizio; tre giorni carichi di sensazioni coinvolgenti nelle quali ci si ritrova per divertirsi ma soprattutto per riflettere sulle radici che ci uniscono e che ci tengono vivi. Ci saranno i Gang (dei fratelli Severini), supportati dai Ned ludd e da Massimo 'Ice' Ghiacci bassista dei Modena city ramblers, per poi passare al rock impegnato de ‘U zulù & La tammurriata Rock di Enrico Capuano, al punk rock dei Los Fastidios e dei Nabat, Argies, fino al sound reggae travolgente espresso dalle “Radici del cemento”. Insieme a loro si alterneranno molti altri gruppi presenti nella scena musicale locale e nazionale, e inoltre artisti di strada, mostre fotografiche, stand di associazioni operanti sul campo umanitario, video installazioni e forum. Il campo di battaglia dei nostri rockers e di tutti quelli che vorranno essere presenti, sarà anche quest'anno l'area verde di Cantalupo, frazione di Filottrano (AN). Durante tutta la durata del festival funzioneranno il bar e lo stand gastronomico. I concerti inizieranno ogni giorno alle ore 17.00 e termineranno alle ore 01.00 L'ingresso è come sempre gratuito.
“Sportello Donna h24” 6 mesi contro le violenze E’ stato presentato ieri nell’Auletta Padiglioni Nuovi dell’Ospedale San Camillo il Dossier su “Sportello Donna h24: 6 mesi di attività” (novembre 2009-maggio 2010) realizzato a cura di “Be free” Cooperativa Sociale. Finanziato dall'Azienda Ospedaliera stessa, “Sportello Donna” è un punto d'ascolto e di accoglienza permanente – aperto 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno – cui possono accedere le donne che subiscono violenze, sia di loro iniziativa sia su segnalazione del personale medico e paramedico. Unico nel suo genere e fortemente innovativo, “Sportello Donna” vede un grandissimo e sempre crescente afflusso di donne vittime di violenza intrafamiliare, che ottengono consu-
lenza e assistenza psicosociale e legale.E' presenziato da operatrici esperte nell'accoglienza a donne e minori vittime di maltrattamento intrafamiliare, violenze, stupri, ed è collocato in una posizione strategica, nel Pronto Soccorso Generale di una grande Azienda Ospedaliera. E' dotato di due entrate: vi si può accedere dalla sala d'aspetto, ma anche internamente, dal triage. E' contemporaneamente un supporto per tutto il personale medico e paramedico, che può accompagnarvi le donne che sono, o potrebbero essere, vittime di violenza di genere. Diversi sono anche i procedimenti incardinati presso i Tribunali Penali, Civili e per i Minorenni, grazie a questa iniziativa. Il lavoro di analisi, valutazione, elaborazio-
ne metodologica, stesura e siglatura di protocolli e intese coinvolge la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, il Tribunale Ordinario di Roma, sezione famiglia, il Tribunale per i Minorenni di Roma, il Tribunale Penale di Roma, la Questura di Roma, la Prefettura di Roma, nonché i più importanti Ospedali e AASSLL, ed il privato sociale che da anni lavora a contrasto di questo fenomeno e ne sostiene le donne coinvolte. Tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di favorire la collaborazione tra Forze dell'Ordine, Magistratura, il Servizio Sanitario Nazionale e Privato sociale.
Avellino
Debora Petrina vince la IV edizione del premio “Siae x Demo” Negli spazi del restaurato Carcere Borbonico di Avellino si è conclusa la quarta edizione del Premio SIAE x DEMO, la manifestazione dedicata alla valorizzazione del talento giovanile che ha registrato un record di oltre duemila presenze. A vincere la competizione, tra gli otto artisti selezionati dalla SIAE in collaborazione con il programma di Radio 1 Rai DEMO, è stata una giovanissima compositrice, cantante e musicista di Padova, Debora Petrina, già notata da David Byrne (Talking Heads) negli Stati Uniti ed inserita nella sua compilation discografica dedicata all’Italia. Con questa vittoria Debora, che ha ricevuto una targa di riconoscimento ed un contributo economico simbolico dalla SIAE, avrà inoltre l’opportunità di cantare a novembre al MEI (Meeting Etichette Indipendenti) di Faenza e di realizzare un disco con l’etichetta indipendente ONE E MUSIC. Secondi ex aequo, anche loro premiati con targa e riconoscimento economico,
il gruppo Peppa Marriti Band di S. Sophia d’Epiro (CS), Angelica Lubian di Udine e Giacomo Sferlazzo di Lampedusa (AG). Nel corso della manifestazione, condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo, è stato gratificato anche il talento territoriale: il Premio SIAE Campania è stato infatti assegnato dal consigliere d’amministrazione della SIAE Alfredo Tarullo alla cantante-compositrice Kiara Bianco, originaria di Gesualdo, in provincia di Avellino. Soddisfatti Pergolani e Marengo, ideatori e conduttori di DEMO, oltreché fervidi sostenitori di un modello musicale basato sul talento “senza inciuci e senza inganni”, a cui danno spazio da oltre nove anni attraverso un mezzo fortissimo qual è quello della radio nazionale che trasmetterà uno special sulla serata. Applausi prolungati anche per Francesca Schiavo, Eugenio Finardi e Niccolò Fabi, special guest della finale del Premio
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Finestra d’uscita
La pensione arriva qualche mese dopo Ho chiesto un estratto conto all’InPS e vi ho trovati registrati, fino a tutto dicembre 2009, n° 1690 contributi settimanali (compreso il servizio militare) pari a 32 anni e mezzo. Sono nato a giugno 1953 e sono sempre stato un dipendente del settore commercio. Con le nuove regole ritarderà la mia pensione? A. Serafini, Viterbo Se il decreto non subirà variazioni in Parlamento, lei potrà stare tranquillo. Poiché matura i requisiti nel corrente anno 2010, le nuove regole non la toccano. La sua pensione continuerà ad avere decorrenza dal 1° luglio 2011.
pensione
18 mesi di attesa con le nuove norme Sono un artigiano, riparatore di apparecchiature idrauliche. A dicembre 2011 compirò 40 anni di contributi assieme a 60 di età. ero consapevole che la mia finestra di uscita sarebbe stata quella di luglio 2012. ora, con la pubblicazione della manovra governativa, quanto dovrò attendere ancora? M. P., Brindisi La sua nuova finestra di uscita sarà quella di luglio 2013. In pratica, dopo aver maturato il diritto, lei dovrà attendere ulteriori 18 mesi per ricevere la pensione.
non cambia nulla
In pensione nel 2011 nonostante il decreto Sono anch’io preoccupa-
risponde il dottor AnTonino niColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
speciaLe manOVra
Ecco chi si salva dalla scure dei tagli Da quanto pubblicano i giornali, sulle conseguenze previdenziali del decreto legge anticrisi del 31 maggio, sembrerebbe che nessun lavoratore si salvi dalla tagliola annunciata. e’ così o ancora esiste qualcuno che si possa definire “fortunato”?
O. Battistini, Cesena Sì, a ben riflettere ci sono dei lavoratori che conservano il diritto alla pensione secondo le “vecchie” normative, cioè quelle anteriori al decreto. Ecco quali: 1) coloro che maturano i requisiti entro il 2010; 2) il personale della scuola; 3) i lavoratori in preavviso alla data del 30-6-2010; 4) coloro che, come i piloti o gli autisti dei mezzi pubblici, non hanno più titolo, al compimento dell’età, a svolgere il loro lavoro; 5) 10.000 lavoratori in mobilità in base a precedenti accordi sindacali.
to per le restrizioni poste dal Governo ai requisiti pensionistici. Ho 59 anni, compiuti il 12 maggio e raggiungerò 40 anni di contributi il 30 agosto 2010. In tali condizioni, sono escluso dalla vecchia normativa antidecreto? Posso andare in pensione il 1° gennaio 2011? L. Rostagno, Roma Sulla scorta delle disposizioni contenute nel decreto legge, prima che esso vada all’esame del Parlamento, la risposta è positiva.
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Per chi ha i requisiti non cambia nulla Sono un tecnico, dipendente da una grossa industria locale. Sono nato nel 1951 e lo scorso febbraio ho raggiunto il traguardo dei 40 anni di
contributi. Avevo programmato di andare in pensione di anzianità dal prossimo 1° ottobre, in quanto sono anche obbligato ad un preavviso. Con la nuova normativa introdotta dal Governo in materia previdenziale, per me cambia tutto? M. Delfino, Savoia Tutt’altro, per lei non cambia proprio niente. Lei ha maturato i requisiti entro il 2010, quindi anteriormente all’entrata in vigore della nuova normativa (1° gennaio 2011) ed ha il diritto di vedersi calcolata la prestazione con le vecchie regole. Ad ottobre potrà percepire il primo assegno pensionistico.
Oltre è infruttifero
40 anni di contributi è il massimo Poiché anche il lavoratore dipendente con 40
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Avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
anni di contributi, per effetto del recente decreto legge, dovrà attendere un anno per la finestra di uscita, arrivando così a 41 anni di contribuzione, è possibile che la pensione possa essere calcolata nella percentuale dell’82%, anziché dell’80%? D. Angelucci, Rieti Purtroppo, no. La contribuzione che eccede i 40 anni, come nel caso ipotizzato, è infruttifera per il calcolo della pensione col sistema retributivo. Può tuttavia può verificarsi che il lavoratore negli ultimi anni di attività abbia avuto un forte incremento di stipendio. In tal caso l’importo della pensione migliorerà un pochino.
novità
Abolite le quattro finestre d’uscita Si è sempre detto che i lavoratori i quali raggiungevano i 40 anni di contributi avevano, ai fini pensionistici, un trattamento migliore degli altri con minore anzianità. ora apprendo che sono state abolite le 4 finestre di uscita esistenti e che gli interessati dovranno aspettare 12 o 18 mesi dalla maturazione del diritto. mi può confermare tale notizia?vamente la mia finestra? V. Costa, Bari Si la confermo. E’ stata inserita nel decreto legge del 31 maggio ed ora potrà essere modificata solo dal Parlamento, in sede di conversione in legge.
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Non previsto cambiamento Sono un lavoratore dell’industria in mobilità da 4 mesi. Sono nato a settembre 1951 e, a novembre 2010, raggiungerò i 38 anni di contributi. ero già a conoscenza che la mia pensione avrebbe avuto decorrenza dal 1° luglio 2011. Con i recenti provvedimenti del Governo, non sono stato in grado di conoscere la mia nuova finestra di uscita. Potreste fornirmi delucidazioni? Grazie. V. Franco, Napoli Se il decreto non subirà variazioni in Parlamento, lei potrà stare tranquillo. Poiché matura i requisiti nel corrente anno 2010, le nuove regole non la toccano. La sua pensione continuerà ad avere decorrenza dal 1° luglio 2011.
novità
Novità per l’anzianità Le novità in materia previdenziale, portate dal decreto-legge anticrisi prevedono anche modifiche alla normativa, sulle pensioni di anzianità, già vigente nel 2010 o cominceranno ad essere applicate dal 2011? E. Vitale, Palermo Le novità riguardano principalmente le finestre di uscita. Incideranno sulle pensioni di anzianità di cui i lavoratori interessati matureranno i requisiti a far tempo da gennaio 2011.
pensione
Non sarà penalizzato Sono stato assunto nel 1971, dopo aver fatto il
speciaLe manOVra risponde il dottor AnTonino niColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
Le nuove regole valgono solo per nuovi invalidi nel 2009 mia madre, 62 anni, ha chiesto l’invalidità civile per varie patologie da cui è affetta. Le è stata riconosciuta, con decorrenza settembre 2009, con una percentuale del 76%. In considerazione degli effetti restrittivi della manovra di maggio, che prevedono una percentuale di almeno l’85%, l’assegno le sarà revocato? mia madre è preoccupata.
M. Balsamo, Termini Imerese Rassicuri sua madre. L’assegno di invalidità civile non le sarà revocato. Infatti, la nuova normativa, che prevede una percentuale non inferiore all’85% per il riconoscimento, sarà applicata solo per le domande presentate dal 1° giugno 2010 in poi.
militare. Ho raggiunto ad aprile i 40 anni di contributi ed avevo intenzione di continuare nel mio lavoro da dipendente. La recente manovra del 31 maggio mi induce a rivedere i miei programmi. Sono nato a giugno 1951 e vorrei sapere se vengo o meno penalizzato chiedendo subito il pensionamento. A. Capecchi, Pistoia No, non sarà penalizzato. E’ abbastanza fortunato perché ha raggiunto i requisiti, da lei descritti, nel 2010. Andrà in pensione, se ne farà richiesta entro settembre, con la finestra del 1° ottobre 2010.
40 anni di contributi
Dovrà attendere Col decreto anticrisi del 31 maggio scorso, è previsto un allungamento dei tempi di pagamento delle pensioni di anziani-
tà anche per coloro che hanno raggiunto i 40 anni di contributi ed ai quali la vecchia normativa concedeva 4 finestre anziché due? Grazie. V. Iannacone, Avellino Sì, anche i dipendenti con 40 anni di contributi dovranno attendere, a partire da gennaio 2011, la loro finestra di uscita per un tempo maggiore rispetto al passato: 12 mesi dopo il mese in cui sono maturati i requisiti. Esempio: 40 anni a marzo 2011, finestra ad aprile 2012.
40 anni nel 2014
Un caso di finestre mobili Sono un dipendente di un mobilificio ben avviato. maturerò 40 anni di contributi ad aprile 2014, quando avrò 57 anni di età. non ho compreso se sarò soggetto a quelle che chiamano le finestre mobili e quando
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potrò ricevere la mia futura pensione. C. Filippi, Vicenza Sulla base della normativa introdotta dal decreto salva crisi del 31 maggio, anche lei sarà soggetto alle “finestre mobili”. Se il decreto sarà convertito in legge nella stesura attuale, lei potrà percepire la sua pensione di anzianità dal 1° maggio 2015, a 58 anni di età.
pensionanda
Un anno in più di lavoro Sono la sig.ra F. L. di Catanzaro. Su mia richiesta del 13-9- 2009, lei mi confermò, per quella che è la mia situazione lavorativa ( dipendente comunale, nata il 24-21952 e, al 31-12-2009, 33 anni e 7 giorni di servizio ) che avrei maturato la pensione di anzianità a luglio 2012, in virtù delle quote frazionate ( 60 anni e 5 mesi di età uniti a 35 anni, 7 mesi e sette giorni di anzianità contributiva ) pervenendo alla quota 96 e la finestra di uscita sarebbe stata quella del 1°-7-2013. ora, alla luce di quanto stabilito dal Decreto Legge n° 78, può dirmi quale è diventata la mia situazione e quando si aprirà effettivamente la mia finestra? F. L. Catanzaro In base al nuovo decreto legge di questi giorni, il n° 78 del 31 maggio, lei potrà andare in pensione dopo un anno dal raggiungimento dei requisiti, ossia dal 1° agosto 2013. In pratica, perderà un mese rispetto alle condizioni precedenti.
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A Parma per il film di Brizzi “maschi contro femmine”
Campioni di volley attori per un giorno di
moniCA SimEonE
Per un giorno un bel gruppo di campioni di pallavolo si è trasformato in un cast di attori. Un gioco nel gioco, per loro; un impegno professionale per chi li ha diretti. Un giorno particolare: mercoledì 2 giugno, festa della Repubblica. Teatro di un insolito incontro sportivo, unico ed irripetibile, è stato il Palazzo dello sport diParma: di fronte erano una squadra femminile ed una maschile di volley che si sono affrontati a beneficio del nuovo video di Francesco Baccini con la canzone “Maschi contro Femmine” che farà da colonna sonora per il nuovo film di Fausto Brizzi, che avrà lo stesso titolo e che è in lavorazione da alcuni mesi tra Torino, Novara, la Liguria, Parma e Livorno. Brizzi è regista ovviamente anche del video e a parma si è portato parte della troupe, felice di collaborare a questo giorno di lavoro ma anche di gioco. Tra i giocatori di questa partita c’erano cam-
E Baccini resta ...in panchina Brizzi e Baccini con gli atleti che a Parma hanno interpretato se stessi nelle scene del film doppio in corso di lavorazione, “maschi contro femmine” e “Femmine contro maschi”
pioni del calibro di Lucchetta, Zorzi, Giani, Lorenzo Bernardi, insignito nel 2001 del titolo di miglior giocatore di pallavolo del ventesimo secolo, Cantagalli, Bracci, Tofoli e, dalla parte femminile, atlete come Maurizia Cacciatori, Consuelo Mangifesta, Simona Gioli, Turlea, Paola Paggi. Tutti in
splendida forma si sono prestati a fare gli attori interpretando se stessi, ruolo che hanno interpretato con divertimento ma anche con grande umiltà, uomini e donne che hanno vinto incontri internazionali e hanno rappresentato l’Italia nel mondo con onore. . Tra le giocatrici anche l’attrice Giorgia Wurth, che nel film
I Mondiali di calcio passerella anche per le star Il mondiale sudafricano di calcio pare destinato a trasformarsi in un grande set, anche fuori dai campi di calcio: le star di Hollywood hanno infatti scelto il torneo per una passerella d'eccezione. Tra le più attese, da fotografi e amanti del jet set, è certamente la ricca ereditiera Paris Hilton (nella foto), personaggio a tutto tondo dello star system, sexy star e prezzemolina capace di farsi fotografare in una sola giornata in Mar Rosso e sulla Fifth Avenue a fare shopping: la Hilton si concederà qualche giorno in Sudafrica per tifare dal vivo per Cristiano
Ronaldo. Però dovrà fare attenzione perché potrebbe imbattersi nella nuova fiamma del campione portoghese, la modella russa Irina Shayk, testimonial di Armani proprio come l’ala del Real Madrid. Ma tra le presenze annunciate spicca anche quella dell’attrice statunitense Halle Berry che girerà proprio a Cape Town il suo nuovo film ‘The Dark Tide’. A giocare in casa sara’ invece un’altra star del cinema d'oltreoceano, Charlize Theron, la modella sudafricana nota anche in Italia perché ha prestato la sua immagine per alcune note pubblicita'.
“Maschi contro Femmine” interpreta il ruolo di una pallavolista di serie A della squadra dell’Assystel Novara. Nella squadra maschile invece è Francesco Baccini ad interpretare il ruolo di un giocatore che viene relegato per tutta la partita in panchina, sulle note della sua canzone che racconta di uomini e donne e della eterna difficoltà di comunicare tra loro.
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Perbenismo di facciata
Anti-reportage sul terremoto
mine vaganti
draquila
Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Ilaria Occhini
Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
La genialità di Polanski
Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti
Viggo mortensen in una drammatica scena di “The road”
Catastrofismo che cattura The road Regia: John Hilcoat con Viggo Mortensen, Robert Duvall, Charlize Theron
E' vero, è deprimente, triste, disperato, senza futuro, eppure è uno dei film più interessanti che il genere catastrofista abbia partorito negli ultimi anni. Completamente privo di retorica, un regista semi-sconosciuto
l’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
L’Argentina dei tempi bui il segreto dei suoi occhi Regia: Juan Josè Campanella con Ricardo Darìn, Soledad Villamil
Un noir, una commedia, una storia d'amore. Sullo sfondo l'Argentina peronista degli anni '70. Magica commistione di generi per raccontare uno dei periodi più cupi del Paese. Da questo punto di vista decisamente più efficace di tante pellicole che puntano al politi-
porta sul grande schermo il romanzo "La strada" del grande scrittore statunitense Cormac McCarthy. Lo fa rivelando notevoli capacità nel dirigere i pochi (ma buoni) attori del cast. Un film complesso, difficile, dove la macchina da presa è quasi esclusivamente puntata sui volti di un padre e di un figlio che cercano di sopravvivere in un'America desolata e distrutta da un misterioso cataclisma, dove gli esseri umani sono spinti a dare il meglio e (soprattutto) il peggio di sé. co. Aspetto, questo, abilmente ed apparentemente relegato ai margini e che invece si rivela la vera anima. Il film ti entra dentro, lentamente, e per parecchio non ti molla. Con piglio sicuro il regista di origine italiana nato a Buenos Aires, dirige uno dei migliori lavori della stagione che non a caso ha conquistato l'Oscar destinato al film straniero riuscendo a battere opere di pregio come "Il profeta" e "Il nastro bianco". Cast più che apprezzabile, sceneggiatura essenziale, quasi scarna ma con la capacità di arrivare dritta alla meta. Da non perdere. nello foto: Ricardo Darin
rubrica a cura di lUCiAnA VECCHioli
Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno
Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
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Storia d’amore in tempi di crisi
Alba rohrwacher e Pierfrances co Favino in una scena di “Cosa voglio di più”
Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston
Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
Ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella
Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione
Il “riscatto” del maestro
riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..
daniele liotti e marco rossetti in una scena di “Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio
il concerto Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".
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L’altra faccia della società Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio Regia: Isotta Toso con Daniele Liotti, Kasia Smutniak, Francesco Pannofino
Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità,
ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene, la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
rachel Weisz nei panni di ipazia nel film “Agorà”
Il dramma palestinese il tempo che ci rimane Regia: Elia Suleiman con Saleh Bakri, Shafika Bajjali
Suleiman è nato a Nazareth in Palestina ed il film è semiautobiografico, in quattro episodi, sulla sua famiglia. E' ispirato ai diari del padre, a partire dal 1948 quando decise di partire per unirsi alla Resistenza dopo l'occupazione di Israele. Scene di vita quotidiana di quei palestinesi che decisero di restare e che furono chiamati "arabi israeliani", costretti a vivere da stranieri nella loro patria. Contrariamente a quanto si possa pensare non ha nulla della pesantezza che magari ci si potrebbe aspettare da una pellicola di questo genere, il regista (che interpreta tra l'altro anche se stesso) ci ha costruito sopra una storia surreale, piena di ironia, con musiche coinvolgenti. Senza trascurare però l'aspetto politico di una questione ancora attualissima ed irrisolta.
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La novità è lady marion
I trentenni e il consumismo
robin Hood
la nostra vita
Regia: Ridley Scott con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Max Von Sydow.
Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreava-
Elio Germano (premiato come miglior attore a Cannes con Javier Bardem) in una scena del film “la nostra vita” no. Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con arma-
tura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
La realtà senza attori
Action fantasy accattivante
le quattro volte
Prince of Persia le sabbie del tempo
Regia: Michelangelo Frammartino
Regia: Mike Newell con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina
Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misterio-
Regia: Daniele Luchetti con Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania Montorsi, Giorgio Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.
Jake Gillenhaal in “Prince of Persia”
sa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di stuntman. allenatissimi
Insomma, un bel fumettone. le ottime Sempre Interpretazioni di Molina e Kingsley.
Il regista milanese di origine calabrese, dopo il bellissimo e pluripremiato "Il dono" ci regala un nuovo lavoro dove creatività e poesia si fondono per raccontare il fascino arcaico di una terra dove il tempo sembra si sia fermato. Interamente girato senza dialoghi, senza attori, solo con rumori di sottofondo, utilizzando la tecnica del documentario (come peraltro aveva già fatto con il primo lungometraggio), la cinepresa si limita a riprendere scene di vita quotidiana di un piccolo villaggio rurale, in realtà riesce a leggere oltre le immagini. Illustra il ciclo della vita e della natura, attraverso uno sguardo originale ed innovativo che può ricordare quello di Franco Piavoli e Vittorio De Seta. Accolto a Cannes da giudizi più che lusinghieri dalla critica internazionale.
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Stan, un papà davvero scorretto di
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mAriA FrAnCESCA roTondAro
Il tubo catodico continua a emanare raggi politically correct. Per fortuna ci sono le eccezioni che - non a sorpresa - arrivano proprio dal mondo dei cartoni animati. Se in principio furono i Simpson e poi South Park, oggi ci pensa American Dad a mettere in ridicolo l'umanità (quella americana in modo particolare). Altro che famiglia del mulino bianco, altro che Robinson! Trattandosi di famiglia ovviamente ci so no un padre (figo e nazionalista), una madre (platinata e patinata), una figlia
adolescente (super freakkettona), un figlio (praticamente nerd) e un extra terrestre sfuggito alla famosa Area 51 (il vero cervello della famiglia non fosse altro perché appartenente alla razza dei "grigi", tutto occhi e testa). Insomma una rappresentazione dissacrante della famiglia americana del dopo 11 settembre. Un cartone non per piccoli, si sa, ma per "tutti i grandi che sono stati bambini una volta" parafrasando Saint-Exupery. In particolare per quelli che, però, "se ne ricordano" eccome. Proprio negli Usa di Obama questi personaggi sono finiti sul banco degli imputati. E', infatti, andata in onda su Fox una scena dove si allude alla masturbazione di un cavallo da parte di Stan, il capofamiglia. E ora la produzione rischia una multa di almeno
25mila dollari. Ma io dico: anche Georgie aveva avuto un rapporto incestuoso con entrambi i fratelli e Lady Oscar era un personaggio dall'ambigua sessualità, ma nessuno ha mai pensato di censurarli. Eppure siamo cresciuti ugualmente e senza particolari disturbi, anche perchè certe malizie vengono colte solo dall'occhio adulto. E visto che dall'America abbiamo importato anche il puritanesimo, oltre a caffè e noccioline, sono certa che ci toglieranno - un giorno o l'altro - questa goduria "incorrect" dal palinsesto pomeridiano di Italia1. A letto i bambini! Il riposino pomeridiano vale anche per loro, no?
auditeL
prima serata / 8 giugnO Raiuno - Il maresciallo Rocca Replica dell’episodio “L’amico di famiglia” Raidue – Annozero anticipata a oggi perché domani sera c’è il concerto di apertura dei Mondiali di calcio Raitre – Becoming Jane film biografico con Anne Hathaway Canale 5 – Via dall’incubo Film drammatico con Jennifer Lopez Rete 4 - Atto di forza Film di fantascienza Italia 1 –Wind music Awards Seconda puntata del programma musicale condotto da Paola Perego La7 –mondiali del 2006 Italia-Francia, esaltante finale
Gigi Proietti e Giancarlo Giannini in “l’amico di famiglia”, l’episodio di stasera del “maresci allo rocca”
Rai4 – L’ombra del testimone Thriller con Demi Moore Iris - Italia’s next top model Show con Natalia Stefanenko
La5 - Beautiful people Telefilm Cielo - Prison break Telefilm
La teLenOtiZia Shakira aprirà i Mondiali di calcio cantando l’inno “Waka-Waka” La cantante Shakira, venerdì 10 giugno, si esibirà all'inaugurazione dei Mondiali di calcio indossando un total look firmato Cavalli. Per la performance la cantante indosserà abiti disegnati apposta per lei e per l'occasione: un jum-
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psuit in jersey stampato con motivo zebra abbinato ad una gonna a frange e bracciali con frange di pelle color cuoio e perle. La canzone WakaWaka è il suo nuovo singolo ed è diventato l'inno dei Mondiali del Sudafrica.
Il Premio Barocco vince la serata di lunedì la quarantunesima edizione del Premio Barocco, condotta da Fabrizio Frizzi ha vinto la serata tv di lunedì scorso con 4.324.000 telespettatori (18,33%). Chiude bene la seconda edizione de “la pupa e il secchione”, il reality show condotto da Paola Barale ed Enrico Papi : ha ottenuto 3.044.000 spettatori, vincendo di un soffio in termini di share (18,82%). Comunque da segnalare il successo di “Chi l'ha visto” su raitre, dedicato al rapimento del piccolo luca Cioffnell’ospedale di nocera inferiore ad opera di una infermiera del Cardarelli di napoli e conclusosi felicemente: 3.238.000 telespettatori, share 13,34%.