aq10luglio2009

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Venerdì 10 luglio 2009 - Edizione ore 15

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Anno I - n° 25 - € 0,50

Ora di punta di EnnIo SImEonE

Pellicola di beneficenza

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’annuncio fatto ieri da George Clooney («Girerò un film ambientato a L’Aquila: un modo per aiutare le popolazioni terremotate») ha giustamente guadagnato l’onore delle prime pagine, con tanto di foto accanto a Walter Veltroni, che lo accompagnava più nei panni di cinefilo con nostalgie hollywoodiane che nel ruolo ufficiale di copresidente (con Gorbaciov) del “Segretariato permanente del summit dei Nobel per la pace”. Una evidenza che si giustifica sia per la simpatia e la popolarità dell’attore americano, sia per il suo sempre più stretto legame con l’Italia, dove trascorre parte dell’anno nella favolosa villa che ha acquistato anni fa sul lago di Como. a, secondo noi, l’entusiasmo per quell’annuncio si giustifica un po’ meno se si riflette sull’iniziativa in sé. Che un uomo di cinema pensi di “dare una mano” ai terremotati girando un film nelle zone del disastro non ci pare francamente una idea eccellente, sia che la si guardi sotto il profilo della umana solidarietà, sia che la si guardi sotto il profilo puramente artistico. Guai se si immaginasse di lenire le sofferenze di chi ha avuto dei congiunti morti sotto le macerie o la casa distrutta trasformando il luogo in un set cinematografico. Altrettanto poco consolatorio appare la scelta del la location di un film sotto la spinta non di una motivazione cinematografica ma del proposito di fare beneficenza. rancamente quello sarebbe un film che non ci appassionerebbe. Il che non ci esime dal dire comunque grazie a George Clooney per il suo gesto.

www.altroquotidiano.it

Somalia. Onu: “Diritti umani violati. Crimini di guerra”

“Cristiani decapitati” “No, erano poliziotti” Si è diffusa questa mattina la falsa notizia, secondo la quale sette persone sarebbero state uccise perché cristiane da milizie islamiche. Invece si tratterebbe di due ex poliziotti somali sospettati di spionaggio contro il governo. Un terzo è in prigione e rischia la stessa

fine. Secondo alcuni osservatori, la falsa notizia della decapitazione dei cristiani rientra in una strategia mediatica degli integralisti, che vogliono così mostrarsi implacabili difensori contro gli “infedeli”. Altre notizie a pagina 2

Concluso il G8. Corteo pacifico dei No global a L’Aquila

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Il corteo di terremotati ieri nelle strade dell’Aquila per sollecitare la ricostruzione

E nel pomeriggio Obama dal Papa Momenti di tensione nella giornatga conclusiva del G8 durante il corteo dei No-global

SOTTOTRACCIA Dall’Iran una diffida a non usare violenza sui manifestanti. La storia della pagliuzza e del trave radioattivo nell’occhio. Idran

a L'Aquila tra gli organizzatori e un gruppo di giovani che esponevano uno striscione con il simbolo di un mitra. Ma alla fine si è raggiunto un compromesso senza che si siano verificati incidenti. Berlusconi ha fatto un bilancio del vertice. Nel pomeriggio Obama è stato ricevuto dal Papa. Alle pagine 4 e 5

Appuntamento a lunedì Il sabato e la domenica “l’Altro quotidiano” in edizione pdf stampabile non viene pubblicata. Gli aggiornamenti proseguono però sul sito.


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Los Angeles

Per Jackson spunta l’ipotesi omicidio Michael Jackson è stato assassinato? Il capo della polizia di Los Angeles, William Bratton, in una intervista alla Cnn ha spiegato che l'ipotesi non si può scartare. Non almeno prima di avere i risultati dell'autopsia, tra circa due settimane. Al momento le indagini sono concentrate sui farmaci che assumeva il cantante. Gli inquirenti hanno chiesto ai numerosi medici che lo hanno avuto in cura e alle varie strutture sanitarie tutta la documentazione attinente: dia-

gnosi e ricette in primo luogo. L'istituto medico legale di Los Angeles ha sporto richiesta formale di tutte le ricette mediche dei farmaci assunti dalla star, scrive il Los Angeles Times, citando fonti vicine all'inchiesta. Secondo il quotidiano, alcuni farmaci trovati nella stanza di Jackson non erano accompagnati da nessuna ricetta e gli inquirenti stanno cercando di capire come siano arrivati sul comodino del cantante.

Milano, in cella padre e figlio per abusi su congiunta

Ancora scontri in Somalia Due poliziotti uccisi da milizie islamiche

Arrestato boss a Cosenza accusato di omicidio

I genitori di una 15enne sono stati arrestati a Milano con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia. In manette è finito anche il fratello della ragazza. Secondo l'accusa il padre, un operaio di 50 anni, e il figlio 20enne avrebbero abusato di lei palpeggiandola e masturbandosi in sua presenza. La madre invece deve rispondere dello stesso reato per omessa denuncia. L’inchiesta continua per scoprire altre violenze.

Si è diffusa questa mattina la falsa notizia, secondo la quale sette persone sarebbero state uccise perché cristiane da milizie islamiche. Invece si tratterebbe di due ex poliziotti somali sospettati di spionaggio contro il governo. Un terzo è in prigione e rischia la stessa fine. Secondo alcuni osservatori, la falsa notizia della decapitazione dei cristiani rientra in una strategia mediatica degli integralisti, che vogliono

Un giovane e presunto boss della 'ndrangheta, di 36 anni, latitante, capo della cosca Bruni, è stato arrestato dalla polizia a Grisolia, nel Cosentino. L'uomo era inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi diramato dal ministero dell'Interno. L'arresto è stato eseguito dalla Squadra mobile di Cosenza. Il capoclan si nascondev ain un appartamento insieme ad alcuni familiari. Michele Bruni è accusato di omicidio. Su di lui pendeva un'ordinanza di custodia cautelare per la morte di Antonio Paese, avvenuto a Cosenza nel 1991. Era ricercato dal 22 maggio scorso. Il presunto boss è stato sorpreso dalla Squadra mobile di Cosenza in un'abitazione di Grisolia, dove si nascondeva insieme ad alcuni familiari. Il padre di Michele Bruni, era stato ammazzato da killer in moto nei pressi del carcere di Cosenza mentre in compagnia di un amico si stava recando al lavoro.

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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 Partita Iva 09937731009

Xinijang, tensioni nelle moschee Le tensioni etniche nella regione cinese dello Xinjiang oggi si sono trasferite dalle strade alle moschee della capitale, con molti musulmani uiguri che hanno detto che le autorità indendono impedire loro di partecipare alle preghiere del venerdì. Le forze di sicurezza hanno imposto il loro controllo di Urumqi, ma le preghiere di oggi saranno un banco di prova per la capacità del governo di arginare la rabbia degli uiguri dopo che i cinesi han, il principale gruppo etnico del Paese, martedì scorso hanno attaccato gli uiguri.

così mostrarsi implacabili difensori contro gli “infedeli”. «Continueremo a combattere contro i ribelli islamici a Mogadiscio anche se avremmo voluto dialogare con loro». È quanto ha affermato il ministro della Difesa del governo transitorio somalo, Yusuf Enade, al sito internet della tv araba 'al-Jazeerà. È scaduto infatti ieri l'ultimatum di cinque giorni lanciato dai Giovani mujahidin agli uomini del governo transitorio somalo per la loro resa. «Noi del governo siamo pronti ad applicare la sharia e a rivedere qualsiasi nostro provvedimento o qualsiasi nostra posizione ideologica, ma sono loro che non vogliono dialogare in alcun modo eppure la legge islamica non vieta il dialogo tra musulmani». Intanto il presidente Ahmad Sharif è rientrato ieri sera a Mogadiscio dal suo tour nelle capitali africane, in cerca di sostegno nella lotta contro gli estremisti islamici.


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Cellulare in classe bocciata studentessa

Catanzaro

Maxi sequestro a condannato per usura La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato un patrimonio di oltre 10 milioni di euro a P. S., 49 anni, condannato per usura. Gli specialisti della Dia, attraverso un lungo lavoro di intelligence e di ricostruzione delle movimentazioni bancarie e patrimoniali, hanno confiscato a Paola, nel Cosentino, beni che comprendono il complesso residenziale Blumentag (struttura recettiva a tre stelle con 40 stanze), l'impresa di costruzioni Idea Blu e l'azienda vivaistica Garden Rime di Mele.

Poggiomarino

Tentano rapina e uccidono giovane Una coppia è stata aggredita, per una tentata rapina, nel Napoletano. I due si trovavano a Poggiomarino, in piazza De Marinis. Nicola Nappo, 22 anni, è morto per ferite da arma da fuoco in faccia, mentre la sua fidanzata di 18, forse 17 anni, è stata ricoverata all'ospedale di Scafati con ferite a una gamba non gravi. Gli inquirenti sono a caccia dei killer.

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Mappamondo

Genova

Una studentessa modello di un liceo di Genova è stata espulsa durante la prova scritta di matematica, all'esame di maturità, perché aveva tenuto con sé il cellulare. "Era una delle migliori studentesse, se non prendeva la lode certo sarebbe uscita con un cento", ha commentato il preside dell'istituto "Forse ha tenuto il cellulare con se così come ci si tiene la coperta di Linus - aggiunge il dirigente scolastico - perché la rendeva tranquilla il fatto di avere uno strumento di comunicazione con la famiglia. Non so, non so francamente come interpretare il gesto ".

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La questione monetaria dI

MoISè AStA

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Veline per sponsorizzare atenei "Questa è una struttura di formazione, non una birra o una fabbrica di veline". E' andato su tutte le furie il corpo docente dell'Università di Bologna dopo aver visto le affissioni che pubblicizzano quattro sedi distaccate dell'ateneo a Cesena, Forlì, Ravenna, e Rimini. Sui manifesti 6 metri per 3, quattro avvenenti ragazze in posa ammiccante e sotto la scritta "Le fantastiche 4, il massimo per i tuoi studi universitari".

Myanmar

Riprende oggi il processo all’ex Nobel Aung Suu Kyi Riprende in Myanmar il processo contro la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, accusata di aver violato gli arresti domiciliari. La settimana scorsa il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha tentato inutilmente una mediazione con la giunta militare al potere. La ripresa del processo è confermata da fatto che un testimone, membro del Movimento per la democrazia, è stato chiamato in aula. L'avvocato Khin Moe, membro della Lega nazionale per la democrazia, è stato chiamato a testimoniare nell'aula del carcere di massima sicurezza di Insein, alla periferia di Rangoon, dove si tiene il processo. Suu Kyi è accusata di aver violato i termini degli arresti domiciliari per aver permesso a un cittadino americano di entrare nella sua abitazione. Da allora è stata fer-

mata e arrestata. In favore dell’ex premio Nobel per la pace si è mossa la comunità mondiale chiedendo, ma inutilmente, più volte la sua scarcerazione. La donna aveva fatto anche il digiuno della fame ma a nulla sono valse le proteste. Ora dunque, arriva la ripresa del processo.

’è una “questione monetaria”, posta da potenze emergenti come Brasile, Russia e India e riproposta, ieri – nella riunione del G8 allargata al G5, all’Egitto e, come detentrice dell’attuale presidenza Ue, alla Svezia – dalla Cina, il paese che, per una serie di episodi non sempre voluti, si è, in certo senso, configurato come mattatore (accanto ad Obama che, a tratti, ha incantato) del discusso summit a L’Aquila. ipartito in tutta fretta per la regione dello Xinjiang, che ha messo l’una contro l’altra, le etnie degli Han e degli Uiguri, il presidente Hu Jiantao ha lasciato l’incarico di perorare l’interesse patrio ad una delegazione, grossa, compatta e battagliera, che ha saputo spiegare bene i suoi obiettivi in relazione al sistema monetario internazionale da riformare, gradatamente, in funzione di “una maggiore diversificazione della moneta di riferimento”. Questa tesi, legata alla recente scelta del governo cinese di fare uso di yuan nelle operazioni import-export, e che già era stata sostenuta dai quattro Stati emergenti nell’incontro di Ekaterinburg, in Russia, suona ormai come un aperto assalto al “biglietto verde” americano, anche se il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ribatte adducendo che il dollaro è e resta la principale valuta di riserva mondiale. i vedrà. Intanto, però, i cinesi hanno pure assunto una loro intransigente posizione facendo saltare il taglio del 50% di CO2 entro il 2050, sostenuto da USA e UE. Quo vadis, Jiantao?

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Il FattO

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Vertice G8 Sono giunti a L’Aquila per manifestare contro i potenti del mondo. Hanno organizzato una manifestazione, o meglio un lungo serpentone che da Paganica ha raggiunto il centro storico di L’Aquila. A Paganica 5000 manifestanti Alla frazione di Paganica sono arrivati i manifestanti, circa in 5000 giunti, la maggior parte, con autobus dai colori più svariari. In gran parte giovani, provenienti da Roma, ma anche da diverse altre città italiane. C'era pure una rappresentanza dei No Dal Molin e di altri comitati, come quelli che si oppongono alla costruzione delle basi militari. Diversi gli striscioni che i partecipanti hanno portato con loro in cui i temi della contestazione al G8 si fondono con quelli alla solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma: “No G8. Sì case, scuole, lavoro” si leggeva ad esempio su un manifesto dei Cobas dell'Aquila. Oppure “Verba volant - sisma manet” oltre all'ormai noto “Yes we camp”, divenuto di fatto il motto ufficiale del movimento. E alle 13.45 con alla testa lo striscione “Voi G8 siete il terremoto, noi tutti aquilani” è partito dalla stazione di Paganica il corteo. A reggere lo striscione iniziale, anche alcuni rappresentanti dei vigili del fuoco, tra le categorie più im-

Corteo e slogan “Verba volant sisma manent” Oltre 5000 persone si sono radunate nella frazione Paganica. A Milano un giovane clandestino blocca un sovversivo di AStolfo PErronGEllI

I giovani che hanno preso parte alla manifestazione contro il G8

pegnate per il terremoto. Purtroppo nella notte si sono registrati atti di vandalismo. Danneggiati due bancomat a Milano Danneggiamenti si sono verificati a Milano dove due bancomat sono stati incendiati nella notte. Per il primo dei due episodi è stato arrestato uno studente universitario. Il giovane, è stato ripreso dalle telecamere della Banca Popolare Commercio e Industria di piazza De Agostini, alle 5.40, mentre appiccava il fuoco al bancomat con una bottiglietta pieno di liquido infiammabile. Immigrato clandestino blocca sovversivo Il gesto è stato visto anche da un boliviano di 37 anni, che ha cercato di fermare il giovane e l'ha ricorso finchè l'ha bloccato. Baldini è stato poi arrestato. Per questo gesto il capo della Digos ha fatto domanda al questore di rilasciare al boliviano, che è irregolare e incensurato, il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il secondo episodio si è verificato in via California, dove due persone col volto coperto hanno incendiato il bancomat dell'istituto Monte Paschi di Siena. In questo caso sono state trovate sul muro della banca scritte come “G8 sempre, G8 ovunque” lasciate sulla banca.

Le conferenze stampa

Berlusconi: “Il G14 per le decisioni più importanti” “Tutti dobbiamo essere contenti e soddisfatti dei risultati raggiunti”. A parlare è Silvio Berlusconi nella conferenza stampa conclusiva del G8. Berlusconi nel suo intervento elogia il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama che “anche se è da poco tempo sulla scena politica mondiale, devo dire che ha mostrato una esperienza inaspettata”. E il Cavaliere fa cenno alla

proposta avanzata da Obama sull’Iran e adottata da tutti. Una proposta che “mira al dialogo”. Il presidente del Consiglio aggiunge poi che ha ricevuto complimenti inaspettati. “Uno dei leader presenti ha detto che questo è stato uno dei summit più importanti degli ultimi anni”. Quindi annuncia che prossimamente a prendere le decisioni più importanti ci pen-

serà il G14. Sui lavori di ricostruzione di L’Aquila afferma che questa estate cercherà una casa a L’Aquila poichè “voglio controllare di persona che i lavori di ricostruzione proseguano velocemente”. In contemporanea alla conferenza stampa di Berlusconi fa sentire la sua voce anche Barack Obama che conferma l’alta qualità del vertice. Poi dice che “bi-

sogna fare in modo che l’Africa diventi autonoma dal punto di vista alimentare”. Sulle armi nucleari di Corea del Nord e Iran spiega che con queste nazioni bisogna dialogare e fare capire che il nucleare serve per scopi pacifici. E l’esempio verrà da Stati Uniti e Russia che ridurranno il loro arsenale”. a.p.


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Vertice G8

Arrivano aiuti per l’Africa Terzo e ultimo giorno del G8. Ed è stata una mattinata che ha portato diverse novità. Soprattutto in favore dei Paesi più bisognosi. Primo punto: G8 allargato oggi ai Paesi africani ha approvato la dichiarazione sull'acqua. Sì alla la dichiarazione sull’acqua Secondo fonti del G8, è la prima volta nella storia del vertice che viene condiviso un testo comune tra gli Otto grandi e i Paesi africani, L'approvazione del testo è arrivata al termine della colazione di lavoro del G8 più Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Commissione dell'Unione Africana, Aie, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Wto e Onu. Partnership tra i paesi africani e quelli del G8 «Siamo determinati a costruire una partnership più forte tra i Paesi africani e quelli del G8 - si legge nel testo - per aumentare l'accesso all'acqua, sulla base di principi di responsabilità condivisa e reciproca». Per sostenere l'attuazione degli impegni nei confronti dell'Africa, i Paesi del G8 «assisteranno la costruzione della capacità nei Paesi africani per sviluppare e attuare i piani nazionali per l'acqua e miglioreranno il coordinamento con le piattaforme dei donatori per promuovere l'efficacia degli aiuti», continua la dichiarazione. «Continueremo a lavorare a tutti i livelli per consolidare e sviluppare questa cooperazione con l'obiettivo di presentare una partnership rafforzata AfricaG8 sull'acqua entro la fine del-

Nell’ultimo giorno di lavoro i Grandi del mondo hanno approvato la dichiarazione sull’acqua e concesso fondi ai paesi più poveri di ArCAnGElo ArAGonESE

Storica stretta di mano tra obama e Gheddafi. Sotto Angela Merkel e obama insieme con Sarkozy

l'anno - conclude il testo - La settimana dell'acqua in Africa dovrebbe tenersi a novembre in Sudafrica e dovrebbe essere un'opportunità per progressi verso il nostro obiettivo comune di affrontare la sfida dell'acqua». Oltre a quella sull'acqua, dalla colazione di lavoro è uscita anche una dichiarazione sull'Africa emessa al termine della sessione G8-Africa, nella quale i leader sottolineano la necessità di «agire rapidamente per rilanciare la crescita e applicare le misure adeguate per proteggere i più deboli. I Paesi del G8 ribadiscono i loro impegni a sostenere gli sforzi africani verso la promozione dello sviluppo di una buona governance e il raggiungimento degli obiettivi del Millennio». E a tal proposito i leader di 40 Stati e Organizzazioni internazionali si «sono incontrati per unire gli sforzi per sconfiggere la fame». Quindici miliardi di dollari in tre anni E si sono impegnati - si legge in un documento - a «mobilitare almeno 15 miliardi di dollari in 3 anni attraverso l'iniziativa de l'Aquila sulla Sicurezza Alimentare per sostenere lo sviluppo rurale nei paesi poveri». I leader «allarmati dal crescente numero di persone denutrite e dal livello inadeguato di investimenti in agricoltura», hanno «ulteriormente promosso lo sviluppo del Partneriato Globale sull'Agricoltura e la Sicurezza Alimentare per mantenere l'agricoltura al centro dell'agenza internazionale». E, ancora, per «rilanciare gli investimenti e migliorare l'efficacia degli aiuti ed il coordinamento a livello paese, con il coinvolgimento di tutti gli attori rilevanti».


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La sanatoria per i “clandestini”

Ecco le regole fissate per colf e badanti Un impiegato spiega a una badante come compilare i moduli per la regolarizzazione. Sotto da sinistra Sacconi e Maroni

I termini dell’accordo tra i ministri Maroni e Sacconi. I datori di lavoro stranieri dovranno essere lungo-soggiornanti

bertà. Ieri l’iniziativa di senatori, in particolare radicali, che chiedono la regolarizzazione di 360mila lavoratori rimasti esclusi dai decreti flussi 2007 e 2008.

La soluzione al nodo delle badanti è arrivata ieri pomeriggio, al termine di una giornata che sembrava essere ancora interlocutoria, ma che invece è stata sufficiente a mettere d’accordo il ministro dell’Interno Roberto Maroni e quello del Welfare Maurizio Sacconi.

Le iniziative bipartisan hanno destato non poche preoccupazioni. E sono subito state bersagliate dalle critiche della Lega nord, ma anche da esponenti del Pdl che hanno auspicato la fine di ogni «trasversalismo».

L’accordo tra Maroni e Sacconi Quest’ultimo in realtà ha svolto un ruolo di mediazione rispetto a chi nel governo si è subito schierato per una sanatoria a favore delle collaboratrici domestiche, cioè il sottosegretario Carlo Giovanardi. I dettagli sono ancora allo studio del dicastero di via Veneto, ma la sostanza è che la regolarizzazione per colf e badanti non potrà essere generalizzata. Le obiezioni della Lega Nord La principale obiezione della Lega Nord alla sanatoria per regolarizzare le collaboratrici che contribuiscono al benessere delle famiglie è infatti il ri-

entrare in vigore a partire da settembre, probabilmente inserite in un decreto. Non nel classico decreto flussi; più probabile un provvedimento ad hoc. La regolarizzazione comporterà un costo per i datori. schio che ci rientrino anche gli immigrati che non fanno assistenza. La soluzione trovata consiste nel selezionare i datori. Quelli stranieri dovranno essere lungo-soggiornanti. In sostanza non sarà possibile per gli immigrati appena arrivati chiamare altri connazionali sfruttando la sanatoria. Le loro domande saranno bocciate. La regolarizzazione selettiva comprende quindi la possibilità che le colf o le badanti assunte da stranieri siano anche italiane. Le norme dovrebbero

Ancora dettagli da defininire Dettagli comunque da definire. Il dato politico la maggioranza ha trovato la quadra in tempi brevissimi. E probabilmente un peso nell’accelerare l’intesa lo hanno avuto anche le iniziative bipartisan che negli ultimi due giorni stavano spuntando in Parlamento. Mercoledì l’emendamento al Ddl anticrisi firmato anche da deputati vicini a Gianfranco Fini, suscitando le ire di diversi esponenti del Popolo della li-

“Ribadisco che non sarebbe davvero accettabile un passo indietro che realizzasse una sanatoria generalizzata di colf e badanti”, ha detto Gregorio Fontana, invitando i colleghi parlamentari a evitare “iniziative estemporanee, assunte anche in buona fede per risolvere questa situazione, se non coordinate, rischiano addirittura di complicare ulteriormente le cose dal punto di vista pratico e politico”. I paletti li aveva piantati mercoledì il ministro ai Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Regolarizzazione selettiva, ma anche rispetto delle leggi. E quindi rispetto del contratto di lavoro, il versamento di ogni tipo di contributi previsti per legge, l’assenza di pendenze giudiziarie.


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POrtaFOglIO

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Consumatori

«Ma questa class action è legge truffa» Con il ddl sviluppo, approvato ieri, è tornata l’azione collettiva. Ma alle associazioni dei consumatori la legge non piace di EloISA CovEllI I consumatori aspettavano da anni l’introduzione della “class action”, l’azione collettiva che consentisse loro di rifarsi delle truffe delle multinazionali. Prodi l’aveva prevista nella Finanziaria 2008, poi era stata bloccata dall’attuale governo e con il ddl sviluppo, approvato ieri, è tornata. Ma alle associazioni dei consumatori non piace proprio. L’Altro quotidiano ha sentito l’avvocato Marco Ramadori, uno dei presidenti del Codacons, per farsi spiegare cos’è che non va in questa legge. Finalmente è ritornata la class action. Siete soddisfatti? «Assolutamente no, questa è una legge truffa. Sarebbe dovuta essere un’arma per i consumatori, ma fatta così non serve a nulla». Perché? Cos’è che non vi piace? «Manca la cosa più importante il risarcimento non è proporzionale al danno». In che senso? «In America la class action ha un effetto dissuasorio, perché le aziende, una

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Dagli Stati Uniti all’Italia

Cos’è l’azione collettiva La class action (azione collettiva) è un'azione legale condotta da uno o più soggetti che appartengono ad una determinata categoria (ad es. tutti i consumatori truffati da una compagnia telefonica) che chiedono che la soluzione di una questione comune avvenga con effetti per tutti i componenti presenti e futuri della categoria. L’utilità di questa azione è che con una sola causa si risolvono più casi, risparmiando tempo e denaro. Viene usata in genere per tutelare i consumatori di fronte ai suprusi delle multinazionali. Negli Stati Uniti, dove è nata la class action, se il risarcimento risulta penalizzante, si ha sempre il diritto di rifiutarlo e intraprendere un'azione individuale. Così la class action non può essere strumentalizzata, magari facendo un’azione collettiva in accordo con la multinazionale. In Italia, invece, una volta che la class action è iniziata, nessuno può fare una causa sulla stessa questione. E questo è il punto più controverso della legislazione italiana, che secondo le associazioni dei consumatori, rende inutile l’esistenza di questo strumento. e.c. l’avvocato Marco ramadori, uno dei presidenti dell’associazione consumatori Codacons

volta condannate, devono pagare tantissimo, quindi evitano di creare danni ai consumatori. Invece in Italia il risarcimento è minimo. Ad esempio, se mangio un panino avariato in un fast food e ho un semplice mal di pancia, nel nostro paese il danno è pari a zero. Nello stesso caso in America la multinazionale dovrebbe pagare tantissimo. Inoltre nella prima bozza della legge era previsto che solo le associazione dei consumatori riconosciute potessero fare la class action». Invece ora, chi è che può fare la class action? «La può fare qualsiasi associazione, precludendo alle

altre di fare una causa sulla stessa questione. Così si moltiplicheranno i sindacati gialli». Cosa sono i “sindacati gialli”? «Sono dei sindacati inesistenti, creati dagli imprenditori stessi, che fingono la causa, accettano pochi soldi di risarcimento e impediscono di farla ai consumatori veri. Inoltre, il tribunale civile non può pronunciarsi se un’autorità garante è stata interpellata sul caso. Per esempio ha visto le pubblicità delle compagnie telefoniche?

Molte di queste pendono di fronte all’Autorità di garanzia della concorrenza dei mercati...». I cittadini potranno usare questa legge per rifarsi dei soldi persi con le azioni Parmalat o Cirio? «Assolutamente no, la legge non è retroattiva e entrerà in vigore solo a gennaio 2010. Per le vecchie questioni si potranno fare solo cause individuali. E’ una legge del tutto inutile ai cittadini. Hanno fatto un favore agli imprenditori».


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il Giornale

Carla Bruni contro tutti Oltre alla fame nel mondo, l’ambiente e la crisi economica, nell’agenda del G8 si aggiunge un altro annoso problema [...]: gli slanci di simpatia di Carla Bruni. E cioè l’ennesimo ghiribizzo di un’ex top model di sinistra che da noi probabilmente sarebbe finita in nomination a La Talpa con Flavia Vento, e invece è diventata la prima donna di Francia. L’incontro con le altre first ladies? No, «preferisco visitare L’Aquila e stare tra la gente che soffre», avrebbe dichiarato. Come se per gli altri non fosse così. Come se invece la moglie di Obama e di Brown, invece di stare con la gente che soffre, fossero atterrate in Italia per bisbocciare in un locale di spogliarellisti sulla Nomentana. [...] (dal corsivo di Federico Novella)

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Le opinioni degli altri

G8 sul clima accordo a metà Libero

Non c’è la Cina: tutto inutile Anche a sinistra sono in pochi a dirlo, perché lì sopra c’è la firma di Barack Obama, e qualunque cosa faccia il Messia è per definizione equa, solidale ed eco-compatibile, oltre ad essere ovviamente un successo. La verità, però, è che [...] l’accordo sulle politiche per il clima raggiunto all’Aquila - ridurre del 50% le emissioni di gas serra entro l’anno 2050, senza prevedere target intermedi - è un accordo fittizio, perché rimanda tutto a babbo morto. Nonostante questo, non è stato accettato da molti Paesi, incluso quello che emette più anidride carbonica di tutti, cioè la Cina. Così, quando i vertici italiani di Greenpeace si lamentano perché quella del G8 è un’intesa «generica», che si limita a «contenere l’aumento della temperatura terrestre entro i 2 gradi, senza un piano chiaro, senza investimenti e senza obiettivi», dicono una cosa vera. (dall’articolo di Fausto Carioti)

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Il Messaggero

Il vizietto degli inglesi Quel vizietto anglosassone di agitare la bacchetta della maestrina non guarisce mai e trova in alcuni giornali, cosiddetti autorevoli, facili megafoni. Si dovrebbe pur dire, una buona volta: vecchia, cara signora, sull’economia reale non puoi dare lezioni a nessuno, tanto meno all’Italia. Lo dicono i numeri, non gli stati d’animo. L’economia britannica, al netto della finanza, parliamoci chiaro, è una quota modesta. Ascoltare l’Inghilterra su tutto è un atto di omaggio a una vecchia signora, un gentile omaggio al passato. Quando si parla di finanza il Regno Unito - ancorché scassato - ha pieno titolo di parlare, diverso è il caso di quando si discetta di economia produttiva [...]. (dall’articolo di Marco Fortis)

la Repubblica

la stampa

Le ossessioni esportate

La mia first lady preferita

Il Presidente del Consiglio, dimenticandosi di essere il chairman del G8, ha esportato in mondovisione la sua ossessione privata, e tipicamente italiana, nei confronti di "Repubblica". Prima ha cercato di non rispondere alla domanda di Gianluca Luzi (l'altroieri aveva accuratamente fatto togliere i microfoni ai giornalisti per garantirsi un monologo), cercando di interromperlo con evidenti segni di nervosismo, nel timore che l'ombra del "ciarpame politico" in cui affonda da due mesi venisse proiettata sul fondale dell'Aquila. Poi, parlando della buona immagine del summit, ha lanciato la solita accusa di disfattismo al nostro giornale: "Non avete raggiunto il risultato che volevate". Avevamo scritto due giorni fa che per il bene dell'Italia, Paese ospite, il successo del vertice era importante. [...] Un giornale, com'è

evidente, sa distinguere tra l'interesse del Paese e il clamoroso interesse negativo che in tutto il mondo suscitano le avventure del Capo del Governo. E' il Premier che non sa distinguere tra se stesso e la Nazione, come accade soltanto nei regimi. Circondarsi dei Grandi della Terra, uniformandosi per una volta al loro stile e al loro standard, è un esercizio utile per lui e per il Paese, finalmente, e Berlusconi è stato un ottimo padrone politico di casa. Ma se pensa che i sette Grandi si portino via dall'Aquila anche i suoi problemi, s'inganna. In democrazia un leader ha un solo modo per risolvere i suoi guai che hanno fatto il giro del mondo: affrontarli davanti alla pubblica opinione, provando addirittura a dire la verità, e non nasconderli sotto le macerie del terremoto. (dall’editoriale di Ezio Mauro)

Confesso di avere un debole per la presidente della Provincia dell’Aquila. Quella signora piccola piccola che vedete sgusciare nei telegiornali inamidati del G8, una volta accanto a Obama e un’altra accanto a Clooney. Più che accanto, sotto. Non so di che partito sia e preferisco non saperlo, per poterla iscrivere di diritto a quello della felicità minima garantita. Stefania Pezzopane, con quel cognome che è un programma esistenziale, mi sta insegnando a estrarre meraviglia da una tragedia. Senza imbarazzo né sensi di colpa. Il destino l’ha messa a capo di una provincia terremotata e lei ha pianto tutte le sue lacrime, finché ne ha avute. Poi ha ricominciato a sorridere. E adesso, diciamocela tutta, se la gode. Clooney non sapeva più come seminarla, neanche fosse una di quelle ragazze che lo molestano davanti alla macchi-

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netta del caffè. Quanto a Obama, il giorno prima se l’era vista sgusciare da sotto un’ascella. Lei non conosceva abbastanza inglese per esprimergli la sua gioia e così ha urlato: «We are the champion», senza la esse finale. Non c’entrava niente, ma converrete che è la frase più bella che un’italiana potesse pronunciare in mezzo alle macerie, accanto all'uomo più potente del mondo, anzi sotto. We are the champion, senza la esse, ma con un cuore che fa a spallate con la vita e accoglie tutto, la vittoria e la sconfitta, trattando «questi due impostori», direbbe Kipling, allo stesso modo. Al posto di Silvio non avrei dubbi: Pezzopane first lady in rappresentanza delle indomite donne d’Italia: con una così accanto, anche lui potrebbe finalmente togliersi i tacchi.. (dal corsivo di Massimo Gramellini)


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G8 sul clima, accordo a metà

Avvenire

Un summit ben organizzato: ma i risultati sono deludenti Che il G8 dell’Aquila sia stato alla fine ben organizzato – ottima vetrina per l’Italia in una cornice di dolore per la tragedia del terremoto e di fervore per la ricostruzione – va di certo riconosciuto. Le lodi espresse dai leader presenti non sono state solo di circostanza. Tuttavia, data una sostanziale riuscita 'interna' del vertice, con l’allargamento di fatto dei membri ammessi al ristretto club dei Grandi, ben più problematica è, almeno finora, la valutazione dei risultati 'esterni' raggiunti. Tre sono sostanzialmente i dossier sui quali ci si aspettava un passo avanti da parte dei potenti del mondo, affiancati ieri dalle economie ancora considerate 'emergenti': regole per la finanza, clima e aiuti allo sviluppo.

la Repubblica

Il primo stop per Obama In questo che sarà se non l'ultimo, certamente uno degli ultimi, G8 [...] Barack Obama affrontava invece uno dei primi rovesci internazionali della sua presidenza: il nyet delle nuove potenze nascenti alla sua campagna contro il riscaldamento della Terra. Alla preoccupazione di immagine che aveva animato il nostro presidente del Consiglio italiano, aveva fatto da contrappunto la battaglia di sostanza che l'americano si era proposto di condurre e che la fuga del presidente cinese Hu Jintao, tanto tempestiva da apparire persino sospetta, aveva svuotato prima ancora che cominciasse. [...] Questo dell'Aquila [...] era il primo incontro pratico, su terreni concreti, fra il nuovo presidente americano e [...] Cina. [...] (dal commento di Vittorio Zucconi)

Obama e la Merkel

Se sul primo fronte c’è una buona convergenza sui 12 punti elaborati dietro impulso di governo e Bankitalia, tesi a rimettere ordine e trasparenza su mercati impazziti che hanno provocato la grande crisi in cui

ci dibattiamo, sui rimanenti versanti bisogna leggere oltre le cortine fumogene delle dichiarazioni sempre, comprensibilmente, orientate all’ottimismo. Senza la Cina (e senza l’India) non si migliorerà lo stato di sa-

lute del Pianeta, perché nei cieli non ci sono frontiere e le emissioni che soprattutto i due giganti asiatici si rifiutano di tagliare contribuiscono al riscaldamento globale senza limiti di confini geografici. Si potrebbe a lungo discutere del diritto di oltre due miliardi di cittadini a non vedere limitata la crescita del proprio benessere al fine di tutelare un ambiente che l’Occidente ha a lungo sfruttato con ben pochi riguardi. Resta il fatto che se la Terra è a rischio, come ha ribadito ieri sera Barack Obama, per ora si è persa un’occasione unica, secondo quanto ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Kimoon. [...] (dall’editoriale di Andrea Lavazza)

CORRIERE DELLA SERA

Capolinea per un club che è troppo esclusivo Da anni l’appuntamento annuale del G8 ha cattiva stampa. Da anni si rinnova in alcuni censori una retorica anti-vertice che è uguale, senza rendersene conto, a quella del vertice. Ma la novità, stavolta, è che all’Aquila il G8 è davvero arrivato al suo canto del cigno. Non perché abbia sfigurato, nella preparazione e nei risultati, rispetto alla maggioranza delle riunioni precedenti. Non perché sia tramontata la voglia, sempre viva e sempre utopica, di un «governo mondiale» il più possibile ristretto. Ma piuttosto perché, a forza di cambiare, il mondo non può più permettersi il lusso di un salotto buono troppo selezionato. A strappare gli ultimi veli di una realtà che andava profilandosi da tempo è stata, beninteso, la crisi economica e finanziaria che ancora viviamo. Il suo effetto non è stato di creare i fenomeni (per esempio

l'ascesa della Cina o dell’India) bensì quello di accelerarli e di obbligare tutti a prenderne atto. Chi pensa più, oggi, che le questioni poste dalla crisi possano essere affrontate e risolte senza il coinvolgimento dei cosiddetti Paesi emergenti? Il G14 ha deciso ieri di diventare un foro «stabile e strutturato». Un modo di prendere atto, semmai tardivamente, dell’inarrestabile ascesa del multipolarismo economico oltre che politico. Ma non per questo il G8 ha dichiarato di volersi autoaffondare. E poi gli sguardi sono già puntati sul G20 che si terrà a Pittsburgh a fine settembre. Siamo dunque alla vigilia di una «guerra delle G»? Non esattamente, ma il meno che si possa dire è che l’idea di una necessaria governance mondiale appare al momento piuttosto confusa. La sorte del G8 appare comunque segnata, anche se un’ul-

tima boccata di ossigeno potrebbe essergli concessa l’anno venturo in Canada. Ma nel 2011 la presidenza tocca alla Francia, e Sarkozy ha già annunciato che il suo vertice sarà come minimo un G13. Il problema, allora, è di immaginare una credibile divisione dei ruoli, e anche di comporre esigenze tecniche e riserve politiche. Il Giappone, per dirne una, non vede di buon occhio l'ingresso stabile della Cina nel G8: battaglia ormai di retroguardia, perché la Cina è presente tanto nel G14 quanto nel G20. Qualche resistenza lo sherpa italiano Giampiero Massolo l'ha trovata anche negli americani. Ma qui il motivo è diverso, e ben più insidioso per tutti gli altri a cominciare dagli europei: gli Usa, accanto al G20, vedono bene un G2 [...] (dal commento di Franco Venturini)


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commenti, inchieste, reportage

Scelti per voi CORRIERE DELLA SERA

Venezia, le pornostar battono Cacciari: «Ora venga a vederci» Da una parte il sindaco filosofo, il pd Massimo Cacciari, contrario all’approdo a Venezia di Erotica 2009: «Porterebbe alla rimozione dei freni inibitori». Dall’altra un nugolo di pornostar, da Milly D’Abbraccio a Vittoria Risi, da Valentine Demy a Sofia Gucci, paladine del festival dell’hard giunto alla sua 15a edizione: «Cacciari venga a vederci e capirà che non c’entriamo niente con la prostituzione». In mezzo una battaglia a colpi di ordinanze e ricorsi conclusasi ieri, parrebbe, con una sentenza del Tar e il via libera alla manifestazione: la fiera del sesso si terrà [...] Marghera. Come da programma. [...] La polemica è iniziata una decina di giorni fa. Dopo Roma e Bari, gli organizzatori della kermesse, hanno confermato la tappa a Venezia.

la pornostar vittoria risi

Ma dalla municipalità di Marghera, in prima linea il presidente di Rifondazione Renato Panciera, si è levato un altolà: «Quella manifestazione compromette il nostro lavoro antiprostituzione». [...] Il sindaco Cacciari ha così raccolto i malumori. Prima ha provato a traslo-

care la fiera al Terraglio scontrandosi con i residenti. Lunedì sera ha firmato un’ordinanza con la quale ha negato alla Geat Srl la licenza di pubblico intrattenimento. Le motivazioni del divieto: «tutelare le condizioni di vivibilità dell’abitato di Marghera» e scongiurare «un po-

tenziale pericolo per la sicurezza urbana». Vale a dire: «La manifestazione — si legge — può attrarre numeroso pubblico. E per le sue peculiari caratteristiche, prevedendosi 'l’attiva partecipazione degli spettatori', è inevitabile l’attivazione di meccanismi di rimozione dei freni inibitori». [...] L’ordinanza ha incassato le critiche degli «assessori rosa» della giunta Cacciari: da Laura Fincato a Mara Rumiz. Ma anche di Vladimir Luxuria, Tinto Brass. Quindi è stata impugnata dagli organizzatori che hanno presentato ricorso al Tar del Veneto [...]. L’altroieri la sentenza: Erotica 2009 andrà in scena. I tempi per un ricorso al Consiglio di Stato non ci sono [...]. (dal servizio di Alessandra Mangiarotti)

Corriere dello sport

la stampa

Inedito: una Juve che parla brasiliano

Politica da curva

Una Juventus brasiliana per completare la rinascita, ritrovare scudetti e coppe perché De Coubertin non era bianconero. Partecipare non contenta più nessuno, nemmeno se dietro le spalle c’è Calciopoli, nemmeno se hai violato il Bernabeu dopo aver sofferto a Rimini e La Spezia. Una Juventus brasiliana, perché Amauri non è più solo soletto: lo sosterrà la fantasia di Diego, lo proteggerà la grinta di Melo, il primo in passerella ieri come modello della nuova maglia acciaio, il secondo appeso ai tentennamenti di Marchionni ma ormai sicuro del destino bianconero. Brasiliani atipici, come d’altro canto già Amauri, arrivato in Italia ragazzino: Diego ha assorbito la mentalità europea in cinque stagioni tra Portogallo e Germania, Melo ha annacquato la saudade nella Liga, eppoi è atipico per caratteristiche, novello Dunga più sostanza che fronzoli. Cercava il meglio, la Juventus. Aveva idee chiare sui ritocchi e li ha apportati senza badare a sacrifici: 52,8 milioni investiti (compreso il riscatto di Paolucci), in Europa soltanto l’esagerato Real Madrid e il Bayern Monaco hanno speso di più. In Italia, poi, è record assoluto: sorpassato l’am-

Un politico della famigerata Prima Repubblica si sarebbe mai fatto beccare su YouTube intento a cantare a squarciagola coretti contro i napoletani? Secondo me no, e per due ragioni. La prima è tecnica: YouTube non esisteva ancora [...]. La seconda ragione è squisitamente estetica: fino a una ventina d’anni fa, i politici desideravano ancora dimostrarsi diversi dalla parte più becera dei loro elettori. E questa diversità imponeva il rispetto di un galateo minimo: ipocrita fin che si vuole, ma tale da tirare una netta linea di confine fra il Parlamento e il bar sport. In seguito è scattata la rivoluzione della sedicente spontaneità [...] Ecco perché il leghista Matteo Salvini, immortalato con un bicchiere di birra in mano e un mare di luoghi comuni sulla bocca, anziché vergognarsi per una caduta di stile ha potuto rispondere scandalizzato che si trattava di un coro cantato in tutti gli stadi. L’idea che un parlamentare non sia un ultrà, e che non possa mai comportarsi come un ultrà, nemmeno nel tempo libero, deve sembrargli piuttosto bizzarra, forse anche classista, ma sicuramente meritevole di un’altra birra e di un’altra canzone. (dal corsivo di Massimo Gramellini)

bizioso De Laurentiis, staccato Paperone Moratti, lontanissimo il Milan piegato alle esigenze del bilancio e impoverito dalla cessione di Kakà. Un segnale a milioni di tifosi, orgogliosi del rapido ritorno nell’élite del pallone eppure già in astinenza di successi; un segnale al campionato colorato di nerazzurro che può sperare in un equilibrio (e dunque in un fascino) maggiore; un segnale a un movimento intero che non deve temere solo ridimensionamenti, ma anche meravigliarsi davanti a progetti ambiziosi. Una Juventus brasiliana. E un po’ napoletana. Perché in panchina ci sarà Ciro Ferrara, con le filosofie tattiche imparate in venticinque anni di campo, e in mezzo alla difesa ci sarà Cannavaro, tornato da Madrid per riallacciare il filo di vittorie reciso da Calciopoli, dalla B, dall’incertezza. Qualcuno, tra i cuori bianconeri, non l’ha ancora perdonato, ma lui è sicuro di riconquistare, insieme con i successi, l’affetto. Un gladiatore navigato, non arrugginito, che non ha richiesto esborsi essendo svincolato e che assicura un salto di qualità immediato senza graffiare le prospettive di una squadra che intende aprire un lungo ciclo. [...] (dall’editoriale di Antonio Barillà)


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commenti, inchieste, reportage

il Giornale

La psicopatologia e le nevrosi dei “no global” per mestiere C’è da chiedersi perché continuiamo a interpellare politologi e sociologi per cercare di «comprendere le ragioni» dei contestatori in servizio effettivo e permanente, quando sarebbe più adatto un buon psicologo, o meglio ancora un buon psichiatra. Costoro, i professionisti della protesta, scendono in campo ad ogni G8, e c’è da capirli: i G8 sono le loro Olimpiadi. Ma sottotraccia sono sempre presenti: per denunciare chiunque detenga un potere (cattivo per definizione); per gridare che la democrazia è in pericolo; per sottolineare lo squilibrio fra ricchi e poveri; per esecrare un terremoto; per stigmatizzare un’alluvione. Per loro c’è sempre «un colpevole» in tutto, dalle crisi alle calamità naturali ai loro insuccessi privati. La psicopatologia del contestatore può essere analizzata passando attraverso alcune chiavi di lettura. La prima è quella del linguaggio. Il contestatore non pensa prima di parlare: va in automatico. Ripete slogan e frasi fatte che si possono rimescolare come il cubo di Rubik ottenendo sempre il risultato di non ottenere alcun risultato. Per esempio a questo G8 il «manifesto della protesta» annuncia «una dinamica di blocco della circolazione e della mobilità che, combinando pratiche creative e intelligentemente radicali, rivolga la nostra degna rabbia a ostacolare la funzionalità della celebrazione dei potenti della Terra e della loro bancarotta». Sembra un monologo di Verdone e invece è pubblicata sul sito di Indymedia. Ad Ancona, per dire, hanno spiegato che ci sarà «una giornata senza frontiere per liberare il

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porto dalle barriere e dalle gabbie dove si infrangono quei desideri di libertà e dignità che vengono dal mare». La parola d’ordine per tutti è «essere imprevedibili per vincere la repressione». Cioè, un sacco impegnati, questi ragazzi. Secondo indizio che suggeriamo allo psichiatra che avrà la bontà di esaminare il caso: l’essere sempre «contro» senza mai proporre soluzioni ai problemi che denunciano. Al Forum dell’altro ieri, per esempio, c’erano quelli «contro» la discarica di Chiaiano, quelli «contro» l’allargamento della base Dal Molin, quelli «contro» la Tav, e tutti naturalmente «contro» il G8, che è «illegittimo, l’espressione politica dello sfruttamento e del profitto». Sono «contro» anche l’immancabile «globalizzazione», un termine che ormai non si capisce più che cosa voglia dire, e infatti debbono averlo intuito perfino loro, visto che Luca Casarini, ex portavoce del «movimento» (altro termine frusto) ha detto ieri che non si riconosce più nel termine «no global» ma nella dicitura «un altro mondo è possibile». Quale mondo? Boh. Casarini cerca di articolare una piattaforma: «Le richieste sono le stesse: democrazia, partecipazione, consenso dal basso». Di nuovo boh. Qual è l’idea di modifica dell’attuale democrazia? Proposte zero. Almeno le Brigate rosse una visione della società l’avevano. Terzo sintomo psichiatrico: la voglia di menare le mani. Sul web corre il tam tam della guerriglia urbana, si informa «sulle cariche e la caccia all’uomo degli sbirri», si indicano «gli obiettivi sensibili». [...] (dal corsivo di Matteo Brambilla)

La migliore di oggi

Vincino sul Foglio

Il Messaggero

Una Biennale dell’umorismo con Nichetti e Forattini Quasi 1.200 opere inviate da 549 artisti di 55 Paesi. Sono i numeri della 25/a Biennale internazionale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino, diretta da Maurizio Costanzo, che ha specificato: «Con questa edizione si conclude il mio impegno con la manifestazione». La kermesse, al via l’11 luglio fino al 25 ottobre, quest’anno ha un tema ispirato a “I bambini ci guardano... e ridono di noi”. La giuria, che sceglierà il vincitore tra 80 selezionati, è presieduta da Giorgio Forattini. Ne fanno parte Achille Bonito Oliva, Enrica Bonaccorti, Evio Hermas Ercoli, Riccardo Mannelli (autore della locandina di questa edizione) e Maurizio Nichetti. Il sipario marchigiano della rassegna dedicata all’ironia e all’umorismo si solleva su Antonio Rezza che mette in scena il suo Pitecus. A seguire nei giorni successivi il recital di Mark Zitti e i Fratelli Coltelli, l’incontro con Giordano Bruno Guerri, che da poco ha dato alle stampe un

libro su Marinetti, la partecipazione di Arturo Brachetti, il premio “Tp Marche” per l’umorismo nella pubblicità, Giorgio Conte in concerto, incontri con gli artisti e la critica d’arte e un laboratorio aperto a tutti i bambini che vogliono mettere alla prova le loro abilità satirico-artistiche. «La novità di quest’anno, infatti, è che la mostra si è trasformata in un vero e proprio festival e mi auguro che questo servirà a far crescere l’iniziativa», ha aggiunto il sindaco di Tolentino Luciano Ruffini, durante la presentazione dell’evento nella sede della Regione Marche. Oltre a sottolineare l’ampia partecipazione di disegnatori di tutto il mondo. Giorgio Forattini ha messo in evidenza la soddisfazione per «la partecipazione dei Paesi emergenti e delle nuove democrazie, come quelli dell’Est, e soprattutto di quelle parti del mondo dove non si rideva fino a poco tempo fa». (dall’articolo di Rossella Fabiani)


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Via libera ai treni privati

Miss Alternative premiata dalla Pavarotti

Reagenti scaduti nell’ospedale di Bari

Gennaio 2009. L’assessorato ai Trasporti della Regione avvia un dialogo competitivo con una serie di società ferroviarie internazionali e nazionali per capire se esiste un’eventualità disponibilità a gestire il servizio ferroviario per i pendolari. Rispondono in quattro, cinque società: ci sono le ferrovie svizzere, operatori privati francesi, inglesi (Arriva) e italiani (Arenaways); Gtt e Ferrovie Nord. E, naturalmente, c’è Trenitalia. E poi ci sono anche i tedeschi. Sul sito di Deutsche Bahn viene pubblicato l’annuncio per l’acquisto di 80 nuove vetture per i pendolari del Piemonte. Il contratto scatterà in caso di assegnazione del servizio. In questi mesi la procedura è stata congelata ma la scelta della presidente Mercedes Bresso di sfidare Trenitalia e di lanciare, a partire da settembre, la prima gara internazionale parte dalla

Premiare sul palco del “Cassero” di Bologna la nuova Miss Alternative, Annie '80, vestita di foglie di lattuga. Come inizio non si può dire che non sia stato originale quello di Nicoletta Mantovani, neo assessore della giunta Delbono e vera 'star' della serata benefica dello storico circolo omosessuale. Assieme alla Mantovani, ad osservare la sfilata di diciotto modelle che per impersonare le fobie della modernità hanno scelto di indossare post-it, scatole di medicinali e persino un sarcofago egizio, c'erano anche nomi storici del movimento lgbt come Sergio Lo Giudice, Franco Grillini e Marcella Di Folco. Con loro buona parte della politica bolognese, tra cui l'ex mister Granarolo Luciano Sita, ora assessore, che non ha perso l'occasione di filmare con il suo telefonino le miss più divertenti.

I carabinieri del Nas di Bari hanno sottoposto a sequestro il laboratorio di analisi dell'unità operativa complessa di gastroenterologia universitaria del Policlinico di Bari, perché nel corso di controlli sono stati trovati reagenti chimici scaduti. I reagenti sarebbero stati utilizzati nei giorni precedenti per la ricerca di immunosoppressori, generando con ciò il rischio secondo gli investigatori - di aver prodotto esami non sicuri per i pazienti destinati al trapianto di organi. I militari per la Tutela della salute hanno trovato, inoltre, sempre durante l'ispezione, numerosi reagenti destinati all'accertamento di patologie varie, alcuni scaduti anche da dieci anni. Del sequestro e dell'esito dei controlli è stata presentata una relazione alla Procura di Bari.

certezza che quella gara non andrà deserta. Lunedì l’assessore ai Trasporti, Daniele Borioli, porterà in giunta la delibera di indirizzo - che si basa anche sulle indicazioni favorevoli dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato - con il via libera alla liberaliz-

zazione del servizio. Il Piemonte ha deciso di mettere a gara cinque lotti territoriali e uno, forse due servizi interpolari, per intenderci la tratta Torino-Milano. [...] (www.lastampa.it)

Roma

Salerno

Rimosso per due volte nonostante la sentenza

Lite tra due soci Si uccidono a vicenda

Reintegrato dal giudice, è stato rimosso un’altra volta. La curiosa vicenda è successa a Romano Amato (Pdl), ex assessore alle Politiche sociali del municipio VIII (zona Tor Bella Monaca) di Roma. L’assessore era stato infatti rimosso dal presidente Lorenzotti, del suo stesso partito, senza una precisa motivazione e si era rivolto al Tar, che gli aveva dato ragione, reintegrandolo. Ma dopo poche ore è stato cacciato per la seconda volta, perdendo di nuovo la carica di assessore ma anche il posto di

Con il passare delle ore diventa sempre più chiara la dinamica del doppio omicidio avvenuto ieri a Teggiano, in provincia di Salerno, che ha visto protagonisti Antonio Di Mieri, 58 anni, e Vincenzo Amato, 69 anni, titolari del salumificio “Il Principino”. Stando alle indagini, i due si sarebbero colpiti utilizzando la stessa pistola, una Beretta 765 semiautomatica. La tragedia si è consumata ieri, intorno alle 13,15, nel salumificio, situato all'interno dell'area industriale di Codaglioni. A colpire per primo

consigliere in municipio, a cui aveva rinunciato per l’incarico in giunta. Ieri l’ex assessore ha riunito di nuovo gli abitanti del suo quartiere in un albergo della zona e ha consegnato loro un fascicolo di 23 pagine sull’intera vicenda. Romano Amato, oltre che per il danno, è rimasto amareggiato per il silenzio del suo partito, che ancora non ha preso una posizione sulla vicenda. “Nella solidarietà raccolta nel partito - dice - l'inerzia di chi doveva intervenire si può definire vergognosa”.

sarebbe stato Amato che, dopo aver impugnato la pistola ha sparato tre colpi al petto e all'addome Di Mieri. Quest'ultimo, ferito, sarebbe riuscito a impossessarsi dell'arma e, a sua volta, avrebbe sparato ad Amato un colpo in fronte, uccidendolo. Di Mieri, pur essendo ferito, sarebbe uscito dal salumificio e scappato a bordo della propria auto portando con sè la pistola. Arrivato a casa si sarebbe fatto accompagnare dal figlio in un ospedale vicino, ma sarebbe morto prima di raggiungerlo.


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L’Altro Sociale di fIdAlMA fIlIPPEllI

Il caso

L’odissea di una badante

è già entrato in Italia”. I miei datori di lavoro si sono informati e mi hanno spiegato che c’è un articolo che parla sia di ingresso che di soggiorno illegale nel territorio italiano. Quindi io sono a rischio e sono a rischio anche loro. Sono persone oneste, non vogliono avere problemi penali. E se arrivasse la regolarizzazione? Beh, allora cambierebbe tutto. Potrei finalmente camminare a testa alta e fermarmi nei posti pubblici, invece di scappare sempre, fare amicizia e integrarmi. In Bulgaria, prima del crollo del comunismo, ero dirigente in un istituto statale di moda ed ero fiera di me stessa. Qui sono diventata una nullità, non per il lavoro che faccio, che è pesante, ma per la vergogna di essere fuori dalla legge. Il Papa, nella sua ultima enciclica, ha scritto che i lavoratori stranieri non sono una merce Il Papa ha ragione, ma la realtà è diversa. Servi, sei necessario, e questo dopo anni lo capisci, ma non fa nessuna differenza fino a quando la tua posizione è irregolare. Se sei fuori dalla legge te lo fanno pesare sempre e nessuno ti tratta come una persona”.

Che la clandestinità sia reato è un dato di fatto, oramai. Che verrà concessa una regolarizzazione per colf e badanti è solo un’ipotesi, del resto plausibile in virtù di una già collaudata alternanza tra leggi manganello e provvedimenti di sanatoria.Nel frattempo, cosa pensano e temono le 500000 collaboratrici domestiche irregolari al servizio di altrettante famiglie italiane medie? Famiglie che, per inciso, abbisognano enormemente di questo welfare informale e a buon mercato, reso possibile proprio dall’immigrazione clandestina. Abbiamo pensato di intervistare una di queste signore. Anna è una donna bulgara di 60 anni ben portati, che vive in Italia da quasi un decennio. Nel 2007 , in occasione dell’ultimo decreto flussi, aveva finalmente i documenti in regola, ma è stata scartata perchè la sua domanda era tra quelle in eccesso rispetto ai permessi di soggiorno disponibili. Cosa rischia oggi? Colf e badanti in attesa di regolarizzazione sono, a tutti gli effetti, stranieri irregolari, sebbene il Viminale sia in possesso dei loro dati. Anna, essere clandestini è un reato adesso. Cosa cambia per lei? Cambia, al punto che sto pen-

Anna è una badante bulgara di 60 anni, nel nostro paese da quasi un decennio ed in attesa di essere regolarizzata. Nel 2007 non ce l’ha fatta ad ottenere il permesso di soggiorno a causa delle domande in eccesso. Ora ha paura di essere arrestata e i suoi datori di lavoro temono di essere accusati di favoreggiamento. E sta meditando di lasciare l’Italia, perché essere una badante, e perdipiù irregolare, costa tanta sofferenza psichica, oltre che logoramento fisico. Non ce la fa più a sopportare paura, isolamento ed umiliazioni a causa di un’irregolarità non voluta e di un mancato riconoscimento legale e sociale.

No Profit

Uno sguardo alle realtà del terzo settore

sando di andarmene . Ho paura di essere arrestata e anche le persone oneste per cui lavoro temono di essere accusate di favoreggiamento. Basta. Ho 60 anni e gli ultimi 10 sono stati lunghi un secolo: fatica, paura, isola-

mento, inverni senza doccia calda perchè la famiglia dove lavoravo prima voleva risparmiare corrente... Ma il ministro Maroni ha assicurato che il reato di clandestinità non si applica a chi

Il variegato mondo del No profit distinguiamo tra ong, associazioni e cooperative Il terzo settore, ovvero il no profit, si compone di una serie di realtà molto differenti tra loro, sulle quali però circola scarsa conoscenza e dunque molta confusione. Cos’è un’organizzazione non governativa? Un’associazione riconosciuta in che modo si differenzia da un’associazione riconosciuta? E le cooperative che cosa rappresentano? Forse è il caso di fare un pò di chiarezza, dal momento che il terzo settore riveste un ruolo strategico nella definizione e progettazione di un welfare efficace. Il no profit va concepito come una sorta di contraltare alle aberrazioni del mercato globale.

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pesso, quando si pensa al no profit, si fa confusione e non si distingue bene tra ong, volontariato, cooperative so-

ciali, ecc. Vediamo di fare un pò di chiarezza. Le Organizzazioni non governative (ong) dedicano la loro attività alla

tutela della vita umana, dell’autosufficienza alimentare e del patrimonio ambientale. Garantiscono inoltre assistenza tecnica e formazione del personale impiegato nei luoghi in cui operano. Le Associazioni si distinguono per lo scopo, che è di natura ideale e non economica. Quelle non riconosciute prendono vita, alla pari di quelle riconosciute, dall’accordo degli associati, che si manifesta nell’atto costitutivo, con la differenza che la legge non prescrive alcuna formula per l’atto costitutivocontratto. Le associazioni di

volontariato, autonome per legge, intervengono nelle aree del servizio alla persona, dell’ambiente e cultura, dell’educazione alla mondialità. I principi cooperativi, come il controllo democratico dei soci (una testa, un voto), sono le fondamenta della cooperazione. Le cooperative sono organizzazioni volontarie, aperte a tutte le persone in grado di utilizzare i servizi offerti e che ne accettano le responsabilità derivanti dall’appartenenza, senza discriminazioni sessuali, sociali, razziali, politiche o religiose.


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la trIbuna

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La vignetta

Il dibattito

Di Pietro. Una ne fa cento ne pensa L’exploit sull’Herald Non dò il mio voto a Di Pietro, però debbo dire che una ne fa e cento le pensa, da un ex giudice non mi sarei mai aspettato questi exploit. In un certo senso lo ammiro. Rudi Toselli

senso o terrore della polvere? Ma è solo l’inizio, sarà un’estate piena. Già ora i giornalisti di Vanity Fair, Chi, Dippiù Tv sono lì a filmare e fotografare la Miseria e la Nobiltà. Forse Clooney potrebbe ispirarsi già a loro. Ha già abbandonato l’Africa, meglio l’Aquila, si può fare la pausa Martini. Angelo D’Addesio

Suggerisco qualche titolo per il film di La giusta decisione di Clooney Chiamparino

“Earthquake Party” oppure “Terror at 3.00 am o meglio un banale ma semplice “L’Aquila ferita” o magari perché non aspettare la ricostruzione e girare “L’Aquila rinata”? Abbiamo suggerito qualche titolo a George Clooney, perché anche lui fa parte dello star system sismico, quello che ora trova qualunque idea originale per farsi intervistare o riprendere vicino alle macerie e mettere un sasso di beneficenza con un film, una donazione, una canzone, una semplice presenza. Chi contestava il premier per aver trasformato il G8 in una sorta di Hollywood Party, potrà continuare a prendersela con lui, ma non potrà dimenticare che tutti hanno fatto la loro parte. Tre giorni a 3 km dalle rovine e non sentirli: banchetti, conferenze stampa, foto di gruppo, sorrisi, chiacchiere da salotto, la solita passerella di first lady, accompagnate da Gelmini e Carfagna, tutte costrette ad un surplus di falso interessamento su bambini e famiglie disagiate, classico esempio di denigrazione e limitazione femminile (Merkel esclusa) e poi promesse, scadenze, intervallate a dissertazioni su clima, su economia, su politica internazionale, mentre gli aquilani pensano al freddo novembre ed al lavoro ed alla scuola perduti. E poi tutto il gran soiree si sposta a Roma, dove si prosegue con cene e sonni tranquilli, lontani da scosse intermittenti. Solo Carla Brunì è mancata all’appello: pudico buon-

Nella decisione di Sergio Chiamparino di rinunciare alla corsa per la segreteria del Partito Democratico avrà sicuramente pesato il rischio altissimo di inusccesso. Ma Chiamparino è una persona seria, un amministratore impegnato sul suo territorio. E il sindaco è uno dei mestieri più belli del mondo. Mi piace pensare che prima di prendere la decisione definitiva abbia letto le lettere dei suoi concittadini, come ha spiegato: lo scippo subito, il problema della casa, l’asilo nido che non ha posti a sufficienza. E che il senso del dovere, del servizio civico, abbiano prevalso sull’ambizione di diventare segretario di partito (peraltro mestiere meno bello, più faticoso e molto più rischioso, se quel partito è il PD). L’effetto più importante è che finalmente qualcuno mantiene i propri impegni. Dopo quelli che hanno annunciato di andare in Africa e si sono candidati alla premiership, quelli che avrebbero voluto fare i papà vicini alla prole e si sono presi un posto al Parlamento europeo, quelli che avrebbero dovuto fare i traghettatori e adesso pretendono di fare gli skipper per portare il PD oltre l’oceano che lo separa dagli avversari, Sergio Chiamparino è uno che rimane a fare il mestiere per il quale i suoi elettori e concittadini lo hanno scelto, fino al 2011. Roberto Basso

Invia le tue mail a tribuna@altroquotidiano.it

da maurobiani.splinder.com

Sciopero dei blog? No, grazie Non parteciperò allo sciopero indetto dai blogger per il 14 luglio contro le norme illiberali contenute nel decreto Alfano, anche se nutro il massimo rispetto (e in molti casi una stima sincera) per coloro che vi prenderanno parte, sono solidale con loro e ne condivido gli obiettivi. Sta di fatto, però, che il metodo non mi convince: astenermi dal fare nel momento della difficoltà mi riesce tanto difficile da risultarmi, alla resa dei conti, impossibile. Se è vero -ed è vero, purtroppo- che stanno per introdurre una normativa degna dei peggiori regimi illiberali allo scopo di indurci al silenzio, ritengo più utile guadagnare un giorno piuttosto che perderlo. Ragion per cui il 14 luglio, anziché starmene zitto, scriverò quello che vorrò scrivere, continuando ad utilizzare fino in fondo questo spazio finché posso farlo. Anche perché, detto tra noi, se proprio devo beccarmi un "chissenefrega" da qualcuno (per inciso, io me ne frego allegramente di quello che scrive Facci da molto prima che lui avesse cognizione di cosa fosse un blog, e lo dico tra parentesi perché reputo il suo intervento di rilevanza così minuta da non valere neanche lo sforzo di un post), preferisco meritarmelo per quello che ho scritto, piuttosto che per quello che ho tenuto per me. Alessandro Capriccioli Metilparaben.blogspot.com


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la trIbuna

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venerdì 10 luglio 2009

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Il dibattito

Stampa e potere un nodo irrisolto La libertà non può essere invocata sotto un governo “non amico” e dimenticata o oltraggiata sotto un governo “amico” o “amico degli amici’. Pubblichiamo questo intervento di valerio Morucci, pur non condividendone molti giudizi e considerazioni, per l’attualità del tema che viene affrontato. Credo sia stata un’ottima iniziativa quella di acquistare una pagina di quotidiano per lanciare un appello, bilingue e internazionale, contro l’attacco alla libertà di stampa. Anche se, nella fattispecie, avrei qualche difficoltà a identificare la Repubblica come un giornale appartenente alla ‘libera stampa’. Sia perché ha un padrone che è imprenditore tra i massimi del paese con interessi per ogni dove e, ovviamente, incline a preferire che non si frughi troppo in questi ma, semmai, in quelli dei concorrenti. Sia perché, da quando Eugenio Scalfari ha accantonato l’idea iniziale di fare di Repubblica un emulo di Le Monde (in meglio ovviamente, data la prosopopea del personaggio) e abbracciato quella di giocare al deus ex machina della politica italiana, quel giornale ha avuto le mani in pasta in operazioni politiche della più varia e contraddittoria natura che ne inficiavano oggettivamente la possibilità di esprimere una libera opinione. E infine, ma non in ultimo, negli anni turbolenti dal ’77 al ’78 ha furiosamente riportato una linea di appoggio al PCI, che si traduceva di fatto in una linea filogovernativa. Ora, come si sa, la libertà di stampa è un principio assoluto delle democrazie liberali. Non può essere rivendicata difesa invocata sotto un governo ‘non amico’ e dimenticata oltraggiata sotto un governo ‘amico’ o ‘amico degli amici’. Ma è giusto che anche se non si fosse convinti della piena libertà di un giornale lo si difenda dal bavaglio di Stato, perché se oggi non si contrasta questo bavaglio domani non ci sarà più libertà di espressione. Per nessuno. E però anche su questo credo che sarebbe oppor-

tuno identificare meglio le forze in causa. Molti ritengono che quella italiana - da qui forse l’appello rivolto ai Grandi della Democrazia sia una situazione in regressione democratica a causa della grettezza e prepotenza dei padroni del Governo. Oltre che derivare da qui l’insana idea che un governo del PD sanerebbe la situazione, credo proprio che questa sia un’interpretazione altrettanto gretta del proprio oggetto. Credo, al contrario, che l’Italia sia oggi all’avanguardia nella sperimentazione della forma Stato adeguata al tramonto irreversibile della Politica in un mondo governato dal Mercato, e dalle entità sovranazionali che cercano di tenerlo a freno per mantenere i propri profitti. Se la Politica difetta irreversibilmente di legittimità, di effettiva capacità di mediazione/interposizione tra le ferree e spietate leggi dell’economia capitalistica e la vita dei cittadini, se cioè la Politica vede (ormai dal ’92) che si sta facendo sempre più evidente la domanda pubblica sulla sua ragion d’essere, è ovvio che debba puntare sull’aspetto del Potere che emerge quando viene meno la legittimità, e cioè la forza. Al ‘decisionismo’ necessario a governare una società sempre più complessa è subentrato - col crollo dell’Unione Sovietica e il pieno e trionfale dispiegamento del mercato capitalistico - lo svuotamento della funzione politica, che sopravviveva quasi soltanto per via del confronto ideologico tra Est e Ovest. Oggi la Politica non ha e non può avere alcun progetto, alcun modello di società da proporre e realizzare, più alcuna funzione aggregativa in base a finalità contrastanti. Deve solo amministrare il

condominio, cercando di trarne quanto possibile per ridotte fasce sociali di riferimento e, soprattutto, per se stessa e gli amici di cordata. E se l’Italia è oggi apripista nell’imposizione dei modelli autoritari conseguenti alla morte della Politica è proprio per le caratteristiche che agli antagonisti anti berlusconiani la fanno ritenere arretrata. Questo salto in avanti è per me possibile per due principali motivi. Il primo è che a governare è, caso unico nell’Occidente, uno straricco padrone dei media, un uomo che nulla a che fare con la Politica, e che quindi non è frenato nel suo agire dai bizantinismi, o al meglio cautele, che affliggono tutte le classi politiche. Il secondo motivo, correlato al primo come suo viatico, è la scarsissima attitudine alla democrazia, e ai suoi controlli, che da sempre caratterizza le nostre istituzioni e la nostra classe politica. Con la conseguenza che in Italia è assai scarsa, perché mai maturata, la capacità di controllo esercitata direttamente dai cittadini. In due parole perchè è mancata in Italia una Rivoluzione borghese che fondasse una Nazione. La ‘prepotenza’ di Berlusconi non è un’anomalia, ma la linea Maginot di una intera classe politica che, stante la propria vacuità, si sente accerchiata, rifiutata, criticata, prossima a essere infilzata dai forconi. Il bavaglio alla stampa non è prerogativa di Berlusconi, lo ha invocato apertamente più volte anche D’Alema, e qualsiasi politico si sia trovato sotto scacco dell’opinione pubblica. Più sono inutili e

meno sono criticabili. Perché dietro la critica può avanzare più facilmente la domanda sulla loro ragion d’essere, sul freno che difendendo i loro privilegi pongono alla capacità di autorganizzazione sociale. Il bavaglio, l’autoritarismo, lo svuotamento del ruolo parlamentare, la riduzione dello Stato, i tagli alle spese, la precarizzazione sociale, sono scelte comuni ai due schieramenti. E sul menefreghismo istituzionale basta ricordare il D’Alema che in barba alla Costituzione ha mandato i nostri aerei a bombardare Belgrado, cioè per di più ammazzare altri europei, dimenticandosi di passare per il Parlamento. E quale era il suo rapporto con la stampa allora? Di amore e tolleranza per le critiche? La società capitalistica - per l’irrefrenabile logica interna al suo Mercato e al potenziamento /restringimento della base produttiva - era già giunta alla realtà di due terzi di popolazione ‘garantita’ e un terzo allo sbaraglio. Ora sta veleggiando alla grande (basta vedere l’aumento esponenziale della forbice nella distribuzione della ricchezza) verso una società con un terzo di popolazione ‘garantita e due terzi allo sbando. E quel terzo sarà arroccato attorno ai ricchi, conformando di fatto (anche qui l’Italia dello straricco Berlusconi all’avanguardia) un modello plutocratico. Come si pensa che questa plutocrazia si difenderà dall’assalto dei due terzi? Allargando la democrazia e la libertà di espressione? Valerio Morucci vmr949@gmail.com


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culture & tenDenze

LIBRI. Top 10 (Italia) 1. 2. 3.

La bellezza e l'inferno. Scritti 2004-2009 Roberto Saviano La solitudine dei numeri primi Paolo Giordano Una piccola storia ignobile A. Perissinotto

Nella leggenda

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Un biglietto per Woodstock "Un biglietto d'entrata nella memoria costa solo 13 dollari. Basta trovarsi nei pressi della cittadina di Bethel, un'ora di macchina a nord di New York, e sarete attirati da cartelli che indicano una direzione e un nome che dopo quarant'anni manda ancora inaspettate scariche elettriche: Woodstock. Anzi per l'esattezza: Woodstock Museum. Una cosa del genere poteva accadere solo in America. A chi

Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito Zia Mame Patrick Dennis 19,50 euro Editore Adelphi

Giallo & Noir

Un assassino astuto che non lascia impronte All'interno del bungalow, la vittima giace nuda, supina su un tavolo, legata mani e piedi, con evidenti ferite d'arma da taglio, inferte quando, forse, era ancora in vita. La temperatura all'interno dell'edificio supera i 43 gradi. Una sedia davanti al corpo fa pensare che l'assassino abbia assistito allo spettacolo degli ultimi attimi di vita della vittima. Ma un particolare risulta incoerente:

l'avanzato stato di decomposizione del corpo induce a pensare che il decesso sia avvenuto da almeno 6 giorni. Eppure il bungalow risulta affittato solo da 4 giorni. Le uniche impronte sulla scena, inoltre, risalgono a un certo Dexter, morto sei mesi prima. Almeno così registra l'anagrafe. È chiaro che l'assassino non solo è molto astuto e non lascia tracce; non solo è molto cattivo; è anche, scientificamente, molto preparato. I sussurri della morte Simon Beckett 21,00 euro Ed. Bompiani (collana Narratori stranieri Bompiani)

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Venuto al mondo Margaret Mazzantini La tripla vita di Michele Sparacino A. Camilleri Il giorno prima della felicità Erri De Luca Il sentiero dei nidi di ragno Italo Calvino Il cielo rubato. Dossier Renoir A. Camilleri Se questo è un uomo Primo Levi Il sonaglio Andrea Camilleri

Da aprire

altri poteva venire in mente di costruire un museo dedicato a un concerto? Un concerto... Un oggetto immateriale, intangibile, esistito solo nel flusso spazio-temporale di tre giorni. Come è possibile? E, soprattutto, cosa è stato davvero Woodstock? Di sicuro molto di più che un semplice festival di musica. Diciamo una singolarità della storia e quindi necessariamente un'opera immateriale, di cui non sarebbe rimasta nessuna traccia fisica. Il tempo di Woodstock Assante Ernesto; Castaldo Gino 15,00 euro Ed. Laterza

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Zia Mame Un personaggio eccentrico

Da chiudere

Frammenti di un discorso amoroso Di cosa parliamo quando parliamo d'amore? Non lo sapremo mai, però Paolo Zagari cerca di raccontare bene questo "mistero"- metafisico o sublimemente sciocco che sia racchiuso nella superficie. E lo racconta in modo un po' spavaldo, con una struttura compositiva adattata non alla cronologia ma ai frammenti di un discorso amoroso. Innumerevoli nel testo gli autori e i personaggi di riferimento, da Amleto a Woody Allen. Ovunque impera la Classe Media semicolta e semi-corrotta, protagonista di "un paese che era a pezzi", divisa in corporazioni ferree, verbosissima e"blobbiana", che usa alla perfezione le citazioni, per apparire migliore o per difendersi dal trauma dell'esperienza. Una sociologia d'occasione si incontra con una lingua che costeggia ironicamente il "rosa" e la tecnologia. Smog Paolo Zagari 16,00 euro Editore Fazi

Audiolibri Le avventure di Sherlock Holmes. La banda maculata. Audiolibro. Arthur Conan Doyle ; 7,41 euro. Editore Gneusz. In sintesi: Misteriosi rumori notturni, una serie di strani eventi, inquietanti presenze: la signorina Helen Stoner si sente minacciata da un pericolo oscuro ma indefinibile. Ma quelle che sembrano solo labili tracce sono agli occhi di Sherlock le tessere di un disegno criminale.


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rIbalte

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La kermesse

Ogni riccio...

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di Maria francesca

Tuscia in musica Incubo o “bigodino” fisso? dalla lirica al jazz I Tutto quello che gli uomini non sanno (sulle donne) o fanno finta di non sapere

“Operafestival”: da stasera e fino al 15 agosto le sere d’estate animate da concerti. Omaggio a De Andrè dI

frAnCESCo ZArdo

La musica si prepara ad accendere Viterbo e la Tuscia. Oltre un mese di concerti, a partire da venerdì, animeranno il capoluogo e i suoi dintorni, nel contesto della terza edizione del “Tuscia Operafestival”, importante manifestazione che, partendo dall’opera lirica, propone un raggio di eventi che comprendono concerti sinfonici e jazz, ma anche danza e teatro: il tutto da questa sera fino al 15 agosto. Si parte, dunque, oggi (venerdì 10), proprio a Viterbo, con un un concerto intitolato “Va’ pensiero… tra il sacro e il profano” con musiche di Verdi, Puccini, Bellini, Mascagni. Il “Tuscia Operafestival” prevede, per quanto riguarda la lirica, l’allestimento di tante opere in forma di concerto, a par-

Carlo Verdone e Abel Ferrara saranno tra gli ospiti dell'Est Film Festival,che si svolgerà dal 25 luglio al 2 agosto a Montefiascone (Viterbo). Verdone sarà il protagonista del weekend inaugurale mentre Abel

tire dalla Traviata che sempre a Viterbo sarà esesguita domani, sabato 11 (con replica mercoledì 15), per proseguire con il Rigoletto (lunedì 13), la Bohème (giovedì 16, domenica 19), l’Elisir d’Amore (venerdì 17), ma non manca un vero e proprio allestimento scenico, che sarà il quello del Don Giovanni, il 24, 24, 28, 30 e 31 luglio. Non manca il jazz, con la Philadelphia Jazz Orchestra che si esibisce il 16 luglio a Civita di Bagnoregio, e Matteo Bracaleoni che il 4 agosto a Viterbo propone un’originale programma a metà strada fra il jazz e l’opera. Sabato 18, invece, un omaggio a Fabrizio De André, che amava la Tuscia come meta di vacanze: a Viterbo si propone il suo album La buona novella.

bigodini: un incubo. Si srotolano, scivolano, si annodano ai capelli (che poi non riesci più a tirarli via). Ma soprattutto si conficcano nel cranio. Proprio come certi pensieri fissi che hanno gli uomini (sulle donne). Non

pensate “male”. «Le donne non sono più quelle di una volta, per questo noi uomini siamo così»... Così come? Le donne di oggi (come una volta) cercano l’Amore. Ma anche un uomo che - come una volta - tiri fuori il portafogli.

Il premio la consegna il 12 luglio

Ischia Social Award a De Sica fabrizio de Andrè

Tanti i luoghi della Tuscia coinvolti: ci saranno concerti e spettacoli a Montefiascone, Marta, Santa Maria della Quercia,Acquapendente, Capranica, Valentano e una grande chiusura, domenica 16 agosto, a Soriano nel Cimino, con un concerto intitolato “Mozart sotto le stelle”. Per informazioni, www.tusciaoperafestival.it

Va a Christian De Sica l’Ischia Social Award speciale per il suo impegno per la Comunità di Sant'Egidio e per i bambini africani. Il premio gli sarà consegnato nel corso del Social Forum al VII Ischia Global Film & Music Fest che il 12 luglio sarà inaugurato dalla rockstar Sting. Christian e Brando de Sica saranno festeggiati con due proiezioni speciali di “Parlami di me”, film musical diretto dal giovane De Sica.

Carlo Verdone e Abel Ferrara protagonisti dell’Est Film Festival Ferrara dell'evento speciale di chiusura che vedrà la proiezione di immagini inedite e del backstage della nuova docu-fiction

“Napoli, Napoli, Napoli”, da lui diretta che verrà presentata in anteprima alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.

Carlo verdone


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granDe schermO

I Transformers sono tornati

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Immigrazione e speranza

trasnsformers - la vendetta del caduto

Crossing over

Regia Michael Bay con Shia Labeouf, Megan Fox

Regia Wayne Cramer con Harrison Ford, Ray Liotta, Ashely Judd

Divertente, spettacolare, adrenalitico, nonostante la durata di oltre due ore, questo è un film che scorre via velocemente. Il rischio era che alla fine risultasse un po' noioso e ripetitivo. Invece, botte da orbi tra robotoni alieni buoni e cattivi (Autobots e Decepticons) ed una sana ironia nei dialoghi tra gli umani (la madre del giovane Sam e Alice, "l'amichetta" del collage, valgono l'intero film), salva la seconda puntata dei mitici Transformers. Ebbene sì, promossi a pieni voti. Anche se non amate il genere e dovete accompagnare figli e nipoti, vale la pena dare un'occhiata.

La stesura originale del film prevedeva scene talmente crude da indurre la produzione ad un drastico taglio di almeno 20 minuti prima di farlo uscire, lo scorso febbraio, negli Usa. Stessa versione decurtata destinata alle sale italiane. La dura realtà di un fenomeno come quello dell'immigrazione non può essere certo nascosta. Kramer, che ha scritto e diretto "Crossing Over", non ha lasciato spazio all'immaginazione. Attraverso l'operato dell'agente Max Brogan (Harrison Ford) racconta il destino di un gruppo di disperati. Pellicola di impegno civile (anche se un po' autocelebrativa), per sapere cosa avviene negli Usa, dove migliaia di persone ogni giorno varcano i confini con un sogno.

Il diritto alla felicità la donna di nessuno Regia Vincenzo Marano con Anna Galiena, Laurent Lucas Sarà la provenienza dal piccolo schermo di Vincenzo Marano, da anni direttore della fotografia, sceneggiatore e regista di serie tv in Francia, che trasforma "La donna di nessuno" in un prodotto forse maggiormente aderente ad un linguaggio televisivo. Un giallo, una storia animata da una serie di personaggi così diversi, eppure destinati ad incontrarsi. Prostitute d'alto bordo, un giudice ambizioso e senza scrupoli, una giornalista alla ricerca della verità. Un intreccio di esistenze, dove trova spazio, oltre al dramma, anche l'amore.

Pagina a cura di lUCIAnA vECCHIolI

Una scena del film “St. trinian’s”

Studentesse vivaci al college

Una favola per adulti

St. trinian’s

Coraline e la porta magica

Regia: Oliver Parker e Barnaby Thompson con Everett Oliver Parker e Barnaby Thompson con Rupert Everett, Colin Firth, Caterina Murino. Commedia inglese con un Rupert Everett nella doppia veste di uomo e donna. St. Trinian's è un importante college femminile per ragazze di rango, dove la disciplina di certo non regna. La scuola sta anche per chiudere e rischia la bancarotta. Le vivaci allieve cercano di prendere in mano la situazione ricorrendo a metodi più o meno ortodossi, per salvare l'istituto. Divertente, ironia garbata, humor british, cast discreto, è il sesto film ispirato ai libri del cartoonist Ronald Searle.

I postumi della sbornia Una notte da leoni Regista Todd Phillips con Bradley Cooper, Justin Bartha, Ed Helms Il titolo originale del film è "The hangover", tradotto sarebbe "i postumi della sbornia". In effetti rispetto a "Una notte da leoni" rende molto meglio l'idea di ciò che accade durante tutto il film. Il regista è Todd Phillips, quello di "Old

Regia Henry Selick. La voce di Coraline è di Fanning Non è un cartone animato per bambini, se non per i più grandicelli. "Coraline e la porta magica" è un magnifico film d'animazione in stop-motion 3D. Una favola nera, inquietante e visionaria, dal punto di vista figurativo decisamente raffinata, tratta dal romanzo di Neil Gaiman, diretta dal regista di Nightmare Before Christmas. Inevitabile l'accostamento con lo stile di Tim Barton. La storia, quella di una ragazzina di 11 anni, trascurata dai genitori impegnati nel loro lavoro, che un giorno scopre un mondo parallelo pieno di insidie. School" e "Starsky & Hutch", e questa volta ci propone una divertente e ben orchestrata commedia sugli effetti della vecchia e sempre buona sindrome di Peter Pan. A pochi giorni dal matrimonio, Doug si reca in macchina fino alla città di Las Vegas con i suoi migliori amici e lo strano cognato per un indimenticabile addio al celibato. Il mattino dopo la loro suite è completamente distrutta, lo sposo è sparito e c'è una tigre nel bagno.

Un play boy incallito la rivolta delle ex Regia Mark Waters con Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Michael Douglas Anche il play boy più incallito alla fine capitola e si sposa. Cosa lo convince? La lunga schiera delle sue tante ex (con alcune delle quali è rimasto addirittura fidanzato delle ore) piangenti ed incavolate, ed il fantasma dello zio Wayne. Scopre così di essere innamorato da sempre di Jenny, che però fa finta di non volerlo. Il tutto avviene nel giro di una notte. O quasi. Eccola qua la storia del fotografo dei divi Connor Mead (uno strepitoso Matthew McConaughey! Nel senso fisico, of course) grande sostenitore delle relazioni libere che il giorno del matrimonio di suo fratello, buono e gentile, ritrova la ragazzina della quale da adolescente aveva una cotta. Ma lui timido ed impacciato non era mai riuscito a conquistare.


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PIccOlO schermO

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Teledipendenze

Sentieri: anche le soap prima o poi finiscono Dopo 57 anni decretata la parola fine Ed è già delirio tra i fan di CArlA MontEfortE Ci sono cose, nella vita di un telespettatore, che non dovrebbero mai accadere. Come un black out durante la finale di Amici, la pubblicità durante un litigio in un reality, la morte - seppur solo televisiva - di un attore in una teleserie, lo spostamento di fascia oraria di una fiction, il ritorno di fiamma tra Ridge e Taylor a Beautiful, l'epurazione di Brenda da Beverly Hills o, cosa più impensabile di tutte, la sospensione di una soap opera causa bassi ascolti.

Inimmaginabile, l'incubo degli adepti alla setta del piccolo schermo. Un cataclisma già accaduto - vedi "Quando si ama" ("Loving" nella versione originale) saga degli Alden e i Forbes che, con sommo stupore del cast, conobbe ascolti in Italia che non riuscì mai a conseguire negli Usa, motivo per cui, di colpo e senza una fine, fu troncata, lasciando migliaia di telespettatori prematuramente orfani. Cataclisma che, e prima di quanto si creda, accadrà

I protagonisti della soap opera “Sentieri” ancora. Perchè anche per "Guiding lights" è giunto il tempo del comiato. E dopo soli 57 anni di vita nei teleschermi di tutto il mondo (ai quali vanno sommati altri quindici di esistenza raddiofonica). 25 gennaio 1937 - 18 settembre 2009, questa la data ufficiale che gli addetti

alle onoranze funebri della Cbs stanno incidendo, accanto all'epigrafe " Qui giace Sentieri", sulla lapide del daytime drama più famoso del mondo la cui fine segnerà la fine di un'epoca. E l'inizio del delirio dei fans che già minacciano gesti inconsulti. R.I.P. (resquiet in pace)!

Le voci nuove di Castrocaro

Il terrore dell’uomo nero

rai 1, ore 21.20 - Festival 2009 a Castrocaro Terme

Sky Cinema Max, ore 21.00 Boogeyman: l’uomo nero. Film Horror diretto da Stephen T. Kay

Torna come ogni anno in prima serata su Rai Uno il Festival di Castrocaro Terme, la rassegna musicale estiva che fa da vetrina alle voci nuove del panorama della musica italiana. A condurre la 52esima edizione del Festival di Castrocaro Terme ci sarà Elisa Isoardi. Questa è la finalissima del concorso iniziato lunedì 29 giugno con la prima prefinale. La grande tradizione del Festival di Castrocaro Terme torna anche quest’estate giungendo alla 52esima edizione. Elisa Isoardi, recentemente al comando del programma La prova del cuoco.

Il tema trattato è quello, tipico delle paure infantili, dell'uomo nero nascosto nell'armadio (appunto "Boogeyman" in inglese). Tim (Barry Watson), è un affermato giornalista, e nonostante conduca una vita apparentemente normale, continua a soffrire per un trauma subito in infanzia. Tim infatti ha una paura insormontabile del buio, dopo che quindici anni prima ha assistito all'omicidio del padre, ucciso da una creatura inidentificabile. Si tratta del Boogeyman, l'Uomo Nero, una spaventosa creatura che assume diverse sembianze e divora gli esseri umani.

Auditel & Share

Libellula vincente Il film proposto da Raiuno, Il segno della libellula-Deagonfly, ha vinto il prime time di ieri con 3.694.000 (share 18.62%). Ha così superato la fiction di Canale, 5 La scelta di Laura, seguita da 3.121.000 spettatori (share 16.29%).

Prossimamente

Come cambierà la domenica della tv Cambia nettamente la fisionomia della domenica pomeriggio di Raiuno, Canale 5 e Raidue, a partire da settembre. Facciamo il punto della si tuazione.Raiuno. Confermato Massimo Gi-

letti con L’arena in apertura di pomeriggio e Pippo Baudo con Ieri, oggi e domani, in chiusura. Al posto delle conduttrici donne dell’edizione 2008/2009 andrà in onda una fiction non ancora definita. Canale 5. Domenica Cinque è stato assegnato a Barbara D’Urso. Raidue. Quelli che il calcio sarà totalmente rivoluzionato: rimane al timone Simona Ventura, che in un colpo solo perde I protagonisti della domeSavino e Giusti. nica pomeriggio


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venerdì 10 luglio 2009

PersOne

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Allen: «Girare un film è come fare sesso» Works', e racconta che è nato - come tanti altri - da un'idea scritta su un foglio e messa in un cassetto del comodino, per poi essere ripresa e sviluppata. Quanto al casting, il regista sceglie attrici "che non sono mai particolarmente sicure di sé. In generale, bisognerebbe guardarsi bene da chi è troppo sicuro", ha aggiunto. 'Whate-

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ver Works' è il 40/mo film di Allen e nasce da un'idea nel cassetto. "Sul serio, il mio comodino ha un cassetto dove metto tutte le idee, da trent'anni", ha rivelato il regista. L'ultimo film è sul respirare la vita a pieni polmoni. "La vita è dura, cattiva e troppo corta", ha commentato Allen: "Ho avuto la fortuna di vivere a New York, la mia città preferita. Sono stato innamorato di molte donne", ha concluso.

Woody Allen

Girare un film "é come fare sesso, la maggior parte delle volte si rimane delusi". Ne è convinto Woody Allen, il quale rivela anche il suo segreto nel casting: scegliere sempre attrici poco sicure di sé. In un'intervista al magazine tedesco Tv Movie, il regista newyorchese parla anche del suo ultimo film, 'Whatever

Il rifuto

Il click

Buzzanca dice no alla pellicola su Sandri

Karim (nei lidi) sulla cresta dell’onda Clooney Ex tronista di 'Uo- vuole girare mini e donne', Karim Capuano un film gode ancora di parecchia popolarità all’Aquila

Il progetto

fra il pubblico del pomeriggio di Canale5. Così, a taranto, per l'inaugurazione della discoteca to c q u e v i l l a g e , Karim è stato preso d'assalto dalle fan. Che lo hanno circondato per tutta la sera, alla ricerca di autografi e foto-ricordo.

George Clooney

lando Buzzanca Lando Buzzanca rifiuta un ruolo nel film su Gabriele Sandri, il laziale ucciso dal proiettile sparato dall'agente Spaccarotella.'Mi e' dispiaciuto dire no - ha detto l'attore - La mia parte sarebbe stata quella del padre di Gabriele. Solo che la sceneggiatura, offertami da un giovane regista di cui mi sfugge il nome, non mi ha per niente convinto'.

Dopo otto anni tornano gli Skunk Gli Skunk Anansie hanno scelto l'indipendente Carosello Records per pubblicare in Italia il nuovo album, a otto anni dal loro scioglimento. A celebrare la reunion, la pubblicazione di un un best of in uscita in autunno, che conterrà, oltre ai loro maggiori successi con i quali hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, anche tre inediti. "Siamo molto fieri di aver acquisito questo progetto - afferma Claudio Ferrante, direttore Generale dell'etichetta - che segna l'atteso ritorno nel panorama musicale internazionale di una delle pià importanti realtà rock degli ultimi anni".

'Gireremo un film qui alla fine di settembre'. Lo ha annunciato George Clooney nel corso della sua visita a piazza duomo all'Aquila. Accolto da fotografi e giornalisti, Clooney era accompagnato da Walter Veltroni e Bill Murray. 'Avevamo esaminato le location gia' prima del terremoto -ha spiegato- e le abbiamo riviste dopo'. Clooney ha visitato la tendopoli di Sant'Eusanio Forconese accolto con entusiasmo. 'E' molto importante dare attenzione a un territorio cosi' ferito dal sisma'.


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