Anno II - n.114 - Sabato 12 giugno 2010
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Ora di punta dI
nuCCIo fava
Tg1 “nuovo” ma soliti silenzi
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on ci poteva essere giorno peggiore per presentare in tono tronfio e sfrontato il nuovo tg 1. Ennesima mistificazione, perché il tg 1 da tempo è ormai l’altoparlante del governo, l’amplificatore di palazzo Chigi e di tutte le sedi in cui di volta in volta si esprime la straordinaria genialità del governo del Cavaliere. essima giornata dunque per il nuovo tg fantasmagorico, con scontate bellurie tecnologiche, già utilizzate del resto da Santoro, Fazio e dalla stessa Clerici e di cui da sempre Vespa fa uso per lo stesso identico rituale che procede da 15 anni. In modo grottesco e inquietante però, l’esordio del nuovo tg 1 solennizzato da Minzolini, ha coinciso con la triste giornata per la nostra democrazia, segnata dalla legge sulle intercettazioni e dalle ambigue e sconcertanti manovre intorno alla rai, più o meno consapevolmente avallate dalla stessa opposizione. i tutto questo nessuna traccia nell’editoriale del direttore : nessuna inquietudine, nessuna problematicità, nessun invito a riflettere. Solo il richiamo all’orgoglio nazionale , una ragione in più per essere seriamente preoccupati.
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quotidiano www.altroquotidiano.it
Le cifre sulle pensioni e quelle sui conduttori tv
Le due facce dell’Italia
Il 72% dei pensionati riceve meno di 1000 euro al mese e la metà di loro meno di 500 euro. Un signore del video invece può arrivare anche a 2 milioni di euro l’anno. Vi pare giusto? dI
Stefano ClerICI
arà solo una coincidenza, S ma ieri, nel momento stesso in un cui il settimanale
""L'Espresso" pubblicava i compensi percepiti dai volti più noti della tv, l'Istat ci comunicava i "compensi" dei pensionati d'Italia. Una sproporzione enorme. Che dà l’immagine palpabile delle due facce di un paese. Il testo integrale a PAG 5
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Fini: «Sulle intercettazioni ci siamo fatti male da soli» Il visesegretario del Pd, Enrico Letta, dice che la battaglia sulla legge sulle sulle intercettazioni sarà aspra e preannuncia che per la maggioranza sarà “un Vietnam”. Chiede perciò lo slittamento in autunno dela dibattito alla Camera. E Fini in qualche modo gli fa eco: "Ci siamo fatti male da soli" , avrebbe detto il presidente della Camera in un colloquio con alcuni suoi collaboratori riportato dal "Corriere della sera". Fini esprime le sue perplessità sul ddl e annuncia che se proprio lo si vorrà votare entro l'estate non si opporrà, ma farà lavorare la Camera anche ad agosto, perché prima c'é da esaminare la manovra economica. "Non mi pare sia stato un capolavoro politico, bensì la dimostrazione di come ci si possa fare del male da soli", ha sostenuto, anche se ricorda che c’è stato "un uso distorto" delle intercettazioni che va regolamentato. E’ il metodo scelto dalla maggioranza per arrivarci che non gli è piaciuto: “Un metodo pasticciato. Si è andati avanti a zig zag, senza una stella polare. Ho persino perduto il conto delle fiducie che sono state poste in Parlamento».
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BoLoGnA
GenovA
torIno
CremonA
Due incidenti sono avvenuti a breve distanza, poco prima delle 11, sulla carreggiata nord dell'A14 tra Castel San Pietro e San Lazzaro di Savena, nel Bolognese. Nel primo incidente autonomo di una moto, al km. 23.600, una persona è morta. Il secondo tamponamento tra due mezzi pesanti, avvenuto al km.24+400, ha provocato un ferito. Il tratto è stato chiuso, per permettere l'intervento dei soccorsi.
Tragedia a Genova: una bimba di 20 mesi, è deceduta all'ospedale Gaslini di Genova per l'emorragia interna provocata dalla presenza nell'esofago di una batteria, piccola, tonda e piatta, che aveva inghiottito probabilmente giorni prima del decesso. E' stato possibile accertare le cause del decesso, solo alcuni giorni dopo la morte della piccola, al termine dell'autopsia effettuata su incarico dal pubblico ministero.
La Regione Piemonte, guidata dal leghista Roberto Cota, è pronta a inserire nel pacchetto lavoro dieci milioni di euro destinati a nuovo personale della scuola, ma con una clausola:la residenza piemontese. E' l'annuncio dell'assessore all'Istruzione Alberto Cirio che con questa misura intende, così dice, "tutelare i nostri precari". Ma il Pd non ci sta: “E' anticostituzionale immaginare una soluziome del genere".
Si finge fidanzato di una donna, ricoverata in gravi condizioni all'ospedale, e le svaligia la casa. E' accaduto a Cremona, dove il ladro riceveva i parenti di una romena caduta dalla finestra alcuni giorni fa, nella sua casa. Le ha portato via denaro, oggetti di valore, mobili e molto altro. Ha fatto prelievi con la sua carta Bancomat e ha perfino rescisso il contratto di locazione della casa, per intascare la caparra.
Due incidenti in autostrada Una vittima
Bimba ingoia “Cercasi insegnanti batteria e muore ma solo se residenti per emorragia in Piemonte”
Falso fidanzato deruba ragazza ricoverata
Lo ha chiesto papa Benedetto XVI concludendo l’anno sacerdotale LA Foto
“Perdono per gli abusi dei preti”
E Lele Mora fa crack
Lo scandalo pedofilia ha molto turbato la Chiesa “Chiediamo insistentemente perdono a Dio e alle persone coinvolte, per gli abusi nei confronti dei minori commessi da religiosi". Lo ha detto papa Benedetto XVI, celebrando la messa di conclusione dell'Anno sacerdotale in S.Pietro. “Intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più", ha aggiunto il Santo Padre, precisando che è dovere della Chiesa "vagliare l'autenticità della vocazione". Lo scandalo della pedofilia ha turbato l'Anno Sacerdotale, ma non lo ha distrutto. Nell'omelia della grande messa, che ha riunito
in piazza San Pietro 15mila preti di 97 paesi, il Papa ha detto: “Era da aspettarsi che al nemico questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo". “E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati dei sacerdoti", ha sottolineato Benedetto XVI inquesta straordinaria omelia. Insomma, il Papa ha voluto scusarsi sui tanti “peccati” che la Chiesa ha commessa nella sua storia”.
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Direttore responsabile: ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
Il tribunale di milano ha dichiarato fallita la Lm management, la società del guru dei vip Lele mora. Il passivo accumulato dalla società, dovuti al fisco, a banche e fornitori, è di circa 19 milioni di euro.
L’OnOmasticO
antonio e alfonso oggi si festeggia il Beato Antonio de Pietra. trovandosi in Africa e vedendo tutte le ingiustizie e le percosse che ricevevano gli schiavi, si impietosì e ne liberò 80. Domani si celebra Il Beato Alfonso Gomez de encinas.
accadde Oggi trasfusione Il 12 giugno 1667 viene eseguita la prima trasfusione di sangue su un umano. La trasfusione è stata effettuata dal dottor Jean Baptiste. egli trasfuse con successo del sangue di pecora in un ragazzo di 15 anni
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VentiquattrOre
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GreCIA
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StAtI UnItI
George Papandreu rassicura i cittadini “Resteremo in Eurozona”
Alluvione in Arkansas morte dodici persone abitazioni evacuate
Il primo ministro greco, George Papandreou, definisce un “nonsense" le indiscrezioni su una possibile uscita della Grecia dalla zona dell'euro. “Chiediamo - ha dichiarato Papandreou - il necessario rispetto e la calma, perché possiamo fare il nostro lavoro nelle migliori condizioni". E le continue voci sono “pericolose perché minano i nostri sinceri sforzi per portare cambiamenti nel nostro Paese". Da quando la Grecia è sotto la pressione della crisi economica è un rincorrersi di voci sulla presenza di Atene in Eurolandia. Primo Paese critico è la George Papandreou rassicura i cittadini greci che il Germania. suo Paese resterà nell’Eurolandia.
Un'alluvione in un campeggio dell'Arkansas ha provocato la morte di almeno dodici persone. Lo riferisce la polizia. L'incidente è avvenuto in un parco naturale, nella Contea Montgomery. Il campeggio colpito si trova in un'area remota e questo rende più difficili i soccorsi. I due fiumi che attraversano l'area, il Caddo e il Little Missouri, sono straripati per le forti piogge degli ultimi giorni. Numerosi, inoltre, i danni provocati dal maltempo alle cittadine, diverse le abitazione allagate e che sono state evacuate. Il lavoro dei vigili del fuoco è durato diverse ore.
InGhILterrA
StAtI UnItI
Marea nera, l’ira di Obama Il figlio di Osama Bin Laden “Adesso voglio solo fatti” avrà un erede “surrogato” Il presidente di Bp, Carl Henric Svanberg, è stato convocato alla Casa Bianca per incontrare il presidente Barack Obama. Anche l'amministratore delegato, Tony Hayward, sarà a Washington la prossima settimana per audizioni in Congresso. Da quando è scoppiata la crisi della marea nera Obama non ha mai parlato con i vertici Bp. “Voglio fatti, non parole", aveva detto qualche giorno fa il presidente a chi gliene chiedeva la ragione. Gli scienziati intanto hanno raddoppiato le stime del petrolio che alimenta ogni giorno la marea nera (40mila barili al giorno anziché 20mila). Una delle cause dell'aumento può essere attribuita, secondo gli esperti, alla decisione di tagliare la conduttura di uscita del petrolio per sistemarvi sopra una cupola che sta risucchiando parte del liquido inquinante. I tecnici della BP avevano anticipato che il taglio della conduttura avrebbe potuto peggiorare inizialmente la situazione. La cupola installata ha prelevato circa 15mila barili al giorno dal punto di fuoriuscita nell'oceano. L'amministrazione Obama ha sottolineato che il disastro ambientale causato dalla compagnia britannica BP “non ha creato tensione tra Londra e Washington". Nei colloqui di Svanberg la prossima settimana a Washington si parlerà dei danni da risarcire.
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e tradizioni, il cuore e l’anima dell’Africa alla conquista del mondo nella cerimonia inaugurale dei Campionati mondiali di calcio. Soccer City Stadium di Johannesburg: è stata qui la festa. L’enorme arena che venti anni fa celebrò il ritorno di Nelson Mandela appena uscito di prigione, era un tripudio di suoni e colori sgargianti. Il clima era di grande allegria: c’è stato un solo momento di commozione. E’ accaduto quando sul maxischer-
Omar Bin Laden, quartogenito del terrorista più ricercato al mondo, è stato costretto a rivolgersi ad una madre surrogata per avere un figlio, al costo di 10mila sterline (oltre 12mila euro). Lo rivela la stampa britannica che pubblica la foto dell'inglese Louise Pollard, 24 anni, che si trova a Dubai per effettuare i test di fertilità. Il 29enne Omar è sposato con la 54enne Jane Felix Browne e ha già un figlio di 6 anni da una precedente unione. La coppia non riesce ad avere figli dal matrimonio, avvenuto nel 2007. Perciò si è rivolta a un sito internet di donatori surrogati. Proprio tramite questo ha trovato Jane Felix Browne che, se tutto andrà bene, darà un nipotino al capo dell'internazionale del terrore, Osama Bin Laden.
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Calcio. Sudafrica capitale del mondo mo del Soccer City Stadium è apparso il volto di Nelson Mandela, storico e carismatico leader della lotta al regime di segregazione razziale, assente dopo l’improvviso lutto che lo ha colpito con la perdita di una pronipote in un incidente stradale. Per l’anziano ex presidente, è
scattata l’ovazione. umerose le autorità presenti: tra gli altri il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon e il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden. Accanto a loro il presidente sudafricano Jacob Zuma e molti capi di Stato africani, in totale una ventina.
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L’assordante suono delle ‘vuvuzela’, le tipiche trombe sudafricane, hanno fatto da sfondo a tutta la cerimonia. ono stati circa 1.500 i figuranti che hanno sfilato mostrando al mondo collegato in diretta tv i costumi del Continente nero con balli e canti, vestiti secondo tradizione. Poi è stata la volta degli artisti. L’Africa è in festa, la parola, poi è passata al campo. Ed è cominciata la festa mondiale del calcio.
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il FattO
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Le due facce dell’Italia Le cifre pubblicate da Istat e Inps
Meno di 1000 euro al mese a 7 pensionati su 10. La metĂ meno di 500 ServIzIo anSa
l 71,9% delle pensioni nel 2008 non ha superato i I1.000 euro mensili. E' quanto
emerge dal rapporto su 'trattamenti pensionistici e beneficiari' elaborato dall'Istat in collaborazione con l'Inps. Il 45,9% delle pensioni ha, infatti, importi mensili inferiori a 500 euro - precisa l'Istat - e il 26% ha importi mensili compresi tra 500 e mille euro. l 32,4% dei pensionati ha piu' di una pensione, comunica l'Istat nel rapporto su 'trattamenti pensionistici e beneficiari' nel 2008. In particolare, il 24,6% e' titolare di due pensioni, mentre il 7,8% almeno di tre. Chi gode di una sola pensione e', invece, il 67,6%. Oltre il 30% dei pensionati (il 30,3%) ha meno di 64 anni, rileva l'Istat, precisando che a fine 2008 il 69,9% dei beneficiari dei trattamenti pensionistici ha piu' di 64 anni, mentre il 26,6% ha un'eta' compresa tra i 40 e i 64 anni e il 3,7% ha meno di 40 anni. a spesa per le pensioni nel 2008 ha raggiunto quota 241,1 miliardi di euro, con un aumento del 3,5% rispetto al 2007. Lo comunica l'Istat, precisando che la spesa ha
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raggiunto il 15,38% del Pil. La crescita, spiega l'Istat, ''e' il risultato della diversa evoluzione del numero delle pensioni e del loro importo medio: in particolare, il numero dei trattamenti pensionistici in pagamento e' aumentato dello 0,4% rispetto all'anno precedente, mentre l'importo medio delle pensioni aumenta del 3,1% rispetto al 2007''. Si notano, sempre in termini di spesa, differenze marcate tra il Nord e il resto del Paese, infatti il 50,9% della spesa si concentrata in Italia settentrionale (21,5% nel Centro, 27,6% nel Sud). Guardando ai pensionati, rileva sempre l'Istat, nel 2008 il numero dei titolari di prestazioni pensionistiche e' di quasi 16,8 milioni, dato pressoche' invariato rispetto al 2007 (+0,04%), con un numero di pensioni procapite pari a 1,4. ebbene la quota di donne sia pari al 53%, gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici, a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti (17.137 euro rispetto agli 11.906 euro medi delle donne). Se si rapporta il numero dei pensionati agli occupati, si rilevano in Italia 70 pensionati ogni 100
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occupati. Il carico relativo e' maggiore nel Mezzogiorno (79 ogni 100) mentre presenta il valore piu' contenuto nelle regioni settentrionali, (65 ogni 100). a Commissione Ue "accoglie favorevolmente" la decisione dell'Italia di innalzare l'etĂ pensionabile delle dipendenti pubbliche dal primo gennaio 2012 e spera che le misure "possano aiutare il consolidamento delle finanze pubbliche". Lo ha detto all'Ansa il portavoce della della vicepresidente Commissione Ue, Viviane Reding, per il quale "l'Italia ha fatto esattamente quello che speravamo". l portavoce ha sottolineato come l'esecutivo europeo ''abbia accolto con soddisfazione la decisione del governo
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italiano e la sua volonta' di la con cooperazione Commissione europea''. ''Ora - ha spiegato - speriamo che le misure prese non solo risolvano i problemi per quel che riguarda l'attuazione della sentenza della Corte europea di giustizia del 2008, ma possano anche aiutare l'Italia, impegnata nella manovra di bilancio, nel consolidamento delle proprie finanze pubbliche''. Il testo della norma che innalza a 65 anni dal primo gennaio 2012 l'eta' pensionabile delle donne nel pubblico impiego e' adesso atteso a Bruxelles, per una valutazione nel dettaglio del provvedimento. Valutazione alla quale, salvo sorprese, dovrebbe seguire la decisione di chiudere la procedura di infrazione aperta un anno fa.
il FattO
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Le due facce dell’Italia Le cifre pubblicate dall’Espresso
E intanto ecco i compensi dei signori del video dI
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Stefano ClerICI
arà solo una coincidenza, ma ieri, nel momento stesso in un cui il settimanale ""L'Espresso" pubblicava i compensi percepiti dai volti più noti della tv, l'Istat ci comunicava i "compensi" dei pensionati d'Italia. Volti tutt'altro che noti, ma che rappresentano quella gran parte di concittadini che con il loro lavoro hanno contribuito fin dal dopoguerra alla crescita del nostro paese e che ancora contribuiscono a tenerlo in piedi, con il loro prelievo fiscale. Prelievo inevitabile, come per i lavoratori dipendenti. numeri (riferiti al 2009) dicono che Fabio Fazio ha un contratto da 2 milioni di euro l'anno, seguito a ruota da Antonella Clerici con 1 milione e 500 mila euro, Carlo Conti con 1 milione e 300 mila euro e Bruno Vespa con 1 milione 200 mila euro. Quindi, ecco Pippo Baudo e Simona Ventura (con 900 mila euro di entrate), Michele Santoro con 715 mila euro, l'ex direttore generale Rai Claudio Cappon con 600 mila euro, Giovanni Minoli con 550 mila euro annui, Giovanni Floris con 450 mila euro, Pupo con 400 mila euro. In coda, Monica Setta, conduttrice de "Il fatto del giorno" (ma quest'anno il suo cachet è porobabilmente assai salito) e
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Milena Gabanelli, conduttrice di "Report", ultima (non certo per professionalità) con 150 mila euro. fronte di queste cifre, l'Istat ci dice che sono oltre 8 milioni i pensionati che ricevono un assegno da poveri, che consente cioè una spesa inferiore a mille euro al mese. Vale a dire quasi la metà dei 16,8 milioni di pensionati totali che si contano in Italia. Secondo le statistiche infatti, circa 3,6 milioni di lavoratori a riposo (pari al 21,4% del totale) percepiscono un importo complessivo inferiore a 500 euro al mese e altri 4,7 milioni (il 27,7% del totale) ricevono assegni compresi tra i 500 e i mille euro. Considerando che la soglia di povertà relativa al di sotto della quale l'Istat considera l'individuo povero è quella di una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), vuol dire che i pensionati poveri sono circa 8,3 milioni. Sono forse conduttori tv, star dello spettacolo giornalisti, artisti d'ogni genere o calciatori (nel mirino del ministro leghista Calderoli) le "sanguisughe" di questa povera Italia che si dibatte nella crisi (che fino a ieri Berlusconi e compagnia facevano
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finta di non vedere)? Sono loro che "affamano" otto milioni di pensionati? A qualcuno forse fa comodo farlo credere, ma è solo un depistaggio. Fa molto comodo a un governo tutto pronto a stracciarsi le vesti (e a stracciare la Costituzione) per "salvare" la privacy. Peccato che la privacy non si possa prenedere in offerta al supermercato e poi portarla in tavola. E che non valga neppure come merce di scambio per un mutuo da pagare o per ottenere un posto per il figlio all'asilo nido. da pubblicati compensi "L'Espresso" e i dati pubblicati dall'Istat dimostrano solo una cosa. Che nel nostro paese c'è una spaventosa diseguaglianza sociale. Che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre più poveri. Ma dimostrano anche che per rovesciare la situazione, c'è bisogno di una rivoluzione. Culturale e politica s'intende. ulturalmente parlando, la molla che deve scattare in noi - e nei nostri ragazzi - è la consapevolezza che la vita di tutti i giorni non è quella di conduttori, artisti, calciatori, manager. Giusta è l'ambizione, deleteria è l'ostinata simulazione. Finché questi modelli dai "soldi facili" e dal "ghe pensi mi" saranno contrabbandati - ed è quello che questo governo
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fa, nel disprezzo totale delle regole - come il "paradiso", contrapposto all' "inferno" della democrazia parlamentare, ci sarà poco da fare. inché la maggior parte dei ragazzi avrà come unico obiettivo quello di diventare anch'essi "furbetti del quartierino", o le ragazze quello di diventare "veline", saremo sempre una nazione a rischio. E se poi questo governo vuole impedirci, con leggi-bavaglio, di informare i nostri ragazzi che i furbetti del quartierino possono diventare cricca e che le "veline" possono diventare escort, allora dobbiamo ribellarci con tutte le nostre forze. Per impedire che la democrazia, così faticosamente costruita, diventi regime. E purtroppo ci siamo molto vicini. La rivoluzione politica è poi semplicissima: le mani nelle tasche di certi italiani vanno messe eccome. Solo due aliquote per la tasse? No, signori, ce ne vogliono ben di più: chi incassa (anche giustamente, per sacrosante leggi di mercato) cifre più consistenti deve contribuire proporzionalmente alle casse comuni. Non vi piace la parola "patrimoniale"? Bene, sceglietene un'altra, ma il risultato deve essere quello:chi più ha più mette. E niente premi a furbetti o furboni.
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argOmenti
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Le due facce dell’Italia Trasparenza
E se invece fosse una carognata della Vigilanza sulla Rai? dI
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aleSSandro CardullI (DAzEbAO.ORG)
i hanno riempito la testa con il mercato. Addirittura Berlusconi vede lo zampino dei cattocomunismi nel fatto che nella Costituzione non c’è la parola fatidica. Noi, vetero qualcosa, abbiamo idee diverse. Del resto il dio mercato, adorato dal capitalismo, il motore dell’economia, nel nome del liberalismo, non è che abbia dato buone prove di sé, chiedere a Obama per avere conferma, dovendo lui provvedere ai danni creati da questa divinità nel più grande paese capitalista del mondo. Oppure chiedere all’Europa, incapace di darsi una politica, una strategia comune per affrontare gli speculatori, figli prediletti del capitalismo. Ma prendiamo per ottima l’idea del mercato che deve valere per tutte le attività e le produzioni umane, finché non arriverà un qualche Ufo che vorrà prendere parte al gioco. ggiungiamo alla parola magica quella che lo è altrettanto, promozione del mercato. Ci sono agenzie pubblicitarie grandi e piccole che fanno vendere il prodotto per quanto riguarda i beni materiali e influiscono in modo determinante su quello
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che si chiama valore di mercato. Nello sport questo valore è determinato dall’atleta, dalla squadra se si tratta di sport collettivi, dai risultati ottenuti, da quella che si chiama “popolarità”. er esempio uno come Mourinho ha un alto valore perché ti fa vincere scudetti a ripetizione e tre “tituli” tutti insieme. Nel settore della produzione culturale, della comunicazione televisiva, dello spettacolo, gli sponsor arrivano se gli indici di ascolto sono alti, se a un concerto chi canta e chi suona richiama grande pubblico. Il mercato vale ovunque, ma non alla Rai. Ed ecco allora i compensi dei conduttori, di questi in sostanza si tratta, che secondo il parere della Commissione di Vigilanza dovrebbero figurare dopo i titoli di coda. oi ci abbiamo riflettuto su questa decisione, fortemente sponsorizzata dal ministro Brunetta, uno che vive d’invidia nei confronti di tutto il mondo normale. La nostra riflessione ci porta a concludere che ha ragione Rosario Trafiletti, presidente della Federconsumatori. Si tratta di una carognata, un gesto populista, demagogico,
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duttori, donne e uomini del mondo dello spettacolo, veline comprese. Sarebbe bene, fra l’altro, far conoscere il netto e non il lordo visto che questi signori sono fra coloro che pagano le tasse. roprio come piace a Brunetta e a Sacconi, con annessa Marcegaglia, vediamo quanto producono, quale è il loro valore di mercato, quanti soldini fanno incassare. Per esempio quale è il valore di mercato di Santoro, lupus in fabula. Non facciamolo dire solo a lui, che ovviamente è di parte, ma lo rendano noto l’azienda e magari la Commissione di vigilanza. Poi si faccia una bella lista da attaccare nelle bacheche e da recapitare alle agenzie di stampa. A meno che la lista venga considerata come le intercettazioni, e non si possa più pubblicare. O, come taluni propongono, la Rai può aprire un bel sito, della trasparenza, appunto. Il costo di tutti ripetiamo, no il costo del programma nei titoli di coda. roseguiamo nell’operazione. Ci sono i cosiddetti “opinionisti”, presenti nei diversi programmi. Vengono pagati, ma non a gettone. Pare ci siano veri e propri contratti per un tot numero di comparsate. E allora facciamo l’elenco delle “comparse” e dei compensi, anche dei consulenti, dei collaboratori. Ne vedremo delle belle. ncora: sarebbe interessante rendere pubblica una bella lista degli appalti, affare sempre più redditizio visto che si produce sempre meno in Rai, anche se ci sono fior di professionalità di ogni tipo. Lasciamo perdere i tanti precari, un “vezzo” dell’azienda pubblica. Trasparenza vuol dire tutto questo. Il resto è un imbroglio, una presa in giro, a cui purtroppo ha abboccato anche l’opposizione. La vignetta accanto al titolo è di marassi (“Il mattino”)
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in cui sono caduti anche i parlamentari dell’opposizione. Un trappolone per aprire il “fronte compensi” e fare di ogni erba un fascio. C’è la squallida legge bavaglio che blocca, in un solo colpo, indagini dei magistrati e libera informazione? C’è una manovra economica che penalizza i lavoratori, i pensionati, le fasce più deboli? C’è un attacco alla Costituzione, quella che Berlusconi definisce “un inferno”? La destra e la sua stampa, tanta, diventa il campione della morale pubblica. Dimentica il mercato e punta a mettere alla berlina il gruppo di giornalisti della Rai, donne e uomini dello spettacolo. Grida: fuori i compensi! trasparenza, trasparenza! en altra cosa è la trasparenza, un fatto democratico, non una gogna, uno stimolo alla curiosità morbosa. Limitiamoci alla Rai. E’ sacrosanto che si conosca quanto costa chi ci lavora, perché si tratta di soldi pubblici. Bene, però si deve conoscere tutto, proprio tutto. E non nei titoli di coda. Allora vediamo. Partiamo dai piani alti fino ad arrivare all’usciere, se esiste ancora o se è, come probabile, “esternalizzato”. E ancora alle varie professionalità, ai contratti stipulati con giornalisti, con-
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Su internet
Falso ufficiale prometteva posti per sesso Su Internet si fingeva ufficiale dell'aeronautica promettendo posti di lavoro nella base militare Sigonella di Catania in cambio di soldi o, in caso di donne, anche prestazioni sessuali. Quando le vittime lo scoprivano e minacciavano di denunciarlo per rappresaglia creava a loro nome falsi profili su chat a sfondo erotico inserendo i loro veri recapiti telefonici. Protagonista della vicenda un uomo di 38 anni indagato dalla Procura della Repubblica per truffa, molestie sessuali, sostituzione di persona e usurpazione di titolo. Su delega del sostituto procuratore Alessandra Chiavegatti la polizia postale di Catania, che lo ha identificato, ha eseguito nella sua abitazione alcuni computer in cui, secondo gli investigatori, sono stati trovati elementi utili alle indagini. L'indagato, utilizzando una falsa identità, su un social network di Internet e in alcune chat sul web si presentava come ufficiale dell'aeronautica in servizio nella base di Sigonella. Per rendere credibile la sua identità aveva inserito nel suo profilo una sua foto in divisa militare. Alle persone che lo contattavano prometteva assunzioni in cambio di soldi, alle donne chiedeva anche prestazioni sessuali. Poi ricattava le vittime: il silenzio o creava profili con i loro reali contatti telefonici su chat pornografiche di Internet.
Cosenza celebra 1 40 anni del Conservatorio Il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza celebra domani sera il primo quarantennio di attività con un concerto della sua Orchestra Sinfonica, direttore Donato Sivo, musiche di Schumann, violino Francesco Manara. Ingresso libero
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Interpretazioni controverse
Accordo separato incerto per la Fiat di Pomigliano Situazione ancora tesa e incerta alla Fiat di Pomigliano d’Arco. «La responsabilità dei mancati investimenti a Pomigliano ricadrebbe tutta sulla Fiom», ha detto l’amministratore delegato della Fiat, Marchionne, dopo il sì di Cisl e Uil all’ipotesi di accordo. L'azienda avrebbe precisato al tavolo con i sindacati che qualora la soluzione individuata con Fim, Uilm, Fismic e Ugl non risultasse praticabile, la responsabilità del mancato investimento a Pomigliano ricadrebbe tutta sulla Fiom. La Fiat comunque ha detto che si
riserva una decisione sugli investimenti se non c'é la firma di tutti, ripete il segretario generale della Fiom Maurizio Landini commentando quello che a suo giudizio "non è ancora un accordo separato ma solo un'adesione ad un testo presentato dalla Fiat". Anche sulla volontà dei sindacati che hanno aderito di sottoporre la proposta Fiat ad un referendum Landini ha sottolineato che "Vogliono far votare ai lavoratori non un accordo sindacale ma una proposta aziendale che deroga sul contratto e sulle
leggi dello Stato". "Siamo abbastanza soddisfatti perché abbiamo messo una pietra concreta per lo sviluppo di Pomigliano", sostiene invece il segretario della Fim Cisl Giuseppe Farina ma ha precisato che la sua organizzazione ha aderito chiedendo alla Fiat di integrare la sua proposta con una clausola di raffreddamento da prevedere in caso di sanzioni. "Siamo di fronte ad un ricatto nei confronti della Fiom e dei lavoratori", controbatte il segretario generale della Fiom Maurizio Landini.
Potenza
Un bottoncino rosso apre nuove ipotesi sull’assassinio di Elisa Claps Un bottoncino ricoperto di tessuto di colore rosso porpora è stato trovato vicino al luogo dove giaceva il cadavere di Elisa Claps dal medico legale Francesco Introna durante un secondo sopralluogo nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza eseguito il 27 marzo scorso, dieci giorni dopo il ritrovamento della salma. Accanto al cadavere, invece, sono state trovate, sempre nel corso del secondo sopralluogo, tracce microscopiche di tessuto rosso. E' lo stesso medico legale che, a pagina 72 della sua consulenza, dà conto dei nuovi ritrovamenti. Al bottoncino e al tessuto gli investigatori attribuiscono rilievo perché certamente non c'entrano nulla con il cadavere. Per questo, soprattutto sul bottone, sono in corso analisi merceologiche da parte dei periti nominati dal gip del tribunale di Salerno. "Grazie all'ausilio del Crimescope (uno strumento che permettere di rilevare o meglio evidenziare tracce poco visibili ad occhio nudo, ndr) - scrive Introna nella sua consulenza - si individuarono, in corrispondenza del sito di giacitura della salma, alcune fribre rifrangenti, che, a luce normale, si rilevarono essere di colore rosso, nonché, in tutta prossimità dell'angolo fra pavimento e muro verticale, un bottone tondeggiante con ancora adese fibre di colore rosso". Il bottoncino potrebbe, in via teorica, essere stato strappato
dalla vittima al suo aggressore; le fibre, invece, potrebbero essere anche di un telo, o di un frammento di esso, usato, sempre in via ipotetica, per coprire il cadavere. "Aspettiamo gli esiti degli incidenti probatori però ribadiamo l'estraneità di Restivo. Le notizie che stanno emergendo sono piccolo tessere di un mosaico complessivo su cui costruiremo la base per affermare la perfetta estraneità di Restivo". Lo ha detto all'Ansa Mario Marinelli, avvocato di Danilo Restivo, indagato per l'omicidio di Elisa Claps, riferendosi ai primi esami compiuti dai periti sui reperti prelevati dal sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove il cadavere della studentessa potentina è stato trovato lo scorso 17 marzo. Marinelli ha riferito che "prossimamente andrà in Inghilterra per incontrare Restivo, ma soprattutto per incontrare l'avvocato che lo sta seguendo lì". Restivo si trova in un carcere inglese dallo scorso 19 maggio con l'accusa di aver ucciso Heather Barnett il 12 novembre, una sarta che abitava di fronte casa sua, a Bournemouth, nel Dorset. L'avvocato Marinelli invita "nani, ballerine e corvi che si erano lanciati sulla responsabilità di Restivo" per l'omicidio di Elisa Claps "a dubitare". L'avvocato ha aggiunto che "nei suoi libri la perita Cristina Cattaneo definisce i ritrovamenti dei Dna sulle scene del crimine come 'certezze provvisorie'.
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Dopo-terremoto all’Aquila
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migLiOre deL giOrnO
Metteteci in condizione di frequentare l’Università L'Unione ndegli Universitari ha lanciato nei giorni scorsi una petizione per richiedere interventi urgenti sul diritto allo studio per il prossimo anno accademico a l’Aquila. Gli studenti ad oggi non hanno certezze su quale sarà l'offerta di alloggi, sul trasporto pubblico, sui servizi, sulle borse di studio. Il governo, la Regione Abruzzo e tutti gli Enti preposti devono agire tempestivamente al fine di attuare interventi non più rinviabili, per dare certezze agli studenti. Le politiche per il diritto allo studio, dal post sisma, sono state completamente abbandonate, lasciando gli studenti in condizioni del tutto precarie su servizi essenziali. L'Udu ritiene indispensabile aumentare la disponibilità di alloggi pubblici, gestiti dall'Adsu secondo criteri trasparenti, arrivando ad almeno 1500 posti letto.Questi alloggi sono immediatamente reperibili in strutture quali Caserma Campomizzi, Reiss Romoli, Casa S. Carlo Borromeo, 500 posti nella Scuola GDF. E' necessario inoltre garantire, anche per il prossimo anno accademico, il servizio di trasporto gratuito urbano ed interurbano, estendendo il servizio anche ai mezzi su rotaia. La Regione Abruzzo, tramite l'Adsu, deve ripristinare e potenziare al più presto i locali mensa e le sale studio. Non è ammissibile, infatti, che a più di un anno dal sisma le uniche mense disponibili siano allestite in strutture provvisorie, quali tende, e non esistano luoghi di studio disponibili per gli studenti, al di là degli spazi dell'Ateneo. L'Udu chiede lo stanziamento immediato di fondi che garantiscano la copertura totale delle borse di studio
per gli anni accademici 2008/09 e 09/10; allo stato attuale, la copertura della borsa per quelli risultati idonei alle graduatorie citate risulta ancora irrisoria. Inoltre vanno previste le risorse per garantire la copertura totale anche per le graduatorie future, a partire dall'anno accademico 2010/2011. Vanno individuati nuovi incentivi per gli studenti che scelgono di continuare gli studi o immatricolarsi presso l'Università dell'Aquila. L'Udu invita tutti gli studenti a sottoscrivere la petizione scaricabile dal sito www.uduaq.org michele Di Biase Geraldine D’Alfonso Unione degli Universitari Container presso Facoltà di Scienze Via Vetoio 1, L'Aquila www.uduaq.org
regione Lazio La Polverini consulta poco il Consiglio A quasi due mesi dall’insediamento della Presidente Polverini il consiglio regionale si è riunito solo due volte. E’ davvero incredibile come, in un momento di forte crisi economica, l’assemblea degli eletti del Lazio non venga minimamente messa in condizione di dare il suo contributo. La manovra varata dal governo, i dodici decreti commissariali sulla sanità, la situazione allarmante sui rifiuti e l’annoso problema dei trasporti, sono solo alcuni degli argomenti che, nel rispetto della separazione tra il potere legislativo e quello esecutivo, richiederebbero un confronto serrato tra maggio-
Staino su “l’unità” ranza ed opposizione. Tutto questo non avviene per preciso volere della maggioranza di centro destra e della presidente Polverini. Il depauperamento delle funzioni degli eletti è disegno che viene da lontano e negli anni è stato portato avanti in modo bipartisan, ma è fuor di dubbio che questa maggioranza sta ulteriormente soffocando il ruolo del consiglio regionale, il quale funzionamento ordinario, ed è bene ricordarlo, costa ai cittadini milioni di euro all’anno. massimiliano Iervolino Membro di Giunta Radicali Lazio
ospedali Reintrodurre il ticket per il pronto soccorso I dati sugli accessi al pronto soccorso negli ospedali del Lazio sono allarmanti: negli ultimi anni si registra un aumento dei cittadini che vi ricorrono. Nel 2009 su 2.134.953 accessi al pronto soccorso solo l’1,33% sono stati codice rosso, il 17,7% codice giallo, ben il 71,94% codice verde e il 9% codice bianco. Questi numeri ci dicono che
solo una piccola parte degli accessi, meno del 20%, sono da pronto soccorso. Questo significa che la maggior parte dei cittadini usa il pronto soccorso non per l’emergenza ma per fare analisi come in un qualsiasi ambulatorio. Ciò rende anche inutile la rete dell’emergenza che la Regione ha rinforzato in questi anni sul territorio. Proprio questi dati ci dicono che la riforma strutturale della sanità è ineludibile e bisogna passare dalla centralità dell’ospedale alla centralità della medicina sul territorio. Occorre anche educare i cittadini a non usare il pronto soccorso come emergenza e per questo non c’è medicina migliore che quella della compartecipazione alla spesa. Per questo sono per reintrodurre il ticket per l’accesso al pronto soccorso, esonerando ovviamente i codici rossi e gialli. Donato robilotta ex cons. reg. Pdl Lazio
Interventi, commenti e lettere per questa pagina vanno indirizzati a tribuna@altroquotidiano.it
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preVidenZa
pensione
E’ difficile fare previsioni Compirò 65 anni a gennaio 2015 con 30 anni di contributi. Andrò in pensione a giugno dello stesso anno o devo attendere febbraio 2016, come si deduce dal recente decreto legge e dai relativi commenti degli esperti? non mi è chiaro se la nuova manovra si applicherà anche nel 2014 e negli anni seguenti. m. SerrA - CAtAnZAro Come avrà potuto notare, in materia pensionistica è difficile fare previsioni valide per parecchi anni. A mio avviso, e se il decreto sarà approvato senza innovazioni dal Parlamento, l’effettuata revisione del meccanismo delle finestre dovrebbe essere permanente. Lei riscuoterà il primo rateo di pensione a febbraio 2016.
pensione
Il marito fregato dalla manovra mio marito è nato il 21 febbraio 1955 ed è entrato in fabbrica come dipendente il 15 febbraio 1973. Da allora ha sempre lavorato, con la sola eccezione di un anno, il 1995, per cause indipendenti da lui. Se nei prossimi anni continuerà a lavorare regolarmente, i vecchi tempi della sua pensione sono a rischio per le novità appena introdotte dal Governo, oppure potrà lasciare il lavoro, come preventivato, nel febbraio 2014? v. ProIettI - ternI Suo marito, purtroppo, cade nelle maglie delle nuove finestre introdotte col decreto legge del 31 maggio, in quan-
risponde il dottor antonIno nIColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
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avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
solo un anno dopo.
speciaLe manOVra
Finestre d’uscita
Chi matura i requisiti entro il 2010 è salvo
Tutti preoccupati per il decreto
In famiglia siamo un pò preoccupati. Per il seguente motivo: mia moglie è nata il 28 gennaio 1954 e matura i 40 anni di contributi negli ultimi giorni di dicembre 2010. Quando potrà andare in pensione alla luce della nuova, penalizzante manovra economica? Coloro che maturano i requisiti per la pensione nel corrente v. BIAnChI - LUCCA anno 2010, hanno diritto all’applicazione delle vecchie finestre, anche se queste si apriranno dopo il 1° gennaio 2011, nel rispet- Le nuove norme, portate dal decreto legge del 31 maggio e to della volontà dei lavoratori interessati. salvo sorprese, si applicheranno a chi matura i requisiti a partire dal 2011. Pertanto, la riforma del meccanismo delle to maturerà i requisiti per la stipendio e senza pensione. finestre non interesserà sua pensione di anzianità dopo il moglie. Ne discende che la 2010. La sua finestra, pertansua finestra si aprirà il primo to, si aprirà dopo 12 mesi novità aprile 2011. dalla data di perfezionamento Cambiano le finestre dei requisiti. vorrei rivolgerle un quesito, riguardante la manovra di maggio e con l’intento di non cadere in errore. raggiungerò il diritto alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi il 16-11-2010. Avrò poco più di 57 anni di età, Se rimanessi al lavoro per 1 o 2 anni ancora (vorrei andar via a 60 anni), rimarrebbero valide le vecchie finestre oppure rientrerei nella nuova normativa? Grazie. C. PInnA - SASSArI
d’uscita
manovra
Con nuove regole un anno in più Sono un lavoratore dipendente del settore tipografico e maturerò i 40 anni di contributi il 15/4/2012. Se viene confermato che ci sarà, dal 2011, una sola finestra di uscita, praticamente quando dovrò smettere di lavorare: quando raggiungo i requisiti o quando mi pagheranno la prestazione pensionistica? G. SPIneLLI - BArI La sua finestra si aprirà a maggio 2013. Le conviene, senz’altro, lavorare fino al 30 aprile 2013. Altrimenti, resterebbe per un anno senza
Seguo da tanto la rubrica previdenziale e, se non sbaglio, mi pare che anche con 40 anni di contributi, almeno secondo il testo del decreto legge di maggio, che dovrà andare in Parlamento, si debba attendere un anno per andare in pensione. e’ vero? Quindi non varranno più, nel futuro, le vecchie 4 finestre, ma anche i lavoratori con 40 anni dovranno aspettare un anno? CAStAno - BernALDA E’ così. Lei ha interpretato correttamente le nuove norme. Quindi, coloro che, dal 2011 matureranno la pensione di anzianità con 40 anni di contributi, potranno ricevere l’assegno pensionistico
pensione
Le quote rimangono intatte La riforma pensionistica di maggio mi ha creato una gran confusione. In particolare, vorrei sapere se con il decreto-legge restano ancora in vita le cosiddette quote (cioè età anagrafica più anni di contribuzione) introdotte dal governo Prodi. F. PeSArInI - PotenZA La manovra di maggio, che dovrà essere convertita in legge dal Parlamento, non ha modificato i requisiti, da lei citati, per la pensione, ma ha modificato il meccanismo delle finestre, sia per le pensioni di anzianità che per quelle di vecchiaia.
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Herat: la missione del contingente italiano
Afghanistan Alpini attaccati tutti i giorni I militari del generale Berto sono stati vittime di oltre cinquanta imboscate. Recuperate inoltre quaranta ordigni. “Attenti a quando suona la sirena” dI
vInCenzo SInapI*
Quando suona la sirena, nella base dei militari italiani di Herat, di solito non è una buona notizia. In genere bisogna scappare, afferrare l'elmetto e infilarsi nei bunker di cemento disseminati per Camp Arena. Anche ieri la sirena è suonata, ma l'allarme è immediatamente rientrato e tutti sono rimasti a fare le loro cose. Un po' di agitazione, comunque, ti viene. E non si tratta di una tensione campata in aria, perchè i dati degli attacchi subiti più di recente dai militari italiani e degli ordigni ritrovati, pronti ad esplodere - sono lì a dimostrare che anche nell'ovest dell'Afghanistan, un tempo tranquillo, i talebani - o gli 'insorti', insomma tutti quelli che ce l'hanno a morte con i soldati stranieri - sono sempre pronti a farti la festa. Gli alpini del generale Claudio Berto sono arrivati il 20 aprile e in questi 50 giorni hanno subito 40 attacchi, piccoli e grandi (in gergo militarese si chiamano TIC, 'troops in contact'): dalla raffica di kalashnikov sparata quasi a casaccio alla vera e propria imboscata, all'attentato esplosivo pianificato a tavolino come quello costato la vita, il 17 maggio, a Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio. Dunque,
quasi un attacco al giorno, con una massiccia concentrazione nel distretto di Bala Murghab, proprio l'area dell'attentato mortale: qui i contatti a fuoco sono stati ben 37 e per lo più non si è trattato di scaramucce. Basti pensare che in 17 di questi episodi i militari italiani sono stati costretti a far ricorso ai mortai. Proprio in quest'area è scattata l'operazione “Buongiorno”, dopo che agli alpini appena arrivati il buongiorno l'avevano dato i talebani sparando 20 razzi contro la base Columbus: “Oggi - spiegano al comando del contingente - siamo
riusciti a creare una bolla di sicurezza attorno al villaggio e l'obiettivo finale è allargarla sempre di più, creando soprattutto le condizioni perchè vengano ripristinate le vie di comunicazione''. Il riferimento è alla ring road, il grande anello viario che collega tutto l'Afghanistan, che è impraticabile per circa 60
chilometri proprio dalle parti di Bala Murghab: i soldi per sistemare la strada ci sono, ma il cantiere non ha mai preso il via perchè talebani, insorti e trafficanti di droga hanno deciso di no. Altri due attacchi contro gli alpini si sono registrati dalla parte opposta della regione, a Farah, il distretto che ha però il record degli ordigni esplosivi improvvisati scoperti per un pelo prima di esplodere: sono stati 26, sempre nei 50 giorni di comando della Taurinense, contro i 3 della zona di Shindand e i 12 di Bala Murghab. Quest'ultimo distretto, tuttavia, si conferma in assoluto quello a più alto rischio. All'inizio della settimana c'è stata una violenta battaglia, durata per tutto il giorno, in cui una ventina di talebani sarebbero rimasti uccisi. Secondo PeaceReporter, l'agenzia telematica vicina ad Emergency, ai combattimenti avrebbero partecipato anche i soldati italiani, ma dal comando di Herat dicono che non è stato così. “L'operazione - spiega il maggiore Mario Renna, portavoce del contingente - è stata condotta dai militari Usa e dai commandos dell'esercito afgano, gli italiani non c'entrano''. Due insorti sarebbero stati catturati e 10 sono stati sicuramente uccisi, mentre è probabile che la stessa sorte sia toccata ad altri 14. “Difficile essere più precisi''. Del resto, dopo che la bomba di un mortaio ha fatto piazza pulita, nessuno torna sul posto per contare queste persone sono state ammazzate.
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Perbenismo di facciata
Anti-reportage sul terremoto
Mine vaganti
draquila
Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Ilaria Occhini
Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
La genialità di Polanski
Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti
viggo Mortensen in una drammatica scena di “the road”
Catastrofismo che cattura the road Regia: John Hilcoat con Viggo Mortensen, Robert Duvall, Charlize Theron
E' vero, è deprimente, triste, disperato, senza futuro, eppure è uno dei film più interessanti che il genere catastrofista abbia partorito negli ultimi anni. Completamente privo di retorica, un regista semi-sconosciuto
l’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
L’Argentina dei tempi bui Il segreto dei suoi occhi Regia: Juan Josè Campanella con Ricardo Darìn, Soledad Villamil
Un noir, una commedia, una storia d'amore. Sullo sfondo l'Argentina peronista degli anni '70. Magica commistione di generi per raccontare uno dei periodi più cupi del Paese. Da questo punto di vista decisamente più efficace di tante pellicole che puntano al politi-
porta sul grande schermo il romanzo "La strada" del grande scrittore statunitense Cormac McCarthy. Lo fa rivelando notevoli capacità nel dirigere i pochi (ma buoni) attori del cast. Un film complesso, difficile, dove la macchina da presa è quasi esclusivamente puntata sui volti di un padre e di un figlio che cercano di sopravvivere in un'America desolata e distrutta da un misterioso cataclisma, dove gli esseri umani sono spinti a dare il meglio e (soprattutto) il peggio di sé. co. Aspetto, questo, abilmente ed apparentemente relegato ai margini e che invece si rivela la vera anima. Il film ti entra dentro, lentamente, e per parecchio non ti molla. Con piglio sicuro il regista di origine italiana nato a Buenos Aires, dirige uno dei migliori lavori della stagione che non a caso ha conquistato l'Oscar destinato al film straniero riuscendo a battere opere di pregio come "Il profeta" e "Il nastro bianco". Cast più che apprezzabile, sceneggiatura essenziale, quasi scarna ma con la capacità di arrivare dritta alla meta. Da non perdere. nello foto: ricardo Darin
rubrica a cura di luCIana veCCHIolI
Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
Un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno
Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
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Storia d’amore in tempi di crisi
alba rohrwacher e pierfrances co favino in una scena di “Cosa voglio di più”
Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe battiston
Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
Ipazia contro l’oscurantismo agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella
Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione
Il “riscatto” del maestro
riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..
daniele liotti e Marco rossetti in una scena di “Scontro di civiltà per un ascensore in piazza vittorio
Il concerto Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".
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L’altra faccia della società Scontro di civiltà per un ascensore in piazza vittorio Regia: Isotta Toso con Daniele Liotti, Kasia Smutniak, Francesco Pannofino
Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità,
ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene, la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
rachel Weisz nei panni di Ipazia nel film “agorà”
Il dramma palestinese Il tempo che ci rimane Regia: Elia Suleiman con Saleh bakri, Shafika bajjali
Suleiman è nato a Nazareth in Palestina ed il film è semiautobiografico, in quattro episodi, sulla sua famiglia. E' ispirato ai diari del padre, a partire dal 1948 quando decise di partire per unirsi alla Resistenza dopo l'occupazione di Israele. Scene di vita quotidiana di quei palestinesi che decisero di restare e che furono chiamati "arabi israeliani", costretti a vivere da stranieri nella loro patria. Contrariamente a quanto si possa pensare non ha nulla della pesantezza che magari ci si potrebbe aspettare da una pellicola di questo genere, il regista (che interpreta tra l'altro anche se stesso) ci ha costruito sopra una storia surreale, piena di ironia, con musiche coinvolgenti. Senza trascurare però l'aspetto politico di una questione ancora attualissima ed irrisolta.
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La novità è lady marion
I trentenni e il consumismo
robin Hood
la nostra vita
Regia: Ridley Scott con Russell Crowe, Cate blanchett, William Hurt, Max Von Sydow.
Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreava-
elio Germano (premiato come miglior attore a Cannes con Javier Bardem) in una scena del film “la nostra vita” no. Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con arma-
tura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
La realtà senza attori
Action fantasy accattivante
le quattro volte
prince of persia le sabbie del tempo
Regia: Michelangelo Frammartino
Regia: Mike Newell con Jake Gyllenhaal, ben Kingsley, Alfred Molina
Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misterio-
Regia: Daniele Luchetti con Elio Germano, Raoul bova, Isabella Ragonese, Luca zingaretti, Stefania Montorsi, Giorgio Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.
Jake Gillenhaal in “prince of persia”
sa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di stuntman. allenatissimi
Insomma, un bel fumettone. le ottime Sempre Interpretazioni di Molina e Kingsley.
Il regista milanese di origine calabrese, dopo il bellissimo e pluripremiato "Il dono" ci regala un nuovo lavoro dove creatività e poesia si fondono per raccontare il fascino arcaico di una terra dove il tempo sembra si sia fermato. Interamente girato senza dialoghi, senza attori, solo con rumori di sottofondo, utilizzando la tecnica del documentario (come peraltro aveva già fatto con il primo lungometraggio), la cinepresa si limita a riprendere scene di vita quotidiana di un piccolo villaggio rurale, in realtà riesce a leggere oltre le immagini. Illustra il ciclo della vita e della natura, attraverso uno sguardo originale ed innovativo che può ricordare quello di Franco Piavoli e Vittorio De Seta. Accolto a Cannes da giudizi più che lusinghieri dalla critica internazionale.
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Il sabato del villaggio italiano dI
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enrICo de GrazIa
Vizi e virtù degli italiani, dai “primi cittadini” agli ultimi. A raccontarli, ogni sabato su Rai 3 alle 14.50, sono Massimo Cirri e Filippo Solibello (foto), conduttori dello storico programma radiofonico Caterpillar. Attraverso il loro sguardo sbilenco sulla realtà e con l’ironia che da sempre li contraddistingue, scopriremo il sabato italiano. Giorno che sta in una dimensione sospesa tra lavoro e riposo e che gli italiani spesso sfruttano male, tra una coda in autostrada e la ricerca di un posto nel par-
cheggio stracolmo del centro commerciale. Il programma, “Quelli di Caterpillar” appunto, ha visto il suo esordio la settimana scorsa con un dignitosissimo 4,06% di share, tenendo conto che, proprio in quelle ore su Rai 2, la Schiavone entrava nella storia del tennis, vincendo il Garros. Roland Immancabili gli storici inviati, Marco Ardemagni, Laura Troja e Maria Senesi, insieme con la new entry Veronica Del Soldà. Tutti muniti di zainetto tecnologico, dotato di webcam e di tutto il necessa-
rio per i collegamenti video rigorosamente low-cost, per tranquillizzare Tremonti e Calderoli. Tra gli ospiti fissi, il critico Philippe Daverio e Davide Riondino, abbandonato in autostrada, che canta in versi le vicende della settimana. Il viaggio nello Stivale, durerà cinque puntate e terminerà il 3 luglio a Senigallia, sede del tradizionale Caterraduno. Insomma, un buon motivo per evitare le code ai parcheggi e stare a casa a guardare chi siamo diventati. Come dice la sigla “sabato mi piace se mi lasciate in pace”.
prima serata / 12 giugnO raiuno (inizio 20,30) mondiali di calcio In diretta Inghilterra-Stati Uniti raidue – nCIS L’episodio di stasera è “Cordie di accesso” raitre – Pane, amore e gelosia Sempre di Comencini e sempre con la Lollobrigida, Vittorio De Sica, Marisa Merlini, Tina Pica e Virgilio Riento rete 4 - Wallander: il fotografo Film thriller di Jonas Grimas Canale 5 –Ciao Darwin Replica dello show con Bonolis e Laurenti Italia 1 - Princess. Alla ricerca del vero amore Film commedia tv La7 – Chef per un giorno. Stasera c’è ricky tognazzi
auditeL I “Soliti ignoti” meglio delle “Velone”
Serena Grandi nel film “teresa” di dino risi (stasera su Iris) Segue L’ispettore Barnaby Telefilm rai4 –Dreamgirls Film musicale con Eddie
Murphy Iris - teresa Film di Dino Risi con Serena Grandi
La teLenOtiZia Vanessa Incontrada lascia “Zelig” per una fiction e una sitcom Dopo 6 anni alla guida di Zelig a fianco di Claudio Bisio, Vanessa Incontrada lascia la conduzione della fortunata trasmissione di Canale 5. La decisione di lasciare Zelig è irrevocabile, dice l'artista italo-spagnola, impegnata nelle
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riprese della sua prima fiction per Canale 5 al fianco di Alessio Boni. In autunno debutterà sul set di una sitcom per Italia 1, nel 2011 il ritorno al cinema. «Zelig è stata un'esperienza fantastica spiega - ma anche le cose più belle, col passare del tempo, perdono di forza».
la fiction di Canale5 “Squadra antimafia” ha vinto la prima serata di giovedì 11 giugno con 6.027.000 telespettatori e il 27.78% di share. Ha battuto SuperQuark su raiuno, che però è stato seguito da ben 4.634.000 spettatori, pari al 20.61% (un livello molto alto per una trasmissione a carattere scientifico-divulgativo). nell'access prime time vincono su raiuno “I Soliti Ignoti”, visto da 5.400.000 telespettatori con il 24.43% di share battendo il programma di antonio ricci “velone, alla ricerca della over 65 più simpatica d'Italia”, su Canale 5, che ha ottenuto 4.716.000 telespettatori e il 21.05% (cioè meno del previsto).