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Anno II - n. 93 - Mercoledì 12 maggio 2010

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Ora di punta DI

RomAno LuSI

Una lezione da Londra

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alla Gran Bretagna ci arriva ancora una volta una duplice lezione, che noi italiani faremmo bene ad accogliere, per farne tesoro. Ci riferiamo ovviamente alla rapidità e semplicità della procedura nell’avvicendamento al governo tra laburisti (sconfitti alle elezioni, seppur non in termini catastrofici) e conservatori (il cui successo si è fermato ben al di sotto della soglia del trionfo). In poche ore l’inedita alleanza - indispensabile pur nel marcato bipolarismo anglosassone tra Tories e liberaldemocratici è stata concordata, stipulata e resa operativa. a soprattutto ci riferiamo alle parole pronunciate dal nuovo premier conservatore, all’uscita dall’incontro con la regina dopo averle risposto di sì alla domanda se accettava di formare il nuovo governo: per prima cosa ha reso omaggio al suo predecessore, dandogli atto anche dei meriti che ha avuto. In Italia, a due anni dal voto, ieri sera si litigava in tv ancora sul “tesoretto” fiscale che Prodi ha lasciato o non ha lasciato in eredità a Berlusconi. Come se fossimo sempre in campagna elettorale.

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quotidiano www.altroquotidiano.it

Inghilterra. Premier conservatore e vice liberal

Cameron & Clegg

Il conservatore David Cameron è il nuovo primo ministro britannico, sostenuto da una maggioranza parlamentare formata con i Liberaldemocratici, che entrano nel governo come parte di una "vera e piena" coalizione. La porta del numero 10 di Downing Street si è aperta dopo le dimissioni di Gordon Brown, date con un commosso addio e con un'immediata visita a Buckingham Palace dove ha consegnato le sue dimissioni a Elisabetta II. Cameron riporta i Tory a Downing Street dopo 13 anni, anche se in coalizione, un evento piuttosto raro per la politica britannica. Per la prima volta nei 22 anni della loro storia arrivano al governo anche i Lib-Dem. Il loro leader, Nick Clegg, sarà il nuovo vice premier, come è già stato annunciato ufficialmente, e nella squadra di governo avranno quattro ministri. Poco dopo l'uscita di scena di Brown, Cameron è giunto a Buckingham Palace e ha risposto sì alla domanda della sovrana: "Accetta di formare il nuovo governo?". Arrivato a Downing Street, dove lo attendeva una folla festante e qualche dimostrante, ha pronunciato un breve discorso annunciando che intende formare una "coalizione piena" con i liberal-democratici per "un governo solido, stabile e buono" che "affronti i problemi del paese, primo fra tutti "l'enorme deficit, problemi sociali e un sistema politico che necessita di riforme". Cameron ha detto che è suo obiettivo "ricostruire la famiglia, le comunità, la responsabilità, "la fiducia nella politica". Cameron con la regina d’Inghilterra Ha poi reso omaggio al predecessore Brown "per il suo lungo (in alto) e con la regina di casa servizio" e al Labour "grazie al quale la Gran Bretagna è più all’ingresso di Downing Street aperta al suo interno e più stimata all'estero". PAG. 3

Ordine giornalisti contro D’Alema per il “Vada a farsi fottere” L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha avviato la procedura disciplinare nei confronti di Massimo D’Alema (iscritto all’elenco professionisti) per la frase “Vada a farsi fottere” che gli sfuggì contro il condirettore del Giornale, Sallusti, che a Ballarò lo provocava con insistenza associando lo scandalo Scajola ad “affittopoli”.

Il Papa a Fatima: «Chiesa perseguitata dai propri peccati»

Raffigurazione delle apparizioni della madonna a Fatima. PAG. 3


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VentiquattrOre

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PeruGIA

CIAnCIMInO jr

BerGAMO

MILAnO

I pm di Perugia titolari dell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi stanno indagando su una nuova operazione, da 562mila euro, compiuta dall'architetto Angelo Zampolini, trasformando contanti in assegni circolari. L'operazione risale al luglio 2004: i magistrati stanno cercando di stabilire a cosa siano serviti gli assegni circolari e a chi siano finiti. Sono previsti ulteriori controlli nelle prossime ore.

Secondo Vito Ciancimino, il premier Silvio Berlusconi “è la più grossa vittima della mafia". Lo ha detto il figlio dell'ex sindaco di Palermo, Massimo, nel corso della presentazione a Roma del libro 'Don Vito', scritto insieme al giornalista Francesco La Licata. Su Berlusconi, spiega “non ho mai cambiato versione, soggetti vicini a lui sono a conoscenza di situazioni antecedenti alla sua discesa in campo”. e lo influenzano".

Quattro chiese della Valle Brembana sono state danneggiate dalla scossa di terremoto che ha avuto l'epicentro nei Comuni di Selvino, Aviatico e Albino. Alcune crepe nella chiesa di Bracca (Bergamo) e in quelle delle frazioni di Freola, Pagliaro e Sambusita. In alcuni casi sono caduti dei calcinacci, ma i danni sono contenuti. Carabinieri, Vigili del Fuoco e polizie locali hanno ricevuto segnalazioni di cittadini preoccupati.

E' stata sgominata dalla polizia una banda di criminali di origine calabrese con base operativa a Rho (Milano). I malviventi si fingevano poliziotti per rapinare prostitute. In alcuni casi violentavano le donne. In manette sono finite sette persone. L'organizzazione criminale agiva in Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Oltre 50 gli episodi contestati.

Grandi appalti Nuovi sviluppi nell’inchiesta

“Berlusconi è una vittima della mafia”

Terremoto, scosse danneggiano quattro chiese

Falsi poliziotti rapinavano prostitute

Efferato uxoricidio a Collegno. L’uomo si è poi arreso LA FOtO

Cinquanta coltellate all’ex

Il Ranieri pensiero

Il delitto provocato per l’affidamento delle figlie Efferato uxoricidio a Collegno, nel Torinese. Un uomo di 38 anni ha accoltellato e ucciso con cinquanta fendenti la moglie di 33 anni. L'omicidio si è consumato negli uffici del Cisap, il Consorzio intercomunale dei Servizi alla persona: i due vi si erano recati per avere sostegno dagli assistenti sociali per la loro separazione. L'uxoricida è stato fermato dai carabinieri. La violenza di Giampiero Prato è esplosa all'improvviso, al termine di un tranquillo colloquio di fronte all'assistente sociale che da ormai due anni seguiva la loro separazione con le liti per l'affidamento delle figlie, di

5 e 7 anni. A quanto sembra, infatti, le piccole quando dovevano stare con il padre non volevano andare a casa dei nonni paterni e, da quanto si apprende, l'uomo pensava che fosse la moglie, Cristina Rolle, a metterle contro di lui mentre, secondo quanto emerso dagli accertamenti, non c'era mai stata da parte della donna alcuna pressione in tal senso sulle bambine. L'uomo ha estratto il coltello e si è accanito sulla donna; poi è tornato a sedersi e ha aspettato l'arrivo dei carabinieri che lo hanno arrestato.

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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009

“Abbiamo ridato compattezza e fiducia ad un ambiente e siamo tornati lassù'': così l’allenatore della roma ranieri, mentre prepara la gara col Chievo. Salvo qualche miracolo l’Inter dovrebbe aggiudicarsi il titolo.

L’OnOmasticO

Achilleo Achilleo, secondo la tradizione riferita da Papa Damaso, era un militari che conquistò la fede dalla fortezza dei martiri cristiani. Decapitato a roma sotto Diocleziano (304), fu sepolto nel cimitero di Domitilla sull'Ardeatina a roma.

accadde Oggi Giorgiana masi Il 12 maggio 1977 a roma, durante la manifestazione organizzata dai radicali per l'anniversario del referendum sul divorzio, scoppiano tafferugli con le forze dell'ordine. Durante una carica, viene colpita mortalmente Giorgiana Masi, 19 anni.


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VentiquattrOre

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LISBOnA

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rOMA

Papa Benedetto XVI “I peccati dei sacerdoti nel terzo segreto di Fatima”

Ingrid Betancourt oggi pomeriggio dal presidente Fini

Durante il volo che lo ha condotto a Lisbona, Benedetto XVI è tornato ad affrontare il tema pedofilia. E' “realmente terrificante" - ha detto il Papa - come la Chiesa "soffra per gli attacchi dal suo interno, dal peccato che esiste dentro la Chiesa stessa". Le attuali "sofferenze" dei cattolici causate dagli abusi commessi dai sacerdoti - ha affermato Ratzinger - fanno parte di quelle annunciate nel terzo segreto di Fatima. “Oraha dichiarato il Pontefice - vediamo in modo davvero terrificante che la più grande persecuzione della Chiesa non arriva da nemici esterni, Durante il volo che lo ha portato a Lisbona ma nasce dal peccato all'interno della Chiesa". Benederro XVI ha parlato di pedofilia e d Fatima

Ingrid Betancourt questo pomeriggio, alle 15 a Montecitorio sarà ricevuta dal Presidente della Camera Gianfranco Fini. Nel corso dell'incontro illustrerà i progetti della sua Fondazione per la difesa dei diritti umani; esporrà, inoltre, i programmi della "Summer Peace University" promossa dall'Iscapo in collaborazione con la Fondazione Betancourt. La “Summer Peace University" lo scorso anno aveva visto la partecipazione dei giovani familiari dei sequestrati delle Farc in Colombia, tra cui Tatiana Moncayo sorella di Pablo Moncayo liberato il 30 marzo dopo 12 anni di prigionia.

GrAn BretAGnA

StAtI unItI

I college tagliano gli esami Cameron nuovo premier governo con i Lib-dem di lingua italiana I college americani hanno deciso di tagliare gli esami di lingua italiana per mancanza di allievi e di fondi. Se i corsi di latino, giapponese e cinese riescono ad attirare all'incirca 5mila allievi, le classi di italiano in quattro anni non hanno raggiunto nemmeno i 3mila studenti. Margaret Cuomo ha preso a cuore la questione e sta raccogliendo fondi per la salvaguardia della lingua italiana nelle scuole americane. Margaret Cuomo è presidente dell'Italian Language Foundation, ma anche la sorella di Andrew, procuratore generale dello Stato di New York, e figlia di Mario, che di New York fu governatore fra il 1983 e il 1994. All'inizio del 2000 la donna aveva sostenuto l'attivazione dell'esame, con il direttore generale del College Board, Gaston Caperton, ex governatore della West Virginia. Si era mobilitato anche il governo italiano stanziando 300mila dollari per cominciare il programma, e lo stesso Silvio Berlusconi era volato a New York nel dicembre del 2003 per il lancio del corso. Altri 200.000 dollari erano arrivati da alcune associazioni culturali italiane e alla fine nel 2006 si era partiti con il test. Nonostante la crescita del numero degli allievi iscritti però, in quattro anni non si è riusciti a raggiungere l'obiettivo del College Board, 5mila studenti all'anno.

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'Agcom non vuole essere lo sceriffo di Internet, ma alcune regole ci vogliono. L'Autorità ha presentato, alla Luiss, la sua "Indagine conoscitiva sul diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica". Corrado Calabrò, che di Agcom è il presidente, premette che l'introduzione di un'apposita autorizzazione per determinati contenuti diffusi via Internet «sarebbe stato un provvedimento restrittivo e inutile». Occorre trovare una soluzione contrattuale

David Cameron è il nuovo primo ministro britannico. Il leader conservatore ha accettato l'incarico al termine dell'incontro con la regina Elisabetta e ha lasciato Buckingham Palace. Succede al laburista Gordon Brown e sarà alla guida di un governo di coalizione con i liberaldemocratici. Si tratterà di una "coalizione piena per un governo solido che affronti i problemi del Paese, primo fra tutti il deficit". Lo ha detto lui stesso da Downing Street. La nomina di Cameron è avvenuta al termine di una giornata convulsa in cui sono naufragate le trattative tra i laburisti e i liberaldemocratici di Nick Clegg. Ne sono seguite le dimissioni del premier Gordon Brown. Quest’ultimo, infatti, si è dimesso ieri sera verso le venti.

IL CASO

Agcom: no allo sceriffo di Internet tra le parti, aggiunge Calabrò, evitando l'arbitrio di chi giudicherebbe un contenuto legittimo e l'altro no. L'industria dei contenuti, e si è visto anche nel dibattito alla Luiss, è più che preoccupata dalle interferenze della Rete e la sottrazione di risorse e materiali. Gran parte della capacità della Rete è

oggi utilizzata per scaricare video, dice Calabrò, «con una cattiva qualità per tutti gli utilizzatori e per le piccole imprese e i professionisti, che hanno un cospicuo traffico dati». L'utilizzazione consentita dai grossi motori di ricerca «non solo sottraggono introiti legittimi agli autori di contenuti e agli ope-

ratori di telecomunicazione ma scoraggia gli investimenti necessari a sostituire i cavi in rame con quelli in fibra ottica». La pirateria sulle opere creative è costata, nel 2008, dieci miliardi di euro in termini di mancate vendite nei principali mercati europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Spagna). Tale cifre potrebbe crescere nell'anno 2015 tra i 32 e i 56 miliardi di euro, a secondo del tesso di crescita del file-sharing.


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il FattO

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Riscritto il ddl Alfano

Stop alla pena a domicilio Il governo riscrive il ddl Alfano sulle carceri con tre emendamenti presentati in commissione Giustizia alla Camera. Tra le novità lo stop all'automatismo per cui l'ultimo anno viene scontato ai domiciliari. A decidere se consentire la detenzione domiciliare sarà il magistrato di sorveglianza. Il primo dei tre emendamenti del governo, tutti a firma del sottosegretario Giacomo Caliendo, sostituisce l'articolo 1 del ddl Alfano ribadendo che la pena detentiva, non superiore a 12 mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, "è eseguita presso l'abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, di seguito denominato 'domicilio'" ma a decidere è il magistrato di sorveglianza sulla base di una relazione sulla condotta che gli viene trasmessa dall'istituto penitenziario. La relazione è corredata da un verbale di accertamento della idoneità del domicilio. In base a questo viene anche esclusa l'ipotesi che il domicilio nel quale l'immigrato sconta l'ultimo anno possa essere il Cie. Tra gli emendamenti del governo uno prevede, inoltre, l'"adeguamento dell'organico del corpo di polizia penitenziaria alla situazione emergenziale in atto". Per questo viene prevista la possibilità con decreto del ministro della Giustizia di abbreviare i corsi di formazione iniziale per gli agenti del corpo di polizia penitenziaria. Il termine per i subemendamenti è fissato per oggi alle 10. La commissione Giustizia della Camera ha votato lo stralcio della messa in prova dal disegno di legge Alfano sulle carceri. Tutti i gruppi hanno votato a favore ad eccezione dei Radicali che hanno votato contro con Rita Bernardini. Esce dal testo,

Passano tre emendamenti della maggioranza Gli arresti domiciliari per l’ultimo anno di reclusione non saranno obbligatori DI

ARCAnGELo ARAGonESE

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano

dunque, la norma sulla messa alla prova per gli imputati di reati puniti con pene fino a tre anni. Lega, ma anche Pd e Idv si erano pronunciati contro un'accelerazione su questo tipo di normativa. "La messa in prova sottolinea in questo senso la capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti - avrà un percorso separato e adeguato visto che si inizia a ragionare su percorsi 'deflattivi' in questo senso". "Stiamo lavorando per individuare i punti di intesa" sul ddl per la detenzione domiciliare ai condannati ai quali rimangano soltanto 12 mesi di carcere da scontare. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, rispetto al provvedimento. Alfano ritiene possibile che in commissione "si potrà andare anche oltre rispetto alla stessa coalizione di maggioranza".

Ddl intercettazioni, il ministro: “A giugno avremo la nuova legge” All'indomani dell'emendamento, presentato dal relatore Roberto Centaro, che modifica la cosiddetta norma D'Addario al ddl intercettazioni, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, auspica che "si vada oltre gli ideologismi e il muro contro muro". "Se in concreto - aggiunge il Guardasigilli conversando con i giornalisti al Senato - c'è spazio per migliorare il testo, siamo pronti a farlo, purché tenga fermo il principio previsto dall'art.15 della Costituzione sul diritto del cittadino alla privacy". Obiettivo del governo, in ogni caso, è che "alla Camera l'iter sia breve e che ci consegni per giugno la legge" sulle intercettazioni. "Siamo una coalizione composta da persone ragionevoli e concrete - sottolinea Alfano - e

dunque se nel concreto c'è la possibilità di migliorare il testo, come abbiamo dimostrato nei quasi due anni di percorso parlamentare di questo ddl, noi siamo pronti a migliorarlo". Il principio irrinunciabile, però, resta quello della tutela del diritto dei cittadini alla propria privacy, secondo quanto previsto dall'art.15 della Costituzione, che secondo Alfano - sino ad oggi "non ha trovato spazio" rispetto agli altri due articoli con i quali invece va "posto in equilibrio", vale a dire il diritto di cronaca (art.21) e il dovere alle indagini (art.112). Sui tempi di approvazione del ddl, Alfano sottolinea "la commissione Giustizia del Senato sta lavorando, la conferenza dei capigruppo dovrà determinare la calendarizzazione per l'aula ".


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Spiagge premiate per il 2010

Il mare italiano è sempre più BLU Sono 231 le località insignite della Bandiera Blu, quattro in più rispetto all’anno scorso. Prima tra tutte la Liguria con 17 spiagge Anche per il mare edizione 2010 sono in crescita le spiagge dove sventolerà la Bandiera Blu, il vessillo che indica mare pulito ma anche servizi eco, come raccolta differenziata, piste ciclabili, accessibilità per tutti. Sono 231 le spiagge doc per queste vacanze, 4 in più rispetto allo scorso anno, rappresentative di 117 comuni italiani e che corrispondono a circa il 10% delle spiagge premiate a livello internazionale. Nel capitolo approdi turistici i premiati sono 61. La mappa delle spiagge doc Ecco la mappa del mare doc italiano secondo l’assegnazione delle Bandiere Blu edizione 2010 (in totale 117 sventola in comuni) da parte della Fee (la Fondazione per l’educazione ambientale): - PIEMONTE (2): Cannero Riviera (Verbania); Cannobio (Verbania) - FRIULI VENEZIA GIULIA (2): Grado (Udine); Lignano Sabbiadoro (Gorizia) - VENETO (6): San Michele al Tagliamento – Bibione, Caorle, Eraclea – Eraclea mare, Jesolo, Cavallino

Treporti, Venezia – Lido di Venezia (tutte in provincia di Venezia) - LIGURIA (17): Camporosso, Bordighera (Imperia); Loano, Finale Ligure, Noli, Spotorno, Bergeggi, Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazza (Savona); Chiavari, Lavagna, Moneglia (Genova); Lerici, Ameglia – Fiumaretta (Lerici) - EMILIA ROMAGNA (8): Comacchio-Lidi Comacchiesi (Ferrara); Lidi Ravennati, Cervia (Ravenna); Cesenatico, San Mauro Pascoli-San Mauro mare (Forlì-Cesena); Bellaria Igea Marina, Rimini, Cattolica (Rimini) - TOSCANA (16): Forte dei Marmi, Pietrasanta, Camaiore, Viareggio (Lucca); Pisa-marina di Pisa-TirreniaCalambrone; LivornoAntignano e Quercianella, Castiglioncello e Vada di Rosignano Marittimo, Cecina, marina di Bibbona, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Riotorto-Piombino: parco naturale della Sterpaia (Livorno); Follonica, Castiglione della Pescaia, Marina e Principina di Grosseto, Monte Argentario

(Grosseto); - MARCHE (16): Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo (Pesaro-Urbino); Senigallia, Ancona Portonovo, Sirolo, Numana (Ancona); Porto Recanati, Potenza Picena – Porto, Civitanova Marche (Macerata); Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); - LAZIO (5): Anzio (Roma); Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga, Gaeta (Latina) ABRUZZO (13): Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto Lido, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi Marina (Teramo); Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Vasto, San Salvo (Chieti) - MOLISE (1): Termoli (Campobasso) - CAMPANIA (12): Massa Lubrense (Napoli); Positano, Agropoli, Castellabate, Montecorice-Agnone e

Capitello, Pollica-Acciaroli Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare, Sapri (Salerno) - BASILICATA (1): Maratea (Potenza) - PUGLIA (8): Rodi Garganico (Foggia); Polignano a Mare (Bari); Ostuni-Marina di Ostuni (Brindisi); Castellaneta, Ginosa-Marina di Ginosa (Taranto); Castro Marina, Melendugno, Salve (Lecce) - CALABRIA (4): CariatiMarina di Cariati (Cosenza); Cirò Marina-Punta Alice (Crotone); Roccella Jonica, Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) - SICILIA (4): Fiumefreddo di Sicilia-Marina di Cottone (Catania), Pozzallo, RagusaMarina di Ragusa (Ragusa); Menfi (Agrigento) - SARDEGNA (2): Santa Teresa di Gallura-Rena Bianca, La Maddalena-Punta Tegge Spalmatore (OlbiaTempio).


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Il fondo europeo salva-stati. Occorre affrontare di petto la speculazione

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’ proprio vero che bisogna fare di necessità virtù. Finalmente l’Europa, nelle dramdella riunioni matiche Commissione Europea, della BCE e dei 27 ministri dell’Ecofin, ha deciso la emissione di euro bond per costruire un “fondo salva stati”. Noi lo abbiamo sempre sostenuto. Non per far fronte alle emergenze, ma per sostenere lo sviluppo.Comunque, le necessitate decisioni sono utili, ma non sufficienti. Non bastano, perchè sono solo misure difensive. Occorrerebbe, invece, adottare subito misure di attacco duro e preciso contro la speculazione. Bisogna bloccare il perverso meccanismo dell’attuale sistema finanziario. ’assalto speculativo della settimana scorsa ha fatto crollare l’euro del 5% con perdite di ben 440 miliardi di euro nelle borse europee. E’ evidente che, senza l’introduzione di nuove più stringenti regole, la stessa liquidità immessa dagli stati e dalle banche centrali per il salvataggio del sistema bancario, ha di fatto rinvigorito gli hedge fund e le banche e le loro attività speculative più aggressive. I governi, in verità, hanno finora tenuto un atteggiamento ambiguo. Da un lato hanno reagito “istericamente” di fronte alle eruzioni vulcaniche della crisi sistemica, mettendo mano alla cassa e dall’altro mostrando una inaccettabile debolezza nei confronti del mondo finanziario e della sua ideologia. Noi riteniamo che questa miscela di contraddizioni vada superata da parte soprattutto dell’Europa, se vuole salvare se stessa e avviare con l’America di Obama una nuova Bretton Woods. In questo contesto è assai utile la lettura dei resoconti della “Commissione di Indagine su Wall Street e la crisi finanziaria” del Senato Usa, guidata dal democratico Carl Levin e dal repubblicano Tom Coburn. a Commissione ha spiegato come le grandi banche di investimento, a partire dalla Goldman Sachs, si siano “specializzate nei meccanismi di invenzione di strumenti finanziari sin-

Non bastano le misure di tipo difensivo DI

mARIo LEttIERI*

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PAoLo RAImonDI**

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che il 91% degli Rmbs emessi nel 2007 e il 93% di quelli emessi nel 2006, tutti valutati con la tripla A, oggi non sono altro che “junk”, spazzatura. In pratica il gioco delle irrealistiche super valutazioni e quello successivo dei ribassi “pilotati” favoriscono gli speculatori e, quando raggiungono complessivamente dimensioni enormi, fanno esplodere il sistema. “Se dovessi identificare un evento scatenante della crisi finanziaria del 2008 - ha aggiunto - indicherei senza esitazione l’abbassamento di massa dei rating fatto dalle agenzie nel luglio 2007”. Inoltre, facendo riferimento alle speculazioni al ribasso della Goldman Sachs contro gli stessi CDO, pieni di ipoteche ad altissimo rischio, da lei precedentemente impachettati e immessi sul mercato, il senatore ha dimostrato che il 53% di tutte le posizioni di rischio sottoscritte dalla GS nel 2007 erano “short”, cioè al ribasso. erciò parlare oggi dei debiti sovrani come se fossero “il problema” è fuorviante. Si rischia di fare il gioco della speculazione. I bilanci dovranno essere sicuramente messi sotto controllo, ma adesso occorre prendere subito le misure necessarie per bloccare i “prodotti finanziari sintetici” e introdurre nuove regole. ’Europa e gli Usa dovrebbero ad esempio ristabilire i principi del Glass-Steagall Act del 1933 che, separando la banche commerciali da quelle di investimento, proibiva di fatto anche l’emissione di titoli rischiosi e speculativi come quelli menzionati. Si potrebbe anche richiedere che da oggi in poi chi volesse concludere delle operazioni finanziarie dovrebbe dimostrare di avere la capacità patrimoniale di sostenerle e depositare una significativa parte in garanzia. La speculazione va fermata mettendo in campo l’autorità degli stati! E comunque sarebbe ora che i governi europei invitassero le chiacchierate agenzie di rating a zittire. *Sottosegretario all’Economia nel governo Prodi **Economista

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tetici”. In un mercato normale gli asset commerciabili con un valore reale sottostante sono in quantità finite. Esiste cioè un certo numero di case o di azioni o di barili di petrolio su cui investire. Il ‘prodotto finanziario sintetico’, invece, non ha un asset reale, per cui il suo numero è potenzialmente illimitato. Sono diventati pure scommesse fatte da operatori che non hanno alcun interesse ai sottostanti asset di riferimento. In pratica, “sono diventati delle fiches di un casinò gigantesco”. Tra i “titoli sintetici” vi sono prodotti finanziari strutturati, quali i Residential Mortgage Backed Securities (Rmbs), che, come in un paniere, raccolgono un gran numero di differenti ipoteche immobiliari. Essi vengono suddivisi in “tranches”, che sono

dei contenitori di flussi finanziari, pagamenti di rate, interessi, ecc, di vario rischio e qualità. Su di esse sono emessi nuovi titoli. Successivamente differenti Rmbs vengono raccolti e strutturati in altri derivati chiamati CDO (collateralized debt obligations). a Commissione del Senato Usa ha anche documentato che le agenzie di rating, a cominciare dalle due più importanti, la Standard & Poor’s e la Moody’s, hanno consapevolmente sostenuto questo processo fornendo “bollini di qualità” AAA a simili prodotti finanziari per convincere i potenziali compratori, non solo gli investitori istituzionali ma anche i semplici risparmiatori. In merito, il senatore Levin ha detto in sede di Commissione

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Puglia Lazio

I centristi bussano da Vendola L’Udc vuole la presidenza del Consiglio regionale della Puglia. E questo nonostante non abbia appoggiato Vendola, presidente vittorioso, ma abbia presentato un suo candidato alle ultime regionali: Adriana Poli Bortone. “Da più giorni – dice Sanza – si fa fatica ad individuare interlocutori per concorrere alla definizione degli assetti istituzionali della Regione Puglia, sia per le gravi lacerazioni interne al Pd, sia per le difficoltà che si frappongono allo stesso presidente Vendola”. La proposta di Sanza s’inserisce nella querelle avviata per le diverse vedute di Vendola e del Pd a proposito dell’attribuzione della carica. Vendola, che ha nominato nella sua giunta sei assessori del Partito democratico (lo stesso numero della scorsa legislatura), vuole che alla presidenza del Consiglio vada l’assessore regionale uscente Onofrio Introna, socialista, eletto nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà, lo stesso partito di Vendola. Il segretario del Pd, Sergio Blasi, avrebbe trovato un accordo con lui per la carica ad Introna ma correnti del Pd chiedono invece che la carica vada al Pd stesso, che teneva la carica nella scorsa legislatura. “Avevamo suggerito noi dell’Udc, partito di opposizione, richiamando l’autonomia del Consiglio – continua Sanza – di mettere intorno allo stesso tavolo le tre aree politiche presenti in Consiglio regionale al fine di definire concordemente l’Ufficio di presidenza. Ma alla luce delle difficoltà tuttora presenti sarebbe opportuno – sottolinea – riportarsi ai comportamenti del passato quando la Dc sceglieva il senatore Spadolini per la presidenza del Senato della Repubblica”.

Polverini accontenta l’Udc Due assessorati e la vice presidenza. E’ questo l’accordo raggiunto tra la presidente del Lazio Renata Polverini e l’Udc, alla vigilia della prima riunione del consiglio regionale del Lazio che si terrà stamattina. Ad assicurarlo la stessa Polverini al termine di un incontro con il premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli nel corso del quale si è affrontato proprio il nodo Udc. “L’accordo con l’Udc è fatto”, ha assicurato l’ex sindacalista spiegando che “domani (ndr. oggi per chi legge) ci

sarà l’insediamento del consiglio regionale e Raffaele D’Ambrosio sarà vicepresidente dell’aula, come indicato dai centristi. Subito dopo ci saranno gli ingressi di due assessori che saranno indicati dall’Udc”. I due esponenti dell’Udc che dovrebbero entrare in giunta sarebbero il capogruppo Aldo Forte e il segretario regionale Luciano Ciocchetti. Una mossa che però rimescolerebbe le carte nella composizione della squadra di governo: i due posti lasciati liberi, infatti, sono riser-

reggio Calabria

Masso sull’A3 tragedia sfiorata

Un masso di otto metri di circonferenza è precipitato ieri sera da un costone sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel territorio del comune di Scilla, nel Reggino. L'episodio non ha avuto conseguenze perché in quel momento non transitavano mezzi. La caduta del masso, finito sulla corsia di sorpasso, in direzione nord, ha creato rallentamenti al traffico che, per alcune centinaia di metri, è deviato sulla corsia sud, temporaneamente a doppio senso di circolazione.

vati a due donne, come da Statuto. Con l’ingresso di Forte e Ciocchetti quindi il quadro si complicherebbe e la soluzione sarebbe quella di far uscire due assessori uomini: le ultime davano in uscita l’assessore al Bilancio Stefano Cetica e l’assessore al Turismo Stefano Zappalà. Le donne che a quel punto potrebbero entrare sono Gina Cetrone, proprietaria di un’azienda olivicola a Latina e appoggiata da un azzurro e Olimpia Tarzia segretaria generale del Movimento per la vita.

Imperia

Bulli picchiano educatrice Un’educatrice è stata aggredita da un gruppo di bulli perché cercava di difendere il ragazzino con problemi che le era stato affidato. La drammatica disavventura è capitata a di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia. La donna è stata assalita da un gruppo composto da cinque-dieci ragazzi, alcuni dei quali minorenni, perché ha cercato di difendere un adolescente affetto da disagi da lei seguito per conto della famiglia. La donna è stata medicata al Pronto soccorso di Imperia. I medici hanno accertato che il pestaggio le ha causato contusioni al polso e l’incrinatura di una costola. Il ragazzino invece se la caverà con sette giorni di cura, mentre per la donna guarirà in dieci giorni. La vicenda è avvenuta sabato scorso al termine della Festa del Falò, in località Pairola, ma la notizia è trapelata solo ieri. La donna, assistita dall’avvocato Roberto Trevia, ha deciso infatti di sporgere querela nei confronti del gruppo. La loro identificazione è ancora in corso, ma l’educatrice ha già detto di essere disposta a ritirare la denuncia. Solo se però chiederanno scusa per quanto hanno fatto e se questo episodio servirà loro da lezione per il futuro.


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Direttiva europea di 19 anni fa Irregolari anche Capri, Ischia e Sanremo

La

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migLiOre deL giOrnO

Italia inadempiente e punita per le acque reflue urbane Lo stralcio degli articoli che prevedevano l’affidamento in prova e la previsione che la detenzione domiciliare a chi ha da scontare un residuo pena di un anno debba essere concessa dai giudici di sorveglianza segna di fatto lo stop ad ogni possibilità di effetto deflattivo, almeno nell’immediato, al sovrappopolamento carcerario. Con le modifiche apportate dal governo gli effetti sulle criticità che affliggono il sistema penitenziario saranno nulle. Evidentemente è prevalso un concetto di certezza della pena affidato alla sola carcerazione escludendo, come pure la legge prevede, qualsiasi riscorso a misure e pene alternative al carcere. Ora, non ho dubbi, che il ministro Maroni e la Lega si impegneranno a fondo perché le gravi carenze organiche nella polizia penitenziaria siano quanto prima ripianate per fronteggiare un’emergenza senza pari. Il surplus di oltre 24mila detenuti sta già generando tensioni e violenze. Per fronteggiarle occorre il personale, proprio come affermava Maroni quando pretendeva più poliziotti per la vigilanza ai soggetti ammessi a pene e misure alternative. Agli organici della polizia penitenziaria è bene ricordare che mancano circa 6mila unità. Aumentando i detenuti aumentano i servizi e, conseguentemente, deve aumentare il personale. Su questo spero concordi il ministro dell’Interno. I Tribunali di sorveglianza difficilmente riusciranno a deliberare in tempo la concessione della detenzione domiciliare perché la magistratura di Sorveglianza è in affanno in quanto priva di risorse e dotazioni organiche. Quindi prevedere che siano proprio i giudici di sorveglianza a dover concedere questo presunto beneficio vanifica la ratio per cui la norma è stata pensata. Mi chiedo se non sia giunto il momento di responsabilizzare i dirigenti penitenziari ed affidare

a loro la possibilità di concessione dei benefici alternativi alla detenzione. D’altro canto seguono costantemente l’evoluzione della detenzione e i soggetti detenuti. Hanno cognizioni e competenze per poter assolvere questo compito. Il trend di ingressi ci fa proiettare a circa 70mila i detenuti che potrebbero essere ristretti nel prossimo periodo estivo: un dramma umanitario ed una emergenza sanitaria. eugenio Sarno Segretario Generale della UIL PA Penitenziari

Vauro sul “manifesto”

No alla legge Si fingono invalidi per scalare le graduatorie nelle scuole? bavaglio

«La legge sulle intercettazioni non si può cambiare, si deve solo ritirare...», così il professor Stefano Rodotà ha sintetizzato la sua posizione sulla legge bavaglio che la commissione giustizia del Senato sta approvando. Non solo la penso come lui, ma invito tutti a firmare l’appello che Rodotà ha lanciato insieme ad un gruppo di persone e di associazioni che hanno ancora a cuore la Costituzione e quello che resta del diritto di cronaca. Per questo rivolgo un appello alla Fnsi affinchè si riuniscano al più presto tutte le componenti associative e culturali che hanno promosso la manifestazione del 3 ottobre scorso sulla libertà di manifestazione, per individuare le iniziative opportune per contrastare questo disegno. Penso infatti che non sia più rinviabile una manifestazione nazionale ma che, al tempo stesso, si formi un collegio autorevole di giuristi che sia pronto a tutelare tutti coloro, giornalisti ed editori che si opporranno in concreto alla norma bavaglio. Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21

Un cospicuo numero di docenti dell’Istituto Comprensivo di Fiumefreddo Bruzio-Lago ha conferito mandato all’avvocato Valeria Pizzuti di San Lucido (CS) affinché, con un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola, segnali l’anomalo proliferare nell’ambito scolastico di domande di mobilità corredate da documentazione attestante il godimento dei benefici previsti dalla Legge 104/1992. Questa decisione si è resa necessaria al fine di evitare che anche quest’anno, all’atto dell’emissione delle graduatorie, insegnanti con un punteggio più alto vengano sorpassati da altri con minore anzianità di servizio, che abbiano però dichiarato di essere portatori di handicap più o meno gravi o la necessità di dover assistere un parente invalido. In alcuni casi, si tratta di docenti che, all’atto di assumere servizio nelle province del nord Italia, le cui graduatorie risultano notoriamente meno ingolfate, godevano di “sana e robusta costituzione”, salvo poi sfoderare l’apposita docu-

mentazione relativa ai suddetti benefici al momento della richiesta di trasferimento nella provincia in cui è ubicato il comune di residenza. “Nulla da eccepire sullo scopo della normativa – dichiara il legale incaricato – ma appare sempre più impellente il bisogno di chiarezza sulle sue modalità di applicazione”. Ad aggravare la situazione e a far nascere sospetti sulla regolarità delle operazioni si inserisce la Legge sulla Tutela della privacy, che di fatto impedisce l’individuazione dei soggetti aventi diritto di priorità al momento della scelta della sede, con grave nocumento nei confronti degli altri lavoratori che di tali benefici non possono godere perché sani. Quello che, dunque, viene chiesto agli organi inquirenti e alla magistratura è di individuare la presenza di falle nel sistema, affinché si contrastino le possibili illegalità e che le procedure vengano così rese realmente trasparenti e scevre da ogni sospetto di possibili manomissioni. Valerio Caparelli Cosenza


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Diritti & DOVeri L’aLtrO

L’ iniziativa

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sOciaLe

A CuRA DI Si è conclusa ieri all’Aja la Conferenza globale sul lavoro minorile, una due giorni voluta dal Ministero del lavoro e degli Affari Sociali dei Paesi Bassi in collaborazione con Ilo, Unicef e Banca Mondiale. L’obiettivo, centrato appieno, è stato quello di definire una vera e propria “roadmap” con i passaggi necessari per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile nel mondo entro il 2016. Primo passo ineludibile: integrare l’analisi del fenomeno lavoro minorile nel dibattito sullo sviluppo, dal momento che il lavoro minorile è sia causa che effetto della povertà e dei bassi livelli di benessere sociale. Ma esaminiamo qualche dato. Stando ad una stima del 2009 dell ’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) sono 217 milioni i bambini che lavorano nel mondo. Un esercito destinato a miniere, concerie, campi agricoli, accattonaggio e prostituzione. Purtroppo questa cifra è destinata a crescere in seguito alla crisi economica, per effetto della diminuzione delle rimesse degli immigrati nei paesi d’origine, dei tagli governativi ai budget degli stati, della riduzione degli aiuti internazionali ai paesi in via di sviluppo. Particolarmente a

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FIDALmA FILIPPELLI

emergenze sociali in primo piano

Dalla Conferenza dell’Aja l’alt al lavoro minorile

rischio le bambine, che solitamente vengono già sfruttate all’età di 5-6 anni nell’ambito del lavoro domestico in casa di estranei. Le femminucce sono più vulnerabili per la scarsa cultura e fanno grande fatica ad affermare i propri diritti, primo fra tutti quello all’istruzione. Su 75 milioni di bambini non ancora iscritti alla scuola primaria, infatti, il 55% è femmina. La speigazione è semplice: in molti paesi, se i genitori sono chiamati a fare una scelta, preferiscono mandare a scuola i figli maschi. I minori maschi vengono sfruttati moltissimo nell’agricoltura, come avviene in Sicilia in seguito agli sbarchi provenienti dalla Libia. Accolti nelle comunità per minori ma privi di risorse economiche, i piccoli clandestini spesso fuggono e vengono reclutati nel circuito della manodopera irregolare, perlopiù nel settore agricolo, con paghe da 15 a 40 euro per giornate di 8 ore lavorative. In Italia gli ultimi dati Istat parlano di 140.000 bambini lavoratori, mentre l’ires (Istituto di ricerche economiche e sociali) stima ce ne siano 500000. E comunque le rilevazioni sono ferme al 2002. Forse occorre maggiore attenzione al problema. f. f.

Libri per bambini autistici, dislessici e con difficoltà cognitive

Arrivano i libri speciali di “Uovonero” L’Uovonero, una piccola casa editrice illuminata, sta per pubblicare una serie di interessanti collane di libri dedicati ai bambini piccoli, anche a quelli affetti da autismo, dislessia e difficoltà cognitive di vario genere. In tempi di crisi per l’editoria alternativa a causa dell’aumento delle tariffe postali deciso dal governo, ci arriva una bellisima notizia dall’Uovonero. Si tratta di una casa editrice fondata da tre persone (una psicologa dell’autismo, un’esperta di comu-

nicazione ed un professionista della musica), che hanno pensato di rendere accessibile la lettura a quelle persone che a causa della loro disabilità dovrebbero rinunciarci. Saranno in libreria da luglio dei testi rivolti a chi ha problemi di linguaggio per

dislessia, autismo o difficoltà cognitive. La novità di questi libri è rappresentata dal fatto che utilizzano linguaggi alternativi come il sistema di simboli Pcs (picture communication symbols), composto da ben 5000 simboli atti a tradurre concetti concreti del lin-

guaggio. Un vero e proprio “rinforzo comunicativo” che rientra nella più generale categoria degli strumenti CAA (comunicazione aumentativa alternativa). C’è la collana “Pesci parlanti” per i piccoli in età prescolare, e/o affetti da autismo. C’è la collana “ I raggi” che racconta varie forme di disturbo da parte di chi lovive in prima persona. Ci sono anche i “geodi”, libri pensati per aiutare ad accettare la diversità. C’è la splendida collana “Altrimenti”, ricca di giochi per la diversità e la collaborazione non competitiva.


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Nardo Dunchi

Un partigiano, un uomo, un artista V

enerdì 7 maggio è morto Nardo Dunchi, un uomo, un partigiano, un artista. Nardo era nato a Carrara il 22 febbraio del 1914. Nel 1936 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti. Quando l'Italia entrò in guerra Nardo, da sempre appassionato alpinista, era ufficiale degli alpini ad Aosta, Bassano e infine a Cuneo dove si trovava tra il 25 luglio e l’8 settembre del 1943. Caduto il regime di Mussolini e con l’inizio dell’occupazione nazifascista, Nardo Dunchi fu tra i primi organizzatori della Resistenza italiana nel Cuneese, al fianco di personaggi quali Giorgio Bocca, Nuto Revelli, Duccio Garimberti. occa, che aveva dedicato a Dunchi pagine dei suoi libri, appresa la notizia della morte ha manifestato il suo dispiacere per la «morte dell’amico e compagno Comandante Nardo Dunchi, uno dei più grandi partigiani combattenti d’Italia. Dunchi fu uomo pieno di coraggio ed il primo a salire in montagna. Grande fu l’esempio che dette a noi di Cuneo: da tenente degli alpini uscì dalla caserma di Mondovì a bordo di una vecchia carretta. Ma il mezzo l’aveva caricato di armi e di bombe e lo portò sulle montagne di Boves. Poi ci radunò e stette con noi a lungo a combattere i tedeschi e i fascisti. opo l’esperienza nella Resistenza piemontese, Dunchi tornò nella sua terra apuana come organizzatore e responsabile dei contatti tra le formazioni partigiane e gli alleati, nell’organizzazione “Otto”. Sue sono le più belle immagini della Resistenza car-

E’ morto a Carrara, dove era nato il 22 febbraio 1914 Organizzò la Resistenza nel Cuneese al fianco di Bocca, Nuto Revelli e Garimberti

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rarese, fotografie di rara intensità scattate con una Leika sottratta ad un soldato tedesco, che ritraggono i partigiani della formazione garibaldina “G. Ulivi” sulle cave dei monti di marmo, nel pieno della lotta di Liberazione. a sua straordinaria vita da partigiano è raccontata nella bellissima autobiografia “Memorie partigiane”, edita da La Nuova Italia di Firenze nel 1957. Nel dopoguerra Nardo riprende l’attività di scultore e scrittore, frequentando gli ambenti intellettuali di Parigi (Hans Arp, Yves Klein) e di

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Bocca di Magra (gli scrittori Einaudi come Elio Vittorini, Cesare Pavese, Franco Fortini). Le sue sculture, conosciute in tutto il mondo, si trovano a Boves, Legnano (il cimitero architettonico), in Svizzera, Austria, Francia e Germania. oco prima di andarsene per sempre, Nardo Dunchi ha potuto apprezzare la mostra dedicata dalla città di Carrara all’impresa del salvataggio dei templi di Abu Simbel, che lo vide protagonista assieme a Carlo Andrei. Per l’occasione, alla vita di Nardo è stata dedicata una mostra retrospettiva: il

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titolo “Armonia di ombre e di luci” racchiude una ricerca formale che inseguiva attraverso le sue sculture - e un bel catalogo monografico curato da Giacomo Costa e Anna Fabrizzi. Il collettivo di Archivi della Resistenza, dopo averlo conosciuto attraverso le sue memorie, soltanto il 28 dicembre 2009 lo aveva incontrato per una lunga intervista nella sua casa di Carrara. E la città di Carrara gli ha reso omaggio allestendo la camera ardente presso la sala consigliare del comune. Domenica 9 maggio alle ore 11 si è tenuta una commemorazione ufficiale sempre nei locali del consiglio comunale carrarese, da dove è partito il rito funebre. on la scomparsa di Nardo se ne va un grande punto di riferimento di tutti gli antifascisti, lasciando un grande vuoto. Il suo coraggio e la sua inventiva saranno sempre il migliore esempio per le nostre lotte. Ciao Nardo, che la terra ti sia lieve.

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Questo ricordo ci è stato mandato da Marco a nome del Circo edoardo Bassignani-Archivi della resistenza, Fosdinovo (Massa Carfrara) Le FOtO sono state scattate da rocco Malfanti il 28 dicembre scorso


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Rino Barillari

Il re dei paparazzi bruciato solo da un sosia Era quello di Berlusconi. Ma lui non demorde e scommette... DI

VInCEnzo PItARo

Il premier Silvio Berlusconi, ai tempi in cui presiedeva il suo primo governo, lo aveva pubblicamente sfidato: «Dite a quel fotoreporter (come lo chiamano?, The King) che sarà davvero difficile riprendermi mentre faccio footing o negli altri momenti più intimi. Anzi, se vuole, possiamo pure scommetterci sopra». Ma lui, Rino Barillari, (nella foto con la Marini) calabrese (nato a Limbadi, oggi in provincia di Vibo Valentia) non si scompose. «La pazienza, anche in questo campo», disse, «è una virtù!». Con pazienza, quasi certosina, finora, è infatti riuscito a far cadere sotto i suoi clic persino la principessa Margaret d’Inghilterra, sorpresa al Jackie’O col finanziere Mario D’Urso che, indignato, gli mollò nell’occasione due sberle piuttosto sonore. Imperterrito, perseverante, come si addice (nel senso buono del termine) ad un calabrese testadura, Rino Barillari, fotoreporter del «Messaggero», ormai passato alla cronaca con l’appellativo di «re dei paparazzi», tuttavia, prosegue per la sua strada in compagnia dell’amica più fedele: la macchina fotografica. «Se Barillari si mette una cosa in testa», ci assicura l’amico e collega Fabrizio Zampa, critico musicale del quotidiano romano, «prima o poi ci arriva!». Ma, in testa - è il caso di chiederci - che cos’ha, al momento, Rino Barillari? Il suo «chiodo fisso», stando a quanto si sussurra negli ambienti giornalistici capitolini, ma anche in quelli festivalieri, a Sanremo, è quello di scoprire oltre al presidente del Consiglio dei ministri, Berlusconi - papa Ratzinger, durante le sue vacanze

in montagna.«Se ci riesco, in una di queste imprese, o con Berlusconi o col Papa, giuro che poi mi faccio prete», è solito ripetere allegramente, agli amici, Rino Barillari. Beh, ci riuscirà, a questo punto, il fotoreporter più temuto dai Vip della politica e dalle dive dello spettacolo a centrare l’obiettivo? Finora le sue foto hanno fatto il giro del mondo. Non tutto, però, si sa, è sempre stato così facile. Alcune volte si è visto costretto a fare dietro front, dinanzi a feroci cani da guardia sguinzagliati in lussuose ville di attrici, oppure al cospetto di muscolosi «gorilla» al seguito degli artisti più in vista. E c’è di più. Anzi, di peggio: un calcio da parte di Ava Gardner, tra le gambe, che gli ha fatto intravedere gli angeli scendere dal Paradiso. Ed ancora: una secchiata di acqua e ghiaccio (il secchiello era quello dello champagne) da un guardaspalle della modella più pagata al mondo, Claudia Schiffer, che lo ha letteralmente reso fradicio e, momentaneamente, messo fuori «combattimento». A Barillari, insomma, a quanto pare, nel corso della sua carriera, è

capitato di tutto. Anni addietro, quando lavorava per l’Ansa, finì all’ospedale con un orecchio bisognoso di quattro punti di sutura. Successivamente, sempre nella Roma by Night, si ritrovò protagonista di altri due «scontri» ancora memorabili: uno con Brigitte Bardot e l’altro con Barbra Streisand. In entrambi i casi, però, riuscì con destrezza a sfuggire dalle loro grinfie. «Ma l’episodio che più vorrei cancellare dalla memoria», ci racconta il re dei paparazzi, «è quello accadutomi allo stadio Olimpico, una ventina di anni fa. Avevo scattato delle foto, ritenute scomode, ma alcuni tifosi, intenzionati ad impossessarsi del rullino, mi hanno inseguito, provocando una rissa con successivo accoltellamento». Incidenti di percorso che, comunque, non sono mai serviti, e forse mai serviranno, a fermare un professionista di successo come Barillari. Sono i fatti più recenti a dimostrarlo. E tutti ne sono più che convinti. «The King è uno che non si arrende mai», dicono di lui nella sala stampa nazionale di piazza

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San Silvestro, «ha la pelle dura, la tenacia e la perseveranza tipica di ogni buon calabrese». E Barillari ammette sorridendo: «Sì, sono calabrese purosangue e ne vado orgogliosamente fiero. La passione di ogni calabrese è quella di lavorare sodo, senza badare a ferie o festività. Pur di portare a compimento un mio reportage, spesso, ho preferito lavorare anche a Natale e Capodanno. Sta proprio qui, in questa Calabresità, la chiave del mio successo. Un altro, al mio posto, a quest’ora, sicuramente, avrebbe appeso al chiodo la macchina fotografica. Io, invece, no! Persevero!». Chissà, forse è proprio questa sua perseveranza, a parte l’indiscussa professionalità, che lo rende noto e temuto a molti artisti e politici, al punto di costringere finanche il presidente Silvio Berlusconi a prendere, nei suoi confronti, le più opportune precauzioni. In che modo? Facendo uscire un sosia, ad esempio, dalla propria abitazione romana o dalla sede di Forza Italia, in via dell’Umiltà, ogni volta che qualcuno del suo staff avverte la presenza di Barillari nei dintorni. «Sono più di una trentina di volte che ci ho provato con Berlusconi», confessa Rino Barillari, «ma finora mi sono sempre ritrovato con un pugno di mosche in mano. Sono riuscito a fotografare soltanto il sosia che usciva da casa sua, con una finta scorta, per depistarmi. Anche la gente, abboccandoci, lo salutava per strada, da piazza Venezia fino a Palazzo Chigi. Ma ora non so più quale altro stratagemma, il Cavaliere riuscirà ad escogitare. Prima o poi, questa sfida, sarò sicuramente io a vincerla! Parola di Barillari!». Sicché, attenzione!, meglio stare «in campana» perché nei momenti più impensati ci sarà ancora lui, dietro l’angolo, pronto a cogliere l’attimo, ad immortalare quei momenti da Dolce vita che nessuno, tra i personaggi pubblici, vorrebbe mai vedere sulle pagine dei rotocalchi rosa. www.vincenzopitaro.it


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Il cinema nel cinema

Doppio destino di un ventenne

Happy family

Due vite per caso

Regia: Gabriele Salvatores con Fabio De Luigi, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Carla Signoris, Valeria Bilello

Non è l'ennesimo film sulla famiglia. Salvatores semplicemente racconta degli uomini e delle donne, e lo fa con un film originale, poetico, spassoso, colorato, elaborato su diversi piani narrativi e continui passaggi tra finzione e realtà. Otto personaggi in cerca d'autore. Sono questi i protagonisti, la famiglia felice a cui il titolo ironicamente allude. Escluso Ezio, 38 anni, una vita trascorsa senza aver mai concluso nulla di buono che un giorno decide di scrivere una sceneggiatura per il cinema. Due coppie, i loro figli, i nonni, il cane, esseri del tutto inventati che ad un certo punto però vivono di luce propria, escono dallo schermo del computer di Ezio (un Fabio De Luigi in grande forma) per rivendicare la loro esistenza. Il cinema nel cinema.

Regia: Alessandro Aronadio con Lorenzo Balducci, Isabella Ragonese.

La locandina del film di Salvatores, che continua a resistere nelle sale dopo diverse settimane di programmazione

Sgombriamo subito il campo. Sarà pure il raccomandatissimo figlio del famoso imprenditore coinvolto nello scandalo degli appalti al G8, ma Lorenzo Balducci è perfetto nel ruolo di Matteo Carli. Riesce con sorprendente capacità recitativa ad interpretare due ruoli affini ma non uguali. Una sorta di Sliding Doors all'italiana, per raccontare il doppio destino di un ventenne che una notte piovosa incontra per caso un'auto con dei poliziotti a bordo. L'incontro o lo scontro con quegli uomini determinerà il resto della sua vita. Rabbia, paura ed angoscia di una generazione che futuro. ha non forse Interessante esordio alla regia del giovane regista romano già apprezzato al Festival di Berlino.

Dalla parte del detenuto

un po’ volgare ma divertente

Il profeta

notte folle a manhattan

Regia: Jacques Audiard con Tahar Rahim e Niels Arestrup

Difficile non identificarsi con la faccia d'angelo del protagonista, perché anche se la storia è politicamente poco corretta (un percorso di formazione alla rovescia, un anti-eroe) non si può non stare dalla sua parte. Accertato ormai il fatto che il carcere non riabilita proprio nessuno, il film è abilmente orchestrato da un regista che conferma qualità straordinarie nel dirigere gli attori. La faccia del giovane Malik (felice esordio), analfabeta e ladruncolo che entra in carcere per uscirne dopo sei anni più acculturato, spietato ed a capo di una pericolosa banda, e quella del boss corso César Luciani (si intuisce ad occhio nudo la consolidata esperienza anche teatrale), reggono praticamente tutto il film.

Steve Carell e tina Fey in “notte folle a manhattan” capace di trovare un ruolo di primo piano in un ambiente dove dopo i quaranta già si annaspa. Grazie alle sue innate capacità è in grado di far apparire decente un E’ complicato film che molto probabilmente con Regia: Nancy Meyers con altri interpreti avrebbe creato Meryl Streep, Alec Baldwin, qualche imbarazzo. La storia del Steve Martin triangolo over 50 tra una donna, il E' sempre un piacere ritrovare la suo ex marito ed un ipotetico pregrande Meryl Streep, anche se in tendente stenta a decollare. E poi, questo caso è protagonista di una va bene dare un'immagine di commedia non proprio originalis- donna realizzata, ma perché la sima e forse troppo hollywoodiana scelta di stamparle sul viso, dalper un talento del suo livello. l'inizio alla fine, quell'insistente Tuttavia, tanto di cappello ad una sorriso a volte davvero fuori attrice che a sessant'anni è ancora luogo?

triangolo hollywoodiano

Regia: Mira Nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente e anche poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, ha la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.


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Perbenismo di facciata

Anti-reportage sul terremoto

mine vaganti

Draquila

Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Ilaria Occhini

Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.

La genialità di Polanski

Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti

Sabina Guzzanti in una imitazione di Berlusconi nel filmdocumentario “Draquila” sul dopo terremoto in Abruzzo

Gli amori extraconiugali matrimoni e altri disastri Regia: Nina Di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, Luciana Littizzetto, Francesca Inaudi.

L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco

equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.

L’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.

L’Italia cialtrona che si redime La vita è una cosa meravigliosa Regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli, Luisa Ranieri

Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del

potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.

Rubrica a cura di LuCIAnA VECCHIoLI

Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.

un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno

Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.


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mercoledì 12 maggio 2010

Storia d’amore in tempi di crisi

Alba Rohrwacher e Pierfrances co Favino in una scena di “Cosa voglio di più”

Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston

Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.

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Ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella

Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione

riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..

Rachel Weisz nei panni di Ipazia nel film “Agorà”

I cattivi in Iraq sono gli usa

Il “riscatto” del maestro Il concerto

Green zone

Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".

Regia: Paul Greengrass con Matt Demon, Greg Kinnear

una scena de “Il concerto” di mihaileanu

Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto.


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Cuore di mamma per Amadeus DI

mercoledì 12 maggio 2010

PiCCOlO SChermO

quotidiano

mARIA FRAnCESCA RotonDARo

Adesso capisco perché sono single: mia madre non si è mai messa in mezzo alle mie questioni di cuore né mai si è preoccupata di trovarmi un fidanzato. Ma soprattutto non c'era ancora la trasmissione di Amadeus (nella foto con Laura tecce). Sul secondo canale della Rai (alle 16.55) va in onda "Cuore di mamma". Una via di mezzo tra "La sposa perfetta" - ma senza la pretesa che la coppia che si forma debba per forza arrivare all'al-

tare - e "Uomini e donne" ma senza pretendenti anziani (per il momento i concorrenti sono tutti under 30). In un grande e colorato studio televisivo si consuma la tragedia, ma anche il paradosso:le mamme sono chiamate a scegliere i partner migliori per i propri pargoli o per le proprie virtuose figliole. Tre pretendenti per ciascun "cocco/a di mamma" dovranno sottoporsi al fuoco di fila delle suocere, intenzionate a garantire al proprio pargolo/a il miglior partito. Domande e trabochetti per far emergere le parti migliori, e soprattutto peggiori, degli aspiranti fidanza-

ti. Una volta scelto il partner "perfetto" toccherà ai pretendenti valutare le suocere. Ad "arricchire" il format sono i soliti noti e onniscienti commentatori: Renato Balestra e Raffaello Tonon. Il primo dovrebbe fare semmai casting per modelli, il secondo forse non comprende più la differenza tra una padella col doppio fondo in acciaio e una donna intelligente, visto che ormai è soprattutto ingaggiato per televendite. E la frittata è fatta. Per quanto mi riguarda preferisco una mamma col cuore di pietra, ma anche Amadeus in versione deejay.

zapping deL giOrnO Fiction

Attualità

Con il Papa e Vespa a Fatima raiuno - ore 21,10. Una edizione speciale di “Porta a porta” sarà dedicata stasera al viaggio del Papa in Portogallo. In particolare le telecamere di Vespa si

auditeL La De Filippi e Gerry Scotti più di Zingaretti

Squadra antimafia 2 Canale 5 - ore 21,10. Questa sera quarta puntata di “Squadra antimafia 2”. La famiglia Abate ha deciso di eliminare anche Claudia (Simona Cavallari) mettendole dell’esplosivo nell’automobile. Ivan (Claudio Gioè) lo sa e cerca di avvertirla, ma prima deve riuscire ad allontanarsi da Nardo. Claudia riceve il messaggio appena in tempo; Alfiere (Ninni Bruschetta) le consiglia di mollare per un po’ l’indagine, ma la donna non ha intenzione di farsi intimidiredai malavitosi.

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trasferiscono al santuario di Fatima in occasione del decimo anniveersario della beatificazione dei due pastorelli che per primi ebbero la visione della madonna. Ospiti in studio, come al solito, scrittori e opinionisti.

Film

Sport

Lo “Scoop” di Woodj Allen

Il mondo di Stefi

rete 4 . ore 21,10- Sondra (Scarlett Johansson), studentessa di giornalismo americana, è in trasferta in Ingfhilterra a casccia di scoop. Grazie alla mediazione di un illusionista (lo stesso Woody Allen) entra in contatto con lo spirito di un cronista defunto, che le rivela che un noto milionario è in realtà un serial killer che terrorizza la capitale della Gran Bretagna.

Italia 1 - 20,30 - Per la finale della Europa League si affrontano l’Atletico Madrid di Aguero e il Fulham di Hodgson ad Amburgo. Gli spagnoli sono in finale nonostante la sconfitta subita ad opera del Liverpool mentre il 2 a 1 ottenuto dagli avversari è stato sufficiente a conquistare il diritto di disputare la loro prima finale europea.

Martedì sera il commissario Montalbano su Raiuno, con oltre 5 milioni e 300000 spettatori, ha toccato il vertice degli ascolti, però - anche a causa della maggire durata - il primato dello share lo ha toccato “Italia’s got talent” su Canale 5, condotto dalla de Filippi e da Gerry Scotti, che ha avurto punte di sette milioni. Non ottiene buoni risultati “Voyager”, che è sceso sotto la soglia dell’8% arrivando a 2.108.000 telespettatori mentre il film con Steven Seagal, Urban Justice, si è portato a casa 2.793.000 e il 10,37%. Sempre molto bene “Chi l’ha visto?” condotto da Federica Sciarelli, che si è assicurato una media di 2.859.000 telespettatori, share 10,75% mentre la serie in replica Il comandante Florent ha avuto solo 1.697.000, 6,44% di share. Il talk show L’Infedele condotto da Gad Lerner è stato visto da 742.000 telespettatori, share 3,10%.


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