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Anno I - n. 106 - Mercoledì 14 ottobre 2009

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Nuovi attacchi del Cavaliere alla stampa. Intanto al Cda Rai...

Il Minzolini day Ghe pensi mi di

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stefAno CleriCi

on passa giorno, ormai, che il nostro presidente del Consiglio non vada spargendo barili di dinamite ovunque si presenti. Sempre pronto, con la torcia in mano, ad accendere la miccia. Lunedì, forse perché si trovava all'autodromo di Monza, il nostro Pietro Micca della politica, è stato colto dall'irrefrenabile desiderio di spingere sull'acceleratore della sua "macchina da guerra" e ha sferrato un attacco più violento del solito contro la stampa nazionale e internazionale. Col solito grido di battaglia: giornalisti fa rima con comunisti e disfattisti. l che ha rinfocolato una polemica (stavolta almeno con toni da gentiluomini) tra il direttore del Corsera Ferruccio De Bortoli (che si difendeva dall'essere stato anch'egli iscritto d'ufficio da Berlusconi tra I "rossi") e il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari (che rimproverava a De Bortoli di essere fin troppo timido di fronte alla deriva autoritaria in atto). Per gettare benzina sul fuoco Pietro Micca s'è servito del suo fido luogotenente Augusto Minzolini, il quale sul Tg1 ha messo in scena una sorta di processo a Repubblica senza che in studio ci fosse qualcuno di Repubblica a poter dire la sua. Ecco perché quando sentiamo dire al Cavaliere "alla libertà ghe pensi mi", ci viene voglia di chiamare quanto meno i pompieri.

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Fottuttìo di

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Moisè AstA

on s’era mai accertato che all’evoluzione lenta e naturale della lingua ufficiale di uno Stato potesse contribuire un “fottuttìo” (leggasi: faccio tutto io, ovvero “ghe pensi mi!”) della classe dominante. Ora, quest’Italia alla deriva si è rivelata capace pure di questo, dato che il suo premier, durante pubbliche performance mediatiche, senza rossore e rispetto per l’uditorio vicino e lontano, si mette ad elevare ultraplebei modi di dire a neologismi triviali, estranei ai dizionari della lingua del “dolce sì”. Non ripeterò, per scelta, il termine che il Cavaliere ha usato al meeting pidiellino di Benevento per dire di una stampa estera (che fa il suo mestiere) la quale, imbeccata da una parte (comunista!) di quella italiana, non fa che denigrare il Bel Paese e il suo premier, rimestando le solite vicende di minorenni ed escort e degli attacchi a magistrati, giornalisti e apparati statuali sanciti dalla Costituzione. Stringi stringi, Berlusconi s’è dimostrato bravo nel far uso di un verbo “nuovo” che in qualche modo attiene al suo hobby prediletto. cco, dunque, una proposta per il suo sottosegretario agli Esteri, Mantica, che, domani, alle 11, alla Farnesina, presenterà la IX Settimana della Lingua italiana nel mondo: perché non indica (la presidente della “Crusca”, Maraschio, permettendo), Berlusconi come linguista-correlatore? Ne sentiremmo delle belle!

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Ammortizzatori

Ed Epifani dà ragione a Draghi Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, «ha perfettamente ragione» sulla necessità di riformare gli ammortizzatori sociali. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo il quale «un lavoratore licenziato 8 mesi fa ha finito la sua indennità di disoccupazione ma la crisi non è finita». Il sindacalista ha quindi ricordato di aver «chiesto a Tremonti di allungare il periodo della disoccupazione speciale, ma il governo non ha fatto niente». Epifani ha poi puntato l'attenzione sulla cassa integrazione, che a suo avviso non può consentire «di vivere ad un lavoratore con 650-700 euro al mese per due o tre anni». Sull'argomento, dunque, «ci sono molte cose da vedere e poi c'è tutta la condizione dei precari che non hanno diritto proprio a nulla». In ogni caso, in attesa di una riforma degli ammortizzatori, «nell'urgenza della crisi bisogna prendere misure immediate». Di parere contrario il segretario di Rifondazione, Ferrero, il quale è stato critico soprattutto sulla proposta di innalzamento dell’età pensionabile fatta da Draghi. Sulla quale però ormai si è aperto il dibattito anche a sinistra.


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VentiquattrOre

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cronAcA

cronAcA

L’on. Carlucci è stata condannata a pagare la sua ex portaborse

nuovo pentito aiuta la Dda di catania in un blitz

Gabriella Carlucci, deputata del Pdl, è stata condannata a risarcire una propria collaboratrice che le faceva da assistente personale ma non riceveva i contributi previdenziali, né era ufficialmente contrattualizzata. Da Montecitorio l’ufficio stampa dell’onorevole Carlucci fa sapere che non è stato rilasciato alcun comunicato stampa in risposta alla sentenza e che l’unica replica dell’onorevole è un secco “no comment”. La vicenda ha avuto origine da un servizio delle Iene andato in onda L’onorevole Gabriella Carlucci, ex conduttrice televinel marzo del 2007 ed è scoppiato lo scandalo siva, e ora esponente del Pdl è stata condannata a degli assistenti parlamentari pagati in nero. pagare la sua ex portaborse.

conTro nApolITAno

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Uno degli arrestati nel blitz dei carabinieri dell’8 ottobre scorso che interruppe un summit di mafia del gotha di Cosa nostra di Catania sta collaborando con la giustizia. Il nuovo collaborante, indicato come il reggente della cosca Ercolano-Santapaola in alcuni paesi dell’Etna. Le sue dichiarazioni sono state utilizzate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura che le ha inserite nella richiesta di ordine di custodia cautelare in carcere al Gip Laura Benanti che ha disposto l’arresto del superlatitante Santo La Causa, di sette esponenti di spicco di Cosa nostra.

TrA DrAghI e SAcconI

Di Pietro e Belpietro E’ scontro sull’età indagati per vilipendio di pensionamento Il leader dell’Italia del Valori, il Antonio di Pietro, e il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, sono indagati dalla procura di Roma per l’ipotesi di reato di offese al prestigio al Capo dello Stato. Di Pietro è indagato in merito alle dichiarazioni su G i o r g i o Napolitano, dopo la firma alla legge sullo scudo fiscale. Il presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano - disse Di Pietro - affermando che non poteva non firmare la legge criminale sullo scudo fiscale, ha compiuto un atto di viltà ed abdicazione». Belpietro è indagato per un articolo di fondo comparso su «Libero» il 20 settembre del 2009 che faceva riferimento alla visita del capo dello Stato a Tokio dal titolo «La dignità dello Stato non vale un fusillotto».

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Direttore responsabile: ennio simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009

Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia ha tenuto una lezione al collegio “Carlo Alberto” per ricordare la figura di Onorato Castellini. Draghi nel suo intervento ha spiegato che «per assicurare prestazioni di importo adeguato ad un numero crescente di pensionati è indispensabile un aumento significativo dell’età media effettiva di pensionamento». Tale aumento - ha aggiunto - potrà contribuire, se accompagnato da azioni che consentano di rendere più flessibili orari e salari di lavoratori più anziani, a elevare il tasso di attività e a sostenere la crescita potenziale dell’economia». Intanto arrivava la replica di Maurizio Sacconi. Secondo il ministro del Lavoro, le riforme sulle pensioni già fatte sono «più che sufficienti». Sacconi sottolinea che ci sono due stabilizzatori del sistema: l’adeguamento dei coefficienti di trasformazione dei contributi e la norma prevista nel decreto anti-crisi che adegua l’età pensionabile all’aspettativa di vita a partire dal 2015. «Credo che un meccanismo di questo genere - aggiunge Sacconi - sia più che sufficiente visto che si combina con quanto previsto dai governi Dini e Prodi sulla caratura delle pensioni». Alla domanda se le riforme fatte quindi bastano, Sacconi risponde: «Ragionevolmente sì».

L’OnOmasticO

Callisto oggi si festeggia San callisto. prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in portogallo, venne arrestato e ricondotto a roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a roma in occasione di un'amnistia, venne inviato ad Anzio. papa Zeffirino, però, lo richiamò a roma, affidandogli la cura dei cimiteri della chiesa. callisto poi venne eletto papa. Ma il suo pontificato attirò le inimicizie di un'ala della comunità cristiana di roma che lo accusò, falsamente, di eresia.


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VentiquattrOre

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SvIZZerA

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MeSSIco

Lanciò la scarpa a Bush Il giornalista iracheno ora è diventato una star

narcos spietati decapitano giovane donna attivista

Muntazar al Zaidi, il giornalista iracheno che nel dicembre scorso aveva lanciato le scarpe contro il presidente americano George W. Bush in visita a Baghdad, è arrivato a Ginevra proveniente da Beirut. L'uomo ha ottenuto un visto turistico di tre mesi per la Svizzera. Al Zaidi, secondo le immagini diffuse dalla televisione romanda (TSR), è stato accolto all'aeroporto di Cointrin dal suo avvocato elvetico, il ginevrino Mauro Poggia. Il giornalista intende creare una fondazione a Ginevra per aiutare le E’ diventato una star, dopo che lo scorso dicembre vittime civili in Iraq. La fondazione avrà anche aveva lanciato una scarpa all’ex presidente Usa un ufficio a Beirut. George Bush. Ora Muntazar al Zaidi è in Svizzera

Nove persone sono state uccise dai narcos nella notte tra lunedì e martedì nello stato di Chihuahua, in Messico: lo hanno reso noto le forze della sicurezza precisando che tra le vittime c'è una donna, il cui corpo è stato decapitato. La donna, Perla Perez Tagle, era un'attivista dei diritti umani che, pur avendo meno di 30 anni, in passato era già stata anche comandante della polizia della città di Nuevas Casas Grandes, vicino a Ciudad Juarez.Il suo cadavere è stato trovato per strada, con segni di tortura, avvolto in un lenzuolo azzurro; la testa era vicino al corpo, all'interno di una borsa rossa.

STATI unITI

honDurAS

Riforma sanitaria primo sì dal Senato

Zelaya vuole rientrare rinunciando al potere

La storica riforma sanitaria del presidente americano Barack Obama ha segnato un importante successo al Congresso ottenendo l’approvazione della Commissione Finanze del Senato. Ma la strada verso il traguardo finale è ancora lunga. La Commissione ha approvato il testo, elaborato dal senatore Max Baucus, per 14 voti a 9. Tutti i 13 senatori democratici della Commissione hanno votato a favore, così come la senatrice repubblicana del Maine, Olympia Snowe. Anche se il testo che ha ricevuto luce verde è solo uno dei cinque in discussione al Congresso (tre sono stati già approvati alla Camera e adesso altri due al Senato), il voto positivo è importante perché ha visto per la prima volta il sostegno di un repubblicano. Non solo. Con i democratici in grado di controllare 60 voti al Senato - il minimo necessario per ottenere il passaggio quando si passerà al voto in aula il sostegno della Snowe offre una ‘rete di sicurezza’ nel caso di defezioni da parte di democratici moderati.Ma la Snowe ha gettato un po’ d’acqua sull’entusiasmo dei democratici sottolineando che il suo voto positivo “vale solo per oggi”, cioé per il testo elaborato da Baucus, e non per i voti futuri dove saranno presentati, dopo le necessarie armonizzazione dei cinque testi diversi all’esame del Congresso.

In un hotel della capitale honduregna Tergucigalpa è ripreso il dialogo tra una delegazione che rappresenta il governo golpista ed una di esponenti del deposto presidente Manuel Zelaya. La riunione si svolge sotto l'egida dell'Organizzazione degli stati americani (Osa) e punta a trovare un'intesa tra le parti sulla base dell'Accordo di San Josè, a suo tempo promosso dal presidente del Costa Rica Oscar Arias. In un primo incontro svoltosi la settimana scorsa si sono fatti passi avanti ma resta ancora da risolvere la spinosa questione se Zelaya, rifugiato nell'ambasciata brasiliana, tornerà o no al potere. Zelaya, ha ammesso per la prima volta che è disposto a non tornare al potere, ma ha avvertito che i golpisti, dovranno essere giudicati da un tribunale internazionale.

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a figura di Mohamed Game, il 35enne libico, autore dell'attentato davanti alla caserma Santa Barbara a Milano "è compatibile con la figura del kamikaze". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha tenuto una conferenza stampa al termine del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, riunitosi all'indomani del grave episodio avvenuto ieri nel capoluogo lombardo. "Si tratta di un vero e proprio kamikaze", ha affermato

Il cASo

Maroni: “Game è un kamikaze” Maroni, che ha parlato di "moderata preoccupazione". E ha sottolineato che se fosse esploso il quantitativo di esplosivo (5 chili di materiale contenuto nella valigetta dell'attentatore) gli effetti sarebbero stati ben più devastanti. "Se fosse esploso - ha continuato il ministro - sarebbe morto l'attenta-

tore, sarebbe morto il militare che era di guardia e ci sarebbero stati danni enormi". Il titolare del Viminale ha aggiunto che sono in corso indagini dalle quali potrebbero emergere nuovi spunti investigativi per accertare "se sono solo tre le persone coinvolte". Evidente la preoccupazione su

questo punto: "Non c'è un lupo solitario, ma erano tre i lupi solitari che fanno un branco". Intanto sono state arrestate altre due persone: Si tratta rispettvamente di Mahmoud Adbelaziz Kol, 52 anni, e del libico Mohamed Israfel, 33 anni. Nell'appartamento dell'egiziano gli agenti hanno rinvenuto 40 chili di nitrato d'ammonio che, se miscelato con altre sostanze, può diventare un ordigno dello stesso tipo di quello dell'attentato contro la caserma.


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il FattO

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Bloccata la legge sull’omofobia

Alla Camera Binetti col Pdl Bocchino col Pd Furiosa Paola Concia del Pd: «Mi vergogno di questo parlamento». La Sereni dice che il gruppo Pd si occuperà del caso Binetti La Camera affossa la proposta di legge sull'omofobia, che prevedeva di inserire nell'ordinamento una aggravante per i reati commessi per discriminazione sull' orientamento sessuale. Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, che aveva chiesto un ritorno in commissione del provvedimento per un approfondimento, promette che presenterà un suo disegno di legge in materia, ma l'impressione è che il voto di oggi stia a significare che, forse, i tempi non sono maturi in Parlamento per l'approvazione di una legge su un argomento che ha un forte impatto sull'elettorato cattolico. Del resto la bocciatura del testo, molto simile nella metodologia a quella del "divorzio sprint" ai tempi dello scorso governo Berlusconi, avviene in una votazione convulsa che spacca a destra come a sinistra. Un gruppo di "finiani", compreso il vice capogruppo del Pdl Italo Bocchino vota con l'opposizione. Nel Pd, si fa ancora più evidente la frattura con l'ala teodem: Paola Binetti vota per la bocciatura del testo. Un atteggiamento «intollerabile» per il segretario Dario Franceschini,

che sottolinea come per la parlamentare si apra un «serio problema permanenza nel partito». Il provvedimento arriva in Aula con un accordo di massima in comitato dei nove per il ritorno in commissione. In questo modo, si sottolinea anche dalla maggioranza, verrebbe tra l'altro messo al riparo dalla pregiudiziale di costituzionalità presentata dall'Udc e che il gruppo di Pier Ferdinando Casini ha chiesto di far votare a scrutinio segreto. Il Pd non è del tutto contrario a patto che vengano garantiti tempi certi per il ritorno in Assemblea. La presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno propone il rinvio del testo in commissione che, secondo gli accordi, dovrebbe passare. Non tutto il Pdl, però, vota a favore e mancano anche i voti del Pd che spiega di non aver avuto rassicurazioni sufficienti sul fatto che il ritorno in commissione non sia una pietra tombale per il provvedimento. In buona sostanza, si spiegano i Democrats, tra un "insabbiamento" certo del testo in commissione e una possibile bocciatura in Aula si è preferito richiamare la maggioranza alle

proprie responsabilità. In effetti pochi minuti dopo, con un coup de theatre, il leader dell'Udc Casini chiede di votare a scrutinio palese la pregiudiziale che passa con i voti di Pdl, Lega e centristi e senza i voti di Pd, Idv e "finiani". «Mi vergogno del Parlamento», sbotta Paola Concia che arriva ad attribuire lo stop al provvedimento a dinamiche congressuali interne al suo partito che comunque fa sapere che presenterà una nuova proposta di legge sull'omofobia. Non va meglio

nel centrodestra. Serpeggia il malumore nei confronti dei 'finianì che hanno votato con l'opposizione (oltre a Bocchino, tra gli altri Carmelo Briguglio, Adolfo Urso, Flavia Perina e Benedetto Della Vedova). E i 'berluscones' sono critici soprattutto nei confronti di Bocchino, intervenuto in dichiarazione di voto per il suo gruppo sostenendo il sì alla pregiudiziale e poi votando contro (e c'è chi arriva a sospettare su questo lo 'zampinò dei piani alti di Montecitorio). Dall'altro lato, però, la sconfitta della proposta di legge viene anche letta in area berlusconiana come un buon viatico per il mantenimento del provvedimento sul 'biotestamentò, quando approderà in Aula, nella versione uscita dal Senato senza le modifiche chieste dall'area più laica della maggioranza. Intanto nel Pd è bufera per la Binetti. «Questo è un tema che riguarda per alcuni versi lo statuto del gruppo, e sarà il direttivo ad esaminarlo, per altri versi la coscienza della stessa Binetti». Così Marina Sereni, vicepresidente dei deputati del Pd, ai microfoni dell'Agenzia Radiofonica Econews, risponde alla domanda se la vicendaomofobia apra la questione della permanenza nel gruppo del Pd di Paola Binetti. le foto. in alto: Paola Concia, sotto: Paola Binetti


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City & Siti

napoli

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Bulle rompono il naso a vigilessa

roma Piscine abusive arriva la sanatoria

roma Gare di nuoto per atleti gay e trans

Vigili aggrediti da tre ragazze, di cui due minorenni, fermate per un controllo. È successo a Napoli lunedì sera, nella centralissima piazza del Gesù. La polizia municipale aveva fermato per un controllo le tre ragazze, G.C., di 23 anni, e due minori, che circolavano a bordo di un ciclomotore privo di targa e senza casco. Alla richiesta di esibire i documenti le tre si sono rifiutate inveendo verbalmente contro i vigili con minacce e insulti, per poi passare successivamente all'aggressione fisica, lanciando pezzi staccati dal ciclomotore contro gli agenti e i passanti. Una vigilessa è stata colpita al volto con un pugno, sferrato da G. C., mentre una delle due minori, A. L., di 17anni, le mordeva un braccio e le tirava i capelli. Le ragazze, residenti nei quartieri di Barra e Ponticelli, sono state successivamente accompagna-

Si profilano tempi brevi per risolvere i problemi che hanno portato tra il maggio scorso e questi giorni al sequestro per vari abusi edilizi degli impianti di nuova costruzione in 15 circoli sportivi della capitale. Per il momento per 8 di questi i tempi di riapertura potrebbero essere brevi sulla base di quanto il Comune di Roma, in persona dell'assessore all'Urbanistica Marco Corsini, ha concordato con il pm Sergio Colaiocco, titolare dell'inchiesta. Secondo Corsini, in generale, entro la prossima primavera una volta trovate le sanatorie, la situazione potrà essere normalizzata. Per eliminare i disagi creati in seguito ai sequestri l'assessore ha detto che il comune ha intenzione di esaminare le documentazioni che saranno presentate dai circoli per superare le irregolarità amministrative.

Per la seconda volta la bandiera arcobaleno, simbolo internazionale della liberazione di gay lesbiche e trans, si specchierà nell'acqua della piscina del Foro Italico, a Roma. Dopo i mondiali di Roma09, lo stesso impianto ospiterà dal 16 al 18 ottobre il torneo internazionale di nuoto glbt «AquaRomae», con atleti e atlete omosessuali da tutta Europa che sfideranno le squadre di nuoto master romane. La manifestazione è stata presentata a Roma e vuole essere una gara contro la violenza e l'omofobia. «AquaRomae» - organizzato dal Gruppo Pesce Roma e patrocinato da Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio - si svolge in un periodo in cui a Roma e nel resto d'Italia sono aumentati gli episodi di violenza e di intolleranza verso gay, lesbiche e trans.

te nei locali dell'Unità Operativa “Avvocata” dove hanno devastato i locali, utilizzando quanto gli capitava sotto mano per lanciarlo contro il personale femminile della Municipale che tentava di placarle. Per la maggiorenne è scattato l'arresto, mentre le due minori, trovate in possesso di corda in nylon e bulloni, sono state denunciate per i reati di oltraggio, violenza, lesioni, minacce, resistenza, danneggiamento, e affidate ai genitori. L' agente colpita in volto ha riportato la frattura del setto nasale con prognosi di 25 giorni, mentre altri tre agenti, lievemente contusi durante la colluttazione, sono stati giudicati guaribili tra i cinque e i sette giorni. Stamattina la G.C., giudicata con rito direttissimo, è stata condannata a 16 mesi pena sospesa.

Agrigento

Bari

Squadra senza stadio troppi parenti mafiosi

Non c’è posto a scuola per la figlia del boss

Il questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, non ha concesso l'autorizzazione ad usare lo stadio Esseneto di Agrigento all'Agrigentina, squadra di calcio di prima categoria. Alla base del rifiuto - secondo quanto pubblica il Giornale di Sicilia - ci sono le parentele del presidente Pino Motisi che è nipote del capomafia di Cosa Nostra Cesare Lombardozzi e dell'omonimo Giuseppe Giovanni Motisi (condannato a 12 anni per mafia) e genero di Calogero Russello, arrestato in due operazioni antimafia.

Per l'undicenne figlia di un boss della malavita barese, da poco rientrata in città con la famiglia, le due scuole medie più vicine a casa nel rione Libertà - gli istituti Pascoli e Carducci - hanno rifiutato l'iscrizione con la stessa motivazione: non c'è posto. Lo riportano quotidiani locali insieme con le polemiche sorte tra i due presidi, che spiegano le ragioni delle loro decisioni, e il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale il quale non condividendo il loro operato ha denunciato l'accaduto al responsabile scolastico regio-

Nelle settimane scorse il presidente dell'Akragas, Gioacchino Sferrazza, era stato costretto a dimettersi dalla guida della società, dopo le polemiche suscitate dalla decisione di dedicare la vittoria della sua squadra a Nicolò Ribisi, arrestati alcuni giorni con l'accusa di essere il nuovo capo mafia di Palma di Montechiaro. Il questore aveva emesso nei confronti di Sferrazza anche un provvedimento con il quale negava l'ingresso allo stadio per cinque anni.

nale. Il preside della Carducci, una donna, sarebbe stata anche minacciata ieri dalla mamma della bambina esasperata per non riuscire a trovare una soluzione. La professoressa, per riportare la calma, ha così chiamato la polizia e alcuni agenti sono accorsi nella scuola ripristinando la normalità. I quotidiani riportano anche il caso di una seconda ragazzina, dal temperamento vivace, alla cui famiglia sarebbe stata rifiutata l'iscrizione alla prima media a causa della condotta.


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la tribuna

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Nozze religiose e immigrazione di

feliCe Besostri*

Grazie al governo amico delle famiglie composte da un uomo ed una donna stanno saltando matrimoni già programmati da tempo: infatti, ora per celebrare il matrimonio occorre avere il permesso di soggiorno. Impedire i matrimoni è uno degli strumenti per dare efficacia alla lotta contro gli immigrati clandestini, perché per l’art. 28 del Testo unico sull’immigrazione attraverso il richiamo che esso fa al d.p.r. n. 1656 del 1965, contenente le norme sulla circolazione ed il soggiorno dei cittadini degli Stati membri della Cee, è affermato il diritto (art.1) al soggiorno permanente nel territorio della Repubblica del coniuge straniero del cittadino italiano, qualunque sia la sua nazionalità. Tale diritto non avrebbe potuto essere negato dal legislatore pure in mancanza di espressa disposizione in quanto derivante da una norma di trattato internazionale (art. 8 Cedu) e dal diritto comunitario, che prevale su quello interno.

Incidenza della dispensa del vescovo. Il permesso di soggiorno deve essere esibito al momento della richiesta delle pubblicazioni o, al più tardi, 24 ore prima della celebrazione del matrimonio, affinché possa essere fatto pervenire al celebrante in caso di matrimonio concordatario. Peraltro un matrimonio cattolico può essere celebrato anche in assenza di pubblicazioni con la dispensa del vescovo ed avere effetti civili se ne viene chiesta la trascrizione tardiva dai due coniugi. Questa norma, pensata originariamente per regolarizzare agli effetti civili i matrimoni canonici celebrati prima del Concordato, è tuttora in vigore e riconfermata dopo il rinnovo del concordato ( art.8 L. 121/1985 e art.4 del Protocollo addizionale) e riguarda i matrimoni religiosi sia preceduti sia non preceduti dalle pubblicazioni.

Vi sono ostacoli alla celebrazione di un matrimonio canonico, cui si vogliano dare effetti civili, cioè che non vi siano impedimenti civili, che tali non sono per il diritto canonico: il caso più evidente è costituito da un precedente matrimonio civile di uno o di entrambi i nubendi.

chiesa e pacchetto sicurezza. Per la religione cattolica il matrimonio civile è inesistente e quindi si può celebrare un nuovo matrimonio, che però non potrà mai essere trascritto in Italia. La C h i e s a Cattolica si è espressa negativamente su molte disposizioni del pacchetto sicurezza e, quindi, potrebbe mettere meno ostacoli alla celebrazione di matrimoni non preceduti da pubblicazioni: una forma di obiezione di coscienza del tutto legittima, poiché lo Stato italiano con sue norme ha reso lecita la trascrizione tardiva.

Se i coniugi professano confessione diversa. Neppure insuperabile è la differenza di confessione di uno dei coniugi, essendo pacifico che almeno uno debba essere di religione cattolica: può essere concessa dispensa a condizione che il coniuge acattolico si impegni ad educare i figli nella religione di Santa Romana Chiesa. Se poi il matrimonio fosse occasione di conversione il parroco distenderà tappeti rossi ai futuri sposi. Il cittadino o la cittadina extraeu-

ropea che si voglia sposare in Italia con cittadino/a italiano/a o comunitario/a regolarmente residente può anche celebrare il matrimonio in Italia o all'estero per procura: un bel po' di complicazioni burocratiche, ma superabili, se si tratta di coronare un sogno d'amore o più prosaicamente di acquisire il diritto di stare in Italia alla faccia di Maroni e Berlusconi. In caso di celebrazione in Italia è sufficiente che il procuratore sia italiano o straniero regolarmente residente, per evitare di dover presentare il permesso di soggiorno del futuro coniuge, che essendo all'estero, per davvero o per finta, non deve aver nessun permesso di soggiorno. Quando il matrimonio sia stato celebrato, se il coniuge risiede all'estero il problema è quello dell'ingresso in Italia, che allo stato non può essere negato. Il diritto alla coesione familiare tra il cittadino ed il coniuge straniero, i quali abbiano contratto matrimonio fuori dal nostro territorio nazionale, trova il suo primo momento di verifica nella facoltà d’ingresso nel nostro Paese; facoltà che prevede la condizione del rilascio di un visto di ingresso da parte dell’ambasciata italiana nel Paese d’origine del coniuge straniero, con l’avvertenza, però, che detto rilascio costituisce un atto dovuto, a fronte dell’obbligo di facilitarne il conseguimento che il diritto comunitario impone agli Stati membri.

obbligo del permesso di soggiorno. Costituisce un secondo ed altrettanto irrinunciabile aspetto del diritto all’unità familiare l’obbligo per l’autorità di pubblica sicurezza di rilasciare al coniuge straniero giunto in Italia un permesso di soggiorno o, ai sensi dell’art. 30, 4° comma, d.lg.

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286/1998 (in caso egli risulti in Italia per ricongiungimento o per coesione familiare), la carta di soggiorno di cui all’art. 9 del medesimo decreto legislativo. Il diritto al rilascio del permesso di soggiorno è riconosciuto, del pari, anche allo straniero, coniuge di un cittadino italiano e con lui convivente, il quale abbia contratto matrimonio in Italia a norma dell’art. 116 del Cod. Civ.. A tali conclusioni si giunge in ossequio al diritto del singolo rispetto alla sua vita privata e familiare di cui all’art. 8 CEDU. In tali casi, infatti, il rilascio del permesso di soggiorno è presupposto necessario dello svolgimento sereno della vita familiare e non può essere negato. Queste conclusioni, poi, sono asseverate dall’art. 19, 2° comma, del T. U. sull’immigrazione che vieta l’espulsione degli stranieri conviventi con parenti entro il quarto grado e con il coniuge di nazionalità italiana.

contraddizioni col reato d’immigrazione. Non può allora ragionevolmente pensarsi che una persona adulta sia nel contempo non passibile di espulsione e non autorizzata a stare in Italia. Queste argomentazioni sono da mettere alla prova dopo l'introduzione del reato di immigrazione e permanenza clandestina, tuttavia si tratta di disposizioni non espressamente abrogate dalla legge 94 del 2009 e neppure abrogabili con legge ordinaria: sia le norme sulla trascrizione tardiva, che quelle sul ricongiungimento familiare hanno fondamento in convenzioni internazionali, che possono essere modificate soltanto con un processo di revisione, che nel caso del Protocollo aggiuntivo al Concordato non troveranno il Vaticano ben disposto. Se gli stranieri presenti sul nostro territorio volessero boicottare la legge 94 del 2009 l'ordinamento mette loro a disposizione una serie di strumenti ben più efficaci che distruggere qualche suppellettile in un Centro di Identificazione ed Espulsione e, quindi, rendere le norme del pacchetto sicurezza altrettanto inefficaci delle famose Grida manzoniane. *Docente di Diritto pubblico comparato


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Se la Corte non esistesse... di

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migLiOre deL giOrnO

Pietro AnConA

acciamo l'ipotesi che la Corte Costituzionale non esista. Non c'è un organismo di garanzia della corrispondenza delle leggi alla Carta Costituzionale ed il bilanciamento dei poteri è assicurato soltanto dalla esistenza della Presidenza della Repubblica. Ebbene: noi oggi ci troveremmo con il lodo Alfano approvato e vigente così come ci troviamo con lo scudo fiscale, con le leggi sulla sicurezza e le tante altre leggiporcheria approvate da una maggioranza irrispettosa della Costituzione dalla quale si sente solo infastidita. l lodo Alfano era stato promulgato ed era diventato legge della Repubblica. Napolitano non l'aveva rimandato alle Camera così come non aveva bocciato la legge che aumenta di un terzo le pene inflitte ad un immigrato irregolare e consente discriminazioni contro gli extracomunitari. Ha anche approvato la norma che istituisce lo schedario dei senza casa a cura della polizia e del Ministero dell'Interno. Una norma che punisce la povertà e la criminalizza. Ma la reazione di Berlusconi è stata violenta ed eversiva non soltanto contro la Corte ma anche contro Napolitano. Gli attacchi forsennati hanno per base la fede o i trascorsi politici di Napolitano e dei membri della Corte Costituzionale quasi fossero infamanti, veri e propri reati, certificati di inattendibilità, di faziosità....La Corte è nominata per un terzo dal Presidente della repubblica, per un terzo dal Parlamento e per un terzo dalle magistrature. E' sempre stata un organismo super partes dal momento che anche i suoi giudici eletti dal Parlamento debbono ricevere un gran numero di voti dai deputati e senatori riuniti in seduta comune. E' la prima volta che viene attaccata in modo tanto plateale e violento nei suoi sessanta anni di vita. La Corte non può essere accusata di faziosità dal momento che la sua fun-

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mercoled 14 ottobre 2009

la tribuna

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zione è quella di constatare se le leggi sono armoniose o no con la Costituzione. Naturalmente chi non accetta la Costituzione e la vorrebbe stravolgere non accetta e considera di parte l'operato della Corte. In effetti Berlusconi e il suo governo sono insofferenti dei limiti che la Costituzione impone e vorrebbero disfarsene al più presto o renderla inoffensiva. Questo è noto. ono convinto che gli attacchi forsennati di Berlusconi contro Napolitano abbiamo lo scopo di accendere dei crediti a vantaggio di futuri imminenti disegni di "riforma" della giustizia e non sappiamo di che altro. Credo che Napolitano non debba piegarsi alle pretese padronali sullo Stato di Berlusconi, oggi spalleggiato anche dalla sua famiglia che si permette di intervenire pesantemente nel dibattito politico e con giudizi sprezzanti. E' stato un errore promulgare finora gli obbrobri delle leggi berlusconiane. Sarà un errore ancora più grande continuare ad allineare la Presidenza a un governo che accampa un sostegno nel Paese che non ha dal momento che i suoi parlamentari sono frutto di marchingegni elettorali. n effetti c'è un sostanziale equilibrio elettorale tra il centrodestra ed i suoi oppositori e quindi una plebiscitaria volontà popolare di appoggio a Berlusconi non esiste. E se ci fosse, la volontà popolare non può travolgere l'assetto costituzionale dello Stato se non attraverso modalità ben definite e concordate. La democrazia è prima di tutto tutela delle minoranze che non possono essere schiacciate ma debbono trovare riparo nelle leggi erga omnes. Credo che Napolitano deve difendere la Corte Costituzionale dagli attacchi del governo e della sua maggioranza. Inoltre non dovrebbe lasciare che Berlusconi si culli nella speranza di future possibili arrendevolezze per risarcirlo del privilegio perduto.

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Bobo su “l’Unità”

I mass-media tutti contro Berlusconi Mi chiedo come si neghi l'evidenza. Tutti i "media" (carta stampata, video e audio)...salvo quelli di parte (Emilio Fede, Giornale, Libero) sono palesemente contro Berlusconi e il centrodestra. La scelta di schierarsi è legittima. Ma Abbiate l'onestà intellettuale di ammetterlo !! Un vostro assiduo lettore. giuseppe mistergiup@alice.it Caro signor Giuseppe, noi non facciamo mistero di ciò che pensiamo dei vari schieramenti politici e dei loro leader, e, quindi, anche di Berlusconi. Come ribadiamo in commenti ed editoriali, ciò che in lui non apprezziamo, anzi deprechiamo (e pensiamo che debbano deprecarlo tutti gli italiani, indistintamente) sono alcuni comportamenti: il disprezzo per il

parlamento, indicato come “ingombrante”, pur avendone lui stesso determinato la maggioranza con la composizione delle lsite nome per nome; il disprezzo e il dileggio della magistratura e di tutte le istituzioni quando sono chiamate ad occuparsi di affari privati che lo riguardano e non decidono secondo i suoi desideri; i criteri “privatistici” di gestione di quello che si fa fatica, perciò, a definire un partito (il Pdl); e infine - anche se in alcuni (e in taluni momenti anche a noi) possono destare simpatia o divertimento quelle sue performance per così dire goliardiche nei rapporti internazionali: non dimentichiamo - tra gli altri - il gesto delle corna fatto durante un incontro importante alle spalle di un collega francese, gesto immortalato in una foto ufficiale, e si tratta di performance che gli son valse la disistima della stampa internazionale, che egli accusa... di complottare con quella intaliana.

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tendenze & Culture

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mercoledì 14 ottobre 2009

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Alla Triennale

Gioielli di carta in mostra a Milano di

MoniCA siMeone

Auditorium roma

Una riscoperta dei valori ecosostenibili C'è una mostra molto interessante e curiosa alla Triennale di Milano, si chiama“Gioielli di carta”. 60 designer internazionali si sono cimentati nell'ideare e realizzare con una materia “povera” come la carta gli oggetti simbolo di richezza da sempre, i gioielli. La carta è un materiale leggero e fragile da sempre fonte d'ispirazione per designer, materiale d'elezione per ospitare le idee, abbozzare forme e disegni . Colpisce la varietà di forme, colori, pieghe, ricami a cui i vari artisti hanno sottoposto il materiale oggetto delle loro creazioni: la carta si presta a essere modificata, lavorata, plasmata, e a raccontare con sorprendente flessibilità gli interventi dei designer alla scoperta di una manualità che riporta ad una creatività pura e libera. La riflessione della mostra ruota proprio attorno al tema della preziosità non tradizionale e alla riscoperta di valori ecosostenibili.

_______ triennAle desiGnCAfé 16 settembre - 25 ottobre 2009 A CUrA di Alba Cappellieri e Bianca Cappello CoordinAMento silvana Annicchiarico orAri martedì-domenica 10.30-20.30 giovedì 10.30-23.00

“Lezioni di musica” 2° edizione

due dei “gioielli” in mostra a Milano

gli espositori i gioielli presentati sono di luis Acosta, Atelier VM, sara Kate Burgess, ela Cindouruk, riccardo dalisi, Matteo Bazzicalupo e raffaella Mangiarotti [deepdesign], sandra di Giacinto, Claudia diehl, sabina feroci, Marco ferreri, Anna fornari, Maria rosa franzin, noemi Gera, lisa Grassivaro, Joanne Grimonprez, Ana Hagopian, Andrea Halmschlager, Caren Hartley, lydia Hirte, Meiri ishida, Mari ishikawa, nathalie Jean, Hu Jun, nel linssen, Angelo lomuscio, fritz Maierhofer, Beatrix Mapalagama, Miriam Mirri, nobuko Murakami, devran Mursaloglu, Kazumi nagano, Kaoru nakano, ritzuko ogura, takehide ozaki, daniele Papuli, shari Pierce, Wendy ramshaw+david Watkins, erica spitzer rasmussen, ivana riggi, romanelli e laudani, Marjorie schick, Angela simone, Peter skubic, Maurizio stagni, deganit stern shocken, Janna syvanoja, Andrei szadkowsky, fabrizio tridenti, Barbara Uderzo, Paolo Ulian, Marion Van Cruchten, Manon Van Kouswijk, Giorgio Vigna, Paper to Pearls, Kiwon Wang, fiona Wright, Annamaria Zanella, ina Zeller Bleil e gli studenti del Politecnico di Milano, Accademia di Brera, Accademia di Belle Arti di firenze.

.Superare i 10mila biglietti staccati al botteghino lo scorso anno. È questo l'obbiettivo dichiarato dal presidente e dall'amministratore delegato dell'Auditorium, rispettivamente Gianni Borgna e Carlo Fuortes che ieri hanno presentato la seconda stagione di «Lezioni di Musica». Otto appuntamenti domenicali, dal 25 ottobre al 9 maggio, con la storia della musica raccontata e spiegata nei particolari da chi la fa e da chi ne ha fatto una ragione di vita. Le lezioni sono curate da Giovanni Bietti con la collaborazione dell'Accademia di Santa Cecilia e del suo presidente Bruno Cagli che sarà il «professore», insieme al soprano Renata Scotto, della lezione dedicata al «Belcanto». Professori per un giorno saranno Paolo Fresu, Quirino Principe, Jacopo Pellegrini, Giovanni Bellucci, Giovanni Bietti, Carla Moreni, Guido Barbieri e il maestro Antonio Pappano che aprirà con Puccini la serie di lezioni il 25 ottobre .


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ribalte

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mercoledì 14 ottobre 2009

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pubblicità

Palcoscenico

“Bang bang!” spara al cuore del teatro

la protesta di Vaccarezza

L’inno italiano per uno spot “non è calzante”

di dAVide MArino Otto personaggi di una società in deflagrazione, per novanta minuti esilaranti e dissacranti. Il nuovo spettacolo di Edoardo Sylos Labini è un omaggio al testo del ’92 di Bogosian - "Sesso, Droga e Rock’N Roll" - e intende ispirarsi alla drammaturgia tagliente di quegli anni per raccontare uno spaccato della nostra società, molto simile all’era reganiana. “Bang-Bang!” è il titolo dell’ultima produzione teatrale di Sylos Labini che va in scena in prima nazionale questa sera (con repliche fino al 20 ottobre, alle ore 21. Anche lunedì e domenica alle ore 17.30) al Teatro Cassia di Via Santa Giovanna Elisabetta, 69 a Roma. Nell’atto unico, una band musicale e il suo leader Sylos Labini - presentano al pubblico il nuovo album Bang - Bang! - che raccoglie otto brani per attore, mixati e suonati dal vivo da una

“Decidilo tu - Canzone per l'Abruzzo” è disponibile per l'acquisto nelle maggiori piattaforme digitali in Italia e nel mondo (iTunes, Nokia Music Store, Mondadori), grazie alla diffusione di Ossigeno Digital Distribution. «Ho accolto con piacere la proposta degli indipendenti italiani» ha

consolle dj. «I protagonisti si muovono freneticamente sulla scena - spiega Sylos Labini. Affrontano la società che stiamo vivendo politicamente, socialmente ed affettivamente. Sono lo specchio distorto dei nostri giorni sospesi tra realtà e finzione. La drammaturgia nasce dalle sonorità ed ogni personaggio si materializza quasi da solo, "dalla pancia", suggestionato dai suoni di un vinile e dai rumori musicati». Sylos Labini è ora l'artista disilluso, il manager iperteso, il boss camorrista antiSaviano, il fragile disadattato metropolitano. Con lui il sensuale juke box vivente che prende, poi, le sembianze di trans neo-melodica (Ottavia Fusco) e la band composta dal dj Coccia (Antonello Aprea), il bassista Ciccio (Mario Rivera) e il tastierista Gionfri (Gianfranco Mauto). «E' un'occasione per ridere delle

la locandina dello spettacolo di sylos labini

nostre nevrosi di massa afferma l’autore - e ridere non è necessariamente un sintomo di divertimento. Bang-Bang! è un ironico canto disperato di chi sa che ormai non è più lecito nemmeno il desiderio di poter esser ciò che si vorrebbe essere. Forse di ciò che si dovrebbe essere1.

“Decidilo tu”: una canzone per aiutare l’Abruzzo affermato Allessandro Benvenuti «perché anch'io come tutti ero sotto shock nei giorni del terremoto in Abruzzo e mi sentivo impotente di fronte a quella tragedia».

Alessandro Benvenuti

«Con il canto degli italiani non si gioca. E non si può nemmeno metterlo sotto i piedi»: il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, noto per varie sue iniziative patriottiche, protesta contro lo spot pubblicitario di una nota marca di calze, “Calzedonia”, in onda sulle principali emittenti televisive. Vaccarezza è affezionato protagonista di tanti raduni degli alpini (domenica scorsa a Mestre ha preso parte alla cerimonia per il dono dell'olio votivo alla Madonna del Don), ha messo a mezz'asta le bandiere di Palazzo Nervi, sede della Provincia, poche ore dopo l'attentato di Kabul prima ancora che venisse proclamato il lutto nazionale ed ha dipinto con il tricolore il palazzo comunale. «L'inno di Mameli non è uno scherzo. E' una cosa seria - dice sentirlo in un spot per pubblicizzare delle calze da donna è una vergogna». E allo stesso modo, il presidente della Provincia di Savona, ha chiesto all’azienda di eliminare dallo spot le note di Mameli.


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Culture & tendenze

mercoledì 14 ottobre 2009

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Anteprima cinema

L’Italia avvolta nella “plastica” di lUCiAnA VeCCHioli

Il documentario a “tre mani” sarà presentato al prossimo Festival Internazionale del film di Roma

Tre sguardi di giovani donne sull'Italia di oggi. Il racconto di come siamo, affrontando importanti temi quali l'ambiente, i giovani e la politica, associandoli ai colori della nostra bandiera. «Un Paese che idealmente esiste ma che realmente non c'è più, nel quale i giovani sembrano aver perso ogni senso d'appartenenza». Spiegano così il loro lavoro Elisa Fuksas e Francesca Muci che insieme a Lucrezia Le Moli hanno costruito un interessante documentario dal titolo "L'Italia del nostro scontento - Verde Bianco Rosso", che verrà presentato in anteprima al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione "L'altro Cinema - Extra". Una fotografia del Belpaese. Apre Elisa Fuksas (figlia del celeAlcune scene tratte dal documenbre architetto) già pretario e dalla lavorazione de “l’italia miata con il Nastro del nostro scontento” d'Argento per il corto "Please leave a message". semplici cittadini e di persoAttraverso la sceneggiatura naggi famosi come il regista Winspeare ed scritta insieme a Daniela Edoardo Giammusso, la giovane Oliviero Toscani, fino ad Fuksas, 28 anni, una laurea alcuni ragazzi che abitano a in architettura ed un prossi- Tor Bella Monaca e nell'agmo debutto alla regia in un glomerato industriale di film dal titolo "Round Trip - Marghera. «Continuiamo a vendere un Falso d'amore", racconta la crescente perdita di attenzio- prodotto Italia che non esiste ne alla bellezza, l'assuefazio- più - dice la giovane cineasta ne al brutto. Un percorso con - Il cibo è diventato orrendo e le testimonianze dirette di le donne di plastica. Ho chie-

sto a Toscani se sarebbe in grado di ideare una campagna pubblicitaria per l'Italia e lui non mi ha risposto». Francesca Muci invece ha affrontato il capitolo giovani, intervistandoli in giro per lo Stivale. «Molti li ho fermati per strada solo perché le loro facce mi colpivano. Volevo capire cosa conoscessero del loro Paese. E' emersa una profonda mancanza di senso d'appartenenza, sono proiettati solo nella loro realtà. C'è in loro però anche la voglia di essere ascoltati. Il desiderio di molti di loro di andare in un reality non è legato solo alla voglia di fama, ma a volersi far conoscere». Infine Lucrezia Le Moli, 30 anni, racconta il difficile rapporto dei giovani con la politica. Una difficoltà a cui dà voce anche il sociologo francese Alain Touraine.


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quotidiano

Grande SChermO

un noioso polpettone

lo scoop che salva l’hacker la ragazza che gioca con il fuoco Regia: Daniel Alfredson con Noomi Rapace e Michael Nyqvist Seconda parte con più sangue e dolore di "Uomini che odiano le donne" e protagonista assoluta Lisbeth Salander, l'hacker androgina. Questa volta finalmente scopriremo molte cose sul suo passato. La madre vittima di un padre violento. Internata in un istituto psichiatrico a dodici anni ed una vita costellata di ingiustizie. Dopo l'uccisione di due giornalisti di Millennium e del suo tutore, tutti credono che Lisbeth sia l'assassina. Il direttore della rivista, Mikael Blomqvist, invece l'aiuterà a scoprire i colpevoli, con un vero e proprio colpo di scena finale. Qualche passaggio nebuloso per chi non ha letto il libro

Pagina a cura di lUCiAnA VeCCHioli

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un secolo di storia italiana

Barbarossa Regia: Renzo Martinelli con Rutger Hauer, Raz Degan, Kasia Smutniak A parte alcune falsità storiche già rivelate dagli esperti (vedere articolo di Franco Cardini sul quotidiano Il Tempo), il film è un noioso polpettone in costume infarcito da una lunga serie di slogan tanto cari alla Lega di oggi. Concetti e parole d'ordine da sempre sbandierati dal Carroccio, che suonano fuori luogo. Al di là delle legittime convinzioni politiche di ognuno, stupisce che un regista del calibro e della capacità di Martinelli, autore di pellicole come Vajont, abbia potuto realizzare un prodotto cinematografico così scadente, non al livello dei precedenti. Sceneggiatura sfilacciata, dialoghi eccessivamente enfatizzati, sequenze dei combattimenti poco credibili. Sembra una pellicola propagandistica, neanche riuscita tanto bene.

mercoled4 14 ottobre 2009

Baarìa Regia: Giuseppe Tornatore con Francesco Scianna, Margareth Madè, e unaffollatissimo cast di attori noti

Ksenia rappaport e filippo timi in una scena del film “la doppia ora” dell’esordiante regista Giuseppe Capotondi

I segreti di quel mega-concerto

un thriller sotto zero

Motel Woodstock

incubo bianco

Regia: Ang Lee con Demetri Martin McAdams Woodstock come non lo avete mai visto. Senza star, senza Jimi Hendrix, Janis Joplin o Joe Cocker. A quarant'anni dallo storico concerto ecco un bel film che racconta come è nato uno degli eventi più famosi della storia della musica e non solo. Tratto dal libro autobiografico di Elliot Tiber, è la storia di un ragazzo di provincia che per rilanciare il fatiscente hotel di famiglia creò le condizioni per realizzare il memorabile raduno. Dopo la rinuncia della cittadina di Wallkill (dove ancora si mordono le mani), Elliot contatta gli organizzatori ed offre l'hotel come base per l'evento. Poi convince il suo vicino di casa, proprietario di una fattoria di 250 ettari che produce latte, ad ospitare il festival.

Regia: Dominic Sena con Kate Beckinsale, Gabriel Macht

Il miglior Tarantino doc

Francia. Il colonnello nazista Hans Landa (uno strepitoso Christoph Waltz, capace di esprimere contemporaneamente ironia e ferocia) entra a passi lenti nell'abitazione di un contadino e delle sue figlie. Sotto le tavole del pavimento è nascosta una intera famiglia di ebrei. Il duello dialettico tra i due è finemente studiato e calibrato, drammaticamente esilarante. Leit motiv di tutta la pellicola, con un cast di attori che riesce alla perfezione ad incarnare lo stile di uno dei registi più innovativi di Hollywood.

Bastardi senza gloria Regia: Quentin Tarantino con Brad Pitt, Eli Roth, Christoph Waltz Un consiglio: il film va visto assolutamente in lingua originale con i sottotitoli, altrimenti perde gran parte della sua bellezza. Forse il miglior lavoro di Tarantino, sicuramente il più ispirato. Primi anni dell'occupazione tedesca in

Il continente più freddo ed isolato della terra. Temperature fino a -50. Vento a cento miglia l'ora. Una lunga serie di inspiegabili delitti. Una poliziotta depressa che ha scelto di lavorare nella base dell'Antartide (dalla quale non vede però l'ora di andarsene) e che dovrà scoprire i misteri dei cadaveri trovati in un aereo russo sepolto nella neve. Un thriller sotto zero. Tutti qua gli elementi di un film un po' scontato, la cui unica emozione arriva dagli sterminati paesaggi di ghiaccio. A ben pensarci qualche sensazione affiora anche quando il medico taglia le due dita assiderate della mano alla protagonista.

Il mondo di Tornatore. La Bagheria dove è nato e vissuto per 28 anni, descritta con passione e dovizia di particolari. Un microcosmo attraverso il quale passa tutta la Storia. Una cittadina che cambia come cambiano i suoi abitanti. Dagli anni '10 fino ad oggi. Scene di vita rurale e contadina del primo '900 passando attraverso il fascismo, la guerra, l'arrivo degli americani, il referendum Monarchia e Repubblica, le lotte sindacali, la conquista delle terre, la mafia, la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista, il '68, la ribellione. Su tutto, l'amore tra Ninetta e Peppino. Come sempre scrupoloso e attento ai dettagli, il regista ci regala un kolossal che racchiude tutta la sua maestria, con una fotografia ed una ambientazione scenografica da Oscar.

un noir con colpi di scena la doppia ora Regia: Giuseppe Capotondi con Ksenia Rappoport, Filippo Timi Felice esordio alla regia di un giovane cineasta con un passato di videoclip e spot pubblicitari. Un film di genere come ormai non se ne vedono da tempo in giro. Molto curato, ben scritto e diretto, un intreccio narrativo originale e pieno di colpi di scena. Coppa Volpi a Venezia per la protagonista Ksenia Rappoport che insieme al sempre bravo e credibile Filippo Timi danno vita ad una storia che sfuma verso l'horror, il noir ed il thriller. Lei è una cameriera che arriva da Lubiana. Lui, il custode di una lussuosa villa. Si incontrano ad uno speeddate ed è subito amore, fino a quando non rimangono coinvolti in una rapina.


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mercoledì 14 ottobre 2009

PerSOne

quotidiano

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Enzo Iachetti sogna il Festival di Sanremo

Orlando il pirata diventa ambasciatore dell’Onu

«Il mio piccolo sogno ora è Sanremo: ho già nel cassetto una bella canzone che sarebbe adatta», è quanto rivela Enzo Iacchetti. «Se mi prendessero lo continua showmanpotrei andare e fare anche la

talpa di Ricci nel cast del prossimo Festival ma proprio per questo so che non mi prenderanno mai». «A Sanremo - sottolinea Iacchetti - deve ritornare Baudo: è l'ultimo grande rimasto, l'unico vero cerimoniere». Intanto è in uscita il prossimo 16 ottobre il suo disco dal titolo “Chiedo scusa al signor Gaber”.

Da pirata dei Caraibi a inviato dell'Unicef in Nepal. L'attore Orlando Bloom è stato nominato ambasciatore del fondo Onu per l'infanzia. Bloom ha cominciato a collaborare con il fondo delle Nazioni Unite nel 2007, visitando le scuole dei distretti nepalesi di Kaski e Chitwan. L'attore continuerà le missioni per conto

nascite

Il click

Heidi Klum per la quarta volta mamma

Tumiotto non accetta gli scatti hot Carla Bruni Che le foto hot della racconta fidanzata Veridiana Mallmann, protago- la sua “analisi” nista del calendario forMen 2010, non gli in un film

dell'Onu, in Nepal e altrove. Prima di lui, molte altre celebrities sono state inviate nel mondo per c o n t o dell'Unicef: da Audrey Hepburn a Mia Farrow, a David Beckham.

First lady

fossero mai andate giù lo sapevamo. ora leonardo tumiotto è passato dalle parole ai fatti: il nuotatore ha deciso di non accettare l'invito dell'ex velina bionda per la festa di presentazione dell'almanacco. e, secondo i ben informati, avrebbe preso seriamente in considerazione l'ipotesi di troncare la relazione. Heidi Klum Heidi Klum è diventata mamma per la quarta volta annunciando che la bimba è nata venerdì scorso e si chiama Lou Sulola. La coppia KlumSeal aveva già due figli - Henry (3 anni) e Johan (2 anni) - e la modella ha una figlia di 5 anni, Leni, nata dalla sua relazione con Flavio Briatore. In un comunicato pubblicato sul suo sito Internet, la Klum - che vive a Los Angeles - spiega che Lou Sulola ènata alle 19.46 del 9 ottobre, senza precisare dove.

All’asta i cimeli di re Elvis Presley Una casa d'aste di Chicago metterà in vendita al miglior offerente domenica una ciocca di capelli di Elvis Presley e numerosi altri oggetti personali del Re del Rock. Gli oltre 200 oggetti offerti appartengono alla collezione di Gary Pepper, amico del leggendario cantante e presidente del suo fans club. La ciocca di capelli è il pezzo che ha destato più curiosità. Verrebbe da un taglio di capelli fatto da Presley nel 1958 quando andò sotto le armi.

Carla Bruni La premiere dame di Francia Carla Bruni è in analisi da otto anni secondo un'informazione del quotidiano gratuito 20 minutes. E' la stessa Bruni a raccontarlo in un film con la regia di Gerard Miller, psicanalista molto presente sulle tv francesi, che sarà diffuso prossimamente su France 3 con il titolo 'La prima seduta'. Oltre a Carla, altre personalità famose raccontano nel film le loro 'prime sedute' di psicoterapia come l'attore Charles Beling e il regista Jacques Weber.


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